Il policlinico sezione pratica anno 1928 parte 1 ocr parte4

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IL POLICLINICO

aria. Lo stomaco si è ·disteso in tal n1odo abnormemente ed il cardias si è appiattito così da essere costretto a funzionarie come una valvola che si apre solo dall'esterno verso l'interno e si ha una riprpva di questa mod'Ìlficazione dell' ori'1icio card1aco nella ò iif.fi coltà incontrata dalla sonda .a penetrare n el lo stoma.reo. Quando, inv.ec·e, si è costretto il paziente dal decubito orizzontale alla posizione genu-p·etto.r ale, il car,di.as, spostan·dosi, è riu scito nuovamente ad aprirsi e lo stomaco ha potuto svuotarsi della sov erchia qu·a ntità di gas. 1

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·di d·ecubito dell'inferm.o, che, specie se applicato subito, 1può contribuire validam.ent~ al ripri'Sti·n o ·della motilità gastrica. BIIBLI OORAFliA. LEJARS.

Chirurgia d'urgenza. Vol. I, pag. 429. Val-

lardi, ·edit. DONATI. Chirurgia dell'addome, pag. 212. U.T.E.T. STIK-MAKKAS. Errori e pericoli nelle operazioni

chi rurgiche. Vol. I, pag. 378, $. E . Libraria. MtlLLER. Ueber akute post-operative }.ilagendilatation. Deu•t sche Zeitschr. f . Chir., Bd. 56, 1906,

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Iposurrenalismo e d. a. post-op eratoria dello stomaco . :P oliclìnioo, Sez. chirurg., 1920. STOCCADA. D. g. a. secondaria a nefropessia. 'Arch. It. di Chiru~., 19-24. PANSINI . La gastroplegia acuta post-operatoria. Policlinico, Sez. chirurg., 1927. ALBRECHT Ueber arterio-mesenterialen. DarmversChluss. etc. Vi:r.ch. Arch., Bd. 156, S. 285-. MAUBAN. L'aérophagie. Steinheill ed., Paris, 1910. IM.ARSILI. Un caso di dilatazione postop eratoria dello ~toma co . Riforma M e1dd.ca , 1920. GILllERTI .

·La dilatazione acuta dehlo stoma·CO è, in genere , ài facil e diagnosi p·e:ric-h1è i sintomi con cui si manilfesta sono ben c aratteristici e fin da princi1Pio allarmanti. La sua prognosi è semp.re riservata: s·econido Kayser si ha una mortalità s uperiore al 70 % dei oosi. . , È però, f.ortunatamente, complicazione ben r ara agli in-terv·enti 01p er.ator.i. Nel Repar.tò presso cu·i presto servizio su un totale di 6583 operazioni esegui te n ell ' u~timo decennio oltr.e al caso presente, è occorsa un'.altra volta soltanto. Si trattò allora di una giovane donna sottopo1sta il 15-1-1923 a nefrectomia d . p erch·è so'fif·er ente di calcolosi r enale. I segni àell·a paradisi gastrica comparvero in 3a. giornata e non fu in a1·cun m odo 11>ossiibile rimuoverli p erdu·r an·d o fino .all'inizio del 9° giorno, in cui avvenne la morte. All'autopsia si trovò che il ventricolo, edematoso e pallido , arrivava fino al pube, ed anche il duodenp partecipava a questa enorm·e dilatazione, nel mentre il rimanente intestino ap,p ariva normale : s egni di qu ella tfunesta. conseguenza della 1dilatazione gastrica acuta c.h e è l'oc·clusionte arterio-mesenterica del duode.no.

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COMMENTI. Per una esatta e completa bibliog1·afia medica italiana. 1Nel v8Jstiss1mo campo della « Bi'bliogra,fia scien-t:ict:ico-tecn i1ca ri.taliana » .che, sotto gli auspici del <t 1Con.si:glio Nazionale delle 1R icerche » e in ·dodici grandi sud di visioni (o « ·gruppi n, da un [ •di <e Conosoenze scientifiche generali ecc. », ad un XIII idi t< S·cienz.e s tariche, geogra:fich·e eicc. ») ·Co1npren·de . lo scibile, la su1ddivi.sione VII riguar·da << 1Biolo,g ia e Medicina ». E molto inter essante esaminare co11le rè impostata e com e attuata la bi-bl1iografia d\~lle discipline mediohe; e, poich1è da qualche m Ese è già stato .p u1bblicato e diramato dall'Editore (•N. Zaniohelli ·di Bol ogna) un .:fascicolo di saggi() (-N. 1-2, genn.aio-f.ebbraio 19"28), così è fors e ·da m eravigliarsi ·come ben pochi 'Period~ci medici italiani se n e sian o occupati. TT·a ttasi, infatti, di ur1a pubblicazione c11e, fatta 'Sotto l'·alitissimo :patronato s urricordato (·del << 1 Con·s. N.az. d·elle Ricerche ») è insprirata a l criterio « ~! .n crmettere il fa1cile inqua dr.amento delle p-ubblicazioni italiane n el.Je .Bi1bliografie internazionali » ·e che ·Si p1ro1pon1e ·di ·essere compl:eta << n el senso 1 più lato 1possibile u~ cenno comparso nel Polic linico (1 Sez. Prat~ n. 30, 1928), rilevava e 'documentava del1le «manc·h evolezze » a proposito idi qu esta nuova bibliografia n azionale. In tale cenno si 1diceva: ... Ri-esce dùfficBe convincersi che ·b uona varte dei contriJ;>11tti sci·entifici italiani alla Zoologja sjano 1

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L'osservazio11e da m e riportata p ermette di riaJ43,.n • 1.1.a y . fer ....,,, ' 1) che la d. a. dello stomaco può com1Plicar e anch·e interventi di scarsa entità, eseguiti senza narcosi; 2) che tra le cause eh-e poss ono provocarla d eve essere tenuta in debito conto anch.e }',aerofagia; 3'• che ·s tabilita quanto rpiù precocemente st ·p uò la di·aç osi, si •deve intervenire immediatamente p&r rimuov·er a ('.osì grave incidente; 4) che tra i ·diversi sooco~~i a nostra disposizj one (gastrolusi, 1 somministrazione di :miocinetici, massaggio elettrico, diatermia, ecc.) non dev e essere trascur•ato qu ello 1p iù sem])li·ce ; il mutamento \,A. -

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SEZIONE PRATICA

pubblicati n el Corriere del .c.a cciatore; che in yeterinaria .faocia t esto la Domenica del Contadino ecc. 0 1ltr1e ,ai .contr.itb·u ti originali itali.a ni, troyiamo varie recensioni di lavori stranieri; ad ese1npio, il cap. d·ell'Appairato r eslPd.ratorio inizia col sunto, pubblicato dal Sariitario delle Puglie, di un articolo compar.so n el Monde Mé,d icale ... Ben si comprende, dunque, 1come siamo stati indotti ad esaminar.e att en t·a mente il 1N. 1di saggio pervenutoci; m entre cr·ediamo sia 1dov.eroso esporr e qualche rilievo obbi.ettiv9 .s ulla importantissima 1pu:bbltcazione. Nel sottogrup.p o intitolato·: cc 1Sistema nervoso e Psichiatria » (deli n. 1) ·ab1b iamo esaminato uno-per uno i p1eriodici 1de1 1quali si ti·en·e 1conto ;per il ri.. cor·do bibliog rafico dei lavori. Pairr.ebbe iID'POSsibile, ma n ep.p ure uno id i que.J1'a magnifica .serie di periodici ohe 1cono·sciamo, in Itailia, quali espon enti de1la 1produzio11e nostra nel campo d.,e lla n europatolo1g ia e psic·h iatria, e -che, in una recente enumerazione pubblicata 1da Rivis·ta di Terapia Nl oderna, si inizia .c on A nnal·l d'ii N e·u roiogia {V. Bianie'Jli) e si chiu1de con tr.e « ·R iv·i.ste » (1di « 1~1emologia », diretta .da FraignrLto; d-i cc Pato'logia Nervosa e M·ental!e » , di·retta da Tanzi; di « Freniatri.a Sperimentale », ·d ireitta. 1da Gu·i.ccia:ridi) . Sono, in compenso, ri1co•rdati lavori 1di stranieri; di Brasher, ·da un p erio1dico inglese; 1di Lenk, da un periodico tedesco; ·d i iMoul.anguet y di Serin rispettivamente da du·e p eriodi-ci francesi, e via ·dicendo; tutto 1qu·esto per la r a>gi1one 1cihe tali lavori st>ranieri vennero, p er caso, ricordati in perio1dici ital1iani. 1La stessa .cosa, o 1p!ìesso a .poco, aoca>de per il sotto.g rup·po « 1$ifili·de, Dermatologia, Urologia »; e cosi per qu·ehlo: « Ginecoilo.g ia, P ediatria », nei quali ;pure non si trovano citati 1af.f atto i p eriodici italiani che rappresentano ·direttamente Ja produzion e scientifica italiana n·ei rispettivi campi . Ad es·empi·o, de·i qurindici ~eriodici attuali di Ostetri'cia e Gi'l':i.ecologia ne sono citati soltanto· due; n eippure uno dei sei c·he si pubblicano in Ita1ia di Silfilografia, Dermatolo1g ia ecc.; e via dicenido. Siccome p erò n el n. Iii si riscontra già qual-ch1e miglioramento (ad esempio , p er · la « ·N europatologia » com1p are· qualcuno d1ei p·erio1d~ei specializzati italiani e diminui.sce l'infiltrazione straniera), .così ·dO'b biamo isupporre e augu(I"arc:i di tutto cuore che qu esta « bibliografia italialla », la qu·ale è ora, diciamol10 pure, molto imper.f€tta, di1v enti al più f[.l!resto adeguata alla sua importante funzione ·e alla nobiltà degli intenti pei quali essa venne origina~iamente concepita, come alta affermazione e 1documentazione ·del lavoro sci·entifico italiano. Suipponiamo con piacere che tutte le alit:re p-arti, Ch·e non 1ci riguardano 1direttamente, siano per1

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ifette. LNJ.a ·è certo ch1e, par 1qu.anto si rifer.i1sce alla Me1dicina, è bene ohe l 'Editore Zani·chelli si persuada ohe i primi saggi da lui diramatt sono taili ch·e apl)are .addirittura strana la sua 1pro'Posta di un.a tariffa, sia pur·e lieve, ·da .p agarsi p er avere il diritto di ripro1drurre la sua « Bi:blioigraJfia ». Essa, nej due primi f·rusctcoli, .è tale, per quanto rigua:rida le disctpline mediche, che un ·e same serio potrebbe indurre a con clusioni tutt'altro che favorevoli; così che ·de.b bono riten.ersi del tutto iben evo~·e le osservazioni pu'b bli·cate nel P o licli~ 1

nico.

Saremo noi pei ·p rimi molto 11ieti se 1potremo constatare i>rossimamente che la produzione medico-scienti.fica italiana trovi un fediele ri:flesso ·i n questa « Bi·b lio·g rafia », destinata a mettexsi in ·diretto raffronto con l a bibliograifia ·delle altre Nazioni civili. PRAXIS.

SUNTI E RASSEGNE. CIRCOLAZIONE. Clinica e terapia dell'ipertensione arte1~iosa. (1PAL.

Medizinisic he Klinik, 1928, n. 4 e 5) .

Il limite massimo della tensione arterios·a è ancora in di·scussione. Sono st.ate date varie cif.re stabilite sopratutto in base alle ·larghe os~ervazioni fatte in m.edi·cina ·a ssicurativa, ma l 'A. ritien·e che i limiti in·di.cati siano troppo ibassi. Non si può parlare 1d'i.p ertensione se non quando la tens ione massima o'ltrepassa i 160 mm . Hg e persiste tale anche doipo l!'accenimrazion.e emottva che ac·comprugna la prima mis.u razione. Dal punto di vista patologico e clinico si distinguono due forme d'ipertensione: ~'iperten­ sione parossistica acuta ·dovuta a s pasm o arterioso, e l'ipertensione permanente ·dovuta a1d ipertonia arteriosa. Nella prima forma si ha sempre costrizione 1delle arterie, com.e si può apprezzare con la pa1'pazione dell'arteria preceid entemente vuotata del sangue medi.ante la com·p ressione. Nella seconda forma l'arteria conserva lo steS$O calibro a meno che non s'impic·ciolis·ca per spasmo so1prag.giunto. ILe crisi d'ipertensione vasale sono determinate ·da spasmi arteriosi generali o locali. Gli spa6mi generali sono prodotti da un'intossicazion e generale: u.remia acuta, eclampsia 1p uerperale, eclampsi a saturnina. Le manife~ta­ zioni cliniche 1possono es$ere ,cel'ebrali (epil essia, am.a;urosi, emianopsia , afasia, sol'dità) o r en8.!11 (.oliguria con albuminuria massiva o ~nuria) .


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IL POLICLINICO

E in teressante il fatto che i vasi cerebr.ali subis·cono lo spa·smo m algrado la mancanza di vasocostritt0ri: è possibile che lo spasmo si pro· 1duca n el segmento extracer ebrale di queste art erie, quantu!llqu.e non sia es·clu so lo spasmo autoctono id i anteri·e senza v1a1sooostr(itrt;orii. P )'altra parte è a notare che gli spasmi arteriosi non . provocano n1aì l 'occlusione arteriosa completa: l o ppas1no ·dell '.arteria retini ca 1p uò durare parecchie ore senza determinare cecità definitiva, m ent·re questa può essere provo.cata dall'occlusione d ella stessa artert.a in ca1po a .soli quinòici miniuti . Gli s·p as mi arteriosi localt inter e·s sano deter?ninati te.rritori organici, m1entre la tensione ge11erale rimane su per giù immutata. Possono a ver&i n el territorio ad·domin.ale o sipl.an1cnico, o essere con~ ec11tiv0 é.l cri·si dolorose come all'angina pectori~ . all'asma candiaca, alle coliche nefritiche, epatiche e uterine. P o·s·s ono riscontrarsi nella prima fase dell'emorragia cerebrale. Nelle crisi ad·dominali vasali l'irperten·s ione sar e-b'b e secon·daria allo spasmo, ed il dolore sarebbe provocato dall'tpertensione, e talvolta all'aterosclerosi che provoc·b ereb1b e, me.diante la tensione dell'origi11e d ell'arterie mesenteriche, 1'irritazion e dei ples•si nervosi iperi vasali.' Negli altri casi l 'ipe.rtensione sarebbe d'origine riflessa, ina è sempre e:-:.sa che provoca il dolor·e, e n on il dolore cbe provoca l'ipertensione. Non è dubbio che il ·dolore può provo care l 'iperten1Sione, ro.a si. tratta di un'evenienza n9n frequente. Nell'angina 'Pectori·s l'i·p ertensione non è costante, essa n on è la c·a usa del dolore ed è in • r·elazione 1diretta con lo spasmo coronario. L'ipertension·e penmia nente può essere primitiva o essenztale, e s ecoilldaria aid una lesione renal e, ,p er lo più a scl ero s~ r enale. L'i·p ertensione perman.ent e primitiva p·u ò stabilirsi suib dolamente e 1pro1gr essivam.ente in seguito ·a crisi ipertensive s uccessive. Le origini di qu•esta forma 1Sono tuttora oscure : sono certamente in giuoco fattori costituzionali e·d e.reditari. Non è improbabile che n el determinismo dl questa forma abbiano parte notevole gli squili·b ri 1deìl 'apparato erudocrino. Comunque il punto di partenza del disturtbo si trov1a nel sistema nervoso centrale. ' L'età non costituisce una c-0ndiZfione essen· ziale. L'ipertensione .p rimitiva può v·erificarsi anchP. in so ggetti giov·anissimi: ne sono stati registrati casi in indivi1dui di 20 e di 15 anni. L' aterosclerosi .arteriosa non costituis·ce nè Ja causa nè una conseguenza immancabile d ell'ipertension e. _Si è constatato infatti cihe mentre la frequ enza 1dell'i·p erten sione primitiva è aumentata, è dimtnuita invece la frequenza deJl'·atero1

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m a tosi. Tutt'al 1Più i due processi possono associarsi. Al ri·g uardo è a not.are che l 'aterosclerosi, processo endoarterioso, no11 deve essere confuso con l'arteriosclerosi, processo mesarterioso, ch·e si riscontra n el rene degli ip ertesi renali. 1L'icpertonia vas ale primitiva e quella secon1daria a lesioni r enali, oltre l'aum.ento 1della pressione arteriosa hanno in comune due segni: I ',accentuazione del tono .arterioso rilevabile alla 1palpazione e l'ipertrorfia candia·ca. Ma nell'ip·ertensione primitiva l 'ipertrofia caI'diaca sareb'be accompagnata da di'latazione, mentre n ell 'i1p ertensione 1d'origin°e renale l'ipertrofia è pura, con·centrica. Clini·camente questa diff el'enza si manifesterebbe con il fatto che nell'ipertens io11e renale, l 'ipertonia arteriosa si co1stituireb1be più rapi1dam·e nte ed interesse.r·ebbe simultaneamente il cuore e le arteri•e peri1feri che. Oltre a ciò nell'ipertensione renale l e arterie sarebbero sempre rhstrette, 1nentre n ella forma 1p rimitiva il cali1b ro delle arterie è varia•b ile. Volhar.d disting ue I'ipiertensione secondaria d·e·g li irpertesi pal1lidi e l'tperteinsio,n e primitiva d egli ip ertesi rossi. Questa tinta sareblbe dovuta aJla prevalenza dell'ipertonia splancnica, per lffirO•do c.h e il sangue sarebbe ricacciato verso i tegumenh. Negli ipertesi primitivi è più precoce l'insuffi· •c.tenza ca.l'ldiaJca, la stasi venosa, il grosso fegato • doloroso. T.ra le altr·e ·ditfferenze ch·e concernono lo stato ·delle urine, i ·disoPdini vasali e cerebrali è a segnalare lo stato 1p siobico: gli ipertesi primitivi sono irritati éd ecciitaibili, mentre gli i1per, tosi renali sono piuttosto calmi e ·depressi . • La patogenesi delle 1due con°dizioni è ancora oscura. Sem1bra comJUnque che l'ipertensione primritiva è ·d ovuta aid un disoPdine la cui origine trovasi n el si~tem·a nervoso centrale, m entre l'ip ertensione r enale è un'affezione arteriosa periferica di natura t nssi-ca. La cura ha più probabilità di successo sull 'ipertensione acuta parossistica. Giovano gli op1piacei, la canfora a piccole do·si, glii olii eterei, cbe agis·cono sullo sp.aJsmo, i nitriti cthe abbass ano il tono vasale, ma il cui uso prolungato non è consigliabile. Sono in1dicati anche i bagni caldi ed f sa1 assii. .Nell'iperten·s ione a cuta d ell'angina pectoris i migl·iori rnedi1cam·enti .sono la nitro gl:i!cerina ·!Per via ,p erlinguale, gli opptacei associati all' atro1pina .o .al1la urotropina. Nelle crisi anginose toraciche o adidominali sono in·dic.ate le iniezioni par a vertebrali. ·L 'i·drato idi ·cloralio è uno degli ipotensori più attivi, ro,a ·dà faciJm•en te assuefazione. 1

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SEZIONE PRAT ICA

La cura dell'ipertensi one cronica dà risultati

meno brillanti. N·ell'iperten sion e ·$econ•darta d 'origine r en ale et si deve limitare a curare le crisi acute con il clorario .ed i salassi. ' Non 1deve essere trascurata l 'iipertension·e transitoria della glomerulo-nefrite. In .questa forma bisogna faI'e continuamente uso dello sfigmomanometro anche 1durante la convalescenza. Nell'ipertomiia primitiva perm·a n·ente la cura 1de\·e essere in1dirizzata a:d ablbassare gradatamente la tensione. P erciò n on conviene ri·correre, a meno · che n on si tratta di sedare crisi acute, agli ipoten$ori ad e.fifetto imm·eçliato come i nitriti. Il r egime deve .ess·ere leg1gero, ma le privazioni ecces·sive n on sono senza p ericolo . L'iodio spesso risulta efifi-cace, s enza però che se ne sap1pia il m·eccanismo d'azione. B utile la t eobromin·a, cl1e non fa ·caidere ia p.ressione arteriosa, ma .esercita una favor·evole azione vasordilatatrice, specie s ulle c ~ronari e . I vari tentativi 01poterapici non hanno avuto successo. ::VIolta importanza ha il r.egime di vita: il rirposo fisico e m entale, la calma emotiva hanno una decisa azione benefica. Sono consigliaib ili i bagni tiepi1di, i ba·g ni ossig·enati o carboni·ci, la diatermia, i raggi ultraviol.etti, specie n eii · casi nei quali la tensione ha notevoli oscillazioni. ' Sono assolutamente da· proscri v·ersi i sala•s si. DR. •

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Le lllOdificazioni respiratorie della tensione arte1~iosa. (C. LI AN

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KAP LAN. Archiv. med. chir. de l'appa-

1~e~piratoire,

vol . II , n. 1).

La r espirazione a gi.sce sulle pulsazi-oni arterio-

se mord ificando la loro ampiezza od il loro ritmo (aritmia r espiratoria). A ,p arte quest·a, la p•rima modificazione è in rapporto con l'azione del respiro sulla pression,e rurt eriosa massima e minima. Le modificazion i r espi•ratorie della pression e - diminuzione di ampiezza della 1p·ulsazione arteriosa n ella inspirazion e - esiston o allo stato fisiol o.g ico in misura lieve, tanto •da non poter essere apprezzate ~on la 1p alpazione: m eglio e con esattezza $i appr·ezzano usando l'o·S'cillometro o con il fonosfigmom etro. Al fenomeno Lian ha dato il nome idi anis of onosfigmia. Se dur·an te la prova si fa eff ettuaJr.e .delle r espirazioni più profonde, il fenomeno si esager a, si .a ocentu a la differ enza di intensità dei rum.o ri esa:>ir-atori ed ins'Piratori duTante la compressione del br..acciale, nel m.entr e il fenome!lo stesso si g·en eralizza on,de c-0mpare J'anisofon o-

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sfign1ia in soggetti cl1e non la presenta vano crurante una noTmale r espirazion e. Questo per {111anto .ri1guair.cla lia p·r.eissione m as,s.ima, m a con attente osserv·azioni si può con statare che ancbe la pres)sion e minim a viene abb.as&ata dall'inspiraz.ion.e per alrtro in misura men o marcata ed in m 01do .iirrego1are. In certj casi &i può const atare il fenomeno inv.erso: l 'ais·cension e della ,p ressione minima n e1l'inspirazione e l'abbassamento della pnessione massima. ·Negli stati patologici le variazioni -d ella [)ressione arteriosa ·s otto l'influenza d·ella respirazion.e son o molto più a ccentuate. Una esagerazion e del f.enom.eno è costituita 1dal pol.so paraclosso , cio·è dalla scomparsa del 1p olso alla radiale nell'inspi·razio11e p er cadt1ta inspiratoria della pressione maJSsima. Ora con il metodo fono scillo.g rafico si può n otare ch e il fen omeno non è raro , non compar e .$Olo n elle 1p1eri c·arditi, .ecc., ma s i ha in tutte le affezioni dispneizzanti od an che nelle in.suffi·cienze ca:ridiacJ1e. Allo stato patolo.g ico l 'anisofonosfigmia può r ealizzare tutti gli stati in termedi fra quelli che si riscontrano n ei sani e i cosidetti polsi paradoS·$i. Talora come Rist e \Valrter lo h·anno notato, .essa può essere molto inten sa Occorre tener rp resente cl1e an·c11e eBi$tono delle ·a niiSofonosfigmie n on regolate dalla respirazio11e : fra esse vi è quella .determinata dal polso alternante, fr equente .specialmente n egli ip ertesi con insufficienza v·entricolare sinistra. Bsistono inoltre delle antsofonosfigmi.e disordinate che non sono n è alteranti n·è r espiratorie : esse hanno il carattere 1cli essere assolutamente irregolari, re~·eribili in soggetti con ins ufficienza cardiaca, od in instéllb ili vago simpatici. La distinzione è facile. P er cer care di $piegare il fenom en o è evidente .che 1bisogna escludere le cause locali : ·compre.ssione della sottoclarvic.olare p er alterazioni dei muscoli o d·ello s chel etro. .B lo.gico metter e in caus·a la dilatazione toracica inspiratoria· e l'aspiraziona ·ch e es$a 1produce ~ull e arterie, oppo!lenidosi perciò .alla progressione dell'onda sanguigna, sulie v ene facilitando il passaggio del sangue arteri oso nei ·capillari. In altre ~,ar·ole l'aspirazione toracica inspira toria tende a ·vuotar·e le arteri e periferich e n elle due direzioni. l\!Ia l'inspirazione ·a&;isce an che direttam en te ed indirettamente sul ·cuore. Da una parte la caduta della pression e in tr atoracica 1portata dalla distensione della gabbia toracica tend·e a dilatare tutti gli organi toraci·ci cavi e fra essi il cuore . Dall"altra si sa ohe i ~olmoni hanno la téndenza a retrar$i Bul loro ilo ed a tendere alla p osizione di riposo rappresentata dall'atelettasia fetale. Anche n ella 1

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IL

POLICLINICO

es1pirazione completa questa tendenza (resistenza elastica), non e completa, essa aumenta n ell'inspirazione. Ora ·questa resi8tenza ela.stica produce su tutti gli organi con i ·q uali il polmone .entra in contatto, una vera trazione. Il polmone ha 1dunque sulla sistole .cardiaca un'azione frenatrice ,p ermanepte c·or1 rinforzo respiratorio. Ma l 'azione aspiratrice toracica sul conten·uto d ei vasi tende ad abbassare anche la pressione minima. Dallo studio delle condizioni fi si6logicl1e delle cause d ell 'anisofonosfi.gmia si comprendono le Gondizioni patologiche ch e poss·ono esser e mes1~i con -essa in rap1porto. Ess·e sono: tutto 1quel che può esagerare l'aspirazione toracica inspiratoria; 2) tutto quello che può portare ·ad una tra, E-missione esagerata idi detta a$pirazione sul cuore e sui grossi vasi. 1)

3) tutto quello che 1può rendere il muscolo

cardiaco più sensibile alla distensione in$pira, tori a; 4) cau:Se lo·cali, disposizioni a11atomich·e pato-

l ogiche osta·c olanti il decorso del sangue unicamente o princi1palmente nella posizione inspira' tori a. 1N·el primo gruppo appartengono tutti i casi d1 dispnea per ostacolo sulle vie respiratorie superi ori (stenosi laringee, compressioni m·ediasti, niche). · 1Nel .secondo, le af f P-zioni con p erdita 1della ·estensibilità del polmone: affezioni 1polmonari acute .con condensazione par·enc.himatosa massiva, le conden$azioni polm·onari croniche estese, specialmente ie sclerosi polmonari, l'enfi.s ema po.Im·onar.e, i versamenti ple·u-rJ·c·i soia g.assosi ·Cl1e li·quidi, i versamenti pericardi·Ci. N·el terzo gruppo le insufficienze cardiacl1e, n elle .q uali la ·anisofonosf igmia è un sintoma ini· ziale. 1Nel quarto le .aderenze m.ediastino pleuroperical'diche. Il valore Gemeiologico di tal e fatto non ·è dunque 1piccolo : ·se in un so.g getto la scompar sa dei rumori arteriosi n ell1inspirazione persiste mentre che si ·diminuisce la contropre&sione di un cm. di Hg . .8 più, si può affermare cl1e si tratta di un fenomeno patologico. Comparando le cifre che si otten·g ono giornalrnente, s.i può giu1dica re d ell '.andamento di una insufficienza cardiaca. Lo studio dell '.ani.5ofOil1osf·i1g m1a, ·vera e propr.ia f onometria, è veramente pratico procedimenito per n1 ettere in evi1denza oscillazi·o ni di ampiezza de1 polso sia respiratoria , sia alternante, sia disordinata. MONTELEONE.

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I risultati dell'autopsia nelle malattie cardiache. (R. KAUFMANN. Mediziniscne Kliriill., 16 di•C. 1927). L '·A. r:ùferi6ce sui risultati di 168 autopsie fatte

all'ospeda;l·e per cardi·aci di v'ienna su indivi1dui, .cl1·e erano rimasti per ·div.e rsi periodi ricoverati nell'ospedale stesso e di cui Si possedevano quin1di, per la maggior 1p1arte, delle storie preciiSe. Risalta, in contrap1p osto con la varietà delle diwgnosi cliniche, la m onotonia ·delle autoip sie. Man·c·a lfra 1queste qualsiasi re'Perto -che corrisponda alla ·diagno.si ·di dilatazion e da sforzo o ·di ipertrofia i1diopatica; così pure manca quasi ·del tutto il .r ep.erto di cuore g·raS'so, che si trova invece fr equente n elle autopsie di ospedali dl malattie interne o ·di 1chirurgia, po1ich1è questi cuori sono 1p oco resistenti contro le infezioni e la narcosi. Invece, fra ùe autopsie idi questo ospedale speieializz·ato p.er candiaci, si trovò soltanto ·due volte il cuore ·g rasso in individui ·v·enuti a morte per insufficienza cardi.aca cronira. E inoltre da porsi in rilievo · che in molti -0as1 la diagnosi an·atomica n on ·cor.risipon·de con quella clinica, in quanto che la singo1la lesione anatomica può ingenerare 1diversi qu.adri 'clinici, ·dai quali poi si 'PUÒ arrivare anche ad altra malattia anatomica. A &conco(r,danze ·di tal fatta , rpuò ·dare origine la m1·odegen·eraz·i one del cuor e, a cui si dà anche il n om·e di miocaridite cronica. ·T·u tti l1anno •p resente il ,quadro di tale malattia, nehla quale troviamo un cuore grosso, co·n ipertrofia e dilatazio11'e, s1pe·c ialmente ·d el ventricolo sinistro. Con i segnj di insufficienza cardiaca più o meno marcata, si trov·ano per lo ,p iù ·degli altri se.gni ne'g ativi : man·canza di vizi valvolari, idi ailta 1pressione, di pro·v e per diagnosticare una lesione aortica sifilitica. Al .qua.dro ·Clinico, in cui predomi11a la completa aritmia, corrispondono re·p erti an.atomo~atologici ' 'ari, nei quali si 11a il seo-n o .comune dell'·w lterazione del rntiocarctio per o sclerosi, per alter azioni inifiammatorte acute o croniche, i:per ·degenerazione grassa. Si tratta ora di vedere quale di 1queste alterazioni è più frequente n ei gros~i cuori di individui morti con i segni di insiuf{fictenz·a ca!'dtaca. È noto che alle infezioni si attribuisce grande importanza per la gen esi 1della miocardite cronica primari·a. Fra le malattje, ·Ch·e più spesso ori1ginano tale forma, K:vehJ, nel 1913, annoverava la tifoide, la p oliartrite reumatica, la scarlattina, la difterite, l~ infezioni ipurulente, le ustioni, la polmonite. Vi,ceversa, le ricerche ·di As'OhOff e Tav.'ara h·a nno di·m ostrato che soltanto in via e-0cezionale, $i :A.a la -miocar•dite interstiziale acuta nella ti1

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foi,de, n ella s Carlattina, nella polmonite e quat;i mai nelle n1atlattie setticl1e. E invece frequente la miocardite nodulare nel decorso 1de1 reumatismo articolare acuto e nella difterite. L·e esperienze fatte in guerra dall'A. confermano .questo mo do ·d i ve dere. I sol,dati, in guerra an°darono soggetti a gravi forme di malattie jnfettive, che av-reibbero dovuto condurre al•la miocardite, m entre la miocardite cronica interstizìale si e•b!be a tro·v are soltanto una :volta su 63 autcvste di in°di vidui morti con sintomti. cardj aci. ,_!\nche ·n e·1le 168 auto·p sie fatte ultimamente dall'iA. non si trovò nemmeno un caso in cui si 1po-tesse affermare l 'esistenza idi mriocardite c•ronitc a primaria, s·ebb·e ne in 32 ca;s•i s·i ril1evassero del!le alterazioni del miocardio. Queste osservazioni non escludono la possibilità idi trovare delle miocarditi locali, p er 1dif.f usione del iprocesso infiammatorio 1dalle valvole aorti ce tenuto ' conto de•lla grande vicinanza del no·do di Ta\vara all a valvola aortica posteriore e del 1decors o sottoendocar.dico ·di alcune ram1ificazio ni del fascio di Hiss. Per quanto riguarida la degerierazion e adiposa come ·b ase •del quadro clinico della 1d.egen erazion e ·del miacardio, l' A. osserva che ·h a rilevato tale alterazione in 8 casi, ma in nessuno .h a potuto metterla in rapporto .con J'acc-ennato. quaidro cli.nico, in ·quanto che si trattava per la maggior parte di mesaortiti con stenosi delle coroin arie. Frequente è il re'Pierto della degenerazione sclerosa, .ia miocardite fi brosa, che ù'·A. ha risco·n trato 23 volte. In 8 •Ca·si, essa era Uil1a manifestazion e parziale della mesaortite 1p1ro1duttiva, cioè di una malattia luetica ·dell"aorta con insuifificienza clelle valvoùe aortiche o stenosi delle coronarie .e tale era da ·Consi·d·erarsi il qua·dro clinico, nonostante il reperto anato·m o ...patolo1g ico. D·egli altri 15 ·Casi, due volte la miocar·dite fibrosa era un fatto accessorio delù'endocardìte ul1cerosa, m·entre .p er gli altri 13 si ·ebbe la dimostrazione patente ·delle ve1dute 01dierne cl1e cio•è le d egenerazion e miocal'dica 1quale Gi intende clini camente 1è in realtà una sclerosi ·d·elile coronari·e. ·Di fatto, in tutti i casi ·di degenerazione mio1cardica che 1decorrono 1con segni di insufficienz·a cronica, Si trovano .J.esioni delle coronarie e non già dei pi.cco•l i r aimi, ma •dei troin chi più grossi, di cui l'uno o l'altro 'PUò essere addirittura chi-uso. 1

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Si ritien·e generalmente ·di poter divi1dere il vasto cam'Po dehla sclerosi delle .c oronarie in due gruppi, n el 1pTi·m o ·dei quali si mettono le .f orm.e con d-0lori steno.cardici (sclerosi coronarica in senso stretto), mentre nell'altro si m.etton o quelle che deco,r rono con insufficienza cronica e1d aritmia corn1pleta e che sarebbero da consi.derars1

come espressio1n·e del1la d egenerazio·n e miocardic·a in senso anatomico. Le osservazioni dell 'tA. invece sono contrarie a questo modo di vedere. Anzitutto, nei 13 casi d·i miocar.dite fi!brosa con sclerosi delle c oronarie, se ne trovano 9 che avevano soflferto di stenocafldi·a. In secondo luogo, si deve fare di.fferenza tra la mio.cardite anatomica ·e quella ·Che noi consideriamo clinicamente come miocardite, poicJ11è proprio n·ei casi 1d1 degenerazione fi•b rosa anatomic·a , si s.ra avuto il ritm 0 sinusa;le normale e soltanto eccezionalmente l'aritmia co m·pJ.eta cne aveva con·d otto alla fi'brillazio·n e auricoil are. Ed ancl1e in tutti i 23 casi ·di miocardite fibrosa, si era avuta la rfibrillazio.n e soltanto i.n 4, ·due dei qua;li av·evano anche vizi valvolari, mentre negli altri 19 erano decorsi con ritmo nomorto~o·, con quelle re xtras istoli che si riscontrano in tutte le malattie cardiache. Il 1quadro cli.nico 1della degenerazione miocardica ·s i viene così staccando da quello anatomico ·de1lla .aegenerazion·e fibrosa. 1QuestJultimo p resenta alterazio ni sclerotiche molto. piiù gravi di .qu.elle che si posson o prevedere clinicam1ente ed ·è S'Pesso una manifestazione parziale •delila mesaortite luetica. 1R imane quindi da vedere a quali lesioni anatomiche corrisponde il 1quadro clinico ·di un g·rosso cuore insuffic1ente con 1a ritmia 1pierpetua € come si distingue la sclerosi 1delle coronarie con m1iocardite fibrosa 1da ·quella senza ta'le complicazione. •L 'ultima questione porta ad un raiffronto fra il ·quadro cli·n ico e quello anato·m ico d ella sclerosi .a.elle coronarie. Clinicamente la ·dia•gnosi è basata suJJla sindrome dell'an g·ina pectoris, mentr e diventa m eno s~cura 1quan1do di questa Vi sia soltanto un acc·e·n no nei ·dolori stenocardici e del tutto incerta se man1cano i dolori. 1Nelle 68 auto psie .d ell"A. si sono trovati 43 casi idi sclerosi delle coronarie. Dahl·e storie cliniche risulta che in 43 casi si 1è avuta steno1cardia. Ma questi non corri-sponid ono completamente ai p·r e·Cede.nti; in 14 casi le •coronarie erano ristrette se11za che vi I.fosse stenocardia nella sto~ia, mentr·e in altri 14 casi vi era stato il quadro1 cl!· nico di 1questa senza che si trova.s8e sclerosi de•l le coronarie all'autopsia. E dunque possi1bile ch·e si mani:festi stenocardia senza malattia delle coronarie, il rche porta ·all'irn1p·o rtante problema d ella gen esi d el dolore stenoicardico, il quale può avere origine, no·n solo dalla parte sopravalvolare ·de1'l'aorta ascend ente, ma da 01g ni parte 1clell'arco aortico, dall'ostio come lo dimostrano, 1del r esto , le stenocardi e degli aneurismatici. Fra le 14 autotpsie d el1\A. di sten ocardia senza sclerosi 1delle coronarie , ve ne erano 7 di m esaortite lu etica 1con o senza 1

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insufficienza valvolare, 4 di en•docardite ulcerosa; n egli altri si trattaYa di ip ertensione. <Da queste OS$er\·azioni si deve duDJque .con cludere ch e la diagnosi clinica d ella sclerosi coronar1c<l no.n corrisponde sem pre a quel1a anatomi!ca e cl1e il campo d~ quest' ultima è m olto più vasto, compren1dendo, fra l'altro, la d egen erazio11e • miocardica n el senso clinico .

1P er 1quan to riguarda la diagnosi cli11ica, fatta troppo s·p·e sso , di i1pertonia basan1do·si quasi unicamen te sul r ep·erto di elevata .p r ession e sangu~gna, l 'A. n elle 168 autopsie, h a tr ovato n ell 'anamnesi l'i pertonia in 52. In q11esti, 20 avevano co.n servata la pressione alta sino alla fine ed erano per lo più morti per a'PO'Plessia, 1P1er edema pol:m onare improvviso. Negli altri 32 casi , l'alta ,pressione era an1data s comparend.o ver.so la • 1 fin e, .col pro gredire d·ell'insufficienza ; in 21 di essi, vi erano l esioni ava nzate delle coir onarie ed in 1 6, m esaortite .cron·i·ca. La scleTosi ·delle arterio1le :del r en e venne ricer cata so ltanto rpo 0he volte e trovata in 4 c·a:si v enuti a m1orte con sintomi di in sufificienza. Tutti questi reiper ti non possono essere ca:suali, ma di'mostrano che il quadro clinico de11'.i pertonia co·r rispon·de sp,esso anatomicamente a:l quadro anatomico d ella scler osi coron a rica o•d a 1quella delle arteriole d el r ene o di altro organo imipiortante. Frequente è stato n elle a·u torpsie dell \ i\. il r eperto di v·i zi valvolari; su 168, 94 casi , .con 32 casi idi vizi valvo,l ari aoir tici 1da lues. Fra questi ultimi J.a reazion e di W1asser·m ann era stata praticata 27 volte e tro1vata n·egativa 5. 1Più frequente di •quantq si riti·e ne 'è il reperto di rparec.chi vizi valvolari; in un quarto d ei casi ·essi si avevano n ella mitra1e, n e1l'aorta e nella tricu·s p:Ude; n ei 34 caJSi in cui eran·o interessate ·due .v alvole, 10 ri'guardav·ano an.che la tricu&pid e, la quaJ e si era 1di1nostrata lesa in 32 casl. !I.t 1p rimato i:però spetta alla mitrale, in :cui si ritrovò 'Più spesso ~a stenosi pura o combinata co1n insufificien za, ·che la pur·a in suf,fi'cienza (14 casi) . Fra i 96 casi •di ·end oc ardite icro·n ica, se ne trova r.ono 13 di ulcerosa, 18 idi recru1descente o verrucosa acuta, 3 ·di verrucosa ·ed ulrcerosa. ·L 'alto numero delle forme ulcerose 1d ipende, secondo l ' A. , ·dal fatto cl1e si trorvavano d'.ra i malati molti ca·rdiruci d i ,g u e'rra. Notev·ol.e è ' anch e )1 nrum.er o .de lle endocarditi ·verrucose r ecrudescenti, il che - dal fatto che l'inseidi·arsi di un'.endj·p·en•de fo rse d ocardite verrucosa su valvole già m alat e conduce spesso a morte. L'endocardite verrucosa provoca spesso la .p ericardite a1cuta (18 casi, contro 1due fra tutte le 1

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altre endocavditi). Non elevato è il numero dei casi con con cr ezion•i ; uno, fra i 9 osservati, è interessante .p ercnè il sacco pericardico aveva 1preso una ifor.m.a tale da simulare rulla , radiografja un aneurioSma aortico e soltanto la mancau?a assoluta ·di pulsazione portò alla diagnosi giu.sta . È indubitato che l 'aggiunta di ipericardi·t e al vizio valvolare pegg·iora le •coThdizioni sì da co11durr·e S'P·eSSO a morte. Lo stesso rVWle per un'altra complicaziorne dell' en1docardite valvo1are, specialmente dellp. sten osi mitrale, in cui si trova fre•quentemente la trombosi a uricolare sinistra : 20 ·C·asi sui 62 della stenosi mitrale. Fra {!Uesti, e interesi.sante il caso di un 1paziente, ch e soffriva 1di accessi di iDJcoscienza con con vulsioni, una sp·ecie di Adams-Stockes, che comparivano quando e·g li, nel l etto faceva .cer ti movim enti della parte superiore ·d el COflPO. Siccome mancavano ·del tutto distuPbi di con·d uzione, si '.P.ensò cl1e un tro mbo· 1d ell'orecc.J1ietta iSinistra arrivaS6e 1n ' u.n a determ inata q->osizion e, aid occ•lud1ere l'orilficio mitrale impeden·do così la corrente sanguigna n el ventri colo sini&tr o. La ·diagnosi fu appunto conf.ermata all'autorpsia. iL'·A. ritiene che, in parecchi caisi, la m orte iprecoce 11ella stenosi mi.tralica sia da attribuirs.i aJl 'endo.c a~dite ,-errucosa, che provoca la pericarrdite op1PUre •l a formazione ·di un trombo n ell'orecchietta sinistra. · Da ultimo l 'A. si occu.p a idei r.app 9rti fra aritmia e steno~i m itralica; nei 62 casi di .questa . s i trova la fibrillazion.e auricolare in 33. Differ enzian.do .m eglio i casi, si ved·e ch e in que~li senza com·p•l icazi·oni ve n e erano 5 con ritm10 ·d ei seni ·e U.6 di fibrillazio!Ile, m en tre in .quelli complicati V·e ne er.ano 24 dei p•r imi e 17 ·d ei s eco.n di. .se ne de1du1ce che l1e stenosi m·i traliclie insufffioienti co·n fi·b rillazione danno una ·p ·r o·g nosi miglio·r e ol1e qu elle con form}a zio.n e di stimoli nomotopa. Le com•p1licazion i oonsistevano in endocar·dite ulcerosa o verruco1sa, trombosi auricolar e o sclerosi coronarica. 1

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FILIPPINI.

INFEZIONI. I portato1·i di bacilli difterici. tì.VIAOCARTNEY e w. C. HARVEY. P r oceedings

(J. E. oof the R oyal Soc. of 1\1.edicine, marzo 1928) .

·L o studio ·degli ./\.A. Si 'b·a6a sull'·e&am.e di 288 portatori, 300 pazienti di ·difterit~ e 100 co.n valescen ti ·d ella stes.sa mala ttiia. Tutti i portatori sono stati esaminati 1due volte la settimana, preleva•ndo il materiale col tamrpone, da1lla igola, da ognuna n arice ed e,rentualm.ente anche dall'orecchio. Quando si potevia localizzare bene la lesione, il prelevamento Yeni,-a fatto con l'ansa


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SEZIONE PRATICA

d1 platino, semi·n ·a n do s1u bito su Loffler. Per la colorazione, gli AA. hanno usato ·U n derivato del blu di toluiidina, chiam·ato Azur L, che ·Si aggiungeva alla mi·scela di Pugh di acido acetico e di ·h lu ·di to:luidina.; ieon tale m etod·o, i granuli ap.paiono rpiù n ettam ente def·i·n iti. In ogni caso, venne saggiata l a vir.ulenza dei bacilli, ·con l 'inoieulazione intracutanea ·n ella cavia e ·venn ero ·consi•derati .$OJ.tanto ,quei casi in cui si trovavano baci:lJi virulenti. Com·e portatori venn.ero considerati solta.nto gli indiv.idui che port av.an·o il bacillo da 12 settimane ed oltre, dall 'inizio della malattia.

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ESAME CLINICO DEI DIFTERIC[ E DEI

CONVALESCENTI.

In ·questo 1gruppo gli individui in condizioni anorma1i erano i.Jl minore pr·o porzione. Condizioni patologiche della sola gola 30,3 %; con dizioni• pato:logicl1e 1del solo naiso 13,6 %; ·condizioni patologiche del naso e gola 29 %; condizioni n ormali 27 %. Dei 300 in·dividui afrfetti da dilfterite, 13 div.enner-0 portatori; in tutti questi, vJ. erano condizi,oni p.a tologiche d el na$O o ·g·ola , ciò che 1dimostra che tale ·stato ·di cose porta alla condizione di portator.e. Di 100 ipazienti con esame negativo all'atto d el:la , dimi~sione dall'o51pedale, ci.rea 1a metà (48 %) era 1priva di quaìhsias.i condizione anor1n·a le, soltanto nel 3 % vi ·er.a un'affezione nasale e nel 45 % d,eJ.J.e condizioni 1patol1o·g.iche nella go1la, p er lo più tonsillile ingros...~te, ma apparentemente san e. Questi dati ·dimostrano che le tonsille grosse non impediscono l'eliminazione dei baicilli difterici 1da~le gol e dei paztenti, p·urcl11è l·e t onsille stes&e siano sane o con le cr.i;pte non occluse. Si può quindi ritenere che Jo stato di portatore 1

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E SAl\IIE CLINICO DEI PORTATORI.

Venne driretto particola·rmenrte a rrconoscere le anormalità del naso, naJso-.f arin ge, gola ed or ec-chio. Spesso s~ incontra·r ono non poche ·d ifficoltà per tale ·esame, trattanidosi per la m·aggior parte di bam·b ini sotto i cinqu e anni. Qualsiasi d·eviazione dalle cond~zioni n ormali venne consi·d erata, fra cui la presenza di croste su1la muco sa na·s ale, l'in grossamento o l'in gorgo dei turbinati, le deviazioI).i del setto, l'ingroiSsaroen to delle tonsille e l'aumento ·de.I tesis uto aidenoideo. Si ' sono così avuti i se·~enti ri1Sultati. Condizion i patologiche nella sola gola 21,0 %; condizioni ,patoJo;gi·Cl1'.e nel naso 23,3 %; condizioni patologiche nel naso e 1g 0Ja 48,9 %; condizioni ipiatolog·tche n el solo ore-cchio 0,7 %. Nu1la di anormale 5,2 %. Le .anormalità vennero complessivam e.n te r,iscontrate nel 72,2 % dei ca.si. La maggioranza ·dei casi di condizioni patoJogiche (62,5 %) si riscontr.a fna 1 e 5 anni, men tre 1'88 % si rtscontra in indivi1dui non oltre il d ecimo anno. La durata media dello stato di portatore si riscontrò di 24 settiman.e circa in 1quelli con a ffezioni del solo naso, idi 23 .con afifezioni di naso e gol·a, di 19 c·on aff ezio.n i ·d ella soJa g·ola, di 37 con af'fez1ioni id i na:so, gola, orec:chi, di 31 con affezio·n i di orecchio e goila, di 27, con affezioni di oreccl1io e ·naso e ·di 18 in quelli che r1ulla a\·evano di anormale. D·u e pazi·enti av.evano fers sure palatin e; in uno di essi la condizione di i:> ortatore cessò dopo sei mesi, neJl'altro pensisteva ancora dopo due anni. In due pazi.enti , si avev·a ozen a ed in entram·b i la condizione ·d i portatore fu di liUnga ·durata, analog.amente in tre pazi1e11ti con affezione d ell'antro ,9i Highmoro. Si rile'v a, in complesso, cl1e la presenza di anormalità nel naso coinci•de con · 1a lunga duTata dello stato di 1p ort-a~ore. Si 1deve tener presente che la terapia 11a note,·ole influenza su tale durata e la ridl1ce di molto . 1

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di bacilli difterici sia associato a condJizioni: JJatologiclie d.eL naso e della gola. E opportuno

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tener 1presente che si ha un'alta pro.p orzion e di affezioni nasali n ei p·o rtatori, paragonata .con que:lù.a ·de.i pazienti di difterite e specialmen te con i con valescen ti aid esame batteriologico neg.ativo. Le lesioni n el naso o nel naso e gol a tendono a p r olungare la permanenza nell'ospedale, mentre i pazj en ti ·di 1difterite, che si trovano in ·quesi·e condizioni hanno moùte pro·b abi'lità di di,·entare portatori e, ·d 'altra :parte, 1il fare scomparire tale stato può dipendere •dalla correzione delle anorrnalità.

L e osservazioni degli .~A. . tendono quindi a dimostrare eh-e lo stato ·di 1portatore è dov,u to alla presenza di ,quélJJ..che condizion e patolog1c·a o di anormalità ; è quindi da pr.esumersi che, se tali condizioni p·o ssono essere muta;te, lo stato id i po-rtatore dovreb·b e scomparire. Gli o,s,servia tori precedenti avevano notato che gl.i indivi-dui che portano il bacillo difterico n el naso ·n on :g u·a riscono; u na condizione costante in tali portatori è la rinite, 1Sia -essa a.e~ compagnata da se.erezione a cquosa o puru1enta o da estese formazio ni ·di croste nelle n arici anteriori, tutte condizioni che ostacolano la r esp1irazion e n asale. 1Gli AA. hanno dimostrato che nei J)Ortatori, i b-acilli dift erici vivono n on già nei tessuti vi\'·enti, ma n ei proiclotti della reazione infiammatoria e n e1lle secrezioni de1la rinorrea. Tale concetto € com1pir0Yato dall'esser1


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IL POLICLIN reo

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vazion e ·clinica. 1Nella g··r ande m agigiora nza, i in un altro con 38°,5, 80, in un altro con 400, 96. por tatori si trovano nell'età di 1 a 5 anni e le In un quinto dei casi, Si ebbero vèrtigini, nel anormalità Si trovan o n el naso. La suscettibi- 15 % vomito. In un solo caso, brivi•di:. L'inizio fu lità dei p iccrui bam·bin i al catarro nasale , col s empre improvviso, s enza prodromi. La cooti1pari&ultan te blocco delle vte n asali .sembra l,a vera zione fu la r egola; la lingua impa11iata con una ca11$a della p ersistenza d ello stato di · portatore. chiazza bi·an1castra c entrale. In un . solo caso, Negli individui. idi età 1p iù avan zat a è minore la con temperature di 40°,5, si ebbe lieve delirio. pro•b rubi1ità ·di -ostruzione n asal e .e ·di formazione Esarntema. - N·el 75 % dei casi si ·81b•b e eruziodi sacch e di p·r o·dotti infi·ammatorii. ne roseolare al petto, élid•dom·e, scl1iena e fianchi. È da rilevarsi che la pr&senza ·di bacilli ,difteIn un CfuSO l 'esantema era ge1neralizzato, sic·choè r ici ·n ei p ortatori ipuò essere intermittente; tal ,tutto il COiìpO ne era ricoperto, salvo lie piante volta l 'esame b atteriologi·co r ivela moltissimi b,a- ·dei piedi, le mani, la faccia ·ed il collo. ~el cilli, tal'alira riesce negativo. Nello studio d egli · 25 % dei casi non si ebbe esantema -ed in pochi AA. , la :ricer ca venn.e considerata n egativa sOllla sua coin.p·a rsa si ebbe dopo il 14° giorno . tanto quando s ei ·esami consecutivi erano riuLa febbr e. - Nei .casi t~p·i·c i, fu remittente per sciti negativi e ta'lvo.ita s i ottenne rpositivo. sol14 giorni, in alcuni per 17-18, nei più lieYi per tanto il sesto. Quin·di, il ri·sultato n eg·a tivo di 7-10 giorni. La deferv·escenza si fece per lisi. u'n solo es·a me non p uò esser e :ritenuto valirdo In tutti i casi la m i l za si rese palpabile dal 50 ed anch e i coooueti tre esami posson o dare ri- giorno in avanti ; in aJ.cuni la spJeno•m egalia fu s ultati fa.Jlaci. tale da esten·dersi p.er qu attro dita trasverse sotto il margine costale. Le coùture vanno s empre r ivedute a n ch e dopo In U[l ter zo dei casi si ·eb1be epi.s:af.si. Nessuna 48 ore ·di t ermo·s tato poich1è in molti ca si lo svicomplicazio11e \Salvo una mialgia generale grave luppo si ha solta nt o .dopo tale p eriodo di tempo. e ·dilat azion e car.diaica in un ra·gazzo eh.e di tale Di 1g·r ande import anza ·è altre.sì l a prova d ella dilatazione aveva già 50·flferto. N·essuna co•mplivirulenza; spesso. acc·a d·e, di tatto, ch·e i bacir i cazione broncihiale o broncopolmonare. virulenti sco.m paiano p er la.sciar post o a quelli n on virulenti; che n on hanno impor tanza dal Di eta. - Un litro e mezzo di latte, con pla 1punto di ·vista della trasmissione ·del cont agio. smon, 1Yis•c-0tti , iPane abbrustolito, bu·r ro, u oY a cru·de, bo•dini di latte ed una cucchiajata di A. FILIPPINI. glucosio; limonate a volontà. M edi camentri. - Una capsula di olio di cinnaEpidemia di pa1·atifo B m omo (mn•c. 0,15) ogni du e or e e urotropina con carat~eri particolari. t30 cg.) tre volte al giorno. Co•n tro la costipa(A. GRAHA~l -STEWART, PH. MANSON-BAHR e 'f. R . zion e, fu usato il petrolagar. GODDARD . Bri tis h m ed. Journ. , 2 giugn o 1928). P·er la ri cerc a d elle cause, furono cercati invan o. i portatori .ed investigati i gen eri alime11Gli AA. descrivono un'·eipi·demia di paratiio B tari e le bevan·de; il sospetto ca.idde sopra un verjfi•catasi in un c.olle·gio; gli alun·n i; in numero !l'orméliggio di panna, che però non venne -esadi 60 erano entrati il 5 ~·ag.gio ; 10 gi orni dopo minato batteriolog1ca·m ·ente, si·ochè non si ip uò si in iziarono le feb·b ri che continuarono fino al 1dire se il sospetto $ia stato o meno fondato . 29 ma·g·g io, tempo in cui cess ò l' epi,demia. 111 Anche in altri ca si, si ,p ensò al form.a ggio p er tutto si ammalarono 23 alunni, n essuno d ei quali Sjpiegare d elle epidemie di paratifo, ma quas i gra.rve ; il periodo ·di incubazione sarebbe stato sempr e senza prove batteriolo·g iche. a ccertato in 10-22 giorni. Emocultura . - Eseguita cinque volte e trova ta Nella m a.ggior parte, la malattia in·comi nciò positiva· dal 5° all '8° giorno ·di m·alattia. con cefalea tran sitoria ed alta temperatura (38°,9400), senza alterazione del ben essere. Sul prinSi ero-agglutinazione. - Furono e$aminate due cipi-O, la cefalea, l'alta temperatura e·d il IPOlso serie di ragazzi : gli 11 della prima erano stati r elativamente raro f·acevano p ensare all'influ enmalati per 11 giorni; d ei 4 della second~,, 2 za . Al quinto giorno, c omparvero delle ros eole, erano stati malati 4 giorni e 2 per 2 giorni. In s i eiblbe agglutinazione positiva d el parati.f o B ed tutti, la sieroreazione era positiva col paratifo B emoicoltura positiva. a partire dalla 1diluizione di 1/10 (si c!) . Venne • Salvo p er p ochi giorni , dal prin,cipio alla fine rpoi .prati-cata la sieroagglutinazione in tutti gli •della m alattia cr-imasero ililalterati l'apip·etito e lo altri ragazzi e n·el personale del collegio (in stato di ben e!;)sete e tal e assenza di sintomi t entutto 84 persone), con risu1t·a to n egativo, . sa1vo deva ad os curare la diagnosi . Ti·pico è s tat o per due ragazzi, in cui la 1r eazion e ·era positiva a s econdo gli AA. il ra·p porto fra polso e tempe1/10, m entre essi av·evano milza nettamente inr atur a ; in un ragazzo con 40°,5, 100 p ulsazioni, grossata . Vennero considerati -corne sospetti e di 1

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SEZIONE PRATICA

fatto cinque giorni dopo si sviluppò in essi la 1nalattia. In altri l 'agglutinazione, n egati va. al 50 gior110, fu positiv~ a 1/80 e 1/160 1do·po una quin·dicina di giorni. In un caso si ebbe reazione positiva ,p er tifo, para A e para B, jn un ragazzo che av.e va avuto la tripla vaccinazione. Il m etodo usato per la (prov·a ·di agglu tinazione in massa fu il senuente. Rac.colta del sangue in capillari ·con rig.on.f iamento n el mezzo, chiu·dendo gli estremi con c·erala·cca. Diluizione del siero con soluzione fisiologica, uso dell'agglutinom otro di Garrow, a·ggiunta id i u na go·ccia di em·u lsione ba·cillar·e formalinizzata. I risultati con questo metodo sono molto n etti. 1

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FILIPP I NI. I

Ricerche sperimentali sulla infezione carbonchiosa. (RovrnA G. e ScHwARz E. Lo Sperimentale, 19'"2.7, fase. V-V I). •

Secondo B e>Br·eidka il b. 1del carbonchio è ,p atog'eno ·p er la cavia soltanto se può irnpiantarsi sulla cute. Ivi può crescere, m oltiplic arsi, secernere la tossina. Negli altri organi si co·miport.a com e un sempliic.e saprorfit·a . Quindi la sola condizione necessaria e sufftciente p·er immunizzare la ca·v ia è che sia immunizzata la . cute, ciò ohe sì ottiene facilme11ie con l;a1pplicazion.e d] vac•cini sulla cute s,narificata, o con l 'iniezione intra1d·ermi1ca. L'immun ità si strubilisce rapi'damente, e non si aiccomp·agna a pro,duzione di anticorpi. E dunque una immunità istogena, celll1lare. La r.ecettività cel lru·lare è da .c oncepire in questo mo•do, che l'atteochimento dei germi n elle cellule, dà luoigo alla pro·duzion e, d·a p.art.e dei g·ermi, d•i sostar1ze a chemiotassi .n egatjva .P'ei leucociti. Se i germi .son o po1co virulenti, ta1i' soBtan ie non si pro1d.u rcono, e le cellule, abituate ai g.e:rrmi, non offrono poi ai ger m.i virulenti l '·l1abita t o@iportuno alla pro1duzione di sostanze aggre·ssiniche. Qualcosa di simile avv.errebbe p er l 'inrf ezione sta:filo1cocci·ca e streptoco1oc:iJca, sebbene, secon•do B·esredka, l e cel•l ul·e recettive non esi$tono solo nella cute, p·er qu·esti . germi. I filtrati di bro1doculfure contengono sostanze che si ftssano S-1:1ll e cellule rec.ettiv.e e le rendono meno adatte riic.ettacolo dei germj : qu·e ste sostanze chiama ]l Besredka antivirus. AncJ'l e l e com.u ni vaiecinazioni agirebbero in ,definitiva p er m ezzo di anti.vi·ru.s liberati dei lieucoci,t i che ag.gredi1scono i • g~ermi : gli an,t icorpi d1 el siero sarebbero solo un fenomeno coct.ncidente senza im'Portanza, dovuto ailla 1diigestione dello strom.a bai terico. A~1plicati ~u11a cute rasa.ta g·li ai1tivirus r endono ra'Piida1n.entc imm·1..1ne talora tutto l 'o·rrganisrr10, spesso solo il · I

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1947

tratto di cute d ove furono applicati. Gli AA. ha.nno pre1p)a rato un aI).tivirus ·d arbon,chio.so, ·Che, in vitro, aveva scarFa azione inibitri•ce sullo sv.1,._1up po d ei germi. Questo antivinus, p·er a·p plic·azione cutanea sulle cavte, riuscì a proteggerne alc·u ne 1da una prima infezione: esse però soccombettero a una secon•da infezione. Per iniezione sottoicutanea, anzi1C·h è 1proteggere le cavie le ren·deva più recettjve, 1c.osicch·è es~e 1r1oriv ano prima d ei controlli. Gli AA. senza soffermarsi al risultato più aJpparhs·cente e gros1So1ano, consi derano ch·e il filtrato ebbe diver-s·a .azione per la via intradermica .e ,per la via sotto•c.utanea, e·s primono quin1di il par.e r e che la p·elle è organo n on privo d 'importanza per la patogenesi dell'infezione carb.on obiosa. L'immunità cutan.ea si è però ·dimostrata transitoria. L'aume11to di recett.i vità per le iniezioni sotto· cutanee di filtrato potrebbe ancl1e costituir.e la 1pri1r1a fase di un pro•cesso irn.m unitario, 1poich è, ~eco11 d o Zironi, in ogni processo immunitari o vi è una prim·a fase cli aumentata r ecettività. 1

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DORIA.

TECNICA.

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I limiti attuali dell'asepsi operatoria. (1MARQUIS

E. La Pre sse Médicaie, n . 12, 1928). I

L ' A., c-he n·el 192.2 .si ocicu.p ò in un altro lavoro di nuovo dell'argomento, ritien·e utile di ' studiar.e l'origi ne po ssibile d·ei germi n el corso dell'operazjon·e, e l 'insemienzam.e nto reale dei g.errr1i alla • fine ·d i ef!sa. I g~rmi n el oor~o 1d·ell'operazione possonp originare : 1) Dall'ari-a res·p ir.ata dal chirur.go e da i suoi • • 1 aiuti: inlfatti le particelle di saliva proiettate quando si parla conten·gono numeroisi germi della virulenta e ri·cca flora batterica orale. Mendes esponendo per un minuto e mezzo una iPiastr<.1. . di agar ad una certa distanza dalla bocca potè coltivare 36 colonie di 15tafiloco1cco, dip1ococco, sarcine e streptocp·cco; pron·uncian•do 324 frasi 1dette d·ur·a nte l 'intervento ·e d im.p ie·g.ando 4 mi nuti e mezzo ottenne 123 e 197 colonie, con molti is tr eptococchi; potè inoltre calcolare che 1Jna g.occjoJa di saliva contiene 4375 germj; rinvenne st:-tf]lo1c.occhi , di1p lococchi e streptococchi, i quali sn 61 a11imali inpculati ne uccisero 18. lVIendes quando pa.rl ò su una piastr.a di a,g.ar , e&sendo egli rnunito di maschera di garza, ottenne 53 colonie. 2 ) Germi provenienti dall e mani : il mi gliore 1netodo di disi11fezion e delle mani è l 'alcool a 90° (d enat11rato o n o) e senza • lavaggi ·p reventlvi . T·nttavia n9n si deve riten er e che tutti i ger.mi siano d·tstrntti: fu dimostrato che il 0.10 (J{n t· ~c'her), il 0.05, il 0.1 4 % dei ge.rmi p er$istono. 1Mainqruis ne'l corso di e'&perienzc numerose, dopo I

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1948

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TL POLICLINICO

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[ ANNO XXXV, F ASC. 40 J

ave'l'é i11sem enzato i prodotti di g·ratta1nento provenien ti <la 1 ernie. di pel1e delle mani così disinf ettate, ottenne 5 insen1enzam enti positiv·i CQ[lt·ro z::; n eo·· 0 a tivi • iVl a l'uso d.ei guanti di cao utcl1ouc im'.L)edisce le infettazioni, a m en o che e~si non si· scontint1lno o per rp untu.r a, ~ p er lacerazioni. .i\11 'up·po occorre r i coridare com e Schi-de OS$ervò ch·e sotto i guanti $8Ccl1i il loro svilu1pipo è impedito, m en tre è aum entato sotto i guanti 11midi a cau•sa della m·acerazion e d ella epi·d erniid e. A m ezzo delle laoer-0 zioni d ei guan ti i germi ·della p elle d ell'ope.ratore possono invadere il camipo operatorio; m a la puntura d ei guanti nel ma n eggio d egli agl1i è inn ocua per chè l'elasticità d el t essuto d el g'Uanto jn1pedjsce il pa$·sag,g io ancl1·e di liquidi. Tuttavia a n·ch e se i guanti restano sani . alla fine dell'operazion e 11anno n ella loro superficie esterna germi, come 1POtè provare Mal'quiJS dopo operazioni rigoro samente ·a settich.e e b revi; infatti n ella m età dei ca;si ottenn e dagli inse1nenzamentli pratiic ati con l e dita d ei guanti coltuTe positive. L'in,fezione si ha p er l'aria atmosferica e so1pratutt 0 per l 'aria es.pirata. 1

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do .p relevamenti dopo l'apertura del peritoneo, tClopo l'élS!portazione dell'or ganp e dopo la chius ura del rperitioneo. P erciò Mar.qu i-s con clu·de che l'asep:::i è r elativa, nonostan te il silenzio durante l'atto operatorio, · nonostante la disin f·ezione (se11za lavaggio) delle mani dell'operatore a m ezzo dell' alcool o quella rd ella p elle dell'operato con la tintura di iodio ; n on ostante il cambiamento d ei guanti lacerati e tutte le altre cautele d el campo operatorio. La guarigione « per l)rimam » si ha per le r caz ioni di difes.a delle si.erose e pe.r l'azione d ci le·ucpciti. 1

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JUHA.

L'anestesia locale per via venosa. (P. 'C AHEN. Archives Franco-B elg es de Chirurgie, mag.g:W:> 1928) .

Si tratta di un metodo già preconizzato n el 1909 da Bi·er , ed 01g gi a ssai poco adop erato. • • 1 La tecnica è assai sellljp,l i ce : ·scoip erta una v en a ad es. 1de1 bra:cci 0, si anemizza l'arto con la 3) Germi provenienti dalla p elle de l l'operato: fascia di Esméùrc.h , si inter.r-0mpe poscia al polso vi sono a lcuni A·A. che trovarono la pell·e disincon un 'Comune laocio la circolazione f ettata con tintura di i'o1dio steirile; altri ritrovaSi inietta pos·c ia n ella vena contro corrente una rono d·e i ge.r mi in pi·ccola .quantità. ·p.erò bisogna soluzione ·di n·o vo:c aina 1/200 in q,u·antità non su' ritenere nulli gli esperimenti fatti senza n eutraperiore a 40 cm·c.; si attende 10' poi sì può opelizzare la tintuita di io·dio. A1l'uo1po Mariquis ha rare. I risultati su 603 osservazioni ·died€ro soln eutralizzato la tintura di io dio nella .p elle con tanto 16 insuooe~si. i poso1fito di sodio, ed ha visto cbe la sua steirj·Quésto ti.po d'anes:te·sia, è specialm ente inclicato lizzazione 11on esiGt e ipiù , nO'n'. essen!dO disinfet- 11e.r l'arto su1p e.r iore, m entre l'arto iruferiore sia tanti sia l'irposo1fito neutralizzant e ohe jl tetra- 1p er la m·a gigior quantità d"anestetico che si d oteona.to di sortio, c11c ne risulta. Occqrre t-ener e \rrebbe uf::a r e, sia p er le •d:iJfficoltà dell'cmostnanche conto id ei gern11 esistenti ne.gli str.ati l)fOS i ecc., }1 a avuto s·ca.rsc aipp1icazioni. N·etJta contr·oin·d ircazioh·e è data dalla 1p rese11ia fondi della p elle sulla sup erificie di in·cisione del- ~ di proce~si infi.amm atori acuti. . la ·Cute. In 7 operazioni a settiCh·e 3 vo1te ottenne -co1ture positive con 1'1 nsem cnza:m,e nto di lembi tS·enza •d il'ung.aroi ad .e1encar•e tutte le osservazioni fo.rniteci con questo tipo d'anestesi:a, spedi pelle prelevati s11i mair.gini d ell'in c1sione cutac1ale m enzione d eve faTsi per le amputazioni sfa n ea. 10 minuti dopo la za s1pennellat'ura con tin, rClell'arto s111p.eri·or e che jnrf.eriorc 0J1e riescono pertur·a di ]odio. Anch e D·u so jn 69 orperati ottennf' f ettamente jndolori. FILTPPA. 31 volte cultura positiva dalla pelle di•sinfettata. 1

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Germi provenienti rtail'aria. atmosit erioo, :

Quénu in una sala operatoria per Lapa rotomie espose p·e r 10 min11ti ca.tp suJ.e rt1 Petri· ed ottenn.e 27 coloni e se non a,reva al c·u n as•sjst ente; 72 colon ie con 5 assi-stenti; 85 colon i e con 10 a.ssisten t.i. Tali ri·sul tati furono co11.fcrmati da '.ft1f·fier (30-40 colonie) €d altri. 11 tero·p o èl ell' 01p P.razi on e inolt.r·e ' è di solito magigi or e d ej 1O minuti. ·L·a conta111inazione dell r. ·ferite fu stu·di~ta el fi vél rii A.A.. .: e8sa ri snltò 27 volte su 43 casi , t u t ti g11ariti per prim am , a Dr·esser e Nortmann. Fitsch ,ffl:c cnrto dei 11relevam enti alla fin e dell'operazion r tanto s111 f On.flo ·Che sni mar.gi.ni della ferit.n rin rl,1 <:>nn c ·ciP.i germi jn tntti . Pò r ranp progressi va.mente in aum E>nto qnnnto piì1 l11ngo era l'inter' 'rnto. Risultati analoghi ottenn e L·egwaT·d facen· 0

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Pubb(lcazlone Indispensabile: ,

Prof. oo'tt. LEONARDO DOMI N ICI DoO'ente dii Patologi.a, ChiTilTe-ia. OJ.in}~a. Chi.M1rgica e Medicina Operatordia nel lia. R. UnivM"sità di Roma .

PICCOLA CHIRURGIA E CHIRURGIA D'URGENZA Prefazione del l)rof. Roberto Alessandn.

Un volume (n . 16 deUa n0&tra Collana Manua1j del • Po licil inioo ,,) di :pagg, IV-462, oon 225 figure .i ntercalate nel testo. nitidamente etam·p-ato su carta semipatdnata. oo ·a rtistdcamente ri.l egato in piena tela ~114?leee. con fn. si·c rizioni eul 'Piano e sul domeo. Il libro è elaborato con "riteroi di aA3eoluta p.rat.Ji<)ità, e corrisp(){[lde in tutto all~ ~ige-D?Je odierne dei m ·e dioi C·hirur~i oondot.ti, dei .no"' a.n'i lauTeati e dei lau.Teancii. - Prezzo L. 5 6 - PeT i noetl'i abbonati sole L. 5 2. Tnrviare Ve.glia Poet;a,le ad.l'Edtlt<:>Te LUIGI POEZI Via. SifJtina,, 11. 14 - ItOMA.


XXXV, Fac. 40}

[ANNO

IGIENE.

La campagna antimala1·ica 1926-1927 nelle Venezie. \ '. valle (Jl,v. di .\1alu:riologia, 111atzo-wpr.

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fa un ,p arii!colar,e.g g·iaLo reco c.:o uto su11'aLtivita !:>Volta ùall'1l stj L'uto auto1101110 lJe r la lorttu. a.11tiJlllalaric;a nelle \ ,:enez.ie . .11 va.sto ca1uvo ù 'uzj o111e <.:ou1~p,r eu1tl e s·ei pTo v i11·C'i e, ma lu <..J i'Id'i<.:oi Lù. i11er eu t.i alJ a cosliouzio11u ù ei sin.g oli Co1r1it~Li l1w1no .fwtto sl cl1e l ' aJP1P!licazii.one sia sLata pa1ti•colar111·en to i111terrsa so.LUtnto i11el.Lai p:rovir1c;ia di Ve-

11ez1a. Diveii1si so110 stati i })l'ovve1di1 r1enti niùottati. Ca1ri1Jta.ytia itlVe rn,ale. Qu esta è al>•u astan zu uit iJc n ei ,p aesi 8Jd j11verno, al1quanto frc ù•do, i111 c ui le a11ofele s i r iJcoverano nelle iSLal1e, <love l ' A. ricorse all a disinfesLazion·e it1ver·r1ale per ll1ezzo dl irrora.zj oni idi cr-esosolo al 5 %. B orli•/ ica 'll11 Larla iriv e r1ia,le. .So1 nn1 i11i s1.razio11c ag·1i wc.I ul ti cle'lle pillole a11tr111alal'icl1.c ù ell' l ::;tituto {co11rte11e11ti 14 cg·. di cl1i11i11a, oltre u f ctro, arr-;c nico, Ios1foro, .stricnina) ; se i1e sono ·duA:C t:to nl g ior110 p o.r ,p etio1ili di 15 giorini a.l 111e6e u tHLti c oloro elle a,ve.Vano avut o rr1anifestazioni 111a1aricl11e, otte11 er~don e rist1lt.ati so·d•disfaccnti. Ai )JUI~l'bini è staito ·somminis trato il liquoTe di F owler (10 0111lc. in un lil,l'O di aoq·ua eùul1corata, 11111 cu ocl1ia;j o al giotno) alternando una settiman·a ùi tale trattamento con 'una ·di somministraz·ion1e g·iornalieTa di 1oi occolaitini a l t annato idi clrinina. 1>Lcr: ola bo1iifica, intesa n el senso d i as&esta~ :n 1ento .d el s u olo . Ha in•c ontrato vari ostacoli. L'~L\. d à in prorpo1$i·t o alcuni utili consigli pe;r il l:nalaTi-ologo ch·e d e'Ve ·dirìg.ere 1'01p era diel tecni co, s ja p er l'abbaBsam ento idei col•l e,t tori (con che si aJ)J)1a1ssa an ·c11e }a,, fald a acqu ea tT01pipo surper.ficial e - · 30-40 eme. ___.: e si o.t tenrg-0no buo1n'i ris ulta ti a;gri1coli e sanitari) sia per dare m ovim€nt o alle aaqu1e. Ca1npagna estiva. L 'tA. fa alie,une osservazioni Cil'Ca l 'us o ·d·el vende di Par:Lg1i ri'levanido che le dimen .sioni •delle ·1 ninime lJarticelle d i, v1efid e ecced ono qu·aisi ·sempre quelJ1é d ell'a'.P·parato hoiccale ù e l·l e più piccole l éerv e. · Egli ritien e quin1di chrb l 'azione ·del ve-Pde s·i limiti alle larve ·di terza e qua:111a mu•ta, 1Pe1r cu i rè n ec•eissa:ri.o rip·etere lo spaDgim·ento, ciò che ridt1ce di molto i ·v antaggi economici "d el veTtd~. L 'tA. 11a quinidj ritenuto convenjente eonservare l'uso almeno pa•rzta1e dell a r11rufta, ancl1e p er 1'a g i·u sta con si1ù erazj on e eh e que.sta u1ccì1cle anc;h1e i ·Culex e d è qui.ndi di p i11 e'V i1den te eftfilciaicia per le ·pop.oLazioni, l e qua1i non f a nno troppa di1stinzio:r:ie fra l e (li verse zanzare. Pesci iarvifag i . L'inYer.n o mi,t e ba perm es$a l a so1pravvtvenza invernal e di · molte gambu si•e, che 1

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SEZIONE PRATICA

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ver1neTo 111olto di•f,f use, i1011 l,t ·a se uun.nclo a11 e I te 1.n. c.li·JI llSio11e · d tllc &0antlole, c11c sono a 11c.:01· !Jl u utt,i ve larvi11'a gl1e. Bi1sogn!a 1Peirò guar~c.Lar;:;i <..Ja.1 ~u., verchio ottimi.simo s ull 'eiff~<;Cbeia ù·i questi p esci, cl1e !POSI, uno co11 vi vere con le 1a1·ve, s,_µecia:lu1e11 Le c.!o·v e l•e e:rl>e u.uq·uuticr1e o,1,fro1 10 più ::;j.c;uro us'iJo a.lJe larve 1Ste1sse. Il coef1f~cic nte <li 1ù elarvizzazio11e t>rt l cr1i1bile c o11 i p e1sc.;i laTv i·fa;gi p t1ò calco'larsi a 11 rnt oltre il 20 'Yo. Zooprofiws s·l. L 'tA . si 1110f;tra . u.l•qn an Lo ~cetUco ;-;.u lla s u1wD1s~l.I Le111ù.er1z·a zoofila d elle ano·f·el e ~e1b­ lJ011c sia ev·J·ù·o11te cl1e le stalle c ostitui~cono u11 i 1n:po1r-t ar1te cen tro ·di attrazione. Quin di la stabulazion e ù·i · a·l>IJon1cla11te l>estiél!.11le è co11sJgliabile, i n 111 .si deve tc11er i) r es·e1u;e ol1e l a quan:ti't à dL qu-esto llon può esser e au1nentata a yolontà , ma rj 111an.e · s ei1r11pre in f·un2t,on e deJlia. ·dl'Sip on1bilità ·d ei f oragigi. A nc11'e i m aial i cset c·i:tan o una i10 tevu le aJttrazi·or1c p·e·r gli ar1otfeU, ma i ri1co veri i11 c11i oss i s i t1·ovano r1on souo c.; erto a1d a.tti p er ra, , vorire la r a;ccolLa <leJlc z ar1 z:ire _(.p e:ricliè .fiC01u1es:; i cd i.llperti a tllL~i i ve11ti), .i11en•trc il loro Jl·uu) el'O 11011 p oir ù rn1ai sonpa:st>at c. q uello str etta1nenite n ecc&sa.rio aJl' u11.provv1i·g iona.rn!c11to d el colono·. f{il evi-amo con piacere queste siag ruci o&servaz] o11i d el1' A. p·e1rch1è e1$Se ·di.rr10 srtrano la n eces si tà -<:l i titu·diaire i.l prol)l c1na siecoTuùo l e c ondizioni locali e • ·d i non la.s ciarsi andare a 1clannoise; generaJizza.zi on i prima di taJe sturdjo. B on,i f'lca tl1??.{ana estiva. L \L\. :rii1conoscc i1 n1PossibiJo il tna:ttame·n ·t o preventivo ieli tutti gli aibitant1 dei paesi ma1arici., gié11cc:l11è p er i soli aibitanti i n zone ma1'ari1c he d ella provinc1a .di Ven ezia, sarebbero n ecè$sari non meno di ·200 kg. di c[linino al1l1a s ·ettimana, s ,enz1a .contare al numeroso person ale n eceSiSario per · la distrilbuzione ed alla possiibile 1dispen~1o n,e. L "A. 11a quin1di aidottato il s.is'1iem a di ren1dero obb1i gatoria e di sorvegliare la sornn~inistraz]one ·d el chinino prr evenitivo~ a i -soli bam.b ini d·e1 1G scu ole e d a tutte le person ·e ~ane e;migran·t i in zon a malari ca. L 'orgiam.izzaz ione d elle cure neceSisarie ai m,alari ci ha avuto -la sua ·e·spl~cazione ne11·1stituzione di .ambulatori nei 28 Comun i inf.etti , di Consorzi pe,r l 'assils,ten za sanitatia ecc. Uitile sarel}be a1tresì l'iinjpdanto idi a:runaJdi faJTin·ruceutici in aJ1cune località. 1Mo1-to atti·v a è stia.ta -.a nche la p1r•op·r ugan•da ecl irnrportanti stu1di di indol e scien trfica e pratica sono staJti fatti. . ·N on $i sono tra!=.curati i fatto ri (vitto, sprveglianza sul l~rvoro, provvi~té idricb.e ecc.) eh e, 01i·g lioran ·d o l 'igiene g·enerale. valgono anche a<1 aumentare i coeffi ci en ti di resisten za in1dividuale n ella ipp1p ol azion e. Buoni, e d in a lc:une zon e ottimi, sono $tati i r i SlTltati . 0

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IL POLICLINièO

XXXV, FASC. 40]

L'A. esamina poi jl ,p roblema della rec1e112ionc . i.dorare a11cl1e qu·esto pericolo quando si i11Lrod elle I.erre 111aJari!c·l1e riel suo co11n.p leisso. Osserva 1d·u cono nuove spccie <.J i pesci. a11zlitutto cl1e i terre1li JJon·iof:iJcaiti (nelJ.a r'eg'ionC; Il pericolo d1ell'infczione tetanica in s eguiLo ad <la lui studiata) no11 s ono subito utilizzabili IJet iniezione di c:hinino è dimostrato da due casi • 1 l e colti vazioni o danno un :red dito trO!ppo misero occor~i in donne 0J1e, a ·di1stari1za di !POche ore fir10 a che il teri,en.o non si sia asso1daito. Ancl1e 1dall 'ultima j_niezione, mostrarono f.enomeni g-rale c:osì 1d·ette . valli. 1ùa p·e sca vanno aiocu.r ata1r1er1tc vjssimi cli tetano, in seguito al Cfll'ale venn·eiI'o a i1c,g0Jate ui fini .cteJla lotJta :antiano~·eli\Ca (eviianmorte. E·sclu's a .dalla perizia 1'a 1p ossi1b ilità di in1 ·d one p. ·es. , il ra c1doltc~.iJmen-to .dell1e ruaque). fezion e a mezzo ·d·elil a sjrin·g~ e del liiqui1do iniet1Nè vanno triéllscura;te le con1diziorni i:g·ieniche getato, si .deve ammett ere un teta:no criiptogenetico, r1erali 1degli abitanti. P ìI'imegigia f·r a ·q ueste la tanto più che l 1 am~iente in cui le due donne 1provvista. di buona ac·quia, a;s•s ai dirf ettos·a n elle vivevano era fm'teme1nte tetanig·en o (un cavallo l ocalità stuidiate •dall'A. In a1c·uni luogl1i l<Y po-· era rnorto di tetano po:cJ1i g;iorni prjma). (La lJOlazioni n or1 hamno altra ·aioqua che quella dei ~) ossiibilità di tale jn1f ezion e ·deve mette·r e in guarfo '"'•si e ·canali, malsana e S\P0Bso salma·s·t r·a . Al1dia il m e1dico a non fare inutilmente delle inietrove · i pozzi tuà:>olJa;ri danno .aic que tro,pipo riiechc zjoni dj c'h i n·i no, che dov1rebtJero -essere riservate 1di metano, di i1cLrogeno sollforato (non anidrid.e ai casi dd. assol-uta neces\Sità. N. del redat. ). solrforosa ·come dioe l'IA.) di cloru·r o di sodio, dl fil. so·s tamz.e orrg·an·~che in sosipensione (ipiù pro·b abil1nente si tratterà di ferro colloidalre). (Fra quiste so·stanze l 'i1drogeno sol1forato non 1dà alcun ' i11CENNI BIBLIOORAFICJ. (1) con verlient1e € svanisce r.aiptdame11te all'aria; per . 1 jl\ ferro sare'b1b·e 0 p1pol'turno ricorrere a.id impianti B . ASC.HNER e ·G. ENGELMANN. J(oristitutionspath,odi deferrizzazione. N. d_el R ed.). N1è migliori acque logie in 1er Orthopdd~e. (Erù biologie des peri-. po1ss on o for.ni:I'e i fiumi vro:p.po sp·ssiso iDJquinati , 11heren B ewegurigsapparate s) . J. Srpring.e r, ed. rl·u ruaq ue di rtfiu to ·d egli zu·ocher.ilfiici. In alcuni 1 vol. in-8° di 31~ p. con , 80 fd1~g. . ] uog·hi il rilfornjmen• t o · potr·ebbe fairsi mediante 1 • Dice il B·a·uier n elila plfe1'azio.ne idi questo libro, ci·st ern·e mo11tate su autocarri. 1che la patologia 1dell'aipiparato motore è una vera 1 A niel1 e jl problema delle rubitazioni dovrebibe r11iniera per la scienz·a dell'ereditarietà. E infatti essere preso in se.ria conl$i1derazione per dare a sono in.finiti i lavori di caiSistica ch·e prenidono a 1t11tti questi a1bitanti una cas a p<Yssibile che riconsiderare d1efo·r111ità con.g enite -0 a oqu·i site sotto srpon1de1sse a1d un n1inirrnum di· condizionj j.g i·equesto asp etto. La d. s·sa Ascl1ner e il pir01f. ·Ennioh·e. gelmann si Bono assunti iil campito di riun ire il È po1 ne1cerssaria un''intes·a con le altre ammivasto materiale, di rior1dinarlo cercaTIJdo di · ch:tanistlrazioni allo sco1po di n on ·d·iJsv·e r.d ere }e forze, rire o risolvere i inolteipliéi praiblemi cl1e -Si pnema di riunj·r le tu·tte a1·l 'alto scopo 1della lotta 9.n :;e11tano in ogni ~)unto cli qu·esto dif.f icile camipo .. , tima1ariica. Qu1anto i11r ezioso si.a questo tentativo, si comp.r enLe s.pes·e in1contrate per la p.rovin1ci·a di Ven e- 1d e · faJci1mente i1el1o $1Cor:r:·ere qu·e ste p·algi>ne, che él'prono all'ort0tperdi'co nu•orvi orizzonti e le prozia sono stat•e 1di L. 460.810 .pe~ la campagna 5p etttve pit1 inteTessanti: estiiva e di 1L. 176.249 per l'in'\reirnale; rispettivamente per ettaro,, L. 339B e L. 1298. Certo in es•so non Vi ha n·ull.a di definitivo: si tratta p er ora di constatare dei fatti, cercando Analog·hi cr iteri venneTo seguiti per le altre .attiraverso la loro ama.lisi, di t:r1aicciar e le leggi pro\tincie, p er J.e quali la relazion·e è 1Pdù succin• che li presieidono. Un e$am·e idetta:gliato del libro ta. Meritano di essere 1posii in rilievo allCUIIli fatti. è impos1s ib·ile. Le deformità so.n o riunitie tn grUlPNel1'tI1stJria, povera· di a:oque, la flora palustre • 1 pi, solo alcuni d·ei quali corri1 Sjpo·n dono a fattori 1 n on ha temipo di in:sediarsi nell e , raiccolte 1dl patogenetiici analoghi;· altri 111an riguardo alla l oaioqua e pwciò l.e Garr1busie pos·son o esencitare •Calizzazion·e 1della lesjone, ailrtri ancora corµiprrenun' aztone 1delarvizzan:te comrpleta e, s:iJccome il clima m ·ite n·e permette la so1pra\r\rivenza d 'i111- 1dono .ruf1'.ezi•oini a fondo anatom·o -pa tologirco consimil1e. L'•e'S1po1sizd·o n1e è al"I"iochita da fi1g ure, da taver110, .esse 001stituis cono ·d ei pa-eziosi ausiliari :belle e da nume:rosr1 a-1.b eri ge111ea)1ogicì ri'.Por1:.ati neùla lotta antimalaric a . In a ltre località, inv·e ce da vari autori. Cihiu1de il Jjbro u·n a bibliografi·a (ipr·ovin.cia di 1 Rovi.g o), l'immissione di un pesce estesissima. (Amiurus nebulosus, p·rorveni.ente dal Giap:pone) • E. VThTEZT.-\:'J fatta a sco1po di distru·g gere i lucci, ha spopo- · Jato le pa·l u·di 81d ha reso imrpossilbile la con vi(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui s i v enza con ·le Gillmbusie. E quin•di n ooessario condesidera la recensione. 1

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P. ERLACHER. Die Techn.ilc des Ortho'(Jfidisr.hr'n R'in(J riff s. J. $p1 rir11g,er, ccl. 1 vol. ùi 4.82 1p1agg. con

331 f'.iJgg. io sviluppo e il pel'fezionarsi 1della ten~1·a 01·1 op0di·ca si è ve1l'uta ela:bofaniclo u11a tecnilea 01H·rntori1a S'Pecializzat.a, coon'Pren,d en te interventi c.:ruc11ti e Ì'IJJcruenti. •pecic ver quel c.:he riguè.1l~ùa <!11l'sti ulti·m i ISi può ·diTe che . n·on esiis teva. un tr'tt.tt•alo in cui se ne dies1crivess-ero minuta.unente I<' va·r.j e rnodalità. Oprportun.am,ente q1ujncli l'Erlael1er l1a rLunito in queste pagine i vari metod•i seguiti nella c~ra delle d·e·for.mi'tà, da q·u.elli p·i ù noti e or1r1ai di U'SO comu n e fino ai più reee11ti e ancor ' poco us1ati, ma prom,eJttenti ·ulteriori sviluppi. ~on csi p 'uò artìferrmare ch·e il libro sia comp'.lieto (·f r~'1 ra:lt1ro all' esp1orsizione d1ei metoidi seguono "orr1sitùeraz1oni crit:ilch·e p-0co_ ,e stese, nessuna esvo• si zj one di Ii•sultJati) ma esiso costituisce una gui1da preziosa, ipe.r ahbonidanza di con tenuto,, per chiarcz7"'-'l cli esiposizione, per il magnj1fico mruteriale i1l'onograf iJco . La y.este è bellissima come per l.ut11e le {)rprre eidite dal1lo Spriryger. ( :011

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La tesi intran·sigente ·di Martel, secondo cui le .aoquc 1cl·oi oolcari sono il più spesso da11nose e se1npr;e sosp et1.e, non può accettarsi senz'altro potchiè, ·an·che <!love la fessurazione è ,p iù inten sa~ come avviene p,er il Carso, si com·p ie -µ11 proceFJso di depurazione. Parago11a la spugna carsica ad un im1ne11so filtro p ercolatore, in cui la mine·r alizzazione del le sostanze organiche e la distruz ior1e d·ei .b atter·i si c·omipiono con inten>Sitù, p er la costa.nte ossi·d·azjone. Accenna poi ai fattori di autod1epuirazione delle acque e con olu·de come segue: 1) le aicque carsi cb e cl1 e vengono alla luce lim· pi•de ,e batteiriologicarnente pure sono da considerarsi ·p otabili; 2) l1e acque cl1e sgor.g ano Jin1pide o ·torb1de, ma batteriologicamente inquinate sono •da c onsiderar1si inqujnato od inqui11a.b ili e devono ·essere filtrate e sterjlizzate ; 3) i.e acque .che es·coIlO to·rbide, ic.on nurr1ero di gerrni -aneli.e elevato, ma batte:riolo gicament e n on sos·p ette d evono consi·dera.irsi innocu'e ma Jper r enderl.e apipetibili se ill·e deve correg·g ere la to rbid ezza. Questo può farsi con la .semplice sedj m entazion e o con la coagu• 11azione e su ccessiva filtrazione; si può aggiungere, -pe·r prru1d enza, la sterilizzazione.

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E. VENEZIAN . ,

ACCADEMIE. SOCIETl MEDICHE, CONGRESSI Il VI Congresso Na~iouale di Igiene. (Fjum'.e, 14-20 settembre). Ottima 1è sfata l 'idea dei dirigenti l'Assooiazione p.er l'Ig iene •di tenere quest'anno il Congresso a f)j .um,e, n-e'.l.la nobili1ssima città ch,e, all'amore 1per l'Italia ha da.to tutta sè stessa e.d ha sof1·erto, sµeci'alm,ente negli anni delk"I, « Passione fiumana », tanti saicri,fici, sen1pr-e mantenendo viva ,e vi·b·r,anl e la fi·an11~1a {li italianità. Qu esto har1no sentito tutti i Congressisti che~ pri·m a ancora di jniziare i lavori, si sono recati compatti a rendere un pio on1aggio ai Caduti per la Causa fiun1ana. Alila cer.jmonfa inaugurale del primo g\orno, hanno fatto ség·uito le relazioni, che ,h ,anno interess-ato l'uditori o, .il quale ha p,artectpato 11urneroso alle discussioni. , L 'approvvigionamento id.rie o di Fi·nme, con.nes!:O co l ·problema d el le acq1le carsiche è stato trattato 1da tre relatori. un ]gjenista, un geologo e.d nn baitteriologo, i quali, integrandosi a v]cenda, hanno fomifto una visjone com1pleta d cl problema cn e in.t er essa tutta la regione carsjca e le altre lociaili'tà iin Clli si presenta il fen om·e no carsico. '

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V: SPAGNUOLO, ufficiale sanitarjo di Fium e, os-

serva che non per tutte le acque carsiche è n eecssaTia la depurazione, ma il problema va Btu· rl ia;to icaso ·p er caso suìla scorta dello stu d.i o idrogeologiteo della r egione e 1a sistematica indagine chimica e b atterio:logica delle acque. 1

11 ,p rof. LENGYEL, espone i ·r·i sultati di un OJC.cùra~o studjo idrogeolog~ico-cl1imJ ,co -biologi c.o della sor.gente ZYir, · Che alimenta la città di Fiume, riferendo sulle indagini da Lui fatte relative alla origin·e ed al -p.ericorso so tte·rraneo d elle acque ca:~siche, con risultati che sono uti1izz.ab)li come ·cle.d:uzioni di indole generale ·da applicarsl a tt1tti ·g'lt .a:ppro.v\rigionamenti idri•ci con acqu e carsiche. L'ori.gine ed il 1p·e rcorso d el fium e sotte-r.r an.eo cl1e aljme.nta la p o1l la da c ui si rifor.nisce Ffume, sono stati accertati con la scorta dei risultati delle 1icercl1e idrolog:j eh e e con st-u•òi sintetici comprendenti la ripa·rtizione delle precipitazioni , 1a conf.igurazion e or~grafj c.a, il rildevo m orfologuco, Ila struttura geologi ca e tettonica della r eg·ione, la di&tribuzione dei fenomeni carsici e le in·d·agini s·pe}eologi cb e. _Lo .spartia~que · della regio11e è costituito 1 d~l Monte ·Ne' oso; le acque che si inabi·s sano ad alte quote n egli ingl1iottitoi carsici, r~0ompaiono poi n el ITimavo, nelle polle di _!\ U·risina , nella Piuca di P ostumia, negli a cquitrini di Liubliiana n el 1.a;go perio1dico di Circonio e nel1o Zvir che ali1nenta , Fiume. Il co1,so sotterTaneo cli qu e,sto, identiftcato con pazienti ri cerche dell'O. e seg.nato su cél!rto che mostra a 11' ,i\ssem·bl ea, si mantiene lungo i] suo pel'lcOr$O e ntro una zona preformata 1dalla .p aleoidrografia d ella regi-0n.e e dalla carsificazione terziaria, co11trassegnata da parti colaTi caratteri·stiche g·eoì ogich e.

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Il dott. , SPETZ-Q'l.JARNARr fa la storia d egli studi che hanno condotto a:lla scelta dell o Zvir per l ' alimentazione ]drira iCli Fiume, fattà dal prof. I\oetsdorfer , il qual e n el 1888 dichiaTa,ria l 'acqua generalmente b·u ona sia dal punto di vista chimi•co che batteriologico. Dagli esami eseguiti dall'O. risu.l ta invece che

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ÌL POl.ICL!NlCò

111 contenuto 1Jattcrico . di tale aoqua si eleva assai 11·cJd,u ·gla11d i torbide e cl1e in Lr e occasioni è ~Iato iisoJ ato diall'aoqua stèss·a il B . coli. Accer1na q uin·di ai provv edimenti fatti dalla tillù ·di Fiurne per ri,durre il contenuto batteri·co cJcll'acqua, .alle possibili cause cleJJ1c forti torbide (' ·del cor1seguente aun1ento batteriuo. I11·d·ica i11f i 11 e ai provvedin1ertti ùa p rendere rJei riguardi tli CJlHJ8t'acqua, la c1ual e assoJnma g.er1cralmentc cl ~ Uo ott irno qualità, qu aJi l 'otLima çomposizio11c c'.I i.i•r11 i C~l e-<l i p enf etti cwratteri o•rgan olctCici o.d e 1cla co1.tSicle.rarsi tuttavia sosip e·t ta in 1cau,s a dullo ~a l tu.arj e e, fortunatam ente, rar.e torbide. I

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r.. a bella Relazione del prof. D. DE. BLASI s ulla profi,lassi d ella t'i,f oid e l 1e1 llOStl'O

verrù

lJll lJll! icat.a i11

sunto

giOT111a1e.

Su ll'educazione /i slca ha rjferito il IPl'Of. C. ToNz1r., il qu ale, _dopo aver e accer1ua lo all ' J1r1portan-

za cli quanto s i è vent1~0 l'ee;ente1r1e11te fiac endo i n vro ' clcll' cd ucazio11e fj;s.i ca (Do·po lavoro, Balil1n, ccc. ) rico r·da i progress1 fatti ù~lln. bjologi.a con la <lif,fe·rcnziazio111e dei vari blot·iipi u1nuni, 1cl i rn o1stra ln. necesSiitù el1 e l 'cùu caz1ono fi s ica ~1 elle Sie110J e 1Si L1Lfo1'11ti alle co11cl usio11i <l i quesLa scien, za JJOr cv jtare il peg·gioran1ento delle varie debolezze cli costituzto11e, in - modo da avvicinare lo • scoiliaro .al tiPo n1e.dio ocl eurit1nico a.ffjn·cllè, quale ciltaclino , egli 1po·s sa ùal'e alla Patria quanto è cnipacc. La: g·i11r1astica muscolare bene regolata co111plete1·ù. tale ccl·ucazione fiisica, l)e,r la quale è n eces:ari a là collaborazione degli ig·ie11isti e degli ins e,~ na11tj di g1innastica. .I"ra. gili CJO. che han110 preso -parte altla discussi otr10, oltre ai proff. Scla vo e Zannelli, il cru.ale ulti1110 11a iparlato ir1 nome d ell' Opera Naz1onale .JinJ illla; rJcor diamo il pTof. Di ·Nola, D1i,rettore del S·el'vizio ir1edico dell 'Aereo11autica, che 11a rilevato i danni ctie po,s so,n o Ye11ire ·a i giovani clulJ'<!Ccessiva pa·s sion e per Jo sport, 1dan110 cl1e egli ha 1)otuto osservare i1elle visite di am1nissio11e per i 1piloti aerei, n elle qu ali una fo,r te 1'e·r centual·e è tata ei1imi11ata appunto per deficienze car,diachc riJ'er·i bjli agli eccessi sporti \'i. 1

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eguìta con interesse da tutti è stata la relazi 011e del dott. G. FnANCIONr, della Cassa di A5isicnraz,ioni ociali, sulle nialattie so.ciali ln. I talia e la lotla riegli 'Ul timi an·n i, argome11to tanto p iù i·n 1portante in q·uanto cbe Si p-ro.f ila all'orizzonte l'aisisicu•razione contro tutte le malattie. L'O. rile\·a c<l1e, mai.1grado la confor ta11te din1inuz1ione della mor t~lità genèrale, riman gon o anieora i griavi p·r ·obllen1i della m•alaria, del can cro , deJ le rnalat1 ie m entali,· dell'alcoolism o e specialmente della t uber èolosi che rappresenta an cora 1'8,50 % cl 1• lla t o.taljtfl dei decessi. T enni o conto delle tag ioni snc iali ch e mantengono elevata la morbo~itù 1 per tali 1nai1attie, bu ona parte delle quali colp isce i n inaggiore proiporzione le classi meno abbienti, n·c vien·e che la lotta contro dette ma1

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Jn1 tie vad.a

soptn.tL utto iin.v erniata co n u11 C'I'iterio unico verso le cause i1JJd.irotte eù UISpeciJielle. E J'assistenza pubblica, i1011 più intesa cou1e soocorr·so caritativo, ma co111e d.overe soe;iale chie \·i deve provved.ere. !:>on10 le U$~i1 cur a.z.ioni soctiali che, con la mutualità obbli g-.wtoria , fotuiscono rr1i1r·abil1 o11ere d.i p1revenzio11e c.t1e tornano a vanta ggio 1d1ella colletti viità. Ag·li esernpi che ci vengoo10 cLall'.ootero, ·ù ove télJle orga11izzazion e è attuata da te·m po, ~ossia1no aggiunger1e i buoni risultati cl1e i.1 il:Ot>Lro ur1eior giovan1c orga nis1r10 as::;J.c;urati vo !JUò ·g'ià va11taJ·e, cori i su-0i 16 ConBultori materJ.Ll., :~2 Ainbu1ato.r i antitmco1natosi (260.000 v isitc e 1uedicaziom.i r1e11l ''Ultirr10 a11110 J, cinque stazio rii j,dJr.,oterrr1ali,.icinquc Conva!csccmz,iari, ·due coto11ie chl rieducaziorJJe del lavoro per tubercorloti·ci 111.iig~iorati d.al sanator·io ed i11gentissimf investiu 11enti a tasso di favore 1)er o.p ere i gienico-san ital'l·e di pul>blica uwJità. E wppu11to i1ell'a1S·s icurnzione che l '.ig·ien e socìalP t110\·a g11i 1.11genti ir1ezzi 11ecessari ail'iapplic: al'Jione dei s uoi postuiiati. ln aT 1no11ia co11 t aili prin ci.pi, 1'01Pera <.Ji qu cstl uJ Li1ni an11i di1nos.Lra che il Governo nazional e si •è f1avor evolmiente e decisarri.e11t e orientato veri:;o ' la. m u.tualità obJJJig atoria. La Carta del lavoro an.nunicd.a , dii fatto, un vasto programma: a-s·sicurttlri vo, 1dì ct11i l'avven1i 1~n ento di gran l:u[lga più salien te 1è l 'assicu·razjo11e oor1tro la tubercolosi, già entrata in vigore da qua lche mese. P et la m.alaria, è noto cl1e n el ·1927 sono state iniziate 11 nuove bo,n ifiol1e e ohe il prograrnrr1a già previsto import.a p er 5 Tlliliair·di dd. liavori. P el' il tra coma, si è I'iconosciuto dalla s·t ampa este.ra ch·e l 'Itaùia è il paese n1e.gìio organ izzato. Il GoYe;rno i11'coraggia p oi cori o.g11i in ezzo " 1a profii astii contro le malatt.ie mentali e la lotta contro i1 cancro. .N,è la politica sanitaria di questi ultimi an·ni si è Qimitata aJila dif·e sa contro le malattie infetti ve, m.a sii è estesa a provvedirr1er1ti di bon1fioa umana, ;pain10 f'.ra i qua.Ji l'istituzion,e d1ell'·Op1era p er la ù\/Ia:ternità ed Infanzia , l 'Opera n·a zional·e Balilla, .i Dopolavoro. In questa concezione integrale dei tp1robl·emi d eJJla salute in divi d·ual e e collJetti" a., .d·ella d'amig'lia e ·della r azza, deg'li interessi della produzione ,e delila prosperità n.az.ionale sta tutta l'essenza del nuovo, Stato Cor.porativo, il quale vede nel l avoro, in tutte l1e sue f·orme, un dovere sociale al servizio d ella piroduzion·e p er .il be.nesser·e ·d·ei singol•i e lo sviliu·prpo della pote.n.za nazionaJle. 0

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*** •N·elle visite all e istituzioni ed aigJi i•rnpi.anti j giootco-sanitari di Fi'Um·e e di Abbazi~, e ·n elle diverse gite i Congressisti hanno avuto camipo di àirnrniraziione ·e id i stUJdio. Bcca11,ente l 'o;pganizzazione d·el Oongresso, per cui si è instancabjln1ente prodigato il dott. Vincen ro Spag.nuolo, utìfi.ciafle sanitario di Fiume. A. FILIPPINI.


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1953

SEZIONE PRATICA r

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problema 1della profilassi e della cura del cancro. , ·L a profilassi trae i s,uoi fondamenti CI.alle acqul siz1o·n i ·clin.iJche e sp_e rim entaJi s ia della possil)i lità ·della trasform·azione di una neo1plasia ben lUna parte .jmportante dei lavori del gna, ·sia della dimostrata i·rnportanza cl1e uno stiriguardava a rgomenti d i scienza medica Il con1nolo 1croiJ.1tco ha nella provocazione d ella m eta· gresso if u inaugurato con u.11 discorso del Presipil!asia 'Carl!cerig·na quando esistono con1clizioni O'edente pro·f. Bottazzi che~ dopo aver ricor·dato la nerali dell'organismo favorevoli allo sv1l up po d·el storia dell1a Società, c·h e f11 centro di studi e di tumore. ·La cura del can cro ha p.er princi·pio fonpa·t riottismo durante jl per101do d ella lQtta per d a men tale il fatto che Ira m alattia all'inizio ·è sem- · l'indipendenza n azionale, entrò n el tema del dip:r.e 'lo-cal r e q.uin.di la· cuì'a utile richiede esse.11scors'o ipaTlan·do a lungo e brillantemente delziailmente una diagn osi precoce ed una attuazioJ'irrup1ortanza. d ella scienza p11ra dal cui sv11uippo ne IP'fecoce. Dimostrò invece corme risulti dalla hanno is olo ortgine le scopert·è e le aJpiplicazìoni. sua larga ,esperienza e dall-a ccmsult·azione dell r pratiche alle quali l'umanità aspir.a senza r.ensta.tj sticJ.1.e chie n~lla pràtica la diagnosi venga dersi talora conto del lun·go lavoiro di p·r·eparazio1posta n ella maggior parte dei casi trop-po taridj11•e che taJlii scopeTte e aippliicazio·n i esigono dal vam1ente r ciò non tanto p·er la defi·cien za dei la,roro .r iunito deg:li scienziati. Non esi•ste ant.am~zzi diagnostici (dei quali fece una brillante .goni·&mo .fra scienza pura e s·cienza pratioa e n on rassegn a) o de·f icienza di cultura o co;n oscenza esi&te in .fondo che un 'unica scienza. T erminò a11·dellla responsabilità da pa-rte clei m·edici, ma in ssp·i·cando ad una m·a;g.gtore coscienza naz.ionrul e gen e:al•e sopratutto per ignoranza del pubblico ed dell'importa111za ch·e h anno le ricwche scien tificl1e un dt!fuso errato scetticismo sull' efficacia dell e ivel~o sviluipjp o ·d ella vita nazional·e. cure co~ì cl1e g·li arn'll)alati vengono troppo s1)esIn un'altra seduta fu argomento di relazioni so al oh1rurgo e a l radiologo in cond.jzjoni di ~/oTganizzaziohe scienti·f ica d·eil lavoro e pan1aroinoper,abilità o quasi. P a:rlò poi a lungo dell e no tra gli a ltri il prof. Carlo Foà s11lla p sicofisiopossibfl•ità di cura chinlrgica accresciute dalla logi·a del 1avoTo e il pT1o.f. A. Gem elili sul1le apmo.derma tecnica e delle basi della cura col radjo rpQiicazioni ·della psicologia al1a selezione dei .Ja·e Coj rag·gi Rontgen, dichiarandosi in g·enera1e Yoratori, dimostrando 1come nel nostro paese 'fautore della cura associata chi·rurgica e r.a•diolo. mdlto ci sia a.incera da fare in questo campo e ·gi-ca ch e oon perfezionamenti tecnici può dare com.e da parte degli indu·stria~i vi sia talora un a buonissimi risu.Jtati jn casi ritenuti un tempo ingi'L1stificata diffidenza vierso questi stm·di e i11o;pc:rabili e non susnettibili d) tr.attamento. T erquesti metodi ohe portati inv0ce a•l ì'a1ppùi<>azion e 111inò dimostrando com e esi&tano d:Lfficoltà noterp·rratica ipossono esser e ·di grande sem1plicità e di voli n·ella valuta.zion.e dei dati statistici sulla straordinario vantag.g jo per il lavoratore, pe-r l'incura ·del cancro p er l' abi tuaJ e incom'P letezza -e dustria e per ·g li industriali stessi , com e dimoimp·recisione cofi cu1 sono compilate le statistiche strano ~e ~pplicaz.ion i. av,1 enute Jargiam.en te ale auguDandosj che si diffon,da un maggior m el' estero. todo e 11niformit à di criteri n el raccogJiere Je osUn'altra seduta _fu ded icatn all.n. patologi·a e ser vazioni secon1do la scheda tipo da noi adottata. al1a oura del cancro. 'Sull' etiologja e patol ogj a .L\ ltre r elazi O·n i d 'interesse m ed·i1co ft1ro110 svoll0 .cl ~J .c·ancro fu relatore il• u)rof. Bened etto Monpurgo. ctal p.r of. Nicola CastelJino sulla tutela delle maCon la mir abile competen za che gli è univ·ersa ~ 111.ente ricon osciuta eg·li fece una metodi<::a e ·ac- · lattie del layo·ro. Dal prof...\-m edeo .H erlitzl<ia s11ll 'encrgeti1ca del lavoro. .t\ltre relazioni ebbero cnr.ata esposiziòme di t_utt~ ciò eh e la scien~a. carattere più str ettam ente biologico gooaral-e. 1nel •lavoro tenaice di tanti anni, ha sicuramente conquistato. Dopo aver consid erato il p.eriodo n e·C LPRIANI. • cessario della classificazione istologica dei tumo• ri ·e la storia d e].la teoria dei germi. abber.r anU, rias&u:nise l e nostre conoscenze sperimentali sugli Accademia Medico-Fisica Fio1·entina. indubbi fattori eredi.t ari e si occupa poii a lungo Adunanza dcl 28 giu gno 1928 - Anno ' TI. 1rlelJ'iniluenza d ei fattori stj m olanti cl.i varia naPresiede: AMALDI, vice-presidente. tu.ra n e:JJ,a patog·enesi della n eo·plasia. Co•m e sti1n()l i effioe11ti sono da ca.nsi-derarsi speri1nentul1ne11tr ·ca11se irritative ~variatissim·e e gli stessi Una canalicolite da micrococco tetrageno. u·gc·n ti infiettivi di varia Sip·ecie ai quali venn e MoHATlA Dott. IllustTa u11 caso <li canao ttribuita impo·rtanza etiologi.ca devono essere liculi'te datante da cinque mesi. con verosi·mi.g ltanza consi•d.erati come stiJUoli non Il 1)rocesso infiammatorio eminenternente cros pecifici. Negli organis1ni hanno j mipo.r tanz.n. nico er.a sostenuto dal micrococco ~etrageno .albo. u.i1ch e 1condizio11i gen·eral i quali qn eilla de11 a seLe piL1 i1111)orta.11ti alterazioni i:to-patologieh è n csccnza. I•l ·p robl1ema del cancro ·r esta così bensi erano: ulcerazione d e1l'epitel i·o di rivesti111<.> nto a,~) erto ·m a limitato dalle fo11darn.enta.11 acqui sidella p orzio11e n1edia del c.annlicolo e iniensa j nr.ioni cl1e la sci e11za ha già con qui.stato. filtra.ziono i)arvjcell ulare della t11nicn propria , ovP La. r ei.azione sit111a cur·a de1 cwncro fu svolta si n ota·va .ant·h e abbondante s1·iluppo di ca1>i Jlari dal 1prof. Mario Don.al i che con l'abituaile a r.usa11g uig11 i e u na fitta i·ete co11nettivale . tt>zZ'a ;p·ose in viva 111ce i purnti bssenzia~i dcl

XVII-Riunione della Società Italiana per il Progresso delle Scienze a Torino.

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IL POLICLINICO

La ricerca delle adulterazioni dell' olio col sussidio della luce di Wood. . ,

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n1edia semior.aria) e di aumento del peso si:>ecifico . L'O. discute il valore fisiologico e semeiologico di questo nuovo riflesso cutan eo-viscerale .

Dott. G. SANTANGEILO. - In base alla conoscen.z.a -della proprietà che hanno gli olii di acquistare una fluoresoenza p.articolare, sotto l '.azio11e d·e Jla Considerazioni sull' irradiazione ultravioletta luce di vVood (V.an L edden Hulsebosch, L. S. Buse sulle sostanze irradi ate. , se, Frehse), 1'0. ha voluto· ricercare se e fino a Prof. G. 0APPRLLI - . L ' O. espione lo st.ato atche punto, le' adulterazioni dell'olio di -0livo pos- t uale delle conoscenze e -delle ricerche sul co1nsono essere svelate con il s ussidio di tali radia- i)ortametito delle' sostanze organiche sia rispetto . . z1on1. ai raggi ultravioletti emana11ti da la1npade di Dai risultati éhe ha ottenuto p ·u ò asserire: quarzo a vapor i di mercurio, sia rispetto all'irra1) l'impossibilità di stabilire, praticamen'te, diazio11e solare. Co11clude cl1e l'irradiazione ultraun tono tipico e unioo di riferimento per tutti gli violetta :;;eoond·o H uldschinskg deve essere, se1noli i d'uliva ; pre che si possa, preferita alle sostanze irr.ag· 2) che ·gli oli~ di semi hanno ciascuno una giate .(ei-gosteri11a attivata compresa) perchè l 'erparticola~e fluorescenza; gosterina attivata ra:ppresenta un effetto della 3) che nelle miscele la fluorescenza risultante radiazione cbm·p lessiv.a, e non tutta la radiazione, non è sempre ql1el1a dell 'olio aggiu11to che pren- la quale a;gisce non solo per le brevi onde oscure, de il sopravvento, ma è, non di rado·, 1a flt1ore- lna anche per le visibili, per le termiche, e per , l'emanazione di owno, sopr.a 1.a ma;teria vivente, scenza dell'olio di oliv.a che assume tonalità più ·ai c11i, le reazioni. alla radiazione U. V., sebbene intense o anche diverse e nuove; 4) che, un'aggiunta all'olio di oliva. del 50 % nùn d~n1ostra.bili, debbono, secon·do l'oratore, riportarsi a folioco11densazioni, fotap10limerizza.ziodi un olio di semi . è sicuramente svelabile, quani, del genere di quelle seoon.'.lo cui Harries otlunque sia la provenienza ed il modo di produtenne dall' isoprene il caucciù si1')tetic0, ed a.nche zione dell'olio .a cui è stata fatta l'aggiunta; 5) che u n'aggiunta minore, dal 40 al 20 e tal- da fotolisi. "'Volta .al 10 % di un solo olio ·di semi è svel• abile Su di un caso d,i tumore di Ewing. sol o per gli olii di oliva che dànno di per sè una Dott. F. PESCATORI ·. - L 'O. riporta un e.a.so di fluorescenza piuttosto chiara, mentre che per gli tumore di Ewin·g , la cui diag11'osi clini ca radioaltri a tono scuro tale ap'Prezzamento è possibile grafica e istologica corrispondono perfetta.mente (ma non sempre) solamente nelle so.fis~ic.azioni alle caratteristich e descritte di r ecènte da Ewing fatte oon olio di arachide e di soi.a; cogli altri olii per l'endotelioma diffuso solitario . di. semi, invece, specialmente nelle frodi in cui Il caso in esame appartiene .a.id un giovanetto essi entran o nella proporzione del 10-20 %, la frodi 11 anni che dal gennaio 1927 comi11ciò a.d avde non è sveiabile; vertire dolori a tipo reumatoide alla coscia de6) ch e un'a·gg;iun'ta all'olio di oliva di du e o stra; lieve rpertermi.a generale e locale,: diagnotre olii di seimi in ;p:roporzipne ciascuno del sticato come osteomielite femorale, il processo 10 % è svelabiie quando uno rde·gli olii di semi si.a · 0011tinuò \lentamente, ma progressiva1nente .ad olio idi cotone O'Ppure olio di sesamo o di arachide estendersi comprendendo q uasi tutto l'arto. I sama in combinazione con determin ati olii di sèmi; nita11i successivamente oon&ultati · confermarono 7) che dal tipo :di fluorescen~ di un olio metutti I.a diagnosi di osteo1nielite cr·onica, anche i oolato, si 9uò tutt'al più sos•p ettare quali olii sulla b.ase di una radiogr.a.fia eseguita otto mesi f ai1no uarte· della miscela. • dopo l' inizio della n1alattia . E tale djagnosi rimaneva confermata dai segni c·linici (febbri e La prova della diuresi . d·olori a tipo intermittente, 1t~1more, calor e, dolore provocata con la se.-apizzazione lombare. locale) fino .al mag·gio 1928, in cui essendosi proDott. A. L uNEDEI. - L'O. ha studiato gli efceduto ad un intervento operatorio onde svuofetti sull'attività funzionalè del rene ·della sena- tare u11a sospetta raccolta p11rulenta si rese bene pizzazione nella regione lombare e propone l' .a.p evidente la diagnosi di neoplas ia ossea. plicazione del metodo a scopo semeiologioo. La Il risultato della biopsia fece nascere il sospetprova consiste nell'aipplicazione <li u11 sena'Pismo to di tumore di Ewing. I segni clinici e radiogranella regione lombare per . La dura,ta di un'ora, fici furono trovati perfettamente in accordo co11 previo svuotamento della vescica. L a vescica dei la diagnosi istologica prosipe'tta ta. so,g getti ·esaminati è . successivan1ente svuotata La cura con i raggi Ron t gen subi'to iniziata ogni mezz'ora, durante e do·P·O la senapizzazione, fece i111mediata,mente cessare · la febbre e i dolori e un esame r.adiogr.afico praticato dopo un mese e ciò per tre ore. • di cura rivelò un manicotro compatto di tessuto 111 soggetti a rene s.a.no è s'tato notato, nella calc~ficato omogeneamente, là dove prima deJJ.a crran m. ! lcrgioranza dei casi ' una ·1- )rima fase di ' ~'I::> cura si poteva osservare una vasta massa .di tesaume1rto della' diuresi e di diminuzione del peso s pecifico delle urine. Tale fase, che può cessa,~·e su'to neoplastico li1nitato o da strati alternati di quan.d o ancora permane l' aprplicaz.ione del senapi- tessuto ossificato o no disposti in modo da dare l'im,m a.g ine di velo di cipolla. smo, è seguita generalmente da una seconda fase P. M. N1000LINI, Vice-Segretario. di diminuzione della diuresi (in confronto alla I

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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PEI\ IL MEDICO' PRATICO. CASISTICA, Le pleuriti colesteriniche. In o·gn1 1p le'l.ll'ite, si-a ess·u dativ,a, sia lJurulenta, sia emorra.g i·c a, normalmente ·s i trova una cierta quantità di colesterina, che secondo g·li AA. va · da un minimo di 0.23 aid un ma;ssi:m o di 3.80 %o . P•er ipleurite colesterinica biiSo·g na intender e quella in cu·i l'essudato contiene una notev·ole quantità di colesterina, la quale talora può essere osservata aid o·c chio nudo, sotto forn1a di sottili ip·a.gliuzze. .1 casi riferiti in letteratura son.o· scar.si; il 'Tarsitano /\.. (Morgagni n. 25, giugno 1928) ne 11a raccolto u na ventina. .L a pleurite colesterini·c.a ha una evoluzione squi sitamente lenta, e· s'impianta s·u·b·dolamente in pleure .g ià in antecedenza colpite da un processo ess'U dativo; non si presenta mai in modo aicuto. , 1L a toracentesi giov.a poco, in quanto il liqui.do ben presto si riforma; i.e fr equenti toracentesi non r~·escon·o a modtfrcare ta1e stato. Tali caratteri facilmente fanno diventare queste (pleuriti saccate, delimitate da is1pessime.nti pleuri·ci, a f.orma di giu,scio. La diagnosi è fatta ·d ai caratteri del liquido estratto: ·di colorito giallo-ambra, con cristalli di colest erina in sospension·e, talora è purulento od emorragico, con e.olore di cioccolatto. Nel sedimento si trovan o i cristalli di colesterina e polinucleati. L'etiologia idi queste pleuriti è oscur,a: secondo alcuni 1è tbc., secondo altri è l'arcoolismo; tuttavia si può .as·serire che sono delle pleuriti che sorgono in individui tarati sia batteriolo·gica- , m ente, sia chi1ni1camente, e che p er tali condizioni ,tendono alla croniicità . D'altra tP·a rte p.a re che o.gni i11fiamn1azione (1peritoneo, vaginale, asc·esso) conten.g a della colesterina , la qrual e t ende aid a·u m·entare nei ca~i crpnici. Queste 1p1leuriti sorgono in g~ner.ale ·a lla media età; è n otato un caso a 9 anni , 2 casi oltre 1 60 anni. La patogenesi delle pl euriti colesterinilcl1e va rjiportata al complesso metabolism o della colesterina. P er quanto ri1guarda tali a;tf.ezioni, si ha che 1' aumento a.ella colesterina n el vePs·a mento può accomp~onarsi aid una ipercplesterinemia o ad un tasso di col esterina n ormale n el san.g ue. lln quest'ultimo c·aso non si tratta, secondo gli .A..A . fran1cesi, di d eposito di co lesterina, come avviene n ei come . ca:si di irperco•lester.inemia . n ello xantelasma, n ei calcoli biliari, n ell'arco 1

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senile della c.ornea, nei tofi gotto·s i eoc., ma di formazioni locali di colesterin·a , teoria .aiocettata ·dalla maggioranza degli AA. A ·qu·e sta produzione dJ colesterina, secondo alcuni 1parteci1Perebbero i tessuti alterati, secondo altri parteiciiperabbero gli elementi bianchi del san,g ue, contenuti nell 'essu·d ato; secondo altri infine la colesterina ctipenid erebbe d·a i liJpoidi leucpcitari. l'futtavia tale ;patogenesi non è ben 0hiar,a allo stato presente, in quanto ci sfugge la fisiopatologi·a dehla co.LesteriiD.a. ·Concl•u dendo si può stab1lire che per pleurite ·colesterini·ca s 'inten de ·quella con u.n alto contenuto di colesterina; è un'a.f,f ezione rara, aid evo .. luzione· len ta, e.on la caratteristica della ri(produzione ·del ltquido do1p o le toracentesi; ad etiologi·a oscura, e con produzione di colesterina .d·erivante dai leucociti e dalla pleura alterata. Probabilmente tali pleuriti non raJPpresentanp entità ·cli.n iche, ma sono forme atipiche di pleuriti essudative cr oniche. 1

CARUSI.

La diagnosi delle cisti idatidee della pleura • e del po~mone pri1na della vomica. La •di.agnosi •di ci1sti <}:a echinoicocco polmonare è pr.esto fatta se si ·as·s iste all·a vomica e si IPOS sono esaminare i lembi di m embrana i·dia ti·dea o le ·cisti ffi,g lie .espulse. Serle ·dif1~coltà si in.contrano invee-e .p rim·a della vomica ed è da ricor·darsi un caso di E. Sergent in cui la id.ia1gnosi aJ.l' es1ame raidioocapi~o sembra'Va sicura, mentre aJl 'atto operatorio si trovò un fibro-sarcoma rotondegigiante p1edun1Colato, a conto~ni n etti che piroven·ilVla ·dal conpo d el1a za. vertebra dorsale. I segni sono d el trutto latenti n el peri.odo d ella gemninazion·e, ch·e fPUÒ esisere abbastanz.a lungo (2 3 anni). Si hanno allora solt•a nto sintomi anafilatti.ci generali: orticaria, d.isturbi digestivi, mailesseire vaigo con toTpore invinci1bi[-e. N1eJ. periodo ·di aocres·oimento, i sintomi div·en~ano evidenti : tosse 1più o m en o stizzosa, talora pertu&so~de, ·dispnea, talona aiffanno ruccom.paignato da « cornage >>, dolore :più o· m eno incostante a 'tipo pleuritt.ico o di neura1gia inteI'!costal.e. Quasi. assente l'es1Pett0Tazione, ment:r.e è frequente l'emot tisi. oh.e talora è run prodromo ·della vomica e che spesso si ripete con frrequenza esasperante. Localmente, l'isip·e zione può fare sicorg.ere .un'immobilità 01d: una bozza in una zon a del toraice; la. palp·az.ion·e fa rilevare che il framito viocale tattile è abolito, •a meno che ia cisii non sia cer1trale; con la peroussion e si può circoscri,rer e una


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IL POLICLINICO

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7ona di ott'U sità roto11deggia11t e; all'ascoatazione s j :p er.oepisce silenzio a ssoluto oppure un ~Oiffio bronchiale, rypipure ancl1e soltan to i segni di cong·estione ·p.er tchstica o ·di una pl€urit~ seoca com 1plicante. In rairj casi l'unico segno obbiettiv-o è un ver,s·amen to pleuri·c.o che m asohera i segni ora ci tati e che renid e jmpossib:Lle la diagnosi. Acl un certo !»unto sop:nav·v iene la vomi1cia, pre· ceduta talora da supprurazion e; più raramente la cisti .subisc·e la :traisformaz.i one c~carea,. OipiJ!ure si ha uno stato di. intoissi.cazion e cronica (ttsi. i1dati!d,ea). Tutti i segni citati non h1anno evidentemenlte 11n valor·e ass oluto. Ais.solutament.e da scartansi è • 1 la puntura .esplorativa per i per:iJcoii che presen ta. Un s,ussi1dio molto litille p er la diagno1si è la ra. dioig·ra.fia. P erò l 'es istenza di una reazi.one infiammatori·a masch era il quaidro r<lidiologi.co; inoltre si deve t·ener 1P·resen·t e eh.e non tutte 11e imrna·g ini ciJsti·c1he visibili r aJdtiolo:gica.m.en te sono ào,r·ute al1;echinoco1cco. Si 1P·osson o aViere .cisti ematiclle, do"\rute a ferite 1p leuro-'Polm-0nari, 1pleu riti incistaJt·e od interlobari, ascessi fred·di dei torace, aneuri·sm.i sac.ciforn1i dell'aorta che menti- · scono tale quadro. Anche i &eigni umoriali n on hanno sempre valo re a6soluto; co.sì l'eo.sdnorfilia, che n on dev.e esse.re minoire 1de.J 4 % ed arriva t.a lora aJ. 60 %, è com u11·e a molte to·ssi-inrfezioni, alQ'asma, ecc. ·così non è co1s tante la d·eviazione del compJ,en1·erut.o. $·i,och1è, in co1TIJplesso, osserva Ser,g;ent 1

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(No11.1J. ét1ldes sur la tub. et l e maladies d e l 'app. réspiratoirc , M1aloine · ~d. ) 1a ·diagno-si d elle cilstt da echi11ococ·co 1pdeuro-polmonari pT-esenta sempre

s erie diflficoltà. N·on bisog na dimenticar.e ftra i s egni aiusiiltiarii , l' j ntrard ermoreazion e e la sottode rmoreazione, 1con i me1-01di ·d t Casoni e ·di Pontano c·h e sono spesso di prezioso aiuto.

Ai fenomeni locali se ne acc·ompa:gn1ano altri gen erali a tipo reumati.co e talora settico. La ,·oce è .qua&i in.alterata, almeno n·elle forme poco gravi. ·Rtguardo al11'a diagnosi, l ' esam•e oro . .f aringeo è quasi sempre negativo. Bisogna p erciò ricorr ere all'esame laringoscopico che fa vedere l'epi. glottide tumeif1attà di c.oiJ.o,r e ora palltd-0, ora roseo, oTa cianotico. Di rado si ha formazione d'un ascesso -0 di piccoli a.scessi multipli. La malatti-a, a prognosi semipre benigna, dura una o ·due settimane circa. Come .c ura si f1arann-0 impacchi calido-umidi sul co1llo e si somministrerà g·h-iaccio per bo·cca; si ordinerà infi11e riposo assol:uto, sil enzio e cal'

VICENTINI.

TERAPIA. Cura e profilassi del rachitismo. Si tende sempre di ipi1ì a curare, specie in A1ne· r:ic.a ed in Iingb ilterra, il r·achitismo con i raggi ultraviuletti. \Vym.an ( Boston !11.edical arid Surgical Jo1lr., 8 .sett. 19~7) asserii;ce elle quesiti non sono n ecessari, b.~tando, ·almeno nelle forrne non gravis· sjme l'iuso d ell'olio di fegato di merltLzzo ,e d ei rn,ggi solari. Vari esperimenti dell' A. dimo5tranc come le varie specit) di vetri delle finestre arre·stino Je un e più, le altre meno i raggi ultravioletti contBn u-ti nello spettro solare. Ma avendo fi11estre bè11 collocate, ·e vetri ch·e sia110 .a datti questa cura è s11fficiente a da.re risultati ottimi. 1

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L . TONELLI .

Co1ne si origina e si evita la scoliosi. •

Oltre che da rrucbitismo e 1dalla cattiva albitudine ·d i mettere a sed·ere trOlP1PO presto i lattanti, la scoliosi dipendereb,b e in m olti casi, secondo F. Bauer (ft1.i.lnch. Ailed. wo chenschr., n . 24, 1928) 1d a una « .p oisizione a:bituale p1bliqua » del lattant e. Si osserva la p O$izio11e obliqua in un settimo ·d ei lattanti n ei primi 3 mesi idi vita, in ·u n quattordi,cesimo id ei lattanti di 3-7 mesi. Oltre che direttamente dimostrabile all'ispezione e all'esame naidiologico in forma di deviazione della colonna v1erte1b rale, la « po•s izione o,b Jiqu•a » si ri1conosce con la << .p rova della cal uta » : m ettendo seduto s u un spstegno soli1do un lattante che non si regg e .anc ora seduto, esso ce·a de diritto in avanti se è normale, lateralmepte e sempre dallo stesso 1ato, s e presenta una « posizione abituale obliqua » . Il decubito che assumono qu·esti lattanti è semrpre unilaterale; essi presentano co.stantemente un'as immetria cranica, il cranio è promin ente da quel Iato su cui giace il lattante. :\ella ~

I

fii.

Epiglottiti acute. Gli stu1d i di ·questi ultimi anni, hanno posto in luce cl1e i processi infiammatori acuti della epiglottide non sono cosi rari come si ·h a tendenza a cr edere: molte volte essi restano n on di-agnosticat ì p er difetto di indagine laringosco·p ica. G. s ·a nti (L'Ospedale Maggiore, 31 ma.g gio 1927) in po'CO più di un anno e mezzo n e ha osservati sei casi che :riif•erisce in pa rticolair1e ed illustra. Tra i fatt ori 1p redisponenti dell'angina epiglottic a stanno in (Prima lilnea le ·cause reumatizzanti ; poj vengono i traumi prod-0tti dia piccoli .corpi estranei deglt1titi s·enza ohe il p . ·s e ne sia accorto. P iù fre.queintemente col:piti &areb bero g11 adulti di ses·so mas c·l1ile. L'inizio d eJl,a malattia è brusco: si hanno dolori di g ola, poi disfa gia, spesso tosse ost.inata. 1

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[ANNO XXXV, FASC. 40]

1959

SEZIONE P RATICA

m aggior. 1parte delle se.oliasi gravi dei bambi11i si n ota la conicomitanza ·d i un'asimmetria del cran io, ciò dimO$tra all'evidenza i rapporti tra la s coliosi e l.a posizione obliqua abitu ale. P er evitare 1a scoliosi si devono quindi evitare nel lattante le posizioni abit·uali unilaterali: baicLando a che la visuale ·del lattante sia libera (letto non verso i l muro), mettenido ~otto al lattante d ei sostegni rupipositi, fissandolo forzatamente nella 1p osizione o-ppo·s ta all'a•b ituale, € al caso ri correndo a bendaggi 1g·essa ti. 1

POLLITZER.

Polveri ricostituenti nella scoliosi.

Eocellenti ·r isultati si ottengono nei bambi111 fino a 10-15 ·anni con l'opoterapia sanguigna. f il. Formulario.

Contro il linfatismo. riuotto all'1ùroger10 ·ctg. due » aue P olvere di r.a.uarbaro » due Aloe pol vera Lo » cirique Polvere di badiana q. D. E-6tratto molle di ·Cl1ir1a P. 1 pillola e ta11 11. io. Metila rsinato di soda ctg. cinquarlla Sciroppo di •China omc. centoclriquanta ~-3 cuc·chiaini .al· giorn o. 1'~erro

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Pol v. di os·s o f'f esco Id. ·di midollo osseo I d. di ,p aratiroide Id. ·di timo Lattosi.o q. b . per S. da .p rendeTe ·due volte a l giorno.

·Cg. )) )) ))

50 20 1 10

g.

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II F 0sfato ·di calcio ana cg. 20 Fosfato di magnesi o cg. 30 Carh·o nato ·di cal1cio mg. 1 Fluoruro ·di calcio Adrien a lina (.S ol. a 1/1000) oD'OCCe 2-5 Polv. idi Equisetum •Cg. 40 Polv. di surrenale cg. 5 S. d.a pren·dere due Yolte al giorno. (IM . .La,emrrner in Opothérapie pratique ).

Nel linfatismo. Consigliare anzitutto i ·m·ezzi generali: aria li!bera, regime adatto, i·g ien e. R.ac·comanda•re di wtiliz..~ar e come m edi.camenti aJternativa.rnente 10 jo dio ed i preiparati jodici, 'l'arsenico, il ferr o, il tannjno. Far pren ·dere succes·s·i va1nente p er 15 giorni ctascuna delle seguenti ,p r.eparazioni. 1) J odofor1nio .cg. 60; Estratto di .genziana q. b. per 30 pil11o1e; da prendere 2-4 al gior110. 2) Liquore a .r senicale del Fowler IV-X gocce al giorn o. 3) Joduro di calcio g. 6; Acqua ·di calce g. 50; Ac,qua distiUlata idi m enta g . 100. ·n a pren<iere 2-4 ·cu·cchiaini al giorno. 4) SciTorppo di joduro di ferro; 2-3 ·Cucchiai al giorno. Tr.e volte la settimana, un bagno contenen te; . Cloruro di sodio g. 500, Bromuro di sodio g. 10; C1arbonato ,di sodio g. 100. Quanido lo sviluip·p o scheletrico procede malamente, prescriv·ere: F o·&fato di sodio g. 5-10; F osfato di [potassio g .. 5-10; Sciroppo di chinina g. 200: Vino l\.Ialaga un litro . 1

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SEMEIOTICA'I Studi sulla contrattilità della milza nell'uomo. E n oto da temipo ch·e la milz.a è un ongano contrattile. Gli studi 1de;gli ultimi anni hanno portato al1a dimostrazione cl1e la milza 1è un serbatoio cli Tiser.v a idi globuli rossi .che fP'OSGOno e·s:sere srpinti nel circolo &ang·uigno per il potere contrattile dell'orgar10, e sot1o la influenza di Yari fattori. So110 classici gli st u1di di B·a rcroft fatti sulla n1ilza dei cani. A d1tìf erenza degli alt1i. autori che 11anno eseguito le ricericl1e sugli animali, A. Gasparini (ll J1l orgagn,i, n. 23, 1928) ha creduto utile eseguire una lu11ga serie di iprove nell'u omo p er stu·diare I 'influ enza sulla ricchezza g·lobulare (limostr.ata dalle yarie sostan ze o mezzi :fisi•ci a rite11uta azione sple11ocostriittiva, e ded·u rne il quadro di reazione splenica : ciò anzit11tto nelle milze non alterate per stabilire un g·rado medio nor111ale di contrazion e. L ' .A... giunge alle segu·enti conclu sio11i: Il gra d 0 di contrazione splenica può essere d est111to ct.all'au111e11to della quantità di globuli rossi circola11ti. II·l mas simo au1nento LClella quantità dei globuli 1rossi circolanti si osserYa per e.ffetto della a1drenalina per via endoYenosa a di~ta11z.a di 5 min11ti dalla iniezione. Nello s pazio di un'ora la poliglobulia a;drenalinica d ecresce 1progr.es1sivam·ente fino al ritorno alle con•dizioni l)rimitive. Per via sottocutanea la aidre11alina cal1sa t111a contrazione S})len:Dca n1en 0 sp i ccata e piì1 in·c ostante cl1e per vi.a ·en·dovenos,a . L 'applicazio11e elettrica GalYano~Faradj c a sulla reigio11e sp l en~c a è pure seguìta d.a contrazione ma idi gTado molto ,-ariabile. L' efetoni11a e l'eGtratto di lobo p osterior e dell'ipooisi dimostrano talora 11na n1pdica azio11e splenocostrittiva, talora nulla. tDi azio11e nt1lla sono il p eptone e la stricnina. 1

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.!\. . PICCINELLI.


J960

I L POLICLINICO

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I difetti dei tipi usuali di :\. w. Fischer

calzatura. ~

(Deut. rried. Wocherischrift, 1928,

n. 19) osserva che ~ piedi dolenti spn o pUTtro.p;po if:vequentist:imi ed o ccasionati p er la maiggior parte dalle forme inaidatte d·elle s carp.e. 1·r ~ punti n el pied·e sono p·a·r ticolar1nente dolorosi: I ) 1! mar.g ine esterr10 del V dito; 2) la p ianta, f'fa il 2° ed il 3° m etataris o; 3) l 'articolazione d ell'alluce, in 1posizione di v algismo. · Frequente è l 'indpl.enzimento ·di tutto il pi·ede, della gamb a, d·eJ ginocchio, ·come cons·eguenza clei di1$turbi dell'an•datura e d egli Slforzi ·a normali a ·cui si sotto.pongonp i muscoli. La pres·sione della tomaia d etern1ina anzitutto la forrr1azione di calli al 5°, al 4° ed anche al 3° dito. Questa pres$iOn·e è più doloTosa quanido l e scarpe sono nuove: le scar-r>·e nuove impongono, generalmente, vere torture. Poi, un poco ,P er volta, il calore e l 'umidità rarnmolliscono e am·· rr1orbidi1scono il cuoio., che finis-ce con l 'a·dattarsi al piede. Ma qu e$tO, graida tamente vien.e ruotato ver.so l'interno e l'articplazione dell'alluce pr·eme contro la tomaia, d·eterminanido così un altro 1punto d elente. Se poi, come accad e specialmen te :per l e scar.pe f.emminili, la suola finisce appuntita, il polli·c e non può seguire qu esto mpvdm en to di ad·duzione e viene anzi costretto in ab,duzione. Ne $egue ~he il pied e medio p eride il su o appoggio n ella region·e dove è arcuato e tend e ad appiattirsi. In questo contrasto fra il tPied e e.d il cuoio, se il prim o è robu sto, finisc e cpl rendere comoda la scar.p a; altrimenti si ha un incurvam ento dell'a&Se d el pied e, ,con disturbi dell 'andatura e rila~1ciam ento d ei legam en ti. Qu.a n:do pod. vi sia un calicaig:no .tro·prpo alto, il pied e s·ubisce un movimento di altalena e così pure· l 'asse longitudinale d ella gam.b a si piega verso 1'·e$terno. Ne segue che l'individuo tende a carnn1inare con la parte esterna del calca.gno ed abbandona il terreno con la parte interna del1'·avampiede. M·uscoli e legamenti, che son o s_ottopo$ti ad un maggior lavoro 1Per ovviaTe a tale m ovi mento, si stan cano, m entre si ·p reparano l·e con·dizioni per lp $tabili:nsi del pied e piatto b debol e. P·er quanto riguar,da la formazione ·d ei calli al 2° e . 3° m etatarso, è anzitutto da osservarsi ch·e le te$te d ei m etatarsi formano una specie di molla trasve:ns·al·e che durante il ripo$o è convessa in alto ma che, sotto il cari•co d ella persona, tende ad a.p piattjrsi, mentre le di ta si .allargano e .st spingono un fPO' verso l'ava;nti e l '·esterno. In una scarpa vecchia, la suola Si fa con cava in 1

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[ ...\NNO

XXXV, FASC. 40]

corrispondenza d elle te$te dei nletatarsi, appunto per la p r es.$ione ·di questi , specialn1ente del 2° e 3°, in corrispondenza dei quali si ha la formazior1e di calli. P arti·colar1n ente forte è la pressione quando il piede è mantenuto in pO$iZione obli.qua da un ta cco alto e dilf·ettoso. !Altri ·difetti e deformazioni sono conseguenza ·di 1$Ìf)f atto stato di cose. L'insUlfficiente equi_librio d erivante da tacco tro1pipo alto rende n eces$arte • ·delle continue contrazioni d ei .g emelli ·e del soleo e la contemppranea inazione d ei muscoli antago• r1isti, donde inattèse gibib osità .ed inestetici ap1piattimenti. 1L'andatura si fa $altella11te e rigi·da a un tempo, ~i determina facile s tanchezza, m en tre il riposo n on comp ens a mai abbastanza 1'aff·ati~a­ m ento La scarpa razionale dovrebbe corrispon,dere alla rforrna normal e del piede, con la suola diritta. Se.con.do Fischer, anche il dare una iconcavità alla suola, in cprrispon·denza d elle teste dei metatarsi, può essere un .errore. P ·er quanto riguarda il tacco, pu;puytren, Hoh1nan e M·eyer ritengon o che un'·altezza. fino a 5-6 centimetri renda 1p iù agevole il cammino. La parte interna ·d·eve però essere fatta in modo che la linea del cal1ca gno riman ga orizzontale e la curva •del 1pi ede si inizii alla parte anteriore del calcagno ste$SO. Le dit·a debbono av·ere ·s pazio sulffi·ciente in avanti eid essere protette dalle eventuali lesioni m ediante una .solida lavorazione d ella parte anteriore. 1

I sandali ofifr on o soltanto una protezi on e alla 1p ianta, m entre n el re$tO corri.$pondono all'andare a pi edi nu di. V·i sono p:oi altri moid ellri di scarpe. Jn un modello pro1posto da Siebert, nella parte 1d·el calcagno si fa una leggera ipercorrezione verso l'interno in modo da dare una posizione leggermente vara. In c omplesso però la scarpa a direzione retta dell'asse longitudinale è quella •ch·e. fornis ce la migliore sol11zion·e del prpbl ema. Ftscher ha ottenuto n otevoli vantaggi con l 'uso delle d ette scarpe a ti·p o diritto; s·com.p are la stanchezza, i c·alli si fanno m olli e non sono più doloro~i. sebben e non scompaiono del tutto, 1p·ercl1'è il tessuto corn.eo ha subito mo di..ficazioni irreversibili. Sarebb·e quindi con si1gliaibile che l ' U$O idi tali modelli si v·enisse diiffond-en1do e che l ' indu~tri a ne facesse la fabbric azione in gran.d e, allo scopo di ·evitare le soff.erenz e ed i disturbi delle scarpe irrazionali. ,, A. F. 1


[ANNO XXXV, FASC. 4,Q)

1963

SEZIONE PRATICA

• POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. CONTROVERSIE GlURIDICHE

XXVll. - Trasmissione del rapporto d'impiego per successione fr,a enti. Arg omento 1riolto d elicuto e a,: grande allual·i tù in q uesto periodo di fr equenll.ss'inie e i1ripurtarit·i rn,odificazioni de lle circoscrlzlorii dei Corn·uni. Vn ampio studio è stato pubbl·i cato nel numero 5 della 1iostra Rivista Il Diritto .P ub·b lico Sani•

tari o.

Qut 11,e espo1iianio, 'i1 1, siritesl, l e l inee direttive e la parte sostari;,,iale, · data tu i niportclriz a dell 'argoniento e gli interessi generali clie vi si ricon1iettono.

Il rappo rto d 'impiego p u1bblico 1PUò essere t!"oncatp_rp er. varie ca·use. 'l'l'a queste 11a particola re imp ortan za la soppressione d el po sto. La sopipression·e presu pG;)one mutam ento nell'or· dinan1ento idei serv j zi, e consegu·ente rnodificazion e dell' oflganico. Essa ir11porta, dunque, una rivalutazione, ifatta dagli or gani oorniµ etenti, delle esigen ze d el servizio cui si deve provveder·e in ra1pporto ai m ezzi (u·ffici e p ersonale) cl1e occorrono per sodidisfarle. Rispetto a·gli Enti locali - ed in particolare al Co1nune - qu esta valuta zion.e (può aver luogo ,per determinazion e ·dell'rE nte stesso ' ovvero !.t' rier l emO'e t:i o ' o 1percl1 è irnppsta <iall'autorità di vigilanza o di tutela; o, infine, come con segu~ nza n ecessaria di ·un mutam.ento n elle condizioni ·dell 'esi-stenza stessa d ell'Ente. 1Così, p er esemrpio, può dé1Jrsi che un Comune r iformi l'ordinamento d ei suoi ufifici di segreter ia, ·dei servizi di assistenza medica, ecc. ; può avvenire che si costituisca t1n consorzio volont ario, o ch e un Consorzio si sciolga. Lo steS'so ipuò veriificansi nel caso ch e il Prefetto imiponga unia r evd.sione dell'or ganiic o, cl1e ven g-a sciolto d 'a·utorità il corpo d elle guaDdie, o soppressa una c ondotta medica, e cpsì via. E, finalmente, m u1am·entd, si pos. ono , rerificaTe n~lla circoscrizione de1 Comunè, i quali de te rmì~ nin o, n ecessar iamente, nei m odi cl1e in seguito diremo, la $01ppression e di posti. Volendo oc.cu1parci in modo speciale di questa i pptesi, è opportun o tener presente che, allo ~tato attuale della legislazione, attr averso dub vie si possono verifi•care qu esti n1utamen ti : o secon do la procedura, che direm o, n ormale, ordinaria, r egolata d agli art. 118, 119 e 120 del R . D. 4 febbrajo 19'2.5, n. 148 e dall'art. 8 d el 1

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R. D. 30 dicembre 19'~3 , n. 2359 ; ovvero, secondo la proced·u ra che ha cara tter1e di attività straorrdinarii a, eccezion a le, te111'poranea, cioè qu·ella autorizzat a drul R. D. legge 17 marzo 1927, n . 383, il quale dà facoltà al (iov erno del Re di ,p rovv.edere, en tr o due an~i, dall'en trata in vigore d·el •d etto •decr eto, ad una revisione generale delle circoscrizion i comunali per disporne l' affilP'liamento o la riunione, e co111unque la modiificazione, ianc·h e a ll'intuo.ri dei casi pre,visti n egli articoli sopra ricof'dati, e sen za l 'osservanza della proc e ~ dura 1da essi prescritta. ·Cer.care un prin ci·p io g en erale unico , 0 ancè1e una !formula la quale possa bastar e a regolare 1 rapiporti di cui si tratta, sia pure limitatarn~nte a ·quel che si riferisce ai ,p osti di ima>ie1g o presso il Comune, n on è faicile, e non è forse n eanche possibile. .Santi Roma no, ch·e 1dell'argo mento in n1odo parti·colare si è -0ccuipia.to, con la s ua eccezionale com•pete11za di granide giurista , osserva, gi ustam ente. cl1e vi son o p oc11.e materie, in tutto hl diritto amrninistrati vo italiano, le quali presentino, come ·questa, tante in•certezze e oscurità . .P er av ere un orien tamento, a due princiipi fondamentale occorre, secondo noi, fare rifer im ento. Il primo è qu·ello che r egola la soppressione d ei posti d'i mpiego pubblico; il ·secon·d·o rigu aT·d·a la successione fra en ti di diTitto pubblico. 1

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E n orma gen erale che l' Amrr1inistrazion e pubblica ip·uò sempre rnodi,f icar e 1'or1dinan1en to d ei suoi servizi, e conse.gu entemente degli ulfici relativi. Questo è a:tto ·d·i scr ezionale ·di autorità pubbJic a; ma è si:Ln•d.a;cabile speici.a:lmente dal p.u nto di "tl'ista del la caus a . In sostanza, oocorre che la riif orma sia vera, seria, non fatta a BCopo di lic.enzi·a1~e questo o .qu elù'imp·i egato. I principi s o,p ra indicati, circa la · soppressione di p osti, per cwusa r iforma dell'ordtnamento dei ·servizi, rpo.s1sono ser v.tr,e d·i utiùe gutda n·elle ques1ri.oni che na:s~ono a proposito ·d el1 rapporto di impiego , a:llo:r eih·è si verif.i ca un mutamento di circo1Scnizione. .Alt1ra guida deriva d·ai prin·cipi che si ri.f ertscono alla successione tra enti Pub1blici.

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'Intanto, iprecisiamo i v•ar.i casi ch·e si possono verificare in questo campo.

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(*) La pr esente rubrioa è affidata all'avv. G10VA~NI legale del nostro periodico.

SELVAGGI,

eserce.tite in Cassa21ione consulente '

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1964

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[ .t\~O

IL POLICLINICO

Essi vosso110 esser e co11siclerati sotto duplice aspetto: clal punto di ,·ista dell'Eil1te ch·e viene soppr·e sso o perde parte del s uo t erritorio; dal 1p unto id i vista dell'Ente cl1e s'ingrandisce ù per unio11e ·o per ag1g·r,egazio11e. otto irl primo aspetto si può veriificare : a) la totale estinzione dell'Ente. Ciò accade qu ando un Comune viene incorporato o agigregato che dir ,si vpglia, o riunito ad altro; ovvero ,qiuan·do si scinde i11 più comund.: l 'Ente scompaTe, cessa d.i es:hster·e; b) la perdila parziale di una parte del territorio, sia esso già frazione, o np. Q·ui il Comun e i1on Si estingue, non c&ssa di essere un ente .a s·è; soltanto si rimpiccolisce, cede una parte d el suo territorio cl1e può essere anche una frazione; ·e la ceide o nel séns 0 che questa parte di territorio con la r elativa popolazion·e co1stituisce un Comun.e a sè, Comune nuovo; ovv.ero n·el 5enso che essa vien e ag1gregata ad altro Corr1une già esi·stente. .sotto il secondo a6petto si hanno maggiori varietà di forme. 1Jnfatti è possibile: a ) che un Comun e unico siBCinda e dia luog '0 al formairsi di più Comuni; b ) che da un Comune che resta in vita, Si distacc.hi una parte e si formi con es'Sa un Comune i1uovo; c) che due o più Comuni si riuniseiano e ne formino uno solo; d ) che uno o più Comuni si a•g.greghino ad altro in modo che· 1 primi si esting·uano 1p er essere in·c or.p orati, f·t1si, ag:gregati nell'altro; e) che un Comune ampli il Stl.O territorio con l'agigiunta di altro territorio (fraz'ione o n.o) aprpartenente ad al,t ro comun·e. Un tutti que-5ti casi - sia qualunque la forma .sotto 1a quale essi si manife·s'tano - si ha sempr.e ·una mo,d ifi•c·azione ·n el terri.t orio del Comun e ~ da osservare dal punto 1 di vista prattco che le form.e attualmente più in uso, secondo la terminologia adottata dai numerosi decreti che sono stati emanati e continuano ad essere pubblicati, sono l'uriione di due o più Comuni, e l'aggregazione. L a formula u·sata è la seguente : « I Comuni di. .. sono riuniti in uni.co Cpmune con Capoluogo ... ». << I Comuni di ... sono aggregati al Comun·e di ... ». Nel p1rimo caso, tutti i Comuni cessano di esistere e 1da es·si sorge un Comune nuovo, qualunque sia la d enominazione $Ua; nel secondo ca so, invece, solp alcuni çomuni si estinguono, e cioè qu.elli che vengono a,ggregati al Comune ' principale, m entre qu·esto non surb isce che un sem:plice ingTandimento.

Le conseguenze giuridiche che derivano dai n1utamenti ·sopra accennati , s1a n ei riguardi dei

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ra1Jporti di diritto 1privato, sia per gli effetti di diritto pubblico si p ossono 1·icondurre ad un principio unico e geneTale? _-\. dir vero, non se1n1b ra. ìVIanca in p·r oposito una si1cur·a e d·efin·itiiva e1aborazJ1one 1dottrinale ; e tanto rneno si trova un logi.co e completo sistema rd i norme positive. La stessa legge comunale e provinciale, pur occupandosi ex prof esso dell 'argomento, null a dic·e circa le conseguenze che d·eriv.ano dalla m odificazione d ella circoscrizioo.1e, e si li·m ita soùtanto a stabili-re le norune cl1e d evono seguirsi perc'l11è essa, in determinati ·casi, possa effettuarsi. ·1.i1 .generale, ghl scrittoTi JPifOp1endono a riferirs 1 al co11cetto ed ai pl'in1otpi a.eilla successione. Come giustamente osserva il Romano, che è fo·r se il giurista che pi4 acutamente ha studiato l'argomento, quan do si parla di successione si ·11a in niente la figur1a che con questo non1e si d esig·na nel d1r1tto privato: anzi, Si può a;g.giungere ·Che in mo•do più specifico si pensa alla succe·ssione che h·a luogo fra le pe·r sone fisiche per causa di morte. Ma tra Stati o fra Comuni soltanto per elementi di analogia e in senso .p iù am1p•io e gen e ~ale si può fare riferimento alla successione. Il che non solo è vero, ma è bene n on dimenticarlo, nel sensp che oc.corre non tr·asportare prjn·cipi che sono pro1p ri dell'una ai rapporti c.h e derivano dall'altra. Senonch è, ciò non signiific·a che sia m en ch·e e'Satto ·p arlare di successione. Non si può dare a q·uesta rparola un significato cosi ristretto ; ma è i11e0Hssd:tà amme'tter·e, come categoria .g·en eraJ.ie, ehe si presenta nei vari rami del diritto, assumen·do per ognuno di essi atteggiamenti specifici, un a fi.gur·a di Buccessione, ch·e abbra,cci tuttl .quei casi in cui un diritto o un 01b·bltgo jpassa ·da un subietto in un altro, perpetuandosi cosi, nonostante questa vicenda d ella sua pertinenZJa. A ·s econida poi che varia il titolo per cui siiìfatto • pa:ssaggio si verifica ed il r egplamento giuridico cui in genere sono sottoposti i sub·ietti di cui si tratt a, si avranno dive.rse speci e di s uccessioni, ·che 1p otranno anche essere fr·a d i loro d el tutto ·dissimili. La qual cosa dimo·s tra che, p·ur quando si è d·etto che una successione esiste n·e i OOJSi che ·esaminiamo, non aibbiamo con ciò, n0i11ohè risolto, neppure aftfrontato il prpblema, perch è resk't pu1r sempre a sapere con qu ali m odalità, co n quali caratteri sipeci ali, con qu•ali particolari limitazioni questa succes·sion e si verific·a. Senza entrare ]n dispute teorich·e, che non si. ad1dicono alla natura di qu.esta nota, ci sembra che. sul terreno pratico, pe·r sap ere in ch e modo ooc.orire orientarsi è n eoe'Ssa.rio tenere inn.anzri tutto 'Presente che i raipporti s.uccessori tra i Com'l111i sono pTevialentemiente r egolati, caso per 1

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SEZIONE PRATICA

caso, dalla volontà cliell'i.t\.·m 1n1inistrazlione dello· Stato, la quale, con l'o~di11ar.e iil muta:m.ento ter~ ritol:'lial€ fissa e cl•etermina o 11e norm·e .sie1condo cui la su ccessione deve aver iuo go, o 8JddiTittura i diritti e gli obblJ.igl1i d egli Enti, fra i q'Uiali s1 op.er.a la suc1cessio11e. Il .che, per altro, n on v·uol dire che l 'A1nmini~trazione non aibbia mptivo, anzi dovere, di_ attenersi alle regole ch·e dal princiipio della successione 1derivano. ~la, sia che norme vengano stabilite in t·al senso, esplicitamente, sin che i rapporti clebbano (l$Se re r egoJ,ati secon·do i princi1P i generali del diritto, se è vero, ·come riteniamo, che nei mutamenti di circoscrizione, si ha una sttccessione, ne segue ch·e, come regola generale, tutti i raipporti ·di diritto, qualunque essi si·ano, passano al nuovo Ente o ai nuovi Enti successori. Se l'Etllte si aig,g rega altri Co·m uni, c.11e perciò si estingiuono, s,e si. aggr,e·g a soù.o una :parte di teN;itoir io, aid esso pa:ssano diritti ed obbligl1.i, ch·e prima ai Comuni ora estinti a'PipiarteneYano, o chie, n·ell'ru11timo cé!Jso, il Comune, da cui la par te di te'Tritorio si è distaiocato, 1deve diismette.re. Lo stesso di1c asi nei oasi i.n cui due o 'P·iù Co muni si ri·un'iscono, o quando da un Comune unirco altri n e sorgono. Il rfenomeno giuridico, dunqu e, che si verifi1ca è il passaggio da uno ad altro Ente di diritti ed obblighi. P erò, che questo pass·aggio Si ver:Lfichi sempre e per qualsiasi rapporto giuridico n on è lecito afl.f ermare. · ·Già n ei . casi di a.iggregazione di una parte soltanto di territorio, e n on ·d·i tutto il Comune, ovvero nei casi di scissione di un Comiun·e in più, ·O ·di erezione in Comune autonomo di un.a 1frazione o p·a rte di territorio sorgono gravi difficoltà circa la individualizzazione dei rapporti (di·r itti ed obblighi) che a ciascun Ente devono aprp arteneir e. ·M a, anche n egli altri casi di totale estinzione dell'Ente, resta sempre a vedere qu.a li r aipporti si estin1gupno con estinguersi dell'.Ente e quali, in' rece, .p erm·a ngon o e si trasmettono . 1

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che cessano col fatto stesso cl1e l'Ente più i1on esiste. Altri r8Jpporti, invece, vengono all'EnLe . successol'e, non per dird.tto .di successione, ma in quanto 6pno 1p ropri alla personalità giuridic·a del Comune. Così, per e·s., il di·ritto d'i11iporre. Dal che deriva una importante conseguenza, e cioè, che l 'fEnte successore non può continuare a riscuotere l'imposta già applicata dall'Ente estinto, s e il ·Comun.e non l'ha già per suo conto, o ·n on la esten1de, .con atto $UO, a tutti gli abitanti d·el Co~ mune. 1

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.Anche nella successione priv·ata acca de che alcuni ·diritti si estinguono con la morte della. p ersona !fisica e non passano agli eredi . ·Più ancora cjò si ver1fica nella $UCcessione tra Comuni. Così, per dar·e un esempio, estintos i l'Ente, il Podestà n on continua certo n ella sua carica; così anche }'.amministrazione d eilla Congregazione id i Carità. Vi sono, ·dunque, rapporti

I rapporti d 'irrljp,i ego passano senz'•altro al nuovo Ente, o v·i som.o limitazioni, .e ·qu.aili? In generale, può dirsi che an.che quì la regola è che il rap[)orto d'impiego pass.a all'Ente su cces·$ore. iI...'~nte pubblico, allorchiè conferisce il posto aid un impiegato pon·e in essere un rap.p orto che, ·di re.gola, è du ratu ro ed 11a in sè la possibilità di €l5'$ere risolto. L'ha però in determinate condizioni, e v.erificandosi determinate n ecessità. T:r·a queste ·è la modificazione del servizio che 1mporti soppressione del posto. Ma fino a quando ciò non si V·erifica, non vi è ragione per interrompere il rapporto. Questo rifl esso, mentre c'illumina n el precisare lie. .consegu.enze della s•ucrcessione di un Ente all'altro, l)er quanto riflette l'ar.g omento, ci dà anche ragione ·d el ·p erch·è di certe limitazioni. 1n effetti , no·n solo quando d ue o ,p iù Comuni si uniscono, ma an ch·e quando alcuni Comuni si 8Jggr·egano ad altrp, l e n ecessità dei p1Ub1bliici servizi rimangono; nè, .in ogni caso, si Ga ancora in qual mo·do e secondo quali criteri essi potranno essere regolati. Trovare, dun.que, nel f at~ to d ell'estinzione del Comune la ragione per la cessazione di ogni rapporto d 'impie·go Garebbe eccessivo. Non per il fatto ch·e il rapporto fu contratto con una persona giuri1diica diversa, venuta '.POi menp , vien m en o il rrup.p orto, perchè, se così fosse, il princi.p io della successione i1on avrebbe efficacia, ed il contrario si è, invece, già dimostrato. Tutto •ciò, p·eraltro si verifica, a condizione che non cessi, pel fatto stesso della estinzione del1'Ente, il servizio al quale l'ufficio, ricoperto dal1'impiegato, è connesso . Questa limi tazione è n ecessaria, percl1è è insita nella natu ra stessa e d el rap[)orto d'impi ego, e della speciale successione di cui Gi tratta. In vero, fin o a cl1e , suss istendo il servizio, du·b bio 1può essere $01tanto il modo della nuova sua org.anizzazione, è ch1aro che il raipporto 1

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d'impiego non IP'Uò cessare. Occorre, in questo caso, una valutazione ·deN.e necessità del servizio ste5so e del modo di sua organizzazione, la quale non può essere fatta che dall' Ente successore, perchè l'Ente che si estingue, al momento stesso della sua cessazione , pBrde ogni capacità di volere, e perch~, in ogni c.a:so , è sempre un fatto che rientra nella competenza dell' Ente, che al servizio deve provvedere. Finp a che, dunque,

.questa v.alutazione non c'•è e non è dichiarata, il rr ap,p orto d'impiego resta quel che era, e come tale ~i trasmette ·a ll"Ente su1ccessore. Qu.ando, invece, il servizio è tale da non potere più permanere dopo la fine dell'Ente allora il voler .f are sopravvivere jl 'rapporto d'impiego signilficherebbe dista~care gu.esto d.all'oggetto a cu1 si riferisce o dalla causa ·Che lo determina; il ·ch e non è consentito. Il raP1Porto d'impiego presu1ppon·e semipre un uf.ficio, ed un pubbli1co servizio cui provve•dere: mancando questi elementi, come innanzi si è detto, il ra1Pporto si risolve. ·Quet>to s i verjfi·ca, per es., per il segretario comunale . ·Un •Comun~ non può avere due segretari cornunali , e la funzione di questo impiegato è così iner ente all'.esistenz.a stessa del Comune, che, come non può esservi Comune senza che vi si.a il segretario comunale, così non è possibile che -esistano questo ufficio e quGSta funzion e, senza .che vi sia il relativo Comune al quale l 'uno e l'altra si r iferisc ono. ·Queste nio stre con0lu8ioni trov:ano il conforto autorevole 1del Ro.m an·o il qua.ile riconosoe la tra•smiss·i'bil.i tà dei diritti e degli obblighi eh.e dal rrup1p·orto d'im;piego ·derivano. 1

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IL POLICLINICO

Facendo piti particolare rupplicazione dei principi sopra detti devesi, dunque, riconoscer.e che, nei casi in cui il rap.p orto d'impiego passa al... l '.Ente sùcces~ ore per soipipressione di altri Comuni, ·sti. hanno queste con."eg.u enze: a ) Innanzi tutto, gli impiegati dell'Ente sop~resso ·di'ventano impiegati del Comune suoces$Or·e, non ~er volontà di questo, ma pe.r diritto di ·successione, si·cc·ruè non può il Comune non , asiumerli in servizio. b) E&c;i pos~ono, pertanto, far vaiere tutti quei ·diritti oh.e a.vre.bb·ero (potuto esercitare, si·a pe·r lo s?iip·endio, sia per le indennità, sia ipa.r la pensione di fronte al Comune da cui provengono. c) Fino a quando non interviene una manifestazione di volpntà del Comun-e 8uccessore, il quale, .avv·a lendosi della potestà, di cui innanzi si 1è detto, provl'eda alla riforma dei pubblici

XXX\.-, FASC. 40]

servizi e degli 0I'gan1c1, la situazione giuridica 1precedente continua a rimanere qual'era. :Spetterà, quin·di, al Comune successore, dopo avvenuto il traipasso dei diritti e degli obblighi ·d erivati dal rapiporto ·d'impiego, di deliber·a re -cpm e m eglio ritiene, in ordine a detta riforma, ·e conseguentemente in m erito alla s0tppr.essione dei !POSti ed al licenziamento. d ) Nel far ciò, è impo~rtante tener presente che il 1Comune non ha o'bblilgo di li!cenziar·e i nuovi impiegati, e non i 1Pr01P1r i. Ormai e gli uni e gli altri si devono considerare impiegati dello stesso unico •Comun.e, in posizione di eguaglianza di !fronte alla detta Amministrazione • È ·d a ritenere che questa possa, se.nza violazione ·di J.egge o eciceso di potere, liic enziare impieg·ati :pro1pri, :per dar posto, invece, agli impiegati del Comune estinto, e ciò anche nel caso di a·g.gre·g azione. tNon è, ìP'er tanto, fondata l'opinione di colorp i quial·i riteng·ono che, quando l'Ente successore non può sistemare tutto il personal.e dell'Ente o degli Enti soppressi, deve procedere al licenzia- . mento di qùesti ultimi impiegati. 1SenZJa dubbio, nel caf:'o di unione la situazione è eguale p er tutti i ·comuni che si uniscono, perchè il Comune che dall'unione sorge, anche se '.!)Orta il nome di uno di quelli riuniti, è da oonsideTaJ'ISi semipre Ente nuovo e successore di tutti gli altri. ·Ma alla stessa conclusione si giunge anche nel cao di semplice aggregazione, perch1è qui, è vero, i rapporti tra l'•E nte che si aggrega gli altri ed i suoi impiegati restano fermi e non mutano; p1erò, doipo v·eri.fitcatasi l'aggre.g azione, muta la situazione di fatto dei servizi a cui il Comune deve p.rovveder·e . e quindi trova applicazione il .p rincipio generale, innanzi accen11ato, circa il diritto di riforma degli or.d ina.menti ·degli uf1'ici, e di licenziamento di quegli impiegati che risultino esuberanti. L 'Amministrazione deve, in conse,guenza, stabilir.e criteri obbiiettivi aglli efifetti del1la eliminazione, come .p er es. : i!l rendimento di servizio-, l 'anzianità, l e benemerenz,e di ca·rri·era, ecc.; e questi devono valere egualm·e.nte nei confronti di t'Utti, v1ecchi e nuovi imviegaii. Così, supp·ongasi ch·e l'A.m m.ne deci•d.a di elirninare coloro che abbiano una determinata età, o un certo numero di anni di 8ervizio; se questo criterio porta a licenziare imipie· g ati del Comune ..... successore, ·e a iasciar·e in carica impiagati che provengon o dai Comuni soppressi, in tal senso si deve provivedere, e non si può fare ecicezione alla regola, in favore dei primi e a danno dei s econd1 . Sarebibe, iper tanto , da consi·derare viziata da eccesso ·di p otere la deliberazione •he, nel 1procedere alla n eces~aria eliminazione di alcuni im1

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SEZJ6NE PRATICA

piegati, tenesse conto unicamente del fatto della provenienza degli impiegati dal Comune 0 dai comuni soppres$i. _ Inutile aiggiun·g ere ·Ch e, a tutt i i fini, il servizio pr.estato presso il Comune soppresso si deve •cOn$iderare come .p restato presso il Comune successor e, sicchè, anche nelle ~romozioni, 'p er es., •p er anzianità non può l'iIDtPie.gat.o dell'Ente rimasto in vita essere pre1ferito, se meno anzi-ano, a quello d el C·o mune sop1pre$SO. 1

Gli stessi princìpi. valgon o· n el caso in cui un Comune unico dia luogp al sorgere di più Comuni; mentre, maiggior.i in·c ertezze si hanno, allorchè •da un Comune si distacca. solo una parte del territorio (frazione o no) o per costituirsi in Comune auton.omo, o p·er essere aggregata ad altro Comune. In questi casi la maggiore di1ficoltà sta nell'in1divi1dualizzazione del servizio in raJP.p orto al territorio, che a ciascun comune viene assegnato . Per qu ei servizi che possono facilm ente essere individualizzati ri~etto al territ.orio , è facile comprender e com e, ess en do il .cri terio da seguire sempr·e quello della successione, non vi è ragion e ver allontanarsi dalle applieaz.ioni sopra esposte. In vece, per. quei servizi, che n on hanno una localizzazione, es. : l 'uf.fiicio di segreteria del Comune, le dilfficoltà sono maggiori, e non posson o eliminarsi col solo princi.p io della successione. Jn vero, che il personale d·ebba jpassare ai Comuni nuovi, n.on ci sembra dubbio, p·er le cose finora dette. Ma co1n e es·s o sarà ri:paTtito , in ordin·e .a'l quantitativo num.er1co, e allia iscelta delile persone? Pter la 1d eterm.inazion·e numerica valgon.o le neceS'sità de·l servizio; 1per i.a scelta del p·ersonale i criteri sono .p·rievalentem.ente equitativi ed emrpirici. 0

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*** In tutti i casi in cui il ra1p1p orto d'impi ego passa, p er suocesisione, da un0 ad ailtro Comu;ne, passano, com e è naturale, diritti e d obblighi che da -esso derivano. In conseguenza anche rispetto agli impiegati si deve osser vare che essi sono tenuti a prestare l '·opera lc:!'o al Com·un·e su·Cfoo:sso:rie, co·sì come dovevano al Comune estinto. ,R esta, p·er al'tTo, a ' reid er·e entro q·uwli limiti questo pri.n cipio va inteso. ' In general e, p·uò dirgi ch·e valgono le r egol e che in qu esta materia dottrina e giuri Stpr ~«le n za hanno fissato circa l'esten sione che deve darsi, n ei particolari deì suo svolgimento e d ella sua att1iazion e, alla ·p resta zione dovuta dall'impiega1

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to. Così egli non può acca1npare J>retese circa._ la n·atura dell'urffjcio al quale vien-e chiama.tot salvo C·h e !'·u fficio stesso n on sia del tu tto diverso, per la qualità del servizio o per la dignità su·a , da quello a cui dovrebbe essere a1d detto;. non può sollevare .p retese per l'orario, p-er Ja residenza e così via. Egualmente non può pTetendere •di -esse.re regolato dalle norme di carriera ·del Comune ~stinto . Se, per es., all~ u!fficio che prima · .egli aveva. erano annessi particolari ben efi,ci, corne indennità, rimborso di sp·ese di rappres~ntanza, o di ufficio, .questi vantag·g i non si conservano , qualora l'impiegato venga chiamato ad altro ufficip. che non li comporta. ' Se, rper es., un m edico con,d o~tto passa da una; ad altra condotta, e la prima aveva una indennità di .cavalcatu·r a, e la seconda no, egli non può, 1per ·questo, pretender e di conservar.e l 'indennità.!. m edesima.

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Finalmente, n ei casi in cui cessa il rapporto, di fm·p iego, la estinzione ·d eve essere dichiarata· • non ·d al Comune estinto, che n on potrebbe farla , prima 1cli cessare di esistere, e tanto m eno, dopo· che 1è avvenuta ia sua so•p pressione; ma dal Comune su.oces&ore. L'estinzione del rapiporto d'impiego si deve.considerare c.ome avvenuta per causa di sop pres. sione di posto, con tutte le conseguenze che da tale causa pos$ono derivare. ·Il Comune successore non ere.dita, per così dire,. il !l'apporto d'impiego. n ella sua vitalità; ma n e· eredita le congegu.en ze che d erivano dal fatto· della sua cessazione. 1Sic:chiè, dev;e la penis ione, second~ la norme .del'. Comune estint.o; deve, se il regolamento lo pre-· vede, colloca.re l'impiegato in disponibili tà; devequelle indennità che fossero $tabilite -e così• via via. 1

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Interessante pubblicazione:

Dott. Oa.v. Uff. ALBERTO VIGO (Doetor Ju1tlti•).

LA LEfilSLAZIONE SANITARIA :: in rapporto all'esercizio professionale ::(M·ainnale contenente Leggi, Decreti, Regola.menti, Cir:, co1ari e tutto ciò ehe si riferiece all~eeeroi zio profeseiona.le, ad UBo dei Mediei condotti, dei liber.i esercenti·, degl•i UJfftciali eainita.Ti!i e del pe:rscmaJe aid detto ai l.a.borSJtori dii vigilamza ig.ienioa}. Plrezzo L. 1 6. Per ii rnoe.tri abbona;ti sole L. 1 3. 7 5 f.n p<Yt"to franco. Inviare VaE?l1a Poeta.le o Ch~que Bancario LUIGI P0'.6,ZI - Via Sistina, 14 • ROMA.

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IL POLICLINICO~

[ .i\.NNO

XXXV, F ASC. 40]

NELLA .VITA PROFESSIONALE .. CONCORSI. Poe11 v AOANTI.

ANGHIARI (Arezzo) . - Medico per la 2a. condotta •(75 kmq. di cui 4 in 1piano,' con 4195 ab. id i cui '600 ipoveri) . L. 9000; L. 4000 per cavalcatura; L. 600 per c.-v. ai coniu.g ati; 4 quadrienni del decimo. E'tà massima 40 .a., salvo eccezioni. Ass unzione serv. entro un mese. Scad. 25 ott. AQUILA. Amministraz.· Provinc . - Direttore e assistente della Sez. Med.-Microgr. Laboratorio -d'Igiene e - Profilassi; L. 16.000 e L. 9000; età lim. 4.5 e 35 a. al 28 ag.; 40 % e 15 % ·p roventi. P er i due concorsi 4 quinquenni dee ., c.-v., t assa L. 50; scad. 15 ott. B ARI. R. Prefettura. - U ff. san. del Consorzio Grumo-Toritto; scad . 25 ott. Vedi fase. 36. B RACCA DI CosTA SERINA (Bergamo) . - In montagna con 3137 ab. di cui 350 poveri; L. 2 per .()gni povero con diritto .all'assistenza medica ed ali.a somm. di medicinali e L. 5 per ogni povero .con diritto alla sola assistenza medica; c:-v., L. 500 per uff. san. fino a 2000 aib. e L : 0,10 per ogni abitante in più. L. 3000 per m ezzo di t r asporto; L. 500 p er ambulatorio; au~enti quinquennali del decimo. Assunzione entro 15 giorni. .Scad . 20 ottobre. B RINDISI. Amministraz. Provinc. Direttore della Sez. Med ...Microgt"af. del Labo.rat. d'ig. e profilassi; L. 13.500 e 5 aumenti del decimo, oltre L. 3500 serv . .att., 30 % proventi; età lim. 45 a.; tassa L . 50.15. Scad. ore 12 .d el 15 ott. •

CA 1t1POBASSO. - Laboratorio prov. d i Igiene. Diirettore, Coadiutore, Assistente nel1a Sez. Micrograifica; idém nella Chimica. Non s ono indicati stipendi . Rivolgersi Ammin. Provinciale Molise. Scad. 4 nov. CAPRAOO'ITA (Campobasso) . - 2a. condotta; medico resid.; totale abitanti 4706 oon 227 poveri. L . 5000 (sic) ridotte del 5 %} 3 quinq. da L . 500. Età lim. 45 a., salvo eccezioni. Nomina per un biennio. Assun.zione servizio entro 15 gg. Tassa L . 50,15. Scad. 31 ott . CATANZARO. R. Prefettura. - Al 15 nov. con.corsi per titoli ed esami .a 40 oonsorzi (indicati ~ul Foglio Annunzi Legali de11a. ,Prefettura, 2~ ·ag. 1928, n. 16). Tassa L. 50.20. Età lim. 45 a. .& rv. entro 20 gg. S.t ipendi da L. 8500 a L. 10,000; indennità viaggi da L. 2400 a· L. 3500. CITTÀ DI CASTELLO (Perugia). - Un.a d elle .d ue ·condotte mediche. L . 7000, con 5 sessenni del d.e-c;irno, c.-v . S~rv. attivo L. 600. Scad. 31 ott-0b:e. Cos:z~t;A.

Amministrazione Provinciale. - Direttore della Sezione Medioo..Micrografica del La'bora'torio Provinciale d'Igiene; soad . 20 ott. V e<li lfasc. 36.

CossIGNANO (Ascoli Pie.) . f asc. 36.

Al 15 nov. Vedi

DESIO. Ospedale Civile. - Medico primario; età mass. 45 a.; L. 12.000 oltre abitaz. Scad. ore 15 del 15 ott. Letti 250. Ospedale di Circolo pei malati di 13 comuni con popolaz. complessiva di oltre ~0.000 abit. Ohied. avviso. FAENZA (Ravenna). - Ufficiale sanitario e C. Uff. I giene. L . 13.000 oon 5 quadrienni del decimo. Titoli ed lésa.me. Nomina per biennio di prova. Assunzi.:>n e servizio entro 20 giorni. E tà massima 45 anni, salvo eccezioni. D omande .alla R. Prefettura di Ra~enna entro le ore 18 del 10 novembre. FIRENZE. R . Arcispedale di S . Maria Nuova e ,' )tab . R iuniti. - Due assistenti; età m.ass. 30 a.; L. 6400, c.-v., indennità servizio chirurgico (se in turno attivo di chirurgia), percentu ali; nom. e conferma biennali. Scad. ore 17 del 16 ott. Tassa L. 50. Chied. annunzio . Fon.Lì. Ospedale G. B. lJllorgagni. - Aiuto medico, .aiuto chirurgo, · assistente medico. Scad. ore 18 del 31 ott. Rivolgersi alla Segreteria della Congrega.z. di Oarjtà. 1

GENOVA. Laboratorio di Igiene e Sanità . - D.ue posti per assistente chimico. L. 14.000, 10 bienni di L. 450, c .-v . Titoli ed esami; visita medicà. da parte dell'U . S . Età massima 35 anni salvo eccezioni. Sca<l. ore 17 del 30 nov. · GENOVA. ll!lu.nicipio. - 1 med. igienista di I Cl. ; 4 m€d. igienisti d i II·; 1 med. vaccinatore . Stip. per il I L. 17.000 con 10 bienni di 500, c. v.; per gli altri, 14.000 e dieci bienni di 450, c . v . Titoli ed esame. L au-rea da .almeno 3 anni, specializ~ione in cor si di igien e; età massima .35 anni, salvo eccezior1i . Doc11menti cittadinanzà., immunità penale, buona condotta, posteriori al 1° sett. Scad. ore 17 del 20 nov. Gu BBIO (P erugia). - Proroga del eon corso alle due oondotte ined iche, fino .al 20 ottobre; vedi fase . 37. I GLESIAS (Cagliari) . - Medico Dispensario Antivene r eo. Nomina per 5 anni, eventuale rioonferm.a. L. 6000. Esame secondo D. M . 15 a.g. 1923. _i\.ssunzione entro 20 giorni. Scadenza 31 ottobre . Tassa L. 50,15. Domande alla Segreteria Com. Luc:~A.

RR.· Spedali e Uspizi. - Medico pri~ ma.rio. L. 4000 con 4 quinquenni del decimo. Titoli ed esame. Nomina, per un triennio di prova. E tà massima 40 anni, salvo eccezioni di legge e per chi copra posti di ruolo in ospedali importanti . .A.s~unzione entr o 30 giorni. Tassa L . 50,10. Scadenza 31 ottobre . MARSAGLIA (Cwneo) . - Scad. 15 ott.; L. 7000 e 5 quaèr!enni dee., alloggio e giardino ·gratuiti, L. 500 uff: san . ; età lim. 35 a.; tassa L . 50,15.


{ANNO XXXV, FASC. 40]

SEZIONE PRATICA

1971 I

MELW (Milano). Ospedale S.

~[aria

delle Stelle.

- Assistente med.-ohir .; L. 6000, c.-v., allo.ggio, assegni straordinari, jn circa L. 1000 mensili. Età sòtto i 30 anni . .Assunzione entro 10 giorni. Scadenza ore 18 del 15 nov .· MERANO. Cassa Circondariale di Malattia. - Al 15 ott., ore 18; medico odontoiatra ; titoli; L. 16.800 senza aumenti periodici; età mass. 50 a.; tassa L. 50.10. Docum. a 3 mesi dal 10 sett. Servizio entro 20 ,gg. D~vieto .di assun1ere in cura ,p ri1 vata gli affiJ·i ati della Cassa. MILANO. Consiglio degli Istituti UsVitalieri. Nove posti di chirurgo assistente; scaid. 27 ott.; v. fase. 32. MILANO. R. U niversit;i . - Concorsi a .posti di perfezionament-0: 1) per Mal. nerv. e mentali; per laureati da non oltre 3 a,nni. L. 5000; 2) per Clinica dermosifilopatica; per laureati da. non oltre 5 anni. L . 5000; 3) per M1edicina del lavoro; .p er laureati dal 1° luglio 1927. L. 1800 ed eventuale premio di profitto medaglia d ' oro. ScadenM. dei 2 primi al 30 nov ., del 3° al 15 nov. Domande alla Segreteria ,d ell'Unive r sità, Corso Roma, 10, MUGGIA e S. DoRLIGO DELLA V ALLE (Trieste). 40 . kmq., 5458 ab., con 240 pov. L. 8000 con 4 quadrienni ·d el ' decimo; c.-v.; indennità L. 1000 per motociclo o L. 300 p er bic. Età m ass. 35 a. Tassa L . 50,20. Assunzione entr o 15 giorni. Scadenza 17 ott. OooLO (Brescia) . ~ L. 10.000, 6 quinquenni del decimo; c.-v.; UJff. san. L . 500. Scad. 15 ott. 0RCJ:ANO DI P ESARO. Condotta ;prevalent emente chirurgica. L. 8000, cavalcatura 3000, c . v .. serv. attivo, a umenti biennali, probabile compenso per direz. ospedale. Età massima anni 35 salvo eccezioni. Assunzi,on e servizio entro 30 giorni. S cad . ore 12 del 27 ottobre. PALIANO (Frosinone) . - 2a cond.; L . 9500; c ..-v. Data del diploma entro il 1924 (o 1925 per chi si trovi nelle condizioni del R. D. 31 dic . 1923). Età mass. 50 a . Assunzione entro 20 giorni. Scadenza 30 ottobre. PEDEMON'IE (Trento). Consorzio; L. 9500; indenn. L. 3550 ; c.-v. Tassa L. 50,10. Sc ad. 31 ott. PLATÌ (Reggio Calabria). - Due cond otte (p er il centro e la frazione Cirello) . L. 8000 con 4 quadrienni del decimo; ] a eventuale nomina a uff. san. dà diritto ad .ann.ue L. ~00 . Età massima 35 ianni, salvo eccez. del R. D. 30 set1t. 1922. Ass unzione servizio entro 30 giorni. Scad . a 30 giorni dal 22 sett. S. MARZANO s u L SARNO (Salerno). - Scad. 15 ott.; L . 6500 (sic) e 4 quadrienni dee. ; tassa lire 50,15. 'So&ES!NA (Cremona). - L. 10.500 con au!ll . periodici fino al 50 % in 20 anni; c.-v. ; L. 1500 per trasp . ; eve ~t uale addizionale per oltre 1000 po-

veri. Cer tif. di serv. mil. p ratica (condotta od ospedale) per .almeno 2 anni. Tassa L. 50,15. Assunzione entr.o . 5 giorni. Scad. 15 ,nov, TARAN'IO. Amministrazione Provinciale. -- Il . concorso per Direttore Medico-Micrografioo i>r~ il Laibor.atorio .d'Igiene e Profilassi, è stato p~ ro~atò ·a tutto i.I 30 novembre A. VI, ferme restando tutte le condizioni ·g ià stabilite. TIRANO (Sondrio). - 2° reparto; L. 7500 e quinquenni; in9enn. trasferta L . 1.200; indenn . bicicletta L. 700; c. v. per a venti famiglia a carioo L. 840. Al nominato sarà affidata Sezione chirurgica presso Ospedale Civile oon assegni relativi. Scad. 20 ott. VENEZIA. Ospedale Civile. Ambulatorio stomatoiatrico. - a) Dirigente, L . 5000. Esercizio professionale da alm·e no 5 anni con esercizio specialità di almeno 3. rritoli ed esame. Biennio di. prova, poi m an tenuto in servizio fino a 65 anni. Età massima 45 anni. Scad. 20 ottobr e. b) Assistente L. 4275 (se a mmogliato); 3915 (se celibe). Nomina per un biennio, eventuale conferìna ·per un altro biennio. Età massima 30 anni. T~toli ed esami . Scad. ore 17 del 31 ottobre. ZoAGLI (Gewova) . - Scad. 25 ott. ; L. 7200 e 10 bienni ve11tesimo ; tassa L . 50,15. Stazione di cura, soggiorno e t urismo .

\

Offres~

occupazione ·a medico •preferibilmente dentista disposto dedicare metà giorna't a in ambulatorio 1d entistico posto in Roma. Rirvolger si . Gabinetto dentistico, Vi.a Poli 11umero 25, pia no 2°, Roma . ,

..

HOMINE, PROMOZIONI ED ON.ORIFICENZE, Il dott. Margarot, ·. aggregato, è nomin ato professore titolare di dermatosifilografia alla Facoltà Medica di Montpellier. Il gen. med. Lévy è nominato direttore del Servizio sanitar io presso il Ministero della Guerra fran~ese, in sos'tituzione d~l gen. med. Savornin.

L'Istituto Mitre di Buenos Aires, il quale ha lo scopo di 1p•romu~ere le attività scientifiche e artistiche, ha assegna.t-0 due premi straordi11ari : uno di 2500 pesos al dott. Carlos La·g os Garcìa, per uno studio clinico s ulle cisti idatidee 1polmona.ri nei bambini , hasato su 20 anni di esper ienza e 120 osser vazioni (segnaliamo un episodio do-loroso: il Garcia è morto poche ore dopo l'assegnazione del premio) ed uno di 1000 p ews al dott. F. Nino, per uno st udio 'sulle triponosomiasi ; ha anche .assegnato tre premi ordinari : uno di medicina a M. Roger, per le sue ricerche s ul destino dell'urobilina; uno di farmacia a J. F olcini, p er uno studio sulle azioni del fluoreo e del difenil; uno di odontologia a J. Chanelles, per ricer che s ul m etodo Hawe, al nii:ra.-to d ' argento nel t rattamento -della e.arie dentale.


1972

IL POLICLlNICO

NOTIZIE DIJ'ER5E. 12-15 ottobre).

L ' inaugur.azione del Congresso .avrà luogo il giorno 12 ottobre alle ore 9,30 n ell 'Aula della R. Clinica Medica al Policlinico Umberto I. Le re1azioni sar anno svolte nel seguente ordine : 12 ottobre, ore 10. D·iwresi e Diuret'i ci : Proff. L. F errannini e M. Ghiron. 13 ottobr e, ore \g. I tumori del midollo spinale : Proff. F. Schupfer, L. Dominici e M . Gortan (seduta in ~oru une con la Società Italian a di Chi, rurgia) . ] 4 ot'tobre, ore 15. I di.sturbi funzionali del cu ore in rapporto tJ,l servizi.o Militare: Dott. G. D' Arubrosio. 15 otrobr e, ore 9. Le f ebbri da micrococco melitense e da 'bacillo di Bang: Prof. U . Gabbi. A tutti i Soci della Società Italiana di Medicina Interna è stato spedito il· programma completo dei lavori del Congresso.

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Le norme sulla produzione ed il commercio del latte.

XXXV, FASC. 40)

Congresao internazionale cli aviazione sanitaria.

XXXlV Congresso di Medicina interna. (R~ma,,

[ANNO

Il lte·golamento, che si annunziia di pros&ma pubblicazione, disciplinerà, dal punto di vista dell'igiene, la p1~oduzione ed il commercio del latte. E sso ::;.tabilirà norme sever e per assiourare che le mucche siano immuni da malattie, e si faranno controlli da p.rurte dei Veterinari comunali e provinciali. Anche il personale addetto alla mu·n gitura sarà assoggett ato a visita : la mungit ura dovrà poi eseguirsi secondo particolari pr~crizioni; subito dopo il latte deve essere filtrato e 1·efrigerato . I locali di vendita dovranno rispondere a d eterminate norme igieniche . I l l~egolati! e nto darà ampia facoltà ai Comuni per 1 intpianto di stabilimenti p er la pastorizzazione del latte. Si terrà .anche oonto del l.aitte d·e stinato a.i bambini ed ai vecchi (latte selezionato). •

Congresso della Società di Medicina e Igiene coloniale. Si è tenuto a 'forino ·da l 30 set'tembre al 2 ott obre, sotto 'l'aJto patronato di S. A . R. il Duca degli Abruzzi . I temi trattati sono stati 1 seguen'ti: 1) Il contributo degli italiani agli ~:tudi di patologia esotica (F. Rho); 2) Il oontribu.to dei medici e veter iniari militari allo svilup po della m011icj n!"!. cGloniaìe (Grix<>'Ili) ; 3) il ~cm. pita del medico coloniale (F. Sarnelli); 4) Micosi e medicina trgpicale (A. Castell·a ni); 5) P este bovina (P. Crove ri); 6) Tripanosomiasi (Di Domizio); 7) La feb bre ondulante (L . Ponticaccia) . Il .d iscorso ~nau­ gurale è stato tenut o .d a A . Cas'tellani, sulla cc Impo r t anza della n1edièina coloniale».

Si terrà in ma:ggio (dal 15 al 20) 1929 a Parigi. Presidente onorario è il Maresciallo Ly.autey e quello effettivo è i.I prof. Garlo Riohet. I principali temi da trattarsi sono i seguenti : 1) L 'aviazione sanitaria alle colonie; 2) L 'aviazione sanitaria, organo di evacuazione in tempo di guerra; 3) L'idroplano sanita.r io; 4) La Croce Rossa e l'aviazione; 5) La medicina e l ' aviazione; o) La fisiologia dell'aria; 7) L 'aviazione sanitaria in tempo .di pace; 8.) Soccorsi alla popolazio:Qe ci vile . Per le coilllUnicazioni, rivolgersi a M. Robert Chrurlet, 35 Rue François I, Paris (VIII) :p rima del 31 marzo.

..

Premi a scienziati. L ' Associa.1Zione medica ame1·icana ha conferito una medaglia d'oro al dott. Edward Francis, del Ser vizio di Sanità pubblica degli Stati Uniti, che ba scoperto e stu diato la tularemia, e d al dott. Walter M . Simpson ni Dayton (Ohio) che con lui ha collaborato. Una meda.glia .d i bronzo è stata assegnata al dott. O. E. Denney per i suoi studi sulle :manifestazioni <lella lebbria .

Variazioni negli ospedali americani. N egli ultimi cinque anni le proporzioni fra i vari ospedali degli Stati Uniti si sono modificate. Si sono avuti aumenti in quelli di ortopedia (da 37 a 62), di oftalmo- e otorinojatria (da 58 a 77), per le ind.u.strie (da 70 a 168), per i convalescenti (da 137 a 159). Invece .diminuironQ gli ospedali 1per maternità (da 262 a 178), pediatrici (da 81 a 58), dermatologici e p er il can cro (da 32 a 16). Gli ospedali per neuromentali r imasero stazionarj, ma ne aumentarono .i. clienti (S'Ui 373.364 lett i, ve ne sono 349.667 sempre occupa·t i).

Il dono di Rockefeller a Parigi • John D. Rockefeller ha elar.g ito 1d ue milioni di dollar-~ per 1a C~t'tà Universitaria .di Parigi. Dovrà cost1~uirsi un edificio e vi saranno servizi che a.Bsicureranno i legami fra le ·diverse nazioni ivi riaippresentate. P er il f unzionamento sono stabilite altre somme. V~ saranno biblioteche, ristoranti, locali per divertimenti e per lo sport, per teaitro e per OU:!certi noncbè un dormitorio per 10.000 studenti.

'

Le medichesse inglesi.

1

Risulta da una recente statistica che su 664 mediche,sse laureatesi neglì ultimi 10 anni, il 76 % esercita 31ttivalli~!!te la medicin.a, .alcune hànno abbandonato la medicina per il matrimonio, e circa il 6 % è disoccupato. Fra q i.~elle che esercitano, il 40 ~~ si è dedicato alla mediciTua g6.::e:nale, i l 12 % negli ospedali o nelle pubbliche isti-


• (ANNO XXXV, F ASC-. 4-0]

SEZIONE PRATICA

tuzioni, il 15 % in uffici di sanità pubblica, il 14 % è specialista ed il 3 % oomip~e r~cerche .p ers,.nali.

Hedlcl censurati al Giappone. •

Nel Giappone il titolo di « dotto.re in medicina >l (igakuhakushi) veniva confermato solo ai medici d·i speciale valore ed era molto ambito; ora però esso è venuto deprezM.ndosi, ia causa della caccia fatta al titolo da molti medici trafficanti, i quali si prestano per la pubblicità a prodotti ciarlataneschi, come pure per la pubblicazione di articoli e ·libri pseudo-scienti fici .a co~tenuto pocnografioo, che ora inondano il Giappone (le rivi~ femminili sono piene di questa letteratura erotica) e per alcune pra.tiche illecite. Ne sono ;d erivate v.arie e vivaci pro-teste del pubblico. La Scuota Medica Keio, di Tokyo, ?ia ora deciso che verrà ritirato il titolo di « lgakuhakushi » ai medici che se ne render.anno indegni. 1

Un'altra vittima della scienza. E morto a 51 anni il radiologo Arthur Aiugustus Parsons, che per 20 anni esercitò la sua professione .all'Ospedale per la gente di ma.re di Greenwich, e prima, per 6 anni, all' osped.ale W estminster; egli contrasse un radioepitelioma, per il quale dovet'te subire varie mutilazioni e che infine lo ha condotto a morte. Continuò a p~est.are lun·g amente la sua opera malgrado lia. malattia, di cui conosceva tutta la gravità. Alla salma sono state rese commoventi onoranze.

Disordini nelle Scuole Mediche dell'Argentina. Si susseguono gravi i disordini n elle Scuole Mediche dell'Argen~ina, determinati dal1a ingeren~ concessa .agli studenti sull' organizzaz.ione e sulla disciplina delle Scuole stesse. . Questo sistema bolscevizzante, che .può r1spondere H. concezioni teoriche pla.usibili, in pratica si è dimostrato •pessimo : disorganizza e .arresta la vita accademica. A Cordob·a, per solennizzare l'anniversario di questa rifor1na, venne proclamato uno sciope.ro generale e. l ' ~·embleia. degli studenti redasse un nuov·o proge'tto, seco·n do cui i professori devono resta:re in carica soltanto sei anni ; t utti i diplomati dalla scuola sono autorizzati a i:mip.art ire Io insegn a mento; .g li studenti .d evono avere runa patte .ancora più attiva nell' organizzazione. A Rosario ebbero luogo disordini perchè gli studenti chiedevano una terza sessione di esami a luglio, ·oltre quella di dicembre e marzo ; furono .d ispersi dalla polizia, per ordine del giudice federale ; gli -autori di disordini furono sospesi dalla scuola e questa è stata chiusa.

-Ospedale per classi medie a Parigi. L' « _.\ ssociation pour le développement de l'assistance aux m.alades », so·r ta cli r e-cente, ha otte-

197!>

nuto, pel tramite del « pre~ec·t de 1a Seine H, che il conaiglio municipal~ di Parigi le cedesse un'area di :diecimila mq., ora occupata 1da un gasometro, il quale verrà rimosso per portarlo alla. pei:if~ria . L'.associazione suddetta, che è costituita da privati, farà sorgere in quest'area un ospedale 1destinato a persone delle classi medie, le ·quali non possono ricevere l'assistenza dei poveri, nè vi si adattterebbero, mentre no~ dispongono .d i mezzi · basteYoli• per essere accolte in ospedali e case di salut~ priviate. La stessa associaizione ha già ist~tuito, .a lla rue Amyot, una « Ecole modèle d'infirmièr~ »; le allieve infermiere pot.r.anno fare il tirocinio pratico nel nuQVo osp~ale.

Donatori di sangue in America. Lo scorso marw nove ospedali di New Yor'k costituirono un {< Ufficio centrale per la trasfusione .d el sangue ». Vi sono attualmente inscritti 200 dona't()r i.

Un monumento a Roentgen. Si è inaugu1rato a Lening:r;ado un monumento a Rqentgen, nel 5° anniversario !della sua morte. Il monumento è opena dello soultore Sinai~ky. Finora esisteva di Roentgen solo un booto, sulla sua tomba, in Germania.

Per una Clinica pediatrica a Chicago. Il colonne.Ilo .&oberts e si·gnora hanno donato un milione di doll:ari per la oos.truzione e il funzionamento di unia Clinioa pediiatrioa annessa all'Università di Chicago, in memoria di un loro ba.mb1no morto all'età di .an•n i · 5 e mezw, di cui la clinica porterà il nome: « Bobs Roberts Msmorial Hospitail for Ohildren » . Sorgerà tra la 59a Stra·d a e la. Drexel Avenue; conterrà 100 letti.

Per l'Università Johns Hopkins. La campagna aperta dal Comitato per il semicentena.r io della cc Johns Hopl{ins Univ.eTsity )> di Baltimora, per la raccolta di fondi, chiusasi il 31 dicembre scorso, ha portato un contribato di' oltre 7 milioni di dollari (120 milioni di lire it. al ooTso attuale) da p arte di 3992 sottoscrittori. 1

La scuola medica di Dorham. Il dot t . W. C. Davidson è stato nominato decano della Scuola di Medicina in corso d'attuazione presso l' Università Duke a Durham (Carolina Settentrionale). Nel progetto da lui ela.borat.o al'inse1Yn anti non devono assumere ma nsioni extra.o didatt iche; ]e clas&i non devono super.are il nu1nero di 50 allievi; il oorso (olinico) dev' essere oompletato in tre anni. t::>


1976

IL POLICLINICO

[ ..\~NO .XXXV, FASC.

Esercizio abuaivo della medicina negli Stati Uniti.

.Le malattie infettive in lt.alia.

Nei · éamp i petroliferi· della California meridionale, l'uffjcio sanitario statale ha potuto accer. tare ·una strana condizione di cose : negli ospedali per il pronto ·socoorso sono impiegati solo medici non diplomati e in gran parte anche infermiere sforni'te di ogni titolo. A un ospedale presso Wilmington sono addetti 5 sanitari abusi vi. Essi trattano tuttj i casi, eccettuati q·u elli che richiedono l'intervento immediato di un chirurgo. Si è ora provvedut.o a ·d iffidare 1 queS:ti esercent'i non autorizzat i.

Mese di Maggio 1928.

.

-

Denunzia di abusivi. .

L'Ufficio d'Igiene dì Roma ha denunziat.o al1' autorità giudiziaria tre esercen'ti abusivi della medicina: sig.a Elide Chini Fabriani, Filippo Ausili e un farmacista.

130 Apr. 6 Magg.

.

Morbillo .

Sono aperte le iscr1z1oni per l'anno scoliastico 1928-929 ai oorsi ,d i perfezionamento in Odontoiatria e Protesi ,d entaria per i laureati in medicina e chirurgia. Essendo il numero dei posti limitato, l'accettazione viene regolata secondo la priorità n'ella presentazione dei documenti e nel versamento delle tasse. Le iscrizioni si chiuderanno il 30 novembre p. v. Per programmi ed inform~ioni rivolgersi alla SeigTeteria della Scuola - Via S. Vitale, n. 59. Bologna.

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Vaiuolo e Vaiuoloide .

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Difterite e croup

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Tifo addominale . . . Dissenteria .

Scuola di perfezionamento in odontoiatria e protesi. dentaria presso la R. Università di Bologna.

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MALATTIA

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7-13

40)

177 272 137 210 168 283 136 213

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2 -

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224: 337 194 301 185 270 180 26, .

Meningite c. s. e.

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13

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61

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Poliomielite a. a.

Encefalite letargica. Rabbia }

~or~ioati

. dichiarata .

p ustola màligna .

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4

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14

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11)

. Tifo peteco.hiaJe; Oolera A&iatioo, Peste bubboni.ca: nessuna denul)zia. •

. Indice alfabetico · per materie. \

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....\.equa (A p1provvigionamento di) per Fiume . . . . Pag. 1951 . )) 1948 Ànestesi:1 i)er via venosa . Arteriosa ('fensione); mo,dificazioni re)) spj1·atotrie . . . . .. . 1007 )) Asepsi oper~toria, (I limiti dell') . 1947 Bibliografia medica italiana (Per una )) esntta) . ,. . . 1932 • )) Calzature; tiipi e difetti 1960 )) Canalicoli.te da t.e;trageno . . . 1953 Carboncl1io; ricerche sperimentali . )) 1947 Cardiache (Malattie) i risultat·i ,d i .au.)) 1938 . topsi.ai )} 1950 Cenni bibliografici )) 1957 Oist~ idatidee della pleura· e del polmone Colesteriniche (Pleuriti)' . . )) 1957 )) 1942 Difterici (Bacilli); 'POTtatori . . . Diure!:'i (Prova della) mediante sena.piz. )) 1954 zaz1one . • • »' 1952 Ed11cazione fisica . )) 1958 Epi·glottiti act1te . Erniotomia e dilatazi~ne acuta 1dello sto1n aC"O

))

1930

Ewing (Tumore di) l1npiego (Rapporto di); tras1nissione l pertenaio11e arteriosa; clinica e te. rap1.a . . Irradiiate (Sostanze) Linfatismo . • • Ma.I.aria (Camipagn a oo·n tro la) nelle V€nezie . Milza (Contrattilità della) . • Olio; adulterazioni ; ricerca con la I.uce .di \1\7ood • • Paratifo B., epide111ie • Pleura (Cist.i 1d ella); diagnosi Pleuriti colesteriniche . • • Por.t atori (I) rli bacilli ,d ifterici Rachitismo .; cura, p•rofilass.i • Scoliosi ; or1g1ne; profilassi . . Scoliosi; polveri ricostituenti . Stomaco (Dilatazione dello), secondaria a erniotomia . W a..sserman·n (Reazione di). Azione del bismut.o e degli arsenobenzoli Wood (Luce di), nell'esame degli oli .

Pag. 1954 )) 1963

1

)) 1985 )) 1954 )) . 1959 )) ))

1949 1959

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1954

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1944

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1957 1957

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1942

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1958 1958

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1959

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1923 1954

Non t consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Poli clinico se non In seguito ad ~"fortzzaztone scritta dalla redaztorze. B vietata la pabbllcazloM di santi di essi senza citarne la fonte. Roma - St.&b. Tipo-Lii. ATTD&ni di M. Ooumer. V. Asoou, Red. reep. Dlrl'ttl di proprietà rf servati. -


'ANNO XXX\·, FASC. 40]

, COMUNICATO

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1977

SEZIONE PRATICA

..

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Secondo elenco di pubbJicazioni della CASA EDITRICE LUIGI· POZZI di ~OMA che dagli. abbonati al ~' Policlinico ,, possono essere acquistate : a) contro pagamento a contanti, beneficiando del .Prezzo di favore qui di seguito indicato, rimettendone il rispettivo importo contemporaneamente alla ordinazione; oppure b ) al pr.ezzo indicato sulla copertina, contro pagamento rateale da concordarsi con la Casa Editriç~­ r Il totale, considerato al prezzo di copertina, deve essere pagato, salvo casi speciali, con un primo vers·a-· 1 mento pari a un terzo d el totale della richiesta ed il rimanente mediante rate mensili da L. 20 cadauna. o più, secondo l 'entità del residuo che resta a pagarsi. Con il primo versamento si deve inviare l'impegnc; scritto del pagamento rateale mensile a saldo.

DIAGNOSTICA DELLE MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO. (Prof. G. F UMAROLA). PART~ GENERALE. Prefazione e .d ue capitoli del Prof. G. MrNGAZZINI. Volume di p.agg. VIII-352;. con 175 figure nel rt::esto, pàù 8 tavelle a colori fuori testo. Prezzo L. 42, ·p iù le spese postali di spedizione. Per i· nostri iabbOillati sole L. 37, 75 in porto fra;noo.. · PARTE SPEOIALE, in t re vo,l umi : 1) Sistema nervoso periferico. Volume di p.agg. 242, con 6'l figure nel testo. Prezzo L . 28, più l~ sp ese postali di spedizione. Per j nostri abbon3'ti sole L. 2-5, 75 in porto f.r3tnCQ. Id. 2) Sistema nervoso cent..ale: MIDOLLO SPINALE. Volu.m e di p·a gg. 238) con 66 figu~e nel :testo·.. Prezzo L. 33, 1Più le s pese postali di sped izione. P er i nostri abbonati sole L. 30,75 in porto frBtllCQ. Id. 3) Sistema nervoso centrale: IL CERVELLO.Volume di cirrca p.agg. 350, oon 67 figllife nel ~to~ Prezzo L . 42, più le spese postali di spedizione. Per i nostri aibboniati sole L . 3 7, 75 in porto f.ra,..nco. LA PSICANALISI. (Dott . G. DRAGOTTI). Seconda edizione accuratamen'te ·rivedut.a e ampliata. Prefazione del p rof. SA.NTE D E SANCTIS . Volume di pagine VIII-96, con ritr.atto (in fo~mato di millimetri 90x135) di S . FREUD. P rez.oo L . 14, 1p iù le spese postali di spedizione. Per- i rtostri abbonat i ~ole L. 12, 75. I DISTURBI DEL SONNO E LORO CURA. (Prof . .A.. ROM.AGNA M ANOIA). Prefazione del Prof. G . MINGAZZINr. Volume di pagg. VIII-196, con 12 fi•gure nel testo ed una r iuscitissim.a illustrazione sulla oopert ina . Prezro L . 18, più le · spese postali di s·p edjzione. P er i nostri .abbon.ati sole L . 16,50 in p orto fr~ncQ. PRONTUARIO DELL'IGIENISTA. (Dott. A. FILIPPINI) . Prefazione d el Prof. G . SANARELLI. Volwmecompilato oon criteri eminentemente pratici, di pag.g. XVI-564, rilegato in tela. Prezzo L. 52, più le spese •p ostali di spedizione. · Per i nostri aibboniati sole L. 48,50 in porto franco. MEDICINA TROPICALE E IGIENE MARINARA. (Dott. R . RIBOLLA) . lll an,uale teorico-pratico secondo· i nuovi progra'lllllni per gli esami di abilitazione a medi co di marina mercantile, con letter a di A. MuRR.I e di A. 0ASTEI·I·ANI. Volume di ip.agg. XVI-491, con 39 figure n el testo. PreZiZ<> L . 52, più le spese postali dj s pedizione. Per i nostri abbo·n atj sole L. 48, 75 in porto franco. MANUALE DI PEDIATRIA PRATICA. (Prof. M. FLAMINI). Terza edi21ione. Volume di p.agg. XII-452,. oonredaito di una est.esa PlJsologia infan tile e con ] ] 8 figu.re nel testo. P rezzo L . 55, più l~ spese post.ali di spedizione. Per i nostri .aJbbonati sole L. 50 in porto franco. CONSULTAZIONI DI CLINICA, DIETETICA E TERAPIA INFANTILE. (J:>rof. F. VALAGUSSA). Terza. edizione. Prefazipne tli A. MuRRI. Volùme d i pagg. VII-488, con 42 figure nel testo e finissima quatricromia sulla oopertina. Prezzo L. 36, ipiù le spese postali dj ~pedizione. Per i nostri .abbonati oole L~ 32, 75 in porto franco. L'ALIMENTAZIONE DEL BAMBINO. ( P .ro.f. G. FRONT.<\LI). Lezi.oni dettate per i Corsi di Puericultura ai medici, sotto gli auspici dell'Opera Nazionale .per la protezione della ll1aternità e I n fanzia. Volume di tp.aigg. XVI-248, con 38 figure in nero e a colorii nel testo e una tavola a oolori fuori testo ~ Prezzo L . 40, pitt le spese postali di spedizione. P er i nostri .aibbonaiti sole L. 36 in porto franco. COME SI ALLEVA IL BAMBINO SANO E COME SI ASSISTE IL MALATO. (Prof. R. PoLLITZER). Prefazione del Prof. F. VAJ~Gussl.1. . Volume di 1pagine VIII-118, con 66 figure nel testo . Prezzo L . 15,. più le spese postali di spedizione. P er i nostri abbonati sole L. 13,50 in porto f.ran co. IL BAMBINO. Consigli d'igiene alle 'J1W,dri . (Prof. F . VALAGUSSA). Quart..a edizione rivedu ta e a.mplia.ta. Volume :d i pagg. X\7 1-244, con 84 figure schematiche ed una grafica nel testo. Prezzo L . 25, più le sp ese p ostali di sp·e dizione. P er i nostri abbonati sole L. 23,25 in porto f ranco. COME SI ASSISTE UN MALATO? COME SI SOCCORRE UN FERITO-? Guida p ratica per infermieri ed infermier e. (Prof. G. QUARTA). Quarta edizi()ne. Volume di pagg. XII--312, con 112 figure nel testo. Prezzo L. 18, più le spese postali di sp ediz~one. P er i nostri .abbonat i sole L. 16,50 in porto franco. 1

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IL PiLICLINICO

[ANNO XXX\' , FASC. ·4f

Avv-rAMENTo ALLA n1AGNos1 G1NEcoLoGicA E ScaEM1 01 TERAPIA Pft' medici pratici e studenti. (Prof. P . GAIFAMI). Vol11rne di pagg. X I I -373, oo-n 243 figure nel testo ~ de1Te quali origi~li, rilegatp in J>iena tela-. Prezzo L. 68, più le sp.ese postali d i spedizi<>ne. ' Per i nostri abbonati sole L. 63 in ·p onto firanoo. · GINECOLOGIA E SECREZIONI IN.TERNE. (Prof . .0 . V1A~A). Prefazione del 1prof. N. PENDE. Volu:me di pagg. VIII.:.176. Prezw l;i. 18, più le spese postali di speçlizione. Per i nostri .aibbonati sole L. 16,50 in porto franco . L'ETA' PUBERE NELLA DONNA. (Prof. R. BoMPIANI). Breve saggio di fisiotpatologia cos t-ituzioflal~ l{;On wn'appendice sulle anomalie della mestruazione dalla pubertd, all1'inizio della vita sessua,le. Prefazione .d el prof. sen. E PESTALOZZA. Volume ,di pagg. VIII-128, con u:r:ra grafica e 6 figure nel te.sto. Prezzo L . 16, più le s pese postali di spedizione. · Per i nostri abbonati sole ~- 14,60 in porto fr.anoo. PRONTUARIO DI TERAPIA OSTETRICA. Vademe cum del 1nedico pratico. (Prof. P . GAIFAMI) . Pr&fazione del Prof. Sen. E. PESTALOZZA. Volume1 di pagg. XII-314, con 105 figure nel te8to, rilegato in tela flessibile. Prezzo I ... 28, più le spese postali 1<:li spediz~o.ne. Par i ~ostri abbonati sole L. 25,50 in por.t o franco . IL FORCIPE. (Prof. F . LA TORRE). Seconda edizione riveduta e aggiornata dal Prof. P . GAIFAHI. \Volume di p.agg. IV-132, oon 62 figure nel testo. Prezzo L. 24, p~ù le spese postali di spedizione. Per i nostri .abbonati sole L. 21,90 in porto fran·c~. PICCOLA CHIRURGIA E CHIRURGIA D' URGENZA. (Prof. L . Do~r1N1,c1). Prefazione -del Prof. R . ALEs:SANDRI. Volume elaborato con criteri di assoluta prG.ticità, di pagg. IV-452, con 225 figure nel testo, rilegato in te1a. Prezw L . 56, più le spese postali di spediZ1ione. Per i nostri aibbona,ti sole L . 52 in porto f.ranoo. C OMPENDIO DI SEMEIQTICA CHIRURGICA . {Prof. · L. DOMINICI): Prefazione del Prof. R . ALES:SANDRI . Volu.m e di pagg. VIII-425, con 73 figure nel testo e 4 tavole colo.r ate fuori testo. Prezzo L. 42, più le spe-$e postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 37, 75 in porto fr~nco . NUOVE NOTE E LEZIONI DI CHIRURGIA P R ATICA. (Prof. D. TADDEI) . Volu.n1e di .pagg. IV-280 ·Con figure nel testo . Prezzo L. 36. P er 1 nostri apbonati 1 sole L. 32,50 in 1por'to -f ranco. IL PROBiLEMA DEL CANCRO . (Dott. W1LLI.AM SFJAMAN BAINBRIDGE). 1'raduzione, in riassunto, dalle .edizioni inglese, francese e spag·n uola .a oura dei Dottori G. PERILLI e A . PozzI. Prefazione del Professore R. A1.ESSANDRI. · Il libro conti~ne, inoltre, un oa-pitolo Sulla lotta e su.rgli studi contro il" cancro .in Jta,lia del suddetto Prof. R. ALEgs/ANDRI e .d el Prof. R. BRANC·A'l'I, nonchè tutta la Bibliografia Oncolo gi ca Italiana (1910-1926). Volume di circa 350 pagine, rilegato in .t ela. Prezzo L. 60, più le spese .postali di. spedizione. P e·r i nostri .abbonati sole L . 54,75 in porto fr.anoo. GASTROPATIE E GASTROENTEROSTOMIA . Studio clinico radiologico operati.va . {Prof . P . G1LJaERTI)°. Valun1e .di pagg. 125, con 4 radiografie e 6 disegni se1nischemiatici originali di Anatomia chirurg ica, non·chè 1a Stvria e la Bibliografia stùl' argomento dal 1881 ad oggi. Prezzo L . 15, più le spese p ostali di :.spedi~j une. Per j nostr i abbonat i sole L. 13,75 in porto franco . . L' I MP ORTANZA DELLE PARATIROIDI SECONDO LE ODIERNE VEDUTE . (Dott. V . Gp:nwN). Volume di paigg. VIII-125, con 25 fig,u re nel testo. Prezzo L. 14, più le spese ·p-0stali di spedizione. Per i 11ostrì aòbon ati sole L . 12, 75 in porito franco. L' ESAME DELLA FUNZIONE RENALE CON I M ODERN I M ETODI DI INDAGINE. (Prof. G. RAI:MOLDI). Pref.azione del Prof. R . ALESSANDRI . Volume di pagg. VIII-247. oon varie figure nel testo. Preizo ·L . 30, ·più le spese postali 'cli spedizione. P er i nostri abbonati sole L. 27 ,50 in porto fr.anoo. MANUALITA CISTOSCOPICHE, ad uso dei M ed ici Pratici. (Dott. G. M . GIULIANI) . Pref.azi'One del Prof. A. FERRARI. Volume di p agg. VIII-79, con 58 figure in n ero e a colori nel testo. Prezzo L. 15, _più le spese postali ·d i spedizione. P er i nostri .abbonati sole L . 13,75 in portp fr.anoo. PRONTUARIO TERAPEUTICO. Vademecum per i l pratico. (Dott. E. VENEZIAN) . Prefazione del Proiesso1·e U. AncANGELI. Volume di pagg. VIII-324, rilegato in tela flessibile. Prezzo L . 25, più le spese postaili di spedizione. P er i nostri abbonati sole L . 22,50 in porto fJ'anco. RAD I UMT E RA PI A. ]!fa'n,uale per i medici pratici. _(Dot.t . L. 0APPET~Lr). Prefazione d~~ P·roif. F. GmLARDUCCI. Volume di p agg. IV-150, oon 5 tavole e 5 figur e nel testo. Prezzo L. 18, p1u le spese po-stali di spedizione . Per i nostri a.bbon.ati oole L. 16,50 in po;r to franco. IL GRANULO MA MALI G NO . Morbo di Hodkin. (Prof. E. TRENTI). Preifazione del pr&f. VITT~IO AscOLI. Volttine di 176 p agine, con 18 figure e 9 tabeJle termometriche in tavole fuori testo. Prezzo L . 18, più le spese postali di spedizione. P er i nostri a bbonati sole L. 16,50 in porto franco . NUOVE VE DUTE S ULLE I NF E ZIONI DELL'AP PA RATO DIGER E NT E . (Prof. G. SANAitELLI) . Volt1111e d~ uagg. VIII-184, oon 28 figure n el testo. Prezzo L. 25, più le spese post.ali .di spedizione. Per i- nostri abbona'ti sole L. ~,50, in ·porto franco. ELEMENT I DI .. GINECOLOGIA.

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Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia Postale o Chè~ue Bancarja all'editore LUIGI PUZZI - Via . ~istina, 14 - ROMA


A.NNO XXXV

Roma, 15 Ottobre 1928

Fase. 4:1

fondato dai profes sori :

GU IDO BACCELLI SEZIONE

FRANCESCO DURANTE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF . VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. Osservazioni cliniche : G. Fer:reri: Protesi dentaria estratta con tracheo-bron coscopia superiore da·l bronco destro dopo dieci .giorni d.i perman·e nza. Gu arigione. - E. Riccioli : Ascesso d.e l polmone u a,b ingc.stis » con estrinse cazione transparietale . Note e contributi: O. l-ta11norin-0: I di>s·t urbi della 'Prima dentizione. Studio critico-clinico. Sunti e rassegne : VASI SANGUIGNI: Debré, Leroux, Lelong, Gauthier: L~.. prima csservazione fran.cese di periaxter.ite nodooGl. - P etit-Dutaillis e Theodoreaco : Gli aneurismi poplitei complic atj a ·gan.grena e il loro trattamento. - RENI E VlE URINARIE: J. G. Gott1ieb: Distopi a renale crociata.. - Siehreiber: Stenosi uxeterali. - B. M. Garmsen: Formazione di una vescica urinaria artificiale. - R. Allemann: Stt le le ucopla&ie delle vie .uTinarie. - Petrow: Risu lt?.ti l onta.ni dell'-0perazione di Subbotin nell'episp,a d ia totale •c on in-0ontinenza di orina. FARMACOLOGIA : M. H. Vin-

ceni;_: Le pJ'>oprietà antitossiche e antimicrobiche del sali cilato di sotdio. Cenni bibliografici . Accademie, Società Me diche, Congressi : V Congresso Medico Internazionale per gli infortuni sul lavoro e le m~J~.ttie prof.ess io n.al-i. Appuuti per il medico p~atico : CASISTICA: Sopra un -caso di paohimeningite cervicale tubercolosa. - Su.Ile emorragie centrali tl'aumatiche del cervello. - TE· RAI'IA: Il tl'atta.m~nto dell'emottisi. La critic~, del trattamento chirurgi,c o dell' a&m~.. - Farmacotera;pia dell 'aa.ma b.ronch iaJe. - SEMEIOTICA : La diagnosi della sciatica. - La sonnolenz.a ne ll·a scler0.si a placche. POSTA DEGLI ABBONATI. V ARIA: Il xjso fa buon

OSSERVAZIONI CLINICHE.

strativi. Quello ch e passerò a d esc·rivere e che fu da m e operato ·Ci conferma il fat to della grande facilità con cui i corpi stranieri delle vie aeree, e speciaìmente dei bronc hi, possono s.fu1ggire 1P·elf molto t empo alla sensazione subbiettivçi. del rna. lato od all'esame ed al sospetto del me.dico. P er.r in et Parisot ad esempio (Présse 'l\1 édicale, 7 3Jprr ile 1907) in un gran num,ero di autopsie fatte s u i11di \'idui !Ilorti per affezioni polrr1onari diverse (pleuriti purulente, bron co-polmoni ti, cangrena polmona:'e) riscontrarono com e un buon n umero di casi fosse clovuto a corpi stranieri del tutto igno.rati in vita e ·cl1e di certo rappresentarono la causa iniziale della malattia n1oirtale.

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CLINICA u1u;.Rl NO·LARlNGOIATRICA . DELLA REGIA UNIVERSITÀ DI ROl\1A

diretta dal prof.

GHERARDO

FEHRERI.

Protesi denta1·ia est1·atta con t1~acheo-b1·on­ coscopia superiore dal bronco dest~·o dopo dieci giorni di per1nanenza. Gua1·igione. P ott.

GIORGIO F ERRERI ,

do cente.

..: a.ugne?

Nella vita professionale : Concorsi. z.ioni ed onorificenze. Notizie diverse. •

Nomine, prcmo-

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Quanto posisa esser e f·acile l 'aspirazione o la caduta di un corpo straniero n ei bronchi ·e per quanto tempo ' 'i possa rimanere del tutto ig norata, sono fatti ormai noti specialirn enie tnattandosi di baro.bini. Dalle s t.atist~ch e <li sol( r') , 'ne all 'indagine e'cl alla Cl1irurgia trac,heo-la:ringos ~o1p ica si son o particolarm en te allenati (G11i.:;e:;: \ , r:ipprendiamo com e so·vente bron.copo~moniti, ple uriti purule11te ed asceissi polmonari, ol1e con11paion o in u11 bambino senza n,essuna ragior1 e apprezzabile e senza cl1e il m edico n·è i famigliari possano a,·ere un qualunqu e soi.Spetto, dipendano escl usivamente dalla presenza di un corpo straniero, che alle volte da m esi giace ignorato ecl insosipettato nel lum e bro11·cb iale. Una simile lat enza 11ell 'adulto è molto più rara 1p,er ragioni moltepli ci ed oYvie; se n e conoscono però g ià ·dei casi dimo1

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E. , di anni 21. Viene accettato d 'ur.g enza in Clinica per conpo straniero eso:fageo. L'aro.m alato racconta come dieci giorni or sono si svegliò ·a lla rnatti11a alla consueta ora sen za notaTe 11ulla cli strao rdinario, salvo un certo ~ti­ mo.lo a lla tosse. Al levar.si da letto si accorse di non avere più un appar ecchio di protesi dentaria che portava n el mas·cellar e sup.eriore, jn corrispondenza clei due incisivi rn.ediani. I nvano rice1rcatolo fra le lenzuola e per terra, jn un m ovimento brusco per c hinar~i f·u colto da un forte attacco di tosse, che 'Però cessò in breve tempo. Eb·b e l ' im1pr·e~.sione di avere inghiottito la sua .p rote:si : si recò in t1n ospedale ove fu tratt.enuto in osservazione per qualc h·e giorrno. Un eMm e r a dioscopico colà fatto diede a p ensare che il corpo straniero si fos se fermato nelSTOR I A.

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1980

IL POLICLINICO

l'ultima porzione dell 'esofago e fu creduto opportuno as pettare ancora peir l'interv ento sp·er a n'do in una spontanea ·emi.s sione dell'oggetto od in una ·discesa nello ~tomaco . P erdurando invariate le condizioni , l' infermo venne a m.e inviato in •Clinica 1per l 'estrazione del corpo stran iero. Mi a ccinsi all' esofagoscopia di etiro i.e indicazioni del iadio.Jogo : endoscopia ch·e spint;i fin o al cardias 1senz.a poter ritrovare il corpo straniero. Mi sorse perta11to il dubbio che, non ostan te i li·evi disturbi p!I'esentati dal paziente (qualch e colpo d1 tosse, m·odica febbr e e li.eve dolore alla base del polmone .d i destra), il corpo straniero p ot esse trovarsi nei bron.chi. ·L 'esame fisico ·del t orace dimostrò un addensamento alla base d e1 l)Olm on e di destra, in -.cui ci 1potevano a scoltarr.e gruppi di rantoli a gross e bolle ed un sa.ffio bron chiale, -che alle volte era n ettissimo ed ·a lle 1,

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[ ANNO XXXV, F ASC. 41)

Il caso su riferito è particolarme11te inteir~­ sante ed istruttivo, sia perc.h.è è •davvero molto raro pot er estrarre con lYron cooScopia superiore senza traJ'Jheoto.mi a un pezzo così ,g rosso di prote.&i d·entaria ·completo dei du·e ·denti e placca, sia per·chè ci dimostra quanto possa venir tollErr ato dal lume bron·chiale un corpo straniero tanto da far sospettare ·ed attribuire la sua 1preisenza al tubo attiguo, all'esod'ago. L'ammalato pr.es.e ntava una particolarità anatomica che aveva favorito la discesa ·dell'apparecchio ·di protesi n e·lla trachea e n ei bronchi: una g;r·and·ezza ciQlè straordinaria d·ell'intera larin ge -e quindi della glottide, -che il corpo straniero 1potè ag.evolmente sorpassare, scivolando p-oi per gravità jn trach-ea e ·quindi n el bron·co destro. Epperò davvero straor,dinario -è il fatto .iel la as·soluta m·ancat·a r eazion e da ,p arte d·el iubo laJ ifingo-tracheale alla .disc.esa -d el -corpo straniero: l 'ammalato .si oSve.gliò alla mattina com t~ al s0lito e non eb•b·e che un po' di to•sse appena egli p asiSò d·a lla p·osizion e sdraia ta a quella j11 iP·iedi. Immaiginò di av.er e inghiottito il suo wppar·elcchio di protesi, non -essenido -soll·ecit1:0 ·da nessun disturbo a pensare di av.erlo a'3pireto i1l un bronco . 1

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volte s·compari-Vla. A s·econ.da p oi ·dei colipi di tos·se e secon°do le varie posizioni -del tronco si riu.sciva o no ad ascoltare n ella metà inferiore d el polmone di de.stra il murmure vescicolare. Era chiaro che il ·co,rpo straniero si trovasse n ei bronchi di destra ed una nuova Tadioscopia mi confermò la presenza dell'appar.ecchio .di protesi alla fine del bron·c-0 1destro, là dove si ·aprono i m edi bronchi. Sottoposi seduta stante l'ammalato a tracheobroncoscopia s uperiore in anestesia 10 cale morfiocociainica. Entrato con il bron1cos1coipio di H·a s-sling er nel girosso bronco di de·stra, fui costretto a ripulire una n otevole 1collezion.e di muco-pus p e.r IPOtermi orientare n el lume bron.cì1iale. P ot ei co.sì finalmente vedeire, ricop.e rto .di ·e ssudati luridi ed in .p reda a movimenti susiS'Ultori, perch -3 trasmessi ·d·all'itto cardiaco, J' app.arecchio di pr-0tesi -e d afferratolo con una 1pinza, dopo due tent ativi II'iusc ii a portarlo fuoiri. La protesi dent aria, l•unga quattro cen timetri ed alta due e m ezzo, era .completa di ·p lacca e 1d-ei due d.enti incisivi mediani. (Vedi figura). Il decorso ipost-oper.ativo fu re.golare e l 'infer1no dopo poco tempo venne dimesso. 1

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Scorr endo Je statistiche straniere, 111 p:...rti~olar n1odo .quelle americane, constatiamo oon sor.p resa com·e en orme· sia la differènza fra il n ostro paese e qu.elli strani.er i ·s ulla f1r.equenza dei corpi .estranei tracheo-bron chialt Da n oi trattasi .e ffettivamente di ca.si rari, mentre altrov.e simili accidenti sono r elativamente flfequenti . E p er riIT?-aner e n el nostro campo, ~i un -COflPO straniero ~roncl1ial e .cio·è rappresentato da una protesi 1d·ent.aria, ri-cordo come Byrne Gil .r iporta una -statistica acicurata di 117 corpi stranieri d elle vie aeree ·d'origine .dentaria. La maggioranza degli a:ccidenti occorse durante l'anestesia ·clor ofolI'rnica od e terea; solo .in due casi sopra 117 l'aspirazione avvenne durante il sonno fisiologico. Si trattava però di 1denti i-solati e non di un intero apparecchio di protesi, come n el nostro ammalato. Gli ammalati, -d a Byrn e Gil ri1portati, presenfairono quasi tutti tosse, ·cianosi, -d olori intercos·~ali, emotti.si, febbr e, n·a usea, -espettorazi.one 1profusa. In molti di essi si svi1'uppò una ·p olmonite. In 32 ebbesi un ascesso polmon ar e. •Complessivamente, sopra 117 ~asi, n e 1guari.r·ono 84. Il corpo stlrantero venne r imosso in bron:cos copia diretta in 38 individui; in 37 esso venne espuls o spontaneamente con la tosse. In 9 casi il corpo straniero fu a51p:0rtato con broncoscopia b~sa previa trach.eotomi·a. iM·attesui di Mukden (·Giap,p one) inoltre (per rim.ane.r-e fra i più mo•derni) su 8 casi di corpi 1

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[ANNO

xxxv, Ffl.SC.

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stranieri bronclliali n on co.n ta n essuna .d en tiera, n1en tr e n e riporta 6 sopra 25 casi di coirpi stranieri esofa.g ei. Se il corpo straniero caduto i1ei bron chi è ,p iccolo, può venire ·em eS$O anche s,p.ontaneame11te dopo un tempo p iù o m.en o lungo di permanenza endobron.chiale. La tosse ·è il Jn eccanis1no più 6ernplice con cui il corpo stlfaniero p·u ò venire spontar1earnente emesso, anche se è pas,sato· ,p a. r ecchio t empo dalla cad uta n ·el bronc-o. Così Graig-e ri1p·orta il caso di un d·ente espulso spontaneam ente due anni dopo la su a ·aspirazion e! Clerf r accon ta di tr e ca.si di aspira zion e nei bro11.chi inf er.ioiri di destra. di denti d 'oro e di canali dentali ·di rame, in cui si ebbe l'espulsione spontanea 1del corpus alienum sotto un forte colpo di tosse, anche dopo tre settimane <].a ll'aspirazion e. \Vaist, n.elJa sua statistica d el 1883, sopra 1000 ·CM i di corpi .stran i eri delle 'Vi·e aeree .ne ri po1rta 460 d i spon tanea es1p•u lsione, cioè il 46 %. \Le protesi d en tarie son o con le spille i corpi stranieri ·d e~le vie aeree ·Che offrono minor e probabilità all' esp·u lsion e spontane8:, perchiè fornite in genea"e di punte ed uncin i che si attaccan o fortem en te ·a lla . muco.sa bron chiale : esse inoltre , per . la facili tà soro!lna alle f erite 1delle pareti che le .conten.g on o e per·chè 1provenienti d.a r egjon e i11fetta, .quale Ja bocca, sono ol tremodo perico1o·S·e per le infezioni settiche che quasi sempre apportano (bron·co-po·l moniti settiche, asce.sso e • ca ngrena .p olr:nonare, setticemia). Durante i tentativi di estr.azione esse offrono condizioni particolarmente diffi·c ili alla lor o ri, mozion.e, appunto per la facile lacerazion e della mucosa bro11chiale ·a ff.enrata dagli un.cin i o per le ferite che ·questi ed ,i m argini ·delle 1p rotesi pO$SOno produrre s ulle pareti bro.n.c hiali. Ferite che di so-li to .sanguinano abbonidantemente, data la ·gr·ande ir.rorazion e id.elle pareti bronchiali", rnascherando ·cosi il ·campo op.eratorio. Jl fatto, an che n el nostro cruso aV1Verato·s i, di l'unga sopportazione da parte ·di un bronco per un COI'!PO straniero, dà a pen.sar e non solo su qua nt a diversità e$i1ste fra la sen sibilità del vesti·b olo larin geo e quella d ella mu.cosa t r acheobronchiale, m a .ezian•djo .sulle variazioni di sensibilità della glottid e stessa, potendo .essa i n determinate cir.costanz.e e.ssere così ottllisa da ~er­ m etter e, sen za il più pic·colo disturbo o r iflesso, la p enetrazione attraverso di e~sa in tr.achea di un corpo così .gro&so quale quello che sto r iportando. Sappiamo infatti .come la sen.sibilità, che in .corrisponidenza .del vestibolo l aringeo e della rima glottica è quanto mai vivace e squisita, di ven ga assai .ottusa al di sotto d ella laringe, 1

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1981

SEZIONE PRATICA

tanto ·da pern1et~erci, a11cl1 e co11 una n10.d.estra anestesia della mu·cosa tracheo-bron1cl1iale, radio.g rafie co111plete d ell'albero bronchiale dopo averlo riemrpito di .sostanze o:p ache ai raggi X. 1Srulla sensilbiljtà laU'in1g e.a e S:peici-alon.e nte su qu ella dell'istrno glotti.c o, gli autori sono t utti <l'accordo quanto alle di verse forrne di riflessi laringei. Miassei parla di un·a sensiibilità ge n e1·ale, sp.erimentando con cau.stici portati limitatamente sopra deterrninate zone di mu.coiSa. _J. questa sensibilità .ge11erale, secondo l 'autore, segue lo s·p asmo addu ttoTio di tutta la muscolatura ·che converte la larin ge in un .vero e p r oprio ·$fintere, sen za c.h~ in .p rimo ten1po compaia la tosse. La seconda forma è inve~ e la sen sibi lità riflessa dovuta, ad esempio, alla 1p enetrazionc n ella laringe idi una goccia d'a oqu a., c ui 1Segue subito come atto· rifles-s o la tOS$e . .Baglioni e Bilan.cioni ci indi·c·ano come n ella mu ~ osa laTingea la ~E:n-sfbilità è assai d i\'ersa da 1q·u ella delle altre mucose, giacch-è, secondo es.si, manca una vera e prt')pria sensibilità tattile p aragonabile a que1la ùe lle di ta, cl ella lin gua ·ecc. P er .essi invece è serr1pre costante e vivissimo il e.rampo di adduzione 1dell e corde e la tosse riflessa. N:eJ nostro .caso invee.e pare proprio mancata questa sensibilità rifles6a, da tutti gli autori amm essa, ch e a:ssicura, con la pronta difesa dello spasmo a d1duttorio e ·della tosse reattiva, l'organisn10 dal 1peric0Jo di cadu ta n ei bronchi di sostanze estra n ee. A .questa particolare condizione di ipo e~tesia laringe.a d evesi aggiunger.e il fatto favor evole della straordinaria grandezza d ell'intera laring~e .d el n ostro ammalato: volume invero s'trao~dinario che permetteva alle cord e vo. cali nella loro ·p osizione di ripo•so, co1n e d·urante il sonno, di essere fra loro distanti per uno spazio indubbiamente m o.Jto superiore alla n orm a. /\ questo d evesi inoltre ag.giungere la con si·d er azione ·Ch.e ad o·g ni ·colpo di to.sse preced.e un fatto inspiratorio: il .C·o rpo straniero, caiduto sul y estibolo la-riillgeo s,enza deter1ninare violente re.azjoni riflesse per tonpore d ella sensi·bilità glottica, avrà con tutta probabilità .eccitato· una tosse ri.f lessa. L 'atto in volontario che Ja precede, ·aumentan·do an•cora lo spia.zio (·di p er Sè straordin·ariamente gran de) fna le due corde intercorrenti, determinò e·d aigevolò la ciaduta in traJchea, e ·quindi n el bronco d estr o. di un corpo straniero .così ·eccezionalmente volumino·s o.

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BIBUIOGR.AFIA.

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1982

IL POLICLINICO

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Ascesso del polmone '' ab ingestis '' con estrinsecazione tra.n spai·ietale. ( 1 ) Dott.

ERNESTO ·

RICCIOLI.

Da va rii A.A.

sono s tati descritti gli ascessi •p c·ln1onar] da corpi estranei n el parenchima. Il l\1a11ges ne riassumeva recentem en te la 1:pa.tog e11esi e dava g·ranide importanza alla chiusu_ra del bronco per op·era 1del corpo estraneo stesso. l\1a an·cl1e .senza questa circostanza - p er ·esem'Pi o i11 seg·uito. a p enetrazione di liquidi n elle vi e aeree - si possono verilficare suppurazioni poJm·onari di ·varia estensione: ritengo eh-e tale sia la ge11esi - almeno in qualch e ca so - degli a scessi peribironchi ali che si s·v ilup1p•ano talora n-el1 a tuber colosi polrn·on are (Marfan). ~on avrebbe quindi sapore di originalità l' osservazione, che riferisco bre\·emente, se n on fois se per l'esito suo veram·ente ecceziona•l·e. 1

Ma.rio , di a. 15, 1di Firenze, faleginame. A 1i,arrvnes1. remota. Niente idi n otevole n el ge ntilizio. Nei precedenti personali esiste - oltre ai co111uni e•santem i infantili una .p leurite secca a destra, a·l l 'età .di 8 anni, decorsa n el periodo di un me.se e mezzo cl.rea; u.na no11 gra,r.e bron chite all' ~tà. di 10 anni ; •qual-ohe effimero attacco influenzale. . ' A.narnries ì pross.rma. - :Il P. n arra .cli avvertire <l·a 2 .giorni un d,olor.e ·dilflfuso .alla regione sca1p·o1o.re ed infrascapolare destra, .dolore che, dap · prin1a so11do e vago, è a nidato .p oi accen tuan·do•s i F a~c .

(1) Co1111uni1cazione al X""\XJI•J Cong·r. di lVIedic. I11te1·na, P arma, ottobre 1927. , 1

(ANNO XXXV, FASC. 41}

specialm~nte in corrispondenza della punta della s~apola; 11 ~ olo re è 1qua\$i continuo, non subisce d~fferei:ize d1 ·posizione e si fa più vivo ai rno-

v1m ent1 d.el braccio ed ·alla ,pressione sulla pa~·Et~ toracica. Da due giorni ha pure toss·e secca, in1s1s·tente; feb•b1re da 37,5 al mattino a 38 5 alla s~ra . . Il -P : rìferjsce Ia sua malattia allo 'sforzo corn1p1uto n el sollevare un peso e n on ace.usa altri disturbi su bietti·vi. Un sanitario - che Io vi,sitava p oche ore .p rima - avrebbe ·diao-nosti0 cato una pleurite. Tale il somrnario dell'anam1n e$i prossima raccolta al momento della prima visita, il 9 giugno 1927. Stato presente. - Indivi1duo .di statu.r a normale a _con.formazione scheletr)ca regolare, a tessutÒ a•d1poso scaJ'lso, m asse mu•s colari scg,rsamente sviltlppate; colorito del volto acceso, mucose rosee. ~·em:p. 37,8; P. 98; R. 26. Degli esami speciq.li r1f~r1s~o solo quelli r elativi all'apparato r eS1Pirator10, 1n quanto ag-Ii altri non .presentav,a no alcuna anomalia. Apparato respiratorio . Niente -al na·so, laringe e trachea: voce normale, chiara. Ispe~ione . . -. Torace cilindrico, ·con spazi intercostali amp11, foss e s o·p ra e sotto claveari info·ssa~e ; ·an~olo del Lou)s appena sp·org~ente; .a ngolo c1p 1·g·a1str1co acuto. ReiSpiraziorie -ritm·i ca, de·l tipo prevalentem ente aid·dominale. Anteriormente le escursioni ·s ono eguali ai 1clue lati; posteriormente - .dove d'.altronde n on si nota alcuna rno.d ificazione di f.onma - le es1cuTisioni sono alquanto rid·otte a destra ·e specialmente in basso. Palpazione. P areti elasti·che •dQlVUnque: rdolor e a.Ila prcs·s ion e sotto la punta della sca:pola per tutta la r egion e infrascapo1a.re. Fremito vocale normale, soltanto IieYem•ente aumentato n ella stessa zona. P er cussione . - Su-on o cl1iaro su tutto l 'amibito tranne al di •sotto d ella scapo1la, .dove la percus~ sione supenficiale 1è n ormale, ma la prO!fonda assum e il ·c arattere di ottu.sità timp1a nica (VI-VIII S.lJazio intercostale, fra l'aisic·ella1r e ·p osteriore e la emiscapolare). Limiti po1lmonar.i i11 sede fisiolo g icél : · e•scursioni a.l1qu.anto r i•dotte jn basso a ·cl·estra. AscoltazitJne. - Norm·ale a sinistr.a: scarsi rantoli umidi e diffusi a destra posteriormente e lateralmen te : rumore di sfregamento pleurico dall'ascellare posteriore alla m.edia, fra il V[ ed il IX sp·a zi0 intercostale. 111 corrisponid enza 1degl1 stessi spazi. rna pil't p osteriormente, il r espiro è as1pro ~ sof 1 i:11 ,te, broncofonico. Esame ù e lle ltrine: n egativo.R. W. - R. Saohs Geor.g i - R. lVIeinicke: n egative. Esame del sangue: cromocitometri100: H = 0.85; 1

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G. R. : 4.750.000; G. B.: 15.200; V. G.: 0,90.

Formula ìeu·cocitaria: P olinucleati: neutrofili 4-2 ; eosinofili 2; basofili 1. Mononu1cleati: g·ran1di 4; pic1coli 6. Leucolinfociti 11; linfociti 30; f orm•e di passaggio 4. 14 Giugno. - La .p arete tora·ci.ca al di sotto della scapola 1de.stra Si presenta erdematosa, dolentissim.a specie in. corrispondenza del VI e VII spazio inter c-osta·l e: fr e1nito vocale rinforzato, suon o p1esstco smorzato, r espiro ridotto con rantoli e sfregamenti scarsi alla periferia. Si inizia una cura endoven osa •di neosalv.arsan, ma,. ciò malgrado, .da qu esto gio1rno al 2.5 giugno la tumefazione si fa arrosgata, fluttt1ante; sempre più cir-


[ ..\NNO

XXXV, FASC. 41 J

SEZIONE PRATIC.A

coscritta intorno al VII ed VIIl s1pazio intercostale: si pratica una puntura esplorativa - (pr.ofon dità di mm. 6 circa) che d à ·esito a pus fetido, cogli stessi caratteri di quello emesso dalla ' b occa colla tosse. Infatti .fin d al g•iorno pr·ecedente si era avuto per la prima volta .esc.r·eto ematico, feti·do, purulento : ancJ1e 1quand') il sang11e n on era eviden te macroscopicam ente, l 'escreato a:vev.a colorito unilformem.en te. croceo scuro o gr1 gio scuro. Esame .•d el1le urin e: R. w·. : Esam·e del •sangue: pressocihtè in variati. L'esam e dell'escr eato è negativo p el ·b acillo di Koch: ricco d i d1iplo-str·e1p·t ost.aiftfilo-..strepto1di1p·lo1co0ohi, saircine, ecc. p er quanto a ccuratamente ri·c ercati (coJoraz. May-Grun,\·nl·d1

a 40° serali, con brividi, s udori, ecc. era presto normalizzata: cessati pure la tosse e l 'e~cre ato f eti ùo, ·solo residuando scarso escreato m.u co-p urulento, con rare striscie ematiche, co•lLa stessa flora bacter ica ed abbon1dantissime fibre elastic.h e .. 1

Discutendo il caso possiam o cljre che inizial-m·ente, n ell'ign oranza di un dato anamn eisticotanto im portante, ci venne fatto di sosp ettare una forma di flemmone sottopleurico 1del tipo descritto d.a B·oyer, W u111derìich , Bil1lrotl1, Bartels, Riegel, Bartl1, ecc. Ma se la sjntom,a to}ogià locale con corda va 1p·i ena1nente, m.anca \'ano i reperti pe1

FIG. 1.

Giemsa) non eleme11ti fuso-spirillari o s pirochetici. . 27 Giugno. - A·ll '!.~rcis·pedale cli S. 1\11. :\uo,·u il P. v eniva operato idi pleurite all' \TJI•I1I spazi.o intercostale (dott. M. Gallinaro); più cl1e una v era e propria 1p•leurotomia, si tratta di una sen1plice in cisione .dei tegum enti, in quanto subito al id i sotto ·di questi si trova la raccolta suppurativa icorosa. 2 L uglio. - F u·oriuscita. .attraverso la ferjt:i pari-eta.le, idi uria resta di aven a. Soltanto in questo momento il P. amm ette .d i aYer i11alato il <?orpo estra11eo, mentre prima aveva taciuto il fatto ritenenidolo di scarsa im·p ortanza. La penetrazione della r esta di a'Ven a era avYenuta accidenta lmente il giorno 5 giugno, cio è .4 g1orni aYanti la prima visita. D9po · re~pul$i one del corpo estraneo la guarigione fu raipd.1da ed il P. non ·ebbe più a sopportare alcuna moJ.~stia. La t emperatura cl1e negli u ltimi giorni era giunta 1

1933

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ricardici, gli a.scessi multipli pioernici, la nefrite acuta , lo stato genera·l e .fortemente settico che gen·eralm ente accon1pag·n ano questi casi di p eripleurite ,fl emmono~a. Il deicol'ISo e la raidi o1diiaig·nosi, n on chiè l'assenza ·di eosinofilia, allontanavano l'i,p otesi di una cirSti da eohinococco. Co.s ì pure venivano escluse le f orme tu•b ercolari par] e tali ·e pro·f on·de, compref.a la rara evenienza (il L·etulle n e cita tre •s oli casi ) cli perforazione di cav erne tubercolari attraverso la parete. L'esam e raidiog.rafico (dott. Cocciarelli) del 25 g·iu.gi10 (fig. 1) oonf ertrnava invece la presenza, già stabilita in Yia cl]ni1ca a qu ell' epoca , di aiscesso del polmone al lobo inferi ore del polmone ·destro: lo stesso esa.m e iriip etuto il giorno 30 1


1984

IL POLICLI NICO

(ftg. 2) , quan•d·o già l 'ascesso erasi ruperto tanto attraverso le vie naturalj, qu<l:nto attravèr:so le ;p areti, mo·s trava una zon.a .sem•p re più larga ·d i inifiltrazione f•ra il V1I e 1'\tìJ1II spazio po:sterioir~ m·ente, fra la para Ye.rtebrale e l'ascellare posteriore. La s.ed·e corrispon deva appunto a .quel·l.a di elezion e iper gli ascessi da corpi e·stranei. Si sa cl1e l a trachea è normalmen te deviata. v·erso destra, tanto che J'ri'bout et .L\zoulay n e 1descrjvon o radi·olo~1cam·e nte il bordo de$tro come pro.filato n ettamente sulle apofisi trasverse ·del·le prim e 1

( .t.\l\~O XXXV, F ASC. 41)

Leon Kin·d·berg e Cattan R., ecc. ). Non furon o praticate cultur e sul terreno di Bezancon, r iten endosi sufficiente l' esame del Jnateriale fornito direttamente dal processo suppur ativo-necrobiotico. Come già fu accennato, il rerp erto fu di numerose sp·ecie b acteri·che, m.:i sen za spi-roCiheti 0 forme ?Pirillari. Rimaneva - ultimo pu11to oscuro nella sua patogene•s i ·e raro n ella sua even tualità Glin ica l'interpretazion e dei fen omeni ch e avevan.o terminato coll'esito transpar ietale dell'ascesso pol1nonare. A·pertosj questo attraverso Je vie respi1

FI G. 2.

cinque vertebre dorsali. Di p1u la biforcazio11e della tracl1ea - in corri·spondenza della V . vertebr.a .dorsale - avviene in m odo asimmetrico ai due lati: mentre il grosso bron co sinistro fa un angolo di 45° sull'·a sse 1della trache.a, quello .di destra è molto più ·p erpen·di-colare e fa un angolo di soli 25°. Donde la più grancle facilità - per un cor.po estran eo - di scendere nelle ulteriori vie res.p1ratorie p er jl bronco 1destro anzi-ch•è p er i1 sjnistro. LJ\·ccertat o l 'ascesso potmonare furono praticate ricerche bacteriologich·e accurate n on tanto p er la ricerca dei bacteri aerobii o anaerobii, quanto per ritroYare - sia nell'escreato, sia n el pus tratto dalla ferita chirurgica - gli elem enti spirochetiici o fuso-spilrillari, che Ol'mai sono st.ati · constatati da numerosi osservatori (Kourilski R.,

ratorie il ·decorso avrebbe dovuto svolgersi secondo quanto si osserva ordinariamente, sin o alla guarigione, !Per progroosiva ri1duzione ·della cavità ascessuale. Nel caso del Falc. Mario la persistenza del conpo estraneo manteneva - come un se·q uestro - il processo suppurativo. Riteng·o che la ste,s sa forma d·el corpo estran eo - che fuorjuscì a n cora b·en conservato - r end·esse impossibi•le la sua ascesa. verso le alte vie respira~ torie: I.a resta di ave11a era penetrata avanzan do colla punta e !1.lanten endo le · sue spin·e lunghe a tergo; Tuè avrehbe potuto procedere divers a1nente. Ma n ea11che aJVrebbe potuto risalire, a n1eno che n on :::>i fos:; e girata su sè stessa « ]n ·situ » 1per riuscire con la ipunta in avanti; il ohe è aoourdo pensare. Quindi la persistenza del corpo estraneo, la n o-


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IANNO

xxxv, FASC.

41]

SEZIONE PRATICA

tevole virulenza .della flora bacteri-ca _ 1dim·ostrata 1dal celere d ecorso clinico - e Ja intensità del processo n·ecr o1biotico insiem e con correvano ad allargar·e la distruzion e d el p arenchima ,p olmonare. Poi - col1la progression e de$critta da l Letulle p er la fistolizzazion e transparietale d ei proces1~ i tubercolari cavern osi il 1processo n ecrotico guadagnava la pl eura v iscerale. I'l de.corso rapi.do .avrebbe facilmente deter~inato ltna localizzazione suppurativa n ella cavità p leuri·ca, tanto più c he pro·b abilmente sarebbe mancato il t empo per 1determinare una sin echia locale. E inrvece da amm·etter si che una ·a deren za in quella sede esistesse in precedenza, in virtù d ella ,pleurite ~ubita d.al P. all'et à di 8 anni. Onde · il meocan i•sm o 1distruttivo, su·p erata la ipleura ormai sa•l·data in un1co foglietto, si portava sempre più ver so l 'est erno, coinvolgendo - strato per strato - aip·onevrosi e m;uscoili int~c o1$tali , tessut o cellulo-adiposo, tegumenti. Tutti i tessuti indiiStintamen te, ven iv.ano attaccati ed invasi dai microrganism i ad alta virulenza e subi vano un processo di n ecrobiosi, eh.e costituiva in sè ste$6a un fecondo terreno per lo srviluppo ;della fl ora bacterica. Il tratto d·ove si manifestò più s uperfi-ciale e comp1leta la fluttu azione p a rietale, fu anch e quello c·h e - soltanto p er ruffrettare il decor so fu inciso chirurgic.am ente; e da .q uello usc.ì il corpo estraneo. Bsso si sarebbe ap e.rto spontanearnente a di1s tanz·a ·di qualcJ1e tempo: ma il piccolo intervento non f ece che 1dimostra re come ormai i diversi estratti della parete f.os~er-0 stati superati e di1strutti dal processo $ettico .p artito dal p ar en chima polm1onare. 1

1

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R~dazione

n el maggio 1928).

1985

NOTE E CONTRIBUTI. I disturbi della prima dentizione. (1) Studio critico-clini co. Dott. C. RAMORINO già a ssistente d_e lla Clinica Dermosifilopafi,oa di F irenze de l' École ·d e Stomatologie d e P.a ris.

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Lors m eme que le fait rencon tré est en opposition avec :u ne théolie r egn ante, il fiaut accepter le fait et abandonner la théorie » . CLAUDE BERNARD. cc

Debbi.amo con siderare la questione degli accidenti .d ella 1prim·a 1den tizione come ancora non risolta? .s e s·c i·ent:irfi1oam·ente n on si ·è v·ol uto ammettere per u n l ungo periodo di tempo che l 'evoluzion e dentar].a possa pro vocaire i1ell'orga nismo alterazion i patc.•l ogic l1e riflesse al fen ornen o evol'Uti,ro. la pratica quotidiana 11a se1npr.e dimostrato ch e un a grande p er cen t.uale di ba mbini hanno una evoluzion e den ta ria non ·f isiologica ma be11sì de gna di essere considerata capace di provocare fénom eni patologici sia locali che g·e nerali. P11r tralaf.ciando di con sidera re la credenza p opolare .tr oppo prof onda che i denti sor10 la causa prima di ogni disturbo dell'infanzia, cr eden za che v'a c6rnbat tuta jncondizionatamen te, d·o bbiam·o' ia1nm ettere ch·e essa si è origirLc'Lta da l fatto di r iscontrarla qu otid i~ r1am e nte 11ella patologia infantile. Se fatti p atologici ~i sono negati co1r1pletarnente a lla evol uzione denta.ria, oggi che oon,osciamo pi ~ da ' 'icino il Jneccai1ism0 d.ella germinazione d·~nta ri .3., e s 0pral.utto oggi cl1e vedia1n o con occhio più positivo co1ne e qu a11to grandi siano le 0onnt .ssioni an.a;torr1icl11: 1 fi~iol0giche dei germ i · l~ntiarii e dei dè.11ti con l'or gar1ts1no intero, do·b bia!n o ser enamente ammettC:f(\ che in p a rticolari ~ondi z i o ni. l 'evoluzione denta ria può provocare clèi fenor-neni pat.oJogici ch e dal m edico debbono essere val ntati nel Joro giusto valore. L 'evoluzione dent·a ria con1e fatto fisiologico seg·ue p a r<i l lelam en te l'ev·ol uzione di ·ogni aLtro org-ano e c o~titu isce p·er 1a maggioTanza dei casi un ' fatto n orma.le: in a.l'c11 ni casi irLvece e$Sa può presentare « 1nodalità o anorr1alie che si t raducon o in prélJtica con tT·rbe locali o gen 0rali ». Se nelle prim1-1 il fatto rr1icrobieo tiene il primo posto, u11a patogen esi piì1 complessa dobbiamo 1 icer c.are p er spieg·ar ci il m ~ccani$IDO calLSJal e 1

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(1) Comunicazione fatta all' .!\ccademia Medico Fisica di Firen ze. (Seduta d el 9 febbraio 1928). 1


1986

IL POLICLINICO

delle t'u1be g.e11erali « rtis1ta11ti » dal loro punto cli origine. Mentre la Pediatria qna1e scienza no11 ammette che i •denti in evoluzione pos·s ano ·oosere causa di malattie (C·ornby· (2) , Gallyoux, Ravenr1a (20) , ecc.), la Storr1atologia . pr11c!enteme11te risolleva la question·e eereando con hasi strettamente scientifiche d i 6piegare il fE·n o1neno che il pediatra cor1stata r1ella sua pratica .quotidiana: non crediamo per quest.o debba risorgere t1n dualisrno di pensieri sulla questione in parola; al contra.rio, l'avvicinarsi d egli uni agli altri non può che ri'llscjre dj grande 1Utilità e p tàr la dotitrina e per il b·ambino. Ed -è cori questo p en siero che mi acci.n go allo stu dio d elJa questione sperando che teoria e clinica insieme ft1se possano p or tare anche in q.uesto capitolo doJ1a patologia infantile un contrjbuto di utile verità.

* ** DolJ1iamo risalire al p eriodo Ippocratico della quest1011e qù·ando d op o l 'esposjzione di Jpp ocr&te ( · ) stes.so una Via.Sta csclliera di studio.si portò un particolare contributo clinico alle . ~f erniazioni P·Op-0lari infa rcite di sup erstizione, pe.r convince.rsi corne la ~uestione delJa patologiR de11tariu abbi.a appassionato gli studiosi d.u nante lungo t empo. (Tl1ibault (25) in t1na 1pregeivole t esi sull 'ar go rn ento di ..·id a il periodo storico in tre fasi di5tinte: Un ·periodo ippo cratic o n el quale pone in rilievo co111e d.:tl 1680 al 1856 le osser vaz ioni di num er osi a11tori apparse in pubblicazioni cronologica1u8nte progressive (Duverney , 1689; Et1s1tachius, 1'i'07; Haller, 1764; Baumes, 1806; Serr e&;, 1827, ·rrousseau , 1848, P-Cc.) de$Sf'TO un resultato concoride sulla « costante co esisten za d i 1disturbi sia locali cl1:e gen erali » strettamente legati al peTio-0.o della .d en tizione n el bambino. La lu.n ga schiera di studiosi che a mmi se, appoggi.a ndo&i sulla clinica e tSul « p·u ò diarsi » legato alla d8ntjzione, ogni sorta di disturb-i .sia locali (salivazion e, s.tornaiiti, e~c. ) chr. genero.li (febbre , di$turJ)i gast ro-intestinnJi, convulsioni, ecc. ) djvulgarono e raffor zarono se!np t e più la crer!enza dej profani a tal pu n co che t utta l a pa:t01.1gia infan tj le corrisp0n dente a qu esto periodo fu considerata legata .n.l fatto evoll1tivo, e ber1 si con1pren.dt! con quanto danno sia p er il di.scernimento clini co, conte pe.r la salute dei piccoli pazienti. ·E·d. Lithrè, Tomo \ ItII : <e • • • all'avvicinarsi dellia dentizione, si produce:no d elle f ebbri, convulsioni, diarree soprrututto durante la eruzione dei ca11ini ... ». ( . ) I PPOCRATE (13) . -

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Era quind i naturale· cJ1e sorgesse i1nprovviso un periodo di renzione.

La reazione avver;.ne non teoretica rr1.a basata sulla maggior co11oscenza clir1ica d ella patologia infantile; e nell o -&tesso periodo in quasi •t utte le nazioni vi fu•r ono stuciiosi i quali negaro110 le (( mala ttie da denti zi on e » . Alle pJ'ime voci di allarme lanciate da W~ch­ mia nn, P·olitzer ( · ) (17) , '.fomes eid altri, rispose ir1 Frru1cia 1a voce autorev·ole di Magitot il quale nel 1892 .esponeva all '·A·c adémie de Médeci· 11r- il d~siderio che « la classe des accidents de d.entition soit ò e.finitivement rayée du cadre de la nosologie 1nédicale » . Contra.stato da alcuni (Panauù, Leroy; ecc.) a ppoggiato da altri (Comby ( . * ) , Feer (5) , ecc. ), al period-0 di r eazione tenne d ietr·o un l'Ungo p eriodo c1i scetticismo a traverso il qua le il medico pTatico, pur constat.a.11do evident i disturbi dovuti alla dentizione del bambino, non pronunziò alcun parere concreto in pro-p osito, e ancora oggi la Bibliogr,afia, un tempo assai vasta, non ci porta alcu11 notp,vole contributo sull'argomento che i1oi inv ece consideriamo sia sem·p re di una irnpo:ntanza degnia di una accurata osse·r vazione La· rri-oder11a souola Stoma;tologica francese, aJl a quale già .si a V\'icin ano alcuni tra i pediatri (I-Iallez (10ì , i\ilarfan (15) , Va.riot) am1nette cl1e il p eriorto ~~volutiv o della prima dentizion e può essere ca11s.a nel bambino non solo di disturbi locali n1a di veri e propri disturbi generali. Q11 esto periodo che Ttd bault chia1na p eri() d o conterriporJ-7nco è q11ello che d eve interessarci più da v·icinu, 8 su qne!:>to d esider i.arno fe;rm are l a no· c&~ra aittenzione. Mi a ppoggArò dunql1e p er l a descrizione dottrtn aria della patogenesi su cr11·a nt.o egli ~~pone, siC'uro di interprotare cosi le idee del nostro co · in11n~· iVI a estu-o R ou (jSe8fU-l)ecelle. Sn due .ordini di idef? teoreiicl1e si p oggian o gli a.uto.r i rnodern' , 0 d'J e oraiui di 1nanifestazioni cliniche ad esse lf>g.ati osserva no eh e sembrarr1i µossa n si accetta.J'e com e ciettnt.e dalla logica osserv·azion8, sen z.'.1. cascare nella esagerazione· degli igieni.s ti J i un tempo ~ senza d'altro11de rifiutare ia priori quello che la c..:linic.a q 110t~dianarn en­ t e ci nLost r.a. 1

(17) . - 1874. Ueber die denti tlori Zugerschreben, l{ranlc: 1( *) POLITZER

(( Bisogn·a bandir e dalla m edicina e dall e teorie ippoc-ratiche tutto ciò ct1e conceTn e le m alattie della dentiziooe ». ( • · ) CO~IBY (2). J ournal d e Méd. et de Chir. pratique, VII, 192-2 : ,( ... .n ous n 'avon s j.amajs vu sur des milliers (l'enfants l1e travail dentaire causer pail' lui meI lle ·un syndro1ne m orbide de quelque impol'ltan · ce , encore mieux une malaidie definie .et classée » . 1


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[ANNO XXXV, FASC. 41 l

SEZIONE PRATICA

·O', l'EORJA lNFETTf VA .

sull·a enorme importanza che la flora buccale ~Y0ìg1• nel ò.P.t&rminìs1110 di aff~zioni loe.a.li (f eno1nf2ni locali J ltl oviJ una causa mecca-nica qualnnquf', e in iqnesto caso il lavorio del dente in via di evoluzjone. destfnato a perforare il ite~suto gengivale, rappresenta per la flora batterica non s,010 11rua oausa di eccitarr1ento, ma l•e.nsi l.tn ttlssuto iadatto allo sviluppo, alcuni (Cruet, s .avoye (23)) ha11.n o v0luto riconoscere in q't;esto un fatto &Ufficiente a spiegare gli accidenti locali della dentizione ammessi poi dalia maggioranza .jei. p e·1i::tltri (sto111atiti ulc. me1nbran!ose, gengivite poltacea, ecc. ). Intorno alla corona dAl dente in evoluzione esiste una cavità virtuale costituita dal tessuto gengivale giu~;tapo::>to alla corona. in via di ascendere che j n part]co1ari condizioni può divenire reale. Pos$ono in que&ta cavi,t à pullulare e ~iru·· lentarsi i bacilli ivi passati a traverso i tessuti della gengiva I.abili per il lavorio della corona dentaria traumatiz~ante (Capdepo11t) -0 più semplicement8 non appena l a corona dentaJria nel movimento ùi ascesa verso l'esterno del mascel, lare abbia provocato una soluzi·O·n e di continuo, vera ponta di entrata a que&ta flora b.atterica, e ivi provocare uno stato infiammatorio acuto. Questo fatto che ~"'argin-Fayolle (7) chia ma pericoronarite ci rapp~esenta il fen o·me110 iniziale dei disitsurbi da dentizione. Fatto co11fermato dal1a casistica di Hallez il .quale in due casi di pericoronarite (con febbre, ne.rvosi.tà, vomiti) trova nella cavità gengivo-coronaria e coil ti va streptococchi e coilibacilli in pièna virulenza . • A seconda della reazione organica indi vidu1ale il fatto si localizza ad ·una pericoronarite infiammatoria, o si generalizza, come acc,aq.e quasi •sempre con una cc to6sinfezione#» passeggera e leggera. È n aturale che alla r eazione l ocale e gen erale sia snretta1nente legat a la p;redisposizione organi<'.a. In un bambino che sia natp di par to et1tocico da genitori sani, allattato al seno r egolarmente con la oorva del peso normale, che non abbila mai sofferto di alcun distUJrbo ·n o tevole della nutrizione, alcuna infezione esantem atica infantile, là a vremo l'optinittrrt per un:a perfetta, regolare, e n ormale dentizione. l\1a se il bambino arriverà al 6°-8° m e.se avendo già soffelI'to in precedenza dL&turbi di varia etiologia · (cc predisposition morbide ») là troverem·o un s,oggetto n el quale l' evo1uzione denit.a:ria « non sarà più che un fattore capace di mettere in luce lo staito patologico del .soggetto già predisp osto per cause moJ'bose acquisite o eredita.rie, :fino a provocare turbe dalla J11Utrizione generale » . · Basando.<;i

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1989

Frey .e Lemerle (6) mettono in luce la. reciproca ir1fluenza che hanno il ter·r eno organico sulla. evoluzione :fisiologica ·dei denti e all'inveriS-O la. influen~a della dentizione sul terreno. • I casi osservati da alcuni autori sono di .bambini i quali sono stati allat,tati più -0 meno qompletamente al seno, o con allàttamento mi•s to o artificiale, o debilitati per tare ·ereditarie specifiche nei quali d11nque il lavorio della calcificazione gener.ale andava a detrimento della oalcificazione dentaria: là dun.que era natill'ale ch·e si trovasse1ro le ragioni reciproche di disturbi dentari (per de,ficiente sviluppo) e disturbi generali per scarsa reazione e difesa da parte dell'organismo. ùj TEORIA R~FLE~SA (nervosa). •

Queat . . idee dottrinali suffragate dalle . conoscenze di batteriologta dalla clinica e dalle osservazioni pubblicate, SFJ &OliO :sufftcier1ti a spit--ga.rci il Jn,e ccanismo deJle infezioni locali e ir1 parte rq uei aistu1·bi ge11erali ad essP "tr&ttamPnte legati, sono in vece st1scet.ti.bili di critica '-luanùo ad esse ci si voglia attacca·r e per rend~rci conto di una quar1tità di disturbi l~he sorg·ono improvvisi nel bambino in <jentizi•)n~. e che .sc0n1paiono i111provvisi com.e sono ' 'enuti non appena che il dente ahl>ia erotto al di fuort de.Ila gengiva sana senza presen ~are s11 di esse alcuna traccia di infiammazione locale. Il meccanismo .è qui ce.rta1n entè molto più complesso e; la .'iua dottrina ancora poco cono.sciuta. RoussP.au-Dtcnlle ir1 t1na lu11ga serie di pubblioazioni sui fenomeni p1atol0gici l'iflessi a disturbi de11tarii nell"adulto (feno1n.~ni oculari, crutan,e.i, gl1iandolaTj. visc8ra1i) dim·0!:5tra. la patog-enesi e il lorn rrieccanjsmo • con Ci •Ills1d(lrazioni a.natorr1iche e fi.fl.iolog iche, e sopratutto al sistema nel'vo,so annette la 1nassima in1p0rtanza. Se dunque riteniarr10 accettabile per l 'adulto la pé::ltoge:J.&si riflessa da un d]stt1rbo dentario (via sensitiva dr~l nervo) di una affezione, per es., ocuiare, pPrcl1è no11 troveremmo accettabile tale patogenesi per il bambino ove " tutte le reazioni vitali e i_11 piarLir;olare le reazioni nervo.se sono più vive? » . , Se poi consideriamo che il dente è il solo organo de&t1nato a perforare durante la sua e' roluzione un tassuto 1.nucoso ·e che questa mt1cosa t\ riccame11.te ir1n ervat.a (n . triger11ino) da iJ n ervo « più dinamog;erto dell'orguniisrr10 » (RoussMu, Decelle), tiohi1ian10 ammettere r.on un fondamento di logica po·s itività ct1e ùa esso, a trav·erso il sistema nervoso ~ c11sitivo-veJf·tRtivo si partano- gli stimoli capa·~i di suscitare quelle reazioni gene· rali .a distanza che ~1inicame11te possono assumere le forn1e più ~variate. • P~r essere il tessnto geP-gi vale riccamente in-


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l L POLICLINICO

r·ervato q.ualunqu(! n1odificazi one strutturale sia anche essa fisiologica, chè avviPne nel suo inter110, provt1ca n eces.sariamer1te 11na uea.zfone che isi esteriorizz.erà. i1ella stcs~ zor1a ove l a 1nodificazion e si r;ornpie con runa seriu d i sintoi..ni locali, da tutti cono5ciuti quali : il prurito gengivale, la salivazione, il bisogno impe.rioso nel ban1bjnu in dentizione di portar~i alla bocca qualunque corpo duro· (,K antorowicz (:) (14) ecc. s·e nella m.aggjora.n za dei casi il siste1na i1ervoso del batnbino e lo stato general8 sono normali, nel 'b anale sintonia oralP si localizza tutta la fisi0:-patolog1a rifler,sa della dentizione: v'è però una percentuale di bambin i nei qualj l a reazione è assai più vi var;e e })UÒ interessare tutti i tessuti t~ i sistemi organici legati a traverso a vie • •11ervose al sisten1a de11tario (Ro·u ss oou-Decel• le), e allora ti1ribe sensitive. termiche, trofiche, ecc., a seconda dei casi, sopravvengono a costituire qu~l.Ja che Jacqu et ba chiamato « sindrome neo• 1

de·n taria

».

Vediamo più da vicino per quali vie conduttrici lo stimolo de11tario può portarsi a distan za e .causare alterazioni org.a.niche ·che se non costituiscono « -.rer e n1a.1aittic ,, rappresentano per certo una sindrom·e sulla quale è 1.o gica ilna serena e accurata osservazione da parte del m edico. ·P e·r spiegiare quale possa essere i1 primum movens che ·causa la sindrome in parola, Rou&SeauDecelle si parte dallo studio istogenetieo del dente jn evoluzione sopratuitto basandosi su quei casi n.on certo ra ri, nei quali la corona dentaria n el1a su a ascesa non 5egue il cammino norm·a le dell 'iter dentis, ma venga impedito sia p er cause anorrnali congentte di posizione, sia per la presenza dei r esidllli epiteliali di Malassez che ne impediscono la vegolare a;sce5ia, sia a n co·ra p er 1a ltre ' ragi O·n i. Qualu·n que causa che intervenga ad impedire al dente una evoluzione . ed una ascesa fisiologica nell 'interno del tessuto gengivale è capace di irritare le fibre terminali del . n. trigemino che nel tessuto gengiva.le formano un ricchissimo plesso di fibre nervo&e a spesso reticolo. E qui appare ev~ente che una simile causa, quale è quella dataci dal dente in ascesa, trappTesenta 1uno stimolo dolce, ripetuito, continuo, oapac.: e di una azione riflessa assai più netta quando rag,giunge 1un maximum (i ·g iorni im1n ediata.m ente pr ecedenti allsa perforazione della gengiva da p•arte del dente), di quella che non sarebbe 1s-e l o 5timolo fo·ss~· irnprovviso e forte. Bro\.vn-Sequard infatti, in uno studio sulla som-

[.t\NNO XXXV, FASC. 41]

ma dt'1lle eccitazioni deJla sostanza nervosa dice che « una eccitazione debole ma ripetuta, agisce più .·efficacemente di 1u.i-1a eccitazione forte ,, . Resta così confutata la teoria di Magitot jl qua- · le volendo dimostrare speriment al1nente 1a inesistenza degli accidenti da de11tizione praticò sulle gen give di cani di pocl1e 1s ettimane di vita esicisioni e lesioni dei follicoli mediante cauterizzazioni Pirofonde, dichiarando infi.11e di non aver 1na1 os3ervato accidenti generali secondari a detto stimolo. Teoria quest.a cl1e cade quando si p-ensi con Rou·s seau-Decelle alla sproporzione enorme cheesiste tra un traumati5111o violento e la eccitazione ger1givale oon tinua, subdola (prurit.o dentario). Dice egli infatti : cc Non è un mezzo strano qi1ello tli stJudia:re jl p otera l'iflP ~sogen0 di 'Una regione cominciando con il distJ'ug'gerla? ». Lo · studi0 caratterizzato dalla irritazione gengivale serondaria alla evol uzione dentaria si pro rta a traverso la fibra $ensiti va (via centripeta) del n. trige1nino al te.&.c;uto bulb.a re ove i su•o i nucle1 si trovano i11 connessione cori i. IJ.llClei di quasi tutti gli altri n ervi cranici (u. glossofaringeo, ocuìare, pne.ur11ogastrico, .!Jr and.e ipoglosso, ·v.a go, simpatico) ( ·). Oltre alle conn es5joni su ricordaste i nuclei 1111llbari del 50 pc...io e .s peci.alntente i nuc1iei sensitjvi che trovansi in tutta l 'altezza del bulbo en( *)

1

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( • ) KANTOROWICZ

(14) . -

Citato da DE VECCHIS) :.

,, ... diventamo inquieti, cercano il dente con il ditG e sono avtdi ài ro<:'icchiare oggetti duTi, per r·rÒcurarsi un senso di sollievo ... » • •

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/.Glt.ian<lola la.crimaL(f" Z· Cluantlnl.e n..a..~«ti 3· Paro!ule +-Gh. su6/u1,guale 5- C!t. Jotlomascella.n 6- Gan_glio .,,. Ua:JJer 7-/3ut6o &-Nucleo lacrimale 9- Nucleo .s,att'vare .$U,».~ to-Hu.cleo .satt'ba.re i,Y.~ 11-Nu.deo &ul6are w l Aeum~.~ 12-Fblm onl·, IJ - E .s'!J'a.go t~...S!omaco 15-/nle.s/ i no ,lenue 16- lbn-c rea.s 17:fè9alo

' •

trano in conne3sione int11na con i nuclei del si ,stc:ma paraisimpatico che ci sono r.appresentati àal nucleo Jagrimale (r.:.. fiaciale), nuclei salivari superiori e inf~1'i<>ri (n. g-l o5sofarjngeo), nuclec., • clorsa1e del vago (motore e se!lJSitivo) i quali fisioloQicamelllte pre~iedono a tutte le funzioni organ~ vegetative. (Vedi figura sC'hem.) . Giov-a


(ANNO

XXXV,

FASC.

41]

1991

SEZIONE PRATICA

nat.urale che se per u11a cal1sn. occasiona.le una irritazione arriva a trave1 se il n. trigemino al -bt1lbo, da que&to rn1ò 5cate1ia1·si 1Jna serie di eccitazio11i riflesse (via cent1ifuga) capac.i di provocare altrettanti fatti che, sf1 s11periori alla nor1na, possono divenire rapidamente p.rutologici. Questa molte1)licità di co11nessioni anatomiche e le più recenti cono:scenze su1la fìsiolo·g:La del si~tema va~le e .simpatico (bulb·a re) ci fanno subito pe11sar1~ a.lla enor1nt: importanza elle p·un averé l'eccitazione del n. trigemin·o sulla produzione di fenomeni rifle.ssi i qual i si possono rr1anif~sta:r.e 8Ui differ~nti organi con la più dispariata int·e·n· sttà (v-0miti, diarrea, tos~e, di&'P nOO., salivazio11e, ecc.) . D'altra parte rrnalnnque stomatologo può confer1nare cl1e qttesta rPflettività viole11lia cortsecutiva a irritazi o11e, dentiaria avviene in O·g·11i studio u clinica assai 1pi-Q so·v ente id i qyello c:t:le n on si credta. ~on osservi anJo i11fatt1 nella nostra praitica corr.e nte che in particolari sogg.etti (v·agotonici, ad es. ) l'eccitam ento del ~. trigeruino dunante 1a Cl1ra di canali de11tari, o .anche per una sola ablazione' di tartaro pnssono provocare immediate ecciitazioni p er wa. riflessa dei nt1clei salivari, o l acrimali o anche turbP. va:so-motorie (circolatorie, rrspinatorie, lipoti1nié, ecc. )? Se q.u esto arLJmettiamo possa avvenire nell'adulto ove i poteri reattivi son·o capaci d.i equilibrare· e di contrapporsi allo stimolo, a più forte Tagione dobbiamo con 1&enso logico .ammetteTlo nel bambir.i-0 in dentizione dovr non solo tali poteri 5ono scarsi e deficiènti (incompleta formazione dell'e11cef.alo e particola rmente dei f·asci pi.ramld ali. 1nidollari (Testut)) ma ove troviamo soventissimc1. m i si perRletta il paradosso, URO accent•u atissimo stato di cc vagotonismo fisiol ogico ». ~e consegue da quia nto sopra abbiiamo ·esip osto che d-obbiamo oonsiderare il n. trigernino come u11 nervo cc riflessog.eno » per eccellerrza, capàce cioè di prov0cM'e n ella prima età del bamb·i no, particolarrriente nel periodo della dentizione,. là ove e~a provoca il maximum di irritazione locale, una serie di disturbi a distanza che dobb'la~

nio considerare rifle ssi alio stimolo primi tivo .

Quali s ono i fattori patol·ogici capaci di favorire lo stabilirsi di turbe generali riflesse? Credi.amo di non errare se poniamo in primo piano il ftattore eredità. E chiaro eli.e un bambino figlio di genitori alqui ricordare t•Utte 1e prove f armacoclinamicl1e che si praticano per mettere iB riliev-0 il v<ùgo e il simpatiootonismo di un sogg·etto, oppure segni semeiotici come il rifles&o ocuJ<il oardiaeo, riflesso faringeo , ecc.

coolici, nevro~atici o sifilitici naisce portando nel suo . intimo una piredi!Sposizione spiccata a twbe di caTatteire riflesso nel periodo della dentizione, turbe che ,s ì mani-festeranni0 con fenomeni convulsi vi, ammessi da alcuni (Marf.an (•) (15), Rosen hec.lc ( • · ) (20)) negati dJai più, che rappresentano l 'e6pressione di unia estrema facilità ad alterazione (•s ia pur.e p·asseggera) del s:iJstema nerv·o.so centrale. Sovente poi nel bambino con stigmate ereditarie nevropatiche o specifiche quello che accade è un disquilibrio di tutte :ie Iunzi oni endocriniche (t:Lroide in m oct.o pa.T.t ico1are) che si tllliUliifestano 11ella prima infanziia con crisi istogeneticr1e dontarie (rter1tatura p rematu.ra, dentatura ritardata: disturbi dt"'lla calcifìcazion(·, ecc.) : in età più avanzata cc.n tutti i dtsturbi legati alla cr.escit.a organica,, gene;ral·e \ossea particolarmente : arresto de11 ·os.sif. epifiBMi.a) . • Per le· r.onoscen zc! che 1abl>ian10 d ella fisiopatol·Ogia e.ndocri11ica non abbiamo bi.&ogno di insistere sulla importé-tnza che itali alterazioni posso. no avere 1s.ul to110 di t utto il sistema organo ve getativo: ciò basta per dare, a nostro avviso, grande rvalore alla patogenesi d ei disturbi riflessi alla ·d entizione in soggetti disendocrinici. Go111ez-F'errer parl ;t anche di modificazioni de1 si8'I'o s.anguig110 erte n-el pel'jodo de.i la den t.i zi1one :1vvier1e per la sottrazione di ioni di ·Ca, Ph, Fl, da un 1aLo, e dall'altro p er la addizione di elem enti esU'an<:::i risultanti dal riassorbimento della gengiva e dal perturba1nPnto rifles&o sulle secrezioni inter11e, fattori qtle.sti che po.s sono contribuire a ren.dere facile l'aJtt-ecchimento di infe zj oni specifichq o banali Alla predisposizione ereditaria segue, q.uale al-· tr-o 1grande fattor8 patog8netico, quellJa << prédisposition rno·r bide » alla quale h·O accennato più 1

( ·) l\iIARFAN (15) . -

L es convulsions de la prer

rriière enfan,ce. Presse Médicale, VIII, 1924: •

" .. . certain& e.nfar1ts . ont d es convuJJsions chaql1e fois qu'ils meittent des dents. F·ait ral!'é, mais qu'il ne p arait 'P<l>S co nte•stable ; hl semble bien que l'eruption dent·a jre n e peut determiner des convulsi ons mais seulem ent chez n ourrissons predisposé.s aux convulsions ... » . (Figli di n evropatjci, alcooljci, ecc ). ( •• ) MAMMET F. (20) . The Journal of Biol. Chim., Vol. LXXII : << In. tino studi.o spcri1n entale a proposito deIIa f un zio ne delle ghiandole tiroidee e paratiroidee nell e differenze. chimiche delle ·ossa e dei d enti ·durant e i periodi dello sviluppo, tende a dimostrar e corrte l a comp osizione dal pun to di vista del quantitativo del calcio, magn:esio, fo&foro, siift n otevolmente varia .a tSeconda della pre.senza o no del f:unzion.arnento d ehle ,g.h iandole :indicate Verrebbero cioè rilev.ate d·elle vere turbe di sviluppo delle os sa e dei denti e delle povertà di. calcio e di fosforo delle ossa stesse, con qualche percent11ale di magnesio in più del normale. 1


1992

.sui,ra. e l 'ifl,:;ien1e dell e n-..aiattie. della p1rima i11fanzia (cattiva alimentazione, dispepsie, racl1itisr110, f ebtri ~r11ttive. p~r.tosse, ecc.) le qu•a li influenzaRo in modo innegabile la er.u zione denta.. ria; e d 'al.tra parte a inò di « veritable cerc1e vi.cieux pathologique » (Frey) il lavorio difficile dei Qenti dirninlH.~nct.o (per le ra.gioni accennate) la resistenza del bambine può irtflu enzare il decorso delle ina1attie in atto. Di qui la confusione dei due fatti p.élJtologici 11ella creclenza d·ei puofa11i. d.i .qui lo scetticiisn10 più spiccato 11ella valutazior1c scientifica dei fattori patoger1eiici tmput.abili alla dentizi or1e dei lattanti. 1

'

[.l\NNO

IL POLICLINICO

SINTOMATOLOGIA CLINICA.

.

Crediarno utile :riaggruppare schem.a ticamente i vari sintomi ohe ci senti.a mo aut·oirizzati a mettere in relazion~ con i disturbi legati alla evolu2i0ne dentaria. DISTU RB ! LOCALI.

xxx,r,

FASC.

41]

c) Disl'urbi <lell'apparato digerente: quasi sempre n~i bambini allat.fJati artificial1nente, caratterizzati tia anore5$ia., vo1r1i ti, diarrea Lia. cui patogenesi è forse doV'Uta a iper,secrezi-one di t:utt8 le ghiandole digestive (f>er iperecciitabilità vagale) le .quali provocano nna "esagerata peri5talsi intestinal6. Tali feno·meni ·Sono .accornpagnati da abbatti:i.ner1to gene~ale e da d.irninnzione dt3l 1)eso (\lariot); rl) Vo-r1iitl acr:;lonici e aceton·uria che sono quasi sempre dovuti a predisposizione congenita. familiare nella quale il t oru; ~\r1agale è ~sagerato nei l!Onfronti deJ sistEl:rna '3i1npatico. La dentizione ir1 questo ca&o produce un sovraeccitamento vag-ale; e ) Disturbi respiratori quasi sempre associati a disturti digestivi. Il si.nto1na è 1a tossP. ser,ca, qualche volta spa5n1odica e qua8-i sempre nei b:ambini tarati, emotivi. nei .quali prob·abil1ne11te l'eruzione dentaria provoca ipervagotonia. 1

DIAGNOSI.

a) Evo1iuzio1ie prematura (folliculite espu lsiv.a di alcuni autori) (18); b) Prurito gengivodentario (rossore d ella mu.cosa corrispondente al dente in er.u zione); 'C) Pericoronar·i te (gengive fortemente tumef atte, rosse, molto 1dolenti, salivazione, inquietudt, ne e insonnia. QuaJche voltà fluttuaztone con p-resenza tjj ,seros.1tà: streptococchi e colibacilli) (RalJez): d ) Gengivi.te poltace a (rforma clinica ,p iù grave -della prececlente con .a bbondante p tiali.5mo, spie~ .c~1ta sensibilità anche alla succione del seno);

La diagnos i dei « di1sturlbi ·dovuti alla dentizio!.l-e » è in pratica assai difficile a determinarsi per i limìti troppo vasti ed incerti che essi hanno trovandoli noi quasi semp.re associati a concomitanti malaJttie. La natura dei disturbi locali è oltremodo facile per l'osservatore il quaJ,e con l 'esa1ne ol:>biettiv-0 d.ella cavita orale p·uò rilevare lo stato gengivale, il 1.ato aif~·ett.o, determinarne l'entttà, e prescrivere .quella vura sinto1natica valevole a calmare il sintç>ma o a favorire l'eruzione . La natu.r a in veoe dei sinto1ni ·g enerali non poe ) Sto matite ·ulcerosa; 1;,lc. rtie niùrariosa (19) : · t.rà considerarsi legata alla dentizione se n·o n ,·arietà del1a prececlente. qu1and0 alla sindrome in generale di breve dur:if) A denoflerr:imoni (rari ). ta segne irrnnediaitamente l 'eruzione di uno o più DISTURBI REGIONALI. • dP-nti. a) .Salivazione più o rr1eno a bbondante (per irLa valu r.azione di q:uesti di.5turbi cl1e per noi ritazione rifles5a del n11cleo b'l.llbare simpatico 11or1 1·a111Jr~sent:inc una « malattia » ma sen1pli-salivare superiore e inferiore); ce111cnte una sindrome, è nel giudizio e nel discer• b ) Fotof ob1a pa,s~eggera e lacrima zione per r1irnènto ciel medico il quale deve con -0biettività i rritazione rilflessa del nucleo lacrimale simpat.; elìffiinare cotn il stto esame clir1i80 tutte quelle al· e) R eazioni vusorr1,otorie cutanee unilaterali reraz1oni mganich.e che possano in certo qual mo-dal lato rlel de11te in evoluzjone (Laignel, Rousdo formare qt1el circolo viizio.so del qillale più soseau-DecellE') per irritazione :riflessa delle fibre l~ra ho accerJnato. ·si111patir,l1e cutanee. In morlo pref.:ribile potrem.o pa1rlare di << veri disturbi da dentizio11e " quando la sindro1ne che TJ I S1URBI GENERALI. li Ctaratter1z.za si ripete irt m odo pre&socchè eguaa ) J?eb hre di incerta i;atogenesi se ·sti ntomo ).e e costante durante l'eruzio11e di ogni dente o unico durante l'eruzione più spesso da colleg·arsi gruppo di denti. Così dinanzi ad acce&si convula fatto lnfetti\r·o second~1rio a pericoronarite; b) Crisi convulsive a carattere clonico, pro'ba- sivi (20) dovremo prima d1 tutto osservare che essi non sia 110 i se~ni prerr1onitori di 1nalruttie acuhil1nt-nte dovute ad « una inibizione cerebrale dete o sègni sintom~tici di affezioni del ~istema :terrninata da un ciis?quili.hrio del 1.;impatico in 11ervo::;o. Dinanzi a iturbe gastro-intest:iTuali dovre.r appo rto ad irritazioue gengivo--d~ntaria » (Thi1~10 renderci conto con 11na inchiesta rigorosa sul lìan it); 1


[.;\NNO

XXXV, FASC. 41]

1995

SEZIONE PRATICA

regime alimentare s~gulto :per tl baulbino dalla 11utrice, ecc. Mettendoci al coperte <la. ogni possibile critica l 'osservazione obbiettiva e serena rn·e tterà in rijievo quelli tra ; ca:5i correnti che rapp1resentano, secoodo i co11ct."tti moderni drlla pato.logia denta, ria, i « disturbi da dentizione :; . Afftnchè la cred enza popola.ire non riprenda il sopravvflnto crrorre ùa. part8 nostra La più grande prudenza nel valutaire in pratica quanto la teo· ria dottrinari a ci illumina~ e ben dice RousseauD~celle quando afferma r.he « ·S\ au point de vue clinique l'-C)J"ientation nouv.elle de 1a méd·ecine r·esussite l es accidents génèraux de den.titi·O·n je croix qu'au point d·e vue social il .est préférable que, pour le public, · il$ con.t inuent à ne plus exister, pour evitP.r que i.es parents ne s'endorment à nO'Uv.e au d·a ns cette sécurité tr-0mpeuse d·e l'étio1ogie dentaire )) . TERAPIA. •

Sopratutto sulia profilassi e sull'ig.ie11e dovrà convergere l'attenziion.e dell'igienista: nessuno meglio del pediatra può dettare elementari n orme di igiene alle madri i cui fì.gli fino dai primi mesi di -vita facciiano sospettare disturbi nelJa dentizione. La ma.ssirnq. igiene nella alimentazione del lattante, sia 11ella regolari·t à delle poppate se il lattante _è al seno materno, sia n ella regolari.t à e nella co1nposizione delle boccette se il lattante è allattato artifìcialme.nte. Daita l'enorme imp1ortanza che il calcio ha nello sviluppo organico di tutti i tessuti, in modo particola.Te cli quelli ossei, dentari, ecc.; dovremo nel1a 1maggior parte dei casi U&are quella terapiia. medica1uentosa destinata a favorire e 01umentare la fissazion e dell'elemento Ca. Così i preparati contenenti f osf.o:ro, calcio, ecc., così le irradiazioni con raggi ultravioletti, ecc. Qualch·e volta il bromruro sarà necessario 1Per cal111al'e ~iati irritativi locali e generali: q.u alche ·volta, infine, la opoterapia (tiroide-timo) (·R ousseau-Oecelle, Thibault, Gomez, F er,rer, -ecc.) quando vedrerr10 llno 5picc.ato ri Lat·10 r1ella eff'uzione dei p.rirr!i deruti. Se i s111tou1i locali pred0n1inano il quadro patologico della dentjzione use~emo m edicamenti calmanti per mezzo di friztoni. KolJeco·urt usa una &oluzione di clori··lrato di cocaina all'l %; nella Clinicç. di cRousseau-Oécel1e aJbbiamo sem·p re usato una soluzion e oleos.a di scu1roformio ail'l % (Usi11es du Rh6nf~) o in particolari casi contribui·r.err10, con una escisione ·della g engiva a mezzo di un bisturi o del vaccinostile, all'ascesa della corona dentaria (Marfan, R·o senheck), p;ratica del resto assai discutibile se si pensi che in qu.e sit o periodo '

i tes511tj infiammati possono essere ricettacolo e fa\[Qfire lo sviluppo' microbico orale, ·e allora il male' è peggiore del rimedio. Nella sin.to.m atologia generale (vomiti , diarrea. acetone, ecc. ) la terapeutica usuàle in pediatria. è quella che ci deve dP,ttare la linea di condotta. CASISTICA PERSONALE.

CASO I. - Questo caso · che mi ha 15pd.rato allo studio .spassionato e obiettivo dell'argomento, interessa in modo p.avticolare perchè rappresenta il tipico caso dei distu.r bi generali da dentizione con i caratteri periodici della sind:rome neo-dentaria. Essendo il piccolo 1soggetJto persona della mia famiglia ho potuto seguire le vicende dell·a dentizione con .quell'inte-res&e tutto speciale del medicopare!llte che p.uò sorvegliare minutame·n te ogni più piccolia particolarità. S. R., attualmente di me·si 19. Figlica della seconda gravidanza 1naJterna. La prima gravidanza eutocica ri·g uarda un bimbo sanissimo, come costit.uzione generale, al:Lattato aJ seno fino al 9° mooe, divezzato subito dopo con 0gni cura e paogressivamente. All'epoca ~ell'eru zi·one dei primi qt1attro molari eb.b e un disturbo caratterizzato da inappetenza, diarrea, vomitto, ·a lito . acetonico, che p31&sò con la cura sintomatica u1.Suale . Qu esto piccol.o bimbq morì all'età di 28 mesi in seg·uito ad improvvisa e gravissima insufficienzia epatica 1a cui etiologia (proff. Comba e Frontali) ci ·è rimasta non ben delfin~ta . La bimba in parola è organicame!llte 100.na; allattata ~l S8r10 fino al 7° mese; divezz,ata 'r e.golia.rrnente e progressivamente, non h1a mai ,.c;, offerto di di$turbi organici veri e propri: is olo è sta to notato in lei una « predisposizione a disturbi della nutrizione che si inizia con manifestazioni febbrili pro11rio dt1rauie l'epoca de11a eruzi·one dei primi incisivi inf erioiri ». L'estaJte passata (15° me&e) ha avuto un periodo febbrile con curva fino a 39.5 a tipo continuo con i11quietudine generale, abbattirr1ento , an oressia., e.,;c., sp·i ccato l)T'Urito dentar.i.o caratterizZJaito darl bi sogno di portare alla bocca le dita. Durante q.u ef-.to period.n, durato quattro giorni, erompono sei denti D4 s" d 3 Ss d4 S4. Ad eruzione fini•t a la febbre cade bruscamente con lia scompar~a di butti i sintomi. L'1ultimo perio<lo rj.&ale a 15 gi.orni fa , e si m anifesta più intensarnente con vomito, diarrea liquida ·ac-:iuosa, alito fo1ten1.e.:'ltr. acetonico. Visitata dal prof. Franchetti le vi·ene praticata energica cur~ sintomatica (al r.alini e di·eta) : 1n terza giornata la sint omatologia scompare e si o.~ servia erotto il carlino inferiore destro (d 3 ) . Attualme.nte -è comparsa 1w1.a lieve eruzione cuitanea caratterizzata da piccolissime vescicole f:rpetiche sulla g u:ancica si11istra (lato ·n el quale non è aneora e rott o il canino omologo). Il tessuto gengivale in corrispondenza di g 3 è l ievemente .arro3sato e la salivazione è più abbondante. In attes a Jella eruzione del quarto canino si procede, per consiglj.o del curante, ad un.a terapia « profiìattic.:1. » prevalentemente dietetica e alcalina . . Nell'anamnesi patenta nulla si riscoJlJtra che faccia ricordare aist1.1rl)i simili a qt1est1: in quelJa materna inve.-;c ritrovia1no un fratello. attua.I1

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-------r-~----r----~-----------------~ 1996

IL POLICLINICO

,, mente ùl 17 anni, il quale so ffrì nell'infanzta di diJStulfbi 1~aratterizzati, a dire rtella madre, presso a poco con lo stE~f-ls0 q1Jad1~0 s intomatico. Ho esaminato i bambini degenti n el Reparto allattamento artificiale del Brefotrofio degli Innocelliti: su 33 b.a.mbini una percentuale del 15 % ho tro,·ato con sintomi così cl1iari che mi sono parsi degni di essere riporitati. In due bambini (il 6 %) di 13 e 12 mesi con spiccate &t jigntate di rachitismo generale non si aveva aloun cenno di eruzione dentaria. In 52 % si poteva osservare dallo studio della storia cl.i nioo evi• denti segni di di.sturbi della dentizione legruti, ra circolo vizioso, con lo stato ger1erale o con altri stati morbosi concomitanti: di questa che rapp resenta la maggioranza non credo opportuno parlarne per lasciaire più chiara 1a evidenza degli altri. . . • Del re.5iduo 27 % la dentizione avviene jn modo pressocohè norrr1ale e la troviamo in rapponto allo stato di costit·uzione organica generale, grad,o di calcificazione oosea, ecc. Piccole particolarità abbiamo trovato a ll'esame di questi bambini ~ ci oè dias.temi piuttosto accentu•ati (4 casi su 33 esaminaJti) causati dalla in.&erzione fibrosa del frenulo del labbro superiore sul punto mediano dell 'arcata dentaria, disturbi trofici m acroscopici su dentini erotti, un caso di piccolo molare erotto con carie diffusa: n on entrando però nella illustrazione dell'argomento, tralascio qui di parlarrne ~ipro.mettendomi di farne oggetto di particolare osservazione. Ecco in breve i dati clinici dei ca.si osservati: 1

1

s.

Luigi , di mesi 18. Pa:r,to eutocico: rr1adre sofferente dj c-onvulsioni epiletticl1e. Nel b-iml1i110 R. \V. --- - - N'l1trizione: ra.llat.tarr1ento rnii5to a nutrice esterna fino all'llo mese, poi artificiale nel Brefotrofio. Staito attuale piuttosto scadente. PP.50: Kg. 7.520. Dèntiz ione : ~ruzi~ne òe'i. due incis ivi i r1feriori tra 1'8° e il 100 n1esè. 1 ra il ~ ·ctt. u. s. e il 18 ott. ii peso da Kg . 6.700 diminuisce improvvisarr1ente a 6.400; il ban1bino. ha v0111i.to, diarrea: erompe il 3-' dente (S 1 ) : nulla di locale. Tra il 10 di.e. u . s. e il 16 dic . il peso improvvisamentE· ctirrtiI1uisce da 7.360 a 7.000; vo111ito u·n a YOltia., dla;rlI'ea dura11tl· tre giorni: erompe il 4" d~nte (S 2 ). « J)11!:>turbi gastr0-énteriei riflessi di origine dentari1a ir1 ~oggetto predisposto per tare ereditarie » . CASO

CASO

li. -

III . -

1~3

T. 9.

~1arlo,

di n1csi 12.

R. W. - - - -

Pa rto eutocico da madre sana. Nutrizione: allatta1nf'r1to materno fino al 9° 1nesc poi artifìcial1nent.r nel 13refotrofìo. Stato di nutrizi·one g·enerale piuttusto scadente. P eso: Kg. 7.400. Dentizione: erltzione del primo incisivo inferio-

r e sin. a metà del 9° mese : tra il 10<> e la fine de11·11° mese erompono i denti di tutto il ·gruppo inc15i vo centnale. A m età del 12° rri,ese si osserva diminuzione del peso, vomiJto re rialzo termico (fino a 38,6) accompagnato da forte tu1nefa,zione della m.u cosa gengivale cor.risponrtent.e ai due denti incisivi supe· riori laterali: questo periodo a caratteT.e gastro· intestinale dura tre giorni dopo i quali si os&ervano e r otti D2 e s 2 • La 11111cosa }1ttraversata d~tlle corone erotte divie11e rr1eno dolente e meno arrossata e ces.:;ano ! fe11omeni accennati Cl la curva del peso riprende la sua 1ascesa ·1.bbastan~a regolare. 1c Disturbi della nutrizi0ne con inanife&tazioni flogistichP; loca.li., ·e reazion e a'iflessa generale ». IV. - . Q. 5. lliero, dì .mesi 23. R• W • - - - - • CASO

Parto eutocico da Jnadrc sana. Nutrizione. all>aJttan1ento a J S·6no fino all'8° mese, p·oi allattamento rnìsto fino al 120 n1ese, poi artificiale nel Brefotrofio . Dentizion~ : DaJl'P.5a1ne della storia clinica si rileva come il bambine abbi.a sofferto 11el periodo della prirna 11rnzione dei ttentj ·incisivi, disturbi a carattere diarroico c0n ~piccata din1inuzione dt:l peso : disturbi di brev·e durata in seguito· ai quali viene segnalato dallo storiografo (senza particolare vaJore) la presenza di un maggior nun1ero di denti. Primi inc. c-ent. inf er. al 9° mese : tutto il gruppo incisivo è presente al 13° mese ; primi piccoli Jijolari e canini sup. verso il 17° mese, periodo nel qwale iJ •b a1nbino soffre di « tosse accessionale inten sa » e con •r ialzo termico fino a 39,2 di breve durata. Stato rutt·uale: presenza di stomatite erpetica con manifestazioni labiali e della mucoiSoa orale; piccole vescicole erpe tiche ai contorni della bocca, alla faccia interna del labbro iruferiore, pavirr1ento della ' nocca. · · ·Gengirve: tumefaz·ione massiva .d elle gengive le quali si pifesent•an-o arrossate, edematose, facilmente sianguina.nti. Sono in via di lenta eruzione i quattro piccoli ino1ari le c 1i cor one sono eroitte solo nella loro fac cia triturante. « Disturbi della dentizione in soggetto con 5pic· cata predis_posizionf:\ morbosa: fenomeni locali di gr.aido abba-stanza intenso )) . 1

1

CA~o

v. - E.

72. Alfredo, di mesi. 25, con Reazione 1

Was&ermann - - - - --. Parto eutocico da rnadre soadente di nutrizione generale. 1~utrizione : data la scarsa ,quantità di latte materno il barrtbino Yiene allattato iairtificialmente : p.assia un lung.o p_eriodo di scadentissima nutrizione generaJ,e con scarsa asc·eis a della curva del. peso. Il primo dente incisivo erompe al J 5° mese in per j odo febbrile. Il bamb1no soffre di pertosse dal 17° al 20° mese: periodo duran1 e ii quale erompono gli altri tre denti del g.r uppo incisivo cellltrale. . . . Dal 20<> al 240 rnes.e il bambino .h a un periodo d1 1'e11e&sere; buona nutrizione e ta.scesa rapida della curva del peso : durante questo periodo eromp?no se11za disturbi degni d} nota gli incisi vi later.all, ~ i prir11i piccoli molati. . . l 1ltj ma mente preeeduto da un periodo febbrile d1


[ •.\NNO XXXV, FASC. 41 ]

SEZIONE PRATICA

4 giorni di diurata accompagnato da ·una bT11sca din1i11uzior1e rtel p~so (da Kg. 8.640 a 8,200), d:a vomito e dia:rrea erc.mpe il car11rto ..sup·. destro. La mucosa infiammata riprende rapidamente il suo a:speitto norrriale, la cnrva del peso riprende la su.a .a&cesa. ·peso odinrno l{.~. 8.580. <'. Dist11rbi riflessi a caratt~rc intestin.a J.e d11rante l'E:ruzione del D 3 in soggettn prt>cedenten1e11te disposto ». Thibault n ell a .casistica •della sua tesi riporta i -casi molto significativi pubblicati da Hallez (•), Apert ( · · ), Le.u ret ( • • · ), Coff art ( · • • ·) nei qu1a li · sono cronologicamente dim os trati i fenomeni riflessi a distanza in rapporto alla er.uzione. La '5·\lla!riatra sintomatologia descritta viene messa in rapporto quale fenomenologia riflessa e vengono da questo autore riportate le conclusion.i dei singoli osservatori. l\'oi abbi.a mo preferito dedicarci ad una personale osservazione clinica e ripo'Iitiaire pochi oasi :peI\Sonali che ci sembrar10 almeno n-0n privi di interesse nella valutazione clinica della loro sint0rnatologia e del loro anda1nento. Il primo caso sopratutto ci ap.pare signifìcativ'O percl1è rr1ette in rilievo un.a predi.sposizio11e ere.di·taria :a.ii disturbi della n~trizione (acetonici?) esi:stesse in modo i·n dubbio nèl nos!Jro ..sogg.etto, e <!01ne i sinto1n i che nP. hanno carat.terizzat-0 l'appari zion.e .$.i sia110 J11ar1ifestati periodicamente e 1e.g-ati ·alla a_pparizio11e sincrona di denti tempof'ari. L'ultirn0 l(fJ.a<lro più grave rlei p.recedenti ha accompagJllat1c l :eruzion~ di unri dei canini il che .confermert:b'h1~ l 'affern1azion e della maggio·r parte degli autori e ci•o è che pE;T la t~ruzi~one di questo gruppo s:i p.r.ort~1conr. ie. genP1'8.le i fenomeni riJlessi di mag·gi.or· int<~nsit.à. Co1ne si :::piega il crssare brD.5co dell'attacco non ;appena il de11t.e in cr11zio11f' abbia attraversato il tessuto ·g engivale, co5ì potremmo forse spiegail'c da facilità con la quale i distnrbi rlescri-tti a carattere acetonico scompaiono all 'epoca della denti.zione di-~finir:iva; quando ciqiè una volta e.Totto il -dente dei tSei ann·j (dPnie d·311a sag.g ezza infantile) .che ci rappresenta J11 certo qual modo un dente {come i tE·1nporari) (·apacè di ·provo.c are dist•l)rbi ' riflessi alla irritazioue cen t.ripeta del n. trige1nino, vediamo t.tttto uri J1uovo periodo di lavorio denta;rio passard ·p ressoc:hè co1npleta.mente inosservato in ttttti i banlbiui. Gli altri casi siri1ili •tra loro riflettono quei disturbi a car attere gastro.-intestinale la cui sintomatologia banale no11 e per sè degna 11i . ·r ilievo, 1

1

na piutto.::;to

p~rche

detti distttrbi si so,n o anche qt1i inanife~~ti pPriodican1ente, di l>revo durata, e quale allarme alla costante eruzione di uno o più (tenti. 1

NOTA. - In 1data odierna (26 gennaio 1928) la piccola S. R. ha avuto lievissimo rialzo termico, con accentuazione ·della eruzion•e erpetica cutanea, salivazione, scarsa anoressia. Sindrome durata 36 • ore, in grado molto minore dei preced·enti, cui ha fa;tto seguito l 'eruzione del canino infell'iore s inisitro (s3 ) . Riteniamo che la dieta e 1a terapia inten&amente alcalina abbiano attenu1ato di molto la sintomatologia.

1

Ved. 1. cLt. (. * ) _t\ PERT M. Société de Pediiatrje, '1923. (• • · ) LE'CRET. A.Jrchive.s médic. des enf•ants, ' 1916. .(· •.. ) COF1''ERT CH. Journ. d·eS Pratic.., · IX, 1923. ( . ) HAI.LEZ.

1997

1) Riteniamo che sull'argomento trattato la mi-

glior opinione sia quella dettata dalla logica e dal buon senso clJnico della quotidiana o,sservaziooe. cioè : non ammettere che i denti causino ogni sorta di rn.alattie, non negare a priori che dall'evolu.. ' .zione di esse possano sorgere disturbi locati e generali. 2) Quand-0 queste alterazioni esistono, esse non

costituiscono il quiadro di una « malattia da dentizione » ma solarr.ente una cc sindrome » di « di&turbi da den•tizione » . 3) I disturbi da dentizione possono esse.re: a) locali di natura infettiva: gengivite, pericorunarite, -stomatite; b) locali di i1atura riflessa : sal1vazi-0ne, pru· rito dentario, ecc.; c) generali di nat11ra riflessa: febbre, turbe nervose, gastro-intestinali, ecc. ~) Per 5piegaTe questi fenomeni bi::;ogna ammetJtere quale più proLabile la patogenesi esposta e cioè ch·e: da ur10 stimol·o infettivo (pericoronari te) o eta 1Una perturbazione a11latomica dell' « ascesa dentaria» 1si produoano dei .f enomeni irritativi intorno ai filetti 11ervosi del n. trigemino. Da questo a traverso 1a via SfH1siitiva; l'eccitazione viene trasme55a :al bulbo ove 1si propaga ai nuclei nervosi che quivi trovano ori.gin8. Ne conseg11e una serie di eccitazioni !'ifle.sse le q.uali a t.I'averso i nuclei inotori parasimpatici, vagali, ecc., sono ca·p aci di drtermi1tare tlna seri-e di disturbi a carico di t11tti gli organi o :appa.recchi le cui funzioni fisiologiohe .so;no regolate da detti nel'vi. 5) Perchè &i p()ssa parlare d·i veri « disturbi di ùe11Lizione » bisogn,a che essi ·siano legati nel loro appar1re alla pèriodicità della evo1uzione dei singoli denti o dei .g ruppi denta1ri. 6) Alla presenza dei disturbi dentari contri~u1scono .in modo indubbio i fattori della ereditarietà 11evropaitica, della disfunzione endocrina (tiroi. de), della ì rregollare alimenOO.zione, ecc. 1


1008

IL

POLICLI1'1JCO

~ ..\~o

XXX V, F ASC. 41}.

* ** Mi sia perm,e sso, nel. chiudere questo stu1dio che io .&pe~o possa essere considerato qua.l e avvicinam .ento della idea stomatologi·ca alla Pediatria, di ring.r aziare il prof. Gltidi. Direttore del Brefotrofio degli Ir1no~enti dn Firenze, di 1avermi permesso l o studio delle storie clinichr. e in modo parti colare 1a osservazione dei piccoli p,azient1, e mi sira per:. m esso ru1cora di ir1viare u11 grazie sentito al prof. Rousseau-Decell~ il q11a'le nella sua Clinicà di Parigi 1ni è ~tato l argo <li con si.gli per la esposizione dottrinrarja di questa memoria. 1

\

BIBLIOGRAFIA. •

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VASl SANGUIGNI. 1

'

La prima osservazione francese di periartèrite nodosa.

- (tDEBRÉ, LEROUX, LELONG, GAUTHJER. Bull. et 1ném. So·Oiété des hop., 9-2-28). Gli AA. rendono noto un caso di ·arterite n odosa. o malattia di Kus~maul, in1d i1vidualizzata in un fanciullo, il nono .conosciuto n.ella letteratura, avuto riguardo a1lla età del p. Il malato, tr·edicenne era entrato in ospedale accusan.do dolori addo.m inali ed una eruzione papule bollosa con astenl:a intensa: nei pr,ecedenti er·anvi un morbillo ed una colite; la malattia si era iniziata una diecina di giorni prima, con malessere generale, cefalea, dolori .3Jle gam1be, di poi vomiti, diarrea, febbre. Obiettivamente i medi·ci notano mo·d\ca tiemperatura, papule rosso scure, alcune c·entrate da ·un,a veBcicola ·a contenuto e·m orragico, disseminate s ulla su1p·e rficie del corpo ol~re a chiazze eochimotfi:ch·e: sulla mucosa 11ngu·a le e d el retroib occa dei n oduli e delle erosioni sanguinolenti. Notavasi una sin1drome infettiva caratterizzata ·da febbre, pallore, abbattimento, leggera spl enom.egali·a, una sindrome dolorosa localizzata alle masse musco~a.ri , specie 1degli a.irti: inferiori, senza sintomi di polineurite, senza lesioni o·s s,ee od articolari, una sin,drome digestiva ed aid1dominale con inapipetenza, vomiti, dolori addominali, meteorismo , feci sanguin olenti, una sindrome di n efrite ematurica. In v.i ta la diagnosi rlmase €$itante fra una l eu·cemia aicuta, un·a sindrome di porpora con n efrite, -e f·u pensato anche ad un vaiolo emorragico. All'·a uto'Psia (il decorso fu estremamente· breve) fu rilevato un quadro anatomico particolare rap1presentato dalla eruzione dissemin ata su numerosi organi, con predominio sull'integtino,.. ·d i piccole nodosità bianco gri.giastre, con sede· sul tr·a gitto .delle piocele arterie· e la cui stI"utturc. corri·sponideva esattamen te a qu1e1la dei r1oduli in·f iammatori arteri-osi e peri·arteriosi dell'arterite nodosa del K·u ssmaul: o.b literazione co'm pleta od incompl eta del lume ·dei vasi per mezzo di un· e~sudato fibrinoide, spesso in stato• idi necrosi, ispessim·ento e ·disorganizzazione delle pareti vascolari co·n disso·c iazione o, distruzione delle 5,u e· tuniche ·elasti'che, infil trazione dell'·avventizia a mani.cotto di polinucleari. A fianco delle qua~i alterazioni se ne notavano altre di natura secon•daria con les"ioni glomer ul ari nel rene. 1Nel quadro clinico di .q.u esta malattia, tre sono· i sintomi · comuni : f:ebbre con .gin·d rom·e inf ettj va acuta, astenia ed an·emia ai quali si aggiungon<>'


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2001

SEZIONE PRATICA •

~intorni

in raipporto con l a localizz·a zione ·delle nord osità; mancano rararne11te i sintomi addominali e diigestivi (vomiti, meteorismi, ditarr;e.a) tali da far p·ensare talora ad una peritonite. Possono osservarsi sin·tomi nervosi ·dipendenti da lesioni delle arterie piel'iferic l1e, !Più .sip·ooso i dolori traggono la loro origine dalla miosite che sem bra · molto fre.q u.ente. Sono quaisi .·oost·anti i sintomi renali: oligurj.a , alb'Ullninuri1a , ematuria, cilin,d~urja. Sintomi variabili cutanei: eritemi, chiazze. d1 por1pora, ve&ctco1e, e, più tm1portanti, nocpuli sottodermi1cì eia un.a t·e sta di spilla a un pisello. Evol'uziqne ~cut'8. o sub.a1ciuta. Il poli.m onfiJsmo di questa malattia h,a fatto d11s tingu·e~"e n t1meriQse forme anemfoh-e, forme cutan·ee, formè r.enali, ecc. Ma Jie Yarie forme cliniche descritte .n .on sono ri'f•eribi'li· che alla campar.sa di qu~sta o quella s indrome in modo fruiste ri1S1p etto alle altre. La 1diagn,osi i11 -vità è imposisibi1e a m eno che non si ricorra alla biopsia .di un0 dei noiduli Btpe-cie 1i:ngu·ali. La patoigen~si della panarterite no'Closa di Kussmaul è ,sconosciuta: Virch.ow, Chvostek, \V·eich selba~qrn ammettevano u na Òrigine sifili-" tiea, opinione oggi abbanidonata. E più v·erosimile che ... si tr.atti idi una infezione: for&e a ger.m e specifico, for $e a virUJS fi'ltrante . Discuss i sono i r1sultati dj inocul1azione a1le ca vi.e ed ai coni•g li ottenuti da Hann, Frie dri dhs, . H81I'Tlis.

giorni dopo. Queste g·angrene per embolia son o ,dovute ad (aJ:>lite~azione de}le arteriole 1periferièhe_ <la .p iccoli coaguli stacc.atisi dalla sacca aneurf&1nati1c a, probabiJ.mente in segiuito ad una~ in'fezio11e late·n te che · h·a rammollito gli strati SUfPerficiali del coagulo rosso, · co~ì cprbe provano gli AA. in un caso che illustrano. L'ihfezione del sa c-co non Bi manifestava clinicamente con segni apprezz.a bili nel caso rtpo.rt?-to. Si trattava di un uomp idi 55 a. inviato nella Clinica chirur gica del ·p rof. G·osset per una g·a11-• . '• .g rcna, ritenuta diabèti-ca, del piede destro. Dal 1925 il paziente avvertiva, se si af.faticava, la gamba d. più pesante della 1Sinistra, e ieggero ' g:onfiore. · Nel giugno · 1926 polore at.roce ed : improvvi so a.I .p ie·de d., impossibilità di movim~nti. · Dal 1p rin10 giorno colorazione tosso-viol~cea allo stes$ 0 piede, specie, alle dita; dopo 5-6 ·giorni 4° dito n ero, 1° ·e 2° violaceo. Riécv·eratosi <,top.o 15 giorni presentava fenomeni di gangrena secca 1 .Più o m eno avanzata a carico delle dita ed ede1na fin-o ai malleoli, senza linfangioite ; inoltre s co·p rirono l 'esi1s~enza di un aneurisma popliteo lungo 7 cn1. lar.g o· 4-5 eme. s11•p erand 0 di poco la pi ega di flessione della f oss·a .p oiplitea d. , con punto ·di partenza dal limite inieriore della 1can-. nula di Hunter. Al disotto ·dell'aneurisma era.· scomparso il. battito arterios o, tantp nella tibiale . . ch e nelJa pedi dia. L'oscillometria rjce.rcata .al MONTELOONE. • collo del ·piede dava ·piccole ·differenze dal lato sano. Gli aneui·ismi poplitei complicati a gan-I/esame delle urine rivelava la presenza di " grena e il loro trattamento. zucchero (4 %0 ) . e .on una prima o•p erazione PetitDutailli·s estir· , p ò l'aneuris1na con le 5 arterie ar(PETIT-DUTAILLIS e THÈODORESCO. La Presse 'J\1éd·i• tico1ari, che sboccav·a no nella sacca . Si praticacale, ,n. 32, 21 a,.pril'e 1928, p, 497). rono culturP sia d ei coag uli contenuti nella ·sac.ca \ La gangrena è J.a complicazione p iù grave degli che della iparete, coltivan•d,;0 stafilococco .p uro. Si "·. . e,. quanto un ane.u,riismi arteriosi, speci e d ei poplitei; nella l ettrattava di un aneurjsma, ~acciform teratura se n e rinvengono rare ossérvazioni, forse inand.a.ri110 , forn1.ato da coagu li a .strati concen• percnè g}i aneuri•smi appe·n ·a riicono$ciuti sono tri ci, dei quali la maggior parte era trasrformata oiperati. in tes$uto fibroso. L.a .c avità contiene liqui<l·o rosilJa t·e:rapia può essere diret ta a·l l'a.mtputaz.i one . iSastro granuloso, costituito d.a infinjti coaguli midell'arto a mpnte dell'aneurisma, 0 d a valJe di 11uscoli. Guarigione per primam . esso, quando è ·a vvenuta la limitazione, dopo ·aver Nei pirimi giorni i distulfui circolatorii a carico agjte> 1prima sull'aneurisma. l\tla f' ind1cazioue tedel pied~ pf}g.gioraro110, ma poi miglior·a rono nora,p entica è ' legata al m eccanismo in base al tevolmente tanto da poter far pra:ticare un'am' ·quale si è determinat·a la gangrén·a . Essa pnò · iputazione alla Pir·Olgo1ìf dopo 'CiTc a un mese c-0n aversi per: ' gu.arigio~e per primam, e d ottima funzj9n e d el 1) Trombosi estensiva che .parte dalla sacca l'a.r to doipo un , anno e m ezzo. Contem·p oran eame·n aneurismatica; in qu,e sta forma le amputazioni te era stata 'e $pletata la cura insulinica. conservative non ~ono. inq.i1cate. .B asandosi su questa OS$ervazione gli A.A.. cr~­ 2) Gangrene da emboli e: più fr.eiqu·enti idelle do·n o che nelle gangrene p er embolia, compliprecedenti si presentano ~otto forma di gangren e c.anti ane·urismi1 poplitei in principio è sempre :paroellari, distalj, interess,anti uno o più territorii indicata l'as·p ortazione dell'aneurisma, quale che . . del ·pj ede. Si presentano sotto forma di dolori sia la sua is ede, alta o bass·a, provocando così la . h.ruschi ed atroci alla gamba , od al piede, raflimitazione della gangrena e :p oten·do p.r ocedere fr-edd·amento, torpor_e, impotenza più o meno marin seguito a~ un'.am·p u t:azione economica. cata dell'arto; ·1a gangrena compare uno o più 3) Le gangrene consecutive a rottuTa della 1

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IL POLICLINICO

sacca dell'aneurisma sono le rpiù frequenti p·er gli aneurismi po1plitei . In si~ili casi .~ i è portati ftll' am1p utazion e dell'arto. Soltanto in 8 osser.vazipni (illus\rate da varii AA.) ·di casi di ·questo gene.re si è tentata la conserva zion e dell'arto p er. trattamento preventivo sull' aneurisma. Per lo più n·o11 si tratta ·cli rottura fran ca d'emblée, ma di fissurazion e d ell.a sacca e di un ematoma peri·a neuri·sm·atico. • . Ed in qµesti .casi si tratta anche di gangrene parcellari ·dist·a li. Quantun.que le condizioni oper atorie siano 1pit) gr~vi delle ·p reced enti per la 1p·r esenza dell'ematoma pariane:u•r.iismatiico alcuni casi pulbibliicati di1noetrano .la p ossibilità di un' inte.r vento conserva'torip. Su 8 c a~i 11ei quali fu fatto il tentativo si ebbero 8 guari.gioni e 2 morti . Ed i 2 morti si riferLscono a casi n ei quali tale concetto terapeuti~o si era esteso oltr e i limiti , giaoch.è Vi era s!f acelo di alcuni muscoli delÌa ga1nba: in a.I tri tre· casi nei qu.a1i si ten tò. la resezione d ei muscoli gangrenati si eb,b e in ·d ue morte p er setticemia. Quan·d o l'as·p etto d ei tessuti è· buono si pt>ssono élitten1der e e!f·f·etti buoni dia.Il' evàcuazione ·del'l' ematoma e daJll' asportazion e d ella saicca an·eurismatiica (Qu1enu, Duflan•d, K·e.m Jad·en·at) o della semplice legatura dei vasi: a monte ed a valle d el] ··~.n e uri1sma. L ' am1putazione econ orni ca del seg1nento di arto gangrenato s1 p.rati.oò. in seco·n do tem1p o. 1

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JURA.

RENI E VIE URINARIE.· :Oistopia i·enale crociata. Journ,al d' Urrologie Méd~cale et Chirurgica.le, ago.sto 1927).

(J. G.

·GOTTL IEB .

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La distopia r enale crociata è u.n a malformazione congenita, otto volte pii1 rara d el rene a ferro di cavallo, in c ui i due reni sono s itiuati. in un solo lato, mentre g li strocchi uir eterali in vescica . sono in i&it1Iazione nOTmale. On uretere deve dunque i11croctare la linea modiar1a .. .!\. volte i due !'eni, tr o. van dosi, in 1q uesito caso, 1nella vita en1brj on aria d.o. r i lll sol lato, possono saldarsi pi ù .o m~no prer uno dei loro po li; m a q11e~to fatto ~ del tutto .secor1dario. Il r en e distopico, .genercà.Jmente è situato inferiqrmente (8? ·%), e prf>sent·a i caratteri della distopia ordinaria . . (lobaitura -e1nbri10Ìlairia, .direzione atipioo d ei ' ' U,51, er.c.) . Q11r.sta 11mlf orm azior1e pri.• IIìa O.ell uso corrente d ella J>ielog·r afia è stato un reperto d'a.utopsia (55 Célisi), ed in questi ulti mi . • tempi si son çon osciuti 31 casi clinici, di c11i 14 lJen ùia.gn05ticati pri1na .dell'atto oper atorio. Il irene distopico ,a cal)isa del deflrusso cattivo dell 'urina va. -~ acilment.e soP,"gett.o ad lfLlterazioni: idro• n13frosi, pion efro~i, calcolosi. I~ia diagnosi esatta. si fa. 1Srolar~l ente colla urelero-pielograifla bilater ale . •

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[ ANNO

XXXV, F ASC. 41 ]

Nel caso rif erilto dall'.a•utore il rene distopico causava al p. dei dolori dt1rante il decubito supino per pressione su pleSISi nervosi; p er cui fu pr.aticata, con pien o i.Su cceisso, u na n efropessiJa. I.a distopia crociata, diag11osticata per caso, n on esige aloun.a terapi~; ·quando p·r ovoca cÌei distm·bj clililici, ~algia;no le stesse indicaz.ioni che per la sempljce distopia. • 1

V. LOZZI .

Stenosi ureterali: (SCHREIBER .

Surg. Gyn. and Obst., ottobre 1927). .

.

L'A. ha compiuto uno ist·u dio cli.nico anatomico e p·ato1oigico su 100 cadaveri dell 'JstitJuto di P.at ologia di F1ran cofortl·. Egli giu.ng-e ·alla concl'UJsrione che 16 stenosi 1ureterali s j debbono con•5iderare come una é'nJtità n osologica ben definitu. Egli l'avrebbe trovata rnel 12 %. Ritiene che sia,no m•o lto f.requenti l e iclro-ureter.o, nefrosi latenti (n ella s·u a sta.ti.stica ii 10 % dei casi). È raro che la stenoisi ureteftale si.a d oV'uta ad uri proce,s so i·n ftr1mmatorio ti:t:lla parete u1retera le S1tes~a , più frequente che siia dovuta ,ad uu 'accen t11azione d ei restringi1nenti fisiologi ci ctel lume ureterale . .t\.lbre cwuse sono : pnocess1 i.n fia 1nrr1atorìi an1r1essia1Ii con ·O sen za trombofl ebite e cubite croni ca; ingino ocd1iamenti dovuti a 5,tJr.u tture o organi c11e in orocia110 l 'uretere, sopratutto i v.a,sii deiferenziali n el m.HJschio a le arterie uterin e nella don11a. Si df:Ve infine r jcordiare che esisto.n o ·n·umerosi • lìnnti in oui jl l nrr.. e u reterale. si. restr1ng·e e I.a r11nrete si ispessi·~ce: norrnaltnente: la zona j-11xtaYescica1e, la zon a jli.a.ca, .jiùl ~j,g.amer1to Jiargo j1J pL1Illto di incroci.o con l 'arteria u t erin a, o con i vasi deferenziali, la zo11a dove 1sd. trova l'.arterin ipog·rustrica obliterata.. la cosidetta form1az,i1o ne vu lvolare •juxtia.vescicale. VITTORIO GHIRON . 1

• • Formazione di una vescica urJnar1a artificiale.

(iB . M. GAHMSBN. Zentral ùlalt 1~27,

f.

Clìi'tl('l'fji.e, 9 , 7,

n. 28). 1-.-'iA. ha a·v·uto in c ura tre (lor111e portatr lei vi 'f:ùstola vesicico-.v.agin·a le ·a n1pia, piì1 volte 01perai l' senza risultato. P er ripaTare all'inco11tinenza cli urillla J' A. è ricGrso .alla foI"n1azi one. ù.i una nuo va ·vescica utilizzanido uri tratto del t enue, anziclNJ • ùel c r asso, come è stato fatto in e.a.si di eicto1>ia v es citc a1e • L'orierazion·e consiste nell' isoJare un tratto di in· testino ten ue presso il c·ieco, e for1narnc un ·a nell o d•i 12 cm. ci!ica di dia.metro, con un 'a11wsto1110 .:i ter1nino-terminale dei due. capi. P oi vien fatta un'incision e al limite tra pelle e muco~a d ell'o rit'ici o anaJ.e , 1n modo da rimanere all 'i11 te rno dcl lo fifintere, e di qui si 3'J)re una via attraverso iJ

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rANNO XXXV,

FASC.

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SEZTONE PRATICA

setto r etto-vaginale, fino a raggiungere nel Douglas, dove si era portato, l'anello di intestino; st porta l 'e5iremo più bas.so di. que~to attraverso alJa via fatta e si fissa all'incisione. Poi si im,p iantano gli 11reteri suJ tratto di intestino. L'operazione è si ata fatta dall' A. una voltà in due temp1 (1° formazione della vescica, 2° impianto degJ i 11rrtcri) ,p.cr tentare con lavaggi 1(li reniel·er c quanj o $teri le fosse possibile il tratto d i intestino i.solato, prima rtì innesta.re gli ureteri; ma fallit o q 11esto scopo f.ece poi 1'01p1erazione in un sol tempo. ·r ri snJ1ati ottenuti fi.1rono che in nna donna s i <'hbe in un prin10. tem,ro con tin enza compl'et.a. più tRrcl i solo àinrna, mentre di notte la d. do\'(.\va svegliarsi ogni oira p er n on r>eTd er e }e urine . Xr lle ::i1 tre d11e donne si ebbe contjnenza compl r t..a, ma i n nna pi elonefrite. J_,' A. n on ha mai nvuto a lamen tare fenom eni di avvelenamento n"lle s u.e operate, contrariamente a quanto era da t( rnere per la 1permanenza di. urina nell'intestino 1

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f PTille.

r vantaggi rli qu esta

o·p ernz~on o,

s ostenuti òal1' a 111 ore <1 i f l'On te aJl'impiar1to d egli urct,cri n el r 1·n~sso , sono spec]almente l'indipendenza . tra nuova vescica e r etto,, la minor quantità di haltPri contennta nel tenue .. ond e il minor p eri colo di infezioni ·ascend en ti, ]a minor diffi coltà tec11 ira a·cl l'osservazione. P.

I

STEFANINJ.

Su le leucoplasie delle vie urinarie. (11 ..L\LLE ~IANN . J07lrnal de· Urologie,

n . 6, dic. 192e1.

'

T,' .·\ . rjporta stu1di

e teorie su talé q•u estione ril O\'an·d o ch e, rn·al·graid 0 ile svariate spiegazio1r· (·1l ~ si. sono ad'.,faic,di1a·t e, la con osc·e:nza non è ar eora · completa. Sebene molti agenti rrnoribosi e vari processi patol·o,g ici sieno reputati carne c8Ju.s e rl Plla formazione ·di leuco1pJasie, tuttavia in mollt:ipli~i casi questa af,f ezio.n e si most.r·a assolutan·iente in dip endente da altre, e tailora, anzi, costitni~·ce essa stessa oau s.a di p.rocessi infiarrn·m a. tori o tumora}j. La sifilide, la t·ubercolosi, la . calcolosi e tutte le infiaim;m.azioni in gen ere, s.pecifjohe o no, son o stete poste dai vari autori come ca1Use d·e temninanti, o almen o predi1s ponen t.i, alla fnrrnazione 1di l eucopJ.a sie. Esistono , p erò, ceirta1nent~ leuco1pilasie prtmitive dalle q•u ali po·s sono rfr rivnre proic essj infi.a1rruma;tori ad an.damento Cll'O· ni co, ben igno , fi110 a che non a:S's uanano - o per ~t{;cent nazione iClei fatti infiammatori f;tessi, o per d1?gen crazion e t umo r ale - caratt er e di mali~ità. Il q11adro clinico n on è frocile a ·descriv.e;re; tutta,vi a I sintomi che ,p ossono r Ì'ohiamar e Ja m ente . Yrr~o taJe affezion e son o: ài~tJurbi urinari ( disuria po,l lachiuria, stra:u1guri1a) che spesso si mantPngono per lnnghissim·o tempo. con an1cl a1mento 1

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in tr,11n1ittente, con ematurie anche 13..bbon·d anti, 1na rare, con 'Piuria aJSsente o scarsissima per molto tempo, ipiù intensa a grado avan27ato d'ella lcucop~asia. Di rilievo importante sono i prodotJti cl i ·dcsp'l.1•rumazj one presenti n ell'rurina sotto form·a cli Jn.embrane è sfaldamenti epideTmoidali, le oui eelluJe avreiblbero la caratteri.stioa- d i1 oontenere gl ir·o:geno, riel m·en~.re questa iSostanza è assente n P.ll' e1p it elio n or.male 1a.ell1a vescica. · .t\ Jl)lmessa :J.a esistenza di leu1CopJas'i e primitive (H 1,eoène e6·<}l.u1d e ·del t'Ufto le secondarie) si d·eve <:~ err. arne la spi egiazione, la q·u ale secondo l'A. va trovata in inollusione •di g.er.mi ectodermici nel clotto ·di W!Ollflf da cui si svilrup.p a l'uretere e ~ l bn.cinetto. 1La inc·l u·s ione .stessa si veriifie.lh·erebbe in • • quel periOldo di svi luppo embronario i n oui il t •Hnal e pri1mit)vp r esta temporaneamente incl~o r~ell'ecto,derma. F. GRIFI. 1

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f.

Klin . Ch'lr., vol. 149, ,p·ag. 762)' .

L'A. ha potuto os•servare a 28 anni di di~tanza cl ue ,p azienti o.p erati dal · Subbotin per epi~padia totale con in continenza di orina. ,,, •L'Qper azion e era .stata così e~eguita =· in · posizi'one ginecplogica del inalato taglio cl1e dalla base ·del coccige arriva all'an o. Amputazion e del , coc c~ge e preparazione della parete i)OSteriore d el r·etto; .questa parete viene div:iis·a nella sua metà jn senso verti•cal·e. Sulla gui·d a di un dito introdotto in veS'ci1ca .Si cr·ea un orirfizio di comunica~ zion e cpn il retto attraverBo la parete · posteriore della ·vescica e la parete anteriore d·el retto. Si scolpi1s ce allora a spese della ,pairete ant. del rette, un lembo a V roves·ciato in m odo d.a c r eare, 1doipo aver ·suturato i mar.g ini, un tuibo ?he m ette .in comunicazione la ve&crca con il perineo. Si sutu• rano i margini della breccia anteriore d el retto e i ma·r gini della inci·sione verticale posteriore. Dopo guar igio_n e della ferit a operatoria si chiude anter1ormente la vescica. Tutti e ·d ue i malati osservati sono capaci di nna continenz·a di 2-3 ore, le orine sono limpide. Il P etrow ricorda come .Subbotin a·b bia cercato di semplilfioare l'o.perazione. Un grosso trequarti curvo viene cpn.f itto, attravevso la }larete posteriore della v·es·c i1c a, tra )1 r etto e il connettivo p erir·ettale facendo us1cire la punta tra lo s.fintere eis terno e la mucosa a nale. In un socondo tempo si sar.ebbe 1prov:vi'Sto a chiu1der e la ve~cica. Il s. ·cred.eva possibile una epitelizzazione 1della n eouretra così cr eata m a alcuni tentati vi ese· guiti furono altrettanti in'Su1ooes'$i . 1L ' A. cr ede che si ipossa riprendere l'idea prov1

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veden•d o a otten~re un canale epitelizzato ·co11 un t rapiantp li1 bero sul t:i!po delle plasticl1e- per l' uret1·.a. NQn cred.e indic ato l'intervento alla Subbotin nel la estrofia vesci'Cale perchlè in que$ti caisi il periton eo g·iun·g e molto in basso e l'operazi-01. . e è seguìta d a peritonite ,c erta; in questi casi" dà la iprerfer·enza al traipjanto ureterale n·e l colon, mentre nella epi!S{padia totale con i n c,o ntinenza di orina con·siglia di prati•c are l 'cwerozione di c-ui Ila visto l 'ottimo risultato a di.stanza. 1

VALDONI.

FARMACOLOGIA. \

Le proprietà antit(•Ssiche e antimic1·obiche del salicilato di sodio. (V INCENT M. H. BUllet. d e l 'A cad. de. Nled.,

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n. 28,

luglio 1928) . . • ·L'>A· prendendo spunto d a sue 11>recedenti ricerche eseguite fin .dal 1907, secpn·do le quali aveva tl·~ hi·amato l'att·enzione · sulle . _ prop,rietà .ch e pos~iedono le c-Omlbinazion1 s...odichoe degli a-cidi ' oleico, rr1ar,garico, .palmitico, idi n e·u tralizzare in vitro, 1i-eUo spazio id i 30 ·m inuti a 18 ore, le t.ossine micro·b i:che ,più attive , ha ,cercato di rvedere ora se alicune so sta~ze non ieoll-0idali aves$ero uguallllente 1dell-e pr-0iprietà n·eutralizz·a nti v-erso le tossine: Egli è rius-cito a ie.on sta tare che l'antipirina, il piramidone, così come un certo numero di sali (sa.licitato di sodio, il bertzoato, ecc. ), hanno ' eftfettivamente, .a gradi 1diver si, il .p ot·e re d 'inibir.e una ·qua n tità d·e tsrmin.ata di V·elen i 'microbici. L'A. ha rivolto 11>erò in special m oido la sua attenzion e a1 salicitat.o idi ·sOldio, come quello più attivo fra i .conpi finora studiati. E noto ieome esso, oltre che nel rel1matismo articolare acuto, è indiic.ato ' ne}le infezioni .b iliari, nell'en cefalite . letargi-ca, nella ·Corea a1cuta, nella s clerosi a ·p iastre. Come agi~ce questo medic amento? · .L'.A. h'a constatatp ch e la soluzione satutl'a di salicitato ·di sodio (1 1g r. per 1 eme. d'ooqiua) -inattiva, do~o un contatto di 3 a 4 giorni, alla tem'Peratura di 38°, 4a 50 a 250 dosi :m ortali, .p er }a icavla, id i to'Ssina tetanica. tLa neutralizzazione è !P iù etìfi~e; .quan·d o il contatto iè più ptl'plun·g ato, e a 50° 1è più raipida e più lforte eh€ a 38°. • ' ·Il sali:citato di sodio si è mos·trato ugualmente <l otato di un 11>oter.e .antitossico verso la tossJna rtel ·b. col i, 1d-el yibrione setticp. · Nel fenom.e no ·d e}la 1:leutralizzaztone delle tos. •. sine microbich e, il salicitato d:i sodio agisce con il suo ione sa.l iJC'b lico. ·Su esso inrf atti si fissa l 'elemento to~sicp. . Il benzoato sol ~zion.e satura (0..50 gr. . di. sodio . in ' per i -cm.e. •d'aoqua). ·h a· manifestato •p roprietà un po' più ·de'boli v-erso I.a tossina tetanica.. . : Questi risu sipieigano .gli, .efrf etti . ltati .. . . determinati dal · sa1icitato di sodi·o nel reu·m atismo airtioolar~ 1

[ANNO XXXV, FASC. 41]

1I. POLICLINlQO

acuto e n egli _alLri .p rocessi u caratter e i1i.retiivo. , AlLe11-urui uo l' atti\'ità ~elle tossine che in1preg11it110 gli u1n0-ri e i tessuti, il s..al1ciiu.to al.lbati::;n. }a febbre, e indi;pendentem.enlie da11.a sua azione analgesica, rende il $Oggetto ipiù ad-atto a <liife11dersi con tro il germe patogen o. Del II'&Sto , come la toss ina tetanica 11a un potere en·ergico id i r epulsion e 1Per i leurcociti, l 'A. ha constatato . ol1e la tossina saiicilica ha un'azione Chemiptas s'lCa positiva media per qµest e eellule. iL' A. poi ha voluto .saggiare se ugualme11te il saliicitato di sodio a:bhia q'UJalità antisettic11e, e dai suoi r isultatj. può con cludere iche se esso n on possi-ed e un'influ.enza batt&ricida, com1p·a rabile a " , tutta via si a vvicintt quella dei forti antisettici molto a1gli an tisett1ci di m edia intensità. lnJfin~ l 'A. ha 9 sservato che questo sale atter1ua la virulenza id i alcuni mtcrobi qualri il b: col·l, il pioclaneo, il b. p erfringens: dO\I)·o coltura in brodo ad1dizionata idi una de-b ole 1quanti tà d i saJi citato di sodio, si può inoculare _a questi animali, senza effetto nocivo, Ja d ose c11e n orma l1nente li uèciclc. ' lGonc Ju,dendo l' A. dice che q. u oota tripli ce pro. rpri età: antitossica, attenv,a~ite e anti batterica dci! .saljcitato cli sodio (e.d an che del benzoatp) m erita di .e~sere m essa in eYi•denza, p er.chiè essa rornisce una s pieg·azione degli e.f1etti ~erap eu tici esercitati cla qu esti medieamenti in .ai.cune malattie. Da tali conclusioni perciò, i medici prati·ci possono, tenendo dont0 delle .èontroindi~ azioni , est en·dere l'u.so di questo medicamento a.cl alt!fi stati tossinrfettivi, f a:cen·don e beneficiar e gli ammalati. 1

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. A. POZZI.

CENNI BIBLIOGRAFICI . . I

E. ·B RU ì\IIPT. Pré cis d e Parasitologie . .M.asrson, ed. IP·a ris 1928. Prix 100 fr. 11.1 li:bro dii Bru:m pt è alla sua quairta edizione . Pur manten.endo il caratteire dei cc 1p.récis », è au 111enta to di mole e m esso al •corrente dei grandi progressi che la paraS$itologia ha percorso in , questi ultimi anni. .E sso è divenuto cosi una vera miniera, utile per lo studio e per la cpnsultazione. L'A. ha cercato di aggiornare il volume: · nei capitoli riguardanti l'amebiasi, le spirochetosi, i flaigefla,ti, gli' emosip oirirli, l "elmin.tia;si, le filariasi, la micologia sono stati aggiunti fatti nuavi e ·&coperte r ecanti·s sime, anche se alcun e di ef'·se attendono ancora una definitiva conferma. Un numero adeguato di figure dim ostrative è stato ag·g iunto. Il libro ·d el Brumpt ha così g uadagnato in m odernìtà, non s o se ha guadagnato in chiarezza. 1 Esso è stato scritto per studenti, per m edi1ci, specialmente iper m edici coloniali: purtroppo, per n .on ingrandire troppo la mole del volume, l'A. spessp si limita a brevissimi ieenni, che non 1

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XXXV, FA.Se. 41J

SBZIONS PRATICA

dau110 cJJ.iaro il concetto della. novità se non a chi già ia possiede. Raip1presentano u11a I'agionc ui disagio e la con.r·usione eh.e r eg·na ancora iii ueL·e r1ninati ar.~omenti e la de6crizione morfol ogica stringata è spesso non su.flficiente. Chi l egge per es. il capitolo s ulle amebe non apprende icl1e dei nomi nuovi ma non trova nel Jiibro gli ele1nenii sufficienti p er il riconosciment o ,d i ess.e. Così per le l eishmanie. Noi c1 asp etti.amo dalLa ,. co1n.petenza, da tutti riconosciuta, del Brumpt ·uri co~·pleto trattato . idi parassitologja, in cui la ~a,.te monfologica ab·b ia il suo adeguato sviluppo per la comodità degli studiosi, ch e non raramente si trovano a letto del malato e sul tavolo microsC-OtPico ·davan ti a dirf1fÌ'co1tà. graivi , non ·su~ perabili ·p urtroppo con la gutd-a e l ' ausilio di rn o lti dei libri di .1parassitologi a attuali. 1'. PONTANO.

ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON~HESSI, V Cong1·esso Medico 'Internazionale nei· gli infortuni sul lavo1·0 e le. malatti~ professionali.

Il Congresso si è s,·olto dal 2 al 6 seltombre c. a. a Budapest. Vi l1a11no partecipato meçlici ·di tutti i paesi ielel mondo ed è stato molto 1i1nportante per il numero d·egli intervent1ti .e 11 inteJ?esse ·Ù·elle r elazioni e 1delle comunic azioni. L'or·g aniz zazione del Congresso è stata perfetta, grazie al l ' int~lligente a.ttività del Segretario Ge11eral·e Prof. Gjo•rig·io GortYay di Bu1daipest. La scien za italiana era raip.presentata 1cla oltre cento congressisti, tra i quali i l)ro,ff. J3ion,d i di ,Siena, Della ve,dova e Lor~ga di Roma, Laltes di :Nfoùen.a, '.fovo e Ang·Je.sia di rorino, Folinea e Galbo · di Naipoli, Maiocaigigi di Gen·o va, Marangoni 1clj Padova, Ettorre e P isa <li :VIila.n o, Stellario dj l1A1tn1~n r 1\. J\11 a11:ualello per il personale add,etto -:Vlessina, Giulian i di · P n,rma. olla vi,yilaJtza satlita,ria sugl-i, alimenti e sut,i e J.,a J)1'lc1gazione in\)ata dal Governo italiano era IJeua1lde. Vol. in 32° di pa:g. 181. Ca.sa Ed. << SaJJresi<·cluta ·dall'on. Bon ardi e con1'pqsia <lal prof. J>ientia ». Rom1a 1~28. L. 6. . I~o rl:ga, dot•t. Sl1meone e dotL Cau <l el YliJlister o Un o -d ei servizi ptù del~cati eid i1n1portJrunti ,q:egli dell'Eco11omta , dott. Cio1ff i., .'p rof. CLampolini, pro1f. U1ftfi 1cia,l i Sanitari, è quello ·tlella vigilanza sugli Diez, dott. Dragotti e ·dottor R e.echi 1del l\lli nistero ' al.imenti e su'1Le bevande. Gener·a lmen te l'U:f:fiieiad ell e Corr1·u riicazionj , comtm . .1\- nselmi 1Per il Mini·stero . delle Conpor1azioni. lc Sanitario è co8'di·uvato da ·un perS-Onale, il La 1Cassa ì\azior1ale Infort uni era rappresentata quale pereiò 1deve av·ere lJa n ecessarr'ila. competenza <lal pro1'. Fornaca , la Cassa ·N azionale di .t\ssici1teetnicia spociifica, coane pure i raipporti che deb, razioni 1Sociali dal •dott. Giannrini, la Con'f.e d erabono inteiroOIT.el'e fra .detto personal e, g·li U·ff-iiciali ' zione ,Nazio·n ale dell' Industria ·dal 1do tior V.iglìani . . anitari e re- Puibtb1icl1e Autorità 1d:ebbo·n o essere ,IJ. Conig.r.esso è stato &perto dal Nlin tstro 1clella ben chiaJriti e compresi. Previdenza S·ocia·le e d el 1L.a1vo ro ·d ell' UngheT1ia L' A. noto per la su.a competenz1a in m.aterifa, 1ìV Ionstgnor Vaiss. Il discorso il1a:u1g uriale è stato pronun·ciiato dal Presidente Prof. TIBERIO VEREBÉLY, ha iwoyveduto a taiJ.e fjne con ·Ja p ubblicazione ' ordinairio di Chirur.gia nell'Unri.v.er sità . d i Budi questo malllualetto, redatto in form·a .p recisa ~ ·drupest. i1el mooesimo tem'Po clJi·a ra e1d ei.e111en tare. ,Fra ig·li italiani furo11 1chiamat i .a presi.edere l e •Esso quindi rappiriesenta un'ottima gu~d:a per Sezioni i Profìf. De~la Vedova, D~ez, Fornruca, il ·dipen,diente personaile di vi;gilanza e t'Utti gli Cjampolini, .L origa, Latte·s e Pisenti. Ur1ìficia1i Sa>nitari dovranno cuirare che gli ,ilnteNell1e serd.ute plenarie f'urono 1discusse le seguenti A. Pozzr. r es5·ati ne siano P'!'Ovviigti. r elazioni: 1

(Zurigo) tratta della d istinzione tra t1·a·urn:i, e malattie. La legislazion e sulle assic11razioni ·c ontro gl1i inif ortuni non prende ·i n 1constderazione l e difd' e~enze tra irufo.r tuni e malattie. Per ... ben definir~ : queste due catagorie di wfrfezioni occo-rr e tener presenti i· segu.enti p'untj: 1) uso gi,usto 1della parola.: irufortunio; 2) le eccezioni dell'aissicul'azion e; 3) la co11oscenza dP,ll'or.Lgine e ·dell'aggr avamento del:l e ma1atti e che sono la 1con. egu.enza deg'li infortuni. All'trufuori deg'li i nfortuni ben 1det erminati ve n e sono a ltri iche no11 sono rite· nuti indennizzabili, come lo spa·vento, le infezioni, i 1distur.b i dell'alimentazion e e d'el la vdta ·q uoti1dj ana. Cois ì non si aissi1curano le inrf·ezioni banali, Je ;ferite di ori~ine n o11 ben determinata e i danni causati dall' ruf\faticamento abituale del laYoro. Le nostre conoscenze .giunt~ oggi ad un liYello molto alto devono esten·d er e le loro basi. Occorr·e !perciò oh1è le visite period1ohe <lcgli .assi·cur·a ti si.ano ovun1qu·e incrementate. l{AUFFMANN

Importante pubblicazione: Dott. ARNOLFO CIAMPOLINI ~

dd Medicina Lega.le degli Infortund nel R . lt!t t tu,to d1 StudJi Superiori in Firenze • Medioo prinot pale nelle hrrovie d·i Stato. '

La traumatoloSia del lavoro nei rapporti con la lesse (AD USO DEI MED·ICI PRATICI) 1eoonda edizione completamente rifatta

e notevolmente ampliata.

Un volume di pa.giue xxiv-1004, nitida mente stampato su carta distinta ed artistica.mente rilegato in piena tela, con ins-crizioni st1l pia.no e sul dorso. Prezzo L . 80, p iù le spese postali di SJ>edizione. A.gli abbonati è concesso pagar~ tale imPorto in due rate di L. 4 O ciascuna, la prima subito e la seco?da a lla distanza di tre meei. Al ri-0evim'ento della prima rata. di L. 4 O si spedisce il volume in pacco P06tale

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2006

I L POLIC~TN T CO

rANNO

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r,1NIGER (Franieort'orte) purla

su i rapporti tra · i,11 f orL1.1:ni ed osteo·m ielite sU'{>'[Ht'rcrnt e, che si ver-i-

fi ca n o solo 1'al'1•ssimarn ente.

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Zor.LING ER (t1\ aran ) parla ·su11'artri.le d eforrn.a n,l c e te sne 1~elaziuni cori gli i n.fortu·1ti.. J~ r elatjv.a-

1ncn1 e .raro clic un irufott·u11io .p os.sa ueternlin are' l'af.fezionc. Del resto l e infiam1nazioni a1-t.icolari , · proclol 1e cla u11 ii-a:u1na no11 ·hanno· la prog1ìosi g 1~a\· c q11~J e g·eue1·aln1cnte si amn1ettc. 0

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(B ci-ua) espone la n ecessi tà cl1e il t rnttan1e11to «lellP les ioni 1<1a 'inJfortltnio s ia econo' TEJ N1'IJJ'1N

1nico qua11to rpiù è possibjle co1n111atjhiJ 1uen1e con Ja finahtà di ottenere i nti·g·Jiori i-i S'ult.a.rti , e ne ind ica i m .e zzi. 0

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01.1.1VER ·(·Ne\oV'Cast.lc) tl'atta dell'i11fl11e1Lzo dei velclll i.11d1lSlri.11/l su 'i va.1~i organ,i. Il piombo ,colvi sce 1più g1i operai g·iovani 1che i v ccc.h i, più · ~e • {tonn e ·ci1e gli uo1ni11i_. ·L 'assorbimento· del veleno a dosi .p iocoJ e 1na · per un lungo p e1··i odo determ ina 1cla11ni .più .gra,·i ·dell'ing·est1oI1,e 'cli uno o due'' <lo. ,i g1·.andi. - Il · deposito nei tessuti cl' un veleno rt• lati\'arne11to insolubile, come il: pio1nho, avvieno lenLan1 ente, ed alLretta11to lenta ne iè l'eliminazione: I sali di ipiorniJo 1niettati pel' via eniclovenosa pro vacano la m orte p er azi 0 11é d•i rett.a s ul cuore, la l)aralisi resp iratoria avviene 1p er daicluta delil a pressione sang·ui_g·11<L. :f ,'u.,vvelenarnento a1r-senicale profess ionaJ.e a &s 11n1 P sp·mpre la solita .forma a cuta. • 111 ri g uarrlo all'a\·Yele11amento 1nr!'curiale l'O. riferisce - i seg·11i. e·~ si nton1i riscont.ra1Ji negli aidcl etti nlle miniere italiane. Purla i11fine 1dc-gli opeirai ·ad·dettii aJl'i11d·11stria clcl nlesotorio e rl'i altr e sostanze radioatti1\·e. Ha ri scontrato n ecr osi d el masce.Jlare simile a ·quella J)rOYocata dal fosforo. ·Si 11anno aliterazioni an cl1e nelle ossa l t.111ghe. . ·L a conferenza è cl1iusa co11 una r elazion·e su lg;li effetti dei v.eleni 1in·dust:riali sul sangue. 0

XXXV, FASC. 41 )

sc ia n o 'l1.11'co~·a a dcsi•del'are ]l'o<lucaz•i one dei n1c, <lJci p 11"at:i!ca11ti, i tratta~nenti della paLologia elettrica, i11fine le conoscenze d~li ingegneri cl1e dovrebbero prevenire gli i11.f ortuni. << I Mem·bri rd el Con·g~resso pregano 1quin1cli i Gover11i di tutti i IRaPsi di !fare il 11ecessar~o 1pcrch~ il tratLa 1nento degli infortuni provocati ct.alla co1·i-ente eliettr1ca sia svjluippato ·dovutan1ente e nell a istruzjone preventiva e prati·ca le Univie1)Sità e i 1P olitecnici .siano corwenientPinente 011ganiz1Jati e pl'OVVe<l ll ti ,di instal lnzjOn•i ad·atte. 0CCÒFre Clle l e ' 1nisure ·pr.ofilattiche trion:fino; ma nell'attesa 1deve essere ass-tcurato un t·rattamento preco1ce .efrficace i1er poter salvar e Ja vita de1l 'jnfo1tunato o, al!rne. no, p er .a ttenuare in sefltlito gli effetti ~cl.ell' iufor111nfo. « Sa,r ebbc •i ndi1 catisSiin1a 1' csj stenza idi un 'orga11izzazio11c internazionale ocoupantesi di elettrolHttolo·g i a e di vg'icn e. Oc·cor re as$icurare 1::t forruazione cli urt tale organismo cl1 e in 1prirr10 liuo.go 1 <leve stu diar·e i mezzi })re·venti Vi -in a dozione nei di versi !Paesi, l e installazioni già esistenti iper l'e·Cluc-az-ione 1dei medicj, d ei tec n•i Ci e della granide ui as· a del pu·b hl itco. In oltre ·dovrebbe essere pretesa la di.f1fusionc di rnis ure J)rof ilatticl1e _ef'ficaci in 1.,utt.i. i 1P aesi idovs s i lavori con .corrente elettl'i c.a o dove esiste la p ossibilità d i 1'-re·qucnt) in·f ortuni elettri1ci. << 'iVIa :prima ·d i tutto 1 dovreJ)be' essere d'urgenza mi1gljorata l 'istruzionr r1elle nostr.c Flaicoltà, ls1qn, zione ·C1l1 ~ in mer)to è preca.Pia in tutti i 1P acsi. Occorr.e ol1e la patologria, la terapia e l 'igiene rle1la elettricità fa cciano parte 1del programma u1ffi ci al e •degli stu.dcn ti in inedicina ed in ingegne' . ria. Ogni m edico, 0 1gni ingegnere deve in effetti avt~ re •conosc< 3nze .p ratich e e teoriche per assi1ct1r.are la vita, l 'incùl't.rmità e la sai ute f }j ogni co.n• sumato·re di enet1gia elettri ca». 1

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DTEZ

(1Ron1ai 1parla .dello .sforzo nella patogenesi.

del pne'ur1Lotorace

e. dell' e1ùfisema sottocuta1ien.

Do·p o aver deplorato cl1e nella pratica in.f ortunistiica .s-i an1mettano spesso 'fattori traumatici come agenti etiologici uni ci o concorrenti idi S\'ariati p·rocessi morbosi, in vocande po ssibilism1 basat·i su osservazioni superficiali, o su ipotesi mal sicur e, afferma essere neces•sario, 1prima di riconoscere l 'esistenza 1di ·un n esso ·di causalità fra trau~ n1i e malatti e, sottoporre al v.a:glio ·di una ·r igorosa critica tt1tti gli eliementi che la scienza ci fornis·ce a riguardo dei rapporti etio1patogenetici che possono esistere .fra 11 ·danno arrecato nell ' o·rg anismo dai traun1], e lo sviluippo delle a·ffez ioni inorbose che ad essi vengono attributte. P er il pne'Umotora<Ce, pertanto, che da molti s i r itiene possa aver origine da unp sforzo acuto, è necbssario stu•d iare, in 'b ase agli eJ.em enti che la fi·sio-patol-pgia e la clinica •ci .forniscono, se ecl in quali ·c ondizio11i la din1a1n1ica co1,po1rea eh.e è pro- , pria ·dello sforzo, possa determinare la lacerazione 1della 1plenra e del polmon.e che è causa dfllla ' . penetrazione 1d el1l'ar ia r espi~atoria in cavità. P e r risolvere la qu est•i one è . nece:ssa·r io, anzltutto stabilire se durante lo sforzo intervengano n ella' funzione respiratoria ·condizioni ·ohe ciPt Pr1

(\ìienUJa) tratta id ei distur bi d ella sal'Ute vrovocati du.lla cor?·ente el ettrica . 1.i cuore c h e no11 batte più può ri1prendere a n ob·e dopo pareccJ1io ten11po la st1·a attività normale mediante la r espirazio11e arti!ficiale en erigi•c.a e prolun.g·a ta e ' mediante l 'a·pplicazione d i com1)resse di benzina sul~a regione cardiaca. •L a confeTenza cl1e ·h ·a vivamente i nteressato il Co11:g resso è sta·ta illustrata da numero'Se proiezioni dimostr.a tive. In s e.guito al~a conferenza del ,p rof. Je11)ne1,, i l i<lo.1.to1r KAL ~ifUS ha present.ato la s e1gu.ente mozio11e cli 0 è stiata ·aip1prov.ata dal Congresso: • « I 1 i\1eTI1bri d'el V 1Congresso Internazional e per crl i 1Intfo·r tuni ul .L avor o e le malattie professionuli. clopo aver uclito il raipporto del 1prof. Jellinel<, con cl u1clo110 cl1 e i soccorsi prestati tn casi ·di infOI't~uni per corr ente elettri1c a s ono insu·f ificienti in 1u tt i i Paesi. Le istruzioni clate iper i :primi SO'C corsi e la teraip1a ctella malattia conseguente non COl'l'i. rondono a1le esigen ze moderne. 1 .:\ lolto laJELLI NEJ{

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[ANNO

SEZIONE PRATICA

ininino ur1 au111ento della 'Pressione dell'al'ia e1i.doalveol:axe. A tal uopo l ' O. dopo aYer sottoposto a ra~s egna cri.tiica l e oipinioiI1i più antiche dei fisiologi (Harrey) che 1quest 'au1ne11to ammettevan o, si sof.ferma sui risultati delle esperienze ·d el Pieraeicini ch e ritiene esaurienti, i quali dimostrarono ch e la rp reis sione intratora;cica è sèmpre .eguale e nor1 mai auperior~ a qt1ella at1nosferica durante tutta la rf·ase co,i1a:tica, ave11d·o si, m entre si ·com1pd.e lro , sforzo, una pausa apnei ca, non una tendenza 1d el · tQrace àd espirare l'aria mentre 1p e·ridura la icl1i11sura della glotti•d e. ·Qu este esp erienze 'portano a concludere ·cl1e 1du rante lo sforzo non si verificano n el parenchima polmona·re ·COn1dizioni favorevoli alLa ·s ua lacer.azione. Un esan1e critico di tutta. la ca sistica nota conferma i risul tati delle .osservazioni cfisiologi cl1e. Tutti i pneumotorruci att ri•b ui ti a sforzi, non crurono che pneumotoraci spontanei, v erifiicati sj p er normale èYoluzi one ·di lesioni polmonari', la tubercolosi in 1P·r ima 11nea. Lo . sforzo in qu e'Sti casi non rappresenrtò cl1e un fatto puramente o·c casi on.alre SP.nz·a ,alcun valore ·d·etermin~sti•co nella produzion·e della lacerazione polmonare e 1quin1d i 1del pn·eum.o torace. P er l'enfisema sottocutaneo e mediastini·c o valgono le stesse constid e·~zi o ni e 1conicl u·s ioni essendo i·dentico ch e per il pneumotorace il loro m ·ec<.:anis m o patog.eneti co. Solo in alrc uni casi si può ammettere cl1e non Jo sforzo, ma la comt)r essione d el tora'ce c·h e può veri1i car si •durante l 'esecuzione di alcuni lavori , m entre la glottj d e si tro,ra chiu·sa n ella f.a se <!Onaiica, .p·ro1duca un • aumento della 1piressione endotora.c}c,a che .facildti, tn soggetti ·a paren chj·1 na polmonare leso p er p"'.'e gre&si ·stati morbosi , la co tn'J)arsa i.in proJvvjsa del pn eumotorace. L '10. vien e p ertanto :111e se;gu enti conci usio1ri: 1) gli •s,f orzj 1co!'lporei , ipe-r· 1quanto eocez.jonal1 i essi 1siano., è :di1nostrato c·he non d eterminano aL1 m ento della I pression .e en 1dopolmonare, la qual1e non divioota mai sup e·r iore .a 1quella .atmosferica; ~) si 1 può ave·r e un aumento di pressione ·durante l o •s for zo solo quand o •questo .sia accom1)agnato da en er gici movimenti del tronco e ·<l egli arti, o ·da atteggq.amenti d el corpo cl1 e r.apidamente e violentemente ten·qano a ridurre l'ampiezza idella 1cavj tà toraci1ca; 3) gli aumenti della pre.ssion e en1cJ oal veol a-re t.:ll ~ posso110 derivare •cla v~olenti att·i lavorati.vi uon sono i11ai tali 'dia Yi11cer e la r esistenza eliasl i cu cl t' i· tessuti ip l eu~ici e polmon aTi normali i11 1110<1.o da ;produrre la loro laceraz1one; · '•) Gli sforzi 1corporei non 1p1ossono· 1p:!."01dur-r·c n elli'organo r eSipiratorio ·condizioni .che ~açiUtino, an ch·e n ei tessuti già ininorati n e1la loro r esis1 enza da pre•gressr alterazionj n1or bose, Ja l or o rottura, e p e'flciò no11 eser citano alGuna a zione cui pos.sa .attri1bu1irsi un qual&i·a si va1ore patogenetico nella !formazione d el p11eumotor a ce e degli enfisem i. 5) 1'utti i vneumotoraci oll enfisemi ol1e s~ verilfilCano do1po Stfoirzi corpor ei non sono che 1

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pneun1otoraci ed ·enfisemi spontanei, forn1atisi 1p er naturalte .evoluzion e delle alterazio11i pr.ees1st e11ti n ella 1pleura e n el p olmone; lo srorzo i1on rappresenta che un fatto ·ca,su ale senza a lcun ·valore .p ato·g enetico n,e l deter:11inis1no q ella laceraz,i one polmon·are. 6) Può a;mrnettersi un i1esso di •con1causal'ità quando la rottura pleuro-:polmonare ,compaia 1dopo atti •riolenti lavorativi che in modo ,certo ri6ultino caip·a ci idi .p rod·u rre aum.8([lto della pression e endoalveol are. 1

(-yienna) tratta 1delle aff iriità tra carcino nia professionale e carci:n,oni a sperime1itale, ve11e11do alla con1clusio11e ·c h e eftfettivarn en te certe attiYi tà professionali a !un.g o andare possono de~ terminare n eoplasrni. ULLJ\IIANN

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(Parigi) tr.atta delle nialatli·e n,ervo se dopo i trau.mi. rConv·i en ·e disti11guere : 1) nlalattie n ervose la cui et iologia tr.a urnati ca è e.v iderite; 2) malattte n ervose, n ell1e· ·1quali l'influenza traumatica ·è dubbia o semplicem ente adiuvante. 1P er le prime rgl'insegnarrienti d~lla guerra hann o dimostrato 1a ct:r equenza 1de1J.e emorra;gie mi1dollari e I'imiporta.n;?:<;t idei di sif.urbi 1corr1motivi ai quali .attualmente .si attri.buisce un'origine orga- . nica.' Le lesioni d el midollo ·e 1dei n ervi .perifer ici 11anno avuto nuovi contl'ibuti. Lo stu·d io d'ella cat1salgia, ùeJla n eurite as·cen•d en te, dei dist urbi 1'isioterapici m eiitano d 'essere continuati. P er l e malattie •d·el secondo .g ruppo per .stabilire l·'influenza ·d el traù1ma 0 1ccorre : 1) ch e il trauma agi sca ··sulla re-gione corrispoI1 dente a ,quella l(lel sj•ste·m a n er,voso sulla .quale a1p,p a·r lrà la lesione; 2) c11e il trauma sia sufrficientem e11te jmportante; 3) cih e t r a trauma e J.a comparsa •dei di stt1rbi n ervosi vi sia un p eriodo intercalare non jn1medi ato , n1è trop~o lurrgo, nè tro1p;p o 1cort.o; 4) cl1e n el ·p eriodo intercalare esi•s.tano ·sinto1n ·i cl1e costitu1scan o come una 1catena ininterrotta tra il t rau1na e la malattia ner~rosa ben sviluppata. •.t\pplican·d o qu este regol e si potrq stabilire la azion e ·del trau·ma 11ell'a1poplessia. ta·r·diva, .nel • 1 morbo di .P arktnso11 , i1ella tabe, n ella se eros i a placche, l a ~aralisj generale. ·C ROUZON

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(Udine) parla del~a preven:.io11e derf li i ri for t uni ag1·i.co li . ;~on si 'Ptlò sperare ocl otten er e n e1 can1po 1degli in·f ortun i aigricol i i \Su cc.;es ~ i ottenu.t i n el 1campo 1della 1prcvenzio11e clegli infortuni jn1du striali. \Per rq uanto s i fa~cia , i risultati sarannu semp re n1odesti e 1ciò 1p er l e :;peciali co11dizioni n elle quali si. svol,g e il lavoro ielei òa1n,pi , totalmente . diverse 1da •qu el l e d el lavoro , ~1p1 ec•ial1n·énte delle grandi i1n.dustrj e. ILa stes.sa pro11a- , ga11cia. a m ezzo ·di aftir hes non ipuò a\· t=>r e cJ1e lln.a ~1ffi c a cia n1olto limitata, .gié1'CChè n el laYoro dei ca1npi n on r jicorre n essuna. delle con·rlizi oni clì r la r endono t1tile n ella pro1p a;gancla dell e gran<li e piccol e {)lffjicin e. Glli o r gani dell '..i\ssj curazione con 1ro gli infortuni agricoli ùeYono .p erc iò li1ni ta.re J.u loro azjone più C'h e alla prevenzio1l e degli in fortuni agricoli, all a attenuazione delle co11se·P I SENTI


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2008

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(ANNO XXXV, F ASC. 41]

IL POLICLINICO

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guenze ·degli iil'fortuni. E ·s iccome 'è ben noto cl1e da una rprima medi cazione ben d'atta dip·e111de il decorso ·di una ferita, l'O. ha fond·ato nel 1errito·rio della « 1Sam ;Nlarco ,, 100 posti di 1prima m edicazione disseminati nei luo·g hi montuosi do ve ' le icomunicazioni sono dit.ficili, i ·quali 11anno una « C·a ssetta di pr-onto -s occorso » , il .cui m,odello è stato stu+diato di co1nune accor·do colla Croce Ros·sa.. Italiana . .Si sp·er.a di attenuare 1 danni deri ra11ti <lagli ~nfortuni agriieoli. . 1

(1Modena) tr,atta dell·e ·alterazioni della

LATTES '

11erso'IU1Jli tà morale e sociale da infort?.?nio del lavuro. Con.si·dera le alterazioni ·del· car.attere e 1

r eclusione ipossono variamente v.alutarsi da un punto di vista strettamente economico. !l1n reailtà econom·i·c·amente par1anido la reclusion.e costituì-: sce un .sol.l ievo e porterebbe l~icamente aid una diminuzi-0n.e dell'indennizzo'. A.d ogni modo ·g li in·d:ennizzi pei distu·ribi ·della mor.alità e ·della ·con·dotta ·dovrebbe·r o essere vincolati in mo·do da evitarne lo sperpero e 1da garantire che il .fin.e dell'assicuraztone non sia frustrato . . iL'interess.ante comunicazione p·rovoca una vi va discussion·e all1a ·quale 1partecipano i 1profa. )3IONDI I

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TOYO. KOELSCH

(Monaco) 11>arla delle malattie profes ..

d·ella èonidotta d·egli · individui colipiti 1da inforsionali industriali. tuni, in ·c ui tale alterazii-0ne non iè indiretta p:sico·g ena-neurosi tra'llmatica - ma diretta, per PRYLL (Berlino) rra una disamina d elle in,"luenze ·l esione id ei centri nervosi. Allu·de a numerosi ·casi morbose delle di fferenti industrie, e SL~wIJI< in cui tali alterazioni - ivi ·compresa la crimina(1Del.f t) e JotTEN (IMiinster.) trattano ·del1la imporlità - sono clisg·i unté 1da ogni '.di'Stunbo intelletti,ro tanza deile va·rie polveri inellp .svilU'PPO d e1le affecliniicam en te aip pr.ezzabile e ormai ammessa la zioni polmonari -e ·della tuber·c olosi in ispecie . ' « ,Mora1 ins,anity » KVoquisitJa da tr.a:um.a cefali'co . LEJHMANN (Wurzburg) rifeflisce ci1e .gli avvel1enao da irufezione, tra cui l'en cefalite letargica già me11ti n,o n .J.1anno grande importanza n ella fr·eaocettata in taluni ·casi come dipen·demte 1d,a inqu enza +d elle malatti.e profession.ali. Ciò ha ·p otuto fortunio del lavoro. constatare in ·Germania mal1graido il grande· svi\,.i possono essere diYe·~··si graidi id i distuPbo: una lurppo in 1questo 1pae·se d elle industriè nelle qu·alii ·sin1drom e asoc,1,ale in cui si ois serva un deca.dl· si ad&-perano o si pro:du·cono sostanz.e tossic he. m ento· d el valore .s'ocjale, economico e f.amigliare, OPPENHEIM ·(Vienna) tratta d elle ·a11f·ezioni cutanee con ina11•canza idi iniziativa, mutam·en to ;Continuo professionali. 1L e lesion.i 1cutanee possono essere di occu1pazioni, ten·denza .all'ozio e all'alcool, e in.fi.ammatorie e neoplastiche . .N€·11e prtme ·h.anno una &in·d·r ome antiso Gi ale cl1e 1p-0rta aJla 1delinuna grande importanza i f enomeni ·d'idiosinc raquenza d'a1pparenza congenita, di 1violem.za o sess.ja, dì ana·filassi e di sens1'bilizzaz1ione. Per · le suale ed anoh·e econo1r1ica con alternative di passecon.de ·h a granid·e importanza la ·disposizion,e imsività e di ecc:iJtwbili.tà im·p ul:siva, ottundimento ·dividualte. Le lesionii 1po·ssono essere 1prodotte da d egli élJffetti e dei freni morali, ten1denza all'jnfattori ·chimici e fisici. , I gìanno è alla brut·alità. Qu•e sta seconda forma più grave prevale nei giovani; essa è ta:lora lin rapRilevante ·è stato· il nu1n ero 1delle comunj1cazioni porlo ·con manifestazìoni epilettiche che faciliche sono state lette in t:e sezioni deJ . Congresso: tano la. inter1pretazione . . · per gli iJnii'ortuni sul lavoro, 1per le malattie pro. 1L'aoce·rtamento ·delle r elazioni ~ra queste si.11fessionali e p·er la difesa del la.voro. . dro1ni e l'infortunio è delicato e 1dà luogo •sovente ' Interessanti lavori ·h anno .p·r.esentato m,OO.ici dl ' a contestazioni . .P oco serve. l'osservazione manitutte le nazioni civili, più numerosi 1quelli di inecomiale, poicl1è l'ambiente artirficiale impedisce dici tedeschi, italiani, ungheresi ed ·autStriaci. Ci limitiamo a dare un .breve r esoponto delle comu,aip1p1unto ·J.e reaz.ioni che si vorreb·b ero mettere in luce. I di·s turbi della condotta e del •ca:rattere suicnicaztoni fatte 1dagl'ita:li:ani. cesisi vi a commozione o a traumi cererb rali sono ,FORNACA (.R oma) . - Jl m et a.bolismo dei S(J)li di talora .fugaoi, ma se ,durano un po' di tempo la prognosi 1di'venta sfavorevole e si 1h a l'imipressione cabCio nel cervello di lavorato1~i colpiti da trauma cranico. _ Questo stJu1dio seigue aid ~ altri du.e lacl1e si sia s ostituita una nuov.a per·s onalità, movori dello stes>So ./\. sul n1etrubolismo dei sali di ralmen te inferiore alìa p-rimitiva. La correspon&ion e di un jn·dennizzo , contrariamente a quanto ca1cio n·el cervello normale. L'O. 51Pieg·a an zitutto come si•a stato indotto ~ "'' viene n ei n èurotici, non reca vantaggio: ·l 'intervento .operativo ha talora ·g·i ov,ato, ma 1è aleastudiare ·il modo come si modi!f1cano i depositi · · o8Q'eibrali id i ca]cio alloT1c1h1è una malattia o un torio. traruma cer-ebrale in·terYen1gon o a modilficar1 Non vi è i11 qu esti casi incapaicità lavorativ<S., l'•equil:hbrio di .quel cervello sipecie in seguito a1~ e ma incapacità lucrativa, anc·h e pe·r la ritutta111za discùssioni ·aviv·en11.1:t-e alla Società di Neurologia dcj 1datori id i l.avoro ad assumere una mano d~op e­ 'cli IPartgi icon·cernen ti i gliomi c~lcifi1C~ti, ~l~ ra così in.f ida. Il grado dell'incatPacità ;pu5 rago ~teomi ,della f·a lce d e1 cervello, i . tumori m1st1 rniu Jl oo-ere anche il 100 O/~O , m·a di SO lito le valuta~ della •O'J.1]andola iPineale ecc. Bgli 11a coID1Piuto il zioni sono molto inferiori -e inade·g uate al danno suo st~·dio in varie r·e-gioni cer~brali, nella sedP l.ucrati vo real~. E dtfficili1s simo valutar.e J.a « <:atclel trauma, in p'Unti lontanj, in tempo vi cip o e~ tiva volontà )) che è il rp ostumo pill 1ca·ratteristico jn epoca lont·aina dal trauma, in inidiv'iid•ui v e0cti1 id ell' i nf.ortuni o. ed in individui giov.a ni. La delilllquenza cronica e il relativo rischio di 1

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[ANNO XXXV, FASC. 41]

SEZIONE PRATICA

Dim·ostra, estben1do una serie di microtfoto·g rafie, come la calcinosi complichi il processo pri· mitiJVo, anche arteriosclerotico. M·ette in evi·d.enza come egli, contempOTaneamente al . Lhermitte, aibbia rinvenru•to l'aspetto delle alterazioni calcinose seml)re i1d entico qualunque fo·sse la combinazione chimica dell·e concrezioni. S'indugi'a anche a consider·are la question·e ontogenetica. ·Nelle menin.g i non si d·eve f.are confu$ione tr:a le irufiltrazioni calcaree ab.e si rinv,eDJgono abitualmente e i no·duli calcirfiicati del 1p1lesso coroideo. In mòlti casi di traurrn.a la calcinosi aivviene prtncilpalmente vi·c ino a1 bo-rdo sUJperior.e del cervello, vicino al seno lon1gi•tudin-aJ e, n ello spessore delle granulazioni ·del 1Pa'Clchioni. Sono ispessimenti murif ormi chG ai tagli tanno sicO{Prire strie concentriche e sono girandi cinquanta-cento mi1c romillimetri. 1Quest.e masse, per quan.to ia1ggruppate, sono tben distinte tra di loro. 1Nei vecchi l'ara·cnoide si calciifi1ca ra'Pid·amente dopo un trauima e il punto di partenza è sempre il ipunto ove il trauma ha aigito con m·rugigiore in·t ensi tà. Nie lla dura madr€ la calcinosi soprrug1g iunta dopo un trauma aum enta notevolmente la facilità dell'ossificazione e spesso la determina. Si vedono i sali di cale.io rend.ere iJp~rùJla:sirca la meninge e si as•siste alla formazione di tr.a1becole osteo·plas]Oh e. ·Nel plesso coro~d eo , specie nej vestiboli, il trauma imprime un andament o sipeciale alla calcinosi poi1c.hlè :si assilste ad urn vero processo degenerativo e alla formazion e di un colesteatoma con aghi di colesterina, ·SiPOngiociti e sferule calcaree. Nei v·a si cereibrali si osserva: calcinosi pura delle arterie cerebrali in1dilpendente dall'endoarteri1e, indice di lesione gir.ruve e 1dilf!fusa a tutto 11 encelfalo, iche è mo1'to diversa d.all'arteriosclerosi. Questa forma si osse:rvta sempre allor0h1è sono imter.v enuti traumi gravi. Si veritfica anc·h e una iperivascolite calcifiieante con calcificazjone strettamente localizzata al-la tuni·ca esterna, e qualche raro tf'alcio nelJa media (1qiue.sto f.atto si o:sserva ~pecie nel globus paLlidus) . 1n1fine si rintraccia s<YVente una caLcinosi a d·epositi pi·ccoli e separati. 1N€l 1parenc·him.a ceretbral-e 1e ma:s-se cial!caree si deposttano in pien·a sostanza n er vosa fondamentalie, n·elJ'inter&tizio delle cellule n eurogan:glionari € perfino entro la n evroglia. Si determinano sempre alterazioni prol:fonde. Ne i casi gravi si -rintracciano formazioni che ricordano i neoplasmi pur senza esser tali. Nei casi di me1dia gravità i deipo1siti, che sono specialmente formati da .sali id i car·bona:to di calici o, haillilo una forma cl1e riicorda 1quelJa del tessuto fi'broso. Nei casi lievi si o&seirvano dep-0sirti simili a piccole Slferule iben·e ap1pari1scenti e indi1pendenti le une dalle a!ltre. M•entTe il Guill1ain sostiene cl1e la calcinosi nel pareno'himia. cerebrale non è fissa in • quanto ohe 1

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trattan.do i preparati con un rucido la concr ezione· si scioglie e spari~ce, l'O. dimostra c·h e quelle conic rezioni che si verifi1cano nel parenchima ce-· r:eb:r.ale 1sono invece fisse in quan.to che ria.p paiono 1ina~~er.ate allortchiè il preparia to; già trattato con l'·ac'i1do, si ricolora. Tovo (Torino). - La V·alutaz~one delle atrof i e mus coiani. - !In base ai rd ati ·della sua ·e$JPerienz·a. intf ortunistica e-d a conside·riazioni 1clin]che e fis iolo.gi-che ritie·n e che l'atroif ia muscolare ·debba essere valutata come cau1s ale di ·danno lavorativo.. quando pro·duca ·di per ·Sè, od in connessione con a.1tri fatti, un disturbo funzionale. Ma 1quando ·essa è 1a 1conseguenz.a id i altre }esion•i (rigidità, amputazioni, e.cc. ) 1ohe ven1g on 0 1g ià in·dennizzate, non 1è lo:gico tener 1conto di 1queste atrofie come aggrav.amenti ·d el ·d anno, · ·a meno che es'Se si ripercuotano sfavorevolmente s u altre funzioni d ell'organi1s mo in raipiporto al1a ca1pracità 1'av ora1:Ji va. di 1questo. 1La determinazione 1de1la natura e 1gra•do di .queste ·atrolfie richi.ede n on a'Pprezz.amen to globale, ma l'esame partiic olare di ogni muscolo interessato. I 1

(1U·d in·e).

La WY11rn.01ìalità d elle picco Le" indenrii tà per infortuni o. - !Le picco-1€ lesioni non 1PISENTI

ri•ducono che teo'riicamente la ca'Pacità lavorativ·a · .quanido non SUIPerano, nelil a ivalutazione 1del 1danno, il 10 %. L'O. arriva alla conclrusion,e che sarebbe assai 1p iù ut:i!le e 'Più morale sopprimer e le · pi·c cole in·d ennità e·d .elevarle invece {>er le gr:andL \ lesioni che riducono in alto .g rado la caipacità liavora:ti\'a • (·Napoli) parla sull'avvelenamento acuto e · c·r onico ·d·a 1prodotti di c ombusti on.e dello zolfo . n egli operai delle miniere e n egli animali da esp erimento e sul s uo valore m edico legale nei . ra;p1p.o rti 1con la legge infortuni. 1GALBO

(1R oma). - Sull'o steomi e·lite post-tr aum a· tiJC a. - L 'osteomielite 1dopo traumi ossei si o~­ serva molto •di r.ado negli infortunati sul l.avoro, . mal1g rado il numero con,si'derevole di traumi interessanti le ·Ossa. Tuttav~·a ·esistono •C-aJsi, in ope-rai adulti, di :i:ndu·b·b ia origine traumatica. Come 1per tutte le altre ma:lattie mi·crobiche :post-traumatiche, amch·e per le osteomieliti il loro rapporto · [p8.to1geneti•co rcon i traumi si spiega in ·du e mo.d i: o 1con la fissazion·e nel ;foco1laio osseo trau1natizz.ato deg1i agenti eti-010,gici 1della malattja •circolanti nel sanigue, o nella riacutizzazione, an·ohe a molti aruni ·di distanza, idi antiche osteomieliti clinicaimente ·gu.a rite, con per.siistenza ,degli agentt infettivi allo st-ato latente. iL'O. ha osser vato re· centemente du e casi c he -rientrano n el I e n el I1r grup'PO suddetto. DIEZ

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Se e fino a clie limit e si · debba fC ontinoo~re a indenrifzzare la deformi t à ra- di ologica di u n os. o Lun go •f rattu rat o, tcn as.sen::aSERRA

(fBologna). -

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2.012

IL POLICLINICO

Invece idi cercare a indennizzare la 1deformità radiologi-ca, si ·dovrebbe otten·e·r:e ·di indennizzare senza diffico'ltà con cirfra alta il ,deficit fU!Ilzionalie che, anche in lesioni ia;pparentemente •b en guarite, s i può m ettere in evidenza 'Con le in dagini Olbbtettive ch·e aippartengono specialmente al <campo della semeiotica n eurologica odierna (modirficazioni 1d·ella ·conducibilità elettri.ca 1d·e i nervi ·e della irritabilità id ei muscoli e de:gli ·Ong~i ·di senso). Si :r.eal•i zz,erebbe una giustizia distrihutrice conforme a ciò ·che era noto ai vecichi medici, rprima .del, l 'introduzione ·d ella risa~ci.bilità degli tnrfortuni, ~ ugli ·esiti ·delle ferite nei lavoratori. d i fen01rlen,l clinici di deficiente funzione. -·

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~RUNI

(Torino). -- suile iesioni dei menis·Clii articolari del ginocc/tiJ.Q. - 1Le lesioni dei menischi raipìp·r:ese·n tano u n 'entità mol'lbosa ·dal 1prunto di vista lavorativo .g rave oltre ·o he per l'im'Pedimento d ella ifunzion.e articolare anche per il loro carattere aid an·damento croni1co recidiv ante. 1L a ezio1ogia è nel1a 1plu·: ralità dei e-asi .a car.attere ben definito , ma 1qual1che fVolta invece è muta o ~oco chiara. Traumi anche ·di lievissima ·entità possono determinare una le.sio,n e ·id ei menischi. \Nei casi da me osservati non ho trov.ato ch·e la regi-0n·e di a:bitazione alYbia speciale importanza o che l'ar• tritismo .afbbi•a ·avuto influenza 1come causa predisponente. P er la 1diagnosi il .blocco del ginocchio ha valore ·di certezza, ma ID.On 1è costante, si trov.a in,re.c e il dolore fisso sull'interlinea articolare .fra il legamento rotuleo -ed i l·egamenti m,edial•i, ancihe 1quan1do la lesione inter.essa solo il corno iposteriore. La radiogr·alfi.a non •seTve semp re .a mettere in rilievo le lesioni dei menischi. Il ·SO·lo m etodo ·d i ·cura ·efftcace è la meniSlcectòmia. I casi trattati con immobilizzazione, c ure lfisich·e, con -iniezioni articolari di :soluzione i.p ertonica sono r ecidivati a1 minimo trauma. La meni&copessia 1dà d ei risultati incerti. Tutti .i n-0·stri operati ig·uarirono riaÒquistando 1completa la funzionalità 1del :g inoec•h io ,senz.a ·d ebolezz·a o l·aJSsità arti1co lare an•ch e in un ·Ca so in cui la lesione era bilaterale. •N ella maggior parte d ei casi trovammo rottura longitudinale del menisco. Com-e m etodo o:p erativo riteniam.o che il ta·g lio J.ater·a le dia luce suiffi.ciente senza .b i·so.g no di ricorrere all'apertura completa 1dell'a·rt~c-0lazione che taluni ritengono indispensabile al buon e.sito ·dell'operazione. 1

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GIULIANI

(1Parma) ~

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Il comportamento dei nuclei di ossiftcazion.e di fronte aiie azioni traumaticne . - Espone le esperienze ·f atte al ri1guardo

su giovani 1cani. Le rtcerche sono state divise in tre gru1ppi. 1N·e l gruppo 11 J:1a ·sottoposto 1'·a nimale a :battiture 1quoti1diane tenendo, il calcagno sinìstro com·e controllo e sottopon.e n·d-0 il destr-0 a battiture. Ha ottenuto dal lato radiografico un ritardo nella com1p arsa del nutcl eo, di ossificazione, che iposcia ha dimostrato di fondersi più precocemente col calicrugino .stesso. Un iD1gro ssamento d el cal-cagno in toto e cor.rt.spondentemente una ·dimtnu-zi.one d ella lunghezza caloan eare. 1Nei casi ove st -è avuto pure una frattura il calicrugno ha conti1

[ ANNO

XXX\'", FASC. il]

nuato lo stesso la sua evoluzione. 1Dal lato istolo·g ico, vascolarizzazi one più copiosa, nucleo di o•ssifiic azione più pirccol-0, carti1agine seriata più spessa, con colonne più stLpate. Spazi mi·d ollart invasi 1d·a •Connettivo. LI gruppo. Si è determinato trazione, mediante il triciipite su·r ale sul ca11ca1gmo, essendo ·quin·di in grado id i iillfluenzare il nucleo di osstfi.o azione della tuberosità ·p osteriore calcaneare. Si 1è ottenuto fu1Si-0ne precoce deli nucleo ·di oss:iJf:iicazione dal lato trattato, po.scia atro1'.ia .del nu,c leo stesso, con ingrossamento notevole ·di tutto il ·cal1cagno. ,Questo ·dal ùato· radiografico. Dal lato istologic-0 si 1è visto atrofia del nucleo di osstfic.azione, trasformazione ·del mtdollo aa ·quello ·di tirpo :giallo ~n mi,d ollo rosso e poscta in connettivo. IlilI igruippo. 1Si 1è 1proceduto come nel l ii gruplPO: 1cioiè trazione sul trictpite sural!e, dopo .a ;sportazione di 5-'6 cm. ·d i nervo s·ci~ti-co.. Si è visto dal lato trattato comp.arsa ·e svilupp·o pre<C01ce del nurc'leo d 'ossiJficazione S'Pecie se con!frontato c ol controllo. In ipr-0sieguo 1di tempo ~·accre­ scimento 1de1 nuicleo ·di ossificazione in esperimento si attenua .e quello sinistro raggiunge in S1Vil'Ulppo il 1d·estro, ,p erò il 1d·e.stro 1si !fonde !Più preco·cemente col calcagno. 1Qu.esti risultati sono stati ·c onfermati sia -radiologicamente, sia ·d al lato istolo giico. 1

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1GIULIANI (Parana). -

L'influenza dei. tendint sullo sviluppo dei nuclei di ossviicazione. - In una seconda serie di esperienze si è vo'1uto ve-

1dere 1qu1ale infl1uenza spetta al tendine, nel}o svi luppo 1particolare 1del 1D.ucleo di ossifi cazione. Come animale 1da .es:perimento Si è preso il contglio e .si iè proceduto all'osservazione sperimentale ·d·el nucleo d'ossificazione ·d ellt',apofisi calcaneare. Individuato il tendine d'Aohille, si a&portava il tendine stes'So per alcuni 1cen.timetri. !L'esame radiolo·g ico eseguito a 50 giorni ·di 1distanz.a ha messo in rili·evo ,atro.fia del nuicleo d,ell1aipofiSi calic aneare, e 1dal lato istologico si 1è osservato : ad.densamento ·e ·diminuzione :d ell"altezz,a delle colonne seriate delila •cartilaigine d'accrescimento. Inoltre le colonne si presenta v·ano ineguali e fra di esse al posto della sostanza fondamentale si riscontravano spazi mi-<i'ollari inv.asi da connetttvo. Questi rili.evi sono più manifesti, o·sservando i ;prerp,arati del calcaigno normal1e (sintstro) tenuto come ·0ontrollo. Le cellule 1cartilaginee 1d·el nucleo dell'apofisi .c·a lcaneare, 1rupparivano meno attive, gli sipazi mtdolil ari piìi ampi, e pure .questi invasi ·d a connettivo. Dubitan·do p erò che il coniglio privo ·del tendine d'IAohille potesse ·Colla 1deambu·1azione urtare sul terreno, si 1è eseguito un secondo ·gruppo cli &Siperienze. All"as·portazione del ien·din·e, si faceva seg-uire l'imrnoibi}izzazione 'dell'arto su ·cui si operava, in aJPp.ar:eochio gessato. II risultati sono stati identici a 1quelli 1del p·r imo gruppo. 1

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BARETTONI .(Padova). - Sulle :fratture del calcagno. - Lo stu·d io di circa 50 ·casi id i .fratture del calcaigno os·s erv.a.te nel ·R eiparto traumatolo·g ico I


{ANNO XXXV, FASC. 41 )

SEZIONE

del~a

1Cassa Nazionale Infortuni in .Paidova, ha .condotto l'O. ·a lle segiu·enti conclrusioni: 1) 1che la frattura del calcagno non è una le, .I . sione r,ara: spesso p ero essa non viene riconosciuta rientrando nel numero delle ·distoif!Sioni ti1bio-tarsiich·e; 2) ·che dei vari tipi anatomi-ei id i 1'ratture 1del cal·c agno, la ,f rattura ·d a schiac-eiam ento del talamo cè idi .g ran lun·g,a la ipiù lf·r equente; 3) che se nel maggior numero dei ca·s1 la frattura ·d·el 1cal caigno non è ass-01c:Lata a lesioni trau-. matiche delle rilman.enti ossa d·el piede, purtuttavia l'associazione l>iù fr.equente è la fr·attura del 11>rocesso posterio·re 1dell'astra.g alo iperchè rverifiieantesi .con Ja .f;rattura d·el 1talam:o; 4) che le cure .con apparecohi immdbilizzanti non -sembrano con· 'Sigliaibili, aven1do dovuto annover·are i migliori risultati in 1quei casi che ritenuti 1come distorsioni tibio-ais tr.agaliche, sono stati tratttati con congruo riposo a letto senza !fasciatura e successive cure tisiohe; 5) che !la frattura d;el oolc·aigno in genere e del talamo in i:51Peci·e, lasciano spesso postumi di una ·q ualcl1e ·e ntità ma Che n·el •complesso essi devono essere eoo.stderati ·di entità inferi·ol'e a qu ell1i attribuiti loro dai comuni trattati di infortunistica; 6) cl1e in alcuni .c asi il limite bt·e nnale si mostra insufificiente1; l"es·a m·e radiograifico praticato a due anni id i di·stanza 1dal1·trauma non par1a an1cora di ri•co·struzione struttu·r ale dell'osso meritre ancora sono bene eviden~i e Je lin ee di trattura e•d il ·ca llo in via di forrnazion·e. 1

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GIANNINI (iRom a). - Espone l e .p rincirpali ,caratteristic·h·e del R. Dec·r eto-legge 27 ottobre 1927 col qualie si ·è introdotta in It alia l'assicurazione obbliO'atori-a contro 1'a tubercolosi.. Egli s 'intr.attiene o sui rapip orti tra questa nuova branca della .p rovvidenza ~talian.a ·c on l 'assicurazione ·di malattia e ,con 1qu ella 1d'invalidità, delillleando an•cJle ·g li intimi ··rapporti tr,a 1' or·din,a mento as•si·curativo e ~ello d ei c ,onsorzi profVinciiali antitubercolari. L'assi1curazion e si ·estenderà a 20 milioni di assistiti ed aJVrà una ·g·estione annua idi oltre 300 mi~ lio-ni ·d i lire, essa provvederà .a ll '.allestimento di "20 mila l etti san.atorialri ed osipiedalieri con una spesa che suipe·r erà i 500 milti.on-i. Il dott. Gia~nini termina esponen,do il vasto iprogramma ass1stenziale svolto dal1a 1Cassa Nazional·e sul campo della leg.g e inval1idità sp ecie ip·er quanto rirguaroa la cura conval escenzi.aria, l'assistenza ahla maternità la difesa :dal trauma e · 1dàlla tu·b ercolosi, inte~ n·ei suoi influ ssi ·di mal:atti-a sociale ch e 1con }arga pe·ricentuale alla invalidità al 1porta lavor o. 1

PRATICA

2013

1Queste indagini, 1dalle 1qua li 1bisogna trarre conclusioni •p ratiche •con estrema prudenza, mostrano icome la :p:r evenzione id egli in·fortuni e delle ma1attie ipr-Of·eS'sionali 1possa fecondamente attuarsi co1ila ·selezione dei lavoratori i11 base a criteri C'O~ stituzionalistici. 1

(Genova). -

Le fratture dei processi traS'Versali delle vertebre lombarri considerate spec'Balmente per il meccanismo· di produzione. LUSENA

.L'O. •consiid era 1questo tipo q_i frattur.a, 1ch e le metodiohe ·ed aiocurate indaigini r.adio·g r af'ich·e hanno dimostrato assai frequente a.id osservars i ·e poichè sipesso la 1guar~gione si veri.fica co·n adesioni fibrose si 1prospett·a il 1quesito del1a data della loro produzi01I1e. iLa nozione ·della non ra:ra ipresenza di rudimenti ·c ostali nelle vertebre lo,mbar·i r ende ·spesso ·d ifficile l 'intel'IPr·etazione rcfel reperto radio.g raifico. 1Se dal punto di vista clini·co la constatazione ·di un tale r eperto ha scarsa importanza, può questo essere valo-rizzat© nei riguardi medic o legali. 1L'10 . con ri1cel'che sp erimentali s ul .cadav.er e ha cerc.~to ·di in·daigare il m ecc anismo id i produzion·e di tale .frattura. 1

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1CIAMPOLINI r(IM·i lano). -

e

Nevrosi d'a inà'ennizzo simulazione di infermità. - 1L~o. ailfronta in

pien o la .questione f'ra i tdu~ f e·n o.m e·n i ·simulazione e ne1vrosi da indennizzo. 1L 'esperienza ·della guerra in tema di sindromi .p si cogenetich·e ·e 1a r icca casisti•ca iene ·gli stu1diosi .hanno a loro ·disposizione n el 1campo .della traumatologia .del lavoro e della risarcibilità civile autorizzano ormai all'e nunciaz·i one di lieggi s·i cu·r e 1s·i a n·el sen·s o· cli~ nico che :n·el senso m ediico-giuridieo. L ' O. che !fu tra i iprimi in .I talia ·a studiare l'argo.m ento in. via cat am nestiica 1porta ·aggi 13:l la 1dis1 cu~sio·n e un '1argo contritbuto statisti1c9 mo·Ito d'imostr,ativo :, e ·ciò ha im·p ortanza tSovratutto pe·:r l'azienda: ferro·v iari·a n el cui .amlbito le .sindro mi da a'P,p etizione s o·n o di comune ricorr·enza al se·g uito ·di sinistri dl tr·eni.

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1{1Siena). -

I l pattore co1stt tuzwnale nella prati;Ca degili info rtuni e delle malattie del la·voro. - 1Gli stu·d i, 1compiuti in rprop·o<Sito nell'Is tiBIONDI

·rt;uto diretto dall'O., sono diretti aid in d.a1gare l e modtftcazioni 1dell' equili1b rio a citd·o .b asico degli umori n ell·e v·a:rie forme ·di irusfissia e l'andamento di .qu·esto equili'brio e l'azione ·dei farmaci v agomimetici e simpaticomim etici in alcuni avvelenamenti ·e s.pecia:lmente nell 'avvelien amento m er curiale da vapori. 1

L a pe1~sorrvaiità psicof isica del simulatore di inf ermità. - ·L··o. par-

CIAlVIPOLINI (IMtlano). -

tendo dal conicetto che il 1problem a deila simulazione id i infermità, oltre ad essere 1 d~ol'dine cli.., ni:co e antropç>logiico in'Siem e, è anche d 'ordine soctale studia i vari ti.p i id i simulato·r i d 'inlfer mità ·e' si r.ende 1conto ·dei rappo·r ti fra costftl,lzionalismo .e · vita lav·oTativa per mettere in rilievo queg1i stati 1p:sic·osomati.ci che più ·SO·n?_ in. contrasto con la legge 1del lavo.ro. Tutto cio m·i ra a ·CODJcretare ·b uone norme ·prolfilatticih e in materia di organizzazione del lavoro ·amche n ei rigu.ardi Jdi un siffatto fenomeno 1ohe turba - in 1qualch e· moido _ il ·b uon andamento delle leggi assic uratilve . . 1

/l\1ARANGONI (1I>.adova ) ha presentato un'interessante comu.n icazione sulle f ratture della colonna. verte brale, illustrando una centuria di ca si.


-.. 2014

IL

POLICLINICO

(.L\NNO

XXXV,

FASC.

41),

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.D1Ez (·Roma). - Gli infortuni sul lavoro net l 'unicità o molteplicità dei traumi occo:rrenti per soggetti m(JJlar~ci. - I problemi 1che !Si p·r esentano la produzione delle cellule-dermiti contusi e neallo stu'ctio 6ono i .s eguenti: l 'azion e esercitata dai rilev·a l'importanza dal 1punto di vist·a diagnostitraumi sulla malaria Jatente; il decorso delle Ieco, clinico ·e medico-legale, specialmente nei risiond. traumaticJ:i.e nei so:g,g etti malarici; la m·a la- ·gua;rdi ·del proiblema dell'autolesionismo. Illustra. ria ifattore di simulazion e o ·d i pretestazione di due 1casi 1del~a sua casisti-ca personale col corredo· infortuni. dei r·i sultati ope-rativi e d egli esami .anatomo-pa'Tratta 11 primo argomento ed enumera tutti gli tologi1ci, traendone riferimenti e conclusioni in autori, in ispe•cie itali.ani, ic he osservarono il rira1pporto a11a 1question e ,g.e nerale più sopr.a prosveglio de1la malaria latente in seguito .aid in- · ·~pettata .. fortuni sul lavoro. Dalla casisttca risulta 1che 1q ualffi·asi trauma viole!llto, ·ed i trattamenti operativi, 1STELLARIO 1(1Mess.i na) . - L e infiammazioni conqualunique ·Sia l'o•l'!gano interes·sato, ipossono detergiuntivali dal punto di vista me1dieo-leg1ale. _ minare la comip.a rsa id i recidive anche dopo un Mette in rilievo. le am!bi1giuità etiologirche esistenti lungo 1p eriodo id i !latenza; 'Più tacilmente ri,sente lfra le il1Jfi8Jm.m .azioni conJgiunmvali prodotte dal, l'azione d ei traumi, nella slatentizzazi-0ne della l'azione 'P,ato.g ena •dei ·b atteri e 1quelle c he sogliono· malaria, la milza. Le emorragie, specie 1quelle manife.stairsi ~ei lavoratori esposti all'azione irconsecutive .a sparti ed ·aborti, tutti i processi setritante di molte sostanze che colpiscon-0 l 'org.ano: tici, ed anche la semplice anestesia, 51P'ecire clorovisivo ed -espone i criteri :diaignostici ip·er la distin:fo·rmica, esercitano, nel ·d et erminismo ·delle recizione ·etiologi'oo cfra quelle e queste. Segnal1a dive, azione identica a ,q u,e lla dei traumi. inoJtre la neeessità ohe i traumatizzati rd ell'orgaDescrive i ·c aratteri ·epi•dem1iologici e clinici d·e gli no visivo siano il più sollecitamente p0ssi.bile viaic·c essi malarici po.st-.t raumatici, e 1d iscute 15ui cri- s itati ed affi,dati alle ·c ure dei medici 51pecializteri m e1di·CO-legali che 1devono applicarsi p er z·a ti, 1p er ·ili più esatto giudizi·o medico-legale, per mettere neS'SO di .causaldtà fra traumi .e :r ecidive la più Ofpjp ortuna cura, per il più :b:re'V·e t·ermine di m alari:ch·e". gu.a ri1bilità, per la m.a ggior.e reinte·g r.azion,e ,della 1Si sofferm.a in speciale mo·d o ad esaminare il Capacità l.aVOTativa. ' !lato p·ato·g·e n.etico d1e11a quelsti-0ne1, .attrilbuen,do particolar.e importanza aH,e ·emorra·g ie, o ·da sole, 1CI0FFI (tBolo gna) . - Influenza delle cause atmoo consecutive alle lesioni traum·a tiche: l'tperfun- sferi~ h e nel determinismo degli infortuni sul lazione à egl!i or:gani ematopoieti,ci •ohe si veri!f~ca voro. - Le •condizioni ambientali. tfis1che, di orper ri1parare alla perdita •di sangue, produce n elle dine tellurico oltreohè essere causa 1diretta. nel cellule ·d el mi1dOllo OS•SeO ·e della milza ffiOrd ificacostituire l'infortunio sul lavoro. deiv·e considezioni biologiche tal1i da far perdere loro .quello raTsi quindi come causa violenta: co~po d·i sole, stato immunita;:rio che d eterminava lo stato la- conge1azione, fulminazione ecc. poss-O'Ilo in certi tente dell'inf.ezione. casi influire indi.r ettamente .sul determismo degli· . !Esamina in ultimo il rprobJema 1della valutazioinfortuni stessi rd a .c ause traumati•Che, poi!chè aln e dell·e indennità dovute per la 1riarccen·sio,n e di terano transitoriam.e nte sotto U loro influsso la in.f ezioni maliariche già clinicam1ente guarite, in capacità percettiva, volitiva ·e il to·n o neuro-mu· seguito •aid inrfortunio ·.sul lavoro. .scolarre 1del 'lavoratore. L'10 . ·enumera talu~e di queste cause ,e ne valuta 1CIOFFI (•B ologna). - Danno per manente e sua la loro imrportanz.a sia ·Sotto il punit o idi vista meliqu~àazione nella malaria-inf ortunio. - 1 Ne'i .casi teorologico causale, sia so.tto· il rispetto 1del•l a mein cmi la malaria è ricono1sciuta come destata rd a nomazione della abilità lavorativa che ne risulta. un infortunio S·Ul lavoro, oocoTre esaminare quale danno ·permanente possa derivare dall'inRECCHI •(!Roma). - I mutilati degli Mti nell' eserfezione stessa. [/0 distingu e 1<iuesto rd anno n elle cizio 1/erroviario. - Vi.ene illustrata, secondo le quiallifich.e d.egli aiddetti alle ferrovie e secondo le du e eventualità possibili a verificarsi; 1) casi di varie :p arti 1col1pi.t e, ·u na statisti·ca di circa 600 mum orte; 2) casi ·d i inivalid•i tà permanente rparz.iale (rraramente totale) perl lesioni aDJatomo-ip.atologich.e tilati degli arti 1p er infortuni riportati nel laivoro attinente all!'esercizio ,f errov iario. P r·ev.algono gli sia primitiv·amente insorte, 8ia .p.iù spesso evolamputati al .t erzo iruferiore d·e lla g.amba: sono v.entirs i nel decorso 1c ronico 1dell'infezione. ·P·er i ·casi che possono determinare la morte anche notevoli le dop1p1i.e amputazioni. Un·a q~ar­ ta p.airte ·c irca idi eooi sono conservati al lavoro in· 1Per- cauis e C'h e l'O. enum.e ra, la l:iiqui·dazione del mans·ion.i sedentarie o id i v·i!gilan1z•a. ;J,n base a danno è senz'altro -fiss8Jta dalla l·egige inlforrtuni. que!Sta notevole statistica vengono :f.atte osservaNei .ca;si di invaliidità !parziale essa 1d eve valutarsi sulla diminuzione gd'f.ettiv:a d ella 1funzione. degli _zioni' sulla mi~li:ore utilizzazione id ei mutilati f err-0v.iari, .sui vari aipparecchi :d i protesi in uso, organi Jesi, diminuzione ·c11e raramente può equisull'evoluzione tard-iv·a dei monconi d ·i amiputap·àrwsi al1a pe!'d-ita completa 1d·ell'-0rgano comp1rozione, sulJa con1Venienza ed utilità delle .protesi m esso, trann·e forse nei casi di ·r ottura o di as1porlavorative. tazione della milza. 1

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Tovo (rrorino). tra11m,a unico. -

Cellulo-dermite contustve da L ' O. di1scute la qu estione d el-

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REcCHI (Roma). -

Su di alcune speciali lesiont da corrente elettrira ad alta ten.sione. - Sono•

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[ANNO

xxxv·,

FASC. 41]

SEZIONE

.es·posti e commentati tre casi di l e1si·oni •g ravi da ·corrente elettriJca a:d alta tensione (4000 Volts), uno con carbonizzazione ·degli arti su.p eriori ·che ri·Chiese l'amputazio·n e iinmediata idi ambe:due le l:>r.accita, uno con n ecro:s i dei braccio d·estro del ' parietale sinistro e del naso, il terzo 1con lesioni ..r1er,1ose periferiche rp ermanenti tra cui paralilsi ibHaterale 1dèi nervi tiib iale e peroneo 1con e.quinismo completo. rS ono allegate fotog·rafi·e. FOLINEA (Naa>oli). -

Caratteristiche alterazioni del vitreo , rilevabili alla lampada a. fenaituf'a, utili). q·u ale ' segno diagnostico tardivo di cataratte traumatiche comp1letarYJ,ente riasso1·bite. - lE&ami-

nando a !forte ingran;dimooto a-lla lamp3Jda a .f endjtura 0 1b. ·A3 oc . 4 .i l vitr.eo di ii.nf·o.rtunati afJetti da cataratte tra umatich·e •completamente riassor, .bite, anche Cinque o sei m esi ·dopo avvenuto il riasso11>imento, si nota proprio all'indi·e tro 1delaa parte centr·a le de-Ila .c ristalloide poster;ior.e, una 51P1ecie di cono opalescente, con la !ba.se in avan· ti, 1diretto in senso antero p osterior·e, ·costituito da numerose rfibr e di spes1Sore rvaria:b:iile, idi colorito bianc.astro, id i dirffer.ente lun·g hezz,a e forma, che -si approfo·ndam.o in •quella varte 1de~ vitreo che n on 1è osservabile alla lamvaida ·a f.en·ditura e oh.e ·si distingu.ono nettamen te ,sul restante vitr·eo C'h e .appare no•rm.al e. T,ale r eperto, che non Si riscontra negli individui operati di .cataratta senil e e -che sparisce dopo molti mesi e con ,g ran\l.e l·en tezza può servire come ·se:gno 1diagnosti1co taridivo in ·rq u ellre forme di ·C ataratta traumatica completamente riassorbite nelle ·quali 1è dif!ficile la in<lagine etiolo gica. 1

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,STELLARIO . (IM·e&sina). -

Feri te penetranti del bulbo oculare e plastica congiuntivale. - Rtch i·a-

ma l'attenzione dèl 1Congr.esso 1sulla necessità ·d ella ipla:stica con giuntivale nelle i.ferite .p enetranti d el bullbo o.cu'laTe, p er imp·edire le infezioni, ab esterno, delle membran·e interne dell'o•cchio per o\per·a d ei 1g ermi infettanti cl1e ,p ossono pen etr.are n ell'occhio, in secondo momento, ancihe tardivam·ente, attraverso la rfeiita. 1E spone le 1diver.se maniere di plastica co11giuntirva.le e mostra una maniera personale idi. p1a;stica con·g iuntivale. (Torllp.o). -

Di un nuovo mezzo di riviviscenza de i, colpiti da asfissia p er corrente elet.trica e per ar1,nega1nento. - Richi·ama l'attenzio-VIZIANO

n e 1del 1C ongr esso su un n uovo appareochio ch·e .riassume la p ossibilità di ·eseguir.e meccanicamente la r . a. 1sia secondo il m etodo 1Silvester, sia secondo quello di S1chaf1fer. E costituito essenzial:m,ente idi un 'armatura a barell·a e si mette in .azione alzando ed abbassando rcon movimenti ritmici un 1parallelog1rammo di comando. 1L'a'P·PaTecchio citato ·c he porta notevoli p erfezionamenti, Ti51P.etto ad altri mezzi meccanici, nella tecnica d ei ·due m etodi di respirazione più dilf!usi, f.aci1i1ta inoltre tutti qu.egli altri soccorsi, ch e contemipor.aneamente il medico deve .p ottare al·l e vittime da elettricità o 1da annegamento.

PRATICA

2017

ANGLESIA (Torino). - Rapporti fra t1·a·u rria e tubercolosi. - R elazione :statistica compara ta dei casi di tuber·colosi osteo-artiicoLari, riconosciuti come dipen1denti .da lesiqni traumatich e, i quali v.enne;ro 1curati n el ·Reparto Ospeda liero Chirurgico d ella 1Cassa 1Nazionale Infortuni all>'iOspedale di S. Vi.t o in Torino ·dal 1923 ad ·oggi. Esposizion6 dei risultati di ersperienze 1pers onali su.g·li anima~ li, istituite allo scopo ·c1i s tudi-are l'inlfluenza ·d ell1e fratture ossee nella locailizzazi,one ·del bacillo tu·b ePcolare circoliante col sarngue o comuil!que pre· sente nell'ouganismo. Tali .e sp e•r ienze furono praticate su 1conigli e .cavie. I •g ermi i:rufettanti furono colture di bacilli 1del tuberco.io umano e colture del bacillo d el tubercolo bovino. 1

iFORNACA (•Roma). -

Considerazioni su alcun.e centurie di casi di epilessia tra11,matica. - Avendo

avuto 0 cicasio ne di esaminare tirecen to1Venti oasi di .~ ilessi.a siicur.amente traurrnat~oa, l'O. si è con'Vinto ·c he più soventi di quanto non ~i crerda e .a·n che ~n,do la lesi O'ne cra11io-en caf alica n on ha 1determinato un 'eipiloosia m otoria, si veriìficano in taluni individui a1terazioni e•pileJtticl1e ps ichrche idi notevole impol"tanz·a e c1l1e sen~a dulbbi·o rLp·e tono l a loro origine dal vraum.a. Av·venigono quasi sempre in so1gigetti predi'sposti p er grave ereditarietà neuro.,psico1P1atica, o sid'i~itica, o tuibeDcolare, o in alcoolizz.ati o in de1g ener.atti. L'entità 1de! trauma ha, nei ri.gua:ridi della determinazione, una importanza .secon1dari a: natural·m ·em.te 1però i trau.m i più gravi sono quelli che ipd.ù 1f~ci.J.rrnente po1ssoino originare le alterazioni p.siic htche ap•iletti1c.he. Hanno moLta imiportanza i f en omeni genera~i insorm doipo il trauma. L'ubi·c azion e di questo non bJa ilfllflu,enza m,anilf esta per il 1geinere d ei d:LstuDbi cl1e irrsongono. Ria.ri sono i distJU.rlbi p1si·c hic! transitori : per lo rpiù sono permanen t i e v.anno ag;gravan1d o1Si iln modo im,p res!sionante e r.awido coa tempo. Cominciano a man:Lfestar:si due-tre m esi dopo il trauma, 1doipo ;un p eriodo intienvallare di pieno beinesisere fisico e psichico o di lievi diJstunbi ·g ener.ali di rpoco 1conto. Qual cl1e volta sono accompaignati d·a con·v ul!Sioni ·epiletticl1e, srpecie dojpo un anno circa d·al trauma. Le ~on!V'UJsioni 3JP!Paiono assai ta'Ddi. P one in rilievo ohe rpetr lo più in. indi·v idui pre· dtsiposti, n ehle condizioni . speciali su a:ocennate, si verificano 1'e s~iuenti alteT1azioni psichi·che : 1) cr:iJs.i di irasciJbilità e di irritaJbilità con 1p antoclaistia o atti violenti contro le p erson e (seguite spesso da elevazioni d ella temperatu.r a - 38°-39° ·dis turibi 1del liu,b o gastro-entetr:iico, e taloTa id.a sonnolenza o sonno); 2) criisi di grave depressione p.si:ohic.a con inaip1p ete11za, irnsonniia, t entativi di· suicidio; 3) mru.tamento sostanztaJe del car.attere; ·volu·b ilità, deviazioni sentimentali e afifettive; oambiamento nelle abitudini, n ei ,gusti, n el tenor e di vita; 4) il1usiotn:i sp ecie n ella .vista, allu·c inazioni u1dli.tive a contenuto ostile. P er la diaJgnO$i dLftfer enzi1aie e per s·velare la simulazione biiSogna tener conto in rprurticolar modo id ei seguenti ·d.ati proibat ivi: 1

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2018

IL

POLICLINICO

aj imrprov·v is a comip.a r·s a dei fenomoo:i e loro p eri<:H;liicità; b) cam\bi.aimento d·el colore del1'a faccia e con1g estione delle IDJU1cose o gr·a ve pallore; e) straordinaria an·g oscia, in:staJbi1i.tà, i:nr-eqruietezzia, lfaicili mordifficaz·i oni del1'1umore; d ) amnesia. d·ell 'a cc.aiduto p·e r parte d·e'.l so·gg.etto; e) ten1d.enza a. reazioni improv:vise, immotivate e al v·asos1p;a smo; f ) taDdivi.arrn·ente, dilfetto di critilca e sup er:f::Lci,a lità di giudizio specie quan·do s0010 a;ppa.r si ancih·e S·~i di ·e pilessia motoiria. 1

DRA'-:ìOTTI (1Roma). - La sindrome nervosa post, commotiva. - ii l complesso sintomatico che suol e s eguire alla commozione rcere·braile costitui&ce una srindrome bene indiv1duata e cair.atteristi1ca. l.e cosi ·dette neurooi traumatiche no·n 15ono1 entità clililiche, c1inirc amente parttcolari. Il trau·m a può svel are !J'isterismo ·e la neurastenia, ma non 'creare ·e ntità molfibos·e cui po's sa attribuirsi un'indivi·d ualità nos.o;g·r afi1ca ipartic olare. IL'un.ic.a sindrome oh·e 1per la natura e l 'aggrup1pamento dei :suoi 1comp0·n enti può ritenersi 1dete1rminata ex novo 1del tr.auma, è quella post-commotiva. , FORNACA (Roma). -

A proposito della sifilide

n ervosa traum atica. _ L'O., 1dOJ)'O aver r:iJvendtcato

all'itali.ano Leontc ini di Mod ena la p.r iorità nella descrizion e di un'talter.azione silfilitioa insorta p er la prima volta in seguilto aid u·n traum.a, tprende in esame i ca:si 1descritti n ellla letteratu;r a su questo aPgomento, e fa ril:evare come per moJ.tilssimi di essi 1'6ri1gin e traum.atica d ella n evrosif.ilide sia oltir·e·m odo in1oert a e jp.o co chiar.a. R iaissume qu·a ttordi1ci casi dJa lui stu1diati in cJUi l e ·p rime m aniifesta zioni n ervose siifi liti1che sono ap•p1avse solo dOIPO un tr auma per infortunio sul lavoro. Si ind1U1gia a st'U1di.are i dtstu1'bi pr esentarti da qruei malati, l 'entità e l 'ubica zion e ·del traum•a, l 'i:tufluenm sulle ne1Ur-0sifili1di tJraum·a tiche de'lle cuir e antilJUeti·o he. 1Giunge alle seguenti concl'USioni: 1) il trauma ch e origina un1a n emrositfili1de è 1s eIDipre un traIUma griawe la cui sede n on ha imrportamza 1Sulia forma mor!b·os a e sulla loic aliz za~ zione dei sintomi; 2) la sintomatolo•giia n eurosiiflilitica s egue raipid·aJinente, senza pell'iodo inter.v allare di sorta , al traruma grave e s1copipi•a in modo ap1Pariscen 1te e gr.ave; 3) le neuros:iifilidi. da traruma nulla o molt o po1co rirSentono ·d.etlla cura an.tilu.etica; 4) i .d ati sue•spo,s ti servono a stabilire i r aip,p orti tra un tramma ed un·a n8'Urosifili·de iTuSorta dopo il· traumia e a oquistano m olto valore quan1do i traIUmi col!piscono un orper.aio mentr·e laiv ora. 1

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LENzr (1Siena}. - Semioti ca dell' andatura. - Il cammmo .sulle scale e su terreno accidentale :pr.esenta m odalità tali ch e ipermett ono ·di riconoscere, n el c·aso singolo , nella maniera più sicura, s e 1e claudicazioni ,r iscontrate n ella deambulazione sul t err eno piano rappre sentino l' adattamento a ne<cessi.tà reaùi o la .:fissazione di un automatismo p er n ecessità che .f urono in atto 1per il p.a.ssato e cb e più non esistono. 1

XXXV, FASC. 41}

[ ..\NNO

FRANCIONI {Sien·a ). -

L'assue.fta,zione nell'atUveieriam,en to sperimentale lento dJ.a v1atpori di Merc·ur io. - 1Nel colìso idi .esperr'ien z.e drir.ette iaid altro scopo, ha avu to, già da tempo, modo di osser1

vare ohe animali 1(-conigli) già sottoposti allo stesso .t rattamento si mostrav,a no più resistenti che gli animali mai trattati aùl 'aivvelenamento da, vapori di mercur~o. IL'•esperimento veniv.a condotto in modo da otten·e re l 'avv·elenamento puiro (mer.get) ·da vapori di mereurio, secondo il m etoido che <fece . Oglg·e tto id i comunicazione· al Cong resso di Venezia 1del 1924. Altr.e ricerc·h ·e, condotte a sco1p o id i .controhlo, hanno co·n fermato in maniera ia~sai dr.imois tr·ativ.a queil.le os.se1rvazioni occasionali. 1

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MENESINI 1(:$iena). - L 'e,quilibrio acido basi co n elle asfissie. - Sono s tate e&tese le ricerche iniziate l'anno ·d.ecorso sul 1PH nel siero ·di ·s angue n elle div·erse forme di .asfissia secondo le si co·n .si derano nella 1Scuola Senese. Si sta indaganid o parallelamente alla 1determinazione del PH il comportament o della rilserva al!oalina. N·ella aslfissia p er 0.02 mentre il PH non :si modi!f}ca, sembrai oss ervi una diminuzione ·delola riserv·a alcalina. 1

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1MENESINI (,S ien a ). nell'avv elenam ento

Il fattore neuro-vegetativo da v apori mercuri(l,Jli.

Estendendo le r tcerche praticate sulle influenzedei veleni simpatico-miro.e tici, virugo-mimetici nelle a-Gfis sie aB'avv·elenamento mercuriale ·d a v.aipori è stato osserviatei c ome l'ergotamina -a picc0le dosi ,a ppaia favorire l'avvelenamento men.tre n e limita 1gli effetti a dos i supecriori ed il -calcio nlostri a 1dosi piccole un' attenuazione, a d-0si più forti un aJggrawamein to d·ell'intossi1cazione. DR. 1

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Interessantissime Monografie : Prof. Dott. ARNOLFO CIAMPOLINI

Doc. di Medicina Legale degli I nfortuni nel R. Ietit ut<> .di Studi Superiori in F irenze ·

.La-----=--·. diagnosi medico-legale -. . . ... dellaj"Nevrosl dei traumatizzati,,, 4 C=

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(I I rilievo e il significat o dei sintomi) Prefazione d el P.rof. CESARE BIONDI Direttore del R. Istit uto di Medicina Legale della R. Università di Siena U.n volume in-8°, di pagine VIII-94 (N. 8 de~e Mon<>gl'aJìe Medico-Ohi.rurgiohe d'att u a lità, Co1lez1one . del cc Polio1inioo ») niti damente stampato stl rearta sem1i)ar tin a ta,. - Pr~zzo L. 1 2. Per i noetri abbonati sole L. 1 O, 9 O in porto franco.

dello stesso prof. Ciampolini

La perizia nella pratica infortunistica (CUIDA PER I MEDICI

PERITI)

Pirefazione del Prof. CARLO FERRAI Direttore dell"Istituto di Medicina Legale della R. Università dii Pdsa Un volume in-8°, di pagg. VIII-79 <.~· 9 d~~e :Mene-gra.fi.e Medi·oo-Chirungiche di a ttua.lita), n1t1dame~te stampato su -carta aemjpatinata. - Prezzo ~· 1 O. Per i nostri a bbonat i sole L. 8, 7 5 fr a.in co d1 porto. Per otte!lere quanto sopra inviare Vaglia all'Editore LDIGI Pozzi, Via Sistina, 14 - Roma.


[ANNO XXXV, FASC. 41]

SEZIONE PRAT!CA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. Sopra un caso di pachlmeningite cervicale tubercolosa.

ninge, molle e bottonuto. Esso ha ·lo spe.ssore di un centimetro, è in contatto diretto con la faccia ipo.steriore d·e~ c0trpi v·ette.bTali il cui periostio è immerso in tessuto cai3eoso. L·é vertebre nettate e minuziosamente esaminate si presentano indenni, non vi iè tr.aocia di lesione osteo-articolare s·u tutta l'estensione del tumore. In questo si 1nisein evi denz.a il b. di Koch in grande abbond·a nza. Discussione: Si escluse con facilità in vita la malattia di Aran-Duchenne, la sclerosi l.ateralearniotrof~ca, la sclerosi a plac che e le sclerosi combin·ate. I dolori intensi, la par.~legia fl.accida ·Con amiotrofia degli arti superiori associata a sintomi spasmo diici degli arti iruferiori, la dissociazione albumine-citologica ·del liquor fecero 1PBnsare a una compl'.essione midollare nell.a colonna cervicale ind'.eriore. L'arresto del li.piodol conf·ermò questa iipotesi. Quale era la natura anatomica di questa compress-ione? Il m. .d i 1P ott fu eliminato per le r·a diogralfie ripetute, gli antecedenti, l'evoluzipne· ra;pida e sopratutto per la curva febbrile. La f eb·b re faceva prevedere la origine infetti va delle manifestazioni compressive. Si escluse la sicfilide per• l' a namnesi, le siero1diagnosi negative, e l'inutilità d ella t entata cura &peciific a. La necros copia dimostrò che la pachimeningite · ·era es·clusivamente localizzata all.a dura m.adre. Conclusi oni: Si tratta qui di una forma rara d i ,p achimeningite C·eI"Vic·a le tub ercolos.a che gli AA. chiamano: duramerite caseosa esterna pr1, mitiva. Questa forma si d'Lfferenzierebibe da lesioni simili che possono sopravvenir·e n el corso del m. di Pott. Questa malattia evolv.e rapidamente, e si caratterizza, oltre c·h e con i segni clinici abituali, per una i~ertermia continua simile a quella che si vede· nelle altre tubercolosi evolutive. ·I dist·u rbi sensitivi non corrisipon,dono semrpre, alla zona ·d ella compressione, ma al mielotomo sottostante. I •disturbi motpri e sensitivi son o in· rap,p orto con lesioni tstologiche del midollo. La dissociazione ~dringomielltca è un 1g rido di sof.f e1renza del midollo senza V1alore S1P1eci•fico. L. TONELLI .

Fribour·g-Blanc (Bull. et Mem. de la Soc. Méd. des H opitaux, Paris, 2 febb. 1928) ricordano un caso di notevole intere~se clinico. Un uomo di 24 ann~ entra all'ospedale per quadrilPJegia .e dolori vivi .alle spalle. Antecedenti negativi. Nell'otto1b re 1924 eb•b e una ·perit.onite tbc. Nell'agosto 1926 dolori aouti trafittivi alle spalle. Che scomparsi per tre mesi, si ripresentarono ;poi più violenti. Sorgevano a •Cri.si n.otturne, al cingolo scaipolare ed al collo. Nell'aprile 1927 sorse lieve jparesi delle ·due mani; poi le sensazioni di punture e di ai)1pesantimento si estesero al tronco ed a.gli arti inferiori che divennero p·a ralitici. · L'iE. O. dette: agli arti suver:io1ri, paralisi fleicci1d.a iln!completa con a;miotrofia tipo Aran-Ou,c henn·b. Riflessi tendinei e perio$tei pressaiP1pp1co scom, parsi ·eccetto il ·biciiPitale e lo sterno-m.astoidieno. Sensibilità integra. Dolore vivo alla pressione e percussione sulle prime vertebre dorsali. Agli arti inferiori c'è aJbolizione quasi completa della forza muscolar.e; lieve grado di contrattura, arti semiiflessi. T·utti i riflessi ten·din·ei spno esagerati, clono d~l1e due rotule, e t repidazione epilettoide dei .pie,di. Riflesso cutaneo-plantare e O.ppenl1eim sono in ·estensione. Tutte le form e di sensibilità sono diminuite, e quasi abolite nella gamba destra. Esistono dolori vivi alle due gambe. .i\bo1izion e dei r. cremasteri•ci e.d ad{}ominali. Ipoestesia alla puntura che risale al territorio della D. II. A questp livello la sensibilità termica è assai smussata dan·do lo schema di un.a dissociazione sirinigomie~itc a discreta. Disturbi degli s.f interi. N·essun segno di 1 »aralisi bul·b·are. Nessun disturbo respiratorio, nulla a carico degli occhi , n·è delle vie 1cerebellari. Esame del l.i quor: n on iipertesp, limpido. Albumina 1 %0 . Citologia: normale; gli•colisi un po' diminuita. Le radiografie del r.achide 1dimostrano una perfetta integrità ossea. Il Lipiodol p·e r via ascen.dente si arresta alla porzipne su.p eriore d·ella dorsale 1a. Sulle emorragie centrali traumatiche del cervello. D-ecorso : i dolori alle spalle diminuiscono men.F. Reuter (Deut. Zeit. f. Chir. , 1927, diie .) riporta tre si accentuano quelli alle gambe. Infine a lu$ette casi gi·u nti alla propria osservazione come· glio cessano del · tutto. L'amiotro!fia doipo avere colpito tutto il territorio del plesso cervice-bra- Terperto d '.autopsia di in1dividui i quali ~vevano chiale resta stazionaria. La temip1eratura si aggira subìto una. forte commozione cere·b rale per traumi . 1Varii e in cui o ra-pidam·ente dopo l'accidente o cpstantem·ente sui 38°. Il 6 agosto oibit·us. anche a mesi di distanza si erano sviluppate· Autopsia: a liveJJo d ella dorsale I si trova sulla emorra.g ie 0 focolai di rammollimento cerebrale;: faccia anteriore deJ mjdollo, un tumore della me1

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IL POLICLINICO

,gen er.almente in corrfspondenza dei nuclei della ba.se e nella direzione in ·c ui agiva la forza viva del tr·a uma. L'A. r icorda come in molti casi di rr1orti tar·dive · dopo tra.u mi cranici con fatti di .{!Ommozion·e semplicem·ente, senza frattura o f essure della parete ossea e in cui si eran o riscpn.trati focolai emorr.a1gici o di rammollimento, era _gtata negata la •dipen,denza di questo r eperto dall'incidente traum·ati'co. Invece l' A. ritiene, anche sulla base di reperti ·di altri AA. , so·p ratutto di chirurg1hi, che questa -correlazione esjsta.

( .i.\NNO

XXX V, F ASC. 41]

essere mo·dtca, on1de evitare cil1e venga abolito il riiflesso della tosse, col 1p:erioolo di una broncoipolmop'ite asipirativa. Piiccoi.e quantità di oppiacei se!'V·ono inol·tre a calmare il so·glgetto impressipna to, diminuen·do il ·b attito cardiaco e, di conseguenza, l'apporto di ·sangue nella circolazione polrnonare. M.

FABEIH .

La critica del trattamento chirurgico dell'asma.

Quan1do Kummel, nel 1923, propose di trattare i casi gravi di .asma con la simpaticectomia cerV. GHIRON. vi·cale, numerose fuTono le critic'h e opposte a questo inter.vento, non giusti fi1cato dal punto dt TERAPIA • • vista anato·mi·co, nè da quello fi~·iologico. Attualli trattamento dell'emottisi. rnente J 'asma appar-e ·dovuta piuttosto a un I J soggetto è stato .trattato in una r ecente concrarnpo bronchiale, e numerosi autori af.fermano Jer enz.a dell'•associ.azion·e antitu·b ercolar.e in Oxche il vago è il nervo broncomotore m·e ntre il .fGr·d (rilf. in Laneet 30~-28) . simpatico s arebbe ·dilatatore dei bronchi. Ma in Secondo C. Riviere l 'emottisi 1d ovreb·b e essere realtà le ricerch e anatomi·che e fhsiolo.giohe mo·combattuta d·a tre punti di vista: Emostasi d ei strano la parteci1p·azione dei due nervi che convasi san guinanti, :per azione riJflessa o per coltengono, entra mbi , fibr·e bronco-coistrittive e bronlasso polmonare; 1diminuzione 1della quantità di ·co-di1atatrici, sebbene il simpatico meno eccita-s angue nell'albero ·circolatprio polmonare; au- bile abbia un'azione minore. La teoria antica delm e11to del potere id i coagulazione del sangue. A l 'antaigonismo fra pneumogastrico e simpatico tali ·scopi si mo-strano utili l e iniezioni endoveno- non può esser e più difesa: più volte, quindi, si se di soluzioni s·a lin.e ip·ertoni.che, le iniezi oni di è tentato di sezionare le fibre dei due n ervi a clorurp di ·calcio, e le trasrfusioni •di s ier o o di liv·ello ·del ples·8o polmonare , dietro la bran·ca I sangue totale ; mentre inv.ece è ·men o evidente prjncipale, e si è .ottenuto qualche risultato fal'azion e ·dei rimedi vaso-costrittori, quali la ip i- vorevole. ·P erò la· prova dell'azione dei nervi non tiuitrina, o ·vaiso1d i1atatori, quali il nitrito d'amile. è ancora data: le prove sperimentali in 1propoH. Carleton drstirugue poli 4 tipi di emorraigie sito n on sigr1i fj.cano nulla, poi•chè l'aff.ezione così :nella tubercolosi polmonare : l'emottisi inizia le, in ·determinata è ben dif.ferer1te dalle crisi asma~ genere s'Carsa; l'emprragia di un vaso sanguigno tiche umane. L'azione d·ei gangli propri del polin una cavità comunicante con l'albero bronchia- 1none può e8sere incriminata, in alcuni casi, inle; l'emorraigia da irufezione secon.ciaria della le- dipendentemente da 01g ni ,azione nervosa. In altri sjorte tuber·colare, p er opera di un organi·s mo ~.et­ casi la via urr1orale sem.t>ra in ca·u.sa, e·d una tico, la quale è più seria, rijpetendosi assai spes- intezione di muscarina può determi11aTe un C1I'amso ; l'emorra·g ia 1da aneurisma p olmonare. Egli dà ;po bronchiale nonp•stante la sezione dei nervi.. 1 lia mru:;sima i·m iportanzfa all'esa..gerato sforzo in.sip irisultati, poi, ottenuti con la terapia più diversa ratorio che segu e all'.atto del'la tosse, piuttosto - radioterapia, diatermia, fnri. ezioni di tubel'Coche alla tpsse stessa, ·durante la quale la pres- lina, di \Peptone, di latte, ·di e8tratti di ogni sorta, di capelli, di peli, ·di piume, di colori, ecc. sion e i11trapolmonare aumenta tra 50-80 m ill1-medimostrano so·p ratutto l'in·f luenza della sug·getri H•g. , esercitando una s.p acie 4i -compression e sui capillari s anguigni, con .effetto emostatico. La stione sul de•corso di questa alffezi·one, che è stato pos8ibi1e ·con siderare una nevrosi riJflessa. tosse quindi, 1da tal punto di vista, sarebbe piutUn certo numero di asmatici reagi·s ce agli in~ tosto utile, provvedendo anche all'·espulsione del terventi 10hirurgi·ci sulle cavità nas·a li, sul collo, sangue accumulatosi n ei bronchi. Si do.vrebbe ins ul petto, e perlfino alle punture lombari, a:gli vece i·struire il malato a diminuire la 1Profondità interventi sulle glandole genitali. Biso•g na dundell'inspirazione che segue al tpssire. L 'azione ·emostati.c a migliore sarà però sempre .qu·e tener presente che l 'asmatico è un malato nervoso ·e che nè il vago, n·è il simpatico esereseiicitata dallo pneumotoraioe teraip·eutiico, il citano un'azipne diretta sulle sue crisi. Queste -quale apporta rapi.d o sollievo del paziente, perconsi·derazioni ·indu.cono Hermanoodonfer (1'\1iinm ettenid ogli, col cessare dell' emorragia, di nutrirch. Med. Wo ch., t. LXXJI.V, n. 42) a giudti care con si a suflficienza. P er quel cbe ri.g uar·da l'uso della morfina e . grande ri·serva gli interventi chirurgici che no11 · deg·li altri 1Preparati del1 'Qt\Ppio, la 101ro dolSe deve sono del tutto p.riivi di ris·chi, e conducono alla 0

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[ANNO XXXV, F ASC. 41 )

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SEZIONE PRATICA

soppressione di or,gani importanti, come i r ami del vago o d el simpatico. Se l 'a1sma resiiste ai metodi suggestivi banali, e se si vuol t entare un'azione p si coterapt•ca più ~ntens a, val m eglio ricorrere a interventi ac·c·e s sori e benj1gni, senza rischi gravi per il malato. 1

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A. PICCINELLI.

Farmacoterapia dell'asma bronchiale.

l 'adr en alina {l f.2-1 em e. per via sottoicut.an ea , della sol. a l 1 %0, ed an<Ch e in forma di inalazioni della sostanza .p olverizzata, s ola o in unione con atropina ·e co1ca ina). l / .efedrina (·estr.a tto d ell'ephedra vu:,ga.r is, otte11uta anche sinteticamente [·efetonina]) a gisce an alogamente all'aidrenalina, col vantag.g io della somministrazione ì)er via orale (1 tavoletta •da 0,05 3 volte al dì, n e}'lo stato asm·ati-co; 1/2 tavol·etta mattin·a e s era, nelgli interv·alli) . Ri.f erendosi poi alle relazioni, non ancora ben chia r e, tra a sm a bronchial e e disturbi en·docrini son o stati ag.giunti all'·adrenaJina degli estratti ipofisari (0,04 d 'iipo1'isi e 0,0008 ·di adrenalina n el1' asmolisina ). Ai p reparati de ll'op·p io si r icorrerà con prud en za . sp ecie p er quanto rig ua rda la morfina, on1d·e non cr ear e p e r~colo~e tendenze a ll'·u.so d el farmaco. Son0 1p·erò indicati n ei casi co11 insonn i a persistente. P er quel ch e r iguarda le numerose special ità • jn comm ercio; bisogna esser -cauti , non essen,do sempre il loro uso giusti1'ic.ato dall' esperi en zh cl i n i ca.

.~onostante i gran1di progressi fatti nei riguardi <lella patogen esi dell'a sma br.on•chia le, i mezzi farrnaco-ter·aipici per combatter e tale forma m orbosa ·son o sempre numero$i, ed importanti a con oscersi. Errer eb1b e infatti il m edico che basasse la propria cura uni·f ormand.osi ai du·e concetti patogeneti ci oggidì dominanti: quello •cio1è d elJa 1naniife$tazione allergica, e qu ello della neurosi, trascurando tutti gli ·altri medi·cina li ad azione sintomatica. E. Sdhott (D eut. Med. W och. n. 23, 1928 ; li ipas sa in rivista, comincian1do 1dal vecchio ipduro di potassio, (soluzion·e al 10: 150; 1 1CU·CChi aio da d essert 3 volte al giorno, p er molti m esi, con p a use ogni 4 settimane). ì\11. F AUERl. L'attività t erapeutica dello i.oduro in qu esta 1nal attia è 1P·r ol>a'b ilmente dovu ta alla s u a azion e SEMEIOTICA. rspettora nte, con flui.dilfi1ca zi-on·e 1j el se,creto bir onchiale, e a quella eccil.ant e su lla tirotde, con La dia gnosi della sciatica. con seguente stimolazione d ella p.orzion e ·simpa'L. Rarn o11 d (Conf érences de Cli n.ique rn éd . pra t. tica del sistema n ervos o vegetativo. e Jou rn . des P ra t . 23 giugno 1928) osis·er va ch e è I m ezzi f u·m i1g eni, .quali ad esernp]o la ·ca rta anzitu tto n ecessario ·elimin.are il r eumatism o inunitrata , migliorano egua}mente la q ualità del s esc olare ·dei muis coli del bacino e della coscia (il cr eto bron·chiale e l 'es1pettora zion e. dolore ha sede n on solo s ull o s cia tico, c l1e l'.> Uò Allo sco·p o poi di comb·attere lo stato di (( tet a·ess·er e ·a1lun.g ato e com1p<resso senza d ol or e, ma i11 nia » dei muscoli br.on co-costrittori, do vuta al corrispo111denza delle m asis e m us1colari). P il.1 fr epredomi11are 1dell'·eccitabilità va sale a.110 stabil irsi quen ti so no le artr iti d ell'an ca (es,pl orare ben e i dell'a ccesso a smati co, si potrà senlpr e r icorrer e m ovim·en tj, C·e·r·care le contratture p eriar ti colair i, con fi ducia all'atropina (0,001 1p·er iniez. sottoc11fare r adio.g rafi e); spesso la p retesa sc iatica n on tanea , ovve.r o .p il1·o le di belladonna : 0,00-0,03, è cl1e un a coxal1g ia in un bambino, un"artrit e 2-3 volte al giorno), alla papaverina (0,04 per via iseoca in un adulto od un rri,orbtls co x ae se nilis, enid ov·enosa ), al benz.oarto di benzjle (10-30 g·occe n el v ecchio. Anch e l'artiicolaz-ion e sa cro-ilia:ca i n acqua, d ella soluzion e al 20: 100) . p uò essere la seide di artr iti o •di sa;cro-coxaJg·ia. Oppure s i p otrà cercare di in·durr e un eccitaAltr e mani,festazioni n eirvo$e p osson o ge11erare 1nento del simpatico , pr.ovocando la bron codiJataconfus ion e e cioè : la n·euralgia crurale (alla faczione, e in tal guisa a giscono ben e il .cloruro di cia an terior e d ell'·rurto) qu ella otturator i,a (in r aipca)cio (iniezioni en·dov er1ose di cloru ro di calcio: 1p orto con un 'ernia ottura tor ia e, n ella donn a, 5-10 em e. d ella sol. al 5 %. oppu-re 10 em e. della con lesion i 'Ute.I'o-ann·essiali), la n euralgia d el f espl. 10 % clor uro di calcio-urea [afen il )) e lo rnoro-cutan eo (•dolori alla 1p arte a n tera-estern a stron ziio [Stirontiu 1ra n1s] ). Durante l'in troduzione di tali m ediicam enti, il ~·azi ente a ccusa una sen$a- 1dell.a coscia), la p olinevrite ·a lco·oli.ca (dolo1ri bilaterali, anteceden ti di alcoolism o), i dolori folzi on e ·di cal or e, ch e si dif:fon·d e per il corpo, 1-a goranti della. tabe (abolizion e d·ei r :Lflessi r otulei, quale probabilm ente h a ancl1e la s ua importansegn o di Rom berg, eoc.), i dolori d ella fase obliza ·d al punto di ·vista psichico. Di ·e ftf icacia ~r es­ soch·è nulla semb:ra. invece essere il cal'C io som- · t er an te ·del! 'ar ter it e, la flebite inizi·a l e (·p resenza ·cli edemi, imrpoten za •dell'arto). 1ninis trato p er via or ale. P osta la diagn osi di s•ciatic.a , occorire \'edere Rime.d io sovrano dura n te }' accesso è sempre 1

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20-24

IL POLICLINICO

poi se es.sa è v·era o falsa: il sintomo di Las ègue, i punti dolorosi di sorpre..sa saranno di aiuto rper . la ·diagnosi di sciatica simulata (info rtuni del lavoTo), ment>re un corteo imrpressionante di sintomi farà pensare alla sciatica i·sterica. Cause. - Oltre ai traumi, si penserà alle .cause generali : tossi>el1e (rare), diaibete, gotta, iniezioni (tubercolosi, iSif ili de, mala:r ia, ecc.) . Le ca·u.se lo- . cali vairiano a seiconida rdella sede e idei p•unti interessanti. Fra le sci.atiche alte, .si deve pensare anche alla saoralizzazione della V vertebra lombare; l'a.pofi1si tr.a~versa ·di tale vertebra è aum.en· tata idi lungh ezza e s1pessore; ne risultano aic1cidenti idi compre...c:.sione con segni ·di lombo-sciatica. I dolo.ri aumentano co.n i movimenti di flessione r. ·di eistension.e del tronco; soltanto l'esam e radioscopic0 ·p ermette la diagnosi. !Le sciatiche m e.die (rple&f:iti) sono ·d eterminate da affezioni del pi1c1colo 1b,a cino o ·da artirite sa:croiliaca. In quest'ultima, i dolori si irr.aidi.ano alla nati ca ed in corrispon.d enza 1degli é\Jd•duttori; si risve1gliano con la [>res·sion e dell'arti1colazion e sacro-iliaca, la quale è •dO·l ente ·quan do, a distanza, si ![>reme sulle creste iliaiche. Le sciatiche baJSse o tronieul.airi (in cui si trovano i .p unti di V·alleix, il seigno di Lasèg·ue) so110 determinate da varici, da o.steo-·sa:ricomi del fernore, rna il più spe&$o s ono di 01rigine reumatica. Fra gli altri trattamenti noti (rivulsivi, ,polv.eri rdi verse, iniezioni, ecc. ), sono da menzionarsi i buoni effetti dei bagni terebentinati (2-3 cucohiai di essen za di trementina in un baigno a 38° per 10 minuti). La rivulsione è intensa e, do,po ·qua1che bagno, i malati si sentono idi molto sollevati. 1

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lentezza di i·deazione, fenomeni c·he ten.dono a permanere anche dopo che essa è s·comparsa. Si osse.r va .a perio1di di giorni o eettimane o 11>ershste talora per parecchi mesi. Importante è la diagno1si con l'encefalite epid·emica, che può v·enir fatt·a rubbaistanza precocem ente mediante l'esam e rd el liquor, in cui la presenza ·della reazion e del benzoino colloi.dale 1depon e per la s1clerosi a pl,a;cche. Ma, anche clir1icamente può far~i la dia;gnosi, quan1do si ten,ga presente ieh e nella sclero1si a placche, l'eipisodio iniziale è m eno bru·sc·o, le ·p aralisi 0 culari meno pa.r cellari, i diis tunbi pu·pillairi mancano, si b.a dissociazione della ·f orza muscolare, la quale si porta sui flessori anzi1chiè sugli estensori e l'abolizione ·dei ri1'lesi$i 8Jd do.m inali. Dall'esame dei · r aipporti fra sclerosi a placche ed encefali te epi1de.rni,ca, gli AIA. concludono C·h e si tr.atta di due malattie ·d·el tutto 1differenti senza alcun ne·8SO caur$ale. 1

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La sonnolenza nella scleros i a placche. G. Guillain e Th. Alaj ouanine (A nn. de médecirie, giugno 19·28) richi.amano l'attenzione sulla relativa if1requenza con cui si o-sserva la sonnolenza n ella sclerosi a placche, parti1colarmente nelle manifestazioni aid anrdamento ra·pido. Trattasi s pesso di un eipisodio iniziale, che si O\$Serva quando i sintomi pirami·da-li e cerebellari, tanto in1portanti ip·ell' la diagnosi, isono ·del tutto as!f.enti . Altre volte la sonnolenza si mani.festa inve·ce ' quan do la m.alattia dura già da paire1ccl1io t empo. Il più BpeiSso, la s onnolenza è più o meno 1Perma.i1ente e rico1l'da piutt01$tO quella dell' enceif.alite epi1d emica, anzvch·è i g.r an·di acces1s i di nar.colessia, che si osserva:no nei tumori rd ella regione infun,dibolare. Si manifesta talora n el pomeriggio, jnco.min·ciando s ubito ·do·po i ipasti, pel1$istendo tntta la giornata ed o·b·bligando il inalato a co:rical'Si. Si accom,p a.g na generalmente a1d astenia e 1

POSTA DEGLI ABBONATI, Cura d-ell' ossiuriasi. C. S. 1\11. :

..<\.l dott. G. Zennaro, id.a

•R appresenta spesso un compito ingrato e diffi1cile per l e continue e faicili reinfezioni, noooblè per lo svilUJPpo spontaneo d·e.'lle uova del luogo • sies·s o dove sono dewoste (ultima .p arte dell'intestino). Non molta ef.ficacia hanno i rimedi somministrati tPer boc·ca; f•r a questi, Luzzatti vanta il clo.roifonmio puris,simo per narcosi (.g. 2) in olio di ricin o q. b.; si riipete la doise per tre volte, con inter.v.alli di 15 giorni. Si può dla·r e anch·e la santonina (una vo'lta la settimana); vi sono poi parec1chie s.p elcialità, che p·erò, in gen·erale, non 11anno corrispois to alle speranze. Fra i rimedi da consi'gliarsi pe·r cli.:Stere sono; l'aceto (un cucchiaino da ca.lftf1è in 1/2 litro od in 1/ 3 di litro di aicrq ua, ogni 1-2 sere); l 'acetato liquido di alluminio (un cucchi.aio da ta·vo1a in 1/2 o 1 litro di aoqua tiepi.da); il m·entolo (UiSato contro il prurito; ag. 10 in 20 g. di oli-0 di oliv.a). Il cliis tere va dato in · posizione genu,pettorale, d0tpo un cli1stere di pulizi·a; il vol'Um·e del liqui1do va cO!IIlmisurato all'età d·el paziente. 1Non usar·e rimedi tossici! quali la naltalina, l'olio di oh·enorpodio, il s'U1blimato. Jmportante è la profilaissi (1cam1b io flfeq:u·ente della bian!cheria, puliZia accurata delle ung·hie, cihe ·vanno tenute co,r te, e 1delle mani, uso di mutandin e ben chiuse, semiLCurpi,. ecic.). Utile è lo spalrrn·are la r egione anale con unguenti nocivi


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SEZIONE PRATICA

agli ossiuri: calom elano con v a selina (1/10) , unguento cinereo, o i sup-positori di s antonina (cg. 5 in g. 1 di buITo idi e: aicao , o di qua;ssio, og. 5-20). 1

fil.

Al dott. A. C1rooe da P . s. G. :

P er le malattie d·egli ope1rai che lavo·ra n o in ·aria co·IDJpressa, veda i J'rattati di Patolo1gia del 1aJVoro (p. es., P:i:eraccini) o di P1atologi a m edica (p. es., Mo/h.r e StMl·elin, vol. IV). Un' ottima m·onoigraifia in pr-0posito è quella d l L . Carozzi, publblrioata n ella Hy g~ène du Travail, fasic 83 Geniève Burea:u Iin.t·ernartional du Tira' 'a il, 1926. 1

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fil.

Al dott. Da Prati, Gen ova: !Kon esistono trattati italiani d i ~gien e militare. Ne esistono solo degl i esteri fra cui quello francese d el Lernoine e l 'altro del Do.pter: entrambi editi n·ell'.ante·g uerra. Un trattato t e.desco m olto esteso ed in varii volumi è quello d el Bis·choff. CAS.

verrebbero 1nolto utilm en te stimolate. La co mpression e delle ven e, 1durante le 1profon d·e inspirazioni, av r ebbe per sis uitato di facilitare il inGvimen to del sangue e p er,èiò di alleggerir e e fa- . vorire il lavoro del cuore. Le inspirazioni proifonde :farebbero aumentare la capac ità vi tale d ei polmoni e ossigenare m eglio il san.g ue; di conseg u·enza, aum en ter eb,bero ·a nch e le ossidazioni r1ell'intimità di tutti i. tessuti. Infin e, è da conside. rare che le glandole ·endocrine s'infl uen zano reciprocam ente , p er mo·do che verrebbero indiretta 1nente sti m olate anch1e la tiroide e le p aratiroi·di . In breve, t utte le funzi oni or ganich e risentiire.bbero azioni uti1i dal riso aibitua.le. 111 W a1s11 va an·cora 0 1tre: Così egli giun.ge aù a rnmet tere che da alcuni anni il ·dia bete è i n aumento, p erch·è si r ide sempre m en o e iperciò viene a manca r e il massa g.gio prod otto s ul pancrea s daj rapi-di e inten si m ovi m enti del dia• frarnma . Il Journal A. 'J\'1 . A. (11 Inarzo 19~) , nel com. rr1entarP. ·qu este vedu te, · n e d irnostra le .aberrazio11i e gl i errori. A•d esemp io, le inspirazi oni profon·de n on bastano a far a11menta r e l'ossi genazione iClel sang ue e le co1n b ustioni ti ssulari. Qu esta cr·eden za è mol to dif fU$a an·che tra i m e.dici ; m a ormai è dimostrata ins uss istente da r i•cerche precise. Sperimen talm en te ·è anche 1p rovato cl1e il m assag,gio d·el 1pancreas n on n e attiva, ma n e arr esta la secr·ezion e esterna: lo stimolo fisiologico di ques t'or gan o è dato dal ipassaggio d ei cibi n el l 'i nte ~ stino . non già da fat to ri m eccani·ci. E co·sì via. 1'ra le person e ch e solffrono d i stiti ch ezza, se ne t rov ano certo rr1olte in stato di cattivo um or e p er enn (l e che ri don o poco (tutti con oscono uno «lei m otti di Voltaire , se'Con.do cui « il sì di una , p el'sona s ti tica è m eno cortese del no di una persona che vada b en e di corpo .. . ») . A.ltrettanto, però, avviene p er le p erson e che soffron o del dist urbo contrario... E nell'un caso € n ell'altr o r esta ·da d ecider e se sia il cattivo umore a d eterminare i ·disturbi di ger enti , o se piuttosto n on sia v ero il Tapporto causale con trario. Se il ri so fosse davvero un elem ento essen ziale ·cl i salu te, g1i animali non d ovrebbero avere buona •salute. Difatti, come tutti sanno, le differenze ch e dis tin,g uono l'u<?mo dagli anim ali sono. gli anima] i n on fuman o, gli anim ali n on contraggono la bl en orragia , gli an i mal i non ridon o .. . Il volum e del Walsh dim ostra come scienziati dis tin ti 1possano }ascia rsi an•dare a fant asticher ie prive n on solo d i &cienza, ma an ch e d i hnon senso. c~iè del vero, s enza dulb1b io, n ella tesi cr:ie egli di1fende ; ma egli ha finito co11 l'esru.g-erare. (AnnaLi d' I g., giu. 192.8). 1

VARIA. Il riso fa buon sangue 1 E notiJSsima l 'iniflu enza

b en ef~ca

esercitata d.a l bu o11 umore sulla salute. Non per nulla uno d ei m aggiori m e1djci, il Sydenharr1, ebbe a proclam are, n ella f orm a um oristica pre1diletta dagli ingle.si, •cJ)e « 1per manten er e la salute gio va più un g ruppo d i clowns a n zi ch·e un so1naro carico di me·dicinali. .. » . ·Ora J. J . W alsh 11a pubblicato a·ddirittura .un volume (L aughter an d H ealth, N·ew York, D. A1ppleton e C. ·e ditori, 1928) 1P·er illustrare quellil tesi. Egli p erò 11on intende riferirsi al se1nplice $tato di allegr i-a, e n eppure al riso contenuto eù appena ac·cennato cl1e oggi è di m.oda n ella buona società, bensì al riso ,p i·en o, schietto, rumoroso, dura nte il quale i movimenti convulsi · del diaframma deter111ina no profonid·e in·s pirazioni ed €Spirazioni forzate nonc.h è un vero masis a.g gio vi-Oratori o n egli or gan i a d·dominali e to racici. Secondo \Vals h, n e r isentireibb·erp un'azione particola rrn ente ben efica il fegato ed i l ~an cr e a s , poi·chè le compressioni ri.Jpetute di qt1esti organi n e attiv er ebbero sia la secr ezione esterna, spe'C ia1mente ·d()lpo i 1p asti, sia la secr ezipn e interna. Verrebbe promossa anche la peristalsi dell 'in testino, del quale si corrag·.ger eb'be il tof)pore che oggi è tan to comune. Anche le ca.p·sul e sur1'enal i 1

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O. F . •


II. POLICLINICO

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NELLA VITA PROFESSIONALE. CONCORSI. .Po e 11 VAOAN'J 1.

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ANGHIARI (Arezzo) . - Medico p er l a 2a condotta (75 kmq. di cui 4 in piano, con 4195 ab. d i cu i 600 poveri). L. 9000; L. 4000 per cavalcatura . L ..600 per c.-v . a i coniugati ; 4 quadrienni del decimo. Ettà massima 40 a., salvo eC<'ezioni . As. sunzione serv. entro u n mese. Scad. 25 ott. .BARI. R . Pref ettura. - U ff. san. del Consorzio Grumo-Toritto; scad . ~5 ott. \ Tedi fase. 36. B a ACCA DI CosTA SERINA (B ergam o). - In montag ~ a con 3137 ab. di cui 350 poveri; L . 2 per og ni p overo con diritto .all ' a ssistenza medica ed a.Il.a so.m.m . di inedicinali e L . 5 per ogni povero con diritt o alla sola assistenza 1ne~ica ; c.-v. , L . 500 per u ff . san . fino a 2000 ab. e L. O 10 per o g ni abitante in più. L . 3000 per mezzo' di trasporto ; L . 500 per ambulatorio; aumenti quinquennali del decimo. Assunzione en'tro 15 giorni . Se.ad. 20 ottobre • CITTÀ DI CASTELLO (Perugia) . - Una d elle due condotte mediche. L .. 7000, con 5 sessenni del deuirno, c.-,.. Serv. attivo L. 600. Scad. 31 ottcb~e . FAENZA (Raven na) . - Ufficiale sanitario e C . U ff. I g ie ne. L . 13.000 co11 5 quadrie nni del deci1110. 'fi t oli ed ~same . Nomina pe r biennio di prova . .l\ ssunzi0ne ·servizio entro 20 giorni . Età massima 45 anni, s alvo eccezioni . Domande .alla R. Prefet t ura di Ravenna entro le ore 18 del 10 nove mbre. . F o1tL.Ì. Uspeclale Civile . - Aiulbo n ella Sez. nled. ; 1 cl. n ella chirurgica ; Assist en te nella Sez . m ed . S tip. pe r g li aiuti L. 5000, p er l'assist e nte lire 4000; compa r t ecipazi,one a gli utili . Ob1bligo di per11·ottan1e11to; gr.atuiti: allO'g gio, bia n cheri a -illumi. . ' i1azione, riscald.a mento. Scad. 31 ·o tt. GENOVA . Laboratorio di I gi ene e San ità. - D.u e p osti pe r assist ente chimioo. L . 14.000, 10 bienni di L. 450, c .-v. Titoli ed esami ; visit a medica. da par te dell' O. S . Età massima 35 a nni s alvo ecce~ioni . Scad. ore 17 del 30 n ov. P er ulteriori inf orm.a.zioni ri \7olger si al P o destà. GENOVA . J.l lu.nicipio. - 1 m ed. igie11ista di I Cl. ; 4 m ed . igi enisti di II; 1 med. vaccinatore . St ip . per il I L . 17.000 con 10 bienni di 500, c. v .; per gli altri, 14.000 e dieci bienni di 450, c. v. Tit?li e ~ esame . Lau·r ea da almeno 3 a nni, special1zzaz1one in corsi di igiene ; età massima 35 anni, salvo eccezioni . Documenti cittadinanza immunità penale, buona condotta, post e riori 'al 1° set t . Scad. ore 17 del 20 nov . G1 u NG.'\NO (Salerno) . - L. 7500, 4 quinquenni de1 decimo . Incar ico di uff. s an. Età m ass. 40 a ., salvo eccezioni . Scad . 31 ot t . G UBBIO (P erugia ). - Proroga del eoncorso alle d ue condotte m ediche, fino al 20 ot tobre; vedi fase . 37. I :r.rPEHIA . - Direttore della Sez. M edico-Microg rafica <lel L a boratorio p ro;vinc. di I giene; lire

13,700, aume ntabili fino a L. 16.000 come pei· g 1·l . . . i1n~iegat1 del grado 8°. Serv. att. L. 3800, c.-,r• Eta a. 21-30 a l 21 set't. Titoli ed esame . Scad .. ore 18 del 15 nov. L 1?"t:CA. llR. S~edali e Uspi,zi. - Med ico pri.. ~n:ar1? . L . 4000 (si c) ~on 4 quinquenn i del decimo .. f1~ol1 ed ~same. Nomina per un triennio di p rova .. Eta m~ss1ma 40 anni, salvo eccezioni di legge e per ~h1 copr~ posti di ruolo in ospedali importan t1. _t\ssunz1one entro 30 giorni. Tassa L . 50,10.. Scadenza 31 ottobre. ORCIANO DI PESARO. Condotta prevalente1uente chi.rurgica. L. 8000, cavalcatura 3000, c. v ... serv. arttivo, .aumenti .biennali, probabile compenso per {lirez. ospedale. Età massima anni 35 · St~lYo eccezioni . .A.ssunzi·one servizio entro 30 giorni. Scad . ol'e 12 d el 27 ottobre. . PLATÌ (Reggio Calabria). - D ue contlotte (per il C€ntro e la frazione Cirell·o). L. 8000 con 4 qu adrienni del decimo; la eventua le nomina a uff. san . dà diritt o ad annue L . 600. Età massima 35 a 11ni, salvo eccez. del R. D . 30 set't . 1922. Assun zione serviz.io entro 30 giorni . Scad . ia 30 gior ni dal 22 sett. S. N1c0Lò GERRE·! (Cagliari). - Conoorzio; lire 12.000, 4 quinque11ni del decimo; L. 1000 p-er u.ff. san . ; L . 2000 per 'tra.sp orto ; c .-v. di L . 720 se coniugato. Scad. 31 o,t t. TIGNALE (B rescia) . - L . 12,000, 6 quinquenni d el de~imo ; t r asporto L. 1200; uff. san. L. 500 ; Arn1ad10 far1naceutic-0 L. 800; c.-v. Età a. 26-40, salvo eccezioni. Scad . 15 nov . TRA MUTO·L A (P ot enza ). L. 7000, sei quadrienni del dodicesimo. E tà mass. •a. 4-0, salvo ,e ccezioni . Scad . 31 ·ot t. VENEZIA. Ospedale Civi le . Ambulatorio stomatoia.tri co . - a) Dirigente, L. 5000. Esercizio professionale da aln1eno 5 anni con esercizio specialità. di almeno 3. Titoli ed esame. Biennio di prova, poi mant enuto in servizio fino a 65 anni. Età massima 45 a11ni . Scad. 20 ot tobre. b) Assist ente L. 4275 (se .ammogliato); 39J.5 (se celibe). Nomina per un biennio, eventuale conferma per un altro biennio. E t à massima 30 anni. Titoli ed esami. Scad . ore 17 del 31 ot tobre.

MOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFJCENZE, .All'Università <li J o'va il clo't t . Andrew H. ·vvoods è n·ominato p rofessore di psichisatria e direttore· dell' Osp edale p,e r psicopatici; sono a ·n che nominati i dottori : Cy rus W. Rut herford, capo d el dip a r t ip:ien t o di oftalm ologia e profes&are associa to; Lee Fosh ~y, cli r et tor € del servizio di visite Jnediche agli studen t i e professoTe assistente ·di teoria e pr atica d ella m~dicina; C. S. J ordan, p rofessor e assist ente d ' ig iene e sanità pubblica.

E rrat um. - Nel fase. scoTso, p. 1975, l a col., liuea 6a., legger e: veniva conferito. '


! ANNO

XXXV,

F ASC.

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SEZ IONE PRATlc_·,

NOTIZIE DIVERSE. La- VI Conferenza Internazionale contro la tubercolosi.

2027

L a sua opera è stata facilitat.a dal nostro mi. 11istro d ' I talia S. E. Arlotta e dalle a u tor ità gre. che : Ministri (cit i a1110 O<)n gratitudine i ministri Doxiadis e Cr1stomanos, l'uno della salute pubblica, l' altro delle co1nunic.azio11i, e nt.r au1bi medici distin tic;sirn1 d~ Atene), il Direttore della s anità pubbliea sig. Copianaris, il pr.o•fessore di clinica: 1nedica prof. B ensis, i primari dei vari ospedali (E vangelismos Elpis, Rifugiati, P ire·o P atrasso), i medici dell ' I stit11to P asteur di Atene, tutti c<Jo11 collegiale f ra'tellanz.a si sono prodigati i11 una gara cou1moven te per facilit.are l' opera della nostra n1isaione. Ancl1e il oircolo 1nedico di Atene ha voluto ·offrire 11n rit·eyimento alla nostra missione; dopo una eonfer e11za del dott. Papamarco sull'epiden1i.a p arla r ono bre.v·e·r nente riassumendo le . l·oro iu1pressio11i i nostri proff. G.ab·b i e P ·ontano . La n1issione ha già presentato una nota preliminare al Cap·o del Governo riassumendo i r esultati cli 11ici ed e pi.de1nio1o·g ici, e l1a oonferito col Direttor e della Sanità Pubblica ; si propone d i con tin unre lo st u·dio col materiale prelevato e portato in I talia per una ulterior e delucidazione di alcu11i lati del problema anoora oscu.ri.

E stata inaugurata in lloma, n ell' Aula massima del P alazzo senatori·o in Can1pid·oglio, alla presenza di S .. A. I.a Ducl1essa d'Aosta e del Capo del Governo, con discQ!rsi d el Governatore di Ro1na, Principe Boncompagni-Lud·ovisi , di L éon Ber11ard, a i1ome dell'Unione i nternazionale contro la tubercol<lsi, clell'on. Paolucci in qu.alità d i Pres idente ·d el Congresso e dell' 011. Mussolini, il quale ha auspicato al successo dei lavori del Congresso, per effettuare oosì tln altro b.alzo nella m a r ci a. che è bella perchè è difficile, è necessaria ed a ppassiqn.ante. N u n1er-0-si i p.a rtecipanti : delegati di 39 N azio11i, circa 500 italiani, 200 p·o lacchi, 100 fr a ncesi, oO tedeschi, ecc. Affollatissime le sedute, seguite -0on grande interesse; istru'ttive le v isit e : .al Sanatorio Cesare Battisti d ella Croce Rossa , .alle I stituzioni antit ubercolari di Ro1na, al Sanatori-o militare di Anzio . Utile completamen'to del Congress.o è st.awt la giorn ata di Milano, dove i congress i8ti si sono recati con treno speciale, sono stati ricevui i dalle Medici ig ienisti stranieri in Italia. Autorità rlel Castello Sforzesco ed hanno assistito a eo-nfer enze dell' 0 11 . B enni (letta dal prof. Sca rDal 15 settembre al 7 novembre va svolge ndosi pelli11i) s u.Ila organizzazi·o·n e antitubercolare nelle . in I talia 1'.annunziato vi.aggio <li &tndi organ izindustrie milanesi e dell'ing. Quintav.alle, che ha zato dalla Società <lelle N.azioni, al quale partedin1ostrato co n ni.olte proiezioni i mew·di segui t i cipan·o i ra. ppresen'tanti delle an11ninistrazio·n i saper la p:r ofilassi .antitubercolare nelle industrie. nitarie di 18 St ati d ' Europ.a e d ' A1nerica., con lo Si fecero poi le visite ai due grandi stabilime nti scopo di stuùi.a re l' assetto d ei nostri servizi igieindustriali ì\1agneti ì\{a r elli .a Sesto S . Giovanni nico-sanita r i. ed al Cotonificio Can to~ni a Legna.no, ch e ivi p<JsE ssi h anno ascoltato va rie conferenze, tra c ui siede e gestisce .a nche un hPl sanatorio. in Roma Je se.g u enti: del pr·o f. Asoo·l i sulla Scuola • • U n buon numero di oongressisti s i è poi reeatu s uperiore di m ala riologia, del comn1. Labranc.a • in visita ai sanatori d ella ' Tal tell ina e d ell ' Al to sulla nostra. organizzazione della lotta atttimalarica, d€l comm . Giannini sulla previdenza in I taAdige. E ccellente l '<lrga n izz.azione, dovuta all'on. P aolia, rd.el comm . Oa.n iola sul d·opo J.av-0ro, ecc. D areniio prossi111.a1ne nte a n1ipie notizie di questo lu cci, Presidente ed ai solerti Segr etari B-Occhetti, Yi aggio d ' i t ru zi-0ne. Ilivento e D·ell.a Seta. Il 25 settembre venn e altresì ina.ugnra La la interessante l\fostra i n te rn.a zionale di Lotta eun- Seconda Riunione del Gruppo del Radiologi delle tro la tubercolosi. Tre Venezie. Delle sedu te scientifiche daren10 resoconto in Il 23 settembre ebbe 111ogo in B elluno la seco11a Jt ra parte del giornale. da Riunione dei Radiolo·g i de~le tre Venezie, preLa missione italiana per Jo studio della dengue siedu ta d.al dott. l\1arino L apenna. Il gruppo dei ra{.lio1ogi Veneti, i1el1' intento di in Grecia. e:ollaboral'e .a rendere semp re pi.ù str etti i rapporti fr a la Medici11a pratica e la R adiologia e 1E torn ata dall~ Grecia la nussione italiana di diff.ondere le co11oscenze sullo stato attuale e inv iata d al Governo per lo studio della dengue. sulle 'p iù recen ti conquiste della R n.diodiagi1-0stica Essa era com p·ostà dai pr·o.ff. G.abbi e P o·n tano e dell.a R adioterapia., dispose che, anche dup er la parte clinica, dai p r o.f. N eri e do.t t. Russo rante questa R iu11ione, oome n ella p r ecedente, per la p ·1.rte igienica. fosse organizzata una seduta speciale, nell a quale La i1ostra missione cl1e aveva po·r tato con sè s i svolsero a r gomenti di largo interesse pratico, tutti i m ezzi (forniti d a lla nostr a Direzione di e che vi fossero invitati tu'tti i l\fe<lici della Prosanità) utili per uno st11dio con1pleto e per il . . V lnC1:3... prelevan1ento d el n1at€riale di studio, ha potuto 'fa.le seduta ebbe luogo nell' Aula Magna del compiere un'·o per a di indagin e completa, cliR . Liceo Tizia no in via 8. Pietro, ed iniziò oon nica, epidemiol.o gica e ditterologica . 1


2028

II. POLICLINICO

le co11fe1·enze del dott. M. Gortan di Trieste su: « Principali j11·d icazioni e resultati della Roentgenterapia » e del dott. M. Lapenna di B elluno su: « Indicazioni e resultati pratipi dell'indagine radiologica del sistema genito-urinario ».

Scuola di perfezionamento in Odontoiatria presso la R. Università di Milano. Sono ape1·te fino al 31 <J•t tobl'e le iscrizioni per i corsi di perfezionan1ento in odontoia'tria e prot esi dentarià per l ' anno accade111ioo 1928-1929; Gli aspirant i , l.aureati in nledicina e chirurgia, p-0tr.anno chiedere il programma alla Segreteria d ell ' I stit ùto Stomatologico Itali.ano, via Commen da, 19, Milano (14).

La Scuola Medica di Baltimora. La Sc11ola ~Iedica J -ohns !Jopkins di Baltimora è oggi una delle più imp•oirtanti del mondo . Seuonclo notizie oorredate .d i u na fotografia, d el Jour1i . A . M. A . (18 ag. 19-28), risulta d i un g r u1ppo imponen'i;e di istituti , cl inich e e ospedali. I professori di mater ie scientifiche sono stati sempre « a tutto temp·o »; a partire d.al 1914 anche i professori delle cliniche medica, chirurgica, pedi.atri ca e ostetrica s.ono iassunti « a tutto tempo n, g razie al fondo William H . Welch per il prog resso dell'insegnamento clinico; di . reoente il sistema è stato esteso anche alla clinica psichiat r ica ed a quella oftalmologica. I dirett ori di queste 6 cliniche, laTgamente stipendi:a,ti, non possono avere pratica privata e in tal modo n o11 sono distratti alle cure dell'insegnamento e della ricer ca: Inoltr e si è stabili't.c) che i medici pratici possono essere utilizmti per l'insegnamento clinioo. L'os·p edale gener a le John s Ho'.Pkins può ospitare ci r e.a 750 mala ti.

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In onore di Nogucbi. Si è tenuta .a Toki-0 u.na imponente comme1norazio1ne di N og uchi; parlarono il visconte Goto, i l visconte I shiguro, il vis<!onte I shii, i l dott. Jfata, il dott. Doi, i l dott. Chiwaki e altri. Durante la cer imonia giunse i l pr<Jf. Kimura, proveniente da N e\v York; egli recava le preparazioni batteriologiche origi11ali di N ogu chi sul t r.aC'>()ln a., sulla sifilide e sul la febbre gialla, avute in oonsegn a dall' I sti'liu to R ockefeller . • I l Governo del Gi ap:pc·n e ha oonferito le insegne dell'Or·'.Ìine del D-0,p pio Raggio del Sole ' Nascente alla sorella di No.~uchi, la quale vive in un remoto distretto rurale .al Nord-Est del Giappone. Ella aveva .aiutato molto il fratello ,durante i suoi studi, che do vevano ave1·e un seguito così brillante. La. n<J'tizi.a della morte le fu recata da un gior nalista mentre ella accudiva ai I.avori di u n campo di g r ano; ne fu così dolorosamente colpita, da destare preoccupazion i. Tutte le mattine ella si éria recata a l t e mpio del villaggio, a pregare per la s.a lute del fratello . 1

Scuola di perfezionamento in odontoiatria e :p~o· tesi dentaria presso la R. Università di Bo· 1og11a. Sono aper te le iscr izion i per l'anno scolastico 1928-929 a i cor si di perfezionamento in Odontoiatr i a e Protesi dentar ia per i laureati i n medicina e chirurgia. E ssendo i] n u mer o dei p osti limitato, 1' a ccettazion e viene regolata secon do la priorità nella pr esen tazion e d ei docu menti e n el ver samento d elle • t asse. Le iscr izioni s i chiuder a nno il 30 n ovembre p. v. P er progr ammi ed informazioni rivolger si alla "Se·g r eteria della Scu ola - Via S . Vitale, n . 59. Bolog na.

Indice alfabetico per materie. Aneurismi poplitei complicati a. gangrena e loro t r atta.mento . . . . . Pag. 2001 i\ scesso d el polmone « ab ingestis » co11 estrinsecazione transp.arietale )) 1982 Asma : critica al trattamento chirurgico »· ~020 )l Asina: farmacoteTapia . 2020 Cervello: emo.rra.gie centrali t r a un1n.)) ti che • 2019 • • )) Den'tizione : distm·bi della prima - . 1985 l) Emott isi : trat.tan1ento . . 2020 E·p is·p adia totale con in conti11enza di urina: operazion e di Su bbotin .. . )) 2003 Infort uni sul lavoro e malattie profes)) sionali: relazioni e 00°m unicazi-0ni . 2005 )) L euC',oplasie delle vie uTin.arie . 2003

Ossiurasi: cura . . . . . . . . Pag . 2024 P achimeningite cervicale tubercolosa. )) 2019 Pe riarteri'i;e i1odosn: In. prima c•&ser va)) zione francese . . . 1998 )) R eni : distopia crociata . . 2002 Riso; il -· fa buon sangt1e? . . . )) 2025 Salicilato di sodi·o : proprietà .antitossi)) che e antimicrol>iche 2004 )) Sciatica : diag nosi . 2023 • • )) Sonnolenza nell a sclerosi a placche 2024 • )) Sten osi uretr ali . . . 2002 • • • Tracheo-broncosco1pia superioTe per estrazione di protesi dentar ia >> 1979 Vescica u rinaria artificiale . . . » 2003

Non ~ consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non tn seguito ad ••torlzzaziorze scritta dalla redazione. B vietata la pubblicazione di santi di essi senza citarne la fonte. &ma - St&b . 'l'ipo-Lit. Armani di M. Oourrier. V. AdcOLI, Red. resp. clirlttl di proprietà riservati. -


\NNO XXXV, FASC. 41)

2029

SEZIONE PRATIC1

COMUNICATO Terzo elenco di pubbJièazioni della CASA EDITRICE LUIGI POZZI di !OMA che dagli abbonati al "Policlinico,, possono essere acquistate :. a) contro pagamento a contanti, beneficiando del prezzo di favore qui di seguito indicato, rimettendone il rispettivo importo contemporaneamente alla ordinazione; oppure h ) al prezzo indicato sztlla copertina, contro pagamen.t o rateale da concordarsi con la Casa Editr::.~e . 11 totale, considerato al prezzo di copertina, d eve essere pagato, salvo casi speciali, con un primo ver.;a1 n1ento pari a un terzo del totale della richiesta ed il rimanente mediante rate mensili da I '· 20 cadauna o più, secondo l'entità del residuo che resta a pagarsi. Con il primo versamento si deve inviare l'impegn0 scritto del pagamento rateale mensile a saldo . •

L'ESAME DIRETTO DEL MA LATO. Prof. PAUL MARTIN! della

Università di 1\1:.on aoo) . Traduzione italiana .éJalla. edizione tedesca a cuTa del pro·f. G. B.\ SfT·IANEr.r.:r, della R. Università ~i Roma. Volume di pagg. VIII-256, con 35 figu r e nel testo, rilegato in tela. Prezzo L. 32, più le spese pootali di spedizione. P er i i1ostri abbonati sole L . 29, 75 in ·p orto fran,co. CONCETTO E DIAGNOSTICA DELLA TISI IN !ZIALE. (Prof. A. 0APOGRossr). Volume di pagine Vlll-83. Prezzo L. 10, più le spese postali di spedizi·o,n e . Per i nostri abbona.ti sole L. 8, 75 in p<>·r to fr.anco. LA TUBERCOLOSI. L ezioni e Uonferenze del I Corso di Tisio logia~ tenute sotto gli auspici della Direzione Generale di Sani'tà 1'1ilitare n el Sa,natorio ~1ilitare di Anzio, dai proff.: G. MEMMO, E . l\1-AJtAGLIANO, V_. AscoLI, R . ALESSANDRI, A. D10Nrs1, E. MoRELLI, .:\.. Dusr, D . DE CART,r, S. Rrcor, R. C1AURI, A . GERMINO, F. BoocRETTI. (Racoolte e coo·r <linate d.al Cap. J\lf~d. F. BoccRETTI). Prefazione del prof. sen . E. MARAGLIANO. Volume di pagg. XVI-344, niti..J.a1nente s t !1 :np.a.t o, con im'Pressa, sulla copertina, la fotografja. d.i S . E. il Cwpo .del Go.vei·no, B enito Muss.olini, fra i ricoverati del Sanatorio Militare. Pr~zo L . 60, più le spese postali di sp edizione. Per i nos'tiri abbonati sole I.1. 50 i11 porto franco. IL PNEUMOTORACE TERAPEUTICO. (D-0ttori R . Don1A e G. CE:SARl ). Prefazione del prof. A. ANOELINI, p rim. rr_ed. oonsul . degli Osp. Itiu11iti, già direttore del S.anato!rio U r11,berto I i11 Roma. Volume di pagg. VIII-87, con 20 fig,-ure, J1el testo. P rezzo L. 12, più le s1Jese p-0~tali di s1Jedizion e. P er i n ostri aibbonati sole L . 10,90 in p orto. franco. 1

LA SANOCRISINA NELLA CURA DELLA TUBERCOl.OSI POLMONARE. Note critiche e Osservazioni

cliniche. (Prof. E . TRENTI). Prefazione del iprof. VrT10R10 AscoLr. Volume di circa 100 pagi11e, con 38 radiografie e 22 grafiche 'term,0 1netriche nel testo . Prezzo L. 20, più le spese postali d i spedizione . P er i

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TUBERCOLOSI E SANATORI. 1.'rattamento igienico-dietetico.

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IL POLICLINICO

[ .L\.NNO

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I

F ASC. 41 ]

LA PE RN ICIOSITÀ NELLA MA LARI A. (Prof. E. l\llARCHL\FA\"A). Volume di p1ag. 66, con t r e grafiche nel testo e una tavola a ool·o ri fu.ori testo. Pre~zo L. 12) più le spese pos'tali di spe<:lizione. P er i n<Jst ri abbonati sole L·. 10,90 in porto fr.a n co . I D ISTU R BI DEL R ITl'i10 CARD IACO. (D ott. A. SEn.\STI ANI). Prefazione del p rof. GI U SEPPE .liASTIANNLLI. , ...olume di pag~. VIII-142, co11 73 figure inter calate i1el t esto . Prezzo L. 18, più le spese pos tali di spedizio11e . P er i i1ostri n.bb.onati sole L. 16 25 in porto f r anc·o. L' INSUF F ICIENZA DEL CUORE con speciale riuuardo ai con cett·i 11U>derni d'i lì'isiopatoloaia. (Dottor E. PERITI) . Prefazio·n e del pr-0f. L. S1cILJANO . olu1ne rJi p.agg . XII-118 e-on 24 figure n el tesco. Prezzo L . 20, p iù le sr-ese postali di spedizione. ' P er i n·ostri abbon.at i &o·l e L . 18,90 in por to fr a n oo.

'r

CLINICA DELLA ADESIO N·E PERICARDI CA (li,ibrechia Jel cu.ore) nell 'aspetto s uo diag nostico. (~rof . G. L. SACOONAGHI) . TJn v·olun1e di cj r c.a 200 pag ine. P rezzo L . 20, più le spese postali di spedizione . • P er i n-0stri abb-0nati sole L. 17,75 in p·o rto franoo. LA

MORFOLOGIA CLINICA E FISIOPATO LOGIA DEL CUORE. (Prof . A. Rossr). Prefazione del Professore L . L ·ucA'.l.'EL LO. ' 7 olume di p agg. VI II-122, c·on 14 fig ure nel testo. Prezzo L. 15, più le spese postali di spedizione . P e r i nostri abbo nati sole L . 13.75 in porto franco. CARDIOGRAFIA ED ELETTROCARDIOGRAFIA. ANGIOGRAf'IA. (Prof. D . MAESTRINI). Prefazione del Prof. S . B AGLIO.NI . Volume di pagg. VIII-168, oon 64 figu,re nel testo. P rezw L . 20, più le spese postali di s pedizione. P er i nostri abbonati sole L . 17 ,50 in p orto fr anco . LA BISMUTOTERAPIA DELLA S IFI L IDE. (D ott . F. 'I"RAVAGLl ). Voll1n1e di pagg. IV-72 . Prezzo L. 12, più le spese postali di spedizio11e . P er .i n osi;ri abbonati sole L. 10,75 in p or to fr a n co. LA MODERNA LOTTA CONTRO LE MA LATTIE SESSUALI. (Dott. F . TRAVAGLiI). Prefazione d el prof. A. MoRSELLJ:. Volume di pagg . VI II-112, 0011 15 figure n el test 0" P rezzo L. 10, più le sipese postali di spedizione. P er i nostri abbonati sole L. 8,75 i 11 porto f r a n cQ. 1

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LA DIAGNOSI MEDICO .. LEGALE DELLA « Nevros i dei traumatizzati ». ·1z rilievo e il significato dei sin,tonii. (Prof. A . CIAMPOLINI). Prefazi.a.ne del prof. CESARE B10NDI. Volume di pagg . Vll l-94. .Prezzo L. 12, più le spese postali di spe dj~io11e . P e r i nostri a bbonati sole L . 10,90 in r.or to f r a n co. LA PERIZIA NELLA P RATICA IN F ORTIUNISTI CA. Guida p•e1· i 1neclici periti. ( P rof. A . 01AMPOLINI). Prefazio11e del prDif . CARLO ·FJ?RHAI. , - olu1ne di p·agg. VIII~80 . Prezzo L . 10, pii:t le sp ese .p ostali di spedizi.one. P er i nostr i abbonati sole L . 8, 75 in porto fr anco. LA LEGIS LAZIO NE SANITA RIA IN RAP PORT O ALl.'ESE RCIZIO PROFESSIONALE. (D ott. A. \ ' rGo - doc t o1· Just it ia). V olt1me di pa g~~. XVI-214, oontene nte Leggi, D eor eti, R egolamen ti, Circolar~ e tutto <;iò che si riferisce n.ll'eser cizio p r ofessionale, a.1 u so de i M edici condo tti, dei liberi esercen'i;i, d egli ufficiali sanit ari i e del per sonale ad·detto ai l a,bo1"at,orii dj vigilanza ig1e11ic.a.. P re,1Jzo .L . 16, più le spese postali di spedizio·n e . P er i nostr i abbonati sole L. 13,75 in porto franco. ' TEORIA DELLE VITAMIN·E E SUE APPLICAZIONI. Saa(J'lO e vitaniinologia. (D·o tt. G. L oRENZINI). Prefazi<)ine d i OnARLES R rcrr1':1' . ' '·olume di p1ag. 124, con 24 figure nel usto. Prezzo L . 10, più le $1)ese postali di spedizio·ne. P er i nostri .abbonat i sole L . 8 in porto franco. DEI MEDICI FUTURI. (A UGUSTO l\1:un R1) . \Tolu1ne ·d i pa.~ . .r1, oo,n ri'tr atto d ell' illustr e l\1aestro, i11 nmp io for1nato (n1m. 150 x 190), stan1pato i11 ca r ta patinata. Prezzo L. 8, più le spese p·ostali di pedizio11e . P er i 11ostr i a bbona.t i so le L . 6.50 i11 por t o f r.a nco. UN GRANDE ALLUCINATO DELL'UDITO: MARTIN LUTERO. (Prof. G. BILANCIONI) . Volume di pagine 120, con 18 ill11strazioni i1el testo . Prezzo L. 20, più le spese postali di spedizione. P er i n ostri a b·b·ona t i sole L. 16, 75 i n • porto fr.an,co . UNA GLOR IA ITALIANA: MARCELLO MALPIGHI. La vita e l'opera sua. (Prof. M . 0AR.DINI) . , .,.o: lume di pa·gg. VIII-123: co11 il ritratto d el gr a11de biologo italia.n ·O. Prezzo L . 20, pjù le spese postah di spedizione. Per i nostri abb.c mati s ole L. 16, 75 in port o fra.neo . COME MORI ' NAPOLEONE I. Autopsia del cadavere - Ereditarietà della fa11iiglia Bonaparte - l )a P.atoroaia di Napoleone I n ei s·u.oi te1npi eroici - .4 Sari,t' Elena. V olume di p ag . 165. Prezzo L . 18, ' più le spese postali di spedizione. P er i i1ostri a bbonati sole L . 15,25 in p or to fran oo. 1

1


~NO

}'a~c.

Roma, 22 Ottob1·e 1928

XXXV

4:2

fondato dai professori :

GU IDO BACCELLI

FRANCESCO DURAN '"fE I

SEZIONE . P.RA.'rICA

REDATTORE CAPO: PROF . VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. Lavori originali : L. Susei c : Delta sin drome pseudca ppendioolare. Osservazioni cliniche : r. Barcaroli: Sopra un cas o cli ernia di.afrarnrnatica e s u lla scelta del metodo n ell'intervento chirurgico. - V. Coen: Su un ca so di ernia in g uinale obliqua interna bilaterale (cis tocele bilaterale senza sacco). Note e con t ributi : S. Castellan a : Atresia ano.rettale oon f isto1a rettoocr-0tale. Opera.zione. Gu a rigio n e. Sunti e rassegne : EsoFAGQ : J . Guisez: P a togenesi delle grandi <l ilata zioni ooof agee. - A PPEN DICE: s. Wiakeley e R. Gln,dstone: La frequenza r el ativa delle vari e posizioni dell'apperudice veI'mifo.rme. - Fabricius e Kohler : RaplJ.)<,'U'ti tra malattie dell'appendioo e della cistifellea - FISI OPATOLOGI A : c. Douglas , WatS<>n e P . De : Scst a nze t<>Bs.iohe sconosciute n ell e feci uma·

ne . - Ga vrila e Da n icico: Diges ti one d ei g r assi e delle protei ne d opo res e~i on e de ll o ·to·m ac:o. cenni bibliografici. Appunti ~r il medic13 pratico : SEM EIOT I CA : L a l'eaz.ione cli Wohlgemuth nella di agnosi delle malattie del pancreas . - La reazi o u~ di Wasserma nn nell'it· tero. - La diagnosi della gastr ite cr o ni ca. - CASI · Sul lipoma dello STICA E ~ERAPIA : Sulla .a,g~.a tr ia . stomaco. - U lcera duodenale a s i nto·m a tica. - I corpi estranei nel tubo digere ute dei ba mbini e m etodo di cura. - L a c ura chirurg·ica dell'ernia con auture -vive. - POSTA DF.GLI ABBO N A'l'I. - - V ARIA· Nella vita professionale : Servizi igienjca-sa n itar j Istruzione s uperiore . - ( 'on r·o r s i. - N o1n j 11e, prom ozicmi ed onor ificenze . Notizie diverse. Racsegna della st a mpa medi ca. Indice alfabetico 9er materie.

LAVORI ORIGINALI.

cl1e data la pos1z1011e va r ia, c11 e rap pe11<lice Yel'· inif or me rn·ende n el ca \·o ad.don i i i1ale j J quadro radiologico cl1e ne ri~ul ta induce spesso il racliologo a delle inte1ìp r cLazi oni, ch e n o11 corr irp on·dono a l irero reperto nn atom ico. .A,.. dimostrare ciò b·a Sta r icllia1n a re l' atte11zio11e sulle 1(l i,ff i~ o.It à oh e s i p·r osp ettano per l1na d ia . gnosi differ enziale con u na colelitiasi, p. e. nei casi ·do ve t 111a appendice ca l.co-lo·s a ante- e r etrocec·a l€ ascendent e, si prol un gl1i si110 alla regjo11L· sotto epati·ca o toccl1i - come già h o avu to oc. casion e di osser vare - con l 'api·ce la cis tifelle.a. ,_:\mmesso, cl1e le dia g11osi errate a,~·engan o p1u sp esso i11 casi d i rupp en dicopatie cr onich e_ esse non Gonc tuttavia t a nto r are ancl1e i1elle forme acute. Durante il corso r elati va m e11te breve d ella m ia pr a ti·ca cl1irurgic.a all'o-sped.ale ci \'ile ho avuto occasione d'osservare tr.e casi. che alresam e clinico prese11tava110 Ja si11tom.atologia tipi1ca ,d'un processo appen dicola r e act1to. co n lesioni i.nfiamm.at.or i·e del p€ritoneo, rep erto eh.e non è s tato confer mato· all 'op.er uzio11e. Tr.attandosi di E; rrori diagn ostici d i u11a certa importan za clini ca , h o riten u to opportuno di r accogliere le tre osservaz ion i in qu esta breve n ota e di .ren·derle con ciò di pu bblica conoscenza, tanto piì1 ch e i r epert i a11a tomi ci a \·uti a ll'att o op erativo si Bta-ecano p er la loro singol ari t ~t

OSPEDALE C I\'l LE \ -ITT. E iVI. I II - G ORIZIA S EZ I ONE

CHIRURGTC.\

Dir el to r e : Primar io Dot t . L UIGI

Su~ rc.

Della sindrome pseudoappendicolare. l

Primario: dott . L UIGI SUSSIC. T ra l~ diver se aff ezioni ·d egli org·ani intraad<lo1m inali, quella ch e è di p·ratica ohirur gica .p iù comt1ne è senza du·bbi o l'.a·p pen1di-eite, sia n ella sua forn1a acut8:, cl1 8 n ella forma -cronica . Sebbene il lun g-0 corso dell'esperien za clinica abbia n.ettru11e11te tracciata la sintoma~ol ogia di questa malattia tanto fr equente, d.a render e la d iagn o~i nella ma:ggioiranza dei casi precisa , non sen o poche le osserv.azioni, d ove malgraido la pr esenza di tutti i segni classici, il chirurgo si trova cl i fronte acl alterazioni di gen ere ben diverso. .A.n-ch e l'esame radiolo·g ico, che n el campo delle in1d.agini di affezion i ·app·en·dicolari , va conquistando ineritatamente sempre più terreno , non e in grado cti fornirci in tt1tti i casi d ei dati precisi . Di errori diagnostici in questo riguardo ab· bonda anch e il radiologo ce ciò n on già 1per mancanza d'es1)e rienza oppure anch e per deficien za ù i tec11ica. ma molte ·v olte per il semplice fa tto.

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11. FOLICL I:\ilCQ

~ 01n11le tament e

d ai reperti co111u11i cl1e offr e la cl1iru rgia ac1·do1n inale. ~ el du1Jljce jntento cli giOY·are da u 11 lato allt' nos tre cog11izioni cliag11ost jcl1e .e di arric·Chire dall' altro la <:a sisti c.:a relativan1 ente piccola .cli quest e affezio11i rare, n1i sono p roposto ·di comu111car e qu esti tre casi , facen clo ora seguire ·b re \· m ent r le $t ori e. I . - G. E., di anni 21, segg·iolaio. :.\'el gentilizio nulla di ipr-irticolare. l~ a Q'od 11to sempre ottima salute. Stam ane verso le ore 8 È' colto d a dolori acuti ecl improvvisi ai basso ventre 1cl i .ci es tra aocompagnati da sforzi cli ·v omito. c:11i a 1111ato il medico, questo lo i11via iel'u r genza a ll'ospeclale con la diag n osi cli n.ppenàici te a c u1u. fato presen te : tenl-peratura 37,6, pol so 90. I n<liYi·du o ·di costituzione n ormale. Cute e n1u cose visibili ben co1orite. L in.g u a patinosa . ..\gli organi resipiraitorio e cardio,rascol are nulla ch e deviasse dai .r eperti normali. Stato 10.ra1le : ·addom·e teso. R esp·i r o 1prevale11tem ente costal e. Al 1qt1aclrante inferiore fli d estra dolora]) jlità s p.:Lccata tatto e ·d ifesa ni1uscolare marcata n ei punti rCli ,".\f a.e Bnrney e cJj •L anz. .i\lla p er cu ssio11e su o110 tin1pani.co su tn1to l'addome. La J)alpa zion e rettal e. riesce rJ olorosa , non (lfi p eraltro .al cun r e1)erto d egno di r.ot.n. Dallo stato gen eral e e dal repe rto locale s 1 conferma l a diagn osi 1d e1 m 1edico condotto ·e s i cl crirle l'i11ter\·ento. ()r f 14: in narcosi et erea si pratjca u11 taglio pa rnr t') ttal e d i :d estra a lln dito sotto e a du e cl ita lateralmente da ll'ombelico. Inci a la cut i" e Ja guaina a11teriore d el n1uscolo retto, s i sposta il meicle~i mo, v er so n11e c1 ialmente e soll eYa ta 1p oi co11 dur pinze t1na fa-Id.a peritoneale si inci1d e il 1)rriton eo. .!\1)crto il cavo fuo·r j esqe dalla ferii a 11nn. quantità ril ~Yant e di liquido ..s ieroematic0. Xcl la. breccia si presrr1tan o a n se d el digiuno , l i-· quali ' ' e11gono spostate m eidialme.ntc 1d opo (li c l q~ n on è dificile tro\rare il cie.co che si dimostrn nhhast.n nz.a n1101bile da poter esser lussato dalJ a f erita. Il ceco p·r esenta d ell e enormi .c:.11 f fu .c:.inn i .-; a 11.r71lif111 e sotto sierose, e si dimostra alla palpazi one di con si$tenza molle ela stica. Non si ricon osce p i11 la s truttura 1delle te·g n·e. L 'aprp en dice · ,'i trova al .JJ01sto normal e e la s1:ia superfici.e è c osp.ar~ a di suffusio11j sar1g uign e mnltipl e. sotto ·i r 1·ose ert in JJarte anche sotto muscolari, cl1e nrJ }oro insien1e dàn110 a prima vista l'aspetto cl 'u11 infarto emorrag·ico. Specialn1en te co1111)1·0rnesso mi sembra l 'ap]ce, elle si p1·esenta rjgonfio a fo rma cli clava ed è .di color r osso bluastro. Il m eso appendice pure i11grossa to dà un , ·er s amento . :-l n g uig·110 tra i du e foglietti. ~ ell' n ltin1a ai1sa dell ' ileo e n el SllO mesenterio p,a reccb ie emorragie .~ ott o s i erose . .1-\ l inom ento rima si lln po' s tupefatto dal r el)C'rto i11solito ed i11 u11 }Jr imo tempo cr ed etti ·Cl''.' si poteva trattarP d 'una app e11dicit·e a cuta 1cl1 forma emorragica , ipotesi contro l a qt1ale p arlnva il r esto 1del 1ql1adro anatomico .. cartai pnrt' 1'ic1Pa cl1e potesse trattars i d 'una tro1nbo i d ell'ar teria ileO-'COltca e malgrado l' a ssen za com1plr l a ·cl i ·altri segni Yisi·bili d ' una diat es i e111·o rragicé1. nndò f o·r man·d osi in me il con cetto, cl1 C' i1c1 ca. o presente 11on pote \·a trattarsi d'altro ch e rl' unn cli qu r lle forn1e t a r e di p orp or a e morrag·ira co11 con1partecipa zion e as - oluta o preYalen te O SSER\"AZIONE

al

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cl ella regione ileo-cecale , con os>Ciuta sotto il i1ome di porpora H eriocli. Al inomento credetti 0ip-

portt1110 cli chiu d ere il Ye11tre. E$aminanclo per a ltr o le alteré1zio11i pi11 da Yici110 m ' a ccorsi, l"hel'ap1Jen dice i1resentava all a punta delle cl1iazze n erastre, cl1e indic~v.ano (lei clisturbi n ella 11ntrizjo11e id el suo tessuto. :.\ elln. t ema, cl1e queste chiazze sospette p ote5sero divenire il punto di 11artt:-.11za per un'infez·io11e periton·ea·Je, m i d eci:3i all'iappendicecto1nia malg·rado glj inconvenienti. che eta llllit iLUatesi e111orragit.!a lfJOtessero d eriYare. L'a.p1pendice f11 ·clll11tll1e a sp ortata co11 t11tt è l e · cautele possibili ecl il Yei1trc cJ1iuso ·conJ1p Jetame11t·e. L ' es ani e en1 atolog tro d·una goccia d i sangue estratta 1per mezzo d '·una pu11tt1ra al p adig·lione d erl 'or eccl1io n o11 died e alcun reperto deg 11 11 1 11ota, s pecialmente i 11 ciò, cl1e ri-g·uarda l e piastrine del s angue. La n otte ·dopo l'operazi on e si ha tma scarica poltacea di colore n erastro. L' esame 0J1in1ico deJl e f eci dà. la p resen z.a idi s ang'Ue in abbondanza. Inie ~ione intrag lut ea] e ·cli f20 \cn1c. di S1a ngt1e estra tt o dalla Ye11a cuJ)itale. CoaguJ eno Pt'l' -ri<i i11tra 111u ~c olare . 24 ore dopo l'atto op erat]Yo ap p arisco110 alla cstren1ità inf"eriore picco ! e ecclvl11iosi, nel ln entre la p·elle di quasi t utta la sup e.rficie d el corpo J) r e11cle un colore gial1lastro. "'\ l ter zo. gior1io :;i h a un a s·c arica .~ bho111fl.an t e con traJcce di s a11g u.e. Le ecchi1nosi vnnn o lenta mente scomparendo e n ell ' ottavo ·g·iorno i1011 se i1e Yede più la traccia~ Cont i11ua p ertant o la cura col coag·uleno. ..\1 180 gi orn o l'ammalato Yien e dim·esso il1 b uon e· condizo11i. Esame istologi co : Pezzi dell'appendice fis~ati i11 forn1ali11n ecl i 11 alcool di concentrazio11e crescente Ye11gon o j11clu - i i n para.f.fina e 1cl3nn n all 'esa1ne i stol ogico il segu e11te reperto: S11ffu 'ioni sa u.~nig·11 c i1 ella sieros a , n1n scolare, sotto111u cosa e rr1n cosa, 151p ecialme11te attorn o ,-asi arteriosi . ..\Ila }) Unta u n estra,ra. aio sa11g·uigno cl1e esa:qii11ato i11 serie co1npre11clr t utti tre gl]_ strati, dei qtt-ali è sco1npars a la struttura normale. ~esst1n segno ·cli un processo flo.g·is·Lico. Diagnosi : Purpt1ra e111or-rag ica di H e11ocl1. 1

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OSSER\" AZIO~E

G. :.\ .. d ' anni 15. s colara . Nel gent iljzio n ulla d e~:110 di n ota. La pazien te ha II. -

god uto se111prc ottin1a sa·l ute. ·iVIestrnata a tredi ci ann i eblì1" sen1pre m e truazioni posticipate ·cl quattro fino a ci11·que g·ior 11i, d ella durata n1 ~­ dia di sette Q"ior11j. abbondanti ed accompagnate iela fort i clolo1:i 11el ba$SO ventre. 'L 'ultima mestruazion e .regolr.re l1a .ayuto lu og·o ·dal ipril11i..1 a 1 quattro ge11naio. ecl è 1ata abbondantissima . ..\11'8 febl)raio la p<:iziente vie11e colta imp·rOYYisam e11te da f ortL simi d olori a tutto il basso Yent r e, 1na sp ecialn1en te dj cl estra con sforzj cli vo1nito eicl elevazjo11e terrnica a 37°.5. Il n1eclico curante la. invi.a .n.Jl'ospe<lale .con diagn osi d i appendicite acuta. 8-I11. Staio pre.c:.pnte : T en1peratura 37,7. Pol~IÌ 10f.?,. Cute e 1nuco.se \'isibili pal lide. Conati di yon1ito. Cuor e e p olmoni n o rrnalL , ,.entre l eggermente tu1nefatto . ..l\lla paJ.pazj one ~ i co11stata i1el cruaclrante inferiore cli de. tra t111a grande d olorabilit ù con dir esa n1t1scolure elle è spi cicatissima due dita circa a l c11 sotto d eJ 11unto di i\J.ac Burney . .\ ·l quadrante inferiore clj s inistra esiste ancl1e doJorabilità. 1na ·clj n1olto òiminnita. L 'esame d egli org·ani genit ali clal retto (virgo) n on d à al c un re1p erto. 1


[ ..\N:NO \.\X\ì . FA~C. 4:2 )

Data l".età g·iova11e della pazie11tc e per il fatto, cl1e l 'esame 1d·ell'organo ge11itale n on die d e a lcun r.eperto ·d egno di i1ota, si esclu1dc u n 'affez ion13 a carico d eg·li annessi· ut erini. Tenuto conto d el J11a·~ si mo punto di d ol orabilità c h e si trova a due 1dita al •Clisotto ·d el punto ·di i\t.I.a c Burney, si riti e11e tr atta rsi ·di una ai:>p endici te ba$sa, e d ' accorclo coi i:>arenti si decide l'jnterve11to. In narcosi eterea si pratica u n a laparotomia pararettalr .cli 1c.1 estra. Aperto il p·erito11eo ft1ori esce t1na quantità di san gue lj qu1 d o. \ Tisto cl1e la ferita laparotom ica, ·ufficien te p er tlna .ap p endi cect om i a , si dimostra troppo p iccola p er poter s i orientare nel cavo, l a si allarga i11 basso. Divarica.ti ora be11e i bordi si pro.ced e prim a a ll'allontanamen to cli n11ezzo litro ab·b on1dante 1cli sangue e si ispezio11a poi in ,p rima - lin ea l'org a n o genitale. A !l'ovalo di de stra si scorge così una ferita della gran d e::;za d 'un, picco lo '[Yise llo , dalla quale i l sari.gue contin,ua a gocoiare. St&bilita così la causa

·clell'ernorragia $i pratica la r esezione 1delJ'ovaia, sut urando p oi jl mon cone con fili di catg·ut. Toil ette •del cavo ad·don1inale. G11iusura della feri ta in tre strati. Il ·de·cor.so post-operativo è stato •d ei più se1nplici. Al 150 giorno la pazi·en te viene 1d ime5.5a. E sa1ne isto logico : L' esam e istologico dà il quadro d 'un a rottu ra d i ·u n foll icolo di Graaf. Dege11eraz1one ci-stica dell'ovaia. Diagnosi : R ot tur a d 'un follicolo d i Graaf dell'o v aia di de stra con abboridant e ern.orragia .

I1I.I . - 'f. .t.\... ' a nni 16, casalinga. L'anamnesi famigliare no11 presenta nulla di part icolare. L a })é\Zi ente è stata 6empre sa11a. \Iestruata a 14 an11i, 11a av.u to se1nrpre m estruazioni r egol arj. 26-\ ' I . Da questa mattina la 1p.azien t e accusa forti d olori al basso ventre, specialmente attorno l'ombelico e al qua,drante in.feriore di d estr·a , s ortl. j111provvisam ente e1cl accompagnati ·da v omnto. Cl1iamato il medico 1que6ti la invi.a a ll'osp·edale con la diagnosi di app·e ndicit e acuta. Stato presente: T emp. 38°2, polso 130, piccolo. Cute e mt1cose b en c olorite . ..\.i vari organi i1ulla di n otevol e. L'esame d el la reg1on e a.ddominale dà il seg·uente r eperto : a ddom e teso, respiro p r eval en t e111L'11te costale . ...\1 qt1adrante i nferiore di d estra, e 1preci S-am en te n ei punti di Mac Burney e I-\:u1nm el l111'ecc.essi·va dolora1b iJità c on ·d ifesa n1uscolare molto pront1nciata. ~essuna zona cli ottusità. L a palpazion e rettale (virga) dà reperto neg ativo. Data, la ]11tornatologja ·ed il reperto ·l ocoJ e si fa la diagnosi di appendj ci1 e acuta perforata e si d ecid e l'inter,·ento . Lap a r otom ia p ararettale di detra i11 i1arcosi et erea . .l\perto l'addome ·si ot tjcn e il s·eguentc .quadro : append ice n ormal e. F ra le anse intestinali ltquido sieroematico in abbondante quantit à . Dne dita di sotto ed a destra dell'ombelico si. scorge un tn111ore r osso-blt1astro d i form a cilindri ca. cl1e è 1attaccato all'11.tero e cbe a 1prima vi.sta s'impon e p er tumore d a g ra v j da nza ectopica tubaria. E samina11do r1iù 1da ·vicin o ~-. constata elle il tumore non rnppresenta altr o cl1c n11 in,f arto erri.orragico della tuba uterina dovuto alla t ors lorie (1clue g·iri i.n teri) della sua parte 11,f <'· rina. [/o·vaia e la mesosalpjng·e presentano seg n i di estra-vasati sangui.g 11i nel loro t essuto . Detorta la tuba, si proced e .all '-asporta zione d egli a nnessi di destra , e dopo aver p eriton eaJizzato i n1oncon i si chinde l ad,d on11e ·j n tre -strati. OSSEHVAZ I ONE

E. an1 e tstolo{Ji co:

:?,033

SEZ lO:NE PRAIJ CA

l

ve~zi

c. ci. i

della

t11ba.

ovaia e

1n e~os a lp uige,

claririo i tologicanienl c· il q~tadro d 'tln irif ar to e11io 1·rr;i g ·i co . eriza .segni di }Jrocessi irif i am11i1ator'i. D lag rio: i: T orsio11e ·d ella tu ba.

ca s i ora ri l)Ortati costituisco110 clei r eperti operator i non d cl tl1tto comun i. .La loro eccezion a lità è &tata in gran iparte la causa dell'errore d iag11ost1co. I

s j 11 to1u ato l o 1~iu.

cl1iara e1cl il reperto l ocale prec i~o f ormav.a110 neJl 'insie1ne i l qua ùro cJas5ico cl1 u11 1p rocesso infiamrr1a to rio c l1 c, i;artilo dall ' a p pendi1ce , a'reva già con1pron1esso la sieros·a peritoneale. La clifesa muscola•re, la grande dolorabilità di qua-si tutto il qu aiclran te in.f er i ore d i clestrél, co1l dolo t e mas·simo n ei punti cli :\Ia c J3urne:y e di Lar1z , i disturbi a - c.ari co clell 1.;.tpparato <.l iger e11t e n o11chè l 'età r elatiya111 e11te g io'\'ai1e ·degli i11cUvjdui coJpjti, clinicam entl! n on poteYano f a•r p·en sare afl altro, ·Cl1e rud u11 processo app en di colar e. Cio11011ostant e l'atto 01p erati vo non solo i1011 confermò la diag·nosi clin jca 111a mi so r prese i1011 p oco per l o stran o reperto anatom ico. Inr eGc d ella presu11ta appc11ielicite ucnta 1n i sono tr oYato di f r onte ·ad alterazio11i patologi ci! e cli orga11i j11tra-a1cldo·mi11ali cli p atogen e5i del tutto <1 i versa. J_u.

ca ~ o

si trattaya d ' una p orp ora ndr/f)niiH enoch , i1el I I della rottu1·a d'un, f ollico lo con a bih onclante ·\ 'er sam ento sang·u ig110 e caso clj n11a tor ·i one ton1p /eta rl efl(f tuba uleriria in u11a r a·gazza cli 15 a n11i. .t\:m messo ch e i r ep·erti orra rifer iti n o11 son o llel tutto nu ovi . la. casj stica d elle o·s ser ,·azioni di questo genere è pertanto i:>oco vasta, d a g·iustificar e qt1esto piccol o stt1dio. S·e11za vol er entrare in discu.ss io11e s u tutte le p artj colarità 6intomato.Jogicl1e. n1i lin1ito s oltanto a f.ar rilevare ell e la p or p ora addominale , da Franh cl efinitn patog·en etican1e11 te per tossir·osi, ca JJi llare emorragi.ca è g eneralm·ente caratt rrizzata da emorragie c utanee po$te imm etrica1 n e nt e e con p r eval enza all 'estremjtà inferiori, alle quali 11ri·ma o tardt si associar10 d e i di.sturbi n carico rl ell 'a ·p parato 1digerente sotto fotma 1dj coli cl1 e alla regione epigastrica od on1belical e d oYuti anato1nicame11te alla 1p1rese11za di .e m1orrag·ie n r lle pareti del t ubo gastlro-jnt es tinale. I J nos tro ca . o m eritava p ertanto d' esser rileYato e ciò in prima linea p er l a ,s ua sinton1ntologia s trana. Innanzi t11tto va r i'lcvato, elle i 1disturl)i nd ti o1ninali con sindrome p seudoappe11dico1ar e, soTti improvvis.a1nent,e aYevano preceduto di pil.1 di 24 ore l'a1)p.a rire flelJe chiazze ·eccl1i1noticl1e alJe du e estrernità inferiori. .i\.ll"attacco i1on esisteYa dunque clini came11te alcun egno YisibLl·e di diatesi Bn1orra gica, ch e avesse potuto es~ er ·di g uid a al nostro criter]o diagnostico . Lo stato gen erra le e specia lrr1ente il reperro l ocale

:\el I 1ia l e di orari·co n el III

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IL POLICLINICO

parlaYa1Lr; 1antu c.:hiar u p er

proces ... o a.ppenielicolare acuto , cl1e ad una diag11osi differenzialP co11 a1ff eziulLi di altro g·er1ere i1011 si era i1c1r11n1~ 110 pe11:::alo. I.. . 'int.ervento s'impo11eva senz'altro. 1, uttavia l'errare diagnostico va .p erdonato, 1Joh;J1e e.-.-o i1011 è ~ tata che relativo, se si considera , cl1e la diatesi emorragica aYeYa co~pito in qu esto caso quasi esclnsiYa·ment.e l'appen1dice ed il eeco. La cl'i ag·11osi in ciò che ri-guarda la sede era dun·que g"iTuSta, essa si è ·dim.ostrata errata in cjò che rigual'da la patogenesi. ~Ii è sembrato ino·l tr e opportuno di renclere il mio ca so ·di pub·b1ica con ois·cenza an cl1e l)er il fatto, che a qu.a n to risulta ·d·a lla letteratura, sia sta tn l~nn rl-c•i 11ri1ni, che subi u11 atto operalivo sotto for1na di u11 'appe11dicectomia. Sebbene l a porpora addo1n i11ale sia n ella i11aggioran za delle os- er ,·azioni tutr,'a ltro ·e.li co1npete11za c;l1irul'gica, 110 ritenuto n ecessaria l'asportazio11e dell'appenrlice nel caso pr-esente malgrado tutti gli inco11ve11ienti , cl1 e da u11a diatesi em oragica ne pote,·ano deri ,. are e ciò peir il S·emplice motivo, eh e le 1.ltèraz: 0 1ii pro·clotte ·dagli estra va sa ti san guigni nella .p un ta dell 'appendice 5i erano presentate al · l'esa1ne 1nacros.copico tali, <la i1 u 11 garautire p1i1 la Yit.alit;i. d el suo tessuto. F a ntozzi. parla11do di un caso idi porpora, n el idecor::;o de1la 1quale Si .erano manifest ati dei sinto•rni a dd otninali cl1e simt1lavano t111 processo appen1di c(i1are, co11siglia n ella sua -chiusa di aiSt<'nersi as -olutamente in condizioni ·sirnili da ogni inte1\··ento, peroh-è 1p ericoloso. ~011 credo che il 1 punto di vista del Fa11tozzi i.a ·cl el tutto giustificato. Esso aihbisogna ,p,ertanto di cer te riserve . Ammesso che .gen eralmente la porpora iaddominale di Henoch sia Sl1scettibile della c urn lTN?di ca, non mancano id ei casi dove ta.11to all' esam·e clinico qt1.anto in 1base al reperto a n atomico l'intervento sia indicato. ~oi sappian10 oggi , che oltre ad emorra gie appe111ditol11ri gravi, icome n el caso mio, si possan o aiver 0 i1el corso di una porpora aiddominale dell e invag·i na.zioni i11testina,l i e specialmente iJeocecali, prodotte dalla trazion e •d'un em a toma sottom.ucoso. L'osservazione di Tixier-Leon-Cano11et c'inse!rna sufficientemente che il mancato in tefl\'e11to 1 n certi casi di !pOI)pora aid·d omdn ale può esser e l'unir.a ·cal1Sa di morte d el paz ien te. L 'ammalOJto llll

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di Ti x i er rn.orì per i n vaginazione i ·n tesbiriale. Sarù 1ìerc iò semipr·e m eglio intervenire n ei c asi

du!b bi , c l~ e assistere in certi al .doloroso f atto, cl1e u11 pazie11te muoi'a di p-eriton ite o i n seguito a·d un 'in,·aiginazione ii1testinale. In base all' esperienza mia la rd iatesi emorragica n on d eve esser e più una controindi1caziooe assoluta e tanto m·eno o·ggt. cl1e viv1aJn o l'era della trasfusione d el san gu e.

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* ** Una breve discussio11e me.r ita anch e il sec011do caso, t anto per ciò che rigu.a:rda la .di-agnosi qu anto p er ciò cl1e concerpe il reperto anatomico. U11a ragazza giovane, di costituzione linfatica è 1presa improvvisamen te da forti 1dolori a·l basso ven tre, in ispecie a~ quadrante inferiore di destr.a . Sei ore dop·o l'a tt·a cco si constata all'esamie cl inico una dolorra:bilità spiccata d ella regione ileocecale ·con una zona di mass imo dolore dne rlita in circa al disotto del punto di !v!ac Burney. Dolente rr1a · d 'inte11sità minore si dimostra pure ]l quadra11te inf.eriore -di sinistra. L'esam e degli orga11i genitali eseguito per via rettale non dà alcun reperto. Data la sin tomatoJo·g ia si ooclud e t1n.'·affezion·e a c.ari.co degli or gan i g·enitali e si presl1me un processo peritoneale basso da appcn•dicite acuta perforata. .· 1perto perciò l'addome con una. laparatomia pararettale destra si trova invece della presu.n tn ap1)e11·di ei 1e 111ezzo litro abbon dante di san gue liquido nell'a1ddome e ·a ll'esame d egli organi genitali si scopre all' ova.ia d i destra ·u na f erita d ella graride::.:.rt cl'un pisello, dovuta alla ro ttura di u n follicolo di Gr aiaf, dalla quale continua a goc: ciolare il . ang11e. R esecata l'ovaia si chiude completamente l'ad dome dopo aver asciu gato accu' ratamente la cavità. Em.orrag1e abbondanti ·da rottura di corpo luteo so n o statr l)i ù volte descritte. Rare invece son o l'em orr.agie profuse dovute a11a rottura d' un folli10010 di G·raaf, come risulta anol1e ·dal·l o s tudio di •B er tino. Come causa è da esclu·d ersi nel n ostro caso il trauma sotto qualsiasi forma. La rottura è stata sp ontanea e I '·e morragia a bbon·dante probabilme11te dovuta al'l·a coin·ci1ct.en za ·di d ue fattori: degenerazio11e cistica dell'ovaia e discrasia sang·uig·na. Degno di nota mi sen1bra 1pure l'ultim o caso. Clin icam en te prese11tava .an cl1e esso i sintomi classici di u11a appendi1cite acuta. All'operazion e si riscontrò i n vece un po' al disotto dell'ombelico un tu more ·b luastro della grossezza di un pollice, cl1e a prima vista fu preso per una mola tubaria. Esaminato il tumore più da vicin o esso si rivelò per un in·f a.r to emorragico della tuba destra, dovu·t o alla torsione della &1.ia par ete uterina. Senza voler entrare in ·d iscussion e su tutte le parti.colarità del meccan ismo della torsione di organ i i11traaddorninali rite11go, che nel nostro c·aso si tratti d'una torsione em o·dinamica secondo il m eccanismo descritto da Payr. Ho creduto giustificato di riferire questo ca50 1per il fatto, che torsioni del•l a tutba in ragazze g·iova11i cost itui s~ono sem·p re ·dei reperti rari. La .casisti<ea d ei casi di qu esto gen er e € m·o lto pie1

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[.~~NO

XXX\! , F ASC. 42]

SEZIONE

col a. (Fi110 dal 192.5 Gro.ss1na11n ba potuto racco· gli ere solt·anto 5 ~asi) . rf lltti i casi son o stati operati con 1diag11osi cli-

n ica di appendicjte e la vera d iagnosi è stata fatta appena intra op eratjo.n em . Data la r a:rità ·del'l'-af fezion e da u n lato e Ja m ancan za d' una sin tomatologia propria dall'altro, cr edo, cl1e una ·diagn osi ·clin ica n el miglior e dei casi n on potrù ·esoer che un a dia gnosi di iprr obabjlit à..

...

~035

PRATìCA

III) TORSIONE DELLA TUBA. · GRO~NIAl~N H. Ztrbl. f. ·Gynaekol. 1925. - H A:\18EHT. Gl111na1. ~Y e u ~ ka la ekart dn. 192'2 . - HA~ fil\ .-\. Ztrbl. f . Gynaekol. 1922. - HORSCH. Ztrbl. f. Gyn aekol. 1926. HussY. Gy naekol. Ges. d. Dischen Scl1\Veiz 1922. - K ELL. Bruns Beitr. Z. klin. CliiT. 1922. - ~EU GERA UERN F. Ztrbl. f. Gynael\Ol. 19~ ~ . PAYR. Ar C'll. f l<'l in. Cl1ir. 19-22. - R iioER. Nordwestdtsche Ges. f. Gynaekol. 1921. - SCHEID F. Ztrbl. f. Gynaekol. 1922. - SELLHEiM H . Ztrbl . f. Gynaekol. 1922. - SMITH R. R. u nd J. BUTLEU \\i ILLL\ :\lS. :\mer. jotir11. of Obstetr , a G}·nacol. 02.1.

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** L v osservazioni ora rjferite vanno registrate n el

capito]o degli errori ·dj&gn ostici, dal quale j 1 cl inico trae il inaggior profitto. Nei m iei casi l'errore diagn ostico 11a av uto be11 poca imp or tan za pra1 i ca, yj sto ch e il reperto anatomico a ve,· a trova to giustificato l'intervento, che unicame11te ha potuto giova r e ai p a zie11ti. Questo vale specialmen· te per il caso di porp o1·a a1ddominale. Es so ci 11a insegn ato che ]'emorragie n e1'la parete dell' intesti no p o·s so no essere talvolta tanto gravi da comprometterne la vit alità e d'altra p arte ci J1a dimostrato che una con troi11dicazione operatoria in t utti i casi di diate:;i em orrag·ica come la vorrebbe Fantozzi, i1on appare per n iente .giustific ata. Il caso di 1'ixier-l,eon e Canon et n 0 dà l1n tr iste ;)sen1pio. grandt~

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OSSERVAZIONI CLINICHE.

dirPlto

0 ... PEDALE 1C I VI LE U:'.:C BERTO I ...\NCONA REP.-\ltTO CHIRURG !CO { l ~tl prof. LOREN ZO CAPPELL I. cllirurgq

!Pl"llll_

Sop1·a u11 easo cli ernia dial°ran1ruatica e sulla, scelta clel metodo i1ell'interYento chi1~u1·gico lll'l'

il 1clott. ll T:\LO BAHCAROLJ) ajuto cllil"Ul'·go .

Le er11ie cliaframrnaticlle lln.11110 sen1pl'e destato un gra11 de i11teresiSe sia da l pu11to di vi._ta paroge11etico cl te da quello curatiYo, 3pecia1n1t?11t1• in qtlesti ·uJtimi an11i, ave11>Clo arppo.rtato una larga in esse di osservazio11i la trau111atologia di g uerra. Sp·e ~o p er il passato l 'ernia ·diaframm·a t.ica era u11 reperto d "aut0tpsia, rna oi-.a le 1puibblicaziun i s ull' a r gonl-ent.o sono diven ut e sen11pre })iù n u111ero-se per il contrtbuto n otevol e portato all a J iag11osi dall'i11da gin e radiologica ed i c l1irurg·i dall'altro canto h anno aYuto modo così di operare ·C·On J11aggior Jre·q uenza questi n1alat.i, accrescendo 1e con osce nze fis j01) ato 1n·gi·cll e sr1 q ue:::ta atf.ezion e e rni gli oran1do anrJJ e la tecn i e a opera t ivCJ . La

ca.~istica ,

è già nun1erosa per qua n to riguar-

da le ernie diaframn1ati che di origin e traumatica , che oggi l1an110 assu rto a d u na n otevole importanza a n cl1e per chè impeign a no question i m edico-legali e no11 m·ancano a n ch·e inte.ressanti con tributi di ricerche a11Clto1no-rlini che e sperim e11t.a1i ~·ul rn ecc an isn1 0 di procluzion e e.l i dette ernie; in vece qu ell e non trwurnaticl1e so110 relatiYam ente rare ·e n on credo }>t?r ciò jnutil e ieli render not o un ca -o rti erni a no11 tra11 111a tica dello stom ac o attr avers o il diRfran1m.a . caduto sutto la mia osservazion e, poicl1 è pu ò 1pre·sen t o re quaIcl1e i nteresse per alcune co111.:; itl erazioni rl i ordinP clini co e terapenti co.

O.sserva:.ione. - G. L .. rl i ri n11 i 29. c:Plibe. cli ..\ncon a, te11ent e aviator e. Di hnona .cleriYn.zion e. non ricorda di av·ere avt1to n1ul a1tie n ella prin1a i n· fa nzia: Ftll'PtA di 1?l rt n11i :-irnrnR lò <li fPhhr i:> tifoidr e a ~1 dj p l e11titP si11i~t r:1. d1')lla qnnl1') ~uarì


lL POLICLINICO

conqd l: ta1nl'11te. Xell 'ottob1·e J92=>, int;id e11tal1nen te ~cnrjcando una l)istoJa aulu111atica, riportò u11a

f.e1·ita all'e1nito,race destro co11 forcwn e d 'ingres· o ~li -C.! :-;t u ,·paziu i11 corri ponde11za della man1illare e foro ·c.l 'u ·cita in corrispo111cle11za d ella linea pura rertclJrale !:>Ul de<.;irr10 s riazio CO$ tale con lesi on e 11Jol1uo11are; g1 1arì dovo cir ca ;)0 giorni. .\el i1u,·c1nb.re fJ Oi d el 19~4 pre·cipitò in acqu a co11 ·ap parùccllio rj portando ferite lacere e co.n tusiu11i varj e i11 di ver1se ·p.a rti cl cl corpo, per cui r imase ricoverato i11 Ospedale ·Cil'ca un n1ese. Eg·li pe.rclette i sensi n ella caiCluta ·e gli fu d etto poi cli c rilnase sott'a.cqna in qti.ell'occasione parecclli 1ui nuti e ·Cl1e ne i11gerì notevole qua11tità. Dopo cir ca ·d·ue ir1e$i dal su ddetto i11cidente, ai 1p1ri1r1i di feh·b raio del 1925, jncomi11ciò ·ad a vv ertire subito dopo l'in gestione di pocl1i bocconi ·di cilJo un d olore, cl1e insor.g·èYa impro,· ,·isam ente i11 olto vi,·o i11 corrisp o11den za d ella r egion.e epign ~ t.ri ca. i11 fo rn1a ·di- cram·p o. un po' a i11istra e co11Len11Joran eam ente rlolor e c1ella \Stessa inten~itù jn co rrj spond.e11 za clalla ~1)al la · inistra . ta11,ra 1co11 en·so di ambasc.:ia e cli dif.ficollù cli rp:-;pi rc1. Dett e crisi 1cloloro e aY·eva110 la durata cli circa qu attro o ci11qu e ore e il (lolo.re al Ja s11aJJn CC'.S"a va cor1tc1npora ne<in1e11t e a q11ello rlella r cg·iun e epi1g astrjca; com1pa rivano ad inte rvalJ i <li tt•1111io i110Jto irregolari, gen·eralm en 1e d opo j] }ì<1s1o cl ell a $Cra. talvolta. insorge,·a.n o PC'·r tre o q untLro gio rni di seguito per poi ricomparire .do]Ju t1 11a setti.1nana di tregua. 111 .questi u ltin1i tempi l'I. quando YeniYa preso fl n q.ueste .crisi 1doloro.se sem pre inten6e riusciYn a fa1rJe cessare provocandosi il Yomito. Riiferisce di n on aYere avuto mai altrC' offrr e11ze, n e febbr e; solo si la m en ta cli 11n.n. JieYe anor (\ssia e cli stipsi. 111 que.s1'nJ1i rn o n1 rse 1prj ma clel uo i n gr e$SO in Ospeda le ag·g·iu11ige ancl1e che i l ctecubito laterale sinistro gli rju. civa fastid ioso. ~on ha mai avu to emat en1e. i n è 11a mai n otato m elcn:1. E. O. I11cliYicluo di robl1sta costituzione schele1 ri ca. con rna.sse m uscolari ,b ene $_Vill1ppate e t nn i c.11 e, pa11ni colo adiposo scairso e .colorito d ella erti te e mucose ·vi.sibiJj .roseo. Nn11a .cli nn ormale si ri~ron trn all '·e·s am e cle] l'apparato cn rdj o-,rascola re e clei ' ' isceri co nte1111tj n ell'a drtom-e; n es.s un d olor0 .si risve~rJia con ìa palpé1zionr Sl1perficiale e prof on cl a rlella region e epigastri ra; così. anclì e ne.cr.atiYo ris11Jta l 'esame cl el 1'ap1pa rato respiratorj 0. Rll'inf uori rti una Jie,·e zon n cli ·ip ofone.s i alla ha..;e cli sinistra , f\nza per é1ltro cl1 c 8i rile\'i ::i ll ' n~c o lt:ì zionr aJcnna n1orljficazion e cli sorta clt'l resp1ro. Dnt giorni iprima dell'atto ·operativo l'in.f.ermo lìa nn nYnmrntr i1nn c1risi dolorosn cli hrl?\"P ctnrnt'ì r:rsn1 n e ,rtellr urine non i1resrnt:ì i1ulla cli annrn1:ìlP . ' ' ienr prati cat.n un'incia ginr f <l(liolog·ira ·<11?ll'a111parato fli.g-erente cl1e rli'l il 0g11e11tr

cl1e il polo ·C·efalico occup a ancl1e l a parte inf e!I'iore ed inter11 a 1clel campo polmonare sinistro, g'iungen do il suo con torno al livello della 8a-ga Yertebre dor sali. Inoltr e s i osser,;a che la par te snper·icn r clrl forni ce è distinta da l resto del-

'

FIG. 1.

rL nltat r, :

l ,' ef=n m e racl i oscopi ro rt 01 torn ce m ost rn i ·Campi lìOln1 ,1n<1r; rli 11~g n ;ile g:r::tn (lezz.a e t.rnspar.en zn : l e e~c ur~1o n i rrs1p·irat orie rl el rliC\ frn. mma sonn ugunli 1cl '.nr11J)O i lati. ~on si ri1ev é1n o segni rl i a rl C'rC' n zr pJ el1ric 11r 11ei sen1 costo-cli n·frn n1mati.ci . In11n.-l gi n 0 r <1rrlia r() normale per for111n . .secl e r ,grnnrl r zza. · 1~~ ~0 1nmin 1s trnzi one del paBto 01)aro m ette i11 eYirtrnz::i n ell a $fazionf' er etta la ca,·it.à gastri ca senzf'.l pern1ettere il rilievo di a1c11n<1 a11erazion e. mn ps:i n1 1na n rl o l'I. in rlec11·h ito i1ron o si os. r rYèl

FIG. 2.

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.l'imm agin e gas1r1 ca m edi ante un so1co elle nella g ran cl e our,·atu'l'a a pip are più esteso e m en o profon do , .quasi fosse tCl rl ermi nato dalla ~o.mpres­ sion e esercitata dalla milza. m entre ch e sulla piccola pen etra maiggior1ne111 e n ena cavità gastrica con un r aggio idi curvatura molto .p iù breYe (Fjg. 1 ) . Il contorn o di en1 ra111bi qu esti soJ.chi


·EZ I U)!E P RA'f J C.\

r~g:olar e e i11 quello

non si riesce a sorprend •re i11 esso ·d·el1'a part C; sopt a ~ ta11te del for11j ce alcu11a contrazion e 1)eri ·taltj·ca. Xell'i ·11irazione -profonda (·F i g . 2 ) il co11tor110 ·c1l l p olo cefal1 co s i ahJ)a ~ sa 1'.ir1-0 al livello clell' uncl l'cin1a vertebra e si a·p piatti$ce, ·r en·den;do i11 tal g·uisa più 1pronuncia te le inc]sure sopra d e~critt e e ~oprattt1tto l'i11è e

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ma tic.a . j toatu l)Ostc~r ior1ne11t e a riclosso, corno abùiamo detto, del hiatus esofageo, si penetr.a con il dito in una cavità grande .come un arancio. U11a i:p n rte ·de} lega1nc11to gastro-epatico resecato ,-ien e al)lJanoClonata. i1c.Jla sudetla cavitù. 'i pra-

ter11a.

incisure appaio110 l)e11 inar1ife ·te ancJ1e i11 dec ubito laterale si n i·stro (f ig·_ 3) e sono ta i110 i:>rofonde da potersi aff errnare cl1e e$Se il1tt'lress.a110 circolarmen te tutta la l}arete gas trica f so tt o f orina d'a11ello, e la cas t a11za di questo r epert o e l a .f!l.ssit à del.la sua sede portano ad I escl udere che esc:: o s ia clovuto acl una contra- t zio11 e spastica e a•cl a n11net1.ere piuttosto u na ca 11~ a organica. Ripet.en do ora l 'esan1°e n ella stazio11e eretta si rh?~l'è a v·eder e il contor110 superio•re ·del polo cefalico, 11er cl1è im·b rattato di bario, n ella parte infer1ore ed in.terna del ca1n1po pol monare sini~l ru; Ja \·escicola .aerea 11.a u11 conto:rno 1'cstonato e n el suo intern o presenta delle concan1t?razioni (·fi.g. 4) . 1La Jin·ea di sc11arazion e fra l 'opa cità a cl·dominale e la 1'um-inosità clel campo })Oln1011are, linea corri.spon·dent e al contorno d iafra1nma tico, è r egoJarc n ella .sua parte esterna. iuentre •Che alJ 'i nterno p eriele la sua 11ettezza e SL· n1J)ra cl ividersi in dt1 e curYe, una inferiore " a concaYitù in alto e una s uper1ore a concavità I in hasso, come a delimitare un cer cl1io che abbrnL·L·ia il rforni•Ce gastri co·. Poiclllè n ella st azionl:' erC't1 a il contorn o superiore della bolla ,_, }'lv crn rin g·a. trica no11 è n·ettamPnte yj ibile n Pp '" pl1re e.segue11·do il r adio1g r an1ma con raggi rnoJJi, q lH'l 1i orclinarj an1 011 te 'impiega n o ,p er 1' esam e del di -egno p olmon are , si cli. po11e l'I. in 1clecnbir0 i1ro110, <t bacin o rialzato .con la m età destra del 1ronco alqun.jito . al.levata cl<il pin.no rlel letto. ~ el ra di o.gr an1111a e, eg·uito co11 proiezio11e <l or~o-\·entral e ]11 questa p osizj 011e obliqua-anteriorl' si nis tra si ossce\·a cI1 e Ja li11ea d ·i separazic•nci torace-addominale è diyjsa in 1du·e curve, , delle qnal1 l 'i n terna corri spon de esattamente a l p olL1 cefa]j co ·deJ lo ~tomacn . l)rnsrg nendo l'esan1e d cl C'rt nale nli1n Pnlnr r ~ l 11 011 el1r la flessura plenica <il'l colon si rro\'a n ella stazione errtta a Ji,·ello dell'ombellir<Jle t.r1.1:-;,·prsn e in ·decubit o pron o s'i nnalza .cli circa trP cli t R tra.sYersr srnza J>0r al'tro giungere j o contatro r n rp pure in prossirni1fl clel c ontorno cl in fr a111m.a Ucc. J,a secle toracica cl enn }>arte· nllR <l Pl ·f onrl o ga~1ri c o. J.a s11a 1 par7.i[lle . cparnzion P cla l 1'estn rl(• ll'i1nn1a.g ine gn .~ tri ca inr fl jn1.11.1• nn r1•stringim 0nt e 0nnlare e l'alterazio11e iel el cont orn o òiafra 111n1 n t i co col] e 11art]cola rii i1 L1Pscrit tr p0rtn 11 ·1 al g111clizio rli ernia cliaf ran1n1at ira rlPlJo ston1aco. TJ g·iorno 12 mn.ggio Jçf26 i11 nrircnsi pn nneYroletrr r Yenne op.eroto da.l r>rof. Capp elli. Tnc-1,ion e lungo il horclo cos1a le sinistro e ì0r11"\ stir.am ento ·i n al to cli cl rlto l1orct o. Spostèìntlo in basso Jn ma ssn i11t estinale si risconlrn FJG. 4. r h0 l<i poTzione altR •<lc•lla piccola curyaturn rll"\110 to maco si troYa erni é.lfa nttrnYrrso il rliatica quindi la cl1i·u ura ·clelln lirecc ia diaframmafrnn1n1a jn v1.c111n11za ·rt el liial11 s ·e od:ageo. I l t1 ca con pt111ti di cn tig ut. h0rcl 0 d ella brecc1n cli nfra n1n1ntic<=1 è fi$sato da Decor ·o p o t-operarorio buo110 con lieYe m 0Yiar1 r r011ze tenaci a.11 0 ton1aco il qnale è rlal 1:1 ' n1ent o febbri ie clnrél nte i pri1ni tre giorni. L 'ine. 1r 1·110 solidam ent e un jto nJln 1nilzn. Pr"f'Yin rrfe:rn10 ,-ic11e di1nesso clopo 17 giorni dall'intersPzio11e del pi e.colo om e11to ra sent e lo sto1naco Ye11to con1ple ta111ente ristabilito. Ormai è trae liberazion e {tel1c a rl rrt>nz<? si prn1 icn la r icl 11z1nn 0 (l rll 'rrni~ . ttrèì \·pr. n la hrercia cliafean1- sco rso circa un anno e n1 ezzo e 1' i11f erm o n on Qu c~ te


IL POLICLINICO

avuto soffere11ze di sorta. un·in·d aigine radiologi ·n praticata n. 0 11 d i in osw·a alcuna alterazione d i sorta a carico iclel cliaf.ran1n1a e dello stomaco (fig_ 5) . J1 a

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La defi11i zion e cl1e i patologi dn11110 delle er11ie ·di.(Jfran1m·a tiche è che esse sono date dalla

1p en etrnzion e di viscer i a dclomi11ali nel torace . attraverso il dtafram.n,ia. I l Du11lay distingiu.e le erni e di ufr::i.1n.m ati.che in: a ) co11ge11ite ; b) aioquisit e le11tan1ente 1con i111agg·io·r e pr0clispo1Sizione congen ita, e e) a;c.quisite cli origine traumatica, jn cui il traum.a l1a agito

FIG.

5.

rl irett arne11te o indiretta111en te sul diaframma, apre11d0Yi un.a brecc ia (J)Orta ernjaria). .I\ n 1e pare che il caso clinico sopra descritto d·ebba rientrare in questa secon.d.a categori·a: il r.tos tro infermo, come r isulta d all 'esame a namnestico , ;ebbe a riportar.e lln tra1..1 ma due mesi prima dell'insorgen za delle su e 1p rime soff.e renze essendo p recipitato con l '.app.arecchio sott'aoqru·a riman endovi 1pier qt1alche tempo dopo averne ing.erito una n otevole .quantità; è probabjl e quind.i ch e un aun1ento .della pre.ssio11e endo-a<ldominale, causata da una notevol e dis ter1s i on e dello stoma.co, abbia •p otuto favorire I'i nso1~·e nz a l enta d ell' ernia n el punto già co11gen itame nte de'b ole clel musc·ol o dia frammat ico sinistro. E n on è da esclud ersi an ch e l'ipotesi che la ·b rec.cia erniaria già 'Preesistesse al trai..1ma sopra rilfe.r ito e che questo 11011 Rbbia aYuto altra i nfl urnza ch·e

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quella ·Oi aumentare l ' en tità moi-bo$a, poicJ1~ no11 IJossia m o immaginare che un m uscolo i1ormale, · così potente com e il diaf:r amm.a, possa cedere in un punto qua..lsiasi alla tensio11e di t1no sto1naco dilatato sen za arnmettere r-eoi-stenza di condizioni anatomiche difettose. I sintomi delle ernie diafr·a mmaticl1e 5u110 var i abj)issimi {e poco carat teristici, p er ciò ne.Ila maggi.or parte del casi, d·ette ernie o son o un i·eperto •d'autops ia, o 1un reperto radiologico perchiè solamente la radiografia può n1ettere i11 evidenza queste lesioni. Non esistP. 1p er qu·e~ta affezione alcu11 tlèt tu clinico patognon1onico; essendo il p iù co1nunemente impegnato l o sto111aco, i m alati si lament ano di s-0ff-e r·e11ze g·astuiche ch e possono !far pensare ad u11a le~ione benigna del ve11tricolo. In altri casi in vece pred ominano i ·disturbi respiratori quan·do non si ag·giungono fenome1li d i comp·ressio11 e n1ediastinica o s-egni cli patim·ento da parte del c uore .e d·ell 'aorta, fenomeni tutti 0he po.ssor10 aggravare il q"l!·adro clin ico. Molte volte, specialmente n ei casi di ernia spontanea non s.i osserva i1ess·u n a s intomatologia morb0.sa o 1p er lo m eno tale da ricl1iamase l'attenzione ·de ~ m ·edi co fin ch è i1011 intervengono fen omen i di strozza1nen10. No11 sono rari <u1cl1 P i casi in cui m alati affetti rd i ern ia cl iafran1mati.ca sono s tati cu rati per mal attie le p i ù var ie, come quello r if <:>rito i n un.a seduta della ·società di 1Ra'kiiologia di Parigi · da Guén eau.x, d i un uon1 0 aff-etto cla ernia ·diaframn1atiea dello stomaco, cura t o per moltissimi anni per aortitc·. 1Nel n ostro maJato la lesione sì ri,·eJa,a sot to un .curioso a spetto cli11ico, c he a tutta prima p oteva · f.ar pen s·are ad attacchi pseudo-angi11osi; i dati anamnestici, 11egativo essendo ri uscito l,esan1e obbietti vo, non p otevano ortàntarci in al· cun modo verso un giu·d izio diagnosti.co sicuro e solamente U'jndagine radiografica c' illuminò sulla vera causa di questa strana sin·drome dolorosa presep.tata ,a.al paziente. Degni d 'in teresse n el nostro infermo sono i &egni di sofferenza diaframmatica rappresentati dai t1pici çlolori alla spalla che accom·p agnavano sempre così regolarm.ente ùe crisi epìgastriche in tutta la loro durata ·e intensità e che erano dovute evidentemente all.a stimolazione delle fibr€ nervooe del frenico . Essi sono stati registratj • solo q·u alche volta · neàle osservazioni pubblicate. Il Lec€ne fa rimarcare che il termine di ernia nelle erni-e diaframmatiche n on è che p arzial· mente esatto, poichè non si tratta in effetto d i s acco erniario; se questo è vero p er crn·a nto rig uarda le ernie tral1matiche, c ioè nel prola.s.50 tl'a.Ils-diafranunatico dei visceri che consegue a trau m a , i.second-0 molti aut.ori !l 'asserzione del 1


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SEZIONE PRATICA

Lec€11e non è altrettanto vera p er l'ernia vera o spo11!anea, che si forma lentam ente attraverso un pl1nto debole congenito op.pure attraverso una fessura, come il •f oro del •M orgagni, l '·h jatius ·eso:fageo o 1'·h j atus aortico: in .questi casi il sa cco è rivestito da.l peritoneo che si è lasciato. ·distendere in corrispondenza dell'anello fi-broso dia, fr.amrnatico sotto l a pr·essione del viscer e erniato. Nel nostro caso la 'Cavità situata al di sopra d ella breccia diatrammatica sembrò reaJlrnente ri\·estita •dalla sier os·a in tutta la sua su.p erficie.

*** La cura chirurgica nell '·ern ia diafr.ammatica d e\·e esser e il più possibile 1Pr·ecoce perchè si possano prevenire i ig.ravi fenom·e ni ·di stro.zza1nento che ad ·es.sa incombon o. Non esiste .u na tecnica clas.sica precisa iper la .cura radicale dell'ernia diaframmatica ·e fra i cl1irurgi non .esiste an.cora l'accordo sulle ·diverse vie di accesso ·da segiuire nehl'intervento: la toracica, l'addominale o la toraco-a·d dominale. J11 nume rosi casi 1d1 eventrati-0 e d1 ernie diafra1n1natich e, curati radicalm.e nte, gli operatori prevailentemente si sono serviti ·dei m etodo tora~ o-addominalc, dopo av·er .stabilito spesso in preced·enza un •p neumotorace arti:ficiale 1per evitare nel m om ento dell'apertu ra ·della cavità .p leurica i g r.avi disturbi respiratori e c ardiaci ch e possono in sorgere. Duval e Quénu, seguiti nel lo-ro· metoido ·da molti cl1irurgi , descrivono la tecnica segu.en te: da principio essi 1credono uti:J..e di esegiuire il pneumotorace artificiale in 1quattro se·d ute. Una lunga incisione nel .sesto spazio intercostale sinistro, dalla linea as cellare posteriore $ino all 'estremità anter iore •d·elJo spazio, è prolun·g ata n ell'addom e in direzione della linea alba (in cisione della lunghezza di •cir ca trenta cen timetri, di cui venti sul torace e dieci sUJll'addom e). La pleur a è 84perta, J'orlo cartilagineo d el torace è inciso rispetta n.do le inser zioni del diaframma; lo spazio è ingrandito da .adatti divaricatori. Il polµion e sini$tro è spinto n ella p arte sup.erior e d ella cavità, il ·diaframm·a sinistro ap1pare come una 1cup0Ja fortemente convessa. La cavità peritoneale è .aperta nella parte inferiore d ell'incision e; .attraverso questa ap ert ura un aiuto in troduce ù.a sua m·a no d estra, la .quale insinuata al davanti d ella massa 1gastro-intestinal e, resipin ge in basso i visceri e li allontan,a dal diaframma.. Chiusura de.Ila breccia diaframmatica con fili di lino o di icagut. l·l Rhèa11rne in un caso di ernia diaframmatica da lui operato ha seguito invece la t ecnica se.g uente: n<ln h a egùì creduto GfPportuno idi praI

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ticare prec ' t em er1t e i 1 pneum otorace artitfi· eaen c i al e. Incisione dei tegumen ti in corrispondenza della settima CO$tola rdall'arti colazi.one sternale sino ailla linea asoellare p ooteriore. La costola è resecata in tutta l' estensione dell'incisione . La pleura è 1punta prima ·di essere incisa in ma·niera ·da favorir e l'af.flosciamento del polmon.e ler1tamente senza t urb-e respir·a torie o cardiache. Qualc11e minuto dopo la ipleura è aperta in tutta il'es ten sion e della b reccia costal·e. Questa incision e d à una ·larg·a apertura che p ermette · l'introduzione facile dell.a mano n el cavo toracico. Il polmone è co1npletamente afflosciato, addossato al medi·astir10 e lascia dietro di sè una grande ca vità ina·bitata (così riferisce iJ Rhèaum e) che ci permette un'esplorazione dall'apice sino al diaframma . E praticata allora t1n a laipa ratomia ·s opra-ombelltcale, p ermetten te l'intrr. duzion e facile ·della ·m ano destra ·dell'aiuto. At traverso ·questa apertura lo s tom·a co è attirato al piano inferiore e •di s~»ar e .d aJla cavità toracica, las.ciando v·edere ben distintamente i limiti d ell'ernia diafr.ammatica; che vengon o avvicinati .e suturati .con punti di catgut. L'intervento operatorio si .ef fettua tt1tto C0$1 facilm en te c ome .quando si oper a n ella cavità vescica:le per una fistola vescico-uterina. 1

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Nel nostro ca.so sopra riferito ·venne es·eiguita la sola via addominale. Previa incisione cur vilin·ea in corrisp.ondenza ·dell'areo costale, con aidatti uncini si riusci a sollevare bene in alto d etto ·bo:rdo e fu r elativam ente facile mettere ben e allo scope.rto il . campo o,p eratorio ,diaframmati·co dopo ·a vere ag·evolmente spostato in basso la massa ·d el tenu e e la porzione inferiore dello stomaco. Non mi sembra quindi gi-usta 'l' osservazione del Rh·èaume id quale riti·en e che la sola via addominale è in sufficj ente perchrè non /I)eTm·ette di r aggiiun ge.re suffici.entemente il ·diatfr.amma ed anche perchè la massa intestinale è un ostacolo n ocivo nel c ampo op·e ratorio. Nel nostro malato fu facile condurr·e a term in e l'atto .operatorio sen za alcun jncidente cli sorta € i!l ·decorso post-operatorio fu buono sotto tutti gli aspetti. lA me semib:r a che la via ad·dominale ad inci sion e 1paracostale nella cur.a dell'·ernia diafrarnm atica debba essere pr.eferi ta, all'infuori -O i qu aJch e rara ec cezione, nella più .gran iparte ·dei casi, ancl1e .quando la breccia diaframmati~ a è situ·a ta m olto posteriorm·ente com e n el nostro caso. Nella via di accesso tora co-addominale, ra.c.coman·data 1dal Duval e Quénu, l'atto 01Peratorio assurge indubbiamente ad una maggiore gr avità per il gr ave traumatismo portato all'infermo 1

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POLICLINICO

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aniche dall' aipertura 1del cavo toraci1co, apertur.a In gener·ale, specialmente nei soggetti giovani. necessaria p er l'esplorazione del diaframma. il •bordo costale mi .sembra sia ·a btbastanza facilE 'belil comprensibile come si 1possono risconmente mobilizzabile $Otto l 'azione di forti tratrare ·con,dizioni .anatomiche sfavor·e voli per !la zioni per m·e zzo ·di uncini adatti. Con esperienze Tiduzione ,dello stomaco con il metodo ad·d omisui ·Cadaveri ho potuto controllare che con forti nale \(ad·erenze pleuriche p·a rietali .e diaframtrazioni sul bo~do ·c ostale, dopo incisione paramaticl1e che inglobando pure lo stomaco ,p oscostale, si riesce a mettere in relativa buona sono rend·ere assai laborioso o tecnicamente im- . evidenz,a il hiatus esof ag.eo. possibile l'interv.ento rper via addomin~le). C'on cludendo 1quindi io credo che la via prefeMa pure convenen,do su la possibile esistenza ribile di accesso negli interv·enti per la cura deldi tali .condizioni anatomo-patologicl1e, le qlllali le ernie diaframmatiche debba restare l'ad,dodel resto ben di·f :ficilment·e possono esse.re diaminale para-costale,. e si debba rico.r rer,e all'opegnosticate p.r ima dell'intervento, non mi sem 1bra razione tor.aco-addomin·ale con due incisioni soche i:l .concetto del metodo addominale debba celamente nei casi in cui difficoltà di tecnica per dere il passo al metodo misto prima che il chispeciali c ondizioni anatomi•c he il.a im1pongano. rurgo s i si-a T·eso conto ·de visu della possibilità BIB·LIOGRIAFI.I\. d·e lla riduzione per via laparatomica. P. RHÈAU~IE. Hernie Trans-Diap hragmatique gauNon mi parrebbe di condivide.re il semplicismo che. Presse médicale, 1926. del Rh1èaume, il 1qua1e riser·v a ,l'incisione addoBEGOUlN. Compendio di patologia chirurgica. minale al solo scopo di intro,durre una mano Ediz. Valiar di 1~22. 1Per la riduzione ·dello $tomaco. Egli ·dice: « Une CEVARIO. Le ernie diafrarrumatiche. Gazz etta internazionale di Med. e Chir., 1920, n. 32. Japiaratomie sous-o:mbélicale, p·ermettant l ']ntroCONNORS e ROBINSON. E1nia diaframmatiCa congeduction de !la maine droite de l'assistant est .alnita. Annals of surgery Pat., 266, 1923. lors pratiqiuée. Par cette ouy·erture, l'estomac est EGIDI. Sulle ferit e toraco-wddominali. P oliclinièo, .attiré à l 'étage irrférieur et disrpara·i t de la caSez . .chirurgica, 1920. FASANO. Contributo alla chirurgia del driaframma. vi~é toracilque, Iaissant vod.r triès n ettem 1 ent les Policlinico, Sez. Pratica 1907. limites de il a h·ernie diap·h ragmati.q ue n . GALLI. Un caso di ern,ia diaframmatica. Ibid., ~el nostro ,caso tenaci aderenz-e ·del legamento 1901. gastro-epatico fissavano largamente !la eparete GORDON BRYAN. L esioni. diaframmatJiche. Rassegna Previ·denza $OCiale, 1922. dello stomaco al bordo d ella breccia diaframGurzZETTI. Sulle ·ernie diafra:mmat;.che trau1namatica e al suo contorno, p er modo che dalla tiche. Riiforma me·dica 1918, n. 21. via toracica mi pare sare·b be stato assai disageLOUIS. P rat. H ernies diafr. Journaà de Chirurvole la liberazione delle &derenze ·senza tener gte 1920. QUÉNU. Relazione alla Société d,e Chir-urgie de conto del pericolo idi compromettere l'integrità P,aris, 1911. di va$i importanti dello stesso legamento gastroScH0LTZ. Sulle ernie d'lafrarnnnat·:rehe congen,i te. eip atico. E }'es.p edi-ente ·del Rh1èaume, cio1è la Berl. Kl. W och. 1911. semipJice incisione sopraombelli 0ale, non avrebbe STEIN. Riassunti sulle erntie diafr. Riforma meraggiunto lo sc9po della rid·uzione. dica 19-05. WINI{LER. Sulle errvie diafr. 1Franl<. Zeits. f. Path. 1\ me sembra che davanti a un .caso di erni"a VI , 3. d. idiaframmatica non si debba pro·o edere con il BUSINCO e MANCA. Su le ernie gastriJche del iametoido 'Prestabilito di .u n intervento per via framma. tPoliclinico, Sez. Chir.,. 1924._ . ... GUÉNEAUx. So.cietà di :raidiologia d1 Parigi 192~. toracica ,p erchè è -p resumibile che si possano ri~ DONATI. Chirurgia dell'addome. Un. Tip. Ed. T. scontrare le condizioni di rapporti anatomici permittenti la riduzione 'Per sola vi1a laparatoOSPEDALE DI S. SPIRITO IN SASSIA - ROlVIA mi·Ca . In .01ocrni modo se .con tale metodo il proDirettOT·e ·e prim. C'h i·I'!lllìgO : 1p roi. '.TITO FERRETTI. blema tecnico non fosse risolvi1bi1e il tentativo :>er via la1p·a ratomica non solo non danneggieSu un caso di ernia inguinale obliqua 1 tebbe, ma portereb be -sempre b·uoni elementi su interna bilaterale (cistocele bilatei·ale la esatta conoscenza ·d i condizioni anatomiche; senza sacco) nella stessa B·eduta o in 5,econ1do tempo, secondo ,per il d ott. VITIORIO COEN le ·Circostanze riferibili alle condizioni generali gjà assi·stente de.gli 0 1srpedali Ri1lll1iti di Roma. del mailato, si . potrebbe com1p letare l'intervento passando aJla via to:racica. L '-ernia oblirqua interna è senza dubbio inrfiRicevo l'impressione ,che esista un po' ·d i prenitamente meno frequente della obltqua esterna venzione contro il metodo addominale in .quanto e ·della diretta, ma ormai esistono nu,meros.e che mi sem•b ra si debba ritenere ch e lo $postao~serva.zioni pul:>blicatP, Ire quali 1dimostramo m-ento in alto del bor.do costale non avvenga in che essa non è oerto un'eccezione come si vuole modo sufficiente da permettere le necessarie dalla maggior parte degli autori, db.e ne ometmanovre Q1Perative di riduzione dell'ernia. 1

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SEZIONE PRATICA

tono o n-0n svolgono suf.fiici.entemente la trattazione. Il 1c·aso che io r·endo noto, grazi•e alla cortesi a del prof. Ferretti, e che rirf erirò dopo ' una b~eve ~sposiztone deg·l i altri casi 1del·La l•etteratura, rivest e caratteri idi una certa originalità, poi1ch1è riiglllar.da 1un indivi·diuo il quale pr-esentava ernia in·g uinale obli.q·ua bilater.ale con f enomeni di strozzam e11to e . sintomi urinarri, in raipporto cer tamente questi u1ltjmi con la . qualità d el vis1cere erniato (cisto:ce1e bilatera:le). Conosci'llta per la prima. volta dia Astley Cooper (1804) tl qiuale riferisce di un caiso, in cui di 6 sac:ohi ·erniari ingt1inali due si facevano strada nel!la fos1setta ingiui•n al1e intern a d1ei due 1ati, fu ri1scontmta sruc1cessil\,.a m ent·e dlaù. Gloqruet (1817), da'l Goyram1d (1832), 1da1 Ve1p eau e da-1 Morton (1841), dal Verneuil (1873) e da niumerosi a:Jtri ·autori &pecialmente Italiani; i vari c~1si insieme con 1quattro rp ersonali sono ri.feriti d•al Mantelli nel •S!Uo « 1Contribruto allo stUJdio 1del1'ernia inguina:1e 01b1li1qua interna » , il qiuale c-0stituis01e in ·m ater ia la rrn1ono.graJfia più COlffi\Pleta per lo svil1urp1po della p·a rte $torioa, anatomiica e clintca. Il Cloq;uet icita un caso, in cui 11 saicco ernia· rio 11lllffillriciva attraverso le inserzi·Oni infieriorJ del muscolo .11::tto anteriore dell'aJdidome, 1e con, triazio~i deJ quale ·p rovocavan.o spesso sintomi od.i 1

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st~ozzam·ento.

Il ieaiso diel Goyrand ·rigua~da u1n ru omo id i 80 anni in oui la 1diaignosi venne lfatta alla autopsia: 1cJ.inicamente non era stato ri•conosciuto lo strozZ'arrnento dell'er·nia, che usciva tra l'uraco e iù corid one f.iibroiso resid uo d eN'oblite.razione dell'arteri.a omfbelicale e si .fruceva stTada tra il margin e esterno die l r etto anterio1re intern.aJID.ent~. e una falic·e fibros·a all'esterno 1costituita .d a filbrP d1ella flruslcila transver.saJi.~ i~pessita dalll.1e fprmazioni tendinee s·opira·stanti (1a:J.ice in·guinale leg. <li .Colles ecic .). Il Ve1peau lha il merito di avere dato il n om e unirvers•a.1mente .a;cicettato di ernia ing·uinaJ.ie interna. .Eigil.i ne 1d1esc.ri:v e un ·Ca?o (·don·n a di 63 all'Ili) con dettagli anatomici chiari s1simi e ·dice c11e è neioessa.ri-o p·er la diagnosi anatomica di essa rin,, renire i:l cordone fi1bro·&0 r e·sidruo 1del. l'airteria omibeli1cale al.l'esterno ·d1ell'erni·a. tDemeaux in un uom.o di 60 anni trovò in Cl()llcomitanza con un'errn ia ingutna11e obliJqua esterna e ·dir.etta, .dalloo stesso J.ato di essa, un saie1co rnedialmen·te agli 1altri 1d•u1e av ente solo raJp1Porti di contiguità cal flll[liiColo e dtr·ezione da dietro in avanti e da dentro i·n fuori. Tale saicco presentava anch'essQ il 1carattere di aveir1e aJ11'estern o il cor.done fibr.oso residuo ·dell'arteria 01nlbeJicale. Verneuil raerisce un caso (iu·omo di 40 anni) di 1strozzamento ·d i ernia o!bli1qiu·a in ter11 a con cancrena del contenuto (intestino) terminato con 1

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la m·orte. A·n oh'oosa 1come fu visto all' aiutoip·sia av.ev•a le carattexistic·h e anatomiicl1·e pte•dette-, 1C'h e feoePo rporre la diagnosi esatta. Il Kahl , il Lupò nel 1880 deStcrhssero anc'h'eSISi c.aisi •ania10!ghi. Bergier (1895) cita num1erose osservazioni in 'cui 1'81I'Ilia .era ,p er lo più. costituita ·dailla ves ciioa. Due volte egli potè iporre la: di~n,osi clinica prima de1l'op erazìone fu base aJl.la di·r ezione caratteriistica d el tifaigitto erniario. M·arooni n el 1895, Monari n·el 1896 ·desciri"rono d ue casi si.m ili, in quanto ambedue ·erano aic1ccxrr1ipagnati dall'ernia inguinare obliqua esterna ·dello ste·s so lato; il cai&o deJ. J\!I·ar·coni era preceduto ·da u11 · 1~poma preerniario ed era fornito· d'i sacco 1Peiritoneale, nel caso 1del lVIonari si: arveva cistocele s·en za sa;oc 0. Bonomo (1897) trioYò • 1 un cistoceJ:e senza sac·co che in qit1·alità cli ernia 01bliqu a tntema era aioco:rnJpagnato da ·ernia ob1Lqua est ern a d ello •stesso lato (en tero-epiplocele). Il cistocele er.a assai vo l11minoso e r espin.geva il cor•done resi-duo del.l 'arteria olffilb,elica1e ·molbo all ' eiS'tierno Si1c1chè ragigi un·g.eva · i vasi epigaistri1ci. I•mportante il ca·s o di Escih er p·e rchè rigruarda una ,donna di 68 anni. Si 1sa icome n elle donne sian o ra·r e tali ernie e se n·e di-rà in segTiito la ragion e. Il caso (1uomo dt 53 anni), riferito cla Ale.ssaJlldri n el 1901, di e1TI1ia il1Jg'uir1ale obliqua i·n terna bilaterale, in cui dai due lati il viscer,e erniato era la v•e.scica sen z,a saic·co, è molto interessante p er•cJ11è apipru nto la bi-lateralità è ec• cezionale 1come ri·su'lt a dalla lett eratur·a. Drauclt (1904) descrive in una donna di 28 anni 1111'ern.:i.Ja o·b1i·qiu·a i11terna ol1e d1av1a n·o tevoli distl1 rbi urinari. L',esame cistoscopilco ese·g·uito })rima d•ell' opierazi one f•ece rwelare l'inc·a rceram en to della vescica in c oririsipon1den z.a del tmmore erniario. Il sa ooo ·er·n iario si facev a straida tr·a l e smagliatu-re ·d·e11e inserzio·n i illiferiori ·del mu1s colo r etto anterio.r e 1d ell'ad dom1e. Il sacco . erniario d·el caso c1escritto da Bolllf anti Cawona·g o si 'fiaJoeva suraida fra l e -sm1a1gliature d eil .p ilastro &UJPeriore e non 1Usciva quindi dall'.an ello i•n guinale esterno come di regola dovre1bbe avvenire= si trattava di epiipltoocele. Santuaci e Rugigi n el 1906 trov·arono affilbedu•e casi simili: ernia inguinale ,oibJi1qu·a interna concomitanrte eirnia diretta dell0i 1ste:s1so J.ato ; tr.a le du e ernie il corido ne resiicùuo c1ell'1arteria om!beli1caJe. Sanrtucci notò iun'atr()(fia spiccata dei miu scolf o!b1ilquo intexno e tra:sYerso ; il loTo margine inferiore a'Veva un·a di:rezione orizzontale anzich1è 1

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obl~qua.

Altri casi n el·l o stesso anno: 1LuJ0ardo jn uomo di ~ ,an,n i -ri.scontra ,ernia obliqua interna , (vesci1ca senza iSa'Cco) sen ~a liip-0ma preerniario; J.a porta cii ~a era due .cen.timetri m~diale ai vasi ·


2042

IL POLICLI N ICO

eip1gastrici. Succi altra ernia (chstocele) obltqiu,a interna s ini'S'tra, d.iagnostiicata come ùiretta : n ote·vole il d'atto .cl1ie cli nitc amente f.u ammes.so c·l1e il Yisoere eriniato .foSJse la vescica in ba1se alla t>tranguria pr-0v{)cata dall'ooplorazione digitaàe. Delifino ernia o'bltqua inteTna a ssociata a 1~ro­ <;ele bilateira1e. Nel 1907 il DaJl' Acqua IPUbbliieò un'osse1va zion·e di ernia obLiqua in·tierna si.n istra c-0n1Camitatnte un'iernia -01bliqu a esterna de llo tSte·sso 1'ato. La !Prirrna n on fuoriusiciva d·afil'orifizio ingiuinale esterno m a resrpinge,··a innanzi a .sè il 1Pilastr-0 interno e iparte della ig·uaina deJ ffi'U&Oolo !!'letto .anteriore. .Seguono i -casi rdel d 'Es1.e, ·d el Muscate'llo e i dct_1•e ·d·el :Predieri. In ·questi quattr·O· rilferiti i11 una monografia del d'Est e si avev·ano le caratteri1stiche anatomi'C h e più v oJt e r icordate. Not·ev ole •chie ·s pecie in quelle d el ·d'E:ste e i n u11:0 d-el Predieri si aveva artroifia de.Ile formazio11i fiibrose cihe rinforzano n orma:lmente n·ella su a p·0 rzion e rnedialoe la p.a rete 1poster i-0re d el canale inlg·uinale e 6J)8'Ci1q,lmente del 'lega;m·ento di Colles: "iiegna id i nota an1ch·e la ristrettezza d·eill'ins erzt-one i·nfer~o:re doel muscoJ.o retto anteri-0re ~ell'ad1d ome. ·Esse a:piparteneva110 acl indi,r]dui la ·oui ertà er·a s u·peiri-0re ai 55 anni. E lfin·a1miente Yeng-0no i 4 crusi osseryati d al Mantelli. 1

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Uomo di 61 anno. Da 1Iu·n go tempo hla um'·ernifa o.J:~liqua esterna d estna; in seguito ad una caduta oompa;re improvvisamen te rtume1azione alla regione illJgruinale sin istra aiccomipagnata ·dia vivo dolore. Tale tumefaz.ione all'ispezion e non presenta c·arattieai. m olto ·div·èr.si a quelli r elativi all'·e rnia obl]qua destra; p erò ess·a con la 1pre-ssion e si ri1d'Uce daJlJl' aJVanti all'i11dietl!'-0 e un 'PO' d.all' esterno ,all'inteirn o. Diagn-0si di ernia •diretta. All'atto .orperativo si riscontrano i ca:ratter.i tipici d el'l' ernia obliqua i11terna : situazione a ridosso del ma:ngti.ne laterale d e l retto anteriore ·d·e1'l"add:ome con porta erniariJa a ,circa du·e ·centim•etri dei Vìaisi epig astri·ci; l' erIIlia ·è limitata p rorr <}ndoonen te ·all'esterno dal oordone f:iibroso residuo ·dell'arteria Otmbelitcal e. Ll Mantelli osservò notevole sottigliezza d el muscolo 1piccoJ-0 obli1quo e trasvffi'so, d i rezione trasvers a d el loro b oDdo inferiore; ·diminuzi·o ne del <iiametr.o trasversale 1d!el mlliscolo .r etto ·a nteriore <3h·e si 1p!'esen tava atrofic o. ' CASO

II. -

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gastrica. Ancl1e l' anello in.g.ui11ale profondo era srfian·cato ·rr1a non si avvertiva da esso fuori1u, ·scire alcuna tumeifazio·n e 1coi ·colpi di tosse. Diagnosi id i 1pI'tdb.albiJe •ernia o-b li·qua intern·a e di punta cli ernia obliqua esterna dello stesso lato ch e l' a tto .operati vo oonfermò; il visceire erniato era l·a vesicica sprovvi~ta di sacco. La porta erniaria era a due 1centimetr i e mezzo dei vasi e1p]g·astri·ci. An.chie 1qiui si notava110 le a nomalie n1u·scolari riiferite 1per gli ·alta:'i oaisi. 1

Kel ·III 1caso (ruom-0 di 54 anni) il ~Iantellt .pose la diagnos i di ernia o'bli1qua interna avanti all'operazion e. All'atto op.erativo .si ·r iscont.rò batulfiolo adiposo ol1e 1precedeva un sacchetto IVIUOto; il col1Letto deJl s.a1cco si trovava a ci'r·ca ·due ceintimet ri d.ei v·rusi ·eplitgastrici tna l '·uro~o internamente e il cor done d·e'll'arteria ombelicale . esternamente. L'ernia si ifaioeva s·t rad·a tira i fasci d1el mu sicolo piccoJ-0 ob'li1quo e trasverso, i·l ·che spiega i fen·omeni freqiu•enti di strozzam·ento •osservati cprima 1d·eJl'aperazione. 1

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.i\.n cl1e nel IV ca·so pei car.atteri clinici l'aut ore 1potè f.air e 1a diagnoisi 1e all'iatto operativo conferma.irla: si trattava di 1ernia obl~qua interna sinti.sitrra ; i muscoli p eri-.e·rniJari presentavano i più YO!lte notati caratteri: r.ilSltrettezza del diam etro tras;v.er.so 1del .m uscolo r etto anteriore dell"aiddome, dir·ezione orizzonta.le d el bordo itn1ier-iorie dei muscoli pi10oolo 01bliiquo e tr asverso, f.ailce inguinale ·SP01Stata in fuori, Jegamento di co.l les q u•asi scompaJrso. 1

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Il. - Uomo di 35 anni ·diebro u n o s;forzo nO'tò dolore imipr-0vvll50 all'illloauine destro con b:hsogno imiperioso di urinare. Poi il doJore cessò, restò n ella parte interna del e.anale in1g11.1inale tumerf azione in·dolen te ld-e1la igr·ossezz.a di u na noice, .riduicil)ile ·dalJ.'avainti a1l'indi·etro. Non erano percepibili i battiti dell'arteria ep1C ASO

Intereissante l'osservazione Razzoboni (1920) : ernia. Olbli q1ua i·n terna sinistra strozzaita in una ·donna ,di 67 a nni. Si trattava di entero-.cist-Oc·ele; la ·vescica erniata era mediale r ispetto aJl -s·acco e l'intes·ti·n o istroz·.:·ato l ater.aJmen te •p resentava una <:l1iazza di n°evrosi. Si·nt-Omi clinici : do.loll'i, vomiti a1tm en1lari, bilie.T-i, poi f•ec·a loi·di, sitrang'uria, ematuria. La donna operata d·ecederva 1Per le con dizioni geinera ld. .già g~mvi pI'"inna diell' atto opel'lativo. 1Seguono i ·diue ·Ca.si 1d es•critti da Arzelà (192.i:t.), e i tr.e :riportati dallo Zani'boni (19"2,1) ed operati • dal Ron cali, i qu.a li non hanno caratteri diversi da quelli n·o tati. Riporto in.f ine il caso da m e osservato. Data (3 marzo 1927). 1

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B. G. , id i an·nri 55, celibe; di pTolfession.e conta·d ino. Rilferisoe di es~ere .aJfd'etto da \'M'i an11i id i .due tum•ef azi{)ni all.e r egioni inig uino-addominali; n on ·d olenti •alla pressione, rid·u·ci1bili con fachlità, si manteneV'&n o xid·o tte quando il p. conse:r:vaiva il d ecubii-0 S'Upin o, riaipparivano d jetro il più pdJCcol o SJforzo in tal e posizione e spontaneam ente quando si alzaJVa in piedi. Ila sempre notat-0 1distunbi della minzione, cairatterizza ti da una oerta difficoltà nell'emisisione dell'ultima


[ ..\NNO XXX\·, FASC. 42]

SEZTO~E

parte déll'rurina. iDa .ieri J·a tumefazione di destra si è tatta improvivisamente irri·drucilbiùe e dolentissima. La dtfftcoltà n.etlla minzi·on e· già not~ta precedentemente è aumentata si 10l1·e il pazj;ente non ri·esce da dodici ore aid ·em ettere urrina. ~.essun dtstu.rlbo di 1 canalizzazione intestinale. Stlaman.e h·a avuto un'abbon(iante sciar:Lca alYina con dolori a'ddom·i nali ·di!ffusi; em·ett e gas. Esame <>bbiettiv·o . - Con,dizioni generali buone. Lingua umiida, detersa. Polso ritm ico reg·olare per ampiezza freqiuenz·a e :pression·e. Nulla a carico tdell '~pparato card.io-vascolare .e r esp1iratorio. L'addome n on presenta nulla id i anormale f'll·Or·ch e nelle regioni in1guino-actdominali idei due lati. A destra si n ota un·a tumefazi•o ne troton,de·ggiante della igranrdezza di un picco.lo pom·o situata in corrisponidenz,a dell'ane1lo inguinale estern o subito sopTa il pube. ·rale tumefazion·e ricop erta da cute normale e sipostalbile è fissa ai piani pr.ofon1di, irmdu1ci'b.tle, doO.·e nte a1'1a press·i one. ~ella tregione in'é,illinale di s intstra si n ota t um efazione 1c'he occupa 1a pooizi-one simmetrica; -e&sa è ri ducitbile !fiaJci1mente ma si riJprodruce con la stessa faciilità; è inld<C>1lente alla 1P1ressione. Introducendo il ·dito in·dice lung·o il tramite percorso dal·l 'ernia p er ri1diursi, si nota 1che esso h a un·a di·r ezion·e ·d.aJ.l'avanti al!l'in dietro e un po' da fuori in °d entJ'o. Non si riesce jn a1'cun ipunto dell"anello a ipercepire la pll!lsazi one d·ell'aTteria epilga strica. i fa diagnosi ,gen erica di ernia ingiuinale d·estra strozzata e di 'ProbaJbile etrni·a O(bli1qu a i'nterna sinistra. Dati i fenom en i disuritCi anticihi .accentuati rper lo strozzamento dell'ernia destra, si penis a ·a lla probabi1lità id i 'Un ciisto cele d·estro. Operaziorie (.dott. Bani). R·aJOhianestesia novo· cainilca (centtgra1n.n1i 1'5) + + +. Incision ·e classica per 1' erniotomi·a. Ajperto il canale in1guinale si nota cl11e la tumefazion e nom. h,a al«mn nrupporto con i1l cord·one; ·è xi1c operta 1dalla fas·c ia transversalis e f u·oriiesce subiito a:ll'ester110 del ten1dine; in serzione inferiore ·d·e.l muscolo r etto al disoip.ra del COlìPO d·el p'lllbe; in a!lto la tumefazione è limitata dal margine inferior e d ei muscoli piccoli abli1quo e trasverso 1a 1crui direzi.on e è orizzontale invece che o.bli1qua. A~l "e·sterno si n·o ta una falice fi1brosa oe'he oon co·r re con ·g li altri el em·e nti su1didetti m'U&colari tendinei e ossei a r en dere tmposstbile la riduzione de1ll'em i a. Incis·a la fascia tran sv·er salis ed isolata, rper ben e la tumefazione si nota che eos·s a è costituita da un.a, por zton e di vescica senza rivestimento p'8rito11eale; slbri·g liato il cin·golo. s,t rozzante, aJll"esterno in profondità si riconostce a ri•dosso d el peritoneo un cordone fibrot:o r esiduo dell' arteria om1h eli1cale. Il v·aisi eipigastri1ci pulsano a cir·ca dm.e ·C·entimetri dal m.argine esterno del.'1' e:rnia. Le coo1 diz.i oni d·ehla vescica sono buone silccblè Si proced1e alla ri1d!Uzion e. R·i cost:ruzion e ·p lastic.a della p·a!'ete secon.d o il n1eto1do di Ba,.ssini. P·ei ·oara•t ieri aootomiicd rid'•e:riii, si fa diagno~i di ernia •Ob1i1q,ua in gminale interna (ci· stocele sen za 15,a c1CO·) . Incision e s imrnetri1c-a . AipertJura d e1l oean1ale inguinale; m edialmente si riis·contir a la tru1neifazione ern.iwria 1c·ostituita da un ammass.o adirposo sotto il •quale ~i rin vien e la 1parete ves1cicale ....\.ll'ester, n o si nota la presenz.a di ·u n piccolo sacco disa. bitato. L' ernia ha .al suo interno il ten.din.e Idi inserzione inferiore 1d·e1 m'll!scolo .retto anteriore dell'addome, in basso il CQII'PO rd el rpu1be, al1l'esterno formazion i !fibrose (1falic e in guinale ispie:ssite da fibre della fascia transversalis) in alto il mar0

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PRATICA

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ijne inferiore ·dei d'U·e mu~c oJi dbliiqiuo in te.r no e tras·verso . NotevoJie la ristrettezza del tendin e ·d 'inser zione inferiore rd el retto, l' atrofia d ei musico[i piccolo obliquo -e tra:S\'erso. All'esterno d el col.l etto del sacco si n.ota in profondità il cordoncino lf:iillrosC'1 residuo dell 'obliterazione d ell 'arteria Oùl1lbeili-cal e. Ohiusul'a eid -esic ission·e ·d·e1 saicco. Ri·d·uz:io.ne del~a viesciiCla. (:Biassini). Anchie l' ernd.a di sinilstra er.a OlYli.qua interna. Il p. subito dopo l'operaziorie a malgrado della pruntura lombare, urina spontaneamente. Decorso post-qperatocio ottimo. In 13a. ,gi:ornata si alza; in 17a. esC'e g'uarrito

senza acoo1sar.e a1ct1n clirsturbo. .~([i

sia l ecito do1p.o l 'espos izione dei vari casi notati dagli ..\..uorj e d'i quello· -0sse;rvato da me, fare a J110' di con clusion.e una breve trattazione 1cori1ca clell 'er11ia obli1qua interna e sottoJ.ineaDe le partiicolarit.à per 1e q_u·a li h o r eputato d egno di co1n'Unjcazione 1quoot'rultimo. Etiologw. - L"ernia ·obli1qua in te1·na è molto più freiq:ue11te n ell'età avanzata; può pe.rò trovarsi ·ancl1e nelle altre età. I casi osservati Tiig'uardano ' i1ella ir1aggiòr parte il séss·o· maschi.le; l·e d·o nne (e se n e Y·edrà la .r·a gione) s on-0 colpite molto rara.1nente. l\lfolto raram·ente è bilaterale. Analomria patologiic a. - 1Prim1a di stu·diare i caratteri aoot omo-patologi·ci 1d.ell'erni a e le modi1fi•cazioni delle f onnazioni anatomiiche della regione ch e aiccoID{Pa;gnano, essendo.ne in pairte la 0élJU·Sa jn parte lia conseg.u1enz·a, l 'erni-a stess·a , è bie ne m·u overe i palSlsi daJ.l' a.n atomia torpogTai:OOa. Il can ale inguinale presenta a con& d·erar.e due orifizi (anello inguinale interno e anello inguinal e esterno) e quattro pareti. Di queste l'anteriore è !formata dalla così d etta arponeurosi d·e l gran.d e O'b liquo, la siuperiore dai mruscoli obliquo in terno e tras v·erso (ma~·ne in1feri ore), l 'infe.r iore da u11a specie di doocia f or1nata dalla porzj one m edi-al·e d·e ll' a:r.cata crurale : essa risulta ·dal iripiegarsi in ad:dietro e in alto del1'aJpon e·urosi ·del gran.de o!bJ.i1quo. Una descriz1one q)iù 1particolareg·giata m·eiita la p arete posterior·e: pr o1ce1d Ctndo in senso later o-rn€Jdiia1·e essa è co· stituita, n el breve tratto cl1e va dal mangine me'di·ale dell' an ello inguinale intern o ai vasi ' epi.gastric1 , dalla fas·ci·a transversalis rafforzata i11 1questo ,piu nto dal legamento interfo,reolare di Hessel1bé1Jch , 1pi1cco1.a lamina fibr·O'Sa a direzione verticale cl1e in alto si esaurisce n ella f.ascia t ranisrversalis, in ba'S!So si i·n seri·sce sl1ll'a-rcata crurale e srulla bend erella ileo-pubi·ca. i\iledi-almente ai v.a:si e'Pi•gastrici si ha la fa.scia tran· sv·ersalis s.enza rinf-0r.z.o alicuno; più all'interno an-cora la fascia transversal!is vien e r iruforzata i1en. 55-75 9b id ei casi da:l il!egamento id i Hen:le, dal ten dine con gtunto e dal l egamen to di Col] es. Il l:e·ga rnento •di Hen.le sit'U•a to ·d i lato al musc-OJ.o retto an terjore dell'élJd.dome ha forma iriarugolare a base in basso ; il margine mediale diretto in basso e all'int.errno si fond e col mu1

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IL POLlCLil"( reo

s colo retto anter ioce ·dell'addome, i.l margin1e 1a~erale obltquo. in basso e l ater.almente ha la torm.w di falce, eiò eh.e 11·a valso al legamento il 11on1e di falce inguinale (·H is ). L a base ·del le~amento corrispon.d·e al legamento ·d i Cooper; anteriormente il l ega·m ento di H enle v.iene r icoperto dal tendine con g·i·u n to che risulta daJ.la fusione ·dei ten 1dini :del trasvers·o e del ipiioco lo . ' . . o}?liquo. Il ten·dine medialmente si . congiunto, . . continua con la fasota filbro sa che sta al .davanti d -el mruscolo retto anteriore e piramidale, in basso si inseriS1ce alla sinfis i pubioa, al COf1P10 • d ·el pub~, ·a l ~u1bevcolo pubioo e alla CT·esta pettinea. Lateralmen te termin·a con run margine rur.ClJato, ,p iù ·O, m en o evi·d·e nte. La ltM'.g h·ezza d el tendin e congiunto ,p uò essere più o m eno ·g rand1e, di.. m·od.o ch·e il s!Uo margine laterale si a'V· vi1eina 'Più o men·o ai vasi epig',astrici r enrd·en d.o V·arian1·en t e .estesa la zona •de.11,a parete p-0ste-riore ·d el canale in gunale foll'mata dalla isola fascia tra nsver 5:3-lis, zona •eh.e costituisce il punto -più de'b ole, :per il ,qual e s'Jn oltrano le ernie di~ett e . Sembra 1che n·ell·a d-0nna i .I tèndine con giiun to sia 1Più ,esteso in larghezza. La 1p arte in:f·eriore d·el ten dine ·congirunto vien.e ricoporta dal leigamento ·di Coll.es o pi1'astr.o iposteriore v-e nuto dal muscolo .o1bliiquo esterno 1del lato opposto 1per i·nis erirsi sul l a!b!l::>To anterio:ne ,d,·e'l .m1ar.gine s·u·perri10Te ·del ipube e sulla cresta pettin•ea. Oltr e queste . formazioni, Dona~i de·s crive la cosid·etta lamina p11.l'b o-transv.ernalis, st~ato .aponeurotico siiuato tra la f~c:La t ransv.ersalis (riruf0trz1at.a dalla tf·al•ce inguinale) indietro, e La porzione cau.dale 1dei :mruscoli obliqu.o interno e traisveT6o in avan ti. « iBssa inizi.a a 2-5 ·centim etri dal marg-iine pel'v·1co con fibTe c.h1e partono da1·l'~oneurosi .di ins~zione d el trasv.erso ·e, 1arg.a d:a 1-3 cm. ('di solito più cl1e la fal1ce ringìuinale), si ,p ort·a a inserirsi al mar·g in·e isuperiore del _puibe alla e.restia 1P Pttjn e1a e al Je.g amento di Coo:per » . E1sisa è ililcostar1te, freq1u entiissi·m u nelle do1111e (60 %) , rarissim.a nell'.u omo (14 %) . La· i>orzio 11e m ediale della parete 'J)-Osteriore -è ·dunque la più ro.b1u$ta; nella don11a è più estesa 1pe·r la rnag)gior ·estensione in larghezza del , tendin,e congiun1to , e p•i ù rdOurSta pffi'IChè più frequ·en·t e la lamina puibo-tra-s'V·ens·a lis. Con ciò si sp·i egia come n ella donna in C1Ui è g·ià m o.Jto rar.a l 'ernia inguinale diretta, sia anclle rarissima l '·eirnia inguinal.e interna. Il · contenuto del canale ingit11ina1le è, come s i sa, jl funiJcolo s·p emnia tico la cui costitu mone non è ne1ceS1Sario ricordare tanto più che esso ha scarsi rapporti con 1e . ernie cli 1c·ui sti~o trattan·do. Piuttosto· rico~d·eremo cl1e -posteriorm·ente alla fascia transversa, , lis, n el tessuto sotto ·p el'itoneale d·ecorrono degli <>iigani iJil[)ortanti per lo stu·clio e la clais,s ificazione d ell'e.rnie i'ngu.imalti. : l ''Uraco n·~lll:a lineia 1

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m ediana, i1l cor·done fibroso resi1d:uo dehl'obl'iterazione · dell' arteria oimJbelti.cale, i rvasi epigastrici inrferi.ori (1qiu1est'ultimi essen!do i più laterali). I t r e co:vdon i &t1·ddetti sollevan-0 ,il .p eritoneo e vengono a d el i'mit<Lre tre fossette: 1) ifossetta inguinale esterna (all'esterno d,e i v'81Si ep~ga­ strici); 2) fossetta in·g uinale med'ia (tr.a i vasi e1pigastri1ci e il cord·one d ell 'art eria ombelioale); 3) fossetta inguinale interna (tra quest'ultim o e l"ur.a co). A queste· tre J'o&;ette 1corl'liisp.o ndono le · t r e varietà 1di ernie inguinali : interessante particolarmente il nostro avg-0m·e nto è la fossetta inguinale inte.rn·a, o v·e1S'Cico-ip'U!bi1ca, e soprapubi·ca, p er I.a quale !fuoriescono 1e ernie Olbltqiue interne. Car atter e d·u nque importantissimo, anzi n eceissari.o per le ~i·agnosi anatOillJiche di ernia obliqua in terna iè l'esistenza all'esterno di -essa n el tessuto pre-p eriton e.ale del c<Wd•one dell'arteria'. oan·b e.liieale. L'ernia obli1qu1a intern·a è fornita di un LSaJcco piocolo il !CUi fondo generalm ente non sorpassa l'an ello inguinale esterno, e&so pruò man,o ar e e c·iò aVIViene nei ·cas i di cistoceJe extra ...p·eriton eale. Il oon ten11to. può €sse:rie viario : ep1p1oon, inte..stino, a volte la vescica : però geniera·l m ente qu.e sta è eX'tra- o para11>eriton eale. Spesso si associa aid altre ernie, raramente ad ernie .Qlbliiqu·e interne dell'altro lato. L a porta erniar.ia è formata dall 'u,raco all'interno dal cor·ctone II'·eSi·d'Uo dell'arteria omlbeliicale all'·e1s1'erno ch e nei ·c asi 'd i ·ernia obliJqua interna 'Vo1uminosa può essere spostato n otevolmente .aJIJ.'1estern o. P iù in SU1P·enfi'ci.e, medi·allrm·ente si ha il tbor.do ·1'at erale ·del ,muscolo retto d ell 'addome, in basso il mar·g]ne S'uperior.e del pube .e la S'J)in~ del tPiUlbe , all 'e1st·e.rho 1a fa.seta tf1ran siversa, lis raJf'for zata dal legamento di H enle (I.a !fascia transv.ersalis ~può essere 'aJliCJh.e spinta in avanti ·dalla vumefaz:i·one erni·aria invea.e di lasciar pas, sare l'el'nia attravers o a U[la sua smaigliatu.ra); in a lto tlroviam-0 il bo1:rdo iDlferiore td1el .mlliSColo ·Obli·quo ·e trasverso, le ·cui fii>re tendinee anzich·è formare u n ro!busto ten1dine ·congiunto con ins·erzto.n .e n ei punti .anz.idetti .si ,dirtgono orizzont.almente all'indentro. Il (più d elle volte è stata nota-ta anche atroifia d·el muscolo r etto anterio.re d ell'addome e r jstrettezz,a di esso n·elle sue inserziòni al pube. L'er nia con •u n tragitto .dall'in·d ietro all'avanti e dall'interno ·all'e$terno ·giiu'tllge così all'orilfizio in:g.ud:nal·e esterno : talJ.ora però fu o·riesce · non at-· trav·erso tale orl!fizio, ma p-assa per smagliature 1cleill 'aiponeruToisi d 'i.n s e·r z.ione deiJ. grar1d e o.b1'iquo. Il Mantel li f a notare giru-stam-ente che in tal caso essa non m.er jt a 11 nom e di ·e rnia obliqua intern·a. Patogeries'i. - .N ell'anatomia 'Patologica abbiamo dato ri$alto alle malfo!'1mazioni muscolari e aponeuroti1c'he; ·albbiamo notato l'atrofia d·e l mu1

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scol-0 retto anteriore dell' ad·dome, la ristrettezza delle sue i·n serzio,n i inferiori, l'atrO!fia de;i muacoli oibliqu-0 interno ,e trasv.erso e 'Ciel tendine con·gi1Unto. Sono aP1PUnto queste formaz1ioni ml\Jscolo-aiponeurotiic.h e deficienti che r endono m en o robusta la parete ed agis.c-0·n o '09-m .e cause predisponenti al prod'Ur$i dell'·erni-e. L'ernia ooliqua interna non è ·d elle persone viigoros.e a svilappo Olusco1are bu.ono; essa •colp·isce infatti p·erisone d'età 'Piuttosto a:vanzata in ·cui l·a muscolatu.ra s'indebolisce .e ipredomina il tessuto cellrul.o adiposo. C-0me 1per le altre ern ie llanno importanza i lipomi pre-1pierito111ieatli e p·re-vesicircali. Lo sforzo che in d·uce ad aumento ·della pressione ad'aomin.a·l•e costituis10e solnanto una causa oc.ciasionale. 1

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L"é.rnia Olbliqrua interna si manifesta 1c.on una tum·eifazion e non mo.lto grande (noccioJ.a, uov-0 ·di g al·l ina) in .c orrispondenza dell'anello in~uinale esterno . 1Nei casi nori icompliicati la tumefazione è rtducibiJ.e 1e col dito introdotto n·cl tragitto si avv erte •ohe ·esso ha una dir ezion e Olbli1qun dall'·avanti all'in·dietro e da fuori alJ.'in•d·entro. Il ·dito introdotto n el tra~irtio erniar io sente in basso iil maTlgine s·t1periore del pube e all'esterno non perce·p isce la pulsaz.'ion e ·dell·'·arteiria rep.igastrica. Talvolta 11 tragitto erniario non risulta .obliquo 1Per l o sfiancarsi della porta erniari-a all'esterno. Sono stati notati da vari a'Uto,r i distunbi urinari e secon·do lilantelli •sarebbero ,p r.e senti anche qu,a ndo non sia .la ,,escica erniata. Ricorderemo oe001e il Razzoboni rj1sco1Il·tlra•s·se in un caiso di ernia obliqrua interna strozzata stranguria ed ematuria (.quest'ulti1na in r elazion e certo ·con 1qu·a lcl1e ulcerazion e a·cuta 1d ella vesici1ca dovuta allo strozzamento); 11el caso 11ostro si aiveva ritenzione d i ,urjna duflata m.r ca 1J2 OT·e : q~esto fatt o può Spieg'arsi con tran·sitoria para'l·i.si della vesc·iica, analo.gia a qu·elilia Clhe coigù.i·e !'·i ntestino anch·e n egli strozzamen·ti latelfal'i. Sirito1ni. -

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Dra·u1dt d~ce giu·stamen·t e che un'er11ta ing'llli111aile o·bl'i1q•ua j.n terna a co·n tenuto vescicale dà segni C·i stosco1p ici : .col cisto:sco1pio infatti è possibile vedere un diverti'colo çorrisponden te all·a z001a er11r.iata; qu e1sto 1pe·r ò è un segno d el11e erni-e oblirque interne ·com e ·di tutte quelle ernie .che contenigo110 la vesci•ca. L a <liagriosi dovrelbbe f·arsi più frequ entem ente di querrilo c.J1e aivvien e S·e si av·esse l '1aibitu dine di St'U1din.re le erni e prima di 01p era1rùe. CaTatteri i1nportantissin1i sono la di.reZlione del traigTitto erniario e l'assenza ahl'·esterno {lel battito dell'arteria eptg\a1Sttr..ica e inV'ec·e è presente n ell'eirnia .d ir·etta, in raw-po1·to cdl pu'b1e e col muscOilo r etto ante1 'iore d•ell 'adidome. 1

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SEZIONE PRATICA

Tali ernj e lasciate a sè danno luogo spesso a str ozz.amenti. P.ereiò la prognosii m ]jg1liora noteYolmente negli erniosi che si sottQpnnigono all'operazione la qu·ale non presenta alcun·a gravità parti·colare. Progr1,o si. -

Cura. -- Non v'è rpi'gliore meto·do di cura cl1 e 1

quello classico del Bas.sini. L'oper.atore dieve curare di lfiss1ar e al 1Perios1Jio d.el margine superiore del pube una valida parete che compDenda ante:he il musoOlo piramidale e il muscoù.o retto aniteri·o·l'e del111'1addom e; tnrutile sembra.md. la variazione proposta dal Wagn·er ·che egli vo.r re·b be tr.ovaS6e ·apiplicazio ne nelle erriie oblique interne. Co-s tru•i to il t riplice strato alla Bassini egli consiglia ·di fare un occih:LelLo n ell '<é4Poneurosi del gTa:nde dblt quo e di esteriorizzo.Te attvav-e:cso di asso alcuni fascetti ·d el m'Usca1o r etto anterior e dell'aidd-0me p er ·u n.a lunghezza di due centimetri e di 11isisarli al legamento i111guin<1Jle d.ello stesso lato. raie m etodo come osserva giuGtamente .z ani•boni n on iporta aJ c1un vantag'gio, a n zi ha il d emerito di indebolire il muscolo r·etto anteriore dell'ad1d.ome e ·qu·indi 1a ·difesa al ripr~unsi dell'ernia data d·all'rupplrcazione rigorosa 1d1ell 'ottirno meto·do •del Bassin1.

BIJ3LI OG1R..L\F·I A. R . L 'erni a d ella vescica con sp eciale

.i \LESSANDRI

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P er

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VELPEAU.

WAGNER. Ri·ferito da ZANIBONI. 7.ANIBONI. Gazzetta Ospe1dali Clin., n . 47, 12 giugno, 192.1. I

_.. Interessantissima Monografia : Dott. Prof.

P•ETRO

CILBERTI

Docente di Clinica Chirurgica nella R. Università di Milano Direttore della Sezione Chirurgica dell'Istituto Palazzolo-Bergamo.

.A.t1·esia ano-1·ettale con fistola retto-sc1·otale. Ope1·azione - Guarigione per il è:lott. SALVATORE CASTELLANA Palma Montechiaro (Agrigento). Jl ccv&o che sto per descrivere in teressa tanto l'ostetrico·, quanto il pediatra, che il chirurgo, anzi, direi qnJ.aEi, è sul limite di 1passaggio dall 'un•a sipeciali·tà a!lrre altre. In·te-re·s sa aJd O!gni modo il mediico f})ratico, peirchiè esso deve eser citare su t utte le branch e della medicina. · 1D0scri vo prima il cas-0 clinico : 17 aprile 1927. S. Rosario di Carmelo e di B. 1

Gi11seppa idi glio1rni du e, nato con parto fisiologico, quartogenito. I'l ·p adre, c·ontadino di anni 33 gode !buona salute, dice di non aver avurto maJattie d 'im(portanza.; n el peri.od.o !belJi.co tfu ricov·erato in osp edale per avvelenamento da g.as asfissianti ed ha l'occhio d:estro ci·eC·O per c.ausa di gt?.erra. La madre, di anni 28, non h·a aviuto ancl1'e•ssa maJattiie degne di nota. Essa ha avuto qruattro gravidanze di cui le prime due condotte a termine regoJ armente, con figli vi venti e sani; la terza f:u un aborto a l terzo m ese senza causa rup-1parente. ·nalJJa quarta g·rav:Ldanza, i)ur.e co111dotta a ter. mine, nooque ·con parto eutocico il bam•b ino, che è oggetto del presen te studio. Il p u Erperio attuale decorre senza alicsun inconv·eni.ente. \.All'.esame generale del neonato •n ulla si nota ·di ·particol.are~ lo svilu·p po e lo stato nutritivo sono buoni. AJ.l'eSarrn·e della r egione 1P erineale si n ota la mancanza del foro anale ·e1d al 1$UO posto trovasi ·u n bottone c·a rneo della gran.dezzia di un pi•c colo cece. I parenti mi rif eiriscono c,h e il bambino nelle iprime ventiqruattro re di vita ·era stato attaocato al s·eno una sola volta e che P'Oi non aveYa 1P1ù vo·lruto allattar e. 18 aprile. Riesam in ando la r egione perineale prilma d ell'atto operativo si n ota una gocici-a di liq·u ido nerastr-0 .e d·en6o, che impi'aJStrra lo scroto ·del bambino. Il liquid-o, i·dent·itficato ,p er meconio, è allontanato e così si mette in e1v i·denza un pie.colo foro alla raidice dell-0 :scroto e ~ulla linea mediana, che evidentem·e nte è in •C•OffiUT'.i'cazjone cotl retto. Attrav·erso tale foro non è ·p ot&Sibile fare J)assare n epp·u re uno sipecillo 8lbbia.stanza sottile. .Diagnosi: Atresia anor ettaJ.e con fisto·la esterna rettoscrotale. Prognosi: Infausta senz.a l'intervento chirurgico. 0ura: Atto operativo. Esito : Guarigion·e. 0

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Gastropatie e Gastroenterostomia-

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STUDIO CLINICO RAD10LOCICO OPERATIVO

(C<>n 4 radiograJìe e 6 disegni eemisohemati-0i originali .di An·atomia. Ohirurgiba, nOlllcliè l.a. bli.1b'l iogrrufia Sl1ll'a.:rigomento dial 1881, epoca della •p rJ.ma gaetroenterostomia, ad oggi). Un volume nitidamente sta..mpato eu ottima. carta, dd eirca 125 ,piS>gine (N. 19 delle nostre Monografie Medico-Chirurgiche d'attualità, Collezione del « Policli!Diop »). Prezzo L. 1 5, più le spese postali di spedizione. P er i nostri abbonati sole L . 1 3, 9 O in porto lra;noo. ·

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NOTE E CONTRIBUTI

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·N·on son-0 tan·t o raJri i casi di deformità congenita della r egione ano-rettale. ·U n·a delle [più r ecenti stati·stiche s·ulle occlus ioni cong.enite dell'intestino in ·gen ere, compreso l'ano, regi.stra 392 oasi, calcolando · in m edia un caso .ai atresia ad ogni 20.000 nati (Turquet e Florand, Journ. de méd. de Paris, 21 marzo 1925, Pol. prat., n. 26, 1925). Kiuliga nel 1903 ne contava arprpena 185, Andera nel 1893 n e a ,·eva raccolto 100.


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gli uutorj però sono concCo tdi nel tilenere c;he 1'auo ed il r etto sono la sede v iù fr equente <li atJre~ia clelle u.J.tre parvi clell' intiesti1to (l{o:uf1r1w11, l.i1CJ11nna e<..:<.:. J. Dal•l •c svati~ti cl1e sopra citate risulta 1111n cli rre ronzu .considerevole in u11 relat ivo breve 1a.s.-;u <I i Lernpo. Ciò n on .sign·iflc.a eh e ne1 lo spazio cli 3t a.uni si so no veri·fi1cati iJ tri.plo dei casi d i ut l'csia ùel tu.bo diger ente che non j11 tt1tto i I paSS{l.to, 1na ciò <lipende •dal fu.tt,o che in .q,u e!:ti ultiani a11ni i rn cdici l~i so110 prc1n·urati, 1pi1't <.: ltl' uo11 ~u CCC(l eva ptcc-e<l cnlern cnte, ll i rendere i10Li i ca.-;i di atresie congenite del tJU·ho cliger ente. J)l'I l'l\510 <; lii sa c111u11tl al1.ri ùl questi casi e «JlHt n ~, a11che di altro ger1eire pari menti in Lcressia.•n ti ~·011c) r inws 1 i sco r1osciu ti, ·p er·ch è l ' u 1n ile 1n1ed i co de i nostri pic coli comuni, mod esto s1uib·li me eroe, lavora e tace. l oasi 1clin1c1 di recente pubbli e;ati S'i rid'erisicono • per lo più a casi di atresie n ella reg.i one ano• rettale con fistole interne, od esterne capa.ici di pcrrnettcre il funzionamento più o meno i-cgolarc clPl tu))o digerente e quind·i la vita. <:iln il c;i:-io <lt' l d1> t L. .i\qujlanti osse1·vato a:l!' <)spedal c cl ell ~ :\ I i."Pr icordia della Req1'Ulblit u di . . 1 :--i. :VI all'i no, che i·i1 g 11aTcla 1111 ca1So di alresi·a anal·c "011 1'istola vagjn.ale tn un g]orvane di 26 an11j r Pnl. , . ez. p1 rat., n. 39 , 1924) . 11 r<i.~o d P.J 1prof. .\J oi ri·g·uarda una atresja anal e co n fis tola yag inul e, in nna barnbina di tre ia nni o mezzo . <la lui o.perata all'O.speclale ·di Cata11zaro ( la ."fl.J,ell. l' ral., fase. 11, 1~2&) . Pa:ge 1 c i ~ ato cla ..\quil a11 ti), descrisse un <!aso idi atresia anale 1con fi stola relto•uretrale in ·un pazi,ente ·di 34 anni. 11n que1Sta v.ar ietà di fisto·l a peirò, essen·do il tragitto relati,·a.rnente alla bjso gna stretto, pt1ò ùar luogo acl oiStr1uzioni 1con rr1iaterie f eca1i clure o co n corpi estr<tnei , con1e av\'enne i11 un altro L·a.so s irnile di Fournler ostruitosi co11 una faya ccl in un all·ro caso di Flagiani con un nocciolo lll cl1lic1gl·a (Fongue). ~lorgagni riferì di una ebrea con comuni<:az]on e con1gcn ita rettovaginal e, ln. qua le visse ieen·to ann·t e Bi·corcl os1servò egli '.P'llre una gio·van e <li 2:2 anni con la stessa defur·mità ~h e a·dem piYa alle f1unzioni se6suali (Potherat). Go.glila riJpoirta d'U~ e.asi, d!u e cu1g·i nette, da lul visitate poco dopo la r1as cita ed in cui n ell'·u n a al retto imipPrforato si a.c.c·ompagnava fistola interna rettovu.gi.ne..le, :1e1::.·a1tra o.2 ravi man·c anza assoluta del retto e della vagina (La l ettura mccli.ca, n. 3, scttem·b re 1926 ). Lej ars n el s.uo trattato di 1Cll irurgia d '11rgenza ;-!po1rta e descrive l'atto 01p·erativo di un suo cas o di atresia semplice del retto in ·u n neonato. 'J'111li

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* * * classi,f icazione anatomopatologica

P rr la tatisti dis·tinguo110

0 ltre 1

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SEZ IONi PRATTC:A

ai

rest1rin1gi"r~1enti

i trated altle

\'a.lvoJc <l ell 'a.110 e del r etto, l'atresia anale sernIJlice, l 'lél Lresia rettale sem·p lice, l 'atresia anoretta>le ·e .g li sbocchi anorrrnali del ret•to. E più preci'same u~c si dic e atr~ia a111 a1e semplice il caso in cui il retto scend e a 1fondo clc.co fino. al la rc.g·ione anale ed .e~so ~ acldossato alla pe.lle, lia <ruaile è i1nper1'orata e si continu a da unn natica <lll'altrn. senza aloun segn o ·di foro. 1Nell 'atr·esta rettale sernplice invece esiste u11 ' ap crt·ura ianalc, ma esiSa t eru11ina dopo .breve trag itto a cul 'lii sacco; a qruesto e ad·òossato ii retto pure a tondo cieqo, ~epurati e.11tTam.bd. da un setto di vario sipessor e. I/atl'es·ia anore·ttale con s i1ste n e·l l'imperforazione dell'ano e del retto neJlo . t e.s~o tem'Po e d in u110 strato ·di tes&uto più o m eno $1pess.o c·l1e allontana la C'Ute anale <la i fon.do ·cieco del r·etto. Nei casi di atresia anale ed anorcttale la pell e di una n atica può continuare con quella de·l l'altra s enza traccia cl i ·deprressione alouna e tal·ora un r wfe od un pi ccolo bottone carneo segn a il punl o d'O \·e avrebbe dovuto es·sere l 'orifizio anale. Nel nostr9 f: nso , come ve·d·0mn10 all'esame ieli, 1Lico, e.s ist cva n n 11ot1 on e carneo cle·l la grosser.za di un piccolo reco n.l posto dell'orifizio anale. 1~ da notare ancora cl1e nei casi di atresia anaJ e, qualun qtuc si·a Ja varietà ar1atorno1patolog i·C a, a di1re di Patherat, man.ca où è ridotto all.a n1inirnn. espressione lo s.flntere anale esterno, 1nentrc 1pare .si a. conservato lo ·&fintere interno. Le atresie anali poi possono .com.p li carsi? e si ·C·om1plicano s ovente, e-on comunicazionj anorrnal i, che Ruclol1f Franck 1disting·ue in due classi: le fi stole interne e le fisto~e esterne. Le fisto•l e int eirn e m ettono in comunicazione il retto c on organi interni e ciotè il retto con la vesciiea o co11 1·u~etra p1 rostiatJi1c•a i1eùl'•uo m o; il retto con la ves·c ~c a , coll'rutejro o con la vagina n1Eilla doTuna. Le fi stol e esterne m ettono in c·o.m1u ni cazione il retto coll'esteirno del conpo, perciò Fra11cl\ le chiama fistole este-Tne; esse sono :fistole r ettoperineali, rettoscrotali, retto 5ottou~etrali , rettovestibolari a seconda che sbnccano nel perineo, n ehlo scroto, n~ll'uretra peniena, nel vestibolo della vagina. ..\ queste ultime Stieda cliede il n ome di fistole patologi·Ch·e, perchè secondo lui, e~se non avre.b• bero origin e em.hriolog~c·a. non si ori.g inerè1b1bero cioè da una anomalia de1la reg·olare tras form·azion e della cloa.ca inteirna, co.in e su ccede 1Per l e fLstole intern e e che n oi costat er emo ap1prcs so parlan·do della loro pato•gen esi. 1

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* * * ·d elle varie

Circa la eziologia forme di atresie a11.ali e Ttett1ali nulla pos sciarrno dire di positiivo , qJercl1è le caJU se di esse ci &fu1ggono. Diciamo s olo ·ch e 1sono state emesse 1delle iipotesi d'indole .ge" te .attsribuirQ le or in erale alle qt1ali si s on o vol'U


2052.

IL POLtCl. l N l tO

gi1ti <li n1olLe m~1ll'o r.n1 uzi o ni -con genit e. Ceri o è

le ntrrsir d eJr n.n o e d el r C' lto Lrngg., no <J rig iue e.La una a11 01r1 alia di. vilu1pp o clell'e1nb1·jo11e. l-' e l' s Lucl i;,.u·c q u iud i l a ·pa lo,gen esi delle su<l elLG :111 01nali e è u cces:-: arj o rlar e un rapid·o sg11aT« l o a lla Lor ia .de llo .-vi1'u1.>ip o 1cl cll'ano e del r etLo 11 cJJ · èffi!l>ri ur1e u1111a110. L'i nte.s1j no ·si s vil tuppra a sp es e deJl'entoderma L! verso la q uarta settim.a na <.lello s vil1uprpo l 'e~ 11·c111ilil c.:al\1daJe rl ell' int estino f:i pre·senta dilatata e forrnn Ja cosi <l ctln. cloaca interr1a, la quale € in co ntu11ica zi un e 1d iirett a col canale allantoid eo e coi dotti genilali di \\'roJf,f e ,di ?vliiller. 1L 'intestino è cllius·o iall ura all'est·erno da una 111 e1nl.>1·ana sottiil e, c.: ost1t u'i ta da ectoderma ed en·11ul(leruLa 1Strettament.e a.ccollaLe e che è <l etta 1neulbran a anale. La m:embra11a anale s' ispessisce poi molto e for111a una specie .di turé.ùcc iolo, che os truisce ln. 1·l-0a ca interr10. sepruran.rJ ola dall'esterno e che J1t rc iò Yen11e d elta ta:ppo cl oaical e del Tourneux. /\ qu eisi o ipu11to dello •SV il1u}Jp o lo s p er on e -cl ì tt~L5·~1uto, ch e è interp,osto fra l 'allantoide e l ' i11Les tino, s1per or1e p er111eale o setlo urorettale o se tto d el Dou g Jas, si avanza v erso il tap.p o cloacale e ti i vien e ad unire ad e&s-0, divicl endo coiSì la c; loaca interna in d.ue conie.ame1razioni; la ventrale iii.g1ia il n orne di seno urogen itale, perchè da ~so ."Si 1dovranno sviluppa.re in seguito gli or.gani urogenitali, la posteriore si chiama intestin o retto. .-\lcuni embriologi invece sos tengono, e pare deb ba 1.,-ssere la interpetrazione più giusta, cl1e -la div is ion1e d. ella cloo1ca si e[lfet1md. p-er 1a u.n ione suhl1a Ji11ea me,diana d i ctiu e ri1piegatiure franto-laterali, ch e si .avanzin o l' una verso l 'altra e si saldino a cChlnincilare dalla loro estremità craniale; queste pi egatt1re si di cono pieghe di Rathl{ e (1'estut). Il tap1po cloacale , qualunqu e sia la v era fra Je d ue Sl)iegazioni, viene anch e lui divi-so in ·d ue; una parte, l '1anteriore, resta a tfurrare j.} seno uTogenitale, l 'altra parte, la po.steriore, resta a t•uraire l'intestino. 'Irn. q uesti diue tappi s'interpone all'estern o uri ponte ,di mesoderma ricoperto da ectoderma, dato clalla porzione inferiore delle 1Pieghe di Rathl<e o clalil:o speron e perineale, se si ammette ·l a p<rim·a spiegazione, e che vi·ene ·detto piega a n ogenitale d j Retterer; da es·sa si genererà il perineo. A.ttorno al tappo anale, cioè alla porzione del tappo cloacale ch·e è rima.sto a tJurare l 'inteiStino, , i costituisce a1lo esterno un ceiroine circolare, fÒ r.m·ato al davanti clalla pi ega anogenitale, ora descritta, ·e d all'in·d ietro da una piega simile alla 1precedente detta cercin·e o rpiega anaJe posteriore. Così il tappo anaJe viene a trovarsi dall'esterno n el mezzo di una tfossetta, che vien detta cloaca esterna (proctodaoom). L 'ano si forma d·opo la 14a settim·a·na (Poth1era·t ), ecco ·Come : t'l\P 111t1 c

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[ ANNO

XXXV,

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Fra le ce llule oh e cos Li Luiscou o il truppa analL'. cn rn e p ure fra qu elle che co\c; titui sco110 i.I tapp11 urog è,nitaJe, compai on o delle rpi ccolc Jac un e, <' 111· ~i fa nn o cont'J·u e11 li e c li c i11fine ùetc rrnjnano 11111· l1t111 i, c li c 1 Utettono j n cornuniL·azione ris'l1l'I 1 i \'\I· n1 0n tc l ' intestino coll' est erno e<l i J :c no urc,g .. ni talc coll' esterno. I"atte queste premosse, s i ·spj egano fac i1111ent1 · tutte le ar1orn:a l i.e d cll1ar10 e ùel r eLto . • I. 1. 'a !Jres ia u11al e sem1plice si spi oga col 111anC'ato riassor lJ itn en t.o dcl La.p·po cloa ca le del ·r o ur11e ux. ~ e ris uJta .a:hlo·i-a la rna 11cai11m assoliuta <lel f ora.1nc anal e, ed il bottone carneo c he tn,l oru t10\·as i al s uo QJOSLo, credo cl1e po·s sa essere cons id·erato co1u1 e resto 1persi·s tente Ji quello cl1e fu il tappo cloa cal e stes.so o l)a1r1 e del cercine anale. II. J> cr .sipiegiare l 'a tresia sernpJice del retto Rot tclr di ce cl1e « <1 uan.do il retto pelvico della 11orli o a?ialis in u11 ttut1o più o rneno alto è c.; hi1uso .co.111incia ad essere difficil e lo 5pi egare aa. ('OS·a , 1p oic·h è l 'intesUno terminal e <l rri va sj n o aJJn. • 1n un Lbruua della cloaca e co•m un i.ca colla ·y esci . ca . 'fuLta·\·ja, egli ·dj cc, si può an;cora a1rur1ettere ell e dopo ln. forrua zion e cl cl v erjneo iprimitivo, l'intestin o ter111 in<i le ·sia sta~o tiralo in alto e si s ia allontnna to dull'ano •> . Qu esta ipotesi è stala al>ban·don·ata; o~i s i a1nmette la seguente spiegazion e : se cioè, l 'int estino retto s ubhsce ad un cer to p unto n e11a vita . em·brionaria un arrest-0 più o ineno va.s to di sivilruppo , in maniera c h e es'S'O rim.a ne ric).otto n ella p~Jrte terminale ad un tu1bo filifor·m e, corrne era appunto al rnomento d ell-0 ·a rresto, .si aYrà un for9 anale sì, risultante cla ll 'as.so rbi rn cnto clel tap1po cloacale del T ourn eux, ma e-sso sar à ci oc-0, perch è il r etto non ' cll er à col foro ar1a le, ess endo s e1parato comruni da esso ·d a un :;etto, il c1uale risulterà dal c·ul di sa.c1co r etta le, dal tc~s u to connettivo cl1e circonda il r etto atro.fico e da lla mucosa dell 'ano. III. L'a tr esia anorettal e si spiega coJ. .m an.cato riassorbi1nen to del tapip-0 cloacale del To·u rneux e n ello stess o tP-mpo coll'arresto ad un certo m orr1en to d ello sYilup•p o di un tir att o pi ù o m eno lungo ·d 'intes tino r etto embrionario. La ,diistanza, ora maggjore ed ora minore tra la s uperfi cie ciu tan ea ecl il ciul di sél>Cco rettale dip ende in tali casi dal tratto più o meno lungo cl'intestino retto colpito dall 'arresto di srilUJPpo. Quando tate ' distJamza è breve ed il C111 di sacco r etta.le 'P er ciò è Yi cjno alla s uperficie outan ea .p uò nascere il 1dJu·b bio se il caso debba.si classi.fic are a tr esia a nal e sempJ ice od atresia anorettal e. L'atresia ana le semplice è data da un sepimen to ·cutan'€o o da un tappo cli teSiSuto carneo, ch e cl1fiiude l 'estre1mità del tubo esaretore. Esso talora è così cottile ct,i e lascia trasparire il m,econio. e p oi tro·\·iamo diveTsi tessiuti e tprincipa1mentt\ del connettivo lasso fra crt1te · e cul di sacco rettale erd un c,ordon·cin o f iibroso che li connette in 1

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[ ..\NNO XXXV, FASC. 42]

SEZIONE PRATICA

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1nczzo al connett1 vo, io pen.so che .si sono avuti due !Processi obliterar1ti , agenti simultaneamente _uno sull'intestino e l'altro ·s ul tappo clo·a-cale 1del Tourneux, e perciò trattasj di atresi,a anocettale. I restringimenti e le valvole d ell'ano e dèl retto. che talora si riscontrano in vece delle vere atresie, si spiagano coll'arr esto 1p airziaJe di svi.11Up'PO ù i run breve tratto di retto, essendosi sviluppati n oPmaJ:m ente le porzio11j sup.err iore ed infeiriore clel punto ristretto o col parzi1ale lfias·sorbi.mento del tap1po cloa,cale, a seconda 1de1la località del restrj11girr1e11to stes:so. Xel caso di atresia r ettale semplice come in qTUe1lo di atresia anolf!ettale non si tratta di una vera intancanz·a d el re,tio, come o.srser\na il F·o'!'gue, peir come vorreblbero aJcuni, ma semplicemente di arresto di sviluppo d el retto; ciò è dimostrato clal .fatto che in tali c~.si esiste sempre, per quanto spesso sfiu·g'ge alla y jsta, un ·cordone ~he unisce il cul idi ~acce rettale all'an o. Il peritoneo éhlc1une ·v olte non si ferma all'al· tezza del oul di sacco r ettale, n1a può scen·dere più in basso e cir condar·e il coirrtone fibroso c he lo sostitui·S'Ce. 11v. Le fistole jnterr1e si spie.gana con fac]lità ~e si ammette che la divistone ·della cloaca interna ay,·enga per Ja unione sulla ~inea mediana del le 1pie·g he di Ra thk·e, che, secondo l'espressione ,di , .ialleton, s'avanzano l'1una verso l 'altra come -Oue tende mosse ·da corde che le tirano; 6i spiegan o pure, ma oon uno sforzo rnaggior.e di fantasia, se si ammette c.he la cloaca interna JVenga divisa p e'!' ·la discesa a guisa di 'Sip ario ·d eJlo spero11 e p erineal e verso il tarp'P-o cloa-cale. .Aro.messa dll.Jnq1ue per vera la ,divisione della cloaca interna per mezzo dell e ·pieghe di ' Rat·h l{e, r>eir la m•an1c ata. sal1d atu.ra di es.se fil l1.n punto e S'Ulla linea medi·a na, jl canale llro.genitale non sarà completamente Sejpiarato dal r etto e fra essi rest erà una comunicazione. T ale oomuniieazione poi ri.s·u lterà tra r etto e vescica, retto ed u tero , rrtlo e iparte alta deJla vagina, se la m·ancata saJdatura delle due piegh·e di Rathke sarà sucres·sa verso la loro metà ; se -inv:ece l'arresto della fusi on e delle ipieghe di Rathke sairà acca·d1uta nel1le parti basse, ri.S'Ulterà invece fistola fra retto e.a 1uretra ~rostatiica n ell'ruom·o o fira retto e parte bassa delia véhgina n ella donna. Coloro che ammettono la dlivisione de1la cloa;ca interna colla dis,cesa .dello speron·e perineal e, spiegano le fistole interne col par ziale arresto ùi sviJujp1po dello sip erone ste~so durante il st10 avnnza1ncn10 p er 11a dli'Vi1sione delJ!a c1'oasoa. <'Condo Potherat la 1più freq11Jente fra le fistole i11trrne nella donna è J.a retto vaigi.~wle, segiu ono poi la retto uterina, la retto vescicale, la r etto uretrale; nell'uomo frequente 'la r etto vescicale e la r etto uretrale, rara lla r etto col1l''Urreiere. 1

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Giu.stan1 en te Rotter osserva 1cì1e è più diffic ile a S1pi·eg·arsi l'atresia a1ii cu ni f istola vaginali, pcrc.h·è la vagina ori gin a dalla fcusion e ·d ei dflJe condotti cli MulJ.er ; eid un1a co.m·unicazione del1' il1testino termin.ale coi ·dotti di Mull er nella .1oro -.continuità non .si ha mai n ella Yita !fetale. Egli a\'anz·a l'i•p otesi che tale fist ola si p1roduca in run periodo in cui il punto .di sbocco del con~otto di Mi..iller è situato ,al 1nargine in.feri ore ·del setto del Dugla..s (sp erone .JJerineale), prima che questo si sia unito alla me·m br.ana d ella cloaca. Ora n oi sap1pia.rno c.llc i d·ue con.dotti cli l'VIiiller si fo11dono a corr1i11ciare dalla 7a alla 12a settin1ana (Chiarugi) nella loro estremità caiudale in un unico tubo, canale uterovagina.le, il . quale bo·cca nel seno urogenital e. Da 1q1Uesto tratto rlei condotti di :VIuller riuniti si oriigin erà l utero e parte d·ella va.g ina. Se 1 immaginiamo che la fusione d ei c ond otti di Muller non si effett.u i hrne, ma rimanga nel!la parte ·p osteiriore •u n tratto n on saldato e che sim·ultanea.m ·ente non si saldano le pie1g~l1e di Rathke i.n corl'elazione con la in·ancata sald nt1ura dei 1do tti di ·lVIiiller, e·oco che n e ri.sulterà chiaro la spiegazione deJle !fistole rettonteri n e e r etbovaginali. In conclusione, le fistole interne, qualunque sia il meccanismo di formazione, ce1·to è che esse dipendono da una ano1nalia di sviluppo dell'embrione. \ '. Le fhstole esterne, così dette da Franck perchè mettono in co rnunicazione il retto coJ1'esterno del corpo, son o ·state chiain.a te pa.tologic.h e <la Stie·ùa, perch.è egl1 crede che .siano prodotte dalla fort e 1pressione d el contenuto intesti nale, il q·u.a le cerca una via d 1uscita e se Ja cirea artifi1cjal1m,ente. Egli· venne a questa co.n clrusjone dopo aver esami nato l1na di queste fi.stol e, la quale decorre1va jn mezzo a tessuto connettivo e non possedev·a alcun rivestimento epiteliale. Lò\ven però soste nne .che n el retto del feto non sii ha mai una rforte pressione tale da. g iustifi care la forrnazione della fistola per la forza viva. ·della rp1ressi one, e ch e la mancanza di r:i vestimento ep1teiiale é dovrnto al fatto che il tragitto fi·stoloso 1lecor.r.e i n m ezzo a tesS'uto meso.clermico. Le fistole esterne, secondo altri p1e.r ò, sono da ritener,si derivati da una irregolare formazione del perin eo ; esse infat ti sbocca.n o tutt i=:i s'Ull~a linea in·ediana e sono stati o·sservatii nel perineo tr agitti fistolosi co n·g eniti comp.leti ed incompleti, cioè mettenti in cti1rr1unicaz1one l'intestino coll'esterno o come tragitti ciechi da un lato. in individ·ui con ano e retto norma Jmente coniformato. Il mec~ ani.smo cli forn1azi on0 sarebib c j,l seguente: Preoedente1nt'.)ntc abbia1no detto c11e il perineo si forma ·dalla pi eg'.a. .a.n oge.nitaJJe cli Retter.er, che è un ponte di n1eiSodenma ric01perto da eictod_e.rma , ol1e divide il ta,ppo cloacale d-el T ourneiux in due, cio€ n el tap·p o urogenita.J-e e nel tappo anale. La piega 1

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lL POLICLINICO

( ru~NfJ

XXX V, F ASC. 42]

a110.g enitale di Retter er a s ua vol tu è ùatn. dal-la Diagnos·i. Spessu la levatrice nel dare le i>ri1ne p orzione infe1ri·or e del.le due pieghe di Rathke, cure al neonato si aocorge -della manc<Vnza delprotubera nze analj , J e quali vengono ad unir.si 1'ori.fizio anale. Se .essa non se ne accorge, o sull.u. lin ea 1nediana. Le fi stole ester11 e si lforl 'anrooia ana1e è si11111Ulata per Ja pre·s.enza di un ma110 p er irregolarità delJ.a formazione d·el 1peri.cul di saoco (atresi·a r·ettale), la diagnosi verrù n eo; e ciò perch è l e protu•b e ranze anali avanzan·do Jatta in seguito ai sint0·m i sru·d·descritti che mano verso la linea ·med]a~a per forrnare la piega <:tnomano iSi svj·l upp·e ranno e·d in seguita allo .e·s ame genitale ·di Retterer, e d:urante la .m eta.morfos] di clinico. esis a · in perineo, rimane quaJch·e prunto non oo.1·S i constaterà c.oil' esame che 1-e fascie restano ùato -sulla linea mecliana; e siiccom·e in tali cas i P·Ulite rper la mancanza di emissione ciel m ccouio ~ i 11a .spe sso anche l atresia dell'ano o del retto , · e, se esiste un ano, inr1:Arodu1cendova una son·d·a si tale mancanza ·di a.deir enza viene n1antenut.a dalla , sentirà l 'ostacolo d·e'll 'air.esia. per .qruanto li eve, pressione int0stinul e r clal pasSe esce rneconi-0 ·da u11 orifizio anormale, ciò s.awo del meconio. Non rite11g·o esatta duncp.1 e si constata subito peir i l fatto l()i vedere puUta la denorr1inazi one di fistola patolo.g i-ca, perch·è non la reigti.o.rie an·a:le e sporco di meconio invece lo c'è nu11la id i patologico, ed accetto la dcnominascroto, il pene o 1 0-ri•fizio vaginale. Allora con zionP. di Francl\, che le dà il nome ·di fistola un·o specillo si esplora il trrugitt·o e si c-0nstat·a, esterna s emiplicemente. . quando .è pos sibile, la· l'l1nghezza ·di esso . .i\Jcuni • Nel nostro oas·o , esaminato il ipi1ccolo 1p azient e aQltori credono di pot er, col s·ond.a ggio delle fia 1sei mesi di distanza dall'operazion e .abbi.amo stole, •s entire Ja pre1senza o la mancanza clelnotato che la rfistola esterna, che si apriva Gott o 11 a;mbolI.a rettal·e a1l a.avanti del sacro, p.err sta].o scroto e ·SIU~la lime·a mediana è co·m pletamen te b.i•ltre l'altezz1:t delli a1mb o~la ste1s1sa; quesia rtce.nca e .sipontaneam.ente saldata, ed al s1uo .p o·sto si è ben·e f•a1rla, ma p1uò trrurre in ing~nno. trova una pi1cc0Ja cicatrice di c.oJorito peirlaceo La prrognosi dell e at:vesd:e atn1a1Ji e Pettali è ine·d ,è da supiporre ch·e tJutto il tragitto fisto•loso fauis ta sempTe quo·a d vai et·U dinem, poichè senza sia pure scomparso. La chiu·s·11ra spontanea del l' i·n te.rv en·t o c·hd.r.umgi·c o non Si p·u ò ri p rts tim aire 1a tragjtto si sipiega facilmente per il fatto ·d ella via no:mnaile a!lle f1eci. m·ancanza di •un epitelio .proprio dj rivestimento È inlf·aus ta o non quoad functionem e quoad videl tiragitto e per il !fatto .cl1e il m.econio prima tam a siec.cm da c.he es1stano o non sbocchi anore le feci pQi, trovata la via .n aturale, artificialmali caipaci di perm·ettere Jo svuota111ento re·gom·cn1 e e s uf·fici entemen te aperta, n on el}1>ero 11i11 l.c1r e ·dal~ 'i·11test iv o. rag jon e ·di attraversare la fal6a f' !rettissima v in iJ.,a cl\Jra cons iste e:;t; h1si!\'1a11n ente 11eJ1;'operazjon <' fistolare. ch.irung.i1c1a, la quale Viari.a a seco11tl1a cle1i caisi. Nel n·oistiro caso l'oip,eraz,ione, che f'u f.atta n'el * ** dom-i lCTil~o · dellirtnf1 errrno, fu e1se·giui·t a n1 e~ segaiemte 1L a sintom.atologja delle atresi e 'a nali varia ·a rnodo: jl neonato fu post·o ·s·u lle 1gino1cchia di una second1a ch e eis tsta o n on una via anornala ed a. ·do1nna, la quai.e .colle m·ani Jo teneva a gambe d iseconda che questa sia com1pat1bile o meno colla v.aricate e flesse sulle c·oscie e que·ste t>ul bacino. vita. Se vi sono lfisto1e iehe las•cjano pas·sar e alP annilini sterili coprivano le ginoochia della l' esteirno su·fficient.e.rnente le mater1e fecali 1è p·osd·onna. F.atta la con·sueta toi.lette pratiicai l anesibiJe la vita ed i fenom·errii sono s-ca:rsi. Se invece stesia locale rnediante iniezio11e cli stoYaina ed non vi sono fi·stole comunicanti direttamente c·d adrenalina. Preparato così il campo ·C1p-erat.ori o, in1direttamente coll'esterno o se esse esistono e procedetti all a dieresi ciutanea con una iu c i~i o n e sono tr o1p po strette o s'aprono in cavità limitrolfe oiu lla linea nJediana a11teropoisteriore d el perinl'O come la v·escica, si l1ann o 1 ·sintomi dell1a o.striue cioè dal.la radi ce delle borse scrotali al c o,cie i .<~P . z:i.011e intestinale. S·e !'•urina ·del n eon·a to tè tutta ~on f.u ap erto il tragitto fistol·oso. .~irutanc1 01111i colorata di m·econio si ba rfistoJa r ettoi\·escica.l C\ col bisturi e collu so11da spro·fon.cJai la breccia nt•l se sono colorate s·oJo le jpirime gocce .di urrina fìi co·nnet.ti vo p er ci re.a. ven1 i1L'i11.qu c i11i 1Jin1 etri. ~o n è d1 fronte a fistola retto uretrale. In linea gefu n ec·es·s·aria l a r e.sezione del .coccige second o 11r.r1a1e non si constata n·e1J~e aifre1sic aniaJ.i e r·e l\ 'cr11 e·u1J, p•e1rcl1 è ap·p arve s u•bit.o un crirpo n r ratali emissio11c di meconio l)er l'aJ10; il ij)am·hi11 0 ~IJ'O f}niju.n111 c', cll'C' J·u i1 rl nntiific.nl.o per li c1•1] cli succ-0 rrel tuJ.o. si atta;cca al sen·o soltanto qual·cl1e volta. p oi ri 1Dqi>o nJvr rl-0 j:olut.o per b c1111 e il c 11il cli s a l'C u fiuta di pop1pare e ipiange; ·incti com.i nèin110 i vomiti dapprima costituiti di lii:\ I.I e ~lll(' Chi a1 o o i·ef.ìal c f·u 111tcinal o con du e f1ili cli se ta a rl an ~n . 1111 0 a rlrs11·a l ' nJf,r o a sinh;l:ra, i qua/J i \·t·1111Pl'tJ di sureco gastri·co tinto di hil c, <li m eco11io poi. f i s~n 1i ~u ~:1a pclilr ai la1 l>h1·i ct,~·1·1ta fer.ita c1 1ta11 l'n. L'aiddo1ne si gon1fia, i lineame.n li si ·stJ1rano, il I111di colle fo:r'bii ci fu ruperto il cul <li saicco rettai1 e, co•lore diventa terreo, c·i anotico; ]a pelJ.e ·diventa rlia cui i1 e v enne f'u ori 1nol·to n1econio. Itnfinie j fredda, il po1so 1Picoolo: la morte e.vvienc fra l arbbri deJfla f.erita rettale frurooo sutru rati c<>n il 40 ed 11 &> 1g'10l'nO. 1

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[.ANNO

9057

SEZIONE PRATICA

XXXV, FASC. 42)

quell: del1a feriita cutan ea a· in ezzo ùi sutt1ra a sopragitto e con qual che punto di arresto Jungo i bordi. La ferita c·u tanea a su.a volta venne ristretta, riducendola alla grandezza d el re~to, media11te altri punti staccati ialle due estre1nità di essa. P er quattro giorn i tenni n el retto un tu.b o d:.1 drenaggio ·d1 gomma per far sì che il rneco n io e poi le feci im.brattassero il m eno po&sibile la ferita opeiratoria. La m edicazion e pertanto veniva ri11novata d:1 c volte ·al giorno 1p er facilitare ·J.a pulizia d el h&nl · bino. Al sesto giorno furo n o toJti al1Ctuni ;p unti di s·ut:ura, gli altri all'ottavo. Al n ono giorn o il ba.1n1Jj110 veniva di1chiarato guarito.

SUNTI E RASSEGNE. ESOFAGO.

Patogenesi delle grandi dilatazioni esofagee. (JEAN

GUISEZ.

B u ll . de

A no v agiriale profond 0. Pla li ca. lVTedicina Prrati ca, 19-26, N. 11.

.t\LOT.

.A.QUTLANTI. Un caso d i atres la anale con, fistola vrL-

ginale . Policl., prat., 19'24·, :\ . 39. CHIARUfiJ. Anatorriia dell'U01J10. Ed. Libraria, :Vl j-

113.·nO. (v .. I\' . cl~l Trattatn di An. Pa t., parte sp·e cial e del FOÀ ) . Un. Tj1). Ed. Torin ~se. GOGLIA . R etto imperforato e 'f1?J1ncanza di retto e 11agina. L ettura l\lledica, 1926, ~. 3.

D E , .ECCCH 1. T eratologia generale

H ERT\Yl r.. Elementi d i lim briolog'ia rlcll 'u.omo e dei

ver tebrati. Vallardi, 1913. KAUFrYIA'.'l~ Anatomia f'at ol. S peciaf e, Vallarcli. LEJARS. T rattalo di Chirurgia d'1lrgeri:.a, \ 'allarrti,

1922. PE TA1ozzt. Su di 1rn f'{fSfJ rli otr·fusion.e intestinale rOJL[Jt 11.ilr.. I .a Clj11i ca Pt\<lialrica. 192-1. >I. 7. {'OTH EHAT, l)ul DUPLAY e R ECLUS. rf /'<l f lato di Cl1ir11rg1a. UtJ. Ti•p . Ed. T orinese, 1sgq. R <1TTER, Da BERGMANN e BRUNS. Trattolo rJ,i Chi'l'U'J'{Ji(I P rat·1 ca. So l}. Ed. Li•b r aria, Milar10. S tRON I. Dell <' ~teno si ed atresi.e irilestiri.a l.i co ngenite. Riv i~t::t di Clinica Perlia1rica, 1922. ~. 2. 'fADDEI. Sen1iologia e Dia.griostica Ch irurgica. V. I ,

1'ir. f~ il. Torinese, 1924. TUllQUET e F LORAND. [,e atresie e le st<niosi duod e-

U11

nali nel! q. prima inf anzia. 1925, N ~w.

Poli·clin i1c o, prn1.,

L e teorie patogenetiche s11 quieGto argo1ne11to sono numerosissime. Ricord isi anzitut to ch·e l 'esofago Ila un ufficio attivo 1J1el la d egllltizior1e, cd invia con la sua .p eristal6i i cibi fin n.ello stomaco, vincendo con questa il 1eggero tono (iel card i·as. Basta una diminuzione 1della peristalsi, od una esagerazione della contrazione t onica clel ca.r·dia s p erchè i cibi ri6tagnjno n ell'esofaigO, e questo secondariamente si ·dilati. Di qui sorsero le du e grandi teor te .patoge.n eti1ch.e: 1) cruella del cardiospas1no primitivo di i\t/1 lcuL1cz e 2) quella della para.lisi del pneuinogastrico di 'J{rau s. 1) Secondo Mikuli1cz: lo spasmo d el c.ar(lias arresta i cibi , le 'Pareti dell'esofago si contraggon o fortement e su qu esti p•er SfPing-erli ugualm ente inn anzi , m a poi il Joro pot ere ·di cpntr azion e ~i esaurisce e si rilais'c ia n o, e si ha la rdilatazione ·Che cresce sem p.r e più verso ]' alto. ·Mra questa teori·a n on spiega lie dilatazioni. che all'a11top•sia npn presen tan o stenosi d el car·dias . P eTlciò Zenker e R osenh eim penis ano che il fatto primitivo si a l'atonia e i l cardio&parsmo si a secondaTio 2) L a t eoria di l{ra11s rtell n -parnlisi del ip·ne11, mo·ga•strico ha contrari e sia l'•esperimento cli c l' anntomia patolpgica, non essen·dosi trovatP. alterazioni d ei v·a ghi e queste prod otte sperin1Pntalm ente inducendo · risultati vaTiabili. 3) An1che ·d iscussa è ].a sed·e d.ello sna:smo 1pTi~ mitivo che p er alcuni A·.A.. $ar eibbc a livell o d Pl dia1framma (fr eno-spasm o, a11zi·cn è cn rdio spa·$ mo). ·L 'A . sull a gniòa iCli 450 rsoif agoecopie ritirne che l e cose procedano in questo modo: a) in tutti 1 casi r ecentj esistr nnn f;,p::ismo d el cardi~hs o 'ri1cino a d esso. L o srpa srno semhr.n p r im itivo P si tratterrlbbe sopTatntto ni 11n freno·$pasmo. E sso sarrbbe ' d ovnto an 11n::l c::ittivn •rtrçrl ntizione ·di alimenti mal e masticati; s arPhhe 1in ve•r O rn:sso fal so <l ella <l egln tizi onP~ b) l'evoluzionr ultl?riorr può fRr~i jn nn e modL In qualch e r a:so ~i ha esof agit0 con,romit.antr e rt i f·enom r ni infi<.Jmn1::ttorii nr r rtomin:-tn o c;ì rhr flnl Jn c:t.rnl),s i snasrno nirn si n~sc:;n nll n org Finira p ~d nroò11·cp llTI \rpro fPFtring-imrnt() fihro ('.; catrri zi a l e. Tn alt ri in fl i Yi n11 i i nv rce nrr-cl on1in ano ·i fen omrni rli ntonia r naral isi. T~r nnrr ti si las·ri ~no f'rmnre ni1ì rii stenrtere sotto ln nrrs~ion·P ,rf rrrli nlimrnt; r rt ri moti nrrist<=iltiri . nivrngono atonr e rirnclono jn r rti $111 tnho r l1P lr r·spl or a, in stato òi vera pn·rrsi. 1

In~portante

pubblicazione:

Prof. Dott. LEONARDO OOMINICI Dooen te dli P atologi.a, Ch irurgia, Cl·inioa Chirurgica e Mediici·n a Operatoria nella R. Università dii Rom a.

PICCOLA CHIRURGIA E CHIRURGIA D'URGENZA Prefazione del prof. Ro b e rto Alessandri .

Un volume (n. 16 delle. nostra Collana Ma nuali df'l • Policlinico 11) di pagg, IV-452, oon 225 figure .inter calate nel t esto, n.itidamen'te stampato sn carta semipatinata ed artisticamente rilegato in piena tela inglese, con 1n· icrizion.i sul p<iano e sul dooso. TI libro ò elaborato co n crite~i di assoluta pratd.cità, e corris ponde in tutto a 11" 0Aigen7'e odierne dei m edici cihirurgi co ndotti , dei giovani laurea.ti e dei laureandi. - Prezzo L. 5 6 - Per 1 nOtitri abbonati sole L. 5 2. lnviare Vaglia Poetale aJ.l'Ed it o re LUIGI POZZI Via. Sistina. n. 14 - ROMA.

n. 13, 27

marzo 1928).

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l'Ac. de Méd.,


2(}38

IL POLI CLI NI CO

Ciò è assai interessante poichè .51pj L'ga co1ue i casi recenti in eui tutto è dato dallo s.pasmo ce-

clono alJa dilatazione 1neccani,c a progressiva co11 Je ... on·de o livari; gli stadi ulteriori in cui lJer predp1ni11io idi fatti flogistici si è costituita una stenosi 01·ga.~ica cedono solo s•e si ricorre al trattame rtto delle stenosi cicatriziali; ed ir1fine i casi in Cui predomina l'atonia pareti ca r esistono a qual insi Ct1ra iclilatatoria . L. 'I'ONELL I. 1

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APPENDICE.

La ti·equeuza relativa delle va1·ie ni dell'appendice ver1nit·or111e.

• •

pOSIZIO·

(C. \\'A]{ELEY e R. GLAOSTONE. La·n cet, 28 genn. 1928) . I ... a le tteratura riguardante la posizione .d-el c·e co

e clell 'aipper1di·ce è v0i.5ta; ma , n on osta·n te gili ot-

I

tin1i Ja,·ori .g ·ià a·p11arsi su questo a rgo rnento, si riti en e ielai ·più cl1e 1'esperienza p ersonale di molti chiru rgi e anatomici non sia concorde con 1 lfi• • sultati, cl1e sono stati pubblicati ed acc·ettati per ciò c l1e ri1giuairda la fr.equ e.nz1a refLa·ti,•a delle diverse 1posizioni di questi org·anL Gli _L\.A. fin ·dal 1914 11•anno fta:tto de1lre os·se:nv·a zioni ·a oouirate, per quanto rigua1rda la posizione dell'appendice, sia durante gli atti operativi sia all 'esame anatomopatologico. Le osserv.azi-0n i !fatte amm·o ntano a 5000 casi,· e gli AA. thanno ritenuto n on necessario di complicare la classificazione con l'introdurre i fattori a ccidentali nelle statistiche. L 'influ enza e5er citata dalla flogosi , in quanto m odifi-ca la n ormale posizione d ell 'appendice, non ha 11na importanza .tale da menoma.ire il valore d el.le ~tatistiche. ·P er 1quanto riguarda la terminologia, gli A..i\. hanno ritenuto n ecessario ·di a dottarne una, che risp.ecchiasse in modo chiaro le varie posizion i dell "aipipendi-ce e i rapporti, che esisa può avere con g li OII'gan i vicini. Essi · diBti11guono le seguenti posizioni: 1) anterior·e o pre-il i aca; 2) splenica o post-iliaca; 3) •p el,rica (s ul m·u sco~o ,p soais, vilcino o piendmite sul1Jo stretto superi ore pelvico; 4) subc·e cale (al di·sotto deì1'cstremità del ceco) ; 5) post-cecale e r etrocolica; 6) ec topica. 1

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J) J.a J)O.Sizion e anteriore o pre-iliaca è rrara.

E~6a

,·e nn n rhscontrata in 47 casi (0,94 %) . L a Jìu 11ta cl ell'append'ice è •diretta in alto -e in ava11i1, so pra. la porzion e terminale d ell'ileo. Il lr1eso· a1)pendic e è Jung.o e vi è ordinariamente una vlica ileo-cecale. Se l'appendi·ce ·diviene sede d ì un processo flogisti co, 1p uò formairsi un ascesso l1 cllo spazio raccl1iruso tra il 1ne.so-a1p p endfce e la p.a J·( c tcr1nj nalc dell ' ileo o po5souo ver lficar·s i dell e ad e re nze tra esso e le anse intestin a]i adiacenl i d el pi ccolo intesti110 o l 'om ·e nlo. 2) La posizione spleni·ca o posl-illaca è ai1cor più rara; n ei 5000 casi o~servati essa v·enne r1sco11t1'ata so1rtan·to in 25 aasi (0,5 %) . Qu·esta è la 1

[ANNO XXXV, FASC 42]

ben nola rp o.s izion e desc ritta ùa Treves e ritenuta ùa alcuni A...\. la più comuue. L ' appendice giace n el la fossa ileo-cecale, coperta dalla porzione tcr111inale dell 'ileo. 111 g·e11ere ,.i è u11a plica ileuc.ecaJe, la ·q ual e può contenere loboli di grasso. Se l'appen<li ce, trovan.d osi n en a su d·e tta posizione, divie11 e sede di un processo flogistico, fPUè.i facil1nente verifir,ansi una trombosi mesenterica, che d à luogo a una piemiu po,rtale. Gli AA. ritengo n o cl) e la posi;~io n e s·p Jenica o ·post-iliaca sia la più perieoiosa clie l ' appendice possa arcro. 3) I.a posizione' pelvica o dis',·encle11te venne ris contrata in 1606 casi (32,11 %) . La p·unta dell'arpp endi cr- è abitualmente diretta all'i n giù, sul 1nuscolo psoas e può pen dere, s11llo stretto superiore pelvico. S e l'appendice, che pende sullo str-etto su·periore pelr,nico in u11a do11n.a, si inlfiiamma essa può divenire aderente all'ovaio d estro e pos. s ono insorgere ·dolori nella fossa iliaca destra, clu rante la mestruazi one. L'arpp endice che si tròvasse, per r,aso , ne~Ja posizione su d etta può anc he contrarr·e aiderenze con l.a Yescica o col 1retto e cagionare do·l ori n elJa rninzione o nel la defecazione ; e se, even tJualrn ente, si formasse un a$Ce:S.so. questo potrebbe aprirsi la via attraverso la v·escica o il r etto. 1.,1 La p osizion e s1tbcecale dell'appendice, al disotto della testa cleJ ceco fu rjscontrata in 101 casi (2,0-2 %) . L 'appendice col suo mesenter fo è attorcigliata da sinistra a de-stra e la punta è abitual1nP.nte diretta verBo l'alto. Se vi è l a presenza ·di uria plica :tleo·cecale, qu·esta può coprire l 'estrem'ità prossimal e dell'app endic e. Se l'appendice, trovandosi n el la posizione su ·descritta, dovesse diveni·re sede di una flogo$i, potrebbe formarsi u n a scesso, il qual e potr·ebbe .aprirsi attraveir ·s o la f1ascia i!li.ac·a, entro lo spessore ·del mu$C01o psoas-iliaco. T ale even inenza ·p •u ò dar luogo a s1pasrno -Oel muscolo e '.Provocare di -cons·e guenza J~ fl ession e della coscia 5ul bacino. 5) L e po1sizloni post-cecale e retrocolica delJ'appendic·e, sono Je più frequ enti, e ·vennero riscontra te dagli A.4. . in 3219 ca$i (64,38 %) . 6) La posizione ertopica d ell'appendice è estrf'man1ente rara; gli A .I\. l'hanno riscontrata sol- ' t anto in 2 e.asi (0,0lt- %) . In un caso l'appendice era ·p reepatira, mentre ne]] 'altro essa trova vaisi libera , coJ ceco al disotto dello stomaco e cl cl colon tra$ve:rso. N. l\t1ARZO. 1

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Rappo1·ti t1·a inalattie clell'appendice e della cistifellea. (l"Aon1c1us e K 6HLER. l Viener J{li11lsche 1For/1e1tsc ll ri /L , 1928, n. 11).

Osser,·aziu11i raccolt e IP6I' u11 111ngo p eriodo <li ai1ni 11a11no m e ~so i11 evi.denza che esistono strette .r elazioni tra le ·a flfezioni dell'appen•dice e quelle della cisti·fellea, · le quali si posson o


[:\NNO

XXXV,

FASC. 4~J

c u~1 precisare:

frequ enle comipars a <lel I a cu1l1<: i~til e dopo l'U11JJ1.J e.1H.iicite; :lJ t:o11le1n•pura11 ea ~O llLll al'~ ùi ap1pendicite e cu1eci$tite acute; :3) co1n var::;a di unu colecisl ite la cui sinto111utologia J:.1l'eùon1i.Ha e nasconde l 'esisLeuza di ul1'a1vpc111<.li ci1e; 4J co111parsa ·ùi pa11cr ealiLe. e di Jl:· sioni ulc.:ern ti ve ùeJlo sto111a,co riel coeso di Ull° UlJ pell·d i ci te. t>ei1 (!U el oi1e i·ig11arda il p·r1•m o punto è da osservare clic n egli op·ernti <li a1p·per1Llicet:ton1iu. 1• n1111Ja i u u o e.li:::> 1 ui-lJi ga str i·c i , cl1 e eJ!f e Lli vau1 en te no11 ( li11e11d 11 no da le$i011i dello s1.01naco, 11i a da 1nal(1ltia deil n. c1s Lil'ulle.a, cl ic a1p1>are ingros1-;nta e sen::>ibile. L'usportazio11e dellu cistifellea f;1 ::;co n1parire og·ni cli sLurbo. D ' uJ Lra part·e n el t:orso ·dell'appendici I e suba L uta e cruu ica cor11 paiu110 sin tomi be11 n etti <li (..Olecit'tite, cl1e pur csse,n·do in seconda Unea non :-;0 110 per < 1u es10 rneno importa11ti. ·rn I ,.o I ta si ha. la co1r1parsa con temporanea cl i <1vi11•11di citc a cuta e cli j11 fiarnmazione acuta d ell•i ci~Lifellea. In qu esti casi la diagnosi ·ùiffer rnzialc è diftfi cile p erclliè il d o11.Yr e non è Ji m it~1 to alJn r egione ap1)c ndi·c olare, ma •diffu so a t utta la 1n etù. desur.a dell'a<lidornc, che spes so è m·e teor h::o. Qu esta osservazione è con1'errnata dai r el\1 l'ti di parecchi autori elle hanno co nstatato Il 1 J 1·<1rso dell'a ppen·ùicite a cuta una colorazione itt€ri-ca, cih e Si deve verisi1nilm·ente aid un contemporaneo processo catairr ale delle vie biliari. f: possitbile a.n ic•l1e ·c he il quadro della colecistite appaia quan•do l'appen·d ici te acuta sia SlllP·erata o ol1e ·dornini la s-cena in m odo cla osc urare la si nto1nat0Jogi a della lesion e appendicolare. Da ciò la n ecessitù. di ispezionare l 'app endicite ogn i qual volta si apera sulla cistifellea. Robineau rì·co•r da il caso cli un ragazzo 0 perato i1er colecisti te. ...\lla laparato1nia si troyò oltre a•d un enorrne ingrossarnento <leìlla. cistifell e ~ senza calcoli, l'aipipen•dice infiammata e con la parete piena di pi-ccoli ascessi. Scl1legel sorvegl iù per }ungo tempo 140 colecist_ecto1nizzati, ed in 16 casi ris·contrò coliche a·p1penrdicol aJri. L'asportazione ·dell'appendi·c e in tutte le operazio11i sulla cisti.fellea deve essere fatta di regola, essa ries·ce fa(cile sopratutto n ei casi nei quali il cieco è mobile. Caplesco ha riscontrato ancl1e u n rapporto t ra ap1)endi cite e colelitj asi , nel senso che questa sa1rebibe sempre uria conseguenza di un processo n1ppendi-colare più o m·e n o latente. Egli sot.Stiene che la guarigione comipl eta n on si può ottenere senza la contemporanea appendicectom ia. Sono infine ·da ri·cordare i casi n on frequen ti nei quali ]'inf.ezion e è così grave cl1e oltre la cistiiellea colpisce il pancreas e produice alterazioni infiam·m·a torie del piloro che poi vanno a fi11ire in un '•u·licera. Le relazioni su aocennate sono state riscontrate ancl'1e da altri autori. 1

2061

Sli!Z IONi PRA'tlCA

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c:osl Ollarles

trovalo c·lle le append i·ciI.i c.ro1Li ol 1e provo·ca no 11 H;lto sipesso 1ri:.1lat1 ie d ella cis1i.fell·ea. Sclìli Lz d c~c;r ivc Je r elaz ioni tra ul ce ra cJ11 ud c11ale, appcn•llicit e e colelitia.-t;i. Analogl1 c os. errazio ni hann o fa tto Nloy11i·han. l<Olling sosti en e elle )'a1ppen di citc r1rovocl1.i scico11ùariarr1enle la coleciSI i te e quo ta a sua volta l ' ulcera duodenale. :\·foorc e l;'ranl< hanuo trovato l' appendicite n el 30- 't.O % dei casi \J.i ffi R,laltie dell a cist ifel1 ea: es$i s o~ t e 11go n o cl 1e in qu est'ultimo organo si trrJVl sonlpre il focoJ<1io primi tivo . . econido i\1ay o le infezioni ac ute della cisl ifel lea prqr cngo110 ·da focolai esistenti )n nllr i or.g anj, app end i'cc con11p•r esa. J~ oit, Rau•c·li e . ·tegerr1ann opi nano le inf ezioni del la cistifell ea pro\'·engono più fr eqn entcn1 r nte i1 er Jn via della puri.a o clell e arteri.e del fegato cli c per il cole doco, don·<le Ja frequ ente coi n·r i•denza clclla colcristite con l'appendi cite e con iJ tifo. . Durny ri corda ca · i ùi conte1nporanea eo1npn rs:i cl i colecisti Le e n.p1p~ n ·cl ici t.e. l~rdmann riferisce cl1e s11 270 casj di operaz ioni sulla ci. t ifellea egli dovette asportare 137 volle l' appendice. Gli autori J1anno osservato c1he gli in•ùLvidui 0 perati d 'appen•dicite presto o twrùi presenl.a.vano rli stur·bi gastrjci con in·g rossarn ento d·ell a cU;tifel lea. :\Ia si verificò ano11 e il fatto che dopo un 'aplJen di·c]te a cuta, i:on 01perat·a, e guarita sp ontan eamen te, si manifestò una colecistite. J 11 qu ei casi n e·i quali all'operazione si trovava in1fiallll1Inata la cisttfellea q t11esta fiu asportata. Ma quando fu lasciata in se·de perchè essa non pres entava alcuna appr·ezzabile alterazione, capitò j n alcu11i casi cl i constatare eh e si ingr ossò pro~ Yocando disturbi ipiù o meno gravi. In qualC'h e caso si produsse su·ccessivamente all'operazione anch e un 'ulcer a duodenale. Le d·eduzioni i)raticl1e di queste ossen r,aziioni e considerazioni so110 ovvie. In tutti quei casi di a 1ppen•di cite da operars i, nei quali esiste dolore alla pressione nelJ a r egion e epatica, convi en e praticare il ta:glio in modo da potere ispezionare la cistifellea e viceversa n elle operazioni sulla cisti{elJ.ea ·ispezionare ed asportare l'append ice. IH1

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DR .

FISIOPATOLOGIA.

Sostanze tossiche sconosciute nelle feci umane. ( DOU GLAS

C. \V i\TSON e P.

D E.

Laneet, 28 gen-

naio 1928). ~iuno f.i n'oggi è riuscito a 1provare con dati spell'im entali sicuri ch e le feci conten.g ano una


f .l\ NNO· XXXV ,

lf. POT.tC f.I N rcn

o delle S<;sianzc, cJ1c esercit ino 11n'nzi1111e Lossica. 11 fatto re prjncipale elle Ila .arre. tal.11 l Yer ruol ti u11ni :iJl 1p·rotg1resso ttel le r1o str 8 co11 0:5cet1ze su qucislo argo111 ento è il concetto errato clic si avc!va, i11 ge11erale, s ulla co 11 cJizio n e d ell e Ieci negli inrli,·iclui s<i 11i . Le feci ùi u n uorno sn no, n utr ilo 1,;011 u11a Ùieta misttn. soin o, nl pal'i d ì qu e ~le ·di 1noiiLi ' aini1 1nali irn:feriol'i, :prive di catt.ivo odor<' ; esse ·pro.sentano qualcl1e segrlo o ne~­ s 111to affallo di il.11or1nale rermen!n.zio 1 1t~ o p 1111·efazionc. Se nd es . s i prut ica acJ ·1111 individuo san o un cli s I er e cl i a c <1 11 a se 1n p1i ee, i l li q u id o v i en e emesso insie1ne al con lcn11 tn clclJ'u1timo trattq d'i nl cgt ino. S·e Si l)ratica' p or;0 dopo un scieoncJo rli~l c re, con la SLC'ssa quantità cli acq•11a, il li c1uido crnosso av1«1 i ·segu en ti ('.n,rattcr i: cs·so •·;1 rù q uasi chiaro o cl' un colore ·<l ebolm cnte 1 p·ag li erino privo di c11tti vo odore, n o11 con tiene ·1natorie solide o, t utto al più , trac~e cli materie f cral i e m u,co e pocl 1issi m i bacter i. Al contrario, j n q ua·s i tutti i inalali ri<;overati in ospe<lale ciò r- lle \' i è n ~ r·nt cs.~o clopo i1 seco nd o clister e è costit. u it0 dn 1111 rnal eriale p11zzolcn te, pieno cli f ecce °cli coll)ri10 hruna. tro e così pieno cli IHtcteri da non d istin g uers i daJ nia1crialc esp•ul:::s> in seg11ito Fll prirn.o c li stere. Ciò s ta a clirnostritre elle \· i è 1111 enorme a um ento cl cll ' n tliv jtù l)acteric a n el1' j 11t rstino; cd in IJroposito .uno de.g li .\ .L\. (\\'a t~o n ) q'Ualcllc anno fa l1a dimostrato, in m oclo co11cl usi ,.o , che è erroneo ritenere (come si pen~11va una vol ta) c he Ja magigior parte dei bactrri nell e feci ~ia m orta. -o,s lu11za

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Il dott. Dc 11 a YOl uto stu·cliare siperimentalmen te l'azjon e far 1.r1acolo1g ica ·degli estr·atti di feci ·di unin1ali irrfer iori, di indivi·dui san i e di malatl ri coverai i nelle corsie, portand o un importante co11tribu to su questo argomento. Gl i estratti di feci veni van o preparati ~ome segu·e. :Negli an j111 al i i.nfe ri 0 r i Y ei1 ty1a111 o r a oc ol t e oiir.ca 180 g";J:" C\i 1naterir. fecali , evit.an·do che 1Si m escolass·er o con le uri n e. Le feci del cavallo, del maiale e della p ecoTa t enuti a dieta i1orn1ale, sono \·irtualmente i)ri ve di cattivo od ore, ma spesso preisentano i segni d i una liev·e p utrefaz]on e; le feci del gatto J1ann.o un odor e forte, p•utrido. Le feci venivano estratte con ·acqua rii fonte, agit.ate ripetutamente e in clj filt ra te. I filtrati otten·uti erano di colorito \·ariab ile: alcuni eran-0 m olto colorati , altri m·eno. L'estratto veni \·a pasci a filtrato, attra \· erso 11n filtro cli .porcellana, allo &capo di allon tanare i bacteri 1presenti, e la sterilità del filtrato ven·,i va accertata ·m edia nte l 'esam ~ l>acteriologi co. Detto fi.ltrat·o va sotto il n o·m e di estratto pigmentato. I n molti ·casi le sostanz·e colora11ti. del1· estratlo \.en i\·a110 allontanate in ediante il carbone, allo scoipo di sta.bilire se qualche r eazion e 1

FASf..

42l

fosst• dov uln alla presenza cli pi1g mcnli liilint·i. Il fil lrn to cnsì ottenuto viene déno rninato rs lrr1tlo 11on /Ji f11n.en tato. Allo stcgso n10•clo vrniva no tratlnt c le fec i urr1an c, e gl i es p(\r imrnti YC'niYi1110 ratti co n estratti cli fc• ci o11e11 111 c col prirno e .col sr..c ondn r.liste.re cl i ·acqun; lr o. er,·nzion i cli co ntrollo erano fatlr c-0 11 ac:q•n;i cli still:il a e sol•11zi1>n c fisiologica. ' J,o .~1 · o p o• degli PSp·0ri 1ncnli era di . Cl:r,ccrl.nre <J 11an ln ;:;l'gue: l J g·Ji effetti cscrcjtati sulla pression e sa ng 11i1gna d e i ga1Li dagli estratti originali 1cl el11.(' fc•c:i (est1,nt.t i pi.g nu ubat i); 2) gli efLf·etLi degli stessi ostratli, dopo la rl i.minazione dei. pi,grnr11ti 1P·<'r mezzo ·ùcl cn r•IHJ11e (estr.n Iti non pign1cntati ); ~) le eY-e r~ 1. un lj mocli:fl cazion i del l'azione <legl i c.st.ralti , <l n1po aver li I nt li IJoJlfre P·er 10 m ' a l>n1

gnomaria. Uno d·ogl i J\ .I\. (cl ott. J)e) s i .è scrvjto, n ei suoi r:-;perirr1enti , di un certo n'umero di estratti, prepara i i con fcici d.i jnùivi·dui sa ni e malati e con feci cli ani1n1ali in f·eriori, all o sco·p o di studiare

i loro effetti s ull ~1 press ione sn nguign.a dei .gatti. c;li rs frat ti •u.snli era1lo liquidi ch i ari ~ non .ronlc111enti a.l-i·1 11iu ~oslu11za iu so-; p ens_ion c, e d i un <'olorito v·aria.bile <lil l g in.Il o pallid o al colore u.1nhra. Gli estratti d i ree] ot I enut i mediante il primo clistere ernno, i.n gener e, cli nn co-Jorit.o rp iù scuro di q 11elli ottc11 uti col sorondo clistere, la r eazione cl Plle soluzion i ·era per lo pi ì1 alcalina e il 1p1H Yariav.a da 6. 5 a 8.9. Gli est ratti decolor ati n1ecliante il .carbon e era110 6oluzioni perfettam en te 1impj cle. Le es•perien z·e sono s tate fatte su gattj, il cui peso variaYa da kgr. 2.5 a kgr. 3, e gli anirr1ali veni van o an ef:tetizzat i con p·arald ei cl e ecl eter·e. .Il liquid o ·u sato 1v·e11i va i11iettato le~ntament e nella \'en a giu 11gulare e la pressione sanguigna. carotide.a v·eniva reg1strata nel modo abitual e. .~Il o s copo cli evitare errori, dovuti alla quan ti tù di liquido iniettato, venivano fatte esperienze di controll·o con .quantità uguali di acqua -Oif>tillata, a,c.q:ua di .f onte o soluzion e fisiologica. Durante il corso degli esperim·enti l 'A. ritenne opportun o di saggia.r e gli e•fìf etti della iniezion e degli estratti di feci n ella ·ven a femorale. La quantità di liquido iniettato variaya cta 1 eme. a 20 c m i~. e i 11 1poc·h i casj era di 30 eme. I risultati degli esperimenti furono i seguenti: 1) gli estratti ottenuti dalle feci di p·ecora, cli cavall o e di maia le non produs,sero alcun abbassam ento della p ressione sanguigna, mentre gl i estr atti di f e1ci ·d i vac·ca, ·d i vitello e di gatto det· tcro luogo a uno 1spi.ccato abbassamen to -Oella pressio ne sistolica (da 137 a 80, da 130 a 52 e da 112 a 63 n1m. di Hig. ). L'effetto d.epressore dell'estratto dj feci di 1gatto \'eniva not evolmcnte di1

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[ ..\:\:'\O

XXX\', FASC. 4Z]

SEZIONE PRATICA

CENNI BIBLIOORAFICJ. (1)

strutto, in seguito all'ebollizione· per 10 rr1' a ba. gnomar1a; 2) gli estratti di feci di i n dividui apparentemente sani non dettero luogo ad abbassam ento della pression-e o, tutto al più, a un lievissimo abbassamento. La ebollizione non alt·erava sostanzialmente l'azion.e degli estratti ; 3) gli estratti ricavati ·d alle fecj ·di indiyi·dui

a.filetti da diverse malattie dettero luo·g-0 ad rubbalssamre nto più o m eno n·ote;vole dellìia l)ressiion·e sangudigna. Gli estratti non pùtgrrnantati o sottopo~ sti ad .ebollizion e detf,ero risultati diversi; 1

4) l'elffctto depressor-e ottenuto era identico . tanto se l'iniezione veniva fatta nella vena giu-

gulare quanto nella vena femorale; risul tati diversi, ottenuti ·dagli e6tratti oriiginali e dagli estratti trattati col carbone o sottoposti ad ebollizione, stanno ad attestar e che n elle f.e ci è presente p iù ·di una sostanza tO$Sica. 5)

j

N.

MARZO.

D.i gestione dei g1·assi e delle p1·oteine dopo i·esezione dello stomaco. (GA\'RJLA

e

D .\NTCICO. Soc. de B iol.,

31 genn. 19'28,

D. ì\IIAESTRINI e M . l\'1uzr1 . -,:e Dolicoco iie. Un vol. tn-8° di 120 pa;g., con 58 fd1g. Colll€zione :Yi on o-

.g rafie .del « 1P olliclinr:ico 1928. Prezzo L . 20.

>>.

L. Pozzi ed. Roma,

InterDess.runte argomento, g·eneralmente po co co·n o1sciuto, è questo del.le ·doli coco11d·e,.: l '.esa,g·e1iata l1u1I1Jgù.1ezza, paTziale o total'e, d·e.l colon , cl1e prov ,o ca ·driJstuT·bi in·testi;rraJli dd·v er.si ed è una causa ' imrportante 1della stitichezza abdtua:le. Aid esiso glt A.!A., un clind1co, il p1rof. 1\ti aestr ini ed un radiologo, U d·o tt. MiuzJ.J , portlan·o un contributo notevoJe dti. osse!'Vazioni, da cui balza ch ia~ la !figuro clinri.ca dii questa anoma•l ia, c1he ha in·du'bb'ilamente le su·e ortgi11i nella costituzione somattca. •Ba.Gan1dosi specialmente sui 26 casi efificac-em.e nte td escr-itti, anche co~ su•S$idio di nitide rooriog1rafie e di.i luo:ildi .s chemi, gli ·" A. eStp-ongo·nQl ti. 1Segni cl.ini ci ed i -re(perti rad iolo.giici della mala:ttia e, dopo un accurato stu·d io fisio--1piatologico >_ arr1·vi.ano .al1e indi1cazioni terapeutdciJ1 e ed a1Ue con ol'Ulsioni. L 'a,t tenta lettu1ra di qu 1e sta monograifi.a sarò rn-01to ·u titl e ai medaci pratici , eh1e, dal-le osservazioni d•egJi A·A. .saranno i·n dotti a tener prc0sent·e l·a pos·sibfllità di questa anomal1a, cl1e può spiegare :it <Cldlstu·r bi piresent.ati da mo'lti l)az1.enti. 1

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p. 627).

fil.

Secondo alcuni, dopo la · resezione de}lo stomaco, s i v erifiich erebbe una i1penfunzipne de1 pancreas che rim·p iazzerebbe la funzione diminuita, e secondo altri una ipofunzion·e delle ghiandole dii1gestive (pan creas, feg1ato, gh. intestinali). 1

·Gl i AA. hanno stu·d iato in 13 malati operati di resezion e gastrica per ulcera, }a dige·s tione dei gra:ssi .e delle proteine secondo il metodo ·d'i La'b'bé e di Kj eldahil. La ·d igestione vien·e co·mpu.tatJa da1lia pU'oporzione di essi n elle feoi. m coeffici1en~ te d1 a Sisorbimem to d1ei gr.a:s&i n~i no.nm.1a~i è di 95-96 %. Nei r esecati è stato in media di 78 %. I] coef.ficiente di assor.b iment 0 delle proteine i1ormal1nente varia tra 90-95 %. In 5 dei malati fu normale, negli altri 8 inYece · variò dal 72 al1'87 ~~ . Risulta così che l'assorbimento dei gras~i è in tutti deficiente, quello delle ,p roteine è nella magigioranza d ei casi diminuito. Ciò se1nbra che ·debba mettersi in rapporto con unu insufficienza pancr eati ca alla quale $8 n e aggiunge an cl1e un.a epatica. Anche l'acceleramento del vuotam ento ga$trico deve avere 11na certa importa11za nella diminu zione del coefficiente di assorbimento del]-e sostanze alimen tari. BRANCATT.

E. PLATOU. Bidrag til d en acute T ar1nocclusions. Patol ogi og therapi. Un v0'1. in -8° di 174 pag. con molte grafd.C'l1e. M . .J ohlé1Ilsens Q,glo, 19-27. 1L 'A. 1p1orta un contributo no~1ev0J e allo stJu1d io-

cùii11i1co e ~p.erim·e.ntia!le 1del~·e cause cl1e pol'tano a.m orte n ella o-0c1'usione intestina!] e a.outa. E1g11i ritien1e 011e la causa dell1a morte sia da atirib.u irsi ad autolinto1&sicazion·e piro·v ocata dal ria,&sorbime.n to di to:Sisine dia.il conten'uto nistaignante n ell 'iintesttno. TéVld. tossii.ne ,p.roivo1chereb 1be1~0 po·i un'aliterazioine de11 ricambio rnateTiia1e e., quind1, ·azotemia-, per ritenziione dell·a sovrrupro.d1uzio11e. 'L '•azoternil.a sarebbe tanto costlanite da r.enrd.erla u tihl.zzabile a scopo diaignost1co e pronostico. Essa· dà ·altiresì delle in1dicazionii per la oura; 11er 1que·sta, l ' A. co.nsiiglria di dare gTand1i quantità (4-6 litri al giorno) di s0t11uzione fisio[ogica. Anche· la ieilin,diruria si ·verifica tanto· presto e così CO· stanterrnente n ell'ileo, da potere serv•i re a scopo, 1dirugnostJico. Il volun1e è un SUtpplem·entQ d·el « ·N orsk ntlaga:zin for Laegervid ensl<a.ps n . fil. '

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(1) Si prega d 'inviare due copie dei libri di cu i desidera la recensiòne.

Si!

I


• IL POLICLINICO

(ANNO

XXX\i , F ASC. 42]

AP·PUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA.

e segni clinici negativi, presentavano il quadro clinico dell'ittero catarrale acuto. Secondo Fren cl1 la sifili de può ·d ar luo.g o a un processo catarrale in diversi dotti glandolari, compr.e.si quelli del fegato, .e i sintomi possono somigliar e moltissimo a •quelli de'll'ittero catarrale semplice. Per cui gli AA. s·o no ·d·ell 1 opinione che, quando si 11a un·a R. W. positiva in in1dividui affetti da ittero catarnaile aicuto, biisogna sellljpre pen.saire aYa .p ossibilità di una epatite sifilitica. Dalle esperienze degli AA. ap1pare, quindi, ·evidente che l 'ittero per sè stesso non dà luogo a una R . w. p ositiva falsa. N. .~IARzo. 1

La reazione di Wohlgemuth netln diagnosi d.elle malattie del pancreas. Difficili, malsicure e !POCO accessibili al pratico, ~ sserYano Winkelba.uer e Bsteh (Wien. Kùin: l'l' och., 1927, n. 46) , sono le varie 1prove proposte _per sag·gi.are la funzione pancreatica. D' altr·a parte è pure irta di difficoltà la ·d iagnosi clinica delle malattie del pancreas, n è facile è la scelta <dei processi operati vi nelle af.f ezioni chirurgiche ·-di questa ghiandola, il cui interesse è grande sia ·per il pratico che 1per il chirurgo. La reazione di \\T-ohùgem'Uth, c.hte sa,.g·gia il potere ·<li~tasic o dell'urina, per la sua semplicità è meritevole di speciale attenzione. Inoltre la sua l'apidità (d-0po mezz'ora si possono Jeggere i risuliati) è talora fonte di salvezza in quei mal·ati ·:acuti cl i steatonecrosi n ~i quali alcune ore di in-tiugio prima di procedere· all'atto operativo hanno I llin gra,·e significato. Ma la reazione· avr à solo un valore generico, e non dovremo basarci sui ·suoi r isultati se non sono accomipagnati da notizie cli'1lich e e a namnesti.che che avvalol'ino la diagnosi generica di malattia del pancreas e ne svelino le -singole forme. L'azione dia.sta.sica più cospicua 'Si troya nelle necrosi acute del pancreas, cosi che la positività della reazione ha in questi oasi valore decisivo. L'occlusione del dotto p a ncre-atico (p er tumori, ·calcoli della pa pilla di Vater, cisti, .p ancreatiti ~roniche) provoca pure una amilasuri1 a, cl1e 1p erò · ·non p uò farci differenziare queste affezioni tra di loro, nè da una semplice stasi della secrezion e pancreatica, nè da lesioni reattive del parenchl· ·ma. _..\nche le infìamrriazioni delle vicinanze (peTitor1iti) o l e malattie epatiche (lues) ·possono ..causare alterazioni del pancreas . GARRONE .

La r eazione di Wassermann nell'ittero. ~I olti

m·eclici ritengono cJ1e l'ittero per sè ·.stesso possa dar luogo a una R. W . falsam ente JJOSiti,·a; però questa i1potesi non trova appoggio mei fatti. In questi due ultimi anni D. Davi's e N. id el (B oston Med>b.c. e Surgic. Journ., 9 feb'brai o, 1928) hann o praticato la R. W . in 102 in·div~dui, cl1e presentavano ittero in grado più o meno inten·so, allo scopo ·d i 1d·etermina·r e l'in, 'flue11za eser citata dall'ittero sulla r·e·azi.one di Wassermann. ·I n 82 casi la R. \V. dette esito negativo e in 20 positivo. tNel gr.u ppo positivo 9 pre~en ta vano segn i clinici evidenti di lues. 8 ·ay eva110 una storia di lues o presentavano segni -sosp etti della malattia, e gli altri 3, con anam.n.est

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La diagnosi della gastrite cronica. La diagnosi di gastrite cronica clin icamente può essere fatta con il c·orredo dell'esame :funzion ale d-ello stomaco e dell'esame microscopico, ·spec.ie clopo la lavabUT·a gas·trilca. (·ALLOIDI, Min. Niea., 1927, n. 35) . Tutte · 1e aff.ezioni però n elle .quali la ga.6trite può esservi concomitante, debbono esser e tenute ipre~enti e scartate, come ·le adlf ezioni ~patiiche, quelle a ppèndicolari ecc. Oltre a quest.e de'b bono poi essere eliminate ·a ltre due malattie che si associano frequentem ente alla gastrite cronica, ulcera e carcinoma gastrico. In qu esti casi m olto valore ha l'esame ra-d.ioscopico e ra.idiografico. In sipeci!al modo nell1.a diélJgnosi di ~trite cr'onica: non debbono essere dimenticate Je neur·osi gastriche. ·O g.g i in verità non si an1mette più _cl1e vi sia una n·evr9si gastrica, ma bensì indivi·dui n·eurorpatici, cl1e in ·determinate con1dizioni, .r.i f eriscono i loro disturbi allo stomaco. Per 1-a nevrosi parla molto l'irregolarità de'lla cu·r va secretoria, di •P iù g en eralm.ente nei nevrotici lo ston1aco si sv,uota o m olto prec·ocemente o molto tardiv am ente. iL'.i\. a conferma delle 6'Ue ·Conclusi·oni riporta 4 osservazioni c'lin.i che, nelle ·quali il momento etiolo.g ico .de1la gastrite era costituito da una 1pregr essa malattia infettiva con con~egiuente azione tossica •s ulla mucosa gastrica. L'alcool . agisce n ·e lla medesirna ma11iera, e così ,p ure l'abuso dei ·oi·bi, dd bevande ed 11 mangiare in fretta. L'A. m,e tte ancl1e in rapporto lo stato ·della muco·sa stomacail·e nelle gastriti acute o iperg.enetiche e n eJJe croniche col reperto citomacroscopiC·O .ed accenna a'lla gastroscopia, rr1ediante la quale, n ella gaistrite cron :Lca Si notano nodi irregolari dii a ltezza e larghezza varja:bile, alcune volte vere bendereJle sporgenti con alla ib ase d elJe aree protrudenti, dei solchi irregolari. 1

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!ANNO XXXV, FASC. 42]

2067

SEZIONE PRATICA

USISTICA B TERAPIA. Sulla agastria. -Ne riiferti.sce Lti.n:llw.11-t (Bruns Beitr. z. Klin. Chir.,

Bei. 140, H. 2, p. 305) . 111 una giovane di 30 anni senza precedenti fa-

.miliari i1el primo ann o di vita si erano manif€stati disturbi nella nutrizione per vomito che nel 2° e 3° a11no si mitigò tanto che la bambin.a potè .crescere bene e raipi·d amente. Nella gio:vin·ezz.a normale svilu ppo pure . ripetendosi i vomiti biliari, seilZa alcuna causa e poi in$orgenza di forti do}ori addominali localizzatisi negli ultimi tem pi nella regione ileo-cecale per cui fatta diagnosi di ~ppen1dicite venn·e operata. L'.appenid ice era normale, in tutto il colon ascen<lente erano segni di pr·egreSGa peritonite. Guarita ritornò dopo 3 settimane in uno stato di deperimento e vom]to. Un esame radioscopico diede un quadro raro : il !}a6to dall'esofago an·d ava verao 1destra sotto il feg.a to formando un'ombra sferica la cui inter.p retazione rim.ase diffi~ile. Pensaniclo ad un volvolo ·dellp sto111.a co operò l'infer111a e trovò ch e l'ombra sferica era r.appresèntata da un duodeno fortemente dilratato innestato 4irettam ente all'esofago senza l'inteflPosizione tlello stomaco che manca va completamente. L'impedi1nento al deflusso era dato dalla r aidice del m esentere, si trattava cioo di 1-1ma occlusione duo(lenale arterio-mesenteri.ale. L'esam e di un fram, ' mento di paret e fece rilevare una struttura a 8hiandole piloriche. La paziente dopo il secondo intervento è aum entata ·d i p.e so. Malformazioni simili che permettano uno svilutppo fin o ad t1na certa età non esistono nella letteratura tranne oh e nei r·eper ti di autopsia jn feti. BRANCA TI. 1

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Sol Iipoma dello stomaco. I tumori benig·ni d ello stomaco, osserva Wei-cker (Z entr. f. Chir., 1928, n. 1), rispetto a quelli maligni rap1presentano 1delle rarità ed ancora più rari . sono i lipomi. f: n ota la difficoltà di poter far-e una diagno~i preoperatoria. _Nel caso de11· A. s! trattava di un uomo di 60 anni con di$turbi gastrici consistenti in senso di riipjenezza, dolori, yomito , di1nag'fame11to, con palpazione di una massa in,de:finita ·v er~o l'epigastrio in cui all',~ame r aidioscopico sj aveva un difetto di l'iem·p imento nella .g rande curvatura. 1Con J' esame chimico ·assenza di aci·d o cloridriiCo ·e di a. lattico , non sangue nelle feci. All'operazione si rinvenne un tumore non ulceTato, ricoperto da mucosa normale ben de.f in ibile per un tumore bentgno e che fu facilmente asipor, 1ato mediante sezion e della base. L•esame m:iicro'SC-Opico accertò trattarsi di lipoma. R. B.

Ulcera duodenale asintomatica.

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M . Go10tb (New England journ. of rrieaicin e, 3

maggio 1928) ri-conosce che l 'ulcera duodena.ie senza sintomi è da ritenersi una entità clinica. Clinicamente, si possono distinguere tre tipi di ulceri duodenali: 1) quella tipica, con i noti sintomi; 2) quella atipica, in cui dei sintomi vaghi in1di-cano va:gam·ente la proba1bilità, ment:re la conferma si ha al solo esame dei raggi X; 3) il t~po silente, in cui non vi $ODO affatto s~11tomi ' di1~estivi, ma l'ulcer.a viene scoperta ·ca1 sualme:nte in un esam-e raidiologico. · Siccome molti pazienti ·esageran·O i loro sintomi, altri invece teil!dono a cons~derar-li poco o li descTivono male, la valutazione dei sintomi dell'ulcera è malagevole. E soltanto con l' uso più esteso delJ!esame radiologico si può S!perare di evitare il man.cato rJ.oconoscimento di un'ulcera ' 1du·O•denale a sintomi vagil1i ed indefiniti. Spesso, all'ulcera duodenale asintomatica è as, ·S ociata un'acidità normale o s ub;norma1e del succo gastrico; ed è stato, di fatto, sperimentalmente dimostrato che il dolore ·d ell'ulcera .g•astrica o duodenale è dato dall'i·rritazione prodotta da un succo gastri·co ad elev.ata aci dità. •U na duodenite può dare i sintomi di ul-cera du odenale , senza però i seg11i Pa1diologici. 1

fi l .

I corpi estranei nel tubo digerente dei bambini e metodo di cul'a. ·Chiamati d'•u1rgenza presso un bambino che avrebbe ingoiato un oggetto, bisogna prima •di tutto a·ssi·curaf'si 1del1a veridicità del fatto , perchè spesso 1per sci1erz? i ·b imbi simulano di ~ ver ingoiato gli .oggetti che viceversa hanno nasco·s to. ,S tabilito questo· fatto, nou bisogna 1perder tempo jn esami clinici, palpazif"\Ue O catetetfÌ'SffiO :sof.31geo, iPeTC'h:è tiaJlri mezza. n orn 11arun-0 all.0un val()Jl'e. E n ecessario, secon.do Chauf our (La pratique 'f\1 édi c. Fran,ç., dicembre 19-27) di praticare una ·r adioscoi:;ia o radiografia peir poter stabilire la sede de'.l corpo estraneo. La condotta ·da s eguire è in rapporto a questo risultato radioscopico: se l'oggetto è ancora n ell'esofago, bisogna intervenire d 'urgenza, ·peir evitare .co·m plicanze mortali; se I 'oggetto na oltrepassato 11 cardias , è cO'Ilsigliabile una vigile attesa, ·r ipetendo Btpes6o gli esami radiosc opici. In gen erale i ·corpi ·estranei ch e hanno oltrepas·s ato il caJrdias, proseguon o oltre e sono -esp ulsi, senza g ravi 1dan11i. Essi po·s sono trovare anco ra un ostacolo n ella r egione .p repilorica e al duodeno. Se l'oggetto si ferma n el duo,deno , e non procede oltre, s'impon e l'intervento chirurgi co.


IL POLICLINICO

Dopo il duodeno, gli ogigetti non tJrovano più <>stacoli; se si arrestiano a,1 r etto o al canale an·ale, facilmente possono essere e$tratti. La iprogre&.sion·e degli oggetti nell'intestino, senza che si poS6ano fermar e nelle pieghe d ella mucosa, è dovuta alla peristalsi , la ·q uale mentre si contrae sull 'o,ggetto, fa ,dilatare il tJratto sottostante, e fa prosegui-r·e l'oggetto. I .m ovimenti peri.sta•lti-ci sono lenti ·e 1deboli; occorre asten e r ~i dal s·omministrare pur'ganti, i qu·a li esagerando la p eri$ talsi, possono fissa'fe l'oggetto in un 1punto d ella mucosa intestinaJ.e, ma atten·derne l'espulsion·e spontanea. Se l'oggetto s'è fermato nell'intestino per 11na cattiva 1posizione, o per una perforazione de~la parete, bisogna inter,· enire d 'urgenza.

tanti, soprattutto quelli dell'apparato digestivo, & del fegato in sipecie, alle alterazioni del qua-le st SlllOle ora attritbuir-e mo'l ta importanza nella genesi <lell 'orticaria factizia o derniografismo elevato. V.

MONTESA:";O.

Al dott. P . F. da T. : Gtli atti de[ Convegno m-edi1c o .ùi S. Pelleg-rino "-' possono ottener.s.i dalla Società delle· Terme, a S. PelJ.egnno (J3ergMno) 01d a !\.filano, via RazzonQ, 8.

VARIA. Modificazioni del Jatte bollito.

CARUSI.

La cura chirurgica dell'ernia con suture vive. Bradley, Coley e Burl<e (The Amer. Jour. of Surgery, n. 1, .g ennaio 1927) hann-0 trattato 50 casi (con 63 ernie di vario tipo) con .suture eseguite con strisce aponeurotiche tagliate nelLà fascia lata. Avrebbero· ottenuto dei risultati buoni e ritengono che il metodo debba senza esitazione esser e tentato in t·u tti i casi in cui le ernie siano voluminose, i tessuti fragili e siano da prevedersi recidive se si inter·v iene coi metodi comuni, o addirittura nei casi di ernie r ecidivanti. Gli A.A.. hanno sce·l to aip punto questi casi particolarmente con grave proignosi nei soliti interventi ed hanno a'\·uto e.ff ettli buoni. 1

L.

TONELLI.

H. E : Magee e Agn·e s Eltsi'betl1 G.lenne (Bioc h. Journ., 1928, n. 11) .hanno aècertato c·h e il latte~ ven·en do :sicald.ato, 1pel'de per volatizzazione una parte 1de1lo iodio che c-0nti•ene. Il contenuto in iodio del Jiatte era stato valutato di mg. 0,1 per litro da Isal:)'ella L.elth e J. M. Hen1d1srson. AJp,plicando la m·odilfiaazi-one Lei·t hHerriderson al metodo Felle11•b er.g, gli AA. 11anno trovato nel latte vaccino fresco 5.69 micromil.!ligrammi 1per 100 eme.; in qu·e llo pasteurizzato 4.56~ in quello bollito 4.23 ed anche meno se l'ebo111izione sf prolun.ga. Dunque l'eibollizion-e fa perdereal latte- oltre il 25 % di iodio. Lo iodio del latte co·stituisce la so-la sorgente di qu·esto m ·etalloi·de di cui ·disiponga il ·bamlbino non ancora div·ezzo, ·per lo svilup-p-0· e per il funzio. namento della suia tiroi de; si spi@ga ipereiò come!'ebollizione deJ. latte possa dann·egrg·ia,re, sotto questo riguardo, i ba1nbini aìlatta.ti arti1'1cLaJ... m·ente. lFors·e tm·o dei va!Iltaggi d·eil.l'olio dii. f.eigat-o di m·erlluzzo è d·ato dailla su.a rirc.c-l1ezza in iodio: esso. ne conti·e1I1e 10 mg. per litTo, ossia almeno 1000 'Volte 1Più del latte vacci.no. (Trutti i cibi contengono iodio, in t:riacce; rioCh·i n.e sono· i ' ;"egetal:! 'V·erdi). Altre alterazio11i de'l latte bol1ito sono date dalla pairziale 1preci,p itazione di fosfati di cal.ce, dli cui molta pairte va a aderifle alle pareti de1' recipient e ove Si compj. e l"ebolliz·i one, e va perduta (..t\my, L. Druni·els e Genevie,'e SteaJr·n s). P·u ò dun,que determdnarsi una carenza di f oSif.oro e di calce. Infine, è noto ch·e l'eboOJizione di.stru,mge le vitrurnin·e antJ·scorbuttcl1e. Questi .svantagigi sono con1ipensa ti dalla steril~z­ zazi-011e 'e da lla consegm oote m.aigig\i.ore· dtg&ribilità d·e l ::Latte. La pasteiurizziazjone mantiru1e molto meglio d•ell'ebollliZ!ione i caratteri del latte, pur asS:tcurand-0 una sterilizzazione effic ace; ad essa:·va, dun1que, data ogni pre-f erenza . (.4~n. d ' lg .). O. F. 1

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POSTA DEGLI ABBONATI. ..

Orticaria recidivante. -· All'abb. n . 4491:

iL'ortiica·r ia cronica, o meglio r ecidiv·a nte, si considiera ora gen-eralmente come un f.enorneno di anafjlassi · verso date sostanze ing.e.rti.te co·n gli alimenti o a scoipo m edicamentoso, o .d i ipersensib:iilizza.zione verso veleni che si formano nello stesso or.ganiiSmo. . ~·ell a .cura del processo è n·ecessairio ·a nzi tutto ricercare se ed a ·quale alimento ·sia l egato il fen-oim eno : nel ca"SC in culi. si. riesica ad i dentifica·r lo si può tentare ,di digenrsibilizzare l'organismo iniettanido o facen·do in.gerire al malato un'ora prima dei pasti, quantità minime della sostanza incnirminata. -Il cloruro idi calcio, usato già da molto tempo com·~ un rim·edio efifioaice contro l'ortihcaria, si ritiene ora essere appunto un me.z..z·o disensibil izzante (per os, .p er via sottacutanea ed anche end O'V e11 osa). ~a turalmente occorrerà ricer care e, possi·b i·l mente, eliminare gli eventuali stati morbosi, concomi1

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SEZIONE PRATICA

NELLA· VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI. Per l'assicurazione contro la tubercolosi. Sor,to la presidenza del sen . Indri, in Roma, si è riunito il Comitato speciale per l' assicurazione <!ontro la tubercolosi, assicuraz~one ohe è andata in vigore oon il 1° luglio per qua.11to rigu.arda la 1risco5sione dei contributi, e che inizierà. una vasta opera assistenz.iale con il 1 ° gennaio prossimo. Oltre i oonsiglieri rappresenta11ti della Cassa Nazionale per le Assicurazioni Sociali, alla quale -è ,a.ffidata la gestione della nuova assicurazione, assj stevano iì gr. uff. lVIessea per la Sanità Pubblica , il gr . u:ff . Giord ani per il l\1inistero della Economia Nazionale, il dott. Sabati11i per il Ministero delle Corporazioni e il gr. uff. Pion1arta, R. Con1missario della Cr-0ce R ossa Italiana. Il Comit2to ha preso iatt·o dei prorvvedimenti d'urgenza già attuati clalla Direzione Generale della Cassa, in \'ista dell'entrat.a in vigore della leg..ge dal 1° luglio. H a poi .aipprovato ialtri provvediJnenti, tra cui quello che riguarda la forma:ziiQne degli elenchi dei medici che saranno abilitati in ciascuna provincia all'assistenza sanitaria domiciliare, e le convenzioni fra la Cassa N.az.ionale i)er le Assicurazioni Sociali e le Ist ituzioni ospedaliere per il rioovero delle p ersone .ass istite dalla Cassa negli I stituti da essa dipendenti. Ha poi esaminate le varie :domande di mutuo di Co11sorzi antit ubercolari e di Enti locali per la costruzione di sanatori ed ospedali sanatoriali, ed ha ipreso al ri1g uardo deliberazioni di massima. Il Comitato i11 seguito l1a proceduto .alla nomin.a. di :tre Co1n111issio.n i p er la risoluzione di speciali problemi tecni ci cl:ìe si presenta.no· nella prima attuazioin e della legge . Infine, ha pres o provvedimenti per mettere in €fricienza al più presto le due colonie lavorative che ...Jevono sorgere a Camerlata presso Como e a P-0rta Furba in Roma. La p rima è capace di 200 letti e la seoo·n da di 150. E cer t o che quest'ultim.a colonia può accogliere fino dall'ottobre corrente 1.50 a.ssistiti, e precisamente 100 uomini e 50 donne, di guisa che i partecipanti al 0011gresso Internazionale oontro la tub eroo~osi, che ha n.v uto J.uogo in Rom.a alla fine di settembre, hanno potuto constatare co11 quale rapido ritmo il Fascismo sappia attuare le garanzie di protezione per i l.avoratorj ed abbia saputo risolvere uno dei più ~p ecifici problemi della '1ot t.a anti_tu:beroolare. Le tre Comn1issioni consultive, hanno i seguenti rispettivi oompiti: 1) studio del ipi.ano generale istit uzionale; 2) studio dei tipi di istituti; 3) studio dei problemi inerenti alla cura ambulatoria e domicihare e a.Ile misure di profilassi. S. E. il sen. avv. Gio;vanni I11dri, preside nte dell.a. Oassa Nazionale per le Assicurazioni Sociali,

ha insecliato le tre Com111issioni, le quali banno senz' altro dato inizio ai loro lavori, aiffrontando .anzitutto la definizione degli importantissimi compiti den1a.ndati n. ciascuna, con un raggu.ardevole co11tributo da parte dei singoli Comn1issari .

ISTRUZIONE SUPERIORE. Per l'Istruzione superiore e per i laboratori. In un comunicato dell' Uffici-0 Stan1.p a del Capo del Gover110, son o esposti i seguenti propos iti per l'istruzione superiore e per i lahoTatori : Ries a1ninare il problema de lle RR. U niversità e . delle Scuole Superiori .di ogni tipo in r ei.azione .ai bisogni ed alle attività delle singole regioni, contraendo l'attività non più in armonia con le necessità locali, per migl iorare invece le ft1nzioni delle Facoltà più rispondenti ai bisogni :della scienza, dell'attività produttrice e delle libere professioni. Per effetto del pass:i.ggio delle scuole e degli istit uti superiori, già dipendenti dal Ministero dell' Economia Nazionale, all' l struzione .Pubblica, riformare la oos.tituzione del Cons iglio Superiore della Pubblica I struzi()ne. Speciia,lizzare i laboratori scientifici an11essi alle U nivers ità ed a lle scuole superioTi in armonia ai pr ogr ammi :del comitato delle ricerche, rivedend-0 la posizione econornica e giuridica degli assistenti ed a iuti addetti a tali laboratori che vi prestano • opera continuativa. Ricondurre molti insegnamenti di materie speciali che hanno creato nuorve Cattedre n elle Università e nelle scuole superiori a.ll'insegnamento fondamentale esteso e rafforzato.

La residenza dei professori universitari. E stata diram.ata da S. E. il l\1:inistro della P. I. a tutti i R ettori .d elle R. Università e Direttori d' I stituti S uperiori, la seguente ciroolare: L 'art . 25 del R. :decreto 30 settembre 1923, numero 2102, fa o·h bligo ai pro.fessori di risiedere stabil n:.ente n ella sede dell'Università e dell ' I stituto cui app artengono. E superfl·u o che io 1·ichi.ami l'attenzi·one delle SS. LL. sull'importanz.a del disposto di tale artioolo, l a cui rigorosa osservanza costituisce un preciso dovere accademioo per gli insegnanti. M entre, perciò, rivolgo invito alle SS. LL. di vigilare iaffi11cl1è i professori del r ispettivo istit uto non •trasgr ediscano .alla norma suaccennata, racco mando di voler fare un uso discr eto della facoltà L()TO con sentita dal capo·v erso del citato ctrticolo, che, sotto determinate condizioni, permette


~O""~. -

IL POLICLINICO

1 ;;.,

ai Rettori o Direttori di autorizzare i professori a risiedere in .altra località pross ima alla ·sede dell' Ist~ttrto . E ·da tener presente al riguardo che la legge richiede che simile concess~one non s~a .di ostacolo al pieno e regolare .adempimento dei doveri d'Ulfficie da parte dell' insegnante, e che il Regolamento Generale Universitario, ap·p rovato oon R . Decreto 6 .aprile 1924, n . 674, esige (ar.t. 36, c.ap,overso) che di ciò si re11da garante, sotto la prop·ri~ responsabilità, il Presi,d e o il Direttore .della competente Facoltà o S cuola. Le SS. LL., nel darmi .assicurazione ·che le disposizioni sopra richiamate vengano esattamente osservate, vorranno inviare al Ministero entro il prossimo 111ese, un elenco nominativo dei professori di ruolo del proprio· I stituto autorizzati .a risiedere in località lJrossima, indicando la sede prescelta e le ragioni che h.anno .determinata la ooncess1011e . I

Libere docenze. Il ~ii111stro della P. I. ha diramato ai Rettori e Direttori di Istituti e Scuole Superiori la seguente cir colare :

[ •.\N~O

xxxv·,

FASC. 4t}

CONCORSI. Postt

VAOAKTI.

Una delle due condotte mediche. L . 7000, con 5 sesJenn i del deoimo, c ...v. Serv . .attivo L. 600. Scad. 31 ottobre. CITTÀ DI CAsTm.ri0 (Perugia). -

FAENZA (Ravenna). - Ufficiale sanitario e C. Uff. Igiene. L. 13.000 oon 5 quadrienni del decimo. Titoli ed ~ame. Nomina per biennio di prova.. Assunzi0ne servizio entro 20 giorni . Età massima 45 anni, salvo eccezioni. Domande .alla R. Prefettura di Ravenna e11tro le ore 18 del 10 novembre. Fo&LÌ. Ospedale Civile . - Ai-u~o nella Sez. med.; id. nella chirurgica; Assistente nella Sez. me<l. Stip. per gli aiuti L. 5000, per l' assistente lire 4000; compartecipazione agli utili. Obbligo di pernottamenito; gratuiti: allo·g gio, biancheria, illuminazione, riscaldamento . Tassa L. 50. Scad. 31 gtt. GENOVA. Nlunicipio. :------ 1 med. igienista di I Cl.; 4 med. igienisti di II; 1 med. vaccinatore. S'tip. per il I L . 17 .000 oon 10 bienni di 500, c. v.; per gli altri, 14.000 e .d ieci bienni di 450, c. v. Titoli ed esame. Lau·r ea da .almeno 3 anni, speci.aliz~ione in corsi di igiene; età massima 35 anni, salvo eccezioni. Documenti cittadinanza., immunità penale, b11ona condotta, posteriori al 1° sett. Scad. ore 17 del 20 nov.

Col 15 ottobre 1928 decadono d.all' abilitazione della Libera Docenza .ai sensi del combinat o disposto · dell'art. 39, ultimo comma, del Regio Decreto 30 settembre 1923, n . 2102, e dell'art. 8 .d el Regio Decreto · Legge 22 novem•b ·r e 1925, n. 2028, GIUNGANO (Salern-o). - L. 7500, 4 quinquer1ni ooloro che f.uTono .a bilitati anteriormente al 16 ot del decimo Inc.aTioo d~ uff. san. Età mass. 40 a., tobre 1923. Però }'.abilitazione potrà essere definisalvo eccezioni. ·Scad. 31 ott. • t ivamente confermata con Decreto Ministeriale, IJ\.t:PERIA. - Direttore della Sez. Medioo-Mici·oudita la deliberazione dell.a FaooJtà o Scuola presgrafic.a del Laborattorio provin c. di I giene ; lire so I.a quale la Libera Docenza è ii1 atto esercitata. 13,700, aun1entabili fino a L. 16.000 come per gli Prego le S1S. LL. di voler provvedere .a:ffinchè impiegati del grrado 8°. Serv. att. L. 3800, c .-v. temp€stivan1ente siano trasmessi a questo MiniEtà -a . 21-.BO al 21 set't. Titoli ed esame. Sca d. stero, distinti per Faoo1tà o Scuole, gli elenchi ore 18 1d el 15 nov. dei Liberi Docenti da confermare, .debitamente L u r.cA. RR. Spedali e Uspizi . - Medico pri~ cor:r edati delle deliberazioni di F.aooltà o Scuola ma1iio. L. 4000 (sic) con 4 quinquenni del decimo. relative a ciascun Libero Docente proposto per Titoli ed esame. Nomina per un triennio di pTova . la conferma. Le singole deliberazioni dovranno riferirsi a llo Età massima 40 a11ni,. salvo eccezioni di legge e accertamento e al giudizio sulla op·e rooità scien- per chi copra posti di ruolo in osp edali importanti . •i\.ssunzione entro 30 giorni. Tassa L. 50,10. ti.fica e didattica ·d el Libero Docente, oon parti· col,are rrgu.ar.do al quinquennio dal 16 ottobre 1923 Scadenza 31 ottobre. LuccA. R. Pref ettura. - Uff. san. <li Capanal 15 ottobre 1928, udite eventualmente le infornori, c:on residenza a Lucca; Ha. 15806 ; ab. mazioni delle altre Facoltà o Scuole presso le quali 46.000. c.; L. 13.000 e 5 quadrienni dee.; quota la Libera Docen za sia stata, in detto periodo, eser citata. mobile L. 1860 se coniugat o ; divieto libero e.sere. profess. ; scad. ore 18 del 30 nov. ; docum. a 3 Per coloro che per tutto · il quinquennio o p ~r mesi d~ll'8 ott.; titoli ed esami ; rivolgersi alla parte di esso, non abbiano esercitata la Libera Segreteria del Comune od all'Ufficio del Medico Docenza, 1a deli.berazione della Faicoltà o Scuola prqv1ne. dovrà · in ogni caso indicare il motivo del mancato eserc1z10. 0RaIANO DI PESAR.O. Condotta rprev.alenteIn .attesa della decisione ministeriale sulle pro1nente chirurgica. L. 8000., oavalcatura 3000). c. v .. ~te di conferma le Facoltà o Scuole sono autoserv. attivo, .aum~ntà biennah, probabile oomrizzate a deliberare sui pro.g rammi di insegnamen- penso per direz. ospedale. Età mass.ima anni ai to che verranno presentati dai Liberi Docenti pro- salvo ecoezioni . .Assunzione servizio entro 30 giorp-0sti per la conferma. ni. Scad. ore 12 del 27 ottobre. 1

t


(.~NNO

XXX\i, FASC.

4~]

SEZIONE PRATICA

S. NICOLÒ GER&EI (Cagliari) . Consorzio; lire 12.000, 4 quinquenni del decimo; L. 1000 per u.ff. san .; L . 2000 per 'trasporto; c.-v. di L . 720 se coniugato. Se.ad. 31 ott. S. CRocE CA.MERINA (Siracusa). - Al 30 ottobre; L. 10.ooo· e 4 quadrienni dee. TIGNALE (Brescia) . - L . 12,000, o quinquenni del decimo; trasporto L. 1200; u·f f. san . L . 500; Armadio farmaceutico L. 800; c.-v. Età a . 26-40, salvo eccezioni . So.ad. 15 n ov. TRA~I UTOLA (Potenza). L. 7000, sei quadrienni del dodicesimo. E tà mass . ia. 40, salvo eccezioni. Se.ad. 31 ott. VENEZIA . . Ospedale Civile. .4.1nbulatorio stomatoiat'rico. - Assistente L . 4275 (se ammogliato); 3915 (se celibe). Nomina pe1· un biennio, eventuale conferma per un altro biennio. Età massima. 30 anni . Titoli ed esami. Scad . ore 17 del 31 ott. VERCELLI. Amministraz. provinciale . - Presso il Laborat. di Igiene e P rofilassi: Direttore della Sezione Medico-Micrografica - Assistente ,d ella Sezione stessa - Assistente della Sezione Qhimica. Titoli ed esami. L. 19.000 oltre L. 3000 indenn. pel direttore; L. 10.000, oltre a L. 2000 indcnn . per gli assistenti. Sei quadrie11ni decimo. Scad. 30 nov. Rivolgersi Segr~teria 1de]l' A1111ninist;r~­ zione Provinc;iale .

2073:.

L 'Accademia delle Scienze di Parigi ha assegnato il gran premio Leconte, del valore di 50.008· franchi, al dott. Yersin, medico principale delletruppe c?loniali (quadro di i·iser va), ispettoTe generale deg~i I stitu,t i Pasteur dell' Indocina. ' Il premio è desti11ato .a compensare l 'autore cc dii. una scoperta capitale Q dell'applicazione di tale scoperta >> . Esso viene or.a a consacrare i lavori di Yersin sulla peste (agente infettivo, agente vetto1·e, vaccino, siero).

NOTIZIE .Dl""ERjE. I Congressi Medici di Roma. ~1entre

il giornale vien·e imp.a.ginato, s'in augurano e si svolgono i Con.g ressi na.zionali di medicin.a interna, chirurgia, ortopedia e urologi.a. Il Congresso cli medicina interna è stato inaug urato dal s~n. Maraglia no, quelli di cl1irurgia e . di urologi.a d al prof. Alessandri, quello di ortopedia dal prof. Comisso; tutti oon . elevati discorsi> . in cui si è inneggiat o al rinnovamento politico e sociale d ' Italia impresso dal fascismo, e si è .au-· spicato all'incremento della scienza italiana. D.aremo ampie notizie e i resoconti de i lavori .a partire dal prossimo numer o.

CONCORSI A PREMI.

Reale I stituto Ti en,eto di '1czenze, Lettere ed .-4.rti. Fon,dazione Balbi-Valier per il progresso clelle scienze rned. e chirwrgiche. - Sarà conferito un premio di L. it. 3000 ~!l' Italiano che IDvrà fatto progredire nel biennio 1927-28 le scienze mediche e chirurgiche, sia oolla invenzione ,d i qualche istrumento o di qualche ritrovato, che valga a lenire ]e uma11e sofferenw,, sia pubblicando qualche opera di sommo pregio. Il premio è fuori concorso. Scad. 31 dic. 1929.

Fondazione Angelo Mi nich . -

Tema: « Contributo all'Anatomia ed allo sviluppo del sistema nervoso simpatico». Premio L. 14.000. Scad . 31 dicembre 1929. Tema: cc <Jontributo nel campo della chirurgia del sistema nervoso». Premio di L. 20.000. Scad. 31 dicembre 1929. Sono a1nmessi ai oonc0rsi relativi ai premi di Fondazione Minich · solo italiani. Vi sono, am' messi pure i soci corrispondenti del Reale I stit u to. Le memorie dovranno essere scritte in lingua italiana. Cederei Busta Ostetrica completa a p r ezzo, d 'oc. cas1one . Scrivere do.t t. Rebecohi, Lanuvio (Roma) . NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE, Il prefetto della provincia di Catania ha chiamato a far parte della Consulta Municipale di Catania. il dott. Pietro Lo Giudice, in rappresentanza .d ell.a classe. Il collega fa anche parte del Direttorio del Sindacato medico.

Per le iscrizioni alla Società Italiana di Medicina Interna in Argentina. L ' cc Asociaci6n M édica Argentina » con sede a . Bt1enos A.ires (Sant a Fe, 1171), ha deliberato di .accettare le iscrizioni alla Società Italiana di ì\iedicina In ter11a, oon sede a Ron1.a. L a quota è fis5ata in 7 pesos di moneta i1aziona]e. Agli iscritti viene Til.asciato un diplon1a. S'intende, così, <li .attivare i rap·p o·r ti coltura.li .. tra 1' Argentina e l' Italia nel campo m edico .

17° Cong resso Nazionale di Stomatologia. Co1ne avevamo an11unziato, si è svolto a F ir en ze e lVIontecatini, i1ei giorni 22-30 set ten1bre . Alla seduta inaugurale pro·1 1unziarono discorsi inaugurali i proff. Cavallaro e D i'. ~lento. In un prossin10 i1u1nero daremo il r esoconto d ei lavori . .

21°

Congr~sso

Nazionale dei Medici Condotti.

Dal 22 al 24 settembre si è riunito a Torino il · XXI Congresso dei medici condotti. La retazione morale sul f unziona1nento dell'Associazione è stata letta d al co1nm. Lusignoli, Segretario Generale<lell' Associazione Fascista del Pubblico Impiego. I ndi sono state svolte le .due J:el.azioni poste all'ordine de' giorno sulla lotta antitubercolare e sulla previdenza. D a remo prossimamente un resoconto di questoCongi'esBO .

2° Congresso lnternazionale del cancro. I l.a,ro1·i del Comitato per l'organizzazione del. 2e Congresso lnternaz. del cancro, che .avrà luo-·

1


TL POLICLINICO

.go a 1'Iadrid nell'autun110 del 1929' o nella primavera del 1930, l1anno .a vuto inizio sotto la ·p re-sidenz.a del pr of . Goya11es, direttore dell' I stituto -spagnolo per il cancr.o, con la partecipazione di .nun1erose personalità del mondo scien t ifico . I rap,prese11ta nti di 54 Nazioni pauteciperanno a questo Congresso. I la,-ori del Comitato coincidono con l'amplia.:i.nento dell'Istit!u.t o spagnolo per il can cro, che sta per esse.re inizi ato con la oostruzio·n e di nuoYe ~ale e l'aoq_uisto <li u n grammo di radiu111, il cui costo, insieme a quello di alcuni ..apparecchi accessori, ammonta a circa mezzo milione di pesetas, e oon lo sviluppo in t u tta la ;Spagna dell'azione della Lega contro il cancro, che funzio'11."1 sotto la presidenza :delta R egina. ~o·ngresso

Internazionale di chirurgia a Buenos

Aires . •.\i primi di i1ovembre prossimo si riu n irà a B ue~11os Aires il primo Co·n gresso I nternazionale di chirurgi.a dell 'America Meridionale. Il Comitato ese•Ct1tivo h.a invitato i Governi del Brasile 1d ell'Uru;.gua.y e del Cile ad in•viare i pro1}ri rapp r' esentanti. Al Co11gresso parteciperanno anche numerosi sci€nzia t i europei.

-Oeng 1•esso dei professori universitari di medicina in Francia. L ' cc Associ.ation <les lVIembres du Corps ensei.gna.n t des Facultés de Médecine d e l ' E tat » ha te11ut-0 la sua assemblea gener ale il 12 ottobre, in occasione del Congresso francese di chiru rgia; fu preceduta d.a una r iu n ione del Comitato. Temi discussi furono : « I nsegnamento delle spe·ci.ali tà e certificati » (r elatore Jacques); « Situa.zione degli agrégés » (relatore Perreus); cc I l pross imo concorso d'aorégation », ecc. Si procedette al.la nomina dei delegati al Comitato .della Federazione dell' I nsegnamento s u:periore. Il Comitato dell'Associazione, subito dopo il Congres~ so, fu ricevuto dal direttore dell' Insegnamento sup eriore presso il Ministero della P. I. ~Giornate

metJ,lche di Bordeaux.

.'

S1 terr.anno dal 4 all'8 novembre. Presidente onorario del Comitato orga11izz~­ tore è il prof. C . Siga.las, decano della Facoltà di ~1edicina e Farmacia; presidente effettivo il prof. H. V erger, di clinica medica; commissario ge11erale il prof. Anchet, di clinica pediatrica; ·tesoriere il prof. Creyx, agrégé. Avr.a.nno luogo molte dimostrazio·n i ed esercitazio11i pratich e ed alou11e confere11ze; sono anche in progr.amm~ varie manifestazioni in onore dei conve11uti. Viene organizzata una Esposizione. L a quota ·d'iscrizione è di fr. 25 per gli aderenti e di fr . 15 per gli associati e gli studenti; va in.dirizzata al Dr. ·Crewx, rue Boudet 10, Bordeaux; conto corrente . postale 143.21, Bor deaux. Per g li alloggi rivol:g.e:rsi alLa «Compagnie française 1de W.ur isme », piace Gabriel, p.a1ais de la Bourse, Bordeaux.

( .-\:\~O .\.\.\\-, F ,\SC.

Congresso fra11:cese d'igiene. Si è svolto a P arigi nei locali dell' I stituto Pasteur, dal 16 al 18 ottobre. I .temi trattati furono: r.app orti delle ~stituzio11i private con Io Stato nei riguardi dell' igiene pubblica e sociale; la lottizz.a~ione dei terreni per .alioggi; i piani di estensione delle città.

Congresso peruviano di medicin·a. Come abbiamo annu nziato, si ter rà ad .Arequipa, dall' ll a l 16 novembre. Temi di discussione: « Standardizzazione <legli ospedali »; cc Sindacalismo e deontologia »; « Mortalità infantile e mezzi per combatterla»; «Legislazione sanitaria per il Perù »; « L a tubercolosi nel P erù » · « L a. malaria nel P erù.>) . Presidente: dott. Ed~ mondo E scomel; segretario : dott. Alberto Sanchez Moreno, Circu lo Médico P eruvi.ano, Lima .

Congresso nord-amel'icano di oftalmo·oto·laringologla. I l 33° Congresso annuo dell' « American Academy <J.f Opthalmology a11d Otolaryngolo·g y » ha · avuto l·uogo .a St. Louis dal 15 a l 19 ottobre sotto la preside11za del Dr. Luther C. Peter di Filade1fia. Ten1.a ge11er.ale in diseussione era: cc i pr-0gressi della neurologi.a i11 rapporto con l' occhio, l 'orecchio, il naso e la gol a », relatori Lewis Fis her di Filadelfia, Ro ber.t L evy d i Denver e E rnest Sa.chs di St. Louis . I n ciascuna delle due sezioni furono discussi 13 temi. Il Congresso venne integrato da un ba:nchetto con serata .d anzante e bridge e d.a un ricevimento offerto dal p residente. 1

Congresso nord•21mericano di biblioteche mediche. I l co11vegno annu ale .della « Nledical L ibrar y Associatio11 » si è tenutto presso l'Accademia Medica d i Ne\\' York 1dal 5 al 7 settembr e, sotto la presidenza del dott. Archibald M.alloch . Si discusse sui r.ap·por·b~ 1d~lle biblioteche mediche con alt r e biblioteche, da J. T. Gerould (biblioteche univer sitarie), J-I. M . Scydenbery (biblioteche pubbliche), F. O. Poole (biblioteche leg.ali) e F . B radley (biblioteche commerc~ali) . Furono tenute conferenze daJ rlott. F rank Overton sul tema cc Riassun ti ed indici >) e .dal dott. Robert L . Dickinson cc Sull'unificazione della nomenclatura merlil'a ». Furono presi in esan1e il cc Quarterly Cumulative Index M edicus )> e l' « I ndex Catalogne oif the Surgeon Genernl's ()ffice » . Ebbero luogo varie gite a .b ibliobeche mediche ed ai nuo:v i centri medici degl i S'tati Uniti .

Congress o Internazionale Bibliog rafi co. L 'o11. n1ussolin1 ha .approvato I.a deliberazi<>11e del Comitato Intern.a.zionale Bibliogr afico riunito ad Edimburgo, che design.ava .Roma a sede del primo Oo·n gresso Internazionale Bibliografico. Tra il 15 ed il 30 giugno del 1929 oonverran110, qu indi, per la prima volta, a Roma, i bibl iotecari .e amator.i del libr<il di tutto il mondo. •

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42]


(.l\NNO

XXX,7 , FASC. 42]

9 n.- ~

SEZ roNE PRATICA

I Per una biblioteca sull'alimentazione e la nu-

trizione. ll;ic.evia m o: J101n a, ottobre 1928

-

Au11 0 \'I.

La. Preside nz cL dell.a cc Con1n1issio11e p er lo 8t l1d io dei problemi dell ' a li111entazio n e » 11a s ta bili t-0 di. fonda r e, presso il (l C onsiglio N a zio11ale d e lle Jticerche », un.a. biblioteca ol\·e si r.accolg.a quanto è possibile d i ciò cl1e è sta t o pubblicato e che si pubblich e rà u q'uestioni rig u arda11ti 1'.ali1ne11tazione e la i1utrizione deg l t u·on1 1111 <.' d egli a 11imali <lomestici. Si potrà così fornicè a gl i stud i·osi, ::; pecializzati i11 q ue sto r an10 d ell' indagine scie11tifica, u11 ricco 1nateri.ale bibliog rafico c h e, certa.1nente, riuscirà di grande utilità, e che ora. i11Yece n1anca. q·ua. i

del ti1t to .

,..1\1 (,)

l a11no nella Clin ic:.i tler1no ifilop.atica. - S c u ola ' : d irettor e .: prof. Enric;o R o11za ni (i11oad I giene . rie a t.o); corso b iennale, '-011 internato, per 1 anno, n e ll ' I stituto di I giene . c1.1oln, p er le M alattie del )1ic;1 111bio: direttor e: prof. L uigi Zoja: c.:or so trienna le , co n inte ruato , per 3 an11i , nella Clinica n1e-:.li c.a. - Scuola di 11e<lici na del L a vor·O: direttore : prof. Lu1gi D evoto; c.: or s o trien 11.a le, oon internato, per 2 a n11i ,. n ella OJinicn de l ln.Yoro. - ~cuola di Med ic.:i11a LBgale : d ir ettore: • prof. Anto11io Oazz.aniga ; corso, b ienn a le, (·01i_ inter rtato, p er 2 au11i, 11ell' l stitl1to di in~cliei na legale . Scuola di Oc1distica: direttor e : prof. .A.gost ino 11e Lieto \ .,.olia r o ; cor so t rie1111.a le , t'O n internato per 3 anni nella Cli nica ocu b : t ica. ' } cuola di Odontoia tri.a : cliret.tore: p rof. G aetn no Fas oli; eo rso bieu11nle , C:·(l'll inter11n to , per 2 .nrt11i . nell' I :-tituto 1 't 01natologit·o . • cu o1.a di Ortop edia: ·direttore: prof. lticcardo G-.a leazzi; corso triennale C011 internato, per 1 an no, nella (li ' nìcà ortopedicn. - 8e11oln, di Ostetricia e Ginecologia. : rdi rettor e : prof. E1ni1io Alfie r i ; corso. quaclrie1111.al1:', con i nterna t·o, ·per .J. a.1111i, nell.1 C linica 1.>. tetrj co-gineoologica~ r uola di Otori11'ol.a ring ointrin: direttore : p rof. {J111ber to Calan1 i da; co ro t r ie1111ale, c·o11 inter11n to, pE'r 3 a 11ni. neJJa Oli11i ra ·o torinola ringoiatri<.:a. c·uol<1 di. 'Pe di atr ia: diretto r e : pTof. C'e are ( !atta ne o : cor so bien n!l le, con intf'rnato, p e r 1 a nno, nella Ul inica pcdi ~t ric·a. ~c-uol a di 11adi-0logia: direttore : p rof. H'elice P Brnssin ; cor so bi e-11n·a1e :co11 i 11 t'e r11<1 to, per 1 ann o n ell' l :::;titl1to di radiol ogia,. Le i. c r izio n i i ri('eYouo s 1110 a l 5 110,·en1brt>· 192'-- pres ,o l a SegTeteria de ll.a R .. U n iYer~it.~1. Cor so R nn1.a , 11. 10. Le contribn.7.ion i per c:ia. c:u n n cuol a a1nJllOllta no a J-1. 1795. Gli iscrit ti sono i n,o ltre teu uti a p.agare un a eon t ribuzion e par tic:olare per le sp ese della :::.cnola ·d i L. 1000 l 1 a nn o . Coluro che si iscriYono nll,;,1 Scuola di ()clo11toia.tri.a pag h era11110 per i l pri n10 anno d j on rso una contrihuzio n e annua co1nplesiva di L . 3150 olt r e le contribuzio11i per ~am i e1

Il Direttorio del cc U.on si g lio N a.zio11a.le ·d elle Rice1·che » co11 recen tissima delibe r azio ne, ha 111e so ' a, dispo::;izio11e di q u esto u fficio,, e p er qt1e sto scopo, una cosp icua so1n1na che s arà in1pieg.ata per 1'.a.cqujsto d elle opere e d e lle riviste p iù imp·ort~ nti pubbli cate .all'estero, e di c ui i 11ostri is tit uti biologici sono ge11etal111e nte sp r ovvisti . E mi·o desiderio p erò cl1e ne lJ a Jla ·cente biblioliec:a nulla m a 11ch i di quanto, i1eg li ulti1ni an11i, (· stato sta1npato i11 I talia s u <J.Uesto va sto capit olo della scie11z.a, e p e rtan to rivolgo viYa preghiera a g li studios i italian.i di ,·ole r i11Yiare, 111 do no ulla i1uova is tituzio n e le pubblicazi·oni ·d a e.ssi ' .f atte tl a r gome n t i r igu.arda.11ti co11tunque l"alim8ntnzione e la Dl1trizion e; s i tr.at.ti cl i Jibri , 01>uscoli o a r tiooli in riviste scien tifich e. .t\nticipo i 1niei ringr.azian1e n t1 a colo ro c he corteseme11te a.derir a.11no a questo i11vito'.

I l ]>residen,t e d elki

Uor11,uiiss ~u1ie :

FILIPPO BOTTAZZI.

I n1e<lici J t alian i no n potra nno non a ccog l i er e oon sollecitudi11e l ' invito del ·P l'·od: . Bottazzi ; e perciò essi s i affr etterann o ad inviare al Ct) j'1 ~igl1{'1 Nacion ale d elle Ricer c h e le loro pt1bblicazi.oni cl1e riguar·d ino comunque l'alin1entazione e la nut rizjone. Mancava. veramente in Italia u11a biblioteca. specializzata n el campo dell' alim entazione; ed il costi t uirla rapprese11ta u n'otti1na jnizi.ativa. della. Commissi o11e per lo studio de.i proble1ni del1' al i.mentazione.. . Le p'U·b blicazioni dovra nn o esser e inYiate a l seguen te indirizzo : Con sigljo N azio11a.le delle Rjl!er ch e rC-0mmissione per lo sturlio dei proble1ni dell'.ali~~ntazione), Ministero d ella pu·bblica istruzione - \ Ti a le d e l Il.e - Roiua..

Scuole di Perfezionamento nelle Specialità Medieo- Chirurgiche a Milano. ono apertB le i scri zi,o ni alle egu e11ti Scuole vJi ~e,rfezion a n1ento ;nella R. UniYer. iltà 1degli Studi di ~1ila.110: S cu ola di Chirurgia: direttore: en . prof. B aldo Rossi; oorso di ianni 5, con internato p e r 5 n.11 n i, ne11a Cli11i<·a chirur.g ica. S c uola d i D er1no. ifi lop.atia: diretto1e : prof. Ago. tino Pn. ini · co1·so bien n ::. le co n i nter11ato p e r

per il

ril~ ..;cio

del diplo1na e pe r il secondo anno di co r so ll na contr ibuzione corrispond en te al l'~111 n1-0n tare 0omplessivo dellt:> tasse, s opratasse e co ntribuzioni fi ss.ate J>er gli i scri tti nl1a Facolt~1 di" inedi('i n a. e chirurgia.

Corso di perfezionamento in pediatria. Nel p r ossi u10 11,oycn tbre p l'esso la R. Cl i11 ic.: a P edi.atric,a di Napoli n.vrà i11iz]o il Corso di perfezi ona1uento in P edi a tria , che dure rà cl u f' anni . nl1 a fi n e dei qu ali verr à ('Onferito da lla R. 1·11iYersità il diplo111a di « spec:i.a list ;1 n, a i e n i dell' art . J del R. Decreto 21 diC'e1nbre 1993. u. 2H09. L ' inse gna111f' n W YC' rr?t integ rato con le ese rt·itazio11i pratich e i1elle infer1n er ie, negli .a 1nbul at<1r iì n ei laboratori della Cli n icfl. Le isc1·izi o11i .~ 01 10 nperte p resRo Ja ~ <'.q;reteri<~ d0ll a ll . ~·lli,·e rsit ~1 cli ~ a p ri li.

0

I


Il. POLICL1~1C CJ

Scuola di perfezionamento in radiologia . l -11 oor o di j)erfezioi1amento con e ffetti legali s ì te rrà presso J'Is tit1to dj Elettro-terapia e Radiologia {leìl.a l{. Unive rsit à di Geno,·a , dir etto dal p rof . \ "'" . jJa rag liano, ed a 11·rà la durata di du e nnn i s colasti ci. J;.ia f r e quei1za. è obbligatoria ed alla, fin e del c:o r &o gli alJievi dovrani10, p er otte 11ere il <liplon1a, s u.p er are 1' es.a.rne. _Le tasse . ·oi10 cli Lit. 300 p er l'iscriz.io11e, I11t . 800 p er tassa annuale, Lit. 975 di tn s.a. di d i.plou.H1,, L~o·1n1)lessivamente cioè L. 2275. J l eor ·o .a,vrà ii1izio il 10 g eni1aio 1929 e le iscri. z ioni sono liinitate al i1t1n1ero di d1 eci. L e iscri7-io ni . i cl1iuc10110 al 31 dicembre 192 . l{iYolger e le ricl1iest-e all' I s tituto di E lettroterapia e l{ndiologia ( \~ia. B alill.a 5) ch e ii1vierà i cletta glin ti pi·og r a1nn1i del cors o.

Il corso della Clinica della tubercolosi inaugurato dal prof. Morelli.

!l

[ ...\.~ .-xo XXX\-, F ..\SC. 42J

~orso 11a carattere pre,·aJei1teinente pratico

e i l d1plon1a 0011seguito perinetterà ai medici con<lotti. di .a.<:> pirare ai po t i d i s anitario JegJi ainbu~a~or1 che !' O.p era Nazionale gradata111ente va is titu endo in t u tti i Comuni del Reg no. I i11.edici e le os tetriche che i11te11dono frequentare codesto e;orso debbono f.ar pei·\·enire al più prest o don1ai1da scritt.a, s u carta leg.ale, all.a Opera Na.&ionaJe st essa.

Corsi di perfezionamento a Vienna. Presso la Facoltà lV[eclic:a cli \ ' ienna si tel'raun,o i 8eguenti cors i ii1ter1t.azion.a li: in pediatria clnl 26 n ove i11bre .all' 8 dicen1bre (tassa d ' is crizione 50 sc:ell111i) ; s ul le i11alattie dige.renti e ·del ric ~.1nbio d~l 1 febbra io n l 2 Inarzo; in chirurgia, ginecologia , ostetricia, '°rto1Jedia e urologia dal 3 al 15 giugno, ecc. Avr.ann.o .an ch e luogo vari cors i lin t·egTati vi . Per ii1fori11.azioui 1·i'Volge1(~ i al: 1 1\.urs biiTo der 1' iene ,· 1nediziniscl1en Fakultat S chlosselgasse 22, ''7 i~n \ 'Ill . ' )

N ell ' aula. i11agi1 a. ·del Collegio R on1.a110 g re1nit.a di n1e dici e IJl'ofessori co1r,·e11uti a Ro·m a da, t 11tte le provincie del R egno, l ' on. prof. Euge11io ~io­ r ell i, nccolto dagli appla·usi dei C'·onven11ti ha irii' zin.to .i L cic:lo delle t1e lezioni. l)op o aYe1· rivolto un p e n ·iero riv e r ente e di · alnt o nl l:>riino JVIi11istro a. l q u a le ta11to .a. cu-0re -,t a il. i)roble1ua. clella razza. il p,ro.f. lVIorelli 11a dif fu an1e nt e trattato quelli c:he aran110 i pri11c ipii i nfori11ntori di questo corso che clo\rà d.are all n N.a zione dei medici .·erian1 en te lJrepar nti a d a f f1o ut.are il problema <.:on a. ·olut a. disciplina di la YOr-0 e pe rf etta ·eriet à .cli i)re-parazione . Que ta loi t a che o ggi s i con1batte h.a niia profon c1n ra g ione politica. e morale, quindi i1.azio11ale. I.n enra della tuber colosi flagello s ocial e, ii1 l~ eg ini e Fascis ta è 11n pu11to di tal e in1po r tanza i>er Ie Jeggi 8l1l l.ci,vor·o, cl1e p11ò es,. ere s ta bili ta c·o1ne bn s0, di q11elle g1..a ndi prov videnze ehe il F\1 . ci .. n10 a.tt·na in favore della razz:1 i t aliann cl1e 1.1Yora e prod11ce . I / oratore, sp e~so ii1terr.otto tla applè1 n i entu~ i a -.;t i<:i. d opo .aYer .acce nnato ai r·{Jncet t i di c:nra t> d i pro f il n~~.i ed al proble111a de ll a p er uas ion e d e ll ' a 111n1a lato, h.a. ri,·olto t111 ri11g raxia1nento .agli 1:1 n t i otto i cui .a11spici la lotta può inquaclrar.;i c·on -;ir ure peranze di risultati c-0ncreti. JJe n11torità co nvenute i11 i·n,1)pre e11t an z.a de l ::\ Lini. t er o r;.l egli Inte1·ni hanno riYi0lt<) ali illu t r e 111.aestro i più vivi complimenti.

Corso di puericoltura. J/ Opera N a~i·ona le per 1<1 prot0xione de] la ~1~1t e rni tà .e della Infa11zia h a s~ bilito di inizi are in R 01na 11ei prin1i <lel pro. sin10· n1ese di nove111bre un cor o di p·u erienltur.a e cii a s i. t e117.a a ll ::t infnn z.i.a della durata di qu.a ttro n1es i per n1edic] <?d o tetriche, allo scopo di preparars i .alla, propa~tandn p1ra t i ca delle iior~n.e igieni ch e infantili. p re n ata li € post11.atal1.

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Ente Nazionale Stirpe imn1une. ~·i è costituito in Roina l'E. N. S . I . che si propo11e Ja ':1. ife•s.a, del popol-0· italiano {lalle Jnalattie c11e pos, 0110 i11i11ace;i1are piì1 g rave111ei1te Je n1a se laYoratrici, qt1.ali . on o la tnbe.rcolosi, l alc.;00Jisn10, il co11tagi o Yenereo, le n1alattie della boc·c·a e dello s ton1ac-o, e cc. ·La difesa ,·errà scie11tifica111ente e pra.ti can1e11te organizzata n1edia11 t e la pubblicazione cli o pu. coli lnr.ga1ne nte acce ·sibili a tutt i ed altre forme cli propngandn che ·ar.a un o diffu se fra g li ·o p erai . Nelln sede ·-0ci a le de ll' E. N. S. I. , \ria Fonta11ella B ·o r g h ese 2c, R -01na, si t e11ne la pri111a as._en1bJe a che ele1s se per .a ce la1n.azio11P il pre.s idente n ella pers ona. ·de) prof. Pier Ludovico Bosellini, titolare d ella Cli11ica d erinosif1lo1)atica dell'Ui1iversità cli R·o·n1a, e il Co 1nitato esecutivo, del qu.;;1..le fanu.o parte i professori Nicola. Sfor.z.a per la, tube r colo i , Ame de o Perna. per le n1.alatt-ie d el1.a. boc'C'a e deli o sto1na c<>, Ginst.o pi cca e l\Inrio Jfo11acel li . L 'E. N. . I. l1a già iniziato ln s11a opera con la pubblie;nzion e <li 11n opuscolo, « Come difendersi dal contag io v enereo», del prof . Bosellini. L' opu scolo t rova lar ga diffusion e i1egli I st i tut i ed E11ti che ha uno alla loro dipei1denza forte i1u1ne ro di in1pieg a t i , operai e 0ontadini. 1

• • Per l'applicazione della legge snlle ass1curaz10· ni sociali in Francia.

In Yista ·della no n lontana e n trata in Y1g ore della leg:,ge s ull e ns ·ic urn zioni socia li , le org aniz7.a0ioni profess i·o na li e politiC'h e cerc.aJ10 di ori enta re 11J1a p.nrte della propria atti ,·ità Yer . o ]a. iiStituzione rJi Ca se d ' a ssicu r azione, rispo11denti ai requi iti richie ti dalla leg ge s uddetta. C' C'he abbin110 quind i la po s ibilità di entr.are .a far parte dell '<>r g nnizzn zione delle a sicurazioni soc-iali. 1


{ ..\~~o XXX \ ", FA ·c. 42 ]

SEZIONE PRATICA

Assicurazione malattia in Finlandia.

2077

pubblicl1e. Fr.a i la v-0ri c: h e verra uno co111piuti con rap idità so110 g li acquedotti, 1' ospedale, l.a stazione di dis infezione, l a fognatl1ra., cui se.guiran 110} in u11 se('ondo te1upo, g li e <lif1 ci coJ.as tic·i e la si te1nazio11e str :idale.

L <l C<H111nissione delle que:::;tiorti s ociali d el P.arla111ento finla11de. e, nella ·ua relazione ad u11 _progetto dt\l G-0vern<J, ha ap1)ro,·ato le g r;111<li linee del progetto stesso, prop·o11e11do per ò llna erie di moclificazi·o11i riguarda n ti specia.ln1e11te il c:a 1111)0 cl'.ap·p l ieazione d e ll' assi cu razio11e, le istituzioni e l a cos t.i tuzio11e dei fondi. La. Co1nmissione pro1)one d i rich1rre il limite dei alari da 2500 ruarchi a 1800. I l ..i ·tema i:>roposto oontemplerebbe circa 600 111iln persope, n1e11tre il pr·o getto gover11atiYo calcoh.1 ,-,1 il nl1111ero degli .assicur.a.ti .a 310.000. , 'ec.:011do il progetto go,·e r1iu.tiYo, l'.a . i curazione .'.3<1rcb b e gestita da. enti loC".ali trea.ti dai co11sigli con1u11a li e cl.alle ca sse d ' i111pre.·e, a c.'011di zione p er ò c·l1e il nl1111ero d egli i n scritti a.Ile i•s tituzioni profe . ionali 11011 sia i11ferjore a 300. Da Oommis ·ione i11vece \propone di affidare 1 1 ~1111nini trazio11e dell'ass ic;urazio11e ulle Ca se d' in1 p re~e ra gg rupp anti al 111e no 300 n cleren t,1. I jn Co1111nissio ne propone che l 'in1porto glob.a le cLel c-011tributo sia p er 2/3 a ('arico d egli a . 1cu, rati e per 1/3 n c·arico dei datori di Ja,·oro. 1

Per un nuovo ospedale e per le cliniche univ ersitarie di Torino.

1

Si è stipulata presso la Prefettura di To·r ino Ja t·on \·enzio n e per llll i1u0Yo Ospedale e p er le Clinic h e unive r sitari e . Il 11uoyo fa bbricato sorger~t in Corso Bra1na i1t.e quas i a.ll'in1bocoo d el i1u0Yo p onte \~ittorio Emanuele III, s u un'area di lJO 1nila n1etri quadr:1ti, e Yerrà a. costn.re 52 1nilio11i ; 93 ono dati dal lVIunicipio, olt r e il terreno; 12 so110 c1::1ti dnl i\iiinif: tero ·della vnbblicn i tr u zione ,,: 10 costit uisco no il in. cito dell'incln tria le Abegg ; 5 1nilioni s o110 d.ati dcilla Cassa. cli I~ is par111io e 2 inili·o ni da a 1tri Enti.

Finanziamenti di ospedali in Argentina. I l G oYe rno <lei F I\ rgentiua ha i. tit11ito due g r a 11di policli nic he a B al1ia BJ.a11c-a e P e r g.a111ino , del C'O. to -:.l i :3 milio11i e m ezzo di pesos ciascuno ; inoltre h:i i titt1ito ospedali r egio11ali a Lobos, J uni n e Ge neral \Tillegas, d el costo {li -+50.000 pesos ciasc uno . Per il fu n zio11ame11to de lla p-0liclinica di Bah in B l.a ne.a è fatto llno sta11zian1ento annuo di 00.0UO vesos, di cni n1età for11it i dal nI uuil'ipio e 1netà cìa l Gove rno .

Per la salvagi1ardia della razza in Svizzera. Il Grn11 Co118iglio· Federale ha, presentato. nl Pn r1a 1nento la seguente proposr,a cli legge: « •.\llorch è è prov.a to c:he n11a persona co lpita d a n1alattia n1entale o da infern1ità u1enta.le ricono!'>~·iutn incurabile, no11 p u ò -<1 ,·e1·e che una di, scendenzn. iuinorata, que ·ta perso·11a può es ·ere -0ggetio di n1i. ure di ordine n1eclico p er i n1pe clire l a.. op r avven ienza di fi.c;li. T·uttavia. qne:ste. 1ni, . ure non potranno sere ordi11.ate ch e 1nediante • prea ,·yiso con f.o rn1e di du e J11ediC'i e colla decisio11 e del Consiglio di Sa11ità. » .

1

La città univers itaria di Madrid. IJ 8eg1·etario del (J.0111it:1to esecutivo d elJa città. l111 i \·er. itn ria di )i.a cl riel. clt•n F!orestan A11g11i l a r , pn bb li ca la relazione cloll 111 It in1u conveg 110 d el Co11J i'ta t o

Per la lotta antimalarica nel GuatemAla. 11 dott. lV{ario Gia ql1i11to

fa('e 11te parte della 111i . io11e l'toclrefe1Je1· per lo stu d io dBll.a malaria in Italia, è partit·o p er il Guate111al a, a, ri<:hie. tn di quel Gover1 10, o n de i n1pi.a 11tar,·i e diriger e uJ1.a staz i·o ne sp erin1entale 1nalariologic:a.

Disciplin11mento nel commertio del latte in Roma. l I GoYe rnatore di 'Ron1a 11ell 'i11te11to di 111'"-'glio cli l'Ìp linare il co1lll11er cio del latte, in mod o che 1'.ac:q uire11te sia se1n pre edot t o clèl Jle qualità poste i11 Yeudit.a. e de i pre:tzi corrispettiYi l1a ordinato ch e i n llTI·o 'tes o J.oea le n on p·nssa a ver ln-0go la ve ndita d j latte nnturale e di Latte r eintegrato e ('he g Ji spa <;ci sia n o co ntraddi.·tinvi, tos ì .a1l'e tern.o· c-01ne nll'i11te r110 da t.aùeJle ben Yis ibili porra11ti le dici tur e: « \~e ndita cli latte natn'raJe 1i oppure « \ Te11dita cli la tte r einteg rato » 11-011chè il co rri poncle11te p rezz,o di venditn n 1 pnbbliC'o.

Opere pubbliche in provicia di Terni. Tl c·on1 1nis. ari o p r efettizi o cli Terni ha deliber::1 t o cli . tt1nY.inre ci nq_u;1ntn 1ni lion i

per

l ,,' nrch i tetto s opri11te11clente,

opere

pre\·(> n ti \·ato nnn lioni cli pt->s1.·tas, lire it.

p

L opez Oter o, ha spe a co1 11plc~ siva di 130 mièl ri et c·i r C'a n1e·zzo n1iliarc10 di

11 -.1 nda c:o di )La dricl ha deliberato che il 11uovo o. pedale 1nu11iripale, da costruire coi 3 n1 lli-0ni di pe~eta s, Jasc·i èl ti ::1 taJ scopo da 1 conte di Guaq u i ) ~ o rga nell'à111bito delJa città nniver. itarin. \ r e u 11 e ta hilito che dell.n. città l1niver sitaria {lebba far parte la cuola. di ,~ eteriuiaria · un.a C·0•111n1i ssio11 e -visiter?t, le S ·nole \~ eterinarie d i Li1p ia e di )lonnco onde prende rl e a inodello. ,~ en 11e pre e n ta to il pr0getto d e l dormitorio ispnno-an11=- r ì.cano , pel qu.al(' j fondi so no stati donati dal cl ott . l)el An10. , 'i 11ot ificò c·he 1111.a (·orrid a tenat;1 n l\Jadrid l)el' la l'élC'C'olta rli fo ndi a·ve,·u f ru ttato +7.500 pesetas ltette . 1

Aume1ito di studenti in medicina a Parig-i. N e lla relazio11e a nnua sulla J:aCQltà n1ediC'a di Parigi il cleC'ano, prof. R ·oger , r ileYa l'a11n1en t o con'ti 1111 0 nel n11n1ero degli ~ t.ude 11ti : co ì u ell ' ia11-


207

IL

POLICLINICO

nlJ '<'ola!>tic-<1 Ln~1-t-25 le iscrizio11i furono 736, nel ·11c:('eSSiYo 7H ' e nell'ultimo 902. In questi numeri gb ~trauj ri figurano rispettiYamente con 203, 237 e 295, j} c.;he i)rova in quale estimazione sia110 ten nti i c:or i di n1edicina di P arigi. Il fo r te .auu1en to n 11t11C'rico è di pregiudizio all'efficien za d ell' i11seg11amento e f.a eleYa.re molte spese in misura 110 11 t;opertn cl.agli i11troi'ti ·delle tasse, le quali ·0110 già ele\ ati ·in1e e i1on s uscettibili di ulterio re incren1ent o . 1

.Revisione delle tabelle dei medicinali per uso di bordo. bi è in qne.sti gio1·11i r i unita 1a Oon1n1ission e per la ,·e rific.a d elle tabelle d ei ine<licin ali o d egli strunìeJlti n eC'ess.ari al corredo 111-e-dico-chirurgico di t u tt~ le navi <lella :l\!lari11a l\iercantile: la revisione e l 'aggiorna111e ato si e r ano r ese indispensabili d.ato che le attu.al i tahelle so110 Yecchie di diYe rsi lustri e per tanto inc·u n1plete ed in talnne p.n r ti sorpassate dal progredire delle cognizioni. La l 'on1n1ission e è presieduta dnl te11entc generale (~iu lio 111 gia11ni, direttore generale della ì\IIarina ..:.\1er{;antile) e i1e f.an110 p arte quali Jnembri e.ffeti;iyi il <l·o tt. Vitto.rio R epetti, II1aggior e ge11era le 111e'J ioo d ella R. Marina., per la D irez. Gc ner. d ella. ..\1 a rin a ::vt:ercanti le; il colon nel l,o di p or to Gu 1do L·ibotte, per la. Direz. Gen('r. della ì\farin a Me rr·anti le· il d ott. Acl1ille Priseo, col,onneJlo 1nedico, per il ::.vtinister o ']egli .A.ff a ri . E steri (Dir ez. Ge 11er. de.g li Itali.ani all' l1~8t.e1.,o) · il prof. dott. Emilio Ca.rlinfa11ti , per il ì\'Iinist. dell'I11terno (Direzion e Gen . della Sanit~L Pu hhlica); il prof . dott. R ie1110 )1o n teleone neT l'Associazione Nazionale ' l1e<lici della :Yi arin.a l\[erca.n'tile. Fu11zio11a -'.la segretario il cnp. di porto Ettore R.arti.

li prof. Putti . ln Yitn to da 11' cc An1erican College of Surg€ons » si è recnto nuo,"amente negli Stati Uniti il p rof. ' ittor io . Pu tti, per tene r e a Bosto11 il discor1:>0 i1w ugurale in -occas io11e del Xv~III Congresso d ei eJ1irurghi .a111e·r ieani, cl1e iniziò i lavori 1'8 di Qljt obre. Egli s\·clse il ten1a: cc I t-u1nori delle ossa >>. Il di ·cor so in.a u•gt1r a.le clel Congresso, detto « .::\·[u rphy ora.t i·o11 », è una Y.er.a e p r opria lezione, il cni on·o re è riservato a valenti scie nzi ati . I 11fa.tti in p assato furono chiam.ati: sir B erkeley M oyn iha11 11el 1920, "\"\Tillian1 J . lVLayo 11el 1921. R iaffael e Bastia nelli 11el 1922, George V·l . CTile nel 1923, N. D . Ra y1e e .Jol111 I. H u n ter n el 1924, ~ir Arbut.J1not Lane nel 1925 · Archiba1d Young nel 1926 e sir ·John Blan d Sutton ·nel 1927 . Il p r of. Pt1tti si recher à poi alla .Ne"' York .i\ea den1~T of }fed icine , invitato d a quella Società, a tene re unn. 1-ezione sull'a r gome nto delle ~rtriti defo1·n1n nti. ' Ti i terà n nche altri centr i.

gia U11iYersità di Bologn a . E gli è stHro i11vitato da diYerse Società ::\fe<licl1e Amerie.a11e per confercn7,e scientifiche e si recherà a Uleveland, a Ne'" York (alla Oolu·11ibia, University), a Filadelfia, a Ba lti111ora. I l 29 settembre, all' Acoademia Medira cli Cle,·eln,11d) comme1norò ì\'Iarcello Mal pighi di c:t1i rie.arre il trece11tesimo ann<> della 11a cita.

Un monumento a Chlarugi. ·Per in izi.atiYa del prof. .itn1aldi , direttore dPll'Ospe<lale psichiatrico di Firenze, n ell' O pedal<· stesso fu inaugurato un busto di bronzo a \~ in­ cenzo ChiaTugi, 1111a bella figura del1a medicina italiana, di spi(;cata elev.atez.r.ta intellettu ale l' ino r ale, e che, allieYo del Valsalva, fu il primo suo segua ce nello studi·o clinico d egli alienati. otto il busto del gran.ldie alienista il prnf. Amal<li ha oosì sintetizzato, in una lapide, l'opera cli quel grande cl1e è fra le più a u tentiche glorie della n1edicin.a italiana: cc Illun1inato d ..1JJ.a pietà Guidato dalla scienza - P er il primo 11el mo·ndo civile - Il.accolse n ell' Osp edale (17 ~} - Illustrò nel Trattato (1793) - I colpi ti cLdl:l più triste mala ~"Lia » . 1

Commemorazione di Malpighi. .

Nel t-e.atro co1nuuale di Crevalcore ha a Yll l<> luogo la oom1nemo·razi-011e cli l\1ai·cello )1n1pighi i1el terw centenario <leUa su.a. nascita. ..t\lln. cerin1onia er.a110 presenti le a utorità i._ cali e m·o lte altre gi t111 te da B ologna., fra J~ quali il '\'ice p odestà sen. Albin i e nun1erose l)er s<>nalità. Dopo breYi parole d el P odestà r~i CreYalcore dott. l\1annini, 11a pr·onunciato un elevato d iscorso comn1cm or.ativo il i)rof. FilippG FraJ1chini dell'Università di Bologna. D opo ha '.avuto lt1ogo u11a. cerimo11ia religiosa. Nel i)omeriggio tnr,te le .autor ità civili e 1nilita ri ed ecclesiastich e han110 visitato l ' I stituto d i educazione e be11eficenza e l osped ale, roca.ndosi infine in oor t,eo preceduto oo musiche a deporre corone d i a lJ.orv al i11onu1nento e alla ca~a di Marcello l\1:alpigl1i.

In onore di un medico condotto. · [ l)OYeri del con1une di Ure1non.a hanno apposto una ln.pide st1lla casa del dott. RaineTi, Pl'<>dig.atosi i11 fat1cab il1nente e co11 st r aordinaria bontà qual€ n1edi~ 0011dotto.

Infortuni di sanitari. A. CiYidale il farmacista dott. Albano DellR '.avia Ye11iYa t1cciso dallo scoppio di t1na bo1n bola di oss igeno ~ le cui sc]1egge ]o, colpiro-110 alla testa e alla gola e qu.asi lo decapitarono .

Il prof. Franchini .

Per il risarcimento degli infortuni profe ssionali dei sanitari .

E ritor11ato in .Ame1·ica il prof. Giuseppe Fr~n­ ('11 i ni, in. egì1nn te .di P atologia colonia le nella R e-

Inn.a.nzi a.l P arla.mento bras iliano è stato pre. entato un pro~etto <li legge i)er l' assi rn rn.ziont>

1


~:

l I U:XE l'RAT l C..\

l!o11tro g li infort11ni pro.fessio11ali dei s anii;ari (medici, Yeterinari,. farmacisti, le,iatrìci, au iliari}, sia che tali infortuni abbi.ano luog'O· in ,.-:tit uti di cura, in laboratori, in gabinetti o altri locali destinati all'eser cizio professionale, sia. che <1 bbiano luogo · i1el1a pratica privata. Verrebbero equipa rati a.gli altri infortuni sul Jn.•vol'O; ]a \·alutazione verreb.b e fatta da apposita Co 1n1 1 ~: ~~~io­ ne. '0110 esclusi i casi di d olo della virtj111.:l.

Per l'assicurazione delle infermiere contro gli infortuni e le malattie in Argentina. Il Comitato direttivo d elkt Oroce Rossa Arge11t ina ]1a recentemente sottoposto aU '.ap·p rovazione del Consiglio un progetto ooncernen t€ l' assici1razione oon t ro gli infort11ni e gli altri riscl1i professio11ali per le infern1iere inscr j tte alla Croce Rossa. Secondo il pr ogetto dovre bbe ve11ir sti.p ulato presso u11a Compiaig11ia di .assicurazione UILa polizza colletti:va in f.avore delle infermier e; il pren1i10 an1monterebbe all' l 1/2 per cento degli stipendi J11ensi li e verrebbe Yer ato dalla Croce Rossa che lo ded11rrebbe dagli stipe ndi dell e infer. 1n1ere. In caso 1di ·parziale i11rapacità al L'l.voro è pre\"i sta u11.a inden11ità in misura p,ari a quelle stabilite d a lla legge per la r iparazione -clegli infort u11i sul lavoro, e, in caso cli m.a latti.a che si prolunghi oltre sei g iorni, lln s-ussidìo di 5 pesos giornalieri ed il rioove ro in 11no d egli ospedali della Oom p.a.gnia di .assicura zione . 1

.Esercizio abusivo. ..\. Napol i so110 . tati de111111ziati all' Au torità giudiziaria : 6 de11tist1 p e1· esercizio abusivo ; un dentista e d ue n1edici p erchè facevai10 eser citar e, nei propri gabinetti di od ontoiatri.a, persone n·on <lutori~zate ; due dentisti per attribt1z.io11e e abu: o di t itoli· un ·dentista s traniero p er cl1è il su o tit olo 11011 è valido ]n I t.alia. A Pad<YVa .è stato condann at.o u11 n1edico per eser cizio a busivo della professione di <-Mi ontoialira, no11 essend·o r egolarn1e nte inscr itto. nell' Ordine locale.

La "ticherorgia,,. Il nun1ero d el 15 sette1nbre <li cc ~I ar.seille-J.v.[é ­ clical » è oonsn crato a.Ila ticheror~i a . (~uesto ter111ine disorienterà i nostri lettori ; ma il solerte redattore del p e1< odico francese , d ott. A. Rayba ud, ha cura d) spieg.are che intende riferirsi alla inedicina d egl' infortuni sul lavoro: qu ~t' ul­ t in1a designazione è molto lunga, e, data l' i111portanza .assunta dall' infortunistica nel campo del laYoro, egli 11.a stin1ato i1ecessar10 di coni.are un nuovo termine, d a i:uxµQà, accidenti , e f.Qyov, lnY-oro. D opo tut.to, la d 9signazione italiana d'infor tt111istica, di pooo più l ata ò n1olto pitL accessibile .. . •

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11 campione mondiale della trasfus ione del san· gue. I giornali reca.110: R aymond Briez, i1npiegaio a i inercati ce n t rdli ·di Parigi, ha ben diritto di .d ichiara rsi ca1npione 111ondi-ale ed imbattibile della trasfu . i one <.l<> l sa i1gne . E g li 11n appe11a tren t'anni, di appare nza piuttost o ca.gio11evole, certan1en te a causa d i s uoi ripetuti dissangu,ame11ti , e si è già sottoposto .alla J)U11tura della vena per ben 264 volt€, dando c-01nplPssiYan1ente cir ca 60 litr i del su o sangue che . on serviti a ric1a r e Jn, ,·ita a 1, :-J gr an 11111ne>ro d i . offerenti. E accaduto sp ess ;.· ·i1n·o c l1;C.!! li f:. i sia sottop·o·.·to all'opera zione <lell..'l. t r asf nSIOl\1! .:l ll (' he ' llle V(iltP ueìlo .·te. so giorno ec1 a distan;1.;1 ::-ol o d i al(·un e ore.

Crociere invernali alle Antille e all'J-\ tt: eri ca centrale. I I cc B ruxelles-~lédical » ha or ganizzato quattro cr ociere, a prezzi ridotti, dura n te il pros irno i11,-er110, .alle Antille, al Venezuela, i n Oolnn1bia e .al Pan.a.n1a, sui p iroscafi « Fiand re » (12.420 ton.) e c<Pellerin d e Latou cl1e » (11 .85· to 11.), del la cc Compagni e Génér ale Transatlantiq u~ » . Lu d u r.ata di ogn i crociera sarà di 42 giorni. P artenze cla B ordea,:1x: 6 dicemb re 1928, 3 e 31 gennaio 1929 ; ritor11i all'Havre: 17 gennaio, 14 febbr.aio e 14 inar.zo 1929. Prezzo del viaggio d'andata e rito rno in la classe, 001npr esa la ,-ita di bordo. agli scali e al terminus : .a p a r t ire da 13.650 f ranchi ùelgi (cirec'\ 600{) lire it.) . Si ricorda che, sec.,011d o gli stt1di di Loir e L éo11 B ern.a.rd, la zona dell calme attraversata è forse la lnigJi ore per Je cur e mediche <l' alto m are. Coloro che s' interessiano al viagg io so110 pregati d i r ivolgersi al più presto alla compag ni.a . ndclett.a, b·o ulcvard Adolphe Max 29, Bruxelles, da par te di cc Bruxelles-lVIédical » . ·Progran1111i d ettagliati a richiesta..

Ufficio bibliografico. L.'1 direzione dell'l;fficio italia110 per l.a ricer c"a. bibliografica cc Bj bli on » si è trasferita in ,~ia del Governo Vecchio 78, R-0ma (III); l'an1u1inistraZiio11e l1a sede i11 via N a poleo11e l ll, R o1na.

Interscambi culturali a Buenos. Aires. L' l rniversità d~ B uenos Aires oontinua le sue n1agnificbe t r a dizioni, di invitare le più alte pe rsonalità de l 111ondo medioo di . tutti i P.aesi, affinchè impartiscano a viva voce i loro insegn~ ­ menti .

Tra i più r ecenti invitati sono Em. Se rgent di Parigi, ::Y[arinesco di Bucar est , J akob di ~.\1uburgo.

Un monumento a Vulpian. Una statua .al fisiologo Vulpian , il oui cen tenario fu celebr ato lo scorso anno, è stata er etta


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I L PùLJ.CLl ~I Cl!

a P .a r igi i11 v1c1n~r1za tl e ll A ccac.le1n ia di ~ledi­ cina. E. sa è op era di llll in edico, il d ot't . P.a11l R i ·he r , professore d i anaton1i a a.ll' E cole d es B e a u x_\ rt s, il ~u al13 Lli r ece1ite ha acqui. tato 1nolta f a n1a c·ome ... cul tor e .

Le malattie infettive in Italia. Mese di Giu,qno 1928. 1na g .

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Scuola di perfezionamento in odontoiatria e protesi dentaria presso la R. Università di Bologtta. Sono aper te le iscrizioni p er l 'anno scolastico 1928-929 ai cor si di perfezion a m en to in Od on toiatria e Protesi den taria p e r i l a ureati in m e dicina e ch i rurgia . E ssendo il n ume ro dei · p ost i limitato, l'a ccettazion e v ien e regolata secondo la p rior ità nella p r esen tazion e d ei docum en t i e n el ver same n t o d elle tasse . Le iscr izion i si ch iuder a nno il 30 n ovembre p . v . P e r progr ammi ed infor mazioni r ivolgersi alla Segr eteria della Scu ol a - V ia S . Vita le, n . 59. B ol ogna.

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I~OREss1os . T e11t a tivi sieroter a.p ici n ella sclerosi a placch e . .-1 1·eh. ]tal. di D erniatol. ecc ., fe b. - ì\'f. TR U FFI . Ci. ·t icer cosi dell' ipod erma . - ...-.\.. MAR cozzi. TeTal)ia a cridi11ica dell'in fezione go11oooccica . J> e1it. Jl ecl. TT! och ., 1 m ng . li,RIIDD:.\IA~N e D .8I CH E R . Sieroterap ia della scarla ttina . ('_.\, "PER. .-\Jl~ na1ne n to spor t ivo e i11.a.t er n ità. J o1L1·n . l\-;e r v . u . Jle11 t . ll!ecl ., iuag. - J . \\-H1GHT . Ch e oosa e Ja YitH? - G. H. J. P EARSON. F attori p.-icoge11ici n e l le ·eque le de,i t r.a•u.ini cer ebr B. K A1tPMAN. P sicosi i1ei cr in1ina li . L e 1~ci1ig, 3 . - P . E1'f ILF.- \\TEIL e al. I t r at t a m . moder n i de]l' an erni.a. p . - J. D u cNING e al. L' irud i11izza zion e .

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Casistica. B t1ll. Jl écl., 23-26 mag . a11a lisi.

Nu111er o s ulla psico-

Jl ed . K l,i nil.:.; :2.5 n1.a ?-;. - G. ::\J._\G.N u s . Trat.t.a1ue11to delle fe l·ite . - E. E zrHTAHZ. D ia g no. i dell a t bc . i n iziale.

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B ronc-0poln1onite da B acil Ju . ubtilj . 1nyc:oideo. - G. V . SEG HE. Flora batterica. vagi11ale. ·D e1·n1osifiloara fo , n1ag . G. J .\JA. T entati,•i l'h.en1ioter.apici i1ella i11fezio11 e gonoc'°ccica. . B'ull . .4.c. de Jléll .) 15 111ag. - J. LrGNIÈRE . 11 Y accino BCG. .Tuurn. cle Jléd . de Lyon , 20 1nag . - ~n11tero di dermatos ifilogr afia. [>utli olooicc1, 15 n1ag . - A. B u s1~c;o e L. RrcClTELr,1 . Gastrite fle111iI11on o ·a prin1itiYa. Gra u .àLE. Ai1afil as~i e . ier i irrndinti con raggi l T. V. TT .ien,. K lin. 1i·och ., 2..f. n1ag. - \ VI<:rL H .-\LLÉ e al. Il Yacci110 BCG. Jl iinch . Jled . TI'och . 25 rn:1 ,o·. J)E~ ~IG . Il t r att.ament.o P etrén d el <li n bete . « Rigonf iame11to » d el cerve]lo . TT.i<>1i,. :! rch. inn . Jlecl. 15 1nng . - .J. li"'Et.1x. Clin ica d egli jg.p es in1euti t ransitori d el tessu t·o poln1onare. R. BAU ER e O. W oz.-\SCK . C u1·ve g licen1ich e nelln ga lattos nri.a. a lj111e11tare . L.

e \\''. HoL~t ER. Cause clell. ins uff1ci<•n za es p ir.a.toria. . - O. l,) u os.n:o . Influenza d el sac:c.a.roio e d ell' ins ulina ul contenu to in a cetone e ac:id o 13-<>ssibn t irrico clell' uri11a. e del san gue i1el dia bete n1ellìto. - N. F u 1\'.NI . P11ls az.ioue epigas tri ca . (jazz . d . Osp. e d . Ol., 20 m ag. - 1 . SACCHETTO. Jtisonanz.a i)lessica delle regioni &0 ttore11ali. ll ii: . l>atol . ncrv . e nient., 26 mag . - L . .Jl.\GNI. Encefalopat i e i11fautili. G. U a 1·· cè1ox r . R e.az. c:olloida le di '.11a k a r a e .. t\- .ra. HoFBA U EH

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'>lrtttl di proprietà riservati. - Non è consentita la ristampa dl lavori ou~bllcatl nel P<>lfclialco se non in seguito ad '1Sforlzzazlone scritta dalla reda~lone. E vietata la pabbllcazione di santi di essi senza citarne la fonte.

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GERMINO;

F.

nel Sanatorio Militare di Anzio, dai D10N1s1; E. MoREI.LI; A. Busi; D. D1

BoccHETTI.

Raccolte e coordinate dal Cap. Med. F.. BOCC H ETTI.

Prefazione del Prof. Sen. E. MARAGLIANO. Questo corso di t i siologia è il. più importante di quanti finora ne sono stati fatti in Italia perchè vi hanno contribuito i maestri fra i più i.nsigni detle varie Università del Regno. In esso l'arduo tema della tubercolosi nei suoi vari problemi patogenetico, immwnitario, clinico, biologico, terapeutico, radiologico, profilattico, sociale e militare è stato ampiamente trattato con vasta dottrina e so'J!Tatutto col pratico i ntendin1,ento di mettere gl·i allievi in co11dizione . di poter dirigere wn reparto di accertamento diagnostico, u n dispensario e di curare la tubercolosi. Questo vo~nie che viene alùi luce in wn m omento di grande attualità per la lrotta contro la tub ercolosi indetta dal Governo Nazionale sa-rà di grande utilità per tutti quei medici che saranno le future maestrarize della lotta stessa. Un volume di pagg. xvi-344, nitidamente stampato; con impressa, sulla copertina, la fotografia di S. E. il Capo del Governo, Benito Mussolini, fra i ricoverati del Sanatorio Militare. Prezzo L. 6 O, più le spef~ postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 5 O in porto franco.

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gttegere

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POZZI - Via~ 1


~NO

XXXV

Roma, 29 Ottobre 1928

Fase.

~3

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI SEZIONE

FR AN CE SCO D URAN .-f E PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI \

SOMMARIO. Lavori originali : G. Gial1ni: Studio sulle modificazioni d·e i globul i bia n chi nella anemia per niciosa pr ogressiva in segUJito .alla terapia evat ica. Osservazioni cliniche: A. Na.stasi: Sopr.a un caso di tuber·o olosi milia,rica. del p eritoneo e delle pleure. .Note e contributi: L. La Fa.ce e G. Raffaele: SuJJ.a pr asenz·a della « Stegomyia f asciata» nell'Italia ·m ertdion.a.le e in Sicilia. ~onferenze : D. ·ne Blas i : L a profilassi della febbre tifoide. Sunti e rassegne : OARDIOLOGJA: Calandre: Die•t urbi .di con1duzione transitori n el cor so del reumatiiSmo airticolare acuto. - Giro ux e Katsi la,br os: I segni clinici de1Finauf1ìcienza fun zionale della tiricu spide. UROLOGIA : Jl,. Wur:mser : L ,epitelioma p.l'imit ivo dell'uretra perineale nell'uo1mo. - F. Legueu: Le pericis titi f lemmonose dif·f us e. J . J ach san e .W. Lo,ve : LeGioni infiammatorie della vescica simulanti

LA VORf ORIGINALI. Studio sulle modificazioni dei globuli bianchi nella anemia perniciosa progressiva in seguito alla t e1'apia epatica. Dott. GINO GIAUNI g ià v. 1Capo Sez. ·della R. Clinica Med. di Genova. Recen te è la introduzion e in t erapia d el m etodo di Whipple 1p er la cura della a n e111ia pernicio·sa progressi va e di altre .g ravi ane111ie e numerosi sono di .g ià gli studi cl1e da talu11i autori veng ono ,fatti sulle mo1dificazioni qualitative e quantitative che in seguito alla l)f·ecletta dieta si veri·ficano n ella serie rossa d el sa11gue, sulla concentrazione .aella em oglobina, sull'indi·ce ·ernolitico, sull'azoto del s angue ecc . C11i 11a seguito assai ·da vi cino questo nuoYo inetodo ct1rativo, al quale non si possono non rico110 .. cere innegabili miglioTan1ent i e talora vere ris urr ezio11i, si m eraYiglierà di vedere cl1e [ino a ·questi t1ltimi tempi ·dai varii -0sser,ratori sia stato trascu ra to lo stu dio · del comporta1nento 1della serie bia11ca d el sa ngue, se si fa eccezione idi una r·ecente n ota cli \\.11itby, nota '°"ulla qual€ fra bre,·e ci indt1gieren10 . 1

un neoplasma. J . Gott1ieb: Sulla diagnosi precoce dei tumori renali . Ce nni bi bliog rafici. I congressi di l\1edicina e Chirurgia: XXXIV Oon·g reeeo di Med icina Interna . App u n t i !Jer il medico pra tièo : SEMEIOTICA: Ricerche sulle cutir.e azioni iall ergiohe nelle malattie reumatiohe. - Reazion i cutanee e m.e nop.ausa. - CASISTICA: Cran.iosi fronto-parietale. - La concussione cerebrale. - TERAPIA: P1rofìlassi e tel'apia della m a lattia da siero . - Malatti a dia sier.o ed autoemoterapia. .•. /abuso di s ieri e vaccini nella prati.ca .infantil~ . - POSTA DEGLI ABBONATI· - VARIA : La scuola di Salerno. Nella vita professionale : .Amministrazione sanitaria. - Cronaca del movimento 'p rofessionale. - Concorsi. - N·omine, promozion i ed onorificenze. Notizie diverse. Indice alfabetico p er m a terie.

I LEUCOCITI ì\TELLA A. P. P.

1; L e'u cop e·n ia. - Assai caratteristico è il compor·tamen to dei globuli bianchi in questa forma i11orbosa. E inlfatti a tutti noto che nella a. p. p . la leuco1pen ia è pr·essoch·è costante. La ·dimi11uzio11e d ei globuli bianchi s e'g ue di pari passo la riduzione di .quelli rossi. La leu1co:p 8'nia è la espressione di una grave offesa del tessuto i11ie· loide la cui attività tè n otevolmente comp rom es~ a. Qiuando durante il deco•rso della forma morboEa si l1a la fortu11a di assister e ad una s ponta11ea remission e 1del1la malattia, alla leucopenia può succeder e n on solo u11 ritorno d ei g·. ·b. al valore fisiologico ma una n etta leu cocitosi (10, 12, 14 mi1'a .g. b .), l·eucocitosi che tale si mantiene finc111è una ricaduta d ella malatti a ·riporta il tass o dei leucociti a rcifre m olto basse. Questa lieucocitosi corrisponde alle n1od:i:ficazioni cl1e si verificano n ella serie rossa ·durante le ben note crisi enlatich e. 21 Forrn,iL la l eil cocitari a. -

La riduzione dei globuli bianchi si osserva specialmente a ca rjco dei granulo1citi n eutroifili. I 1infociti s ono aumentati di numero. I m ononucleati ono pur essi aum en tati , n1a in g enere i11 pro1p.orzion e assai moderata. I linfociti in \·ece ·p ossono esser e aumentati considerevol1nente tanto 1


2084

IL POLICLINICO

<la costituire la 1netà ed a11che più di tutti i globuli bianlchi, e ciò si vertfica specialmente nel.le fwme notevolmente •g ravi, nei periodi terminali della malattia .e nehle anemie apla:sticl1e. ·Gli eosinofili in gen·ere sono normali o leggerm ente aumentati (3,5 %) . ·N essun rimarco d egno di 111ota è a farsi a .causa d ei basofili. Non ·è raro l'ossenvare una reazione mi dollare •c on ipresen z·a di qual1c11e mielociti n eutTofi:J.i, di mielocita eoisinod'ilio , di c·el'lule di Turk, r.eazion e che secon·do iJ Ceconi non si 1d·eve interpretare come :segno di attività ri·gen·eratrice del mi·d ollo osseo.

(1vedi ta.< b ella I) che si verifica do,p o la cura epatica eseguita secondo le modalità ormai ben note. Parallelamente a questo aumento dei gl1obuli bianchi si osserva un a u1nento dei globuli rossi : qualohe ·a utor.e (Poulton, Langm.e.ad) 11a r iscontrato assieme a queste cospicue leucocitosi Yalori ·delle emaz.ie superiori ·al normale. •

I

b) Casi con sufficiente reazione midollare. -

1

/

XXÀ'V, F ASC. 43]

[ .i\"NNO

·Nel 55 % ci~c a dei ca•si il numero ·dei leucociti ritorna ai v.alori 111-0rma li : in •qualche caso il num ero dei globuli 1p.u ò essere "in.f eriore ·di .qu.alch·e ,p oco dalla n orma, in altri casi i \'a1ori ,f isiologici

f ABELLA I.

Casi in cui si osserva spic•cata leucocitosi .

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2600. 12000

50 20

2 37

1

41 34

6 8

1600000 3760000

40 Parassitosi

Prima Dopo

2800 13UOO

06 60

2

60 24

2

1560000 3200000

40 70

Prima D opo

5400

1

9000

57 64

26 28

16 14

Prima Dopo

4800 . 13000

64

1 8

Prima Dopo

·!800 11000

Prima Dopo

3200 9000

Prima Dopo

64

1

4.5 1

1

6

1

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32 26

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70

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85

992000 4100000

20 78

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7

I

Poulton

Prima Dopo

3000 14000

II

»

Prima D opo

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.8

42 70

2

1 55 1.4 25 3 20

I•

2272000 40 5900000 110

Brev·emente ricoDdato il comportamento della serie bianca del s angu·e nella a . p. P. vediamo quali sono le modilficazioni cl1e si v eriii cano in essa a seguito 1della epatoterapia.

sono sorpassati, ma modestamente, non verificandosi mai in qruesti lllti111i casi l eucocitosi così SI.Piccata come abbiamo precedentem ente osservato (vedi tabella !hl).

lilodificaz~oni

Casi stavorevoli con scarsa o mancante reazione midollare.

quantitati v e.

essa 1è 1costantem,e nte mo·dificata nello studio dei nostri ca:si e dai rilievi oh·e abbiamo p otuto fare . eulle osservazioni pubblicate dai varii au.tori ·e come chiaramente si può osser''rare n elle tabell·e sottorirportate. Possiamo a seco111da dei risultati ottenuti suddividere i casi in: L eucopenia:

Casi favorevo l i . a)

Casi con 'intens a r eazione ?nidollare. -

Rappresen tano cir ca il 30 %. Sono caratterizzati principalmente da una S'Piccatissima leucocitosj

1

Nel 15 % cir·ca dei casi C1h e ho osservato manca e ·allo -0 è molto mo,d·esta la ~eaz~one mi·dollar1 stimolo che in gen ere si veri!fica ,dopo una :lunga ingestione di :fegato. 1Si O•S1serva cosi cl1e il tasso delle ·em.az.i e aumenta idi ben poco .e pairalleJamente il numero ·d·e i .g lobuli bianc:hi subisce dei rr1odestissimi ·aumenti, cl1e peralitro non ri.portano n1ai il tasso global e ai valori fisiologic i. P erma11e sempre leucopenia, la quale, saJ;vo casi eccezionali, induce ad una prognosi sfavorevole (ve.di tabel1'a IIiI). •


[ANNO XXXV, TABELLA

FASC.

43 ]

SEZIONE PRATICA

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Sorge

2

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Giauni

3

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4

I

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Prima Dopo

2400 6000

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Prima Dopo

3850 7350

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Griva

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I

10

II

11

IV

12

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13

VI

14

II

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29 21

14 13

3

0,5 31 1,5 27

2

1

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1 -

Prima Dopo Prima Dopo

2400 8000

.

I

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1220000 4200000

50 70

1900000 4230000

30

1200000 3000000

O~servazioni

-

85

-

I

1360000 4250000

I ·I

962500 4050(}00

-

-

I

I

I

680000 3600000

19 84

Prima Dopo

2750 7000

1700000 Reperto microscopico normale 4000000

55 80

Moore

Prima Dopo

4800 7200

2300000 4690000

69'

Prima Dopo

6800 7200

1710000 - · 5740000

Prima Dopo

2100· 8400

Prima D 0po

5200 8400

Prima Dopo

4800 7400

Prima Dopo

2700 7800'

»

Thomson

32

I•

Griva e Micheli

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61

Emazie

1670000 3530000

-

1

4500 . 53 68 6600 53 2000 62 6150

Prima Dopo

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8 · IV

16 16

2 .!

62 25 62.5 4

2000 6400

Prima Dopo

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II

30 21

1

2

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4400 8850

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Lencociti

Prima Dopo

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Prima Dopo

3200 4000

Prima Dopo

4000

Prima Dopo

3800 2600

Prima Dopo

2850 4650

Prima Dopo

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3200 5100

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o~servazioni

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I 76

2

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3 8

-34,5 37 3

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I _:

2200000 50 2000000 38

52 1 2,5, 0,5 47

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1560000 27 4220000 66

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49 40

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12 14

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970000 25 1880000 40

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34 45

-

,

47,5 44

19 12

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-

Recid i v~

caso 10

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-


2086

IL POLICLINICO

JYlodi f icazioni qua litativ e.

Com'è .già è stato rdetto la diminu~ zione dei globuli bi.aillchii è particolarmente a ca•

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60

43]

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n,eutrofili. Genera lm ente all'aumento dei leucociti segue un ·aum·ento dei n·eutrofili (vedi grafica I) 1però alle .o sservate leucocitosi non ~orrispondono 1

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FASC.

La cura epat iGa ir1fluenza il comportamento dei

Neutrofi li . -

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i Grafica 1.

irico dei polinucleari n eutrofili. E in questa ma~ lattia 1dove dei rp redetti si osservano tassi bassissimi, a cquistando tale reperto un .s ignificato particolarmente ominoso, perchè quanto più dimi•

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vere neutrocitosi, ma piuttosto una t·enrdem.za a valori fisio·l ogi1ci. I rilievi fatti dai varii casi mi permettono ·di stabilir·e così : 1) Neila m aggior parte dei casi (il 75 %) 1

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./ Grafica Tl.

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nuiti s o·no i granulociti neutrofili tanto più si ha una evi d·ente dimostrazione della insufficien za del t essuto miel\Qide. Vic eversa da m olto tempo i casi di a . .p. p. con tassi ,p iuttosto ·elevati di polinucleari neutro!fli sono considerati a d ecorso ·discretamente !favor evole. 1

polinucleari neutrofili aumen tano di numero senza mai oltrepassare la n orm·a. All'aumento di nurr1ero ·d.ei granulociti n eutrofili corrisponde l'aum ento totale dei leucociti. 2) In rari casi i neutr ofili, do.po una cura a base di Jegato, n on dimostrano variazioni. La massa totale dei leucociti aumenta di poco ed in


[ANNO XXXV, FASC. 43]

SEZIONE PRATICA

.

genere non arriv·a che a cifra inferiore alla norGener.almente 1a 1riduzion·e di numero dei linma (veid. grafica II). fociti è ·direttamente p:r:oporzionale all'aumento 3) Esiste qualche rarissimo caso in cui il nu, dei neutrofili (vedi grafica I) : quanto !Più qu,elle aumentano tanto 1più quE;sti diminuiscono, -essen· mero dei n·eutrofili è alla fine ·della cura infe. do ogni v·ari·azione strettamente conn.essa per riore a quelil o riscontrato all'inizio di ess.a. questi due elementi e non intervenendo (eccezion La persistenza o l 'accentuarsi della n eutr-0pefatta p·er qua:lche r.a ro esempio ,di aumento di nia devono interpretarsi com e fatto decisamente sfavorevole, ·ed j_nfatti i casi ~n cui le anzidette monociti) alcun altro elemento caip81ce di influenev·eni.enz·e furono riscontrate si dimostTarono zare .questo .e;quil1brio. Data la pr·emessa, dato cio1è ch e n ella a . .p. p. il sistema linfatico è in quelli ohe poco o niente trassero vantaggio dal condizioni normali di funzione, concludi-amo dimetodo di \~'hip1p:le. Eosinofili. - E m erito parti10olare di Whi1by cen·do cl1·e il· comportamento d·ei linfociti è a:lla diretta idipendenza del comportamento dei polidi aver richiamato l'attenzione sul f.atto ohe nei morfonucleati (sian essi neutrofili o eosinofili) pazienti aif fetti 1da a. p. p. ·dopo un certo tempo di icura a base di fegato si verificò una netta rispecchian•do il comportamento ·dei secondi l'ateosinofilia. Egli pubblicò infatti quattJro osserva- ti vj tà maig.giore o minore del midollo osseo, la zioni dalle quali si rileYu cl1e dopo un periodo d1 qual cosa •è .quella che effettivamente Ci interessa.;. ai fini prognosti ci dehla malattia. cura epatica variante 1da :1e se.tte alle dieci set• 1 \toriocitt : Non hanno un com1portamento bene· tima!Ile si osserva nel saTugue d e.gli ammalati un tasso di eosinofili variante dai 6 agli 8 eos1- d·efinito. IIn taluni casi aumentano, in taluni diminuiscono, in altri rimangono stazion·ari. Poich·è nolfili p er cento. L'anzidetto autore si riserva là le variazioni in più o in m enò che si verificano ove si tratt a di sta>bilire la causa d e~la comparda parte ·di ·questi elem.entli so,n o limi·t at.e, esse sa 1della eosinofilia. Rico1rdando ' 1p·erò che negli • non inrfluiscono (come già si è detto) ·sui rapporti ultimi periodi di talune forme acute, quali la che intercorrono frra i div.ersi ·elementi della serie polmonite, l.a con1parsa ·ùi eosinof·i l1ia è riconoblan1ca e non crediamo quindi necessario ·dhlunsciuta •come un segn o prognostico favorevole, g.arvici. egli vede nella m ess.a i11 ìibertà degli eosinofili una risposta 1del m~dollo osseo alla vivace stimoDo·p o quanto ab·b iamo s critto ci crediamo autolrazione che con tutta ·p robabilità gli è apportata rizzati idi addivenire alle seguenti dal fegato e quindi tale eosinofilia è i11ter.p retata favorevolm ente. Le mie ossenvazioni perso11ali n on ini 11anno perm.esso di rilevare che in un solo caso un&. mo, 1 ) La alimentazione epatica nella a. p. p. s.edesta eosinofilia, rli poco superiore alla norma condo il m eto do di \Vhippl·e a1piporta modificazio(3 %) . Dalle os ·ervazioni di .altri autori si rileva ni n.ella serie rossa del sangue e modificazioni ·c he in talruni 1casi, rari 1però, questa eosinofilia n ella serie bianca. ' fu osserrvata se,gnatam·ente nel II caso di Zoia, n ei 2) Le variazioni quantitati've ietella serie biancaisi di Song·e e m olto intensa venne rilevata in ca sono caratterizzate da un aumento (nell'86 % ·dei casi) dei leucociti, aumento rcib:e riporta in un caso di Poulton (20 %) . Data la 8carsezza del'le osservazioni non è .posgenere gli anzi,detti elementi ai valo1i normali e sibil.e aid.div·enire a con clusio11i in seguito alla che in certi e.asi ·p uò raggiung.ere •c tfre assai J presenza o m eno di eosinofilia. ·certo gli è che elevate. nella a. P. p . l!'aumento dei polinucleati sian 3) tLe modificazioni qualitative consist-0no· speessi n eutrofili, sian ·essi basofili o eosinofili 1deve cialmente n el .ristabilirsi del qua.dro leucocitario· far 1)ensare ch·e l'attività eritropoietica del mi, com e in con1dizioni normali (aumento dei polinudollo oisseo è in qu,el momento aum·entata anc·h e cleati, riduzione dei linfociti). se esistono spiccate modifica zioni qualitative del4) In qualche caso venn-e osservata una spi~­ la formu.l a l'eu·cocitaJria. cata eosinofilia. nasofiLi: nessuna m odificazione si verifica 5) Queste m odifica zioni sono l'espressione degna di essere m·enzionata. della reazione c·h e il midollo osseo dimostra in Linfociti : Esiste, corr1e .abbi.amo visto, nella seguito a.I trattame nto epatico che è un potente a. ,p. p linfocitosi che è relati.v a ecl è naturale attivatore ·e rigeneratore del midollo stesso. che taJ e sia perch·~. com e insegna il Ceconi , il 6) Tuttavolta che ·manca la reazione mii1do1tessuto lilnfati·co si mantiene i11 condizioni norlare o che essa iè s cacrsa , le anzi·dette modificamali ·d i funzione. :g naturale, data que·sta linfozioni non si verificano o si osservano appena aiccitosi r elativa eh-e con l'aumentare dei granulo- oennate. citi ne·u trofili il tasso dei lin.f ociti vaida dimi7) tLa valutazione del comportamento, sia esso n1J.endo. q11alitativo C'he .quantitativo, dei 1globuli bianchi 1

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II. POLICLINICO

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concorre, assieme oo altri elementi, n el giu1dicare l'attività del midollo osseo e n ell'emettere quindi un giudizio !P rogn ostico. Genova, 5 giugno 1928-VI.

E. O. (23-12-1927). I11dividuo di costituzione sche-

letrica regolare, con nutrizion e e sangui:ficazione ~uona ; stato gener ale grave, sensorio leggermente ottuso, decubito indifferente, lieve cianosi delle labbra ~ disp n ea. Temperatura 390,5; polso di frequenza 90, r itm jco, a pressione media. Respi1Le tabelle v ennero compilrate sui dati riportati ro 36. ·L ingua umida, legg·ermente patinosa, arrossata alla punta e ai 1.m argini. .N·u lla al faringe. :nelle osservazioni degli autori seguenti: .\on r oseole. Alla base dell'em itorace destro, da du e di'ta sot1) AITOFF e LOEWY G. Press e M·édicale, 1007, n. 35. to l 'angolo della scapola, ipofonesi con sfrega1nenti pleurici rudi, in tensi, percepibili anche al2) FIORENTINI A. Policlini-co, ;s.ez. Pr·a tica, ~92 , la 1palpazione. n . 10. L'esam e del cuore n on presenta speciali rnodi3) GASPARINI. Rivista Italiana ·d i Terapia, 19'-27, n. 10. ficazio11i di forma, di volume e di rapporti con gli altri or gani vicini. Nessuno speciale fenomeno 4) GIAUNr G. Policlinico, Sez. Pratica, 1928, n. 10. ascol tatorio. 5) GRIVA 1L. Minerva Medica, 1928, n. 10. L'addorne è di forrr1a e volu1ne normale, trat6) 1LAUGNEAD. Lancet, 1928, pag. 874. 7) MoollE. Ibidem , pag. 878. tabile, indolente. F egato nei limiti flsiologici; la 8 ) POULTON. J.btderr1, pag. 875. milza ~n alto al 9° spa zio intercostale sull'ascellare rr1edia, in basso· non si palpa . 9) SORGE G. Policlinico, Sez. Pratica, 1928, n. 10. 10) THOMSON. Lancet, 1928, ,p ag, 876. Nt1lla di obbiettivo agli altri organi e s isterni . Esame delle urine n egativo. 11) ZOIA L. RCl.$S. Clin. ScientiJf., 1928, n . 4. 12) WHITBY. Lancet, 1928, n. 5450. Nei due giorni successivi (24-25) lo stato generale si inan tien e ·sempre grave , persiste la cianosi delle labbra , la febbre ha andamento contiBIBLIO·G'R1AFIA. 11uo con remittenze mattuti11e di circa un grado , durar~te la notte l ' A. delira; all'emitorace destro CECONI A. Minerva Medica, 1926, Il. 6. MURPHY' W. , MONROE R. , .FITZ R. J. A. M. A. , 1927. scorr1paiono gli sfregamenti, l'ipofonesi risale due n. 16. dita so1pra della scapola e in corrispondenza si WHTTBY L. E. H. Lancet, 1928, pag. 285. ha abolizione del fremito, senso di resistenza alla .p ercussione , éd a lla ascoltazione soffio bronchiale dolce, 'lontano.. Alla visita mattutina del 26 l'A. appare ancora più grave e dispnoico ed accusa dolore alla base OSSERVAZIONI CLINICHE. dell'emitora ce sinistro ove si nota ipofon esi e diminuzion e del fremito e del r espiro. La temperaOSPEDALE MILITARE PRINCIPALE D~ RO~IA tura oscilla fra 380 il mattino e 40o la sera con polso 120 e r espiro 40. Con tinuando sempre le Sopra un caso di tubercolosi 1nilia1'ica condizioni gravi, il giorn o 28 si esegue, previa del peritoneo e delle pleure !Puntura esplorativa, la toracentesi destra e si estr.aggono tcirc·a 800 .'ClffiC. di t ùqui clo tonbiido, ·ema~ pel tenente medico dott. ANTONINO NASI.ASI. tico, che lasciato in riposo si fa citrino, limpido, con formazio·n e di coagulo fibrinoso e deposito Una tra le diagnosi cliniche p iù difft.ciJi che di emazie. L'esame .m icroscopico del liq·u ido fa rilevare scarsi polinucleati, emazie, qualche celpossa occorrere al .m edico 1Pratico è indubb ialula epiteliale, non germi. mente quella della tubercolosi rr1jliare, sp ecie Nel p omeriggio del giorno 29 l ' A. accusa dolore poi quando questa non rivesta una delle classidiffuso all'addome che aJ l'esame si mostra tuche forme citate da tutti i trattati: la forma timido, 1neteorico·, dolente in toto, senza alcun foidea, la forma polmonare, la forma m eningea, pun to di speciale localizzazione; al fianc·o destro si n ota r iduzion e di suono che non si modifica ma si ~resenti sotto forme insidiose, o.scure, o di con i movimenti laterali; l a facies è sofferente, localizzazione circoscritta con grave ripercusma non alterata; 1a lingua t1mida; la temperatusione d ello stato generale. Ogni caso di questo ra 39°,5; il poJso 100. genere a me pare interessante far conoscere, ecl Le condizioni generali vanno sempre 1più aggravandosi; n elle due p leure si dimostra semprè è questo solo che m 'induce a descriver e il se presenza di liquido; ma quello che maggior1nenguente, che ho avuto agio di vedere nella rn i.:t te colpiiSce è l' enorme disten sione dell'addomP., pratica ospedaliera. che è dolente, .meteorico, intrattàbile con riduzione di suono non modificabile ai due fianchi; Soldato F . G., da 1P ietralunga (P erugia), del 2 a l vo diarroico; temper.at1l'ra . sempre continua, rer eggim ento · g ranatieri di Roma, della classe 1907, · . · · rnittente. di professione contadin·o. Genitori vi ven ti e san i; Il mattino dèl 2 genr1aio la temperatura cade n essun precedente morboso persona le. Entra in a 36o,5, ma nulla si rileva di n1odifièato a car.jco Ospedale proveniente dal Corpo, con djagn osi cli dello stato generale che si mantiene sempre grafebbre ti'1oide (?) la sera del 22 dice1nbre 1927. D a ve; l'addome ap,p are sempre 1più tumido e dolen circa dieci giorni cefalea, senso di astenia, tosse; te. La diuresi, fino allora normale, diventa scarda sei giorni 'febbre a tipo continuo remittente con sissima; non edem i. L'esame delle urine dimobrividi di freddo che si r iipetevano tutte le notti; stra pre5en za di albumina e nel sedimento abn on sudore. Alvo diarroico. bondan tissimi cilindri ialini, m olti cilindri iajino· 1

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SEZIONE PRATICA

granulosi, qualche cilindro epiteliale, pochi leuIl caso in esame rientrava piuttosto in una di cociti. La reazione di .Sgambati ~ la diazoreazio- quelle polisierositi acute xaipidamente letali che ne di El1rlicl1 negative. · vengono considerate come una sepsi a localizzaNei giorni successjvi l'ammalato va sempre più aggravandosi, la temperatura oscilla fra 370,6 il zione nelle siero:;e, determinate dai comuni pio* mattino e 38° la sera, la diuresi diminuisce, s.o- geni o dal pneumococco. Ed era appunto il quepravvengo110 lievi edemi alle estremità interiori sito etiologico quello che maggiormente assillava e alle regioni più declivi del tro·noo; 1'addo1ne di- e che non veniva affatto rischiarato dalle ricerventa un enorme e impre&sionante tarr1buro, che di laboratorio, essendo queste riuscite tutte estren1a1nente m eteorico e diffusamente dolente, ftnchè il mattino del giorno 5 avviene l'esito negative. letale. La caduta della febbre il mattino del 2 gennaio La sierodiagnosi iper il tifo, i paratifi e la meli- fece tornare all'idea di una infezione Eberthiana, tense e la ricerca del paraissita malarico sono co1r1pli catasi con una peritonite da penforazione; state ripetutamente negati ve. L'e1nocultura anina la mancanza all'esame, subito eseguito, di uria che negati va. L'ammalato è stato nutrito con alimentazione zona looolizzia ta n ettJrum.e.nte dolente e'd i11 dilf e.sa, se1niliquida a base di latte, semolini, brodi, uova l 'assenza del vomito, la facies non modificata e e succo d'aranci; si sono sorrette le condizior1i sopratutto l'andamento iprecedente di tutto il quagenerali con iniezioni eccitanti ed ossigeno. 1dro· mortboso, f.ece·r o escludere ancora una volta taù1e 1di·ag·nosii. Si tratta dunque di un'affezione che, dopo ur1 Venne en1essa qt1indi una diagnosi clinica sinperiodo prodr·omico di 10 giorni, inizia con febbre a tipo continuo-remittente con grave risenti- tomatologica: pleur'ite bilaterale con versamento 1

mento dello stato generale, dispnea, cianosi; acu- r ematico destro, peritonite acu.t a, nefrosi. tamente si forma un versamento essudativo nellè due pleure e poi anche nel peritoneo, e quindi . R1eip,erto ana;tom1co: « 1All'~p.ertura c1eill'iaddom.e JSri. rinv.i.ene presen za di ili quiido torlbi1do, li1beao n e~ la rnalattia a decorso tumult·u·oso e rapidissimo cavo a;d!dominaù.•e : anse intestinali, speoi1a1mente preci1pita ,·erso l'esito letale avvenuto in venti- 1qrue'lle del .gro·s~ o intesti!llo, ·d:iJstese pe.r co.rusidequattresima giornata, con i segni di una grave 1r.evoù1e 1m eteori1srrno; l!as.se aderenze fifbrino.se fra infez ione , con rapido e progressivo aggravamen- 'le anse ·del tenue e d,el coùon. Il f·egiato so.l lPassa l'.al'c~ta co,sta1e di d:u e dita., to dei sintomi generali e locali specie addominala mi•l za, molle, non è ingrandita. li , mantenendosi la febbre a tipo continu,o -remitiNiumer-0si tUJbe11co1'i mi.liiJari sru•l peritoneo partetaùe e viisoer.ale; grande omento libero . tente con polso piccolo, frequente e spesso dissoN·ei toraioe destiro v·eri&arrnento em·atico abbonciato con la temperatura. dante; nel torace sinistro ,p iccola quantità di esAll'ingresso l'ammalato presentava chiari sesu·dat o lfi:bri1n oso . gni di una pleurite secca destra divenuta poi es[L'esam1e aocruraito di tutti gl1 01:ngani tor.acic·i non dimo1stra .aliterazio•n i tUlbel'co·la:ni recenti; so[o sudati va;. que·sta diagnosi se 1poteva reggere nei n•elle ,g1hi·ando1e brondhiali dri d estr:a si 01&.seflVa primissimi giorni di malattia, non poteva più in n ec.ro si caisie osa s en m I'la1nrrnoil1ianen1to. Non si seguito p er sè sola gi'ustiftcare l'andamento dell~t •r1hlievano tu1be:nco'1i niè r ee.enti, nè di vecchia data, febbre , lo stato generale grave, , la cianosi e l 'af.n.ell: fieg1<l.to, n el1a miiz·a e nei reni )) , fanno 11on dimin.uiti dopo la toracentesi, il so. pr.aggiung ere di fenomeni addominali. L'autopsia cl1iarì in mo.d o luminoso il quesito I.la persistenza dello stato generale grave, l'an- etiologico e rese pieno conto di tutta la complessa ,d amento della febbre (per quanto non caratt~ri­ s1n tomatologia. stica), il sopraggiungere e il predominare d ei feLa diagnosi etiol-ogica, pur così chiara ed evinornen i a{idomin ali potevano far pensare ad un.a dente dopo l'autopsia, non si era fatta, perchè la febbre tifoide, diagnosi con la quale l'A. era starnalattia così capricciosa e poiimorfa, aveva as · to jn viato all'oSJpedale. E la ilocalizzazione ple11- sunto un quadro diverso da quello che si è soliti rica iniziale poteva anche giu·stificare una di vedere e che è descritto, quadro pure conosciuto, quelle rare forme descritte sotto il nome di pleu- 1per quanto raro. Non poteva darsi importanza ecro-tifo. ~1a tale diagn o.si veniva contraddetta dal- cessiva alla cianosi ed alla dispnea in quanto la l 'a5senza assoluta di tumore di milza, assenza di pleurite bilaterale e la successiva peritonite baroseole, e dalla en1ocultura, agglutinazione e dia- sta vano a giustificarle. La temperatura, che aveva assunto ur1 andamento irregolare, non riferi.zoreazione negative. I segni nettissimi di localizzazione .p leurica bibile a qualunqu e a ltro tipo; il pol·so, che era stalaterale e quelli peritoneali rapidamel)te susse- to di frequenza piuttosto alta r ispetto alla ternipe. guiti, facevano escludere l a tifobacillosi di La.n- ratura, avrebbero pur dovuto orientare verso la douzy caratterizzata, come l 'autore .stesso seri ve, diagnosi esatta; ma questi purtroppo sono sintoda << toxiemie pa r inpregnation de tubercu1ine, et mi elle, isolati, diventano così vaghi e malsicuri non par efflorescence tuberculeuse ». che n on sempre ci si p uò fare affidamento. 1

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Sarebbe stata utile la puntura del peritoneo P. 5endo la n1an ifestazione della inedesima esplol 'esa1ne del liquido torbido estratto dalla cavjtà sio11 e bacillare, siano indip endenti fra loro. sier osa, così infarcita di tubercoli miliari, a vreb- ' A. pr jma vista . parl'ebbe che esi&tesse un netto be quasi certarnente fatto rinvenire i noti caratte- cor1trasto fra la sindrome clinica e il quadto anari citologici specifici dell'essudato e i bacilli di toiuo-patologioo. Clinicamente infatti si è verifiKoch. cata p:rtma la plet1 r ite destra, poi la p·l!e•u rite si nistra e, solo dopo due giorni da questa, si sono n1anifestati chial'i sintomi di localizzazione periIl caso ha un certo interesse anatomo-patolo · ton eale; anatomo-patolog·icamente invece quegico. st' nltirr1a appare di data più. a11tica che la pleuLa tubercolosi n1iliare, 1più .frequente nei bam- rite in quanto elle, mentre si riuscivan o facilbini, è tutt'altro che rara a riscontrarsi negli 1ne11te a vedere sul periton eo ad occhio nudo dei adulti. E ormai nozione conosciuti·s sima e da tutti tubercoli miliari della gran dezza di un grano di accettata che le popolazioni civili si tubercoliz. rniglio e più, nulla si vede\·a a carico delle pleuzar10 quasi fatalmente nei primi anni della vita; re; ma non .si ipuò escludere che l 'osservazione il processo tubercolare volge spessissirno verso rnicrosoopica avrebbe fatto Yedere anc.be lì dei la guarig·ione e verso il silenzio assoluto di ogni tubercoli. sintorna clinico e questo può durare anche per Esiste\·a dunque una differenza di età fra la tutta la vita delI'individuo. Se però intervie11e localizzazione n el peritoneo e quella nelle pleure. u11a causa qualsiasi che diminuisca le resistenze .t.\ q uesto proposlto è bene ricordare che in georga11iche (indebolimento, pregresse malattie, sur- nere le differenze di età fra i vari noduli miliari rne1iage, ecc. ), il processo latente può risvegliars1 sono . del tutto in significanti e ciò dimostra che e diffondersi. un gran numero di bacilli deve avere circolato . La esplosione della tubercolosi miliare avvie- nel s.angue in un dato momento; qualche volta ne 1p er via ernatogena per il riversarsi dei baoilli però, anche nelle forme acute, si osservano deltubercolari nella corrente sanguigna. le nette d]fferen ze nella dimensio11e dei singoli I bacilli vengo110 così disseminati dovunque e tubercoli e questo può dipe11dere o dalla cli versa là ove si ferrnano · determinano la produzione d i natura degli o-rgani colpiti o da diverse immisun tubercolo miliare. sioni di bacilli n el sang·ue (.t.\sch off). ~el caso Sono però co11osciute e descritte tubercolosi rrii in esan1e non si può pensare alla prima itpotesi liari parziali in cui la disseminazione dei tuberappunto per la ug·uale natt1ra delle sjerose colcoli si riscontra solo jn un dete.r minato organ o pite; bisogna perciò ammettere che dal focolaio od apparato; ed in uno di questi quadri può rien- glandolare primitivo siano partite diverse gettrare il caso in esame che si può considerare ap- tate di emboli batterici che, seguendo la correnpunto co1ne una tubercolo si miliare parzia le del te sanguigna, sono andate a localizzarsi in punti peritoneo. ·diversL l\1a qui esiste,rano pure altre lesioni sierose di D'altra parte in una tt1bercolosi miliare, lesionatura tubercolare. Quale il ra,p porto d'interdi· 11i addo1ninali anche diffuse possono passare ' pender1za fra esse? Non è facile dirlo. complet-01nente jnosservate e p erciò il contrasto l":: risaputo che da determinate glandole linfa- 11otato è più apparente che reale. Si può infatti tic he intratoraciche e dalla pleura diaframmati- pensare che nel granatiere, già precede11temenca possono t bacilli tubercolari, come le polveri te tubercolizzato, il surrnenage della vita militae le cellule di tumore, penetrare nelle vie linfa- re abbia determinato la riacutizzazione e la diftiche intraddominali e nelle g'l.andole linfatiche fusione per via sanguig·na del p·r ocesso tubercoparaaortiche. Sicchè n el caso in esame p otrebbe lare la teni e n elle glandole dell'ilo 1polmonare deessere .accad uto che, da una preesistente pleurite, stiro; ic he una prima poussée batteriica s'i:a andata la Jesior1e tubercolare attraverso i linfatici del a.d infettare il peritoneo ed altre successive poi diafrarnrna si fosse diffusa al peritoneo. Ma que- a nche le pleure senza che però vi sia stato il sta via è più 1propria delle forme ad andamento tempo alla manifestazione macroscopica di tucronico, e nel caso in esame la anamnesi è muta bercolj miliari in esse: cl1e la localizzazione peritoneale sia rimasta in primo tempo clinicainen. al riguardo: il malato è stat o 10 giorni ricoverato all'infermeria senza cl1e il medico scoprisse te silen ziosa ; ma che in segt1ito,, essendo questa Ja minima localizzazione pleurica, il decorso del- più grave di quella 1pleurica, sia diventata e\'iùenla 1nalattia è stato acuto, e rapidissimo il susse- tissirna, sino a dominare il quadro sinto1natico. La tt1bercolosi miliare può Yariare grandemenguir si delle localizzazioni tubercolari nelle varie te n ella sintomatologia clinica a seconda degìi orsierose. ' Più logico è ammettere che le lesioni, pur es- gan1 maggiorn1ente colpiti, e, con1e tutte le malat1

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tie da i!lfezione, .d ue sono i capisaldi che dominano la scena: . l'agente etiologico ed il terreno organico; dalla maggiore o .. minore virulenza delI'u110 e da:lla diversa !l'eazion:e de1l'altro, dilpendono poi tutte la varietà delle .sindromi cliniche, varietà ehe nqn è inutile conosceTe per la . di agi) osi, la prognosi e la terci:pia esatta. In una di queste varietà rientra appunto La sindrome clinica presentata dal granatiere, sindrome interessante per lo speciale andamen to clinico ed anatomo:-patologico. I miei più v1v1 ringraziamenti al prof. Antonio

li>ioni5i, Diretto·rB dell'Istituto ·di Anatomia Patologica della R. Università di Roma, che ha voluto consigliarmi e rivedere il presente lavoro. '

NOTE E CONTRIBUTI. .

Sulla presenza della '' Stegomyia fasciata'' nell'Italia meridionale e iu Sicilia. I

L. LA FACE e G. RAFFAELE «ehla .Stazd.o·n e Slperimentale per la Lotta Antimafilrioo a Rom-a .

La ,p resenza del1a Stegomyiet fa sciat a, il ; noto vettor·e d ella f.e•b bre gialla -e del dengu·e, era stata già ·da tempo segnalata in alcune regioni d 'Italia. N·e lla ·pregEW-0le mo:ao.g rafia del ·Fiicalbi (R,evt· 1

sione si'stematica della famiglia delle Culicidae europee, fir.enz.e 1896) è riJportata run'•accurata ·de-

sol'izion·e ·di qu1est·a zanzara, chi·rumatJa da'1'1' autore Culex elegans. Il Fti.calibi rilferisce ·di aver trov·a to la suddetta specie .a Pisa, Li\TOrno, Firenze, Napoli, in Sa:ride;gna, in Si.c ilia. In segiuito la S. fasc i ata veniva ri:scontrata dal Piras aniche in ILiigu·r ia. Era i1gnoto finora se la z,anz·a ra suddetta lfosse presente n ei paesi costi•eri d·eil'Italia m eridrionale e, p er la Siicilia, se fosse frequ·ente lungo la costa orientale dell'isola . In saguito al verificarsi 1d ella recente epidemia di d8ngrue in Grecia ed in vista del pericolo di una possibile introduzione ·e •dilfifh1scione della malattia in Italia, a motivo d ei f·r equenti e numerosi scambi fl'a i dru·e paesi, la Direzi-0n.e d!i Sanità Puhblica ci dav a in!Carico, ne'llo scors·o settembr·e, di c()[Ilfp1eire I'iioorche iS'Ulla S. fasciata ed eventualm1e.n te su a·ltre forme sospettalbili come v·e ttori di dènigue, nell·e r egioni citate. Uno di noi (1L a Face) ~·en0eva qiuindi in esame le città di Bari, Brin·disi e T.ararito; l'altro (Raffaele) la costa orienta:le della Sicilia -e de}la Cal1alt>ria. .I n seguito alle riicer.che fatte a J'arant·o e a Bri.n·disi tria il 13 e il 23 5ettembre, La Face ' poteva a·ccertare la p'1'esenza della S. fas ciata ne1'le due città e il 24 settem1bre ne dava comu1

nicazione alla Direzi.one di questa Sbazione , che traism etteva im.mediatamente la notizia alla Dir ez·i·o·n e ài Sanità. La Faice h·a riscontrato che la S. fa sciat a, ben1cbJè soairsa nurrneri1camente, almeno nella stagione attuiale, è diffu,sa in ogni quartiel'e d~lle due città, 1seb·b ene più aJbbon·d ante ln altcune zone. ·Così a Brd.1n1disi è più frequen te nelle case d·ella 1ocali~à Perrillo in prOtSsimità del porto; a Taranto, le catture più :niumerose so.no state eseguite n elle cootraJde Salinel1'a e. Tamlbuirri. Successiivamente La Face ri1scontr1ava la S. fa sciata ~n1che a Bari, ma m eno dif:fUJsa che n elle due ~reced.enti oLttà, e sopratutto 1im11tata <Vd un quartiere, que'l1o del Littorio. La F·a ce ha potuto confermare per le 1ocal1tà studiate le abi1Juidlini emin entem,ente domesticihe della Stegomyia (non l·l e aJbitaz1ioni ·e 51pea'Veindo~a riiscontrata . ch·e ne1 •Cialmente nelle stanze da letto), c~e pure la .grand·e tendenz·a d·ell:'Looetto 'a pungere anche di ·giOtI'!lo . 1

N·e1lo stesso tem'P-O Raiflfa ele adcertava la presen za in quantità notevoJ.e della Stegomyia n ena zona nord della città di Gataruia, .rinv1enendo a:n.. che <Vbbon•d·a nti foc olai 1M"val).; trovarva la specie ·an~che a ·Siracu·sa, più scarsa numerricamente, ma. diff u"Ba n ei .v ari quartieri d ella città. Ad Au1g.u sta, .a Len tin i, e in a ltJre località 1c ostier.e RJa.J'fae,1e non :h a Ti•sicontrato i.nd'ilvi1dui di S. fasciata e Io· stesso risultato ha ottenuto per la Ca1abria nel tratto di ·c osta c·h e si estende da Branca1eone a Bovalino. Qua lch e esemplare di Stego.myia è stato catturato a Taormina. Anche Raffaele ha confermato le abitudini domestiche della za;nzar.a in que5tione. Afp1biamo ritenuto opp0trtuno . -dare qu.esti breVli cenni preliminari s ulle nostre ricerche, riservandoci di f ane in appresso u'lteriori coon1lliioa.z.ioni quando sarà completato l'esame tuttora in corso d·el materli:ale da noi raocolto, coonpirenidente oltre l•a S. fasciata, altTe forme di cuticidi.

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_.. Importante

pubbli ~azione:

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Prof. CARLO BASILE Di'Ploma.t o in medJicln a. tropieaJ.e a l Roya,l College of Phdsiciams .a.. Surgeons {Lcmdra) - Libero docente in P.a.ra.ssioologia • R. Climdoa. Mediaa. di Romei..

Diagnostica delle malattie parassitarie Prefazione del Prof. VITTORIO ASCOLI Direttore della, R. CUnJioa. Me<Lioa. di Rom a,.

Un volume nell'i&anlPio form..a.to delJ..a. noetira, Collame. M!81Il·U ali del u P oliolinlioo •, dJi paig. XII-262, eta~aito su carta E' mi(patiinata oon 18 'talvole nel testo e 91 fl&'m'e intercalate, più 2 ta,vole a. oolori fuo.rd testo. Presso L. 33. Per t no.stri a.bbQfJJS.ti sole L. 2 9, 7 5 ill porto franoo. Invia.re V.agli-a postale aJl'editore LUIGI POZZI - Via Sistina, n. 14 - ROMA.


IL POLICLINICO

CONFERENZE.

[ ..t\.N~O

XXX\', FA C. 43]

1SupeITTficie € può quin·di passa.re in quelle del suolo e soipra a1c Jni alim enti. E data così, per m ezzo di v.eicoli dirvel\5i, la po&si,b ilità di inif·e zion i di.s tanziate nel tempo e n ello spazio dalla sorige11tr, ci-0iè dall '1u omo malato o portatore di bacil1!i.. ·Ci~S'cuno di questi CJaptisaldi merita una p.a rticolare v1a~utazione a cui a ccen·n erò • 1P er quanto riigu·a .rda i:l valore 1etiio1lògti100 del ba1Cillo ·d el tifo, le nuove idee SIUiSCita.te dalla po.ssiibil.ità di una f~se uLtTami!c-ros-coipic.a, a vrebbero un'indubbi·a rtpercu·Si&ione sui corol'lasri terape'llttici. Tralascilando la di-scussi-On·e scientiifica e consid·e irando soltanto l'importa·n za pratica . della questi,on.e, è anzitutto da osservare CJhe la forma fiJtrabil1e, even t ualmente esisten te n ehl'OTganismo o n e1l '.arrnlbiente non aYrebbe un'jmporta·n za maggiore 1che la non filtra1bile n ella propa,g·a zione dehla malattia. L'esisten za d ellia. form·a filt:ra'bjle spd·egh er e.bbe ' i ris"ultati ne1g ativi che si han110 ne1la riceflca del bacillo n 1el san1g·ue e nell·e feoi. O>ta, ;peT quanto rigua:rida il sangu e la r iJcerca fatta n ei primi giorni ·e d ev·oo.tualmente riip·etut·a dà C}'U ai8i S em,p r.e ris u J.iootJi po.siti'Vi: per le f.e ci è 1be.nisì vero che i ris ultati son·o sp·esso ne.g'aùi.Ni, ma è da osservarsi che tale e·s ame il aruale . i1on ' è mai ;positivo pri.m a d ellla 2a.3a settimana, 11011 può aver valoire coon ~ diaignosi precoc e, la 1più valevole ai f.ini del:la proifilaJS:Si. De~ r.esto, n on v1 è b isogno ·d i r tconrer e alla f or.ma fiJ.trabile p er s pi,egare l'insuicoesso degli esami delle feci, basta p eTuSar e al numero relativrum.ente scarso dei ~'.)a­ ci1li :d•el tifo, in rapporto a·l lo stro.g·ran,de numero d ei g·ermi volgruri ch·e vi so·n o commisti . 1

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La p1·ofilassi della t•ebbre tifoide (1). (:D. DE BLAS I. I I Congresso riazionale di Jg·l erie).

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La profilassi del tifo (intendendo designare no11 so'lo l' i11fezione da bacillo eberthian o, ma anche da paratifi) ,è inscindibile da vasti ed ardui prohlemi di igiene ur.ba11a e riu.r ale, 1qiualli il :r.J1~an amento liel suolo e d ell'aibitato, l'apiprorvwigioname11to idrico, le fOioonatJUre, la vigilanza anno11aTia ·n ei luoghi di produzti.-0ne , di Bm etrcio e di consu.m o. J.n questa r elazione, ohe h a oarattere generale, non inten·do trattar.e ·d·i tali argom,enti, an c1h e e s0tpra tutto p erch1è vi sono delle norme <li prafilass-i, p·er così dri.re extra.tiecn ioa, ah& costi.tui:sicono il perno della lotta contro il tifo e non ·h anno vi•n coli n eciessar.i con le g·ranid·i oipe·r e ed attività igienich·c su nominate, ma fan·n o parte di p e·r sè stesse. Di queste inten,do parlare, ch e sono nooeSOOJria e propo,r zionat·a corni1ce d·el <ruaidro : pr.atich·e quottdiame di d.:L:fesa c·h,e o,g ni cittadino può eseg"llire, mezzi sip eciali di protezi1on e che e•g-li può .aic•cettar-e da lle m·ani dei competenti. 1Non mi nascondo ch·e tali no.r me di iPr-Ofilassi, pur ~ssendo .semplici a dirsi , sono di diffica1e attu·azd.on-e !Pfatica, se'blbene con la b uona v·olootà e l 'illuminato spirito di di1Sci1P1lina che caratterizza la nuova era p ossan o s uperarsi le t:i.ff,i coltn cl1e si i·TI·con t1;a110.

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* * * La:sicia;1no da parte le que$tioni anicora avvolte 11e1lc teneb·r e e partiamo 1dai oa'Pisal·di quas·i uni' 1 ersa1mente riconosci uti. 1) La caiusa monbiigena 1d e'l ti;f o è specicrica, il l ·acilJlo del ti1fo. 2) Unica sor·g e·n te d 'infezion.e è l'uomo, sia 1naì1n.to ·o conval•escen te, sia guar~to da po·chi m esi .) da molti an11i (port?,tori. temporanei e cronici) : ed anche l'uom-0 sano cl1e ospiti ed emetta bacilli ,c.peoifici, sia cl1e poi n e amma:lii (p ortatori precoci) sia cl1·e r esti ind·enn e (portatori sani). 3) Il ba:cillo del tifo, eJimin 8Jto dal1l'uomo p·er le rf·eci e le. urine può conta11nin a l'e a lt-ri uominli c1 i rettamente, o per m ezzo di o@getti di qualuncru·e 1!atura ·dia . liui o per lui u sati: son o i contagi dt· retti ·ed . i mediati entro l',arrnibito del focoliaio. . 4) Il bacillo del tifo.• comunque elirrrui.nato, p er- v]e·n e o prima o poi n el s•u olo e nelle aoque di 1

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(1) Puib·b1l1ichJ.amo qui, 1Per g-entile con oessione clell 'O., un sunto della magistrale co1lif erenza te· r1nta ::t Bitume ·da·l piI'o.f. De B·ta.si, •direittor e à ·eill'Istit.u•to 1d'~gi1ene d eù:la R. Università di N1rupoli. La conferenza verrà pulbb1icata integralmen te ·a cuifa drll'A ~. o.ci.azion e ]t.a1iana fascista per 1']1 giene. 1

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I VEICOLI DEL TIFO.

Sono, come è noto, f•r a i più im'Portanti: l'ac1qiua, il latte, i fru.t ti di mare e le veT1dure cru·d e. Sull':irrnportanz.a del latte e più ancor.a del'l'aie;qua, vi sono oipi.n iond discordi ed estreme, da coloro ch•e ia tal1i veico'1i attrib1lliscono quasi ogni !:)sa cer.bazione endemica fino a quelli c-he quasi negano loro ogni p ossi·b ilità di cagionare infezioni. ~on mi associo alla Qpinione di Friecll>e:r.geT, secondo 'Cllli l'élloqua ed 1Q latte Bono del tutto inco1peivoli: 1'una .e ll'altro poissono dare il titfo, sebbene sia ·d a -ri tenerisi che tale ev-en to è, ill g·e nerale, poco !frequente p er il latte e piuttosto raJTo pe·r l 'ac·q ua. 1E siistono inconfut abili prove c:ìi ep:id·e mi·e provocate •dlall'a oqrua o da;1 iatte: trattasi specialmente di ·ep:iJd·emd e v•erificantl'si fu·or i deltla stagiorie del tifo, aa •qu.a le coinJci1de gen&a1m·ente oon l'estate e l '1 autunno. Invece d ev·e co1nBidera:rsi come un'esa1g erazione l'imputa.ir e all'acqua semprre e d ovit1ique 3.e esacerbazi-on.i sta.g ionalj, arich·e quando apipaio·n o strao1'diniaa-ie. •Quanto ai f rutti di mare, è avvio che si possa 10oncludere p er la lo·r o tmportanza, quam.do :


• [ANNO p·a~chi

xxxv·, FASC.

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S EZIONE PRATICA

di coltUJra si trovino i11 pro&s.imità di fo gne

od i frutti stessi ~i t en gano tm.1neTsi i11 acqua contaminata, ma a·d 01gni modo il lor o si-g.nd.!icato epi·dem·iologico è limitato e · ben s·carso in coofronto di altrJ. E)SeJ~el'lata è sta·t·a a11ahe l 'irrupontanza ·d€lle ver~ d'u re crude . L'O. non n·eg.a la possj(bi!lrità che es·s e sian o cau1$ a di qualohe caso 1di tifo, ma bi~o1gna disti.n guerie la sempld-ce posisibi•l ità dalla flf e1qruenza; ora le verdure crude ra1Pipres"entano uin veicol o di min.i m·a frequenza, com-e è dùmos t·r ato anche dal fatto che la mortali·t à p·er tifo a Naipo li, (-OoYr. si fa lar.go consumo di ver•drure crude) è minore che in a ltre città dove tale cons·u1110 è li· mitato . In c omip'lesso dei quattro ' 'eicoli con&ird erati, quello delle verdl1r-e crude è dJa r1ten er$i di una frequenza ·quasi e\raine1s ce11te; i f.rutti di ma'l:'e h anno ·un 'i.miportanza ch·e Si i.tmita a pochissime città ed a ·p oclli•SrSimi cittadini. L'aioqua interviene r arain1·e nte e soltanto jn poc·h i 1'uoghi circoscritti: il 1 atte figura con una fr equenza ma1ggio-re, ma pur is emp•r ·e pi·c cola rJ!Stpetto ad alt·ri mo:di dj tra1

smi~~ioine.

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minati. U·n solo malato di tict'o può dunqu·e gen erare altri .m aJ.ati i.n breve sru ccessione ed altri ancora do1p o esse re gunrlito; e giene·r·a altresì portato1ri sani che pO$SOno rimanere tali fino a c·h e qualche i·gnota concarusa non f.accia ammalar·e ancthe noro. 'T·rattasi però &ern·p re di po ssibil·i tà non di f·atti i1ecessariarnente c onis eg'U enti, i11 cui entro.no in l izza i ·d•u•e i mipo·r tanti fattorti. della virulenza d·e l g enm e e della recettività, o meno, dell'organismo. La 1dep!l'ess·a r esi.s.tenza di qu·est'u ltimo è molto i.rniportante per spiegare la r ecrudesce•n za s trugionall-e del t1Mo. •P er quanto riguarda i portatori la maggior 1p arte degli arutoci dà il raipporto dd. 2.51-3.38 di por tatori p er 100 malati; eifra eviden temente di molto inf eiriore alla realtà. La du'fata dell'·elimin.azione :dei baicJ.l'lti. de:l tiJfo è tV.a1ria ed arriiva a:. 3 1/2 anni nel 9 %. In un ca so osser vato dall'O. la. cistitf•el1l.eia ais1p ortata cJ1:iirurgioann·e·n te c onten iervia bac-illi d•el ti·fo, e qu e,sli si trovavano a;ltsreisi i1e1 •n ·u cl eo d ei p1iù gro&S~ 1cia:iJco['i j.n esis a co.n .teniuti : ora la paziente aveva avuto i1 tifo 28 anni primar Se vi sono ,p e,r ò dei casi, anche tra@i~i. di tifo trasme sso dai portatorrj, non è da riten.ere dh·e· tutti 1siano in grado di contaiminare n è che tutt e le p er sone cont.amin!a te si amm·alino, sicch·è al- oune, a ioro volta, possono diventa r e portatori. B alla 1p OS$tbi1ità di rapporti occulti fra p·octatori e sani c•h e si dovrà pensa re di fronte a c a si di tifo inesipli1ca1bili. ·L ',O. fa poi la disti·nzione fra i portatori ero-· niCi, n·ei qua}i il gerim.e d el t tfo si annida (n el1l1a crsti'f el·l ea ) p er un plfoc.esis o patologico ed i portatori sani , in cui il g erme n on fa cl1e u·n se·mpl.iJce· ·pai&sagig1io a ttravelìso l'intestino senza moltiplric1a.rvisi. So·n o ap,p unto questi !Portatori sani ch e costituiscono il contingente inizia1e delle r ecru-· 1d·esc·enze staJgiontalli. Oig.n i ca so di t jif o dà ori.gine a d un groppo di poirtatori i qruali , qu ando si tJratta ·di s ta:gione non propizAe., si J.iibier.a n o, per· la méllg.gior parLe, dei bacilli; a:l sop ra1gigiu nger e invece dei calorii estivi il grua_:>1p o d egli i!ldiividu t i .quali si ammalano diventa m·a gg iore c he quel[o degli indilvi1d ui eh.e r·i•m angono portator i sia p er l'aumenitata virulenza dei genni, sia sop r att;utto p e·r 1a dimdn'Uita r e.siistenza d·e1l'or1gan ismo. Con-1dr.i.zi0Ri aJ1a'lag1h.e si vie:riificano n eùle tru1prp·e dura.in.te le gran1di m.ariavr·e, p er eiff etto di fa ticl1e stsr.aor dinairi·e e di m'lltate condizioni d'i vita . 01.tl'e ai disturbi d el·l 'iintestino e del fegato , più faicili a·d a'Versi nella staigion·e calda, com e ci insegn·a. Ja f1i~iapatologia dei paesi ca ldi , e ch·e fa cilitano l 'attecchimento del germe, hanno grande· imrportFinza le mosche, ol1e sono un temibile v ei colG ·di trasmiissione d el tifo, com·e si r ile,ra da . n'tlmerose e note esp eri en ze, da d·a ti statistici , n on ch è, secondo l'O. a n1cl1e d al fa tto ohe la m or bosità.. 0

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ALCUNI DATI STATISTICI. L'IMPORTANZA DEI CONTATTI. I PORTATORI .

B interess-ante conoscier e la quota s pettante, 11ell e stat:LstitOh·e, aig1i accennati veicoli ed a.ig·l1i all·t ri n1odi idi trasmi·ssion·e. Dai dati raccolti n el 1912 dafila Sanità pl1bblica t edesc a r:Lsulta che $U 10149 easi, 1'oriigd.ne ipotè es ser e rint raociata so1t·a nto in 2475 (cj.r ca l1a qua.irta pa~te) ; fra questi 399 furono attr·ilb1uiti aùl 'a cqrua (1/6) , ,300 (·1/8) a:l latte, 1t41 (1/17) ad altri alimenti. l n tutti gli altri caisi , cdoè nei 2/3 del totaJle, fu dimostrato il contagi o di retto o medi ato. Sru una s tatistica , pu·re della Germania, più omogen.ea P'ercfh.è fatta da un s·o1i0 arutore e sempre con gli $tessi cr·i teTi, risultò c·h e su 1397 casi, 2 e:riano eta att ribuiflSi all'-aoqua, 59 u1 latte, 22 a,g1i altri alimenti; n egili altri 1315 (99 %) Si trattwva di contagio diretto.. Pur •senz·a applicare diJrettamente tali risultati ~1 nostro Pa:ese, è ·d·a ritoo.e ris.i ohe anc h e d.a noii i casi di .contagio diretto o med·i at 9 siano pr.epond e·r anti • L''in&ieme CO.$picuo dei casi, che spuntano più o m·eno n'tlmerosi intorno ad o.g ni foco1aio, cost11iuiscono il .gram .quadJro eipi,d!em1io101gi co· d·e l ti•f o : ·esso T1a1~prooenta non tutto i'l bersaglio, ma certamente il centr o su cui dobbirurno mi•rare allo scopo d ella protfi1assi. 'Dutti SaJP!pi·a mo i p er ncoI.t dei malati e dei convalescenti di tifo rper coloro cl1e li assistono o li accostano, p-er coloro che n,azzicano per la casa e, più che mai, p er le loro famiglie, per i coinquilini. P er i coli diretti, p e·r con~tto ed i[}diretti per m ezzo degli 01g1 g etti conta1

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IL POLICLlN !CO

per tilfo de'lle cliaissi sociali éllbbien.ti o pov•er€ è la stessa, ~pipunto perchè le une e le altre espo·s te .allo stesso fatt o·r e comune, le mosch.e. ·R iassumenido quindi, si p1uò dire : 1) La più impor tante e frequen te sorg ente d '.i1n1'ezion e è costituita dai malati e convalescenti .(ti tifo. 2) I portatori terrupotranei e cronici ·d etermìrnano ni1ovi contagi, m a c on una fre.q uenza di gran lung·a minore ri·&petto ai malati e conv.a le-s·c enti. 3) Le prime manifestazioni starg ionai·i sono date ·da qiuai portatori sani in cui la r eststenza -ovga nica si affievoli.s·ce sotto l'influenza di fattori .estanni con ricorrenza stag·ionaJ.e. 4) I portatori sani, eh.e così arrnmal·aron o iaJ princip io della staig~ion·e, determin•ano i primi fo.eolai della recflu·de.sicenza ann11ale, dai qual·i, p·er successivi colillcatenaan·enti, si pro1ducono ·n uoivi malati, nuovi con'Va1'escenti , nruovi p·ortatori. 5) DuTante la stélJgione eistivo-autunnale , le mo1s c·h1e rapp re&entano il più imp orta.mte v·eicolo d 'i111f ezione. Indu-blbiani.rote vi sono in queste af.fermazioni dei punti, che vanno chiar iti, cQIIDe è quello ·d e11le influenze stagti.cmali, per concorde stuc;lio di ba tteriologi ed igi. enistJi. 1

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LA PROFILASSI GENERALE. ,

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D a qua11to si è d·etto, aipp1are che oaiposa1do 1della proifilassi rimane l ' iso~:aimento d·e l malato, intziato a1 più iPreisto, manten.u to con ri,g ore in locali iprotetti contro le mosch e ed ir1te.gr.~to da un servizio cont:Lnu.ativo ·d i di'$i· nifezioni e da misufle pre• cauzionali p·e r le pensone dd assistenza e di famtgùja. Enoruni sono le 1difficoltà in questo campo, ma d.l in:Lgiio1r consiiglio è d i attJuar·e firatta.mto ciò .che è posstbille : qualche su1ccesso si raacoglie f..emrpre. Piri·m a diffi1coltà è l:'·a ccer,tamento di.agnostico .precoce, che non si fa qua:si mai per pareochle ragioni: il medico è raramente chiamato sul 1princiipio, ed anch'egli ~1Pera in un prrimo temp o ·Ch·e si tratùi di f.eb·b ri pwssegger e e non pr()-. pone subito l 'emocoùtura, la qua.le è MlCOTa p oco dif1usa fra noi; inoltre i portatori pirecoci possano anche contagiare nel p e·r iodo di incu1bazione qu.ando s ono ancoI'a a;pparentem ente sami. L'istituzione di adatti labor.a.tor i di· igiene faciliteT·ebbe Ila emocu1l1tura; n·ecessritta pocò una forte ~esa, .mentr.e rimane a viI11cer e le r tl1 uttanz·e d eii fami•gil:iari, ciò clb:e &i ,p uò ottener.e soltanto con un'attiva e d ef,fic:a·ce edruoaziione i1g ienica. Ad oig ni m·odo, se non p·reco ci~simo, l 'i.s o1amento p·u ò farsi albba...c:;,tan~a sollecito. Es.so deve esser e rigoroso, ipiroposito arduo C'he si può rag.gti.ungere pienamente soltanto con il trasiporto d el ma·l·a to a. specialli pa;digiioni 0sp·ed,alteri, ch e incon tira 1

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[ANNO XXXV,

FASC. 43}

evidentem ente molta ri1'u tba nza da parte delle popolaZJioni. Ed an'Che qui è questione di educazione de]l•e masse. L '·:ilsolarrnento a do.ini>eilio può es.seir·e rllgoros~ mente attuato soltanto in al•cune CaJSe, m·a non ,p er questo do'bJ)iarrno rilniunz'iiarvi. In qualunque caiso , il m edico ouranite può ongianizzare un modesto ma effi·caoe swvimo di . disinf•ezione continu:at.iJva ed isDr~e i f·amilgliari nel'l'operia di assiistenza, ·n·ell'uso dei disinfettanti, n·el~·e precauzioni 1per la pro.p,r1ia i·n co'lumità. Ancora una volta ci trovia;mo di faccia un problema ooucativo ed ·hl suacesso n on p otrà di!Pen,der.e dhe dJa.l.l1a consaipevo1ezza d ei medtilci e da.i l'edUJcazione igi-enica d~ ,p opolo, fedelmente al1~eate. I portatori costituiscono la seconda sorgente di i nfezione che, pure esse'!l·do molto meno frequente "della prima, n·o n cessa di esser.e importante. ·Le miJsure d 'isolam·ento che si fanno ait torno al maJlato hanno fratt·anto l eff.etto di ridurne il nume:ro: •per i portatori co1nv·aiJJeiscenti, basterebbe trattenere i guariti in a;datti convaloooenz.iia:rii per la durata di due ·m·e si circa dopo l'entrata in convale·5cen za. ,Ciò € invece imp.ossibile per i 'Portatori oronioi per i quali E\arelfue a n ohe assai mal1a;gevole l o scovam ento. Sarebbe già sufficiente og.g i riceroare ed tso1are i p{)lrtatori fra i gua· riti dii tifo n egli ospedaQi (oivil·i e milita ri) e nelle grandi comunità. Di particolare freqiuenza so110 le donne portatrici, che sono in r~pporto di 4 ad t1n ,pO'ftatore m.ase!hi 0. Si com1p-venc1e J'impossibi1ità di isolaTe le portatrioi, maissai·e e donne idi ~casa, ch·e sono tanto più perico}ose perGhè amman.ii&cono i pa:sti e ,son·o quillldi tanto più esposie .a. contaigiare gli alimenti. La contaminazion.e è po,ssi!bilie p·er le mani che, dopo il soddiJSif•aicimento idei btsogni cor,po1'ali portan·o ader.e·nte un rrasto1i.n o microscopi·co di feci od una fl'lazione di goccie d 'urina. Le m·aissaie, t01rnando daflla la·i rin.a ~n ou,c ina talora n on si lav.ano i.e mani, o le lavano male e le asciu1g ano poi nal .canovaccio idi cuc:im.a , senza di.re poi dei contatti multii,pli ·con i otbi, mentre le mosche portano i baci'lli daJle mani, d·a·l canovia:ccio aii cibi. Anc·h re l'estrema pullizia del cesso è n ecessria, pO'ich1è una mi· niima trwccia di dej ezioni è su:ffici•ente per attirare l·e mosch1e. • Edru1c.azion.e i·g Jeni·c.a dunque e, più ohe degli uorrnini, delle 1donne. E ad es$a sono p·r opizi i temipi nuovi: 1'e i•stituzion.i d el dopo1'avoro, i fasci .femminili , i bali!]Jla, ecc. Bi•s0igna .p erò formare le m.aestràm.z:e p er qu e.sta opel'a co,stru·t tiva: g'li igienisti ed i medi:ci dovr eb·b ero tst:riuire d ei veri dTafppe'lli di propagandisti che portano fra il po.p olo la pairola cal·da su.a..'1va e pien·a di fed e. _ .P er l' ed11,cazione iJgien iJca d·elll:a donna è poi cmportuno manovrare opportunamente il senso di mateI'nità, co·s ì 'Prefondamente r ardicato nelle no1

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l ANNO XXXV, F ASC. 43)

8tre donn·e, 1c1allie pili: umili atlle più nolbi1i. Far

comprendeTe ad una madT1e il periicolo che essa 1p.uò far .oorrere ai s u·o i rfigli, un malato od 'Un guarito di tifo, è m etter e in aper.a i·l più ef.fica;ce strumento di ipersuasione. L'educazione igieniica va na·t µralm·ente aflfiancata dal g.raduallie mi1g lioramen·t o 1dei'le condd.zlio·n i di abit:aibilità delle 1ca-se, so1p rattmtto .p er ciò che rùguarda i r.rupporti tQP01g.rafici fra C'U1cina e 1atrin1a , la rimozion e 1de~1e materie ·di riifiu•t o e la provvista di acqua, aiifinoh·è s.i.ano r·ese facili }e 1pratiche di pu'lizia personale e domestiica cl1e si p reten1d on o. 1

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SEZIONE PRATICA

VACCINAZIONI.

Dilf1ficile è fansi un con cetto della .ef.fi·crucia d ell·e vaiccinazioni 1poi Chè .questa non p 1uò 1de·s umer1s i che dal'.11e statiism:che e .qu·este, dail canto loro, non sempr e sono f a tte- a dov•ere, anche peDcb.Jè il .p iù speF,so la sprop·orzion1e fra i du·e gPUIPIPi di vaccirnati e non viaccinati è trQp1po forte ,p er p·ermetter e uti'li naffronti. Fra le diverse .stattsti·che citate, .sono iJmpo·r tanti quelle militani ted·esch e d el 1909 (n ella' 51p1edizione contro gli H erreros) e quelll1e franc esi del 1912 nielle tr UJPpe di51o.cate n el Maro·oco. Nel primo CaJSo si sopo a'\ruti 72J37 vaocinati con 371 malia.ti e 24 morti e 9209 non vacc:iinati .con 906 malati e 111 morti. Nel secondo ieaiso 10.794 v·aic.ccinati col 0.18 per miJ.le di moTbosità e 0.09 per m;i:lùe di morta1ità : 6293 n on v;:i;ccinati con, rtsipetti·v.aanen~ te, il 168.44 per mi1iJ.e e 21.13 pier mille. A·nic!he pren1d·en1do i risulta;ti te.deschi, ebe sono i m1eno f·avor evoli, s.i vede cihe la morbosità nei vacci111ati è due volte e :mezzo minore e la mortal~tà qruarttro volte e mie zzo inino r e. Le va·c cin·azioni antitilfi1che fna la 1p o.p olazion.e ci vile sono state fatte 11a iprima vo1ta d.a:llo Sclavo n el 1904, mentre Vincent ha fatto le prime a1pipilicazioni n el 1912. :B opiportuno limitarlie a .c-0isi sipeciali, quaJli:i sono qu,elli contemplati ·dalle vi genti disposizioni. La v.aiccinazione ·p er via orale è que!lla che può f1aT1Si più agevol·m ente fra la po1polazione civil e. L'O. esamina poi la qu.estion e se sia. o non util·e vaccinare in t e1n1po di Pipidemi.a -e conc·l ude consideram1do la Yaccinazione come un mezzo ausiliario ·d i :totta che non ci esoper.a dall'uso di 1Jutii g'lri altri - diretti e:d indliretti - .m a che è ancl1e utile usare largamente in tempo di .epiderrnri·a. Ancora di1scussa è la dur·a ta dell'jmmunità vacci nale. 1

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bia·m ente grande, ma nonostante e&se, vi sono an·cora in Italia 1d alle città in cui l'en·demia tifica •penman·e, quindi tutto qru·ello che si può fare in qu1esto campo non basta ad impedir·e i malefiicl del tifo. :B necessaria l ' e.ducazione iigieni ca e, anzitutto, la cooperazione dei medi!ci. Sono essi che ·d evono, ,prima d egl1i altri, amaTe l 'lligien·e e conoscerlla, in quanto che la loro m iission e igienirca n on è m eno nobi[e e m eno mento.r ia che quella di curar.e il ma-lato. E l'O. preco111izza quindi ;etìficaici riiforme degli studi, che m ettano in graido tutti i m edici dii conos.icere i punti ;:più essenziali dellie m·e dicine preventive. .111 problema d·el tiifo, prurtro.p po, in Itallia è ass·a i gra.·\ 'e. Questa malattia è ben5ì diminruita fra noi, p oicihtè dagli 835 morto.. annui per .miO.tone .d i aJbitrunti ·d el tri·ennio 1887-89, si è pa,Ssati ai 256 del 1921-23. iMa oltr .e alle rta;ccenisicmi epidemiclh·e avutesi in .q uesti ul1timi anni, triiste è il con·fir onto con ailtri paesi. Nel 1891, quando la mor ta~1ità in Italia era di 601 per milione, e.ra di 292 n el Belgio, di 266 in Ingil:iilrterra, di 117 nel'la Svizz·era : nel 1920, quanido da noi er·a di 260, e:ria discesa. a 85 nel Be}@io, a 16 nel1la Svizzera, a 13 in I nghilter,r ar La 1di:minuziol1le è stata quindi p er i1ot de'1 56 %, nel Be1gio ·d·él. 71 %. n e11a Svizzera di 86 %, ill1 Inghri'lte:rra di 92 %. E n el 1920, il tifo ha ,fatJto da noi un nru.mero di vitti m·e triplo che n el Belgio, 15 volte mruggiore che n·el'la Svizzer.a, 20 volte m aigigiore cl1·e in J.rug'bil1terra! Con:fronti tanto più amari qruan·dO si tenga pr~­ sente ch e il tifo m iete ma~giormente le · su·e vittim1e non già tra i viecchli, ma n ell'età anco:r giiovane e più fatJti'Va, fra .quel·l e ch·e co·m ipongono la sostanza i·m1pondera,oile, immia teria1e, misteri nsa, che si C'h iam:a Anima dellla Patria! 1

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l L POL lCLJNICO

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SUNTJ E .RASSEGNE.

[.<\NNO XXX\', l<.. ASC. ~'l]

s tati infettivi acuti, soprat.utto per quanto si riferisce ai gra;di n1inimi d i al·t erata conducibilità .non vilevabili ce-rtam·ente con i comuni m etocli cli esplorazione. u·no studio siJstematico di qu esti infermi ac:utl, metterà senza dubbio, in evidenza una serie di alterazioni funz.ionali car dirucl1e, c·h e O@gidì pas1san·o dna'\TVeiI'tite. !La posisifbi·l ità c·l1 e una diissociazion e 1auric:olo·ventrico1are .completa possa retro·ced eTe ed anche scom1p.a rire nel corso di una maliattia inf€tti va indtca cha la funzione conduttrice •de1 fascio di Hirs, può, in al1c·une oocaisi·oni, interrompersi prr un certo tempo, senza ch·e si detemn·i nino distruzioni irr.epara:bil1i. L e fi1bre del sistema di con·duzione cl1e per:;istono intatte possono ri:st~bilire la coniduzione, non · a·p tpena ven.g ano a cessare altre irut'iluenze pert1trbatrici (lesioni illlfiam•m1a torie di v1 cinanza, iniibizioni di ordine tossico-infettivo, ecc. ). Ci~ca la questione poi se tali casi nei quali si è o.siserviata una di5sociazione a·uri1col·o-ventricolare possono, per l'avvenire, andare .soggetti a nuov.i e 1più d ~finitivi 1disturbi d ella lo-ro conduc ibilità, l 'A. ritj ene ohe tale af'ferm.azione non possa essere fatta cl1e do·po un'osseflvazione prolungata di molti amii dall 'ini~io d·el- disturbo primitivo. A . .pozzT. I

CARDIOLOGIA. Disturbi di conduzione t1·ansito1·i nel corso del reumatismo articolare acuto. (1CALANDRE. Arc h. de Card. y H emat., ·g·iu gno 1928) . 1

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Di1stur1bi di co·n d·uzione auri1co'10-vent·ricolare n el co1~0 cl·elle malattie infettive, sono 1stati descritti da \1 ari A-A. L e infezioni nelle quali più frequent em ·en te sii v.erilf1i1oano tali di:st111rbi sono lia 1d i1fterite e i1l reumatismo arti·c olare acuto. L 'evoluzione ·d·i qu·e sti disturbi è va·ria: così mentre allcune volte è stato veduto 1succeid·ere· all 'allung·amento d el tempo di coniduzione auriicoloventrioolar·e, un aru·tomati!sano ventri,colare con di:iissociazione aurico:lo-v.entri.co.1 are com1pleto , altre volte in vece il iprocesso tende alla ·r egr e&Sione lfino .al r.i stalbilirsi ·com1pl:eto del-le rel:azioni cronolo1g·ic h e di suiocessi.one t ra attività auricolare e v·entri1colare. 1In casi più rari, ir11fine, un' evi1d·ente ,dissociaz,ione ia.uri•colo-v·ent·ricolare p·uò ·scorwpar1ir e con la guarigione del proce.sso i11fetti ,·o, fatto questo inter.essante, es1sen.do co·n s1derato il bl oc·co auricolovientri1colare ·completo, or.dinariamente uno stato d·efiniti·vo e irreiparabile. L 'iA. ·rtferisce 1due oasi di ·d isturlbi tran·sitori cli con1duoi1bi li tà stabilitisi nel cor.so di un reurnatismo ac11to. ' !Nel pri·mo caiso, il disturbo 'C ons.i·s t eva i11 un allungamento della. con1duzione auricolo-ventri'colare, .p er cui la ·distanzia. fra l'onda P e l'on.d a R era il dop;pio ·del normale. A diJstanza di soli 4 giorni ·di tempo, sotto la cura sa1i1ci li1ca e ·ri1p oso, l ' el·ettroic·a r1dio1gramma r:Ulevò la s ucoessione ·dell e onde P-iR completamente n ormale. 111 secon1do caso ri1g uarda 11n v~c0l1io di 54 anni, softf.er ente di reu.mat~smo articolare da veccbi·a data. Recentemente a·veva a\ruto un nuovo attaicrco .e 1qualche gio·r no •dopo, la comparsa di aritm•i e, ip·e~cepite 1 da1 p·aziente stesso. L'elettrorcardiogra:1nmia. rivelò una evi·dente dissociazione auricolov entri1colare com·pl·eta.. Fu iniziata una cura Intensa di sal1i1c i1ato 'd·i sodio (3 gr. pro die); imme1d-i.atament1e si e'l~be aum ento 1del'l1a fre.quenz:a d el 1p olso (70), scomparve·r o i dolori ed il malessere .generale. !Ripetuto dopo qualcil1e g·iorno l' elettrocar•dio,gr.aunmra , f1u notata J,a scompa.rs·a cOJnpl·eta delù' automat.isn10 \··entri.colare, r esidua11do solo come manitfestazione clel pro·cesso r eumatico s ul sistema mu,s colare sp.eoilfico , un a1lung.amento delIJ..'inlte.rviallo P-IR, i n seguito mai ·ipiù s comp-a1lso . iL'A. 1conclude, rilevanid o l'in1•portanza deg·.It esami grarf ici, srpe•cie elettro carcliografici in alcu11i 1

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I segni clinici dell'insuffieenza funzionale della tricuspide. (·GIRoux e

KAT~ILABROS.

L e Bull. Méd., 20 griu. 1928).

Laubry 11a i n1si.stito in qu·esti ultimi tem·p i sulla 1p1ro1g nosi quasi fatale dell'ipsuflficienz·a del ventricolo ·destro. Egli h a nello stesso tempo m esso in dul}jbio il v.aliore ·de i seg·n i clini,ci della ins,ufficien za funzionale della tri!c'Uspi•de. Gli AA. vogliono col loro lavoro, basan1do·s i su due casi in cu i la dia:g nosi f11 ,p osta in v ita e poi conf·érmuta all'autovsi.a, an·alizzare di nuov-0 il valore 'd i questi segni clinici. In ambedue i ca:si l'insurfficienz.a ,funzion·ale della tr~cuspide fu l'ultimo ,f enomeno della insuffici enza car·diaca progressiva, ed i segni clini•ci del1l' una s i con·fondevano con quelli •dell'altra. Pirima dei la;vori di L aubry si descrissero per ll111go tempo come segni oerti : il soJffio si·stolico sull'app endic e xifoiide, ed il 1Pdl1so ven oso ed epatico di t:ilpo ·ventricolare. Il sorrifio si·stoli1co ·della r egione xifoidea è do~ce e tran sitorio in opposto a .quel1lo dell'insuificienza 01ig·anica che è rt11cle e transitorio. Secondo L~uhry e ·scuola, invece i'l soflfio xifoi1deo non sarehl>e ohe 1quello prodottosi per una insUJfficienza organica o funzion ale della mitrale che si .p ropagher eibbe all'apofisi xifoide,. a cau•sa di una speciale


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SEZIONE PRAT J t.A

rotazione 1del cuore 1d ilatatu. Il soit)fio dellla insuff~cienza funzionale della triicusip id e sarebbe rariissimo, perch1è, secon·d o qu·e·sto A., quando il ven· trico lo destro si dilata non 11a 1più la ,f 01rza s urfficiente a pro1durre il solf.fio. Di più la forte pressione d·el sangue n e!lli'orecohd. ett-a d estra, e altri fattori si opporrebbeiro alla .p roduzione d el sofifio. ·Queste dtscussioni non metton.o p erò in du:b bio la esistenza della ins ufficienza tricuspidiana funzio11ale, seb·b en e es-sa si ·d·ebba ritenere rara. Questa rarità provi·en e dal fatto, che l'insUJflf:i1cienza cavdi.aJC·a progressiva, contrariamente a qu·a nto si cr.edeva fi'no a questi ultimi anni, può produ!'lsi senza la minima ·dilatazione rd e1 ventricorro d estro. Analizzaillldo a;c.curatamente il soififio xiifoidieno gli .i \ti\. son-0 stati colpiti dalla dii.f·ferenza di tonalità con il sof·fio mitrale, 1d·e rivante dal fatto che esso aveva 1per ·c·aratteristica di prodursi sotto l 'oreoc.hio . . La supertficiwlità ·d el1 soffio xtfoidieno si dovrebbe, secondo essi, ritenèr e come un caratt er e $p eciale alla i nsµIflficienza funzionale d ella tvicus pi,cle. Qu esto carattere su;pe1r·fi1ciale m.a nch·er ebbe ai sof.fi prop31gati dalla mitrale. u\.ne h e l "etSarril•e del p0 lSO V·enO SO delle .g i!Uig ulari è cli g·rande interesse. Si ::.· itenne .per molto tempo con1 e patognomoni co 1d·e lla insu·frfici enz.a funzionale d ella trirc uspide il polso ven oso vero, o ventricolare, con sistente n ella esistenza <.li bat titi sistotlici d el1le giugulari. Gli AJA. han notato che se la disterusion e sistolica 1delle vene è semplicem en te consegu·en za di stasi, i1011 1p nò aversi mobilii.tazion e <lel ~angu e <lal ba•sso in alto n elle ven.e. S·e, al contrario, <Jllesta distension e è prodotta ctal· r ef Ju1sso del sangue a ttraverso la tricuspide dilatata, Ja 1nobilizzazion e è possibile, e ·di più con la P.ressri·one esercitata sulle giugulari 1nediante uno stetoscopio, si può provocare un soffio. Essi ritengono quindj ch e la con statazione di ur1 so1ffi o sistold..co ven·oso provoeato secondo la tecnica c he noi abbia1no esposta possa dirimere l'orig·ine de1ì po1'so vero venoso cr eata da sempliice stasi d a quello ;p·er reflu sso auricolo-ventricolarr. doYnto a insulflficjenza funzj onale d ella tiri'cuspide. 1

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L . TONELLI.

UROLOGIA. L'epitelioma p1·imitivo clell'uretra pe1·i11eale nell'uomo. (R. WURMSER. Jou1'nai d'Uro logie 1nédical e et '' hi -

rurgicale, ·di:cembre 1927).

L'epitelioma p rimitivo dell' uretra è un'afrt'czione pil1ttosto rara.; se n e conoscono circa 200 casi \fra uomin i e donne. Negli u om ini la localizzazione perineale. oltre ad essere la più frequen te,

è ancl1e quella più interef'sante in tfap1porto prin-

cipalmente alla dif·fi'coltà di.agn ostica, 1che p resenta. Esso si osserva gen eralmente n ell'età media, e com e fattore etiolo·g ico ha gran de val-0re l 'elemen to inifiammatPirio , sopr a tutto cronico e seguito 1da restringtrr1ento. Nel 60 % d ei ·Casi si trova la blen01rraig'ia p regressa, con o sen za restri111gimento. Granide importanz·a si attrrbuisce anoh e alle ir.ritazioni cronich·e da ca teterismo rirp·etuto, ed alla 1deg.enerazion e maligna di pol1pi uretrali. Anatomp-patologicamente si tratta qua~i .sempre di epiteliomi a cellule IP'i atte con globi epidermtci : ma a dispetto di ciò l 'evoluzione è estremamente maligna, .avvenendo la .gen eralizzazione ·con gran•d.e ra·p i·d ità. La n eop}asia invade prima le pareti d ell' uretra, p oi i tessuti vicini; bulbo, cor.pi cav·ernp8i vescilca, pro~tata; sopravvengon o fatti d i periuretrite, ascesso urinoso, f istole. L'invasione ganglionare (inguinali, iliaci) € 1p recoce. 1L a ,diélJgnosi all'inizio è di1ffi cili ~sima, l' esperienza p erò insegna che 1ci si deve pe11sar e sem • pre a n ch e in presenza idi d'atti banali ,da r estrin1gimento, e fare le ri C·ercl1e in p roposito. Fria i fatti clinici, i disturbi di$urici non 11anno nulla di caratteristico; e la stessa tumefazione perineale, data dalla ne!)lplasia, può indurre n ell'·e rrore classico di esser presa 1per un ascesso urinoso. È da osservare .p erò ch e ]a tumefazion e dell'eipiitelioma ha una con·sisten za 1du.r o-fibrosa ed in• glaba !'·u retra in toto. Il ·dolore, più vivo n·ella n eoplasia ch e n el restringimento sempli1ce, specialmente se si presenta al di fu·ori d e}la minzione, con irra1diazioni ed assaci.ato all'uretrorragia, assume un gran dissimp ·valore dia.g nostico. .spes\So oltre all'u·re.t ror:ragia, che se,g ue volentieri a sondaggi, si osserva uno scolo tenace -e 1p ersistente, più o m eno puru1'ento, del quale a 'Prima vista ci s fu gge la ca usa. Illlfine le fi8tol e, 1p recedute da fatti di periuretrite, ben 1presto .a ssumono icarattere nettamente n eoplastico. In relazion·e a lll1a rfl·oltap'1i1cità di mo.di d'iillSOI'lgenza d ell'aiftf·ezione e clrelLa d.il\Tersità d·ei quadri cl1ini1ci evoluti ·vi, il principio da porre, in fatto ·cli epiteliom a uir etrale, è quello di pen sar ci sempre, e ciò in una· fase precoce. Di&g'raziatam ente la dia1gnosi si pone 1-2 anni do po l'inizip 1della malattia, quando un inter vento r ad icale u til e n on è 1I>i1ì possi·b ile. Gli a utori insistono, per Ja di-ag·nosi. $Ulla coesistenza ·di l1n'età relativam ente avanzata con. l 'assenz.a ·d i blen orragia pregr essa in un in divjd 110 ·con se.g ni di restringimento; -però. se quests. associ azione indubbia.mente h·a g.ran·d e valor e, non ·bi sogn a dim enticare l'estrema freque.l)za di uretriti n ell'anam.n esi . ~i terr à cont o dei 'dolori, sopra tutto se essi $Ono violenti. anormali per un 1

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IL POLICLINICO

restringimento semplic·e; e dell' uretrorragi.a spontanea, o più spesso provocata ·da ca~eterismo e d'-intensità sproporzionata. Si ricor-r erà all'es·a me microsco1Pico 1della secrezione uretrale, alla bippsia (·d:iJffioeile) , all 'uretro~co1pia ·ed· alla uretrog'raria. (La quale è di grandi&Simo aiuto ed a torto è stata , secon·do me, '<'.f.imenti·cata dall'A.). P er evitare I'enrore bisp.g na esaminare accuratamente tutti i casi di minzione dolorosa. .La prognosi finora, in rapporto alla tardività della diaignosi, è stata sempre inrfausta, tutti gli interventi sono stati seguì ti da reci1diva: la morte avviene per infezione urinos·a, cach·e ssia, m etastasi. L' A. dopo .aJV·e r dietinto tr·e forme cl:i.niiche: uri• nosa, dolorosa, eniaturica, riferisce tre casi inediti ·di propria osservazione. Rigua rdo 'alla cura, se si facesse la diagr10.si a}l'inizio, ci si potrebb·e limitare ad un'eretr·ectomia estesa, associata all'ablazione d ei gangli. Nelle forme di gjà estese il tr.attamento chirurgico si a$socia con vantaggio alla ra·d ium- e radioteraipi·a. V. LOZZI. '

Le pericistiti flemmonose diffuse. . . (F .. LEGUEU. Journai d' Urologie MédiCale et Chi-

rurgicale, f·ebb·r aio 1928).

L'A. dopo aver riiferito quattro casi di p ericistite flemmonosa diflfusa consecutivi a le$10ni uretro-iprostatiiche, che vengono ad aggiungel'Si al primp caso, co~unicato dall'A. ~tesso n el 1913, fa . un quadro completo dell.a malattia. Per la pa.togenesi : si trova sem.p re la presenza di un restringimento uretrale; nè la periuretrite anteriore, nè la ~rostatite suppurata sono l esioni iniziali e n ecessarie. Lo schema dell'invasione non obbedisce all'anatpmia delle aponeurosi. La infiltr·a zione flemmonosa non si fa , nello $pazio di Retziu1s, ma dietro l 'aponeu.r osi omb~lìco-peri­ vescicale nel tessuto cellulare periveis•cicale. P er la microbiologia: non si f\ono mai trovati ana~­ robi, gen er almente trattasi di a$soci.azioni batteriche. Clinicament e possiamo distiz:iguere tr e varietà di forme: Nella p.rima coesiste la periuretrite flemmone$0. diffusa perineo-scrotale. Nella $8COnda i fatti esterni sono localizzati . solo intor·n o all'anp. . . . Nella terza rion v'è nulla di esterno. I segni ch·e ci tper~ettono di rico.noscere la lesione son o: 1) 1'a1terazione 1gr~ve . dell.'O 2) l'·alta el'ffi·azione tern:iica; •

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3) dolori aJl'ipo gastrio S((>ontanei ed alla pressione, con un senso di diifesa, e scarso edema cutan eo. P er Ja terapia occorre aprire lo s·p azio periveBcicale precoc-em ente ipe.r via jpo,g astrica, ed eventualmente associare una o due controapertu re perineali È utile in questi casi associar.e l 'u1so di sieri anti-gangrenosi, ecc. 1

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LOZZI.

Lesioni. infiammatorie della vescica simulanti un neoplasma. (J. JACHSO~

e .:W. LowE. Surg. Gyn. et Obst., 1927) .

Gli Al\. riportano 1tre casi di lesioni tubercolaxi vescicali che Jall'esame cistoscopico d.av.am·o un rep erto di neoplaisma. Nel I caso si tr.attava a i llln tubercoloma solitario, posto i.n corr. dello 1sbQcco ureteraile s. senzai le&ioni tubercola.Ti apprezzabili del rene oo~irispon­ dente , nè altre lesioni della vescica. Però. la lunga occlu.si0ne ureterale 1aveva posto in parte fuori uso il rene. Non vi era reJ)-e:nto di bacilli nell'urina. Ne.gli altri 2 caisi si trattav.a di lesioni specifiche a.egli ann·essi di d1estra ·con ditffrusi.one a:1la P.a;rete vescicale r&u cui protrudeva una tumef.azio~e di aispetto neoplastico. N·ei tre casi la. ciura € consistita nell'estirpaz·ion~ per via transvescicale coo guarigione com·p leta e rapdda. VITTORIO GHIRON.

Sulla diagnosi precoee dei tum6ri rena li. (J. GOTTLIEB. Journal d' Urologie Médicale et Chi-

rurgicale, sett. 192.7).

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L'A. giustamente, pautendo .dal co.n cetto, cl1e, per una diagnosi precoce di tumore .renale, nQn si può fare affidamento 1s ui segni cllassict di questa le&ione, sta per chè tardivi, 1&ila percl11è incostanti, insist'3 1I1el proporre, con=Ie rr1ezzo d'indagine 1sicura, la pielog.rafia combinata al pneumoTene. Con questi mezzi, infatti, tè ·quaisi sempre possibile rilevare ·1è alterazioni, indotte dall'accres~imenito del tumor e e S1Ulla pP.lvi, e sul contorno renale. Se si completa poi I 'indagine con. una pi-eJoscopia e nefroscopia, si avranno criteri per giudicare del modo di Tiempimento e sv.u·ortrumento della pelvi, ·e. delle eventu·a li aderenze contratte dal tumore. Nella ·Clinica di Roma usiamo correnten1ente di questi mezzi, che la pratioa ci ha dimostrati sommamente utili. V. LOZZI.


SEZIONE PRAII C.\

CENNI BIBLIOGRAFICI PERON. Maiattie del Cervello. Tradu zione del ·dott. Dalma. Unione Tirpografico - Editrice Torinese, Torino. Prezzo L. 30.

LÉRI ,

KLIPPEL ,

SÉRIEUX, MIGUOT,

Questo volum.e, ohe fa parte del N uovo Trattato di Medicina e Terapia di:J.'letto da 10 arnot e Ler.eb0ui1llet, tratta Ja commozione, !'.emorragia, il rammollimento, la s:itfil1de, i tumori e l 'as1cesso del cervel~o, nonch1è la paralisi gcn·erale. La moltepl~cità degli autori (il C8'p,itolo della. parali~i g·enera!le è compilato da tre autori) non eoTllferisce organtcri.tà ed armonia all'opera, n ella qual.e notasi questa sproporzione. Tuttavia la trattazione è esaurì.en te, chiara , aggiornata, t-ale da mettere al corr·ente il l ettore di tutte l e quistioni di patogenesi, di anatom1.a ~ di clinica, relatilv·e ai sin1g-0li aI'gom enti. DR. 1

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~lARB URG.

D er Schlaf, seine ' /(jrurigen und deren · Behandlung. Bclito1·e s ·p ring.e r, \ 'ienna. Prezzo mal'ohi 1.50.

l'Il qu.e sto vol•u metto do:po aver aiccennato aJle più accreditate teorie sul sonno e sui suoi caratt eri fondJam entali, l 'A. espone le caooe dei distunbi del sonno, l e loro \rarie forme, e le alterazioni del son110 nelle varie malattie. Uno speciale ICébpitolo è dedicato ai dist11rbi d·el sonno dei il:>ambini. Partiicolarm.ente curate n copi essenzialmen te pra'Lici sono le tr·a tt.azioni sulla <liaig11osi d if!ferenziale e la terapia. OR.

Contrib·utt del Laboratorio ·di P sico logi.a Bio logia. Soci-età Editrice « Vita e Pensie·r o ,, •

GEMELLI.

e

!Mirano. Prezzo L . 40. Ql1es to volume d·ocumenta l ' attività del laboratorio di p1si co1ogia e biologia d el1''1Univ·ersità Cattolica del S. Cuor.e. Vi si trovan-0 pubibli-cati i seguenti larvori comipi·u ti n ell' anno a;ocademico 1

BTNSWANGER

e

S JEMERLING.

Trattat o di p s·l c hiatria.

Traiduzione del dott. Dalm·a . Ed itore F . Vallard1, Milano. Pr.ezzo L. 7'5. In questo trattato · che è stato c.01.np11ato oltre che dai du e ·dis tinti alienisti su in1di-cati, ancbe dai dottori Sohultze , H·o che, \Vestp'hal e Wollenb er.g , si pot1·ebbero rilevare le n1·ende cl1e si attribuiscono a totte l e aper.e scri tte in colliaborazione. Ma i pregi di ohiarezza e di compiutezza fanno sorvolare su queste m·ende. Molto ben trattati sono i disordini m entali che si veriJficano nel corso delle malatti e somati1ch·e, delle infezioni sopratutto. DR. PILCZ. Die aufangstadieri d er w ·i ehtigsteri Geis te s-

llrankheiten. Editore Srpringer , , ,.i enna. Prezzo

manchi 1.70.

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. 111 qu·e sto ma11ua1'etto del la collan1a per i medici prati1ci sono espo1ste e sobriamente commentate le prime mani1f·estazion.i clinich e della paTalisi progressiva, della demenza s eni le, dell ' artP-riosclerosi cerebrale, della paPanoi-a, d ella d em enza precoce, della 111alinconia, d ella mania, de.1DR. 1'.alcooli·&mo.

R. DERON. Le syndrome maniaque. Editori G. Doin e C., Parigi. Pirezzo Fr. 55. In qu.esto grosso volume è amp1li·a mente trattato l ' argomento d·e lil a sindrom e maniaca, sempre discu sso e ancora di1scutibil e. L'iA. espon.e concezioni pro·p riè e origin al'i ·diverse da ·qu.elle oramai ritenute classi·ooe del I~ra ep elin. Egli ritiene che la mania consiiste essenzialmente in u·n disturbo dell'atten zion e per cui i processi m entali diventano instabili con il conseguente difetto di adattamento. Il lavoro è essenzialmente clinico. Sono chiaramente d escritte le form.e defil·a malattia, i singoli sintomi , l 'evoluzione, gli esiti. DR.

1926-1927:

1. Necchi: Ricer che m edilco15tatisticl1e siu i fanciu'lli anormali. 2. P·wstori: Pineali aooossorie e relazioni tra gli organi pineale e subconne...c;slN'aJe. 3. Pastori: Qualch e osservazione sullie calcificazioni .p ineali. 4. Rice:riche ed ossem·azioni sull'i·dea di Di o n el ifanciullo. 5. Vacino: Contributo allo stl11dio d·elle immagini eidetiche. 6. Gemelli: Introduzione allo studio della !Percezion e. 7. Gatti : · Di un' i1lu1sione n el ·cam!Po d elle sensazi oni cin estetico-tattili. 8. Gatti: I comp1essi ,,i.s ivi :per presentazione s.u C'oessiva delle singole p arti. 9. Zam·a: La percezion e tattile della donna. 10. Gemel'l.i: ·Con tributi al'lo studio della percezione. DR. 1

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P. CAPASS~ . Co1n11iemorazione li i Leonardo Bianchi. Piccola Bibliot·e ca di Propiaiganda e u 1gen~ca, :\a,p.oli. Prezzo L. 5.

In questo el eg.ante vol1un1et to sono puibblicati p ensi.eri . ·s ul ì\/Ia-estro, di JYiorselli, Loria, Sergi. B-raoco, Gastellino, Lu\$ti1g , .De Ni1c ola, Minig1azzini, Marghi er i, Nicffior·o , R·u,sso, Cabrini, Grazianip .Fra·gnito, ·sgoib1bo, I.Ja Pegna, Sci·uti, P1ccinnino. Zup~a. . 'Quindi sono ri'Prodotti p ensieri di Leonardo Bianchi riiferentiJSi all'eugenica ed all' edU!cazione, ed inrfine l'ultim•a s·ua confer enza sull'iJper,p qpolazione ·e l'eugenica. DR.


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J I. POLICLINJCO

[ANNO XXXV, FASC.

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I CO NGRESSI DI MEDICINA E CHIRURGIA. XX~IV

Cong1·esso di lll edicina I nter na. Roma, 12-15 ottobre 1928.

Parole ammonitrici queste che non si dovrebbero 1nai dimenticare. Di questi ·ul t i1ni tempi però si parJa spesso e trop po leggermente di decadenza .d elle cliniche mediche italiane. · E, dioo, leggermente, perchè -il valore scientifico loro non decade m•a sempre più si eleva. Se, ed- è veto, l'istruzione p1ratica dei giovani difetta sem.p re più, è colpa del modo con c ui sono ordinati gli studi nelle facoltà me<liche. In esse agli insegnamenti applicati non è data quella parte d j tempo e di mezzi che devono avere ; oggi si arriva al punto che è fatto p~ibile conseguire la laurea ·in medicina senza avere superati gli esami di qua lche clinica, anche di quel1a medica, potendosi farn e a meno, poichè oome bene sapete, si richiede non la qualità delle prove, ma il numero. Questi ordinamenti bisogna mutare e non pensare a smin·uire la clinica del compito suo: quello di addestrare i giovani a lla oo11oscenz.a' pratica <lei malati e dei morbi, credendo invece p ç>ssib1Je che essi possano acquistarla fuori di esse . Per tal modo si ricadrebbe in quell'empirismo degradante, che faticosamente fu ~ -- '1erato e che non ·dovrebbe più mai ritornare. La clinica è la. sola scuola, per eccellenza, di inedicina pratica, per l 'applicazione dello scibile bio1ogico, a conforto e difesa della vita Um.ana, .altrimenti essa non .avrebbe l'agion.e di essere e sarebbe t1na ripetizione d elle scuole di patologia generale. I"o sappiano i m~deratori supremi della coltura i1azionale e lo ricordino j l\:I:aestri cui le cliniche SOI\O affidate . E urgente, quindi, che si morlifichi l'ordinamento deglÌ studi me,dici, è necess.ario che gli inseg n a1ne11ti applicati, abbia.no la posizione che de''ono avere. Ma ~e si vuo.le giungere ad una seria riforma si us ino procedin1enti diversi da quelli seguiti finora. D a un quarto di , secolo i vari Ministri della Pubblica I struzjo11e: vi.a via hanno affidato a Comn1issi-oni OOlllpOSte di elementi acc.a/Ìemici il COIDpito di pre pararle, ina poi l a massa accademica, n sua Yolta co11s,u ltata, è sempre insorta contro di oose, le h.a rovesci.ate. Se le riforn1e, e J1on può esservi dub,b io, devono essere ooordinate allo spirito nuovo del regime, ed indirizzate a soddisfare esige.nze reali, superando ogni i,d.eologia accademica, pur rispettando si intende gli interessi dell'alta coltura, si studino e si applichino con metodo fascista, non oon quella procedura demo-liberale, che il regime ha ormai conda11nato. Poichè lo stato fascista è s.tato autoritario e non ripete da alcuna for za estranea, neppure dal popolo la sua potestà di oom.ando, questa la espli• chi indip-endentemente, al di fuori e sopra ogni influeuza accademica, onde coordinare allo spirito 1

L'in augnrazi o1te. Alle ore 9,30 del 12 ottobre nell' Aula della R. Cli11ica Medica al Polic~inioo Umberto I di Roma 11~ avu to luogo ·l 'inaug·urazione del 34° Congresso della Società Italian a di Medicina In terna. Erano prese11ti quasi tutti i clinici e patologi medici delle Università Italiane, S. E. il generale Gu ALDI per la Sanità Militare, il p ro{. A . M EssEA p er la Sanità Pubblica, il prof. PEcORI per l'Ufficio d'Igiene, e 11u111erosi soci ed aderenti convenuti da tutte Je parti d'Italia. Ha · preso per pri1110 la, p.a rola jl Presidente .r} ella Società senatore .ì\IAnAGLr:.~o çhe 11a pronunziato il seguente discorso: Poche parole in questo inizio ·dei nostri lavori . Negli anni 1d eoorsi, seguenck>i una con.suetudine invals.a nei vari p.aesi, ~n occasioni oonsimili, all'in.a ugurarsi delle nostre riunioni, sp·e8SO· ho trattato q,u alche argo1nento di attu.alità. Non lo faTò oggi. Tutto quello che sà di accad emico deve oggi eliminarsi nelle riunioni destinate come queste nostre, a registrare i. 1 fatti via via conquistati clal1a attiYità p roduttiva dei lavoratori paesani. Ed oggi do b biiamo essere orgogliosi al constatare che valorosi lavoratori a bbondano i1elle scuole. cliniche italiane e la produzione a registrarsi è eccellente e oopiosa. E però a desiderarsi ttLtt_ora nei nostri lavor.atori, più vivo il senti1nento della nazionalit,à scientifica, troppo torpido ancora fra noi. L o dissi · più volte, 111i ripeto: lo so, ma n<)in m~ ristarò · mai dal ridirlo finchè du1·€rà l'ammirazione cieca, non frenata dalla critica, per ogni cosa forastiera, anche quando essa è ripr oduzione lontana di cose italiane, d.a tempo insegnate in Italia. Il brt1tto ·vezzo continua e lo vediamo proiprio di questi gio·r ni riguardo al valore che va attribuito all'alimentazione epatica nel t r attamento delle a11emie . Questo fu di111-0strato sperimentalmente e clinican1e11te i11 modo inco·n futabile e p r eciso or sono più che \e11t' anni da Castellino. P er più di vent'anni quE*Sta scoperta venne dimenticata in Italia ed è presa in considerazione ora solo, dopochè osser vatori stranieri ce la rimandano come oosa loro, col compiacente consenso nostro. E forse è a ncora a deside rarsi una ina·g giore disciplina, nel coordinare la produzione alle finalità d ella clinica. Guido B accelli or sono 40 anni, apTendo i lavori del nostro primo Congresso, disse: « Ciò che ha sempre distinto i aultori della medicina italiana è quel giusto eccletismo che prendendo il buono, ovunque deri va, non spezza il filo dei secoli e n on t ras111oda i11 t1n so]o avviamento ». 1

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SEZIONE PRATICA

11 uoYo

l '.org,a.11.a1nento clelJ.a istruz.ione supe1·iore, uove Jo s1)irito dello stato fascista non è t ino ad oggi l)Ur unoo p e11etr.ato . • - J~ qu<*:>ta la ennesima volua - i1on si enu1ne'.l:an-0 orin ai più - cl1e per bo·n t à vostr a .ho l'onor e ~i t>resieder e ai vostri lavo1·i. 1\tl~ pare che or1n.ai basti. N·on sono stan oo : n o - i1on s o110 i11vaso cl.a quello soetticis1no ch e invade sp esso gli uo1nini nel la tarda età : ·n o. E se111pre viva in i11e ,la p oten.v.n. di l av·oro, viva I.a fede nella scie.n.za e nei suoi immiancabili trionfi: fede n ella discipli11a 110stra, <lesti11ata, oo-me disse q ui un gior110 Guid·o Jjaecelli, ad elevar e la int l'insec.a nobiltà del sapere, colla d iffusa . utilità di questo. E oerto grande il fascino' che eser cita i11 ine questa peri()·dic:.t convivenza. con tanti cari colleghi che vidi urescer e jn valo.re n el corso degli nnni e ·diveni1·e Maestri illustri ed a u torevoli co11tinu.ato1i nostri; e la oonviv,e nza oon t anti gioYHJ1i che trio11falmente si .avviano all' alta m.èta. Non rinuncerò cer to alla gioia. che n1i dà il f ren1ito di vita nuova ch e sprigionantesi d alle vostl'e verdi e nergie, stin1ola le nµe. Ma potrò semp.re bear: n1i in quresta gi1oia com e greg.ario. A v-0.i t ut ti M·a.e~t.1·i dell' oggi e del do1nani il saluto èlel .0 uore . A lLa fine del discor so, il sen. Maraglia110 è stc:1.to vivam.e n te ap·p l.audito da ~ presen t i, dop.o<lich è ha dichiarato se11z' a lt r o 1apel'ta 1.a ·.seduta da11·d o· J,a parola a l prof. Luigi Ferrannini che ha svolto la seguente r elazio11e.

sm-0 ancl1e qua.udo il s uo sistem a n er voso è distrutto; pure me11tre Zoja brillanten1ente sostie1té cl1e il rene ha- u11' in11ervazio11e vaso111otrice ed u na se11sitiva 1n.a no11 è di1nos tr.ato cl1e ne a bbj.a a ne:he u n a secr etrice, Ash er e La su a .s cuola possono sostenere cli aver clim-0strato l 'esistenza ,di 11ervi puJ:arnen te secre~nri ller i re11i . E _pare che tra le due fu11zjoni del r ene - quell a d.i e}jmi11are i prodotti .del ricai11bio e quell,a di r egolar e l'econ,omi,a, dell':acqua ·e del clorl1r o sodico - q1uest' ultima rise11te maggiormente. gli impuls i n er vosi : tn,11to ch e Ambiard 0011 E . Mingazzi11i ecl altri pt1ò ooste11ere che il sistema n er voso agisce 11011 sulle costa.nti ina sulle soglie, e p eQ· ciò p ar agonare la secrezio11e rena,le a quelle a m1ninistrazion i in c ui il direttore .abbandona agli or gani a n11ninistr.ativi gli affari ·oir dinarii (costanti secretrici per le sosta11ze escren1entizie, coine l' urea) riserv.andosi il con t rollo per. gli affari impor.t anti (sogli,e - p er le sostanze <'he importano nll~t vita cel~ulare) . Sul ooni,plesso m eccanisn10 della r ego],azio11e ner' rosa dell.a diuresi p«)ssono a.gire .g l 'in flussi ·p sich ici conve nella p·olil1ri a emotiva e gli stati di eccitazio11e o ,d ep r.ession e oer ebrale attr aver so i centri n1esenoefaJici iocali2Jz.ati n ei i1t1clei d.e1la base e più sp eci;ilme nte presso il tt1b,er cin er eun1 e l.a r egion.Q opto-ped1111colare, i quali g overnano non !:»~lo ]q, secrezi-0n e r en·ale ma a.11cl1e il r icambio inter1nedio idrico e sa.lino: ·verso q uesti cen t ri gli . timoli psichici restano bl·occati dopo l 'encefalite e S()tto }' 'a zi one del m edi.ale. Ed essi - siccome a.lla ·p ari di t utti i oentri Diuresi e diuretici. dell e fun zioni vegetativ,e , son·o sotto l 'influsso moEsame e valutazione dei fattori extrarenali. deratore della corteccia cer ebrale - , qua ndo t ale Pro f. L uIGI F EtlRANNI N I (Cagli.ari) . iruflUS&o vie11e meno, come nella n ar cosi ·d a pa raldeid e (e f9rse a nche da aloool, idra.t o d 'amile(O oriclusio ni) . 11e, idrato d i clor.aliD) e nel le lesioni distrt1ttive Scrivevo, i1el redigere I.a i11ia r e1azion e quando d ella C:-OTtecci a, r estan o sovrecci tati per cui la diuno11 n. nC'ora sapevo onn1re si sarebbe ·r egolato il i11i·o r esi q11indi w~u11enta. Il cloretone, i11vece, (e così c 01r re lnto1"e n el delin1itare i fat tori renali d ella ' a11ch·e il veTon.ale ed il ]u111in.ale) li deprime, cioè 1 diuresi, cho (< no11 è possibile distingt1er e i1etta11e a1bbassa. l 'eé.c itabilità e Ji r e11,de oosì m·e no senn1en te' i fattori r enali da qt1elli extr.are n ali; p e,r s ib ili <1.g]i stimoli perifer ici. Congr110 ed adegl1at ·o sti111:0.lo per qt1esti ce11tri e 1' a bb.assa111ento d el co11thè se è f.a.ri le stabilire qua.li s ono i fattori p r otenuto acquQso del sa ngue, do11.-:l e l' imp11ls o ai pri<> renali èome quelli dipe11denti <l.all' attività dell 'epitelio tub·u lare, e quali 00110 i fattori esclt1tessuti a spingere più acqu a n elle vie sangt1igne sivamente extr:lr e11ali con1e quelli che riflèttono e lo stimolo della sete. Gli i1npulsi d a qt1esti centri .arrivano al r e11e atl'app·or to di materiale per l'attività de l r en e, 11011 trave r so lo splanc11ico ed i 11eir\7Ì r e nali. E le rif> egualmente facile assegn.a r e all:u na od .all'altra C'erche sperimentali di Asher e dell a .su.a scuola categoria. alcu11i altri fattoTi come quelli che, pur ]1a n di mostrato anche per il r e11e l ' a11tagonism-0 es.se11do p er origine .estr a nei al rene, .agisoono• in vag·o-simpatico f acenclo ritenere che lo splan cn.ico certo qual n1odo modifica11done lo stato ~11atomioo ed il sin1patico p orti110 fi bre inibitrici ·ed il va.go o f urtzion.a.le ». PrevedeivQ, q uindi, che in · parecfibTe sti1no1atrici p er ],a di uresi, ·oiò cl1e è stato <·hi plinti 11oi ·du·e ci sar emmo inoontr.ati, fortu0011fer n1ato anch e d a C·o11(lorelli e d.a P e1nde: la na ti e-ntrainbi se no11 ri f·ossi1no t r ovati l' uno C'·Onpiloca i·pi na., ch e eccita il vngo, fa aun1e11tar e l.a. t ro l'alt ro. secrezio,n e urinaTia , l'atropina, uhe lo par a.l izza, Ed i I sist en1a n er v.oso fatalJTiente do:veva. esser e inibisce la dit1res i. P er tal mod·o, essendo l'elimii I can1po n el qua] e pit1 faeiln1ente i1oi sa r en1n10 veu azione r en ale dell'acqua. fa:vorita dal vago, i sognu t i in c-ontatto . I l sistèma 11ervoso, i11 u11 inodo getti t•on jper eccitabilità del vago r enal e preseno n ell' altr·o, t ien e sotto ]a su a dipenden z-a .tutte le t.ano p oliuria abitu ale e cri i di pol iuria in sefunzion i dell'-0rganis1no: e-, per quanto s ia assoguito ad emozioni (u rine spasticl1e .a basso peso dato che i l r ene può t.::on tinu a re ad assicura re la specifioo) e gl' ipertesi hanno poliur ia n ottur11a d epur.azione •u ri na.ri.a e perfi110 .a.dattar la diuresi (crisi vag.ali no t turne). n11o stato n1omentaneo di jdrata~ione dell'or gani1

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IL POLICLINICO

:Nia ll0\1 tutti :ricon,oscono. aJ v ago un' azione ece;ito-secre t rice ner il r ene. Aueo1·a, diver si fatto:r i disturba.110 per lln giudizio sicuro int0Tn ò all' influsso vegetativo sulla funzione r~nale: il .t on o dell' in.-:lividuo l)lÙ in rapp-0 rto col vago () col simp ~tico, la temporanea prevalenz.a dei componenti a11tagonistici per l' eccitazi 011e del vago o del sin1p atico, le jnterferen z.e d ' azio11e di questi dt1e sistemi n el con11Jlesso meccanis1110 della diuresi, inoltre <li ver se eli1ni11az~-0.u i ext.rarenali (a'un1e11 to o di1nint1zione della secr.ezione del su.dore, ecc.). 0011 la regolazio·n e n ervosa della diuresi ha oos ì stretti rapporti quella endocrina da oostituil' quas i un unico sistema nervoso-orn1-0nico, che agisce specialmen~ sulla composizi·o11e sanguigna. e , direti:.anlente sugl~ ele~enti r e11ali. A p.a1 be le intel'pet r.a.z ioni di Schlayer e spee;ial1nente di Camus e. Roussy, i quali soste11gonq che j centri della diuresi nella r e·g ione optopedunoolare e nel pavimento del III ventricolo funzionano sotto lo stimolo <lel secreto ipofisario, che vi giunge attraverso l' infu11<libolo ed il tuber cinereu n1, è certo che specialn1e11te il lobo p<>steri·ore clell'i11ofisi juibisce la diuresi, ed a su.a volta, l.a secrez~o11 e .dell'or1no110 a-J1tidil1reiioo· della neuroipofisi - la pitu,tri~1a - e so.t to l 'influsso delle J?arti più ri.lte 1del cer vello e può, ooser mod~fic.ata anch' essa per via psichica: nei cani eccitati per la p r esentazione cli un gatto, seoondo Pick e Mo- · litor:, in pochi minuti si ha i1otevole ·aumento della pituitrina J1el liquido dell.a cisterna, ciò c.h·e per lo men 0 contribuisce all'inibizione dellia diuresi che n.llora si suole avere. La pituitrina, che ha pure un'.azio.n e immediata s ul rene, agisce principalmente sull.a · re.gione ip()talam~ca verosimilmente lo stesso dove per la di·uresi agiscono gl'influssi psichici e oorticaJi: l'.azio11e diureticofr enatrice della pituitrina n1anca infat~i quando i· centri mesen cef.alici / della di uresì so·n lesi : riesce più o me110 insl1fficiente qu.ando quei ce11tri S-0110 1pereccitabili j e quindi anche q·uand()· per 11arcosi od .altro è eliminata l'a7..:ione modeir.atrice della corteccia cerebrale, per cui occorre prima sedarli oon la valeriana o l 'oppio od altri oppor tuni 11.ar cotici, come si fa n el diabete insipidò, e poi somministT.are l.a ·p ituitrina perchè questa possa esplic.are la sua azione. · P erò la na1·oosi p1aral.1ei' dica, co111e ho detto, non a~tenua, anzi esagera per lo più l.a dit1resi acquosa, invece la n.aroosi cloretonica la limita ; ma, se si combina l'azione del cloreto.n e 0011 quella della paraldeide, la 'diuresi resta n1aggiormente inibita e la pituitrina, che nella ' profonda narco.si paralde,idica n· o 11 inibisce la diu, r e-si, co11serv.a in11nodificat.a la su.a azione inibitrice sia nella n.arcosi clo·r etonica si a in quella C'Ombi.nata p araldei do-cloretonic.a. L' a,drenalina fa pure di1ninl1ire l.a ~ecrezione urina1:ia, corne l'insulina, la colina, l'istamina, l'ergot amina : i prodotti t iroidei e paratiroidei ]a . .f.\timola110 oome la secretina.. ~ q·n esto il sistema di reg-0J.azio11e centr ale del ricambio acq·uos o: esso ha per c61npito di a$2:giustare gli impulsi nervosi e d ormonici in modo da 1

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n1anteuere u11 det~rminato oontenuto d'acqua nel sangue e i1ei tessuti tra gli estremi opposti di un edema univ-;ers.ale determin,abo da u:p. alto gl'ado <li iperpituitarisn10 come :p.e] caso ·di Jupgma1m e <li un dia.bete insipid() per un' opposta condizione ipofisari.a. Iv.la, oltre l ' influsso del sistema nervoSO-<>rn10nale. la ft1nzione renale risente anc11e del materiale cl1e a rriv·a all'erg.ano secern ente e per la, qual ità e la quantjtà sua infl1uisce sul Lavoro del re11e. PeT quel che riguarda la qualità rioordèrò ap- . pena come, a JJa.rw l'introduzione di p;;trticol.a.ri sostanze dotate <li speciale diretta azione sulla diuresi, qiuesta dipe11de specialn1ente dal regin1e delle bevande ed anch.e .degli eleinenti so·l idi, giaccl1è VioJle hà potuto .dìmostrare che dopo i piasti si ha per 4 .ore 11otev,ole ·dimi11uzjoiie .delle elimin azioni urinarie, la caratteristica opsiuria digestiva che coincide oon. un · periodo d'ipertensione portalQ. Per quel cl1e riguarda la qua11tità bisogna prendere in considerazione, di q1uell.a int1·odotta, Ja parte che giu11ge al rene, ]n r.appor.t·Q .a.Ile fU>nzio• ni di assoTbimeFtto e ~i circolazi·one e d·opo qnanto se ne eli1ni11a per altre vie (intestin·Oi, cute, polmoni) . B evande e viv.1.nde attravers ano con rapidità di versa le vie dig~ren·ti, e lo stato fi&ico-funzi()nale di queste vie ha gra11de importanza pGr il passaggi·o e l'assorbimento di quelle s.ostan.z.e. Acl · esempio, il p1assaggio attraverso lo sto~naco si rallenta quando lo stomaco s\ vuota lentamente, ed allora. la d~uresi cli1ninuisce ritar.da e si fa inclinostatismo meglio che · in ortostatismo, donde una forma speciale .di n]ctl1ria che non è affatto delle ore notturne ma di quelle passate in decubito orizzontale è una clinostatl1ria. · L ;assorbimento .a livello della mucosa intestin.ale è r egolato soqJrattutto dalla tensione p-0rtale, per cui le lesioni epatiche - come forse per j} ' prin10 dimostrai - - si .acoompagnano precocemente con disturbi della diuresi. N-ell.a. si~drome d'iperte11sione !)Or.t ale si p·nò avere: oli~uri a esagerata dall'ortostatismo, dalla digootione e dalle bevande, co.n grande uniformità, di diuresi (isuria); anisuri.a. fatta da crisi .alterne di poliuria ed oliguria; opsiuria o ritardo di eliminazi·one, do11de anche un'.altra forma ·di apparente nicturia in rapporto col tempo anzi che col decubito o con la · notte. Nella sindrome d'ipotensio11e p-OTtale - che allo stato .acuto si ha d·urante i vomiti incoercibili e le • '·diarree acute ed allo stato cronioo nelle stenosi delle r•arti $Uperio,ri del tubo digerente - è esagerata la facoltà di assorbire i liquidi da parte de ll'intestino n1a si ha oliguria talvolta con .a.lbun1i' ez2a della nelle e delle mucose, -dimanuria secch ' g:ramento per disidratazione generale dell 1eco11om1a. il fegato è u:q. i1np0rtante orga110 di, regolazione per l ' acqu:a per azione mecca.n1ca ciroolaroria chlm.ica inetabolica ed ormonica: esso possiede nelle 1

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SEZIONE PRATTC.4

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vene sopr a-epiatiche un particolare meccanismo di sbarra.mento soggetto al sistema nervoso vegetativo· ed .anche all'azione delle sostanze de1·ivanti dalla disintegrazione delle albumine corporee, su cui influisce tanto la funzione epatioa; l' eccessiva ripienezza della cava inferiore raccoglie meccanioa1nente il sangue r efl1110; regola 1a composizione fisìco-chimica del sangue e del liquido dei tessuti; e il centro più importante di fiormazione di linfa con consecuti'V.a disidratazione del sangue; essendo organo di formazione e deposito delPurea che è ottimo diuretico - , può anche per q·u esta 1·ia modificare la diuresi; elabor·a infine - secondo Lambe - un ormone che fa aumentare la capaci.tà dei tessuti a fissare .a cqua e quindi fa din1inuire la <li•uresi. Ed inoltre i prodotti autolitici di un fegato leso, seoondo Roger, . inibiscono l a dit1resi acquosa, probabiln1ente agendo non s.olo sulla f11nzione renale ma nnche sopra i tessuti e gli umori, sull' e<i·u ilibrio acido-basico e salino e s1tl coefficiente lipocitico modifioando così l'idro. ' filia colloidale cioè il potere che 11more e tess,u ti hanno di assorbir~ e ritenere acqua. · Com11nque sieno assorbiti i liquidi, molto influisce sulla eliminazione renale la loro dififusione nell'organismo in rapporto allo stato del circolo <legli umori ~ dei tessuti . Per lo stato .del circolo valgono soprattu tto l.a pressione sanguigna e J.a permeabilità vasale. N·essu1~' altr<:L glandol·a rispio·nde oosì rapidamente tome il rene, alle variazioni dell13, pressione• sanguigna, il cui .abbassamento fa diminuire la secrezione urinaria fin'o a sopprimerla qruiando la pressione scende ad un certo livello : secondo Starling la filtr.aZ;ione glorb.erulare continua finchè la p1·essione nei capillari è .suifficiente a s uperare l.a resistenza. osmotica dei colloidi, quindi si h.a sec re~ione solo finchè i colloidi del plasma n•on sieno notevolmente aumentati jn ooncentrazio ne. E, se 8Ì ha u11 ristagno nei capillari glomerul13.ri, l'au1nentata r esistenza osmotica .dei colloidi ·arresta l' ulteriore filtrazione. Occorre quindi non solo una. adegu~ta pressione uei capilla1:i ma pure un.a rapida cir oolazione attraverso i reni, an ebe perchè vi arr1vi maggioT quantità d'ossigen·o che è elen1ento indisp€1LSabile 'Per la disidratazione del sangue e ]'attività renale; e s appiamo · da Lamy e Meyet· che ].a secrezione .acq1uosa è soprattutto fu n zione / della velocità della cirool.azio,n e sanguignia ne'i r e.ni. Il fattore determinante, per ciò, più che la pressione sang;uigna generale, è la pressione C'R•J )illare nel glomerulo, la quale, sotto l' influsso rJello s tato di costrizion e o dil.atazione dell'.arteria affe rente, può vaTiare i11dip,e1ndentemente ed a~1ehf:' i n sen&v opposto della pre...~ione generale: un aun1e1tto della pressione napillare nel glomerulo mena, all' a.ccelerazio11e del flusso attr.a"'irel'SO i r eni, <-'Cl'ctto il caso di ost1"ll.zione deUa vena renale o cli spt'ciali 0ondizioni sp,erin1enta~i; i11vece u11 abba.~sa111ento della pressi·one .s.anguigna gen-erale f.a d in1i1111ire la sepl'ezion e,' salvo che i vasi r enali non ie110 dilatati più di quelli del res~ del 001·po. Le oondizioni di circolo possono v.ariare iancl1e

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per semp]ici cangiamenti di attiit udine in rapporto con le leggi dell.a gravità., specialmente qu.audo comunque è già disturbata l'idramlica circolatoria, do·n de l'oliguria ortostatica. Rispecchia perciò più facilmente il lavoro del ren·e la diuresi provocata in decubito orizzon tale, che, neutralizzando l'azione :della gravità, neutrn.lizza più o n1eno completamente gl'influssi extrar enali. Solo quando si vuole stabilire l'importanza di questi ultimi, bisogna rinfor.z.are gli effetti con ]a. stazio11e verticale; e, se se n e vuole stabilire la natura, l 'esame clinico indica l'·organo responsabile. 1 11 ritmo urin.ario giornaliero o nictemerale, in cui le urine diurne rappresentano circa 2/3 delle uri ne totali, può pervertirsi: l.a nicturia, che si ha nell'ipertensione portale, è banale nei cardiopatici, è costante e grave ,nei nefrosclerotici ad onta che questi sie.no indifferenti all'ortostatismo ma solo per un fenomeno-or.a.rio in ra,pporto con la rallentata e ritardata eliminazione che si fa solo quando la pre.ssione raggiunge '1.ln'.altezza suf.ficiente per forz.are lo sbarramento renale, e per un.a specie di troppo pieno quasi p er rigurgito . Qt1esta nicturia r enale, che è u11'opsiuria 0011 isuria, è notevole p er co&tanza ed intensità: quella dipen<:Je,nte da disturbi id i assorbimento e circol.azio11e, che è vera clinostaturia, è abitualn1e11te moderata ed jncastante : in t utti due i casi su<>l capitar~ l a nicturia, mia il ritn1·0 nicte-emer.ale è diverso, giacchè 11el oardi.a.co il r endimento diurno è debole e qu.ello notturno migliore, nel renale l't1no e l'altro sono identici perchè l a secr ezione acquosa si fa al r endimento m.assimo possibile p er lo stato <lei reni . Tra cuore e rene v'è collaborazione e solidarietà, e spesso le sindromi u~inarie 1d ell'u110 e dell' altro si confondono -e s'intr ecciano. · Nel cardiop.a.tico l' insufficienz.a ·dell,a diuresi acquosa corrisponde all'ins·u ffieienz.a del miocardio ed al conseguente rallentamento della corrente sanguigna. I r eni, la cui funzione no·n è .ancora colpita, concentrano al massimo un'urina scarsa e ricca d'urea. l\fa, sicoome l a quantità rdellè materie estrattive .dell'11rina è in parte f·u nzio·n e della quantità d'acqu.a eliminata, alla diminuzione della diuresi acq11osa corris·p onde una di1ninuz.ione della diuresi solida; la deficienza del iniocardio, determinando minore afflusso di sangue al r ene, fa diminuire l'eliminazione d'azoto si.a p·er diminuito ·a pporto ·di esso a] rene sia p e1· diminuita eliminazione di n.cq11a; per ciò non ha ]o stesso si~nificato dell'azotemia dei n efritici la azotemia dei ca.mia.ci oligurici, che è indipendentf) t.:lal valo-r e della secr ezione ureica: mentre nella ' nefrite il rep.e 1nal.ato ha . un'importanza attiva e diretta questa è pass.i v.a ed indirett.a nell'ins utficie11za c.ardiaca : Bisog11a, dnnqne , t <?11er conto cl ella <liuresi n ell'interpretazione clelle cifre del- · l ' urea contenl1t·a n el siero san g11igno. Si tende a.d an1n1ettere che i reni sono i1orn1a li at1.ando il tasso dell'urea nel sangue è inferio re a 1/2 p€r miJ]e, e s-0·n lesi cruando l'urea oltrepassa


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questa cif1·a. Tale formula è inesatta per i car<liaci. olig1:1rici, nei quali l'azotemia n<>n dipende cla disordine della secrezione ureica ma dall'oliguria; per cui le regole di Widal per i nefriti'ci 11on si. applicano alle azotemie dei cardi<>•p atici g~iacch? c:?11 la · rioeroa d-e ll'azotemia no11 è possi~ bile g1udicare dello stato dei reni e stabilire l.a parte r ispetti va 1del cuore e dei reni nella sinclrome c]i11ica dell'insrufficienza .cardiaca. La siiidroi11e azotemica ,de.Jl~i11sufficienza cardi aca · pei·ò è una sindrome da rite11zione oo·m e quell a della J1efrito cronica, e le conseguenze cliniche sn110 identic11e nei due e.asi . Oliguria, rit~11zione idroclorurata, diluizione ~ang uig11a, plet<>·r a i<lremica, edema i11terstiziale son le tap pe sruecessiva dell'ede1na cardiaco. InYec:e i1ella n efrite, secondo "\Vidal, l.a ritenzio-n e elettiva del cloruro &odico da p.a.r te del rene inalato è il fatto iniziale: . il sale ritiene ed attira nei tesstLti l1na quantità proporzio11ale d'acqu,a e l'oliguria ~ 1.a consegl'Ìenza della rite11zione ;lorurata. 1Vl a nelle associazioni morbose dei cardio~renali dai qu.a li bisogna dis.t inguere i cardio-renali falsi che sono malati d'insu.f ficienza cardi.aoa e present ano insufficienza della depurazione urinaria solo per. fatto del cuo·r e, non è sempre f.acile disting uere i disordini renali funzionali imputabili all'ins·u.fficie11z..'t cardiaca e q11elli risulta11ti da una lesione a natomica dei reni; per c11i durante il peri·odo d ell'oliguria. è impossibile distinguere sia con l'esame clinico sia 0011 ricerche di laboratorio i cardio-renali falsi dai veri: non ci si può rende]·' ·conto del vero stato dei re11i prima che si ristabilisca l'energia delle co11trazioni cardiache e scompaiano i fenome11.i di stasi venosa, giacchè t 11tti i sinton1i r enali dell'ipocinesi oaJ·diaca con1paionò e soon1paiono oon l'oliguria. E ;p,e r ciò i cardio-renali veri si distinguon 0 dai falsi, perchè mentre lll questi la &com pai:s.a a.e lla inS'Ufficie11 z.a cardi aca fa scomparire pure i disturbi renali ed all·ora l' an1n1.alato s i presenta oome u11 cardiaco pt1roJ in queJli invece il ritorno dell'energia cardiaca atte.n ua soltai1to i sintomi rena.l i che periSistonÒ anche dopo ]a poliuria e l'ammalato allora si presenta come cardiaco e nefritico. L 'influsso dell.a stazione s·ull.a elimi11:1 zione l1ri11a1·ia può permettere fino ad ll O cer to punto di rioonoscere ) a parte dei disturbi renali e di quelli cardiaci: l'oliguria ortosta.tic::t dipen·cle da disturbt circolat·or ij pi ù c]1e renali e 1.a posi:tione foavo·r evole del clinostatisrr10 nei car·diaci spiega il pTedo}D.iniQ notturno dell'escrezione t1 ri.naria ; Tlla ancJ1e ] a circo1azi<~ne renale si avvantaggia di qu esta 'POsiz.io·n e, ed il clil1ostaitismo inf a·t ti miglior.a la diuresi non solo .a.oquosa 1na a11ch,e Roli.d_a forse !Jure per a um ento de]l' a.s~ 01·bi1ne11to intestinale. E a~sai utile la prova di. \' iolle prr la discriminazione di questi fn.tti . N otevole jmportanza n ell a regolazit0·11e degli :-><·a1n!Ji inter11i d'acqua 11an110 la permeabilità e q·uindi l'innervazione e gli eYent uali pert11rban1ent i nutritivi degli endotelii capillari e linfatici: tutto ciò che in una regione dell'organis mo 1

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.altera le pareti va.~.a li , eleva la pressione capillare, a,bb.a.~a la pressione osmotica delle proteine, crea nel sistema vasale dei punti di fuga e produce un esager ato stravaso di liquidi. Ma influsso maggiore, in circostanze ordjnarie p~r la determinazione della q'llantità e composj: z1~·ne dell' urina pròviene dalla oostituzione chimica del plasma Sclnguigno; giacchè il lavoro del re11e 1·ise11te anche delle mi11ime modificazioni nella coiniposizion.e del sangue. La funzio·n e del r ene corrisponde ;al contenuto acquoso .del sangue in rapporto con la concentrazione <li questo criacchè ]a f'l . . ' b :1 tr.az1one attraverso i glomeruli varia inversamente al grado di concentrazione del liquido filtrante, i11 b.ase alla ooncentraz.ione d-ei colJoidi cd al1a permeazione delle sostanze. . lVIa, mentre la composizio11e e la concentrazione dell' urina è assai variabile, Ja composizione dcl ~angue, ad onta di introiti ed esiti, si mantieue presso che costante, regolata dai reni e dai tessuti: l'acqua abbondantemente ingerita non determina idre1nia, m.a o è ti-attenuta dai tes~uti ·o è elimin,ata dai· reni, ed il più o meno di una sostanza n·e l sang'ue dipende in prima lin€a dai tesS1Uti ed in seconda linea dai reni . ' D'altronde l'aoqua ingerita no1n segue) d.a1 tubo gastro-intestinale al rene, la via breve del circolo sang11igno, m.a com.p ie un percorro complicat{l attraverso stafil·o-ni nei tessuti; ed :;_l suo progressìYo ritorno in circ-olo .avviene per effetto di ·u no. spcstamento nella dotazione i11iner.ale dei tessuti e ' del con11ettivo in prin1a linea, e della mobilizzazio11e delle loro riserve .alcaline. Sono i tessuti cl1e cedono la loro acqua di riserva per ovviar~ Jtl1o squilibrio idro-n1 11r> r'ale del ::;angue, ed a seconda ·dei bisogni arricrhisco110 o cedono le loro riserve cli acqua e principii oo.Jidi; ma quand'essi $0110 ~1 lte1;ati e le- 101·0 m.e111brane si rendono impeT111eab~li o co1nunqu e vari.a }'.affinità lor·o per le diverse oostanze, lo squilibrio idro-minerale del sangu.e di·v enta irrep,arabile . L'im·p ortanza dei tessuti per I.a. regolazione del sangue partioolarmente appare guando si aspo1·tano i reni: Nonnenbrucl1 h.a dimostrato che iniettando nelle vene. 40 eme. di soluzione di Ringer in ·un ooniglio no1·male l' acqu.a ed il cloruro si eliniin.ano per i reni dopo esser passati prim.a in massima parte per j tessuti, nel ooniglio nefrectomizzato invece tutta I' acq·ua ed il cloruro restano nei tessuti non -perchè questi avessero particolare iètffi11ità per l'acqua ma perchè mancano i reni per • disidratare 1i tessut i. SicuT.a1nente per la diuresi ha qui11di anc;he maggiore importanza lo stato dei tessuti. Per stabilire gru.a le infl usso ques't o stato esercita s11l rene bisogna vedere in qual mo·d;'av·viene lo sca1nhio tra tessuti e reni. Tutte le sostanze disciolte son trasporta.te dal sa11gue nei tessuti p er n1ezzo :..]el1 app.arecchio linfatico: propulsori <lello sca1nbio tra sangue e tessuti, dice M. Ascoli, s-0110 la press ione meccanica - specialmente nei capillari la pressione osmotica e la pressione oncotica o di 1

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turgor e per la quale un colloide attrae o tra.ttiene .acqu.a, tutt'e tre soggette ad una r egolazione centrale ~ndocrina ed autnnom.a. E vi sono pure con·dizioni in cui specialmente l'acqua ed il cloruro sodìco son ritènuti, nQD per alterazio·n i della funzione renale ma per aumentata ·a ffinità dei tessuti verso quelle sostanze, come si l1éA. per la f orrnazione di edemi e la gen-esi della g'°tta. E per gli edemi vi sono anoora due oondizio11i di fro·n te: l 'l1na potrebbe aver la causa in un disordine fu11zionale del rene che elimina male l' acqua ed il cle>r·uro sodico, per cui si avrebbe un'idremia priJUa ria che fa secondari.arr1e1Tte riversare acqua nei tessuti; l'altra ricerca la causa dell'edem a n ei tessuti stessi che fissa.no più acqua del normale per un'idrofilia che coincide con l'ipertensi-0ne Yenosa e si p•uò saggiare con la prova dL Aldric I o Mac Clure~ ' Tiroide e paratiroide fanno .diminuire l'idrofilia dei tessuti, l'ipofisi l'aumenta e così ridu~e le eliminazioni urinarie. I surreni, il timo, il pancreas, le gl.andole sessl1ali hanno mi11or valore da qt1esto p'llnto di vista. Anch·e néi con1uni diuretici bisogna distinguere, accanto all' azio11e renale, quella sui tessuti e sul · sangt1e: i diuretici della serie purinica, l 'uTe.a ed i11 modo tipico il novasurol intervengono .a regol a re la consistenza de"rl' acq·u a e del clor11ro sodico 11el corpo, a mobilizzarli nei tessut i ed a determin a rne l'eliminazione.. Nell'edema è aiumentata l a tendenza dei tessuti .a. ritenere acqua, che inveèe è diminuita nel diabete in.si·p ido; per cui nel primo caSQ si ha olig u;ria e nel secondo poliuria., ed anohe nel sangue si hanno .alterazioni opposte . In alcuni casi la formazione di edemi extrar en ali può esser dimo, strata dal fatto che, onta del cattivo risultato della prova dell' acq-ua e dell'aumento di peso, il sangue è più concentrato ed isp,essito perchè i tessuti .attirano energicamente l'acqu·a. D'altro canto anche con un.a buona diuresi può aversi idremia, ed un eccesso d'acqua dall'organismo ·p·u ò esser s1n.altito sen2Ja che l'idren;iia si moaifichi; per cui l'idremia non è buon indice di cattiv.a elimin azione acquosa dal rene . P er la patogenesi dell'edema. h.a soprattutto importanza la ritenz,ione di sodio e più ge~éralmente 1111·" snuilibrio di ripartizione dei minerali. In inteT>azione con la ooncentrazione del 111ezzo jn elettroliti agisce il tenore dei tessuti in lipoidi, per cui il potere d'imbibÌzione di un tess·u to sarebbe in r apporto ool suo teno re in lipoidi e quindi tan.to più elev.ato per quanto pi~ a lto è l'indice lipocitioo (colesterina, acidi grassi) . M a il disturbo minerale. è una pai·te dell' e<len1a; e più d'uno con Fishberg pensa che la ritenzione dei cloruri sia la co11seguenza e non I.a caiusa dell'idrope, lia qt1ale si m.anifesta quando il conte11uto di protein e del sa.n,g ue è così basso cl1e una transu.d.azione di cloruri ed acq·na nei tessuti arrade co1ne nuro fenon1eno osmotico. Per il pote~·e d' imbibizione dei · tessuti bisogn.a 1

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ten er oonto non tanto dell'acqua di ·costituzion e che .a.b bonda nella compagine colloi<lale dei protoplasmi, quanto di q·uella mobilizz.abi1e che si sposta tra sangue ed altri tessuti e si veTsa dagli spazii linfatici. I~·elle cellule. Il substrato collo.idochi111-ico cellula r e governa in inodo autonomo tali attr azioni e spostamenti . Fischer ha dimostrato come la quantità d'acqua che un oolloide è capace di fissar,e varia con la reazione dell'ambiente: i cationi che - come l 'ammonio il sodio il potassio il Jnagnesio - m·odificano a. tipo alcalosico il ricun1bio generale dei tessut i, fanno aumentare la biofili.a <lei oostituenti c.e llulari; mentre il litio il cq,lcio, il bario, lo stronzio, ch e determinano .acid,osj, fanno di1nin11ire l'idratazione ,de.i coll·oodi .e la tendenza a t rattenere acqua. La ·m odificazione aloalosica del ricambio si ac~ compagna oon preponderanz.a del vago, mentre c:o11 la modificazion e acid>0sica si .accompagna un a prevalenz.a .del simpatioo. Il prevalere,_ dunqt1c·, del tooo del vago che è vasodilatatore e lin.fagogo, su queìl0 del simpatico che è vasocostrittore, e quindi il predominio degli ormoni del sistern-a ti1nico-li11fatioo e della pineale su quelli t iroidei iponsa.rii e surrenali, rende proclivi alle st asi, alle essudazioni linfatiche, ~li edemi linfagoighi ed .angio11evrotici, al turgora ed all'ipertrofia del tess~to lintf·oide fino a r ·aggiungere l' abito pastoso linf.atioo scrofoloso o meglio timico-linfatico, che predispone alle. diatesi essuclative, agli eczemi , alla seborrea del c1toio capelluto, alla pitiriasi d ella testa, .all'acne pt1ntoria, alle eru zioni di urticaria, iallE> iper secrezioni di liquido cefalo-rachidian.o, ed a nche a quell'acoumulo di acqua e sali nei tessuti che caratterizza un tipo part·i colal'e delle diatesi timico-linfatiche descritto oome costituziònB idropica da Czerny. I tessuti gareggi.ano con j reni per l'importanza nell'equilibrio clell'eoone>mri a; giacchè essi i'appTesenta.n'o un immenso deposito ove può r.apj da-mente r.acoogliersi una g ran q·u antità d'a-0qua e di sostanZB disciolte preservando da un sovr accarico il sang ue; essi · son la fonte donde attinge il flusso della dit1resi co1ne ,dice Eppinger, ed assai felicen1ente Volhard chi.an1a pr·e reni (Vornie.re) quella parte di tesst1ti che partecip a al rica1nbio dell'.acqu.a. Si possono sopprimere i reni senza che compaia110 ' edemi : le lesio11i re11ali cardio~renali e nervose qt1.indi deterroin.a110 gli ede.m i attraver so le · 1noclificazioni fis ioo-ohimiche UlTIOrali e tissulari necessarie per la riten zi·t}ne dell'acquia. l

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*** A eJ1i consideri come e qua,11to i11tensa in ente i centri ed i troncl1i 11erv-0si, il sistema et1,1JocTi11-0, le va rie vie e funzioni di a~sorbin1ento e di circolazion e, la fo rza propul i'ra del ct1ore, lo stato delle pareti vasali , le proprietà fisjco-chin1·i e,:he del sangue, e le oo·ndi~ioni degli elementi dei tessuti oonc·orra.no ool . parenohima. renale ad .assicuTaTe la part icolare funzi<>ne dei reni, appare straordi-


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IL POLICLINICO

·nariame.nte complesso ed impor tan te il contributo dei fattori extrare·n ali per la di uresi ; p.er cui questa funzione co~ì complessa laborio~ e delioata --· che nel rene assorbe 1/ 11 dell'ossigeno oonsu1nato da tutto il corpo, di cui quell''Organo cor risponde solo ad 1/163 in peso -=--- risulta sempre come Ja più sq·u isita espressione sintetica delle oondizioni funzional i un1orali e struttur a1i dell'organismo, come l'indice 1 dell'essen~ ~t-essa :dellia vit.a, per oui Caste1Jino ebbe felicemente ia proe;lamn.re che il rene è l'organismo. E del massimo interesse pratico, quindi, l'esa1ne clinico dei fattori extr arenali dell a diure&i e l'utiliz~ion_e terapeutica d elle indicazioni che Jle risultano ; per cui si possono stabilire le seguenti deduzioE,i: 1) L a poliuria psichica, emotiva (d&. iangosoia, terrore, ·e cc.) e per s uggestione, è pro•dotta ,da u na stimolazio:p.e psichica ·del oont1·0 d ·ella diuresi; manca quando qu.e sto è bloccato verso gli stimoli psichici, come .avviene sotto l'azione del medinale dopo encefalite o sop.p ressione dellia oorteccia ce-' rebrale; è più forte nella narcosi p araldeidica per disinibizione .d el centro dell'acqua: è chiaro ohe la soppressione d,e lla causa è il mezzo più siouro e più facile per farla soom,p :arire . · 2) L 'eccitazione del centro dellia diuresi produce poli·uria. con policlor11ria, e si modif.ioa con i sedati vi cerebrali specialmente con gli oppiacei 1 o la valeriana. 3) L 'azione d1uretioo ~fre11atrice della pituitrrna si h a sol10 quando il centr o d'e lla d iuresi è nor1n1ale, è lieve qruando esso è sovreccitato, manca quando è 4istrutto: essa quindi può fornir la :prova dello stato in cui questo cèntro s i t r ova e può esser favorita dai sedativi quando il centro . è eccitato. 4) N ella ipereccitabilità del vago r enale si ha poliuria iaJbiituale con crisi di poliuria emotiva (urjne spastiche a basso peso specifico), e gl'ipertesi hanno poliuria notturna (crisi vagali notturne) . 5) Quando v'è stenosi nelle parti su~riori del tubo .digerente, specialmente nell'esofago od al ca rdias, si ha oliguria per difetto nel pass.aP~io e quindi nell' introduzione di liquidi; olig;uri.a ad alt.o peso speciifico come tutrte le oligurie da causa extrarenale, mentre quelle renali· sono sempre a basso peso s pecifico: essa è modificabile con la cur.a causale o oon Pintr-0duzione di acqua per altra via (rettale, parenterale). 6) N ella ste.n osi pilorica - come anche nel]' ipocinesi gastrica e nella gastTectasia - , sictom1e l'evac11azio1ne de llo stomaco si fa meg]io i11 cleou·b ito 1&u.p ino la.terale de~tro, in qrnest:a posi7.io11e t:>i fa meglio la di11resi, per cui si Tua, i1icturia ma i11 co1np]esso l'elimina~ione urinaria delle 24 ore è nor111a]e od anche esagera ta : si r accon1 anda , in tal c.aso, a.I paziente cli staTe in a ec11bit.o laterale destro duTa11te la digest ione e <l<llJO i t1tro1-:l nzionc di u11a certa ql1a11tità di liquido per boccn , ed i11 caso ·di dil.atazion·e ~di' stomaco anche I

di bere solo .a distanz~ d.ai pa~ti a sorsi e stando <l i.stes.o 7) Quando è deficiente i l chimismo .d uodenale si· h~ rita~do e deficien za dell'evacuaz~one gastric 3 , corr1spett1vam€nte con ritardo e deficienza della elin1inaz.ion.e renale senza nicturia o miglioran1ento in decubito orizzontale: I.a OOTrezione del difetto del chimismo è l'unico n1odo di corr eggere l'altera~ione della diuresi. ([uando v,i sono disordini i.Q.testinali, co~ di n.rr ee prof.use, V iolle consiglia di no·n r i durre I.e bevande, ina reg·olarle in modo che la somma totale delle uri.l)e di 24 or e s'avvicini per qu.anto è possibile al normale. 8) Pe1 effetto di un pasto ~sciu tto si ha pel' q11attr'ore 11otevole diminuzione delle eliminazioni urinarie (opsiurin. digestiva), le qua.Ii poi torna no al li vello pri1ni·tijvo; ma se durarnte i p asti si beve abb.ondante111e11te, si h ann o abb.pndanti elimin.azio11i urinar.ie le qu,a.li raggiungono il massin10 dopo 1-3 ore. 9) B fegato contribnisee notevolmente e et n meccanismi diversi (specialmente per azione meccanica circolatoria e p eT .a2'ione chimica metabolica) alla regolazione d ell'acqua; p er cui, quand'è · leso, :alte ra sensibilmeni;è la diur~si specialmente oon intermittenze (anisurià) . N ell'ip€rtensione portale si può aver e oliguria (specia.lm-e nte nei periodi terminali delle cirrosi) a n isuria ed opsiuri.a (pjù caratter istica d-ell'iper·tensione portale): quando v'è ipertensiione portale pnit.ologica, particolarmente da causa ep atica, Vio11e oonsiglia di saggi.are per trovare le dosi ·d' aeq11a che determi nano le eli1ninazioni aoqu-0se più abbondanti e di f.ar bere a preferenza ·f uori dei pasti per ~vitare che .a.ll'ip.ertensione portale p atologica si aggiunga quelLa fisiologica (opsiuria digestiva). Pe r corregger.e l'oliguria bisogna agire sulla barriera epato-p1ortale, più ch e sul rene, con il massaggio 1d el fegiato, jJ salasso emorroidairj o, i p•u r ganti, l'opoterapia, sopr attutto l 'ortostatism.c, la fra1nmentazione delle somministrazioni alimentari e liquide, ed .all'ocoorTenza .anche con l 'om€ntopessia. I miglior.i diuretici in tal caso sono . i mercuriali. · , Nell'i.potensione epatica si ha specialmente oliguria spe&so oon .albumi nuria e disidratazio 11e ge, nerale dell'economi a ed esagerata facoltà di assorbire i liquidi; per cui si consigliano specialmente le abbond·anti introduzioni dj accrua. L e lesion.i epatiche possono disturbai:e il meta.b·o,Jismo idrico e quindi la diuresi anche .attraverso 'disturbi colloidali ed .alterazioni della fu11zion·e ureo-genetica: per cui si ha ritenzione di acqua nel primo periodo .dell'ittero catarrale, nella sifilide epatic~ del per iodo secondario, nella liti.asi biliare oon ang;j.ocolite e nei neoplasmi, ossia negli stati globn1ine1nici, n1entre si ha iper-elin1inazione <l'acqua nel secondo lJeriodo (spesso .albu111inurioo) dell' ittero catarrale. 10) Rispeccl1ia più fedeln1e11te il lavoro proprio del r eue la diuresi provocata in decubito I

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oriz2JC»ntale, che, eliminando l'azione .della gravità, pat icotonico (tiroidina, adre11ali11a) oq anche yago~ ue utraliz~ !)iù .O. meno oompleta1nente gl' influssi ipotonico (atropina.) lo stato del s istema i1ervoso ~xtr.arenali che con essa si ooJle.ga.110; m en'tre qua11vegetativo :::iesce app11nto .a disid1·a.tar~ l'orgaaj~o si vuole stabilire l 'in1p·orta,nza di q1uesti ultimi, . sn10 at&rav:erso uno stato di acidosi. P en·d~ coubisogna rinforzarn.e gli effetti con la stazione versiglia anche la dieta albun1inoidea per combatticale, salvo a stabilirne la natur.a e La sede oon tere ]a tendenza all'alcalosi e favorire l'wumento 1' esa1ne clinico dei diversi organl. La nicturia delle delle valenze acide. lesioni renali è semplice1nente un tenon1eno-orar10 c.:11e n•on 11a rapporti i1otevoli col cli110-stat1sn10 e Diuresi e diuretici . n·o11 ~nverte il 1t1po normale nictemerale .della diuFattori renali della diuresi. resi; tn.a, l<> uniformi21z.a soltanto; mentre la nicProf. M. GHIRON (Ro1ua) . turia delFipoci11esi cardiac.a è s·t rettam€.n te legata f al elinostJ.tis1no ed inverte il ti.po norm.ale nicte• (Conclusioni). merale della diuresi. In tal caso bisogna raccomandare all'infermo di be1·e in .decubito or·iz~on­ Nella mia rei.azione ho raccolto i fatti salienti tale, preferibilmente al mattino sveglian.d osi e che sono stati osservati in questi ultimi anni sui sera coricandosi ma non d·u r.ante i pasti, di bere fattori re11ali d·e lla diuresi . per quanto è possibile a sorsi, di ridurre le bibite Sfogliando i giornali, ~l numero di artiooli che per quanto più l'insu fficienza cardiaca è gr.ave concerne q1uesto a.rgomento è st1~rdin.ariamente ossia per quanto maggiore è la diffel'enza della grande, quindi il primo e non facile compito è eliminazione in ortostatismo ~ c1Ìnostatismo. I diustato .d i farne lo sp<lglio. E in qu.e sto spoglio, per retici più efficaci in it ali condizioni so110 quelli quanto abbia cer.cato di essere obbi€ttiv·o, ho ceri.udiretti osbia i cardioci11etici . ta1nente portato i.I mio modo di vedere e avrò Negli stati ipertensivi si raccomandano specialp-eccato pii1 d.~ una volta nell'omettere artiool~ cl1e n1~nte i barg11i ter111ali caroo-gassosi, che deterda altri punti di v-i sta sarebbero stati interéss.anti . n1inan<Jo una aospicua vasodiJataz.ione p eriferica 11 riconoscere questo mio appre.zZia1nento pers·o nale alleggerisco110 I.a pressione arteriosa, facendoli opn1i giustifica ·d ella volqntaria o involontaria omis. portuna.mente seguir subito .~a .applicazio11i di corSIOD,e. • renti n.d alta frequenza come consiglia W.eber. La direttiv:a che io ho cercato di seguire è la 11) Per q11anto rig uarda i disturbi umol'ali e seguente: l ) ·o rdinare i fatti •o sserva.ti che hanno impartioolarmente quelli da rite11zione clorurata, si p·(}rtanza per comprendere la f·unzione renale; i'acoo1nanda di i)roporz~on.are esattamente le bibite 2) esporre le leggi che sono state forn1ulate (essendo l'infermo .a regin1e decloruTato) .alle eliper spiegare la funzione del re11e e giudicare se 1nina2'ioni ridotte n1a. piuttos.t o regola1·i. esse logicame11te armo11izzano coi fatti. 12ì Più cornplessi, e q·u indi più difficili a riEsse s ono per la maggio r parte leggi fisiche o conoscersi ~ a trattarsi, sono i disturhi !della diufisico-chimiche, ·e certamente la lor•O impor.t anza resi dipendenti da alterazioni dei tessuti, al cui nella funvione renale · è indiscussa. I 11ostri org.ani livello si p11ò .avere una deviazione preren.ale .d' acf11nzio11ano talora i'n accordo) altre volte .in 0011qua che costituisce l.a ri tenzi·o•n e osmo.t ica .di Eptrasto con quest~, ina sempre in rapporto con stei11. La J)l'OVa del mixedema sperimenta]e di leggi biolo·g iche le qt1ali ci devono essere i·iv.e late Aldrich e Mac C1ure va.le per riconoscere lo stato da r eage11t i biologici, i1on d.a esperimenti di fid ' i<lr·ofilia <lei tessuti. s~ possono bene u·t ilizzare, sica e di .chimico-fisica. P er es.: se dian10 au U11 in tali casi, 1e propriet.à di alcuni prodotti enchimico una fiala di acqua distillata con una quan<locrini, spoc:i.alme 11te quelli tiroidei e paratiroidei. tità i11finitesima di tossi11a tetanica o difterica, 13) Ma più Ticche di applicazioni si .annunquesti non potrà ooncludere dalle sue ric01:che alzia110 ]e nozioni jn rapporto all'equilibrio acidotro che la fiala contiene .acqua distillata . .Ma se ba~ico e quindi alle fl1nzioni neUI·ovegetative. for11iamo la fiala ad un biologo e questi lia saggerà (Ju.a11do è in camp·o una n1odifìcazione alcalosica eon reagenti biologici, ci potrà dire non s·olo la ,Jel sangue e dei tessuti c'On prevalen7..a del vago quantità ·della tossina contenuta e la sua q·u ane qui11di aun1ento del potassio e d€i fosfat~ ba.sioi tità, ma vi descrive1·à tutte le re::tzioni eh.e essa e per ciò con abbassamento del 'tollio del simpaha prodotto nel reagente biologico. tioo e .del contenuto in calcio, bisogna equilibrare P.arimenti abbiamo studiato l'importanza . ohe le costa11ti fisic.o -chimiche tu~bate e riportare .l'enella di l1resi hanno i fattori fisici e chimici, ed q11ilibrio anche n·e l sistema, i1-ervoso della vita ve~ abbia.m o stabilito per es . : che il rene secerne getativa. · D etermina)1do un at1ment·o .del calcio od l'acqua che n on è combinata colloida:Jmente col una, din1i11uzio·n e del potassio e <lei fosfati si spoplasma. od i &ali che trovansi in stato di io·niz.. sta l'equilibri.o acido-basico verso un'alcalosi norzazioue pi·uttosto èhe i11 com binazione con i colloi1nn.le e così, spinge111'10 il s odio d.a.i tessuti verso di, ec.1 abbiamo ritenuto che questi fatti ed .altri il rene> s i c1i8idratano i tessuti stessi e si attiva della stessa categoria sono fattori importanti per la la di1uresi. La sou11ninist.razione del calcio o di funzio11alità del rene. Ma a din1ostrare che queati prodot.ti opoterapici che correggono in senso simI

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IL POLICLINICO

11on sono i soli fattori dewrn1in.anti la diuresj i:;.Jr.ge il fa.tto squisita,1n€nte biolo'gioo osservato dal !Vlagnt1s, il qu,a le ]1a Yisto ohe I.a. diuresi si deterJ111na. indipendentemente ed a11che i11 opposizione a qtielli, st essi fattori, p er l' azione di minime quantità di siero di coniglio· jn istato di diuresi. Credo che 11essun chi111ioo potrà mai spiegare q11esto fenon1e11'0 e nessun appiarecchio della ch i, 1nìco-fisica potrà ripetere l ' esperimento. . 'Le ·o sserv.azioni d.~ qu.esto oJ·dine no.n s o110 certo ancora nutnerooe come le altre, p erò so110 abbastanza oopiose ed importanti per i11eritare una attenta considerazione. Appartengono .a qt1esto tipo le osservazi<J>ni s·u lla impo.r tanza dei tessuti di or1ig111e mesenohin1ale nella forn1azione dèi .liquidi cbe troviamo nei tessuti. (Juesti liq11i di hanJì.o ùna oon1p·o sizio11e ind ipen·d ent.e da tt1tte le leggi note c1~Jln, chimica e <lella cl1in1ieo-fisica., m.a so110 in rapporto colla c€rnita che il tess·uto vi,rente può fare dai 111.a teriali poTtati d.a.1 sang·ue e dalla linfa. Pel' \analo·g ia p·ossiamo .affermaré che il tessuto proprio d~l glo111erulo di origine mesenchimale possiede quelle !)'I"oprie;tà che so110 .state rioonosciute al t essuto mesenchimale d~ff.uso neU'orga11is~, anzi, la oosti tuzione propTia dell' orii1a, oon le sue mutabilità qualitative e quantitative, il più delle V·olte i11diper1denti dalle mutabilità cl1e poss.0·110 presentare i 1iquidi dei tessuti o del plasma del E:.arI1g·u e, rendon 0 piì1 evi d·e nte ·e co,11cret1a la legge generale suesposta della funzione del mesenchima. \ N·on vi è una filtrazione, . ma è una cernita che vieue fatta dal glo1nerulo. Non è una ultrafiltrazio11e c.he obbedisce passivamente a.Ile leggi · chimi· che' del Jiquido filtr.ante, o della pressione esercitata :µel filtro, ma è una .e li1ninazi·one eseguita inclipendente1nente da. queste. leggi, oome si è detto, nniformandosi per j singoli oom;po11enti dell' orii1a a speciali proprietà de.Jle cellule renali viventi. Si può dire che non esiste u11a elin1in.azi-0~11e co1nples.siva · di urina, ma -esisto·no tante e]1mi11azioni co11 leggi speciali per qun,nte s osta11.ze s o·n o elin1in ate . Co1ne 11oC}n esiste una diuir e\Si, ma esistono ta11te diuresi per quante snno le sostanze d.a eli111i11arsi. Entro certi li1niti fa eccezio,n e !'.acqua, in qu:1.11to d eve essere il solvenf-e ·~ii tutte queste f:\osta.nze. . M a nnche . in queste si vede ch·i ara ]a im_p ortanza clel fatto vitale do1ninante su tutti gli .altri, ·p ·e r chè quando l'organis1no è p<Jivero di ac~ua · e si provoca .u na diures i da s.ale, il rene ·è capace -di elimin~re u11a forte quantità d i s,a ]e oon scarsità di acqua. , La preiva.lenza del fn,tt•o:re vitale è a ncora. di- · mo. trata cl.a l · prepotente bisogn·o di ossigeno del ren-e funzi·o,11ainte e dal J111aggiol' consu1no· ne.i p eriodi cli diuresi. Fenon1eno impo1·tantissimo e di ordine , gener,ale, il quale 11011 ci permette di acrettare nessu11a <lelle teorie for1n11l.ate Siulla ·d il':.resi, nen1111eno la più rece11te e più :perfezio11ata e111essa da Cushny, seco11do. il qu.ale, ad es. la diuresi cl.a solfato di mn,gnesio sarebbe in l'apporto 0011 una din1i11uzione o .abolizio,n e della f.aooJtà di 1

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r inssorbi1nento dei tub11li, E indisoutibile la contra.ddizione fra qnesta asserzio11e ed il fatto C'Ju.\ appunto nella diuresi l' O consun1ato aun1en-Ca sensibiln1e11te e l'altro feno1ue110 specifico, da noi ttin1osti-ato, ch e dur.ante la diuresj i tubuli contorti so11>C> piLt attivi e consufllano più ossigeno . Inlfi11e, per quanto non bene studiata, l' azion<' ne rvosa dimost.ra cl1e il fatto.re biolo,g ioo l1a u1ut i1nportanza prevale11te. Si p•o,t1!à dire che l'azione nervosa, ripercuo.t endos._i sui vasi glorue1-iulari, .abbia per effetto di modificare le oondizi·f ni, fisicl1e 0. fisico-ch_imiche, sopratutto per le modificate condizioni circolatorie. Ma. è pur vero· che il rene vagotomi~atQ ha perso quasi tota.lmente la più importante funzio11e, cl1e è la facoltà di 0011centr.a.re o diluire. Non vo?lio qui ripetere i numerosi f.atti che ho racoollio nel1a mia relazione, ma vogLi·o concludere a.Pfern1an.do che, la secrezione dell'orina e la d~u. resi sono feno·1 neni essenfilalmente vitali . Le le·g gi fisiche e fisioo-chin1iche non riescono a spiegare a.Jt.ro eh.e una piccola parte .dei · fenomeni e qt1ando Yogliono iilumin.a:rci sul lavoro oon1plessi,ro del rene, cadono iI~ eontraddizioni co\ fiatti e inesse I a oonfronto con essi riescon°0 inaccettabili. Ed 0 ra passiamo al secondo punto: quale in1portanz,a ha il rene · co11siderato come individt1.alità orga.nic.:a nella for111azione del!' ori11Ja e nella diu1

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r~si?

Si .deve premetter.e che è ass-uTdo consider~re il rene is.01latamente, non fosse altro perchè esso elin1ina i prodotti ·di rifit1to di tutti i tessuti ed è i.n continua ed intima co1111essione con essi. V .ariando qualitativamente e quantitativan1ente la .secr ezione il rene modifica, la co-m posizione e.cl il ricambio dei liquidi jnterstizj ali. (~nesta premessa è necessaria p e·r non essere tacciato di. voler.e difendere una t esi . P erò <lai fatti racoolti risulta che i.l rene, da un })t1nto cli vistai ft1nziçn1ale~ l1a un.a fisionon1ia sua pTopria: non è un.a gla11d11la. No11 fosse altro p€rchè è sq·uisitamente sensibile ad una quantità di stimoli secondo i quali rnodifica ;a. sua funzio·11e, vari.a.Jld·o, entro limiti lJiuttosto ampi, .la composizione dell'ori11a secreta, nlentre le gland·u le secer110110 in inodo reL1tivan1e.nte indipendente dalla composizione del plasma e oon una costante 9mogeneità di flui<Jo . eliminato. / Ql1esto 0011cetto, .a n1i.o avviso,, ·m ette in evidenz:.1. ]a importanza del fattore vitale, ma per molti AA. per es. Oushny, ha ser\ito a dimostrare l'opposto. Egli ~dice cl1e tutte le modificazioni fisicocl1imiche dei liquidi dei tessuti e del pl.as ma predispongono la formazione di l!n'o.r i1ia con ·u11a cli,~er~a oorrt1Josizio11e e che il rene, a s omig]i.anza. òi u11 filtro, elimina appunto in. n.rrnonia con questa, ·tliver.s.'1., composizione del p lasi11.a o dei liquidi dei 1

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~vessuti .

IL fen.omeno -è concepibile te-Oricame11te finchè si tratta dell'acqua o dei s.ali ioni2zabili, m.a diventa troppo complicato ed inconcepibile dopo uno stu·


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SEZIONE PRATJCA

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dio ai1alitico e critico di tutto il oomplesso fenoDH~no della diuresi, come abbiamo fatto nella nostra relaii<Jne. Si può determinare una intensa pletora, si può determinare' unia io·n iz.zazione dei sali del plasma, si può modificare la pressione nel filtro, ma il filtro non funziona se non preesistono determinate condizioni biologiche che lo metvano in azione. Iniziatasi I.a f·u11zione, questa si esplica, oome . abbiamo visto_. in modo compleS.So e vario, sovente inaspettato, anzi in modo mer.aviglioso per chi si attende la pura .applicazione delle leggi chimicof isicl1e dei f irtri. , Ed a11oora piit 111eraviglioso è il inodo di funzionare del rene in oondizioni morbose. Si ·p uò pensare cl1e anche un filtro .ammali e ohe per modificazione dei pori lasci passare albumina che non dovrebbe, rua il rene a.mmia.~ato si comporit a ben <liversame11te. P er es.: si dimostra 1toirpido all'azione diuretica. del sale e non risponde a.Ilo stil110 lo per vario ten1po, se questo non ha una certa intensità e durata. Svegliato dal suo torpore, il rene entra i11 funzione e questa continua anche quando lo stimolo cessa e quando· le condizioni fisico-chi1niche del plasma esigerebbero che non Yenisse più eli1nin a to sale . N·ella poliuria .d ei nefrit.i ci i sostenitori della teoria della filtrazi<Jne e d ella 'i1np0irtanza . :d elle condizioni dei tessuti sulla diuresi, ave.vano cre.duto di trovare un appoggio al loro ooncetto, e cioè che in qu-esti casi l'orina più che mai si avvicinasse ad un sen1pl ice filtrato e rispe-ccl1iasse fedelme11te le modificazio ni delle condizioni umorali. 1\1.a anche i11 queste condizio-ui il rene ammalato mantiene la sua fisiànon1i.a e la poliuria, interpretata. co1ne un feno1neno di filtr azion e p ura. ha dovu to essere ri,·i8ta e -diversamente valutata. Le us2ervazio11i esegu ite nelle poliurie da lesi<>ne unil aterale del rene hanno di111ostrato che esse son o l'espressione .J.i u11a lesi-0ne ren.ale, 11on di una ipersecrezio11e di co111penso . Il rene irritato e da11neggiato eli111i11a piì1 acqua. Il rene è ancora capace di rispondere allo st~­ molo diuretico dell'NaCl, n·on oosì dell'urea, come dovrebbe av·ven ire se si trattasse di una poliuria di compenso, perchè in qu esti casi1 l ' urea viene trattenuta nell'organismo, non il N aCl. Questa os-servazione mette in chiaro in primo luogo che il rene ;tmmalat o è pur sempre un .organo vivente, la cui funzione sj .allontana dalle condizioni normali, cioè che esso perde alcune delle sue sensibilità. Per es.: in questi casi il rene leso è insensibile alla ooncentrazione dell'urea, entro certi limiti, ed è sensibjle .alla oonoen.trazi-0ne dell'N aOl. La poliuria diversam ente interpretata, oome per . es. : seguendo :i. l concetto di V olhard (poliuria obbligata), ci f-a perdere qualun.q ue direttiva sulla ooncezione .della funzione r enale e fa divenire as-sUTda qual11nque teoria si ipossa formulare sul • ..d:ene. I

Conseguenza di questo disorientamento provocato .dalla concezione del V olhard è la recentissima teoria del Buinewitsch sulla funzione del r ene . Il Buine\\Titsch, merav1gli<tto della poliuria obbligata. e della conoomitante ritenzione di ure.a e lesione dei glomeruli, e d'altra pa rte della ritenzione di N aCl con la lesione dei t ubuli, ha pensato bene di invertire quanto era stato escogitato fino a d ora.per spiegare la funzi~ne del rene. E La sua teoria apparsa reoonten1ente in tutte Je lingue, dice appunto che l'acqua ed i sali ve11gono secreti dai tubuli e ria'3sorbiti dai glo111erul1, mentre l' urea viene elin1inat.a dai glomeruli e riassorbita dai tubuli. ~fa a parte queste teorie che hanno l' importa.nza .del momento, sta di fatto ch·e in oondizìoni morbose il rene mette i11 e-v idenza, più che i11 condizioni fisiologiche, la propria fisionomia, e quella relati\' a. in di pendenza funzionale dalle leggi fisicochimiche, per: cui se si produce, sperimentalmente una alterazione anatomie.a dei soli glomeruli, l'azione diuretica dei derivati purinici è nulla; qualunque modificazione questi derivati abbiano prodotto sulla composizione del sangue e sui liquidi dei tessuti. Invece le lesioni sperimentali che mantengono l ' integrità dei glomeruli conservano la sensib·i lità di questi apparati agli stimoli dei deriv.ati puriniei, agli stimoli del sale ed in .alcune nefriti lievi prevalentemente .t ubulari si può osservare una diur esi più intensa di acqua e di sale nell'animale ammalat<> che n el oon.tro·l lo. Si può concludere ohe caratteristica funzione del rene è la sensibilità verso I.a composizione dei liquidi dell'orga11ismo, n1a con la pa.ro1a sensibilità noi inte11'1i.amo . espor re un concetto squisitamente bjologico. Intendiamo .altresì affermare che le variazioni comunque pr-0dotte n ei liquidi dei .tessuti predispongono il rene a mroificare la sua funzione ma non tolgono .ad esso' la su.a autonomia vitale. JJ Ye11e pu~ funzionare sec'<)nd o i bisogni dell' org.anis1no o oontro i bisogni dell'organismo. Il r ene in detern1inate condizioni può demineralizzare un organismo già povero cli sali. L 'or ganismo nel qu ale si accumu1a urea può avere al suo servizio un rene ch e e.limin.a a cnl1a sali e non urea. Tracciate cosi le linee generali secondo le quali il rene funzion a in condizioni normali o patologiche, rimane la trattazione della p.iù difficile questione n ei ~ uoi rigu.aTdi. : come funzionano le singole parti del rene? Quali rapporti fra di lorof Quale valore si deve ooncedere alle diver se osser- v.a.zioni di is'hofisiologia r enale? Un illustre maestro, al quale avevo parlat o del tema in disoussione: la diuresi , mi disse ohe era troppo vasto, che sarebbe stato n€Cessario circoscriverlo, per es. pairlando solamente della funzione del glomerulo. Ma credo che a tutti .appaiai . evidente che la. limitazione renda il problema intrattabile . 1

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IL POLICLINICO

E vero che recentemente aut9ri ainerica11i si Bono indusuriati di inisura.re con un apparecchio tipo Riva-l{oc<·i la pressione glo1uerul.a.r e e la pressione de lla, capsula del Bown1.an. Ma. una attenta lettura della loro tecn ica rende assai discuti bile l'attendibilità dei risultati . E sistono d '.altra parte osservazioni inolto in1portanti che, entro certi limiti, ci ·p ermetton o di circoscrivere le funzioni dei glomeruli. P. es. con metodi diversi, altri AA. ed io stesso, abbiamo potuto constatare che j glon1eruli presentano un certo ritmo <li vascolarizzazione, per cui si può pensare che la loro funzione sia attiva nei perio·di di maggiore irrorazione, sia scarsa o nulla i1ei p erjodi di deficiente irrorazione sanguigna. Ho inoltre osservato che . tutti i glo1neruli :-:;i prese ntavano pochissimo irrorati n egli anima.li cou anuria riflessa, che la- irr9razion-e dei glomeruli era massi1na n ei periodi di poliuria, q·u indi si può arnmettere che la funzione b<Ylomerulare sia domi. nante nella formazione delt> ori11a. Abbia1no già acce11nato che in oondi~io;ni patologiche, quando è leso il solo glomerulo, le sostanze diuretiche sono inattive. · Qui:nrdi si pttò pensare che il . glomerulo forn1i l'<>rina, che il glon1er·u lo sia. in g rado di variarne la quantità e la 'c.!Onlposizione. Di più no11 si può dire. • Gli studi di istofisiolog ia de l t ubulo, intenti a 5piegare_ con_ le modif.icazi&ni n1orfologiche le attività funzionali sono 1nolto .11umerosi ed interessanti per qUianto non di qùesti 11ltimi tempi. Le souole italia11e e franc~si hanno dato i11 quest.o campo il ma3si1no · con t r ibuto. E figura110 i nomi di Galeotti, Trambusti, ~fonti, Ferrata., che hanuo lasciato jn questo c.."ln11Jo documenti di tale imp ortanza da esser e se1npre attuali. Il Ferrata J1a di1nostrato che anche il nucleo d elle <"'e.llule dei tubuli partecipa alla funzione di secrezione, in quanto ooesister ebbero granul.azioni derivate dalla sostanza acidofila del nucleo. Questi granuli acidofili fu ro110 tro·v.ati a n che dal Monti nella i11armnt.ta 14er11ante. Sono inoltre stati desuritti vacuoli contenenti lipoidi, vacuoli di diverse dime11sioni e d i di ver so numero secondo la c.ondiz.ione funzion.ale in cui il tubuJo si trovava. Inoltre la scuola di Golgi ha messo in evidenza l'.apparai10 di Golgi che con la modificazione delle sue nodosità in rapporto alla funzione mette in evidenza a11che da un punto di vista nlorfologico l'attività funzionale di questo, sistema. La. scomparsa e ricomparsa dei gran'llli dai .t ubuli è contenuta prima cnl modificare del lume del canalicolo centrale, il che significa che le ·cellul e possono in· grandirsi o n,ppiattirsi in rapporto con le necessità fu n zionali. Dai n1iei esperimenti rist1lta infine cl1e queste modif i<'.azioni morfologiche si compiono con stra ordina.ria rapidità se si -aggiungono sostanze capaci di stimolare la sensibilità tubulare. Ma se si cerca da tutti questi fatti di trarre una conclusione sin-

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tetica sull 1opera <lei t.ubuli ci si trova nel ca1npo· della più pura ipotesi. E ragionevole pensare che queste cell·u le situate· fra due liquidi così diversi come il sangue dei capillari e l'orina clei glomeruli abbiano un'azione· regolatrice, un )azione di integrazione della funzione glomerulare. Dai miei esperimenti risulta · che esse hanno la capacità di trasportare goc:ce di colore dai canalicoli verso i capi llari. Questa direzione .appare evidente quando sostanze diuretiche ne ecL:itin.o la fuuzio11e. ' (Ire 15. ,'Jed11.ta pon~erid iana.

Presidenza: prof. \ 1ow. 1

Discussione della relazione .

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G. Mmrwr (Padova). Entran1bi gli illustri oratoTi l1anno ricordato nell e loro bellissime esposizioni, tra i fattori extra-renali del1a diuresi la ' forza oncotica. Il prof. Ghiron ha voluto sottolineare che si tratta di un r eper,t o di labor atorio e che nell'organismo possono Je cose svolgersi .a.ssai diversamente. Osservazione indnbbia1nente giusta. ina .alla quale ì'9. non crede si possa attribuir~ il valore di una . riserva generica e non più per questi dati cl1e -per ogni altro che venga dal 1aboiratorio e così ad esempio per la viscosità e per la pressione capillare che poco fa furono rammentate. Sta cli fatto che in quaJunque modo si operi e con qualunque tecnica le albumine del sa11gue dimostra110 una fame di acqua; una trazione vel'so l' a(;qua c-he può essere interpretata e definita in var~o n1odo Dl.a che è come fatto in sè, nelle sue essenze, jnéliscutibile. Ora è evidente che q·u esta attrazione verso l'.acqt1a non può no11 essere fattore di alta i1nporlianza in qua11to la p ressione ca1lillare, il cui valore nella diuresi l'illustre prof. F errannini ha così lucid.a1nente illustrato, in realtà, non è pari alle cifre, che i n1anometri ci indicano, ma bensì a q·u elle cifre diminuite del valore delJ a forza oncotica. Valore non indifferente giacchè ascende a 40-45 cm. d'àcqu.a, valore che viceversa è obblig.a.toriamente e p_roporzionalmente diminuito nelle nefriti cosidette idropigene, come ha potuto anche l' O. constatare su larga easistica, nella Clinica del suo illus tre maestro prof. Frugoni. Nessun aJtro dato forse così clamorosamente ci testimo11ia -delLa jntima alterazione del ricambio idrico nei nefropatici quanto la forza oncotica, oome nessun altro dato così nettamente separa le nefriti idropigene da quelle azotemiche, nelle quali ultime la fame d'acqua delle albumine del plasma 1;esta assol ~1tamente inalterato . Il valore cli questo elemento di recente venuto a chiarire il meccanismo della diuresi, sembra .al-

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SEZIONE PRATICA

1'0. notevole anche p er le cospicue oscill.azioni cui verosimilmente .p uò andare soggetto n elle diverse condizioni e nei divers i territori d€ll'orga nismo. Il prof. Ferrannini ha già sapientemente illustrati alcuni di questi fatt ori. L'O. ha pot uto osser-r:ire che le variazioni di reazione dell'ambiente e più ancora delle membrane dializzant i esercitano (forse per variazioni e cambiament o di segno della carica elettrica) influenza n otevolissima sulla grandezza della forza oncotica. Cosa che può forse aver valo,r e se n1essa in rapporto alla reazione notoriamente acidotic.a dei focolai infiammatorii ed1 ai rapidi sbalzi :di r eruzione in alcuni distretti da taluni .Autori ammessi ed in . cui il V0lterr.a vedrepbe ·l.a gen esi 1d ell 1 a}teJ1na. interruzione o progressione della corr ente ematica nei capillari. D'alt ra parte 1' 0. ha anche potuto rile vare che · determinando ripetut amente la forza oncotic:a del medesimo plasma con tecnica identica ma con tutta una serie di membrane dializzanti diverse, i valori che si rilevano oostanti, per ogni membrana, di fferiscono dall'una all'altra in modo notevolissimo per es. dal doppio .alla metà. Ed è forse superfluo dire che le membrane usat.e er ano t utte nel senso vero d ella parola dializzanti, e che quindi non sono in causa, differenti gradi di p ermeabilità . Ora sembr a n on oos·o]utamente inverosimile 11 pensare che gli endoteli dei capillari che funziomano nell'organisn10 ,J a . membrane di.alizzanti abbiano (od assumano sotto particolari simili) caratteristiche diver se n ei diversi distretti favorend o così una maggiore o minore idratazione dei tessuti od elimin.azione é\' acqua. Infine mentre da tutto ciò risulta eviden te l' importanza <lel grado di concentrazione dell' albumina e de11a sua su ddi visione per centuale nelle singole frazioni per il rneta.bolism.o dell'acqu a, per nulla d'aìtra parte ap,p are diminuito a 11che da . questo plinto di vista il va.lor e dei sali diffusibili. H a con st atato infatti 1'0. che l'aggiunta di tutta una serie di saJi diffusibili a l plasma n e i11fluenzano nettamente la forza on cotica. E particolarmente alcuni metalli t ri- e tetravalenti .a.g giunti anche in q·u ant ità relativamente piccole, eser citano un'azione così cospicua cl a trasform are la tanto notevole forza di attrazione ver so l'acqu a, i11 una · non n1eno energica forza di ripulsa, talch è i11 vit ro si può vedere in breve ora t utta l ' acqt1a venire espulsa dal plasma come per ·u n fenomeno di ultrafiltraz.ione ed i l plasn1a stesso ridursi a d un piccolo residuo soli do. N aturalmente non pensa che i fatti cui 1'0. ha . brevemente accennato possano sen z'alt r o essere trasportati nella fisiologia e patologia uma11a, ma tutta,ia nen1meno li ritiene destituiti di ogni valore e pensa anzi possano rapipresent.are proficui campi <li jndagine. I

A . (Fadova). - E spone il risultato di una serie di ricerche da lui eseguii43 nell'Istituto Farmaoologir.o diretto da] prof. P ick che· possono L u I SADA

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forse prof. n elle della 1·1 2°

in qualche modo integra1'e quanto il Ferran11ini e il prof . Ghiron hanno detto. loro i nteressan t i · ·r elazioni, il 1° parlando regolazione cent rale del ricambio dell'acqua,. d e Il 'azione diuretica dei narcotici . Le ricerche erano eseguite su animali a cui si provocava un edema polmonare da adrenalina e· miravano a meglio chiarire la pat ogen esi <li questa forma morbosa. L a conclusione di esse fu ch e alcune sostanze,. p er la maggior parte narcotici, potevano impedire p er azione cen trale, e in modo indipendente dalla loro azion e vascolare, l ' insor gere di questo edema. d el polmone . P arve dappri tna che fossero sòprattutto i narcotici ad azione mesencefalie.a, tipo cloretone, ad esercitarla, si vide poj che anche il cloralio e la morfina svolgevano azione intensamente ben efica e che jn genere tutte le sostanze capaci <li deprimere l'eccitabilità del centro r espiratorio giovava110 ugualmente. Non è possibile in sede di discussione · esaminarei sin.goli risultati delle rioerche, integr.ate anche da esperimenti di demolizione parziale. L a concl·u sione fu che la imbibizione delle cellule del tessuto polmonare e forse la p ermeabilità dei ' oapillari del polmone erano r egolati da eentri bulbari,. posti alle dip endenze di centri mesè11cefalici e · corticali. F orse quello che è vero per il polmo•n e è vero p er alt r i oi:gani; forse .i centri superiori esercitano 1a loro azione .at traverso cent ri inferio·r i, bulb·a ri e midollari . Queste ricerche r endono m oltoverosimile che l'azione diure.tica del cloralio e di nltri narootici dello stesso gruppo si svolga prevalenternente per azione cent1·ale e permette di riten ere che la diuresi non sia che l a conseguenza di quell'azione .d i attrazione s11ll' acqua dei tessuti che rende rlifficile l' insor genza dell'edema del polmone an che in pr esenza di quegli squilibri tensivi che abit ualmente lo provocano. 1

P . CASTELLCNO (N apoli) . - Dopo aver svolto le correlazioni fra r ene ed organismo lungo Ia evoluzione ontogenetica, l'O . considera. la impor tanza d elle costit uzioni organiche e invita a tenerne la r go con·t o n ella clinica per la interpretazione di molteplici fatt i. Oirca i diuretici 1d ioe ohe i migliori sono quelli che e('citano il tono vegetativo. F . ~11cHELI (Torino). - Ha letto con molto interesse le elabor ate relazioni dei colleghi F erra nnini e GhiTon e s i è reso conto della non l ieve fatica cui essi h ann o doV11to sottoporsi n ell'esamin a r e partitamente i vari fattori extrarenali e ren.aJi della diuresi fra le innt1merevoli · e contrasta nti ricer che sperimenta.li e le disooJ·danti opi11ioni e dottrine che ingombrano la letteratura. Attraverso questa diligente disa.mina , forse fin troppo an alitica, t1n complesso di fatti r elativ.amen te b ene accertati s'in1pongono alla nostr ai.


IL POLICLINICO

.atiienzione e -valgono a stabilire alcune premesse fond.a 1nenuali atte a chiarire i11 qualche modo i relati vi feno1ner1i morbosi. All' O. pare che .i fatti salienti p.oss~no riassumers1. eos1' : . 1) la · costanza della composizione fi~ica e chi.mica del sangue non è solo compito dei reni ma anche e forse in nlaggiore mist1ra di alcuni tessuti ed ·org.a.n i, qt1ali il connettivo sottocutaneo, che costituisce un gran.de serbatoio di aoqua e di sali, i polmoni, la milza, il feg.ato, quest'ultimo· essenzialme11te attraverso quel meccanismo di chiusura de.He ~ovraepatiche, che il prof. Ferrannini ha illustr.ato; 2) che questo sca.n 1bio di acqua e di materiali disciolti tra tessuti e il sangue, attraverso i ca_pillari sanguigni è regolato da fattori chimici (prodotti del ricambio, fisici e fisico-ohimici, ma che leo-2'.i fisiche ' fisico-chimiche.• quelle della chimica b<;;;> colloidale oosì come non sufficienti a spiegare la .fu11zione renale non valgono da sole a interpretare J.a complessità di tali scambi. Sono in giuoco delle Jeggi biologiche ancor.a. mal precisate; 3) Su1)remo re.g olatore d el rica~nbio dell' acqua ·e dei materiali disciolti è il sisten1a nervosà, sono dei centri nervosi, la cui azione si esercita per inezzo dei nervi veget.ativi st1ll' apparato circolatorio , sull' a 1npiezza e sulla pern1eabilità d·e i capilJari, sulla. circolazione e sulla attività &ecretoria ,dei reni e indiretta1n.e ntc e su alcune ghiandole a secr ez.ione interna, quali l'ipofisi, ]a surrenale, la tiro.i de, il fegato, che .a loro volta svolgono azioni .sti1nolanti e inibitrici sullo scambio tra sangue e :tesst1ti e sulla ft1nzione renale. Queste le pre1n.esse dottrinali. L ' O. avrebbe desiderato che .a d esse seguisse per .opera dei r elatori o d-i t1n terzo relatore una più ,dettagliat.a e decisa trattazione patologica e cli11ica ùell'argomento della di~resi e dei diuretici . Assai poco s.i è parlato, pe,r es ., dei diuretici i11 rapporto a] loro meccanisn10 d '.azione, alla loro attività e applic.:.abilità clinie.a, ecc. Frattant-0, poichè in clinica l'uso dei <1iuretici è rise rvato quasi esclusivamente al trattamento de~i edemi e di alcuni versamenti (ascite portale), J ' O. don1anda.: fra tante dottrine qual'è l'opinione personale dei relatori? Dott.ri11a ex trare11.ale pura o extrarena]e e re11ale insien1e? Pare ci1e sia ormai un fatto acquisito, da Oonheim in poi, che gli edemi ripetono un'origine -essenzi.a1mente extra.renale. Negli edemi nefritici, la riten~~ione <l i acqua e di sali è la conseguenza, 11on già la causa degli edemi. Al più ci s i pt1ò don1andare se nelle nefriti idropige11~ esista o , 1n-eno un corto grado di torp·o re renale per cjò che riguarda l' eliminazione del clol'nro sodico. Dirà il prof. Cipriani, su.Ila base delle ricerche -compiute dalla C·l inica di Torino, che queste ricer-ch e n on sono i11 accordo con il concetto .di Blum e della sua sc·uola di un' azione idr.op-igena del ca1

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tione sodio. Se vi sono ede mi extrarenali, <.:11e c."<>s'è cl1e Ji sostiene? La teoria di un' alterazione dei cap ill.a ri, che rappresentano Ja sola parte dell'apparato circolatorio att-r.::iver so cui avvengono gli scambi tra sangue e tesauti, la vecchia teoria d1 Co11heim, rinverdita da Volhard, secondo. Ja quale gli edemi sono do-v·uti ad un~ .alterata permeabilità di questi capillari, è parsa e forse lo è in p:irte non . del tutto soddisfacente. E allora è stata di moda per q uafche tempo la teoria che imperniava Ja .genesi degli edemi in un'alterazione, in un aumento del potere d'imbibizione dei tessuti. Ma che cos'è che mantiene questo aumento della idrofilia tissura.le? Sotto l'influenza di ~1. H. Fischer si è sostenuto per qualche 'tempo che era i I n111tamento della reazione del liquido i-nterstiziale clei tessuti verso !'" acidosi . Ma poi è venut.o Scha<ler .a dimostrare il contrario e si è parlato di edemi alralosici, ciò che è del resto più consono coi fa iti clinici (edemi da bicarb·onato sodico, ede1ni d.a insulina nei nefritici). L ' ultima dottrina è quella di Schade, secondo la quale l'edema nefritico è dovuto alla ·d iminuzione della pressione on00tica <lelle proteine del sangue e conseguentemente al prevalere .anche verso la fine del capillare della pressione idrostatica s ulla pressione oncotica, con effetto di passaggio di liquido e di matei•iali disciolti dal capillare nei tessu ti. In realtà la pressione oncotica è diminuita al di sott.o del suo normale valore (2,5 cm. di Hg.), che è sen sibilmente costa11te nel sangue •':.l elle nefriti idropigene. I,o h a confern1ato anche Nlarin nella Clinica di Ceconi. Ma. questa diminuzione si osserva anche in altre condizio,n i morbose, all'infuori delle nefriLi idro. p1genc. iVIa poi come spiegare alla stregua di questa dottrina il cosi diverso conten·u to di proteine degli e<le1ni della glon1erulo-nefrite, ove l'albumi11a è abbond.ante, e de.g li edemi nefritici , ov'è scarsa? Molte altre obbiezioni si potrebber-0 muovere. In 001nplesso malgrado lf' sue deficienze, la teoria di un' .alte;azione dei capillari dei tessu ti, di 111i.a capillarite nelle glom•.3rulo-nefriti, di una capillolarosi nelle nefrosi ci rende meglio corso dei fatti clinici, fra cui la presen·za talvolta di edenti .all'infuori ·O prima della co1nparsa d ei segni cons ueti ·d i una le- ione renale. Ci sono 1nolte incertezze anche ·sul meecanismo d ' azione <lei diuretici. Fatto eccezione di qualcuno - urea - che ha azione essenzialmente renale, dalle metodiche ricerche eseg·uite in questi ultimi anni nella Clinica. di Torino cla, Cipriani e da altri assistenti è st~to riaffermato che il punto Ji attacco della maggior parte dei diuretici è renale e nello st-esso tempo extrarenale. Cipriani r iferirà sui risultati di queste ricerche. Quando pe~altro noi <lici.amo che la m.aggi-0~ parte d ei diuretici inobilizzano d ell'acqua e d~1


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SEZIONE PRATJCA

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d ai tess·uti, noi constat.iamo un fatto il cui meccanismo è lungi dall' essere chiarito . Non è compito dell' O. di parlare d elle indicazioni e d ell'uso dei diuretici. E noto d el resto che quelli della serie purinica non sono indica ti negli edemi da glomerulo-nef rite per l ' azione irritante che essi eser citano sui .eapiJlari dei glomeruli, mentre sono di uso corrente negli edemj cardiaci. E sarebbe super lluo che egli si dilun·g asse a spiegare oome negli ederni nefriti ci in genere non .sono da adoperare i ,diuretici mercuriali - novasurol, salirgan, n eptol - che esercitano invece una così spiccata azion e e anche per somministrazioni ripetute, ch ecchè ne pensi i l collega Ghiron, negli edemi da stasi, quando il rene non presenta altre a}ter.azioni all'infuori. di quelle sostenute dalla stasi renale. Solo negli edemi da nefrosi sifilitica sono indi·Cati q·u esti diuretici. Ne.gli ede.m i da insufficienza cardiaca è in pri1na linea naturalmente l ' impiego di rimedi cardiocinetici, ma anche qui servono bene i diuretici n1ercuri ali, ..servono bene cioò <lei diuretici che non spiegano alcuna azione sul ouore e sul circ·olo, ciò che oonferma· jl loro punto di attacco extr a r enale . Nella Ulinica di Torino è la r gamente in uso l ' associ.azione, l'introduzione con temporanea per le ,~ie delle ve11e di strofan ta na o di ouabaina e di novasurol o di s alirg.a.n o anche l' a ssociazione <l1 stfof antina e sci1laren. 111 vari ca1·diocinetici, l ' aZlione diuretica. non è .affatto in r apporto coli' azione cardiocinetièa. Così è per l'ad,o nis vernalis, dei cui 'due gJucosidi quello che h a azio11e diuretica è app•u nto i1 m eno fornito di azione tipo djgitale. ()os1 è della convall.arina, che ha fatto studiare quest'.a.nno n ella Clinica, e che accanto ad una azione di t ipo digitalico svolge per via e ndovenosa ùn.a spiccata azione diuretica. L ' azione d.ei ùiµretici del resto è variamente influenzata n ei v.ari individ·~i da tanti fattori, stato del cir c-Olo, dei reni, del s-istema nel1ro-vegetativo, soprat utto dallo sta.to del fegato, ch e eom' è noto possiede anche azioni ormoniche sul ricambio dell'_.a cqua. . L ' azione dei s'a li biliari, con1e diure.t ici, è indubbia, per quanto incosta11te! (Pisa). Il rélatore prof. Ferrannini 11ella sua Telazione ha largame nte illtistr.ato le correlazioni funzionali tra fegato e r e ne, in rapporto a lla fl1nzione d ella dit1resi ed uno speciale riguardo egli l1a ri V•.>lto all'elemen to emodinamico nel fegato , aumento e clin1inuzion e della pressione intraportale. E a.Ila. ipotensione ha a ssegna te oonseguenze n1orbose molto importanti e la s indrome principale: oliguria, .albumin·u ria , disidra fiazione dei tes.snti , alterazi,o ne della funzione ormonica. QuEIROLO

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Queste conclusioni t r ovano t1n insu perabile ostacolo nei risultati degli esperimenti fatti dall'O. oon l'innesto diretto della ven a porta nella vena • eava inferiore. L 'O. con tale s-uo metodo, esposto fin dal 1894 a l Congresso internazionale di Roma, contradisse i risultati ottenuti da Han, Menski, Paulo,v, che avevano attr ibuito al fegato la funzione difensiva dell'or ganismo dalle intossicazioni intestinali. Gli a11imali operati con la fistola di Eck morirono t utti, per supposta intossicazion e intestinale, mentre quelli dell'O. sopravvissero perfettamente sani. Da ciò ooncluse che la funzione protettrice dalle intossicazioni intestinali era da .attrib uirsi alla parete intestinale e solo secondariamente al fegato. Questa conclusione 1'0. deve pure applicare alle conseguenze d ella ip otensione, esposte d ::Ll prof. Fertfannini, conseguenze da lui affermate anche in base ai risultat.i della f istola di E ck avuti da Molitor, Pick , ec.:c., conseguenze invece che non si possono, evidentemente attribuire alla ipotensione, ben sì all.a i1nperfezione del metodo, dal momento che 1'0. non le h a avute con il suo metodo. Evidenten1ente alla ipotensione intraportale, che negli esp erimenti dell' (). era 111assima, n on si può .attribuire la sindronle espQst.a dal prof. Ferranni11i : altri e diversi elementi causali si debbono rice rcare ali' inf.uori dell'elemento e1nodina1nioo portale, essendo t roppo complessa la etiologia della moderata ipotPnsione che s.i. verifica nei vo1niti incoercihili, ecc. in confronto di quella provocata d.all'O. oon la chius•urà della porta,: a questa ' co1nplessa etiologia deve attribuirsi la sindr·on1e esposta . (Tori110). - L 'O. ricorda che la diuresi e il meccaniswo d ' azione dei diuretici fu oggetto di ricer che nu1uerose nella Clinica di rrorino e furono studiati i diuretici del gruppo purinic<>: i diuretici salini eome il cloruro di calcio e i diuretici n1ercuriali. In generale, nelle ·osservazioni sugli amm.al.ati, 1' 0 . ha constatato essenzinln1ente fatti che parlano per un' azio ne extrarenale e fatti che parlano per un ' azione renale del <liuretico. P arlano per un' azione sui tessu ti: primo, l' aun1ento della. sudorazione che tal·o ra si ver ifica. durante la. diuresi, secondo, I.a diluizione iniziale del siero di san g ue subito dopo l' iniezione del diuretico, terzo, la maggiore e più persistente diluizione ~iel siero nella sclerosi r e nale con se.arsa ."l.7il•ne sulla diuresi; tutto ciò parla per un.a m obilizzazione idrica e salina extr.arenale. D ' altro lato vi sono fatti che parlano per un 'azione r e nale ' del .d iu retico e primo fra tutti 1a constatazione ch e per la maggior durata. d ella diu1·esi e nell'acme della. diuresi il sa ngue è in generale concent rato e èiò risulta sia dall' aun1e nto dell' i11dice refrattometrico del siero, sia d.a l conteggio dei globuli rossi, sia infine d a lla misura d ella m as a totale del sa ncsue cl1' egli ha effettuato in collabo ra zio ne CrP RI .\ NI


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IL POLICLINICO

con Deminici e Ferrero a varia distanz.a dall'iniezione del di·uretico, durante la diuresi. Di più, durante la diuresi con siero di ~sangue concentrato, non ·si riesce spesso a constatare variazioni dell' indice crioscopico o variazioni dei varii componenti organici e inorganici del siero che · possano spiegare la diuresi con Ulla mo<lificazione delle condizioni del siero. Questi fatti parlano per una. azione del diuretico sul rene che eliminerebbe acqua e s.ali malmrado ir sangue sia oonéentrato . Può d.arsi però che, ma.lgrad·o la ooncentrazio·n e del sangue durante ·'Ja ·d iuresi, l'a'c qua e i sali vi si trovino in condizione cc più libera » e tali dà poter esse re eliminati più ·facilmente dal ren·e e 1'0. ritiene che le' ricerche in questo senso non si.ano esaurite, ma1mrad:ò lé numerose indagini coi va.rii m ezzi di' ult1rafiltrazione che non portarono a risultati conclusivi e che sono però lungi dal rapprese ntare, per varie ragioni (aggiunta di antiooagul.ante, .te1npo ·che intercorre fra prelevament o ed esame del plasma, membrana di collodio invece che epitelio renale), mezzi perfetti d ' indag ine. Rit iene che sia sempre sopratutto questo un proficuo campo di ricerche. Passa · quindi ad esporre i risultati .di ricerche su due questio11i accennate dai Relatori. Quella dell'importanza del catione sodio nei fenomeni di ritenzione idrica da cloruro sodico è stata oggetto di numerosi lavori da r 'p arte d~ Blum e della sua scuola. 11 fatto pri11cip'.ale in favore della teoria è la conktatazione, fatta anche dail'O. , che in con(l izioni di ·ritenzione idrica, mentre il cloruro di sodio è idropigen6, il cloruro di calcio e il cloruro di potassio sono .diuretici. l\1a egli riferisce di ricerchè effettuate dopo somminis~razione di cloruro sodico in casi con de.ficenz.a di eliminazione di cloruro sodico nei quali non potè dimostrare nel siero di sangue un.a dissoci.azio11e di ritenzio11e di so·t lio dosato separatamente dal cloro, malg rado la p9ss ibilità d'i scissione che ha il cloruro ~odico i1ell'organismo, ed ha constatato che il lieve aumento del sodio nel siero di sangue è proporziona.le a quello. che con1porta ]'aumen t o del cloro; o·nde pensa ché nella differenza d' azi·o ne dei rarii cloruri sia in gioco soprat utto l'azione disidrata.nte d el calcio e potassio . L ' alt r a questione dell' importanza dell'equilibrio a cido-b.asioo n~i fenomeni di idra.ta.zione e disidrat azione ò st ata risollevata recentemente e l'azione di varii d iuretici come quella del cloruro di calcio e d el cloruro d'ammonio, è stata ricondotta a d. un' azio·n e acidosica. La questio·n e è stata portata a t1che nel campo <;}elle nefropatie nel quale si è voluto anche affacciare una divisipne fra nefro pat ie alcalosiche con edemi e .acidosiche senza e de mi. ~ruttavia nelle nefropatie con edemi 1'0. n on l1a potuto constatare alcalosi nè riguardo al Ph del plasma nè riguardo alla riserva .alcalina. Acce nna quindi al alcune . osservazioni di nefropat ie con impronta nefrotica in cui la tendenza agli edemi scompa rve con l'aggr.av.arsi dell' insufficenza r e nale e lo stabilirsi dell'ipe razotemia e dell ' aciI

dosi del s angue; tuttavia, .anche r-ioonducendo in. questi casi la r iserva alcalina .alLa norma con somministrazione dj bicarbonato, non è riuscito a produrre edemi e d ' altra parte la scomparsa dell'impronta nefrotica era contrassegnata da un complesso di variazioni e tra l ' altro la forte diminuzione della colesterinemia che non sembra possano. esser messe solo sul conto· di v.ariazio11i dell'equiJib:rio acido ..b3,$ico. M. Aso.oLI (Catania). - Oo11vier1e 11ell.a critica.. demolitriee .d el prof. Ghiro11 st1i tentativi sempre unilaterali e semplicisti di spiegare la secrezione reinale. Chiede allo stesso Relatore che eosa i11tenda coi termini energia, .a.t tività, proprietà vitali da lui frequentement e us.ati. Forse il dissenso. è meramente formale, oome pot rà essere chiarito. Ma ove per énergia vitale egli intendesse una energia partioolate, indispensabile allo svolgersi dei fenomeni vitali, 1'0. non potrebbe .accet.tare una. s~mile concezione n eovitalistica , tele·o logica checonsideri regolati da un piano preoT·di11ato i singoli proc~si vitali. Certo il problema d ella .diuTesi, nei suoi fat-tori ren.ali ed in quelli extrarenali così brillan-· tementei illustrati dal prof. Ferr.annini, è dei più difficili ed astrusi anche in quanto è strettamente legato ad un processo altrettant-0 oscUiro quanto · complesso qual' è quello della perm.e abilità cellulare. E da notare che le stesse .difficoltà di compressione che sussistono per la eliminazione renale, incontrano nello studio dell' .assorbimento dal tubo digerente; e che ·p er le cellule renali la pe1·meabilità, oltre che condizione di vita come per tutti gli ·a ltri elementi cellula1·i , è fu11zione essenziale cui è deputata per conto dell' organismo. intero. Lo studio della permeabilità cellulare era finora. arenato nelle secche dell:a t eoria di Overton della, oostituzione lipoidea della me1nbrana plas matica;. data la insolubilità d el maggior numero dei oostituenti p(otoplasmatici per l'app1u11to nei lipoid ei, il meccanismo degli scambi si presentava as solutamente inintelligibile. Quest o pu11to mor.t o èstato superato aall.a teoria del mosaico di Hober, che considera la membrana plasmatica costituita• da un mosaico di fasi lipoidee e di fas i globiniche (pei globuli rossi). D'altra parte lo studio ..della permeabilità delle membrane, condotto su cc modelli », part icolarmente in rapporto alla carica elettrica ·delle pa-· re·t i .d ei · fori, viene via via rendendoci r.agionedella apparente cont:raddizione di alcuni fatti della secrezione renale alle leggi d~ll.a cl1imic.a e· della fisica. D'altra par.t e il Frohlich studiando , globalmente1a permeabilità detll'organismo oon ri'cerche farmaooloITT.che di sommo inte r esse ha 111ostrato cheo essa è soggetta a regolazione nervosa (simpatica} ed ormonica. Così .anche lo studio della permeabilit à cellulare va inquadrandosi nel1"01·d'ine, trova contattir


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SEZIONE PRAT I CA

.e analogie, e per esso anche lo studio de~la se-.cr ezione renale, _ e ~uindi quello . della d.i uresi e .delle sue <levjazioni m9rbose, .andrà sfrondandosi .di misteri, o meglio le incognite di oggi andranno .risolvendosi nella prospezione e f ormt11.azione di . .nuovi, pit1 precisi quesiti . Passando agli aspetti chimici della relazione, l'O. Jesidera rilevare che secondo la sua esperienza i n uovi diure~ici n1ercuriali del tipo del nov.asurol r.a.pprese-n tano un acqùisto reale <lel1a .t erap ia i11 quanto a funzione renale soddisfacente - cardiaci e cirrotici . possono spesso tra1·ne beneficio maggiore al paragone degli .altri diuretici -e talvolta di durat-a insperata. . . Infiue 1'0., riferisce sommariamente sopra un .caso di sindrome di ritenzione clorurata, primaria, senza alterazioni renali; una forma di ori_gine endocrina, studiata da Jungmann, Meyer Bisck, e presso <li noi non ancora descritta. Si trattava· di una donna di 56 anni, nubile, in menopausa da due anni; .affetta da tenia da .al. cuni mesi, e che per gu.arirne seguen<lo la credenza popolare prese a mangiare 6-8 acci u·ghe salate ad ogni pasto. Insorsero edemi agli arti · inferiori, superiori, al viso che persistono sebbene da d·u e mesi abbia cessato quella cc cur a ». Obhiettivan1ente s1 riscontrò cloru.remia .a 1,05 per mille; alJargn.mento della sella turcica oon ombre .rJ i calcificazione in campo sellare; del resto, cuore, rene, crasi sangt1igna integri. L ' O. ricorse in questo caso ad una serie di iniezioni di nov.as u.rol col risultati che gli edemi svanirono (senza poi riprodursi) e la cloruremia si ridusse a 0,69 per mille . Sarà da. vedere se in altri casi del genere, che di solito non ricon osciuti, van sotto l'etichetta errata di .affezione renale, il medicamento condurrà allo ste.sso risultato favorevole.

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G. VIOLA (Bologna) . - Prima di chiudere la discussione e d.ar3 ]a parola ai Relatori, si perm~tte di rilevare in via generale che autorevoli Oratori, come Castellino e Micheli, abbiano giustamente messo jn rilievo avere queste relazioni, d'altronde dottissime, lln eccessivo carattere fisiopatologico sperimentale. Più che a colpa dei Relatori, questo rilievo, che si p·u ò del resto estendere a inolte altre Relazioni dei nostri Congressi, va ascrjtto a colpa di n oi stessi che non ci siamo mai opposti oon sufficente energia a questo ·indirizzo. Se un fisiologo, se un fisio-patologo sperime11tale, se un farmacologo fosse venuto ad assi.stere a queste nostre sedute . . col proposito di . conoscere il punto di vist-a dei Clinici, il cbntributo della osservazione clini•..:.a :illct soluzione del problema della diure'3i, ne sarebbe rimasto molto deluso ed avrebbe constatato che la Clinica non ba un materiale proprio di osservazioni da portare innanzi per la soluzione dei problemi, ma vive interamente, o €1Uasi, paragsita della fisio-p.atologia sperimentale.

2127

Ciò è n1olto grave. Ma abbiamo sì o no 'ammalati che urinano molto e che urinano poco, che urinano prù di hotte che di 'g iorno, abbiamo sì o no oligurie e· poliurie costituzionali, ·cui alludeva ora brillantemente il Castellino, abbian10 sì o no poliurie post-accessionali nella · angina pectoris, riella. tachiratdia 'parossistica, poliurie risolutive i1egli stati infettivi che si ·estinguono, azioni vicarianti cutanee ed intestinali nelle oligurie di origine renale, e poli urie emozionali e oligurie isteriche ; i11som1tta mille e ·mille contingenze cliniche 11elle quali si altera la diuresi e sulle quali gli egregi Relatori nòn ci hanno affatto intrattenuti ·e che pure sono problemi di vitale importanza già molto ·studiati e più anoorà bisog11evoli d'i studio? · L e loro R elazionì sono belle introduzioni preparatorie allo stu·d io dei vari problemi che ci interessa110, i problemi clinici, .m a si airrestan·o alla prefazione. Il nostr o compito non è quello di attendere l.a · soluz:io11e dei problemi dalla fisio-patologia, dalla scienza di laboratorio. Noi siamo dinanzi agli esperi1nenti di natura e con un.a fantasia di variabilità quale nessun sperime-nt.atore • ha ma.i avute, e abbiamo il compito di far progredire la scie11za medica col contributo di codesti esperirnenti spontanei. Se noi metodica1ne:ite raccogliamo i fatti clinici riguardanti le varie contingenze nelle quali la secrezione urinaria è alterata quantitati,ramente, e di ogni caso tentiamo la interpretazione sulla base <li quelle numerose • nozioni che sono già oggi in nostro possesso, e che i due Relatori h.anno egregiamente riasst1nto, e tutti codesti casi diversi e codeste interpr&tazioni confrontiamo fra loro con precisione Jogica e critica arguta, si vedrà come, man mano che i casi della stessa categoria si accumulano, le possibilità interpretative sempre più si restringo110, le ipotesi errate sempre più sono smentite dai fatti clinici, e, infine, la Clinica, sa;ggiamente e con avaro spirito collezionista interrogata, può <l..are la propria parola, definitiva o meno, su molte dottrine, su molte verità, su mo,l ti errori insieme commisti, che ci sono .ammaniti dalle scienze collaterali, in contingenze spesso molto artificiose di osservazione. Questa è la grande funzione di controllo e di giudizio definitivo della Clinica. Questo è il contributo attivo portato alla soluzione d ei problemi ed alla impostazione dei nuovi etern.ame11te rinascenti: ed è su questo . materi.aie e soltanto su questo, perchè è il solo materiale sp·e cifico . di nost:ra eom~etenza, che dobbiamo edificare. Noi parliamo spesso della grande dignità della Clinic.a, della sua funzione come scien z.a biologie.a principale, che è poi l'unica che studia vei·amente e direttamente l ' u omo, e poi ci rendiamo i1ei nostri Congressi che dovrebbero mettere in prima luce le opere e i meriti della Glinica, qt1asi completamente manc_ipi delle .altre Scienze. Un tale indirizzo va assolutamente corretto.


2128

IL POLICLINICO

lfi:sposte cl~i rela .~o r i.

Fa notare con1e egli, i1ella sua relazione, ha fatto la più la1·ga parte alla clinica; ha fondato sui rilievi clinici le diverse sindromi che ha descritto, 11a tracciato per la clinica la vi.a da seguire per le ricerche a venire, ha messo in rilievo i rappor,t i tra fattori extrarenali della diu.r esi e il tipo costituzionale .d ei diversi individui, soprattutto nelle conclusioni · ha si11tetizzato tutto quello che può essere sicuramente ed immediatan1ente .appli(;ato di quant<> oggi ha riferito. Parecchie di q11este cose, n.atw·almente, egli non ha ripetuto nel riassl1nt·o verbale fatto, sia per ristrett~~za di te1npo sia ·p erchè ritiene che O'gnuno ha potuto leggere quanto è oontenuto nella relazio11e già stampata ~ distribu ita. Concorda col prof. Queirolo su alcune differe112e tra le sue classiche ricerche e quelle di Rick, Molitor ed altri: sono ricerche fatte con metodo ed obiettivo diverso, e ciò dà ragione della diffe,i;enza di risl1ltati. Con piacere 11a' sentito la confer11ia che Melli Luisad.a e ::iltri h~nno portato ad alcun e cose da' lui riferite circa l'azione dei narcotici e dei diuretici. Al prof. J\1iche1i dice ohe egli nella relazion e si è dimostrato a ppunto eclettico nell'interpetr.azione della patogenesi degli edemi e si r ipo1rta alle s·u e conclusioni scritte . per quanto riguarda l ' in<licazione d ei diuretici. R ingrazia infine tutti coloro cl1e hanno .avuto parole benevoli per La s ua fatica e soprattutto il prof. Caste1lino, che ha avuto parole sì alte di Jode an1bita. FERRANNINI. -

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~f.

(Roma). Rispo11de associandosi in prin10 l11ogo alle parole espresse dal collega prof . Ferra11nini. Ritiene che l ' argoment·o scelto dal Consiglio Direttivo non poteva essere svolto altrimenti cl1e riface11do la strada percorsa .d ai fisioloii e dai fis iopatologi . Solo oon questa strada è possibile giungere a conclusioni es.atte e che possono ess·e1·e utilizzate nella Clinica.. D 'altra parte la Chnica non deve precludersi alcuna \Ìa di ricerca. 813 l' am1nalato deve essere l'u nico oggetto di studio .d el clinico, questi non deve privarsi di alcun mezzo che lo porti alla comprensione sia pure dj q·uialche partiooJare della clinica stessa. . Al prof. M elli di Padova risponde facendo notare come lo stesso Schade in un lavoro testè comparso ve11ga alLa conclusio11e che il metodo oncometrico può dare delle idee gen.erali sulla funzione del rene ammalato, n1a i r.eperti singoli ottenuti non sono nè così esatti, nè così .attendibili in 0gn i singolo caso da pe-rmettere l'uso delle ricer cl1e 011oometriche al . letto del maJato. RiHgrazi.a sentitamente jl prof. Ca.stellino delie parole oltremodo lusinghiere 1Usate a suo riguardo, ma risponde che se è possibile iin11a base analitica del problema comprendere t utta la portat·a e veGHIRON

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XXXV, FASC. 43}

dere le diver se direttive che tali problemi potranno prendere in .avvenir e, le nostire oognizioni i1011 permettono ancora di penetrare in tutte le. porte che, secondo la gentile espressione del prof. Uastellino, l'O. ha .aperto. (Jccorre 1nolto lavoro perchè qu esta penetrazione possa essere fatta con . . ... ser1eta. Al prof. Micheli, il qu a le rileva la deficenza Ji osservazioni cliniche, l' O. risponde facendo notare oome egli ha registrato quelle poche esatte osservazioni che provengono dalla clinica e ù.alla osserva,zione sperimentale riguardo al·l a diuresi ed ai diu1·et.ici, n1.a egli stesso nella sua sapiente esposizione <li osservazioni cli11iche non h a potuto ao-giungere alcun dato concreto nei riguardi del t:ma svolto. Riguardo al fatto pàr.t icolare dei benefici effetti otteJ1uti dai corr1posti rue1·curiali e dal novasurol, l' fj. espone, e anzi ripete, i dati ottenuti dalla propria osservazione, i q,u ali però non sono così incoraggianti come quelli osservati dal prof. Micheli. Al prof. Maurizio Ascoli, ch e richiedeva spiegazione sulla frase « energia vitale », l'O. risponde che C'<Jn que.s.t a espressione non si intende nulla di filosofico, Jna s i devono inte11dere quei fenomeni, per quanto poco osservati, che sono stati inessi in lu·oe, sperimentalmente, con reagenti biologici. Fenomeni q·u indi no·ll di natura c.himica o fisica o fisico-chimica, ma fenomeni che si svolgono in rappo1·to con le tnanifestazio11i della vita. L'O.. f!onclud·e brevemente affermando -che in un .argon1ent.o come queilo svolto, così complesso, e che coinvolge la funzionalit,à non di un solo organo ma <li .t utto l'organismo; è neoessario accontentarsi dell'analisi serena e positiva dei fatti che gli- sperimentatori vanno s11ccessivamente pone.n do in luce, ma ch e è prematura una s intesi del complesso feno1neno, a meno che in luogo di fatti si vogliano escogitare ipotesi, metodo il quale conduce fuori via ed è spesso staito impedin1ento alla ricerca del vero. (Continua).

Presso la i1ostra ~'1mministrazion e si trovano in ven·d ita alcuni ese1nrplari (estratti ) delle Relazioni del recente XXXIV Congresso di Medicina In.t erna e cioè : 1)

O I U R-ES I E DIURETICI· (Pxofof. L. FERRANNINI e M . G HIRO N). Vollime in-8° grande, di .pagine 84. L. 2 O. Per i noetri aib bonati sole L. 1 2.

2)

I TUMORI DEL MIDOLLO SPINALE. (Prr-Olftf. F. ScnUPFER, L. DoMINICI , M. GORTAN). Volume in-8° ·grande, di pagine 139. L. 3 O. Per i nostri a.bbana,ti sole L. 1 8.

3)

e

4)

LE FEBBRI DA MICROCOCCO MELITENSE E DA 8ACILLO DI BANC. (Prof. u. GABBI). I DISTURBI FUNZIONALI DEL Cl,ORE IN RAPPORTO AL SERVIZIO MILITARE. (Magg. Medico G. D'AMBROSIO). Volume in-8° .grande, di pagine 55. L. 1 O. PeT i nostri ·a bbonati sole L. 6.

Per ottenere tali volu·m i inviare vaglia postale all'edit-Ore LUIGI POZZI - Via Sistina. 4~ - ROMA.


[ANNO XXX V, FASC. 43]

SEZIONE PRATICA

_APPUNTI P-ER IL ltIEDICO PRATICO .. SEMEIOTICA. •

Ricerche sulle cutireazioni .allergiche nelle malatti~ reumatiche.

·La negatiYità dei resultati ottenuti ne}lo studio

patoge11etico d·eùQ e ·cosidett·e n1alattie r.eum·a tiche spin!'e H . Strau6s e A. Lucas ad istituire ·delle ricercl1e s ulla sensibilità allergi·ca dei so.g g.etti colpiti da tali forme mprbose, pratican·do delle cutireazioni sul tipo di ·quella di Pir,quet. tLa so.~tanzia vaccinante u sata fu qiueù.la di P onndoI'f B . (P. B .), l1a qua:le .c onti·ene, oltr.e a lla vecchia tubercolina (·A. '.f. K .), una serie di auto}isati di ba:cilli della tubercolosi, di strepto-stafilo- e ,p neumococchi. I r esultati ottenuti autorizzarono g·li .1\.•.\.. a dichiarare valid·a l'i1pi0tesi d·i una gen·esi tossico-infettiva del}e malatti·e 111 parola, p ermettendo in jpari te1npo una 1diagnosi di fferenziale coi prpcessi di origin e degenerativ·a. H. I~ais1 er ed R. Loebel (?11 ed. K lln. n . 30, 19Z8), hann o ripreso l'argomento, estendendo l'es;pertenza sopra un nun1ero di casi ben più rilevante l141), ed usando 1p er la .cutireazione tanto il suddetto P. B., quanto, per maggior controllo, i singoli Jisati ·c he v i si coi1t.engon o, quanto pure l '.A.. T. l{. isolata, ed altre sostanze vaccin a11tj, di varia natura. Il comple$so di tali ricercl1 e r1on ha 1pern1esso di conlfermare Je vedute di Strauss e Lucas, essendp riuscite quasi jn totalità n egative, rneno che n elle prove con sostanze contenen ti tubercoline. AJla tu.b ercolina solamente, dunqu e, dovrebbe essere attri•b uito il valore allergico; ma in tal caso non si tratterebbe che di una comune r P.azi0ne di P inqu et. A tali resu~1tati fa obiezion·e H. StraJUss (i bi d. ) Llichiarando ·di aver tenuto conto ' nella lettura . dei r est1[tati, -d ella gTtan·dezza d·el pomfo reatticvo, consideranidp positivo solamente quello ottenuto col P. B. ma c·h e, paragonato con gli altri con temporaneamente ottenuti col P . .t\. (sostanza vaccinante di Ponndorf, conten ente A... T . K. puro + aiutolisato di bacilli tu·boccolari), ·e con ila sem;plice Pirquet, si mostrava notevolmente più grossp (circa il doppio). In 14 eoggetti malati di tubercolosi tale dif\f erenza n on fu in alcun modo constatata. L'.I\. insiBte anche sulla moda]ità d ella ricerca, la {}Uale deve esser fatta la·sciando com pletamente disseccare la ,grossa gocciola di sostanza usata per la r eazione, altrimenti i r esultati sarebbero ·as::ai menG> n etti. 1

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.Nel 1perio do acuto d ella IT1alattia, finaln1ente ~ per alterazio11e delle fa1c oltà reattiv e cutanee ' r es ultati sarebbero ·p arimenti fallaci ' mostran•dosi . ir1v ece indub·b i al declinare d.el proc.e sso febbrile. In sostanza, }'A. pur interpetrando la diff erenza tra i resultati propri e quelli di Kaiser e Loebel c?me do vuta a un difetto di tecn ica, non_ esita a·d ammettert;l 0l1e la confer111a d efin itiva dei fatti d eve esser data da ulteriori eoperienze>fatte su gruppi di malati sernpre più nurnerosi. Resta quindi aperto il car11po ai ricercatori volonterosi, per il icontro1a·o di dati, i qu·ali possono essere delìa. massirna importanza. 1

i

ì\11.

FABERI.

Reazioni cutanee e menopausa. Nel 1periodo della m~nopausa (in cui si comprende anche quello premenopausico) si stabiliscono f.reque11temente ·delle reazidni dei tegumenti, che sono spesso ·d a m ettere in r.apporto con lo s.quilibrio endocrino-.sim patico del'l' etù ·critica. H . Montlaur (Paris médical, 21 genn: 1928) di- • stingue le fo.rme seguen ti. 1) R oiSacea. f: la manif€stazione più comune e comprend e una fo rma erit.ematosa o rosacea pura, freq.u ente nelle donne di 30-40 anni affette da disturbi mestruali. Si presenta dap-prima dopo i 1pa:sti, con una semplice congestione attiva, ch e ·du.r.a da p ochi minl1ti a qual cheora (eritrosi facciale), poi la cong·estion e diventa permanente, pat;Si va, 1nanca la sensazione di calore e le placche eritematose si stabiliscono definitivam ente, anc-I1e con teleangectasie. La farnia pustolosa , acne rosacea vera, riar.a.m.ente primitiva, segu e il più spesso la precedente, staibilendo 1poi -u n circolo vizioso; l'acne favoris ce la co11gestione e .questa favorisce l'acne. 2) Pruriti. P ot>sonn essere generalizzati (rari) e fP·arziali, s p eciaàmente vu lv-0-perineali. Si mostrano talora alle prime i.r regolarità mestruali, talora invece rulcuni mesi dopo là -cessazione ·dei mestrui. [l g.rattamento fren etico può d-eterminare lesi-0ni s u cce.ssive, quali la lich eni·f icazione e la 1p igmentazione. Si osservano sp1esso n·el'J.e Olbe&e, con quail.ahe sintomo di intosiS•iioo.zion.e e, ~esso, glicosuiria. Oppure in donne nervose, agitate emotiv·e, in cui il p.rurito raggi.u nge il m·a ssimo di intgnsità. Specialm ente il prurito vulvoiperineaùe dipende dalla deficienza ovarica. 3) R eazioni eczematiformi. - .Non differi6con o dai soliti €Clemj, con manifestazioni div erae a 1


'2136

TL .POLièf.ÌNlGO-·

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{.L\NNO X.XXV, FASC. 43)

seconda del terreno. ~ella genesi è importante chitica, ma a differenza di ciò cl1e accade in quela 1professione ·delle malate (lavandaie, donne di ste :forme ìl processo costituisce qui una vera .ca sa, ecc.) in oui soltanto dopo ilunghi a nni di calotta cl1e soip1raeleva i du e terzi anteriori del vso delle sostanze irritanti (soda, ipocloriti, sacranio . ' p on e n ero, ecc.) si vedon o comp arire ie reazioni L' esanie rarliiog rafie o dà la so ripresa di 1dimocuta11ee, -pToprio venso il p eriodo d•e11'a meno- · strare invece di una volta cran ica respinta, 1na pausa. Per es·se, s i deve .quindi .r iconoscere l'imwssotti.gliat;a, .qu.al, e si sarebbe dovuta avere nelportanza ·d el fattore endocrino. 1'o2\YG.epl1alia e n.el rachitismo, una v.olta estre4) Calvizie . - Devono mettersi in rapporto mam.ente i~pessita, fino a due centimetri e mezzo. con il fattor.e en°docrino, le forme cl1e si s tabili- L '~pero.stosi occurpa i due frontali e i ..parietali sco110 ·al~a menopausa e dopo l',ova.riotomia. quasi in toto; essa è formata <li osso compatto e 'l 'inteirpretazione accurata delle radiografie dimo. Tra tta1nento. - La terapta .gen erale comprenstra cl1e è d·ata da iperostosi del tavo1ato interno. d·erà ~nzitutto ,l'opoterapia •ovarica e tiroidea Descritto il •caso gli AA. passano alla discus(qu est'ultin·1a secondo le .condizioni della malata); s!o:o.e 1della natura e della ~e~esii de} processo. talvolta può essere consigliabile la poliendocriEscludono in prima linea il morbo ·di Paget e noterapia. Importante per la riuscita è il -con, per l '.e tà del bimbo e per l'assenza di f enorneni iinua.re per un ternp.o 1sufficiente. Sono inoltre .con sigliabili i sedativi (valerian a, tintura di era- · extra·cranici. ·P oi l'aspetto raidiologico è ben di, teg.us, belladonna, bromuro di so dio) ed il sol- verso: qui abbiamo un.a eburneazione massiva ed iato di magnesio (in iezion i ·endomuscolari di 5 omo.genea; nel P aget l'osso è poroso, . raidiografic·amente ap.p are come o.v attato con contorno in-cn1c. di una sol uzione al 5 %) . certo. Terapia locale. - 1) ·N ella rosacea : lozioni ·calAnc11e le i·p ercraniosi consecutive a tum ori mede sul viso nel periodo ·di eritrosi, spennellatur e ·Con ittiolo al 5 %; massaiggio, scariificazioni l·eg- ningei, dette sovente, a tor to, emjcraniosi, e le ggre. Le te'leangectasd·e si trattera.nno col ga1va- vere emi-facio-cran iosi congenite, son o dei tumori . nocauterio, l'alta frequenza, Ja n eve carbonica. ossei irregolari ben div ersi da questo ooso. Gli osteomi siJfrjJitici ~1on hanno mai questa estensioNella forma a-cn eica,. lo zolfo è il medicamento 1Piq indi cato, ma è talvolta male tollerate. Nelle ne, onde gli AA. con cludono di non potere rintracci.ar e l a causa di q1u esta iperostosi. for.m e .grav.i, ?C'llr·e di es.fo1iaz-ionfe, con la pomata : 1Non meno interP.s:>;\r: te sa!'f::'bbe decidere i raipresorcina , sapone n ero, ana g. 25, u6ata per 10-20 minuti, quattro gio·r ni di seguito. ·T ale medi·c a- rp orti inte!'correnti tra essi e la coesistente malattia di Little. Ma dopo ampia cliscussione gli zion0e va u·sata con pru·den 21a. 2) Nel 1p:rrurito vul11·2 considerare ~ due fatti come AIA. cr edono 1 do7, VOiP•erin·eal·e, oalmanti e t opici l ocali 1(1oe.rati , .cr.ein dip end enti. me, ittiolo, ecc.), alta frequenza, raigigi X, actinoL . TONELLI. -terapia. 3) Nelle reazioni ecz.ematiformi, la ·cura non si distin.gue da qu.ella comune dermatologi·ca. La concuss iond cer eb1·ale. 4) Nella c.alvizi·e, .eccitanti lO'CaAli (tinturia di iodio, .acido acetico, ecc.) , alta frequenza e raggi ulQuesta espression e, come osseTv·a in un arti-travioletti. colo editoriale il Jou·r nal o/ american medical f il. associa.tion (14 aprile 1928), è usata freq uentemente dal profano e dal medico ed è un fenoCASISTICA. meno incluso n ella commozione cer ebrale, r ipeCraniosi fronto-parletale. iuitamente descritta dai vecchi maestri della medi1cin<1 . Si tratta oTa di stabilire chi·a ramente che Andrée Leri e· Liévre riportano (Bitll. d e la Soc. .des H 6p. de Paris, 21 giugno 1928) un caso ais,s ai cosa essa sia e ·di riconoscere quali lesioni Ia prorducano. i11teressante e senz·a riscontro nella l·etteir,a tur,a. Sintomo costante della concu·ssione, si ammetSi trattava di un bt:mbo di 5 anni, nato premate che sia là im.m ediata perdita della co~cienza, turo, nettame•n te ipotro1fico (peso kgr. 1,500 al1a nasoita; l\.g r. 14 a 5 anni) con un a sindrome di · la quale però, di solito, r itorna completamente Little classica ed in più una ipartico1arità s1p·ecia- e, talora, imm.ediatam·e nte; è 1dunque i.improba· bile che, .a base della -conc·u ssione, stiano delle lissima ·del cranio. Il or.anio . si .p resentavc. sopraelevato .in cor ri- Lesioni del tessuto n·ervoso. NE1 pu1g-t lato , Ra concu·$Sione è gen eralmente provo·caita dal c0sl spon1denza ·delle ossa !:ontali e parieta:li con un solco lieve, orizzontale che d elimita questa sopra .. detto « knochol:lt n. Come risultato di un colipo, generalmente sul m ento, si ha irniprovvisa perelevazione dalile arcate so~raiciliari. Si pensa subit0 al·l'oxycevhalia od alla fronte oltiffi1Piica ra- dita di cpscienza con paralisi flacci·da; al pugi1

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SEZIONE PRAT:l\.."

latore cosi colpito, sono penne~si ·dieci s e·con·di per rimettersi, i~ m o·d o da poter contjnuare Ja lotta. Si corn1pTende quindi l 'i·mipo·ssibilità che, a base di tale t eno.m en o stiano delle gro·sse lesioni, altrin1enti essi durerebbero ben più a lungo; nemmeno ~i p1uò trattare di lesio11i pur n otevoli 1na di estensione limitata, poic.h,è altr im en ti non si avr.eb·b e la p el'dita d ella coscienza. Da recenti s.ttl'di d i G. l\1iller (A rch o f Surg ery, YOL 14, ~ag. 891) è anzitlutto d a esclud ersi che si tratti di anemia cerebrale poioh·è , inentre .g li effetti 1del1a conc·u ssione son o immediati, quelli d ell'anemia ·esigono cin1que o più secondi per manif.estarsi. La concussione appare com e il risultato di una forza m eocani·ca che agi'sce sul tessuto ner.v-0so c·entTale. Es·E'.a v·a a nzitutto separata ·dalle altre gros·se lesioni, q·uali la contusione, le emorragie m ulitipl e petecchiali. I sintomi sono1 per lO più d a ri1f erirsi all,a corteccia, ai centri . d el midol1o allun.g ato e, fino ad un certo punto, al si·$tema « prroipriocettore ,, , speciaJ.m en te al lalbirin•to. I sintomi corti1caJi sono i•m mediat i, ,p aralisi gen eralizzata ·d elle .~ree psi·chicl1e, mentre quelli d el mi·dollo allungato dipen,dono dalla gravità d el colpo e cons istono nella sti·m olazione o nella inibizione d ei centri bulbari, che provocano cambiam en ti deìla pres$iOne sanguigna, della ·fTequenza ·d el polso e del ritmo respiratorio (stim.olo o paralis1 dei centri respiratorii e vaso· motori del vago). La m ol'te per con CUS'Sione può avv·enire, ed è in ta1 caso tmmediata, per paralisi respiratoTia. Riman e da spiegare il perchè l'azione ·diretta immedta ta sulle cellu le ne di6turbi a ta1 punto l',equi1ibrio. E facile invocare d ei d istur·b i fisicochimici o dell'equili1brio cellular e, ma non è agevole dimostrar1L Ad o gni modo , gli stu1di di Miller hanno por- . tata ·a lla di.fferen ziazione fr·a con·cussi.one e contusione la quale ultima, pure pTodotta meccanicam e nte, rappr·esenta una lesion e cel lulare ipiù avanzata, che provoca la morte d elle cellul e. La concus~ior1 e va distin·t a dall'anemia e dalle emorragie, siano esse minute op·pure notevoli e diffuse. 1

fil.

TERAPIA. Profilassi e terapia della mnlattia da siero. P er p\·itare la r eazione si erica , che ~n individui ipersenisiibilizzati p1.1ò assume re una certa gravità ~·i consi,g1ia: Usare siero di recente pr·e1p1arazione, r irriutan.do le fi·a lette tor.b ide o c·b ·e emanino odore ,fetido; pref.erire i sieri d ealbuminati o purif~cati. 1

2133.

1Preventivam·ente, rpossono son1mini.lstrarrsi : l'estratto tiroiidep, c1he però a do.si elevate invece di imp edire lo «shock » lo renide i)iù violento; il carbonato •di sodio (iniezione endovenosa -di un .g rammo ·in 40 id i aoqua sterile d iJstillata) ; l 'ipo1s.olJfito cli so•dio (iniezione d i qnalcl1e centin1etr0 cubo di un.a soluzione al 3 %; le iniezioni di foSlfoplaismina, di saiccarosio; m eglio di tutti rispond1e però il cloruro d i calcio J)er ingestione(1-3 grammi n·el1e 24 ore). tLe ·iniezioni di petp1tone, si·a al 5 % (10-15 cg. per kig. di peso del paziente) sia a1 50 %, da farsi in tal caso rigo1rosam ente intradermica (1/ 10-3/10 idi cm·c .). ·N el eia.so che Si fac1ci.a l'iniezione di siero endor ac'hid ea, si dovrà farla preiced er1e da una sottocutanea di 5-10 eme. (3-4 ore pr.im·a ) oppure iniet. tare n el rac'hide dapprima 1/4-1/2 eme. di sierp e, 2 or e .do1po, la .quantità 1 ..._,,.uie$ta. Bisog.n a tener p.ret'en te ch1e spesso do~o l'ottavo giorno d el1a cura .sierica endora1chi1dea, insorge la m enin.g ite d a siero. Nel caso delle iniezion-i endovena.se, si usi · il m etodo Besredl<a d elle iniezipni con Bi1ero d~luito e !frazionato. Si ·diluis·ce il siero al 10 % c on soluzione rfisiolo·g ica e se ne intro·d u1ce n ella vena 1 cm c. ; d orpo 2-3 mjnuti altri 10 ernie.; d oipo altri 3-4 minutj altri 50 e, do.po m.ezz'ora, tutta la qu1antità neice~$aria proceiclenclo con grande Jentrzza. Come osserva V. Bor.r ·a (L a Pediatria d el medico pratico, nov. 1927), n e1r.e.segui1re una serie di iniezioni curative, si ten ga presente che l 'ipersensi1bilizzazione anaofilattica compare all' 0 -12(; giorn o e ra:ggiunge il ma1~ imo al ·20° p er declin aire in $8\guito. Quando si interron1 p1e llna serie di iniezioni, ·a lla riJpresa, si d ovrà sag·giare la t olleranza indivi1d'Uale.

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La terap,iia d egli aicctdenti da siero è essen zialmente .sintomatica. Nel collasso: r eBl]Jirazione artifioiale, stimolani i locali sulla regione cardiaica e car1dip1cinetici; iniezioni endo v.en ose di strofan:t;ina nella scon1-pa.rsa d el polso ; im'Paochi caldi n ell'iipoter1nia. (\lell'ipert.e·r n1ia, baig·n ·i a 36°, imipiaccihi fre1ddi. 1Contro i dolori, asp.jrina (cg. .50, 2-3 v.olte aJ g i orno ). Contro l 'insonnia ed aigi tazione, narcotici, ipnp-ti·ci, bromuro di potassio. Contro il prurito, pomate cpn acjiClo tartarico (2 %). n1entolo (1 %) , s.1)irito n1entolato, bagni t te1pidi. Come ciura generale, ·Cloru;ro di calicio (1-4 grammi n ell e 24 ore), solo od associatp con bellaic1 011na o g iu.&qui1arno; andrenalina (X gocice, d'Ue Yolteal ,gior.n o, even tualmente in iezione).


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IL POLICLINICO

Si vantano .su ccessi anche delle iniezioni endov1enose di p epione (eme. 0,3-1,3 di una soluzion·e al 2,5 %. in so 1uzione fisidlogiica l1eg1genmente alc alinizz:ata e C·")TI aci·d o fenico al 0,5 %) . .:\lcuni autori vanta.n o buoni r~sultati con l'aut oe1noterapia. l ·a. !Presa d el siero va fatta all'inizio 1degli accidE nti, estraen,do 2 eme. e r einiettan1doli .srubito con m olta lentezza.

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POSTA DEGLI ABBONATI, .t\.•ll'aJb'bonato n . 7328:

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Sulla CIU'I'a d ell'adenoidismo con la terapia inalatoria, con siulti il Policlinico, Sez. Briatica, n . 2.2 T. ..Al ·d·ott L. C. di S. :

D·i tutti ! col!'si spe•ci alizzati ch·e v·enigono 11 nostre conosc·enza dli·BJmo notiz.i•a. Scorr a la !'Il· bri1ca: « Notizie di verse ,, . 1

f~l .

Malattia da siero ed autoemoterapia. ll\Iolti proce1dimenii sono stati u sati per oyviare a.g li i111conv1enienti dell·a malattia da siero. Intanto i l siero pur:iJfi·cato a ttu·aln1ente in uso r ruppresenta un prog·r esso serio. Più recentemente l\Tauis, P enn a e Cuen ca hanno di1nostrato il vaniag1gio dell'utilizzazion e del siero dei bovini in .sostituzione .di qu·el.lo di ca Yallo; e Pico inifine ha avuto l'idea di praticare, prima della iniezione ·di siero, una ini.ezione di sangue del malato. l\1org·enstern (W iener J(lin. vVo ch .. t. XL1I , n . 3, 19e.8 ~ Sll 229 ma:l.ati ch·e a;vevan o I'icevuto una i11iezion e di siero antistr.eipto·co1oci1co purificato, ha visto 1P1rodursi ac·ci,d enti n ella proporzione del ·23 %. In trenta di questi malati con manifestazion e del.l a malattia da siero, l'A. l'Ila praticato una iniezio·n e él:rutoemo·t.erap'ica eta 5 a 10 omc. B s·en1brato a ll'A. che questo m eto,do agi'sca favorevolmente tanto sugli accidenti lo·ca·l i che sulle manilf estazi oni g·e11erali e s11l1a drurata del.l a malattia . A. PICClNELLI. 1

MANCIOI.1.

P.

.t\.l dott. A. N. di G. :

1L '1a.rtic olo di IG. San·arelli sul1la rnrularia è ptJbblicato in « Annali d 'Igiene •, 1925, n. 5. P.

VARIA. La scuola di Salerno. P. P iccinini n el M ed·i co I taliano (25 aprile 1928) rileva 1ch.e p er molto temip o il nome e la fama cle1la Scuola di Salerno furo n o più tra.dizione che storja: t11tti la citavano e ricor·davan 0 qualcun o 1dei suoi precetti; n essuno sa,p eva ,p rec]sare al-cunch·è intorno ad essa. Dobbiarr10 a Salvatore De •Renzi, elle dedi1cò più di venti anni a questi stu,di, la rnaggior parte delle n otizie e degli elernenti storici che ora po~sediamo: la sua ottima cc Storia della l\!Iedicin a I taliana », dimostra va di avere amorosamente raccolto, specie in Na;poli, .1\- n1ahf i e nella stessa Salerno, dei prezio si d ocum enti nella Scuola di Salerno; p11bbli·cando poi, la e< ·Collectio .Salernitana ,, in tre volumi, 1netleva a disiposizion·e degli studiosi altra magnifica raccolta di d oc1.1 m enti, del tutto inedi~i e interi trattati di me-d icina salernitana. Niuno, ·p iù d el De Renzi p ote,·a essere autorevole n el risolvere le questioni riguardanti da chi e qnan.flo venne fondata la Scuola di Salern o. Egli esamina la possib ilità che fosse di fondazione benedettina, o saracenica, opipu1r e, come anche fu cong·etturato, che abbia avuto ori-gine mista, e cio·è con partecipazion e di elementi arabi , ebrei, gTeci, ecc. Esam e spciale dedica alla possibi1itù sostenuta ·d·a vari autori, che unico fondatore ·d ella S·cuola di Salerno sia stato Costantino Africano. In un li'b ro pub.b'liicato 1da1lù \ I\. (·N ledicina, Storia e l\tf edicina sociale ) (.Milano, 192.0) sono riassunti tutti gli · ar,g pmenti e le docu rn entazioni che jl De Renzi dapprima , e p oi an che altri au to ri , jtaJiani e stranieri, portarono a sostegno delle varie 1

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{,'abuso di sieri e v accini nella p rati ca infantile. Cornb·y (A rch . de niéd. des ena.f arits, no1v. 19•2'7) protesta coin tr 0. l"uso eocessivo .di si·eri e vac·cini n ella a.::iratica pe1di-atri-ca. Si i:ratta spesso di prodotti di una S'Pec:iifi·cità a&5ai dulb bia, usati senza indicazioni ben precjse in stati iillfettivi, di natura non ~e·mpre bene ·determinata. Tutti questi proclotti conte11gono delle p 1r otein e eter ogen ee, che climinl1iscono sp~sso, S·e non ostaicplano le diie e naturali ·dell'orga.n lsmo. L ',A. p orta, a sostegno de1'1a su a tesi, d eill·e o\51servazioni C1h1e d1mo-strano i di·sastri a cui pu.ò portare un 'iniezione ]ntempe1stiva •di va ccinp o d i siero. 1P er q·u anto ri-guard·a i vaoc]ni, l'A. cita le 01Ji· nioni di pairee;cfr1i autori, c.'he fanno diu bita;re d€1Ja loro attività, speci.almente n e11a cur a d elle broncapolmoniti e dell 'er esi·pela.· ·Può 1darsi, conclude 1' .L\., che 1' avven.ire f a•ocia una parte assai lar.g a alla b atterio-, vaccino-, sieToterapta, m a 1per or~., conYien e u sarne con g rande-ciDcps.pezione. 1

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f il .

tesi. In ra'Pporto alla origine r e1i.giosa, ben edettina,


-5EZIONE PRATICI\

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"J:laurus, Matheus \ Salomon, P etru.s, Urso, moderni della Scuola di Salerno, sostenuta specialmente Sunt medici.', per cuos r egnat medicina Salerrii. dal Del Gaizo, ~ non \'i ha du bbio che, iniziato l'o·rdine benedettino fino dal secolo sesto da Be11 printp nptis·simo verso si rivolge al 1< re nedetto da .~or cia, assai giustamente santificato, d ' Ing hilterra >> (Roberto, figlj o di Gugl ielmo Nor1 <letto ordine ebhe aid a cq u i stare somm e benem en1anno, il Conqui·statore) , dei 1nagnifici consigli, renze riel raccogliere, conserv·are, trascrivere ri1c01r1der·emo uno solo, sintetico che ·d i.ce: tutto ·Ciò che restava della cultura greca e latina; Si tibi de.fici ant medil.Ci, medici ti b·i :iant tanto c·h e lVIu·ratori po t è afferrnare: « Nis i or do H ae e tria : mens laeta, requies, moderata d iae ta . divi .B en ediCtj f uisset, tota litteratuna (per iis.set n. Nessuna ·dO'cumen1azione inoppugnabile , .p erò. S. D e Renzi documenta am p·ia.mente le ragioni , • ri1 nan e a con•ferma di una fondazione b ened eti ·d.ati di fatto, p ei quali l a Scuola di S·a lern o tina della Scuola di Salerno; m entre, a·d ese1npio, deve con si·derarsi a « veneran·da progenitrice di è più che cer to che di fonidazione unicamente b etu tte l e Univef'sità e di tutte l e Scu ole lVlodernedettina, ·e di grande attività continu a n el camn e », questo, ben si inten·d·e, va rid'.eritp alle po culturale è stato il Convento di l\Iontecassin o, Scu ole mediche e solo all' insegnamento di disciove visse n egli ultimi anni rti sua vita an1che Copline mediche delle singol e Univer sità . 'fanto De s tantin o .i.\frican o (morto, pare , ne.I 1087}, il q uale Renzi, come un altro benemerito e compianto fu, prirna, p er qualche tempo a Salerno. 1\ll a storico della medicina. F. P u'ccinotti, nff ermano , a nche prirna che egli Vj andasse risulta che a ad ese mpio anche 1p er la Università di Bologna Salerno in seg n a~1 asi m eclicina « secunclum H ip- · una ·derivazione ·d a Sal erno, per la parte m ectica . pocratis et' Galeni pr;aece1pta ». I nf.atti, quel Ta·dd P.o Fi orentin o cl1 e insegn ò in La criti1ca storica non ha, dunqu-e, s tabili to co n Bologna m edicjna pratica prima del trecento esattezz,a « da clii )) sia sta ta fon.cla ta la Scuola (morì nel 1303) fu, se non dj scep olo nel senso di Salerno: 11a p erò m esso in 1 uce ampian1 en te str etto della. parola, certo un seguaice della Scuotutti g.li elementi che si riferis·cono all e prime la di Salerno, e cja es·sa tra sse 1nolta parte d ei origini di que$ta antich i,ssima Scuola, l e quali pro·p ri insegnarnenti. datere·b bero dal secolo n o no di n ostra era cri1Lo stesflo Da r ember g, nella cl assi ca s ua op era s tiana. sulla s toria delle scienze mediche, afferma espliLa Scuola meidi1ca di Salerno può considel'arsi citan1ente c.he la Scu ola di Salerno fu cc m o,dello durata circa 11n millennio e cioè dall'ottocento e madre di tutte le Universi tù n . Infatti , anche <le.ll'era volgare, quando si rintraccian o i primi Ja anti•chissima scuola me·di c-a di Pari gi risentì, nomi di m e.dici salernitani e si ha motivo p er ·d irettamente nella ~ersona del suo fon.d atore. Enritenere già fondata l a S·c uola , fin o al 1811 , quanri co di Mandeville, l'influenza d ell a Scuola di Sa<lo un d ecreto di l\ilurat, r e d i Napoli , stabiliva l erno, come è precisato ne lle 01p·er e d egli autori ·che solo la sc uola d i Na,p oli potesse conferire ·S UCC i tati. . lauree dottorali e impli cit am en te sopprin1eva tal e Alla S·cuola d·i Salerno, che un ·decreto di r e diritto all a scuota di Salern o. 1Vlurat s01pprimeva, co m e sopr.a ricordato, n el Dire dei fasti di questa « Scuola Salernitana n, l811, si deve l'om aggio r tsp ettoso di tutto il mon<li fama tuttor.a unive·r sal e, attr·a v erso ai 1Pri1ni 1a0 e il ritCOilOSCimento di altissime ben em er e ~ze secoli dopo il mille, esaminare tutto ciò che e$sa in r apporto al ·formarsi cli t utte le successive ~i ha tramandato e ch e ha avuto studiosi itascuol e mediche. liani. anzi tutto (ol tre S. De Re11zi e Del Gazio , già ricordati, P. Giacosa, Barduzzi , Castigl ioni , Capraroni, Palmieri, Carbon elli, e?c.), ed anche . PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. non pochi s tranieri (Acl<ermann Enscl1el, S.ud· un h off , ecc. ), saTebbe OIPera va:stissim·a , n on riasBEOCIANI ALESSANDRO. L a sa l'U t e e . fatto .' .morale. - Prezzo L. 35, Edi~. Camp1tell1, Torino. s umibile in poche p.agine. des arzlichen Delle i nfj nite citazioni di p~ecetti che soglio n o MEYER . - Tl on lrT' erdP.n und lT.esen . S . . tJ.eru.fes. lV.IJarchi 1,60, Editore p·r 1ngter, farsi pre·si dalle di verse opere, di ma.ggior e o B erlino. 1ninore au.tenti-cità, della Scuola di Salerno , sono CAPAsso LoLLINI , T RAVAGLI e SBERNA . La protele più caratteristiche quelle dal « Regimen Sanizione 'della d;orvna nella vita sessuale. - Prezzo tatis n, c he, indub·b iarnentie salernitano , risale al L. 3, Piccola Biblioteca di propaganda eugex11 secolo. 11ica, Ni31poli. . Il n Regimen,, porta infinit e varianti nell e sue, Atm.il",o L u IGI . S clerosi. primit'l~a ~d isolata delpure proosochè infi n ite, edizion i. Quasi t~ttc 1por: l'arteria polmonare. - Malattia di Ayerza - Artano questa nota, che serve , come serv1vano ~i rillaga e Malattia di E scudero . Palermo, R omani i n omi dei consoli. a stabilire l 'epoca 1n San.ro e C ., 1928 . cui fu scritto il poem etto : '

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IL POLICLI NICO

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NELLA VITA PROFESSIONALE. AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Per le indag ini s ui modi di allattamento ...l :L

Il Ministero dell' Interno - · Direzione di Sanità Pubblica - ha diretto a1 Prefetti una circo·l are, che, richiamando l' altra del 30 novem bre 1927 colla quale si ch iedevano opport une indagini nei centri m aggiori allo scopo di determinare in modo preciso l ' estensione dei di versi modi di .allattamento dei bambini e l' infl uenza di essi sullo sta ho di salute dei lattanti, così si esprime ~ « Il rilevamento statistico ed il controllo, secon 'Ìo quanto è stato espost·o alle EE. LL. , avrebbe dovu to effettuarsi con due diversi ' 'ordini <li prQvvedirnenti: a) all'atto delle denunzie di morte di bambini di età inferiore à d un .anno; b) all'atto della p·r ima vaccinazione je11ne. r1ana. Ora esse.11do già complat.ata la sessione primaverile di vaccinazione obbli.gatori.a r endesi n ecessario r accogliere a l più prBSto i d ati relat ivi, salvo a rimettere a fine di anno il riassunto dei dati per la session e a11t unn.c-tle . Si pr ega p érciò di voler e rimettere per ciascun Comune, sede de1le i11dagi11i suddette, apposito prospet,to, conten en te il numero dei nati n el se1nestre precedente (luglio-dicembre 1927), il numero <lei bambini che h ann o s·ubìta la vaccina zione a no rma Ji legge, ed i <lati sul modo di allattamento distinti secondo le indicazioni date con la circolare su citata. Gli stessi dati si desiderano p er i bambini di età infer i ore .ad un anno 111orti n el semestre gennaio-gi ug110 1928. Si interessar10 Je EE. LL. per il sollecito invio dei dati sud·d etti » .

tate della sorgente, nè quelli delle riparazioni alle opere di presa, oonduttura, ecc., n è, infine, il registro delle indagini e delle analisi periodiche di cui al paragr.afo IV del Decreto Ministeriale 20 gennaio 1927; o, se tali registri esistono, non portano ~lcuna a nnotazione. Poichè l'o bbligo della direzione tecnico-sanitari.a n on può essere inte&o come. 'Q.lla -semplice formalità, ma costituisce, pel Ministero, la garanzia necessaria ed indispensabile alla messa in ron1mer cio di acque i gienicamente sicure, si pregano le EE. LL. di 1·ichiamare s u tale deficienza l' aLte11zio·n e delle Ditte interessate, avvertendole che il l\1.ini8bero si r iserva di prender e provvedimenti di rigore qu.alora l'attiv ità dei direttori sanitari non risultasse idonea e s ufficientemente doc:umentata. Si prega.no inoltre le EE. LL. di invitare le aziende idrominerali a provvedersi di tutti i r-egistri prescritti, a vvertendo che tra i registri dei qu.a liJ giusta il disp<}sto del n. 39 delle istruzioni allegate a l cennato Decreto Ministeri.ale 20 gennaio 1927, può essere ottenuta la dispensa, non potranno mai essere compresi quelli più sopra accennati ».

Cronaca del movimento professionale. Sindacato Medico Fascis ta di Roma e Prov incia. Si ramme nta ai medici jscritti al S indacato che ò già scad•uto il termine per il pagamento delle quote del 2° semestre dell'anno in corso, di L . 18. Si prega di provvedere di urgenza, ver sando la ~ori:tma presso l'Ufficio ]n Corso Vittorio Emanuele, 24, d.all.e ore 10 al1e 12 e dalle ore 17 alle 20 ·dei gio rni ferì.ali.

Ordine d el medici della provincia di Roma. A.eque minerali. Il Mi11istero dell' Interno - Direzione Generale di Sanità Pubblica - h a diretto .ai Prefetti la seguente circolare : cc In occasione di ispezioni eseguite a Stabilim ent i di imbottigli.amento di acque minera li si è constatato che d.a. p arte dei sanitari che hann o assunto - c-0me da dichi ar azione a suo tempo i11viata al lVIinistero - la direzione tecnica, nello svol gimento d ei ser vizi inerenti alla utilizzazione ed alla conservazione delle oaratteristiche fisicochimiche ed igieniche <lella sorgente, non si dà a tale obbligo t11tta l' in1por t.a nza dovuta. Ed infatti la ·gran maggioranza crede di assolvere tale inrarico con qualch e visita men sile o bimestr a le , delle quali non rimane, del resto, alcun.a t raccia. A ripTova di ciò sta il fatto che pr esso gli Stabilimenti non si t r ovano nè i registri delle po.r-

Nei local i della 11uova sede in Corso Vittorio· E111anuele 24 ha avuto luogo l' insediame11to della Oommissione Str aordinaria oer l ' Amministrazione· dell'Ordine 11ominata ·da S. · E. il P refetto nelle persone dei signori: prof. Ermanno Fioretti, presidente ; dott . Fausto Angelucci, prof . Giacinto Fornaca, dott. Guido LiebmaJJ., dott. Umberto l\1on.aco, on . prof. Amedeo Perna e dott . Nicola Trulli . Il -presidente, dop o aver pòrto il suo saluto. ai nuovi Commissari, ha fatto u n 'ampia relazione di tutto il lavoro esplicato dalla precedente Com1nissione Straordinar ia speci.almente nei rigu ardi della moralizzazione della Classe Medie.a e della diffusione fra i sanitari delle b·u one n orme deontologiche. La Commissione, preso atto dell'esposizion e del pr esidente, ha applaudito .all'opera svol: ta da lui e dagli altr i due Commissari dottor1 Zannelli e Tru li i.


1ANNO

XXXV, F ASC. 43]

Il presidente h a. quindi in<licato per so1nm i capi quali siano i cornpiti e le fun zio ni che il nuovo ·Consig lio an1ministrat i vo è chiamato a disi1npegnare in relazione alle disposizioni <lel R. D . 26 aprile 1928, n. 1313 ; e, oon u nanim e consenso dei ,presenti, ha affermato l 'opportunità che quei com piti e quelle fu nzioni vengan<J eser citati di pieno accordo con jl Direttorio d el Sindacato Medico inquantochè i <l·u e org.ani d ebb·ono, sotto un' unica diretti va, procedere p ar a llela111ente al conseguimento dei propri fini . Ha di pqi proced uto a lla .assegnazione delle cariche interne fra i var i meni~ bri della Commissione. Prima di scioglier si la Commission e ha deliberato, oon sp ontaneo atto <li patriottismo, l'offerta al Duce di una cartella del Prestito del Litt·orio · per la somma di lire cinquemila; ed ha in via ti telegr ammi di saluto e di devozione al Capo del Governo, .al Segretario ·del Partito ed al Prefett<J .di Roma .

CONCO R SI. P08llJ VAOANTI.

R. P refettura. -

Uff. san . del Consorzio ]>alo-Bitetto ; ab . 20.152; superficie ha. 11 .036; .stip. L. 15.000 e 4 quadrienni dee.; divieto libero esercizio tranne consule112e; t itoli ed esami; età limite 45 a . Se.ad. ore 12 del 9 dic. Cl1iedere anBARI.

.

n11nz10 .

(Novara) . -

A tutto il 21 nov .; L . 8000 e 10 bien11i ventes., c.-v., alloggio gratuito. con e rto, L. 35()0 cavale. CivITEI.r.A CASANOVA (P escara). - . Scad. 10 nov. ; L. 9000 e 4 qu oorienni di L . 500, oltre L. 2400 trasp ., L. 500 se uff . sa11. ; addizion. L. 5 oltre 600 pov. ; età lim . 40 a. ; tassa L. 50. 0ARISIO

FAENZA (Ravenna). - Ufficiale sanitario e C. Uff. I giene. L . 13.000 con 5 quadrienni del decimo. 'ritoli ed ~ame. Nomina per biennio di prova. Assunzi0ne servizio entro 20 giorni. Età massima 45 anni, sal vo eccezioni . Domande .alla ll. Prefett ura <li Ravenna entro le ore 18 del 10 novembre.

(Belluno) . -

Scad. 10 n·ov . ; ab . 5241; L . 9000 oltre L. 500 serv. att ., L. 10002000-3500 trasp.; riparto unico; iscritti 76; regione d i montagna; vi.abilità oorriodissima. GENOVA. Muni ci pio. 1 med. igienista d i I Cl.; 4 med . igienisti di II; 1 med. vaccin atore. S't ip . per il I L . 17.000 oon 10 bienni di 500, c. v . ; per gli altri, 14.000 e dieci bienni di 450, c. v·. Titoli ed esame. Laurea d a a lmeno 3 a n ni , specializzazione in corsi di igiene; età m assima 35 anni, salvo eccezioni . Doc11menti cittadinanza , immunità penale, buona condotta, -poster iori al 1° sett. Scad. ore 17 del 20 nov . IMPERIA . Direttor e 'd ella Sez. Medioo-Micrografica del Laboratorio provinc. di l gie11e; lire 13 700 aumen tabili fino a L . 16.000 co1ne per gli FORN O

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DI

Z o LDO

2139

SEZIONE PRATICA

impiegati del grado 8°. Serv. att. L . 3800, c .-v. Età a. 21-.8 0 al 21 set't . Titoli ed ooame. Scad. ore 18 del 15 nov . L uocA. l l. Pref ettura. - U ff. san. di Capann or i, <.:on residenza a Lucca; H a . 15806; ab . J 6.000 c.; L. 13.000 e 5 quadr ienni dee. ; quota n1obile L . 1860 se coniugato; d ivieto libero eser c . profess. ;- scad. ore 18 del 30 nov.; docum . a 3 mesi dall' 8 ott. ; titoli ed esami; rivolgersi a lla Segreteria del C-Omu11e o d all' Ufficio del M edico prQ\lnC .

Croce R ossa I taliana. -

Sono aperti i seguenti oonoorsi: per vieedirettore e per nledici a iuti e a.ssi3tenti presso l'Ospizio Marino « Duehessa Elena d i Aosta» in Oltra (presso 'fr ieste), al 31 ottobre: ri volgf'rsi .al Comitato Centrale, vi a Tosra11a 12~ Roma; per uri aiuto medico e due assistenti m edi ci presso il Sanator io d i Cuasso al 1\1onte (J\1ilano), a l 30 ottobre: rivolgersi a l Co111itato d i :'.\f ilan o, via Silvio P ellico 8 . (Gli a~­ nunzi ci sono per ve n uti il 19 ottobre, di mo do che non abbi.amo potuto darne notizia in ten1p o u t ile). SoaR~INA (Cremona). - Scad. 12 nov . ; L . 12.000 oompreso direzione Ospedale S. Croce e annesso laboratorio; c.-v.; 50 % introiti operazioni in ospedale e assistenza amb ulatOTio a d abbienti; 4 aun1enti quinquen nali del 20, 15, 10 e 5 % ; età lim . 45 .a. TIGNALE (Brescia). L . 12,000, 6 quinquenni 1 lel decimo; trasporto -L . 1200; uff. san. L . 500; .-\rmadio farmaceutico L . 800; c.-v. Età a. 26-40, salvo eccezioni. Se.ad . 15 nov . \ TEROELLI . Amministraz. provi1iciale . Presso i I L aborat. di I giene e Profila.ssi: Direttore della Sezione Medicò-l\iiicrografica - Assistent-e della Sezione stessa - Assistente della Sezione Chimica. 'l'itoli ed esami . L . 19.000 oltre L. 3000 indenn. pel direttore; L. 10.000, oltre a L . 2000 inden n . lJer g li assisten t i. Se\ qua.drienni decimo. Scad . 30 i1ov. Ri volgersi Segr eteria .de11' Atnministr azione Provinciale. R OMA.

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Off resi occu.pazione a medico preferi bilmente dent ist.a disposto dedi~are inetà giornata in ambulato rio -dentistico posto in R om a. Rivolger si Gabinetto d en t istico, via P o, n. 25, p . 2°. P er costruendo Albergo: Stabilimento termale lnodernissimo nei d intorni di Padova, cercasi soc:io medie-o con capitali disposto prestarvi la propria collaborazione professionale. Rivolgersi al sig . N a.lli, vi.a Savonarola., 12, P adova. B nr<8E ur sr u~10 .

F ondazione Corsi. ~ aperto il concorso fra i di ::\1:~.dicina e Ohirurgi.a di

la urea t i d ella F.acoltà Roma a due posti di st11dio della cc Fondazione Corsi » . Posoono con oorrere ooloro che docum~ntera.nno di avere consemuita la laurea. medico-chirurgica


2140

I L P OLICLINICO

n ell 'Università di Roma da non oltre un triennio solare dopo aver vi frequentato i cor si per d ue a11ni .almeno; debbono inoltre aver oonseguito negli ~ni speciali e g~n:rali una mediia .d i 24/ 30. Le istanze per ammission e al concorso (in carta bollata da L . 2) dovran1i o e.ssere presentate al Rettorato, ~oi relativi docum€nti, entro il 3 dioe1nbre p . v ., o r e 12. I n esse i ooneorr,e nti do-v ranno dichiarare in quale ra1no di scienza sperimentale o pra.t ica intendono perfezion·a rsi. Le istanze so110 es amina.te dalla Facoltà , che ·decide dell'ammissione dei candidati. · Il godimento del premio è inoompatibile ool godimento di altri pa:emi e con gli u ffici di .aiuto . ' a ssistente, tecnico ~ , siruiii negli I stitut i universitari o d'insegnante di qu.alunque grado nelle SCl1ole pubhliche o private.

B'ondaziorie Pi.er Diego Siccardi.

E messo a concorso un posto di perfezionamento a favore di un giovane medico, laureato a partire dal 1° luglio 1927. Il vincito,r e .d el concorso, che avrà funzio·n e di medico praticante, dovr à prestare l'opera su.a nella Clinica d·elle n1alat~ie professionali di Milano, per la. durata di un anno .scolastico. Egli godrà d.i un premo di L. 1800 che potr à essere corrisposto a n che a ra.te 1nensili. AlLa fine dell' .a11n.o il vincitore del concorso pot rà ottenere ai1che il pren1io sp eciale di profitto con sistente in u11 diploma e un a n1edaglia d'oro. Domanda in carta da bollo con certificato di laurea coi pu11ti di merito .aJla Segreteria della Università di l\ifil.ano (Corso Roma, 10), n on oltre il 15 n ovembre .

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Il Consiglio d~ p-residenza dell' I stituto N.azionale p·e r la cura del cai1cro intitolato a Vittori o E1nanuele I l I (l\1ilano), in una seduta svoltasi alla, presenza del podestà on. De Capitani ha elet.t o presidente in sostituzione del defunto fondatore e presidente sen . Luigi l\<La11giagalli, il gr . uff. Arnaldo )ft1ssolini.

NOTIZIE DIVERSE. Ai partecipanti al 34° Congresso di Medicina intern a. Dove11dosi pubblicare con sollecitudine il volun1e degli .1\.tti si invitàno tutti coloro le cui oomunicaz.io·n i ful,·0110 iscritte agli ordini del giorno , e cl1e non hanno ancora presentati i relativi 1testi,. a 1rolerle far per-venire al Dele·gato per la stampa degl i Atti, prof Gil1seppe Sabatini (pr.e sso la Seg r eteri.a della Società, Clinica l\ledica, Policlinico, R oma) non oltr~ il 3 no\embre p. , r, i rammenta che il testo delle comunicazioni non deve supera.re due facciate di dattilografia, e che non si accettano oon1unicazioni di soci, i qu.aJi non si.a.110 in regola ool pagan1ento delle quote annuali.

[ANNO XXXV, FASC. 43J

li 1° Congresso di ~1edicina Tropicale a Torino. Sot to gli a·uspici e con l'intervento alla sedut.a inaugurale di S . A. R. la Duchessa d' Aosta si è s~olta 3: 'f orino dal 30 sett. al 2 ott., quest~ n1an1festaz.1one scientifica che rivela il r i destarsi in It~li3: de~'ìntere.ssamento p er le malattie tropic:ali, il cui stu dio è n ecessario ad una Nazione, c."Ome la nostra, colonizzatricè. lntervennero e portarono oontributi di grande valore il prof. Aldo C.asteillani, che less.e il discoTso inaugurale sulla storia delle malattie tropicali e tenne una i11t eressante r elazio·n e sulle niioosi tropicali cui egli ha portato di recente notevolissimi ~ntributi · l 'on. prof. Um.b erto Gabbi, che par lò dell.a recen~ _epidemià di febbre dengue da lui studiata in Grecia e sulle vedute reoonti in tema di Leishmaniosi ri vendica.n·d.o a sè ed alla sua scu ola la giustezz; delle vedute s'llll'etiologia e la trasmissione della malattia; i proff. Izar e Frian.oo sull'amebiasi· il dott. Oroveri sulla peste bovina e a nome c;li 'ne D omizio, sulla trip anosomiasi; il pr of. P eruzzi s ulle r io?r ohe an.atomo-p atologiche da lui oompiute 11ell ' Uga nda su scimmie ed ruomini affetti da mal attia del sonno; il prof. Ponticacci a sulla question e dei rap~orti fr a la feb bre on dulante umana e l 'aborto epizootioo; il prof . Vercell.ana sulle ricerche sperimen,t ali d ' infezione da abortu.s negli animali ~ nell' uomo. I l pr of. gen. Filippo Rho. espose i con t ributi degli italiani nel campo delle malatt.ie tr.opicali; il col. Grixoni q·u ello dei medici militari; il capitano Sarnelli illust rò l'opera del medi~o n1i h tare coloni.aie . L a· riunione si chiuse col voto ohe sia .anche in Itali.a istituita una Scuola di Patologia Ooloniale pari a quelle che ·in ,t ntte le Nazioni colonizzatrici porgono a i 111edici le i1ozioni indispensabili alla conoscenza ed alla ~ura dei inorbi tropicali e sonò fonte di u.no stu dio incessante e p roficuo in un camp·o ancora così v.a.sto e.-:1 oscuTo del1a p atologja u1nana. Al prof. Aldo Castellani, venuto da Londra, i congressisti hann·o espresso la 101·0 ammirazione ed i loro ringr.aziame11ti per avere acconsentito a p.a.r tecipare a.i lavori della loro Società, che pel venturo anno si a ppresta a riunire in Roma i tropicalisti delle Nazioni latine per un' intesa sui mezzi di difesa e di profilassi contro le malattie infe ttive dei paesi caldi vicini.

Conferenza sulla vaccinazione antitubercolare. All' I stit,uto Pasteu r si è svolta un.a oonferenz.a di periti sulla vacci!lazione antituberoolare, convocata .dall'organizzazìone d'igiene dell.a Società delle N azion.i. Scopo de.Ila conferenza è quello di elaborare e di sottoporre al comitato di i giene della S. d . N . un piano di studio internazionale per la vaccin.azione mediante il B. C. G. (bacillo Calmette-Guérin) . Il dott. Roux, direttore dell'Istit ut o Pasteur h a dato il benvenuto ai membri della conferenza. Questa conferenza si è .rJivisa in tre comm1sSJ.on1.

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[ANNO XXXV, FASC. 43]

SEZIONE PRATICA

• Scuola libera di tisiologia. Col 25 novembre si riapre in Genova la Scuola libera di perfezionamento nello studio e nella prat ica delle malatt ie tubercolari con inter11ato, diretta dal sen . prof. E. Maragliano. Il prof. Mar.agliano, desideroso di offrire ai inedici italiani il mezzo di p erfezionarsi nello studio e n ella pratica d~lle m.alattie tubercolari ha istjtuito questa scuola che è detta libera, in' qu.an.t o che vi si può essere a1nmessi senza .alcuna formalità a semplice, richiesta e si può frequenta.r la liberamente senz-a vincolo di tempo, sia in oontinu ità, sia ad intervalli. Coloro che desiderano frequentarla non hanno che a f.arne cenno semplicemente al sen . ~Iar.a­ gliano a Genov:a. I laureati in medicina, se lo chiedono, possono essere accettati an che come interni. Nella Scuola i medici che la h·equentano sono istruiti: a) nei v.ari metodi dia.gnostici; b) nei T'ari metodi eur-~tivi, pneumotorace compreso ; e) nella dottrina moderna delle malattie tubercolari; d) nelle indagini di laboratorio. La Scuola ha sede 11ei p adiglioni clini.ci del grande Ospedale di S . Martino d' Albaro per gentile concessione dell' Amministrazione degli O!::Jpedali Civili di Genova. P er t utto quanto rig uarda la Scuola indirizza1·si a] direttore sen. Maragliano - Genova.

2141

tabe.s. Anche questa Yolta si è potuto constat are come vada sempre più crescendo l' interesse ·d el lllondo inedioo 1Jer sì f.alite conf ere11ze di ordine t;SSenzia.lmente pratico. E doveroso perciò dare plauso agli organizzatori del corso internazionale e .sopratutto al dott. Ganz che oon ardore giovanile ha contribuito, come se1npre, alla felice ri~· scita di q·u.este vere e proprie feste della scienza.

Corso per specialisti in pediatria. •

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Si terrà p·r esso la Scuola di P erfezio11ament o. in Clinica pediatrica de.lln. R. Università degl \ Studi di J.1'irenze dirett.a dal prof. Carlo Comba1 ed a vrà la d urata di due anni. Alla fine del 1° anno, gli iscritti do.vranno super.ar e un esame di profitto ed alla fine del 9° anno sosterranno un e.sa.me di diploma consistente· n ella discussione di una wsi scr itta ed in una prova clin ica s·u l malato. Coloro che dssidera110 iscriversi .alla Scuola devon·o inviare i docu menti alla Segreteria delLa Fa-coltà di Medicina (via degli Alfani, 33) di 'F irenze, prima del 5 novembre. P er altre informazioni diriger si alla Segreteria. della Facol tà, od .alla Direzjone della Scuola (Clinica Pediat.rioa - Ospedale Meyer, via Ma11nelli,. 115, Firenze 123).

L'attività dell'Opera 'Naz. Maternità e Infanzia ... Scuola di perfezionamento per specialisti radiologi. E sta.ta organizzata presso l' I stituto di Radiologia della R. Univ.ersità di Milano (Città degli Studi, Piazza Gorini, 20), sotto la direzione del prof. F. Perussia. I corsi inizieran~o 1n n ovembre, dopo l 'inaugurazione 1d ell'.anno accademico . Le iscrizioni si rioevono presso la Segreteria della Facoltà di Medicina (Corso Roma 10). ' ~ Per oonseguire il dip·l oma di sp~cialista è n~cess.ario: a) avere freque11tato i corsi per due anni; b) avere seguito l'internato per un anno nell'Istituto di Radiolo.g ia; e) .avere seguito le esercitazioui cliniche e di laboratorio ; d) avere 1uperato i seguenti esanti teorico-pratici : 1) Elettrotecnica ~ fisica delle ra.diazioni; 2) Tecnica radiografica e r adioterapica; 3) Di.agnostica radiologica; e) prooentare una tesi scritta, corredata da contributi pe•r sonali e discutere oralme11te la tesi stessa .

Nel 1° sen1estre del 1928, ol'i:;re a rafforzare economicamente e vigilare gli istituti preesistenti ea promuovere l 'impianto di nuove istituzioni nei centri più bisognosi, l'Opera Nazionale esercitò anche, per proprio conto, una larga azione assistenziale, per mezzo {lei suoi organi periferici, ai quali demandò la facoltà di provvedere n ei singoli ca.si, poichè parve eh' essi m·eglio e più direttame11te po.t essero cono.scer e i bisogni }()cali. Speciale cura essa .P-Oi pose 11ell'eser cizio dell' assistenza alla maternità bisognosa, poichè per l'eugenetica, è risaputo che, per avere generazioni forti. e sane, l ' assiste11za del fanciullo dev'essere iniziata sin da.I periodo prenatale e intensificata attraverso la madre, durante l 'aJlattamenw. ' Tra conti liquidati e da liquidare, non meno di 10 milioni si sono spesi nel semestr e . per riooveTar e gestanti in istituti di maternità., p er sussidiar e madri legittime allatt.anti, p er assistere madri i1t1bili a llatt.a nti i figliuoli che riconobbero .

Mostra per la Maternità e l'Infanzia a Roma. Corso di

p~rfezionamento

in balneologia.

Dal 23 ' al 29 sette,m bre ha av·u to lu ogo a Karlsba'Ì il X Corso Internazio11ale di perfezionan1ento per i medici. Vi parteciparono rappresentanti della scienza niedica di numerosi pa p~i. sopratutto della Gern1~nia e dell' Austria . Vari : --nti di grande importanza per il medico pratico sono stati svolti dai sin·goli rela.tori, fra i quali l' illustre p·r of. "\Vagner-Jauregg di Vienna, çhe ha illustrato le più recenti vedute sulla terapia d ella

S. A. R . la · Duchessa d'Aosta ha visita.t o la. J'\ifost l'a dell' O. N . p er la Mater11ità e l' I11fanzia

al Pal.azzo dell 'Esposizione . E stata rice\uta dal prof . V.a.lagnssa, st1bcommissario dell'Opera, e dal prof. D ' Ormea. La )1ostr :1 è stata molto elogiata da S. A. R. la Duchessa d' .Aost.a, che si è interessata specialmente agli impianti sanitari e .alle previ-lenze istituite dall'Opera nella città di ~[ila 110 e nel t€rritorio della Campania.


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' 2 142 •

IL POLICLINICO

Comitati del Consigl;o Naz. delle ricerche. Si è riu11ito il Dirett orio del Consiglio Na2jionale delle ricer che o il Presidente ha dato notizia delle dire"Ltiv~ ricevute dal Capo d el Governo in s eguito .a lla recente pubblicazione <lel Regolamen t o del Cons iglio ed il Diret torio ha precisato le proposte d ef in itive d a s ottoporre al Capo del Gover110 stesso per la costituzione dei Oo1m i tati .n azi on.ali per le diverse s cienze. li.a deliberato pure di proporre la costituzio ne di due nuovi Co1r1it«it i per le ap p·l icazioni scient ificl1e alla tecnica ed all 'economia generale . In ui.l modo i Comit at i n azionali risultano dodici, di cui uno p er la biologia e uno per La medici11a. l

Conferenza deJ prof. Rajchman. Nell'aula della R. Clinica Medica di lwma, il direttore generale dei servizi d ' igiene della So~ietà <lelle Nazioni, prof. Raj chma n, presentato al numeroso e scelto uditorio dal prof. V. Ascoli, ha illustrato con densa ed elegante esposizione gli s oopi ei l'att ivit à della Sezione .d 'i.giene che egli d irige co·n gr ande aut-0rità ·e p·r ofonda competenza. L ' illustre oratore ha p.arlato della organiz~a­ z ione tecnica e dei co1npit i scientifici e sociali, s offermandosi s ui risult ati ot tenuti e sugli studi intrapresi sui p rincipali pro blemi che offrono la epi<lemjolog ia, la profilassi e la cura delle principali malat tie infettive e contagiose . Ricorda i lavori sulla s ierodiag11osi d ella sifilide, il contributo ai problemi della malaria, gli studi sui sieri .antidifterici e antitet a n ici . Tiene a far rilevare l' importante contributo dato da ll' Italia specialme11t e ·dai Laboratori della Dire~ione generale di sanità p er la si eroter ap ia , dalla Scuola superio r e di malari ologia che offre campo di studio e di Dsservazione sia dal lato scientifico, sia d.al lato

[ AN~O XXXV, FASC. 43]

di preve11zione e di bonifica e d.a. altri laboratori sc:ie11tifici della llostr.a Nazio ne. All' interessante riunione intervennero il prof . Messea, direttor e generale delJa Sanità pubblica, il pr of. Lut rario, m,e mbro del Co1nitato d'igiene della S . d . N., il prof. Fi<0r etti per i sindacati tascisti, numerosi insegnanti <lell.a Faooltà di medie;ina, varii r.appresent:l.nti dei diversi ministeri e moltissimi medici della Capitale .

Echi dei Congressi medici di Roma. I quattro Congressi medici adunatisi recentemente in Roma son-0 riusciti <lel più alto interesse, per i l'Ontributi por.tati dai r elator i, per le esaurjen ti discussioni, per il numero e la qualità degli intervenuti, tra i quali f.igur.av.ano le maggiori illustrazioni della medicina italiana . 11 banchetto della Società Italiana di Medicina Interna a,dunò oltre 200 invitati .alla Casina delle l\ose; esso venne signorilmente offerto J.all.a Società Italiana Prodotti Schering, presiedut a dal dot t . G. Pila.ti. .\Ilo spumante il sen. Marag]iano e l'<>n . Ca.stellino espressero il lor o compiacimento per l' at tività svolta da q·u esta Casa, la quale ha ia Milant> uno stabiliment o proprio per l'industria di p·r od.otti sintetici definiti, con direzione e maestranze italiane. Risp ose ringra ziando jl dot t. Pilati, festeggiatissi1no. I con venuti .al Congresso di n1edicina interna furono a nche invitati ad un thè offerto dall'Istituto N a zio111aJe Medico-Farmacologico diretto dal prof. O.. Serono. 0

D ei compianti proff. PIERO GIACOSA e GIUSEPPE DAGNINI, spent isi in questi giorni, daremo prossi mamente le biografie.

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Indice alfabetice ·per materie. .i..1n1ninistrazione sari,itaria

. Anemia pern1c . ·p rogr. : ni.odifioazioni dei globuli bianchi in seguito alla te. ep àt1c.a ·" ri:i:p1a . . Bibliogr afia . Concussion e cer ebrale Cr a niosi fronto~parietale Cronaca d el ·movimento pro fessionale Cuore: disturbi di conduzio11e tra ns itori n el oor su del reuma tismo art ic. acuto Cu·ore: segni clinici dell'insufficienza funzionale d ella t r icuspide Cutireazioni aller giche n elle m alat iiie r euma ti che · . D iuresi e diuretici: esame e ·val u t ai,ioi1e dei fatto r i extrar en ali • Dil1resi : fa ttori r enali •

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F ebbre tifoide : profilassi . Malat tia da siero ed a ut-0emoterapia l\1alattia da siero: profilassi e t erapia MA RAGLI ANO E. : discoiso P ericistiti flemmonose diffuse . l{eazi·oni cutanee e menopaus a Scu ola di Salerno . S ieri e vac.)ini: abuso nella prat ica infantile cc Stegomyia fasciata >> nell' Ita lia meridionale e jn Sicilia Tuber colosi n1ili.a.rica del periton eo e delle pleure . . . . . . Tumor i renali: Jiagnosi precoce . Uretra perineale: epitelioma primitivo Vescica : lesioni infia mn1at orie sin1ulanti 11n neoplasma . .

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dl proprteta riservati. - Non è consentita la rl&tarnpa di lavori pubblicati nel P >lfcllolco se rzon in seguito ad ' •f11r{~~a? lo ne scritta dalla reda «ttorre. 8 vl!lata la f)1i 1Jort~ "l 1 tone di santi d 1 essi seTtZa citarne la fonte. J t t i . ~l

l~ma

- Stab. l'ipo-Lit. Armani di M. Courrier.

V. AeooLI, Red. resp.


ANNO XXXV

Roma, 5 Novemb1·e 1928

Fase. 4:4.:

·fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE

PRATICA

REDATTORE CAPO: .PROF. VITTORIO 'ASCOLI SOMMARIO . Questioni det giorni> : T. P-0nta.no : La pandemia di Dengue in A tene. Su1nti e rassegne : MEDICINA : Billard, Da del e Courtial: Innervazione v asomotoria degli ~.rti e iriflesso di Brown-Séqua.rd e Tholoza n. - E. Vauch er: Edema dei quattro arti, di origine d isendocri·n a. - Sénèque: Surrenalectomiia nelle ga·n ,g ren e sponta nee deg1i arti. 1 Congressi Medici : XXXIV Oan·gresso ·di Medicina In· ten)Ja . - XXXV C.i<>ngresso della Società Italiana idi Ohir11rgia. - VI Conferenza deLl'Unione' Interna zi-0nale contro la tuib evoolos i. Appunti per il medico pratico: OASISTICA : Le ipoglicemie s pontanee oronich e. - Dia.bete .mellit o transi·

t orio dura nte mala ttie febbrj li. - ..A.iooreeciment o e diabet e mellito. - T ERAPIA: Il perioolo delle i niezioni en·dovenose di ca,lcio. - L~.. prep.a razione della tint ura di jodio . - Gli e ccipienti per pomate. - IGIENB SOCI!\LE: OClnsiderazioni me dico-igieni-0he sui tornei sport ivi. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi: Cont r oversie g iuridiche. Nella vita professionale : Amministrazione aanita.rja. - Concorsi. - Nomine, promozioni e d onorificenze.

Notizie diverse. Rassegna della staanpa medica. Indice alfabetico per 1naterie.

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QUESTIONI DEL GIORNO. La pandemia di Dengue in Atene. T . 1PONTANO. P ro1f. in c. di •Clinica delle iVl aJlaitti e InlfettifV•e n ell a R . Univer sità di Roma.

qui11dici o ve11tim ila person e, è Eco.m pa'nsa verso la fin e di no,·Efill!bre. :e comp amsa di nuovo n el gi·uig no d i qi_1esto a n n o, h a ruvu to il suo aicme nel1·aigosto, e tende a d esaurir si, d o1p o aver co]Jpito qt1a si tutta l a p opolla ziom.e, ri1siparmi:ando s olo quelli cl1e e.r an o stati colpiti nelll'ann o.:precedente. La. m.aI.~ttta h·a a v.uto. m ani!festa zioni chiare, p er cui l a dia gnosi è r iuscita facile fi11 dal priim o pr·eisentarsi; 11a m ostrat o d~frf0 e 1renz•e n el \Pfi·m o iniziarsi, nell'aJcm e, n etl ,ctecr e1n ento. • ·Co.11 la gen.erois·a C0 llla.b omz1ion1e d ei m ed:ici lo.c ali p:rof. Be.nsi, e d. ri N118Jssoilidl1S, Geo'l'!gop!Ulos, p ,11ilippe, ecc. con l "a'ThSiJio prezi,0 so d·ei rrnin1istri Do:xiaidis e Cristomanos, e 1d·e.l dott. C0ipanaris, ·d•iif·ettor-e ge.n er.afi e deJ la sanità pu·b blica, ci è stato posstbi.le di ruvere notizte 1dirette delùo svol.g er0si della pan1demia, di osservare direttamente innumerevoli casi (1Atene , P i'reo, Patrasso) di vedere qu1asi ut1tte l·e CO!Jl1lPlioa:nz e. La prese.n ·t e d esorizione è il f!I'utto di qu·e sta con11Plesisa opera, sintetizzata m eroè l'ausilio di .questi, co1llegl1i, o1~e 1puib:bù~oam ente ringrazio. 1

Questie brevi not e sulla f eb1bre ·d e111giu e n on v oglion o .es.sere unia rivjst•a sci.11llie com.oisc•e·n ze clinr.i.1a11e ed epd.·d·em iolo1g i1aJ11e ·d el'la m alattia, qruali s i pois son o l·eggiere n ei m oderni tirattati o ne11e ri· \~iste sp ecializrete per J:e . n1alàtitie dei p aesi cal1di ; esse so110 iù frutto •d1ell' os1ser\·a:nion e di~etta di una detle più gran·di panden1ie che &i riico vdi no a mem 0ria d 'uomo, e vogliono riohiam.ar e l'attenzione d ei n ostri m e.dici S'l1 .di una entità m OlI'bosa cih e varca vittoriosa l e po!tte d'Eu•ropa. L·a ~pr evig.genza deJ. Caipo del Go:vemo ha 1vol!uto che l111a •milss) on•e an dasse a stuidd.ar e sul lluo1g o lo svolgersi a.ehl'1epiidemia, e, mentire si prepara l a r elazio11.e completa (1r•eJdatta ·<Stai pirof. Gambi e Pon tano per la piarte clin.i ca, 1dai prorf. Neri e R1usso p·e.r lia parte ep id e111iolo·g itc a e dittJerolo:gi.ca ) n on sa.rà supel'f1'uo cl1'e il medilco 1 )Tatico abib i a l a nozione sin tetica d ei fatti sulla tracciia del1a r ecente realtà vedlt1ta . . . La f ebbr e d en gue si è mani.tf.estata in Aten e n el settembr e de.ll'a11no 6COI'lso, dop.o a'\·er col1pi.to 1

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I L QUADRO CLINI CO DELLA

~! ALATTIA.

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:.\ella generalità dei casi, il quadro cltn ico offre note comuni u niformi, a tal punto al1e i ma lati co1'piti, du1ra11te la panrd emia, hanno potuto essi stessi ifare la diagnosi. D' ordinario in pieno be1


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tL POLICLINICO

n ass€ife, o d opo q·u alche ora di malessere indefinibiùe, iili soggetto colipito è a s.s:aJ.i.to dia feibbre e da ·dololl'i. La f ebbre sale rai-p1damente ·e raig:giunge dO'P 0 poche oTe 39-39,5, talor.a sup·era i 40°; piuò es.se1r e preceduta da brivido m od·t co. I d olori s ongono imp·r ov·vi6aim·e.nte oon la febbr·e, in qualc:l1e ·c aso sembra perfino che la pJ'ecedano, d 'ordiinari·o si ruccompaignan-0 aid ·essa e si rendono inteTusi a tial p.u nto da immobilizzaire e pTostraJre iprolf on1damente il malato. S ono i mus·col'i, le os· .s·a, l·e wr ticolazioni oh e dolgon10 spontanea.m ente, sono le r e.g ioni loffib,ari che costante.unente d olg-0no ; il malato immo.bilrizzato .a letto si lam,enta nel riposo -e più n ei camibiamenti di posizione. "' Fin dal pr.im-0 giorno il volto è congesto, con un ·a rrossamento ,aJbtba>stanza caratteri6tiic·o . ' ch·e è ·q·u.a lch·e cosa in più d el solito vo~to con.g esto d ei feb1b rili; l ' airr.o:Ss.amento, c'h.e s pesiso si diflfon1d·e a tutto il coripo, è stato pairagonato all 'erit ema solar e, con molta gi ustezza. Sul volto con.geisto e aTrossato spi1ccano le congiuntive arross ate pe.r u,n a iperemiia con1giun·ti-vale ohe si mantien·e ip1er i primi giorni d ella mallatti!a e c:he preeenta delle caratteristial11e di cui parl.eiremo. Do]Jgono le r egioni oc.ull.ari, i bullbi nei m o,v imenti di rotazione, d:uole ill ca1po; la cefalea è in molti cru&i inso,ppo-rtabilie. 1

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Fin dal primo gi-0rno o nel 2° .e 3° giorno compaiono feriomeni gastroin'testinali , qiuasi co.stainti nell!a e1Pi·demia d'Aten·e. DiSa[>1P etenza e nauseia sono s egiuiti d·a con:ati di v1omito, dJa vomito inststente, ohe im.p.edisce l'mgestione andh·e del11€ 1più piccol1e quantità di aoquia, d ei m edicina li più c-0m·u n1i. L ' alv o in questi pirimi giorni è stitico, tan.t o ich e la maggior parte ded. malati hal!lno pre.so o ihanno t entato di prendere il pull'lgante. S·egmono il 2°, il 3°-4° giorno di malattia, caratterizzati 1da febbre, dolorti., stato gastric·o più o m eno ilin1Pon1ente. La te:rnperatJura si mantiene alta, con modeste osciJiliazioni, tallora coo quailcihe r.emi.ttenz-a acoentmata (an·tit&mici?), la pe~le è secca, n on si ha ten denza a sudare, l'aip[parato respiratorio è ·a ssolu tamie nte ind1enne, il flairiil'lig'e è arrois;sato senz1a p.artiJcolruri sorflf.er1enze del}a go'la. Verso ill 4°-5° gioirne, ta1lora v1emso iJ. 3° gio1rno il malato sente un certo so~Uie'V'O n·eJla sintomatologia 1ge.nera·1e : si a ttenuano i dolo ri, la t emp·eratulI'a si abbassa, qualche volta fin quasi aù normalle; 111 pazii·en te ri.ti ene di avier SIUJPer.ato la ma 1attila. MoUti malati in1fatti p,assano questo 1Pirillrn-0 p·erio do· a casa. S~ p['leo0c'UJp.an10 e chied·o n·o· rroov.ero tn osip1ed:aJ1e quando, uno o dru1e gioiI'ni doq;>·o, taloca la sera stessa, la temp eratura si r iaccende, II'a1ggi•unige di nruovo alti gradi 39°-40°, i dolori si esacerbano, ri.prenrd e lo stato di soif\ferenza gastrica, con nausea, vomito, senso di rpena e di am.b ascia epigastri1ca e toracica, e compar·e la m a nife1

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[ ANNO

XXX\.. F ASC. 44 j

stazione più caratteristica della malattia: l' esantema. Sul tronco, sulle mani, &ulla f.a ccia stessa si :manifesta un esantema, cd1e, nelle sue-note più comuni, è dato da ~n eritema del tipo scarlatti.. nifurme; sru questo Si svilruip1piano m.anifestaztoni is olate o confluenti roseo iiche o papulose del più svariato asipetto, dalla roseola rubeoliiforme , m or·b illosa, alla roseola con tend·enza emorra·g i·c a, alla pi1 c«~hi ettatura emoiI'ra:gtca. L'esantema è di vario g:rad·o, non c0Ttrisipon1de ne1lla su.a intensità alla giravità ·die11a maliattta~ sruo!le com,parire nella ripresa della sinto'TfWJtologia; qualche v ol·ta la pre~ cede, talora la segue coni parerido tardivame1ite. Puira ifino ailùa fin.e delll1a malattia: pe'I\SiJ.Ste, qm1amdo ·è ililtenso , do!I)o la caiduta della febb1re; s i 1può aiv·ere d·esqruamazione; io l'lho veduta ac, 10em.n.a ta, éllp1P1ena r~urfiuraoea o a piJCJcole laimel1l1e, cercandola d·i ligentemente in rari casi e in deter·m in•a te regtoni (.gomito, petto) . 1La !fetbbre e i dolori durano fino al setti mo giorno; questo è il giorno critico che s .u ole segnare la fine della m.a lattia, almeno n.ella maiggior IP.arte dei casi OTd.i nari. La febbre cade per, crisi, per lisi, senza regola, con poco o senza s·ud·ore • Durante tutta la malattia il polso è costantemente raro, e tale si mantiene ·d,u rante la convalescenza; la presslone è bassa, talora il IPOlso ·è dicroto. 1

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Co.mincJ.a la convalescenza; m·enit:rie d.olori e , 1StaJto ,ga;stir:Lco erano i segni srubibtettivd. p1ù caratteiri1stiJci del matl:ato, una pro/onda astenia fi sica e psichica, spes1so con agitazione e insonnta, caratterizza la convaJ.escemza. La conva1asoenzia è più lruniga 1de'lla mafiattia; la pirof·onda astenia im1p·ed1Js.ce qualu111que ten.tati1vo di lavoro. Essa dura un1a m edi,a di qruin,d.i1c i gio rni n ei cais1 tipi-e.i, poi graidu~nernte si esauri1S1 c e e il malato si pruò conS'l1cLeraire guarito, quando n on siano in causa de\ri,a zioni dal tiipo morbo·so, s'lllccesisiont moJI'ib ose o compù.i·canz,e, C'he paissereano i.n .r~ird:a raissegna. Il malato guarisce e questo è l'esito abituale della malattia; essa ha carattere di mor!bilità enorun.e, tanto cihe non riS1Parmia se non quelli che sono im.m uni per avere già sofferto della ma1attia; ma con la caJLatteri sttca equalitari·a si a-OCOillllPagna runa or1dinaria benignità n ei riguardi dell'esito. 1Se qu·esto è i l quadro classico deilI.a malattia v ediUta, .che si inqruaidra, p er le note principali, nella ·d engue de'froritta n·ei trottati, che ne permette rapi1da identificazione, svecie in tempo di 1pandemia, non si !Pfl.lò dire ch·e il quadro si mant enga rigidamente immutato: d eviazioni - e non rpooh·e - esi1Storno, c0Illjplicazio-r11i anche gravi, successio:rui mol'bo se liunghe e talo•r a ·p~icolose, forse importanti p1er eventuali esiti lon.tani. 1

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[ ..\NNO

'XXXV , LE

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DEV1AZTONI DAL QUADRO CLASSICO.

Accanto ailla forma cJ.a~sn1ca (rrniaùiattia esantematica di sette giorni, con febbre cp reeruttiva, con ~santem.a e riJpflesa.), si dev.ono ricooosoe•r e a ltre forme, ohe la gran.de pandemia ha permesso di ricon06oere facilmente e di r1portare alla entità m·o·rtbosa dengue. Esistono forme abbreviate: lJa m·alattia si svolge in poc!hi (2-3) ,giiorni, senza ri'P1r es1a; è ricon 0scitbile p·er la priesanza dahl.'.es.am.tJema, p·e.rr la si:ntomatooogia accennata ma m·eno imponente; febbre di 3-5 giorni con doloifi reumatoi1chl specialmente !lombari, con stato saiburraJe ohe r:Pcorda 1a febbre gastrpreua:natica, sì cara ai nostri medici militari di un tempo. Esistono forme prolungate, in cui la tem:pe.ratura si prol'Unga alta, o digr.ada per lis.i lenta, e Ohe 1d•urano 10-15 giorni; forme riconosciliili seimpre per ia caratteristica esantematioo, 1Per i dolori dominanti, ,p er lo stato gastrico, per l'astenia ohe segue, p,er la bradicar.di.ia persiistente. In alcùne form.e l'esante ma è emorragico; ma, arrohe in ca<Si con esantema com.u n.e, possono plfevalere fenomeni em.orragt ci e talora imponenti a cari.co di tutti gli organi e sistemi. Premetto , e lo vedremo meglio, che an•Clll<e n elle forme più banali e di più breve durata la ten·denza all',emonr.a.igia è faici1mente dimostrabile dalla quasi costante presenza del fenomeno del zaccio, ma in qualche caso, forse per spiocata collaiborazione del terre. no, l 'emorragia dà il caratter·e più 51Piocato al decorso dell'intf &mità: epistassi - da ri'chieder.e in qualche caso il tami)on.amento - ; emorragie sulla pelle; emo1"ragie gastriche, lievi p er lo più, talora imp·onenti; emorragie intestinali ch·e o si aiccom,p agnano a fenomeni 1diss·entertformi o per isè danno il quadro della m elena, perfino dell'enterorraJgia (E-i poteva es.clrudere u.n a conte·m poranea infezione ti•f i·c a ). Emorragi e ipossono intervenire nel parenchima degli organi e pie r peculiari loca~ llzzazJoni imprimere al quadro moI'lboso caratteristiche inusitate come quando si localizza no nel mi1dollo , nelle m·eningi, nel cervello. Se in gran nrumero di :rruail.iati l>a fiooom,enologia gastro-intestinale costituisce uno dei segni d el qu,ad ro morb-0so, in aJJJmmi qu1esta prend•e il s-01pra'V'Vento e dà una imp::ronta partic·ola·re allo sv o~g1elflsi d ella maila,t tia. In aJJCIUili casi il vomito pre1domina (iper,emesi), in altri la diarrea con n umexoise scar iid.h.e, con muco, con sangiu,e, con dolori (f orme dissenteri f ornii ). Se pu1re un componente nervoso si p·u ò m ettere in evidenza a.TuC'h € neàl.e f OTme 1)iù banalti. (astenia e p·sicoasteni.a), taJ-0ra la miail·attia assume un a~ett-0 1Pecruliare in ooi la sindrome nervosa predomina; o con gra1Vi ·d1elini, o con psico1si ve:r.e inif ettiive o posttnf.ettive, o con sin·dromi di localiz1

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SEZIONE PRATICA

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zazioni enoecfaliticl"ie, miffiitichie, meningiee, delle radiici, o d~i n em p·erif,eTici. A me iè stato da:to di veder e forme deliranti, forme meningee, encefalitich e, mieliticher polineur i tiche, form e di pstcosi gravi postirif ettive. Forse esistono forme f ruste : e noo è inuttle

.insistere su di esse, per il g rande valore eipidemioìl ogico ohe po1ssono assumere. AlCIUili ooggetti . (tra .essi due medtci) h·a nno aJV1uto, senza manif eistazt·oni esantematic·h e o i·ebbril1 apprezzabiil.i, u n 1p,e.riodo ·di gra\1 e astemia con in·sonnia acoentuata; con queg1i stessi fenomeni · cioè, eme hanno caratJterizziato spesso la ma lattia dominante. Non 1Per esrpel'ienza pensonrue, ma da alouni AA. sono .c•i tate, in occasione ·di altre e.pidemi,e, forme esanteniatiche senza /ebbre, d elle quali io non ebbi" Jn questa, espe riienza !I)ersonailte. tLa f ocma clinica si impingua di altra f enome:.· nologia e di viene grave e imponente quando il virus colpisce e danneggia fortem~n.te ~lcuni orFJani; o qiuando alcune complicanze, che si sono mo·strate frequenti nella pandemia di Atene, sopravvengono nel corso della ma1'attia o della conval.escenza. LE

FORME GRAVI.

,Con una ce.r ta fr.equ enza si sono m·a nife state nell',attuale epidemia lo calizzazioni renali. Mentre n elle forme a'bitJuali manca ogni seoon-0 di lesione rena! ~ o al più si pTes·enta una liev,e· alb'Uminuria transitoria con qualche cilindro,· alibumincuria Cche dileg.u·a (a simiglianza di quantoa vvi.en e n ella magigior parte delle infezioni acute febbrili ) con la scom.p arsa d·ei se.g ni clinici, in a,liouni casi durant e la malattia l'al1buminuria ra~giunge cifre ele·v,ate (3-4 per mille). Nel se,dimento delle urine: cilin.dri, qualche ·e mazia. Oli.guria, talora notevole; qualc-he volta anuria . transitoria, seguìta da larga poliruria n ella rlsoJJuzione della m·a lattia; talvolta a nruria pel'Sistente, azotemia elevata e mocte in stato ure. mico. .L a ·caratter.iisti1oa di questa lesione renale-r iaù.m e.no n elle maniifestazioni clini.oh.e e n ella coD.seglienza f:unzionale, è una ·f orma mista tubologlorrierulare , con p:rev·a1enza nefrottca; l'azotemia· a lta delle forme g.r avi, la pTesenZia di emazie, €h·epossono culminare in una EmlOJ.'IOOJgi·a r enale, ·d ep.on.g ono, però, p er una partecipazione conte.irnpo-ranea del glòmeTulo .. · lLa mortalità per tale local'izzazion.e è però· rara ; d'ordin-ario i malati si II'imettono; ognij tr,accia di a lbumina scoml!Ja r e e il decorso beniLgno si v·eri1:fica anche in malati già tarati e d i età ·a n·cbe avanzata. Bis0igna tener conto della lesione r enal e tardi v a. Le manifestazioni a carico del r ene f.POSs ono insomg.ere a malattia esa11·rita, verso la fine del priooess,o f ebbrile, p,ef!f.ino a distanza, tanto da 1

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I

IL POLICLINICO

panJare di forme postdenguiJohe n. simtghlanza di quanto si fa per le nefri•ti postsoorlattinooe. Queste forme tardw·e mantengono però gli stessi ca.rr.atteri ·delae forme precoci; rara:m•e nte son o vere nel:f!riti emorragiche;· abitJualrrnente si risolvono in giuar:Lgione e solo l'ulteriore o·s servazione iPOtrà di·r e quale impo.rtanza lontana esse p,ossono a;vere. LoeraJizzazio,n i meningoencefal~tiche sono state ~usa ·di - morte in podhi 1casi dru!I'ante l'attuale eipidemia. Sindro1ni meninglitiiQ'he, COJl rigidità niucalle, Kerntg, .dolori violenti .al caipo, vomi.to a ttpo cerebiral.e, ·delirio, movjmen.ti coflei!formi, agrj.·t azion-e, possono portare a morte il malato in 8-10 giorni di malattia. Il li·quor si moistira allfleT.ato, l'la.1bumina .p uò raggi:un·ger.e 1'1, fin 1'1,40 .p er mille; la reazion·e di Nonn·e ~ positiva, il glucosio aumentato (\fin l'l per mille), i linfociti fino a 70 per mill. cubo. La forma mieruingitiic a si m·antiene, per ora, come una rarità nel decorso d ella grande pan•demia. Form·e gray,i abib iamo viedutò in diue crusi con sindrome parapl-egica, a titpo cono. Si tratta·va di luetici f·otrtem-ente CTtrati, e la mantfes•tazd.one insoTis·e 1d·urante hl ·deco•r so del1a. den~e. Forme poline·u ritiche po·s sono ag,g ravare .e rprolrungare il qu.adro, ma es·se non Si ·differenziano dalle comuni polineuriti i:ruf ettive; sono realmente rare. Le polineuriti possono essere tardive come l e psicosi : in un caso graN·e, dopo la ·dengiue era • sopravvenuta una psicosi a caratter e alimentare: il maliato rifiluta:va ostinat.amente i1l C•hl>o, convinto di n·o n poteiI'lò inghlo·t tire, ed era ~sc:h·el·etrito; noi avemmo la v e.ntmra· di assistere ad !UD. esorcismo p:rati,c·ato sen za effìettb da u.n 1Priete 1oetal·e suJ! (pOviero pazi.ente 1diste.so sulla terra in a1ìte1s a della d.nvo1ciata gu-azia. · Il q·uadTo d ellà malattia può 1prol'Ungarsi (p•er alcune successioni morbose che vanno ricor.date se pm di &iuigigita : ipdlinooll"iti tairdi1Ye, psi.cosi, n·efriti po&ttini•etltiiv·e, form·e astenic·h e proliung·ate, dolori a.rticola:ni che 6opraNVengono n ella conval escenza, ba.I.ora assai tard1 oome neil1a scarlattina . Ma 1e forane a.rtli!colari son() .p reva:lentem.ente artralgi'Che: a causa del dolore le articol'azioni sembrano saJ date; ogni tentativio di mO'Vti.Jrn.ento spcmtan·eo o IPfl'OIVocato Eusc.iit~ i più fie.r i dolori. I I

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'COMPLICANZE E COINCIDENZE MORBOSE.

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00.tr·e le }ooalizz.azioni, possono aggraiVare e pr·o1·ungalfe iiJ. 1qu ad~-0 delila mialattia complicanze e coinci1de!Ilz•e monbose. La co!ID{Pllicanza più frequente e m·oato gr,ave è stata la parotite. P e:rottte uni o biJateral·e co.n t e;bbre ·alta, con tJumeifazione .e arTossamento loc ale c.he si estende alla guancia e alle palpebre, con dolo.re looal~ vd.olento senza ·o C()[l fl.u t-

[ ANNO

XXXV, FASC. 44]

tuazione. Fu spesso riohicesto l'intenvieruto ohirurgti.co, ohe trulora permise •di rin'Vefilioo piccole I'laCcol te di pus, ·m a più spesso lasctò rilevare i segni di una parotite flemmonos a; d·all-e culture albitualm.ente si otteneva uno staifilocooco in cultura prura (IMacas). Altra compli canza frequente è l 'otite catarrale -0 p urmlenta. Non i11Jfflequentli. gli ascessi in luoghi sed·e dii iniezione o andhe · '.1.à dove iniezd.ollli non erano state pr·8:,ticate. In qu1 a~ch1 e cwso foruncolosi diffusa (casi del Pi-reo). Sono da conrsid·enarsi più COlffi e coincidenze morbose che come comipliicanze - a cau·sa della rarità 1

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- fo colai di broncopolmonite, e (rarissime) polmoniti crupal i . In moltissimi infe:rnni, contemporan eamente malarici (anamnesi e gir.ossa mil_z..a

dura ), la malaria, diurante la •dengue taceva come manifestazione clinica, e l'esame del sangue era nega;titvo; ma dqpo 6-8 .giorni dalla scomparsa ·della febibre 1dengiu·e, so.l'geva l ' mc esso febbrile malarico con b.Tivi·do e il sangiu·e diveniva iPOSitiv·o rp.e r l'ematozoario. Oltre C111e d a ~ueste de viazioni, lo•calizzazioni p,articolari, complicanze, succ.ession i morbose, coincidenz e clini1cfr'l:e, il corso della convalescenza può e-sse-re t·u rbato da ricadute a .breve· o a lunga 1

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scadenza. RICADUTE. R ECIDIVE.

D'ordinario la mrulattia gu·a rtsoe definiitivam.ente; ma in una soansa IP'eroan1JUale di casi, uno o due giorni dopo i1l ·comipweto ·esauxirsi del ciclo f.®briùe },a fab1bl"e si riaccenid e e la sindrome morbosa si ripete press 'a poco con gli stessi caratteri del primo attacco, compreso l 'esantema. Il corso

d·e1la r:hpresa i1on presenta gravità; in qualche c·a ·so i sintomi mor<bosi sono stati più imponenti cJ1 e n·el p rimo atta1cico. Talora il p aziente è rioosalito dai sintomi della ' malattia 14-15 .giorni dopo la giuarigione; in due casi, da me personalmente osservati, la sintomatologia fu davvero imponente; la temp. ra,gigiunse i 40°, si eib·b e ripetizione dell'esantema con d·elirio e stato general1e di gra;ve de.pressione. Si tTatta di una ricaduta della m.alattia non esauirita, 0 di una reinfezione con q11antità massive di virus, nel corso di runa' immunità non ancora co1Intptle. tamé·n te statbilizzata? Se questo sosip,etto è g iustificato, l 'o,s servazione clinica è però insuflfi•ciente a r1solv·eTe il ,p roiblema; nè, a mia ·conoscenza, esistono dati 51Perimentali in propo·s.ito.

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Ho vo1lruto tratte@giare con note sintetiche il quadro moTboso, scegJii1endo quetle ·p iù importanti, ·quell.e che danno limiti e ftgura alla mailattia. •


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[ANNO XXXV, tF ASC. 44)

2147

SEZIONE PRATICA

Ma rè QP{PO'l'ltuno, d·opo qu esta sintes.i, eme è base per u!Ila diaig~osi diretta, analizzar più minutamente l e manif·estazioni clin iche si d.a avere gli spiunti:i per 1e diagnosi diff.erenziali. La f ebbre . - C·O!IIl·e ho ·d·etto, di s 0J.iito si in izia dmprovvj1Sléll1Ilente, in pteno beness·e re: i malati fjno al gtio!l'n-0 iP I'tma o nella stessa m·attina, hanno r ego·l anm•ente rucc·u1di1to a1·1,e lor.o f.a ccende. Nei p'I'imi du.e o tre giorni essa ragigi unge i 39°, 40°; tailora non o1trepia.ssa i 39°. C!lassd.ioa è la oorva, qualitficata come tipica della febbre d enguie, caratterizzata da ·un 'Prlmo stadio di febbre alta (d'lle o tre gioTni) da una folfte remissione e 1

Al settimo giorno 1a .fietbbl'e per so.lito cade; e...~inan·do c-entinaia di graific·h e, anmeno nei due i4:..-~ ~ P")\ • •

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Tiipica. terzi 1c1i ·e sis e l1a settima giornata segna 11a itdne deJ. p eriodo :febbriJe. Ma i!Il alc'UI1i casi la 'febbre può duTare p OChi giorni (5pecialmente n ei bam1


2148

[ ANNO xx~v,

I L P l.JLICLIJ.'{ICO

F ASC. 44]

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{lftebbr·e con tinuo-remitten t e). p1icà::Ilzre nè suocessioni molfuooe. N·e lle ric·aidute o ri~.e reci.dive i1 t]po feblbrile si ·man tiene ·c·o m.e nel primo a·ttiaJc.co d·e1la malatti;a; sp.esso la tem-

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CURVA TERMICA VII!!. Qarl111ta P'ffi' lisi .senza ri·p r.es.a..

1Con le oscihlazi·oo.i termiehe r aTaJIDente si hanno brividi o siud·ori. ' Quel oh.e importa isottolinear.e a ,proposito dell·a

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xxxv, FAsc. 441

SEZIONE PRATICA

cur va te-r.m ic·a è dunqu·e : 1) O'he la durata suo,l e

La cute. E 1'or.g,an o cl1e va più esatt amente conisiderato ecl analizza to, p.eT·c'hiè in essa si trovano le caratteristic1he ohe perrrnettono la distin, zione e l'identi.f icazion,e de'Lla m alattia. Le ma!Ilif estazioni outan ee non sono patogn omoniche, m a senza di esse, la diagnosi IP·Uò r e5tare d•u'b-b ia, ancl1e durante J.a pandemi-a , ed è impo•ss~bille in cas1 s'p oradici o n ei primi oasi. S1u1la c•ute occo rre distinguer.e du,e S!peci e di mani1f.estazi onj: cruelle che a·bitualm·en te sog'liono es ere pre.coci, e quelle eh.e insQI'.g ono n el cor so d el la malattia e, spesso in co·i n ciden za con l a ripl'e .. a f eb1bril e. La manifestazione 11_)1r ecoce è data cla un eritema, quella tardiva da un esantema vero e proprio, che , su1la base eritem·atosa lascia ap·prezzare ellmnenti ros·eolici, papulosi, emorragici. Il rossore, l'eritema d el ti•po solare, copr e 1a ifaccia e &pesso tutto il ·co rpo ·d el maJato fin dal iprin10 giorno della maliatti·a. Se si vuoUe anal izzare, indair no si ·c ercano manitfestazioni elem entari co1m e si sag·lio110 trovaTe, p er ·es ., n eg'li er·itemi scarlattinosi anche i più confl ue11ti ; qui J 'eritema è un ' 'eTo wrro·ssam ento ·diffuso 1della ~ e1le, del tipo congestizio , con deT1111ograifismo negatiYo ben n etto; scompa re sotto la pressione d el 1dito e talora t arda a ricomparire; colpisce quasi sem1Pre il ·v olto e in minoT grado il tron co e le cstren1ità; talora s·uJ,Je p a!lme deliJ..e mani e sulle piant e clei p.iedi è più .a.coentJuato e .aip1pare come se u11a le.g1gera tin.t a ro's sa fosse stata 1data con

essere ·di 7 giorni; 2) cJ1e spesso, in fol"me- svaiqt. I >1f1 mod. . .

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CURVA TERMICA

VIII. (Ricaduta).

ria1tiss1im e, si tTorv·a aJ0cen11·ata la 'sehla in·t·emneidiia; 3) che in una pandemia p,ossono esistere m·olte d eviazioni d·a ·questo t~ o sì che la classicità delle

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CURVA TERMICA

grrufich·e. riportate n ei testi d erv·e €sser e r itenu.t a solo come sche.m atiiea, e n on rispon•d ente allo stato reale delle cose.

IX. (Recidiiva).

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run ·colore. Questo eritema è fru·g ace; ma per lo ipiù compare al 3°-4° giorrno un esantema eritem atoso a chiazze, ,p iù o m-eno accentuato n elle


2150

-

lL POLICLINICO

vaJ'ie re.g ionj d el corJ.Po. Io l'ho veduto molt o spesso sul do'T'5o, sui fiian1cl1i, s·ul collo; e in g en er e più s·p.ecialm en te su;l1le zo11'e d el corpo c'11e p.ogigiano srul letto (igomiti , natiicil.1e, spalle).

[ANNO

XXXV, F ASC. 44 J

due zone triangoliari o r ettaTitgola.ri che vann o d·a1 con.torno corn eale alù'arligoil·o estern·o delil'otcohio. Questa c~ratte.ri'stica ta1votltia s i ve.d·e nettamente in un 'altna maJ.attia co11 e.san.tema, n el morbill-0.

L ' esantema papuloso ch·e si innesta sul'l'eritema

L ' apparato gastroeriterico e i l sistema nervoso

offre un aspetto polimorrf o: paip·ule piocole, ro· see, ip oco sol1le;vate, ·rr1orb.i1de al tatto, ,ohe scompaiono C·On la !I).ressione $'Ulùe mani, su i ;pi-edi, s·ugli a.rti ;S1up erio1ri, s·ul tronco, s u'1la .faccia, su.gli arti iTitferioni (seguendo le r agioni elencate .p er o~din e di fT equenza). Talora restano isolate, ta[ora divengon.o 1conflue n ti, ta:lora ·emorragiche. PicooJe emo1!"ragie possono . far assumere ailla out e • un .a.._~ietto p:Looh iet tato caratteristi1co. La tendenza dell 'esarite1na in genere all' emorragi a si mette d'·aici1n1ente in evd.1denza con l' a:pipJ.icazdo11e del 1'a ccio. Il la;ocio :stes'S·O, come i·n tutte le malattie esantem ,a,tioh·e, m 1et te in maig;giore evid enza l'esan, t em.a 1qua n·do esso è sca;rso o appena visiibile.

sono a nche essi degni di una miruuta anaJisj. ,_l\ncihe nelle form e ,pu.re e di li·eve o m edia entità, esiste sempre una fenomeno·l1o·gia . gaistrointe;s ti11.ale che va diaù!lia n&'l.ùS•ea e 1disaip·p eitenza ai conati e a1 vomito. L 'alrvo d'orcli.nia.r io è in 1primo tempo stiti co. ·S1p esso n ella re·cente epidemia la nausea è stata seguìta ·da Yomito v.i olento, e-on senso ·d i P·ena, di arrnibascia / epiigastrica e torac ica, che ten eva iJ. malato in uno stato id i vera ans.ù::i. ; dolord a tip.o C(){[I})pf'ess1i·vo, t alora •co·strittivi, d elll'·eipigaist-rjo e deù torace, vioJenti a taì ipunto d.a ·esasipeffia'e il p·a zien te; vom iti in.frena1bili c'he si a ccentuano n ella iTitgestione p·ur di un sorso d i a oqiu a , e possono 1dru'l"lél.ir e per tutta la mailatti1a , seg1Uìti da nausea d·u.rante gran parte de.l iperiodo di ·con,1al·escenza: qu esta si ,pr.olunga tra 1'aistenia, lo stato. di ·d eù)eTiJmento, la inanizj O'l1e c·orm1 p!Leta, p er due isettim·a ne; gl·i in~errrni divengono veri cenci, in1c apa;ci di tenersi in ipiedi, nella assoli111ta impossi.b ilità di occu1parsi ma;teria:lmente e m entalmente anc.11e delle cose più futitli.

Ho detto ohe l'esantema suo'l e rc orrn.pia,rire verso la metà del periodo f ebbrile, e coincide spesso con la ripresa della temperatura, come n e>l m orrbil!lo; ma p uò eis sere precocissimo e comp.a:r ire fin dal tpTim.o giorno; 'P'llò tardar e e 1r.ender1s i ef'\rdd e·n te quando la fe'b'bre sta .p eir esa·u rir.si o si è 1

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esaurita. ·Diu.ra ia.l1!che do[)o scampar.sa la tempera1Ju1ra, e anche degraidando nel colorito , si mantien•e rilconoscibi.Je anco:ra p·er quruch e g·iorno; se h a ·avuto cruratte.r e emorraigico, persiste iPer moliti giorni. Non suole

seguire

desquamazione molto evi-

dente, .p erò è !I)OSsibile ved·erne del tipo furfuraceo, ·vel'So il 10°-15° gioTno, ai gomi·ti e sul ip.etto; talora è a ,p iccole l.amelle. 1L '.es.a ntema i n non pocihi casi può ass ociarsi a prurito, cthe infasti·disice il mal:ato anche d·u rante iLa notte ; e si as·s·ociano enantema .e una ·cos tante iperemia congiuntivale, cih e orflfrono quaJ.ch•e pairticolarità. Il faringe è arross·ato fin dai prdmi gj o;rni di maJattia; ma con l'esantema, e sp esso più 1pre:cooemente , compratre u n netto arrossam ent o del palato molle, dhe, cori linea m aTcata, è di:stinto da1 ipalat.o dur.o. L 'iarrosis amento coil~itSce il palato, i ipjlastri, s p esso le ton siQle. Su qu.est a m1Ucosa arr ossata com.p aiono eilementi mac·u lo-ipapulosi o picicoli punti emo·r .rag.ici, 1p e.r lo più limitati alJ1a zona di arro ssam.ento (P?-lato m olle e pil.a;stri). Si può quindi in questo rpeTiodo parlare idi un v ero e pr.op.r io enlélntema. , 1

Le congi·untive son·o ar.rossate: e 1q·u·ella .bullb are e qt1el1a: p alipebrale. P osso aiftfe:r.m·are ·c he la parte p iù ' rivam ente inie ttata è quella parte della con.giuntiv a bulbare che rinuLne scoperta. Infatti, ·diva.rj can·do le pa.l'p ebre, si notano spi1ccate sul r esto

- L'intesti no, daprp.rima

stitilco, può presen tare n etl coTso d ellia maJia ttia diarr ea semp lice, o di ar- · tea con premiti e feci muco-sanguinolente, senza •Ohe l'es·a rne ·d elle rfeci rirveli parassiti. P·er l'a fre·cruenza di questa sintomatologi a intestinale predominante a titpo diarroico o dissenteTi•f orme si 1potr EYbbe p arlare di u na forma di dengue gastro. 1

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intesti nale. .L a lingua non .p re.senta caratteri particolari:

p1atino·s-a, s'aiburralie nei pri1mi temipi, si deterge in seg·uito ; le mucose boccali non mostrano ·enantema, tranne il 1palato m olle, che si presen ta arrossa to e con enante·ma p a1puloso ; la mruc osa del • pail·ato d1Uro rimane indenne. AllJbiaan·o v eduto quaflc1he voJta singhiozzo in1sistente, senz.a ·f enom eni p·eritoneali. L'esame <lell'a·d1dom e non ptY'esenta segni parti1c orrari; il fegato . è di grandezzia normale; la nlilza n ei casi pu·r i non si ipail•p a o talora è leg.gerrnente in grandita , moJle. Corrne .h o gdà a,ccennato , la p aro ti de , d'ordinario n m m·ale, è se·d·e di frequ enti co.mpJ:icanze •Con parotiti su.piputY'ate o fl e.m monose, con re11> ~rto di staifilloco·oco. La rrre.quenza di questa particolar e com;plic:anza , in una mal:attia, che. non presenta segni abibuali di graYità, ·ta pensiaire che il virus ' . . . delJa ·d en.g1u e prepari il terreno a1 germi comuni n·el[a s p eciaJe Jocalizzazione paroti1dea. Sul sistema nerv oso e duran te Ja m a lattia e 1

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n.eJla con V·alescenza il vli~us o le sue tossine mostrano netto caratter.e n oorotropo: il iprofondo ·. abbattimento, c'h e si verifi<}a anche in quei soggetti ci1e non sono maTtoriati dai dolori, l' astenia , con facile agitazione -ed in1sonnia .gro.ve persi:stente, i deli·ri nel~.e fo1rme giravi, le facilli localizzazioni (con l esioni an·a tomiche) nel' sistema rie~Yoso, che seguono in ordine di frequenza le localizzazioni renali, n e sono la ·dimostrazione. • PurtraptPO mancano ancora a>uto:psie dimostrative cornplete p er potea dil'UlCtdare il problema de1la nat1UT1a e c1ella patogenesi delile lestoni: Ja vision·~ .clinica dei malia ti fa pensare c'he, a..ccan to a fatti tossici con e·v.entuali. ,f atti deg.enerativi, le più graivi alte!'la.Z,ioni an·a to1mtche possono essere pxovocate da emorréù.gie n ei centri neDvo·si. Ancne l'irufilue.nza sul sis!tema nenvoso periferiico (raidic:i e n ervi periferici) sta a ,p,rova~e i1l neurotT0ipismo del vri.Tu.s denoo.ui•co. iL'apparato glandulare, com.e è &tato notato in ailtre eipid·arnie, è spesso colpito fin dai primi giorni: adenopatia speciia:lmen te evidente n·elùe . regioni a:sce~lari, 1ater·oc·ervica1i, ingud.nali; mìcro-"' pO'liadenia appena dolente alla pressione, ch·e si risol'Vle e scoona>·are col di~egiu.arsi de'llli'infermità. Il cuore appare n.o·m naie durante la .m a1attia: quaJiclhe sorfifio coi caratteri di so!flfio anor,g anico. Un f.atto e.ostante e degno di friigurare tra i segni più caratteristici 1de1ùa miailattia, .qu~alJlm.que sia Ia. costituzione clel maiato, è la bradicardia. Fin d·ai pirianilssiim i giorn·i s i costitu'i1soe runa dissociaz.ione 1 tra pols·o e tempeDaJtura veramente im1ponente, quale si p·u ò riconoscere a coJipo d'o.ocihio n·el11e g.r a·f.i ch·e ri~ortate. Con termp.er:atur·a a 40° si trova polso ad 80, talora a 75; è amtruale 1lln po1so a 65-70 con tam·p e:riature di 38°-39°. Il .p olso è, raro, ritmiieo, regolare, a pressione •assa, s,pesso dicroto. Selbb:~·ne malllahi 01grnll ·r lcerca ·e!lettrocairdi0igrafi1ca, l '·es.sia me 1clinico fa pen- , sare a1d un rail:lentarn.ento di probalbil·e origine vaigal•e. AùtT·o carattere o'he non manca m 1ai è l'ipotensione . Ma. menrt>re la braidicardia -è 'lln segno 'Veramen te caratt·eristiico d·eilJa p.resente .epi·d•emta dl dengu·e, eguale impor_nanza n on. si può dare aJ.la iipotensione, che a mia ~erienm è :un f en.O!ffieno co.stante di tutte 1e inf·ezioni e 1della convalescenza . idi esse. A·d 0;gni modo l 'itPotensione rog,gi-ungie talora 80-90 al Paiclhon, e non si può in quélllcihe C·aJSO nemm.ooo aw~ezzar.e la ffi.i nim·a . La sindrome toracica dolorosa con seniso di ang·oisc.ia è iunipres sio·n ante, talP. in qualic-he ca.so, 1da richiamaJr·e ana mente si•ndT·omi a tipo angin.Q.!.o. E .a.i,f firciie dire quanto po1s sa influire un.a e·v.en tuale looion e o stimolazione dei gang'li e dei 1ple-s1

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SEZIONE PRATICA

si sim.pa.-tici n.el suscitare specialime·n te lo stato angoscioso e quanto infl:uiscano i ·doQ·ori musco. lari toraici·ci. Io ho riporrtato l'iimpresisli.one che v'è qua1dhe cos a di ipiù de.i semplici dolori muscoJari, siano essi .tor.ti qruanto si vuoi e, e che il senso di costriz1i:o-n·e con angoscia toraci1ca, con vomito spesso infrena.bNe, siano l' e&ponenrte d i una complessa stirno.lJazione v·ago-simpatica dovuta a1 n eui;:-0rtropismo del viflU;s . ' ' A c arico dei vasi si deve notaJre pul'e la ten·denza alle ronorflagie, dtmo:stTaJbi1e• o con l·e emorragie spontanee (d'ordina.rio 1pun.tM-0rmà.) o con emorragie ·p rovocate da1ll'aJPtI>il:itcazione (per podhi minuti) di un .iiaccio ellootico alla radice dell'arto. Questo cairattere, comune a tiutte le malatti-e eStantematiohe, dimostra una p·al'tiicolare attivti..tà d.el ·v irus siuii v~si e f·o~se suli1e pro1prietà d1el sanigue. N•el sangue si ha la notia leucopenia con monocitosi. Da no~are cihe la leucopie nia è v·erameirtte noteivdle. Con.be eseguite ad Atene · ·d·ai me·dici locali hann o 1d ato da 3 a 4000 lemcoci.ti; ma nei prelPairati 1p o-rtati da me si sten ta perfino a tro.v are dei leiu1co1citi e non è possibile eseguirr.e la formru la leuieocitaria se non scorr.endo a l1ungo ipar.ecchi stri·sci : una forrm'Ula .1eu1cocitaria di un m·àlato di .dengue è un martirio di laboratorio! Il rene è stato già ccmsiderato con una certa [·aingù1ezza r;i.ell ',e._9Posizione d·eù. qllaJdro 1C1ltrui:co. .J.VI,entr.e dUirante il ,conso di all·cune epi demie, a1Il!cll1e gTavi, ie compliicanze reruali son o state rare e si trOIV'ano poco cornsid·erate nei trattati, nella l{>laillldeania d'Atene Ja lesi001e renaJ1e più o imeno grav'e ftgurra c·o·m re aissai freqru•ente. Non dubito c·h e la tìrequ·enza del reperto s ia dovuta in parte al1l'1acciUrata oss-ervaz:ionie dei caisi ci·i nici in os1p·e dal.e; mia, 1se a:1:ell'osservazione coonnme 1poterono sfu.gigi~e ]:e aJ1bULtlltnurie transitorie , n on sarebbero sfugigitfii. i qUJadri di gu'aJVe ins'Ulf:fi•cienza ·ren·ale ·co,n dtl:Lguria est~ema e oon segmi ·di u1riemia truJ..olI'a mort·ale. Un primo ·d ato bisogna bene ferro.a re : non solo~ [·e 1·eSi·oni .renaili si possono v.erMicare in indi'Vidui ·ta-r.ati, ma esse si veirifioono in soggetti giovani · e per i 'innanzi sani. Qua:louno dei ciasi id i morte è 1dovruto a insufrficienza renaJ,e aioo11Ja e ad uremia moctale. La ·sìn·tomatOllOigia renale p1Uò llimitarsli. aid album inuria lieve o notev·ole, con uriine dense, a peso Slpecilfico alto, ·con 1cilindri j allri.ni e jaJLin-0-granu10-si ed em·azi1e nel ·s e1dimento. L'alibumin1U~i·a se,aue il ·co1'60 della malattia 1nfettiva, sparisce nelo f la con valesc·enz.a e iJl m igl.ionamento è oéliCCompagnato da una ·po1li1uria ben1e.ftca. Può la lesione aggravarsi durante la malattia, l'oligur1a divenire estre·m,a (: J:,-wu amc. di rurina nelle 24 ore) ; il mial.ato si fa sonn o~ento, stulJ)o1

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.r oso, e i se.g1ni dell' ur.emi·a si 111ani1estano, con una si11drome cli.e pred.omina &ulla sintom·a toloigia scl1e~etrica d ella dEIDg ue. Ma ciò ah.e più è sembra.-to interessante è il ma-nilfestaToSi deJN.a complicanza renale in urn ,p·e.rd.0 do tar diivo, .e ci-0è drurante la co n'Valescen Zia d·t'.tl1a. m·a lattia. N·e friti e nefriti emo.rraigiC•h e so:pravivengono tardivamente a simigllianza di quanto interv.i1ene n ell1a 1SCM'~at­ tin1a , p rollrungando notevollrrri.ente la ~uriata dello ·stato mortboso. P er quanto ·r iguarda jl deJStin·o di questi malati, m.e ntre nella mag~ior parte dei caisi si può arfif.enna.re ch e ::La g;uaJrigione è la r·egola, è per io men.o p~ematuro af1f ermare dh e qu·este. ne sia •l 'es.i·t o ortC1inario. Le articolazioni sono sed e di dolori. Do1·oiri su.b biettivi nei movimenti e nell ripof'o senza ohe i.'esarrne clinico ri·~oa a notarie un qualunque segno della .a1fif·ezio1Ile ·articolar-e all di fu or i rd el·l a f1unctio laesa. Dei do1lori m·uscolrari, d,ei dolori tpJ'Ofttndi osseii a tipo osteocopo, sono COOnJpagne aibituruli l e sOlf1fe ren.ze arttcolari; in quaJ11c.he rnom en to ap1pare a·ssai difìfi1ci•1e, s ul!l 'iinfe::rmo dolorante, fare l '·an1a li1Si del1'e r egioni Ve1ram enie rdO1

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SUNTI E RASSEGNE. MEDICINA. • Inne1·vazione vasomotoria degli arti e r1flesso di Brown-Séquard e Tholozan (iBILLARD, DODEL

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COURTJAL, Presse M édicale, 1928~

8 febbraio).

L' immersion·e d 'un ava1nbracc10 o d ' una gamba rn aoq.ua a 40° ,produice va;so.d 1latazion e delle ' arteTio1e della p-arte immer~a, che si P\lò apprezzare esattam ente m e diante le variazi0ni ·d ell'indi·ce oscillometrico di Pachon. L'immersione i n acqua fredda produce invece vasocostrizi0ne. -In soggetti malati questo riflesso 1può di ventare pairadossale, nel senso · che gi 11a sempre vasod ilatazione .con J'j·m mersio.n e i n acqua sia èalda che fredda. rL a prova è ,p iù completa con la ricerca ·del riflesso descritto da Brown-Séqù.ar·d e Th-0loza11 : la vasodilataz.i one .e la vasocostrizione provocata ·dall'immersion·e d' un• atVambraceio in acqua ~e nti. calda e 1rispettivame11te fred da è accompagnata Le -artj colazioni Jì OSis.0110 essere ta.ridi vam.1ente i1ormalmen te da eg'uale vasodilata zion e o vasocolJpite: e anco.ra la sintorn.atoloig·ia obbi·ettiv·a fia -costrizione rd el se.g mento si1nmetrico. difetto; soiltanto le a rticOllazioni semb.naJno saldate; · Anche questo ·riflesso può esser e invertito nel e qu an·do gli i nif·e•mni tentiano qualc.h·e passo camsenso che !l'immersion e di un segmento di arto minano rigidi COlll].e av•esser··o le artico1azioni inin acqua fred-Oa produioe vasodilatazione an·che chiodate. al lato sim1netrico, o c~l1e la vasodilatazion e e la I bronchi, i polmoni restano di r.egola indenni viasocostrizione rirsp ettJi.vamente ai caldo ed ai n elll1a dengue; insiJSto su qu.esto diato, cl11e trova :fre.ddo non si veri.fichi n·ella parte si1nm etrica. co·111cordi turt ti gli osserviatori, pero'hè fil. d1ato n e' La con cezione cil.assica rdel sistema nervoso ' 'a• gati·vo p•u ò essere, nei p1rimi giolI'ni, elemento fonsomotoir io è la seg'Uente: fibr e n·er.yose provedamentaùe rdi ·d.iaigmosi diff·erenzd.ale con un'a1.t ra . nienti dai centri bulbari e midollari prendou o · malattia pande;m:ica: Q'in·flruenza. rap1port1 con i gan gli simpatici, dond e ripartono Bronco~o1moniti e 1 p0ilo.noniti s-0no state oss eT- cp.e r la' via d ei n ervi rnirs ti, o a ' m 1ezzo di vie invaite, ma co.sì r.ar.e, da .f.ar pensrue a ·cod·n·Ci·denze di.p enden ti per rai~iunge r e i plessi n ervosi che morbo·se più ch1e a vere localtizzazioni o complicir condano le arteri e. can ze della maliaJttia deng-ue. Il riflesso di questo sistema rd'inner va zione S( (Oont111ua). produce sotto l'azione di eccitanti diYffi'Si: tet miei, chimici. emotivi. A questo schema che comporta soio un 'inner· Pubblicazione necessaria a tutti J medici: vazione estrinseca bisogna ag,gi.u ngere u n 'innervazione intri.n·seca n ella .p arete o a livello dei Dott. AZEGLIO FILIPPINI v·a si , così come è ·stata dimostrata 1p er altri YIDirigente il Reparto di I gieoe appll~ata aell'lstituto sperimentale delle F.F. S.S. in Roma . sceri e :p·er il c uor~ i n particolrure. . • 1ln effetti ·dopo la sezione del midollo si 11a 1 pa.ralisi dei vasomotori, ma si tratta di una a:>aPrefazione del prof. GIUSEPPE SANARELLI ralisi transitoi'ja per.eh«~ in capo a qualche ·gi·òrn o Direttore del R. Istituto d' lgiene dell'Università di Roma. i vasi riprenidono il lorro to n o e tle loro rea~ioni Manuale comptlato con criteri eminentemente pratici ad n.s• lilormalL dei medici condotti, degli 4ffl.cia.li sanitari e di tutti i tunz10· lla.ri addetti alla vigilanza igienica. . D'altra parte l'estirpazion e dei gangli si·mpatici Un volume in-8, di pag. XVI-564, stampato su .~8:rta. d1 luse,o, In nit idi ssimi t ipi tipografici e rilegato art1st1camente in e di tutti i nervi -che vanno alle arterie, provoca tutta tela, coL lscrizioni sul piano e sul dorso. Prezzo ~· 5 2 • paralisi totale dei vasi, anch'essa transitoria Per .i nostri abbonati sole L. 48.50 fT.anco d1 porto. per chè la motilità vasa1le si II'1stabilisce in capo Invia.re Vaglia. Postale aùl'Edlitore LUIGI POZZI a qualche tenrpo. Via. Sistina. ll. 14 - ROMA. 1

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Prontuario dell igienista

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SEZIONE PRATICA

Ciò prova l 'ooistenza di centri vasomotori p eriferici capaci di funzionare isolatamente. L 'apparato noovo1so vasale si p1uò così sc·h ematizzare : Centr·i regolatori superi ori midollari e bulbo-niidollari, chie hanno una .via ·aifferente sensi ti va ded si sterna nervoso cerebrospin·ale, lf:ilbr·e term:iJclhe aid esemiPiO, ed una via elffer·en te 1)

costituita dai n er vi v;asomotorri costrittori e 1dilatatori, eh e fuoriescono dal rr1idollo con l e radici posteriori ed anteriori per g ettar$] a mezzo . dei rami comunj canti nei .gangli d ella catena simpatica. ,Qu esti cen tri, ch e sono unilaterali, sono ·collegati ai loro simm et rici a m ezzo di vie d'associazione. Altre vte d'associazione m etton o in rapp.ort:o tra loro e con i centri cardiaci questi diversi ·Centri disùooo.ti a ;yarie altezze lungo il midollo, 1Per m odo ch e è a$Si.curato il funzionam·ento armonico delle <I'eazioni vasomo1rici, costantemie nte in relazione c on !'.attività car,òiaca. 2) Centri estrinseci r eg olator·l r eg;'Onafli costituiti ella gan1g·li della catena .sim1p·ati!ca e corrispondenti alla m etamerizzazione r egionale d~1 midollo·. Questi centri -çomunicano con due vie: una cent.Tipeto sensitiva apparten en te .a l shstema n ervoso v·egetativo, e una centrifuga che co5ti·tuisce la .continuazione delle vie 1discendenti dei centri superiori, e Ch·e comp r ende due ·specie di lf:iibre, eccitomotrici e ini·b itr ici delJe cellule ton iche e quindi motrici del sistema intrinseco. ' 3) Sistema nervoso intrinseco costituito da -elementi nervosi II"ipartiti den tr o o n elle ,,icinanze imm ediate d·e l e pareti arterjo$e. Questi elem enti son.o c·ellul e motrici cl1e governano senza interme1di·ari le fi bre muscolari arterjose, e rice vono impressioni sensibi1li dai n errvi vegetativi sensitivi la . cui oriigin e è costituita da una cell'U la n eurovegetativ:a p·osta nelle vicin·anze. Questo ·comple$SO ·costituisce un arco ri·flesso sem1plice au ton omo chiamato ad en trare in giuoco sia abitualmente, sia com e supplente. Gli elementi motori sono infine sotto la doppi a influenza d elle ;filbr e vasoid ilatatrici e vaso'costrittrici provenien ti dai cen tri s up eriori. In tal mo,do l'innerva'Zione dei vasi, veri C'\.lorri ,p eriferici, risulta ·a ffatto .a naloga a qu ella degli altri oI'ganj, d el cuore, dello stoma:co, dell 'int estin o. In 'Un caso di ta-be clini.cam en te non ben cl1 taro , studiato dagli autori , l'imm ersion e dell'a:va mbraccio sinistro nell'.acq·u a calda, provoca il ri~lesso vasodilat·a tor e omolaterale d eb·ol e, mentre quello ·Simmetrico è assen te. Le a pplicazioni fredde sempre a 5inistra provoc·ano il riflesso vasocostrittor e omolaterale, m entre manca 1:1ueJlo sinistro. L 'immeirsion e dell'avambraccio destro ~rovoca rirfles<Si vasodiiatatori e vasocostrittori 1

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norm.ali, ohe mancano inveice a sinistra. Dunque mancanza del riflesso di BrO\\'n-Sequard e T·hOloza n n1entre i riflessi omolateral i sono quasi n o1rmali. Adunque l 'arco rilflesso vaso-motore classico n on è leso 1per.ch è i rif!lessi allo stesso lato sono normali. Sono deficien ti. le vie d 'associ.a zior1e, ciò ch e corrisponde ad una s ezione long itudinale parziale 1del midollo. In un .c aso di strin·g·oonielia le r eaztoni vasomotrici agli stimoli termici mancano del tutto. ~uttavia il tono ·vasale si mantiene in tegro. Ciò prova .che m entre sono l ese le vie lungJ.1.~ d'associazion e, e prop1ri-amen te la via eentrip eta, donde la mancanza del rifil.esso,· è in tegro il sistema. nervoso veg.etatirvo intrinseco, m-e rcè il quale è ancora .p ossibile !'·equilibrio circolatorio. ·Questi due esempi dim ostrano l'importanza della ri<Cel'lca d el rifl·esso Brown-·SequaTd e T:h olozan non solo ·n el le affezioni circolatorie ma anche e più n elle affezioni n ervose. In antri due ca.si d'in·fezioTue settica di un' estre·m ità l'i mmersion·e n·ell 'a:oqua: c.a·J.ida ;pro1du1ce reazioni no:rma:li omolate.rali ·e simmet.ricl1e, m,entre l'imm e~sione i:n aaqiua fx edda, al contro.ri-0 . di qu·e l che 1d·QIVreiblbe avvenire, produce notevole vasodila.t.azione omolateria le e simmetriica. E 1p rolbalbile ahe l'e]em•ento nervoiso p eriferico in tira~ o perivasale sia jntossicato dai velen i prod otti n elle vi.cina11ze, p er modo chie i fattori din amogeni, ch e dovreb·bero condurre alla vasocostrizi on e son o i'mp oten ti a m ett ere in azione gli elem en ti m alati. Gli stim oli t·ermici freddi m etton o in ve.ce in azione per diftf usi.on e ' i vasodilatatori clhe hanno un'azion e più forte p eT l o· stato d i 1debolezza· in cui si tifovan o .g li elementi ch e essi normalmen te in ibi scon o. Con vien e quindi in qu esti casi amm.ettere un 'i.p er tonia vasodilatatri.ce , cih. e si può opporre al'l 'i'P'e.r ton ia vasocostr ittrice p rodotta clall' end·Oa r terite. In con clusione s i ipuò amm ettere che al lata deil sistema n er voso vasomotOII'e classico estrinseco ' ne esiste uno intrinseco con vie sensitive . speciali. Que$tO sistema è n ormalm en te sotto la dipendenza dei cenki superiori, m·a pvò in condizioni patologiche funzionar e autonomam ente. 11 riflesso •di Brown-Sequ.a rd e Tholozan ci rivela l o stato del ·Sistema n ervoso estrinseco ed intrinseco , e quindi è molto . u tile in cùinicia . 1

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D'R ..

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• • Edema dei quattro arti, di or1g1ne, disendoerina. •

(VAUCHER E. Bull

r is,

n.

de la soc. A'Iéd . des H 6pit. Pa19, 7 giugno 199..,8).

1L '·A. rtpoTta una inter e$san te ossenvazion e di un ma l ato ·cile ha potuto seguir e per ben cinque


IL POLICLINICO

[ ..\NNO

XXXV, F ASC. 44)

anni. Il P . di 32 anni co11 an·~eceùenti di nessu11a. Snrrenalectomia importanza si ammalò n el luglio 192'2 con d olori .., nelle gangrene spontanee degli arti. alle ginoocl1ia, p oi ai !Piedi, specie m a rcian·d o su corpi 1duri. Indi s orse un $enso di rigidità n ei Sénèque (La Presse méd., 192'7, n . XXX\,.; esamoti ·degli arti inferi ori. Nel settem1bre 1922 stessi . m ina tutta _ra letteratura sull'argomento, data ·da ·f.en omeni apparv·ero ai pols i e d ai gorr1iti ; d olori circa 112 casi (di H·erzberg, Oppel e Leriche). La .e r~gidità. La cute delle estremità intan to, perpp·er.azione sorse sulla base d·ell'ipotesi ·Cl1e la d eva ·la sua .ela$ticità e Si tendeva. PTima i 1p iccangrena spontanea in in·dividui dai 30 ~i 40 anni ieoli movimenti delle dita, poi anQhe la d earnb1ufosse dov·u ta ad uno spasmo ·d ei vasi p er tf eri ci lazione divennero impoosibili. L "es·a m.e obiettivo da ipera.dren a1linemia per eccessiva attività d elle Tile\·ò solo u no s tato infiltrativo d ella cute dei 4 glandole s.urrenali. arti, si1nmetrico e s enza lesioni articolari n ettàSui 112 casi 8'&aminati si ebbe scom1p arsa d·e l dom ente c9n$tatabili. Esame degli altri origani, . lore e cicatrizzazion e della uloel'a in 14 c asi ma ieom preso il si.sterna n·ervo·s o è ll·e,gati vo. Sulla ' ' è ·decorso tro'P1po ·p oco tempo per potere aff·ermacut e~ sono 1 da qualche tempo comparse varicosità re che ciò sia ·definitivo. In otto . dei 105 casi di st1perficiali. Non cad.u ta d elle so,praicciglia nè d ei Herzber.g si eb·b e rica·duta tre m esi 'dopo l'operacap el1i. Intelligenza norrnaJe, come pure l 'appezion e. Su 112 casi vi furon-0 19 morti idi cui due tito seSS'Ua}e. L'esame d el san1gue dà una netta p·er insufficienza ·s urrenal e. Nella nostra incapapoliglobulia: 6.1.10.006 globuli roissi. Si istitui un cità ad a ccer tare l'esistenza d-el!la $urrenale contrattarr1erìto ·con dieci centigrammi di estratto di trolater al.e, la .p ossi1bilità di una assenza con getiroi-dt-• e venti di iipofisi pro die. In tre,dici .g iornita o ·acqui6fta 1distruzion e 1per malatti a rappr eni si eb1b~ un n·etto miglioramento della pelle senta •un r ea;le peri.colo. m e11tr e la poliglobulia si accrebbe a 6.540.000. Si ,s e.con·do Sénèiq-ue la surrenalectomia è basata pr o~e guì il trattamento opoterapico m en tre si ir' su una pura ipotesi, manca di prove anatomorad iò ·con rag~i rontgen 1a milza e le ossa delle p atologioh e o biochimi·che e [per di più non ha estremità. ,L a \POlig·lobulia sc·ese ·a 4.710.000, ma l o ric·evuto la conferma clinica. stato della cute r estò im1nodificato. Si aumentò allora la dose di estratti opoterapici e in pocn·e Oppel (Lyon Chirurg ica·l, 19277, n. XXIV) inv.ece setti!llane scom1parvero i doJ.ari e la rtgiidità sì si mostra assai favor evole a questa operazione. che il ma lato potè r iprendere i suoi rnovimenti. · Secon·d o ·questi gli esp·erimen ti ·di J'ournade e di Chabrol e le oS6ervazioni di Savitch· avrebber o R ivi6to il P. nel 1924 e n e! 1928 n on ha più d;i strutto il 1giudizio di ·Gley che non si t rovi .adrea vuto distur~i eccetto qu·a lch·e rigi1dità n o11 dolorosa nell' ultimo inverno. nalina n e1 .circolo 1p eriferi·co. O:ppel trovò che la ini·ez ion e ·di siero ·di un pazien te ·a·ffetto da can:~I. Apert e M.lle Bacl1 n·ell o stesso fas·cicolo (Bul.. Soc. de s H6p . de Paris) citan0 un alt·ro ca so grena spontanea produc·~ quando è iniettato J?.edi .e dem a f aociale € palpebrale s·comparso col gli animali qruei sintomi che noi associamo alla tra tta1nento tirpideo . Si trattava ·d i u n bimbo che tiresenza di aidr·en·alina. All'innesto di una surrepresentaY·a un volto ·ed ematoso con aspetto assai nale segue, n el conii.glia, una malattia m o'l to sisimile a quello di un n efritic?, ma l'e$ame delle mile aJlla •cang.rena $1pontanea. Dopo surren~­ urine i1on d im ostrò alcuna lesione r enaie. L'urea lectomia ricompare il polso ·n ell'ar to, ed Oppel del .sangu e era del 0,17 gr. per 1000. L' A. ri corconsidera ciò com e prova di una soppressione è atfi.1do di avere visto ed1emi d ei n eonati consecu- 1àello &pas.mio per diminuita adren alinemia. Opipel tivi a d iniezioni di aoqua di mare, o a brodi di è assai favor.evole, ··.I1 conclusione, a .q u est o inlegumi eocessivamente salati; fa.tti questi ch e ter\·ento. P e r ovvia -e il perico!lo d·i morte, già dipenderebbero dalla mi'npre caipacità dei bimbi citato, derivante d .tll'assenza o non funzionaanche sani a d ·eliminare il cloruro di sodio, ,p ensò m ento del!a surrenale d el rato o:pposto, Op1Pel è i sottoporre il bimbo a r egim e latteo wssoluto · sug1g·eri-sce inge·g nosamente di saggia•r n·e la. funf)er molti giorni, ma no·n ottenne ·a lcun mi gli ozionalità sottovoner,dola .a ·dosi eccitanti di ragr.amento. Il p e$o sali an zi .da 11 kgr. a 11,200. Si gi X, prima ·dell'o11erazion e : se si avr à un aucominciò allora ·a somministrare polvel'e - di tiroimento dei trombo·c~ti ·0irco1lanti, ·e dello zu.cchero è e alla dose di ·5 ctgrt1. pe r giorno, e il peso e dell a lipasi sanr~·uigna, eg-li ritiene ciò indice s cese a 9 ~·r. e 950, mentl'B gli edemi del volto di funziona1nento .d ella glan·dola, e afferma s l sparirono. Sospeso il tratta1nento tiroid·eo gli ea e possa aì·lor(~ fare ' a. $nrren al ectomi-a opposta senmi ricom1parvero, p er ~pariT e di nuovo quando si za tim ore di J_.?(i):i'te r ·er ipoadrenalinemia. riprese a somministrare la tiroi·de. 1

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L. TGNEBlfl.

L . TONELLI.

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' [ •.\NNO

XXXV,

FASC.

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SEZ lO~.E

PRATICA

215.7

I CONGRESSI MEDICI. XXXIV Congresso di Medicina Interna. (Cvntiri,uueione :· vedi fase . prec. ).

Seduta del 13 otto_bre 192.8 , ore 9.

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L· lJ

Seduta in comune l con la Società Italiana di Chirurgia. Presidenza : prof. ~-\.LES SANDRI .

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I tumori del midollo spinale.

p AR'.l.'E

MEDICA.

Relatore : Prof. F .

ScHUPFER

(Firenze) . l

( Co11clu;:;ioni).

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t umori del midollo spin.a.le possono esser e: 1) exttroour.ali; 2) ia1tradurali, ma fuori del m. spinale; 3) intramidoJlari. Oltre ia ciò esistono tumori che si o riginano fuori della colonna verteb-rale, ma che poi, attraversn i forami intervertebrali, pen·e tr.ano nello speco vertebrale, e comprimono jl midollo, e tumori delle vertebre che possono anch'essi comprimere le radici ed il midollo . Di queste dt.e ultime categorie di tlilmori noin. ci dobbiamo però occupare . I t umori extradurali sono in maiggioranza maligni e seoo·n d.ari, quelli intradurali per lo più pr~­ m.i tivi, p-iccoli, unici, benigni, e facilmente a..sportabili. I tuinori -intramidollari sono talora beni':.. gni, tal'ialt.ra maligni, cireoscritti o <liff·u~i, e speSso di più d ifficile asportazione. l I 1tumor i del midollo no·n corrodono Ja colonna vertebrale -; solo eccezionalmente, specie quelli de],.. la e.a.uda, pos.sono~ dilatare un po' il eanale vertebrale. I tumori 1nultipli primitivi sono rarissimi,. La com.pressione che pu_ò subire il midollo può essere così forte da rid·u rlo ad un sottile cordo11e' nel quale ad occhio nudo non si vede più la strut -' tura midollare, però per lunghissi~no tempo la so&iJa.nza bianca e quella grigia .sono se1nplicemente compresse, ma non distrutte, cosicchè, dopò ]a re.. mozione del tumoTe, si posso·n o vedere riprendere) la loro funzionalità. L' estendersi dei tu.mori in un senso od in un altro è influenz.ato dalle resistenze cl1e le ra.dici nervose stesse possono opporre, ed ancor più dal: la resistenza che al loro progredire in avanti od indietro, può orpporre il legamento dentato e le sue i:>:ropaggini. I l gra~o di compressione del midollo dipende. dalla sede del tumore, dalla suà consistenza dalla ' in- ' rapidità del suo sviluppo, dagli ostacoli che contra per €6tendersi in superficie; dai rapporti · che esso prende col midollo, e dalla mobilità del midollo stesso. Un t umore (specie extr a d·u rale) può spingere il midollo così fortemente contro la parete oppost.a

del ca.nale ver tebrale, che la compressione venga eserci tata da questo invece che dal 1tumore, risultandone in tal modo una sindrome del Brown· Séquard invertita. Un t umore spinale, au1nentando di volume, comprime anche le vene ·del midollo, ed interrompe più o meno la cir colazione del liq.u or, il quale perciò s1 altera, non solo, ma presenta anche una e;omposizione diversa a seconda che esso venga estratto al disotto, oppure -al disopra del punto e;ompresso . L 'inizio della s~ ntomatologia dei t·umori spin&i è eccezionalmente acuto, ge1n~r~lmente lento, e taloo:.a lentissimo; e può essere oosì poco caratteristico cl1e ,t ali infermi vengono per lungo tempo ritenuti affetti da semplici nevralgie, o da malattie degli organi interni (pleurite, ,uJcer.a g.astrica, colelitiasi, nefrolitiasi, appendicite, ecc.). Nei tum ori spinali i primi sintomi sono in ge11erale <li origine radicolare o segmentaria, e p er lo più a carattere dolorifico. I dolori iniziali possono mancare; però anche in. tal caso generalmente, nell'ulteriore decorso del male, oompare una sintomaiologia dolorifica; oosicchè è eccezionale che, durante tutto il decorso della malattia, i dolori manchino. T alora invece di dolori, si hanno all'inizio par estesie, op.p ure sint-0·n1i moto·r i, ecc. I sintomi radicol.ari iniziali &ono m olto più faci li nei t umori extramidollari, m.a possono presentarsi anche in quelli intr.amid ollari. E ssi sono di regola di ordine sensitivo, più raramente di ordine motorio (per lesione delle radici del p lesso brachiale, o di quello lombo-sacrale e perciò anche della caud.a). . Alla sintomatologia i11izi ale radicolare seguono p·oi i segni di compressione midollare, per cui si pr·oduce un.a paraparesi, ed una paraplegia, più rara mente una sindrome del Bro\Vll Sbquard. La compressione midollare avviene gener.a]mente jn modo lento e graduale, ecce7.ion.almente, e p e.r lo più solo nei tumori nla.lign_i, i11 modo .aouto O·d addiritt uTa istantaneo. La paraplegia è di Tegola spastioa, a meno che esista lesione a livello del rigonfi.a.mento lombare, od al d isotto · di esso. Ai fenonteni paraparesini o paraplegici si associan·o manifestazioni vegetative, e disturbi della sensibilità che generalmente oo.Jpiscono tutte le specie -della sensibilità e solo raramente sono a tipo dissociato . All a fine si possono .a;,rere anche , {li!::tr~rbi del retto e della vescica e disturbi trofici . lJ no sch·em.a diagnostico breve dei tumori spi11a1i non si p uò affatto dare, però, per i tumori più frequenti, benigni, ed a sede più comune, os. sia a livello <lel m·i<lollo dorsale, noi possiamo dire uhe le note più caratteristiche per gÌllnge-re al sospetto, e spesso alla di.a.gnosi di tumore sono le seguenti : 1) un decorso lento progressivo. che può es0

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IL PaLICLINICO • • I

sere anche di anni senza ictus, ma nel quale si possono osservar e talora à elle remissioni .: 2) o precocemente, o più spesso dopo •un periodo d'ordi11ario molto lungo di dolori, ge.neraimente molto inte nsi ed unilaterali, a carattere radicolare, compare una paraplegia spastica, con esagerazior1e dei i·iflessi <li au•t omatismo. rralo1a al momento dell'·e same i dolori sono scomparsi, o molto attenuati , ed allora bisogna ricercarli nell 'anamnesi, ricordando anche che essi possono es, sere stati 1nale interpretati, e·d attrib uiti a cole1 litiasi, a 11efrolitiasi, ecc.; .3) alla paraplegia si .associano in generale disturbi obbiettivi della seU.Sibilità più o meno spiccati, 1na spesso molto evidenti, e con limite superiore fisso, e ben delimitato, e .al disopra del quale esiste ·u .na zona nella quale si possono dimostrare disturb~ a tipo radioolare o segmentario. Conviene quindi e~sere molto cauti nel porre la diag11osi di tumore, in e.asi in cui un esame molt-0 accurato della sensibi lità non ci dimostri alcuna alterazione, anche lieve, .d i essa; 4) generalmen.te, almeno aJl'inizio, i disturbi paretici sono unilaterali, talora addirittura con una si11dro111e del Brown Séqu.ard per quanto non bene tipica, e si associano a sintomi 1·adicolari, localizzati al disopra del li v.e llo dei segni miBollari. Anche in casi di paraplegia si puo in generale osservare un deficit maggiore dal lato del tumo1e ; 5) mancanza di punti dolorosi vertebrali ben localii7.ati, ricordando che i dolori vertebrali provoca.ti alla pressione, q·u a ndo s ono fissi, costanti e nettamente limitati, sono quasi sempre indice di ·affezione Yertebrale e del tutto eccezion.ailmente .di t umore pinale, 'a m eno che esso i1on oo1pisca anche le vertebre; , 6) presenza di quei soli segni nervosi che possono essere attribuiti ad una lesione focale de1 midollo , e quindi assenza di fenomeni cerebrali, ed a.ncl1e di segni mi<lol[ari cl1e dovrebbero venire attribuiti ad un'.ailtra lesione, in gener.ale più alta, del midollo, ricord.a~do che i tun1o ri multipli del midollo sono del tutto eccezionali'; 7) .alterazioni del liqu·or, e specialmente dissociazione a,lbumino-citologica, con o senza xantocromia, talora con coagul.azione spontanea., e con reazio11e del Wassermann negativa. Le ecce.z ioni relati ve al co1nportamento -<lella reazione del Wasserman11 son o estremamente rare ; 8) .alterazioni della pressione del liquor, specie se s i fanno due punture, una al disopra, ed una al disotto del li vello d el tumore ; 9) .alterazioni della distribuzione del lipiodol inie·t tato nel sacco durale; . 10) integrità rarliologica d ello speco· vertebrale. Nella diagnosi differenziale biso.g nerà con siderare il morbo del Pott, e le lesioni vertebrali neoplasiche comprimenti il midollo, ~a pachimeningite ipe rtrofica, la meningomielite lueitica, sp ecie quella dell.a ca11da, la meningite sierosa cirooscritta, la scleros i multipla, I.a siringomie1ia, ecc.

l.\.NNO ,(XXV, FASC. 44]

Per ognuna di queste malattie si espongono i caratter~ che servo110 per la diagnosi differenziale. Per diagnosticare poi il livello af qu,ale, per rispetto al 1nidollo, il tumore si trova biso.O'na te' o n er conto dell'.anat-Omia e della fisiologia delle ~ing·ole sezioni midollari e delLa cauda equina, oon.sidP.rando t;he i vari muscoli e le varie aree di sensibilità sono alla dipendenza di determinate radici, o di <leterinin~ti segmenti midollari, che, se è leso l 'arco diastalsico di un riflesso, questo rew sta abolito, tanto se l.a lesione colpisce. il neurone periferico ri uanto se C·olpisce il risp·e ttivo segmento midollare, €cc. Ne.i trattati di neurologia esistono tabelle speciali nelle quali sono ra.ggruppate Je cognizioni che servono per tale scopo. Oltre che ]a diagn·osi di sede, per rispetto al midollo, è 11ecessario .anche stabilire, per procedere allJoperazi-0ne, quale è il limite superiore ed inferiore del· tumore per rispetto, non solo al mi~J ollo spinale, m.a anche al rachide, sapendosi che per lo più si .t ende a di.a;gnosticare il tumore un po' più basso d i q:uello che non si.a. Nella relazione sono tr.accia.te le regole che d,o bbiamo seguire in tale ricerca. • Per la diagnosi differenzia,le fra tumori extrad.u r.ali, intradurali ed intramidollari, esistono alcune J1-0te cliniche molto importanti, sulle quali viene richiamata l'attenzi-0ne del relatore. Spesso però un decor ao Jento e benigno dell',affezione serve già di per sè a farci pensare ad un tumore intradurale. In h.ase al decorso clinico ed alla sin tom.atologia ·obbiettiva e s ubbiettiva si riesce talor a anche a precisare se si tratta di tt1more a sede anteriore, posteriore o Jaterale per rispetto al midollo. Bisogn.a però riooTd.a re che talora i'n òaso di sindrome del Brovvn Séq·u ard il tumore è dal lato opposto .a quello che la sindr-0111e s tessa in<lioherebbe. La terapia di tali tun1ori è essenzialmente chirurgica.. La radiot.e rapia si riserverà ai .c asi di tumori maligni inoperabili, ed a quelli n€i quali l'op01·a.zione viene rifiutata. da.I pazienteJ o co,m e sussidio p·ost-operatorio in quei casi nei q·urili l'.as portaiione non sia stata comple.ta. La radiotera.pia. sistematica post-operatori.a n-0n ha in gene1·a.le rag-ione di farsi percl1è di regola nei casi operabili si t ra tta di tumori benigni, nei qu.ali la recidiva a n che spontaneamente non si presenta.

PAR'IE CHIIl URGIOA .

Rel.atore: Prof. L .

DoMINIOI

(Sassari).

(Conolusioni) . IJ Relatore premette che sotlio la denomina?Jione di tumori spinali comprende non solo i tumori del midollo e dei suoi involucri, ma anche quelli della co·l onna vertebrale perchè non sempre è possibile f.are una diagnosi differe.n ziale esatta fra le due specie, e l'intervento chirurgico . presenta in v.ari casi molti punti di contatto.


[AMNO XXXV~ 1FASC. 44]

SEZIONE PRATICA

lnolr,re il relatore crede non dovere limitarsi ai tumori veri e propri dando .a questa parola il significato esatto di, neoplas ia, ma dover con1p1·e11dere sotto tale titolo .anohe altre lesioni che pos• sono dare una sindrome di compress ione del midollo spi11.ale (alterazioni vasali, meningite sierosa cronic3. circoscritta, meningite fibrosa, cisti, ecc.) perchè per lo più non è possibiJo distjr1guere clinicamente queste lesioni dai tumori veri e propri e p·e r ìo più soltanto all'intervento operatorio si riconosce quale è la vera causa della compressione midollare . La chirurgia n1idollàre ha fatt.o dei progressi che p~i.aiino dire veramente enormi e meravigliosi , specialmente nell' ultimo trentennio e sopra.ttutto ne1l' ultimo decennio dopo la Grande Guerra., e siamo ben lontani da q·u ando Page nel 1881 ancora .a.ftermava che la laminecto1nia i1on è un'operazione da comprendere nella pratica chirurgica. Questi prog1·essi sono dimostrati dai risultati delle statistiche: di fronte alla mortalità operatoria del 50 % de1le statistiche più antiche, 11elle statistiche più recenti essa è scesa a 1 25,95 per cento (Adson), 18,52 % (Sargent), 17,85 % (statisti< a raccolta dal lielatore) , 11,11 % (Alessandri), 10 % (Elsberg), 8,10 % (Robineau) : I progressi della chirur·g ia m-idol1a~e sono dovuti non solo a~ progressi della diagnostica e della tecnica operatoria ma anche e soprattutto al1a più perfett a coll.aboraz.ione fr.a chi:r'lurgo, medico e radiologo: fra i più bei risultati figurano quelli del ueurochi1:urghi. Il Itelatore ha usuf ruito di una s t.atistica di 21 casi che egli ha raccolti e della statistica della Scuol.a: R o1nan.a di 16 casi con 18 la;minectomie oltre che dei dati già pubblicati da altri autoTi. 1

Indicazioni operatorie. -

Sono molto più es te,. se di quelle che si davano una volta perchè soprattutto l'anatomia chirurgica .al 1tavolo operatorio e d anche i reperti .d i ,a.utopsia ci hanno dimostrato che ia maggior parte dei tumori intra.vet'tebrali so110 extramidoll.ari e nella m.assima parte dei casi sono situati posteriormente, nel p1unto cioè più accessibile per il chirurgo ; s~no rotondi, circoscritti; estesi più in senso 1011gitudinale che no n circolarmente e perciò sono facilment e enuoleabili. Anche i tumori intramidollari per lo più sono circoscritti. Vi sono ·certamente anche i tumori infiltrati e quelli estesi fin fuori del can.ale vertebrale, ma questi so.n o fortunata.mente i11olto più rari. Oggi l'esperienza ci ha dirnos trato cl1e i tumori spinali ancl1e quando sono maligni SO·n o relativamente meno maligni che in a.ltre S·e di perchè ra.ram.e nte danno metastasi e difficilme nte recidiva.n o quando sono aspo.rtati oomp1letamente. Inoltre ]a tecnica operatoria in ques.t o campo ha fatto g randi progressi: o~gi si opera no .anche i tumori extrarnidollari situati anteriormente ed i tumori int r a midolla.ri che qualche anno fa si ritenevano assolutame nte inoperabili; e si a ggredì-

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scono .anche con successo altre lesioni morbose che possono comprimere il midollo spinale come le anomalie vasali, la meningite sierosa cronica circoscritta, la meningite fibrosa e oltre alle cisti di echinococco altre produzioni cistiche extra- ed .anche intramidollari. Per queste varie ragioni le indicazioni chirurgiche in questo campo sono molto estese e possiamo dire che in linea generale fatta .diagnosi di compressione midollare conviene senz' altro operare .a meno che non vi sieno controindic.a.zioni da parte di altri organi o da p.arte delle co~<lizioni g.enerali . dell' infermo, ovve1·0 controindicazioni date clalla gravità. della sindrome spina.Je. Ma per questa ultirn.a controindicazione bisogna intendersi: la gravità della sindrome per il chirur.go non dipende tanto dall' intensità ed estensione dei feno~er1i, quanto dalla du.r ata di essi; non sono le paraplegie gravi nè le tetraplegie, nè le escare, nè l' infezione urinaria che controindicano l' atto operativo, q•uanto )nvece la durata eccessivamente lunga della malattia, perchè se in principio le lesioni midollari prodotte dalla compressione sono riparabili inquantochè oonsistono . essen·z i.almente in disturbi circolatori, in prosieguo di tempo diventano <iegenerative e necrotiche e quindi non più riparabili. Perciò l'operazione diventa quasi inutile petchè potrà tutt'al più arrestare il progresso d-ella sindrome s pinale ma non riuscirà a farla regredire n è a risolver e . Sotto q·u esto ·pt1nto di vista il Relatore crede di poter affermare che se si op-era nel 1° anno vi è probabilità di completa guarjgione funzionale , nel 2°, 3° anno si può sperare soltanto, in un miglioramento funzionale, dopo jl 3° anno è difficile ottenere anche un semplice i11iglioramento. Questi d.ati di fatto dimostrano quanta è importante la collab.or.azione completa fra m·e dico, r.adiologo e chirurgo affinohè non si tard i troppo a fare operare l'infermo. Soltanto nei oasi nei q·u ali si sospetta cl1e la lesione sia sifilitica si ten terà prima la cura specifica. Ma anche in questo tentativo non si perderà troppo tempo e se i risultat i non sono .abbastanza rapidamen te netta n1ente positivi si farà operare l'infermo: si trover à quas i sempre una lesione che non è lt1etica, ovve r o che è legata a questa infezione i11 modo molto indirett o t anto d a non potere risentire un oomple-to effetto dalla cara specifica (mening ite sierosa cronica circoscritta, fibrosa, ecc.). N ei ca si che rimangono dubbi il Relatore crede che si debba pr·ocedere alla l.an1inectomia esplorativa per la qu.ale non cre d e vi sia alcuna cont roindicazione a meno che non sia fatta t roppo t ardi perchè allora può riuscire per ico]os.a come lo p11ò essere .}a laparotomia esplorativ a fatt a ne i casi troppo avanzati in qua nt,o c he può scompen sare que ll' equilibrio inst.abi1e i1el qunle si t rovano questi nl alut i. In quanto nlle inrlica zion i ~pern.torie per le va-

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IL POLICLINICO

rie s.pecie di co1npressione midollare il Relatore le riassume schematicamente così: L'altezza cui è situata 1a corppressione non costituisce nessNna controindicazione: Krause fin dal 1908 riferiva di aver tolto con successo l'arco dell' asse 2 volte e di ritenere che si potesse praticare anche la resezione dell'arco posteriore del1' a tl.an te. Turnori v ertebrali primi.tivi: conviene in linea generale operare sempre a meno .che non sieno molto ,djffusi. Turriori vertebrali secondari: in quelli prerachidei a s'\-·ilup·p o mediastinico conviene astenersi ; in quelli a sviluppo adçominale e nei cervicali si può intervenire; conviene intervenire sempre in quelli delle re·g ioni posteriori (a meno che no• vi sieno contro!ndicaz.i.o ni per l.a grande diffusione). . \ Turnori vP,rtebrali metastatici : in linea genei"ale conviene non intervenire, o praticare soltaJJto un'operazione palliativa per calmar soprattutto il sintomo dolore; si è intervenuti radicalmente con successo in qualche caso di metastasi da tumore tiroideo a decorso lento relativameni;e benigno e che è stato anch'esso asportato prima o dopo la metasta~i. Tu.1nori intrav ertebrali extrarn,idollari (oomprese le alter.azioni vasali, le varie forme di meningite s ovraindicate, ecc.): l'intervento operatorio è indicato in tutti i casi anche q·u .ando la sede è anteriore a meno che non si tratti rd i me.t astasi o di tumori multipli o molto diffusi il che però non sempre è possibile diagnosticare prima del· l'intervento. T·u1n0ri iri~ttra·1nidollari: conviene intervenire perchè nella metà almeno ·dei ca.si sono ben circoscritti e quindi enuclea.bili ed asportabili, senza produrre, seguendo ·u na :t ecnica esatta, lesioni midollari più gravi : qualche chirurgo è intervenuto anche in casi rd i siringomielia ool1a puntura e svuotamento delle cavità; ma questa indie.azione operatoria è ancora .d a discu t ere . Nei t umori inoperabili, sopratt utto nelle metastasi ed in quelli secQndari provenienti d.al toraee o d~ll' addome, e nei e.as i nei quali si è p~ tuto as portare jl tumore soltanto incompleta1nente si può tentare la radioterapia. T erapia chirurgica dei turriori e1tdorachidei . Prin1a di . intervenire il chirurgo deve essere sicuro dell' altezza alla quale si trova il tumore perchè se oggi sappiamo che si possono fare anche delle laminectomie larghe togliendo fino a 6-7 archi vertebrali senza pericolo, si comp,r ende facilm ente quali vantaggi presenta un intervento limitato fatto nel punto giust.o. D.ati i progressi r aggiu11t i dalla diagnostica spinale, il Relatore crede che oggi nella ni.assima parte .d ei casi, forse nel 90 %, si possa fare la diagnosi di livell? d ella co111pressi one spinale col solo esame. clinico. Negli altri casi la si potrà fare colla rachilipiodiagnosi alla qu.ale il chirurgo ricorrerà in tutti

[Af'NO 2\'"XXV t FASC. 44J

i casi dubbi . Il Relatore non crede che ess.a, fatta con tec11ica esatta, quale è quella fissata da Sicard p er via .a.tl.anto-occipitale o cervicale bassa prese.n ti pericoli. E vero che il lipiodol rimane' a lungo nel cavo 1neningeo, ma siccome qua.si sempre dopo si opera, esso riesee completamente o . qùasi al momento dell'interve11to. Dèl resto la prese11za del lipiodol determina tutt'al più una reazione meninge.a .asettica così lieve che .non dà q·u asi mai ne,!Ssun sintomo clinico nemmeno leggero. Qualche volta certamente questo metodo ha dato risultati erronei: ma quale è quel mezzo di ricerca di.agnostica che è esente da errori? D'altron?e esso è il più sicuro di quanti oggi abbiamo. Il Relatore me11tre ritiene che il metodo di Si- . card sia o.t timo per de.terminare il livello delle lesioni non crede che esso corrisponda in modo assollito per diagnosticare se la compressione esiiste e determinarne la natura; perciò crede cl1e il metodo della rachilipiodiagnosi vada applicato soltanto ,dopo che è stata fa~ta la diagnosi di com pressione midollare per determinarne l'altezza. Precisato il Ji\rello della lesione il chirurgo deve determinare le vertebre che ad esso corrispondono e su.Jle quali deve p·raticare 1a 1aminectomia. Se 1a diagnosi di altezza è stata fatta coll' esame clinico serviranno gli schemi ben conosciuti come quelli di Chip.ault. J\iia anche so.tto questo punto di vista il metodo di Sicard è prezioso per· il chirurgo perehè le ombre .d ello iodio sulla radiografia gli indicano chiaramente e con esattezza Ja sede '"della eo'lnpressione rispetto .alle vertebre.

l 'ecriica ope·r atori.a. - Quando si opera sul midollo è necessario procedere con molta delicatezza e molta lentezza non solo quando si fa la l.aminectomia ma sopr.a~tutto nei tempi successivi: J' uso dello scalpello o della sgorbia e del ·m artello deve essere abbandonato per quanto è poosibile . La rapidità è in modo speciale pericolosa per l' esito ·d ell' operazione : de Marte! dice che i suoi primi 6 interventi pll'aticati molto ~rillantemente e con molta rapidità portando a termine le laminectomie in 25 minuti dettero sei esiti letali, sopra i successi \Ti 30 interventi fatti con lentezza e accuratezza sempre maggiori ha .avuto invece 7 mort i e 23 guarigioni. Robine.au impiega due ore ed anche più per conduri;e a fine l'operazione. Un altro particolare di :tecnica che ha grande importanza è l'emos,t asi accurata in tutti i tempi dell'operazione ma specialmente in que-lli intravertebr.ali per evitare le gravi conseguenze che può determinare un'emorachide . Il m alato va preparato accuratamente e se presenta distu·r bi urinari gravi con febbre se si vuole procedere all' intervento spinale è necessario prima miglior.are queste condizioni o colla siringa a permanenza o meglio anoor.a colla cistotomia e colle lavande vescicali. L a posi zion e operatoria può essere quella sedut a (de l\1artel, Leriche) o qu ella ventr.a.Je leg-


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(A.NNO XXXV, FASC. 44]

I

SEZIONE PRATJCA

gern1ente arcuata con speciali dispositivi per sostenere si.a la fronte Q rendere possibile la narcosi, sia il torace e le braccia in modo ~a lasciare iibero il petto .affinchè possa espandersi durante i movi1nenti respiratori . 111 qtianto all'anestesia,, sono state usate dai vari chirurgi tutte . le specie .di anestesia dalla locale, alla spinale, a-lla ·generale per vi.a boccale o rettale. I l Relatore propende p er la gener.al~ . . . per via b-0cca]e ed i11 qualche caso per la spinale oon o senza e< b.locc.aggio » clel campo operato.rio media.11iie iniezioni locali . d~ novocaina e surren1na. L ' i.t1cisione pa.'eferibile È- quella arcuata rettilinea o curvilinea. ll ltelatore enumera e discute le varie. specie di cc lami.nectomia » che oono state. ideate e praticate dai vari chirurghi : emilaminectomia lami. ' nectomia. d~finitiva extr.a- ·o sottoperiostale, lami11ecii0mia temporanea od osteoplastic.a. Moltissimj chir·urghi oggi praticano ~a definitiva extra.periostale ina il ]{elatore si dichiara favorevol& .ai 11.1etodi che si potrebbero cn1a111are cc n1isci » che cioè pur togliendo <.!omp1eta1nen,!ie le lan1ine lasciano intatte le apofisi spinose forn'Lando un tutto uno coi Legame11ti. Fra questi il più perfetto è quello di Alessandri che non presentar gl'in co·11ve11ienti delle lami11ectomie osteoplast1che ' \ere e proprie (difficoltà de-ll'esecu zione, p ericolo di seq11est..ri con infezioni .con~ecuti ve, ecc.) e garantis·c e in modo assoluto la S-O·lidità della oolonna vertebrale che p11ò essere compromessa coi met-Odi di l~uYJinectomi.a definitiva specialmente quando si opera nella regione cervicale, tanto che anche 1nolti dei fautori della definitiva Tioorrono al metodo AlP.ssandri qt1ando operano in questa regione. La lami nec~omi.a con questo metodo· 'p uò essere anche estesa fino a sei o sette archi verteb1·ali se11za pericolo per la solidità della colo1:p.n.a. Aperto il rachide i l chirurgo si con1porterà divers.amente a sec:onda della lesio11e che trova. Il l~l atore espone la it eonica da seguir e nei singoli casi e fa rilevare 001n-e sia possibile a.sp1ortaTe non solo i t11mori extra ed i11tradurali posteriori o postero laterali (che sono i più n•umerosi) ma anche gli .anteriori spostando la dura od il midollo, con quella tecnica di cui fjssa i particolari. Se si trova un focolaio di meningite sierosa ci1·coscritta, si svuoterà la r.acoolta e si asporteranno le aderenze; quando esiste u11a meningite fibrosa si resecherà il tessuto fibroso ; quando vi sono alterazioni vasali poco si può far e ; ma in alcu 11i casi sono stati legati od anche asportati oon successo i va.~i alte1:.ati od a11on1ali; se si t rovano cisti da echinococco si cercherà di .asp·ortar]e oomp.] etamente, ecc. Oggi è ben oom.osciuto che si posso110 rosecare due radici nervose contigue senza nessun.a, consegu enza per l'innervazione. Nei casi n ei q11ali si è diagno.sticato una lesion e extramiclollare e n on la si trova subito, il chirurgo pt1ò pTaticare il cateterismo extra od inlirad ur.ale. 1

2163

Se dopo aperta la dura soola l. c. r. in quant ità abbondante in modo pericoloso non co11viene tampona.r e .lo spazio so,t toclurale, nè passare tln laccio into1rno alla dura e stringerlo, e tanto meno ab' bnssare la testa del malato; è meglio invece, come ci insegna la fisiol ogia, sollevare la parte superio·r e ·del corpo d ell'oip era.ndo ed abbassarne I.a inferiore fin qu.asi alla posizione verticale. . U·n tumore. intrarnidollare in genere si presenta al chir·urmn, dopo che egli ha inciso la dura., con u11 aumento di volume del midollo., colla n1a11canza deJla sua pulsazione, colla modificazic·n e daJ suo aspetto e del suo colorito çhe è grigio-1-.ossastro e talvolta come l'avorio. An.c he I.a sua consistenza ·è aumentata, ma non conviene praticar e s ul midollo le manovre p.alpato·r ie necessarie per rilevarla. Raramente l'aspetto del midollo è in questi casi no1·male: allora si può rioorrere alle punture esplorative. Constatata la presenza di un tumore in'tramidollaTe si incide ~l midollo· o lun1 go il rafe o .a qualche millimetro da esso con una tecnica accurata che il R elatore espone. Se si trova un tumore circoscritto si e11uclea delicatamente; se vi è un.a cisti si può lin1itare l' interve11to al suo svuotamento; se si oonstata un tumore infiltrato con viene asten ersi da q'llalsiasi' altra manovra: la laminectomia decomprimendo il n:iiclollo diminuirà ]e &òfferenze del paziente. In tal caso se i dolori sono ntolto forti s i può praticare un.a 1 izotouùa e forse anche una cordoto1ni.a alla Spil]er-Marti11. Oon1pletata l'o·p erazione, assicurata l'emostasi, si deve chiudere completa.mente e accuratamente Ja dura in tutti i casi, ed anche le parti n1olli. 11 ltelabore crede sia p·ref~ribil e non lasciare nes~un ~tuello ..

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Gli incidenti ope1·atori e post-operatori delle laminectomie I>~r t umori spinali sono: 1) disturbi r espiratori e . circolatori più o meno gravi; 2) em·oo: r.agie o·p eratori e ; 3) n10 rte per collasso o per sincope o per shock o, <lopo· qualcl1e ora, p er pa ralisi respiratoria ; 4) raecolt a di 1. c. r . 11ei pian i· 1nuscolo-meningei o fistola di l. c. r.; 5) infez.ione p·urulenta delle me11ingi o del midollo; 6) sindro- . me di p esudoocolusione intestinale; 7) disturbi vescicali c'!ie non esistevano prima déll'operazione; 8) alterar..ioni dei a:iflessi che erano normali; 10) e1norragi.a p ost-operatoria; 11) nuova sindrome di oon1pressione medullo-cerebrale çhe si manifesta quando l'operato volge a gturigione a ncl1e funzio11a.1e e che in genere si risolve dopo bTeve ten1J l)O; 12) formazione di foc?l.ai di gliosi centrale del 1nidollo cons-ect1ti vi all'inte·r vento. 'l~utte o quasi tutte queste . con1plica~ioni dip ~ndono da qualche errore di tecnica e soprattt1tto da m.ani-. polazio.11]1 poco delicate fatte sul contenuto rachideo da insufficiente. emostasi, da poca es.a.ttezzrr nel ' prat icare le suture, ecc. In qt1.anto ai tumori vertebra li se essi sono a svi1'uppo en<lorachideo. si opereranno attraverso una laminecton1ia an.alogame11te ai tumori spinali 1

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2164

(

IL POLICllNJCO

proprian1ente detti, se sono a sviluppo extrarae;nideo si asporteranno .attrayer,so una di quelle vie <li .accesso che sono indicate in tutti i '_J.'rat tat.i d1 'l 'ec11ica Chirurgie.a. l risultati cl1e si ottengono cl.alle operazioni .p er t umori spinali dipendono d alla natura della 1e5io11~ patologie.a e dalla possibilità o 111eno di aspo1·tarl.a con1pleta1nente e la mortalità operatoria raggiunge le .p ere;entuaJi massi1ne_ quando si Ll"8'va un tumore cne iion s i può to·g liere complet <.t.ruente ed ancl1e q·uando non lo si può .aspo1·tar e 11emmeno parzialmente p er cui in tondo l ' operazione si r iduce ad una semplice la1ninectomia. l~ acur al1n~nte la prognosi operatoria dipende ancl1e dal-1.a sede ·della lesione: i tu1nori endo.m idollari. sono certJ.mente i più gr.avi. Non è vero però l:he i tumori intra,durali sie110 più gravi per Ja progn osi operatoria degli extradurali: in reaJtà e~a ~e. non è i11aggiore è per lo· n1eno eguale. L ' altezz.a .alia q·u.ale si trova il tumore non ha i111por!ia11za: anche i -tumori altocervicaJi .si operano c·on successo completo . Le cause della, morie op·e rato·r ia sono la paralisi res·p il'a coria, Ja polmonite postoperat oria, l ' inrezio11e, lo shock, le emorragie posto·p eratorie, le tistole di 1. c. r. e cause non strettamente i11 rapporto con l' operazione oo·m e la i11fez~one delle vie ' urinarie, ]e piaghe da .decubito, ecc. L 'esito funzionale si può schen1aticamente defi nire come giiarigione (nel senso pratico, vale ·a e.lire che l ' operato p·uò tornare ad attendere . alle s ue ordin.arie occup.a~ioni), ·1riigl~orame'fl,to, stesso stato o peggioramento. Il Relatore insiste sul fatto che lìa già ricordato e sul quale oggi non si discute più e che cioè l'es ito funzionale, quando si è operato con delicatezza e con lentezza, dipe11de esolusivamente cl.alla precocità dell'intervento: si p·uò sperare nella guarigione soltan to qua11<lo si opera nel pri1110 anno· di malattia. Nella st:itistica racoolta dal Relatore di 218 casi operati e n·ej_qu.ali era indicato l ' esito operat orio e quello funzionale a distanza dall' operazio11e la morte operatoria si è avuta so·l tanto nel 17,85 % dei casi, la guarigione nel 43,58 %, un inigli·or amento nel 19, 73 %, un a rresto d ella malattia 11el 3,22 %; un peggioraIJ].ento, o la r ecidiva del t umore e la 1norte tardiva n el 15,62 %; 0omplessivan1ente un esito buono. nel 66,5\3 % dei casi e un esito cattivo n e1 33,47 %. N ella statistica della Scuola Chirurgica di Roma .rli 16 casi di t u1nori spin.ali con 18 la1nu1ectomie, i ris ultati so no i sègu-enti: morte operatoria 11,11 % ; ~uar1gione o miglior.an1ento 55,56 ~~ ; stesso stato 27, 78 % ; peg·gior.amento 5,55 %. Se con f ron tiamo questi r isultati colla m<>rtalità operator ia del 50 % circa delle statistiche più antiche dobbian10 riconoscere che l.a chirurgia dei t un1ori spinali h.a fatto veramente notev?l_i progressi, e c11e si a n10 ben lo nta.11i d a quant o si affern1n.va n.nco ra poco più di 40 anni or sono o cioè

xxxv.

rANNo

FAsc. 441

c he la lamin\?Cto111ia non er.a un'operazione che potev.a esser oon1presa fra guel le della chirurgia pratica. ,

• PARTE RADIO.LOGICA.

Re~ato re :

Prof. M.

GoRTAN

(Trieste) .

(Concll!sjoni).

I riuul t ati dell' ind.agine radiologica dei tumori d el midollo Henz.a il sussidio dei 1nezzi di con trasto sono quasi sempre negativi. L 'esplorazione del midollo viene praticata s1a · coll ' i11suffl.a~i·o.ne .d 'aria, sia ooll' iniezio11e di oltì iodati nello spazi.o sottoaracnoideo. Il pri1uo inetodo indicato .d al Dandy non 11.a cl.ato risultati p1·ecisi, perchè la ·docu1uentazione i~ :.i. di·ogratica dell'aria non è facile, nè sempre po·ss ibile; inoltr€, se la stenosi prodotta dal tumore no11 è completa, l'ari.a ins ufflata sale nell'e11cefalo provoca.11do cefalea ' i11tensa, vomito, sudora~i<>11e prof·usa e rialzi ter1nici, sintomi questi che svaniscono in due-tre giorni. Talvolta al passaggio dell' aria, il paziente .avverte un dolore intenso e i)asseggero localizzato all'altezza del tumore. Brillanti risultati lia dato invece il secondo m etodo descritto id.al Sicard coll' introduzi<>ne di piccole quantità d ' olio . iodato nel cavo sottoar.acnoideo. Il Sicard impiega a. tale soopo il « Lipiodol » Lafay; è questo un olio i<>·dato vegetale 001nposto di olio di papavero e di iodio nella concent razione Bel 40 %, contenente 0,54 gr.ammi di iodio puro p·e r eme.; quantu11que il oontenuto di iodio di questo preparato sia ino1to rilevante, esso non produce sintomi di iodismo, poiohè il riassorbin1en to dello iodio avviene molto lentamente. Il lipiod.ol è un oorpo molto opaco p er i raggj Rontgen, cosicchè anche piccole quantità d el prepara.to f razionato in 1ninute goccioline sono ben visibili nel radiogramma anche attraverso l' ombra delle pssa . Invece del lipio dòl si possono impiegare per l' esplorazione del rachide la iodipina, il radiopoJ ed il iodole um, quest'ultimo Ùsato con buon suc<:esso dal Rossi. (Jualunque metodo d ' indagine per venire co1nu11~me11te usat·o deve <lare ris·ul t.ati diag11ostici chiari .0 precisi e deve e-ssere scevro da pericoli. D.a l le numerose esperie11ze di Sicard ·e Forestier e da quelle di molti operatori italiani risuJtò cl1e l' i11trodu~ione del lipiodol nel cavo rachidi~no v iene generalmente bene tollerata dai pazienti, seppure talvolta essa prov<>chi rialzi termici, pà1·e~ stesie degli arti· inferiori e dolori di tipo ischialgico, fenomeni questi che sco1npa_i<>no in due o tre . . 0'10l'Ill o . Oltre al lipiodol di alto peso sp·e cifico, Sic.ard (:! v..,oréstier hanno int.ro·dotto per l'espl<>razione del rachide lipiodol diluito nell'olio d '<>liva, il quale p er il suo basso peso specifioo ha Ja fac-0.Jtà di sa-


[ANNO

XXXV,

1FASC.

44]

SEZIONE PRATICA

lire nel liquido cefalo-rachi-diano: il primo si chi.ama lipiodol discendente, il secondo ascendente. I niettando il prepar.ato d i lipiodol discendente nelìo spazio sotto.aracnoideo e non incontrando esso ostacoli al s uo· pa.ssaggi<l' si raccoglie n el fondo cie<::o del sacco' du ra le situato al livello d ella seconda ver tebra sacr ale; iniettando il lipiodol ascendente per via lomb.are, esso, se non incontr a ostacoli, sale nei ventricoli cer ebrali e può ·a d erire per lungo tempo alle pareti di questi, prima di venir oompletam ente r iassorbito ed elimi11ato. N ei ' pr eparati istolo•g ici del cervello ·di una pazient.e affetta da demenza da encefal~malacia deceduta t re mesi dopo l 'iniezione di .alcuni eme. di lipiodol ascendente Sl riscontrarono proliferazioni dell'ependima dei ventr icoli e fatti di aracn ite plastica alla base. · L 'e8plorazione del rachide v iene prati0c:'l.ta medin n te la introdu ziòne dell'olio iodato ·n ello spa:c:io s ottoar.aonoideo e nello spazio epidurale . Il 1netoclo oom une.m en.t e usato è quello di iniettare il 1nezzo di contrasto n ello spazio sotto-aracnoideoj sia per v i.a sot.w~cipit.ale, si a per v ia. lotnrare; in :tlouni casi può esser e 11tile ' anche .J' esplorazione dello spazio epidurale. L a puntura sottoccipitale viene fatta ooll ' istru 111entario della p~1ntnra. lombaTe. Il punto di repere per l'infissione dell'ago si trov.a t r a l.a pro·t uberanza occipitale o l'apofisi spinosa dell'asse; su perat a la in a~sa muscolare e la membrana atlante-occipitale la p unta d€ll' ago si t r ova n ella cisterna cerebello-midollare-, la quale è una cavità di forma tria·ngol.ar e; la parete anteriore . è formata dalla parte posteriore del oervellett-0 e dal midollo a llungato; la massima largh ezza della cisterna n ella linea sagittale var ia da un quarto · sino a dille cen timetri. Per accertaire che l'ago si trova • tlella cisterna s i esegu e l'aspir.azione del Jiqu ido oeireb,ro~sp inialei, 11i prooed.e all' iniezione dell 'olio iodato oon u na siri1l'ga graduata; l 'iniezione di uno sino a due cen timetri cubi del mezzo di contrasto sono s11fficienti per l'esplorazione r adioscopica e rat.:liogra.fica del r.achide. Quantu:nque la p untura sottoccipitale. non presenti n ell.a m ag-gior parte dei casi difficoltà maggiori della ~emplice puntura lombare, tuttavia possono talvolta avvenire degli . incidenti, se la p unta p enetra trop'Po p r ofon d amente, in modo da ledere il 111idollo allt1ngato determinando sintomi bulbari, vomito, nistagmo, paralisi d el facciaile, • • • • a rresto temporan eo d ella resp1raz1one, c1a n os1 e n1i dri.asi, emorragi e . P e r l'iniezione d ell'olio iodato per vi.a lombare ' i I pazj~nte v ien e post.o in dect1bito genu -pettorale; in q·u esto modo il mezzo, di contrasto discen<lerà verso il basso e s'arr ester à allia par te inferiore di un ostacolo, che incontrerà al suo pas• saggio. Praticando q11indi .due iniezioni di 'lipiodol, l' una per via sottoccipitale, l'altra per via lombare si potrà, variando la posizione ·d el paziente, determinare l a lt1nghezza del tumore. Se si è con1

2165 ·

statata una stenosi completa mediante l'iniezi<l.Ile · per via sottoccipitale, in questo caso si potrà determin.are il limite inferiore dell'ostaoolo mediante l'iniezione di lipiodol .ascendente per via lombare. · F atta l' iniezione d i lipiodol è opportu no esegu'i r e imrnec1iatan1ente le- ricerche radioscopiche e radiografiche, per. fiss,a re i punti d'arresto tem po r anei) che altrimenti n egli esami eseguiti più tar di potr ebbGro sfuggire all'indagine, e qu{ va notato, che si posoono avere deg li arresti ten1poranei e parziali del lipiodol tra la settima cervicale e l::i qunrta dorsale nel tratto p iù stretto dello spazio StC>tto.aracnoideo. Se, però la via è libera la massa d i con trasto discende lentamente i11 due sino a quattro n1i11uti primi per adagiar si nel fon·d.o cieco del sacco dara 1e; se invece la chiusura è completa, il lipiodol si arresterà .all'altezza dell'ostacolo e dalla form a del limite inferiore della ma.ssa del lipiodol si potranno talvolta far deduzioni sulla n atu ra., e sull'origine dell'ostacolo'. L'esplo r azione ra diologica del canale r achidiano ha otte11uto i più brillanti successi i1elle localiz- · zazioni delle compression i midollari , prodotte da tu1nori intr a- o extramidollari specialmen te in q uei casi , nei quali la diagnosi clinica era i11certa e non ern in grado di stabilire oon assoluta certezz(l, l'altezza della lesione. Ancl1e i1ei C<'Lsi nei quali la .rJiagnosi clinica può, in base ai sintomi, venir fatta con certezz~, l 'esplorazio11e raaio]ogica servirà di controllo e sarà un.a guida sicura per l'intervento chirurgico. Nelle forme intramidolla ri .Ja massa di lipiodo] , d·o po essersi :irrestata. all!altezz.a, del tumore discende in fo rma di festone ai lati• d el canale r achidiano . Queste imagini s i ottengono ne.Jle forme gliomatose intra~1idollari e talvolta i1e·g li stati avanzati ·d• ella siringomielia . Di gr.ande importan za si è dimostr ata l'Bsplorazione radiologica ·dei t·u mori extra-midollari e radicolari, sieno èssi intr.a- o extradurali; essi sono di solito di n atura benigna: fibromi, neurinomi, n eurofibromi e via dicendo: in caso di chiuSU'l'a totale il lipi.odol si adagia sul polo superior e del tumore in forma di oupola o di casco. Arresti par ziali di lip iodol si trovano nelle forme me.nin geali e nelle .aracniti, sieno esse di· origine infiammatoria o t r aumatica.; così pure nelle forme di pa~hime11ingiti consecutive .alla spondilite tubercolare ed alle metastasi dei c_orpi vertebrali . . Nei traumatismi della colonna vertebrale le alterazion i e la compressione ·d el inidollo so110 sovente determinate d a fatti di pachimeningite consecutivi .aJla frattura e meno spesso dallo sposta1nento dei frammenti ossei . N ella spina bifida occ11lta della regione lombosacrale con enuresi, si forman o spesso delle briglie, che com1Jrimono il m idollo e le radici dei nervi; anche in questi casi l'esplorazione radiologica ci j ndicherà l' altezz.a d ella lesione.

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2166

IL POLI CLINICO

Lo spazio· epidurale, a differenza dello spazio

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XXXV,

F ASC.

44]

l risultati chlrnrgici sul cancro della bocca, del faringe, dell'esofago e del grosso Intestino (esci uso il retto).

sottoa.racnoideo; non è uno sp azio chiuso, bene delineato, esso è formato· da tessuto adiposo lasso' e <la un reticolo venoso . L' esplorazione dello spazio Prof. V. S 11\1:EONI (Napoli) . epidurale può dar e qualche r agguaglio di.agnostioò in casi di spondilite, di metastasi cercinomatose, (Conclusioni). in veccl1ié frattur e, nella spina bifida occulta, nei · Lo studio statistico dell'O. si fonda sopra un t\1mori dell a cauda ed in tutte le affe.z ioni, che n11n1€ro cbn1pl€ss~vo di 1323 casi, <li cui 968 apparh anno la loro sede nello spazio epidurale stesso. t engono alla cavità orale, 88 al condot.to faringoDa.i casi che .I'O. ha esplorato, sia per via sottoeoo0fageo, con1presi i tpil.astri e le tonsille, 267 .al aracnoidea, sia per via epidurale, ha potuto trargrosso intestino escluso il retto. Il maggior. nure 1e seguenti conclusioni: n1ero di casi aipp.artiene alla lin·g u a con 383; il 1) Senza i mezzi di contrasto la radiologia ralabbro ::,egue con 368 casi, il grosso intestino con ramente può essere utile· per la di.agnostica dei 267 . Il inino1: numero app.a rtie~e alle tonsille ed t umori del midollo. ai pilast!i. 2) Dei mezzi di con trasto i migliori sono il liLo stu 'Ìio statistico verte: 1) sul risultato chipioclol ed i preparati simil.ari, coi qruali si potrà rurgico im1nediato e remoto ne l can cro, se~on'do le t alvol ta fare una diagnosi pr ecoce dei tumori mivarie sedi e secondo i varii interventi operativi ; dollari, intesa 11el senso di ·p receqere la solita fe2) s ul risultato terapeu t ico dei mezzi fisici, paràn on1eno]"J>gia. clinica'. gonato oon quello chirurgico; 3) sul valore dei 3) Per I.a diagnosi dei tù.mori midollari il lin1ezzi ohirurgici dei quali oggi di~poniamo neTJ a piodol discendente può venire introdotto a seconlotta contro il neoplasma, i n rappo~to .alla, tecnida dei .e.asi p er via sottoccipitale o per via lomca ch irurgica e alle attmali OO·n oscenze sulla sistebare. 111atizz.azione della circolazione linfatica, oon par4) Se la via è libera, n on è oonsigliabile l'uso t ico1are riguardo ai risu ltati clinici ed ai reperti del lipiodol ascendente. necr oscop1c1. 5) Nei casi dj occlusione. completa l'imag;i.ne In mer ito al primo ar.g omento, il rel.atore dira,cli°ologica ha u n v.a.lore diagnostico segmentario stingue per la cavità orale le varie r egioni ed orassol t1to. ga 11i in essa contenuti. 6) N ·ei casi di occlusiòn e parziale l'inia·g in e P el labbro, 1'0. mette i.n rilievo ed a confronto r adiologie.a p'UÒ essere valutata soltanto i n stretto i va.r ii atti .operativi e trattamenti locali della ra1)poil·to col reper.t o clinico. lesione prim.aria, nonchè i varii atti chirurgici e 7) La diagnosi differenziale fr.a tumori extratrattamenti fisici portati nelle regioni glandolari A intra midollari non p·u ò esser e fatta semp r e con linfatiche. sicure:tza t1r1icamente in base al r eper to radiograIl 11u1nero rilevante <li e.asi esaminati, permette fico. all'O. di giu 11·g er e ad in1portanti oonclu~joni, do8) Alle volte può essere utile l' espJ;cyrazione pel' 60 un'.accurata e min11ziosa. .analisi di ' tutte le via epidu rale, specialmente n ei casi di spina bifiparticolar ità cliniche e tecniche . da occulta e di lesione <lella cauda equina . . I r isultati remo.ti dei 200 casi· trattati eh irur(Continua). gican1ente p~ono dirsi lusin·g hieri ; oltre i casi più r ecenti, ch·e figura.no g u ariti . da pochi mesi dn.ll'orperazione fino .a. uno e due an11i si hanno' 0 casi guiarit i da 3 a nni o più dalla opera.zione, XXXV Cong1·esso della Società Italiana con una percentuale del 49',08 %. di Chi1·u1·gia. Sen onchè, prendendo in esame le sopravvivenze Ron1a, 12-15 ott..)bre 1928, <l:n 110 VI. di 5 anni o p iù si nota che la . percentt1ale scende .aJ. 17 60 % oo·n soli 29 casi. Questo fatto offre al' . Il 35° Congre ·s·o della. Società I taliana di Chi1' 0. l'occasionV'per affermaTe che la pe-rfez1one ru·r gia si è j nruu.gur ~i.to venerdì 12 ottobre n eltecnica 'dei chir u1:ghi moderni p·e r1nette ·di ot1' aula della R. Accaélen1ia Meclioo. al Policlinico tenere . risultati clinici molto favorevoli, ma che Un1J,er t·.) I. Alle nre 10, il presidente prof . ALEstt1ttavia la sola chirurgia, -per quanto ardita e ~IANDRI pren.de l a. parola e dichiara aperto il Con nccur.ata, n on riesce a guarire definitivamente il . ' gresso.' l{.icordato l'inquadramento della Soc1et~ cancro del labbro. Col progredire degli 1a11ni va i1ella ll'eder azione delle Associ.a.z.i0ini Cl1lturali s1 aumentando il n111nel'o delle recidive e delle n1ea ugura che sotto l'auspicio del F ascio Littorio i tastasi, sì che la schiera dei guariti si a....c;:sottiglia .... lav ori del Congr esso siano cospicu.i e tali da ma11sem·p re p1u . , te11e re a.lt-0 il noiJn:e deHla Chiirurgia I taliana. Tra le varie loca lizzazioni, queìle dei labbro Con1n1 omorati con rito fascista i Soci defunti dus uperiore si dimostrano meglio· dominabili e <l_ie~ r.a nte l'anno, Oliva. (Torin·o)) Rossi A. (Lu·go), clero j .risu ltati più so ddi~fiacenti; seguono po1 l cancri a sede mediana del labbro infe:r iore, quelli R iz2Jo (N.apoli). B e1111at i (Feltre), il prof. Alessan a sede laterale e infine quelli appartenenti .alJa dri dà la pa rola a.l prof. S1MEONI, il q11ale svolcommessura labi.ale, ehe ·p resentano i risultati pegge ]a la rela.zior.e · 1

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giori quanto a sopr avvivenza e a recidive e metastasi. Queste p~rò non m.a.ncarono neanel1e nelle altre localizzazioni ed in notevole misura. Il Ra• dium ed i ra;ggi X , ohe pur .vantano qualche trctn-:.sitorio successo, si mostrarono di nessuna efficacia nella guarigione d efinitiva. Sul cancro delle guance l ' O. ha esaminato 55 casi, dei quali solo 5 presentarono una sopravvivenza prolungata fino a 5 anni o più. Tutti gli ia.ltri casi ebbero una evoJu zione più breve, o non potettero essere segui ti . Oiò p ermette al Simooni di oonclttdere che q.u esta looalizza.Zlione cancerigna è stata fin ora ritenuta a torto di estrenia malignità. Nelle guance, com e in ogni altra regione, .accanto a casi ·t umultuosi e non dominabili, se ne trovano a.ltri passjbili di, __ trattamento efficace e forse radicale; il che deve incoraggiare i chirurghi .a considerare e trattare il cancro delle guance con animo più t ranquillo. L 'O. natur.al~ente insiste nella preoocità della dia:gnosi, che .acquista in questi casi massima importanza per la rapida diffusione del male alle ossa. ed .alle altr~ regioni vicine . Anche n el cancro delle guiance l'uso del Raidium o dei raggi X si dimostrò di nessuna efficacia. Pel cancro ~ulla lingua, lo studio ver,t e sul ril evante nume:ro di 157 casi. E ssi sono sottoposti ad esame e analisi minuziosa, secondo le stesse norme seguite pel e.a.n ero del labbro. L ' O . mette in rilievo 1.a maggiore malignità del cancro della ling ua in confronto coli. quello del labbro. Gli atti op,e r ativi acquistano qui mag.g iore gTavità e -si rileva una mor.t alità post-operatoria del 4,5 %. I risultati remoti ascendono al 29,78 % di guariti dia 3 anni e al 20,31 % di guariti da 5 anni e p i ù basati solo su casi noti, prendendo poi t utti i casi le percentuali sono del 17,96 % sui 3 anni, del 12,10 % sui 5 anni . L'O . -in base a considerazioni anatomiche e fisiologiche osserva come non si possa spi.n gere la chiru·r giia linguale oltre certi limiti, senza andare inoontro a gravi complicanze ed insuccessi. Perciò egli raccomanda di intervenire con la maggiore energia e generosità possibile nelle forme iniziali o poco sviluppate. <E n ei casi così tr.attati che si sono avuti i mi~iori rrisul·tati . Nei casi trattati oon chirurgi.a trop•p o sem·p licista, in quelli • già molto avanzati, in quelli ·recidiva.ti infine, i risultati furono addirittura cattivi. La natura itessa del male, le suesposte ragioni tecniche spiegano l'alta frequenz..a delle recidive e metastasi, che si son o avute nella. misura del 75 %, cirrca. Allo stato attuale della sci enza, i mezzi fisici non hanno ancora ,dimostrato di poter daire ris·ultati migliori del trattamento chirurgico e non hanno finora ·giustificato le speranze in essi riposte. Il cancro del :pavimento, attraverso lo studio <li · 60 casi , risulta avere una malignità maggiore di quella degli .altri trattati in precedenza, -a nohe della lingua. I casi t rattati chirurgicamente sono

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21, mentire 29 furono affidati alle ct11le fi siche. I risultati fin.ali, con l'uno o oon l 'alt ro metodo di oura, sono neg1a tivi. L 'O. per altro mette in rilievo un unico caso di guarigione persistente da 3 anni, .ottenuto mediante trattamento intensivo con i raggi X. Meno grave si pre.senta il can cro delle gengive, il quale, pur richiedendo interventi esteRi tal·volt.a fino alle ossa, può dare u11 cer t o n umero di gu.ar.igioni durature. Sopra ..30 casi esa1ninati, ve ne sono 3 tuttora guariti da 5 anni e più dall' intervento operativo. Il cancro d~l 'P'alato, sia per esigenze tecnich e, sia per la sua diffusione, non sempre si presenta in condizioni ad aitte per una buona cura chirurgie.a. A questo 1'0. attribuisce il fatto che su 32 casi, 16 soltanto furono t.r attati chirurgicamente e 16 c<l<n mezzi fisici. La curia chirurgica ha ottenùto ~ sole g uia.J·igioni s ui 3 anni, 1 da oltre due a.nni: dei casi trattati ool radium nessun risultato soddisfacente. L 'O. poi fa d ell e considerazioni a11atomo-patologiche, in merito ai tumori riguardan ti questa prima parte . del suo studio : rileva che in tutti fu constatato l'epitelio-m a a tipo malpri ghiano . P er alcu.n i casi, studiati con maggiore accuratezza dal punto di v ista istologico, fu isti tuito un confronto t ra forma citologica e risultati fin a li, per dedurne le eventuali indicazioni in merito alla pro1gn°'~i. L ' O. però si duole di non essere potuto arrivare a conclusioni concrete, dato che parecchi de,i casi es.amin.ati non potettero essere rintraccia.ti, si cchè non se ne conosce l'esito remoto. Dei cancri del tratto f.aring<J-esof ageo, 5 casi si riferiscono ai pilastri : tanto la. cur a chirurgica quanto quella fisica non ottenne1·0 .alcun suqcesso. Alle -tonsille ap1partengono 18 casi: dei quali 7 furono trattati chi1-.urgicamente, 11 ool riMlium. Dei primi, uno guarì, ma dopo 6 anni ebbe recidiva. Dei secondi, qualcuno è indicato oom9 guarito, qualcuno presentò arresto temporaneo nella evolqzione del ;tumore-: di tutti però non si conosoono gli esiti remoti. I cancri del faringe sono 12, di cui uno con diffusione al laringe. Di essi 9 furrono •trattati, chirurgicamente, 3 morirono dopo la operazione~ 800,n osciuto per tutti l'esito r emoto. Ali' esofago ap·par ten gono 53 casi: nessU"..tt> di essi f·u. sottoposto a cura chirurgica r.adic.ale. In. 28 infermi si praticò la gastrostomia oon risultati soltanto t r ansitorii. · L'O . conclude che l'alta mortalità, e d in gener& gli scarsi risultati che si ottengono ne11a ClITa dei tumori faringo-esof.a.gei, sono <la attribuirsi più che ' a malignità dei tumori stessi .al fatto cheessi , in molti casi, . sfuggono alla ~ibilità di una buona cura chirw·gica, mentre i a-aggi X ed il radium dimostra.no una efficacia \ancora moltodiscutibjle. , . T (I f j I n.ii· J' )·1o<r r. ..'''. • f I I

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IL POLICLINICO

In uno studio dei reperti necroscopici, 1' 0. mette in rilievo che p el cancro del labbro non furo no m.aì osservate metastasi viscerali; q-qalcl1e caso di ·g eneràlizzazione fu invece constatato per il cancro della lingua, mentre più numer·ose appaiono le metastasi viscer ali pel cancro dell'esofago. Non poche perforazioni di questi tumori furono constatate n€gli organi vicini in ispecie nei bro11chi e nella tr.a.cbea . Interessante poi è un caso studiato nell'Istituto clinioo di Napoli, nel quale un c.a11cro della tiroide aberrante col s·UtO accrescin1ento aveva d~ terminato una fenomenologia che lasciava s upporre clinicamente un t uipore esofageo. L ' O. quindi es1Jone alcune 0011siderazioni generali in merito allo studio di ciascun organo o regione, per ribadire alcuni concetti espressi nel cors-0 della trattazione. Rileva cl1e j, tun1ori del secondo tratto dell'apparecchio digerente, sono, senz.a dubbio, di progn-0si più grave <li quelli della cavità orale; sia per la difficoltà della di.agnosi che non sempre può esser e precoce, sia per le difficoltà tecniche che ~i 01J·p ongono alla cura chirur.gica. Quanto a.ila c.avità ora,le, le Yarie localizzazioni ca11cerigne hanno una pro·g nosi differente in relazione coi ris·11ltati rei11oti e con la frequenza de lle recidive . Il cancro del labbro ]1a una prognosi migliore rispetto a quella della lingua; quello delle guance, ritenuto inolto m.aligno, si è riveliato, nello studio statjstico del Si1neoni n1eno grave di quello che risulta .d ai lavori esteri.. Soddisfacenti possono anch.e dirsi i risultati del cancro delle gengive e del palato, jn confronto di quelli che si sono ottenuti pel pavimento. L'O . poi fa rilevare che i risultati d~lla cura chirurgioa 1del oancro del labbro, esposti n ella sua statistica non coi11cidono in tutto con quelli degli ·.altTi 'aut·ori, risultando .t alvolta infeTioa:i. Il Simeoni crede che la ragio.ne di un tale risul~to sia ·d ovuta, più che altro, al fatto che i i)azienti curati e guia.riti non sono facilmente rintracciati, mentre spesso tornano al chirurgo soltanto quelli che presentano recidive o metastasi . Quanto ai ris·u ltati nel cancro della lingua essi sono dall'O. aivisi ii1 in1mediati e remoti. La percentuale poot-operatoria è p'iù . bassa 1delle stiatisti<;he precedenti. L ' O. poi rileva che alla realizzazion e di operazioni pur radicali, intese a togliere O'gni possi~ bilità di nidi neoplastici che eventualn1ente s1 trova.n o scaglionati nel tratto intermedio fra il t umore prin'1ario e le glandole regionali, opponinsorm·ontabili diffiooltà tecniche. In raporrono porto poi ~.JJe glandole <la asportare, in base all~ studio statistico esposto, ritiene ohe la exeres1 glandolare sia da co11durre sistematicamente. so~ pra le glandole sotto-mascellari e latero-cer:1cal1 -0molaterali alla lesi-011e riservando quella b1later.ale .ai tu mori mediani, o che abbiano sorpassato la linea n1ediana. La w la asportazione delle glandole sott.orrul.scellari si è dimostr ata insu fficiente, .}

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dato il modo 1., le vie secondo cui il cancro <lell.a. li11gua invade le viarie stazioni linfatiche. I risultati r·emoti del cancro della lingua si presentano nello studio statistioo del Simeoni alqnan..: to migliori di quelli delle statistiche precedenti . L'O . discute infine de] limite di operabilità dei t umori del labbro -e della lingua, sostenendo che la cura chirurgica debba colpire a preferenza le forme più iniziali del tumore. Accenna a questo p·u.nto alla question e delle forme p·r ecarcinomatose, affermando ~noltre, che il p·r oblema del cancro non può essere più oonsider.ato sotto il punto di vista tecnico, ma che esso devesi studiare seguendo .altre vie di ordine biochimico: queste forse ci permetterannOI .nel futuro di renderci conto del v.ario evolversi di forme ne.opla.stiche apparentemente uguali. Dei 261 casi del grosso j11testino vengono presi in considerazio·11e solo 220. Premesse alcune· considerazioni intorno alla circolazione arteriqs.a ed al drenaggio linfatioo, l 'O. passa al trattamento ,, operativo· che divide in operazioni palliative ed in operazio11i radicali. L e prime sono rappresentate dalle enteroan.asto1nosi e dall'ano artifici ale, le seconde 1d alla oo- ; lectomia ese.guita in un t.empo solo, in più ·t empj o col processo della esteriorizzazione. I processi operativi palliativi o ~deftti altrimenti di deriv.a.zione interna od &sterna fu·r ono indicati negli stati di occlusione acuta, od in quei casi in cui il tumore era inoperabiJe. .L ' O. espone quindi i varii stati clinici in cui si possano tro,viaire gli infermi af1fetti .da tumore intestinale. S.t ab1lisce p9i 'le .indicazioni opératorie dei varii procedimenti radica.li, sia in base allo stato di occlusio11e, sia in base alle condizioni generali dell'operando, sia infine, in ha.se a1le con<lizi·oni inere11ti al segme.n to intestinale su cui deve Ga<lere l'atto oper~tivo. Con q uesti criterii fondamentali divide le osserv.azioni cliniche, che fanno parte della sua statistica, classifioando le varie operazioni a seoonda del metodo usato ed .a seoonda della sede su cui era :itnpia11tato il tumore . Considera infine i risultati immediati ~ quelli remoti, concludendo che per i primi, il metodo in d·ue tempi è quello che 9.à una percentuale di morti post-operatorie ·p iù basse pel colon sinistro, rispetto al destro ed al medio. 11 metodo ad un tempo dà .anche esso un.a percentu ale di mortalità minore pel colon sinistro in co11fronto dei -rnedio e del destro. Paragonànd,o . i suoi risultati con quelli degli autori preoedenti, il Simeoni trova che · le percentuali riferite <la costoro sono .alcune volte pit1 basse, callire vo1te superiori alle sue. Dai rilievi f.atti, per i singoli segmenti del colon, in rapporto .al solo metodo in un tempo, n~ che la sua statistica, all'infuori dei risultati p1u bassi ottenuti per l'angolo epatico e per il oolon pelvico, coincide per tutti gli altri segmenti con quella del Bastiane]li R. d el 1913. 1

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Nel par.agone poi, t r a il 111etodo in un tempo e .quello in più tempi della statistica attuale 1'0. -Oeduce che quest'ultimo dar,o i migliori risul- tati ·per tutti i segmenti meno pel ciero e pel -trasverso; che ~l metodo in .u .n tempo ha dailo ancora migliori risultati a sinistra 0he a destra; che il metodo della esteriorizzazione , è stato il peggiore di tutt,i. Quanto a.i risultati rerr1oti il Simeoni raggru·ppando tutti i cas•i sotto le varie ru1"'iche dei .morti postop er at.ori, dei morti remoti prima .d ei 3 anni, degli sco11o~ciuti ·e dei viventi, rileva innanzi tutto 'che la sopravvivenza media, ~)er coloro che furono operati e morirono in un te1np,. inferiore ai tre anni, fu di mesi 12, 7,3. Considerando poi la sopr aT""Vivenza degli operati da 3 anni in poi, la percentuale, basata sopra tutti quelli che ebbero la o perazione radicale, è del 12, 77 %. Nel confronto poi con le stati&tiche precedenti trova che l'attuale percentu.a.le è inferiore a quella di Basti.anelli, di H artest e Brunner, 1na superiore a quella di Okinezye del 1923. La differe nza di tali dati è seco11do l'O. 1d a ricercarsi, no11 i1ella tecnica operatoria, oramai fuori discussi·one ma nelle peculiari oondizioni ' si p·r esenta.no al chirurgo : ciò oon cui gli infermi sopratutto per le difficoltà offerte dai tumori del grosso intestino in merito ad una diagnosi precoce . Sulla scorta di esami macro e microsoopici dei tumori, dei tessuti e delle ghiandole .asportate, afferma che i migliori risultati si sono ottenuti in quei oasi in cui il tumore era limitato ed in quelli in cui le glandole erano immuni dalla invasione neoplastica. Riassumendo infine t utto . il lavoro 1' 0. auspica l 'a.v"Vento di mezzi atti .a scovrire il male fin dai primo1·tlii di sua i~sorgenza, invooa.ndo la cos~i­ -tuzio11c di maggiori centri diagnostici e di studio per i tu1nori maligni.

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Comunicazioni inerenti al tema. G. NoGARA (Milano) . - Gli esiti degli interventi sui tU'mori maliani 1,ella bocca. - Su 105 casi dj carcinorna del cavo orale osservati in otw anni nella Clinica Chi1·urgica di Milano furono operati 60. Là. guarigine fu del 5.3 % per la lingua, del 75 per le labbra, del 26 per la guancia. In totale il 26 % dei pazienti vivono dopo due anni. Vennero eseguiti interventi limitati i11 anestesia locale. All'operazion e seg11e sempre radium e radiumterapi a.. C. 0AVINA (Bologna). - P lastiche delle labbra, .de[, mento, della guancia dopo ?·e sezione '.,,,?er ca11_ cro. - E favorevole all'exeresi ampia, la perdita di sostanza viene oolmata con grandi le1nbi prele-vati dal cuoio capelluto . Usa il metodo ·a ·p edunoolo e illustra con proiezioni alcuni bellissimi suc·<!essi ottenuti.

A. PoGGI e A. MASOTTI (Bologna.) . -Risultati d el.la d·i ate rmia coagulante o chirurgica nella asporta1

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SEZIONE PRATICA

zione dei tUtmori malign,i (cancro) della bocca, mediante l'applicazi one d~gli elettrodi diatermici a str1trnenti ch·irwrg·ici : trapano, sega, cucchiaio, ecc. -- I risultati ottenut i sarebbero favorevoli.

M. FASANO (Asti). - P seudotwmore ileo-cecaler Peritonite fibrosa incapsulante. - In un individuo con occlUBione intestinale cronica, notò all'intervento la p1·esenza di una membrana biancastra che ricopriva le ·.'1nse .d el tenue e il oolon senza aderire alle anse del tenue ma sblo al ci€co . ...l\sportazione seguita da guarigione persistente da 13 anni. R . CASCINO (lVlodica). - Doppia reazione intestinale per tiflocolite t;ronica infi ltrativa iperplastica simuw:nte wn volum'llnoso sarcoma. - In t.e.rvenuto, c <>in. diagnosi di sarcoma confermata all'esame macroscopico del tumo~e e~eguì una emicol~ctomia destra perchè la massa dal cieco r.aggiungeva il trasverso ed era aderente all'asse del tenue. Solo l'esame istologico accertò la diagnosi. G. P .1HLAVECCHIO (Paler1no). - Un caso di colite cronica i perpbastica si·mulante sarcoma. - Il caso è .analogo al precedente, insiste s ulla difficoltà diagnostica dìfferenzi.ale tra sarcoma e C~llite cronica iperplast ica infiltrante.

sSedutn del 12 ottobre, ore 15 . Presidenza prof. ALESSAND&I. Dis~ussione

della prima relazione.

S. SoLIERI (Forlì). - Ha osservato una recidiva di cancro della lingua sul monoone di amputazione kO .a11ni .d opo : .1 prin10 intervento. Crede il caso interessante dal punto di viS:>ta t eorètico, dal punto di vista della genesi e dèllo sviluppo dei neopl.as1ni. Ccnferma il rlecorso b,enigno .d ei t umori del labbro superiore. B. Rossi (Milano). - Miglior.amenti dei risultati s i potranno avere specie per miglioramenti diagnostici in modo da oper.a re molto precoce1nente, meno è da attendersi da progressi di te. cn1ca. I. CoLLICA (Pale:rmo). - Considerati i risultati cattivi della radium e r a.diote·r apia invoca provYedime11ti legislativi contro i radiologi che ancora l'applicano . G. F1cHF.RA (P avia). - I tumori .dell.a bocca e dell.a ~uancia non asporta in blocco il tumo~·e i ga.11gli e Je, vie linfatiche intermedie ma crede che sia megli<> lasciare un dia.framma tra 00110 e cavità Loccale il che migliora la prognosi operatoria. Se le ghiandole .asportate sono invase applica la radio e r.aidium-terapia. G. P ARLA.VECCHIO (Palermo). - In 12 glossectomie ha a·v uto due morti. P er 48 ore dopo l'oper.azion0 i nlalati stanno seduti e 'Per nutrizione fa iniezioni di olio sterile e ipodermoclisi. Asporta sempre le ghiandole . 1

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IL POLICLINJCD

R.. CASCINO (Modica). -

Ha eseguito la colecto-

mia per cancro del 1d isoond.ente con guarigione da 7 anni. A. MAIOCCHI (Milano). - La .prognosi lontana dei tumori del colon è molto migliore rispetto a quelli della bocca, Labbra escluse. Forme morfologicamente identiche differiscono dal punto d i vista bjologico. C. CAVINA (Bologna) . L 'intervento p~ecoce aarà possibile con la maggior cultura dei dentisti, è fautore dell'exeresi larga e r~icale per la lingua, preferisce la resezione tota.le o subtotale. Dà grande importanza ai gangli lungo il nervo spin.aJe, qualche volta occorre resecare parzialmente lo sterno-cleido-mastoideo. Asporta la ghiando.Ja in blocco con i tessuti vi?ini. Opera in anestesia looale e fa p·recedere l' as·portazione delle linfoghiandole. L. CAPPELLI (An cona). - Insiste sui buoni risultati .avuti nell'.asportazione dei cancri del tenue. •

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Esaurita la discussione della 1a Re1azione, il PRESIDENTE dà la p arola al prof. BAGGIO che espo:.ne il secondo tema di Relazione.

Risultati chirurgici nel cancro dello stomaco e del rotto. , Prof. G. BAGGIO (Caglia ri). (Conclusioni). •

I. l risulta.f:i chi.rurgici sul cancro dello sto-

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maco . La terapia chirurgie.a del can cro non può essere in·t esa in termini .assol.uti come mezzo di . lotta contro il cancro in genere; ma deve essere -considerat a relat.jvamente: nelle s ue a•pplicazioni contro il cancro dell'organo a, contro quello dell'organo b ecc. E ciò, non soltanto in base .alla considera..21ione che nell'organo a il cancro presenta, di solito, u.n goo.do di malig nità diverso da que llo che gli s ia com'll.ne nell'organo b, ma anche per il fatto che la conformazione e le connessioni linfatiche rendono ]a chirurgia del primo tecnicamente più agevole che quella ·d el seoondo. Ora, lo stomaco entra nel campo d ella chirur_gia più 1d elicata. Ma è ·d ominabile chirurgicamente assai più di tanti altri visceri. Paragonando la trattabilità chirurgica del cancro gastrico, con l a sua t ratt.abilità radioiter.aipica, non a·p pare dubbio sulla prev.alen7..a ·d ella prima : itantochè mentre la chirurgia gastrica in materia di cancro si è affermata, la radioterapia non ha fatto che dei tentativi r imasti senza influenza sulla soluzion e del problema. La· cura d~l c.arcinoma gastrico è ·d~ spettanza eminent~mente chirurgica ; intendendo qura nel iaenso di trattamento diretto a oom.hStttere ~J cancro iper se stesso. Ma, qltre a.a .., iU~ ,:·!tr~ttamento chirurgico del carcin.oma gastrico,, s~ ro<;>ntra .ancora un t rattamento chirurgioo delJp 11 ~tpmp.co carcinomatoso . Il primo si tra<luc~ !iÌA r1,1na. 1,re~zione, il secondo, in una G. - E . o in una digiuno-stomia.~

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I dealmente, .i risultati della cura chirurgica del~ cancro dello stomaco dovrebbero essere valutati in relàzinne al numero dei soffetenti per cancro gastrico. In linea subordinata si può limitare il • r apporto al numero di carcinom.atosi gastrici che capi tano sotto la osservazione del chirurgo. Il valore medio di 32 percentuali di frequenza • operatoria .dice che ve11gono operati 70 % dei carcinoma.tosi acèolt1 dal chirurgo. La frequenz~ opeiratori.a non ·dimostra rapporti diretti, nè :eol ten1po, n è col i1umero dei ricoverati. Il maggior nume ro. di percentuali basse si trova nelle statistiche di americani. I non operati muoiono presto. Quelli che si fanno operare corrono il pericolo d ella morte operatoria Secondo statistiche remote e 1·ecenti, la d urata. media di vita del canceroso gastrico è calcolata ad 1 anno. L a media ra,ppTesenta, però, il risultato di valori i cui estremi si distanziano moltofra di loro. Su 21 statjstiche, con valori · pe r centuali oscil-· l.a nti fra 9 e 51 ìa rnortalità globale 1riedi 1 r isulta di 23 %. La mortalità op eratoria va distinta in mortalità globale e in rnortalità separata : da laparotomi.a• esploratj,a., da operazioni palliative, da re-• I sez1on1. . Su 21 statistiche, con v.alo1i per centuali oscillanti fra 9 e 51, 1a mortalità glo bale media risulta. OL 40 .o . d l. 00 La mortalità \Separata per le singole varietà dioperazione deve essere esaminata collegatamente· .alla frequenza,, comparata con la quale si eseguonole operazioni suddette. Da 38 statistiche risulta che laparotomie esplorative e resezioni si comportano analogame11te : ·diventando p-iù numerosw in epoche più recenti . Le operazioni palliative(G. - E. ) hanno invieQe comporta.mento inverso. N·e l periodo antebellico d ella nostra raccolta (1892-1914), 22 statistiche danno le seguen ti pro-· porzioni medie: laparotomie 22 %, G. - E. 43 %' r esezio·n i 29 %. Altre 22 statistiche dal 1919 al 1928 ·d ànno invece : laparotomie 26 %, G. - E. 34 %, res·ezioni 36 %. La laparotomia esplorativa (studiata su 15 sta-rtistiche di almeno 20 casi), pres-enta cifre di 1nor- · tali tà che vanno da un minimo di _3 % ad un massimo di 20 %, con valore m ed io di 15 %. La so- · pravvivenza media .ad essa oolle·g ata (sui dati di 6 statistiche) ris·u lta di 4 mesi: pari al tempo nle-· dio di vita che rimane .anche al non operato, a partire dall'epoca di ricovero. Limitando le operazioni palliat ive alla G. · E.,. su 33 statistiche si tr<YVa la mortali tà media di 23 %. con minimo di 10 e massimo di 37. La sopravvivenza in seguito a G. - E., calcolata su 17' statistiche, risulta essere di 6 mesi : oon vantagg io, quindi, di appena 2 mesi sull'evoluzione della malattia La.sciata al suo corso. La G.-E è ·giu-stificata dal mi·glioramento che può arrt-eare a11Er oondizioni funzionali dello stomaco, in quanto · 1

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[ANNO XXXV, FASC. 44] .

SEZIONE PRATICA

2175

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corregge il ristagno gastrioo, quindi: in quanto lular e; quando sia possibile, nut riz.ione an che n1esi tratti d i carcino1ni stenosanti . Ove il rista.gno 1 diarrte liquidi e solidi. non ci sia, il suo scopo manca e torna opportu110. Il tratt.am-ento post-operatorio mira so,·r atutto ' invece di ricordare ch e la mort.aljtà op er atoria da a mantenere la saturazione idrica d ell' or ganismo. ess.a prodotta è tutt'.altro che indiffer ente . L 'alto Alcuni operatori sono propensi a sommir1istrazioni tasso di mortalità per G. - E . si spiega con la precoci .di bevande. Balfour h a abolito ogni iugravità dei casi ai quali questa op era7.1on e viene gestione per tre, quattro e cinque giorni, ed lia riservata. cura, invece, di I.avare lo stomaco .abitualmente, L a resezio1ie aastrica, studiata su 69 statisti12-24 ore ùopo l'operazione e anche in seguito se ocqorr.e. che, dà una m.ortalità media di 2~, 3 %. T.a.Je mortalità non presenta che un .accen110 di r.µ,pport.o Il congruo trattamento post-opera torio è di d iretto col tempo e con le percentuali di operagrandissimo giovamento aJ r esecato di cancro gazioni e di r esezioni eseguite. Strico. Pare dimostr ato, tuttavia, che il sussidio F,ra ]e cause di morte, la più frequente s i ravdi poi non 1·ipara minimamente il soverchio danno visa n elle complicazioni addorninali: che hanno d·ell'operazione; mentre l'operazion.e grave, ma frequenza quas i doppia di quella delle complicacorretta, la.scia l'oirga nismo in condizioni da pozioni poln1,onar-i, e più ch·e tripla di q11ella del1o per s i 1·iprendere anch e con mezzi p ropri. shock. Queste conclusioni furo·n o dedotte dalla ·Risultati bontani della resezione. Pri1na di va- , ' esperienza di 23 chirurgi che h anno operato in lutar e i risultat i lontan i della r esezion e per cancro, bisogna accordarsi sul modo di calcolarli. epoche d r l 1881 al 1927. A provocare l e cause di m orte prendono parte: Le percentuali di sopravvivenza dovrebbero esl'operazione (oonsiqer.ata in se stessa), la anesteser e r icavate dal n umero di guariti operatoria·'•ta, l a debilitazione del 1paziente. mente : quelle di morte, dal numero dei ritrovat i; L 'o·p erazione - intesa nell'insieme di manovre ritenen·dooi che la sor te più p·rob.abile de i non riçlirètte a demolire lo stomaco ca.nce·r oso -- può t rovat i sia la morte. ritener si ormai discipli nata in modo da ridu1·re a In tabelle riassuntive, oon distribuzione annuale misura pressochè uniforme il danno del t rauma delle cifre dei morti, e di quelle dei vi ~i dedotte che essa produce. Vari.a invece notevoln18nto la a questo modo, s i vede che tali cifre si integrano portata di questo trauma quando l'op erazione sia .a vicenda, sommandosi le prime nel pì·oseguire eseguita con intendiment i aliargati, non li mitandegli anni ~ sott r aen<losi le seconde. Si vede poi dola al1o stoma"o, ma esten<l.endol.a ad ag~· redire che, n on solo n on c'è alcun momento i n, cui cessi altri visneri, fra i qua li : iL fegato, il oolon, il panla possibilità di ·m orte per recidiva, ma non e' è e;reas. neppwre alcun co·mportamento della mortalità che sia più o meno manif esto in tutte le statistiche . L 'anestesia generale favorisce le ca-use di morte, Non e' è, dunque, una sopravvivenza-guari gion e nell e operazioni ·p er car cin oma gastrico, come dedopo resezion e di cancro gastrico. bilitainte déll'intero or ga11ismo e com e provocat rice · di complicazioni polmonari. P erciò è sostiAccettato il concetto fondamentale di prolungat 11ita largamente da11' a11estesia spina le, d.a,ll.a pa1nento di vita invece cb.~ di gu.ar~gione, le sopravra vert.ebrale, dall'anest esia degli splancn]cj e dalvi venze lontane possono · essere rappresentate d a. l 'anestesia locale. Questa è la più indicata : con cifre che sommino vivi e morti dopo u na d~ter1ni· vantaggi notevoli dich ia.r ati d ;1gli operatori. Qua11ata ep oea; e quest'epoca può esser e riconosciuta, lora, però, l'anestesia parziale abbia a riescire con sufficiente prat icità, n ej soliti 3 anni. Volenincompleta, C'Ome, ad es., può esser e per la stessa do esporre il valore di queste cifre in forma p ereccitabilità psichica del malato, è da ritenersi cent ua le bisogna rife rirl e al numero dei guariti ' . meno dannooa u n.a narcosi prt1de11te ch e un' opeda 0per azione d1 ·8 anni. Gener aln1ente. lt, cifre ra'zio11e disturbata. di 001.Sidetta gu arigion e da cancro gastrico son o .rie.a.vate, invece da comp·u.t i ass.ai d isp arati . Non In quanto alla debilitazione del p aziente, sono come Jnedia, .::11a per .a.vern.e idea approssimativa, registrate notevoli var] e·t à di r esistenz.a indivile sopr a'\rvivenze cumulative di 3 anni t ra i :reseùun.le p erciò si può con cludere eh '<~::>sia non ci dP,ve tratte11ere a priori dal pr ogetto di nncl r esezione. _ e:ati ,,.] i cancro gastrico possono essere calcolate a 30 % dei so1)ravvissuti .all'operazione. Sarà cura del chirurgo migliorare le oondizioni N è il reper to operatorio, i1è l 'esame istologieo <lcll' operando con oppor t uno t r atta.mento prevendà elementi attendibili per I.a prognosi dei ris ult ivo e ·S10Stenero e le energie a nche dopo l'opera. tati di r esezione; nta è ·dimostrato che la comproz1one. missio110 dei gan gli linfatici ne aggrava l'esito di I con oet~ti fond~1nentali ouri si ispira . l ~ prep.amolto. Fra le av vertenze operatorie si deve .anno1·azion e del can ceroso gastrico sono: il riposo, l a v~rn.re que11a di r esecare .abbondantemente .an che dis intossicazione, la nutrizione. Quindi: attesa di sul d uo{l eno, perchè esso è invaso microscopicaalcuni giorni, lJrima di oper a.re, tenendo il malato in.e-nte cl al t,u n1ore con cer ta frequ e11za. a letto; iniezioni iper toniche di cloruro di sodio e l ln1 punto di, vista dell a t~nica chirurgie.a, non di glucosio, elio sono diureticb.e, st~111olano la pesi pos::;ono sperare inigliorament.i su l car cinoma ristalsi Q nutrono, rispa.rn1iando il ca.tabolismo cel•


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2176

IL POL1 CLINICO

[ANNO

XXXV, F ASC. 44 J

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gastrico, che attra,rerso innovazioni con side·revo. . li , radicali : quale potrebbe essere, ad es., a·p punto lè1 soluzione del problema anestetico . _t.\.nl:he la precocità clell.a diagnosi, pit1 che dalla vol·o·n ter1)Sa f'ooperazione del medico, bisogna atten1c1erla d.a.ll'e<lucazione del pul?blico: · che apprenda .a palesare anc11e iJ mini1110 squilibrio de lln. s ua salute. A ciò contribuirà notevoln1ente il chirurgo stesso, ine dian-te la fiducia uhe sa·prà i11spirare con l'ope ra su a .

1T. l risultati chirurai ci StLl cancro del retto. ll e.a.nero del r etto non l1a u11' operazio11e propria. E ss.o può .essere c11rato me<liante amputazione o in ed i ante rese'?.·inne, per le vie : u) peri11ea.l€- semplice o perineo-anale o v.ag i11 a le o pe~·ineale-coccigea; p) sacrale o para-sacrale; e) cotnbil1ate: iaddomino-perineale o addomin·o-au.ale o ~1Jdomino-vaginale o addomino-sacrale: con o senza abbassamento, in uno o in due tempi; d) può essere operato per via addo.m .inale sola; . . e) può essere . operato per via perineale con ano definitivo all'oodon1e. N 011 . è possibile, in lIDa valutazione di risultati su larga scala, distinguere tra amputrizion e e resezione . Anche .attenendosi .alla &ola, distinzione <le1le vie operatorje , si incontrano ·diffir.o]tà nelle oosidette statistiche 1niste, formate cioè -da <>·p erazioni di vario genere. · Da ·u n raffronto di gruppi statistici di: operazio'11i perineali semiplici e coccigee, sacr ali, perineali con ano addominale, m.e.todi v.ari, metodi vari con combinate a p.a.rte~ sole combin ate, risulta quanto segue:

La rnortalità operatoria è di:

8 °;(, per la v ·a J 5 '> » )) 15 )) . 13 » p er le vie ] 1 )) )) )) 30 J)

.perin e.a.l e con ano all' .a:ddome peri neo-coccigea . sacrale div~·se consid erate globaJm~nte éli verse senz.a con1biuate oombinate.

Con~iderando

i risultati lontani sotto forma di soprn.vvivenze tra v ivi e n1orti oltre i 3 anni, e di g u a rigioni ossia di so·pravvivf'nze alla stessa epoc.:a, Jna immuni da r ecidiva, si trova che i r~sultati rnig li-0ri s·nno dati dalla perineale con .a no all'ac1~101ne, in m isura . di 43 % di guarigioni ; seguono le <.'.On1binate, con 52 % .rli sopravvivenze e 35 % di g uarigior1i; le perineo-coccigee, con 42 % di soµr.a,, rvivenze e 31 % di gua:rìg ioni; le varie conglob.ate, 0on 37 % di sopr avvivenze e 27 % di g uarig ioni ; le sacrali, oon 23 % di sopravvivenze e 24 % di ~ u.arigioni; ]e varie senza combinate, con 32 % r1i .. opraivvi venze e 7 % di g uarigione. Co11side·r a 11do i l'isult.ati st1ddetti, in rapporto a l criterio di operabilità, si tl'ova che l'a.pipl] cazio11e del t rattamento radicale va d iminuendo progressi,-an1ente, a mano a mano che l'operazione di-

venta più complessa: p er modo che ]e oper.a..zioni eo1ubi nate vengono eseguito in proporzioni assai minori ch e le altre, ris petto al' numero degli operabili. Il lol'{) nu1nero ass.o1uto equ1vaìe invece, e s-o-r.passa, quello delle a ltre operazioni meno nlin1erose . . Le .asportazioni del retto carcinomatoso p er vie combinate presentano d·u nqul? lo svantaggio d ella maogiore 1nortal'ità e di una niinore praticaùil·ità rispetto a tutti gli ~Itr i generi di operazione, Jne11tre 11anno un vantaggi.o di risultati lontani su 3 v.arietà soltanto (e piuttosto scarso nei rig uardi delle sol~ .p e1;ineali-coècigee) e rim.a.ngono i11 perdita anC;he p e-r essi risipetto alle perineal i coh ~n·o a,ddominale. Sopravvivenze isol.ate di lunga durata (anche 24 a11ni) si possono aver e a seQ:uito cli orrni O'enere . b o di operazione radi cale per car cinoma del retto. 80110 11ote s opravvivenze · di 5, 6 e 7 anni anche in seguito a semplice ·colostom]a e in non operati: il rl1e dimostra che l' affezione può avere una mali-.:g nità inoder.ata. Allo stato attuale 11 00 si può dire quale si a l'·o·per.azione di scelta per 11 cancro del retto. ' I risultat i delle 01perazioni per vie oombinate potrebbero dimostrarsi migliori quando fossero calcolat i esatta1nente ~econdo un sistema unico. Di più , le oper.azioni OO·m binate oono an cora ]n via. di .disciplinamento; quindi, r isultati superiorj a~li .attuali possono derivare . anche da migliora1nenti di tecnica e d.a fami.gliarizzazione con l'operare. P erò., tenuto conto di questo stadio evolutivo della chirurgi.a del retto e della sede del tumore, che si t r ova) con grande preyalenza) all'ampolla, mi p.ar e che si debba prestare attenzione ai risu 1t.ati delle perineali-coccigee e specialmente della p e rineale con .ano definitivo all'addome (operazio11e di Lockhart-Mummery» . Credo che alla benignità oper a toria d elle perineali (oom:presa J.a Lockbart -Mnn1mery) coilltribuisca molto la co u~ servazione d el cilindro intestinale nello se.avo p elvico, · a cl1iude1·e il perìton.e o . Se i risultati della Lockhart-l\11tm.mery fossero co11fermati s.u ·p iù larga scala, mi pare ch'essa dovr ebbe avere la preferenza. . Qualora , fosse dimostl'.ato invece che non si può rinunciare allo intervento dall'.addo me, credo ch e si d·ovrebbe stud1a re l' n1Cld·omino-p·e ri11eale con abbassame11to (tipo Gi-0rdnno) e con peritoneizzazio11e dall'alto, per assienrare all'addome l.a chiusura 001npleta e facile. Lunghi applausi ooror1ano la bellissima Riela. z1one. ~

1

Comnnicozloni s ul tema. S. L ussANA (Ivr ea). -

L'efficacia clella tl'usf a-

~ion, e sa1ia11ir1na fYre-opr>ratoria r ipettita nelle 'l'<'.'i<'-

In due pazien (ji

zion·i (]ClStriche per evitelio111i. ha eseguito t r asfusioni cli 150-200 c.:011 buon successo.

c;111c .

di san g ue

I


[/\ NNO

XXXV, FASC. 44]

P. V ALDONI (.Ron1a). -

1-9ulle grandi trasjusio111

di sangue in chirurg1a. -

Con l 'espe rienza di 30 casi afferma indispensabile di usare quan t ità no- tevoli di sangue oon un minimo di 6-700 eme. perchè si ottengano i risul tati desideTat i. Fa .t rasfusioni dirette con un .apparecchio d a l ui oostruito.

I ri si1,l.tati della resezione gastrica nelle ulceri cance1·izzate dei ca·ncri u/1Je111t·i rapporti. con l'ul'cera nella stutist·1.ca della l C. Clinica Ch irurgica di ~!lilario . - Di vide i e.asi S.

(Mila.no) . -

ScALONE

. 2177

SEZ IONE PRATICA

e

VI Conferenza dell'Unione Inte1·nazionale contro la tnbe1·colosi. 1-'rima seduta : 25 sette1nbre 1928. '

,

L a seduta li.a inizio alJe ore 15 nel Palazzo del1' ~spo izione. Ve·d iamo al ba1100 della pres iden za l Jon. ltAFl•'AfuL.E P A<JL UCOI e d il prof . LÉON BmNArto.

I»resied e il prof. V r r 'J'ORIO AscoLI, il ·quale, ùoipo aver rivolto 11n breve .saluto ai con g.r essisti, i11vita a far ·parte dell'ufficio d i .presi{l enza il di ulce ra can cro i11 t re categorie a seoon·da d el p rof. 0PIE (America.), il ·prof. F AilER (D animarca), rapporto clelFulcer azione rispetto all'esCiensione - il pro~. EsPIN A. y CAP O (Spagna). del ~"111cro. N ella d iagnosi differenziale istologica lf n quindi la parola il prof. UALMETTE di P aL a ,gr ande importanza l' isto€QSi11ofilia. Ha av ut<> r igi ~ul prin10 t ema, teina biologico il '10 ~" circa di guarigioni.

Qualche osservazione sulle prognosi delle resezion'i nel cancro del(o stoniuco. -- La sua mortalità o.p er atoria è del 23 %. G.

ANZILLOTTI

(Livorno). -

H .a du€ p azie11t i vivi da piÒ di 14 a 11ni: La progn osi po.tr à iniglior.ar.e con la precocità {lell ' inter Yen to più che con pe rfezionamenti di tecnica. CJualche osservazione sul la prognosi ùelle r esezio11i i1el cancro dello .stoma.ca . '

(S. GiQvanni Vald.a.rno). - Jl ttorno all:a 1nia statistica degli i?iterventi gastrici pe1· canc1"'0 . . - L'operabilità ·totale è stata del 60 %. Ha p raticato ù? r esezioni, 95 gastroenterosto1nie, 80 lap a r otomie esplorative. L a mortalità è del 21,23 e 9 l' . C 11 1nalato sopr avvive da 19 nn11i, 2 da 7 a nni, 11a ittvuto 3 casi di ulcera-cancro, quas i sempre riuscì a palpare i l t ·umore. P e r prevenire l a broncopolmo11ite usa il riscaldamen to. sul letto operator io e nutrizione abbond.ante per Je vje possib ili. 1{.esezioni seeond Billroth I I . Invoca l' in ter ve11t-0 p1·ecoce. P.

B AsT·IANELLI

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R. F UMAGALLI (Mil ~no) . - Gli esiti della gastroenterostomia r1.ei tumori 1naligni dello stomaco . - N ella Clinica Chjrl1rg ica di Milano 11a osserva.to u n.a so1p r a vvi ve11zn, media di 200 giorni. Quest9 .:,ip o di i11tervento è indic.a.to sol-0 .nelle fo rme ste11.o sa.nti.

F . Ross1 (Milano). - Gli esiti della resezione aastrica nei twmori maligrii dello stomaco . - Furono eosì o•p erati il 36,3 % su 223 casi; mort~lità operatori.a 24. %: 20 ~b sono morti i1el primo ann,o, 23 nel seco ndo, 5, 7 % vivo110 .da più di 2 an ni.

S. PEttHOTTI (N.a.poli). - Considerazioni su di u1i tarcinom.a .gastrico . - E un tun1ore limitato alla nlllScolare e ulce rato solo 11e1Ja parte m ediana 0011 nn r eper.to sin1ile .al sar com a gastrico . .

Gli esiti de gli inte1·venti sui tuniori 1naliani del retto . - l.1a; Clinica ChiB ER.LA

(Mila n o). -

rurgica d i M ilano dà l.a prefer enza agli inter venti p erineali ; nel cavo r esiduo vien p r.aticata l111a. irrigazione alla Car rel. Mortalità operatoria dell' ll %. lteci dive v icine si ebbero solo nel 53 % d ei casi. (Continua) .

1

Sogli elementi filtrabili del virus tub~rcolare . Dopo aver ricordato como sp etti a l F o.11tès di ltio J a.nei ro ed al Philibert fr a 11oese il .n1erito dell e pri1ue co nstataz ioni del passa:ggio attra.ver so le ca11dele B erkefeld <li elen1 e11t i filtr abili t u berèolari .accenna alle ric~rchie conl'piute nel 1922 dal Val1dr en1er e dal Vaudre1ner e• HaudurQy su lla semina de~ f iltra;ti di prodotti tuber colari e s ugli effetti delJa inoculazione dei filtrati . -Pet i nca- , r ico .d el Oalmette, J . Valtis ripre11de gli stu.di i1el 1923: le su e esp•e rienze confermano quelle d el ~"'ont0s e fa11n o oonsta.t..ar e che da u n a i)arte nel pus di l1n ganglio m esenter ico caseoso di una scim1uia tubercolQsa e n el prodotto di pestam en to <li g.a.11gli tr.ache-0 bro11ch iali uma11i e, d ' alti· a p aTte, llegli sputi bacj lliferi autecedentemente Ulttolizzati ed a n che J1e1le cultur e glice1·inate esistono ele111enti v"irulenti filtrabili che inoculati i1ei per ito11eo determinano lesioni ga.nglio,n ar~, discr ete, senza tu bercoli -visibili nelle quali si iposso·n o ri11ve11ire a1nmassi tli tipici bacilli di K och . Arl.aing, D ufou·r t, !\f.a.1~r.tre, Duran,d, Ol1ae.chanski, itaJia ni. 001ne v' annu cci, Verdin a, De Bonis, run1eni, ru:Ss i, belg i, ecc., oon fer111,a no i l'·e per ti di contrQ ai risultati n egativi d~l Dessy, P etr agnani, l\rlontemar ti n i, Fessler, J ossler . Gli stessi -elementi sono m essi in e·v idenza in un liquido d.a pneu1notor aoe privo di bacilli color a bili (Veber ), in urine d i tubercol.osi renali (Nelis), in prodotti tuberoolari di origine canina, in filtrati di cultu1·e di tuberoolnsi .avi a r ia. Sembra che la. forma clinica par ticQlare determinat.a dagli elementi · filtrabili si a dovuta al fatto clie i germi acido-i·esisten ti, cleri vati da questi elementi n ell'organismo a11i1nale sensibile, ha11110 11na vir.ule11za attenuata ed lln a vi ~alità ridotta -che n on pern1ette loro .di nd attarsi, p·e r la 10 1·0 cu lt ura, a i mezzi .a1·tificiaJi, ' coBa che a taluni è riusuit.o dopo nt1merosi insuccessi. L 'identità dei bacilli .acidoresistenti ch e derivano dagli clementi filtr abili è quella, dei bacilli di Koch , p,e rchè gli ani111ali inoculati con i f iltrati di p r o<lQtti t u bercolari o di cultu re, possono divenire sensibili alla t ubercolina anche quando non p resentano lesio11e anatomica visibile, nè tumefazione glan dula r e, nè bacilli oolora.• •

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IL POLlCl.T NICO

uili eo·n lo iièh1, ne] mentr e è poi possibile }:>.l'()vo<.;are un vero ìenon1eno .di l\...ocn, oon escare, e confer ire agli animali in jettati in <leboli dosi un certo grado ·di resistenz.a .alle prove di i ntezior1e .artitici.ale virulenta. J!'.atto imp ortante è che questi stessi e lemei1ti, invis ibili ai più forti ingra ndimenti e filt rabili attr aver so alle candele .Derk efeld, ChambeFland L~ o L3 e Lilliput si riscontrano nel sangue Cli ;:;oggetti affetti da tu be roolosi grave ·e d .anche nel san g ue 111estruale delle donne tisiche, i1el mentre o assodato che p ossono .p assare .attraverso alla plaeenta <l uranlie la gestazione delle donne o delie fc1r1n1ine tu bercolose riuscen do talora .a pro·voca:re Ja n1Qrte del feto o del fa11ciullo .durante le prime ::;eLli11na,ne <lopo J.a s ua nn scita. In questi f~ti o fanciu lli n on si osserva a.li' autopsia alcu11a lesione t u ber ool.aré visibile, ma si tro;v.a il virus filtrabile i·e1noeula.bile e con accura.te r ìcerch e .si mettono i11 evidenza elementi . p.iù evoluti, granulazioni e forn1e bacillari .acidoresiste11ti aventi tutti i ca. ' r attd ri <lei b.aeillo di K och n ormale. Ne risul c.a . . ' nut;J1e ali.a. Juce <li queste esp erienze sempre p1u u1erose la ques tione de11a ereditò, de1IJ,' i1if ez'io·nfj tuùP-'rt Ola1·e deve ~ssere i·1veduta ·ed. a t ale proposito bun si a.ddicono le ricerch e di Calmette, Valtis Nègre, .B·ouquet, Arloing, Doufourt e le inte;.essunti pubblicazio11i della clinica ostetrica di l:'arigi (Oo uveJ.aire, L acon1n1e). I f.atti ·<limostra110 el1e l ' in tezione t ransplacentare intervien e molto l)ÌÙ SJless.o che n·oi1 pensassimo in antecede nza, ma e~sa 110 11 offre p er L a progenitt1ra d·e i tuber colosi le gravi conseguenze che si potrebbero supporre, pe rchè il virus• t,ubercolare, allo stato .d i ultravirus, ha J:>arz.ialmente p erduto o non ha ancora a<.;quisito le propr ietà patogene, t uber cologene soYratu.t to, che possiede il bacillo ·evoluto verso la s u.a forma di resistenz.a. Si può .anche p ensare u11e r.a.lora jl n eon ato colpito dall' ult r avirus, se riesce a. s uper.are le prime se.t timane .di vita, n e vie11e in cer ta n1isu r a i1nmunizzato. L 'ultravir.u s se1nbra .esser e fortemente tossico, sebbene poco p.atogeuo; i e.asi di n1orte ·per denutrizio·n~ progr essiva n elle prime sett11n.ane cl1e seguo·n o a~la n.a.sciba da madri t t1bèroo!ose ·p ossono essere spiegate da una massiva impreg11azione tossica (Couvelaire, Bernard 1 D ebré, L elong) . Il contagio ?ac:ilJ n.r~ realizzato dura nte i primi mesi, massivo o ripetuto quasi quotidianan1ente a picoaile dosi, è infirLitn.mente più g r.ave e più sicura m ente ì.nort.ale dell' infezione t r ansplacentare d.a ulti·ayirus. D ato inoltre c11e si può dimostrar e un potere vacc.: in.ante <let~rminato daJl'impregnae;ione tossica del vir.u s filt rabile, sembra utile pr e1nunire con il l~OG i neonati da niadri tubercolose : occorrono per .al t.ro .ar1oor a esper ienze. Qu-el che si può dire per o ra è . che r1eotta clistinzion e occorre fare fra l'eredità dell' infezione bacillare e l'imp1egnazione transolaeentar e del prodotto della concezion f) con gli elementi fi lt rabili del virus tubercolare. L 'er.etlità dell' infezi<111e ·bacillar e appare oggi meno rara e può prodursi all'infu ori di ogni lesione della placenta, a l contrario l' impregnazione t~a.ns-

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XXXV. FASC. 44]

p].acentare è molto pjù frequente e determina incidentj. di intossicazione profonda che portano a lla morte del feto o del bambino .ap·p ena nato, allorchè è pr~lu~g.ata e mass~va sovra.tutto ne l q11a r to o quinto mese di ~tazione . Possiamo ooncluder e clie allo stato attuale· .d·e lle ricerche sulle proprietà bi<Jlogiche e patogenetiche tjel virus t ubercolare nella sua f.ase idi evoluzione di invisibilità al n1icroscopio~ e filtrabile attraverso le suddette can dele, offronsi ancora ampi caiupi di esperienze agli studios i jntese a colma re le patenti l.aoul!le : peralt ro le odierne conquiste n on inodificano in alcun a maniera le regole -della profilassi an tituber colare ut ilmente basata sulla vacci11azione preventiva collegata all'immediato allon t.an a 1ne11to del n eon a.t o da lla m.a tlre bacillifér.a. Cessati gli applausi che chiudono la espos1zioi1e . -J el 1Jr-0f. Ca.linette, il. UALMETTE st esso presen ba .ai <;ongresisiisti u·n a coJl,nnDiicaz~one idel .dottor e I~'.0 11tés . ] l presidente ap re la discussione sul tema. Gli inscr itti a parlare sono nun1erosi ; i fra n cesi ArtLOING, VALT1s, D uRAND, , VA UDREMER, ecc. ; gli italia ni 0TTOLENGHI, UAsAGRANDI, GAVINA, DE BoNrs, MAnTINELLI, MARRAS SIN;l , SEPPILLr, ecc.; i te- . desohi KrRCIINER, L ANGE, BRAND, WEICHARD, SELTER, ecc; MAHER, amer ican o; S'IERt.JNG, di Varsavia; Kr:rt1LA, cecoslovacco ; R u nzKr, polacco, ecc. Il dr. ARLOING rilev a che le esperienze fatte nei vari i.aborator i non hanno dato sempr e gli st essi risul ta-ti . Osserva che .allo stato· attua le~ delle esper; enze non si può ancora venire a una conclusione P r ecisa dato ohe .accan to a i · successi ottenuti da ' ' .• V.arudremel' in materia Ji coltura ·dei bacilli tubercolari si devono anche r egistr are delle espe' rienze oompletan1ente negative, così che ogg'Ì s1. p.osson o dare per le esperienze delle semplici dir ettive, ma non dei dati precisi e sicuri. I l dott. 01To K1RCHNER di Amburgo 'b.a fatto nel laboratorio delle esperienze col m etodo de11.a cultur a di elem,en ti filtrabili par vedere se <lopo un u.erto tempo era possibile ottenere dei veri bacilli di Koch. Su t~·e oasi, sol·t anto in uno è r iuscito aid avere .u h bacillo .di l{och isolat-0. H a a nche esperimenta.to il inetodo inver so pre~dendo una cult ura classica di bacilli di Koch, p er vedere se era possibile arri v.are ad ottene.re for1ne diverse e magari anche filtrabil~. I risultati collimano con qt1elli d el V.a udremer . Il dott. · L ANG, di Berlin o, su 37 esperienze cli fi ltro.Yiione soltant o in 4 casi h a trovato un passaggi~> ·<li . bacilli di I\::och . L 'esame microscopico del filt rato della coltura è stato. sem•p1»e negativo. Conclude per ritenere i risulta.ti neg.ativi e consigl1a di contin11are gli studi. ARMAND DEI..I LLE avendo studiato nel laborator i·o del Calmette un caso di · gr.anulia in un fanciullo di 9 an ni, è riuscito, insieme a Saenz e Bertr~'lnd, a mettere in evidenza la forma filtrabile idel bacillo tubarcolare. Le oonclusioni cui lo hanno portat o le sue esperienze sono le seguenti: • •

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SEZIONE PRATICA

1) il sangue dj ·U n fanciullo affetto da granulia inoculato ad una oavia ha provocato una infezione tubercola re sperimentale cLassica; 2) il sangue filtrato a due riprese su. candela 12 produce nelLa; cavia la forma tipicc:L a naloga e! ql1ella provocata dag(l i elementi filtrabili del bacillo tubercolare. L 'esistenza di questi ele1nenti filtrabili i1el corso della granulia spiega forse la difficoltà ed anche l'impossib~lità di rintnacçiare la forma ordinaria del bacillo tubercolare col·ora.bile col metodo di Ziehl. PETltOFF (Stati Uniti) ha fatto esperien ze oon inocu1azioni di filtrati ma non ha mai potuto ottenere una t ubercolosi evidente coi caiatteri di malattia progressiva, cosicchè ·anche egli conclude che le ~sperie11z.e sono negative. "\i\~r.aoHARDT (Germania) dichiara ch e ·n on si p.ossono aver.e spiegazioni complete sull 'azione ·d ei virus filtrab~li. Tuttavia sembra che quando queste forme filtrabili sono state imrpieg.ate, si può trovare una crescita degli organismi patogeni. ' Questa sostanza filtrabile del bacillo dovrebbe occupare una . situazioJ.1e .a part~ nella batterio- _ logia e richiede una maggio·r e attenzione rigua-rdo alle localizzazioni speciali. Dopo una relazione del ·p rof. STEBLING-0KuMIE"'SKI ha la parola il prof. 0TTOLENGHI, il quale rioor<l~ ehe i risultati 1<lelle prime ricerche compiute nel suo I stituto furono negativi per la dimostra.zione d ella filtr abili tà. del virus tubercolare. In .u na seconda serie .d i 40 animali, in un solo caso si potette dimostrar.e tale pro,p r ietà del virus tubercolare ; in una teroo. serie ebbe u gua.li r;sultati . Conclude che le esperienze tenderebbero a dimostrare la possibilità della filtra.bilità del virus tubercolare; e d emette la ipotesi dell'esistenza di varietà d~ germi t ubercolari , con proprietà tossiéhe e morfologia differenti. Tali varietà possono connettersi alla di1ref'Sità dei luoghi d'origine . Il prof. 0ASAGRANDI di P adova fa presente che ottenne dai filtrati delle culture tritate, qualche volta bacilli tubercolari acido resistenti, qualche volta forme differenti. Tiale stato del virus tubercolare propone chiam.a1 si micoptasmico. Adduce altri fatti intorno alla esistenza di questo .u itra virus. Insiste sul f.atto che in queste· indagini bisogna precisare bene la tecnica e in tendersi sul valore da dare .a.i. dati cl1e s i osservano e che riten·gono svelare la prese11za dell' ultra virus . Accenna all'imp-0rtanza della spettrografi.a anche 11el campo bio.l ogjco, perch è non è detto, egli dice, che rdobbi.a,mo, 1~e] campo degli invisibilì, trovarci sempre di fronte ad organismi viventi 'costituiti. P ossiamo anche ammettere la p·o ssibilità di trovarci di fronte a sostanze chimiche vi ve, cioè a moleoole attivate, eccitate specifica1nente, quali ce le segnala la moi'Ìerna chimica-cinetica. Il dott. L uKSDH espone il risultato delle esperienze compiute ne11' ospedale di Praga. Il dott. VALTIS, rileva11do le obbiezioni di alcuni oratori , secondo i quali le espe rienze di virus 1

fiìtrante fatte sulle cavie non possono aver e importa:iza in quanto la cavia prende la t11be,r oolosi spontaneamente, <bichia.ra che in base ad esperienze fatte anche su altri animali, quali peoora incinta e agnello .appena nato, si ha il diritto di affermare che il b.acillo acido resistente cl1e si trov'2. nei giangli della cavi a è il risultato delJ ' iniezione di virus fil~rante e non è un bacillo portato. spont:inean1ente dai gangli stessi. La dott.ssa RABINOVI'I SCH (Germania), riassumendo i ·risultaiti di alcune s ue ricerche, fa notar eche il bacillo tubercolare che si conosce come un bacillo acido ed alcool resistente, ha una forma: filtrabile invisibile. Possono sopraggiun·gerc speciali condizioni (proprietà d el terr eno di cult ura,. età della cultura, ecc.) so·tto le quali ]o sYiluppo tli for1ne plastiche del bacillo tubercola re i1on s~ produce e si h·a un'altra fo,rma microscopican1ente non visibile la cui cultura 110·n è ancor.a riu cita . La virulenza della forma filtrabile non è alta e produce n egli animali da esperimento solo scarse· alter.azioni. Sotto quali condiziollii lo sviluppo· della forma tiipica o filtrabile è reso possibile o facilitato e sotto quali condizioni si produce Ja. 1t rasformazione di una forma in un'altra. è questione che deve rimaner e sospesa. Il prof . G..utoENGHI G1usEPPE, di Firenze, osserva che in miateria di v jrus t uber colare bisogna convenire che, d.ate le stesse premesse "perimentali, si è ben lontani dall'ave·r e se,m pre gli stessi r isultati. Espo·n~ una serie di ricerche sul virt1s tubercolare bovi110, filtrato 11el mooo solito: egli 11a scelto il coniglio per ricerche sugli eventuali elementi filtrabili C'on tenuti :r;iel latte bovi110 ~ proveniente da animali t11bercolosi e contenente foTme bacillari tipiohe aciQo-resistenti. In tali ri~erche è riuscito ad ottenere forme hacillari tipiche acidoresistenti anche dopo filtrazioni, la it rasmissio·n e di u.n a tubercolosi agli animali da esperimento per via sopratu tto endoperitoneale. Questa forma è atipica. Manca ogni lesione nel punto di inoculazione e si hanno negli orga.ni lesioni no dulari soltanto inizialissime ·con presenza di bacill i aci' scarsi che di norn1a, anzi do-resistenti .assai più . . . rar1ss1m1. SALTER (Germania) per le sue esperie11ze conclude che i cambiamenti dei tessuti indican t i un.a lesione tubercolare non furono mai provoca t i nelle cavie inoouJate oon filtrati. I baoilli tubercolari ti•pici iden tificati dalla cultura o dall' esperienza con le cavie J1on son o stati mai o.t te11uti net gan' gli degli .animalj inoculati col filtrato. lVlai ancora s1 è potuto 0011stat.are un aume11to della resistenz.a nelle cavie inocu]ate ool filtrato e 11on si è potuto va.rificare l'ipotesi di una p ermeabilità deO'li elementi filtrabili nella via placentare e o provocante formazioni di lt=>..sione tubercolare e contenenti bacilli di Koch n ell' organismo di u11 neonato. Bisogna dunque ammettere che la tubercolosi congenita resta sempre u.n evento rarissimo non avendo alcuna relazic11e co-n le forme dei bacilli tubercolari filtrabili.

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IL POLICLINICO

. LANGE LuoWIG (Berlino) ha trovato negli organi interni delle cavie inoculate con filtrati di 30 .espettorati e di coltura~ bac~ll1 .acido-resistenlii ~solati ed in piccoli ammassi. L 'esperienza di controllo è stata però n egativa sja per le coltiva.zio11i che per le trasmissioni in altre cavie. Si _può supp·o rre che si tratti, per 'COSÌ dire, di un a i-0rm.a. di bacillo tubercol.a.r e occ.asion~ta dalla de• ..composizione de_i bacilli. Niente cj conferma un virus ultra-v1sibile in senso specifico, ma molto _parla OO·ntro questa sup·posjzi-0ne. Non è ancora -ch:iaro se passino in piccola quantità i filtrati che .sono .ancor.a .acido-resistenti o 'la loro decomposi.zione. Una variazione sperimentale siste1natica .n elle esper ienze, chiarirà la questione cl1e deve €SSere approfondita cli urgenza con studi ulte. . x1or1 . Il prof. V AUDREMEH (:F'r ancia) riassume i risultati ·d elle esperienze ria lt1i fatte nello spazio di .otto anni ed espone la teoria che i filtrati non siano elementi organizzati, ma elementi 1nicel.lari in formazione . DuRAND (Frar1cia) espone i rist1ltati delle sue ricerche sul vir us filtrant~ rifleti{enti le origini .del virus, le forme anatomiche evolutive d.el1a ttlbercolosj, le oondizioni di ritorno, la forma ba.ciliare, la statistica dei rjsuftati d~lla possibilità del pass~.ggio transplacentare. Il prof . N ASSO di P erugia t ratt.a del valore che .devesi attribt1ire all'infezione tranSiplaoentar e oon l'ultra vir.us e rileva cho questa specie di infe. .24ione n•on può considerarsi oome abituale. Fa qualche riserva. sulla sindrom.e di denutrizione pro-gre~siva che .a.lcuni ritengono specifica della infezione da ultra virus e non tro1ra. n1odificazion1 sostanziali nella clinica della tuber colosi nel n eonato e nel lattante. Conclude tuttavia cl1e l'infezion e a.a llltr a virus nel neonato e nel lattante n1erit.a la più alta considerazione . R 1ccAl"{DI di Roma espone una serié di ricerche -sulla filtrabilità del virus tubercolare e conclude -che il filtrato d~ 18 materiali tuberoolari dL origine bovina inoculato in 10 cavie si è. :din1ostrato -costantemente innocuo. P ETHAGNANI, di Cagliari, ha fatto esperienze d i ultra-virus tubercolare 1na con esito neg.ativo. Trova disarmonie veramente imp,ressionanti nella 1etterar,ur.a e rileva ch e ~;i amo anoor.a lontani . da un verdetto di sicurezza. Si sofferma sugli esperimenti ·del dott. V .altis, a proposito dei quali si parla di infezione tubercoJare di cavie inoculate con ultra virus virulento. Oggi ~si vorrebbe dimostrare che d.::i, questo' ultra virus derivi ltn ba.ci1lo acido-resistente nelle · cavi.e inocu1.at€1 oon filtrati che, .· reinoctùati·, pre-scnterebbero il quwìro <lella tubercolosi classica. Rileva che non se111pre si può affermare che cau sa della morte .delle cavie, anche dopo 40 giorni dall.a inoculazione, sia l'ultra virus o non piuttosto un'.azione tossica. V ALTIS fa alcune contestazioni al dott. P etragnnni affermando che ciò che passa attra·verso il :filtro non è il b.a:cillo, ma il su o essudato. •

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P ETU.AONANI replica di non essere mai riusc.ito a trovare u11.a t ipica t ubercolosi nelle ricerche relative- al bacillo ac:ido-1·esjstente ed a11gura che ulteriori ricerche pQs.sano portare 001npleta luce in t1na questione dibattuta così ardentemente . Lo.FFREDA (Taran to), dopo aver fatta 1a storia degli elementi filtrabi li del virus t.u bercolare, dice cl1e allo stato attu ale delle conoscenze non sia possibile confondere gli elementi filtrabili del virus tubercolare con l 'eredità della t uber colosi, a lme no i1ella maggioranza dei casi. Oggi solo si può affern1are la possibilità che il bacillo di Koch presenti tali elementi filtrabill e che questi possano essere nocivi al soggetto nel quale veng.ano a trovarsi. Fincl1è non si sarà dimostrato che tale virus filtrabile tubercolare si tr.a~metta attraverso i l sincizio, il germe, non si potrà parla.,.e di trasmissione ereditaria della tube.roolosi, Irk't soltanto di contagio . DFJSSY (Milano) ·ritiene rhe sia inutile continuare a molti plica.r.e le ricerche di contl'ollo sull' esistenza o m.eno di elem€nti filtrabili del virus t uberco1.arB. Sarà utile invece ~tudiare quali siano le condizioni per cui in aJ.cu11i casi la dimostrazione del virus avviene e in altri no . DE BoNJS (Napoli) espone i risultati di .alcune sue es.p erieuze, secondo le quali esistono form€ filtra.bili del virus tubercol~re . RIZZI (Cre1nona) espone i risultati negativi di r icer che dell'ultra virus; fa però delle riserve nei rigu ardi dell.a morte· per cachessia degli anim.ali inoculati oon filtrati, sia !ler l 'esistenza di liquido perito11eale e pleurico, sia per la p·r esenza -:l i gangli linfatici addominali, per quanto non si.a stato poss:bile mettere.· in evidenza alterazioni -specifiche istologiche, nè presenza di ba=cillo I{Qch, nè di forme granulari. MARTINOLLI (P eru gia) espone i r isultati avuti da r icerch e sperimentali per lo studio della trasmissione transip1acentare delLa tuberco1osi. Da essi trae oonclt1sioni in favor•3 della. tesi che vuol riguardare qµesta .a..ffezione come una manifestazione tubercolare e precisamente data dal virus della tubercolosi nella S U ;'.\. forma filtrabile. 0RAMAROSSA (Pis~) espone i risultati di ricerche da lu ~ fatte inoculando con materiale t.11bercolare cavie sane e cavie precerlentemente iniettr'lte con virus filtrato.

Seconda sedu ta : 26 sette1nbre 1928. Nella seconda seduta viene chiamato alla presidenza il dctt. PRILJP, ed alla vice-presidenza i pr off. BEZANçON, BRAUEH, VIOLA, .MAR u.GT,:rANO. Sono inscritti alJ.a. discussione: LowENSTEIN, HAMBUR.GEP.. (Austria); OPIE, ZuEHIJN, RJr.nnuE (U . S. A.); BERNARQ, Cou~MONT, R1sT, ecc. (Fr.an_c ia); RONZONI, PAcCHIONI, CANNATA, MARGARucc1, URIZTo,' B ARBÀRA, MENDES e molti altri it.a.liani, canadesi, -tedeschi, 11orvegesi, ecc. Il nrcsidente dà l a. ptt!°ola al prof. JEM~fA per . la r elazione clinica.


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SEZIONE PRATICA

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vita i metodi educativi cui il ban1bino è stat-0 ' . sottopoato, le condizioni dell' .alloggio, ed iufine le Il relatore pr-0f. Rocco J EMMA cominci.a la tratmalatt ie pregresse, prime tra esse il morbil1o, poi tazione parlando dell'impor.t anza e del signifioato la :pertosse, l' infl.u enza, l' eredo-sifilide. della diagnosi della tuberoolosi in una età nella Un principio eh.e do1nina. tutta la storia della quale tanto numerosi sono i colpiti: l'interesse tuberoolosi è lo stato di ]atonza che la malattia oltre che scientifioo è pratico sia dal punto di può assumere ~n .alcune f~si ed jn alcuni momenti vista individuale che soci ale. All' oppost-0, nella della sua evoluzione nell' organismo: per l,1 ten~a • prima età la · di.agn-Osi si presenta il più 6pesso dovremo intendere l' asse11za d·i ogni segno, ben,ardua più che nell'adt1lto: il compito p~rtanto chè minimo, di malattia indipendentemente dal che si presenta al medico è dupJice: ri.conosdere fatto che si conosca o non la sede del focolaio se ,un bambino è infetto di tubercolosi, <li poi rid ' infezione, e nei quali casi soltant.o l'indagine conoscere la natu.r a specifica di una lesione in biologica rivela l'infezione . N el ba.1nbino questi quals j.a,sj organo od apparato. Valgono come mezzi casi sono frequenti: da molti .anni l'O. usa distinper risolvere il primo pro·b lema l'indagine diagnoguere le due categorie idi « infezione tubercolare stica che si avvale dell'anamnesi, della ricerca latente » e di « m.alattia t ubercolare a localizzaziodelle possibilità di contagio, dell'escime della oo- · ne ignota od occulta n. Le forme latenti di t ubercostituzione cioè valgono il criterio dell'esposizione losi si inoontr.an<) con crescente frequenza n egli ' . e della predisposizione in aiuto dei quali ven·g-0no ulteriori anni d-ell'infanzia; derivate da. malattie i inezzi biologici e radiologici . Per la risposta al tubercolari remote, ~uari.te. L'espressione clinica secondo proble1na u tilizzeremo la ricerca accupiù importa,nte di una malattia tuo~rcolare delrata dei sinto1ni differenziali, i rapporti della l'infanzia è la sindrome <t tube.rcolo-toss1ca » con malattia locale con I.a sintomatolog1a ge11eral~. alterazioni nutritive, con rlirordini funziona.li, con In :i;nolti casi è senz.a dubbio utile il criterio sintomi tossici propria1nente detti, con prove tudell' esposlzi•o·ne al co11taigi0 classicament·e distinto berc-oliniche positive. Ma non sempre le ricerche in fa.miliare ed f:!xtra-fan1iliare: pur attribuendo sono positive all'esame clinioo ed a.Ilora ~tando molto valore al secondo non si p11ò eguagliarlo alla <·11t.irea.zione pos1tivoa una sindro111e tubercoloal primo. Q.u esto risulta special1n·e nte dalle indatossica può condurre .ad errore facendo ammettere gini dispensariali; nella forma clinica della inuna malattia tubercolare che può non esistere . fezione manifestatasi ha valore il concetto quanIp. t,ali casi ci è di sommo aiuto il cri terio .rì iatitatiYo della fonte :del contagio: vi sono ammagnostico differenziale. lati in apparenza leggeri che rappresentano la Per quan.t o riguarda la diagnosi della localizpiù pericolosa fonte pi contagio: in quanto assai zazione primaria e delloa aidenop.atia tracheo-bronfreq11enten1ente ..;fuggono <;lla indagine. Pel conchiale, il fooolaio primario è un reperto quasi semtagio n on ha valore assoluta la disr,inzione della p,r e di autopsia, spesso un reperto radiologico: le tubercol·osi in aperta e c,}1iusa dato ì'andamento in.a11ifestazion1. primarie pTese11tano aspetti diversi irregolare della malattia: irnportanza hanno Je da caso a caso variabili nel reperto con le sué' circostanze in · cui avviene il contagio: inalazione cessive esplo:razioni clinicl1e. Gli elementi specidi bacilli contenuti in espettorati ~he con la fici vanno poi esaminati e differenziati accur.atosse ve11gono polverizzati all' intorn·o e, peggio antame11te allorchè nel1o sviluppo delfe sindromi , cor.a, aspirati dai bambini. La più grave sor gente cliniche vogliamo porre, dinanzi ad un bambino è rappresentata dalla madre tisica •O d a chi ne f.a affetto da tubercolosi, la diagnosi di tubercolosi le veci nell'assistE>11za inr,;ma .d el poppante. Accurniliare acuta, di scrofola tubercolare, di me11inrata indagine fleve farsi per esaminare la sorgite, di pericardi te tubercolare, ecc. gente del co11tagio i.n re]azione alla sua durata ed In compl~c:-.s.o, lr~ diagno~i della malattia. tuberalla. f.ua influenza oontinuativ.a e ripetuta per colare nelrinf.a.nzia sj p.uò fare con i soli n1ezzi l'effettu.azione dell'impregnazione tuberoolare delclinici spesso oon sic11rezza, e talora s1 può sup1' arrtbiente. porre: e •Ji rivclgeremo .allora a quei mezzi diretti od indiretti che va]gono a darci indizio Ma è assai imp·o rtante la oonoscenza dei caratdella prPsenz;a.. d~l germe nell'organismo: ricerca teri costituzionali e dei precedentj in<lividu1ali del del ;bacil lo ne1lo sputo (stimolazione deJl,adi.to bambino da esaminare; in primo luogo l'età poilaringeo per racco·g l.iere l'espettorato, raccolta chè è fuori di dubbio cl1e l' infezione è tant-0 meno del muco, sonda gastrica, ricerca nelle feci , ecc.), grave quanto m.:1ggiore è l'età <lel bambino, di reazioni tubercoìj.niche (Pirquet, Mantoux) o siep oi 1e condizioni dell' ha.b?tus e specialmente gli roìog:i.rhe (Wildb0lz, lmhof, Nasso, deviazione del stati. linfatici, le cos·t it11zioni ìpoplasiche, gli 001nplemento, agglutinazione, precipitazi·on e, flocstati tin1}00 linfaticj, ì'eritrismo, le v.arie .ano0ula.ziotté. enzima e sinforeazione), reazioni di semalie tiel tor.a ce, ad es. le cifoscoliosi, tutte le dimentazione globulare, reazione meiost.agminica. condizi.011i cl1e : t~isoono !r.eccani.camente su gli organi respir.atori limitandone la f.unzione, oome E però dia. ricordare che per o·ra nessun m~zw ~i laboratorio può, per importan~ , eguagliare il le veget;izi·oni adPnoidee, certi infantilismi genevalere dei diversi sintorui ·messi i11 evidenza dalla rali e parziali. indagine clinica, la quale, in ogni caso ed in ogni Un altro p]emento da non trascurare per la circosta.nza deve costituire il metodo fondamendia gnosi ri.guard.1 le c-0ndjzjoni del regime alimentale dell indagine di.agnostica . tare qualit.atiy·o e quantitativo le abitudini di

La diagnosi della tubercolosi nell'étà infantile.

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IL POLICLINICO •

Iniziata la di;:;cussione, il presidente Sir .Ro:nERT PHILIP rileva che il pro•f. Jemma ha esposto in modo magistrale la sua tesi, dimostrando che tut• ta la chiave dei problen1.(t della tubercolosi si t1·ova nel13. dia.gnostieR- specialrr.ente nel·l ' infanzi.a. I principi fonda.mentali del problema che · sono stati da lui svolt i meritano l' attenzione di t utti i congressisti, s€bbene egli non possa attendersi che tutti siano d'accordo rJelle sue opinioni. Parlano quin<l 1 il dott _ EUGENIO 0PIE, il prof. Ùt\Nl'ATA, il prof. LÉON BERNARD, il quale rileva l 'imrportanza di fare la diagnosi della tubercolosi nella infanzi.a. il più sollecitamente possibile. J ACQUEROD f.a presente la necessità di esaminare molto bene la ra.diografia. ~opratutto perchè certe ialterazioni coll'ar.dar del tempo non sono più visibili colla, radiografi.a. P arlano ancor.a j} dott. PASSON del Oanadà, ARMANO DELILLE b LEsTOOQUOY, il oott. HEIBECK della Norvegia, il p-r of. BEZANçON, il quale rileva l'importa1iza del contagio f.amigìiare f' della facies t uberc0lotica nella diagnosi. R ONZONI di l\i[ 11.ano riassume i dati dedottj dalla pratica dispensariale nel suo Istituto. BERGAMINI di Parma., espone alcuni contributi alla <liagnosi rl<?lla adenopatia tracheo-hronchiale nei bambini. MF.NDES quale clirettore del preventorio tubercolaTe di Roma dichiara che tutti i · mezzi diagnostici in.dicati dàl prof. J emma vengono i v1 messi in u so. Ma ci sono casi che allo stato l.a,t P.nte è molto difficile scopri re. GESZBI (Ungheria). - La difficoltà diagnostica, più cl1e i1ello stabilire se il ragazzo sia affet\Jv da tu be r c:olosi, soTge. quando si ti att.a. di differenziare ~a lesione pe1, a'denopatia tracheo-bronchiale, nella, quale la lesione t uberool.are è fuori dubbio, àalle af fe7.ioni del pa1·enchima polmon.are. 111fatti vi sonc molti e.asi nei quali si presen:ta110 (:On'le tubercolosi dei bambini che 11anno le.sioni t ubercolari linfatiche, 1na che dal punto di vista dei polmoni non presentano .altro che delle sinclr 0 1ni perifocali , affe~ioni banali dovute alle oondizion i di vita. .Per diagnostic.are con esattezza ed evitare che i bambini siano inviati insieme ai tubercolosi occorrerebbe stabilire degli speciali rapporti di accertamento di agnostico. L OFFREDA di 'I aranto dice che su 600 baro.b ini visitati nel Dispensario tubercolare di Taranto ne riscontrò solo 50 con forma tubercolare. Gli altri presentav.an'> forme polmonari diver~e. La dont.sa KH.'.RINA MAR1Nuoc1 è contra.ria alla promiscuità nei preventori fra ·sani e malati che presentano adeniti o perjostiti. In q.u est condi-' zioni i preventor: sono luoghi dove il bambino, invece di essere preservato, è esposto alla infe. z1011e . I .e ricercbé Il'Hdiante la dermoreazione da essa intra pr ese sni bambini hanno permesso di conclu~ere che que~te 1e.azioni dipendono non solamente dal terreno organico e dagli stimoli loc~li quanto dalla. influenza rlei fattori fisici . Un bambino p.u ò non dare reazionP ~ l.a sua cute è stata esposta per molto tempo a11a vita all' a:perto. Fuò darsi 0

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quindi che le reazioni differiscano rispetto ai climi ed alle 1:-az~~Il dott. WÀLG~EEN segnala l'importanM del sintoma di.agnostico dovuto all' aritem.a nodoso, affermanùo cho in base :-1 lla esperienza fatt~ l'eritema quasi sempre. segnala l'infezione tubercolare dei fanciulli ed ha il vantaggio sulla reazione tubercolinica di per1nettere l'osservazione di un processo t11bercolosc• Il dott. VERnF.:;; MONTENEGRO dà impottanza all 'esplorazione ra.diologica nelle manifestazioni del periodo secondario. Le :;:adiografie periodiche c0stituiscono ·Un elemento della più gran!,.. importanza id~ giudizio e permettono qualche volta la diagnosi prevenit iva dello S'V.ilup.p o che tend·ono ad avere le lesioni e di rico.rrere a determin ati nle22ii terapeutici e principalmente al pneumoto:r;.ace. Trat.ta pure d~lla formula ·leucocitaria e dell'esame della velocità delle sedimentazioni. ZuEBLiN crede clie si debba ·dare grande importanza., nella diagnostica della tubercolosi infantile, anche ai segni fisici e d a~ segni radiologici . HE.CTMAN :r itiene che sopratutto per i medici nei centri rurali sprovvisti di mezzi adatti occorre insistere nella dia·gi1osi st1 du-e punti: q.u.ello delJa reazione tubercolinica e quello d ella osservazione. PLÉCHA un segnala La grande importan~a , sopratutto nella seconda infanzia, dsl sintom a dia.gnostico rap'Presenta,to dalla reazione ilica. TANDOIA parla del n1et>0do radiologico cl1e nella sua .t ecnica e nell.a sua. interpfetazione non .p uò essere lo stesso per gli adulti 'e per i bambini. Insiste sul roncett-0 che ()CCorre eseguire un metodo di radiografia sistem.aitica e in serie. SPOLVERINI di Rom.a, rileva l'importanza del contagio farn.igl1 z. re conclude11do che no'!'l esiste una reale imm.UJlità spont.a.nea, ma una forma di in1ntunità relativtt. in seg11ito alla infezione. Il prof. STANGAl'\ELLI (Napoli), espone particolari int-0rno .a.ll'i ndirizoo cost1tnziona.listioo attuale in conseguen~ del~'jnfezione tubercolare del fanciu~lo.

Parlano .ancor.a. i dottori BLt'MEL e B.\RRARA, il quale ricorda alcune sue osservazioni r)i11ico-costituzionalistjch~ sugli eredo-tubercolotir.i . V/1ESE (Germania) accenna alla necessità di non fissare esclusivamente il giudizio diagnostico sulle .adenopatie oome ln.al ~tttia autonoma. Il dott. 1-I ANS KLEINSCHM.IDT insiste su1 fatto che la maggioranza dei fanciulli diven·g;ono infer1ni per contagio extr.a-famigliare e crede all?esistenz.a di un ti.pi, fisico che predispone alla tubercolosi. LANDOLFI indica il 5110 meto·do di diagnosi precocissima della tubercolosi polmonare infantile mediante la tiroidina. V ALAGUSSA metA te in luce l'importa11za della preven7.ione .nell'infanzia r iguardo alla difes~ contro l' infezione tubercolare ed illustra l'opera che Ta svolgen do a Roma il preventorio Maraini. HAMBURGER (A l1stria), considera come più importante una reazio.n e alla tuberéolina - · in confronto alla cu ti~·eazione - iniettando la prima per via sottocutanea. a <losi cr escenti. (O enti n1La) .


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SEZIONE Pl\ATICA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. Le ipoglicemie spontanee croniche.

La SCOIPerta dell'insulina, permise di con.oscere gli :stati. tpogli1cem:ùci, con 1 loro carattertstici s1ntomi. 'Tali 1d,,tstur·b i provo·cati dalla so mm1n1strazione di inS1ulina, alloirooè il tas·so gl:ùc001ico discende al Ctis otto idi un certo limite (0,4'5 % 0), !fece &co1prire gli stati d~ "Jp·ogli1cemia s1pontaniea, i iq uali si presentano con tutti i sintomi propri a ta'le con1dizione. Laroche, Lelourdy e Bussiere (Préss e méd. 25 aiprile, 19-28) rtferisconp il caso d' un paziente il qua}e 1presentasv·a delle crtsi caratteristiche d 'ipoglicemia, rcon senso di fame ecc. l e quali scomparivano con la sommintstrazione di alimenti o di .g1u1co sio. Dura nte le crisi, la glicemia giungeva a 0.28-0 ..60 %o . Gli -~· J1anno provato ad iniettare dell 'insulina p er :provocare gli stati ~po.gli•cemici; ma pur otte~ nendp una g·li1cemia di 0.58 %o, non hanno riscontrato .a 1cun diistur.bo. Tale fatto giustifich er ebbe il sospetto ·che le crisi non siano legate a'll.a i.pogl1cemia, ma aid ·a ltri fattori. È stato anche ricercato quale influenza potes· sero avere gli estratti delle g:Fliandole endocrine sulle crilsi, ed è stato notatp .che solo l"estratto surrenale, ini-ettato d opo 1/2 ora, fa s:oomparire la cris i, i.n na!lzando il tasso glicemico. Tale fatto 1è dovuto, secondo ·g li AA., all'azion e ch·e !"estratto surrenale es·p lica sul glioeo·g eno epati co_, liberar11dolo, ed aumentan·d·o oosì la glicemia. P er poter più facilmente riconoscer·e gli stati d 'ilp·og.licemia sppntanea, bi.sognerebbe ricercare I.a gli1cemi a i·n tutti quei 1pazienti i quali a ccu sano una ·f requente nec.e&sità di alim·entarsi; questi stati, se bene stu1di.ati, potrebber·o ·p ortare una maggior luce sul m eccanismo gliicorego~at-0re, il quale ·è molto più comple.s•so d i quanto poss·a apparire.

s ione m ·eningea al centro dello zucchero n el inidollo allungato, nel "Secon,do oaso aid una. lesione tp.s1si-c·a transitoria delle isole ·d el pancre~ . POLLITZER.

Accrescimento e diabete mellito.

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CARUSI.

Nei poc'h i anni traiscor !3i dalla scatpe.rta d ell' insulin·a e dalla sua applicazione nella terapia del ·d iab.ete la sorte dei malati di diabete è completamente cambiata. E questo è vero speci-al1ner1te per i bambini diabeti-ci, che son0 stati m e~si r1ella ip o$si·b ilità di avvicinarsi allo stato dei 1Jam1b ini normali evitando quel ritardo di sviluppo che era priu1a inevita,bile e scoraggian1.e. E ovvio chie la pr01gn·01Si ultima del diaibete sco1p erto n ella pTima i.rllfanz1a non può ess·er e fatta se non siano trascor:si vari ,anni. Intanto i giudizi si vanno facendo sempre più inc orag~gianti. Boyd e Ne1son (The Journal of th e America·n JYl edical Association, 9-6-1928) n el r e.parto p ediatrico dell'Università di Stato del Collegio di ·Nledi•cina d i Iowa, , v.idero cbe i 'b.ambini di.abet:Lci conv.enientemente trattati cr escono in altezza e in peso i n rnaniera $Oddis.fa cente ed aip1paiono vigorosi e s ani , t anto che sembra npn a da tto .p er lo ro u'n l uogo di cura. In pochi c'era tendenza all'obesità ; m a questi pochi ·ca si f:t1rono soguìti P.er poco t empo. 1N.ell 'in$i.eme l '.accrescim ento dei bambini diabetici ben curati sembr·a surperiore a qu ello d ei non diaibetici. iSecon do gli AA. il dia:bete non è incompatibile con un accresoimento normale, purclil·è il controllo sia tale da evitar e un'iipe:riglicemia prolungata o che si r i.p·e ta S1Pesso e che i bisogni nutritivi del bambino sia·n o soddi'sf·atti da una d ieta ap.p r opriata. f 1

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RENATO L USENA. •

TERAPIA. 11 pericolo delle iniezioni endovenose di calcio. •Le iniezioni endoven ose di calicio, generalmente di cloruro, sono m olto us ate n el trattamento d ella tetania iDif·antile, d el·l 'orti·c ari'a, d el morbo di Brigl1t, di malattie di cuore, di emorra,.g·ie eoc. R eicentem·ente, è stato 1p erò os·servato ohe esse 1p osspno daire eocitazione sim'p at1ca (tachica:r.dia, :i:p ertension-e, m iJdri·asi, tpergli·c emia (•con <iosi dl ·g . 0,1-1), mentre con d osi più elevate (g. 1,5-4) s'i ha inv.eoe eocitazione parasimrpatica , con bradilcaridia, miosi e bTadilpnea. if>.er ovvi·a re ai possibili e:f!fetti n ocivi sul cuore, S elig con sig lia eli uiSare una solru~ione piil di luita 1

Diabete mellito transitorio durante malattie febbrili. 1CoTIJsiderando com e dia·b ete qualsiasi ipe~gli1 ce­ m ia con glico suria non determinata ·d a cause alimen tari, E. Wiechm•a nn (Mune h. Med. Woch., n. 24, 1~) descrive forme tr.an·s itori1e di taJe af:fezione, n el sorso ·d i una menin·gite pneumgieoc. 10ic·a e nel corso d'i un.a polmonite lobare. Attr:iibuitSoe la forma tranisitoria di diabete m ellite , nel ·p rimo caso al ·danno prodotto dalla le1

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cm-e. della solruzione all'l %) , iniettandola Aoqua distillata em e. 2,5; A:licoo1 a 80° %; q. b. per J·en tamente. if are il volume di 100 eme. W. Lloyd (Bri tisl i med. journ., 21 aiprile 1928), Utile per la conse.r vazi9ne della tintura di jodlo p er control1lare la reale azione ·sul -cuore id i tali è l'a.gigiunta di acido jodi'co, secon·do quanto proini ezioni, n 1e ha stu1diato gìi effetti con l'•elettrol>~Se · ii Ga·glio. fit. car:diogramma. In un ~rimo esperimento, con la iniezion·e di 50 cm•c. del1la soluzione. all'l %, non Gli ecci pi enti per pomate. si sono · o·S:Servati di-stur.bi subbiettivi niè olbbiettivi; \leyri·ère·s (Le Bulleitiri médical, anno 41, n . 33) l'elettrocardiogramma .era noflm·a le. passa in r1vi ~ta i div·e'I'si ec1cilpien ti U.$·a ti p·erCo11 I 'iniezione ·di Z c~1c. di 'Una so}Uzion·e a!l .p omate, enumera11'do.n e i vanta1g'gi e gli inconve~ 10 %, l''in1div]duo incomin1ciò ad avvertire una sennienti. saz1on e d-i cal1do a tutto i'l corpo, leggera cefalea ·vaselina. - B qua>Si d el tutto inod.pra ed insa.. e senso di ri1pienezza al~a testa. Si iniettarono " p0ra, non si O'SSi·d1a, è inalterabile all'ari.a e non alt:r.i 2 eme.; il paziente av•vertì darprpr1ma vertimodiificata da acirdi, ba·si; ha untuosità e viscosigini , se·g uite d·a sincope, arresto d ella r esipi:ratà su•fifi•cienti e 1può disciogliere molte sosta11ze.. zione, ·deviazione degli occhi verso l 'a.l to, midriaPer contro, si mes~ola male con acqua, con glisi, rigidità d1ei masseteri, spasmo asfittico aegil cerina, no.n è russoiibita dalle mucose, niè dal~a ,estens ori. ·cute; ha un punto di fus ione troppp bas·so, per 1Si 'P.r.aticò la res'Pirazione arti1fi1c ial1e e fu tenc ui si r.a1m molliis1oe e viene arstSortbita dalla medica. tato il ma!ssa•g gio d el ·cu oTe attrav·erso la parete tur.a, sfa~d.b.iè la so stanza mescolataJ.e, se €ra inerad1cl0minale del diaJfram·m a; in 4-5 minuti il pate, rimane allo stato ·d i past·a, se er·a attiva può. 1 ziente si r.ieb be e npn ebbe n essi.In disturbo poeseT<citare az.ione nociva lo·c ale. stumo. Sugna. - Irranici-disce faici.lme.nte ed in tali ·Nel ca·I 'làiogramm·a , l'attività ca:rdiruca era ridotcon1dizioni può pro·d urr.e delle sostanze irritanti ta alla m età; nessrun carob·i am·ento si oss ervò n el per la pelle. L 'a·g giunta di a:cidq s a·l iiciliico può in com~'less o P. ·Q . R. La brad.i cardia durò pe.r 10 parte i•Illjpedire 1'irranci1dimento € , d 'altra parte, secon·cli e fu poi so·stituita d.a una seriie di pirccole gli a ciidi grassi possono es-sere saturati opn os• onde fibrillari, che andav ano guaidagnanido di sido di zinco, creta pr.eiparata, eoc. La sugna 11a amrpi e'zza. Non vi era n essun s egno di contraziola stes sa untuoisità e vi·scos-ità della vaselina, ma n e ventri1colare. Jl traJCciato corrisponrd eva ad un ha un punto di fusione più el evato, ciò ohe coblooco prolunga.t~ seno-ventricolare. stituisce un vantaig·gio. Sebben e n on si possa 1d a queste p·sservazioni Lanoli na. - H1a un.a viscosità ecces·si-va, cl1e· trarre d elle con.elusioni sull'azione d el clo'f·uro di però può vénire corretta dall'aggiunta di gra·sso calioio sull'elettrocardiogramma, è bene richiamar.e o di eiavallo o di un olio v,eigetale. Ha tutte l·e l'at te11zj.on e su questi fatti per indurre alla pruqualità per essere un buon ec ci•p iente ed ino1tre · d·enz,a ed all'u so di soluzioni dilujte di clo:rinro assorbe J.e soluzioni a cquose, in moido notevole e di calcio. ta'·a v.ersa l 'eipiidernni·d1e intatta, traspo1rtan1do e.on &è· le sostanze m·edi·eamentose. L'o1dol'e può dif1'icji-. rtl. mente eeser e masohe.ratp. Non irranci·dis ce. Degli altri gr.assi animali, quelli duri (vitello, La preparazione della tintora di jodio. bue) sono 1poco usati , quelli molli (cavallo) s ono ·i Ja111e11tano s pesso degli inconvenienti •dovuti utili p er la mi·s cela con altri grassi o C·ere; l 'olio a ll'uso ù ell~ ttntura -di jodio. Spesso s ono dovuti id i !fegato di merluzzo (che sa-rebbe oitti·m o p er la • a cattiva pre-p arazione. B ,anzitrutto n ecessa·r io iprep.arazione di cerati) 11a l'in1conv.eniente d elu sare dell'alcool ipuro e non denatu.rato; la prel'odp.re; lo s·p ermaceti è usato quasi . soltanto p er ~en za cli a cetpne d etenmina la formazione ·di aciil co1d-cr eam. do j odi drieo, cl1e hia azione c·austi·ca. Il comu11P !Fra gli 'oli vegetali concreti , si usa i·l burro di oJcool ·d e11atnrato non è 1quin1di cons igliabile; la 1cac·a o, ch e ha p erò anch·e l'inconveniente d i irl d en atu razione do·vreblbe .essere fatta E-oltant o con ran·c:i·dire fruci-lmente; gli oli vegetali fluidi sono · 1pro·dotti del catrame o con piridi11a. utiùi p er la t eletta id i u11ia regione con c·r ostie, .p er S i de1Ve inoltre evi·ta.r:r.e una eccess iva qnJ.antità 1diminuire la viscosità d e.Jla lanolina e pe.r la di jo·d] o, ìl qua·l e non va mai u·sato ::illa prp,p or- 1preparazione 'di cerati e cold-cr eam. zione del 10 %. ma soltant o a quella del 5 %. In Fra le cer e, è a·s solrutamente da esclu·d ersi la ' fi n e l 'alcool d eve essere a 70°-809 e non glà a 95~. cena fossil e. Jentzer Baum ann e Odermatt (Schweizerische In complesso, si deve riten er e eh @Ja rpararffina ' med . \Vochen., 1927, n. 23) consigliano la segu ente e la ' ra selin.a 1sono catti·vi eocipi en ti , la suigna è forflòl ula: ,Jodio g . 5; Joduro di potassio g. 2,5; buono , Ja lano.lina è il migliore, specialmente se: (50

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~EZIONE

se ne attenua la viscosità con grasso di cava1lo (a parti uguàili) ; buona è anche la miscela di • 2-3 parti di .grasso di cavallo con 1 di cera, aumentando ìa proporzione di Q'UOOta se· si vuole far e assorb]re d el.l 'a;oqua.

f tl.

IGIENE SOCIALE.

Le 111i ezioni d j tubercoli·n a (t1Lbercolin.a v ecc hia! di Ko ch ) del1e quali Elil a parla posis-0no in q:ualche e.a.s o esser.e adopwa.te, co11 1g ran.d.e 1pirud·enzia,_ da un ID'8cliico moJ<to esperto, on·de pro'Vocare una1 ait:k\r.azionre re d 1un·a modificazione d·ei fo colai tubel'colari ad an1d1amento to.:r;pi1do, ma l'.u so, sempre1cLeltcat]ssi1mo, di qu esta sostanza tossioa pruò riu1s ci:r e ass.a:i rp·elfi10oloso e 11on è cons~glieJbile a,ptiori.

Considel'azioni medico-igieniche sui tornei sportivi..

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PR:\T!Co\

L '•unico mezzo di c1Ura al · quaiJ.e 1seun1pr·e si p·uò . ric-0TT1e.r·e. con .f iducia resta la tempia ilgi1enico-.die-tetJ.ica e.siegiuita in -un buon sanato rio antitu·b e•J'ICO· la:re, e n1ei caisi iS1peciali n ei qua:lj è in·di1c:ato, il' pneiumoto.Druce teraJpeuti·c o." 1

L e osservazioni fatte durante diversi torne i spartilvi a Monaco ed a Ba·m beng attirano l 'attenzio11e di KaulP, Gotthard, Hoferer e Plate (Munch. mediz. 1Vo ch., t. LXXIV, n. 48) su due proib leml prjncipali: 10 stato ·di allenamento dei g inn asti, € le p.ause fra le gare, che caratterizzano i1 ritmo di lavoro. In generale uno sportivo che si rj1posa ra.pidamente dopo uno sforzo, presenta un allenam en to sod1disfa1cente. Non vi è se1n,pre pnra11elismo tra questa possibiJf tà di ripre15a rapida delle forze e )1 vigore d ell'individuo. Alcuni so·ggetti r obusti Si riposano 1nale e llanno bisogno di pause prolungaté. P er ottener e un buon allenarn ento occorre un regime severo: particolarmente n eces·saria è l'astinenza da1l'alcool e dal tabacco. Le ricer cl1e fisiologiche mo·dern e hanno dimostrato che l'organisn10, rnentre aumenta la sua capacità glieogenoJitica ·durante l'allenamento, apprende anche a lavorare sc1npre più eco nornica1nen.te, senza lasciar mo·ctificare jJ suo equilibrio a ci·dobasi•co, che 1partic0Jar1 m eccanismi contribuiscono a rendere stabil ~. Nono~ta nte 1a rapidità clel riiposo, bisogna tener co nto, d ell'a1J euam ento d ei soggetti, d ella misura d elle 1p ause se.p aranti i Jor o e$ercizi, così ne.gli . esercizi di fon,do come in quelli di forza. Importa ·cosl ·di prolun,gare 1e pause, se jJ soggetto mostra di aiff annarsi durante gli eserci zi. 1'utte queste consi.derazioni son o basate sullo . stu·dio sistematico dei ginnasti maschi e femmine: a1tezza, peso, perimetro toracico, p olso , mi~ su ra della pres·s]one arteriosa, di.a metri cardiaci, valutazi on e della capac1tà r espiratoria e degli scarr1bi gassosi (Q i e co 2 ~ dura nt e il Javoro e durant e l e pause. A. PICGTNELI.T.

G. l\llENDES.

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POSTA DEGLI ABBONATI . Al d@tt. A.

Sul l a terapia della tubercolosi. -

Kessilog1u, Sy:ra (Grecia) : Non esiste purtroppo a!licun rirrnedio nledicamentoso s1pieci·fi1co di ricon osci uta efficacia per la oura della tulbereolosi: '

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VARIA.

Malattie e sufcldio. I tentativi fatti per indicare le cause dei suici·dt hanno portato alla constatazi-0ne di molte condizioni ,p reesistenti che e1Sercitano un'intluenza più o meno grave sul fatto finale. Le infermità fisiche e mentali sono· senza dubbio fattori imp·ortanti n ella determinazione del suicidio; sfortunatamente non in t111tti i casi si può risalire tCO·n ,p·r e- cisione all'accertamento delle cau se. Le statistiche · di mortalità ·d el l'Industrial Departement della Me- tr-0politan Ins. Co., r ecano sovente informazioni · supplementari in rapporto all e cause di sui cidio • e r ecentemente tali dati furono riassunti in ta- belle a scopo di p·ortare luce .sull'argomento.. ·Durante gli anni 1923 e 192'4, sull1a q:Lfra totale di 2,201 s uicidi, risultarono in 727 ca.Si, cioè in circa ·u n terzo, disturbi di .salute fisica o mentale. Com e era prevedibile, le diverse forme di alienazione m entale rappres entano la complicazione 1Più fr equente in 416 casi sui 707, vale a dire n el 57 %Segu e l'alcoolismo, cl1e venne riscontrato in 36 · cas i ( 5 ~) ; quindi l 'emorragia cerebrale; il che non stupi ce dato' c~ e le p erson e chfl furono soggette ad lln pr imo attacco apoplettico vivono n ella previsione di una ripetizione fa tale ' della disgrazia. In '.'.31 casi si è accertata l' esistenza di malattie · dcl sistema n ervos o, escl u1Sa l' alienazione men, ta1 e e l'apople~sia, mentre ljmita.tissimi sono i casi di tubercolosi 1polmonare, cancro od altre malattie croniche . L 'esame ·dei fatti dimostra in f orma evi,d ente · • che nella maggioranza dei casi il suicidio rappresenta • il ·s intomo culminante di uno squilibrio mentale, e che ricer ch e 1p iù complete e più estese· possono condurre facilmente alla scoperta di tale c;quiljbrio nei •p recedenti di molti suicidi (Pe-diatria ).

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IL POLICL1NIC9

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POLl'fICA .SANITARIA E GIURISPRUDENZA. .

CONTROVERSIE GiURIDICHE

XXVlll. - Compensi per certificati concernenti interessi privati. ln r elazion·e all'art. 31 del R. D . 30 dicemb're 1923, n . 2889 e all'art. 6 1della l egge 1927, n. 1070, .con cernenti i compensi dovu ti agli urfficialj sa11itari per i certilficati di interesse esclusivamente privato, pubblilC·a mmo un.a n ota delucitativa n ella 11ostra Rivista zi Dir·~tto pub blico Sanitario (fase. 1°, p.ag. 17). Successivamente .i l Mini-stero dell ilntern o -con cir·colare n. 20400 ,p ubblicata n ella ste::isa Rivista (fase. 5°, .p a1g . 229) ha d.ato istruzioni p er l 'a·p plicazipne di quelle n orme. · Pur ·coinc id·endo SO$tanzialm·ente l'uno .e l 'altro .esam e e 1a risoluzione 1de~ ·dub·b i, riportiamo il con te nuto della circolare. << I l criterio ·discr etivo seguito dall'art. 31 è ap1Pu11to qu el lo dello « s coipo » a cui serve la pres tazion e ; se es·s a è fatta n elresclusivo in·t eresse privato allora un compenso è dovuto, se, in:vece, ci tr.atta idi .prestazi•on i compiute nell'interesse publblico o, sia .p ure, n eJ.'l'interesse ipriwato, .quando, insi·em e coll' interess·e prdvato SUlSStsta un interesse ~rufb1JJlico prevalen te, allo:va i;I compenso rton spett a. C o11 l 'ar:L. 6 della legge 23 giugno 1927, n. 1070 s i sta bilisc~ : a ) l ' a utorità che d ev·e ·determ inare la misura d el cornpen so; b) i mo·d i di ri.Jpartizione d el compenso; e) l'obbl1go idi non diminuire, per effetto ·d i t ali proventi, gli stipen·di allo ulflficiale sanitario e d al personale ch·e lo coadiuv·a. I n ordin e al primo 1punto si osserva 0-he la legge h'a d·eiferito ai Prefetti }a sp eci.ale attribuzione di ch,e trattasi, al fine di ottenere che l'eni ità Jd elle ·tari·fif e possa ·a deguarsi alle peculiari ·Condizioni locali. « Ora è, innanzi t utto, da osservar e che, essen·d o la detQrminazione ·delle· tarirffe di c on1petenza d·el :P refetto, Sipetta ai !Prefetti non solamente ·di stabilire i~ corrtsip·ettirvo di ogni prestazione !fatta nell'•i nter esse IP.I'ivato , ma altDeisì, di deterirnin are, pro1vi n cia ·p er provinreia, }e voci d ella tarii1a, oio'è i .caJ$i nei quali il CO'JlllP·Sil.JSO sita. doivuto. « Non era p ossi·b ile stabilire, in jpro·p osito, un trattamento uniJforme in tut to il Regno, perGhè diverse son o le condizioni economiche, $OCiali, -demograJioh e ne'lle varie r·eigioni e diverse sono, quindi , le con,dizioni di vit·a e il grado d i svil uppo industriale d·e 11e varie regionì, siochè i bi ·sogni v.a riano ·da p.r ovincia a 1p rovincia. Si aggiunga, anzi, ch e n ella stef'sa P rovi n cia, una med esima prestazione può merit~re compenso div er..so a seconda •delle particolari circpstanze n elJe quali sia eiffettuata, sp ecialmen te i n relazjone a~la maggiore o m in ore estensi o1}e del territorrio e@m·una-le Ci> .arla frequ en za con la qual e la pre1

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stazion e v~ene a ripetersi da parte dell'ufficiale sanitario. « ·In tali sensi, quindi, non è <la escludersi che, n ei riguardi di talune ,p restazioni, i ~refetti possan o s tabilir-e compen si ·differenti da luogo a luo. go, r ip.arten·do a proposito ·di tali prestazioni, i Comuni della provincia in varie ca.tegorie in relazione a lle particolari condizioni ch e Si rif}et• 'tpno sulla d eterminazione 1del compenso. « E quindi supeiiluo avvertir-e cl1e ·delle tariff~ delle prestazioni d 'interesse priva to debbono es.ser e escluse tutte quelle prestazioni che, per qis posizioni ·di leigge speciali, sono gratuite, ancor chè ·es eguite nell'esclusivo inter esse privato. « Si ramm entano, in prppo.s ito, le raccomarrqazioni r ivolte alle EE. LL. con la circolare 12 luglio 1927, n. 20173, cir ca le di•chiarazioni che gli ufficiali sanitari sono . ritenu ti a rilasciar e agli inivali·dJi 1d1i gu erT a ·a i 1Srens·i·1d ellli' art . 14 ·d·ella l e ggie 2l .agQsto 1921 n. 1312, !le iq,ual:i «ileblbono •essefle igratuite, dati i fini altamente morali ·d ellia. l•e@ge stessa. « tLa pote$tà di staibilire le tariiff e dei co1npensi S1Petta, carn e dicevasi, esclusivam ente ·alle EE. LL.; occorre, p ertanto, evi tar e, in 1nodo assoluto, cptlle in qualche provincia si è veriftcato , ch e i Comuni s i investano essi 1direttamente di tale attribuzione, salvo ad inviare, poi, le tariffe alle I:lrefetture per }'approvazione. « A·g.g iungasi, infine, ch e i sigg. Prefetti nello • stabilire la ta r tf.fa , d~bbono determina re an Gne le m odalità con l e ·quali ne debba ess ere ef.fe~tuato il :pagam ento da ,p arte dei privati interessati, · e la liqu.fd·a zion e, in favore d ell'uf1ficiale santtario e dei fu nzionari ch e lo abbiano coadiu vato: eta parte 1del Comune. cc In ordine al s econ·d o punto, la ripar Uz1Qne 1del compenso si fa presente ch e, m entr e al Comune spetta la sua quota parte tanto p er il ri· • las cio d ei certifi caii, quanto per gli accertanienti, a l p·erson·a l e c.he coadiuva l ' Uif.ficiale Sanjtarlo, spetterà una quota non inferiore al terzo <\i quella. ·dovuta all'ufficiale san itario soltanto se ed in quanto tale coa·d·i uvazion e abbia eff ettiva·m .ente prestata. « ·N on dunque, al p er.senale, in genere qegli uflfjci di jgiene del Comune spetta il compenso; ma a cqloro, in ispecie, cn e abbiano cpa·dil_\vµto l ' uffj ciaJe sanitario pr·estazione p er prestaziqne. cc Si richiama la particolare attenzion e <l~He EE. LL. sul p enultim 0 c·omma 1delr'a.rt. 6 rq ella l egge 23 giugno 1927, n . 1070, che ha es·pre~s~­ mente sahcito il ·di:vi eto di ridurre gli sti·p endi e l e ind enn~tà per ef'fetto d·ei proventi che all'ufficial e san itario posson o derivare per quanto sopra si è d etto. E ovYio ch e, se così n on fosse, la disf) osizione di l eg.ge ch e consente la corresponsione ·dei compen si di che trattas i, avrell~ per~ut6l egni v.a.lere. I

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[ANNO XXXV, F ASC. 44]

SEZIONE PRATICA

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NELLA VITA P R () -~~ E S S I O NA L E. AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Il regolamento igienico per l'industria e il commercio del latte. Il nuovo regol~mento ·p er l'industri.a ed il co1nmercio del I.atte, .approvato dal Consiglio Sup eriore di Sanità, dispone che i locali adibiti a vaccheria debbono essere tenuti con la massima pulizia, lastricati in maniera da co11s·e ntire oontinui lavaggi: le pareti e il soffitt~ colorati in modo da evitare che le mosche ed altri insetti penetrino in detti locali . I veterinari comunali sono tenuti ad. una accurata ~igilan z.a sullo stato sanitario delle mucche e i veterinari provinciali dovranno esercitar e un assiduo controllo e stabilire speciali visite ove lo ritenessero oppor t uno. ' Il personale addetto alla mungitura deve essere sano e non .affetto da malattie contagiose e le operazioni di mungitura eseguite seoondo le più scrupolose 11orme igieniche . SU:bito dopo ] a mungitura il latte deve esser e filtrato e refrigerato in serpentine così da abbassare la temperatura .a 15 gradi, ·in tal modo si eviterà i~ riprodursi <lei germi patogeni . Dopo il refrigeramento il latte in a·p positi recipienti dovrà essere portato alla Centrale. Tali Centrali che potranno sorgere nei più importanti Comuni, sono necessarie per procedere .ali.a pastorizzazio·n e del latte. 11 r egolamento non fa obbligo a i Comuni di istituire le Centrali, ma \ Comuni più importanti non manche-ranno dall'attuare tali i1uziative assai u t ili per la perfetta jgiene del I.atte. N elle Centrali il latte sar à esaminato clinicamente e p€'r esse:l.'e posto in commercio non dovrà avere 1neno del 3 per cento i11 grass·o e una certa densità. Tali norme dovranno essere rispettate .anche nei Comuni ove non esistano le Centrali • • Alle Centrali il latte verrà pastorizzato e refrigerato. Ove ven isse però solamente r efri'ae· r.ato , b le famjglie dovranno, perchè il latte possa presentare completa sicur ezza, procedere alla bollitura di esso. · Nel regolam ento viene poi esaminata la produzione e I.a <listribuzione dèl I.atte per i vecchi e i bambini . Per tale latte sono d ettate norme .assai più rigorose. Gli a nimali lattiferi dovranno essere mensiln1ente sottoposti alla visita veterinaria è o·g ni sei mesi si procederà alla prova della tubercolina sugli ani mali stessi. Un rigor oso controllo sanitario è a nche disposto per il personale .addetto alla mungitura. Le vaccherie per essere ammesse alla produzione e vendita di tale latte dovranno avere una speciale autorizzazione, che sarà rilasciata solo quando si avrà la sicurezza che esse offrono tu,tt-e le garanzie richieste.

Questo latte come quello pastorizzato sarà posto in vendita in speeiali bottiglie con chiusura ermetica che lo garantisca da ogni inanomissione. . Per il tipo di chiusu.r a . sembra si vorrà aidottare il t i p·o in uso nell'America d~l Nord che si . ' è dimostrato il miglioi·e. L e bottiglie cioè sar anno chiuse con un car tone· · speci.ale resistente ed impermeabile. Il regola1nento s i occupa anche delle latterieche :dovranno avere pavim.enti lindi essere munite di tavoli di marmo e n·o n esser~ adibite ad uso di abitazione. Infine nel rego.Jamento si prevedo110 le penalità ai con t ravventori delle norme su enun ciate· e si dispone che le infrazioni siano considerate come frodi sanitarie e quindi passibili del.l e penecou1n1inate dalla legge al riguardo.

Per le Congregazioni di Ca1ità. Il Sottoseg1·etario agli I11te.rni on. Michele Bianc.:hi, ha diretto ai Prefetti una circolare riflettente le Congregazioni di u·arità . D opo aver accennato alle norme in base alle quali dovrà essere provveduto alla nomina del Oomitato dei Patroni delle Congr egazioni di Carità la circolare così prosegue: . ' « Dette norme sono presso che analoghe a quelle· emanate con R. D . 27 ottobre 1927 per la costituzione dalle Oa.nsulte municipali nei Comuni con popo1.azione sup eriore ai ventimila abitanti. Solo,. mentre per le attribuzioni del numero dei posti nelle Consulte municipali ai r appresentanti dei datori di l avoro e dei l.avo·r a.tori sono stabilit i speciali coefficiei1ti di r w_rp r esentanza, p er il Comi-tato dei Patroni .t ali coefficienti non h anno po-tuto t rovar e ap·p licazione, ~vuto ri ~uardo aJ ri- · stretto numero dei component i del Comitato stesso, al ma,cssimo otto per Comuni con popol.azione su•periore .ai centomila abitanti. E lasciato, quindi, al prudente .arbitrio delleLL. EE. il determinare, secondo criteri prestabiliti, a q.u ale attività produttiva debbano esseren.ttribuiti i posti disp-0.nibili nel Comitato dei Patroni, .assegnati in parti u·guali a ciascuno dei duegruppi di datori di lavoro e dei lavoratori . Sono, comunq.u e applicabili in massima, salvo le varianti disposte p er le Congregao;ioni di Carità dal decreto in questione, le istruzioni impartite a suo te1npo alle . LL. EE. per la ricostituzio,n e de1Je.. Consulte municipali » . Problemi d'attualità: A. FILIPPINI

Le mosche: danni e mezzi di difesa 2a. edizione riveduta e ampliata. Un opuscolo di prug. 36 con 12 fig., estratto dagli cc Annali d'Igi~ne ». Prezzo L. 5. Per i nostri abbonati sole L. 4, 2 5, franoo di porto. Inviare vaglia a ll'Editore LUIGI POZZI. Via Sistina., 14 - ROM.A . •

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IL P OLICLINICO

CONCORSI. POSTI

VACANTI.

BARI. R . Prefettura. - Uff. san . del Consorzio l'a10-B1tetto ; ab. 20.152; . su·p erticie ha. ll.u06; ..stip . L. 15.UuO e 4 quadrienni ,d ee.; divieto libero esercizio tr.a11ne consulèIIBe; titoli ed esami ; età lin1ite 45 a. . Scad. ore 12 ,del 9 dic. Chieder e ann u nz10 . · BERGAXl'IO. -- Per la VII circosc~·iz . ; rivolgersi Uffiuio d' Igiene e 8.anità, Divisione 5a; scad. .15 uov. Primario di B ERGAMO. Uspedal.e jJJagg,iore . una :delle due 8e.zioni di Chirurgia. L . 5000; c .-:v.; p.artecipazio11e a.i prove11ti. L au·r ea da almeno 5 ai1ni; non n1eno di 3 anni di servizio in Clinica o Patologia chirurgica o gr.ande ospedale. Elenco dei docun1enti in doppia copia. Titoli ed esami . Scad. ore 17 del 30 nov . B u'ITttI<> (Ud·i·ne) . - Scad . 15 ·n~v . ; L. 9000, oltre L. 500 serv. att., L. 1000 t rasp. , L . 800 uff. .sa11., c .-v., 6 quadrienni; ahitaz. ver so equo fitto; età li1n. 25-40 .a. CANEVA (Udine) . - s ·c ad . 15 nov .; due condotte . CAPANNORI (lll 1,cca) . - Uff. san . L. 13.000 con 5 qi1.adrienni del dee.; c.-v. L. 1860 se coniugato. Divieto libero €sercizio . Scad. 30 nov. CAn rsio ( t' ercell·i) . - · ..!\.. tutto il 21 nov. ; L. 8000 e 10 bienni ventes., c.-v ., alloggio gratuito con -orto, L . 3500 cavale. CENTURIPE (P;nn.a) . -. Uff. S an . per il Comune (15.222 a.b .); L. 7000. Inviare a lla Prefettura di Enn a documenti elencati nel R . D. 29-II-1925, n . 2266.

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C.HIARANO (Treviso). - Scad. · 15 nov.; L . 8000 -e 5 quinquenni dee . ; L . 2500 t1 asp . ; L. 600 uff. .san . ; c .-v ; tassa L. 50,15. CrvITELLA CASANOVA (Pescara). - Scad. 10 nov. ; L. 9000 e 4 quadr ienni di L. 500, oltre L. 2400 trasp., I,. 500 se uff. sa11 . ; addizion . L. 5 oltre -600 pov.; et.à lim. 40 a.; tassa L. 50. CossIGNANO (Ascoli Piceno). - Scad. 15 n ov. I11formaz. Segret. com. ENNA . R. Pref ettura. - Uff. san. di Centuripe, ..a tutto il 15 dic.; L. 7000 ; titoli e prove scri tte, pratiche e orali; doc. a 3 mesi dal 19 ott. E Vie.tata a ccettare e mantenere .altro incarico retribuito, senza la preventiva autorizzazione del Prefetto . · EsINo L ARIO (Como). - Scad. 15 nov. ; L. 9000 -0ltr e L. 500 11ff. s.an., L . 500 ambulat., aumenti periodici; tassa L . 50,15. l~AENZA (l laven,na ). Ufficiale .sanitario e C. Uff. Igiene. L . 13.000 oon 5 quadrienni del deci.mo. 'f itoli ed ~same . Nomin.a, per biennio di prova. Assunzi0ne servizio entro 20 giorni . Età massi ma 45 anni, s nlvo eccezioni. Dom ande alla R. Prefettura di Ravenna entro le ore 18 d el 10 .dlovem bre. 1

f ANNO XXXV, F ASC. 44] -

F ORNO DI Z oLno (Belluno). - Scad. 10 nov.; ab. 5241; L. 9000 oltre L. 500 serv. att., L. 10002000-3500 trasp . ; riparto unico; iscritti 76; regione di montagna ; viabilità comodissima. GENOVA. 1ll unicipio. - 1 med. igienista di I Cl.; 4 m ed. igienisti di 11; 1 med. vaccinatore. Stip . per il I L. 17 .000 con 10 bienni di 500, c. v .; per gli altri, 14.000 e dieci bie.nni di 450, c. v . Titoli ed esan1e. Laurea da almeno 3 anni, specializz.az1one i11 corsi di igiene ; età massima .35 anni, sa! vo eccezioni . Doc11men ti cittadinanza, iru. ' mun1tà pe11ale, buona condotta, posteriori al 1° sett. .Scad. ore 17 del 20 nov. l~IPEl:tIA . -

D irettore della Sez. Medioo-Microg ra11ca del Laboratorio provinc. di I giene; lire i3,7UO, aumentabili fino a L . 16.000 come per g11 iiupiegati del grado su. Serv. att. L. 3800, c.-v. .h:tà a . 21-30 al 21 sett. 'l' itol1 ed esame. Scad. ore 18 del 15 nov . LuooA. l l. l 'ref ettura. - Uff. san. di Capannori, e;on residenza a Lucca; Ha. 15806; ab. 4u.OUO c. ; L. 13.000 e 5 quadrienni dee. ; quota mobile L. 1860 se coniugato ; divieto libero eser c. profess . ; scad. ore 18 del 30 nov .; doeum . a ~ mesi da.11'8 ott.; titoli ed esami; rivolgersi alla ~egreteria del Uon1une od all'Ufficio del lVledioo IJrqv1nq. M ELZO (lll ilano). - Ospedale di S . Maria del·le Stelle. - Assistente; L. 6000, c.-v., alloggio, asségni straordinari, in circa L. 1000 mensili . Età sotto i 30 .anni. Assu.n zione e11tro 10 giorni dalla nomina. Scad. ore 18 del 15 nov. l\ioRG011.·GrosI (Oagliciri) . - ;L. _9500, con 4 quinqu.e nni del decin10. L. 500 per uff. san . ; c.-v. se ooniugato. Se.ad. 15 no v. N OLA (1Vapol·i) . - 'Ospedale. - Direttore tecnico-~m:m.. L . 6000 0011 4 q lladrienni del decimo . C-ertificato di laure.a con i punti ottenuti. Titoli ed e.sa.m i. Prefer e-nz.a a chi ottenne am.n iissione i11 s ervizio per pubblico conoorso in grandi osped.ali. Rcad. .a 30 gg. dal 30 ottobre. ORVIETO (1.'ern,i). - Due oondotte; L. 8000 e 5 sessenni dee., oltre L. 600 serv. att., c.-v.; trasp. L . 4000 ; scad . ore 17, 30 del 20 nov. ; età liru. 40 .a. al 15 ott.; tassa L . 50,15; doc. a 3 mesi. Serv. entro 20 gg . P~ECENicoo

(Udine). - Scad. 20 n ov. L . 10.000, oltre L. 1000 tr.asp., L. 600 indenn . carriera, lire 800 uff. s.an ., c.-v .; 6 quadrien ni dee.; età lim. 45 a .

Il.EG·GIO CALABRIA. I stituto D'tagnostico del Dott . P . Tirnpano (Via Acacie). - Thadiologo. Stip endio L. 10.000 e 30 % sui proventi. Rivolgere do- · Juan '1..a al Direttore. Sca.d. 20 nov. ROCCALBEGNA (Grosseto) . - Scad. 30 nov.; 3a CO·n '1otta; L . 10.500, oltre L . 2000 cavale., c . ~v .; tassa L . 50,15. R oMA. Croce Rossa. l tal1a·na. -

Il tera.p o utile peT la presentazio11e delle domande per il concorso bandito per i posti di Vice.direttore, di ~Ie•


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SEZIONE PRATICA

2193 •

<lico aiut o e di Assistente nell' Ospizio Marino cc Duchessa Elena d 'Aosta » in Oltra (presso Trie~te) è P,r orogato a. tutto il 20 nov.

Il p.rimo li.a per tema « S·t u dio con rif erimen to atl applicazioni p r atiche già in atto, di una o più forme assistenziali, attuate o da attuarsi a vantaggio del personale di una o più aziende industriali per il migliol'amento delle sue condizioni economiche, fisiche, intellettuali e morali » . Il secondo deve t r attare cc L 'ill.ustr.azione di iniziat ive attuate, o relazioni di studi compiuti in ordin e alla . valutazione dello sforzo fisico e psiul1ico, necessario p er determinate Oiperazioni del ciclo produttivo, all'abbreviazione del tempo impiegato senza a.ggravio di fatica ed alla miglior e utilizzazione delle capacità e delle attitt1dini indi viduali ».

SAMPIERnARENA (Gen,ova) . -- Ospedali civili . Aiuto 1nedioo. Almen o 3 an ni di laurea. ·L. 5000. ..'S"omina per 3 a n11i con conferme biennali. Scad. 12 novembre . S. V110 AL T AGLJAMRNTO ([I dine). - 2a Cbndott.a. L . 8000 con sei qu.adrie11ni del decin10 ; per 1500 p1o veri; L . 1 p er ogni pov·e ro in ·più; se•r v . .att. L. 500 ; trasp. L . 300; c. -v. di legge . Età n1ass. 39 a . T assa L. 50,10. Scad. 30 nov. SoRESINA (Cremona) . - L. 10.500 con aumenti periodici fino al 50 % in 20 anni ; c.-v.; L . 1500 per trasporto; eventuale addizionale per olt r e 1000 poveri; pratica condotta od ospedale per almeno 2 a11ni. 'fassa L . 50,15. Assunzione entro J 5 giorni . Scad. 15 nov. SORESINA (Cremona). Oongregaz . cli Carità. - Se.ad. 12 nov.; L. 12 .000; 4 aumenti quinquennali del 20, 15, 10 e 5 % ; età lim. 45 a . D irezione Ospedale S. Croce e annesso la.bo1r atorio; 50 % introiti operazioni in ospedale e assistenza ambulatorio 3Ad abbienti.

(Brescia). - L. 12,000, o quinque11ni del deci1uo; trasporto L . 1200; uff. san. L . 500; Armadio farmaceutico L. 800; c.-v . Età a . 26-40, salvo eccezioni. Se.ad. 15 nov . . T RAPANI. Laboratorio Provinc . I giene e profi_ la ssi. - Assistente Sez. med.-micrograf. L . 10.000, ..5 quadrienni del dee. ; serv. att. L . 2100; c.-v. Età mass. 35 a., sal1·0 eccez. leg. D omanda alla Segr. g&n. della l?rovi nciia . Scad . 15 dic. URBANIA (Pesaro-Urbino) . Intern o Chirurgo e Direttore ospedalP, per non meno di sei mesi. IJ. 1000 1nensili e1d utili . Scad. 15 nov. VERCET,LI. Amrninistraz. provi11,ciale. . - Presso il Laborat. di I gi ene e Profilassi: Direttore della Sezione Medico-Micrografica - Assistente della Sezione stessa - Assistente della Sezione Chimica. Titoli ed esami. L. ] 9.000 oltre L . 3000 indenn. pel ·direttore; L. 10.000, oltre a L. 2000 indenn. per gli .assistenti. Sei quadrienni decimo .. Scad. 30 nov. Rivolgersi Segreteria .dell' Autministrazione Provinciale . Z oAGLI (Genova) . Scad. 15 nov. Inform.az. Segret. oom .

Fondazione P iero 1-'uricelli. E messo a concorso un posto di p erfezionamento a favore di un laureato in medicina e chirurgia da non oltre t r .e anni. Il vincitore del concor so, che avrà funzioni di 111edico praticante, dovrà presta.re l' op er.a sua n ella Clinica delle malattie nervose e mentali di Milano (I stituto neurolo·gico Vittorio En1anuele III), i)er l.a durata d i un ann·o solare . • Egli godrà di t111 premio di L . 5000 annuE?, che sarà corrisposto a rate t r i1nestr.ali posticipate diet r o .attestato di appr 0>vazione del DiTettor e della Clin ica . Don1ande in bollo e certificato laurea coi punti di meritQ alla Segr eteria dell'Università di 1\IIilano (Corso Ron1a, 10) n on oltre il 30 novembre .

1'IGNALE

.Avv erte11za. - Qua11do non è alt rimenti indicato ~ concorsi si riferiscono a condotte mediche, l compen si ~ll·o l:'tipendio base. CoNCORSI A PREMIO.

Il fattore u1nano 1iell'iridustria. Due co11cor si sono banditi con un premio complessivo di L. 50.000 dall'Ente N.atbion.ale per la organizzazione scien tifica del lavor o e dall' Ufficio di .assisten za sociale della Confederazione fascista dell'in . . dustria.

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Fondazione j}Jaggi, E .aperto il concorso, tra i laureati della F acoltà di 1\II edicina e Chirurgi a, a due posti della ,. « F ondazione Maggi ». · , P ossono conco1rere coloro ch e documen teranno di essere n ati o domicilia ti nella provincia d i Ro111a e di .aver conseguito la laurea in Medicina e Chiru rgia iu Roma, dal 25 noven1bre 1926. L e materie del concorso sono: la cc FarmacolQgia » e ].a cc P arassitologia >>; si potrà concorrer e per una sola materia. I starize e documenti al R ettore della Università llOn più tardi del 24 n ovembre alle ore 12. I premi di L. 166,66 mensili durano p er due . anni. E tassativamente r ichiesto il certificato di domicilio e non di r esidenza per i con oorrenti che n·on son o nati nella. pr-0vinci.a <li Roma.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORI F ICENZE..

Il Consiglio Direttivo dell'Istituto Nazionale Vittorio Em.anuele III per lo studio e la cura del • cancr·o in l\rli1.ano 11a preso atto con vivo rammarico della· rinu·n ci.a alla carica di pr esidente del gr . uff. Arnaldo Mussolini, ed ha nomin ato in sua vece il conte gr. uff. ing. Carlo Radice Fossati .


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IL POLICLINICO

A vice presi dente è stato eletto il comm. prof. Serafino Belfanti, direttore dell' I stituto Siero~ rapico Milanese . I

In segt1ito alle dimissioni presentate dal Consiglio degli I stituti ospedalieri di Milano, il Prefetto ha no1n inato il cons igliere di Prefettura ~Ia­ rolla avv. Atto, commissario prefettizio per l'amministrazione provvis·o.r ia degli I stituti stessi .

NOTIZIE, DIJI ER5~·

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sti), mentre la parte antica del sanatorio sar à. riservata a;glj uomini . Il sanatorio è ora capace di ospitare cirpa 2000 persone f.ra degenti, personale d~ direzione e di amministrazione, medici, suore, infermiere, ins~r-­ vienti, ecc. E sso occupa un'area complessiva, compreso il p arco, di 600.000 mq., mentre la cubatura. dei fabbric!l.ti è di circa 300.000 mc. ; la lunghezza. dell' in.tero,.;edifizio è di circa 500 m.; i oorridoi .d i disimpegno dei vas·tiss~mi padiglio11i superano· oomplessiva,mente La lunghezz.a di 600 m. Le camere e i dor1nitori s ono t uit ti rivolti al sud. ' Nel parco, circa 80.000 mq. sono occupati da. strade e da viali, 20.000 da giardini, 60.000 d.a terr eni ooltivati, o1tre 200.000 dalla .p ineta, la. quale è dota:ta di 150.000 alberi. L'insieme risulta

Nell'an nua le della Marcia su BomA. L 'alba dell'anno VII del R egime t ro va un' Italia arricchita di nuove e grandiose o,p ere di pubblica utilità, preparate con fervido e .silenzioso lavoro, im~<»nente . animato dalla. ferma volontà di r innovamento e di elevazione. L'Opèra Balilla e l 'educazione fisica nelle s cuole. S enza parlare delle nuove strad e, delle ferrovie, degli edifici p·t1bblici e per .abitazione di impieIl presidente dell'Op<=!ra Nazionale Balilla ha. gati ed op ~rai, riJevian10 che nell'anno VI, si socon cord.ato con il Ministro delJ'Istruzi·cme· ·U·n a s~ no comp iute 79 oper e di indole igienico-sanitaria, r ie di_ provvedin1enti relativi alla educaz.ione fisioltr e a 65 bonjfiche ed a 337 e difici scolastici. ca 11elle sc11ole., tra cui i seguenti : Di alc u11~ dian10 i ntanto notizia in quesito n uI c~upi i'stit uto informeTanno l'Opera :Balilla.. 111.ero nel fr atten1po che va in macchina di tutte le eventuali i11s11fficienze r iscontrate nella' educazione fisica . accen nando che, per la ~D·l a Rom.a, il 28 ottobre si sono i11augurati fra l'altro, tre nuovi edifici Gli 5n segnanti di educazion e fisica si~era.nno scolast ici, il deposito di mendicità, la Coloni.a con parità dj diritti a ccanto ai colleghi di altreprofilattica di Villa Glori, gli I stitut i di Zoolom.aterie, nei consigli di clas se e dell' intero colgia; di P atologia generale, :cli .Anatomia patololegio de i professor i . gica, n onchè due a mbulatori pediatrici. Confermato e defi11ito r imane l'obbligo di ap:!Via lo s~u ar do al l avoro compiuto non sospende . plicare l ' orario per l' educazione fisica intercalato • quello in corso, sicchè l' anno VII sarà come il con le altre materie d' insegn amento, sempre cheDuce volle fosse il ' TI: di sano lavoro, di diula favorevole ubicazione delle palestr e lo consenta. turna fatica, di diritto cammino. Saranno ap,p licate, per le infra0ioni disciplinari, le sanzioni vigenti per g li altri insegnamen-· Le cliniche ospedaliere di Milano arricchite di ti:, e il voto per l' educazio·n e fisic.a dovrà esseretrascritto s u tutti i d ocume nti. scolastici . due nuov i pactiglioni. Gl' J stitut i ospedalieri di ].\.filano concorrono n.lla • L'opera del Governatorato di Roma nella lott ai celebrazione dell'annu ale della Marcia su Ron1a con l ' inangu razio·n e di due gran<liosi pa<liglioni. contro la tubercolosi. Uno di essi, dovu to alla filantropia <lel com.l\ . questa lotta il Comune consacra più di cinque pianto Carlo Sacco, di Voghera, sor ge sull'area rnilioni an nt1i, senza contare l'onere finanziario per dell' ex oratorio <li S . Carlo ; è capace di 140 ·letti . il personale :di orga nico e per i servizi collaterali Vi sarà t rasferita la Clinica medica diretta dal (Sct1ole all'aperto, opere di assistenza sociale, proprof. Zoia, ch e attualmente ha sede provvisoria pa.gan··:la, ec(·.) . Nella r ecente Conferenza tenutasi nell' Ospedale Fatebenefratelli . a Roma ed a lla quale hanno partecipat o scienziati L 'altro, dovuto all'iniziativa della testè dimesdi t utto il mondo, l 'Ufficio d'igiene ha fatto una sa.si arnndnistrazione ospedaliera, è d estinato ai larga distribuzione di una inter essante pubblicacronici di chirurgia . zi.one 1a q.u ale pone in evidenza la valida opera. I d ue p.a.diglioni fur<}llO progettati d.all'ing. che s~olge jl Governatorat o nelle misure profilatBertolaj a , dell ' ufficio ·t ecnico dell' Ospedale Magi;ich e . ESB.a è accompagnata da unia relazione del giore, il quale ne ha anche diretto la costr uzion e . pr of . Benedei,ti. 1

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Ampliamento del sanatorio di Garbagnate. N elJa faus.ta rico rre nza della ~arc~a su R oma sono stati anche in.augur ati i n.u ovi padiglioni del grandioso san atorio di Garbagnate, di propri età d el C-omt1ne di Milano. E ssi saranno destinati esclusivamente alle donne (450 p osti) ed ai bambini (un cen tinaio di po-

L 'f-lttività dei qt1attr o dispensari, ai qua li, in collaborazione col R.eparto Baliatico, e coi medici condotti è a~fidata 1.a Vigila.n za ed assistenza pre. h e7 -·n atale 'nei <..:a.si di ·gravidanza in t ubercolot1c o in s'ane e,-onviventi con malati, ·e ciò per prov-vedere all' in1mediato allon.tanamento dei neonati , in P r eventori, ·prima che n e avvenga la tubercolizzazione per il p eriodo d ell' allattamento, ed even-

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S EZIONE P RATICA

tu almente del divezzamento, qualora permangano .le oause d'infettabilità nell'ambiente famigliare . I qu attro disperu;ari hanno eseguito, a tutto il 1927, circa 1!00.000 visite.

"'' L'Italica ,,. L 'Ente Nazionale « L 'Italica ·» ha .p er scopo di _provvedere alla trutela ed alla diffu sione di ·ogni .r.tostra attività spiritu.ale ali' Estero. Sai·an no confidati .ad esso j} genio, ,la cultura e lo spirito italiano oltre i confin i :della Patria. Deriva da un.a più mo:desta ini2'iativa, l'cc .A.dri.aitica », sorta per ·opera di Guido Carlo Visconti di Modrone. Con Decreto Reale 26 n ovembre 1925, convertito in legge il 16 git1gno 1927, «L'Italica» vellliva ricono'Sciuta come Ente Morale e .acquista:v.a le caratteristiche d' Istituto N azioTuaJle Parastatale. Il Capo del Governo, on . Mussolini, ne definiva il program1na. La sede dell' cc I talica » fu stabilita a Firenze. Il Comune volle ospitare nel Palazzo della Signoria questo nuorvo ·Centro di vita e di volontà itaJiana. L 1 ufficio di presidenza è oosì costit·u ito: conte ·Guido Carlo Visoonti di Modrone, .p residente; gr . ·u ff. senatore Borletti e gen. on . Nicola Vacchelli, vice-presidenti; avv. R affaello C.arp·i , segretario generale; cav. di gr an croce dott. Guido Chierichetti, tesoriere. L'Ente ha ora iniziato la pubblicazione di un Bollettino semestrale, in m.agnifica veste tipografi-· ca, oor r·edato di belle illustrazioni e contenente articoli e dati interessanti. · Le scienze trover.anno un degno posto nel campo di attività del nuovo· Ente. E tra esse non ma.n. cheranno di figurare la · biologia e la m edicina.

t° Congresso i talia no di Nipiologi a. Oome .avevan10 a11nunziato, si è svolto negli scorsi giorni ad Ancona . Vi sono i11tervenuti oltre 200 congressisti. Mandarono Je loro adesioni il Capo· del Governo e il Ministro della P. I. N ella seduta in·augurale, .p resenti tutte le autorità locali, con a capo il Prefet0, dopo i sal.u ti del presidente della Co1nmissione Reale Provincia.le oomm. Bartolini e del podestà comm. Moroder, tennero discorsi jl presidente del Congresso prof. Cacace e il sub-commissario dell'Opera Nazionale Maternità e Infanzia prof. Val agussa. I lavori del congresso seguirono .attivissimi. Quale sede del prossimo oo:ngr esso, che si terrà 11~l'anno venturo, è stata soelta B olzan o. ' 1 co1Tgr essisti visita.rono gli istituti sanitari locali, il santu.ario di Loreto, la casa di Leopardi a Reca.n ati. •

per il Governatorato, il prof. Ovio per la presidenza della Società ed alt-ri. Poi il prof. l\1.illosevich h~ consegnato .al prof. Gonella l.a medaglia d'oro conferi_ta d~lla Società di oftalmologia per benemerenza scientifica. Sono stati anche consegnati i premi vinti n ello scorso anno .ai professori Poos (premio Cirincione di, L . 20.000), Montalti ~premio . Cidonio di L . 7000), Nichel.atti (premio Valènti), Castello (premio Cozzoli) . Nelle · sedute successive si svolsero ·i lavori.

17° Congresso italiano di s tomatologia. Come abbiamo .annunziato, il Congresso nazionale stomatologico si è tenuto a :H'irenw e Montecatini. All'inaugurazione, che ebbe luo:go nel Salone dei Cinquecento al Palazzo Vecchio, erano presenti il prefetto ed .altre autorità locali. Presero parte aì lavori del Congre&So alcuni ospiti stranieri: proff. l(aufmann e Klinger dall'Ungheria, dott . Ferrer dalla Spagna. Daremo prossimamente un breve resooonto dei lavori.

L'adunat a medico-idrolog ica della Calabria. I

Pron1ossa dal periodico « Terme e Riviere», sotto la presidenza onoraria di S . E. l\1ichele Bianchi, per il numero e il v.alore degli intervenuti e per l' am'Piezza del programma è riuscita interessantissima. V en11e organizzata dail dott. Parioski, sotto gli .auspici del Si ndac.ato N azi·o nale Medico Fascista, e diretta dal cav. uff. ' rincen.zo Lischi. I partecipanti visitarono, tra il 4. e il 6 ottobre1 le 'ferme di Guardia Piemontese, di Spezzano .Alba11ese e di Cassano J oni,co ; percorsero poi la grandiosa z.ona della Sila; infine dedicarono una giornata,. il 7 ottobre, ad una seduta scient ifica che ebbe luogo a Cosenza, i1el Teatro Comunalè, gremìto .di p·ubblico; vi intervennero l'on . . M.araviglia in rappresentanza del . Oa•po ·d el Governo e dell'on. JVI. Bianchi, il Prefetto ed il SHgretario Politico Pr·ovinciale, gli onn. J oele e Per11a, il gr. llff .. Rebucci, ecc . Il prof. Devoto s-volse il tema cc La posizione della Sila n ella nuova climatoterapia italiana», cui seg uì un' an1pia discussione ; il .p rof. Canavar~ espose l ' idrogeologia della Sila; il prof. P. P iccinjni pro•pose di r edigere una monografia riguardante l' idroclimatol·ogi.a e la talassologia della Calabria; il <lott. Bitti preconizzò un.a casa di riposo dei medici sulla Sila; altre comunicazioni pregevoli furono fatte dal prof. A. 'Bussi, dal prof. P olezza e dal d ott. BottoMicca. Furono votati alouni ordirti del giorno . I

Convegno Nazionale di Tttlassoterapia. Sotto gli auspici della « Associ.azi 0 11e Italiana di Idro-climatologia ,,, la Sezione « talassotera1pica », che già lo scorso anno ten11e a , ... enezia un primo cc Convegno N.azionale », ne ba promosso un see:on·do a Rimini. Le sedute ebbero luogo in un m.agnifico salone al Kursa~l, nei gior11i 26 e 27 agosto. All ' inaugurazione parlarono il prof. Cardi, S. E. 1

5° Congresso italiano di oftalmologia.

Il Co11gresso della Soc1e-t;à I taliana di Oftalmologia si è svolto n egli scorsi gior n i in Roma. All'inaugurazione, che ebbe luogo nell'Aula Magna dell'lTniversità, intervennero oltre 150 ooulisti da ·ogni parte d' Italia. Parlarono il r ettore prof. )lill-0sevich per l'UniT"ersit.à, il prof. Pastore

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IL POLICLINICO

iJ se11. R.av.a, il prof. Cattane-0, il gr. ,u ff. Rebucc i, il col<»nnello prof. Bruni, il prof. Piccinini, iì prof. Ceresole. Il prof. Cer esole svolse una r elazione: « Norme per lo studio delle caratteristiche climaticl1e delle nostr e spiaggie ». S eguiro110 molte comunicazioni. Fra gli ar gom€n t i t rattati, appassio narono specialmen te l' organizzazione delle Colo nie climatiche m.arine e gli Ospizi marini.

Convegno di dermatologia. A Fiume si è svolto il Cong r esso della Società D ermatologie.a d elle Tr~ V enezie, della q.u ale è stato accl.a.mat-0 p residente il prof. G. B. Fiocco. L a riunione, inaugur.ata con Ja partecipazione del Prefett o, del commissario dell' Osp edale, del dott. Grossich e d alt re Autorità locali, ha a vuto luogo nell' Ospedale Civile e fu ot timamente organizzata dal dott. Petranich. .A.d 8\Ssa hanno partecipat o numerosi dermatologi. Furono fat~ inte.ressanti oomunicazioni.

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11 7° Cong r esso dell' Associazione Britannica dei gin eoologi e ostetrici s i t errà a Dublino dal 24 al 26 a prile 1929. Informazioni d.al segreta1·io,. dott . f.1. Cassidy, Fitzwilliam Sq. 24, Dublin.

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L ' ll ° Congresso dell' Associazio11e dei medici tli ling ua fra11cese dell' America del Nord avrà luogo a Moritréal (Can.adà) nel 1930, sotto la presidenza del prof. Rheaume ; vice presidente il prof. Pl1aneuf di Boot on .

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Convegno di pediatri. P er invito deJ prof. Fr.anciol'1i, direttore dell.a Clinica pediat rica di Bologna, si s ono riuniti il 15 cttobre , nell' aula dell ' Ospedale Gozzadini di detta città, i pediatri dell' Emilia, della Romagna e <lelle Marche, ed hanno f.atto varie ~omunicazioni.

Congresso ospedaliero internazionale.

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Il Comitato esecutivo, del Congresso inter11azionale degli Ospedali, adunatosi a P.arigi sotto la presidenza del dott . llené Sand, presenti i delegat i di Fra ncia , I nghilterr.a, Italia, Stat i Uniti, Germania, Belgio, Olanda, l\1essico, Danimarca e Cuba, h a deciso che l'annunziato Congresso avrà luogo a d ....\tlantic City (Stati Uniti) dal 13 al 15 giugno 1929, imn1ediatament e prima del convegno a nnuo dell' Associa.zione de:gli Ospedali Americani. \i..,.i s ara nno ammessi medici, amministratori d ' ospedale; archit etti, infermieri e qu.a11ti s i inter essano .alle questioni osp edaliere . Per infoT~ m azioni rivolgersi al presidente del Comitato, dottor René Sand, a venue V él.asquez 8, Paris (VIIIe); ovvero al segr eta.rio gene rale, d ott. E. LewinskiC-or,vi n, E ast 103d Street 2, Ne vi York .

Il 3° Congresso della Società francese d' otoneUJ·ooftalmologia è indetto ·P er il 1929 a Bordeaux sot- Port mann. Tema all'or' to la presidenza del prof. dine .d el giorno: « Le cef~lee in oto-neuro-oftalmologia »; relatori: H.alphe11 Monbr.urn e Tour', " n.ay (Parigi). 1 Il 4' Congresso si adunerà nel 1930 a Bruxelles,. in occasione del centenario dell'indipendenza de1 B elgio . Temi .all'ordine del giorno : « Le paralisi larin·g ee », r elatori B.arré e Terraool (P arigi); « I disturbi dei movirnenti associati degli occhi », relatori Di Marzio e Fumarola (Roma).

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Il 38° Congresso francese di chirurgia è fissato per il 7-10 o ttobre 1929, a Lione, s otto la presidenza del prof. Tixier. Temi: «Indicazioni e risult ati dell'osteosintesi nel tnorbo di Pott », r elatori Rocher e Sorel; e< Evoluzio11e e trattamento delle ferite dei tendini della mano », relatori J. Robert e Bonnet; « Trat tamento chir.u rgioo della t 11be-rcolosi polmonare » , relatori Bérard e Lardennojs.

Il 1° Cong r esso a,rgeut ino di chirurgia si aduna· a Buenos _4.ires dal 12 al 15 novembre ; vi è annessa un' E spos izione . I .oongressisti h.anno a disposizione una sala per proiezioni cinematografiche d' i11terv enti chirurrgici. Il con1itato ' organizzatore è presieduto da.I dott. Armando Marot ta. Per gli .atti del congr esso rivolger si .alla segreteria, A ssòciacion M edica Argent in.a, Sant~ Fe 1171, Bue11 os Aire.s .

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Congressi medici stranieri.

Corsi di Medicina coloniale.

La 32a sessione del Congresso dei medici alienisti e n eu rologi di ling ua fr ancese si a dunerà a B.a.r cello na (Spagn a) dal 3 all'8 ap-rile 1929, sotto • l.a pre side11za del prof . Lalann e di Lilla. Temi: « Con1pito dell 'eredos ifili de n ell'eziologia delle ma... l attie mentali » , « Disturbi sensitivi n e1la sclerosi a pla cch e »; << Condizioni dell 'esame m edioo-legale psichiatrico criminolO'gico » . Quota d ' iscr izione : 50 fra nchi per gli .aderenti e 30 per gli a ssoci ati . P er iscr iver si e p er qualsiasi infor mazi on e rivolgersi a l segretario gen erale, dott . E . l\1ir a , B ru ch 32, B ar ceJlona (S pagn a) .

A nch e quest ' anno a vrà luogo .presso l' I stitut o di Pat ologia Tl.'opicale del la R. Università di Bolog11a U•n C!Orso completo dj, perfezionamento in l\1edicin.a Coloniale per i Laureati in Medicina e Chi rurgia. Ta le corso della dur.at a di un anno è i1ecess.ario -per co11seo-uire il diploma di sp ecialisti in ~Ie dicina Coloniale . Press·o il meqesimo I stituto comincerà pure neJ , dicem·b re p. v . un corso iaccelerat-0 ma completo, della durata di q.l1attro mesi circ.a, per infermieri, i nfermiere e missio nari che vogliono r ee.ar si in Colo11ia. 1

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SEZIONE PRATICA

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Per schiarimenti scrivere alla Di.rezio111e dell'Istituto di Patologia Tropicale, Ospedale Sant'Orsola, Bologna.

La sezione fem1J1inile nell'Istituto Tropeano. La Presidenza dell' Istituto ci oomunica: , A richiesta, informiamo ohe l'Istituto Medico Pedagogico del prof. Tropeano a N apo.Ji accoglie minorenni di .ambo i' sessi. f La Sezione Femminile è oompletamente appartata ·e indipendentissima dalla Sezione maschile con completo personale di custodia, di cura, di ed.uc.azione e con vasti locali ed ampi giardini .

Elargizioni. La marchesa Teresa Pennese di Napoli h.a donali<> buona parte della sua proprietà, ammontante a parecchi milioni, per 01pere di .assistenza all'infanzia.

Riforma della Croce Rossa Italiana. La Gazzetta Uff1ciale ha pubblicato il R. Decreto-le,g ge 10 agosto 1928~ contenente provvedimenti per .assicurare il funzionan1ento :della Croce Il.ossa I taliana. Sono definite le mansjoni dell'Istituzione; è regolata La formazione del Comitato rentrale j è disciplinato il reclutamento del persdnale; son stabilite con cessioni speciali per i trasport i.

Ordinanza sanitaria revocata. Con ordinanza di sanità maritt.ima è stata revocata la precedente ordinanza del 31 maggio 1920 con la quale le pr()IV'enienze da Canoa (C'r eta) vennero sottoposte alle misure contro la peste, prescritte con ordinanza di sanità n1arittima n. 10 del 1907. • .

olandese) s u ·p arere del Consiglio Superiore dell' igiene, ha presentato un progetto di legge che· sospende ten1µoraneaménte l'applicazione dell'articolo 17 della legge 1872-1919 sulla lotta conr,ro le malattie contagiose, il quale rende obbligatoria. La vaccinazione antivaiolica .p er i fanciulli da ammettere nèlle Scuole. La rel.azio11e che precede il disegno di legge richi ama le inchieste ufficiali compiute, le ricerche di laboratorio d~ Boruw.dijk Bastiaanse, Bijl, Terbugh, i. tentativi . infruttuosi diretti ad accertare· la causa delle encefaliti poat-vacci11.ali ed a sopprimerla (cambi.amento dei vaccini, impiego di n euro-vaccino, sterilizzazione, ecc.) . La wspensio-ne proposta nel disegno di le.gge era per tre anni, ma la Camera dei Deputati, nell'approvarla, l' ha· ridotta ad un anno.

Epldemist familiare di saturnismo. Un.a famiglia di nove persone, in t~rritorio di• \ 7 almonto.n e (Roma), è sta.ta gravemente intossi-cata dal piombo; si sono avute 4 morti, di cui 1 Jial Policlinico Umberto I dj Roma, nel padiglione· del prof. G. Bastianelli, ove si è rioonosci.uta la· n atura dell'intossicazione, a.scrivibile .a recipientidi cucina stagnati con una lega ricca di piombo ..

Piccola epidemia di botulismo. A "\7 i.adana (Mantova) è segnalata un.a piccola.epidemia di botulismo .da carne equina guastct ;: ,renuero denl1nziate •p arecchie decine di casi, uno· dei quali .aid esito letale.

Le gesia di un cane Idrofobo. . Nel Cosentino un cane-lupo idrofobo è riuscito· .ad addenta.re, in vari Paesi, una sessantina di· persone. Questo grave episodio dimostra la necessità che· ,siano fatte rigorosam~nte osservare le prescrizioni sull'uso delle museruole e che sia intensificata· la difesa contro ~ cani rand.agi, specialmente se· di r azza .a:ggressiva.

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Malattie esotiche in Grecia. N el quartiere vecchio di Atene si sono verificati molti casi di ' peste. Le ~utorità sanita.rie hanno proceduto con prontezza alle opportun e disposizioni pE>-r i11tercettare la diffusione del morbo. Sono anche segnalati casi isolati di colera .a Sailonicoo.

Istituto del Radium in Argentina. L'« Instituto Nacion.al de Radium », creato in Argentina con legge speciale n . 10.904, è stato ora aggregato alla Facoltà di Scienze lVIediol1e di 13ue11os Aire5. L 'Istituto possiede 1 grammo <li bromuro di radium. Ha sede i1ell' « Hospital N acional de Clini cas », ove dispo11e di un servizio speciale per il trattamento dei malati, il quale vien faitto col concorso di specialisti, associando al1a radiumteraipia la roentgenterapia, la chimioterapia e l' exeresi chirurgica. L ' istituto è diretto d.al dott . Nioolas Capizzano. 4

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L'Olanda sospende l'obbligo della vaccinazione. I n seguito al ~verificarsi di vari casi di encefalite letargica dopo la vaccinazione, il Governo

Scuola di perfezionamento in odontoiatria e pro• test dentaria presso la R. Università di Bo· logna. Sono aperte Je iscrizioni per l'anno scolastico· J1928-929 ai corsi di perfez.ion.amenrto in Odonto'-· iatria e Protesi dentaria peT i lauireati in medi-cin1a e chirurgia . . E ssendo il numero dei posti limitato, l'accettazione viene regolata secondo la priorità nella presentazione dei documenti e nel versamento delle tasse. Le iscrizioni si .chiuderanno il 30 novembre p . v . Per programmi ed informazioni rivolgersi allar Segreteri.a della Sc11ola - Via S. Vitale, n. 59. Bolog11a.

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IL POLICLINICO

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDI CA. Anri.. di Ojtalmol. ecc. ·mag . -

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A . UuoomA. 11 :.senso luminoso centr . e perirer . i1el1e aftez1oni del n. ottico. LUPPINO. 1~ ucleo del VI paio nel1' uomo . Jorrial dos Clinico.1;; 15 mar. - O. DE SoczA. Ipopragia f unzionale del tessuto con·n etr,ivo. - 30 mar. J". lJE Ha1taos .BARRETO. L ' illuminaz. moderna negli os·p ed.ali. rlrch·. de 1Wed., Gir. ecc.; 19 inag . - B. Ronar~G uEz ArtIAS. V alore profilattico della malaria nella sifilide nervos.a. Presse jj!Jéd., 19 ma:g. - P. VALLERY-RADO'I e al. . Il coriza spasmodioo, equivalente dell' asma. J:>aris 111éd., 19 m.ag. - Nun1ero sulle malattie d el fegato. l tif. j)1.ecl., 21 mag. - I. OoNDORELLI. P atogenesi ~di alcu11e turbe del rit1no cardiaco . Ann . .inst. Pasteur, mag. - U. L EVADJTI e al . lì virus sifilitico eo1nporta un'evolu,z ione di cui il « Treponema pallidum » sare·b be uno stadio? Riv . (Jto-Newro-Oftalm. , mar ....apr. - A . CARMI -e L . PrET'RANTONI. Neuriti ottiche retrobulbari. E. PooEiSTÀ. F 1unzìone labiri11tica e crisi oculogire ..nei parkinsoniani post-encefalitici . - P . 0AcorAL UPI . Sim·pia-tioo cronismo e ganglio sfeno-palatino . Paris ]1éd., 2 giu . - Numero sulle m.alattie infettive. j}Jin,erva JJI ed., 2 giu. - L. CoNDOREiLLI. Il poJso ritn1ico nelJa fibrillaz. a urie. - P. SISTO. L ' obesità. I .4.nn. de 111éd., mag. - G. CAUSSADE e A. TA&· DIEU . Congestion e acuta d el polmone e edema congestizio. - G. L.\ROOHR. Adiposi doloTosa e morb-0 di Der cum. . R ev . JJ!lt3dica Lat .-A. mer., mar. - Numero su·lla ·sifilide. Itev. Neuri' ., .niag. - D. NorcA e N. PARVULE·sco . Edema acuto della faccia . R ev . EspciiL. de llled. y Oir., giu. - J. Ma. V1LLACIAN e C. DiEz FERNANDEZ . La tensione -venosa.

(ANNO

XXXV, FASC. 44]

iJlorgarr11 i, 2 giu. -

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:a:.

sth~tica.

Paris .t[éd ., 16 giu . - Numero di farmacologia. Jo,u rn. JJi éd. Franç., n1ag . - Nuu1ero sullo sYiluppo.

P ediatria, 15 giu . - R. J EMMA. Filt r ati di essudati e di culture tbc.

indice alfabecico per materie. ~ Accresci111ent·o

e diabet e mellito

. P aa. 2185 )) .4.111 m inistraz ione sanitaria . 2191 . . . . Calcio pe1· i u1ez1on1 endovenose: peri)) ooli 2185 • • • • • Cancro delle vie digere11ti : risultati chirt11·gici . . . 2166, 2172 l)erti.fi.caii concer·n enti ·iriteressi privati : co.111pen si . » 2188 Den ~ue : la pan<lemia di ad Atene . » 2143 Diabete mellito tr.ansitorjo durante malattie febbrili . » 2185 ~~demi . di oi·iO'ine disendocrina » 2155 o ... !

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,.,prle ~ a rtser i14~L

· Gangre11e spontanee d egJi arti: surre. . . . Pag. 11alectomia . . lunerv.azio no "asou1otoria degli arti e riflesso di Brown-Séquard e Tholozan )) Ipoglicemie spo11tanee croniooe . . . )) )) 1~·on1a te: eccipienti . Sport: co11sider.azio11i i11edico-i'gienicl1e sui tor nei · )) )) Tin r.ura di. jodio: · preparazione . . . , )) Tubercolosi : elementi filtra.b ili Tubercolosi nell'età infantile: diagnosi )) )) 'f ubercolosi i)olm.: tera'pi.a • )) Tumori ·-:lel n1idollo sp inale . .

2156 ~154

21 5 2186 2187 2186 2177 :dl 3 2187 2157

N1n è consentita l.J ·:\lJ rz;.J..i ..JL :.i:1 /r , J.l>J1<caa n.:: I ..J ' · .;Juu;..> se rz«Jrz t_n seguito ad reda?:lorze. B vi •fata la nu.b'Jlf r:az l<?rte di santi di essi senza citarne la fonte. -

,,, .torlztatforze Jc ritta tlall.1 Roma - S:tab. 1'1po-Lit. Armani di M. Ooumer.

V.

AsooLI, Red. re.p.


A.NNO XXXV

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Roma, 12 Novembre 1928

Fase. 45

. fondato dai professori:

GUIDO BACC ELLI SEZIONE

FR AN CESCO D URAN TE •

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PRATICA

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REDATTORE CAPO: PROF . VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. Questioni· del gierno: D. Ottolenghi: Le vaccinazio·n i antituber~olar1 a. Bologn a. - T. Pontano: La pandemia

di Dengue m At en13. Sunti e rass.egne : OuGANl DIGERENTI : Tarsiita.no: Il r i.grurgi1to .du vdeaale : sua i m'Porta.nza ne11a ·patogenesi deB.' u1c ~ra peptica. P . Oarnot: La· sindrome di Koenig nelle stenosi incomplete ·d~ll' ileo. - Michon e Comoo : Gli atdenomiomi dello spazio retto-vaginale. UROLOGIA : .B'I'.aidy : Tumorri solidi dell'ura'OO. Tengv:aJ.l: Sull'operazione radicale del cancro della ~ostata col m etodo oombin.ato. 'Notizia oibliografica, I Congressi Medici : XXXIV Congresso di Medicinia. I n -

terna. -- XXXV Congresso .della Soci.età I taliana di

QUESTIONI DEL GIORNO. Le vaccinazioni antituber colari a Bologna. P roif. D. OTTOLENGHI. {.A pToposito di un.a rec·ente p11bbli1cazione d el Pro1'. A. ASCOLI sulla vruccinazione antitub~o­ lare col ~· C. G. ). Durante la. «•giornata milanes.e » della recente Con.fer.enza internazi·o nale d ella tooer:colo·si, fu d istri'buita ai convenuti una pu1b blicazione del prof. . A. Ascoli (1) , d ediJcata pxinciipa lmente all·e sue esperienze sul vaocino di Cahnette e Gué!I'in nei bovini. Senza entrare ora nell'esame di queste esperienze, mi si con<Senta un breve rilievo a proa>o-sito di un passo del volum·e (1pag. 164 e 165) , ove s i [p·arla di rn·e e, ciò cl1oe più importa, delle V·élJCcinazioni eseguite a Bolo·g na. L '.A. , do.po ave.r detto che « n ella primiaJV"era del 1926 era stato tentato un attacco in forze contro il metodo di Calrmet~e da parte di alicuni igi·enisti i quali sosten·evano a•p ertaimente la tooi <>he quooto metodo pTotegge in qruanto produce la 1Ju1beDcolosi » , e notato ohe a romtt>e-re qruesto attaoco contrib'llì validamente egili stesso, precisa com·e 1'8 giugno 1926 all'éllbbattimento e al.l' e·same (1) L a vaccinatiori antitùberculeuse avec le s ba-

ctlies vivants etc. (Mil•ano, Ist. Ed. Cis. ).

Chirurgia. - VI Conferenza de1l'Unione Internazionale cont ro Ja t u bercolooi. - I Congresso nazionale ·di Scienza delle A~si.curazio11i. Appunti per il medico prat ico : OASISTICA: La sin.droID:e de~l'iperten s ione ·maligna. - La ain·o ope delle brad1-cardie. - TERAPIA: La cura dell'obesità. - Nella -dispepsia degli obesi. - Le fru·t ta. nella cura del diabete. - L'effetto .dell'uso prolungato ·dell'insulina sui tessuti eottocuta.nei. - VARIA. Nella . vi t a professionale : Cronaca ~.del movimento p.rofess1onale: XXI Con gre6so dei Medici Qon.d otti. ServiZii. i,gienica-eanitari. - Concorsi 1

Notizie diverse. Rasse§na della stampa medica. Indice al fabetico per materie.

necroscopico, neg·a tivo per La tuiber·oolosi, di certe vitelle vaiccinate a Sannazzaro dei Buiigondi, frui, con altri collE}ghi, p·re&ente anicih'io . E · coniclu,d e : « n ata l 'importanza cihe ebibero questi abrb atti, 1nen t i sia distrugigeTudo una calurnnia non basata siui .f atti e m·es\Sa in ~ireolazione senza fondarrn·ento , sia indiucenido il pll'iolf·essore ottolengihi a f,arsi promotOTe di esperienze di vaccinazione a }3ologna ecc. >> . Ora, è tro,p po facile cJle il lettore sia tratto a cTeder e Oh·e anch'io ·a[>1Partenes1si alla schiera d egli igienisti irriflessivi e cal'llnniatori, di cui s·orpTa, e che, coruf1Uso dall'eloqruenza dei fatti contemplati a Sannazzaro dei Burgondi, non solo mi lfo's1si ricire,d uto, ma fo·ssi ClJd·dirittura passato ·all'altro campo, quello degli osannatori: e di qrui J·e esperienze di Bologna. tSiccome però le cose non stanno cosi, l '<esposizione 1del prof. A. Ascoli ha bisC\:,ono di qual1ohe 1chiiarimernto, ·ohe si desume facilmente d:all·e seguenti notizie storiclhe. ·N·el prillcipio del 192.5 (8 marzo 1925), a un 'adunanza ·della Sezi,on1e di Bolo,g na della Ais·s ociazione Italiana d '•I.giene, di ooi sono Presi dente, ·esponevo 1a mi·a personale convinzione ohe gli stu1di sulla vaccinazion-e contro la tubercolosi UJm·a na, grazie anche rugli s!f orzi di Galm·e tte, erano ormai da consideraII'si giunti a tal !PlJnto, ·da 1dover riiClhiamare tutta l'attenzione degli igienisti e d ei pubblici poteri ; e proponevo pertanto 0

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IL POLICLINICO

dhe si nominasse SIU!bito, ·entro la Sezion,e, un.a CommiistSione di competenti, con l'incariico di esa·minare a fiondo lo stato delle irn°d a.1gini su tal e éllfgom·e nto, e di riferire se aloun o d ei m etodi di va:ccinazione pro,p òsti av·esse ormai ottenuto sanzioni tali, da mexitare che la n ostra S·ezione n·e r aocorrnan·déllsse, od eiventu.almente ne ooTasse, la 1p ubblica 3'J)ipliicazione. Aiocolta la mia i dea, la Commiists ione v.e nn e n ominata, e ri,srultò compiosta del pr()[f. C. FranJcioni, presidente, d·el prolf. Facchini, ·d el pa-oif. Mu·g.gia e di m e. Es-sa si mise su·b ito al l arvoro .-e, dopo ampi di!battiti, conclll.lse che i metoidi Maragliano e C·almette dovessero antepo~si aid ogni altTo, e c 1 h e intanto m eritaisse di 'Venire saig~giato que.st'll.lltimo. E idi fatto l·e vaJocinaz.ioni col vwc1cin.o Calmette si inizia·r ono il 1° m a rzo 19Q6. Frattanto la P ·r esidenza dell'Associazione Italiana 1d'1I1giene, ootnosciuta l 'iniziativa della Sezion·e di 1B olo1g na, mi nominava relatorre d·el tema « La v·aiccinazione antitubercol.are nell'uomo » per i1 congresso da tenersi n·el gi1ugno di qu.e llo stesso 1926 a l'orino (V. Ita lia Sanitaria 15 a ip rile 1~26), E io, d 'altro canto, continuavo a r aiocogl'iere, sia diifettam.ente ·da Calmette, e sia d·a altri, che avevano g ià SlPerimentato da liungo tempo il suo vaccino (carme il Sayé di Barcellona), tutte J.e notizie più importanti su.gli elflf ettti del vaiccino stesso n el bambirno. Siochlè qu.an·do, p er iillvito d·el pr·o~. A. Ascoli, àndai aid aiSsistere alla visita di certe vitell·e va·c, cinate da lu'i e a1J'au to1psia di al·c une , di esse, a Bologna le vaccinazioni d·ei n eon.ati erano già in pieno s·vilJUrpipo, da oltre 6 m esi net:l'J;stituto d 'IJgiene si coltivarva regolarm1ente il .B. C. G. otten111to dalla s quÌISita cortesia del Calmette, ed i o avevo pl!'onta la relazione al Congresso , nella 1qua1e, del :r.esto, il valore di cotesto vaccino p·eT i bavini non fiu in alcun mod 0 dis cusso, n è consi1derato come baise suf.fi ctente per le vaiccin azioni n·ell' uomo. !Le vaccinazioni antitubencoJari eseguite a Bolo1g na, sulle qiuali ci ri.serviamo ·d i pulbblicare a siu o tem!Po un particolareg.g iato rrupporto, ebbero duinque ,p reparazione ben più seria di qruanto rupiparirebbe dallo scritto deJ.l' A!Scoli e costit·u1scono il primo eSjperilmen to rigoroso e sistematico di tal gen·&e in Italia. Esse 11anno potuto svolgersi n el nio1do più sodidiSlf.acente, grazie alla stretta ·colilaJborazione d e'll 'Istituto d '1I.g iene con la C.lini,ca P ediatri•c a e con la Clinica Ois tetrica, e, sucoessi1vamente, anoh1e grazie all'ap1poggio del Conis orzio Antituberico1aif'e Provinciale. Dopo esserci pirima convinti, in base ad osservazi,on i ·di altri sru1l'uomo, che il ' 'a:ccino Calmette è iTunocuo, ci pro1ponemrno di controllarne Je virtù profil·atti1cfh.e senza p!'eocC1Uipazioni e treipi- · dazioni di idolatrie o di animosità, ma solamente 1

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FASC.

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con 1a ·m ·ente rivolta alla ricerica del vero, e con tutta l a pru1dienza e i1 rtgor·e ol1e la gravità del prOtblema ri·chiedonio. 1Nella r·ecen te conlfe-renza della tubeTcolosi, aJblbiaJIIlo e51Posto qru·a1'ethe grafico c he riassume i · resultati aJVu ti fin qui e riiguardanti oltre 800 vac<cilnazi·oni, ·delle qrua1i 384 riJs a1gono al 1926, e le a'ltre al 1927. Qu·esti riSIUlta ti paiono abbastanza lf·avorevoli a:l vaiccino ; rna n oi riteni.am.o ch·e solo con osservazioni più n1umerose e più proliun gate, ci sarà dato di e51P:rim ere qualch·e con1clus•i one vali1da. Intanto mo1ti almi stanrno compien·d o 0V1unque esp erien ze anal0ighe : onde è l ecito sperare no.n lontano iJ giorno, c·he sulle vaccinazioni a!Iltitu!be~colari col B. 1 C. G. si potrà dire u na ip arola d efinitiva e p-a:cata. E aru.·g'luriamoci, per la salrvezz1a ·di tante giov.a ni vite, che essa si·a di awrovazione . (IDall\tistituto d'll.g iene 1dellia R . Unirversità di iBologn a) . 1

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La pandemia di Dengue in .A.tene. T. !PONTANO. Prorf . i:nc. di Clini 00 delLe MalliaJtti·e Imettiirve 1

n ella R. Univ·ersità di Roma. ( Oontin. e firie ; vedi fas e. precedente) . LA

tPROGNOSI .

·L a prognosi dell.:la m.afl.atti-a risulta evi.d ente dalle n-0zi-0ni riassunte suùlo svofi.g i·m ·enito e d1eco1rso ·di .essa. In gen·eire la pr01gnosi è favo-nev·ole n ella ge.neroilità 1d·ei ca.si, t·anto ch1e si tr01Va scrdtto oh·e la 1dernigue non ·d à m o1rtalità ·e iperciò l'an.atomia ,p atologi.ca rimrui·e un ca;pitotlo in bianrco. E r eaJlmente ·a nche n el!le più g.riavi p1an1demi·e, i.a regola è la guarigion·e. Nella •p and1emia di Aten·e vi sono ·stia.ti casi di morte peir denigue i!n malia.ti, .in cui d.a m1a .lattia aveva un quaidlI'o 1puro, mar.ti cioè pe.r la m·ailattia in &è, s peciaQmen te quando la loc•alizzazione r en allie o c•erelbirale detemntnruva alitelflazioni moirtla:li. Si può morire p er questa umile malattia; e purtrQpp·o norn è dato di prr'ev;ederlo ·e tanto meno di preiv·e ni<rlo. Si pruò moirire p er comtpij:ùcia nz,e (·r icol'do 1a .paif-0tite) . !Ma a 1propo1Siito dell1a pr.ogno&i non si può ncm in·sistffi'e su1g li strasci·dhii d el!la ooTuvalescenza amcl1e n elle forme beini1gne e sul lungo protrarsi d·ei casi .oooniptlicati. In A.~ene, ment~e la mortailità iha raigigiunto rupp1enia 1'1 p1er mi~J.e, ~a conrv.ailescooza l·enta è stata la regola .e gl:i strasci1C1hi 1>\r ol'llngati, reruali e n eJrVosi, sono stati frequenti. Se Bi pensa àflùa rrupi·dità di estensione d·ehla pandemia e ial protrarsi della conv·a!1escenza, si comip·r en1d·e com e talora i danni pooSsomo ess eJ>e notevoli e comproim ·etter e l"esdisten21a economica di una 10apitale o di un·a inteira r~ione. 1

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XXXV, ·F ASC. 45]

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SEZIONE PRATICA

pandemica, specialmente quando la pan1demri.a si

LA ·P IAGNOSI.

La diagnosi in temrpo di pandemd.a è in genere facile; ed è dwetta, s·e non nei pr.irrni:iissimi gtiorn'i, dOIPO il 3°-4° giorno. ·P er la di agnosi p recoce del•la maillatti,a i punti diagnosti1ci fo.ndaimefllt>a!li sono: lia febbre in p ieno be~·essere e i do'lori lorrlibari, muscollari e ar.ticolari notevoli , l'·Pri tema del volto, ·d·el· tronco .e delie mani. Quando qu·esto tripode sintomatico è pl'esente, l·a diagnosi è di'retta aDJche nei primi giorni se esisLe pa.n·demia. Mia nei casi sporadici è impru1dente aftfidansi a tafi.e sintOanJaJtdlogi.a per em ettere 'U'Ila dia:gnosi di · siC'Ul'.ezza. Altre malatti·e f elfurr'i'li raipi-de, ol1e con la f.ebbre dengu.e nulla hanno di cO!lllJUn1e, possono siml.J.!la:rla. La più ·affine è la f ebbre dei tre giorni o' f ebbre dei pappataci. O@gi non è più le·cito d ts.cutere d ella indivi d•t1a1ità deJlle 1d'll1e m·ailiattie: P.er ilr quia.dro clinico, 1p e..r il carattere apid.emiologi1co, pier i modi di trasmissione, accertati speTi.m entalmen, te n.elle du.e malattie, loa lor o indWi·dualità dlintca deve ·e ssere aocetta>fla &enz·a d'ÌSCJU1Ssione ed è un errore unificarle n el nome, parlan do di due forme di d engu.e; si creano così 1d a:hnose conf'Usionil N·ei pTimi giorni di inal.attia, deJllgue e feblb1re da paippataici si somigliano n·elle mainiJf estazioni olinich·e: febbr e, dolori, arrossam·ento d·elle congiu ntive: l1a d·engue però h·a l'·eiI'itema dei ,p rim1 giorni, ohe manca n ella f ebbre ;da paippataci e che, quando es:Lste, bastia a distinguerla. Si pa:rla di bradica:rdta ne11a febbre - da pa.p.p ataci e di taC!hiic ardi.a nelJ.a dengue (M-ayer) : è qu.esto 'U'Il criterio dif[.erenz.ial·e a:ssol'utarrn·ente el'lrato; se v·e bradioaridia nehla febbre da •paip1piataci, la br.a:dicwdia è p'UI'e carattere cois tant·e nel corso della dengu·e; una form.a a:borti:-Ya di dengue, che duri 2-3 giorni, e in cui m an·chi l'esamtema, no.n è ditìferenzi·aibile clini,cam.en.te da urua febbre da ipapp·ataci. E foTSe in Aten e, doiv·e le due malattie coesistono, per le con,dizioni 1dlin1atiohe e dittero1ùgi·c h•e, drurante la pa'Thdemia qiuailche caso dl f.e1b1bre ·d ei tre giorni può ess·ere stato confuso con una d·engue .aborti·v a o incompl·eta n elle su·e m.an if·estazioni. Ma n e1la magigioranza dei oasi la diagnosi è facile: l'eirite1na dei pri:mi giorni, i'l decoTso del'lia temp eratura, con l'-aicce11no all:a re. missione o la remissione, do1po i primi tre giorni, e l'innalzamento S'UCCessi,,o, la com.p arsa dell'esantema caratteristico della dengue, la cad'Uta · verso i se·t te giorni, sono criteri suifficienti p er una di.fferenziazione. Agigirungo ohe in ,gener.al.e n:e1il.e fon.mie piuttost o gravi di c1engu·e il q·uadTo è t almente più com,ple.sso, coi distunbi iinteisti.nalJi ·e ne.rvo&i ch·e è rfaciGe distiniguere da ~ello sesmplice e sohernatico delUa fe1b'br·e d ei tre giorni. Altra con·fu1s ione può a.vvien.iire con l 'infLue·n::.a 1

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inizi.a e le forane c1'irn1ahe si m a ntangono pure, 1prilv•e d.i compliioanz,e. Ricwdo ch·e in Itali•a nel iprimo presen.t arsi d·ell'in:flu~21a nel 1918, senza complicanze, si parlò di feb1bre d·ei tre giorni, tale eira la s imi.glianza n el decorso con la febbre da ipaa:i,p ataci. E in .v ero esistono caratteti comulili ohe poS1sono gi'UstiI.fi1care dufb·bi simili : la J.eib.bre im'.{:>ro1Vvisa. i. dolori, l'arrossamento delle oongiuntive, i dolon • ai bulbi oculari, la breve d·u .r ata della malattia .. L'inlflu·enz a e La dengu·e sono p·erò ben .diffe·ren-.. ziaibili per il cOiIDJ.POrtaimento dell'apip arato res1Pirato·r io: nella influenza esiste sempre uno stato· ca tarirale d elle vie r eisipirato,ri.e alte e dei br.onCJhk che manca costantem.ente n ella d eng•ue . Nella ifl.: flu enza la com·p licanza polmonare durante la p andemia è frequentissima, nell:a dengue è l'eccezione, tanto da essere autorizzati a consi·d erarla piuttosto come una coincidenza m orbosa. Ricordo di aJV·er e ve1d·uto paesi e case i ntiere co~ite da iI1fl'U,e nza n ella eipidemia del '18 e .p osso confrontarla con il quaidro offerto dalle case di Atene co1pita. dal1'a denigue : là i malati tossicolosi, con riicco espettor ato, q.ui malati senza tosse, doloranti, c on f.acile vomito; anche n ell'imipressione d 'a;s1sieme il cara tteire ·diflf.erenziale è scolpito con · solco 1p rofondo. La den·g•ue pruò esiseire confUISa co·n 1e malattie esanteniatiche : h·a un esantema ohe ri1co1nd1a :l'esantema scaroattinoso e il monbilloso at'ilpico; ir1a daLlla sc.ar1attina si dif.f,e.nenziJa 1p er l 'assenz.a di lesioni tonS:illl o-lf arinig·ee, per lia rOOmp.rursa d·e'1-' l '·esantem·a tipico al 3°-4° 1giocr-no mentr·e n elùa scarlattina ]'esantema si px:esen.ta dop·o un gionn.o di febbre; e, m en tre n e1la .sciarliattin1a l'·eSiantema è costiit uito da min!U'tiissime paipw·e coillftl.uentii, n ella de·n1g•u·e s.i tratta idi u·n eritema :Lnten.so, non an·alizz,a;biù·e in singoli elementi e su questo f.on do eiritematoso insong·e la maniJfestazione p aipulos.a. Ancl1e ·d al morlbt1J;1o e dalla rosaJlia, con 11e quaili m?}attie ·h a in comUIIle Ja f ebbre p ree:r uttiva, l'arr0i51saun·ento del volto e deill.1e congi untive, 1''enant·em1a faringeo, si di,tf.erenzi-a la del1tg1u·e per i caratteri dell'esantema (francamente ipa1puloso e confl'll•e1nte n el moTbil1lo), 1p er l'assenza del Kopl1,ch, e di fatti catarrali de~l1e mucose e d ei bron,c hi. Si s.uole fall'e la ·dirugn.o:si diiiferenziale con una malattia che Qfifre andh·e esisa un es.antem·a , il tifo esantematico; c·h e è epidemi·co in qualche paese in cui infi e~isce la denigue. In 'verità nej primi giorni della malatti.a quando le due e.p idemie coesistono la 1di&gnosi d:ilflfe-. renziale è pTesso cihe impossi·b ile. Vero è tche la coesistenza è rara perch·è la dengiue è malattia estiva, il .ti·fo esante•m atico è malattia c1he preferì· sce l'inverno. Il tifo esantematico si inizia bruscame11te con brivido paragonabile a quello della

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IL POLICLINICO

polmonite. Nella rden.gue manca o e legigerissimo, qua:si una orriipilazi-0ne; ma en trambe le malattie ip:r:esentano f ebO:Yre alta, dolori lombari, dolori diffrll~i agli ·arti e al1e ar.tiicol.azioni, nausea, vomito, if.rucci-a co·n.ges1la, conigiun·titve arrossate. Però l'eritema d·e11la dangue oocurr>a la f aocia, spesso il tron·co, l·e p.a lme d1 ~e m1ailti; ·ed è un rvero m'itema, che colora s~fusarpente la pelle; mentre nel tifo es·anrteo:ruatiico si ,p uò panlarie so1o di congestio.n e quale suole osservarsi in molte malattie lfebibriQi. In tutte e due le malattie enantema preC·o·c e non d:iJffercen zia:biJ..e, hl po!lso, co.stantem,ente rairo nelllJa de:ngiue, può .essere pi1cicolo ·e frequoote nell tilfo esaJI1tarnatico; lo stato ge'Il·ernil1e è più grave nel ticfo (&tupor.e) che n ella dengu·e (sindronne do'lor-0sa senza s1Ju{pooe; a.a. più, stato del.1r .ante n ·e1l e f·OII'IIl·e gravi). I111fim.e dopo drue o tre giioroi og.ni esitaiiione di~gnostic·a cessa: nella 'deilroO'IU·e collll{pare l'esantema, pl'leneduto d·a rmntssi.onie d·eJl~,a termp1eratura più 10 meno noit evo[e; n.el tifo esantemaJtico la feb{br.e pel'lStste ~lta in un pe-riodo di stato e l'e'Santema ·COinjpare sem.p·r e dal 4° al 6° giorno con le sue caratteri1s.tich·e, di;ff1uso, generalizzato, in una sola pOU.$1Sée, a caratter'e em·orriagico pete.cchial'e. Cessa la febbre verso fil 7° giorno n·ella dengue, 1con•t inua d'ordinario fino ai1 14° giom.o nel ti:fo esanteimatAco. N·ell 1coll\So deillla malattia, speciia:lmente n ell e forme atipiche, cb.e post'ono notevolmente aJ\r.ViCi'Il!air.e i du·e qrua,dri monbosi (f Ol!'me di B~,~l e f.orme pro1ungate tSenza remi-sstone della dengue) possono es$ere ·di gnam.1d•e van·tt&gigio l'e:same del s1an1gu.e, • i ca:nat1ieri del polso, l'uti'hlzz·azion.e dehl1a siero1diaignosi. 'Lerucope!Ilia marcata con tendenz.a alla monocitosi nella d·engue, leucocitosi più o meno intensa con ten,d.enza alla linfoci.tosi nel ti:fo petec•c'h i·ale; 'bradica·ridia spiccata n ella den.gue per tutto il co·rso della ·malattia, tachicardia nel tifo; si·er odiagnosi 1per il 1proteo X 19 ne,gati;va nella dengue, p·ositiva nel ti.fo esantematico. La f eb bre gialla dev•e es·s ere .tmnruta anche nei nostri dlirni per i.a diff1U1sion e del1a stegomia rasciaJta, comun·e tr.a smettitriloe 1dellle due ma!l·attie e per i moltiJplicati ra'Pporti di com.'lID!iJcazione e corrnmereilall). con i lu0601hi di [p!I'edillezione della m·alattia ; la sifildJr.ome nei pr:irrni giorn-i è c~rune con qu·ell1a della dengue : f elblbre, d'Olori, airrossam ento del volto, co11giruntive arrossate. Ma n·ella feb,b·r e gialla il polso è molto frequente fin 1dall 'i:njzio, esiste una n etta dolor.atbil1tà epigastriica con v omito, 1dapprima bilioso, poi nero. Cede la tem[peratura ancb.e nella f elbb!I'e gialla verso il 2°-3° .g i·orno, m·a spesso le condizioni invece Id i mi·g liorare p egigi-orano notevolmente, e può averst l'·ooito letale ; opipu-re 'l'ittero compare, il vomito nero, con l'ittero, divien.e la _ca.iratteristica, che non lascia più dubbio sulla natura \della malattia. Si suoll fare la di·rug.nosi differenziale con 11a 1

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malaria, l 'imbar azzo gastrico febbrile, il reumatismo articolare acuto.

P1er 1a mal·aria balsterà ricordiare l 'intermittenza delùa f.et>ll:Yre c·o n .brirV1ido, il tUJinore di milza (assem.te nellla ·d engue), il result ato defil'.esame del -san·g ue d·e cide il problema; duTante ia dengue n•ei n1a1aiici cr-0niici 'l'esame del s·angiue è negia.tivo e la m·&la.ria può, a simiglianza di quanto ·a.v vi·ene 1peT ailtre malattie da irufezione , recidivare doipo 7-10 giorni coi oaratterri 1prqpiri e con esarrne del siangiue positivo. L 'im barazzo gastrico febbrile manca dell'eritema d·el v~so e d;el 1C01'po, delloa ccmgiiuntivite iniziale; h.a dollo•r i m 1eino intensi, specie nelle regioni lombruri; cessa in 1U·n o , due giorni; il reumatis·mo articolare acuto si localizza nelle articolazioni, le qruali sono trumef.atte, a differenza di quanto ·avivten·e n ellra d engue, nella quale i dolori sono iLomlb!ari, 1degù1 arti, ·delll·e articolazioni m·a solo ' a;rtra1giJci e manca ogni d.ato obbi·ettivo locale. ETIOLOGIA E NOTE EPIDEM IOLOGICHE.

L'etiol ogia dehla de11gue in qual,ch·e pu·n to è an1

co.ra osoura; molta luce d eriva dahle o&servazion.i erpi1d•emio!logiche e ·dai tem..tat:irvi di tr.aismissione speriiinenitaJ1'e ·col sangu.e dei ma1'ati e con la puntura di zanzar•e iruf·ettate. L'aigente m orboso non Si conos-ce: aibbiiaimo in compen:;o ·dati silcmri della e.s•i.stenza di esso e c01I1ooc eirize esatte su ailicune S'lle par.tico~a:ni pro. 1pri·età. Il sangue del malato contiene il virus: infatti • l'iniezione del sangiue di malato ·a so~getto in·d1erin·e ri{produce la malatfil,a, dOIPO bre1V'e i·ncooa~ zione, clh·e pruò andaT e dai 2 ai 7 gli.orni. ra: vinus è contenuto n·eU. si·ero di .sangu·e, resta adevente ai coliP1usco1i rois si, anche se il.avati. Si r il)roduce la malattia con le ino1cu1azioni di si ero di sam1gue, si rip!101dJuce in·i ettan•do sospensioTIIi di corpuscoli rossi lavati, se pure in p.ercentuali più 'baisse. fil vhrus passa attraverso candela Chamber. land : esso cio1è è un viru1s filtrab ile . Virve nel sangue del ·malaito, ma le inoouJaziOJli sperimenta1i ri·escono 1po1sitiv.e 51Pecita1mente se il sangrue periferi!co è p.reJ.eY.ato nei primi due o tr.e giorni ·di m·a latti·a : 1'e i.nocnl'.lazicmi con sam.gue di ma1ato nei periodi tardirvi 1dàn1no r eisU!ltati positivi sem·p re meno f!1e1qu en1ti. Le r iJcerehe sul sangiue dervon-0 ess,el!"e consid·e.rate, d·a l p·u nto dli :vista m0Tlfolr0tgi'co, p-er la rilc·e:rca d•e1ll.'·eviootu.atJ.e pair.assdta, p:er ora negativ·e. L·a 'Presooza di ooa fcxrma partico[tafte spirodhetica riniv e.nuta non hia awto con1ferma. 1Riasiste ill virus ·per m oJto tempo nel sangue, iconsef!Vlélto in viiro a tempwatuva ambtente. E traismissilbile a.!l'la •ca'Vi.a, non nel senso ch·e in essa produca una vera malattia, ma solo nel senso 1

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ah1e la caJVlia può d-i1v entare pèr qua.lolle gUOtl1-0 uirua ri1senv.a di v:Lrrus. Tentativi nlULillerosi h1amn.o dimostrato dhe gli altri amimalii di laboratorio non sono reoet1Iivi. Particollar.i ~anz.are (.S te.gorrnia f aisoiata) sono vettori delJJa maùiatti·a. Se s·i lascia pruillg·ere un malato 1e, ·dop10 9-10 giOTni, un soig)getto indenne da1Ja stessa StegOIID.iJa fasoiata, coo una in·CIUbazi001·e di 7-9 gio!I'n-i, si cr-iJp1rodru1ce la ,m alattia. L' e51Perimento dimostra in modo sicuro on·e l'a Stegomia f aJSciaita è mezzo no1n ·dulb1b i·o del1la 'brasmissi.01n e dehl ·~ente monboso; c.he n el!la z.anz·ar.a esiste un ctclo evoltuitivo del pa:nru&siia; se si :fa p!UDJg·ere infatti un soggetto in·denne con zanzara infetta n eJ 1Peuiod-0 chie co:nre dal ·prrimo giorno an. 5°-7° g!i.OT·no, daCJC!hiè la z,am.z.a ra si è inf erttat1a, manoa ~a maùaitia sp1e!I'irrnental•e. T<Me fatto feioe ~emare al Mam.son, a stmllgùianza di quanto avviene per la mallal'lia, chie un essere oi:igianizz.ato, . focse plI'otoz.oario, possa esserie l'rugente mol!'fbo~o· ·d·e11a f·ebbre d·e ngue; ogni rioeirc·a in tal senso finora è riUJScita neglatiiv·a. No·n esiste, com e dimoistr,ano le 1p·a n•d·emie, e s1perCJiJallmente 1'1attuai1e di Grr'e1cia, immun1tà in rasppoiI'to aill 'età, all•e co·n dizioni s ooiali ·elce., risp1etto alia mrrulattila. Essa è una delle mal-atti.e più equaliitébl'ie ch·e si COII10i$Oano: coJff>isce frutti; non si può par!Lare di imm·u nità naturale. Estste invece un a immuriità acquisita, senza ch·e si p<Ys1s a amcora di.r·e con s:iJc'Uir.ezza qiuan do essa comincia e .qu1amto duri. È oerto cihe n.eJJSla attuale ep1dem.i.a di Atene son.o stati rIBiparmiaiti, niel.l e stess·e famiglie, qiuelli ooe atVevano soif!eirto 11a denigu·e neùtla prima ondata epidemitca de!l. settembr·e '27. L'1rrnununità si deve però co·stiitmire T'Bjp·i·dame·hbe : in soigig.etti guariti da1!1a dengu·e n eful'attual.e 1p an1d.emia, che •dru.r a dia tr·e o quattro metii, lJa malattia in ganeralie non si è r~etuta, se'b bene le con·dizio·m dti. rei·rufezione persistessero minacoiose. La maJattia conferisce i!mm'Ul!lità che si costi•tuiisce forse in meno di un mes·e. s.01-0 1e r·e·cidirve (no111 fre.qu.enti), dOJPO 14-20 gio:r ni, f.~nno 'P·ensare dhe. un~ reinfezione possa stabilirsi e la rnalattia rinr1,o v arsi .quando F'ÌiillIÌnlunità rucquisita tardi a costitufurs.i e le im.mi.ssi·oni di virus siano tali ci.a ooperare l'iniziale dilf·esa delil 'o!rgaintiSllllo. La m•ai1'attia è eipidemic•a, e SjpSSSo ,pandemrroa. Le con•diziollli loc.ail.1. <Yhe tf1acild.tano la vita deille stegomie, 11a foJta fPO[pOll.azic:)'ne st'iJp.ata (in una stanza 4-5 Jietti) sp-ieigano 1'1in8orgel'le insi.cld.oso, la ir~ù·da dift!Ulsion.e, 1'a fila.mmaJta pand·e11nica. Un·a solo zanzara infetta può, nell.a stessa sera, inoc·u la.I'e tutta U1I1a f amiiglùa e lo s001P!PiO de1•lla m.aJat- · tia nei vari co1m ponenti aN·ersi quasi contemporaneannente. ln Atene .esistervasno le cond·i zioni più favor evo~i : .rioClhezzia di stegomte, n'U[Ilerose e predo·mi~ 1

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nanti (80 % dehle zanzare catturate); d1eJlJsità enoirme di ~apo:J,1 azion·e, p•ei;ricà11è la c.aspitall·e in qnlreisti u3.1:Jiùni anni h~ r a.tgigiunto pJ"oipio rzioni g1randiois1e e tutti i mezzi igienici non l11anno potuto seguire l 'ingran.dimento, per ei)isodi dol<Yfosi, lSrpecie di questi u1'timi w.nni, co·m e quello microasiatico. L'epid·emia, la pan·d emta, .ha il 1suo corso; i l suo iniziio, il sruo acm.e, il suo decl'emento. r pirimi casi di• dengiu·e in Atene :llurono s.egm.iail ati in setten:J:bre del '27. Sico!P{Ptarono in una zona ·deùila città piutto.sto ltiimitata: oas1 in generale lievi, seg.u ìti da U111a fiammata p<Vndemica dhe inviase diveirsi qu.airtieiìi •d·eilla città. I co;piti ne[ '27 si fanno rus.cendere a vientinnila oaisi; ma la 1Pan· d·emi'a non si d1iif1fU1Se a tutt a 1'a città e d·ecrebt>e J"aipd.daJm·e n·te, tanit~ che nel nov,èmbire-dtcembre &i ipotevia COrrl1$1i de.rair.e come sp·e nta. Prob·albilmente er:a stata irruportata da siri·aci secon·d o 'alcuni, da egiziani secon·do ailtri : e nella Stria e nell'\Egitto la malaJtf.lia è 00rdemica. TiaJoqu·e druTtante l'inverno l'-.epi-Oemia, pori sri riieibbet-0 i p;rli.m i oasi nel gillltgn·o, a.rumentarono n·eil 1'uigilio, r.agigi'Ullltse.'ro l'ac·m e p·andemiico nelfl'agosto; forse più di 600.000 caisi si ebbero fino al settem·bre, quan d10 la pandemia. decrebbe in maniera sen$iliirle : verso la fin·e -O.i settembJ:·e i~ .numero dei casi nu.ovi era notevo'lllllente ridotto. ·Le ma:nif·estazioni olinic·h e non pxeo-OCUIP·alil.t1 all 'inriz1o eipid·errniico ·dea set~mb·re, ancora non tm· rpo.n•einti nei primi ID·SS·i «ìel giug1D.o e metà detl. 11J1glio del '28, dirv·ennero selll/P're più p~eoocru1p1antsi n·alìl'agooto d,ei '28, con casi g.r.aN'i, prolungiati, compilicati, con qua.licfil-e caso di mo rte. La grarvità ·miagigiore delùa malatJtia, la fl'eqiuenza del:le compli.Jcanze e d elle s.ucc·essioini m·OTbose, colI'riB[>Ondcxno ahl',aJcme pandemico. ILa pan1d·emia dd. Atene è adunqrue as1Sai istrut. ttva: essa ha drue riprese, n·el '27 .e nel• '28; le 1

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due riprese sono divise dà una intiera invernata,

in ooi per 1-0 meno la manife~iazione pande,m ica tace. . _i\,Jcuni riteng·ono semip.Jice.mante che le due ri1pres.e siano d1ue f enon1eni indip.en·d·enti e c.he V·l sia stata un.a ptrirrna volta -e una seconda volta i'mportaz1.orr1e dellia malattia, ~a .a soistegmo di questa opinione non esistono ,dati di fatto sicuri. Altll' i, e a mio avYiso p.iù gillf;.tarnente, pens ano che le drue epi-demie siano legate d·a un filo in· v1er.na1e, imivisibhle aJl•l ''igien:iista, c·o·s i come 1d'u-e p.andemie anruu1all.i di m.a:lairia sono 11egate 1da fili p·oco aippariiscent:i ma esistenti e siJcur.arm·ente dimostrati. .Jm.tanto sul1a· gmida delle noz~cmi acqruis-ite f.peIimemta:lrrneinrte sii pruò intuire fil corao de1la ;pan· demia: e&s.a insonge, si dòrfifQn·die, cessa, seguenido la cornJparsa, la dilfif'Usione, la scomparo5a dell'insetto aùato 1deJ.:l,a ste·g omia f.aoScia~. Qu1md-0 qU.e_sta con1.pare si hanno i pOC"tmi casi, quan1do la 1

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~tegomia

è n'l1'lllerosa, si ha l 'acme pandea:niico\ dicf,fiici1·e t0onceptre l 'e.si:iistenz·a di po.rtato:ni non quan·do diraida Si 'ha il d ·e1cre,m ento. L'irruportamalati. In 1Atene i risiparmiatì del '27 sono div·e 7jon.e avvenne infatti n ella 'fine di aigo.sto o nuti malati nel '28. ' 11el.• settembre '27, cessò neill 'i111.rv1erno 1coll1 0 scom·R imane l'rultim.a tpotesi, lia più probabile; ohe ::pariJ'e deJol·a stegom1ia, ricominciò neil g.i'UJoOTIO col cioè ·durante 'l'iin:ve.mo esistano - co·m e infatti ·s.uo riaJP1pMire, €1b'be iJ ,m assimo com. la maS<sima esistono - stegomie i'beroonti, le .quali ·s i infet-Oiftfusione d elJ.a steg.omia, d·ecr·ebbe, precocemente tino da malati diftficil1mente riconoscibili, per 'l a .questa v·olta, n·el setterrn1b re. tenue manifestazione clini·ca . Se si pensa, infatti, Evidentemen.te, in ·q uesto .p recooe .d·eC;r·e sce·r e come la der:ngue 'pos.sa ei&ser e facilmente corufu·s a 1de1la pandemia, al f.attore, rarefazione della ste~ con febbri di altra natura e di breve durata :gomia, se ne è ag1giunto UITl altro i•IIl{Poirtante : la (l'imibairazz.o gastrico febbrile, la fe b•b re d ei tre malaitia ave1Va collp1ito la gienera!lità d e(lla popog iorni, rectdiv·e di ma laria ecc. ) si oomprenae laz·ione, lfj6,pia,rmi1ando so[o qru·ei1'li ch·e ne av•evano rc ome possa sifuggire al medico , •q,u an•do esso sia già so,flferto l 'anno pr.eced·ente; l 'irrnmuni·t à a oqu1ohiamato (e spesso non è n eipiprure intenpellato) sit·a d.i quasi .t utta la P·OJPOlazione h1a ·determ1r:nato la vera natura de1'la malattia febbiriìe atipi·ca e il ra[Ji•do esa:urtrsi d ell!la pandemia, quam..do am, inicompleta. Io penso che d!urante l'inverno si è coir a esistevano numerose le stegooni·e, numeTo&e avuto il colle,g amento epi1demico t~ra le due panle fonti di virus, fav·olI'evoJi le condizioni cll1mad·emie, attraverso casi sporadtci; ad .u n certo ti-<Yh·e. punto, l e condizioni cli,m atidhe e ditterologiche, Esiste cioè un d'U1pJice ordine td i fattori c:he cofavòre'Voli, moltipliican·do gli agenti vettori e S'UC-· hlalfllda il coflso eptd.e mico della denigue: l'habitat , cessivamente le riserve di virus> hanno determi• rl com :p arire e lo scompa.trire d·eill 'tnsetto alat o nato l 'esplosione. d eil~·a stegomi.a fasci·ata .da u1na parte l'·i m·m und.tà • acquisita dei ccmrvalescen.t i ch·e si opp·one aJ. p·eT!INDIVIDUALITÀ E FISIONOMIA CLINICA Dl:."LLA DENGUE. petruansi d·ellla pian·d·mni1a. ·M a rimaine ancoira un piunto oscuro: com.e una La I'eoein-te esperienza d'.Atene dimostra clle la 1pa!ll1demria s i leigia .afil'alt:ra, com ·e cioiè la ~anrd·e ­ d·eng1ue ha varcato triorufalm ente d•e poirte d'Eiumia ·d ',Atene d·ell '28 si leigia a.il' a1i ra d eJ. '27, se ropa: ·essa n•on può esser.e più rellegata tra l e dur.runte l'iniv·e rno ·s ono ,sco·ma;>8Jrni d1aJllia città i rna1'attie tropicali e ·drei paesi cal1di: là d·oiv.e esimaJlati, riserve di virus, e l e ste.g·omi-e, aigienti stono stegomie fasciate .e in gran·de nrumeiro, la vettoTi detll'inrf ezti.on·e? Qili.esto p1Unto dev1e e1Sser e rd•en·giu·e può COrnipta.rir e, ,e stende rsi, diventa.ire painri 1s oluto ed ha un evi·dente va110tre e scientifi·c o e demi.a, graNida di ser1e conseguenze economiche, !Pfaticò. · se pUJr n on pericolosa per il·a vita umana ; essa va Le ipote$i verosi·milli, cfil1e possono esrSeI'e occaaccolta n·ell noverro de1tl·e mallattie comunri: l e vi.e sione di rice:nch e, per analoig i·a con le •C·ono~c·einze commerc·iallii maxittiime sono tanto n'Ulffi&ose e attuali, sono t•re : 1) il virus rim·a ne nelle steg·ocom,p lesis e, ch e difif:iJcile si r ende la ·drif,e.~a co.s ti.0ra. 111i1è attr.averso il 1'oro c~alo di svilru,rpipo inv-ern·al·e; 1La ftsonomia clinica d ella denigu·e, se ·d a una 2) il. virus .rirman1e n e11''1uorrn·o cO'Ilv13J1esceinte, o sia n.o par·t·e otìfTe cr itel'i per ia creazio·n e di runa in di(1portatore); 3) eststono id1urante l'd.IllVem-0 poch·e vi1d'Uai1Ìtà rtconoscibile, d·a avvioin·a dalfl.'1altira ad steigorrnie iJbemanti, -le qiuaHi con dirfifi·colltà pO$SOno una categor 1ia di malattie, c·h e .si ·distinguono, inf.ettarsi e intfettJare, 1determ:b11am.do .o portatori, p er p eculiari car atteristic.ne, dalle altre comuni. a1p1parentemente non malati, o malati, ooo sintoEsisa, c·h ·e ~wartiene al1e m1aiattie da infezione m,atoliogia an·oanaila e-d incompl,eta, che no,n r·entrasmesse da un v·ettor·e s1p eciale (la stegomia dono f acillmente ri:conor&cibi.le la miaJlattfa. faJS·Ci·ata), che fo-rse è d·etemnilllata tla un virus 1 L'irpotesi della p ersistenz.a dell vlliruis nei cidl·O filtra1b:i!1'e, .mo;rfo101g i-camente . non riconosa:ilbiilie i:n evolutivo del1a stegomia, :di una infezione cioè n essu1n p!Ulllto d·el suo ciJc:lo evolru1tlivo, dlinicam en1ìr.ais.messa p·er l'uovo, o la ni.JlJfa, all:l'inset.to p eirte si aivvtcina per molti oarratteri alle m alattie fetto, non è a ipriori da s cartare; fu a:vanzata anesantematiche. che in mollte a:ltre i·n fezionii en·demich.e ma purrQ ue.s te malatti·e sòno ra.g)gruiptpait e dia una oaTatteristica n·on patognomoni1ca, ma necessaria trowo n·oo hla aJV'Uto dim.os.t raziioni. N·eIT. caso atper l'identiif icazione del malato: l'esantema. Postuialie n·o n sar eb:b e dif,fic1le te~ia!'e di r:iJprocillliife s on.o è vero esistere malattie esante·m aticJhe senza la m•alliattia con uov·a e ninfe ·p'I'lalevate murante e-Santema, ma il clini1co in tali casi se può sol 'inl\rerno. Ogni r iicerca mortfologiica n ell'uovo e spettare, p er ragione epidemi1ca, è ben lontano nella ninf.a urta contr o l'ignoranza s ulla monfo. dall'accertam ento diagnostico. La dengue non è lo·gia del virus 1della dengue. riconoscibile se non compare l 'esantema; questo .Piuò fil virr'u s rimMi1e re in porta·t ort dUTante l'tn è il sintoma caratteristico. per la diagnosi dilI'etta V·emn.o? Noo è ve:riasimille; l1a mailatiia è dii 1quell e, ch•e non con os.cono iJmm·u mità natJura·l i; è qruindi e differenziale. 1

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SEZIONE PRATiCA

Ogni ,e,._~J,a.tmna no·n è pat0ign·omonico dalila ma' lattia es·a nteunatioa (1sieri, m·edi-clinail.i, poiSS-O·n o de- te:rminare la cornipa.r.sa di ·e,s .antemi ilil nulla riconoocli.lbi~d. dall'es·a ntema 1deJJ.a scairlattina, deil morbillo); in.a n•e<l. COffitP lesso mOifbos·o esiJs,t0010 altri elem~llltJi (•decorso, 1ocailiz.ziazioni, p·artee~pa­ zi-0.n e ~i ·detem11nati ongani e :Si.stem1) tali, da . 1ruveni.r:e sufftfic·i·anti pe;r assiciµJ'lrur.e la di~nosi olinica. :e qua:nto aviviene per 1a ·d1e n1g1u·e, in. cui un esantema non patognomonico, ma caratteristico, se associato ad unà f ebbre con inizio par- , ticolare, con decorso speciale, con dolori ecc. dà il suggello alla diagnosi clinica. Da questo p'llnto di vista za dengtte è una malattia esantematica. Senza esantema il giudizio medi1co vaga, senza possilbilità di S·UC·08S1S,O, in m ezzo ad ipotesi solo ve·r osimili. Ma tirO{P(Pe altr.e am.ia101gie p·erunetton-0 di continuare l'avvici•ri·a mento olini·CO: méùlattia f eibtbri1le, , ·b rm-e, ci cllic·a , 1come le malatti·e esanwmiatic'h ·e, n·e1lre quaJ:i rl modo 1d'.ìniziM's:.i. è bnuJS,co, il deco!l'lso r~ido ma a tappe, che 1 sono pietre mi1iarii. :p1er l.Ja diagnosi. N·OIIl ha il m.orbill~o runa f·elbibre p 1re.eru.ttiva c·o me la denigu1e? n·olll cede l:a temiperatu:r.a v e1rs.o fil terzo giorno, prima cioè 0he cc:xmp,a ia l'esantema e non s:i ll'i'aocendia p·er u:n br.e;ve p,eI'li.od-0 come n ·eiNa d·engm·e .si ri.aiocend•e 1a febbre COn l1a comparsa del ti:piC•O e·s.a:n tema? L'·esamterrna ha pr·eidilieziioni di secl•e ·e caTattertstiJdhe di 1d1rf,fusi-on1e ne1 mo:I'!b·i l1lo, n.e!lla scarlattina; predilez.ion·e e di.f1fu·sione 1p ,articolari s.i hanno nella denigue: deisqruiam·a p1iù o me·n o la p.elJ.e deJ.1 malato di malattia esantemati·ca, desqruaa:na, se . p!UJre scarsamente, 1a peil.ù e d·e1 mall:ato di dengu,e. Invad·e l e mucois e, costitu.en•do l'·enan.tema, ' l'•e&anternia m·oirbilliloso, &ca:rlattin.o so, v.aricello1$0, vaiuOU.oso; come tnvaide, e ~'Deco1c·emente, le mruco5e l'·esa:nte«n·a 1delilla dengu,e. E chi v-0Less.e andair-e ptù o\Ltrie trov-eireiblb·e anic.h·e nell:la demgue i l rm;lh, clhe p1'ecede l'·eisantEml•a, in qiu.el caJI'atteJ""istioo r.o·s sore cb·e inva·d1e la pel1l•e fin çl~i priim·i ssimi giorni e che è .qiua1'che cos·a di più del rossore e della con.gestione feb1brile. ·L e congiuntive partec~·alliO alla p:rima i·n vasione nella dengue com.e n el mo1nbilI.o e (.r aramente) ' 111.eua ;sc.arlatfiln·a., come neJ., vaduoJ.o. iM.a un c.a:ratte.r·e f ondamen.trule, 1meisso in c1hd.aira ltuce ·d-ai C·Olleghi .girec~. ìl segno deL laccio, dà • una de.'J.J.·e note fi$iopatologiche più cia~atteristiJC'h·e ' d·alla mru1a·t tia. La dengue 1p'Uò dare ·esantema emoNa;giieo; m•a la tendenza spi-ccata al1a em·o rragia, oltre nhe dalla congestione locale (emorr.agia in embrione), è rivelia,ta dal ·c 9stante fenomeno de.i ·lacci-o. Dirò ainZJi ·Che quando l' e·santema 1è ten'Ue, e qua1c·h ·e du:b!bio .iPUò sorgere, ho > v·ed.u to utilliizzare con grain·de .vantaggdo p1e.r l·e diagnosi la ri1accensione lo·cale o la coilll[>lars.a d·e lla pi!ccfiliettatu;ra em()I'lfa.giica per m ezzo ·dell ' ~·p1i­ cazione 1d•eil J-accio. Qfl.lesto crurattere, comune a 1

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tutti 1gli esantemi delle malatti•e esantematich·e, di1c·e ·come il viirus denguic.o porta w1teraz'ioiU.i tali sui V·~i. da avvicinar-e .iJl pr0ices&0 mo:Iìboso a qu·e'llo delle m1a1atti·e esruntem atidhe: Pa;rtic O!lart simpatte mostJra il VÌll'UJS de[·l a d.Jengu,e per det e:mntnati O!figia.ni e tessuti, così ca.mie o-g ni malattia ·esantema.t i·ca si disting.u e per le p·a rticorl axi ,oflf ese, precoci o taridiv·e, che suol e dare ; le m.an.i1festazioni cata1I'lra1i ·delli·e mucois·e, la bronc·01P10·1rrnonite n 1etl· .m ·oir:billlo, la neif!I'ite scarlattino.sa e 51Peciai1mente la po:s1lsca.I'lattinosa sono esempi dimostrativi. La «:l!elilJ~ue offenide il si.stem·a nenv.oso,. Offf•end·e con pa:rtiico[1aire 1lr·e quenza i1 r·ene, iha una comiplli·o an·zia prurticolllar:e : la \I)·aroti te. Anc1b:e i fenomeni intestinali diarroici ·e di.Js:Selllteriforr:mi NCOTdano quanto p[UÒ aJVV·enire nelle malattie es·a ntemati.cih.e, nel1e ·q·u ali la diarrea spesso è ·espon.ente dell'enantema, la diss.e nteria e<SiPonente 1de'1'1a grav·e iperemia con .e morrafg ia d·ella mucosa, o del perio·do desquamante. La d·en•gu•e è maJlattt·a d'orrdtnaJiio ltev.e, transito.r ia, r.ajp1·da eome .quaJSi t'l1tte le malattie €-Santem·atich·e, aid e10cezion.e del viaiuo1lo; ma asiS1Ume i:rniportanza e può condUI"re 1Per siè a1Jl.' esito letai.e, quando la panidemi·a di:vien·e imp onente ·e forse il virus aoqiuiiSta 1piro1pri·età di p·art~c1 olar'e virulenza. ;N on S·Ono solo i .t arat i o malati di altre malatti•e Ohe p.OSSOJlO perir.e iper la rdeill\ooUe; pOSSOlllO p erire a:nidhe sogigetm robus.t i s·enza tare, s0bb en .e il lf aitto sia eec·eziona.1e. Iniv.ece l·e compJ.icanz·e a;ggr.avano &P·esso l'iilifiermità, co1sì cOlffi•e n·e!Qa linea genemalle 1sdh ernatiea dellle maJl.a,tt·~e eisantematiicJhe. N•elle condizi·o.ni attJUali delie conosoen·z.e d'i .patdl()(gia i·O ar.edo C:hé conv·en ga, - 1p,oiooè la fis·i onomia clinica ne dà la piena au.torrizzaziione cOOùocrare la dengu·e tir.a le malliattte. esantematiche. 0

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LA !CURA.

La cura della dengue è limitata .,p er ora a presidi d 'ordin e sintomatico: tgnoto l"agente morb oso, mancano fin.o na tentativi di oor·e spec'ilfiche. Di:rò idi ,p iù: tenit ativi reti •plI'OlfilM"-Si. medi·cament.o1Sa c0in la chdnina (tentata p1e.r le anall.·ogie di tiras mtssion,e con 1a mal1aria), h,aniflo fa~lllit-0. 1M·a la crurra sintom•ati1ca ha ndJS{>1gno di qu.a1clhe c-hiariJrnerito per .e vitar·e ipossilbli.ili danni .a;1 malato. Jll r.ilposo a l etto è n·ec·e ssità delù.a mal•a ttia a oui n ·aStsun paziente sa ribeNarsi: i ddlori, l'aistenia 1prùtOlllda, la necessità di u11a relativa tmmobillità, c-01stri;ngon10 i1 mru1ato a i.etto f.in dai p rimi sergni fe'.blb!rir1i. 1Contflro La tempieraitura, ;p.e r mo.d·erarla almeno, si son·o ·ID01strati utilli g1li ·antitemni'CJi e specialrri.ente iIJ. pilrrumi1do.ne a ,piJccole dosi (i.fino a 5.0-60 cigrr». iail giorno iln pozioni o in 1pi-0co1'e oairtin1e) ; ut hl1e '.li' aS1Pitrin1a se ai~sociata allla caitf.eiina. Utile ancora il sa1J.1ici1Laito so1dilco alllla do.se di 2 .g rammi at1 giorno·. Sipesso il1 v·o mi.to e la naiu·s ea i1rr}_lp·edi1

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IL POLICLINICO

[ANNO XXXV, FASC. 45J

scemo l'ingestione degli rultmenti e dell,e bevande e p er.fino d·ell1e piJocotle dosi di m ed.iJcinali. E opportuno, in ta'.J.oi casi, sommjnistraire i medicin.ali ORGANI DIGERENTI. 1p er via retta'le, ,e rtdu:rrie l 'aJlim entazion e alla da. eta idrica, o di lim.onate e di aranciate. Qualc!be go,c cta ·d i opjpti:o, idi lau dano, poS1son-0 cal- Il rigurgito duodenale: sna impo1·tanza nelmare, afim.eno te1Iljporaneamc11·t e, iil vomito osti· . la patogenes~ dell'ulcera peptica. nato e straziante. (TARSITANO. Morgagni, n. 27, lU!g'lio 1928) . Andhe J.a mO/rfin·a piuò e.s seTe adoperata, o p:reIl ri'gwgito o refluisso duod·enale in questi ultip arati isimilii, quando d·olori, vomito, angoscia epimi tempi ha aissunto un a speciale iIDtPrortanza~ gastrica e precordiale, esacenbano le sofifer.enze. 1p er i s uoi .raiprp orti con l'ulcera peptica. 1! tentativ1i c-01glli antitemnitci, coglli ana'J.Jglesli.ci, coi ·Allo stato normale n oi saipptamo che il ohimo soo.IDferi (i·dirato di cloraJlio, vetronal) d evono res&eire ifatti se1llrpf!'ie con p;r11denza, in raipporto co.1 wci,do p roiced e nelllo stomaco per miezzo delle onde rpel'fistaltich·e, e rpassa n el duo1deno 1Per I'iavertura qruaidr.o morboso, con la int6grità d eO. Tiene e degli ·d·el piloro. Le on1de peristaltiiche dello stomaco ailttrri orgiani. Molti somministrano un pur:gante &l p.r:im o 1ni- 1sono indiipenid enti 1d a. quelil e duodenali, p er la div.er.s ità d~ll1e filbre mu1scolari. zi~si della m aJ1a;tti.a: lJa prra1Iic1 a non è dann-01S·a, L'aiper.tura o chiusura d el iPiloro · è sotto i·l conma è 1da p~o'SCII'iv•ere il cailomelano p•e r evtta(l'e trollo dell'aci·d ità gastrica: allo:ric·hiè il oh.imo gaeventu.aili damni al r en1e, chie iU v:kius p•e.ir sè fastr:Lco ha raggi unto uoo certa aroi1dità, il piloro cill·m ·en te corr1ptsce. Dannosi sono i punganti nel si aipre, ed i} chimo par5sa. L'aci1dità, giunta n e1 OOT60 d ellla m·cina tt1ia : spe·SISO con la BOmÌninistJI'lazione di essi si .iniziano i sintomi 1della entero- 1dua.deno, hJa un eflfetto OIPlposto, stimola cioè la chiuisura d el piloro. L'inter vento del suoco enteco1lite unuoo san1gui1I1ol·enita c'he ra;ppiresentan 0 uno rico, rpanc:reatiico e biliare, n eutra'lizzando 11'iacid·e i m-0menti più fa&ti•driosi delhla m rulattia. dità gastri~a nel 1duod·eno, 1permette al .p iloro di Qruian do questi interv.engano, è orpportJu.n o ldmitàJre la ·d ieta a riso e a cqua di riso, s-0mministrare riiai;prirsi. Allo1'chlè vi è un'a1terazione n ella funzione di pol!Vell'i indififerenti, come 00.flbo:pato di bismuto, o TicoiI'II'er·e ad astringe·n ti, com e tannig·en·O, tan- tali s e,crezioni, anche la funzione m e-0eanica vien e moclifitc ata; così un'acidità su·p eriore alla norna:l!bin.a ecc., a cilhsterini laud·anati, se si asso·Clia m·a, .riaJll·enta il p•a-ssrug,g io del chimo nel 1du·o·d·e no; violenta 1di·arrea con premiti. una acidità molto ele, 1 ata ;provaca la ohiuiSura E r.M'o ohe il cmore richieda J'in.temnento di m e' · s,p astica del p!iloro. .dicamenti: aib~tualmente la bradicardia si marntie. ne rper tutto il co'r so d e]}a m·a1attia e non si ve·Se la funzione del piloro è in dirpendenza . di rificano di soli,to segni •di ins u!f1filcienz.a c·a rtali condizi·oni, esi.ste e com.e si pro1d uice il r e.clriac.a [pelf aJlterazione intfre ttiva del miooaDdio. flusso o rtgurgito duodenale? L'ollio caruf orato si è dJ.moS:tr.a~o uti'le p·e r solle·L a presenzia d el'la bile n el surcco g.astrico, a!fiferv.rure 1e ·C·On1dizioni di a:bbattimento e. di dapires- mata da m olti AIA., n on 1può essere mes·sa in ra1p&ione 1gieneraJ1,e. p oirto con mov!imenti antirp·e'.riJsta1tici del duo•d,etA.nOO.e il deliTio e l'aigiitazionre f;r~equ.ente richd·e- n o, p er chè tali movimenti non si sono riscontrati dcmo ~'ojpera d·el me diico: qu·al•che baign10 t~epid-0, in r~cerche sperimentali nel duod·eno. Inoltre la 1pri·m a 1del sonno sera!le, è utiJe; ma con.1Iro il d e· bile non 1p rovoc·a · alcun d isturbo allo stomwco. li!fti.,o .e l 'agitazionie sono utili gili o,p1p iacei e i 1Ricerche di BoLdiiI'lef.f e della sua f.Cuola hanno p~~iarati di marfina e di eroana. potuto stabilii.re c•h e normalmente asiste un reflustLe coonipilicanz1e renali V·Ol·t a p1eif voJta sarann.o· . so d ella bile n e1lo stomaco, a periodi brevi e cotrattate con opipo!'tuna rue:ba e con gira.nidi riguarstanti; tale r eflu sso è irnfluenzato d·ai pasti, e da di nella conval.oocenza. Nelle fofme errio.r ragiche, alcun'i alimenti specia~i ·(grassi); è stimolato dal1oltre ai comillli presidi (tamponamento ec·c.) sairà l 'acìdità ·g astTioo, e serv·e a neutra:lizzare l' acidità utile il coagulieno a for ti dosi p er via intJramu- ,stessa. sool are, endovenosa, bocic·a le. Una V·ecchi.a questione, non ancora interam en te La oo:nvalescenz·a deQ ma~ato di d1eillg1Ue dew•e ri1solta, è perché l'acitdità gastrica non digerisce svoll1g ersi po1ssiliilunente in COffi\Pllieto r~oso fisico la sua stessa mucosa. Le teorie sono diverse; 1Pare e me:p.tale; tanto più ch·e i pazienti sono d i per tuttavia oh e tale autodigestion e sia impedita dalsè incrupaci di qiualiSiaisi la'Voro utile. Crur e ali- la presenza di alcune an tirp eip~in·e; Jaono attrim entari, corrobo,r anti ed euip·eip.tici sono da ten· buisce al rigu:rigito duodenafle, e rpropriamente tare per abbreviare la convalescenZ'a; ma a poco alla bile o ad un suo componente la faJcoltà antia poco le · forz.e r itornano e l'integrità fis ica s.i peptica. Tiale azione si esplica sopratutto n ei casi patologici, p erchiè nei casi normali è sufficiente ripcr-istina con il vantaggio di un a :iJin.mfllnità, s'lllla e ui drur ata non · si 11anno ·ancor a nozioni sicur e. 1a vitalità del1e stesse cell ule.

SUNTI E RASSEGNE.

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stato inoltre trovato che nelle 11percloridrie e nelle ulcere pepticihe vi è ass,enza o scarsezza di _ pilgm·e nto e sali biliari . Da tutte queste ri!cerche em erge che, l'ulcera peptica, stabilita-si .p er un qualsivog1ia meocani~ smo, tend1e a guarire in poco tempo, allorchè il rigurgito • duodenale non viene alterato; la su·a aissenza o scars·ezza sottraie allo stomaico l'azione dell 'antipeiPsioo, ·e l ''U1c~er·a tende a diventar cronica. L'alterato ri•gur.g ito agi.s:ee non produic en•do l 'ulcera, ma rend endola inguaribile. S.tabilite però qu est e premesse, come si Slpiega l'ulicera 1duo1denale? Quest'ulloera sarebbe in rapporto o con 11'inoapacàtà da parte del succo duo. denale di neutra!lizzaire tutta l 'acidità grustri ca giunta col chimo, oppure per un'alter.a ta composizione della bile. ilrufia tti Jarno in malati con ulcera gastrica o duod·enale · e neglti. ~pereloridITici ha fJrovato una ipoco1lesterinem ia; il contrario si osserva n ell'ipo o anaclori·dria. Sembra quindi esistere un r,a pporto tira il ricmia bio colesterin~ico e la funzionalità secretoria 1dello stomaico. In conclusion·e si può arftf ermare cJ:lie Jta norn1ale aicidrità g.astri1ca provoca il rtgul'gito duodenale, il qua!le aumenta in caso d'i'Poactdità. .seconido Csaki l 'iper·aci1dità ·d eg-li itpericloridmici e dei malati con u1cera ,p eptiica è un riflesso di dàifesa ; l'alterato rigurgito predispon,e all'ulcera o ne impedi5ce la guarigicrn·e. Tale afrfezione si accompagna con una diminuzìone di colesterina n el sangue, in media 0.22 s. Blooz. CARUSI . 1

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La sind1·ome di Koenig nelle stenosi incomplete dell'ileo. Paris Méd., 7 aprile 199..,8) .

(PAULT 'C ARNOT.

L' A. basandosi sopr.a due ·casi ti.p ici riaJSsume, n el suo in.sieme, la qru1estione del·l e stenosi lente del tenue. • Questa ostruzione l·enta mette sipesso molti ·anni a produ~i; si inizia con dei dolori aidtdominali sor,di, mal precisati, con gonlfipri intermittenti, nausee e vomiti, con alternative di diarrea· e stirp·si. A poco a poco .la stenosi si stringe ed i disturbi si car.atterizzano ed aiccentuano. Si constatano al1lora tre sìnd.romi primpr1diali: 1) la sindrom.e dì Koenig ; 2) la sindrome di fals·a a·scite con guazzamen. to e ottusità ·decliV<e; 3) la sin1drom e ra·d iolo·g ica ·delle bolle ictrogassose disseminate. · 1) La sin.drome di Koenìg .c ompr·ende quattro :fenomeni simultanei: a ) delle c:riisi ·di .coliche do-· lorose ad inizio brusco cl).e sono tallo·ra così atroci da determin·are gri1da del malato; cl1e npn duran o che pochi minuti -e cessano col ce515·a re della contrazione muscolare; b) la contrazione intestinale -00n in1durimen to o sifera, eh-e costituisce una tu1

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SEZ IONE PRATrCA

mefazione n ettamente visi·bile, grossa come una t esta di bimbo. La tumefazione è animata da moti p eri1sta:lttci éhe Koenig, pairagonò << a un pacohetto di serpenti m oventisi sotto una co• 1perta »; e) til terzo elemento d·~a sin1drpme è dato d:a un rumore musieale intenso che aocompagna il passaiggio del contenuto intestinale attraverso la stenosi del tenue. Le anse vicin e distese d.a gas amiplificano il rumoTe funzionando da ris uo·n atori; d ) ultimo fenpm eno è 1'1evacuazion.e i1d ro.. gassosa clhe Si percepisce talvoata a11a mano. Ad essa può seguir e un rapi,do :pa;ssaggio attraverso il colon con espultSione immediata di .feci semili1quide, veDdi pisello, aereate. Talora segu.e il vomito. Ta'l i sono ~ quattro termini abituali di una stenosi lenta del tenue, costitu·enti la sindrom e di Koentg. 2) Talora invece s i ha la sindrome pseudoascitica ,dovuta al !atto cl1•e il tenue do.p o avere lottato energicam1e·n te contro l'ostacolo si laisiciia :forz.are. Si ha al-lora accumu lo di li quidi e di gas .e si genera una v·er.a stasi n elle anse dis•terse. Questa ·distensione si aocompaigna a meteoris.mo. Si travia del ltqui1do acC'Umulato in jposizione decliv·e che 1dà una falsa impressione di ascite, sp·o~ standosi con la posizio·n e del malato. OltTe a non confondere quest9 stato di cose con una ascite, si deve anche stare attenti a non confon·der 1lo con un grande stomaico dilatato. 1

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3) La sindrome radiologica della stenosi dei

consta•t a una serie di immagini disseminate nell'a·ddo·m e a di1f1'erenti altezze, caratterizzate da d e1 bario sormontato da d·elle bolle di gas. E questo il gas bubble sign 1degli inglesi. Queste tre sin,d romi .p ermettono di affermare la ·d iiagn osi di sten osi lenta ed 1nieom.p l·eta del tenue. Se i1e deve poi .precisare la n 3.t·ura che può €;8.Sere varia: in o:r:dine di fr equenza si pensi a tub-er·colosi intestinale, neoplasmi int~stinélJli, e poi a peri visceri ti infiammatorie. La cur a non può essere che chirurgica. L. TONELLI . tenue :

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Gli adenomiomi dello spazio retto-vaginale. (MrcrroN e COMTE. Journal dJe Chirurgie, n . 4, 1926).

Gli AA. fanno la :St01r.i.a d·e·lJ'.a.rigom.ento e r ioorda110 c-0me 1'e prime 09serva.uioni iJil pTO!P-OSi.tD sian o d()IVIUte a Re:ckli.n gh·a·u-&ein (1893). Segmirono altr:e J'.iloor cih1e Je quali dillnosrtra.r on.o Clhe tali tumori erano ban1g.ni e risu!lt.avan•o .}0m1p-0·s ti d.i .IDJUoosa .a tipo· 'Ute riino e di tesooto ffiiiornatooo . I.;a mucosa ha le oaratteristi-c'he ainatorrni1chie e fisio1'0,giche •d.eJla mucosa uterina e perciiò merita il n ome tal-e tumol'e di en'<i·om.etrio.ma col qUJale gùi autori m-0·d ann,i tendono a d·enominar'1i. QUJesto rtTumore si svilruwa al di dietro del collo nello spazio rettov·aig.inale o nel ou1 dii saoco del Douglas. Presenta .!aratteri c·h e fanno pensare alla 1

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IL POLICLINICO

maù·i gnità in quanto che il tumore è dilf~·uso a ti•p o infi!ltra.:nte, ed inv·aJde 1a piar·e'tie rettale. Pfannenstiel e ·P iick :feciero I.e prime oi.sservazi001i. S·eigudrono stm-di iin Francia da Looi5 neJ 1908 e dia Fiuth ìi:n 1Gemnania ma iso1p :I'attutto in Almèrtl.icia. ed in lnglhilterria 1a qru·estio!Ile f.u a fon do st·u diata. Istològricarrnent e consildefl8Jto 11 tumore ,p resenta gli stessi caratteri d1e[1l' a1den01mi•orrna i1n gen erate, essendo costitul]Jto da 1dJU.e e1ernell!ti e cioè : da caivà.tà d•'aspetto ghiarudolare co6titmti.ta daMa mu•Josa ruterina e da un t essurto miooniatoso che le c•i rc-01scrirve. G[j elementi ·g hi'andoJ.ari son·o 1formati da eipii.teld.o idi rirves.timenlflo costJitmito da cellnllle cil~n­ d.ri.c;he fornite o meno di c:Lgrlia vilbrati(Li. Le cellule sono di!s;poste in uno stJ'laito generaillIDente unico. Formano dalle ~i1ooolle isole, delllle pto.}o1.e oav.ità, •<iei tubi glanid·o lari e di venire cisti. Alla s ezione questii e.1ementi hranno ·delllle f onme V·ariabliJ.i; 1·e cellule as.somiig'.lian·o a qu1ell1e d 1e'J.la mucosa..uterina nlQrmal.e. I•ntorno a ,qUJesto epitelio si nota ·u n·o stroma eh.e as1so.m~gJi·a a tess!UIOO 1ilnf oid·e e al 1q:uale 1è stato dato i'l nome di tessuto citogeno. I:l s oooo1do e1eme.nto ·è il tessuto miomatoso cihe trtsrul.t a cosrtJituito 1da .anellli di :f:iblfle musJo'laTi J..isci·e analo1g h1e a quel11e rt·elll'1Uite.ro e ch·e p~esentano uno sviJ.urpp10 mo1J.to -a:rirubile. Irn questi .oasi t~ici isitoJ0igic amente c:onsiJdierato l'a· d·ertò-mioan.a 1è un u·t ero in miniatmria con tiutti i suOii elem.e nti co18'tituti'Vi : ~pdtelio, tess.u.to cito· • geno, o chorion e muscolo. L'a nrucosa d eil.J.'adeno1nlom1a: pruò subire J,e stesoo mfezò.oni e le stesse d eg.e11eoozi.oni de11.a mucosa uterina; -si sono in· fatti riscontrate 1d·elle 1lesioni ·enld101IDetriti1 ~he cro1) iCh.e nella ca>v'aità dell'adeno-mjoma. La deg:enerazi-Oll1·e neopila.stioa di 1quiesti noduli a1dlenomiomat osi è p ossiibile, e ce!'ti ciancri dello sip azio retto vaginaJ.e 1possono avere aVJUto ,taJ.e o!'dgin·e. Per qiuall o dh.e si r ilf er :Lsce al1a topograifia d 1ellie l·e:sioni n ell'aiden..omioma r ett o-v agtnaJl1e si p-0.ssono ve.de· r,e ·sia d egli isolotti :i!soil.ati e d~sseminati n1el tes• suto oelJ;ulaire o nel1e dif,f erent.i str.ait:i ld1eùaa ip1acrete r ettale o sotto f orima di infillirn.zione molto più 1ditftt:u·s a. Patog enesi. - Lo studio della patogenesi del· l "adenomioma rettov~O'finale è lagato a quel'l o dell'a•denomioma in 1gieneTaile e 1de11·e ~ue 101caliwazioni m.ultiplie. Molteplici sono stati i l:aJVori f rutt:i su'l!l'ar:gome.n-to , 'in ·G,e:rmania, i1n Ingihilterro ed in A1Ineri1c a. L'ademomimna si rli:s ~on·tra in vari punrti. 1Esso pruò svil1uip1Parsi nell'iutero o n1~<7lli orga.n i ~rossi.miori (trombe, ovaia, S!Pfazio retto vaginaùe, legamento r otondo, peritoneo pelvtoo ; sull'irnte.stino (·a1Ppen1d i•oe, c·olon-s~gmo.ild·e) lfinailmetnte nella 1sezione inguinale del lag·am.en.t o roton1do, in•ell'ombelico e n e'lle cicatrirci laparatomiohe. Tutti .q;uie sti tumori sono tdentioi isto!loigicamente, 1Presentano una mu:o osa a tiipo ruterina con tessuto r~itog.eno, poten1d o in 01CCaJSi·one di 1un.a gra1

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vidanza presentare la II'eaziooe deci·d·u aJe. All 'es1a:m1e macrosc0tptco il tumore presenta tipi differenti a s econ1da .dello stadi-0 evoiiutirv-0. Al taglio l' aideno-«:nioma si presenta sotto forma di un -teSISUto resiiStente Jfilbrom·aitoso con zone bianco-rosee, si rriota aissoiciazione di lfiesS1Urto :rrui()!Illato•so e aidenomatos-0 che è appunto, la caratteristica di tale neoplasia. •N on sono mail. iDJCatpSIUJ.a;ti, sono a 1iIIniti impre~isi e si in·f iltreno in diversa dir·&Z·ione. A seco[Il da della ~01luzi()(Ile del neoplasma ipos:sìamo 1distingnJ 8J'e 4 tiipi : 1) forma v·a· ginale o iniziale, forma; noduJar,e, forme &flf'us-e, fo.r m·e 1ptelviic•h e. Per .q u·e'lJo ohe si rif.er:iisice alla sintomatolog.ia essa .è assrui. viaga. Il s.intoana ca· ratteritSttc·o 1è la· dismenorrea dolorosa dhe però è pro:piria anche di altra aiftfezione g1nec·oloig~a. A'ltri sintomi son.o dtstJurbi rettaili (senis o dri peso nel r etto, dolori nella def eic az.i one). Di&m.enorrea d oloros'a ·emoraigia ohe sono costanit1, e ·Jhe s-0no i,n T8d)fPOr'to con runo 1st.arto po!ltpo1i1d·e o con runa ve,r a u ·l oerazione. ' I sin tomi fi·s tci 1s ono albbastam.m p-recisi per .pto ter ipermetter.e la diagnosi, e 1p:rres·e .ntano ciaTatter istiche differenti a seco·n da 1d1e.Flo stato evoluti.rvo e della fo;i-.m a <C.;Linica d.e'l.l'a.if!ezione. Diagnosi. - l mpo.l"tanz1a massim•a ha l' espiorazione rettale, la qiuaJe, Sie è 'J)OIOO 1 ~ons'1derai~ può far fax-e , d egli •e.ITOri iSP·ecie all'in·i zio. .Dal iP•Unto idi wista ·Oibietti\V-0 !bisogna 1ddJstiln1g niere qru·e:sti tumorii dai p:iJocoli no1druli !i!bronnatosi va· gilinali e daJlJe ipiocole f o:rmaziond. cistiche della n1etrite ce~ilcalle cronica ·(iUiO'Vla idi N«1ibortJh.) . I noduli Jim.:Ltati all1a foo~i:a posteriore .aieJJ. Co'llo e diel Dou.g las iposson essere presi per un piocolo .rr1ioma o .una ,p iicioola 1cisfj . .Si i)Uò inrf in-e p1e:n.sa.re ad Ulll f.tbro·m a 1dello spazi-0 re~o-vaginale, e ques1Ja è ·u na a:fifezjone a.ssia.i rara in generale cih·e non dà sintomi fiunz:i·ona.J.Ii al'.l 'lniziio e ohe no!Il è scapell"t.a che J11el p eriodo a;vrunzato, qruJal1!doil rvoJ·ume, la sed·e, la mOib:Ul'iità e la 1i.m itaziooe· d e'l t umo.r.e fann-0 escluder e la ·die.,gnosi 1cti adenomi·O·m a. Nelle forme di!fiuse ::iiderenti ·aJ. retto •l a diagnosi è più dift.ficile Sii può avere a che faxe ·~on div.erse afifez.ioni e cioiè con veacfil.e ilnfi'rummazioni rp1erime;tri.rcih.e o pe.rirettafil; qrud·n di con gli adenomi omi 1deIT·l a fi8JC.Ci.a posteriore 1del corp.o deJJ'.utero, aderenti se.conJdiariamente al .r etto per un processo di peritonite 1plasti:.: a . Di tutte le d11aignosi però differenzii:a.iJ.i la pd.ù imcportante è qrueilla con ìl cancro deJil'ov·aio, C'ervico v agin·ale, ma so~ira­ tutto d.e l retto p·er esclUJdere à!l ·qru1aJle, sintomo v-erarrnente patognomireo, è l'integrità della roucosia .rettale ch·e si .rua semp·r e nell1l'ademo-mioma. Cura. ·:)uiantunqiu.e si traitti di immoir.e benigno nella mag;gior IP.arte dei casi è necessario in.t erv·anire sia p·er ll'in.t ensità d.i dolore sia iµerchè si pillò av.ere 1aumiem.to di volume ldiel tun1ore .::he, in certi oosi, 1diviene in.estirpalbtle .. La 1

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[ANNO

XXXV,

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SEZIONE PRATICA

terapia con éllgelllti fisici semhr1a raz:ionale. Il si dovrà a.s·p ortare assieme al tumore ·anche la radio potrà agire direttamante sul tumore o incupola vescicale e una parte delle pareti ad·do, - direttarrnente sulle ovai.e agendo su·l la dismenorminali a cui il tumore aderisce seinJPre e prerea me&UruraJ e. I :risultati soino iStati v•ari ma p er . cocemente. V. GHIRON. lo più eruttivi. Nei .casi inliz~ali può eS1Sere indicato un icntem·•elllto pa.rz..iale, ma n eùlia maig,gi·o r Sull'operazione radicale del canc1·0 della 1paTte dei -0ais1 quando i'l Lurmol"e oooupa 1a pafite prostata col metodo combinato. posterio.r e 1del collo e si es~ ende lateralmente è ·(T&~G\ALL. Zeritr. f. Ch.ir., 1927, n . 35). b1er1e prat'icaJI'e l'isterecitomria ·t otale. La ques.t ione più ·die li·cata neDa c1Ura dral punto ldii vista deilile Il metodo combiJLato, a simiglia11za di quello per inieti.?..aizioni e del1a teiooiica o;peratoria è la condotil 'Xl.nero del retto consiste n ell'op e•razione per via ta •1Yl1e si ·dev·e s~oruire ·ccm i tumori aderenti aJla transvescicale e perineale. 1P er poter fare un'opeparete rettale aniteri·ore. A qll1esto pro,p osito ·vi ra zione radicale a.5po.r tan'1o la prostata oon tutte son.o due opinioni. Alouni n«m damno impor- le vescicole s r 1nin·ali e .le ' 'ie linfatiche è necestanza all'invasione nel retto e seiparano la .p or~ario aprjre prima la ve•s cjca per vedere i li1niti zione aderente alla pairete T'ettale con un•a dis- della oper;ilJilità. Il distacco della prostata sui lati sezio·n e iillC01Il1.'PleJta e gro,sso1ama; ·a:l contrarli-0 e in a;va11ti, il distac·co ·d ell·e vescichette, la legaCuùlen1 ed aJtri corusO.gliam.o di segnJ.ire lia segni.ente t'llra dei vasi dafer€nti 1Più in alto ·pos'Si·b ile, sono tecnica : a.svendo lilbeTato l'ut~o· aJPre ;iia,. VélJgd.na più facili dalla via transvesciicale che da quella · in avanti e lateralmente ·aitJtim a:llora l'uitero irrl perineale, mentre riesce meg·l·i o l 'iso1~mento del}a fuori 1d1ella ;pellVi, pedn:Lncolizziando cosi in qTU.alfa1ccia posteriore d el1la 1pro-s tata e l 'interruzione che modo la zona aider·ente aJ r etto e ;reseca sodell'uretra 1 )rosùati1ca dalla via .p erin·eale. lamente la parte più pi•5c0ila del~a parete ante_l\nche il drt~naggio della vescica è più facjle dalriore di q:uets t'oTgano. .l\11 contl'!ario quando il la vi:t per:Lneale . • l:u·m e de1il'inrt€1Stino, :è ,t Jrowo iinvelso 'tuttli· glli. Di 35 casi d.iagno5ticati cli[)icamente nB h.a opeAutori so,n o d'•ruoooI'ld·o nel consigli-are lia r ese- rati 9 col Inetodo combinRJto: in 15 ha fatto una zione segmentar.ia. Q111amdo poi la p.elvi è invasa fistola vescìc·ale, 11 no.n sono stat.i operati. si è costretti a praticar.e .u n alo tliaco diefini.'tivo, Oc:.;orre anzitutto <&tabilire, insieme cOiì la djariserViandosi in secoin1do rtemp-0 di !p•OII'1tar vtia in gnosi, la operabilità del caso. Un f.atto che dalbilocco il tumore, l'uteTo ed 11 retto. l'anarnnesi ha valore è il 1sentire ll!Il u·omo che sofSaoonld10 la 1sitatisti1cia idi Ki.ng 1S1U 123 casi op e- fre da quaJche mes'3 di disturbi urinari e cl1e la rati vi è stata una morta!lità op_e ratoria di 3,2 %. notte deve vuotare la vescica mentre nell'ipertroT. LA URENTI. fia i disturbi du·r ano c1a tempo. 1C on l 'esp1orazione rettale si nota l 'ingrossan1e11to della. ghianrtola cun UROLOGIA. consii&tenza cti l~gr10, spesso con la compartecipaTumori solidi dell'uraco. zione delle vescichette in modo da avere la form a (IBRADY. A r<>h. of Surg., 1927). ·di una testa di toro (1Sti·erkQ\P1f. T éte d e taureau ). tL' A. passa in rivi>sta la l etteratura sui tumori Su 200 prostatectomie p er ipertrofia solo in 4 ha sol:ildi ·dell'uraco e vi agigiun·g e un c aso proiprto. tr0vato un cancro co11 segni clinici d.i ipertrofia. Così il numero totale dei casi JPUibbli'cati è di 20, In due di questi e.asi iì distacco della parte 5upema l 'A. ritiene Cthe si,ano più frequenti di quanto ·r iore ver.so le vescic'h ette fu difficile: ill1 due altri potreli>·b e aJPparire da questa ci!ra così esigua. esjsteva una differAnza di consistenza tr.a le due La rr1edia età ,dei malati è di 44 e son o molto rr1eLà ma l 'enucleazione fu facile. più frequenti fra gli uomini ehe ifra le donne. _i\.lle. volte insi·eme con la paTte ipertrofica si tro, In 4 casi .si svilupparono da una cisti dell'uraco: vano solo dei 11odi dlll'i, di n.atura cancerosa. Le I sintomi sono: dolore sulla linea mediana aì. vescich·ette e lA vie li'nfaticl1c .s.0110 iri:filtrate precodisotto dell'ombelico e, quan.do la parete della cemente' ciò eh.~ facilita. la diagnosi. Per 11 operavescica è interessata, di.s uria, poliuria, ematuria. bilità 1è un b11on segno trovare con l'espl,o razione Undi·ci era.no epiteliomi e 7 sarcomi, 2 fibro- rettale uno 1spazio .netto libero tra bacino e promiomi. In 14 su 18 casi di tumori maligni la iStata. J_,'mgrossamento tJ l'indurimento delle vescivescica venne interessata e solo allora i malati chette non stgnifica ill1operalbilità, II1entre è il consi accor$<?ro del tumore. La diagnosi differenziale trario quando l 'infiltrazione si estende verso il baè da porre con una flo.g osi della 1parete anteriore ·c ino. Ma an1che con un reiperto favòrevoJe dal r etto dell'addome dovuta a infezione di resti dell'uraco non è certo che il caso 1&ia operabile per 1a possibile diffusione alla vescica. Su ciò la cistoscopia o con una ci.s ti de11'ur.aico. Ql1an·d o si tratti di .flogosi il dolore e la febbre non p11ò darci alcun ooto mentre ci aiuta l'aper · appaiono precocemente. tura della vescica che ci permE'tte l 'ispezione e la L'intervento chirur.g ico deve essere tentato; in- palpazione. Occorro inoltre pensare. allre metastasi fatti nei casi oper ati si è avuto una buona per- sia nelle ghiandole come nello scheletro specialcentuale ·d i guarigione permanente. Come regola mente t11elJa col001Tua vertebrale e nel bacino. 1

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2fl12

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IL POLICLINIC.O r

L 'operazione viene fatta con aneste.5 ia locale dalla parete addominale e dalla regione p erineale. l)opo i1n'ampia apertura della vescica si con stata l 'esten sione del tumore e se gli sbocchi urete·r ali sono liberi. Si inietta quindi [}el1a pi'os.t ata l'anestetico è &i distacca la prostatq, n ella parte 6uperior e e sui lati, prevja apertJuTa della vescica per via .01ttuséll o con le forb'ici. Liberata .la prostaJtia con le ve~cichette in ,a lto e sui 1ati si tamipon.a la vescica e la breccia addominale, il paziente viene posto nella posizione .p er il t aglio della pietra e si p·r ocede come p er la prostatectorr..La perine'lle ponend o un catetere nell 'ur et1a. Il diJStacco preventivo della _prrostata dalla v·eiscica facilita il p rocedimento e non r esta cl1e interroniper e 1a porzjone di uretra. Se lia perdjta uretrale è piccola si p uò avvicinare co11 punii alla vescica badando a noo com prendervi gli sbocchi ureterali con1e avvenne all' A. in un caso. La breocia peri11eale vie11e drenata. . Rip·ortato . i l i)aziente in posizion e orizzo11ta1e vi1~ne s u turata la feritta vescicale lasciandovi u 11 tubo che serve ·come drenaggio 1soprapubico . Due pa.ztenti sono inorti dop o l 'oper,azion.e per sepsi; 6 g uariro1to sen za disturbl. di u·riruazione; 1 rirr:ase incontinen te. Di essi 4 soprav\•issero da 11 a 16 lr1esi, 1 morl dopo 16 rrjesi p er in fiamm azione polmona r e &einza recidiva a ll'autopsia; ' visse :{ a:nni, 2 vi.vono da 2 anni e ·nt·ezzo. R . BRANCATI.

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NOTIZIA BIB1'10GRAFICA. Le catene lineari del corpo e dello spurito. (U,dine, 1~) . Un v.ol. di pag . 62 1con 6 fi1g. PI»ezzo L. 12; presso l'editore L. Pozzi,

CALLI GARIS ·GIUSEPPE.

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Roma.

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L·e ricerche di Ca.Lli1g.a ris sulle << L inee iperestetiche del corpo » vennero iniziate n el 1908. Eg.l i aJVev·a fin d 'allora indiividualizzata l 'esistenza, s u1la su1Per.ficie cutanea ·del corJ)O umano, di speci.ali si.sterni lin eari a doppia •direzione (longitudin a1e e trasversa le), eme avevano d elle preor·dinate .c orrispohdenze fra loro e -0h e, se ec•citati, anzi se cc c aricati » , come diice l 'A ., con stimoli m·eccamici, elettrici, eoc., da:v·an·o, in determinate parti d el coTpo, delle ripel'cuissioni sp·eci·f icl1e e r-e.g olate da lHgigi precise (f enome·no labiale, dentario, gengiva-labiale sup·erior.e e in•feriore, fenomeno del t esticolo destro e del testicolo sinistro, f enomeno del meato, f enomeno ocular e eoc.).

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Oiibene, do1po aiver in•se.gruita 1Per vent' anni questa trama tegolaTe, oon quest e r:iip·ercussioni metameriche aiptpena valu ta·b ili dall'esaminato, ma sempre fisse pe:r uno stes·so si·stema di linee iperestetiche, in qu·esti ultimi terrn·p i il Calligaris ha cfatto d-ei grandi passi sopra questa n'Uova via e si è troyato impr ovvisamen te al cospetto di rivelazioni SOl')p['en,denti.

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Egli ha potuto mettere in eviden za qiuesti due nuovi fatti, eh-e sareblbero di un'importanza fondam•entale : 1) Ogni si'sterna lineare, oon l e s ue corri'8(pon-

denti longitu1dinali e trasversali, s ta in r elazione con d ete.rminate COlll!Ponenti m enta~i, vale a dire determina specitf~che ripericu ssioni psichich e, -e 1p r.eci·saimente ):a linea assiale del pollice sarelblbe qruell:a dell' amore, l'~ssiale dell'indice qiu·ella della memor i a, l'assiale del di to medio quella d ell'associazione mentale e l a late1'ale del carpo .quella .della diS$OCiazione mentale, l'assi~le del dito anula.r e qiu·ell·a del pi acere e l'assiale del di to mignolo qu·ella dell 'emozione. P elle qÙattT-0 linee interdig·itali, la prima sar ebbe in réllPporto -con l ' oblìo, la seconda con l'ira e con l'odio, la terza coi dolore e la quaTta col sonno. Come si appre!DJder à dalla }ettura di questo ori.ginale e interessante laJVoro, ciascuna serie dei qu8Jdranti metam eri!ci, dal ·Ca1li.g aris studiati sulla superfilcie del 1COlìP'O, ha legami IPf·estabiliti co,n ru.n.a determinata raf1)1priesentazione sensit1v·a, sen. soriale, alflf ettirva e intellettiiva di corrispondenti centri •cer.elbrali. 1

2) Un seconrd o fatto, cl1e avreb,b e una gran-

·de portata 1p er la ·Medi-cina inte~a, ·consiste in ciò, dhe -ciascun sistema l'inear·e, oltre ohe essere legato, com·e si di•sse, ad una data oiperazionce ·d·ello stpirito, è d 'altra parte connesso con uno s peciial!e o'I'glano intern·o del nostTo corpo; e più pre.cisamer1te le linee ijp·eresteti•dhe corrispondenti all'aiss.iale del pollice sono in r.aipporto con l'intestino, come qiuelle corrtSil)on.deinti alla 1a interdigitale sono in ra'P:J>OTto con lo stomaco; quelle c orritS1po11 denti all'assiale de1l'indi·oe stanno in r elazion·e con gli organi sessuali e con la vescica ur~naria, come qu elle conr:iispon1denti a lla 2a. inte:rdiigitale sono in relazion e col f egato; qiuelle corrisp ondenti all'assiale d·el dito m edio sono in eionne·s·s ion,e con i reni, co·m e quelle corrispon·denti a lla 3a. interdiigitale sono in connessione .con la milza; quelle coriri&pondenti all'assi.iale del dito anulare sono collegate col pancreas, come la 4a interdi'gi tale è c ollagata coi polmoni; quelle corris,p ond·enti all'assiale det dito rnioonolo sono conç·atenate col cuore, come quelle corrispon denti a lJa 1inea laterale del cavpo sono concatenate col 1

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cervello. Su questi f on1damenti è po'56ilbile, in condizioni

iJ)·atologi!Che, ri10ercando l 'i1per·est esi:a 51Petciale di qu ooto o di qJU·el s~stema lin·ear e, pe·r es. in una mano , riiconos·cere l 'O'rg.an.o .interno a mmalato, in quanto questo m ette in co·m pass.ione la sua peou liare catena vitale splancno ..cut'anea, .f atto questo ultimamente comrunicato dal Calli·garis stesso al CofibCJTesso di M·edicina intern·a , tenutosi a Roma nel m ·ese di ottobre del corr. anno (Ved. Calligaris, Le catene chirosplancniche ). bi bl.

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SEZIONE PRATICA

I CONGRESSI MEDJCl. XXXIV Cong1·esso di Medicina Interna. (Oo1tt1nuaztone; vedi fase. prec .).

Seduta in comune con la Società italiana di Chirurgia. Seduta del 13 ottob1'e - Ure 15. Presidenza: Proff . ALESSANDRI, Asoou, TADDEI.

I tumori del midollo spinale. Prima di inizi.are 1.a discussione della Re1azione il Presidente fa eseguire le comunicazioni ine~ renti al tema della Relazione. BuRoI (]"irenze) . - Ha avuto occasione di operare un paziente affetto da lln n eurinoma intradurale extramidollare, origin.ato a destra. Praticò una laminectomia aalla VII al1a X dorsale. I distl1rbi a tipo r.adiòolare con paralisi di senso e di moto e paresi della vesciu.a e del retto scomparvero completamente. Importante n~l Ca.fo osservato che i dolori .avevano portato alla diagnosi errata di affezione addominale per cui era stata praticata prima una app e11dicectomia, poi una gast.rod i gi unosto1ni a.

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(Roma) . - Su di un caso di tu1nore t'ltbulare del midollo . -- L 'O . riferisce su t1n caso di tumore tubulare del midollo, . in cui la diagnosi esatta di natura e di localizzazione, fu basata quasi escl·u sivamente sulla sintomatologia clinica e sull'esame d€1 liquido cerebro-spinale'. Il lipiodol confermò le deduzioni. All'atto operatorio fu trovato un fibroepitelioma a forma di manicotto . Il decor so postoperatorio fu buono; nulla però può dire 1' 0. sitll'esito dell'intervento, poichè dall~uscita della Clinica, non ha avuto più notizie del malato. L'O. mette in evidenza l ' importanza dei riflessi di difesa. per la dia·g nosi di .altezza della lesione. :NioN·r ELEONE

0LIANI ('l'rieste) . - H.a operato due casi di ispessimento fibr~ epidurale asp-0rtando un manicotto fibroso alla L·b per 12 cn1. Guarigione completa. L 'indicazione opera-toria era stata d.ata dall 'arresto del lipiodol i.niett ato epidur.almenite: solo con questo metodo è possibile di stabilire qiu.ale delle briglie fibro~ numerosissime dja la compr essione e quindi di ot tenere pieno successo. .

G. GERMANI (Trieste) . - Riferisce di .t re casi di tumori (neurinoma intradurale L 3 , neurofibro1n.a extradurale D 8 , 11eurinQma intr.adurale Dl 0) o perati dal dott. D'Rst€ ~t\.. con pieno successo. C. FauGONI (Padova). - L'O. richiama l'atte.11zione sulla sindrome visceralgica da radicolalgia e ne illustra la diffiooltà diagnostica spe<!ie qu ando l'irritazione radicolare induce alterazioni fun-

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zion.ali (per es. di tono, motilità, secrezione gastr.ica) simulatrici delle pitt diverse visceropatie. Fa considerazioni sulle sindromi motorie da sottrazione di liquo r in caso di compressione di certa entità. E· richiama l' attenzione sulle sindromi spin.ali · .d13, linfogra11uloma di Sternberg tanto 1p iù import.a11ti a conoscersi in quanto rappresentano l' unico caso nel quale - di fronte a sindrome da tumor spinale - l.a Roe11tgenterapia può essere impiegata con una certa utilità.

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(Ro111~).

- Dalla statistica pub1licata osserva di avere il maggior numero ~i casi operaLi perwnali. I11vo<!a la diagnosi quanto più precoce è t:•Ossibile p er ehè dopo 2-3 anni di compressione ]'intervento, ai1che con asportazione del tumor~, non dà miglioria.mento dei sin·Wm.i. La diagnosi clinica è di solit(1 di compressione midollare. Osserva al Rel. che non r-red e eccezionali le cisti d 'echinooocco. Trov.a giusta la critica . del Relatore ai mezzi diagno.stici fisioo-chimici; è certo però che se l 'esanle clinico dà il sospetto solo questi precisano la diagnosi. L ' importanza è ancor.a maggiore pe r la diagnosi del live1lo stabilito . in gell:ere t roppo basso dall'esame neurologico; di questo fatt o ha d'lle esempi tipici . Con il lipiodol la diagnosi del 1ivello è precisa . Il metodo non h.a inoonvenient i. Invece della sotto-occipitale h.a iniettato t alvolta alla C 7 • Il chirurgo deve propor si sempre l'estirp.azione accurata : i tumori extradurali sono i più difficili a estirpare oompletan1ente, più facili gli intradur.ali extramidoll~ri . Più frequenti sono i tumori cir coscr itti e benigni. I t umori intra- ed extramidollari si rendono evidenti da sè alla apertura della dru.r a, or·d iriariame.r:ite la sede è po~teriore . Nei tumori intramidollari può pure ottenersi l'enucleazio rle del t.un1ore; il risultato funzionale post-operatorio è p er lo più nullo, ma talora dà qualche mig1ioramento. F a i tumori extradura li n1eritano un cenno speciale i neurinomi: l'O. ne ha osservato un caso a clessidra. In qu€sti tunlor i è necessario di fare' attenzione a l tratto d'unione fra il t umore intrarachideo e quello · toracico, e ciò perchè altrimenti si corre il rischio di lasciare la parte intratora cica . Il p:tziente da lui operato è g u ar ito . Ricorda che oggi, secondo Verokay, si considerano i neurinomi quali t u111ori epiteliali derivanti dalle cellule della gu aina di Sch~1 an n , e sollQ benig ni. 1\1olti dei e:osidetti p~amn1o mi , endoteTiomi, sarcon1i devono esser e inclusi in questa categoria. l\folto interessante è l'altro caso riferito anche dal Monteleone di endotelio1na extraduTale che circondava 11 midollo per un 'estensione di parecchi cm . Le difficoltà operatorie furon o notevoli perch è fu costretto a preparare la dura anche nelALESSANDRI


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IL POLICLINICO

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la par~ anteriore: per fare ciò dovette sezionar e p n.recchie r adi ci. :re r la tecn ica ricorda il suo processo, oggi applicato da molti cl1irurgi e che consiste in un.a incisione esattamente mediana, nel distacco &ottoperi-osteo delle masse n1uscolari, per lo più a destra, dalle apofisi s pi11ose e dalle lamine . Con uno . scalpello si sezionano le apofisi spinos e alla base e si ·d ivaricano a sinist.r.a a ssieme· alle masse muscolari ai cui rin1ango no u11ite. I v.ant.a·g gi d el metod·o s·on·o : la sua sémplici t à, la r a pidità di esecu zione, ]' assenza dell'e1norragia. P er il rima nere i11tatto del leg an1ent.o interspinoso e delle apofisi si ha una feru _J.a naturale che impedisce derivazioni dell.a eol<,nn~

T. P ONTANO (lton1a ) . -

Espone le difficoltà di una diagnosi differen zia.l e t r a .alcune forme di sclerosi .a placche a sint·omatologi a paraplegica e i t un1ori del midollo. N·on è d'accoi·do col prof. Domi11ici sulla opp·ortunit à di procedere con una cert a frequenza a laminectomie esplorat ive. Asserisee, seoo11ùo i risultati della sua esp erie nza che la reazione di W.asserman n praticata col metod·o originale, nel liquor è prova sicura p er ]a diagnosi di luas . Insi ste s ull' import a n za di eseguire, prima di decidere un j nterrento chirurgico , una cura aniLiluetiea prot rat ta .a11che a lun b ()"o• •

della regione occupata dal neoplasma. Il che spiega le non rare sorpr€Se che talvolta si haDJlo durante le operazioni (pseudotun1ores medullae). L ' O. accenna .ai dubbi che pesano sulla r isoluzione del neuropatologo q;uando i risultat i d ell'esame neurologico anche più .accurato non corrispondono perfettamente .a quelli ricavati all' esa1ne mielo·g r afico. L ' O. proietta alcune diapositive per metter e pure in r ilievo le difficoltà della dia.gnosi differenziale fra arac.hnoiditis circnscripta spinalis e il i1eo·p lasma medullae. I n ultimo, semp-re a propooito dell'iniezione endosp in.ale del lipiodol, fa notare come sia necessar io esercitare la massima critica sopra i qruadri 1nielografici e affinchè n on si cada nè in soverchi entl1si as1ni nè ii1 morbosi scetticismi . A lui sembra • che il metodo <li Sicard segni realmente u11 progresso nella diagnosti<',.a, dei tumori d·e l n1idolJo in quanto pern1ett e una dia.gnosi precoce n ello stato ii1iziale di questa inalattia, oome p ure qua ndo si rin1an ga n eg li .ambagi fra 'lln t umor ooni ed epicon i e quello della cauda. A tale scopo proietta nume rose diapositive tratte da malati da lui osser vati nella su a Clinica e in quella del prof. Schuster di B erl1110 e n ei qu,ali la, i~ielografia d ette il inodo· di r isolver e questo proble1n.a. CoLLICA. (P .alern10) . - Ricorda ~11 caso di par a plegi.a impr ovvisa in ct1i intervenne con diagnosi di t umore del lnidollo. Il reperto fu n egativo. Venuto a m.o rte il malato si rinvenne una spondilite t ubercola r e sen za rl1e -vi f·osse c.01npressione del midollo .

(l~oma) . I nsiste sull a netta s inton1atologia cl1e si osserva quasi costantemen• t e nei tum·or i e,. xtramido.Jlari, la q•u ale o-rmai, . fa p a rte, salvo qualche d iscussione, di t u tti i t r attati D. l\1:AP.AGLIANO (Genova) . .- R.ioord.a che si posdi 11europatol·o gia . Ricorda come in siffatti neosono osseTvare d elle p a r alisi post-operator ie solo plasmi si .abbi.a dap prima un dist u rbo a cari co di pe r aver sollevato il midollo. L ' intervento , ..a prauna o p iù raidici ora sensitive , ora; 1notorie: è a .t icato con la 1nassirì1a delicatezza. S i compiace questo periodo ch e s i dà i l i1on1e d i radicolare. con il p·r of. Alessandri per la ottin1.a per ce11tuale Segue un secondo co1npl€>.Sso. sin to111ation costituito di successo . da una s·i nd rome Ilro,vn-SéquardÌa11a che presto o tardi finisce pe r convertirsi ii1 i1na par.aplegi.a, G. AY.\LA (Roma). - · L ' O. disc11te s ulla questione conseguenza d ella interru zione nella conduzion e della u1align iti·. dei tumori midollari ed asserisce delle vie sensitivè e motorie del inid·ollo. che questa è in rapporto più con I.a sede del tuB en di \· ~rso è ii 1n·o,do di decorrer e dei tumori more che non con la sua n atura. endomidollari, speci.aln1e11te dei gliomi delle gliosi Ricorda la notevole ~n1portanza .d iagnostica delle spinali, nei quali i dolori ven go110 ver so l.a fine r e.azioni vasomotorie e del riflesso pilomotore. del fr1~Je, ladd o·ve l' inizio è caratterizzato da ·u n.a Importantissimi d ati può forn ire inoltre la mi.t etr a- o da una parap.ar esi prim.a e da una tetrasurazi-0ne della p ression e del liquor. Accenna al rispett.ivamente da paraplHgia dopo . · valor e del · quoziente rachidiano, studiato d all'O., L 'D. ricorda però anche le eccezioni le quali che è basso in gener e nei casi di tumore midollare. fanno talvolta rimaner e indecisi s ulla sede e quinAccenn.a alla facilità con cui si può p rocedere d i sulla operabilità o no del rleoplas1na. P roietta alla doppia puntura .al di sopra e al di sotto del .a questo proposito le mielografie di u n caso ocpunto in cui si sosp etta la lesione . La doppia corso nella su.a Clinjca nei principi <lell'an110 e in m isurazione della pressione , specie nei casi d i incui il decorso deponeva per un t u mor e endomidol terruzione oomplet.a del midollo, è . un.a ricerca falare; fu &oltanto il re perto mielografico che stacile e di grande interesse d iagnostioo. .bilì in mod 0 assa,i netto la. presenza di un neoCrede ch e dura11te gli inter venti operatori sia plasn1a ext ramido11are. Ciò che fu confermato dal preferibile far ten ere al malat"o la posizione ool repe rto oper.atorio . capo in basso. I/O. mette poi in rilievo le eno·rn1i difficoltà c:he il neuro,p a.tologo incontra quando i dolori si CEsA BIANCHI (Milano). Richiama la attenirra,..J iano in u11a sede asS'ai distante da quella zione su u n arg omento interessante .anch e d al

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SEZIONE PRATICA

punto di vi3ta pratico, s·ulla resistenza cioè o meglio sul diverso grado di resistenza che il midollo - spinale offre alla compressione da parte dei tumori intrarachidiani. E un fatto che in pratica è sempre assai d'ifficile od almeno è sempre aleatorio formulare un giudizio sugli esiti, specialmellte lontani, dell'intervento operatorio, 11on essendo quasi mai noto, con sufficiente precisione, il grado della lesione midollare. Ciò di pende d.alle scarse ed incerte con.01oScenze attuali sulla resistenza del n1iclollo alla compr essione. Che il Jnidollo s.p inale offra ·u na cospicua. resistenza alle compressioni in genere ed a quelle da part·e dei tumori in speoie, è un fatto di oramai sicura constatazione. Basti ricordare che sono perfino noti casi di tumori intrarachidi.ani a lento sviluppo e di .mediocre consistenza, che hanno determinato lesioni dello s·c heletro rachidiano, prima ancora delle comparse di manifestazioni cliniche da lesa f.unmone midollare. E a questa cospicua abituale resistenza del midollo spinaJe alla. con1pres$ione che si deve anzi attribuire, più che alla benignità abituale dei • tumori intrarachidiani, il lent-0 decorso di queste affezioni ; lento decorso che ci permette .di potere• osservare e studiare a lungo. i pazienti senza apprezzabile pericolo e aggravamento e che ci permette ancora di espletare eventuali tentativi di terapia incruenta prima di consegnare il paziente a l chirurgo. L ' O. si associa a questo proposito .a quanto ha, affermato i!l relatore sull'opportunità di sottoporre i pazienti presentanti una sind.r<>me midollare la compressione a tipo tumorale, ad un periodo di eura .antiluetic.a, in considerazione della frequenza con cui la sifilide midollare può simulare una s~ntomatologia da compressione. Non è però del parere che questa cura· si debba limitare a p<>che iniez.ioni cosidette di prova, ma ritiene .rul contrario, ed in questo è d'accordo con Pontano, che si debba praticare una ou.ra energica e completa in vista della .abituale tenacità delle lesioni s ifilitiche me11ingo-mielitiche. Di fronte ad affezioni .a oosì lento decorso nop. saranno uno o due mesi eventualmente perduti per un tentativo di cura quelli che possouo oom.p romettere i .risultati ~i un su ccessivo i11tervento. Nè a questo proposito si può dare grande importanz.a ailla negatività delle reazioni biologiche, . fisico-chimiche e citologiche del liquor per la lue, in quanto è noto che queste possono anche completamente e ripetutamente m.ancare pure di fronte a lesio11i · meningo-mielitiche luetiche. L'O. rioorda, ed i11 questo si associa ancora a . Pontano, casi con sindron1e corr1p1eta di grave lesione midollare trasversa con xantocron1ia e coagulazione massiva cfel liquor e con negatività assoluta di t.utt.i i dati c]inici e bi·ologici per un'infezione luetica, definitivamente giustiziata da cure a.ntiluetiche st1fficiente1nente protratte e d intense. Nè con questo s i vuole e.sclu-tlere l' eventualità oontraria, prospettata dal prof. Mingazzini, e

cioè una lesione midollare da compressione per opera di .u n blastoma svolgentesi in terreno luetico. Soltanto che l'esempio portato . del nevrastenico con W .assermann positiva che dovrà essere curato della nevrasteuia, non calz..a a questo proposito; poichè se un nevrastenico presenta Wassermann positiva stil liquor, come è logico pensare d.ato l 'argomento che ci interessa, converrà sì curarlo della nevrastenia ma pri1na e più ancora converrà ourarlo della sifilide nervosa che lo minacci.a, che varrà probabilmente a guarirlo .anche della n,evrasteni.a. . Ritornando dopo questa discussione .al nostro argomento della resistenza che il midollo spi11ale offre alLa compTes.<3ione, l' O. ricorda che s i è distin1ta una resis~nz.a meccanica da una resistenza funzio·nale o forse meglio biologie.a del midollo spi11.ale; l.a prima in rapporto all.a causa determinante la compressione, alla seconda in rapporto alla struttura ed alle condizioni del midollo . E evidente che se si potesse valutare almeno approssimativa:mente questa diversa resistenza, arriveremmo oon facilità .a S:tabilire i diversi gradi di insufficienz.a midollare ed a precisare le conseguenti indicazioni terapeutiche e prognostiche. P.u r trop·p o in pratica ben poco è noto che possa ai11tarci in questa valutazione; la questi<>ne tuttavia ancl1e se 11011 può oggi essere risolta, merita di essere posta in discussione od almeno prospettata alla nostra atten~ione . La resistenza meccanica del midollo può .a tutta prima sembrare La più semplice d a valutare. In realtà esistono variazioni enormi a seconda della sede, della forma, del volume, della consistenza, della. evoluzione del blastoma. E non è detto che i tumori più voluminosi od a più rapido sviluppo Biano sempre quelli che determi11ano le maggiori lesioni; gli esempi che rlimostrauo il contrario sono numerosissimi . Più importante è la se·de del tumore e forse più ancor.a la sua consistenza. Rioorda il caso di un ragazzo che h.a fatto operare or sono quattro anni per mielite trasversa del secondo segmento dorsale del midollo da co·m pressione da probabile tumore intradurale e che ha. rivisto in questi giorni in perfette co11diziotii . Aperto lo &peco vertebrale a livello del punto indioato il chirurgo <lnpprima nulla rilevò di .abnorme; solo ' ad un più attento esame, a.perta la dura riscontrò un piccolo tumore non più volumi11oso di una cariosside di mais, di consistenza assai dura - tratt.avasi di un endotelioma a carattere psammon'13.toso , .anniochiato nel midollo, che nel -,,rolgere di pochi mesi non ostante la su.a picoolezza aveva de termin ato una sindrome clinica mielitica, così grave e complessa da fare ass.ai dubitar13 sulla utilità dell'intervento. Ma vi ha ancora un.a resistenz.a funzionale o biologica che dir si voglia del midollo, pure assai • variabile e non sempr e in rapporto con lo stato ed il grado della compressione meccanica. Questa resistPnza è anche in generale così notevole, d.a restare spesso meravigliati dinanzi a gran compres1

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IL POLICLINICO

sioni e <leform.azioni del midollo· in casi conservanti ancora una funzione mi<lollare soddisfacente, almeno per ·quanto riguarda le grandi funzioni del midollo, le condizioni della sensibilità e della mobilità. Non manoano però si intende casi opposti d~ gravi disturbi funuon.ali oon lesioni midollari modeste, .almeno apparentemente. l1l che evidentemente ,d eve attribuirsi al diverso ' . tipo di lesioni istologiche determinatesi nel midollo . ]; facile difatti pensare come le manifestazioni cliniche debbano essere assai diverse a seconda ch e _si tratt-.a di semplici lesioni congestizioflogistiche oppure d.i lesioni vascolari o sclerose. Le prime sono suscettibili di rapido miglioramento anche se intense ed estese; le lesioni a tipo di sclerosi sono solo parzialmente modificabili ; le lesioni vascolari infine, si.an dovute ad emorragie od a fatti ische111j ci, sono pressochè irreducibili. In conclusione si può ritenere che la resistenza ,d el midoilo spjnale .alla compressione sopratutto da parte dei .t umori è veramente notevole, tenuto conto dell' alta di fferen~iazione del tessuto; que-sta r~iste11z.a ancora più che dal ,..lato anatomico è evidente dal lato funzionale, specialmente nei riguardi della conduzione di moto e di senso, ma anche essa, si intende ha un limite e finisce ool cedere i1on solo, J11a co•l permettere lo stabilirsi di lesioni irreparabili, ove non si interven·g a per tempo. P er cui da.l punto di vista pratico anche in tema di tumo re del midollo spinale risulta la necessità <li una diagnosi preooce seguita da un tempestivo intervento. Più difficile è invece di stn.bilire il limite di operabilità, al di là del quale i \antaggi dell'intervento son ben modesti o del tutto nulli. Il rolat ore a ques to proposito è ricorso al criterio cronologico affermando che al di Jà del ter zo anno dallo stabilirsi della sindrome spinale nulla vi è. più da aspettarsi dall'intervento. Criterio questo, per quanto si è detto, quanto mai impreciso e grossolano, di ben maggior importanza essendo, all' infuori del tempo, le altre ca,use che condizio, nano le lesioni midollari. Con maggior precisione si_ può in pratica ritene1·e che fa com·p arsa di, una paralisi con anestesia spinale è in generale indice di u.na lesione midoi1.are da compressione pressochè irreparabile. La comparsa éioè di un.a anestesia spinale, netta e persistente, in una paraplegia di moto st abilitasi d a tempo, è .d i notevole importanza prognostica, in quanto essa costituisce l'ultimo limite, oltre il quaJe l'intervento operatorio anche meglio eseguito perde ogni probabilità di utile risultato. 1

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O. UFFREnuzz1 (Torino). - Non si devono considerare i tumori del midollo spinale c-0me rarità assoluta. Ila avuto occasione . di operare un lipoma che d a tre anni si accomp.agnava .a paralisi spastica e che migliorò molto, i1otevolmente. Non crede che la laminecton1ia possa fare del male a m alati oon sospetto fondato di t umore. Val meglio fa1·e t1na laminecton1ia in una scler<>Si a

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placche che non perdere un paziente per non ave.rla fatta. Per 1a puntura sotto-occipitale si associa al parere di D ' Ayala.; ne ha eseguite anche ambulatoriamente. Fatta l'inieziollle di lipiodoI occorre osservairne il comportamento nelle prime . . . . ore e nei pr1m1 giorni per aver dati sicuri .alla diagnosi. Non crede molto dan11oQsa la perdita del liq·u or specie se .avviene lentamente. In alcuni casi aprendo solo la dura e rispettando il foglietto interno ~eoondo Elsberg, si riuscirà a impedire la perdita del liquor. Se non si può .agir e cosi conviene prima .aspirare oon una. siringa -e poi incidere francan1en1.e. No'Il ha n1ortalità per la sola laminectomia. ~

R ispo8te dei .Rel-:itori . F. ìS CRUPFEtt (Fire11ze). Ringrazia il prof. Frugo·n i <li quanto egli ha detto a chiarimento d ella possibilità che le nevralgie radicolari vengano interpretate come visceralgie. Nel suo caso infatti la paziente era stata operata prima di appendicectomia, poi di gstroenterostomia sempre · nella supposizione che i dolori fossero dovuti o ad appendicite o ad ulcera gastrica . Il prof. Fru·g oni dice che la rooioterapia potrebbe essere indicata, invece dell' operazione, in quei casi di linfogr~nuloma d ello Sternberg in eui l'affezione primitiva ed unica è l'affezione spinale. In linea teorica 1'0. è d 'acoordo .;on lui; ma si perme1ite di osservargli che in casi nei quali manca ogni altro si1rtomo della malattia nessun clinico potrebbe fare una tale diagnosi prima del1' operaz.ione, ed ~llora anche questi casi rientrano nella categoria. di quelli per i quali 1' 0. ha detto essere consigliabile 1.a radioterapia dopo l ' operazione . Il prof. Pontano ha detto che esistono radicoliti le quia.li d11ramo mesi ed .anni e sono di origfi·n e non turnar.a.le, ma infettiva, ecc., e ritiene che tali casi possano i.a lora farci fare una diagnosi errata di tumore spin.aie. In tali casi dice l'O. un clinico accorto non farà la diagnosi di tumore spinale, ma tutt'fl,l più la sospetterà; però l'esa1ne del liquor e la prova del lipiodol gli t°'glieranno ogni dubbio. . I l prof. Pontano asserisce di non aver trovato mai, in per&ono sifilitiche, una Wassermann positiva .anche in liquidi xantocromici e con coagulazione spontanea, e ritiene che i casi di questa specie, oon \ \i.asserman11 .p ositiva, siano da attribuire al fatto di -avere u.sata una tecnica non adatta. Ciò p orterebbe a discu tere a fondo il problen1a dell a tecnica da usare nell'eseguire la prova del W.a.Ssermann; lna nella sua relazione non poteva l ' O. entrare in questa discussione, nè può criticare tutte le cliniche ed i laboratori che usa.no una tecnica diversa da quella adottata dal prof. Pontano, e quindi ha ritenuto fosse utile mettere in evidenza · che la reazione del W asser1n a.nn sui ]iqui di xan tocr on1icj può, anche in la·


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6EZIONE PRATICA

boratori e cliniche molto rispettabili, riuscire positiva pel liquor xa11tocromico anche se di sifi- ]ide non si .t ratta. _t\J prof. Pontano che vuol sape1'e oome si f.arebbe la diagnosi differ~nzia]e fra un tumore intramidollare ed una di guelle forme di sclerosi a placche, che, c"'°me unico segno, d.anno la paraplegia, risponde che egli si è oçcup~to precisamente di ql1·e ste forme d~ sclerQSi a pl.acohe, e f·a · osservar~ che dal mome11tq che la diagnosi differenzja)e non' si dovrebbe fare con un tumore intramidollare in genere, m.a con un tumore il quale abbi.a già determinato paraplegia, potrà servire .utilmente l'analisi del liquor e La ;P·~·ova del lipiodol che ceir tamente daTanno risultato dif.ferente in u·n a forn;ta e nell'altra. • Il prof. Pontano sostiene poi che la cura anti1u~tica deve essere fatta, non solo per alcl,lne settiII)ane, ni..a molto a lungo prima di poter escludere l.a l'lles me11tre il Relatore ritiene che non bisogna esagerare nella durata di questp tentativo tera.p~utico , perchè qui s i tTatta di fare un tentativo in malati .in cui non esiste alcun segno ' di s ifilide, in cui l '~M-me del liquor h a dato ri• sultato negativo, sia per la reazione del WaS&er1n~.nn sia per la lin.foci.tosi, ·ecc.,. ed in cui per eonbegueriza si ha qua~i la cer.tezza che di sifi1ide non si tratti. In tali contingenze con ·u na cui· a di .qualche settimana l' esperim~nt-0 potrà esaurirsi, od a.lme110 tnetterà in grado di g~udi­ c,are se esso dovrà anoora ess~re protratto o no. Al prof. Mingazzini , al q~ale è . .sembrato che 11ella Relazione non sia stato insistito sulla man. c.:inza di dolorj jnizia1i che si ba · nei tumori" intramidollari, il Relatore si permette di osservare che a pag. 22 egli insiste precis:;imente su questo fatto. I1 ca.s o poi di .ar_a crtoidite f.ibrosa da lui citato . e ne-I quale ~Il' inizio si ebbe nistagmo, ecc. e poi 'una sindrome ·di tumore intr;amidollare, che poi fn . çlo~ruto escludere per il sopr.f.!.g giungere di una gu.arigione s.ponta.neam-ente avvenuta, confer1na qn.anto 1'0. ~a scritto nella sua relazio11e e ' cioè sulJa prudenza che si deve avere nell'ammet' tere la diagnosi di tumore spinale in persone che contemporaneamente presentano sintomi .c erebrali, ecc. · Il prof. ~Ii"ng;azzini cita dei casi nei quali il lipiodol indicò una deter~inatà sede del tumore, me11bre la clinica ne indicava -q.na diversa, e si I domanda come Si deve regolarsi in que$ti casi. I/O. ritiene clie non si pos~.ano dare regole generali ed assolute, Ipa è certo ch e se p. e. il lipiodol . indicasse un.a se.d e dorsale, e . vicever~a la cl inica indicasse una se.d~ a· livello del n:i-1dollo cervicale, egli non e~ite1·ebb.e a dare r.a.gione alla clinie.a. Il .prof. D~Ayala vorrebbe oonsideraJ·e tutti i tumori intramidoll ari come maligni, in causa della sede. nella quale si sviluppano. In pat9logia però qu.ando si p n,rla di t umori .maligni .s'ii:itende riferirci alla natura del tumore, c qu1nd1 11 O. crede che sarebbo 1neglio dir~ ch(i.l tu.t ti i tuµiori intrni'

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inidollari sono di notevole gravità, e parla.re di tnmori benigni o maligni .a sec?nda della natura del tumore. Il prof. D'Ayala h.a molto jnsiatito sulla importanza di.a.gnostic~ cl1e possono avere le r~azi_oni vasomotorie il riflesso pilomotore e l'esame della pressi~ne del liquor al disopra e al disotto del tumore. Tali questioni sopo :però sufficientemente trattate anche nella relazione. '

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Al pro~. Uffreduzzi si permette di osservare che non h a affatto propo~to di far~ ripe~uta111ente, nello stesso infermo, la prova · del lipi~ol. L'O. ha· semplic~mente affermato che, siccome il lipiodol dura anche per mesi nel canale rachi-diano, si possono fare ripet·uti esami dell'infei:-mo, anche a .distanza di settimane e di qualche mese, senza bisogno di fare nuove iniezioni di lipiodol. Il prof. Oesn. J3ianchi ha molto insistito sulla "aria resistenZ:a, ali.a compressione che, n ei di versi 1nalati, presenti il midollo. Di tale ·questione l 'O. ha ampiamente trattato nella . rei.azione, ed è d'accordo con lui che sarebbe utile sapere, prima dell'·operazione, quale è la iJ.·:ravità delle lesioni ptesentate .dal midollo. D.ìsgra~i.atamente non si lia alcun mezzo per conoscère ciò, e ' dobbia1no limi, tarci a sapere che, pii'1 tempo passa, e meno e proba.bile che il inidollo riprenda la sua funzion e .

M. G·ORTAN (Trieste) . - Il prof. Frugoni ha ricordato un caso di linfogranulom.atosi primaria de] midollo curato con la roentgenterapia: in questo caso data ]a radiosensibilità della linfogr.anulomatosi' l'irradiazione era certamente indicata nor' inalmente però nei tumo1!.i del midollo non è da ' . consigliarsi la roentgenterapia, poichè, all'infuori di e.asi del tutto eccezionali non è po.ssibile ricono-scere la radiosensibilità e la natura del singolo tumore; e ritardare l'intervento p~r un tei;itativo di c. urare iI tum9re con raggi .~.ont·gen potr~bbe ~se" . . ... re talvolta fatale . .$e però con l'operazione · non e possibila di" es_tirpare un tumore infiltrante ~i · natura gliomatosa o sar_oo1n.atos.a in questo caso la roentgenter aipia è indicata,- come p ure essa .t1:ov~ indicazione in quei casi, . in cui le cond1z.1on1 generali dell' am~alato non permetteranno l'intervento. Il prof. Mingazzini asserisce, che talvolta in quanto riguarda l' .altezza del tumore vi è . disoordanza tra il reperto clinico e il r eperto m1elogra fico; ciò è ·possibile nel caso, chè sopra il tumore s i r.Ìsoontri una .aracnoide la quale è concomitante .al tumore. L ' .a.r1:esto totale ·d·e l li piodo,J ha un valore segmentario assoluto, non potrà però stabilire La natura dell'ostaoolo, che potrà essere 1)roddt,to · sj a da 11n processo infiammatorio delle ineningi, sia da1 tumore stecsso. t

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Al prof~ Uffreduzzi risponde che ~ra s·u o dovere - · nella mia qualità .di relatore - di ricordare l ' incidente dovuto alla puntwra della grande cistern.a; che essa sia meglio S?P.Po~·tata della punt qra lo!Jlbare è fqori di dubbio ; che le 'le.;ioni del

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IL POLICLINICO

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midollo alJ.lLllgato e dei plessi venosi so110 molto I!ari, che però possono aiccadere anche se la pu.n tu.ra venga eseguita oon tecnica impeccabile . .

L. Do~rINICI (Sassar.i). - Insiste snl concetto della l.aminectomia esplor,ativa da farsi qu.ando la diagnosi non è certa, non quando si dev.e decidere S!3 il caso è o no operabile. COnferm.a che si deve intervenire nei trurpori intramidollari perchè spesso sono benigni e<l en·u cleabili. Osserva che la doppia puntura non · ha im·p ortanza a ssoluta perchè la occlusione p·u ò essere incompleta e .questi sono i casi più oomuni e che dovrebbero essere operati a questo periodo. Negli altri oasi è più sem·p lice il lipiodol. La, posizione a testa alta, secon do la maggior parte dei chirurgi, è quella che diminuisce lo scolo del liq·u or. Conferma la neoessit~ ·d i nia.ssima ·delicatezza operatoria. Non crede frequenti i tumori intradurali, extra-aracnoidei e perciò è difficile di ~eguire la 1n.anovra di Elsberg. Ricorda ancora l'importanza della idurata della sindrome rispetto ai risultati post-operatori: ques~i sono in rapporto alla sintom.atolo,g ia del midollo, non delle radici che sono molto più resistenti.

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XXXV, FASC. 45]

alta: si è ~ggirata sul valore medio (5,16) o alq•ua;nto al, :disotto ; in III poi ha sorpassato in pochi casi la media normale (6,61); e qu0\Sto sempre senza cor·r ispondenza con la maggiore o min·o re • perpendicolarità del cuore. Nelle forme ipoplasiche poi commiste ad ·ipe1·t iroidismo, la S in I h'a quasi sempre oscillato sulla ~ifr.a media, sorpassa,ndola in alcun'i casi ed anche raggiungendo _il valore massimo (6); in III poi è stata spesso assente, ma in qualche caso elevata. La R ha raggiunto in I la grandezz.a media; in III non si è spootat.a da tale comportamento, ra.ggiungendo in alouni casi cifre superiori, in altri cifre inferiori, . ma sen~ prevalenza delle une su.Ile altre. Oome vedesi, dai risultati avuti io ho da fare 9elle riserve circa le .car.aitteristiche déll'E dei cuori verticali, in quanto ~sse possano, e no11 rar.amente, subire delle eccezioni: non sono fisse, immutabili, ma infl'll.enzabili da altre condizionj ' la cui natura è ·d ifficile investigare. Nei disordini nervosi del cuore Strube! nel 90 % trova S evidente in I; Kraus e Nioo·l.ai anzi chiamano tale- oscillazione «<dente nervoso». Però Nicolai aggiunge che si p'u ò trov.aire S spiQca:to anche nelle cardiopatie organiche, nella destrocardia,. nel CU_?re trasversale e nel cuore ia goccia, come pure nel cuore nOTmalB ·,dei bambini e i!el1' a-<lulto. Effettivamente in tutti i cuori névrosici che hl(j) ooserviato, ho notato .anch'io, ad eccezione di pochi casi, quasi semp·r e presenza idi ~ aggirantesi il più .d elle volte sulla lungh·e zza m edia. T·a le costatazione potrà costituire çlunque un buon criterio di orientamento, ma non potrà d'altro canto mai essere considera,to come un segno patognomonioo; t43tnto più che il rapporto R/S non è sceso <;iostante~e,nte a 2, oon1e vorrebbero i sud· aetti .autori, ma solo in un terzo 'd ei casi . Nei basedowiani Hoffma1111 itrova rilevatezza di T ; effettivamente anche negli ipertiroidei caduti sotto la mia osservazione la T in I ha quasi sernpre sorpassato il valore medio, avvicinandosi in molti casi alla cifra massima; in II poi ha raggi unto cifre quasi sempre molto ialte. Passi.amo ora a considerare l'E da sforzo. Ho av11to, senza eccezione, accorciamento 1della ·sistole (Q R S T), anche quando l 'acce1era2iione si è avvicinata .alle 140 pulsazioni. Secondo Zuntz t1no stato di stanchrezza del miocairdio si tradurrebbe con allungamento della sistole. Dalla ricerche di Pende e .Plesh risulta che anche nei sani è possibile tale comportan1ento insolito, più ch e 131Jtro in rapporto a d una vagotonià costituzionale, o n-..eglio . ad una dilatazione .attiva con maggiore distensione diastolica ·della fibria e conseguente aumeuto di potenzialità derivante d.alla l e~ge Starling-1\faestrini. Però fac~io notare ch e in tal i ultimi oasi si ha in genere p oC'.a reazi on e tachi(·.a,rdi~a ial lavoro, ciò che CO'n 'trasta oon qt1ello. ch e avviene. nej ct1ori affaticati; donde si ha rla arguire .che 1' associazione di ru:na frequenza .alta, del polso con un a 11 n n gam en to de]J a &Ìiroole è sem1) re 1

1Sedi1,ta del 14 ottobre .. Ore 10. Pre.sjdenza: Prof. sen . . QuEIROLO.

I disturbi funzionali ,del cuore In rapporto al servizio militare. ~

Dott. G. D' AMBROSIO, magg. medioo (Torino).

(Conclusioni) .

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B,r evi e più che altro pratiche. l\fi lim.ite~·ò .ad accennare solo .ad . alcuni dei risultati otten·u ti , in oonsiderazione che un congresso, non è il Luogo più i~dicato per una arida esposizione di cifre e di misur.a.z ioni elettroc·a rdiagrafich-e. I militari in osservazione, eseguivano, con gli elettrodi già. applicati, un lavoro alquanto estenuante, per lo più . flessioni sulle ginocchia, fino ad ansare affanno. samente. · Innanzi tt1tto ,d agli elettrocardiogrammi a riposo io rilevo delle ·particolarità, ' che meritano di essere segnalate. In trotti i libri leg.gesi , che nei cu ori vertioa,li la S- in I derivazione è profonda, nella IlI assente; la R si compor~rebbe inversamente. Nei cuori ipoplasici puri da me osservati la s:· in I è mancata in circa lia metà ·dei casi; nell'altra metà non ha quasi mai sorpassato il valore · medio normale (2,06); in III poi, ·anzichè essere costantemente assente, è stata ne1la maggior pa.r te dei casi superiore al'la grandezza medi.a 11ormale (1, 7.q). T.ale comportamento della oscillazione S, come pure la sua grandezza, non è stato in aloun rap'Portp. costante con la maggiore o min ire ver t icalità die-11'organo. La R in I effettiva.m ente nou è stata n1ai molto

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[ANNO XXXV, F ASC. 45]

43BZIONE PBATICA

2223

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l'esp1ressione di un cuore deficiente e stanco . Nei miei e.asi non vi è mai stato tale 8egno di esaurin1ento cardiaco : pe1·ò faccio osservare che per I.a • iscrizione. delle E gli infermi .dopo l' esercizio fisico venivano fatti sdraiare. Ohe ~n posizione supina. migliorino le ·Condizioni del ciroolo_, io n e ho avuta conferma costan.t e, inqru,an'tochè il nun1ero delle pulsa~ioni raggiunte e segnate nella 1 cleriv.az,ione è stato quasi SC'mp1·e n ettamente inferio·r e a quello constatato in piedi dopo ·10 sforzo. Non ~o p ertanto se questo abbia potUJto influire più o meno sulla manca~a di a1l1ungameJ11to .della l':iistole, oppure sia stato effettivamente lo stato di11an1ico di detti ouori nevrosi.ci non .al grado di insl1fficienza voluto per la produzione del suddetto reperto. A_nche P Q è sempre diminuita: mai vi è stato all ungamento, ciò che sarebbe stato indizio di st r apazzo cardiaco secondo Nioolai e Miiller. Anche qiuesto, con1e vedesi, n on potrebbe essere un criterio a cui affidars~, p er giudicare della ef fioienza dei coori nevrosici. Pairtendo dal p-resupposto che il cuore, a secon·<la ,de lla forma da cui è ruffetto, possa .allungare od accorciare la prapri.a s~stole, la propria diasto'le · ven.t,,r icolare o la proprja fase di riposo 1totale, i o cl.alle varie cifre rie<11vate nella misurazione ' degli elettrocardiogrammi ho desunto 1a du~at.a relativa, percen°t uale di dette fasi per ogn·i ammalato, ed. ho fatto uno studio oomparativo, un pariallelo fra le varie catego1·ie di turbe cardiache tanto prima che dopo lo sforzo, sempre ad egu al nrumero di polsi. Ho da confessare che non vi sono reperti speciali al riguardo: i tempi va.riano da ca.so a caso, e non da turba .a t urba . Una eccezione vi è <la fare, e per gli extrasistol~ci, sempre qu.ando detta aritmia non è legata a vagotonia: solo allora la P (~ , sia misurata. in senso a.ssolu,t o che in senso r elativo, in genere ~ più bTeve, m,entre è pilt lunga la fase di riposo totale (T. P ) .' La Q R S non ha mai sorpassato gli otto cent esin1i di secondo. L a P nei cuori piccoli in I è .r estata invariata dopo il lavoro nella nlaggior parte; solo in q•ualche caso è a umentaita, ma ·ai p ooo; nelle .altre for1ne in genere n on si è modificata in .altezza. Non ho .avuto inai esag·e rata elevatezza di .tale osci lla~ione nè priruia nè dopo lo sforzo. La T• in I n elle varie .categorie di ammalati · ha fatto rilevare un egu ale ed identico comiportamento: è diminuita.; solo in pochissi1ni casi non è vària.tn. 'l'.ale r isultiato n on diver~ifica da qu'ello che ha r iscontr ato Pende in individui perfetta1ne11te s ani e da quello che ho notato io in sette. studenti in ottimo stato di salute; dall' .altro canto • • si d ifferenzia · nettamente da ciò che ho osservn.to in tre casi di insuifficienza initralioa. Il con1penso in dettri infermi era perfetto, l'efficien~a mioca.rdica buori.a, tanto che1le prove funziortali non riuscivano a svelare alcuna deficienza ; eppure, inveee di diminuzione, s i è avuto ·i n essi aumento della T. Ma se tale comportamento ab1

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nol'me piu ò essei·e di ausilio in alcuni ca.si particolari; e non molti, la T per le turbe cardiache funzio·n ali non fornisCe, come vedesi, alcun elemento di giudizio probativo. La R è diminuita quasi costantemente in mis11ra maggiore Q minore; eccezionalmente e i·aris- _ simament-e è restata invariata. I..1a S ha subito delle osoillazioni · più che altro in aumento, qi?> che armonizza con i reper.ti norn1ali.

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Partendo dal concetto e dalla considerazione che I.a patolog~a cardiaca presenti ancora delle lacune nel campo fp.n~ionale, cl1e attualmente solò in p,art-e · vengano colmate dai molteplici esami che si. possono e si devono esperire, non si può sempre con sicurezza affermare l ' esis.tenza o meno dei più piccoli disturbi del cuore. Ad ogni modo ai fini pratici possono servire alcuni accorgimenti d'ordine semeiotico ~ d 'ardin·e precauzioniale. Innanzi t utto molte r eclute p1·esentano tachicardia emotiva Q di co.nsultazione: basta in tali oasi m etterli al riposo, sdraiati, p a rlar~ loro senza tono .aiu;toritario, ~enevolmente, per vedere rallentar e il polso in poco tem.p o, specie poi se ·s 'invita tali soggetti a respira.re profondamente per qualche minuto. Nei. c~i dubbi necessiterà naturalm~nte . maggiore cautela, maggiore sorveglianza medica, · e la decis~one al rigUJardo sarà devoluta agli ospedali da camp o specializzati o agli ospedali territoriali . A tal rigua1xl.o non sarà inutile ins istere sulla opportunità che duran.t e il periodo beilico vengano installati degli ospedali o rep,arti appositi, forniti di ogni mezzo di indagine ,diagnostica, affidati a provetti cardiologi, come già a fine di guerra si è fatto presso quasi tutte le Nazioni belligeranti; anzi sarebbe il oaso ~i non lasoiarsi cogliere alla sprovvista, e .d i preparaire e organizzare tale servizio sp·e cializzato fin dal tempo di pace . Ma il rnedicd militare, olt1·e ohe ceroare di uti1 • lizzare i vari elementi per quello che possano rendere e quindi nei posti che iJ loro stato di . salute compor t i ed ~mponga, ha anche un altro compito molto più importante, quale è q·u ello della profilassi di tali disturbi cardiaci e delLa messa in opera dei mevzi, che possano eventualment,e esp erirsi per ricuperare detti individui per la prima linea. In In.g hilterr.a, per saggiare la capacità del cuore durante la guerr.a, fu istituito un metodo sp€ciale t utt'affatto militare. Partendo dal ooncetto ' . che la funzionalità dinan1ica di un cuore venga meglio valutata nel cortile delle caserme ch e al letto, i soggetti in osser vazione venivano raggruppati in plot oni e comandati ad esercizi ginnastici . Tali esercizi venivano protratti fino a che un primo, poi un secondo, poi un terzo militare e via di seguito non d esse segni di stanchezza. Il giorno dopo tali so·g getti riprendevano gli esercizi, e oosì si oontinuava per lo spazio di un mese. In tal modo venivano· allenati e ricuperati gran par-

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. l L POLJCLJNICO

te di essi. Ohe questo sj.a un mezzo a]quanto spinto e non applìcabile sistematicamente a tutti i "casi, è quanto mai ovvio; ma, se non altro, ha in sè il germe di ciò che dovrà essere là nostr.a regola e il nostro indirizzo terapeutico .a riguardo di grati parte dei nevrosici. Necessita cioè per molti di essi, qualora la forma m'orbÒsa lo consenta, ef3perire Url periodQ .di allenamen 00 progressi VO, a ncor.a più lento e più gradu ale di que;llo accennato, sotto 1a stretta sorveglianza medica, in rep.a.rti da crearsi ap·p ositamente e a tale uopo. Solo q·u.ando anche tale esperimento fallisca, a1Jor.a è il ca~ di prendere il provvedin1ento meclico-legafe opportuno, co11facente .al grado ed alla 11at ura del disturbo funzionale. Nello sifruttamento ulteriore poi di detti individui il medico militare dovrà ancor.a sceverare ca'so da caso; dovrà ricordare clìe, se le formulazioni generiche dj, idoneità a servizi sedentari od a serviz.i territori.aili comp ortano un tenore di vi~'l nssollutamente diverso da quello ,d ella prima linea, dall'altro canto com·p ren'd ono oondi'z ioni di lavoro i L più delle volte non molto diverse o eccessiva" me1rte diffe1·t3n-ti . L'assegnazione ai servizi no11 di p'ri1na linea 'è troppo generica, ]>er çui a ll'in.completa precisio·n e de.Ila frase dovrà ovviare il medico reggimen.t ale . Non si può certo per Qgni singolo creare un provvedimento a:pposito, nè smi• n11zzare e classificare i "'9"ari se1~vizi a seconda che s i adattino più o Jneno alla minQrata ef.ficienza funzion.ale degli individui .àffetti da malaJttie Je \ più svariate, le più differenti e le più diverse per il grado della loro entità. Pertanto è il medico reggimentale che dovrà aver cu..ra di assegna're il minorato .ad un congruo lavoro, ad 1un ser.viz10 a.deguato, tale da n,on · menomare se1npre più la c~p.aci~à redditizia ·dj tale soggetto. Così si evita di perdere definitiva1nente dalle file un elemento che p"u ò .sempre r~ndere qualche oosa, e dall'a~­ tro é.anto si evita che egli costituisca un ingombro.. una passività. nei continui trasferimenti da u11 ospedale a un altro. Il saggio oriterio di assegnazione poi apporta un altro servigio quanto mai . . inipor~nte ai fini mi~itari, quale è quello di rendere liberi per l.a prima linea elementi, la cui potenzialità fisica sia buona. Insomma biso·gnerà informare il proprio operato .a sani e coscenziosi criteri di discernimento, perchè solo a tale condizione si potrà fare buon uso del prezioso mat eriale umano, clie ci verrà affidato in tempo di gt1erra; solo così la N azio11e si potrà avvantagg.i are del~'opera dei suoi figli , sempre quando q•ue- . sti ultimi, nei limiti delle proprie forze fisiche e inte~lettuali, daranno . quello che possono ed anche oltre, senza Jnanchevolezze e senza tenten~a1ne,n ti, eiò che è sempre molto poco in oonfronto .a quello che offrono sull'altare della patria i oomb.a.ttenti, immolan-do l.a propria vita sui campi di bat taglia. ' Ringrazio il prof. Miche li · dei preziosi ·suggerimenti ch e 1ni ha dato e dei mezzi che gentilmente ha inesso a mia disp0sizioq~ :nella sua Clinica. ; (Continua). ;

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[ANNO XXXV,

FASC.

451

XXXV Cong1·esso della Società Italia11a di Chi1·urgia. (Oontin. e fi ne ). · vedi fase. prec.) 1

,Seduta del 14 ottobre - Ore 9. Presidenza: Proff.

ALESSANnn.1, TADD])T,

UFI•' REDUZZI, CAOCIA. •

Discussione sulla seconda relazJone. (R.oma). - L'O : ~ espo.ne le 1'agion1 dell' a.lta cifra di moritalità negli operati" ·del pel·iodo 1920-1927, f acen·d o rilevare la molteplicità. degli ope.r.atori, la forte percentuale (80 %) degli o·p erati sulla totalità dei casi osservati, e l' uso in molt i .di essi d ella narcosi generale etere:a:.. Ricorda di .aver riferito all' Accademia- l\1edjca di Ronia nel marzo su 12 càsi di cancro dello stomaoo operati d.al novembre 1927, di cui 8 resezioni; in uno di questi casi fu adoperata La rachia11estes ia, in tutti gli altri l'anest esia focale e r egionale; vi fu un solo morto per broncopolmonite e fu appunto l'unioo caso ·in cui all'an~tesia locale si <lovetté sostit ui1·e la narcosi . generale coll 'etere. Ora può aggiungere altri 7 casi overati cl.al ma.t zo al .giugno, di eui 3 resezioni; sono così 11 resezioni, eon ,u•n .solo caso di morte (9,09 %) . Circa i L'i sultati lontani rife1 isce Bu due casi g ~arit1, opera t,i rispettiv.a111ente nel 19Ò7 e nel 1908, di un alt ro della pratica privata, o'p erato dal 1918 in ottime condizioni. Dei 9 guariti dell.ai statistica 1920-27, 4 sono morti nel primo .anno, 3. nel secondo, 1 nel terzo, ed uno Io presenta in ottima salute dopo 7 a11ni dall' intervento. F. D'AGOSTINO (Im.ola). - Non crede così frequente la peTito11ite come .appare dalle statistiche. La diffusione .al duodeno è certamente possibile m.a secon·do l'O . molto rara p er la separazione dei ter- • ritoti linfatici. Ha eseguito 40 interventi tra cui ' 13 resezioni. R. È .\STIANEJ..Jd (Ro,m.a ). ·- 811 543 casi di cancro dello .stomaoo ha pratica:to 239 resezioni, 176 gastroenterostomie, 118 laparotomie esplorative con la mortalità rispettivament~ del 28, 21 , 15 %. La causa ·ai morte è 8tata · in 30 <}~ ~a broncopolmonite e n~l 30 % con1plicazioni addominali. Crede che nessun operato sfugga alla- complicazione broncopolmonare per lo 'J)ÌÙ ~nini1na. Non crede possibili migliqramenti di tecnica. Secondo 1' 0. su 100 eancri <lello stomaco 50 sono op·e rabili, 25 % vengono . sottoposti a~ interventi palliativi e sottratti 1 morti opera.tori si hanno al massimo 4 guarigioni . Do po 3 anni sopravvive il 21 % e dopo 5 il 10. Ha osser,rato 107 .cancri del retto, ha eseguito interventi r.aidicali in 63, palliativi in 23, trattati oon invaginazione 21 . Mo1:talità è .rispettivamente del 20, 17 e 23 ~{, . Orede che si debba dare ._ la preferenza al metodo <lell' invaginazìone conservando l'apparato sfinterioo. G. l J AVINA (Cesena) - In Romagna la percentuale di mortalità per cancro è doppia della media italiana. Il 55 % di 0ancri hanno sede gastrica. Ha eseguiro 47 iriterventi con 18 resezioni; è

R.

Ar,F.SSANDRI

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{~!'fNO

XXX\-, ·FASC. 45]

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SEZ fl)Nf1 PP.ATICA

.d 'ac,co1·do ool prof. Alessa.ndri q~p.do ia.{ferma che il c~ncro gastrico può essere guarito definitiva... mente. B. Rossi (Mila.rio) . - Conoorda con l'aff..erma_zione del prof. Alessandri di possibilità di gua1·i_gione definitiva. Ha la mortalità del 36,~ %. Opera in anestesia locale, r~seca secondo Billroth II. Rigu.ardo al cancro del retto preferisce la via perineo coccigea e, non è del· parere di Bastianelli R. di preferire la resezione alla amputazio.ne .p er conservare lo sfin bere. E . GIOIA (Pavia) . - Rivendica a Tansini Ja prima resezione gastrica per cancro esegui~ in I ta.lia uel 188"7. G. EGIDI (Roma). - . Rigu.ardo al cancro . del .retto osserva che l'operazione è radicale solo .asportando .anche la porzione anale. Preferisce la. via combinata con la quale ha avuto il 50 % di mortalità. P. BASTIANETJ.1 (8.1 Giova11ni Valdarno). - Crede che si debb.a intervenire ai primi sintomi che _possono far sospettare il can cro g.astri90. , G. FtcHERA (P.a.via). - Attribu isce i bµoni risul-tati dell'operazione di Lockh. art-Mummery al fatto .che q.u esta è ap1plicabi~e solo iai casi pooo estesi. I ntclodi gravi aggressivi non sono oonsigliabili. Nel cancro dello stomaco crede che con l'indagine .clinica si possa stabilire ·i l 't ipo di intervento prima dell'o'Perazione. Ha dimostr.ato che nel 35 % .dei cas i restano tralci cancerigni nel duodeno nel 65 % dei casi verso il cardi.as, qu1indi ·p iù ohe di reciaiva bisogna parlare di. continuazione. Spiega l:;i. frequenza della sede ·con la lapidità de,gli ele1D.eni i della 1nuoosa ga-strica . A. MA'ITOLI (Chiet.i) . .L. D a 2 anni 0pera i cancri -dello stomaco con l' Rnestesia generale con . il Mass. L. CAPPELLI (Anco1ta). - Le cause principali <li mortalità risiedono nella polmonite, nel collasso, -nell'embolia. Spiega la mortalità alta della laparotomi a esplorativa per le mianovre che si oom. p1ono. 0

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Rispr,sta del

Rel.alor~.

L'O. risponde al socio Gioia di avere omes130 il caso del prof. Tansini perchè ha fatto una raccolta d\ statistiche, non di casi : limi1tando anche le statistiche a quelle che contassero un nnmero minimo di. 20 casi pe1~ lo stomaco e di 10 per il r etto. Nè - d'altra parte - l?-a fatto la storia della resezione gastrica; n1a si è limitato a ·tracci'are le linee direttive dell' opera.z"ione: alle .quali il caso del prof. Tansini non iaggi·u nge impronta particolare. Rende onore personalmente al prof. Ta.n sini, non soltanto come a Socio Fo11datore, sì bene come a Maestro. Non crede però cl1e debba essere cor1fusa una questione di compiiacimento personale, oon la questione scientifica: alla quale ha inteso di contribuire seriamente. Al · ~ocio l)' Agostino fa rilevare che i contributi Italiani che figura110 in coda nell'elenco st.a-tistico sono quelli inedi~i. Rispondendo al ,socio Fichera, ribadisce l' affer-

mai.ione che il giudi~io .d i resecabilità .d el cancro dello sto1naoo non può essere f.atto che a ventre .aperto. La guarigione del ca.nero giastrico può essere int:e sa - agli effetti della clinica· ----- nel senso di lunga s.o praivvivenza, ma non di guaPigione assoluta. L'·ulcera-cancro . , alla quale si riferiscono anche .i rilievi 1d el socio sen. Rossi e La. comunica• ~iòne del socio Scalone, costituisce un argomento di patologia a sè, -perchè ben diversa è ·la frequenza c-he ad essa riconoscono i viari Autori . Pare .al Relatore che l ' imp01·tanza di tale reperto anatomico trovi posto ipiù adatto nel c81pito1o delJ'ulcera dello stomaco, che in quello del cancro. E sso costituisce ulteriore elemento di indie.azione ialla resezio~e dello stomaco ulceroso per prevenire il oancro ; e in ciò il Relatore si as~ocia alle idee del sen. Rossi . Ma non si può consìdei:are clinicamente come ca11cro una affezione che ha invece i sintomi dell'ulcera. Si compiace coi soci ohe disconoscono la frequenza della peritonite fra le cau se di morte dei loro operati çli can cro g.astrico, e ricorda che le aiffern1azioni segn ate nella Relazione non sono che il risultato di dati statistici . Al socio Fichera, che aveva. distinto circa la sede del cancro xettale per l'apiplicabilità delle operazio·n i perineali, . ricorda che la conc!iusione della relazione a tale riguardo è subordinat.a alla maggiore frequenza <li detta sede nell'ampolla del retto. Si sofferma poi a oonsiderare il rimprovero mossogli da diversi Oratori, di non avere c.aldeggia.to sufficiente mente la cu.ra operatoTia radical~ del can<'ro dello stomaco. Egli pensa, che, se a suo posto fosse stato un Relat-0re di grànde oomi>etenza personale, probabilmente l'argomento sar ebbe stato presentato co.n intonazione pure alquanto personale, e ne fanno testimonianza le .affermazioni reciprocamente contraddittorie dei soci sen. Rossi e -l3astianelli R. E gli ha i11teso invece di presentare ]'argomento, p·r ivo di veste personale. Per l' obiettività ha r]o-vuto rirportare però, e i risultati · f:1usti e quelli infausti . Rettifica .alcune interpret.a.zioni del sen. Rossi su ·p assi della relazione, mettendo in evidenza• il loro significato: che il cancro dello stomaco de·ve essere curato chirurgicamente . Fa notare che, se i risulta.ti finora ottenutì non sono tali da appagare il suo desiderio, egli non ha tratto da ciò la con clusione cli un abbandono della lotta, sì bene quella della sua intensificazione; e su questa insiste, e come Relatore e oonLe chirurgo . Si ascrive ad · onore che il Congresso l'abbi.a ascoltato, abbia <l_iscusso con lui e gli 1 ab.b ia fornito la su a esperienza su due argomenti di tanta. dignità chirurgica; e ringrazia profondamente. proposta ·d el prof. F10HERA di P avia viene ap•p rov.ato il seguente ordine. del giorno: cc La Società Italiana. di Chirurgia n ella su.a XXX\.t adunanza tenata i.n Roma nell 'ottobre 1928, anno VI . . 811

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222.8

IL POLICLINICO

Udite le Relazioni sui risultati operatori dei cancri delle vie digerenti: ricoJ1osciuta ancora. una volta .la necessità e 1'urge11za della propag.anda, degli accertame11ti , .d elle org.anizzazioni di lotta, . diagnosi e. c ura efficaci_ verso il grave e diffuso morbo; · mentré plaude ai provvedimenti inizi.a.ti dal Governo 'Naiionale e d all'opera intrapresa dalla Lega I tali.ana contro il cancro; confida che oltre a concedere il loro inooraggiamento ed il proprio a,ppoggio morale, Stato ed Enti, cui comp ete, traccino norme e stanzino fondi .aidegua.ti .al problema scie ntific~, tera,peutico, ~ci.a.le dei tumori maligni » .

Seduta del 14 ottobre - Ore. 15 . \ •

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Preside11za: Prof.

• ALESS.ANDRI .

Comunicazioni.

[ANNO XXXV, FASC. 45J

DEI Rossi (Padova)~

- Ricerche batteriologiche sulla ;iora t-raoheo -bror1>c}tiale in in.diviç/,tti 'operandi. · - Iniettava e prelevava da.i bronchi con un ap-· parecchio sp eciale 10 eme. di · soluzione ·fisiologica; 15 volte· le culture ft1r0Ìlo sterili, in 14 casi trovògermi· patogeni con saiprofiti, in 34 solo · patOgeni. M. RoNZINI (Bar~) .. -. L'epato.t erapia nell'ittero emolitico sperimentale. -- In ca11i trattati con. toluilendiamina ha osservato b~-0ni risult~ti dell'epatoterapia, metodo che rivendica a Ca.stellino. In una paziente (trombopenia( ittm:o emol1t1co?)s plenectomizzata l.' epa,toterapi.a guarì l'anemia che ancora persisteva. • G. P:\&LAVECOHIO (Palermo) . . - SarebJ?e · interess~nte conoscere il comportan~entp delle piastrine .. P. V A:LDO~I (Rom.a) . .- R _ico1:da '*he il prof. Ales~ sa11dri per il primo ha trattato con s11ccesso l'it-tero em~litico oon la legatura dell' arteria splenica.

L. 1>1 NATALE (Torino). - Il PH delle r accolte asettiche post-operatorie del sottocutaneo . - In. 25 casi h.a osservat o valori tendenti all'aéidosi. Nei casi a t€ndenza più acida il bicarbonato sodico ha. dato risultati sodaisfacenti . G. SEGRE {Torino). · - Osserva . che il metodo di H ellige usato clall'O . può dare errori se il liquido non viene t:iepa.rato dall'aria da uno strato di olio· di naraffi na. D, TADDEI (Pisa) . - Chiede perchè le raccolte osservate seguono solo al catgut e n on all'altro ma-· -teriale di sutura. •

(R.orna) . - La riarcosi ge·rierale con l'et·i lene. - Su•pe_r.ata la ,dif.fiooltà ·di procuTars i il gas col fabbricarlq direttamente, nella Clinica Chirnrgica ·di Ro1na nel 1d ecorso anno scolastico sono state pratica tè un oerto numero di na.rcosi generali · coli' etiler>:e.. sia da solo, si.a come .anestesiia. terminale in operazioni praticate in anestesia locale e regionale (operazioni sullo stomaco). L 'etilene è già in uso a.Ssai esteso speciaJI:Dente in -.Ameri ca, abbastanza in Inghilterra e in Francia, non mai adoperato finora in I talia. • La somministrazione richiede un .aipparecchio speciale e jl gas vien e i11alato sempre in unione ad ossi~eno. I vantaggi sono l' innocuità assolu ta dì applicazione; basta ba-dare alla cianosi, che del resto è minore che coll'uso del protossido di azoto; l'inizio rapido ,e il rapido cessare dell'anestesia, n es8una, azione nociva sul cuore e sull' apparato respiratorio, 11on abbassamento della pressione sang uigna ; no11 postumi noiosi o pericolosi, nè vomito, n è irritazioni bronchiali Q broncopolmon.ali. L ' unico inconveniente di una certa importanza è il non ottenersi un rilascian1~nto muscolare co1npleto, che .è ·p erò maggiore che col protossido; ma è su.f ficiente aggiu11gere una :piccola quantità d i etere per averlo . L'.a.pp~recc.:hio p er usarlo è u11 po' ingombra nte, e p oichè il gas è infiammabile occorre star b-ene atten ti di non accendere fiamme nella sala oper atÒTia nè usare cau teri. L·a narcosi coll'etilene è stata anche dimostrata ai Soci in ope razioni pr.a.t icate durante il Cnn• gresso. .. I '

A. MERLIN T (Bari). - L'influeri za. della narcosi· Slt.lla te11iperatiira intraparenchi1nale del polmone. - L a morfina ha p·e r sè p~tere ipot-ermizzante . Dura11te l a nareo5i la tem·peralt11ra si abb<issa.

L o 0Ascro (Messina). jjf odificazioni dell' eqitilibrio calcio potassio in rapporto alla narcosi clor of or11iica.. - In animali cloroformizzati ha osservato una diminuzione anche notevole del p otassio e u n leggero aumento del calcio .

V. B oNOMO (Bari) . Sulla patogenesi d efilo sho(;lc traumatico. - Ha cletermin.ato shock d opo alle ntamento di laccio emost.atico rimasto jn posto· per m olte ore (Paol11cci R .) solo se lasciava in tegr& le vie 'vasali. N ello shook esiste alcalosi gassosa.

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A.LEsSANDRI

E. PoLAcco (Torino). -

L'ilnfluenza della soppres-sione della secrezione esterna delle parotidi sulla ami lasi del sangue e delle u.rine {R icerche speri rneri.tali). - Ha osser?ato aumento delle diastasi nel sangue e nelle ·u rine dopo spancreatizzazione· si.a in cani normali che nei cani t rattati e.on la. legatur.a. del dotto di Stenone .. RoLLo (N ap·oli). Sul.la cil!T'a delle sepsi ge r1;crn·· lizza te con l'i nne" to di midollo osseo giovanile. - Ha provato questo inetodo (di I{atzenstein) in conigli senza poter confermare il lavoro originale. G. SEGRE (Torino) . - Sperimentalniente ha otte-· nuto. risultati faYoTevoli. L'.a,z ion e è quella di .ascessi da fissazione. O. UFFREDUZZI (Torino). - Olt r e a questa funzjone è da P'e nsare anche ad un ~ son1mi11istr.azione· opoterapica. 1

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.. (ANNO

XXXV, F ASC. 4-S ]

S EZIONE · PRAT1CA

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U.FFitED·uzz.i. (~rorino) . . - Conferma l'impor- &ed.ruta del . J.5 ottobre - Ore 9. tanza dell 'osservazione .W. ·.Pa,.olucci R. , ltmmette . Pr&Sidenza: Prof. O. UFFREDUZZI . in ge11€re-. una.. ..ortgt'Re nervo~a .anche nello shock ritàrdato. , P. BAS'.(·IANELLI (S. Giovanni Valda1·no). - Risulta.ti di una re sezione lineare crantca alla Lan. ' ·nelo1igue per sinostosi precoce. - In un bambino M. AscoLI (Ro1na). Sul sito di f o rrnazione di tre .anni ottenne un buon successo con qqesto d ella bilirubiJ1ia. - Ha fatto interessanti ricerche 1Tiet9do . comparative colorimet~iche e sp ettrofotometriche • sul contenuto di b·ilirubiTua nei vari territori venosi del corpo, sia in anima.li normali che in ani-· S . 1\1.ARINACCI (R.oma) . - Gozzo cistico (caso climali in oui oon l' iniezione di sangue laccato den ico). - Il caso è inter essante per il volume della termin.a\fa un aumento della formazione della bilitumefazione e la p-r~nza di una cisti uniloculare. .. " . . . rubina.. Neg).i . animali sani la bilirubina er a L 'incisione adoperata. tpermise la resezione di contenuta in m assim a quantità nelle vene femou n tratt:Q di pelle e una cica.trice non deturpante. rali e spleniche; negli a.nim~li iniettati nelle vene iopra.ep.atiche. V. GHIRON i(R o1n a). - Oo·n tributo sp er,irrientale • e clinico (batt erioloo·icq) alla patogenes,i della bron ' G. MENDOLA (Roma.) . - liulpus e sarcoma. (I llucopolmonite post-operai aria. -' ·I n 19 casi di bron.<~trazione di u1i caso clrinico). L '.O. r ifer isce l' oscopolmonite post-operatoria ha t rovato stafilococie1·v.azione fatta su di un pàziente che da J.unghi ch i, streptococchi, bacterium coli, perfri~gens, anni era affetJto da un lupus della faccia e su cui pneumococchi, enterooocch i e piocianeo. Ha t roa un dato momento comparve ,un.a tum~fazione \ato con cordante il r ep er to ba.tte:riologico polmocon t u tti i oaratteri macro e microscopici del nare con quello del focolaio d' operazione . 1arcoma. Crede che la vaccinazione .alla L ambert sia ut ile solo ad a.un1en tare la r esisten2ia gen er.a1e. • R. MrNERVINI (N.aipoli). - Il mio metodo di cwra chimi.:;a del .cancro e dei tumori m aligni in genere. C. RossI (Bari). - Gli scambi respi1·atori e la Risultati di due o.rvni di esperienza con l'antibTaP'ròduzione di cal.ore dopo la trasfusione (ricerche st oma. - Ha t r attato 155 casi di cui 39 guariti. sperimentali). - Non ha tro\ato dopo t r asfusione A. B u.NcHERI (Mod~na) . - Non h a avuto nesun a umento degli scambi gassosi. Crede quindi . sun .successo con qu·est<> metodo. che i globuli t rasfusi non siano capaci di 1 fu.nzio1

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11are.

R. BnANCATI (Roma) . Colesterina e saponina fl ello sviluppo dei twmori sperimentali. - H a eseguito interessanti ricer che su i topolini riuscendo a dimostrare oome la colesterina faciliti lo sviluppo del tumore mentre la saponina li fa re gredire . e ~ar1re. C. GARGANO (Napoli). - Sul vaRore da attribuir si all~ ce f.lu.le discheratosiche. Dall'esame dei casi in cui si presentano queste cellule conclude che non b~nno v.alore diagnostico perchè esistono si a in t umori che in lesioni precancerose.

V. CAGNET'l'A (Ba r i).' - Endotelioma della mamniella. - Descrive· un caso clinico. G. PARLAVECCHIO (P a lermo). - Ha osservato un endotelioma recidiva~o dopo un n1ese come tumore melanotico. A . .ALHAIQl!E (Napoli). - H a osserva:to un emo.angioendoteliomai della parot id.e che b enigno p er lungo tempo ha a&unto poi ana.amento molto mal igno. D. TADDEI (P isa). - Crede che molt i endoteli.orni della. mam1nella siano jn realtà car cinomi. 1

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E. GIOIA (Pavia) . -

Elaiomi e li ponecrosi (Nuo· vi fatti e n,uove i potesi sulla patog enesi di questi processi ·1norbosi). - Osser vò lo sviluppo di un elaioma in un individuo ch e aveva subito una i:niezione di un vaccino privo di olio di vasellin.a. e contenente solo olio di arachide e 1anolina. L 'esam e chimico d iede ·il reperto di un idrocarburo con i caratteri dell'olio di v.aselli11a. Analogo re~erto ebbe in .due casi di liponecrosi della natica. ,,,

F. TINOZZI (N apoli). -

T entativi di produzione d i t 'umori negli a11i·tnali per mezzo di m ateriale tumorale 'U??1ano . - Ottenne risultati n egativi innestando in topi materiale t umorale u mano sia epitelj ale oh e con n ettivale, anch e bloccando il siiitema reticolG-endoteliale.

M . CusANI (Napoli). m.a·mmell.a maschile. servato in un uo.mo .

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Sui fibroadenomi d ella Un e.a.so inter essante os' .I

CHIANELLO (P alermo). - l nfl1lenza delle irradiazion.,i alralte~za dei corpi v ertebrali Tl l , VII dor sale sulla sensibilità e la seèrezione gastrica. L'acido cloridrico aun1enta dopo irra<liazione. G. P oTOTSCHNIG (Vicenz.a.). -. L'anestesia d ello -spla ncnico secondo Braun nella resezione gastroduodenale e negli i11 t erventi sulle vie biliari. Ha operato 84 · casi con questa tecnica; l a consiglia sp ecie negli epatici . Contro indicazione è uno stato di insufficenza p sichic.a. e d eforn1azioni vertebrrali. •

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IL POLICLINICO

G.

s~rimentalmente

(Palermo). - Oontributo alla ~'tatzstic:a degli sveri.tra·men-ti iritrapZewricì. Nel torace si er a prolassato lo stomaco, l'angolo splenico del colon, ]a iniw~, l 'omen\,o, u,n ' ansa intestinale e il- lobo sinist1·0 del fegato. L 'operazione fu fatt.a .p er vi.a torarica e portò a guarigione. V . T&AVAGLINI (Na1)(}li). - H..a. operato ~lue casi d i er11ia .dia.fra.IDJmatica. B . Ross1 (Milano). -- Ha operato casi di ernia d.iafra1111natica pe'r la,. via .add~minale con sezione del boT<lo costale . O. M ARGARUOOI (Ron1a). - H.a operato con successo u11 .caso . Preferisce la via addominale. A. B1ANOHERI, (Modena). Ha -0pe rato u·n caso per via .ad<lon1i11ale. F. 01~1AN1 ..{1.'rieste). -· · Ila operato per via laparotomica p erò •CTede preferibile la via toracica per 1a mino re mortalità. G . PAttLAVECCHIO (P.aler1no) . - Osserva che la via toracicru è sepJ.pre ,preferibile perchè si possono sezionare le .aderenze a cielo aperto e dominare meglio il campo 01)eratorio. .... \

qQe&te forme possono Tegredire con la cura medica. D. TAD.DE'I (Pisa). - Ritiene che molte lesioni mi. crosoopiche di org.ani .asportati spieghino solo l'ectomia non la vera malattia del paziente.

PARLA VECOliIO

P. MoNTEMARTINI (Sassa.ri). - MiBza e funzione gastrica). - In animaJi splenectomizzati ha osservato svuota.mento dello stomaoo oon ipercloridria. Fatti transitori .

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G. GIU LIANI (Par1na). - · .La guarigione delle f er ite del coledoco . R icerche sP.erimentali con studio radiografico ed istologi co. Speriment'almente ha ottenuto la g u.a.1·igion.e 1dell~ ferite con l'avvic inamento del grasso. T . ANARDI e ()MODE I Z oRINI (P.avi.a). S'11lla spè.e1i,oaranulo11iatosi siùe1·oti ca. - Stùdio clinico, istopatologico, sperinientale, sierologico. I risultati sono stati negativi per la produZ1ione di questo tipo di sple1101negali a con fun·ghi simili a quelli trovati d al Pinov.. I ~

G. D'AGAlA (Messina) . - Sindrome colecisto ap~ pendicitica. Oonsiderazi.oni anatomo-clvwiche. - In un caso ~<;portò ]'appendipe e r esecò a deren,z e della cist~ifellea. I11terven uto dopo 1un anno per un'ernia post-operato ria controllò la guarigione .completa della cistifellea. F . CAOOià (Bologna) . -.-- Ha osservato e.asi a naloghi . G .· G1uL1A~TJ: (P arma) . - In alcuni d~ questi casi ha dovuto reinterve11ire con la colecistectomia. U. B EN..IDDETTI (CatGtni.a.). - In questi casi si li mit>c'li alla a.p,pendicectomia. A. P r ER S Aì': TT (Casalinaggiore) . - I casi di cisti• fellea a. frago1a non guarisoo110 ohe oon la colecistect-01nia. G. FrcRE~A (Pa Yia) . - Come h.a fatto dimostrare

B. Rossi (Milano) . - Un nuovo modello del miio f.etti·no a trazione con dispositivo per l'incaviglia·rnento del collo femorale alla Delbet. - Dimostra- · zione dell'apparecchio.

Seduta del 15 ottobre - Ure 15.

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Presidenza: Prof. T ADDEI .

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(Padova). - Milze ~ccenturiate an1n esse al testicolo. - Rileva l'interesse .di q·uest<> caso specie perchè coesistevano noduli tipo Gamma il che potr.ehbe· stare contro l'interpretazione micotica di questi noduli. OsELLADORO

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P.

(Ro~).

- La batterioiogia dello stomaco e del digiuno in · rapporto all' af fezìone e alle cornpli<:azioni post-operatorie. - Ria ooeguito ricerche batte riologiche suJJo stomaco e sul .digi11n'O ùi individui oon affezione gastrica. La maggior parte <lelLe ulcere erano sterili, i canc1i 1die-dero reperto !JOSi liivo. I n 5 e.asi di bronoopolmonite post-opera.toria ebbe ~·eperto simile nello stomaco e nel po1Inone. . '\TAL DON I

Considerazioni su C. GAMBEitIN I (Bologna). i nterventi per ulcera gastrica e d'1Wdenale. - E; favorevole alla r esezione anche perchè non crede facile <lifferenziare l ' ulcera callosa da un'ulce1·a cancro. Dopo l'oper.az.ione l 'aoidità diminuisce, fa la gastr o-enterostomia nelle forn1e stenosanti e cica trizi.ali. 1

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S.cnoLLI (Pavia). -

Sulla cura chirurgica delle affezioni beni.gne dello stomaco, coii particolare riguardo all'ulcera gastrica. - Il prof. Fiohera dà la ,prefer enza alla gastroenterostomia. (38 su 40 casi) .

E.

(Trieste). - Interventi ed esiti nella cura delle ulcere qa.stro e duodenal,i comprese Zie perforate e peptiche. - Ha esegui1to 224 gastl'o-enterostomie co·n il 6 % di ulcere peptiche e 271 resez.ion i con 167 Billroht I e 104 Billroht II. Preferisce il primo metodo. Ha .avuto cattivo risuJtaito dall ~ r esezione ·pialliativia, dalla ·d igiuno-stomia, dalle r esezioni circolari, dalle escissiioni. Ha operato 110 uJcere perforate in cui la massima paTte con la semplice S'Utura e affondamento, 25 ulceri O:r.J.ANT

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C. VMLO (P~dova). - Indagini funzionali del f egato con la prova di Rosenthal in ammalati di calcolosi bil:iare. - H.a osservato corrispondenza tr.a i risultati della prova e quelli della clinica. ~I. R ·ONZINI (Bari). Preferisce il rosso be ngala ed esplora ianche la funzione p igmentaria. del fegato.

[ANNO XXXV, FASC. 45]

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SEZIONI PRATICA I

peptiche t rattate quasi t u tt.e radi calmente. Sul snini. Istologicamente esiste nn ritarido n eL pi-rimi. totale di 690 interventi 1'11 .8 .% di JllQ!l'ta lità l 4'a delle ipotesi sulle ca.use cl i queste evoll1zio11 i . e _precisam en te in 4,4 nelle G. E. e 1'8,8 n elle r esezioni, il 32 i1elle pe,r forazioni e 28 ne lle ulcer i M. BUFALINI (Pisa) . - i pertrofia e iperpla· peptiche. l resecati sono quasi tutti guariti oom- ' .sia della twnica niuscolare deltl'inCestino a nio11te pletaimente. di segmento · stenotico . - R icer che in teressanti perchè controlli clinici ct>nfer1nano i d.ati speri~· DONATI (T<»·ino) . ·- Sulla cwra operato,ì·ia deln~entali. l'ulcera gastr·ica e lluodenal1e , (250 casi). - Conferma i rist11tati di Oliani che son'ò molto rhigliori L . CARMON A (Palertrl'o). - .s1,,i l[J'l'Ocessi 'istolo(ri.ci nella. resezion,e che nella G. E. come des.ume dai t7ie si ve·r-if'Lcano nel moncone a2;pend'i tolare e ·nel-. s uoi 250 casi rivedut i; r ispetto all'intervento n o11 l(l, pnrete del C'ieco i1J1, seç11tito all'a1Jperid1cectou1,ia: t~ sistematico . Nelle ulceri perforate anche pene- ' In ·Un primo ten1po si h an no fatti r egr essivi t rant i iJratica la sutura e la G. E., nelle ulceri con • poi di p r olifer azio11e· c.:ic.a.trizi..oJe e r ipristino della emorragia opera. sol 0 se obbligato d alla persiste1iz.a lnucosa intestin a le. di questa ; per le ulceri cal lose ha abbaindòn ato l 'escl1L<;Ì6ne . D à la prefer en za alla 'r esezione e alla C. LF-o (S.antangelo in Vado). - 1 'ui risultati ll i Billroht II. P er le ulcere pep tiche pratica lo stesalcuni casi di apper1.dicer;t:omia eseguiti co1i 'lflet(J<lo so 111e~odo e sezionato il digiuno lo s-µ1t ur.a capo fJerso•nale . - Consiste nell'incappucciare i l mon<t cé1po. La rese~io11'e è d.a i)referi r si a n che nelle f'One con una capsula <li a llu·n1inio in m odo· cli instenosi cieatriziali qh e possono n ascondere il canva.gi11ar e iJ moncone verso i l cieco. c·ro. P ers•o11al1nente ne ha osservato 6 casi simi]i. O. 1V1ARGAHTJCOI (Ron1a). - OsSé'.l.'va che n on ha De] le 1,lleeri d.uoden.ali della ~I p'orzio11e è n eces!:in.ria la r esezì·o'rle, invece di f::tr e l'isolame11to dcl . n1.ai lan1enta~i i11òo11venienti co l rprocosso o rcli11 nri-0 l' oolJ 'affondnmie.11to del 1noncone . ·J uodeno .a1J1·e il duodeno dalla parte san a; e dalJ' interno er:.citle l' ulce1·a r ipiar a ndo poi la pe rdita ' C. :NloLÈ (Napoli) . Flr1n/n1,one 1'. u trido ri scop<li :::ostania. - · ·pio del cavo ischio-rettale d'i sinistra. Il p,u s B. R osslr (Milano). - E fautQ.re della resezione ora sotto pressione. (200 casi) Accenna .n.ll'importanza dell'.u lcera cancro . J Esu (Napoli)! - L 'istero-salpingografia ,,.,,ez,za E . OLIANI (T rie.'3te). - P .er le ulcer e duodena.li diagn;osi dei tumori utero annessiali. ~ 38 e.asi non resecabili adotta p er resecarle la tecnica di moesnmiuati con successo sen2Aa inconvenienti . biliz~ion e del 'duodeno secondo Clairmont cioè scollando le propagini del Jega111e11to epato-duoG. N1s 10 (B ari) . - La legatwra terapeutica deldenale. l'ilo vas.;olare del rene. - D a n11merosi esper i- ' TRAVAGLI NJ (P ortogruaro) . Nell'ulcera pern1enti co11c.Jude ehe n ei t ra.µ mi chiusi del rene le fo rata è da p refer i r si la sutu ra e la gastroenter o1inee di frattura interess.ano più lo spessore che la ston1ia. ' nno superficìe dell' organo . I vasi neoformati sar a · ~I . DONATI {Torino) . - Con corda 'con i ,;ari oraiusu.f fi cienti a impedire !'.atrofia dòpo la lega~ to'l·i ~ ed espri1ne l 'opinione che in 11101ti casi i pe·t ura dell 'ilo v.ascolare. E in qiu esti casi quindi, a riodi di guarigione a p1Jarente dell'ulcera corrispon' differenza della no rn1a, non si pot r à attendere la dono a cicatrizzazioni transitcH·ie di ess::t. persist-enz.a del1 a funzione r enale. A. SALA (Sinigallia,). - Un. ca.so di volvolo par2iale dello stomai;o secondar~o ad ulce.r a callosa V . Lozz1 (Roma) . - L 'importanza dei vasi abérdeila piccola curvatura. -· Ha ottenuto la guariranti 'renali nehla produzione dell'wro-pionefrosi. gion e duratura con la r esezione .alla P o lya. (O on,tributo clinico). - L ' osservatore riferisce di 15 casi di vasi r enali aber}.'anti che avevano dato . A. PIF.RSAN'fI (Casalmaggiore) . - - Un caso d'i ocJ.uogo a d inginocchiame11to dell' uretere con sviclt1.tsiJone gastrica <i,cu.ta. - Ottenne la guarigio~e luppo conseguente di u r onefr osi, che, in alouni con t1na seoo11d a gastro-digiuno-stomi.a, e attricasi s'era t rasform ata in uro-pio,n efrosi, mentre • buisce l 'occlus io11e all'edema della neosto1nia. in .a..Itri s'era com pJicata colla fo1 mazione di calcoli secon<la,ri . T ale numero di ca.si è ve1:amente BADILE (Pado-v.a). I ntorno alte cause che in·i- gran:d e, se si pensa cl1e è stato t rovato su un tol,iscori.o l' esclusio,n e sperirnentaZ:e chiusa: del duo· tale di 200 r eni operati. L 'osservato·r e avendo fatdeno . - Ha gr ande in1portar1za. i1 ristag·110 del se-• to rileva.re che ]a sintomatologia, generalmente creto pancr eatioo che distrugge la par ete permetnetta, permette di stabilire una diagnosi p r ecoce, tendo l 'in 'rasi o ne inicrohica. raccom.anda un tempe8tivo intervento, consistente nella sezione del vaso e nella fissazione del rene, R. PANDOLFINI (Roma) . - Il processo di guari- il quale v alga .ad in1pedire il sacrificio del r e ne, aione delle fratitwre negli a·n imali · pancreas-·ecto- che si ve rifica alla fine in t utti i casi non opemizzati. - N oh s i. rilevano differenze con animali rat i a tem.p o. 1

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· tL POL !CLINICO

s. LATTERI

(Palerm o). - 1llicosi s11erinientale d el 1'f'7le . .Riferisce g li eS!)el'ÌlUenti e~e·gniti SUi topi lC'O n esitù in ascesso.

VI Conf"e1·enza dell'Unione Inte1·nazionale contro }3 tuberCO}OSi. ((Jontir1,.• e f·i ne; vedi /rise. prec .)

, I. CoLLJCA (Palermo) . - 1lncor·a un interessante r;u'll tributo clinico sui van taa ai del taglio pi elo tu. y11,i co trarisv erso rna rg·1nale ]J1·oposto dalil' autore . •

L. 1)1~ GAETANO (Napoli). - Simpatectomia e diste·nsiorie nervosa n ella cttra delle ulceri perfo1·a1nti, dei pied i. - I n un caso ha ottenuto •Un suc1

ce.~so

oon questo 111etodo.

A spetti radioaraf'lc·i ,zelie iniezioni scle·t·osanti nelle varici degli arti i11fe1·iori. - ' Con iniezione .di l iquidi opachi n elle vene no11 ha pot n t o dimost rare ltna corrente ila.n g uigna invertita nelle varici. P.

(Napoli). -

DBL TORTO

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:NI. DFll. Rio (Reggio Emi)in.). - L'astragalecto111, ta ten11Jora nea sperin1 entule. H a eseguito que-

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. aia:t11ra s to intervento 'su eonigli e ha rile va.to la sal de1l' a stragalo rimpi?-nt.ato a ll e ossa v1c1ne . 1

E la tub er·colos'i chvtu'tUtea passibile di g·u àrigione defmitiva? - L'or.a O.

:!VIA1ntoN1

Ter·z.a s eduta . 2'7 settembre 1928.

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(ANNO XXXV, F ASC. 45}

(Ron1a). -

tore espone il suo n1etodo perso-nale concl.u.dendo in sènso .aif ermiatj vo.

l.1~1 terza ~edu ta si aipre alle 8, 15 ·nell' Aula lVf'lg.n a ~lel Collegio R.omatno, e neJ pomerigg·o viene

ripresa a.Ile or e 15,40. Presiede il dott HAMEL (Germania) mentre sono ialla vicepresidenza i d'Ottori R1sT, Asco.r.i MA-cr n1z10, Runzx1 . Sono in· scritti pe1· par1tecipare alla discussione : Knud F a ber (Da.n-imaTcai), Philip (Inghilterra), i tedeschi Hayse.r, Blumel, ecc. ; gl'italiani Valagussa, BaclueJ, Benedet.ti, Bart ol0mei, Ottolenghi Malan, Fabbri, Marchi~ ;o, la M.sa di Targiani, ecé.; i francesi Delille, D elag rande, CaYaillon, Mouisset, ecc.; i1 gi '1 pponese E .aichi Furumi; lo svizzero Ja.cquerod, e molti altri delle più dive1·se 1 na_z ionalità . La ·s~d.urt.a contjnua n el pomeriggio nel Palazzo dell' Esposizione. I l .Pa"ESIDENTE invita il ·relatore pTof. BRAND ad esporr e la sua relazione snl tema soci.al~: .

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Organizzazione della profilassi ant~tub~rcolare nei centri rurali. , 1

Abbench è i distretti rurali p,resenti110 problemi * \ p articOJari, tuttavia i principi generali di lottn ** antituberc.-oJare non n e sono 1nodific.ati: .anche qui J) ura11te i lavori del Congresso 'il i)rof. ALEsl'elemento indispensabile è il dispens ario con perS .\ N DltI (Rou1a) ten11e due sedute operatorie, intersonale intelligente, devoto e coscienzioso, coadiu{"enendo in un ' ulcera della piccola curvatt1ra oon vato dall' attività e cl.alla intelligenza della: popouna resezione piloro-gastrica seg.uita dalla Billlazi one. P erciò COt.J.viene anzitutto r.<lucare il poroth II 11ella modificazione del Polya, in un canpolo : ~ n I11ghili erra l ' Associ.azione contro I.a tue;ro dell'angolo . splenico del colon con res'e zione bercolosi ha a. .~ ua . d.i sposizione quattro <XJmìnissegmenta.r ia in un tempo·, in u11a colecistite e cosar~ di i·gie11'} , e tre squiadre mobili che percorrono ledocite calcoloea 0011 colecistectomia, ooledocoto- .il paese ed in ogni squ adra vi è un medir.c• conn1i.a, estr a2io11e <lei calcoli? e· drenaggio all' esterfere11ziere Bp e<:i.alizzato, •Utll cinemato·grafo., abbon1110. '(~uesti interventi vennero eseguiti in anestesia danti stampati. Lo scopo è di far conoscere l'utigcnet'ale a.lFetilene, n1etodo usato finora solo nell a lità della lotta antitubercolare, i mezzi oon i quali Clinica cb)rurgica di Roma. si può evitaJ'e la malattia, i sintomi p:tir1cipali, le istituzioni esistenti, ecc Una parte essenziale n ella lotta in I nghilterra * ** è rappresentata dall a denuncia obbligatoriR della . inalatt ia sia nei distretti urbani che rurali: la · Sede del prossimo Congresso è f jss.ata Ge11ova, a leggè data da.I 1 912. La <:l enuncia rivela le fon~i presidente è no1nin.a to il prof. Tusini di Genova , della malattja, permett e all'Ufficiale sanitario vice presidenti i proff. Catterina di Genova e Badella. Contea· di fare le inchieste e prendere le sti~.nelli R. di Roma, oonsiglieri i proff. D . Manlisnre per impedire il contagio o di sopprimere r agli ano di Genova e lVIarogn.a di Modena. Segrele cir costanze che facil ita.no l ' infezione. A ttualt.a,rjo il prof. Br.ancati, cassiere il prof. L a urenrnente la lotta t rova un ceirto ostaoolo nel fatto ti, entr.a.1r1bi di Roma . ' che ìa denunzia vjene fatta sempre tardi oltr~ alJe 'L'ema :di R el.azione e: I vroblemi mode1·11i dell' a1iestesia con spe1Jia.le r'iguardo alle conipl'icazioni 111igli.a.ia di evasioni che si svelano. E inutile ri17ost-ope ratorie. Il · tema di Relazio,n e in comu.11e . cordare l' importr.. n za, l'esattezza da tener~ nel reaistrare norhe di malati, ubicazione, ecc c·on la Società lt.ali.ana di Medicina interna è: e Secondo le norme dettate dal · fondaiore Sir R · ~ e r1an.rrre1ie spontanee degli arti con special e ri"\V. Philiip , le funzioni del disp ensario debbo110 f)ttardo alle endoarte,,.iti obliteran.t i. comprendere, p VALDONI . un centro di c.:onsultazione e diagnosi; •

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SEZIONE PRATICA

un centro di cernita. ed os.siervazione; un centro .di cura e di sorvegli.an.za dei éasi non degenti· in letto ; · 11n centr<' di esame 1netodioo dei coabitanti; un centro di inchiesta sulle con·d izioni sociali; un centro di sorveglian·za dj. oerte famiglie tubercolose; un centro dj inform..tzioni e di propaganda. E poichè dalla .abilità <lel ·p ersona le dipende l.a p-0ssibilità de1l'irr.adiaziione dell'organizzazione fino ai più remoti angoli, si comprende come il dispensario sia a1pplicabile perfetta.mente anche ai centri rurali, e per far fronte ai bisogni dei centri meno aec~ibili sembra logico di isti bui re d~i centri seco11~.iari lungo tutta la distesa del territorio. Nel Gloucestershire, Contea della &l'perficie di circa 318.000 ettari, e con una popolazione ' abitanti oltre a in gra11 par,t e rurale di 333.700 sei ciispensari vi si trovano .anche nove .a.1 nbula• tori secondar! in cui periodicamente si rit111iscono i malati ,per sottoporli ad esame del medico, e se ' ciò non è possibile, i malati saranno visitati a I

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domicil~o.

Nel dispen,sariri al n1e.dioo ispettore della tubercolosi spetta il compito di organizzare e di 1néttere in pratica tutti quei metodi ohe pern1{>tto110_ di giungere a.Lla .diagnosi precoce di t11tti j casi di tubeTeolosi della circoscrizione, come pur~ spetta a lui di determinare il metodo di cura che oonviene ai differenti malati di• tubereolo.c::i provenient i dall' organiz~zi.o.ne ufficiale. Alle infermiere visitatrici poste sotto il oontrollo d0-l medico ispett.ore della · tuberç:oLosi ed agenti d'ae;..:·ordo con i medici pTat·ici, spetta il compito di pro.p agare i metodi di educazìone in tutte le famigliE- che albergano un m.alato di tuib ercolos i ed i11fine spetta .al medico isp~ttore I.a responsabilità della cur.a a do1nicilio, a . t ·:tolo ili co11sule11te d e ll 'o~·ganizza­ zione .u1fficiale, • 1

Iniziata. la discussione ha pe1· p:ri1no lai parola il prof. FARBR. Il prof . FABÉit 1>arla d ella tubE(rcolosi 11elle camp.agn e della D animarca e conclude dicendo che in quest"o Stato la mortalità per tubercolosi è note'" voln1ente su.perior~ fra le donne della popolazione rurale H sopr"atutto fra le . gipvani dai 15 ai · 24 .anni. Q11esto fatto '11,on è. da att1·ibuirsi alla n1inor resist cni.a del sesso femminile in tale periodo de lla vita, . ma a peri c·oli maggiori di infezio11e c-ui 5onc es·post e lP g iovani donne a caus:J dei lavu ri eh.e compiono i1ell'interno delle ease E quin<li llll dove-rè l.a. lotta contro l' infe~ione tubercolnro i1elle ca.n1p.a.g ne, 111ediante la cooper.a.r.ione fra iuediei e infern1i~re. l{.o~EnT (Edinburgo) . Afferma ~ la necessità della edu ca.zjone popolare e sopratutto la. neces• sità di un legan·1e fra tutte ltl autorità preposte ali.a lotta contro I.a tu.b er colosi . E sq:>one poi qu anto si ò fatt·o in Inghilterra, per attuarP. qu est o c,'()lJegan1 ei1to. ·l'arJano poi NEL.BAOir (Stati Uniti) e llAISErt (German·i a) e qujndi iJ dott. DuMAREST (Francia) J

il quale richi::tma l'a.tten:1iione sulla tubercc,losi deicent~·i ·turistici: questi centri rappresentano per ... ciò un i grande pericolo. Afferma I.a necesRità che sia organizzata ·111a campagna d'accordo f , 1 tutti gli Stati per ottenere che sanitari specializzati organizzino una lotta contro la tubercolosi. MAHER (Stati Uniti), rileva che le armi più efficienti oontrn il bacillo tubercolare sia in città • ch e in can1pagna sono I.a p·l1liz.ia individuale e collettiva, l'aria) uri a buona ~ilirnentazione alloggi ' ) salt1bri, l'educazione dei fa11ciulli che frequentano le scuole. Espone i dettagli del programma in attuazione nello Stato del cc Connecticut » per la lotta .antitubercolare nei C('utri rurali: Seguono brevi parole del dott. HAJCHI FunuMI (Giappone), e q11indi il ·p rof. VALAGUSSA (Jta.lia), il quale rileva che il problema de.Ila tuhercolosi . per q ua11to si riferisce .alla ·p rofilassi è molto più grave nei di.stretti rurali che nelle <'ittà . e differenti sono . le condizioni dei paesi del nord da . quelle dei pa&<3i del sud. Occorre anzitutt.n fare oper'l di penetrazione presso le popolazioni rura li per · la cosi:.ituzione della coscienza igienica delle popolazioni. Date le pe~sime èondizion~ igieniche dei centri rur.ali vien fatto di domandarsi coni.13 mai le popolazioni non sia.no dec1n·ate dall'infezione tubercolare. Si può ·in questo campo invocare l'element,o selezione naturale. ~~numera il lavo1·0 fatto dall'Opera Nazionale per l?.. protezione ·dello. Maternità ed Infanzia a m~zzo dr cattedre a1nb11l<;t.nti, di cui sono g~à sorte parecchie in Italia. Riferendosi all'Opera delle Assistenti sanitarie, .afferma il concetto che si.a. ben fisso nella l·o ro mente che la tt1bercolosi ~: prende per contagio, lasciando .agli 'scienziati di accertare se la t ubercoloi:;i passa attraverso la placenta. La marcl1esa IRENE DI ' T ARGIANI es:pone l'opera 111irabile che pr,estano le assjste•n ti sanitarie. nella lott.a ·contro la, tubercolosi e vorrebbe c4e fosse ad essa appoTtato un ma:ggiore potere di ini~i.a­ tiva e un n1aggior riconoscimento alla loro opera. ~I.lle Cl:IAPTAL espone l 'opera che compiono le as!-'istenti sanitarie specialment e nei centri r.u.r ali e:rl i11sist e sopratutt10 .sulla necessità che le infermiere • e le assistenti ricevano una sufficiente istruzione ed abbiano inezzi eoono.n1ici per esplicare l'opera loro in in odo da diventare i migliori aiuti per i ·111edici che dirigono la lo.t ta antitubercolare . Il .p rof. RoATTA di Firenze dice che in Itali.a abbiamo in rendin1ento l ' organisn10 per la lotta contro la tubercolosi r1elle campagne: i1 meclico con- , (1ott.o e ] e assistenti sanitarie . Quest e sono .ancora pooo nun1erose e i 1ne1dici: condot ti debbono essere p.i·eparati a colliabor.are con le · assiste11ti, v1on1e quest e sono educate a. collaborare eoi medici . l T11 esp erimento di questa collabor.a zione è stato inizi.ato .a },iesole ed ha già pei·n1esso di stabiliTe la st atistica delle tuber rolosi dj quel Comune ed i1li7iia,re t1n'efficace lotta. an t itubercolare.. 11 prof. ·HARDI'l'Z espone l'opeTa d·i assiste11 z.a ùioll.a N oTvegia nel.la. 1]otta ar1titu1ba rcolare n1ediante pi<:coli ospedali con pochi letti ne.i piccoli 1

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IL POLICLINICO·

oentri, lUedi.ante dispensario e preventori per fanciulle ed elenca tut.te le altr e opere assisten!iali in base alle quali ormai si dc·v e oonstata.r,e in NorV·e gia ·U1n.a. forte di miu uzione sia della morbilità che <lella mortalità. Il prof. . BADUFL direttore .generale della C.R.I. fa un'esposizione particolareggiata dell'opera che la C.R.I ha svo1to e svolge per 0011tribuire alla nei centri rurali . Jot.ta antitubercolare '. . Quest.a è fatta con · l'assistenza ai ragazzi delle scuole .ai quali r1on ooltanto v iene ·data ;u,n 'istruzione d'igiene ele1nen tare ma .anche una vigilanza per la loro s.aluf.:e. TI !)Forf. BF1NEDEtrT'I medico-oap.o. del servizio ia,rrtituberoo1ftre del Governatorato di Rom.a trova che , la lotta nelle carrup.agn e si riassume nel trino:i;nio: indagine, edu cazion e, .assistenza . Il P•Thllto Idi pa;r tenz.p, n on può es-..c::er e che il d-i spensario legato aj Co~sorzi. Capisaldi della. lotta sono la mobilitazìone dei medici condotti e i.I loro inqu.a1dramento nel Lc;istema dif~nsivo. Rioorda l 'organ~z,zazione a ntituber colare 'd el Governatorato di Roma in cui questi criteri sono rup,Plicati sia nelle città che nelle èampagne. Accenna in partioolar modo ai centri di puericultu~.a klell' Q. N . iper la ·P rotezione della Maternità d ell'Infanzia .e all' opera delle in- , fermiere fami,gliiari. L a signorina. M~R.ETTI delle infermieve familiari fasciste t:natta dell'opera ch e qu-oote oompiono n elle colonie, negli ambulatori e nelle .altre istituzioni intese a preYenire la tuber colosi. Compito principa.le delle infermi ere è quello di pToteggere la stirpe sipecialn1ente- nei centri campagnoli . ·L ' azione dei F asci h.a culminato nelle colonie te1npo·r anee inarine e montane e nelle colonie eliote11apich_e . Anche a:lJl,e st ero 11ei . ricoveri per 1'assjstenza dei fan ci.ulli e delle dorine i tailiane residenti all'e,stero, negli •;\imbulatori sovvenzion ati, nella , rigilanz.a nelle scuole, nel·le refezioni scolastich e l'infermiera esplica aJttiva opera. E sPi~ù Y 0 APO (Spiagna) rioonosce che il ge1:me rlella 1n0Fbilità t·uberoola.r e :deve sopratutto preoccupare oome mezzo di propaga~iort.e nei p·icco1i vilì.ag~Li. l{.ileva che n ella persecuzione di .questo ger1ne bi8ogna. tener con to ch e si diffonde specialmente in condizioni di siccità per OUJi le p,u bblirhe Autorità devono far conoscere oon tutti i n1ezzi i l pericolo delle espettorazioni. Speciale cura deve .aversi n ella costruzione delle abitazioni rurali nllo scopo di evitare dann ose promiscuità. Am1nett~ la necessità .a.ssoluta ~i stuili~re 1'3. 1tu,,. bercolosi n ei soldati e nelle p ersone di servizio degli .alberghi, n ei ragazzi delle scuole dove i n1aestri posson o svolger e utilissima opera per Ja lotta .anti:tubercolaxe. ARMA~-n DrnrJ:.E '(Francia) insiste s ull'importanz.a della . preservazione dell'infanzia nei distret- , . t i· l'urali, dove il conta.gio famig]i.are nonostante l ' ae-ren.ziOJl'le ha molta importanza ai ca11sa de11 '.acC>n m11laZioRè delle famiglie in ia.1lloggi stretti specialmente durant~ la notte. E gli preoo-nizza p er 1Yrote.g gere· l'infadlzia, l' .allog gìo famiJiru·e sec0ndo il -sistema iji G1'anche1t che ha fatoo .dimin.u ire la 1

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inorbilità e la inortalità in iproporzioni notevoli e racco1nanda la vaccinazion e prevent i1ra . ;B uRNAND (Egitto), Direttor e San.atorio Fo11ad I di H élou an . Esp9ne quanto è sta.to fatto in Egitto per la lotta antitubeTcolare. Fin dal 1902 fu fondata una lega egiiziana con itro lia t uber ooJosi e nel · 1926 Re F ou.ad .h a cr eato una nuova opera antituberC?lare che fu nzion a specialmente nella r egione del Ciairo. 80110 stati istituiti dispensari 11ei quartieri po1polari m.a la camp,agna antituberoolare in Egitto è all'inizio ed offr~ difficoltà p.art icolari nei distretti rurali. Una r a:gione prevalente è il cl~ma, poichè 1.a siccità diffonde r.apidamente i germi bacillari . Però la vita .all'aria n perta esercita l,lna s.peçie di profilassi. 8AVONEN (Finlandia), t ratta dell'organizzaziòne della profilassi .antitube·r colare n ei distretti rurali della Finland i~ dove la questione è stata studiata da 30 anni. P erò dur.ainte · la dominazione russa l'opera è rimasta insignificante per circostanz~ politich e.. Dal 1917 la Finlandia re&a indipendente ha pot ut.o comin ci.ar e un.a .p .ropria azione con Eegnalato progresso. Una delle maggiori d iffiooltà sono le distanze, essendo molto, vasti. i distretti rur.a.Ii. Sc~rso è anche il numero dei medici e de.I.le infermier e, ma in seguito a provvedimenti presi e a disposizioni d i istituzioni, di sanarori e disp~nsari si è constatata :urna diminuzione della mo,rt.alità d€1 50 %. Quest'opera è diretta da lla società contro I.a tUJberoolosi. Si sono faitti· anche esami in massa mediante i quali 1a maggior parte • dei cai.si r;o,n o stati segnalati . E in corso un.a legge che obbliga i medici a dichi~rare i casi di tubercolosi. P ARDEJ,J.A s (Brru:;ile). P ari.a ldell' ong.anizza~ion e a ntituber colare n-ei distretti r·Uirali del B.r asile e specialmente a R-io d e .Janeiro. (Il Brasile. si è in' special modo disti·n to nella Mostra oontro la tubercolosi ·dove accanto all.a ba.ndiera del Bra, sile è stata posta con signifièativa espr·essione di simpatia, la bandiera it.alia.n._a). Nel Brasile, è stata resa obbligatoria la denuncia di. tutti i casi di t ubercolosi, si sono creati dispen sari ed istituiti i così !detti « oont ri di salute» ossi.a piccoli di'Partiment i con giiUJrisdizione sanitaria in 11na rona determinata. Per me zzo di questi centri il d~'artin1ento nazion.a]e della salute pubblica svolg€ la sua azione di vigilanza e di profilassi , oon investigazione delle case, delle caserme, degli stabilimenti industriali. Si eser cita un'attiva pro.p ag.anda anche me!di.ante conferenze popol.ari d'igiene, oon distribuzione di stampati e mediante ~ffissioni in luoghi p·u bblici, visite dotniciliari, scuole in piena a.ria. Una speciale propaganda sa.nitaria viene fatta atwaiverso il servizio militare ch e in Brasile è obbligatorio. Il dott. Grov'A NNI CAR.DONR di Avellino (I tali a) dice che le . Oattedre ambulanti di p-uericoJt:ura., come sono istituite ora in Italia dall'O·p0'Nt N-HzionnJe per · la prote2Jione della Maternità e ò ell'Infanzi a, ra.p piresentano la via più diretta e il mezzo mi gliore per Ja più effi cace profilassi !flnti:tubaroolare nei distrstt~ 1'Utali. Le Gattedr e di I

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SEZIONE PRATICA

puericoltnra col metodo didattico .assistenziale, organizza110 .dei consultori infantili fin nei più remoti e piccoli comuni del regno e sono al tempo stesso cliniche infantili, popolari e scuola .d'igiene applicata per le madri. Nei consultori che sono diretti da me:dici specializzati in puericultura, 1a tubercolosi è prevenuta, scoperta e curata in te1npo ·':!Oi mezzi migliori: ed è là e solo così che si forma gr:itdatamente queJia coscienza igienica, senza la q1uale è vano insegnare ed a pprestare le armi di difesa e ·d i lotta. FAGIUOLI (I tali.a). - Illustra il metodo italia,no di lotta antituberoolare imperniato sull'azione dispensariale dei medici condotti. L'Itali.a, ia :clifferenz.~ delle altre Nazioni, si trova nella for:tunata oondizione di possedere, specie, n elle zone rurali, un 2sercito di tecnici, già pronti sul posto all'.a~ione; i medioi condotti. L'esperimento finora da essi fatto in .p rovincia di V eronia e in qualche altra provincia .dim<Jst ra la bontà ,del metodo che ora, per invito degli enti direttivi della campagna a ntitubercolare verrà esteso a tutta 1a Nazione nell'irr1mineinza dell'ent rata in vigore del nuovo r egime assicurativo. lZARVAS (Ungheria). - Si diff<»nde sulle misure profilatt iche .a,dQtt..ate nelle campa·gn e ungheresi. Osserv.a però che l'organwzazione antitubercolare nei distretti rurali è una questione ban&e di igiene e di coltThra sebbene presenti qualche difficoltà pratica. Bisogna sopratutto cuT.are l'educazione del popolo e l'.a.bitu.dine all'igiene. CAN'.CANI (Napoli). - Sostiene l'im~portanz.a terapeutica del pneum~toT.ace artificiale la cùi pratica vorrebbe estes.a an ch e nei centri rurali. Rit ien e che i medici condotti dovranno esser e i~tr·uiti anche a mezzo di cattedre .ambulanti di igiene, a praticare il pneumo-torace e che le popolazioni delle camp·agne dovranno essere ·p ersuase della efficacia di questa oura per n1ezzo dell.a qu.ale si p0:trà trasformare una buona par te ,d i ammalati da tubercolotici aperti in tubercolotici chiusi . Dice di aver·e inizi.aro questo lavoro nella provinci a di Napoli €: di .averne ottenuto risultati soddisfacenti. GuzMAN (Napoli). - Tratta del con tribu·t o sto1natologico nella p:rofilassi .antitubercolare, riferendosi specialmente all'Italia, nei paesi ruriali. Propoin e di fare un.a bonifica de nta.r ia a. ..rantaggio delle classi povere con I.a creazione di ambulatori provinci.ali in tutta Italia. MAROHISIO (Novara) . P.arla della co·l laborazione efficace dei medici condotti nella lotta antitU1bercola re. Ritiene che in ogni caipoluogo di provincia s i dovrebbero organizzare dei coxsi di prof il assi a'Il.titubercolare e di fisiologia pratica per i medici condotti. P ar1a poi d€lle Colonie sola1i che da temp oranee dovrebber o diventa.re permanenti. Ogni gr<Jsso comune dovrebbe essere fornito di una lampada di quarzo .p eT sole artifici.a le. D ELDUS ricorda che i medici oon:dotti d ' I talia nel r ecente Oongresso di Torino hanno do,m and.ato di applicare in t utta Italia il metodo italiano

della lotta contro la tubercolosi che oonsta specialmente di un censimento basale della t uber colosi affidato ai, medici oondo.t ti e integrato dall'opera dei comitati antituber colari. PANORAZI si compiace delle m.isu.r e profilattiche dis poste d.a.lla Direzione di Sanità Pubblica. Tuttavia nota un aumento n.ei decessi per t ubercolosi che nel 1920· ha r.aggiunto il quoziente del1' anteg.uerr.a e c~e indica specialmente il diffonders i dellai tubercolosi nelle ca.mpiagne. Rit iene che cause 1predisponenti siano l~ cattiva ,alimentazione, la scarsa igiene delle .abitazioni, la tubercolosi bovina, 1a QOabitazione di ammal.ati t u bercolosi, la mancata protezione della maternità e dell'infanzia. La questione è di speciale interesse per l'Italia che h.a tro·v ato minorate le sue energie nel dopoguerra donde questo nuovo fenomeno rd i diffusione nelle campagne. I .dispen~ sari mob~li raccomandati dalla Direzione di Sanità ha·n no la su•a approvazione ma vorrebbe in' tegr~rli con Com~tati .am.titubercolari .p ermanenti provvisti d~ medici e di materiale adatto. Rileva infine J'importanza che nella lotta tubercolare ha l'Istituto delle Assicura.zioni obbligatorie contro la t;u,b ercolosi . MALAN. -- Richiama l '.attenzione sulla disinfezione de.gli sputi nelle campagne. E gli presenta e raccomanda una sputacchiera economica e vorrebbe che ~ malati che n on volessero sottomettersi alla profil~i, siano d'ufficio inviati all'osp~.ale.

D·Uira.nte il Còngresso sono state tenute tre importanti conferenze : da S . E . Miartelli, ministro dell'Economiia Nazionale, dal prof. Brauer di Amburgo, dal prof. ·Morelli <li Pavia. Di tutte daremo un sunto nel pr<Jssimo numero. Prof. REMO MoNTELEONE.

R 'iwniofle del Oo·mitato E secutivo dell,a Unione Internazionale contro la tubercolosi. Il Comitato Esecutivo s i è riunito sott0 la presidenza del prof. PAOLUCCI e con l'intervento di Sir RoBERT PHILIP, del prof. CALMET'IE, del dott. HARBITZ, DEwEz, del segretario generale LÉON BERNARD, e aggiunto F . H UMBERT. Successi vamente si è rill.Lll,i to il Consiglio di direzione al quale parteci.piano tutti i membri oonsiglieri rappr~entanti dei vari Stati. Il Consiglio ascolta il rapporto del segr etario generale che espone la situazione dell'Unione: da.I 1927 .altri 4 Stati hanno aderito, ciò che por1ta .a 39 il numero degli Stati f.acenti par te del1' Unione. Il Consiglio fissa- la nuova conferenza fra due anni ed accoglien:clo l'invito dell'Associazione Norvegese oontro la tubercolosi determina come sede· del prossimo Congresso la Norvegia, elegge a presidente il prof. HARBITZ il quale .alla su.a volta propone alla presiden za il prof. FROLIOH, presidente attuale dell'Associazione Norvegese. Il Consiglio elegge i membri del Comitato esecu tivo, i membri titolari e confÒrmemente al r app orto del

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IL POLICLINICO

dott. SERSIRON il Consiglio decide di raccomandare ai P aesi ad01·enti .all'Unione l'adozione di un unico modello della doppia Croce Rossa legalmente protetto.

I Congresso nazionale di Scienza delle Assicurazioni. (Torino, 23-25 settembre 1928). Il cc Policlinico » ha gjà pubblicato u.n a breve cronaca di queBto oonvegno il quale interessa. anche La famiglia 111edica, dato lo svi1Ùippo delle assiourazioni contro gl~infortuni, le malattie, l' invalidità, la vecchiaia. Stimiamo doveroso, ora, di darne più ampie notizie. L ' on. SALVATOR1'~ GATTI, presidente dell'Istit1llto Nazionale delle Assi{:uraz.ioni, sottolineò come nell'attività del Regime fascista ed in particolare nella Carta del Lavoro, t rovi la più ampi.a espressione 1a teoria per cuj ogni protezione ·è dovuta .all'individuo in quanto esso è elemento della collett ività nazioniale. L.a creazione dell' Opera Nazionale Balilla, deLL'O·p era Nazionale Dopolavoro, le recen·t i norme per le assicurazioni contro la tubercolosi, sono i primi passi nell'attnia.zione di un progra.mm a vastissimo di riforma di tutte le pre. videnze assistenziali da impiegarsi, tenendo conto ,d elle condinioni nuove create daU'ordinaJDento sindacale dello Stat-0 italia.no. L'oratore spiega le ragioni per cui il sorger e dell'organizzazione sin,daca.le hia favorito l'estendersi delle assicurazioni popolari. P oscia dice come si è venuti all'istituzione di assicurazioni sindac;ali oollettive e queste, spiega l'on . CrJitti, possono 1oonsiderarsi nuovissime forme dell'assicura.zi·o ne popolare, dotate di speciali car.atteiristicl1e. Per altro, essendo assolu• tamente facoltative, non sostituiscono in nessun caso, ma bensì integrano le previdenze sociali e vengono .aid accentu.are la tendenza dei singoli a compiere maggiori atti previdenziali. Osserva che segt1erudo l'indirizzo dato dal Regime, l'assicurazione deve essere considerata come un complemento naturale e indispensabile, sebbene non coattiv.an1ente imp,osto, delle provvidenze di vario genere che tutelano i lavoratori. Segnala quindi le conseg.u enze che discendono dal fatto che la figura di contraente è assunta per lo più in contratti del ge11ere dai ~ndacati e dalle Casse Mutue, e Jnette in risalto come l'opera dell'istituzione delle assicurazioni va incontro a un~ necessità programmatica dei sindacati, ai quali oltre e foTse al di sopra degli scopi economici, è assegnato un fine di contenuto etico e educa.tivo. E dopo aver niesso in risalto la mira.bile opera svolta dall'Istituto delle assicurazioni in questo nuovissimo campo ed avere specialmente accennato ai contratti stipulati d.a.Jla Federazione Trasporti terrestri, dal sindacato dei dott·o ri in veterinari.a..,. da q·u ello dei giornalisti, l'on. Gatti conclude con l'afferm~one che l' Istituto Nazionale delle Assicurazioni, svolgerà tale azione c:on l' u11ica mira di servire il paese.

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Il prof. ILARIO ROMANELLI fece importanti comunicazioni &u « Le cause di morte in rapp<>rto alle misure somatiche »; e su.I « Confronto fra la mortalità generale del Regno e la mortalità nel grup.p o scelto degli assicurati per alcune cause di morte». Il d·ott. ~.,ARro ~IAltSELLA, ispettore medico del1' I stitu to Nazionale delle Assicurazioni, riferì sul «Rischio di invalidità c<>ngiu,n to all'.assicurazione vita presso l 'Istituto Nazionale delle Assicura.z;ioni ». Dopo aver pnrlato delle norme che regolano l' a.pplioaizione del rischio di invalidità presso l'Istituto Nazionale delle Assicurazioni e presso le altre Compagnie di •.\ssicuriazio ne tr.att0 del ooncetto medieo legale dell'invalidità 'e dei criteri di .applicazione del concetto di invalidità nelle varie forme morbose. Illustrò quindi t utta 1a casistica d.ei rischi di invalidità verificatisi i11 ·u n quinquennio di vita dell'Istituto . Il dott. SPl'IZEit, Attuari~ Capo delJa Riunione Ad·r iatica di S icurtà, riferì sul « MigliO'ra1nento del servizio medico periferico nell'Assicurazione \ 7 ita in Italia.». Infi11e il prof. ROMANELLI, Reggente il Serviz,io 813.nit-ario dell' Istituto Nazionale del1e Assicurazioni, presentò il seguente ordi!1e dPl giorn·o che fu approvato all'unanimità: « Il Con~resso della Scienza delle .t\.ssiour.azioni ritenuto che la ~1edici na delle assicurazioni abbia orama.i in Itali.a u.n.a, larga ap·p licazione .p ratica e sia assw·ta alla adeguata di•gnità. scientifica, fa voto cl1e al prossimo Congresso la Medicina delle Assicurazioni sia più largamente tratt.at.a ». Fu ampiamente discusso il ten1a dell' iusegna1neuto della scienza <lelle assicurazioni, relatori i proff. Amoroso, Meinardi, Ortu-Carboni, Sestilli e In&olera. Vennero formu1a.ti importa.nti voti per la diffusione dello spirito di prev1den·za e delle scienze di assiourazione, n1ediante Qpportune riforme dell'insegnamento secm1dario e superiore e per la fo1rm~ione di un « I sti•tuto italiano degli attuari» avente i compiti di promuovere gli stu' di attuariali e il loro coordinamento nel campo dell'.assicu:riazione. Il Congress.o ha plaudito a.Il' i111ziativa <lel Governo di .affida.re all'Istituto cent rale di .statistica. la compilazione delle tavole di inortalità -degli assicura:ti italiQni, auguraudosi che l'Istituto stesso possa trovare nell'e.r igendo I stit. .uto itali.ano degli attuari una utile .;ollabo• raz1011e. Il Congresso ha deciso di riconvocarsi .a Milano nella 1:>rin1avera del 1930 affidando al proprio Comitato esecutivo l'incarico di promuovere opportuni accordi t ra le F eder azioni nazionali fasciste delle i1n·prese .assicuratrici, gli E11ti parastatali e l'erige11do I stituto italiano degli attuari per la preparazion e del nuov-0 Con·g resso. Il presidente S. E. Ferrero di Cambiano, prima di dichiarare chiuso il Congresso, riassumendo con elevate parole e con felice sintesi i risultati di esso, ha posto in evidenza il tratto caratt~ri­ stico della intin1a collaborazione tra scienza e industria conforme al nuovo spirito che interessa tutta la 'Tita della Nazione. P. 1

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[ANNO XXXV, FASC. 451

SEZIONE

PRATIC~

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA.

terminare una ischemia degli organi, e quindi 1delle a lterazioni parenchimatose, cl1e, predominando in questo o in quell organo, spiegl1erebbero la variabilità clinica d ella sin1drom e. 1La sin·drom e di i•p ertens'ione maligna iPUò spesso essere distinta dall'ipertenis ione beni'gna e dal1.a glomerulonefrite cron:ùca. Le note distintiv·e ' principali in favore dell'iperteMion e mali1gna.. sono l 'età 1del malato (40-50 anni generalmente), le lesioni r etiniche caratteristiche, l 'asse11za d 'anemi·a e .lo stato soddisfa·c ente 1del.Ie funzioni r enali. 1

La sindrome dell'ipertensione maligna. L'osservazipne d i &1 crusi ,p ermette a Keitl1, Wagner, e Kernohan (Archives of irit. Med., n. 2 19'l8) di descrivere sotto questa d enominazione 'Una sindrome rc aratterizzata clinicam ente dalla esistenza di una iper tensione elevata, sistolica e dta>stolioa, ir.reductbil·e, e dal contrasto fra la povertà d ei segni l>bbietti·vi e funzionali (spe.. cialmente l 'assenza di segni di glomerulonefrite cron:iica, di disturbi car1diaici come l 'angina di petto, la claudicati o intermittens, di anemia grave), .e l 'evoluzione veramente mali1g na, 1d et erminante la morte del 90 % dei casi entro 50 mes1 e per la maggi°'ranza entro 2 anni p er acci1denti cerebrali, car1diaci e renali rivelanti una insufficienza funzionale rapida d egli organi. Un sintomo di valore si d elinea in m ezzo a questa semeiolo:g ia molto v.a1ga : l 'alterazione d ella retin1a e so~ratutto dell e arterie retiniche. L'edema della papilla costante acco mpagna lesioni retintche rd i vario graido che si possono dividere in 4 .p eri9di: stadio iniziale di congestione e di edema moderato della ,parpill·a con qualcl1e emorra gia SUJ)erficiale ed essudati fiO'CC·osi discreti ; secondo stadio ·di edema accentuato che Si est ende alla r egion·e maculare ed alla periJeria con wccentuazion0e delle emorra:gie e degli esisudati cl1e si produ cono lontano dalla papilla, nella profondità d ella retina; ter::.o stadip in cui l 'edema 1dlminuisce e d é@paionp invece piccole macchie pi·gmentate, le em orragie Si fanno più rare e l'iperemia minore, m entre le lesioni arteriose si ma11ifesta,n o con u110 ispessimen to ,p eri vaiscolare che C01pi'SCe .anche 1e vene; . q·u arto stadio, di rp allore della paprlla, e di atrofia ottica seconidaria. La vilsione è turbata poco o nulla, almenp all'inizio. Anatomicamente le lesioni macroscopicl1e non od'tfrono nulla di caratte.rtsttco: sono lesioni di sclerosi .a rterios a ·dilSiseminata. Mia microscp:picamente si r esta. co)Jpiti dalla estrem a diffusione delle lesioni, che non risparmiano alcun organo, e dalla loro intensità a carico d elle arteriole, m entre i grossi véliSi e i Céllpillari sono r elativamente rispettati. Inoltre l e alterazio11i d elle arteriole di·flf erisco·n o da qu elle che si trovano n ei vecoht p er l 'iper.plasia più marcata d·ell 'intima che provoca un r estringi,m ento notevole del lume vasale, 1per l ÌU:)ertrofia evi·d·ente d ella nledia e della tunica ela stiica i11terna, per l'assenza quasi completa delle lesioni degenerative dell' arteriosclerosi senile. La tunica esterna è ugual1nente ispes.sita. ,Qu esta ste11osi d e1le arteriole dovre1Ybe d·e1

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A. PICCINELLI.

La sincope delle bradicardie. La 6in1cope . ;cardiaca ·p uò avere un'origine ·c ere-

])J'ale 01d essere ·dovuta allo stes·so cuore; è in questa categoria -che E. Donzelot (L a Pratique medicale trançaise, 1928, n. 1) rnette le siil!COpi •delle braidtcar.die, fac en·do dLstinzione f·r a braidica.rdia 1p1ermanente e ;parossi'stic.a. 1Nella braidicaJridia p em1a n ente, si differenziano tre varietà: l,a prima, uniicamente ventricolare, in cui le oirecc·h iette con·servano il ritmo normale, la seconda auricolo-'Ven tricolare senza dissocia- ' zione, la terza , putre auricola-ven tricolare, co-n di&sociazione. In un malato, in cu~ il ritmo ventricolare è di 30 e quello auri1c.01.a.re ·di 80 al minuto, si possono avere t;re varietà di pe.ridite id i conoscenza, tutte ·dovute aid i·S<cl1emia cerebrale. Se quest'ultima dura 3-8 secondj, si ha vertigin e, se ne d 1UJra 10-1 2 si l1a sincop·e ; oltre i 20, comp.aiono ·dei movimenti convulsivi. 1Secon·do lé!- m·aggio:r parte 1degli autori, I ',arr esto ·dei ventricoli che pro1du·ce l'ischemia è do·vuto ad i11ibizione vagale; secon do altJri, invece, 6i tratta di un fenomeno secon·dario di blo.cco n oido-ven tricoi.are; se.condo l 'A. , infine, si avr e1bbe una sospeI1lsione passeggera rd el1'automati·smo ventricolare. · Le b-radical'die totali permanenti, con ,diSJSocia· zione auricolo-ventricolare sono molto lf·are e non 1presen tano generalmen te che le vertigini e le sincoipi. La diagn osi non può farsi -ch1e con ~'.elet­ tr oca:rrdiogramma. La braid icaftclie t otal i con dis,soci.azione 11an.no un ritrr10 ancora abbastan za trap&do , Sl1gli 80 al rr1inut.o; i fenomen i sincoip ali sono ra.ri , ma possi:b ili Esse dertvano di solito da \1n a di stonia vago-simpatica. Nelle bra·dica:rrdie pairossistiche, le sincopi sono an.aloghe a qu elle della categoria precedente; però è m en o agevole m etterle in connessione con una bradica:ridja. Può drursi che l'a ocesso di bra1d~ca!'dia sia si.n crono con gli aoci·d enti sincopali, ma la n,atura ·della sincope può essere u.g ualmente 1


IL

POLICLI~ICO

soopetta,t a .p er la brusca SCOIIllP'a rsa e la rapi.da 8COmpa:D$a. .D i solito queste crisi di braidicardia paros·s i' 1 sti c a hanno la ten·denza a diventare permanenti. •

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TERAPIA. La cura dell'obesità. N8'lla cura sintomat-ica, bisogna anzitutto :r idurre l'alimentazione, evitando di ricorrere ai regimi 1st er eotipati cla·sstci che non fPO's spno a:dat. . tarsi a tutti. In linea generale, esclusione 1degli a'l.imenti più ingmss·a nti, cio1è : grass i in ·g ener-e, com1Prese i.e carni grasse, zuccheri ed alimenti zuccherati, feculenti ed amilacei (ipane, riso, fagiuoli, ecc.), birra, :1.i1quori, conceden1do s olo un · po' di vino; nei car.diorenali e ·cloru:r emi,ci, •aD'Che iù sale e gli alimenti s alati. D~ con sigliarsi gli alimenti vegetali ed a oquosi (ver·dure, frutta). Gli albuminoidi animruli (carne, pesci magri) si concederanno senza esaigerazione. Per quanto riguar.da i l:Lqui1di, 1 gli oO::>e'Si paetorici con buon1a funzione cardio-renale, pos·s ono bere ab.bOn·dantemente aoqua pura, mentre quelli palli1di, idremici si giovano, se non vi sono speciali intolleranze, delia riduzione dei liquidi. O~ tre all'aumento del consumo en·ergetico (lavo·r o m uscolare, marcia, m ovimenti passivi), sono utili anc•h e i m edicamenti, qt1ali i ipungan ti, da co111si1gliarsi negli obesi pletprici, con conge•stione epatic·a (1purg·anti salini), in quelli con debolezza cardiaica e tendenza agli edemi (1drastici, quali l'aloe, la scamon,ea, l'aoquavite alemanna) ed in qu elli con atonia intestinale e stasi fecale (purganti oleosi). Sono · inve·ce nocivi n·egli o·b esi con fenomeni dispeptici ed enteritici. P er gli epato-1b ili·ari, G. Molinari (Riv . italiana di t erapi a, anno I, n. 6) con1siglia: Citrato di sodio, Bicar.bon·ato di sodio, Sollfato di sodio, ana g. 50; da prenid ere 1-2 cucchiaini atl mattino a digiuno in un bicchiere di acqua tiepida. Negli artritici-gottosi, ag.giungere 25 grammi di salicilato di sodio , dandon.e poi ia stes s,a dose. La maiggior parte dei rimedi celebrati cpntro il'obesità sono semiplicemente d ei 1pu:r1g·a nti o dei laiStsativi La cura dietetica può venire ·coinpletatia dalla opoteraipia. Le pi f1 nsi.1 i a è la tiroidina, di cui l 'im·p i,ego va s orvegli è'. ro . .A...n ch e altri ormoni possono esser e u tili: 1'ipof1si, specialmente la prei, 1po~'i'si, gli estratti ovarjci e, più raramente, i testicolari. Recentemc 11ra . <:: stata consigliata l'associazione della q_)rotein 0~ era pia (latte e proteine batterich e) con :u tJroidir·i.J 1

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Nella dispepsia degli obesi. ~e. m~ni•f estazioni dispeptiche sono tardive negli

o:b_es1; e anzi la tolleran za d·i tali individui per . gli eocessi aflimentaxi che h·a !favorito la loro obesità. Man mano c·h e il sov.raiccarico di grasso a'Umenta, l'obeso può pres·entare de.11€ manilfestaziqni dis1p'e1I>ti'C'h e. In ai1cuni, si a>vrà : pesantezza dopo i pasti, sonnolenza, accom·p a•g nantesi aid attacchi congestizi 1 alla ,faiocia .e talor.a a cefalea. In altri, si hanno cramp·i ga<Stri~i, rinvii ' acidi, che indicano una di·s·p epsia del tipo ipertonico. Questi maflati sono spesso dei costipati e tale con·dizione cpntribuisc-e ad aumentar e il male•sse.T.e. I n altri, .sipecial1nente fra le donne, si ·hanno distu.rO'.)i in r~pporto con la ptosi viscerale. Il lieve graido di alcooli1smo che si ossewa spesso negli obesi provoca delle lesioni di gastrite, con i noti Geg.ni: pit1Jite mattutine, anoressia, · ecc. con segni più o m en o gra,1 i di in suiflficienza epatica. E 1d è a1pipunto la med~cazion e epatiJca che avrà i miglioJi e,f!f ettt in questi ma1aiti. P . Blum L. Bouttier e P. Renault (Buli. médic., anno 41, n . 43) consi•g liano l'e.stratto di fegato (c!g . 25, 3 volte'. a1 ~iorno), gli alcalini, i lws·sativi salini o, ~egl1 0 , a base di sali •b iJiari, la tintura 1di boldo, i1 combreto. Utile è l 'idroterapia in fol'ma di doccia epatic·a. F ria i lassatiYi salini, gli AA. co~isi­ gliano il solfato di s odio o di magnesio a do8i mode1'ate. A·ssai convenien te è la cura termominerale. fil. 1

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Le frutta nella cura del diabete . ìVI. Niermann (M unch. med. Wochen., anno 74, n. 26) rif,erisce di aJVer e ottenuto ri.sultati faivorevoli con la somminis trazione di frutta neli di,aJbete, si'a come uni1co alimento, sia in aggjunta (cir<:a 30-40 g. di i·dratJi di carbooio) ad una dieta miist a . La POC·a quantità di albumina contenuta nelle tfrutta iè una delle r aigioni prin•cjipali [per cui i loro idrati di carfuonio sono bene soipiportati; un'altra rogione saTebibe data 1dalQa unirforrnità di tali ieavboidrati. Sembra che le banane e le ara:n~i e Slia.n-0 più utili che le m ele. È da ipreferirsi l'uso {li frutta cruda. Con tale m etodo, si limita la durata della ipergùicem ia, in cond"ronto ·de1la somministrazione di u·gua1li quantità di cal\boi,drati con altri alimenti 1

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(pane, av·ena, ziucohero).

L'etTetto dell'uso pl'olungato dell'insnJina sui tessuti sottocutanei. Vari autori hanno ac-cennato a.id eifetti dannosi locali provocati dalle ini ezioni d'ins ulina. R. D. LawreTIJCe (Lancet, 30-6-28) ha istituito del}e ri cerche sistematiche su t ale argomento, giungend o alle seguenti conclusioni: 1

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2245

SEZIONE PRATICA

L'e.ffetto delle iniezi.oni d'insulina, accuratamente distribuite nei tessuti. sottocutan·ei, è assai $èarso, anch·e .p er il p·eriodo idi molti anni. -;r emporaneamente .p uò osservarsi un es·su1dato ·e dematoso, cihe scompare in 18-36 ore, senza reltiJquati di sorta, tranne una tendenza a lieve fibrosi d·e l grasso sottocutaneo, con a.um~ntp modioeo delle cellule del tessuto connetti vale. L'iniezione intradermica -ed intramuscolare è sconsigliabile, lPOten·do 1provocare una necrosi localizzata. Iniezioni ;prolungate in una zona limitata, po.s. sono alla I.or volta induTre una fibrosi acoeentuata, e atrofia grassa. M. FABERI. I

Guarigioni miracolose. 111 . merito a1 trafiletto i·nserito sotto questo ti· nolo n·el n. 36 e ch·e noi r~ortammo dalJa « ·Gazz. d. OS\I). e d. Clin. », il dott. G. Gori di Arezzo ci scrive . per denunziare Clhe esso offende il sentimento reliigioso daca1lfè mette le supel'stizioni e le f·ruvole m·edioevali accanto a fatti contem.p ora• nei straorrdinari, quali sono quelli ois s·e.rvati e docum·entati a Lourdes. N·el 1< Varia » bias.i mato non riusciamo a troYare nulla eh.e olflfenda la religione, n·e.pa;:>lllre dopo che l'autore della lettera vi ha rtchlamato I'attenzi•one. Ci era parso interessante di r tprodl\l·rre l'innocuo artiicolo, per i curiosi aned·doti storiici ch1e esso contiene.

VARIA. I triorchidi. Cl1e .i\gatocle, ttranno di Sicilta, e un f amooo generaJ.e 1del'la R·ep u•bbl~ca \ ·eneta av81$Sero un tu• moretto testicolifo.rme n ei J)aragig.i d·ei due testicoli n ormali, p e~ risipetto al.Ja storia è da amm ette:re, m·a che in realtà .posses-soiri 1d·i un terz-0 testtcoJo ese.i tf.osse.r.o non v'1ha alicun.o oh·e lo possa ruffermare. Ad o.gni modo si veCLe c.he gli ant.iichi n e amm·etteva.n o la possi1bilità e singol·armente energi1ci consiiderav.ano codesti anomali, pensando fioI\Se che se i ·due n ormali t estico·li, secon·d·o Aristotil·e, eran·o stat i pois ti dalla natura quali oontriwpip·esi 1per la . giusta tensione. d.·el1'a maiccl11na umana, tre 1d·ovev·ano a ve•re l'u1f;ftcio di produrl'·e un·a gagJiarida i.pertensione. ' E a così penisar e i tiranneg.g ianti d·i Agatocle a vranno avuto l e lor-0 buone ragio·n i ! 1Più ver·osimi11.e sembra però il caJSo del suddetto general.e della V·enieta Rep.U1bbli1ca, nella cui famLglia, 1d'0Ti'gine b·er~amasca, p·a1re che 'l'anomalia fos,se e:r.editairia tanto che glie n-e venn.e il nome, poi eufemizzato, ·di Colleoni. IN·e l pied'i•stallo d ella bel'la statua d.el V1errocchi-0 si ved·e infatti lo stemma di famiglia ra:pipresentaito da un·o scu do 1con in campo tre bo~e testicolari ohe se vengono p e:rò guar1d.a te rulla rovescia han·n o la f{)II'ma di tr·e 1eiu.o ri. Ch·e qua:~ohe be1'1o sipirito abbia volluto ri1dersi dei filosofi che n·el cuoiie pon.gon-0 la bontà quasi aid ammonire c:he aid essare tr.e volte buoni si corre il m ohio di essere Col1leoni? 1Comuniqu.e sia, S. Giardina riferiosce n el GiCJrnale Medico de ll'Ospedale Civile di Venezia di un giovane ritenuto triotrchiide, nel quale all'interVlenito si soopri un lllpoma duro, be.rnt0.oco[1uto, indipendente d-el f1un•ilcolo e $ito sopra l'arponevrosi donde venn·e f.aicilrrnente enflllcleato. L' esame microiscop~co conif.ermò trattarsi di lipoma com.e ·g ià fu aaoenna.to nel n. 4 ultirrno di 1

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Rinascenza Medica. (Gazz. d. Osp. e d. Cl., 1'5 l1t11g. 1928).

''IL POLICLINICO,, SEZIONE MEDICA diretta dal prof. VITTORIO ASCOLI

Il fascicola 10 (lo Ottobre 1928) contiene: LAVORI ORIGINALI : I . - E. ·rRENTI : Sul m·e ooanismo della reazione di Waissermann. . . , Filtrazioni ed osservazioni ultra· m1crosco piene. II. - R. GOSIO : R,i,cerohe sulla emolisina •della emog.lobinuria da cb in.i no nei malarici. III. - u. PAOLETTI: Reperti ematologici nei paralitici e tera;pia m a larica. IV. - F TONIETI'I: La prc1va della tetraclora-fenolf. taleina c on speciala riguaooo alle alterazioni del.l 'apparato ret i colo-endoteliale e alla malaria.

Il faseioolo 11 (1 ° Novembre 1928) ·c ontiene: • LAVORI ORI Cl NALI : I. - R MENAiSCI : Sulla presenza <li spirochete nella · gangrena polmonaJre. II. - A FIORENTINI: La sifilide bToncopolmonare. III. - M: FABERI: Emorragie sponta-nee suba.T.a,onoidee ed eredo-lues.

SEZIONE CHIRURGICA diretta dal prof. ROBERTO ALESSANDRI •

Il fae.cicolo 10 (15 Ottobre 1928) contiene: LAVORI ORIGINALI : I. - G. BETTAZZI : Sulle ferite da lapis copiativo. II. - A. BOTTO-MICCA : Su · cLi U·n caeo di eisti da echi' nococi}O della. tiroide. IIT. - L. PANSINI :· Rene mobile ed ematuria. IV. - I . SCALONE. TTe casi di .chirurgia addominale ·Con repe-rti moJto rari. Il fascioolo 11 · (15 Novembre 1928) reonterrà: LAVORI ORIGINALI :

I . - G BAL1'CE: N ote critiche sulla estirpazione della · vescica biliare. . II. - P . BASTIANELLI : Due casi guariti di -chirurgia c.alcolosa con ittero • completo da ostruzione del -ooledoco. III. - A. BOTTO MICCA: Contributo allo studio delle cisti della vag i·n a. IV. - M. FRANCINI: Sulla tubercolosi iperplastica dello stomaoo. V. - P. GUGLIELMINO: Produzione eperimen~le di enterocisti del .mesentere e della loggia retroperitoneale. PREZZO DI CIASCUN FASCICOLO DELLA SEZIONE MEDICA O DELLA SEZIONE CHIRURGICA L. 6. I non abbonati alle suddette Se~ioni po~ranno ri~ verlii inviando il relativo importo, n;iedia.nt~ vaglia poetale, all'editore LUIGI POZZI - Via S1st1na 14 Roma. '


[AN~O

IL POLICLINICO

XXXV,

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NELLA VITA PROFESSIONALE. '

Cronaca del movimento professionale. •

XXI Congresso dei Medici Condotti. ~

è svolto a 'forino nei giorni 22 e 23 settembre u. s. Ne.Ila s€duta inau:g µrale, alla quale h.a.nno partecipa.t o gran ntin1ero di autorità ipolitiche• e• di i·appr€sentanti di istituti scientifici e di assistenza sociale, }1anno parlato il dott. CALISSANO portando il saluto della Sezione Torinese dell' .A.. M. C., S. E. Ricci, R. Com·m issario di Torino, a nome della città osp itale, il barone Basile in r.apprese11ta11za di S. E. Turati, il prefetto di Torino S . E. Maggioni in n·ome del Gove1·no. Ne1Ja pri1na soouta do~o aver ·1etto le adesioni del Sottosegretario agli Interni, S. E. Bianchi, del Sottosegretario alle CoDpo:razioni, S. E. Bottai, del Ministro dell'Economia, S. E . Martelli, del Direttore Gene1'1alle della Sanità, gr. ùff. Messea, degl i onn. ~far.aviglia, Rossoni, Blanc e di altre autorità, si è · proceduto ali' elezìone della Presiden2.a, che è :cisultata così. costituita : Presidente: Bw.r.ET; Vie-e-Presidenti: CALISSANO, GAR, Zià e 0AMMARATA; SegretaTi: P1cOTTI, BA vESTRELLO e Rossi. Dopo discorsi d'introduzione ·e di saluito 1 el Presidente BmJ.ET, del p·r of. ScLAvo, del prof. FANTINI in rawresentanza ,d el S egretario Poli' tioo Provi11ciale, del prof. MAGGIORA, Preside ,d ella F .acoltà Medico-Ohirurgica di Torino, del dott. TRUT..t.LI in r.appTesentan za <lel Sindacato Nazio11ale M~dici Fascisti, si inizi.ano i lavori del Congresso. Il oom1n. L usTGNOLI espone la Sllla relazione sulle. direttive e l'a~ione dell' Associazione. Si intrattiene . sopra tutto sulle due questioni imposte dalla pron1ulgazione della Carta del Lavoro che· hanno speciale interesse per i medici: lotta contro la tubercolosi e a.ssirurazione obbli·~toria contro ]a malattia. Sostiené che · soltanto il medico condotto può rendere utili servigi nella lo,t ta contro la tt1bercolosi, lotta che il Gorverno F ascista h.a. ingaggiia.to con gra1ndi inezzi per il bene del1' individuo e del]13, razza. Per quel che riguarda l 'assicurazione contro }e malattie assict1r.a. che per ora non v'è nulla di deciso1; che al rimu.ard 0 bioogn.a procedere con moita prudenza t r.attandosi di un problema che investe tutta l'organizzazione sanitaria del paese ; che :in ogni modo i medici condotti no·n h.a.nno ragione di temer nulla. Parla infine dei raipporti tra l' A. M. C. ed il Sindacato Fascista dei Medici Condotti, .affermando che le due istituzioni poosono procedere di oon1une accordo. Sulla relazio11e del comn1. Lus1GNOLI parlano il dott. PARODI, rioordoa.ndo i colleghi .a. cui i M. C. devono ricono~ce11za (Villa, Brunelli, Martinelli, 1

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Vacino e Fioretti), il dott. VACINo ed il dott. CA• . SATI ringraziando gli organizzatori ed .auspicando all'avvenire dei med~ci condotti e della loro As. . ooc1az1one. Quindi si approva il seguente ordine del giorno firmato ScHENARDI, VoLPARA, PERNA, VENTURI, GARDELLI e Co1Azz1 :

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« Il XXI Congresso Nazionale dei :Nieaici Con-

dotti, udita la relazione del Segretario Generale suJl'azio11e é le dirett ive dell'Associazione, la approva pie11a1nente, oonstata11do che l 'opera di valorizzazione e di valutazione del Medico Condotto c1a lui ri.affermat.a dà affidamento che possano essere raggiunti i risultati più proficui o più positivi: e.~prime il voto rhe egli non proceda a norma di Statuto alla nomina del nuovo Segretario Na.zion.ale dell' AB.5ocia2ione ma continui a 1tenere ' . personalmente la direzione dell'organizzazione, dando poi lln ordina1nento definitivo alle cariche nazi on.ali ». Il dott. CONTU fa una r elazione sull'organizzazione e la propaganc1a, rilevando che i soci sono 6500, mille in più dello scor so anno, ed auspicando che· sul oonto il 1928 superino i 7000. Parla110 breven1ente ScRENARDI e U1ANFIOONI sulle sanzio11i da .adottar.si verso i non iscritti. Il r.a.g. Cosr fa la relazione sulla Cassa di Previdenza per le Pensioni dei Sanitari. Fanno rilievi ed osservazioni ~ dottori GANDOLFI e CmE• RICI. Dopo di che si approvano i seguenti ordini del giorno: « Il XXI Congresoo Nazionale dei Medici Con-

dotti: Consider.a,to che le oondizioni patrimoniali del1a Cassa di Previdenza per le pensioni dei Sanitari non consenton°0 1a concessione di un tr.attan1ento <li quiescenza anche minimo a favore dei veccl1i sanitari con servizi ante1·iori alla d.aita della prima aprplicazio11e della Legge e delle successive estensio11i ; . Co nsi-der.ato però che può domandarsi nei loro con1fronti una forma di riscatto sensibilmente più vantaggiosa dell' .attuale, in modo da contemperare Je disponibilità della Cassa col sacrificio eco.. nomico degli interessati; fa voti che venga .a d essi concesso il' riscatto di un periodo di servizio non minore di 25 anni con il oontrib:uto annl1ale di L . 600 aumentato degli interessi composti». 0

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Il XXI Congresso Nazionale dei Medici Con-

dott~ :

ConsidPr.ato che nei Comuni della Venezia Giulia il servizio sanitario venne affidato a me-


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SEZIONE PRAT1C:\

dici oondotti di mano in inan o che si estese di fatto, in quei territori, il sistema della condotta vigente in I talia; Che però tali sanjtari non potetter o subito iscri versi a11a Cassa di Previdenza perchè la legis1a.zione Telativa ,-e nne estesa ai nuovi territori solan1 ~nte dal 1° luglio 1924; Che pur non potendo invocare in loro fa,rore il rioonoscimen to gratu ito dei servizi di coin dotte anteriori a q.u ella data, così co1ne fu stabilito in confronto dei medici in servizio al 1° gennaio 1899, data di a piplicaizio11e della le·g ge istituzioniale, è lecito domandare oondizioni per il riscatto di quei periodi ; fa voti che venga , con disposizione legislativa, consentito il riseatto1 dei ser vi21i prestati anteriormente al 1 .i luglio 1924 dai sanitari alle dipendenze di Enti inso:rivipili alla Cassa di Previdenza , con il contributo annuo di L. 600 .aumentato dei oo] i interessi comp osti relativi ».

quidate allo spo·po di st t1diare il mezzo per un eventuale miglioramento ': Invit a i sanitari che a11cora n on l'abbiano fa11to a domandare La iscrizione alla Cassa di Pre. vid·e nza per le pensioni ai sanitari; Delega alla Segreteria Centrale l'acce:rtamen.. to ,del numero e dell' a111mon t are delle pensioni .aitt11almente gravanti il patrin1onio d ella Cassa Provinciale ».

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* ** N ella seduta antimeridian a del 23 settembre si legge 1a relazione dell'azione del Comitato Ese-. cutivo Nazionale per la lotta contro la tuberoo-. losi ~ contro !e malattie sociali. La parte storica è r edatta dai .d ottori Dos!r e BERGOLLI , quella programmatica dal dott . DEL BuE. Segue la discussione alla q1u1ale prendono parte i proff. FAGIOLI, SoLAvo e CAMPANI. Dopo di che si approvano i seguenti ordini del giorno:

« Il XXI Congresso N azionale dei Medici Con-

« Il XXI Congresso N azionale dei Medici - Oon..

dott~:

dotti, udiita la relazione sull'attività del Comitato CJonsiderato che j medici condotti della Veesecutivo per la lotta éon t ro la tubercolosi ·e le nezia Tridentina si itrovava,no inscritti alla Cassa . ma lattie sociali, fa proprio il « Metodo I taliano » Pr0Ti11ciale s ulle pensioni istituita oon la Legge illustrato nella r elazione del dot t. Del Bue e desanitaria austriaca del 27 dicembre 1909; li.b era dj estenderlo n el più brev.e termine di tem .. Considerato ' che i sanitari più anzi.ani godono po a tutte le Sezioni. di un as.c;egno di riposo di L. 3000 a nnue, mentre F. to: Dottori : MoRRONE, ARRIGONI, le vedove h anno1 una ip ensione di L. 1000 annue CARATOZZOLO ». e gli oTfani un co·n tributo di educazio·n e di L. 100 annue; « Il XXI Congresso dei Medici Condotti faConsiderato c:h e tanto i sanitari p ensionati scisti d'Italia, 1dis·c utendo della più efficace parcome quelli a ncor a inscr itti chied:on o l'intervento tecipazione d ei medici condotti nell.a lotta con t ro diret to dello Stato per .l'integr azione del Capitola tubercolosi, sì alacremente affron tata dal Golato cu111ulaw in misura iJ1sufficiente .a lla Cassa verno Nazionale Fascista, Prov ., basando la loro richiesta sulla Convenzione considerando che tale lotta si fa essenzialItalo-Austria ca 23 febbraio 1925 in r egolamento mente a ~ di provvidenze di igiene ·g enerale amichevole degli inter essi i11eren ti ai territori dele speciale, e che quindi è necessario che il mel'ex contea pifinci1pesca del Tirolo; dico condotto poss~gg.a un buon fondamen:t o di Considerato che i sanitari non h anno il dicognizioni in materia di igiene, esprime il voto ritto di valutare le conseguenze di un at to di ohe nell'esame di Stato per l'esercizio della progoverno p el quale , essi affermano, vennero t olti fassione di medioo chirurgo sia sem·p re accertata alla Cassa Provinciale i capitali accumulati coi la coltura del camdidato nel campo dell'igiene, oontributi dei san itari e degli Ent i ed .amministrati <lall.a Conte.a p.r incipesca, in confronto della e ohe perciò il titolare della cattedra di igiene, si.a sempre compreso nella con1missione giudica.. quale ,,enne emessa r inuncia di rendimento; t r ice d ell'esame d~ Stato. Che se mai tale diritto potrebbe far capo F.to: Dottori : 0.ALISSANo, BAVESTRELali' Amministrazione Provi11ciale ed .a quelle coLO , ARNALDO L usIGNOLI » . munali, sole responsabili verso i sanitari della pensione corrispondente .ai co·n t rihuti versati ; Che ;p erit anto i sanitari h an110 il mezzo di ot* ** tenere un t rattamento di quiescenza identico a Nella seduta pomeridian a il dott. RI001 espone quello di tutti gli .a.Itri medici condotti, inscrivendosi immediatamente alla c~~a di Previde11- la sua re1azione sull'assicurazione contro le maza, chiedendo a suo tempo l'o31pplicazione dell'arlattie. ;tioolo 39 dell'o1·din.a111ento della Cassa p er la vaIl prof. GIANNINI, caipo del Servizio Sanitario lutazione nei loro confronti di tu·tto il ser vizio della Cassa Nazionale Assicurazioni Sociali, che prestato oompreso quello coperto da iscrizione alla r.a.ppr~nta, espone i canoni essenziali che debbono informare l'istituto d ell' .assicur.a~ione conitro Cassa Provinciale · Che infine sen1bra op·p ortuno predisporr e un.a lfJ malattie. Ritiene che anche in regime assicu.rativo la ind.a.gine statist ica sul numero dei pensionati d ella Cassa stessa e sull'ammontare delle pensioni licondotta potrà e dovrà r imanere, in q.u anto la 1

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IL POLI CL INICD

cond.o tta, sublime ist ituto italiano non è mai ' stato su·p erato da qualsiasi altro analogo ordinamento stran.iero, e risponde a precisi e tecnici oaTatteri di funzionalità. Segue un'animata djscussion.e alla quale par.tecipano ~ dottori MAGRINI, NAPOLFJrANo, PRUNASToLA, GARDELr,1, FusoNI, GIANFIOCONI, V ACINO, TRULLI, 8ACCONAGHr, GAT..L"'ET'.lI, BALUGANI ed il comm. LusIGNOLI. .A oonclusione è w1)iprovato l'ordine del giorno presentat o :d.a.i dottori BIANCHI, GRANATA e GRIOTTI:

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SATI, D EL BuE e del prof. MAGGIORA, cui seguono infine il comm. LusIG~OLI ed il Presidente BELLET. Viene •p er acclamazione entusiastica approvata la proposta di ·inviare un telegramma a S . .}f. il Re, a 8. E. Mussolini ed a S. E. Turati.

l medici condotti e l'assicurazione contro la tubercolosi.

Il Ministero .dell'Interno ha inviato ai P1·efetti del l'legno la seguente circolare sulla for1nazione dell ',elenco dei medici .p er 1a cura rd omicil'iare, in « l~ XXI Congr€sso dei Medici Condottj italiarap·port o .al regolamenito che istituisce l'assicurani, tenu to a Torino il 23 settembre 1928, anno VI . zione obblig.atoria ~tro la tuberoolosi: Era fascista; , . « P-e.rvengono da più part:;. a questo Ministero udita la relazione fatta dal dott. Ricci sul quesiti circa la formazione .d ell'elenco ,d~i medici tam.a <t Assicurazioni contro le malattie >> integraper I,assistenza -domiciljare, .d j cui all'.art. 18 del ta da quanto ha. saggiamente es·p osto il prof. Regola1neni o 4 giugno · 1928~ n. 1343, per l ' esoouGiannini, la ~pprova; e mentre riconosce .a l Gozione dell.a legge eh.e istituisce l' assiour.azione verno Nazionale il grande merito di avere impoobblig.at~ria contro la tuberoolosi. NiU!ll dubbio stati su basi O<)tncrete e avviati per sioura via i che i titoli prevalenti per l'iscri2f.ione in detto p,.roblemi igi·e nico-sani tari del paeoo, specialmente elenco devono essere le qualità e le attitudini perl'assicurazione obbligatoria contro le malattie i sonali 1dei' medici inscrivendi ed in p.aTtiooJar modo -pr·o clama la volontà dei medici condotti di la loro cultura specializzata ne lla clinica della collaborare in tut·t e le opere df previdenza sociale tubercolosi e . del·l e malattie dell'apparato respie assistenziale .v olute d.al Governo e dal Partito rartòi·io. La adozione di. un tale criterio . . earà .uno Nazionale Fascista, sicuri del riconoscimento della· stimolo per la olasse san.i tari.a, segnatamente per loro preparazione p:e r operare valiidamente alla i giov ani suoi elementi, verso quella specifica eleesplicazione del vasto prog;r-a mma sanitario; vai.io ne culturale che è il presupposto necessdr10 dà mandato all' on. Segretario Generale .delper un ra.zionale sviluppo delle istitlIBioni a.ntitu1' Associazione di seguire con vigile attenzione i bercolari. Ma a p.r e00indere da ta]e consideraz-ione lavori in seno alla Commissione Rea.le per il pro.di ordine gener.ale, il quesito più f r equen·te che getto ,di legge assicuraz.i one contro le malattie, · si affacci a s i è quello ri~uard.ante I.a inclusione affinchè l'insostituibilità e la ,p.r eparaziQne tecnica o ineno, nell'indioato elen,co, dei medici oonr.lotti. dei .medici condotti sia ognora e opp.oritu,n amente Facile è la risposta a tale quesito; risposta che valutt ata ». p.u o . essere espressa nei seguenti term1n1: a) i inedici condotti ~n genere possooo poten· 1 E approvato anche l'ordine del giorno presenzialmente essere inclusi senoo eccezione nell' elentato da.1 dott. BRASCA : co ..s€'nza però che la loro qualifica costituisca senz' .altro titolo per la loro inclusione, non potencc Il Con·wesso Nazionale della A. N. F. M. C., dosi prescindere, come per le altre categorie di tenuto in Torino il 23 settembre 1928, sanitari, dal conS!iderare il caso per caso; udite le r elazioni e le discussioni sui vari te. b) l'abilitazione a.11a. oura · domiciliare, anche mi, in ispecie Assicurazione obbligaJtoria malattie; .aigli effetti assicurativi, ~eve e.ssere ricon~ciuta ai chiede a lla Segreteria generale che si intemedici condo·tJti in tutti i centri nei qu!ali non si reg_si affinchè sia sos·p esa ogni in~iiativa id i sinabbia la presenza di altri sanitari. Ciò limitatagole commissioni in materia di riforme sanitaTie rhente1 bene inteso al territorio ldell.a condotta, ' . fino a definitive deliberazioni del Governo». a meno che s~ tratti d~ medico cond<Ytlto fo·r nito di titoli di specializz.a zionè, di cui si è fatto preInfine il comm. LrrsIGNOLiI ria.ssume l'argomento cede11 temente cenno; ~ qual oaso i detti limiti 1d iell'a.ssicurazione-ma1attie accennando a tutte le territoriali non hainno più ragione id i sussistere; e) ·per tutti j medici condotti, che s·v olgono relative q1u estioni d~ detltaglio cl;te p~ono inte• il loro m1andato in centri ove si abbia la simultaressare ~ medici condotti, e sottolineando le 1dinea presenza di .altre categoriie di sanitari o di chiara.zioni del prof. Giannini, ohe 1d evono avere liberi professionisti: 12. posizione del medico oonun valore rrassicurante per la conservazione deldotto agli effetti .assicurativi - deve valul'istituto della condotta e per l 'equa tu~la degli tarsi alla $gsa stregua di quella. riferentesi a int~ressi de~ in.edici. In ogni caso non mancherà tutti gli altri medici ~er-0enti nel1a stessa zona di tenere contatti con i membri del Direttorio dovendo evid,e ntemente la Commissione di cui al Nru;ionale e con tutti i Segretari Nazionali ~al­ e Ltato art. 18 ispirarsi, nei propl'i lavori, · ai già l'organizzazione dei medici condotti, per i suggea ccennati criteri di valutazione indiv·iduale, oome rimenti e consigli 1d el caso. • chiaram.ecnte emerge d.allia lettera e dallo spirito Il Con·g resso si chiude con parole di ringraziamento e di augurio dei dottori ZAMBAR.ELLI, CA- dell.a le:gge, oltre che dalle istrufiloni di mass ima 1

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SEZIONE· PRATICA

impartite con la circolare n. 117 - in data 28 luglio 1928 della Cassa N azion.ale per le assicurazioni so0i.ali - rtr~messa alle LL. EE. con la 1ninisteri.ale 8 a.gosto p. p . n. 20.300.20/3682. Gli orieLtamenti ~.cc-ennati, che s i ispirano ad un criterio d~ equità e di giustiziia, non .precludono - affatto la .via alle :1lteriori determinazioni c·he la C3ssa Nazionale Titenesse nella su.a peculiare competenza, di adottare pe.r quanto concerne gli eve-ntuali riapporti che potranno istituirsi tra la Cassa medesima e l.a Associazione Nazionale fascista dei medici condotti, limitatamente al programma dell' ...\ssociaz.ione stessa, nell'ambito della speciale orgànizzazione oostituitasi per la lotta antitubercolare ».

SERVIZI IGIENICO-SANITARI. Alla Società delle Nazioni. Comm·issione del ·v aiuolo e della vaccinazione. Dal 2~ al 25 agosto 1928 si è riunita .a Ginevra in se.c;;&ione &pecj.ale la Commissiane del vaiuolo e della vaccinazione della Sooietà .delle N a.z ioni, allo scopo di esaminare ~l problema dell'encefalite detta poCJt-vaccin.ale e<] alcune questioni connesse, come la prep&razione e la conservazione della linfa 'raocinale e delle caratteristiche delJe varie speciB · di Jinfe. L a Commi$sione ha adottato le se~uenti conclusioni: a) vi è .anzitutto rarità, .anche nei paesi che ne sono poarticolarmente colpiti, di casi di encefalite post-vaccinale, paragonati al Tuum€ro delle v.acci nazioni. Si tr.atta infatti di una .p ropo rz1one 1

m~n1ma;

b) non sembra che s1 possa invocare ur1 fe-

nomeno di semplic~ coincidenza tir.a la ·vaccinazio11e e · 1'enoe.falit.e; in altri termini q-qesta non è che un fenomeno fortuito; e) nello stato attuale della nostra conoscenza, si può a.mn1ettere ché l'encefalite post-vaccjnale è una malattia ,diff<-.u-e!1te dall'encefalite letargica. Le condizioni nelle quali l'encefalite post-vaccinale si ma11ifesta in ()landa ed in Gran Bretagna, tendono .a dimostrare ch·e i fanciulli fra i tre ed j tredici anni preRentano una piairtioolare predisp0sizione nei rig uiardi della malattia, mentre ]a puerizia e gli ?.du]ti sono quasi co,m pletam.e nte risp.armia.ti. Tutte queste oss·ervazi~i riunite oond11cono alla conc1us ione che il manifestarsi deli'encefalite non ò 0011nesso nè ad ~alcuni germi della, Jinfa, .nè a.d accidenti durante la sua • preparazione; d) se noi consi~lerian10 ora il lato eziologioo e p.at.ologico del problem.a non · ·~· ·mbra che, allo stato attuale dei nostri studi, il ~irus vaccinale possa essere l'u·n ico respons.:<tbile degli accidenti encefalici ; si deve pi11tttosto ammettere che esiste 11n fattore sconosciuto che potrebbe esser e un bactero, i.in ultra ..virus, o un virus la.tent.e, ·il quale, pe~ effetto di una reciproca reazione, provooa questo accidente.

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Nessuno dei fatt,i esaminat i nel rapporto porta la Co,inmissione alla conclusione ch·e vi sarebbe r agione di interrompere l' u\So della vaccinaizione, che r esta sempre l' arm.a più potente che 1p ossediamo contro il vai11olo. Da to ·le ciroost.a.n7.te, associate all' apparizioì1e di complicazioni nervose, le quali generalmente sono di un'estre1na rarità, la Commissio~e att ira l'wtt enzione sul vantaggio ohe può derivare dalla vaccinanione prirriaria effettuata nel primo anno di Yita. anzichè negli altri anni dell'infanzia. Han:po preso parte ai lavori di questa sessione : il prof. Ricard.o Jorge (portoghese), ·p residente; Sir George Buchanan (inglese), dott. Blaxia.11 (inglese>, <Jott. Gordon (inglese), dott. Jitta (olandese), dott. .A.Jdershoff (olandese), dott. Carrière (svizzero), <lott. Sebernhein1 {svizzero), pr-0.f. Gins (.t eflesco), prof. Camus (francese), prof. Gr·Jth (te.. desco). 0

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Epide1n·~a i1i

Grecia,

In seguire ad uno scambio di telegran1,m i con il Servizio d'igiene greco a proposi.to 1d ell'ap1p arizio- • ne della epidemia .d i « 1dengue » in Grecia, il Segretario Generale ha m'esso a 1disposizione del Governo greco, il dot~ . M. D. Mackenzie della Sezione d' igiene d.el Segretariato. Il 9 agosto sco·rso, il Servi.zio d'igiene greco inforni.ava telegrafi0a111ente il Segretariato che erano sta.t i constatati in Atene e nel Pireo, 10 mila. casi di « de11gue » . Con un 1u:lteriore telegramma, in :data 20 agosto, il Governo greco ha informato c.;he quasi tutta la popolazione di queste r egioni ne era contagiata, e che I.a mortalità e.ra au111ent::tta tra i vecqhi e gli infermi . La cc dengue » è u na febbre tropicale propagata dalle zanzare steg6mie, la cui comparsa in Europa è rara. In Europ.a non vi è stata nessuna epidemia importante di questo genere dal 188!J, anno in oui la « dengue » infierì la prima volta . in Grecia. Altri importanti. argomenti sono sta;ti presi in esa.n1e ; ne riferireino prossima.mente. 0

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Inchiesta sull'approvvigionamento dell'acqua pota.bile. Già nel ]903 fu esegt1ita un'inchiesta sull'app.rovvigionamento dell'acqua potabile negli ambienti rur.ali; mn. i diati raccolti, che formiaron-0 oggetto di una pubblicazione in tre volumi i1Vvenut.a nel 1906, possono generalmente considenarsi superati per tre ragioni : per il sopravvenuto deterioram,ent.o di ·m olti impia.n ti, soi:>ra 1tutto in npplicazioue della legge 1911 ; per il notevole svilur•PO den1ogr.afico, che ha ore.ato nuovi bisogni; per le miglio,r ate oondizioni di vita delle classi lavoratrici. Pertanto una n·uova inchiesta è stata ordinata dal Ministero degli Interni: essa dovrà utilmente aggiornare i dati attua]n1ente a 1disposi~ione e consent,irà alle a11torità di dirigere e ripa1·tire i lavori per la solu~ione di questo problema.

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IL POLICLINICO

' CONCORSI. POSTI

VACANTI.

BARI. R. Prefettura. - Uff. san. del Consorzio P.a lo-Bitetto; ab. 20.152; superficie ha. 11.036; stip. L. 15.000 e 4 quadrienni dee.; divieto libero esercizio tranne consulenze; titoli ed esami; età limjte 45 a. Scad. ore 12 del 9 dic. - Uff. san._del CoDBOr. Castellana-Conversano; ab. 28517; ha. 19045; ste&se condizioni. Sca.d. ore 12 del 20 1d ic. - Chiedere annunzi. BERGAMO. Ospedal.e JJ1aggiore. Primario di una delle due Sezioni di Chirurgi.a. Scad. 30 nòv. Vedi fase . 44. CAPAN_NORI (Lncca). - Uff. san. L. 13.000 con 5 q11adrienni del dee.; c.-v. L. 1860 se coniugato. Divieto libero eser cizio. Scad. 30 nov. CARISIO ( T7 ercelli) . - A tutto ~l 21 nov.; L. 8000 e 10 bienni ventes., c.-v., alloggio gratuito con orto, L. 3500 cavale. 0AsTIGLIO~TE-SALuzzo (Owneo). Scaid. 20 nov.; L . 7000 oltre L . 600 ·uff. san. CLAVESANA (Oivneo). -- Scad. 25 nov.; L. 9000 oltre L. 1000 tra.sf., L . 500 uff. san., quinquenni dee. ; serv. entro 15 gg.; tassa L. 50,10. DoLO (V enezia) . - Scad. 30 nov . ; 1° rep.; L. 9000 o 5 quadrienni dee., oltre L. 600 Carcere m&.nd., L. 500 Casa Ricovero, c.-v., mezzo trasp. ENNA. R . Prefettwra. - Uff. san. di Centuripe, (15222 ab .), .a tut.to il 15 dic.; L. 7000; :titoli e prove scritte, pratiche ·e orali; doc . .a 3 mesi dal 19 ott. E vietato accetta re e man·t enere altro incarico retribuito, sen za la preventiva autorizzaztone del Prefetto. Inviare alla Prefettura di Enna documenti elencati nel R. D. 29-II-1925, n. 2266. GENOVA. Municipio. - 1 med. igienista ·d i I Cl.; 4 med. igienisti di II ; 1 nled. vaccinatore. Scad. 20 nov. Vedi fase. 44. IMPERIA. R. Prefettura. -- Uff. san.; titoli ed ~ami; scad. 20 nov.; L. 17.000 e 10 bienni ventes.; età lim. 45 a. ' L uccA. R.· Prefettura. - Uff. san . di Capannori . Scad. 30 nov. Vedi fase . 44. MoLINA DI l.tEDRO (Tre nto). Scad. 19 nov.; L. 9500 oltre L. 2000 indenn . Via e L. 950 ufif. san~; ta.ssa L. 50,10. ORVIETO (Terni) . - Due condotte; L. 8000 e 5 sessenni dee., oltre L. 600 serv. att., c.-v . ; trasp. L. 4000; scad. ore 17 ,30 del 20 nov. ; ~tà lin1 . 40 a. al 15 ott.; tassa L . 50,15; doc. a 3 mesi. Serv. entro 20 gg. PRECENICCO (Udine). - Scadh 20 nov. L. 10.000, oltre L. 1000 tra.&p ., L. 600 indenn. carriera, lire 800 uff. s.an., c.-v.; 6 quadrienni dee.; età lim. 45 a. R .EGGIO CALABRIA. Istituto Diagnostico d el • Dott. P . T impano (Via Acacie). - &adi~logo . Stip endi.o L. 10.000 e 30 % sui proventi. Rivolgere doman·rl.a al Direttore . Scad. 20 nov. 1

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RoccALBEGNA (Grosseto) . Scad. 30 nov.; 3a oon:dotta; L. 10.500, oltre L. 2000 càv.alc., c.-v.; tassa L. 50,15.RoMA. Croce Rossa Italiana. Il tempo utile per la presentazione delle ·d omande per il con. corso bandito per i posti di Vice.. direttore, di Me.. dico aiuto e di Assistente nell~ Ospizio Marino « Duchessa Elena d'Aosta » in Oltra (presso Trieste) è prorog.ato a tutto il 20 nov. ROMA. j]!finisterv della Giust·izia. - ~ indetto u·n concorso a 6 posti di medioo .assistente nei Man icomi 1giu1diziari. Età lim. 35 ia. ;Si richiede oompeteD.2.ta tecnica per studi speciali e p er servizi pr estati nei manicomi o in cliniche psichia'triche. Domande e documenti alla procura gener.ale della Corte d'appello del distretto, ove gli as.piranti hanno la residenza, non oltre il 15 dicembTe. R OMA. j1f i'Tllistero della G,i,11,stizia Conc. a qu.attr'o sanitari presso gli stabilimenti penali di Santo Stefano (Napoli), Castiadas (Cagliari), Capraia e P ianosa (Firenze); L . 10.000 aumentabili del 10 %, c.-v., ecc . Vedi Boli. Uff. del Ministero, N. 43, del 26 ottobre. Scad. 25 nov. Rovroo. Posto ·p er la 5a condotta medjco. èhiru;rgica, apert11ria 1° nov., chiusura 30 nov. P er informazioni rivolgersi u·f ficio igiene comuna~e d\ R.ovigo. S. · VIIO AL TAGLIAMENTO (fldine) . - 2a Oondott,a . L. 8000 con sei qu.adrienni del decimo; per 1500 poveri ; L. 1 per ogni pov,e ro in più; serv. att . L. 500; trasp. L. 300; c.-v. di legge: Età n1asi:;. 39 a. Tassa L. 50,10. Scad. 30 nov. S . VALENTINO TORIO (Salerno) . - Al 15 dicennbre. SoLAGNA (Vicenza) . - Scad. 30 nov., con Pove; L. 9000, oltre c.-v., serv. att., trasp., uff. san. TRAPANI. Ammi n . Prov. - Assistente Sez. Med. MicrQgr. Laborat. Igiene e Profila~i; scad. 15 <lic., ore 17; L. 10.000 oltre L . 2100 serv. att., c.-v. ; età lim. 35 a.; tassa' L . 50. URBANIA (Pesaro-Urbino) . Ospedale Civi le. Cercasi jn servizio interinale chirurgo prima.rio direttore; L. 1000 mensili e percentuali ; dur.ata non meno di 6 mesi oou probabilità di nom. definit. Rivolgersi per schiarimenti Ufficio di Segreteria. VERCELLI. Amministraz. provinciale. - Presso il Labor at. id i Igiene e Profilassi: Direttore della Sezione Medico-Micrograrica - Assistent~ della Se2tione stessa - Assistente ·d ella Sezione Chimica. Scad. 30 nov. Vedi fase. 44. 'Medico cinque anni la urea cerca interinato 2-3 mesi. Jndirizzare Campianelli - Sistinia, 14, Roma.

Municipio di Genova.

E aperto un ooncorso pubblico per esami e per ti·toli .a due .. posti di assistente presso il Laborator jo Chimico del Reparto di Igiene e Sanitft.. Per l'ammissione al concorso è necessario presentare al la Segreteria Municipale ·entro· le ore 17 d·e l 30 novembre 1928, la doma.nda in oarta bollata d.a L. 2, oorredata dei seguenti documenti debitamente legalizzati :


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XXXV, FASC. 45]

SEZIONE PRATICA

1) Atto di nasciita, da cui risulti che il concorrente non abbia superato l'età di, anni 35 alla - da:ta Idi chiusura del concorso. Sono esentati dal limite di età : a) Gli ·aiuti e assistenti della facoltà di Chimica e delle S ouole di Ohimic.a e Farmacia presso le Università e gli I stituti di istruzione superiori; b) Coloro che a11.a data del bando del concorso prestino serviz~o press,o laboratori .d 'igie ne e di profilassi, d i:pendenti J(lallo Stato o da .altri enti pubblici, in base a regolare nomina, conse1 guita per effetto di pubblioo ooncorso; e) Coloro che alla data .del tpresente avviso di concorso prestino ininterrotto servizio, .anche per effetto d ' incarico provvisorio, da almeno tre .anni presso Jabo·r atori d' igiene e di profilassi dipendenti dallo Stato o da altri enti pubblici ; 2) Certificato :d i cittadinanza italiana; 3) Certificato di non aver subito condanne penali per i titoli indicati nell'art. 25 del ·t esto unico della Jegge comunale e provinciale, ap pirovato con R. Decr eto 4 febbraio 1915, n. 148, salvo che la condanna sia stata seguita Id.a riaibilitazione o da amnistia; 4) Certificato di buona condotta morale e poJitica; 5) Diploma di abilitazione .all'eser cizio della professi one di chimico, o diip1oma di laurea in -chimica e farmacia, in chi1nica, od in chimica indUiStriale oonsegttit.o entro il 31 dicembre 1924, o -conseguito entro il 31 dicembre 1925 da ooloro .che si t r ovassero nella condizione ·prevista <lall' .articolo 6 del Regio Decreto 31 dicembre 1923, numero 2909. I diplomi an;.i;idetti dov ranno essere esibit i in originale o d in copi.a notarile. 6) Certificato di aver .adempiuto a~i obblighi di leva; 7) Cer tificato di sana e rob·u s ta costituzione e di idoneità fisica a 11o esercizio della carica . I certificati di cui ai numeri 2, 3, 4 e 7 debbono €Ssere di data non anteriore .a tre mesi a quella <lell' apertura del concorso. I concorrenti saranno sottoposti a visita sanitaria di controilo da eseguirsi dall'Ufficiale sainitario del Comune di Genova. <)g:ni conco 1Tente allegherà, alla domanda, i titoli scientifi ci e di carriera che ·crederà ut ile nel propTio interesse di produrre, :descrivendoli in un e lenc:o in due originali, dei q·u ali uno rimarrà unito agli atti ed il secondo· gli sarà restituito oon dichiarazion e di ricevuta.L a domanda dovrà portare l'indicazione del pre<:iso r ecapito del oon corrente. Il progra.mma e le n°o rme per .g li esami sono quelli stabiliti da.I Ministero !dell'Interno con disposizioni del 9 ma.g gio 1927. Per la graduatoria saranno 31prplicate le norme stabilite •l alla legge 21 agosto 1921, n. 3312 purchè le menomazioni fisiche provenienti da cau se di ~uerra n on si.a.no di ostacolo a.Ile mansioni di servizio, e le dispos~ioni del R. Decr eto 24 settembre 1923, n. 2073 a favore degli e x combattenti. 1

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L a nomina verrà fatta in via di esperimento per due ann~ dalla ef.fettiva assu.n zione in servizio, a .t ermini del vigente Regolamento Generale degli Uffici e del personale. · I nominati dovranno assumere le funzioni enitro quindic~ giorni dalla partecipazione della nomi~ na, in difetto di che saranno conside r ati dimissionari, salvo il caso di legittimo irrupedi~ento debitamente comprovato. L'accettazione del posto implica d.a par.te degli eletti l'impegno di assumere tutt i gli obbJighi sanciti dalle ,disposizioni legislaitive e r egolamentari dello Stato, d al vigente R egolamento degli Uffici e del P ersonale del Comune e dalle dispsizioni del r egolamento per i laboratori provinciali e comunali di igiene e di profi1assi aip,p rovato oon Regio Decreto lo gennaio 1927, n. 155, nonchè da t utte quelle modificazioni che alle leggi e r~golamenti potessero -essere apportate in avvenire. L 'eletto dovr à fissar e la s ua i·esidenz.a ne.I Coni un13 di Genova • .A.l nominato è fatto espresso !divieto di attendere alla libera pratica ·p rofessionale o ad occupaziont affini . I concorrenti nÒn eletti non poitranno eJeviare diritti o pretese di sorta verso la civica Amministrazione. I Lo slii pendio iniziale è fissato in L. 14.000 annue lorde di ritenuta iper imposte dello Stato ~' per la pensione cqn dieci aumenti biennali da L. 450 oltre un' indennità di caro-viveri n ella misura oorrisposta .agli alt ri dipendenti del Comune. Il con corrente prescelto sarà inscritto a lla Cassa <li Previdenza p er le pensioni a favore degli i1npiegiati .d ei Comuni. 1

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NOTIZIE DIVERSE. Cong resso internazionale di Chirurgia. Il 7° Congresso dell'Associazion e Internazionale di Chir11rgia, che riaccoglie 970 membri di 28 N azio11i, a·vrà 1uogo a V.arsavia dal 23 al 27 luglio 1929, sotto la presidenza del prof . Hartmann. Quatt,1·0 temi son o all'ordine del giorno: 1) « Cause e 1~1eccanismo dell:e1nbolia post-operatoria », r elatori : Mat a.s (New Orleans), Chiasserini (Roma), Gov.aerts (Bruxelles), Ritter (Zuri'go), Lesniowski (Vars:.tvia), Wocjiechowski (Varsavia), Bérard (Lione). 2) cc Risultati d ella resezione dello stomaco per ulcera gastrica e duodenale », relwtori : Ba ldo ltossi, Borghi e Scalo-n e (Milano), Bia.rt rin.a (Barcellona), Schoemacher (La .A.ia), Ribas R.ibas e Puig Sureda (Barcellon a), La;rdennois (PaJ rigi), ..A.shhurst (Filadelfia), Krynski (Varsavia), Zaors ki (Varsavi a) . 3) « Trattamento d ella malattia di Basedow u, r elatori : Jirasek (Praga), Crile (Cleveland), L oicq (Bruxelles), Jurasz (Poznani), Troell (Stocolma), Forgue (Montpellier ). 4) « Chi1~urgia ~iparatrice dell 'anca», relatori: ~Iathieu (Parigi), Putti (Bologna), Hybbinette (Stooolma). Linglte ufficiali sar ann o j ) fran cese, l'inglese, l' italia no e il tedesco. . '


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IL POLICLINICO

Intlipendentemente dal Congre.sso, verrà org,a... nizoo.t.o un ·viaggio ciroolare di sei giorni in Polonia. Il numero delle iscrizioni è limitato. Il Comitato internaz.ionale ha accordato .alla Sezione italiana un certo numero di nuovi posti; quelli fra i chirurgi i t.a.liani che desiderassero essere ammessi n ella Società devono rivolger11e domanda al D elegato pe·r l'Italia, prof. R. Alessandri, Roma: le decisioni sp.e ttano al Comitato Nazipnale I taliano, che · è co'mp·osto oltre . che dal prof. Alessandri, d.ai proff. R. Bastianelli (Roma) e V. P.11tt~ (Bologna).

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Conferenza internazionale della Croce Rossa.

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Si è chiusa la X I I I Conferenza Internazionale della Croce. Rossa alla quale hanno parteoipia.to-, oon i d elegati di a ltre 52 Nazioni e società nia.zionali di Croce :fu:>ssa, .anche rappresen1tanti del Governo nazionale itali.a.no e della Croce Rossa I taliana. La Conferenza ha dato pieno coniSenso ed alto riconoscimento alla «unione Internazionale di Soccorso ». Il senatore belga François ha presentato e ~lh1str.ato in assemblea plenaria il rapporto che sull'argomento avev.a inviato il senatore Crerr1,onesi, Presidente generale della Crooo Rossa Italiana; rapporto nel q•u ale è lumeggiata l' im.p o,r tanza di questa inizi.iati va italian.a, basata sulla :inlutualità fra gli Sta:t i per fini umanitari e filantropici in casi di gravi calamità, ed è delineato il protgram·ma .a vvenire per l'attua~ione pr.atica della Unione Internazionale di Soccor so nei confronti delle Società di Croce Rossa. L' assemblea, .accettando alla unanimità le proposte contenl1te 11el rapporto del sen . Cremonesi, h.a plaudito ~.I promotore della Unione, sen. Cir.aolo, primo ,Jelegato .del Governo italiano. · La Conferenza ha ·:pure risolto l' ann()sa questione r~lativa a.Il' acoondo tra il Comita.to Internazionale della Croce Rossa e la Lega. di Croci Rosse. E 5iato deciso e:he 1a prossima conferenza interna.z1ona1.~ d ella Oroce R'°ssa avrà luogo nel 1930 a Bruxelles. . L'attività dei delegati italiani è stata not€vole. Il generale 13iadu1e l, qu ale pres idente e rel.astore , d-ella lIT Commissione, ha r iferito in seduta plenaria s11l tema '< Aviazione sa11itaria » ed, ha presentato inoltre una relazione sull 'opera c·o m1piuta dalla C. R. I. nell'ultimo triennio. Il relatore ha messo in evidenza l'impulso dato dal Governo nazionale alle questioni sanitarie sociali in I.t alia, messe in primo pi.ano nel campo della laboriosa !l.ttività italiana, il che ha. r eso più facile i compiti assisten~ia.li che costituiscono il programma di. pace dell'Associazione. Il presi:t lente della IV Commissione ha presentato all'assemblea, che le ha approvate a.Ila unanimità, le ·concll1sioni del rapporto della marchesa Irene di T::trgiani, sulla organizzazione delle infermiere. Il pT0f. Di Nola, capo del servizio sanitario del Ministero dell' Aeronautica, ha presentato una r e]a.z,iona sull'aviazione sanitari.a, che è 1

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stata unani1ne1nente ap·p rovata, e il colonnello me-.dico Balestra ha riferito sulle q1u.estioni riguard.aniti il materiale s.anitario e la sua standa.rclizzazionB. Il colo11riello La Porta, della Sanità di Marina, nella II Commissione, incaricata dell'esame dello questioni giuriiliche, ha sollevato Ulla interessante discussione .a proposito delle misure d.a proporsi peT rendere meno gravi le oonseguenze del blOC<'-0 in ca.so di g.uerra, citando l'opera svolta dal1a C. R . I. in occasione del blocco della. città di Fiume.

Congresso italiano di Oto-rino-laringologia. Dal 29 al 31 otrobre si è svolto a Catania il XXIV Congresso della Soci.età Italiana di Otorino-laringologia, organizzato dal prof. Citelli, presidente cle1la Società. I.Ja seduta inat1gurale eb·b e luogo nell'Aula Magna dell'lTniversità, presenti le maggio1i aiutorità cittadine; i lavo1i .proseguirono nell'aula della Clinica neuTopsichiatrica. I congressisti furono ricevuti dal P odestà al Municipio. Con · treno speci.ale hanno compiuto il giro dell'E1tna, fermandosi a Randazzo .

Conferenza latino·americana di neuro-psichiatria e medicina legaJe. La 1a Conferen2'a latino-americana di neurologia, psichia.tria e medicina legale avrà luogo in Buenos AiTes dal 14 .a ] 17 novembre, sotto il patronato dei Ministeri del!' I struzione, rdella Gi.u stiziia -e delle Rela.zi()ni Estere e Culto . Presidente del Comita:to organizzatore è il pir of. Arturo Ameghino. Temi in discussione : « St ato attuale della fisiopatologia. del sistema n ervoso vegetativo », « Per una classific.az.ione uniforme delle malattie mentali», « Concetto med~oo-leg.ale .attuiale della pamia ». Per infoTma.z ioni e per gli atti rivolger si alla segretel'ia, Santa. Fè 1171, Buenos Aires (A:rgentina).

Policlinico del lavoro. Gli industriali dell'Urbe e del Lazio accogliendo l'appello dell'Unione Industriale F.ascista del Lazio - nel sesto annuale della Marcia su Roma han:no .deciso di istituire nella Capitale un . Poliolinioo del Lavoro. Il nuovo Istituto fin dall'inizio potrà assicurare gratuit.amente, anche fuori dell'orario di lavoro, agli operai ed alle loro famiglie, i seguenti servizi sani tari ed assistenziali : guardia medicai. contin11ata, servizio ooulistioo, servizio .d i n1edicina <lel lavoro, servizio di medicina genera.le, servizio id i chir.urrgia generale, servi:r,io di cure fisiche, di radiologia, id i ortopedia e di rìadiattamento fuMionale dei tr.aurr:n.atizza.ti, servizio di gineoologia,, servizio di stomatologia, servizio di pediatria, servizio di dermosifilop atia, sèrvizio neurologico, servizio oto-rino-1.aTingoiatrico. Successivamente il Policlinico estenderà la. su.a attivìtà con l'jstituzione di guardie mediche nelle varie .wne industriali di Ron1a e di altre importanti assistenziali. 1


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SEZIONE PRATICA

Scuola Medica Ospltaliera di Roma. Nell'anno sco1astico 1928-1929 verr.anno tenuti - duie gruppi dj oorsi; il p~·imo gru.ppo com.p rende due oorsi: medicina. geneTale e chirurgi.a generale; essi hanno la 1dur ~1ia d\ un sem€Stre, ··dal 1° di-00D1bre al 31 maggio 1929; l'iscrizione idà .diritto però alla frequenza per lln solo t rimestre; essa può a.v:er l uogo al 1 ° e 15 di' ogni mese, ma non .oltre il 1° marw 1929. Il secondo grup po oomp·r ende 20 corsi, di medicina generale, ohirurgia. generale e delle varie di!-.èipline medicq-chirurgiche; i corsi hanno 1dlllr.ata variabile; l'iscrizione non può aver luogo .oltre la data .di ini~io dei corsi ~stessi . La tassa di iscrizitCme ··per ogni corso è di L. 60 per i medici e di . L. 30 per gli stuidenti. Per i corsi di .anatomia p13.tologica, medicina :Oper ato·r ia e tecnica delle p.erizie me~ico-legali è <lovt1ta una sop·r atassa di L. 15, oltre una quota da fissare per ogni <::sercitazione pratica. Ai medici condotti r esidenti fuori 1di Rq.m a sarà lecito frequentare i corsi &UJddett\ per . un periodo .anche 1ninore .ru, quello stabilito, mai p erò per meno di 30 giorni. Non è permessa l'iscrizione a più cor si aventi fra loro incompatibilità di oTario. La Segreteria ·della Scuola è aperta tutti i giorni feriali dalle ore 8 alle 12 (Policilinico U mb erto I, l"toma) .

alla Ooloni,ic't, bagni, doccie, refettorio, cucina, locali di · servizio e per attrezzi. Nelle giornate fredde e cattive i locali sa.r.anno convenientemente risoaldati con termosifone. Una rai.z.ionale ginnastica, adatti giuochi, la buon.a alimentazione e il s ole benefico vivific4.eranno i d~boli oorpi abi~ tuat i alla v1ta a.11' ap.e rto, font-e di h·e n essere fisico e m,orale. Cade iacco11cio Ticord.a re i benefici effetti già cons eguiit.i dalle due colonie diurne istituite nelle scuole all'aperto cc Rosa Mal-toni Mussolini » e « Principe , ~i Piemonte ».

Il sanatorio di Cannobio . N·e l 7° anUJuale littorio è. stato sile11zios amente inaugurato questo grandioso s,an.atorio del Cons·orzio Antituher00Lare della Provinci a ,di l\filarno. Esso sorge ad J. Krn. dal nucleo ab ~tato di Cannobio, i n posizione .ame11issima del Lago Maggior e. L'areu. di compen·dio è di mq. 282 .000, in parte a prato ed in parte a bosc·h i. La cost r,u:zione, i niziata ne11a seoonda m~tà ·dell'anno 1922, ebbe a subire lunghe more e &oste per vicende amministrati ve 1diverse. Assl1nta la Presidenza d el Consorzio Antitubercolare d.al gr . uff . .avv. Sileno Fabbri, le opere ripresero ilnme di.atamenrte ·u n rapido imp11lso in ottiemperanza alle .direttive del Duce anche i·n q.u esta gra,ve lo.tta per il bene wciale. L a distribuzione d e·g li 3.mbie11ti, l 'or1g anizzazio11e, l'iattrezzatur.a, so•n o delle più per~feitte. Il sa~ lone di refettorio occup.a u na superficie di 280 inq. Un'amipi13. terraziza d i oltre 750 mq. è destinata all'elioterap\.a. 1

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La colenla profilàttica diurna a Villa Glori.

Nell'anniversario della M.a rcia s u Roma, fra le .ralt.re opere, venne illl3.11guratta la Colonia profilattica 1diurna del Governat orato .di Roma .a Villa . Glori. Tale istituzione rientra nelle funzioni Idi assistenza oociale che l 'Amministrazione cittadina Istituti scientifici a Genova. ha liber.amente .assunto in questi ultimi am.ni, alGenova va giustamente orgogliosa dell'Ospedale l'infu ori di qualsi· a si ob1b ligo di legge . 1 di 8. Martino. L a Col•onia pir·o filattica sorta sulla stoTica colIn uno con l' idea. . dell' Ospedale, i1acque que11a lina di Villa Glor.i rappresenta l' at'tJua..zione .di della oos-truzio•n e dei p alazzi per gli I stituti scienuna delìe opere più utili nèllo svolgimento deltifici \~ per le clinich.e -qniversimrie, ma tali co-:1' attività del Centro profilattico 13.ntitUJbercolare struzio,,ni i11iziatesi p,r ima rd ella guerra furono •p oi del Gover11.atoriato, 1d-el quale essa è emanazione · sospese per ·diffic1)ltà finanziarie. P er rim uo.v erle insieme con le altre minori colom.ie 1diurne istisi svolse.re trattative che soltanto recentemente tuite pr(lss.o· i singoli dispen:5çliri. giunseco ia buon tern1ine .p er l'intervento di S. E. Scopo della isrtii;unione in p.arola è quello di Mussolini, e grazie .a.ll'opeTa ten.aoe che in proa.ccogÌi'3re i bambini 1d' ambo _i sessi, <la cinque posito ha svolto per il Co1hune, l ' on. Broccardi. a ,d odici anni, i quali per i dati so1matici risulI lavori sono condotti con molta a1acrità oo·n tino di èos•t ituzione p,a rticolarm·e nte . .d&.ficiente e i mezz.i forniti dal Con11ine in b ase ad acc01rdi sieno costretti a viver e in abitazioni sovr.a.f.follate presi dal Podestà col Ministero delle Finanze e o, com1111que, ina.datJ..e ai loro bisogni di vita e già .nel sesto anrnuale dell'Era Fascista furono inaud i sviluppo, con deficienza cli aria, oltre che di gu.rati altri !tre grandiosi padiglioni, fria cui uno congrua alimentazione. per Ja chimiea farmaceutica . Trattasi di opere In Ùn.a vasta area alber.ata, fuori .d ella polvere, rd egne, edifici eseguiti con l.ar•g hezza di n1ezzi e duecento bambini sar.anno accolti 1dalla mattina di ved·u te "i,n ·o gni minimo particol.are e dotati dei alla sera. Un b~n or·gianizzato servizi0 tramvi ario più moderni imp.i anti. renderà possibile ai bambini abitanti .anC'he in p1111ti lontani, di rusufruire della be nefica istiAmbulatori pediatrici a Roma. tuzione. Sono stati inaugurati in Roma d ue ambuliatori I tre grarad i p1a diglioni di legno, artisticamente pedi atrici fu-n zionant i a. carico dell'Opera ~azio­ costruiti hanno ambienti id i soggiorno, locali per nale Mat.ernità e In.f anzia in locali oiffert1 grala scuo l~, p·e r la refezione e per il medico addetto 1

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lL POLICLINICO

ituita.mente dall' Assoc.iia~ione romana 1de,gli a-sili scuola anormali e deficienti . E ssi funzionano n ei qu a,rtieri di piazza d'Armi e di San Sa,ba.

Nuovo padiglione ospedaliero a Merate. Il 28 ottobre venne inaugurato il nuovo Piadiglione dell' Ospedale di Merate, futuTa. sede dell ' Osped.ale di Circolo. Il presidente dell'Ospedale, ing. Luigi Lavezzari, lesse una breve storia dell'Osp edale, che ora ha p otu1t o essere am.p ·liia.to per la munificenza della Oa.ssa ·d~ Risparmio. ...

Ospedale a Città S. Angelo. I l 28 ottobre si è inaugurato, a Città S . Angelo, u ;io stupendo ()~pedale, no,nchè un ospizio di mendicità, ch e s ono vanto e decoro della nobile e storica città che deve il compimento di tali opere alla munificenza del compianto prof. Pas q,UJale Cappawucoari e al contributo spontaneo dei cittadini.

[ANNO XXXV, FASC. 45}

L ' aum·e nto si è potuto compiere senza aggravio per l 'Erario dello Stato, valendosi delle disponibilità della Cassa Nazionale per le Assicurafiloni Sociali. Gli incrementi v.anno da un terzo a oirca. tre quarti .

La " giornata del crisantemo,,. ~i\.d

jniziativa di Mario Giampaoli, segretario federale del P artito Fascista pef· Milano e la provincia, si è instn.urata nella metropoli ]omb.arda I.a u giornata del crjsan teano » nel giorno commemoi'<1tivo dej def.unti. Gl'i.n troiti de.Ila ventlita dei crisantemi, ool eoncorso di altre provviden~,. verr anno destinati ad a1Ticchire di un padiglion e il sa.natoirio di Ou asso al Monte, su progetro dell' aroh. Al·p ·a go Novello . L a cap.ucità del s anatorio diverrà così di circa 400 letti: 200 nell' attuale sanatorio, 100 nel nuovo padiglione, 40 in ville adiacein ti, peir bambini, e40 p1ure jn ville, per gli impiegati .

Orociera estiva di '' Bruxelles-Médlcal ,,. - Ospedaletto per tubercolotici a Spezia. In prossimità di Valdellora, presso l' Ospedale civile Vittorio Emanuele II, è stato costruito un ospedaletto p er tubercol<Jtici. Consta di iWl. fabbricato in muratura e di quiattro capannoni nuovi in eternit, secondo il sistema P.a:ter . Ogni ca,pannone ~ lungo m . 26, la.r go m . 7,60: possiede un salone, due camerette, cucina, bagno, e camerini. 1

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Un omaggio degli stomatologi italiani all'on. Michele Bianchi.

Il nootro confratello belga prepia.r.a una crocier.a. estiva itelle r egio ni poliari: il ciroolo polare Yerr ebbe sorpassato di circa 200 miglia; il vidiggio dur er ebbe da 20 ~ 25 giorni ; partenza da Zeebriugge e ritorno ia Dunkerque; il prezzo sarà inci:rca di 5500 franchi belgi (3000 lire it.) per Ja. classe i a.-B. .Coloiro che intendessero . di p a.rteciparvi, sono. pregati di scrivere fin da ora, senza. impegni, per potere stabilire .i ·p reiventivi, alla. r e'Ìazione, rue Froissart 62, Bruxelles (Belgio) . 1

L 'on. l\fic:hele Bia11chi, sottosegretario agli inSi è spento a P arigi PIERRE-V. MASS ON,. terni, ha. r icevuto i segr etari dei gruppi provinfon.datore dj una delle Case edii rici più grandiociali sindaoali degli .stom.a tologi, accompaignat i ldalse, benemerito ·d ella crultura me dica a cui l'attil 'on. prof. P erna, p·r esidente dall.a F edea·azione e vità del1a Casa è sta.t.a specialmente rivol t a medal clott. Fiorettj , segretario gene r a le del Sinda- - diante .la pubblicazione di una stra.ordina:ria cop,i a cato m edico nazionale. di trattati, m-01nografie e p er iodici r eiputatisstmi,. L'o11 . P erna., n el con segnare all' on . Bianchi un.a che h anno contribuito a diffondere il nome e il medaglia... rioordo, h.a detto che tutti i médici itapensiero della Fra ncia nel campo medico . .Iiani gli sono ,g rati per 1' opera ohe egli ha svolto In seno al C01IDitato N a.z ionale della difesa cona sostegno della legislazione sanitaria in genere tro la t ubercolosi il Masson si era: r ivelato elee di qne1la stomàtologica i11 ispecie. H a concluso mento ·p r ezioso per lo spirito d'organizz,azio ne -e che 1,atto di ossequio vo.Jeva rìsalire .al Capo· del lo 2elo. S. Governo~ che i medici -italiani oonsideirano come un Nume tutela.re . L 'on. Bia11chi ha risposto ricordando l'op~ra s~olta dalla Dir-ezio.n e td ella sanità p·u bblic.a e ,t ut- Scuola di perfezionamento in odontoiatria e prota l &. ]egisla.zione sanitaria fascista voluta daltesi dentaria presso la R. Università di Bo· l 'on . ~fussolini ed ba rin·g rahl.ato per l'omaggio logna. r esogli, ritenendolo diretto .al Capo del Governo , Sono aperte le iscrizioni per 1' anno scolastico delle cuj volo11tà egli si considera f~tlele <levato J 928..929 a j corsi di perfezionamento in Odontointer p.r ete . iatria e Protesi dentaria per i lam ·eati in medicina e chirurgia . Le pensioni operaie d'Invalidità e vecchiaia Essendo iJ numero dei posti limitato, l'accettaaumentate. zione viene regolata secondo la priorità n ella presentazione dei documenti e n el versamento delle Il ::ninìstro dell'Economia N.a.2>ionale on. J.\IIartelli 11a. propos.to al Capo del Governo on. Mustasse. Le iscrizioni 8Ì chiuder.anno il 30 novembre p. v. solini, e ·q·u·esti h a accettato·, che le pension i d'inP er pTog rammi ed informazioni r ivolgersi alla validità. e vecch iaia corris poste aglj operai obbliSegreteri:i della Scuola Via S. Vitale, n . 59. g.a.toria.mente assicurati, siano aUtID.entate, in coinBolog11a. cidenz.a della Marcia su Roma. 1


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XXXV,

FASC.

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SEZIONE PRATICA

RASSEGNA. DELLA. ST.A.BP,A. MEDICA. .

Ri f. l\led., 11 giu . - D. MARAGLIANO. Risulta.ti d'incl11sioni dj ghiandole endocrine fissate ed incluse in vivo. Sperilmentale. III-IV. G. B oATTINI La sifilide polmonare . - E. MORELLI e al . Funzionalità suxrenale nell'avitaminosi C. - B . DE' V:EocHr e P. ZANOTT'.I. Partioo.Ja1·e Bplenomegalia primitiva,. Press~ JJ! éd ., 16 rg iu. }"'. ARLoING e A. D uFOURT. Eredità del virus tbc. Lancet, 16 giu. - O. B o1LTON. Interpreta.z . dei sintomi giastrici. Wien. Kl,i n. Woch ., 14 giu. - J . W AGNER-JAuREGG. P rofilassi del gozw. - JAGic . Meso.a.ortite luetica. Arch. d. JJlal. du Co ewr ecc., giu. - A . ORSI e L. VII·I·A. L 'anarchia ventrioolare. R if . Med ., 18 ,gim.. - Numero sul convegno medico di S. Pellegrino. Wien. Klin. Woch ., 21 g iu. - FREUND. Radioter apia d ell'an giTua p. D e'l.tt. ~led . Woch ., 22 gi:1. - Tratt am. d e1la sifilide con la mala riia. M U·n ch. l\t[ed . l Vo ch ., 22 giu. - l\ifAYER. Disfunzione ,d ella cu te. H acmat'Ologica, IV. - G. Di GuGLIELMO. Le eritr emie A . MANAI. Alterazioni dell a crasi sa.nguigna n el f.av ismo. - G. B. MAFFEI. Dimostrazione perita le d el sangue in macchie su car ta .e stoffa. P athologica, 15 gi.ui. G. RADAELI. Comportam. della .amil~i i:n presenza di amido crudo. F. ALESSIO. Teoria an.afil.attic.a dell' ulcera gastr. A cta llf.ed. Sca1id ., VI. - E. J oRPES. Acidi nucleinici del p anor eas. SUJp~lem. XXV. - A. GRoNBERG. Il r iflesso frontale di Holmrg ren. Sup.p leìn. XXVII. - H. MAHNROs. L a glicosuria. Bull. Ac. de JJ!l éd ., 12 giu. - J . PARISCH e H. SALEM. Il vaccino B OG per via ipodermica . rl OU/Nl,an A. 1\1. A., 9 giu . - I. M. GAGE e R . A . Cu'fTING. Trattam . dell'il eo oon l ' ana~tesia splanc1

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nica. P. A. WADE. Tra.ttamento .dello shock con d estrosio e 111sulin a. Paris M éd., 25 giu . - K. BoNINEVITCH. Un.a ,t eoria nuova della secrez . u rin . Giorn. di Batter. e I mniwnol., giu. - P. LEPAKTO. Sui oosidetti cc antivirus ». F olia Med., 15 giu. - N . CAsTm.1.1No. Org.anizzazione scientifica del lavoro. B rit. ~led. J ourrn., 30 giu. - A. GARROD . Il posto della 1biochimica in medicina. J ourn. de Méd . de L y.on, 20 giu; - Numero sulla neurologia. Proc. R . Soc . J!l ed ., gi•U:. - Discussio111i s ul trattaimento dell'osteomielite acuta e su1l' ez.iologia dell'alcoolismo. - Casistica. D eut. Med . Til och ., 29 g iu . - RroHT'ER. Fame e iponutri:bione . - BoRc;HARD. L infangite ciell'appendicit~.

W ien. Klin. W och., 28 giu. - FALTA . Pir1guedine e 01~ga,no insulinico. Arch. j)Jal. A.pp. Di gesti/ , ecc., mag. - J. GAVRILA. Reazioni .degli umori dell'org.anismo n elle affezioni gastriche . A rc h. f. Sch .- u . T r.-H yg ., lug. - J . AcHuN .. now. liicerca .della plasmoohin.a n ell' urina. - THoMARD-NEU MANN . Malaria e ias1n'3.. 1Jfa1~s eille-Méd. , 5 e 15 giu. Nume ri sul cc per itoneo chirurgico >> . Jo urn. Nerv . a . };[ent. Dis., giiu . - W. O. J oHNsoN. P sicosi e itpertiroidismo. J ourn. A . ]1. A., 16 giu . - E . B. SHAW e H. E. THELAlIDER. Siero di convalescenti ne1la poliomielite. - J. FoRESTIER . Varici d egli iart i infer . R evue Newrol., giu . - Numero sulla ga Riunione internaz. di n eurologi;.i. Presse 'ili éd., 27 giu. - A. LÉRIE e J .-A. LrÈVRÈ. La m elorreostosi (itperostosi d 'un ~to in 1u.n·g hezza) . - E. APER.T. Gli u omini di vetro1: fragilità ossea eredo-f.acmiliare. G. D uRANTE. V agabond aggio cellu.l are. Acta M ed. Scandin ., su•p .p l. XXVI. - Resooon to del 13° 0001gresso di Medie . dei P aesi del Nord.

Indice alfabetico per materie •

• Assicura.z.ioni : congresso sulla so1enza . Pag. 2240 delle • )) 2212 Bibliogr.aifia . . . )) 2224 Cancro d elle vie digerenti: chi ruTgia Chirurgia: oomunicazioni varie . . » 2228 Ou-0.r e: disturbi fun zio·n ali in r apporto al servizio milita.re . . » 2222 » 2200 Dengue: pandemia di - a d Atene D iabete : frutta nel1a cura del·» 2242 D ispepsia degli obesi . » 2242 I nsulina : effetto dell'uso prolungato sui tessuti sottocu tanei . » 2242 Iper tensione maligna : sin·d.rome d' - . » 2241 M edici condotti e assicurazione contro la tub ercolosi . » 2248

. P ag . M edic·i ·condotti : oo'n,gresso )) Obesità : c11ra . Prostata : operazione radicale per can )) ero, col metodo oormbinato . )) Serviz"i i gienico-sani tari )) Sincope delle bradicardie . 8tenosi incomplete dell' ileo : si11drome )) di Koenig )) .. . Triorchidi Tubercolosi : confer enza in ter naz.io.n ale contro » . ~1a - · . Tumori midollari » 'f umori solidi <lell'urac:o >> Ulcera peptica : })atogenesi ; il rigurgito duodenale » Vaccinazioni antitubercolari a Bolog na . » ~

2246 2242

2211 22·5 1 2241

1

2209 ~~45

2234 2215 2211 2206 2199

Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in seguito ad ••tortzzaztone scritta dalla redazione. B vietata la pabbllcazlone di santi di essi senza citarne la fonte. Roma - Sitab. Tipo-Lit. Arm&ni di M. Oour.rier. V. AsooLI, Red. re.p.

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2258

[ANNO

XXXV, FAsc.. 4

PERIODICI EDITI DALLA. NOSTRA.

0.AS.A ~

IL POLI CLINI CO

A.L~~RI

Sommari dei N11meri pubblicati nel mese di Ottobre 1928 : CIRCO~A.ZIONE Periodico mensile diretto dal prof. VITTORIO ASCOLI

CUORE E

Redattor e -capo: pirof. CESARE PEZZI Il fascicolo 10 (Ottobre 1928) contiene: L avori orig inaliG C. PEZZI e G. AGO.STONI: Considerazioni anatemi.che, patogeneti,c he e clini-0he s ulla stenosi aortica situata fra 1'.a.rco e la .p orzione discendente. - P . ROLANDI-RICCI: V.aìliazioni dellia pressione .ar~r.i<lsa con i r iflessi tonti.ci del cuoxe. R . DORIA : Sulla. -cl audi.catio del f a,scio di His e sul fenomeno di Zeri. Rassegne, Riviste, Congressi : Cl i nica : DUMAS A. : L'insuif.fi.ceruza tens:i.onale. GIROUX R . e K.ATRTLA BROS : Su <li un 'casa di bratdica.l'dia oongenita ·p er dissociazione .atr,i o·ventricolare. PELLISIER : La iperten sione a;rterioE!a solitaria. - Terapia : E'l'I EN- • NE B., DUSBUCQUOIS e FALGUI ERE : La cuTa dell 'ipertens ione arteriosa col. riposo .a letto e ila di~ta. - HUME W .E.: L'a.2llon.e del -0loridriato d i .aidTenalina sul cuore umano. - PAGNIEZ, ROUGUES, SOLOMON: Poliglobulia ta:rdiva di or.tgine cardiopolm,o nMe 1:.iratta.ta e gu1arita oon la radioter apia. Abbonamento annuo : Italia IJ. 3 6; Estero L . 5 5. Un D1Umero sepwra.to L. 5 ; P er gli assoo~ia.'ti a l 11 Policlinico » : Italia L . 3 O; Estero L. 4 5. N. B. - Ai nuovi abbonati del 1928 a «Cuore e Cirwlazione » si concedono le intere 81n·n wte 1920-1921-19221923, del pel'liod·i oo «Le M.ailruttie del cuore 11, non-0h~ 1924, 1925 (questa senz-a il fas-0icolo 5, esaurito), 1926 e 1927 di u Cuore e Circolazione » per sole L. 1 5 O se in I talia, e per sole L. 2 O O se all' Estero, iJn por to fr anco. A RICHIESTA SI INVIA NUMERO DI SACCIO 1

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LA. CLINICA. OSTETRICA. Rivista mensile .diretta da Paolo Gaifaml '.Il fascicolo 10 (Ottobre 1928) oontiene: Lavori orig inali : A. GAROFALO: Ofta1motono in gra-

vidanza.

Fa tti e docume.1ti : G. M}1.DRUZZA: Un oa.so di gra-

,vidanza triig·m nellare coimplioata da mos·t ruosità fetale, polidra.mnios e placenta previa .centrale La rubrica deg li errori : N. LICATA: Sovll'aidiatensione vescic.a le da i~caricer.aimenta eh u tero ,g ravido r etroflesso dia.gnasti.cata per cisti ovarica torta sul pedun-c(llo. Terapia : G. CUCCO: La eierotera,pia emopoietica. nella pTatica chirurgica,. Note di · medi cina l egal e: P. CARLINI: L'aborto procura1o nella gravh lan~a estra-u.terina dal Pllnto di vieta medir.o-legale. Dalle rivi ste : Ostetricia : Sulla bilirubinemia delle .gravide e pairtarient1. - S11lla. rli<1.gnosi pnecoce, e2 iologia e ter&J>ia 'd ella anemia peru i cioeoeimile delle gra.. vide. - Anemia perciciosa in gravida.nza curata col metodo Whipple. - Fibromi e gr,a vidanzà. - Trattamento preventivo dell'infeziona puerper,a le con il sulfarsenal. - UlteTiori esperienze sulle iniezioni en· dovenose di Gyn~gen nella cura delle emorragje post--partum - Gi necologia : Su.Ila gravidanza ectopica. - Eczema e disturbi ovarici. - Reinfùsione e riassorbimento spontaneo del sangue nelle emorr agie ai<ldomina.Ii P - Il trattam~nto· Ta;dicl ogi-00 dell'amenorrea: statistica di 38 casi. - 1Sul trattamento del tenesmo vescicale. - Sulla cura della ritenzione di urina ip()Sit-operatoria. - La profilassi delle p ieliti post-operativo. - Sulla guarigione delle · fistole ureterali .mediante l 'esclusione •lelJa funzione renrale con irra,diazjone Roent.gen. Pediatria : La fontanella parietale nei n€anati. - Cura ·del penfigo dei neonati: - N-0te di biologia : :L'a.cido Ja,tJtico nell'organismo 1materno durante la gra.vidanz;a normale e p,atologica. - · La mobilità degli spermatozoi e la ooncentrazione degli li.ani di i•d rogeno. - Studi biochimici sul sangue umano. Vari et à : B.ritish Empire Ca.n-cer c3Jlllpaign. 1

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I libri . Not izie.

Abbon a mento annuo: Italia L .

3 6; Estero L . 5 5.

Un numero sep.::i.rato L. 5. P er gli aeeocdati aJ • PolJLi clinico >> : Italia L. 3 O ; Estero L . 4 5. N. s. - I nuovi a.bbQilati del 1928, possono ottene.re l'.aruiata del 1925 senza il fascicolo 1° (esaurito) e le in tere annate 1926 e 1927 per sale L. 7 5 se in Itali.i& e per sole L. 1 1 O se all'Eetero, in :porto fra,nco. A. richiesta s i invia nnm e ro di s aggio

IL VAI:SALVA RIVISTA MENSII.E DI OTO-RINO-LA.RINGOJA.TRIA di rretta. da CUCLIELMO BILANCIONI

Il fas cicolo 10

~ Ottobre

1928) oontiene:

Osservazi1>ni di clinica: G. SANTI: Ccntributo ai diar

framrnJ congeniti delle eoaine. An1ato111ia : B. SIMONETTA: Sui gan,g li nervo.si del ra-1 mo interno del laringeo superiore nell'uomo ed in altri .marnm.iferi. · Esperimenti, e saggi : S. TRAINA : RioorO'he eiperimentali per l'interpretazione dello stimolo calorica sul1'.ap'.l)arato vestiboLare. Ricerche; di anatomia, di fisiologia, di patologi'a com-1 parata : s. RANZI: Contributo alia storia delle ri·

cerche sul ·destino del pla.code epibranohiale del faciale. • Fonetit:a biologica : R . PROTTI : Un'opera inedita sul canto degli uccelli. Recensi-0ni : (Il if,asci,c olo ne oontiene 17. Per diletto di i$J>aizio se ne omette l'elenco). La nota storica : A. BUCOELLI : Le conosieenze di oto- • rino-1ar.irugoiatria di 1·31ddeo da Fioren,z a. Abbonamento annuo: Italia L. 3 6; Estero L. 5 5. U,n n UJDJ.e ro aepara,to L. 5. P er gli aeeooia.ti a l 11 Poli· clinioo » : Italia L. 3 O ; Estero L . 4 5. N. B . - Ai 111Uovi abbonati del 1928 a 11 Il Valsalva• 's i ·co/n.icedono Je ,i ntere annate 1925, 1926 e 1927 (questa s-enza il fascioolo 3, esaurito) del periodico stesso, per sole L. 7 5 se i n Italia e per sole L. 1 1 O se al· l 'Estero, in .p orto franoo. A. richiesta s i inv ia numero di saggio 1

.... Wchiamfamo l ' attenzione dei lettori su questa interessante Rivista, indispensabile a tutti i medici : •

II Diritto Pubblico Sanitario P eriodioo mensile d i legislazione e giuriSprudenza. Direttori : On. Dott. Aristide carapelle, Oonsi gliere di Stato. Avv. Giovanni Selvaggi, Eser cente in Oassamone. 1

Il fascicolo 10 (Ottobre 1928) con•t iene: La protezione g iuridica delle invenzi oni e scoperte me· diche e dei prodotti m edicinali. Note sint etiche : La pensione privilegiata per causa

di servizio. Rassegna di giurisprudenza: Ufficiate sanitario : .attri-

buzioni. - Oessiane di azienda: concorrenza. - Impiegato: mi.eura della i11dennità di lioenz.iamento. Rifiuto di ven dere me-dicinaJi per prretesa, non a.ccet· tata, di un maggior iprezzo: con·t ravvenzione. - Vendita di sootaiµe e specialilià velenose, senza ri-0etta: veronal. - I·nf-Olrtun.io per morte caueata da malaria. - SJ>edalità: rimborso; competenza. - Omissione di referto per fatti a.vvenuti in stabilimenti .carcerari. - Omicidio per colpa di un eser:oente abusivo. Effetti dell'annulla.mento. - Soppressione della indennità oaro-viveri: ,oompeten.zia. - Interesse di agire, a.nche 1dop-0 i•l licenzia.mento non impugnato, per anteriore provvedimento disoipJi11Jare. - Ra,pporto di im,p iego: djTitti r1uooiti. Conoorsi: concorrente ll!Ilico. ·- Conoor:::ii : limiti di età. Conieorrenza. s leale - Questioni d1 competenza. Leggi e Atti del Coverno : .A.eque minerali - Direzione sanitaria e registri. - Lotta antimaJari;ea - .A.m.ti<0ipazione idi fondi. - Sanatori e cas.e di Cllll'a rp er tuberoolosi. - Regolamento legislativo per il Governatorato di Roma. 1

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Abbonamento annuo : per l'Italia L. 3 5. Per gli associati .aJ. << Poliolinioo » : per l'Italia L . 2 5. Un numero eepar.ato L. 5.

Al ricevimen.t o de ll'importo di abbonamento pel 1928, vengono spediti subito tutti i N'llmeri pubblicatisi dal Gennaio in poi. N . B. -

Ludi.rizzare Vagilia poetali, Ohèqu es e Vaglia Ba.n• cari a.i F Jli POZZI , editori, Vda Sistina 14, Roma.

Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario all'editore LUIG I POZZI - Via Sistina, 14 - RO


!NNO XXXV

Roma, 19 Novembre 1928

fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI SEZIONE

FRANCESCO DURANTE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI

- SOMMARIO. Questioni del gior110 : G. B . Mariotti-Bianohi: Il nuovo lipov.aocino T. A. B. e le febbri tif-0i di nell'es ereito nel 1927. Osservazioni clitliche : G. B.arbèra: Sulla diffìccltà di un'esatta. d iagnooi eziologic-a in alcuni meningitici. Sunti e rassegne : SEMEIOTICA: Gimb1ett: L a clin ica delle irea,zjoni pupillari. - RICAMBIO: P. Titus, P. Dodtd.a e E . W. Willetts : La f•l uttu.azione della glicemia durante .l'ectlrumps ia e il suo rapporto -colle convuls ioni. - A. Sézary: Le localizzazioni e la p atogenesi dello xaintom a. Cenni biblioGrafici. I Congressi Medici : XXXIV Con·g reeso di M·e di cina Interna. VI Conferenza dell'Unione Internazionale

QUESTIONI DEL GIORNO. MINISTERO DELLA GUERRA -

DIREZIONE GENERALE DI

S ANITÀ MILITARE.

Il nuovo lipovaccino T.. A. B. e le febbri tifoidi nell' ésercito nel 1927. NOTA RIASSUNTI VA

pel colonn. medico prof. G. B.

MARIOTTI-BIANCHI.

Do1po fil grande esiperimento eipiidemiolo.g ic,o fatto duTanìe la gi1erra, quando si ottenne i.a q·u.asi comlJ)leta sco,m paiìsa del1le febbri tirfoi1di da.Jl mom•e.Jlto in cmi fu introdotta 1a Yacctnazion-e antitifo-.paratifica .p e-r tutti, se·m bra;va C·h e la qu·estion e fosse d·efin.iti'Vlarrniente risolta. La scomp.a rsa d ehla m a1attia, in un ambiente di vari milioni di u omini , che per qruattro a nni v issero la più antigienica dehle vite co'll·e ttive fra disagi e p:.rivazioni d 'og.n.i genere, era fenom eno cois i gr andio.so .e irniportante, quale giammai non si sarebbe a v·u to mi.glior e. Pd.ù tardi la n ecessità di non distogiliere per venti giorni ail·m en o la1'ghi contingenti di truppe dalle loro man,s ion i, il ohe poteva ri·uscire p e,r ico~osissimo in gue.rra, in,dU!SSe ad abbélID.Jdonare il vaocino in mestruo aoqruoso, c'.he -e.ira stato usato 1

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-00ntro la tub eroolosi. -- XTX Congre.seo della. Società Italiana di Ortopedia. Appu1n.ti· per il medico pratico : CASISTI CA: Coo 006a è la scrofolosi? - E:ritema nodo.so e m a lattie infettive. TERAPIA : Nuove considerazioni s u ll'ortroa ria e su.i suo t r.a.ttamento. - Trattamento .locale 1del pruri.to. - L 'acridina nel trattam ento della blen·orragia. 1

POSTA

L1EG LI ABJIONA'rl ·

-

VARI\.

Nella vita professionale : Cr-0naea <lel m a'Vim ento profeseiQil.Jale. - Servizi igienico-sanit.ari. - Conoo;r ei. No:mine, proonozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Biografie : Piero Giaoosa. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

dunante il conflitto eur opeo e fino ·a l 1919 incluso, va·ccino ch·e esigeva t re iniezioni a d istanza di una settimana ciascu!I118.. In s ua vece fu introd otto un coisidetto li[povaocino, lipo p·e r modo di dire, p erch.è sospeso in ollio di vas·elina. :Nel 1920 la vacci nazio.n e col nuovo ti[p o n on fu certamente ge11e•r al·e, e p e·r di più avevamo ancotra alle arrm i molti vaccinati l'anno procedente coJ. vaocino in mestruo a c•qiuoso. Ma n·el 1921, qruanido cioè avemmo t utto l 'Ese1Tcito alle amni vaccin ato col li·povacoino. la m or bosità p·e'r fe1bbri tifoidi salì im prov'Visam·ente dal 0_2 [p•er miJùe del 1919 e dal 0.5 petr rnifile del 19"20, a 2.8 p·e.r mili-e, e da ,a lloTa ci mantenemmo sernp re su qu esto livello, con due punte n1ag1giori, c1oè 4 per miiLle n el 1923 e n el 1926. P oi chè nul1la di cambiato vi era se non il tipo del vaocino, era logico SUfPipOI'I'e ch e questo n _on ris·pondesse pe:rf.ettam en te allo scopo. Inoltre si osserva:ron o focolai epidemici, di cui i)rurecch i furono m olto g,ra'V i p er numero di colpiti. N•e.J 1925 e '26 si aggiunse,r o d!ll e fatti a ssai gravi : già n egli ann.i. dal '20 al '24 si erano osservati c·as.i ·d i ascessi e di elaiomi deùle r e1gion i pettorali , s ul luo.go cioè d elle iniezioni vaccinan ti; nel 192.5-26 il lo.r o numero cr·eibbe in manie·r a irnpression a.n te. P er d i pi ù, ricercihe eseguite da batter ioQo,g i miLitari dimostrarono c·l1e non com · ;paJrivano p iù n el siero dei vaccinati quegli ant.i 1

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IL POLICLINICO

corpi ch e c01D11p ari·vano normalmente coll' uso d el vaocino i n so51Pens ione a cquosa. Tutti qu·esti fatti ind1us sero a ritene r e che l'olio di v aselina foose la ca'Usa del loro ve.rificarsi: e p oiohè iil ma~.i ore chimico-frarm·ac-ista prof. Capp e l~i av e va potuto spiega.ire gli ascessi ed elaio·rni col fatto che l'olio di va.serlina con teneva imrp·urità (rp etrolio, ·ecc.), me11tr.e d'altra parte non era IPOSSib:i·l e ottener•e dal comm·ereio, neanch.e daD.l 'estero, prodotti più puri, fu deciso di passare a un v ea-o lipovaccino, sos1Peso in un olio vegetale. Le d jJ'lficoltà incontrate non furono 1poche, nè lievi: ma alla fine gli Istituti prodiuttori ottenn ero un vaiccino ch·e aveva tutte le quallità . pr~ti­ oamente n ecessairie; e il ten. colonnello m ediieo prof. Germino volle anohe tentare, e ne ebbe risuùtati anche mi.gliori, l'olio di f egato di merluzzo, solo o co mm.i~to ad aqcun.i o~ii ve~et.ali, sì d a avai1zare l'ipotesi che il mestruo norri aIDlb1a una importanza soltanto passava, m.a 'Un'·a zione a ttiva di cui sorl o è p·e.r messo, pe.r ora, intrave(lere l 'imiportanza, fors e le.g ata a i lipoi di. F•u ![»ure UJSato in tal'llni gTUp.p i di individ'Ui, ·e con ottimo risultat o, un v a ccino in s osp ensioni colloidali .. ConteJTI{Poraneam·ente il nuovo liipo,1aocin o T .A.B. v·eniva sottoposto alle pTove più rig o.rose in vari loooratori batteriolo·g ici d·e ll'Eser.cito, per 3.iPIP'Ur are se do·po ~ s uo u so comiparivano n el siero dej va ccinati gli anticor,p i rillev:aib.i~i coi n ostri mezzi di i n dagine. E si ebbe la sod·di.&fazione di trQIVare che ·e·ssi compa l'i vano e in m.i s um notevole, forse magigiore idi qruan·do si usa·va il vaiccino in sos·p enslione aioquos a. Restava la riprov a epide1m iologica; il nuovo lirpovaocino fµ adorpetrato n·e~ 1927, cosiccihè aJ,J.a 1 fi n e de'l. pTi.m o sem estr e, ,o poco dOIPO, tutt o l'Esercito alle armi, nu ova cl.lasse e·d anz.i ani, .era v acc1nato con ·esso . Il 1conifr onto fr a il i9~7 e il: 1926 poteva d unqru·e dar e la misura d ella s ua eflfd.,cacia. P er aprpr ezzarJa bisoig nava tuttavia con o·sceir<e l 'andamen to d ell'l e febbiri tifoidi n el1la popolaz.ione ci1V.ile nell·e du e ann ate. Da i dati forniti dai rapporti epid em ioJogri-ci . m ein s.i li della sezd.one d 'igien e d ella S ocietà d elle Nazioni, e d a qruellii p·ub l>'licam .dlaJla Dir ezion·e gen.era~e d ei1la Sanità pu bblica, r isullta che il 19·26 fu veramente e d ·eciceziona!lm ente gruve in Ita li·a per nu·m eiro d.i casi di f eb !b.:ri tifoi·di in m odo che l 'Ita li·a ebb e qiuesto triste !PTimato s u tutte l e nazioni d 'E'llrop a. Si eibtbero, in ·comrplesso , 4(J.130 ca·si e, questa cif ra, iper e·v id en fii rag.i oni , deve cons.ideirar si al dli.sotto d el vero. Nel 1927 e~sa fu a ncora s•uperata. L'EsPrcito ebbe in v.ece un m tgliotramento n ote• vole, perchè da 1018 casi si scese a 611 : p er at p iù , se si tien e conto, com e è g:i'Usto, di co[oro che non e·rano stati vaccinati coa n u ovo lipov a ccino cioè tl1tti i casi verificatisi n el iprimo qua ' 1

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(ANNO XXXV, F ASC.

-ti:

d1rimestre del 1927 e gli altri sf·u~iti al·la Yacginaz.Jone o alla rivaiocin·az.ione, i casi da porre a. debito del nuovo lipovaocino si riducon.o a 388. ·Qu·e sta cifra corrisponde a.D.l'l.47 per miA·l e de~Ja forza media; e tenuto conto ch e iJ grosso dell'i. cas'isticca delle f.eJbbri ti!oi1di canrisponde al periodo di f orz.a ma·ssima, la percent·uale si riduee .a,,p.p €n a ·a ll'1.04 per mi.Ile. I

I foieonai epidemici 0 sservati nel 1927 sono stat~ scarsi di nume.r-0 (non più di 7) e tu tti costituit!i da pochi casi: sono scomparsi que.g li episodi così gravi ch·e erano stati una delle cause pr.ec.ipue de.:I: senso di s.fidUtCia sorto negli ultimi anni a ri.guia.T•do della vaccinazione antitifica. · T·utti si nic ol-legarono, con ogni v·erosim:Lglianza, alla }}resenza di ~o,rtatori. Le conclu.s ioni che possono trarsi ·dallo studio e~:demiologi.co €·seguito sooo le seguenti: 1) Coi vacicini in mestruo acquoso, compativano neg.l i umori gli a nt:Lcor.p i ril·evlatbi1i coi Il()· stri mezzi attuali di inda.gine. 2) Co'l vaccino sospeso in olio miner.al·e ~tali anticorp·i non -compa r1 varno più , o, se mai , e raramente, in minima rr1isuTa. 3) Col vaccino s osp eso i.n oli vegetali, in oli an.irn1a;li, in rnestrui a t~po colloidale gli anticonpi ·sono torma ti a comp aTir e m rni.Stura notevole. 4) Gt1i i n convenienti l ooo~i osservati col vaccino in olio m in er ale (asce6si, ~elaiomi), sono scompa rsi comipJ.et.aJIIlen te col'l'1uso dei nuovi vaccini in O·l i vegetalli, a;nimali e in m estruo colloi·dale. 5) ·Nella ·PO'J>Olazio·n e •ci vile di t utta Italia l 'ann o 1926 f-u estrem·a m en te grave pe.r num ero di c·asi ·-di inf ezioni tifoidi. 6) Nella stes•sa po~olazd.one civi~·e il 1927 segnò un pèggior a n1ento, anziohè un mi·glioramen to, i n quanto il numer o d ei ca·si S'ubì un ~uimento , anz1ch.è una d imin•uzione, in confrronto del 1926. 7) N·ella popolaziorne m :hlitrure invece la casistica presentò un m 1gJiorarrnento mo!lto cosip·icuo, ri·d'Uc·en•dosi il n ume ro de·i co}jpiti d·a 1018 (1926 · 1

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a 611.

8) T en·en·do con to di coloro c:he erano Sifuggifti arla va ccinazion e e che furono colpiti dalJJa in~ ìfezione in n:um er o d·i . 223, la oasistic.a d.a add·eb~tare ad ins·wfficienza •d.el nuo·vo liipovruccin o si' I"i·d uce ap'.[)·ena a 388 inf·ermi, ill che raprp:roooota ap.p ena l'l,04 pe·r mil1e dellla forza. 9) Questa p er oen tuale è la più bas·sa che si sia ottenuta doipo iiJ. 1920, ed è a gran dissima d is tanz.a da quella del 4 p er mille avutasi nei 199.Jt lO) Il m iigliorament o c osi otten11to si è continuato nei prim i sette m e&i del cor r en te 1928, anz! si è talanent e accentuato, che m entre nel COO'Ii· s pond·en te p eriodo d el 1927 si ebbero 204 casi , n el 1928 se n e sono osservati so1ltanto 100. 1


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XXXV,

FASC.

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SEZIONE PRATICA

11) P er di più sono scornipa.rsi q•uasi deil tutto i _jocolai epidemici cir~osc ritti che si ·erano osservai.i negli anni precedenti, e quei pochissimi che si sono osservati sono costituiti da .p ochi casi: in uno di essi (C.a.glialfi) l' infev.i.on.e ha scelto uno pK uno tutti indi•vidui sfuggiti alla v&ccinazione o rivaccinazion e col n uo vo l!i..p ov.a.ccdno (15 oasi). 12) Non essendo inter venuto a1cun altro fatto.r e nru<YVo caipace di modifjcare l'an°da:mento d ella eipide1nia all'inf·uori della sostituzione del lipova.eci110 nuCYVo tipo a quello veool1io tii1po, s o,s peso in ol:i minera·l i, il com·p·ortarrnento evidentemente inverso v-eri.ficato si nell 1927 n eill'Esercito in conftronto de lla pQIPOlazione ci vile, c·om·p ortamento sommamente fiavorevole p e:r l'Esercito, non .p uò essere a·d altro att.riibuito che al n uovo li•po, Yaocino . 13) Il rn.Lglioramento notev0tliissimo ohe si è poi Yefl.iifi.cnto n ei primj sette m·e si ·d el 1928 i n confronto del periodo colf'I'i.~1p ond ente del 1927, deve con tutta ve-rosd.mi.gl:i anza attri1bu1-rsi al fa tto che ormai tutto l'Esercito alle amii è vaccinato col nuovo tipo , mentre nei primi sette m esi d el 1927 vi eran-o ancora m oilti in·d·i vi drui vacicinati nel 1926 col voochio li·pCYVaiccino e ch·e erano sfu.ggiiti alla rivaocinazione del 1927. È questo un elemento molto importante. 14) Dun·crue l 'epidemiologia e le inda.g ini di llatboratorio conco·r·dano in mo do m iTaJbile tra ioro p er diJinostrare cbe è bastato cam'biare il veicolo d,aJ. v accino p er ottenere nuol\Tiar:nen t e quegli eccellenti ris ultati, c·h e si ebbero d nrainte la guerra: e ciò in m ezz.o a una popolazi one co1pita 1airg.hiss1mamente dalla in f.ezi-0ne. • Q.u•ella r1prova epi1derrniol0ig~1ca che si attendev.a con im1pazien z1a è ·dun1q ue venuta e J;i.a taigO.iato coir to a tutti i d·ui'b1bi, a tutte le c1~ti1ch·e. Roma, .aigosto 1928. 0

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OSSERVAZIONI .CLINICHE. PIO I STITUTO Dl S. SPI RiTO

ED O SPEDALI RI UNITI

DI

R OMA

J. IV P ADl GLIONE - Primario: P ·rof. POLICLINICO UMBERTO

GALLIJ

• Sulla difficoltà di un'esatta diagnosi ez10logica in alcuni meningitici.

Dott. G.

BARBÈRA,

·assistente.

Di fronte a un ammalato di m·entin·g ite il me dico ha il do·v ere ai fini prognostici e ter~peutici idi forn1·ulare n el p.iù brev'e tempo possibile una diagn·osi di natulI'a. I 11!1 ezzi di cui dispon.e per tale scopo ~or10 , oltre a un'a:ocuT.ata oStServazion e ~linica, l'esame del lii.qui.do oefalo-rachi diano e l'esame culturale d el liquor e del sang.ue. Nei du1e ca si da m e qu,i ri1portati ris·u lta evidente come talora, ipure essend-osi 1Pro·cedu.t o a una minuta di1&am in·a dei sintomi cJ.ini,ci, e ad accurato ·esame del liquor e d el saniguie, non si sia potuti .giu nge re a un"esattJa dia:gnosi ez1 o'lo.gic.a. 1

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CASO I . - E. S. , di a. 10; anamnesi famigliare n egati va. Nella prim·a infanzi-a ha sOlfiferto d i m orbillo e di pertosse. È stato semp.re piuttosto .g racile e facilmie nte sogigetto a r ruffreddori e a bron chiti febbrili di blrieve 1d'U rata a cui residuava sempre un po' di toStSe. Il 7 n o,v em•bTe i geni.t ori osservarono che il bambino non avev.a p~ù la consu eta vivacità, oh·e s i asteneva dai giuo'Chi, indu;giruri dosi n e1 1etrto in ipreda a sonnolenza. I l giorno seg.u en te il p. comi1n·oiò a f·ebb·ricita~e e ad a1ccm1sarie cefalea che andò aggravandosi così da allar mare i .g enitori e · d·a indurìi a tra sporta rlo in os1p1edale. All'1E. O. sii riscontr·a: con dizdon i g·en·er.alri 1p].u~­ to.sto 1derperite. Sttato di ·depression e interrotto da b!'evi ipeiriodi di derli rio. De.cu·b ito lat•erale d. con arti t:ruf eriori f1essi. kpp. l·i nf.: microipoli adenorpatia. Torace: nulla di notevole. Cuore : nei limiti, toni n etti. Polso : 90, temperatura 38.•5. Addome: avvallato, poco trattabile. Milza: non si pa.llpa, in alto ottav o spazio. F egato: n on si pa1Jp1a. Sist em a nervoso: pupille legigemiente midriatiche con di·m inud.ta reazione a·l la luc e. Nulla a car i1co d·ei n eTvi cr anici. Kernig presente. Accenno .al Babinski. I·p erestesia cutanea e pirolfon•d a. Il bambino non risp.on1de a ll e dom·an1de ch·e gli si rivo1gono. S-010 ta:lora reaglisce a stimoli più forti con frasi sconn e1s se. Dirurio: il P . ha febbr e di media altezza a tipo continuo :rem ittente. E fortemeinte stitico ed ha avuto vomito. Si prooede in terza giorn.ata di malattia alla p·u ntura l()lIIÙ\are e alla cultura in acqua pepto· nata del liquor -e dei sangue . All'esame citologico: netta linfocitosi, rarrissimi 1polinurc leati e cellule endoteliali. 1

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N.B. - Il lavoro in est eso ccxmparirà p·rossimam,e nt€ n el Giornale di M edicina rnilitare.

Presso la nostra ~t\..mministrazion e si trov~no in vendita alcuni esemplari (estratti) ·delle Relazioni del r ecente XXXIV Congresso di Medicina Interna e cioè : 1)

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3) e 4) LE FEBBRI DA MICROCOCCO MELITENSE E DA BACILLO DI BANC. (Prof. U . GABBI) . I DISTURBI FUNZIONALI DEL C•ORE IN RAPPORTO AL SERVIZIO MILITARE. (Magg. Medica G. D 'AMBROSIO). Vol11me in-8° grande, di pagine 55. L . 1 O. Per i nostri abbonati sole L. 6.

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IL POLICLINICO

A1l1bu·m ina: 0,60 %o, quindi li·evemente aumentata. Presenza di f1enu1e reti·colo. IIn base a questi dati si è autorizzati a .p orre diagnosi 1dj mer11in·g ite tublencolare e a · f:are prognosi infausta. Sten.oneh è il giorno seguente la coltura del li· quor e d el san1g·ue si dimotStl'ano positive per un diplococco Gr.amneg·a ti vo i·d·entificabile per il meningococco di Wei&selbaum anche alle ·prove di aggl.u tin.azi on1e. Si proced'e alloira immediwtamente alla sieroterapia 1intranaohidea. Le condizioni d·el P. vanno progressivMnente mi1g iliorando. Ripetuti esami d el liquo•r ·di·m ostrano sem1p re n·etta liniooitosi. In decima giiornata il i11alato è senza febbre e p1uò considePM'si guarito. CASO II. - T. A., a. 12, anamn.esi farn·iìl.iare n egativia. ill P. si è sv:i'l'ulPJp.ato m·o1to tardi; è stato sronipr·e 'Piuttosto debole; soffriva fr equentemente di ce'falea. Da circa due mesi ha tosse. Un mese prima d el suo ingresso in o.s'Pedale co·mprurvero aigli arii irnlf·e:ffiorri m.acahie rosso-scure d.i oui non è pos1s1bill:e 1prec:iisarne i caria.itteri. Da 10 giorni f eb.b re alta e da ieri deliirio e stato di agitazione. Ur1 sanjtrurio 1che aveva visitato il bambin o all'in1z10 dél .p erio,do f·ebbri1·e fece di:a.gnosi d-i polmonite d.el 101bo SUip·erio1re S. E. O. : con«lizioni generali deperite. Li·eve stato di a;gitazion.e e delirio. 1Li n gua: um. po' ari•da, i1m p·a niata con tremo~i 1:1i1brilla1i e ilmpronte d entarrie ad. mar·g ini, cl1e sono leggermente arrossati. Labbro a.r ido ricoperto ·da crosta ful:Lgin·o sa. 1Pol!so 132, ritmico a bra ssa pression·e. ..l\ipp. Jinf.: micropoliadenopatia. Aipp. res.p.: nul'la di notev.o1e aJll'i·spezione e 1.lla :pa1paz. All'ascoltazione : qualC:11e sibilo su tutto l '.amib ito polm. Scarsi rantoli a:lle basi e al1' ascella sinistra. ·C uor.e : n·u l!l.a. A.iddome: un pio' meteorico, poco trattabile. Milza: si palpa al b·OI'do co.stale, di cqnsistenza normale , in alto so spazio. F1aga1to : non &i pal'P·a; in alto 5° .gp.azio. Sistem a nervoso : iperestesia cutanea n otevole; aicc·eruno al Kernig. Diario: il P. presenta una tfebbre discretam en te elev.ata ·a cia,ratt·ere continuo remitJtente. Le siero·diaignos'i per hl tilfo e ,p aratifo sono neg'81tiv1e. · In 4a giornata di degenza in ospedale le con dizioni sembrano ptu gravi. 11 P . giace in d ecu.b,i to latena•l e D. in po.sizion.e a cane di fucile. La rigndità dell.a nuca è aum·entata. La 1puntuna lom. baire ·dà eS'ito a liqui•do l eg·g ermente torbito a forte pressione. All'esame del liquor: Pandy liev,e opalescenza. N.o nne liev.e op·alescenza. Al!brumin.a 0,36 %o. All'.esam·e mi1crosco p.ico: 1discreto n'U1ll1ero di glo1build bianohi, in pr.ev·a'lenza polinucleati. La coltura deJ. l:iiquor rimane sterile. ùa coltur.a 1del sangu·e in brodo peptonato dà invece luogo a svi1u.ppo di un germe a fo1rm·a diplococcica a brevi catene. Le con·d izioni del pazi.ente vanno intanto notevolmente agigravam.dos~. In 24a gio['n.ata di malattia si procede a nuova 1

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ernocoltura, ancl1e questa positiva per il germe c11e ,d e·s cri-ver e•m o. · In 27a gtiornata il paziente entra in coma e m·u·ore. Oredo op1portuno riferire i proced im·enti tecnici aidoperai i ·p er l 'i dentificazione del germe. La semina del sangue in acqu·a peptonata al 4 % e ·gl'uconata dà luogo a sviluppo di coccl1i presenrfiantisi in copipi,e isolate ·O riunite in p1i-ccole catene intrecciate var iamen.te o sotto forma di ipti.ocoli arrnrnassi o d,i tetJraJdi. I sim.~oli elean enti si presentano spesso ineguali iper gr.andezz•a e per forma, ta.Jora rotondeg~ gi.ianti, tal'1altra a losangihe. Sono resistenti al Gmm e immobili. I l polimorfismo si accentua con l 'invecchiamento d 1ella ·Coltura; vi si rinvengono tJr.a gli altri: co,ac'h i vol'llm,i nosi, form.e., ba·cilla1ri e filamentose, ta1une ·G ramnegative. Ii germe trapiantato nei camuni terreni di coltura cr esce rigogliosamente. Intorbida il brodo uniformerr1ente nelle prime M Otre; n·ei giorni successi.vi si ha sedi·m entazione al fon·d o e chiarifioaziom.e •del li1qud:do soprastante. Su agar o:Mina. rio si hanno coloni•e rotondegigianti, traS«>arent1 dapiprim1a, ch·e div:eilfgono poi l·eg.germente opache, .1con 1ri f1esso azzulfro:g nolo, transluiee, umide, bri[lanti. Su1lla g.elatina le colom.ie hanno lo ste.5s,o asp.etto ch·e sull'agar. Non si ha fluidict'icazione. La semina in prof,ondità sull'agar in tubi rfi Veillon dà luogo egualmente a un r egolare sviluppo. In agar sang;ue Si hanno pi'ocole colonie ve~dastre senza alo>Je ·Perif e~·ico. Ill gierme non si dimo:stra emol,itico semin·ato in bro dp sangu·e. Esso coagula il latte con tornaisole e. lo arrossa. .s ·ui varti. terre·n i z·u1ccher.ati di Barisikow s1 ha feT<m1entazi001e del lattosio, del sa-acaro1Sio, del lievulosio, della man.nit-e. L' agigiunta di bile alla coltura in brodo non proclu Ge chiarilfi caz.~ne .p er microltsi. •Per i caratteri rilevati 11 germe si deve i1dentif~care con l'enterucocco di Th<i·eroelin. Al"l'auto1psia il .nostro malato presenta, con no1st~a sonpr,e.s·a: mening.ite tubencolare e granulia miliare diffusa in tutti gli organi: cervello, polmone, milza, fe·g.ato. 0

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Dwlla descrizione di questi ·d·u e casi risultano .ev-identi le .g ravi dilfficoltà 0he si incontravamo per u·n a prooiisa diagnosi di na17ura. Nel pri·m o oaiso inifatti ci trov.av amo dinnanzi ad una rmeningite che, sia per il dec·w:so cl in h;o, sia soipratutto p er la · conicorllfitante lintocito•s i del 1iquor non si sarebbe esit·ato a clais sificare fra le tubercolari. Nel secon•do caso gli im.b arazzi diagnostici erano ma.gigii.ori. Poioh!è a una malattia febbrile a lungo decw.so, il P. prima di allora sano si aig.giungeva il diato anamnestiico di un processo polmonare acuto recente, di cui esisteva ancora qualiohe tr.accja. La po1i-nuc1eoisi, l'i1poa1buminos1 1del 1'tquor r endevano a11icora 1più di:fificiJ.e l'orientamento· verso la forma speciifica. Ma c!ò che più alterava la giusta com1p rensione della malattia eira li rap.erto batteriico del sangue. R·eperto batterico ottenuto ·con identicità di caratteri una


[.l\NNO XXX\ 7, FASC. 46]

pri1na volta in

SEZIONE PRATICA

quattordicesi~a

giornata di malattia , un a secon da volta 3 giorni prima d~lla in orte. Ecco dunque du e coef·fi ci en ti diagnos tici di pri1naria irrtportanza, quali l 'esame del liquor e l'e1n ocolt·u ra, divenire qui elementi i,n fldf e caipaci di di1sorj entare l'identiifi1cazion.e d ella malattia in esame. ..\vevamo infatti rinven,u to, p er quanto riguarda l 'esame del liquor un reperto linfocitario in una m ·enin g.ite d a meningoc.o.coeo e un reperto leucocitario di una forma specifica. BitSogn·a suibito r i1CO·r<dar.e come sia er r.ato il con1cetto che la lin.focitosi e la 1p olinUJcleosi d el 11quor siano vi.S:petti ,·arrnente peculiari di un processo tubercolare o meningococcico. È a:ssoluta111en tè impoissiJbi1e adottare in patolo1g ia farmul.e di 'U·n a precisione assoluta, de!l valore di formule matematiohe ; ·m a conv.ien.e sempre discutere e iinterpr etare i risultati de.gli es-a mi micro1SCQ\P·ici e gli jn,segn.amenti tratti da ll'esame d-el malato. Brelet, !\:la~hffi·eir e,d 3.~ ~ri autcri. hanno plibb1licato alcuni {'~·'i di 1ner1ingite ~\~!l ercolar e con polinu 0leosi nel li~f:.!Or . Bro uardel r. Fatom hanno (l·escritto ;una menin~·itE> in c·u i p ur e av.e11dosi polinu1cleosi risultò :1ll'autopsia di natura tubercolare . .L\ltr'i du·e casi :-1milj sono stati d es1ciritti da Giroux, al tri da \Vei1 . D' altra ·parte G.auducheau liia r iportato un caso di n1 eningite da 1neni1'1goco·cco con linfocitosi, d ecorsa clinicamente come una m:eningite tubericolare. Zoeller ha de$critto un altiro caiso di meningite diplococcica a formula linfocitaria. Altr·i oasi di ·m eningite con formula lirufocitaria son o stati de&critti , ma si tratta cli fo:nm e d i natu-ra influ-enza}e o sv·olgentesi 1clurante la p rurotide (Mauriaic). Molto \Si è discuis so circa il valore e la patogene. si ... çlelle variazio11i defla f ol'.mu la citolo,g:Lca nelle varie form.e di men~ngite. Secondo Brelet la poli'!lucleosi corris1ponde a. un'infezione per bacilli di, ... Koch " mentr.e. .che la liniocitoiSi si avrebbe quand o le l esion i meningee sono date dalle tos. sin e;. P er altri in vece diipe•n 1der·eb1b e d a as·sooiai.ioni ancora ·da J·esi·o ni ca, batteriche; per altri . seose nei oeintri n ervosi. Secondo \Veil , Mou r iiqu and la polinu cle os~ n ella meningite tbc. è sempre indice di granulia. - ·ci·ò oli'e ·seèor1do Brouar del è di maig.g ior rilievo è Ya Hritltanza · di i per-albuminosi ohe come si è vi~tdHSÌ~i è vefifi;é,a to anche Il·el caso n. 2. Ta1e reperto è stato descritto da · Giroux · in due am1

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Veni-amo ora ad esaminare bre,1emente il signifi cato della presenza dell'en tero,c ocieo n el sangue del malato n. 2. È noto come l' en terococ-co di T1hi.er1celin sia un geNne saipror.fi~a d ell'u.o n10 sano, suis cetttbile di 1diiveillir patogeno. È stato inoltre a ccertato ch e l'e:nterooooco si vir.uJenta ·e si l ocalizza con IP'r edil·ezione in organi già in pre·cLa a processi f.log:LstJici gen·erati da altri germi. Così avvien e n ell'ruprpar.ato resipirato1rtio co1pito da influenza, da bronco polmonite, tu b·ereo.Jos i, ove talora 11a prodotto bronco polmoniti e pleuriti purulente. è .stato riDa Rosen thal, Leuko-vvicz, Sacquépée . . trovato in alcuni c·asi di meningit~ . acuta, sia d 'aip1Parenza p rimitiva , $ia con secutiva a influenza o a un"a:ltJra malattia infettiv.a . Besson dic e di averlo isolato in ·d·u e casi di m en jngite durante l '·apridemia iruflu en zale 1918-19. ,Secon1cio Levy, Chali·er, Rieux l'en tierococco è ' 'C·apace di ·determ i nare setti cemie, si.a s econdarie aid u n 'altria infezion e, sia primitive. . . N·el ca·s o da m e desc.rjtto si d ev·e v-erosim.ilmente pensare cl1e l'enter-0ieocc? abbia ~n1v aso seconda1ri'am e.nte il t orrente ciricoliatorio, favorito dal:la . caduta delle difese di un onganismo già in preda • a un processo tubercolare c-11 e ·d Ov&va svoJ.ge.Iì&i sin o alla dilffu1s ione n1i•l1 a rica. 1

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· Ho creduto utile e n-on ,p riva dii interesse l'esposizione di. questi du1e casi in quan to ·da esisi si . può trarre insegn·am-e:nto sulle dirfficoltà diagnostiche che si incontran o talor.a anch~ nelle malattie più com u ni e sulla fallacia d egli ausili del la· bocatorio q1u.ando non si sottopon g·on o alla più r i.. gorosa critica scientifica. 1

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:';E5éoò'n tlb ~j{ìé'~trezait e · Ninot l "es·ame chdmico ·d el ll'<l·l:i'or ·~ " f.i1s ultati precisi e di:stinti n elle doo 1'ot~'11 tli·f mènfngitè : ·tubercolare ed epidemi·ca, e i l1mjti e-I'ltirb 'cui oscillano gli ele·m en ti nella fonma specifica son o r istretti1Ssilrrui. 1

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Interessante pubblicazione: Pr.of.

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DE V I NCEN1'1 IS

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docente di Patologia e Clinica Oculistica nella. . R. Univerait~ di Na.x><>li ..

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m:ai-at1!'

Roma , 30 giu1gno 1928.

di.

OCULISTIC~ ' '

ad uso dei Medici pratici e degli stuoenti.

Prefazione de1 Prof. ARNALDO ANGELUOOI. Un groeso volume di 1p a gg. X·V I-622, n itidam ente etam pato e11 -0a.rta ~emipatinata, eon 259 tfìgure in nero ed a colori nel testo e 8 tavole a .colori fuori testo. I l prezzo del volume è di L. 6 à più: L. ·3 per le spese .i::oetaLi di spedizione e s i può ottenere pagando le L. 7 1 .i n due rate : l.a pr·ima di L. · 3 7 sullito e la eeconda di I.1. 3 4 dopo tre mesi dalla pirima.

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IL POLICLINICO

[.l\NNo XXXV, FASC. 4i]

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il c onpo genioo·lia1o ed il talamo ottico si d~s1tri­ buis-cono a l nuclieo del 3° i)·a io rimangono intatte, mentre , le lesioni in vicinanza 1de1 corpo qu&drige~ino o delle sue <:onnessioni con il nu~teo del 3° tend9no a d hstruggere le vie riiflesse. Le lesioni non sono nel tratto ottico perch·è la visi-0ne rimane bUOI)a stnza ·emianopsia o ·1.ltt1 segni di alter azione del tratto stesso.

SUNTI E RASSEGNE. SEMEIOTICA.

La elinica delle reazioni pupillari. (·Gil\IIBLETT.

P ractitloner,

giugno, .199....8) ..

Lo stato d elle puipjlle ha }mportanz.a clinica non solo in n·eu ro1pµ,tol.og·ia rr;ia ·annche n eilla medtcina interna. Plr·endendo jn e&a1n e jnnam.zi tutto la r eazione puipihlar·e aJlia luce è a i1otare 011.e essa può ·e s~ere di·r.etita e consensu.ale. La pri1na 1si d ete1~mina .esponen·do diI;ettamente ad uno stimolq lu~in.oso utna pupilla, c11e normalmente si 1diJlata alla luc e e si icontrae con • l'oscurità. La r eazione .cons.ensua~e si determ-i_na tenen,do l'o~.ohi.o in esame 8Jd u na l'uce medda ed .espon endo l'airo a·glli stim-0l'i lumi11osi : la !pUJPilla jn esatme .segrue 1co.nseot&U·alm·e~te ,i movim.ento. di r estring·im·en1o ·e di dilatazione •pro.v ocati n•ell'altTo occhi·o da;ll.a luce e ri~1pettiv1a1n·ente dall'osc urità. Ou·e5t.e r eaz1otni cosiit uisco11ç> un :M.:t:J.Jesso, il cui arco è costituito come a1 solito . da vie aff.e·r·enti. sen sorie ' da un ce11tro e da vie ed'lf·eTenti o motrici. Le vie afferen ti partono ·dalle ,cellule sen·sitive ... d ehla retina e p.a.ssamo p.er il nervo o·t tico e p er hl c.hiasma, ·dove a vviene una d ec.u~zàone par~ ziale. Dal cl1ia1Sma le fi·b re proveni·e nti da ambo le retin°e passano a form.a re l e bandelette ottiche '.e T.a:g·giungono i corpi quadrig em·in·i anteriorL 1La v·i·a ef,ferente è costituita d all'o·C'ulomotore "'6omun·e e dal suo nucleo. L1e fi•h re di qu.e sto ·11er.v o d estiniate al costlI'iictor p•u·più1ae ragigiilung·on o i1l gan.gtlio~ c.i1·iare e pruss:in o n el nervo ciliar·e. . . ~ . ..Le . conn ~ssioni trç.. . 1.. conpi quadrigemini e la ,pa:rte anterior~ . del _.111fcl:e.o dell'.·OCulom.ot-OiI'e comune (nel · IP8.vi1m,ento ~a. e 1 3° 'ventrièo~o)'J sono costitui.t e da fibr e del fas.cio longit·u·djnal1e posteII'iorn. 1

.N·eiJili'ultim·o periodo 1della tabe si P'Uò avere una « ·m iosi spina1·e », nelila q·u ale I-e .p upille sono immobili alla luce, e così pi-ocole ·da e;~ere impossi·bile lia lor.o reazione all'adcoonod·a zione. I

[1 ·di11atatore del1a p:upilla, è costituito da fibre

musco.Lari poste n·e lla eyuipe~1:iJcie posteriore dell 'iritd e e·d i'I'II'adiamtesi . ' çl·:i.l margine puphll are V·el'SO l:a perilf•enia. :E: inner.vato d1p. rami ·del simpatico cervtcalie, le çui fibr.e p:noi.-eng·ono daJ 1' ·e ! ' 1 segm.e nto •dorsaile del mi•dollo s.p.inalre. 1

L'ampie,z za della ;p1U1p.illa è in rapporto all'età, alùe con·dizi.o·n i d·eI $istema nervoso, all'-intensi•t à della luice e deillo s.fq_irzo aocomo<lativo. Essa è notevol rr1'ent e i1nflu·enz.aia .da ail cune drog h e. Nelù'infanzi a le 1pu.p ille sono contratte, dilatate n el primo p eriodo delila vit1a adu1lta, e di nuovo cont:Patte n ell a veec.!daia. Si h·a dilatazione ·com e fatt o co11comitante delle emozioni , d e:lla p'au ra, del t errore ed in oonse. oo·u·enza ·dell '·eccttaziòne · dei nervi s·e nsitivd.· Si il.a 1

·an1c.h.e mi·driasi in conseguenza d el dolore, come r1elle coli1oh.e epaitich e e ren·ali. ·D urante l 'anestesia si 11anno tre fasi: nella prima, ·d i eccitamento, le pu:pilJ.e son o di11atate, nezla secon1d·a , chlrur.gi ca, ri.strette, n eD:a .t erza, di esaurin1 ento, le pupille sono ampiamente dilatate. Du-va.n te il sonno si J1a rr1iosi, che è co~siiderata come un,o st.ato si·n ergico in r.arppoTto al fatto chb rrli occhi sono ri'r olti in alto e gli assi vtsuali t:> so.no con ver.g enti.

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Il r estrin:g'1n1ento dei.:J.a . pupilla dell'accomodaz-ion e n on è un ri·fl esso, m·a è in r~1porto aid t1·n a oorie dii movimienti coordinati, quaili il re, . s tri.rrtgj•m ento pu•piJJ:lare, la contrazione dei muscold. ·Ciliruri e la. co11,rergene:a,~, deg·li a.s·si O'CU:lM'i: Questa .az·ione sin•ergiic a è · in rap.p ort o aid . un ;fa~to volon, tario, cerebraJ.e. · . I·l i·est1rin·g imento pu•piJ,lare all'.aiccomodazione, non essendo un rifleS6o, è conser vato in tutte quelle malia.ttie, come la tabe ~ n elle ~u-~~i v·.~. tenclen za aJJa scomparsa di tutti i riJìlessi. Le vie • si11ergicil1 e dirette c11e ·dalla cortr.ccia attraverso

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1L 'atropina e ùa cocaina IPifOducono midriasi, la 1pilocar.p ina mi.osi. Gli alcaloi,d i d ell'oppio produrcono forte costrizione q·uando sono so-mministrati a dosi antal!gitohe, ma non hann:o azion_e diTetta ~ulba pupilJa ma sui gang.I.i basiali, p-ercM la loco sul sacco cong·iuntiv·a.Je non provooa ...instillazione :·. . miosi. IL'jrreo·oliarità del contO!I'no delile pupille può di, ip~ndere da cause cl1e han·n o sede n egli oochi st~ssi. n eille v:i e n·er vo1se e mot1i:ci o nelle loro , . connessioni ce.ntr~li. . I trau1m i sono la ca·usa più frequente di defor·m ità p·upilla re. In -o on~egue,nza deLla lacerazione qt fi.~e rnuscolairi si può av er·e up ' a.l.te~azione n~Jl;:a~pi ezza e n ellq, mobilità della puip•illa, la cui pooizjone piuò dive'n tare eccentrica ed il· suo margine irregola·re. 0

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S&ZIONE PRATICA

L'atropin.a, l 'eser1na, la cocaina e for..se l'adr.eJlaùina instillate in un occl1io 1provocano l'inegua~lianza puipillare. Ta:lri in·sta.111azioni, ohe diminui$COno anich e l'acutezza visiva agendo sul rnuscQllo -<!ili<11re, possono essere provocate fraudolentemente per c-0nvalidare '?a~stur'bi inesi1stenti. L'atropina par.alizza e l'eserunia eocita le tèrminazioni nervose de.l 3° paio ch·e si s.tioocano nel eostrrittor·e d ella pupli.11'a, mentre ..la oocaina e l 'adrenalina eccitano le fi·b·r e del simrpatiico del d~latatore del1a P'UPil•la. L'.adren.aùina provoca mid•ri•at>ii so~o n ell'in sufd'.·i ciooza del 'Pancreas (prova di ·L evi), .e ciò perchiè il prodotto dellia secrezione inter.na del pancreaJs circolante n e·l san·gue neujr alri.zza i·m·mediatament.e 1'adren.alina. ' · L 'ineguaig·lianza pu1pililare plllò essere determim,ata anch·e da a1derenze iridiee, sinec·h ie, che spesso sono più marocat€ in un occhio che in u:n altro. -~·ncl1e il g'llaucon:lJa può ;provocare disugiu.a glianz·e p u1pillar.i : l'au~mento della tensione intraoculare provo.ca midtriasi, eccen tricità ed immobiJttà è elil a puipill'la. 1

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.1 t1un·ori dell'iri•de e del conpo ciliari provocano

i11attJi Y ità ·della pu.p iJla ostaico1andone i movimenti. ~eltle iillfia·m ·m azioni de'l nervo ottico la pupilla 6Uol1e ancoì'.a r 8.$tri1ngerisi aùla l:Ulce, ma la r eazione noz;i è man.t enuta. La condizione è aoc,om·p aginata da flolo·r e n ei moYim.enti deg.li occhi, d·a scotomi per il bi.a.neo o per gli aluri colorti., mentre nel tondo si riscontrano solo lievi alterazioni. È una af:fezione tossi1ca d'cxri·g ine interna, com e nel diabete e nelle i•nfezi.oni pu·er.perali, o esterna, come nellJavvelenaane:nto tabagi.Jco. Si può l'iscontrare ~nahe n·e1la sclerosi a placche. Niell•'at-rolfi.a ottica i.a pup.illa non reagisce più àiTettamentae alla luce, ma si muove con.."'€nsualmentP con quella dell'altro occl1io ed amche al1' aocomodaZiione. Le . fibre dell'ocu·l omotore comune si di:sta'ibuiscono ai mu.scoli in.t ra- ed extraoculari. 1L e prime - qu elle d.e l costrittoire della pupi.Ila e del muscruo ciliair-e - possono esser·e 11e:sie ·dalla tossina difterica, donde m.idria>.5i, immobilità p.UJpillare ed in capacità a v.edere d.a V•i cino. Le paralisi extraoc.u.lari - stra;biJSmo ·divengente, diplopia, ptosi ,paillpelbra:le _ può o non .esse.re ai&Socirata con J'e fo:rme intraocu1lla.1ri. 11 n. 01Culomotore com1u ne può essere l.eso n ell·e affezion·i d·ell'OTbita e d el seno cavernoso (an·eua.i:sma Chl'tero-venoso). Su•b ito doipo l'em1e!'genza dal cervel•l o iil nervo pasEa tra la cerebrale posteriore .e la cerebellare ·SU!periore e può qujnrd i e$Sére leso nell'ar.teTioso1erosi di q.u esti vaisi. Le l esioni dellà parte anteriore del nu cleo de1l'ocu1on1otore comune n el

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.p avimento d el oervell-0 m edio (encefalite) da pa.'r,aliiJsi int:va- ed extraocuila>ri. ·L e f.tbrie nervose simpa.tièhe controllano i~ dilatatore dellia P'l.11Pi1la ie 1e fibre liisce della !Palpebra. su1peri0Te. La loro eocitazione provoca 1d ilatazione pupi•fil1ruoo, retraZiione della ·p alipebra superior€ ed eooftJaJ.imo, m entre la paraili~i dà miosi, 1ptosi ed en-0.ftalmo. L'integrità del .simpatico può .essere compromessa da.i traumi, dagli aneurismi e datla t'UJbercolosi. L 'aneurisma della succLéwia o delli'aJI'Co delll'aarta può produrre lesioni del simpa.., tico, coBì che si può avere enoftalmo, ptosi a sinistra spesso 13.1oc-0mpaignata da: tosse latrante. N·ella tiisi pul.tmona.r e il simp·a tico 1p uò •esser e leso da fomnazi·o ni cilcatriziali e da aderenze pJeuric hie aipiie·a li. Le feriite d el coÌJJ..o s.p·e.sso ledono il si•IlllPatico oon 1e inev.i tabili conseguenze su·l l'oc1chi-0. Nell'an·euriisma arterrovenoso diel seno cavocnoso si può aviere daip,pr.i'r.na eccitazion e e poi par.ai.lisi del simpatiJco ooullar.e. I traumi cefalici, 1Siano o n'o n c0Illlp.Jicati da commozione, possono provoc~·e emorr~e intraduTali ch·e eccitano i.I centro• pupillare con la conGeguente miosi. Se l 'emorragi·a continua la pu- · pil1a si dilata 1Pr-01g r essivarrnente ad a·mbo i latt, .m a più i~te.nsaimente al lato leso. Ne.gli stadi terminaili la persistente dilatazione ed immobilità di ambo l e pupi'lle indica l 'appr.ossimaTsri. della f.ine. L'inegua;glianza 00. inattività d·e lle pupiille in connessione del com·a prafondo, · della bradicardia e d ella dttteranza di temperatuna delle due ascell·e, è spesso util1e per la diagnosi di emorragia intradura:le e del iato della lesione. Nelle sindromi ,postJcoonmomve spesso si ha talv·o lta midTiasi e toorpore pup:i·lla;re~ 1

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RICAMBIO ~

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La fluttuazione della glicemia durante ]'eclampsia e il suo ràpp'orto colle con• vulsioni. (PAUL TITUS, PAUL DoDDS

e E. ,,,.

\VILLETTS. Ame-

·1 ican Journal of Obstetr. and Gyri .. marzo 1928).

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Per parecchi ·a nni gli A·A.· fecero ricercl1e sistematiic he sulle variazioni .chi-miohe del sangu e nel1' eclampsia. Essi. ~tailiJ.lirono ·ch e n ell'eclampsia esiste rea:lmiente un'alterazione nel m etabolismo ·dei carboidrati, ma, contrariamente all'opinion e gener.ale, è carat1teristicea dell'eclampsia l'ipoglicemia e non I 'iperglicemia. Essi ritengono eh~ 'Probabilmente al tasso dell'ipoglicemia ~ono legat~ le .convulsioni.

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IL POLICLINICO

Rapporti t e or~·c i fra dist11.rbo d el metabolismo d ei car boidrati e tossiemie gravidiche: Hofbauer

mise .p er primo in evidenza che n ella gravi danza c'è .ordinariamente ·diminuzione del glicog·eno d el fe·g ato e t rovò n elle eclaIIl!ptich·e un rapporto fra l'intensità della defiicienza del glicogeno e le alterazionj d·egenerati ve del fegato stesso. Titus emise poi (1920) l'ip otesi che il fattore fon•damentale detlo svjlup.p o ·delle tossiemie gravi·diche fosse un profondo d isturbo del metabolism.o d ei carbo iidrati e pre:cisamente una 1derficienza di essi d i1p1endente da m aggior richiesta di glicogeno d·a iparte del feto e in minor quantità da parte d·ell 'utero che rapidamiente si ipertrofizza e da diminuzione1 d·el'l'intro.d uzione dei ca:riboirdrati per la nausea e il vomit o (tg ià poco prim1a era stata eme...c:;sa una teoria ipr ess'a ;poco simile da Dunc an e Harding·). 1

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Applicazioni terapeutiche della terapia della defi cieriza dei carboi drati: l 'uso· di soluzioni i1pier-

toniche di glucosio n elle tossiemie della gravidanza (iper.emesi, eclamrpsia) è gen·eralmente wdop erato con su.oces-so. Nell'·eclampsia è util·e per. ohè su·p' .p\IJ~ce pier·dite ~U!bite n elle convulsio. .,, . . ?-lle . ' . ' ,. . .. . ni, 1diminuisce l 'intensità e il numer o ·degli . a·ttwcchi convul sivi, abi}assa la .p res·s ione san·g utgna e stimo1'a la •diuresi . Chimica d el sangue nell'eclampsia: molti dann.o come car.atteristiic·a d eli'·eclaimp~ia l'aumento d ello zu•c:ch ero.,. dell'a:cildo urico e •dell 'a ci1do ]attico nel san.gue. $tander .e Dunrcan giun·giono élid arffermare cl1e nell' eclampsia an che .se la ri1ce~ca d ella gltcemia n on è stata faitta .b isogna dare J.a iniSul in?-. Ma l 'i1p.ergli·Coe1m .i a n on è cos tante nella eclampsia. Lev:y (idi Nevi Orlean s) ha tr.o;vato costantem ente iipoglrcemia. Gli AJA. notarono ohe ·dj 8 eclamptiche solo 4 av.evano iniziaJ.m ente glicemia Buperiore a 1·1 0 rrii'l, . li'grammi p·er 100 ·cmlc. idi san gue e una ne av·ev:a solo. 77 m·m1g. , m entre Obata e Hayashi trovarono - n elI'8 'eclampsièhe· un tasso press'a poco uguale - al nor-ma1e ·e : solo i-n alic unf casi ·lieve aumento, e Bergsma e Moritani non trÒ'var.o no .n essuna differen za dal norma1e. Gli .A,.,.A... ;parten,d o dal fatto cl1e 1'ip-èrgli·cemi-a di vati-0 gTtél>do si ha ·comunem ent e 1doipo rapiì,di sforrzi mu 1s·c6larf~ vo•ll~ro ve,dere come si compolI'tava il tasso glicemico ipll'ima e ·dcxp,o l,attaicco convul'Sivo e trovar.ano, con una prima seri e ·di ri'cier.ch-e, · delle variazioni de'l tasso prima .e d opo l'attaicco. Intrarpresero poi id.elle ricerohe in ·13 èclamiptiche alle· quali fecero <ios·aggi ripetuti a interv·alli regolari. Sebb·en e ·in tutt.e !fosse stata~ pra.ti·cata un'in iezione di morfina (iehe sec on·do Stander· .aumenta la gli cemia) essi trovar9no solo in 4 malate glicemia iniziale al disopra di 119 mm.g. p er 100 cm·c. di $angue , men~

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tre in 4 la glicemia era n ormale (in 2 casi era 100, i·n 1 era 105 e in 1, 110 ·e in 5 al disotto di 90.J . Mentre osser varono, jn una serie di ricerche d i oontrollo, che nel!ta donna gravid·a normale la glicemia si mantien.e costante p·e r molte ore, notarono che durante l'attacco di ~clampsia si hanno ampie vairiazioni della g'licemia (da 50 a 80 mimg. e an.ch·e più) aid intervalli di tempo ·di poohi minuti e che l'attacco ·di convulsioni nelle eic1amrptiche è pre:ceduto, come r egoJ.a gen·era}e, da caiduta definiti'V a e rapiJda d el tasso glicemi~o e che solo eo0ezional men.te quest'ab:bassamento d·el1a glicemia di 10-80 mmg . n on €'ra seguìto da convulsioni. Nel ,p·eriodo che segue le conrvulsioni c'1è un aumento t emtPoran.eo mag.giore o minore dellia glicemia, dovuto indubbiam·ente all'attività mu·s.col1are svolta durante l 'attaicico. M a c'è, nell 'eclampsia, tendenza al ritorno alla glicemia !b1assa, probabi1'mente .p1er esaurimento d el'. glicogeno del rfegato. Vari fattori inflUii·scon o sui tasso gli.cemico nell"eclamp·s ia: lo stato ·di nutrizione d·ella .P. !Pl'ima d e1lla malattia e la morfina, com€ Pl!re il numero, l 'jntensità ·e la fr.e.quenza ·degli attacchi convulsivi e lo stato ·di asfi$6ia m 01derata .ch e iessi provocano. Se vari autori :r:itennetro l'iiperglioemta una caratteristica d ell' eclampsia ciò è dov-uto al fatto che .essi f.ecero solo uno o due prelevam,ent'i cih e c·aid1der o proprjo n·el p1erio1d.o transitorio in cui il tasso glicerni'Co è a umientato. Gli attaJcchi convulsivi sono preceiduti d a iipoglioemia vera in alc·uni casi ·e da ipoglicemi-a relativa in altri casi. Citan o esemipi di questa ~p oglice­ mia r elatirva: in un caso c'era glioeemia di ·140, che essi con·stder:ano ip.01g licem.i a relJativa perchiè la glicemia era 175 venti minuti prima e ~ trenta m'inuti pri·m a; in un ·a ltro caso la gliOOmlia ' ieaid1de da 82 a 46 .e s·u1b ito 1dop-0 si ebbero, convul$ìoni; un'ora dopo la gli1cem1ia era 75 ie doipo 20 minuti comparv.e u·n altro atta.eco .convulsivo durante il quale la glicemia salì a 80. Seco.n do quanto 5i Ba da gli studi fatti c0Jl'ins1ùina i sintOlffili da i•p·01glli10em1a (n ervosismo, trem.or e, contrazioni, convulsio·n i) si h anno' sol.o éon glicemi·a idi 70 mmg. o m eno ; ma ~econ·do Maic Leod diJpendono• non tanto ·dal valor e assolu.t o ·d ~ll' iip.oglic emti.a quanto dalla r,api dità con cui ·vi si giunge. Da queste lor-0 rioerche gli AIA. 1d·educono che c',è n·etta rela.zi.one fra i distur·b i delle 1prime set· timane (iper emesi) ·e. delle ultime (ec1ampsia) d.elra ,gravidanza e . che . le dilf:ferenz.e delle }8$iOni erpati!Ohe nei due stati sono meno n ette id i quel che -0omunem1ente si orede. Ef.Bi ·5ostengono eh.e non ci sono tossine fetali responBa:bili d i questi distur'bi, pereh.è essi si posE'ono aYere anche nel1

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SEZIONE PRATICA

la n1.ola vescico1al'e, in cu.i manca il feto ma si ha e11orme a·umento. d·el tes·suto placentare ciJ.1e contie11e m olto più gli'co•g eno d egli organi fetali e IJUÒ i)ro·durre sottrazion e di glico·gieno da altri tessu.ti, e che le t0 $tìi1Cosi. della g·ravi1danza dip en•dono dalle alterazioni d el m·etaboli·smo rdei carboi<lrati su cui essi si sono paI'ltiicolamnente sofferimati , •m entr.e n.essuna im1porta·n z·a ha tl metabolismo del~e sostanz·e azotate. Essi interpretano la n efrite della ip1reeiclampsia e d·ell'·eclamp·sia com e un in ctdente simile a quello che si può ay.ere in ogni pro!fonid a alterazione d eil m eiabolh9mo o per intoissi·ca zion e di ·natura b·atterica o chimìica. e dicono che I.a n efrtte cronica preesi·stente alla gravi1danza può aumentare la sus·cetti-biJità allo svilurppo d ì una tossiernria gravì1dica. 1

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2269

1bj,so·g na provocarlo se non sono trascorse Yarie ore o meglio ·vari giorni 1dalla cessazion e d·e lle convulsioni. In qualcl1e caso si può ·p ermettere I.a Continuazione della gravidanza, in qualclle altro bi1sognerà interromperla.

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RENATO LUSENA.

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Le localizzazioni e la patogenesi dello xantoma.

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Stlll'uso dell'insulina nelle tossiemie gravidiche: come conse1guenza di queste ricerche gli AA.

iritengono cJ1.e non sta consigli.abile, oome fu proposto da a1cuni, di sou:nministrare l'in1sulina unita al ~luoo·sio n elle tossi emie deilla grav:iJdanza, tanto più che nell'in•divi1duo no·r male si sa .c he le iniez.ioni eilldov.enose di soluzi.oni· i.p ertontche di g·lu·c osio pro1vo1cano una ma·g gior secrezione di insulina da 1parte del :pancrea$, tanto da poter giungere al1la situazione apip.arenteimente paa-a-Oossale di avere ipo.glicemia ·p er en.orrne produzione di insulina 1do po la i1peDgli1c·e mia che segue · l'intr.aduztone continua di una soluzione di glucosio a scarsa concentrazione. Per la cura d·e lla 1pr.eeclarrnp si-a e d·erll'eclamp.sia €$SÌ pr.escriv ono ri1 d:uzi6 n e 1dell'intro1duzione di sale e idi proteine, ri1poso, reg.olarizz·azione d elle funzioni inte·s tinali, sorveglianza d el rene ·e aumento d·eJll'introduz.i one di i1d rati calibonio per bocca. Nell'.eclaffi1P1Sia, in cui il trattamento conSecI'IVativo ha ·dato , colla rtduzione di m ortalità, riosultati migli.ori ·dell'immediata •l iberazione ·d·al feto, ec:co. cl1e cosa biso1gna fare: p·rirma morfina per ini ezione ipodermilc.a e sol.!fato di ma;gnesia per via i·po1dermi•ca o en1dov-enosa e clisteri di tdrato di cloralio; poi soon1m inisfu'azi-on e per v.i a €ndoven os.a idi 300 dIDJC. di sol'Uzione i.p er toni ca idi glucosio (al 25 %) impiegando· ne1'l'inietJtar6 il liqu.i.do d·a un'ora e un qu.arto a un'ora e mezza. Si ripeteranno queste iniezioni a intervalli di 4-5 ore finabè rpersi6tono gli attaiccJJi;· oessate le convulsioni si continuerà a fare 3-4 iniezio,n i <li 1glucosio nelle 24 ore finchiè sarà possfil)ile J.a somministrazion e di l~qrui·di per 'boicc·a . Gli eflf etti immediati sono: 1diuresi, abbassamento ·d ella (pressione del sangu.e, cessazione dell·e coniVU1sion1, ritorno ·della cosci·enza. Se s oipravviene il traJVaglio ·si ap'Pl:iJcherà il: foI'lcipe apipena possi·b ile. Se il tr.a vaglio non sopra'V!Viene spontaneamente non 0

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~ .!\. SÉZARY.

Bu llet·in Médical, aprile 1927).

Sono ben noti i rapporti che intercorrono fra l'i1p€rcolesterinemia e lo sviluppo dello xantoma Oggidì il nodu lo xantomatoso dev'essere consid erato corr1e il ril:iultato del deposito nei tegum enti dì una sostanza contenuta in eccesso nel sangue. È noto d'altra parte che non tutti gl'ipercolesterinemici sono affetti da x1antoma. ·B i.s ogna dunqt1e pensare a fattori che predispongano a 11a prectpitazione della colesterina. A questo riguardo, lo studio delle localizzazioni dello xantoma 11on è sènza interesse. Lo ~antoma si localizza di 1p•r eferenza nelle r egioni della pelle sottoposte a movimenti di flessione e di estensione e a·d attriti ripetl1tj. Sappiamo inoltre che la colesterina si deposi-Da nelle regioni irrit ate ed in corrispon denza delle neoformazioni cutanee. L'A. ha os· ~ervato un caso ·di xantoma in una donr1a di 60 a nni , con localizzazioni alle regioni palpebrali e sopratutto a u ricolari. Ai lobuli ·delle orecchie si vedevano dei noduli dì colore bianco-giallastro che, istologicamente e chimicamente, risultarono . cost ituitj da colesterina. Un caso analogo -è stato osserviato da Gilbert, Chahrol e Benard. In questi casi è ·d ifficile 51pj egare la localizzazione dello ~antoma r.on una delle con dizioni locali fìsiolo~iche o patologiche ·dianzi enumerate. L' A. pensa che la lOcalizzazi·one dello xantoma nelle regio·n1 di predilezione della gotta sia dovuta ad una gotta larvata ed •alla ,p recipitazione della colesterina attorno a tofi microscopici. Parlano per ,questa ipotesi sia la 1Presenza ·a ccertata nei due casi di 11na piccola quantità di aci-do urico nei ~odi xanto1niatosi, come il fatto ·che gl'infermi erano ambedue uricemici. :E: noto, d'altra parte, che nel gottosi la precipitazione dell'aci.d o urico nei, tessu ti provoca sempre l.a precipitazione della cole· s terina e che i gottosi sono, di regola, degl'iper· colesterinemici. Si può dunque pensare che una piccola quantità di acido urico possa costituire un ,p unto .d i richiamo per la precipitazione della colesterina e formare il nucleo di un n odulo xantomatoso. 'fOSCANO.


IL POLICLINICO

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[ANNO XXXV, F ASC. 49]

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CENNI BIBLIOGRAFICI \

W. FALTA. Die Erkankungen der Blu tdrilsen. II .e dizione. Springer 19-28, p. 568, fig. 107. R. 1\II. 42. La IJI edizion·e del noto libl'o del Falta (di cui esiste ancihe una traduzione italiana fatta sulla I edizione te1d esca ) esice a distanza di 15 anni dalla ~rima . In 15 anni l ' en d-0c rino'logia si è ar. ri1crchita di rice;ricit1 e e pubblicazioni numerosissime cihe formano , uria bilbliogrrufia colossa:le. Fra tanta mole di ind·a gini e di contrilbuti, scp·eci·e nel cama>o puramente S(perim·entale, scindere il superfluo da,oll '.utile per un trattato di patologia umana e di clinica deJJe malatti.e delle g11. ~an­ grui:gn.e è oom(pjto ar·duo . La II e,diz. dell'o[)era del Falta ]1a cons·ervato l 'irrn1pronta eis senzia1m·ente clinica d ell·a I e sarà quindi ·a i m edici quanto questa utile ·e b en a:ccetta. Le nu ove cognizioni, la nuO/Va materia acqui~ita, ed ancora le vie nuorve arl1ditate o apert·esi . aU'in1dagipe futura per qpera degli studd più re~>enti e che hanno tro:vato nell'OIP·e ra una adatta ed ag1g iornata trattazione, serviranno 8Jd arric.. ohire di molto la cultura di quanti leggeranno il libro ed a mostrare le con·quiste e gli orizzonti dischiu.sisi .nel campo ·di qu~ta scienza ohe si afiferm.a sema:>re più a lJa considerazi one ed all'in .. teresse 1degli 1stu diosi. 1

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D . M.

Non ostante uno spazio .certam.ente a&sai ristretto con.cesso p~r 1a trattazione di un.a branc a così ampia, il Curs0l1mann ha sruputo .es.p orre con limp1dezza e come in un b:rieviario lie parti !Più importanti d·ella vasta materia a di!sp·osizio111e. E stato n ecessario sfrondar.e di µiolte cose, forse non tutte inutili, i vari capitoli. Ma il libro non ha per1d'Uto a:ffatto in chiarezza : cosi per dhi comin1cia il vol1umetto sarà oertamente utile · ' e· 1p er chi già &a sarà non m·e no utile co1n:os0ere ' . nel!Ja precisione della sintesi cui l'A. è stato costretto, quale sia il pensiero di un cultore rdella materia della forza de'l Cuflsc\hmann su molti punti diiSC'USSi e diJbattuti de11' endocrino'logia. D. M . •

J. BAUER. I nnere Sekreti on. Springer, 1927, p. 478, 56 fig. R.1M. 36.

Questo pr·e gevole li1bro del! Bauer sulle secrezioni interne esce in una nitida ed accurata edi.. zione ricca di ·aJ.1iartssim·e fi•gure. Dopo d·e i sue.cinti ricordi di a natom ia · viene diffus amente trattata la fisiologia e fisiopatologia de.gli ongani a secrezione intern.a. Delle pr·em esse generali di etiopatogenesi e di terapi·a , precedono ad una diffusa e mo·derna trattazione d ella patologia ~e­ ci ale e çlella terapia delle gl1iandole endo·cri.ne. L' esp·osizione della materi-a è chiara, ampia e completa. .L 'ultima parte dell'opera è d edicata all'influenza delle secrelli.oni interne n el1a 1patiologia dell'organism o n el suo complesso, dei singoli sistemi e delle co·s tituzi oni. E questa certo una d·elJ.e parti più inter essainti d el libro che avrà la fortuna e l a con·si deI'ìazione ch·e merita. D. M. 1

CARNOT, WEIL, GLEY, HARVIER, BINET, BAUDOUIN, HALLION, RATHERY, PÉZARD, VIGNF.S, GAYET, SERGENT. L es pogrès réc~nts en thérapie .endo cr i n i enne . In-8°, pag. 293, ~ .fig. Bai1'li1ère, Paris. Prezzo Fr. 24.

1

Sono state pubblicate sotto qu·e.sto titollO tÙtte le conf·erenze tenute alla Facoltà ,di, lVIedicjna di Parigi, durante il corso di ter.apeutica. !In esse sono studiati accuratamente tutti i metodi di estrazione d ei prodotti endocrini, tutti i sistemi di utilizzazione comin·CiaJI',e dai ttaipianti ·e d.aigli innesti, fino agli estratti opoterapi1ci più • comunemente usati. Viene anch·e .stuidiata accuratamente l·a emo- e la sieroterwpia, nonch1è la trasfusione dea sangu·e, sempr.e come mezzo di utilizzazione dei secreti endocrini. In complesso è un'o1pera del m assimo inter esse e di notevole autorità. · L. · TONELLI.

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H. CURSCHMANN. Endo.krine Kran kheiten. Steinkop.ff, Dresda 1927, p. 146, fig. 48. R. M. 8.50. In un -pi ccolo volume edito in bella veste tipogrrufi~ e c•h e costituisce la I parte della Medizinis ch e P raxis diretta da ,G rote, Fromme e Warne-

kros, il Curscl1mann tratta in rrupida sintesi le m·a lattie de11·e gh. a, s ecr ezione interna.

A. HESNARD. L es syndromes névropathiques. Doin. 1927$ p . 250, i. 23. Fr. 40.

·Questo libro dell'Hesnard ra.Jp.present.a un riuscito tentati1v p per uno studio d 'insie·m.e dehle nevrosi al · fine di fornire ai m edici prati.ci 1-e Cognizioni in°di S[pensabili per riconoscere queste malatt1e, cqmpren·d·e rne il signi:ficato , e curarJe adeguatamen te. 1Nel lilbro d·ell'Hesnard le nevrooi sono rag•g ru1p rp·a te ed eS(poste in sin1dromi a1'lo SCO!pO di 1pot€r esse.re più faJcilmente riconosciute in pratica: vengono ·così trattate le sindr1omi n e'Vraisteniche, ans.iose, oss·essionanti, isteric!h.e, ecc. In un crupitolo sono riferite 1e conoezioni teoriche ptù mod·erne sulàa qu·e stione; inifine si parla 1del'la cura di tali sin•dromi : accanto allia teraipiia fisica si trovano riassunte ~e v·edute più r ecenti sulla regolazione della vita sessu·a le e sulla psicanalisi come i più im1p ortanti m etodi terrupeutici di tali forme morbose. 1

D. IM.


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SEZIONE PRATICA

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·.1 CONGRESSI MEDICI. XXXIV Congresso di Me.dicina Inte1·na. '

(Cvntinua~io'Tle:·

vedi fase. prec.).

te provocati <la alte1·azioni gaatriche, attraverso. agli stimoli <.:ondotti dal vago sensitivo, la cui sensibilità si esalta tanto facilmente per i processi t ossici dello stomaco e degli intestini, e riflessi sul .cuore per jl simpatico motorio, come ha11no confermato i ris·u ltati favorevoli della estirpazione dei gangli del si1npatico cervicale praticata per cura. della angina. di petto. Si t ratta, evidentemente, di disturbi funziona li cardiaci, legat i esclusivamente alla lesione gastri-ca, e che oon la guarigione di questa, scompa. lOnO. Esprime, infine il desiderio, che n el ca pitolo. delle nevrosi da alterazione della funzione tiroidea, sia, n ella relazione, associato al n ome di Basedow il n ome di Flaiani che per primo individualizzò e descrisse qruesta sindrome clinica.

P rima di iniziare la .discussione della &!azione, il P residente fa svolgere le seguenti comru·n ioazioni inerenrti .al tema idi P~lazione. G. B. QuEIROI..O (Pisa). - Desidera portare qualche contributo personale alla importante relazione del collega dott . D' _.\.n1bi·osio. Egli ha largamente illustrato il cu ore allenato: ora 1'0. p uò por tare a questo capitol o il contributo di osservazioni fa~te nelLa sua Clinica le quali hanno dato qu esti risultati : 1) Qualche tempo dopo la fatica, nei soggetti sani ed .a llenati si ha costantemente diminuzione della superficie cardiaca. 2) Nei soggetti sani non allenati si ha pure diminuzione, ma minore . 3) Nei cardiopatici in oompenso la superficie A . CANTANI (Napoli). - Ricorda alcuni suoi sturimane inalterat a. · di sull' angolo cardioepat ico da cui risultò una 4) Negli scompensati si può .avere l ' ingrandisensibile dif ferenz.a nella f ormia di q11esta regione ment~ della superficie cardiaca, se lo sforzo ebbe sen1iot ica a seconda dei viz.i i cardiaci, con uu a determinare una maggiore dilatazione del cuore. aspetto caratteristico nei vizii tricuspidali e con Questo irnpicciolimento è spieg.abile co11 la teonetta differenza t r.a vizii mitralici ed aortici, per ria c.ardiotonica. cui si può avere un importante criterio per l.a diaI _risultati ottenuti nella sua Clinica in soggetti gnosi differenziale. sani ebbero la conferma nel 19L4 dalle ricerche di Avendo o.ra not ato in ~ndivi dui con cuore moZunst e Nicoolai in 4 sog getti sani . bile e con i nsufficienza cardiaca delle nette dif :E evidente la importanza di questi r eperti per ferenze nell' aspetto di q'Uesta regione· a seconda. la valuta2iione dello stato del cuore in rapporto delle di verse posizioni e degli sforzi muscolari egli crede che lo studio di questa i·egio·n e, ch e h.a speal S€rYizio militare. ciale importanza per ciò che r iguarda il cuoreL'eg regio relator e ha riferite le oonclusioni cii destro, pot r ebbe esser e ut ile .anche per l 'indagine. Hirsch , Dippelt, ecc. sulla ipertrofia del cuore • della fu nzionalità car diaca nei militari . per sforzi muscolari. Un.a sua osservazio·n e contr addice in maniera R. DE N u NNO (Napo.Ji). - Osserva che, fr a ledecisiv.a queste conclusioni . In un atleta con enorprove fu11zionali d el onore sar ebbe opportuno inme svilU1ppo dei musooli del collo (oollo 'taurino) cludere anche l a ricerca dell.a temperatura del!'ae dei muscoli del torace e d~gli arti, il volume ria espirata eol m etodo da lui adottato. simu•l ava vere e p·r op rie tumefazi001i, l'esame acRiferisce, a questo proposito, come nella III Clicu:rato e ripet uto clinico-semeio·t ioo e radiosoonica J\1edica di Napoli, egli abbia sott-Oposto, ad. pioo escluse, nella maniera più assoluta, a n che uno stesso lavoro, oltre tre11ta giovani , dell'età ogni minima ipertrofia cardiaca. di vent'anni, di robusta costituzione, e di ave1N 011 è quindi accettabile la conclusione di Dipcon statato che, in colo,11·0 i quali sopportavanop elt che ammette un p arallelismo t ra la massa del ben c gli sforzi, ]a T. A. E. ritornava alla n orm~ muscolo cardiaco e quello della massa muscolare in 5-10 minuti di riposo; in quelli poco r esistenti. scheletrica. invece, in un tempo molto più lungo. Se le lepri hanno un cuore più voluminoso dei conigli, e oosì se le renne, i caprioli, gli uccelli S . L A FRANCA (P alermo). - Loda la relazione-a volo rapido h a nno un cuore più grosso ciò deve e t ratta delle condizioni 111orbose che si stabiliattribuirsi a condizioni ereditarie, 11on a lavoro scono e si svolgono n el cuore e che ·possono esser e-individuale . tenu te presenti I1e1l'esame dell' idoneità del soldato_ Il relatore ha d edicato un capitolo alle nevrosi Si occt1p.a in special modo del blocco seno-atrial~ cardiache riflesse da altr e malatt ie . speci.alm ent-e e delle for1ne cardiache ed extr acardiache dell'ex · d a quelle dello stomaco. L 'O. può an~h e qui poTtare un contributo decisitrasistole. vo: olt r e alle .aritmie che le alterazioni della funzio- · Grno MBLDOLESI (R oma). A prQposito deJ ne gastrica producono con frequ enza anche in cuori cuore da sfor zo co1n·u nica il risultato di ricerchesani, l'O. ha riferite al Congresso di Padova n eeseguite ii1 questi ultin'li 4 anni in un numeroo<> vrosi pjù gravi~ riflesse da lesioni gastriche: ha gruppo di giRn.asti: non in periodo di allenamento. descritti t r e cas i di angina pecooris, evidentemen-


I r. POLICLf~

per stabilire le loro condizioni cardiache. 80110 stati esaminati complessivamen te 248 individui àe. <liti alle diverse for me di attività ginnastica ed atletica: f ra questi, molti campioni di grido (n azionali od olimpionici). In t utti, ortodiagraficamente, furono determinati sia I.a superficie dell'ai a eardiaca, misurata mediante il metodo di Milani, sia il diametro longitudin ale e il diametro t r.a..sver so. Le diversità dei .d ati così ottenuti nei diversi soggetti n on d imostrò in nessun caso quel rapporto di dipendenza dal genere dello spo rt esercitato, che viene affermato da molti AA. , sopratutto tedeschi (H erxheimer , Deutsch e K .ar.1f) . ·N el 60 ~~ dei e.asi , i vi compresi alcuni camp'ioni di grido, la superficie é i diametri del cuore sono risultati nei limiti C'on1unemente considerati come normali: in 66 casi (28 %) sembrò a prima vista che i dati riferentisi al cuore superassero i limiti nor1na:li; però, confrontando questi dati riferentisi al cuo re con gli altri dat i s omatici di cia.Scun individuo e sopratutto con la. m assa spla11cnioa (te11endo conto cioè del valore-tronco e del valoretoracico (Viola), è stato facile determinare che ancl1e in questi casi la super fi cie e i diamet ri . dell 'ortodiagramma erano contenuti nei valori che si debbono r itenere normali in quelle determinat{.. individualità, vale a dire non siuperavano i valori medii stabiliti col metodo delle seriazioni dal Rossi . Rest an o infine 28 individ"1;1i (12 %) nei quali, souza r ap porto con sp,e ciali generi di · spo.rt, i dati i·elativi all'indagine ortodiagrafica superavan o !a n orma, .anche in r apporto ai coefficien ti indi vi duali . Questi casi sono stati oggetto di part.iC'>· lare a ttenzione; si è potu t•o stabilire in 4 casi la prese1lza <li un' infezione luetica: in 20 casi la presenza nell'anamnesi ,d i malattie infettive gravi sofferte, e sopratutto (tifo, difterite, malattia r e um.atica), di malattie che sogliono attaccare il miocardio. In altri due lo svilu·ppo corporeo si era svolt o in modo rapidissimo , direi q'lliasi t umult uoso, sull'~tà della pubertà e fin da giovani si erano sottoposti a notevoli sforzi fisici ed a nche sporti vi inoon siderati (ciclismo) : in due infine, senza che i pp . n e avesser o sentore, era presente una foTma di ipertonia .arteriosa esse11ziale . L ' O. rit iene perciò ch e lo sforzo fisico da solo, .anche se continuato, non può 00n·d urre ad au mento dei diamet.ri car diaci radiologicament o cons?atabile, questo si stabilisce solo q•u ando lo sforzo si esercita o st1 cuori che siano malati, o per lo meno minorati da malattie pregresse, oppure che non ab,b iano raggiunto il loro perfetto sviluppo. Questi fatti, che trovano riscontro nelle classiche ricerch e del prof. Queirolo e della sua scuola; trovano riscontro anche jn altre osser vazioni f'.Segu~te d.all'O. in o.ccasione di esper ienze di controllo a.d .allenamenti ginnioo. . sportivi sopratutto nella preparazione all'Olimpiade del 1924 : in ques t a occasione, di 6 campioni che si allenavano regolarmen~ sotto oontr ollo medico, al pentatlon mor:l erno, 2 dovettero essere eliminati per J' tru1

eco

[.t\NNo XXX\-, FASC. 46]

provv1so i nsorgere di .ten omenj grav~ di aiffa.tic.:.amento cardiaco. ln ambedue questi campioni, pur not i nel mondo sport~vo e di provata abilità, i limiti del GUore er~o eccedenti sulla nori;na: uno era affetto da lues ignorata; l'anamnesi del l ' altro pres~ntava una serie notevoile di ma1attie ~nfattive.

Lo sforzo fis ico sopratutto se prolungato come esige talora liai pratica sporti va fa .affiorai·e fa. ' e;il1ne1Tte 'minorazioni del cuore che nelle normali abitudini <ll, vi~ possono rimanere latenti, e può condurre così a d ingrandiment~ del cuore radiologicamente svelabili. 11 « grosso ouore da sport » va. p erciò considerato non già fra le e ntità fisiologiche, oome lvorrebbe · una serie .di AA., sopra.r,utto tedeschi, ma come una entità patologica e come un segno di minor ata integrità funziou.a.le del uuore .

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N . PENDE (Geno v.a) . - Essendosi occup.ato da 1nolti anni del problema de lla debolezza cardiaca funzionale anche n ei rapporti col servizio militare, plaude incondizionatamente alla modernità di vecl'llite e ·di metodi d'indaginè del r elatOre in un argomen to semeiologico e semeiogen etico così .arduo. Può aggiungere che fin dal 1914 1'0. ha dimostrato un.a prorva elett r ocardiografioa della debolezza funzionale del cuore, che consiste nel tatto che j. cuori deboli, dopo un determinato lavoro, come salù·e iuna scala di due piani, presentano una elevazione della punta atriale dell' elett rocardiogr a1nni.a postlavorativo, sinto,m a _questo di . stasi <lila tazione ed ipercinesi dell' atrio destro ' nei cuori deboli che lavorano. Ma più impoTta nte sembra il f.a,t,t o che 1'0. va studia ndo da qualche anno, sul vario atteggiamento r ispetto .alla fatica ed all'insufficienza musoola.r e dei cuori dest ricardi.aci e ,dei cuori sinist roca rdiaci. Nei soggetti a tor ace eccessivo, l argo, come già il De Giovanni, prima del Brugsch, aveva dimos!;rato, esiste una prepo nder anza cardiaca · d estra costituzionale, che non ha significato di maggiore energia del c.UOlI'e destro, ma di meiopra,gia costit11zio~ ale . Viceversa hanno ouori con relativa preponderanza sinistra i soggetti ad abito longilineo, ma n1uscolosi e stenici . Ora le ricerche del1' 0. hann o dimostrato che mentre lo sforzo oon i 1nuscoli degli .a.r ti superiori e della cintura scapolare aff.atic.ano prevalen temen te il cuor destro, il lavoro degli a rti infer iori affatica p·r evalente1nente il ventricolo sinist ro. Se ne deduce che non f. razionale a dibire u u soldato che abb,i a t i1po breYilineo esagerato, e cuor destro costitu zional1nente preponder.ant'e, a lavori che affatichi no il cuor destro, oome quello di port~r pesi s ulle spalle o sollevare peSi cogli a r ti superiori, ecc. ; e d' alt ra p arte non è logioo far compiere marcie faticose a soldati che a bbiano una preponderanza esagerata e quindi una meiopragia. del cuore_ sin istro. Ques to può, secondo PO., essere un or1en1

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SEZIONE PRATICA

tamento nuovo nella selezione dei n1iiitari per i vari servizi che richie'1ano sforzi continuati, sèlezione fondata sulla ·costituzione individuale e sulla costi tnzione morfologica del cuor destro e sinistro in particol~r modo. ,Seduta 14 fJtfob re, ore 15.

Presidenz.a: Prof. Q uEIROLO. Uomu1n icazioni inerenti alla Rel.azione e Discus. s1one. U. CAsSINIS 1 Roma). /3t·udi o sperhnentale sul(la reazione d el c·uo re e dei ' vasi al la voro 711/ IJr scolare del soldato. - Allo scopo di studi.a.r e quale sia il comportamento del cuore dei soldati di fronte .al lavoro muscolare intenso, e di indaga re se gli eventu.a li disturbi fosser o iJ1 r.aipporto con un preesistente squilibrio della funzione cardiaca, 1'0. ha sottoposto 149 soggetti idonei ad i ncondizionato servizio ai seguenti esami : a) frequenza del respiro e contemporaneam ente del polso in p osizione er etta con1oda per 1 minuto; · b) valore della pressione Mx e lVIn col Pachon doppio bracciale; e) ascoltazione del cuore ; d) ortodiasco1)ia e di..agrafi.a del cuor,e tenendo conto della posizione del diafran1ma; e) elettrocardiogramma. Questi esami erano ripetuti immediatamente dopo un e.5ercizio intenso cioè una corsa di 600-1200 ' metri ricercando .anche il tempo nece&Sario per . il ritorno allo stato normale ,rJ elle varie funzioni modificate da.I lavoro. Lascia-n do da parte le modificazioni delle qualità del respiro e non entrando n elle molteplici considerazioni che si possono tr.a.r re dall' es.a.me del polso del qu ale acquista v.alor13 specialmente il ritmo ed il r apporto· f1·a ]a. frequenza e la variazione di volume del cuo1·e sul q uale 1'0. rito!I'nerà ; evitando in questo n1om.ento di discutere sulla questione molto oompless.a delle varil3rzioni della pressione .arteriosa per effetto d' un esercizio fjsico; riassume solo le osservazioni fatte sulle modificazioni dell'ombra cardiaca e sulle alterazioni d.el ritmo per caiusa del l.avoro nluscolare. La brevità del tem'Po in1pedisce di parlare del metodo seguito n ei v.ari esami; basterà dire che fra i -149 soggetti 80 hanno presentato netto restrin·gimento della ombra, 20 netto aumento, 36 nessuna variazione, 9 l1anno rit.arda.to notevolmente a restr ingersi, 3 .ad a umeni;.a.re, 2 prima aumento, P,Oi restringirr1ento. La nessun ~ variazione è parsa indice, in alcuni casi, di lavoro insufficente iJ1 soggetti allenati come in soggetti naturalmente r esistenti al lavoro, contin•u ando difatti nella oorsa si assistette al restringersi dell'ombra; in altri casi nei quali l'ombra cardiaca non variava per l'esercizio di prova, si potevano osservare però di momento in momento dopo il lavoro, delle espansioni diastoliche maggiori di quelle di ri·p oso, ed ìnsistendo nel lavoro si aveva sempre aun1ento dell 'ombra. 1

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N ell' ana.n1nesi dei 20 militari che presentarono aun1ento dell'ombra fu possibile mettere in evidenza una pregressa causa infettiva solo in 2. Ciò non è d'altra parte sen1pre necessario perr,hè si può anch e ritenere che il miocardio sia costituziGn.almente inst1fficentemente sviluppato. La variazione dell'ombra è stata il più spesso visibile a carico del margine sinistro; l'aumento 5ubito invece dopo la fine dell'eser cizio, il ·che fa pensare cl1e già fosse avve-nuto durante l' eser cizio·,. la diminuzione dell'on1bra si è manifestata cosi nel primo mon1e nto di osservazione, con1e tardiYamente fi110 a 30 minuti dopo. Queste variaziGni so110 indipendent i ent-ro· certi Ji1niti; dalle escursio•n i diaframmatiche nel sens0> c.:he, appena s11perato il 111omento della dispne.a <l.a lavoro, il diaframma continua ad abbassarsi di più nell'inspirazione ma si eleva molto di menon ell'espirazione. Il tono del di.a.fr.amma in altri termini, è a umentato il che h.a sempre avuto lu<:>go quando l'ombra si , è ristretta; quando l' ombra aumenta il diaframma non modifica l ' ampiez,za delle sue escursioni o le mantien e maggiori per un tempo più lun,go. L a durata delle modificazioni dell'ombTa è variata da 15 a 50 min . .dopo. l 'eser cizio. E evi<lente il rapporto fra volume del cuore e frequenza del polso; ·p er mantenere costante il volume minuto il cuore deve crescere le pulsazioni, e queste saranno m.aggiori se dimin·u isce il volum e, 1neno frequen t i se i l volun1e aumenta. Volendo distinguere per categor ie di so_ggetti f1·a i 149 da me esaminati vi sono: con netto aumento di volume cardiaco: 1 ufficiale &u 6; 9 sottufficiali su 88; 8 reclute su 34; 2 studen t i su 20,. mentre il volume ·del cuo•r e non si modificò in:. 1 ufficiale, 19 sottu fficiali, 10 reclu t e, 7 stu denti,. e t utti gli altri presenta.rono .accentuata diminuzione del volume del cuor13 dG·p o l'esercizio. E dunque a carico delle, reclute I.a maggior percentuale (circa 24 %). Poichè, secondo l'opinione della maggioranza, si deve considerare l' aumento del volume come indice di ipotono, l'aumento di ipertono del miocardio, è importante notare che il in.aggior n umero di ipotonici si trov;a, fra gli individui più denu.triti (r eclute) e che fra Gostoro si trova I.a maggior parte dei casi di aritmia, con1e del resto aveva già sosten11to qualche au tor e. In questi casi però non si può pensare , come altri AA. , che l'aumento di volume sia da imputare ad aumento del tono espansorio o al fatt o che a umenti l' efficacia della con trazione perc11è aun1enta la distensione della fibra 1niocardica. L'allenamento influ isce di certo sulla tonicità miocardica, ma non è stato anco1·a dimostrato fino a qu.al punto, perchè quando i disturbi del rit1no esistono r imangono anché coll'.allen.amento ove non si intensifichino . Sorvolo sull'im·p ortante questione dei rapporti fra variazione di volume e comporta.mento della pressione ar t eriosa.


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lL POLICLINICO

L 'elettrocardiogramma preso a riposo e subito dopo l'esercizio ha messo in evidenza fra i 149 soggetti: 5 casi d.i aritmia d'origine sinusale che non erano visibili a r iposo, e 6 casi di extrasistolia dei quali una non e vidente a riposo. Fra i prin1i 5 il rit mo regolare dello stato di riposo si modifica per .effetto dell'esercizio assumendo caratteri che possono far p ensare alla bradiaritmia e che 001nu.n que escludo.no si tratti di frenate tipo W enckeb.ach , mettendo in evidenza · una late11te deficienza funzionale del sistema di comando sinusale sempre unita ao ipotoJ;J.ia miocardica. I tracciat i hanno m~tr.ato non solo in maniera sporadica e senza alcun rapporto colle fasi respir~torie, . un allunga~ento del tempo intercorrente fra due pulsazioni, ·m a anche variazione del d;empo PR con modificazione .d i forma del complesso a uricolare che ora dimin·u isce di altezza, ora si fa orizzo.n tale, ora nettamente negativa, avvicinandosi o a llontana ndosi dal complesso vent ricolare per riacquistare la forma normale col Titornare il ritmo ;regolare. Vi è dunque in questi soggetti labilità potenziale del nodo senoauricolare, vuoi a utoctona vuoi ·d ipendente da sq'llilibrio del tono sim patico-vagale, che si m ette in evidenza solo per effetto del lavoro muiSOOlare . Fra .g li altri 6 soggetti uno non presentava a riposo alcuna irregolarità m.a subito dopo la corsa nette extrasistoli a uricolari che duravano 1-2 minuti; altri 2 a nche a riposo presentavano extrasistoli ' rentrioolari che scomparivano colla corsa, infine 3 extrasistoli di vario tipo a riposo che si accentuavano colla corsa. In nessuno fu possibile m ettere in evidenza malattie infettive pregresse, in uno nel periodo più acuto dei disturbi cardiaci, vi fur ono disturbi intestinali. Soltanto 2 pr esent arono aumento di v.olume del cuore, gli altri netta d iminuzione. r Oosiccl1è 3 ti pi di di st;1rbi del ritmo sono oom. pa rsi: a) quelli messi in eviden2'3. solo in seguito ad un lavoro muscolare intenso uniti a .s'c arsa tonicità del ·m iocardio ; b) q'llelli che esistendo a riposo scompaiono col lavoro, uniti a ipertonicità miocardica; e) quelli che esistendo a ripooo si intensificano notevolmen.te dopo il lavoro muscolare, uniti ad ipotonicità miocardica . In rappor to alla vita militare .assumono importanza il g ruppo a), e) costituito da 9 militari su 149 che non si lamentarono mai di alcun d isturbo e per i quali è certo degno di discussione stabilire se tali disturbi cardi'3:ci sieno compatibili colla Tita rnilitare. N. PE:NCB (Genova.). - L'O. conferma ancora una Yolta l' imp·or tanza che h.a il sistema nervoso del soggettò alle alterazio-n i funz:iional~ del cuore. L' i1nportan za che ha il vago in t ali alteraz.ioni è stata dimostrata anche con una ben con osciu ta e5perienza: la oompr essio11e dei b'lllbi oculari oltre che bradicardia, determina una dimi11uzione

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d i altez~, talora una scomparsa dell'elevazione dell ' elettrocardiogramn1a. Tale fenomeno è paragon abile alla bradic:arrlia e all'abbassa.mento della pulsazione osservata dal Uassinis nel cuore affaticato. E certo che a lcuni cuori reagisoono allo sforzo invece che simpaticotonicamen te, vagotonicamente. Tali cuori vagotonici presentano è vero per molto tempo soltanto delle lievi alterazio ni funzionali . Ma l' esper ienoo. clinica insegna che nel cor so ;d egli anni, .essi vanno soggetti con frequenza a lesioni organiche. A . LovAGLIO (Bari) . P arla dell' importanza dei mezzi da adoperare p e·r la r icerca della f1unzionali tà cardiaca a proposito di u.n o studio fatto sulla p iccola insufficienza card·iia.ca nella Clinica. di V.aquez d.i Parigi. Egli per detto studio si è valso della pressione, dell' orlodiagramma del pol80 e dell'e]et.t r ocaTdiogramma avanti e dopo lo sforzo. Gli infermi sono stati divisi 1n un gruppo meno p.ato.genetioo ed uno più patogenetico. La pressione no.n ha dato risultati positivi per t utti e due i gruppi, oome pure il polso. • Solamen te l'ortodia.grarnma può d31l'e dati più posi ti vi perchè se allo sforzo l'ombr.a cardiaca au. men.t a) ciò vuol dire che la fibra ca:tdiaca è an tecedentemente lesa e v iene svelata la lesione solo oon lo sforro. Quindi il mez.zo più probativo è la radioscopia. di posizione. · L 'elettrooardiorgramm.a per quanto non ha fornito dati da prendersi in considerazione nel pri.m o gruppo, n el secondo gruppo è importante pel fatto pronostico giacch è da esso si può rilevare se un infermo può continuare il suo menaae o r estar e ad un riposo piit rigoroso. 1

A. L uISADA (~adova) . - Desidera fare alcune osservazioni _a proposito del paragrafo della relazione che è -dedicato al cuore ipoplasico. E possibile parlare di ·~.uore ipoplasico senza considerare tutt i g li elementi extracardiaci che posso110 modificare la sindrome? Abitualmente a lato dell'ipopl.asia cardiaca .esistono alterazioni oongoo.ite od acquisite e dist1l!fbi funzion.aJ.i delle .a.rterie, dei capilla.ri, delle. vene; il non preruderli in considerazione può con durre a conclusioni · incomplete . Il relato.r e ha ·parlato di bradicardia clinostatica; in qu.alche caso questo è vero ~a nella maggioranza il ritmo cardiaco è normale o frequente in posizione orizzontale, si accelera notevolmente in posizion e verticale : si h a quindi una ve1'l3. tae;hicardia ortostatica che p.u ò raggiungere gràdi notevoli. Si parla nella relaz. di ip otensione arteriosa. L ::.i valutazione escl.u siva della pression·e massima. n on b asta, perchè essa conduce a d aggrup par e insieme i soggetti ipotèsi, oon abbassamento de1la pressione media ed. ampia pressione differenziale con quegli individui in cui l a piTessione media · è di poco abbassata, n1entre si h a scarsa pulsatilità,


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riduzione di ampiezza della press. differenziale: gli iposf igmtci. La import.anza della viscosità è a-ssai scarsa; è ancojr a discusso se essa determina o no alterazioni della pressione arteriosa: essa è abitu.a]mente. alta negli iposfigmici. Per q~uanto riguarda Je variazioni o·r tostatiche della pre.ssione .arteriosa, esistono individui in cui l'ortost.a.tismo determina od accentua la i·p osfigmia, per abbassamento della pr. m..assima, innalzan11ento della m·inima; a .q uesta .i posfigmia ortostatica, spesso par.allela ad un.a ipoi" figmia da sforzo, va dato significato sfa.vorevole, essendo indice di scarsa r~sistenza dell'apparato circolatorio di fronte allo sforzo e di scarso adattamento di esso. Circa 1a valutazione di quan.t o le ·prove funzionali danno, molti Autori le hanno criticate, ma soprattutto per quanto riguarda l' apprezzamento reale di una lesione eventuale del cuore; esse pongono in gi uooo elementi extracardiiaci del circolo ed el~menti estranei .al circolo. P erò per quanto rigu.ar·d a l'attitudine del soggetto a oon1piere sforzi, c:ioè per quanto riguarda il problema strettamente miiitafe, esse hanno un reale valore. Circa la possibilità · di allenamento .degli individui con c uore i.popJa.sico, è vero che brevi periodi di tempo non danno efficaci risultati; q1'esti potranno essere ottenuti solo cl.a un lungo e non troppo intenso periodo di allenamento, quale solo l'istruzione premilitare può dare, ianche perchè si svolge quando ancora non è compiuto lo sviluppo. L. G1UFFR.È (Palermo). - L 'O. chiede dei chiarimenti a proposito del cuo1·e ipopl.asioo e della su a ca:p.acità funzionale, e particolarmente se questo sia ed in quanto inodificato 1dell'allenamento. R.iguar,do a l cuore i,p ertrofico (ipertrofia da 1avoro, idiopatie.a •> da a dattamento) osserva che il Rel. non si pronunzia. netta1nente se debba o no ammettersi; infatti se un tempo ,t ale ipertrofia si ammetteva da ,t utti, oggi dai più si nega, e si ammette invece che si tratta di dilatazione In proposito osserva 1'0. che se si ammette che il cuore in alcuni lavoratori possa abitualmente lavorare di più, che nella medi.a, non c'è ragione di negare che eventualmente si ipertrofizzi, oome nelle identiche condizioni di lavoro si ipertrofizzano i u1uscoli dello scheletro . E se si ammette che esso si.a dilatato e nello stesso tempo capace di soddisfare n1a:ggiore richiesta. di lavoro che q·u ello di indiv1 dui dati a vita sedentaria, vuol dire che si t~ov,a ~n Jn igliori condizioni di fu11zionalità e quindi di nutrizione; e che per conseguenoo. possa trovarsi in uno stato di vera e propria ipertrofia. P er altro questo nel vivente non può aipprezzar si in altro rt:.odo che per il maggior vol t1me e per la n1.aggiore capacità funzionale. Ad ogni modo l' O. anche su questo argomento cl1iede dei chiarimenti a l Relatore 1

F . ]\{1cHm.I (Torino). - L 'O . oonstata compiacendosQne che è la seconda volta che l'Autorità samitaria militara prende parte UJffici.almente aJi

Oc>ngressi di medicina interna con una r elazione propri.a. Ciò fa onore alle supreme autorità sanitarie animate 1da un lQdevoli.ssimo fervore scientifico e può riuscire molto utile, p erchè alcune questioni di fisiopatologia e di patologi.a, come quella og.g i tra:ttat.a, possono essere sviluppate con 1nolta fortuna dai medici militari. E lo prov.a. la brillan·t e r elazione .d.el maggiore D' Ambrosio, che ha liavoraito con grande passione, · con molta serietà e acuta inielligenza. In tema di· rei.azione, osserva ohe le ricerche moderne tend'o no a mettere in eviaen~ che unia vera i.p ertrofia del 'cuore da sf()rzo non esista oltre certi limiti e che il lieve .aumento conoscibile talvolta in uomini di sports sia .doVt!lto ad un lieve grado di dilatazione diastolica del cuore .attivo. Con maggiore riserva debbono essere apprezzate le sindromi d'insufficienza cardiaca d.a sforzo, che in alcuni casi dell'O. erano in realtà l'espressione .d i un.a miocardite luetica senza alte~ razioni aortiche, ~enza ipertensione, ecc.

Risposta del R elatore. D' _.\.MBR.OSIO G. - Innanzi t u tto ringrazia per le parole di lode, che gli sono state rivolte, e che vanno oltre i ·d i lui merit.i. Tali 1parole, può assicurare ch·e saranno di incitame11to per il cqrpo sanita rio militare, a. che diventi sempre più attivo e fa.ttivo. NìUlla è più efficace, sprona di più ed infonde nuova energia, quanto il riconoscimento dello sforzo fatto. Il tema svolto era quanto niai Yiasto ed arduo; confessa. che gli sembrava peccare d ' immodestia ~nche .ad affrontarlo. Molti p unti; molti argomen·t i ha dovu.t o solo sfiorarli, non a·p profondirli, donde qualche manchevolezza rilevata . Ma · se questo è u .n di:fetto del lavoro, dall'.alt·;:o canto ha dato modo, ha creato l'occasione che insigni maestri con la loro autorevole .p arola aggiungessero nuova luce alle osservazioni d.a lui fatte. Per il prof. Queirolo d ice che nessuno :disconosce il merito della su.a scuola · d'avere per prima studiat o le variazioni di volume del cuor e dopo lo sforzo . Oggi è ben comprovato, si può dire è assiomatico, che il cuore si restringa, quando è in piena efficienza, e si dilati dopo un esercizio fisico, quando è in stato di relativa insufficiienza. E vero che poco fa dal maggiore Cassinis ha appreso che anche nei sani è possibile t.ale dilatazione, cor1statabile 3.i r.aggi: almeno egli ne ha riportato 20 casi su 149 individui. Molto probabilmente tale co1np0,rtamento si ha c1a Ticondurre alla fatica eccessiva: allo s.tra;piazzo non indifferente a ·cui egli ha s ottoposto tali ouori, con corffi di 1200 metri . .Ad ogni modo il criterio .suggerito dal pr9f. Qu€irolo, se è applicabile in molti casi, non è d.a .adottarsi nei cuori nevrosici. Ha già detto nella rela.zione e ripete che il cuore piccolo, per quanto sia rioonosciuta deficiente la sua funzionalità, non si comporta ai raggi oome un cuore stanco ed affaticato: di fronte ad .un maggior oarico di lavoro si rimpicciolisce, restringe


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le proprie carni, anzichè dilatarsi. Qu.incli il metodo anzidetro n on è utilizzabile in tutti i oasi di alterata funzionaljtà cardiaca. Circa l ' ipertrofia . cardiaca idiopatica, è grato al prof. Qtfeirolo di aver portato un contrib·u to e di aver convenuto su quanto egli ha concluso nel capitolo relativo. In proposito ringrazia il prof. Micheli d'aver risposto p·e r lui al p1:of. Giuffrè; si ·p ermette di aggiungere che non è un unico .autore che abbia p1·eso in considerazione tale argo mento. Negli ultimi tempi, diversi autori tra cui V aquez, Eimer, Meldolesi, ecc., sono venuti .ad identiche oonclusio11i: le loro osservazioni, specie radiologiche portano all'esclusione .dell' ipertrofia ··da lavoro ; e se esiste, è minima, non apprezzabile. Nelle Inisurazioni cardiach e non si dovrà transigere e prescindere dal1a massa muscolare scheletrica, dal p eso del corpo, dal volume toracico; perchè, in base a. tali rapporti, si vedrà che l ' aumento di volume 1d.e l cuore non va mai oltre il limite superiore della norma. Se . p ure si constati un lieve ingrandimento durante la fase di superlavoro, di allenamento sportivo, questo è da interpretarsi a dilatazione attiva, entonogena come direbbe il prof. Pende. Al prof. Giuff1·è rispo·n d.e che il suo appunto circa l'alle11amien to da e~perirsi non è pienamente giustificato ed ha I.a sua ragione d'essere solo perchè staman.e non ha assistito alla lettura della relazione e quindi non è à conoscenza <lella 2a. 1 parte di essa, cioè della parte sperimentale e dell.a .p arte con clusiva . Nelle conclusioni e:g li è venuro all'istesso concetto suo, che bisogna cioè èsperire un peri.odo di allenamento progressivo, lento, razionale, prima di prendere un .p rovvedimento i11edico-legale. Sull'angolo cardioepatico .dice al prof. Cantani che non h a esperienza in pr01posito. Gli è sembrato capire che il riempimenro di tale angolo si riferisca più che altro .ai vizi valvolari . Nei cuori nevrosic1 si permette fare delle riserve, perchè, se vi saranno-. delle ·d ifferenze dai cuori normali, queste dovranno essere minime; e noi già sappiamo quanto sia difficile l' apprezzamento radiologico, che tante volte ha degli scarti di errore non tanto lievi e l)icooli. Ad ogni modo ne farà oggetto di stt1dio. Col prof. La Franca con·v iene nella complessit.à della funzione cardiaca. Il .cuore è U·n viscere così importante nell'economia vitale, da risentire facilmente e frequentemente délla rottura dei congegni numerosi', vari e delicati del nostro organiFrmo ; per cui già nel1la relazione egli ha detto che riesce estremamente .d ifficile alcune volte affermare oon sicurezza dell'esistenz..a o meno dei disturbi cardiaci, specie quando q·u esti sono piccoli e lievi ; è ancora più difficile poi 1·icondurre' la turb.a funzionale al · meccanismo perturbatore. merito aJ blocoo seno-atriale, dice che dovrà essere intf)rpretato .alla stregua degli altri bloc1

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chi, di cui ha fatto cenno nella relazione pubblicata. Meldolesi pare che abbia convenuto e sia stato concorde oon lui. Al prof. Peinde conferma che la P nei suoi casi il più delle vol~ è r.estata invariata; solo in qualche easo si è accentuata. Conosce bene jl .lavoro del prof. Pende, e ricorda. che in 4 o 5 dei 6 amnialati presi in esame egli riscontrò maggiore elevatezza della P dopo lo sforzo. Egli non può dire ugualmen·t e per i eu ori n evrosic1, i q.u aJi si spostanç> poco dal comport.amento (dei cuori normali a · riguardo delJa P. Del resto anche a riguardo della T si vede che le turbe funzionali del c.:uore non da11.no . un risultato diverso da quello dei cuori norma.li. E pertanto tanto la P che la T . po$S()no servire pf)CO nel gi·udizio di efficienza dei cuor.i nevrosici. Circa l'utilizzazione .d ei brevilinei e dei longi1inei, circa l'ipotesi .del prof. Pende che quelli a torace largo, e quindi_ a ·p revalenza del cuorie destro, si prestino meno dei longilinei ia lavori di facchinaggio, si ·p ermette far presente che tale ooncetto non trov.a conferma nella diuturna osservazione, in quanto che son proprio quelli a torctce Jargo che vengono ordinariamente a.dibiti a lavori pesanti, e son proprio essi che danno il maggiore rendimento. Circa l'assegnazione alle varie .arn1i, i medici rnilitari, partendo da tale presupposto, si troverebbero forteme.nte imbarazzati, se in artiglieria pesante dovessero assegnare i longilinei. Essi debbono tener oonto di tanti fattori, tra cui della massa musoolare, dello sviluppo polmonare e dell'esperienza, secolare si può dire, a riguairdo. Il maggiore Cassinis ha preso in esame individui sani, sottoponendoli a sforzi esaurienti e ha fatto delle osservazioni, che pos&{)'no essere complementari a quanto egli ha riscont rato nei cuori ·n evrosici. Conviene con lui che uno stato di extl'.asistolia è sem.p re patologico, specie quando persista dopo gli sforzi, in individui a:Q.che apparentemente sani: J'extr.as istolia, come ha già detto nella relazione, non deve essere svalutata del s uo significato, come si tende a fare ordinarian1ente. Circa l'assegnazione degli extr.asistolici . rimanda alla relazione pubblicata. ' .aglio è concorde 11e1 dire Col colonnello Lo che non c'è da ·fidarsi di nessuna p,rova funzionale nel saggio d ella ·capacità cardi.aoa ; p€rÒ deve confessare che se ne è avvalso, perchè alcu·ni metodi, vagliati a giusta mis.n ra, non presi a sè, ma considerati nel quadro generale della malattia, possono renders'i UJtili e dare dei buoni rag• guagli. Ugualn1~nte dice al dott. Luisada. Circa l'appunto che egli fa di aver dato più che altro peso --alla grandezza del cuore n el primo capitolo della relazione, cr e·de d'aver dato s t1fficiente estensione al ·quadro morboso, pigliando in oonsidlerazione rtanti altri :fatti che completano -ed integrano il quadro stesso, quale è l 'abbassamento '

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delLa tenaione, l<l squilibrio vago-simpatico, ecc. -Se ha intestato .t ale manifestazione « cuore ipopl.asico », è perchè il cuore piccolo è il maggiore requieito, è l'impronta ma;ggiormente :rilevabilé. Non già che la bradioardia in decubito supino sia oostante in tutti i casi, ma egli ha detto cl1e il polso si rallenta fino a diventare braidicar4ico, cioè in alcun~ casi. .

lomunlcazioni varie. N. PENDE, Jott. GAVINA V. e dott. prof. MANA· RA M. (Genova). Ricerche di chemioterapia antitu"Qercolare. - Gli 00. premettono che per chemioterapia intendono, .accettando il significato ultimo dato dall'EhrJioh . a questo termine, qualunq·u e terapia chimica 1a qu.ale ·agisca elettivamente e per ragioni di affinità chimica sia sui germi sia sulle cellule · del corpo che più sono impeghate, direttamente e specifican1ent-e, nella lotta contro i germi stessi. Per quanto riguarda Ja chemioterapia antitubercolare essa fino ad ora si ridu ce t'Ome è noto alla teraipia aurica, sebbene anche qui, co;me nelle altre chemioterapie O'ggi meglio affermatesi (chemioterapia della sifilide, chemioterapia delle tripanosomiiasi, . chemioterapia della malaria, ecc.) sia a tutt'oggi indeciso se .}a cura mediante i preparati di oro agisca sui bacilli di Koch o non piuttosto sugli .apparati <li difesa dell'organismo. E>a qualche anno il prof .. Pende ha scelto una nuova via nei tentativi di ter·api.a -.antitubercolare. seguendo il concetto che la difesa a-n•t ibacillare debba essere diretta ad aittivare la capacità di lotta del terreno organico, ;più che ad uccidere direttamente il bacillo {ciò che riesce · assai difficile • sperare per vari.e ragioni universalme:µte note ; crupsula cerea del bacillo, annidamen•to ·d el medesimo in mezzo a focolai sp,r ovvisti di vasi e quindi in.access'ibili ia rimedi tr~portati dal s.ang·u e) . E un fa.tto ormai bene accertato ma tn:tt'a1tro che uti· lizzato nella pratica clinica della rtubercolosi, che spetta .al oosidetto apparato reticolo-endoteliale il compito <li ·form.aire il tessuto granulomatoso tubercolare, come altri granulomi (leproso, sifilitico, micosico, ecc.): cioè è nell'appara~ reticolo-endoteliale, così negli istiociti o cellule fisse come nelle cellule mobili 1nonocitiche, che noi dobbiamo !d'ora. innanzi riporre i mezzi con cui 1' organismo forma il suo baluardo difensivo intorno al bacillo di J{och, baluardo eh.e il 'bacillo può necrotizzare ed annulla.re con i suoi veleni ovvero può a su.a voloo. esserne circoscritto , attenuato, ·distrutto, con esito finale di trasformazio'he del granuloma in nodulo fibroso o fibro-calcareo. . Se questo concetto d,éve d'ora innanzi ess-ere ac· cetta,to come fondamento istopatologico e fisiopatolO'gico della difesa cellulare o istogen.a contro lat11bercolosi, ·d ovunque essa si svolga, è logico che i mezzi che la terapia può impiegare contro il bacillo debbono razionalmente essere diretti .a sti-

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mola.re le attività difensive del reticolo-endotelìo premesso naturalmente che t ali me~zi abbiano an-' che la capacità da accumularsi sopratutto nelle r egioni idi quest o .apparato reticolo endoteliale che, come ~l siste~ linfatico ed il tessuto polmonare, rappresentano luoghj di attecchimento elett i ,ro del bacillo di Koch. Si debbono ia questo proposito subito ricordare le interessantissime recenti osservazioni di Arga11d e Guyeisse-Pellissier, i quali ritengon9 che le cellule del rivestimen~ alveolare del polmone non sono vere cellule epiteli.ali, ma cl1e derivano dal mesenchima, e per la loro attività fagocitaria sembrano vicine alle cellule del reticolo-endotelio ; che esse difaitti possono trasformarsi in fagociti mobili, e che seoondo F.aur ette-F1remiet anche per l'accumulo di colest-erina nel loro protoplasma, sembrerebbero di natura istiocitari.a, ·come gli istiocit i reticolo-endoteliali. Se questo concetto degli Autori francesi venisse ulteriormente confermato., non v'è .dubbio eh.e avrebbe fatto un grande passo il principio che noi sosteniamo della specifica irn,·po~tanza del reticolo endotelio, così diffuso in tutto l'organismo, nel~ lotta oontro il bacillo. di Koch. Dal pun~o ·di vista costituz~on.alistico, dato che noi siamo convinti che l'individuo predisposto alla tuberoolosi polmonare è 'UD ipovegetativo, dato che il mei:;enchima e sopratutto gli elementi funzìo~anti di esso, come sono ·g li elementi del reticolo-endotelio, sono le cell•ule che nell'organismo compiono le più importanti funzioni anaboliche della vita di 11utrizione, si è .autorizzati a pensare che in ultima analisi la predisposizione di un tessuto a lla tubercolosi .co·n siste nella debolezza congenita od eré~itaria od acquistata dal sistema reticoloendoteliale, che provvede alla vita di nutrizione d·e i ".ari organi come mesenchima funzionan~ dei medesimi: in altri termini un organo sarebbe tanto più resistente ialla tubercolosi quanto è più attivo il suo te&suto m esenchimale stroma.le, e tanto meno resistente quanto meno tale tessuto stromale è svil·u1p pato. L'applicazione pratica ·d i questa dottrina ci ha portato a studiare una s&. rie di sostanze le quali potessero stimolare elettivamente il reticolo endotelio di soggetti affetti da tubercolosi . Mentre il prof. P ende si occupava daJ punto di vis.ta cli.nico idi tale problema, il ~ott. Gavina di Voghera veniva stu:di.ando l'azione terapeutira di una sostanza derivante dalla chinoleina, stt malati ·d i tuberoolosi ·p olmonare, e (lQpo cirea d11e anni di osservazioni oliniche, veniva alla conclu.. sion.e che tale sostanzia era dotata di . una grande attività terapeutica, c.aratterizzata sopratutto dalla rapida crescita rd i peso dei malati, accompagnata a senso di euforia, ad aumento dell'appetito, n. diminuzione fino altà. scomparsa, dei bacilli nell'espettorato. Queste qs~ervazioni fatte dal Gavina su malat i privati, f.urono ulte riormente estese e con.t rollate per circa un anno nell'ambulatorio dell.a C1inic-a medica di Genova dal prof. Mannra. Gli 00 . han-


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n o dopo di ciò jntrapreso in oolla.bor.azione un o A ' questo proposito ricordano che nei tubercost t1dio scientifico-p1ratico ·di questa nuo·v a sostanlosi la bilirubinemia in generale è assente o meza, e subito si è potuto dimostrare che &Q..c:;.a agiva glio è poco dimostrabile con gli ordinari mezzi di in manie1·a evidente sull'apiparaJto reticolo~endote­ tecnica : cosicchè il fatto del suo aumento dopo liale dell'organis1no: nonchè elettiv.amente sui tesuna breye seriES di iniezioni della sostanza suti dei fooolai t ubercolari. st11dia+--a acquista certamente un valore ancora Si tratta di una sostan~ colorante de~ivata con maggiore. Da queste ricerche di biochimica oomuno speciale metodo di preparazione dalla chinopiute nel Lab<)ratorio della Olinica Medica di Geleina, di formula· chimica non iancora ben defi11ova dal dotit. Bufa,no, gli 00. si sono oonvinti nita, foTnita ·dall.a Ditta C'a rlo Er.b.a di Milano. della molto verosimile azio11e stimolatrice della soSi pr.eaenta in forma di cristallini aghiformi, sestanza sulle funzioni de11'app.arato reticolo-endoteliale. t.a cei, di ~olorito violetto-metallico, poco solubile nell'acqua, solubile in alcool fino al titolo del Venendo ora agli effetti ter.apeutici gli 00. h.an50 ~{,, solubile in miscel·e di aloool e glicerina; le ho già detto dome ri~ca difficile dimostrare l' aziosoluzioni sono color.ate in bleu-violaceo. r1 e c11rativa di detta sostanza sulla tubercolosi speDopo una lunga serie di .e sperimenti su .anirimentale della cavia e del ,.coniglio: Ad o,gni mo.m.ali e di osservazioni su individui sanì ed af-: d·o .queste difficili ricerche sono tutt'ora in corso . fetti d a t.l1bercolosi, gli 00. hanno trovato che la Sul malato di tuberrolosi polmonare può .affermardose. atti~ ben tollerata ·p er iniezioni endomusi, sulla base di ·parecchie centinaia di osserviazioscolari è di 3 mgr. Aloune esperienze ben riuscite ni, .alcune rimontanti a più di due anni che uno su .ainimali infettati di tubercolosi dimostrano ' degli effetti più ra·p idi e più appariscenti delle ch e questa 8-0Stanza penetra e co]oira intensamente iniezioni, il quiale si manifesta già dopo sole 5 i fooolai tubercolari. · o 6, è l' aiumento del peso oorpo.r eo, il quiale in ' La sua tossicità peF la cavia è inolto fo1,t e ed è soggetti molto deperiti p:uò ra.g giungere 3 o 4 kg. assai difficile ·d imostrare sperimentalmente l'efdopo ~olo 10 iniezioni, ciò ohe nessun ialbro r ificacia terapeutica di questa sostanza n ella cavia medio cwpace di dare. Anche soggetti in oonditubercolosa, ciò che· del resto .amene anche per zioni gravissime possono presentare, sebibe~e più i rimedi meglio q·u .otatiì nella terapia tubercoliare, raran1ente, un certo aumento di peso, il qu.ale per es .. la s.anocrisina. può ~ere di mezzo chilo o più dopo 10 iniezioni , L a soluzione di questa so-stanza oolora assai più cifra non , t rascurabile se si considera che si tratelettivamente di t utti i colori d'anilin.a i bacilli , ·t a di · pazienti in continua diminu~ione di peso che si color.ano in vitro in celeste pallido e mocorporeo. Con l'aumento ·di peso si 1a.coomp.agn·a , strano gr anuli · nel loro interno• colorati più intenoome secondo sintoma iassai costante "0d evidensamente in violetto-bleu . Le oolt11re di bacillo cui te, un senso cli euforia ed un aumento dell' atpsi .aggiungono alcune goccie di una soluzione peti to ; tuttavia l' aumentafua alime ntaa.ione non ~cq11osa a 11'1 %o di q11est.a sostan71a non si svispiega 1:aumento del peso corporeo. 11: che fa i1ens.are che il rimedio agisca, in parte facen, lt1p:o.ano e <'JOOÌ pure non si riesce ad ~nfettare la cavia con Sl)t1ti bacilliferi t e11uti a contatto con '1lo ritenere acqtta nei colloidi d1ei tesst1ti, così . la soluzione ,stessa. ' rome -per es. si ammette che .agisca l'insulin a, c]1e pur€ è ca.p,ace di dare rapidi ::tumenti di 'Peso . Iniettata n ell'11omo sa no per via endomusNlare in soggetti molto deperiti. D'ia.ltra parte questo a.Ila dose di ·3 m g r. p er 5 o 6 giorni consecutivi , meccanis1no d'azione è d'accordo col concetto si r iesce a dimostr.are aumento di peso, di appedegli 00. dell'azione elettivia di questa sostantito; senso generale di benessere. Gli 00. hanno· riz.a sul reticolo endotelio, il ·q uale interviene come cercai-O i segni che, secondo gli studi di Steph.an , è noto s·u l ricambio acquoso. Ma è certo anch e che sono ·g li indicato1ri migliori ·d i una iperfunzione questa sostanza deve agire eccita11do i ])oteri anadel ret]colo-e·n dotelio,· e cioè l'au·m énto del ferbolici dell'organismo, co,me dimostra il senoo di m.ento 00 agularute del sangue ricercato col metodo benessere, di tono .e di ap·p etito degli infermi , non di Wohlgemuth che d.a una unità in 0,5 eme. di chè il miglioramento delle lOTo condizioni nutrisiero come è normalmente, passa a una 11nità in tive generali, che va par.allelo all' aumento"'" del peso 0,3-0,2 eme. ; l'a.umento della bilirubinemia ricercorp_oreo. cata eon la r eazione indiretta di va11 den Berg11 nel siero; infine l' al1mento della. inonocitosi. In l?er qt1a.nto riguiarda la. febbre, in Jnoltissi1n1 . tutti i soggetti norma.li studiati. qu esti tJre segni r.a si si 1111ò dimostrare il suo gr.adun le abbassndi iperfunzione del retioo1o endotelio sotto l'in111ento fino alla sco·m parsa complet.a dopo lI,n a seri e più o meno lunga di iniezioni. Altrettanto eviflu enza delle iniezioni della sostanza sono r isn lt ati e~ridenti anche dopo 5-6 , iniezioni. Ed altret":l ent e è ]'a ~ion e d,eJla s~tanza sul Teperto bacilt.n 11t o, ed an<·ora in n1.aniera più evidente; gli 00. lare degli sp11t i e sulla tosse ; in 11n primo periodo ·J1nnno dimootrato a cca>der·e in mala ti di tl1.berco~osi qli amma.Jat i a ccusano .aumento della tosse, ed ~ interessante il fatto . che dopo le prime iniezioni polmonare, sopratutto in quelli iniziali e con lesioni avanzate ma circoscritte e talvolta perfino i bacilli emessi 00'11 g1i sputi possono apparire non ' solo in n'l1mero maggjore ma .a.mm11cchiati in fain malati . assai gravi.

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ilZlONi PRATICJ\

scer,ti : alcuni bacilli si inost rano .anche inolt o vot e, aumentandone assai il ricambio; e miglioiumi11osi e come rigonfi. Successivamente i bacilli rando r apidamente e il t asso bilirubinico e la r eappaiono spesso gra11ulosi Q spezzettati e di1nis ist enza, oonstatata, degli elementi monocitauuisc.:ono fino a scompa1·ire completa1nente . L 'e:sar1, ecc. ecc. 111e radiografico <lei pol1no11i conferma l' azio11e beLa. ~tomosinoterapi a antit ubercolare dev' essere nefica di q nesta sostanza, in quanto che al n1ipreceduta da uria terapia. stomosinica .anti·p iogegliora1nento di , tt1tti i sintomi corrisponde rad iona. Eliminando anzitutt o le associazioni microbigtafica1nente una diminu~ione delle on1bre po1lche ; f.acendo frequ enti in1missioni di siero fisiòu1o0nari, etl u11 restrin,ge1·si delle zone di i11 fil Gl°1Llogico se1nplice Q lie:veiu1ente adrenali nizzato (0.25 zione fino ai foco lai più antichi, n ei qu.ali ~i p1tò per inille); i casi di ti.1beroolosi iniziale ti·.attat i ." anche diu1ostrare, n ei casi clinica1nen w guari t i, oon la stomosina antitu.b e rcqJa.L'e; casi iniziali, ma la. tras formazione fib1·osa. posit ivi, rigidamente selezionatj con diligenti esa• l casi r1ei qua li la sostan2.a climostra una ev1 mi cli11ici, sierologici, culturali , radioscopici; da11de11te e quasi costante azione curativa, c11e l) ll Ò n o una percentuale faw-0r evole. del 70 %, su 600 r.apida1nente condurre alla guarigione clinica del oasi trat tati e racoolti, direttamente ed indiretprocesso, sono quelli di cosidett o primo stadio, le ta.1ne nte, nel periodo di dieci ann i cir ca. forme ianche forte1ne nte febbrili, ma a tipo di broncopolmonite 11od1Jlare circoscri·tta, ed anche DE NuNNO (N.apoli). - Domanda al prof. Penqualche forma dis truttiva di vecchia data ma cir<lo se 11elle modificazioni della m.orfol. e1natologica· coscritta acl una por.zio11e sola di un lobo polmoda Lui notate, ha potuto vedere se esistevano ·m()u.are . nociti s icnr.arpente provenienti da l reticolo· e ndo .. Nei ca si d~ ttlbercolosi polmo·lla1·e .avanzata, e tolio. so1}ratutto diffusa, abbia1no s·p essissin19 osservato ' 1uiglioramenti anche in casi che semhTavano 0011U. CARPI (Milano). L ' O. rileva l ' importanza dannati .a<l u i1a pross ima fine: n1.a nat ura.J1nente de ila comillriicazione del prof. P ende che valorizi ,a nessun r~s ultato stéibile, co1ne del r estò e ra <la il nuovo indirizzo della che1nioter.apia .an'tituberco.asp~ttarsi. · lare . Un rimedio ·he influ enzi sp ecificamente i' R.iass umendo s~ può dire <li t rovarsi di fronte acl focola i tubercolari o .aggredisca i germi sp ecifici una sostanUt che le ricerche fin or a eseguite, sperideve a vere indubbiamente effetti benefici e supe111entali e cliniche .autorizz ano a co11sidera1·e come riori a quelli sin qui ottenuti con .altri preparati ' dotata di propriet à chemi oterapiche an t itubercocolo ranti. Affernta la n ecessità di tclefinire il ca mpo la1·i, intese così n el senso di una .azio11e diretta · della cbemioterapi.a della t uber colosi che rit iene sul bacillo di ICoch , come sopratl1tto n el senso di deòba rivotgersi alla cura deJle forme essudative un'.azione specifica sull; attivi tà · difens ive del tesattive e circoscritte . suto reticolo-endoteliale, il quale· blocc.a e paraConferma che nel meccanisn10 d'azione debba lizz.a l ' azione del baci11 o, oltrechè esaltare il poindubbiame11te interv'e11ire il r et.icolo endoteliale tere an.abolico dell'organismo, cl1e tanta in1porcome il tessuto sul qu.ale , il processo t ubercolare ta11za h ~t n ella lotta contro questc:'1 infezione . Que·organizz.:'l.. 1.a sua 1oca.l izzazione. sta azione anabolica del rimedio è così. spiccata cl1e gli 00. l ' h a nno adoperat a con successo, a SC<Ypo inG. LoaENZANI (Pa rm.a). - Doma.n da al prof. grassante, anche in soggetti fortemente deperiti, Pe11de se no11 sia il caso di estender e l' applicae non presentanti clini<!ame11t e segni di tuberoozione del rin1edio da 111i pro.L'osto an.cl1e per inielosi, cosicchè questa sostanza pot rebbe trovare anzioni locali circoscriventi il focolaio tube roolare che utile applicazione rfelLa cura preventiva, oo(infiltrazione c.a.seo.<sia, ecc.) nell'ipotesi che essa stituzionale o cura di irrobustimento dei soggetti abbia un' azione dirett.a sul bacillo tubercolare e predisposti. • 'ciò specialmente in qillei casi di caverne per q.u anJ)is cussione. to piccole ma a contorno inspessito p er oui è frustrata l' nzione del pneumotorace rela.tiv.a alla lVIAROHISIO (Novara) . -- Portando u11 tribut o di coa.rtazione. • sicura nmrrtirazione a.ll' illus tre prof. Pende per l ' interessante comunicazione su un derivato della MA uH1z10 AscoLI (l\'Jila.no). - Rin.g razi.a il p rof. c.:hinoleina « a ~ontenuto iodico »" per La ·cu ra della. I-'ende di a vere rico~·da.to la su.a prop osta di chet u1b ercolosi ; vuole tuttavia riferire sintetican1ente 1niotf)>rapia r.eticolo-endorteliot ropa. Ma 1'essenz.a sulla t era.pi.a stomosinica; nella tubercolos i 1.a qu·adel.la comunicazione odierna sta tutta nell' impiele dev' essere ritenuta u11a terapia specifiaa della o-o di un farmaco !della serie della chinolina e n()n tubercolosi, superiore .agli elementi di terapia cheb si può non riconoscerne il merito esclusivo .al moterapica, intesa in senso largo, a.Ila tera:pi.a coi pro f. Pende. pre para lii d ' oro, s.anocrisi?e compi·ese . E questa Di alc11ni farmaci della serie della chinolina è affermazione si basa sull'azione potentemente atnota l' azione .antimala rica; da.gli studi di casi su gtivatrice della stomosina antitubercola.re su gestivi e promettenti del prof. Pende risult a che t utti gli elementi ematici, sierologici, sopratutto ; nel raggio di influen.z a d el suo D'Uovo prepar~t;o esia. a~isce e sul reticolo endoteliale diretta.men-

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lL POLTCLINJCO

chinolinioo è co1npl'eao anche il baoillo di Koch; è <la angurare vi van1ente che ,l'esperienza già J..a.r ga ·del prof. P .e n de trovi conferma nelle rice1·c:he <li controllo su larga sca la ch e no.n tarderanno a . iiegu1re.

11'. ìVI10HE1,1 (Torino) . - Chiede se il nuovo rimetlio del Pende dia reazioni febbrili, e di focolaio. J>.are che tale- rirnedio ·abbia una posizione a sè e fo1·se un'azione battericida. Ricorda Je idee della scuola tedesca, sopra la benignità <li alcune lesioni apicali, e ritiene che il r.imedio debba essere,. sperimentato in lesioni tu.be1·colari cir0oscritte .!;Ì, ma sicuramente in.evoluzione.

D . CEsA BIANCHI .(ìVIil.ano). -

Già da tempo h.a iiperimentato in jndividui affetti da t ubercolosi, diverse di quelle sostanze che sono elettive per l' ~ppar.ato reticolo-endoteliale. In questi individui Je prove fu11zionali dell' apparato retioolo endoteliale gJià citate dal Pende, 'r isultarono posit,i ve. Non si ebbe pe:·ò alcun miglioramento degli a1ninalatj. Per cui se il nuovo rimedio agisce benefica~en­ te, pensa ciò debba riferirsi, piuttosto ad u11'azio11e specifica del rimedio stesso, che non .ad u11a • ua attività stimolante del reticolo-endotelio .. ~

N. PENDE (Genova). - - Ri11grazia il prof. M. Ascoli ed è ·contento di trovarsi d'accordo 0011 lui su tutti i, punti . Al pro,f . Carpi risponde che è possibile ·sperimentare il rimedio solo nelle fo1·me ' circoscritte e non nelle diffuse. Per quanto riguarda l'insorgenza di una reazione da fooolaio come ]1a richiesto il prof. Micheli, l ' O. dice ' . che ~a reazione effett.iv·a mente esiste, ma CM'atterizzata soJo da tosse e da escreato, ricchissimi di. barill i , con successiva. scomparsa dopo 30 inie. ZlOnl.

L ' O. 11a eseguito esperienze anche su sè stesso o può a.ff~rniare che l'iniezione è indolore. Un certo impastamento locale; che spesso si verifica, dura apperta qualche giorno e poi scompare. Non può accett~are l'idea del p-rof . L ore11zani, perchà no·n è consigliabile iniettare un(l. sostanza talmente tossica, ed essendo la dose massima da inietta.re di 3 mmg. non è facile ri1uscire a farla pervenire nel polmone . I

M. GERBASI (Palermo). - Alt,e razioni del cuore 'nelle rnalattie inf ettive . -· · Le correnti d'azione 11 el (yroup difterico. L ' O. basandosi sul fatto ormai noto che durante le inala.ttie infettive, l 'att ività cardiaca. vie11e ad essere modificata per I' i11ter\ento dei f.a ttori, che. nel decorso di esse a o-iscono .st1l sisten1a cardio-vascolar e, ha. eseguito uno studio sisten1a t ico di confronto fria ,le alter3zioni che si producono nelle diverse · infezioni nell'infanzia . ~

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Tn quPsto primo grpppo dj ricerche, egli ha ~>sservato che negli ammalati con localizz.az.ioni laringee del processo difterico p-0ssono verific.arsi con frequenza dis.turbi della funzione del cuore che no~ sono meno importanti nè meno estesi di quelli che si ri.'3contrano negli am1n.alati di difterite fa. rrngea. Alle lesioni i11 fiam111atorie o degenerative del cuore che si rive1a.no ~n tali ca8i e che si studiano bene a mezzo dell'esame delle correnti di azione, è d.a a ttribuire una notevole partecipazione nel determiniarsi in tali ammalati della ins ufficienza circolatoria.

V. CESARE PIAZZA. L'o1·rnone ematopoietico del fegato. - In seguito ai tisultati ottenuti co11 la cura del f~,gato nell'anemia 'perniciosa, 1'0., come già aJtri negli anni soorsi, ha cercato di ottenere un estratto epatico, privo di proteine, grassi, lipoidi, carboidrati. Ha usato nella dose di gr . 2 per os pro <lie, la sostanza ottenuta in J1umerose anemie sia primarie che ·. seconda,Tie, c:o11 ottimi risultat i terapeutici in ambedue i gruppi di affeziopi. Questa sostanza, più che un estratto, ò un · corpo isolato dagli altri ~costituenti del fegato. Il fegato agirebbe sulla m.assa sanmu.ign.a unicamente perchè co11terrebbe tale corpo ad ind11bhia azio•n e emopoietica. In base a numerose considerazioni specie s.p erimentali, l'Q . .ammette l'esistenza di una funzione int.ern.a. del fegato, deputata a regolarizzare l'emopoiesi. La deficienza di tale funzione, sarebbe la causa dell'ane1ni.a peTnicio.sa, infermità destinata a rientrare nel grande gruppo delle endocrinapatie.

G. V10LA (BoJogna). - La sintomatologia dei ve1·sa1ne1iti pleurici avvolgeri,ti il polmone. L'O. deno1nina ve1~samento avvolgente quello ohe, senza retrazione del tessuto alveolare polmonare, si distribuisce .attorno al polmone (normalmente esp.anso) con1e un inantello dall'apice allia base in strato unifor1ne più o me110 spesso, spostando, per farsi ·p osto, il poJ1none i11 toto di altretta.n to verso il mediastino, come se i·I polmone fosse rigido e incon1pressibile.

Lo spessore dello sttato liquido può essere sottiliss~mo

lamellare, come nei casi descritti radio' . logicamente cl.al Flleischner (1923) oppure puo' avere sulla lastra lo spessore di 1, 2, 3, 4, 5 centimetri o ,più, con1e quelli descritti radiologican1ente dal Palmieri (1927) nella . Clinica di Bologna. , Il polmone può, anche in Yersamento di grande spessore essere sempr e tu tto disteso e spostato . verso il ' mediastino, o essere lievemente e d un1forme1nente retratto p'er tutta la sua estensione da.ll'.apice alla base, oppure in alcuni segmenti più che in altri.


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SEZIONE PRATICA

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Versamenti ini:6i.ali ·g ià prendono la disposizione a 1nantP-1lo, dall' a pice alla base, .avvolgendo il - polmone posteriormente e lateralmente. L ateralmentè la linea di confine del versamento cade quasi ver.t icaìmente dall'apice del cono ascellare alla base (leggermente obliqua 1d al di dietro in avanti e dall'alto in basso).. Anteriormente l' avvolgi~nento 1na11ca per lo più, fuori dell'wpice, e il polmone resta così .a di.retto contatto della parete Loracioa dalla clavicola alla base . L'apice riman e quindi spesso tutto avvolto' posteriormente EJ antel'iormente fino .alla clavic~ola con1e da una sottil.e campana liquida. Talvolta si retrae in bas-so notevolmente. Le retrazioni maggiori p ossono oomprendere tutto 1U'Il lobo, ora questo lobo ed or.a quello e possono .anche trov.arsi in determinati segmenti polmonari che stanno .a cavallo di due lobi. L a pres.c:;ione idrostatica · te11de a dare al ver~amento avvolgente un progressivo maggiore spessore verso il hasso 111a tal fatto può .anch e nlan' · inferiori del polmo11e res1-. care quando le parti ston-0 .al.la pressione. Il tono polrnonare dipende s eoo11do 1'0. dal to?io espansorio pol1nonare (vagale) la maggiore o minore o totale o segmentari.a o nulla r etrazione del ·polmone di frpnte al versamento e ialla pressione idrostatica. I versa.menti assumo110 così più o m eno pe•r fettamente il carattere avvol'gente e si rinvengono sia nelle formazioni acute che in quelle croniche di l iY,uido , sia nei processi infi.amm.atori ch e in quelli. trasudativi. I versamenti avvolgel').ti non ~Gno di frequenza troppo ra ra: i1ello sp azio di 5 anni di attenta os~ervazione n el1 a 01inicia 1\1edica di Bologna se ·ne sono veduti fors,e oltre una ventina, capitati spontaneam:ente. . I comuni versamenti · basilari a tutti not i, ~l loro inizio sono anch'essi avvoJgenti per il solo lobo inferiore . All' inizio infatti il liquido avvolge a mantello posteriormente e lateralmente il lobo inferiore .ancor.a espanso, ma inizialmente retratto già di altre~tanto a.Ila periferia, mentre dall' alto al basso lo s·p essor e del liquid9 a umenta gradualmente di s pessor e oon regolarrità cronometrica per oper.:t della pressione. idrostatica. Man m•ano che il liquido cresce, il polmone .si retrae sempre più con facilità e così il liquido può raccoglier si tutto in basso, m entre il ·po,l mone si rciccoglie ai.elettasioo verso l 'ilo «? verso· l ' alto. Da ciò emerge che esiste una f·on.damenta.le differenza fra ì comuni vers amenti basi1a.ri e quelli. avvolgentì . L a differenza sta in questo che nei pi·imiil polm<>ne si ritrae p er far spazio al liqt1ido, nei seoondi rimane disteso e si sposta· v eiJ.·s o_ jl mediastino. Tuttavia all'inizio, necessari.a.mente il, verE.amento basila re è .anch'esso avvolgente, e il versan1ento avvolgente può sempre essere accompagna to da una lieve retrazi-0ne polmonar e p eriferica .

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L a diagnosi delle pleuriti liquidi avvolgenti, una volta con<lsci uta La loro esistenza, non è difficile nellia. pr.andissima maggioranza dei casi. Clinicame11te si tratta di ottusità pleuriche da versamento essudativo o trasudativo, che s i produoono 'estesissime, totali o quasi totali, in pochissimo tempo, mentre all' ascoltazione si sente che il polmone continua a r espirare .dentro la zonia ,d i que.5t a estesa · o,ttusità che a unai fonte percussiinne dà un suono netta1nente ottuso tim1 pa11ioo; il fremito vocale tattile è conservato sebbene attutit;o; il soffio bronchiale è sempre assente. Anteriormente nei grandi avvolgimenti si verifica spesso cons.e rvata la s·onori tà percussori a solo nella regione sottoolavicolare, all'apice e alla base ottusità. L ' estr.a:r,ione del liq·u ido è s:pesso scar sa e intermittente, perchè il polmone ben presto urta. oontro l'estremità del trequarti e l' occlude. L Ù puntura esplorativa à~ve essere superficiale, altrimenti riesce negativa, perchè l' ago si immerge nel polmone. Ai raggi la disposizi-0ne a in.antèllo del liqu ido, con la tec11ica del Paln1ieri, i·iesee evidentissima.. Però se l'accu·mulo del liquido è di troppo grande spessore, 'PUÒ aversi una ·O·p acità diffusa, che non conse11te più di distinguere tl confine , del p olmone da q·uelk> del suo mantello avvolgente. Allora ancl1e 1·espiro, fremito, t im'Panismo ì)ercu&So1:io sp ariscono e fra un 'grande versan1ento con polmone atelettasico al• l ' ilo, e quello avvolgente oon polmone esp a nso <lentro un:o spesso manicotto liquido i1on v'è più differenza. Tuttavia la este11sione della ott usità totale, cont r ast.ante con lo SQ.G'l.r w spostan1e11to viscerale e lo scarso · affanno respiTaliori-0 e 1.a p er sistenza del n1ovi1ne11to respiratorio dell' e111itorace colpito (assen ~a di sp.J ~cato r espiro obliquo) i1onchè la rapidissirua insorgenza · della ottusità t ot.ale ser von0 a mettere s ull'avviso.

G. V10LJA (Bologna). - L a fÙnzione attiva e il tori,o cle3 polm?ne nèlla ·inspi1·azio·11 e e riella espirazione d es11Q1,t~ dalla 1.1s:seri·u.zione clinica . l\1entre per molti fisiologi l ' aere.azi<l11e del polmone è ancora un fenomeno puramen te fisioo-mecca11ico, alcuni elinici hanno già da tem·p o invocato un intervento attivo dell 'organo al1neno nella fase di r etrazione. L'O. per di più mette in evidenza una serie di f aj,ti clinic1, e ricGrda alcune esperienze, che di1uostr an·o u.n con1portamento auto nomo del pol1rton c si.a n eill.'t espa11sio)ne che nella rre·t razio1re, indip«~in.denternente dal giooo dei m1u. . scoli r esipira.toTi. I feno•nJ.eni descritti -':1all'(). non sono interpcraJ;ibili che amn1etten~lo un elemento vitale, rappresentato in ultin1-a .analisi dal siste1n.a nerv·oso, e con esso un tono polmonare .alter11at i van1ente costritt orio ed es1M nsori<l, in rei.azione çon la· d upli~e jnnervazi<lne vegetativa , vag:tle e simpatit:a . (Continua.).

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IL POLICLINICO

VI Cont·erenza deJl'U nione lnte1·nazlonale cont1·0 la •tubercolosi. \

Ria.ssun to delle confer enze tenute durante jl Congresso. I

Carlo }'orlanini ed il puen1uotorace. • Prof. E. MORELLI .

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Dopo aver accennato a Forlani11i intimo e breven1ente ricordate le benemerenze patriottiche del grande Maestro, il disoopolb cerca di dimostrare con1e il pensiero del Forlauini rispetto al pneun1'otorace, pensiero vera.1nente ge11iale, superi il picoolo fatto continge11 te per assurgere ad una teoria che involge una cospicua parte della p.atologia e delLa terapia delle affezioni polmonari. Gli arg<:»me11ti si possono trovare i11 .alcune idee espresse .dal ~laestro ed integrate , dall'interpretazione del Morelli, da c-0nvi11zioni ché il discepolo si è formate nella matu razi·one degli iuseg11.a. tueuti direttan1ente ap'.Presi. Trasc·o rrendo una parte dei lavori l)Uh·blicati dal l~'orl:ini11i, i11tanto, si deduce che questi faceva una netta distinzione fra tisi e tube rcolosi, cioè fra i11fezione e distruzione del tess uto: la tu ber• colosi può esser e la oausa più frequente della tisi, n1a. questa p·UÒ insorgere anche per altre cause infetti ve cha s i abb.attano sul pollnone. La tisi deriverebbe <lall.a costituzione stessa del polmone e più precisamente dalla su a. elasticità continua1nente c.;i111eHtata dal contrasto dina1nico fra polmone e torace; per !a insorgenza della tisi occorre che i p ro:dotti riempiano per intero, e per un ten1po sufficiente, ].a vescicola polmonare. Altro fatto da aggi.ungere è che nella formazione della tisi intervengono la espansione e la ·riduzione dell'organo.

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C-0nsiderando la co~npagine elastica del pol 111 0 ne, dobbiamo a1nn1ettere che anche la sola costituzione elastica del polmone, favorita dalla inspirazione, sar ebbe s ufficiente a favorire una escavazione polmo11are, data la presenza di una lesione cl1e danneggi la fibra : il danno sarà ainche più grave q·uiando Ja respirazione non sarà fisiologica. Analizzando bene le oose si vede come, sia nella stenosi assoluta che nella relativa, s ul polmone viene ad effettuarsi uno sforzo che non è più proporzionale alla dilatabilità del polmone 11'1a bensì a lla potenza dej n1uscoli !·espiratori: l'ostacolo respiratorio porta a traun1a grave sul tessuw po1rnonare. Se il .t essuto poln1onare è sano, lo sforzo respiratorio non è sufficiente, se l' ostaco lo c;atarrale è rimovibile Ja tisi non si ha. Dunque il trau1n.a inspiratorio in certe condizioni è di patente gravità, ma anche nella espirazione, special1nente forzata, il tessuto può rimane re danneggiato. E quale potrà essere. la oura utile? Di certo quella ohe evita questi danni detern1inabili dalla elasticità e dal trauma respiratorio: il pneu1notor.i.ee ne è la logica co nseguenza. L 'immissione di gas nelJa pleura rion solo t oglie la eLasticità polmonare m.a anehe il tr uama respiratorio il quale in veee di esercitarsi sul polmone si eserciterà sul gas ehe lo circonda; 1nentre la trazione elastica e<l il respiro hanno tendenza a tras.forma t'e Jl poln1one tubercoloso in polm•on-e t isico, il _pneumotorace, abolendo la tensione elastica ed il tra.urna respiratorio, can1bierà il poln1one tisi_co in poln1one semplicemente t11bercol-0so e tolto i l ::i ne tersi del trauma la tubercolosi nel polmone tende è1' guarire con facilità, ·e come il pneumotorac(? così anche gli altri mezzi ('he possono r endere pervie le vie respiratorie e diminuire lo sf<;>rzo, specialmente inspiratorio, potranno essere usn.ti per e.v itare 1a tisi o diminuirne i danni. , 0

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Consurtando di poi il lavoro del' Forlanini sul respiro inte rciso , .e senza dilungarci nel rife rire Chirurgia della tisi polmonarf. le sue esp.r essioni, poss ian10 · avere la certezza ch e Prof. BRAUER (Amburgo). le ~au se che p<n·tano il r espiro interciso sono per il Forlanini, quelle <'he, accentuate ed in determinate c~ndizioni, prod.u.rra11no la tisi . Da quePre1nesso u11 rioonosci.mentp della importanza sto e da quanto altro ha il Fprlanini di poi agfonda menta le d ella scoperta del Forlanini, l'O. g iunto (vedi La prolusione al libro <lel Morelli dice che ogni trattamento chirurgico efficace nelsulle ferite del polmone) l '(). p uò fissare i sela tisi polmona.re, oonsiste &ovratutto nella proguenti punti: duzione di un collasso poimonare, m entre che importanza secondaria hanno i procedimenti di aper1) che la costituzione del tessuto ha la parte precipua, s.pecialmente per quanto rigùarda la tura delle caverne polmonari. costituzione elastica, n ella formazione della tisi; Il collasso polmonare è tanto più efficace quanto più peJ.·fetta è la co11tr.azione del polmone ìn 2) il respiro e più specialmente l'inspirazione, virtù della pro1pria elasticità.: una compressione .aun1entan do la tensione elastica, aumenta la possibilità del danno; polmonare che sorpassi questo collasso produce spesso effetti i1ocivi, per conse~enza sia prati3) per qualunque sforzo inspiratorio, se Je vie bronchiali sono pervie, 11-on può insorgere la t isi; Gam,e nte che teoricamente si ottengono i migliori risulUiiti con un pneumotorace totale o con una 4) causa prima della tisi è la stenosi del1e vie tora'c oplastica extrapleurica e sottosoapolare paaerPe. e speci.aln1ente dei bronchioli; 5) la. stenosi deve essere permanénte e tale .. ravertebra.le suffi ciente1nente estesa. In qualche da in1pedire l' entrat.a dell'aria nell'alveolo; c~so un collasso polmonare parziale prod·uce di già l:ln effetto : lo stesso effetto è prodotto dalla 6) non è sufficiente la stenosi, ma occorre animmobilizzazione del pol1none che risulta con le che il riempimento stabile dell'alveolo.


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SEZIONE PRATICA

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differ en t i nlis ttr e, delle qu.ali fa parte anche il L a con ferenza è illustrata d a numerose e bel_ doppio pne uu1otorace. Bisogna p erò sempire r enìissune p roiezio ni, da molte lastr e radiografiche, dersi ben co·n to d el valore delle oo.nseguenze m ecda pezzi a natomici, da plastici in r i·l ievo. Gli ap.caniche dei dive r si pr·ocedimenti. Dal punto di plausi più vivi (!orona n o il successo della oonvista dei diversi procedimenti, il piomb a~gio alla fere n za. 'Tinrf f ier-Baer1 tende ad vttenere un collasso p a r~iale al disopra del lobo s u periore n el caso vi si • L'assicurazione obbligatoria trovino isolate delle grandi cavern e: il metodo è contro la tubercolosi in Italia. raccomanda bile in a.lcuni casi, p erò la diffusione On. M ARTEIJ,1, Ministro dell' Economia Nazionale . .del inet odo è im.p edito da manche".olezze ed e{fet ti nocivi, dipe11denti dal materiale u sato per Il Governo Fascista ha a.ffrontato, .a di:fesa .d e lla. i l p iornbaggio. n ostra razz.a, il p.roblema ,della lotta a ntituberooLa frenicotomia secondo S·tiirtz che' n ella m.aglare con varie provvidenze e p a rticolarmente con .gior i).ar te dei cas~ è eseguita in forma di exeresi la l 1egge 28 gi.u gno 1927 - che prescrive fra l ' a lè giustificata in e.asi special~ ·d all'intervento autro I.a isti.t u zione obbligatoria in ogni P ro;vincia tonomo. In ge ne r a le essa .agis~ come mantenidi Consorzi Antituberool.ari - e con la Legge .d el mento in cer t i casi di toracoplastica o di pneu27 ottobre 1927, ch e costituisce l'assi curazione obinotor ace. bligatori.a contro la tubercolosi . L a toracoca.ustic.a a ll a J acobaeus ha il compito Questa ult ima legge - la quale, a distanza di • di recidere con il fuoco le adesioni p1euriche che pochi m esi dalla emanazionie della Carìta del Laim,p edisoono lo svilu p·po d i un pneu motorace p e r voro, h a dato .attnazione ad uno dei p,r incipi fonfetto . dame n tali di ess~ nel campo assisten ziale e preIl p n eumotor.ac~, la toracoplastica, Ja frenicovidenzi~le del lavoro costituisce un n~ovo orientomia, i.I pion1bagg1o esercitano effetti meccanici : tamen to ne lLt lotta antitubercolare e un mezzo .spinta a lla te n-'Ìe n z.a alla retr azione già esisten te, p er acore~ceie efficacemente i mezzi di t a le lott.a. -concentrazione di cavità di differente g randezza, E ssa difatti .posandosi. sul p1r incipio assicura.... prevenzio11e dell'estensione d ella malatti a. Fisiotivo che :determina un frazionamento d i on eri, logic.an1e nt~ dà luogo a lla riduzione della circor iesce .aid .appr estare con la minima spesa (ch e si Jazione d e.I sangue polmon,a re sen z.a formazione di c:alcoLa in lii-e 35 ann,u e per individuo) i n otevoli "iperemia p assiv a, diminuzione della circolazione mezzi necessari per tale lotta, ammontan ti, sélinfa ti ca e d a questi dne fattori risulta la <lemarcondo i calcoli, a 304 milioni annui. In tal caso ~azione delle regioni m a late e la formazione di il p roble1na f inanziario, che è impon ente, viene lluovo tessuto oonnettivale. L' espettorazione viene ris,ol11to in pieno con uno s forzo non g;rave per .a-neh-e facilitata . la nostra economia . L a i_,or aco.p lastica può esser e: Data l a base assicurativa della legge, è stato possibile estendere la protezione ad un nume ro P le'urale (r ese1.ione del it orace con .apertura <lell~ caverne) (E stl.ander , Schede, H omen, ecc.) . . notevolissimo di pe rsone. I nfatti, vengono a b~ ,n eficia.rne, non solo tutti i l.avoratori già soggetti Extrapleurica parziale n ella quale si prendono a lla .assicurazione obbligatoria contro la invalidità '(X}me base gli e ffetti meccanici e si tende a cone la vecchiaia n o11ch è la gente di mare, ma an~enirare le caverne e d · a acceler a rne l' isolame nto che i componenti delle loro fami·glie, e iperciò ben eicat.ri ziale (Ca"J·J Splenger, TuTban, ecc.). olt re 20 milioni di p ersone, che costitu~soono oltre E .ctrapleuri.ca. estesa nelLa quale debbono reala metà della popolazione del Regno. lizzarsi oltre gli effetti n1eccanici a11che gli efCon seguente.m ente non poche disponibilità finanfett i fisiologici predetti (Br.auer) . Le toraooplaziarie e curative, g ià ap.p restate in forz.a ' di .altri :stiche estese possono eseguirsi con 11 disossamento p r ovvedimenti per la lqtta antitubercolare, ipo-complet-0 secondo la tecnica originari.a del Frietranno essere devolute per intero ~d altre catedrio, ma o ggidì abbandonata, secondo il metodo gor ie d i popola.zione. BTauer della resezio11e sottoscapolare paraverte-U n a delle esigenze essenzia li, poi, nella lotta bra.le . In a.mbo i casi si giunge Ml un collasso presantitubercola r e è quella d i costituire un comando .soch è totale. U11 collasso parziale possiamo ottecentrale che di.a ·w na uniforme direttiva, ch e p~­ nere ool metodo d i Ede11 e 'Viln1s della re.sezione se.g~n. tutti gli elementi per la pratica attuazione .a pilastri, o di Sau erbruch della r esezione paradei migliori princ~pi . teorici e ch e attui il suo vertebrale . programma indipendentemente da considerazioni L'O . passa p oi ad esporre .alcuni punti <li tecnidi ordine locale e vitando il frazionamento e quin·ca da seguire n èlla toracoplastica extra.pleurica ' , di parziali iniziat ive . Il Gove rèi la dis persione sottosaa.polo paraverteb.rale, si intrattiene s,u·i meno Fascista ha risoluto questo lato del problema ·todi di anestesia reg ionale o totale, sul t r.atta1nen a ffidando l'onere della gestion e assicurativa e outo p ost-oper ati vo di tali malat1 insistendo sulr.ativa ad un Nnioo Ente (la Cassa Nazionale per l' utilità di conoscer e il volume d ei pol111011i del p . l'e Assicurazion.i Sociali) già attrezzata. nel campo secondo il metodo sp-irogr a fico di Anto ny p er posanitario, che può m ettere a disposizion e larghe ter gi udic.are delle indif'azio ni e ~ella terapià del dis.p enibili t'à per fronteggiare ]e sp€Se di impianto ~11~ ,

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IL POLICLINICO

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XXXV, F ASC. 46}

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e di eserc1z10 dei luoghi di cuFa, prima ancora che i contributi affluent~ <l.a1La assicur.a.zione speciale abbiano formato un proprio sufficiente patrimonio . In "tal n1odo il Governo non solo ha reso possibile la pronta attuazione delle sue provvidenZie, ma ha evitato la istituzione di un nuovo organismo il o~i oosto .avréb.b e gr.avato in elevata misura sulle disponi bilità finanziarie da impiegarsi nella lotta antìtu bercolare. La, quale· deve in sostanza esiplicarsi a mezzo del ricovero di malati in li1ogo d i 01:Jr.a e mediante la istituzione collaterale di post-sanato1i .a tipo di colonie lavorative come quella di Porta F .u ,r ba. Ed a tal uopo, poichè le classi più povere 0°p pongo110 vieti e dannosi pregiudizi, occorre formare fra di esse una nuova coscienza. La legge per ]'.assicurazione contro la tubercolost - i1nportando l~ protezione al malato non sulla base del sentimento di carità, ché avvilisce, nia sulla base clel diritto deter1ninerà un.a trasformazione di dett a coscien!la, utile per .agevol are il rico ve ro i11 l.u0ghi di èu ra. Il provvedimento fascista è adunque un primo t entati vo di grande ordinam~nto; ma aitri pro, bl en1i dovranno essere risoluti, oasi .sarà <la studiarsi 1.' estensione della .assiourazione ad altre cl'as.si ed in prima linea ai m~tri elementari; d ovrà essere risoluto il problema della d etermin azione dello inizio della tubercolosi e della s u.a generazione; in quali casi l'infezione tubercolare esÌ'g.a il ricovero dell' .ammalato ed in quali casi eg~i possa invece cont inuare a lavorare,. pur iniziando le cuJ'e. Problemi questi la cu;i S{)luzione esige che si evitino a d un temp·o criteri fiscali (cl1~ fallireibbeTo allo scopo di proteggere e migliorH...'3 la nostra ra'2'za), ed ;i. princi,p i della pur.a teoria che portere·b he al fallimento l'assicurazione. Allor,. qua11do poi sarà a.p ·p licata 1' assicur.azione contro le malattie (che è .a.Ilo studio) alcuni di ·q uésti problemi - quello ad esempio di evitare di attribuire alla malattia tubercolare altre malattie insor genti in un tubercoloso latente - potranno essere eliminati. Ma, coml1nque, .ad evitare gli abusi, oont.rib·u irà l'autorità del Fascismo che, come ba i mezzi p€r beneficare, ha a n che l'.a.utorità IJer punire. Il Duce del .Fascis;rno ha dato al popolo ìtnli.ano la convinzione che le leggi si fanno p er il be11e del popolo e si sanno, per il bene del popol·o, intporre. E quest.a atmosfera di rettitu<1ine cl1e dà al Gover110 la certez.z.a di riuscire n ello sfor zo. \

Governo italiano di voler accettare !' es.pressione della sua profonda an11nirazi()ne per la grande e nobile in1~iati V.,!t t:he per il suo esempio può suscitare fr.a i p·opoli una nuova emulazione nelLa. lotiia contro la tubercolosi ». I l telegran1ma viene ap.p rovato per a,cclama.zion& do.p o :di che il presidente ,t oglie la sedu ta. M ONTELEONE.

XIX Congresso della Società Italiana di Ortopedia. (Roma, 10-11 ottobre 1928-VI).

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Cessati gli. ap.p lal!si e le acclan1azio11i, il dott. H.\~CEL, pTesidente d ella sed.R ta ha proposto l' inv io del seguente ~legr amma a S. E, il Oapo del Govern.o : · « La ' TI Conferenza: Intern.a.zionaJe oontro la tub ei·oolosi, dopo aver. seguito con la massima attenzione la mirabile e8p·osizione della legge italiana. eontr0 la tubercolosi fatta da S. E . il Minist ro Martelli, pr.eg.a rispettosam.e-nte ìl Capo del

Il Congresso ha luogo ne11a Sala dell'Accademia m€dica al Policlinico: numerosi i soci intervenuti molte e interessan·t i le comunicazioni. >Alle ore 10 aJpre I.a seduta il dott. CoM1sso di ~ries'te, ;presid~nte del Co11gresso, il q~e dopo11 benvenuto a1 congressisti, dà ini2Lio immediato .ai lavo,r i da11do la parola al pll'of. A . LAVERMIcoccA, dirètto re .de1l'Istituto Rachitici d.i Torino,.. rela'tore sul tema: . 1

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t

L'etiologia della scoliosi. Ai fini dello stutdio etiolo·g ico occorr e prendere. a _9onsiderare la S. non come deformazione ip·r opr1a della . colonna ver tebr..t.1e e a quest3J limitata (8 . .asso luta) ma co1ne deformità in funzione dell& complesse leggi dell'equilibrio statico e dinamico.. dell'intei:o organismo · (8. relativ.a) . Soltanto questo concetto può guidare nella ricer ca dei fattori e dei valori causali della deformazione scheletrica.. Per orientarsi nella r.a.sS€gna delle cause deter_ minanti 1a scoliosi occorre prenderè come punt0di partenza una classificazion e. Le classificazioni dei vari AA. hann o la caratteristica .di associare le S . in g rup1pi .d iversi I& cui denomin.azioni servono a mett'e re i n ma~ior­ luce l'importanza ·p·r evalente di quest1) o quel fattore, 8econd o le vedute personali. Difetti comuni ~011q quindi il oorrispondere alle maggiori con.c ezioni teoriche susseguitesi e a11che il fatto di vo-· ler essere troppo semplicisti di fronte ai più complicati elementi della fisica e ".Ìell.a patologi.a. Una classificazione per la quale la questioneetiologjca s ia posta al servizio delle necessità te~apeutiche in modo ch e in presenza di ogni sooliotico si possa trovare il filo-guida per rintrac.. ciare, S€ non a.ltro, aln1eno il momento causa!&· iniziale della d e1form.a.z io·n e vertebrale 'DUÒ esser' qu€-lla cl1e r;iggruppa le S. in: 1) ~on geni te; 2) sta,t iche ; 3) dinan1iche; 4) patol·O'giche.

Le scoli o~i co noen ite. - La loro conooGenza si> è .andata sviluppando con l' avvento e il perfezionamento tecnico della r.adio~rafia . Mentre erano ritenute, fin.o a venti an11i fa, quasi ecce~io­ nali, si è ven u ta. :1ccurr1ulando sul loro conto una. bibliografia, specie casistica, addirittura enorme ...


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SEZIONS PRATICA

l·cr prirr10 Cotlivilla n el 1901 h.a difeso il c-on-

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c;etto <:;he nella quasi totalità dei casi, l 'altel'a: xio110 morfologica è la causa e non la conseguenza, della 8 . S uecessiv.amente Putti nel suo magi• strale lavoro (1910) ha. gettato le pi ù s.aJ.de basi per Ja interpretazione della genesi fol'male e della genesi causale di q.uesto grup·p o di deformità . Putti si è raffigurato il inetamero tipo co1ne ide·alme nte sudcli visibile .a m.e.zzo di tre .piani, uno .a.1 1tero-posteriore e due diagonali e ha dimostrato oonLe 1~ anomalie 1norfologiche t1·ovano riscontl'O nel ·disturbo evolutivo singolo. o combinato d ei settori vertebl'a.li così individu ati. 11 con1plesso delle1 alte1·azio11i sche1etriohe è costituito oltrechè . d a queste .anomalie di sv.ifup.p o dei sin·g oli metamel'i (variazioni morfologiche) d.a alterafiloni quantitative di essi (variaziO'Tlli nume1"Ìche in eccesso o in difetto) e da alterazioni in re<?;ioni di speciale evoluzione (eteromorfismo re-

yionale).

2293

reale o ~p p.arc n Lc degli arti inferiori deter111in ano un.a a.iter azione stat1ea del bacino con Je in evi' e ad esso souabili ripercus"sioni sulla colonna ch rra.si.a. Gli effetti to11seguenti sar a nno però differenti ·a s~oond a che l 'ar t icolazione dell'a11ca con- · servi Q 1neno la sua n1otiJità: infatti m en tre nei casi di anc:11ilo.si la con vessità della cu1·va 10111ba.re avrà, . ii1 p.i eùi, una posizione obblig.ata (i.u tes i generale dal' lato delJ~arto più lungo), nei c:usi in cui l'anca ha co nser vato la sua libertà d i n1ovime1Lt<>, e purc}1è l ' inclinazio11e d,e l b.aci110 oltrep assi certi limiti, si provocheranno .adattamenti compensatori cl.a. parte ·degli arti in.f el'iori o si impegner a 11no sforzi i11uscolari eccef>sivi a 1'Ìpri~ti11are l'eq·u ilibrio del t ronco: che se essi n on riescono a llo scpo, i)revarranno le forze téndenti ad aun1entare lo strapiombo <lella c-0lon11.a dal lato inclinato n el baci110. D.aJ.lo studio della scoliosi sperin1entu.Je 11ei polli risulta chiarame11 te come . in uno squilibrio statico basale del tl'onoo iuevitabilmenve si <letern1in.ano in un sistema scheletrico in acc1·es-cim.en to, deformazioni plastiche delle ossa. Il fattò poi dello svi lwppo imponente che i1ei detti volrutili pr'e nde la S . d ell'osso lombo-sacl'o, ammonisce a tenel' p.resen te ne ll' uon10 J' i1npor lia1iza ohe ha ne lla S . statica, la for1nazione dell a S. sacr ale. U11 secondo grup·p o di cause p.assibiii di turba r e l'equiJ jbrio statico della colo11na è costituito dagJi sproporzio'n ati carichi asirnmetrici .applic ati sul tro11co, sian o essi costanti e di nat ura organica (differ enze di p eso d egli arti stiJperiori per :an1putazione, paral isi infantile, ecc.), siano invece .occasionali e speciali11e11te · da esigen ze p r ofessior1ali (portatori, g arzoni, ecc.). In generale p erò gli AA.. model'ni sono propensi ad .attr ibuire a u n a ~acl1itide tai·diva l'etiologia di queste deforn1i tà. E lo stesso co11vincin1ento può essere mant enuto nella dibattuta questione delle S. degli scola.ri, questione priva <li fondamento pratico, rome è stato di mostrato dai più r ecenti studi clinici e statistici . A11che nella concezione etiologica della cosidetta .r;;;. abituale o degli advlescen,ti o esse'TlziaT.e 1 sto ricamen~ h.an prevalso in un primo tempo le teorie statiche . Al1a stregua della cr~tica conten1poranea si è riconosciuto cl1e 1nolti cas i attribuiti a tale un ità. n1orbosà, e r ano di natura congenita, molti altri di n.a tura rachìtica tardiva, molti altr i. di natura statica basale. I

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Delle vai'iazioni morfologiche (non di rado associate a variazioni nu1neriche a costituir e , i l gruppo delle v. n1istP) le più fl'eque,n ti sono ra.p presentate dalle en1ivertebre. Anol1e frequenti son o le fu sioni M imn1etricbe. Fra le va riazioni morfo logiche e miste p uò rie n trare il qu,aJdro \ della :;crtr>ola alta conge'Tl.i ta (n1alattia di Sprengel) dovute .ad a ltel'a21ioni di sviluppo muscolari ed ossee interessanti l 'architettura del cingolo scapolare. L ' etP..r<n;norf ismo regio nale è caratterizzato d a anomaJie di svilt1ppo delle ve1·tebrè d i p assaggio da un.a r egione a ll'altra , a non1alie ch e solo ove si accom pagnino a svilu p,p o a.simn1etrico, possono costituire causa di S. L' i111portan~ più grande • ha- l ' eteromorfis1no ref!. 101nbo-sacrale caratterizzato specialmente dalla sacr alizzazion e della 5a lombàJ:e. Nel determinismo della, 8. questa, insieme con altre inalforina.z ioni della regione 101nbaré e sacr ale (spina bifida ocou lta ... ), ha ass.u nto i11 questi ulti1ni tempi un.a importanza gr.andissin1a. Basti r icord.are ch e Albanese ha trovato su 442 radiogi·afie di colonne vertebrali scoliotiche esa1ninatc, alter azioni lombo-sacrali nel 20 % d ei casi (98). E d i essi ben 88 non .ayevano .p er nulla ]'.aspetto di forrne congenite. Non è r a ro che malformazioni con genite con1e é*l.usa di S . si riscontrino i11 molti men1br i d ella stessa famigli.a, cosi da ave.r si talvolta delle vere famiglie di scoliotici. ....,

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4

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Le scoliosi di11arniche. -

Le scoliosi statiche.

Rien t ranp in questo g111:ppo le deformità che si svilu ppano in d ipendenza della rottura. dell'equilibrio d elle forze atte ad nssicurarè .all a colonna in riposo o in movimento l::t su a · <tttitudine abituale. Quèsto equilibrio può essere t l1rbato passiva.mente a cagione di una posi2Jio'ne .a.normale e costante del bacino: scoliosi statica basale. Tutte le affezioni ch e son ca.u&'t di una disu guaglianza

Vi appartengono quel, le deformazioni cl1e r iconoscono come cau a uno sq11ilibrio primitivo dei n1usooli, p~r un'azione disordin ata e i11dipende n te . di essi. Momento etiologico delle S. dinamiche d evesi qui11di oonsiderare il C'ompo·r t.amen to energetico asimmetrico dei inùscoli agli effetti defor1nanti statici e funziona li del corpo. Fra le cause pi ù frequenti sono le .alierazioni asin1me-trich'e intrinsech e, .anatomiche · (anomalie

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IL POLTCl.IN IC.O

di sviluppo, p.rocessi patologioi) o <li11nn1jche (p.ar;tl1si iutauliile e1niplegia cere brale ìntant1l e) u e1 ' . LllltSOOlÌ.

Anehe J1ella S. sciatica, nonosta 11te i molti pare ri discorc.li, si J e ve .a.nunettere ohe il fattore <lina1nico n111se:olare è queJlo che signoreggi 11el qu.ad ro delle deformità. 111fine a.cl .azione principalmente clin.a mica è da r i porta,re Ja _p roduzione d~llo 8. i)Jeuritiche e<l ompie n1at iche, car.a.tterizr.tate da un.a convess ità, verso iJ lat o .ancor.a funz.iona11te.

L e scull c1s1, put f1 luy i chc . -

8i raccolgono sotto c1uesta denominazione quelle S. che riconos cono lOHle fat core etiologico un p·roce&so morboso ct1e interessi tutto l 'organismo o s i n1anifesti partic:o larrnente 11ello ::>cl1efetro, minanclo la J.'&sistenza " fisica delle sin·gole verteb.re o di tutta la oolonn.a. l1, r.a . questi stati patologici la massima imporLanza, J1eJla etiologia dell.a S., spetta indiscuti' bihnente alla rachitide. Accanto ad essa v'è una <:ondizione morbosa affine e i·elativamente fr e<J uente: la rachitide ta1·di v.a. No·n r ara è la S . spondilitica, n ella quale gran<:lt" importanza assu111e il fattore .dolore. · J) a. ri~ordare poi le <levia~ioni scoliotiche osser,·ate nelle spondilosi rizomelic.a, uell' osteo.artrite ve1'tebr.aJe, nella tabe, . n ei neoplasmi ;qel racl1ide. Si sa oome molti disordini funzionali delle ghia11<lole a secrezione interna .si acoom.p.ag11ino a disturbi dis.trofici delle ossa e a disturbi della funiione inuscolare: .si oomprende come questi possano dar luogo a deformità sooliotiche della colonna. Si conoscono deviazioni rachidee nel ,. mixedema, nel morbo di. Addison, . nell' acromegali.a e · nel gigan·t ismo. Quanto alla oosidetta insufficienza vertebrale di Schanz, la questione, pur essendo di palpitan.t e .attu.alità , è a11cora lun~i d.all' essere cdmpletament e chiarita.

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1neccanis1no <li produzione della S. 11a11no un \ a.lore relativo ~ per lo più personalistico. Per un.a chiara co11e;ezione, per una seren..a ed equi liIJ 1 ata valutazione dei f.atti, bas ta i1on i)erdere di v ista i p1·incipi foqd.ameutal:l <leJla tisica e <l~ lla 1neccanic.a, che sono immutabili. TI rachide si inflette sotlro l ' azione soverchi.ant e <leJle forze defo rn1an ti, si torci:e perchè è una eolonna prov\1 ist a di curvature in 5e11so antero-'lHJster iore . . Ciò posto, <li ver sissimo è il co1npo1•tarsi d ella colonna ve1·tebrale nelle sue varie f.~i di deformazione, dipen.dentemente dalle c.ause etiologi_c he che &ano in giuooo. Ocoorre per.t anto tener conto di questi diversi mecc.anismi di produzione, 'studiare per ciascun soggetto le particola1·i alte1·azioni e cond izioni meccaniche, per poter dispo1·1·e come si conviene il p.aziente e fare agire su di lui utilm~nte Je forze oorrettive. til ll

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Comunicazioni e discus1lone. BARGEIJ.1 ~1 1). (1' ori110). -

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Prese11ta nun1erose

radiogr.afie di pazienti con deformità cong e 1ni t~ lo1·nbo-sacrali e mette iri evidenza l'importan1,}1 loro nella etiologia della scoliosi. ' GALEAZZI R. (Milano). Intorno ad alcune f or'tn e cli scoliosi rieurogene. - Si tratta di un gruppo interessante di scoliosi dinamiche. Gr.ande i1nportanza pratica hanno le scoliosi poliomielitic11e, a p roposito delle quali I' O. esprime la convinzione che s i.ano assai pjù frequenti di quello che oon1u11emente si c1~ede . Molte di esse vengon oonsL<lerate come scoliosi comuni, patologiche, mentre poi si trova che esse sono ribelli come nessun'altra .aJ trattamento. S.arà quindi sempr e interessante indagaite in ugni scoliotico se nell' anamn.esi ci si.a _q ualche fatto morboso che ·p ossa f.ar pensare a un .attacco <li poliomielite. Per riguardo alla loro patogenesi, tutt'ora oscura, si posson considerare dinamiche e statiche insieme. Un altro gruppo è costituito dalle scoliosi poConclusioni. ]inevritiche, la cui comparsa è talora 1tar:diva, - La S. i1on è un,t malattia, con caratteristiche a llOTchè dell'affezione cat1sale non esiston più che ('linicl1e proprie, con etiologia unica: la S. è un gli incerti segni elettrodiagnostici. Caratteristisintomo o meglio un.a sindrome . Una qu.a11tità di che loro s ono : i·apidità dj svilu p po, gra·n de resialterazioni della · n.atur~ ·più avariata può dare stenz.a al tratt~men .to, presenza di gravi .alterauna deformazione della colGnna verteb-rale. La quezioni trofiche delle ossa. Ha osservato il costistione della etiologia delle scoliosi si riduce quindi ' tuirsi della scoliosi nella neurite interstiziale ipera un.a questione <li diagnosi . trofie.a progressiva di Dejerine e Sottas. Si è affermato che non si forma mai u.n.a S. L ' O. si sofferma infine sulle scoliosi causate d.a in un .. corpo complet.a1nen·te sano: è una verità s pas mi delJe n1asse muscolari p.araverteb-r.ali: quequesta, che va accettata co11 certe i·iserve, poichè sti e.asi, cui le cure interne riesoon sempre di dubse in genere nna diminuita resistenza delle ossa bia efficacia:, dovrebbero attrarre di più l'attenzione dell'ortopedico. L'O. preconizza per la loro è necessari ~L .n.llo stabilirsi di una S. , è peraltro cur.a il raddrizzamento forzato, in narcosi, eseindiscutibile che una qualsiasi resistenz.a organica g uito su di uno speciale apparecohio costituito, normale può essere vinta e sopraffatta da forze scl1cr11aticamente, da una rotaia metallica su cui c1efor1nan t i, a nche non e9cessive, purchè persevepossono scorre1·e tre robusti supporti: quesrti porr anti. E tutta questione di qualità e di quantità n ei rapporti f ra forze resiste11ti e for ze defortano .alla estremità loro superiore un braccio metallic-0 curvjlineo, solJevabile a volontà. Il p.amanti. ' 7riente vien posto sull' apparecchio in decubito IaSu.perati i limiti di resistenza la colonna si detera.le, volgendo. in a.l to concavità della curvaforma. Come sj deforma? Le tante teorie sor te

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XXXV, ·FASC.

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SEZIONE PRATICA

tura rachidea. Ai bracci estremi si fissano con - bendf. g~..ssat.e il cingolo sca.polare e quello pelvico: poscia dopo averlo fat t o corrispondere al punto di inflessione, si innalza, media11te ap.p osita vite il braccio 1nediano fino a otten ere la vo.lu·ta ipercorrezione. Si fissa il risultato ottenuto e infine si « sfila » il paziente dall' a·pp.arec-0h:l,o .. Lo stesso app1a.recch.io, che l'O. p·1 ·esenta, può servire nella correzione di curve scoliotiche se1n plici , e pe r la t:ostruzione di lettini gessati di 'recli1'1azione per spo11dilitici . In qu est'ultimo 'caso l'O . fissa dap!>'rima 11 segrnento .ammalato, nlanovrando poi gli .altri bracci per modo da favorire 1a comparsa . delle lordosi paragibbali.

Si1nilmente con appa r ecchi g.assati in ip er cor i·ezione. 1' 0 . cura altre sindromi motorie, oome a<l esempip i tic dolorosi d el oollo . MARINo- Z uco C. (Roma) . Alcwne osservaz·ioni su.lle deformità. da scoliosi. - L 7 0 . :rpedia11te proiezioni di schemi e fotografie di p.a.z ienti pone jn ìuce l' importanza del disassiamento l aterale nelle sooliosi. Consi·dera questo d isassi.aménto rispetto .al trattamento col metodo di Ab·b ott e derivati e a quello di Galeazzi, spiegando le difficoltà ch e si inoont1·ano n-ella correzione delle curve lombari_ primitive. MERLINI A . (Ba ri). Toracoplastica . e scoliosi. L'O. riferisce sulle scoJiosi che si osservan o gener.aJmente dopo interventi di toracoplastic.a , eseguiti col metodo di Sauerbruch. Q11este scoliosi h.anno la caratteristica di €8Sere malato-convesse con curvatuT.a \ertebrale che si estende a tutto il tratto toracice interessato dalla operazione . Presenta radiogrammi foto·g rafie e •disegni r elati vi a i oasi e · fra le i11olte teorie invor..ate .a spiegare la patogenesi di queste deformità, ritien-e di poter accettare oome più logica e verosirnjle quella che a.tttibuisce a Ua preva]en z.a' ft111 7.i una.le delle 1na.sse muscol.ari paTave·l 'tebrali del Ja.to sano su quelle del lato opei·ato, il costituirsi dell'inct1rvamento r achideo . R oLT.J) S . (Napoli) . - Su al:cu.n i casi di scoliosi

2295

CACCIA h.a potuto constatar e, in indiv idui soggetti al servizio rr1ilitar e, I' in1111agine r adiografica di un<t schisi dell'ar co, senza che si potesse p arlare di spi1'1a bifid.a occ;ult.a, i}er esser e la oomplet a ~sificazione dell'ar co posteriore soltanto ritardata. Occorre tener presente tali fatti nella valutazione di eventuali disturbi accusati. Parlando delle scoliosi sciatiche, afferma di a:verle viste .sempre acoompag11arsi a lesioni rachidee 1del tipo artritioo, rico11oscibili i·adiograf iGalllen;te. GALEAZZI fa i più grandi elogi della r elazjone T-1avermicocca. Passando .alla discussione dei punt i essenziali afferma che la cosidetta sooliosi abitu ale con l' ap1profondirsi delle nostre conoscenze è destinata .a scomparire dalla nome nclatura. ortopedica. Rieonosce con Marino le difficoltà di combattere col suo a pparecchio gli strapiombi del tronco: egli si è occupat o di questo problema. Ove la <lissimetria sia in rapporto con un.a emisacrali zz,azione è d'opinione che debba esser.e indicata l'operazione proposta da Niooletti. ETTORR~ occt1pandosi 1 d elle scoliosi secondarie a operazioni di toracopl astica pensa doversi disting uere n e.Il.a patoge11esi loro l'importanza delle lesiQni muscolari dalla azione di cica.trici r etraenti. Seguirono molte e interessanti oomunicazio11i. Gli argoL.J.e>nt i· p iù notev oli tra ttati furono quelli rÌ'giu~rdanti la cura chirurgica della tuberoolos:i osteoar~tiool.aJ·e, in particolare · col sussidio di t r apianti <J6Sei, ]a tecnica e le indionz.ioni delle osteoton1ie cuTvilinee e angolari , la cura delle fratt11re del r ollo femoral e 11ell'infa.nzin e d ella cos-idettn lussazione centr.a ]e del f<?n1ore . Il t e1n.a di rela.7.ion e per il pro-s1Sin10 Cong r.ess-0 p rende ·.a. con sider.a.re i r n.p1p ort.i fra deforn1ità. e {l i~f n i1zioni endocrine. ' E. V ENEZIAN. '

co11.,,e11.ita.

E. (Paler1no). - D eformità congenite della colonna vertebrale e d ella sella tiircic<L. CALANDRA

ScALONl!l insiste, sull'importan z~ di aff.e7'ioni <l el sistema nervoso oontrale nella etiologia. del.la SCQlìosi . Cun.c10 richiarh.a l'.attenzione sulla. gr andissin1.a freo nen.7Ja in casi <li scoliosi iniziaJ e, di un'obliq11ità del bacino da asin1metrie, lievissime gen er alme nte, degli arti ii1feriori . P er lo più 1' arto s in istr o è il più oorto. B. Rossi oonferrm a la.. freqnen 7la di differen 7-e di lunghe?i~:t degli .arti · inferjori com e causa di sMl iosi . N.a.tur.a lmente il fatto 11 a g-rande import nn7.a , ·per l a. semplicità dell a indi cazione terapeutica che ne consegu e. D "r.r,i\ Vv.novA si do111anda se sia. ginstifi cn.ta l.a tendenza a cancellare d.a.lla n osogTafia le soo]iosi cosidette abituali .

• I

L 'onorario professionale del medico; Ancora sul rapporto d'impiego nei casi di fu. sione o aggregazi.one di Comuni; rono <lue argon1e11ti di gra1tde in ter es:e t r attnti

nel fascioolo di sett en i:bre dcl « Diritto Pubblico Sanitario », l a 11t1ova. l~i vista dn noi edita, che

tanto favorev ole .a cc<"glie nin li.a. t rovnto presso t utti i 111edici. Coloro c h e desid eras ero tale fa!; cioolo, p<>t3sono vc1·lo i nviando cartoli11 a vaglia d a L . 5

ri~­

ai Fratelli

POZZI, Editori - Via Sietina, 14 _ ROMA. J./.a.bbona.men to pel 1928 costa, L. 3 5; per gli ahbo-

n ati a l

11

Policlinico ., sole L. 2 5 .


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IL POLICLINICO •

[ANNO XXXV, F ASC. 46]

APPUNTI P·ER IL lfEDICO PRATICO. ,

CASISTICA ..· Che cosa è

los1, così la congiu·ntirvite flittenuJ:are che è schiettamente l egata alla facies scroifulosa no·n è id.1 natura esolusivam·e n•t e tntbeflcolare; così pure le tum.ef azioni linfog~ an1dolari c1roniche cervi·cali molto sipesso Bono infezioni se1co·n1darie da piogeni.

la scrofolosi ? .

1Nei tem1pi andati, osserrva il prof. Allaria (La pedi atri. a d el pratico, .marzo 1928), .p er scro;folo·s i s'inten. . cteva una malattia di.at.esica con . manifestazioni vari e : irufian1mazioni sp eciali della ,p1elle e Ma poic.hè in alcuni bambjni con sind·r ome delle mu cose, tumefazioni linfoglan.doloari a lenta scrofolosa è .stato rir$COntrato il bacillo di Koch evoluzion e, o·s teiti cronicll e. ed a'.lr triti fungo.se. i n qualcuna de111e man1festazioni d ella malatti·a, Dopo la .scoperta del baicillo ·d i Kooo si IPOtè .cooì si è v.en1uti al ·dimostrare la natu•ra tub·evcolaTe. a i almeno una · 2) con1cetto che la ~crofoloisi è una. sp·eciale partje· del'le affezio·n i attrilbu'ite alla scrolfo1la s inid rome, risu.Jtante Ida una reazion.e co5tituzio1 (aidepiti çe r vi cali caseose, carie ossee, ecic. ), p·er nale particolare di certi bambini al'Ja tos·sina tucui .1a scrofola come u'nità nosolo·g ica venne beiroolare m·essa in circo•lo dai baoilli di Kocl1 molt9 demolita. dimQranti in altre parti (\iscerali) del co:rpo. '~·ella sin1drome clas·~tca d ella scrofola si ha: ' Si ammettono, qui•n di • due fattori: uno, costitu1) rinite cronjc . a con ten•denz·a D\d er.esioni , U' zionale, (diat esi esisu dativa) e·d uno ·esterno (toscerazioni e formazi oni di croste occupanti l'·aidisina tuber·cola re). Ma o,l tre. questi due fattori tus narium; 2) processi eczematosi della cute ' n on btsogna 1dimenticarne un terzo, che f:aireblbe contigua alle nari-ci, che .p ossono estend.er~i all e ] a man canza d•i igi1e n·e e di pulizia rp ersonale n·ei g uancie, n ella r eg ione p erionbitale; 3) tume.faham1bin·i diatesi coessu.dativi infettati dal Dacil'l o zione cronica ·del labbro superiore ; 4) tume·fazt o, ·di Kooh; p.er cui si arriva al terzo e più recente ni glan•doJ.ari cerv·irc.ali cron iiche sottomentoni.ere gratdino della definizione etiologi:ca della scroall 'ango1o td ella maiscella e ' lung·o lo sternocleif0J o1si, d efinizione che consta di tr·e fattori: 1domastoi1deo, a ~ viluppo len,t i'ssimo , :LsaJate o Jn 1) ~i~tesi essud.a ttva, che ren1d e pairtiicolarcatena, mo,b.jli, li·b ere, in1dolenti alla ·1Palpaz.i o·n e, mente vµlnerabil•e la cute de:lla faccia, e delle ·a lle volte i'mpi·ocolite in noduletti duri, .alle volte 1cose d elle prime vi·e r espi·ratoriie e le linfomu a um.entat e •di , .olume , con ram1m0Jlimen to, fusione glan1dole; in una di parecchie, ed aid e.s ion e alla cute sot2) la tossina tubercolare, eh e !Prodotta in tostante, ohe ei arrO!.Ssa, si fa dolente, e viene qualcl1e focolaio visc·era:le è pa.!S5a-ta da·l &angue p-erfo·r ata •con fuoriu:S1Cit.a di pus s ieroc.aseoso e ai tes·s uti tegumentari ·d ella f·a ccia dove p:rqvoie a formazione di fistole c['onich•e, c0n ten1p.enza a1c1 reazioni infiammatorie n elle r egioni già in istato , una guarigione lenti'ssima e r eisi,d uo di fi1stole e&Su•datiivo diate·sico; cl eformanti; 5) affezioni oculari partj èo,lari: con3) in.f·ezioni eBterne da man•cata pulizia sulla giuntivtite flittenu11all' e, in1filtr.a zi on e cil'ccscritta derJa cornea; 6) altre vaJrie aJffezioni di natura .f.accia sono, seconido alicu11i ped·i atri, su•fific ient I da solo a p-rOldurre la formazion e de1J.l a facie.s $1curamente tubercol'are (aririt1 fungose, osteiti r • 1 1 scrofulosa n ei bambini tubeircolosi anch·e senza cas eose, tu·b ercolosi crutanea ecc. ); 7) otorr•ee l'int1erv.ento 1del primo fattotre: .di·a tesi essuid ativa . croniche r. bronch)ti ripet~nti~i. Tale com• p less·o idi sinto·m i costitu.ìsce la fac i e., Oggirdì bi:f' ogna nett·a m•ente di•stinguere le a'f• fezi oni tt11b·eflcolari dalle scro1fu1ose, a ooi oggi scrofulo~a. e si n ota spe ci.a :lmente n ella secon d·a infanzia. rimane ben poco, cioè: certe infriam•mazioni c roni·che della maschera faccia:l e con l e linfoaidenit1 · ·Dop o la scoperta deJ bacili1'o di Kach il concetto etiolo·g i.co d'e lla sc-ro·f olos i è pa·ssato iper tre ce·r vicali s econdarie (non tuberco1'ari ) che d·eters1 a dii iprincirpaili: minano una special e foocia: la fa·cies scr.Olf'lùo·s a. p·er -çui l' entità nosologi!ca scro1'olosi do-vrebpe 1) La scrofola è · un compl·esis o· di af,f ezi-0·n i • SpM'l l'e. c1·011icl1e iiprodotte· nell 'infanzi a dal ·b acillo dell'a tu·ber colosi insadiatos t nei tessut'i interes'S ati. Ma Ri1dotta a questo signi'ficato mo·desto l'in1diri zn on sempre, però, l' jnfezione tubercoJarre cron1•ca zo terapeuti·c p va 1diviso secon do i fattori r1 corp ro·cluce n ell 'inifanzi·a la sin1drom.e sc,rofolosa , e d ati: ~i curi l'infezione tuibercola:re; si prescrlnon tu tte le manjfestazioni ·d·el quadro claJSsico ' nano 1-e norm·e dieteti-c11e per l'eventuale sindro1 de•l kt s·cr cxfol1a sono da1e da;]l'azione diretta del m•e d-ell.a di·atesi essu·dativa, e si iDJsj sta 8'U 11 r l>aicillo tulbencolare. E come di fronte alla granrde norm.e dell'i·giene peiison&l·e ·e specialmente del di.lflfusione della tulbarodl·o si nell'Efpooa dell'aiccapo. ~r escimento co,rrisponde la rarità della scrofoB!LDARI . '

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[ANNO XXXV, F ASC .. 4.6 J.

SEZIONE PRATICA

Eritema nodoso e malattie i11fettlve - l\tl. A.rbor eli·u~ (A eta medic a Scandi navica , n. 2, 1928) ha studiato do·dici casi di eritema n.odoso

manifestatisi in ad·u lti e·d in vecchi, con lo sicopo di trarne d:eduzioni etiologic-11e. Men tr e egli ha mostrato precedentemente n ei bambini e nei giovanj la frequenza di un episodio tubercolare reoente all'ori•g ine della m·a nifestazion·e eritematosa, negli adulti e n ei \necchi h a incontrato l 'er1tema nodos o associato a malattie iruf,ettiJVe di natura varia. In ·due casi è comipa rs o in soggetti con cutireazione tu.bercolinica particolarmente forte e con ilo 1polmonare radiologicamente molto m·arc.ato in relazione, v·erosimi1men te, con una infezione tubercolare id i fr esca data. Ma in altri • casi l' eritem a nodoso appare legato a in-fezioni . diverse : forme iTuf.luenzali d elle vie respirator1 e, angin·e, stati 6etticemirci, ecc. Nonastante la divensità delle circostanze etiplo·g iche, l"eruzione in tutti qu1estj mala ti o,fifriv·a la più gran.de somiglia11za sotto ogni aspetto, il cl1e n on è favorevole a una etiologi a speci1fica , ma indica il carattere di sempli ce sintomo dipenid·ente da una ma, latti·a prim·a ria assai varia.·birle. L'eritema nodoso sarebQe espressione di una maniera. di reagire non specifica per se stessa, che si ri1scontra n el corso ·di af!f ezioni varie : nel1'infan zia e nella g iov1n ezza sarebbe caus·a to da infezio11 fl tu ber ~ olar e r ecente, e n ell'età adulta da infezioni di natura diJferen te. Ciascun caso di eritema nodos o d e·v e essere analizzato indiYi dualm en te d·al punto di vista ~t iolo.gico , evitan do di fa r e della ei~pres si on e .eri1en1a n odooo un e·quivalente d ella espressione tubercolosi. T11ttavia il fatto oh e l' esantem a si manif es·,a s pesso in s oggetti giovani c olpiti da. intf.ezion e tu.b ercolare r ecente, o di r e1cente riattivata, impone di studiare ciascun caiso con tutti i mezzi a nostr,a di1spos i zione. . .L\.. PICCTNELLI. 0

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TERAPIA. I

Nnove considerazioni sull~ortica1·ia e s ul suo trattam ento .

La nozione della fre·quenza dell'orticaria ne·i.i.e

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aflfezipni che turbano l'equilibr] o acido-base, come il dia·b ete, la n81frite ecc., ha indotto Th. Sc,hr.eus (M unch. med. Woch., t. LXXV, n. 8, 1928) a ricercare sistematic·a mente lo stato aci·d o-ibwse deg.Jl · umori deigli orticari-ci. Egli è così riu•scito a m.etter e in rirlievo un certo grado di acddosi in mo·l ti malati sia a cuti che cTonioi. Inoltre la provocazione sperim·entale d eill'acido1si in questi malati determina una manifestazione cutanea, con intensità del pir urito dhe isembra in r apporto cori le ino dl!ficazioni della ris erva a,Jcalina. 1

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2299' "

Da q ueste constatazioni, ch e però sembrano non co.sta11ti, l 'A. trae dehle d·eduzioni ter.a peutic11e. Egli sconsig.l ia l 'imipiego della m edicazione aibituia1e : calcio, atroipò.na, s·iero fi siologi co, e p r econizza inv-ece il r egime alcalino : alimenti ·v egetali e bicarbonato di sodio p er vi·a 1di·g e.s tiv.a o i11travenosa. In altri cwsi risultati favorevoli s i otterTebbero d•eterminando un aumento della riser va alcaJina con la i'Penpnea sperimentale. P er questa ragione agìi$Ce la lobelina inie·t tata sotto cute, e la sua azione terraJpeuti·ca può essere utilmente agg iunta a quella c1ei m edicamenti alc·a lini, n ei •casi resi stenti • llnvece n ei casi in cu·i la riserva alcalina è normale o anche aumentata troveranno la loro indicazione i m edicamenti classici acidif~canti : il iea.1-cio o lo stronzio, l' atropina che aigi1Sce attraverso il vago, l'aidrenalina che agisce attr.averso il sim1patico. N·ella pTatica corrente, quando il d o saggio .e satto degli umori n on può essere prati1c ato, è cpnsigliabile iniziare con i'l sag,g io 1deil bicarbonato di .sodio, e, se occorre, d ella lobelina, e di ricorrere a1gli antichi rimedi n ei casi ·d i insu c·cesso. .!.\. PICCINELLI. 1

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Trattamento locale del _prurito. Generalmente il m edico vede il paziente, qu ando questo già ha usato, senza alcuna ef·f ica cia, varie terapie. Occorre perciò anzitutto agire sulla ser1si bilità locale. Come lozione, Juster (Journal d e Nled. , 12 aprile 1928) raccomand·a il Jiqui.do di :eonain Clori1drat o ·di cocaina Mentolo Acido feni'co an agr.... a.a applicare parecchie volte al giorno, a seconda della tolleranza del malato. Si può an·che usare la seguente porn ata : 1\ilentolo ·g r. due V·a selllna gr. sei. Se il br·uciore è trO!P!Po forte si 1dimezzan o le·dosi. Gli empiastri (all'olio di fegato di m erluzzo ad es. ) sono utili in alcuni ca si , sopr.atutto a lla fine del trattamento, per impedire al mal ato di irritare la ~ua l esione e il ·suo sistema se11siti vo. I mezzi più efficaci son 0 però quelli elettroterapi·ci. L'alta. .frequenza risp onde m olto ben e ai pru~ riti anali, i raggi ultraviol·etti possono anch e dare ottimi risultati. .L a galvanizzazione e sopratutto l'ionizzazipne, all' aconitina , ch e p ermette di unire un m ecl i·c amento se·dativo all'azione della corrente elettr1 ca, ha permesso all'·A. di .g u.arire numerosi pruriti· circoscritti (ne·u roid ermiti) ribelli a qualsiasi altra.i. teraipia.

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lL POLICLINIC0 1Infin·e la ra dioterapia ha un'azione certa su numerosi pruriti localizzati. Uti li zzati secon do dosi e giorni stabiliti, infatti .j r ag·gi X pos•son o dare un sollievo rimarchevole. A. POZZI. 1

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L'acridina nel trattamento della blenorragia. E. Lager . e L. Dreissle.r (Med. Klinik , 17 agosto 1928) ·h anno trattato 40 Ca:Si di blenorraJgia con le iniezio11i ·erudov·enose di aicri·dina, usando u na soluzione al 2 % ed iniettandon e 5 e.m c. p er volta; ·;un'iniezione al gi·o rno per i primi du e giorni e :poi con un giorno di interva llo , con un massimo --O.i 10-12 iniezioni. C.onterrupo.r anearrnente h.annci u sato il ·trattamento locaJ..e con uno dei consueti '!I)reparati ·di ar1g ento ; hanno tirala;s1ciato 'tale trat:;tamento locale soltanto nei casi ('5) in cui era controin1diica.to ed 11anno osservato che soltanto in uno si ottenne la g uariigione, il che dimostra ohe, .in linea gen erale', il solo trattamento ac.r i1diniieo n on è Sltf·fi'ci en t e· e può esser e u sato solo come ,coadi11vante della terélJpia locale. I11teso in qu esto seruso, tale trattam ento è utile; ~op o 2-3 iniezi·o ni, l'urina difventa limpi1 da, dim inuisce e cessa lo scolo, scom!P·aion o i disturibi subbiettivi ed i gonococchi dall'essudato. Nei casi in cui il processo era limitato all'ur.etra anterio·r e, non si e.stese ulte.riomnente e qu.e sto s·em1b ra il Yantag·.g io più evi·d ente di questa curia, cio·è d i .evitare le· compli·cazioni. Ra1ram·ente p er ò tale met oid o riesce a g11arir e le compli1oazioni già in atto ~d an 1cl1e nella blenorra1gia cronica, es·so aigisce -sui soli focolai superlficiali e n on già su quelli prof oi1di incaip·sulati. P er t ale raigion e esso non ri:sulta utj}.~ nel1a blei1orra1gi a femminile. L'acridina sembra pre,f eri.bile alla trirpa.f Javina; ·d etermi11a in minor grado gli eritemi ed i .fenom eni aicicessori. T.aJvolta, specialmente nei n·er·v osi, si ha malessere, nausee, vertig ini , ipal·p itazioni. B conveniente fare I 'iniezion e in posizione su1pi11a e lasciare ri1po·s·are il pazi-ente· p er un p,a io • ·d i n1inutL In con1plesso, Si può dire che l'a cridina in!fluisice favorevolm·ente il d1ecol\50 de'l la blenorr ag·ia nel 50 % dei oasi ed aigisce so:p rattutto diminue111do i dis tuD'bi d ei malati, anzi,chiè sul processo tesso, ch e solo in c.a:si eccezionali porta da :Sola alla guarigi-0ne. fil . 1

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~_ i\NNO

XXXV, FASC. 46)

.Sembra che l!'inocuìazione unica non dia sult'!tcien te .g ar.anzia, mentre s arebbero e-ftfica•ci le tre iniezioni, che co11fer irebbero l 'i:mmunità per 1-3 anni. Ll sistema dell'iniezione uni ca è seguìto a Milano (1Finzi), quello dellie tr e a R·o ma (•Puntoni), che usa 1p er la I virus morto, :per la II attenuato, per la 11111 m·olto virulènto). P·er l 'ac-quisto , si rivolga agli Istituti a'n tirrub'bi ci di Rom a o di Milano. 1

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f i'l . •

"/\i/iero scopi a . -

A1l'ablb. n. 12560 :

Qualunq.u e medritco che abbi·a un po' di pratica di la!boratorio !pUò"·darle con•si gili su.l funzionamento ·del mi~r:osicop·io e sulla 1bontà e 10 .stato id.elle lenti, ·p.er ·le quali, in •,geherale, il nome d e11e ditte faibibrtcanti note è una buona garanzia. Del r esto, rp er giu·d icare 1dello stato d€lle lenti , quan:do l'imm~gine si vede · ben netta e ahiara, n on · s·fuo.niata, s enza macchie o strie nel campo, anc.lhe con oculari un po' forti, si ptlò .giu·di1care LSen z'altro cne l e 1enti sono in 1buono stato. 1)

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·L a mi·sura degli ingrandimenti è nota ed ogni fabbricante ha dell e tabelle che indicano i •div.er.si illlgran1dimenti •con i singoli o•bibiettivi ed oculari. • 2)

3) ·111 poter.e di risoluzione si staJ)ilisce special-

m ente con i 1preparati di 1diatomee: Pleurosigma angulatum e Srurirella .g emma (la seconda, &peciaJment e p er gli oobiettivi aid iim mersione). Tall ·diatom ee ven.gono s pesso fornite d.alLe ste.sse case CO:Struttrl!ci d ei mi cros1copi. 1

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4) Per l'esame dei' batteri si usa gen·eralmente . 1

l 'immensione.

5) Un buon manuale r.ecente di 1Microscopia è

quello di A. SCARPELLINI, Unione tirpograJico-eùitrice, Torino. Prezzo L. 25. fi t. I

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Valore alimentare delle nova cotte. A . Sch•Ero!D.ert, M . S·ohieblloh e E . Wagner (Deut. M ed. W oc h., 27 aipir. 1928) h·a nno alimentato de i

POST A DEGLI ABBONATI. .,A.ll'aibb. n. 27414(1): La v accina::ione antirabica profilattica d ei cani

·si dà col metodo id ei gia@>onesi Umeno ·e Doi, m ediante emrulsione . di virus fis·so in ·glic erina -feni cata. Si pTati·c ano 1-3 iniezioni. . .

VARIA.

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Patti con uov·a c.iru1de e con u·orva so,d e e t rav.ato che il valore n utritivo era ident~co: anzi, a volte J.e uov.a cru·d e detemninaivan·o di·sturbi digerenti, che cessavano quando si passava ad una dieta con uova sode. A. S.


{ANNO

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XXXV, FASC. 46)

SEZIONE PRATICA

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NELLA VITA PROFESSIONAL E. Cronaca del movimen·t o

professionale~

Ordine dei medici dell a ProTincia di Roma . Si è riu11ito il Consi•g lio dell' Ordine dei Medici. Venne anz.i tutto le'tta la relazio11e finanzi aria nei riguardi della ·gestione della Commissione Straordinari a precedente, relazione minuta e p·recis.a. in tutti i s11oi dettagli per cui fu dato un voto di pl.aiuso agli amministra.tori e di lode .agli impiegati dell' (Tfficio. Fu quindi esaminato e discusso l'imtportante problema della revisione dell'Albo, stabilendosi che essa debba basarsi oltre che sul criterio della residenza, su qiuello importantissimo della moralità e condotta politica degli iscritti; a tale ri~ardo la Oo1nmissione ha posti dei principi di massirr1a, dall'applicazione dei qua.li sarà assicu1·ata una revisione seria e coscenziosa. enne poi trattato nelle sue linee generali il problema dei periti pTesso i Tribunali, e furO!D.o ·d eterminati in proposito i criteri informativi del1a scelta. che dei periti stessi dovrà farsi dall'Autoriità competente. Infine furono concessi sussidi ad alcuni sanitaTi di cui risultavano le critiche condizioni economiche .

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SERVIZI IGIENICO-SANITARI. Per i bilanci delle Istituzioni di beneficen za. Il Sotto0segretario .all'l nterno, on. Michele Bianchi, in occasione .d ella presentazione alle Prefetture dei bilanci preventivi delle istituzioni p•lllbbliche di assistenza e beneficenza per l'esercizio 1929, ha dir.amato .a tutti i Prefetti u11a circolare con cui rilevato come le condizioni gener.almente disagiate di tali istituti rendano in mo0do speciale necessario che l' esame dei prevent ivi sia, da parte degli nffici co r11petenti, eseguito co.n la maggior CU•r .a e diligenza, dice: « Deve esser e, quindi, obbiettivo essenziale 't anto delle Amminis trazio11i quanto delle a utorità di vigilanza e di tutela quello di conseguire il pa reggio del bilanci-0 delle pie istituzioni, eondizio11e questa ~olutan1ente in·dispensabile per una sana e proficua gestione . P er il raggiungimento di tale risultato, des idero che nulla sia tr~lasciato e che ogni utile sforw sia impiegato dalle amn1i11istrazioni intere~sate e <lagli organi di contr·o llo, sopratutto con l ' attuazio.pe di criteri <li rig ida economia nelle spese. l\ila il pareggio del bilancio . non deve esser e raggiunto in modo fittizio o fig.urativo come Bar ebbe, per esen1pio, con Io st.anziamenu; n elle entrate di sussidi che le amministrazioni si propongono <li ottene r e dal Minister.o dell'Interno o d all'Ope ra Nazio nale per la protezione dell.a maternità e dell' infan zi~ o da altra amministrazione, -0, comunque, di altre entrate aventi carattere assolutamente aleatorio 1

e sulle quali non sia poss ibile, ·p erciò, di fare alcun sicuro .assegnamento. Q1uooto sistema deve assolutamente cessare perchè in evidente contrasto col divieto tassativamente stabilito dall' art. 3 del R. D. legge 20 febbraio 1927 n: 257. Le prefett ure, pertanto, non daranno seguito a preventivi di bilancio redatti in violazione di siffat}e norme, salvo a ricordare agli MDministrar tori la grave responsabilità in cui essi incorrono ai termini delle norme stesse ove, nella compilazione dei bilanci, contravveng.a~o al divieto suaccennato. Occorre, peraltro, che sia provveduto ad ~n' accurata revisione idi ogni categoria di spese. DebbO!Ilo essere senz'altro eliminate, perchè inammissibili, quelle che non siano rase obbligatorje eta disposizioni di legge o da norme statutarie, o · • che, in ogni modo, siano del tutto estranee ai fini dell'ente. Debbono essere ridotte entro i limiti delle più strette necessità le spese ge.n erali e di amministrazione, la cui percentuale, in moltissimi istituti, è eccessivamente alta in confronto ·a lle spese vere e proprie di beneficen.za. Vi oono anoora troppe ope re pie che consu.m.ano in spese di .amministrazione 1a quasi totalità, o, comunque, la maggior parte delle loro entrate; questo . stato di oose deve ormai cessa.re, e le autorità di vigilanza e <li tutela deb1bono, a tal fine , .adottare o promuovere i provvedimenti opportuni )). Più oltre I.a circolare del Sottosegretario .all' interno incita gli amministratori, p ru- dedicando ogni cura al miglioi:aanent o tecnico degli istituti , ad asten~rsi dal formul.are programmi di ampliamenti o di nuove oostruzioni che non siano proporzionati ai mezzi di cui gli enti dispongono, perchè le operazioni onerose e i sa:crifici finanziari che importa l'esecuzione di tali programmi , giungono spesso .a coIDJpro.m ettere l'avvenire e la vita stessa dell' Istitu.t o. La concentr.azione delle forz.e in ogni campo, allo scopo di evitare dannose dispersioni di enerO'ie , è uno dei metodi fondamentali di azione che I::> caratterizzano, in modo peculiare, l' attività del Regime Fascista. Così anche nel campo d ella beneficenza occorre promuovere ed incoraggi.are, per quanto è compatibile con la natura degli istituti, il processo di unificazione e di coordinamento d elle energie benefiche, nell'intento di daTe alle varie forme assistenziali una maggiore unità d'indirizzo, economia di gestione ed efficacia di . azione. 1

'

L'assicurazione contro la tubercolosi. L ' « Agenzia di Roma » p.ubblica nuovi :rilievi sull"azione che si va svolgendo in Itali ~ contro 1a t uberoolosi per iniziativa del .Reg ime fascista. Tale azione si è iniziata fin dal 1923 ro n una se-


2302

' lL POLiçL f.NICO

rie cli provve<lime11ti che hanno portato all' istituzio ne dei Consorzi provinciali anti.tubercolari e di n.u .merosi dispensari. Ma essendo ins ufficienti i mezzi di tali Consorzi il Governo fascista ha affrontato il problema i11 for1ne più generali e comprensive, oon il decreto del 27 ottobre i927 che istituisce l 'assicurazione contro la 1tubercolosi e che ha appunto in queste settimane il s uo com. pleta1nento nelle inizia-tive che fanno capo alla Cass.a nazionale per le assicurazioni . Il concetto fondamentale di tali provvedimenti è quello di est endere .all ' assicurazione contro la tubercolosi lo stesso carattere <li lar'ga base e di obbligatorietà, <.'he già vale per le altre fornte assicurative cont r o l' invalidità, la vecchiaia e la disoccupaziO'Ile involontaria.

Dall'opera . già iniziata in questo senso risulta che complessivamente sono soggetti all'assicurazione contro la tubercolosi ben 8 milioni e mezzo • di persone così ripartite per occu,pazione: 4. 700 mila aid·detti all'agricoltura, 2 .300 · mila all 'ind,ustria, 200 mila al commercio, 400 mil.a ai servizi domestici. Ma l'assicurazione si estende, nella parte assistenziale, anche ai componenti della famiglia dell'assicurato: e si calcola così che il nun1ero totale delle persone che possono godere di tale assistenza s ia di circa 20 milioni e 600 mila individui. La spesa complessiva per i vari 1n1 - · pianti - caloolandos.i un costo medio di impianto • di 25 mila lire per letto e una somma totale <li 18 mila letti per la cura degli · ammalati più gravi - sarà di 50 milioni all'anno per un.a durata di dieci anni: ossia in totale di mezzo mili.ardo di lire. L 'efficienza di tali provvedimenti è dimostrata da una sol.a cifra. Nel quinquennio i92i-25 i morti di tuberoolosi in I talia sono ammontati a 270 mila . E fra i pi~ colpiti figurano gli operai: &opratutto .i tipogi:afi, litografi e cartai, i metallurgici e i meccanici, i ferrovieri e i tramvieTi, i barbieri, i sarti, i falegnami e i verniciatori.

CONCORSI. POSTI VACANTI. BARI. R . Prefettura. - Uff. san . del Consor zio Palo-Bitetto; ab. 20.i52; superficie ha. li.036; stip . L. 15.000 e 4 quadrienni dee. ; divieto libero esercizio trann e consulenze; titoli ed esami; età limite 45 a. Rcad. ore 12 del 9 diç. - Uff. san. del Consor. Castellana-Conv:ersano; ab. 28517; ha. ' i9045; s~tesse conclizio11i . Se.a.a. ore 12 d el 20 dic. - ChiP.dere annu·n zi. B ERGAMO. Uspedal.e 1l!aggi ore. Primario di una delle due Sezioni di Chirurgi.a. Scad. 30 nov. Vedi fase. 44. CAPANNORI (L11,cca). - Uff. san . ' L. 13.000 con 5 q11.adrienni del dee. ; c .-v. L. 1860 se coniugato. Divieto libero esercizio. Scad. 30 nov. OLA \'ESANA (Our11eo ). -- Scad. 25 n ov. ; L. 9000 oltre L. iOOO trasf., L . 500 uff. san ., quinquenni dee. ; 8erv. entro 15 gg.; tassa L . 50,10.

[ ..\NNO

XXXV,

FASC.

46J

Consiglio degli I stituti Spedal-zeri. A tutto 30 nov., assistente; doc. a 3 n1esi; età. lim. 35 a.; L. 4000 (sic) annue, oltre L. i820 c.-v. e L . 8 ogni guardia. OrrRMA.

DoLO (llenezia). - Scad. 30 nov.; i o rep . ; L. 9000 o. ·5 · q uadtiéhni dee .. , oltre L. 600 Carcerem&.n d., L . .500 Casa Ricovero, c.-v., mezzo trasp. ENNA. R. Prefettura. - Uff. san. di Centuripe, a tutto il 15 dic. ; vedi fase. 45. FoGGIA. Amministrazione Provinc1ale di Capitanata. - A ore i2 del 15 dicembre; oonoor si, per titoli ed esami, presso il Laboratorio provinciale di igiene e profilassi .a direttore e ass.istente della Sezione Medico-1\'Iicro.grafica; stipendi L. 16.00C> e L. i2 .000, oltre indenn . ser v. a·tt. in L . i600 e L. 1200; c.- v. ; richiedere ~.andi alla Segreteria. Loo1. 2° reparto; scad. 4 dic. ; L . ii.200, oltre L. 3 aiddizion.ale sop·r a i 1000 .iscritti; tassa. L. 50.i5. LuccA. R . Prefettura. - Uff. san: di Capannori. Scatl. 30 nov. Vedi fase . 44. . ROCCALBEGNA (Grosseto) . Scad. 30 nov.; aa. condotta; L. i0.500, oltre L. 2000 cavale., c.-v.; tassa L. 50,15. ROMA. j}finister1J della Giustizia. - E indetto. un concorso a 6 posti .d i medioo assistente n ei Manicomi giudiziari. · Età lim. 35 ia. Si richiede oon1petenza tec11ic.a per studi speciali e per servizi prestati ne} manicomi o in cliniche psichiatriche. Domande e docum.e nti alla procura generale della Corte d'appello del distretto, ove gli aspiranti hanno la Te.sidenza) n011 oltre il i5 dicembre. RoMA. Ministe.ro della G·i11stizia - Conc. a quatt ro sanit.ari presso gli stabilimenti penali di Santo Stefiano (N apoli), Castiadas (Cagliari), Capraia e Pianosa (Firenze); L. iO.CìOO aumentabili del 7 io %, c.-v., ecc. \ edi Boli. t:ff. del Ministero, N. 43, del 26 ottobre. Scad. 25 nov. ROVIGO. Posto per la 5a " condotta medicochiru1·gica, apert11r.a i o nov., chiusura 30 nov. Per informazioni rivolgersi ufficio igiene comunale di R<>vigo. S. Vr10 AL TAGLJAMENTO ([I dine) . - 2a Condotta. L. 8000 con sei qu.adrienn i del decimo ; per· 1500 poveri ; L. 1 per ogni povero in più; serv. att. L . 500; trasp . L. 300; c.-v. di legge. ~:tà mass. 39 a . Tassa L. 50,iO. Scad. 30 nov. S. V ALEN'l'INO ToRro (Salerno). - Al i5 dicemb~.e . SoLAGNA (Vicenza) , - Scad. 30 nov. , con Pove; L. 9000, oltre c.-v., serv. att., trasp., uff. san. So:àfMA Lo:MBARDO (Tl arese) .. Medico primario; età mass. a.. 40; obbligo residenza; L . 15.000; 50 % ricavo iambulatorio. Doc. entro i5 dic.; tassa L . 50,10 ; chiarimenti alla Segreteria. TErtNI. .4.mrnin istrazione provinciale . Direttore Sezione Medico-Miorogriafica e ad Assistente Sezione Chi mica., Laboratorio Provinoiale d'Igiene e Profilassi. Pel direttore: L. 12.500; serv. att. L. 2ioò. Per l'assistente: L. 9500 ; serv. att. L. 2000. P er i due posti 5 qu-inquen,n i dee., c.-v..


(AN:\O

XXX\ -, F ASC. 46]

SEZIONE PRATICA

Es.a.mi e ·t itoli. Sca<lenz.a 27 dic. P er chia r• i m en t i • _.è bando integra!~ r ivolgersi Seg·r et eri a. TRAPANI. A mmin . P ro v. Assistente Sez. Med. 1\-f icrogr. Laborat. Igien e e Profilassi ; scad . 15 <l ic., ore 17; L . 10.000 olt r e L . 2100 ser v. at t ., c.-v. ; età lim. 35 n.; t assa L . 50. URBANIA (P esaro-Urbino). Ospedale Oiv~ le . Cercasi in servizio interinale chirurgo primario direttor e; L . 1000 mensili e per cent u ali; dur.ata non m eno di 6 mesi eon pr obabilità di nom . definit. R ivolger si per schi arimen t i Ufficio di Segreter ia . V ENEZI A. A mmiinistraz . dei Manicomi Centrali 1-e11Jeti di /3. iSer·volo e di S . Clemente. - Medico <li ·Sezione; L . 11.600 .aumentabili a L. 13. 700 in 13 anni , olt r e L. 2800 ser v. ai t .; promovibilità a Prima rio di 2a cl asse ; c.-v . ; allog gio pers onale ; .docu m. p oster. ial 30 ott. ; serv. en t ro 15 gg . ; scad. ·or e 17 del 10 dic . Rivolger si Segreteria (S . M.ar ia .F.or m·o sa, Calle delle B ande, R amo Ven ier , numero 5269-A, Ven ezi.a). V ERcE1.r.I. Amministraz . prov iriciale. Presso .il L a borat . di I g ien e e P r ofilassi : Diret t ore della .Sezione Med ico-Microgra fica - Assistente della ~e.i.ion e stessa - Assist ente de lla Sezion e Chimica . :Scad . 30 nov. Vedi fase . 44 . 1

Co1igregaz. di Carità . - D1ue medici <ii Sezione al Fren ooomio di S . Girolamo; scad. -00 gg . dal 5 n ov.; età lim . 35 (40) a.; tassa lire .50.15; stip. L. 11 .600 e 5 q·u adrienni dee., oit re L . 800 .~lloggio, L . 800 serv. at t ., due c.-v. R ivolger si all' Ammin. d el Frenocomio. VoLTFdlRA.

2305

l{loùdaz'iorie Oolasanti . E .aper t o presso la R. Università d i .Roma i l concor so a un pi:emio clella F ond azionè Colasanti fr a i laur eati in medicina. e ch irurgia presso la detta Università d urante l'1ultimo .quadr ien nio scolastico e che vi abbiano seguito· !',i n tero corso univer sitar io. Documen t i al R ettore non più tardi • delle or e 12 del 30 i10 \Tembre . Al concorso dovr an no present arsi u na o p iù n1emor ie or igin a li a stampa, s u .argoment i di far macologia sperirrtentale; dovranno essere consegnate jn R ettor ato non più tard i delle or e 12 del 1° giugno 1929 . I l con corso sarà <leciso nel mese di luglio 1929 :· il premio sarà d i L . 1000 (mille) e verrà p agato . al vincitore in otto r ate ug ua li mensili p osticipate . 1

HOMINE, PROMOZIONI ED ONORI F ICENZE,

I premi della Mostra lnt~rn azionaJe della tubercolosi . •

f,a,

Giur ia composta da S. E.- on . Paolucci, presidente, dott. com1n. M . C<>llina della Direzion e Gene ral e di Sanità P ubb.Jic.a, pr<Jf. D'Or mea del.l' Oper a N:o1zionaJ13 l\I.arernità ed I nfancia, colonnello n1ed . prof. Mariotti Bianch i del Ministero della Guerr a, 00111n1. D . E. B asso della Con federazione Generale Fascist.a. delle I n·dustr ie, d opo u na lun ga discussi()ne e d o po aver oonstatato 'il gr.a 1Hle successo av uto dalla Mostr a l1a assegnato i seguer1ti pr eini: 1

Avverteriza. - Quand o non è altrimenti indi.cato i con cor si si riferiscono a condotte med iche, l compensi allo ~tipeil dio base. CONCORSI A PRE MIO.

Fondcizi.one Gaetano Nlazzoni. '

E aperto, p1·esso la R. Università di Ron1a, il concorso ad un pre1nio annuale della Fondazione « Gaetano :Niazzon~ » . Il p~·emio 0011siste nella rendita del ca:pitale d i L . 50 m i i.a diminrt1it.a dalle tasse ·e dalle spese d i .am ini nistr azioin·e . So110 ammessi al con corso ·g li . studenti che ;;i,bbiano seguit o regolar mente t utti i corsi della F a coltà cli medicina e chiru rgi a e sup erati nella prin1a sessione gli esami di profitto e d i lau rea in <letta Università.. Il premio sarà con ferito a quel ooncOT·r en te ohe av r à ottenuto il maggior numero di prunti e di lodi complessiva1nente n egli esami di profitto e in qu ello d i lal1r ea. 41\. parità di voti decider à la sorte. Il premio sar à aggiu dicato, non più tardi del Ìnese di dicembre 1929, da una Commissione di t r e p rofesso ri eletti dalla Facoltà.. Gli studen ti ch e aspiriano al p remio, dovrann o indirizzar e al R ettor e domanda non più tar di delle ore 12 del 31 luglio 1929 (ter mine per entor io), .accompagn atia <lai certifioato oomprovante i corsi seg·uiti e gli esami sostenuti.

1) :VIeda glia d'or o di S . M . il Re : Polon ia. · 2) Mecla:glia d'oro di S. E. · il Ca·p ·o d el Governo: Dott. F . B occhetti, Direttore Saniatorio Militare di ..-\n~io. 3) l\!Iediaglia d'or o al merito della Sanità Pubblica: Governatorato di Roma. Ì)iplo111i (li Gran Premio fuori concorso : D irezione Gene1·ale di Sanità - Cassa Nazionale per le Assicurazioni Sorjali - Cr oce Rossa Italiana Opera N azioniale l\{aternità ed I nfanzia - Ospedali Riuniti d i Ron1a - Feder azione dei Consorzi - prof. l\tiorel.li. Jfedaalic d'oro: Opera Nazionale Invalidi di Guerra - Città dj Torino - ~.t\.ssoèiazione Genovese << Carnillo P oli » - ConsoTzi o Antituber colar e di Udine - Cotonificio Cantoni - Ditta Achi lle Achilli. ~ledciglie d'argento al rne1' ito clella Sanità P u b- · bl'ica: Città di l\iiilano - Consor zio di Bergamo C-0ns0Tzio :di Verona. D iplomi di Gran P re·m io: Lega delle Croci R-0sse - Francia - Svizzera - Ceco-Slovacchi.a - Finlandia - Norvegja - N apoli - Firenze - Brescia Oper a Pia. Os pizio M.arino Anzio - Congregazione di Carità di Budrio - Sa11atorio di Ariccia - Forlì ' ·_ l\1acera.ta - ' i cenzn. - Ditta .Actinia - Casa del Sole l\1agr.assi Paler mo - Sanatorio di Ornago prof . Bag]ioni - Ditta Balzarini - Ditta Crespi - Consorzio di 'Bologna - Consorzio di F irenze.


IL POLICLINICO

M edagltie d'araentu : Direzione Generale dei Rifo1'rr1atori e Case di Pena - C-0nsorzio di Cremo· na - Consorzio di Ma11tova - Consorzio di Venezia - Ca.'5a del Sole di Palermo - Saniat<J,r io l' Abetina ... Sanatorio Zu1b iani. ].f eiiaalie di bron,zo: Ditta Ra.stelli, Roma - Libreria Sperlin g e Kuipfer - l)itta Meschia - Ditta I ten-C·a.rdoille - Ditta S.I.A.M.~.\ . - ·a asa di Salute V ill.a delle Rose. . Diplomi d·i benemerenza: Prine;ip.ato di ~Ionaco - Olanda .. · Brasile - Ukraina - Consorzio di Ascoli. Piceno - Consorzio di. Como - Consorzio di Faenza. . - Consorzio di Genova - Consoifzio di P.arm.a - Co·n sorzio di P avia - Consorzio di Pisa - Consoczio di Oagliari - C'o nsorzio di Messina - Con~rzio di Pescara - Consorzio .di .Reggio Calabri.a - I stituto Mara.gliano, Genova - Oa&sa Malattie Venezia Giulia - Sanatorio di ~1:iazz.ina. Menzione onorevole: Patronato Scolastico di Ascoli Piceno - C.i<>ngre·g.azione di Carità di Treviso - Ospedale ~Iisericordia di Arezzo - Consorzio di Sira-et1sa - Consorzio di Spezia - Consorzio di Catanzaro - Consorzio dj Foggia - Consorzio di Gorizia - Consorzio di Frosinone - ConsoTzio di Imperia - Consorzio di Taranto - Consorzio di Varese - I~ti1tuto V.accinogeno antitu·b eroolare Milane&e - Ditta lfirrao e Visa.ni - Ditta Riboni Sanatorio Villa E 1. 11ropa, Arco - Società l' cc Alpina » - Dott. Gino Fabiani - Ditta Pepino - Ditta · Elettrolux .,. Ind1istria N aziona}~ Orono - Ditta ()}inati Seganti - D it,ta Schaecter. Il premio No1b e·l per la medicina è stato assegnato per il 1928 al prof. Charles Nicolle di Tunisi, per i suoi lavori sul <lermotifo. Oharles Nioolle fu ·p er q1ualche tempo professore alla Sct10.Ja di Medic~na di Rouen . C·h i.amato I. e] 1903 a dirigere l'Istituto P.asteur di Tunisi, sepp e compiervi un'opera magnifica d'organi~io­ ne, assicurandosi la collaborazione di ottimi •}lementi, con ~ q1u ali ha compiuto una serie di ···icerche originali importanti, sulla febbre melitense, sulla leishmaniosi, sull.a bilhar.ziosi, sul traco. ma e sovratutto sul tifo esa.ntematico. Egli elucidò la trasmissione di qruesta malattia e indicò le misure profilattiche da adottarsi. Molti altri problemi h.anno attratto l'attenzion e di Nioolle: l'utilizzazione dei sieri di convalescenti, i vaccin~ microbici, ecc . Nell' aduna nza a nnu.ale dell'll luglio· 1928 della « Royal Medico P sycl1ological Associ~tion >i, il ·p rof. <lott. J. R. Lord presentò come membro corrispondente per l'Italia il prof. Giacomo Pighini direttore dei Laboratori Scientifici Lazza-. '. ro Spallanz.ani dell'Istituto Psichiatrico di R.eggio Emilia, con una motivazione molto lusinghiera id i cui riport iamo un.a parte: cc ~<\.l tempo del prof. Tamburini, R eggio Emilia diede all' Italia )a i11aggior parte dei direttori di Manioon1io e di professori di psichiatri.a. La sua f31Dla è stai..a bene confid ata nelle mani del prof . •

[ANNO XXXV, F ASC. 46)

Pighini, e la fonte ~i accurate ricerche continua ininterrotta da.i suQi Laboratori. cc Il contributo personale· del prof. Pighini in q·u esto lavoro è tanto va.sì.<> quanto importante, e sopratutto aJtiinente ai problemi biochimici d.e gli stat~ psioopaticj. « Colla inorte del sen. Leoniardo Bianchi lJ. p sichiatria italiana non ha più avuto lll'Il posto nel ruolo . .de~ membri 01torari viventi della nostra Assoc1az1one . • e< Fra i vari psichia.tri italiani che l 'Associ.azione potrebbe scegliere per tale ono1·e, si propone il prof . Pighini, tanto alta· è la posizione ch'egli ha raggiunto nella psichiatria italiana ». Sono trasferiti i seguenti professori universitari: Bolaffio Miohele, id i Clinica ostetrico-gineoolo.. gica, da Cagliari a Modena; Can:riata Sebastiano, di Clinica pediatrica, .d a Messina ·.a Palermo; Cerletti Ugo, di Clinica delle Malattie mentali e nervose, da Bari a Genova; C~ntino Antonino, di Clinica oculistica, da Bari a Messina; V ercesi Carlo, . di Olinic.a ostetrioo-ginecologioa, da Sa&sari a Siena. Sono abilitati alla libera dooenza in Clinica chir.u rgica: Biondi Gi1useppe; in Patologia speciale chirurgica dimostrativa: Altobelli Raffaele, Grossi Emilio; Rossi Nereo Francesco.

N()_TIZIE

Dl~ER5E.

Scuola di perfezionamento _in chirurgia presso. l'Univèrsità di Roma. A questa scuola vengono ;a.m.m essi i l.au·r eati in Medicina e Ohirur·g ia. Essa ha la .du;rata di cinque anni. H.a sede presso il R. I stituto di Clinica (Yhirurgica (Policlinico Umberto I ) dirett<> dal prof. R. Alessandri. Gli isori1tti alla scuola (non meno id i sei) hannol'obbligo di frequentare il oorso 1Ufficiale di Clinica Chirurgica, le speciali conferenze ed esercitazioni che saranno loro .destinate, e fare servizio come alunni interni nella Clinica. l)uL·ante tutto l'anno scoLastico gli iscritti, a 1turno, presteranno servizio nel reparto specialea d essi destinato. Per oonseguire il Diploma di perfezionament<> in ChiriThr'g ia gli iscritti, al termine dei oorsi, olt re alle prove d~ esame nelle singo~e materie, o a gJ:ruprpi, dovranno presenta.re una tlisser~Zìione scritta, elabora;ta nell'Istituto su un ar.gomento. di chirurgia e ,d ovi·anno sostenere un esame pratico dinanz.i a d un.a Commissione formata dagli • Insegnia.nti della Scuola. Tasse: immat ricolazione L. 300, iscrizione annua L. 800, sop·r atassa annua per esame di profitto L . 150; per l'ammissione all'esame, a suo. tempo, dovranno pagarsi L. 75 per sop:nata.sia di diploma. L e tasse di cui sopra, si ver-sano ali


[ANNO

XXXV,

FASC.

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SEZIONE PRATICA

Banco di S. Spiri.t o, Sede di Roma, PiaziZa San Silvestro n. 64. Per il rilascio del diploma la spesa complessiva è ~di L. 326, 70. ' C~edere .avviso a.l Direttore della scuo1a. 1

L'anno accademico a Roma. Il 5 oorr., con solenne cerimonia, venne inaugurato il nuovo anno accademico dell~ Università di Roma. La cerimonia si è svolta nella grande ed aiustera sala di lettura della Biblioteca Alessandrina, opportunamente adattata. ·V'i11tervenne il segretario del Partito, on . Turati. Il rettore prof. Millosevich si è occupiato delle condizioni .dell'Università ; ne ha prospettato il disagio economioo, il quale ne limita l'attività • scientifica: si rprovvederà O<}n la costit uzione di un Consorzio_, sull'esemrpio di .aJ.'tr{ Atenei . Poi l 'oratore è ·p assato al problema edilizio .anch'esso ' solo permolto grave e che sembra non esserlo· cbè molti stu.denti non frequentano con 0ssiduità i corsi, a caus·a del costo che la permanenza nella città importa. Gli studenti nell'anno scolastico , 1927-28 sono stati 4627: molti p er le attuali condizioni dell'Ateneo, pochi per la carpitale di una grande Nl3iZi{)llle. Per ridurre il d.i sagio della ·p opolazione scolastica, la F.eder.a.z-ione del!' urbe ba. fondato la Casa dello studente, che offre mensa sana ed a buon mercato. L a difficoltà ma;ggiore è però q1uella degli alloggi. Con l' approvazione di S. E. Belluzzo, ministro dell.a P. I. , e di S. E. Turati e ool concorso d elle Case popolari si spera di poter dare conveniente so1uzione al problema. L 'oratore terminò salutando la · giovinezza p ensosa dell' Ateneo di Roma ed a~­ sicurando che quando il Duce suonerà la diana della battagli.a per la scienza it.a.Iia1}a, risponderanno tUJtJti « presente » : veterani e gioviani re• clute. Al nuovo rinascimento itialia-n·o generato dal fascismo, seguirà indubbiamente, come è accaduto più volte n ella storia dei popoli, un risveglio delle ar.t i e delle scienze. Il .p rof. Antonio Dionisi ha quindi pronunciato il discoirso ina;u•gurale sul teina: « Scienza e pratica nell.a Università ». L 'oir at-ore, dopo aver contestate le acouse fatte all' insegnaanento univer sitario di poca o nessuna coTrispondenza alle i1ecessità dei tempi, di difettosa p1;eipariazio11e professionale per il prevalere delle materie di pur.a scienza su quelle pratiche, d.011de la necessità di sgravi con o senza sostituzioni, ba rilevato che il nuovo fervore di vita impresso dal Fascismo alla m.agnifica gioventù itaJ,i.ana, la Tinnovata coscienza delle sue forze, te111'pr.a.t a al fuoco ì"Ìttorioso, ~o·me delle lotte con gli elementi e la. fede in una guida sicur a ai1cbe negli studi , I' avvicineranno sempre più .all a meta Ta<liooa seg11ata da Benito ~f ussolini. 1

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Per il Policlinico di Bari. A"1 una riunion·e indetta, iper lo studio· del problema, da S . E. Di CroJlala.nz.a, conven11ero il

P.refetto, il Commissario straordinario del Co·m une ed uno stuolo .d i personalità e di professori. S. · E. Di · Orollal.anza, nell'insediare questa.. Commissione, ha ricordato che il Comune di Bari, . d'accordo con l' Amministrazione Provinciale ave' lia va fatto compilar.e nel 1922 un progetto per costruzione di un D1Uovo Ospedale Oonsorziale, che prevedeva una spesa di 13 milio·n i .di lire . . Oon la is.t ituzione della R. Università Adriatica che s' intitola al nome del 'nostro D'uce e con l~ . ' conseguente necessità di dare stabile .assetto non solo all' Ospedale ed al Brefotrofio ma anche' alle· Oliniche uni ì"ersitarie ed agli I stituti bioiogici, il , pa-ogetto oomipilato nel 1922 non è più attuabile. Prospet~ndo la necessità di nuovi studi per un nuovo progetto, S. E. ha espresso il oo·n vincimento che mercè la solerte attività dell.a Com- . missione e meroè l' interessamento delle Amministrazioni oomunaJe e pr01Vinciale, questo grave problema. possa essere presto avviato a soluzione. _ Seguì ampia discussione. AlLa fine, S . E. Di OrolJal.anza ha presentato una serie di p roposte che vennero 3Jp.pa.'ovate ad: unanimità: 1) Che il Policlinico sorga per opera del Comune e della Provincia, che ooncreter.anno i ter-mini della convenzione per il Consorzio; 2) che alla compilazione per il progetto peT I.a costruzione del Policlinico si 1provvedia medi.ante con- corso nazionale; 3) che la C'om.missio,11e di studi si occt11pi · della scelta dell'area e dei criteri da seguirsi per. la oompil~ione del progetto; 4) che, per la spedita attuiazione di quest'ultima propo· sta, sia f.atta preghiera a S. E. il Prefetto di nominare, d ' accordo ooi rappresentanti delle .Amministra21io1Ìi comunale e provinciale. e col ecrr e- . tario F ederale, una Sottoco1nmissio•n e di inge;neri e sanitari, i quR-li dovranno eseguire opportuni sopJ.·aluo1ghi p er I.a scelta dell'area e 00111cretare le proposte da sottoporre alla Commissione ~ plen.aria per le sue definiti1re deoisioni. 1

Gli esami di Stato universitari. Con ordina.nza del l\finistero della Pubblica lstru21io,n e 'è stata indetta, per il corr e11te an110, la sessione d egli esa1ni di St.at.o di abilitazione a ll'esercizio deIJa professione di medico-chirurcro ohi1mioo, farm.acista, ingegnere ed .architetto. Sara11no sedi di esami per l'abilitazione .all' eser- cizio dolla professione di medico-chir,u rgo le R.R. Università di Bologn a, Cagli.ari, Firenze, Palermo, Parma, Pavia, R.oma e Torino. Gli esami avr.anno inizio il 29 novembre . C)

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Un corso di allievi ufficiali medici di compie-mento. Il oorso allievi Ufficiali Medici di Complementoavrà inizio il 15 gennaio 1929, presso l.a Scuola di Sanità Militare in Firenze. Vi sono ammessi i giovani muniti di laurea in. medicina o in chimioa-falìil1acia o di di'Ploma di farmacia, che .aspi--


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IL POLICLlNICO

i·ino alln, i1orr1ina di sottotenente di complemento nel . Corpo Sanitario (medici e chimici farmacisti). L-e do111ande vanno indirizzate al Comando del Co1,po d ' Armata di Firenze, e ·p Tesentate al Comando del Distret'to d~ residen?..a non oltre il 15 dicembre . Il corso avrà la durata di 5 m-esi. Gli allievi <lichiaratj idonei sar anno inviati iill licenza st 1·aord.i na.ri a, non computa·lJile nella ferma, in attesa d ella u on1in a a sottotenente e della chiàmata p er prestar e .ad un Corp-0 il servizio di ip ·r ima nomina. Cir ca i documenti da .allegare alla domanc1a e le informazioni che possono inter essare agli aspiranti, q•u esti potranno rivolgersi al locale Distretto ~Iilitare o p·r endere vi sione delle disposizioni riportate n.el manifesto che sarà a.ffisso al pubblico.

Convegno italiano sulla malaria.

Le. Presidenza della Società per gli Studi della Malaria è venuta nella de1terminazione d'indire u11 conveg110 di studiosi e di tecnici, per discu. tere i problemi relativi alla epidemci. olo·g ia, all.a profiliassi e a lla cura · della malaria, la quale ha t ante r ipercussioni suILa· n ostra vita nazionale. Il convegno avrà luogo entro la prima quindicina di febbraio 1929, in due ·g iorni da destinarsi. Saranno invitati a parteci.p arvi medici igienisti, i11gegneri, agricoltori, eoonomisti . ' L a discussione ve1Jterà s u problemi ·d i 3Jttualità ed in1portanza pratica fissati in p1·ecedenza sui quali Yerranno presentate brevi relazioni. ' Diamo l 'elenco provvisorio dei temi e dei relatori : « Collegamento delle annate epidemi~he », proff. Dio11isi e Sella; « , .- alutazione <lella malaricità ))' dott. Hackett e prof. Missiroli; « Bacini idrici .artificiali e malaria », pr of .. Canalis e ing. Dolcetta ; « Abitazioni e Malaria », ing. Bonamioo e prof. Ottolenghi ; « I mezzi p r atici di lotta antimalarica», praf. P ecori e dott. Valle; «Piccole bon ~fiche .antimalariche per la difesa di aggregati d i popolazione », ing. Buongiorno e ·p rof. R ossi; <e Bonifica integrale », comm. Carlino e in·g . Pr.ampolini; cc I n u 01Vi rimedi .antimalarici », professori ~tlscoli e B asti.anelli; cc Contributi della mal arioter apia alle conoscenze s{i11a malari.a », professore ·P on'tano e do.t t. Raffaele. L a Società è pTesieduta dal principe don Gelasio Gaetani. La sede sociale è: Corso Vittorio Emanuele, 16 - R om.a (16).

Congresso i nteroazionale di medicina tropicule • • e igiene. R ioordiamo che avrà Luogo dal 15 al 22 di.cembre al Cairo, ove è organizzato dal Governo egizia11·0, e che per tale ocoasione varie compagnie di n_a,igaz.i0!11e e le ferrovie dell'Egitto hanno accord.at-o impor tanti riduzioni ai partecipatnti e prepar.ato var~e crociere e gite. Ora l'amministrazion e dello cc H eliopolis Pal.a~e H otel)) annu n zi.a. di aver deciso <li accordare ai

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XXX\··, FASS. 46]

medi~i ed alle · ? er so_ue dtlle loro f.a,miglie il. prezzo d1 f.avore d1 1 lira egiziana (100 lire italiane incir ca) .al giorno, per la pensione completa, che c·or~·prende alloig gio, v.itto e trasporw di andata e ritorno da Eliopoli al Cairo (12 Km.) in autocarro di lusso.

La Commissione superiore per la stampa. La cc Gazzetta Ufficiale » ha pubblicato ·il R. D. 19 agosto 19.28, con il q·u ale la Comm.issione super1 ore per la stampa è oosì oost.ituita : Mussolini g r. uff. Arnaldo, presidente; membri: Carli comm. Mario, Corradini prof. oom1n. Enrico, sen. del .R e~no, Cop·p ola dott. oomm. Francesco, Interland1 do tt. comm. T·e lesio, Oj etti Ugo, Amic'ucci Erman110, dep. al P·arlamento, Fo,r ge.;s Davanzati dott. R oberto, Gayda dott . comm. Virginio, Minunni dott. Italo, Morello a vv . Vi ncen z·o, sen. del l{egno. · 1

La medaglia di benemerenza per l'Opera Ma· ternità e Infa nzia: L 'O·p'6ra Nazionale per 1a protezione della Maternità e della Infa nzia ha fatto conia.r e una medaglia speciale per i benemeriti che hànno -dato all' I stituzione Uil1 notevole appoggio morale e fi. . nanziar10. L a medaglia port,a da un lato la riproduzione esatta di una moneta dell'epoca di Traiano, i cui originali so,no conserv.a.ti nei n1aggiori nlusei numismatici , · .che ri·produce l' im·perato~e assiso sulla sedia ouTula mentre l' I talia, r.affi'g ura;ta ooone una nobile fig ura di donna, presenta a lui due p.argoli oui l ' imperatore porge un pane. La moneta f t1 coniata per decr eto del Senato (Senatus consulto) e dedicata all'ottimo Principe (come dice la scritta) per l' istibu:zione da 111~ voluta di distributori di alime11ti ai bambini poveri e bisognosi di tut ta l' Italiia. Dall'alt ro l ato è riprodotta la immagine di Benito :Ni ussolini che ha creato l' Opera N afil.on.ale Maternità e Infanzja, tra lo stemma Sabaudo e quello del Littorio, e porta inciso il nome della person.a cui v iene offerta. Le iJnedaglie in orò sono sta te offerte alla Regina Elena, P1·esidente Ono,r aria . d·e ll'Opera (3 semp r e prima in ogni ~zione d'assistenza verso gli umili, all.a Duch essa d'Aosta, che fra gli altri suoi titoli di benemerenza ha quello di avere istit uito e sorretto in fialia l'Istituto delle I nfermiere e ~t\ ssistenti sanitar ie; all'on. Mussolini, Capo del Governo che l' Ope-ra ha voluto sorgesse e prosperasse: e al ministr ·o F e derzoni che ha presentato la legge. Le n1Pc1aglie d' oro che h anno significato di alta benemerenza non ven·g ono concesse che in casi ecoezionalissin1i; le altre in argento e bronzo vengono attribuite oon n orme speciali.

Pro orfani dei l\Jedici italiani morti in guerra. Cnn piacere vediamo che il M essaqgero Eaiziano, voce dejg li I tali.ani <li E gitto d.a oltre mezzo seeolo, si è fatto portavoce dell'in iziativa del Co-

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[.'\.~NO

XXX V ,. F ASC. 46]

SEZIONE PRATICA

1nitato Fiorentino pro-orfa11i di guerra dei medici italiani invitando i medici italiani residenti in Egitto .a venire in aiuto di questi o·rfanelli . L'esempio p otrebbe e doVTeb.b e, esser e in1itato d.ai ,g1.ornali italiani ohe si pubblicano all'estero .

Il prof. Bilancloni per la lotta antitubercolare. Per aderire al movimento .antitubercolare così . ' in v1gorosan1ente voluto dal Governo N aZ'ion,ale

occasione del XXIV Congresso della Società 'I taliiana di Laringologia, tenuto a Catania il p·r o1f. Guglielmo Bilancioni, dell'Università .d i 'Pisa, ha offerto al Presidente di detto· sodaliz.io, proif. C1te1li, L. 20.000 in 'titoli d el Littorio, per istituire un premio biennale da concedere al migliore lavoro inedito s.u lla tu bercolosi· di organi compresi nell'ambito della. Otc>-rino-larinrg ologia. I conoor1·en t i debbono ap·p artenere ialla Società; i lavori verteranno su qualunque ordine di f.aitti. clinici, anatomo-patologiici, ba'tteriolo·g ioi, statistici, ecc. La COmmiissione giudicatrice. sarà eletta da.I Presidente della Società. Il ·p:remio è indivisibi~ e, se non iaggiiudicato, verr à attribuito nel biennio successivo. 1

Donazioni e lasciti. L a C'()mpianta signor.a Angelina Colon1bo f,u Angel·o v e".l . Lonati oon sue 1d isposizioni testamentarie ha istituito erede universale l ' Ospedale M aggi-0r-e di Mi1ano ed ha legato al Pio I stituto dei deficient i di questa ci'ttà la sua villa i11 Cossogno, J ll' Opera ·Cardinal Fen·ari un cospicuo lascito, ecc. Da :una valt1t azione a.ss.ai sommaria risulta che in favore dell'Ospedale potrà risultare, dedotto lo i1nporto di tutti gli oneri una sos·tanza netta di qu.asi quattrocentomila lire.

Nel quinto anniversario de-i la morte di un loro figlio, amonimi genitori h anno offerto all' Opera Nàzionale .p er la protezione d ella Maternità e dell' Infanztia, l a cospicua somma :di oentomila lire, in cartelle d el Consolidato al 5 %. Oblazione. Il g r. u.ff. dott. G. C. Gualdoni ·ha rinunziato aJ . pa.garnento d elle forniture del- suo prod·otto \(, digitalia », fatte all'Ospedale M aggior e di lVIi1.ano, .'-per l'import.o ~i L. 6000. Il C-0n siglio Ospetaliero, prendendq 1atto di s imile regalo, che si ,ripete 'da p'iù 1ap.'nÌ, • ha espresso i SU<>i VlVl r in. • 't•fl u 'J1" .. ·· . graz1am-en i. , . >

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1>11imo e~ !nazionale per i francobolli antitu.be1·colaì:'i '-' 1 l.u 1 >I r I 1. r,' ·, ,, ·· Da.i · diooorsi1 in~umurali tenuti dai P.roff. Calmette e L. Forest è risultat o che in un ' solo mese sono stati vendlll!ti ·per 14 milioni di franchi di \

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fr.anoobolli Sal.u t au Soleil e che in t utta la Francia, nel C()ll'SO .r.li un anno la vendita è iascesa a ' . 137 milioni di francobolli. Una cop'J)a offer ta dal Presidente della Repu bblica è stata assegnata al Dip.art.imen~ Nord, ove sono stati . venduti 15 milioni dj. francobolli; la regione di B elfort 11a guadagnato la co·p pa .d el 'l\iiinistro del ·Lavoro e dell'Igiene ; il Dipa.rtimento dell'Oise si è assicurat.o il premio .d~ ipropaganda del Comitato. Il prof. Léon Bernard espose il programma che r esta da svolgere da parte del Comitato, il quale ha ·~i~L provveduto al ricovero di 12.000 tubercolosi polmonari: qu.esto nu.m ero dovrà essere porta·to in ·p rimo tempo a 20.000 e poi a 60.000 in moclo che ·p r.atioamente tutti i .t ubercolotici con tagiosi della Francia verranno ad essere ricoverati. 1

Opere del Regime a ;Reggio Calit briB. I

L'Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria ha portato a termine i lavori di oompletar mento. dei primi sette p.adiglio,n i dell' Ospedale psichiatrico provinciale, p er un importo di lire 2.200.000. Così l 'opera grandiosa, che d·o vi·à dare a R eggio uno dei migliori manicomi de l Mezrzogiorno·, si .avvia al suo parziale completamento: . I sette paidiglioni sono oggi ca.p aci di accoglier e quasi t utti i folli c·he I.a Provincia l'lioover a in alt1i : manicomi:; · e non appena si espleteranno i lavori per ' ~ · i due padiglioni «Ser vizi generali » e . « Lava,n.derie e cucine», l'Ospedale psichiatrico, sito su di una delle più in cantevoli çoll ine di Reggio, potrà iniziare il suo funzionamento . · A Palmi, l'Amministrazione provinciale h.a co~truito i tre più necessari padiglioni del Brefotrofio provinciale; con uma spesa ·di L. 485.000, mentre h a approntato qut3..Dio è necessario per far sorgere ~l grande Brefotrofio di Re·g gio·, togliendolo dagli attu ali padigli?ni in baracche. Il . Consorzio antitu,b er colare inaugurerà, col n-qovo anno, il suo grande . D ispensario centrale, dell ' ~mporto di 450 mila ]ir e; e Gera.ce M a rina avrà il suo ottimo dispensa.rio di zon.a in . adatto locale n.ppositamente rifatto.

Il "Nido dei bambini,, a Napoli . . Il 5 corr. nella zona industriale di P oggioreale, ha av1u1to luogo l'inaugur azjone <lè:l' "< < Nido dei bamb,i.n i » intitolato a. Sua. .Altezza Reale ·A nna delle . Puglie. i lavori furono inizi~ti in occasione delle no ~ze di Anna di F1:ancia col Dt1oa delle Puglie. L'uma,nitaria istituziione dà r icoYero e assistenza, ai figli delle operaie, mentre qu este sono aJ lavoro nelle fab briche e negli stabilin;i.enti· e provvooe altresì a.llet.oure profi lat~iche € igieniche per il sa.no sviluppo dei bambini. Alla cerimonia h.an:qo assistito S . . A. R. la Duchessa d ' Aosta, la Duchessa Anna delle Puglie, S . . E,. il Card in.a.le Asoalesi, che ha impartita la benedizione · .ai vari reparti, . S. E. Castelli, Alto Oommissa;rio per la Provincia e l~ principali au1


IL POLICLINICO

iorità civili, militari é fasciste, nonchè rap1pre.entanze -tlell' Ateneo1 della Magis!tratura, della e}asse m edica.

Colonia Marina Internazionale della çroce Rossa Italiana di Port Said.

Si è chiusa recentemente questa Colonia Marina . della Oroce Rossa Italiana che ha ospiitaAti .q11est' anno oltre 200 bimbi di nazionalità e religioni diverse_, tenendo alto in quella terra lontana il nome ,d ella nostra Croce Rossa al cui costailte .appo·g gio s i deve lo sviluppo continuo asaunto dalla bene.fica, istitumooe di previdenza, infantile. •

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L'acquedotto di Cinisi . .

Il 28 oti;obre venn•) inaugurato il serbatoio .del1'a.cquedotto di Cinisi (Palermo), che cattura le .~orgentj del Sansotta, d·e lla portata di I. 12 al secondo . I lavori pr<;>seguono oon .alacrità, a oura del Provveditorato. Il serbatoio ha la capacità di 7.50 mc. •

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XXXV, F ASC •. 46 J

zione, t1·atteggiando la figura dell'illustre Uomo e le sue benemerenze. L' on. Delcroix, dopo a.Ter parlato delle comlmi fina.lità dell'Opera n.a.zion&le e dell' .Associazione mutilati, ha proclamato l'on. Lustig socio d ' onore de11' Associazione stessa. Il sen. Lust ig ha ringraziato per l'altissim0 e raro onore conferitogli e ha chiuso il .d iscorso ringraziando .a sua volta il Capo del Govern<> per il validissimo aiprpoggio che ooncede all'Opera Nazionale per gl'i. Invalidi.

L'organizzazione antitnbercola1·e italiana gia.dl· cata in Spagna. « El Sol » cli lVladrid, in un lungo artioolo sulla l'Qtta .antitube rcolare in Italia, rileva in termini di grande oam1nirazione la vasta opera di organìzzazione e di ass~stenza realiwata dal Governo fascista ed illustrata r.e centemente dall'on. Martelli. E samina q uindi largamente Io sviluppo dei vari sana t ori ed afferma come sia somma l'efficacia della legge Mussolini. ·p er l ' assicura;zion~ obblig.atoria, l ' importanza mondiale della qt1ale è da tutti rioornosciuta . 1

lstjtnto del cancro di Berlino. A Berlino è stat.o festeggiato il 25° anniversario della fondazione dell' Istituio per lo studio del eancro . Intervennero autorità e notabilità del mondo scientifico; era presente anche I.a. vedova del fondatore dell'Istituto prof. v. Leyden.

Preventorio belga antitubercolare. Il 21 ottobr e fu inaugurata La nuova c.;ede del1' « Home Marie-José », eretto sull'altopiano di lrfont-sur-}f archienne: a cura della Sezione Provincie-ile dell' Hainaut della Lega Nazionale Belga C)onti·o la t uberoolosi. . Oreato nelLa tormenta della guerra1 a m1zia~iv.a e a cura del dott. Langelez e della sua Signora, trasferito successivamente in due sedi provTl.sorie, il pre-vento1rio ]1a ricevut-0 ora la sua sede de.finiti va. Dalla fond.a.zione sono passati per 609 bambini,. di cui 595 hanno riacquistato la salut-e e oolo 5 sono morti di tlLbercolosi.

esso

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In onore del sen. Lustig: Nella grande sala della C..asa Madre dei Mutilati in Ron1a si è riunito l'intero ·consiglio di An11ninistrazio'.rre, ,.insieme a tutti i funzionari · delk't sede centrale".e ..a. tutti i consiglieri delegati dell' Opera nazionale i.n,raliqi di gu·e rra, convenuti pel dece1111ale della Vittoria, per una manifestazione in onoi·e d èr sen. Al05sandro Lustig, c;he da otto anni p,res iede l' I stituto.. Sono p_ure intervenuti l'on. Delcroix e le alte cariche de1l' Associa~ione nazionale mutilati. Hanno pronu11zia.to brevi ed i.spirate parole il Tice-presidente comni: dott. Nicolotli e il comm. pro·f. · Lori·ga , c-0 nsigliere anziano d'Amministra-

Associazione belga di ospedalieri. Si è costituita a Bruxelles una « Associ~tiofl belge rles Ft òpitaux », che raccoglie medici, membri delle oommissioni d'assistenza pubblica, funzio.n ari, direttori · d'ospedali e di cliniche, deleg~t1 ·d ella Croce Rossa . .E divisa in 4 sezioni. Segreta.rio ne. è il dotlt. Widowghe, il quale dirigerà l ' Ospedale u11iversitario quando sarà costruito.

· L'assicurazione contro f rischi professionali del personale medico degli ospedali di Pa1 igi. Il C·o·nsig lio Munici1JaJe ,pi :. Fa~·i~~ 1ha Bf.elì~ di recente un.a importante deliber~io~~,,; ·c on.,,La quale ha istituito un regime assicurativo con1?ro i 1·ischi pr:>fessionali in favore del p e'rsonale medico .' degli ospedclli e ·del servizio di .Assistenza medica • • a domicilio. Secondo tale clel'iherdzione, . godranno dei benefici del n·uovo sistema . t.utti i m~ici, g~i assiste11ti, le levatrici, e.cc. .addetti ai serv izi sudd etti, <!h·e , in conseguenZ.a del lavoro e per cau se non attribuibili a grave disattenzione dei benefici.ari ~tessi, si.ano colpiti da malattia o rim.an~ano feriti. L 'assicurazione contempLa i casi di incapac:ità temporanea, di incapacità permanente e di mor te. Nel primo caso, il medico percepi1·à una indennità giornaliera; calcolata. in modo di verso seco11do il grado che aveva •il :rµedi~o •.nel1Jorg.anizza.zi-0ne ospedaliera. • Una rendita. annua è stabilita pe1· i medici colpiti da incapacità · perD14nente, com e anche una rendita vitalizia è· oonceasa a ILa v edova d el medico morto in seguito a infortunio ferita. o n1alattia imputabile al servizio;_ que' - in caso di seco'n de ~ozze sta ' seconda rendita cessa della vedova. Nel cnso in cui il m edico che venga a godere

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[ANN~

XXX\r,

FASC.

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SEZ IONE PRATICA

ciell'assicurazione abbia dei figli a carico, ~ previ- sto che la indennit.à sia proporzionalmente a umen-

tata.

)(edici e studenti in medicin a

~tra11i e1· i

in }'ran·

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Ua çlooreto del lv.li11ist1·0 francese della P. I., in d~t.a 17 .agosto 1928, dispone che i medici e gli stude nti in medicina çli nazionalità str.a11ier.a, :;i.tnmessi a richiedere il dottorato universitario in medicin~, potranno, jn caso di naturalizzazione ulteri<>re e dopo parere u el Comitato consultivo dell'in~g11.amento superiore pl1hblico (CommissioRe di 1nedicina e f.arn1acia), essere dispensati da &lcuni corsi e da alcuni e.sa.mi, qualora essi siano forniti del diploma delle scuole seoondarie o della la.urea in scienze, in lettere o in legge o -tl~l titolo di inl:.€gnanti secondari . L a dispensa d a'gli esami •>0n p otrà concernere più di 3 prove.

Quanto guadagnano i medici inglesi d elle assi· eurazionl. D.all~

cifre pubblicate dall'Ufficio di Statistica risulta che nell•anno finanziario 1927-28 c:irca 13 mila medici han110 ricevi1to in pagamento dei •p ropri ser y1zi 600 1nilio.ai dì lire da 13. 700.000 perione assic urate sulla vir..a e oontro la malattie. Si sono avuti soltanto 48 casi di reclami per pre~tazione di servizi i1on soddis.facente, i•n base a llo Healtl1 I nsura.nce Schen1e. Di questi 48 casi , soltanto 6 f~ron·o dov uti a negligenza dei m edici ou,.. ranti ; negli .altri easi si trattava generalmente di inosse·rvan~e tecniche dei regolamenti, con1e ad esempio l'on1issione delle denuncie dei pazienti e.u rati.

l1l mo vime ntò1 tlella popolazion e nelle principali · . città italiane. 1

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L cc Age-nµia . ' ·d i· R oma » 11a riaccolto i dati relativi .ad alcu.!l'le çlelle principali città itali.a.ne .dal 1° gennaio al 1° lugli·o~ desumendoli da quelli forniti da l. J' Istit.11to pentrale di ~tatistica . La popolazione è aumentata ~elle seguenti misure: Mila.n o da 928.000 a 938.393 ; Napoli da 911.120 a 924.525; Roma da 845.004 a 862.096; Genova. da 604.917 a 610 .284 ; Torino da 547 .687 a · 567 .'832 ; F~reJJZe d a 272.324 a 272 .264:; Ven ezia ..-Ja 252.828 a 254. 631 ; B olo. . ' '. gn.a d.a 235.538 .a 240.844. 0

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Inquadramenti.

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1' :

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a Budapest in occasio11e del recente Congresso internazionale .d ' infortunist ica e medicina del lavoro. Essa venné organizzata dal dott. Gortvay, direttore del l\IIuseo n azionale d ' Igiene di Budape.st, grazie .alla munificenza della Fondazione Rookefeller.

Un r eferendum. Si può dire che ogni r egion e, ogni città, ognl pa-ese ha ~ propri preg iudizi, le proprie false credenze che sono sempre di ostacolo alLa buona educazione igienica d el pubblico e, talvolta, anche all'applicazione dei metodi curativi più Tazionali. Ogni medico che trovasi a quotidiano contatto coi malati, conoscerà qualouno di questi pregiudizi! P er far ne un ' utile raccolta (allo sco.po specialme nte di' dimost,ra.r e la nocività e la assurdità di tal·u ni di es3i) si ·prega, di d arne comunicazione alla, rivista «Salute e I giene» , via XX Settembre 97-E - R o ma.

R iforme del Codice P e nale in Czecoslovacchla. Il nuovo progetto ·d i Codice Penale in Orecoslov.acchia amrnette il· procurato aborto nel caso in cui la madre abbia già tre figli, o se rim,a sta i11cinta. in seguito a violenza, oppure se dalla nascita di un n11ovo ftglio p otesse d e rivarne prieg i·udizio per la situazione econou1ica della famiglia. In ogn·u no di questi . casi d ev'essere oonsultato il mediro. Il progetto sa11ziona jl principio dell'eutanasi.a , stabilendo che s~ .debba concedere la 111orte al malato ingu.a.ribile che la d esideri . L 'uccisione p ot rà essere oomp iuta di regola solo die.t ro oonsenso di due medici ; iii casi straordinari per ò il conse nso può e8sere dato da un medico solo. Ln soppressione del malato potrà essere corri.piu.tà •d a chiu nque . Il nuovo· oo·d ioe esiime d a ogni respo:nsaibilità chi . abbk incitato .altri a togliersi la vita. · Oonverrà attendere conferm~ di q11este riforme a.v veniriste .. .. 1

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La s t e rilizzazion e l egale in Danimarca. Il GOvei:no danese ha depositato, agli uffici della Oa.inera, •U n progetto di legge che tende a rendera legale La sterilizzazione (castraz.ione) degli « individui pericolosi per il lor o pÌX>SsÌino >l . .

Pre.mi di

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p~olificità .

Jl Po-:lestà . di Firenze ha istituito· cinque prerHi Hann.o ott enuto l' i,scrizi()ne nel Sindacato Na- .. ·di ,•L. 100.. 0<~p ciasçun9 per le coppie GOn~ugate e monaJe Medico Fascista: La Leg.a Antìve nerea Naoonviveni1i che avessero almeno 4 figli nati a F izionale; la Sezione delle Tre· Venezie de1la Società re~oo n~l. corso di un sessenni~ . . (Si ·d imentica. Italiana di De rmatologia e Sifilografia; l'Associafo r se eh~ le gesta~oni t1~oppo a vvicinate sono di zione Italiana Fascista per l'Igien e; il S indacato noc11me11to alla madre ed a lla prole). Provinciale Medico Fascista di Can1pobasso. '

, .Una mostra d ella

snpersti~ion e.

Una « Mostra d ella super stizione », che n1ette in e,·idenza le f r .:><li del ci3.rlatanismo professionale e l' i11genuità degli uomi11i, è stata in.augurata

Medico aggredi to. , E .stato rico,erat9

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~!l'Ospedale

., -enez.i<l

Civile di il medico· chirurgo Pietro . Perin, di anni 59, il qua le . a Sa11, Don-à di Piave è stato aggredito d.u un individuo, il quale l'aveva richiest o di ttn

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2314

IL POLICLINICO

referto per un.a lesione ripo·1' tata circa un anno f.a . a Milano. Poichè il m~<lico si rifiutava, l'i11dividuo l ' ha colpito ripetuta1111e nte al capo. Il sanit.ario, che cadde al suolo i)rivo di sensi, successivamente è stato traspor.t ato all'Ospediale, dove è stato ricoverato oon prognosi riservata per la funzione visiva, avendo riportato gra·vi les~onri. all'occhio sinistro.

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XXX\', FASC. 46}

PIERO GIACOSA. ~el 75° anno di età, 47° di insegnamento, Piero

Giacosia vide raccolti attorno a sè, il 7 giugI!o 1928, colleghi, ami-ci, allievi, i quali intesero porgergli aperto attest·ato di. stima e di a.ffetto. ' E1gli, in queil giorno, disse il Suo Cflmm~ato alla vit.a aocademic.a., il cui termine er::l. ,p c;s.,v per Lui alla fin e ·di Ottobrie .

Condanna di un empirico. L~ gi11ria

del Tribunale di Glendale, in California, h.a condannato certo Lloyd E. Tilbury, diplomato da un cc Collegio Osteopatico MetliooChirur·gico '', a corrisp ondere 30.000 dol. (pari ad oltre rnezzo milione di lire) in favore di una giov.an~tta undic~1111e, <la lui curata per lesione a una gamba; co·n esito i11 deforn1ità permanente. La ~ura era oousistita nell'applicare un a pparecchio radiofonico alla gan1ba, nel trovare le vibrazion~. emesse nello stabilire in che rapporto queste ult ime stessero con varie specie di f1:utta .e nel son1mi11.i strare la frutta corrispondente!

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Due gemelle unite pel cranio periscono duran· te la sepal'azione. In l1na maternit à <li Derb:y· (Inghilterra) so11-0 nate· ·due gemelle unite pel vertice del cranio, in · op1_)osi~o111e p erfetta, tanto che la vita ~ra pos's ibile solo con l.a continua posizione orizzontale di ambedue. Si decise di tentare l'operazione, per il che · furono trasportate a Lo11cl.ra; si sperava di salvarne almeno una in migliori condizioni, anc~e p~rchè i due cer velli er.ano ben distinti. Ma l'im:provviso .abbassa111ento di pressione endocra11ic~ 'q.urante ]'operazione dete r 1ninò la inorte di a11lbedue.

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Furto di .aoima,li inoculati. Presso ln. F .acoltà l\ifedica di Mosca sono state rubate delle cavie inoculate con la difterite. La Polizia. si è molto interessata d el caso. Alòll!Ili degli anima.li poterono essere rintra'Cciati presso, n egozianti, che li vendevano scuoiati e che poterono provare la loro buo11a fede.

Scuola di perfezionamento in odontoiatria e pro· tesi dentaria presso la R. Università di Bologna. -

Sono aperte le iscri.z,ioni . p er l'anno .scolastico 1928-929 ai oorsi di .nérfeziunamento in Odontoiatr.ia· e Protesi dentaria . iper i laureat! in medicina e chirurgia. ·Essendo il n·u mero dei pqsti limitato, l '.aooettazione viene regolata secondo la priorità nella presentazione dei docu1nenti e nel ver san1ento delle r

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tasse. · Le isc.r izioni si cl!iuderanno i l , 30 novembre p. v . Per programmi ed i-nform azjoni rivolgersi alla · Seg1·eteria dell.a Scuola .·- \Tia S. Vital.e, n. 59. Bologna.

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Prima di riassumere iJ· passato di studioso e ·di insegnante, con quel Suo forbito e lim·p i1d-0 mqdo di comuni'care il Suo p en siero, Egli ·e&p r esse il compiacim ento di poter m eglio concedere a sè sol o, d 'alllora in poi, il frutto d el1'a Sua maturata espe-r ienza. « Il g·iUtbilo della 11,lng·a vacanza che rni .a srp .etta tempera. l 'amarezza del . distaJCco cl1e quesi:O inom ento dov relbbe· segnare. Io trovo saggia ·la legge ch e mi esoner a dall' insegnamento. Ed un distaicco io non Jo sento p erch1è non si tronca la vita di stu1di, la consuetu1dine di amicizia e ·di oo-ioie di cui frui sco ora. La s ola co.sq ; . .. ., .nuo. va è il solliev o dalle fati1<)l1e del-l'insegnare, faticllte cl1e c9minciano a p e~arn1i, tanto da farmi du. bit are se le forz e e la mente siano an·co r~ P.ar1 aJ.l'uifificio >> . 1

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(ANNO XXXV, F ASC. 46 )

SEZ IONE PRATICA

2315

Egli eb,be tant~ gioviale ''ivacità e tanta fre- stanza scientifica in forma bella e 1piacevole. sch ezza d'immaigini cl1e a tutti pai've in·fo ndato il Disse di Lui up Grande, S·uo grande amico: Piero dubbio, e fu avvolto di certezza l'augurio che la Giaco~a è uno scienziato ch,e guarda con occhio vacanza dovesse in·v ero essere ancora lun·ga ed di artista ed. un artista che vede con occhio di operosa. 1c 1Mi sento scolaro, - ·disse, - no11 solo scienziato. (( tN1elle mie passeggiate solitarie io p.er lo sbigottimento della vaJstità deille cose ch e sp.esso cerco in m e stesso la forma più adatta mi ri1nan gono ad jmpara r e e per !'.attesa di una per chi.arire a mie e rend·ere tpiane aid altri le cos·e rivelazione ch e m i a:pra i segreti chè alla s a·p ien- •cl]tificili e m a$ti·co a struserie come Demostene i za t errena sono chiusi, ma per una certa spr e- ciottoli ». giUJdicata g.ai ezza, per u n a indoci1lità ~p,iritu ale, Di conseguen'.òa n·ella Sua attività scientifica per la non an·cor.a completa riverenza verso il tend eva sempre a se,m·pli.rftcare ed a chiarifi.c are, formalismo .aiocademi•co; e so1p ratutto .p er la relie f or&e peDciò predilesse gli studi di chimica g iosa ubbi•dienza al precetto delle va canz.e, per biologica, in quanto il pro.bl·em a chimico è in il ri&petto dei dies illegibiLe s » . gen ere più d.efinito del pro•bil.ema bi·ologico. iLa Sua vacanza fu in vece breive, perohè Egli Insegnò storia della medtcina, e la maggiore non giunse neppure a toocare il termine, oltre il S'Ua attenzione fu attratta dall'interessante pequ~.e attendeva il riposo ·dalla fatica del:l 'inseriodo della scuola salernitana, sulla quaile racgnamento, e iJrematt1ramente ~i a1p·ersero .a Lui le colse un conp 0 di ricercb·e molto inter essante p er diversi aspetti.porte che son cl1ju1se alla sapienza terrena. A rian·d arli col pensiero fur ono pure se1·e11i anni Pulb1b li1cò ro111anzi, no ,..elle, dhssertazi-0ni su Ne op·erosi quelli ·deilla Sua .vita di insegnante, della rari-e bran1Ch·e dell'arte. Maneg,g jò tavolozza e peri811a vita di p·ensiero e di stu·dio. « Sento cl1e 11ello e per m·olti anni illustrò con rar·a compequal1c!he cosa si ace;en.de in m e quan.do, facen do tenza l 'anatomia pittorica ag·li stu•denti d ell 'iAocalezione, scorgo .q ualicuno dei miei stu denti ch e demia Albertina di belle a r ti. Amò m olto la mun1i comprend.e, che si proten·de ·quasi volesse che sica, n·e fu fin e intenditore, e sul Suo pianoforte i o ·g li porgeS6i i.a mano ;per ·p i.gliarlo in grop~a e frequentemente interipretava a se stesso le comportarlo a conte111plare gili orizzonti che mi s1 posizioni pref.erite. .aiprono ». « Aippren.der·e ed insegnare sono conì complessa figura di Uomo non poteva non nessi intimamente. La 111ente non raduna cognidestare intere&se ed atten zione, ed il1lfatti ebibe zioni per tesaurizzare come un avaro, ma ·dopo relazione e dom esti.chezza con le più ele.v·ate p er-· aver U'Ppreso e com1preso e coordinato, sente il sonalità de1la vita social1e, delle scie11ze, delle let.. bi•sog110 di. tra.sfondere in un'altra nlente la sua tere, e ·delle arti. aoqu ~sizione . In qu·esta trasmissione delle i dee .La Sua s1poglia i11ortale f u deposta nel pic·c olo intervengono ·elerr1enti per:sonali, che fanno sì Camposanto ·d el Suo pléllese d'origil!e, accanto a che Ja st ess.a materia inseg.n ata d a uomini di- quelle dei Suoi Veccthi, non lontano dal[a casa ver si diventa ·di:v··er sa e .p uò parere in'erte o avita , n ella qual e più si riaccolse in se st esso . • viva. In se1g nare è fare 01pera 1di creazione, opera Breve il cor teo d egli amici. Il Commiato era gili d'arte» . avvenuto. Ora cominciava v·era·m ente la più lunga La fj1g ura dell'Uomo è da queste Sue ,paroQe vaicanza. Chiese ohe il uo riip oso non fosse turdelineata con somma eviden za. In tutta la vita lo bato, per sottra:Dsi anche do,p o morte al-le contese aocom·p agn ò il desi•derio insaziato di cogliere in della ·vanità. tutti i camipi del ,p en.$ iero ·Ciò che fosse accessi« Da questa mia vecchia spu.g na inzupl)ata di bile ·a lle Sue attitu·dini ed alia Sua ~ reparazione. e51perienza voi p otr.ete spr·emere un vino che ha Parecchie volte m i ·disse ch·e n ella giovin ezza il bensì dell'amaro, ma .qu•anto basta ,p er aromatizSru-0 maggior piacere era frugare nei bancihe:otzare il ltquore che è chi.a ro, saporoso ed ancora toli ·di li1b ri usati p er scoprir e qualcl1e prezioso .aib.b astanza -esilarante; un vino da potersi bere_, testo o di scien za o di .arte. I Suoi lilbri erano i come quehlo di Orazio, su.b q:rcta vite, in com·p aSuoi amici, e li mane:gìg·iaJVa con cura, quasi. li gnia di .runici, gual'dando jntorno a sè e sotto aiocarezz.ava, p1eJ1cJùè, per averli a lungo studi·a ti ·di sè ; ·sorrid.endo, forse con malizia arguta, sulle e m editati , ·erano ormai parte di sè. miseri e della vita, delle competizion i, delle vanità. Sorridere di quello che fe ce pianger e, eC'co Le Sue attitudini mentali lo portavano 1P iu ttosto verso l'arte ·C:he Yerso la scienza. Il destino lo · irl prem io dell'e6perie11za n . Sassari. portò n ei campi della scien za. Il maggiore sforzo M . CHIÒ. Suo fu •di conciliare le due cose, sì oh e Egli cercò sem:pre di .por.ger e a sè ed agli altri 1a dura so1

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IL POLICLINIOO

RASSEGNA.. DELLA.. STA..MPA.. MEDICA. Pract1tione1·, lug. - R. H . .A. PLIMMER . I 1'€centi studi s ulle vitamine. J . A • KLEEN. T rat tamenti0 dell'ohreca. Brit. J!Jed. Journ ., 7 lug. _, L. Cmx>TLE. Il prohle1na del cancro . Riv. Patol. ·n erv . e ment., 30 gi,u . - C. BELL.~­ '\-ITIS. Aniato1nia patolog . delle coree ci·oniche. A.nn . ]led. ?1av . e col., miaig.-giu. - A . RALJJo. M.aé roso1nia parziale. - R . FoÀ~ T erapia del tracoma oon l'olio di Ch.a.u lmoogra. Pre·Jiso. }Jéd . Ar<Jent.; 10 gin . - G. ARioz ALFARO. Inizio apparente della tbc. l}(}ln1 . - S . MAZZA. .Azi<>'Ile delJa plasn1ochina. A111n. I nst. Pasteu'r, giu. - J . WEINBERG e J . BAROTTE. Sinergia degli anticorpi. J. CANTAcuzÈNE e al. Vaccinazioni con B. C. G. Arch. Mal . du Ooeur, ecc.: lug. - E. GÉRAUDEL. Tachicardia, .t achiatria, tachiventrioolia. Ped1atria, 1 1ug. - ::M. GERBASI. Trasnùss. del1a scarlattina con sangue d~ scarlattinos:i. lrl·Unch. Med., 1'Voch ., 6 lug. - FRIEDRICH. False tbc. articolari . - PAASCH e R EIN\YEIN . Glioosuria . 1nnocens . • J ournal .4.. ]1 . A. , 23 giu . - J. SHEL'ION Hons· LEY. Fisiol-0 gia e moderna chirurgia. E . PRI· BR.AM. Glicopenia cronica. A rch. di Patol. e Cl. Med., mag.-lug. - A. 0Mo1>EI ZoRINI. Splenogranulomatosi sider-0tjca di Gamna. •.\... DALLA VOLT,-\ . Linfogr a n.u lom.atosi maligna co11 aleu cia emorragie.a. - S. DE CANDIA. Preponder3 nz.a cardiaca destra e vagotonismo; p. c . sinistra e simpaticotonismo. P. BENEDETTI. Arterioscler-0si del piccolo circolo. Paris .~1éd., 7 lu'g . - Numero sulle n1alattie d el ·cuore e dei vasi. L e /3a11 g., 4 - M. PETRYNO\>VSKI. Colesterina libera e combinata nel siero sanguigno. - P . EMILR W EIL e a l . P seudooaroomi srplenici. Usped. 111aag., 30 giu. - F . C. R1cc1. Laringiti pseud()llJle·m br.an . non difteriche. Olin. ed Igiene Infant ., giu . - A. i\ifACOHI. Peritonite pneumococcica nell'infanzia. Brain, giiu . - L . H. ZIEGLER. Lipotlistrofie . .A. J. L E\YJS. Pneumocele traumatico. - F. J. F. 1

[.~NNO

XXXV, FASC. 46J

B.~~NGT'ON. La regol.az. nervosa centrale della m1nz1one. Bull. Acad. J.l/.éd., 3 lug. - G. MARINEsoo • al. Meccanismo del sonno.

J ourrn. de M éd. de Bordea'l.VX, 10 lug. - W. DuBRENILH. Dermatomioosi tropicali . Deut. Med. Woch. , 13 l1ug. - F1scHER-WAsm.a. IJ problema del cancro . - MARTIN. L'acertin.a. Wien. Kl . Woch ., 12 lug. - BERING. La ma.larioter~pia della sifilide . ]JO,ncet, 14 lug. - R. MAILER. I diverticoli del 001011 . )V. C. HEnVEY. 1'rattam. dei portatori di difterite. Jou1·nan A. 1'1. A., 30 giu. - H. McOuLLOoH. Cardiopatie reumatiche. I. B. S1sK e W. S. BEYER. A7iio11e della morfina sul rene . R i form a M ed., 9 lug. - G. ORo. L'india.gioe radiologica dell'.apparato respirat. nei pazien'ti affet'ti da lupus eritematoso. Riv. di Patol. e Olin. di Tuberc ., 31 m.ag . - A. CAMPANI. Tbc. secca pleuropolmoTuare •enodispeptica. Radi()l. Med. , lug . - E . CoNIE. Agenesia pa;rziale delle ossa tegumentarie 1d el capo. _ E . MrLANI. ~iinomalie congenite e alterazioni del riltmo del cuore.

.4.mer. Jv·urn .

Obst. a. Gy·n,. giu. - 8. A. GAMMELTOFT. Sifilide e gravidanza. - I. MuFsoN. Pressione c31pilla1·e nell'eclampsia della gravid .' · Gaz. d . Hop., 11 1ug. - P. SAINTON e P. V.:8RAN. Eritromelagia e sindrome di Ba.sedo.w . !)resse llf éd., 11 lug. -- S. B1NET. Milza e funzione respiratoria. 1l1inerva Med ., 14 lu1g. - M . MAIRANO e T. PLACEA . Iperglobulie nell'ulcera duoden.

Problemi d 'attualità: A. FILIPPINI

Le mosche: danni e mezzi di difesa 2a edizione riveduta e amp liata. .U n opusoola di paig. 36 con 12 fig., estratto dagli (( Annali d 'Igiene ». Prezzo L. 5. Per i nostri abbonati sole L. 4 , 2 5 , franoo di porto. .Inviare vaglia a ll'Editore LUIGI POZZI, Via Si6tina, 14 - JtOMA.

Indice alfabetico per materie. Bibli-0grafia . . . . . . . . . . . . . . Pag. 2270 Blenorragia· trattia.mento 00 n acridina » ~3UO 01·onaca del movi-niento pro f ess1 ona[le . . » 2301 Ouore: disturbi f,u nzionali . . . . . . . 2211, 2275 Eritem.a nodoso. e malattie in.fe.t tive . » 2299 G1ACOSA P. : biogra.fia . . . . . . . . . » ~314 Glicemia: fluttuazioni durante l'eclampsia e rap porto con le conv:ulsioni . . » 2265 · 1

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Liipovaccino T. A . B. e febbri t ifoidi nel1'Esercito dura nte il 1927 . . . . . .

»

ì\-Iedicina interna: Gomunicazio11i \arie

»

2259 2281

M-eningitici : 1d ifficoltà di un'esatta diagnosi eziologica . . . . . . Pag. )) 1\1icroscopia . . . . . . . . . . • . . )) ()rticaria e su o trattam,e nto Ortopedia : oongresso . . . . . . . )) )) Prurito : trattamento ]oca]e . . )) P 1upille: clinica delle reazioni )) Rahbia: vaccinazione dei canì )) Scrofolosi: che cosa è . . . . Servizi igienico-sanitari . . . . . . . . )) Tubercolosi : conferenza internazionale . )) X;>.ntoma: locaìizzazioni e patogenesi • ))

2261 23ù0

2299 2290 2299 2~64

2300 2296

2301 2288 :C26Q

Non è consentita la rlsta 1'1 '> 1 11 ', ,,. 1u?'>ltca1 rzel P >hclioico se non in segaUo ad ' •torlzzaztorze tcrttta 1alla ,.eda~tone . B 11tetata la oabbllcaztone di !unti di essi senza citarne la fonte.

!'Jl-rllti di proprleta riservati. -

Roma - s.t ab. Tipo-Lit. Arme.ni di M. Oourrier.

1

V.

ÀSOOLI,

&ed. reap.


• SEZIONE PRATICA

ANM XXXV, FASC. 46]

Interessantissime

pubbl~caziooi:

- Le Catene lineari del corpo e dello spi_ri~o Prof. GIUSEPPE CALLIGARIS Docente di neurQPatologia nella R. Università di Rom·a. SOMMARIO La 1a1~n;a lineare dell»amore (l inea ?nerliana del di to p ollice) ·La catena lineare dell'oblio (la interdigt,.Je} La catena lineare della m em oria (linea ·mediaria del dito indice ) La catena lineare dell'odio ~ interdigitale ) La catena lineare del dolore (IJJa int erdigiwle) La catena lineare del piacer e' (li~ n1~ m edi ana del dito anulare ) La cate-n a lineare del sonno (IV~ interdigitale) La catena lineare dell'emozione . (linea mediana del .d ito mignolo ) La catena lineare dell'associçi.zione m entale (li nea assial.~ ••~ di to medio) La catena lineare della dissociazione. mentale (linea laterale del corpo ) . • 0 Volu•e in VIII di p agine 62, con 6 figure n el t e sto, in nitidissima vebte tipografica - Prezzo L. 1 2 .

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Per i n ostri aibbonati sole I...

Dott. G. DRAGOTTI

1O

i-n porto franco .

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LA PSICANALISI.

)

Seoo:n.d.a.. edizio:n.e eeuratamente riveduta, ampliata e corredata del ritratto (in formato di mm. 90 X135) di S. Freud

Prefazione del Prof. SANTE DE SANCTIS

Direttore dell'Istituto di Psicologia Sperimentale della R. Università di Roma. .

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SOMMARIO. - I. La dottrina psicanalitica: 1. Storia. • 2. Incosciente e psicodinamismo. · 3. Pansel!!sualismo . • 4. Perversioni e neuropsicosi. · 5. Sogni. . 6. P sicopatologia della vita comune. · 7. La psicanalisi nel· l'arte e nella sociologia. - II. La psicanalisi delle neurosi e delle psico$i: 1. Etiopatogenesi delle neu· rosi e psicosi. • 2. Le neurosi att~ali. . 3. Le psiconeurosi •• 4. Le psicosi. · 5. Le neurosi traumatiche ed taltre neurosì. - III. La terapia psicanalitica: 1. L'azione terapeutica della · psicanalisi. • 2. Il metodo delle associazioni spontanee e delle associazioni sperimentali. · 3. Indicazioni e controindicazioni. · 4. Psic1nalisi ed igiene morale. - IV. La critica della psicanalisi. - V. Bibliografia. Un volume di pagg. VIII -96, nitidamente stampato su carta sen1ipatinata. Prezzo L. 1 4 più le spese po , 1 itali di spedizione. Per i nostri abbonati . sole L. 1 2. 7 ,5, in porto franco.

• • I DISTURB·I DBL S0NNel L e Re e u RA • • • D1a'!~ :~.:r':~a~oat'!~~~f.Nu~?~~i'?t'L ,

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Prefozione del P•.. of. Giovanni Jlingazzini. Direttore deJla R. Clinica delle malattie nervose e mentali dell'Università di Roma. Sommario - CAPITOLO PRIKO. IL SONNO FISIO.LOGIOO. Cenni storici - Il sonno nelle ptantit b.1!~111 animali - Caratteri generali e particolari del sonno nell'uomo - Sonno notturno e sonno diurno e ci addormentiamo - Le allucinazioni ipnagogiche - In1luenza della volontà. sul sonno - Le caratteristi· 6e ftslologiche d~l sonno - Il risveglio • Le toorle sul sonno. - CAPITOLO SECONDO. I SOGNI. -· Oaratt.erl fQ•erall del sogno - Qlratteri particolari di alcuni sogni - I sogni profetici, secondo gli antichi, e i criteri J.ttuali - I llK>gili negli animali, nei ·:fanciulli, negli adulti, nei neuropattcl, nei pazzi, negli alcoolizzati.z. nef '4tlinquenti - Idee d1 Freud e di altri autori sui sogni. - CAPITOLO TERZO. GLI STATI ANORMALI DI ~ON­ ~'O . - De1ln1zione - Lo stato di ipnosi - La letargia ist:erica - Il sonno nell'epilessia - Il sonno provocatA> ~ll anelrteslci gli ip 1notlcl; il sonno elettrico - Gli stati comatosi: per anemia, asfissia, per fenomeni dJ (.l(\n:v~•sione cerebrale, emorragia e ram·m ollimenti cerebrali, nei processi infiammatori dell'encefalo ~ ... gt (malattia del sonno - encefalite letargica, ecc.J nelle intossicazioni e autointossicazioni. - CAPI · t..,LO QU4RTO. I DISTURBI DFJL SONNO. Definizione - La tendenza al sonno - L'ipeDsonnlo - Le narcol.41sle - Il sonno automatico - Il parasonnio (incubi, terrori notturni, 11 sonnambulismo ~ontaneo) - I mo· .-1menti anormali nel sonno - Gli stati di ebbrezza da sonno - La depressione al risveglio - Stati sognanti ~ petoom oniriche - L'insoonio - Cause dell'insonnio - L'insonnto nervoso - L'insonnio dei psicopatici - Et· ~.tti dell'insonnio - Cenni medico-legali sul sonno. - CAPITOLO QUINTO. LA OURA DEGLI STA.TI A.NOR· -.JALI DBI DISTURBI DEL SONNO. - Concetti generali - La cura degli stati comatosi e delle torm@ viorbose di sonno nell'isteria e nell'epilessia - La cura di alcune sonnolenre (narcolessie, ecc.) e dei t'en• ~nl di parasonnio (incubi, te rrore notturno, ecc.) - Concetti generali sulla cura dell'insonnio - I ooadlu· ...nu del BOnno (precetti igienici, sistema di vita, ambiente, cure climatiche ed iodiche, cure elettriche, eco., ftnotrot)_ - _La cura dell'insonnlo da cause irritative, tossiche ecc. · Concetti sulla neurastenia e cura ~ · rinsonnio dei neuropatici e dei psicopiatici. - INDIOE ANALITIOO del oontenuto nel volume. Un vol11me in-80, di pagg. VIII-196, nitidamente stampato su ~~rta semipatinata! c?n 12 . fi.gare nel te1t• •-' una riuscitissima iJlustrazione sulla copertina. Prezzo L. 1 8 pio le Epese postali d1 sped1z1one. Per i nostri ~hbonati sole L. 1 6. 2 5, in porto franco. ·

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IL P-OLICLINICO

[i\NNO XX.X\·, FASC. 4f

Altre pubblicazioni a disposizione dei Signori Abbonati al ''Policlinico,,. Dott. Prof. CARLO DE CRECORIO Libero docente nella R Università di Roma

La Funzione Endocrina delle ghiandole Sessua

SINDROMI IPOFISARIE • PARTE PRIMA:

SOMMARIO. - Introdu~one. Premesse di morfologia, fisio-patologaa a diagnostica generale ipofisaria. Oap. I . Aniatomia dell'apparato ipofis&rio - I quattro t eeeuti che ilo -OOO.Dpongono. Oaip. II Fisiopatologia sperimen·t ale e cl:indca; le · local1zz.azioni fu11!1lion.ali dell'aJpparato ipofisario. Oalp. III. Semiologia e diagnostica .generale dell'ipo.. · fu:ld. Alterazioni della sella turcica. Sintomi oculari. Sensibilità agli estratti ipofisari. Cefalea pituitaria.. Adipoeit-à ipofisaria. Ipotermia. Alterazioni nella tol- . Je.rianza dei carboidrat i. CachesE.ia. Disturbi dell':ap·p &rato genit'\le. Si·ntomi scheletricd. Sihtomi tegm.ment a.ri. Sintomi neurovegetativi. P oliuria. Sintomi· psichici. Sonnolen1Ja e narcoliesia. Sintomd èli squilibrio in.t.Prglandolare associati alle lesioni ipofisarie. PARIE SECONDA: Le sindromi cliniche ipofisarie. Oaip. I . Divdeione clinica-patogenetica d e lle sindromi iipoftsarie. - Cail>· II. Sindromi iipoftsarie : 1) Cachessia dipoflsa.ria.; 2) Nanismo 1pofisar.io; 3) Infantilismo ipofisario; 4) Femii.n.iLis mo ipofieiario; 5) Distrofia .aidiJ)OSO-genitale; 6) Diaibete insipido ipofisario; 7) Aoromega.Lia; 8) Gigantielll() ipofi~ario ed .aoromegalo -gigwn·t ismo; 9) Temp eramento ipQpituitarioo, iperpituitariico, diepituita.rico. Un volume in-0 , <lii .pagine 156, oon 8 figure e 6 t.avole fillari tes•t o, nitiidamenU> sta.m;pato. eu ottirua carta. Prezzo L. 1 5. Pe r i nostri wbbonati eole L. 1 3, 7 5 · tra.neo di p orto. Dott. prof. ARMANDO DRAGO Llb. doo. nella R. Università di ffi.om&

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&NNO XXXV

Roma, 26 Novemb1·e 1928

fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE

PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. Lavori originali : F. Sti·p.a: La sopr avvivenza. dei. leuoociti in varie raccolte suppu,r u,tive. -Osservazioni cliniche: A. Stux: Le ci sti vaginali di origine traumatica. Note e contributi: F. O. da Villa: Sul Segno di Hone e Zorn in gravidanza. Commenti: E. Lolli : A proposito della « discipiina e 'del controllo 1dèlla radioterapia del cancro». - B. Macchjar:elLa: Ancora .in merito alla radioterapia del cancro. Sunti e rassegne: NEUROLOGIA: Ohavany: Nevraseiti infettive ed encefalite epidemica. - All·a ri a e :!\[uggia : Sindromi nervoee poot-vaA}cini che e 1c0..m'Plicazi oni nervose della vaccinaz.ione Jenneriana. - PEDIATRIA: R. .Lede rer: Gli errori più 1f.requenti nella nutrizione del lattante alimentato a·l seno. 'Cenni bibliografici. t congress i Medici : XXXIV Congresso ·di Medicina Interna. VII Oongre66o della Società I ta1ian.a di

LAVORI ORIGINALI. I STITUTO DI FIS IOLOGIA U MANA . DELLA R. UNIVERS TT.\

Direttore : S.

DI ROlVIA

B AGLIONI.

La sopravvivenza dei leucociti in varie raccolte suppurative (1) pe.r il dott. STIPA FRANCESCO, aissistente n e.gli Osp edali riJUniti di Roma. I movim·e nti arn eilloidi dei glo1buli bian·chi n ell :p·u.s f urono osservati per la prima volt a d·a R·ecklinghaJU.sen nel 1863 (TVirchows A t ~ hiv 28), nell'u omo; il p.us era ·stato dilui.to n e1l'aaqu·a s alata aJl 0.75 %0. Yo·l li, per osservare tali m ovii.1nenti, 11a esaminato pus fresco diluito con acqua salata; si è servito ·di p'U:s d·ella blenorraigi.a .acuta ('Una goccia di JP:US e una di a cqua salata). Ha osservato movimenti unol.t-0 attivi; quasi tutti erano m o1b ili, già ahla temperatura idi la.lborato rio. A1Clhar.d ha studiato la resisteinza lau co citaria nel pus, col s·uo i11etodo (2) e h a trovato ch·e i 1

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(1) FUii aiutato dallo studente Lenti, il quale ha presentato le 1)r esenti ric·el'che agli esami di 1a·urea. (2) Si us·an-0 d1ue sol1uzioni: l 'una è .fatta in sOlluz.ione fisiologiic a col 6 %o di citrato di sO·dio,

Urologi a. - Oon.greeso {lel la Società Italiana di Oftalmologia. - XVII Congresso Stomatologico Italiano . - Il Con•groo~o N.azionaJe di Nipiologi a. Appunti per il medico pratico: OASISTICA: Le gangi· viti. - Accidenti gravi legati alla eTuziane viziosa d·e l dente ·della saiggezza. - TERAPIA: ll Sl:;l. lasso nell'inc:> uffi.cienza crurdiaca. - La oianosi sopra-malleol a re ipostatica e S'Ue .cure. - Le soluzioni ipertonich e di glucosio nei disordinri. circolatori. POSTA 1

DEGL I

ABBONATI. -

VARIA.

Politica sanitaria e giurisprudenza: G. Sel'Vaggi: Oontroverisie giuridiche. Nella vita professionale : Servizi igieni-00-sanitari . Cronaca del movimento 1professiona.le. - Con·coTsi N-ostre corrispondenze : D al Cairo. - Da Catania. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

leucociti m or,t i , . dimin1ui sc.on·o dop o l 'incis ion.e d·ell' ascesso. InoJtre ha 01ss·ervato ohe in un cruso di meningite cer ebro sprna1e da meni'Illgoicooco il n.umeiro d ei leucociti morti è andato aUJIIlentan·do con l 'a'Pprosisimarsi d-ell' olJ it·us. L e n·oiStre r~cerche son o state es eguite con lo scoipo di o·sservare se i leucociti di tJutte le &l.11Pp1urazioni fo~isero animati da moviJin·enti ameboidi ; guanto tempo dJUTa>ssero tali morvi1.rm •enti; se avessero 1parti•colarità ~1peci-ali in rapporto a maliatti·e inteflcorrenti; se mostra>ssero differente comportamento in malatti·e in cui il decorso successivo av.rtfube segnato l 'esito in m·o.r te o in giuarig·ione. A tal uopo è stato prelevato il pu1s steriilin1'ente e conservato in pro'Vetta in gihia;cciaiia per g li esami suocessivi. In qu·e.sto modo il pus si manteneYa ab!bastanza fluido , ed inoltre si ridu~eva al mi11imo l 'inqiuinamento batterico. L' esame del1

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l'altra in so.liuzione fisiologi.eia all'l %o di rosso neut.ro; 10 goc ce di cirusiouna sono unite i~ una pro·vetta cori sangue o -con un sedimento centTi· f'uigato di un essuid ato. Si tiene ~er m·ezz'ora in t emnostato a 37 gradi, il ltquiido si esamina tra d1lJoe vetrini. 'I leuico·citi riS1Ultano incolori o conteng ono vruouoli o g.rainulazioni intraproto'Pilasmatiahe .col()II'ate in rosso. I 1eu c0iciti .m orti m ostrano i loro nu clei in rosso scuro senza ,g ran'Ulazioni intrruprotoplasmatiCihe. 1

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' IL POLICLINICO

l a 1Sop:raivvivenza è stato eseguito sempre allestendo !PI'8fP·a rati a goccia pend·e nte senza di:luizione di sor.ta çlel 1P·US, ,p ortando i leucociti a temperature oscillanti fJ'a 30° e 35°. A tal uopo ci si.arr:n.o serrviti del tavolinetto ri· scaldante s·econdo la tecnica dettataci dal pr()(f. Baiglioni. Abbiamo esaminato pru1s delle più svariate suippurazioni; dall1e sottocutan.e e alle pleuriche, d·alle articolari e ossee alle periton.eali. runitam·en.t e alta ricer:ca della so.1pMJvivivenz.a è stata . es•egmita l'i d·entificaz.ione d·ei batteri d·eter- · n1in·a nti la suppurazdon:e, e nella . maggi·oir parte 1d·ei casi è stata es·egiuita anche la cUlltu:ra del sangue (1). 1

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CASO I. - N. A. di anni 16. Osteornielite della tibia. (1E mocultura negativa; cultura del puis : stafilococco éllllil'eo). La ric erca della SO!l)1ravviv enza d.ei leuco·citi è stata esegudta: 1) n·el pu~ d ella puntura eSiPlo1ratiiva (leucociti d.~s,fatti e :itm. mobili; 2) sul p'UJS pirel1e'Vlato durante l'.atto oiperativ·o ·(med·e:5imi ri1sultati); 3) 10 giornt doipo l'atto ap erativo (Ueucociti discr.etamente con·s ervati, con cambiamenti :rari di fo.nn.a; 4) tn s·egiu·i to la so· p·r aiv!Vivenza 1è stata stuid iata di 15 in 15 gi.orn1 fin o all·a usicita dell'infermo dall'ospedale e h.a dato 1percentuali semp!l'e min·o ri di J.eucociti so .. p.ra1vvi•v enti; la p·enultim.a volta ·due, l'ulti·m a nessiun o. Non si conoisoe l'·esito d ella m.aJattia, ma con è stato funesto dat·e le con.. 0gni p·r esunzione dizioni gravi1ssime . del paziente nel momento del su-0 ·esigresso da1l'OIS,pedaJJ..e. 1

·CASO fil. - C. M. di a. 33. Viene in ospedale con emipiema e una forma asvanzata di t. b. c. polmon·ar.e; ('gli son·o stati praticati 1Pareochi pneumotoraici). Si 1pratiica lo svotwmento dell'ea:ntPi'ema con l 'aJpfp arecOOio del Potain. Si estraigigono p er 3 giorni 1000 cm·c . al grj.orno di p1us (icuO.tura del pu,s : streptoreocco emoliti:i:co); seguitan·do alta la teffijperatura si invia il p. in C'hi~ul'gia. Sul taJVolo OfPerato1.,i o mentr·e si rprati-ca l'anestesia 10100.le 'l'inferrmo è colto d·a vioU enti nol1p i .di tosse. R~condotto a letto d·e:e ed·e nel corso d el1a notte. ILa ricerca d·el'la sorp.1ro,1vivirv enzo. dei leuic ociti è s tata !Praticata: 1) nel 1P1US .estratto con 1a p:untmro €S:p!lorativa: Leucociti con movimenti ameboidi to:ripidi in l·ievi.issima pencentuale, so1o in prima giornata d·e l prelevam.ento del pus; 2) nel prus del ,p rimo svuotamento: (·M edesimi :ri1sultati); 3) n·el ·p us del secondo e terzo sV'Uotaimento; d1u re g.iorni 1p ri•m a dell. ·d et·esso) : le'Uieociti :ianmolbili. • 1CAso III. - M. D. di anni 30. Bm1P1:i:ema m·etapneu1m oni1co . In qru.esto paziente ·d he ancora viv·e ed 1è in buone con1dizioni .g en·erali si sono· praticate le s·eguenti :.rioerche: 1) iP'Us della piuntmra esiplo.rativa: (Leucociti disciretam.·ente conservati; qruaroh·e mru~ento di forma, n.on emissione di pseu•dOIP·Odi; 2) pus pr.elevato un mese do1Po l'atto Ojperativo: (Leucociti bene con·sewati; caIIllbiam·e nti dii f omna, ~issioni di pseudotpO'di. 1

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(1) Le emocu9.tur.e e 1-e semine del pus sono state eseguite n ei la l)oratori patologici del}'oS{Pedal e di S. Spirito 1

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[ANNO . XXXV, F ASC. 47}

CASO IV. - D. A. anni 12; aJSca.sso aiPJpendicolare (•cultura del pus: coli in cuiltura ·p·u r.a. :\!orte 1dOfPO 20 giorni dall'intenriento). La ricerca d·e ll1a sosprasvvirvenza dei leucociti è stata prati1c ata: 1) n·el puiS prelevato diurante l'intervento : (!Leucociti immolbili; 2) 18 gioxni dopo .l'atto operativ-0 (1due giorni prima del dooesso) : Medesimi ri€ultati. · I

CASO V. - G. L. di annd 20. Ezna>iema m eta1pnerurrnonic·o. Sono statJi stu1diati so1o i leucociti d·ella p1u ntura esipJorativ a i quali si sono mostrati completam.ente immobili. VII. - G. G. di a. 62.' Cisti da echinococco ·d el polrrnone suppurata. Morte in 14a gio.rnata dad1'·atto· qp.erativo. E stata esegu.i ta 1a ricer.ca d'ella sopravvivenza: 1) nel pus pre1evato dUiran.te l 'interv•ento : Leucociti d~S!fatti e :irrnmo!bili; 2) nel pus prelevato in qiUinta giOTnata (idem); 3) n·e l IP1JS 1prellevato in deictma gio.r.Illata (tdem); 4) nel PU!S prelevato in tredicesima gi-0rnata, un giorno prima della mor.te (i1d·em). CASO

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CASO VII. - S. G. Ascesso O·ssid'luente da Pott do.I'lsale. (,Moirte). In tale inlfermo la ricerca d€lla SOlptfasvviv,enza d ei leucociti è stata ·ptratiicata quattro volte con es.i to costantemente· n.egatirv-0 . 1CASO · VlIIIll. - B. M. Ascesso d·e!lla natica. Le1ucociti d·el1'a p!rima med:iicatllll'a molto ben coruservati. Cam!biamenti viva;ci di f or,m a, em·isisione di pseu·do:p.o.di. 1CASO IX. - R. V. di anni 35. A.scesis-0 sotto:outaneo. I leucociti d•el pus prelevato al mom.ento d·ell':in1c isione dell'ascesso si sono m01strati immobili. Quelil·i d ella seconda e terza medicatura hanno m o.Btrato movimenti viv.aici ed .emissioni di pseudOfPo·d i. . CASO

X. - G. E . di a. 18, grave forma dà osteomielite bipolare d·el femore. Morte. I leucociti raocoiti ·durante .L'interv·e nto si son.o mostr.ati fortemente disfatti immobili in moltiissimi ,p reparati. 1CASo XI. - S. B. Vi·ene riic-0verato in ospedale con 1una polmonite franca. Al 5° .g iorno· di malattia comp.a r.e a1 collo un piiccolo vespaio. La poi. monite si è COIDlPlicata con un empiema meta. ipn·eu,moni-co che viene inci>so e dren.ato. La c·u l1Jura d·e l p·UJS dell'empi1ema ha dato d-iplococco dI Fraenke!l, q.uell.a del pus d el fav·o starrilooocco aureo. Il paziente laJScia 1'015iPedale doipo dtue masi di degenza in ottime condizioni di salrute. L'esame d•ella mobilità d ei l1eUJCO!Citi è stata pratiic·a ta n.e l p!l.lis del favo soip!I'aiwun.to d·u rante la poJrrnonite. In talle pus esalillinato a dist anza di cinqu·e in cinqiue giorni si è notJata SeJDjpre una buona mo1b ilità. Nel ,p1us prelevato con la puntJurta. es:p.Jorativ.a dall' em1p iema, i leucociti si sono mostrati immobili. N·el pus della fi stoila pleurica. i leuc-ocitr.i. esaminati più volte a interv.a1Jj var.iabi1i, h.anno mois trato c8Jmbiam enti di forma ed emilssìone di p·s eu1dO(po1di in prima. e in s·econda gio.rnata ·dal ptr1elerviamento d<el p.us. CASO XII. - F. S. Vi-ene in ospedale con sindrome peritonitica. All'atto op·er.atn.vo si trova app·e ndice can<:renata e peritonite. L'infermo liascia l'.o·stpedale in buone condizionii dopo ve~tiquattro giorni di degenza. I leucociti del pus della prima medicatura si sono mostrati d!iscretamente con~ servati, con mCYvimenti ameboidi ed emissioni di pseudopodi in primo e secondo giorno dal prelevamento ·d·e l p'US. 1


XXXV,

(ANNO

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FASC.

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SEZIONE PRATICA

XI1III. - M. F . di a. 20; empiema meta-pne'llmon!iJco : Leucociti d el pru1s della J!Untulfa esplorativa: Qualiche raro camibia.:rn1ento .di forma; 1auco10iti del1a f'iJstola pleurica: Movirmenti ameboidi, ed em:iJssioni d i pseudQpo di. CASO XIV. - A. G., di 1a . 25. Settic1emia e pio.ernia. (:M orte). Sono 8tati esaminati leucociti di tre aisc·esst c'lltanei i q1uali s i sono mostrati del tutto imrnobili. ~Aso

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CASo XV. - E. G. SU{P(Purazione 1deJl a 101gigia t"enale. (Gu·ar:iigione). Viene praticata la riice:rica della SO!Pravvirvenza 15 ,g iorni dcxpo I'.atto -01perativo: l eu cociti bene oon.s ervati , moibilis·s imi, con emissioni di IP'SenJ·doipodi. 1

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CASO XVJ . - .I\. B. , ,di a. 29; empJema, e, ir1 s eguito, t:ilf o iaiddominàle. (1Guiarigione). Il pu$ ;pre· lievato durante l'atto 01perativo ha m oistr ato Jau.. cociti i!Il1Ill0lbili; il1 pus della .fistola fP1euirica pre· levato nei giorn·i pr;ecedenti l 'iilJfezion1e ebertlhiana ha m01strato una buona 1p ericentmale di leucociti sQprav:v:iJV·einti. Il plUiS esaminato· duran.te l 'iillf·ez1one .eA})er1fili.ana ha mois trato leuicociti i.mmobili. 1Niei 13 malati 1clhe s eguono fru pl'elevato pus una sol.a. volta d'Urente iO. d1ecorso della malatti·a a distanza di 4 o 6 gioTn·i dall'atto 01Peratiivo. 1l;e supp1Urazi-0ni sono 1state tutte sottoicutane.e ad eccezione di 1quattro ascessi aiPfPen·d icolari. Tutti gli infermi sono guariti: I 1eu oQICiti di tali suppltlrazion·i si sono mostrati molto b en conservati e al tav olino sc·aldante mobili in buone p ercentmalli, abbiamo inoltre oisservato emissioni idi pseudo'Podi in t utti i icasi. tL. C., ad·enoflem.mone; G. M ., ifavo; F . T., fle.mm,o ne d ella niu1ca; L. C., a:scesso appen·dìcolare; C. A., icdàrn; O. A., flemmone ; M . .S., id·e.m; M . M.~ wscesso; B. S. , peritonite da per.f orazione aa:>fP·endic@la.re; C . P., flemmone; B. 1B. , p·er.itonite 1difif1UJsa da p,enfor·azion e .ap1pen.dicorr.are; ·c. B. , ai&ces5o. aJppendiicolare; C. M. , i dem. 1

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la infezion e ·eberthiana. Oi è parso di particolare interes·se i.a constatazione fatta della immobilità ·d ei Jeucocfti riel pus di malati che poi sono de·oecllu ti; non è a dir·e chre in tutti i pazienti a pro1g nosi giravi·sisirma i .1eu·cociti foss ero stati imm obili : p oSiSiamo aff.er.mare •dhe in qualch.e ca-so di peritonite da :flogosi ruwendicolare, la ,p rognosi clinica suonaJva infauis ta, i l eucociti s ono sopravvis:sµti, e l'irufemno è g1uarito. Ciò dimo stra che la pro,g11osi icli1n i•c a basata sui comuni segni (stato di colla>s.so, p o1so frequente, dispn°ea intensa, lin.g ua seooa ecc.), non SeJil11IJ'I'e collimava con la prognosi des1unta dallo stu1dio della sQpravvirvenza dei leu co ci ti, e in 01g;ni caso poi la progn osi dedott a dalla soprav:vtven za dei leucociti c orrispose alla realtà. Se altri ~e.rim:entatoiri con:f.ermaJS.sero qu·eiste o&•se'.I'vazioni, lo s tlll·dio •delta s opravviv.enza d ei l eiucooiti del p1us, oltre il puro interesse sci·enti!ico aioqiuis terebbe un v alore prati·c o in guanto r.aJp!pr·esenterebbe un importainte indice prognostico dalle 6'U1Ppura. zio ni. 1

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B.JBL110GIRA1F iiA. R ECKLINGHAUSEN .

Virichow's Archiv, XXVlliII.

JOLLY. Trai té tee/ini que d' hémato·logie, morphoLo-

gie , histoge rièse, his tophisiolo·gite, histopathologie . ,i\CHARD et RAMON.o. Diagnostic par le rouge neutre de l'état de vie ou de m or t des leuoocy te s dans les liqui de::; pathologiques. Com(ptes r en1du1s de lia Société de Biol()!gi·e, anno 1909, p·aJg. 736. .ACHARD et FEUILLÉE. Sur la rési>stence leucocytaire. FORTI C. Ricerche fisioLogiDhe sui leucociti sopraviventi . Ardhivio di fi1siologia, vol. 24, 1926.

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Recentissima pubbli(!Jf.zione: Conclru•dendo dai vari risultati otteniuti ipossiaProf. VINCENZO CIUDICEANDREA mo a1fermare q·uanto seg·ue: I leucociti di tutte Docente idi Patologia s pec. med. nel la R . Univ . di Rom a le supip·urazioni \Si sono mostrati mobili al tavolo riscalid ante. Hanno fatto eccezione a questa regola second·O le nostre esperi·e nze (perchè del Manuale per Medici prat•ci e Studenti. tutte immobili) : 1) i leucociti prelevati con In questo libro vengono coordinate e in']uadrate nel la 1puntu-ra esplorativa o ·d1urante l'atto opecampo della completa osser'l:azione clinica le varie rice1·che rativo 1de~la sacca in e ui erano raocolti; 2) i ài l'aboratorio; e l'A., giova71dosì anche della sua lunga ~pe­ rienza profe.ssionale ~ didattica, ha. trattato la cGrnplessa leucociti di malati in c attirvre condiz.ioni generalli, materia seguen,do un indirizzn eminentemente pratico. In rapporto alle preventive nozioni su i i·a1i organi, alle cadhettilci, n ei quali il •d·ecorso u·l teriol'e ha sevavie forni e morbose ed alle loro possibili complicazio71i 1 vengo'TlO considerate le particolari indifazioni per le indagi'l'li gnato l 'esito in morte. Esempi di· tali malati sono sussidiarie. Di queste sono esposti i concetti fondamet1tali stati ragigTUJ>;piati otto. In qiuiaJ.cuno non si è mai e le norme di prelevamento, con le più precise ind.i cazioni di tecnica per quelle che ogni medico potrebb1-: eseguire, e in· ossfffi'Vata m obilità leu cocitaria, in altri tale mosistendo sovratutto sulla reale importanza diagT1ostica e probiO.ità si è constatata solo all'inizio ·della malattia gnostica di ciascuna, s enza trascurare le conoscenze che per tutti rappres(;n tan o necessari elementi culturali. o nel ·p eriodo d.i stato, scomparendo con l'fupprosLe numerose figure, in gran par te originali e .~pesso eseguite in forr11a di riproduzioni schemat1che, ro71 corrono alsimansi d ell'olbitruiS. La mobilità è stata massima l'ef fi caC'l.a dell'esposizi11ne estesa anche alle cono.<;re1.ze ed ai n el primo, giorno· del preflervamento del ·PllllS: si è metodi più recen ti, al contributo scientifico italiano in questo campo ed alle ind1cazioni bibliografic'he. attenuata ·a l second·o giorn o, diiminuita nel terzo, . Il libro quindi può dirsi per gli studiosi in genere un indispensabile completamento dei trattati ài Patologia ; e e talora scompar.sa; nulla al .qrua~to. Due casl potrà essere s ommamente utile ai Medici pratici per regolarsi sono caduti sotto la nostra os.servazi.one di 1naquondo il solo esame dell'infermo non dà sicuri elementi ài giudizio. lattie intereorr.enti in inrf·ermi s u1p pruranti: emVolume in-8°, di pai:;-g. XVI-488, con 122 figure i'n nero pi,e ma e po1mon.ite : em'Piema e ti:fo aid dooninale. e .a -colori nel testo, nitidamente etamp.a to in carta Prezzo L. 6 8, più le spese postali di epediN·el p.riJino ·caiso i leu cociti non h·anno m ostrato patiinata. zione. Per i noatrj abbona'ti, sole L. 6 0 in 1>0rto · alouna d•eviazione di c omiportannento, n el secondo · fr.anoo. I nviar e Vaglia a ll'Editore LUIGI POZZI - Via Sihanno sospeso la mo1bilità p er tutta la durata del- stina, 14 - ROMA. 0

Diagnosfi[a medfca emezzi sussidiari di Laboratorio

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lL POLI CLINICO

OSSERVAZIONI CLINICHE. - - ·--..:

Le cisti vaginali di origine trauma ti ca. <t) Dott.

ALESSANDRO

STUX (BrudalJ)est).

Riten·go che m eriti d"esser noto un caso di cisti va;gù.nal·e traumat:irca, peirchiè è a sost egno d i quanto i cl1i•r.urg.h.i sono stati i primi a.id am•m ett ere e cio'è della pos·siibilità di formazione di cisti da elementi epiteloiali •dtslocati a causa di una azione tra•u matica. I c'hi-rur~hi francesi e tedesc·hii,· sopra tutto Garrè ed i su oi allievi, studiarono l e circostanze d·ella formazcione di cisti da cell1Ul-e dislocate p er causa trau·m atica dall'epitelio outa.neo, ed in base ai i1oro stu di aoc·urati han no d1moswato c.ih e l·e cellule, giungenid o al fondo ·della ferita, possono manten·er si vitali e andando incon1tTo a f·e noment molti1p licativi, condurre ad una formaz.i one cistica. Tali ci$t.i sono state d en omin·ate : cisti traumatiohe da innesto. Questi Autori hanno dimostrato cl'inicamerite e s1p1erim·oota'lm·ente la po:ss'ibtlità della loro fofim·a zione e cosi cihe n·oii. , in b·a s·e a.i le lol'o rice:rche, ·d obbiamo riconoscerne la es:iJstienza. P er azione di un tra>uma, secom..d o i l suddetto m·eocanismo, !POS!Sono fo!!UWa:rsi delle cd.s ti andhe n•e.g li organi genit ali f emminili. La vaigina è quella rparte 1degfli or,g ani genitali ohe m·agigio'l"m ente è e6\I)osta a.hle aziorui traumatiche, ed in essa possono insorgere formazioni cistiche. DuTante j1 parto la Virugina può SIUbir-e lesioni tra11matiche l e quali p.ois sono deterrrninare disloicazti. o n·e di e~:em enti stP·i t eli·a:li. Se si tien·e p1res·ente 1a fr·equ1e nz,a d·e1le lesioni tiiaU[Ilattcfhe prodotte dal\ ·p arto e consegu.e ntemente il frequente aViVieirarrsi d·~Ea dislocazion·a d·e.JJ,e ceJlu'l·e epdteliali, S'at·ab!be da attend•ersi una frequente !formazione di cisti tiraumatiche n elila va·g ina; .ciò eh-e in effetto non è. Inrf.atti i dati della ~etteratura m ed:Lca dimostrano che la ci sti v aginale traumatica è una f.o rmazione clhe si m~ . n ilf.&sta molto di rado. Questa contraiddizione che €Si.stie 1f:ra la frequ·e nza della d!iis:locazion e degili elementi epitelliali da ;parto e la rarità di formazione di cisti vaigin.aJli, è p er ò s·oltanto él{Ppaxente. 1Infatti 11e c·ellu·l e disloicate d ella m·ucoisa va>g.inaile n on restano in·t egr·e nellla loro vi:t·alità, sd.a ipeirc·hlè dal f·on do d e'l1a ferita caiUJSata dal tra:uma, p1e r d 101cJli ohe ~co:l:ano e per l'·efflu·s so del saing ue vengon·o meocantcamente asportate le cellul1e vagino-epiteli•ali dis1ociate, sd.a par1chiè se anche ad Oiilt'a •d·~ fluire d elJ.e s·e crezioni jpermanenti, r imangon'O anche nel fon do d·ell•a fierita a'lJcurue 0

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(1) R elazion.e letta al · Congresso annruale de.lia S octetà d ei Chiruiigihi ·U ngb•e resi il 17 sett. 1927.

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rare ce~le, queste vengono nella ma•gigio·r pa.rtP d èi casi a. pe!'dere· la loro ·vi1Jailiità . Queste ciIDoostanze spiegano quindi com-e, mal· giI'la!do la frequenzia dei tr·a'Umi Cih·e caiu.s a.no 1e sot. luzioni d i continuità n ella mucosa va;ginale e aid un teI.Il{Po an!Chre }a dilslocazione de!l.1e cehllllilie~ le c ilsti v wgina!li sii f onmano ecceziona!m·e nte, tanto IC~he finora n·ella letteiraturria m·edica un1g h.el'ese .11on 1si ri'.scontra n ess•u n caiso di cisti vaigina1e 1fonm1aia&i in seguito a1l'•azi1o·n e t:nammatica del ~ì airto .

·S oltanto gli Autori a;mericani : OulL:iJp, Sto·ckes, l ilJglf alh;am, hianno d~mostraito Cih·e n1eJla va•girua, v·er ament·e po,ssono formarsi dal~e cisti dagli elem enti d:i.sllocati d ella mucosa vtaigina'l>e col m ecoanismo ora d esCTritto. Dall'analisi accmrata delJa eziologia delle 1Ci~td ohre furono troviate n er ~mpo di rofJturre ,p erineali inveter.ate, .questi AA. hanno oonc'l us o che la fo 1rm·azio.n·e di ·esse clinic~mente non è intenpretaibill·e ailtrim·enti se n on ammetten1do .che per 1a rottura via;ginale ·duna.nte il p•arto, alcun·e cel!.lu1e si siano dts.Jo,caite dalla mucos a defila v•agina e gti.ungendo ail fondo deD.la .f erita stam.o rimaste ,quilvi, m a1gTr.ado la coTII'ente dei lochi ·e 'ciel .sangiu1e ·e m oltipll.icanidos i 1ablbi1a.n <lato luog-0 alla forrna zione della cisti. L '·esame mi-crosco1pdico ha conf enrn.a to 1pienamente tale <}riigine dellle cisti fPeiichè istologicamenta le ,par:eii di queste formtazioni (che ·eram.o pien e di un lirq uido ·giallognolo, r eso .foiI'temente torìbi1do da •d·e triti) erano ricoperte internamente d a un epitel·i o strati.fi·cato , completamente identi-co al1'epitelio stratificato della vagina. La parete assai sottile (2-3 m·m.) <lell1a cisti era composta da tessuto fibre-connettivale, pov.ero dt cell'Ule •e mam.c ante di elem enti muscolari; mo strava f.orti sp1o:ngienz.e 1Paa>:ill.1arri verso l'interno de11'a cavità. S·èbbene gli Autori americani su menzionati, comu·n ioando i loro ce.si aJbbiano ri·c'b:i•am•ato l'attenzione ·SiUlla possi1bilità di formazione d elle C'i:&,ti vaginlali traumatitche, f.t nora all'infruo.r i dl essi, n esisuno ha poobil tcato casi di cisti va1ginali traum1atirohe come con·segitien~a de:I parto. 1PieT tali motivi hio ritenuto meritevole d'es&er n ot·o u·n mio caiso, operato n·el m.aggio 1926. 1

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•L a paziente, di 34 anni, fu da m·e vi sitata a CaJUSa di rdOlC>Ti i(fu:e ·arvrvertiva allta r egione ·sacrale e p·e r co111tinuo sttm olo d i .o rinare. Qu·esti disturbi d UlftaJVfano già .da d·ue .a nni, e durante questo pe· riodo fu sottoipo:sta, senza 1'i·su~tato, alla cuTa oons ervaJtiiva. All'·esam.e de11Ja paziie·n te fu so1'1Pren1d.ente il tat to, ohe mail.graido la Telativ.a men te piceo1a r ottUJI'a p ertn·eale cicatrizzata, n ella VlUl.IVla sii V·edeva come un rettocel1e foTtem·e nte ,p t'olassato; m ·a e sarrnimlando m egùio si compirese che ciò era ·dovuto alla presenza di ·una ci·sti, del vol ume di un. ovo di piccion e, di consistenza ~a.stioo., che trasipariva di colore blu ru;tro attraverso la sufPerfioie cic·a trizzata. Io attribuii i distul'bi d ellia paziente alla cisti, e' per questo pro.posi l'operazio1

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~ANNO

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SEZIONE PRATICA

ne. I l gd.orno dopo alìontarmi la cisti secondo il metodo Mairtin sgiu6cian1dola completamente. Il r:iJsultato dell'eeam.e istologico (fatto nel II. Isti· tuto di Anatoonia Patologi·c.a dell'Univ·e rsità d i BUJdaa>iest) fu completam•ente identiico alil."esame ist01lògico d!eJ.'.l,e cisti traurmati che id.e gl i A'Utoif.i a.me. ricani. Clini1c·am.ente pe:rciò la formaz}one dellla ci5ti nel ·campo di una rottura vaginale invete· rata, è indlllbbiamente da consi1deraTsi come una c.if;ti vaiginale traumatic a ·d a innesto, d e11.1'e cel~u.Je via;gino-epite1li,aili dislocate in coniS1eg.uenz1a di un traiunna ·d.a rp arto. 1

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Come ho già detto una delle conct1zion1 essenzia!li per la fcrm1azrione d elle c:iisti vaginali traum.atic!he è cosrtituita 1dal fatto che ·doipo· l'aztone toourrn·at~oo, gl.i ·elem ·e nti epiteliali dislocati rd.mangoo.o vitali n·e l fo11do della ferita. Il fatto che esse posson•o rimanere li, m·alhg.vado l' azione della OQII'II'ente dei loc·h i e del san·gue, icr·edo di conifermirure con l·a mia seguente o&&ervazione. In casi di p la:stiche p er rottUTe perineali inv·etle.r'lélte, mentre ptrepar.avo il 1'errnlbo, mi è aicioodruto più volte di vedere una sostanza di coJo:re giallo lafl',d•aJC1eo. Nel p1rtqlo mom·e nto si p ensò c:h1e la parete d·el•l 1intestino retto fosse stata lesa e questa so·s tanza fosse mate1r ia fecale. Mia esam:inandola più da vicino )Si constatò che tale massa vi1Sco1sa, giial'.l.0tgnola d el l·a con$irstenza di un un, gu·enw era il tritume di ceJl'ule morte essicafle, chie cieirti.vaiv·ano ~on tutta .pro1babi'1ità dalla n ecrosi <1egJ.i elementi tissu:rali staccatisi nei casi di rotture. Questo fatto conferma 1'a S1U1d detta teoria in quanto v ien .. dimostrato ehe mentre f3ll)·esso s-i dis1'ociano i.e cel•Iru1e a ca·u sa deilJ',azione traumiatioa del parto, queste .p erò an·c'h e se non vengono portate vi-a non possono condurre alla formazion.e di cisti che in casi eccezionali, pe:rch è in conse· ,guenza d·ell'azion1e sif1avorevoJ,e d ei lochi e deil sangue, pe!I' lo più 1Pe~d0il10 la l:oiro vita·l ità. iI./àzi·on·e tPaumatica del iplal'to può c ausarie non solo n-ella va.gina ma anche nelil·e parti $1UperiQlri d·e l c·a nale genitale delle dislocazi.oni e-pitelial1. Così che come conseg.u enza di ·un tra'Uilla da part0 non solo neilla vagin.a ma ar1che niel1e pa:rti sulPeriori possono formaTsi delle ci'Sti trarumati· che ieorn·e lo diimostr,ano i due casi di R. M·ey~r . che finoir"a non ,f11rono pr·est in considerazion·e da qu8$to punto di vista ne11a l.etter·atmra d1elle cisti. R. Meyer trovò ,piccole cist i nella rottura dela'•or.irti zio vaginale dell'ut ero, cau·sai a da lacerazione del m·ediesimo duramte il parto ed inter1pretò la lo.ro o:rig'.in1e, .in b a·s e a1l'esam1e i·s tologico, n,e·l senso che ess·e de-riivavano daJ!l 'irunesto del}.e celilul.e epit eliali di·slocate d·aJila. parte s·uperiore dell"uitero p er l' azion e traumatiica de'1 parto, per cu:i. .anci1'e qu1este fur ono c onisi•die-nate come cisti t1'aum.aticihe. Noin solo i1 .p arto , ma anche un atto o:pe:rat1vo p'llò favori.T e la dis locazione di elementi apiteli.ali, e precisamenit e ciò IPUÒ av v emJre o in oocasione ·de11a preparazion1e del l1em:b o , p·er cui pois1

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sono rimaner.e cellrule epiteLiai.li solitarie, op·p ure forando con l'a;go i tes?uti: il filo p•u ò in tal Célf3o tpoTtare serco cellu[.e is-01Jate in regioni p·i ù profon1d·e, O.PIPfllre aneora, a causa del nodo troipipo str etto, taigiliando il f1lo, p ossono disloCt~si cellule isolaite e queste gi11n.gendo anicora vitali alil.a ibase d el·l a feTita portare alla form·azione cis tioa. Tali supipo•sizioni hanno un 'imiportanza non solo t eoirrica mia anche p1r·atilca, € ciò è dimostrato dal cais·o finor.a untco d i H orn'Un.g. H orn·u ng a d:i.stanza dli aillcuni a·n ni da una operazione pl1.astica da lui comptruia, trov ò nel c.amp o d ell '.a tto ope,r ativo un1a cisti viéùgi.n1a.l·e e la diagnos tic ò una cisti traumatica, p·eTC:hè questa n on potev·a essersi fomnata ali rim·enti se non da!ll e cell11.l'le v.a;gino-eipiteJiaJ1 di1slocate in ocieasion·e d1eùl' oi:p.e razion·e. 0 1ltre i.l quaidro c1initco anche l 'esam1e istologico comermavia qiuesta sua dia.gnosi , p el'chiè :il quaidr·o istolQlgico della parete· del1a ci.sti efìa comp·l etam.ente i1denti1c o al quadro is tol oigtco delle cisti vagi.nail.i tr.ammaiiche. Dal: 1caso di Hornunig si rileivò il f.a tto c'he l1e po'Slsibilità più sqpira t eoricamente dettwgliate , de•l!la tfo!'m azione d·ella cisti tira'Umatic.a, hlanno V·eram en te una importanza reale, perchiè Hornung t r()!Vò n·edla pa1rete d ella ci1sti i fà:Li di set:Ja g.ià ca.11ciJfica·ti, circondati da cel1lli·e giganti d.a conpo es·t r.an eo. Oltre }'.azione tra·umatic a del paJrto e dell'atto 0tperiatli.rvo aoohe i tTaumi chimici possono condiurre alla formazione di cisti vruginali come lo d1mos'tna l'ass;ervazd.on e di Riesch. Riiesoh in un caso di pro'.l.asso tota'.l.e, sul~ par et e anterio.r e della vaigina pro:baissata trovò de.ile ip iccole cisti tapip·ezzate internamente di e!I}it elio strati!ftcato, 1e quali si erano f·ormate ne.il. campo di un'erosione prodotta da essicarrnsnto , e po1 guia:r-ita , rico;p1erta di apd.tel1o C'Ulbilco. Egli inter.p1r eta la fo~mazione delll·a cisti ned senso c:he essa •derivia dall·a moltj1p1l:ùcazione deID.·e oe1lu1e epiteli·alLi s olitarie dilslo1oate nel territorio diell' erosiooo durante l o staibiliinsi de[ processo ulcerativo , ed imputò l a formazione di c odeste cisti ad un'aZlione cl1imiJCOiP.aito[·Olgic a, d·eifinen1do tale cist i col nome rd i ci Stli. tra1Umatilche. Dal caso ·d i Rtesdh si può trarre a·DJChe la ae·duzione che cisti traumatioa e cisti da innesto. non sono espressioni valew oli per tuitti. i casi, n on sono d e:fdn•i zioni .oo.rul o.g he p·e rchè solo le cisti in connessione a tra:umi meacanici !l)OSSono esser.e anic!h-e cisti eta innesto. ·Ciò è t utto quelJ...lo che finooc-a sarp1Piam-0 s u1le 1oisti vaiginali traum·a ttche. I casi m en~ionat::. a:d •0 ni a d el loro scarso numero dirrnostrano in•d'llblbiam.ente c-he la inoltifPl~oazd.on€ del•le celil.1U1e d1is.locate anJCor.a vitali deill' e.pite'.lio d ellla v aigina, tanto p er e1ifetto di ,azione di tr·aumi m eccanici ~ quainto di quellli clhi·m ici cpossono condru:rre alla forn1azdone di cisti. 1

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IL POLICLINICO

Se mi è riuscito con il ricordo di tali casi destare l'attenzione del mond-0 m edric·o sulil•a ciisti vaginale traumatica, s~ può sperare un aium·e.nt-0 ·n ie lla segnalazione di tali casi; e soltanto al'lor.a poitrerno giud:ùcare la loro freqruenza ef!ettiiv a e la loro importanza dal punto oChl v'ista patologico.

[ A.NNO

XXXV, FASC. 47]

figJi. tNon malattie .p recedenti degne di particolare riliev-0. ,!\!l'esame obbiettivo tipo longilineo, d-eficienza del panni colo adiposo, masse muscolari ipotoniche, pallore della cute e delle mucose. Nulla a carico dell'apparato cardiovascolare, di quello respiratorio, milza, feg.ato, .reni. Nulla a carico del sistem·a .g hiandolare. Nulla per il sistema (Traduzione dalt'ungherese , di G. E. AOORJÀN nervoso: is tato li eve di adinamia. Modena). Le mammelJ e son o ,quanto mai fla·ccide, !Piccole con areole scure, non evi·denti i t11be:rcoli I di Montgo.m ery, n essun a secr ezione alla ghiandola. Alla palpazio.n e esterna p er quanto profonda NOTE E CONTRIBUTI. d ell'addom e che pur lascia sentir.e n ettam ente gli organi interni data l a sottigliezza delle sue Sul segno di Hone e Zorn in gravidanza. pareti n on si percepii.sce l'utero. Colla prova bimanuale si trova che l'u tero è alquanto prolasDott. FELICE CAMILLO DA VILLA. sato, r etrov.erso e retroflesso. Si p·ercepis~e nettamente sotto ìe dita la fo rma e la •Consistenza, Sui .segni di .proounzi-On·e, di 1probaibili t à, di ma n on si aipprezzano altri speciali d ettagli. Allo $peculum il muso di tin ca ·è roseo palli·do, Ja certezza di gravi·danza è inutile ripetersi. Ben bocca è slabbrata da pre·cedenti pa rti. '5iustamente Lòvicz nel suo lavoro :rif.erisce la Nel dubbio che si tratti di gravidanza ho usato frase di van Swieten: « Nunqu·arn fe~e magis ipe- . in pratica il m etodo dj cui sopra. r tclitatur fama m ·edici quam U·b i agitur de gral lJ 21-2 mi son sel'vito di PituigLandol per os: cinque .com.p ress.e un.a di etro l'altra ·di c ui ognuna viditate determinanda » . contiene 1/2 cm. di Pitu•gJ and'ol. Dop'O 25 minuti È noto ch e il meto do ·d·egli AA. si b,asa ~·ul saggiando ·di tratto in tratto con le dita intr oprovocar·e artificialmente ·un in·durimento ·d eldotte in vagina notai solam en te una pulsazione 1'uter.o .g.ravi·do ciò che si .osserv·a quando lo si manife$ta nella f.ac·c ia posteriore uterina, qualche trat to .dell'utero leggermente indurito e niente tocca colle dita n elle stesse condizioni. Essi si altro. servono ·di un estratto ·d·el lobo posteri·OII'e del· Il 23-2 ho sottoposto nuova1n en te la Paz. a l 'ipoifhsi ·Che ha proprietà •di agire qu ale tonico u na iniezion.e di • 1 em e. di P ituitTin 1Per endosulla mus·colatura liscia dell'utero eccitandolo. muscolo. Dopo dieci m inuti usando della stessa 1nanovra preceden te notai un indurimento d eJ1a Di per &è l'azione è energica e di corta durata. faiccia posteriore d ell'utero; }a retroflession.e e la Dopo la som.m inis trazton e di un tale p r eparato r etr oversione non su·b irono $peciali alterazioni: st avrebbero d el le <!On trazioni p er cui la superpo.co dopo si percepivano delle piccole zon e fi cie uterina si palpa unifoil'm emente contratta sp arse ·qu·a e là di n1ollezza e di rientramento, in seguito l'utero tornò n ella sua primitiva conp er ap.p arire poi irregolare r11asciandosi dopo sistenza. Fra i sinto111i g.en er.ali non vi fu chP a:~ouni s·econ•di nella sua primiti1Va posizio·n e e un arrossamento $piccato al volto seguito da consistenza. y .i si accompagnereb·b·ero •certi ·di pallore, entram.b i non percepiti su1bbiettivam,ente sturbi passeg.5ari quali sudori, malesser e, .p arema solo oo·b iettivamente. L'inteiressante si è ch e dopo ·venti giorni e stesie agli arti inferi ori m.a tutto cessa in breve. propriamente il 9-3 fui dalla stessa chiamato ver La ri·c erca sarebbe .p ositiva al primo e terzo forti ·dol-0ri uterini, em.orragia uterina ed espule quarto m ese di gravidanza e se si ri·p ete dopo si one di elementi endou terini che non rapprequatt;ro m esi -1a prova, .questa dar ebbe nna r ea~entavan o ·altro che un piccolo lovulo di du e mesi circa. zione più evidente. Hone e Zorn usarono il ,p ituiglandol: Lorincz Da quanto h o d escritto non posso affermare il P ituisan per endovena in una ·Cin quanfj11a nei mio caso che il cosi·detto nu ovo se.g no di di casi. gra·vi1d·anza degli .l\.A. su citati non solo è praIo ho voluto esperim entare [parimenti : usai ti-co m.a è anche chi aro nel manifestarsi. Può nehlo ste$SO caso il Pituiglan.d ol per bocca e ef..sere fatto corren temente durante la v·i sita di in secondo tempo il Pituitrin della Casa Parlce ambulatoJ'io ·e ci p·ermette una di-agnosi esatta Davis ·convinto che la sensibilizzazione d ell' utero sulla esistenza ·d i gravidanza. Solo mi chi ed© s·e previa somministrazione per •b occa il'enda più t:acon tale metodo si corra il risc hio di eccitare cile e più s icura la prova. tro.p po l 'utero e di esporre facilmente la ·donna all'aborto. 19-2-928. - I-sabella Z. di a. 42 contadina da S. ·Marco. Si lagna da .qualche tempo di malesM€retto di Tomba, 12 m arzo 1928. sere, caldane al viso, .di grave diffi.coltà nella digestione, ir10lPPetenza, debolezza, cefaliea peB•IfBLIOGRAiF'lA. riodica. Le m estruazioni che erano in precedenza in anti~iipo , abbondanti che talora lfiapparivano dille volte nel mese sono scomparse da .circa LORINCZ. Mun.ch . Med. Woch. , n. 28, 23 settemdu•e mesi. Da quattro anni n on ha avuto più . br·e 1927. Pol. Sez. Prati·ca. f. 6, 1928. 1

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COMMENTI. A. proposito_ della ''disciplina e del controllo della radioterapia del cancro,,. 111 rprorr. iJ. •Collica, d·ella R. Università di Palemno, da tempo è parti·to in armi, con un a.rdol'e degno idi miglior cau:s:a, contro l' aictinoterapia d ei trumori, rea, seco.n do lui, dei ,p iù foschi delitti e d elle più iosc.he E1pec•ulazioni; e nel suo bellico ar,dare è giunto p.ersin·o a·d inrvo1care :una legge C'h e vieti al r.adiologo di .far€ il radiologo, una legige cioè che inilbisrca al radiolo·go di trattare con le ra;diazioni qualunq.ue tumore senza prima avere ottenuto il nulla oota dal dhiruirgo. Questi per egrini con.o etti vengon-0 ribaditi nel • n. 35 (1928) ·della Sezione pratic a del Pol ~c linico in una nota che ha pe.r titolo « Di:sctplina e controllo d·ella radiot erraa>ia del canicro ». Nel'la qual ·n ota si invitano in modo pa;rt1co1are i pro.f!f. Peru1s·sia e Baistian·elli (ohe sem·b ra non .siano d·eJ su-0 parere) ed in gen 1e rale « tutti qu.e gli altri ch·e vooranno prendere in esame la qu·estione, di sott0tporla alla più riig i·da critica e discuterla con :argom·enti, favo1r evoli o contrari Clhe sia, ma ooiari e precisi, carne quelli chiariissimi f.avorevoli » , con cui egli la so•stiene. Che i conc·e tti 1del prorr. Colli.ca siano chiari1S·s1. mi n essuno ne drui>ita; •che siano ·di·m ostrati nelle premesse credo cl1e i primi a du.b itarne siano gli stessi chi1:r.unghi suoi 1c olleg;l1i, poicl11è, peir ora almeno , le sue .afct:ermazi-oni sono prive ·di o·gni dimootrazion·e seria e scientifiJca. Il iprof . .P eru ssia ha già risposto (PoliC., Sez. prat., n. 39, 1-X-28) all'in·vd.to con m olta sobrietà e 1p•r01prietà, ma con una cl1iareiza e dignità tali -Ohe ogni ru.lteriore commento sembra inutile. Tuttavia voglio permettermi id i agigiungere qualche modesta af:f ermazione ed ossel"lvazione alla dhi.aira ·ed esaruriente nota del Maestro milanese. Evid entemente il prorf. Colliica d eve a'Vere avuta la ·g rande dis avventura di imbatteIBi finora in radiologi 1cJ1·e hann-0 usur.p ato tale nome p er il solo fatto ·di aJVer e avuta la poi&silbilità ·d i aic·quistarsi cun impianto radiologico o di aJVer r.agigirunto •d ei porSti uffi1ciali 1Per eccessiJva c}emenza di :a.1n111inistraz.i oni e di cammi·ssioni: solo questa c irco!stanza potre(b(be in 1p.a rte giuis tificare la ero. ciata ·del Colli•ca e le s1ue avventate affermazioni. P.remetto ch e tutti noi radiologi siamo pe.rf·ettamente ·d'aic·cordo con il prolf. Colliica come con il pr(}(f. PeruS6ia « sia n·e i ri·g uardi dell'ancòra inadeguata ed incerta eflficienz·a dell'actinoterapia n ella c-ura del canoro, sia n ei r Lguardi dei molti gravi danni che la prat ica giornaliera registra quali con eg·u·e nza di improprie ruppliJcazio1

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ni attiniche (dan•do all"a.gigettivo « imJProp.rio ,. il su o giusto signifti.·cato) e la ima>e1lente necessità di po·r vi il']Jparo »; premetto iPUre cd'le sarebbe con·trario alla realtà delle cose se si volesse non am.. mettere con il Collioo. « che la cura radiologitca del caDJcro, pur essendo in periodo di ferventi&simo e·sperimento e ·d i m.olte i.us inghiere speranze, non dà anco·r a garanzi·a idi radi·cale suiccesso » (del r esto nè più n è m.e no ohe la chirurgia). .Sia·mo tutti - e non solo i proff. Siciliano e1d E.pifanio - ipeiìfe-ttamente d'accor1do che, in tesi ·gen erale, quasi tutti i tumori ancor.a Cihirurgicam e11te aiggredibili debibono es·soce, con urgenza e reon 1precedenza assoluta, affidati al bistJuri, anz1ch·è lasciar tra.scorrere del: tempo prezioso in attesa d·ella non si-C1Ura .azione di ·u na cura attini•ca. Ma a1ppunto da questo onesto ricono·s cimento di tutti i iraidiologi seri è illogi.lco ed assuroo trarre a r,g omffito e favore, p.er protI>OI'II'·e lLila 1'egig.e umiliante dh·e . segnerebbe la fine ·d ella specialità radiologica e d·ei suoi promettenti pr01gressi anche n el 1CaJiniPo d·ella tera;pia e che m etterehbe dei m e•d ici e degli speciali'sti, .fra cmi e·m inentissime il1ustrazioni d·e lia s,cienza, sotto la tutela più o meno onesta e più o meno ·inter.essata dell'ultimo &lirul'go o sedi1c ente tale (m eno male ancora se si 1cadesse sotto l:a tutela dei soli ,g randi e veri c:hirurghi, da oui nulla è da tem·ere per il loro saipere e per la loro pro:f on1da co·m peten za anche in materia raidiologica). lMa ·dove er e.d o, non solo ness'Un radi·ologo, ma a ltre-si ne ssun m·e dico, possa essere ·d 'accordo, è l 'altro asserto ·del Colii•C·a cc che an.c·ora è solo la •cura rChiruTtgica quella C·h e può guarire radicalm ente il cancro, e·d ess·a lo gmarilrebbe sempre :se prattcata in tem~o e bene ». Tale aifrfermazione si trova confutata n ella 1p:r.atica di tutti i giorni: 1qiuante recidive in lo co .e .quante m etastasi anche d<>ipo interventi più perfettamente .e più tmnpe• stivamente eise;guiti! lil Collioo cond.a nn.a l'actinoterrupia dei f1Umor1 « perch è non ·d à ancora assolutam ente garanzia • di rad~cale successo >> . Ma quale ma;ggior garanzia dà la chirurgi.a? Se noi confrontiamo Je più reoenti statistiche di dhirur,g hi e di radi.o logi di i11dj·s ous sa serietà ed attendiib ilità, trovia·m o che Je ipoocentuali di guarigioni di r eci·dive, di metastai.Si e idi ·in1s·u ccessi sono presso chiè ~ali tanto 1per J.a chirurgi.a che per l'actinoterapia e talora si trova un attiivo m1gliore n·el bilancio della radi olo·g ia. P er quanto poi riguaIDda il trattamento degli e piteliomi cutrunei, cio·è proprio di quei t umori1 1'a ·disastrooa cura attinica dei quali è stata, sembra, il casus toederis ch·e h·a determinato il Collica a discendere in guerra contro I' actinoteraipia, credo 1

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che peggi or pos1z1one strate·g ica non potes·se esben alto che il r adiologo vero (lasciando a parte s-ere scelta: neanche a farlo 8{Piposta la guari·g iotu tta J.a caterv·a ·d egli inetti e dei profittatori) n€ ·degli epiteliomi C'lltanei con l e radiazioni co, • rprirna di tutto p er il fatto di avere, come qruastitui·sice il p iù brillante documento della effica- lun·qu.e al11fo medico e come qualunque chirurcia dellia cura -raidiante, cih e in tali ca si si è af... go, runa va:sta .e protfon·da cultrura, deve possedere· fermata con una s·utPeriorità indiscutilbile sulla e rpossiede un elevato se·n so di rigida onestà, di cl1i1'urgia. Così brillanti e duraturi sono i ri-sulr esponsabilità e ·di r ettitudin e; eh.e pirima d i estati ottenuti, cll e la chirungia doVT·eb.'be, sen za .sere ra:diolo·go è m eidiico e p r ima di essersi inicpiù discussione a1c'Una, abbondonarre tali tumo-r1 , ziato alla _s;pecialità radiologi·ca è stato assi1ste11te co·rnpletrumente al radiolo1go. N·ella maggioranza e a iuto di cli11rche e di ospedali; e cihe infine e 1de1g li interventi Cihirur:g i ci siu1g li epiteliomi cu ta, (pI'ecilsam en te oltrechè essere medico~chirungo ·è nel la clliruT'g ia non ha ·Séllp'Uto che mo·strarci radiologo, cioè nel1e condizioni, m.olte volte med ell•e recidive che vanno d·a un m&ssimo di due glio del cJ1irul'lgO, di .g iu·di1CaTe Sulle indtcazionll anni él!d un minimo di 15 giorni di distan za dale controjndioozioni di un t11attamento attinico• l 'e.poc.a d ell'intervento. clhe 1qujn1&i non ha bi·sogno di controlli e r espin1g e ·s degnosam.entie ogni le.gige umili.ante .come quella L e statist:iJche po d·eTo·se del' Bordier (4rc h , d 'Electr. méd. 1910) , idi G-iir·el (La ro entgenter. lP.rcwugnata dal prof. Col1'ica, le1ggie che suonerebbe Olf1esa n on solo alla cra:sse dei rooiologi , ma des epitei. cut. Mas.son , Paris, 1926); i 2000 célJSi e am.c·h e alla molfale e al -diritto: s ono pT01Prio rapiù dello S·c.ci.duto (Atti del II Congr. I t . di Rad. gioni etiche che ci fanno fieramente aviversare J\11 ed. e Policlin. 1913) ; i bri1lanti suocessi d el la promruligazione di una ta1'e legge, la quale « p er BU Si (Atti del II Congr. I t. di Rad. 1\1. ed. ) ; di in1bire le maleifatte degli inesiperti e dei diso.Del Buono (Actinoterapia, X:X.ll]I , 3;' Atti d el Conn esti » andrelibe .a colpir·e anc!h.e .e precipuagre sso R eg . di ·Barri, 1925 e di Perugia, 1927; Rad. mente 1gli onesti e gli idonei. Med. XIJ.V, 6 e XV, 2), del GlhilaTducci (Congr. della L ega Belga co·n tro il cancro, Br uxelles, 1923), La v era €·d unica misura atta a polfre fine alla del Coste (A rch. d' El ectr. Méd ., 18, 1926), del Porgrarve crisi ooe travagli,a la I'adi.ologia e C1h·e d à cel1li (Rad. M ed. XIV, 6), del P·almieri , d·ell ' ..c\.rél!dito aprprunto a proteste d el ti{po di quella del mani., di l\1I e1dolesi, di N·u v oli e idi altri ancora e i Collica, non consiste in un qualsi-él!si vel'goignoso m iei 71 casi (Lolli , Tesi di perfe zionamento ) of- ·guinzaghlo e n·epp'Ure n·e11a normalizzaz1one profrono percentuali di gu·arigione de.f initiva e du- pu·gnata dal P erussiia, l 'uno essendo immorale e<l ratura d el 97-98 %. Proo·so la m aggioranza ·dei ·u.mtiliante, l'·altra troippo bl.anda .e insUlfiftciente. . radriolog.i si ri tten e l•a guarigion e d ell'.epitelioma Nell•e con«i!izioni attuali a che vad1e r·en.dere obcutaneo con appropriati meto·di di roentgen- e bligatorio il con se.g uimento ··d el diploma di p erferadiumterapia com e un fatto perfettamente rp aieizionam ento p1er esser e albilitati al1l"esercizi·o della raidiologia, se poi q ualu.n qu e m edic o impreparato fico e non si conce·de ormai più a tali brillanti risultatj 1'011ore . del!la poobli·c azi.on·e. può id·etener.e e1d ui&are, senza alteun af1idamento di .serietà e di com·p·etenza, a suo benaplactto, Se qruinidi il prof. Collicia 11a potuto constatare tuttti gli impianti attini.ci cl1e più ·g li a ggrada. « ·qu elle disa1 strose ceonseguenze clhe n on di raro facen·do scempio d ell·e più e1ementaxi r egole e o.o corre ·di osseirvare quali esiti di l1ungh·e teraipie nozioni di ra.idtodiagno.stic1a e di radrioterapta? radiologi1che in ejpiteliomi cutanei ridotti irrepaD'altra parte accanto alla o·b bli1gatorietà del dirabilmente e fatalm•ente mortali », i.a colpa n·on • è de1lla r adiologia, ma d ell'inesperto mano.v rator·e iplom·a oicicorirereibibe altresì la obbliigatorietà dl di iap~iaTecc·hi ra·dioJ.o.g ici. una suffici ente [p repa razione clinica del futuro ra•dio1'ogo, ~ir·~arazio11·e conseguita e con·seguibil e E alloTa, solo p ercfrl·è esiJstono dei fal:si r adiologi rSi •d ovrebbe ID·ett ere il guinzaglio a tJutti i veri .solo n ell·e clinirc he e n egli ospedali: es.iiston o dei e d onesti radiolo1gi? Ma partendo da tale prem·es- .giovani cl1e aip(pena liarureati sono pas sati alla coltura della s.p ecialità ra·dio1'ogica come fan n o i sa iSi dovrebibe mettere il guinzaglio anche a tutti icollegihi 0he Si dedicano alla o•doRtoiatria: ma 1a i ohirur:rgJli e a tutti i c'Ultori di qual1unqrue altra radiologia è una S{Pecialità troppo vasta e troppo S1Pecialità, per.c:hè in ogni <>a.irrupo, nella chirungia diJflficile 1e pire SU1P(p()ne n·e i sruoi cultori una precome n ella radiologia, nella venerologia c o·m~ •p arazione clinirc a gen erale forani•dabile. nella oftalmologia, ecc., ci sono i veri ed i falsi Il m.ale dhe attualmente tr{lfWlJgli:a la radi olo•g ia cu.l tc r i ·della s pecialità, ci sono gli · inetti e gli si ,p uò sintetizzare in questi termini: pochissimi impre!Pararti, i competenti e gli stu•diosi, ci s ono radiolo,g i veiri ed una enorme ·sohiera di f al si i ·disonesti ed i profittatori, ci sono gli onesti rél!diologi. Quinrd i non solo obbli gatarietà del died i cosieienzio s i. ploma ri1'asciato oon la più estrema severità, ma Di fironte ad aberrazioni come quella d el' Coldivieto altresì rdell 'uso di qualsiasi apparecchio li1ca , n oi tutti rél!diologi teniamo a proclaJinar·e 1

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radiologico a chi di tale diploma fosse pri·vo. Questa la sola giu·s ta l egge ed ef'fiicac·e non l esirva asgli inter,essi .e alla di gnità di ness·uno . E, per ritornare al (piro!f. ·Colli.ca, allo sco,po di evitare Stbalorditi1Vi, ingiuisti, as1sur.di aip[pir ezzamenti s.u l raidiolog·o e s•u l[a radiologia, sarebbe altamente lo1devo1e e pr.oìficuo che i m edi·ci n on raidiolo-g i aive·ss·ero una m~gliore conoscenza, alm eno t'eorica, della radioloig-ia e delle sue .ruprplicazioni diaignosti che e teraip·euttche, una conoscenza td ella r.adio1ogia pari. al-me no alla cono'Slcenza cih,e hanno d elle altre branich e d ella m edicina i veri e provati radi.·ologi. Certamente non si ruvirelbiber o a laa.n.e ntare .p Toposte di legge d el gen ere di qu·ella ·d·el. prof. Collica.

P riaittcamen·te, secondo il Cohl.Uca, il Radiologo non dowebbe priaticare alrcmna· raidiotemapia di cancro senza l' « ExequatJur » idi un chiiìllI'lgo, anzi senza U'n « \Atto di rinunzia all'ryperaibilli.tà ,, d a p arte ,dJi questi.

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.Ferrara, ottolbre 1928. D·o tt. E. LoLLr, raidiolo1go.

Ancora in merito alla I'adioterapia del cancro. Faccio 1aippello alla cortese ospi_.talità del « .P olicil.inico » p·er fare quiaJCihe •osservaz·ione sulllia projposta del prof. Collica, sviluppata da llo stesso sul 'n . 34 del giorna·l e. E ·Ciò 1dailJ p.u ·n to idi vista prati00-l1egale, las ciian,d o da p:rurte ·1a disouissi one ipu:r.rumente s1cdentiJfiic!a. In sostanza iper la raidi·ote:riavja d el cancro, ilJ. pro!f. Collica vo-rre~e far e ctò: r <l!gg.rUJPlPare le Olp·i nioni di vruri ililootri r a:diologi (quali, q11anti?); rilcavare una srp·ecie di « 1R isul!tiainte » 1e questa innaùzarla ad << ffimperatirvo Categorico » ·a1 di là del 1qu;ale 1dovr·eiblbe esser e « R eato » aigti.re. D CITTl.anido : .a ) L 'o·p inion e idi un certo n:u.me.ro ·di Radiologi, per qu1anto il1ustri, pruò .costitui:rie ·tutta lra v·erità con ooci1uita? Scommetto che aniohe colO'l'o dhe la fornissero i1on asipif.erebbero a tanto. b) S1e.., la rad·io1·eraJpia del canaro è .f r;a le p1iù evolutirv.e, non si corr·e111eblbe il riisclhi·o di .f iss:arie un1a regola cl1e potroobe esse:r:e « ,sup erata » al mo·m iento di entraire .in vtgo:ve? E si dov:veblbe condannare un J'iizio p er un·a oonidotta . terepeuti!Cla, che, piu•r ogg.i costit•u.e n1do un « reato » , domant potrebbe divenire uin a « 'b uona .!'eigola » ?.. o 1viceversa! e) Penchè no11 1dovreb1 b e frursi lo ·sties1s o in ogni ra·m o die'J.tla m1ediicin:a. e co11 oignt nruovo tilpo di te,rrupia? AISsisttiarrno continururn.en:te al soingel'e, a:l f iorire, al pe.rine e poi ail risorgm"e di pratich1e ter.éllt>eutiohe in ogni raimo : ,cJhi sa quanti « r eati ,, e qruanti « m,artiri » s·e ogni p·r atica dovess·e con d urre con sè qiualchie ,a·:rticolo di legige come lo vor.I'e'b be il p.r of. Collicea a pro1p osi1to della radioteraipia del1 cancro . 1

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Ora è ind•ub1b io che numm-osissim e forme di cancro, sp,e cie cutaneo, 1Si giovano en ormemente della sola radioter·rupi1a : 0l11i può arrog1a:vsi iÌ1 dir1i1tto idi toglier.e a1gli ammaùati di ta1i forme ·outti i vanta;gig1 di una c<ura inm'Uent.a? Ed i·l timore di un' operia~i9ne, diJciamo cos1, obbligato·! 'ia non allontan erebiJJie la ·d ecisione a cur,arsi? As·Si·stiamo giiorn.alm1entie ali fatto dh1e molte 0Jflfeziorui banali (1P1er l 'atto oip eraitoTio ·Cl1e co.m portano) vengono SO'Pportate e quindi p eggiorate sino all' e.stremo p er la ipaura del bisturi. E nel caso in i!speci·e quante e quantJe volte n on rtschi erem1mo di spiinger e il P . sino .aigli estremi l irrniti 1di op~ra:bilità? .. . Ed allora ohi :potrebb·e grurentire c:he il C'hirur.go n on farebbe 'Un'operazione per lo m eno inruti1ie essen •do sta;ti irasentait~ i limiti (.ahtmiè - quanti teocilci e 1s1uibibi1ettiivi!) di 01perab ilità?. .. E ohi iJ> ot>r e1btb·e gar ent'ir'e ·cih'e allora un cancro, che an1daisse male cofll'operazion e, sarebbe andato ugualmente m1alie coll·l a naidioterapia, specie tenen1do conto c11.e q1u1estia. sarebbe &tata .aiccettata m olto teunipo ,p.r ima? Il prof. 1Coilliic·a gen·erosam.e,11.ue voll'relb:b e conce· dere (attenti!. . l e con!ce,s·s ioni sono come l e d'an10se cilieg•e che .. . ) un esperimento (1r aigion1evole pro·v a) ne1i ca;si oh·e sono e.ntro i limiti di o,peraibilità; ma .esso dow1eiblbe :a r.r eistansi do·p o un 1c,e.Tto n1urm.ero ·di aipplilcaz.ioni (quante?) in caso di peg. giorarrnento. IM'a lin tia.1 caiSo d11i po.trà onestamente giarentire C!h•e le c'o-se an·d1'8nno m 1egltio 1coll'Olp1er:azion·e? Un cancro c11.e no·n hJa Jben.ie,f'ici:ato idei a-ag'ìgi X è certo che .andrà (o s,arelbbe andato) m 1agilio in mano al dl1iTilllg·o? Q'll1esto è tutto da dimois trarel iCom!ll11que p r aticamente Qgigi tal1volta si tf:a. iNon è r.a ro .cio,è cl11e il raidiolo.g o sipontaneamente inviti, .spinga anche il' chtrurg o ~d interv.en.ire. ~ il 1diasidei.rio di esper.imentwe, ù.l sen so della respon1sabilità, la 51p eranza di ipotar essere mag,giòrmente utile; € tutto un ins.i1eme ·di senti· m ·enti uman.i tarj - &C'i entifici - ,morra:li clhe spir: g.e i1l ,R0:di·o logo a fare ciò, ·came il chiru'Dgo i!Ilvia a l m edico un mal1ato che ha t enrtato di ouTar.e •c on una « ipessiai >>, con un'anastomosi eoc. .. M·a tutto qu·esto, rirp,eto, può essere fr.u tto 1delle leggt ·m ar.a li ma n .on .di quelJl1e del 1Co1d'1.1oe, l·e qua1i olwe ad esswe difficili a farmuiliansi, lo sono :anche ad applica-rsi. Un'altra po1s stbilità: qru.anrd o il chiruvgo ha aper a to « bri·l llMlterrl'ente » un ooDJcro o.paralbile e l 'a. ha una reci•diVia, do/.bbiaimo con1dannare (run al1tTo art]Jcolo d·i leglg'el..) i:l chiruT1go .che non ... l11a guàrito il camere? l'IlltPerizia? Noi.. Caso di 1

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IL POLICLINICO

p&ticolare maljgnità? .sta .ben·e. Ma chi può a ffermare clb..e isareb'b,e andato lo stesiso colla ra,dioteTapi1a? .. !Le oooerv.aziollii potJ»ebtb1eTo pro1segiuire, ma ,è inrutil1e, ipenchiè la veri.tà iè ,Clh,e la « mctioterrupi1a del cancro » non può chiudiersi ln eniunciazioni sel11/P~:ilci aissollute - sta1bili, .e senza questi cara·tteTi non piuò concep irsi tél.lcitl1lla legge scritta. La <veTità è ,c;he n1el caso cJ1e ci occ,u!Pa com·e in t anti al tri n ella m ed·i cina, qu•e1hlo Clh e è aJssoluit amente u1tile e 1quindi ,dJa fruvo.riT1Si in tutti i mo:dd. è la più COTdd.ale co'hla,borazione tna radiologo _ -0hirurgo - dermatologo - ginecologo ecc. ecc. OTa diciaJinolo fran•C·an1en te: in prati1ca ll.!Ila leg,g e ne~ sen,s o d el 1 pirof. Collica Siél!fleb1be. uno spettro, deisctin:a.ito a « divi1d·ere » non HJd « 11.1nri..:rie » . Ma c'1è an1c'h1e una qru·eisti,on e morialie: il r01diologo, diioe i·l proif. CorrJ.!i1ca, ,p er ingo.rdigi.a o per ~gno.ranza, o per t roipipa pa:ssione, può con·s igliare · o piro1'ungare una cura icihe n on siìa ·i ndicata, o che n on sia la meglio in·dicata. E si1a .. . ma anch•e così: è rf orse ciò una possi!b1lità esclruisivam·ente legata .a l'la radio~og:ùa? .. È in«:luJ:xbi,o 1clh ·e com e Ci sono e ici s.aranno radtoloigi i1gnoranti o disonesti, così ,p ure ci so·n o e ci 1sia:r.anno chirur.g i deù1''1u1n ·a e d ell 'ialtra Sipeci1e . A 1p iarte 1a 1diisonestà, ohe io pro1pen1d-0 a CII'edere Dariissirrna, e c·h ,e d el r·esto rientra nel domjnio d1el C-0dice penaile com'l.lne .ad 01gi!li d·e 1inquente, ~ in·d i1Scu-tibi1e che qrua1che ·ecicesS-O, p1 er lo m en o di tndole... p assionale, '.:[)OiSsa esserci in qualcl1t' ohirungo. Cosi p. es. come pruò •esfS!enci un radioliogo ohe po1s sa pr.a ticare senza ragione o miaàe una mdioteralPia; co1Sì ·Ci ipuò essere un chtrurgo ohe ·p ossa praticare p. es. un'awipendicectorni1a per 1rucro e con dianno. Allora p·e r evital'e 1Ciò i>ercih1e il prof. CoJlica ch·e ha tanta vogl1a idi ·« limarie » n OIIl [>ropone un articolo di le.gig·e pe·r il q ual1e nessun .c'.hirurgo do1vreblbe O·p·erare di apipen·di•cectom ia senza 11 ·con senso di un m edico inter1

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nista? Ed i oasi potre.blbero molrtj!Pli1carsi in ogni ramo .e con esisi gli artilco1li cli l egig·e: ch•e d·elizda l. . La vie.r ità è, secondo m·e, oh1e ceTue situaz.ionì non ricth ie1don o a1'cuna le1gige scritta, ma è i1 tenirpo, è l'esperienza, è l 'opinionie g;enerr'alie e 1dei col~egl1i in particolare, che tJutto valrut.a, c on1 danna, e quind!i corregge, pertfeziona. Og:rtl nuovo ritrovato ter~ eutico d etermina cultori intel~igienti d1a un iato; ftanatlici e sp1eou1atori délJll'altro. M:a poi run certo eiquilib[l'iO si staJbirl isce sempre. iLo st esso è stato p·e r 11a radiol·ogia, mia non saxà lontano il giorno in •c'lli ·essa non diitf~erenzierà dtagli altri rami della m edicina. Già m o1ta strada s '•è ·f atta e moJta ancora se n e farà coll'aumentare de1la cultura ra;diologica fra i m edici in gen era.le. P erchiè ùa 1Si1Jua21ione ogigi è questa : da .u n lato vi sono r·aidiol agi iliniprio'VlVisati, m a ahe ten1

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FASC.

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dono a scomp·arir·e; d1all'a1ltro vi sono rmo1tiiss imi m re di ci, e ·n on fra i m eno richtesti, Clh·e conoscono i J'•aig;gi X dci. iso1o nom·e, e qruin·d i non 1P05Sono indi1rizzare b en·e i pr0ipri amm.ailiati. Man mruno però dh·e subentreranno i nuovi m edirc i ·ed!ucati ahlia .nuov·a branca, qiuasti, ·sarr»endo dh1e posse·dere un rupiparecichio non sigmifica ·essere twiol otgo, patiranno fa'I'e anche una di6tinzione fl'la r aJdiolo•g.o ·e radioùogo (e s 1ci1entirftcamrente e mor.a1mente) e quindi i :veri c0In1Pete10Jti trionf.eral1Jllo a tu·t to b·en1aficù.o della .sci enza, ·dellla d.ignirtà prof oosionale e diel ben1esse1re d e1l'iumanità so;f1e.r ente. •E tutto ciò b en inteso. a . paTte le ecciez·i oni, che ci s aranno SellljpTe con tJUtt~ Ire ileggi e Je pene ch1e m ·en te um·a na vcmrà eisco1g i1tar e. 1Co·sì esis.en·d o, qiu·ello· Che, secon1do me, si d,eve f:a!'le è Trufiforzare sem.p re (pliù la oultmira ra,diologica ne1l e Univiensità - n egli OtSpedali - nei Sa, n.atoTi ecc. eoc. ; cr·eare quindi ·n ella classe m ·e dica una rmaJgigiore ccxmipet8!11za a,d indilrizzare bene i plI'o1pri mta1at~; ac1c.r-escere n1ei mie.dici gen·eTici il .s enso ·di r.eispon sabilità ch e lo:r o i.ntc omb1e n ella scelta di un radj. olo gio p,e r i vro1prri infermi; ma è al radi oJogo ch·e d eve i ncom.berre tuitta l a respons albitl1tà d ella c u·Da. 1P ePtanto lia piroposta di una l eigige n el senso ·d el p•r of. Colli.ca, n on c1~e1 do sta attualbil e pe.irchlè ~ a) sa r.ebbe eqiuanime fare lo stesso in ogni r.amo delil·a .m edicinia e con ogni tiJpo di t·erapda • nruova; b) staibilir:e certi 1pos•tulartJi in cli!p1eI11d1em.z•a di una scti.enza in contin'Ua evolruzio111e mi sernibll'a . cc antisci~ntifico » , pertcol oso praticamente ed inuti1'e per gli .ef!f etti che si vog'lriono !I'aigigi'Unge·:ve. Palei:mno 15-9-1928. 1

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D,ot;t. ·B IAGIO MACCH IARELLA.

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Riteni·a ·m o con ciò chiuisa la polemica, che h·a 'vivamente a,pipaSiSion·atò r aJdiologi e ~irurigi.

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Prof. AiRIIST[tDIE BU·SI

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SEZIONE PRATICA

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ecicitato ·da una corrieinte faraidica, donde il ncxme di corea elettrica dato a questa malattia da Drubini, ch e ne 01sseJ'!Vò alcuni casi n el 1846. NEUROLOGIA. Quando la. mioclonia co]jpisce il ·di-aJframma si • Nevrassiti infettive ed encefalite epidemica. può avere il singil1iozzo apiidemìco. In pieno ben.e:ssier·e in dividui, jper lo più di ses·s o m aisdhile, • (1C.HAVANY . Bulletin Médic al, 1928, n. 32) . sono colti da' rlinof alfingite con corizza, to1Sse, ie . feibbr.e; dopo 24-48 ore colil{Pare un singtb.iozzo in1L 'encelfalite leta:ngica o api·demica nella sua forceis san.te, 01:ridinariamente ritmiloo, cfh:e .disturiba ma ttpiiea, quale si veriiicò nei rptrirrn·i casi sussel'alimentazione e scompare, spesso ma non s001- , guenti alla grande ejpidemia iruflru.enzale 1917-1918, lJre, con il soruno. Questa mioclonia diaf1rammasembrarva un'afifezion·e anatomo~atolo.gicamente tic.a dum ·da 3 giorni ad una settimana, e non l 0 calizz1ata ne1l!e f,o,r mazioni griigi·e d1 e~a parte alta h a carattere di gravità. dell'aisse enioeìfalico (acquedotto di Siilvio e paviS·eimbr.a cJ1e le mioclonie siano d'or:iJgin.e mimento •del terzo ventriicolo). dolla:r.e e dovute ad irmtazione del·l e ceillrule delle. A tale localizzazione in ef.f etti corriisjpondevano corna antfVI'ioTi da parte di. pTocessi infettivi. le m·aniI.festazioni acute iniziali (i.personnio, paraLa forn1a algica pura è stata alffiJIIles,sa in quanlirsi oc·u lari con diplopia, iipertonia, vtscois ità dei to si è notiata la frequenz·a di n evra1gie dirv;el\Se movi·mer1ti, mov:irrnenti a normali, mipclonie) nonnegli ultimi anni e penclhtè le a1gie somiigliano ch~ la teririibile conseg.uenza d ell'encefali.te autenclini,canner1te a quelle che si r:Lscorn.triano in f omne ti1ca, fil ~iarkinsonismo. tiipiche di nev.ras1Siti. Tuttavia le osservazioni suiocessiive hanno dimoL'inizio è di solito brusco. Il dolorr,e, localizzato strato cJl'e l'en,oefalite epi1demtca piuò wssum,ere aill'arto superiore, a quello i111f1eriore, intercostale anCl.h e n ella sua fase inizial e . ifomne molt~l.ici o addcxminale, è atroce, continuo con paroS1Sitsmi corriSipondenti a localizzazioni .encefalidhe diverse notturni Cfh·e impedi's1cono il ~onn.o. È ordinaria,e co]jpire altr e vie aùl'inJf1uori di quelle extréVpim.ente calmato àai morv·i inenti atti'Vi (segno intram:iJdali. Si sono cosi o.sserv·ate p enfino f omne potrtante) . Ha 1p er lo più to!PagréVfia r adicolare amiJp1egi•cihe, sindromi protooeranziali, cervice~ con corri1sipondente ialer·estesia outanoo. Neissun b1ulbari, cer·ebelliari, di Brown-Sétqiuiard ·e id i Bedisturibo moto.re. I dolori possono durare am.cl1e nedi1ck. a lrungo, J)ier anni . Le a1'gie sembrano determiQueste manirfestazioni sono interessanti ma nate da i1Titaztone 1d1elle icell'U.lie delle corna poral'e, ip iù frequ enti sono le fo!I'me algo-mioclonisteriori. che, miocloniche pure, algiche pure, forme mo1Non sono regi1strate conse1g uenze di parkinsotorie , forme meningee. nismo. La form.a algo-mioclonica è pTe.c,edruta da un senso di ma1essere vago; coffilPaiono quindi doLe forme motorie costituis,corn.o un gr.~rpipo d1 lori fortisisimi, per lo più a tipo folgorante, in ,f orme nel quia1e il quadro clinico è do1ninato jprunti 1d:iJve]}si dell'o~ganiJSIIllo, ,c he talvolta non •dalla ,p resenza di paraliiSi flaccide, e n e!l.le qiuali il fatto principéVle ·ruppare essere la l esion~ 1del sono calmati n·eppur e dalla morfina; segruon·o, nellie stesse zone ·dei do[ori, scos,se miocloniche, neu:rone motoTe p·e riferico. Queste fonrne hanno che possono co1'Pire gli arti, la facci·a e preva- molta mssomi!glianza con 1a poliomie!lite antel entiemente il diaiframma e la 1p arete addominale. rio.r e acuta ea>i d1emica o malattia di Hei•ne-M·edin. 111 qn1est'.u ltimo periodo si ha astenia ~iav1 e ed · Le foTIIDe rr1otorie po'S!Sono presentare tre moinsonnia assoluta. La felbbre è di solito molto dalità: alta, ma può aructhe mancare, La p rogno1s i plllò a) Forma polineruriti1ca plUI'a. La m·a latti·a si esseDe gra·ve, la morte veri[icairsi dqpo 4-5 setti- inizia oon uno s tato infettivo netto: fe:bibre taloTa m ·a ne in seguito a coma .e fenomeni bu1'bari. Da Con ·b rividi e s uid ori, stato 1saiburrale dell.e vie con valescenza è lung·.a e rpruò s1e1gìuire il par•k indtgerenti, talvorrta angina, e:qpete lab·i ale, lievie sonii.smo. congi1Untivite. Mooo costante è un télJCcenno di La forma mioclonica pura è r elativamen te rara. r eazione m enin gea : cef&lea, lieve rigt.aità nucale, È inteiress.ante p·eric1 h iè consente di stu.di1ar e allo lieve K.ernig, .e dolori sordi n ei m1uscoli •Pl3Jrastato 1solato uno dei Bintomi più importanti della , ·ertebrali. Nel iperiodo di stato si ha un'atteniuaserie n el\Tl'assitica : la mioclonia. zione ·dei fatti inrfettivi e comipare un deficit mo!La mi01cloma è una scossa muscolare in·volontoirio di solito ·progre'Ssivo. Si pruò a:veir e parataria di uno o •p iù mru1Scoli non ac'cO.rrupléllgnata iplegi·a o quadri1Plegia. Si tratta d'una par.a.lisi da s1p o starrnento della parte scJ1e1'etrica corri•S[)onflaocida, che colpisce so·p ratutto i muscoli della ·dentie. La scosis·a è rawida, il COI'IPO mu1sco1are si radice de5li arti, con sco.mparsa d ei riflessi tencontrae e decontrae brusca.mente. Le scosse si dinei e conservazione dei ootanei. I dis1Juirbi sen· segiuono ritmicain1ente come se il mu8colo fosse sitivi s'Ubietti'Vi cons:ilstono in un senso di formi-

SUNTI E RASSEGNE.

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IL POLI CL IN reo

eolio, qu1elli o!blbiiettivi in dolore alla p.ressione ·dei muscoli e dei n ervi, ed in iipoeste:sia tattile e . ·d'olor:iJfica. T1r a le ip.erturbazioni sicrnpatilClhe si notano l '.aicro ctanosi .e l'iip.eri·drosi. Man·cano 1d istwrfu'i s·f interi·ci. I fenomeni amiotrolfici sono poco inten.si e non v'•ha reazione elettri·c a deg·enerativ a o solo parziale. Alla puin tuJ'a 1om1b a·r e si ri:scon.tra ilperallbumino1si notevole .e as1s1enza di Lirufocitosi (dissociazion·e a l1burrnino-1citol0ig'iJc.a). I b) Forma polin·eru;ritica più dirflfrusa. E caratte• rizzata da una paraip[ergia ad inizio più trnprovviso, distuf!i.bi sfinterilci, p 1e r lo più r itenzione, e da parali~i dei n ervi ciranici, del Vili! e d el V·I. Tamto in questa, come n ella for•m a precedente, si ha di r~ola la guar~gion·e. Tuttavia è possibile lo 1s talbilirsi d 'un parkin1s.on:ùsmo ulte.rioire € di una ip·ar.alisi a de,corrso aece.nid ente con molfte per lesi·oni bu1bari. C) Forma mista con lesioni dei neuroni J)erif eriJco e centr.ale. A.lndhe in qiu1esta foI'lffila la s cena è aperta dailla m ed·esima sin tomatologia inf.ettiva: quindi si hanno paralilsi motorr'ie con dolo1r e alla 1pre.sffi.on e ·d ell·e masse mu·scolari, irpoe:stasi.e tattili, do'lori'fi·clhe , aist.ereo1gnosia, ·d isturbi Blfinterici. La l esi one dei n e.uroni cent·r ali è docurrn1eintata dall'esager azion1e dei rtflessi ten1dinei, malgrado sem• si sia in presenza d'una paralis i flacici·d a, 'e bra d ell'ipertonia. Fo'lma rrieningea. La malattia ais1sU1IDe l'éi!spetto ·d'1una rnPnin.g ite aicuta cop. febbr·e, ce.fa1ea, rigidità. nuoale, segn.o di Kernig, vomito , stipsi, ecc. Talvolta i1 m enin,g1smo è appen·a ab·b ozzato. Il liqu:ùdo oeifalo-radhiid'iano è chiaro, con linlf ocitoisi spes1so notevole ed i!peTal\brumin o:si IPfOIPorzionale. La di aignosi dìfif erooziale con la m·eningite tu!ber., col aire si fa con ( lia ri•cePca d ea. b·acillo di Koich , con la form.a lu·eticia m e·diante la Wassermann. L' aiuirnento di zuocfhero n·el li•quor, ipe·:ngliicorac'h ia, è un s e·g no importante in favo-re dell' OOJoeifalite epidam:iJca. E a notare ohe le emorraigie m eningee suaoessive possono es$er.e d 'o-rigine n evrassitic a. Tutte qu·este form·e di nevrarssiti sono state attrlliuite al medesimo agente deill' en ce·f.aJi,t e , anzi sono riten11te forme sipurie di questa ,m alattia p er criteri ·aniatomo-piatolo1g ici, biologici , etP:iJd·001iologici e clinici". Dal p.u;nto di 'Vis ta pratiJco vade la ,p ena ·di oiocupansi solo di questi ultimi. Al riguardo b.iJsogna t enier presente semp1re i se1g ni maigigiori dell'·en1ce.f.alite autentiiea e ri1cercarli mag ari allo st::i.to di albozzo. Si terrà qumdi conto dello stato d i sonnolenza diurna contrastante con l 'insonnia nottmrna SJPesso aigitata. La faci es p resenterà una minore mo.bilità d ei tratt'i, una ceirta ri1gidità miJSta a lentezza d ei mcwimenti d ella fisiono1ni·a . Cony.errà e51P·l or·are a oc urata, mente la m·olbilità d ei gJolbi orC1Ulari, sorpren·d ffi'e le mio1clonie r .itmi!che, se)g no questo di gra.n va 1

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lore in favo1re dell'encefalite; ricer care infine lo zu cor1ero n el litq uor, un conte·n uto surp·eriore a 0.80 parlrerà in faJVore d ell'·enicefalite. Un g·ran nun1ero di malati delle d ette forme ,giuariscono senza cooseguenze, alltre passano nel piar kinsonilSIIIlo : in questo caso la diagnosi non p·uò esser dJU'bibia . Indi1penden te.o:nente dalla natUJTa enicefaliti·c a e paraencesfalitica di queste nervras·s iti si de-v·e pren·der·e in con·s i1d1er.azion.e la diagnosi dilf[erenziiale 1con la poliomielite acut a e con la sclerosi a plaiodhe. 1L a cuTa delle nevrassiti, -0·1tre che n el tratta1nento sintorrnati1co aip!Pfoipriato a cia scun ca;so, co1n1stste n elle ini1ezioni endov1enose alternate di salicilato di soda in so1luzione glucosata, d':urotrop]na o di iod.uro di ·s·odito. Talvol·ta g·iova la :prot einoter aiJJia. DR.

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Sindromi nervose post-vacciniche e complicazioni nervose della vaccinazione Jen-

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(A LLARIA

e MUGGIA. La pediatria pratica, lug. 1928).

Da 1diverso tempo si notav·a n o dopo la vacoinazione jenneriana serii :perturbamenti n ell'organismo inf.antile: d ispepsie, d·ebol1ezz.a gen era le e gravi d ep·e rimenti. Ma ultim.an1ente ,q uelle alterazioni, cl1e ha·n no maggiormente .attirato l'attenzione, si rtf eriscono al sistema n ervo1so con la sin.drome di una g ravissima malattia: l'encefalite ipost-vaccin ica. In Italia ne sono stati 1desoritt.i una ventina di casi; in Olanda 124 in 3 anni, di cui 18 morta!Ii.; 1 .caso o·g ni 5000 v.a10cinati e 1 caso di in.orte ogni 15.000. 1Il mag,g ior numero di GaJsi si 0 sserva tra i vaccinati ·di marzo, m eno tra qu elli id i novembre e di·cem1bre. ·L a malattia ·i nsorge tra il 9° ed il 13° giorno indipen·d entem ente dalla •r eazione locale. E fre. qu·ente ·d a 1 a 3 anni, [>iù da i 4 ai 6, meno al disotto id i 1 anno e dopo i 7. Si svilup.pa quan·do . la pUBto1la va ccinica è in piena ·e ruzione o con fenomeni intere.s santi il sistema n er voso o preced uti ·da manlifestazioni eristpelia tose gen eralizzate. Ne hanno pubblicati -casi Allaria, F orn a ra, Meynier, Cattaneo e Muggì.a. Allaria ha pubblicato un ca;so di una bambina idi 16 mers i normale robusta; in essa al 9° .g iorn·o si sviluppò f·e'bbr·e alta e aJll'lla giornata dall'inn esto si e·b be paraliisi rflaiccida totale dei 4 arti e ·dei mu1scoli del collo. R:iJflessi assenti ; non convuls ioni, non dolori spontan ei. Un seconido ca1So : nna bambina di 13 mesi : al · 7° giorno ebbe convulsioni vd.o·lente ripetute. Pustole di m e1dio sviluippo, le convulsioni durarono sino al 18° giorno , quan1do 6i stabili una paralisi 1

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dell 'airto inlferiore destro, assenza di riflessi tendinei, integrità della sensibilità tatti!le e dolorifica, ilpotermia cutanea totale, posizione equinivara del 1pi.ede. IMuggia descrive tre casi: 1° Una ì:>ambin·a di 7 mesi, che a du·e rnesi ebbe manif,estazioni spasmotfile con convulsioni di breve 1durata, di cui guarì completamente. Dopo 7 ,g iorni ·dallia vaccinazione si e'b bero .f enomeni nervo.si (co·n vul1s1ioni, contrazioni clonico-toniche , e f·ebbre alta), 1d opo 2 settimane scompar.v,ero i if,enomeni n er.vosi. Qui 1però potev.a trattarsi di aooenni convulsivi in ·b ambina spasmofi1la, tanto più che si ripetettero dopo un mese aven1do co11tratta la perto se. 2° U·n bam1bino di 18 me.si, allattato artificialm ente, dentatura in ritar·do, in•sonne, eccitabile. Doipo 5 ·g iorni dalla vaccinazione ·e.bbe febb1re a 39, convulsio11i c}oniche d:i1.fuse per ,d ue giorni, ohe cedettero a bagni e clisteri di clorwlio. 1

3° Una bambina di 4 anni, con anamnesi rfamti.liare positiva n ervosa; r·eazione vaccinic,a mo·d er.ata; 1doipo 2 giorni febbre alta ('40), vomito, stato soporoso, 1rigi1dità della nuca. Furono fatte du e punture lombari, fuoriuscì ltquido chiaro a forte pressione, dopo 1pocih i .g iorni guarì completam ente. ..~Ilaria si dom.anda: Le due aflfezion'i n ervose gravissime sono dovute pr01p1rio al pus vaccinico o non è stata una sernpli'ce coinci•denza di tempo? Se 1a va ccinazione è stata la causa delle lesioni n ervose il virus ha prodotto 1da s olo 1' affezione o J:la preparato il ·Caro.p o all' azione id i altri germi~ o vi ,erano altri ig ermi n ella li-nf·a u1s.ata che abbiano prodotto le af·f ezioni n ervose? Se la contem1p o·raneità 1d el1'e s~n1dromi è stata so•lo un oa so fortuito di tern1p·o a quali germi patoge11i vanno quell e attriburit e? 1P uò ·darsi benissimo, essendo in seguito scoppiata n ell' ambiente in cui Ali.ari.a h·a studiato i casi un'epidemia di poliomielite acuta, che il suo sia stato il primo deii casi, e quin1cli ci sarebbe stato un sempl:ùce rapporto di coin·ci1denza di tempo. Ma n el secon·do caso essendo scorp.p iata l1a form a encefalitic a proprio n el massimo dell'evoluzione delle 1P·Ustole v.acciniche, non si può non pensar e ad un legam e etiologico, arnmettendo se non .a ltro l 'azione sensibtlti.zzatrice siulil'orgain:tsrno ·del virus Yaccinico verso il viru s poliomielitico, poi1chiè certo una gran parte delle complicazioni n·er vose - di1ce Muggia - s i hanno in indivi1clui già predi sposti o ch e eb.b ero in fami.g lia qualche malattia del •sistema nervoso. Eglri. pol tncolpa anohe il metoiclo delle scarifi•o,azi·oni, p er C'h è mentre n or1 perm ette di dosare la quantità di \7 a:ccino, lascia ap erte trop1pe vie alle inifezioni esterne. Consiglia il m etodo intradermico, cJle determina secon·do l ui un'immunità uguale a quellia pe1!'cu1

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tanea. ~ei casi di Muggia si hanno antecedenti ereditari, o segni di matlattie n ervose antecedentemente sofferte. Mu·g.g ia ammette che le complic anze nervo"Se sare'b bero molto più rare se alla vaccin azio·n e per scarificazione si sostituisse la d.niezione intracutanea di linfa vaocini·oa· all'l :·50, oppur,e di 1: 100 id i soluzione fisiol!o.gica steirile, usandone ernie. 0,10-0,20 penetran1clo n ello spessore d e•l derma basso ; u•san·do vaccini poco virulenti e sempre della stessa potenza ; e non va.ecinan·d o mai in p erio1di di malattie infetti ve, o in famiglie in cui vi siano d·a poco tempo malattie cont·agiose o della pelle, e in bambini sod'f,erenti di disturbi n ervosi. BALDARL

PEDIATRIA.

Gli e1·rori più frequenti nella nutrizione . del lattante alimentato al seno. (R . LBDERER. Wien. Klin. Woch. , n. 27, 1928).

1L a ma;g1gior p·arte de:gli errort che si commettono nell1a nutrizione d·el lattante afJ.iment ato al seno sono d'in1do1'e quantitativa, e, con un poco di attenzione, , poss ono v1enire evitati. rU n neonato di lunghez·z a e peso me·dio non deiVe ric~ ere 1durante le prime 24 ·ore altro che qual• che go·ccia di tlhe. Il secondo ,giorno sarà inviece attacicato al .p etto 3 vo lte; il terzo 5 volte; e dal quarto 1n poi 6 1volte. Solamente in caso di bambino assai roJ:>usto e con forte suzione, e di m.adre 1provvista sin .dall 'inizio di latte mo:l to afbbon_ diante, potr1anno 1e [pOp1pate giornalteré esiser ridotte a !?; altrim·enti si dovrà atten«ier e che si sia. rruggi11nto il ma·s:simo defJ.J.a secrezione lattea, il ch e avviene a m età ·d e11 terzo m ese di vita. IJ più delle volte lo stabilirsi della secrezione lattea aiv.vi ene quasi in forma e,sipQ0siva, e al 3°-5' giorno dii vita 1-e m·ammelle si fanno turgide, :Lasciando fuori·usoire con l' espressione man'Uale un getto albbondante di liqui1do. OTa :btsogna guardarsi dal tem ere in questo momento un·a iperali1nentazione del bambino, limitandogli le poppate. i .p ensi in\rece che il n eonato è in.i zialmente un organismo che nece•ssita di m olto liiqui1do , e n on si ostaco·lri la prov,ridenza o.flferta dalla natura. .se poi la durezza del petto t:ur.gi1do impedtsce a1l neonato ·di compiere ben e l'atto d ella suzione, s i eviti di aippl~car e impacchi umidi su.n e mammeJ1e, o dà. ri·drurre l 'intro1duzione idi liJqui·di da parte detl,a m.adrE>, poich·è, ·m entre da un lato non si riu1scirà in tal m odo a m ocl1;ficar·e un fen omeno fisidlogico, si correr à d 'altro lato il rischio d1 faivorire la comparsa delle raigadi del ca'Pezzolo, con le coniseguenze disastr ose da tutti conosciute. Basterà invece in tal caso svuotar e in parte la mammella manualmen te o con un tiraJI,atte, som1

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n1inistran1do eventualmen te al ,p o,p .p ante il latte estriatto, p er mezzo di un cuc1Cihiali.no . .l\1aigigiori djrfifi1colta si hanno nei casi di ostacoie> al1a fuortuscitJa de!l latte, o di daficiente !Produzione. Norn è , faicile in-fatti aissodare tali fatti ·d·urante i 1p rimi giorni di vita; µie·n tr.e in proseguo un giudizio siicuro potrà esser fornito solo dal m etoido della p·esata, r estando i1el campo de11'-em_pirismo tutti g11i altri · . praticati. . In linea genera1e è raro che la secrezione l atte·a 1n una puerpera ven•g a com1pletamente a man<C:are; m·entre inv.ece t~ora tale secrezion e si pro-duce in m1aniera len ta € ,pro1g ressi'Va. Q1n ·d·e €1Vitar1e rl peri1col o d el!l'i1Poail1mentazione, sorge .allora la n·ecessità dii stabi1ire per quanto tempo il n eonia to può -es•ser e Jasiciato in con dizion·e di aver fam1e e sete; e ciò deve essere s opratutto desunto dallo stato g.eneral e e dal comportamento deiJ. bambino. S·e infatti n eonati robu sti, di peso superior,e ai 3 kg. ,alla nM cita, e ch·e gri1d ano con forza, posson·o atten dere parecchi ~iorni c1hie la • produzione del }atte sia completa, con iJ. semp'li1ce suissd.1aiò di un !POCO di the ruio oher.a to, neonati dieboli, prematuri, c11e gridano f1ebilm.ente, c·h e 11anno tendenza alle crisi d i ciano1si, :nicl1tedono invece precauzioni molto maigigiori. In questi inJatti, indiJpendentem ente a11Jle cure p er manbenere nella n orma l'app.ariato re:spiratorio e ieircol1atorio, si deve in modo assoluto ·e vitar.e l 'iipoaùimentaztone e l'i.p oidratazi·O.n·e, con le norme ·cihe 1Sa:rianno ·es.p oste rpiù 1sotto. Vi è poi uno stato, il ·qua:le, aipparentemen te, semibra non aver raa>l{)orto alcuno con la n utrizione, ma che inrvece costitu:Ls1c.e spesso fonte di errori non in1d:iI.f,f er enti. Si tratta della cosidetta « lfelbbr·e transitoria de.J n eonato », c!he fa la sua comrpa.rsa tra il 3° e il 7° gi orno di vita, con t emperature sonp·aiSsanti andhe i 39° C., e con aumento di frequen za del po'llso e de'l re;spiro. 1Si .p en·sa allora ad una malattiSi wcuta, e specialmente a d una polmonite (talora addirittruna aid una f elbbre cer·elbr,ale da trauma ostetrico!), mentre l'atten to e.same cJi·n ico esclu·d e che vi sia afilezione di qualsiasi or.g ano. Si troveranno intv,e ce i segni ·di un.a accen tuata disidratazi·pne 1del1J.'or1g anismo, con info!Ssam·ento della gr.a nde fontahe.lla, arrossamento i!Peremirco delle congiunt:iJve, di'siseocamento della mucosa orale; un complesso cio1è che 1p arla per la cosidetta « ,f eJbbre da s ete ». Il trattam ento consiste n ell'introduzione a:bbondant·e di liiqui1di, in form1a 1s01pratutto di soluzioni , saùine (1cloruro di so1dio e 1b i·car.b onato di p otaissio aa. 1.0: 1000.0), eventua1, mente per rettoclilsi di 50-80 gr. alla volta. Le iJpoderrnoclisi di soluzione fisiologiica o di soluzion e di Rjng:er saranno riservate ai casi più gravi. A mano a mano che il ba:m!bino va er e.scendo, vari sono ~li errori che pos1Sono venir commess i 1

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a suo danno, m·a anche •questi, come si è detto al prin1ciipio, rtguar dano so1pratutto 1a quantità del nutrimento. Si deve ipenciò ramm·ent·are che la • (Proid uzione dell latte materno va crescendo a 300 gr. circa alla fine del1l:a 1a. settimana, a 450 allla fine della 2a., ia 600 a.ila fine del'la 3a, con S'U ocessirvi aum enti di 50 g r. circa settimanali sino alla "fine del'loa 1oa. settimana, a lloTiquando raig.g iun·ge la quantità di 900..950 gr. Da questo punto jn p oi la quantità totale non orffr.e più variazioni app·rezzabi:li e il bambino di 5 mesi non popper à n·elle 24 ore, a m o' d'esempio, più di un bambino di 2 mesi -e m ezzo, pur seguitan·do a cr eS'cere regolarmente. Attenendosi a ta'li dati, e r egolan1do il ritmo de1le porppate O'gni 3 ore durante il giorno, non si corr erà ilJ. 1per~colo ·d i aiv·ere fenomeni da ~p.er­ alimentazion·e, che tanto· fre1quenti erano in altri teffijpi. Si eviter à infatti in ta·l maniera che nuovo cibo vaida a me:scolarsi a ·quelJo 1.n viia di trasformazione, a1teran1do tutta l a regO'larità idei iproceis51 diig es tiivi. Più frequenti iilJV·ece permangono i casi di distunbi leg·ati al'l'jjpo.alimentazione. Natur·a lmente, , parlando ·di « bam'bini ca-e s01ffrono la fame », s'intende qui in1diJcare uno stato di inanizione r elativia, in raip'Porto per lo più a insuftficiente prodl1zione di latte m.aterno. Ora, tali dist'Urbi possono presentarsi in due modi 1de'l tutto diY.ersi, e cio·è 1con « isti~si » o con · • cc diarrea » . I :bambini del primo grup[pO hanno la scariica a1lvina 01g ni due-tre o 1p iù ,g iorni, e piUr consemrando un apip ar.ente stato di salute discreto, n on crescono regolarmente. Qui l'errore peggiore è .rawre.sentato 1da:l voi.er corr eggere tale stato di cose da1l punto di ivi1sta sinton1atico; vale a dire con la somminilstrazione di purganti e lassativi (pericoloso so1p ra o.gni a'ltro il calomelano!). Si tnatta inveice ·di una cc 1stiip·si a;pparente » 0he si rivela col pesa!'e 1diligentemente il lattante, constatando che n elle 2J4 ore .p rende minor alimento di queillo c!he dorvr.e;bbe per la su a età, e r i'P·a rando apipor tunamente a tale d·e;ficit. II bambini 1del secondo .g ruppo, invece,. hanno scariche fre·q uenti, per lo 1P iù s·carse e cc a spruzzo 1>, le qt1ali si 1producono negli in tervalli de1le polJ);pate, od ancl1e durante l 'ingestione dei! ciibo. Tali bamibini sono in genere irrequieti, gri·dano spesso e •dormono poco . L 'errore clhe qui si com1nette è quello di consi. 1derare la diarrea come i ' eis1p r essione di un e< catarro intestinale >l o di uno stato di « :iJperalim entazion'e », r egolanid osi terapeuticamente secon1do tali criteri diagnostici. Baster à inv.ece control~·are la qu1antità di latte giornalmente irngerita , 1per evitare i·l grave periico'lo di sottoporre il bambino a cure m·ed~ca.mento1se , o, IP'eggio ancora, a limitazioni di ciibo, che possono far r~pi·damente peggiorare il quaidro. 1

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· va:riot, già da molti anni, ha d escrit to quest-a forma, co!J. nom·e di « 1diarrea da fame ». Il trattamento varierà caso J;)er C:aJSo, a seconda che si riuscirà a.id aumentare la qu antità di latte materno, o si ri1correrà ad altra nutr:i'ce, Qd)'P11re, non poten,dosi fare altri m enti, si adotterà un'alimen, tazione mi$1'a. M. FABERI . 1

6ENNI BIBLIOQRAFJCI Pirof. P AUL MARTIN!. L'esame di retto d el malato. Traduzione d ellia edizione tedesca a cura del IPTOf. G. BASTIANELLI. Volume rileg ato in talia, idi -pagg. 1v-W5, con 35 Jfi-g. n el testo. Luigi Poz.z i edit., R-0ma. Prezzo L. 32. In questo liliro è r iassunto tutto quello che si può rilevar.e di utile con i soli mezzi fisici comuni a1 l!etto del malato; però ~otto il titolo mod·esto vi è un ver o trattato di sem eiotica fisica . Dal punto di vista 1dell'esposizion e il li1b ro è diviso .in d.ue parti e cio e: Diagnostic a Generale e Diagnostica Special e; nella prima sono esip osti i coil!cetti ·ed i m etodi eme devono guidare il medico n ell'esame del malato in genere, nella seconda i dati semeiologici riguar,danti l 'ap1Parato respiratorio, circolatorio e gli organi dell'a.iddome. Alla fine dell ' aip1parato circolatorio e r e&piratorio l'A. ·ha riass!Ullto i prin cipali sintomi della ma~attia de-i d'l1e rupparati e·d i n quad·ri sinottici ne ha fissato i princi.pali dati semeiologici. Oltre agli alt:ri p·regi il li1bro n e ha, a mio pa, rere, due princifpali e ci oè: 1) Una esposizione ordinata, chiara e sintetica ,d ella m ateria, sfro111data da 01g ni dato inutile e se n on ,pri'Va per lo m eno p oco ricca di tutte quelle t eorie s'U1'l'origin·e dei fooom eni fisici semeiologici, c~e spesso i1on sipiegano nulila ·e confonidono la mente d el lettore; 2) L'aggiunta di alcuni càpito·l i ri-guia.rdanti ar,g omenti di stu,di r elatirvamente recenti, specialm en te n ei riguar di dehl'a;r)1parato circolatorio, per e.s. l'ifperten!Sione, le aritilllie, nei quali il lettore potrà trovare ciò che è veram.e nte utile p er la olinica. La traduzione del prof. Ba:stianelli è accurata e fede1e, e d il libro si legge volentieri anrche per la veste linguistica molto 1p urgata. . . P er quest e ragioni io -cr eido che il trattato deblba essere molto raiocoman1dato s1a ai medici che agli stuA. CARDUCCI. d enti id i m edi·cin a. 1

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F ORTH V·On A. L ehrbuch der Physiologischen und Pathologisc hen Chemie. za. ed. 1° vol. CJ1imi<ea Organic·a. 1° f&sic., 1pag. 208. Bdito:re F . C. W . Vo•g el, 1927. Leirpzig. Prezzo ìVI. 15. In questa seconda edizd.on e il li.bro si presenta tra>slfoTmato ed am!p1iato d elrle più r ecenti con-

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quiste 1della Chimica fisiologica, a cui, in .q uesti ·ulitimi .anni, dedioano la loro attività emin ent1 studiosi. In questo primo faiscicolo d el .p rimo volume trattasi in varii owpitoli delle sostanze, ch·e eB.tranp a fa:r parte ~ell'organi1 &mo , indican1done l a struttura, i caratteri, le reazioni, i metoidi di determinazione, i prodotti di trasformazione ed il valore !fi·s ioloig ico. • 1 1Parti colare inter esse p:resentano i Céllpitoil.i, che riguaTdano il san•g ue, ampiam ente ana:lizzato n eil Guo complesso., nei suoi comppnenti e nei prodotti di tra·s·formazione, con p·a rtiico1ar e riguardo all'·emo·g lobi:n a, all'ematina e·d ai suoi d erivati. iP er il n om e 1d e1J.' A. e l 'im1p ortanza d el1l1a materia questa edizion e sarà accolta con lo stesso favor e dell'edizione preced·ente. 1

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MARINO.

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NOYER. Coprologie Microscopique. Paris, Masson, éd.

LAUGERON

R ONDEAU DU

1Due comp etenti, ·in base a personale esperienza, il Laugeron e il Rondeau du Noyer, danno i.n que·s to volumetto l e ii$truzioni gen erali per u n esame inicroscopico dell·e feci, e d escrivono i re1perti più importanti norn1ali e p,a tologici, quali r hsultano ,alla vtsione a fr esco eventualmente nei pre-parati co'lora ti. La parte parassitologica dà argomento d·ehla dei$crizione e occaJsione aJ.iJ e ftgure, che sono &bìbastanza •dimostrati'Ve. Chi conosce l'importanza attuale ·di un esatto esame di feci, wpiprezzerà T'utilità e l'importanza del manua;letto.

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t. p. L. CHAUVOIS. Le D essan,glés du ventre. II edizione. Un vol. in-8° di 192 pag., con 110 fig. e 7 tavole. N. ~1aloine ed. Piaris, 1928. Prezzo frs. 18 . La questione trattata dal-l'A. i·n qu•esto s1uo voO'um1e iè di ~na:ndie irrl\I)ortrunza ;paTti1001larmente oggi che, con .le aberrazioni dell a mo·da ·e le albitudiind. della vitla o·dierna, siamo a.rrivati ad un dannoso r&sciamento dei muscoli addominail·i. L'A. e51Pone ghl aispetti interni ed estemi dl qu esti in,dlivid'Ui a cin golo aidrdomiITT:aùe rilla.5.c iato, i disturtbi .p1ato!1og1i:oi a cui vanno solgigetti, le cause .ed fil mo,do di inistJalllamsi, nonchiè i m ezzi dt iproifilassi e di trattamenrto, ftl'a oud. plftinc'.Lp·alrmente ù1a ginnastica da camera. N·u m,erose fi1g ure rendono 1più efficaice la descriz.ione. In questa II ediziqne, che s·egu.e a soli 5 anni da;l1la iprima, vi sono molte aigigiunte e m11g.ldoram en ti. I!l libro è an·CfJ.1·e aid1atto p eir i pTolfa.ni. 1

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I CONGRESSI MEDICI ·. XXXIV Congr esso di Medicina Interna. (Oontin. e fin,e; vedi fase. prec.) Seduta J.el 1.5 ottobre - Ore V. Presidenza : GruFFRÈ.

Febbr i da micrococco meli ten se e da bacillo di Bang. R elatore : Prof.

UMBERTO GABBI

(Parma).

(Conclusioni). Il Relatore traccia prima la storia d·e lla febbre melitense mettendo in rilievo l 'opera delLa scuola italiana sul tema e. poi quella della febbre da bacill-0 aboTtus. Delinea quindi i q1UJadri clinici deJle due infezioni febbrili e ne stabilisce la identità sia nei sintomi fondamentali che in quelli secondari come n elle con1plic.azioni e sequele. Passa poi .a oonsider.are i germi che provocano la febbre ondulante: il melitenses (e paramelitenses) e l' aboTtoo e inette in oonfronto le loro proprietà morfologiohe, biologiche, culturali, s.ieroJo.g iche e patogen e J1egli animali ed afferma che esse sono iden.tich~ salvo che nei riguardi della potenza della loro .a..z.ione patogena : tutti gli a nima.l i infettabili dal melitense lo sono anche daJl'aibortus ma di questo, per alcu11i, si richiede una maggior copia di materiale infettan te. Le lesioni anaton10-patologiche sia cliniche che ,1uel le prodotte n egli .ani111ali jn esperimento ::;ono identi che. Anche i noduli so ttocutanei che il bacill·o melitense provoca nella c·apra so110 prodotti 111 questo anima.le dal bacillo dell'aborto. La rassomiglianza è qua-si identica. Egli passa poi ad esporre le numerose ricerche sierologiche, jmmt1nitarie ed allergiche e m ette jn rilievo le discrepanze) ~ebbene lievi nei v.a.ri osservatori. Su · questo punto è dell'opinione della d.ssa Eva.ns cl1e vi i:;;ia lln '11nica Brucella melitensis con varietà abo t·tus. Egli p assa poi a d esporre i numerosi casi clinici in veterinari (13); in macellai (3); in d onne che ebber o contatto. con scrofa in a.borto (2) e parecchi che .avevano bevuto latte cru.do i11fetto di \acca che · aveva abortito ed in quantità no,t evole e din1ostra che a prod1Jrre la febbre ond·u Jante in essi no·n s i poteva incolpare il latte di capr.a; maltese perchè assen te, J1è latticini di essa di lontana provenienza. Discute quindi se l'infezio11e da bacillo melitense nella vacca possa avere avuto origine d.a1 pascola1·e su prati e campi dove eran passate capr e e pecore e dichiara ohe occorrono esperimenti al riguardo. Passa anche a discutere se la infezione nell'·u-0mo possa essere avvenuta se no·n col latte, colle verdure, ma mette in rilievo la deficienza. grande delle ricerche in propositu. 1

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La ipotesi che la vacca si sia infettata dalla eapr.a egli la ritiene grandemente probabile e pensa che l' abort11s derivi dal melitensis un po' « mutato » nell'animale che lo ospita (la vacca) dove però non ha p erduto il poter e patogeno ma solo e non sem·p re un po' attenuato . In concl·us ione il Relatore è unicista. Orede ohe la oasistica clinica dimostri il potere patoge·n o dell' abortus che ritiene una varietà d el melitensis . Questa conclusione egli argomenta .anche con dati di .at1.alogia e pensa che la questiome in esa1ne includa non s·olo un interesse .u.m ano e famigliare, ma an che un p,r oblema economico nazio-

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Sedu.ta del 15 .ottobre - Ore 15. Presidenz.a: Prof. GruFFRÈ.

Comunicazioni in rapporto con il tema di relazione. G . BossA (N apoli). Ricerche sperimentali sulla reazione emoclasica nelle inf ezioni da micrococco 1nelite nse e da bacillo d·i Bang . - In animali sensib~lizzati verso infezioni varie è .p oosibile ottenere una reazione emoclasica specifica, con i11iezioni di congrt1e dosi dei corrispondenti vacc1n1. L 'O. ha sensibilizzato alcuni conigli verso il m. melitense, ·altri verso il b. di Bang. Ha osservato che il vaccino melitense provoca la r e.azione anche negli anima.li sensjbilizzati ver so il b. di B an g, e che il vaccino .Bang provoca la r e.a.zio.n e anche n ,e gli animali sensibilizzati verso, il m . melitense. Fenomeno .analogo si osserva anche n elle se11sibiliz2azioni ver so i.I par.a.tifo A e B. La specificità della r eazione emoclasica è assol11ta invece n elle osservazioni cliniche e n elle ricer che sperimentali eom.p iute oon· altri agenti infettivi (tuhercolosj, sifili:d e, tifo) . Tali risultatj sembrano co·n fermare l'ipotesi che il micrococco melitense é il bacillo di B.ang apparten·g ano alla stessa specie batterica, sia pure come varietà differenti. 1

JYI. L1JSENA Cr'iren ze) . Trasformaziorie di B rucella melitensis in paramieli t ensis e rapporti f1·a le dit.e varietà. -· L ' O., i11 base a sue ricerche da 111ngo tempo j11traprese su le du.e v.arietà, può affermare t:!be alcuni stipiti di melitensis .acquistano t utti i car.atteri del parameli~ensis,. sem1)lice1ne11te invecchian<lo tn brodo...cultura. La trasformazione si è v,erificata sp esso d opo 25-30 aiornj ' un.a volta solo dopo 17 ·~ ! riorni. In qualcLe- . o caso , i caratteri nuovi si sono attenuati e dilequ.at.i dopo I o 2 m,e si, in .altri invece sono 1·imasti e perdurano d opo quindici mesi. Si hanno perciè:> delle ogcill.azioni, delle q11ali 1'0. ritiene opportuno indagare l'a11dan1ento e la n.a.t ura. 1


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SEZIONE PRATICA

In mol't i oasi nei ceppi tras fo1·mati, l' O. h a noLato un a.un1ento del pote re antico1np,le n1.e ntare ed .anzi in base ad a ltre prove l ' O. cr ed e di pote1· ~' ffer1nare che i p a ran1elitens is hanno un n1a gg iore potere anticomp.l ementare dei me·l itensis . A. CANTANI (Napoli) . S'nlla vaccinoterapia anti,1nelitense. - · L ' O. che ha a v.u1tÒ occasione <lj esperi1nentare per n1olti anni qu.asi tutti i rim€cli proposti ~ontro la febbre di 1\1..alta asserisce di a'rere ottenuti i rmi·gliori risultati d alla "ter.a.p in di sti1nolo p ratic.;ata con i n1etalli collo·i dali n1 a s.peci.al1ne11t c con le protei11e aspecifich.e se1npre che si ten~va conto d el mo1ne nto opportuno i n cui d etto sistema t erapeutico era applicabile o al princj pio della malattia <> q·uando la defervesce nza della febbre .acc:e11nava .ad una tendenza .al miglioramento. ' I migliori risultati f11ron o ottenu t i con lè iniezioni di latte; incoraggiato d a questi ultimi esperimenti l'O. l1a pensa t o di pot~re r e ndere più effi cace questa s peciale proteino-terapia r endendola sp ecifica. Egli ha perciò .us.ato come vaccin1 delle culture di m elitense n el latte ottenendo11e, così tX)me in altri es perimenti er.a già avvenut o pel t1fp , ottimi risultat i. · Circa le 1nodalit?t di tecnica usate l'O . ricorda ('l1e per Ja virule ntazione delle culture eg.l i si è servit o dell e i noculazioni endocra niche con ripetuti passa ggi n el coniglio . E ·per 1.a eliminazione deille for t i re.azioni febbrili egli ha u sato oon su ccesso la jodi zzazione di questi lat ta-vaccini ricor·dando V<ln1e da esperin1enti p recedenteme nte dn lui istituit i e a parte pubblicati Tisult a in m odo J1on dubbio oome allo jodo spetti una fun zion e 11011 solo disintossicante · ma a nche antian.afilat ti ca , sen za che per questo ven ga distrutt n l ' azione im1n unizza11te.

2343

lJ u 1'èotl1 te la 1nelitense si Yerificano spesso n1.a-

n i fest azioni a carico d elle v ie respiratorie con l'aspetto clinico di forme tubet·colari (sede a picale,

tosse, febbre, din1agr a m e nt o), il che ha sugg erito ~1 q ua lcuno la denominazione d i « pseudotuber oolosi 1nediterr.anea » L a cutireazione t11bercolinica può essere p o iti v_a, nei Jna1ati di i11elitense. lnfine Ja tubercol osi può tras.for1nare a d ese111pio i porta.tori sani di Sha"' (indi vidui che prese nt ano s ieroreazio11i positive, n1a pe r lo più basse; pe r la m elitense senz.a preseintarue il q·uadro nl·Orboso) in veri e propri amn1ala.ti di settice1nia d i Bruce. L ' O. eonclude perciò sull'in1portanza di a p prof{)ndjre i rapporti che p.assan o fr a le du e infezioni per prevenire le eventuali .p .redisposizioni Yerso l' una o l'altra <lelle malatti'e.

MA URIZIO As coLI (Cat.ania) . E spTim e an.zit n,t to un r in·g razia n1ento .ail prof. Gabbi,. già tanto n lt.a n1e11t.e benemerito in questi studi, di avere nu ova1nente · po1·tato alla ribalta., co11a sua brilla n t e relazione, il grave pro·b len1a della febbre n1editerr.a nea. N<>n disponi.amo di element i positivi per fondare su cifre la diffusione d el 111ale. La mortalit à è scarsa ; la denunzia ordina ri.aJnente non avYiene, perchè pO•rta solt anto a noie per i me8ici e per la popolazion e, senza .alcun risultato utile ; e molti casi lievi ag;li stess j n1edici sfuggono. Solo chi vive nelle regioni dove l' endemia è diffusa nuò giudic~,re p er impressione dell 'ent ità del male : l' O. è del parere che n ella Sicili.à orientale non n1eno di 1netà della popolazione p rima o dopo cont raszg a la malattia. .. D.al punto di vista clinico nnlla si può .aggiungere al quadro noto, . e magistralme11te reso a .al p1·of. Gabbi. Desidera solo insistere ·sulla relativa frequenza delle artriti e spondiliti , ·già ilDiscussione sulla relazion'e. lus.trate nella di 111i Clinioo dal dott. Serio e so~!\.. LA-rtfA (B o1logn.a). L ' O. Tiferisce di U\'er pr.atutto sulle difficoltà de r ivanti alla di.agnos j a vuto J] al 1922 in poi rnolti casi di febbre inaltese dal periodo di apiressia frequentemente intercein Romag11a e di a ver e ten tat o in dieci e.asi la d ente fra la malattia e la sua complicanza. Un p·n nto praticamente irn.p ortante è quello t era pia iodic!a. L a f.oi·n1111.a p jl't eiffica ce è a pparsa quella d ello d ella siffi'odia~ nosi. Periodicamente a ffiora n e11a iodio nletallioo scio lto in ioduro di pot assio e diletter atura vexata quaestio la neg azione della sua. s pecificità · ed in r ealtà n on r.ar.amente luito in acqu a d.at o per os . L ' O. d ice di a ver n.Y11to r isultati ottin1i: d i mi11°uzione della. t e111penella. pratica si trovano registrati reper t i posir atura ed atte nuazione dei fatti ge nera.lj an che tivi , mentre più tardi elem enti d ecisivi ne rivenel p e rio do più acuto della malat t i a . La oùr.a la no la fallac.it à . Ora la verjtà_ è questa: ch e i d eve esser e pe r ò conti11u n.ta a nel1e nella "onval( repni di melitense facilmente v.anno inoontro a rnodifirR zion i, per cni diven t ano più facilmente scenza, a ltrin1ent i i fat ti clinic:i rico111incian o sin. pure a tte11uati e nel loro quadro che t os t·o ,·je ne ri rrglutinabili a.nche da, sieri non m elitensi <li tuinterrot t o con i 11te nsa risonuninistrazion e del p r ehe rrolosi in p a r t icolare . Pe-rtan t o è necessaria da un l.ato ]a. più oc11lata vigilanza s11i ce-ppi l1 sati , parato. r clall' a-ltra il controllo parallelo con di ver si ceppi . IJ prof. Gabbi ha fatto la di agnosi del male ed R.. M .\ltO'l"l' .\ (Na pol i). - L ' O. afferma ch e i rappor t i tra 1nelite11se e t ube r colosi posson o es- · ha detto ch'esso è senza rimedio . N el Congresso :-;er e conside r ati sotto di,·ersi punti di vista . d ei patolog i tenu t o a Pisa n el 1913. 1'0. ebbe Il s ie ro dei t uber c.;o lot ici presenta spesso aggi ul'on or e di solleva.r e questo stesso .argom èn to e il t in.azion e positiYa per la m elitense, fe non1eno doCongr esso emise un voto per ch è con miS11re pro,·uto secondo l ' ipotesi più se1u11licista. alla p resenfilattiche si t entasse di porre un argine a qu.csto za di a gglut inine aspecifiche. flagello . I

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-

'


2344

IL POLICLINICO

M:a quale .argine? A rigore questa ricerca esor-

b ita d a l nostro co1npito, 1na non ci si può limitare a . gettare il g.r ido di a]larn1 e e poi rin1auere inerti ia. braccia. conserte : q•uando u11 problen1.a di ta]e importanza, ci .:-1fferra e wppa.ssiona e lo ve-:liamo are11ato. Lo Z ammit - dato che- non si riesce ad .a bituare le popolazioni aJI'uso della bollitur1a clel latte ha vaigheggiato .una profilassi basata sulla individuazio!\e e d eliminazioin e delle capre infette; ma, a p1arte la spesa, si sa oggi come ta]e individ11azione s i.a pratican1e nte impossibile, per ch è per mesi e inesi tutti· g li esa1ni s iero·] ogici e oult·ura li possono riuscire negativi, pl1r e ris u] ta11do poi gli animali infetti. Già ]a Co1Jnn1issione I1rglese si po~e il qne~ito della vaccinazione e la tentò; i tentativ i con le dos i us u a li di germi furono ripresi :cl.a l Vi ncent, 1na contraddetti nell'Istituto d e1l'O. n el 1912 d.al Piantò, e poi d a Z ammit, Rjzzo, Marich, S ultana e Mifsud. Pantò ricorse anche a oariche vaccinali più forti , fino ialla pa.t ina intera di una piastra di agar; ma l' esito fu ancora negativo , come recentemente confermò il B 11rnet (giacchè le nuove esperienze del B.u.r net nulla p.lù r appresentano che un a 0.onferm.a di quelle eseguite dal P~.ntò 16 anni fa n·e ll'Istitmto· d e]] 'O.). Si era oooì gil1nti a un punto. morto. Da tre anni l'O . ha ripreso questo stu dio assieme al dott . Sanfilippo, partendo dalle loro precedenti o~Rer­ vazioni della nerfetta toll e ranza delle (>.apre a dosi Pnor mi di 1nic roooc"l1i di Brnce 11ccisi. In seu.:uito iai primj risultati oitten.u t i coi me7,e;j Jo;i·o forniti dalla Direzione cleJla Sanità Pubbli ca nlla quale 1' 0 . rinnova i s u oi Tin,gr.aziamenti, ] a, fondazione Ella Sachs Pl otz di Boston ia.ssegnò a ll'O. un s ussidio di mille d oll ari ed jn tal modo P~li è in !!r a d o di riferire s11 esperienze <>ondott0.·u oii1 1a.r ga scala cioè su a.Jt1:e 28 cap_rette. In particolare l ' O. si è ora ·proposto col clott . B. Sanfili11po di· vedere f in o .a qual pi111t•o s i rossano'11bbassa.re le dosi e11ormj di 32 piastre dj r.oci. (•hi ucci~ lisate nell::l prima serie di rlÌcerch e. SPnza entrare in det.t a rrli , quj forse fnor ·di luogoi riferisce le conclusioni, e cioè: con du e iniezioni dell a n.atina di 5 piastre di germ i , U(>Cisi .a1 calor e, si rie~ce .a. yrote~gere la r.ap1·etta d a un'in~e~ione orar.rr·0n tre a.garr;0ltu r e ·d i micrur·o r0hi viventi : portando la ca1·ir.a jmmunizzn nte a 8 pi.astre , le canrette risultano imrn11ni di fronte a lla prova seYerissima di 3 a~arcolture ,c;-on1mini st r.ate per v ia . ottoc11tanea. D el r a rr g'iunto o n1.an cato P.ffetto immu ni zzante u:li AA. J1an n o uindjcato dal r isultato n.u toptif'o <'11 lt1.1ra l e •d e,glj .a.nim ali Racri.fi C'.A,ti circa t r e se.tti1nanP dopo l a infe,z ione. Ch e cosn i:;ignifica n<> qu o• st i risulta t.i? T.1a scomn.nrsa dei micrOC'OC'C'hi negli animn,lj i ratta t i di fronte a,lla persisten7,..1 n ei con trolli è dessa definitiva O'PPllre i germi r C'stx1 no annidati ne iv isceri in ~cn,rsi esen1 plari non clin1oi:;trabili r• nltnl'i-ilmA11t·0, n1n, <!a paci cli r isveglio ncc.ai::;ionnlH n0r il n.n rto o ne r 11 all a ttnn,0nto. una possibilitn . •I i rnostTata cl.a Za1nrnit per l 'infc?,iono n a.tura] e? 1

[ANNO

XXXV, FASC. 47]

SoJo l 'esperienza P·UÒ decidere in propooito. A) l ' uopo gli AA. hanno triattat.o e poi infet'k1to du<· capre durante la gestazion e·; esse partorirono J'('golarme11te ; il latte non ris ultò infetto; i capret li e le fattrici sacrificati, non diede ro sviluppo {f i micrococchi c1a alcun viscere, a differenza dcl controllo. A questo punto sono giunte Je ricer che deg li AA. E 1)ossib ile che le dosi 1Jossa.110 essere 11lter iorn1ente .abb assate di qu.a.l che po' , c;oin·unque n-<>J1 a 1 disotto di u,n rnultiplo <li quelle u sate da I Pantò e poi dal Bu r net. Indipendente1nente dalla questione del c:oslo. che ra.ppresellta un problema economico da :::;l11cliaTe e. calcola.r e a p.al'te, :il tentativo di appli c;..--izione p r atica s u vasta scala sarebbe prematuro. Ma qu esto in tende di .afferma,re l'O.. : che S(' ;un a profil assi efficace potrà raggiungersi colpendo l'ospite intern1edio, essa dovrà baitere ·la stradn della v.accina.zione s ia c-011 germi u ccisi, si a, ora che la via è trac<'iata e la immuniz~abilità dell.a capra · sicuran1ente proY.ata dalle indagini qui c;o11seg11ate, con germi attenuati (col oalore o con <!oltura su terreni al chinino), coi quali l'O. h n, oopP.irj enze in coTso. E se il prof. Gabbi hH invocato l'attenzione della 'Direzione d ella Sanità P 1u·b blica ·p erch è con i suoi 1ne,zzi e oon la s ua· .attrezzat11r.a eoneorra a definire il problen1a dei raipporti fra n.bo rto e febbre n1 editerranea, 1'0. fa voti peTf'hP ess.a vo·g;Jia seguitn.1·e .a rivo lgere il suo i.nteressn.ntento a l problema della p rofila s~i con la i111mu nizzia.zione . 1

I

F .\VJT.1J~r (Firenze-). -

L'O . 11.a po~to in ri1ie,·o l' utilità ebe deriva cl.allo stndi·o della va ri età Brucella nei riguardi della loro agglutinabilità aspl'cifica. Colle agglutinazioni aspecifiche .associatt• a.Ile p1·ove serolog iche è possibi1 e r avvisar e nellP varietà abor t u s, n'l.elitensis, piaran1elite11sis tLIi espo nenti più r.a.p p-resentat ivi di u'na scala <.:0111posta da infiniti stipiti di un unioo g~rme, .ad un ~tremo della qua.l e si t rova il b . abortus, al1' n.l~ro il b. para1nel itensis · i1 n1elite nse occup.a posi~ione i nter1nerf ia. Onesti fatti s piegano l' i1npossibilità di una netta diffe renziaz io ne_ fra 1111.;1 varietà e l'altra. L'(). r ichiama inoltre J'atte11~ione suj casi di infez~on e d.n. bovini descritti i 11 Danirn.arca e in Germania, poichè (lSSi acq u ista no grainde i1nportan za dato che si son verifira ti in regioni ove no·n è nota la febbre 1naltese. E spo11e poi , per rendere pi\1 sirura la sierodi.:l~nosi della ff>bbre m.a1tese, di fare pr cC'edere sen1pre la te:rrn oa.gg li1 tinazionc~ .alla sieroa.Q:glutina.zi"11 e , in qu ant.o la ter1no.a .~~du t i na?iione per1neit(• tli ricònoscere con g ra ncle faci lj tà ou <:>~lj stipi ti c:hf? essendo 'rrH•no sensibili .alle' ng~lu t.jn ine, si p r t' tana 1ncno ai<] esserp 'u sati p er hl sier odi:t .

~nos1.

lVf. l..1ANno1.r··1 (NnpQli). -- J}O. possi ~c.le 1111 ·1 YHsta dor-~1111e11ta.zione clini ea "ffer111.a nt<> C'llf\ I 'or<•n,11 js n10 ri!-; 1>011de agli a~E>11ti 0ste rn i 11011 solo C'O ll fe 110111eni cl' j n11a11 nità e rl i anafil.cissi , 111a anche


f ANNO XXXV,

FASC.

47 )

2347

eon fe n on1eni <l' in terfe ren.z.a, ch e · tra i fe nome ni 1nlerler enzial i orco rre stabilire d e lle gernr(·hif\ 1 - e che c·on ~"lJ i fe no111 eni ve n go n o &piegati n<Hl ~olo Ja n1anc:ala azione cli un farma co ina e;1, in.ndio l'asse nza. in:1spettata di reazioni' biologiche 11ote, ed n n e h e il res tare inununi da co11tag i , ec.:c. 'l' oJta l ' in te rfe1·e nza, il farmaco agisce, la r e azione biolog ica :-:i i nv vera , il co11tagio s i mani rcs La.! .li"'e r vQno anc·ora d ~ ll e ri cer c he cl.a laboratorio ;,c r d i 111os trn.r c s pori111 e n t ahn e n te i I fe11o n1eno, co it, Lro llato <'<>n il l>locf'o ,l el s isten1 ~ r etico lo-endoteliale. B i<:o r cla I' (). alc uni casi di fpbbricoJa m e1i &Pnse-l11etic.a., n ei qt1a li i fenon1eni interfer e11~:i ali f11rono evidentissin1i. 111 un cas o di febbri<'-Ola perrettamen te ati.pic~'l , n e i prj mi giorni s i r i uscì ad isola re dal s ang u e il inicrooocc'o d e l t-3 ru ce, ma l ' inferm o con le più svariate c nre (vac(·i nazion e, ('nn1bi <l111ento di ari~l , ere.) no n guariva. L~ : ie ro-agglu t ina z ioni furono se111pre negati ve. .\ lc uni lne i d opo, avendo a vuto 1' 0. occasjon e <li o.~servn r ~ pe r la p ri1nn, volta l'infermo p~r le p eriostiti, pe r i dolol'i l)l'e \'.a.le n te1ne n te nott urni , e I' at.ip i cità della febb.r 0, ebbe a cl i.ag nosticare a nl'he la h 1e . La R. del Wasse-rm.artn ft1 pos i ti via., rLmn n e ndo se n1pre n egative le -cliverse s iero-agglu• t ina7i i<n1i prn t icate. Dopo una v entina cli in iezi<lni

di bijocluro c]j m e 1·curio, rI grado , C'OD1,parve ·pos itiva la sie ro-n.gglntinazione per meli te·n se 1 : 200. Ttinn.ov.a te i0 st€sse oure .a 11t imeli te n si l' infer1r10 '

~n ar i .

L 'O. osser va che opportuna.1n e nte, è stnt<l s<·elto. jl no1ne di felJlrrf> tlo 1n. niclite11sP, e non q u ell<l, ora invals o , {1 1 f eblJrr nnd11ln'Yl,te, percl1è questa rappresenta una delle T.1.

GT U FFRÈ (P ale rn10). -

1,an te f nrnu' felJlrrili , c h e in qnestn infe7.i on0 p.nè» o~c:;e1'va.r s1 : e non è co nfor1ne al progresso del I.a

In ng;.a d e non1in.a.z i·orte la n1 al at ti a soltanto di un ~intoma, e t.[l nto l) iÌl quando essa. non è costante . \Jnnnto a"ll n diag11osti<·a osservn c·he bisog ua p er l·o pitl fon la.rla s ul c rite r io epidemiologi co e n el c·on1plesso dei sinton1i, poichè spesso la sierodiag nosi è n eg.ati va, e !N1 C> mane.a.re .anche tnn1efa7. ione d elln milza co111e ebbe a ril evare l ' O. sin cla uno dei s uoi 'prin1i lavori ( F'r bbre 1ned1terru nPn, p .'ìe ndo-t if o, d e l 1890). n igua rdo all'etiologin è f'er to ch e b·i ~ogna cln r e importnnza non s.olo al n1icrococco m.a .anche, co1ne è st:ito sen1pre n ota to, alla predispos izione , i n<li vidna l e, con si sta qu esta n el l' nn o o n e ll ' n ltro \'.a.ra.tterP della eosti tnzio n e organica . Tale concetto biso g na te ncr]o· pres ente necessari a m e n te per I.a profilassi ,· ed esarninare se convenga, · m eglio prof ilnssa I'E' l'nr gan i smo un1ano, o quello dell e eapre, dn,I c u i I.atte tan·t e volte, ma non sem pr0 :i pren(le l'infezione. A parte ]a djffi coltà di ra g giungere 1o scopo, oggi si d eve an che ten er pre1

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sen te la possibilit~. d ell ' i nfezio11e pel l atte rli vnC'<'n e ner a ltre ·v ie. ' P. BA S 'f .-\I (Torino). -

Ciò ch e rende dif firile

il proble ma dei r.a.pporti ·tra b. di · Bang e b . di B rucG è il comportamen to irregolare ch e i l gruppo

B r u celle p r e. e11ta. di fr on te alle Teazioni t n111111 n i tari e . ! n f.a.tt.i i.l oon1portarne11t o d el parau1el ite n 5e rapprese n t a già un fatto {li p e r · sè n1olto 8'p eci a.le, ina quello che è s opratu tr,o sorprend 0nte è il fatto cJ1e in un 'ialtr.a infe>7-ion e certa. ' 1ne ntn di ,·e rsa dalla. n1a.ltese, q.u e lla t11la r e n se, s i <J ser va la co1npnr ·a dj a gglutinazioni (in circa il :)0 ~o ·'-1ei ca si) ·a t ito!·o .a lto, oJt re 1: 1000, di " f ron te nl b. ~l e li te n si s e .al b. di B ang. I n versan1ente ~ si eri i1nmuni antimeJitensis <> ;1 n.tin h<>rtus possou.o .agglu t ina r e il b . tu l ar~n se . 1 ( o n1e q nesta aggl.n.t ina z,i one n o n p·u ò certo f a.r j dPntifica.r e il t u la r en ·e c·<)ll Je brucelle, così non p11ò I' in ter'ft~re n za {l ell e aggi n Li nazioni tra b. di Br 11 ce e b. di B.nng deporre {lC' r i. an1e n te in favo r e della. loro identità; questo d ato an zi d ovend o esse re con cri te ri() di r e ln t ività \· a iu t ato n el caso pec i a le . Dei tre cap1. n ldi s u cu i è ba .a.to iJ concett o <le.IIn. i111111 unità. del Ban g per la sp ecie umana, resisi<H1.o .a d ognj critica. qu ello spe~' imentale a c·n i ·:j i so no agg i nnti r ecentemente im.portanti cont ributi (' Te rce ll a n a) 6 q nello d ella manc.anza di i11 l'e:l ion e di l a boratorio da p.arte d el b. di Bang. ()11 ~lli dati C'Oln e tali , nd e 8. dn. C la rk , no11 sono ~11 . <'ei tibi li di dive r sa inter preta21io11e. Invece i;: rosso p uò se 1nbra.re il fat to d ella 1nancanza di e asi di 1n alte~e in n1ol t i paesi dove infier isce l' a1,o r w, e finora rite n.u ti indenni. Nu'm erose osser,·a z ioo i h.anno dirnost ra.to casi di infezioni mèlite ns i in (xeTn1ania., D a nimarca, ecc. Questi casi pos. ono essere interpretat i con1e dovu t i .a. impo rt azione d el contagio, o a nche .a.Ua p r esenza igno rata di focola i autoc.:to n i . Non sar ebb e q uin~i nPce. sario ri r orrere al c-0·ncetto <lella patogenicità cle l Ban g \er. o . l ' uo1no p e r la interpr etazione d i ciuesti cas i, e in o.g ni caso qu est e eccezioni non clovrehùero in.firrna1;e fo n da m e n talmente la tesi d ella. i n11oc ui tà d el Ban g per l ' no1no, come .accade per altre infezioni r ite n11te non proprie delI' 11on10 (.a.fcta., ecc .). • <l e llc

I

G . V... EHCELLANA (P arm.a ) . -

L ' O. riassume . an-

C'he l.a s ua comunicazione su gli eSiperimenti dn. lui Psegui t i s ull ' u on10 e sulle ca pre p e r que.Jlo' cl1e rigl1arcl a la. patogenicità del b. a bo r t us nel genere 111TI.ano. Egli ribatte ad nna ad .n .na · le osser va7.ioni fatte d a l R ela tor e s ulle d i lui e perienze e f'on rordn. co~l B as tai n el r 1tener e il bacill o di B a n g no n patog eno per l ' uomo. L ' () . .affe rn1a an zi ch e, in base al r es ponso d ell'esp e rimento, s i deve oonsiderare il microrganismo cli B ang innocuo p·e r tl g e n e r e limano ianche in cn.s i eccezio nali come sar ebbero q.u e~li in cui si ha ' u1nn sp iccata. viruìen7> a d el 'ger1n e ocl un n otevo.l e ind ebòli 1n e nto della resisten7'a o,r ganica in<livj-

dnale. N a t ur.a.lme nte 1' 0 . ritien e col Bastai , come <lel r esto è già stato dimos trato sperimentalmente, ch e il 1n. meliten<se è ca pace di provoca.re l'aborto nelle vaccine ed i casi indubbi di infezione umana dalle vacch e !;i debbono r iportare a lla presen za • dell' organismo vacci n o d el germe di Br.u ce.

'


2348

1L :POLICLlNJCO

' I.Jn possibj li tà di infezione del le v a cch e da m. 111el i tense rend e n e<'essa ri ugu :i hn e nte i consig li p r<) !'il.attici :t <'O lo r o cl1e ha11no occ·asione di a Yer l·ontatti p iù o J11e110 diretti C<}n v accine coJ.pite dn Il ' aborto epizootico. · •

G.

(Par 1n.a) riferisce le osservazio11i 1Jerso11ali, i11 Clii si può ritenere c.:h e il b. <li B ang p u ò essere patogeno .a nc:l1e pel' l'u o1no detern1inanùo 1un quadro clinico e proprietà sieroJogiche c.:011 s pecin li ca r.a.tteristiche.

M.

L o 1tFi'NZAN"I

h.a.11110 t:onfern1ato

[A NNO XXXV , FASC. J,

471

p.u11 Li fo 11 da n1e11 tn li de ll.n rC' -

Jazione. Alle obi<>zion i 1nosse da Cantani e Bastai nei riguardi della ter a.pia, J' O . r ispo11<le che in talP te ma la sua e8'pe1:i e nza è g1·andissim.a, i>o t e ndo disp orr e di t1na casistica veran1ente en or 111e (2000 ·asi) si a , in p~sato che in tempi rece nti. 1

Non v'è, p•uò dirsi, terapia ch e d a ll' O. n on s in. stata tentata. L 'ip ernli 1uentazione non fa .altro che a111nenta re Ja ten1p e ratur.a. nei pri1ni ren11p i (:' così' ~ dis infettant i intesti11ali ed il ehi nino st esso

è

d~nnoso.

(Genova). - Si dispiace ch e l 'ora Di t utt i i vaccini ù sieri adope r ati, 11-011 i1e p11(, ta rd~t non gli pe11n1etta di ritornare s u nJcune r.ac:con1an ,Ja .re i)ar ti corJ a rn1e n c;e nessuno. Jns istC' q.u1e stioni di laboratorio già discusse nella sedu ta, quindi n e lla fo r1uu la cl.a li.li indiootn i1e lla J~ e ln­ q u.ali per es . q uella rigu a rdante l 'agglutinabilit à zio1"e e cioè di eta Iattea e letto. Un'osser ,·azion c del ger1ne di Bruce sotto l'azione d el sier o dei clelJ a q u1ale l ' O . ha po~uto convincei-si è q u ell a c·he tuber colos i, que lla ch e si r ifeTisce all'influenz_a ag,spe.sso Ja i1~>s i ~i-0ne vertieale fa. ria ccendel'e la glutina n te da parte del siero riscald ato, ecc. fe bbre . l)esidera però ric··ordar e q u a.Jche .a1·gon1en to di L :O. invece s i dichiara con <:-ord e 00 11 t 11tt i g li o r <lin e clinico. ..\A. che con s iglia~o di Jn.a n dn r e i l n1alato in n 1011 Un o d ei f c·no n1eni i)i ù frequenti n el qu ad r o d e lJ à. c;agna. Egli stesso 11a potuto oss0r,·are la guarif. cli .Nl.alta. è L' astenia: a quest.a al tri fatti si g ione nel 1'80 % dei Sltoi 1na Ja t i ed h.a part icolare associ.a.110 (disordini digestivi, ipotensione arteriot. ricordo d elle pinete d' As1p1romonte e 'f.ao r rnj na . s a , ecc.) i quali pern1ettono <li p.resu 1ner e c he J.a tossi n a del germe dj Bruce presen t i p er i l surren e A Giugni ris.pon.de che le vacche. · p osson o esse1·0 nn;1 particolare affinità., In a lc uni casi si osserstate 0sse la sorgen te d' infezio n e per le pecore \7.a n o ve r e e proprie sin dromi ad d ison ifor1ni s u IJ e e llon il contrar io. Qu.;.tnto <tll 'incl1iesta c.:oi veteri n a ri fa OS&el'Val'e <.: he Se l'ave-~Se fatta a• y\Teilquali 1'0. d ice di a.ver e per p ri1no r icl1i.amato chenbl.an avrebbe avl1to risulta.ti opposti <li qu e l li l'.n ttenziooJ1e ; m.a p a ri1nenti egli è stato il prin10 a studia.re sp erin1e n ta ln1ente le l~ioni istopatoJoeh.e ebbe .a Lugo. gich e p r odotte ·da.I gern1e d i Bruce sull'appa r clto l c·as i citati di ''eterinari i n fetta,tisi p er ragios n rrenale. ni r)rofessionali so11·0 i p iì1 l ogica.111ente probati vi . . ' (~u este osservazioni cliniche e sperimen tali .a u E d'accordo c.:on iVI. A scoli n el tenere d 'occl1io torizzan o 1'0. a pensar e che n el d eterminismo fila cist ife llea nell'i11fezio11e n1el itense e a taJe pro~iopatogenetico d ell'a borto epiwoti co n1olt.a imporposito ricord a il caso a lui noto di un a colecistite tanza debba attr ibuirsi a d analoghe lesioni pro1.3uru len r,a ' dove si po t è iso,l are il rn:icr o<!occo. Si clotte dal ger n1e ·.ai Bang s ull ' a p p.ar.ato s urrenale dichi.ara felice di poter conoscer e i11 seg.uito i rideg li a n i n1ali g r av idi e s pecialn1ente · s uJla cor tec- · s ultati degli esperin1enti cui 11a accennato il prof. <.;Ìa a c ui spetta tanta parte nel nor1n a le sviluppo 1\1:. A scoli . d e l prodotto del concepime n to . ' Riugrazia F .avilli pe r i ca si citati, che dicl1i.ar a Inoltre la r e lativ.a fr equen za con c ui si verifica no n esser e fino a. qui a s uia. co11oscen .z.a, ritien e ch e l 'aborto jn donne aff.étte da f. i11ed iterra11e.a sem.altre pr()ve non n1an cl1er.an110 n ei paesi nei quali bra a ll'O . poss a a s ua volta costituire ùn argofino a qui non è penetr ata l'infezione n1eli tense . 1nento jn a ppogg io dell'.affinità d elle due for me _'\.. proposito dell~ infezi o ni da labor atorio ri corda n1jcr obicl1e ch e co1l tanta copi.a d i doc u111e11ti l ' ilcome n el suo I sti t uto si sia a 1u1n go l avar.a r..o co n lustr e R elatore h a così n1agistr.al1nen te sostenuto. il bacillo meliten~e e co111e si a bbia avuto 11n solo ca,so d'infezione·, nia r it i e ne che si veri fica. co n . A. ]f ER P.ATA (Pavia). Nota che le opinioni t1otevole frequenz.a. esposte in questa disc.u ssione sono state deJle più Al p rof. FERRATA conferma l ' importanza epidedis pa1·ate. Nota la dif.ficoltà d i di~.gnosi di m elid ioloO'ica d ella v e rdura e '1ella polvere, prov.a.t a o te.nse specie 11elle zo11e malariche. anche sperìmentaln1en te. R aimmenta l' epidemi a di H.a n otato il disp.a.rere nelle prognosi, nella dt1- ~1elitense d el 1906 a M essina, so•pT.a..ggi.u nta i n serata i1ella terauia. -g uito a d .u,n lun go $<.:iop erO d·e gli spaz.zini p e r Clll ' H a. un a certa. f id·UJCi a n ella vaccinotera p ia. le. strad e e r a n o cumuli di- in1n1o ndiz.ie. Pensa .anch'eO' ] i che la n1alattia si a pili diffu sa O • Tien e 1c'l.d insi.stere s ull a patogen icità del bacill o di quanto si crede e ch e i l burto e le vacch e riendi B ang e rioord.a. ch e questo può essere virulento trino prevalentemente n e1 f atto ri infettanti. solo nei casi in cui d etermina. nell e vacche l 'aborto. Si congra.tt11a con il Veroo.Jlana per le su e riR isposta dei r elatore. c-erche ]e q.u ali però se continuate, va nno orientate dive r samen te n el sens o di uniform.arsi al le In primo luogo l'O. si compiace oon B ossa, Lac·o nd1zioni d ' infezio n e n atu ral e. 1n n e Lusen.a, i qua,li 00n le l oro comunic.a.zioni BARBÀH A

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I


[ANNO

XXXV,

F ASC.

47]

,

SEZIONE PllATJCA

I l I.atto è o no Yctt-Ore;.J L' O. <là fede aJL'c\ pc'ri1nent<> di chi p e r 1111 n1ese di seguito i11gerì quo- t.idia11.an1e nte oUO gr. di latte infetto da bacjllo di llang e uadde colp ito <la febbre <>11d11lante. lns i ~te infine ~u Jla necessità cli stud ia re la fl-0r.a nella vagina delle vacche che l1anno .abort ito per stabilire se in essa s in. o no presente il bacillo di Bang p·e r un temp<.1 più lungo cli u11 a.nno co1n e si ò .a.ffer1nato e di c:irca sei n1esi nel I.atte.

r.l.1e1 ;nin.a.tn. Ja Di scussione de lla ltelazi<n1e, p1·e ll <le la p:irola il sen . .NfAltAGLI.\NO il q11 ale dice: (Ja r i colleghi,

2349

V II · Cong1·esso della Sociftà Italiana , di U1·ologia.

( l..3-16 ottobre 1928- \ 'J) .

S i·.. dono nl banco <lelb1 Pres iclenz,a il prof. ALR~ s .\ J\°DHI presi dente, e i due t·ons igl ieri.: prol'o:ssori C 1\T'l'ANEO e LILIJA. l i Co u g resso vie11p ' inaug urat o alla presenz.a di 11u1ne1·osi s oci : t I Presid e nte porge i l .sial uto cordia le di beuven uto ai co lJ~ghi e eomuHi<.:.a. che la ~ocietà di Urologia è e ntrata a far parte <.1€Jle Associ.azioni G'uJturnh e cientifiche inquadTandosi l,leJla b"e<ler.azjone fasci8ta. \ 7 en g<>no èlett i alc.;uni soci nuovi e dopo al<:une altre c<»munie.azioni , vien s.ubito <.:Olt<.:essa la. parola al prin10 Re!a to re s ul teina di l~ <' lnzione:

E giunr.a l' ora del la se1) ar~1zio11e. l)rima <li Jnc·i<1rc:i però voglio segn.a.lare l'otti1na riuscita di que ·t<.> oo ngresw, e:ui so no Ìllter,:enuti quasi r.utti La cul1bacillosi . i tn.ae. tri delle scuole italiane e un numero i1npo• nPnte di tnedici d i ogni r egjo11e. .J uRA (Roma). Riferisc·e s ull e cause delle i11{)ggi si tende da qu.;;1leuno a diminuire l ' i1nporfPiioni degli or'ga nj nri llarii di fJendP·n Li da eolitan71.~ dei <:·o ngr essi) n1a n. torto, poichè ess i souo bacilli, occt1pa ndos i poi del le n1odalità uo n le quaJi Lui.a. bella espos 1z1-one de l la nostra p r<Jd u~ione si deter111inu.no le v arie .n1anifestazioni n1o~·IJ<>se. i-;cientifica. In q1ne ti gior nj , forse più che a lt r e ì\rte.t te iu ri liev-0 uo1ne no·n se1npre il ll. ooJi possa volte, è ri~aJta tn 1'in11)orta11za {li queste riu11ioni ~ esser e Ja caus a ·ve ra della 111a la·c,tia, t1ella q.uaJe la ai fini clel 1Jl'<>1g resoo <lella scienza it>}dja11a: lo hanles ione primitiva può ·e ssere ca.u sata da altri ger no dimostrato le inirabili relt,i:zioni fatte da ill un1i; il B. coli inte1·verre.b,b e sec.·<l ll·d.nrian1eJ1te opstri collegl1i e le .n lt e discussioni cui parteci1Jarono· pu r ~ ac:co111pa.g11erebbe in n lc;u n i e·asi i n1 icrobi C;}ie cl inici insigni. Es. e hanno 1uesso in luce problen1i <'n usa no la malattia. che anoora rnerita no d'essere studia·r.i e sono state Il llelator e ì lluscr.1 ]e fj 11alità d ell;1 uura in11nuscuola per tutti. . 1.i zzi1nte, 11tette.i1do in rilievò le cau se deg li ins ucDe bbo inoltre ricordare il i1ovevole contributo cessi della cura v.aceinic.:.a, e fa pre.c;ente i u1ezzi portato dalJa scienza i ta liana e i11 partièola r moco1ne cer cal'e di ovviare ad essi. ln iste suJJ a in1do dal prof. G.abbi , aUo studio dell'infezione n1eportanza cl ella. c; u ra gene r;i,]e asosciat;~ ::i quel la Jitenf>e, 111.entre in I talia siamo spesso abituati a locala delle vie uriuarie, rn edi.a nte prodotti int· se11tir cita:r,i non1i e lavori stranieri , in queste mnnit.1rii all' uopo .;.dlEstiti. ri.u nioni è stata invece posta nella, giust...'t l11 ('e SPg ue iJ secondo l{ eJ.atore su I lo s tesso teina di 1' i1nporta11za del! 'opera dei i1ostri scie·n zin.ti . ll elazione . In }..,ra11cia i Congressi n1edici oltre ad un v.alore ~trettan1en·be scientifico, ne 11anno u11 aJ ero BoN ..,~Ol\LE (Ronia). - .. A proposito d e l bacteriun1 politico. Prova. i1e sia 11110. cle·g li lllti1ui Congressi, C'oli bisogna. distinguere, e la tlistinzio11e è di in1la cui sede fu scelta .a. Tu11isi. porta.11za capitale, la vera bacilluria, la presenza Un'importa11za auche politica debbono a.ssun1es.n,prù ritica del gern1e accertata n.atural1nente re le nostre ri.u11ioni: tali erano i voti di Gu·ido con tutte le indagi11i a nostra disposizione - e B.accelli! i ca si 1n cu i nella si11drome morbosn esso rappreIl . en. ìVIaragliano è vivamente ap.p laudito. se n t,1 il solo a.genLe n1orboso de ll~ affezione. Questa. rli: tinzione è basata sullo studio di 0asi per·ona li. ~on solo, i11a. secondo il Rel ato1·e, I.a pre* ** senza del bact. ~oli r:€lle urine anche se Limpide Sede del pros.·in10 C'o ngresso è stata scelta e 'senzn 1na.11ifesta ~ioni cliniche rappresenta già u n (~enova. fenome110 morboso. N11m erose sono le vie di infezione p er le quaJ1 I ten1i fiss.a ti sono: il g c·rn1 e pu(1 giu nger e 11elle urin e 1na sen za vo. Le sple1101negalie e molitich e. ler csclu<lere assoluta1nente le a ltre, è certo che è In ,·ia e1n.atoge11a quella eh.e ne i-.~qJp reseJ1ia il L e g al1 l'grene spontanee degli a.rti con sp ecj a le 1n ecca.nisn10 pìù frequente . l'i gl1.a.rdo .a.Ile. encloai·teriti obliteranti (i11 eon1nn e Non ~ azzardata, pei' il coli , l' ipo tesi di un 11rocon 1-a Soc.ietà di Chirurgia). tropisn10, con1e esiste altroYe per altri ge rmi: Le n1icosi •noln1on nri . l'en te rotropismo (Sa.narelli) per il colera e d il tifo. A. Pozzi. L e a l teTazioni patologiche da coli n on sono perfettar1113nte caratteristiche; ch e anzi ne esis t o no (Il resoconto della . eduta in oomu•n e con la Soalcune che possono facilmente indurre in e rror e cietà Italiana di Ohi rurgia. è stato reda.tto in ool(ulcere), ed altre a ssai labili (e1norragie) . Jabora~i one con il dott. P. VALDONI). La diagnosi delle infezioni da coli non riesce

I '


2850

rr: POL TCl.TN l CO

dil' l.' LeiJe, per Jo piL1, rnu. esistono d elle for1ne i1)er"'tltiic.:he ed altre Jate1Lti e e:ron ic· hc, ;111 0 q n.a li L11. 1ora. n ou 1 pensa . ~ei r igu.ardi dell'irnpor t a nt issj n10 c:;n pi L-0 lo dell a prognos i, occorre ten er seu1pre presente lt1 té11 at1 n e la r <'sisLe n za d el gern1e .a. q ualsia.s i t r atr,a n1e11 to . i ' utt.a.\'i a nei uasi ~e111plie;i c ueati ~> 1nune11u.~ute lei pr og 1103i è IJu,o na: neJ1 e a l·t re forn1e ess<1 è ::; uuor, di 11 <"t!At nll'e~ i steJ tza <.' a l la gra vi tà deJJe les io u1 ,·u nc·o1nj t ,1nti. i'e r q uL•llo· che r ig un.rd.a Ja enra, 11n n1c rosiss i1n i "on o i l' i 111 ed i pro·posti p er c-o n1u<1 cter e i l c:o li : uu<1 '.!, ran de i 1np<J r tn uz.ci, è legata alla. a lc.:a li11i~~ a z i o11e dc~ l le ur i ne. :Nlinor v.a lo r e h.a.11 110 i metodi di acdcl i ficnzion e e ('O ncent t azio11e de ll ' uri n a. l>crson.a ltnen te h a. avuto <lei va n taggi C<>n l a ."5o rn ministraz io ne del ru er e urocr oino e del n eo. a l v a rsan . l..1a ,'l utovnc·<·inoterapj a deve r itenersi u n otti1no 111c·r.odo c.;u rati,o: t nttn\'Ìa <:tllt.l lC'lie vo lta è gjoc;<>1'ur;1;a rico rrC're .a nclte a J bjsturj . 'l'u1ta la question e della inl'P~ io11e ,.d a, (•o,Jj clf\ve c·~ser g u a r <lata non ~<>l o <laJ se1n pJic.;e p11,nto di v i s t a, de l.la speci.nli tà., 111a r ie11tra i1el q1ta dto di u nn I :.;r:l n de i nfp;1; j·oJ1 e, ne l I.a.' pa,tuge.n esi, ne l la ~:n nto111aLo logia e n ell.a, cu ra d el la. quale si esige eosta n lc}n to!rte i1n <'O nt rn llo nledico-e:h i rurgieo e no11 s<>lo q ue llo spec: ia lista . CJuesta 0011siderazi-0 n e preve ng <l . 1 <r iova u i e.lei la necessità di no n con cen t ra rsi s u I lo 'l t udi o 1Jelln. Jna la ttia consi{le r ato in r appo rto a ll o 'ie 11r inn rie, 111a cli p r oeeder e .a ll'investigazione.' -.cic11ti fi ea cl i t utto l' orgn 11i. n10. 1

(.<\ NNO XXXV, FASC. 47)

N 18ro (B .ari-). 1~ull ' 1 nflue'll,za dci ll1st11 r ui d 1 tircolo :ia·1iguiu11,o renale nell'atlec-ch 1n1ènto ciel cut:tJac1/lo. - 111 Yar i gruppi di eani l' O. l1a os~e r­ vnto c.:01ne la occlus ione te1n11or a n ea del la ' 'e11 n reuale pern1et.ta f aci ln1 en te il p assaggio ~ell ' uri 11<1 di bact eri (coli) i nietta:ti p er via en<love11osa. 'l'u tta via, le cylt 1n·e p r ati c.:ate co,n le u·r i ne pre Je,·n t<' ·J iretta1u·e nte d ai r t1 n i 6 ·g inrui dopo l'iniezi on e c· nclovei1osa,, rin1 è:tll g ono sterili. N ei casi in cui in vece - la ste11<J8Ì d e l Jtìine v.a~ale' fu r esa per 1n a11e n te, le c:ul r,ure ricavate dn.lle u1·ine clel r c nl' op er ato si din1 ostr a r on o· an che t ardiva me nte cari('he. di ba.cilli n1e n t re rin1asc,r o ::;teri] i quelle in cui ta le stenosi n on ~ra statn p r.a.t ic.ata . . I ris ul ta.ti fu rono a J1cor a ~i ù acce nt uati quando ]a pr oduzion e d ell a slenosi no n fu esegui ta oon tem.poranean1ente a.li ' i11 ier. io n e e nd o ve nosa d i germi , 111.a p i-j n1.a cl i ess.a. In u u uiti mo g rti-p po <li eSJ?er ienze l ' O. ]1.a prn ticato il )·af fr c-d cla n1ento de l re ne con la n eve C<l l'boni0a asso~i i n 11 d o la. .a Il ' jn ieziouc p r event iva o s ussegu ente di ge1·111i. Si ottenn e lo stesso 1·is trl•t ato de l pri1110 g rup1p o. I

*

** A queste co11Jn11i <1.azion i s<'g;nl I.a cl iseussion e .

,'":)

*

* *' .\Ile r<.:\1:1.:1. ioni . . <·0 1n 11n1<·n 7.1on1.

~ e~ 1101no

sullo

·tesso temn alt re I

I,11.r.A (L ivorno). - [~11.a r or a ma111 f esta z.1.011 1' c i111111·n. delln col1borillosi. La colib.aci lJ11ri. n. 11 0 11 deve r ap·pr Pse nt a re .unn e n t ità morbosn, 1na a l I

I

'

C·Olli1':1r ÌQ {l eYe SÌg11ificare 11 age nte etiologico d j 1no lte .a.ffez ion i d el s ist€ma urina r io o l'espressione di una g r ave set t icemia coli baciJl.::ir e. R iferisce poi di un caso d i or chie pidid imi te rec·i·li ,·ante precedu ta o·g ni volta cla crisi di b atter inria colica. 'f' Anoo (P .a le rnlo) . , '11Jla tol ibacilluria,. - R i fC'risr0 Sll i ri s u Ienti i 60 osser\·a zion i r iguard a n t 1

a

p i 11 rie r e nal i e r e no-vesc icali: 11 e.as i de l le prÌln e e -19 d Plle seco n·~e. N el complesso : 18 volte si e bbero 11r in e ste ril i; i11 42 s i e-bbe svilu p po di ger m i . In q11Psti 16 ,·o lto s i ebbe col i e colisimile, n e l 1·in1a11Pnte cle i ('asi s i svil.u ppaJ·ono ge1·111·i ynri. Qnin d i i :-. <Yer rn i d el bo- ru 11p o r ol i ~orn p.n r vero ro n notevole r repon<lPr n.nza sebb e n e no n C'O n que lla stessa. fr e<rne·n7'n con la. q n.n le. fn ro n o t r ova ti da a lt ri au tori . I n ogni Jnodo t utti i {l ati raccolt i dall' O. n1ett ono ancor a in f\vi de n za, ùon1e per il coli l ' infezione a rendPn t-e r appr esen t i u11'evenie nza rn r n, lncldove <'h e quella ci1·colatori a appa r e sempre di piì1 ron1~ q n cll.a p iù seguita da l ger me. 1

· ::\·[A!~OCN A (1"l oden n). - I n base a lle s u e nu111erose r ic:er cl1e I O. r it ien e 11ecessar ia l '.associazione di <l lt ri inicr or ga nism i ( ·trepto o stafilococch i) <> di u n ooe.ffieie n te n1ecca n ico al coli , .affinch è h1 vr r.•enza di qu e ·t' nltin10 ger1ne p ossa assu r ger e n d i<;nità di en t ità 1norbosa i1ei quadri cli.nici ed ana to n10-p atologici <>sservati . Assai importa11te è' ,, nch e la ·Osserva zione d ella 11atur.a t t1ber cola r e cl i alc1ine lesioni r eno-vescicali n e lle qu a li il co1i d ;1 ger ine associato, aveva finito col prendere poi il S I) p ra\,:ven to sul baci11o di T(och , t a nto d a sviar e ·in izinJmente 1<1 vera na:t nra clell' af fezione . N e derivc.t l'adagio c~I1e in ogni oolibacilluria cronjca ribe-ll e .n,d ogni cnr.a, b isogn a ospettare la t uber00losi. )1e11t t·e ]e forn1e acu te od i11izi.a li da coli gu n. r i. ·cono ra pidan1e11te, qnel le cro11ich e resi stono n 1 piL1 v nriati inezzi ter npeutici. C c) fl NO (Pa.lermo) . - Insi.·te st1l s uo metodo di u roter apia ricord a ndo Ja ua comunicazion e nl pr e('erlenite Con gr esso n1etten don e in evi denza il p r egio d ell.a se1nol ic:ità e de ll a eff icacia ter apeut ica . Difa tti spe rin1ent nn dolo s 11 11n gran numer o d i casi acut i e,b be 1'89 ~ki di g u.a rigioni, il 10 % cl i n1i gliora111 ent i e jl 5 ~{, di ins u eoessi. 1"' .\DnRI (Pisa). H a n otato c·ome il bncteriun1 ('Oli si t rovi d i freq.u en t~ n e ll e nrine d i in dt \' idui s:-i ni dopo p urgh e preoper,ator ie. B isogna anch e a ggiunger e come molto s pesoo In d in1ostr azione d el coli r iesc.a d ifficile per la forn1 n di ~)}oe;occi ca r he p r ende . lVI us rJMECI GuA sso (R on1a) . - Il diverso grado delle lesion i ana,to1no-p atologi ch e dipende d a lla v·ir ulen za dei germi, oom e è stato dimostr ato spe-


[ •.\NNO XXXV, FASC. 47)

SEZ IONE PRATICA

rin1entalme11te. L 'infezione avviene per via sa nguigna e non p er altr i meccanismi. - PAVONJ<i (.i.) (P .alermo) . Il fa Jli111ento de lla c.·l1ra d elle co\ibacillurie ris iede ~1)esso in e:a us e di' e r se: sten.o si 1n ecc;a ni cl1e, inginocchiamento <lell 'ur eter e. i.\l•tre volte g l i è a ssoeinto il bacillo d i l\:oc;J1. Quindi tali elen1enti van 110 se111pre r icerc·.at.j pe r il l>uon s u ccess-b t e rapeutico. N elle forn1e n1uoose l ' (). raccomanda l ' isti lJ azione vescicale di ur c>tropiu a. .al 5 ·ro . J l:H Rispo nd e cl1e ritiene c<J111e ·8i debba ascr1 vere g rande i1 nporta11 za a i fattori conc·on1itn.nti le infer,io·ni eolibaei Ilari e ch e poss o110 esser la. caus a de ll a s ua inguaribilità. 1\1...a i1ega I.a })OSsiuilità di p oter rlifferenz iare da1l a v irule nza <lei g(\ r1n i Ja nati1ra <lelle lesioni r eu.aJi , poiel1è non esi s te n ea11c.·h e riseo ntro tra v irule 11za, e · .azio1.1e patogen.a n egl i a nir1u1 li. 1

1 \

.

-

* ** In cli sc·n ~::; in11e ::; u l teni.a. di Hela z1onc.• s 1 u11z1.ct.11u le letture d e lle : l

l omunicazionl varie. At~ 11:ss .\NDHI

(R o 1n.a). -- ,'{i1,lla dia o11u:s i <' sulla cura clei tuniori delle ca11.sule s1trrenali. - L ' () . rifc ri. ce su -:I cns i di t u111ori d e lle caps ul e s nr r onali. N e l 1° caso s i tr.at tava di u11 ipernefro111 n. li 11Htlai o ll opo l ' asport::u~ione stette be ne p e r 7 anni: una rec idi,·a costa le fu trattata co11 la r.adì·vte ra p in. Questa c ur.a pern1i se un.a sopra,rvive nza cl i altri 5 a11 ni. N PI 2° e 3° c·as o In ~1 i a g 11osi fu pnrtieo lnr1n cn te cliffivil e tauto pi ù <'he j] i)ne11111ope rito 11co ave '' " indot to a d i ag110 .. t iear c n n a sede e patic.a. :1nzieh ò "'retro·p et !tun eale. Dopo J' intervent-0 s i e bbe un.a 11 1Htri brrio 11e ten1r)oranea ' ed un ' a lt ra .c h e da t n <1nco r.a <l.a 3 a .n ni . ~

N e l 4° caso s i presenta ro no part ic:<J,lnr ull'nte .·picc.:nti i seg 11i del n1utan1ento dei uar.a.t ter i sess ua li secondari , e la co 1n parsa cli un a ecentu.a to ir:-5 ll t i.. lll o . N e ll a Yitu. int rautpri n a lesioni s i1n il i <lete r111 i nct 110 l' ern1afroditismo, iu gen<:>re fe1111ni nin o: 11 c lle prin1e età lo s viluppo ab n or n1c dei ge n ital i e l ' appari re pre<:oee cl e i c..: ar.a t tPri ·essuali secondari. PPr ]a dia g n os i è prefe r ibjle il p n euuto re n e i:,peC"i(' n.sso1·iato .alln p ieJ.ogr afia an~ ichè il pne111no11erito11eo.

Disc ussio·ne.

( B n r j). --- 1,J'O\' èl i11tc res~.anti i <lati dl•ll ' irsuti.':i111 0 e de ll.a dcfic·i e 11 z~1 d e i c.:.a r.a.Lte ri sesi-;11 ali per la co rri. pouclenza. t ra e::>si e la f11. ~1tione d e ll èl ('Orte<'c ia <lelle s 11rre n ali. 'r . \itoo (l>.ale r.1110) . - .A. proposito di u11 t u1nore parn re n;i,le l'O. rife ri <·e· l cl.a.ti fnn;r, ionali s jn del ren e tl<'l lato affe tto c.·uc di qu e ll o snno. l ,a din !..!;nu ·i di ~ed e f u ap p·unto pot ut a stabilire sulla i d 11tità dci <l n e r<.. pPrt i .

i.

( P a le r1no ). - l 11·n P.s to cd O[JOfera pia surr,;riLil e nelle n efrit'i a.çut e. - Per ve rificare •

...

M. D EL Rro (Pa rn1a) . - Il co n1j)o'rfu111<!.11 fo d ellu "i rcolazi o11 e r11·teriosa renale 11 ella n ef r ef'f r; ni ia f i- . J>ita ed atipica . - Prati ca te .- u anin1al i da esp e rilllento jncisioni t ipiche ed ati p ich e del ren e, 1'0. ha i niet tato dopo il prelcv a1nent o dell ' organo, dell e iniezioni e ndoarteriose con sostnnze op ach e ai raggi X. In questo modo r in1an e dimostrata u11a ricluzio·ne 11eJ nu 1n e ro dej ra n1 i termin ali e d ella ris p ettiv.a rete anasto111ot.icn s ulla sede d ella i ncisione t ipica ed .atipica, ridu zione sensibile di q u.alnhe r amo a'l'ter ioso principale e seco•n darjo, 111entre r.011te111ìporanea.mente si l1a un evide n te a'l11nento di calibro dei ran1j inaggiori. Dopo una n efr ecton1ja , il r e.n e superstite , opera- , to o no din10.s tr a U·n 'nn n1enta t a circolazione ari. e rio~:1 speeie n ei rami t e rminali , con proliferazio ne co1npe11s ntrice dellf' an.a t on1osi capillari.

( I

Qu est e es pe.r ie11ze sta n no n clin1ostrnre co1ue su I pa renr-hi mn r e na le s ian() per 1n P:si inte rven t i cl1jru r g i ci anch e se lede11ti l'org a n o più o 1ne no estes amente.

Qurilrli r. os..,erv a z10 11 e s u~ r apnorfo f'r a, rP nr, P f e(lafo ri ello st 11dio d ellr fun zio n·i renali. - l .1a fs f. r :vppresenta una. rice rca. preziosa nelle affezioni. Hpato-r e n a li . Difatti l'O. vi<le innalzarsi rapidarn e11te i l val o r e èlell' n7.ote mi.;:i e :lbbassa.r si qnello della fsf. in un ir:tcl i,ridno affetto da. tbc. renal e (con adelfo s ano), du r ante una colica epatica . P assata Ja 'qual e, il n1al.;:ito fu operato di n Pf r e ctomia , con successo . Dopo q·n alche temp o però , il mn 1nto morl p er nn a sindro1ne tossi-infettiva co n it tero. I risul tati quindi delle proYe di lnborntorio Tnn ANzirJO'J"l 'I

(Livorn o).

1

1

no l etti r·um. grano salis.

Di scu ssi one. (P:ilern10). - J~ d'.ac·corcl<> C.'oll ' O. snll ' i111por tan za de11a fsf. nC"ll:t i n cl a g in e de ll.a funzion e r e n 0-ep.•1.t ica. 'J'.\H DO

N1~ro

~l . PA roNg

se l.a si !1tout.atologiia d ell ' ure1n1.a acuta e della 111:;ufficien za ..surre11ale consec..: uti ,·a, potesse ve nir 1110difi cata d agli innesti di quest e g landole, l ' O . ha pra t i(·ato delle eS!)erie nze in e;.a.ni e eonigli, 11e i qua li gli inn.es ti di su rre11n le han no p ern1esso una ·sopraYvivenza di 5-6 gio r11i di fr o11te .a·g]i ani111.ali ·d i cout,rullo. I n ·t utti e ra. st ata pra,ticata la Ieg n liu r.a degli ureteili Pre1n essi questi dati s.p erim cntali., l ' O. ha ~1 pp I il'att> 0011 su ccesso Je logiC'h e co11seguen ze terapeutich e nell ' uomo, i niett a ndo o innestan d o 1:1 g in nd ola. fr esca in casi cli nefriti ncu·te e di uren1ia.

1

Uhiu ~ a

....

2353

1

L1rJLA (Livorno). In un c·ri so di sn.a osser v ar.ione la. fsf. fu l'unTea d elle t a n t e pro\'e prati ca.ir c·h c fo8se in <lisaccordo con .il buon sta t o g e nera le di un'infe rn1 a ch e fu .. ott o1>osta alla 11:efreeton1in. Il valo re della fs f . era assai h~.ss o e l' esito infn usto a breYi ssi • lltH . c·arl0 n za c·o nfel'lllÒ l' es ntt ezri:'l clc•lla prova suddetta .

' •

nI\ . ( •O ' 1,Fì T. r,.\ (~1 ~ 1· 1 H 110) . -

"lo tub ert nlnsi ll l'in u riu "011 sirlP-rnta corne 1na.lnffir1 sociaTe. - La t ube r col ùs i urina.ria, data l a s11a. grande diffusion e p o s-


2354

lL POLICLINICO

s iede una 6ri·a11tle importanza sociale. Grande è I.a faci lità d el contagio dire·vto, cLata speci.almente la resistenza del gern1e. Da.ta poi la grande frequenza (8 7 %) dei · dist11rbi vescicali conoomitant\ le iesioni renali, il co n~agio si inizia appunto con il presentarsi della disuria. Or.a ., da questo inizio a1l' interT1ento clecorro110 in gen ere 14 inesi. La mortalità pe r tuberoolosi urinaria in rap.porto a ll a t ubercolosi in genere è di 13,60 %, mentre cl1e rappresenta l'l,49 % de lle c.at1se <li morte in .genere. B a part<~ la gTa.vità della tbc. urinaria , con1e m.alattia , bisog11a co11side rare che essa è un' affe.zione l.a quale Cùlpisce a preiferenza gli individui d el 3° e 4° d-ecennio di vita. Oo11sideran do poi che la tbc . renale si inanifesta il pil.1 di fre.q uente C'ome 1111a fo·r 1na secondaria ad lln ' altra ]oc.a.lizr.azione .d ella stessa natura nel i10stro o-rga11i ·n10, è chi ara la necessità {lell' organizz.azione di nn disrp~nsario antitu.b ercolare, con funzion i di ricercn di accertamento di n1.alati di tbc. d el siste1ua uri11~ rio. 1

V. Lozz1 (Roma). -- Ematorna JJer'irenale da rat't 1i.ra spo1ita1iea del re11e. (Oo11,tr tbuto clinico). - Riportando le storie di 3 pazienti affetti da tale affezione, d e:ll.a. quale se ne conoscono appena una quarantina ieli casi , l ' O. insiste sull'interesse di uno di essi, nel qu.a]e si trattava di un re11e pionefrotico in ectopia lo1nbo-ilia ca. congenita , e che $ÌmulaYa unft sindro1ne di ostruzione intestinale. Oper.ato i11 due tem1Ji, il inalato guarì, ciò che din1ostra la necessità di · una gi usta diag11osi , la quale se ten1pestiv.a per111·ette la conser vazione della vita del pazie11te, votato a ltrin1enti all'esito infausto. 1

1

1

Contributo sz>erinient ale allo delle nf. friti trau111.atiche. - L'O . ha stu-

.~ftul·i.o.

(Roma). -

diato le alterazioni an.a.to1no-pato·l ogiche di un rene sottopos·to n gravi co11tusioni . In 2/3 dei casi esse· f11ro110 passeggere, nel rimar1eH te dei casi si osserva rono lesioni di vera nefrite . . (Trieste). - Cisti. di echin ococco del rene. - JJ' inter es:::;e del caso descritto per esteso e guarito con la nefrecton1ia CO·l'lsiste 11el reperto radiog,r afieo 11 qu ale dirnostTò n n '01nbra tigrata, espression e di una calcjfir azio11e irregolare della cisti. R .\ VASINI

Discussione . (R o1na). - Desc·rivo nlcu11i casi ose1·vati n ella sua Clinica ricordando come il r e1Je rappresenti il 10 % delle localizz.azioni dell 'ech i11·ococco. BONANOl\11': (Roma). l~ i feri sce a ltri due casi person.ali . t\.L·ESSANDBI

1

(Trieste). - Un caso d·i tbc. e uno <11 e1nutllria i 11. re1i,e a ferro di ca rallo. - In ~n caso s i trattava di un'ematuria do,·uta a".Ì un'infia1nn1azione del bacinetto e ad una periilite: in 11 n secondo caso di una tbc . caveruosa della metà sinistra del rene; nel terzo di una pielonefrite sinistra gua.rit.a s1)or1ta11ea1nente. Nei casi descritti furono trovati .alcu•n i sint.o111 i (Zondek, J,nd " ·ig e S·u rr.aco) che con fermarono la cl i.a,csno.si . R1sIGARI

.4.f.c'ttn·i casi di tbc. 111<1.ssiva del ren,e (rene m.astice) . - La forma del rene N1coJHCH

ll.\YASINJ

r·fl/ osa

(1'rieste) . -

mastice non rappresenta u11a ·g u.arigion·e del processo, poirhè persistono non solo le lesioni vescicali, ma esiste I.a possibilità dell'invasione dell'altro rene. La radiogr.a.fi.a moS'tra delle ombre, le quali sono tigrate, dovute pro,babiJmente a to~fati e costanti solo nella formn massiva. La nefrectomia è qui11di indic.ata. Quesite le· oonc]usioni di 8 casi studiati. (Triest,e). - .4.nuria da ostru.zio11e 111 ren e superstitt- dopo nefrectomia. - Un caso singolarp per la singolarità dei sintomi clinici, per le difficoltà dia.g nostiche. Praticata una nefrosto1n ia , si ripristinò il deflusso delle urine per le vie naturalj. J,1a guarigione fu ottenuta. completa dopo la esp·u lsion.e del 0alcolo estr.a.tto per le vie naturali, col sussidio di mezzi meccanici. R1s1GARI

(Trieste). -

('Trieste). -

ip11, caso di p-ionefrusi cal-

bilaterale. N efr ectorn,1a <le stra e nefrotom 'ia .')i·nist1·a per enorme calcolo denclrit·ico . - Caso iuleressa.nte cd Ìl:itl'uttivo, di1nostrante la possibiJjtà

,'['IJ, U'I"/. CO.SO

di l f.ttrop lo-

.~ia

parziale del bacinetto renal.e. - Trattasi di nn i'1t.eressante caso di leu·coplasin. ·p ·a rziale del b.acineit.to renale co11statato su preparato otténuto per nefrectomia s11 donna aff.e tta da pionefrosi.

Dr M A.1 0 (Milano). - Contributo allp, conosren za. clelln cisti solitaria del rene. - In un rene .::tsportato per idropjonefrosi da fascio vascolo-n ervoso anomalo. e .affetto d a una voluminosa. cisti ematica, non diag nosticata, si ritrovarono i segni cli una .a.denom,a tosi diff11sa . J\lfe-ntre non esiste alct1,n .seg110 di Tapporto tra nefrosclerosi e .adenomi multipli., è certo che la. cisti ematica si sviluppò . proprio da uno degli adenomi. La mancata uJi1one d ei due sistemi collettore ed escretore <lette 1110...., CYO alla foflmazione di isolotti di tess11to, i qun li seguP.ndo il loro destino fj siolo~ioo provocarono ].a formazione <li a denomi in nno dei quali si sviln·ppò una cisti.

G. . 0ATTANF.O (Milano) . -

.4:n este.~1a

locale rzP-lln

I r is11ltati soddisfacenti ottenn•t i i11 parecchi e.asi , a11torizzano 1'0. ad esporr e il metodo di anestesia locale d.a lni · seguito. . Anestesia lor.a le n, strati: 1) del sottoc11tan<'o 111n go una linea tracciata secondo l'incisione di

r·hir·ura·1.a r enale. -

,

XXXV, FASc. 47)

del !.a guar1g1011e del malato e delJa restitutio .ad in tegrum di un organo Jnalato, tna oon veniente111en te trattato .

0RESO\VI'IZ GHIHON

[ANNO


[ANNO

XXXV, FASC. 47]

SEZIONE PRATICA

Albarran-Israel eon novocaina Q.5 % ; 2) i11filtra- zione del piano muscolare con nov<>caina 1 %, sul decorso dell'addomino genitale; 3) infiltrazione dell '.a.tmosfera intorno agli spl.a ncnici. Il quantitativo di novocaina varia da 50 a 70 eme. di .u na soluzion e all ' l %.

.

D1 NATALE (Torino). - R icerche sulla filtrabilità del viru.'ì t'lhbe1..,-;olare nelle urine di ammalati affett·i da tubercolos-i rena{le 1iegative batteriologicamente per il bac1.f.lo di K och . - All'O. non è riuscito .di dimostrare nelle urine di amma.Iati affetti da tubercolos i renale, negative hatteriologicamente per il bacillo di Koch e positive a lla prova biologica, delle forme fil t Tabili del bacillo di K och.

Dis cussion,e. (.àilodena). - Bisogna insistere a lungo nell 'allestimento di pirep.a r.ati ·p rima di dichiarare che nelle urine <li una tbc. urinaria non vi si.ano i bacilli. La dimos.tra.zione di essi riesce spesso dopo lunghe ricerc.he.

2357

stenza di una cistite cistica e gJandolare, documentata da proiezioni . (Palermo) . Utile 1nod1 ficazione ai lito~r i to·ri comwni. ·- Succede spesso di dover int rodurre in vescica pii.i. volte il lito,t ritoir e, durante le manovr e di frangimenti d el calco.lo perchè l'.acqua contenuta in vescica. viene esp·u lsa. L 'O. ba fatto a;ggiungere al pezzo femmina del litotritJ()re u11.a scanalatura. e due rubinetti·, mediante i qµali è possibile irrjg.a re dall'esterno la cavità PAVONE (s.)

vesci~a.le.

V ALDONJ (Roma). Sul!a uretro e cistografia. - L a posizione obliqua laterale del bacino .a e:osc:ia flessa ed alzata permette lo studi<? completo dell'uretra Ja o~ proiezione non viene in tal m01do coper.t a da nessuna formazione ossea . .

MA.ROGNA

!llVWria 12 ·giorni dopo 1iefre<;to1nia. Nefrostomia. Guarigione . - In un (Torino). -

CAPORALE

ammalato operato di nefrecoo1m ia per idropionefrosi da. vasi ano1nali, si presentò 12 giorni dopo l'intervento, ru.n'anuria. 'f re giorni dopo fu praticata una i1efrostomia.. Nel ren€ super stite si trovarono numerosi .p iccoli calcoli, dopo l'asportazione e l'espulsione dei qu.a.Ji, il d eflusso urinario si ristabili normale. La guarigione fu poi completa.

Discussione.

(Roma). - Rie.orda allo stesso scopo un suo studio s ullo stesso argomento, nel quale era indicata la pro.iezione vent rale a so.g getto con le gambe divaricate. CAt>SU'l'O

Alcune considerazion,i sul mio metodo di cistoradiografia. - In runa inV ALLEBONA (Genova). -

teressante <limostrazione praJtica mediante numerosi diapositivi ris ulta chiai·a l' utilità del metodo di Vallebona .. L 'O . rivendica la priorità del metodo combinato. 'CAss o 'IO

(Ro~a). -

Utile applicazione della ci-

stoscopia ipogastrica. -

CAPOUALE

e D1 NATALE (Torino). -

cruenta della calcolosi ureterale . -

La cura

Sono 9 . di calcolosi ureterale nei quali fu a pplicata (in 6 casi) l' elettrocoagulazione .d ello sbocco terale, ora (in 3) il cateterismo ureterale a n1anenza con ottin10 risultato terapeutico.

i?i-

casi ora ureper-

Discussione. B oN ANO ME

(Roma).

Riferisce un caso per-

sonale.

Un caso di enorme dila_ taziorie corige,n ita bilaterale degli ureteri con irisi1,ffic ienza dei meati ureterali. - Nel caso deNrcoLicH (Trieste) . -

scritto esaminato i11 vita e studiato post-mortem è probabile si sia trattato, di un'alterazione congenita de ll ' innerv.a,z ione bilaterale, a causa della bilater.alità ·e della u11ifor ntità delle alter~zio11i .

Discussione . Presenta le lastre di un caso del genere assai interessante . NISIO.

G. N1s10 (Baci). - Cistite cistica e gkLndolare. - In un.a donna 37-enne ricoverata per cistite gravissima, fu praticata l 'epicistostomia e drenaggio. Mediante un.a bio psia si dimost1·ò l 'esi1

Associando la cistoscopia ipogastrica praticata· con lo strumento di Kraske n1odificato, .alla litrotrisia per calco losi primitiva vescicale, si ottiene la maggior sicurezza del.l'intervento con la più evidente sicurezza di manovra.

Discussione. Nisio (Bari). Nota la sin1iglianz.a dello stru1nento proposto con il 1toracosoopio di J.acobaeus. RAIMOLDI (Roma). Aggiunge che ·g ià il Gi.ant uroo avev.a attuato u11a eguale rrnodifica allo stesso scopo . CAssuTo . - Senza far questio ni di priorità, ha volurto soltanto dettare u n'.ap,p licazione utile del i11etoùo descritto. 1

Grave si1idriome 'l.h'T'O.to ssie_ niica in indivirluo g'ÌOYarte per distens'ione vesci· cale da pl1·ca interureterica recidivante. - La riL11'LA (Livorr10). -

tenzione vescicale in un giova ne di 27 a. fu riconosciuta come secontlaria ad un.a plica inter,u reterica. La sua sezione permise al malato di tornare .ai s uoi aff.ari. Se non che dopo otto anni l'infermo dovette ricorrere al chirurgo di nuovo per la stessa sindrome e per ] ' identica operazione . Il decor so operatorio fu turb.ato da una grave emorragia. ripetu tasi due volte sorta in corrispondenza del tratto escisso di vescica.. Il ri~ u ltato definitivo ft1 buono.


' 2358

IL POLICLINICO

Barra wreterale e rrialattia d el coll.o vescicale. - L'O. riferisce alcuue s ue os· servazioni s ulla malat tia del collo vescicale e di ba rra ureterale. TARDO (Pale rmo) . -

Discussio1ie. NICOLICH (Trieste). - Dei quattro cas i con ritenzione vescicale da alteT.azioni del 001 110 vescicale studiati, due erano dovuti a ipeTt rofia dello sfi11ter,.~, du.e a processi infiammatori d el collo ·; 3 g ua1·ir ono definitiva.mente, 1 tra nsitoriamente con l'escissione cuneiforme del margine post. del collo vescicale . CIMINO (P.ale1~mo) . - Riferisce di un caso p ersonale di iscuri.a ostinata per indurimento del collo ve.sci cale, in individuo poritatore di u11 caloolo in vescica e g uarito con l' a sportazione di questo e con l'escissione di una zona indurit a fibrosa dE'l collo. ~ B oNANOME (Ro1na) . - · In due dei t ;re e.asi capitat i sot to la pro1pria osservazione fu praticata COll successo la elettrocoagulazione .del 00110 ipertTofico. ln un altro inveee l'escissione parziale non • recò che un transitorio giovamento. LILLA (Livorn·o) . L'escissione praticata in e.asi del ·genere occorsi alla su a oss·er vaz.ione recar o110 ottimi i·isultati. S. P AVONE (P aler1no). - Raccomanda di sturd iar e b~n1e questo inalato dal p.u nto di vista n er voso. 1

P AVONE s. (P alermo). --

Ancora dell' incompatibilità tra ossic1anu1·0 e ioduri · in wrologia. L' incomp~tib ilità .t r.a oss icianuri e joduri, già osser vata clin icame nte da diversi autori fu per pri1ruo din1·ootr ata sperimen talmen1te 11elle cavie dell' O. In quant o al mecc..anis1110 d ' a zio ne, non esiste una teo-ria accettata u.n iv-ersalmen te, ma sembra assai probabile l'ipotesi della f.ormazio.n e di cianu r o ·di p otassio e idr.ato potassico oon tutte le loro conseg11er1ze s.ull'orga nismo. •

CAP ORALE

(T orino). -- Su un caso di ermafr odi-

t ismo (pseudo-erm afroditisrno androginoide) studiato radi ologicament e. - Si trattava di un individuo con p en e rudimen t ale e due emiscr oti. La iniezion e di li quido o pa co in due orifizi sit uati s otto lo sbocco uretra le esterno rivelò la persistenza d~l condott o di Miiller, raswmigliando la imaO"ine r a di<Hrrafie.a perfettamente ad una ut ero.::> !::> saJ.pingogr afia.

* ** Il prossimo Congresso della S . I. U. sarà tenuto a Genov a. T ema di relazione: Le idronefrosi. L 'elezione del nUJovo Comitato permanente dette il segu ente risultato: Presiden~: prof. LASIO; Vice-presidenti: proff. HoNANO:ME e MAROGNA; Consiglieri : p roff. RA v ASI NI e TARDO ; Segretario: E . MINGAZZINJ ; Cassiere: SAnATUCCI; Viceseg r etar io : TARALLI. E. MrNGAZZINI .

[.i\NNO

XXXV,

FASC.

47]

Cong1·esso della Società Italiana di Oftalmologia. Nei giorni 22-24 ottobre scorso si è tenuto nel1' AruJa Magna della Università .d i Roma il V Cong resso della Societ à Italiana di Oftalmologia. Alla seduta inaugurale erano presenti oltre 150 soci, n·onchè un grande numero di medici e di personalità civili e militari ed un eletto stuolo di gentili signore e signorine. P ,arlò per primo il Magnifioo Rettore id ella R. Università prof. MILLOsEVIOH portando il saluto .aiugurale della Univers ità con un elev.ato .d iscorso, dicendo che egli, ben chè non fosse addentro agli studi oftalmologici, 1pure era felice di inaugurare un CongresSQ .di una Società che si è resa tanto utile per la coltura nazionale ,d ella specialità, ciò che viene at testato cl.alla pnllbblicazione degli Atti che ogni .anno apip.ariscono sotto bellissima forma editoriale. D~sse anche che l'oftalmologia interessa grandemente le più vitali funzioni sociali e che tanto bene si inquadra nel rinnovamento dello spirito scientifioo italiano in armo•n ia con il risorgere di tutti i valori n.a.zionali. Prese poi la parola il p.r of . PAS'.IORE in rappresent-anz.a del Governato:ra.to di Roma dicendo che q•u esta alm.a città raccoglie sempre con immenso piacere le menti più elette della nazione che in ogni disciplina .ap.p ortano importanti contribut i alla elevazione della cult ura nazionale. Parlò in seguito il prof. Ovio, presidente ,d ella S·o cietà, che ringraziò an..zitutto le .autorità che avevano onorato di loro presenza l' inaugurazione del Congresso annru.ale . Ri11graziò il Magnifico Rettore per la benevola concessione .dell'Aula Magna della R. Università e p er le gentili .p arole in·dirizzate ialla Società. Rico.rdò i volumi degli Atti .d ei Congressi degli anni passati, che mostrano all' Itali.a ed all'estero quanto e oome sappiamo lavorare e che perciò ,gli stranieri ci conosoono, ci a mmir.ano e ci ricordano. Ben più di 400 oomunicaz.io ni furono f atte in questi anni e ricordò le interess ant i discussioni che scaturiro·no spontanee e serene dai v ari argo men ti. Lodò tut ti i giovani che lavora no peT il nobile ideale del prog r esso dell' oftalmologia; · lodò i benemeriti che vollero premiare l'opera dei migliori; lodò oolui che ideò e fondò la nostra Società, Giusep·p e Cirincio·n e, alla quale frase seguì un entusiastico ed unanime applauso di trotta l' ~emblea. Ricordò I.a perdita di due valorosi campioni dell' oculistica: Saverio Lainati di Milano e Francesco ~i\.lessandro di Messina, due onesti . e due bravi. Deplorò la morte che ci priva di ottimi coll~hi, ma colui che ha contribuito al1a costruzione dell'edificio della scienza sa che il suo nome resterà impresso in perpetuo e non sarà dimenticat o. L'ope ra sua s.arà (;()llltinuata e saranno scoperti impensati nuovi e vasti orizzonti. Parve dopo ]a guerra che le nootre forze si fiaccass_ero,

I

J

1


[ANNO XXXV, FASC. 4?]

SEZIONE PRATICA

ma per opera del Diuce l ' I talia risorse a nuova vita e 1tutti tornarono al lavoro ed all'elevazione scientifica. Annunciò che la Società Italiana dell'oftalmologia è stata. inscritta nel Consiglio Superiore presso il Mjnistero dell'Istruzione Pùbblica, fra le Società Culturali e Scientifiche ed è stata inq1uadrata nel Sindacato Medico Fascista. Ricordò che nel settembre del venturo .anno avremo il Congresso Internazione · in Amsterdam invitando i soci a presentarvisi numerosi e con validi contributi. Disse . che a lui era stata assegnata la relazione sul /3e~o luminoso; al collega MAGGIORE quella S'tt,L tracoma; ed al collega Rl:ccHI, Sull' esame pratico del senso cro·m atico pei ferrovieri, ma1 inai, ecc . Tutti faremo del no8tro meglio per tenere alto il nome itali.ano. Seguì il prof. ADDARIO CARMELO che ricordò la €roica morte .d el prof: Noguchi, che era in pru~ cinto di scoprire il bacillo del traoom.a. Quindi il Presidente consegnò al prof. GoNELLA, direttore della Clinica oculisti e.a di Pisa, la grande medaglia d'oro i)er i benemeriti rd ell' o-0ulistioa. conferitagli dalla Società Italiana di oftalmologia. Il prof. Go NELLA ringraziò oommosso oon bellissime parole, in cui n1ostra11do la su.a modestia pari .al suo merito disse che in tale alta onorificenza I.a Società aveva voluto onorare nella sua peroona la memori.a dei grandi suoi maestri Manfredi e Raymond, di cui era st.ato .allievo devoto e seguace convinto dei loro insegnamenti . Consegnò inoltre i premi _assegnati n f3ll' a nno scorso e cioè: al prof. Poos di Munster (Germania), vincitore del premio Cirincione di L. 20.000; al prof. MoNTAL:rI di Roma, il premio Oidonio di L. 7000; al prof. CASTELLO di Sassari, il premio Cozzali di L . 1000; al dott. N1cHMl.ATTI di Salò, il premio Valenti di L. 1000.

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po, ma saranno come negli anni passati pubblicate negli atti del Congresso 1928. Chiuse il Congresso la seduta amministrativa, in cui il segretario economo prof. RosEIJJ mostrò le bruone condizioni finanziarie della Società, che oltre al capitale sociale, ha anche un fondo di cassa oltremodo lusinghiero e fece l' augu·r io che 1a ma'g gior parte d,e gli oculistj italiani riuniti oomp,atti sotto il Labaro .della Società Italiana di Of1talmologia rendano sempre più splendente la bella stella d'Italia.

Il ,<)egretario: R. Ro sELLI.

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XVII Congresso Stomatologico Italiano. (Fireinze, 22-28 settembre 1928 - Anno VI). Il 17° Congresso S1tomatologico Italia110 fu inaug urato a Fireinz.e nel salone dei Cinquecento .a Palawo Vecchio il 22 sett,ebbTe u. s . .alla presenza id.elle .autorità politiche, municip,a li e militari. J.i..,ece il disoorso in.au~ale il prof. 0AVAJJ.ARO, incaricato di Odontoiatria nel R . Istituto di studi sup eriori a Firenze ~ presidente del Oomitato ordinatore. Presero quindi la parola il dott. D1 MENTO, presidente della Federazione Ston1.atologica Italiana, l'on. PERNA e S . E . REGARD, prefetto di Firenw, rioordando tutti l 'opp ortunità dei recenti provvedimenti legislativi sulla repressione dell'~sercizio ::tbusivo delle prof€ssioni sanitarie e sulle .arti ausiliari delle professioni sanitarie. Le sedute scientifiohe ebberoi lu·ogo a Montecatini Bag11i dove i oong.ressisti fw:ono accolti signo1~ilmente dai di·r igenti di quella Stazione ter1nale e dave furono salutati· dall'on. senatore prof. Q1ueirolo che seguì le discusio ni degli iargomenti col 'p iù vivo oompiacimento, rioonoscendo nei rappresentanti della stomatologia iitali.ana i cultori di un fiorente ramo della medicina umaILa che ri vela, ogni giorno p;ù, i suoi intimi rapporti coin svari.a:te condizionii. morb·ose dell' organismo. Relatore del tema: Pericoli delle otturazioni di amalgame pei vapo't-i di mercurio, fu il prof. MANICARDI di lVlodenia che po•r tò il suo con tributo di ricerche chimiche e biologiche a qu~ta q.u estione molto dibattuta. S eguirono circa 50 comunicazioni, fr.a le q.u ali assai interessanti quelle del prof. PERNA: Osservazioni ru lla struttwra della polpa dentale e in-, nervazione della dentina; ,del prof. Mon.EJJ.1 di Budapest: Iperestesia riflessa della lingua; d el dott. Ai.BANESE di Arezzo: La legge universale degl,i errori e delle correlazioni desunta dalla stomatometria umana, lavoro premiato con L. 200~ dalla Federazione Stomatologica I taliana; del dott. GasP:UUNI di B.a,ri: Pulpite iperplastica cron.i ca granulomatosa). del dott. SARA VAL di Ve1

F1ur-0110 dal seg,-retario lette le molte adesioni e gli auguri pervenuti per lettere e oon telegrammi. N ell~ sedute ssguenti, tenute nella mattina e nelle ol'e pomeridiane, furono svolte le più importanti co1nunicazioni che diedero luogo a vivaci ed interessanti discussioni. Furono dai vincitori dei vari premi esiposti i loro lavori ~oll' bellissime proiezioni dimostrative. Così il prof. FAVALORO di Catania, vincitore del premio CidO'Ilio, svolse il suo tema : Ricerche e·mùriologiche, istogenetìche ed istologiche sui rapporti tra chiasma ed ipotalamo ne~la serie Olnimale e nell'uomo. Il dott. CA~DI \.N di Parma, vincitore del pre.mio Civetta, col tema: Oon tributo allo studio dei melan.omi delle palpebre. Il dott . Lu PPINO di Roma, vincitore del premio Pansini, ool tema: Pre ssione sangu.i gna e cataratta. Molte comunicazioni perven11te ali.a Segreteria non furono potute svolgere per m.anc.anza di tem-

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IL POLICLINICO

nezia : Tu,bercolosi e sistema dentario; de i proff. FASOLI e MANICARDI : Ul t e riori esperienze sulla così detta carie sperinieritale ; del pirof. PAI·AZZI di P avia: T erapia radicolare). <lel prof. CAvINA di Padova : Necrosi della niaridi bola da radiwni; del prof. DE VECOHI3 : E strazione dei denti riten uti). del prof . BERETTA .d i Bologna : D ef ormazioni mascellari in due casi di atonia mu.scolOlf'e congenita ). de l prof . ARLOT'rA di Mila-no: l)!J aloe- · clusion.e dentaria da succhiClllnen to de lle dita ). del .dott. M u z11 di Bolog.na: T rattamento ortodontico neli'la prevenzion,e d ella, reanchilosi dell'articolazione tempora-mandibolare in seguito ad intervento chirurgico). del prof. DoRELLO di P erugia : Strut.turra e sviluppo della niandibola nella Seps; del do't t. CoRRADI di P arma: Assistenza odontoiatrica n . scuole p1'iniarie del Comune di P arma, sul qua le tema ap·p ortarono il loro cont ributo di lunga pratica il prof. AR.LOTTA, dirigente il servi~io odontoiatrico nelle scuole elementari comun ali di Mila no, e il prof. PIPERNO, dirigente il servizio 0 dontoiatrico n elle scuole prim a.r ie del Governatorato di Roma. Riuscitissime le· gite a Fiooole, a Via reggio, dove il Comitato fiorentino offri u na ricca . col.a.zione .all'Albergo Seleci, a Monsummano, ~la Villa di Collodi. La Società E se r cente le RR. Terillie di Montecatini offrì a i congressisti un pra nzo di gaJa a l Grand Hotel La P ace, a l quale parteciparono oltre 180 invitat i . Si 8tabilì di ten ere a Roma n ell'ottobre 1929, anno VII, il 18° CongTesso Stomatologioo I ·t alian.o. 1

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Fiutrono invi.a.t i rtelegr ammi ·dti gratitu1dine a S. E. Mussolini e a S . E. Michele Bian chi. A. PIPERNO.

I Congresso Naz;ionale di Nipiologia (Anoona, 21-23 ot tobre 1928). N ella seduta inaJugur.ale, il presidente del Congresso, prof. E. C.acAcE, fa r ilevare la n ecessità dello studio integrale del lattan te, ooserva che il medico del lattante, oltre che patologo e clinico, deve essere biologo, igienista, r adiologo, psicologo, giurista e sociologo ed ha bisogno di larga preparazione e di continuo stud io. Termina auspi cando la cr eazione di I stitut i di N ipiologia. Sull'attività dell'Opel'a Nazionale per la Mp,ternità e d Infanzia, r ifer isce il prof. VALAGUSS.A, soffermandosi particolarmente srulle ca:ttedre ambulanti di Puericult ura e ricordando l'impor tante problema della pro.filassi a nt itubercolare mediante la vaccin azione. C. CATTANEO si occupa della tuberoolosi del lattante , a·s serendo ch e il migliore mezzo di profilassi è la diffusione dei disp ensari antitJuberoolari, mediante i qua.li si allarga l'assisten za e la sor-

veglianut infetti o dato che quelli in . z1one.

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XXXV, F ASC. 47}

di. tutti i lat.tanti e bambini sospetti, malati. Per Milano, l' O. avrebbe assogli infetti sono 7 4.000 ed altrettanti imminente pericolo di contrarre l'inf&-

segnala le .d eficienze dei Brefotrofi e mette in evidenza ]'opera efficace· di controllo da parte delle Catteflre di Puericultura, assicurando che l 'Opera Nazionale per la Maternità ed In~ fanzia farà tutti gli s forzi per far diminuire la mortalità degli illegittimi. D ' 01tMEA

A propoiSito delle Di rettiv e praticl],e nell'alirnentazione arti ficiale del lattante, ·O. 0.ATTANF,Q ri• chiama l' attenzione del Congresso sull'importanza di stabilire la quantità giornaliera del Latte da som•ministrare, allo scopo di evitare i danni derivant i, sia dalla ipo-, che dalla iper.alimentazione. Ricorda che ormai è stabilito che il fabbisogno dalla nascit.a all'o·t tavo mese è .di 100 calorie per kg. di peso, valore energetico fornito d_a lla seguente forn1ula: Latte gr. 100, Aoqua laitosata. 1 al 10 % gr . 50, l\1:ellin 's od Alimentin.a gr . 5. Nell'alimentazione artificiale è più che mai indispensabile l'individualizzazione.

G. F1mz10, a proposito del Valore del Refettorio materno nella 7Rotez·ione deli lattante, rileva la soorsa diffusion e di questa istituzione ed i] fatto che la m adre 11utrice ipoalimentata va dapprima incontro a deperimento e poi presto si esaurisce, sicch è la secr ezione lattea si arresta. A . D ELLA CIOPPA . - L 'adenoidismo del lattante. - Accenna all'accr esciuta diffusion e dell' adenoidismo, ricapitola la sintomatologia clinica della sindrome adenoidea nel lattante, speiSSo di difficile interpetrazio·n e, si oo·fferma sul ritardo dello sviluppo psichico imputabile alle concomitanti complicazio·n i aur icolari e riporta a lcuni dati s~ tistici sull'intervento, che n ei propri casi è state> soltanto del 2 %. G. F ERRETTI svolge l 'i nteressante argomento della Età del l.atta nte nel suo s1.gnificato psicolo gico. 1

E . 8PADOLINI si occupa del lattante nella. storia dell'arte in rapporto con la biol.ogia, passando in rassegna t utte le opere d ' arte, da quelle esistenti neIJe catacombe alle figiurazioni di Mino da F iesole, Donatello, Botticelli, ecc. e trova che nelle opere d.' arte del '400 si trovano i migliori elementi per 1.a rioostruzione di una psicologia infantile. I problemi giuridici sono stati t rattat i da A. Lo MONACO APRILE: Protezione giuridica dell'allattamento materna, e da R . Ro.JA: Considerazioni giu-

ridichtJ sulla ;,i mitazione del riconoscimento materno alla prima età dell'illegittinio. ~.\.tto.rno a questi temi di r elazione, si sono svo1te numerose oomunica.zioni, t u·t te dimostra nti il grande interesse che i medici itali.ani prendono a questi argomenti d i essenziale importanza per il benessere dell a Nazione e della Società. 1

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{ANNO XXXV, f"'ASC . 47 J

SEZIONE

PRATICA

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APPUNTI PER IL MEDICO "PRATICO. CASISTICA. Le gengiviti. · P ossono essere acute e oroniJohe. In raip porto aill' etiologia, le gerugi1V1.ti p 01s'Son o tns.o rgere in bo'Ciche mante11ute in cattive conidizJ.oni tg·i enicfhe ; un p1 eico1o tra:urrna può prov o1ca:ve all.or a una infezion e i ocale, per la flo1ra batterica -eis.:i!stente n ella booca. Trutte le alterazioni ·d·ei ·denti, le r adici dentM'ie, . le 1Protesi ma!le aipipliciate, sono caJusa di gengiviti. Esistono pod. l·e caru.se Clhim iohe, l egate aù piombo , al m emourio, all'.arseniJoo , al fo . sfol'o ed a uutte quell e sostanze ch 1e con tengon o t ali m etalli (geillgivit i profession.aJ.i). Possono pro,·ocaxe le gen·gi,riti l e iruf ezi-oni s•ettich-e - tilfo, mort>illo, scarlattina, ecc. - poc l 'eliminazione -Oaù carvo orale di tois sme o di prodotti defl'alterato r itoamibio. La gr.ruvi·dlanza, la m enopaus a, la · s titJich,ezza, le n~1riti possono eS1SJer e caius a di gen' g irviti. La gengivite si .p~esenta e.on i se.gu·enti sintomi : può esser e e.Titemato1sa, e;d allwa la genig,iva è rossa, tumid,a,, con patina tbianco~g1ri,gia;stra. Doip10 ta1e stadio pruò ·~uarire, o mo dirfic·arsi in g·en1givite edematosa : la mru cosa è rosso-'V'iolruoea, doLente, coperta di essu•dato ; si aJcco.m p.agna a feJbbre. Se non cessa, l'aflfezione può modi.Ifi1caI'ISi nella forrma eil'ite;mato~ù,cerosa, 'C On dolol'le intenso, au.m entato dalil a maisti1caz1on e e dai movimenti -Oell·a boaca, in•go1ngo ghiandolare sottomascellare, dilsturbo della ·dieg1ut'izio:ne; l'a~ito è ifeti·d o, i denti possono tentennare, può aVTersi la necrosi d el m aisnell1al"e ; tale fo1rma pruò 1diveniar .e p.u r,ul en ta. Vi son·o p oi le gengiviti 0Tomatiic[1e: da ·bisrrnruto, con alon e bleu-nerrustro ·d el borido g en givale; dia piombo, con colletto nero del b,ordo g·eng·tvale; d a argento, 1oon coll1etto idi colQ!I'ito -nero lucente; da raJm,e, -con borrd o gengirvale b1'eu.;violaoeo; da runsen:iico, di cOlloTito grigio.perla. Una varietà è costituita dalla gen•givite fungosa: la m11cosa è di col olI'e r osso c..uipo, con u!lcerazti:oni gri1gi.aistre al bol'do gengivale, con secr ezione di li1qiui·d o d'odor-e feti do , -con vegetazi·on i OOll!belicate sulle l'ingu·ette inte.rdien tali. L e ge·n giviti granruilo8'e ·h anno un 1decorso c-ronilco; Stl)elSSO presentano ulicerazi·oin i tulbioccolari; <Più r.airi son·o i sid:i!lomi o l e uJJcere siJfiliti1c!h e; r.a• rissimi 1 .le.ipromi. Le ,gen giviti seco[lùdiaT.ie dtpenidono .da epiteliomi, sarcomi locali, dilft e;rite, mrugih etto, eioc. Come protfilaissi R . l\1o:ri (Cultura stomatoi., a.gosto 1928) consitgùia la maiss'ima igiene della boaca, sipeci.alimente d urante c0f'te teraipi-e, con uso d1 S(pazzolino, l a'\r~ogi rilpetuti. 1Come cura si cercher à di rim1uorve\l'e la caJUSa, e poi si useranno col·~uttori di boTato di soda 1

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al 3 %, clorato di 1pot.aissio, soluzioni fenicate 1 %. Nelle form e :purulente, con aJSoessi, si userà la soo. i'en icata 1-3 %, cLa iiniettaire netla saccocicia asceis·S1u.ale; n·elle forrn:ie ulrcelfativ1e usare il protar.golo ;p er p ennel:lJatJure in solruz. glicerica 10 %, o p.er sciaoq;ui in sol. a!l 1/2 %. · Nelile f orme f:ungoi&e ·e proliferanti usaire i raggi ultraviole·tti. CARUSI. • • Accidenti gravi legati alla eruzione v1z1osa del dente della saggezza.

·P ollosson e Dechaume (P ress. M éd., n. 29, aprile 1928) , ripor tano d elle in teres$an ti storie clinlct1e che dimostrano co1ne la di.agn osi sia sipesso oscura, come sia sempre n ecessario pen sare al d ente della sa·g.g ezza e chie1der e il controllo réiJdiog·rafico. Caso I . - Una giovine di 18 ann i pr·esen tò una grossa t umefazione del mascellare inferiore, cl1·e 5i atCcrebbe enormem ente ri$.parmiando la cute. F u diagnosticato un osteo-sarcoma e si fece u11 inter'Vento chirurgi·co che asportò una rn.as.sa durofibrosa in c·u i l'esame istologico n on potè rilevare i caratteri del sarcom a. Si eb1be guarigio11e rapida, ma poi, ·dppo poco, r ecidiva ; onde si aipiplic9 il radium, con un risultato n egativo. Intanto la mucosa boccale si era u lcerata. Si ,p raticò (final1n entel) un esame raJdioig rafico che dimostrò trattarsi di un ·dente d ella saggezza incluso informe, ed atroifizzato. Si asiportò l ege artis e si ott enne una d efin itiva g uarigione. c ,aso II. - Una donn·a. di 58 anni sod:f-re d a più di 20 anni di n·e·vralgie faic.ciali a crisi più o m·eno inten~e rpersisten ti. •Nel 19~4 a pparve u n trisma pro·g r essivo con t umect:azion e consid er evole 1d ell'angolo p osteriore del mascellare inferi ore sin istro e aideniti retro-m an1d:itb olari. Una radiografia d el masicel1are inferior·e m ostrò a sini str a, quasi coTicata nella base d el1a branca monta.inte, una zona chtara coi car atteri della osteite r-arefacen te, e n el cen tr o un dente d ella sag.gezza di lfòrma e volum,e nor m ali. As,p ortazione p er via estern·a : scomparsa del tr isma e m iglioramento n otevole delle n evralgie. Gli accidenti ·d el d ente dell a saggezza s i verifi·cano per lo 1p1iù d opo il 30° a nn o. Ma Brocq e Om1b r e1dann e ,g iu·s tamente com pletano la di vision e classica dei dis turbi in rnucosi, o.ssei e n er vosi ·agg~u n,gendovi u n qua:rto capitolo d egli aJcciden ti tardivi. Gli AA. insist ono sulla necessità assoluta d i un intervento diretto e r adicale con sisten te n ella asportazione del d ente d ella sag~ezza. Anch e il Congresso di oto-r-ino-laringologia del 1927, sostenne questa direttiva, riten endo che la estrazion e sia d 'obbligo anohe n ei casi più difficili. L. T ONELLI. 1

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IL POLICLINICO

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Le soluzioni ipertoniche di glucosio nei disordini clrcolatorii.

TERAPIA. Il salasso nell'insufficienza cardiaca. Come osserva Gro bhusen (°A'led. K lin'ik, 21 ott. 1927) il salasso n el trattamento d,e ll'insu1fificienz·a caridiaJca non ha ancora ~v uto il posto cne gli Slp etta, 1poichlè i risultati che con esso si otteillgono non sono ancora b ene conosciuti, mentre, d'altra iparte, molti ma1ati sono prevenuti contro di esso. Clini•c am·ente si osserrva ch·e i malati si sentono molto m eglio, n on hanno più celfalea n1è ve.rtigini ·e J;)Ossono mantenere il miglioramento p er 'Un rp eriodo ab1bastanza lu11go, anche un anno. La 1p r ession e sangui·g na non muta e se aniche in principio dimin'Ui\Sce, ritorna poi a~1'a norma. L'.az.tone rp·r incipale del salasso si esipJ.ica sul mio·c·a r1d io e sul volume dfil cuore c·o me dimostrano a1cuni c asi d ell'A. in cui la diminuzione d el volume è stata dimo:strata con l'ortodiaigramma, ottenuta e-on un salia:sso di 550 eme. fil.

La cianosi sopra-malleolare ipostatica e sua cura.

.S i ,us a la soluzione al 40 %, che va iniettata per v ia enidovenosa in quantità di 20-40 eme. La iniezione va fatta con gran·de lentezza assicurandosi c1he il ltquido defluisoa bene n ella vena senza rilsta·g narvi per o•struzione a monte, altrimenti si potrebbero avere formazione di trombi ed alterazione della rp.arete venosa. Il m etodo è stato sperimentato, fra gli altri, da Jagiiè e Klima (ctfr. Riv. italiana di terapia, a. l , n. 5) nella cura d el'l'edema polmonare, os'Servando ra'.Pi·do miiglioram ento d ei fenomeni minacciosi, e regressione ·d ella di-spn eia, dell' e &pettorazione e dei r a ntoli. 1

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Ottimi risultati si sono avuti neill'insufd'.ictenza caridiaca, n ei vizi va:lvolari e nelle rufif ezioni mioca·:rdiche, assocd.ando ta1'i ini·ezioni allra consueta terapia; e così puxe, n egli scomipensi acuti e cron ici, si iiuscì mediante tali iniezioni a rendere 11 miocar·dio nuovam en te inifluenzaJbile dai comuni rimedi car1dilaci. Azione favorevo1e viene anche citata 1per le forme anginose. Gli e!fetti Si ottengono ab1b astanza rapi·da.ment~ d0%Jo un numero limitato di iniezioni. fil.

1De1'ater ·e Hu·gel (Ann a les de D ermatologie, .m aggio 1928) hanno studiato col c31Pillaroscopio la cianosi so!I)ra-malleol.Jare, che si asse:rTV.a ,con tanta frequenza nelle giovanette. Hanno ossei;vatp scomparsa 1del·l e depr essioni inte.Tipa.più1ari; le v en'Uzze del r eticolo sotto-icaipilla re sono enormi, turgescenti, di col orazioni viola &CUil'O; si nota un'interruzione in tali venuzze, la quale sembra dovuta a spa·s1no. Non Sii trova infiltJrazione leucocitaria, m entre esistonp numerose dtlatazioni v enu1ari conten enti delle em·a zie. La stasi sanguigna sembra dun.q ue la cauisa dir etta ·della cianosi permanente delle r egioni sop ra-mall eolari ; essa si osserva spes•s o n elle donne, con squilli.brio endo•crino neuro-v.egeta tivo. Tale forma va distin ta dall'anemia lo cale, dovuta aid arterio-costrizi.on.e peri.rferJcia, diall'·eritema indumto di Bazin e dalle diver&e varietà di ci·anosi locale. Il trattam ento con·s:iJste, q uando- la cianosi iè ·complioata con uno stato varicoso, ne::r p.rati.care delle iniezioni endovenose ,sclerosanti. Si consiglierà l'o;pot errupia uni- o ,plurilghiand:oliare e la cura termale. Contro il dolore, si ;può '.Prescrivere la 1diatermia addomino -ip~ antar.e, l'alta frequenza b~polare, i r8'g·g i ultravioletti, l'usp di una calza 1da varici, le applic·a zioni di ;\Oqu1a calda e fredda alternate, la ginnastica ad:do1m inale e res1)iratoria in posizione sd.raiata ed il ri.p oso n otturno in un 1etto con inclinazione ve~so le spalle. \

[ANNO XXXV, FASC. 47]

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POST A DEGLI ABBONATI, Posologia della cole sterina e del cloruro di cal·Cio e vie di somministrazione. A11'aJbb. n. 8461 :

La co lesterìna s i usa ordinariamente per via en,d omuscola:re, alla dose di c tg.r. 10 al gQorno, sciolta in em e. 5 di olio di oliva. Si associa spesso, nella tubercolosi, al cinnammato di benzile, S·eccmdo la f·orrnula: cinnamm·ato ·d i benzile ctgr. 5; coltesterina ctgr. 10; carufo.r a mmgr. 125; olio ·d i oliva lavato a ll'a11cool e sterilizzato eme. 5, per una fialetta 1Per booca si può usar.e in soluzion,e oleosa, per .es. sciolta in ·Olio di fegato di merluzzo : -colest.e rina gr. 2; ·Olio di fegato di meri.uzzo gr. 5()0; 4 cucchiai ·d a tavola al giorno. Il eloruro di calcio si può somministrare per bocca e p·er iniezioni ·endovenose; la via sott-O'CUtan ea (tranne p,e r alcun i pr·odotti di specialità) n·on è seguita rp er il fort e p·otere caustico e necrotizzante del m,e dicamento. \La dose 1del clorur-0 di calcio var~a 1a seconda del:la malattia per cui vien.e impiegato, da 1 a 30 -gT. N·ella bub ercolosi troiVa impie,g o: a) p er combattere la diarrea , i vomiti ed 1 su dori n otturn i : dose 1-2 g r. in 10 eme. di a.equa distillata p.er in iezioµe strettamente en dovenosa, da ripetere -ogni 3-4 giorni; 1

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[ANNO XXXV, FASC. 47]

SEZIONE PRATICA

b) come recal cificante : 0,50-2 gr. al giorno in 1

pozione. (Aistenersene nelle localizzazioni polmonari bilaterali avanzate, con temperatura elevata); e) nelle emottisi, alla ·dose di 4 gr. per booca in p·o zione o di 1-2 gr. per iniezioni endoveno·sé. 1La colesteri·n a ed il cloru.r o di ·Ca1cio si possono ·alternare n ella sommintstrazi·one (dando ad es. iper 10 giorni l'una e ·p er 10 l'altro) 01p,pt1r.e dare ic ontemporan.eam·ente, favo.ren·do 1a cole·sterina la fissazione 1d.e l cal1cio. B. MASCI. Caus.e e cura delt' eczema. -

médical

des

maladies

des

reins

en clientèle,

N. Maloine ed., Paris, Fr. 16. Sono due Illiri che

si completano a vicenda ; il primo essen zialmente di patologia, il secondo eminentemente pratico. C.onsulti inoltre: t\.. BARLOCCO: Clinica delle malattie dei reni, Un. Tip. Bd., Torino; A. ESPOSITO: L e nef rosi, Ist. edit. scientifico, Milano. f ii.

VARIA. Il figlio unico.

AH'iabb. n . 6290:

L'eczema può ihsorgere nei più ·diversi stati morbosi dell'ongmiismo : la coinci·d enza ,p erò dell'alterazione interna con l"ecz.ema n·o n signtfica sempre un raiworto di causa e di effetto fra l'u·n a e l'altro . In n essun c aso di eczema poi si d eve tras·curare La; cura locale secondo le r egole classich·e fra cui qu·e.Ila di eliminare qualsiasi irritante esterno, come possono essere talvolta anche soltanto l'aioqua, il sa,pone, la flanella, e.oc. In quanto 1a ll'.a1cidosi ·d el sangue, oltre le comu ni norme terape·utiche e dieteti·ch.e, non e.apremmo consi.g;J.iare altri m ezzi più .aidatti ai casi 1p rospettati 1dall'aJb'bonato. V. l\IIONTESANO.

Al dott. G. B., da B. : iP·er i p osti di m edic o coloniale oocorr·e rivolg·ersi al Ministero d ellie Colonie (uiificio person.a le). .Per im.b arcare com e m edico idi bordo può riv olgemi all'uff:Lcio di collocamento 1dell'Associazione M.edici della Marina Mercantile (·Geno;va, ·c or·so 0 1dtdone, ~) . Q10corre 1p1e rò esser·e in possesso della abilitazione g.overnativ·a 1per 1p oter.e im·b·arcare c. com·e m edici di bor do. AJ; 1dott. F . M., da G. : 1) Unia :raccolta delle Leg.g i sanitarie è stata

edita da Pietrocola di Naipoli; dallo stesso editore, Ella potrà trovare le legigi puil::>lbliica te ;posteriolfmente. Un'altra (( Racco lta di leggi sani. tarie » è sta ta 1recentemen te prublblicata dalla Ti1p o.g r.atia edit rice lilbraria. Mi1a..no. PI'ezzo L. 15. 2) Il manuale ·d i Microscopi.a e Batteriolo1g ia id i F. ABBA è s tato edtto da Latte s di Torino. 3) Consulti: F. CIMMINO: Manuale di I giene, J.delson ed., Naipoli, e A. FILIPPINI: Prontuario dell'i.g ienista, P ozzi ed. , Roma. R. P. 1

Al dott. M. B. , da Torin o : Le consiglio i

2365

s~cruenti

libri : S. SILVESTRI: L e nefropatie secondo le moderne vedute, L. Pozzi ed.' Roma, L. 16; CH. FIFSSINGER : Le trat tement ,

(SAINZ

DE

LOS TERREROS. Med . Arg., n. 72, mag. 1928) .

Vi sono due tiipi di figli u nici : il cc volontario » e l ' « inrvo1ontario » l;)er morte dei !fratelli. I pediatri is1tm1diano ben e questi bamlbini. L'•er edità e \ l'ambie,n te ·determinano ·d elle anomalie di siv1lup1PO in questi bambini. I genitori sono in 1g·en ere d·ei neuropatici, essi cinoondian.o i figli di troppe ·cul'!e, li fanno vivel'e se·m pre con p.erson·e adulte, che insegn.ano loro cois e trop'.PO comples~e, p er cui paiono precoci, bam'bini 1Pf'0 di.g io . L'·attenzione .è p.erò defi1ci enite, sono ·eg.oisti e superbi, n on 1cercano la ooiffi!Pia;gnia ·d ei cdetanei , e non sono -cap·aci di sacrilfizi e di rinunzie. Si ha il bambino i1i.domito e 1d1espota, c h e coman,da a tutta tJa oasa, ,è 1disobbediente e capritcicioso. Si ha jl bambino anoressico: pallido, docile, intelligente. !L'•an{)lr.essia di-pende dalla n essun a reigola n ell'alimentazione nei iprimi mesi di vita. iP er cu ra : imvorgili il ipasto ad ora fiissa, e toglierlo dall'am'biente familiare. Il ·b ambino v·ecc1hietto 1per la contin ua a·bitudine di stare con i ·gran·di, ·n on 1è mai stato bambino. È m olto svilu·p pa1to intell·ettu.aln1'ente, ma gli m1anca la :sponta:n eità e l 'originalità. Il bambin-0 fior1e •di s elv a , ci1:e 1cr esce is·olato d.ag1i altri p·er la ,p aura d ei contaigi, è molt o curato ed aocu·dito; ma è d·eibole ·perchrè il suo o rganL~o non 1è stim olato a preparare difese conit ro gli agenti esterni. ~1oral­ mente inanoa di ·cora ggio e di fi-d u.c ia in se stesso. BALOARI. 1

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PUBBLICAZIONI

PERVENUTECI

E . Il cancro dell'ut ero dal punto di vista 1nedico-sociale. - Milano, E. F. Cogliati, 1928. I n. I n tema di segreto professionale . - N.apoli, N . Iovene, 1927. Io. La collaboraz·ione niedica nella protezione della maternità secondo le recenti disposizioni legislative . - Milan{), I stituto Ed. Scientifico, 1927 . Io. L'odierna r;risi delle scuole di ostetricia. Milano, Tip. « L a Cardinal Ferrari », 1928. ALFIERI


'2366

IL P OLICLINICO

[.i\NNO XXXV, FASc. 47]

POLITICA SANITARIA E GIURISPÌlUDENZA. CON'fROVERSIB GillRIDlCHE. XXIX. -

Rivelazione di segreti scientifici. •

Tizio fu imputato del delitto previ$to dall'art. 298 co1dice penale per avere riv·elato notizi e concern.enti la preparazione di una specialità medicinale, avendone egli c.o·gnizione nella qualità di ·ex direttore del gabinetto nel quale la S1pecialità era preiparata. L'art. 298 dispone così : « chiunque rivela n otizie conc.ernenti scoperte o invenziorii scienti fi che o a1p plicazioni industriali, delle quali sia v enuto a cog·nizione 1Jer ra·g ionè del suo stato od uifificio o della $lla ,p rolfessione od arte e ·Ch e dovev.ano rimanere se.g rete, è pun ito, a que.rela id i parte, con la r eclusione sino a sei n1esi e con la multa maggior.e delle lire cento. Se la riv·elazion e sia fatta ad un suddito stran ier o n on r esidente n el Re1gn 0 o a·d un Buo agente, la reclusi one è da un m ese ad un an no e la multa iè su<periore alle lire cin.quecento ». Il 1'ribunale di Rorna dichiarò l'irnputato colpevole del reato; la Corte di appello lo condannò, invece , per tentativo d·ello stesso r eato. Era s tatp sentito un testimone perchè di•Ce$se « ·se la formula e il proce·dimento indicati nel contratto (cioè n ell'atto concernente la comunicazione d·el segreto) siano proprio quelli stessi ·costituenti il JPreparato ·di c·ui egli è i nventore ». Si di$'cu sse se si trattasse piuttosto di una perizia. S econd.a •questione : è n ecessario accertare che il .segretp rivelato riguardi una sco·p erta scien tifica o invenzione di effettivo v·alore? Terz a question e:. è po6sibile il tentativo di ri ve~azione del segreto sci entid'ico? La Corte di Cassazione, con s entenza 12 fe1bbraio 1928, ba cosi decis o: a ) << è testimone colui che rifocisce ·sui fatti generici 1del processo per la con,05cenza storica ch e n e h a avutp. E p erito colui che è in caricato dal 1giudice di J!'"Ocedere ad un esame di determinate cose e dell 'eseguita in·dagine fa al giudice relazione. E pertanto cl1ia ro ch e il car.a ttere tecnico scientilfi1co del contenuto della deposizion e non è ciò ch·e distingue il testimonio dal perito. Il medico curante ch e, dopo la morte del malato, sia interrogato nel ,p rocesso, jndi aper to, sui fenomeni rilevati durante la malattia ed anch e dal giu1dizio che egli n e ha tratto, n on . fa una iperizi'a , ma rende una testimonianza. Perciò 1

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(*) La pr esente rubrioa è affidata all'avv. le~ale del nostro periodico.

giustamente fu ritenuto testimonio colui che deponeva su cose di cui aveva avuto comunque conoscenza e riguardo alle quali non aveva ricevutp dall'autorità giu1diziaria incarico di proce1der e a.id operazioni p eri·t ali ; b) « l ' art. 298 non limi ta nè può limitare la t utela delle invenzioni, aventi caratter.e segreto,

alla condizione che venga dimostrato il loro effettivo ·e reale valore. Si an.drebb·e vagan·do in troppo .g rave incertezza di criteri p'e r apprezzare cote$to valore. La legge parla d' invenzioni scientifich·e unicamente per indicare il c·amp 0 in cui le invenzioni d evono essere svolte, non perchè debbano avere contenuto di n·uovi veri • Fra il ·diGposto rpoi dell'art. 2.97, che vieta che un prodotto sia venduto facen dolo apparire come di or:Lgine diversa dalla vera, e del 298 che vieta ' sia rive1ato. l' eventual e segreto dell·a pre~· arazione di un prodotto, non vi h·a relazione alcuna che possa .g ipvare alla tesi deJ ricorrente n; e) « è erroneo che il r eato dj cui all'art. 298 non consenta il tentativo: esso si perf·eziona col rivelare il $egrcto; la rivelazione è fatt0 materiale, che può es·ser e interrotto n ella sua esecuzion·e, il c'll e si verifica ip recisam ente .qu·a ndo debban1Si rim·ettere scritti e dpcumenti che s1p·i eghino i1 segreto. Il p·arico'lo di noicumento sor1g·e p811 tentativo, come in qualun·que altro reato: avvenuta l a rivela;zione, non il perjcolo, m.a il danno è verificato n. È da fare qualche ri&erva circ·a la seconda risoluzion e. ' Forse p er affetto della impo$tazion e della controversi·a , la sentenza è, per questa parte, ecc·essivamente sobria. I .L'argomento è .giuridicamente deli cato e praticamente importante, anc.he per rifles5i particola ri, ·Con.cern·enti le specialità medicin ali. .s egnalata ora la decisione, esamineremo am_,p iamente, la controversia, da diversi punti di vista, n ella Rivista I L diritto pubblico sànitario. 1

1

N. B. Ai quesit·i degli abbonati si rMponde direttament e per lettera. I quesiti debbono esst re inviati, in lettera, accampagnati dal francobollo per la risposta e &emp~e indirizzati impersonalm ente alla Redazione del « Po·liclinico », via Sist ina, 14 - Roma (6) . L e risposte ai queS'iti che non richiedono esame di atti o speciali indagini, &ono gratuite.

G ,10VANN 1 SELVAGGI,

eseroonte in Oassa21ione, O<m.Sulente


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(ANNO XXXV. FASC. 47 )

2369

SEZIONE PRATICA

NELLA VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI. Provvedimenti sanitari ministeriali. Il Consiglio dei Mi.n is·tri adunatosi sotto la presidenza del Capo del Governo ha deliberato, fra gli altri, i seguenti p·r ovvedi1nenti ii1 materia sanitaria assistenzi.aJ.e. Uno schema di provvedi1nento che m-0·difica l'articolo .11 del R . D. L. 27 ottobre 1927, n. 2055, sull'a.ssic·u ra.z ione obbligat·oria c-011tro la tubercolosi. Con tale p1·ovveclin1ento 00110 chiamati a far p arte del comitato speciale di cui all'art. 11 dell a legge 1927, che è l'organo superior e di propulsione e di controllo di tutta l'azione assistenziale della assicurazione obbbgat-0ria contro la t ubercolosi, un rap presentante dei C-Onsorzi provinciali antitu.b eroolari ed il direttore delPistit uto di perfez.:iona1nento per le i11alattie dell'apparato resipi1·atorio cc Benito Mussolini >l in Roma. Un d i$egno di legge co.i10ernente il riordinamento della Mutualità scolastic.a . Il provvedin1ento rri prefigge tr.a l 'altro la f ormazione nelle coscienze dei gi·ovanet ti dei principii -dell'igiene e della reciproca ,c.1ssistenz.a. Un disegno di leg~e co11cern ente l ' assicur azi 011e di malattia e l' .assistenza soci ale cl ella gente di mare e dell' aria. Il disegno di l~gge tende in un primo tem-po .a gar.antire la regolare e normale aipplicazione delle. provvidenze obbligatorie, stabilite dagli ~rt . 537, 538 e 539 del Codice di commercio , le quali ve11gono estese anche alla navigazione aerea, e in un seoo.n do temp-0, .alla assioura..zione obbligatoria dei n1arittimi ed avieri e loro famig lie contro le i11alattie ch e s.i inanifestano i1el periodo <;he segue imme<liata1nente lo sbar co.

oorsi di u.r genza. Il progetto, che è degno della Capitale, entrerà pre~to nella su.a fase di esecu. z1one. Cir ca l' esercizio delle arti ausiliari e delLa professione medica, il Direttorio ha. espresso il suo. fer1no intendimento di ottenere che esso non invada, C'Ome è stata l a &ua ten·denza fi n·o ad oggi,. il campo sanita.rio. Il Direttorio quindi oonstatato che in alc!!ni piaesi della Provincia, verificand.o si vacanze nei posti di chirurgo primari-0 negli Ospedali, si ner 1nette di eseguire atti o·p erat ivi a chirurghi non r esidenti che si allontanano subito dopo eseguita l'o perazione, ha deci~o di interessare le competenti .Autorità perchè q·uesto grave .abuso si.a represso. Per quanto p·oi rig11arda articoli di carattere reclan1istico che talvolta appaiono sui giornali ~pe­ eial1nente nell'interesse di persone n on abilitate all'eserci~io della professione medica, si è deciso· di rie;hiede re ] 'intervento delle Autorità presso i vari giornali, perchè n. detti articoli n-0n si.a data. UJ1'ing:annevole forma pseudoscientifica.. Quindi acceTtata l'esisten za di alouni casi di. esercizi.o abusivo il Direttorio ha deliberato tji· denunciarli immediatamente alla Q11estura per j provvedimeni i di legge. In ultimo s ono state esaminate numerose do-· m.ande d'iscrizione di n11ovi soci al Sindacato.

CONCORSI. POSTI

VACANT·I.

AQUIL~ . .Amministraz.

Provinc. - Il concorso ai direttore micrografica. e assis:t enti del Labo<ta:t,()rio tl'igiene è p ro.r ogato a tutto il 15 dic. Ohiedere programn1a. 0

Cronaoa del movimento professionale. Sindacato Medico Fascista di Roma e provincia. Nella nuova sede in Corso \~ittorio Emanuele 24, si è ri·u nito il Direttorio per la discussione dei vari problemi sindacali. Il segretario prof. Fioretti , fatta I.a relazione dell' .att ività svolta dal Sindacato dall'ultima adunan~a, espose la situazione fin.anziaria e parlò dei r.app-0rti che intende di costituire con la nuova Commissione Amministratrice dell'Or dine dei 1VIedici. .E saminando il problema del funzio11an1ento degli Ambulatori Medici, il Direttorio ha concretato Il{)r me per determinare i limiti di azione <la .assegnare agli ambulatori stessi i q·1i.ali tutti d-0vranno conformarvisi; ed ha inoltre emesso voti perchè siano chiusi quelli .annessi alle farmacie , per gli i11nonvenienti cui danno luogo. Il prof. Fioretti quindi ha comunicato gli studi già compi1uti d'accordo con le competenti Autorità per dare a Ro111a u11a guardi.a Medica I.a quale provveda ampi.amente e prontamente ai soc-

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BARI. R. Prefettura. - Uff. san . del Consorzio'· Palo-Bitetto; ab. 20 .152; superficie ha. 11.036 ; stip. L. 15.000 e 4 quadrienni dee. ; divieto libero· esercizio tranne consulenze; titoli ed esami; età. limite 45 a. Scad. ore 12 del 9 dic. - Uff. san. del Consor . Castellana-Con versano ; ab. 28517 ; ha .. 19045; stesse condizioni. Scad. ore 12 del 20 dic .. - Chiedere annunzi . BERGAMO. Uspedal.e llfaagiore. Primario di una. delle due Sezioni di Chirurgia . Scad. 30 nov. Vedi fase. 44 . CA' EMo (Rovigo) . - Scad. 30 nov. ; L. 8500· e 5 quadri.enni dee., oltre L. 1000-1500-3500 tr.asp. , c.-v. , L. 500 se u ff. san. ; età lim . 45 a. ; tassa L. 50.10; docum. a 6 mesi dal 25 ott. CERTALDO (Firenze). - Scad. 31 dic . : per Fi.a110; L. 9000 oltre c.-v. e t r asp. CREMA. Consigli o degli I stituti Spedalieri. A ·tutto 30 nov. , assistente; doc. a 3 mesi ; età ]im. 35 a . ; L. 4000 (sir.) annue, oltre L. 1820· c.-v. e L. 8 ogni guardia. •

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IL POLICLINICO

DoLo (V cnezia) . - ~fedico del 1° riparto. Stipendio L. 9000; cinque quadrienni del decimo; L. 600 iper servizio Carcere mandamentale e L. 1500 per servizio degenti Casa R.icovero. Indennità ca1·oviveri .e nlezzo di trasporto. Scad. 30 nov. ENNA. R. Pref ettura. - Uff. san. di Centuripe, a tutto il 15 dic.; vedi fase. 45.

[ANNO

XXXV, FASC. 47]

L. 6000 pe1· f unzionii di uff. &.an . Il concorso è pubblicato n ella cc Gazz. Uff. » del 17 ott. Chie1der-o ·ba.udo ral Protocollo della Ripartizione I (Personale). ROMA. Cassa Nazionale per le Assicurazioni social·i. - _i\l 15 dic., quattro medici; titoli ed esami; età lim. 40 a . ; docum. non anter. .al 15 sett. ; t rimèstre dj prova; st.ip. L. 14,000 oltre c.-T. e assegni 3.ccessori in L. 6056; non è consentito l'esercizio professionale privato. Chiedere copia bando. Rivolgersi alla Direzione Generale (SerYizio Personale), via Minghetti, 17. R.oma. RoTzo (Vioenza). - Consorz. oon Forni, scad. 15 dic.; L. 16.500 e 6 qua.dr. dee.; oltre L. 2500 trasp., L. 1200 uf.f. san., L. 300 ambu1at., indenn. c.-y. e serv. att.; riconoscimento serv . .anter.; ab. 3194; poveri 2000 c.

Con decreto Pr~fettizio è prorogato .al 25 nov.. il con corso .a d Uff. san. del Com.u ne. FffiENzE. Spedale di S . Giovanni di D io . - Direttore chirurgo primario; età lim. 42 a. ; 7 di laiurea; 5 di servizi in Ospedaili o Cliniche o Istituti di Pato]ogia chirurg ., dei quali 3 come effettivi; L. 10.000 oltre 50 % tasse operazioni; due stanze, cp.oi quartiere dietro canone di L. 4000; t.assa I.i. 50, al Cassiere; scad. <>.re 16 del 5 genn. ; rivo1gersi alla Segreteria (via Borgogn·i ssanti 16) ; .doc. a 3 m esi dal 12 nov.; oiennio di p·r ova. RovIGO. Posto per la 5& condotta mediooFoGGIA. Ammin'istra.zi1Jne Provinciale di Capitachirurgica, apert11r.a 1° nov., chiusura 30 nov. nata. - A ore 12 del 15 dicembre; oonoorsi, per P er informazioni rivolgersi ufficio igiene comunatitoli ed esami, presso il Laboratorio provinciale le di Rovigo . .di igiene e profilassi .a direttore e assistente della s. VALENTINO TORIO (Salerno) . - Al 15 dicembre. Sezione Medico-1\iiicrografica; sti·p endi L. 16.000 S. \ TITO AL TAGLIAMENTO. Medioo-chirurgo e L. 12.000, oltre indenn. serv. att. in L. 1600 della 2a condotta. Stipendio di L. 8000 e sei qua-e L. 1200 ; c.-v.; richiedere bandi alla Segreteria. drienn i del decimo. Indennità di L. 1 per ogni Lon1 (Milr.ino). - Medico-chirurgo del 2° riparto. povero in più dei 1500; indennit~ di servizio atStipendio L. 11.200 ; L. 3 per ogni povero in più tivo ùi L. 500 ; indennità caroviveri; indennità di ilei 1000. Cinque qua drienni del decimo . Scadenza trasporto (ca:vallo o automezzo) L. 3000. Certifi4 dicembre. cato di prestato servizio almeno per due an•·i in LuccA. R. Prefettura. - Uff. san. <li Capan- . un ospedale civile principale o in una clinica, opnori. Sca'Ì. 30 nov. Vedi fase, 44. pure. di servizi-0 effett.ivo di condotta p.e·r .almeno NOLA (N apoZ.i) . Direttore tecnioo amministraquattro anni. Scadenza 30 novembre. tivo dell' Ospedale; L. 6000 e quattro quadrienni SAVONA. Amministraz. Provino. - Direttore del.decimo. E s ame e titoli. Effettivo servizio per non 1.3. Sezione Micrografica !del L aboratorio d ' igien.e; meno di due a nni presso pubblici ospedali con proroga .al 31 gen . ~·egolare nomina. Età mass. 50 a. Se.ad. 29 ·n ov. SIRACUSA. R. Prefettura. - Uff. san . del capoPAVTA. Amministraz. Provinciale. Assistente luogo; ab. 55780; l{mq. 24; stip. L. 11.000 e 4 alla Sezione inedioo-micro·g r.afica e Assistente. alla quad;rienni de-e., o·l tre L. 1200 indenn. sen-. e Sezi-0·ne chi1nica del Laboratorio provinci.ale di L. 2700 q1u ale cap.o dei serv . .d'igiene ~ d'assist. 1g1ene e profil~ssi . Titoli ed esami. L. 12.000, ols.a.nit. ; doc. a 3 mes.i dal 15 nov. ; se.ad. 45 gg. dal 15 nov. Ohiedere annunzio. tre L. 1000 indenn. serv. att., pere. 10 % sul provento analisi; 5 a>umenti decimali; ecc. Avviso SoLAGNA (Tl icenza) . - 'Ailedico-chiruTgo del Condi concorso dalla Segreteria. Scad. 20 dic. sorzio intercomuri1ale Solagna e Pove. Stipendio RrcIGLIANO (Sale·rno ). - Scad. 15 dic.; · L. 7000 L. 9000. Indennità caroviveri; supplemento ser·oltre L. 500 uff. san., L. 100 arm. f.arm.; età lim. vizio attivo; a.ssegn o ufficiale sanitario; indennità -40 a.; tassa L. 50. t rasporto. S oadenza 30 novembre. ROCCALBEGNA (Grosseto). Scad. 30 nov.; 3a SOMMA LoM11ARoo (Varese). A tiutto 15 clic ., oontlotta; L. 10.500, oltre L. 2000 cavale., c.-v.; medico prin1ario dell'Ospedale; età lim. 40 a.; tassa L. 50,15. tassa I,. 50,10 al T€8oriere ; doc. a 3 mesi dal 27 RoMA. 1lfini ster,> della Giustizia. E indett<> ott.; stip. L . 15.000 e 50 % proventi ambulatario; u·n concorso a 6 posti di medioo assistente nei Maeventual€ direzi01ne. Chie·-:Iere annunzio al Commissarj o Prefettizio . nicomi igiudiziari . Età lim. 35 ia. Si richiede ·oompetem.a tecnioa per studi speciali e per servizi TERNI. ..4. mministrazione pro 11inciale. Diretprestati nei manioomi o in cliniche psichiatriche. tore Sezione Medico-MicrogFtafica e ad Assi·stente Domande e documenti alla procura generale della Sezione Cl1i mica, Laboratorio Provinciale d'Igie'Oort.e d'appello del distretto, ove gli aspiranti hanne e Profilassi. P el direttore : L . 12.500; serv. no la r~idenza, non oltre il 15 dicembre. att. L. 2100. Per l'a.ssistente: L. 9500; serv. a.tt. RoMA. Governatorato. Direttore dell'Ufficio L. 2000. Per i due . posti 5 quinquenni dee., c .-v. Esami e t itoli. Scadenza 27 dic. Per chiarimenti ·d ' i giene e sanità; titoli ; scad. ore 12 del 15 e bando integra]e rivolgersi Segreteria. genn. 1929; L. 25.000, oltre L. 9500 serv. att. e FAENZA. -

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J.i\NNO XXXV, FASC. 47]

SEZIONE PRATICA

TRAPANT. Ammi-n. Prov. - Assistente Sez. Med. Microgr. Laborat . Igiene e Profilassi ; scad . 15 dic., ore 17; L. 10.000 oltre L. 2100 serv. att., c.-v.; età lim. 35 a . ; tassa L. 50 . TaIPOLiI. Ospedale coloniale Vittorio Emanue.l~ III. Concorso per ti:toli ai posti di Capo del reparto di chirurgia femminile, con annessa sala di maternità, e di Capo del r eparto di stomatologia . Stip. L. 14.000 ed indennità colon . di L . 10.000. Per Jnis.sioni è trasferte spetteranno le stesse in.dennità attrib11ite ai ft1nzionari di grado 8° . Oltre il vagli.a di L. 50 ,10 per ta.sis.a di concorso, . Taglia di L. 1000,50 (intestati alla Regia sezione di tesoreria di Tri·p oli) a garanzia di acoottazione del p osto in caso di no mina ed assunzione del servizio. E tà in.assima, a nni 45. -E consentito il libel"O esercizio professionale. Schi a r imenti dal Ministero d E>l1e Colonie. Scad . 15 genn. 1929. V11NEZIA. Amministraz. dei 1\-!anicomi Cen,trali T'en~ti di S . iSer·voio e di S . Ole1nente. Medic9 di 80Mone; scad. 10 dic. ; v. fase . 46. VERCELLI . Amministraz. provi1iciale. Presso i l Laborat. di Igiene e Profilassi: Direttore della Sezione Medico-Micrografica - Assistente della Sezione stessa - Assistente della Sezione Chimica. Scad. 30 nov. '\Tedi fase. 44. VoL'I'ERRA. Congregaz. di Carità . - D1ue medici di Sezione al Frenooomio di S . Girola mo ; scad. 30 gg . d.al 5 nOV.; V . fase. 46. Occasione! V entlesi piccola biblioteca medica oompresa collezione Policlin:ico 1894-1922. Rivolger si Saladini · N omentana, 63 - R oma. T elefono 30550.

NOSTRE CORRISPONDENZE. Dal Cairo. 11 Cong ress o Inte rnazionale di Medicina tropicale. Coru'.! abbia.mo annunziato, il Uongress-0 internazionale di Medicina tropien le, organizzato per oelebrare il cen tenario deJla F.acoltà Egiziana, • avrà l uogo in Cairo d al 15 al 22 dicembr e pros~imo , sotto l'Alto Patronato di S. M . R e Fuad I . Con l:occasione av r à luogo anche un'esposizione internazionale -di micr oscopi ed apparecchi da laboratorio, aiprpar ece:hi elettr ici e r aggi X, app.ar ecchi di chir.urgia, m edicin ali, prodotti chimici e conserve a limenta ri, apparecchi san itari, ed ope re di medicina (libri , pubblic,.azioni e giornali) . Un la r go oonoorso di eminenti personalità del mondo nled ico internazionale e di r .appr ese11tanti di I stituti scie n tifici , Università, ecc. è g ià .assi«~urato a l Congresso che s i prevede importantis. simo. Il Governo eaizi.ano ha concesso una r iduzione I:' ferroviaria d el 50 p er cento I>er t u tta la rete egiziana ai congressisti. Le compagnie <li navigazione hanno t utte risposto all' .appel lo concedendo importanti facilita2ioni. Il Lloyd Triestino e la Sitmar consentiranno il 50 per cento di ridu zione sul prezzo

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netto di pa s~aggio ai delegati uffici ali ea ai membri invitati dal Congresso e loro famiglie ed il 25 per cent o ai m embri sottoscrittori e fa.miglia. Per quanto si riferisee all'e&posizione sono state concesse aàeguate facilitazioni, fr.a cui quella d el beneficio d ella te1nporanea importazione, valevole p er mesi sei, .alle merci destin ate alla l\1ostra. Sian10 certi che si a la scienza. medica italiana, si.a le nostre 1nigliori <litte sapranno figura r e degnamente a questo importante Congresso, dove ci a.urguriamo vedere anche dai cultori d ella storia della r1ostr.a medicina valorizzata !'o.pera dei nostri conn azionali dott. Colucci P ascia, dott. Abbate P ascia ai quali si deve l' istituzione d el primo servizio di Sanità d'Egitto. L 'opera loro non può venire dimen t icata in tale occasione come l'opera dei dottori Marucchi, Bussa, Gaetani, Ferlini, ecc. che nella p r ima m età del secolo scorso .t ennero a lto in questa antica terra d'Egitto il nome d'Ita.lia, e 1· opera del più ins ig ne f ra i primi medici italiani: Girola n10 Seg.ato che ammiratore dell'antica scien za egiziana,, riuscì a straip·p arle il !Wgreto de lla mummifica. z1one. Sarà questo nostro voto racco lto da qua lcuno? lo speriamo : è un dovere ver so la memori.a di questi it.alj ani. L . DoRI.

Da Catania. Congresso di Oto·rino-laring ologia.

Il 29 ottobre, nell' Aula. M agn a della R. Università l1anno .avuto inizio ~ lavori del Congresso di o·tol'i nolaringologin.. Erano presenti oltre a t u tte le Autorità accad.s mich f3 e civili, quasi tutti i Dir ettori delle Cliniche Otoiatriche d ' Italia e numerosi cult or i d ella materia. D opo il s.a.luto di S. E. il Prefetto a n ome del Governo .e del V . Podestà ha preso la pa rola il Magnifico Retto.re il quale dice che la. nostra vecchia e glori<Jsa R. U ni,rersità è ben lieta di ospitare i congressisti , a u g urandosi ohe nel cor so dei lavori del oongr esso venga comunicata qu.alche importante scoperta che resti memorabile negli annali della scienza italiana. Il prof. Citelli, Presid ente d ella Soc. itali.ana di Otorinolaringoiatri.a e Direttore della 01inica di Catania, comunica numerose a desioni pervenutegli dall'Italia e dall'Estero . D opo di che egli pTon11nzia lllil dottissimo discorso svol'gendo impoTtanti questioni p er la libera docenza e per le pubblicazioni scientifiche. Fa voti perchè l' italia no sia usato come lingua ufficiale nei cong,Tessi ai qt1ali, come n ell'ultimo ..Ji Copenaghen, i m edici italiani h anno appor tato n umerooi e -pr egevoli contributi scientifici . Il disoorso del prof. Citelli viene acoolto in fine da vibr a n ti applausi. S. E. il Prefetto dichiara, a nome dell' A. ugusto Sovrano, a perto il oongre55o e la seduta inauguA. T . rale si chi·u de.


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LL POLIC~INICO

NOTIZIE DIV ERSE. Sanitari stranieri in Ita1lia. Come ne abbi.amo già dato notizia, ,dal 15 settem.b re al 7 n ove1nbre s i è svolto in Italia un viaggio <li studi organizza;to dalla Società delle Nazionj , al quale h anno p.artecipato circa 25 rappresentanti di amministrazioni sanitarie .d egli Stati dell'Europa nord-occidentale, Stati U1ijti d' Amer:ica, Canadà e paesi dell'America latina. Il viaggio ebbe lo scopo cli permettere .a.i partecipanti, che fnrono accomi>agnati da alouni medici italiani, di studiare l'iassetto dei nostri seTvizi igienico-sanitarii in fuµzione della vita moder11a. I sanitari esteri han11·0 potuto vedere e rupprezzare un nrun1ero rilevantissimo d'istitu.zioni e di opere : scuole mediche, istituti biologici, ospedali, sanato.r i, .rJ ispensn.ri, sta,bilin1enti idro-minerali, servizi di approvvigionamento idrico, cli smaltimento dei materiali di rifiuto, di ~igilanza su•g l•i alimenti, 111:ittatoi, case po·p olari, ecc., ecc.; inoltre a Roma h a.nno visjtato l'Opera Nazionale Dopvlavo ro, l'Opera Nazionale Ba lilla, 1'0.p era Na.ziona]e Maternità e Infanzia , la Cassa N azionale Assicurazioni Soci.ali, l'Istituto N azion. L. U .C.E .. la. Oolo11ia post-sanat orial e di Porta Furba la Sta. . . ' z1·one ant1ma]ar1ca, ecc.; a Mila.no ]a Centrale del Latte, l ' I stit uto Vittorio En1an•u ele III per lo studio e la cura del c.a11cro, ecc.; a Tori110 lo Stabilin1ento del chinino di Stato ed alcuni grandi stabilimenti industriali (Fiat, Snia-Viscosa, ecc.); a N ap·oli le scuole all'apeTto e le, colo·n ie di cura, lo stabilimento munioi·p ale del latte, ecc. ; a P alermo la Casa del sole e le scuoie all'aperto; a Firenze il Com.izio agrario; a Bolog na il Littoria.le ; e così via. Nel Lazio h a.nno viSto in iìunzicme j oo,n sultori d,i .J)11eriooltur.a. Speciale attenzione hanno rivolt-0 alle opere di bonifica idraulica e integr.ale di Maccarese, di Ostia e del F errarese, 1ai laghi -aTtificiali della Sa~degna e d0lla Calabria. Hanno esaminato la fis.iono1ni.a a:grioola di varie regi<0 ni, in r.a.p .p orto ai biso·g.n i igienicosanitari. I sanitari hanno assistito .a moltissime confer enze, relative alle oon<lizioni igienico-sanitarie d ' Italia nei campi più svariati. Registriamo alcuni deg1i orato11 i e dei temi tr.attati : Ascoli la Scuola Superiore di malariologia; Labranc.a, 'mal aria; Collina, t11bercolosi; Tedalcli, sanità marittima; De Napoli, malattie v~eree; Alessandrini, anchilostomi.as i; Cava.2izoni, stu•p efacenti ; Grassi, latte; Bisanti, carni; Colamo nico, acquedotti e fognature ; Ragazzi, polizia mortuaria; Einaudi, edilizia; D' Alessandri, assicurazione contro gl',i nfortu,n i; Loriga, igiene industriale; Abha, servizi municipali di vigilanza igienica; Renda, 1g1ene scolastica; Rolandi, vi·gilanza .annonaria; Masi, compiti del medico p!l'ovinciale; Fioretti, sindacati e ordini dei medici; Lu,t r.ario, profilassi internazionale ; Viola, formazione dei n1edici e degli 1

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lANNO

XXXV, FASC. 4·;

specialisti; Borgatti, vita economica e sociale d'Italia in regime fascista; Ottolenghi e Fa110 bonifiche ferraresi; Bona.mico, bonifiche del I~zio; Maggiore, lotta oontro il traooma a Sassari; Bargellini, opere igien,ioo-sanitar~e a Torino; Maggior.a-Verga.no, l'acqua che si beve a Torino; Castellino, l'Opera iVLatE?rnità e InfanZlia nell'Italia Meridionale, ed altre ancora. L'Istituto Nazionale L. D . C. E . cl stato incaricato di 1trarre le vedute delle istituzioni che non · erano già oomp.rese nella p.r opria cineteca, .a.11 0 soop,o di p1·oiettare inn.a.n zi ai sanrtari stranieri ' visioni cinemnitogrn.fiche di istituzioni, previamen-' te alla visita, o qu.a.ndo alla visita per r.agioni di tempo non si poteva .p rocedere. Ovunque gli ospiti sono stati accolti cordialmente e 'Premurosa.mente. In Roma sono stati ricevuti al Oa·mpido'g lio, dal governatore principe · Boncompagni Ludovisi . Hanno partecipato a molt i altri ricevimenti e trattenimenti tenruti in loro onore. Oompiuto ~l viaggio, il 10 novembre si sono a dunati a Ginevra presso la sede della. Società d. N., per u•n a conferen.z..::'l.. oonclus.iva, ch·e è stata presieduta dal dott. Lutr.ario. In questa con.feren,;a sono stati discussi vari .argomenti che hanno formato oggetto di studio durante il viaggio . I singoli oratori hanno co.n cordemente posto in i·ilievo i no•t evoli progressi che l'ItaJia ha co11seguito nei vari campi dell' assistenz.a sociale e dell'educazione f.isica, ed hanno· es1pre.sso la loa:o viva am,mirazione per la fervida attività che svolig e il Governo nazionale .ai fini della protezione della vita u111an.a e deJ migl ioramento df'lla ra~~za.

La XIII Conferenza internazion ale della CroceR oss a ali' A,ia. Dal 2,3 al 27 ottobre sci. è tenuta all'Aia la XIII • Conferenza Internazionale della Croce Rossa, alla quale hanno partecipato rapp:resentanti del Governo N a.z.ioniale e della Croce Rossa I talia.na. L' Assemb.Je.a dei Delegati di 52 Nazioni ·e Socie-· tà N azi-0nali di C. It. ha dato pieno consenso ed alto riconosci1ne11to alla cc Unione Internazionale • di Socoorso ». Il sen. b·elg.a F~ançois ha pl!'esentato· ed ampiamente, illustrato in assemblea plenaria, il ra;pporto che sull'.argomento aveva inviaix> il sen. Cremo11esi, Presidente Ge.nerale della Croce Rossa Italiana, nel quale è lumeggiata l'impor.t anza di qu€sta ii1iziativa italian.a , basata sulla mutu.alità fra gli Stati p€r fini umainitari e filantropici i.n casi di gravi calamità eY.l è d-elineruto il progr.amrna avve nire per l'attu~ione pratica della cc U . I . S. » nei confronti delle Società <li Croce ~a . L' Assem.b lea accettando .all'unanimità le proposte oontenute nel rapporto del sen . Cremonesi, ha accla.inato il promotore sen . Ciraolo primo· delegato del Governo Italiano. In tale Conferenza è sta.ta ooncordemen'tie risolta. l'annosa q1uestione relativa all'accordo fra il•


{.L\NNO XXXV. FASC. 47]

Oomitato I nternazionale della C. R. e la Lega dslle Sooietà di C. R. _Il generale Baduel, quale presidente e relat ore della III Commission e, ha ,riiferito in seduta plenaria sul tema «Aviazione sanitari a» ed ha presentato inoltre una d ettagliata ed elaborata relazione sull' ope:r;a compiuta dalla C. R . I. nell'ult imo itriennio , r elazione che .p er l 'importanz.a .d egli argomenti trattati e per l 'esauriente d ocumen·ta.zione dei dati statistici, è s,t ata .a ccolta col p1iù vivo interesse da parte della Conferenz.a. Esso ha messo in evidenza l'impulso dato dal Governo N a.zionale alle qu,e stioni sanitarie sociali in I talia, messe in pi.fimo J!iano della su.a laboriosia a~tività, il che rese più facili i compiti assisten ziali che furono il pr~gr.amma di p ace dell' Associazione. Il Presidente della Commissione IV presentò al1' Assemblea le conclusioni del rappo1~to della marchesa Irene di T.argiani, sulla or gani ?Jz.azione delle in.fermiere, in piena armo nia con il Comitato Internazionale della C. R . e la Lega delle Società di C. R. ~ interessante questione che ebhe unanimi 1

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SEZIONE P RATICA

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~pprovia.z1on1.

I l p11·of. Di Nola, crup'o del servizio sanitario .d el Ministero ~de1ll' Areon.a.utioa, piresentò ruella s·u a lar"a competenza in m ateria di aviazione sanitaria, un.a elabor.ata r elazione che rioov-ette unanimi consiid erazio·n i ed approvazioni. P arte importante ebbe rugualmen te il col . med. Ba.lastra della direzj one di Sanità ~fil i tare, nella stessa commissione, per le questioni riguardanti il materia le sanitario e l.a su a standardizzazione. Il col. L aporta della Sanità di M.arina, presentò una elabora1ia e n.pprezzata relazione s11l progetto Bol.and circa l'allestimento di un.a f]o,t Jtiglia internazionale •per un pronto roccòrso in caso di <lisa.stri in regioni costier e e valorizzò l'episodio .di soccorso italiano in occasione d ell'incendio di Smirne a mez~o di navi. Il oonte Vinoi nella II Commissione p er l'esame delle qruestioni giuridiche sollervò molto inte. ' resse a proposito d ella discussione sulle misure da proporsi per r endere meno gravi le oon.seguenze del blocoo in occa~ione di guerra, citando l' o pera svolta in occasione di quello di F iume, d.all.a C.R.I . I ri&ultati ottenuti dalla Delegazione I taliana n ella importante Conferenza, h.anno messo l 'Italia. in un poste, di primissimo ordine: La D elegazione stessa ebbe dal nostTo Ministro d 'Ltalia a.Il ' Aja, on. Marchi, cordiale assistenza ed opportuna valorizzazione .. L a prossima Conferenza avrà luogo i;iel 1930 a Bruxelles.

Il Consiglia Direttivo della Croce Rossa Italiana. • In .applicaizione del R. Decreto-.Legge 10 agosto 1928, n . 2034, con cui è stato .a pprovato il DJUovo ordinamento del1a Associ.azione della Croce Rossa I talia na, il Consiglio direttivo del Comitato centrale della pr edetta Associazione è r.isultato definitivamente eostituito come appresso :

Presidente generale : Cremonesi cav . gr . cr . Fili·ppo, senatore del Regno; vice-presiden·w : ~'.lar­ chiiaf.ava prof. Ettore, senatore del Regno ; membri: Bartolini gr. uff. Domenico, Bassi gen. Guido, Beer comm. d oitt. Guido, Benni on . Antonio Stefano, Blan c b arone on. Gian Alberto, Calegari gen. dott. Gio;-va.n Bat'tist.a, Colonna principe on. Prospero, Elia conte Giov.a nni Emanuele, Gallengia Stuart con te dott. Romeo, Messea gr . uff. prof. Alessan!dro, R icci. on. Renato, Theodoli marchese ing. _t\.lberto; segr etario: Il ad uef gr. u ff. prof. gen. Cesar e . 1

La missione della Croce Rossa Italiana lascia

la Bulgaria. La missione della Croce Rossa Italiana ha lasciato Filippopoli, dopo avere per oltre sei me.si svolto la sua opera pro danneggiati d.al terren1oto. L a missione è stata salutata dalle autorità e dalla colonia italiana . A Sofia i dirigenti della missione sono stati ricevuti in 'lldienz..a di congedo da.I Sovran'o e dal Pr€sidente del Consiglio ed è stato loro offerto un banchetto a ·cui hann o partecipato i l Presidente del Oonsi'g lio stesso e il ministro d 'Italia oomm. Renat o Piacentini.

La Scuola infermiere della Croce Rossa a Napoli.

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E stata inaugurata a Napoli, la Scuola InfermieTe della Croce R oss.a nella sua sede in via Costantinopoli, scuola oonvitto posta sotto il patronato della Duchessa d ' Aosta e che è la prima emanazione professionale della 1Croce Rossa I tali.ana nel campo assistenziale. Alla cerimonia sono intervenuti: la Duchessa cl' Aosta, 1a Duchess.a, delle Puglie, il car<l. Ascalesi, l'on. Sans.anelli, il co,m miss.ario straordin a rio Rossi il comm. Varvese e molte altre au,t orità. ' . Per l'occasione è venato a Napoli il generale Baduel, .d ell~ Croce Rossa . Il cardinale Ascalesi ha es&guito il battesimo d ella scuo1a e quindi si è proceduto .alla visita dei locali nei qu ali h.a sede 1'istitato.

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Colonia lavorativa post-sanatoriale. In occasione della VI Conferenza internazionale , con t ro la t ubercolosi, è stata inaugurata, in Roma, la ·prima colonia lavorativa della Cassa Nazionale per le Assicurazi@i Soci.ali. Essa si estende sopra un terreno dj 80.000 m. q . completamente alberato, con uno svilupipo stradale interno di qua.si 3 Km. in ampi viali. Comprende, oltre a locali accessori, otto grandi e luminosi padiglioni, due ùei quali costitui~co,no· i labor.atori, ove i ricoverati, migliorati o. guariti dal trattamento sanatoriale, vengono nuovamente cimentati, nel limite ·delle .p ossibilità individuali, oon il lavoro, a fine di r.aggiung_ere, oltre alla r eintegr azione della salute, il ripristino del loro valore produttivo e sociale . La Colonia sorge fuori di Porta F·urba, ove er a già u·n forte che, perduta ogni importanza strate-


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IL POLICLINICO

g.ica, venne da tempo disarmato e aidibito a deposito di mater iale militare. Durante l.a guerra v j fu or ganizzato 1 un ospeda le cont umaciale ·p rima, un s an.a.torio militare poi. Nel 1923 venne cedu to a ll' Opera Nazionale invalidi di Guerra, che provvide ad alcuni rr1igliprame nt i nell' inteirto di utiiizza rlo oome colonia di lavoro p·e r gl' invalidi del polmone. Nel m a.rw del corrent e anno l ' Opera, rioo1100<'iuta la difficoltà di oondur1·e a oompimento il pl'Qgetto ideato, per l 'elev at o onere che ne derivd.va, cedeva la ool001ia alla bassa Nazionale per le Assicluazion·i Soc~aJi, che l!ha rrupida.n1ent e e completamente. trasforma~a . L 'assistenza vi sarà limitata al periodo n el quale n e sussiste evidente bisogno, oosì da ottenere una rotazione dei riooverat i. Un'altra colonia lavorativa capace di oltre trecento posti è stnita costituita dalla Cassa Nazionale sul Lago di Com9, ment re il p·r ogramma in corso p·r evede l'istituzione di 2000 posti in colonie di 1avoro, oltre ai 18.000 letti ospedalieri e sanatori.ali.

Per un villaggio sanatoriale nella Sila Piccola.

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complemento .d ella radu11ata medico-idrolo~­ ca calabrese, ·di cui demmo già notizie, n€lla Sila Piccola si è rooata una Commissione oosì OOS'tituita : on. prof. Mor~lli, direttore ùell.a. Cli.n ica della tu.b er 00 losi in Roma; comm. Oollina, della D irezione Ge.nerale di Sanità; comm . Giannini, direttore <lei Servizi sanit ari della Cassa Naziona le Assicurazioni Sociali; prof. E-redia, della Direzione Generale Meteorologica e Geodina1nica; prof. . Ilvento, della Crooe Rossa I taliana; soopo della visita era la scelta; della sede opportu.n a per u·n Villaggio Sanatoriale, da istituirsi, alla quota di 1000-1200 metri, a cura della Cassa Nazionale Assicurazioni Sociali. Tale istitu•z ione, che sarà solleoitamente realizzata, c001correrà in modo notevole alla v aloriz21azione climatica della Sila, che è stata uno dei principali postulati della Radunata Medioo~Idrologica Calabrese. 1

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Le opere del regime a Livorno. Nell'Ospedale Civile di Livorno sono stati rinnovai i e moderni2Jzati locali e gabinetti scientifici, ne sono stati creati .d ei nuovi, ed è st ata acqiuistata una quantità sufficiente di Radio per Ja cura del cancro. In un reparto sep·a r.ato dello stesso oop'0dale è stat a costl'luita una .m o·derna Casa di salute per paga.nti, oon bellissime e comodissime camere ed ampie sale di lettur.a :per convalesoonti. E stato pure oostruito, in località amenissima, un brefotrofio ammirabile che ha riscosso l'elogio d elle autorità e dei com.p etenti, il. q.u ale può accogliere u·n centin.aio di lattanti abbandona.ti oltre ai biamb'ini che hanno già qualche anno. Il brefotrofio oorrisponde perfetta.mente ai dettami fascisti per la protezione dell'i·n fanzia ·ed è stato inaugurato poche settim.a.ne or sono. Altri i,mportant,issimi lavori 1d'ingrandimento sono Stat i eseguiti al Sanatorio Umberto I , che fino

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FASC.

ad ora con teneva .appena 200 letti ; oon l' ampliamento dei locali e la costruzione del tuberoolosario, avrà 600 letti e potrà esaudire le numerose richieste di .ammalati pe:r essere accettat i in cura,. che pervengono alla direziO!lle da ogni parted ' Italia. L' .amministrazione ospedaliera non trascura di rendere migliori tutti i reparti del nosooomio. La sua ·attività è pari al suo patriottismo e oon recente deliberazione ha messo a diSJposizione,. presentando l' offerta alla SegreteriÌ.a dei Fasci all'Estero, due posti .alla sezione maternità per le madri italiane gestanti dimoranti all'Estero, le quali vogliono che i loro figli nascano in Italia.

Per la cinematografia educativa.

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Il 5 corr. si è inau1g ur.ato a Frascati l'Istituto Internazionale di Oinem.at-Ograf.ia educativa. Questo Istituto è sorto per inizia1tiva del Governo italiano du.r .ai1te l' .Assemblea della Società delle na·· zioni nel 1927, in considerazione dei voti formulctti in via..cie ri1u nioni € per incoraggiamento avttto dalla buona prova già fatta in Italia dell' applicazione del cinem.atog rafo all'eduoozione inteliettuale nonchè dalla suia utilità come sistema ausiliario di insegnamento nelle souole pubbliche. Il Governo nostro ha me.sso a disposizione del1' Istituto i fon~i necessari peq.· 1'1installazione e pel funzionamento. La Proo.idenza dell'Istitu.t o è riservata di diritto ad un itali.ano e d il Consiglio della Società delle Nazioni nominava all'uopo S. E. il prof. Alfredo Rocco, ministro di Gra.ziia e Giiustizia. Il Con.si• glio di Amministrazione, composto di personalità diverse, si riunirà per procedere ialla nomina <l~l Direttore e del Comitato Direttivo, nonchè per prendere le decisioni necessarie aJ. funzionamento dell'Istituto. 1

Per i trasvolatori italiani dell'Atlantico. Demmo a suo tempo notizia che i nledici brasiliani Brandao e Couto di Rio de Janeiro a vevano declinato qualsi.asi onorario per le cure iamo1·evolmen.t e pr-estate agli aviatorj Ferrarin e Del Prete. Veni.amo ora a sapere che anche i medioi itali.ani curanti, Brunetiti, Muti e Busoaglia, non hanno avanzato al0una richiesta di compenso. Il fatt o simp&itico .andava segnalato.

Scuola di perfezionamento in odontoiatria e pro• tesi dentaria presso la R. Untv:ersità di Bo· logna. Sono aperte le iscrizioni per l'anno scolastico 1928-929 ai oorsi di perfezionamento in Odontoiatria e Protesi dentaria per i laureati in m~i­ cin.a e chirurgia. Essendo il n·u·m ero dei posti limitato, l'accettazione viene regolata seco.n do la priorità nella. prEr sentazione dei documenti e nel versamento delle tasse. Le iscrizioni si chiuderanno il 30 novembre p. T. Per programmi ed informazioni rivolgersi alla Seg.reteria della Scuola ·- Via S. Vitale, n. 59. Bolo~a..


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SEZIONE PRATICA

RASSEGNA. DELLA STA.MPA MEDICA. - Med-iz. Klinik, 13 lug. - H. Sw.r.HFllM. DiU·r ata della gestaz. e maturità del feto. - W. ScHNELL. Esperienze mediche sull'aviazione . Amer. Jowrn. Med. Se., lug. - E. P. IsLIN e F . H. LAREY, D. W. KRAMER. D i.abete e ipertiroidismo. - G. F. HYOLOP e M . l ®Nz. Radioter.apia del glioma cereb·r ale. - .A.. B. DAVENPOR.T. Rottura spontanea del cuore. - J. O. BowER e J. CWRK. Antitossina ·p er il B acillus welchii (pefrigens). - A. W. RoWE e .B. G. PROSTOR. Jt'elimin. di azot'°. R~v . di m. Med ., 15 apr. F. D ' ARBFiLA e A . MoN'I'ANARI. Le forme cliniche dell'encefalite epid. Riv. Ital. cli Ginecol. IV. - A. ORSINI. L a ciroolaz. capill.a.re sanguigna nella gravidanza e nel pruerperio. - G. PARODI. Disarmonia oostiituzionale p aterno-materna quale elemento pa:togenetico di aborto. Paris !Jléd., 14 lug. - V. L AsSAGNE. Le due ipertensi-0•n i . - H. ScHW AB. Le so~tanze ipoglicemizza.nti del gruppo delle guanidine. Ann. di Laritrigol., ecc., m.ag. - E. PODESTÀ. Pat-Ogenesi della sindrome di Ménière. Jor. dos Olinicos, 15 mag. - O. DE SouzA . I popra.gi.a costituzionale del tessuto ·oongiuntivo. Jl ·inerva Ll1.ed., 14 giu. - Scritti 1n onore del prof. Piero Giaoosa. Pari s M éd., 21 lug. - N um.e·r o di chirurgia 'ortopedica e chirurgia infantile. Jou.rn. M éd. Franç., gj,u. ~ Numero sullo stra pazzo. B rit. '!Yled. Journ. 21 lug. - A. GwvEs. E·p idemie naso-faringee n elle scuole p ubbliche. ,Jowrn . .4.. M. A., 7 1ug. - R. O. CoFFEY. Ulcera ·p eptica cronica. - J. HALPERN e A.. LEVINsoN. Actinomioosi polmonar e. - E. A. D uNCAR. Myotonia atrophica. 1

Riv . ]tal. di Ginec ., ag. -

R . BoMPIANI e V. S1rLON. Distacco intempestivo della placenta. V. DE CANDI . Colesterinemi.a gravidica e r. di W. Jowrn. de lJ;Jéd. de Lyon, 20 lug. - Numero di -0to..laringol. Jowrn. Nerv . a. M erit. Dis., lug. - A. AusTREGESILO. Sinriflessia. - W . W. YouNG. Aracnoidite spinale adesi va simulante tumore <lel midollo sp in . Presse Méd., 18 lug. - EM. SERGENT. Orizzonti n·u ovi della tisiologia. Pathologica, 15 lug. - F. ALESSIO~ 'l;eoria anafil.attic.a d ell'ulcer.a gastr. - G. 0LEMEN.TE.. Mico&i speri1nentale della milza. R evue de Méd ., 10. - P. 0HEVALIER. Le micosi della milza. Mi·n erva Med., 21 lug. - F. BEsONE.. Ric@rche elettroscardiograficho nel cuore da sferzo. Journ. A. M. A., 14 lug. - W. FR:IDEMAN.. Sonno patologico. - C. J . BARLOSKA. Diefuh ehetogenica nell' epile8sia. Cl. ed l g , infant., lug. - S. GANDOLFO. Reticeloendotelio e leishmaniosi interna inf.aintile . Rass . Olin.-Scientif. ecc., 15 lug. - R. SrLvESTRINI. Fenomeni di ip ersen~ibilità e· nill@ve con'cezioni patenogenetiche. Proc. R. · S oc. IJ.f ed., lug. _:_ ·Discussioni su: d i.ar g nosi precoce del carcino.ma del retto e del' colon e sulla cura delle stenosi uretrali e .d elle fistoleurinarie. - Casistica. Studium, 20 l1u g. - L . FERRANNINI. Favismo. An,n. de Méd. ; giu. - Numero di neurologia . .4.rch. di Scienze Biolog., lug . - .A. PuGLIEsB .. Iper glicemia e avitaminosi. - P. R owINSKI. Azioni •del bagno di mare . Bull. Ac. de M éd., 10 lug. - H . VINCENT. Azioni antitossiche e antimicrobiche del salicilato di sodio. - C. ~EVADITI · e al. Eziol0;gia dell'encefalite post-vaccinale.

Indice allabeftce per materie. Alliattamento al seno : errori più f.requenti • • • • • • • • • • • . . . . . Pag. 2337 B ibliografia )) 2339 • • • • • • • • • . . . . . Cianosi oopr.a-malleola.re ip·o statica e sua . cura . . . . . . . . . . . . . .. . . . >> 2364 Oiroolazione: tratta.mento .d ei disordini oon soluzioni ipertoniche di glucosio . » 2364 Cisti vaginali d'origine traumatica . . . » 2322 Colibacillosi . . . . . . . . . . . . . • » 2349

Cronaca del movimento pro fessionale

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Denie della saggezza : eruzione vizi-0sa . Eczema; cause e cur.a . . . . . . . . . . F ebbri .m icrococco meli1tense e da bacillo di Bang . . . . . . . . . . . . . Gengiviti . . . . . -. . . . . . . . . . Gr.avida.nza: segno di Hone e Zorn • •

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» ))

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2365

2326

Nevrassiti infettive e d enoef alite epide-

. . . . . . . . . . . . . . . Pag. 2333; Nipiologia: congresso . . . . . . . . » 2360 m.ica . .

Oftalmologia: congresso . . . . . . . Radioterapia del can oro: disci•p lina . . . . . . . . . . • . . . oon trollo S.alasso nell' insufficienza oaJ·d~aoa . .

.. » 235& e . 2327, 2331 . » 2364

Segreti scie·n tifici: ri·velazione . . . . . » Servizi igienico-sanitari . . . . . . . • » Sindromi nervose .p oot-v.a .coiniche e oomp·l ica.z ioni nervose della vaccinazione . . Jenner1ana . . . . . . . . . • • .. .. . » Stomatolo,g ia: oongres.so . . . . . . . . » Supp1Urazioni : sopravvivenz.a tlei leucociti . . . . . . . . . . . . . . .. .. . .. >> Tuberoolosi : tr.attamento . • . • • .. . » .. . . )) Urologi.a: comunicazioni varie

.

2366. 2369 2334

2359'

2319 2364 2-353

Non è consentita la ristampa dt lavori oabblicati nel Pottclln.lco se non In seguito ad ••lorlzzaztone scrttta dalla redazloM. B vietata la pabblkazlone di santi di essi senza citarne la fonte. Roma - Stab. Tipo-Lit. A 1rmani di M. Oourier. V. ÀSOOLI, B.ed. re.p. Diritti di proprietà riservati. -

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all'Editore LUIGI


A.NNO XXXV

Roma, S Dicembre 1928

Fase. 48

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fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE

PRATICA .

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. Appunti per il medico pratico :

Lezioni : D. T.addei: Le apofisi superiori ·dell'omero.

Diagnosi pratiica ·della morte .appar ente e reale. - Difficoltà ed errori nella diagnosi della -causa di morte detta «naturale». - La. diagnosi di avvelenamento. - CAS I STI CA : Ciclo mensile e sensifbilità alle infezioni. - · Il signifiieato etiologi·co d ell'ipogl i..cemia nei voo:n.i.ti della gravicla.nza. - Le menorragie 1del1a m enopausa. - Il r ell!ID.ati6ìlll0 della menopausa. - La sindrome UJIDora le della menopausa,, - T E RAPIA: Sul tratta.mento dei tumari maligni delle alte vie a-eree e dipen·d en·t i. L'invaisione par.asternale del tora.ice nel ca.nero della 1mrummella e suo trattamento tCOn -tu•b i di radio. - Tratta.anento delle emorra.gie -can cerose. POSTA DF.GLl ABBONATI. VARIA : E·m ozioni e malattie. Nella vita professionale: Servizi igienico-eaTuitari. Conoorsi. - Nomi.n e, promozioni ed onorifìeenze. Nostre corrispondenze : D·a Torino. - Da Mil·a no.

(Grande tuberosità omerale). Osservazioni cliniche : R. Dori:a,: Sopra un caso d'infezione da bacillo di Bang nell'uomo. - G. De-Veccht: Un caso di sodòku. Sunti e rassegne : CARDIOLOGIA: c. F. Coombs: Gli atr ta..cchi 1dj .ouore . - SISTEMA LINFATICO : McF.aid>den : Le lilllfadeniti meeenteriche nei bambini. - Duroux e Morel: La t'l1bercalosi isolata de lle ghi·arudole mesent.ariche. - K. P aterson Brown : Sull'~.gorb:iimento dei linfa tiici d el pe ritoneo.

Cen1ni bibliografici. Accademie, Sooietà Mediic he, Congre.ssi

XVII Riunione della Società Lt.aliana pe r il Progresso d elle Scienze. - Reale .A.cca,dem.ia di Medicina idi Torino. - Società Lomb31rd.a di Scienze Mediche e Biologiche. Società Med.ico -Ohiru~gica di Padova. - Aooaidemia Medico-Fisica Fiorentina. - R. AccatCle mia dei Fisiocritici di Siena. - .Associazione Medioo-Ohirurgica ài Al~andria. Società di Coltura, Medica della Spe7Jia e Lunigiana. 1

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1

Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

prima intenzione, situata sul broccio destro e che va dall'acromion in giu, lunga circa 7 cm. e 5ituata un dito tr.asver5o all'esterno del solco interpéctoro-deltoidoo. L'intervento chirurgico ·f u praticato ila me il 22 marzo di .quest'anno. L'ammalata si era ricoverata in ·q uesta Clinica due giorni prima . La .s tia storia clinica 1è la seguent.e.

LEZIONI. R. CLINICA CHIRURGICA DELL'UNIVERSITÀ DI PISA.

Le apofisiti superiori dell'omero (1) {Grande tuberosità omerale). Prof. DOMENICO TADDEI, direttore. In que5ti ultimi anni h,o osservato diversi casi cti. lesioni dell'estremo superiore dell'omer o con manifestazioni cliniche del iutto iparticolari, sulle qua li dP-sidero brevemente richiamare la vostra .attenzione, si.a IPel'CAhlè no·n si tr-0vano 1desCtritte n ei Tirattati, sia perchè a sintomatologie simili corrispondono condizioni eziopa·t ogenetiche ed anatomiche diverse. La ·donn1a, 1c.he vi pre.sento, <è, come ved ete, p ortatrice di un apparecchio :g essato, che fissa l'om ero destro in abduzione ad angolo retto sul torace e che noi facciamo rimuovere senz'altro. L'apparecchio è stato applicato circa 1 me.se fa. Rimosso l 'rupparecchio, all'ispezione voi vedete una cicatrice per ferita chirurgica, guarita di 1

(1) Lezione clinica tenuta il giorno 9 maggio 1928 racoo1ta idal dott. ONOFRIO ANGw.w.r .1 , as' sistente. •

SEMEIOTI CA:

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Elba P. , di anni 49, vedova, dell'Isola d'Elba. L'attuale malattia data da sei mesi. Nel completo ben e5sere e senza causa apprezzabile, 1a malata cominoiò ad avvertire un dolor e dapprima lieve in corrispondenza délla testa dell'omer o destro; 11 dolore 1era .c onmnuo: successivamente è andato sempre au1nentando gradatamente. Di giorno però la paziente poteva compiere le sue ordinarie occupazioni. Contemporan eamente a ll'inizio dei fenomeni dolorosi cominciò ad avvertire males5ere generale e notevolè mancanza dell' appetito, che sempre era stato ·ottimo. lAi p!r imi 1di marzo ·il dolore si 1a acentuò in modo che la paziente non ipoteva più l avorare; comparve temperatura serotina fino a 37,8 ed una certa limitazione n ei movimenti dell'arto m enzionato. Fu consultato un sanitario, che consigliò jl ricovero nel1a nostra Clinica. Nessun altro di·Sturbo accusa l'inferma. Nell'anamnesi famigliare niente di n otevole. Nell'anamnesi personale si rileva che questa donna lha soffeflto 7 .a nni fa di .bronco-polmonite destra, che durò circa un mese; 4 anni fa soffrì di febbri, che oscillav.ano l a sera intorno a 38° e la mattinai intorno a 37° e che lf'Uron-0 c1alssiif'iicate come

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2380

IL POLICLINICO

febbri intestinali ». La malata aveva abbondanti sudorazioni n otturne e tosse. Questa fenomenologia durò circa ·2 mesi. Mestruò .a 15 an·n i, mestruazion i r.egolar.i: S'P OSO :a 21 anni; 2 gravidanze; non aborti. .t\.11 'esarne generale praticato allora si riscontrarono l~ condizioni di nutrizione piutJosto scadute; all'esame. dell'apparecchio respiratorio: ipofonesi iaipicale destra e qualche rantolino alla ba.se dello stesso lato. All'esame obbiettivo della spalla destra si notava che essa era lieyem ente aumentata di volume in confronto della sinistra; esisteva lieve edema s uperficiale al lato esterno; non alterazioni nel colorito della cute soprastante. Alla palpazio·n e si risvegliava viva dolorabilità limitata i.n corrispondenza della grande tuberosità dell'omero de5tro: erano completamente liberi i m ovimenti articolari passivi. . Pensai senz'altro che si trattasse di una lesione dell'osso e feci praticare una radiografia, che voi qui vedete (ftg. 1) e nella quale è bene apprezzabile una zona di rar.efazione in corrispondenza della oo-rande tuberosità dell'omero, nell'interno. della quale esistono delle 1p iccole ombre, ·che s1 debbono ritenere dei sequestri. Specialmente i li«

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[ANNO XXXV, FASC. 48]

seo grosso come una noce rivestito da periostio, sotto il quale traspariva il color giallo della caseosi. Circoscrissi con una incisione ellittica longitudinale il focol aio e quindi con alcuni colpi di 5calpello lo aS1portai in blocco senza aprirlo. Regolarizzai successivamente la cavità residua della testa omerale in rnodo di foggiarla a scodellino il più regolare possibile, distaccando dai margini il periostio, che poi fu ribattuto. Alcuni punti particolarmente sanguinanti della cavità ossea vennero :re.s i emostatici con l a pre.s sione della punta di un:a pinza ·di P éan. Essendo, con lia estirpazione del blocco osseo, stata abolita la doccia bicipitale, il tendine ip er un certo tratto venne così ad appoggiare sulla parte interna della cavità ossea residuata. Con dei punti alla Lembert dati sul periostio e sulla piccola stri scia di muscolo deltoide mediale alla incisione ho creato una specie di guaina al tendine. L'articolazione non fu aperta. Sutura dell'aponeurosi in catgut e della cu.te in seta. Indi fasciatura fissante il braccio in abduzione, l'avambraccio in flessione con posizione della mano intermedia fra pro.r1azione e supinazione. J)opo :7 giior.ni tolsi i rpunti: la feri va era guarita [per prima : feci applicare l'apparecchio gessato, che voi avete qui visto rimuovere. Voi qui vedete nella radiografia eseguita dopo l'i.ntervento ben netta l a zona. corrispondente al1

..

, FIG.

1.

miti superiori della zona rarefatta sono ben netti. L'osso cir costan te -è di aspetto normale. Tenuto conto dei rilievi clinici .. e con questo reperto radiografico mi parve che ~ nat1:1ra specifioa della lesione ossea fosse la p1u logica ad ess ere an1messa. E sicco·m e n1è clinicamente .nè ra·diograficam ente &i poteva mettere in evid,enz~ una invasione del processo nell'interno dell articolazione se pure ad essa vicinissimo, si dov~va pensare ~d un focolaio osseo specifico ctrcoscr1tto alla o-rande tuberosità omerale. Credetti opport11no di estirpare in, toto il focolaio e proposi alla paziente l'.interven~o che _f~ accettato e che praticai in inorfi-etero-n:arcos1 il 22 marzo se.orso. Vi riferisco il reperto operatorio: Incisione longitudinale dall'acromion in giù per 7 cm. un d~to all'esterno del solco inter-pectoro-deltoideo. Inc1tia la cute ed il sottocutaneo e divaricato all'esterno il margine del deltoide, arrivai su lln focolaio os-

FIG.

2.

l 'estirpazione della grande tuberosità omerale~ rappresentata da un'area di for1na r-0tonda di maggiore tras-p arenza, circondata da osso normale (fig. 2) . La diagnosi operatoria di fo colaio . tub e~colare caseificato con piccoli sequestri cune1form1 della grande tuberosità dell '·omero destro , l 'esame macroscoptco, .istologico e culturale del _c on~enuto del pezzo (che risultò sterile) confermo pienamente lia diagnosi clinica. .Già dopo tre o quattro giorni dall'intervento, feci ini ziare alla 11>aziente una intensa cura generale a base iodo-arsenicale .e vaccinazione percu· tanea aUa Pondorff, che adopero iabitua1~ ente da qualche tempo, e. mi I?a:re con qualche risultato , nei tubercolosi ch1rurg1ci. <Juesta donna 1è tornata i eri in Clinic~, cioè ,dopo ciroo 40 giorni che le era stato applicato _1 ~p­ par ecchlo immobiLizOOJnte, enormem ente m1gl10-


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SEZIONE PRATICA

rata del1e ieonidizioni gen eral1: non ha 1p1iù avuto !febbre ; ha buon appetito. . -I m ovimenti dell'articolazione della s1palla son o come vedete, possibili, sebbene un po' limitati' assai probabilmente per la immobilità di tutt~ questo periodo; alla palpazione si sente una lieve depressione in corrispondenza. della 0o-rande tuberosità dell'om ero; ma non si provoca alcun dolore. Paré .d i dovere ritenere che si sia avuta una guarigione, che io spero completa e definitiva. Anche la r adiografia, che vi inostr o, de~}one in questo senso. ·

2381

sta dell'omer o. Sono state descritte anohe delle forme prevalentemente della cavità glenoide, che clinicamente si confondono con quelle della te&ta dell'omero. f: probabile che in m olti casi di .tubercolosi della spalla, .se ·fossero osser vati all'inizio, si potrebbe mettere in evidenza il focol·a io osseo primitivo : ma l'attenzione è stata poco richiam ata s·u lle lesioni tt1bercolari della 1g rande tubero51tà dell'omero come entità clinica a sè, passibile ai cura radicale coll'estirpazi one, ~riJma che si abbia l'invasione Come vedete è questo · u.n caso interessante di particolare rnanifestaztone del 1prccesso tubercola- 1dell'artico1'azione, fatto da ritenersi fo:r.s e fatale, se re éstra-ar.ticoLare circoscritto ·d ella grar1de tubero. . la lesione venisse abbandonata a sè stessa. A lungo andare il processo estendendosi nelle zone ossee sità dell'omero. Di tubercolosi della spall a sono state descritte va- iprossimiori potrebbe p~ssare anche v·erso la diéùfi.si rietà diverse. La form a più· frequente ad osservarsi omerale al ·di là del collo anatomico dell'omero, oppure determinare un ascesso freddo periarticoè il cosidetto tumor bianco, che, come voi sapete, présenta d jfferente sintomatologia a seconda che lare. Il caso presente mi sembra interessante oltre cho sj tratta del periodo iniziale o del periodo di stato o terminal e della m.a lattia. In questa forma, anche per la circoscrizione del processo, e per la diagnosi clinica che fu 1potuta fare, per la cura radicale, 1nizialmente oltre i fen om eni dolorosi, non ·m olto che fu eseguita. Esso mi dà inoltre occasione di diversi da quelli presentati ·dia questa ammalata, esiste una spiccata impossibilità dei movimenti at- con.sidera;re altre i.estoni ci:rcoscritte alla grand·e tivi articolari e specialmente di quelli di abduzio- tu:b erosità dell'omero, che abbiamo osserv.ato in questi ultiini anni, nei quali esisteva runa sindrome ne e innalzamento del br,accio, se purt1 sono ancora ij)iù o m en o possibili i movimenti passivi. Que- an aloga, un r eperto ra diografico si:mile ed in uno di questi la n atura tu.b ercolare si è potu.t a c-0n cersta forma può essere di orjgine ossea, omerale tezza escludere, oltrechiè per i dati del reperto ope(più spesso) o glenoidea, oppure sinoviale. Un'altra varietà anatomo-patologica ·è la carie ratorio anche per quelli dell'esame anatomico, istosecca, detta di Volkmann, dall'A. che l 'ha descrit- logico e culturale. Vi J.eg,go la storia cli·n :iJoo di un caso ·OhP. ho ta, a decorso molto subdolo negli individui ad•ulti. operato nel 1924: In questa varietà si ha djstruzione e sostitu zion e del tessuto osseo per pa.rte di granulazioni fu ngoSi trattava di iuna donna di 32 anni di Crespina, se e, quello che più ai tutto è caratteristico seconconiu.g ata. La .p aziente riferisce che i suoi disturbi do Volkmann, .è · };a invasione precoce della cavità r isalivano a circa 15 giorni innanzi: si iniziarono articolare per parte di gr,anulazioni sipecifiche, che con dolori ·discretamente intensi, insorti spontaalterano l a sinoviale e determinano deformazior1i n eamente in corrispondenza dell 'articolazione delarticolari ed anchilosi sen za che vi sia suppura- la spalla sinistra e irradiar1tisi a tutto l'arto supezione. E ovvio che n ella nostra ammalata n on .si è riore cor rispondente. .successivamente i dolori andarono sempre gradualmente aumentando di intr.attato di questa forma. tensità e si esacerbavano n otevolmente n ei moviUn'altra varietà descritta è la carie carnosa di men ti attivi e passivi dell'omero. I tegumenti al Koeni·g, forma epiftso-diafìsaria, nella quale si dis·opra dell'artioolazione non presentavano alcuna avrebbe la lesione in corrispondenza dell'epifi&i alterazione. Fin dall'inizio della fenomenologia dolorosa comparve teIIljperatura serotina, oscillanomerale e conseguentemente dell'articolazione, ma te jntorno a 37,6-37,8. Un sanitario consultato conanche della diafisi omerale, con atrofia n o.tevole sigliò alla paziente l'in gresso nella Clinica. Nell'a namnesi .famigliare si trova che il padre della corticale e sostituzione del midollo per parte di tessuto tubercolare. Neanche a questa forma si -è m or to per emorr agia cerebrale, l a madre per neopl:asia epatica; i d'ratelli e le sorelle godo110 può pens·are jn questo caso. Dirò incidentalmente buona salute. che sia l a forma descritta da Volkmann .&ta quella Niente nell' an.aJinnesi personàle remota. Mestruadi Koenig e considerate da questi AA. come v.arietà zioni sempre regolari. Sposata a 19 anni con run anatomo-patol ogiche tuber colari sipeciali dell'arti- uomo tuttora vivente e sano, 11a avuto due gravidanze a termine ed i figli godono buona salute. colazione della spalla sono state da Ollier e da al- Niente :all 'esame ·g ener ale. tri osservate a n che all'articolazion e dell'anca, del All'esame obbiettivo locale si riscontrarono dolenti, ma possibili i movimenti dell' articolazione gomito, del polso. della spalla sinistra; dolore vivo alla 1palpazione, Oltre a queste varietà di osteo-artriti tuber colari circoscritto in corrispondenza della grande tu bepiù o m eno diffuse, sono state descritte da Bonnet., rosità dell'omero dello &tesso lato. Feci prat icare Laurence e da a ltri delle forane cir coscritte alla te- una radiografia, che dimostrò anche in questo caI


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IL POLICLINICO

so in corrispondenza della grande tuberosità una zona di rarefazione e di distruzione ossèa circoscritta al punto dolente e grande press'a poco quanto una nocciola, ed in m ezzo ad essa delle zone di minore trasparenza doV1Ute probabilmente a 5eque5tri. Per i dati dell'esame generale e specialmente per quelli dell'apip arecchio respiratorio, a carico deJ quale niente assolutamente si .apprezzava, e per dati anamnestici .r emoti 1a probabilità che la natura della lesione non fo sse tubercolare veniva arvvalorata anche dal ·d ecorso acuto e breve del pro- ·

(ANNO XXXV, FASC. 48]

e dolorabilità nei movimenti dell'articolazione della spal1a destra. Questa difficoltà si rendeva più manifesta nei movimenti dj abd11zione e rotazione dell'omero. Il giorno prima dell'ingresso in Clinica· nel levarsi dal letto aveva avvertito dolore trafittivo in corrispondenza della sopraccennata articolazion.e ed 'irrupossi1oilità assoluta idi comiptere qualsiasi movimento con l'arto superiore destro. 1

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CIOOSrO.

P.roposi all'ammalata l'interv ento iemrurgico , che fu accettato e il 15 ·aJPTile ·del 1924 in morfietero-narco5i praticai una inci5ione nel solco interpectoro-deltoideo: arrivato sull'osso trovai una piccola cavità ossea del volume di un fagiuolo pie.n a di sostanza di a51Petto giallastro, densa, nella qu:a.le esisteva un piccolo sequestro. P.r evio di&tacco del periostio, estir.p ai .tutto il focolaio con un certo tratto di tessuto osseo contornante 1a raccolta, in modo che residuò una cavità regolare del diametro di una moneta da due lire e profonda al centro circa mezzo centimetro. Applicai un drenaggio. Suturai parzialmente l'aponewosi deltoidea, indi cute e sottocutaneo e fissai il braccio in abduzione. L'e5an1e del pus dimostrò la presenza di stafilococco aureo. L'esame culturale diede una cultura ' pura. Dopo ipochi giorni l'amm·a lata la5ciò la Clinica completamente guarita. •

Come V·Oi vedete, rn~ntre clinicamente questi due ca5i sono in alcruni punti analoghi, sicchè verrebbe dato di l'iportarli alla stessa causa, riconoscono invece un di verso fattore eziologico. La dii.ferenza essenziale è che nel primo si è avuto un decorso più lento, nel secondo un inizio più acu.to ed un decorso 1più breve. . Aocan:t o a .qu esti ·c asi, n e.i quali esi·ste la ,sponta'neità dell'inizio dei fenomeni dolorosi, ho notato , altri- casi n ei quali ·i, ·dolori si sono iniziati acuta, mente in seguito ad un trauma magari minimo, a volte anche in 5eguito ad un semplice movimento brusco dell' arto superiore corrispondente o in seg~ito 9- minimi sforzi e nei quali è frequente r i5contrare radiografica:mente il ·distacco di tratti ossei della grande tuberosità dell'omero e in corrisp. onid·en~a di questa .eshste una zo~a di rarefaz1one ossea più o meno evidente ed estesa. In questi casi bisogna ritenere che i .p iccoli focolai circoscritti infiammatori favoriscano il distacco d ei tratti ossei sopraccennati, per cui questi ammalati si trov.a no ·d'emblée n ell'impossibilità dj muovere l'arto colpito e in rpreda ad intensi dolori. Vi riferisco, come esempi.o, la storia clinica di ·run caso, che ho curato nel 1925, nel q·u ale pare che neanche un minimo trauma abbia influiito e che il distacco si i&ia prodotto per semplice contrazione muscolare.

FrG. 3.

Niente a ssolutaimente nell'anamnesi famigliare e personale. All'esame obbiettivo generale niente di speciale. All'esame della S(palla si riscontrano dolenti i movimenti pas5iyi del braccio, impossibili gli at-

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FIG.

tivL Alla palpazione spiccatissima dolorabilità circoscritta in corrispondenza della grande tuberosità. Lievi rialzi .termici serotini. Niente sui tegumenti. Nella radiograifta, che vi mostro (Fig. 3), riscontrammo il distacco di un tratto osseo corri&pon1

Si trattava di un uomo di 43 anni, ricoverato in Clinica il .q uale riferì eh~ ci.rea un mese innanzi aveva ~on1inciato ad avvertire una certa difficoltà

4.


[ANNO

XXXV,

FASC. 48]

SEZIONE PRATICA

dente alla grande tuberosità dell'omero ed una zona di rarefazione ossea prossimiore grande press'a poco quanto una nocciola. AJpplicai un apparecehio di gesso immobilizzando l'omero nella solit:i. posizione di abduzione .e lieve rotazione interna con fles&ione dell'avambraccio, ecc. Dopo circ8t 30 giorni r imossi l'apparecchio. La radio.g rafia eseguita dopo vari mesi e che voi ·qui vedete (Fig. 1,) dimostra 1co.ffilptletamente s companso il tratto oS'seo , distaccato e scomparsa l a zona di rare,f azione corrjspondente della grande tuberosità, bene evidente nella priJma radiografia. Quale la natura dell~ lesione? Si sarà trattato di tulbercolosi? O id i un.a ~or.ma di osteomielite circoscritta da germi comuni?

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FrG. 5.

Per i dati anamnestici ed obbjettivi .g enerali e per il decorso saremmo portati ·ad escludere in questo caso la f'or.m a ·specifica . ·Q ueste forme, di cui vi ho portato qui a1'0uni esempi come tipo, vanno distinte dalle vere e proprie fratture circoscritte della grande tuberosità dell'omero, dovute a traumi violenti e che si troYano descritte in tutti i Trattati di traumatologia. In questli casi dovu ti .a trauma di:retto o in·diretto e a violenta contrazione muscolare, il reper.t o radiografico mostra un distacco più o meno esteso della grande tuberosità con &u perfici di frattura ben evidenti e coi corri.sponden ti sintomi clinici dei quali i più importanti, oltr·e ali.a dolorabilità l)iù o meno circoscritta, alla impossibilità o limitazione dei movimenti, sono la presenza di ecchimosi più o n1eno .tardive ed il r eperto ra diologico, che m ostra, oltre al fr amme11to sta'ccato , l 'assenza dl ogni lesione distruttiv a di vicinanza, come è il caso, di cui vi m ostro la radiografia che si riif eri. sce ad una donna caduta da una scala (Fig. 5). Jn.t eressante è n otare che in queste fratture si

può radiograficamente seguire la formazione ·del callo osseo; mentre n ei piccoli distacchi conseguenti ad Apoftsite della grande tu:b erosità, si assiste al r iassorbimento ed alla scomparsa del fra1nmento stesso ed alla restitutio ad integruin senza notevole tumefazione palpabile. Non esiste mai ecchimosi. Ma oltre i pochi casi, che sono stati ricoverati in .Cli·n i1ca, oltr e a ·quelli elle ·v i ho, per necesisità dildiattica, brev.emente illustrato com·e ti1P1i ·di varie forme, c'11e potrebbero fra lo!'lo essere confuse, ho visto molti altri ammalati, dei quali yoi qui vedete una lar.g a documentazione radiografica, con analoghe lesioni e storie cliniche, anch'essi completamente guariti con la immobilizzazione. In non pochi di essi non ho potu.to raccogliere dati assoluti per poter emettere con certezza un giudizio sulla natura della lesione ossea predisponente al di.stacco. In alcuni è rimasto il dubbio se si sia trattato di una forma tubercolare o di una forma da germi comuni, da stafilococchi oome nel secondo caso che vi ·h o ill1uS'trato o ev.entualmen.t e da altri germi. 1

Certo che per il giudizio sulla natura hanno molto valore i dati anamnestici remoti personali e famigliari e i dati dell'esame generale, specialmente qu elli a carico dell'aippareccl1io respiratorio. Purtroppo non f11rono praticati esami ematologici per ricercare la eventuale esistenza di leucocitosi, ciò cl').e farò i_n event uali osservazioni successive. Vale per dimostrazione ed ammaestramento il secondo caso che vi ho riferito, nel quale l'esame culturale mise in evidenza lo stafilococco piogeno aureo. Nelle forme stafilococciche si tratta molto probabilrnente di osteomielite ematogena circ,oscri tta invece che da bacillo della tubercolosi data da germi a scarsa virulenza. In tutti i casi mancarono din1ostrabili lesioni (furuncoli, ecc.) che possano aver fornito la port a di ingresso o di .p artenza dei germi; ne è resa perciò più difficile la diagnosi. Ma non sempre in questi mala.ti troviamo dei d ati nettamente favorevoli o sfavorevoli per la tubercolosi ·anche q111ando abbiamo fatto praticare una r a diografia del torace; è in ,q uesti casi ch e le difficoltà sulla natura diventano molto serie e 6pesso insolubili. Ad o,gni modo si deve , r itenere che. i g ermi (tubercolari o non), arriv,ati in corri51Pondenza della grande tUJberosità e trovate in essa condizioni favor evoli per il loro attecchjmento ivi determinano le lesioni .ossee circoscritte dalle quali p er un trauma piccolo, per una contrazion e rnuscolare, o anche, come abbiamo visto, si può dire, sp on taneamente, si possono distaccare piccoli tr atti ossei. J3 js0ign·a .d~fferenziare clinica 1n en te le .<\pofisi.ti om erali superiori dalla cosid etta: P eriartrite sca · 1

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IL POLICLINICO

polo-omerale, descritta nel 1872 da Duplay; in que5ta forma si tratterebbe di infuunmazione cronica della borsa siero5a sotto-deltoidea o di quella sottoacromiale. Credo ahe queste lesioni sarebbe me.glio den ominarle : Borsiti; con questa denomina.zione ·si rende più precisa la localizzazione. In ·que.sta forma esisterebbe .spiccata atro.fia del deltoide che n ei nostri casi mancava; anidh1e tn ,es&a l'inizio • ·della fenomenologia è spesso legato ad un trauma ,più o m eno intenso, a vol~e minimo, o ad un bru:sco inovimento rotatorio del braccio. E probaibile ~he molti 1casi, descritti come 1Pe;riartriti .sc.apolo. .omer.ali, .gi1an·o invece .t\Jpafisiti della granide tub·erosità ; sol.o ~ !ra;di:ogr.afia ·p otr.e1b be o:ffr.ire dai.i per la 1diag:nosi .clinica 1differ,enziale. Sono stati .descr itti ·dei !casi di Oalctficazione ·della borsa sotto.-acromiale: in 1questi, se .tale è veramente l 'interpretazione da darsi al reperto r.a diografìco, può essere difficile escludere c_l1e si tratti invece di fra mmenti ossei staccati dalla grande t•u ber osità per un processo distruttivo l aten,te preesistente e cioè se l a lesione non rientri n ello stesso capitolo delle forme, .sulle quali ho . richiam ato oggi la ·v ostra atten zion e. ·Generalmente però n ei distacchi ossei della grande tuberosità spontanei o per t raumi minimi la radiografia è netta e di sicura interpretazione, se la rarefazion e della grande •t t1berosità <è bene aptPrezzabile. Già Tut fier, Loison ed al.tri ha11no dim ostrato ch e in molti casi, nei quali si era fatta diagnosi clinica senza controllo radiografico di periartrite scap olo-on1erale, si trattava invece di con5eguen z'a di fratture parcellari della ,g·rande tuberosità dell 'omero. . In qualche caso per spieg·are delle sindromi dolorose acu.t e simili a q1uelle attuali, si è pensato alla Lussazione ·del ten1din·e del bi·cipite, r.ara evenienza, se ·p ure è rpossibct.l•e. Nel caso di lussazione del tendine, si dovrebbE' sentire alla palpazion e il cordon e del tendine spostato, o .a lmeno si dovrebbe avere l a possilbilitù della rid.u z'ion e. /Mi pia.re gi,uisto 0ht ama,re le forme, cJ.1e ho stamane illustrato : Apofisi ti ome:rali swper'èori. Tal·e terminologia è anialo.g·a a ·qiu.ella dell\i\p 01fisite tibiale (1M alattia di Sc:hlatter) alla ·qual·e le forme ora 1descritte posson o .r avv:icinwsi: Se non ·cl1e 1' aip·ofis ite tilbiale è una 'forma dei giova ni, mentre l' apoftsite omerale è .d egli ad-u lti e come abbiamo visto, ·è dovuta a germi v.ari (bacillo di Koch, stafilococco) : dimostrazione, che manca, a .q uanto io .so, nella malattia di Schlatter. Se nei casi operaiti ho p otuto dimostrare che in u n caso si trattav.a indubbia:mente di una forma tubercolare e in un altro invece di un·a forma da staifilococco 1piogeno aureo, nei casi, nei quali n on si è praticato l'intervento, mentre si deve discutere l a possibiliità dell 'una !forma o dell'altra, non si 1

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[ANNO XXXV, FASC. 48]

può escludere con certezza che queste lesioni non p ossano essere determinate anche ·da altri germi, ad es. dalla spirocheta pallida, dal bacillo di Ebert, ecc. Qt1esti speciali fattori eziologici potr ebbero venire presi in con siderazione particolarmente quando n ell'anamnesi · ·trovassimo dati favorevoli per la lue o per il tifo analoga:mente a quanto abbiamo detto i.Per 1a tubercolosi. Le ricerche sierologiche (Reazione di Wasserm:ann, Reazione agg·liutinante, ecc.) potrebbero essere di grande importan za per risolvere ~l proble·m a. Nelle forme stafilococciche si può ritenere più frequente un andamento diciamo subacuto, mentre nella tubercolosi il decorso -è più cronico. Ma sui caratteri dell'evoluzione del processo, con1e sui cara.t teri della eventu ale coesistente febbre, non possia·m o fare sicuro assegnamento per la solruzione del problema eziologico, perchiè anche n elle forme .stafilococciche si deve trattar e di ger·m i attenuati. L'evoluzione del 1p rocesso è essen zialmente legata non solo al tipo dei ·g ermi, ma anche alle loro condizioni di vitalità e di virulenza, ol,t rechè naturalmente alle resistenze organiche del soggetto; entrano dunque in giuoco diversi fattori biologici di val or e vario da cas0 a caso ed a n oi scon osciuti, che ci fanno ben comprendere la difficoltà delLa risoluzion e cliniQa del problema eziologic·o della lesione jn alcun i c:asi; gran ca11te1a dunque si deye avere n el pronunziarsi sulla nat11ra. Dopo tutto quello che abbiamo detto, qual e è l a condotta terapeutica più con sigliabile in q ueste lesioni ossee circoscritte? In tutti i miei casi ho ottenuto la guarigione in breve t empo; da un m ese ad u n mese ~ mezzo, mediante la immobilizzazione ·del 1)raccio in abduzione ad a ngolo r etto sul torace, con flessione dell'avambraccio e la mano in posizione inter1ned·i a fr.a pronazione e supinazione. Quando r adiogr.arficamente 1però è dimostrabile una lesion e ossea notevole e cioè un vero asc.esso osseo con presenza di. sequestri , se coesiste 'febbre, se l'articolazion e si deve ritenere indenne, si può intervenire chirurgicamente, seguendo la via interpectoro-deltoidea ed asportando in blocco il focolaio fino sul sano , cer cando , se n on si è avuta disp ersione di materiale infettante, di ottenere l a guarig·ione per prima. Se l'ascesso è dovuto ai co1nuni piogeni, se n on si ,è potuto a vere la estirpazione in blocco senza aprire il focolaio, sarà prudente drenare. Doipo l 'jntervento è indispensa.b i·le la immobilizz.azione p er un certo tempo com e ho fatto n ella donna, cl1e vi sta davanti. Nei casi di èl.istacehi di framm enti della grande tuberosità con zona di rarefazione ossea sottostante, senza vero e proprio asce5so, basta la im1

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SEZIONE PRATICA

{ANNO XX.XV, FASC. 48]

mobilizzazione, che appena applicata r iesce di gran sollievo, percnè fa siparire i fenomeni dolorosi. Anche in questi casi la guarigione completa è rapida e durevole come nel 3° caso, ehe vi .h o riferito e che io seguo ormai da due anni e del quale voi potete qui controllare i diversi successivi reperti radiografici e negli altri casi, ohe ho osserv.a to. Naturalmente conviene sottoporre questi p:azientj anche ad intense cure generali varie da caso a caso, a seconda della natura della lesione. Cosi nella t·u bercolosi faremo le solite cure iodo-arsenicali, elioterapiche, ecc ., cure che del resto possiamo anche consigliare nelle forme stafilococciche dubbie, ecc. In conclusione dunque dovete ritenere che esistono forme infiammatorie suppurative .o non, tubercolari o no, circoscritte alla grande tuberosità -0merale, senz.a invasione articolare, che mi sembra giusto chiamare : A..pofìsiti omerali superiori. Non raramente esse favoriscono il distacco spontaneo o traumatico di tratti ossei più o meno estesi corticali della grande tuberosità omeral e, \ben din1ostrabili .e differenziabili radiograificarnente. Pur risentendo queste forme benefica inf1uenz.a dall'imrr1obilità di durata varia (uno-due mesi), l'intervento chirurgico è talora indicato quando radiologicamente esista la dimostrazione di un vero e proprio ascesso osseo. Queste forme depbono essere ben distinte aalle vere e proprie frattur e isolate della grande tuberosità dell' omero, indipendenti da ogni preceden · te lesione di questa apofisi. ,

_.. Pubblicazione Indispensabile a tutti J medici: oott. ARNOLFO CIAMPOLINI

Decente dd. Medicina Legale degli Infortund nel R. Iett· tu.to di Studli Superiori in Firenze · Medioo prin.oip·a le nelle Ferrovie <Li Stato.

La traumatoloSia del lavoro nei rapporti con la leSSe lAD USO DEI MEDICI PRATICI) seconda edizione completamente rifatta e notevolme·n te ampliata.

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OSSERVAZIONI CLINICHE. ISTITUTO DI PATOLOGIA SPECIALE l\llEDICA DELLA R • UNIVERSITÀ DI ROMA diretto d·a l Prof. A. .ZERI.

Sopra un caso d'infezione da bacillo di Bang nell'uomo. Dott. RAIMONDO DORIA, aiuto. Nel recente rifiorire deJlla discur&sione sul potere pato:g eno del baicillo d·i Bang peir l'uomo e sui mezzi per diagi1osttcare l'infezione da Bang, credo uti'le in una breve nota riferire un caso che per la prov·enienz.a e per l'esame sierologi'Co v.a considerato com e un caso id i in:fezione da Bang, onde trarne motiivo 'Per alcune consi.rderazioni in torno all'iillfezione da B. di Bang e su11 valore della relativa sierodi1agnosi. Riferisco senz'altro brevemente il caso: 1

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V. Ivo, di anni 22, nato a Badi a Tedalda (Arez· 1

zo) meccani co, celilbe. · Mo•dtco bevitore, non fumatore. Ha sofferto malaria molti anni Ifa. Ha s1p esso soffeirto di an.gine. Dalla metà di 1di.cembre 1924 sof.fr e di febbri eh e vengono a perio,di di 1-2 settim·an.e, si elevano a 38°-39(., e inteTinettono poi per ;pare,cchi • g1orni. Ha avuto :par·ecchie volte epistaJssi, non ha avuto h·enpes, non diarrea. 1Si sente debole, ha talora sudori notturni profusi, si i.amenta di dolori vaganti .aJlle articol,azioni ed al torace. Ha fatto inutilmente per l'Ungo tempo cure di chinino. 'E diminuito ·di peso 10 kg. B. O. 'Con1dizi.oni gener·a li un ~o· ,dep·resse. Sensorio vigile. Costituzione un po' gracile ma r egolare. E un ;po' 1dep·erito. 1P1reisenta modi·co pallore de1la cute e ·d elle mucose : non edemi. Scarsi gangli nelle comuni sedi. Nulla di .p articolare si nota obbietti'Vìamente rigt1ardo al'le varie articolazioni. T emperatura sui 39. Torace. - Simmetrico, proporzionato; non pire· sent.a nulla di notevole, ·s alvo qu·al1che ronco ·a destra in alto. Cuore. - Nulla di notevole, salvo un J.ieve rumore merosistoli1co. Fegato. - 1S i pailpa un dito sotto l'arcata, di cons~stenza aumentata; il mal'gine è ipiuttosto smusso. Milza. - Si 1pallpa a un ·d ito ·dalU'areata di consiist·enz·a a'Uffientata. In alto gi'unge :all'6ttava costa, in avanti all' a;scellare anteriore. 1Modica ·d olenzia all l' epigastrio. Si nota un asce sso ne111a r egion e glutea destra, che v1ene inchso e m e.di c·a to. L'esame dell' es1p ettorato è n egativo per il b . di Koch. L'esame .radiologiico del toraice è negativo. L'esame delle urine non mostra 1alterazioni notevoli. 1

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IL POLICLINICO

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[ANNO XXXV, F ASC.

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IL' esame del ~angue dà: ·emazie 3.400.000· leucociti 5.400 cd i cui 74 % polinucleati n eutrofili· -emogloh. 46; V. G. 0,60. ' La siero1diagnosi è negativa pel tifo e i paTattfi IP er il M. Melitense la si·ero·diagnosi è positiva al titolo 1di 1 : 300, e persiiste tale dopo il riscaldamento del siero .a 56°, ma dopo ri•&caJld1am.ento a 65° diviene quasi comipletamente negativa. . IP el B: di Bang 1'a ·sierodiiagnost ·è positi'V a al titolo d1 1: 800; do1po riiScallidamento del siero a 6? 0 p er _m ezz'.ora 1è an1cora ~ettam·ente positivia al t1toilo d1 1 : 400. . [l risool·damento fu -elff·ettuato con la tecnioa di ~Uoosandrini e Fi.cai, ·diQ'Uendo cioè il si-ero 1: 50 in ·a cqua di•stillata. Il 1paziente poco o nurla si giovò del vaccino a.ntimelitense. L'asces1so alla :r egio~·e glutea o-uarì raptdamente. Le !febbri scomparvero spont~nea, mente d?PO alcuni mesi.

i d'Ue germi, così come avviene per alcuni simil•dtfteri:ci ·e per le divei:ise varietà 1de:l b. tubercolare . ILa teTmoresistenza delle agglutinine antibang: in contrappo1sto aJ.le antimelitensi iè stata negata da alicuni ed ammessa da altri. Sta di fatto che in molti casi si osserva, come nel caso descTitto, .che dopo riscaldamento di mezz'ora a 65° scompai,ono o quasi le ag.glutinin·e an, timelitensi e permango~o quelle ant:Uban:g: in altri casi ciò non si v·eriif.i:ca. rra'loca, come ha visto Trentini, ocicorre scal·d·a!'e a 70° p·er distru·g gere tle wgg1J.utinine di grup1po antimelitenisi pr-esenti nel siero antilbang. E dif1:t1~cile definire se si tratta di una ditflf eTenza qua.ntitativa, come crede Iacono, o qualit&tiva A ;p rimo veder-e pa:rreblbe ch·e la di.f·fer enza sia res~ senzialmente quantitativ a, peI10hè col risc·alda.Jl caso m•i sembra da attri· b uix e ad un1a infe• m ento si ablbaiss·a il titoJ.o sia delle agg1lutinine zione da B. di Bang, si·a 1p erch1è in que·lJ.'e·p oèa antibang cl1e antimelitensi. nella zon·a a:bitata dal paziente fu oss·e!"Vlata una il)alle espe:ni:enz.e del Trentini però risulta che epi d emia di a 1borto epizootico d·elle vaiccine , e in casi di irufezione m ilsta s,p eriment ale nei cocontemipoll'aneamente. d'inlfezione da B. di Bang nt.gili da Bang e da melitense, col risoa~damento rLe'J.l' uomo (1) : inoltre p erc·hlè la sierodiagnosi fu a 65° non sj riesce a distruggere tutte ·le aiggl'lltl1positiva a maggior ·d iluizione ipel B. di Ban·g nine antimeliten·si, il eh.e fa sorgere :hl dubbio che (iso1ato da bov•i ni) 0he 1p er il M. melitense, e quando nell'u·o mo non si ri.esce a iporre irn evidOlPO risca:11dam·ento a 6.5° del siero f'u positiiV·a pel denza un ma:gigior twsso di agglutinazione per solo BaJ)]g . u.n o ·d ei due .g.e-rmi n eanch·e col riscaldamento 1de1 E stato morl to dis C'USSO se i due g·ermi B. di i:ero, Si tratti di irufezione mista. $1 Bang e m eliten's e 1d eblbano identificarsi o no, dato Ohe una certa diflfer~nza qua;litativa esista tra che culturalmente e si erolo1gicam·ente si dimo·strale due agiglutinine antibang e antime1itensi può no identirci o quarsi. de'd ursi dal f·atto che m entre in coni.gli im·m unizA1cuni auto-ri al.l' estero, e qui da noi il Favilli zati coJ B. Bang scompaiono col ri·scal1damento · sostengono l'tdentità d ei germi, ma devono poi del siero le agglutinine ,fil gru'P1PO antimelitensi~ a mmettere .c he 1P·er condizioni non ·a ncora p·r.eci-. non aiocade invece che in oonigli immunizzati sate i'l geTme a cquisti a volta a vo1ta potere pacon M. meilitense scamtPaiano coa ris,cal·d amento togeno p·er l 'uom o, d·an•do la fe'bbr e m·elitense, o le agglutinine antibang : d'Unqu e il fenomeno p er l'animale, dando l'aborto epizootico. della termoreisistenz·a de1le ag·glutinine non pare · iB3Jstaj inv,ec-e ammette la durpliice sp ecie o alrif erilb ile puramen te e semplri.cemente a un fattore meno varietà d ei germi, ma a quanto pare, per di quantità. un .Precon1cetto teori1co, non cred-e ch·e il B. di Finalmente voglio osservar.e che dato i11 muUtiBang sia vatogeno per l'uomo, ed è quindi cof orme quélldro clinico de·l l'infezione m elitense, è stretto a ritenere che una parte .d.egli abor ti -epjeicce·ssiva pretesa voler differ·enziare cdinica1nente zooti,ci è ·dovuta a1 M. me'litense: d'altra parte l'irufezione m e:litense e qu ~lla d~ B. di Banig, 1com e ·af1f.erma l 'impoissibilità di diistinguere un germe ac-cenniano AUessan1driru e Fiicai. da:ll'altr9 se non per il potere patogeno diverso, E i'l cia:so esiposto se p e·r alcuni caratteri (lu nga nel ol1·e vi è :per l o m eno l'accenno .ad una condurata:!) rientrerebb·e n el quaidro da loro tractra·ddizione in termini. ciato p er l'inrfezione da Ban~, per altri starebbe Sta d1 fatto che il geTme de:lla febbre m e'litense più nel quadro di una 1nelitense. Del resto anche è assai patogeno p er l 'uomo talchè è dilfficile a 1Per la durata è noto che iruf ezioni di la~oratorio 1Chi lavora molto con esso, di n on iruf ettarsi, e da melitens·e hanno persistito nove mesi e anche le infezioni di laboratorio sono all' oroine del oi1tre un anno. · giorno : invece tl. B. di Ban g è assai meno patoNean•oh·e un sufrfi1cii.ente cr iterio è l'utilità dei geno per l'uomo. Di:f.ferenz.e ta li valgono a porre vruc cini sipecilfici. Intanto non . seID1Pre è fiaci1e un·a dlif·f er enza di specie o almeno di varietà tra aver:e vaccini puri cioè preparati con stiipiti di un solo germe. Inoltre è noto che in vaocinoterap!i.a la speicilfi1aità d·ei germi è utile fin·o a un (1) V. FIC,\J e ALESSANDRINI . .Ann. d' Igien e,. 1925. ce-rto p·u nto: si sa· che in molti casi i vaccinl F aJSC. 1°. 1

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[ ,\NNO XXXV, F ASC. 48]

SEZIONI!

eterolo:g}li sono aJtrettantp e pi.ù etf~c aci degli omologhi; quin di cade anqh e 1q uesto criterio qifferenziale. Nelle in!f·ezion'i melitensi e param~li­ -tensi poi è noto cne la vaccinoterapia si dimostra 1pooo o nie11te utile, come tutt_e 1e .altre terapie specifiche: qualche s1p e.ranza si ripone ora nelJa triprufla vina. Per la diagnosi difJ'.erenzi'ale tra in,fezione da Bang e infezioin ·e melitens·e pare che la maggiore importanza si deb.b a dare a:1 criterio epidemiologico, e in secon·do luo;go al tass o dell'agglutinazione p er degli stiipiti sicuri, ed anche, quando j} fenom eno si presenta, alla t enr10Tesisten za delle agglutinine antiban•g. 1

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BIBLIOGRAFIA

G. - ALESSANDRINI A. La setticemia da (( Bacillus a bortus » (Bang ) nell'uomo. Ann. d'I.gj.en e,

FICA!

1925, fa:sc. 1°. TINTI M. Sulla q·u estione de lla setticemia umana

da B . d 1, Bang. Ri v. di clin. Med., 1925, n . 18. JACONO. Agglutinine antibang e agglutinine antibruce . Riv . .di patologia sperimentale, J926, n . 1. TRENTLNI. Sulla termoresistenza delle aggluti nine ari tfbarig e d elle agglutinine antimelitensi.

1Giorn. di b!a tteriol. e immunologia, 1926, n. 2. BAST~I P. Minerva Med., 1926, nn. 15 e 28. FA YI LL L G. Ibid., 1926, n. 28. 1

Un caso di sodòku. Do1:t. GINO

medico condo.tto.

DE-VECCHI,

La inalattia ohe passa col nome esotico ~li. 50dòkt1, vocabolo gi.a.ppone::;e cl1e letteralmente sign.i ficl1er eibbe {·f.eibbre 1da morso dd. topo ) ted. Ratten.bis Skra.nl\l1eit - m·oI'lbo da ·m orso di topo de·n ominazioni -0g.g i per .a ltro inesiatte essendo stato 1dimostnato, tn !Italia dal ,Maf.:i·c i rprima e dal Neirotti do1po, ci1.1e anch·e altr-i anim.ali, oltJr,e al topo, e pY1e·cisa1nente il gatto ed alcuni 1altr:i r oditori 1possono coi loro ·m orsi causar.e all'uomo ta s pirodhetosi, è da noi abbastanza rara. Alcuni dei trattati di patologia speciale più 111 u &o non n e fanno alcun cenno : in Italia le osser vazi-oni arnmontan o a poco più di cinqu anta. Le ultime rassegne darebbero per la Provincia di l\il ilan o un solo caso di Sòdòku, quell.o cht passerò quindi a descrivere sarebbe il 2° caso. 05, . servato n el M·i lan.e.se ; la iprovincia n ella quale ve11r1e osservato con · maggior frequenza il Sodòku (13 casi) sarebbe la iprovincia di Brescia nella quale anzi dnl Frugoni ,venne osservato e descritto il pr.imo ca·so di Sodòk:u in Italia (1911 ). . . tPasso brevemente alla descrizione del caso occorso' mi. 1

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Gr ...\delaide, di anni 17, dimorante a Cassino D'Alberi (Milano) in runa casa infestata da topi. Il 14-2 del oorr. anno venne accompagnata dal padre nel mio Ambulatorio chè il giorno 10 m en · •

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P~ATl CA

tre dormiva durante la notte, venn e m orsicata da un topo alla regione .frontale destra, accidente che si ripetè alla r agazza n ella notte del successivo .giorno 13 allorchè venn e morsicata in cor.rispondenza del solco naso palpebrale di de-. stra , quasi all'angolo interno dell'O. D. Venne allora dal padre IPOrtata al mio Ambulatorio temendo egli l 'jnsorgere di qiualche infe· ' · zione. Rilevai infatti le due ferite ciascuna co~tituita da due piccole solµ zioni , ·di continuo simm,e trica-. rnente di'f>poste grandi oome la cai)ocohj a di un fian1mifero e ·distanti l 'runa dall'altra di pochi rnillimetri, circondate · da ·piccoli aloni· arrossia ti;· mi limitai a l 1avag.gri-0 ·delle ferite ·con soluzione borica ed alcool ed alla loro s·uccessiva causticazione con nitrato d'aI'gento prescrivendo in seguito degli imp acchi b orici. Il ·g iorno 20 febbraio r ivedo l' a.; dopo qualche giorno di apparente ·b enessere ella aveva notato l'insorger e d' una tumefazione della regione franto-orbitaria destra con dolori lancinanti, pr urito, sen.&o di calore e disturbi visivi. Rilevo infatti che la regione franto-orbitaria è tu rilida ed arrossata, l a tum efazione è m olle elastica, " la cute è di un colore rosso vivo, dolente, la 1pa1pe·b ra superiore O. D. è intere~~ata nel processo ]nfiammato:rio ed ·è assai tumida sicché è permanentemente ptosica e5.sendone ostacolata l 'elevazione, la congiuntiva bulbare dell'occ,hio· corrisp ondente è iniettata, vi ·.è ingorgo della pr-eat1ri.colare ·d,estra, J.'a. 1è rf eb!b ri1citan~e, temp. ascell.- 38, sonnolente. Esame delle urine negativo. Ella mi riferisce che la sera prima fu colta da brivido . .Prescrivo ancora l 'in1pacco boTico e rivedo l'a. dO'PO 4 g·.iorni. E·&sa er.a 6tata ripresa da un ·altTo accesso febbrile preceduto da una r ecrudescenza della sintomatolo.gia locale. Oltre ai dati obiettivi rileva ti già prima, noto la preser1za di strie e chiazze arrossate alla regione fron tale sinistra, alla regione r etroauricolare ed al oollo; la niilza è p.,aLpabile a bordi duri ed € dolente, deb'O rda di cir ca un dito trasverso dall'arcata costale. Non indugio più oltre a po:rre la diagnosi di Sodòku e non essendomi concesso il prelievo di sangue per eventuali ricerche di laboratorio nè r iuscendo a pers·u adere il padre della paziente della utilità di iniezioni endovenose, debbo limitarn1i alla iniezione endomuscolare ·d i gr. 0,15 di neoj acol dell 'I1&titJUto Sieroterapico Mila nese. Dopo sei giorni rivedo l'a. in condizioni pressochè in variate, ebbe altri due accessi febbrili, persiston-0 l'ed.en;ia, la roseola, il :tumore di ~1za, ecc. Inietto allora gr . 0,30 di neojacol sempre endomuscolarrnente. Le condizioni della Gr. incominciano a migliorare , si. ebbe un altro accesso febbrile molto meno violento. I fatti locali alla regione ifrontoorbitaria di destra sono molto meno imponenti, la roiseola iè scomp.arsa . In settima giornata ripeto l'iniezione di gr. 0,30 di neojacol dopo di che l'a. n on ha pili bisogno di cure essendo guarita. 1

La diagno&i di Sodòku nel mio caso fu facilitata dal! 'aver io conosciuto il momento eziologico clel·l 'affezione per il tq uale 1anzi l' a. rioorse a 1


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IL P OLICLINICO

me in primo tem.po: la sintomatol·o·g ia fu del resto classica per 1a spirochetosi e la terapia arsenobenzolica forzata mente sia pure limitata alla via endomuscolare, fu rapidamente efficace, sic, chè in breve volger di tempo potei ottenere quel~ la sterilisatio magna che. ben più difficile è da ottenersi in altre 1511>irochetosi. L'.a. al1a distanza ·di un mese .e mezzo dall'ultima iniezione gode ottima sal!ute nulla residuando alla passata infezione che le due cica trici bipuntiformi delle sofferte morsicature da topo. Paullo ·M ilanese, mag,g io 1928-Vl. BIBLIOGRAFIA. F~UGONI.

Mal. ven. MANTOVANJ. l'vlASCl B. Il ESPOSITO B.

solito il concomitante sub1btetti,1 0 1d i ·d ue 81pecie di tli•so!z,dini 1del 1itm-0: la tachi·cardia ·e l'extrasisto1e. iL'accelerazion.e del ritmo caridi.aico ·p uò di-pendere da caiuse estrinseche al cuore operanti attra\·er.so il vago-simpatico. StPesso qu1este ciause sono psichiche. Ogni ·piocola ed aniche \POCO arvvertita emozione può aumentare la frequenza del polso fino a 120 'b attiti al minuto e così continua.re '.fine a rprovo·c·a re acutamente un senso di malessere. Spesso questi attacchi sono agigravati e proliun1g ati dallo $gom.ento che 1provooa'.no; si stabilisce 1così un c ircolo ' izioso. Il distul'bo suole scomparire o spontaneamente o sotto l'azione •della sugig·estion e. Si v·erifi.c a speis'So di no tte tf'orse ·i n rapjporto a quali!Yhe ·diso:r.dine della sU•b co.scienza. Per lo :più i soIDf.e-renti sono giovani . ia Tiem·p eramento n .ervoso. Oltre le emozioni possono agire sul cuore attraverso il vaigo-simpatico altri fattori. ·C osì .ne.gli stati tireoto.ss.ici sp·esso il &ntoma iniziai.e è costituito 1da .attwcchi idi .tachioardia. 1

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Rifor1na medica, n. 47, 1911.

l\.IARTINOTTT.

(_-\NNO XXX\r, FA C. 48)

Con,tributo allo stitdio del Sodòku. e della pelle, 1917, fase. II. P athologica, settembre 1921, pag. 423. Sodòku. Riv. Osped., n . 11-12-13, 1922. Un caso di Sodòku. Lett. medica, 15

dic. 1925.

M. · Sodòku da morso di gatto. Policlini· Il senso di .p aLpitazione può essere dato dalle co, Sez. Pratica, 24 mar. 1926, fase. 21. extrasistoli. Qu este so.glion o veri1fi1carsi a 1p eriodi MANFREDI L. c. Il Sodòku. Rivista. medica, n. 6, e ·p rovocare .a ccessi di maliessere molto penosi. Il 20 giugno 1927. · FRANCHINI e GHETTI . / ritorno ad un C(l)SO di ·SO- ' paziente ha la sen·s azione che il c·uore inicontri doku. Comunicazione alla Società medico-chi:. resi~tenza o si caiporvol.g a, o addirittura si arrestL rurigica della Romagna, seduta 10 maggio 1925. Come ha notato Galli, ·è un 1disturno comune ifra Ressa V. Ancora un caso di Sodòku in Sicilia. i m.edici. 1Non sellllPre ia 1p rima vista si riesce a Policlinico, Sezione Prat. , 3 gennaio 1927. BOTTESELI.E R. Un caso di Sodàku. Comunicazione rilevare il 1dis<:rridin·e del ritmo che prorvoca quealla seduta 2 dicembre 1925 alla Società Medico- sti attaicchi, ma in·s isten,d o e 1p raticando l'esame NEIROITI

Chiru rgica .Bellunese.

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SUNTI E RASSEGNE. CARDIOLOGIA. '

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Gli attacchi di cuore.

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(C. F . CooMBS. British 111edical Journal, 16 g1u. . g n o 1928). •

Si s·u ol .ciare il nome ·di .attacco ·d i cuor.e ia qu·e l comiplesso idi soflferenze oh•e icolpi·s cono accessionalmente i cardiopazienti. I diso:ridini relativi sono di varia 6P~Cie ed in~~nsità, e . sono' costituiti d·a disturbi obbiettivi e . su·b ietti vi. · Dal distm'bo suibiettivo '.Prevalente g·li attacchi . car·diaci pre?JdOno il nom~ di 1p alJpitaiioni, svenim enti, v·erttgini, dolori .e dispin•ea. Le pal1pitazioni :sono le più frequenti e si v·e rif-i1c.ano quasi sempre in indivi dui sotff.erenti di l'li'stu1:b i cardiac i funzionali. E ciò p erdh.è nelle aar·diopa t1e or.g ani·cn e il senso 1del1a p.alipi tazione è sovercl1iato da altri dist'Urbi ip iù imponenti, com e ad es. }'a dispnea .. ·Quan do la 1p alpitazione costituisce la s olf.f erenza essenziale raip·p res€nta di 1

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sul paziente in varie posizio:qi E"-i notano uno o due . battiti ,p rematuri. Si tratta .p er lo JPiù di individui anz.i ani e· an.che con traicce di lesioni arteriose e mio car,diche. • ,N on di rado la tadhicandia e l 'extr aststole si ver iificano nel med.esimo p.a ziente. Nella 1filbrillazion°e iauri,c olare raramente i pazienti ·si lam.entan o di atta·c chi di palp.itazion~ p-erohiè ,contemporane~mer1ne iso.f frono di 1dispnea • dovuta ialla \cardiopatia organioa. In v.ari casi però I.a fibri llazion.~ auri.colare s i mani:f esta .oome tachi·ca;r-dia pa,Tos•sist,i,ca. ;Nella vera tac11icar-dia parossistica l 'atta oco com.incia e finisce iIIlfprorvvi1sam.ente, il cuore passa immediatamente dal suo ritmo normale aci una fr.eqiuenza ·dopipia o ·a nch.e P'i ù, e immediatamente ritorna normale. 'Il paziente non è in ·graido di dire la raigione d ello scatenarsi dell'attwcco , che può sopraivivenire anche in .completo rtp"oso, ed in mancanza idi qoolsia.si aipprezzaibile fattore esterno, di ·emozioni. .e simili. 1

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Talrvolta è scambiata per tachi«1ardia parossistica 1a t a chisistolia auricolare o flutter (&battim ento d ' ali) a:uriicoliare, i cui accessi però s'iniziano e terminano meno iilljprov.vi~amente, sono meno fr.equenti e durano più .a lu~·g o. D'·a ltra parte nel flutter la lfre~enza -è sempr-e alta, 140


[ANNO XXXV, F'ASC. 48]

.. SEZIONE

più battiti, è regolare, non è influ enzata aa fatto:ri esterni, ròal r espiro e dalle emozioni. La pr.ognosi è più grave in .qu1anto e·SSO rCOStitudsce !l sintoma premonitori-0 .(iell'insu!ftficienza v'8ntrico]tare. All'esam-e rsifigmoman'Om·etri1co sii rilievano i r reg·olari tà del polso e con il p·e-rsi6tere dell'attaoco si rjscontrano rantoli ·alle b;:i·si dei pulmoni, eidema malleolare, indebolim.ento dei toni car1dia:ci, rjtn10 di galop1po, :UPOtensione. Un attacco di flu tter è un fatto semipro .g ra·ve. Anche se non è direttam ente fatale, ind eibolisc.e notevolme11te il paziente, m ette in piena eYidenza l'af.fezione organica ·del cuore che l 'ha provocato. È un fenomeno .però raro e in ogni caso il senso di palipitazione che proC'Ura è sopr.a.Lf1·a tto da altri ·disturbi. Concludendo la palpitazione è 1Per lo più in relazi-0n.e ad una taiclhic.ar1dia funzi onale e non organi.ca. Si h.a tendenza ad at"Lri!b·ujre le improvvise e momenta nee perdite di coscienza, gli improvvisi n1an carn~nti .a malia ttie di cuore. 0

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Ora specie n ei ra·gazzi questi dis turbi non sono

PRATI C.~

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za più o 1neno im1n.ediata la cessazione degli attacchi. Ir1 ri·gt1ardo agli attaccl1i n Pi quali la dispn ea è il distunbo preminente, so:10 da m enzionare la così detta élJ$m a cardiiaca e l ' ed ernia pulmonare a cuto. Il termine di asma ca rrl~=ica non è esatto :p eroM in effetti il disturbo Tl~'piratorio non è in raJPporto a broncocostrizior1·e, ma a:d eid ema pulmon are. Le circostanze nelle quali si veri.ficano ·g li att ac ~lu sono particolarmente unilformi. Gli attacc11i . si. hanno quasi sempre di notte e sono ifi ra1pporto ad un aumento della tensione vasale . 1L'asma cardiaco è sempre l'espr.ession·e di insuffictenza ·del v·ent1icolo sinistro , c'he malgrado sja ipertrod'izzato non è più in g rado di sostenere il magigior laiYOro im.p osto ·dall'ipertensione. E per q ue·sto che gli aoce.ssi , come , è stato r.ecentem ente dimostrato da }3irrell, cedono subito al s alasso. Le ossel'vazioni fatte pro,rano che non tutti i co.si detti attaJcchi ·cay,diaci sono ef.fettiv.a:menve (lOYuti ad aff·ezioni or,g aniche di cuore, che anzi r1ella mag.g·ioranzia. dei casi Si tr·att a di disordini funzionali, e che infine .g li atta:ccl1i cardiaci che s i veri.fi c.ano in indivi1dui di età superiore ai 40 anni sono per lo •p iù in rapporto a ca:ndiO(p:a tie organj1che, ed a f or·me fun zionali negli indivi1d ui più giovani. 1

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sempre in rapporto a disordini 1d·ell'attività cardiaca, ma a condizioni nervose. Tal.v olta la .p er.dita di coscienza è .acco1np.aignata da s ensazioni caridiaC'h e a:bnormi. Etd in effetti 1 all' esame si tro·va una ·b radicardi.a accentua ta ed ipotensione vasale. In questi s og.g etti l'improvviso miu tamento di 1posizion e, dalla supina alla ~e­ duta, può pravorcare que·s ta spe.cie di attacchi, c11e DR. naturalmente sono in rapporto ad u n'imiprovvisa ischemia cerebrale. SISTEMA LINFATICO Anche le vertigini labirintiche· sono ·1alYolta ·at( Le linfade;niti mesenteriche nei bambini. tribuite a ·disor·dini cardiwcL L'errore è tanto piì1 facile in quanto la vertj,gine può attr a Yerso il (:V[CFADDEN. B .?·itiSh M.edic al Journal, 24 dic. 1927) ~ fattor·e emoti\'O produrre ciisor·dini ob.biettivi del- • Le linfatleniti m·esente.riiche sono moJ..to frel'attivjtà cardiaca co11 le relati Ye penose sensa·quen ti :n·ei bambini. Secondo· ailoune statistiche zioni subiettive. l'i•n g.oJ>go d·el1e glanduùe m·e senteriiche Si troveIl dolor e cardiaco, n oto sotto il nome di a ngina pe1ctoris, è sempre in ra p1p•or to a difetto di circorebbe penfi·n o ne~ 59 % tdelle a:uto1psie di .raigazzi_ lazione coronaria. L'1ntensitù ·del 1dolor·e può esI ea:si diagno~tirc:a:ti in vita son-0 più rari perichè sere varia in rapporto alla natura e grado della n on semp re ·v èngono ri conosctuti sia per la inlesion e delle coronarie e1d al consegu en te distur.bo determinatezza ·dei sir1 ~omi, sia perch·è l'affezionedell'irri·g azione sangui.gna d·el miocardio: .pu ò esvienie cambiata con l'ap·p,endi1cite, con l'uùceraa. sere lieve nelle form e di leggero e transitorio g.astrica e druod•ena1e, con lesiolili neop~astiche. difetto circolatorio, essere particolarmente intenso Per ben comipirendere d•a sintomatolo1g ia dell'afquando il difetto stesso ò grarve e perman en te, f eziorne occoTre ben.e co·noocer.e la distribuzione come suole arvve11ire n ella trombosi coronaria, anatomi ca e le proipiri·età fisioùo•g iche delle glann ell 'iniarto cardiaco. d·ule Jn1eE·enteri1che. Nel m·esealte.re i vasi linfatici segu ono esattaSono da pren·dere in consi derazione an1cl1e la 1nente il ct.ooorso di ·que]J]i sanguigni, con i quali f)seu·do-angina, J'anginu yasomotoria, l'angina tapertanto le 5'landuJte sono in s tTetta relazione. baigiica . La 1prima è un non senso clinico in N.elle ~in,fiadeniti meoontex~ne le glandit1le colQlllanto il dolore o ·è caridiwco o non lo è. Anche pi.te sono Je hleo-cooaJi, le m esenteriche, qu.eJle l,entità clinica dell'angina ''asomotoria i1on è so.della radice 1diel mesentere inferiore, le medie tlel stenibile. L'angina trubagica non si IPUÒ n egare, percbiè in e!fifetti, a .p arte le dii!ferenze sintomatomesocolon fJraEverso, quelle all'origine de1l 'artelogi che, l 'astinenza del fumo ha come conseguenriia mesenterica su1Periore, le saicrali laterali. 1

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IL POLICLINICO

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' . Il fl1usso d ella linfa attraverso queste glandule e secca, roiSsa, con patina tendente al ·b runastro è diret·t o in senso plfossimale. Per srptegare .quindi e (papiJle promi·n enti. la in.f ezio.n e ·di g'landu1le distainti da .germi p~ove­ Aù. collo si possono pa1pare ingorgl1i glandulairi. nienti dall.l i11tes17iTio bi~·ogna amrme1tte1re che li La paTete addominaile è tutta m.obile: si 1p1uò germi steGsi su,p erano ìa ba:rriera delle prime a ver e qualche iSp.asmo nel qruad.a'a.nte inferioire glanduil·e. dest:ro ma n-0n una vera rig'tdità i·nvolontair.ia, D'altTa parte in caso di distruzione di una t.ra·n ne che nei casi del ·Grurpipo 2, nei .q.ua:li si glandu1la }a linfa iillV·ece di seguire l'ordina.r io l1a peiriaidenite ed ammassi glan·dulari. .suo ·Co·r.so dir·etto pren!Cioe altra via. ·Così rSi spiega L '·esam·e rettale è negativo o p,u ò faT J'ilevare -co·m·e ne1·1 '·aiprpeTI•dicite si posso·n o a vere iniezioni ing·org·o' ·delle glan·duloe ·sa'Crali laterali. delJc g'land·uJe subpiloTiche. 1'alo·ra, quando tutte IJ .p u nto di maggio·r·e do.l enzia non è quetllo di le vie sono blo1ccate, 1a linfa toirna indietro e lVI1aic Burney, ma più in alto e p.iù medi-ano; la così si sipte.gano infezioni intestinali dovute a ·do1~nzia s i estend e in alto v1ertica1mente sotto f.ocolai glandulari. il ffifl.l&eolo retto di destra. l'alvolt·a si ha ;iip1e reAll,o·p eTazione si riscontrano tre g·eneri di lestesia cutanea come nelll'aip.p·en.diicite acuta .. sioni: 1) Gland.u[-e suoc·ulente, ·di•scretrumente inrL a te.mp·eratura è variabi1le, pe.T lo priù eleiva,t a fiarrn[nate ed ingros1s ate: è i'l reiperto che si ris.p ecie nei casi del gmurpjpO 2. scoTitl'a n ei ragiazzi co·n manifestaz.ioni clinich e ~uan. do le g1andillle diventano caseose (gruipanaloghe a qu elle delJ'ruppendicite acuta; 2) Un ipo 2) e sono la sede di ·lJll1 1pirooesso infiammaammasso di .glandule ragg ruppate intorno ad torio acuto, si .pr.00uoon-0 conglom·eratJi di glanuna gland·una caseosa o ad un p i1ccolo ascesso ; ·dule e ad·eTenze intestina.J.i. Allora i dist·urbi get.n fiammazrion·e acuta di tutta La massa e spesso n e1r ali so110 m aggiolI'i. rL a massa rpuò essere ·a d·evef!\Sam.ento p eritone.a le: .questi casi simulano .rente a lla .p arete . addomi·n aJ e piro·duicendo una l'apipenidicite acuta co·n foTmazi.one ·di aSiCe...<:;60 e V·era rigird i tà 10icalle .con tutti i segni obbiettirvi talvolta anc he 1'01ccilusion·e i·n testinaile; 3) Glan · -O eJJ' ascesso apipendi1co1are. , dule calcifioote oostitu.enti la fase terminale d el Neti. oa:si del gl'Ulpip o 3 1a sintomat·oJ.ogia si aJVprocesso: è il · tirp·o che si riscontra con più frevicina a que·lla d·e ll·a ·oailcolosi l'en·a le, dehl'1Uilcera quenza negli ad·u[ti d ete.r minando sii ntomi ch e .g astric·a o duo1denale o àell'aippendi1cite cronica. po&sono es~e;re scambjati con que1li dell'ulcera !IJ ·d olore si p!uò avè.r e dOIPO i p1asti e può esd'Uod ena1e, deilla caJ11co·l osi renale , delJ'ap1p-endicite sere a ocomq)a.gnato da naiusea e vomito. Se sono cronrca. 1calc ificate le glamdull.e mooenteric he supeT-i wi il I bambini con linfaideniti m ese nte:r1cbe hanno dolore è loca.l.jzz,ato al['apigastri-o. L'•esame rad·io!Una lunga storia di disturbt gastJrici che .p uò logico di:mostr.a lYuona la 'P'eristalsi dello tStom·a co, .essere rac1CO·lt·a soJo con un esam e rminuzioiso. liev·e pBorosrpasmo co•n 1 ·rurrup0Ula duod-ena'1·e mal Tali ·di st urbi si iniziano· talvolta fin 1d al iperiodo riem1pi1a, iip·e.rmobilità .dea colon. L'anailo1g ia quinde[l'a.1 lattam·ento o s.i m.a nirfestano dopo una ma- . di con il reipe·r to sintomatolo1g icn deJl'ua.ceira duolattia i:nfetU va corm·e il morbillo o la scarlattina. dena.'l e è ·qu.aisi p·erfeitta. Tuttavi·a è 1da notare .che la periodiicità d·el d0tl-0·re non è cooì caratteristica A1c.uni soiffTono cefalea, sonno•lenz.a, inrup1p etenza, e ch e 1a radiogr·afia spesso f.a iriil.evare l·e gfl.amd1ule f1att i probabilmente dovuti al!l'actdosi. In effctt i cahcilfioote. questi pazienti vamno soggetti p erio·dicaimente a La diagn-0si differenziale co·n l'aipipendice 0I'Otnau sea, vomito, avveriS1one p er i grassi, stipsi e nic.a si basa ess·enziafumente su1l:l 'esame r·a dio•logiieo dur ante gùi attacchi le urine conten•gon o. ace tone. ·Ch·e mette i11 evidenzia le gilan1d ule ca.1cifi•cate. Il ·doùore è m.o lto vio1e·n to, p,er lo ipiù s'inizi.a Talvo·l ta i pazienti sof:fr.o:no ematiuria, dolore ce cessa impro•vvisamente d'UlfaiilJdo da cinque irr1idlu·1'8.'Ilttl la minzio·n e e dopo il m·o to. La si·n tonuti a due ore cirica. S1pesso comincia n·e lla r ematologia, che in qruesti ciasi.i. è d-Ovuta a comgior1e ombe[i·oole per fi'5sa.a'si ,po.i ne.'lla J'egione pressione di un u·rete:re da parte deJ[e gllandule, i.diaica d estra; talora sorge n ella .fossa i·l iaca destra può farB pensare a~la calcoil•osi renale. Allora la <0 6inistru. o in ambedue; può esser-e ·anche ep id.iagnosi di.fferem.zi·a1e è difd'.iciilissima e &i basa gastirtco e così violento ed imp•r ovviso da $imuS'u'.Ll'·eis ame na;di-o.lo·g ico ed 'U1reterosc.opi1co. 1ar·e i.a per1orazione di un' u}cera gastTioa. Gli Ta.11VO·l ta si vertfica la rottura ·d i una glandrula accessi doloTosi son-0 di soùito preceduti da ce-casecsa e reliativo ve·r samento endoip·eritoneale falea ed astenia; il v.omito si rpuò av.ere prima con tutta la sintomatologi·a di una pe:rforazione o do;po. vis.c era I e. . . I pazienti 51peS60 &on·o pallli1di con la.b bra r osse; U-n ammasso· glandulare ;pruò silm ulare l'esistenla lingua coip·erta da una 1patina bian•ca5tra; alito za ·di 'lIIl tumore. In tali casi· spesso la di~CJTIOSi acetonic o. Nehl'apip endiieite acuta invece la lingoo 1

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SEZIONE PRATICA

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si ·fa: s-010 doipo la, .laip·a.ratomia . ' e l'esame microscopioo. _ Le llinf·adeniti m·ese·n teiiche oJ.tJre l'occlusione intestinale c·roni<:a, posson o prQ!Vocia1re l' oc-elusione degli ureteri, del coledoco. Sono regi.strati anche casi d'illeo acu.t o, di fistole ombel ~ca.li, di ascessi retropeiitoneali simu!Lanti i·l morb.o di Pott . La dtst.a:ibruzio·n·e deJle glel!ndule affette ·si può spi·ega:re oon il punto ·d i vista ·di Cailmette, il qua.ile ritiene eh.e l'infezione tubercolare primitiva si ha n·ellle glanoole locaJ..i e che quando ha supe.r ato qru·esta barrieira il .g erme raggiunge il ci!rlcolo san·g uigno. La sede p1iù p r·o1Pizia pe.r la ipenetrazione d el bac:illo è la .piairte bassa dell'illoo, d ove il contenuto intestin.aJle ri sitagna di più e la r eazione da acida diventa alcalina. f: p·~iò che le gJ.andule iùeocec·ali S-Ono ae più frrequentemente co1pite. Quan·do ['infezione :ha passata questa barriera, tutit o il sistema linfatico addominale è invaJSO. Le Cl!l terazion i anatom o-jp·atoaogiche sono quel1 ,_. c·aratteriJStiJc·h e d·eJ p~ocesso1 tube!flco·1 are: reazione illlfiammatoria che ev·olve V'eTso la scleJ'OSi, la caseiftcazlione, la calcificazione o .l'ascesso f·reddo. La vera &'Uppu.r•az.i.one è rara. L'aicidosi, tanto com•u ne in questa malattia, si può sipieg;are rCOn i'.l disturbato apporto di grassi a.1 fegato. iln effetti i g.ras.si sono assorbiti preva1e..ntem.ente n ellia p.arte 1dell'il.e-0 e la calciificazione o sclerosi dellle glandule che !ann o crupo a questa parte d ell"in;testino ·ostacol·a l'afflus·s o di gra$5i al ifegaJto, d onde l 'a•c i1dQlsi. .S emlbra ch·e questa a!bbia relazione con 1'i·n izio dell'atta.eco doloroso nella r egione iliaca destra, attacieo eh e può e&se.re scatenato da u·n 'irr·e.g·oilarità ·d ietetioa, uno sforzo n·ervoso· o fi1sico. •N•ei bambini ·Si l1anno 1prima i sin tomi dela"acidosi, .c efalea ed astenia, e poi iJ do(J.ore. Ill dolore è staro attribuito a oause differ enti . Cocn er •l'atJtribu.isce ad azione rLfle.ss.a S'Ull'appendiioe; Caxson ad enter.001)asmo PJ'O~ocato d a ir.ritazione dei n ervi mesentexiici. Qu·est'u~ti11na sernb·r a la interpretazione ipiù v•er isi.m il.e. La sede ct.e l doJ.ore è in rapporrto con la localizzazione del ~:rocesso mersenteTico : si p.uò a vere pi1·o roopasm o, enteTospasmo, i rritazion·e ·dell' ureter e a s.e cond·a ch·e le masse glandulari ec·citano diTettamente o tndirettame1I1te questo o quell'organo addominale. rNelle fomie d e:l g.rupipo 1 (gland·u le sucouler1te , infiadiltffiate) non è n ecessari·a l'o·p e.razi one. ConV·i•ene pratic a.ire la ·curra medica ge·n eraJe adatta rpe..r tutte le formie di t uberco1osi (cuire clin1atiche, sola.Ti, dietet.i che). Sono raccomandabili gli aJca1ini, aj q·u ali si d ovrà ricor·r e-r e in l.arghe dosi · insi·eme a~ gtlucosio quanqo si -manifesta l'acidosi. 1

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Nelle fo1me ~eificate e caJc.i.f icate si giudic'11erà della necoosità de1l'inte·r ven•t o a seconda delle manif estazi,olili genetr.a!Li e del!le reazioni loc.a:.t i. N·ei barnbini tutte l e fo.rme detlla m.alattia e n e.gli aJdulti nel1'a ifoTma scilerotJica riescono molto vantag·gii.osi i raggi uù1travi0Jetti. Nei casi di ammass-i glan·dru.lari simula·n ti tumori giova la Ta· ·d iote!I'api·a iproifon da' con do·s t leggere. DR. 1

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La tubercolosi isolata delle ghiandole mesenteriche. (D UROUX

e

i\.IOHEL. Bull. M éd., 1928,

n. 1).

Trattasi di una n1!alata di 35 annj, con qn·amnesi po5itiva nel senso delle affezioni bacillari (tifo a undici an11i, pl€urite sin istra a diciotto, apicite destra qualche anno più tardi), che, p er crisi dolorose ed occlusive add·ominali, ripeLute, di intensità crescente , vi8ne sottop osta ad inteTVen to chi1 urgico. Obbietti varnente non present.ava cl1 e una tumefazione ovalare del volume di una gTossa noce nel quadra n te in feriore di sinistra dell'a.ddome, 1poco 1spostrub.ile, in1d.ol·ente. All'op·erazion.e, il turnare ri s1Jltò costituito da ghiandole mesenteriche cac::;eificate e fu enucleato. La ma.lata gua1-ì sen za complicaziO'Ili, ed ora è cresci:ut:a di pes J ·e gode buona salute. Dal .lato ar~atomo-patologico il caso è interessante percl'lè di so lito, i1ella tubercolosi delle gl1iandole irn·eseraiche, è rara la ootSejfioazione. La sede, i1el1a zon:i media del mesentere, è abituale. L'esser e la tlLIIl·efazione magg~orrr1 ente estrinsecata verso 11na faccia del m esentere ne r·ende l'enucleazione più facile, inentri:~ più òifficile sa:rebbe l'estirpaztnne di ghiandole annidate tir a le due pagin.e sierose, contornat~ da vasi e n ervi. Dal lato clinico , tali for1ne p uss orLCJ restar. silenzj ose o quasi, r11a spesso sono cagione dj crisi _dolor·ose e pseudoocclusive, talora di coliche pseudoap pendico1ari (ghiandole della foSiSa il i al.) a destra, . Se si iapprezZia una tumefazion•.!, ql1esta a più spostabile in sen so trasversale . chP in senso v8rticale. J~ra diagno5i è difficil e, ancl1e per la ra;rità del1'a.ffezione e per la m olteplicit;l. dri qlla dri cli1iici. che riveste. La ter.ap ia è cl1iru.r gica; 1SP. è p ossibile, si en.1u e;lt:?era il pacchette gh1a11dnlar·e sottocapsular1nente, a ltri.ment1 s 1. aprirà e si rasclli Prà c·o n cura, suturand·o poi 1a breccia al catgut. Il pericolo di gene-ra lizzazionE- è ipotelico: sono forme a lenta evol11zion e. 111 \.-ece inai si i·icorrerà ad interver1ti p.iù co.ml)les5i: rr;sezione del tratto n1e~enterico e quindi del tratto i·r itestinale corrispondente. 1

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GARRONE.

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IL POLICLINICO

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Sull'assorbimenta dei linfatici del peritoneo.

CENNI BIBLIOGRAJJICI C. Lehrbuch der allgemeinen Patholo(Jlt ·u nd d er path.o logis·c he Anatomie. Verla.g von F. C. W. Vo·gel. Le1pzig. . . Il trattato di anatomia p1atolo·g:Lca e patologia g·ooerale ·ohe lo Sterniberg, 1proife'SSore della materia alPUni·v ersità di Vienna, pu1blblica ritpirenden, ·do e rinnovain«i-0 .il ben noto manuale di Ribfbert , Ya &egnalato per le .sue sp.eciali q.u aJità di•dat.tiche. .In poco più di 700 pagine il presente volume contiene le nozi-oni più im·p ortanti di patologia gen enale e an·a to mi.a pato·l ogic.a, qu.e lle che sono necessarie ·p er la coltura d·el m ediico. Non divag.azi·oni su questioni gerierali, non ri-OOT!di storici, non minuzie di tecnioh.e e aociideintalità di caisistica; ma per ogni argomento, il concetto fon·damentale, la •def.t nizione ·dei ·Caratteri distintivi, le appltcazioni alle :patologie speciali ·e al malato. Le nozioni importanti so·n o sempr.e scelte con fiine senso de'.llia realtà o!bbiettiva ed espresse in modo perspi·ouo. S TERNBERG

(I(. PATEHSON }3RO\VN. 1'he B rit. Jourri. of S·u rg., vol. XV, n. 60) . •

·L'A. ha sperirnentat.o ~u cani, conigli .e gatti, nei quali inietta;va nel .peritoneo uria sol uzione • :al 2 % di argento colloidale in soluzione fisiologica. Nei conigli l 'aissorbirr1ento ha lu,o go rnolto rapidamente attraverso i linfa ti ci del! 'addome superiore, specialmente 1deJ ·diafraffilna, anche però i lirufatici r-etro.p eritoneali contribuiscono come vie sussi·diarie. Il passaggio in cir<}Olo si: ·h a ipoi per il dotto toracico. Invece nei cani e n ei gatti 1'assorbi1nento attra vel'So il dotto to:ra·cico dalla cavità p eritoneale rappr·e?enta ur1 processo c:h e si svolge molto • ler1ta1n ente e in scarsa misu'fa. La fùnzion.e del <lotto toracico. è so·p ratutt-o ·quella di drenare il .chilo dai vasi c hiliferi. Quelli i'flvece che api)aiono precocemente e intensamente iniettati <!all 'argento son o i linfatici rrl'ammari interni che v·~nn o alle g11iandole m·ediaistini·che a11teriori. ·Nell 'assorbi1nento ·del cavo peritoneale 1,omento • irnportanza. rappresenta un organo di ben scarsa Ora le vie di assorbimento linfaticl1e perit.o~ neali delJ'uomo sono sotto certi aspetti sirnili a quelle del cane e del gatto. A so.stegno di questa sua idea l'A. ri1porta alcune osservazioni fatte da Du-rham. Questi stu·dianido 30 casi mortali ieli peri.t onite nell'uorno t rovò l e ghiandole m·ediaistinic'he ar1teriori, ingrossate congeste' e reontenenti germi. L,A. ha avuto un reperto simile in un cane morto in seguito a una perito- . nite acu.ta. Inol tre Durham in u.n caso di rot~ tura di gravi1danza tubari·ca rinvenne qu este .stesse g.hian•dol e riempite di sangue. Trovò rnolto Taram ente mi crorganismi n el c·hilo d.el dotto toracico, -e in tre casi letali di peritonite nei quali 1e ghi an·dole 1ne•diastiniche anteriori non si mo-strarono lese, l'omento era aderente alle pa_reti anteriori e laterali de11 'ad·dome esclu·den•d o così. la ·volta diaframmatica dell'area di infezione. Le conclusioni che trae l'A. dalle sue esperienze -s-ono le seguenti : 1) 1per lo scar1So asso·r bimento attrav·el"so il dotto toracico che si h·a nei cani e nei gatti , • • s1 S'P1ega come n essun ricercatore ha potuto conferm are i risultati id i Costain; 2) elle la linfaticostomi·a non può essere rac>Coman·data come un procedirn ento utile in caso di p eritonite a cuta. 1

M. Ascor.1.

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D 'o.g ni }) lù r.ecente progresso è tenuto conto in quanto modifiiea realmente lo stato delle nostre icon·oscenze. Si potre'l:fue pensaire che un praf•essore non avr·al:>!l)e ohe a dilu~ildar.e l·e co•se qui e51Poste e a dare la dtmo's trazione dei tatti enruniei·a ti per r.aiggirungere i fini cui l'insegnamento del.J'anatoonia patologica m ira: lo stu•d ente doivr.ebbe fissare n.ella mente quanto qui risuil ta. In tal guisa i1 t rattato di Sternbe1'g è pr.eztoso per le su e qualità didattiche e per la modernità. del .suo contenuto. La caisa Vogel l1a s.e mpre scelto con .sicuro dis,oernimenito i m1anuali più aictatti agli .stu·d iosi: B-C cresce. la sua riJPutazion.e editorial.e con il jp1 resente VOlllID•e ·di Siernberg. 1

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A. V. Proble1ne d er pathologi schen Physiolo1g1:-e im L ichte neu,.erer immunbioLogischer B et11achtung. J. S:pring.er, Vienna, 1928. Mk. 1,80.

SACH S •

HANS.

E una conferenza tenuta dal Saohs alla Società di Mi-cro·biologia di Vi·enna n.e1 dicemib re 1927. Eg·li tratta ·a·ei moderni coillCetti dehla immunità .con1si derando particolarmente le sostanze e val-ore di antigene e la loro &pecilfi.cità, e l'imiportanza che nella f.unzion e di anti·g·e ni hanno i liipoidi C()(llle risulta dalle più recenti rioerclh·e s-p erim·en, talli ·sulla natur.a ·delle alterazi.eni sifiliti·c he del • sang·ue. L 'A. si sOtflferma a prospettare il problema delle ttifrferenze costituzionali degli antigeni e degli antic·onpi m ettenido in 1uree le n'llOJVe ric-el'lche sulla em01gl0tbinuria ·p arossistica di freddo legata alla condizione eh e i glo·b uli rossi del paziente ap1

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SEZIONE PRATI CA

parte.ngano al gr lllPIPO A. Inoltre egli tratta raip1dam€nte dell'importanza e del siignificato di fenomenj anafilattici. E concl11.1dendo sosti-ene c11e il pri1num movens d~llie reazioni dell'organismo sia d1 natu ra chimica e cihe· soltanto influ enza seconrdar )a a;bbian•o i.e oon1dizioni fiiSichc e collò~dali.

TRENTr.

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A. LU i\IIIÈRE. La V'le, la mmladie et la niort. Edi-

torj M·asson e C., PariJgi. Prezzo Fr. 45. L'•A• assume che lo stato colloi1dale ·è la con ùizione della vita e ch·e lJa diiSf>ruzione ·d i questo • stato, ossia la floooulazione, determina la malattia e 1a morte. • L'opera è divisa in quattro parti. La prima costituisce un·a completa esiposizione della dottrina d€.g·li iStati colloidal.i ; nella seconda parte Yien con siderata la vita n~i suoi r3Jpporti con le proprietà ·e l'evo1uzione iil-Ormale d·ei .colloidi; nella terza la diistrUZQOU·e •dell1e strutture .col:loidali in raipporto con i f.enomeni patologici, e. infine n.ella quarta gli sta!ti ipatologici con parti.colare riguar·do 'agli shock, agJi ac·cid·enti se1rici, all'im1nun ità, alla profilassi ed alla terapi·a basata sulla teoria colloidale. !L'interesse di qu esto libro è segn:alato dall 'indiicazione degli angom enti trattati. 1

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DR

ltCRDEMIE. SOEIETA MEDICHE. COK6HESSI. XVII Riunione della Società Italiana pe1· il Progr esso delle Scienze. (l 'or in o, 15-21 setten1bre 1928). I

Abbia1110 già d ato rtotizin di q.u esto importante convegno ; facciamo ora segui re un breve resoconto delle relazioni e comunicazioni che possono i11ter~sare magg iormente i letto ri del « Policli. n1co ».

Per il pro!?'re'tse d e ll e scienze in Italia. Il p rof. F . BOT'IAZZI, presidente della Società, nel discorso inaugar.ale ha t racciato per sommi ea.pi la storia delle prime nove riunioni degli scienziati italiani che ebbero luogo in varie città ' al 1847, e oostitùirono ciò <ii' Italia, dal 1839 ehe il Bottazzi ha chiamato periodo eroico di quei conv~gni scientifici. Colla 1·iunione di V eneziia del 1847, ha detto l'oratore, si" chiuse il primo ciclo di quei convegni . La preparazione politica era ormai fatta , bisognava agire; e già. s' udivano . le diane del '48. Dal '48 al ' 62 non v'h.a più luogo .a Congressi in Italiia, per ch è tutti e ir1 prima linea i sommi in-

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telletti , sono impegnati nelle lotte del risorgi1nento e dell'indipendenza . Se il fervore patriottico e l ' in1portanza dell~ comunicazic{ni carattterizzano il periodo eroico della « Società ltalian.a per il Progresso delle Scienze »; il sentimento scientifico più .diffuso nel Paese caratterizza i Congressi del periodo moderno, che, inaugurato oon l:;t riunione di Parma del 1907, d ura t uttor a . I l prof. B ottazzi dice di dovere con r ammarico r ilevar e come nè i Governi che in Ltali.a. si sono s ucceduti fino all'avvento del Governo Nazionale Fascista, nè il Paese, hanno fornito alla Società i 1nezzi necessa r i per assolvere i suoi due c·orupiti fon d an1en tali : di pr omuovere il p r og resso delle scienze, e di diffondere nel Paese la / coltura scientifica. Nel poco che i Governi e gli E nti pubblici e privati hanno fatto, tre error i fondameutali no.n sono stati, iper ~unta, evitati . 11 primo errore è stato quello di credere che esistano due scienze, una teorica o -pura e l 'altra pratica o applicata, distinte e indipendenti l'una c.lall'altJ:a, e d ' interessarsi sopratutto delle applic:1zioni tecniche e industriali della scienza, tra~curan::lo la ricerca pura, che costituisce la pr e1nessa necessaria d'ogni sviluppo industriale. Ora la scienza 'si fa nei laboratori di ri'cerca e da uomini a questa esclusivamente addetti . Alla creazione e alla ri cc~:i dotazione di questi laboratori debbono prov vedere, non solamente lo Stato, 1na. anche e specialmente le industrie, che delle scoperte scientifiche sopratutto si giovano. Un a!tro errore è stato quello di non aver curato la diffusione della cult ura scientifica nel Paese, per crearvi appunt o quell'abito mentale che fa sentire i l bisogno e comprendere l ' utilità della ricerca pura. L 'oratore rileva, infine, che nel sovvenire la scienza €: le su e applicazioni, in quella misura limitatiss1m..i in cui è stato fatto, da noi , s'è dato la prefereni..a alle scienze fisiche e chimiche, trascur a n.d o la biologia. sperimentale, dimenticando che essa merita di f:ssere colt i vata e promossa, aon solo per ~è, in quanto è una delle tre scienze ·naturali fondam entali ; ma anche ·per le molte e import,antissi1ne sue applicazioni all' agriooltura, alla zootecnica, a.Il' alilnentazio ne e al I'a llevamento degli a nimali domestici , alle svariate industrie alimentari, ecc. L'oratore dep.l ora, inoltre, che in Itali.a non si senta, come I.a si sente negli altri paesi, la nee;essità di ~,ssicurarsi la collaborazione dei fisiologi nelle ; ndustrie ,agricole e alin1entari, da parte delle organ izzazioni del lavoro, nell' Acca demia e nell3. Scuoi.a. aeron~q,utica, negli studi ed esper~­ n1enti sui gas asfissianti, ùo vu nque, insomma, gli organi1)1ni viventi, <lagli unicellulari all'uomo, entrano a costituire , in una maniera qualsiasi, un anello indispensabile della catena degli avvenimenti naturali . Perch è in Italia, non sorge un laboratorio di riceroa s ulla fisiologia dell' Aviazio ne a simiglia nz..:'l. di quelli che esistono negli


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altri paés1f' Perchè · non abbiamo un labor.atorio di fisiologia della nutrizioné, come · qurello che a 'Vienna b a ·testè inaugurato la poverissima Austria? L 'oratore fa in fin e appello all 'o·n . Beli uzzo · perchè pr"ovveci.<:t urgentemente a promuovere il· pro·gres.so <lelLa. scienza pura mediante la fo11dazione di laboratori di ricerca per le scienze fisiche, chimiche e biologiche.

dell'.opera.io si11go'lo, cioè quelle che possono dipe11dere da ·sproporzione,· da ambiente e d~ .altre cause, c.:ome que~lle d.i disagio . p_h.e .un op·eraiio, u.n ar.tista, un· professionista . svolg.endo )a loro attività subiscono pel fatto 1d el• loro lavoro. Così con• cepita la medicina del lavoro, si integra ooll.a medioina sociale, di cui anzi diventa la parte più degna dell'at~nzione statale, cui compete I.a tutela del lavoro, giacchè nell.a grande lotta contro . le cause di sofferenza e decadenza fisica dei laLa. patologi~ sperimentale nella dottrina voratori, le Casse Mutue, le Cooperative looa.li dei tumori. non svo~gono che opera lenitrice: · non curano, Il pr-0f . B. MoRPUttGO (Terino), passando in rasprevengo110. ~egn a i contributi che gli esperimenti di laboratoTrattand.~ poi della rlisoocupaz~on~, .aecennò rio hanno portato alla conoscenZ;a della natur.a e alla necessità di oreare i medici di fab·b rica, che 1 dell' origine ·d ei tuanorii miaJigni, conclude ch-0, avrar1no una missione altissima. ' Essi saranno i pel patologo, il tu.m ore, anche s~ in parte è vigili custodi .della sanità della stirpe, delta sacagio11ato da fattori · interni, ereditari e costitulute degli operai, della felicità delle loro· famiglie zionali . o a.cquisiti, una volta nato, rappresenta e nel contempo la longa manus dello Stato, il una malattia locale, accessibile .ai mezzi r31dicali ; quale ba cl'le nei suoi laboriosi figli stanno forza & se non asiste ancora U·n a profilassi s.pecific.a e potenza dell.a Nazione. del cancro, la profilassi generica, diretta a· 00·1n' Là ~I.azione del prof. : O.a.stellino fu avvalorata battere ]e azioni patogene già note, , converge a da o~ervazioni <lei proff. LATTES , DoNAGGIO e diminuire ]a frequenz.a del terribile flagello. VIZIANO. , Fu po.i in proposito approvato un ordine del La terapia dei tumori maligni. giorno, nel quale si fanno voti che cc a11che nel Il prof. M. DONATI (T~ri 110), pren<le·ndo le mosse campo <lella naziond.lizzazione fisiopsicologica del dal fatalismo da cui sono dominate le masse in fatlavoro si facci.ano sempre più stretti i leg.an1i fra to di can cro e di cure possibili , basandosi sulle riscienzi::i.ti e industriali, con benevola dispos1zìone cer che e sui dati offe1i;i dai proff. Niceforo e Pe' da ambo lo parti; che si facilitino da pa1~te degli scarolo dimostra la necessità di reaJgire 0011tro indn.:>trin.li agli uomini di ,<5c1enza gli studi ; che si . ' questa specie di nichilismo, di cui hanno jn par.te intensificl1i la pro·p aganda fra industri.ali, tecnici, colpa i medici che aspettano .a fare diagnosi di m.aestri d'arte e operai,- af.finob.è . tutti si persuae.a.nero e ad orientare le cure verso l ' unica direda110 d el ·grande aiuto che, anche in quest o oomzione, quando la malattia è nello stadio clinico po, può ven·i r loro dalla scienza; che venga. enermanife6to, mentre è nello sta.dio del dubbio, del · gie.a.niente -diffusa. la conoscenza di quelle norme sospetto che l'intervento può riuscire iten1pestivo. fondamentali della razionali7..zazione che, .anche Egli dimootr.a poi l'importanza delle r.icerche, nello stato attuale ·dell'industria italiana , po&SOspecialn:iente di quelle di natura fisica, quando no essere .d ovunque e da tutti immediatamente trattisi di praticare la radioterapia, la quale, in ap·p lic.ate » . certi casi inoperabili, può <lare rii::ultati palliativi ** notevol1.::;simi. * L a votazione delle cariche ha dato i seguenti In seguito passa i11 Tivista i vari mezzi -di diarisultati: prof. G. A. Blanc, presidente ; proff. gnosi .d el cancro, insistendo sul fatto che quelli Chigi. e De Franceschi, vice-presidenti; proff. clinici che si raccolgono coll'interrogatorio e con ' . Cambi, Bompiani, Bordoni, Simonetta, Foà, Pa]'esan1e del malato, sono ancora superiori .a quelli nunzio Tolomei , presidenti di sezione; prof f. Rardi ' laboratorio, e infine tratta delle ;possibilità gellini,' Cast..amagna, Paribe11i, Trenn er pe.r i~ Codella chir.u.r gia, notando oon1e pur esse variino a mitato scientifico e proff. Stringher, Silla , acoa , seconda della specie; della localizzazione, <lello Teofilato per le ~riche amministrative. stadio del tumor~ e non poco .anche secondo l'aSu proposta del Podestà di Firenze, recata dal bilita tecnica dell'operatore, come è provato in sen. Ginori-Contri , :v-iene fissata a Firenze 1.a sede quest ' ult in10 ventennio dall'enorme m.iglioràmento · del pTossimo Con~·esso. V. L. presentato d.alla prognosi' operatoria. 0

I

Fisiologia, •

'r

patologi~

e ·igiene del lavoro.

lnteressa11ti relazioni sono state fatte in questo campo dai proff. C. FoÀ sulla psicofisio1ogia del lavoro , A . HEa.LITZKA sull' energetica del lavoro, A. GEM: ~Lr..1 sull'orientamento pro.fessionale. N. 0ASTELLINO (Napoli). - Sui cc criteri tutori del lavoro». ·- I~'O. definì ·le malattie del ]nvoro in modo da oomprandere in esse anche quelle che s·o ltanto indiretta1nente si riferiscono all '.atti ,rità

Reale Accademia di Medicina di To1·ino. Seduta .a·e l 22 giugno 1928 . Presidenza: Prof. D10N1s10, p,r esidente. •

Emanazioni radioattive di alcuni,· composti organici. Prof. C. SERONO e Dott. A. CRuTo. - Hanno irradiato della oolestierina. pura jJer· un'ora e successiv·a mente ·degli eteri di colesterina (oleato e linoleato), ma in n essuno di ques'ti casi sono riu-


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SEZIONE PRATICA

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sciti ad impressionare la lastr.a fotografica la Su ll'importanza della sede di impianto della placenta sciata in piena, oscurità per 20 ore. nella escissione del fondo dell 'utero alla v. Bardeleben. Ripetute le esperienze su una miscela di coleProf. E . ALFIERI. - Riferisce che su 19 escissterina e fosfatidi \lecitina) qhe si estraggono dal sioni fondali alla p. Bardeleben, eseguite da lui giallo di uovo con l' alco·o1, hanno osservato che e dai suoi assistenti i1elle Cliniche Ostetriche Gi' da questo insieme di li,p oidi irradiato impressionecologiche d.i P avia e di ·Milano ha av:uto ocnava in seguit-0 molto visibilmente le pe llicole fo' zione della casi-0111ie di inaontrare 4 volte l' inser tografiche. Queste esperienze ripetute hanno semplacenta sul segm·e nt o inferiore (21 %). pre 1dato risultato positivo, come pure quelle ese- · Si chiede se tale p er cent11.ale non, trascurabile guite su colesterina e cerbrina. di inserzio11i place.ntari basse non sia fortuita Gli . 00: so110 sta.ti i primi a dimost.rare che soe se da essa n·o n debb.ano derivarne diminuit i i stanze organiche sono capaci di fi's sare ed emetvantaggi del metodo del v. Bardeleben, dei quali tere delle irmdiazioni ultraviolette. appunto il principale dovrebbe essere l 'escissione Queste possono avere la funzione' di immagaz. in t oto della zona di attacoo della placenta. zinare in un' primo tempo l'energia solare, che poi ut ilizzano nel vivente per ottenere quelle meImponente emorragia ovarica non gravidica. ravigliose r eazioni chimiche di s intesi e di scisProf. F. VozzA. - L' O. espone un caso di grasioni che n ei nostri laboratori sp esso non si posvissima inondazi9n e peritoneale proveniente dalso110 ottenere o ch e si ottengo no con r eattivi la rottura di una piccola cisti del corpo luteo; molt o energici. illustran<lolo con numerose microfotogr.afie. PasOsservazioni su un caso di cisticercosi generalizzata. sa in r as.s egn a i ·principali dati r iflettenti le eni.orra.gie endo.addominali non gravidiche, ferProf. P. P1E'.IltA. - I N ell'ammalato presentato • . d.all'O. appaiono numerosissimi cisticerchi nel 1nand·os i in modo p articolare su quelle di proveconnettivo &ottoc\ttaneo e n.ei nlusooli più supern ie11za ovarica, di cui ne illustra dettagliatamenficiali: si ebbe però a rilevare .ar1che una sintote l'etiolo,gia e la patogenesi. Dbpo aver aggior~ .n ato in modo completo la casistica dell'arga.rpenmatolo·g ia dovuta a localizzazio·n e di cisticerchi to richiama in mo.do par tiool.ar e l'attenzione s ulnei reni, nel cer vello· e nelle pareti int.estinali. la importanz,a della ip eremia genitale a caratCome sussidio diagnostico 1' 0. ha pr.aticato l'in'tene ;prolungato quale 1ciausa prima idi ques..te trwermo r e.azione oon liquido di cisti da echino' emorragie, facen<lo rilevar e come le modificazioni cocco e ne ottenne u na r sazione n ett.amente posiperiodiche della circolazio11e sanguigna dei genit iva confermando in tal g uisa t rattarsi di llna tali inter n i, in rapporto· oon l'oculazione -e la r eazi-0ne sp ecifica di gruppo; in seguito oon linlestruazion e non agiscono che oome conca llsa in quido ricavato dalla puntura dagli stessi cisticerq11anto che rendono ancora più manifesto uno chi la r eazione fu .ancora più vivace ed intensa. stato di iiperemi.a pree.sist ente, così che più spesQuesta r eazio11e rappresen ta un importante sus&o gli accident i vengono segnalati in ques to pesi1d io diagnostico .specie nei e.asi di cisticercosi loriodo. calizzata in organi interni. A scopo terapeutico 1'0. prlQpone la diater mo I metodi moderni di trasfusione del sangue coagulazio·n e per i cisticer chi s uperfici.ali : per quelli profondi non possono essere tentati che rie proposta di un nuovo apparecchio per la trasfusione ' nledi ad azione chemiotera pica: 1'0. ha esperiind iretta continua. me ntato .an oo ra un preparato di ant imonio e delDott. C1occ ~. - L ' O. espone i metodi rnoderni l'estra.tto etero di felce maschio . di trasfusione del sangu e e p assa succintamente Vrr.r.ATA. i11 rassegna i vari apparecchi più in u so .attual111ente nei vari paesi. Società Lombarda Riferisce inoltre ohe nell'idea e nella costrudi Scienze Mediche e .B iologiche zione del suo appar ecchio a.bbia. tenu to presente Seduta del 16 giugno 1928. il comune riconoscimento che la trasfusione i~­ diretta oontinua risponda .assai meglio ai criteri Presiden za: Prof. R. GAI.EAZZI. della circol~zioJ1e san,gui:g na ed alla facile .alteA proposito del ·piocele intertubarico. rabilità dei suoi elementi che non una interposizione oon est.e se superfici etero·g enee. Prof. E. ALFIERI . - L ' O. presenta ed illustra Quest'appa:recchilo ~il lustrato :d all'01• ~ basato con figure e pTeipara.ti nlacro e microsoopici un sull'azione compressiva di un rullo S01pra un tubo caso ti:pico di piocele intertub.arico con padigliodi go1nm a posto in t.amburo metallico verrebbe a 11i chiusi, da lui di recente operato. realizz.a,re i segUJ0nti vantaggi: Ed in base .alla ·d isamina delle sue p1·ecedent i 1) evitare le difficoltà e le noie dell'isolaosservazi(>ni e della letteratura presso che tutta mento e scoprimento dei vasi; italiann., sull'in'ter essante argomento, tratta del2) poter stabilire con sicura e grande approsl'itio patogenesi della forma morbosa nelle sue simazione ]a quanti'tà di sangue che viene tradiver se v.arietà anatomo-patologiche, delle quali sfu:s.1 ; precisa I.a cl.assific.azione e la nomenclatura.

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lL POLI CLINICO

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3) offrire una semplicità di preparativi . e una facile p.i:-.a tica in n1odo da essere accessibile anche al di fuori degli Ospedali e delle Cliniche.

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Rapporto tra microbiosi da H2 0 2 e catalasi nelle emazie umane.

M. RIGONI. - L'O. ha studiato i rapporti fra La trazione applicata direttamente allo scheletro sensibilità delle ern.3.zie umane a,ll' a.zdone ossidante dell' H 2 0 2 ~ il contenuto di catalasi nel sangue. del gran trocantere. Per viailutare l'intensità ossidativia dell' H O.., si Dott. Gu1.oo NAsTRUcc1. - L 'O. in un caso id i è orientato su uno solo :d ei molti fenoun~ni - cui frattura del fondo dell'acetabolo per caduta daldà luogo quest.a sostan~ agendo sui globuli rossi., .l ' alto con grave spostamento dei fr;arnmenti oocioè sul fenomeno di fissazione (nea:robi~) . Sp~ stituiii dalle bra11che ·dell'osso innominato; e con · rime11tan·do su qu attro individui normali egli ha lussazione centr ale del femore, ha ideato di -aposservato che fra inizio d ella fissazione dei O'loplicare la trazione permanente a .p esi applicata buli rossi e oo'ntenuto di catalasi nel sa~ue è sullo scheletro del grian tToc'antere, . allo scoipo u·n rapporto diretto e oostante. L ' O. onnclu.d e afdi creare un.a forza traente continua nel senso . fermando che la prova della sensibilità .aill'H 0 2 2 inverso della li~ea di forza che aveva effettuato delle emazì~, costituisce un metodo di analisi bioil traui;na, disincuneando in tal modo la testa logica 1per la valtrtazione del contenuto in oatalasi femorale B riducendo nello stesso tempo i framnel san gue umano di oomposizione normale. menti del bacino. . ' . Si è servit<> a ·tal fine di un . nastro d~ ottone ' Azione dell'istamina e dolla colina sul tono sterilizzato, che ha fatto .attraversare un tunel ' e sulle contrazioni ritmiche vasali. osseo scavato nella massa trocanterica, in rapM . RIGONI . L'O. ha spudiato l'azione, delporto 13.1 su o\ pi.ano assile fro11tale; quindi ha 1'.istamina e .della co-lina sull'arteria stomatica di · fatto passare i capi del nastro metallioo attrabue, p-0sta in istato di reviviscenza seoo.n do le inverso a citle bottoniere a.p positamente incise &0dicaz.ioni di Roo.cato. p.ra e sotto la ferita chirurgica pri11ciipale, su tuEgli ha osser v:1to che l'istamin.a pr.ovoca viasorata completamente; ha saldato a d ansa il detto costrizione, .aU1IUe11to di frequenza e compatibilnastro metallico e, pr-0,t etta convenientemente la mente col to no dell' a.r te'r ia, anche aum.einto di alferita, i;ri, 11a applicato, C<}gli ap positi congegni di tezza de·l le oontr:izioni ritmiéhe. Questi effetti si trazione, un.a f-0l'za diretta. dall'interno all'esterosse.r vano a ooncentr.azioni opti-m um di 1: 1.000.000 110, . secondo l 'asse del collo femorale del peso di e 1 :2.000.000. L 'azione dell' istamin-a stil prepara12 .kg. ; contemporianeamen'te, no·n tras'Curan1.J.o to vasale è perciò 1nolto sìmile a quella eser citata l'effetto che p uò avere la trazione longitudinale, dall'adrenalina. applicò questa cura per mezzo di cerotti ma'llte· L' acetilcolin.a (l'intro·d11~io1n e del radicale acetinendo l'.arto in adduzio.n e ,oon 12 kg. di p eso. co nella molecola della colina eleva di molto l' aNecessa riamente furono richiest-e su fficienti oonzione fisiologioo di quest::ti soStanza) provoca vasotr0traz1oni tr.a..sversali e longitudinali, r ealizzate dilatazione seguita d.a leggerrt costrizione, e <limiapplicando t1n ap:p arecchio gessato che comprennuzione di frequen~ delle ocmtr azioni ritmiche, deva tutto l ' arto sano, il bacino e la base del toaltre volte essa si stabilisce gradualmente . La r.ace~ al qual0 apparecchio gessato era.no affidate concent.razione minima alla q1u•ale l'aoetilcolin a si forti strisce di tela disposte in modo da esel'cimostra attiva sul preparato vasale, è di 1: 50 mi:tare le con'trotr.azioni richieste. lioni, m.a la ooncentr.azione optimum per il veriQuesto tlispositivo fu I.asciato per 20 giorn i, fica.rsi dei so1p.ra citati fe11omeni, oorrispomde a dopo i quali il risultato radiografico si dimostradilui1z ion i oocill.anti fra 1: 4.000.000 e 1: 1.000.000. va sommamente dimostrat~vo, sia riguardo alla riduzione delle estremità superiori del femore, si.a rig u a.rdo la ricostruzione del .cotile . La traOsservazioni farmacologiche sul fosfato ferroso. zione fu so1)'ratutto ottim.amente tollerata. 1\1. :NIESSINI. - Ha preparato· il fosf.a.to fe1~·oso I l Segretario: Dott. ENRICO ETTORRE. allo st.ato collò,i dale e n e ha studiato La stabilità

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Società

Medic~-Chi1·nrgica

di Padova.

Sed,u ta d.e l 25 n1aggio 1928 - Anno VI. Presiede il prof. D uccESCHI. Le digestioni in vitro combinate pepto-tri_ptiche.

A. R-ONCATO. L ' O. -d.i:mootra che la digestione • triptica non precediUta da quel1a peptica conduce ad un <"\. proteolisi r10,n so·1·o qu.antitativ.amente, ma, almen:> in certi casi, anche q.u ialitativamente diversa da quella che si ottiene face.n do precedere sullo stesso mat~ria.le all' a.zion e della· tr-i·p sinia quella della pepsina . •

in p.r esenza di gelatina e di siero. L ' ha iniettato pe1· via endoven'\Jsa i1egli anima.Ii da esperimento. La tossicità imn1edi.ata del fosfato ferroso è minore di qnJJella del solfato fer'rooo, la tossicità a distanza e la sintomatologia pres~n ba.ta dagli animali furono uguali a quelle osservate col solfa t<> ferro,c::o. U.Jteriori ricerche hanno dimostrato un netto antidotismo tra fosfati e soìfato ferroso. Viene convalidiata pertanto l ' ipotesi che qu.ando si inietta nell'organismo u·n solfato ferroso questo si trasforma. in fosfato . T.ale ipotesi è stata di1·ettamente e chiaramente confermata da ricerche n elle · qu1ali potè dimostrare in un p.unto dell'organismo ove era stato iniettato del so]fat-0 ferroso la reazione


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del ferro e quella dei fosfati. Conclu·d e che i sali fe1Tosi iniettati nell' organismo si tria.sformano in fosfato . ·1z S egretario : prof. FRANCESCO PANCRAZIO. •

Acèademia Medico-Fisica Fiorentina. Sedu ta del 5 luglio 1928 - VI. Presidenza : B uao1, presidente.

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F l\AI!C,\

Timo e consolidamento delle fratture. Dott. ÙT!'ORINO BARTOLI. - I r esultaiti ot tenuti, controllati radiograficamente ed istologicamente si possono riassumere in tUna più abbondante formazione del callo negli animali trat t ati con estratto omologo rispetto a quelli nei quali fu adoperato l'eterologo, , ed anohe in un più rai.p ido svolgersi nei . primi dei fenomeni di riassorbimento della sostanza ossea ottenendo' oosì una più celere ricostituzione dell'osso normale. Tali fenomeni erano molto meno a ccentuati nei controlli, mentre negli animali a t imizzati si aveva anche dopo 75 giorni dalla fr attura permanenza di callo osteoiqe e solo in q.u alche zona si osservavano delle r are t rabecole ossificate. 1

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Varietà tromboflebitica della splenogranulomatosi siderotica. S1GNORET.rJ: prof. E. - . Riferendosi alle più r ecenti osservazioni sulla cosidettà splenomegalia micotica del N anta, Pinoy · e Weil ed a quelle sulla splenomegalia tromboflebitica p:rimitiva del Frugoni l' (). descrive un'osservazione nella quale si somman·o le caratteristiche cliniche ed anatomiche delle due malat:tie. P érta:pto riesce a dimostrare come verosimile l'utilità anatomo-clinic.a di molti casi che .vanno nella letteratura sotto u na • • denominazione distinta. Le ri~erche cult urali, sierologiche, s perimentali ed istologich e non mettono in ev:idenza. n uo,v i elementi atti a chiarire l'etiolo.g ia del processo di splenite cronica con i c.aratte~i della splenogranulomatosi del Gamna è della trombosi port.aJe . Resultarono nega.t ive t u tte le ·p-r ove .dir~tte ed ii1dirette sulla natura micotica della presunta infezione splenica . 1

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L' anestesia cutanea contro il dolore come sussidio diagnostico nelle malattie viscera.li (primi resultati ). G1ANNONI dott. A. - L 'anestesia periferica, che se giunge esattamente a colpire la zona di massjma intensità doloriifica, ossia la zona esatta di irifelI'imen~ dell ' organo ammalato, toglie . veramente e completamente la sensazione dolorosa, sembra all'O . che possa esser e di qual ch~ giov.amento in questa precisazi·o,n e di sede della forma morbosa. Sono stati seguiti, come orientamento, vari icasi di malattie • visoor.ali a man.ifesta2rioni dolorose • e, dai primi risultati, sembr a che si possa intanto, con questo mezzo, distinguere la precisa zona di riferimento cutaneo del dolore, .oltre la quale !'.anestesia non si ha più, o si ha con ritardo e con imperfezione. Inoltre, che si possa riuscire a scinder e il dolore riferito allà· cute, dalla visceralgia: che si possa distinguere il d olore r iferito alla cute dall'organo leso, d.a quelli invece, dipend enti da disturbi indotti, in via riflessa, in altri organi. Infine, poichè sooinpare assai spesso anche la reazione m.u scolare di difesa, si r ende possibile in t.al modo, una ·maggiore precisione nell'esame dell'ammalato. · Oome già da altri è stato n otato, in alcuni casi l'anestesia cutan ea non raggiunge il suo effetto • consueto e questi casi; forse non hanno minore importanza, oltre che per ricercar e la causa di un tale comportamento, che è assai interessante, anche dal punto di vista diagnostico differenziale.

Riflessi vegetativi e inversione della reazione labirintica , alla stimolazione galvanica. LuNEDEI dot t. A. - L ' O., ricordato che con le più td iverse stimolazi·or1i pe riferich e extrauricolari p ossono ottenersi mo dificazioni delle i·ea.z ioni alla stimolazione laibirintica e p a r ticolarmente modificazioni della _prova di jndièazione alla stimolazi·one calorica, e modific.azioni della prova galvanica, espon e i risultati ottenuti combinan do la stimolazione della mucosa • nasale e stimolazione galvaniea del labirint o (prova naw-l.abirintica). La stimolazione della mucosa nasale pit1 di ogni altra stimolaz.ione extrauricol.are avrebbe influenza sulle reazioni labirint iche del normale. Con le stimola.z ioni n.asali (seguendo la stessa tecnica che si a<lope1·a per la ricerca del riflesso di Weil) si otterrebbero gli stessi effetti nel normale che si ottengono combinando prova galvanica e prova calorica (prova galvano-c.alorica di Babinski). ' L'O. discute il meccanismo di produzione di queste var iazioni dell~ reazioni labir intiche per stimolazioni sensitivé e particolarmen te la tesi che le stimola.zioni sensitjve ex.trauriooLari , così com'è stato sostenuto per la stess.a prova calorica, inflÙenzano Ìe r eazioni labirintiche detern1ina:µdo u11 riflesso sensitivo vason1otore (v.a si labirintici) ed espone i dat i per i quali gli sembra tale tesi, allo stato attuale delle nostre conoscenze, poco verosimile. Prospetta infine il possibile valore semeiologico <lell.a prova naso-labirintica. I l l ice:Segret ario : P. M. N1000LIN1.

R. Accademia dei Fisiocritici di Siena. Seduta del 27 luglio 1928. r

Di un esito spontaneo, favorevole, non frequente dell'ap· pendicite acuta.. iliaca suppurata. P rof. V . MARTIN!. - L ' O. riferisce di un caso, in una giovane, di a·pipendicjte acuta a varietà iliaca coll'ordinario seguito d ei sintomi locali, tra i quali esatt.ainente deli111ita.b ile col iatto e colla percussione run piastrone ovoidale, dolente anche ad una leggiera pre8sione, n ella parte inferiore della fossa iliaca. Il processo, malgra do le consuete cure mediche, volse a surppur a zione, rima.nendo il focol.aio · sup-

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' IL POLICLINICO

purativo ben localizzato n ella zona dell'essudato fibrinoso peri.appendicolare. Deciso l' intervetlto: poche ore prima di questo, la sacca accessuale ~mprovvisamente, inaspettatamente si svuotò i1ella vescica. Il ca.so esposto riveste un' importanz.a non trascurabile per le seguenti r agioni: 1) Il focolaio suppurativo, così ben localiz.z.ato nella fossa iliaca, .si aprì· nella ' rescica attraverso una propaggine, che b.attè una str ada non ordinaria p er a nd.are a sboccare tra la vescica e la vagina. A tale eventualità non fu possibile di pensare, essendo mancati q1uei sintomi, che indicano una raccolta pelvica, ed in modo ·particolare i disturbi, che si osse1"vano nella ininzioi1e - stimolo imperioso, difficoltà d'<»rinare, dolori iavanti e dopo il mitto - , e ohe, in seguito, s olo e~cezional• mente mancano a preannunzi.are la perforazione. 2) La tolleranza, che s'tupisce, della mucosa vescicale per il materiale settico venuto a contatto con essa. ., 3) L a scom.p arsa rapid.a, già in 4a. giornata, di ogni t r.accia di pus nell' orina all'esame microsco. p100. Oggi, a lla distanza di oltre un a nrio, nessuna turba funzi<»n.ale dell'appar.ato digerent~ e di quello urinario è a ccusata dall'an'iiica paziente. Contributo al trattamento chirurgico della linfogranulomatosi inguinale subacuta • Linfogranuloma venereo di Micheli.

Prof. V . MARTINI. Trattasi di un caso di linfo-granulomat-0si inguinale, a decorso sub.acuto, bilaterale, già ria,mmollita, fistolizzata e con estese e v.alide aderenze al tessuto p eriganglionare a sinistra, allorchè oad·de sotto l'osser vazio.n e dell'O. I due focolai morbosi, interessant i i gangli linfatici superficjali delle regioni ii1g;uino-crurali, furono .completamente . as1)ortati, essendosi la lesione dimostrata inattaccabile ·da tutti gli altri metodi di cura .altrove cimen'tati, compresa la radioterapia. La natura dell' a:ffezione, già diagnosticata pri~ ma che il caso fosse capitato sotto l'esame dell' O., venne confermata dal1a ricerca istologica . rr decorso post -operativo fu normale e sollecito, pai;tioolarmente .a destr a, ove nei gangli non si erano vérifìcati focol.ai di rammollilflento, fistole e aderenze ai tessuti periganglionar-i: Il malato, riveduto proprio in questi ultimi giorni, alla distanza <li oltTe iun anno dalla gu.ari•g ione delle due ferite operatorie~ presenta aigli inguini due cicatrici li11e.ari, ·b en solide, infossate, indolent i alla pressione ; non si nota alcun accenno a stasi linfatica negli a.rti; ·ottimo lo stato generale. · L ' O.', in base ad osservazioni precedenti .di altri e a quella propria surrioordata., ritienè che il metodo terapeutico d'elezione sia senza· discussione e debba rimanere il i rattamento chirurgico, in modo particolare s è adottato aff.3.tto pr eoocemente, allorchè dal processo morboso è invasa soltanto la prima stazione linfatica, che è quella dei gangli supero-interni . Sar anno, così, evitati e· l'eventu.a-

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lità di recidive ed insieme il pericolo di una stasi linfa1tioo negli arti . Osservazioni su di una piccola epizoozia di piroplasmosi ovina.

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Dott. G. MAZZETTI. - Nella tenuta di Castelvecchio presso S. Gimignano (Siena) fu accertata una piccola epizoozia di piroplasmosi ovina in un greg~e importato dalla Cirenaica. I l parassit.a appartiene .al genere << Babesia ovis » (Babès). Sulle cause determinanti l'epizoozia possono ~s­ sere f a!tte due iipotesi principali : a) che l 'infezio·n e sia di ·p rovenienza locale cioè il •g regge si sia infettato dopo il suo arriv~ nella Tenruta presso S. Gimignano; b) che l ' infezione sia stata importata dal Juo~o di provenienza del greg.ge (Oirenaica) . Per varie osservazioni fatte,. l'O. ritiene come ipotesi più ammissibile ohe !'·infezione sia rimasta latente in alcuni animali del gregge fino .a che le condizioni di deperimento organico, oottiva stabula.zione, eoc., non abbiano d~termìnato un iabhassamento dello st.ato immu1nitario ·degli animali in modo che alcuni d~ essi hanno dovuto soccombere agli attacchi del parassita divenuto estremamente P.atogeno. ~

Osservazioni su di un .ceppo asporigeno di bac. del carbonchio. Dott. G. MAZZETTI. - Descrive certi cara.t teri di un ceppo asporiigen-0 di b. del carbonchio~ ottenuto oon l '.a,gg1iunta nel terreno liquido di cultura di bioromato potassico all'l :2000 (metodo di Chamberland e Roux). I princi1p ali ca.ratteri si possono riassume-re in questi dati : a) Il ceppo mostra s·peciali formazioni en<lobacilla:ri (.pseudo-spore) che si colorano oome le spore, ma non resistono a 65° per 1/4 d'h. , b) In brodo cresce intorbidandolo tUni formementè. In, agar d'a colonie .atipiche. e) L'O., sfruttando l'omogeneo intorbidamento della brodo-cultura, ha potuto svelare alti p oteri agglutinanti dei sieri anticarbonchiosi. d) -Con la f.ab·brica.zione d~ uno speciale antigene tr.a:t to da questo ceppo, 1' O. ha ~uto forti reazioni precipitant i e forti deviazioni del complemento con sieri immuni. - e) Con tale ceppo è facile ottenere, 'mediante ripetute iniezioni .d i cultuTe uc.ç ise e poi vive e virulenti, sieri fortemente immuni, in conigli ed in cavie, contro ~l cep.p o stesso 'e contro il carbonchio norm.ale. Sul comportamento del bac. del carbonchio negli organi di cavia uccisa C0'1 un ceppo asporigeno di tale germe, tenuti alla · temperatura del ghiaccio fondente (prova in vitro)• Doitt. G. ·M AZZETTI. - Per controllo· a sue pre. oodenti esperienze, ha eseguito tali prove per ve:d ere se .anche cc in · vitro >1 gli organi di cavie uccise con un ceppo di carbonchio asporigeno, vadano man mano libera11dosi dalla presenza di taJe germe .

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SEZIONE PRATICA

D a tali prove risulta che nella milza il bac. del - cal'lbonchio non si ritrova p~ù .dopo 8 giorni. Negli .q,ltri organi, dove più dove meno, sopr avvive per un tempo ·p jù lungo fino ad .arrivare .a circa due mesi nei tessuti muscolari. Isomeria ~ potere battericida (Il Nota). Il potere battericida dell'orto. meta- e paranitrofenolo.

Dott. G. MAZZETTI. - Dalle prove eseguite s u tre ceppi di bac. del tifo e su tre cep1pii. di staffilococco aureo, ha rilevato che: .. a) La sostituzione di un atomo di H nella molecola del fenolo con un, gruppo N02 , aumenta il potere b'3:ttericida del fenolo stesso . b) Il composto cc para » risulta quello dotato d i maggiore attività ba't terioida. Nelle esperienze eseguite sul bac. tifico l' cc orto » ed il cc para » si equivalgono mentre sembra che il composto « orto » abbia run certo grado di attività specifica sullo staffilooocco . E da notarsi ohe jl composto « para» è .anche il più solubile. 1

l,.o stato glicemico dei catarattosi.

Do't t. ALIQUÒ-MAZZEI. - Dopo avere accennato aJla teioria di Heubel, per cui la cataratta diabetic;a sarebbe in rap1poi.rtol con la presenza di glucosio nell'umore .acqueo e nel vitreo, l',0 . dice di aver voluto ricercare se nella cataratta senile si potesse pensare ad una sin1ile causa. · Sebbene i risultati speri1nentali non appoggino in genere questa 't eoria, bisogna considerare però che molta differen~ -passa fra le condizioni di esperimento e quelle in cui verrebbe a trovarsi il cristallino candidato all'opacamento . Nel primo caso infatti si tratta della presenza in circolo e nelì'.acqueo di glucosio artificialmente immessovi e destinato perciò a d eliminarsi rapidamen't e, cosicchè tJer mantenere in permanenza un dato gr ado di· iperglicemia bisognerebbe immetter~ in circolo una considerevole quantità di glucosio più volte al giorno per mesi e mesi ; nel secondo caso in vece anche una lie·ve con centrazione di glucosio potr ebbe determinare più facilmente l'op acamento del cristallino per iJ fatto che il suo tempo di azione è assai lungo . E noto infatti che dalla f.ase di cataratta incip iente a quella di oataratta matur.a si passa in genere a grado a gTado ed assai · lentamente impiegando sovente qualche anno. Nei casi esaminati di cataratta senile, 1'0. ha osservato in genere valor~ normali per quanto assai elevati, che si avvicinano perciò al1a soglia dell' imperglicemia, ed in . qualche caso ·u na vera iperglicemia. Non pare èhe vi sia r apporto alcuno fra glicemia e pressione arteriosa mentre vi è un rapporto pressochè costant~ fra iperglicemia ed acidosi. L 'O. dice che ooi dat i di cui finora dispone non è in grado di stabilire a ·qu ale di questi due stati, cioè l'iperglicemico o l'acidosioo sia da attribuirsi un valore maggiore quale causa efficiente o conoomitante dell'opacamento del cristallino.

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Ricerche sulla riserva alcalina del sangue dei malati di cataratta primaria .

Dott. ALrQuò-MAZZEI. - Fra le numerose teorie sulla etiologia e patogenesi della cataratta primia.ria ve n 'è una · molto degna .di considerazione che si basa sulla costituzione fisico-chimica della lente cristallina, costi1tuzione che potrebbe venire modificata negli stati .acidosici: è questa la teoria teli Scalinai la quale ha il merito di esse:re originale e geniia;le. Partendo id alle vediute ,d i Scalinai l'O. ha voluto .r icercare se n ei malati id i cataratta ·p rimaria 1a reazione del sangue subisca qualche vari.azione nel senso di un'aoidosi, servendosi del metodo di ricerca di Van Slyche e Cullen . In una dozzina di casi finora es.aminati 1'0. ha ottenuto in media dei valori indicanti soltanto una lieve diminuzione della r iserva alcalina e solo eccezionalmente dei valori più bassi indicanti un vero stato .acidosico. L 'O. cO'Iltinuerà le sue ricerche riserbandosi d·i trail'ne delle conclusioni quando potrà disporre di un numero più oon;Siderevole di osservazioni. .

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Turbamento dell'equilibrio acido-base del sangue in alcune affezioni esterne ·dell' occhio.

Dott. ALIQuò-MAZZEI. - L'O. dopo aver messo in evidenza l'importanza assunta in medicina interna . dallo s"budio dell'equilibrio acido-base del sangue, spiega brevemente che cosa oggi s'intenda per reazione attuale, rsazione potenziale, acidosi, e riserva alcalina, e· riferisce i primi rìsultati delle proprie ricerche sopra una 'quindicina di casi in uno dei quali trattava'Si di blefarite cronica e congiuntivite follicolare, in uno di blefarite squammosa, Ìn tutti gli altri di cherato-congi·u ntivite linfatica, detta anche scrofolosa od eczematosa, oon pustole scarse e grosse oppure ipicoole e numerose. Per la determinazione della riserva alcalina l'O. h.a usato il metodo di Van Slyche e Cullen ed è giunto ai seguenti resultati: i valori minimi os' servati sono stati: 42; j medi : 51; i massimi 67. Sembrerebbe dun,q ue che nel1a maggior parte dei casi vi sia run lieve spostamento dell'equilibrio acido-.base nel senso di una lieve aciq.osi: in alcuni casi seguiti a lungo 1a riserva alca11n.a au<l va r.avvicinandosi al valore normale ool migliorare del1' affezione, valore che riprendeva con la guarigion'e stabile di questa. In qualche ca-so in cui do,po l'apparente ·guarigione non erasi ristabilito l'equilibrio acido base, si è osservato l' insorgere di alcune r ecidiv·e ·a bTeve ,distahza di tempo l'runa dal1' altra. La terapia consistente nella somministr.azione di sostanze alcaline sia per via ·orale (bicarbonato di soda 5-6 gr. p. d., acque alcaline) ohe per via ipodermica (endoneutralio) ed in una dieta adatta· ·p are abbia dato . qualche tangibile risultato. Prima pe:rò di trarre un giudizio definitivo 1'0. si propone di sviluppare maggiormente le proprie ricerche. _ 0

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[L POLICLINICO

Su la morte per inibizione riflessa prodotta da alcuni gas irritanti.

Vivendo in p~i afflitti permanentemente da epi<lemie di tifo, una sola volta ne ha pdtuto accertare l'origine idrica. Crede piuttosto che la deficenza dell'àcqua, favorendo 1a sporcizia, cooperi .alla dif,fusione dell'infezione. MARocco. - Ricor.da una piccola epidemia di tifo \Sviluppatasi in Alessandria esclusivamentein individui che f.acevano uso di ostriche, Vietata l'introduzione di tali frutti di mare sul mercato, l'epidemia si S'p ense. •

F1Nz1, ohe visse lun·g o tempo a .G"'hloggia, dove si fa largo uso di ostriche, ha notato ohe più facilmente contraggono il tifo oo1oi'o che 1da poco temipo abitano in quelle regioni, mentre ne sono imn1uni gli abitanti del luogo ~ T.ale fatto è oolà oosì com.u nemente noro che appiinto si raccomanda a chiunque vj giunga di astenersi per qualohe tempo dal consumare ostriche. •

Seduta del 24 ap.rile 1928.

XXXV, F ASC. 48]

BOFFA.

Dott. l\1ARRADI-FABRONI. - L'O. illustra alcune esperienze f.atte all'Istiimto idi Medicina Legale dell'Università id i :Bari, dalle quali, come già fu fatto nella Scuola di Medicina Legale 1d ell'Università di Modena studiando gli stimoli prodotti attraverso la zona riflettogena delle vie aeree superiori dal Gas illumin.ante, risulba che stimolandQ le vie aeree superiori d~ un . animàle da laboratorio (coniglio, cane) con 002 , etere, vapori rd i bromo, NH 3 , acido .acetico e cloroformio si ottengno dei periodi di apnea più ò meno _lunghi i quali possono raggiungere le convulsioni asfittiche e la morte dell'ani1n.ale. Questi fenomeni nQn si ottengono, in.alando per le vie respiratorie su.periori l'ossigeno e l'azoto. · ' Il S!egretario : A. 0AROLI.

Associazione Medico · Chi1·urgiea di Alessandria.

[ .\NNO

MARCHESI. - Risponde a Curraro, Ferraris e B·of.fa iconfermaruio qu.anto essi hanno asserito sulla importanm delle mosche e della poca nettezza personale come elementi di diffusione del tifo.

Presidenza: Fr.NZI. Considerazioni" sulla vaccinazione antitifica preventiva. ,

Qualche osservazione sulla diffusione e sulla profilassi del tifo (Eberth, paratifo A e 8).

MARCHESI (Alessandria). - L' O. sulla. base di osservazio·n i da lui fatte duran~ un trentennio nella provincia di .Alessandria (popo1a.zio:Q.e 800.000 ab.), dove è Medico Provinciale, ritiene esagerata l'opinione che attribuisce prevalentemente al..: l'acqu.a potabile la diffusione del bacilio ,d el tifo, mentre esso fu constatato in raccolte idriche limitatte (pozzi, cister11e, ecc.). Ritiene che la diff usione .del itifo sia piuttosto da attribuirsi al consumo di verdt1re crude e di altri alimenti alla cui contaminazione concorrono in modo prev.alente i guariti ' da tifo ed i portar tori sani . Questi ultimi riescono par1tico1armente periool<lsi non potendosi nei loro confronti adot ta.r e gli stessi p:r ovvedimenti che si a<lottano per il tifoso. Non potendosi perciò direttamente intervenire contro di essi, ritiene 1'0. che grandi vantagii contro la diffusione e le stragi del tifo potranno ottenersi dalla vaccinazione iantitifica da p r aticarsi largamente in ogni loc.aliità dove il tifo si manifesti.

0As~ELLANI· P.ur 1associan·d osi all'idea del dottor Ma1'chesi segnala due epidemie oc~orse nell'esercito, nelle quali l'ori~ine idrica er.a ben accertata.

Cu&RADO. ·_ ·R itiene, in base a personale esperienza, che una :delle cause più gravi .d i diffusione del tifo sia costJtt1ita dalle mosche. '

FERRARIS U. Convalida cQn dati persÒnali l' idea di Currado.

0AZZANI (Alessandria). - In una - epidemia di tifo. a propa•g azione sicuramente idrica, l'O. ha osservato come nei soggetti .al di sotto dei 20 anni la 1norbilità abbia mantenuto ugual proporzione tra maschi ~ femmine (m. 35 f. 32) mentre in quelli di oltre 20 anni la morbilità n ei maschi si mantenne molto bassa permanendo nelle stesse proporzioni invece nelle femmine (m. 10, f. 33). Ritiene di poter mettere questo fenomeno in relazione .alLa vaccinazione che gli uo1m ini oltre i 20 anni avevano subito ,d urante la guerra e conclude asserendo che l'immunità portata nell'organismo dalle v.accinazioni antitifiche preventive d ura per un periodo swperiore ai, cinque .anni. •

. Tumore dell'ipofisi. .

OuRRADO (Xsti). - L'O. riferisce il caso di un criovane di 28 anni che da circa 20 mesi presentava o ' stanch·e zza progressiva, ipersonnia, modificazione del c.arattere con segni di ritorno alla mentalità infantile. Nessun disturbo sensoriale. Oggettivamente note :Qon molro spiccate, id i sindrome adiposo-genitale. Null'altro di obbiettivo. R. ·W. negativa. Liquor normale. All'esame O"ftalmos~pico atrofia ottica bilaterale avanzata; restringimento d'alto grado td el campo visivo (specie dal lato tem,porale). La diagnosi di tumore ipofisario è stata confermata d.all·a radiografia del cranio · (sella 1turcicà notevolmente ingrandita ' . in toto; pavimento sprofon«1ato nel seno s f eno1dale · lamina qu.aidrilatera' spostata all'indietro e ridotta ad un sottile strato osseo decalcificato). I

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[ANNO' XXXV, FASC. 48]

SEZIONE PRATICA

Le remissioni nella paralisi generale progressiva. - CAREZZANO (Alessandria). - L ' O. dice ai aver osservato nel 20 % dei i>aralitici progressivi ricoverati nel repàrto maschile del manicomio di A'.lessandria dal !1922 al 1928 delle remissioni, varie per durata e d entità avvenute o spontar neamente o jn seguito a cure antiluetiche. I n qualche caso la remissione dur~ da 2-3 .anni e d ha consentito ai p,az~enti il r itorno al lavoro. Confrontando q uesta per cen tuale con quelle riferite oome consecuti ve alla malarioterapia, ritiene che Je due cifre n on, si scostino ,d i molto l'una dalll'altra tenuto conto che una si rifeferisce a tutti indistintamente i paralitici ricoverati (16 dei 51 ricoverati erano in condizioni tali che morirono nel primo mese di ricovero) mentre le .altre comprendono per la maggio r parte ma1ati preventivamente selezionati. Non esclude perciò i vantaggi 1dell~ terapia malarica, ma ritiene che più che per il numero di remissioni che ne oonsegu-0no essa d ebbà tenersi in considerazione forse per la lòro entità e durata. 1

Il metodo Petragnani per la cultura del bacillo di Koch. SocINO (.Asti). - L'O. r iferisce i risultati o.t tenuti nella cultura dei b . di Koch dal terreno Petragnani e. consiglia questo metodo per i vantaggi che esso presenta sugl~ altri.

Casistica di patologia epatica. CuRRADO {Asti). L 'O . riferisce sul decorso clinico e sul reperto .anatomico e istologico in u n caso di cancrocirrosi del fegato con metastasi polmonari. in soggetto luetico ed in un altro di epatite luetica con fegato grosso) ascite ed ittero grave. Presenta inoltre un m:alato di 33 anni, che lamenta .da un paio id i anni perdita delle forze, senso 1di ltensione idell'addome, crisi !febbrili e di.arroiche irregolari. Niell'anamruesi, dissenteria bacillare durante la guerra. All'e. o. colorito subitterioo delle sclere e della cute. Fegato e milza molto duri, arrivano .all'ombelicale trasversa. Null'altto di notevole. Glob . rossi 2 milioni e mez20; glob. bianchi 7000 - formula normale. Aniso · e poichilocitosi ; non emazie granulofilaxp.entose. Fortissimo potere autoim·p ilante del siero (1: 30). Non autoemo' lisi. Resist. glob. minima 0.56, massima 0.24. Reaz. di Himans v. den Bergh diretta parziale; Bilirubina del sierQ 1: 125000. Reaz. · W assermann e Meinicke negative. Non si poterono eseguir e ricerche sui fami-

2407

Società di Colt ura Medica della Spezia e Lunigiana.

Seduta tlel 29 giugno 1928. Presiede il Prof. R. CASSANECJ.O.

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Tumore della glandola carotidea con. associazione di noduli tubercolari.

Prof. dott. UGo P ARDI. - L'O. riferisce su di wn oaso d~ tumore, avente sede in corrispondenza della biforca21ione '1d ella carotide primitiva e ad essa intimamente .aderente. All'esame istologico l a itumef.azione ha most1·ato .u na struttura prevalentemente alveolare, con cellule di aspe~to epiteliale, mostranti numerose cariocinesi, tipiche ed atipiche. In molti puntì itali cellule assumono un.a disposizione concentrica, avendosi un- aspetto somigliante .a quello delle perle dei cancroidi. In quest i pun'ti, colle sl?eciali colorazioni, si nota .11na evidente trasformazione ohe1·atoialinic.a. Questo fatto, mentre mostra chba.ramente la natura epitelialé della neoformazione, .c he 1dalla grande maggioranza' degli AA. è invece ritenuta. di natura ·perientl-0... teliale, porta un notevole appoggio alla veduta di coloro che ~itengno che la glandol.a. carotidea sia un organo td ,i natura epiteliale, la cui origine embr~ologic.a è in relazione con le fessure branchiali. Altro fatto interessante che 1'0. me'tte in rilievo, è .l'invasione di granulomi tubercolari nella compagine del tumore. Tale invasione è avvenuta attraverso )a capsula del tumore per parte di linfoglandole aderenti al tumore siesso nelle quali aippuÌlto furo no osservati n.umerosi no)d uli tubercolar i, con cellule epitelioidi e cellule gi~ ganti. 1

Mielite trasversa da saturnismo professionale.

Dott. DOMENICO RoLLAND. - ' L'O ., non avendo trovati ·descritti casi di 1nieliti to'tal~ saturnine, ha ritenuto interessante pubblicare un caso di mielite 1trasversa, la n atura satur·nin.at della quale ' p31r'8 non possa essere messa in dubbio. In soggetto oon- paraplegia flaccida sopravvenuta acutamente fa la ricerca del piombo n elle urine più volte, sempre ool metodo di Rowes, che fu sempre positiva. L'infermo, per l'a·ggravarsi progressivo delle condizioni generali a causa della cistite sopravvenuta e della comparsa di vaste ulcere ·da 1d ecubito, m01rì il 3 settem·b re 1927; sino a tale epoca si mantenne immutata· l'obiettività della sindrome midol1are, e non si p-rodus~ sero alter.azi oni scheletriche n ella colonna vertegli~ri . L'O. 1discute la diagnosi differenziale fra itbrale. Non ipotendosi negare a priori la possibilità che tero emolitico e cirrosi a feg.ato grosso (tipo Epil piombo, a somiglianza di quanto avviene nelpinger), senza pronunciarsi decisamente a ' favore dell'una o dell'altra, quantunque il dato .d ella . l'encefalo nei casi di encefalopatia saturnina, pos~ sa determinare nel midollo alter.azioni degeneradiminuita resistenza globulare lo renda più propenso alla diagnosi di ittero emolitico. tive e lesioni vascolari interessanti il midollo an.. che in tutto il suo sp essore, 1'0. andando per Il Segretario : CAREZZANO. • •


2408

IL POLICLINICO

escl.u.sione, basandosi sul provato· saturnismo professionale dell' infermo, conclude 1per una forma di. mielite trasv-ersa di indubbi.a natura saturn1na.. Emorragia endoperitonealft da fibromioma uterino. Dott. ·p ·r of. DI BERNARDO AMATO L..ucio. - Riferisce sopra un caso osservato in una giovane donna, nubile, di notevole emorragia endoperito-. neale, in cui, la oausa della emorragia era data dalla l acerazione. di una venia. del tumore. Illustra il caso clinico, soffermandosi sulla importanza che :ael caso attuale ha av.uto il fattore diatesi emolf"ragi:ca, trisoontrata nella '1Pa121*ente, atto a determinare con maggiore facilità l'emor. ' ragia. Corpo estraneo nella vescica ed eccezionale eliminazione spontanea. Dott. TITO LuoRI. - Si tratta di una giovane di 22 anni che in un momentO di aberrazio.n e erotica, si introdusse nell'uretra una oandeletta di cera .dell.a grossezza di un n. 16 Nelaton e del1a lunghezza di circa 21 cm. Nei. movimenti e tentativi 'd i estrazione della candeletta stessa, questa; penetrò in vescica. Dopo due giorni di tolle' ranz.a discreta, comparve ematuria abbondante e pollachiuria do~orosa . ) . Accertata la diagnosi .del corpo es.t raneo c1s~-. soopicamente e . proposta l 'estrazione per le vie naturali con cistoscopio operatore, il giorno fissato per l ' operazione la paziente emetteva, dopo diverse -0re di -violenti doloTi, all'ipogastrio, la C'..andeletta stessa intera.. Una cistoscopia di controllo confermava la vacuità della · vescica in riguardo al corpo estr3<neo stesso. Prof. CASSANELLO . Conferma .La eccezionale rarità dell'emissione spontanea id i corpi estranei vescicali (e tanto più nell'uomo) della forma di quello descritto idal dott. Lucri .. In parecchi casi analoghi, egl.1 è sempre dovuto intervenire col cistoscopia operatore.

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Fistola colocistoduodenal e da colelitiasi. Coleçistectomia, duodenorrafia, gastr oenterostC> mia. -Guarig ione. Prof. dott. METELIP FRANOINI (Fivizzano). Riferisce su di un caso nel quale, dopo l'ultimo di una serie di iat'tacohj caratteristici di colica biliare sen7..a ittero, erasi inst.a urata una 'sindrome dispeptica angùooolitica subfebbrile,. oon raipido scadimento orgianìoo. Alla laparotomia trorvò l~ cistifellea sepolta da fitte aderenze, estendentisi al tl.uodeno ed all' angolo epatico del colon. Prep.arando la cistifellea, che necessità di tecnica consigliarono di aprire, riconobbe l'esistenza di un'ampia oomunicazio·n e labbriforme fra- cistifellea e duodeno. . Isolata la cistifellea ed eseguita la colecistectomia totale residuava una estesa perdita di so' parete duodenale, la cui sutura, in ' stanza sul1a rluplice estratto, determinava un inevitabile e forte restringimento del lume duodenale. A questo p1'<YVVide eseguendo iÌnmedia:t;amente unia gastroenterostomia transmesooolica posteriore con buon risultato. . 1

[ANNO XXXV, FASC. 48]

Considerazioni sopra un caso di •JJ8uri$ma cirsoideo ~ del pi~de,

Prof. dott. G. FANTOZZl . (Pontremoli). - L'O . illustra un caso ·d i aneurisma citsoideo del piede Ds ., il quale 1d a altro chi•rurgo era: stato trattato due anni innanzi con cure · consetvative (legature v.asali a distanza) e pubblicatò per l'interesse che presentava.. Nonosta.nte l'interven'to di q-uel ohi.riurgo, l ' aneurisma aveva continuato · la propria evoluzione finchè si ebbe la rottura spontanea di un vaso ectasioo. Emorragia pericolo.sa; .amputazione del piede al terzo inferiore della gamba. Il pezzo anatomico è stato studiato per quanto riguarda l'istologia e l'anatomia. Microscopica-n1ente ~on furono trovaAti che .accenni, pra a flogosi cro·n iche, ora a nòte degenerative, ora a iperplasia delle pareti vasali. Mai si vide ve1-a e propria neoformazione vasale. Questo induce l'O. a classificare il cjrsoide tra gli aneurismi seguendo le souole italiana e francese e 'non fra i tumori. Per rischia r.are la Struttur.a anatomica, l'O. ha tentato di jniettare i vasi oon una poltiglia di gesso,. allo scopo di ottenere colla macerazione uno stampo della rete vasale. Il tentativo fallì perchè l' atto operativo pregresso avev.a obliter.ato i rami afferenti ed efferenti princi•pali. Per le vie rimaste pervie fu allora introdotta nel letto vasàle una soluzione radio-opaca e successivamente furono fatte numerose r~ografie in varie proiezioni. Si è messo jn evidenza come in qualche punto pare esistano numerOBe comunicazioni fra vasi art!3riosi e vasi venosi, per rami che congenitamente riuniscono in modo anomalo i due letti ci rcola.torii. Un radiogramma dimostra nettamente -µna arteri~ ed una vena molto prossime fra loro che di cin'que cm. hanno quattro rami n ella lunP-hezza ~ . comunicanti, a guisa dj ponte. La ' vena che riceve 1a comunicazione, comincia ad essere ectasica ed anche lievemen'te itortnosa. L'O. conclude che· il metodo ideato potrà in altri casi simili (purohè non siano bloccate le vi,~ vasali principa.li c-0•m e n~l caso studiato), dare risultati più probativi. S. I

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_.. Importante pubblicazione: Dott. Prof. PAOLO CAIFAMI

Direttore della R. Clinica. Oetet.4i00o-G1necologi<la. dell'Università di Bari

Prontuario di

~erapia

Ostetrica

Vadem.,cum per il medico pratico. Prefazione del Prof. ERNESTO PESTALOZZ~ Ddrettore della R. Clinioa. Oetetrioo-Gineoolog100. dell'Umveraità dl ~ma.. ' seconda edizione, ri·veduta e ampliata. Un volume in farmato tasca.bile, di p-31g. x11-314, con 105 figrure intercalate nel te9to, nitidamente st.amp&to su carta sem.iipa.tmiata ed elegantemente nlegato iln pdenia tela, con inacrimond sul pi.a.no e sul do~: Prezr.o L. 28 . Per i nostri abboni81t.J sole L. ~5,50, 1n porto fra.nico e iraioooananda.to. ' Inviare Vagli.a Poetale o Obèque Bamea.rio all'editore LUIGI POZZI - V.ia Sistina., 14 - ROMA.


[ ANNO

XXXV, FASC. 48]

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SEZIONE P RATICA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. \

SEMEIOTICA. . •

Diagnosi pratica della morte apparente e reale. L. Verd1c!r ,(T oulouse médical e Paris médical, 22 ottolJ1·e 19i'7) consiglia, 1n ogni c a$O di morte, di esa111111ure anzitutto attentamente I'ind~viduo, di ~1ppl i-care si'stiematicament e ·fil procedimentp dell'etere o della dioni:q·a nell'occhio, n-0tando l a presenza o l 'assenza di r·eazioni oculari e di rusare 1sopTatutito l 'iniezione 9-i fluoresc.eina per vi.a ipodermi-ca, o meglio, en1dovenosa. Con questa, in caso di morte reale non .$i ha la colorazione giallo-vera:e ·dei tegumenti, d·elle mucose, dei m ezzi dell 'oocl1io. Utile è anche il procedi mento ·della pinza a !oircipressura di. / Jc.a:rid o la ri•cerca de~la sieror eazion-e cadaverica di J·card, col setone. Per m ezzo di un filo pasoo.to a setone, si aspira la sierof.ità che oocu·p a le maglie del tessuto cellu• lare s.ottocutaneo -e &i :sa;ggia se essa è alcalina (=vita) od acida (= m orte). Qu esta trasformazion e è manifesta 5-7 ore dopo Ja morte. , Questi procedim·enti p ermettono la 1diagnosi siC'Ura della morte ed, ti.nsie·m e all'osservanza rigo . rosa delle ·d isposizioni legali, r endono im1possibile la tanto temuta inumazione prematura.

CARUSI.

La diagnosi di avvelenamento.

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Un iea~o diagnosti·cato per morte natura1e pres.entava nna rottura enorrn·e ·del lobo destro del fegato, per il calcio d 'u n cavallo. N·otevoli 1di:fifi-coltà si presentano allordhè si sospetta un avvelenamento; bis6gn~ tener presente eh.e l 'ossido di carbo·n io e l'·alcooli.srno iPOS&onò simulare perfettam·ente una morte naturale ; conviene pert.a.nto .riceflcar·e l'ossido di carboni-o o l 'alcool n el sangue. ·L 'intossicazione da alcool non lasci•a alcuna traccia esterna,· e gli AA. hanno potiuto svelarla in 1diversi 1c asi in cui non si sospiettava t-al-e causa .di morte.

fil.

Difficoltà ed errori nella diagnosi della causa di morte detta c ·nat~rale •. Navil1e e R.o sselet (Revue Méd. de la Suisse Rom., n. 11, sett. 1928) osservano che s ono frequenti i casi in cui i l m edico cbiarriato a constatarle 1un 1ciec1es&o, ~ossa indicar1e come 1oauBa cc morte naturale » là ov.e inveice una .causa, talora delittuosa, ·n·a pr<>·vo-eato la morte. 1Questi errori non dipendono da impeTizia di . ' chi li fa, ma sono talora il risultato d',una incompleta osservazione, o·p pure dipendono 1dall'assenza di qu-ei segni che solo si possono scoprire al tav-010 ana;torrriico . I .casi rilportati daigll AA. s·o no ·o ltremodo istruttivi. · ·Un matti.no una ·donna si trov·a morta nel su·o letto; si pensa ad una morte natural e. Una monaca, oh·e p1a ssò la notte n·ella stessa ·camena rpe:rvegliare la salma, si trova morta al mattino. Entramibi i d ecessi .erano 1dovuti ad intoss-i1C'azio.ne di ossido di carbonio. !Mòlto frequenti sono i decessi etichetbati com·e morte naturale, in cui invece .esistono lesioni cerebrali, emorra:gte cerebrali, frattufle 1della · base del cranio : di questi casi sono ri·p ortati degli esempi molto inter·e ssanti.

IL. Sohaetz (Munch. ·1'-ted. Wochensch.r., ·n. 25, • 1928) 1oss.erva che n egli ultimi anni è notevolimente aum entato il num.ero dei .casi di avvelena:m·ento, • ep.ecialmente a causa d.el gra;nd·e 1Sviluippo preso ·dall"i·n1dustrta tecn·i·ca; sono aum1e.ntati .anc·h·e i {;fllSi di 1avv·elenamento a s·co1p o .suic.i·d.a. La dtagnosi giusta è raramente fatta, gli avvelenamenti non vengono ri·cono.sc.iuti dal me.dico pratico ooe nel 10 % 1qei ·Oasil Ciò è molto grave, 1perchtè l 'avvelename1n to, s.e riconos·ciuto a te·m po, è 1d-i .solito cura• bile. I sintomi .d·e.g·li avrv.elehamenti sono in gran parte poco caratteriisti.cJ. : ·a vv.elenamenti da sostanze le pliù disparate possono determinare sintomi • <11na1o.gJli, .ed .egua.l i po.ssono esse·r e l 'esponente ·d i m.,a1attie anzichè di avvelenamenti. E perciò i·m - . ' portianti6&imo non trascurare alcun ·d.ettaglio obbi·ettivo nè anamn1esticd (idro.g eno sol!forato, rpiombo) ·ed esaminare ben.e l 'ta mbiente (81$alazioni, sca.. ' tole id.i if.a;rma:ci vuotate, e·C·c.) . I sintomi ipri~ctpali ,cih e accoill1P~ano gli av~-el.e.namerriti più frequenti, sono: alterazioni pupill.ari (monfina, atropina), convu·l sioni (stricnina), odore de1l'aria espirata (1oom1po·sti cianid1riici, alcool metilico, lisolo ), vomito e diarrea aid aoqua di rtso (ars·enico), altemz1ioni di(31J.e· mu•cois·e od emor.ragie genitali (mercurio, benzolo), ittero (fosforo, arsenico, funghi), rnelJ.anosi (avvelen.amento c·roni1co da arsenico), edema polmona1fe dorpo un interiva·llo libero (gas nitrosi). Aiuitano la diaignosi anch.e altri criteri, quali l'epoca dell'anno (:fun·g hi, bac{!he velenose) e la co.m iparsa contemporan ea di numerosi casi 1si1m i1li (carni in1sa:ccate: botJu[ismo) . Trov·andosi di fronte a caidav-eri, non acicontenta1'Si della dia1g nosi « para•l isi cal'ldiaca » o « emOTr.agia cerebrale n; sospettar-e anc·h e la possibilità idi un avvelen amento, ·e se qual-0osa sembra avvalol'la.re il sospetto, redigere in conformità la s·eiheda necrologi1ca. -

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POLLITZER. J


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lL POLICI.lX ~CC'

[ ..\~xo XXX\' , F :-se. 48}

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. CASISTICA.

Il significato etiologico dell'ipoglicemia nei v~miti della gr.avidanza.

Ciclo mensile e sensibilità alle infezioni.

L.a teoria della ·d eficienza degli idrati di car. bonio co1ne fattore p!I'incipafle nella patogenesi 1d·ella tossi·eanta gravirdi ca ha iun·a base ftsiolo,g ica ra:gion·ffi' ole, e il SU1ccooso d·e.lla teracpia b~ata su tale con cezione 111a rarflf.orziato il cqnvincimento; meno :nette sono state inv.ece Je pT-O·V·e di laibor~orio. , Comunqru€, siecondo P. TitJus e P. Dodds (Am. 1ourn. of Obst. a. Gyn., luglio 1928), d1ai lavori ~ecenti è rersulta.t o cih·e le conVìllllsioni edla.mtPtilcbe sor10 ·,delle reazioni tpoiglicemiich·e che si presentano a1lorqu.a n1d·o le oscillavioni 1dello zurcc\h.e ro san·guitoon·o !'aggi'llnigono i1 liv·ello più baisso. Ane!he n·ei sogigetti in cui' i valori 0 sci,l lano in· torno àlla n·orma, cioè tra 80-100 rngr., la tendenza è piuttosto veris o i :valoxi iP·i ù bassi ohe ve:nso i .p1ù alti . Nèi sogigetti più so1'd'e!I'enti, poi, -si ois serV'ano i va'lori più bassi come segno dieÌ a::> iù .Pro1fon·d o imp·o1verimento di ziuccih er·o da parte idei tessuti. È assai probaJbile cJ1e eisioSta iftelazione et'iol·ogica tr,a le tosisico·s i dei periodi II)Teicoci e dei tairdirvl d·elJa ,g ravidanza, carme .p roverebbe l'ÌIPie remesi da atrofia giallo-ac.u ta d el fegato del p,rim-0 periodo, e l 'ia>er.emeist da eclam·p·sia derrl'·ultirrno p eriodo. Resta. in .agni modo attmal!Inentie spiegato il successo delile iniezioni en·doveno&e di .g1ucosio e delle alnre sommi11iistrazioni idi idJrocarbonati, f in qiui ·u sate solo empirtca.mente. È in·v·ece periìCOloso I ':uso dell'in·s ulina rsenza gJrucosio n,ell 'tp e:rern·esi,' 1Per i bassi v8il.ori çlel tasso gli.c emi•co; mentr-e è stato già posto in discru1ssi<one l'tu1so conte·ffijpor.an·eo di insulina e di glU1cosio. Un controllo es.atto di laboratorio dafl prunto di ~sta d e1la chimica e 1 d el sarugiu·e di questi s01ggetti, specia,J mente pe;.r q.u el ohe ri.gru.arrda i valori d ella gli1cemia, è un fattor•e. essenziale per 'i~ buon trattam·ento. ' M. FABERI.

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Il ciclo m en sile esercita, nella dpnna, la sua influenza non ~ olo sulla sfera genitale, ma su tutto l 'orga-ni smo: non è abu6o di linguaggio parlare di << in1dis1posizion e ,, n ell' epo.c.a delle re, gole. Inoltre numerosi àutori segnalano l'eswgerazione di f enomeni morobosi, o .recrudescenze febbrili, anche molti giprni dopo la defervesoenza di mal-atti e infetti ve, in oocasione dei periodi m estriuali. Il fenomeno è claissico e·d evidente so;vratutto !Ilelle tUJb er.c olose, .e,sposte, in ·tali .occasioni, non solo ad elevazioni termiche, ma anche a crisi evolutive, a reazioni focali. Gener.a lmente i f.eno, m eni morbosi precedono idi qualohe giorno l' en1ori!'a,gia mestruale: accpmipa:gnario l 'ovulazione, non · la desqu am azione d·ella mu1cosa uterina. Fr.' Chr. 1Geller CA1.ed. KLinik, t. XXIV, n. 3, 1928) ha ricercato in 40 caisi di iJ?-ifezioni diverse (gr~p­ pè, febbre tifoide, reumati1smo artico] are acuto, pielo·c istite, ecc.) la eventuale r:iac·o ensione febbrile, dopo la deferve.scenz.a, provocata dalla m estruazione: egli ha o·sservata Ja riaccensione in . 33 di questi casi. ID 'altr.o canto in 19 donne, di cui 3 in ptena s·a1ute -e 16 affette d 'ann·es·s ite, e1g li ha ricerc·ato f le v.ariazioni del potere battericida del sangue duria nte il ci·clo m estruale, 1p·a ra11.e1amente alla leu·c.ocitosi, alla. sedim-entazione delle emazie, alla :formula leucocitaria. Il germe utilizzato per le ri1oerohe è stato lllllO staf.ilococ co emoliti.co, il metodo quello di Wrig.h t. Generalmente il potere batteri cida del sangue subisce ·delle 'variazioni ·n otevoli, in rapporta col ciclo mestruale, le quali non .sono pa:r.all eJ.e ruè alle variazion•i leucocitarie, n·è alla sedimentazione globul:are, n1è alla curva t ermjca. In tutte le ·d onne studiate, eccetto una, il potere battericida ael san1gue si abbassa pri~ ma della m estruazio·n e, e spes·so an1ch·e durante i primi giorni d ellà emor.r agi·a, m entre si eleva d urante la m estruazione per ra·g~g1ungere il suo maximum n·el period·o intermestruale. Il medesimo ·lf enomeno si r isc.o·n tra nelle donne malate e in quelle in . buona salute: solo varia alquanto la cron ologia ·secon·do i so.g.getti. Prolbabilmente queste vartazioni dip·endono dall'ovulazion·e le cui r elazioni cronolp.giche con la mestruazione pos· sono vari-are 1d a• un caso all'.a ltro • Le variazioni del potere battericida del sa:ngue non .sono su1fificienti a spiegare le. mo·di1ficazioni della: sensi'bilità delle · do·n ne alle infezioni: esse sono in rap.p orto con !'·attività fa·g ocitaria dei leucociti, co·n le p.roprietà chimt-c·h e d·el sanoaue, con loe secr eziom interne. 1

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A.. PICCINELLI.

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Le menorragle della menopausa. Le emo.r rag1e ·d ella meno·paus~ poissono divi~ dePSi in •due gflup·p-i: 1) quello in cui si trovano d~lle l esio11i p.alesi, ·dell'utero o degli .annessi, ·d·e i tumori beni·g ni o maligni e qualche volta, anc·he una g.ra vi1danza non so51Pettata. . In questi caisi, il problema è ·semJPlice e1d è di spettanza chi1rurgica. 2) Rientrano , in queisto .gru1p1po i casi in cui n on si hanno evi-denti segni fisici; in tal oaso, il • medico dovrà 1da pprirna esclu1dere la possibilità di un t•umore maligno. Messo 1da parte qu-esto, si potrà tra·t tare di infezione o idi con1dizioni simili (metrite CJ'ontca, sUlbinvoluzione cr onica, ipertirofia, p·i ù rara) oppure di emorragie funzion·a ·l i che non ·devono .essere amm·esse, se n on 1

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XXXV, FASC. 48]

SEZIONE PRATICA

quan1do sia esclusa ogni altra causa patologica. E un lf.atto che le ·donne variano molto nelle loro _particolarità .me..t".-truali e specialmen te nel mo1do con cui oltrepass.ano la menopausa; ma si 1deve ten er 11).resente C•h e le emorragie inregolari co~ti­ tuiscon o il tiipo più raro di entrare n ella menopausa e deb.bon o quirud~ essere sempre consi,cle:rate come sospette. ll!n 1questi ca;si, D. ·D ou.g al (Ti/i.e P rac.titioner·, rnagigio 1928) ·c onsiglia di proceidere anzitutto a1d un rasc.h~amento, che potrà eventualmente rif:chiiar.are la diagn o si 01d ·a nic he agire .come curativo. Jn caso con trario, si riic orrerà dClJp1p rima ai n1edi·c amenti (spesso 1di azione· inceirta) fra cui _possono tentarsi il lattato id.i. calcio', l'ero-otin a' o l'hydrastis, l'estratto !pituitario; iPOCO efficace si è mostrato il conpo luteo. Talora riec ce utile la ra1di·um-teraipia, che dà buoni risultati nel 75 % dei casi; controin·dicazioni n e sono la cervicite cronica, le lacerazioni ·d el collo, con erosion i infiamrr1ate eicl abbondantr. secrezione e così prure Ja .salrpingite. Da u lti.mo va ten·uta presente la necessità ·della istere0tomia, 1da rjse,r v.arsi .ai casi id i condizioni ' patologi.ohe 1del collo con aid·er:e11ze de.gli annessi. 1

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li reumatismo della menopausa. Da molto tempo è noto come il reumathsmo cronico sia sen za dubbio più fre.quente nell'uomo che nella .donna. Delc11é notò ch e nel Tieumathsmo dell!a ciTuquantina si riscont rano spesso turbe utero-cwari1che. Dalsace r ecen temente ha fatto n·o to che nelle donne castrate chirurgicalmente o co.n la radioteraJpia so.n o frequ.enti le algie articolari .e p eriarticoliari. Mathieu..,Pi·erre W eill (Journ. M éd. Fra1iç., n. 3, marzo 19.28) .h anno ripreso lo studio id i qu.e's to a rgomento. Essi n otano come nella m eno1Pau:sa non si ·stabilisce solo una insuf.ficienza ovarica, ma una vera deficienza pluri-glandolarle, ·che spiegherebbe l!o .svilupipo ·d elle diver·se forme del reumatism o cron ico. Si possono avere delle pure a1gie mono- o poliarticolari, o delle artriti sUlbacrute ·dell·e dita, o dell'i1drart ro del ginoccihio, fino a ver-0 reu 1n1atisn10 def·ormante. .Radio·g raftcamente non ·vi è in genere irregolarità dei contorni ossei, ma si ved e talora spostam ento dei segm,enti O'&Sei e usura della cartilaigine. [Ja oura è ·data 1da opoterapia pl1uriglan dolarie e medicazion e clél)S1Sioa. 1

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L. 'TONELLI .

La sindrome, umorale della menopausa. B stata accuratamente studiata ·da l\IathieuPierre, W eill e Guilla11min (Le Jour. Méd. Franç., n. 3, marzo 1928). Il metabolismo basaJe è p ertur•

.bato nel 75 % d ei casi. La riserva alcalina è abibasis~ta nell'80 %, e talora in modo marcatIB:simo. Nel 25 % dei casi si ha netta ipocalcemia. Intereissante è notare che modificazio.n i anal-0g1he ·della sindTome umorale si trovano in donn.e con in-slllfficienza ovarica di ·a ltra .n atura (non da m enopa.u sa) . Ciò indica quanto gran·deIIlente La deficienza ovarica della menop,ausa si ripercuota n e11·onga11ismo. L. TONELLI. 1

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TERAPIA. Sul trat~mento dei tumori maligni delle alte vie aeree e dipendenti. 1.' argomento fu

di5cusso alla British Med. AEs. ed è riferito n el Brit. Med: Journ. del 6 n ovembre 1926. Qua11to al trattamento cl1irurgico f. Steward considera ·che se ne giovano solo i casi - r ealn1ente iniziali e molto circorscr.itti , senza tra.p ianti, e in con..d izioni gen erali b'UO·n e. Però vide morire i,n tre mesi p er metastasi anche ca:si di tumo!'e assai circoscritto della lingua. Anche casi ~ r.on lesioni ·e.stese alle ghiandole di un .lato del collo sono operabili con intervento palliativo: convjene ad es. i:>ortar via una lingua che è t utta un'ulcera fetida. Vengono discussi molti dettagli di t ecnic"a, secondo la sede del tumore: l'unica anestesia adoperata è quella con etere per via tracl1eale. La nutrizione. do1po l'inter vento, è meglio assicurata da una .cannula che raggiunge il faringe nttraver:s.o la ferita, obliiquamente, in r11odo che .quando v~rrà tolta, per una specie d i 111eccanismo valvolare il tramite non sia invaso dagli inge~ti. Introdurre la cannula pel naso dà clisturbi e tosse. R. Knox si occupa d1ella raidioteraipia, ,e ricoTJda la necessità di un' esatta diagnosi. I granulomi rispondono assai meglio ·dei carcinomi: i linfadenomi e linf os·a rcomi sono sensibili quasi oome i granulomi. Dà norme tecniche per l'irradiazione: preferiscé raggi piuttosto duri, allontanando il tilllo e interponendo un sottile filtro di piombo e un forte spessore di 1p araffina. W. Milligan discute a lungo sulla radiumterapia. ·P :r ef erilsce tin ge.nerale dosi deboli e iprotratte, facendo ·durare il trattamento anche tre settim an e pei carcinomi. Usa a p11eferenza tubi di eman·a zione, sen za scher.mo. I sarcomi si riassorbono rapidamente , e specialmente 1se sono estesi e a piccole cellule. vi è il 1p ericolo di una intossicazione mortale...\ncl1e poco estesi, danno meno speranza di gt1arigione definitiva che i carcinomi. Disc·ute a lungo le Yie di introduzione dei tubi '

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lL PO L I CLI~ I CO

i1ei vari ca;si : preferisce l'a1p1plicazione in cavità e l 'infissione all' applicazione esterna. ·Nei. metodi . misti, preferisce far precedere la radiumteraipia all'exeresi cl1irurgica, ·a nche perchè il tessuto diviene .m eno $anguinante: dopo la radiumterapia crede n ecessaria l ' exeresi chirurgica delle ghiandole prossimiori, anche apparentemen te sane, dove seID!pre si è annidata .qualche cellula metastatica per le manovre d'introduzione dei tubi e per l 'ed ema dei tessuti prov·ocato 'ù·al radium. Prima .dell'applicazione convien e l egare la pr)ncipale arteria della regione. , Nei turnori dell'e$o.f ago i risultati sono quasi sempre completamente infausti, forse per la tarda diagnoi;i : iè necessario inoltre, secondo lui, una molto prec.oce gastrosto1nia. utile ancihe alla fissazione del filo che porta i tubi di radio. Sul trattamento con la diaterm oooagulazione rjferi$ce \V. Syme. Esso è utile in :m olti casi, SIPP-Cialmente com e palliativo nei tumori estesi. ocoagulazione occorre legare Anche per la diaterm ... prima Ja princip·ale arteria onde è irrorato il tumore, e asportare o distruggere poi le ghiandole linfatiche: esse intanto si riducono di v·olume, per la diminuita sepsi. Se il tumore è este$O occorre l'anestesia, che non può essere eterea. Con la 1diatenno·coag·ulazi·one Mu.sgrave \Vooid mann ha trattato m olti t11mori dell'.esofago, ottènend·o per risultato Ja pOS$i'bi.lità di nutrizione per le yie naturali flnch·è il (p·aziente non venne a m·ancare per la cachessia n eoplasti·c a. 1

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ru1ro idi aalicio infed el·e. Il citrato di s odio, consigliaito p er iniezioni eDidovenose, piuò 1dar«~ feno, r:ìneni ·di · « ~'ho1ck », pà.11ore 1 vomiti, ceiale-a. Si U6a la soluzio·n ·e al 30/1000, id i cui se ne iniettano 10-30 eme. Può anche utilizzansi 11a via endomuscolare, aggiungen do alla soluzione d ella co. caina. . 1Nell e eril.oNagie •dell'apparato digerr-ente riesce b ene la ge'l1atina i n soluzione al 10 %. Sp·esso. è n ecessario· un intervento cihiru•ngico: rosichiamento, ciauterizzazione ignea, o:p erazioni palliative, allacicirutura dei tronchi ·arteriosi, ano 1contro n atl1ra nei canori ·del :veitto, girustro-enterostomia in quelli 1deJ ipilo.ro. · L'aJptpltcazi one ·d i r·a1dio soprprime· talvoitJa per delle settimane e1d an.ohe 1d·ei m·esi le em.oTrag.ie •del retto. d ei can cri ·d ell' utero Se le emor•r agie s i pro1du1cono in o·Clcasione dellia meid~ciazione, ricoa:>ri:re i. bottoni c·an.cerosi con ,g·arza spalmaita di un conpo grasso p8r evitare aderenze 1dannoise. (J ourn. des praticiens, 7 atpril·e 1928). 1

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POSTA DEGLI. ABBONATI. AL dott.

I n tolleranza per l' emetina. -

B.

S.,

1Salemi: Non ·è raro che l' emetiha, tolJ.erata ottimament~ in una 1prim.a serie di iniezioni, pTovoch-i disturb~ in una ·,seconda, anch·e quam do sia -Osservata la :r.egola tdi una lung·a tregu1a tra ;una .e l 'altra 1serie (rC:la 20 giorni aid ·run mes e) . In qualche ~8JSQ si tratta •di veri fe nomeni di cumulo: è not-o che l 'eldmin·azione dell'emetina, ab.i tu alm·ente l·enta (intorno ai 40-50 gior.n i) ·in qual-che soggett o .è }entissima, fino al 3° mese. Per essi val·e il precetto di allun·gare la tregua di riposo m edicamentoso. In altri >Casi si può trattar~, come per molti medicam,enti, di vere sen·sibilizzazioni, p1e rciò anche '.P1ccole 1d·os1 idi rimedio d•eterminano 'f·enomen.1 to~ssici. S·e 1dopo ·lunga t~egua i segni di soif•f erenza si ve-r.i!f;icano isemtpr·e, è o~portuno tentare l 'uso di pi1ccole do si progressive che o agiscono abituando l 'organismo' al rimedio o, come altri vuolie, .desen.sibil:izzan do l'organismo sensibilizzato. PONTANO. 1

L'invasion e parasternale del torace nel cancro della mammella e suo tratta111ento con tubi di radio. . . W. S .. -I-Iandley ,(Surg. Gyn. and · Ob st., 1927), ri'corda com e i ,g an1gJ.i 1posti lungo i vasi rnammaiii interni vengano :p r.esi pre.cocemente quasi con altr.ettainta frequenza e contemporaneam,ente a qu elli a scellari. D'altra parte la loro. ex·eresi è .assai in1dagin osa ·e rende l'operazione di ampu, 1 tazione de~l.a mamm,ella notevolmente .p iù 3rave. Egli usa pertanto da ·vari anni, sistemat!G'll.i 1 i~nt :::' , di porre nei p~imi 3 o 4 spazi interco~taJi P ilnm edd.atamente al di sopra ·dell'art . sterno clavicolar.e ·d el lato acf·f etto dei tubi di radio. Co!1 questo 1proc edimento avre bbe osservato una fo:-te 1diminuzione n elle r·eCli·dive ·d ei cancri '.l~11a 111:1r11mella. 1

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V.

G HIRON.

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Trattamento delle emorrag ie cancerose. Rirposo assoluto; se è po'Ssib~le, irrigazione della ferita con aicqua caJ.da a c ui isi è aiggiunta aicqua Ofsstgenra ta (50/lOOoi . Può essooe utile il ta.m.iporn·am ento con ga;rz,a sterilizzata imb evurta con soluzione. di ant~pirina (a 1/5). Elig·o tina ed adrenalina sono ine'fifi:i!caici; il clo1

Cura 1della febb.r ico,l a n . 12304-1 :

tuberco lare.

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All'aibib.

Non v'è una mira pa·rti1co1.are d ella febbriicola, se ·qu·esta è in r8'prporto icom. una lesione spectfi1ca tubercolar·e. La ·c ura fon,da:rrienta1e delia maiattia si tradu1ce in cura •del sintoma. Giova però 'ricordare . ohe il clima di montrugma è il mezzo più


SEZIONE PRATICA

[ANNO XXXV., FASC. 48]

effi'Gaice e p1ù pronto per eliminare il fasti1dioso e pertinaice sin torna. T. PONTANO. Al dott. L. S., da C. di V.: ' . .

Nei tratta·t i in gener e di. ostetri1cia . e .cli pediatnia può trovare quantç> .ohiede. Ci son.o poi monograifi8 .su singoli m edicamenti: p. ·e. sul C?M1tnino • ve(lia Delandie, in L a Clinica Ostetrica, 1925. P. • • . .. Al d-0tt. P.. S., •d;a Trento: Può veder1e · il vo'lume· di \-1ANA : Gin.ecologia e ' Secrez. · 1.ntcrna ed'ito dàlla Casa oo. Pozzi. Allo ·stesso autore, ètie dirige la Scuola Ostetri.ca idi Verona·, Lei ipuò · rivolgersi per ogni chia:fi,m ento.

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P. G. .

Al dott. V. Di Santa, da S. Giovanni Jncarico : ,Per l'introduzione ipo.dermica di liqui1di indifferenti, si uis a lia così detta soluzione fisiologica, anzich.è acqua distihlata, .1peI'lcb.è la prima 11a una pressione ·o smotic·a molto vicina a c.rueJla idei liqu~di dell'organismo. Per .la preparazione di soluzioni per iniezioni iipo1dermilcl1.e di medi1camenti, 1può usarsi l'3Jcqua distillata quando si tratti di sostanze crhstalJoidi, baiStando piccole quan~ità di queste p er elevar e la pressione osmotica in mo1do da imvedire le alterazioni che ij;>otretbe dare l'aoqrua distillata. P er il formiato di sodio può .q uindi usarsi l'aic·qua distillata. La preparazi-one deBe soluzio11i di lecitina è un-0 d ei problemi più co:rruples·si della tecnica farmaceutica ed è 1da lasciarsi alle 1clitte sip·e cializzate. fil.

All'aibb. n. 10135: Consulti: TURCHI : Storia delle religioni, Bocca ed.; PAPPALARDO: T elepa1tia, Hoeipli ed., Milano. R]\guiaroo ·all'Origine de11' uomo, oltre alle vec1c•h ie' Qpere idi Bu·chner e di Darwin, non saprei cosa oonsigli·arle. Qualch.e nozione potreblbe trovare nei trattati di RATZEL sulle (( Razze umane n e su.i l.a « ·Geografia dell'uomo >> , .entrambi editi dal'l'Union e tivografico-ed. , Torino. 0

f l l. Al dott. G. lVI. 1da c. , a:bb. n. 10471: ·Le borse sotto gli occhi, quan1do si 1possano escludere nefrite o mixe1dema, sono d a attrib11irsi ·a d iJpotonia ·d ei tessi\Jti, pro·b abilmente cori com ipartecirpazione di qua1che fattore endoc rino.· Non vi è cura diretta. E s tata 1atta, a s copo estetico, la 1çura cl1irur.g ica. fil.

..i\.l dott. u. vannel1i, da Spezia: Consulti: 1) C. FOÀ e ~. PENDE : T·,isiologia e clin·i·~a degli in creti, Istituto biochimico italiano, ~1ilano, L. 25; Glandes endoCrines et sy1npathi-

nel '.Trattato di SERGENT, .RIBADEAU-DUIVIASJ e cc. N. Mal-0ine-, Pari.s. Fr. 55; KRABLE: Maladies des glandes endocrines, ibidem, Fr. 12; LACOCHE: Opothérapie endocrinienne, ibidem, Fr. 18. . 2) ANDRY e DURAND: Théra.peutique des maladt es cutanée s, N. Maloine ed., Paris, Fr. 30; fjUeS,

THIBIERGE

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LEGRAIN: Précis de thérape·u tique cl es:

maladies de la :peau, i1b tdem, Fr. 40 . '

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VARIA . Emozioni e malattie. L 'in-fluenza d elle emozioni n el d·e termjnisn10 di a1cune malattie è ammessa da tempi anti•chissimi. Qu·e sto ra{Pporto etiologico è spesso r itenuto· -sicuro •dai profani. .Si sente comun·e mente dire: dop o quel dispiacere, dOIPO quello spav.e nto non ' . è stato più bene; xa malattia si è in iziata sutbito· . ' •doipo iUil·a viva paur·a , dopo un f.orte dolore. Questo ·concetto b3Jsato sull'e1nipirismo e deter .. ininato anche da lla ten1denza a. voler dare una qualsiasi causa a fenomeni che non n e hanno· una a•PIPar.ente, fili riten·u to •attenditbile anche dalla medicina. E così le emozioni furono ritenute re..~onsabili di p si cosi e n eurosi vari·e (·confusioni mentalit d emenze, stati de{P'I'essirvi ed astenici, epilessia. isteri•smo, morbo di Basedow, di Parl{inson, di Raynau1d, di Quinke, neurosi caridiache, asma), come di aJfezioni ongani~h·e (dirubete, d ermatosi, caniz:ta, allopecia, disor dini gastro-enterici, itterizia, ·eic c.). L'introduzion·e del s·ev.e ro metoido scientifico !fece porre in dulbbio .e d an1c·h e escludere senz'altro· la c3Jpacità da parte di puri fatti psic1hici transitori di provocare stati morbosi conclamati, alc uni dei quali 1p·ersistenti. Non si poteva conciliare la spiritualità della cau1Sa con la materialità degli elffetti. Tuttavia l'osservazione andne ,p iù ri.gorosa e SfP.regiuidtc·a ta ha rpotuto far mettere in rilievo la reale esistenza de1l' etiologia emotiva di alcune m.alattie, e soJ)ratutto l'importanza e · l'influenza: d.ei fatti p$ichici sui fenomeni somatici. 1 Si è attrill:>uita quest'influenzia agli effetti sui tessuti dall'a1terata azione va.5omotoria. Quest'azi·o ne può essere di due specie a seconda dell'intensità delle emozioni. Quando qu.e ste sono· leg.gere si ha in conseguenz·a del giuoco vasomotorio un'elevazione id ella pressione sanguigna, inentr·e negli oho cs emotirvi violenti si ha p erfettamente 1' 01p,p osto, un notevole abbassamento della 1pres·sione. Questi ohoos che pr-0duc ono solo una transitoria ipotensione non hann-0 in gene r e a lcuna co11s egiuenza dannosa persistent e. Qu est· u11

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· I C. POLICLINICO

tima e,·~nienza si verifica quando poco dO:J>O la pertul'bazione vasornotoria si determinano disord in i nell·e funzioni che sono sotto il controllo d el sistema nervo:s o vago-sim'Patico, il cui equilibrio può esser e più o meno profop.<lamente turbat·o con alterazioni n el 1giuo.co delle fibre m.u scolari liscie e dell'appa!'ato en1docrino. . Oltre a ciò i fenomeni iprecedenti IPO ~ono ·essere accompagn.ati da f.enomeni. umorali, tra i qu.a li sono stati accertati la glicemia e l'adre11a1ine inia come co.ns~gu{filZ•a di emozioni violente. 111 bél!Se a qu.este consi1derazioni Lumièr e riti·e11e che l 'inrfluenza d·elle emozioni, nel determinismo di alcune a fi:fezioni organich e, .possa sipiegars1 ,con 1'a lterazione dello stato co.Jiloi·dale. i nd-otto dalle emo zioni stesse. Co111 e è noto il Lumi•èr·e ha di recen te pubblicato un libro dal tit olo La vie, la maladie et la rn.ort.{! : phénomènes collotdaux, n el quale si prro p one (1i dimostrar·e one tutti i fen om eni biologi-ci so110 sotto I.a diipen•denza dei fenomeni colloidali, ahe l:' essenza stessa d ella vita consiste n ello stato collo i·dal1e della m.ateria. Si spi-ega quin·di com e a i fenomeni stessi egli riferisca l'azione d ei fatti psiohici •su1lle condizioni soma tiche. Ecco come eg'li rrugiona. Quan·do un'emozione violenta ~.r ovoca a ttraver• so fenoru.e ni vasomotori una cons'tdereNole caduta ' d ella pressione san guigna n ei capillari vis.cerali , i l1crni·di inter.stiz:Lali attraversano ia parete semipermerubile dei vasi per pen etrare in cir colo e ristaibilir e }a pr·éssion e normale. I colloidi inte'rstiziali e plasmati-ci vengono così a con tatto nel sangu e, e Si ha · co.sì una flo cculazion e. Questa precipitazione ha conseguenze multiple. Disturfba l 'e quiJ~brio simtpiatico, come Si p·uò sp·erim·en talmente ·dimostrare. E noto com e l 'iniez'ione i1 el s angue di a'looni pre·cipitati determin.a malatti e acute, sinto:mi circoliato:ri, respiratori, .g lan. du1arj, secretori, m otori, variabili secondo la forma d ella p recipitazione , l a sua éVbbondanza e la r aip j·dità con la quale si verifica. Così si spi·e.gano i ·d isordini vaigo'"'5impati-ci deg1i chocs ·emotivi. l\ Ia la pensi5ten za d•elle aif.f ezion i postemotiive oltre che dalla insta•bilità colloi·dale p·l asm atica a;cqnisita, d j1pen1de dall'eocitazion·e oh€ i precipitati ci r colanti ese~citan o su~le glandule endocrine. Si ha così i.a iJpersecrezione di ormoni, ch e V'ersati nel sangue d eterm inan o a n cora flooculazio, . ne. Si staibilisce così un ciDcolo vizioso che assicura u11 nu ovo stato di equilibrio flocculatorlo ch·e dur·erà fino a quando n on si veriifioh erà una modi·f icazione umorale, brusca ed adatta. Il potefle irritativo d el f1'occul.ato pro·d!Uce effetti in q uanto 8'gisce su a·p parati su.f!ficientement e sensjtbili, e la intensità e qualità della reazione son@ in rapiporto alla sensilbilità delle parti re1

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oettiYe. L'i(perreoetti:vità 0 ipersens'ilbilità p11ò dipendere da una condizione organica innata, ereditaria o essere aoquisita in con.seguenza di accidenti fortuiti. Se il flocculato anormale, prodotto dalla reazion e conseoutiva ad un'emozione intensa, circo la in organ'i . con medà.a sensibilità, produrrà ·d istur ·b i transitori , co1r1e un leggero disquiliibrio ·sj1rt,p.atico, rr1a se attr.aver,s.a aipparati i'Per.seThSt· bili si a:\·ranno .ctisoI'clini più o m eno gravi. Gli eff·e~ti dell'emozione sono s u ip er giù analogini a quelli dell:a preci(pit azione umorale prodotta da altre cau.se. :E: così ic!he si verifii.cano 1€ cr isi d 'a:sma, di basedow1&'1Ilo, di epilessia, di psicosi, di de:nm·a to·s i, in conseg uenza d' un'inf.ezione d 'un trauma, d 'un'intossiieazione, d'una sensibilizzazion·e anafilattica o d 'una 1Perturbazione del regime endoCTino, i·n aJicune epoc·h e d ella .. v~ta pu1bertàJ graMi·danza, allattamento, m enopaus·a ) • ed in tutti quei casi n ei quali p·uò scatenars i una lfloociulazione umorale. Altro fatto in ter essante è la guarigione quasi istantar1ea d·elle a:f.fezioni' post-emotive cla cho.cs col:loicluli, da modifièazioni brusche dello stato umorale. Le psi cosi, le crisi asmatiiformi o eipiletti.form1 o altri distulfui provocati dalle e•m ozioni talvolta &compaiono completam en te e definitivamente pro, vo cando un iffi(pro:viviso camibiam€nto negl!i umori, ad esempio con l'autoemotera· p ia e la protei. . n oteril/Pia..l\ltre volte il ri'volgim ento ciurati VI{) d ei c?lloid i u•m orali si p uò pro1durre accidentalmente, co1n e ad ese rn1pio i11 con seguenz,a d'un'infezion·e acuta o 1n perio1di delJa . vita n ei qu.a li si producono m odi.fli. cazi on i n eJ·e reazioni delle glandole en{lO'Cl'ine. E 1a. stessa tera.pia intenzional e o fortuita è capace anClhe di prod urre la guartgione di stati patologici analoghi ·p:r:oclotti a.a i rufezioni, intossicazioni, traumi o disordini endocrini. 1P urtro;p1P 0 la tera1pia al riguardo è ancor a emipirica e quel che più co nta i n certa nei suoi ,eff.etti. Il cataclisma colloidale pro•dott o dall'dniezion e endov-enosa d 'una proteina non è certo che assicuri · la · stabilità de.gli umori; può invece au· m·en tar e l'attitiu dine alla fl·ooculazione e determinare una sen.si:bilizzazriorie anaifilattic·a, eh€ non è semipre innocua. Tale è la teoria che il Lum iière avan za per spiegare l 'etiologia emottv a di alcune ~iffezioni. T-eori·a sedu·cente in quanto dà una sp iegazion€ puram ente fisiolagica di u n fenomeno ch€ è !'.espress ione di un ra1PiPOrto tra fatti psiohi.ci e somatiici , tra spirito e conpo, ma cer tamente d isoutibile in quanto, sopratutto, essa n on è che u n 'i.potesl basata su i.iPOtesi. Non è stata data la dimostrazione d ell'avvenuta flocculazione post-emotiva. 1

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argo. •


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SEZ TONE PRATICA

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NELLA VITA PROF.ESSION ALE-. SERVIZI IGIENICO-SANITARI

Problemi lgienico-sanitari alla Società delle Nazioni. Il Co1nitato d' igiene .della Società delle Nazioni ha chiuso la siua tredicesima sessione. Tra g li argo1nen't i che hamno destato maggiore inter esse è stata ìa vaccinazione a1'iti-tubercolare col metodo CaJ111ette che già ave va formato oggetto di i)arecrhi dibattiti in una recente conferenza di esperti convocata a Pa:rigi a1)punto dalla Sezione della Società delle N a.zioni e alla qua le parteciparono i professori AscoÌi e Ronzoni di Milano. I11 detta conferenoo. si era formularba runa serie .di 0011cl'USioni obiettive e pru denti e si era raccomandata Fistit uzio ne di ricerche internazionali sotto gli a.u spioi del Comitato per a,c certare l 'efficacia del vaccino Oalmette S01p ratutto nella lotta contTo l a t11be rcolosi umana Queste propos te so110 st at e oggi esan1i11at e dal Comitato d ' igien e cl1e1 h.a fi11ito p er a·d<>tt arle . T r a i paesi che verr.anno indicati per int raprendere delle rice·r che fi.g iura l ' Italia l.a q1uale, oome non ha n1a11cato di mettere jn luoe il delegato Ottolen,g hi, ha già co1i-1piuto studi impor1,a11t i in proposito così n el campo u111ano oome pui-e in quello veteri11ari<>. Un altro argo m'.a11ro di attualità riguarda la dengue, m·alattia ohe quest ' anno ha a vu to estensione e;osì eno1'll1e in Gr~ia. e che interessa molti paesi perchè l 'agente "trasmettitore, che è una za n za 1·a , è diffusissimo. L'Italia si t r)ova a quest<> pro1>osito in posizione privilegiata per il f atto che · non solo 11uest' an110 ma .a.nche nel passat o fu semp1·e 1'i~par1niata da tale malattiia. La Di rezi{)IJ1e Gener.ale di Sa nità italiana no1n ha areduto p erò, e ·g ius tame11te, adiatta.r si t r oppo a lla fortun ata circostanza e dopo aver e inviata un'apposita co1nmissione di stuqi in Grecia sta facendo indagini accura te sulla distribuzione delle zanzare perioolos~ in Italia, mentre cont inua a prendere t utti i provvedimenti del oaso . A queSto s i ·d eve se i 1nalati di deng1te che so110 iarrivati più volte nei p orti italiani non hanno tuttavia :dato nlcuna diffusi<>ne all' infezione. Si è pure parlato dei l avo ri in cor so della Commission e di studi sul can cro cli.e sono stati ianche estesi ::.Jla radioter.apria , a.i t umoTi maligni in gen1e re e al can cro profession.ale. Si è passati poi al ten1a proposto dal gruppo itaJiano d,e gli esperti rig,l.lJa.rda nt e Je re1iazioni tra il ~ancro e la costit uzione fisica e il Comitato, a pprezzando la specifica importanza di q·u esto tema, 11a. p·r egato il Segretario della Società delle Niazioni di voler interessare il Governo i:taliaino af.finchè siano al più presto iniziate le in:.J.agi.ni secondo il progiramma preparato dagli esperti italiani illustrato ed appoggiat e» dal delegato dott<>r

Lu t l'aJ"io. 11 Con1itato s i è occupiato pure dei 1•iaogi di

st uclio che organizzerà 11el p1,ossi1no anno, della ri chiest~ fattagli dall' Assemblea .della Soci età d elle Nazioni di raccogliere un' ampia documentazione intorno aJ,l'alcol)lismo, degli studi di a loun(l sue sottocommissioni sulla rnortal'i tà i nfant:zle sui raipporti dà stringersi tra istituti di assicur~zio­ ne sociale e amministrazi oni sanitOlrie ed ha affermato il val o.re della vaccinazione anti-vaiolosa notand-0 la grande opportunità che questa come si fa da n oi, sia praticata sempre nelLa pr~a età . Vennero eseguite numerose proiezioni cmemato(Jrafi che di interesse i gienico dooumentario ed educa ti vo, alcune delle quali assai ~pprezz.ate sono opera dell' I stituto italiano cc L uce » . È stato sostenuto un accordo speciale con l ' Istituto intern azionale di cin ematografia. educativa che h a sede a Roma, allo soopo di dare ma:g~<> re svilup1po .a tale specie di film. 1

Sul funzionamento di Istituti e Seziooi anti1·ab· biche. I l Mi;nistero degli In•t e rni ha diret t.o a1 Prefett i. la segurente C~rcolare : cc Ai fini della vi1g ilanza e del controllo su.I ft1nzio11amento degli Istituti antirabbici e deP-li Am=> bulat.orii iaJU.torizzati per il trattamento prevenLivo della. rabbia, non chè s ul r endimento p rofilattico di essj, rendesi n ecessario ·un r ilevamento stat istico con criteri unifo.rmi. cc Questo Ministero ha, pe:rciò, predispost o il questionario che s i unisce, tenendo pre.senti le seg.11alazioni fatte 1tlal1a Società delle Nazioni ed i v.oti iesipressi dalla Confer enza internazionale della Rabbia tenuta a Parigi nell 'iaprile 1927. cc Si interessa pertanto la E . V. a voler tr.asn1ett eTe detti moduli agli Istituti interessati facend·G vive p remure perchè essi vengano r.iempiti dei dati relativi colla maggiore possibile esattezZia., ed inviati a questo Ministero per il tramit e de.Il a E. V. non oltre il 15 gennaio p. v. « I dati in parola devono1 ri.ferirsi agli anni 1927 e 1928 ed essere distinti per ciasOWl a nno. cc Desideras i inoltre aver e oo,n la restituzione del 1-.:letto questionario un breve rappor to illustrat ivo sul servizio di oura ant ira bbica ai sens i dell' ar t 7 del Regio D ecreto 30 dicembre 1923, n. 2889. cl1e fa obbligo alla Provinci a di attender e g ra.t uitamente a det to servizi<>J se ed in ql1anto no n vi provve'Ìono ialt r e I s tituzioni. « p. il Ministro: BA SI LE» . 1

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Per l'assicurazion e obbligatoria contro la tubercolosi. Il Comitato speciale per la tubercolosi, prev ist<> 1dall'art. 10 del R. Decr eto Le.g ge 27 outobre che istituisce !'.assicurazio ne obbligatoria, ha tenuto p.re.sso l.a sede della Cassa nazionale per le assicurazioni oocia li una seduta di n otevole im•port anza. Presiedeva il s en. Ga rbasso e .a.ss,jstevano il diret tore general~ ùellia Cassa prof. ::VIedol.aghi,

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24QO

i l direttore generale della Sal.lità prof. Messea, della Previ<le·nzia OO·m m. Giordani, dell' Oper a ,nazionale Maternità e Irif.an.zAia Grazia.ni, tdella Croce Rossa prof. B a duel, il segretario nia.21ionale dei Si:ndacati medici fascisti dott. Fioretti, l' avv. Anselmi in raippresentanza del Ministero delle Corp·onazioni, i consiglieii della Cassa oom.m . Borg.a, Cala~anni e P e'.zzoli, il capo dei .ser vizi sanitaJ·i della Cassa dott. Giannini. Assisteva anch e, in veste di cons t1l ente tecnioo, ] '011 . p ro.f. Morelli diretto-re dell' I sti'tuto di per• • fezionamento di t isriatria « Benito Mussolini » . Il comitato ha preso in es a,me la situazio,n e dell' ordinamento dei dispensruri e dop-0 ave1:e constatato che una s imile orga n izzazione fonda1nentale h.a · rag,cpunto la piena efficienza solo in alcune province dell'alta Italia, mentre sta avviandosi a una lenta affermazionie ·n ell' Italia iee11tr.a·1e· e in quella meridionale, h a . emesso il voto, pe r una più sollecita preparazione di questo essenziale stril.Lmento di lotta nell'intesa che la. ~assa n1e,d esim.a dehb.a intervenire' a co,lm.a.re le deficie nze che non si riuscisse n. eli1nina;re in un brevissimp termine. In semfilto il Comitato hia esaminato la situazione per quel che rigua1~da gli istitu.t i irJ i cuna a.ntituberoolare, notando a n che, ia questo proposito, 1a necessità di una p ronta iniziativa. degli organi assicurator i, intesa a. dota.r e di me2.zi .adeguati q·u ei gr.andi . centri urb1ani che si sono Tivelati sprovvisti di mezzi difensivi. Mia la maggiore atten~ione è stata dedicata all 'esaane della ciroolare predisposta ·d alla Cassa nazioniaJ.e per la attuazion e della legge assicurativa che, oome è noto, 1deve andare in vigore per la fase assistenziale ool 1° gennaio prossimo. L' aitito in questione costituisce ·UJl documento di altiss•i1no valore, desti.nato .a trasfoTmare in fer.vida azione ~ postula.t i di diritto contenuti in quella provvidenziale legge. I problemi della lotta a ntitubercolare vi sono trattati con chiarooza· di viRione e oon preciso orientamento tecnico, r esi più evidenti e più pratici da una ricca dota21ione di alle gati e :di moduli destin ati a conferire a lla legge medesima autorità e pronte11za di esecuzione. T·utte le maggiori questioni amministrative e .$a.nitarie sono •pTeviste in questo documento che ba superato le più gT.andi diifficoltà di una assic11r azione di ·mia.latti.a, attua.ndo, i11 v ari p.unti , metodi nuovi di tecnica e di controllo. Il Comitat-0 ha in fine di seduta espresso alla una.ni1nità alla pre-~idenZ1a della Oassa nazionale il pr-0prio plauso. DCII

/ ntr.ressante pubblicazi one:

'. Prof. ARiIST'I[)IE BU1Sl

Nozioni elementari sulla esplorazione radiologica nella tubercolosi polmonare •

IL POLICL!N ICO

Vol. in-8°. di pag . 42 (estratto dal volume « La Tubercolosi » - 1 Corso d1 Tisiologia). Prezzo L . 5 . Per i nostri abbonati sole L. 4, 6 O fr.anoo di porro. Invia.re Vaglia .. Poo·t ale all'editore LUIGI POZZI Via Sistina , 14 - ROMA.

~ .t\N~O

XXXV, FASC. '8}

CONCORSI. . Pos·r r v ACANTI .

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AQUILA. Amministraz. Provinc . - Il concorso a .diretto~"e microgra.ficp e as~is;tenti del LabQTatorio id.'igiene è .prorogato a tutto il 15 dic .. Chiedere programma. . AQ:rTILA. Congregaz . di Car'ltà. - Un a.iuto medie~ nell'OspedaJe . Civico di S. Sa.lvatore ; L . 3600 (sic) ann.u e; età lim. 3'5 a. ; nom. triennale. Due assi.sten:t i id.; L . 3000 (sic) .annue; età. lim. 30 a.; nom. bienn.ale. Tito·l i ed e.sa.mi .. Scad. ore 12 ·d el 15 dic. ARCOLE

(T/eron~) .

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Scad. 10 dic. ; .ab. 4790 ;

l(mq: 20,87.

R . Prefettura. - Uff . Sia.Il. ·del Consoir. Castellana-Conversano; ab·. 28.517; ha. 19.045; scad. ore 12 del 20 dic. Chiedere aJlnunzio. BARI.

BASSIANO (llotna). - Scad. 10 dic.; L. 10.500; a ddizionale L. 4 fino a 2000 (sic) poveri e L. 5 oltre fino a 3000; c.-v.; L. 400 'Ulff. sa,n , ; itassa L . 50,15. CAIRATE (Tl arese) . - S cad. 20 dic. CAN1'TERO (Novara). - Soad. 15 dio. ; L . 7000 e 10 bienni ventes., oltre L. 500 u ff . san., ~ . -v., L . 500 bicicl . ; tassa L . 50,15. CARATE BRIANZA (j}ft l<»no). - Scad. 15 clic.; li1·e 8700 inizia1i. Servizio nell' Ospedale V. E. III. CARAVINO (}lasta) . - Consor. ;- scad·. 31 dic. CARPI (Modena) . - Al 31 dic., 4a. cond. ru r-ale; L. 9000 oltre L . 2500 cav. od auto,m ., L. 600 ambulatorio, L. 900 inden.n. supiplet;n., c.-v., 10 bienni ventes. Età lim . 35 a.. T assa ·L. 50,15. Doc. ia. 3 mesi da,l 3 nov. CAVALLERLEONE (Cuneo) . Scad. 15 dic.; lire 8000 e 4 quin·q uenni <lec., oltre L. 500 bioiol., L. 500 se uff. san . ; tassa L . 50,15. CERTALDO (Firenze) . - Scaid. 311. dic.: per FLa.no; L . 9000 oltre c.-v. e trasp.. ENNA. R . Pref ettura. - Uff. san. di Centuripe, a t utto il 15 d ic. ; vedi fase. 45. FIRENZE. Spedale di S . Gio1Va:nni di Dio. Direttore chirurgo !>'rimario; sca<l. 5 gen. ; v. fase. 47. FoGGIA. Ammin·istrazione Provinciale di Oapita11.ata. DiTettore e .assistente nel Labora.tor.io p·r ovincia1e d i igiene e .p .r ofil ass.i; scaid. 15 dio.; V. faso. 47. GENOVA. R . Prefettura. -- llfficiali sanit . di 2 consorzi; L . 14:000 e 10 bi~nni ventes., L . 2000 viaite settima.Il,aJi ~n ciascun Comune, oltre rimborso spese tras.p . Età lim . 50 a . Tassa L. 50. Divi€to libero eserc. Scad. ore 17 del 30 dic . LA SPEZIA . .4rrimi·n istraz . Provinc. - A~l ·o·r e 18 del 15 gennaio 1929, concorsi p er tiroli ed esami a Direttore e A~istente della Sezione ~1edico­ M·i crogriafica del Laboratori6 d ' Igiene e Profilassi . Direttore: L . 14.000 stip. , J;. 3500 seTV. att., oltre parz:iale ricostruzion e ca rriera . Assi-

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{ANNO XXXV, FASC. 48]

~EZIONE

stente: L. 10.000 e L. 2000 rispettivamente. Per entr<.t.mbi, rioon-0scimento del servizio .militare in _z. g. e cointeressenze sino al' 50 % per le indagini d 'interesse privato. Chiedere bando.

PRATI CA

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dere bando al Pr10tocollo della Ri·parti.zione I (Personale).

MILANO. - Vice-dirigente dell' Amb·u latoriio Comunale aE.tit.wbercolare per .i bambini delle sC'UiOle e diel comune; L. 5500. Assistente dell' Ambulatorio Podoj.atrioo; detto de.il' Am,b ulatorio Oftalmojatrioo; L . 2400. Per i tre posti età 1im. 35 a . ; t"88Sa L. 50. Scad. 29 dic. Chiedere annunzio. Rivolgersi Istituti Ospitalieri. 1

NAPOLI. - Direttore dell'Ospedale per M alattie infettive D. Cotugno; L. 17.000 oltre L. 5500 serv. att., 3 qualdrienni 'di L . 600 , 600 e 800. Scad. ore 17 del 15 dio. Itivolgersi allia Segreteria della Direz. d' Igieue e Sanità Pubblica del Comune, Palazzo S. Giacomo, 3° piano. 1

PAVIA. Amministraz . Provinciale . - Assistente alla Sezione 1nedioo-microgr.afica e Assistente alla Se21ione chimica del Labor~t-0rio provinciale di igiene e p-rofilassi. Titoli ed esami. L. 12.000, oltre L. 1000 indenn. serv. .att., 10 % sul provento analisi; 5 3Jumenti decimali; ecc. Avviso <li concorso dalla Segreteria. Scad. 20 dic. PESOARA. Consorzio Provinciale Antitubercolare. ____. Direttore del Dispensario d'i1gie11e soc. ; lire 16.000; due quadrienni di L . 1000; 5erv. att.· L. 2000; comparteciipaz. 25 % cure semigr.atuite. Scaid. ore 19 del 16 clic. Età Jim. 45 a. Rivolgersi Segreteri-a (Palazzo della Provincia).

ROMA. Cassa Nazionale per le Assicurazioni social·i. - 1\ 1 15 clic., quattro medici; titoli ed esami; età lim. 40 ia. ; docu·m . non anter. al 15 sett.; trimestre dj prova; st.ip. L. 14,000 oltre c.-v. e assegni ~cce.ssori in L. 6056; non è consentito l'eser cizio professionale privato. Chiedere copi.a bando. Rivolgersi alla Direzione Gen€'rale (Serrizio Personale), via Minghetti, 17. R.oma. ROTZO (Vicenza). - Consor.z. oon Forni, scad. 15 dic.; L. 16.500 e 6 qu..adr. dee., oJtre L. 2500 tirasp., L. 1200 uff. san., L . 300 ambu1at., in,d enn. c.-v. e serv. att.; riconosoimento serv. anter.; ab. 3194'; poveri 2000 c. SANSEPOLCRO (Arezzo) .· - Scad. 31 dic.; l a. oond. città e 3a campagna; L. 8000 e 4 quadrienni dee. , c.-v.; età lim. 40 a. Tassa L. 50,15. S. VALEN'l'INO TORIO (Salerno). - Al 15 dicembre. SAVONA . Amministraz. Provinc. - Direttore delLa Sezione Microga-afica del Laboratorio d'igiene; proroga al 31 gen. SIRACUSA. R. Prefettura. - Uff. s.a.n. del 'ca.polUJOgo·· ab . 55780; Kmq. 24; stip . L. 11.000 e 4 quadrienni dee. , oltre L. 1200 indenn. serv. e L. 2700 qiuale cap.o dei serv. ,d'igiene e d'assist. sa.nit. ; doc. a 3 mesi dal 15 nov. ; se.ad. 45 gg. dal 15 nov. Ol1iedere annunzio.

SOMMA LoM:<JARno (Varese). - A ;tutto 15 dio., medieo primario dell'Ospediale; età lim. ·40 a. ; P oPPI (Arezzo). - A tutto 25 dic., 3a. OO'n d., per tassa L. 50,10 al Te.soriere; doc. ia 3 mesi dal 27 "Badia Prataglia; ab. 1025, p-0v. 250 o.; L. 9000; ott. ; stip . L. 15.000 e 50 % proventi ambulatoTio; 4 quadrienni dee. ; c .-v. se coniugato o oon P role eventuale direzione. Chiedere a11nunzio al Com.a carico L. 840; tassa L . 50,15; doc. a 3 mesi missari o Prefettizio. <Ial 5 nov. TERNI. .4. mministrazione provinciale. DiretP -OSADA (Yuoro) . - Sca<l. 10 dic.; L . 14.500. tore Sezione Medico-Micrografica e ad Assistente Sezione Ol1imica, Laboratorio Provinoiale d'IgieR 1c1GLIANO (Salerno). - Scad. 15 dic. ; L. 7000 ne e Profilassi. Pel .direttore: L. 12.500 ; serv. -0ltre L. 500 uff. san ., L. 100 arm. fiarm.; età lim. att. L. 2100. Per l'assistente : L. 9500; serv. att. 40 a .; tass.a L. 50. L. 2000. Per i due posti 5 q1uinquenni dee., c.-v. RIP m (Ancona). - Al 15 dic. ; L. 8500 e 10 bienEsami e titoli. ScM!enza 27 dic. Per chiarimenti ni di 1/20, oltre L . 3000 cav., L. 900 serv. att., e bando integrale :rivolgersi Segreteria. L . 500 uff. san.; ~tà lim. 40 a . ; tassa L. 50; TRAPANT. Ammin. Prov . Assistente Sez. Med. <I.oc. a. 3 mesi dal 10 nov. H a . 1500 ; ab. 2686, di Microgr. Laborat. Igiene e Profilassi; scad. 15 -cui 700 nel eapol., 300 c. pov. ; oottimi dagli abdic., ore 17; L. 10.000 oltre L . 2100 serv. att., hienti. c. -v. ; età lim. 35 a.; tassa L. 50. RoMA. j)f ini~ie r1J dell,a Giust·i zia. E indetto TRIPOLI. Ospedale coloniale Vittorio E'Tlianueurn concorso a 6 posti di n1edioo assistente n ei Male Ill. _ Con~so per titoli ai pooti di Capo del n i comi giudiziari. Età lim . 35 ia. Si richiede reparto di chiru~·gia femminile, con annessa sala. di oompetenza tecnic:a per studi speciali e per servizi maternità, e di Capo del r eparto di stomatologia. prestati nei manicomi o in cliniche psichiatriche. Stip. L. 14.000 ed indennità colon. di L. 10.000. Domande e documenti alla procura generale della Per Jnissioni e trasfe1·te spetteranno le stesse inCoi~ d'appello del rlistretto, ove gli aspiranti handennità .attrib11ite ai funzionari di grado 8°. Olno 1.a r esid:011za., non oltre il 15 dicembre. V·edi tre il vagli.a · di L . 50,10 per tassa di conco:rao, « Ga.Wj. 1fff. >i, n. 249 del 25 ottobre. vaO'lia di L . 1000' 50 (intestati alla Regia sezione b .. . . di tesoreria di Tripoli) a garanzia cli accettazione RoMA. Goverriatorato. Direttore dell'Ufficio del posto in çaso di nomina ed assunzio:ie ~el ~er­ <l'igiene e s anità; titoli; scad. or~ 12 del 15 vizio . E tà 1nassima, anni 45. E consentito il libegenn . 1929; L. 25.000, oltre L. 9500 serv . .att. e ro esercizio professionale. Schiarimenti dal ~fi­ L. 6000 per funzioni di uff. ~n. Il concorso è pubblicato n&lla « Gazz. Uff. n del 17 ott. Chie- nistero dPlle Colonie. Scad. 15 genn . 1929. 1

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I


2422

IL POLICLINICO

V AS'l'O (Ohieti) . Oongregaz. di Carità. - lVledico chirurgo tlell' Ospeda]e Civile oon f.unz.ioni di direttore; tit-Oli ed esame; nom. t riennaJe, salvo oonferme; L. 12.000 e 75 % onorari. Scad. 20 dic. Età mass . 50 a. Doc. a 3 m.esi dal 21 nov. OertificatA> di pr.atica radiologica. Nel biando non è fatta menzione di tassa di oonc.

Amministraz. dei llfanicomi ()entrali 11 eneti di S. Servalo e di S. Clemente. - Medico di Seruone; scad. 10 dic. ; v. 'fase. 46. VENEZIA.

(Forlì) . - P er A1fe.ro; al 24 d·ic.; L. 11.'jOO e 10 bienni vientes., oltre L. 2500 cav., c .-v. in L. 600 se coniug·a to, .addizio11. L . 2 oltre 200 pov.; i pov. non possono super. il migliaio; età li1n . 45 a.. ; elenco vo•ti esami ; doc. a 3 n1esi dal 24 norv. Rioostruz. oarriera. VERGRFRETO

VoLTERRA.

Congregaz . di Carità. -

D 1u e medici

di Sezione al Frenooomio di S. Girolamo ; scad. 30 gg. dal 5 nov. ; v . fase. 46.

Cerca,si medico aiuto, alla Clinica. Medica P.rivata '< Lc1. Quiete» in Varese. E sigonsi ooi1osoen:Zta lingue, perfietta pratioa di L aboratorio e di t utti gli esami clinici oollaterali. Inviare, titoli, referenze, p·r etese, a.Ila Direzione M ed.i ca :d el la Clinica in V.arese. Gabinetto 1nedioo...chirurgico cedesi in rione nuovo Roma, con annesso atpp.a rtamento mo,biliiat<}. Fitto modicis&imo, condizioni vantaggiose. Dirigersi: Dott. Valenti, via Principe Umberto, 72 R o1na. 80NOOHS1

A

PREMIO.

. Con corso Borronieo .

La Oasa dott. G. Bo1·romeo di Mi1a.no, della quale è consulente il prof. P. Picc~ini, annunzi.a, nn Concorso a pren1i fra i medici italia,n i per lavori J'\i.as:rumenti le 001g nizioni .attu,aili sulla eziologia, sinitomatologia e tera;pia, in rapporto ,a i temi seguenti : 1° « Ipertensione arteriosa e arte.riooclero.si »; 2° « Gastroenteriti di origine Vaa'ia ed epatiti »; 3° « Paitologia broncofPOJmonare da cause varie infet·tive » . Per qruanto rimuardia le applicazioni terapeutich e, ciascun lavoro dovrà essere acoompa.gnato da una casistica, anche breve, i ndicante obbiettivamente i risultatti ottenuti da uno ·dei tre farmaci italiani: Elastina (per il pTimo tema); Enterasi (per il secondo tema); Pantoidina (,p er il terw tema). Si richiede che, secondo l'~empio · ormai già dato da qualche illustre clinico itali.ano, siano citati con assolmta prevalènza AA. italiani e che «esclusivamente ~tali.a~na sia la bib·liografi.a. », sia p'\lll'e anche brevissima, annessa a ciascun lavoiro . I ne~ri schiarimenti saM..Ilno pubblicati nella Rivista: « Note di Terapia Pr.atica », inoltre s i potranno richiedere direttamente .al Laboratorio dott.. Borromeo, Via P. Sarpi, 64 - Milano.

[ .!\NNO XXXV, FASC. 48}

MOMINE, PROMOZIONI ED ONORI F ICENZE, I pro·f f. Bra-n dao Filho e Miguel Couto, di Rio de Janeiro~ i quiali con tanto amore hanno ourà..to gli .aviatori italiani F e rrarin e Del Prete sono stati nominati cq1nmendatori della Corona' d'Italia, su pre>posta di S. E. Mussolini. Alla Facoltà. d·i inedicina e farmacia di Bordeaux sono nomi nat i i .proff. Lahat, di iossioologia e igiene applicata, ed Henry Bonnin, di mediciTua coloniale e clinica delle m.aJ.attìe esotiche in sostit uzione dei proff. Barth e Le Dent u.' nominat;i onOTari .

La « Fondazione Cinese per il Progresso dell' Insegnamento e iQ.ella Cult uira » ha as.segniato un pr.e mio di 2000 dollari messicani al dott. Ko K. Ohen, prof€SSore associato di farmaoologia all'Università .Johns Hopkins, per i suoi studi suill'efedrina e su altri medicinali d'ori.gi:ne oine8e. Durante il recente Congresso Internia.z.iona.le suJ.la. an·e stesia, tenuto a Madison e Minneapolis (Stati Uniti), ven.n e tributato un pJ.auso al predetto dott. Ohen, oltre che al prof. Walter J . Meek, i oui nomii furono iscritti nell' « albo idi benemerenza ;, per avere, con Je loro ricerche id i labom,.. torio, condotto aJl'i.1so clinico dell'efedrina nella medicina interna, nella chirurgia e nella 'Pratioa de11'a11oesteaia dei paesi occidentali. · ·

NosnlE CORRISPONDENZE. Da Milano . L' attività dell'Istituto de l cancr o . L ' Istituto V. E. III per lo stl:ldio e la cura del ca.nero, inauguratosi, p·r esente Sua M.aestà il Re, il 12 aprile u. s., h.a cominciato a svolgere una notevole attività che man mano svolgendosi e perfezionandosi col tempo ha raggiunto al presente proporzioni notevoli, e certamente ben più notevoli sta per raggi un·ge:rne in ·un prossimo .av. venire. La sezione ospedaliera capace di circa 200 letti dà asilo presenteme11te ad un nUJJilero di degenti v;ariante tra gli 80 e i 100. I r.icoverai.i w .n o <li-. visi in 3 categorie ed hanno tratta.mento diverso a seco11da delle disponibilità economiche lor-0. Gli· ammalati ricorrono all'Istitut o spontanea.m ente, o inviati da Sanit.ari o da E.n ti sanitari. Intensa è l'attività 1della. Sezione sia per quanto rig.uard.a 1' attività operatoria, per oper.a del direttore dell>Jstituto pro·f. Fichera e del prof. Alfieri dirigente il r eparto g inecolagic-0, quanto per ciò che si riferisce ai numerose ed importanti ricer che cliniche relative al lato tera.peutioo medico del problema· 1del canoro, 0iò con l'applicazione e studio c]inico sistematico di numerosissime sostanze e ~eparati (pioonbo, ecc.). Florida è l:attività della S&.io11e radi~logica diretta dal .p rof. Perussia, sia nei riguardi diagnestici che tere.peutioi .


[ANNO XXXV, F ASC. 48J

S EZ lONE PH.\TICA

Nella Sezione biologie.a diretta .dal prof. Rondoni si v.a.nno svolgendo stu<li inter essanti sul carcinoma trasmissibile idel topolino td a ceppo di Ehrlich oltre a numerose ricerche ematologiche in oolla.borazione con la Sezione clinica, relative alle sostan:~e ter.apeuti0he in questa sperimentate. La Sezione anatomo-patologica diretta dal ·p rof. Pepere svol·ge soprattu.t to azione di collaborazione con la sezione cli nica, mediante biopsie ·e r icerche istologiche d'ogni genere. Inolt.re essa funge da centro dia.gn-0stico idi accertamento dei t11mori per tutta la Lombardi.a ~,seguen•lo l' esaine e la diagnosi istologica .d i itutti i materiali sospetti che a.cl essa vengono inviati. RUGGERO ASCOLI.

Da Torino. Primo Congresso scientifico della Società Italiana di medicina e igiene coloniale.

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<lificazion i che possono s ubire i germri nei mezzi oulturali e nel passaggio negli animali, modificazioni solo protoplasmatiche ohe non possono ri~ardare l' acquisizio11e di nuovi caratteri trasmissibili oome qualità stabili dei gern1i. Il prof. Bastai ribadì gli argomenti d'ordine epidemiologiCQ e sperimentale per i qua.li è stato sempre sostenitore dell.a n etta distinzione del \< baoillus abortus Bang » dal « bacillus melitensis. abor t us Bruce » e della esclus iva p.a togenicità di q1uest'ultimo ver so l'u omo·. T!ra l'altTo rioordò che. an che i fenomeni d ' immu·n ità crociata dei due germi non .p ossono essere presi come. argomento in favore de1la loro ident ità , per ch è si t r atta di fenomeno che si verifica anche per altri \'Ìrus sicuramente diversi: d' .altra parte ri tiene 0he nessu·n a delle infezioni uma n e da bacillo di Bang fin 'ora descritta risult i esente da cri t ica, per chè non è su•f ficentemente provato ch e non fosse infezione da melitense, tanto più che i mezzi di diff.usione del Bruce possono e&sere svariatissin1i . Il prof. Micl;ieli rioordò che di fronte .ai risultati delle esperienze idel Vercellana, nelle quali il bacillo di Bang n on dimostrò potere :patogeno per l'uon10, vi son o -episodi epidemiologici da infe~io11e da melitense ohe h anno il valore di una ricerca sperimentale e cl1e dimostra.n o la grand e pato-genicità per l' uomo del baci.Ilo di Bruoe. Il prof. I z.ar che assistette iad u11a infezione da labora1toTio' di t1n ceppo molto vecch io di melitense, parlò pure in favor e della patogenicità esclusiva di questo germe n ella febbre ondt1lante um·a na. Le dotte ed es.au-rienti relazioni s aranno stampa.te -a curia della ·segreteria della Società (prof_ Cerruti , I stituto d'Igien e, Torino).

Il Ooingresso è stato tenuto iri Torino nei giorni 30 settembre e 1 e 2 ottobre. L 'inaugu•razi-0ne ha ' avuto lurogo nel p.alazzo M.adama alla. presenza di Su.a Altezza Rea.le la Duchessa d' Aosi-4 col disoorso dell'illustre presidente prof. Aldo Castellani cl1e h a prurlato << Sull'im-portan.z.a d ella Medicina Ool·cmiale » . Nei gior11i segu enti vi furo·n o le relazioni del prof. Castellani stesso s ulle « Micosi e medicina tropicale ») del vice-4presidente prof. Umberto Gabbi s.uJla cc F ebbre <lengue », del prof. Filippo Rho sul « Oont ributo degli italiani allo studio della p atologia esotica », del col. med. dott. Grixoni sul cc Contributo del medico n1ilita.re allo studio della patologia coloniale», del cap . dott. Sarnelli suù « Compito del medico oolonidle », del prof. ! zar e .d el 'Prof . E. Franco sulla « Dissenteria amebica e .a1nebi asi » (parte clinica e C IPRIANI. pan·te anatomop.atolo gica), del vice-presidente prof. Gabbi e d'31 prof. Caronia sulla « L eismanios.i », del dott. Oroveri 3ulla « Peste bovi11a » e del prof. Di Domizio sulla « Tripanosomiasi ». L ' ultima seduta fu dedicata .alla Telazione dei professori Pcxnticaccia e Vercellana sulla febbre lnang11razione del 2° Anno Accademico dell'Acond.u ùante, relazione che fu oggetto di animata e cademia Lanoisiana in Boma. inter essante discussione . Il primo relatore prof. Ponticaccia espose ordinatamente la serie di nuIl 15 novembr.e, alle ore 18,30, ebbe luogo pr es-· m·e rosi&Sime osservazioni ep idemiologiche e le riso l ' Ospedale di S. Maria della Oonsolazione la cerche sperimentali sulla p atogenicità -del bacillo prima sed11t.a. ordina ria del 2° anno di attività di Brnce e sull!·i supposta patogenicità per 1' uon10 scie ntifica dell' Accademia. Lancisia.na di Roma, r iu-del bacill0 di Bang .dell'aborto bo, ino e, dopo aver scita solenne per il gran numer o di scienziati e riferito sulla impossibilità di differenziare s1ou11·ar . di medici che affollavano la. sala, e per l'imporinente i due genmi dai caratteri 1norfologici e cultan.z.a delle oomunicazioni. Aperha la seduta, il presidente p rof. Erma11no· tura.li, trattò .d ella discussa q11estione della 'J)OssiFioretti rivolse ai 8oci p.arole di vivo elogio per bilità di .acqu isizione o perdita d·e l1a .p .a togenicjtà ]'interessamento special·me1rte spiegato dai giovaper l' uon10 -dei germi stessi in segUJ~to al 10ro pasn·i fin dall'inizio nel da r vita all'Accademia, che, saggio attraverso gli ovini o ~ bovini. Il prof . Verrisorta per iniziativ.a del Sindacato Med'Ìoo, è cella,na riferì su interessanti esperienze da lui efoggi riuscita 00. affermarsi con su ccesso un ·ver0' fettu~te recentemente con iniezioni di hacilli di centro di cultura sanitari.a. Bang e somministrazione di latte di capra infetto Ringraziò sentita.m ente anche i var i clinici che da ba.cillo di Bang a v.ar ii soggetti (ventiquattro) vollero portare un alto cont ributo scientifico alprestatisi volontari.atneT1te, senza ch e si osser vasFAccademia con importanti oom.u nicazioni. sero in seguito fenomeni morbosi. Ri,olse, quindi al Gr. Uff. Adolfo Cotta, beNe]] a diseussione il prof. · Z.ava ttaro Ti cordò nen1erito Presi d~nte degli O~pedali Riiuniti d i le precise leg~ biologich e che regolano le mo1

NOTIZIE DIYER5E.

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lL POLICLlNlCù ·

Roma, presente con gli .altri membri del Direttorio, sentiti ringraziamenti per l'appoggio morale e m·ateriale dato ali' Accademia fin dal gior.no della sua inat1gurazione. Comurnicò, inolt re, che il Governatore di Roma laa assegnato un premio iannuo di li re tremila per i migliori liavori scientifici, formulando un p.ar.tioolare ringrabiamento ai Gove1'natorato di Ro... mia, oh.e, con tale .atto, h a voluto dare il suo particolare inr.oraggiia.mento alla risorta Società Scientifica. N el partecip.are la nemina <li n·u ovi soci resid e11ti e corrispondenti, a.nnunziò anche la nomina a presjdente onorario del prof. Vincenzo Montenovesi, nomina ohe vuol significare il dovuto ri·001noscimento per l ' opera grande e geniale, lungamente -ed e!fieaoomente prestata dall'illustre cli.nico, nei repairti chirurgici degli Ospedali riuniti di Roma. Iniziata l'esposi~!one delle varie corruunicazioni, il dott. Chiucini ill•u strò un caso di petipachimeningite saoro-lombare e meningite purulenta -da osteo1nielite del sacro clinioamente .p rimitiva. Il prof. Gen·oeoo ed il dott. Zalloccò riferirono sui ris ultati ottenuti dall'uso dell '.ergooterinia irra- · ··d iata nella terapia del r.achitis1no.. Il p1'0f. Egidi 1:>airlò siu:lla .cura chiru:rigica .dell'ulcera peiJtipa del .digiuno. Il dott. C. Marino Zuoo illustrò , con nua:nerose proiezioni, i risultati ·ottenuti nella clinica ortopedica di Roma con· tria- . piia1rti tendinei s ul qllaJtlricipite femovale. Il prof. Mmzii infine illustrò il concetto di meccanoterapia bioide e Dresentò oon una interes' santissirna cinematografi.a., una sua macchina che permette s imult..aneaiment-e a, più malati di potersi ..aigevolmente servire delle cure meccanoterapiohe, con1unieazior1€' molt o apprezzata e favorevolmente .co1n1i1P-ntata ·dHll' imp-0rtp.nte consesso.

Congresso internazionale di aviazione sanitaria. .

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E indetto a Piarigi dal 15 · a l 20 mruggio 1929, sotto la presidenza effettiva di Oarlo Richet ed -onor.aria del maresciallo L yaùtey. Temi: « L'aviazione sanitaria n elle ·Colonie», « L 'aviazione sanitaria organo di evacuazione in tempo di guerra», cc L 'idroplano sanitru:io », «La Croce Rossa e l 'a-· via9';ione », cc La medicina e l'aviazione», cc La fisiologia dell'.a ria » « L'aviazione sanitaria in tem' po di pn.ce », cc Socco:rsi alla puipolazione civile » . ~In ndn re i t itoli delle co1nunicazioni prima del 31 n1a rzo al segretario Robert Charlet, rue Fran·çoi s I er 35, Paris (VIII0 ) ..

Raduno di radiologi a Gardone Riviera. A Garaone ' Rivi era si· sorio adunati· i · radiologi ·dell'Alta Italia; presiedeva il prof. B alli, dell ' Unive rsità di Pavia: Presidente onorario era S. E. Turati. Ftu·ono fatte .eltre 70 comunicazioni. A 'n ome di t11tti i oòlleghi, il p,r esidente m andò in omaggio a Gabriélè D 1 Annunzio uno d ei primi -esempl dell'ultìmo Congresso. D' An. ari. ._ degli ' .i.\.tti . n•u!lZlo rispose '<?on an messaggio e facendo spa'rare 21 colpi di cannone in onore dei congressisti .

( ..\:'.'INO

XXXV,

FASC.

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Scuola di perfezionamento in chirurgia a Roma. Ricordillimo che questa Scuola, diretta dal prof. R. Alessandri, ha sede ·p ·r esso l'Istituto d'i Clinica Chirurgica della R. Università cli Roma (Policlinioo Umberto I) e che i corsi hanno lia durata di cinque anni. P er qualsiasi informazione rivolgersi al Direttore della Scuola •

Scuòla per specialità in PediatrJa a Roma-. Funzion.e r à p.ei laJUrreati in Medicina presso la Clinica Pediatrica (Policliniço Umberto I ) della R. Università di Roma, <liretta dal -pro.f. Luigi Spolverini, ed avrà la. durata di due ianni. Il corso avrà inizio col 1° gennaio p1'0ssimo. Alla fine del 1° e 2° anno gli iscritti dovranno super.are gli esami di pro.fitto, dopo di che oosterr a nno l'esame di d~pJoma consistente nella discussione di una t~i soritta ed in una prova cli~ica. Coloro ohe desidenano inscriverai alla Scuola devono inviare .priimia del 20 dicembre i dooumenti richiesti .a lla Segreteria della Facoltà di !\1edicina (U niYersità, via della Sapienza.) ove ·p ot ranno rivolgersi per ulteriori · informazioni, tenendo presente che i posti disp onibili sono soltanto 15.

Corso di perfeziona1uento iM Puericoltura. Si ·terTà pei laureati in Meitlicina p-resso la Ciir1ica . ·Pediatrica. ~ Poliolinioo) della R. Università , di Roma, dirett.a daJ prof. Lwigi &polverini, ed avrà la durata di un anno. Il corro avrà inizio .al 1° gennaio prossimo ed GJ ila. fine dell'anno gl i inscritti dovranno superare gli esa.mi di profitto prima di esser e ammessi a quello di tdip]oma oonsistente nella discussione di una tesi scritta ed jn una pr9va :pratica . Coloro ohe desiderano inscriversi alLa Sou.ola deV<)lJO ir1viare prima <:lel 20 dicembre i · documenti richiesti alla Segreteria del1a Facoltà di Medicina (Università, v:ia della Sapienza) ove potranno rivolgersi per 11[teriori informazioni tenendo presente che i po1<sti disponibili sono 00°l tanto 15 e ohe il corso :di Puericoltura può essere frequentato contemporaneame nte da quelli inscritti alla scuola di Specialità in P ediatria.

Corsi di insegnamento pratico per Medici presso l'Ospedale Maggfor6 di Mil~no. E aperta a tutto il 31 dieembre 1928 l'i.n scrizione ai Corsi di Insegna1nento Pr.atico .peT Medici pre.sso la Direz.ione lVIedica dell'Ospedale Maggiore (v.ia Ospedale, 5). I oorsi di insegna1nento pr atico h.anno avuto inizio il 111 dicembre 1928 e OO·m prendp.n o: a) Lezioni di Anatomia Patolo•gioa: · di Igiene-Tecnica Ospitaliera e Dietetica, obbligat.orie per tµctiti gli iscritti ai oorsi (da dicen1bre a giiugno); b). Lezioni di Medicina Interna e Chirurgia Generale ed Esercitazioni pratiche, . giornaliere . (ore 8-10, 15-16,30 dal 1° dioembre al 30 ottobre 1929), di ~ledicina Interna (divisioni 6), di .Chirurgia Gener11.le (divisioni 5) nelle Divisioni Ospit..alier~, alle


[ANNO XXXV, FASC. 48]

242?

SEZIONE PRATICA

quali gli ·iscritti sairanno a.ssegnaiti in n,umero noìl1 suiperiore a 10 peT ogni •divis ione e ciò perchè possano veramente a:d destrM'si n ell' eserciZlio p·r atico aella professione; e) Corsi br,e vi idi Tecniche Diagnostiche e Te.Tapeutiohe (aprile-m.a~io).' Per l ' ise1;zione iai corsi annuali ed ialle esercitmoni tpratiche in una Divis ione o di l\'100.icina o di Chiru~gia ooll' obbligo .di frequentiare rispettivamente tutti i corsi di lezioni della branca nella q11ale sono iscritti, oltre i ~orsi di oui ·la letter.a a) o soltanto per la frequenm ed esercitamani nelle altre ':d ivisiioni idi sp,e ciruità non comprese n'e ìl'elenoo, la tassa d'isol'lizio~e è ,cli L. 100. Pei corsi brevi di tecniche dia.gn-0stiche è ammessa l'iscrizione anche a singoli 1<.li essi ;, tassa L. 50 ·p €'r ogni oorso . Agli stu~ent,i degli ultimi anni della facoltà di Medioina e Ohiirurgia è concessa l' iscrizioJ?.e, senza. il pagamento di alcuna · q11ota. In seguito a.g li aooordi oon la Facoltà di medicina i corsi ten·u ti d,a in·s egnanti liberi ,d ooenti hianno valor~ ·di corsi liberi agli effeitti t1niveTsitaJ>i. Chiedere il prr-ogramma aJla Direziione .

L'Istituto materno ''Regina Elena ,, in Roma. Il 19 nov., alla aU1gusta presenza delba Regina, venne inaugurato l' I stituto Materno (< Regjna Elena » dovuto alla iniziativa d el Preside nte della Cong:regaizione di Carità , cav. <li Gr. Cr. avv. Carlo Scotti, ohe hia oos·te11uto la. spesa iper la costruzione del fabbrioato. Questo sorge su di un' area di 1500 mq., che frOilltegJgia la piazza Giovane Italia e che è. stata co11cessa dal Govern.atoirato. L 'edifizio, costruito su ,p,rogetto di Alberto Di V eroli, .ingegnere caipo cl.ella Oongrega,z ione di Carità, comp1ren,de due repiaTti .gratuiti ed uno a pag.aimento, della capacità complessiva di 40 letti ; ne fanno anche parte una gu1ar!dia ostetrica permanente, - un conS'ultorio pir e-natale, u:n a.m bulatorio pediatrico, una casa del latte, con annessa s.ala di r efezioni ·p er le mad,r i ailiatitanti, un nido 1per la, custodia id ei b.a mbini, una sala di conferea.1ze e riunionj, una biblioteca, il reparto 1d'isol an'.l,ento, gli alloggi per le suore e .rper le l~,atrici," ~cc . E su·s cettibile di ingrandiment.o. L'Opera ~az:ion.ale Maternità e Infanzi.a ha concorso n.elle spese il'arredamento. 1..ia r egina, al cui a.ugJU·s to nome l'Istituto s' int itola, ha espresso per sori'tto ai11' avv. Scotti il proprio compiiacimento « per l'opera verame11te perfetta <1.ia lui ideata, ,rol11ta. e compiuta n.

Ambulatori per gli studenti a Roma. In seguito a·d accordi tra il Com. intervenuti . missa.rio straordinairio del Gruppo universitario fascista romano e ir p~esid·e della Facoltà di medicina D alla Vedova verrann.o istituiti degli ambulatori gTatuiti perr gli studenti 1.iniversitari. La· apertuTa dei p1rimi t re ambulato;ri medico, chiru.rgiQO, ortoped.ioo, venne. ,e ffettuata il 18 nqvembxe al Poliiclinioo ·di !torna. Dalle ore 8 .alle 9 si . effettua.no le accetJtaz.ioni degli simidenti e subito dopo hanno inizio le visite, completamente gr.a'

tuite. Gli studenti poveri us ufruiranno gratuita~ mente dei. medicinali. Tutti indisti. n t.amente al. l'atto dell'accettazione della visita dovranno esibire la t.essera universitaria. ·

Il padiglione ''E. Borghi,, all'Ospe·d ale Maggiore di Milano. E stato in,r uugurato a Milano il nuovo Padiglione cc Enrioo Borghi », che servirà .agli isoritti a.J,la Facoltà di medicina e che sorge, in via Oommen1d a 16, tra i padiglioni aggregati all' Osp·e dale ·Mamgiore. Numerosi gli intervenuti. Hann 0 p.a rlato il commissario p refett.i2io avv. .Aitto Marolla, il prof. L a vini e il .p rof . Andrea Majoochi, il ql1ale. illustrò l'utilità ·del nuovo .padiglione, il cmi munifico donatore e fQ1nd.a1tore, Enrico Borghi, . .aigente ,d i cambio ).n M~l.ano, è n1irabilmente ritratto dal pittore Locatelli in ru1n qu.a.dro .che S'ta nell'atrio del padiglione, sop·.ra la lapide così concepita : cc Espr essione di provvida unione tria La soienza e la carità, questo istituto, Enrico· Borghi eresse e donò all'Ospedale M a,g.gi()ll'e di Milan.o a ,d ecorosa sed,e degli studi clinici e pr.atioi per la mi·g lior cura dei ·p overi infermi » .

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All'Istituto del canc1·.o di Bologna. L '-0n . Arpinati ha ottenuio dal Min.i stero ,dell' interno forma.le i1npegno per I.a 1donazio.n-e di mezzo grammo di radi·o, per il valore di miee.zo milione di lire, per la lotta contro iJ canoro. La sezione boil•c:>gn'e se 1della Lega oontoo il can cro ha tenuto ùna. adunanza alla q'llale sono intervenuti il Podestà on. Arpina.ti, il p-rof. Violia in r31Qip-resentan~a del Magnifico Rettore dell'Università e molt issin1e .al tre autorità mediche.

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L'Ospedale Ramos Mejia a Buenos Ayres. L '8 0 ttobre venne · uffioi.almente inaugurato ~ Buenos Aires il gran.dios o ospedale Ramos Mejia, il quale ha ru'.n a capacità di 1280 letti, di cui 180 nella lVIaternità 'già esist-ente e 1100 nei Ìl.1u ovi ' . p.aidiglioni aggiu~ti. Il nosoco,m io risponde a tutte le esigenze moderne. I oorpi de.gli -edifizi sono uniti 1da multi:p1le g.aJle\rie. All' osp€dale sono annessi molti consultori esteTni, oo•n comode installaziorii. I lavori sono, sta;ti eseguiti da una co·m missione di architetti: Sam~,rtino, G·reslebiin, Lobs e Gal1a.rdo. La direzion·e del nos ooomio è affidata al d,ot.t. Carlos Robertson · Lavalle. 1

Elargizioni. Il Consiglio ·d egli Orfanotrofi ,e del Pio Albergo Trivulzio di Milan·o, segna.la il magnifico gesto dell'd.ng. Emilio Prankiorni e di su a sorella signorina Pia, che nel decennale della Vittoria , sacro alla P.atria, hanno otff€rto mezzo milione d i Littorio « qt1.ale simbolica posa della prima pietra dell'erigenda nuovo Orfandtrofio maschile».

* * * valorosi a.ssi

U n o ·d ei più della R. Aeronawtioa ha destina.t o in memoria Idi Carlo ,d el P rete 1a 1

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IL POLICLINICO

somma. di L. 25.000 a beneficio dell'Istituto di Loreto per l~ vedove e gli orf.a.ni degli aviatori e ha offerto altr e 25.000 lire al Capo del Governo perchè ven gan·o dist:ribuite a nche esse .a scop'o di beneficenza . Il generoso don.ator e, che ha m~i­ festat o il desiderio di manten er e l'incognito, col suo gesto ha ono,r ato altamente l'iàrma cui appartiene e il fascismo idi oui è, fino dalle origini, fedelissimo gregari·o.

Per l' Istituto italiano d'Igiene, Previdenza e Assistenza sociale. I l Se11ato .d el R.~gno ha testè appro vato un disegno di l·e gge relativo a.I trasferimento dell'I stit u to italiano d'Igiene, P r eviden za e Assistenza socia.le aJ.la dipendenza della Cassa nazionale per le assicurazioni sociali. Il sen . Su p1ino si oompiiaoq'Ue della 1pre~en:taizio­ ne del disegno di legge il quale tend,e a dare nuovia. vita all' I sti'tluto italiano di Igien e, Previdenza. ed Assisten za sociale integrando quel complesso di attività diret te a;ll' assist-en za e pTevide n za socia.Je che sono cura assi du13, dell'attt1ale Governo e torn a.n o a di lui onore. 1

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Il Comitato permanente per il benessere dei marittimi s~

è a d1unato a P arigi il 29 e 30 ott-o•b re, convocat o dalla L ega :delle Società de1llia Croce Rossa; l' Italia e r a rap·p resentata dal d·o tt. Oarozzi, dell'Ufficio Intern.azionle del lavoro. Il Comitato ha emesso un voto di piau.sio al Gover110 belga, p ~r av·ere istitujto le con~ultaz.ioni radio-mediche, e oaJ.la Croce lwssa del Belgio, p er avervi prestato il proprio concorso; ha sollecitato le Società della Croce Rossa de.i v.ari Paesi mari11a.i a promttovere l' OO"ganizz.azione di dette oonsu lt a.z.ioni.

La Croce Rossa americana per l'eruzione del1'Etna. L a Croce R ossa ~l\merieana, sempre pronta a d acoorrer e dovunque una sventura . colp isca nin ipaese, QOn J1obile sentimento di solid.arietà fratterna aveV1c't disposto l'invio di 5.000 · dollaTi alla Croce Rossa. I talia na p er il soccoa·so alle p opoLazioni colpite dall'eruzio.n e dell'Etn a . Ma la Croce Rossa I talian a , v iv.amente oommossa di quie sto a,tt.o - ~e­ neroso e nobile, ha deolinato l'offerta, sia per chè i soccorsi portati direttamente dal Governo i talia.n o su i luoghi d el disastro son.o stati p.r oporzion,ati al bis.o gno, sia per seguir e le .d irettive del Ca.po del Governo che n o11 ha consentito neppillre sottoscrizioni n azion ali.

Statistica delle malattie mentali in Italia. E uscito, a curn. dell'Istituto Centriale della Statistica ldel R egn o, il volume « Le m alattie inentali i11 Italia », r ela.zione statistica-sanitaria sul censimento degli a.lien ati degenti negli I stitmti di assistenza al 1° genniaio 1926. All'esame dei d.ati statistici i n gen-erale e in 1

[ANNO XXXV, F ASC. 48]

rapporto alle varie forme morbose segue un censi1nento dei luoghi :di cura, della loro Ol"ga,niz.zazione, del personale san itario e di .aissi.Stenza.; molte tavole e illustrazioni grafiche corredano il volUlll,e. Le richieste devono -esser e dirette ali' I stituto Centrale 1d ella $ta,t istica !del Regn·o, via S. Susanna 17, Roma, inviando cartolina vaglia di lir e 16,60 (L . 15 prezzo del volume, più L. 1,60 per sp ese di posta e ra,coom<t.nd.a.zion.e).

Radioconsultazioni mediche in alto mare. • Una C,.om.rnissione inglese, composta di espert i ;del Ministero <lell' I.giene, dell'Ufficio di Commercio e de ll'Associ.azione 1\{edioa Britannica, è stata incaricata cfi mettere a prova un codice per le radioconsultazioni mediche d'alto maTe, ad uso dei capitani idi n.avi senza medico. E sso è stato rerlatto prevalentemente dal dott. Mait la nd, sovrintenitle11te m edioo della « Cunard Lin1e » . Le prove sono state affida.te al dott. C. C. Lord, segretario medico aggiunto dell'Associazione Me dioa Britannica, al dott. l\.IcI i1tyre, t1fficiale sanitario princiipale dell' Ufficio di Oo·m mercio, e al dott. Trewe Morgan, del· Ministero dell'Igiene. I l primo l~ ha eseguite a bordo del cc Bere,n gari.a » ; gli 3'.ltr i due le €Seguir a nno ia bordo del cc Ma.Uiritania » e dell' cc Aquitan.ia » . Se i risultati sar anno buoni, i l Governo inglese pro•p or rà ch e il oodice cc S O S » diveng~. internazionale. 1

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Un segnale luminoso nelle cas·e dei medici In

Germania. L ' Associ.a.11,ione dei Meùici tedeschi ha indetto tra i piro1p1ri soci un r eferendum p er la realizzazione pTatica .di una pro1posta ap.p rova:ta ,daJl'ultiim.o con mresso dei medici tedeschi tenutosi recentemente a, Da.n uca, Ja quale prevede l'.adoz.ione id i un segnale luminoso uniforme •dia collocarsi ,d inia nzi a tt1tte le abitazio:r;ii d ei medici, in modo che qua1unque pe~:sona sappia faoilmente e celerme11te dove rivolgersi jn caso di urgente bisogno di un m edico . I l segnale luminoso prop osto consiste in un t1'1.angolo illu1nina.to· con luce rossa, e iportante n el mezzo l'iscrizione cc Arzt » (medico) Pill.I'le illun1in1arta, ma con luce bianca. . · L a •p roposta è con siderata abbastanza pratica e si ritiene gen€ralment e nella classe me dica che nessuna coin siderazione di carattere etico si opp·on ga all'attuazione di essa. 1

Omaggio al prof. J eanselme. Un gruppo ;d i allievi ed amici del pTof. J eanselme h a x:leciso di tributargli un' attestazione di affetto, in occasione del suo rit iro dall'insegna1nento e dagli ospedali, faoendo ooniare una meda·glia idi bronzo in su'° onore. L a oonsegna verrà fatta il 9 rd icembre, al Mruseo dell'ospedale SaintLouis. Le sottoscrizioni im'Porlano un minimo di 100 franchi. Rivolgersi ai tesorieri, G. Doin & C. ie, ·p·1aoo de l'Odéon 8, Paris (6°). •


{~NNO

XXXV, FASC. 48]

SEZIONE P RATICA

ln merito alla scoperta della trasmissione della malaria.

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a'. t~tti i Direttori e Redattori di giornali e per1od1ci ita.li.ani di qualsiasi categ<:>ria che ne fa.e. ' c.:1ano richiesta. La « Rivista di Ter a'Pia l\1oderna » - che avendo per motto : I taltcus, italica volo - svolge da più ùi venti anni un programma di affermaroone italiana nel campo m edioo, tende a documentar e ancl1e nel campo dell'arte il pri1nato italiano. Le cc cartoline d'arte italiana » ~aranno m aindate ai medici e ai giorn.a,listi italiani raccomandate e fra11che .da ogni spesa.

I l 2 ottobre sir Ronald Ross pr eparando· una . ' vendi ta volontaria di ,documenti e ricordi di su a p ertinenza, faéefva rilevare ial carrisp ondente delle « Evening N e~vs » come la scienza venga mal ret r ibu ita dai poteri p.u bblici, i qu.a.11 pretendono che 1o scienzia1to lavori per niente; .d ichiarava poi di e>c:>sere r imasto 'vit tima di un furto e si €Sp r imeva testu almente così : cc N el 03àSO mio Sipeciale, j l mio lavoro f.u ruba:to 1dà italiani, e molto d·e l merito è .arida,to .ad altr a gente» . Ne <e L' I talià Nostra » di Londra de l 13 otJtobre, G . FeduUo gi11stament.e protesta contro questa oa.lunnia, la quale non è nuova da parte del R-Oss . Il Fedulio ricorda e lumeggia il compito notevole che, nel far progredire le co·n osc€nze sulla malari.a, hanno assunto gli italiani, da T<J·11Ji a Golgi, .a Ma.rchiafa va e Celli, a Grrussi, Bastiia.nelli e Bignarrii, a Dionisi, ecc. I n ipairtiéolare egli rifà 1a storia della scoperta relativa 1d egli a,ge11t i vett,or i, la q•u ale ha già provocato una serie inter min,abile di disctIBSioni, e p1·ov.a la legittimità dei merit i de.g li .autori italiani. Malgrado i tentativi di approip·r iazi·on i in,d ebite di Ross e le insolenze da lui lanciate specialmente contro gli ltaliani, la storia ha orn1.1ai consacrata la verità; 1' accordo è avvenuto. Egli ha la sua p arte, gli .altri la p·r opria. Come q1Uasi tutte le grn.n!'1i scoperte, anche questa è il risnltato delle;\, coll.abor azione, in più tempj , di n1olt i studiooi.

Stoica morte di un martire della scienza. Da Praga vengon<J riferiti con .animir a.zione i p.artioolari della t r agica morte d el doce.nte universitar io Ottokaro Hora k che si er a inoculato nella pelle il filt rato di un~ c11ltura di baicilli tuber colari, per accertare la filtrabilità del virus e più tardi si era fatto asportar e il p~zz.o di epi~ dermide infet ta. :E mor to stoicamente, do.po aver seg.ui~ per mesi e annotato i11 un t~ccuino lo svolgime ntp del1a• 1nalattia. l Jltiman1e11.te aveva p roseguito le lezion1i, p·u re essendo febbTicitante, e aveva oonsegnato alla Società n1e dic.a i risul-· ta.ti id ei suoi studi. . "' , 1

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Un allievo ottuagenario.

Per i medici devastati de l'Etna. I dottori Paolo ~lauro e L eonardo P atanè, medici condotti di N.u nz.iata e Mascali, i due piaesi ... ·d istrutti ·d all'eru zione etneeia, ha.nno p erduto la oasa ed og11i loro possedimento, .nonchè lo srti.. pendio, sul quale contava.no. Il segretario del1a Sezione di Catania 1dell' Associiazione M. O. invoca ohe i due sanitari siano, senza conoorso, ass unti a.l piìt presto in due con.dotte siciliane vacanti e ehe frattanto lia Cassa di AJsfilste.nza e Previdenza conceda sl1bito loro un deooroso s•u ssidio, in mo do che possa.no fronteggia.re le prime neoossità dell<L vita.

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Per la italianità nella scienza e nell'arte. Cartoline d'ar te italiana, riproducenti in tricromia :due affreschi vatica.ni di RaJfaiello (Il Parnaso, La Scuola d'Atene) e due n·a i più celebr1i qu adri di Paolo Veronese (Le noWJe di Cana, I l Convito in casa di Levi) sono offerte dia.1.La cc Rivis:ta di Terapia Moderna » (l\1ilano, via V allazz.e, n. 39) a t utti i medici ohe ne f.aociano richiesta .alla eletta Rivista, opp ure .a.11a Oasa G. Zoja (Milano, ,,iale Lombardia, n. 30), un.i oa 0011cessio11a.ria della cc Forgenina Prof. Piccinini ». Altre riproduzioni di ca.polavori d 'arte itali-a.n.a completeranno la « prima serie » (sei ca.rtoline in tricromia) ch e viene mandata in omag;gio anch e

L a « Sou.th ern Medicine and Surgery » i11forma che il dott. Robert H. Jones, odonwiatra a Winston Salem, dell'età di 80 anni e che da 53 .anni esercìta la professione, si è iscritto al oorso di perfezion.amento 01'gani21zato nell'Università della Carolina <l.el Nord. N egli Stati Uniti non sono r ari i casi di studenti che hainno superato la cinquant ina. Vengono cGnsiderati oon ammirazio·n e e sim'P.a.tia. Ma non si a veva ancora il caso di un allievo ottTuagenario e va segnal~t-0.

Crollo in un Manicomio. I l cr·oJlo .di un soffitto nell' Istituto freno.l ogico di Po11te;vioo (Brescia.) ha determinato 1a morie <li u na ricoverata, gra,v issime lesi<Jni in due e lesioni di v aria ·g ravità in altre.

E morto in Gi11evr a, a 87 ann i, il dott. ED1\IIONDO LASK OWSKY, ,. già p r ofessore di anatomia all'università di V.a.rsavia. Egli pirese parte alle lotte politiche che travaglia rono il suo paese e ooprì an<'he la carica di governatore di Var. sav ia . Costretto :a fuggire p er ohè ·p erseguitato dai russi, si rifu.g iò a P arigi, dove esercitò 1a prrofessione di m·e dico. Inventò 11na. m is<...-ela C'he porta i.I S·U O nome, inolt o .u sata n ei gabinetti di anatomia per la conservazione di cadaveri• e di pezzi anatomici . 1

Si è spento a Genova., il doitt. PIETRO DE AMIOIS, v.alente pediatr a, ini21iatosi .alla scuola del prof. Mya a Firenze e poi consacr atosi con aimore ed im'Pegno alla, specialità.


IL POLICLINICO

RASSEGNA DELLA STAMPA. MEDICA. Quarterly J ourrn. of M ed.,. lug. - H. A. HARRIS. Studio istologico e radiografioo dello scorbuto infan t ile. - G. O. Lo\v. Lo sprue. - A. J. CAMPBELL. P.aralisi del diaframma come mezzo terapeut ico n elle malattie intratoraciche. D eut. M ed. Wo ch., 27 lug . - FRIEDMANN, MEYER. Eziologia della scarlattina. - LANGER. Diagnosi serologica della scarlattina. Gaz. d. H op., 28 lug . - H . RoGER. Cervioo- brachi.alite reumatica. Paris ~Ié d., 28 1ug. - PAULIAN. Sp.asmi oculari . Mediz. Klinik, 27 lug. - B. O. PRIBRAM. Progressi nel tratta:m. chirurg. della calcolosi epatica.

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Ann. di Ostetr. e Ginec., lug. - F. SIROLO. De~idua ed al1attam. - C. ARMANINI. Tumori mul• t ipli. Scalpel, 7 lug. - P. VAN GEH UCHTEN. Il meccanismo d,e lle funzioni nervose. Practitioner, ag. - E. G. GRA~M L1TTLE. Lichen pl.anus. - R. WARREN. Diverticoliti. 1lliri,erva M ed., 28 1ug. - S. CAoouRI. Terapia ch irurg . del diabete. - T. LucoHERINI. Indurim . bruno del polm. Journ. A.. M. A. , 21 lug. - L. ÌI. Z1EGLER. Esiti remoti dell'encefalit e epid. - L. R. Wu1TAKER. Errori comuni nella oolecisrogr.afia. . Riv. Oto-Neuro-Oftalmol. , mag.-giu. - F. FBRRERI. Pseudo-ascesso cerebellare. A. T1ERI. Pat ogen_e si del segno di Argyll-Rober~on.

Indice alfabetice per materie. Analgesia cutanea. come s ussidio diagnostico . . . . . . . . . Pag. 2401 Aneurisma oirsoideo del rpiede . . » 2408 Atpofisiti sup eriori dell'omero (grande tUJberooità omer.aJe) . . . . . . . » 2379 Apipe11dicite sup·p1.ir.ata : esito sponta)) neo favorevole . . . . 2401 )) A vvele11Mnento: tli a gnosi 2411 • )) . B ac. del oarb01J1chio: ricerche . 2402 )) Bac . cli Koch: ooltu;ra . • 2407 • B~bl1ogrn.f.i a . . . . . . . » 2394 Oancro della mammella: radium~terapi.a » 2414 Cataratta : studi s.uJ sangue . . . » 2405 . . » CiS-ticercosi generalizzata 2399 Corpo es'braneo in vèscica: e.missione spontan€1a . . . . . . » 2408 Cuore: g li iattaoohi di . . . » 2390 )) Digestioni pepto-triptiche . . . . . 2400 Emanazioni r a dioattive di composti organ ici . . . . . . . . . . . » 2396 Emetina: intolleranza rper l ' . » 2414 Emorragie cancerose : tratta.mento . » 2414 E1morrag.ie endoperitonreali . . . ., 2399, 2408 Emozion.i e malattie · . . » 2417 F<ebbricola tuberoola.11"€- : cur.a . . . » 2414 Fegato : casistica p,a tologica. . . » 2407 Fistola oolocistoduodenale; intervento. » 2408 Fosfato ferroso : farmacologia . » 2400 Frattura del bacino: t r attamento . n 2400 Gas iTritanti: inibizione r iflessa. da » 2406 I nfezione da bacillo .di B a ng nell' uon10 n 2385 Lavoro: fisiologia, patologia e i:giene » 2395 Linfatioi !del peritoneo : funzione » 2394 Lirufoadeniti mooenteriche nei bambini . » 2391 L i nfog1:anulo1m a;tosi in~nale subacuta :· trattamento chirurgioo » 2402 )) Menopausa: menor14a,gie 2412 • • )) Menopausa: reumatismo . • 2413 •

j\ilenoipausa: sindroane umorale . . . Pag. 2413 M·est~u.a.z.ioni e sensibilità alle infezioni » 2412 Mielite trasversa da satuTnismo professionale . . . . . . )) 2407 Morte aip1parente e reale: diag11osi priar tica . . . . . . )) 2411 Morte detta « n aturale» : difficoltà ed )) errori nella .diagnosi . . . . 2411 )) Nitrofenolo: potere battericida 2405 • Ooohio: affezioni esterne dell' - e cc"Illposizione del sang11e . . . . )) 2405 Operazione di v . Bardeleò€n . . . )) 2399 P.aralisi gen. progress .: remissioni . . )) 2407 )) P iocele intratuba1'1co . 2399 P iroplasmosi ovina . . 2402 )) Riflessi vegetativi . . . . 2401 San·gue : ricerche . . . . . . )) 2400 Scienze : per il p rogresso delle in )) I talia . . . . . . 2395"" )) Serri;izi igienico-sanitari . . 2419 )) Sodoku : casistica . . . . . 2389 • Splenogra.nulomatosi sitler otic.a . . . 2401 )) Tifo : d.iflfusione e prof~lassi . . 2406 Timo e consolida.m ento d1elle frati u-r e . )) 2401 Trasfusione del s angue indjretta con2399 tinuia . . . . . · · · · )) Tubercolos i isolata delle ghiandole m~ )) senteriche . 2393 • • • Tumore della glandtQJa car oti<lea con )) 2407 noduli tuber ooLar i • • • )) Tumore dell'ipofisi . 2406 • Tumori maligni delle vie aeree e di:p en)) 2418 denti : trattamento . . • • Tumori: patologia speri1nentale e te• )) 2396 r ap1a . . . . . . )) 2406 \!"" accinazione antitifioa pi!·eventiv?- . asi sanguign i : ricerche . • )) 2400 omiti della griavida.n za e ipoglicemia . )) 2412 ))

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Non è consentita la ristampa di lavort oubblicati nel Pollcllnl~o s.e .non In 1egalto ad ·•'orlzzat!lone !tcrittll dalla redazlòne. B vietata la pubblicazione di santi di essi senza citarne la fonte. •torna - 81t.ab. Tipo-Lit. Annani di M. Oourrier. V. A~ooLI, Red. ~P·

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[ANNO XXXV, F ASC. 48]

2431

SEZIONE PRATICA •

_.. Abbonamenti cumulativi con il '' Policlinico ,,

per

1'0.11110

1020.

Riviste speciali concesse agli associàti al ''Policlinico,, in abbonamento cumulativo pel 1929. Gli associati al «Policlinico >, a qualunque Seriè siano essi abbonati, coll' aggiunta di

· L• .30 per lItalia anzichè L. 36

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~ole

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L. 45 per l'Estero anzichè L. 55

potranno ricevere i fascicoli che si pubblicheranno durante l'anno 1929 di -u.n.a. delle seguent i Riviste di specialità. . .

CUORE E CIRCOLAZIONE Cont inuazione de

'

Le malattie del cuore e dei vasi PERIOD ICO

MENSILE ILLUSTRATO

diretto dal Prof. VITTORIO ASCOLI Clinico Medico di Roma Ogni fascicolo si componi! di 44·48 paginE di t1:sto distinto in 3 parti: a) lavori originali, lt:zloni E confErEnZE b) r•ss1:gn1:, rivisti! E congr1:ssi; e) notlzlE bibliograflch1:.

ABBONAMENTO ANNUO: Italia li. 36 - Estero L. 55 - Un numero separato ls. 5,00 Per gli associati al "Policlinico.,: Italia ls. 30 - Estero ls. 45 . . - N. B. - Ai nuovi abbonati del 1929 a ''Cuore e Circola:ione ,, si concedono le intere annate 1924, 1925 (questa senza il Fascicolo 5 esaurito), 1926, 1927 e 1928 per sole L . 125 se in Italia, 8

per sole L. 175 se all'Estero, in p orto franco .

LA CLINICA OSTETRICA .

Rivista mensile di Ostetricia, fiinecologia e Pediatria per Medici pratici . fondata nel 18.98 dal Prof. F. LA TORRE

diretta da PAOLO GAIFAMI

Professore di Clinica Ostetrico-Oinecologiea nella R. Università di BARI Ogni fascicolo si componE di oltrE 48·60 paglnE di t1:sto distinto In 3 parti: •) lavori originali, fatti E docum1:ntl (cllnlcl E •natomici), la rubrica degli Errori, la pagina dEI m1:dlco pratico, Ecc. ; b) r1:c1:nsionl, qu2slti E comm1:ntl, bibliografi• : e) Varl1:tè, notlzl1:. . ·

ABBONAMENTO ANNUO: Italia ls. 36 - Estero ls. 55 - Un numero separato ls. 5 .00 Per gli associati al "Policlinico,,: Italia ls. 30 - Estero ls. 45 _.. N. B. - I nuovi abbonati del 1929 possono ottenere l'annata del 192 5 senza il 1° fascicolo (esaurito) più le intere annate 1926, 1927 e 1928 per sole L . 100 se in l tazi·a e ver sole L . · 140 se all'Estero,

in porto franco.

IL VALSALVA

RIVISTA MENSILE DI OTO-RINO-LARINfiOJATRIA diretta da GUGLIELMO BILANCIONI Professore di Clinica Oto-Rino-Laringojatrica nella R. Universit à di PISA Queeta r ivista, ohe entra nel quinto a nno di vita, et è a ffermata. vittordosa.menrte, essendo oggli !fra. nol il ~iù completo, .a.~ile e rdoco periodioo dell.a. ~eJdtà. Airgo. menti d'indole pratica e d i alto r ilievo scJentMìco si f on dono armonioa.me~, formando unia rivJ.sta. moderna, in cui ha degn.a. sede quant-0 si ·~ uoe nelle Olrirniohe e negli lstditut.l d 'Italia.

ABBONAMENTO ANNUO: Italia ls. 36 - Estero ls. 55 - Un numero separato ls. 5.00 Per gli associati al '' Policlinico,,: Italia ls. 30 - Estero L. 45 .... N. B. - Ai nuovi abbonati del 1929 si concedono le intere annate: 1925, 1926, 192 7 e 1928 .,... (quest'ultima senza il Fascicolo 2 esaurito) per sole L. 100 se in Italia e per .~ole L . 140 se ~

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all'Estero, in porto franco. I.UIGI POZZI -

Via Sistina 14 • ROMA.


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[ANNO XXXV, FASC. "8)

I L POLICLINICO

_... Nuovo periodico indispensabile per tutti i cumulativo col « POLICLINICO» per il 1929.

Sanitari,

concesso in abbonamento

IL DIRITTO PUBBLICO SAN.I TARI01 Periodico Mensile di Giurisprudenza e Legislazione È diretto dall'On. Dr. ARISTIDE CARAPELLE, Consigliere di Stato, e dall' Avv. GIOVANNI SELVAOOI, esercente in Cassazione. IL DIRITTO PUBBLICO SANITARIO riporta tutte le Leggi, i Decreti, i Regolamenti e le Circolari concernenti anche indirettamente l' ordinamento giuridico sanitario, nel senso più ampio e le Istituzioni Sociali. - Ogni numero contiene Note di commento e di illustrazione delle Leggi e dei Regolamenti più importanti nonchè una rassegna completa della giurisprudenza della Corte di Cassazione, del Consiglio di Stato in sede Giurisdizionale e Consultiva e di altre Magistrature, con esposizioni ragionate delle controversie e delle ri. soluzioni. IL DIRITTO PUBBLICO SANITARIO in ogni suo numero reca studi sintetici di questioni d'attualità e Cenni di legislazione estera. ' IL DIRITTO PUBBLICO SANITARIO è una guida chiara e semplice specialmente per · tt1tto ciò che attiene alle istituzioni sociali, ai rapporti d'impiego con Enti Pubblici, all'esercizio delle professioni, all'ordinamento sindacale, ai poteri di polizia sanitaria, ecc. Si pubblica ogni mese in fascicoli di 40-48 pagine di testo in modo da formare a fine -d'anno un volume di oltre 500 pagine con indici sistematici. •

' Abbonamento annuo per l'Italia L. 36 - per l'Estero L. 60 -· Per gli abbonati al POLICLINICO: per l'Italia sole L. 30 - per l'Estero sole L. 45 IMPORT ANTE: Coloro che assumeranno l'abbonamento A TUTTE e QUATTRO LE RIVISTE e ne invieranno subito ~'importo, queste saranno loro cedute al prezzo di favore di sole:

L. ttO per l'Italia anzichè L. 11'4 o L. f 45 per · l'Estero

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t Altre Rl\lisfe di specialità concesse In abbonamento '' Il POLICLINICO,, pel 1929:

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Rivista di Clinica Pediatrica La Rivista di Clinica Pediatrica, ,periodilico mensile il1lustrato, si ipubbliea a Firenze. Fondata ·da.i. proff. Ciusep pe Mya e Luigi concetti nel 1903, non ha niiad iJD.rterrotto le sue ~ubblicazdon~. anche nei momenti più difficii delira giueITa e dell'riim1mecliiaito dopo guerra. li OTa diretta. d·ai proff. CARLO COMIA. C. a. ALLARIA, CARLO FRANCIONI, DANTE PACCHIONI, CENNARO FIORE, ordmari d:i CLinioa Pediatri'Oa mspet. twaimerute a Firenze. Torino, Bologn1a, Gen0V1a e Piea. Continuamdo a ipro.bblioare memorie ordgtinali, la « Rivista d.:i Clinica Pediatrica » n el 1929 ·darà SIPecia.Ii on.re a.ll• rnbrica de1la ll'a&B~rna ·d ella 811ìamva 1Preoooupandoei di fornJill'e al lettore una raooo1ta., .per quam.to è poeeibµe oom· pleta di ciò ohie si puibblica in Ital·i a ed ad.l'Estero, dm.oorn.o .alle malattie dei bambini. Essa ai .p reoocuperà delle lmporla.ntisErime questiollli eociaJd cihe ha1nno raip,poil'to ooll'ini.amz:i.a e ne terrà informaiti d S1Uoi .lettori. Sarà pQi oorr.iiBJPoeto alle eeii~ d ei mediiiqi eseroeu:ti meiiainite la trattazione di a.rgomenit.1 e la raccolta di notizie, ehe hamno a.tt.dnenza p.iù stretta colla pratirea profee-sionale. Abbonamentò ainnuo: per l 'Itialia. L. 5 O - per l'Estero L . 1 1 O· - Per gWi associati a l « Policlinioo •: per l'Italia eole L. 4 6 - per l 'Estero sole L. 1 O 5. 1

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Giornale Italiano di Dermatologia e ·sifìlologia ( Continuazione del GIORN/ILE DéLLE MrJLrJ TTIE VENEREE E DtLlrJ PELLE).

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Il più .anrtioo ,peir,iodiioo della. epecilaJdtà in Italia ed a.B'Estero, fondato .dal dot t. oav. c .. a. Sor~i~a nel vubblioato dal dott. AMBROCIO BERTARELLI oon la collaborazione di tutti i profeeeoi;1 d~lle C11n1ch~ Dermosdfilopatiche itatiame. .Si pubblica og:nJi due mesi, in sei .r.agguardevoli f'aeoi-0oli b~mestr8'.l1, J:"l.ooamente il~U&ta;att, e :raccogl·ie l'•wttività ohe si svolge in Itallia ed all'Estero n.el .campo ~ella Derm~filop~t1ca. con I.a pubbl1e&;Z11one eia. di J.avori origina.li ohe d.i n'Uilller(l6e, selezionate !l'ecens1on1. Pubblriica .altreei g11 atti della Società Ita.1fa.n& dli Dermatologda e di Sifilografia. Abbonamento a nnuo pel 1929: per l'Italia. L. 1 00 - Per l'Estero L. 1 40· - Per gli 'a ssociati aJ u PoliolJl.. nioo » : :per l'Italia sole L. 9 5 - Per l'Estero L. 1 3 5 ·

Per ottenere l'abbonamento alle predette Riv iste, inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario al Signor LUIGI POZZI, Via Sistina 14· Roma.

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F ASC. 48]

SEZIONE PRATICA

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PERIODICO MENSILE diretto da G. SANARELLI, Direttore dell'Istituto d'Igiene della R. Università di Roma •

con la collaborazione di A. Alessandrini (Roma), S. Bel fanti (Milano), O. Bellei (Bologna) E. Bertarelli (Pavia), A. Bignami (Roma), G. Bordoni-Uffreduzzi (Milano), D. De Blasi (Napoli), L. Devoto (Mila.no), E. Di Mattei (Catania), C. Fermi (Sassari), G. Ficai (Arezzo), A. Filippini (Roma), G. Gardenghi (Firenze), G. Gasperini (Firenze), C. Gorini (Milano), B. Gosio (Roma) M. Levi della Vida (Roma), A. Maggiora (Torino), .L. Manfredi (Palermo), A. Niceforo (Napoli), G. Pittaluga (Madrid), V. Puntoni (Roma), E. Ronzani (Milano), G. Ruata (Roma), G. Sampietro (Roma), O. Sanarelli (Rom·a), F. Sanfelice (Modena), G. Sangiorgi (Catania), A. Scala (Roma) G. Volpino (Messina) - Redattore-capo: L. Verney

Pubblica memorie originali, studi riassuntivi, questioni del giorno, una copiosa rubrica di recensioni che rispecchiano tutto il movimento igienico internazionale; reca informazioni di legislazione, amministrazione e giurisprudenza nel campo igienico-sanitario e notizie varie, in densi fascicoli, illustrati e corredati di tavole I

Abbonamento per l'Italia .L. 60 -

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Estero L. 100

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Redazione: ROMA (5) - Via Palermo, 58

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Amministrazione: ROMA (27) - Via Spallanzani, 4

(presso il R. Istituto d'Igiene)

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Periodico bimestrale diretto da G. Sanarelli

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con la collaborazione di G. Alessandrini, V. Ascoli, A. Barbieri, C. C. Bass, G. Bastianelli, A. Bignami, M. F. Boyd, E. Brumpt, j . P. Cardamatis, H. F. Carter, S. R. Christophers N. C. Davis, S. De Buen, G. De M. Rudolf, A. Dionisi, D. Falleroni, E. C. Faust, C. Fermi, G. Franchini, B. Gosio, L. W. Hackett, S. P. james, I j. Kligler, A. Labranca, L. La Face E. Marchiafava, E. Marchoux, E. Martini, A. Missiroli, P. Milhlens, B. Nocht, D. Ottolenghi U. Owen, G. Pittaluga, T. Pontano, G. Rossi, E. Roubaud, F. Schiassi, W. Schilffner M. Sella, Ed. e Et. Sergent, j. W. W. Stephens, C. Strickland, N. H. Swellengrebel j. G. Thomson, E. W. Walch, C. Wesenberg -Lund, A. Zeri, H. Zietnann •

Redattore-capo: L. Verney

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Contiene contributi originali, relazioni, studi riassuntivi, recensioni sistematiche, atti ufficiali, notizie. Pubblica i riassunti dei contributi originali in italiano, inglese, francese, tedesco Or5ano Ufficiale della

«

Società per gli studi della Malaria » e di altri Enti

Abbonamento annuo : L.it. 40 -

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Estero L.it. 75 franco di porto

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NUMERI DI SAOGIO ORATIS A RICHIESTA

Redazione e Amministrazione: Via SPALLANZANI, 4 - ROMA (27) +

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IL POLICLINICO

[ANNO XXXV, FASC. '

Ai nostri abbonati ricordiamo le seguenti interessanti pubblicazioni: Dott. Prof. BERNARDINO MASCI, della R. Università e degli Ospedali Riuniti di Roma . '

Tecnica Terapeutica .Ragionata Medica e Chirurgica · con.

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d.e1 Pro:t:. AGOSTINO CARDUCCI

Medico-primario e v. direttore sanitario del Policlinico Umberto I, in Roma

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Prof. DOMENICO T AD DEI DIRETTORE DELLA R. CLINICA CHIRURGICA DELL' UNIVE.ttSITA' DI PISA

NUOVE NOTE E LEZIONI . DI CHIRURGIA PRATICA •

Perchè i lettori possano rendersi conto della grande importanza di quest'opera, ne riportiamo quì di seguito l'Indice: Prefazione. Come . .allevi.are e evi tare il dolore nelle medicaz1on1. Sull'uso della part.a pergamena in chirurgia. Sull'uso dei guanti di gomma per parte del medico pra tico. La estrazion e degli a:ghi infissi nei tessuti. Il fattore «ristagnò » nella patogenesi di molte affe.zioni loc.ali. Di un accesso freddo primitivo della lingua. Il megaesofago primitivo ooprafreniqo. L'ascesso freddo sottocostale di origine peripleu• r1ca. Una frequentissiDi.a sin:tlrome caratterizzata dalla 1d olorabilità .aortico-iliaca. I punti dolorosi a.ddominali provocabili colla pal• p az1one. L'ulcera gastr.ica e duod,e nale considerata da un chirurgo. La tecnica della gastroenterostomia. Per I.a t ecnica .d elle sezioni gastro-intestinali. Sul t rattamento delle aderenze dell'omento al peritoneo parietale. Sindrome apparentemente urinaria dovuta · a oolite cieoo-asoendente. Sull'associazione della sindrome cieco-oolica (da tiflocolite e peritiflocolite, membrane pericoliche, cieco mobile, ecc.) e della appendicite.

Su un caso .d i papillomatosi vescicale. L'ascesso prostatioo metastatico. La sclerosi primitiva 1della prost~ta. Fistola vescioo-otturatorio-cutanea conseguente a permanenm id i corpo estr.anoo in v.escica. La tecnica migliore dell'epicistostomia temporanea e .d efinitiva. Il tra ttaimento pe>st-oper.atorio nella prostatectomia sopra·pubic.a. Le nefropieliti acute e suba.cute. Di una nefroureterecto.mi.a tota.le per calcolosi paravescicale dell'uretere con pionefrosi. Autoplastica per inversione con sezione lineare e con resezione cuneiforme bipolare nella cura delle fistole cutaneo-mucose. Di un seminoma sviluppatosi in testicolo ritenuto interstiziale, lussato secondariamente nel ventre . Di un ascesso perivescicale .apparentemente priII\itivo. La torsione del pedunoolo nei fibromi dell'ovaia. Di una tromboflebite esterna traumatica. D{ un tumore paravertebr.a.le lombare sinistro. Volureinosissimo ascesso freddo delle linfoghiandole l~mboaortiche. Le spondilosi. Di un tumore a mieloplassi. Ginocchio valgo bilaterale .deigli adolescenti ed alterazioni endocrine. Le apofisiti superiori dell'omero

Volume di pag.g. IV-280, con figure n•el test-O, nitidamente stampato su carta semipatinata. Prezzo L. 3 8 più le spese ·postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 3 2, 5 O in porto franco.

Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario all'editore LUIGI POZZI - Via Sistina, 14 ... ROMA


!NNO XXXV

Roma, 10 Dicembre 1928

Fase. 49

fondato dai professori:.

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GUIDO BACC ELLI

FR AN CESCO DURANTE

SEZIONE

PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI •

SOMMARIO. Lavori orig inati : A. Mucci : Sull'anergia tuber.colinica nei sifilitici. - G. Breccia: La. cura or garoo-'.Lipo-calcio-

etilcanforica 1I1ella tuberoolosj polJmon,a re. Osservazioni cliniche : M. Salaghi : La cura del piede torto congenito nel primo anno di vita. Sunti e rassegne : CHIRURGIA: Schmorl: L'anatom ia patologica del la ool<:>n-na vertebr a le. - Cardie, Walker, Olver: Sulla .malattia di Kii1m rn ell. - Panner: Su di un cae-0 di vertebra plana. - MEDICINA : A. ViginoloPalombell a: L'eosinofilia nei versamenti: sua imipor . tanza clinica. - Fairka.s: Su.Ila eaeieitica della linfograRulom at<>si acu ta. - Policitenriia emotiva.

Cenni b•bl i ografici. • · Accademie, Società Mediche, Congressi : Società Lombarda di Sci enze Mediche e Biologiidhe. - Reale Ac-

cademia di Medicina di Torino. - Società Medico-Chirurgica Be1lunes.e. - Aesociaziom.e Medico-Chir urgica -di Alessamdria.

LAVORI ORIGINALI. CLINICA DERMOSIFILOPATICA DELLA R . UNIV. DI ROMA

diretta dal Prof. P. L.

BOSELLINI.

Sull'anergia t ubercolinica nei sifilitici <1> pel {lott.

ANTONIO

Muccr, aissi'5rtente.

1L 'irufluenza della silfili1de suhl'inlfezion e tu•b ercolaTe è $tata 0ggetto di numer ose riloeriche sia nel campo clinico che nel can:nipo siperiJmentale. La clini•ca non ha ancora ragigiunto un a ocor·do ; eVV'i 1chi r~tiene che la s:ùfillide eseirciti una azione anel'lgizzante verso l'imfezion.e tubercolare tRi<:o~d, .Sergent, Caronia), chi peru;a aJd un'·a ssoiciazi·one dei due virus sip ecralrrnente nella tu1beTcolosi c utanea e gihianidolare (Miliam), chi infine vede un 'inifluenz·a dellb. $:fillide solo nel senso che ess a ,p orti aid una evoluzion.e verso, il tjpo· fibroso 1del1a t. b. c. viS'Oe!rale, in ispeici·e di .quella polmonare. Nel c.arrnipo .•dffile r eazioni allergi·L~e le cose non stanno altrim-cnii; ncmootrunte il sempliCi$.mo dt alcuni AA. n ell'interipretazione d ei risultati ottenuti con reazioni cutanee ad •antigene t. b. c. o

·(1) Il laNoro è staito fatto nel 1927.

Ap punti per il medico prati co : NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA : La regolazione vegetativa del sangue. Ri-'

-cerche eulla rigenerazione del sangue. - Sul ,p.r<>0&5so eme litico dell'emoglobinuria dei m al.a,ri-0i. - CASISTI· CA: Evoluzione della nefrite embolica a focolai. L'id ronefrosi. - Le stenosi dell'uretere. - TERAPIA: • La roentgenteraipia nelle adeni.t i tubercolari. - Sul tratta,mento delle idr06.aideniti recidivanti dell'ascella- POSTA DEGLI ABBONATI• - VARIA . . Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi: Con• trovereie gi1iridiche. Nella vita professionale : Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorif icen·ze. Notizi'e diverse. Necrolog io. Indice a lfabetico

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materi e.

n o, esse sono altTettanto 1d~sco!'ld·e ch·e nel oompo ~ lri.1nico., !La sr1fili1de esenoita un'.a mone an·ergizzante generaùe e tubwcolinica i'Il i'f.!Pecie secondo ' alcuni, la sifil:iJde determina una iperaller gia secon1do altri, e...c:s·a infine norn es-encita aLouna azi-0ne anerr-gizzante o al1ler·g izzante (,Clé.ment Simon). · 'ta di fatto ol1e lo istiudio delle allergie cutanee rtei si1filiitici va assum·eTIJdo· ogni gtorno più l ar gOJ..e pro1p orzion i ,e magigioir :imlportanza; ne fanno fed·e, numerosi lavori cornpaifsi in Italia e a!ll'·estero specialmente in questi ultilmi ·anni. Sono note le ricerche di GO'ugarot e Peyn, Berson ed altri sull'anallerg:La proteintca di aLcu.ni soggetti lu.eti.ci ·r esistenti alle cur e us·u ali spec·ifiiehe o ~uJla poca efficaci·a dei m·edi ca1n·e nti antiluetici n·ei si!ilitici anallergi·ci, è nota anche l 'impor tanza pll'OtoD'"IlO"Btica e teDap-eu.t ica data a ,queste rea• zioni (1hémostil) nell"in;fezione lue tilca. Montipelii·e r pen·sa perfino eh-e la scall\Sità della sifiljde nervooa nelle IPOPOlazioni non civilizzate 1deb.b a lJa sua parte alLa i1perallergi'a cu~nea di qu es-ti so1ggietti, 1dovuta a numerosi fattoTi irritativi (m:iJcrobi, parassiti, traumatismi, tatuaggi, malAiria) che favooire.!bbero l'immunizzazione degli indigeni rispetto alla sirfilide. • Nello stud'io delle allergie cutanee sarà bene ri.sa1ir·e alle prime esperienze di Nilcolas e Favre, i .quali trovarono nei $i"filitici clinicamente ooentt da t. b. -c. il 75 % <li cutireaz1oni tubereoliniche 1

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lL POLICLINICO

ua \' Ì'lli il\J \ Ò la C.:u tm: e a .t.l Ollè tuber c Oli11.LCa n el 46 % d ei s1til1t1c1. .seguirono a questi .J.oe r1<; erot:11e {.I.i Le1ong ~ iilva!lier, 1d i Dujardi11 : il pri111u 111 c.: 011au0.r a..G1vne col secondo tro.vò la c uti.r e a.z1011~ tunerco·liil11ca i1ega.11va nel 5J % d·ei Oa.4Si riel p e.r iodo secondario, nel 20 % 1ae'.b0Jn1ente positiva e 11·e1 ::sv % forte1u1ente posiLiv·a , nel pelli o.do p ri1111a.r io e terziario la p erce.11tua1e di cutireazioni positi ve fu a.45Bai più alta. Me11Ltfe i primi lavori (·Nicolais, r"'avre, Gavini e Burzi) r11naisero S·enza co·n clusioni; Lelong e Rivaillier, .Dujardin· ritennero che la s ifili1àe eséTcirti un'azion·e adlergizzante, per qua;nto con meccanismo diverso, sulla tiub·ercolosi. Dujardin risco ntrò cl1e i sifilitici con reazio·n i positive ·a lla luetn.ha possono rea:gi:re .anohe al Jiatte, ,all'estratto d i feg,ato n·ormale e alla tubercolina. rM.ensi in 32 eredo-lu·eti.ci dell'età, da 1 mese a 12 ainn1, -trovò soltanto due soggetti con tll!berooJinOO'eazioine posit.1.va. Scag~ione e&eguì la cutireazione tuber colinica in 180 luetici è trovò un'anergia s ifilitica che coirrii..~o·nide al perio,do evolutivo idell'·i nfez1on e; essa comi•n cia, col divenir tPositiv.a della R. W. a:eiquis.t a ~l massimo d'iintensità nell'aome d ell'iruf.ezion e per at1tenu·arr si 1doipo il periDrdo secondario. Le T1cerche su·ooeissive di Gutmann con tuber colina su sifilitici e d8{I'mo1p atici' e queJl.e idi Bernuoci con antigeni diversi su si'1ilitici conclusero -per una aner1g ia tU!bwcolinica: alle stesse . conclusioni pervennero Artom e Fo.r nara (29 % di r eazioni negative), il primo con r'i!petuti lavori. ' Clement Simon tlfovò lo stesso numero id i .reazioni n egative in si!filitici e deirroopatici per cui non a cic.ettò l'ipotesi dii Lelong. T.arantelli p er quanrto n ei so·g getti lu·eti·ci abbia o.t tenuto risultati 1ab e starebbooo 1Per un 'influenza aneir·g izzante d elùa sifiltde sull'allerg ia t uber colinic a, aven1do ottenuto an1cJ1e nei d ermopra.t iici risultati preisisochè . eguali i1on ac·c e·tita l' e,sis t·en za di una :Lpoalleirgia o a n ergi.a tu•b eircol1nica proidotta 1dalla lue, m·a r itien e ch e in alcuni p erio1di deli'infezione possono esser e interessate le sensibilità extra-antigeni1che (Yasom o.t oria, n eut.r Otfica -ecc. ), consi·derando c-0 sì a eomiglianza idi .i\.I'tom e Fornara seipair.aitamente l e ·siensi·bilità · an·tigooicl1e, 1dalle sens1bilità che s tanno fuori deglii antigen i (attività cu tanea di Artom). Sempre n el campo 1d el1l'infezione tre<p.onemica, anch e ·n ella t abe e nella paral1si geneirale è stato risc on t rato 1da qu·alc uno (Bloch) an ergia alla tuber colina, 1da aJltri (1M ac Intosh, Heaid) invece ipeiraller gi:a alla tubercolina. Reoentemente Hanou[le siperimeiiltando c on tuber colina (cutireazioni) brutta in indi•geni alg8rini , ha tsrovato reazi•oni quasi sempr-e negative n ella si1fi11d e p~imaria , m entre a 1dif!e renz.a d ei .tJ O~l L lVe .

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precitati .t\JA. egli tanto nella s:Lfilide secondaria che nella terziaria e nella eredo-sifilide trovò reazioni in g.ran p~rte positive, a volte ifortemente. Da notairsi che a ·differ en za degli .A.A. che hanno ris contrato maiggior llUtinero di ['eazio·n i n 1egative ner sifilitici secon1dari con m anifeistazioni curtanee estese, Hanoun.e su 27 sog.getti ne ha trova.Jto 24 con reazioni positive e parimenti · in sifilit·ici terziari cJ:le avevamo da poco avuto lesioni terzi,arie o che avevano rilcevuto •un trattam.en to, le reazioni fu1ron-0 in gran parte ipositive; ciò ho fattio n oial'e potchè da alcuni iSi attni.ft:YUisce molta illlljportanz.a al ritorno alla rpoo1.tività della reazione tu·b ercolinica, dopo le ieure specifi·che. A.n rch 'io per consiglio d el mio lVIaestro hp . ri:petuto queste prove : :tio eseguito 1a intradermoreazione in so,g g e•t ti sifilitici nei vari stadi e in d.1ermatosi svariate. La prova iintrr'.aideronica è stata eseg·uita conterruporanearn enite con due diluizioni idi i uberoc,oli·n a; all '•uno per 5000 e all'uno p·er 4000, il controllo è· stato fa.tto sempre con soluzione ste,rirle di wciid·o fentc 0 al 0,50 %. Di ognuna di queste 1diluizioni veni va iniettato nello spe..."'Sore d el 1derma a m ezzo di un sottile ago , m o·n tato su una &iring·a Pravaz g-r·adu.ata ,al 20°, co.nteinpo.ran eamen te e in ciascun 1$0,g.gietto, 0,10 e 0,20 di eme. al ifine di poit er m eglio osservar.e la reazi one e form·amsi un con·cetto più esatto. Le soluzrioni sono state usate sempre di recente e tenute in irhiaèciaia: so no state u5ate . tubercoline dell'[stituto !Milanes e e della M·eister Lu·c iuis ; esse mi . hanno corrisip os~ o egualmente ben e. La lettura d·elle reazioni è stata fatta do1po 2448 ore e ritenni p o1simve l e r eazioni classiche di 2-3 c·m. id i 1d'Ìam etro, dall'aiSpetto di infiltrato rosso-viv-0 , pro!fondo, con alone ·eritematoso aiccentuato. R!itenni positive 1deboli quelle r eazioni n elle quali i fatti su·es·p osti er:ano m olto m·eno aiocentu.a1.i srpecialmente in riguando all'alon e e alla esten $iO·n e dell'infliltJraJto. 1Come facilm-ente si COIIPJPrenid.e l'intensità delle reazioni es.eguite con la diluizione 1P iù forte, mi 1diede 1seITT1pI'e una in·t ensità mag.giore rispetto al1' altra dil ud.zione con tenidenz·a in al cuni alla ' 1 fli t tenazion e. In .g enere non 11o avuto r eazio·n t gen erali &d èccez;ione d ei casi con all·ergia spiocata n ei quali si è a vuto anc he qu1alch·e movimento t ermico, con 1c.efalea più o meno i1nten·~a. In alcuni casi le reazioni. sono st·ate r~petute dopo la scompairsa ·delle manirf estazioni (traittava.is1 idi sifiloderma papulos o) 1con i risultati che esp arrò in .seguito. Ho eseguito le prove su 143 sog.getti: 83 dei .q uali luetici certi, il rimanente a.ifrfetti da d ermatosi varie, esenti da siJfili1de. I·n tutti questi f'Og· g etti l'ana.rrnnes.i e un esame clinico del t orace mi ip•e:rimise •di escludere u na infezion e t. b. c. in 1

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SEZIONE PRATICA

atto dei polmoni o altri orgar1i. L'età (lei p.azienti era sempr.e al di sopra dei 18 ann i, tranne due bambini di 9 anni 7 anni con BJ.f ilode.nrna vi tiligoidoeo. Sifil'ide primaria. - S·u 7 casi ho .avuto 2 reazio·n i .p osi ti ve, 1 positiva d ebole e 4 negati ve. Circa iJ 57 % di reazioni negative. Sifilide secondaria. - S·u 37 casi llo . avuto 22 .r eazioni positive e 15 n·eg<Vti ve, p.ari cio.~ al 40 % di r eazioni negative. Per m e.glia s·p·ecifical'e espor. rò i ris ultaità n elle varie form e : a ) sifilo1derima ro\$eoltco, 18 casi: tire positive, 2 positive 1deboli e 13 n egative ; b) s. vitiligoi1deo, due casi cl1e td ied·ero reazione n egativ·a; c) sif. paiPUloso, (2 licl1en-0i·di) : 17 casi, tredi1ci dieid·ero reazd.oni ,p ositive, 4 posit. deboli. I due soggetti con si.filo1deirma l:iJchenoide diedero ambedue reazioni positive ·d eboli. Sif~lide tardiva. 39 caisi. l•n qu·esto g'ru1ppo si ebb·e il 41 % idi n.e.g.atività: a) con sifiloderma nodulo-gommoso: 12 casi. Cinqu e diedero reazione positiva, 2 reazioni posi•ti ve .deboli e 5 n egative. Reazioni n·egative n el 41 %; b) asintomati:ca: 27 casi: reazioni negative n el 40 % dei Ca.$i circa; tutti erano stati curati in c linica : 1) 15 soggetti a R. W. positiva !'eagiron.o; sei intensamente, 2 d ebolmente e 7 negati• vamente; 2) 12 soggetti a R . . W. negativa r eagi[['Ono: 5 intensamente, 3 élebolmente e 4 negativrumente. Dermatosi varie. 60 casi. Compren•devano e:ogigetti alff etti da scaibbia, lurp111s, trico1fizi e, psoriaisi ·ed e!Pitelioma. Di essi Z8 reagirono quaJSi tutti intensamen te; 32 non reagiro·n o. Reazione n egativa nel 53 % id ei oasi. Tra i positivi figurano rpochi ca-si (3) ·d i lupuB volgare, p1s oriasi , epitelicxma e scabbiosi. Le reazioni, come ho ·detto 1dianzi, furrono rip etute in alcuni so·g getti afifetti d.a sifilo·d e:nma prupuloso anche 1d01po la scomparsa del $ifilo1derm·a in seguito alle c ure 81)ecifiohe. J\.lcuni idi essi che prece.d·entemen·t e avevano dato reazio·n i fortemente 1p ositive, 1dopo le ·c ure é scomparsa del $ìifilo1de.rma, ·diedero reazion i debolmente positive. 1D o1p o aver esposto i miei risultati ·e prima di ven ilre a concl usioni •d·efinitive sarà bene daire u no iSgua!'ldo ·d'insieme all'ar.g omen to; gli AA. c•he hanno eis egujto tali rice1rche , aid ec·cezion e di T ar an telli , non 1si sono m ai p o1sti il quesito; in quale 'Pe!'centuale di sog.o-etti clinicamente sani i.a tub ereolinoreazione si presenta positiva? E ancora, ia presenza di dermatosi i n soggetti non si.filitici (.da alcuni s1celti come controllo) può in!fluire -sul1 esito delle reazioni? . In quanto al primo quesito esso è ancora In 1

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l\tlamf.an amro.ette c11e il 93-100 'fo a e1 so.gige·11ti cii·n1cam·en te sani (aidulti) reagi5con o alla tubereolina, RogiTuSky, p er citarne uno, ammettr che ·solo il 18 % reagiscor10 posi ti vaanente. Tra questi estremi non m a11ican.o $tatistich·e con percentual'i le più 1d isco:ridi co r~·ilat e d a autorevoli ri1ceircatori s·u vastissi1r10 11um.ero di soggetti. Si intende qui ndi ooe rp.ancan.d o · un te'I"mine di corufronto sicu ro, qu.alsiasf deduzio11e b1a&ata su qu1este statistiche perde og•11i valore, 1naggior· mente p oi quando st vo,gli.a metter.e i n 1du·b bio la ispecilfilcità della tube:ocolin or eazion e come· è stato fatto da Sor.go, Rolly, 3iufalini, Baistai, · Di Pietra, Rondoni, Marchi, Ca.rinata eoc. Noi con Calrm·ette riteniamo la &pecificità cos.a già dimostrata (1Settar, lVIajer, Nobel ecc.) e p·e r non incorrere in eTrori d 'altTo gen·ere abbiamo scelto soggetti a1dulti come q uelli più lungamente espos·t i all,infezione t. b. •C. e q111in·di aller gici verso la tubeircolina. l1n quanto al secondo qu·esito possiamo rispondere che non sempre le reazioni tub·etf"c0Jinilc'l1e eseguite in $Oggetti co,n dermaitosi corri.spon·dono a qu·elle eseguite su sog~getti ooentl 1da forme cutaJnee; Gutmann a1d et:emrp'io ha otte, nuio il 50 % di reazioni n·egative nei d ermo1p atici consi1derati in blooco, ·c 1ement Sim·on la stessa p ercen tu·ale che n ei sitfilitici, Tarantelli p ercentuale di n egatività più alta r1ei dermo1patici e. venereopatici ch·e n ei sifilitici. E ovvio allora p en·sare 'C•l1e ai.cune dermatosi talvolta an.che ven eaeO!patie n on lueti.che poss-ono &$encitaire una azione simile a quella c.he si vuole attribuire alla s ifilide ·e cioiè aneirgizzante o[Plpure bisogn·a Titen ere che tra i soggetti clinicamen te es·en ti da inifezion e tu1b·ercol.are in atto, la percentua le di quelli <:on r eazione tu'bercolini·ca positiva sia molto più baJs.sa. In'fatti pe!I' quanto ri-guaroa la prima i1potesi, non è imipro1baJbile eh-e anche le d ermatosi e altre mal.atti·e o stati speciali possano in1'luire sull'esito delle reazioni; tJralascian. ·d o di lficor1dare le mailattie esantematiche o n-0 (morbillo, influenza, pertO$Se, polmonite) che possono dare un'an ergia tulber·colinica più o m eno duratura, è n ol a l'influ enza ch·e possono es~itare alcune sostanze rnedicamentose, iniezioni :péllI'enterali di alicun e proteine, di oomoni, l'esposizi.on.e ai raggi X, rag.gi ultravioletti ecc., ~·ulla reattività • cutanea in geneir.e. Naturalmente n ell' estrinsecaDsi del fenomeno allergico contribu.endo an1c h·e le r eattività extra...anttgentche, come Je C·hia:ma Tarantellj, o reattività cutanee gooe·r:iJche, il risul•t ato di ambedue le reattività (specifica ·e non sip·eci:fic·a ) non è lo stesso. Riferen1domi 1d'altra pa.trte, alla seconda ipotooip n on è imiprobabile che nelle nostre regioni la percentuale di sog,g etti con reazione tubeircolin ica positiva sia ;p iù b~sa che in altri paesi o regioni . 1 d1~cut's1one .

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IL POLICLIN reo

Ciò valg·a qu.in·di a mettere in giu•sto valore le

cont;lu::;ioni rip01Ttate da alcuni cl1e non hanno tenuto conto di tali caut:e d 'errore. Certo si è che in patologia umana le l eggi trovano tro1p1pe eccezioni -se non si tie11 conto delle numerose cause ,c he contribui&-cono a ren•derla semprie più varia an1che n elle. sue reazioni . Per cui noi pur non potendo dare un giu•dizio assolu to per le consi1derazioni te$tè esposte, ci li1niteremo all'esposizione dei nostri risultati con l e •deduzioni ipro.bative che se ne posson.o tricavare. 1--"'0 i·ch è i dermopatici esenti da sifili·de, p·r esentano una percen ~uale di reazioni negative (53 %) JPiù alta che nei sifilitici in blocco (46 %) e nei singoli stadi (se si eccettua il perio1d-0 iniziale) non possiamo ritenere che questa frequenza di r eazioni neg·ative debba dipendere esclusivamente •dall'infezione lu·eti1ca. Solo nella sifili•de in1.ziale il numero delle reazioni negativ·e supera la ;percentuale ottenuta nei der1noipati·ci ; ciò concoir d erebb·e con i rist1tati di Tarantelli , S1caglione e alt~·i, ma trapip o scaT5-o è il num.er 0 p·er poterne t en er e 'Un . conto assoJuto. Consi.cleirando isolatamente i s·oggetti afifetti da 1Sifili1de : ma.ggior percent11,a l e di n egatività die1drro i sog·g·etti con sifilide priimaria (57 %) u1n po ' m eno alta i sog.getti con sifili·de secondaria :(40 %1 e quelli con sifilide t.aI'Jdiva (41%) . A diff er·ooza di quanto - a1cuni hanno riscontrato non mi è occorso notare (meno nei soggetti affetti . da roseola ) cl1e rnanif eiStazioni estese diano sempre alta percentu ale di n egatività; 17 ca6i con sifi . lo1derrna papuloso del tronc.o e degli arti diederu tutti reaz-ione positiva. E vero però che ciò trov er e])be s1piegazione n el fatto che i vari peirio1di qd elJ.a si:fili de dànno u,n 'impronta prorpria ancl1e a questa fleazione: e che. cioè trattand·o:si. di. soO'o getti con si filod erma papuloso la forrnazi one di papule con secutive alla intradern1 urea.i1011e può 'ber1ii.ssimo interpretarsi com·e l' es·p ressione dello stato sip e-cial e in c ui si t·roYa la cute. ·P er qu·anto riguaxda la sifili.cte tardi va tanto i soggetti con mani.fest~zioni , che q :Jclli sen za. di ed er o tptressoch è la steGsa percentuale di negatività (41 % nei iprr~mi, 40 % nei seco11•cli); consi·derati iin blocco .e...~i non presentano un.a ' reaittività p iù -spiocata i n r aipiporto ai sifiliti!ci in perio1do se-conda!l'io come è stato riscontrato d .a altri con la tuber colin·a , Jiu.e tina e sos·t anze proteiche, il che € quanto dire Ch·e l'allergia tul)er c0Jini1c::1. si mostra inteTe$sata come nel perioido secondario. P er qu.anto ri.gu·a vda, semrpre nello stesso gruppo, i soggetti a R. W . negativa e quelli a R. ''' · positiva i miei :risultati .con.cor·dano con quanti' hanno sostenuto precedenti ~erim entatori, col fatto cioè che l'allergia tubercolinica scompare <>ol diven.ilre p ositiva della R . ,V. mentre ritorna positiva dopo cure che ab·b iano fat to divenire n e1

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gati va la R. W . Intf'atti su 15 soggetti affetti da sifili de terziaria a R . W. positiva 7 diedeiro reazione negiativa, invece su 12 a R. w. negativa ~olo 4 •diedero reazione negativa alla tubereolina. P~rò le .pr.ove tu be.rcoliniche ripetute nei soggetti con s11'iloderma paipul°'-~ dopo le cure erano deb~lmente positive mentre prima delle c u·re si p·r esentavano fortemente positive. 1

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BJIIBLI OG·RA.F•I,A. i\RTO.l.VI e FORNARA. Minerva m edica , 1 1ugi·io 1924. I D. RiV'iis ta Ospedaliera, n. 21, 1925. BASTAI. Arch. Scienze medie ., Tonno, 1922. BERNuccc. Giorn. ital. mal. ven. e della pelle 1924, 1183.

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PIETRA. R. A. M. di Torin o, aiprjle 1922. RONDONI. Ri·f orma m·edica, 1923, 343 e 637. SCAGL IONE. Minerva rne:diica, 1 otto·b re 1924. 1

La cu1·a o~gano-lipo-calcio -etilcanforiea nella tubercolosi polmonare per il prof. GIOACCHINO BRECCIA (Genova). .

La cura, che qui si p•r opone, può e$Sere im•P:iegata in qualsiasi condizione d·ella 1prat:iic.a, percbè essa non ri·cbiede alcuna specie di appr·estam ento speciale, . nè alcun preparato farmaceuti·co appartenente aid un d eterminato istituto produttore, ed infine chiunque può scegliere, nei Ya ri pro•dotti in commercio , quello c.he crede il migliore. Questa cura io ho già eSfPertmentato r1ei s uoi elementi da circa un decennio, nè d'altra parte si fonda su 'C On·c etti 1p ersonali non con•d ivisi 1dalla maggioranza. Nel campo terap-e'Uti'co di una malattia come la tlllb·ercolosi, ch·e ha d el11so •da mezzo secolo le S'p eranze , c1he erano sembrate le più fon·d.ate, non si P·OSiSono serenalJiente proporre vedute, ch·e, ai.men o dal lato biodjnamico, non riscuotano l'approvazione generale e non siano giustifjcate •da costat'azioni &eientificl1e quasi incontrov.erse. In tal caso l'in'Cognitél, eh e si- propone ai !Pratici si r iduce soltanto a ciò, se J'az]one utile dei corn1ponenti della cura,


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SEZIONE PRATCCA

per quanto generalmente ri·c onosciuta, sia sutfficiente o insurf,ficiente nella tubercolosi In questo modo il prati1co si trova in 1quello stato di co~cienza perfett~mente sicuro che si esprime nella formula popolare « se non fa bene male non fa ». Ottirmo e desideraibile stato di cos1ci·e nz.a, poioh·è a comune consenso e per disinteressate in·dagini bi·ologi~he e clini1che, ·u na grandil.sisima p·a rte delle cure ant]tube~colari traidizionali non vanno es.enti dalla grave colpa di essere assai Sjpesso o dannooe o ins'U61Sistenti alla critica olbbi.etti·v a clinica e sperimentale,. epperciò ·di essere es•cluse d·a i mezz.i tera;peutici dei sanatori in 1generale. Ed avantitutto , è ben·e inten1d·ere il nostro pensiero fino dalle prime. La cura, che quì si propone, non s'intende ·che sia una cura specifi>ca cioè diretta a distru ggere la malattia col gerime, che la produce; questo non ri.esice an1cora nè per la tubercolosi, nè per gran iparte 1delle• malattie infettive. La cura nostra è sempli1cemente una cura funzionale, e pato.g eneti'ca, i1on etiologiica. Aiuta i processi difensivi •d ell'organismo e .a rgin.a l'eftfetto dh·e roiometa'bolrco pro,dotto .dalla malattia tubel'co1a·r e, e quando dia luoig·o a m1iglioramenti o a quel silenziamento· fisico e funzionale della forma, che va col nome improprio di guar~gion e ·Clinica, ciò s i deve al fatto che l'organismo, per l'attenu·azione d·ei danni dovuti alla pro·g ressione tu1bercolare, e per la stimolazione dei suoi poteri di difesa, ha preso il sopravvento sulla infezione, il ch·e anatomicamente signifiica ar~Jnamento del f ococaio m ediante sclerosi delim•i tanti, e clinicamente e biolo1gitcamente s·comIPéirsa dei segni di intoSGi'cazione t'U·b ercolar'8. Ritdotte così nei loro veri termini le ·Cose, pos~ sia:mo inteniderci su·b1to sulla utilità del m etodo cur ativo, Ch·e ei pro.pone, i cu i elementi, non bisogn.a •dimenti,care, _n on sono nuovi, ma cl i azione e utilità già stail:>ilite. Le basi della cur.a attu·ale già esposi con la distinzione dell'az~one attivante e attenuante delle cure su gli effetti della tubel'col osi polmonare, nel mio libro su 1< La cura ·delle malatti·e tubercolari ·del polmone (U. T. E. T . 1921) », e nella mia nota << Cura d'attivazion e e· cura idi atte11uazionp nella tubercolosi polm1onare (Riv . Crit. d1 Clin. M ed., n. 27-28, 1921) n e ne detti le ragioni patologich,e e cliniche in alcune note successive, e cioè: « L'tnid irizzo curati'vo dei malati di p etto » . (Lotta antitubercolare, n. 8, 1922) ; « L'attivazion·e tubercolare >> (Fo·lia medie.a, n. 13, 1923); << Sanatorio antit't1bercolare moderno. I·m·piai1to, attrezzamento, attività clinica >> (F o·lia Me dica, n. 19-20, 1924); cc Brevi oenni su alcuni punti di patologia tubercolare moderna n (Giornale di Tisiologia, n. 3, 1925) ; 1c La cura precoce della tubercolosi e della debolezza organica nei 1

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rigtUardi della .p ratica » (Policlinico , Sez. pratic a, 1925); « Principi di cura della tubercolosi polmonare » (Rivista d'Igiene e MedtCina Sociale, n. 4-5, 1926); e« Cura..biologica della tu bercolosi polmonare » (Giornale di Tisiologia, n. 6, 1927). In queste sette note, è trattata sotto vari pun~i ·di vista la questione . 1della cura ·a ntit·u percolar.e, quale io la intendo, in aJcc-ordo con i con cetti biolo1g ici mo'd·erni tu.berico1ari e fisiopatol·ogi·Cl igienerali. L'ultima nota dello sconso anno in Giornale di Tisiologia ria:ssume e fissa il concetto 1dottrinale in ino1do finora •definitivo. I principi fondamentali della cura, che si J.?fOpone, sono· i seguenti , che si i·d en.tif~cano perfettamente con i principi .;onda.m entali di . . . patoge. 1

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nesi. tuberco lare: 1) Come tutte le malattie, infettive sopra. tutto, la tu·b ercolosi è f.avori.ta, sia nel suo primo

attecchi·m ·ento, sia nella s·ua ulteriore progression e, da condimoni displasiche, distrofiche e distoniche preesistenti e determina nella sua azione m·ornosa an•cor.a alteraztoni, displasich·e.,. distrorfiche ·e distoniche, o, come an1oh.e si 1dtc.e, displasie, distrofie, distonie, o eh.e è lo ste$SO, come nelle mie più anti.che note . ho detto, displasie, disc liimie, disdilnaniie tuber colari. 2) Per qt1ello ohe rtguarda la displasia, la tubercolosi tende aid arrestare lo sviluppo somatico n ella età, in cui ciò è possi'bile, e ;pr oduce i poplasia del sangue (.an·em1ie), d·egli elementi • fissi dei tessut u, e quin·di dei muscoli e di alcu-

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ne ghiandole endocrine. 3) Per la distrofia tubercolare, si verif icano

alterazioni della comiposizi.o ne chò.mi·ca d·ei tessuti e ·d egli umori .circolanti, dJischimie, caratterizzate: a) da una maggi-ore ·a1f;fluenz.a in circolo idi sostanze a funzio·n e chi.mica a;ci1da, d.erivanti dalla citob·atteriolisi del focolaio tUJbercolare e 1per ciò da meno stabile equ;~librio acidobase, jonocolloidale, interionale e intercolloidale,: b) da minor·e azione diastasica o litica, rispetto

sla al1e proteine metabolich e, s~a ai grassi e pereiò da mJinore elaborazi one della 11iolecola proteica, e minore azione lipasi ca, o in generaleossidaSiica; c) da minorre u.tilizzazione globare d ei p rin·cipi metabolici plastici (o protei.ci), terrnodinamogeni (carboi•drati, e più speciaJ.im,ente

grassi). La distonia o disài·na:mia t ubercolare ~ l 'e&ponente 1diretto ·d ella intossicaz1one, derivant~ dai proidotti del focolaio morboso, i quali , oltr e ·aid essere come fu detto, di•s cbemizzanti e distro' fizzanti , ipercihè tendo·n o a renidere actdo il mez-. zo organico (il che signi·fi·c herebbe l'impossibilità della vita cellulare) sono anche proteine o lipoi·di a valore antigene, cioè stimolatori di anticorpi e producen ti uno stato di anafilassi () 4)


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li. POLICLINICO

di sensiL1lità spec1f1ca. La dis dinamia o dis tonia tu•b ercolare è dunique: a ) un ·djsequilibrio cl1imico, com.e la distrofia-disc1·1in1ia, anzi detta; infatti le c agioni mede&ime entrano ,p er quanto parzialrr1e11te a determinarla; b) uno stato di sensibilità specifica (o cellulare) cioè una speciale Te.a.ttività •delle cellule ·ai veleni tuberieolari, consistente in fatti in.f tammatori locali (to·p oreazioni varie, come le cutireazioni), focali (.r.eaz•ioni di focolaio) e g en erali (reazione febbril e alle più varie prove tu•b er.colinicl1e) . ed uno stato di sensibilità aspecifica, o arim, i lattJic a comune da sensibilizzazione protein~ca banale, o ·di laù'L lità colloidale .puramente ohin1ica. In questo caso l 'introduzione di elettroliti in _c ircol0 o di colloi1di determina, in dosi nel sano inof.fensi Ye, inritazioni lo•cali da scissione chimica violenta .corn·e indurimenti e d ascessi chimici n el punto· delle -iniezioni ipo1dermi1cl1e, o irritazioni generali, per lo più elevazioni ter1n jclhe, oome qu elle della proteinoi.erap}a, (!On le possibili irritazjon i o reazioni cli fo·colaio); CJ.. una disf·unzione (1di-stonia) n e.rvosa-endocrina, preS1Umiibilmente sp ecifica da Yeleni tu:ber. colali e aspecifica ci-01è da mutam.enti d·ella co1m po1sizione e dell'equilibrio Chimico j on0 COlloiclRl e e inte-rion.ale. 1(1Le 'fun zioni n ervose e endocripe sono satelliti di al•cun·i elettroliti 1d'aip~ orto rr1 etaboli co, c·h e si potr0b'bero dire metaibolit·i dinam'i·ci; il ohe è noto per qu ello. che riguar da le fun zioni v·egetative ·del Potassio -e in minor misura del So1dio, del Calcio· e in minor graido del Magnesio, 1dello Jodio ecc. ); d~ una disif 'unzione antito56ica (pl occo?) degl'i organi a ciò ·d elegati, cioè : il fegato per l 'azione antiJpro.t eica e tossipessi·ca in generale e 1per quello che aid ·e sso appartiene, d ella pro·duzjone d i rea·g ine o i.m munco·r pi e, per quest'ultim•o UiffiC!io, la n1ilza, il m idollo osseo e tutto il sistema ret·iicoloendoteliale. Da quanto è quì riassunto, 1deri,rail!dolo d<.llle mie pirec·edenti note, si può dire in sintesi: l~ molto 1prababi1e che la predisposizione, sia ali •attecchimento, sia alla pro1gr ess·ione o evoluzion e tubercolare c·onsista in una displasia , cioè un 01fetto o in.5ulfficienza dello s'rilupvo di al1cuni o di tutti i tessuti dell'.econo·m ia, in una dischirn.i a ~ dismetaboLia. eventualmente in una carenza di al·cuil'i compon·e nti rnetabolici essenziali P, p er .qt1este due ragioni, in un disequilibrio ne·u·"'oend ocrino, o distonia o d isd;:n a1nia . favor ente i distuirbi metaboli·ci caratteri$tici della tubercoloto ssia, quali la ten·denza all'aci·dosi e (fors e p er ciò appunto) alla i•p oossidazione proteolipolittc a . 1

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e cll e

l'effetto

patogeno

d-ella

tubercolo Los sia

[.<\NNO XXXV, FASC. 49]

consiste nella esaiger·azione delle turbe plasmotrof otoniahe o g.ià iniziate o latenti e .p otenziali in predisposizione, o massive e solenni in evoluzion·e, che sono neil'un caso e nell'altro essenzialmente id.enti.che. Cagione dell'aocentuarsi di queste turbe plasmotro'f·otoniche, che nella ~redisposiz.ione sono att·u ali o potenziali, è fon•damentalmente la modific azione fisicochimica, dovuta ai p.ro•dotti emiananti e passanti in circolo dal focolaio, C'he per ciò sono da rii.tenere il centro, se non pure il primum moven s delle alterazion.i rimanenti, •ctoiè plastiche o dello svilup'PO ·dei tessuti (sangue, mTuScoli), metaboliche o del ricambio (ten1denza all"ac iidosi e alla ipoossidazion·e proteo- e l~poJitica) e d inamiche, n~rvose e secretive (endoorine) . !Il/fatti tali alterazioni nella tubercolosi non si ren·do·n o di potenziali attuali, anche nelle lesioni 1polmor1.ari anaitomiche più gravi, se non quando i fatti tossi·ci si renidono palesi e perciò stesso dischem'iogeni. Que$ta fo.r rnula rappresentativa secoilrdo il concetto displa&ico . .diiStrofi co-distonico delle cause e ·degli effetti della tubercolosi, mi pare più lucida e llJd.ù c orruprensiva, ohe alcun'al1.ra e più o,rganicamente indivirduata ora di quanto io steS6o non aib'b ja fatto nelle not.e citate, che ne preparano gli elementi di cor1oscenza. T·ali elementi hanno ormai una univeriSale acoettaz·i one e si fondono sopra una larga m.esse •di r•ilrievi ·clinici e sperimentali animali oo umani, eh.e n on appartengor10 più al giorno d'oggi a un s·o1 tl'icercat or·e o a una sola scuola. Per quello •Che ri.g uar·da la mia esperienza la prova curati\'a ·de'Pone che tali con-cretti sono veri, perehè, orientando la cura in tal senso, raramente man·cano e-ffetti utili , come il con•cetto ·d ottrinale concede di prevedere. Questa cur.a per ciò mi sembra necessari o di esip1li1care d.etta·gliatamente nei suoi elementi prati1ci, per.chè possa es-sere più largamente ciment ata nel campo della pratica comune. N·ell'ultirma nirua :r1ota io av.evo cihiamata la cu ra cc •d'attenuazione », o reinteg.rativa delle turbe pla-smotro.fotoniche cura trofo-chemio-antitossica, o ancl1e cura m.e tabolica, stabilizzante de sensibilizzante, antitossica. Di essa av·evo detto ·Ch·e come meto1di.ca concettuale non ha una portata contirJ•g ente, ma &tabile e de·f initiva. Infatti, qual'Unque saranno le concezioni e le conoscenze nostre in ol'ldine alla patogienesi tube!'colare, rimarrà sem·p re il fatto che la malattia poirta delle turbe metaboliche, di sensibilità cellulo-umora1e e id i intossi•cazi·o ne, come l'•esperienz·a dei secoll ha semrp·re co.nrfe!'mato. Costcchè quellò , che varierà nella metodi·ca curativa trofo-chemio-antito.ssiica, sarà non il concetto -direttivo di atte-

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SEZ TONE PRATICA

nuare le alterazioni costatate. che sono un a realtà inyal'ia!bile e naturale, ma i mezzi , ohe serviranno allo scopo e che seguiranno le conoscenze patogeneticl'1e del tempo. Seicondo le conoscenze patogenetiche del tem,. po presente il trattamento organo-lipo-calcio-etilcanforico semlbr.a esser e il miglio.r mezzo di cura pla.~motro1'otoni1ca o meglio m·eta:bolica, stabillizzante-.desen:Sibilizzan te, antitossica, cor11e a me s em1bra ·da osservazioni, .che d atan-0 da ormai ·d-ieci ann·i, ma la p·i ù larga ·rupvli ca zione di essa potrà farne conoscere le man•cJ1 e volezze e i dif.e tti. P er ciò se ne parla in q·u est o soriitto. Eccone du11que gli elementi. ' Cura d' e:t ratti organici. - ·~'n esta io faocio con gli estratti ùi fegato , di ani lza e di midollo osseo. P er .quello c1he riguarda gli estr atti, è difficile <lire, qu ali siano da preferire. In g·e nere io uso quelli per ' 'ia orale, per0l11è in.capaci di ·dare reazioni i1ej tu bercolotici sensibili e perchtè a 11iche fPer via diger ente 1sono utili. •Gli estratti anche per via ora1e sono utili, molto pro1babilmente 1per?h1è gli or rnoni non 1sono proteine, alrp.eno 1qu·elli, di cui si con·o sce la formu la e molti altri, la cui estrazione tllon .si conviene a sostanze proteiche. ~on essendo sostanze proteiche, non s ono m o1diflt·a ti dni uc·:::l1 i digerenti e si assol"bop.o com·e tali. Certo ia preparazione degli estratti è im·por~ tantissima 1per garantire l 'attività di essi. Ora d i alcuni organi, il cui ormone è a f.o.rmola nota, l' estraitto , ne conserva parte mal·grado l'estrazione acquosa, glicerniea, che n ella ma-ggior parte dei casi non su ol e :per gli altri dare al•cun pre, parato molto attivo. Quin•di per gli organi ad azione i11etab olica o pla.stioo, che non p uò essere fIDcil m ent,e controllabile, i preparati d 'estraz.ione eor.risponidono assai mod·esiamenite. E n eces$ario perta nto tentare il magigior numero p ossibile di estratti eipato-spleno-mri1dollari, di ogni ca.sa pro~ duttrice, per vedere, se $•i riesca aid otten·ere il prodotto nel caso speciale attivo a sufficienza. N1è è possibile di fare la cura con l'organ o fres·co . Occorre troppo gran•de ·quantità ·di materiale, cru•do, che suo.l e essere male aocetto e poco ben d.i gerito. enz·a volere p er ora entrare in critiche, ch e non si 8!dattano a questa nota, il bisogno di buoni estr atti di organi metabolici e plasti~i è fortemente sentito. Prima a·dun·q ue d·i con clu.dere oh e I '.opoterapia S·plenoe·p atcrrn.i·dollare n on risiponiét e, bis0tgna b ene eliminare la possibi lità che quello, che non ris pon.de, non abbia a essere l'est.ratto impiegato. P er il f e7a tn , spesso mi sono trova•t o bene con l'estratto d·i fegato di merluzzo, quando mi è capitatn l'occasione di trovarne qualcuno piutt osto attiYO. E pOS$ibile accePtarsene dall'aum ent o <li l)eso, id i appetito e di benessere , purch c 1

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non si tratti ·d i casi febbrili gravi, nei quali il giu1diZio dell'u tilità d el prodotto non può esser fatta così presto come nelle forme m&die, in cui l'aumento di 1pief:o specialmente è già sensibile in due o tre settimane, se l'estratto è attivo. [J er la milza, basta che si tratti di estratto spleni co di mammi:fero e che sia ben preparato. P enso che la milza di animale g·iov·a ne, in cui l'·emop·oiesi è intensa e 1di$tribu1ta largam ente in tutti i ·distretti d el sistema emop oieti·co oroinario e straondinario, sia da preferire. P er i l midoll o oss.~o, è evtdente c h·e si scelga u.n midollo in emopoiesi attiva (midollo rosso), e d 'animale giovane. Seg·uendo le osservazioni d f mia esperienza, • colla cura e1»ato-spleno-m.i·dollaJre p·osso ·d1r·e che ·Si ottiene di più .che con m ezzi emo1poietiici m i· n erali, ma sen za avere il periicolo n on piccolo delle congestioni polmo.n ari irritatiive, che sono proiprie dei rimedi cosi1d.etti em op,o ietici , o per meg:lio 1dire stim1olanti gli organ·i emoplastici ('ferro , al'$eni.co, mangane'S·e, ecc.), i Vi compresi i preparati ail!Che ·di san,g ue e di emoglolbina. Questi, co1'pa d ella prieparazi on e per lo p·i ù d eIJat u ratri·c e dell' emo·g·lo1bin a (anche se questa ve11ga prodotta in forma secca), o ·colpa della ·cattiva coll1Ser.vazio n e per un tempo superiore al .m assimo consenti.bile, o in cattive condizioni, n elle frurmacie , sono ri•dotti a banali misture proteiniche contenenti d el ferro. 1

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L 'a;;ione f isiolo·g ica degl·i e. tratti epato-spleno n iido llari n,on può essere, ol1e ra1piidamente acI

cennata quì. Ci sono tre azioni •cO'lillllni ai tr·e estratti: l' erriopoietica o di stimolo dei tessuti ematogeni ' ('per la legge d ell'omostimolazione l 'estratto di un or.g·ano stim ol.a l 'org·ano vivo corrispond·ente) ; l'azione reaginopoietica , o di produzione d 'immun·c0i:rpi, alla quale parteciipa il sistema reticolo~enJdo tel i·ale , di cui sezioni essenziali si trovano' nel fegato, n ell a m·i lza e n el midollo osseo, l'azione emocateretica o distru ttrice delle emazie ve'Cchie, necessarda al rinno\·am en to del sangue, che è pUJre do'V"Uta al siste111a r eti·colo-endotelio e agli or.gani indi1cati, specie la milza. P er qu·esta azi·one triplice emoreaginopoie t ica . il triplice ·estratto, stimola i l rinn,ov·rumento del sangue (1distruzione degli elemen ti vecchi e produzio1ne d ei nuovi) e la formazione d ei cor:pi immu11izzanti n ecessari; insomma f.a azione piastic a o istogene tica , e antitossi ca. Questa azione emo.plaiSmoantitos~iica è fondamentale n ella cllll'a ·di tutti gli sta.ti displastci~dr.i:sitro!fici-distoni•ci, tuber colari o no . C'1è poi l'azione propriia dei singoli estratti. Anzitutto lazion e idi stimrolo d ella f unzione epatica gloìbare e così la funzione an&i tos ·i ca, anti tossiproteica, d' elaborazione di scorie 1


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IL POLJC1.JNICG

specialmente azotate, combinazione deii solfoac:iidi, ecc. e ancora la funzione lipometaboliCa, per così chiamarla senza entlrare in distinzio.n i fra la funzione interna e la esterna, che 1PUre l'estratto stimola, stimolando la fu.n zione biligen·et~ca e bili·s ecreitiva, ed infi.n e la runzione glicometabolica.

L'.estratto ·e patico può stimo1are tutta la funzione del fegato e il fegato è l'organo metabolico e tossimodificaitore pressoch1è universale, d'azione diretta o indiretta, tParziale o totale. lL ' estratto splenico oltr.e quanto è già detto, ha U·n 'azione 8Mmolatrirce d ella peristalsi intestinale ed altr.e meno generalmente a ccettate. (L' estratto midollare, oltire la già detta azione può rirmanere utile come ricco di lirpoi1di trofici. L e m.o dalità della cura con e.strattii epato·sp·Lenomidollari si ri.assumon-0 in brevi parole: ·d are la maggiore pos.si'bile quantità deii tre estratti, possibilmente a stomaco vuoto, eipperciò almeno mezz'or.a avanti ai pasti, servendosi d ei preparati meno tn·g·ormbranti e miscmili, che permettano cioè l 'dntroduzi·one simultanea di tutti e tre gli estratti. Se p.oi la presa di tali estrwtti paroocl1io avanti il pasto osta·coli in ,qualche m.o do l'appetito saTà IPUre possibile l(>ll'·en(d·erli alla fine dei pasti. La misura di qu-esta cura è l 'ef1'etto e la tolleranza. Cura lipoidea. - M-0lto fu id.etto di .questa cura Si ammise oh·e potesse: a ) s~imolare la produzio· ne dii lipasi, b) di antiiC-OTlpi lilpolitici verso il bacillo di Kdch, il .cui COI'lPO è ricco di lip-0tdi, Sipecie l 'involU()r·o di protezione, ob..e lo renide co6ì resiste.n te, (esist e un vaocino fatto di estratto di li'POi·d i bacillari), e) r estituir.e al polmone d·el tube:Pcoloso il qru.antitativo .normale di grasso, di cui avrebbe b-isogno 1per mantene1rsi n elle con· di~ioni normali e difendersi 1 dal ba.cillo, d ) agire anche 1d irettamente col m ezzo dei suoi componenti di .aci di ·g rassi, sul bacill'° , scioglien·d one l'involucro aidipoceroso, e) agire anche come mezzo antito$Si•co' 6.n generale con la frazione colesterinica ,sopratutto, f ) stim.olare il rinn·ovam en to ematilco col meocanis mo eccitocateretico 1Per la frazion·e lecitini1ca, ·e aumentar-e la r esi' stenza dell· e emazi·e alle azioni emolitiche per opera della frazione colesterinicà, g ) determinar.e un eflficace e utilizza:bile apporto metaboli·co di rtsparmio, h ) stimolar.e gli organi produtto1ri ·di coil esteruna e aumentarne ·il contenuto m·edio nel sa1ngue, es.s.enido noto che la ipocolesterin·emia è .f requente nelle ttrbercolosi evolutive e l,iipercolesterinemia 1è un buon mezzo di dl· fesa contro le .m alattie irufettive, specialm ente tubercolari. E .qu.esie sono le lod·i - più accettabili e meno tinfondate sperimentalm·ente e clinicall'! ent~ dell.a cura lipoidea. 1

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Com·e si vede questo elemento della cuira ha valore trofo-antitossico. La cura lipoidea ha il vantaglgio di ess·e re pratiic abile in moltè maniere e di no.n dare reazioni nei tubercolot~éi sensibili e chemiolabili. Per via orale può ess~e fatta, somministrando insieme al cibo, per es. alternandoloe con alcune cucchiaiate di min·e sga, alcune cucchiaiate . di olio, o semplice alimentare o contenente lecitina disciolta (la solUlbilità delle buone lecitine del commercio n·e·g li olii grassi ·v egetali va dall '1 al 2, massimo al 3 per oento). PoLoSSono anche som. ministrarsi allo stesso .&coipo. cÌb·i con•diti d'·olio o •di burro. Bisogna vigilar.e iperò che questi grassi non 1diano di·s turbi digerenti (.è noto come i grassi tendano ad 01pporsi a la secrezione e al « ' ruotamento » gastr-ico: in tal caso non serve a nulla l 'ag.g iunta di p.ancreatina, dh.e fu proposta per agevo·l arne l'utilizzazione), e non diano di·a rrea (!I'aramente). Abitualmente io t::Gglio dare ipillole di l·ecitina. da ·quin•dicJi, venti, venticinque centi'gr. •Con o senza eguale .quantità di glicerofosfato di calcio (volen·d·o associare la cura ~ al­ cica orale), da prender-e due .o al mas•simo tre volte ,a fin 1dd. pasto. Sono per lo ipiù ben · tollerate anzi sembrano II'isvegliar.e l'appetito. e ·~ p erò chi colilSiglia la somministrazione r·i petuta di grassi veri ~(olii ) ; ma occorre una buona tolleranza gastrica, il paidimento del malato .p er simile ing·e.stion·e, -e la ieonservazion·e dell'•awetito maJ.giraido tale introduzione, alimentare al po..$tutto. Se ciò si veri.fica può essere assunto olio sempli.ce o lecitinato a cucchiai ogni ·due o tre ore, ecc-etto le tre prime ore 1dopo i pasti mag1gùori, prainz·o -e cena. Contro l,uso orale dei .g rMsi ·O liJpOi·di f11 o}?'b iettato, oltre la non facile digerilbilità, la ·PO·SSibilità di un eccessivo assor· bimento di aci1di grasgi e di glicerin·a, con con· seguenze metaiboliche ·disturbatrici. P e'r .quello dhe risulta alla m ia eSjperienza tale \l)eri·colo non 00corre nella 1prati1ca, specie per una sommint· str.azione giudiziosa id i .girassi. La via ipodermica è largamente usata e io ' stess.o l ,TuSo molto facilmente , perchè non dà le difif•i1coltà di 1digestione e metaboliche d·elia '7'ra o.rale. Io s·o·glio usare ini-ez.ioni ·di olei lecitin•ati, canforati o no, con o senza etere, associanido per questa via la cura etilcanforica. P er solito uso i.niezioni di uno -0 più om•c. di olio Yegetale contenente il 10 % di lecitina d'uovo e di carufcxra in peso e il dieci per cento in volume di etere sol1fori1co. Iniezioni di .qu.esto .genel'e sono alquanto 1dolorose ·e van.n o .f atte prorfon·daimente n ei muscoli e se il soggetto è molto senstbile ipossono essere associate a piccole quantità di cloreton~ puro, com e anest.esico. Contrariamente a quanto avvie1!e cur.•. Je jnjezior1i d ·i o!io semplice 1

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SEZIONE PRATICA

e canfor.ato negli ani1m ali, che soompare lenta-

mente dal luogo dell'iniezione dove si ritrova per -intiero 1dopo le 48 -0rie e per.si·s te dagli 8 ai 72 giorni sotto f-0rma di piccole goccie, circondate come da u·n a .p seuidocisti ricca di l eu•oociti, che ten1do.n o a.id inglabarle e a utilizzarle (C. R . de l'iAc. des s .ciences 1927, Bin et e F·a bre, n·el .cane), le i.nieziorui di tal fo.r mula si riassorbono perfettamente, alm.eno dal lato clintco, no.n 1dando inlduramenti, n è fatti reattivi d egni di nota. E probabile ch·e la lecitina, l'etere e la canfora .agèvoli.n 0 l ,assotbimento. .clinico e pratico dell'i•n i.ezione. L'et ere ·e la caDJfora s'·a ssorbono presto, p erchè almeno l'eter e, ma alle volte ancl1e 1a canfotra, dà all'alito del .so•g getto il proprio .odore caratteristico , che n ei primi momenti è avvertito da lui mede.simo. Secondo la mia esperienza la lecitina d 'uovo ha un'azione più manifesta ·a parità idi 'dose n ei tuberco1otlici, sciolta in olio nel mo1do detto, oh·e non emulsionata in liqui-di ac.quosi, se a;»er indice d 'azione si usi un criterio clinico complessivo, che risulta ex-a.equo dall'aumento di peso, <!all'euforia, e delle con·dizio1n i dell'·ematos i. Medes·i mamente a me sembir a che 1'a lecitin a <l'uovo solubilizzata dia risultati più pronti e ' palesi ch·e la sola colesterina, che in alcune leieitine !PUÒ essere oonte.nuta insieme alle luetine fino al 3 %. Secondo me il lipoiide complessivo -estrai\bile d all'uovo , meno privato, che sia pos-siJbile, dei suoi co1m ponenti è tl più •completo insieme li,p oird.eo e più u tili zzabile, se si ;pensi che serv.e nell' embrione dell'oviparo a forn ire l'apporto lipoi.deo i1ece1Ssario allo svilru.ppo del nuovo esseire. Certo sarebbe d esiidera;bile che si trovassero in commercio solu zioni oleos e, d' ovoliptde integrale ~on tutti i lipidi, di cui è 1 cos titu1ito1 il vitello, e nel rapporto, in cui si trovano in esso. Ad ogni modo an1che l 'uso ·delle lecitine sospese in soluzione fisiolog'ic·a, .e i p reparati d ei lipi di d' uovo più vari possono ess8ll'e usufruiti, e coim e s empre in codeste cure bisogna fare Stpesso il cambio dei prei:>arati, per v0dere quali dei div·ersi in uso r endono n·el caso S'Pectale di più. Cura di calcio. - Attraverso· alle fluttuazioni -dei concetti patogen etici tubeircolari e dell'interpretazion e del m etabolismo d1i questi inf:ermi la cura ·di ca lcio è r imast a al su o 1posto. Esiste nel tul>ericoloti·oo un perio1do· di dispersion e del calcio, come di. altri princitp~ metaboli·ci e spesso la pel'dita del calcio non è che l'espon·ente, no.n unico ma più facilmente controllabile, della caduita manirfesta d 1i ogni utilizzazione m etalboli•ca. Ma l'u~o del .calcio come apporto neutralizzante -o pl!'eve·n tivo· della pevdita d el calcio organico non ha contenuto scientid\ico. La funzione d·el 1

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Calcio è moltepli1ce ed è bene che il m·edico l 'abbi-a ,p resente p·er non chiedere alla cura calcica. ciò, che non può dare, e per non carezzare speranze, ooe partorirebbero co1centi delusioni e poirter·ebbero all'ab'ban•dono 1dd. una cura oooi im·p ortante. P er dire che il cal·cio mancl1i o si perda nell'oTganismo, o·c1corre mis urare la calcioemtia cioè il cont~rnu ~o ·di c.a1'cio nel sangu·e. Orpera possibile, ·do:vunque è un laboratorio di r icerche chi.miche-<elini<che ben.e funzionante, riesce ilffilPrOficua, Be la ricerca non possa esser e ripetuta meto•dicamente, n ei vari momenti di una cura, 1cihe vend.sse impostata sulla base dell 'i.pocalc·emi·a e della sua .emendazion e. E ciò è inutile, se si elen cano, soltanto le funzioni del calicio . Si posson o den ominar·e così: a) Funzione istoplastica: è elemento formativo in dispensabile d ella cellula. 1

b ) Funzione neurometaboLicose cretiva o ve-

getor egolatrice : r egola il metabolismo organico

e al1cune ghian·dole en·docrine •dinamogene, come il sistema tiroparatiro:itdeo ~ la g.h iandola germinale specialm.ente femminile , e n e è r egolato, (azi1one simp·aticotropa). e) Funzione m i.b angiotorvica e anti spastica:

regola il ton o delle fibre lisci-e in antergia col po1tassio, di cui frena l'azion e eccitati·va. d ) Funzione cardio1ciJnetica: trinforza la sisto1e, sinergico con i preparati 1digitalici. e) Funzione plasmocrasica : ,p r.en·de parte alla coagulazi-0ne del sangue. f) Ett1izione emotonica : è antiemolitico e au1nenta la r·esistenza delle emazie. ·g) ·Funzione citoreatttiv a: au·m enta la fagocitosi , e il tasso dei linfociti (linfocitosi r elaitiva). h) Funzione antitossica : moltepli·ce, prende parte alla combinazione dei r81dicali aicidi delJ'e·c onomia. i ) Funzione antiflogi stico-anafi lattica: si oppon e ai 1pl!'oceS1Si infiammatori e anafilattici. 1) Funzione necrotropica : ten·de a d epositarsi sui tessuti n ecr oti ci. La funzion·e c) , d ), può ·denominarsi azione 11,eurovegetativa, la funzion·e e), f), azione emostabilizzante, la funzion e g), h ), azione immuno ontitossi,ca, l a funzion·e i) azione desensibilizzante. 1Corrn·e si vede il calci·o ha un valore curativo an titubercolare comi:>lesso metrubolico, stabilizzante-idesen s.i bilizzante, antitossico, e raprpresenta un agente integrale di cura attenuatrice nel sens.o euplasico, eutrofi co, eutonito, il ohe è ben diverso ·dal 1con·cetto s emplicistico d·ella rimineralizzazione. 1P er n oi il calcio è un elemento trofico e dinamiieo, che, pure n on essendo &p·ecifiico contro la tubel'colosi, come alcuni 1 ciroo.etter o, serve a cor1

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regg·ere ed emen1dare nei li mit i del possilbile un ipcrsecretivi) 'carbonato o foofato triical.cico n , ma gran numero di p.erturlb amenti funzionali, che la come nozione d'-0rientamento è vera. Rimane poi tubereolosi sp ecialm·ente polmonare in·duce, ~ a sempre vero in pratica tuttavia che la neut·r amodifi·care lo stato metabolico, chimico, neurolizzazione del .chimo con i f osfocarbonati additonico ed en docrino in seru:;o pirotettore contro viene uno stimolo alla secr.ezio.n e corn.e di rela germinazion.e e l'evoluzione tubercolare. Fra g ola, contro la quale valgono s0tprattutto gli anle 1con dizioni chimi·c he, che il calcio può 111odifitisecreti:vi, primo fra gli altri l'atropina; ma care, non bisogna mai dimenticare l 'equili'brio questa si troverebbe ostacolata '<ia una cura calaci·dobase, n el senso di un ap.p.orto di un radici.ca alogena. cale basico d·ei più utili. \Per la via parenterale il cal·cio 1può essere iIV-Vie di somministrazione deL caicio. Esse trodo·t to entro le vene. Soluzioni di cloruro di sono le claJsisiiche: l 'enterale, la pa:r.enterale ·e la calcio vrorite per l'uso d el commereio sono 'nurettale. Per via enterale possono essere usati mero!se e più o men·o egualmente buone. L 'inie' sali solu1bili e insolubili, e sono assorbiti, alzione endovenosq, va fatta perf.ettamente, come meno il cloruro e il lattato di calcio, (Matz) e -è noto, senza cagion31re sipandimenti sanguigni,. anche il glicerofo&fato e il carbon3Jto (Hj ort) di cioè interro·mrpen·do la compressione •del laiccio,. cui recentemente s'è dimostrata l'utilizzazione (appli-cato a CaJPPio) su1bito che la penetrazione studian·do la calciemia con m·e zzi precisi. D'altra rd el sangue n,ell.a siringa in·dichi oh.e si è 1Penerpia rte pare·ccl"' i sali insolubili sono certamente as- itrati nel lume va·s ale. L'ini·ez.ione .endovenooa va so:f\biti, dopo essere stati attaccati e resi solubili fatta senza spandere il li.q ui1do fuori della vena~ dall' a:ciido cl-0ri•drico, a giu1dirare dall'azione, che basta non iniettare se non ·dopo, la penetrazione·esercita su gli stati emoirrag.i·ci di mediocre in- 1del sa1~r;Je in !--iringa e dopo sciolto il laccio~ tensità l'uso di tali sali. Certo su qu.esto proPerò a;1ehc con ie roigliori .cautele la v·ena non poBito le ricerohe las·ciano ancora molti punti si presta ·a una serie !Continua e indefinita idi puninesploraiti · e si sente il bisogno di rivedere le ture e cam1biare spesso vene si imipone. In a). con1clusioni tirate sulla base ·dell'eliminazione icuni soçgetti le vene sono poco pronunziate e 1de1 calicio o solt·anto dalla via r.enale o anche ·a ffon.date n e1 c.ellulare sottocutaneo e ,poco si ridalla via intestinale, senza tener conto della calgonfiano co·n la compre&Sione giu$ta del Ja-ccio,. e.ernia prossima e remota all'ingestione e della ·che deve naturalmente lasciare ip.tatta la pulsadurata d·ell'elevazione del tasso calcico nel zione ·dell'arteria aflferente a valle della compressangue. sione (per le vene priù usate ·d ella piega del go'1L'es1p erienza terapeutica sem·b ra i.n .dtcare che mito, l'arteria radiale). P ·e r i pr·elJ»arati di ca1c:iol'uso dei sali anche insolub.i li •di calcto, sommiaJbitmalmente in uso per via intravenosa non si nistrati p.er via gaBtrtca, s·ono lungi dall'essere s ogliono avere reazioni umorali degne di nota, inattivi. Qu·esti ad ogni mo do sono serrupre da spesso il paziente nota una sens·a zione di v.amimpiegare, 1qiuand·o esista un certo graido di iper- 1pa, fil calore, al m·omento dell'iniezione, che dura. stenia gastric·a e per maggior ragione, se tal-e , p.oco ·e non dà p,aT solito malessere. Ciò m.algraip ersteniia si iannunzi con sintomatologie iperclo- ido per la d·e licatezza del procedimento e per una r irdrtche. serie di ovvie consi•derazioni la via endov-enosa. {ili stati. di ipercrinia, irpertonia e ipercinesia ·è 1a via ,d' ec cezion·e .e dei casi, in cui occorre gastrica, sono ben lungi .d all'essere così poco un'azione rapirta e jntensa. L·a via parenteralefr equ.enti, come si credeva, quan do 0gni senso ordinaria suole esseire l'intermus colar·e. · di gravam.e o di « pena epigastriica » postpranI preparati calcici ,d'ruso intermuscolare, devodiale s i intenpetrava, com·e s egno id i atonia (e no so1c1di5fare alle seguenti con1dizioni d'opporsimilmente la magigiotr parte •d·elle stiti·cl1ezze tunità: 1) avere conoenflrazi·one nota e l'indicapa ssavano p·er. atoni1che) e quando si metteva zione della diluizi-one nec.ess.aria a .p ortare la som·o lto volentieri l'equazion·e, stato di d·enutri- luzio·n ·e da in1iettare all'isotonia; 2) .essere costizio·n e con disturbi gastrici eguale disp etpiSia ato- tui'ti esclJUsivam·e nte di calcio o dei tàiversi oaniica. Ma di questo 1p unto avremo da parlare tioni fisioloigi·c amente pr.esenti in quantità maggiore nei li·qud1di ci·r colanti; 3) contenere i cationi altrorve. È anche da notare che l'uBo prolungato ·dei sali solubili, ma sop.r attutto 1del clormo di d etti in comlbina~ione con anioni il più possibile calcio, per il suo radicale alogeno, pos·sono sti- vicini a quelli, con cui $i trovano combinati nei molare la seaezione gastrica nelle forme ipocri- liquidi cir.colan:ti, evitaire possibilmente elettroliti niohe. Non è, a mia esperienza, ntè assoluta nè ins·olli.ti alla composizione abituale dei plasmi circomipletamente eB·a tta l~ formula di 1cura cal- ·C01anti ad evitar·e azioni C!himi~he cc alteranti », ci:ca: « stati !.po-stenici gastrioi (specie iposecre- alla cui azione, ·c urati:va spesso attivatrice e reattiv.i) cloruro di calicio, stati i1per-stenici (specie togena, secondo me nelle forme polmonari specie 1

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a tenidenze evolutive, o n on stabilizza.te, non d·evesi lfa:re ri-corso, senza avere pr·esenti la pos-si_bilità di attiv·a zioni spesso inargina·b ili o male arginabili. Queste s oluzioni, se non diluite, nell,a loro originale formula i1pertonica riescono stimolanti quasi sempre almeno localmente e p er ciò stesso iCélipaici di ·dar.e un cer·to bruciore e alle volte anche una reazi-On·e locale molesta. ·Se tale r eazione nu11 sia forte, nè cresca con la ri'petizion·e àelJ.e iniezjo"ni {può invece sce1nare), e se non intervenga reazione febbrile o ·di focolai o ' che .è molto raro) T;·On deve essere mai temuta. N·ei soggetti di magigiore colloidolabilità soltanto ~i 11anno 1 r eazi oni vi ve locali, generali o febbrili e rocali. Tali sogg8tti infatti hanno una sensjbiUrà 1Jmorale aspecifiica o chimica elevata, e perciò sono esposti ~ecoruio la .m ia esperienza a turbe vasomotrici generali e di fo·colaio per lo più congestivanti, clle po1S1Sono determinare fen-0meni di progressione. La tolleranza di tali iniezioni cal1ciche iipert0ni1·J1e è la prova biologie.a della labd1ità co·l lo1dale del soggetto, a quanto risulta dalla mia e·sp·erienza cliniica. E si potreb·be ·dire glo·baNnJente ch·e, quanto più farcilment e i so·g.g etti tollera n o 1.aJi ·soluzioni calciche ip·ertoniche, tanto migliore è la prognosi. M·~ncandJ un r11ezzo pratjco e sicuro d'accertamento d.ella $i :J 1"~lità colloiidale dei soggettli, ba, sato su reazioni cli1 ette in vitro comunemente aiecettat.13 ~ impiegabili, tale reazione locale (o .gene~'lle ,) '1ìla iniezione calcica ipertonica deve consid·3raI $i •.::<'1 rna~5imo interesse, e meriterebbe di r.ss·ere ]:it'l protfonid amente studiata. A rnia esperienza nei casi in cui si abbia jnto1leranza alle inj ezioni calci.che intermlIBcolari, si può ottenere in più o meno lungo temipo la t oller.anza con l'uso della cura d'estratto splenoep·ato-midollare, o semplicemente epatico e colla somministrazi·one orale di cal1cio. Dopo qualche settimana di tal cu:ra, è possibile ripren1dere le iniezioni di calcio senza importante intolleranza, in un largo numero di casi. P er la via rettale, il calcio può anche essere somministrato. Il prof. E. Tede~hi di Genova usa l'instillazione a goccia a goccia rettale (Proctoclisi calcica) con il solito m·eto do di 500-1000 eme. di soluzione a·cquosa di cloruro dd calci-0 al 4 per mille c·on il 4 per cento di glu·cosio. L'intraduzione vien fatta p.e r dieci giorni quoti1di.anamente, ·p.oi ·cinqu·e volte .a .g torni a lterni, infine 10-12 giorni riiposo, e ripresa della cura. Il mti.gliorarrn·e nto d·ella temperatura, e delle condizioni generali è spes$0 notev.o1e con tal metodo. Le cure calieiche comunqu·e· fatt e po.s5ono prov. ved·ere all'introduzione in cireolo di alcune quantità di minrerale calci'C-0. Il problema della fi5Sazìone e l'utilizzazione del 0

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calci:o, è un problema distinto, ma conneS$O e

·i nseparabile col problema d-ell'introduzione. I due probleim·i possono essere r isolti cool: intJroduzione di una combinazton e fisiologi-ca di calcio per via fisiologi·c a, atttvaz·i one della funzi on e, c:ti-e dtfetta 1P er 1'1utilizzazione 1d·ell'·apiporto calctco. Ora qu·este funzi oni d'utilizzazion.e nei c·a l1cio sono del gruip.p o· d'azione vritaminioa e del gruppo d'azion e ormon i-ca. Fissazione v i taminica del calcio. Soglio provocarla impie,g an·d o insieme un buon 1preparato calci•co p·er qualsiasi via e una vitamina preparata 1del commercio, . ovvero un·endo sotto forma pillolaTe l ecitina d'uovo comun·e con glicerofosfato di calcio a pairti -eguali cioè aa. cgir. 10-15-20, da usare una pillola dO'PO tre ore dal pasto, o in~ie­ me ai pasti venso la fine . Ogni mezzo per altro, che unisca la cura vi· tamini·c a con la calieica, sembra a mia e$perien· za suffi·ciente e raiocomandabil·e; non direi lo S·t esso dell'uso nello stesso p1reparato di un pro·dotto calcico e di un·a vitamina aggiunta. Si direbbe che l'azione vitarndni·ca, ,messa insieme in prodotti coim pl·e ssi, non si mianifeisti jn misura ·eguale ai pro1dotti .sep·arati. e isolati. Ciò alm·eno a mia ·eaperj enza. Fissazione ormonica del calcio. Si basa sull'azion e calci·ofissatrice, ch·e esel'citano i prodotti delle gh:ian°dole a secrezrione interna. Si tritengono come av·enti azione f·is~atrièe del calcio le ghiandole S·eguenti: il pancreas, le surrenali, le paratiroi1di, il timo, poichè la loro soppressione funzionale o anatomi•ca ·determina deifi<:it .del calicio contenuto nell'organLsmo (lo stesso tiToidee basedoviane); , a'rvi ene nelle disfunzioni . si riten·g ono inviece come ghian dole mobilizzatrici de:l calcio la p~tuitairia e il testicolo, 1perch·è la loro i'Pofunzione come n ei giganti ÌIP'°'fis ari , ne· gli acromegalici e negli eunu·chi dà una ritenzione del calrc io. In 1p ratica la c·alciofis·siazione ormonica viene t entata ·con l'adrenalina, con l'estr.atto di paratiroi·di e •di timo : taile cura ormonica ha tanto maigigi.01re utilità, quanto più palese è l'ipo·f unzionalità delle sdn·g ole ghiandole, il cui esratto viene imipiégato e che va cautamente ricercaita, c on i mezzi generalmente in uso. ILe ·do.si di sostanz·e ormoniiche o di estratti calciofissato!Ti dovrebbero essere ben grad·uate a co, minciare con i v.aJlori più bassi, fino a ra·gigi ungere i valori sufìfiieienti nel soggetto. Ri·t engo che sia •da pJr.eferire l'·estratto d'·organo, separato da oigni altra SOJ$tanza di qualsiasi genere, e quindi anche d·al prepairato calcico in uso, pel'Ch1è l'azione dell'otmone può essere attenuata in presenz~ di altre sostanze. Ora volen·d o u sare i mezzi endocrinii di fissazione del calci·o, sarà semp!I'e bene anche controllare l'azione dell'ormone impiegato, 1

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~erch·è ,

apparten endo alla categoria di ormoni dinamiogeni, bisogna evitare un'azi-0ne trop•po elevata. Biso1gna sempre ri.col'd.arsi, che, ogni volta che si d à un o·rmone, l'inicognita è 1-& risposta che ldarà la ghiandola così stimolata e le sin·ergich·e ed a ntergidhe.

p etend•o le serie inrdefinitamiente. Questa cura nel. la tubercoloisi polmonare dei bamb~ni, che pure è, come è n oto, caratterizzata da tenid enza alla in va.den za e alla fusione , sax ebbe notevolmente uti1le. Negli aidulti 1quin di, in cui Ja tubereolosi è meno violen ta, dovl'ebbe dare maggiori vanMai dunque u sare prodotti unici di caicio e tag,gi. L'A. propone quindi ini ezioni al 40 iper ormont, p·er potere sce·gliere, graid1Uare e cambiare cen to (etere eme. 4, otlìo eme. 6) negli adulti e qu esti a l !bisogno. sez:nitra con esito certamente favoreviole. Per quelC·omt1DJque sia fatta la cura ca1'cica e con qualo 1che rigtuavda la mia esperienza Je iniezioni lun.que cal'ci orfissatore è bene e.a mbiare i prepa- eterizzate anche solo ial 10 eme. % so:r;io doloflose rati di quanrdo in quando, oereando il mi·gi'I.ioire, a'JJquanto , SOfPll'atutto se siano fatte in istrati vi.$OSpen·dere di frequente (5 giOII'Ili .ogni 20) per evi-. cini al conn·eUJi;vo sotto cutaneo e n·o n profondatare accumoli, e non sua>erare la dose quoti1diana mente, ma anoh-e sopperenido a ·questa piccola di preparati calcici pal'i ai due gir. per bocca. ditfìficoltà con aggiunta alla soluzione da iniettaCura etilcanforica. Qu·esta cura si fonid a sul Te quantità su~ficienti e non eccessive dii sostanfatto che la canfora e l'etere battono nella elimize analgesiiche inoff ensi-ve io non direi di impien azi-one la via respiraJtoria e p o$Seggono un 'azio- gar,e soluzion i superiori ial 10 eme. % però ·a umenn e tonoregolatrice, CaJI'fdlioangiosteni·c a, anti·m•icrotando il qu·a n·t1tativo del Ji.q uido iniettato in una bica e, in dosi conveniemente piocole, non casofl volta •o anche in più volte n ella giornata. gionano stati congestivi, così p·eri·colosi nella tu1Dovendo fare l'iniezione di eme. tre o quattro ber co1lqsi p o1monare « rprogressibile ». L'uti'lità 1dell'olio eterizzato al 10 p er cento (in volume) d ella canfora, n·elle malattie dijploco cciche e per ll'1a ggiung0I'e i 30-40 % del Marfan bis·ogna stabcron,corpolmonar i in genere acuite, fu, C·o me è noto, re attento Idi n001 m ettere, se si cred·e, ·1a canfora sostenuta e furono esperite ini-ezri.<>Dli en·dovenose ·c he 1in dose non superiore ai 25-30 cgr. perchè dii canfora in var i veicoJi come cu·r a di 1Processo s ia da tutti tol1lerata. n elle pneumo'Patie ·a cute. Per quello ohe riguarLa via per la cura etiicanforica, preferibile è da J'.eteire, si sa che la s'Ua azione antimicrobioa, certo la intermruscolare. Come si è visto a propoid i contatto, è dimostrata dal frutto ohe a:ticuni vac- sito 1della cura lipi1d·i ca, i·o uso soluzioni chre per cini furonol u·ocisi dall'etere e co~ì imp1iegati nelogni mnc. di olio contengano 10 ogr. di Jecitina, la cura, preservativa o a ttuale. Una soluzione e di canfora e un decimo di c·entimetr·o cubico oleosa di canfoTa al diéci per cento con etere al d i etere puirissimo 1(10 ernie. % in volume) e alle dieci ,p er cento (in voJume)· uocti1d·e, secon·do mie volte !Ilei soggetti molto tpotonici e depressi agr icerche, entro quattro giO!I'DJi lo strep,toicooco, il giungo nella iniezione un mi1ligr. di s tricnina. diplo·cocco, il bacil1o del tif·o .e aJcmni 1p aratifl. Ho fatto f.are da uno a quattr 0 eme. di tali in,i ePortan,do la percentuale dell'·e tere nel.ila stessa zio1n i senza al1cun danno e spesso ·a nche lsenza dos oiluzione canforica al 15 per cento, i geTmi inse- lorabilità SU'P1eriore a quella di una iniezione un minati m edesirm.amente 'in essa, non sono· più rpo' r.icca di contenuto quailsia, e con perfetta tolico1tivabi1i dopo l e 24 ore. L'eter·e inoltre ha un 1.eranza Nei casi miei ho toccato' comoidam ente rvalore indis1cusso nella !Pertosse, puflchlè sommi- con le ini~zioni da 4 icmc. i 40 1cgr. id i canifo1ra, nistrato p·er iniezione non troppo tavdi, e se an- però senza usaTe J:a stricnina (1che 1PUre un temche la sua azione· non sia ammessa gen eralmen te po cfu portata a dosi anche SU'Periori n ei i uberche come sedatiV10 dello stimolo de11a tosse, non oolotici, e cioè fino ad ottenere un certo •aumento può essere trascwata ne1la tubercolosi 1p olmona- id ei rtflessi e perfino del tono muscola'l'e) ma -0c-. re , in cui è noto, quanto sia da temere l'azione corre tener semprre presente che· molti neurodit raumatizzante della tosse. Mie antiche os-serva- stonici non ito1lerano ~a canfora, e che la tolle· ranza in gen€re di tutt1 i medicamenti cc n-ervi· zioni, cliniche sembTano dimostrare in modo prani o maglio cc vegetostenizzanti » e dipendente tico e diretto, che !'iniezioni di etere (1 eme.) IIleurovegetativo del soggetto ep'8lgevo1ino in girado maggiore di altri m·ezzi la ci-r- dall'equilribirio • colazione e la esrpettoTazione o comun·que la rpe~ciò la dosaitur.a d·ev.e esser.e stTettamente ins1c-0mparsa d egli ei3sudati. Ma l'uso dell'etere co- (livi1d·u ale. Un'altra via, meno iagevo1le ~1 dosamento, ma me ~ntituiberc.oJ.are è stato proiposto ed attuato da M.arfan. Egli imp iega (1Cfir. Joumai des Prati- ip·u re imipiegabile per la cura etereo·o anforica, è 1a criens, 13 novembre 1926) nei bambini una solu- v ia rettale. L'dnstillazione a mezzo di siringa grazione fatta d'etere eme. tre, in olio d'oliva eme. duata e cannula da instillazioni Slljp0Tampol1a1ri (serve u.n catetere di Nelaton •di una certa gr ansette (trenta per cento) e ne fa iniezioni di eme. 1 per tre giorni, di eme. 1.5 per due giorni, di dezza, tra il n. 20 ·e il n. 24) di soluzione oleosa eme. 2 per sei giorni e pausa di 3-5 g.iocni, ri- .etilcanrforica di dose doppia a quelle intel"musco1

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lari e facilmente aicc:rie.ecibili a seconda della tolleranza può essere utile. Cura biologica e cura tradizionale. Nella maggior parte dei oasi io non mi diparto. dalila cura biol•o gica, oioè metabolica, stabiliz.zante-desensifbilizzante, antitossica, fatta: 1) con un regime ipotos sico 1(preval•e nza dei termodinamogeni nella dieta, ;preferenza d·e lle proteine vegetali su le ani1mali, ·pur.chè lben .t ollerate ed apipet1te, elimi· nazione degli alimenti a ciidogeni .e riicchi di sco~ ri·e, e in genere di tµtti gli alimenti fatturati e conservati) ; 2) con la cura di riposo, ehe ha effetto anaboli•co, antitossd,c o per diminuzione del· ~'assorbim·ento da'l ifoco1aio, e p•er eliminazione dei « veleni della fia tica ,, , ed eutonico, imp edendo la !unzione stimoJ.ogena neuiroendOCTina della attività m·u scolare; 3) ·l 'aeroterapia, facilitatrice della osstd·azione intima dei tessuti e della « combmstio·n e >> delle sostanz e to•s siche, epperciò e·utondca, .eutrofica e antitossi1ca, e dal lato medicamentoso fatta 4) con la già accennata cura or,q ano-lipo-calcio-etilcanfori ca, che io riten.go come il mezzo di cura attenuatrice -priù si1cur o. Non soglio m ettere in opera cure d'.attivazion·e se non -eccezional.m ente, Jl)er altro queste non si oppongono a ri·g ore con lo sch·ema di cura data fin qui. 1Bi"So1g na sempre ri·coridare a;d o·g ni m·o1do tl1e l'arsenico è una sostanz·a tossi•ca, che suole tentar~ l'ingJ)assamento :1 imitan·do il consumo dei termodrinamogeni a danno delle plI'oteiiie, e che è molto sipesso congestivante i tessuti col'Piti, col rischio, ·ohe facilmente se ne ·deduce, anche aro;. m·ettendo Clh e un oe.rto grado di co.n.gestione pos· sa aJle volte ·essere stimolo alla f ibro.si arginante, 1delimitante. La stessa azione con·g estivante v.a tenuta presente m.aiggiiormente per lo i01dio, la cui azione · • oocitatl'ice d ella tiroi1de è an che pli.ù pericolos.a. La congestione possibil·e del ferro ~elle form·e polmonari e i 1danni possibili sono noti dail tempo di Trousseau. Non soglio abitualmente us·are i soliti antitubercolari, b alsamri1ci, terpeni e fenoli, prim 0 per l'azion e congestivante e irritante delle mucooe, che è loro c·om'Une e che ha fatto la loro fama di « an·t ioatanOOJli ». in molti procoosi infiammatori 1delle mucos·e, n·ei quali la desquamazione ejpdteliale e la :replezione vaBale emolinfatica, com e pure la irritamone deil:l '·elemento icontrattile, che essi :produc0tno come risultante, poteva ·favor1re .la ripMaz.ion·e elementare e la eva·c uazion·e dell'essu1dato dal sistema aerifero, a mezzo 1dell'eisipettorazi-0nie, epperciò trwavano la loro in·diicazione n ella tu'bercolosi, quan1do questa e-ra riten'Uta un catal'ro bronco-alveolare. Secondo, non :Li soglio u~are, perohlè 1a loro azione antisettica · ch e · insllflf.i ciente sempre sarel)be, è impossibile .a d esereitarsi contro il bacillo , separato d.a1 contatto con la via aerea e 1

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san·g utgna dalla caseasi, mentr·e la ·loro azione tossi<:a sugli emuntori e sul fegato, e per i f.~ noli d.n ibitrice 1delle ossi!dazioni (funzione di antiossi·g eno di alcunQ auto-ri strooieri) è per lo stato del chimismo IPfoprio d ella tubercolosi, ·com,e Vtedemmo, anch•e ipiù danno.sa della congestivazione ma"Ssiva e ingraduabile, che possono prod'UI'lfe. Tuttavi.a, ·m al•giraido siano ovunque o ·~messe o tenute in so&petto, queste cure nella prat~ca sono aidoperate ·e tuttavia rulcuni soggetti, sopravvivono, sm en;tendo ·1a n-0mea di indeprecabi'le, che alla tubercolosi tali cure avevano procurato. Tutte le g:ià dette oure ed altre ancora apparten go·n o ·al gruppo delle cure di stimolo o d'attivazione; se ne avvianta:g.giano iper lo più quei soggetti, che p oosono ruJJl'.azione stimolante, anche peri·colosa se non ipure n oci va, del farmac·o ~oip 1po~re una reazione p-rotettrice o vincitrice. Per quello dh·e rigual'lda i fenoli (cr eosoto, guajacolo, acido lfen iieo e 100'0 derivati) è molto .p robabile che la loro azion·e tossica sul fegato, e sul potere o&Si•dante, ch e essi 01stacolano, p ossa a 1ce•rte do1si riuscire benefi.oo, stimolando ·un'azione ipercompensante, e iperfunziooaute corrispon•dente, con lo stesso meocanismo dell'inoculazione dei vaccini e delle tossine nelle maJlattte setticemiche. Il ipotere antitossi100 ldel fegato e ossiid·ante gen·e· rale .a:lla nuova azione tossica e ossiinibente dovuta ai fenoli possono r Sél>gire, metten.do in azione efìficaicemente le lOO'O ,quote ·d i riserva, pur·chè naturalmente ·esistano. In quest'u[tim·o « pu~chtè » sta tutta la pericolosi·t à ·della oura; si giustilfi·ca, come la tuber colosi polmon.a re, curata nel ·m odo anzi·detto, sia da con sid·erare ver.amente come la malattia, ch e non ipetfldon a, e si rend·e intelligibile, come ogni mediocre 1sanatol'io, senza cure jodarsenicoferru·g i· nose e senza guajacolo e creoooto, bastasse sem.p re a dare la certezza d~lla possi·bilità della guarigiione tubercolare, massime nelle forme recenti, n·on solo perehè .ques.te sono meno pro·g r edite, ma essenzialmente pierchiè poco o nulla intossicatt' ancora dalle •cure anzidette. Ciò è coruermato dal fia tto, per m·e ·-sign:iJficantissimo, soipra ogni a ltro, Oh·e, 1SeCOn1dO alcuni f8'C enti studi, •d egni di molta .attenzione, con due anni di ·buona cura sanator.ilale .sono possibili guarigioni di frorme cavitarie, dhe 1e-0n la oura jodatsenicoguajacolica dovevansd ritenere fin qui .aJbitualmente c·ondannate. In conclusione, 1p ara·g-0nando i r isultati della mia esperienza di questi ultimi dieci anni con quelli della mia stessa esperienza di circa tredi·oi a;1tri anni prim~, m i son fatto la convinzione, Che, salva 0 imp:r.e·g iu1dicata reistan1do ogni cura specifiica attuale nei casi adatti e ogni futura pOS6ibilli:tà d!i cura chemioterrupica contro il focolaio o contro il bacill•o, esiste una cura fun1

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IL POLICLINICO

zionale dél1a tu1bercolosi specialm1e nte po1m·onare, che è patogeneti1ca e si 1'ivo1'ge alle condizion i, che costituiscono la cagion.e dell'attecchimento e !Pl'Ogressione tubercolar e ·e la sua 1prin·c ipale conseguenza 01d ef.f etto e tale cura 1è la cuTa m·etabolica, chemiostaibilizz.atnte-idesiensLbilizzan~e, antj tossi1 ca, la qu.ale, icom·e m·etodi·Ca 1p iù che come realizzaz·i one tera'Peuti·oa, può bensì variare a secon1da ch e varieT·a nno in .a vvenire i concetti patogen·eti1ci su le turbe meta'boliç·h e, d el chi·m1isrr10 organi1co, della sensibilità ·u morale ·e cellulare &p ecifica e a:speci'fica, e sulla into1$si·c azione tubel'colaTe, ma che al ,p resent·e e ;per mia 'Particolare esperienza può concentrwrsi n ella cura organo-lipo-cal1cio-etilcanf orica, e più precisamente nell'uso id i attivi estratti di fegato, milza e mi1dollo osseo , di lipoi di complessivi, ·e meglio di tutti d'ovoli•pi'Cie totale bene. deproteinato, di calcio trof otonoantito:s·stco .(non soltanto rimineTalizzante e n ecrotrapo) con la sostanza fissatriice (o·r mov-it amini·ca ) più opportuna al caso, di re tere etili·c o e canfora (il più semplice co•mpo'f..to etiliico e il più mite chetone) . 1diif.f icoltà e J!alea della cura sta ne·11a ines1istenz~ ·di estratti e1pato1S pleno-mirdoll.ari, di s:ircura azione .e di so·mo.nrinistrazione non ingoml>rante, pure essenidovi preparat i lilpoc-alci·c i discreti e anch•e buoni, .p ur S'empre ·p e·rfettibili, e •fOI\Se anche ~otenid o,si ancora ·d esid erare n el carrnrpo della c ura etilcanforica (•forse J) jù rivolta a m odificair.e il f oicolaio e il -substr at o gen erale , che non la vita barcillave) qu alch e coim binazione o sinergia if31rmac ologica più ·a tìiva e . altrettanto Illlite e !POCO congestiva, in vece dell' asso1ciazi-0 ne etere . .calllf ora. Ma idi qu.este possilbiìli·t à non possia·m o p·er ora avere alcuna direttiva, e forse ·saranno da me steBso stuidiate in 1prosiac,muo.

[ANNO XXXV, FASC. 49]

OSSER·VAZIONI CLINICHE. AMBULATORIO DELLA

VEN. ARCICONFRATERNITA

DELLA MISERICORDIA DI

Direttor.e : Prof.

FIRENZE•

·rFJ;)DORO STORI.

La. cura del piede torto congenito nel primo anno di vita.

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Recentissima. pubblicazione: •

La Tu.beroolosl

. Lezioni e conferenze del 1° Corso di Tisiologia tenute sotto gli auspici della Direzione Generale id i Sanità Militare nel Sanatorio Militare di Anzio, -d ai proff. : G. l\IIEMMO; E. MARAGLIANO; V. Asoo1,1; R. AI.ESSANDRI; 4 . D1oms1 ; E. MORELLI; A. Busr; D. DE 0ARLI; S. Rrocr; R. OrA URI; :A. GER~INO; F. BoccHETTI. Raccolte e coordi·nate dal Cap. Med. F. BOCCH ETTI.

. Prefazior1.e del Prof. Sen. E. MARAGLIANO. Un volumé di pagig. XVI-344, nitidamente stampaito, oon impressa, sulla coperti na, la fotografia di S. E. iJ Capo del Gove:fno. Benito M11680lini, fra i ricoverati del Sanatoria Milita.re. 1

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Prezzo L. 6 O, più le spese postali di . spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 5 O in porto franco. Inviare vaglia a.ll'Editore LUIGI POZZI, Via Sisti-

na, 14 - ROM.A.

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Prof. MARIANO SA LAGHI docente Ortopedia nella R. Università di Firenze. Con questa com ooi·c azione di carattere pratico intendo con tinuar·é in qualch·e mo•do l'a;rgomento di un altro J.avoretto da me non ha m.olto iPU·bblicato n·e lla sezione chirurgica ·del Policlinico (1). E a bella posta ho limitate le mie consid erazioni al pr:·rr,o anno di vita, essendo appunto in qu8:$tO periodo che la curo può esser fatta da qual'U11.que chil'urgo istruito anche }ontano dalle città e P revenire .efficacemente le deformità che coMegupno sempre nei. casi tr8Jscurati in principio; si r en·de allora necessario il ricovero di qu esti malati in f:·p eciali ospedali o case di cura. ove il riBuJ.tato difficilmente a;>erfetto cost·a molta fatica allo specialista· di ortorpedia, e g·ravi es._ crifi.ci alla famiglia. Ho inoltre ,m essi qui due casi di natura oppo1s ta, cioè un ptede talo-valgo osservato in que~t'ambru1atorio di nuova fonidazion-e deJ.la M i sericordia , ove io sono preposto alla s ezione ortopedit~a, ·e un altr o di varoequino : questo perooè i.e manipolazioni rad·drizzanti ricffi·edono in ambedue varie analoghe avvertenze_ Ed è yeramen te strano che intorno all'ar.gomento oramai vec.c hio •della c ura d el piede t orto cong·enito vi siano differ enze di opinione tra i 1diversi Auto·r i. Ma è iPfUT cosi, e fra l'altro in una r.e·Cent-e memoria del Lex.er (2), l'eminente chirurgo tedesco a tutti noto, ~i vogliono proscritti il raddrizzamento forza~o manual e e ancor più lp strumientale nel viaroeq•u ino dei bambini ,p er yia ·delle l.aicerazioni con conf:eguenti cicatrici, e dell'·artrite deforrruante che può derjvare da lesioni anche legg ere, per es. da distorsioni delle girunture. Ora s inch,è si ,p roscrive il raddrizzamento stMJmenta'lEl va bene, potendo gli ostacoli n el piede tortu ·del primo anno dt vita essere sem . pre vinti ·colla forza della mano. l\lfa quanto al1'.artrite deform.ante alla quaJ.e accenna il L., id·evo dire ct1e dO'pO un· gran nwmero di ra·ddrizzamenti manuali da me eseguiiti non mi è mal occorso,. di , vedernè il mer1omo Ségno n·è nella giuntuTa tibiotraJ\Si.ca nè nelle altre giunture del piede'. Neippu·r e. ebbi aà o...~ervare lac·e razioni d·elJ.e ·parti . m-dlli, .che a:vrebbero doV'Uto caigion.are emàrtrò o ematomi ·ben dimostrabili ih una gi·untur.a abb<astanZ.a supetficial.e com '•è qu.el'la dei piede. Il L. poi vuole tertere il gesso · nei easi indicati sol-0 ,per· pochi giorni, e allora a 1

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SEZIONE PRATICA

.che pro? Si potrà dU:cutere sul1'utilità o meno d j ripetuti apparecchi gessati correttivi d·ei q·uali abusa qualche chil'urgo; già che la n_ostra meta dev'essere eS'senzialmente funz]onale cioè d i mettere il ;piedino , d opo un grandissimo num.ero · di réllddrizzamenti p·a ssivi, n ell·a ,p o&:>i·b ilità del .rad·dr izzamento attivo procur·a to dalla forza dei rn·usco~i; n1 è oerto i g·essi im.m obilizzan ti favorisicono lo svilupp.o e n'Utrizion.e muscolare. Ma se si . .apipljca un .gesso , v.a tenuto p·er 4 o 5 settimane (per ricavarne un reale vantruggio consistente n ella prolungata c1isten1sione •delle 1parti molli retratte. Ven·en do aJ raddr1zzamento forzato m.anilale -quante voltP e con quale frequenza dovr•em10 ripeterlo? Anche ricoJ'ldan·do ciò che è stato s·c ritto • .n ei testi d1 ortQfPedia e nei la vori r e·c enti sull'argoment10, cercheremmo in·daimo una ri'spO-$ta a tale do man.da. Il solo Calot (3), p·er q·u anto mi -c-0nsta, accenna alla durata q.ell'applicazi one. Ora ~ec on,do la rr1ia esperienza .ancl1e n el primo ·a nno di vit.a convi-en e sem1pre insist ere iPer 15 a 30 minuti n ellt: m a novre rad•d·rizzanti, conforme alla gravità dei caG1. B vero che alla madre o nutri'ce in segnarn.o le man•u alità da ripetere almen o tre volte al giorno p er la durata complessiva di m.ezz'or.a o più, m a c:u ciò n on d eve fai:rsi mai tro1ppo aesegnamen to. Prescin·dendo da.i ca~i di indole11z2. Ja rr1adre sia per paura che per male intesa pietà procede quasi s empre in mo do troppo blando. Dob biamo dunq11e sopràtu.t to fi·darcl n elle n ostre mani; e tenen•do conto che molte volte per ragion e di d-i1stanz.a o p·er altre circof:tanze non ci è ·dat-0 d i ri'ved ere il malato che 'Ogni 3 o 4 ~ettim·ane, possiamo calcolare, cominciando la cu ~a n el iprrimo m ese di vita, su 12 -raddrizzamenti o poco più n el primo anno. Questo numero può esser anche s•uffi-ciente, ma non i'l numrer o esiguo di d1ue o tre, quale non lì a molio raccpman·d ava il Lartge (4) . Quant0 alLa tecnica ·si consiglia ùagli .t \ u tor i di combattere · sep·a ratam ente colle manovre raiddr izzanti i diver si el·ementi del varoequino, v·a le a dire l 'anormale supinazione con aid duzione, e 1'equin ismo, fissando per pl'udenza con l'una m a n o i due malleoli, m1entre · 1·a1tra mano Javora. Ma in r ealtà elem ento precilPUO d·ella def ormità è la contrattJura a convessità esterna del1'art~ co1az i on e di Chopart, per cui si sente un·a vera dia•st<IBi in corrisponid·enz;a dell'interlinea ~élJl c aneocu·boi•d ea : questa con t rattu ra si vin.c e .rt~ J)etendo un gran numer o di volte un'energica al.quanto pTotratta azione di leva colle due mani, 'le cu·i d ita afferrano da una parte il ca'l·cagn-0 ~.all'altra il resto del piede, m·entre i du e pollici premono con forza a livello della sud.detta interlinea calcaneocuboidea. Non oc·cor r.e per qu-est·;man-0vra fissare i malleoli che n on co·r rono nesI

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sun pericolo d1 frattura o infrazione, trovandosi oom.pletamen te fuori del campo ove si spiega la nostra forza. Si sente così a poco a poco cedere la cpntrattura; e dapo 15-25 m inuti è possibile portare il pi·ede con la leggera pressio11e ·di un ·dito n ella completa abduzione e prona zion e d ell'avamPi·ede, in a1tri termini nell'iperco·r rezione. Il rad1d·r izlzam·ento 1può a llor a consi1d erarsi complet o. Rester eb1be l'eqiuini smo, ma fatta eccezion e di casi leggerissimi cr edo ilnut ile insistere n·ella cu·rrezione inanuale di qu·oot'.attitudine·: inrf·atti se i'e- · quini,sn10 è ab1bastanz.a notevole le n ois tr-e manoYre recano 1p.oco o niun frutto , e d'altra parte noi pos1sediamo n e11' allungamento 01perativo del ten dine di .i\cb ille praticato dopo il 9° m ese di età (n on conviene prima) un mezzo semplicis~imo e innocuo per correggere la deformità r eLSi·d·ua. Dop o il raddrizzam.ento .p ochi giri correttivi di una fas cia di cres·po Vel'peau, che vien e rimossa d alla nrut·r iice per le man'irpolazioni giornalierb, se·r v·e a mantener e più o men·o la correzione. Qu·a nto ai gessi, p·e r la ra·g ion e sopra d etta s.Ono d'accordo tanto col Lan.g.e (larv. cit.) cl1e col De1ita1a (turno ortoped. O.sp. Cii:vile Venezia, 1922) di non a.pipljcarn e più •di 2 o 3 per la durata di 4.-6 settinlian e ci-ascuno. Di·rò anzi eh.e gen°eralmenie ne a'P·plj.co due sol i, l'uno n el 40 ~'al­ tro nel 6° mese di età, e finalm.en te ap pliico il 30 e ultimo do1po l'achilletenotomia; le·\·ato il gesso è possibile allora fissare p er la notte il piedino in una sempliic e steooa m etalli-ca imbottita che lo mantiene ad angolJ.o retto, m en tre ciò non lo .era pri1na in causa del solle,1 amento del calcagno . . Regole da me seguite pel ges so . A questa età conviene di appli care u na sol.a fascia bene in· gessata della lurrghezza di 5 m. e ·d ell"altezza di 6 cm. o poco p.i ù, che .E=i fa risalire fin sotto il g·in oochio; non vi è riagion·e di imbottir tro1p po con cotone, non essendo·v i ailtra prominenza ossea aibbiso·g nevole di p·r otezion e sp eciale all'infu ori d el m·alleo'lo esterno. Si d eve inoltre svolger la. b en•d.a con s'Ulfifi-ciente tension e, .già che questi piccoli piedi segnatamente in attitu dine equina tendono a sfuggir.e del tutto o in 1p ar te dall'iap.p arecchiO, odl1e così va via o si rubbaissa .p erderuie ogni s!Ua azi-0ne correttrice e magari distur.ba il circolo per pression·e su altri punti d el pi.ed-e. Sono p er:iltro noti i ·gra \"i pericoli di un gesso troppo stretto, specie qu·a:ndo i1 malato non può v·enir sorvegliato abitando lontano dalla città. Io ho perciò id eato un mezzo semplice che mi concede di licenzica r e il bambino, an1che m ezz'o·r a dopo con soli·dazione del gesso , e nello stesso tem. po mi permette di noo stringere troppo i gi·r i di f.a$ci.a, pure aven·do la s iC'urezza che l'~pparec­ chio r esterà in1definitame nte al suo pQsto. - I l mezzo consiste in questo. Dopo il semplice rad1

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I L POl.lCLJNICO

<:lrizzan1ento, o il ra1d•drizzamento seguito dall'oipe·r azione su1 tendine, appJtco sml dorso ·del 1p iede dall'esterno ver.so l'tn.terno una str iscia d i cerotto a·desivo della larghezza di circa 2 1/2 cm. Il cerotto gira sotto al1a · pianta e ri.sa.ie sul suo lato esterno; messo in gi'U•s ta tensione solleva questo margine del piede, e si aipplica quindi a srpirale intorno alla g.a:mba f.in o sopra al ginocchio : si l1a così un'ottima azione correttri·ce che si . mantiene e aumenta col gesso ben ID·odellato; si rovesci.a poi il cerotto ·s uperante il margine sup.eriore del ges.so, e lo si cu,ce a qu·esto margine. P e·r tal mo,do cerotto e g·esso formano un solo blocco, e noi possi.am.o senza n essuna preocc upazione aspettare le 4 o 5 settimane prescritte prima di rivedere il malato. Si capisce che le stesse regole valgono per apipli c.azione di ges s:i n el talovaigo con.g.enito della prima età. Questa delformità si corregge più facilmente del varoe quino, e mo.stra minor tendenza a r ecidi\na. Può bastar e un solo gesso per 5 .3ettim.a ne in posizion,e ip er corretta d el .p iede, vale a dire equina e d i adduzione e supinazione. Ri• spetto alle .manipolazioni radd·r izzamti qui p'Ure in·di·spensalìili e fissate nel loro effetto da pochj giri di fas ci.a di cresipo, non vi è -che a.a ripetere mutatis m1Ltandis qiù1a nto si disse a .p roposito del varoequ]no. P u re n el talovalgo aibbiam.o una contrattura dell'articolazio[le di Choipart, ma in senso in ve·rso os1si-a con conv·eS6·i tà diretta al1'interno, co,s ì che ne risulta un'anormale prominenza al1l'interno della tu·b erosjtà d ello s·crufoide e una dia$f·asi. dell'interlinea articolare interna della Chopart. Le pressioni ·dei n o·stri pqllici sa·r anno qui dirette in corri·Sipo[ltdenza dello scafoi-de e della testa d·el'l'a&tragalo, m en.tr e le altre d ita ipremeranno da una parte su1l'avamp1·ede, dall'altra sul calcagno che cel'Ch·eremo di rportare n ella m assim·a a·d1duzione sol!J.E}vando•l o· in p·a ri temp o. La cura -è riusci1a quanido, solleti.can·do la pi·anta a l su o iato interno, il pi,ccolo paziente è in gra·dc, ·d i comptere la: supinazinone attiva coll'aiddruzi one e flessione ip~antare ·del ip1ed.e. Devo di·r e inlfine dell'a.chilletenotomia nel varoequino, o ali11ngamento operativo ch·e segnatam ente la $CUola germ·a nica non vorrebbe pratieato n e·l prrimo anno di vita in cui essa ritiene su;fficiente il ra·d·drizzamem.to forzato . Si è ven·u ta così creando una sp eci·e di antitesi fra il raddrizzam.ento forzato e l'a1lungamen to operatirvo d el ten·dine di Achille, antitesi che non ha . alcuna ragione di eststere essendo· questi due interventi n·eoessari coa:dinltori d ello stesso effetto. Come già di-ceva l' ALbert (5) n efJ. suo classico manua le di chiruflgia, la gu·a rigione può ottenersi in casi m-0lto leggeri col so.l o ra·d•drizzamento; ma in casi più gravi l' achilletenotomia r ende pos1

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sibile di ottenere più rapidamente e facil111 e 11 la trasformazione ortotPedica dello soh e~etro del tarso, e in casi gravi non se ne ,p uò fare a men o. Ora sono princiipalm·ente d1ue le obbiezioni che si fanno all'ac'hilletanotomia, il timore di manc·a ta rigen erazione del ten dine per eccessiva distanza dei suoi due monconi, e l"ec.cesso d·i corr·ezion.e 1per la stessa .r.agione. Ma, come già scrivevo al cuni an!Ili adtdietro, ciò n on r egge al san() ragionamento. È vero ch·e la riunione dei tendini recisi diviene incerta .quan·do la di•stanza dei loro ·Cap.i superi 2 cm. ; .c iò per altro n on si avve·r a mai p·e1 tendine di A·chille di pi.c·col0 cr·ea1Jure. In esse la distanza neceiss·aria a corTeggere l'equinismo è sempre inferiore a 1 cm., e il tendin.e di AIChille appartiene .p er sè ai ten~ ·d ini a b1reve sco·l 'rim·e!Ilto, al contrario dei te11 dini d ei lunghi flessori ·ed .esten sor·i d elle d it"'· della mano. Ben e inteso che d-0po il taiglio sottocuta11eo del ten·dine noi dob.b iamo dolcem ente portàre il p~ede sino all'angolo retto, non al di là, v·erificando con un.a raipi d·a pa lpazione traver.sp alla p elle · che non vi sia n essuna parziale retr•azione ot:tacolante della guaina tendi[lea; lo · imm·obi lizziamo p oi col gesso in gra-cto maggio1r e d·ell'an golo r etto, cioiè a cir.c a 95°, che è presso a po·co· l'attitu1dine del 1piede normale n ella calz·atura fornita idi taoco. Il solo in·teTvento .che potrebbe far concor r·ernza a qu·esto metoido commendevole per la $Ua estrema facilità e r a·p idità, sarebbe l'allrungamento sotJtocutaneo a Z del tendin e se-condo B·ayer; ma la Bayer sottocutanea nel 1° anno di età si eseguisce male ·e con rtsultato in·certo, st·ante il P·iccolo calibro del ten1cline. La Bayer a cielo aperto poi, cui qualcunQ aggi•11nge la sutura •dei l em·b i tendinei, inclu d·e i1 pericolo d] aderenza della guaina o ·d ello svilU1pipo di una cicatri·ce esuJ:}er.ante ch·eloi,d e, che per la s·u a speciale po•sizione e preS6ione della calzatura riuscirebbe as·sai m olesta. Qu·anto al, l'esecuzione dell'a:chilletenotomia usa vo in passato il t en otomo concavo d eil Guérin, m ovendo dal concetto tuttora in vo1ga che es·so abbraocf meglio il ten,d ine da s·ezionare; ma ora faccio uso di un pie.colo tenotom o convesso smusso che ren,de più agevole il taglio, senza n e·ssun pericolo ·di lesione pT0 fon1da. Il ·taglio va dalla superfici.e alla profontd·i tà, e ca·de un poco al diSOfPra id·ella ·pun ta del mallco~o interno ove il tendirne si assottiglia; non sia.m o così troppo lontani dalla terminazio·n e delle fibre mu·sco1'a·r i, e questa è con1dizione favorevole alla rigen erazione ·del tendine. Un punto di' srutura d ella pelle con c·atgut corn pleta l'op erazione preceduta naturalmente dal raddrizzame·n to forzato, ed eseguita nell'anestesia generaile supe:N-icialissima. Resterebbe a dire di altre due piccole opera1

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SEZIONE PRATICA

zioni pur praticate a cru·esta età. La rprima è _ I 'aponevrotomia plantare; ma mi è 0•0corso una volta sola di d o,rerla fare nel va·r oequino cong·enito del 1° ann-0. Se ,qu·esto è ciurato a tempo non suole determinarsi la retrazione dell'aponevro·si plantare, il cui lieve a ccorciamento è vinto d.all e manip·olazioni r.aid•drizzanti. L'altra operazione, cio1è la sezione del legam~nto laterale interno ·de~J.a giuntura tibiotarsea già usata dal Galot ·e preconizzata d•allo Scarlini (Mi.Jano, Congr. Ortop., 1923), ich·e le attribuis•c e effetti maravigliosi anche in var·oequini gravi, non ebbi mai bisogno di esegui·rla. Infatti il carattere doon.i nante della deformità. è la contrattura della Choipart con ad'Ciuzione del calcagno e del1' avampiede e con questa il l ag. deltoide non ha proprio nulla ch e vedere. P erciò senza voler e a priori condannare codesta. così .d etta cc Bin1de·srno~ tomi·a sattom.al·l eolare interna sottocutanea », non mi ri.sult.a aver .essa alcun vaJore pratico. .t\ ilJ.ustrazione del suesposto valgano i du e seg'uenti ca:si : 1

I. - Nel 1d icem1bre 1927 mi fu po1rtata que$ta bamlbina di 3 m·esi, C. A. , di Firenze. Era n.ata o. termine, ma con estrazione man·uale OSSERVAZIONE

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rigidità dell' anca, che in poch-e sedute potei bene mobilizzare. Dei piedi poi il sinistro era valgo non grave, il destro talovalgo più a.ccentuato. Mentre per il piede sin. furono sufficienti le manipolazioni coadiuvate da 3-4 .giri a 8 in ci·f ra di 11n.a fascia cli cambri c apipili1cata al contrario di c1ò che ~i fa ne1 varo eiqiuino, al 1piede deistro 110 per alir·une settiman·e. d'issata con un g.esso le1ggero una 1p·o·sizion e ipe-ricorretta vara ed equina. Sono già ipossilbili l'ad,d uzion·e e supinazion e e la lfleiooione plantare attive dei ,p i.edi, e sostenendo la cr·eatura per le ascell e si ve1de •Ch·e l e piante poserann o normalmente, qiuian·do s i permetterà alla ba·m 'bina 'di ·cominciare a camminare 1dopo i 12 m esi . 1

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J.I. - B pu·r e una bamlb~na da m e veduta n el suo primo mese, P. G. da Londa (Prov. Firenze). B affetta da varoequino congenito sin. di m·edia gravi tà, che 1P·er essere unilateral e e. mancar e qual un.que altra malformazione deve probabilmente attribuirsi a causa meccanirc a, piuttoFto che a ·difetto primitivo d el germe e ancor meno ad aplasia mi1do1Jar e com.e a torto ' 'orreblbe Lu1dlorfrf (7) nella pl'Uraliità dei casi. . Il 19 f eblbraio 928, nel 9° m ese di età, ·ese. gL1ii do:po raddrizzamento l'achill·eteno·t omia: seguì il ges,so in i·p erco·r r ezion e d ell'atiitu·dine vara, ma in corr ezione di soli 950 ·dell'equinis mo. 111 25 marzo fru · tolto l'apparecchio dop•o un deic·orso a·s ettico, e si potè co·n $tatare un risultato assol utam·ente ideale : possibil e. la estes·a ip.r onazione attiva del pte·de . giusta Ja correzion·P ·d ell'equ'i n i·s·m o; soll·evando Ja bam·biITTa ~i ved e jl p.iede posare in m odo normal e. La madre nertanto segu iterà an1cora con blanide mani'p-o'lazioni •dirette contro il v·arismo resi duo; la notte appJjcherà la stecca mie talli·ca rive.s tita di panno ·di moielello inglese da me per solito usata, n ella quale jl piede è mànten'Uto circa a 90°: m entre, 1per i'nclinazione impr essa alla lamina plantare, è alquanto solle•v ato il suo margjne esterno. Devo .aggi•u n.g ere che neiJ. p·erio do anteriore al1'o'Pe·r azione, oltre fla ddrizzamen tJi. da me ripetuti o·g ni 3-4 settiman e, app licai •due gessi correttivi. A circa J5 me si (J.a stazione e il cammino non convengono prima nel v·a roequino ancbe leggero) la bamlbina · com1n.ci erà a camminarP . e b.asterà fornirla di rjalzo esterno n. mo' ·di cuneo alto 1/2 . cm. alla pianta d e~Jél scairpa e ·a l tac•co, senza bisogno di aggi:ungervi una -stecca m etalli•ca inclu·sa n ell a calzatura o a'Clattatn al di f~:iori fin sotto al gino cchio, com e si usa nei casi più gravi o che a bb1ano .sortito un m eno completo su,ccesso da·l la cura. OSSERVAZIONE

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CONCLUSIONI.

per p.r esecr1tazione di na.tiche. Nell'estrazione si proidusse, sen za r esponsabilità 1p•er par~e dell'ostetrico • una frattura •del f emore si·n . al s 1uo terzo superiore. Co•m e risulta dalla radio,grafi·a fatta nel Gabin·etto ra>diologico dell'Ambulatorio, si tratta di frattura cer vico trocanterica diretta obliqu•amiente dall'alto al baSiSo e dall'esterno al'l'in1erno con soli•data spontaneamente (perchtè non r iconosciuta) con sipostamento in alto e in1uori clel framm.e nto inf.eriore (v. annessa figura). E alJa prirna visita trovai appunto Uiil'avcuatura anteroe$terna ·del terzo su·p eri ore d·el femore, con accorciam ento di 1 cm. Vi era pure una leggera

[l m etodo di cura del piede torto congen ito n el ·p rimo anno -Oi vita ·da m·e seguito e qui de., sicritto è all·a 1port.ata ·di qualunque chirurgo i·struito anche di ·campagna. Que·sti .corn incian·do la C'll•r a fin o dal pri rn o m ese òi et8 p uò ottenP-re .la co·m 1p leta guarigione, o almeno impedire ogni aggravamento, esercitand o coisì. una vera p-rofilassi d·ella deformità. Il peggiorarnemto inevitabile sen za Ja precoce cura insisten te r en·derebbe n ecessario in $econdo tempo l'intervento dello specialista di ortopediri . la cui opera non sarebb-e sem1pre coronata da successo; &enza di·re dei sacrifici incomparabilmente maggiori per spedalità e via via, che do·

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IL POLICLINICO

vrebbero sostenere la far11iglia o il Comune, ove si trattasse di pover i.

SUNTT E RASSEGNE.

BlBLI OG1R .i\FIA.

CHIRURGIA. •

(1) SALAGHI M. Di un ntiovo caso di asseriza congenita del lP. due rotule combiria lo con p·iede equino bilaterale . P oJi.c.lini·co, S ezion e

L'anatomia patologica della colonna vertebrale.

chir. , 1926. (2) L ExER E . Chir. Klinik. Die Gefahren der gewaltsamen Umform11:ng de s Klumpfusses.

Mtin·ch. m edizj n. Woch., 17 Juni 1927. (3)

F . La cura pratica d el piede torto congenito. La Me·di·cina internaz. i•l lustraia: 30

CALOT

settembre 1919. (4) 1LANGE F. Was m.uss der praktische Arzt von der Krappelfursorge wissen? Mtirn·C·h . medi-

zin. W o•c h., 24 A1pril. 1 M·ai 192-5, n. 17-18. (5) ALBERT E. Lehrb. der Ohir., 1891 , IV B. , s. 502-50::>. (6) SALAGHI M . Dei pregi del taglio sottocutaneo trasver so del tendine di Achille nella cura del piede equino : La Chir. degli org·a ni di

movimento, vol. IV, fase. V-VI , dic. 1920. (7) LUDLOFF K. Die Problem e der Orthopadie Deutscl1·e m edizin.

modernen

Woch.,

5

Dez·ember 1924, n. 49. Firenze, giugno 1928. _ . Rfchiamiamo l'attenzione dei lettori su questa in.teressante Rivista, indispensabile a tutti i Sanitari :

Il Diritto Pubblico Sanitario Periodioo mensile di legislazione e giurisprudenza . Diret t ori: On. Dott . Aristide Carapelle, Consigliere di Stato. ,..\.vv. Giovanni Selvaggi, Esercente in Ca ssazione. Il fascicolo 11 (N ovèmbre 1928) contiene:

Il titolo di. <t specialista 11 ainche · in rap.p orto ai concorsi. Note sintetiche : Vendita dei medicinali e ·pr eeCTizione I

XXXV, F ASC. 49]

[.t\NNO

·del merlioo.

Rassegna di giurisprudenza : Provvedimenti' del Prefetto con-cernen~i

ap'Provazi.on.e degli ratti del Podestà: ri· -nedi giu: 1dici. - Nom in a dei medici titolari dèi dic:ipeneari per le mal attie celtiche. - Nomina defini. tiva d11rante il giuidizio ooncernente il licenziamento del precedente titolare; CCJ11COrGO: sospensione - Pe.r iodo di prova: efficacia. im•p erativa delle nonne cih e la regolano. - Ef!ic~.cia degli atti arnmjnistrativi, nel tempo: licenziamento .deliberato in s.c guito all'annulla.mento ·di .u na precedenit.e deliherazione diretta .allo s tes:).() scopo; norme a:pplicahili; retroattività. - Sctp· pressione di p01Sto; dis.pens.a, d?.l servizio; posizione di aspettativa. - Li·c enziameuto amnulll:l.to: conseguenze circa gli stipendi. ·- Lioenziamento Ù·e libcrato oon forma rdi lettera: ammissibilità del rioeorsu; idL IS'i.>ensa oonsegu~n.ziale da altro servizio. Incarico a.e. Cei:isorio. Interese·e ·di ?.gire - Sospensione del pagam.en't o della p ensione: competenza. - Proponibilità dell'azione di danno per cs·p .ressioni diffamatorie con· tenute in atti a.mministrativi. - Decaiden;za dell'autoriz~a.;zione idi eae:rcitare farmaicia ; termine per .la Tiape:rtu:ra; .ctisc:reziona.l ità. - F?.rma.cia: sede e lo-caJità.. Autòri'~zazione: proporzione rnumeri-ca. - Provvedi1men t i d·e l Prefetto per soppreesione di cimiteri : non sono definitivi. Leggi e Atti del Coverno : Assicurazion-e o bbligatoria oontro ln. tubercolos]. Elenchi medici per -cura domi-ciliarie. ·- Istruzioni cir.ca l'eser ci zio delle prafeseioni sanitarie e le arti aneil·i arie. Abbonamento pel 1929: per l'Italia L. 3 6. Per gli a.ssocia ti ~tl « Policlinico 11 : 1Jer l'Ita lia L. 3 O. Un numero separato L. 5. N. B : - Ai ·nu.ovi abbona,ti vel 1929 1>erra11ric inviati gratis 'i N1t·m eri cli ]).7 ovembr·e e D icembre 19.~8.

Indirizzare Vagilia. poeta.li, Chèques e Vaglia Bancari &i F .lli POZZI, editori, Via Sistina 14, Roma .

(SCH ò10HL.

Verharidl . Deutsch. Orthopdd.

Geset l·

schaft, 21 Kong r. 1926).

Lo S. ha p.atolo·gi·co on·d e farsi co]Jpiiscono. revole e i studiate.

intra;preso da anni l 'esam e anatomosistematico ·del:la colonna ''ertebrale un'i.dea dei proce1.Ssi mor'bo~i c·h e la Ha riunò.to così un materiale consi·des1uoi dati si basano su 1142 co'lo11ne

,D a uno sguardo general e dei reperti 1Pato.loigic1 in raiprporto con l "età risuJta com·e la per·c entuale cl ellecolonne riscontrate normali ·diminuisca p.rogr e&si vam.ente e rapi damente con l'av·anzare deg'li anni. Mentre negli indivi·dui fra i. O e i 5 anni il 100 % ·delle colonne er.a es·en te da lesioni morbose, in quelli fra gli 11 e i 20 anni lo -era solo il 59 %; in quelld. fra i 21 e i 30 il 67 %; in quelli fra i 31 e i 40 il 50 %; in quelli fra i 41 e i 50 il 41 % e così di s.e.guito: in quelli fra i 71 e gli 80 anni 1'1 %. Lo Scl1morl prend·e quin·di a consi.derare so:lo • quelle lesioni morfbose che erano inattese e insolite e re vialuta in rapiporto al numero comp1es1Sivo degli esami ·praticati: nel 10 % dei casi egli h·a trovato deglti angiomi; nel 22 % de'll'oisteo:porosi; nel 4 % d·elle metastasi tumorali. E IPOi in 1 caso lesioni 11ueti1c•h e, in 10 tu.b ercolosi, in 3 mie'lomi, in 1 esiti di fr atture, in 13 osteomi. Frequenti le lesioni de.generati·v e a .carico dei dtscbi e Sip·ecialmente negli in·di'Vi·dui in età avanzata: in cornip1es1so eran p r·esenti nel 47 % d-ei casi e in gran J>arte dopo i 40 anni. Pure frequenti delle produzioni patologi0l1e dei dischi clle lo Schmorl chiama n-0 duli ·cartilagin-ei (Ko:npelknotcfrlen) trov.ati in iben 4-07 casi (35 %) ma sempre in individui oltre i 18 anni. Poco st conosce dell'anatomia patologic·a d ell e spondiliti in,~ettive: oerto in eSise corticale e spongiosa ven·g on coinvo'lte dal processo a cari·co de1 miidollo aissai più di rado che n•ella tu·b erco'losi; così clinicamente per lo più non se n·e ha sentore. In colonne dli individui morti di malattie infetti'Ve focolai di n ecrosi ne'! midollo sono pTesenti non di ra·do e pr·ecisamente oltre clh·e in quelle malattie che già notoriamente potevano essere c.aus.a di compl icazioni a carico del rachi·d·e (tilf o, stre·p tocooce-m ie da inlfJu.enza e da pne.umonite) andhe in altre (come ad es. vaiolo, rnol'va). Queste zon·e di necrosi sono per lo 1più micro, &eO!Pich e; se pdù gran1di di·v engon-0 vilSibili comb c•h iazze bianto ...gi:a.f.l.lastre, toroide e allora vi si 1

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[ANNO XXXV, FASC. 49]

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SEZIONE PRATICA

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·p osso11 sempre dimostrar.e 1'' atrofie. e la n·ecrosi a cari·c o delle trabecole . Solo di rado questa dis truzjone o·s~ea diviene CGrSì iID1p ortpnte da ayersi - ja forrnazio11e di deformit à : lo S. ha osservato cifosi ango1ari da distruz•ion·e somatica in un caso d i spondilite post-ti:f1c a e in uno di s1p ondi1ite post-gr.ilp1pale. · .N elle rrialattle del sangue il mi·dollo d ella colon11a, che apQ)art ien e éJ)gli organi e1no1p oietici, l)a rtcc ipa se1n1pre e it1 genera le largarnente. Tiuttavja il tessuto osseo resta quasi s en11pre integro : solo assai. cli rado ,per irritazione d el tessuto osteogeneti·co, si addiviene a una neof•ormaz·ion·e os, sea, a u11a sclero.si d ella S!J)ongiosa e iprecisamente in e.asi di 1.ieucemia e piSeudoleucemia. T umori prin1l t lvi' d el radhi·de sono rari eocezion fattia per i tumori di 'asi: gli angiomi della co, J011na SeCOn•dO l e ri•Cerche rd ello S. , YeITeJbbero in ordine di frequ enza su!bito dOlpo quelli d·el fegato. T alvolta è col{pita u11a sola verte,b ra, talaltra più cli 1.11.a, e i tumori varian10 in granidezza da un granello di ipepe fino a 01ccu1pare la ma;gigioì· parte del co~po v·ertebr.a l·e. In corris.poniclenza del t umore le traibecole sono in parte rarefatte, in parte in·spessite, on·de solo di raido ne avven1gono alteraztoni tali d ehla resistenza de.I tessuto da ric1l1iamare sinto1mi clinici. Frequ entissimi sono in vece i tumori seco·n dart, 'S pecialmente i carcinl()mi. N•el 25 % dei cancri si avrebbero m ~tastasi vertebrali e più di frequente in qruelli della mam1nel1a, del.lo stomaico, della 1P1·ostata: interessante è notare c<l1e i dischi restano intatti. La più gran.de influen za sulla mo:r.fologia d ella C·olonn·a la hanno le 1nalattie s.i s tematiche deiio scheletro che diminuiis·cono la r esistenza d•ella sosta·n za oss,ea: il ra-cihit'ism o inifiantile e quello tar.: divo, l'osteomala cia e l'osteoporosi. Una caratteristica e i1on rara oonseg·uenza del1a ce·d evolezza dell'impalcatura ossea dei col'pi è la forma bicon ves$a 1accentuata d,ei dischi ch e sporgono a guisa di cuscinetto n ei segm en ti ossei vicini. .L 'osteo:porosi nella sua forma diif.f1usa 11a una grande importa11za n e1lo sviluippo delle ·d eformità senili ·della colonna, e·d è interessante come il più esteso riassoribimento osseo ,·ada con1giunto alle. più scarse a lterazioni n ei di.scl1i che sono intatti o solo legger·1n·ente deg.enerati. La cortical e su,periore o inferiore dei co:np·i, la cosid·etta lamella limitante è in questi c asi così assotti,g liata che fa.cilmente finisce p er oeder·e di ·fronte alle azion1i tra·umaticl1e più lievi. Una volta soontinuata la corttcal;e il tessuto fibrocartilagineo di1nostra una aggr essi•vità i ooale verso la t.';'.p on.g iosa: l'invade e si accresce in es·sa fino a costituire d elle formazioni irl"egolari , b en circos-critte, ,cli grandezza ' 'ariaibile, che restan o sempre in 1

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r·ap:p ortio con il disco intervertebrale e o11e lo c1hmorl, non avendone trovato cenno ,a loun o nella l etterat ura, c·h iama nod·1Ll l cartilaginei. ·Co tn·e vedemmo ·essi sono tutt'altro ch e rari anche n·egli individui gio,·anii. (n el 23 % ad es. fra. i 30 e i 40 anni) e qui la genesi aip.pare alquanto osc ura. C·e rto essi. non hanno nulla a c·h e f·are con la spondil!it·e deformante. Lo Scl1mo·r1 -espri• 1ne l'i·dea che siano in causa an.cme in questi casi az ioni tra u·m atic1he che interrompano la cortica1'e. ~ ella gen esti. d·ella s1p J ndil jte deformante dà invece una granide irnportanza la deigen·erazionr. delle fi:brocartiLagini interY erteibra.lL .:'\011 ecc·ezional e è il r ~erto idi /ratture somati•cl1e, r.i 1naste, in vita, i·n sospettate; e qu•esti casi ci chiarisconG l 'essenza d el morbo dl K71mme l , n el .q uale alle lesi·oni primitirve non sol'O manohereiblbe o•g ni fatto di riparazione ma conseguireb·b e un 'estesa atroliia onde la deformità secon · claria. L'as-senza d el cal'lo ' e il riassor:b imento osseo sare.bbero, secon·do io S., in di:pendenza di ctis turibi ~i ci.rcoloo; fors e anche d·ella pressione esercitata 1dal di.sco prossjm10 al focolaio di lesione . Infine non rararnen te si po&son o ris contrar.e nei Ye'C C'h i degli esi ti di infraziorii della spon·g io1s a o ·de lla corticale in assenza di azioni traum·atiche a l .di fuori di que1J.e che com,p orta la vita di ogni g iorno. Il contri'biu to d ello S cl1morl 'uol essere s prone allo stu·di10 cliniico l{Xiù accurato ·delle ma11a ttie della colonna ' erte•b rale. E. VENEZIAN. 1

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Sulla malattia di Kiimmell. (!C.ARDI S

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WALKER -

OL VER.

Th e Bri t .

Journ. o/

11,rg., aprile 1928). 1.. a lesion·e ·d escritta da Kummell nel 1894 p(\)ò es~ere defin·ita co·m .e il lento colla6so po&t-traurnati·co idi un co-rpo v ertebrale. Del resto questa lesione era stata già vista !Precedentem ente se non ben r iconosciuta nella sua essen za da Scih-ede, Kon'ig, e Vern euil. Il d·econso clinico tipico è il seguente: dO·PD un lungo periodo di tempo (1da qua1'che settiman·a .a qualc he a nno) da un traurma della colonna ch e aYera dato 1segni radicoJa.ri o mi·dollari -cl1e poi erano scompar.si, si v-e don o r icornparire i sintomi .specialmente il .clolor·e a c.c ompagnati da una cifOO·i angolare. Una a ccon cj a ciura !PUÒ arrestar e il n1ale, che lasciato a sè a1a ten.d enza a ptogre·ùir-e. Si possono pe~ciò distingue-re ·cin.que s ta·dii della 111alat~ia: 1) lesione d·iTetta o in1diretta. della colonna, di varia entità. Si può g iungere fino alla frattura ·di un conpo vertebrale. Le le.sioni dei centri i1ervqsi sono dovute a una concussion e; 2) stadio della con valescenza. Più o m en o ìu11go. Generalmente in questo p erio do per1

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IL POLICLINICO

i11a11e u11a dol enzia sulla vertebra oh.e verrà tPOi colpita; 31 sta,dio d ella latenza 1d ella lesio11e. Il inalato aippare d el tutto guarito e può eseguire un che lavori p esanti. Qu·e.st·a cognizione è 1r1olto iuirp ortante da un punto di vista rnedico-legale; 4) rit·orno 1dei sintomi. L ento e graùuale; 5) se no~ si interviene con un trattamento appropriato la lesione può 1progr edire fino al collasso completo 1del corpo vertebral e e allo S'l:J1iacciarr1ento d el midollo con interruzione corn·p leta. Di versi sono i mo1di di vedere sulla patogbnesi 1di questa lesione: o· Si tratta di 1d·i sturbi di i1utrizi'o11e del corpo per emorragie localizzate e trom·b osi consecutivi al trauma. O·p1)ure di disturbi trofi-ci 1dipend enti 1da lesioni dei n ervi e <lel inidollo corrisp o.n ùente a quella deterrninata vertebra. Ku mrnell cr·edeva 1daipprima ehe si trattasse di una << osteite ra·r efacente » cioè idi una .flogosi, ma p oi m·o dificò ,questa sua idea. Gli -~·A . riportano il r eperto di autopsia idi un caso a loro o·ccorso c·h e venne a mort e p er malattia intercorr ente. Si rinvenne: 1) e~iti idi u.n a piccola frattura i.n com.p leta; 2) picc·oli fo colai em orragici n ella s ostanz·a spugnosa; 3) atrorf ia delle trabecole; 4) corpo vertebrale cunei.forme. ·Nella ·diagnosi precoce la massirna irnportanza è assunta dall 'esarne radiografic o specie se late r o-laterale. Con ,questo si diff eTenzi·a ,dal rnorbo ùi P ott perchè si ved e una ver tebra daformata (1p·er lo p iù cuneiforme) ma con rnarg;ini tntatti e 1dhschi int-ervertebra1i normali. Altre l esioni dall e quali bisogna distinguere la malattia d j I<ummell sono: gli esi.ti semplici delle contu· sj oni e distorsioni, le neu-rosi e le mieliti trau1natic·h e, la spon1dilite luetica, e l 'artrite crani-ca reurr1.atica. La cura consi.ste n ello sca:ricare Ja ver tebra malata. Anche interventi con t rapianti ossei ·a tipo Alb ee furono segui ti d a successo. ni·portan o 14 casi. M. ASCOLI .

Su di un caso di vertebra plana. ( PANNER.

A eta radio log ica,

L \~ .

vol. VllilI , f asc. VI ) .

comunica un ca so che ap1partiene probabilrn ente a que lli ch·e Calviè ha ·descritto col i1orr1e ·di v er tebra plana. Questa aJffezione pre~ senta mani.festam ente un accentuato carattere di cr on icità. Infatti u el caso 1dell' A. i primt srntomi erano aippaTsi 9 anni prima e la malattia non .può ancoTa con sid erar·si ca rne guarita. L 'esa111e radiologico ·di m ostra gravi }P,sioni della colonna e più ipreci sam ente una 1cifosieolios i pronunciata a livello ·dell'ultima vertebra dorsale e una accentuata diminuzione d el diametro verticale del corpo della IX vertebra d ors ale. Non appai ono egni di S1pondilite n è d i altre lesion i distruttive n ote. Si tra tta certa mente di una affezion e benigna se paragonata alla spon·di1ite, essa però è 1

[ANNO

xxxv,

FASC. 49)

capace di dar luogo a importa11ti m odificazioni 11atologicl1e e anato111icJ1e ar1alogil1e a quelle cl1e <So110 s t.ate riscontrate in m olti casi di osteocon· 1drite giova11ile dell'anca. S econdo l'A. si t raLla 1JI'Ol.>a.1Jil1ne11 te ·di u11a nIBlai.tia cl1e co1ne quella cli Calvé-.Pert.l1es a1p1parttene al gfuppo delle af'fEzi o11i giov anili <1ell'a ccresci111ento. ~l u lto pro1Jabil1r1er1te · si incor1tr·era11no difficoltù nei casi si111ili 11 e1 ù eter111i nare e~attamente il mo111e11to IJel qual ~ l 'affezione è giunta al ter1nir1e delJa sua evol uzione e nel conoscer e cori esattezza ~e J a s ir1Lorr1atologia pre·s entala 1dal paiiente sia dovuta alla affezio11 e stessa o alle sue conseguer1ze. Nl. ASCOLI. 1

MEDICINA. L'eosinofilia nei versamenti: sua importanza clinica. (.A. \' l GNOLO-I.>ALo~v1 BELLA. R iv . Cl-i1lica 1\!J ed., n . 5, 1r1arzo 19Z8) .

.S ul .r ep·erto citologico c11.e si riscontra n·e i versamenti delle sierose, 11pn esiste un accordo tra gli autori. .W ida l e Rava:ut per primi divisero i versamenti 1Ple1uritit.:i, i11 raip1p·o rto al r eperto i·s tologico, in: 1) versarr1e11ti d 'origine meccanica, con preser1za solta11Lo di elementi epiteliali <.L ella .si·erosa 1p le urica (trasudati); . 2) versamenti c·on elem enti epi teliali 1d·ella sierosa, d eterminati da agen ti infetti ,.i (diplocoo011 1: str eptococchi, ec c.); 3) ver$amenti a tiip o essudativo , cpn prev·alenza di linfocit~ (1pleuriti a f rlgore, tulbercola.r i, ecic.). 1Tale classi11'icazion.e non è a ccettata d.agli AA. cl1e si sono occupati dell' ar·gorr1e11 to; 11'è allo $tu; o attuale esiste un.a di visione che a·lJbia un valore assoluto, in quant o ogni or.ganis1no reagisce in u na maniera propri.a, il che imrpedisce di fissare c) ei tipj immuta·b ili , m a solta nto si può fare uria classiJ'ic.azion·e ap1pross jm.a ti va. Con ·tale concetto , i versam en ti si possono (1i · videre in: \'er sam enti meccanici con presenza <11 en1dotelio.si; versan1enti e·ssu dativi: idi natura tbc., con ,p resenza di linfoci ti; di ·a ltr a natura (r e11rr1atici, intf etti vi, ecc.) cpn prevalenza di polin ucleosi. Qu esti re,p erti citologici subiscono una modificazione durante il corso della malattia, e si p ossono allora avere ti·p i misti, i quali sonp indizio d 'un.a r eazion·e lo•c ale e generale dell'orga ni sin o. Infatti il Sign orelli p ensa ch e la polinucleosi sia espon ente d'una r eazione g ener ale d a parte d ei tessuti e dell'organismo, mentre la linfpcitosi ra1ppresen ta u n proc-esso r ea ttivo locale. ·L 'eosinofi!ia è c on$iderata com e un raro r ep erto d elle pleuriti; solo il P·etzetakis r ecentemen· te avrebbe trovato con · fr equenz.a . l' eosinofilia n ei 0


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SEZlONt PRATICA

2463

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versa111e11ti asetti.ci; . nelle ìorllle purulente in vece gli eosinotfili u1anccano. • ~econdo l 'A. g·li eosinofili 11an110 u11a origine - locale, e provengor10 i11 parte dalle cell ule er1dpteliali, ir1 part·e dai u1011or1ucleari, e più l'ara111e11Le ua1 polinuL:leatl. 11 Vi·g110lo-~.alon1bella ha ripreso l'.argu1uE:H1to, e<.l 11a stu·di-ato il r ep erto cito1o·gicp di :15 ver~a­ u1e11ti pleurici e ~.) versarnenti ,p er1io11eali. Dal 00111plesso delle ricerche e1r1erge: 110l le p·leurili si~rose o siero{'btJri1iose (tipo l'eu111ati•COJ tii lla polinucleati e lirufociti nelle fo.r1ne ac ute; linfociti solo o insieme ad en1doteli n·elle forn1e c;rp11icl1 e. lVlancano gli eosino.fili, i quali co111pa1ono ir1 scar1So numero nella fase risol uti va t4-6 %). \l~elle

pleuriti purule1ile si ha polinucleotii con

endote!1osi in a vanz·ata fase degenerati va. .Nei casi elle tendono a guarire, Si 11a diminuzio11e dei polinucleati, e nel 75 % dei casi com.p aiono eosir101fili in scar1So nun1ero (6-8 %) . Nelle pleuriti tub ercolari si ha una linfocitotii pura o u n.a lin.focitosi-en·doteliosi. Scarsi eosinofili si trovano n ella fase di regressione del versa111ento. J\elle pleuriti ricoplastiche il r eper ~o è e1l<loteliale-lin·f ocitico-p olinu1cJ.e.are, con assenza ùi eosi-. no fili . ~ell e pleuriti inf luen;:,ali Si ha endoteli osi con poli11ucleosi da pri111cilpio; entdoteliooi-lin1ocit~co tn ~egui to. Scu.rsi eosin ofili (7-8 %) nel periodo i niziale. Nei versamenti d·ei cardiotpazienti e dei ne.fropazi.e11ti il reperto è endoteliale lin.f ocitico, ·son scarsa p olin11cleosi se v'è congestione polmonare; gli eosinoifili si trovano in n u1nero df 1-2 %. Nelle peritoniti sieros·e e si·erolfi'b rinose, in quel] e tubercplari, purulente, neoplastiche il reperto citolo·g ico è presso a poco identico a quello dell e pleuriti. Nelle .asciti d ei cirr otici si l1a una en·dotel iosl con scarsa linfocitosi; rarissimi eosinofili. .D al co1nplesso delle ricerche si può concludere che la presenza degli eosino.fili non è esponente della natura · del processo, ma· ·della sua età; la loro quantità è in rapporto alla inten sità 1del lo sti rnolo e delle diJ'ese organiche. CARUSI.

Sulla casistica della linfogranulomatosi acuta. (F ARI<AS. M ed. Kliriik,

28 ott. 1927).

La diagnosi della mal.attia di Sternb·eTg.iPaltallif, f.e non offre rtirflcoltà J1ei casi a decori:;o clJassico, può essere diffi ~i lissima in qualche caso, ove può esser pos<:>]bfl e la confusione con altre D1alattie: sepsi, leucern ia acu·tia, angiocolite infetti va, tu1nore rrtaltgno, ecc.

L ' A. riporta appu11to un caso il cui decorso era tale d·a mentire quello di ·u n tumore maligno rapidamente cachettizzante. La P., di '48 anni, sen za uulla cli importante n ell'a:ruamnesi, fu impr0Yvi.:;a1nente, di notte, colita da dolori addominali ~:r1ampifor1ni , p rirna localizzati a ll'epigastr io, poi diffusi in tutto il ventre. Tali dolori, non acc-0rnpagnati da febbre, soo.za contrattura delle paretj, sen za ])rivjdi, senz,a suclore, d·u rarono alcune ore. l)opo due giorni, il quaclro si ripetè, aggiungendosi vomito, e si r.tpetiè in 5eguito varie volte; e la 1). divenr1e ~!Jartca, debole, perdette l'appetito. A carico del qu.aclrante su periol'e sinisit ro deJl'addo1ne si 111anifestò 'Una tu111efazione. Seguì intervento operatorio: si rinvenne una ghi·andola epiploica metastatica che si asportò ed un tumore grand e quanto un 1pugno d ' uomo, a sede retroperito,n eale, vresso l 'i1npiianto del mesenter.e del i.enue; tale tumor e Yenne giudicato ]nopera!bile. L'es;arne istologico della g-hian<.lola epiploica asportata p·resentò 0aratteri di una probabile for· 1na lin.fogranulomatosa, più che quelli di una m etastasi c.anceri·g·na. Dopo un m esè di relativo b enessere, si manifestò ascite cospiou.a, prirria sierosa, 1P10i chilosa , acroci.anosi, ede1na delle grandi labbra, d ella r egio11e sacral.e e degli ar.i,i inferiori, rapida perdita di peso. ~o·n si palpava110 gh]andole ascellari o inguinali. Jl tun1ore, dopo vuotament o dell'ascite, era sempre palpabile. La ternpenatura era febbrile, con remi ssioni mattJutine. ~ull a agli altri organi nè all'esame del san gue; non eosinofilia. La ricerca . di. sangue occulto nelle feci fu ,p osi ti via una so.la volta su tre prove ripetute. L'esame radialo · o·ico del tubo digerente era stato negativo. b . In novt' gi11rni si el>be l ' olJ,'tu,s col qcuadro della cachessia e della i.IJo::>ist olia . .All'.autop~ia, jl tnruore r isu ltò costituito dia t1r1 grosso pacco di ghianclole lin.tatiche ade1:enti tru loro, corrtprim enti 13.C(!bt'dlte gli ure.teri, il tenue , la flessnr r\, lienale Jel colon . Anche le altre ghiar..- · dole 1neseraiche, l t· lcllnlì 0-a0Ptiche, ìe n1eùiastinicl1e, p resentavano g l i ~ tes.si caratteri. I caratteri i , tologici era.n o qt1F.lll di un linfogranuloma, ricLl'1 issimo di cellJJle giganti T essltto gran11.1lornatos0 in fll trava pt1re la parete .~ì e i tratti intestinali co111pre:-;si, nel lume di uno dei qu.al i si ::i.v<=>va ancl1e nnu ulcerazion e. ~

GARRONE.

Policitemia e111otiva. (The Jou1·n. of the Amer. J\lled. Assoc., 9-G-1928).

rin contras to con u11'aitiYilà eccessiva del miùollo osseo nota n.ella sua forma croni ca col n orne ,ai eri tremia, esiste un a umento acuto 1dei globuli rossi del sangue che ~i può chiamare policite1nia 1


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IL POLICLINICO

XXXV, FASC. 49]

(ANNO

emotiva. È stata ossenvata sperimentalmente in CENNI BIBLIOORAFJCJ n.o i mali .sotto'Po·s ti a speciali eccitarr1enti. L'aum ento d el numero degli eritrociti nel circolo .peME..'3SEA,' B [LANCIONI, GOSIO, PERGOLA, YlAGGIORA , ROSA, ri rerico è stato del 25 % e più. Ferrari trovò ~n SFORZA, DI VESTEA, NICEFORO, 1DRUEITI PA \ 'ONE ' , aurr1ento medio di 475,000 eritrociti negli studenti 'fo.vr.YIAST.J>C-RUDELI. La Tub er colosi. Scic ri~a e do1p o .g li e$ami; l'aumento inaggiore fu trovato l egg e nellKJ, lotta contro la tubercolo.si a tran ello stu·dente più eocitato, e il min ore in uno verso i tenipi e ne-i diversi paesi. Pro vvedi turato studente jndifferente, flerr1matico. Qu.esto aumenGenerale dello Stato, Rom.a, 1928. L. 200. to si · pu ò .p ensare dovuto a sottrazione di plasma dalla circolazione con .· ~ onsecutivo aumento del , Opera raz.iionalmer1te con·cepita ~ · oo.n dott;a, a iCliinos·~rare con i documenti, con i fatti alla mai10. glo buli, O~}pure a scaric11e in circolo di eritro·citi !"evoluzione ·di una lotta intrapresa e svolta .sen7i .cJep ositati in qualClhe luogo. Le emozioni provotregua da1l ' umn.nit~. )nter<l co11tro 11 più inuma11o can o aumento dell 'eliminazione ·di orrnon.e surre. <Iei .flaigelli. na Je mi·dollare e questa è una cau$a nota d 'auDa questa o·p era, dovrebbe prendere le mosse n1ento di eritrociti. Qualche anno fa si con.si.de. cl1i si accinge ·a p enetrare nell'intimo d el prorava il fegato un d eposito di glo.b uli rossi che blen1a anti·[t:1ber1colare, problema sociale; ovvero p otevano in certe circostanze essere scaricati in cli.i, italiano o straniero, n ell'ri n·dugiarsi n ella r 1• circolo. Gli studi più· recenti di Barcro,f t e di altri cer ca ··scientifi1ca o n el ri vol·g e~--s i al•J.a applicazion e s ulla ,probrubile funzione d ella rr1ilza qu·ale depo1pratica, senta il dovere idi c·o noscere in completo $ito ·di .eritro·citi in°du·c ono Izquierdo e Cannon 111oc10 il largo con tr.i1b·uto d·ato çlagli italiani, pirjrr1i della Scuola ~!J edica di Harvard a IP'fend.ere in ancl1e in q·ue.sto camipo. considerazione quest'o•r,gano nella genesi dellà L '.oipera è s ~ata prese11tata d·alla .D irezione G·epoliciterni.a emotiva. Secondo qu·e~ti AA. il sa11n e.r.ale d ella Sanità d el R·egno ai Congressisti gue non è ispe·&sito ;per trMudazion.e e 1 aumento con ven 1uti in Roma in ·o ccasione della V.I Condi .er.itro1citi, ahe si ha n-0rm.almente dO!po .eccitaferenza 'I nternazional e d·ella Lotta contro la m enti , manca quando la milza è privata ,della TubePcol osi ed 11.a fatto con i s uoi q·u attro vo}umt sua inneflvazione. In·Ci dentalmenie l 'iperglobulia descritta rientra · e le s·u·e 3000 .e più pagine di t esto , b·ella mostra neJI'.es·posizion e d ei in ezzi di l-0tta apprestati c.ial n ello \Schema generAle dell'adattamento simpaticoi1ostro ·Governo. Hanno in essa •COllalborato s·c iensu rrenale dell'organismo alle varie circostanze, ziati, s oc.iolo.gi, igienisti ciascuno svolgen·done una adattamento il cui meccanis m o agisce nell'eccitarurte: e così n el primo volume, aiperto dalla rirnento emotivo, n ell'esercizio fisilco, nel freddo, prod·uzi-on.e dell'Auto!g·r afo dal Capo de.I ·Governo n ell 'asfissia. invia t{) in oecas ione della detta conferenza e aa RENATO LUSENA . una 1pref.azione ·del prof. Marohiafava, il proif. Bilan·c ioni scriYe d elle cono1s10enze stortche sulla tu1bencolo1si polmonare e sutla tu ber·colo•s i iaringea . • N.e1 sec.011do v·olume si troiVano e.sposizioni complete d·el prof. Gois io, Pe-ngola, M.aig·g iora, Rosa, 1s u11la batterjolo.gia, in generale, sull'etioloig.i a, sui SEZIONE CHIRURGICA metodi im.rnunitari, sulla tu1bercolosi degli a nidiretta dal prof. ROBERTO ALESSANDRI rnali n·ei suoi ra•prporti con qu ella dell'uomo. Il terzo vQllume contiene scr.i tti d el 1p rof. Slfo-rza, Il fascicolo 12 (15 ·dicem•b re 1928) contiene : .Di Veste.a, NiceJoro, Druetti s u.g li in·dirizzi terapeutici, sulla ospedializzazione, sulla statdstica · LAVORI ORIGINALI : (] ella tl~·b·ercolosi, siull ' azione dei congr essi, d elle I. - E. CAPECCHI: Sui rapporj,i fra traumi e tumori a proposito di un sa,r.o oma primitivo del perone. -c onferenze, ,delle assorciazioni, della prop.agan·d a. II. - G. CA.ROSSINI: l\fierobismo ed antioh·e ferite di e della .b eneficenza n cJla lott.a antitu•b ercolare. guerra. (Nuovo contributo aillo s.tu·d io ·del mi. .Infine nel yo.Jiume q·uarto la l egislazione antrtucrob.isma latente) . bercolare nei v•ari paesi, i • ri1sanamenti u!'lbani e III. - S. TIRELLI: Tre oasi di resezione del. nerivo ,pre. l'~dilizia po.p olare i.n Ita1 l ia formiano oggetto di sacral.e. ca1pitoli trattati dai dottori P·avone e T·omrr1él!Si IV. - G. V. VINCELLI: Adattamento funzionale rdelle Cru·deli. Ad ogni capito1'o seguono mi-ria.idi di ciarterie ipoplasiche in seguito a legatura dopo tazioni ·b ibliografiche e~ fatto interessante, di resezione della parte t.rom:boeata e sutura ·dei mon.cani. .ciasc.un l~voro citato è detto n.el breve volgere di •PQc.he ri·g he. PRE ZZO DI CIASCUN FASCICOLO L· 6 Io ·di·co tìattarsi di opera poderQlsa: chi ha seI non abbonati a.Ila suddetta Sezione Chirurgica pogu ìto questa sintet ica esposizione ne 1h·a cofillP!l'esa tra nno ottenerlo subito inviando Vaglia Poetale all'edi_ la es·a ttezza deiJla dizione, ed a chi volesse cotore LUIGI POZZI - Via Sistina, 14 - ROMA. 0

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SEZIONE PRATICA

nosc.ere a oh,e co&a essa m.i ri, ricorderò le frasi - che ]l Messea en1111cia n ella <e ragione dell'opera ,, prentessa nel li•b ro prin10: (( l'opera vorreibbe, con il s uo esteso ra ~gio di in1d.agine, neil tempo e nello spazi o,_ adeguarsi alla univefl&alitù del flagello, sul quale si appu n tano gli sforz1i si.ngoli dei di v·erisi pa·esi, mirabilmente roordinati attraveriso il Patto della S101cietà delle Nazioni. la stampa m e1d.ica, la propaganda e lo ,s tu·dio c.olletti vo, n ei quali gli studiosi di o.g ni luogo si affratellano 1per la com·u ne no1b ilissirn.a fatica )) . La let1Jura dei su·ocessivi capitolj può c onfern1are che questo ·desi·derio d·egli ideatori è stato raig.gjunto. l\IIONTELEONE.

Bagliori ed omb.?·e ìn Medicina. Vol. III. Jn-8° <11 292 pa:g. con 40 fig . .e U.6 tavole fuori tes to. Pub-

blic·azione d·elJ.a ScuoJ·a di Sanità milit1ar·e, FiTenze 1927. Prezzo L. 35.

La S1cuoliq, di Sanità milita·r r conti.n ua n elJ·1 bella. iniztatilva di cfuarr1are a raccolta le tp•cr · on·allità d·e1J.a s1ci1enza italiana per d elle conif erenze ch·e ris•p ecc.hiano lo stato attu·ale delJ.e nostr e conoscenze su deteirmin1at.i air.gomen~i , pu·b1bl~C'an·d ole poi in volru·n ii. 1'roviamo i·n qu·esto secon1do volume •d·ell e co'ì. ferenz.e di E. I.Jugar-0 (•La pro1filassi d~ll ' enden1ia gozzo-'cretinica), di ID. Gior.dano (Tubercolosi chir:urgiiche), di G. .B. 1Queirolo (1L 'an.gina di petto), di E. Bertarelli (1La pTofiliassi antilu etica), di U Ga:bbi (Pato1og.ia della Tri1politania), di A. Ang elu cci (.B iologia ·del tracoma), ·di G. C-0ronedi (F oncl aJinenti scientifici della tera'.Pia chimtca), di M. Donati (1CJ1i1rll!Iìg1i.a delle alg.i e v:iScerali), dt E. Centanni (.A!prp1ica z.ioni biolo·g ic·b ,e d·ell' energj a intraatom·i1c·a), di L. Gi1u.ffrè (·L a teorriJa d eJ.lia. feblrre), dj G. F ichera (1Colel itiélJsi e colecistite); tutti argon1 enti intere.s1oonti e 'trattati con larghezz.a di vectnte e 1praticità di intenti. 1

F. COSTE. Sern,éio logie Jilédicale. Maloin.e et(l. Par is Fra. 25.

la s,a. edizton·e 1del liJb:ro 1d·el Coste dal sin,tonia alla m alattia, C!he tanto ,5u ocesso ha avuto tra i p.rat-1ci. 1L '.A. segue il metodo 1predilett-0 a n che in questa aa. edi zione: Olf.f.rire al lettore il riasis unto completo e chiairo d el! J,avoro cerelbf1ale d'un ipiratico Clhe, m esso davanti ad un sintorna, ceTca di giungere ad una diagnosi esatta della m.alatti a. 'Il 1 o volume è rd.edicato alla semej otica m edica, il 2° allia semej otiioa delle specialità. Gli a.ngon1'enti 1sono sc.elti con criterio di utile selezi.on·e: glri a cicessi di fatrbre, le anemie, le alfbuminurie, J.e ·cefaJe.e, le co nvu.1 sioni, i vari dolori, Je ematem esi, gli itteri, le insonnie, le ,p orpore, i tumo1ri, le v·erti gini, ·ecc. (per citar.e a1curn i d ei tanti cap·i toli pr·e·si in consi1derazio·n ·e) sono i titoli 1d el1le d:Usqutsizi oni. L'A. cerca di po1rtare per mano il medi1co nel1'a in1diagine di.agnosti1ca, segu·en·d o una via piana e pratica. 1Nel volu·m e sono ag,g iunti nu.ovi C<llpiitoli, e i vecc·l11 so.no rn.essi al corrente d elle nuove conoscen ze. T . •P ONTANO. È

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Prall tische Diffèrenzialdiagnostilc. Bd. llV, T. 4. Chirurgische K1:ankheiten des Rumpfes und der Extre·m itaten. T. Steinkopf1 ed.. Lipsia, 1 fa.se. di 104 pagg. R1M. 6. BRUNING.

,s chematico :senza e·ssere arido, br·eve senza Ch·e nulla ·di essen zia l1e ven·ga tralasciato, rn a pure senz.a gli ingtustid'icati paralleli fra lesjoni morbese c'he n essuno in pratica pensa di ra,rvi~inare , qu esto li(briceino (·ded jcat-0 come gli altri ·delLa collezion e di cui fa parte, ai 1nedi·ci pratici e agli studenti ) potrà riuscire utile con1e 11n buon consi.g l i ere per orientarsi n elle i ncertczze deLla diagn0si. E. \ I ENEZIAN.

~CCftBEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON6HESSI. Società Lombarda di Scienze Mediche e Biologiche. Seduta d,e l Presidenza:

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giugno 1928.

Prof. R.

GALEAZZI .

Misurazioni opacimetriche mediante la produzione di correnti fotoelettriche. Dott. CuBONI. - I n t u tti gli opacimetri in uso, l'opacità viene valutata median te l'apprezzamento eseguito direttamente dall' occhio dell ' 0~ervator e della diversa intensità della luce proveniente da un' unica sor gen te luminosa ed attraversnnte can1pi di osser vazione dis'tinti: quello co11tenente la &o.stanza in esame e quello oonten,e nte la. sostan z<: campio11e .al grado di opacità della quale ci si vuole riferire ai fi ni delle nostr e determina.zionj. Pertanto la precisione delle letture dipende in erfetto .tJ.alla sensibilità deJl' occhio j I quale viene a oostituire i11 ul'bin1a analisi l'o~:ga110 fondam.el)tale di tutti i fotometri, apacin1etri e colo·r imetri . Ma la quantità di luce cl1e p.assa attraverso t111a fleter1nina.ta sostanza. (luce residua) può ·venire n1isurata co11 esattezza se s i dispongono le cose in n1odo che detta luce residua '~a da a cadere sulla su•perficie sensibile di nna C'ellula o n1ila fotoelettrica, la qu.ale ha la proprietà di e rogar e 11na corr ente (oorrente fotoelettr}ea) di intensità diretta -


IL POLICLINICO

1n einte proporzionale all' intensità del fascio dj luce che inves te la cellu la stessa. L a oo·rr~nte fot'°elettrica così p rodotta viene ogni volta misur.a.ta 0011 precisione mediante un ga lvanometro a specchio e pert.anto ooll'impie-go della cellula f{).t oelettric:a vengono evitati g li errori di Jettura di·p enden~i dalla. limitata sensibilità della reti11a dell'occhio umano.

Contributo allo studio del meccanismo di azione della lisocitina. Dott. G. D RSSY e P . LATZER . - Gli 00. p.a rtendo da ri.cerehe di Volterra e Spi11elli, ch e avevan o m es~·o in e 'ç i.denza una fo.rt.e tos~:dcità nei miscugli liso~itin a-eer vello, conferman o il f-a'tto sia per la lisocitina -di .ape che per quella di oobra. N.ell'interpretazionè biologie.a de l fenomen o gli 00. non condividon o le idee di V'°lterra e S·p in elli: qu·e.sti ultimi infatti attri1b uiscono la magP-;ior e tossicità dei rnescugli lisocitina-cervello, alla p·r esen za nella lisocitina di fermento leci'tiniasioo (vel eno) ancora libero fermento a-tto a trasformare le .Jecitine del cervello in nuova lisocitina. Dessy e L atzer h anno potuto d imostrare l'inesnt t ezza. di questa ipo·t esi per la diversa ~zione della lisoci'tina e del fermento (veleno di oobra e rli .ape) ; per il mancato aumento del potere tossico della lisocitina con l' .agg iunta di fermento lecitinasic>C>; per ln. non nttiv'ità dei raggi ult r avioletti ~11 lla lisocitina nei oonfro;nti all'azione dis't ruttiva. degli stessi sul fermento leoitinaisioo·; p e·r l'azione inibente della licitina nella emolisi d.a lis'°citina, per la possibilità di ricuperare tut.to il fermento lecitin oso dai residui dell'est r azione della lisocit ina. ; per la minima qua.n'tità, 11ella ipotesi n1igl iore, di fermento ·p resente n ella -dose minima letale di lisocitina. Dess.v e L atwr invece, a vendo per p-rimi scoperto 11n poter.e cerebTolitico intense della lisocit ina , tene11do ad attribuire· .a questo · fenomeno. la c·ansa dell'an.m en't o di t-ossicità, dei misrugli d i li~· oeitina e cer vello. Tale potere litico della lis'°cit ina si esplica a carico di t u tti ·gli organi . Anche i miscugli di lisocitina e siero son{) più tossici. Le ricerche degli Ol). contitll1ano per inetter.e in chiaro j pu nti ancoTa Q-scuri della questi{)ne. 1

I lipoidi del siero normale di cavia. Dott. S . BEJ,FANTI. - Dal siero di cavia fresco ha cs't ratto, C•o11 procedime-11t i non atti ad alter are In con11posizion e !dei lip·oidj del siero, una sosta11za on1oliti ea. di p er sè che in base ai c.a.r.atter i chimi ci e'Ì alle proprietà di.m·ostra t-e ap p are essere lisocitina. Con n1oltn p r udente riserva ; anch e sl1lla cornp{)8izione C'h in1ic·rt. d el prodotto ottenut o per or a solo in pi cc-0l n, ql1a.nti'tà il Belfa.nti si chiede se l'azione co1nplementare dei sier i non si.a di1pendente da 1

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questo contenuto in lisocitina, la q.ua le potrebbe esse.re riguarclata come la parte ergofora del complemen to, rap presentando gli altri oostitu·e nti, indispensabili all'azione complementare 1a p.arte a1ptofora. I 1

Il problema della virulenza. Prof. .J\.. ZmoNI. - Sulla b ase di precedenti esperienze che gli permisero di trarre la conclusione che il trattamento oon a ntigeni microbici vuò in determinate ciroostanze fare insorgere una iperricettività specifica, 1'0. co~clude che 1a r ecittivi'tà dell'ospite e p er conseguenza la virulenza dei microbi sono sotto l'influenza di anticorpi liberi negli umori o di modificazioni a llergiche dei tessuti, a lor volta forse legate, almeno in parte, alla presenza ·d i antiqorpi. sessili. Sulla scorta di qu~to f.atto Zironi pone il problema se la virulenza norm.ale dei microorganismi non sia condizionata dalla pr esenza di anticorpi normali negli nim ori, o sessili , o per lo meno dalla rapida loro f.ormazione in seguito all'in·t roduzione dei germi nell'organismo. I l ,')eareta.ri o : Dott. ENRIOO ETTORRE .

Reale Accademia di Medicina di To1·ino. Seduta del 6 111glio 1928. Presiden21a: Prof. DIONISIO, presidente .

Endocarditi da Streptococco viridans. Prof. MICHID:,I. - Il qua dro clinico dell' endocardite da streptococco viiridaniS osservato C{)Il una t:erta frequ.enzia. in qlllesti ultimi mesi, è ca r a;tter izfiato, p e r un ce~ro :p eriodo di ~po, da lla preseP.za di fe.b bre pii1 o meno elevata e re111it te11 tc o intermitteni{e, ~.:1.a segni di un vecchio vi~i o val\·olar e; in u na parte dei casi 1nanca, a no trac<'i e cli tu.more splenico e gli abituali sintomi urinn r j clell' endooardi'te lenta. L 'emocultura si di1nostrava p.ooitiva J1ella t ot alità dei casi, spesso con r eperto di un gran nun1ero di colonie di ger1ni. Il decorso fu straordin.arian1ente rapido co11 oxitus .an che in soli due mesi. I r imedi più moc.Terni chemioterapici e le varie forme di vaccinot erania si din1ost r nrono efficaci. L'O . vorrebbe i 11 q~1al che caso seguire il metodo di cura sug,rerito d a Bier, il qua.le, praticat o un largo lembo rutane.o sull'ar oo costale sin. , applica delle punte di fuoco sotto questo lembo. Non par e che questo intervento debba costit u ire un serio pericolo e del resto la gravità -':l ella malat'tia giust ificherebbe ·ogni ten tativ'°, anche se t €or eticamente non t r ap;po persuasivo. 1

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Colonnello i11edico P F.RIUE R. - Sul valore e s11l la aen esi delT.a reazione di Takata-Ara S'lL· liquido ce!alorachi dia·no.


fANNO

XXXV , F ASc: 49)

SEZIONE PRATICA

Sulla· cataforesi del virus del sarcoma di Rous.

Società Medico-Chirurgica Bellunese.

D ott." C. P u LC.HEB. - Nei filt r ati alla ca ndela -Berkefeld del m ixosarcoma di pollo di P eyton Ro1U& t ipo 1 stabi1izzati a i pH 7.7, 6, 5.8 il virus è stato t1'ia.sp ortat o dal eampo elett r ico ver so l'an odo p oichè il liquido del corrisp on<len te segmento verticale del t ubo a d U che all' inizio dell' esper i1nento non oo nten ev a filtra to h a dato origine dopo 4 or e di ca·ta foresi (corr ent e con tinu ai J 50 volta, 6 m illia1n'p er ) n ei polli a t ipici tumori; il , -irus ha quindi in qt1est e condizion i car ica elett rica n egativa.

Seduta d el 2 maggio 1928 . Presidenza: dott. G. G AGGI A, Vice-P residente .

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Influenza della fatic a prolungata sullo sviluppo di un sarcoma dei ratti albini.

Dott., S . 1"1u.oNE. - I r at t i veniva no obbligati a correr e ogni giorno per varie or e di seguito su di u n tappeto girante fin ch è non sembravano esa usti. L ' O. ha verificato che la fatica ritarda lo sv ilup1po del s.ar oo1na <li ratto s enza deformarne not evolmen• te la curva dj accr esciment o. Questa influen za ralle11t atrice della f.atica p uò dipendere da un lato da un 111aggior consu n10 di mater iali for nit ori di energi a (sopratut t o idrati di carbo11 io) per par'te dell'organ ismo che lavor a, dall' ~ltro dal1 '.acidosi ca gionata <lalla fatica stessa. 1

Sull'assorbimento superfi ci ale del virus del tumore di Rous.

Dott. S . MILONE. - I l virus contenuto n el filtrato del t 111nor e at traverso u n a candela di Bel'kef eld V è co1e1pletamen te .assorbito dalle polveri di carbone, di caolino e di dia'tomee è invece mancato completamente l 'assorbi1nen t o p er par te del solfato di b.ario e dell' ossido i drato di ferro. L ' O. · d iscut e ques t i risultati a lla stregua della d ottrin a elettrochi1nica dell'iassorbin1ento e delle n o.ziio·n i oggi a cquistate sull'assor biment o super n ciiale di altri virus filt r abili . Influenza del digiuno sullo sviluppo del sarcoma dei ratti albini.

D ott . G. e .i\.. V ECCHI . - La crescit a dei tra pianti di s a r ooma di r atti non viene impedita, ma è notevolmente r itardat a nei ratti sot t oposti .ad ali111 entazio,n e insu fficiente . Co·n la ri presa dell ' alimentazione n orm ale si ha imme!diatamente u n .acoelera.mento n e1lo svilupp o del t umore, man.tre la massa dell' or ganismo portatore, stent.a a r ieos tit n irsi : · appare q1ti11di jn chiara evidenza jl fatto della p revalenza del t11mor e nell'acqu isto delle sost-an'Ze della nutrjzione. R icerch e an.a loghe p ra ticat-e su un a r a.zza di r atti r efl'attari all ' att ecoh im€'llto del sar coma dimostr ano che l' i•poa limentazione muta so·l o eccezionalmenie la r esisten7.ia naturale di certi organismi .all' attecchim en to dei t umori trapiantati. 1

VIL LATA • •

Ematocele retrouterino da caus a non gravidica.

Prof . A. PoNZIAN . - I n u11,.a donna di 35 anni, che da cinque mesi aveva pa r tor ito il suo qu ar to figlio, si verificar on o, a comi11ciare dal terzo mese dal parto, dell e met r or r.a.gie cl1e si seguiron o .a inter valli r egolar i di circa 20 giorni, per le qu ali si fece ricoverar e in Ospedale . L 'esame genitale fece r ilevare una piccola tu1nefazio11e r etrouterina dolente alla pression e, che si interpretò come un a n nesso inf]a.m m ato e caduto n el Dou glas . Un nuovo esame eseguito do po dieci giorni fece os-. ser vare u n notevole ing r ossa1nento d i qu esta massa retrouterina; la puntura espJorativa attraver s o il fornice posteriore estr asse sangue, per cu i si pensò alla possibilità di u n a gravidanza e xtriaut er ina,.. L ' O. interven ne at traverso la p ar otomia m edian a sopraombelìcale, e const atò I.a p l'esenza di sangue liquido 11elLo:i cavità per it-0·neale, e di una massa d i coa guli nella p iccola pelvi, che inglob avano · gli annessi di sinist r a. La salpinge è normale , l'avaria prese11t a in t'ln punto una super ficie oblit erat a da un coagLllo, rin1uovendo il quale si inizi a una emorragia . Si asporta l 'a nnesso. E samirtati 1 coaguli n on si trov a tracci.a di t essuto ovulare . L ' esame an che microscopi co dell' ovaia asportata esclude .alter azioni di ca r attere gravidioo. L ' O. con clu·de esser si t l'attat o della r a ra eventualità di un emo peritoneo da r ottura di un follicolo ovar ico, e ne prende occasion e per discuterele possibili cause d i emorragie int raperitoneali di or1q;1 ne all'i11fu ori dello stato di gravidanza . Peritonite diplococcica.

D ot't . D . BosMIN. - u 11a donna <:li 20 .anni, plu r ipar a , alcuni giorni dopo il t erzo p a r to si avvide cl1e l '.ad·d:<}1ne ~i era n ot ev0Jn1ent e i~1-0S­ sato , n1entre oontempor a n eamente si stabilivano· n1odica dolor.abil1t à febbre elevata e diarre a pro' fusa . ])ieci a nn ove giorni dopo il p a r to fu eseguita una laparocentesi con estrazione di circa d ue li- · tri di pus fluido verdastro, per cu { la malata fu in viata all' Ospedale. All 'ingresso ella era aip irettica; polso 112, addome t umido con evi den te liqu ido liber o, clolorabilità a lla p.alpazion e della metà sinist r a dell' ipt>gast r io. L 'esame ginecologico dimost r ò u11 utero.grosso, in dolente ; vivo dolor e alla pa lpazione del1' annesso sinistr o. Il 29 febbr a io (tre settin1a ne dopo il par'to) si pra.ticò in r achi.anestesia un a. p icco1a lap arotomia1n èdia na sopra pubica; fuoriuscì abbondante pus-. verdastro misto /3, coaguli bia ncastri fibr inosi. Dren aggio. D eoor so postoper ativo n or male: d opo cir ca UJl niese furono estratti i dren a ggi, il 24; aprile la . malata fu dime.ssa completamen te gua rita.


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IL POLICLINICO

Nel pus evacuato dal peritoneo fu constatato il diplococco d~ Fraenkel in cultura pura. L 'O. discute la patQgenesi delle peritoniti pneumococciche, e ritiene probabile che nel suo caso .si sia trattato di una infezione di origine geni-

.tale. Egli .accenna infine a un fatto ben singolare: pochi giorni tlopo il parto della <lonna era stato ricoverato in ospedale il .m arito e operato di pleurite purulenta secondaria in .appare11za a un.a ·broncopolm·onite : nel pus dell'empiern.a era stato :trovato rugualmente il diplococco di Fraenkel.

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f.ama (non del tutto giustificata) di essere llna op<:h'azione di. gravità e difficoltà tecnica non lievi . Un note.vole progresso è r.wppresentato dalla proposta <li "\\-ilms di scoprire le radici a livello del rigonfia.mento lombare, il che riduce il sacrificio di a-rchi vertebrali e quindi la gravità della operazio11c; con questa tecn ica si aggrava però la difficoltà del riconoscere le radici d.a resecare. L 'O . ha pensato di risolvere questa diffiooìtà con uno studio anaton1ioo. Premesso che per intervenire sugli spasmi dell'a1·to inferiore (il caso più abituale) · occorre aggr edire le ra<l1ci che v ànno dalla 3a lombare alla 2a sacrale, egli ha misurato la lunghezza .d el tratto midoJlare da cui queste si originano, prende11.do corne punto ·d i partenza l' apice del oono. Ha .p otuto così stabilire i seguenti dati: 1) il segmento midollare su cui deve cadere l'intervento (misurato dall'intervallo fra 2a. e 3a. raidice lombare e apice del cono) ha una. lunghez~a che va da 4 cm. nel bambino -di 6 anni (età minima per l ' intervento) a 4.5 cm. nell'adulto di a lta statura: varil3.Zione .dunque molto lieve fra il bambino e l'adulto, fra alta e bas.sa statura del soggetto; 2) da questo segmento occorre detrarre il cono (origine delle radici 3a., 4a., 5a sacrale, che non ~-.ainno toccate) che nel bambino di 6 .anni ha una lunghezza di 10 mm. e nell'adulto di alta statura 12 mm.; 3) ne risulta che il segmento su cui deve praticarsi La resezione delle radici posteriQri alla loro origine (311., 4.a e 5a. lombare, 1a. e 2a sacrale) ha t1na lunghezza che varia da 30 mm. n el bambino, a circa 33 mm. nell'.adulto. Con questa regola si ha un preciso orientamento che oomrplifica molto l'operazione, poichè, scoperto il rigo.n fiamento lombare m ediante asportamone degli archi de lla 12a vertebra dorsale e della 12& lombare, la misura col compasso (a partire dal1' a'Pice del con o) ci indica con precisione il tratto del midollo da cui si originano le ra<lici in questione, e in questo t r atto basta sezionare alternativamente le -fibre di origine delle radici. L'O . ba praticato finora in 6 casi l'G·peraz ione di For.ster con questi accorgimenti, e ha avuto un decesso per un errore di tecnica (imperfetta s11t ur.a della dura madre). 1) Ragaz.z.a di 23 anni con emiparesi spastica sinistra e lussazione dell'anca dello stesso lato, ambedue congenite. Operata nel febbraio 1924 d:i resezio·n e delle r.adici posteriori corrispondenti a.ll'arto inferiore di sinistra, e nel giugno di biforcazione del femore alla · Lorenz. Risultato immeclia to e lontano buono. 2) B am.h ino di 8 anni oon morbo di Little, operato nell'agosto 19'24. Risultato immediato discreto, lontano 03.ttivo (recidiva t otale degli sipasmi). 3) B-a mhino di 6 anni con morbo di Little, operato nel luglio 1925. Morte 5 giorni dopo l'operazione con perdita dj liquor dalla ~utur.a. 1

Ancora malefizi del diverticolo di Meckel. Dott. L. AGNOLI. - L 'O. che in altra seduta illustrò un caso di occlusione intestina.le da diverticolo di Meckel, riferisce altri due casi in cui ·questo orgc.Lno ruélimentale fu causa di gravi sin·dromi atd.d-0minali. Un bambino di due anni fu colto d.a dolori .addominali, per i quali il giorno successivo i parenti somministrarono un purgante che condusse a.lla espulsione di una diecina di ascaridi. Ma i dol·ori persistettero sempre .p iù fieri tanto ·da determinare i parenti a con·dl1rre il bambino all'Ospedale e il chiruTgo (prof. Pieri) a intervenire, al 9l1into giorno dalla insorgenza dei dolori. Una laparoto1nia n1ediana sot tombelicale co·n dusse nell.a metà destra dell' addome su un gruppo di anse del tenue .a:deren ti; che fu estrinsecato e -dissociato, e allora fu possibile consta'tare al ·oontro di ~s·o un diverticolo g rosso, tozzo, bifido: u.no dei due c-0rni terminali era perforato e attraver so la perforazione sporgeva nel cavo peritoneale un grosso aiscaride arrotolat o .a spirale. Fu eseguita la r esezione ,del diveT ticolo e l a su·tura $Ubtotale della . incisione la.p.arotomica, c-0n drena·g~io dellà fossa iliaca destra. IJ bambino uscì dall'Ospedale g uarito venti giorni dopo l'operazione . Il secondo caso ooncerne una donna di 71 anni, ·-Operata d' urg.3nza ·p er ernia crurale destra strozzata; la malata stette bene per ·pochi giorni e poi improvvisamente presentò sìnto111i di occlusione oon rapidissimo aggravamento delle condizioni il che scO'nsigliò un s~ondo intervento. All'autopsia si riscontrò a un metro dalla . valvola ileocieoa.le un di vertioolo che presentava alla su.a estremi tà un tumore grosso come 11na n•oce (mioma); a questo si attaccav3. l1na grossa briglia che coll'altra estremità era fisso .alla parete addominale costituend·o così llna so r ta di .an ello nel quale si --era impeg nata una glX>&Sa massa di anse del tenue strozzan<losi . Seduta del 6 giugno 1928.

La resezione ·-4elle radici posteriori nella cura delle paresi spastiche. Prof. G. PrE1tI . - L 'operazione di Forster dopo i primi ent11:$iasmi oon cui fu .accolta non ha tro·vato gran,de seguito fra i chirurghi ; essa ha I.a

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SEZIONE PRATICA

4) Ragazza di 19 .anni, oon paralisi sp inale spastica, opera'ta nel giugno 1925. Ris ultato cattivo: _all'intérvento s~guì ipoton ia degli arti inferiori> .che persiste. 5) Ragazzo di 18 anni co11 esito di poliencef.ali te, operato nel novembre 1926, con migliora.mento che si mantiene. L'O . prese11ta il 6° operato, un raga.zzo di 18 anni eh~ nell' .agost-0 1927 ebbe ·un attacco di mielite acmta che lo lasciò oogli arti inf erio·ri totalmente rigidi. Operato il 13 aprile u . s. presenta diminuzione cospicua dell' iper to11i.a, riflessi tendinei m eno vivaci, scomparsa del clono della rotula e del piede~ deamb ulazione Jnolto n1igliorata . Ma 1'0. per l'esperienza dei casi precedentemente operati non g31rantisce degli esiti lontani ; egli è molto riserv.ato nel giudicare il -valore <lell'oper.azione di Forster, e pensa che degli insu ccessi sia r esponsa>bile in gran parte il fatto che noi non possediamo regole razionrui e criteri sicuri p er dosa.re il quantitativo delle radici posteriori da r esecare; se si r eseca t roppo si rischia di far succedere alla ipertonia la atonia (che è una condizione an che peggiore), onde il chirurgo finisce istintivamente col tenersi al di qua del limite ne-oessario e su1fficente della demolizio11e. 1

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dop o temporanee guar1g1on1 s1 riapri va, e finì collo ~tabilirsi un tramite ribelle a t utte le cur e. Il malato fu veduto da vari medici che diagnosticarono un tramite da periostite tubercolare, e fecero anche raschiamenti senza successo. L ' O. specillando il tramite constatò che esso Bi dirigeva verso la radice di uno dei due denti spezzati, e che questo er a un poco dolente alla percussione . Estr asse il den te, di cui l'a.pice della radice si presenta.va alterato come èLa un processo erosivo. Seguì r.apida cicatrizzazione del tramite fistoloso che si mai1tie11e da olt r e due mesi. L ' O. richiama l' a'ttenzione dei colleghi su queste fistole del mento di cui facjlmente sfugge l'origin e e che per la loro persisten~ vengono di solito ritenute e curate come di natw:.a tubercola,re, mentre la sola cura r azionale ed efficace è r appresentata dalla estirpazione del dente incisivo, apparentemente sano, ma dolente all.a percussione. Il Segretario: G. LooATELLI.

Associazione Medieo ·Chirurgica di Alessandria. Seduta del 29 m.aiggio 1928 . Presiede jl socio onor ar io prof. E.

PERRONCITO.

Un caso di carcinoma primitivo del rene.

Dott. U . TANFERNA . - L ' O. illustra un caso di :earcinoma primitivo del rene, notevole oltreqhè per la rarità di questi tumori, per il grande svilup-po che aveva raggiunto. Egli presenta il pezzo € i prep.aiTati microsoopici. I l t umore h.a la grossezza di un limone, o anche più, è bei1 delimitato, -e all' a&petto esterno e all.a superficie di sezione (di colorito bianoo variegato di rosso) ricoTda un ipernefroma; esso ba ricacciato inedi.almente e atrofiz7Atto il r ene. L'esame microscopico dimostra trattarsi di un adenoca rcinoma p-rimitivo a tipo papillare e riccam en'te vascola1·izzato. L 'amm alato dal quale il tun1ore fu .asportato (un uomo di 42 .anni) da circa 6 i11esi aveva presentato una ooarsissima &intomatologia: dolori lievi a intermittenza al fianco sinistro, con pollacuria .e ogni due o tre giorni ematuria sempre più abbondante. . Il decorso poo·t opera't ivo fu r egolare, e il malato, ·operato da oltre 6 mesi, non presenta segni di recidi va. Sulla patogenesi di alcune fistole mentoniere.

· Dott. I. G1AoOBBI. - L ' O. riferisce la storia di lln giovane di 18 anni, che tre .anni prima era -caduto a terra s·p ezzandosi in parte due incisivi inferiori. Dopo circa un mese corruparve con poco :dolore, presso l'apice del mento, un piccolo asces50 che fu inciso. La ferita mostrò scarsa tendenza a chiudersi:

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La diagnosi e la terapia delle perforazioni intestinali nel tifo. '

L'odierna seduta è t utta deelicata alla tratta· zione di questo unico im'Portantissimo tema di cui nella sed u ta prt:;cedente er an sta.t \ nominati relatori per la parte medica il dott. E . Debenedetti (Asti) e per 1a parte chirurgica il prof. M. Fasano (Asti). 1

Il dott. DEBENEDE'l'TI, dirr1ostrato co1ne le possibilità. di ririscita d~ o,g ni intervento in casi di p,erfora.zioin e intestiniale n el tifo siano proporzionali alla r api·Jità. co11 cui la diagno.qi della perforafilo ne stessa vien e accertata, esamina ad uno ad u no i sintomi di questa pericolosa complicazione. Egli distingue due for1ne di perforazione: la 1Jiolenta e la s ubdoT'a. I caratteri della prima. sono quelli oomUJlémente segnalati dai trattati e cioè: dolore a pugn.a1ata alla fossa ileo-ceoale, difesa muscolare prima localizz.ata e poi diffusa, dolore locale, polso piccolo, facies alterata. Non è facile però riscontraire una sintomatologia cosi netta perchè la p erfora.z ione violenta, non verificandosi che neille forme lievi di tifo ed in quelle tardive, è di per sè estrem.a..i11ente r ara: in 8 anni di pratica all'ospedale civile di Asti 1'0. non n e constatò 0he due soli casi . Assai più frequ ente e quindi p~aticamente p iù i1nportante, è la forma subdola. L 'O. s~ fern1a sul d olore sponta11eo, sul dolore e sulla difesa loc.a.le, caratteri che egli ritiene importantissimi per una diagnosi tempestiva, non insorgendo il vomito, il singhio23A>, il meteori-


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smo, ecc., che quando 1a peritonite è in pieno sviluppo, quando cioè ogni possibilità di intervento è pressochè frustrata .

L' O. segnala · p oscia le difficoltà che alla diagnosi di perforazione possono <ler ivare sia dalla profo11dia alterazione delle condizioni genera.li dei malati che no11 consente spesso al medico di ap prezzar giustamente una su1tomatologia normalme nte così ti·p ica e netJta, s ia dal fat to che assai spesso ialouni sintami come il dolore, il meteorismo ed il vomito, si accompa.gnano per t utto il decorso al n ormale quadro del tifo senza che v i sia ·perforazione di soirta . Accenna alla rara eventualità della forn1.azione di provvidenziali aderenze i ntorno all'escara prima delLa: rottura e alla non meno rara possibilità di errore a causa delle così :dette pseudo-perforazion•i .

FINZI. - Accenna, sulla guida d i un caso persona.le, alla parte che possono avere gli ascar idi nella formiazione di perfor.aziocne nel corso del tifo. Per quanto riguarda i mezzi per addivenire ad un.a diagnosi precoce ritiene che si debba sempre prat icare l'e.splor.azione digito-rettale e di·g itovagino-rettale e che si debba tenere anche in considerazione l'ascoltazione del rumore anforioo sincrono a~ movimenti respiratori. Conoorda con Fasano nel dare la preferenza alla .anes'tesia locale. CuRHAOO . Concorda con i re latori sulla necessità dell'intervento precoce. Per poter addivenire rapidamente alla diagnosi crede poos.a esser di gra nde giovamento la continua vigilanza del ma.lato perrchè solo una attenta osservazione p uò p erm·e ttere di avvertire ogni minimo muta~ mento i1el deoorso dell infermità . Agli effetti della p.rognosi 'Potrà giovare la distinzione di perit onite da perforazione da quella da prop.ag13-Zione, avendo le p rime u na pro·g nosi più infausta per I.a mancata produfilone di fenom·e ni r elativi di difesa. P ERAZZI. Trattando de lla profilassi locale accenna al sistema. seguito dal Pestalo,zza di mettere nella cavità peritoneale dell'ete·r e che avrebbe il vanta.ggio di provocare ed attivare i poteri dife11sivi , ed alla oppo-rtunità di pr aticar e iniezioni di olio canfor ato ohe, assorbito dai linfatici pro. ' duce emboli grasso&i che evitano la rapid.a diffusione dell' infezio·n e nell'organismo. FAsANO. Rispondendo . a. PeTazzi dice ohe~ avendo impiegato spesso l'etere p er provocare la reazione difensiva, ha n ota.to, speci~Imente in individui debilitati, l'insorgenza di fenomen i generali tali da soonsigliarne l'us o. Dall' olio canforato non ebbe che scarsi risultati; alcuni anzi dicono che f aciliti eccessivamente la formamone di .am pie a'1er enze. Eigli adopera perciò il Rivanol ch e h_a il grande van taggio di non ledere i tessuti con c11i viene a oonta.t>to. I l S egretario: CAREZZANO. 1

Il prof. F ASANO premesso che gli insegnamenti t1·atti dalle statistich e impon·gono l'inter vento operatorio ogni qu a l volta nel decorso del t ifo avvenga llna perforazione intestinale, conferma qu anto già ebbe a dire }?oratore precedente sulla necessità di u11a di.agnosi preooce dovendosi, per aver qualche probabilità di riuscita, intervenire chirurg icamente en tro le sei ore dalla avvenuta perforazione. R ico;rda alot1ni fenomeni che furono indioati co·m e segni precoci della per forazione da l Bro,vn (ascol'taizione del rantolo cr epitante n ella fossa iliaca destr a; sp·ostamento de1la zona di contrattura che si ottiene facendo poggiare }'.i nfer mo Rul fian co sinistro), dal L ewaschoff (peroozione del run1or e provocato <lal passaggio dei gas intestinali nell'addome) e dal J.\tlangé, e passa quindi a descrivere minutamente il proc€·dime11to op eratori·o. Quanto .al tiipo di .anestesia egli consiglia la local e, dove11dosi escliudere La gener ale. specialmente se clQroformica per la sua azio11e sul fegato e sui reni e la rachia.nestesia p er chè provoca un abbassan1ento di pressio,n e . Alla incisione m ediana sdttombelicale ~gli rit iene sia preferibile la paria.rettale destra perchè consente di interTen ire 3J!evolmente sull' 31pp.endice qualora esistesse un'ap:p endicite t ifica concomitante. Se poi la perforaz.ione è picoola si p r ocede alla chiusura a bors.a di tabacco, se è granSEZIONE MEDICA d e, alla sutu.Ta in senso per·p endioolare allo scopo diretta dal prof. VITIORIO ASCOl:.I di evitare una conseguente stenosi. Assolutamente scon sigli.abili ritiene i metodi proposti da GuesIl faecicolo 12 (1° dicem bre 1928) contiene: serewtsch e \'\T.an ach e da Souligoux; soltanto in LAVORI ORI CINALI : casi par ticolarmen·te gr avi ammette che si possa I . - C. COSTANZI: Sulla sopravvivenza dei leucociti procedere alla fistolizzazione dell'ansa perforata. nei t if es.i '<X>n particolare rigu a rdo a l titolo •di ag:glutinazione del sangue. P er 1a toeletta del peritoneo egli usa con p rofitto II. - c. ZOB0LI: Ag:glu tinine e b.atteriolisine :n.ella. la detorsione con una soh1zione di Riv anol 1 : 500; vaccinazione per v ia or.a.le contro tifo e par atifi. applica poi un drenaggio tubulare e ca>pillare asIII . - R . DO RI A : Sulla vaccinoter apia e batteriafagoterapia della fehbr e tifoide. sociato, s.urt ura le pareti a str ati , lasci.an<lo però · IV. - F TONI E'rTI: L'influenza della ·dose sull'azionea ·p erta La cute. Dispone quindi il mal ato nella po. di a lcune sostanze pa1raeim paticotro pe sulle vasizione del F o,vler e gli pratica abbondanti iporiazi oni del taGso glicemico. V. - F. BRUNETTI : Azicne della vitamina antiraiohidermoclisi e fleboclisi. Negli stati di depressione t i-0a s ul s istema nervoso vegetativo dei lattanti! è stato recentemente oonsigliato il t rattamento messa in evidenza con i saggi f.ar maicodinamici. insulinico : 1' 0.' l' h a speirimentato e per quan to PREZZO DI Cl C\SCUN FASCICOLO L. 6 • non possa a ncora formulare un giudizio preciso al I non abbonati a lla s u ddetta Sezione Medica po. rigu.ardo, dice pe rò d·ì .averne aviuta una ottima t r a.nno ottenerlo subito inviando Vaglia Poeta.le all'edi. . . to.re 1,U I 'Jl P OZZI - Via Si.Btina, 14 - ROMA. impr0SS1one. 1

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SEZIONE P RAT LCA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Lt\

regolazione vegetativa del sangue.

P er 1'em atologia si è fin.o ad ora ien·uto, in 1in•ea g·enerale, un in dir izzo di st:udio m orfologico, e sono conosciuti m olti quadri ematici, caratteristi·ci •di sin.g ole condizioni morbose. P oco invece 1è risaJputo sulle c·a use intime di tali var iazioni. F. Hoff (Deut. }led. Wo c.h., n . 22, 1928) ha cercato perciò rd i penetrare n ell'a1igomento, metten dp in raipporto le variazioni in par ola, con l'in!flusso del 1sistema v·egetativo. .L e ieoncìu1~ioni alle qu ali egli giunge sono le seguenti: Le oscillazioni del qu·a dro ematico mostrano ra;pporti assai stretti con le oscillazioni dei pro. cessi di regolazione del ststema vegetativ·o. In numerpsi stati (infezioni, strapazzi sportivi, gravidanza, p eriodo premestruale, aicidosi diabetica) .si trova . inizialmente, come r eazion·e notmale, una leuc ocito~i con tendenza mieloiic a e deviazione a sinistra, terminante con diminuzione dei leu•cociti e tendenza linfatica del quadro. Paralle'J.amente sono dimpstrabili oscillazioni nell"equi11brio aicido-.biase, con tendenza all"acird osi mieloica e all'alcalosi linfati ca. 1Nell'avvelenamento srperimentale con acido clor.i·drico, e n ell'a.c1dosi ammoniacale, vale la stessa legige- della ditPe~'denza del quadro sanguigno dall'equilibrio acidp-base. tNella malaria le curve dell'.eq:uilibrio aictdod)a;se, del comportam·ento della tem.p eratura e d!el quadro em atico de.c orrono parallelamente; nella tetania si osservano oscillazioni sincrone dell'equilibrio, del quaidro, e idei sintomi clinici. La tenid enza mieloica con deviazione a sinistra ha rapporti con la simpaticotonia; la tendenza linfatica con eosinoffilia ha invece rapporti con la parasimpati1cotonia. (L'.eccitazione ,5perimentale del simpatico ipr-0v-0ca la lfu,oriuscita di cellule mieloich·e giovani del midollo osseo '· l'eccitazione d·el vago, invece, porta alla lin1focito.si ·e ,ali' eosinolfilia. I centri di formazione del ~angue sono riccamen t·e 1provvisti di f~bre nerv·o·s e del si·stema vegetativo. Un ruolo speciale per la co·m posizipne de1 sangue è però esencitato, oltre che dai pr ocessi di regolazione vegetativa su ddescritti, anche da influenze caratteristiche di certi agenti infettivi, 1da malattie degli or.gan1 ematoppietici, da tossine, e cosi via. 1

l\!. 1

FABERL

Ricerche sulla rigenerazione del sangue. . Il proiblema della rigenerazione sanguigna è di· venuto di gr.a nde attualità, d0tpo le brillanti prove della terapia epa:tiica nelJ.e anemie. J. Pal (Wien. Kli n. Woch., n . 34, 1928) in una serie metoid iic·a di rilcerohie sull'ar1gomento, ha, tra l'altro, ce.r.cato di ottenere la rtgenerazione dei globuli rossi per m ezz.o dell·a sommini5trazion.e perorale di sostanz·e di ortgine animale. Buoni resultati sono stati in tal seniso ottenuti con la corteccia della surrenale e con l'istamina, la cui presenza nei tessuti è ben dimostra.bile. [,'.A. ha son1mi·n istrato fino a 10 m•g r. di istamina per via perorale, senza osser\Tiar.e disturibo alcuno da parte del paziente, mentre invece l'aumento dei globuli rossi fu assai senisibile nei 13 casi trattati, di cui no di anemia seconldaria, 2 di anemia perniciosa, ·e 1 di scorbuto. Ulte:ri0iri es:p·eriem.ze sono in corso. 1

M . FABERI.

Sul processo emoli t ico dell'emoglobinuria dei malarici .

v·élJrie sono le iipotesi eme•sse per interpretare e spiegare l'emolisi che si scatena bru-s oam ente in malar:iici, in raipiporto con la s oanministrazione tera;peutica rdi sali di chinina. L'essenza del processo emolitico è stat a m essa in luce da Ghiron, il qual·e . ha dimostirato ch e in queste em oglobinurie da ohinino l'agente emolitico risiede nel s i.ero . E·sso è intimamente legato aid un'emolisina, cwpace <li ag·gredirr'e i globuli rossi di in1diVi·duo malarico impregnati •di alcaloi1de. Si presentava interessamte studiare il com.portamento dei sieri ·di emoglobinuri.ci, non solo di fr onte al 1cloriidrato di chinina, ma anc·h e a qu-ello di chini1dina e id i cin1c onina. Ciò ha fatto G. Lega (Riv . di Malariologia, marzo-aprile 1928) osservanido che il cloridrato di 1cl1inina pr-0voca l'emolisi con tutti i sieri, tanto con quelli •da chin ina ohe con gli altri da chin]!dina e cinconina. I'l clori•dTato di chini!dina dà r e-azione ipo1$iìiva con siero di emo1glob.inur:Lco da chini1dina e da chinina e soltanto il cloiri1drato di ieinconina dà !'eazione n.ega.t iva di fronte a sieri •di ·emoglobi.n urici oh·e non sian o da cin·conina. 1S i d,eve quin·di ammettere che la chinina. è 1'1a lcaloi1de iche più facilmente può -s catenare l'ac·ce6·so 11egli emog.loibi·nrurici, mentre che la cinconina è quello m eglio tollerato, a meno che non ·si tratti di emoglobinurici da cinconina. ·Qu·este r i!cerche coil!fermano cosl .quanto V. Ac;coli aveva già osserviate, di in1dividrui che, sensibili a1la chinina, tollerarono perfettrumente do5i


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I L POL ICLINICO

teraipeu~iohe

della cinconin a, o·sservazioni a cu1 altre se ne aggiunsero. La cinoonina è dunque l'alicalOtide c'h e meglio si p.resta e m.eno pericoli o1ìfre peu- p1ro>S·eguir e la crura degli emoglobi·n urici da chinina.

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L'Idronefrosi.

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Il dolor e è un ·s intoma quasi costante dell'idronefr.osi, mentr.e il tumore non è sempre ben definito e può non essere avv.ertibile negli individrui ·g rassi. fil . Ogni paziente, ch e si lamenta ·di dolore oronico lombaTe od addominale deve esser e sottoposto ad CASISTICA. ·esam·e 'COinjpleto, comrpr.en.d.end·o vi la ricerca di Evoluzione della nefrite embolica a focolai. infezioni f.01ciahi e di m.al.attie d·e·gli organd tor a cici ed aidcdominali, l'acicurata p.a:lpazione per la E conosciuto i·l ti.p o tutto varticolar·e della g110. ric·e:voa di un tumore del rene o · di un rene m0merulite ·emll::>olica parcP-llare, l a nefrite .di Lolhbile, l'·esame r·ettale (,p rostata •e vesci co1e seminali} lein, 1d:eterminata sp·esso dalla endo cafldite le-nta ed 'll.I'etraJ.e. Se si sosip·etta l '1 dTonefrosi, si farà m all1gna, .o da altre ci~costanze morbose. Questa cistoscopia, ic:ateterismo uretera1e, determinazioglomerulite parcelliare è c·apa-ce di determinare La ne •d·ella funzd.onalliità renai.e, pi elogr.afia. L'aud·egen erazione in sclerosi renale secon daria fino m e'Ilto della pressi-On·e e·n dopelviica, indieato dailla alla uremia, al pari dell;a gl.omeru[ite aicuta difraipi·dità e dal c-0ntinuare del'l:' es-er ezione dell'uirif'Usa? Questo tendono a provare due osservazioni na subito dopo il cateteri·s·m o, è ·di importanza cliniche di G. S1chie•l·e (J\tl ediz. K linik, n. 2 e 3, notevo le •p e·r 1a diagnosi. 1928). L'una rtguaria u n caso di endoca:Ddite ma, .Il tr·a ttam·ent o, secon.d o L. ;B . Cowen (A.me,. .. lilgna mitro-aortica, da streiptococco vir'Ldans, con 1neàicine, ott. 1928). può esser.e c.onservativo, ~ glomerulite embp'lica t1pica: rari gilomeruli innon vi son-0 eh e lievi modilficaz1 oni a natomiche . . tatti vicini aid altri con quaJ1che an&a colpita, e Esso consiste n el1'a C'Ul'·a 1deilo stringimento u:reaid altri cb e p ermettono di riconoscere tutti gli trale o •d·ell'iper1Jrod'1a pros tati ca, se l 'os truzione è· staidi succe<S·si.vi 1de'l1la degenerazion e. La r eazion·e endov.escicale, n-ell'iaispo·rtazJone di calcoli uretepericaipsulare ap•p are discr·eta . Il malato muore ralfi o vesciicaJli e nel trattamento delle flessioru p r a:ocidenti oardi·aici, ma con segni già n etti di delJ rene, quan·d-0 l'o:srbruzione è oltre la vescica. insu1flfi!cienza r enaJle. Nell'altra osservazione l'etio- Eventualm ente, si potrà fare la dil atazione deJ-logja della n·efrite resta indeterminata, forse da ~·u.reteire, ciò ch·e molte volte permetterà di riricercare nelle tonsi'llitJi sOlff·erte ripetutamente sparmiar e la nefrectomia. Utile sarà alfJresì J'a.pdal malato . VeT01similmente anche in questo caso pli1cazione di un ap1)areccbio per rime,dtare alla. vi è l'infezione streptpcooci·c a. L'esam e istologico . ptosi r enale. comrpleto di tutti g li organi fa rilevar.e dei min:ufil . s.coli fo eolai di sclerosi mio1c ar di ca , che l' A. riLe stenosi deli'uretere. porta aid embo·lie antich·e. Le lesioni in questo caiso co stituiscono una specie di tranisizion·e fra la Hunner ha studiato nel 1910 una sin,d rome spe-· \g lom erulite erniboltca a foco1ai e la gfiomerulite ciali&sima e, secondo lui, relativamente frequente ·diiffusa: sono più uniformi, acicompa•gnate da no- ·d ovuta alla r etrazione infiamma toria dell'ur etere. tevo·le infiltrazione leuco.citaria peri1caipsulare, ric- Egli afrfermò cih e queste r etrazioni steno.santi IPOSca di plasmociti e di eo·sinolfi•l i, e da una scle- sono essere multiple e son o per lo .p iù localizzate· rosi massiva di tutto l 'or:gano. nelle parti alte dell'ureter e o nella zona d·el le1L a morte è avvenuta rra le manifestazioni singarnento I.argo. Sono ·deterr11ino.te da localizzazio• tom·ati1che dell'uremia. ne secondaria n·ell'uretere di infezioni provenienti In n essuno di qu·e sti casi s i ritr orvano le lesioni da organi diversi: tonsille, denti, seni frontali, abituali del cuore renale: la i:pertroJ'ia con,cena prpendi·ce, cistifellea, salpingi. I sintomi sono vatriica, lo svilu1ppo dei musco·l i p ~pil'1ari, l'iper·p la- riaJbili ma caratterist1c1 : dolori lombari, addomiaia el.astica dell 'aorta e dell'insieme del si.sterna nali o ;pelvici, diSturbi vescicali, ga:stro ..intestinali> arterioso. Inoltre cliniicamente non aipp aTe O.'tper- genitali nella donna, ·dimac,CJT.arnento e febbre. I segni obbi·ettivi sono s·c arsi e poco evidenti : dotension·e arteriosa. Da·l la evoluzione clinica e dai. caratteri ·de-lJ.e le- lorabilità del r en e .e dell'uretere a lla pal!pazione. La diagnosi si .p uò stabilire solo in base all'asa>ìlosioni anatomiche, l'A. desume che il ·decorso non razione d·ell 'uretere con una sonda olivare o meha suiperato i 3-6 m esi. iLa sclerosi r enale, dail. punto di vista clinico ed an·atomi.co erasi per:fet~. diante l 'ureter o...pielografia. Queste r.etrazioni infiammatorie posson o secondariamente provoca.Te· t am·ente .stabilita, ma la sindrome -ca!'ldiovasco1are pieliti, litiasi renale, idronefrosi. Il trattamento. non ha avuto il tempo di svi·l up1p arsi. contiiste nella dilatazione d·e lle stenosi mediante.A. PICCINELLI . 1

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[ANNO

xxx V, .r ASC.

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SEZIONE PRATICA.

la sonda olivare a cali1bro progre€\sivamente crescente. - Legu.eu e Fey (l ournal de Urologie, 1928, n. 5) ritengono molto discutibile l'esistenza di questa sindrome. Le constatazioni anatomiche fatte finora non consentono di attribuire ad un restringimento degli ureteri la sindrome su •a ocennata. L'esplorazione ·d ell'uretere con la sonda olivare può far in·c orrer·e in errore a cau~a della contrattilità ed irritrubilità dell'organ·o. D'a ltra parte la ip orzione iuxta-vesci·cale presenta un gomito ed un restringimento costante e normale. Il .gruppo di sintomi messi in eviid enza da Hunner indi·c a solo una cattiva. escrezione urina.. ria molto frequen te nelle atfezioni renali, indi1pendente da ogni riduzione d·el calibro ureterale, ma legata. ad un disturbo n euro-muscolare. Si tratta in fondo di un disordine dell'evacuazione ch e la ·dilatazion e riduce sopprimendo Io spasmo. DR.

TERAPIA. La roentgenterapia nelle adeniti tnbercolarl. In questo arti-colo, estratto da una memoria sul. la ra.dioter~pia della tubercolosi, Echiaya n .e Wyss (Revue Méd. de la Suisse R omande, n. 11, settembre 1928) trattano delle adeniti tubercolari pgrif eriche, tracheo-broncl1iali e mesenteriche. Le adeniti periferiche si divid-0.n o in: a) iperplasti1cJ1.e semplici; b) s uppurate, .caseose; e) ulcerose, fistolose. Le a deniti del .p rimo gruppo sono quelLe ohe st giovano di più delle ap,plri.1cazioni dei rag.gi. Dopo la prima se diuta si 1può avere una reazion e g;eneral.e, con temperatuTa fino a 38°-39°, ed una reazione 1'ocale. Gli AA. non h anno m·a i n otato :queste -reazioni, le quali sono di scansa entità, e ·spariscono dopo un.o o due giorni. La diminuzione ·della tumefazione ganglionare avviene in breve tempo; tuttavia occorrono 8-14 giorni per otten.ersi una netta regression e; come risultato .finale, o l e aid·eniti scomp·aiono del tutto, oppure l1asciano un resi·duo fibro.so, s otto forma di noduli duri, i quali istologi·cam ente non presentano traccia di te.ssuto tu1berco·l are. La du·r ata del trattamento è in .rapporto al casj, ma varia da tre a do·d ici m.esi. B op1portuno ri·coridare c'he se il ganglio si fl uidif-ica dopo la prima seduta, 1s'impone una biopsia, per .esclu·d ere una liinfogranulomatosi. Intatti non è provato che i raiggi X possano pTovocare la fusione .p urulenta dei gangli; essi però riattiiyano la suppurazione in quei casi in cui già esiste un inizio di rammollim ento. 1

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Le adeniti del 2° gruwo _ suppurate caseosfr - non si giovano soltanto dell·a cura dei raggti; S'pesso la suippurazione si fa strada a:ll'estern<>~ bisogna quindi prima vuotare precocem ente l '.adenite, e ,p oscia sottoporla alla cura d·ei l!'aggi, la quia1'e vari.a da 4 ·a 12 mesi. Le adeniti suppurate e fistolose si giovano dei. soli rag.gi X, se sono r·ecenti ·e favorevoli. N·ei casi in cui la sup·puraz.io·n e esiste da molto teIIllPO, occoir re prima ra:scil.iare il lfocolaio per sbarazza.rl 0 di tutte le maisse .caseos.e cli.e mantengono la .suppurazione, e poscia applicare i raggi, i quali ·devono esser e usati per un p·eriodoaJ)ib astanza lung.o da 7 a 15 m esi. Le adeniti fibrose si distinguono per la loroconsistenza -Oura, sono mobili, indolenti; queste &d·eniti tenidon o alla guarigione spontanea; in qu esti casi i raggi posson o servire per attivare il processo di guarigione; in o·gni mo·do ta1'e tratta1nento produce un miglioramento dell.o stat o generale ed un aumento ·dBJ p eso d·el co.f>po . Le statistiche riportate sono interessanti ,p er il num ero di casi dì guarigione ottenuti con tal& tratta111ento (fi·R.l 66 al 91 %) . Le recidive son·o molsto scarse. I mtglioram.ehti e le maggiori guarigi.oni si hanno per le adenilj del primo gruppo ; in rapportr a ll 'età più opportun.a per iniziare il trattamento, le oip inioni sono ·discordi; tuttavia bisogna .r]cordare che i raggi hanno un'azione lo-. cale, e non in ra1pjporto alol'età o allo stato generale dei soggetto; è un trattamento che per molteplicf ragioni iè da 1prefefir.e a quello ohirurgiico. I raggi X s ono stati scarsam ente appli-cati n elle adeniti tr.acheo-bron·Chiald. e m esent erich.e; gli AA. riiportJano un caso con adeni·t i traoheo-bron,ohiali, c1h·e .si giovò notevolmente con questo trattam.ento. I p areri sono disc.or.di sulla te·cnica d.a aippli· care : prefer ir e i r&ggi deitrolmente filtr ati o 1quehli molto fil1trati? L'azione . dei rag.gi in gen.ere non dipen·de dalla qu·a lità, ma dalla quantità assonbita; gli AA. sono fautori ·dei raggi filtrati a suf1icienza (ip. es. attr•averso 5/10 mm. Zn. + 10/10 mm. Al.); le dosi iuizial!i devono ess ere molto deboli, .e frazionate e ·distanziate, a secon1da dellia gravità della tubercolosi. Non conviene oltrepa•s sare la dose massima di 1000 R. di Salomon, aiprpli oote .in una ·dozzi.na di 1sedute, in r agion e di due sedute rper s ettiman·a. Tuttiavia n on vi può esser.e u na regola fiss.a, ma un procedimento in rapporto ahla reazion.e che s·ooiisice il ganglio m alato. .S pesso una ~sola &pertura, specie se con \buona filtrazione, basta; alcuni us ano ir.radiare l!a zona. ganglionare nei suoi limiti ri1Str.etti. La distanza focalie avrà un limite minimo di 22 cm. 1

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CARUSI.


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IL 'POLICL1NJCO

[ANNO XXXV, FASC. 49}

Sul trattamento ' delle idrosadeniti recidivanti dell'ascella.

Depilazione.

Axhausen , da qualche anno usa per la cu:ra ·delle idrosadenit i dell"ascella che r'a;ppresen tano un·a croce per il m ediieo e per il p aziente, l'ini ezione di sangue autogeno. Risultati buoni sono -stati in seguito comu.n icati con tale metodo da Wiedhopf. Nella :p·r 1ma comu11icazione. fatta nel 1927 aveva trattato 10 malati, in s·eguito ha aggiunto altri 8 c·a.si. Il risultato é stato sempre rapidissim o; dopo 3-4 giorni la pelle dell'as•cella rltorna al nprmale, gli irllfiltrati scqmpaiono, i pic·COli ascessi si assorbono, i gran·dj rapidamente g uariscono dopo piccole incisioni. Soltanto in un ·caso h.a dovuto ripetere l'iniezion e, ne.gli altri 17 bastò una spla iniezione. Questa viene fatta con sangue citratato nella quantità di 40-60 crnc. suddivisa n ei diversi punti d ella pelle del cavo :ascella.re. ,. BR.

POSTA DEGLI ABBONATI, Cura della nevralgia del trigemino . -

1Al (lott.

G. B., Bagni di Ca·s ciano : In ·r elazione ai vari fattori patogen etici ·della ?evra1gia faccia1e la cura di qu·est'aftfezione è viaria e comp lessa. La nevralgia, può d:iipenidere 1cLa cause locali (affezioni d ei denti , d el nas.o, dell 'ore.ccrl1jo , dell'ooc.hio) la cui rimozione può far scomparire il doJore . Può diipend·er e più Tarament·e da l&sioni o&See m eningee, n eoplas tich.e che compnimono u no o ~più rami 1del trigen1i.no , o lo stesso ganglio di Gassler. La nevral gia 1del trigemino può 1di'pend er e d·a lla rnaiJ..ar.ia e d·a lla stfi·liJde ed in tali oasi il trattamento specifico è Tisolutiv.o. Tener presente ·anc.he a gli ef1f.etti ter.~eu,tioi ahe la nevralgia facciiale può ·esser e ·di natura .rifles sa, i·n rapporto cioè a malattie di .organi lontani, come l'intestino e i 'uiero. V'è infine la form·a detta essenziale , quella p.iù comune, che p·a re ?On sia in rarpporto a nesisun processo nevrti.tico, a nessuna lesio,n e di org.ani vicini e lonta.ni. Questa forma è 1a . :p.iù ribelle al tTattamento. Per la cu.r a s intomatica si ·adorper.ano gli anti. n evralgi. ci (.aconitina, o·p pio e 1deriv·ati, giu6quiamo, gelsemium semipervivens, pirami done, aep1rin1a, fenacetina, brorni•drato di 1chinina). Nelle forme invetera·te sono ·da con s ig.liare la applicazione di corr·en te galvanica e la diatermia; nei casi g ravi bisogna ·ri·correre all'a1coolizzazione d .e i troncihi . del trigemino nel loro punto di emergenza oranioa o a·ddiri ttura alla neuTotomi·a retrogassel'liana. DR. I

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All.abb. n. 6148:

Oltre i comuni trattati di Der.matologia, fra cui qu·e llo. di BROCQ: D ermatologie pratique nel quale que s~o argomento è largamente svolto, l'ablbonato IPDtrà consultar·e : H. BULLIARf>: T'isp,ge et cui1 c~eve~~· 1P aris, B:LbliothièJqu.e de Physiothéraipie. L1brarr1e Le François, 1928, pag. 103. 1

V. MONTESANO.

I. M., Roma:

,Preg.h iamo di comunicare il suo indirizzo. •

VARIA. L' ''acme invernale delle affezioni dell'apparato 1·espi1·atorio. Tutti i m edici 1dei !b.a mlbini ha·n no potuto notare nel · corso di qu&sti ultimi anni una diminuzione della m or talità estiva dei lattanti per colera inifantile. Atiualme·n te la curva di mortalità raiao . . giunge nett·amente il massimo durante i mesi di inverno e si a1bbassa in modo notevole durante l 'estate. Al1o scopo di . analizzare i vari elem~ntt che contribuiscono a determi·n a re questa particolarità Leiderer (Wiener Klin. Wo ch. , t. XLI, n. 8, 1928) ha rilevato anetodicamente tutte le aff.ezioni d ell'apparato respi.ratorio che si sono verificate en tro due anni, con un t otale di 2500 casi. Il primo rilievo è che, in i·n v.erno, il 74 % delle in fezioni che colpi:sconp il lattante ~roviene dai parenti, d·ai domestici, dai visitatori: hanno importanza 61Peciale come agenti di contagio le angine degli adulti. 1La freque·n za delle afifezioni 1d ell '.al.b ero respir atorio in in·Yerno Si P·Uò s1p iegare in parte con la mancanza, durante questo periodo dell'anno, delle radiazioni solari ricche di ultr·avioletto, ipotesi questa cpnJfermata da curve dimostrative. Di qui il 1Prr·e cetto di surppldre con l'a1ctinoterarp·i a e con gl1 alime·n ti ricchi di vita1nine . IP iù difficile è fissare la parte che spetta alle condizioni a tmosferiche !Propriamente d ette. Si è discu1s1s o all'in;f inito sul « colpo di freddo )) ora invocato ora I1egato com e lfattore patogenetico. S enlbra all' A. che occorra attribuire importanza sppratutto allo stato i·g.r ometrico. ' L~ ourva di morbilità si alza nettamente quan1do art un perio1do di siccità segue u·n a caduta barometrica con r 1aiffiche di vento cl1e fanno turbinare il polverume. Ne se·g ue che bisog·na g·uél!'ldar.si dal far uscire i bam.bini in queste -con.dizioni di tempo. Da queste os~ ervazioni si deduce an'Che l'importanza d1ella composizione delle polveri, cioè dell'igiene della str·ada e degli appartamenti. 1

A. PICCINELLI. 1

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XXXV, FASC. 49]

SEZIONE PRATICA

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POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. CONTROVERSIE GIURIDICHE. XXX. - Costituzione della Commissione p dr la nomina dei Sanitari condotti. L'<:trt. 33 d el regolamento sanitario 19 luglio 1906 n. 446 disponeva : « 1prima deìla chi usura d 1 ogni singolo concorso al p osto di inedico chi'rurgo condotto, il Consiglio Provinciale san,itar io pro cederà alla nomina della Com1ni~sione Giu dica t?·ice ·dei titoli e degli esami n elle persone

medi·co contdotto, rp·er e:ff etto del licenziamento,. era stato di·spen sato dall'incarico a ccessorio di direttore 1dell'ambulatorio, che gli era stato con ferito con altro atto, in cond izioni di precar ietà. N,el corso del giu1dizi·O, si er a opposto c.he, trattandosi idi un incarico· precario, il ~itolare ·di €sso non aveva interesse giturildi•co di agi!le. Ma il Con, sifglio .cli Stato, con deci:sione 19 lu1g·liio 1923 n . 427, na correttamente dichiara t o ammi·ssibile il r icorso così per il licenziallilento come per la ·dispensa dal ser vizio e, annullato il primo, ha so1g giunto ·che vien e m eno anche la dhspensa dall 'incarico, tutelal:>ile icon azione, n1algraido la precarietà dell'in carico. 1

di tre prorf essionisti competenti n ella specialità della m edicina e chirurgia n. Ma· l'art. 35 del R. D. 30 :dicembre 19Z3, n um ero 2889, modificò questa nonna, così di51pon endp: « la CommisBione Giudicatr1ce del concorso è no1rtiriata dal Prefetto ed è co rnposta n ei modi da stabilirsi nel regolam ento ». XX X l l - Rinnovazione di atti illegitti111J . Frattan to, n on essendo stato a n cora emanatJ Già a l tre volte atbbiamo avuto occMion e di esail regolamento, si dev·e ap1p licare il vecchio artirdinare la eificaicia 1degli atti amn1inistrativi net colo 33 (n omina deli berata dal Consigl1o Provin tem'Po, 1p recisando cih.e, gen·eral1nente, gli ·a tti .e i cial ~ sanitario) o l'art. 35 ·del d ecreto 1923. (npprovvedi1menti .e, specialmen te 1quelli ch·e .sono dimina .p re·f ettizia)? In primo tem1p J, 11 1\1inistero retti a ·m odi·f icare o sciogliere \dn1coli ·g iuridici, d ell'Interno ritenn e che , sino alla pubblicazione 1per atto u nil aterale, in forza di un potere idi delle norm e regolamentari, fosse sospesa l'appli s1upremazia, non hanno ef.fetto retroattivo . La re. . cazion e d·e1l'art. 35 e si do·vesse proced ere cpm e tro attività può. dertvar.e, i11 qualcl1e c3>.5o, . diretin passato. tamente o indjrettamente da una norma gi~. Noi creden1mo meglio fon·data e sosten em 1no ridica. • anche in giud izio una interpretazion e d1versa: Segnaliamo ora una interessante risoluzione essepdo indipenden ti . le norme di com petenza da della V 1Sezione 1d el 1C0Th5iglio di . tato: decisione qu·elle concern enti il modo di composizione del9 l u·glio 19-28 n . 421. la Comm1S$ione, ed essen·do en t.rato in vigore il Un 'im·p iegato era s tato licenziato in applica• decr eto 30 1dicembre 1923, l'art. 35, in quanto r t:~ zi,on·e d·eJ R. D. 27 maggio 1923 n. 1177. Qu esto gola la competen za, d eve essere rupplicato. Quinprovvedimepto era stato 1Però annt1llato. S ucceisdi le co rnµii ssion i devono es.sere costjtuite d.al sivam ente, il P odestà a.el Comune provvide al liP'refetto , n ei modi stabiliti dall'art. 33 d el r egola- . '<}enziamento in forza ' degl i stessi poteri, cioè ln m ento 1906, sino a quando non saranno emanate él!pplilcazione ·d el 1decreto 27 maggio 1923 e attrtb.uì le ·disposizioni previste dal (lecreto d el 1923. a ·qu esto provvedimento eff etti r.etroattivi dalla Qu esta r isolu zio n e, accolta dalla V Sezion e d el \data d el primo licenziamento. Anche il secon do Consiglio di Stato, è stata confermata dallo provv·edimento ·è stato annullato clal CoThSiglio di stesso Consi1glio in adu nanza gen erale. 1Sicchlè Stato, perchè il 1Comune n on poteYa esercitare più non se n·e discute più. i poteri stra <?rdinari nascenti da .quel d·ecreto, XXXI. - Licenziamento formalmente irregolare essendo scaduto il termine stabilito per la e'ff icaicia delle norme di esso. Annullata la prima e tti~penflR da fncRrichi accP~sori e precari. Un an·edico cor1ctotto iìu 11cenziato 1dal Podestà, deliberazione, il Com1Une 1POteYa provvedere ex con provvedimento in forma di letter a, senza e:ioè novo ma secondo le norme vigenti nel tempo in un regolare e formale atto. L'inter essat<? non cui :deliberava. Era stato obbiettato dal Comune a sipettò ulteriori m anifestazioni di volontà e riche il Con.st.gl:l.o ·d i ,Stato av.eva fatto salvi gli ulcorse. 1Ma la G. P. A.. - s embra j11credibile teriori .p rov \t·t?ùlm enti; ma correttam ente . la cìecidicl1iarò inammi.ssibil~ il 1icors~ .. perchè n on risione 1h a o·sservato 'c he tale espress1one v~ intesa s ultava una vera .e pr.opria d eljberaziohe. Invece, nel senso che all'amministrazio11.e è riconosciuto 'poicl11è il licenziam·ento c'era, · rl ricorso era a mil .p bt·ere di definir e la posizione ·d·egli impiegati, mi ssibil e e la mancan za dt un provvedimento re.seieond·o le disp osizion i legislative ' 'igenti al mogo'lare rra un vizio di ill egalitù . Quindi, non mento della nuova d·eliberazione, con effetti dalsoltanto il ricorso doveva ~sser e dichjarato a rnl a data di essa, senz·a che sia possibile farli ri11lissibile, rna do,.0,-a essPre accolto. Lo stesso ·sa ltre alla aata rtrlla deliberazione annullata. 1

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(*) La presente rubrica è affidata all'avv. G10VA~ NI

legale (Jel nostr o periodico

SELVAGGI,

esercente in Cassa?Jione , consulente


IL POLICLINICO '

[.t\N~O X~XV , FA~(.

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NELLA VITA PROFESSI ON A.LE . •

CONCORSI. P OSTI VACANT·I . .A.Q'CIL.\. Ammùnistraz. P rovinc. Il con corso a d irettore i11icrografico e assiStenti d el Lab<)ratorio "<:l ' igiene è p.rorogato a t utto il 15 dic . Chieder e p rogramma. Oo·n ar eaaz . cli Cari tà. - Un aiuto 111edico nell ' OspedaJe Civico di S . Salvatore ; L . 3600 (sic) a nn ue; età lim. 35 a. ; n om. t riennale. Due .assisten ti id. ; L. 3000 (sic) a .n nue; età lim. 30 a.; no1u . biennale. Titoli ed esami . Scad. ore 12 del 15 dic. _.\..Q1 · CLA .

B ARI. R . Prefettura.. - Uff . san. del Consor . Castellan a-Conversano; ab-. 28.517; h a. 19.045; sca<l. ore 12 del 20 dic. Chiedere an nu n~io. CAitL\TE (T' arese). Scad . 20 dic. CAN~ERO ( Novara). Se.ad . 15 dic.; L . 7000 e 10 liienni ventes., o1tre L. 500 uff . san., c.-v., L . 500 bicicl.; tassa ·L . 50,15. CA RATE BRIANZA (l\tf ilano) . Scad. 15 dic.; lir e S700 iniziali. Servizio nell'Ospedale V. E . III . CAH.\VI!\O (.tlosta). - Cons·or .; scad. 31 d:ic. · CARPI (M ode'Tla) . - ~1\.1 31 d ic., 4a cond . rurale; L. 9000 oltre L. 2500 cav . od auto1n., L . 600 ambulatorio, L . 900 intlenn. sup·p lem ., c.-v. , 10 bi ~n­ ni yentes. Età lim. 35 a. Tassa L . 50,15. D oc . .a 3 inesi dal 3 nov. CATA~"IA .

B. Prefettura. - Uff. s.an . di Acireale ; al 15 genn .; esa1ni e titoli; ab. 34.672; I(1I1q. 42 ; 12 l(m. da Catan ia.; tassa L . 50,05; d·oc. a 3 n1esi dal 25 noiV. ; .as.s1111z. serv. en tro 15 gg.

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C.\YALLEllLEONE (Cuneo ). - Scad. 15 clic. ; lire 8000 e 4 quinquenni dee., oltre L. 500 bioiol., L. 500 se uff. san. ; tassa L. 50,15. CEilTALDO (F irenze). - Scad. 31 dic.: per Fiano; L. 9000 oltre c .-v. e trasp. OoxsELvE (P adova) . Al 31 dic., l a. cond. ; ab . c . JOOO; L . 9000 per 1000 pov., add-izion. L . 5, inde1111. trasp., c.-v ., i ndenn. tem'Por . ambulat. , 5 quadrienni dee.; età lim. 40 a.; tassa L . 50; doc. a 3 n1asi dal 1° ~ic . ; serv. entro 15 gg. ENNA. R. Prefettura. - Uff. san. di Centuripe, a t utto il 15 dic . ; vedi . fase . 45. FIRENZE . Spedale di S. Giovanni di Dio. Direttore chirurgo primario ; scad. 5 gen. ;. v . fase. 47. F OGGIA. A.1nmin·istrazi.1Jne I'rovinc1ale di Co pita11,atu . D irettore e assistente nel Labor.a.torio provinciale di igiene e pro.fil.assi ; scad. 15 dic. ; v. fase. 47. FOLI GNO. Cond . esterna. di Belfiore; se.ad . 6 gen. ; L. 7500 oltre L . 2100 serv. 3.tt., L . 700 supple11za, c.-v. 4 · quinqt1enni d ee., L . 4000 e.a.vale. ; ' . ab . 2300 ; età lim. 35 a.; tassa L . 50,10; doc. a 3 n1 e.~i dn.l 26 n o\.

I

GENOVA. R. P re f ettitra. - - l fficiali Sia.nit. di 2 consorzi; L . 14.000 e 10 bienni ventes. , L . 2000 visj te settimanali in ciascun Comune oltre rim. ' borsa spese t rasip . Età lim. 50 a. Tassa L. 50. Divieto libero eserc. Sca.d. or e 17 del 30 dic . LA SPEZIA. A rnmin·istraz . Provinc. - Al 15 gen11aio; Direttore e Assistente dell a Sezione Medico-Micrografica del· L ruboratorio d'Igiene e Profilassi . V. fase. 48 . MILANO. - V ice-djrigente dell' Ambulatorio Comunale antit.ubercolar e per i ban1bini delle scuole e del comune; L. 5500. Assistente dell' Ambulatorio P odoj.atri co; detto del!' Ambulat orio Oftalmojat r ico; L. 2400. P er i t r e posti età lin1. 35 a.; tassa L . 50. Scad. 29 d·ic . Poche ore ser v. giornal. Chiedere annunzio. Rivolger si I stituti Ospitalieri. l\IIoNZA (Jl ila'Tlò) . Co11grt1.g. di, Carità. - Radiologo pres.g.o il Ci vico Ospedale l Tmbert<> I ; titoli ed esami; nom. e oonferma quinquennali; L. 10.0110 e 50 % introiti; divieto esercizio lib.; età lim . bO a. ; tassa L. 50 ; sca.d . ·or e 18 del 22 dic. •

NAPOLI . - Direttore dell 'Os.p edale per iVIalattie infettive D. Cotugno; L. 17-.000 oltre L. 5500 s€rv. att., 3 qua:drienni di L . GOO: 600 e 800. Scad. or e 17 del 15 clic. lli volgersi alla Se·g ret€ria della . Direz. d ' Igieue e Sa nità Pubbli ca del Comune, Pa la~oo S. Giacomo, 3° piano. PAVTA . A mmi 11 ist raz. l 'rovinciale. - Assistente al la Sezione n1edico-mi rr ogr.aficn e .l\.ssistente alla • Sezione chi1nica qel L aboratorio provinciale di igiene e ~ro filnssi. T ito li ed esan1i. L. 12.000, oltre L. 1000 inden n. serv. .att. , 10 % s ul pro,·ento analisi; 5 aiumenti decimali; ecc. Avviso di concorso dalla Segreteria . Scad. 20 dic. Con sorz10 Provinciale Antitubercolare . - Direttore del Dispens.ario d'igiene soc. ; lire 16.000; due quadrienni di L. 1000 ; serv. att.. I.1. 2000; con1 parteciipaz . 25 % cure ~emigratuite . Sca:tl. o-re . 19 del 16 dic. Età lim. 45 .a. Rivolgersi Segr eter ia (Palazzo della P rovincia). PESCARA.

P OPPI (Arezzo). - A tutto 25 dic., 3a cond. , per 13adia P rataglia; ab . 1025, pov. 250 o.; L . 9000; -l quadrienni dee.; c .-v . se coniugato o con prole a carico L. 840; "tassa L . 50,15; doc. a 3 mesi dal 5 nov. RrcIGLIANO (Salerno). -' Scad. 15 dic.; L . 7000 oltre L. 500 uff. san . , L . 100 arm. f.arm.; età lim. ..J.0 a.; tass.a L. 50. R1P ~

(Ancona). - Al 15 dic. ; L. 8500 e 10 bienni di 1/ 20; oltre L. 3000 cav., L. 900 serv. att., L. 500 uff. san.; età l im. 40 a. ; tassa L . 50; doc. a. 3 mes i dal. 10 nov . Ha. 1500; ab. 2686, ài cui 700 nel capol. , 300 c. p ov.; oottimi dagli ab• bienti. Ro ~!A . JJiinistero delle Colonie. Due medici capi r eparto p eT l ' Ospedale di T ripoli; il b.ando è pubblioato nella cc Gazzetta Ufficiale» del 30 nov.


.(ANNO

XXXV F ASC. 49 ]

SEZIONE PRATICA

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RoM.~.· /J!!ini~ter,)

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dellu Giust·i zia. - E indetto un concorso a 6 posti di rHedioo assistente nei Manicomi giudiziari. Età lim. 35 ia. Si richiede -oompeten7Aa tecnica per studi speciali e per servizi prestati nei manioomi o ip cliniche psichiatricl1e. Domande e documenti alla procura generale della Co11te d'appello del distretto, ove gli aspiranti hanno la re.sidenza, non . oltre il 15 dicembre. V·e di « Ga..zz. {Jff. », n . 24.9 del 25 ottobre. Gove·r·natorato. - Direttore dell'Ufficio d'igiene e sanità; titoli ; scad . ore 12 del 15 genn . 1929; L. 25.000, oltre L. 9500 serv . .att. e L. 6000 per funzioni di uff. ~n. Il concorso è pubblicato nella cc Gazz. Uff. » del 17 ott. Chieder.a han.do ·al Protocollo d ella Ripartizione I (Personale). RoMA .

RoMA. Cassa Nazionale per le A.ssicwrazioni social·i. - _.\ 1 15 dic., quattro medici; titoli ed esami ; età lim. 40 .a. ; docum. non anter . al 15 sett.; trin1estre di prova; s·t ip . L. 14, 000 oltre c .-v. e assegni ~cce.ssori in L. 6056; non è consentito ]'esercizio professionale privato. Chiedere copi.a banqo. Rivolgersi alla Direzione Gene:rale. (Ser vizio Persona.l e), vi.a l\t[inghetti 17, Roma. •

(Tl icenza). - Consorz. con Forni, sca.d. 15 <lic.; L. 16.500 e 6 q.u .adr. dee., oJ.tre L. 2500 trasp., L. 1200 uff. san., L . 300 ambul.at., indenn. c.-v. e serv. att.; riconoscirq.ento 'serv. anter.; .ab. 3194 ; poveri 2000 c. ROTZO

doc . .a. 2 mesi dal 24 nov.; nom . e conferma per 4 anni. Ohi ed. annunzio . TERNI. .4.mministrazione provinciale. Direttore Sezione Medico-Microgr.a.fica e a d As.sisteRte Sezione Chimica, Laboratorio Provinciale d'Igiene e Profilassi. P el direttore: L. 12.500; serv. att. L. 2100. Per l'assistente : L. 9500; serv. att. L. 2000. Per i due posti 5 q1uinquenni dee. , c .-v. Esaani e titoli. Scadenza. 27 dic. P er chia;rimenti e bando integrale rivolger si Seg·r et eria. TrtAPANT. A.mrni·n . P 1·0 v. - Assistente Sez. Med. Microgr. Laborat. Igiene e Profilassi; scad . 15 dic., o.re 17; L. 10.000 oltre L. 2100 serv. att., c.-v.; età lim. 35 a.; tassa L. 50. TRIPOLI. Ospedale coloniale Vittorio Enia'Ylll.bele III. - Concorso per t itoìi a i posti di Capo àel r eparto di chirurgia femminile, con annessa sala di maternità, e di Capo del r ep arto di stomatologia. V. fase. 48 . Scad. 15 genn. 1

(Chieti). Oongreaaz. d'i Carità. l\ifedioo chirurgo dell»Ospedale Civile oon fun zioni di direttore; titoJi ed esame ; nom . trienn ale, salvo confierme ; L. 12.000 e 75 % onorari . Sca d. 20 dic. Età mass . 50 a. Doc . a 3 m esi dal 21 no\-. Certificato di pratica r a diologica. · N el ba ndo non è fatta menzione di tassa di eone. VASTO

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VENEZIA. - Presso l'Ufficio Municipale d' I giene è indetto il oonoorso a coadiutore e assi$tente della Sez. Med .-Micrograf. , a direttor e, coadiutore e .assistente della Sez. Chin1ica, a medico SAI.ERNO. R. Pref ettwra. - Uff. san. per Vietri igienista per La profilassi delle malattie infettive sul Ma-re, L. 4UOO; per Montecorvo Rovella, liin terr aferma. Scad. 5 gen. R ivolgersi alla S.ere 8000; per Monteoorvo Pu·g liane, L. 3000; per greteria. Oampagn2, L . 4000; per S. Angelo e uniti, lire 9000. Scad. 30 gen. VERGHEHETO (F orbì). - P er Alfero ; al 24 dic.; L. 11.')00 e 10 bienni ventes. , oltre L. 2500 cav., SANSEPOLCRO (Arezzo). - Scad. 31 dic.; 1a oond. c.-v. in L. 600 se coniugato, .acldizion. L . 2 oltr e ' città e 3a. campagna; L . 8000 e 4 quadrienni dee., 200 pov.; i pov. non . p ossono super. il migliaio; c.-v.; età lim. 40 a. T.assa L . 50,15. età li1n. 45 a.; elenco voti esami ; doc. .a, 3 mesi S. VALEN'l'INO TORIO (Salerno) . - Al 15 dicembre . . da.I 24 nov. Rioostruz. carriera . Nota. - Quando n-0.n è alt r imenti indicato, i SAVONA. Amminist raz. Provinc. - Direttore delta Sezione, Micrografica tlel Laboratorio d'igien e; posti vacanti si riferisco110 a condotte mediche e la p-rima cif.r a dei comp ensi al lo stipendio base . proroga a l 31 gen. 1

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SIRACUSA. R . P ref ettura. - Uff. san. del capoluogo; ab. 55780; Kmq . 24; stip: L. 11.000 e 4 quadrienni dee., oltre L . 1200 indenn. serv. e L. 2700 qruale capo dei serv. d'igiene e d'assist. sa.nit. ; doc. a 3 mesi dal 15 nov. ; se.ad. 45 gg. dal 15 nov. Ol1iedere annunzio. SOMMA Lo:MBAJtDO (Varese) . - A ,t utto 15 dio. , medico prima,rio dell' Ospedale; età lim. 40 a . ; . ta..ssa I,. 50,10 al Tesoriere; doc. a 3 mesi .dal 27 ott. ; stip. L. 15.000 e 50 % proventi ambulatorio; eventuale direzione. Chiedere annunzio al Commissario Prefetti~io. Tmu:Mo. Oongregaz. di Carità. - Aiuto chir.u rgo nell'Osped. Civile di S. Antonio Abate ; L. 5000 (sic); o.-v. in mens. L. 51, 75 se celibe, L . 151, 75 se coniugato ; scad. ore 12 del 31 dic . ; età lim. 35 a .;

CONCORSI

A PR"F}:\l!O.

Premio Baccelli . E aper to, presso la R. Università di Roma, il conoòrso a un Pre1nio B accelli, consisten"Le in una tnedaglia d'oro .al merito clinico, di Fondazione dell' I stituto Nazionale medico-fa,rn1acologico in Roma. P~ssono oo·ncorrere i la ureati in medicina e chirurO'ia aprpartenenti alla classe dei profess<Jri ed assi~te~ti universitari o ar.ldetti ai ser vizi di uno qualsiasi fi~a gli ·ospedali italiani .. I stanze ~l R ettore non u·Ù tardi del 15 ge nnaao. Alle istanze ' . . . stesse debbono essere uniti lav ori e P'uhbl1caz10111 n el ra.mo della clinica medica o della terapia medica. Chieder e avvi~o alla Segreteria ·aell'U niversità.

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2484

IL POLICLINICO

[ .i\N NO

XXXV, F ASC. 49 ]'

HOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE,

Conferenza l_}an-paciffca di chirurgia.

Per voto della Facoltà medica di B olog na, alla catt edra d~ Anatomia patologica, rimasta vacante in segu ito ,a lla morte del •p rof. Giovanni M.artino,t ti, è stato chiamato il prof. Giulio Tarozzi, attualmente ordinario presse> l'Università cli Modena. Al prof. Guido TiiZwni, che per li1niti d'età lascia la oattedra di Patologia gener.ale, succede, per voto unanime delLa. Facoltà medica :di Bologna, il pro.f. E,u ,g enio Oenta.nni .or a ordinario di detta ma:teria a Moden a .

Sarà tenuta ad Honolulu, nell'agosto 1929. Lo. Stato .di California inviterà tutti i P aesi costeg·g ianti il Pacifico a mandare delegazioni. La oonferenza durerà una decina. di gjorni . Il oomitat. locale noleggerà un piroscafo per oomrpiere la visita delle Hawa~.

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NOTIZIE DIVERSE. Congresso internazionale d'idrologia medica. Il Congresso annuo della Società Internazionale d ' ldr.o logia Medica si è t -en,u to a Londra, Harrog.ate, Buxton, Drootwich e Bath, dal 9 al 17 ottobre. E st ato aocompagn.ato da molti ricevimenti e da trat tenime nti varì. Per gli atti ri volger&i al segretario , Dr. Robert , F. Fox, Ma ry1ebone Roa.d 139, London W 1, InghiJterra. 1

La 2a. Conferenza internazionale per la lotta contro la malattia del sonno. Si è adun.ata a Par igi dal 5 .a.I 7 n ovembre. Le oonclusic 11i sono state sottoposte al Consiglio della Società cl elle Nazioni. La delegazione italiana a veva. a capo il dott. Lutrario; ne facevàno anche parte i proff. Cas~llani e P e ruzzi e il dott. Zucca.

Cong resso f rancese di oto-neuro·oftalmologia. Le 8-0cietà francesi di Ot o-N euro-Oftalmologia, nell ' ultimo Oongresso di l\ila.rsigli.a,, hanno delibeTato di ~neTe 11 futuro Congre&So ia Bruxelles, in occasione del Centenario dell'ln1d.ipendenza B elga, ed hanno no1nin.~to r elatori del tema : «I di- . strorbi dei movi-menti associati degli occhi » il prof. Di Marzio, direttore della R . C1in ica. Oc:ulistica di Roma, ed il prof. Fumarola, della Regia Clinica ·Neuropsichiatrica di R,oma.

Congresso francese di ginecologia · e ostetri cia. L'Associazione dei ginecologi e ostetrici di linmu.a francese terrà il suo 7° Congresso a Bruxelles da.I 3 al 5 ottobre 1929. Temi : « Rapporti tra ipòfisi e a ppia.rato genitale muliebre»; «La miomectomia. (durante la gravida.nza e fìuori di essa) »; e< Indicazioni e tecnica della steTilizz.a.zione nellcl donna >> .

Società belga di gastro-enterologia. V en11e costituita il 28 sette1nbre a Bruxelles e n e f1uron9 approvati g li statuti. Il comitato venne così composto: presidente: Geor ges Van D an1m~; vice-pre.sidente: Maurice Cerf; segretario geneT.ale: Ge.or ges Brohée ; segretari o delle sedute: Robert "\\To<lon-Dufras1:1€ ; tesoriere: F ernand Evely . La seduta inaugurale ebbe luogo il 18 novembre, ali~ F on -:l ation Universitaire , rue d ' Eg4 "' .t 1 11 'i•. ) .... •• \..• -

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La lotta contro la tubercolosi e I Consorzi antitubercolari . . Si è riutD.ito sotto la presidenza del .g r. uff. Fabbri, il Consiglio cli r ettivo della Federazione· nazionale dei Consorzi antitubercolari. Erano p·r esenti il comm. Giannini per La Cassa assicurazi oni, il generale Baduel p er la Croce Rossa, il prof. D'Or1nea ·pe r l'Opera nazionale della .maternità e infanzia, j prea.identi dei Consorzi di Torino, Bari e Firenze, e i direttori dei Consorzi di Modena, Milano e B rescia. Il Consiglio ha preso in esame viari argomenti, fra i quali impo rta ntissimi quelli relativi ai lin1iti dei compiti affidati ai Conso1~zi nella lotta contro la tt1béxcolosi, co n &peciale r ife rimento alla imminente attuazione vJella p.r ovvjdia legge suJl'assicur.azi<Yile obbliga1toria contro la t uberoolooi ·e quelli inerenti ai raipport.i fra Consorzi e medici con.d otti, ,a p.r opooito dei qilllali sono in corso intese fra la Federazione dei Consorzi e l'Associazione na,z ionale fascista r!ledici condotti. In.f.ine il pres id0nte ~r. uff. Fabbri, ha riferiro i risultati di una inchiesrta espletata dalla Federazione sull'azione che si sta svolgen do dai singoli Cons orzi, . inchiesta la qu.a1e dimostra che in genera!€-, salvo inevitabili e sporadiche insufficieD.Ze, i, Consorzi sressi si avviano a ris pondere efficac6111ente agli scopi segnati dal Ca.p o del Go._ Viarno n.e lla legge 23 giugno 1927 sull' org.anizzazione della lotta .antitubercolare. 1

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Scuola di perfezionamento in pediatria a Pisà. Il corso avrà i ni2iio il 14 gennaio e dure rà due .anni, salvo eso nero di un ·anno per i medioi che dimostr ino di possede1·e già una su·f.ficien te. preparazione nel campo della specialità. T.assé com.'.. ples.sive L. 2675 (per un anno L. 1525) . Chiedere .annunzio al direttore, prof. G. Fio1~e, R. Clinica Pediatrie.a, Pisa. 1

Rappresentanti· dei medici ricevuti dal Governatore di Roma . •

Il Governatore di Roma ha ricevuto il dott. prof. , Ermanno Fioretti, segr etario del Sindacato medioo fascista di Romia e presidente dell 'Ordine dei medici, 001n i ra11»p•r e.5entanti ·d el Direttorio del Sin .. dacato e del Consiglio di amministra.zione dell'Ordine dei med,j ci j dott. prof. Dalla V e dova, on. dott. p rof. P erna, oomm . dott. Liebmann: cav. l1ff. dott. Trulli, cav . d-ott. Angelucci. Dura.nte il c.-ol1oquio improntato .a gr.an~e co1·dialità, il Govern atore volle essere informato circa l'attività che svolgon o il Sindacato e l'Ordine dei 1;,edici; fc."i :1ccen?1nt0 anche nd alcune im p ort~nti •


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SEZIONE PRAT lCA

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.questioni sa11itarie che hanno partioo1are riferi111ento alla igiene cittadin a . Il capo della civica :àmministra~one assicu rò poi i Viisitatori che il .Governatorato terrà nel dovuto conto la valida ,collaborazione delle .d ue massime orma,nizzazioni .sanitarie, con le qu ali si 1terr à in oontatto per lo ~tudio delle var.ie questioni sanitarie che int.cres·sauo Roma.

Gli edj,fici principali sono ool1egati da logg ia ooperte e tuiti i padiglioni sono fra di essi in comunicazione a mezzo di sotterranei dove si svolgeranno rµolti servizi sussidiari . Il costo complessivo delle oostruzioni, impianti sanitari, tecnologici, acquedotto, ecc. , ascenderà a oltre di.eci milioni . Attorno all'Ospedale, l' Am.m inistr.azione si è riservata molte a r ee di rispetto: una surp erficie 0011nplessivia di circa sette ettari,' dove in avvenire sorgeranno, ocoorren.d o, nuovi padiglioni .

Alla scuola di Sanita della R . .Marina. . Nella Scuola di Sanità Militare Ma.r ittima che, .come è noto, ha sede in N rupoli, ebbe Luogo il 15 settembre u. s. l'inaugurazione del corso di appli.cazione per i tenenti medici di :nuova nomina. Dopo la relazione del direttore, ool. medico A. F.a.lso, il ten. col. medie.o G. Gelonesi disse il di:-s carso inaugurale, trattando delle vitamine. Oltre ai rappresentanti ufficiali presenziavano .alla cerin1onia nurnerosi m.edici, che s'interessano .agli studi di P atologia e Igiene Coloniale che sono J>iartioo.l a.r mente coltivati nell ' Istituto. .As~o c lazlone

fas cis ta d elle infermiere diplomate. Alle di pen·d enze della Direzione del P. N. F.

<Segrete,ri.a F~s0i li'e111.m inili) è .s tata istituita la .Associazione Nazionale Fascista delle Infermie1·e .diiplomate da Scuole-Oo.n vitto riconosciute a nor~a del relativo deoreto. Le infermiere che vorranno appartener e a detta Associazione, presiedl1•ta dal .S egretario del Pa1·-tito, d ovrann o far perveuire alla Segreteria dei Fasci Fe1nrninili le relative domande r egolarn1ente <loc11n1entate.

:Suore pre miate al merito della Sa n i tà Pubblica. Alla presenza della Duchessa d ' Aosta si è svolta .,all' Ospedale Bcitan11ioo -di R o1na, la cerimonia iper ;la 0011segna. d el la ined.aglia d' arg·e nto al lll:~t'ito -della r,a11ità.. pubblica alla s11pexior.a delle 8uo~re Rev. Madre C'aterina ed a dieci infermiere, ono:rificenze 001nferite dal Re su proposta del Capo -Oel Gorver110. P a rlarono il prof . M argarucci e il -con1n1. Pavoni. V ennero r icordate le benen1erenze .della Rev. M.adre Caterina, rievo~antlo l 'oper a da lei prestata durante i terremoti calabro-siculo e m .ar si0ano, durante la guerra e in molte al t re cir costa11ze.

:Le opere del

Regim~

a l\lantova. N ell'.annuiale della JVIarcia su Roma è stato so' len nen1ente inaugurato a M ant ova il nuovo ·g ran-.dicso Ospedale civile. Esso sorge a cir ca un chilo1T1etro da Porta B el·fiore., in ·s ·oTgo Po111Jpillo . C'o11sta di 12 edifici, ·CX>n1p re.sa 11n.a artistica chiesetta, occupando un.a .,area <li 1nq . 75 a:riila, a circa 400 metri di distanza .. dal Sanatorio BeJfiore. e ·d al Padiglione Municipale di Jsol.a.mento. · L a capacità complessiva del nuovo I stituto è di ~circa 450 letti, compr~o l'Ospedale Infa nt ile Bul<garin i cl1e, in base a r ece11te provvedimento, sara traggr .ipp.ato a.ll'Ospedale Civile. 1

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Il Sanatorio, gestito dalla mede.sima Amministrazione Ospedaliera, è caipace di. 120 letti e verrà pro...~imaimente ampliato. Fra i problemi più importanti risolti in quest' anno, via ianno"'\1 erato quello che ri'g uarda la costruzione di u.n Manicomio Provinciale, destinato .ad acoogliere gli alienati d ella Provincia che finora trovano ricovero negli Istituti di Castiglione dPJle Stiviere e di R eggio. E1nilia, con grave dispendio f.inanziario . Il 1\1.anicomio sorgerà in posizione eleviata e sal ubre .a Dosso del Corso, borgata a meno di tre chilometri dal cen·tr.o urbano, iad ,es50 collegato da tranvia . Secondo il pr o.<?;et.to, •ttl -oipera finita, circa 34 ettari saranno occup.ati d.alle 20 fabbriche che oompongono l'Istituto: il ri n:tan ente, 26 ettari, si .ass~gnerà. in 00Jtivazione alla Colonia wgricola esercita da degent i . • I padiglioni di cura, seoondo i dettami della Commissione cons.u l'tiva 1 risultano distanziati da 60 a 100 metri ed inquadrati f ra vasti ed ario&i viali, fra aree da s~stemarsi a miardini-frutteti.

Donazioni e lasciti. .Il rag. Giovan11i Salvionf, pensionato dall' Amn1in istr.azio.u e degli Ist it uti Ospitalieri di Milano, • presso la quale fu zelante impiegato come ~0Sezione della ragioneria, morendo .no.m inò erede u11iverc:;aJe l' Ospedale ~1:.aggi-0re. Si tratta di una sostanza cl1e, de.p 1u rata di .alcuni legati, si prevede st1p eriore alle ce11ton1ila lire. I l dott. \~ . Priviat o, Tecentemen te scomparso, ha disposto u•n lasci·to di 300.000 lire alla R . Uni. versità -di Milano perchè con la rendita sia istituito un annl1~le « Premio Priviato » per u n allievo della Sc11ola di odontoiatria e pr-0tesi dental~ 11ell' l stitl1to ston1atologico i't aliano.

Referend u m sulla proposta di un Istituto n1- •

zionale d i Medicina preventiva. La direzione di « F ederazione Medica » ha p1u1b blicato, nel numero del 1° ·d icembre, un a rticolo: ,, Proposta per u11 I stituto Nazio nale per il prolu11ga111en to della vita ~d jl migJiora1nento della razz.a »; i colleghi, che s'interessano dell'ar•gomento, sono pregati di inviare al Sindacato M~ico F .a cista la loro opinione in proposito (critiche, 0011.. . c::ensi, cont ro1Jroposte, ecc.).


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IL POLICLINICO

Gll!SEPPE D ...\.GNINI nacque in Bologna il 19 maggio ì 866. QuiYi compì ogni corso di studio. e n el 1891, allievo interno nell'I~ti tuto di Fisiologia <li Albertoni, conseguì la laurea co·n lode presentando una tesi .p reparata con N ovi, sul contenuto rli cloro ne11a bile . Al primo concorso· divenne assistente all'Ospedale · Maggiore di Bologna nella sezio·n e diretta da Cantala.messa. Ma pochi mesi appresso, nel' pri11cipio del 1892, Egli, già aipprezzato allie,·o di Cli11ica M-edica, veniva assuEto da .-l.ugusto l\1l1rri a suo assistente prima, ad aiuto poi, e ivi stette undici anni sino al pri11cipio del 1903, e ivi ebbe a colleghi Boari, Ruffi11i , 8ilvagni, ' Tit.ali P. , Gnudi, Masetti, Mon et-

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ti F. , Ruhinato e due che già sono spariti dallai vita : Bianchini e Marini. •Questi nomi e quello del nostro grande comune Maestro oono posti qui per evocar e i t estimoni della subitane a estimazion e del lVIurri p er l'allievo, le della rapida e pro11t.a .attit u dine clinica, scientif.ica e didattica di Dagnini, u110 di quelli cl1e ·p iù seppero t ra.r re d ottrina e metodo da ·un insegnamento clinico cJ1e n ella storia della Medicina r·esterà imperituro. D agnini otte nne la libera docenza in Patologia specia)e 1nedica n el 18~6 e la eser citò fìino a quest i ult imi .anni. M a nella Clinica di J\Iuirri la sua opera didattica si svolse in quell'insegnamento se-= meiotico e cliJ1ioo quoitidi.ano .che era prefa.zione e €ommento alle lezioni insuperabìili del M1urr-ri, e l ' allie\.·o fu degnissimo del Maestro. E Dagnini con Silvagni prep.arò il 19 gennaio 1902 la festa giubilare di 1VI11r1·i e l a pubblicazione dei tre volum1 de i s1toi «Scritti M edici » . N el 1903 fu n ominato, in · seguito a ooncorso, Primario medioo d ell' Ospedale Maggiore ,di Bolo-

'[:\N~O XXXV, FASC. 49)

gna e vi ri1n.ase poi con tale ·rufficio, insieme con ~schi, Busi, Monari, Nigrisoli B., ' "annini G., fin<;> a.i 191~, quando l'amministrazio.n e socialista toglieva lui e gli .altri valorosi P·r imari da quel \·etusto e an1a"tQ Noso001nio , che Egli aveva contribuito a rendere anche un centro di st udi ricercato e f cequentato non solo dagli infermi"' poveri, ma anche da. una lunga schiera. di medici e di studenti. Dedicatosi in seguito .all'esercizio d·e lla Medicina pratica, fu tra i consulenti più ricercati della città e dell:t regione. ~1 a pure fra tante occupazioni lJrofessionali, mai trascurò l'attività scientifica eh~ l1a oontinuato con fer,rore d 'iapostolo e per solo a1IDore della ricerca, f.ino ai pochi Inesi addietro, dandone prove sop·r atutto con freque11ti comunicazioni alla Società 1\!Ie-:1: ioo-Chir11rgica di Bologna che l' ebbe fra i soc.1. ipiù assidui e lo volle suo Presidente ·nel triiennio, 1922-24 durante il quale Egli ebbe 1.a ventura di o.rdin~re e presiedere le feste centenarie del glorioso Sodalizio. Era socio oorrispondente della s 'ooietà MedicoOhirurgica della Ron1ag11a e socio oorrispo11dent& estero della Società di Neurologia .di Pa-rigi. Ebbevarie cariche civili: fru ·p resiqente dell'Opera Pia dei V -ergogn osi, vice presidente dell'Amministrazione degli ,S pedali e presidente del1a risp ettiva· Se~ione tec11ica, presidente dell' .Assooiazione contro la diffl1sione della tubercolosi, in Bologna. La morte lo ha stroncato, anoor nel pieno .delle· forze fisiche ed intellettuali, il 19 ottc>.bre 1928_ Pure inattesa, non lo trovò impreparato, ohè anzi gli concesse di •dimostrare ai congiunti · ed agli amici trepidanti, quella serena fermezza di fronte.all'Ignoto, che è propria ,solo degli spiriti elett i. Lai sua produzione ~oientifica fu in ogni tempo nUIQ.erosa, particolarmente intorno .ad argome11ti • di O:trdiologiia e di Neurologia. Più notevoli (seè lecito fare una· selezione tra una cinquantina di ope:re tut te di pil'egio), sono le memorie: Sul polso epatico presistolico ~1894), Pat ogenesi e significato semeiologico d el polso veno so (1896), Intorno ad un riflesso provocato in a P.c1u1ti eniip·legici con stimolo della cornea e con la pressione .su l bulbo oculare (1918 : è qui descritto il fenomeno che va. ool nome di riflesso oculo-cardiaco del Dagnin i),. Tono e Jwnzione dei ·muscoli fron tali negli emi plegici (1911), Sulla ge'Tlle si den doppio tono C'l"Ulrale· n ella insufficenza delle valvole aortiche e in altre cardiopatie (1919), La dissociazione atrio-ventricolare di gitalica e il suo probabile meccanism o (1920), I segn i precoci della stasi venosa nel cir colo generale e· il lm'o signi ficato clinico (1928) . 1 Fu .apprezza·tissimo collaboratore e, fin dalla fondazione, redattore de « Le Malattie del Cuore e dei V asi », divenuto poi : « Ouore e Circolazione » . La vita di Giuseppe D.agnini è stata interamente dedicata allo studio, n.lla pratica medica cheEgli esercitò oome u•n a missione, .alla famiglia che l ' ador.ava e che Egli governava in regime patriarcale. La gente 1d ella sua oiittà lo oonoeoova e lo ciroondaya di grande stima: la suia dritta e alrta fi1


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SEZIONE PRATICA

2 ~89

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gur.a era fatta segno per via al revere1rte saluto di molti ohe Egli neppur ricordava d'aYe1: mai incontrati o b€neficati. E quando, or so·n o poche setti1nane, il suo feretro è passatò attr averso la città, una lunga colonna di persone .addolorate lo seguiva, e molti aveva.no il volto rigato di Lacrim e : congiunti, amici, colleghi, allievi, maestri e popolan·i . Il popolo faceva ala silenziosa ~l pasea1ggi-0 del oorteo, come avvien e sol quando l'indiffere n za consueta della gente af f accend.ata è rotta da un impulso sincero dell'animo . Pronunciarono commoventi pa.r ole, recando l'estremo saluto alla salrna , il prof. Viola, p.r eside della Faooltà Medica, presidente della Società M edico-Chirurgica e co1nmissn.rio dell'Ordin.0 dei Medici, il oomm. ing. Fer.ri, commissario degli Spedali, il prof. Gamberini, primar io degli Speda.l i ed uno tra i più affezion.ati allievi, e da u_ltimo l 'on. Giovannini per la famiglia . P oche sere or sono alla Società Medico-Ohirurgica, i.l presidente prof. Viol.a .p ro.nu11ciò nuovame n te elevate p.arole nel rioo,r darne ai convenuti l'immatura fine, ed espresse il desicle:rio che l'illustre Esti11to sia onorato n ella sede sociale con un ricord o. ·ma.rmoil.·eo e con una sol'enne com•m emora.zione, auspicando altresì una ristamp.a delle opere, compresevi }e opere postume . Alla ved·ava· signora i1.addalena Da.g nin.i , ai figli tra i quali due i1ostri colleghi: Giovanni , as..: sistente ~1ell'Istituto di Ana.t omi.a patologica di B ologna, e G1.1ido alla Tigilia delJ.a laurea, le condoglianze sincere del « Policli11ico ». G. G. P . 1

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GIUSEPPE D.A.. GNINl fu, 11egli ultimi otto anni del secolo soorso, e nei primi du e d el presente, nostro fervido compagno di lavoro quotidian.o nella Clinica Medica di Bologna, diretta da -~ugusto lVIurri, e si dissetò con noi .alla fonte di un sapere cl.inioo che J.a nostra fedeltà di all·ievi devoti, e la ~ostra esperienza professionale ormai antica, ci fanno ap1p ari.re con gli a11ni sen1pre più · raro e meraviglio.so. Se la visione pronta delle qualità 111entali e t ecnicl1e del D agni ni spet.ta al Maestro cl1e lo volle STIO colla·h orato·r e, i1oi ft11nmo sino da allora gli .ammirata:ri d ella sua disciplin a di lavoro, della finezza d ei suoi sensi, del suo valore di indagatore dei fatti clinici, del suo, potere critico, della prova felicissima.mente superata di accogliere e assimi-' la:re il metodo clinioo che ognuno di noi è orgo• glioso J.i avere aippreso e se.bruito. Gi11seppe Dagnini, u scito di Clinica, coltivò oosì bene la Medicina pr.at ie.a. ch e per lunghi anni all' Ospedale Maggiore di Rologna dette copiosa1nente la sua opera scien t ifica e . didattica , rinnovando la tradizione itnJ.ian a delle utili Scuo]e Ospit.alie1·e. La morte di questo medico valentissin10 desta i11 i1oi lo sconforto più i11tens,o. :E la n.o stna oomune g~ovinezz.a lontana che si annebbia. viepp·ÌÙ , e molte delle cose che furono, diventano men1orie <li dolore. I

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B oARI, RuFFINT, 81LVAGNI, LI F. , GN uo1, MASETTI, NETT1

, - ITA-

) 1fo-

F. ' R UBINATO.

Indice alfabetica per materie. Ade111 ti tubercolari: roe ntgenterapia Pag. 2477 Aner~a tuherC'olinicn. nei sifilitici . )) 2435 Atti amniinistrativi illeaitt1 ni'i : rinno-

.

vaz1one Bibliogi·afia Oolonna vertebr.ale: anatomia · pu tologic.a Coricar si: costi t1t7.ione ll ella (}o ni 111;,ssi0-

11,e giuJicatrice Diverticolo di Meckel: danni . D AGNINl G . Ematocele r etroute.rino da t-a11sa n on gravidica Emoglobinuria dei n1ala.r ici: processo emolitico Endoca rditi da •·1treptococcus viri<l.ans . Fistole nlentoniere : patoge ne·s i I dro.n efr<Jsi I drosadeniti. recidivanti dell' .ascella: cura Inrver110: Ac1ne delle affezioni de]l' apparato respiratorio 1

)) )) ))

2481 2464 2460

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2.J.81 2-170 2488

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2.J.69 2-175 2466 2471 2476 2478 2478

l ftCenziarnento formalme·n te irreaolare e

dispensa da incarichi (iccessori e pre. cari L infog ranulomatosi acuta:

casistica

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2481

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2463

Lipoidi nel siero · nor1nale . . . Lisocitina: mecc.a.n isn10 d'azion e M.aln.ttia di Kii.mmel . Nefrite embolica a focolai Nevralgia del trigemi11<J: clu·a Opacimetria Paresi spastica: re cz1011e delle radi c.:i posteriori l>eritonite di1)lococoioa P iede torto equino: cu r-3. nel pr1n10 anno di vita. . Policitemia €1rnotiva Rene : carci·no 111a prirr~ i.tivo ang ue : regolazione vegetativa Sangue : r1generazio11e Saroomi: ri0ernhe sperirnen tali 'f1fo: perforn.zio·n1 j11testi l'\alj ; diagnosi e teTaipia Tuberoolosi poln1onare: cura organ oli po-calcio-etilcan f ori ca Uretere: stenosi Versamenti: eosinofilia e na importanza clinica Virulenza: il problema della . Vertebra plana

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2466 2466 2461 2476

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Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita la ristamoa di lavori oubblicati nel Pollclfoico se non in seguito ad ••lorlzzazloriP. scritta dalla redazlo11e. e vietata la oabblkarione di sunti di essi senza citarne la fonte. R-0ma - Stab. 1'1po-Lit. An:nani di M. Oonr.rier. V. AsOOLI, Red . reep.

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IL POLICLINICO

[ANNO XXXV; FASC. 49)

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Pubblicazioni per i ·Signori abbonati al ''Policlinico,, vendibili presso la nostra amministrazione. CINO BACCIO · 'llltola.re di Patolo:gia, Obirurgioa. nelila. R. Università di Cagliari

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1

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'

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... . Prof. Dott. ARISTIDE RANELLETTI 1.Jibero d~0Ilite di Patologiia, del Lavoro nellia R. Università. di Roma

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L'importanza della pubblicazione si desume dàl fatto stesso che essa ha vinto il primo premio di L 1000 n_el Concorso na~i~na1e d!JI Minist~ro dell'Economia N•· z1onale per studi 1nerent1 alle assicurazioni sociali, ~ul tema : «MALATTIE DA LAVORO » • .Ri~rti~o a:lcuni @i udiz:i dell'On. Commissione aggi ud~eatrJ.ce: « ~ una trattazione eeauruente del tema « proposto; •·· un Lavoro -0osc.ienzioeo, -diligente e dotto « ... oorreda~o da tavole statisti-che, da molte figure, ~ « rla u~a. r~ca .d·o cumentazione tratta epeoialmente da « lavori italiana.... NC'tevole è il contrjbuto personale « che l'A. porta .al:Ia clas&fica.zione delle malattie da << lavor?·:· La pa~te òell'Aseicura,zione è svolta oon « ~~izion~ sobria e precisa : non si ,f anno <liscus« e1oni pro~JSee e si rifugge dalla rettorica; .ma l'ar« g~ento e .trattato da t u,t ti i punti di vieta, e sopra 11 0 1 g .n1 q1~&.stione l'A. espmme 1a sua opinione· prec< s~nta i.nfine un p.iano di proposte con crete pe~ l'as'' sieuramone con~ro le an21lattie profesaionali. Si as11 ~na jl 1° premi.o di L. 8000 in oo.paiderazio~e dello « evilu~po d.ato <>.lle due parti del tema, ,d el modo se« re~o. pr~1so e -0ompleto della trattazi<>ne e del con« tr1buto pereon.aile portate -dall'Autore nella diecus11 sione ·d i ·alc:,uni argamenti ». TJn volume in-8, dà pag. 317, con 74 figure, nitidamente .sta.mipato. - Prezzo L . 5 2. Per i nootri abbonati sole L. 4 9, 8 O i n port::> fra,n-00. 1

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SORDITÀ

Come si ptreviene e eome sì etttf &. Precetti d'Igiene dell'Orecchio. . L'On. Prof. Pietro Capasso nel <e Pensiero Sanitario 11 scrive fra l'é,\ltro : ..... 1< Il Bilancioni è uno scrittore ornato, acuto, arguto e piacevole, adoratore dell ' arte. ~ perciò questo libro con~entra in sè due· rare qua· latà :. è un elamento di coltura e di diletto e perciò merita la più larga diffu sione ,, _ Un volume in-8° di pagine 255 nitida.mente stampato. Prezzo L . 2 5. Per i nostri abbonati s< le L . 2 3, 2 5 in porto franco. · Dott, MASSIMO -ÒAMPECCIANI

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soMMARio IN RI.ASSUNTO. PARTE CENERALE : Cap. I. Introduzione, p.ag. 1 a 6. - Cap, II. Etiologia, paig. 7 a 22. - Oa;p. ID. Cenni at'latom0-fisiologici, pag. 23 a 32. - Cap. IV. Pato· genesi, pag. 33 a 44. - Oap. V. Anatomia Patologica, pag. 45 a 82. - Cap VI. Cenni Semei·ologici e FiS!O· logici, pag. 83 a 92. - Cap. VII. Sintomatologia, pag. 93 a 120. - Ca~p. VIII. Diagnos i, p.ag. 121 a 148. Oa;p. IX. Evoluzione, decorso e prognosi, paig. 149 a 150. - Ca;p. X. Terapia, pag.. 151 ~ 158. - Cap XI. Sifilide ereditaria del midollo spanale, pa.g. 159 a. 171. - PARTE SPECIALE_: Ca~o p_ri!JI~ (person a.ile). pag. 172 a 192. Altri casi clln1c1, pag. 193 a 218. ·- conclus ioni, p.a.g. 219 a 220. Bibliografia, pag. 22J a 225. U.n volume in-8° di pagine 229. Prezro L. 2 5 iPit le ei-ese poetali di epedimane. Per i noetri a.bbona.U sole L . 2 2, 7 5 iin porto franoo

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Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario ali'editore LUIGI POZZI Via Sistina, 14 - ROMA


Roma, 17 Dicembre 1928

!NNO XXXV

fondato dai professori : GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURAN ,-f E

SEZIONE

PRATICA

REDATTORE CAP O: PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lavori originali : L. Caoioppo: Il fenol-alcool quale an. tigene nella R. W . Osservazioni clini ~~e : O. Angelelli : Sopra tm caeo di iThll('Sta osseo per r esezione de1la cla vjoola 066ervato per lo sI>azio di cinque anni.

Note preventive : P. G. Rossi : Sul t r.attan1ento de.i tumori malig ni inaper·abili cato di sodio e solfato 1i tgiene sociale : A. Santucci: tuhercol are. 'l"nbercolc:-sari cia.li~zati?

Sunti e rassagne :

oon hleu di metilene.silim agnesio. P er la djfesa dai contag.io o reparti ospitalieri spe-

Pli1nmer : Lo stato .attu a.le delle conoscanze s ulle vjtamine. - Il ira.me n ella n utrizione. - C UORE: Keefer e Resn.i k : La patogenesi dell'angina pectQris . - Lia n, Bar rieu e Nemo ure .A.. : La raid.iot~ rapia nell1angina pectoris . -- .A.nderson : T r o m bosi coronal"ia e a ff ezioni addominali acute. cenni bibl •og raficl. · Accademie, Società Mediohe, Cong·ressi : Soci età I taliana dli Bjologi a Sperimenta.le in Torino. - AAaociazione Medico-Chirrurgica di A.loo:::andrja. Appunti per il m edi l)O pratiço : NOTE DI MEDICINA SCI EN NuTa1z10NE:

LAVORI ORIGINALI. R. CLINICA DERMOSIFILOPATICA DELL UNIVERSITÀ DI PALERl\10. Direttore~ Prof. LUC GI PHTLJPPSON . 11

II fenol-alcool quale anti.gene nella R. \'\r. •

1Per il dott. LUIGI CACIOPPO, 1° assi~tente ·e lilb.ero docen t e.

Tutto quanto può servir e- a chiarire . il meccan tsm o intimo della R. W assern1ann che; nonostante le apipa$.$ionate riicerche di una scl1iera ahe 1più n on si conta di sperimen tatori, resta ancor oggi oscuro n e'lla sua essenza, è sempre bene accolto e {lal biologo e dal clinico. Le diverse in tenpretazion i ch e si sono ·date del fenomeno, hann o doVillto modi.fi1carsi man mano che nuovi elementi di giudizio son venuti a sov rapporsi o acLdirittura a sostituirsi a quelli su cu i si. fond arono i primi esip1er1mentato1·i. E così la n·atura immunitaria della reazione ;primi·eramente em essa dal \Vassermann, non pooo più r eggersi quando all'estratto di fegato di eredo-sifilitico (antigene sp ecifico) potè sostituir•Si, oon id enti1cd risultati, un estratto di ongani normali di animali (cuore di' cavia, di bue, di cavallo ecc. ). I.a teor ia co'lloid ale succeduta a

Disturbi nel meta holié'mo del cloruro '().i sod io. - La ieompc.iSiz.ione dellà bile u.m ana e il s u o comportamento riguardo ~.l m eta;bolti.emo della colester.in a. - CASI STICA : Il dolore lo.mbo-eacrale. - Sindrome simp.a,tica -0ervica.le ])osterjol'e e artrite cervi.c ale cr onica. - ! l r enm a.ti&mo .cJ,ella menopausa . Le mialgie re'.Lm::>.tiche. - Mic.eite b lenorl"agica. 11 cos; detto « reu m dit1a mo scarlattinoso 11 , .TEBAPJ.\: Effetti te1·ai])eutici dell'acetil colina. L a somm inistrazi on e dell'l.l>rot.rop.in a. - Il c1o.ruro rli bario nel tratta.mento della tifoide. - I l tartrato d 1e rgotamina nei ba..sedowiani e nei simpa tioot o.nicl. - PoSTA DEGLI ABBONATI. VARI.\ : Il significato c1inioo della mimica. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi: Effic:wia del titolo di s,p ecialista. - C-ontroveMie g iuridi che. Nella vita professionale : Concore.L - Nomi.ne, promozion.i e d o nor ificenze. Notizie diverse. Rassegna dell a stampç. m edica. Indice alfabetico per materie. TIFICA:

quella immunitaria e cl1e ten11'e il campo p er tanti a11ni. - e la le.g·g e di SaiCfh$ e Rondoni conserva rse~pre tutto il s·uo reale valore - fu at~ taccata in seguito dal-lo stesso \V·a ssermann cne i1el 19-21 (Wlass.e,nm.1a11n, B erl. J( lirt. W oc h., f eb. 921 ) tornò alla natura immunitaria della r eazione p ensan1do oh e in seg·uito ad altera:.ioni cellulari determinate dall'inf ezione sifil·itica Si formino ne ll' organi,smo degli anticorp·i speciali, anticorpi per lipoidi, che reagire bbero co·n i lipo·i di dell' antigene. Landsteiner e v. d·e r Saheer, (l ournal of ExJJ. "!vled., 1927) e F. Klop.stocl\ (J(lin. 1Vocli ., 19-27), ptl.: 1 •

ammettendo la n atura immun itaria della r eazione, ne l1anno dato diversa interpretazti.one 1pens·an1do c h e nell'organismo invas o dalle spirochet e si f ormino deglil anticorpi verso il component e lipoidale d ei comp lessi l·ipo-proteici contenruti n cll'e ~pirochete. 1Ni'l1·n 1 e Mol·i nari (P athologica, 19Z7) proiponen<l o

per la R. Wassermann un antigene a costituzion e chjmi·Ca definita - anti1gene fenol-alcoo1 - son tornati Yenso una conicezione fisico-chimica del la ' reazion.e, sospettan.do c'h e il fenolo, agendo llu mordente modi!icni le proprietà fisi.co-chimicl1e d·e l si.ero luetico, sì dia render e\ p ossjbile la devi azion e ·de1 complemento. Ccn11e . i Yede da que ti son1mari riieordi, og ;i no11 1pos ~ c diamo ancor a elem enti che ci autoriz-


2492

II. POLICLI NICO

zano a riten·ere c11i.arita i;n un seruso piuttosto 0h·e i11 un aitro la natura della reazione, ed è nostro compito quindi, in mancanza di detti elementi, proYare e controllare quanto dai vari AA. :vTuen ' il)fO'posto, pe.r vede1.,e 1se una costanza di risultati pu ò ruprportare una qu a1cihe luoe suil'o!SC'Ul'O proL4ien1a. Per queste considerazioni, avendo 1Prov·a to l 'anti!gene di Ninni e Molinari , n e riferirò i risultati ottenuti . 1

** * ::\1i11ni e lVIolinari essendo riusciti ad e·s eguire la R. Wia..ssermann usando come antigene una soll1:tione di arsenobenzoli, si son ri'Volti ai vari aggruppamenti ind1ecolaTi che entrano nellta costituzione degli stessi, - ferman1dosi in ~cial modo al gruippo f.enolo , come quello che dà i risultati rpiù netti. Hanno rudoperato il f·ernoUo pu ro IM·erck cristallizzato discio[to in alcool eti• li·co a 96°; n·ella proporzione di 1: 50. Di 1dett·a miiscela agg.i ungono 1 em e. .ad 8 eme. di soluzione 1fi siologica: l'antigene è così pronto per l'esecu zione 1d·elrra• reazione, u sato n°el1'a quantità di J/2 eme. per siero. La tecnica se:guita nella reazione è quella di Kolle ed Hletscb , con la dififcr-enza cl1e il complemento 1è stato di1luito 1: 13 anzi1cbJè 1: 10. Oltr.e l 'antiJgene fenol-alcool, hanno a•doper·a to nell'eseCL1zione della reazdone tre anti.geni liipoiid·e i di· ,·ersi. tl 600 sieri esaminati hanno aviUto una concor.d·anza di risultati tra i vali antigeni assofluta, e 1p ertanto ·s ono arriivati alla con cluf3ione ohe « i'l 1

1

f erio l-aLcool rispetto ai r i sultati nella sier o-di a. onosi di Was.sermann lia tutte le propri età dei migl i ori estratti lipoi dei, e due vantaggi sicu:rar 7>i ente. su fi,etti estratti, e cio è la facilità di: pre1Jarazione. e la co stanz0; de l suo potere » . In seguito Molinari {Riforma Medica 1927) usan-

·do ùo stesso anttgen-e fenol~al!cool dilluito come , sapra, n,ell'esecuzione della R . . Wrusserman:n ~u 1i quor sia 1Bi.filitici cl1e normali, 1h.a ottenuto ·eguale costanza di risultati con gli anti.g eni lirpoid,ei, nel Sffil1&0 « che ogni l iq1Lor a R . W. positiva con 1

g l i estratti l i p oidei lia dato positività. co l f enoLaLcool, ed ogni liquor a R . W. negativa con estratti lipoidei' è riStll.tato negativo anche col f enol-alcool )) .

Dopo La prima pubblicazione di Ninni e Molina. ri, Lanteri (Riforma. Me dica 1927) sperimentando su 300 steri, u1s an do l 'accorig im·ento dii diluire il fenol-·alcool in soluzion.e fisiolo1g ica un quarto d'ora prima della distri,b uzione dello stes5o nelJ.e prove~e de1la reazione, pur notanto che anche con sieri a forte potere r·eattivo, com·e Clillehli di individui 1stfiliti·c i in p·eriodo secondario non trattati non si ha mai un arresto completo di emol i - i, ottenne r istlltati dei t1ttto concordi con la 1

11. ~v-. eseguita con antigene alcoolico d •1 cuo1-e· di cavia coliesterinizzato e con J.a ~I. T. R. Cruscio Racca (Polic linico , Sez. pratica. ~928) su 58 sieri W. po·sitivi ebbe il 25,8 % di concordanza

con la R. W. eseguita con antilgene lipoideo, mentre su 47 W. negati:vi ebbe in 10 un ritàrdo (li emo'lisi, e dei dieci tre a'Ppartenevano ad indi\~idui luetici intensamente curati, e e~te ad jndi\'id.u i sicura.mente non luetici. E. TornaJb uoni (Il D('1'111osif ilv [J ru f o, 1H2c usanclo anzichè fendlo 31eDck fenolo di Kahllbaum non ha ottenuto risultati d egni di nota (1) . . Io ho pr01Vato d etto anti gene f enol-alcool con 1~50 s i eri circa, inattirv ati 1Per 1/2 ora a 56°. Lia uccni:ca seguita nell'esecuzione della R. \V. è stata · <fUella 1ohe da a:nni si segue n el i1ostro Istituto - m eto do del prof. Philip,p.son - c:Jhe tien conto .del 'Poter e anti1corn plementar.e dei singoli sieri 111iiSurar1dolo (Cl1ccia: R. lV. impostata a tempo . P·o liclinico, Sez. IP.rati e.a, 1921. - Beretwas: Sul 1

1

1netodo di Phi lippso'n e quello di J{aup per la 11rova d ella f issazi one del. cornp l emento nella si ;"il i de. Archiv. di P·at. e Clin.. 1\rJ:ecLica, 1923). Con·

t emporaneam ente ogni siero è stato cimentato con ·d ue altri antigeni ll!Poidei di ciuor-e di bue, e ne è stata pur-e eseguita la reaz. cli Meinicke-

(·rvr. T. R. ) . 1In principio 1delle m je es1p erienze, non tro vando· fenolo IMeI'ck, adoperai fenolo purissimo Sc'hiruppiar el·l i e fenolo Lepetit. In seguito 1Per 350 sieri a doperai esclusivamente· fenolo cri$tal~izzato Mercth, che sciogli.evo a 40• ci'~ca e di1uivo in arcool a 96° ne1la proiporzione· <li 1 :49. Usai anche per po che dieci:ne di r.eazioni, anzichiè aiJ.c ool a 96°, a lcool assoluto. .J\.l momento d·ell'uso ag.giun.g evo 1 cm·c. di detto. a.ntigene fenol-aJcool ad 8 eme. di soliuzione fisiolo.giica 0.90 %. e della so'luzione risultante di. un bel grrgiastro tra61J)arente, adoperavo 1/2 CJ11C. rper reazione. 1P·er le prime r eazioni usai lo stef:so sistema·. emolitiJco ·(amJbocettore antimontone Ist. Sier. Milanese 1: 1000 e gldbuli rossi di montone) e l'eguale ,quantità di compl·emento ·(icm.c . 0.50 di siero· !fresco di ca'Via di'luito 1 :10) che per la R. W . con gli ant:Lgeni correnti. Staibilito però Cth·e in tal mod·o av e, 0 emolisi netta e r.aipida in tutti i sieri, anche in quelli a forte IPOtere reattivo e con R. W. + + +, dimin ulii la quantità del complemento ·(em e. 0.30) stabile;nido volta a volta la quantità ntile di amlbocettore. 1

1

(1) R·ecentemente GIUDICEANDREA (Ri forma Medie~ 1928, 1p. 763) su 145 sieri ha ot~en1Uto una concor-

danza di ri1SUltati vera.ari.ente notevole, tra rea zioni con antigeni lilpoidei e reazioni" ~ on antigen.e fenol-a1cod1.


(ANNO XXXV, F ASC.' 50 ]

f::EZ 10X t:: PRAT IC.1t

249a.'.

E pertanto i risulta ti otten.u ti si riferiscono a reazioni eseguite con alcodl-fenolo ìVlerch, con :.;1stema emoliti1co antimontone e c·m c.: . 0.30 di complemento. Senza stabilil'e l)e:vcentuali id i concordanza con i risultati ottenuti con la R. W. ad antigeni lipoi·d-ei, dirò che in generale dal punto di virSta qualitativo - r eazion·e dell'•antigene feno11-.alicool con sieri sitfiliti,c i - il potere ,antigenico d c l fenol-a~cool si è mo·strato· molto più baisso di q uello dei •conuuni antiigeni lirpotdei, e dal punto di vista ·dell'intensità della reazione, salivo poc1hissim'L casi, non ottenni m.ai col feno'l-al!cool inibizioni nette c on sedimentazione completa ·d ei glorbuli rossi, an c.ne in sieri di in·dividui con si1filide florida, m·ai curata , e con arresto coffi{Pleto di em olisi nella R. W. comun·e. Con 22 sieri aippartenenti a sifilitici con m anifestazionì se:condarie, terziarie e R. W , + + +, la reazione a l fenol-alcool fu n ettament e n·egati va con emolisi completa. In tre casi di sifi~i1de latende, . curata n on intensam·en te , p·er con1Verso , mentre la R. W. com11ne ris ultò n egativa, la reaz. al fenol-alc ool dette risultato po" itivo, in concordanza con la 1\1. T . R. In un caso d 'jnfezione piog·ena in 'una bambina dove poteva escludersi l 'irufezione sifiliti ca aoquilsit a od ereditaria, a R. \V. n egatiYa , il f.en ol, alcool inilbì l' emolisi . In tre casi di lepra tuber osa a R. \Xl . negativa, ii fenol-alcool inibì l' emolisi in due quasi completamente, in uno leggermente. In .u n caso di Sodoku a R . W. negativa , col fenol-alcool ottenni pure arresto d'emolisi. Nelle ip o·c·n e diecine id i reazioni es egm~ te con f enolo sci olto in alcool assoluto, ottenni sem pre inibizitini cornrpl ete, e in sieri a R. \V. n·e,gativa e n·el co1yi·r ollo d·ell'antigen e. Conclusioni . - Senza di·sicute-r.e il m eocanismo con cui l'antiig ene di Ninni e Molin·a ri (ifenolalcool) mette in evidenza, non co stantemente la propri età sifilitica d el siero, . conclu1derò q.u esta brev·e nota notando dh·e dalle mie esperienze non è risultato affatto che << ilJ. fenol-alcool albbia l e identi:Clhe .p roprietà rispetto ai sieri stfilitici ed ai istcrt n ormali d ei più svariati anttgeni lipoid€'.i » e ch·e pertan to non può ad essi s ostit1Jirsi. Mag.gio, 1928. 1

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_.. Interessante Recent issima pubblicazione: Prof. DOMENICO TADOEI Direttore della R . Olinica Ohi111.1ngioa dell'Univ . dd Pisa.

Buove note e Lezioni di ·chirurgia Pratica

Vo lume di pa,gg. IV-280, con figure nel testo, n it i damente stamp.at:> su car.t a semip.atin.ata. Prezzo L. 3 6, più .] e spese poetali di spedlizione. Per i nostr i aibbonati role L. 3 2, 5 O in porto franco. , InVti.a.Te Vagli::J. Posta.1€ Via Sistiua, 14 · ROMA.

a ll'editcTe LUIGI POZZI -

OSSERVAZIONI CLINICHE·: ·· '

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CL I N l CA DELLA

C HIR U RG IC.\

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G Eì\ERALE

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UN I \" EH SlT.~ DI PISA

diretta dal P rof. D. 1

TADDEI.

Sopra un caso di innest.o osseo per resezione della clavicola osse1·Tato per 10 spazio di cinque anni. · Dott .

O N01;-RIO {\.NGELEL LI,

aissistente.

T ra le diverse mig"liaia di inn·esti ossei praticati, scorrendo la letteratur a non ho trovato molti i111terventi osteoplastici sulla clavicola e più ·ch e tutto p ochi casi n ei quali siano stati illustr.ati gli esiti lonta ni. per ciò ho creduto opp or ~un o .di illustrare un caso ·eseguito in questa Clinica e che si è ,p otuto seguire e d esaminare ra diograficamente iper circ·a 5 anni dopo l'intervento, tempo credo s uf1ficiente per poter fare qualche concclu·Sione a1 rigu ardo.

.

STORIA CLINICA . - B. c. ' a. 54 da. Pisa. Ingresso n ell'Istituto Clinico il 19-3-1921. Il p. riif·erisce che 1da circa tre mesi avvertiva salt uariamente un lieve dolore in corrispon1d.enza della metà laterale della clavicola destra. Il dodore Si esacerbav·a la s era s e il p. si era stra~ pazzat0 un po' più ·del consueto durante il giorn o n el lavoro. Il 12 sconso mentre lavorava caidde suiJ. fianco destro e battè violentem ente a terra il palmo della mano corrispondente. Da allora il dolore in corrisponidenza 1della clavicola è aumentato di intensità e sebbeme non abbia impedito al p . i movimenti d·ell'arto corrisipondente pure non g1 i ha permesso 'di ricominciare a lavorare. Entra in questo Istitt1to per le 01p portune cure. Anamnesi fftmiliare: n ulla di notevole. A n a.m .n esi personale remota: nulla <:li notevole. Jtsame g enerale: nulla agli ap·pare:cchi ·nervoso, cir colatorio, respiratorio e 1digerente. Rea zione ·di Wassermallil1 : negativa. Nulla n elle orine. Esame lo cale: a. livello ·del terzo est erno della clavicola des tra infe.niormente si v ed-e una tume. fazione gran·d e qu·a nto una n oce. La cute sovrastante appare lievemente arrossata per applicazione di impiastri; la tum.efazione non aiderisce a i comuni tegumenti, e si ipalpa fare corpo colla faccia inferiore della clavicola; è dolorabile, piuttosto dura, ha forma di una . noc·e con asse maggiore secondo .l'·asse longitu1dinale dell'osso. Nei movim enti atti.vi dell 'arto superiore destro è so[am.ente os,t acolana parzialmente l 'abduzione e l'a. porta il ,'b r a;c·c io fino a formar e meno di un angolo retto con l a parete del torace. Se passivamente si cevca di spingere più oltre l'a'bduzione si provoc·a dolore sulla clavicola. L'esame radiografi co (fig. 1) dimostra che un tr.otto di circa 3 cm. della faccia inferiore della c1avicola nella sua parte esterna è come un po' in ca1,·ato. Aipip·are .cosi .esagerata la concavità del1'osso e in corri$pon1denza degli estremi d i q11esta in cavatura si cljiparton o, parrebbe d·a l pe1

1

1


• I L POLICLIN ICO

rios~i9.

due produzioni d'as·p etto periostale che si allontanano gradualmente dalla faccia in·feriore dell'osso dirigendosi inferionnoote fin.o a

[:\NNO

XXXV, FASC. 50)

la br anca ir1terna 1 c1n. all'esterno dell'articola-

zione sterno.iclavi'colare e com la branca esterna corrispon dente all'unione fra terzo medi.9 e terzo 1

FIG. 1.

congiungersi confusamente fra loro, con massima , distanza di 1 cm. dalla faccia inferiore dell'osso e delimitanti con esso come una c·a vità cistica.

es terno della clavicola. Incise le parti molli e messa a nudo la clavicola nella sua porzione esterna non si può eSiclu1dere trattarsi di un sar-

f

.

FIG. 2.

clinica: p1·0.Jabile cisti oss·ea. Operazione: il 23-3-1921 (.p rof. Tad1dei). Morfio eteronarcosi m ' 30 gr. 80. Di~nosi

com·a : n on esiste li·quido nè apparente càvità; si ritiene -0ppor1Juna una reseZtione; si seziona perciò la clavi·cola a l terzo medio con la sega del

I

\

FIG.

. I. Incisione ad U l!un la branca orizzontale un dito al disotto par allela alla clavicgla, con

3.

Gigli; in'Cii si disarticola in corris·p ondenza del1'acromiQD. Si asporta il pezzo extraperio~t.al-


[ ..\NNO

XXXV,

FASC.

50]

- EZION E P RATICA

mente. Fatta l 'emostasi si protegge Ja breccia con garz·a. Il . Incisione longituid inale sul perone destro a - tre dita dal malleolo esterno. Asportazione di 5 cm. ·d i perone extraperiostalmente. Indi si praticano icon la ,fresa e col cucchiaio due escavazioni profonde 4 o 5 mm. n ell'acromion e nel moncone clavicolare. Si preparano con le forbici ossivore gli -estremi !del tratto peron.e ale, già sezionato obliquamente in moedo che si adattino a tali es·cavazioni. Si in-

dirmi di fare brevi conf.id erazioni al riguardo). tDopo circa 15 giorni dall'operazione si esegue una radiografia (fig. 2) . Essa dimostra che l'in· nesto m édialmente è in posto mentre lateralmente si è un p o' spostato superiormente rispetto all'acromion; normale la sua trasparenza in ·tutto lo spessore. Nessun a·ccenno di neoformazione a carico 1del mon0on e centrale. Il 5-5-1921, cioè aid un mese di distanza dalla seconda raJdiografia si ersegue ·un 'altra radiogra1fia (fig. 3).

,.-....-.....,. ---:- - . -

-

...........

- --- _..,. .

F IG. 4.

castra senza diiffico'ltà il pezzo di perone. Nor1 si applica alcun me zzo d i sintesi. Sutura al disopra dell'innesto della cute. Sutura dei muscoli e della cute in corrhsponidenza ·della ferita nella gamba d·estra. Applicazione ·di fasciatura cootentiva . (Sono dolente idi non poter allegare il reperto istologico del pezzo resecato per·cb1è quando fu

In corrisipon1denza della in fi-bulazione mediale si nota fra innesto e moncone clavicolare del tessuto opa-co ai r aggi .di piccolo spe~ore che va dal moncone all'innesto. La sua opacità è ineno n etta rii quella del periostio. La concavità inferiore di una angolatura formatasi fra innesto e moncone centrale che nella prec·edente radiografia era appena accennat·a in questa è un po'

• •

'

FIG.

eseguito l 'interv.ento io non ero a.n cora as·sistente della Clinica, e l'a.5$istente incaricato dello studio purtrOtPPO lo smarrì . Del resto aven,do io in questa breve pubblicazione solamente lo s copo di con siderare l' eivo1uzione clinico-radiografica dell'innesto non mi è parsa questa m an-canz·a così graY e da impe-

5

più evidente. Lungo tutta la faccia inferiore ,dell'innesto -e un p o'. discosto in certi punti da questa c'·è neoformazione di tessuto opaco ai raggi; questa opacità è 1Più spiccata in corriS'POn·denza della porzioine laterale d ell' innesto. L'innesto mantiene costante la sua opacità in qua. i h1tt.a l a st1·a e~t e.nsion e; olo in c-0rrispon-

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Z496

I L P OLICLI NICO

dènza · del suo estrem o laterale estste. un·a piccola zona meno OIPél!Ca. Non c'·è tra:ccia dci n eoformazione fra acromion e innesto .. Clinicani.ente si osserva continuità senza mobi·l ità apprezzabile tra le •du e OS$a.

(ANNO XXXV, FASC. 50]

iùell ' es tre1no laterale ·dell'innesto. Più netta l 'opacità d·e l t egsuto neoformato inferiormente al1'inrn-esto. Ben visibile la demarcazione fra le due ossa in corr ispon·denza clell'acr omion. A 1due anni ·di di1Stanza (fig. 6) : più spiccata

) •

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-

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FIG. 6

Il 10-6-1921 a circa u n m ese di distanza dalla terza radio·g1·aifia se n·e e,seg•u e un' altr.a (fig. 4) .

Trasparen za dell' innesto d ello stesso aspetto d elle rardiograiie pr·ecedenti. In corris pondenza dell' infibulaz~on e m ediale è ap1pena visibile il confin e tra innesto e m oncon e; in questo tratto esiGte un tessuto op aco ai raggi , ,bene evid·en te ch e inglob·a gli estrem i ·delle ossa. Lungo la fa;ccia inlferiore ·del pezzo innestato esistono qua e là a m·a ggior-e o minor e 1dhstanz a

ancor.a la zona più cl1iara 11el mon con e laterale. .llibo·n danti ·p roicluzio,n i infeTio·r mente all'innesto. :VI·oncone oentrale ben saldato. A distan za •di circa 5 anni l' a. si presenta in Clinica; ha ripreso già da due a nni il suo abitu ale lavoro; ha solameinte qualche lieve dolore jn corrispondenza d ell' estr emità laterale dell'innesto, qua nido è costretto per ragioni di mestiere (muratore) a sollevare cla 1erra o trasportare •della r oba trop1po pe.san te'. ·

..

I

FI G. 7.

da esso t raccie idi tessuto neo·f ormato con o·p acità un 1po· minore di quella del periostio. In corrispond enza d ell'estremo laterale dell'innesto è bene evidente il distacco fra innesto e acromion che conservano 'i rapporti sopra ricordati. Ad lID mese di ·distan za altra radiografia : il 14-7-1921 (fig . 5) · Sempre ' la stessa trasparen za dell'innesto. Il tesst1to n eoformato in co·rri sp on,denza ·dell'infibu·1azione m ediale fa tutt'uno con gli estremi delle o'ssa, qu&Si ·della stessa trasp·arenza. Più S!piccata la piccola zona meno O'Paca in corrispond en za

Dei m ovimenti attivi sol~mente l'eccessiva ab•duzione è ostacolata percJJ.iè risveglia lieve dolore. Clinicamente si osser va continuità dell'osso. S i esegue una radiogr.afia il 29-5-1926 (fig. 7) . :B n.e tta la vision e del punto di sald·a mento dell 'innesto m edialmente. Lungo il tratto peroneale esistono spe"cialmente a carico d.ella sua estremità laterale fatti di riassorbimento. Non esiste tra ccia di sal1dam.ento in corrispondenza d ell'acromion. Inferiorm.ente si vedono a.b.bonda-nti p-roieltt1zioni periostali.


{ANNO XXX'\-, FASC. 50 ]

SEZIONE PRATICA

Se gli stu1di di varì autori cl!e i11 special moido .si sono interessati degli innesti ed alcuni re. _perti istolo1g.ici da essi ri1pnrtati n on a\·es.sero suscitato il dubbio sulla veridicità d ·e i dati clinici e ra1diograf ci nei riguardi della sorte del tessuto tra{Piantato, si dovrebbe 1dire senz'altro che nel caso soprariferito l'innesto ha attecchito ed è vitale. Ma tenendo conto d elle disp a.rità di ·vedute ·e.si1sicnti · tr·a gli autori ~·u.ll'atgo111e11Lu u -·d ei di ver s i reperti istologici purtro·p po scarsi, credo op portuno fare qualche considerazione prirna Lii esprimer-e un giudizio in proposito. E se Barth pensa che il traipianto vada in ne.ero i e Ollier che segiuiti a vivere, Davi1d ..pensa . elle seguiti a vivere sì ma che la sua vitalità sia attJutita. [ casi cli Axhausen, Gumsey, Weitzel, ·rroel, Serra, Lobe11hofJer, Maragliano, Duranti e di . altri istologicam ente esaminati p·a rlano , per una parziale vitalità dell'innesto, altri invece parlano per 11 suo comp1eto riassorbimento e succeStSiva .sostituzione di tessuto OS$eO neorformato. Accanto a qu esti r.e.perti itStologici di innesti sull'uorr10 non sono inancate numerissin1e le r i·CercJle sperimentali; e·d ancl1e sull·e conclusjo nt di esse disparità di v edu te. ' .l\lluùo qui naturalmente agli innesti autopla.stici di ossa viventi perch è ritenuti in base ai da ti clinici e sperim.entali quelli . che 11anno più ·dii tutti ·gli altri (eteroplastici, omoplaistici di os a morte ecc. ) maggior e probabilità di successo e -Oi applicazione. Bartl1 ha riferito alla 22a. seduta della Società J'edesca ·di Chirurgia ch·e n elle ricerche animali il trapianto si rn ortifica &empre. P-e trovv cr-ede c h e l'o&so vivente trapiantato .si .nec r otizz i e ch e a1bbia funzione solo di st imolare l' osteoge nesi tPer metaplasia _ del conne ttivo neoiorrnato circosta11te all'innesto. Di que-sta stessa opinion e .del resto era Barth: ·comparsa di osso m etaplasticamente neo.forrnato . ,al p osto clel trapianto morto. Bi·er ere.de che, com e n.el callo osseo, 1Piglino 'Parte a ll a neoforrr1azione sia l'osso ospitante sia 11 tessuto connet tivo stimolato metarplastir arnente. Axh Husen in base ad un preparato idi innesto in un uomo pens·a ohe il periostio cl el 1rapianto Timanesse in gran ,p arte in vita p er forrnar e ·osso nuovo. Bier riferisce un' osservazion-e in cui si può ve~ ·d er.e ch·e la n eoformazione ossea comin·cia p rim a . sulla parte 1ni clollare, ma riman e nel dubbi o se la n eoformazi one fosse stimolata da mi1dollo vi·vente o ·da tessnto conn etti\·o circostan te stimolato dal mid ollo. Bier n el s u o la1voro ultimo sulla Tigenerazion e ossea e su i trapianti conclude arnmettendo nna g-rancle im1portanza alla metaplasia in questi processi. rigen era ti \·i 1

2497

l ,ericl1e e P olicar·d sono <lell 'opinione <li Petrow e di Baschkirze\v: metaplasie del connettivo n eoifor.m ato tr&Sformant esi i n osteoblasti ed in cellule ossee. P er la gran.de i mportanza dell'origine metaplasica dell'osso c»è una osservazi one di Lericl1e e Policand n ella quale i suddetti autori constataron o neo.f ormazione -ossea in tes.suto di g·ranula.zio11e da ferita muscolare superJiciale della coscia in . un uomo che aveva riportato frattura .del femore cori p erdita di sos tan za . P er que$ta èv·enienza ,p arlano anche alcune osser vazj oni di Bier. Hejez ,Boyer è contrario all'opi11ion.e di Lericll e e Policar·d sull 'oriigine del tessuto osseo nco·f orrn a to e -dimostr·a eh-e in una cavità ossea si può rifo rmare o5so or iginato dall'osso circos l<Jn te. Quest' autor e dà corr1e Macewen poca importanza · al periosti o !Per la n eoformazione ossea . Uf'frerdu zzi ha constatato dopo 90 giorni sopravvivenza di trapianti. ·D alla Vedova è per la vitalità parziale del trapianto: le p a rti viventi avrebbero fun zione osteog-enetica. Ultim am~e :qte Fal·clino ha riferito un caso di h 1nesto osseo per artr or isi tibio-a s tragalica alla Pu tti n el quale « I' e.sa.m e a-q.atomo-isto logico del pezzo dimostrò, i n m·a niera in1dubbia, che l'attecchirnento fu p eI'"f etto e totale » . Potrei qui citare un nurnero grandissimo di opinioni degli altr i autori che si sono interessati 1(lell'argom.ento ma non è compito di questo laYor o ; mi basta aver molto sup er1tci.a1mente ricor. dato quale ·di&parità dj opinioni esiste tuttora sulla vitalità d ell'inneis to e sulla funzian·e dei vari componenti l'osso -ospitato ed os·p itante nei rapporti 1dell'evoluzione d~l t rapianto. Gli autori )r1vece sono con-cardi sui buoni ris ultati cli11ici ·dei trapian ti sia adoperati com e mezzi di osteosintesi sia 1per colrnare perdite di sostan za ossea ieli varia natura e nel caso ohe ho ripo rtato qn es ti risultatt sono evi1denti. correndo la letter atura, tra le di ver se migliaia di innesti ossei praticati e 1PUbbJjcati non ne ho troYati ·1nolti ese~t1iti n el1a clavicola. Uno qu estion-e n egli' innesti della clavicola è il rr1e to do. Conviene l'infi·b ulazione o l'inn esto laterale? o la sostituzione del pezzo a spo rta to senza in f ibulare i m on coni dell'innesto? 1Nel cas,o che ho ri.p ovtato l'innesto si lt,b erò in parte d-a ll'in.f issione acromi al e. E a questo spo·stamento dell'innesto ·da attribuirsi la zon a meno opaca b ene appr ezzabile rMliografi·camente n ell'estremo laterale? Negli esami ra·diografici su ricoI'dati, esegui ti a·d un 1nese ci r ca di distanza l'uno dall'altro per sei m esi dopo. l'interYento e uno dopo due anni , solamente negli ultimi due c' è accenno a·d una 1

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IL POLICLINICO

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1piccola zona di r iassorbi1nento in corrispondend1 riassorbin1en to ancora intimamente sconoza dell'estr emo laterale d ell'innesto. Poi l'a. non s ciuto. sl fece p iù vedere fin o a 5 anni dopo; l'esame D"altra parte 11 Bertini 11el isuo lavoro ricorda eseguito in quest'epoca dimostrò au.mentata di com e anch e « la form.a zion e ·di un copioso stra· ·poco e più netta la zona di riassorbim ento rivaso d i s a11gue in corrispon denz·a d ell'affrontacordata, interessante sola rnente una porzione mento dei monconi sia una notevole barriera alla i11olto limitata dell'innesto. vasc·olarizzazione !d ell'innesto )) . Come s piegare ciò? ~ o i sappiamo cl1e gli i11Prem esse qu este consi·derazioni noi siamo au11esti va11no inco.ntro a fatti ·d i decalcificazione t orizzaJti a p.ensar-e: 1Je11e appr ezzabili radio.gr a f~ca1n ente ed essen;do 1) Che n el nostro caso sja avv.enuto il salquesti. fa1ti Yitali è naturale che debbano essi idam.e nto in corrisponrdenz.a 1del moncone clainiziarsi dove pri1na ·a vviene il ripristino ,c..J egli vicolare. scambi n utr itivi fra tessuto ospitato e osipitante. 2) Cl1e in corrispondenza del sud·detto monPensare i1e1 caso nostro a una tale evenienza cone se pure si siano format e connessioni vaparrebbe po~o convin cente se si tien e conto ch e scolar i su>f'ficenti p er il sal·damento fra innesto e pr oprio da qu esto lato l'i nnesto si er.a lateralizcJarvicola certo esse sono state insufficienti per zato. Del resto le conoscenze ch e abbiamo nei !fare iniziare ancihe attraverso vari an·n i i prorig uar-O i <l ella vascolar izzazion e deg'li innesti ci cessi normali ·di evoluzone dell'innesto permet1on o di vagliare bene la questione. Ul3) Questa insuJ'lficenza di fatti vitali può mett imamen te il Bert:ini in uno stu·dio s p erirn entale ters1 in raipporto · oltre eh-e con un eventuale s u questo argorner1to con·clu•de che' Ja ' 'ascolarizstrav·a so di sangue in corrispondenza del conzazione d el1'1nnesto è molto precoce all a peritatto mediale (tanto più ammissibile se si conferia di esso in corrispon·denza ·di perforazioni std·e ra la lateralizzazione del moncone perifeprece.dentem en te pratica te s u1 p ezzo da innestare rico) anche con Io stato anormale dei tratti os sei p erch è in e::se è facilitato l'affluire dei botton i prossirniori al proces$O cisttco. eonn-ettivo vascolari ; è inv ece cc tar•diva in cor4) Qu·esti fatti vitali p ar e si siano iniziati in·rispondenza 1delle estremità perchè, pur inizianvece dopo 4 m·e si dall'intervento in corrispondosi in 1oa. o in 15a. giornata, vi giunge in sendenza del moncone laterale dell'innesto, per s ibil e q uantità s olo veIBo il 25° o 30° giorno » . l'eventuale azione di connettivo neotformato per reazione delle p.arti prossjm1 ori. N·el ic.a·so n ostro d'UJ1qiu e se si può ammettere che il tempo sia stato suffici ente ,p erchoè si sta5) L'azione del t essuto connettivo l1a agito prev·alentemente in corrj spon·denza dell'estremo bilis-cano abbondanti connessioni vascolari capaci di iniziare il sud.detto processo ; quest'ultimo laterale iJ)eroh•è ivi esiste·va f.acilit à di condizion1 per Ja penetrazione del tessuto n ell e parti proparrebbe s i fo sse ·dovuto r en·dere manifesto prima fon,d-e dell'innesto. dal lato del mon·c one central e dove esisteva il 6) Delle svariate azioni biologiche s conosciucontatto fra i due monconi. te ammesse d a Bier p er il riassorbimento del· IMa se noi consideriamo quello ohe molti au l 'osso innestato nel nostro caso pare abbia agito tori h·a nno suggerito sulla rigenerazi one ossea preva lentem·ente -e solamente la connettivale n·e gli innesti siamo portati a.id altre conclu sioni. p er ch•è è caratteristica di questa la lentezza del Petro"' cred e eh.e le sorti d ell'innesto in u11 OSS-O (n·e.crosi , riassonbimento , sostitJuzion·e .p ·e r - processo. 7) L'ass·e nza delle eventuali a ltre azioni aci:.rasformazione m etaplastica di t oos.uto connetcennate può -eventu·a lmente mettersi in rapporto t ivo n eoformato) siano osservabili ancl1e se con l'età del soggetto, con le condizioni .(fell'osso l' osso è inn e~tato in mezzo a parti molli. inv·a so dal processo patologico, con l'ins1m'iL'oipinione dominant e in .fatto di .riassorbicente vascolarizzazione. m ento di p ezzi ossei innestati è che tale riasIn coma>lesso questa nostra osservazione avvasorbimento sia es·p1etato prin·cipalrnente per parte lorerebbe le i·dee di P·etrow sul com·portamento di granulazioni. d-elle parti circostanti all'innesto; e parre bbe Bier riporta un'osservazione n ella quale il process o di riassol'bimento per granulazioni era len- ·c oncorde agli ultimi risultati sp erimentali del . Bertin i nei riguardi della vascolarizzazione. tissimo (molti anni ); riporta d'altra parte un'altra Duranti nel suo lavoro riporta un caso di osservazione ne11a qu.a le un trapianto :p iù grosso Lyle, due di D'&te e du e personali ·di innesti di un dito preso dalla cresta iliaca fu comipleossei n ella clavicola. Lyle prelevò il pezzo di tam-ente ria ssorbito in 4 m esi. osso da inn.estare dalla tibia -e lo innestò per Evident€mente oltre all' azione di riassorbipseudoartrosi in un so1co 1preparato nei due mento da parte d el connettivo neoformato debmonconi clavicolari; praticò in altri t ermini l'inbono ~istere altre azioni biologich·e ohe a noi nesto laterale di Jones. sfu g-gono. Bier ind'atti con c1u·de esser il proces~o 1

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SEZIONE PRATICA

1ca Nel caso •cli Lyle questa · tecni non elette . . b uon risultato pevch1è doipo circa una ventina di giorni l'i11ne$tO si liberò .da un lato e ulcerò in seco111do te1I1jpo la cute p er cui l 'inne$tO fu rimosso. D 'Este in vece praticò l 'inn esto centrale o per J11fi.bulazione o incavigliamento in due casi. Nel 1° caso del Duranti il pezzo •d·a · in nestare Ifu prel evato sotto1Periostalmente d.alla 5a costol a .sin istra, lu ngo quanto il trattò di clavi.cola re• .secato e coJlocato nel canale J)er i osteo clavico1are 1p:re'Ce/dentem ente preparato ·e IPOi sti"p·ata. mente suturato al 1diso11ra. tL'esito fu ottimo: l·a guarigione clinjcan1ente e ra diograficamente pertfetta controllata a distanza -.di pare.echi anni. Anche nel 2° caso, n el quale fu praticata una .r-esezione, pare per Ci$t1 ossea, il pezzo da innestare fu prele vato sottop·eriostalmente dal la 5a .coGta e colloc·a to nel solco lasciato a.a ll a cla v1<:ola in toto r esecata c on infission8 dell' estre1no n 1ettli·ale d ell ' innesto nel canale mirdollare ·del monco.n e centrale della clavicola. Al ·d isopra f 11 rono s uturate le parti m olli so~rastanti. .P relevato il pezzo, a se·conda dell'in·d1cazione, -Oobbia1r10 regolarci sul meto·do da preferire: se s i interviene 1per frat ture senza p erdita di so.stanza n otevol e, la tecnica co11stgliata dal D u• ran t i, dell 'innesto laterale, è giustificata. Nelle altre contingenze si l)referirà la sostituzione 1d el pezzo r esecato col tratto ·di innesto senza o con infibulazi on e d egli estrern i Jatrrali. Finchè è po s~ibile è consigliabil e far e n rneno -Oell' infibul.nzi on e qua nd o l e parti molli suturate ~ttorno ·all'in11·esto .p ossano garantir.ci la 1contenzione di e·s so. Con questo m eto·clo d ovr ebbe .e sser ia·cilitatn l 'evoluz.ione dell'innesto $lesso. D'altra part e, pur tenen•do conto dei risultati delle ri·ce1'che 1del Gazzotti l'infil)ulaz1one è consigliab le quand o vogliarn o ave r e p er vari motivi faciJi .a comiprend1ersi un dato di più per la co ntenzion e dell' innesto. P er le cons i·derazioni su ricor·date nei ri g ua r·di d elle connessioni vascolari è pref erirb il e l'osso da Inne-sta re sp eriosta.to : la cons·er\1 a zione del p eriostio se ,pos$j bi1 e, n el tratto ospitante è ·di gran van I aggi o p er l'esito finale. Non mj pare in utile ri·chiarnare l 'attenzione sulla delicatezza con cu i 'Va preparata la cavità ricevente quan do l ' i nfibu·1azion e lateral e s i pratica n ell'acromion, ·d-ata Ja poca al tezzn di q11 est' osso nel suo tratto estremo. Naturalrn ente tutti gli altri consigli di tec ni ca •dettati dagli au to ri vanno rispettati e Albee or n on è rn olto ha dettato 6 princi1pi fondament nli . per Ja pratica ·d egli innesti ossei in gen ere. ('f he Journai of the A.rn,erican m edicai Association, vol. LXXX I, n . 17, ott. 1923, p. 1429-1432) . L 'applicnzione di un ap;parecc hio gessato immobilizzante, appl1 cato con ogni precauziorne 1

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dopo l 'intervento e rnantenuto p er pochi giorni cr edo sia conveniente se si 1pensa alle difficoltà • di conte·n zione degli ir111esti n el1a clavi cola, ed a lla S'pesso insufficiente a z.ion e di fasciatJure contensive. L ' apparecc.hio può esser rjmosso quando radiograficamer1te possiamo assic urarci che sia av·v-enuto un sal damento S'Uffiieiente per la contenzi·o ne. ·Ma a·n 1dhe la scell:a ,d,ella po.sizione 1 c.ta 1dare all'apparecchio non è senza difficoltà ' se si tien conto ·d i quanti metodi sono f.tati prop osti per la contenzi one d ei m on•coni nelle fratture semplici della c·l avicola. Il inio Maestro consiglia per il trattamento di queste la 1posizion e di CouteaUJd mant enuta con apparecchio gessato per circa 15 giorni (P oliclinico, Sez. Prati ca, 1925) . I1l prof. Taddei descrive minutamente la tecnica u·s ata con ottimi ri-sultati e un:iisoe du·e fotogrrufi·e di·m ost:.·ativ1e. Credo che anche p er la con ten zione ·degli innesti sia consiigliabile il tnattament·o J'ad1dieiCou teau1d. 1

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*** P er bibliogr afia completa su1ll'argomento confronta lavori ·di DURANTI (Tipografia Marj otti, P ilSa, 1921) e di SANVENERO. (Tip. Edit. Li cinio Cappelli, 1923, Bologna).

NOTE PREVENTIVE 01

CENTRO 0SPITALIERO STUDIO DIAGNOSI E TERAPIA DEI )'UN10RI. P resi1d. : Prof. Sen. BELLOìV! PESCAROLO.

Sul trattamento ~ei tumori maligni inoperabili con bleu di metilene-silicato di sodio e solfato di magnesio. PREVENTIVA del Dott. ·PIER ·GIUSEPPE R OSSI. NOTA

P er incarico del prof . .sen:atore P escarolo da dieci inesi vwdo &ip·erillm entan·do in diYersi amm al a ti aff,etti da n eoplia;smi nl alig·ni p en,· eniuti al1' Ambulatorio e 1di•chiarati daJl cihitT·urgo inoperabili e dal radiologo trattati senza ri5ultia ti talora ap1prezza/bili, i seguenti •Com•p osti cl1imici : Bleu di metilene, 1sili1oato di sodio e sollf.ato di mwgne.sio. 1Il b11eu ·d i metilen.e (cloruro di t etr a1n etiJtioni11a) ; iè una so1stanza fortemente attiv a con efct'etti fj:Si-ologici ancor.a ipo,co cono·sciuti. Agi•scP d.a antisetttco. E aidorp·e•rat o n ella n1alaria, n elle setticoemie, n elle infezioni orin·a ,r ie eoc., m a questo l)r ~ptarélJtO .p uò 1dare talora a dos i an'ch e Illoderate 1dits1ru1'bi gmfìtrointestinali anch e assai pron l1nziati (vO!ffiiti, diarree~ (come uno dei casi cl1t: Yerrò ill'UStrando), con dei fen01I11eni n ervosi, bul. bomidollari e miidollairi (n au see, , -erti1g ini, parestesie a1gli arti iillferiori) e con irritazione ,-esci1


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cale ifino al tenesmo. Non si può però n egare la beneifi,ca .azione del bl·eu di m·etilene· su[ sangu·e e 1quin·di sui fenomeni della nrutrizione. Il bleu di m etilene dopo aiveire a.gito S·Ulle cellrule epaticl1e a f àNo:rte d·el m etabolismo organ1100, vi,e ne eltminato in minima pairte con la bile, ma so1pratutto 1per la m~ggio.r parte coi.le urine. Venen do ia ,piarJ.are de1 solifato di magnesio già è s tato riconosciuto che la so1'u zione a oquosa di questo sia.le (al 25 e fin.an c1he al 40 %) J>·eir iniezione sottocutunea eseT1cita un'az.ione sedati.v a sul sistema nervo1so, p·er cui viene ·u sata come .anti~paismo1dico nella tetania e com·e bu.on mezzo ca.il.mante n ella C9trea e n ell'epilessia . L'eliminaz.ion e del so1fato di mwgnesio introdotto per iniezione .arvviene in :rruassirrna p.arte con le urine,· p ercfrllè cru·e·sto ·sale, tra~cinando per i reni l'eccesiso di aiciq ua necoosa,Jria par lia sua eliminazi·one, ·determiina un assorbimento maggiore ·di liquidi dai tessuti ed anieJhe d·a ll'intestino. P er quanto ri1guarda il silicato d.i so,dio .fac1c io p.r·esen te che cru.-esto è un compost o onganico stabile d eill'aci·do sil.Lcico. Il silicio è uno deigli ·elementi 1più dtf;fusi in natura e l'uom.o ne intro1dutce ,giornalmente piocole quantità con gli alimenti. veg.eta.li, tanto clhe è stato ,dimostrato ohe l 'acido sili1cico è un COilillPonente nolI'IID.al·e idei tessuti e speci•a1'mepte delle formazioni ecto e mesodenmiohe. Già trent'anni or sono si constatav·a che le aoque ri•ache di silice fruvorivano la eli·m inaz.ione ·dell 'acido urico p er c·u i il silicio . venne coTuSiderato ·cruale possibile buon ri·m edio della diatesi urica. Anclll'e nella culfa dal.l' aism.a il silicato di sodio ha .d ato buon risultato. S1o[p1ratutto in ,qu·esti ultimi anni si potè dimostrare che l'organismo ha biso,g no dell'a:ci·d o siliicico P'e r formare il tes suto 1cicatriziale. Se pertanto ad un organismo in tal modo . imp.ovecrito si somminhstr.a p eir lrungo tem p·o del si[i1cato di so-dio ,e si riesce a poco a ipoco ad ottener e un arri1ochi1mento dei tessuti in Si0 2 , la r esiste.n za di e1Ssa vtene aumentata e co sì fa•v orita la ten·denza alla va1i1da r iipar.a zione cioo.triziale 1con formazion e dei p1r ocessi sclerotizzanti. A ciò si agigiungecreblbe come fattol'e coadl!uv'<.I nte la prO(prietà 1del1 "aici·d o siliiciie.o già da lun.g o temipo nota, di stimolare la leucocitosi, di miiglio,r a.r e il re,p·erto emati,co, .a u•m entan1d·o cosi ·e ra.ffo•r zando i poteri , dif ensivi dell'or.ganiismo. 11 malati trattati oon l 'iniezioni di un solo compo1s to ie1h imico e quèlli trattati a più riprese alternandosi i tr e preparati, hanno ri.6entito d·a questa cmra, 1degli rotetti ohe ,cr edo util•e iillustrare in questa n·ota. Riassume.rò bre\'emente come si so·n o ,gvolte le mie i nd8Jgini in diverIBi gT!UIP{Pi · id i aJIDm.alati a1'1etti da alterazioni neQplastiche maligne. 1

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A ) Carcinomi inpiperrubili dell'esoifago, d'ella p1ioco~·a ·e gran1d.e ourv.atura dehlo stomaco e del

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Ca:ricinomi mammari ulcerati inO!P·ell'abili~ ché mai furono sottop,osti a cru:rie di ra;g.g i X. C) _Sa:ncomi della parotitd e, n eo;plas.mi maligni della ling.ua, dei bor·di gen1giivali, ed epiteli·o mi ·del collo e del corpo d·ell'utero, giuditcati inope1r abili ·e trattati a par.ecdhie riprese con 1poco v·a ntaiggi o 1c oi ragigi X e col raddruOJ.1. Posologi a. - Le· iniezioni di bleu di m etilene .fatte ,per via en1dovenosa sono sta.te iniziate con la d 01s e ·di 2 ctg. il p.rimo giorn·o (sciol.t i in Z w11c. di aoqua distillata), qruattro ctg. il se·con·do giorno e così a um.entan•do gradataanEIDte lfJno a girungere a 16 ctg. p:ro•dose in decima giornata, e continuando con qru:esta .d0ise massi,v,a fino alla 2oa inie~ione, p1e.r poi so1S{P·end.e re il tra~ taimento. Già in secon da giornata le urlne aiS1Sumevano •un colorito bluastro, ohe si f aceva sempT1e ,p iù intenso mam. ma no che le singole dosi ve n~vano aru.m entate, senza però maniitestarsi al-cu na alter.azione r enal e durante e dop·o il trattamento. A·r ri vancl o alla ·dose di dieci ctg. coo:ninciavo a no taxe n ei pazienti una tinta legge.nm ente blruastra alle sclere e1d a tutta la slljp er.ficie del corpo,. però più spiccata alla faccia, ~he scompariva senza laiscf.ar traiocia alcun a q.ualche giorno dOIPO cessato il p eriodo di cu·r a. Giunto in u110 dei pazienti tratt ati col bleu ,d i m etilen e ·aid iniettare alla ses.ta· ir~iezione sei ctg. di so~uztone pro·dos·e,. s i rrnaniife.istarono fatti di enterocolite con violenti doloiri a.d1dominali di'll.r ni e notturni e con scariche ltqui·de mucooo:ng;uin·olenti, il tutto accomiP<lAgnato 1da temperatura elevata. • So:S,'Pese i1rnmediat.amente le iniez.i oni ed iniziate 11e c·u1r e d el caiso, i d:listurbi intestinali in terza g io['nata 10essarono, tanto da pè:ronettere oon molta cautela la rip.r esa, doipio altri tre gi.o rni, ·delle iniezioni endoven ose di bleu di metilene,. e ·gi·nn.g ere -così a 16 ctg. proid ose i11 decima g.ior11ata sen za inconrvenienti. 1Le iniezioni di sil:i!oato di soc1io sono state iniziate 1peir via endovenosa alla dose di 2 ctg. a1 giorno (1Scio'.l.te in 2 eme. di acqua distillata), giungendo ad .un massimo d i 5 ctg. a giorni ml.terni 1p1oc un totale di 20 iniezioni. Ho provato somrnintstr.a re con teIDiPO·r aneamente !Per 0 1S .cartin•e di silicato di magnesio alla ·dos e ·di 20 ctg. ma fenom eni di intolleranza ga• strica mi .costrinsero ad interro'IIllPer e il tratta•m ento per questa viia. Nulla a carico dei reni in due pazienti trattati col si1i·cato di sodio, anzi la diureisi è stata semjpre favorita ed .aJUmenta.ta.,. ciò 1ahe sta a dim-0strare (a rnio a vvi so) un .as. sonbimento del prepwrato, mentre ad un terzo,. B)

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SEZ I ONE J:>RATICA

dQfpo •l a dodioesima iniezione (ero giunto a 4 ctg. p.rodose) éllbbaissatlél.Si n otevolmente la quantità di _OO'ina emessa nelle 24 o.r e, colll{Panve allb.u minuria (1più del mezzo p·er mille) ed all'esame del sedimento; globu:U bi•anchi in grande quantità, e qualche icilinidro granuloiso e jalino. S051P,ese le iniezioni •e sottorposto il paziente a dieta lattovegetairi'ana, dopo due mesi n·on trovaiV1a>s1 più cfhe un v·elo d' allburrnina (non _,aosa·b ile) e nrulla di notevo1e all '·esame mi cros10o;Pi!C·O d·elle urine, tan.to rda pote.r intraiprenider·e una se.rie di iniezioni en d·cwenose di bleu di m·eti1en e e continu•a rle con p enfetta tolleranza. L a soluzione di .solrfato dj maignesi·o .venilv.a iniettata ,per via e.n do'Venooa a giorni alterni all 'inizio al 10 % indi al 20 %, ragigirungendo un ma>S1silmo di eme. 40 prodose, e contin·uavo così senza variazioni fino alla ven tes.imla i1ìiezion e J)er 1poi so spendere ogni tratta;mento. Non ho osservato .aJlJcuna alterazione renal·e in segmito alle ini1 ez~oni rd i solfato di maigne.sio. ,. Tutti i pazienti trattati oon questo p1rep·a rato a'Vv.ertivano 1c1Ju.rante la iniezion·e una varrnrpata di caloDe che p ar e iniziaiSiSe dalla sed·e . della neo· plaisi a (fosse essa S'Uipeé!ìfi!cjale fo1sse p:rorron•da) e 10he si difìf ondeva alla carvità bocrcale ed al1l"e-piga·s trio, ~on sudoraz.i one aiblbonctante su tutta la su,perficie ·del corpo. Questa im-pro1ViViisa vasodilatazione a \ne,1a la drurata massima di 10 minuti. Effetti terapeutici. - Uno dei sintomi d.he risentono benefi1camente l'azione del bleu di metilene 1è il dollore, specie p er le forme n eo!P1astioh1e d ell' eS01fago , rd ello ..stomia CO, del T·etto, della 1paroti.de e della lingua. !I pazienti aJf1fetti d~ carcinomi deJll'esoifaigo e quelli ·d,ello stoanaco da me tr·attaiti, erano co11tinuamente in preda a dolo:rie mut o, gir.avat-ilvo s,u lla r egione epigìastrica con senso di ripienezza an che a stomaico vuoto e con faJCilità al vormtto. Ho notato che giù ·dopo 10-12 gi o-r ni dia.I trattam ento, questi dtstJuJ'bi andavano attenuandosi sensibilrrnente, per ridiuflsi al minimo, e tale mig'lioramento persi·steva per alcuni m esi fino a tanto ,c•h e ie metastasi neo1pJ..asticihe non avevano rag.giunte .p ropoizioni tali da arrestare la vitalità dell'organilsmo. In un caric inoma del r etto con forte pru•r i.to speci·e n otturn·o, con dolori saicro lombari, (più intensi durante la rdefeica zione, d·OpO un inutile tentativo di .cura Rontgen e Rlaidirumterapiica, e doipo trattam·ento loio ale con sru1p{Po1ste an·estetizzanti senza otten ere alc•u n buon ri1s ultato, con ,u na s·eri1e di 12 iniezioni en dovenose di bl'eiu di metilene (dose m·assirrna 16 C!IlllC. piro dose) , ottenni &ccxmpa1'1Sa dei dolori e del pru.r ito, . ohe permane tuttora a sette m~si dal tr.attaanento . Anche in un pazi ente ruf:fetto da melanosa~coona invad.ente tutta la r·egione parotidea cervicale 1

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retroaurtcolare, il bl•eu di metilene endov anoso è Iiruscito a tron,oo.re i vivi dolori che da 111.lil;go t empo lo afifligigevano, e rilb'elli ad ogni ana:Lgeisico. Do!{)o 18 iniezioni con un m·assirmo di eme. J6 prodose, il pazi ente non aiocusò più cl1e leggieri 1formi0olii retroaiurico1axi, doV1Uti .a 1'enta ul·1.;erazion·e della m aJSsa neqp1asttca, e si mantenne tale sino a dh·e du·e mesi dopo p·er emorragia interna venne a moTte. 111 Uil carcinOIIl)la spinooell'Ularr'e rd ella base della. lin•g·u a già ripetutarrnentJe trattato col rad~um e ragig·i X, essendosi accentu.ata disfag ia e doloirabilità .alla r egion·e, tanto c'h·e si dovev a r toorriere agli s tu,ipef acenti, già d op-0 poche iniezioni di bleu idi m etilene ottenni la scOIIllparsa d1e1 dolore. In questo pazi·ente esegll1ii du.e s-erie di 18 iniezioni ad intervallo di 15 gdorni una 1dalll' altra con un .m'8Jssi1Ino di 1t> ctg. (prod·ose, e l'ottimo riSIUltato ·Si mantenn e non soltanto fino al t ermine d·el tr~ttam·ento, ma aillcora per oltre dlue m esi, 1ino a che una bxoncoipoLmon-ite n·~crotic a ab inges tis cond·u:sse a m orte il paziente. \ i 0glio ora accrennare aid un caso di canru-o cor• n eo delll·a gu.a,n cia sinis tra, in cui dopo una seri·e idi aip1pli cazioni rontgenteraipicihe c.h1e avevano IPT Odotto notevole tumefazione della oute •della gt]:ancia ed aiumen to del processo 1p roltfer;ante, iniziai t111a cuna endoiy·enosa di bleu di m etilen e per la Yiva e contint: a d·oloraibiflità che aoou·sava il paziente. Già dopo la quarta iniezione osservai diminuzion1e f.iI>il0cata del dolore, tanto che potei so.spende1re 1gli an.algesi1ci. Sopravvenne successiva.men.te una enterocolite con aib·bonidanti scariClhe liqui·de muco-sangiuinolenti, ch·e mi oostr inse a d i11terr0imp·ere la oura. I dol·ori ben IP-testo r-icom1parvero in corriS1po:ndenza ·d ella mass.a neopO astica, ir.raclian d06i sp e·ci·e ve.rso l'orbita sini•stra. Ripresi allora un 1en.ergi·co ; t!'attamento col blieu ·di m etilene (16 amc. pTodose già alla decirrna iniezione) 60J1vegliando attentamente le f unzioni intestinali e rena1i, ma non ottenni più la scomparrsa rdel dolore che pemiane t·u ttora e solo diminuisce con le iniezioni di stui;pe.faicenti. Anche con l'uso idi solJfato di maignesio endo• ven oso, ho osservato l 'J.m.mediata scomparsa del dolor e nella regione ocicUJpata d·al neo1plasma, iJ>erò di d'Urata non S'Ulpe1'iore alle due ore dall'j nieztone. Notavo specte n ei tumori supenfilciali ulcerati, in seguito ,all'in:i:ezione, oltr·e aid una intenisa ip·e· rerrnia in si·to, una ma@gior f1uoruscita di liquame sie ro -isan~uinolento, senza però mo dilficazione r egretS!Si va ·d el prooesso neoplastioo. ' R]giuardo poi al sifliloo.to di sodio, clhe non provoca aloun eifetto a,tooessorio dannoso, ho osservato che 1-e m oose n.eqplastiiahe ulceriate e facil, mente sangruinanti, dopo una diecina di iniezioni, deteTigono il .loro fondo n ecrotico e danno 1

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esito a·d U'Il<O scarso liqu!i do si eroso-tonbido assai divw so 1da quello sanguinolen.t o pT·ece1c1ente. B!Uoni af1fetti mi fu dato di -coTIJstatar.e dal stlircato di sodio n el senso ahe esso in qu.a1ohe caso f<W·Orisce la n eorfomnauon·e d·el tessuto connettivo e del tess'Uto cicatrizjiaJe, proporzionatamen te al1a durat a dell.a ciura ed all 'entità delle dosi somministrate. 1Dall 'in sieane d elle mie o&se:rrvazioni (in tutto v·enneir o tr·a tt ati otto p·azienti 001 blie!ll idi m etil1en·e -Sei col silitcato di sodio - sei ·con. solfato di rrnaign·esio e tre coi preparati altern.ati ), se pur bre'ri ed ancora af,f atto ins-Ul!fi·ci enti a ,portare un con.t ributo dafin i tirv·o al.lia teraipia m editoo dei t um oci irnal~gni, ho tratto il conv incitm en:to cdl-e 1 !PT·erparati id i ble·u di metilen·e, silicato di rS01dio e solrfato di m agn esio po·ssano a:ver,e un valore s in, tom1·a1ico in crusi di g.I'a,ri l esioni tumorali (non lb.iiso1g na infatti dimen:ti1care che qu·esti metoid i di tratt arrn·ento sono stati :hstituiti in quei ,p azienti a ooi n essun 'altra ris o.nsa. t eraipeut ica era ri&erva ta) non tanto in r~gmal'1dO all'arir·esto del decoTiso tfataJ..e d·ella n eo1pla;sia, ma in quanto clhe, d et emninando una scoonparisa d el dolo,t:e in q1uesii pazi en ti (1s:iintomo cil1 e p iù li rattriista ed altera in dirett amente 1Jutte le pr inic.ilpalli fu nzi-0ni d ell 'oirg.anism o), li mettono n1elle condizioni m igliori di nutrinsi, di rip osare e d i giuardare con :rµin or t e:rror·e al loro a'ViV·enire. 1

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IGIENE SOCIALE. Per la difesa dal contagio tubercola1·e. Tabercolosari o reparti ospitalieri specializzati ? Dott. ALEARDO $ANTUCCI n ·irettore ·dell'.Q speda1e idi M·on.teva~chd.. Nulla da eccepire al deliberato del ·C onsi·g lio Sup er iore di Sanità (Circolare N. 20300/20 A. G. 3189, 18 lu1g lio 1928). S eni·ssim o : le Goloni·e e i V.iJllag.gi s an,at ori·ali, i Sanatori e le Case di Cura p·ecr i tuibercolo1si, deb,.. bon o es ser.e illlJpiantati soltanto in una determin ata .e i donea zona di una r e.gione adatta dal p11n to d i vi~ ta climatt co, altim·etrico ecc., e non S'Parpagliati in difff erenti l ocalità della r egion e m edesima. A saJJvagu·ardi a degli inter essi del movim en t o tunstico-alber.ghier o r egionale e a vantaggio ·dei malat i ste·ssi. p .erch è qu.esti potranno così \ben eficiare di tutta un' ol'ganizzazione comiplessa igienico--sanitaria, S\I)·ecializzata: di · giardini e di 1parchi di soig giorno e di paisseg.g io, rpe1 i gtiuocJli e p er la g innaistica r espitra toria della azione 1della luce e dell'aTiia libe!'a e IPìUr.a: di visuali p·a nor.ami1cJle attraenti: di ri4>oso del corpo e dello spirito : di mezzi piacevoli e vari id i ricr eaz1on.e d i svago di lavo.re ecc., ooefficenti ' ' 1

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susisi•diari e n ecessari per la cura d·e11a tuiber .. colosi. Il t·u_,bercoloso, anelante al miglioramento e alla g ururigione di un male che lo demoralizza, lo preo.ocurpa e lo ossessiona, accetterà con ftducia e con rassegnazione ·di relegarsi pro-tempore lontano dal suo centro af.fettivo e di attività, ipoichè v'intrav.ed-e un.a lusingJlier·a speranza. 1P er la Società il riischJo oh e il muo•veIBi di questi malati 1da un posto ad un altro comporti un maggiore 'Pericoilo di c-0ntagio, è co·rna>en.sato • ad us ura dalla segregazione lunga dei m·a lati stessi, ·dall' eventuale ricurpero di al-011ni e dal S06•pen·dersi in altri del ca·ra ttere d i contagiosità. Altrettanto n on potrebbe dirsi per i 'fubercolosari. Pe;r g!li Istituti cio•è, n ei quali p oco si gu.arda al . miglioramento e m eno ancora alla guarig ion·e ·degli infetti, p eroh,è orm·ai irrecuperabili, o ritenuti tali: e più s i lha di mira la difesa GO· ciale collettiva. La ·q uale non esclude - s'in, tende - le c·ure in·divtduali ~alliative , sintomatica e morale, che valgono a re~de·re meno tJris ti al tube~-coloso gli ultimi giorni, i più travagliati della trav agliati ssima esistenz·a; e m eglio, a dare ancora al con,dannato qualche dollce illu.sione, a tra verso la pietà e l 'affett uosità, più che a traverso la S ci.enza. L'inter e.s·se della C·ollettività e che - ripeto ogni altro criterio sovrasta n ei Tu·bercolosari, volfrebbe ·Che tutti quanti i t11ibercolos i i·rrecuperabili, e supeirllativamen.te contagiosi, fos·s ero elimin·ati dal con.sorzio 11mano . .sarebbe un ta:gliare il rrtaJ.e alla radice : e, in ast ratto , sarebbe l'ottimo fra i p·r ovvedimenti. Ma la tuibercolosi non è un .•delitto per segui.bile e punibile ne[l'individuo colla. r elegazi·on e p ersonale. Se delitto c'.è, è ·d elitto d ella Società impreviden te che il male ha lasciato dilag·are, p11re aven• do di ch e infrena·r lo. Il malato n e è so1tanto la v.ittima il più spesso innocente, e sulla qu.ale la Società , ch e tale l'ha resa , non l1a allora il diritto d 'infierire, p el!' tutelare siè. stessa. La Società invece, se vuole veramente difendersi da qu·egli eh.e p·er lei •rapipresenta ormai un pericolo imman-ente, 1deve s tudiarsi, con una sana. costante e pirevidente educa zione sanitaria delle masse e, a ll'occasion e, c'on incitamenti e allettamenti indivi-duaJi, d 'in durr·e i malati contrugiosi a os pitalizzars i e a r·i manere ospitalizzati - m e.g lio definitiv·a mente - almeno per un tempo il più l·u ngo po;s,siibile. P er fargliela 1p erò accettare e per r en·dergli sopIPOrtabile Ja segr.egazione dal mondo operante· e vivente , bis ogna non m ostrarsi eccessivamente esigienti col m alato. Non g1li ·si d·e'bbono ch iedere cioè soltanto ren11nzie. Oocorrerà anoo·r a d·argli l 'illus ione ch e si .fa prima di tutto n el suo inte['e5Se, coll 'assicurargli Ti'Poso fisi·co e intellettua1

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le, nutriz.:ion·e riparat rice, assistenza cont]nua e affettuosa, cura ininterrotta, sollecita eoc. ecc. _ Do,·remo sapere indurlo poi nella convinziorne del pe1fico1o che corrono per lui i suoi conviventi in ab~taziond. il più 1s pe•SS·o antigieniiclhe. E bisognerà tenel'e vivo iil11fine il suo morale, col dargii la prova che non lo si considera ormai come un m emtbro avultSo dall'·al1bero sociale, ma che del1a Soci.età tutta e in specie di quella vicina a lui .p er aifcfettività e p·eir raip1r}orti di vita vis.suta, è considerato qi.1ale parte tuttora funzionante. In altre parole Ja segre.gaz]one di questi malati sarà tanto più f.acile ad ottenensi, a renderla definitiva e aid esse!I'e ipr·olungat·a al massimo, quanto meno comporti di renunzie indivi·duali. Se si cercherà •cioè d' inviare il tuberco1o·so irr·ecu•peraibile in stabilimenti cent ralizzati, nei qua~i 1.5i accol1 gano soltanto i malati d·ella stessa sua malattia ·e che, anc.h e se cJ1iamati con nomi eulfem istici, si rivelan o in•evitabilmente per quello che sono, Tubel'colosari cioè; e sulla cui porta, per 1'81$.perienza triste e p·al·ese giornali era, vedrà scritte le 1Paifolle inecruivoca1b ili ch·e Dante lesse sull'in gre1sso d·ell'Inf·ern·o : se si vorrà di troppo allontanarlo ·dal suo luogo ordinario di dimora, p er cui e.g li verrebb~ a perdere tro·p po brutalm ente ia contatto affettuoso della famiglia e 11 controllo .dei suoi inte·r ·essi, p·er r estare in stato penn.a ne.nte ·di irrequietezza e notStalgia penose : ' potrà - è pro·b lematico - lascj a'f'Si persuadere per ]a sua 0~1p·italiz zazione e .potrà ind·u·nsi alla ri·n unci-a della sua ljbertà, perc1i:è la sper·anza è tenacemente attaccata alla carne dell'uomo. Non appena p erò si a ccorgerà oh e l 'illusione svanisce, nòn ci sarà cl1e l'in.fermità assoluta o la certezz·a elle uscendo di là, dovrà inorire di ine1dia, che potranno inchiodarl_o sul posto. Altr~­ menti, - .p unto curan·dosi dell'interesse coll ettivo e di ·quello stesso dei parenti - vorrà tornarsene d 'ond·e venne e r jconqu jstar e la sua lib ertà :· o per finire così i suoi Jg iorni , o tutt'al più 1pe1· rioerc.arvi motivi di nu·ov•e sipe·ranze c:h e potranno eventualmente portarlo e riportarlo ancora alle porte d~l Tuib ercolosario. ·P er ch1è la malattia, anche in fase d'irrecuip.erabilità, 1può duT·are anni e con.feri6ce poi a,1 malato un carattere ·d'i-DiSorffe·renza, ·d'irre·q uietezza, di -esigenz.a, d'jnso·d·disiaz jone di tutto e di tutti, con alternative di speranze, ·di \fd·du cia e di sogni. Allora ad·dio dif·esa sociale: ad·dio giustifi·C·azione d e.i Tubercolo·sari ~entralizzati. Gh~ se potTemo dare in vece al tuibef>Coloso la sensazione c.h e i yjncoli di affettuooità natu·raU e e (}i vita vissuta, non si allenteranno, o non -s1 interromperanno, o tanto m eno si spezzeranno, p-er dato e fatto d·ella segregazi·o ne che gli si Tichiede: se egli una volta 1segr egato, potrà sentirsi come tutto·r a presente nella famiglia sua, 1perchè 1

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vicina a lui e quin·di nella possiliilità di rivederla di tanto in tanto, di seguire le sue vi.cende di salu te €d economi.che, nonc!h.è quelle diuturne d ella vita del1a collettività, in m.ezzo rull·a quale yisse: s e gli arri1derà la fi·dµcia nell'listituto oh·e dovrà accoglier[o e al quale ri•col'ran·o i rnalati tutti indis tintamente d ella re·g.ione, per riu1scirne in larrga p·er centuale miglior.ati e ripri~tinati in salute, e in mil).or·e m isura avviati al cimitero : se rimarrà a convivere in un paesag.g io a lui caro, con persone affini a lui p er m entalità, p er aJbit'U·dini di vtta e .p er spdrituailità: se in ·sostanza verrà a trovarsi quasi nel suo stesso ambi1ente abitu·a1'e che, ad una certa .e tà e in certi stati d'animo, costituis·ce, si p11ò dire, la ragione d~ll a vita dell''Uom o, a ccetterà, se non con trasporto, con maggior.e rassegnazione di ceTto, la segreig'azion e ri.éhi.estagli o con1si·gliatagli. E 1deilla segregazione s i !Piegherà più facilm ente alla diBciplina, fjnchè diventata •qu esta nuova rubitu1dine di vita e riconosci'Uta attagliata al suo stato speci ale di salute, sarà da lui cosl aprprezzata, per non ·saperci più rinunziar·e. E il co.n tagio·so ospi-. talizzato si attarderà n el Tulbercolosario , o vi si fisser à ·definitivam.ente. 11 tub·er·colosi irri·cruperabili 1poi, a di..ffeTenza degli ospiti de( Sanat ori, sono tutti infallantemente se1ninato ri di baci1lli specifdci. M.u ov·eteli e rimuoveteli da e per un dato luo.go, e.id essi dissemin·eranno elementi di contagio dell1a terri·b ile malattia n elle c arrozze, n egli autobus, nei t ranvai, nel1e f·e·r rovie, nei cruff·è, n ei risto ranti, p eT le strade ed eventualmente nei teatri e nei cinematografi: ovunqu e éi o è circo1ano i' contagj afbili. O·s pitalizzare i tu•b ercolosi allora il p.iù vtcino possibile al l oro domi1ci>lio, vuol dire limitare ancora ·di più i peri.coli di contagio. Se così è, discentriamo allora il servizio. !<'razioniamo cioè il fa·bJJ·i sogno in posti-letto per i tu•b ercolosi irreouperabili di ogni regione, e distri•b'lliamo i posti-letto n·ei luoghi adatti ·di que!lla. OSsia 1aisse•gniamoli, se è posisitbile, ai singoli Spe·daLi della regione e a servizio quindi di una circos.critta e determinata zona. Il ch·e equivale a deci·de'f'ci una buona volta a fare sempli-cemente qu·ello ·c he avreb·b·e dovuto essere fatto da tanto temrpo e oh e gli Igienisti e i Dirigenti degli SrPedali da decenni chledono con insi.stenza. Ossia creiiamo reparti ospitalieri specializzati e o:rga1

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nizziamoli con serietà e con rigore scientif ico, perchè ci diano tutte quante le garanzie umanamente raggiungibili. Troviamo così una nuova

r agione p er a1c1divenire ailla auspicata riforma fasci.sta deglj Stpedali, sottr·a èndo questi alle in.gerenze d ei semza-veste e de,g li incomip·e ntenti (Enti ·e P.erson'r) per a'fJfi1darli a Qru egli ch·e ·della di.fesa. •della vita umana fa sua proifes...c:.ione; a Queglli che, n el no.me e per inc·a rico dis-cesogli diretta-


IL POLICLINICO

mente •dallo Stato - cui rttsa1e la respons abilità della ·difesa collettivq, attraverso (ruella indivt duale - IP'Uò e d1e v.e assumersi il diff~ciie e geloso in.carico, e può e dev€' aissolv,e rlo .. E facciamo presto perchè il p1ericolo è sovrastante e mia1aicciorso, se il mantenere ancora in funzione reparti misti - veri attentati alla publl:>li.ca s·ailute - è vergognoso e intollerabile poi a lotta iniziata. Fa·c cian10 presto 1perieihiè non s'ingeneri il dubbio che an.c.'}1e qu.e sta volta n on si voglia che biz·antine.g.gial'e e fare dell:e accad~nTie. Se ne fecero già trop1)e n el pai.ssato. Intan to ho il coruforto di potere dire che queste rnie i-dee hanno trovato l 'assen1so n ei Preiposti al Consorzio Antitubercofia:r'e Provinieia1e di Grosseto. H·o .\fi1du1cia quin·di che dà qu·eista mia Provincia se ne cominci .la traduz.iione pr·atica, -ohe, al postutto, ha in suo fav<:Yr.e an·c.he il criterio economico. Elemento ·questo quanto mai ponderaibile ai fini della lotta formidaJbile ehe do[)lb,i amo combattere. N·on c'è bi1sogino infatti di un lun,g·o e sottile .ragionamento, per conv~ntC~erp ·dei vantaggi economici 1C'.h·e iù decentr·a mento d·el servizio che et intere!ssa, orffre di fronte alla sua centralizzazion1e. In quest'11ltimo caso tutto da fare: acqui.sto di terreno, straide, costruzioni ospitaliere di mole e che p er questo non possono non avere e.sigenze architettoni1che, di decorazione ed anc'li.e di lusso, 1a'.bitazioni p1er il persooale numeroiSo, installaz'ioni rr1ollteplici ·di servizi, organizzazione com· ples,sa, mezzi 1di trasporto, ecc. ecc. Im:piego quindi di un caipitale in·g enti,s simo. Spese d ,.es.ercizio poi , se non superiori, assorbenti ceirto un·a parte tropipo co1spicua del gettito previsto delle ·entrate; ·data, non fos·s 'altro, la distanza necessaria del T•1_ibercolosario c.entiralizzato da un Cen tro 1mp,o rtante di vita: data 1'a quantità e qi1aJità del P ertSonale 1da assumersi a ruolo e datj i compensi speciali, dovuti a m.olta parte di questo Pensonale, cui è resa iniposs·ibile l 'estrinsecazion-e di ogni attività prr-o!fessionale e 1privata. Nel servizio discootrato, aggregato o a.ibtbinato ad !is tituti esist enti inve·c•e - Istituti ch·e nei JoTo ampliamenti edilizi non avreb bero da tenere conto di ·esigenze ·a rchitettoniche, dispendiose, e che non avrebbero ·eh.e da perifeziona'I'e , se mai, una organizzazione f·unzion·ale, già stabilita - si economizza nelle costruzioni, negli impianti e n ell'•e·sieÌ"cizio : poichiè si usufruisce di aree disponiib·i li o .cte·p rezz.ate, di attrezzatura fooz.i onante, e di ,peTSonale curativo, direttivo e di assistenza, già assunto. · Ora, iSe nedla lotta antitulbercolare la limitazione a.el contagio - la su·a sopipressione è un mito è un eJ.emento importante, ma non è tutta quanta la lotta, l'e.conomizzare· in qu,e sto elemento, senza eomprometterne l'eff~~cia, vuol !lire n.ò n essere 1

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costretti a tenerre m eno in coru;i·derazione gli altri mu[ti1I»li elem1enti di lotta, cih·e sono di altrettanto valore e si trovano variamente dh5tri1buiti per I'e~ gion], p.er centri, per p aeisi, peir rioni e per famiglie. V·u ol dire avvantaggiarsi in altre forme di previd.enza e soprattutto in quelle che mirano a coruferiire effi1ca.ce reslistenza onganica indi vid·u ale jn queigli che l 'l1a de:ficente, ad esaltarla in qiuegùi c·h e l 'ha atti·v a, a spengere temrp,estivamente il piccolo e ·d ominabile inoendi o iniz,iale là dove ' si sia manilf·estato. Vuol dil'e insomma dare alla lott·a generale uniformità, coo!'din·a zione e continuità d'in·d irizzo: ossda ingaggiàrla e co1nbatterila con le maggiori probaibilità di suocesso. 1

Lo so, ipo·s sono f.arsi o•b iezioni al mio modo di vedere. Sc·artiamo sub.ito quella della incoffilPetenza specifi·ca dei Sanitari iClegili Sp·edali di p ro vincia. A non tenere conto c11e il ldv.ello ed11cati vo odierno di tali Sanitari è oggi alto ·e che lia serietà dei coillcorsi ·ci dà sutfficenti garanzie, osservo ohe questi Sanitari avranno sempre a che fare con tubercolosi avanzati e conclamati, se irrecupera1b ili; ,con sogigetti cioè che v·engono allo Spedale con il dtagnosti.co aJcc.ertato e nei quaild. comunque il diagnostico è banale e non presenta difficoltà, . cosi d·a eS6ere aftfrontabile an1che da chi non aiblbia d~plomi di srpecialità: con so.fct'erooti poi, n·ei quali la cura è puramente sinto1natica e morale, ovverosia a~J.a portata di ogni M1edico anche non ospitaliero, purc1hè di cuore. E le doti di cuoir e si hanno o n on isi banno. Non le con.feri1s1c1e, ·sia al Medico generale che a quello sipe·cializzato, un ·qu1a lsiasi di,p~oma carta'Pecoraceo e ulfifici.ale. Le regole della dif·esa collettiva poi le sa tanto bene e le può applicare rultrettanto bene il ·Mediico ospitailiiero quanto il Tisiologo, se negli Spedali com'Uni c0munque non potranno non esser.e accolti qu.ei tubercolosi contagi.osi che si trovino in stato ·ai intrais.p·orta.ibilltà; e s-e n egli Spedali comuni quindi si ·dovrà SffiDIPl"e provvedere al loro isolamento, 1perct1•è non si facciano oea1tro di contagio. Il Tii:siologo, D1retto·r e Tecnico del' Cionsorzio Provinciale e c11e dovrà gui·dare e r egolare la lotta regionale antitubereolar.e, potrà e dovrà, se del caso, inte-rvenir·e· con 1a su.a autorità e com,p etenza. E il M·edi.co Provinici·ale - se si farà s ul serio - non sar à il .Caipo soltanto 1d1i ·una delle tante brandl1e del1a burocrazia ingom·b rante, ma strumento attivo e illuminato , a ·disposizione dell'Autorità Tutoria. 'B vero; .gli $pedali di Provincia .non hanno dato garonzi.e al riguar·do .f.i no a.d oggi. Ma è1,ar.bitra. ria ! \illazione che non D€' srupranno dare ne1l'a.v-


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SEZIONE PRATICA

venire. E quan·d o n1ai infatti si è inteso .combattere sul serio la tubercolosi? Si parla soltanto ora - di 1com1batterla ·daYvero. Fino ad oggi la l otta è stata poco più che cartaioea : mai imp egnativa. E se ne vedon-0 g1i effetti!! CiI"colari su circolari c.he, lette non lette, erano id·estinate •al cestino, ,p erchiè tutte quante le A·utorità ·esecutive, unicame.nte pr eocoeurpate d.el bilancio contin·g'ente, s ~p·evano che la in oss•ervan za di quelle non ·dava noie e eme la v oce d ei Sanitari non aveva ·eco a l di là 'della cerchi·a ristr etta d el loro urf,ficio e poteva quin1di 1acilmente zittirsi o metter.si in non simpatica luce. La si imipegni s1Jl s erio }a lotta e le cose .cambieranno di punto in bianco. Po c.l1'e dis p osizioni, ma _taissatJive e inderog;abili. )Il so·r·do, l'a'Patico, 1'incomtp etente, il rnisonetsta, n on ·h ann-0 da trovare più l 'atmosfera o l'ambiente loro, là, dove ~'·è di mezzo l'interesse pubbli·c o: n è .h•a nn o da. trovare la .sorpportazione indu1gente, ma coliposa. Le cifre vanno p.jeglélte alle n·ecessità impellenti d'ordin1e suip eriore. Lo deve s~pere e ,sentir.e ormai anch e l' Amminiis tratore pu1blb li1c o. La lotta ·è 1lotta con tutte le .sue leg.gi ferree ; tanto ptù quando la po·sta è così alta: la 1dile&a globale d ella collettività u1nana. •P erchlè nella difesa lftsica c'1è la tutela 1della tranqui'llità, del ben ess.ere e della •pro perità collettiva. E c'è la si<!urezza per l'evo 1Ye rsi inin terrotto d ella civiltà umana.

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SUNTI E RASSEGNE. NUTRIZIONE

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J•u ito. SuoceSiSivamente fu trovato che l·a vitamina dhe rp reviene il rac.hitis1no ·è sol'Ubile alei grassi . Q·uesta u'l ti.ma fu chiamata vitamina A, mentre la prima, la solubile in acqua, fu .ooiamata vitamina B. !La vitamina A è JJr esente in .alcu.n i grassi e aissente in :altri. Recenti Jrav 0.ri hanno ·d imostrato che essa consta .eff.ettivam·ente d i 2 fattori A e D : la 1prima ,previien•e lo xeroftalmo, ·e la seconda i.nfluisce diretta1nente sulJ·a cal ciftcazione d·e lle ossa e dei d enti ..L\l cuni grassi, ma non l'olio •di fegato di m erluzzo, oltr·e le vitamine ~A.. e D .conten go110 u na terza so stan z;a solubile n el grasso, la vitarnin.a E, .che è .necessaria per la riJprodu·Zione ·dei ratti m·a ntenuti con di·e ta ar.fMiciale conten ente vitamina A e D. _L\nche la vitamina B ·consta di d·u e ele.me.ntJi J3 1 e B2. La vitamina BI è in r·apporto .con Ja prevenzion·e del b·e.ri-1beri, mentre la B 2 , detta anche .pp (prev-enzione p·e.llagra) 1è in · ralpiporto ·Con la iprevenzione della .pell~ra. I 1due elem·e nti Bl e B 2 so110 spesso trovati n egli .stcSosi .alimenti,• ma la loro aissociazjo,n e no.n è .così costan.te -come quella A-D. La vitamina e è queL1'a c11°e .p-revien e l o scorbuto. I vari gPuprpi _·di vitamine si trovano nei vari alimenti. Le vitamine A e D in alcuni gras.si, la B o B1 nei se mi co-mipl eti, sp-ecie n ei germi idei cereal•i, la B 2 o PP .rl:el lievito, nei germi d ei semi .e nelle proteine animali, la C n ei f.r utti freschi e nei vegetali, la E ·i n quasi tutti gli alim enti. ·C ome è stato fissato il regime di 100 grammt di proteine, 100 di gras,s i e 300 di cal'lboidrati n ece.ssnrd. per fornire. le 3000 calorie -c·l1e disp·eT·de tJu·oti dianame.nte l'or ga·n ismo 'Umano. così sarebbe utile f'issaPe la quan.tità di ciascun·a vit•aminia. in· 1dispen·sabile a manten.ere l'equili1brio fisiologico. Pu,rtrop,po al .r ~guardo nuJla può ·dirsi idi s'ic'Uro ,date le difficoltà di isolare allo stato puro le Y1ita.m i.n e e le scarse conoscenze sulla loro .costi. • tuzione chimi.ca. Sembra che La vi-t:amin·a B 1 abb1a la formula G6 H 10 o ìN •che la D sia 1ergO'S terol atti"vato dai - 21 raggi ultravioletti. Ora dari calco1i fatti appunto •dosando l ':ergoster ol sembra ohe la Yi tarniln:a D per esser suìffi.ci-ente ·deb'b a essere conten uta negJi alimenti nella 'P·r oporzione di 1 a 10.000. p .er quùl che riguanda La •di.ffere.n ziazione tra vitamine ·A e D è a ri·col'dare ahe MoCo,llium f1u il primo a t;ta'bilire che l'olio di ifegato di m erluzzo iha du·e ·specie di vi.tamin e. L'olio di fegato di merl11Jzzo ri·s oaldato ~on aerazione aid alta tem1pera tu.ra conserva la · p"noprietà antiraichit.ica (vitamina · ·D) e pe1'de quella .a ntixeroftal·m i.ca (vitamina A). D'altra parte g.l i spinaci sono ricchi tn vitamina A, ma sono incaipaci di tprev-enire il rachitismo. Così si spiega l'irregolare a~'°ne anti1

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Lo stato attuale delle conoscenze· sulle vitamine. r(~PLIMMER.

PratiCtioner , Jru1g lio 199...S).

Era ·da temjpo n oto ch e al1c unie m·alattie erano in rapporto con speciali generi ·di a1imentazione : la mancanza di frutta e vegetali freschi nella dieta 1produce lo iScorbuto; la scarsezz1a di alimenti graissi provoca il rachithsmo, che può essere cor' retto dall'u so ·di o'lio ,di .fegato di merluzzo : la mancanza ·di alicun·e speciia li ·sostanze ·p rovoca il beri~be:ri; la ·pell·ag.ra s i .p uò curare con la modiftcazi-0n.e ·del r egim e alimentar e. a ·ue&te osserv.a zioni empirioehe integriate da stu. di scien tifici fec.ero venire a~la conclu si on e oh·e l 'aJtm entazione per esse.r·e 00.m pleta oltre eh.e le al.bumi.n e, i c1a:r1boi1drati, i gras&i ed i sia.li d·eve contenere altre sostanze. Funk d ette il nome di vit-ami·n a 13.lla 'S ostanza 1a tC'Ui ass.enza nella dieta 1pTov-0ca il beri-beri, sostanza che si trova &p-eciialm·ente nel germe dei ·semi ed è solubile in aoqua ed in ·a lcool di0

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2.510

IL POLICLINICO

rachitica degli olii vegetali: essi contengono quantità varie idi vitamine A e D. La prese·n za idi vitamina A può essere iélJccerOO.ta (}On l:a .sp·ecia;le reaz.ione colorante di Rose.n hedm e Dru.m mon·d, m entre non si cono.sce alcuna speciale reazione della D. !La scoperta dell 'erg-0sterol di Rosenlb.eim e \\·e1b st€r, la sua attivazio·n e co.n i ra~i ultra. violetti, ·e la ·dimostrazione della sua azione pr.eventi·,7a con.tr·o il rachitismo •Costdtui1sce il più co1s1pi.cuo contributo dato in qu esti u ltimi anni a.11 'argomento. Jl rachitisn10 è stato attri·b uito a catti"ve condizioni igie.ni·che o 1a d·eficienze alimentari. Si è affermato che l e a.b itazioni ·ca ttive, Ia mancanz·a ·dii. a.rj a li·bera, di sole e idi m oto provocan·o il rac'11itismo. Al rjglJ.ar·do è a notare che il racÙ1itjsmo è sconosci·ut.o ai tro'P:i ci e subisce variazioni cli fr ecru enza nell e varie s tagioni de.11'anno nelle zone temperate: s1 hanno molti più ierusi dopo l 'inYerno ro'he dopo l'estate, e che molti casi rnig·liiorano -con il sole estivo. L 'azio.n e c·urativa del sole è indulb bja. Ed è stato di.n1.ostriato anch1E: la benefica ·a zione della ·eliot er.a 1p ia artificiale mediante i raggi ultravi·o1.etti. Si osservò che degli a-n imali nutriti con la s t essa quantità e qualità di alimenti , di ventarono raohitici quelli nutriti e.on cibi non esposti a1 sol e, m entre rima nevano sani quelli i c·ui cibi erano esp·osti al soJ.e anche poco prima idi €ssere in1g.e.ri ti. Dopo qu·esta constatazione si istituirono esperiment1 , i .q uali ·di'mo·strar0J10 che alcuni grassi div entav1ano ant1rach iti1c,1 .clo1po l 'eS:posizion e ai raggìj ultra·yioletti, ah'e l ' ergosteroì, il cru ale è 1' oo, senza d ella. vitamina D, diventa attivo $Olo do1»0 la · stessa irradi.azione. Qu·esti studi oon·ciliano le di verse t en.d·MZ•e cir, ca le cause 1del rachitismo, in quanto s-0no ne cess·ar~ ·d'lle fattori per Ja sua .p resunzione: la pPesenza di erg·osterol ne.gli alimenti ~d il sole o i r1aggi ultravioletti. Il ·so.le può attivare l'ergoster·ol n on sol.o negli alim•enti ma nel grasso sottocutaneo degli ani. mali ch·e n e h·a nno in gerito. Gli lélli.menti co.n ten1g ono erg·o1stero1 o vitamina D, che è p·o i er gosterol attivato dal s ole. ~uell1 con v·i tamina D prevengono il .rachiti·s mo, mentre quelli con erg.ost.erol per acquistare la medesim·a capacità devono essere p·r eventivamente ir.radiati. Op:p·ure devoJilo essere irradiati gli animali che s.e ne cibano . La luce solare non b.a 'a1c·u·n a iniflu•enza sul -conpo n·ell' assenza di ergosterol. La vitamina B, antibertberica, sem·b ra sia stata is olata ie cJ1imi1camente determinata d a Jansen e Donath. Essa 1previene il be.ri-beri qu.a:n·do trovisl .negli ~limentJ n eÌJa proporz.ion·e 1: 500.000. La mancan za completa ·di vita.m i.n a B .prod'lJce

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più o m e110 ra·p idamen.te il beri .beri, che è carat,, terizzat-0 da gravi diiso-rdini nervosi, cardiaci e; ·diger.enrti. Nell'uomo . si verifi,c·a ~otto due forme~ secca e um·i d!a. Nella forma secca &i ha pa:rali.si ed atrofja 1degli arti; nella forma umi•da si ha ed ema deg.l i arti inferi.o ri, e n·ei casi gravi anclb.e di quelli s·uperiori e del tronco. In ogni C<l!So le prime m anifestaziond -sono a cari.ca d·E?i sistemi ·digerente ·ed endocrino: disgusto per ·g li alimen•ti, IJJierver:sione d:ei gmsto, p·e rdita dell'rup1petito; pe:ridita cli p•eso e dtminuzione ·dell' energia; indigestione, colite, diiarreia; ce.faJ.ea~ anemia, tend.enza agli edemi ed alle d·ermatosi; temperatura su1b normale e d·epressione cafldi-0va• .scolare. Segu ono i distu rbi a carico del sistema n er voso. Eiskman.n ha in1dicato gli alimenti che contengono vitamin·a B, i quali in rapiporto alla qru1an• tità idi detto con ten·ut.o possono esser.e .così elencati : 1ievito, germi del frum ento, piselli, fave, lentiochie, noci, torlo d'uo,ro, fegato, cuore, cervello , farina intera di .f:rume11to, segala e n1:ais .. l'oTzo ·e·d il ri.so interi , farin.a di avena , radici . ve1getali, patate. Gli alimenti 1senza vitamina B sono: r tso bianc·o pulito, farin a 'b ianca, &ago, tapi.oca. I r e.centi lavori di Gol·dberger J1anno dimostrato ch e lia pe1Jagra è pre,'enuta dalla presenza negli aJ imenti di una S!p eciale Yitami·n a, Ja B 2 o P1P , ch e è particolarmente abbo,n idante nel. li·e"lito, e i trova i.n pi,ocole quantità n ei germi del frumento, nell e uova, n ei pisel·l i, nei p·esci e neì ·ipomoidori. Non è distrutta , com e la vita,m ina B, da:l ri·scal·damento -con alcalini. Le .conoscenze sulla vitami.11a C non hanno fatto notev·oli progressi in .q:uesti ultiimi anni. :E la vitamina m eno resistente : neùle ordinarie condizio.n1 soompare neg·li alim·enti essiccati, cotti <> conservati a lung.o. I fri;itti aiciidi, com·e i p·o mo·dor.i. e glti. agru·m i, con.serv·ano la loro vitamina C ·se concentrati n el vuoto. Il su.eco di arancio concentrato nel vu·oto è $tato a·do•p erato nelle spedizioni artich·e e nei l·unghi via.gigi appunto pe:rassicurare all 'iald.m entaz.i one il co11tenuto ·d i vitamina e necessar.i a iper lia prevenzio·n 1e d·ello scor'· 1buto. Anche il latte in polv·ere è stato preiparato co•n S'UrCCo di aranaio essioca.to. 1

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-Il rame nella nutrizione. (The Journ. of the Amer. 'J\1ed. Assoc., 9-6-1928)~

,La com11nicazione fatta da u n gru1P1Po di studi osi di bioch1m ica dell'Università di Wisconsin al Co11gresso della F e·derazione delle società di biol-OO'ia ad Ann .A..rbor ·s1Jlla fu11ztione del rame 0 corne supplemento al ferro nella formazione d_el· l'emoO'loibina i11 ··deterrninat.e con.d izioni è servita a ri·c ~amare di nuovo l'attenzione sulla necessità


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SEZIONE PRATICA

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di studi aocur.ati sull'azione di piccole qu·a ntità Si !PUÒ essere tentati a ragionare sul meccani.. di elementi inorganici nel1a nutrizi one. Però e smo funzional:e col qu·a le si esplica l'azion e del im~ortante resistere ai tentativi di generalizzarar11e, ma è cosa prematura nei riguardi di tutti zione, p erchiè già il r ame c-0mi:noeia aid essere l o~ i vari tiipi di anemia che si osservano in clinica. 1 dato da persone senza critica e senza scrupoli Si può soltanto af·f ermare che tracce di rame come il tocca-s ana per l'intera gamma d·elle più sono necessarie per alcune reazioni fondamen• di verse forme di anemia. ,tali 1dell'organisrno. RENATO LUSENA. I fatti SIP·e rimentali sono n ettamente convince11\i. I ratU, tenuti ad una 1d ieta speciale esclusivaCUORE. mente l~tt ea, o a iatte e ipane, 1p resentano un 'ane~ . mia pro·gressirva detta comunemente anemia da La patogenesi dell'angina pectoris. nutrizione , che è comrpì etamente diver.s.a da1l 'ane(l{EEFER e REsNIK. Archives Of internai .Medicine,.. mia postemorragica. In quest' anemia sp·erimen1928, ,giugno) . , tale da nutrizione fu studi.ata l'eifficacia di vari composti 1del ferro, alcuni dei quali ritenuti da Gli A.~. sosten gono ohe la carusa <iell'anglina lungo t empo ottim i .emopoietici. Vari stu diosi pectoris consista escluisivamente n ell'anossiemia hanno osservato effetti rtg.ener.ativi e riparativi del miocardio. La crisi si scatena quando il miocoll'aggiunta di composti di ferro alla dieta suincardi·o non è ipiiù sufficientem ente fornito di ossidicata; ma ci sono stati anche molti in-successi. geno. Nell ,angina pectoriis a·b ituale l'anossiemia Per co1rrprendere questa ·dtvensità ·d i risult·ati biè r·elativa: l 'ossig~eno S'ufficiente 1per i bd.,s ogm sogna 1pro1b abilmente distinguer e l ' e.fficacia d·e1 d.e1 cuoTe i·n r i:po so, non lo è ,p iù quando iJ. cuo.re ferro solubile da q11ello insolu1b il.e, di quello orè sottoposto aid uno s.forz,o o ·aid un lavoro solo gani1co dal1 'inorganico e questo senza tener conto ·di poco superiore all 'ordinario. lL'anotS•stemia è dell'affermazjone pr esuntiva che il ferro è sem- a&5o1uta nei casi di oocl'llsion e ·aicuta d•e1lle coropre 1Più o m eno i'onizzato nell'intestino in moid <> n·arie ~ nel qual c.&so l'ossigeno è ins11!f,ftciente· che praticarnente tutti i comiposti ferruginosi pos- aneùl.e pe.r il cuore ii.n ri'PO'SO. sono supplire il ferro tolto alla circolazion e. ·J uesta concezione si - accorida con il rep.erto . Wa:ddel, Elvehj em, Steenbocl<. e Hart dimostra- anatomo-patologi co: in quasi tutti i casi d'an.gìnia rono cne i sali di ferro inorganici altam ente pu- :pectoris tipi.ca si ri-scontrano alla necr oscoipia rificati (·clor11ro, solffato, acetato, cetl'a to e focondizio.n i c31paci di determinare l'anossiemia. Le l rsioni dell e coronarie che si trovano nella gran. s fato) no11 •dànno aumento del tasso emoglolbinico de rnaggioranzia dei casi s1pi·egano la diminuzion e in queste ianemie .spèrimentali; però m olti a lim.enti naturali, come il fegato, la lattu·g a, e il 1dell'apiporto s an·g uigno. D'.a.J1tra parte le lesioni cl ,insuftfd.cienza a ortica ol1e si riscontrano negJi grano .e gli ·estratti aicidi id i q.ueste so-sitanze .sono altri casi sono ieaipaci cli determinare modificaeftficaci. ProbabillI:nente quest'·efficacia diJ;Jende ~io ni fie.iolog.ich e 1 del•l a cjrc~lazione analogh1e a oltre dhe dall'assrun zione ·dii. ferro anche ·da quella di altre so.st·a~ze fondamentali p er la co.stituziorn·e· ·quelle dipe.n·den ti da una 1com1unicazione artero9-ell'emo1g lo1binà, ·s ostanze prolbaillilrrnen.t e di na- ' venosa anca1'eiss a provocante l'ano1ssiemia. Al riguq.rdo è a notare 1che le yJaTticola.r ità d·eltura inorganica e chie agiscon o in p1 ccoli·ssim~ 1,j nsufficienza aortica di natura s ifiliti.ca spi·egano quantità. Succe·s sirvam ente fu scoperto che la sostanza la mag,g ior frequenza dell'angor i1n qu està af.fezione in confronto dell'ins·urfficienza ao.rtica di m.ancante era •p roprio il rame e ohe l'aggiunta origi11e r eumatica. cli traicce di r ame ai sali di ferro guarisce l'aneLa percentu•ale dei casi nei qual·i f.i sono tromia siperimentale da a1imentazion.e. vate condizioni ca;paci di produrre l'anossiemia La presenza di rame nei tessùti animali e vedel mio.c·ardio quando si tratti di ve.ra angina getali era no ta, ma ad essa non si attribuiva una funzion e definita , a d e·cc.ezione di quello che tpectoris, è così el1e,rata rla far m etter-e in dubbio l'esattezza della diagnosi riegli altri ca&i . .aivviene in alcuni molluschi e crostacei, in cui . • Le tr.e teorie (co.ronaria, aortica, esa·u rimentoil rame è parte costitutiva dell'emocianina, pign1ento r.espjratorio. M cHa~gue (1925) h·a trovato 1del miocardi-o) \finora a'ranzate ;p•er s~iegare la del ram e n el sangu.e umano; Warburg e Krebs patog~enesi dell'ra ngina pectoris non sembrano s-0stenibili ·agli autori: (1927) valutarono a ci rca 0,0017 mg. p er eme. il La teori a cor·o naria non può essere aiccettata ram e conten uto n el siero di sangue umano. Da quel poco che si sa si potrebbe pensare perchè le lesioni delle coronarie sono tutt'altro che frequenti. L'ipotesi della vasocostrizione delle che il n eonato ven ga alla iuce completam ente coronarie non è ammissibile percbè lo spasmo fornito di ferro e rame, ma che poi le sue rinon può essere mai tale da produrre l'occlu-siontit ser,,e si esauriscano e il rifornimento venga fatto • de1 vasi 1del mioca·r dio . coll'alimentazione. t

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IL POLICLIN I CO

La teor1a aortica non dà ragione d·ei .casi n·el: quali no11 si riscontTano lesioni aioJ'ti.ch.e e non è su1fficiente a spiegare il fenom en·o della mort.e ' improvvisa. La t eoria dell' eisau1rimento 1del mi-0cardio non .S!)iega· la notevole diversità della frequenza é:lell 'ang1na 1pecto.r is nell1e varie forme ·di cardio;pa tie nelle quali si V·eTd.fica l'esauri.m~nto del muscolo car1di·aco. L'·oocluS'ion·e acuta ·d·elle ~co'fonarie, la quale pro. voca l'obliterazione persistente d elle arterie', si -estrinseca con uno stato d i male ·anginoiso. Tra questa condizj.one e la C·omrune angina pectorrs non c'è che un·a differ.enza idi grado,. ma la ca'USa del dolore è semp'fe la me-desjma, l'anossiemia d·el mio.ca;r.cti.'0. La ·rrequ·e nza delLa morte impr.o vvisa nell'an:gina pectom.s è il risuitat o .della fi·bril·laz~one iau , Ti.rco'l are cJ11e le eSipeTi·enz.e di lVIcWilli.am haru10 dimostrato esser e in rap1porto co·n l'insufficienza d ell'avporto sanguigno ai ventriooli. Quindi a'I1.cl1e la m orte è iprovocata dall'1an•o.s si·e1nia. DR. 1

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l'a ngina. l\tJa la pratica dimostrò che l'esacerbazione d ell'an1gor non s6. verifjcò ·O· fu minim.a. Solo due n1alati eb·b ero dopo la terza seduta una crisi anginosa V·i olenta, ma · tutto fa su.p ponre, per pura coinoi denza . Si pensò anch e ad una evc11tuale azione dan11osa d e] raggi sul miocardio, in.a .g li ·a vvenimenti non giustificarono questo timore. Del resto i mus1coli ·ed il cuor.e stesso c;;ono tenuti parm.colarm.ente resistenti ai raig.g i Roentgen, çom·e del ir esto dimostrarono anche casi di carcinomi della mammelil a sinistra trattati con ·gran1de terapia profonda. Occorre· invece 1Proteggere éllCcuratamente la tiroi·de che è sensibili-ssima. Vi fu un solo caso di morte imiprovvisa all 'ottayo gio~rno do1p o la .quinta irradiazione: n1a la morte sovra.sta s·emipre agli an ginosi .e non pare attribuibile ai ragigi. Risultati: Su 30 ma1ati si ebbero ottimi flisultati in 26 casi. Di regola t>i ottenne una diminuzio;z1e n otevole del!l'intensità ·e della frequ enza d·egli attrucohi. Cosicch1è gli A.i\.. con•clu1dono riten en.do C'h e in tutto l'aris enale terapeutico me1d:Lc~ chtru:r.g·ico d ell'angina pecto.ris, la radioterapia ben con1dotta sembra essere la prescrizione che ba maggiore probabilità di provocare una se.dazione durevole e n otevole delle cri.si dolorose. Discussiorie: Laubr y nella stes·sa seduta fece n ot] i dati deriv1anti dalla p1ropria esperienza d e1· la teraipia Rontgen' nell'àngina. Seconido qu esto A. i risultati non sareb1b.ero in nulla c osì favorevolii tanto ch·e già cin.que anni fa egli aYrebl:;le t entato questo m etodo di cura. ma con insucces·so, tan to da in1ò.ursi ad ab·b andon arlo. Tem endo però oiò fosse coil!seguenza ,11 inadatta tecnic a ha anohe r ecentemente ripetutf) qu esti tentativi) ma ottenne lo stesso esito negativo . A\rirebbe n otato delle . esacerbazioni violente, talora con esito. grave e in ogni caso nqn cr ede ch e i raggi siano del tutto innocui pel miocardio . 1C9nclude che senza. volere ne.gare i successi vantati da Lian, e senza i'llten1d·ere di 1dire che il metodo sja assol1tltamente id.a rtgett.ars~ crede utllb avvisa:re 1che , il m eto1do n on va arppl] cato con legg.erezza e in ogni modo mai senza prima avvertire i malati del rischio che corrono. 1

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La radioterapia nell'angina pectoris. (LIAN , BARRIEU

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NEMOURS-AUGUSTO. B·u l.

Soc. Mea.

de s H6p. de Paris, 21 giugno 1928).

Se1con1do Lian è erronea I.a d hstinz.i on·e classi,ca ira an1g ina falis·a e v·era, inrv·ece l'angina pectoris -deve essere considerata come u·n a sindrome assai larga c h e ingloba tutti i d olori ,p arossistici ·della regione precorid.iale c·h·e si accompagnano a irradiazione br.a:c•h iale sini·stra, e élld angoscia con s ensazione di morte imminente. Egli ha descritto v·arie specie etio-pat01geneticihe ·d i aJTugor : e cio·è, i cardio-arteriosi, i ·cardiaci, i riflessi, i tossi·ci, ed i neuro!)atici. La sin·dirome anginosa non sarebbe alt·ro cJ1e il grido di soff·erenzia. del plesso candiaco. Data la ben certa azione sedativa 1d el1la 1radioterapi.a in molte sin dromi dolorose periferi·c be e vis·cerali era logico di tentarne gli ef.fetti nella cur.a del ·d olore del 1p.Jesso cal'di·a co. Te cnica: Ra;dioterrupia semipenètrante = con scintJilla -equiYaliente di 25 cm. Filtro 5-8 al. _i\.mp er·e. 2 ~I. .~. Distanza anticotode-cute 30 cm. $i irradiò anche il cuore allo scopo idi agire sui filuzzi nervosi che ·dal miocar1dio van no al tPlesso cardi·aco. I campi amteriori (10 x 10) sono due, uno centrato sulla parte interna d el 2° sipazio inttercostale sinistro, l1no inferiore, immediatamente al d isotto e priù infuori. Si ifanno ap1pl1icazioni di venti minuti, 3 volte alla settimana, per quattro o s·ei settimane. La radioteraipia delle n evriti d à in u;>rimo tempo, talorà, d elle esacerbazioni dolo1rose: si temette da;pprima si v erifi-casse qualcosa di simile n el1

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L. J'ONELLI.

Trombosi coronaria e affezioni addominali acute. ( ANDERSON.

Journai American n1 edical Assoc. 192'.~.

29 settembre).

L'attacco tipico di angina pectòriis è facilmente riconoscibile: si determjna improvvisamente dopo u no ·sifo-rzo o un pasto abbon·dant e, è caratteril'..z.ato da un dolore come un forte senso d'otpJp res.sio11e 1sottost.e:rnale ch·e si irJ"aidia al braccio sinistro e cessa d o.p o qua1che minuto di rlpu:so u

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SEZIONE PRATICA

2517

con l 'us-0 di vasodilatatori con1e la trinitro·g liirregolare o regola-r e, rélip[do, l e11to o normal e. cerina. L'attacco di trom1bosi coronaria può essere l,a temip~ratura in primo tempo è spesso 8Ubnor, descritto c·L inicamente co·me un atta·c co di angina male, s upera i 39° al secon•do gion10 e rirr1ane nel quale il dolore è più atToce, non è al·leviato elevata P·eT i giorni suocessi vi, e contemporanea.dai vasodilatatori ma solo da abbondanti dost rr1ente si ha i eu.coci tosl con aumento d ei polimor' di morfin·a. fonuclear1. ' La dia&'flo.si non è dif1ficile quan·do il ·dolo-re è !L'aia ·di ottu.siità cardiaca è lievem ente ingranlimitato al p etto .e•d .al bracicio, mia .qiuia.n·do esso di·ta anche Cfùarrl!d·o pio.i all'auito1p1s ia si trova il s-i diffonde o è li11nitato all' a;d,dom.e iè f.aci1e l a c·u oir e idi volum·e n ormale. Nel 50 % dei casi si conif'uis ion.e con aff.ezioni "addomina 1·i acute. riscontra soffio sistoli•co. ''falvolt·a si r iscontra L '·er.rore è tanto più facile in q1Uanto spesso s i ritmo di ·galoppo e s,f reig.am ento peri cardico. ri•soontra rigidità dei muscoli ad.dominali e doIn alcuni ca si ma r·ar.amente prJma .del terzo • lo.rrubirJi·t à alla p'I'essione softo il margin e costale gio·r no ·si ve.rif-iieano em boli a di.stanza. destro: i.Si sos1petta 1a coJ.ectistjte, La pan·creatite, iNelle forrn.e medi·e o gra1vi si può a v•ere dispnea, l'ul·cera gastrica perfolfata. cianosi, respiro di Oheyne-Stol<es o edema pul·Qu.ale è 1a causa del do1lore ad·dominale n ella m on·a re. trombosi ·coronaria? Ne!l'la generalità dei ca si la Il f~gato è in1girossato e dol en·t e alla pr-essione. rrombosi coro11ari a si verif:iic.a quando esiste scl eDi rado c'è dolenzia in altre parti dell 'ad·dome. rosi coronaria con la formaziO'Ile di placche calTalvolta si ha di.airrea e bili1uria. car.eé. !111 seguito a qrua1ch1e 1Siforzo si ha la r ottura La tro1nbo&i coronaria si .m anifesta nello stess0 ài un·a di qu•este placiche, che ipuò esser.e più o mo·do imp1Tovvi1so con cui sd. presenta .1:'.wppe:p.di1neno larg a e produrr·e amipia Jac.eraz'ione del. cite e la col•ecistite acuta, di cui ta}volta assume l ' aTtteria 1e irritazione dei n ervi 1dell'avventizi a, o tutta la f·enom·enolpgia. Specialmente ·a l p['in•cipuò esser.e piccola ed .é lJccompagnata soìo d·a un pio Ja. di-agnosi dif.fer·e:nztailie è molto diffi·cile. leggero senso ·di malesser·e. In ogni caso .si ha L'esame nei casi so.spetti non pruò essere .consilia fo·r mazdone di u11 co.agulo ~ la con5eguente . ·derato completo se non si pratica l 'elettrocardioisc'h ·emia imp!I'ovvisa d e·l la porzione del mjocarg r.amma. dio irrorata dall 'arteri·a ostruita ed improvvisa ~t\nohe la colelitiasi può .esseTe scambiata con insufificienza cal'ldia1ca. Q·u esta ~i può manifela trombosi coronaria: ma netl·a pOC" ima il do lor e stare con fibrill.azione au ricola.re e moirte improvè quasi semrpre ri1ferito · all'area subscapolare e visa, improvvisa caduta del:la p·r essione e sincora·ra m en te al p,etto, si ha maggi oT•e a·g itazione pe, edema p·u lmonare impro·v visa, cor1gestione ed il dolo!Le è al:l·eviato da piccole do~r di op1piaimprovvisa ·epatica e aididominale. cei. Ol~e a c iò nell a colelitiasi il doiore è più La congestione 1del fegato provoca un'improvsp.a smo·dico, il mass imo di dolenzia a1!l·a p!'esvisa distensione d ell a célipsula di Glisson , ·dond-e ·Sione si ri1sc·ontra S'lllla ci1Stifellea, men t-re il il do:lore addorn.inal·e aJcuto. In effetti nei oasi marg.i n·e ·ep·a tico è indo.Jente o quasi e neJ.'l' urina <lel gene1re si può riscontrare il fegato ingroPsi trov.a 311ù facilmente bile. • • sato e dolente alla palrpiazion.e. 1Nell'ruLcera p,e•rfoJ:'ata dello stoma co il dolo·r e Il prim o e forse il ptù i.m portante pu.nto da improvvi1so, acuto è J.ocalizzato n ena parte sufPI'·OOid•ar.e in es-a1ne ·è l 'anamnesi prenidend.o in periore dell'aiddome con irr&diazioni al dorso e consi·derazi one i ;prec edenti familiari di morti si h.a S'hO•Ck gr·ave e rigi·dità l igne a d·ella ·P &ete improV'Vise da ~p1 erten1sione, apopl&5's.iia, a n·gin.a élididomin.aJe. Il dolo.r e non è 1nai localizzato al p0ctons, da in·dti.gestiooie acuta o da tut te quelle p etto al br.a ocio, e 111ancano segni di insuffialtre con·dizioni c.h e possono far .sosipettar.e · una cienza ·cardiélica. •Nella panioceatite a cuta il dolore è d 'intensità di tali a:ffe zioni. I preced.e nti i n·dividu.aJi dd malesser e dopo i estr ema, parossistico, e si ha shock gravi ssimo e vomi:to. La p·arte superiore dell"aidod.ome è di. p a s·t i alleviato dagli alcali·n i, di vomito, di co• liche, ·di ai11orm·al.i ern:itssioni di- gas, dli eruttazioni stesa e•d i muscoli possono essere in istato di parlano indilftferentem·ente in fav or.e di a:ffezi-oni spasmo. • • al idi sopra .e .a.I di s-0tto· 1del ·diaframma. Altre condiiioni mo,r bose da tener presenti (per In un ·p az.iente che aiv.eva quasi continue erutlta ·diagnos~ diff ea'enzi,a1e s ono. le crisi ga;striooe tazioni e vomiti p•erio•dici all'autops ia si riscontrò d ella talbe dorsale, le coliche renali, l'artrite v.er• rottura d ell' a rteria co'I'onaria, mentr~ lo stomaco terbrale, l 'he•r p.e.s zoster, 1' ernia dia.frammatica, la pleurite ed i tu·molri del midollo spinal e. e la cistifellea er·ano integri. DR. La pressione vasale può es.seire ri·clotta , rp.a deve tenersi presen te Cth·e l 'iipotensi.one al 1noI rri·ento dell'attacco non esc·I ude l'i·p ertensione precedente. Sj può .av ere an'Uria. Il po1'so può essere 1

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IL POLICLINICO

[.<\NNO XXXV, FASC. 50]

CENNI BIBLIOGRAFICI

Lilbro lben :fatto, in csui ia sci enz·a e la pratica vanno ·di pari passo; util·e tanto più ora eh-e l' elioterap·i a è praticata, a diTitto od a ro\·.escio, da c.hi:U'Illque. Terap-ia attìva, ma app'Unto per qu·e sto an·c h e perìc·ol.c_:>.sa e l ' A. m·ette OIP!portruna. attente s ull'1a vviso rig.ua·r,do a questo, riJPortando fm l~a'ltro, l'aggravamento di ·u n (( gan.g lionare n , con ·esplos i.ooe di g::ran'lllia e m-ort.e. Pruden za ed a coorgim e·n to ,d'Un·q;ue saranno n ecessairia gui:da anch•e in qu·esta torma di terrupia. 1

F. P neumotorace t erap eutico: Fisiom~cca.. nica. Tecnica. Bditr1ce Romana Meidica, Lrudovi•s i 16, Roma. .P ag. 168, fig. 24, in tela L . 2.5.

PARODI

Nella cong:erie di monografi e sul pneumotorace,· i taliane e straJiliere, il libro che oggi segnaliamo, si ·.erg.e ben di1ffe.renzia;ndosi p'e r l'originalità d·e llo sv·o l,giimento di un argomento cois ì v.artrumente ed estesam.ente svtsoerato n·egli ultimi 1ustri. 1

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Del P•aro1di chiunque si intere&c:;.a di studi sulla tUlbercolosi, di già cooosce le ,per&onali i·d ee riS1Petto. ·a lle leggi 'fi.siome-ccani1che della re•&pirazi·one in isenso a·ss~uto oltre che in relazion·e alla con.dizione creata da uno pn·eumotoTace : idee chie trovarono eco fra di noi ·ed all'estero, i·dee che possono talora sembr are ardtte e trovare contradittoTi .(1)·en a p.roipo:sito i.l Moi;elli n·ella prefazione -al lifb:r.o pTesume il sol1evarsi di <e vivissime d t&cussioni ») , ma eh.e non maincano di quella logi:ca sperimentale oltre che teoretic·a, la quale invocata aid inte.r pr.etare f.enomeni vitali costituisce un fulc:o b·en soli.do di appoggio. A•dunqu.e il liJbro non è fatto pe·r gli cc insufftatori semplic.tsti cJ1e come f·ungùli ved1.amo d 'intorno pullular·e, ·ma 1p1e r coloro i qu ali nel pneum·o artifi•ciiaJ,e vegg·ono uno .s·ç ientirfico intervento o·p eratorio c•h·e all'o cul~tezza clinica esige l'aggiunta della più profonda conoscenza ·della statica e della fisio.meocani·C'a della macchina resptratoria. . E questa è la materia svolta n·ei prim.i capitoli, dopo idi che sono descritti strumentari e tec11icn 6 di e$ec·uztone dello pn·eum·o tamce· sempli:oe e doip1Pio, ·co11 ap1P1endici riguaridanti l 'oleotoraJce ed 11 stngo1are app·a re'cohi·o, dal PaTodi stesso iideato, p·er la m:iisura delle· presisi·o ni ·endopleuriche noto eol nome ·d i ({ ergomanom~tro » . Che di.re poi dell'edizione del volumetto? Non esiito ad aJffermare ch e, p er !'·a ccuratezza d·e ll.a ' v.este t]porgrad'ica, .p er la eJ.:eg.a.n te 1PTes·entaziorue, e&So è un volTUme •che onora l 'arte lilbriariia ita· ltana. . MONTEL&lNE.

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Atti del XVIII Congresso N(J)Zionale di Idrologia, Climatologia e Terapia f isica. Un vol. di 432 pag. A. Cor dani ·ed. Milan·o, 1928. Prezzo L. 30. 1

Di .que.sto imporfJam.te Congr.es.so, tenu,tosi nello scorso ~nno .a Mil·ano , sono qui ri'Unite, oltre alla ' crona·ca, le comunicazioni -e le ·dffious.sion,i su ar.. gomenti idi chimica, di•etetica, idrologia, limatol0:gia, diatermia, elio- e talrusso-terapia. Tutti san110 i.l .g rande sviluppo pr·eso da qu.esta parte ·della terrupia che, specialmente per l 'Italia -è della m.assima importanzia, perm·ettend.o di va. '1orizzare i suoi iclimi e le sue acque. Chi'Unque .si interessa di questi studi troverà molto gio'Va111ento ·d alla lettura .a .e gli atti di questo congresso, in ,cui è stata Iargamie nte trattata anche la 1parte ;pratilca ·di organizzazione e ·d i sfruttamen- , to delle risorse i•d.ro-climatologicbe. fil .

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L. JAUBERT. La cu1·e de soleil. Pourquoi, ou, corriment la pratiquer . Un vol. i·n-16° di 232 pag.,

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•c on 38 fi:g. e tav. E. F1amrniarion, Pa;ris, 1928. Pr·ezzo 12 fr. L ' A. espon·e somm.aJri.arrnente lo st-ù•dio sci entifi-

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_..Pubblicazioni di TISIOLOGIA. CONCETTO E DIAGNOSTICA DELLA TISI INI· ZIA·LE. (Prof. A : 0APOGROSSI). Volume di pagine 1

VIII-83. Pre21ro L. 10. Per i nostri al>boniaiti sole L. 8, 75. IL PNEUMOTORACE TERAPEUTICO. (Dottori R. DoR.IA e G. CESARI). Prefa~ione .d el. prof. A. AN-

prim. med. consul. degli Osp·. Riuniti, già di-rettore del Sanatorio Umberto I in Roma.. V o1ume di pagg. VIII-87, con 20 figurre nel testo. Prezzo L. 12. Per i nostri abbonati sol& L. 10,90.

GELINI,

TUBERCOLOSI ED ESER.CITO. (Dott. F. Boo-

Pref.azione del ptroif. sen. G. SANARW:~I. Volua:ne di l)agg. VIII-56. Prezzo IJ. 10. Per i no-. stri abbonati sole L. 8, 75. CHETTI) .

DELLA DIAGNOSI PRECOCE DELLA TUBER· COLOSI. (Dott. P. TIMPANO). Volume di pag. 72,

co ·delle rél!diiaziioni solari e degli e:ff·etti fistologici di ,e sse su Jr Olìganismo umano .

con 23 figure, in nero ed a oolori, nel testo. Prez.zo L. 9. Per i nostri abbona.t i sole L. 7 ,25.

Dà p·oi le indìc·azi-0ni ed i risultati dell»elio:terapia ·n elle affezioni m ediche ·e chirurgiicihe e si

CONTRIBUTO ALLA LOTTA ANTITUBERCO· LARE, con speciale riguardo ai piccoli Comuni.

di~f ond e

Sip.e cialm·e nte sulla pratica . di questa oura, l e condizioni prreliminaiTi, }a scelta del clima e 1d:el1a stagion•e, la tecnica del bagno di sole. ecc. 1

(Dott. P. TIMPANO). Volume di pag. 32. Prezw L. 3. Per i nostri abbonatì sole L. 2,60. Invdaire Vaglia Posta.le all'editore LUIGI POZZI • Via Sistina, 14 - ROMA.


ACCADEMIE. SOCIETl MEDICHE, CONGRESSI Società Italiana di Biologia Sperimentale ('.rorino, 18 settembre 1928).

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In occasione del Qo,n gresso della Società I taliana del progresso delle Scien~ si è tenuta in Torino l'assemble.a generale .d ella Società di biologia sperimentale e nella seduta scientifica sono state svolte le seguenti oo.m,unic.az.ioni: Sr:MONELLI (Firenze) . - P er l'wriificazione della terminologia sciéntifi ca italiana. - L'O. rileva come spesso nelle pubblica-zioni sci entifiche si .adoperino ,rocaboli che sono cattive 1"ttraduzioni di termini stranieri o pure si aidoperino gli stessi vocaboli per indicare concett i diversi 11 che offre 1a possibilità di deplorevoli ·confusioni di concetti. Infine ril~v.a come sp,e sso per ovviare ai que5ti inconvenienti da molti si faccia ricorso all'uso d~ vocaboli stranieri il cui uso nelle pubblicazioni scientifiche italiane non può esser e giustificato perchè sar ebbe facile sostituire .a quei termini vocaboli prett.a.mente Italiani. L ' O. propone perciò che la Società Italiana di Biologi.a: provveda, magari ricorr-endo alla nomi11a di una commissione scelta tra i suoi me1nbri più autorevoli, ad un esame <lei vocaboli scientifici malamente us.ati nelle pubblicazioni Italiane ad un.a revisione .d i ' questi vocaboli ~d aJla oompilazio, n e di un el'enco di vocaboli e di denominazioni stilisticamente e scientificamen•t e esatti da adoperarsi poi da tutti gli studiosi Italiani. L~ Assemblea atpprova l' oppor.t unità di una tale iniziàtiva cbe Q1Pportuname~te può esser e fatta propria dalla Società Itali.an.a di Biologia, e dopo ampia discussione propone che i soci a seconda della loro singola competenza scientifica inviino . al Segretario Generale della Società prof. BOTTAZZI un elenco ·d ei vocaboli che essi propongono dì modificare indicando i termini che essi ritengono, per ragioni scientifiche o linguistiche, più oppor0tuni. 11 Segreta,rio <iener.ale provvederà alla compilazione di una rubrric..a apposita nel bollettino del1a Sooietà per1nettendo così agli altri soci di discutere la terminologia proposta prima che questa sia ratificata d.a tutta la Società. NoTA DEIT.. R. - Questo problema della revisione <.lella terminologia scientifica italian.a si presenta di notevole importanza non solo .p er le scienze biologiche generali, ma .anche, e forse più, per le scienze mediche. Dato il notevole numero di Patologi e Clinici italiani che fanno parte della Società di l3iologie sperimentali, sarebbe opportuna la loro adesione ed il loro contributo per l'estensione della iniziativa presa d.aJla Società, a.nche nel campo delle disci.pline mediche.

O. - Sulla composizione chimica del $angue nella eclampsia. Contenuto in acido urico. - L 'O. ha studiato in i1umerose donne affette da eclampsia jl contenuto in acido urico del sangue, e ciò ~Ilo scorno di vedere s·e potesse giustificarsi B ERNAi.tDI

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SEZIONE PRATICA

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l'opinio·n e sostenuta d.a alcuni i quali vogliono dare un grande valore nel quadro morboso della f·clampsia .ad una .anormale iperuricemia. L ' O. a questo scopo ha determinato il contenuto in acido urioo n el sangue di gravide durante a' accesso eclamptioo e d11rante gl'intervalli tra i v.arii accessi. Ha visto che nei periodi d'intervallo tra l'uno e l'altro accesso eclamptico il sangue della inferma presenta un contenuto in acido urico normale; e che questo inve.ce aumenta talvolta fortemente durante l' accesso eclamptioo e immediata. m-ente. dopo di questi. Egli interpreta questo. fatto considerando l'aumento di acido urico constatato come un p.r odotto di esagerato consumo mu.scolare avvenuto durante le convulsioni eclamptiche e quindi oonside,r.a questo aumento ,di acido urico come una conseguenza delle convulsioni stesse- e nega che esso possa r appresentare un fattore patogenetico de1la ecln.mpsia. L 'O. infine si r,ichiama per la patogenesi di questa forma morbosa .alle sue iprecedenti ricerche che hanno messo in luce l'importanza del deficit calcico nel sangue come fattore patogenetico della eclampsia.

Sull'azoto ingt'ILst1.fi~uto nel ricambio degli animali superio-ri~ - L ' O. richiamandosi a ricerche pecedenti di Terroine riferisce una interessante ossm-v.azione da lui fatta nello studio del r icambio azotato degli animali superiori. Egli, cioè, ha visto che se si misura la quantità di azoto ingerita da un animale alimentato oonvenientemente, e si misura d'altra parte la quantità di azoto escreta oon le feci l 'urina ed eve.i1tu almente col sudore, si constata che la qruantità di a.zoto escreta è dii molto inferiore a quella. ingerita senza che questa differenza corrisponda .all'a.umento del p·e so oorporeo che si constata nell'aninLale dura.nte l 'esperienza. Egli. propone di chiamare questa quantità di .a2.0to, azoto ingiustificato, in attesa che ulteriori ricer che illun1inino s ul destino di qu€Sta cobpicua raz.ione azotata. Sull'.argomento della cul~ura dei tessuti in vitro una inteT~sante Telazj.pne è stata rtenuta 1da. Oliva di Torino. LoMBOso (Palermo). -

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A. CLEMEN'l 'I . - Sulla co:>tante p1·esenza della fosf oglicerasi nel succo enterico secreto da ansa alla V P,lla. - L' O. ricorda, che il fer1nento che idrolizza l'acido fosfoglicerico scoperto nel 1912 da Grosser e Bussler e nel 1913 da Plimmer nei tessuti animali più svariati tra cui la mucosa enterica, fu scop erta d.all'O. nel 1922-23 nel succo enterico secreto da ansa intestinale alla Vel.l.a stimolata con soluzioni salin e ipertossiche, 1'0. ha creduto utile fare altre esperienze per ricercare la presenza della fosfoglicerasi nel sucoo enterico secreto per azione da altri stimoli meccanici, estratto di carne Liebig, acido butirrico, cloridrico, citrico assai diluiti); la fosfoglicerasi essendo r isultata presente nel succo enterico secreto p er azione degli stimoli pii1 svariati, si deve considerare come uno dei fermenti più caratteristici e oostanti del succo enterico . PROF.

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~OLICL INIC O

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Da ta dunque la presenza di un enzim.a che idrolizza l' aoido fos.foglioe.rico il succo ente·r ico parteci p.a alla digestione enter ica dei fosf.atidi (leci tin.a, oruo·r in.a, ecc.). Prof. A . C1MINA'IA. - Ult eriore contributo al.la

il dubbio cl1e all' &Stirpazione del pancreas sia sfuggito 11n pezzo di pancreas col do.t to esoretore. Il prof. D u ccNsCHI interloquisce per ch ieder& qualche n otizia sulla mortalità che si ha in simili esperi1n~nti . Il , pr-0if. VALENTI, mettendo in riguarigione operatoria del diab ete pancreat ico spe- lievo l ' importanza dell' esperimento chirurgico cheri.mentale . - L ' O. dopo aver accennato alle sue . si colle:g.a a t utti gli studi . fisio-p.ato·l ogici sulprecedenti ricerche s p·e·r imentali su gli effetti deil ' antagonismo surreno-pancreatico pensa che sia. l 'enervazione delle capsule surrenali e sul conteopportuno continuare a sperimentare p er studiare nu·t o adren.aliniCQ del surrene enervato, .:ricerche se nel meccanismo d'azion o non abbia importanza che h.an .dato origine a quelle attuali e ~lopo ave. un altro fattore e cioè la glicemina del Lowi. re fatto una breve sintesi delle r elazioni new'o Il prof. CrMINATA risponde a tutti rilev ando che ormoniche pancr ?a,tioo .s11rrenali, ·espone i risultati il prof. Lombroso si è occupato nei suoi e.speridei suoi esperimenti, i q'llali, uscendo dal campo menti dell"influenza ormonica del pancreas .sulstrettamente fisiologico nel qu.a1e 1SOno oontenut1 . l'assorbimento alimentare e non del diabete pantutti quelli in cui si pratica l' a.S1porta.zione della creatico di cuti. tratta 1'0. e che esclude assolutamidollare del surrene o oodi1·ittur.a l'estirpazione 1nente che siano r imasti dei pezzi di pancre~ totale delle surrenali, aVTebbero, nel caso di riucol dotto escretore perchè... oon la sua tecnica che scita, la possibilità di ~ere applicati all ' u omo. r ichiede un' or.a e 1nezza circa di tempo vengono In altri term1n1, . l'enervazio ne operativa delle. ad essere pre1parati oltre i dotti tutti i rami tlei surrenali, difficile nell'esecuzione, ma a ttu.abile~ vasi pancre.atico-duodenali, vasi che .debbono essediminuendo 1a secrezione adrenalinica ·e non tnrre rispettati, il che non è possibile con una tecni. bando essenzialmente le varie funzioni dell'orgaca più sommari:.t e celere causa certamente di alnismo avrebbe p otuto, nel piano sperimentale delterazioni duodenali, e richima l'attenzio11e del1'0. · avere influenza sulla curva glicemie.a degli 1' Assemblea s ul fatt o in1portantissin10, che par& ' animali .div~ntati diabetici mediante l'estirpazionon sia stato ben considerato, che i suoi es·p erine del pancreas . D escrive la tecnica dell' a&po.r tam·e nti n on dimostrano che l'enervazione delle surzione del pa.ncre.as ~ dell' enervazio·ne del surrene, renali compensa definitivamente la scomparsa com.accenna alle modificazioni che,a causa della granpleta di qualsiasi traccia d i tessuto pancreatico .rie difficolt à dell'esperimento, ha dovuto a pporma dimostranò che il diabete pancreatico speritare al suo p~imitivo piano di ricerche e riassum entale sicuramente .accertato, guarisce dopo l'eme i risultati ottenuti. Il primo cane, diventato nervazione delle surrenali. Soggiunge altresì, che gravemente diabetico (iperglicemioo, glicosurico, il di.abete. pa ncreat ioo sperimentale, insorto che poliurico, dimagrato fino a perdere il 20 % del sia segu e fata lmente il s110 decor so, m éntre nei suo p€6o) operato di enervazione dei surreni dopo suoi esperimenti si è avuto l ' inversione della curdodici g iorni dall 'estirpazione del .pancreas, preva glicemica e la scomparsa dei sintomi diabetici senta un sensibile miglioramento subito dopo 'quequalche giorno dopo l' enervazio·ne delle sur.renali st'operazione e cioè la glicemia tla 3,60 %o si .abnonostante che gli animali fossero stati deliberata.m ente tenuti a dieta con i<lrati di carbonio. Al bassa, già do.po tre giorni a 1,62 %o e contempo·ranea1ne nte diminuisca la glioasuria, mentre in prof. Ducceschi risponde n1ettendo in rilievo la tredicesima giornata la glicemia scende alla no:rgr.avit~ e la difficolt à degli interventi operativi , ma , scompare la glicos11ria e il pooo del corpo auper portare a termine l'esperimento, causa ciò di tanti insuccessi, e .al prof. Valenti che non è 1nent.a fino a raggiungere quello primitivo. L ' animale si mostra guarito dal diabete. Gli stessi riesclusa la poss~bilità che_ il fattore .glicemina absultati si sono ottenuti in un altro ooperin1ento . bia importanza nel meccanismo di guarigione. Infine il pr9f. O!MINATA afferma che i suoi eseguito in un secondo cane adulto e di grossa taesperimenti autorizzano .ad esegu.ire nell'uom& glia che 1'0. presenta all'Assemblea. ~ un cane diabetico l'asportazione del surrene sinistro allo che ha subito in tempi diversi quattro laparatoscopo di diminuire la secrezione adrenalinica e di 1nie, due per l'estirpa zione del pancr-eas ed in conseguenM abbassaré la curva glicemica. secon•'Ìo tempo dei residui di questo, ed altre due G. B. per l 'enervazione de~ surreni.I risultati confermano queJli ottenu.ti s ul precedente ani'male e Associazione Medico-Chirurgica cioè che nel cane nettamente diabetico (glicosurico, iperglicemioo, dimagrato) l'enervazione delle 1 di Alessandria. surrenali inverte la curva glicemie.a, f.a scompaSed.u ta del 22 giugno 1928. rire la. glicosuria, fa aumentare il peso <lell'a'n iP Tesidente: prof. E. P ERRONCITO. Jnale ed innalza la soglia. ' di tollf}ranza per gli L'opera di Sebastiano Rivolta, biologo e patologo. idrati di carbonio, con1e dimostrano le curve che CORTONA (Alessandria). L'O., dopo aver ral'O. presènta. pidamente tratteggiata ]a figura dell'insigne In tema di diSt:ussione il prof. L~ MBROSO fa albiologo alessaindrino, ne eJ?amina la va.St a producune obbiezioni . all' esperienza ril e.vando che sezione scientifica po-nendo in chiara evidenza il c.-on<lo le sue rieerc:he un cane spancrea to non docontributo da essa a.ppOTtato al progresso delle 'Vrebbe alunentare di peso se n on s i oon1ministra scienze biologiche in genere ed in .ispecie della s11coo p1tncre.atico o estratto di paner eas e soll eva 0

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SEZIONE PRATICA

batteriologia, de·l la parassitologi~, dell' anfttomia -ed istologia no rm.ale e patologica. Prop-0ne che l' Associazione i\lfedica Aless.a.ndri11.a, sede più d'ogni altra appropri.ata alla glorificazione dell' illustre contèrraneo formuli il voto . ' che alla memori.a di Sebastiano ·Ri1·-0lta si dedichi una delle vi e cittadine. (Juesta su a proposta 1'0. s intetizza · in °un ordine del giorno che l'as.semblea ap prorva all'unanimità affièW.:tndo ial Consiglio d.i Presidenz.a il 111a11dato di svolgere presso le competenti Autorità le opportune pratiche in p r opos ito . 1

SANTONÈ dice che i sintomi neuropsichici di questa infermità non sono mai tali da f arne r iconoscere La natura e che la diagnosi in vita è solo posoib ile quando si abbia110 tumo ri in altri organi. Le alterazioni proprie di questa forma n e dimostrano la natura disembriogenetica. Diagnosi differenziale t ra l' eruzione della varicella e quella del vaioloide.

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Anem ia perniciosa progressiva curata con il metodo di Minot e Murphy.

DEBENEDfil'TI E. (Aslii). - L' O. riferisce un caso di a. p. p. condotto a guarigione clinica con La tera pia epatica. -Sclerosi tuber osa del cervello diagnosti cat~ nel vivente.

DEBENEDE'l'Tl E. (As.t i). - L' O. presenta un caso di questa r a ra malat tia che riguardava una donna ventunenne , senza precedenti impo.r tan·t i. Dall'età di 6 .anni era comparsa al volt·o una .affezione della cute che era perdurata fino al momento i11 cui la P. er a entT~ta in osp e,dale e riconosci u t.a. come adenoma sebaceo. Grazie · a questo segno ed 13.lla presenza di ma.1formazi·o.n i oculari, di tum()retti pi31P'illomato.s i al bordo ungueale d elle dita dei piedi,, a que lla di due enor1ni tUJJlori addominali, venne affermata la diag11osi di scleros i t uberosa oonfermata 'dall'.auto ps.ia .- I segni a carico ael s' istema nervoso si riducevano .a 1un certo gr ado €1.i sonnolenza ed .a ' rari ac0€ssi jtt('l{so11iani all'arto superiore sinistro, seg ni c<)n1parsi solo n egli ul t imissimi tempi , poichè a.nterior111e11te nulla si era 11otato di particolare. La R . er.a i1ega ti Ya e così pure l' esan1e del liquido cefaloir achideo ; si eta constat.ato ·inoltre p.r ofonda a i1emia. a tipo clorotico. ' Tenuta a mori.e la P . in cachessia, si oonstatano sull'ence-falo le caratteristiche lesi oni della sclerosi tuberosa diffuse a gran numero di ciroonv<lluzioilli ; idro-cef.a lo interno di 111odico g rado; presen za di tumoret ~i i in piantati n ei ventricoli . A c.arioo degli .altri organi _si r i le\ano nell 'addome .rJue tumori del peso di olt re due chili l' uno, in uno dei quali si riconosoeva a n cora parte di un rene, nell'altro solo un bacinetto; i tumori si pre_sentava n·o mol,1i, biancastri , di asp.etto en c~.f.aloi­ de ; in u110 di essi, del tess11to muscolare, uguale nell'aspetto a quello del miocardio. Nessuna traccia di capsule surrenali. Unia n1etastasi media stinica com'Pri1nendo l'arteria p olmonar e, aveva da•to luogo ad una stenosi -che i11 ""ita si palesava con un for te soffio , che aveva indotto a diagnosticare la pern1a n enza del foro di Bo tallo. L'O. illustra l ' importan za delle lesioni cer ebrali, che pure non si nla nifestano in -..;ri t.a con una sinto1n atologia apprezzabil e. •

''7.·

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ìVIAltoooo (Alessandria). ·- L ' O. dopo avex insistito s ul.la im,p ortanza della diagnosi differenziaie fr.a queste due infermità ricorda come l' eruzione della varicella presenti m.anifestazioni di epoche diverse, ·e come generalmente avvenga di r isoo11- , trare tra le sue varie manifestazioni cutanee qu.alche caratteristica bolla a siero chiaro con parete molto sottile e contornata da un alone arrossat o oon.za infiltraz,ione della cute. Rioorda inolt re che l' eimzio ne di vaioloide è preceduta da un periodo di° cefalee e dolori .al rachide mentre ' ron1ico nell' infezione varicclloi:;a tale periodo prod manca as~olutamente. OoRTONA 1 dice che ottimo cara:tte·r e differenziale è l' ombe,l icatu r.a delle pust ole del vaioloide. DEBENEDJiYI':i;·:r fa noitare che s1pesso anche nella varicella si hanno pustole ombelicate. MARCHESI crede che }',unico criterio inif·a llibile per una diagnosi differenziale sia quello epide1ni'ologioo. MArtdcco risponde a Cortona dicendo cl1e in for:ne anon1ale di vaioloide non h.a n otato ombeli-

,

ea t ur::t. Ulteriori st udi sul micrococco t et rageno.

REITANI (Alessandria) . L'O. prendendo le mosse dall'-0sserva~ione. di un caso d ' infezione mista-coli-tetrageno e di un caso di se·t tioemia pura da tetra.geno, h.a studiato il. com'Portamento di qu~to gèrm-0 in associ1zione ool B . Coli, ool B. di Ebocth, ool par.a A .. e para B ., e le eventud.li v-ariazio 11i biochimiche dei· s uddetti biaoilli nel filtrato di Micr . Tet rag. In una seconda serie di ricer che h a studiato il coonpo~~tamento del l\ificr. Tet r ag. nel filtrato di facillo di Eberth di para A p ar.a. B e Colihacillo. Le esperienze condotte « jn vitro » e « in vivo » gli hanno peTmesso di giungere alle seguenti conclius ioni : 1) Insemenzando nei comuni terreni di coltura oon~emrpor.a..neamente ~l bacillo idi Eberth e il . Micr . Tett:ag. il ipara A+Micr. Tet1·ag. il para B + Tetrag. il B . Coli + Tetrageno, i due germi .associati non mootrano variazioni culturali morfologiche e chimiche. Se l 'insemenzamento del Tetr.ag. avviene do po due o più giorni dallo svi1uppo dei bacilli suddetti si osserva che lo sviluppo del T etrag . è nO'tevolmente ridotto., specialmente ne i riguardi par.a B +tetrag. = B . Coli + tetrag. 2) Nelle brodoculture filtrate di Ebert h , para A, para B , B. Coli, il tetrag. si sviluppa, sebbene meno rigogliosamente che n ei com•u ni terreni di oolt ura, 1na non perda nessuna delle sue proprietà morfologiche e chimiche. 0

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2524

3) Nel filtrato di Micr. Tetrag. il bacillo di Eberth, il par.a A ~l ·p ara B il B. Coli, si sviluppano bene oonservando le loro proprietà morfologiche e biochirutohe. 4) Inoculando per via' endope:ritoneale a oav·i e un cent imetro oubico di 'brodocoltura di para A+ 'I'e !;rag . B. Coli + Tet1'ag. ~nsemen.zati contemporaneament e o dopo qualche giorno di sviluppo del para B. e rispettivamente .del Coli, si ha · qu asi sen1pre la mor.t e, dell'animale, ool qu adro anatomopatologioo caratteristico .d ato dal para. B e dal Coli. Nell'essudato peritoneale, nel sa.ngue del cuore e in 1:i~tt1 glt organ i si riscontra. soltanto il para B o ~l Coli mentre norn. si riesce .a mettere in evidenM, il Tetrageno. Le cavie, inoculate con brodoculture p:u re di Ebert h, pia:ra A, par:a B Coli, svirulentate da molti tr31pianti, si r imettono bene doipo q u alche giorno di malessere. Lo stesso .accade per le cavie inoculate CO·n brodooultur.a di · Eber th Tetrag. e di parà A più Tetrageno. 5) Il Micrococco, Tetr.ageno esercit a un'azione stimol.ant e in vivo sul bacillo di Schottmu ller e sul B. Coli, nel senso che ne accresce notevolmente il potere patogeno, già attenuato, sì da determinare q1uasi sempre la morte dell'animale da sperih1ento in un tem·p o che varia dalle 14 alle 72 ore. 6) N ori .sembra .a.zzard.ato pensare che, per analogia, anche nell' uomo il Micr. Tetrag. pqss.a accrescere o svegliare La. virulenza del para B e trasforn1.a re i.} B. Coli, abitualn1e11te innocu o·, in age nte di svariati processi moTbosi. •

Contributo climco all a encefalite post-vaccinica.

- G.unANO ,,,~·~ -=-

I

[ ..t\N~C

IL POLICLINICO

(Alessa ndria). Di questa sindrome morbosa) gi à i1otata da tempo ma studiata essenzi.abneh t e in questi ult imi a nn i per la màggior freque.nz.a di oasi che si presen tarorioJ 1'0. esP.one brevement e il qua dro clinico car.atte:rizzai:<> da: inizio a circa 10-15 giorni dalla vaccinazione, nessun ra p porto con la reazione viacci11ica. looale, sint o1n atolo·g ia varia (encefalit ica con o senza localizzazioni, me ningitica , t etaniforme, mido[La.re), d ecor &o de lla durata di 7-15 giorni con esito pftr lo più favo.r evo,]e e senZt.a rp ost umi, mortalità oscillante sul 40 %. Presen t a quindi quattro casi person.ali: il primo co11 lesione en cefalitica looalizzata. e paralisi t r.ansit oria del facciale s. ; il secondo. con les ione encefalitica a localizzazioni v arie ed esito in morte; il terzo con lesione encefalitica sen.z.a loc alizzazioni nette; il quarto con lesione me ninge.a, t ipo idrocefalo acuto-. CINGOLI <lice che uno dei casi esposti da Gaidano riguarda u11 suo cliente: con lo stesso tubetto di v accino egli ha. ancl1e va ccinato il proprio bambino e mentre n el primo ad una reazione scarsa s eguirono dopo dieci giorni i fatti encefal itici, nel secondo ebb€ r e a.z.i one viva ce senza altre oonseg"Uen~ di sor t a. ' ' RBIT ANI 1·iferisce come in 01.anda si sia discusso in Parlamento l 'op port unit à di sospendere

XXXV,

FASC.

50]

'per ~re anni la vaccinazione .appunto a causa di questi incidenti' e oome essa sia stata poi sospesa peJ u n anno. GAIDANO risponde che il fatto era dovuto alla coincidenza una epidemia di encefulite. SANTONÈ , , accenna alla ormai tramontata opinionè che poneva in r ap·p orto C'On la vaccinazione Jennerian.a I.a maggior frequen~a della paralisi generale progressi va .

oon

Su un caso di dementia praecox ritardata. CAREZZANO (.Alessandria). L 'O. illustra un cas o di demenza precoce insorto all'età di 60 anni in un soggetto che ergli ebbe agio di osservare e seg11ire per molto tempo nel nianicomio di Alet>sandrìa. . Dopo .aver .accei:lnatO alle modificazioni subite dal ooncetto Kraerpeliliano s1ull a età di insorgenza della demenza preco·c e, l'O. insiste sulla opportunità di ùna diagnosi precisa di queste f or.m e tardi ve specialmente qùando per ragioni medico-le~ g.ali si.a necessario formulare un giudizio surra imputabilità e sulla pericolosità dei soggett i. •

Contributo alla co'1 oscenza dr- Ila cosidetta epilessia affettiva. SANTONÈ (Alessandria). '_ L'O. illustra un caso di epilessia affettiva riguardante ·u n giovane di . 20 anni, figlio di un bevitore. Il P . viene colto da accessi oonvl1lsivi di tipo schiettamente comiziale i quali in.sorgono esclusiv.a1nente i'll occasione forti emozioni, mentre all'infuori di queste essi . ' rion s1 sono mai ma11ifes·tati . P sichiOOfille.nte sii nota nel P. discr eta i11telligenza , spi(!cata irritabilità, .abulia, i11stabilità di oarattère . I com•u ni sedativi si sono mostrati quasi del tutto inefficaci_ I/O. acf!enna alle diverse teorie patogenetiche ri- · g uardarnt1 l' epilessia a ffettiva, e si associa .a.ll'opinio11e di quegli .autori i quali la te11go110 unita al1'epilessia coni.une. C . .PARNISE'rTI. - Dice 'di a ver osservat o alcuni e.asi di ep iles~ia a.ffettiva in 'r eclus i del peniten7.iario <li .A.less'andria, di cui è medico .

di

19 · Importante •

pubbli~azione:

Prof. GIU S EPP E CALLICARIS

Docent-e di neurop a tologia n ella R. Università di Roma.

Le.Catene lineari del corpo e dello.spirito SOMMARIO. La catena lineare dell'a more (linea me diana dei dito po l lic e) - La catena lineare dell'9blio (I A inteTdioit ale) - La catenia. linea re della memoria (l i n ea medittna del dito indice) - La catena lineare dell'odio. (II"' i nterd i gital e) - La -ca.tena lineare del . dolore <I'll " i r1t 0rd igit 1l e) - La catena lineare .d e-1 p iacere (l inea m eçliana d el. dito a11uia.Te) - La catena lineare 1del so nno (IV"' i nteTdigita l e) - La catena, lineare dell'emozione (linea mediana d el dito m iano Lo) - La -catena linea r e dell'as.so.ciazione m.P,ntale <linea a ssiale d el d i to medio) - La catena line are della dieso.ciazione ment;ale (l inea l at eTal e d el coTpo) . 1

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Volume in-8° di pa.gin.e 62, con 6 figure nel testo, in nitidissin1a vest€ tipografica. Prezzo. L. 1 2. Per i nostri abbon.aiti sole L . 1 O in po,:rto franco . J.nv.ia.a."e Vaglia Postarle all'editcre LUIGI POZZI Via Sis tina, ' 14 - ROM.A


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SEZIONE PRATICA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Disturbi nel metabolismo del cloruro· di sodio. !In con1dizioni normali, il cloruro di so.dio è mante:n'Uto n ei tessuti e nel sangue a.id un livello fisiologico mediante l' as1sorbrimenio n e:11'd.1ntestino e l'·eliminazione dell'eccesso ~·er i reni. Il rene mantj ene la so·g lia dei clorur-i sangu.igni, sotto la quale .essi non v.engono ·e.S·Ciferti con l'urina. In tal mo1do, l ',org.ainisn10 ·animal·e p uò esistere con un livelùo minimo de11' equUilb.r io dei cloruT1. La secrevione dell'acid·o clortdr·t co nello stomac-0 ·è un m eccanismo costante, cl1'e tende ad asiportare gli j oni cloro rd al srurugiue. Qualsiasi disturbo c1lie interrompe il rirussorbi.mento d egli joni cloro n ella parte bassa ldiegli .intestini p·uò quindi prod·u rre una riduzione pericolosa d ei •cloruri clel san1gue. P·er qu eis ta ragione l 'ip·o•cloiremia è uno idei fa;t. tori l etali importanti n ell'oocliusion.e intestinale ed in altri gravi distwbi 1del tr·attn gi8..stro-intestinale, Una .n otevo1le riduzione dei c1oruTi d el isa,ngu·e p-roduce la .sdnidrome caratte.riistic·a deùlia tetania gastTica. I graidi minori di i po.clor.emia non possono ·es ~e re fl jfferenziati dag1i stati d·i « ·Shocl< » e di dis i1clratazione, che si vedono 1spesso in tali _pazienti. J.n base a questi darti, H. M. Tarus1er (Jou.1·n. A1ner. li\ifed. Assoc., 25 agosto 1928) consig·lia, in quesiti stati, il largo UJ$O di irrli'e zioni endovenose od j1P()1derrruche di soluz·i one fi1sio10.gica, oh e possono aid·dirittura salvar.e la vit a. Fra le aJ t!I''e condiz] oni i'Il cui vi è u.n d.istu ~])O 1del m eta:boli1smo dei clloruri, so.no da 1citar1s i la p1o lmoni'te aC'uta Jobare, le gravi uiStioni, l'intos.si·cazione da sublimaito e l'anaisaPca. P·eT qua:nto riguarda l'into·ssirCazion1e d·a ·SUJblimato, si è ve~ duto ch·e iù ritorno al live1l·o noTmale d ei clo.ruri nel s·a ngue previen·e e cura la · tetania e che ~' ini e.zion·e en1dovenosa di 1c1·oruro di so dio (al 2 %) può lforzare l'escrezion·e renale. I ra'P1porti ,dci cloruri ·con l'anasarca son o stati oggetto di niumeros:i. l·a·vo'fi. Si è osse.rvaJto cihe i c1oruri d el sangue sono molto s·caftSi n·ella nefrite con edema. gr·a ve, m entr·e in quella senza edema , ma con ritenzi·one azotaJta · sono abn·orme. . m en te iaiti. Qu.esti fatti p oirtano alla conclu1s110.n e eh.e · la ritenzione dei cloruri non è un fattore n ell-a .p roduzione di ed,ema. Si è poi avanz.a1t&. ['ipoteisi ch·e l 'acicum·u.10 dell'edema sia dovut~ alla ritenzione diello jonie soid io; in tal caso s1 dovrebbero avere benef1ci dalla restriz.ione del sodio, somministranido lo jone cloro in forma di cloruro ct ' ru11n1onio. 1

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f ll.

La composizione della bile umana e il suo comportamento riguardo al metabolismo della colesterina. Da recenti ricerche di F. \V. Fox (Quart. Journ. of "Atted., vol. 21, n. 81, 1927) risulta che la ~ecre­ zione di bile giornaliera raccolta da una fistola, ammonta a circa 660-700 eme. Il contenuto in colesterina di tale bile è di ,circa 0,06 %. mentre in. quella della vescicoJa biliare normale è di circa 0,38 %. Ma quest' ultima è soggetta a grandi variazioni, che probabilmente spiegano i r·esultati contradittori ottenuti dagli sperimentatori checercarono di mettere in relazione le cifre del contenuto colesterin~co della dieta, della bile e del sangue. Paragonando le divert>e con centrazioni di colesterina .della fistola e della vescicola biliare, si 1P 'UÒ coincl:u1dere che, ve-ros,i mjlmente, un·a !funzione importante di quest'ultLma è di provvedere alla concentrazione ·della bile. Inoltr e, sulla base d ell'analogia tra bile da fistola e bile epatica, si può a·vere un criterio approssimativo p er stirr1are la quantità di bile, colesterina biliare e sali biliari che pen etrano nell 'intestino durante le 24 ore. In cor1ùizioni n orrnali la colesterina biliare è solo in parte assorbita nell'intestino, e si può ritenere che il fattore limitante ta le riassorbirnento sia rappresentato dalla riduzion e a coprosterina. Dall'e ricerche fatte sull'origjne della cole~terina !Jniare e dell'acido coli.co sen1bra infine p otersi ri1 ene.rc che nell'organism o es1sta qualch e organo c8Jpace di sintetizzare quest'ultimo; l'origine delle due sostanze sarebbe 1co.mun e, e dei processi col-laterali ne op ererebbero la sin tesi. 1

M.

FABEill.

CASISTICA. Il dolore lombo-sacrale. · J. T. O'.Ferrall (Journ. Amer. l\Jed. Assoc., 2& aaosto 1928) •osse:'\·a che, ·p er la ma.iggior parte, i

d~l ori

lombo-sacrali si notano in giovani ad·uilti sotto i 45 a.n ni, come con·seguenza 1di siforzi del leo-amenti 1ombo-sa.cra1i. Tale sforzo si ha, di solit~ tn individui che co1npiono lavoni pesanti in 1pos~zioni ii:icom-01de, cio·è in fl ession.e, semi.flessi,one e to.r sio n e del toTlSo e srpec.i almente ne~l'al. zare o 1Sping·ere pesi. I,'·aI1i·co1azion·e lombo-sacrale è assai dnstabi'le; 11 el suo studio, non si è portata sufficiente ~t­ tenzione ai legamenti (che l' A. cl1tiiama con 11ng uagg1o marinaresco «cavi di riten'Uta ») :d al reciproci .r·aworti fra le ,s ingole os!'a, nonch e allP· anormalità ossee.


IL POLICLINICO

In ~onseguenza degli sf 0Tzti sopra aooen.naiti si hanno notevoli m·o di'ficazioni ·.patologiche, quali emorragie, aderenze fibrose, I"iig-0n,fiamento dei legamenti con ipre·s sione $Ul midollo lombo-sacralle ed altr.e parti del ple•sso lom·baTe; spasmo t oniico {PTotettivo dei muscoli laterali spin~i da compressio.n e su.i nervi e, .s·p esso, assorbi1nento di tossine. Nella 1dii·agn osi le radiografie piatte hanno .p oco valo.re, n1entre s·ono irnpoTtanti le vedute stereo. se op j,c h e. Per la cura, quan,do vi siano mal'ca ti spasmi muscolari, è g•en·eralme.nte assai utile la posizio ne di Bl\.lchholz, oh e co,n siste nel mettere il pa, ziente con le gambe in este.nsi·one ed a 45° co·J -corpo; in tal modo, i le·g amenti non sono in tensione e si trovano in Tiposo. La fdissazi,one del1'aTtic·o~azione lombo-s 31crale p uò otten~rsi co.n u n corsetto d.i. ce.rotto, rupiplic anrdo le strisce di pflastier· trél!sve·~ salmente ed obli1qu an1ente s·ulla pelvi e la spfua lombare. Esso va fi1s1sato, col paziente disteso su.i letto e con la pelvi fii&sata alla S'pi.na lomba:re. N·ei ca.si prolungati ·ed ostinati, :con ipersL~tenza del dol·ore, danno notevoli vanitaggi le iniezioni eipidurali ·di so·ì uzione fisiologica e ·di cloridrato d~ pTocain·a n el foro sacro-coccigeo. Gen·era1mente basta una iniezione, ad O·gni modo, que'lle di soluzi one ifisio101g i·ca posson·o e·$SeTe ripetute. 1

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f i l.

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'S indrome simp atica cervi cale posteri,ore e artrite cerv ica1e cronica. Lieo·u Yong-Choen (Th èse de Strasbourg 1928l .presenta Jo studio clinico e radiologi co di una sindro·rne cornplet-amente nuova, la sin1drom-e simpatica cervicalr. posteriore e i suoi rapiporti con l'artrite cervi·cale cronica. Questa sinclrome, Legata all'affezione del nervo vertebrale che nasce a.al ganglio cervicale inferiore e forma un plesso intorno all 'arteria verte·b rale è costituita: ·da cef aiee a sede variaibile. 1na sopratutto o·ccipitali, u n i- o bi1aterali, con tlnu-e o a cri6i, alcune volte con iperestesia e dolori alla pressione locale; da vertigini con o sen za sensazione rotatori.a; 1da ronzii aile orecchie; d·a otaigie , sia profon-de che a Livello d el con dotto 'll'd itivo esterno o ·dello stesso trago ,e da turbe 1

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visive.

Oltre a questi sintomi cardi.nali si ;può osservare: dolore alla pr es·sione n ei rPUnti d 'en1e rgen za de.I trigemino; reazioni vasomotorie delila faccia spontan.ee, consecuti·ve alle vertiigini, o alla p r essione sui piunti di emergenza dei nervi; parestesie faringee con distuf'bi della d eglutizione; disturbi larin·o-ei sotto forma di dis·f onia scxpravveo ·nuta .a crisi. Qu esti diversi sintomi si ritrovano nelle osser-

[~NO

XXXV, FASC. 50]

vazioni personahl. riportate dall' A. che le considera come conseguen za id ei disturbi vaso-motori 1egati a·d una alterazione del simpatico cervicale 1posteriore. L'esistenza dei sintomi bul bari e dei segni a na. lagni a quelli c·tie si ottengono con la ramicectomia cervicale inferior e, costituisce per l'A. i1 m iglior argon1ento. Egli orpipone così la sindrome simpatica cervtcale posteriore alla sindrome simpatica cervicale anteriore, che si accom.p agna a l segno di Claude-Bernard-Horner. Questa sindrome è particoliarmente frequente n ell'artrite cervicale croni.tca, benclhiè non gli sia .p ropria. Le numerose radiografie eseguite dall'A. mostrano in ef,f etti l'esistenza di lesioni interessanti le ultime vertebre cervic·a li, caratterizzate 1dalila prese.nza ·di << becchi ·di pappagallo » in p re. dominio agli angoli anteriori, ed alcune volte agli angoli posteriori dei cor•p i vP.rtebrali, da un restringimento anormale o da un allargamento irregolare d e·gl1i spazi intervertebrali, dalla presen za di osteofiti. I

A. POZZ I.

ll reumatismo della menopausa. Matfrlieu-Pierre Wleill (lournées médicaies de Bruxeiie s., 1928) .r ilev·a ch•e le statisti,cthe ,dimostra . no 1che le donn·e pa;gan-0, rel·a ti-vamenite agli uomini, un t.ributo rnoJ-to elevato al re·u m,a tismo ed alle algie .reumatiohe. Il reu·m atismo corr:hsponde s·p esso ag1i i·n ctd.en.ti della loro vitta genitale; sono già &tati m·e ssi in I·uce i rap•p orti fra il dis:f unzionam·ento uitero-ovaric 0 ed il reum atismo articolare, algico, simmetrico, d ebolmente evolutivo, 1senza gravttà. Le donne castrate, sia chirurgicamente, sia coi rag·g i X, h·anno spes·so dei .r eum·aJt:hsmi severi : idartrosi, anohilosi. Il reumatismo della m enoipausa., ·della stesiSa famiglia:, è 1d·ovuto al diisfunzio. narnento ovarire-0. Esso si manifesta talora 1diverso tempo a:iirim1a della scomipal'Sa dei mestrui. In altri casi, invece, qu esta ·è seguita solo tardi'vam•ente •dalle m·antf.estazioni re·u.m atiche. Eg·l i è che fa .m enopaus a deve essere coilsi·der.aita come un 'l u.n go ip·erio·do, che s.i esten1de dal1'età adulta alla veoc.hiaia. Qu·este donne hann.o talvoJ·t a una feb1bre di6ovar0.·ca (sic), h:anno una certa frrugi.lità angiovascolare, una ten.6io.n-e arteriosa elevata, della rri.e lano.dermia. All'ooplorazi-On·e ·r adiologica del'l e loro anticolazioni, non si trova null'altro oh·e una deca1·cif1cazione delle estr~rnità osset. Sono ·di lfatto i distu.I"bi del metabolismo del cal, ,ci·o e 1del fosiforo, cl1e si troviano alla base di queste lesioni articoJaTi. ·L a ter apia uti'.lizzerà lo zolfo, C'he l 'A. dice i1 vero ipan·e quotidi·ano delle car tilagini ed i pro·do.tti ·apoteraJpi,ci, estratto oY.arico a dosi elevate, associato aJ corpo tiToide ed alle pa:ratiroidi, il 0

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{ ANNO

XXXV,

F ASC. 501

SEZIONE PRATICA

2629

ca'lcio fissaito m ediante 1 raggi ultra vi,oletti, il gardenal a pic,cole dosi e certe aoque minerali, .tra cui l ' A. consiglia P lom1bières, Aix-1es.Bains, Spa. f i l.

rato per un dolore alla spal la S. così intenso da limitare i movimenti dell'arto. All'esame si notò 11na tumefazione con arrotondam ento della spalla, e il muscolo bictpite d.uro, come un cordone, ci.l indrico, ben d elimitato fra i tessuti circostanti, Le mialgie reumatiche. dole·n tisstmo alla palpazione. Gli aintiahi attribui vano gran·de importa.11za alle Essendovi 'Una blenorI'agia in atto, rfu sosp·etmialgie r·eumatici1e, le qua·l i inve·ce, dai mo.aer. tata u n 'artrite blenorragi·ca ed una mtosite della .. ni, sono 1poc.o consi1d.e rate, menire non si p llò distessa natura. Si i1stituì una cura con v·a·ccino sconos·cerne 1'1esistenza. R. V·erg.er e P. D·e lmas- · go.n ococcico ; tale terapia .fece ,Sl.Parire i ·dolori ·d elM1arsialet (A nn. de . médecine, aprile 1928) o·sser1'arttcolazione de.Ila s1palla, ma modi!ficò s carsavano ·Che· i 1ca•si eticl1ettati <Co;m e sciatiche reumamente l'alterazione del bi•c:Lpite, il quale div·entò tich·e sono in Pealtà ·d elle mialgie a topogr8Jfia pit1 dolente, e presentò in u n punto senso di flut. pseu,do~ciatica ; vi si trovano 1 doJ0Ti alla .n atica tuazione. F'll 1praticata 'Una incisione che die1de ed alla reg.ione p osteriore della coscia innervata esito a pus, il quale mostrò presenza di gono. da.i piccolo sciatico, m en t re la gamlba è rara. cocchi qu·asi ' in 1aultura pura. mente dol·ente €1d il 'P'tocl·e (z10.n a terminale ie tI..,'.importanza del caso .è data oltre che dalla mas-simale d'inneTVazione dello sciatico) non lo rarità della complicanza dell 'uretrite blenorrag1è mai. I punti dolo·rosi ed il sintoma di Las·ègue ·ca. ancihe dal controllo batteriologico eseguito sul sono gli stessi che nelJa yera sciatica. pus dell'ascesso. La eom·une lomtbag.g~i.ne iha per s.e de i muscoli In questo caso la cura vacci·n ica oltr e ·a restare lombari; l 'associazion e di questa con la p•s eudoinef1fi-cace rispetto alla miosite, ha favorito la sciatica in1di1c.a ch·e .sono pre•si .sim·ultanea.m·ente 1 fl·uiidilficazion.e dell '.asce.sso. CARUSI. due g.rup[pi mus:co1ari -che 11anno la funzione della 1posizione ·del COI'\PO. li eosì detto "reumatismo scarlattinoso ,,. ,A.naloig h·e considerazioni pos son.o .farsi per il La Galliavardin (Soc . méd. h6pitaux, 17 giugn-0 tarctcollo d etto rerumatilco; molti dolori toraci ci 1928) osserva che in con1sideraziolile della frenon provengono da neuralJgie intercostali, ma da quenza estrema d ell'enclo·cardite durante il così aiflfezioni dei muscoli intercostali. el etto reumaJtismo scarlattinoso, d e.Ila possi'bilità La natuira reu1natica idi queste mialgie s i a!· di rica:dute reumatiiche, do1po u11 primo aittacco di ferm1a .con la frequ ente associ·azion·e di febbricola, reumatismo scarlattinoso e d ella comp•a rsa di co. di artralg·ie, idi reazioni sinoviali, .con la comrea ·dura nte il decorso di esso, ·è da conclu dersi . :p-arsa id i recidi1:e, con l'importanza eziologlica del iJer 1a identità iele1 r eumati smo scar1attinoso con rred1do umido e l'azione terapeutica del salicila- il reiuma·tismo articolare acuto. to di sodio. 1Non è agevole staibilire 11 n·esiso 1f.ra la scarl'3.tI muscoli. più frequentemente co]Jpiti sono q uellj tin,a e Jo 8Vilup~o della inifezio.n e r e1Jm.ati1ca , se ohe hanno maggiormente la funzione toni ca p1er ~i tr.atti di ·a1'fini•t à delle due forme morb·ose, 0d deternunaire la p osizioo.e id el corpo. La mialgia invece idi. un se.mpJice feno1neno di ri•chiamo. ap1p1are dunqtU·e co n1e una malia ttia 1d•ei m U &coli Prati.c..:a1n e11te l' otSsiervazione h.a importanza, d.e1l 'a.tteggiamen to. Questi rnTuScoli sono rpartico. percJ11è 1con•d uce il .m edi·co pra·tico a comportarsi, larm,ente ·ri~cohi di sarco1plasma e if orse p 1er la di :fronte alle m.a.n 1festazioni reumaitich·e n ella loro stJrutt'UTa e la loro tfiJsiolo.g ia son·o più vulcarla:tti na, come se si trattasse della consueta nerabili al virus reumatico. Si comprende quindi inifezione r e'l1matica, p r esc1·i\··endo cio .2 la medical 'esacerbazione ·del dolore quando la if1unzione zione salicilica e continu,andola per anni, allo dell'atteggiam ento si d eve es~rcitare ·ed invect: scopo di evi.tare le ricaduite. f il. come esso si calmi nel decu•b ito od in certe att1tu,din.i. TERAPIA. Dai punto di vista teraJPeutico , si dovranno a11· zitu.tto evita:re tutte l e m·anovre ch e tendo.n o 8Jd Effetti terapeutici dell'a cetil rollna. eseflcitariSi -sui nervi, per in1dirizzarsi invece alla 11 .cloridrato d ',é1Jcetil·C01ina , polvere ·b ianca, soterapia analg;esica, specialmente alla term·ote-ralubil·i ssima in aoqua , 11a im·p·orta.nti ·p r·opri·età te.: pia io.cale, al salicilato di sodio , particol~rmente rapeutiche. . P·er iniez.ioni ·endomu1sic·o1a.ri 1della soluzione al Sperimenta1mente è :Stato notato cl1'e in so~u ­ 3 p er cento. fil. zione al .miliaDdesimo eccita l'utero delle cavie, ed al'1a pi1ccolissima dose ·d'un millesi·m o di mgr. Miosite blenorragica. per k1g r. e per ·via ·endo,·enosa, ab~ssa la 1PresTale affezione è ;pi'Uttosto rara, ed .in lettera. sionoe arteriosa n el gatto in anestesia. . t u ra sono scarsi i casi riportiati. Aigisce i.n modo speciale sul sistema card10G. S'Unseri (Giorn. Med. Mil. , f. X, ott. 19-28) yas.colar·e: •S'Ul C'Uore aumenta 11 tono del mioriferisCie il caso d 'un ser gente, il qu·ale fu ricove1

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2530

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IL .POLICLINICO

ca:rdi·o; sui ·vasi, .abbaJSsa la .p r·essione p er una r.. dilatazione delle iarteri e e dei oap1i1lari; 1p uò pl'evenire infine .g li shock colloido·claisici. J'aJ.e med~oomento è stato sp.er imentato larg·am ente nei disturbi, vMomotori da Villar.et e. J1u;s tìn-Bes·ançon (Pres se Nl éd., 12 mag.gi-0 19~) i·n :soluzioni sta:bili aoqru·ose con g'lucosi-0 alla d os·e idi ,5~10 .ctgr. ·p er via sottocutanea. Le inie• zioni .n .011 .devono ·essere fatte n elle ven e; s ono Ln.1do1'o·ri, e n·on 1danno ness·u11a r eazione loc·alre. E stato uiSato in un caiso di spasmo air.t erioso (mo~bo di R aynaud) al1a dose di 5-10 ctgr. al giorno. Tal·e 1qiuantità è s .ua.ficien te a .f ar ricolor are le mani n e111a su1o cessiva mezz',ora; l'efif'.etto p ersiste 1dialle 12 alle 72 ·ore, ·e può essere man, tenut.o tale con inieziont suc.c.es-sive_ Se si potesse giudicare s 1u di un ,solo .ca;so . in cui fu .u sato, si 1POtretbbe varlare di guia.rigi·one -0tten·uta oon tale ' tratt8;ID1·ento ; infatti dop·o tr·e .anni ·di osservazion e n on son Viù compairsi i dolori, e i.e c·risi aisfitti. che 10he erano spariti 1doipo un anno ·di .crura. ·N·e lle arteriti ·con te.n·d enza alla sten-0.si, se non esitSte u·n '·occl.usione completa del vaso, si 11anno note·v.oli mi1g·li·o!'amenti usand·o !'·a cetilcolina: ri·comi»aiono le .p ulsazj oni, cessano i dolori. ~i\n ch·e in un ca;s.o ·di ia:rterite ·dialb·ettca, in c•ui l'insulina era .stata ineif,fi·ca:c.e, l'acetilcolina f ece sparire immediat,amente i ·distur·b i ciTcolatori ed i ·d olori. In tre casi di sclerodermia, l~ tni·ezi.o ni hanno .ri1dato il calore alle mani 1fred·d e e Yiolacee dei ' ' pazienti. Inoltre l'a;cetilc.olina alla d o·s·e di 1-2 ctigr. fia idiminuire .notev·olim.e.nte il s·u·dore -d ei. tufbercolo;tici, ·con .un m ecca.ni1smo rJ1e non a:pp1a.r·e ohiaro. ·)uesta sostanza, p11r no11 - essend·o ipote.11siYa, negli ct1pertesi fa sp·arire molti ·dei dist'l1r1bi cl1'e a ccQmp agnano tale alterazione : cramipi, f enomeno del dito morto , m osche v·oliant], vertigini e ' r on zio d'orecclhio. ,Attualmente si sta sperimenta·n do l'acetiJ.colinia p er viia ein1dov·enosa .n ell'•ulcera paraliti.ca, Il·ell'ato. nia intestinale cronica, n el1'a tacJ1ic.ar1di·a 1PaT<os, sistica e in al,ou·n e i·p ercloridrie. 1

I ..\NNO XXXV. FASC. 50J

sa, tanto in. faivore in Germainia e non poco usata an,cJhe da noi, •dow,ebbe invrece essere fatta soltanto i n via del tutto eocezionale; non sono rare ~e complica zioni ·più sv·a riate, flI'a cui non pochi ·dti1stJuTbi di o!'dine anafi1atti co, le ematurie ed anch.e il bloicco r enale. · Contro l 'rubu·s o del1e iniezioni enidorvenose in genere, vi sarebbe anche m olto da ,a,g;giung,efle, non e.sclu·s o l'a;ddebito 0he ad esse si fa di faicilitare la 1tQrrmazione ·di emiboli·e polmonari, cl1,e sono ora in 8Jumento. P eìf quanto riguarida poi l 'uro.. tropina r in particolare, si d&V•e ·a gigiungere lo se.arso va:ntagigtj.o oh·e ·si ha con le iniezioni endoYenose, 1po:Lchè, come risrulta dalle riceflche di G . Allbano (Riv. itaL. di Ginecologia, vol. I , n . 6), . l"e1iminazione è più pTolungata con 1a somministrazion e oral<e, per ieui l'a21ione è p·i ù d1uTevole, ·m entr!e la quantità mass;irrna eliminata durante l '.aicme è a un di presso uguale. Ino1tJre !'·azione antisettica dell 'uflotro'PiOO per via en·dorvenosa non è nè più ral'.)ti.da, n è più inten·sa, mentre la p r·etesa a z1on.e di eccitazionie SIU 11' epitelio renale è dovuta sempltcemente alla co11centrazione salina ·d·e1la soluzion·e . I·l miglior Iho·do di sommi11istrazion·e dell'urotropina rimane drunqu·e qu.ello 1Per via orale; ad essa l' A. pref ari·sce il sa'le benzoico, che egli destg.na •Col n•ome di una sp·ecialità f.r.ancese, in cui l 'u·rotro1Pina è unita a ll'estratto di stimmi di gra11otur·c o .e m·escolato EVd un e0ci1pi1ente baLs.amico . [.,'urotro.'Pina non è un diurettco e va quindi so111m·inistrata con una certa qrUJantità d•i aoqua ·s e st vuole ottene.re la diwresi_ Ora la somminist.razion1e di molto li.quido è dannosa p er g'li ipertèsi, i r·enali, eC'c., donde l'utilità di da·re l'urotro;pi11~ in soluz•i one con ò ei diu·r etici, quali son<> gli 'Stimmi di granotu:nco. 1

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f i l.

Il cloruro di bario nel trattam ento della tifoJde .

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CARUSI.

Il trattamento m edicame11toso delJa tifoide non è •C ertamentie molto in vio1ga a ttualmente; sull'1ac1'do salicili.co proposto d·a qualol1e temipo non si banno ancora JP!I'Ove sUJffi ci.enti; l 'urot.ro.p ina sarebbe per qualche autore senza n essun eff·etto siia sulla 1d:urata 1ohe sull'esito della malatti·a,. ·dan·do tutt'al p'iù u n ·certo benesser e al malato,. qua11do però non gli provoca delle ematurite. K. l{ouitk mrich (La Pre sse niédic aie, 18 agosto. 1928) ·h·a s.p·erimerritato con un certo suocesso il cloruro di bario, di cui aveva già studiato l'azie>-i n1e 5ul cuo1r.e dillnostrando che esso au,m enta . la ' p1res,sione in seg'uito alla costrizione dei vasi ed eccita il pneurrnogiastri•co ed i1 miocardio. lL'tA . lo .somministra per booca, tJTe volte al g iorno, a ·dosi di 50 og., cont'inu·ando p er 6-7 giorni,. $OSpendendo per 3-5 e ripre·n•dendo 1poi la serie. 1

La somministrazione dell'urotropina.

Si pruò ·dire cl1e i10in w ·è un m•edicamen to cl1·e si s]a ta11to rapidamente generalizzato qu ant~ ['urotropina, cl1'e vi1enie così spesso soonministrata a prapo.sito ·ed a sproposito. T a1volta essa p uò esse·re ·dannosa, co1m·e a v•viene, p. es., nei casi di tUJber·colosi urina.r ia; in qiua1che caso può d eterrni•nare iematul!'li1e e così via. Jn un arti.colo molto sen·sato, H. Blanc (La Pre sse médicaie, 6 maggio 1928) s·i eleva cont·ro ~ ·uso e f a;bu .so che si fa ·d i questo m edicam ento. Anz]tutto la sommini·strazione p er viia en doveno1

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• [ANNO

XXX\ ,-, FASC. 50 ]

SEZION.E PRATICA

In rge1lerale il med1camento è ben tollerato, s-a1'vo in rari ca:si in cui provoca aumento d ella perist·a1si, d'ia·rrea, Jiegigeri dolori e minzione f·r.equ·enie con fenomeni di di-suri·a; questi fatti però non hanno mai r.es·a necessaria la sospen:sion e del rimedio di cui la somministrazione fu interrotta .soltanto in un ca:so con voru'iti. I casi trattati sono 35; in e·s si l '.I\. 11a oss·ervato uno 1stato gen·er.ale soddisf aioente con scomparsa dei fenomeni tossier11ici e ri·éompa:r;sa ·dell'·a ppetito, tanto ch e il n1ailato non da.va l'aspetto di ll!Il t~foso. ·Per quanto riguarda la t0mlP·e·r atu.ra, si osservò, d opo 1-2 giorni una diminuzione ed in seguito legigero innalzamento ed a;b·ba:s$amento litico pr01gresisivo o critico. Spesso n·e i malati, dQPo l '.a1blbws·saim·ento 1clella tem:p·eratura, st osser va va la comipa.rsa di nuove roseoJ.e. Slp·e'S$O, ma n·on sempre, il poJ;so si faceva più rruro; il rimedio , ..eni·Ya sospeso quando ·si notaiva una extrasistoJ:e. N·es.suna azione SIUi reni. Dei 35 malati, z sono morti, l'uno p er emorragia, l'altro per polmonjte, il 1che dimois tra cl1e il clo.rouro di bairio n on ha azio11e nè sull'emorragia, nè sulle complicazioni. Il mo•do di azionEl del clorUJr-0 di bair·i o è d·el tutto tgnoto. Ad ogni modo sarà bene ess er·e p•r udente con la su.a sorruninistraione, tanto più che lo stesso A os·ser\'a che esso è contToindi•cato negli stati miocafld1 ci e nelle affe~joni vasali; tenruto conto della f,requ·enz.a con oui ia toss1n·a titiica liede il miocrurdio, sembna un p·o ' perico'loso il 1da.re un rimre dio ch·e ha un 'azion·e sul miocardio 1st(?lsso. Il con $i1g lio di sospende•r lo iiil presenza di un'extrasiis tole in·di ca già la pru·den za da parte 1dell'A. , prudenza che non deve mai mancare quando s'i t.ratta di un rimedio n t10\Tlo, di cui non è pienarrn·ente nota l'azione. fil. 1

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Il tartrato d'ergotamina nei basedowiani e nei simpatlcotonici. L'ergotamina, alcaloide · ·della segala cornuta, ha la proprietà di agire sul simp,a tico, con una azjone antagonista a quella •dell'adren·a lilna. Parten·do da qu·esti concetti Laro1c'he, Camus e Lelourdy (L es SC'lences méd., 31 m:aig.g io 1928) hanno usato questo p:::-01dotto n ei ba;seido·w iani, in cui esiste :um.' eccjtazione diel simpatiico con iren1ore, taclb.icardia e palJp~tazion]. La sommini5trazione dell"ergotamina, fatta per 10-30 giorni alla dose ·di tre con1·p res·se al giorno ha prodotto un abbassamento transitorio d el metaboli·s·mo ba$ale e d una rapi.da dimin·uzion.e dei -sintomi princip.a li. T.a1i mi1g lioramen·t i si sono notati soltanto nei casi leg.geri. Infatti i disturbi ·d el m. di Ba•sedow, non a·ven<lo con1e -c a:u~a unica llna .siTI11paticotonia, ma di-stur·b i legati anic he alla vaigotonia, non si pos~ono gjovare se non in parte d 'una medicazr.ione monosintomati·c.a . CARUSI.

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rlOSTA DEGLI ABBONATI. 11eaziorie di Botelho. _ O. d. M., abb. n . 2512:

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o t t . L . D ' O. , qa

i u .. ano tre soluzioni :

l J Aciido citrico g. 5; Aldeide for.1 nica g. 1; .L\ oqua ·distiJlata .eme. 100.

I odio bhsublin1ato g. 1; Ioduro id i potassio g. 2; A·Ctqiua distillata cime. 210. 3) Sol. di cloPuro di sodio a 7,5 % o, da con. ervar.si in bottig·lie ptene, scure e ben taippate. 1In un fiu1bo 1da sag'igio, si n1ettono 2 eme. di 1) e eme. 0,5 del siero in es·ame dil'uito per m,età con la sol. 3). Si .agita e Si tllg·gtungono eme. 0,7 della sol. 2) . Si forma un 1precipitato ohe ,8 i può scto.g lier-e .agt.ta11·d:o ·e·d in tal c.a:so, si aggiungono a ltri eme. 0,2 della sol. 3) . S e il preciipi tato si scioglie n.u ovamente, la reazione è negativa; n el caso contrario, .p ositiva. 1Blo uquter De 1Cliairet e A. Brug1airolle (Gazette d es h6pitaux, 1924, n. 45) !Pr-opong·ono di sostituire la sol. 1) con .a. c~do oSJsalico .al 5 %. Sec·o.n•do una t121cnica più nuova, si usa l'acido nitrico ·e la soluzion.e iodo ..iodurata, dopo corre .. zion e ritfretto1netrica del siero. La reazione dà una percentuale alta di ri6rultati e atti; qu·elli ·m i'gliori si otteTIJgono n ei cancri •del tulbo ·digerente e dei S'liOi annessi, i rp·e1g.g tori in quelli della pell·e, nei q.uali, d el r esto, la bi-01p1sia Olffre il meto·do più siC'uro. L'inconv.emi-e11te della R. di Botehllo è quello idi non esser.e specicfica, trov.a.nd-0si in inrfezioni aoute (tiifoide), in .c erti casi di .tiubercolosi, nelle anemie •p erniciose, .n elle leiJ:cemi·e, n ella gra'Vi-danza. V·e·da: M. SOLECI<A. B eitrag zur Botelho-Reaction . Z·ei.t. f. Krebsforsch un.g, 1927, p. 312. 2)

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.B. 1B ISBI NI. La reazione di B otelho per la diagriosl di cancro. 1C lini.ca pediatrica, 1927, p. 387. A. VIOLATO. StlLla diagnos t sieròlogica dei tu. ?)tori maligni per mezzo della reaz. di B. Haematolog'i•ca, 1927, ip. 483. C'u ra d e.l l'arteriosclerosi. - Non è .p.ossibile in una br.eve Ti&po·s ta trattare la com1P1oosa questio· ne. C-0nsulti i manuali di teraip·i a ·ed an.che il ·vo1ume ·di G. GALLI. L 'arterioscleros,i ed il suo tratta.1nento. S-oc. ed. libraria, Milano. fil. 1

cu,ra di efelidi e lentiggini. -

.All'alblb. n. 3373 =

ILe erfel~di .1e le lenti.gigini si consid·eoono come d ei n evi: le iprime com e rre·vi pigmentali, le altre com•e nevi molli. Nelle iect'elidi, ove non si voglia ricorrere a mezzi decoloranti ed .esfoglianti (aciqua ossigenata, sUlbl~miato corrosivo) bisogna lin1itarE-i ia proteigg·ere l'e parti dall'azion e d ella l1uce (lp. e. una pomata di chinina all'l-5 %) ; per


2534

1L POLICLINICO

le l en tigigini l 'in tervento è in·diicato solo per evidenti raig.ioni •di co:smes.i ·e·d i.n questo caso è preferi•bile, 1Cjlllando si lP•Uò, l'a:sportazioné com~ . pleta. Le cur e jr ritanti (cia•ustic·a zioni, radiUtm, Rontgen, la 1Stessa elettrolisi, ecc.) non sono consiglia!bili ;per l1e p ossibilità idi una trasform:azione in nevo-carcinoma. (

V.

MONTESANO.

Al 1dott. S. G., da V.: Oipere recenti - in lilllg1ua '.f:re.'Illoese - ·d i Ortop1edia e Olirurgia dei bam1b ini •sono : POTEL, T.r ai té p r ati qu e d ' Or thopedi e (1G. Doin, 1925) ; 0 1\II BREJP ré cis de Chirurgi e i n/an ti le, Clinique el Opératoire (11\il asson, 1925). ~1eno r 1ecenti, ma sem. pre rutili ·da con siultar si, is ono la Chirurgie infant i l e id i BROCA (fM1a'Sson, 1914) e i étne volumi con. DANNE,

cementi Ja ch irurgia genera.le e l ' ortap.eidia (q1u,est'ultimo r edatto 1da DANUCÈ e ::\O VÉ-.JOSSERAi'ID) d.el TTattat o : L a Prat i qu e d es. l\!Ialadies des E nfants (Bailli·ère, 1911) . Il più recente tr.attato 1di Orto. p·s dta è .la Or thop edic S11,rgery ·di WHITJ\>IAN ('Ki1n1P ton, 1928). Non •conois co tr attati ·di •Chirurgi a .·estetica: qu ar1to di recente è stato scritto s.i travia generalmente n ei p erio•dici. Potr à tuttavia con&ultare utilmen te la Chiru r gi .<! r épa.."·atrice et orthopédiq·u e, pubibl. sotto la di'rezione di J EAN BRAlJ , ::\OVÉJOSSERAND, OJ.\1BREDANNE (Maooon, 1920) ; ·NOEL, Chi 1-

1

ru.rgie est ét i qu e (M lélSS•On , 1926) ; CESARI , Come S'l C7lra i' estetica d eL ·corrpo (1 Caip1p elli, 1928).

E.

VENEZIAN.

A 8 . c., Sicilia : P u ~ r ~sp 0 11 dc n do alle •s igle indi.ca te, ipe·r manten er e l'anonirr1 ; a , n on si tiene conto ohe d elle lett er,e cbi ti rament,e firmate.

VARIA. Il significato clinico della mimica. La m imica , la facies, ·è un elem ento imiportante p er la diagnosi e quindi per la pro:gnosi . I vecclhi m edi1ci 1a valorizzaviano oltre il giusto, e pr.etendevano di S"a'Pere ric.onoscere :La m.alattia 1d alla semplice constatazione d el volto, dello sguardo, d ell'aspetto del malato. • I pro1g r essi ·della semeiotica h·anno dimostrata la f allac;ia ·di tale p r etesa. Vi sono malattie gravi che al loro inizio non si ri1v elan o con nessuna modifiieazio11e della fisionomia. I cardiaci, ghi iipertesi, gli stessi tufbercoloti·ci possono al princ:Lpio aivere !'.espressione della !Più perfetta salute: lo stato di nutrizione, l'aipipetito, il sonno , le forze si mantengono n ormali, e conseguentemente ili colorito sano, i tratti sono s:pian.a ti, lo sguardo lim1p·i do e sereno, la gesti.colazione iperf etta.

[ ..i\NNO XXXV~ FASC.

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Non è però co·sì a malattia conclamata. I pro· g·resiSi d el male si rivelan-0 con modtfiicazioni mim tche ,sempre p.i ù marcate e con llna celerità che varia 1da ma1attia a malattia. ,sarebbe sernpre pretenzioso volere precisare la diagnosi dall'astPetto d el malato . L'aspetto puo costituire un elem ento inte.gr.ativo ed anche d 'in·,clirizzo dia:gnostico, ma non essere decisivo. For,Be .p iù ·C!he per la diagnosi questo eJemento ha valore p·er la prò.g nosi, come indi1ce non d,e lJa natrura ma della grarvità del male. An·oh e i profani sogliono far profezie sulùa s orte del malato 1dahla sua oèra, dal suo as1petto, d·al suo ~uardo, dall'alterazion e del suo carattere. La mimica è la risultante di molteplici compo, nenti statici e dinami•ci relati·Vi alle varie parti de1la faccia : colorito e disteniBione della pelle, a:b1b on danza e distribuzione del grasso sottocruta. neo, toni•cità e motilità dei muscoli , stato e sporg enza dei bulrbi oculari. Queste alterazioni f:iJsionomicl1e sono in rappor to a modificazioni locali dei tessuti molli, 1del1'irrorazion e $anguig11a, ed a mo·dificazioni che sono l' espression,e delle condizioni del ststema nervoso centra le, delle conrd izioni psichiche del so•g,getto. Sarebbe lungo elen care 1e Yariazion i crom.atiOhe della cu te della faccia e.ne ,p ure hanno tanta i1nportanza diaignoistica e notevole sign ificato pro gnostico. Non è a ri1cor dar.e il pallore d e.gli stati a11emici, ili colorito terreo dei malartci, bronzino d egli adrd isoniani, paglierino dei canic erosi, grigiastro dei ipellagrosi, congesto d egli alcoolisti e id ei pletorici, cj anotiico dei cardiaci, giallo degli ittertci. T utti questi cambiamenti cromatici con.corrono alrl "alterazione fi:sionomi1ca, di cui p,e r altro i f at. tori ,p iù 1poten 'ii sono costituiti da modificazioni delilia plastica e della mobilità della fa;oci.a, dal caratter.e d ello sgu ardo. Le a1terazion i dello sguardo sono le ,p iù inter essanti e le m eno descrivilbili. Ess e non si poss ono aip1prezzare se n on dopo un·a 1un·ga esperienza e con un intuito sipeciale c·h e fa del me.·di-co un artiista. · ~essuna descrizione letteraria sarebbe suffici ente a dare un ' immagi~e sia pure approssimiat11va d ei caratteri che assume la esipifessione m imica della f<iJCJcia n elle ·varie ma1attie. ·Quando si è d'etto che n elle affezioni ad1domin.ali i1 volto è a1\filato, .g li oochi inca.vati, e che nehlo sguardo c'1è l'e&pr.essione di uno · stato d 'ang oscia si è detto molto, m à non si è riusciti a dare un 'i1dea •della realtà. E così può ·dirsi dei sintomi fisionomi1Ci di altre malattie. L'e1encazion e può dare l'i1d.ea •della va- · riabilità d·e lla mimioo, ma non a rappresentarne adeguatamente i c aratteri. 1

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FASC. 50]

SEZIONE PRATICA

Nel morbo di Bright il volto è paflfuto, bianchissimo, lo sguardo inespressiv9. _ Nelle affezioni mitrali1che scompensate la faccia è 1egigermente gonfia, cianotica, mentre 10 sguardo esprime un'angoscia pro.fonda. 1Ne1 morbo di A1ddison oltre alla tinta bronzea del volto . colprs~e lo sguardo stanco e scoraggiato. Nell"ilpertiroidismo 1a mi1nica è tale che la ·d iagnosi si fa a prima vi sta: lineamenti stirati e sp.aruti, occhi spor.g e.n ti, fissi, brillanti come in un accesso di collera. An.cora più caratteristica è la fi·sionomia dei parkinsoniani : il volto è immolbile, rigido come una maschera, mentre g1i ocichi fissi nanna una espres.sion.e inde.fintbile di sgomento e di standhezza. i.Nella tabe la fronte raggrinzata, le p a1pebre ablbandonate e la r~gidità e strettezza delle pupille danno a1lo sgu arido un'espressione che n on ha ri•scontro n ella mimiica normale. Caratteristica anch e è la facies della myastenia gravi1s : gli occhi stanchi, lan.rgui di, le g:uancie atoni1che, ca5canti ·danno L'espressione della più 1profon.ida ·debolezza. 1Non è il caso di insistere nella descrizione d elLa mimi1ca .rubbondante ed ilare dei ma niaci, povera e tr rste dei malinconici. In questi ultimi la contrazione •della pelle del volto forma dei solchi caratteristici, come il così detto segno di Schule : sulla fronte tra le ·due arcate sopr-aciliari le rugh~ formano un omega. Gli aid enoidei hanno un'-eapr e5s1one d istratta, vuota, spesso stupida, bocca aperta e narici colla>ssate. In tutte Le malattie i11f·ettive acute l'intossicazione generale si esprime con l'a;bbattim ento e lo speoonimento ,d ello sguardo. Nella tubercolosi pulmon·are sembra e.ne l a tossina batterica n on col.Jpisca il si.sterna nervoiso, anzi pare che l o eociti. Nello sgu.ardo, nella gesttcolazione, nella condotta 1predomina un ottimismo, un'euiforia, che è in disaccordo, in contrasto con lo sccvdimento generale. Questa disarmonia tra 1o stato· euforico e r elativa mimica da una parte, e le dtsastro.s e condizioni dell'organismo Si verifica ancihe in .alcune malattie del sistema nervoso. ,Gli indiividui affetti da ,p aralisi ,p rogressi.va , sono idari, es:pan si'vi, superlati1Vamente sod·disfatti del Loro stato di salu te. Talvolta p ero anoh·e i singoli elementi ·della mim]ca sono tra loro contr.astanti: La g.enerosità e la sod·disfazione che tra6tPare 1dal linguag.g io ·e dalla gesticolazione sono traditi dalla scarsa o nulla vivacità dell'oochio, che rimane fisso, inespressivo in tanta éllbbondanza di e:fifimera contentezz·a. 1

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La mimica esprime

nella varietà de1le sue espressioni le diverse ri5onan ze del car.attere. Quando si pen·si che la malattia, somatica o psichica, degli organi del1a vita vegetativa o del sistema neDvoso, sipiesso induce a1terazioni p1rof on.de del carattere fino ad in·durre cam.b iamenti radicali della personalità, si può ap1pr ezzare quali. prdf onde modiJicazioni può su1bire l.a mimica. D'altra parte, è stato già detto, la malattia può a1terare pro1fondamente la fisionomia con alterazioni plaJStiohe, anatomich·e dei tessuti rnolli e os.sei, fino a rendere irr~conosieilbil·e l 'in1dividuo: al riguardo sono a riicor,dare le alterazioni indotte· dalle devastazioni 0S1see de1la sifili,de, la f.acies leonina dei lebbrosi. argo. 1

PUBBLICAZluNI

PERVENUTECI

BoscHI G. Tensiùne endocranica e suoi rapportt con le ne11,rosi e con le psicosi. - Ferrara, S. A., Ind. Gra.fiche, 1927. BERTONE G. lnter venti chirurgici per nefrite. Napoli, Tip . « L a Novissi ma », 1927. BOT'.l:INI UMBKftTO. Trattamento delle sepsi puerperali. - Borgotaro, C. Cavanna, 1927. BoNFANTI .i\.LFEO. Lo studio deg li atteggiamenti ·morbosi deg li animali nella Ulinica medica Veterinaria. - IV1ilano, C. Castigliani, 1927. 1

CUORE E CI RCOLAZIONE Periodic~ mensile diretto dal prof. VITTORIO Redattore-capo: l)ll'of. CESARE PE ZZ I

ASCOLI

(Anno XII) Il faaioi.éolo 11 (Novembre 1928) contiene: Lavori origi na li : S. DE 0.ANDIA: La morfologia cli-

nica del cuore e dell'aorta negli in,f antilismi. -

G.

ANTONElLLI: Sui r apporti fr a pressione arteriQ6a. e· funzionali~à renale. Rassegne, Riviste, c ongr essi: Clinica : ARRrr.r.A GA F. C. : Angina di petto. - ARRILLAGA F. C. : Diversi tip.i di insufficienza ca.rd.iaca. - CESARIS DEMEL V.: Di un -caso di m orte istanta.nea da leeione emorragica del fascio atrio-ventricolare. - DUM.A.S A. : Il g.alop·p o da ipotensione. - GALLA VARDIN L. : TaJClriar ritimia p·a roSf?istica. - WEISS R.: Sulla teoria dell'insufficien.z:a cti.rcolatoria. - Fisiopatologia: CECONI A. : La p.a.tologiia dei cat>illari del sangue. - Ter apia: FELIX w. : La poseibilità di influenzare chirurgi camente ,gli stati di ineu•ffioie.nza 1del cuore, oo;n. in teirven ti eatracardi•aci. Abbonamento annuo : Italia !J. 3 6; Estero L. 5 5. Un IlJU.lllero sepwrato L. 5 ; Per gli assoo;.a.ti al • P<>Uclinioo 1> : Italia L. 3 O; Estero L. 4 5 .

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Lnviiare Vaglia Postale all'editoTe LUIGI POZZI Via Sist ina, 14 - ROMA.


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IL POLICLINICO

2536

POLITICA SANI'l'ARIA E.GIURISPRU.DENZA. • mente al decreto 31 di·cem·b re 1923 fecero uso del titolo •di ·specialista o fr equentarono corsi di 1p erfezionamento o esercitaron.o specialità, sia pure Anteriormente al R. D. 31 ·dicembre 1W3 nu_1nero 2909, la qualifica 1cli specialista non ·era r e. per lungo tempo: in altri termini, n on esistono .golata da norme gi1uri·dic·h e. ·Q•uesta lacuna non diritti a CtqJUisiti. era senza qualche inconv·eniente, p erchè la spe~ L 'ordinam.e nto ·delle scuole di penf'ezionamento ·. Cializzazion.e è orm·ai una n e c·essità d ell 'attività per il titolo ·d i specialista è stabilito ad hoc d·a lle singole università. Non possono ave:r ·valore, allo umana e la qualirfi ca di specialista indica, cori effetti idi a ccr ed itarr1ento e di fiducia, una pr.ep aeif.f etto del titol o, quei co!'si acce.ssoT.i e ccomiplem entari o ·di perfezion.amento pratico che gli stuIazione particolare. denti frsqu ent.ano durante lo svolgimento norrnale •L'art. 4 del citato decreto dispone 1oosì : cc la quali1ica ·di special] sta in qualsiasi ramo . idi -e serd ei loro 5tu·di ur1ive1·sitari. Essendo necessario il cliplo111a, non sarebbe suffic1en te la fre quen zia del cizio prof.essionale, ,piuò .ess·ere a&srunta s oltanto cors o '! 1peciale sia ]./Ure per tutto il periodò di -da coloro cl1e abbiano con·seguito il relati ro diesso, se mancasse l 'atto formal e conc1u.siYo. ploma secondo quanto sarà stabilito dcvgli s'taUni·ca eccezione è stabi lita p·e r i pro.f es·sori e i tuti delle univ.ers.ità e 1deg·li iistit'uti sc.1perìori. li•b eri docenti. P er i primi è nec-essario ohe a1bChi contravverrà alle disposizioni di cui al biano con6eguito la • nomin a . e non basta la di-comma .p r:ecedente, incorrerà nella esclusione chiarazione ·di eJ.eig·gibiljtà in un concorso. P er ,d·all 'albo 'Profession°al e al qruale è iscritto, senza gli a ltri è necessario e sufficiente il titolo relativo pregi udizio d elle altre pen·e previ·s·1 e p·e r gli ·eseralla do1cenza. P·er qu·elli e per questi, non imiC·e nti abusivi 1delle .singole pr·of essioni. Le ·d is1p'Oporta ·che l'insegnamento. sia eiffettivamente eser.sizioni <lel :pTesent.e articolo non si apiplircano ai pra.fessori universitari di ruolo e ai liberi docitato. La norm1a restrittiva riguar1da però soltanto centi d elle materie o parte di ,materie ·ch e so110 }'.u.so del titolo e non L'esercizio pro.,"ess.i.onaie. Il -0gigetto delle singol e specialità » . ·diploma ch·e aJbili:ita alla prolf.eissione è suftficti.ente Queste norrr1.e 'riguardano •soltanto L'uso . della ·all'.e1ser1cizto concTeto di essa in t utti i rami cl1e, ·qualtfica. Il valore 1del titolo, per altri effetti, secondo gi ordinamenti vi1genti, vi sono com·p resi. non ·è ancora regolato, se si ec cettua qiualc:J.1e Il ·m ediico •chirurgo può quindi limitare la sua dis.p·osizione isolata e sporcvdica. Iri prati c·a son o attività ad una 1d ata specialità, può e.sercitare sorti non pochi 'd•ubbi. Crediamo perciò non inuuna casa di cura o un amU:lulatorio per determitile risolver.e 1quelli più im1p ort.a nti. nate ma1attje, ecc. IPllr non .av-en,do il titolo di ·E ccettuata la posizione 1d·ei prod'es·s ori di ruolo e dei liJber o ·doc·enti, condizion e n ecessaria per speci-alista. Come si è •detto, costituisce contravvenzione l' uso della qu.alifica di sp.ecialista è il dipioni a , coriseg·v ito dopo un regoiare corso di studi or- · l'asS1Unzione. indebita della qualifi,ca di specialista di fronte al pu·b1blico : p·eT e.s. con taflg.h e aipdinato a- questo scopo. Perciò 1è ·da escl·u dere chE. po.site o con bigliet~i ·da visita o carta intestata basti un •certificato r.elativo a corsi di perfez10. o e.on inserzioni in giuide, elenchi, e, in genere, namento in una clinica, in un .galbinetto o in un in .qualsiasi altro modo cbe sia ·dir.etto a dar Òsped·ale o l'esercizi·O di un u·f fi·cio ,speciale (•aspubblica notizia della .qualificç.. Oocorr~ ·p erò che s:i:sten·te, ccapo reiparto, 1primario ecc. per date qu·esta TiSUlti per indicazione i•dOn ea. $e, per es. , specialità) o una !Particol are ;rinomanza, sia pure per .segnalare la propria attività sia ·detto: « maper s•coperte sci.enti.fi·ohe. tN·on vi sono, in sostaniattie dei C'UOre; dott. Tizio », n on si commette z·a, eiquj1pol}-enti. In un s olo m,o do è pos•silbàle contravvenzione, .per c~iè non ne ris'Ulta una ver ~ acquistare il titolo di spe1cialista e ,quindi farne e !Propria attrilbuzion.e della qualifica di speciali.. uso: quello in1dicato nell'art. 4. sta e, non essendo vi·etato l'ese!'lcizio dt sp·eciali Questa regola 'ha valore p·er tutti, indi.pen1denattività, comprese nell'a1n1b ito della pro·fessione. t em ente dalla data in cui f;u conseguito il diplos i può indicarne l '-0bbietto. 1na ·di laurea e anche 1P er coloro che anterior:.. QualcJbe 1dubbio più serio è sorto per i c. d. pri'm1ari s)pecialisti. L'art. 31 ·d ella legge 1~ (1 ) Questo argomento è oggetto di tUn ampio sulle istituzioni pu.bblic11e di assistenza e benai1stu·dio pubblicato i1el !fase. Xii del nostro Diritto cenza. ·m odtficato ·dall'art. 18 del R. D. 30 dicem-

Efficacia del titolo di specialista. (1)

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PubbLf.co

anitario.

(*) La pr esente rubrica è teaa le rfe1 nostro per iodico. n

.. affidata all' avv. G1ov A N NI

S ELVAGGI,

esercente in Oass.az.ione, oansulente


( ..t\NNO XXX,, , F ASC. 50)

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EZ JONE PRAT lC.\

bJ'e 1923 n. 2841, .stabilisce cl1e << p er la nomina dei primari specialisti negli os.pedali, qu·alunque sia l 'importanza dell'istituto, e tPer qu ella ùegli altri medici p-rimari OS!Ped·a lieri, quan·do si tratti di ospe·dale che abbia alm eno 500 letti, è obbligatoTio il pooblico con1c-0r60 ». L ' e.sipres.sione « primaTio .spe•ciali·s ta ,, pruò far sorigere il ·dU!bbio cl1e si tratti dt m edico av·ente il titolo idi sp ec in 1lista. Ma è da ri1evare che il R . D. 30 dice111brc 1~i:i n. 2841, che inseri il su,dd·etto comm.a circa i primari specialisti nell'art. 31 ·d·ella legg.e d el 1890, è anteriore a quello concernente gli esami di Stato. 1? eraltro, la deshgnazione dei primari specialisti in1dica .quei ~rimari non g en erici ch·e sono pre.posti aJd u11 r~arto, ad una sala '1esttnata a determinate malattie e simili. Ma esst non possono fare us o del titoio di speciaiista, pur potendo aggiun gere al i)roprio nom·e e cognom e la in·dicazione dell'11rf:ficio .speciale al qnale soino preposti: tizio, r>r in1iario s p ec.i alis ta del1' osa>edale di ... Il titolo di speci·alista, a.igli effetti dell' esercizio professio11ale, !ha soltanto valore di particolar·e a ccreditam·ento. •Ma>ggiore effi·oocia, invece , ·p uò avere agli e ffetti dei c oncor si. Da que,s to prunto di vista il valore d el tit-010 n on è r egol.ato. E da prevedere iperò che, data la serietà dell'oroinam ento degli studi, quale risiulta dalle n°orme sta tutarie delle unl.i.v:er.sità, saTà presto disciplinata la e-ffi•cacia del titolo n ei con co!'l&i. Fratt:anto è possfil>ile una marcata val utazion·e, .p eDchlè può essere richiesto , per determinati uffici, il titolo di spe-cialista com·e condizione idi arnn1issione, in !for za ·di r.egolamenti 1°ocali. Anche se questi nu lla ·di51POngano, l e 1Commissioni d0~bono tenerne ·p articolare conto j n raprporto ai fini sp ecific i d·el còn corso, pe!" la valQJtazion.e 'del inerito. Certo è che il titolo di spe·c ia.lista 11a t3.Jssu nto notevole importanza. B c1a ritener e ob e alla nor ma. ancor a p·o vera, d·ell',art. 4 d el d ecreto 31 dicemb!'e 1923 seguiranno altr e di~posizioni legislati,,P le quali r egolino il Yalore d'el titol o gpecialrn ent.e nei concorsi. 1

CONTROVERSIE GIURIDICHE.

XXXIII. - Risal'cimento di danni per espres~ lonf diffamatorie in atti ammlniRtrativi . Un atto ammintstrativo, per sè stesso l e1g:itti1no può conten er e espr essioni · dif.f·amator ie, cl1e siano c ausa di r esponsabilità civile per risarcim·ento idi danni. R·ecentemente si è presentato questo caso . Un impie.gato fu ·disp en sato dal .ser yizio con provvedimento che, in s·eguito a rico1'so dell'interessato , fu dich-iarat-0 legittimo , li·r nitatan1ente, s'intende, a lla dispensa. Succ·essiva mente, l'impiegato agì i nnanzi all' arutorità gi'll·diziaria e chiese il iisarcim ento d ei danni p er du e cause distinte: per la dispen sa dal ser yizio e 1p er il pregi11dizio

ch e a l ui era deriYato da e:;p1·l ·si on i diffamatorie contenute nella deliberazione. La iprima do1nanda era manifestamente inam·missibile p erchè, es.se.ndo stato dichiarata. legi1 t.ima la dis p en sa dal ser y i7~i o, quel lJrO\' V·edimento 11on pote,·a essere fonte di dann o. La s econda do1nan1da era discutibi le agli effetti d ella proponi·b ilità. Le s. U. della Corte di Cassazione, con sentenza 4 lu.g lio 19-28 n. 3139, hanno dichial'a to ch e, in quanto l 'attore doma11dava ·di essere r isa1·~ ito <lei danni · che afferma va essere a lui d eri ,.a ·11 dal c-011ten·uto diff am·a torio degli atti , t alc ·cl oni au da rientrava nella co1r1petenza ·d·el inag i s Lrat o ort'1inn1io e l'azione era proponibile. (( Sta bene - dice la deci ~ ione - ell e i1el caso in ispecte l'a sser it o contenuto <lif!famatorio dei documenti i nerenti alla tprrocedura di. eson·ero , s i immedesima, nel1a sua sos tanza, con l 'esercizio della potestà discrezionaJ.e irli ogni ente pubblico, p er la ,quale i'ente s tesso ha il diritto Idi v·alutare, a inezzo d egli organi proipri, il contegno e il comportam·ento dej s-U·Oi 1111.pie-g ati p er tutto quanto ri entri i1ell'orlbita d el rapporto d'impiego. Ma la potestà discr·ezionale della pubblica amrnini. strazion e n-0n 1es1clu·de a priori, &enza bisogno .di esame S1Pecifico, la pos sibilità ch·e n el suo esercizio e p er le particolari su.e 1nodalità violi u~ diritto subbiettivo e con egu enteme11te abbia luogo la r elati ,.a tutela g i•uridica. On·d e non e.i può al ri1gua~cl o parlare util1nente di J)roponibilità d ella dorn a11da. La quale, come è risaputo , non va confuG.a con la ordinaria man•canza di fonoClamento della pretesa diretta ad ottenere la r eintegr.azi on e ·del rtiritto s ubbiettivo ch·e ·s i assume leso da 11n atto amminis trativo. ~ella sp ecie il Giah11riJ zzi Sa velli sostien.e di essere stat-0 diffamato dall 'ammini.straz·t one attraverso l e n ote egl i atti. relativi alla ·p roc·ed·ura di '3Sonero. Non si pll~ escludere .aprioristirc am·ente ch·e n.è le une n è gli altri i1on si contengano espr essioni diffamatorie, cioè . espr essioni lesi"ve della di lui int egrità m ora1 c e produtti·ve di dan110 risarcilbile » . 1

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XXXIV. - Sospensione delle nomine definitive durante il giudizio contro il licenziamento. B noto che il Comune non può provYooere a n-0mina d·e>finitiva durante il g iu dizio contro il lic·e nziamenio dell'1imipi.e.gato che prima ocoupaYa lo stesso ;posto. Durante lo svo1gimento di una c ontroversia, fu in•d·etto un con corso per la illomina del titolare , cJ11e avrebb e sosti tuito il r icorr ente. Qu·e-sti agì anche contro il bando d el conc or.so : agli efofettJi rd·el i·i1ne dio gi'l1ri·dic o fece ben e, per chè, da questo ipunto di vista , il bando è atto deifinitivo. Egli chiese la s-0spensi-0n e del procedimento d el concorso. La domanda è stata aooolta dal Consiglio di c::.tato con decisione 19 luglio 1928 n. ~.51. 1


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IL POLICLIN ICO

[ ...\.N.NO XXX:\-., F ~~C . 50)

NELLA VITA PROFESSIONALE. CONCORSI .Pos.rr

I

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VACANTI.

(Forlì). - Al 24 d.ic.; chiedere an nunzio. 0AIRATE (Varese). - Consrorzio; a tutto 20 dic. C ARAVINO (A osta). Scad. 31 dic., L . 9000 e quinquen ni dee., c.-v., ,t rasporto L. 1000, età li1n. 45 a., tassa L . 50,15. _<\.LFERO

O..\.HPr (]}1 ocle'Tla). - Al 31 dic., 4a. cond. rurale; L. 9000 oltre L. 2509 cav. od auto111., L. 600 amb ulatorio, L. 900 indenn . sup1p lem. , c .-v., 10 bienni ventes . Età lim. 35 a.. Tassa L. 50,15. Doc. ~ 3 mesi dal 3 nov . 0AsT·EL '. PIETRO E~I ILI.\ (Bologrza). -· Sca.d. 26 dic.; consor . 2 oon1. ; L. 9000 oltre L. 3000 cavale ., L. 500 amb ulat. · 0ATA1'1~A. R . Prefettura. - Uff. san. di Acireale; a.I 15 genn. ; esami e titoli; ab. 34.672 ; Kmq. 42; 12 Km . da Catania; tassa L. 50,05; dQc. a 3 111,esi da.l 25 IlQrv.; .assunz. ser v . entro 15 gg . 0E~TUH1PE (Enria). ·-- Uff. san; scacl . 25 dic.;

r i VQlg~rsj R. Prefettu rn.. CERTALDO (F1renze). - Scad . 31 dic .: per Fia110: L. 9000 oltre c.-v. e trasp. PAGANICO . - Scad. 31 dic. ; 2a cond . ; L. 9700 e 5 quadrienni .dee. , c.-v. in L. 1227,90 se 0011iugato; tassa L. 50,15. OrvrTELLA

CoNSEL·VE (Padova). .Al 31 clic., 1a cond.; ab. -1000 ; L. 9000 per 1000 pov., ~ddiziQn. L. 5, indenn. trasp. , c.-v., indenn. tempor. ambulat., 5 qua<l rienni dee. ; età lim. 40 a. ; tass a L. 50; doc . a. 3 mesi d al 1° dic.; serv. entrQ 15 gg. ~"' AENZA

(Ravenna).

Oonçpreaaz. di Oa1ità.

Assisten te r1ella Sez. Chirurgica dell'Ospedale; lire 4500 oltre 18 % sullo stip. come supplem. ser v. att. , c.-v., compartecipa.z. prove nti; vitto nei giol'ni di guardia; età lim. 35 .a.; itassa L. 50; nom . e c011fern1a p er 1 anno; serv. entro 10 gg. FERROVIE DELLO STATO. - Oonoorsi per titoli ai seguenti p osti di 111 edico di reparto: ·1.,rani (Bari), Castelbolog11ese (Bologna), Si1·aclisa II, -Gi.ar1:e (Catania), 'l'erontola (Fire11ze), Campoligure (Genova), :i\1eJw, Rho (Milano), l\fercato S. Severi no, Prata Pratola (N13.poli), .Ara~na, Gela II (Palermo), Gerace (Reggio Calabria), ToTrita, Velletri I (Ron1a), BalvanQ, Maratea, Polta. I (Saler no), S. ~Iaroo, Rogi.ano II (Tar a11to), Garlasco (TQi.rino), B·o lzano III (Trenit<>), Portorose, Pisino I (T rieste), Oa1alz·o-Pieve di Cadore, Casairso (Ve11ezia) . Ii1viare domanda e richiedere inform.aziQni aì rispettivi I spettorati Sanitari (indicati fra parentesi) . Scadenza or e 17 del 21 gennaio.

Speda),e di S . Giovanni di Dio . - Direttore cl1irur go p rimario ; scad. 5 ge11.; v . fase . 47. FIRENZE .

FIRENZE. R . Prefettwra. - Uff. au. del capoluogo; al 15 gen . ; titoli ed eventualm. esame; ~· 16.000 e 4 trienni di L. 2200, oltre L. 10.000 i11den.n . carica, L. o l OO indenn . supplementare L. 500 disaigio prof~·ion.ale; chied. a11nunzio. Età Ji1n. 45 a.; dQc. a 3 mesi dal 27 no1r.; tassa L. 50. FOLIGNO . - Oond. esterna di Belfiore · se.ad 6 ' . gen. V . fase. 49 . GEi~OVA. R. Pref ett1vra. -- "Cfficiali sa.nit. di 2 <'onoorzi; L. 14.000 e 10 bienni ventes., L. 2000 \·isjte settimanali in ciascun Comune, oltre rimborso spese trasp. Età lim . 50 a. Ta.Ssa L. 50. Di,-ieto libero eserc. Sca<l . ore 17 d el 30 dic.

Il ter1ni11e utile p-cl ooncorso a 2 posti di .assistente nel Laboratorio chi1nico del Reparto I giene e Sanità è pro·rog~to al 31 gen. ' G'F1NOVA.

Iliu1iicipio. -

IsERA (Trento ). Scad. 20 dic. ; consor . 5 com.; L . 8500 Qltre L. 1000 ii1denn . vii.a, L. 850 uff. s.an., L. 800 tòbitaz .; tassa L. 50,15 . LA SPEZIA. A·nvrrivn'i straz. P1·ovinc. - Al 15 gennai.o; D irettore e Assis"ten te della Sezione M edico-Micrografica del Laiboratorio d'Igiene e Profilassi. V . fase. 48. , ì\1mr,r.E (O urne o,) . - Scad. 20 dic., con FrassinQ; L. 10.000 e 4 quinq . deo., L. 1000 se u ff . san., L . 2700 cavale. se coniugato, L. .2340 se celibe; tassa L . 50,10 .

Vice-dirigen te dell ' An1b.u lato.r io CQ1nunale n.ntit..UJbercolare .Per i bambini delle scuole e del comune; L . 5500. Assistente dell' Ambulatorio Podoj.atrico; detto dell'Ambulatorio Oftaìmojatrioo; L . 2400. Per i t re pooti età lim. 35 a . ; t.assa L. 50. Scad. 29 dic. PQche ore serv. giQrnal. Chi edere ai1nun.zio. Rivolgersi I stitu ti Ospitalie1:i. l\1oNzA (M 'ilano) . Oongregaz. di Carità. ~ Prin1ario ra,d iologo presso il Civico Ospedale Umberto I ; L. 10.000 e 50 % introiti gabinetti; obbligo di· non e.sere. la specialità fuori dell' Ospedale; scad .· ore 18 del 22 d1c.; tassa L. 50; età lim. 40 a.; dQc . non a 11ter. a 90 gg. dalla presentaz.; serv . .e11t ro 15 gg. MILANO . -

PAVIA. Amministraz. Provinciale. - .Assistente ai1la. Sezio11è 1nedioo-micrognafica .e Assistente alla Sezione chirruica del. Labor~t<lll'io provinci.ale di igiene e 1profila.ssi. Scad. 20 dic. V. fase. 49. PERUGIA. SodaVizio di S. lJllartino . - :àifedioo chirurgq-Qstetrioo p er la cura dei poveri della eittà; L. 7000 e 4 quinquenn i dee., oltre L. 1000 ambulat., L. 600, c.-v . Soaid. 31 dic. Rivolgersi a.Ila Segreteria (via Floramonti 6). Età lim. 35 a . Tassa, L. 50. Serv. e ntro 15 ~g. POPPI (A1·ezzo) . - .A tutto 25 dic., 3a çond. , per Badia Prataglia; ab . 1025, pov. 250 c.. ; L . 9000; 4 quadrienni dee.; c.-v . se coniugato o oon prole a ca.rico L. 840; tassa L . 50,15 ; doc. a 3 mesi dal 5 llQV.


[ ..\NNO

xxxv,

FASC. 50 ]

SEZIONE PRATICA

. RoMA. Croce Rossa Ital ia na. - Direttore dell'Istituto qiimatico ·ad Eremo di Lanzo (Torino); -L. 15.000 oltre L. 300 mens . d ' indennità. reside11.za, alloggio, ecc.; aumenti .alle rico11ferme. Titoli. Scad. 31 dic . 'Età. lim. 50 a.. Dooum. e pubblicaz . fino al 31 gien. Chied . annunzi.o. Rivolgersi al Comit.ato Centrale (via Toscana , 12, Roma). Ro.MA. ll11niste ro delle (Joloni e. Concorso per titoli ai posti di Capo del reparto di chiru.r gia femm:i.niJe) oon annessa s ala di maternità, e di Capo del reparto <li stomatologiia diell'.O spedale coloniale \ 7 i'ttorio Emanuel1e III di Tripoli. \~ . fa.s oicolo 48. Scad. 15 gen11. Il bando è pubblicato nella « Gazzetta U ffioiale » del 30 nov . 1

1

Governatorato. Direttore dell'Ufficio -O 'igiene e sanità; titoli ; scad. ore 12 del 15 genn. 19'29; L. 25.000, oltre L. 9500 serv . .att. e L. 6000 per funzioni di uff. ~n. Il co11corso è pubblicato nE:lla « Gazz. Uff. n del 17 ott.. Chieder~ ha.udo al P1iotocollo della Ripartizione I (Personale). SALER:KO . .~l mnti·nistraz . Provin,ciale. - Direttore della Sezio11e M edico-::VJ:icrograf. dei L aboratori provinciali d'igie11e e profilassi . E san1i e titoli; L. 13 .700 a1t111e11tab. :-\ L. 16.000, olt.r e serY . ait. L. 3.500: e c. -v. 'Et,à. li111. J5 a. Tassa L. 50,15 me.diante ,·aglia postale int estato al Cas ier e Provinciale ( Banc·o cli N~poli - S uccursale di Salerno). Scucl . 30 gen 11. Gl1ied . a11nu11zio. SALERNO. R. Prefetturcl - uff. san. per Vietri sul Mare, L. -±UOO; per )Iontecor,~o Rovella, lire 8000; per )Ionteoorvo Pugliane, L. 3000; per Campagn2 L. 4000; per S. Angelo e uniti, lire 9000. Scad. 30 gen . S. CoLOMBANO CE1tT'fil'OLI ( Geriova) . cad. 31 ·dic, · L. 8100 e 10 bienni Te11tes. ; rico11oscim. 2/3 serv. a nter. ; per bicicl. L. 300; età lim. 35 a.; tassa L. 50,15; doc. a 3 mesi dal 27 nov. SAN DoN_~ or PIAVE (Veri.ezia). Uff. san . ; ·a Ue ore 17 {lel 31 <lic. ; rivolgersi R. Prefettura. RoMA .

SANSEPOLCRO (Arezzo). - Scad. 31 dic.; l a oond. -città e 3a. campagna; L. 8000 e 4 quadrienni dee., -.c.-v.; età lim. 40 a. Tassa L. 50,15. SAVONA. Amministraz. Prov1nc. - Direttore della Sezione Micrografica ·d el L aboratorio d'igiene; proroga .al 31 gen. , SIRACUSA. R . Prefettura. - Uff. san. del capo·luogo; ab . 55780; Kmq. 24; stip. L. 11.000 e 4 quadrienni dee., oltre L. 12'00 indenn. serv. e L . 2700 quale capo dei ser v. d'igie11e e d 'assist. ~nit.: doc. a 3 mesi dal 15 nov.; scad. 45 gg. dal 15 nev. Cl1iedere annu11zio. Tlm.AMO. Congregaz. di Carità. Aiuto chir.ur.go nell'Osped. Civile di S. Anto11io Ab.ate; L. 5000 (s·ic); o. -v . in· mens. L. 51,75 se celibe, L . 151 75 se coniug.ato ; scad. ore 12 del 31 dic. ; età li1n. 35 a . ; ·doc . .:.i 2 i11esi dal 24 nov. ; nom. e conferma per 4 -anni . Ohied. annunzio. TERNI. .4.mniin1strazione provinciale. Diret-tore Sezione Medico-Miorogr.afica e ad Assistent~ :Sezione Ohimic:i, Laboratorio Provinciale d ' Igiene e Profilassi. Pel direttore: L . 19.500; serv .

att. L. 2100. Per l'assistente: L. 9500; serv, att. L. 2000. Per i due posti 5 q1uinquenni dee. , c.-v. E~a.mi e titoli: ScaidenZAa 27 dic. Per chiarimenti e bando integrale rivolgersi Segreteria. ·raEYiso. Consarz tu ·Pro·vinc . Antitubercolare. - Direttore; L. 20,000 e 4 quadrienni dee. ; o[t re L. 7000 indenn. carica, . 15 % indenn. temp oranea, c.-v., i11denu. diaria e rimb10rso spese t rasp. Non è consentito libero eserc. Ta &:'l. L. 50, Sca.d. 31 dic. Rivolgersi segreteria . VASTO

(Chieti) . Oongreaaz. di Carità. -

tlico chirurgo dell' Ospedale Civile 0011 direttore ; scad. 20 dic. \ 7. fase. 49.

.Jlefunzioni di

VENEZIA . - Presso l' Ufficio Municipale d Igiene è indetto il concorso a coadiutore e assistente della Sez. 1"Ied.-)1icrograf. , a direttore, coadiu· tore e assistente della ez. Cl1in1ica , a medico igienista per I.a profilassi delle n1alattie infettive in terraferma. S cacl. 5 gen. Rivolge r si alla Segreteria. VERGHERETO (Forl-ì ). - Per Alfero; al 24 dic.; L. 11.')00 e 10 bienni ventes., oltre L . 2500 cav., c.-v . in L. 600 se coniugato, .acldizio11. L. 2 oltr e 200 pov.; i po,· . non possono super. il migliaio; eth li1n. 45 a . ; elenco vO'ti esn111i; doc. a 3 mesi dal 24 nov . Rioostruz . carriera.

Ospedal(e Oi·vile. -

Al 31 dic., ore 17; n1ed.ico primairio per il Riparto :àlaschi]e; n om . e oonferma settennali fino .a 70 anni; L . 6000 senza a umenti; non diritto .a indennità o pensione al cessare del serv. ; età lim. -!O a. ; 8 anni di es.er e . profess., di cui 4 di serv . effett . in Osp ed~1le o -di assist. ii1 ·Clinica t1niversit.; titoli scientifici e pratici di tisiologia; tassa L. 50,10; doc. a 3 mesi a.al 1° dic.; chied. annunzio. 'l OLl'ERRA. Conareaaz . cli Oorità . - ìVIedico di Sezione nel Frenooomio di S . Giro1an10; pro1·oga 5 genn. •: età lim. 35 a.; L . 11 .600 e 5 quadrieni1i dee., oltre L. 800 alloggio, L. 800 serv. att., 2 c.-v . ; tassa L. 50)15; doc. a 3 1nesi d al 30 nov. \ TrcBNZA .

NOMINE. PROMOZIONI ED ONORIFICENZE, '

Il prof. Pietro Di l\Iattei, ait1to all' Università di Roma, è stato chi a1n.ato dalla Facoltà ~Jedi c-a di Pavia ad occupare la Cattedra di F a1:n1.acoloO'i.a e- Materia 1111eclica, al posto d el prof. Italo Si-=> mon chi amato a Padova .

'

Il prof . .t\.ntonio Contino, dell ' Uni,·er sità di Bari è stato chia.mat.()' dalla Facoltà ìVlecl ica di ~Ies' a<l occupare la cattedra .di Cli11ica ocwistic.a sin.a. già te1111ta d.a,l p rof . Era.sino c1n1eni, collocato a r1poso per limiti d'età. Ali' Acoa.demia Nazionale di l\iedicin.a d el ~Ies­ sioo sono stati eletti, nella olen11e sessione i11augi1r ale dell'.a;nno acoadelllJico 1928-1929: presidente : dott. Raf ael ~ilva; Vice-presidente: <lott. J osé Torres Torija; Segr etario perpetuo: dott . .Al fonso Pru.neda; Segretario annuo : dott. P.ablo )l endi:t.abai; T esÒriere: clott. B enja1nf n Ba nder.a .


IL POLlCLINICO

NOTIZIE DIJIER5E. L' e Ufficio Stampa Medica Italiana >. Qu esto ufficio, che ha, sede in l\l[ilano (via V.a.llazze 39), accoglierà nelLa: pro1)ri.a biblioteca tutti i pe;iodici med.icj italia.ni, secondo le singole d iscipline. - Tali elenchi, che vengono ma11 mano aggiornati e 1d iramati a t u tti i medici d' I talia medi.ante la « Rivista di Terapia M oderna e di Medicina Pratica », oomprendono oltre i pe r iodici scientifici di indole medica in genei-ale, 18 giorn.ali e riviste di N ew-opsichiatria, 15 d~ Os.ootrioia-ginecologia, 10 di Pediatria, 10 d'Igiene, Ti&iologia, Medicina sociale, oltre i gruppi risp etti vamente riguardanti « Chirurgia », « Ortopedia », « Urologia», cc Radiologia», cc D ermosìfilopatica », Otorinol.aJ.·in. . golo.gia », « Oftalmologia », « 0dontoiatr ia », ecc. Un ·g ruppo a piar te è costituito dai p er iodici di cc Biologia», oon le diverse sue branche (« Anatomia », cc F isiologia », '<< Patologia », « Microbiologia » , « Sierolo~.a », cc Immunologia », ecc., ecc.). Altro g rup1p·o è formato dai periodi.c i di « Terapia », a su a volta su.ddividentesi ~n multiple branche (alcune raggrup·p iantesi n·e lla « Farrnacote.rapia », altre nella « T erapia Fisica », o « Fi~ioterap ia », con numerose soddi isio11i ben i1ote). L ' U .S.M.I. potr à riu scire utile tra1nite presso tutti i medici d'Italia per informazio ni, che spesso sono r ichieste, intorno ai singoli periodici italiani, molti dei quali so110 t utwa .assai poco conosciuti dalla generalità dei n1edici. U n ad.detto aill 'Uf.ficio, ch e al prese11te ha solta11to l' incarico della custodi.a notrà assu1nere eYen tu.almen te an' che quello :d i ra.coogliere .abbonainenti pei singo.li periodici che 11e indichino le event u ali modalità; od anche potrà riuscire loro utile p·e r tras111ettere informazioni agli industriali e viceversa, contribuendo a ce1uen tare qu ella san-a alleanza fra scienz.a e i n d ustria, ohe è preconizzata da t utti C'Ome fon.-:lan1ento per una sen1pre magtgio r e asce•a della produzione italiana i11 se11so lato. L ' U .S.M.I. di cll'i venne ripetutamente pubblicato il programrn.a (in « Rivista di Terapia Moderna. », riprodott.o da vari periodici italiani, e a n che in cc Act,a l\'.fedica Latina » di Parigi) cura a.J.t 1e.sì la ricerca delle cita..zioni dei periodici italiani da par te della stampa e.ster.a, riuscend o molto interessanti tali ci'tazioni, riferentisi naturalIQente a lavori italiani pubblicati . n ei periodici italiani, citati all'estero. . Ne risulta così implicitan1ente documentato qu ali sono i iperiodici e gli autori it.aliani che hanno all'ester o maggiore apprezz.ame11to; si rileva pure in qu,ali 11azioni h a maggioo-e eco la nostra produzione scientifica e quali pa.rtico1armente sono i periodici esteri, i1er ciascuna i1azione, che più tengo no co11to della nostra produzione scientifica. .Senza oltre specificare quale si a la ft1.n.zione dell ' U .8.~{.I. soltanto ricorderemo che .detto Ufficio tende a. riusci,r e .anche 1111 utile tranlite coi medi ci itn lin ni re.si denti .aJl'estero ai q n a li d iram a le

[•.-L'l~O

XXXV,_

FASC.

50'1

notizie ,d esun te dai iperiodioi medici pubblicati in I talia (debitamente citati sempre), me ntre dirama a.i inedici residenti in Italia le noti.zie t utte più important i r igua!l·dauti i collegh i che vivono .ali:estero. Concludendo, l'U .S.~l . I. rappresenta, sia pure .d el tutto rudimentalmente e modestamente, u11 centro di valorizzazion e in generale della « Stam. pa M edie.a I taliana», considerata come espressione diretta ed importantissi·ma dell'attività intellettu ale e scientifica dei medici italia ni.

L'Esposizione nazionale della seienza a Firenze .. Ha a-vut,o luog-0 11ella sede deJ.l'Enie. per le att ività ;toscane. una riunione del Comitato pe1· l'E0

sposizione nazionale ·d ella storia e della sciellUl. che a vr à 1uogo n el J>TOSSimo n1arzo in Firenze. Presiedeva la l"iunione il principe Piero Ginru-i Conti . Il prin cipe Ginori ha esposto lo stato attuale 'd ell'or ganizzazione in pieno sviluppo anche n elle va.rie città d' I talia dove aippositi comitati organizzano le partecipazioni ;regionali. Ha quindi illustrato i criteri con cui interverranno i Ministeri.

Il cinquantenario della Reale Società d'Igiene . Nell'aula M angiag.a.11i, dell'Istitt1to ostetrico gi11eoologico a Mil.ano, ebbe luogo il 2 dicembre la celebrazione del cinquantenario della Reale Società jtali ana d'igiene . Oratore u fficia.le il senatore prof. Edoardo Ma,ragliano. Erano presenti alla cerimonia le autorità e molti igienisti e scienziati . Numerose le a desioni . Il sen. Maragliia.no, dopo aver r icordato gli iniziatori del sodalizio ' Alfonso Corra.di, Carlo Zucch•i e Gaetano Pinì, aggiunse che del nucleo di studiosi che n e1 1878 su.bit-O si str inse attorno ai creatori dell'istituto, due soli sorpravvivono: .Luigi Pagliani e l 'ora.tore stesso . I l primo compito che la Società si era :pa:·oposto er.a quello d i sostenere e d ivulgare la necessità di dare un regime sanitario quale er a richiesto dalle conquistedelLa scienza e ,d ella oiviltà. L ' illustr e oratoi-e dimostrò come il sod.a.lizio non solo abbia tenuto fede a.I suo programm.a , ma come lo ampli.asse nell' interesse generale. Il sen . Maragli ano concluse ricorda.ndo che la. Società inizia ora sotto lieti auspici il' nuovo periodo cli vita e d in un ambiente assai diveno . 'a.nn1,. s1. accin. da l giorno in cui, or sono 01nquant se trepidante .aJ SJ.lO compito. « Il terreno oggi è preparato. I l Duce ha messo i semi; fecondiamoli colla fede sicw~a nell'avven ire e nella grandezza della Patria, che ha nella :Niaestà del Re il suo nume tutelare , che b.a -'in Benito Mussolini, il suo sicuro fattore ». Con queste a cclamate p arole il ven erando scienziato chiuse il <lenso suo discorso. '

Per l'Università e gli Ospedali di Torino. Nel recente Consi1g lio d ei Ministri del 6 novembre u . s. è stato approvato un disegno di legge. che sancisce la convenzione sti pul'ata tra lo StaJto e gli Enti l oca.li per la costrt1zione i n Torino di


{.\NNO XXX\', FASC. 50 )

SEZIONE PRATI CA

edifici per un Ospedale civile, pe1· un Ospedale idermosifilopatioo, per le Cliniche ·u niversitarie ed I stituti scientifici. Così si p rovvede a r isolvere il problema urgente relativo alla costruzione degli edifizi necessa.:ri all'assistenza ospitaliera e alla ~istemazione delle Cliniche universitarie di Torino.

La Facoltà medica di Lione. La città di Lione ha provveduto a far sorgere un ospeda le modello neJ. s uhu,rbio, a: Gramge Blan.che. Esso consiste di nume rosi padiglioni separati, ciascun o ·dei quali provvisto di labor.aitorio e di .aula per lezioni e dimostrazioni. Il presidente della Fondazione R:ockefeller, H. Vincent, ·n el visitare i lavori in corso, rimase colpito dalla bellezza del ·p osto e .propose al decano del1a. Facoltà di· Me di0ina di trasportarvi tutta la Facoltà. Il decano, prof. J ean Lép.ine, rilevò -Oh.e difettavano i, fondi. ; al che Vincent rispose offrendo 41 milio11i di franchi, a condizione che se ne trovassero ialtri 15 p er .altre vie. Il presidente -0.el Consiglio, Poin·c aré, imp~<Y11Ò subito, all'uo1Jo, 1u·no stanzia1ne11to governativo di 12 milioni . Gli altri 3 milioni furono votati dal Municipio <li Lione. La nuova Scuola di Medicina, quando sarà oom· pleta, occuperà 1.u1a v.asta area e sarà attrezzata nella m.an~era più moderna. L a concentrazione de.gli insegnamenti sarà molto v.anta.ggiosa per gli .studenti·, ma siccon1e la scuoLa sarà abb.astanza lontana dal centro, si provvederà a oostruire l1n a piccola città universrtaria per gli studenti, sul modello di quella che viene costruita a Parigi . La Rockefeller aveva già fatto un' alta donazione, ad istit11zioni di beneficenza di Lione, per l' infanzia. 1

La città universitaria di Parigi. La città universitaria di P arigi ha i·icevuto t111 dono di 2 milioni .d i dollari, pari a 40 milioni di lire it., da John D . Rockefeller junior . Il segretario .di Rockefeller, Raymond B. Fos<lick, ha invi ato .al presidente della città ru·n iversitaria, sen. H onnorat, una lettera in cui specifica che quel .de naro dovrà essere impiegato per -costruzioni destinate a se·rvizi centrali, comuni agli .studenti delle varie nazionalità,' oosì da contribuire .all'affratellamento e .alJ'intesa tra le giovani gener azioni destinate a oostitu~re le classi i~tellettuali e dirigenti dell 'avvenire. Gli edifizi centrali comprenderanno: stanze di trattenimento e ricreazione; biblioteche e sale di lettura.; sa.le per esercizi fisici; palestre e campi .sportivi j ristorante; ufficio d'informazione; salo·ne 1per oqncerti ; teaitro. P e r la manutenziooe durante i ·p rimi .t re anni 11 R.-Ockefeller ha stanziato .a.Itri 165.000 dol., pari ad oltr e 3 milioni di lire it. Questa ed altre donazioni .anteriori provenienti -dall'America hanno destato un' impressione delle più favorevoli in Fr.a ncia, dopo le lunghe .d iscUB~ion i. un po' amare, in ifiema di debiti di ·g uerra. )

Alla cattedra di tisiologia dl Parigi. Il prof. Léon B.ern.aird ha preso possesso della cattedr a di clinica della. tubercolosi, reoentemente creata a P arigi. Alla ceTimonia assistevano autorità accademiche, ,p olitiche, amministrative e r.fl.ppresentanti di vari corpi e istituti scientifici. Il prof. Bernard trattò il tema: cc La specializzazione in medicina; la tisiologia è t1na specialità ». Tracciò poi il pJ"ogramma che intende svolgere ; verranno orgruilzzati tre ordini d'insegnamenti: 1) elementare, per gli studenti in 1nedicin.a; 2) oomiplementare, per i medici ; 3) di specializzazione, per medici dei sana.tori e dispensar ]. V erranno anche compiute ricerche scientifiohe. La Clinica, allogata nell'Ospeda.1e Laennec, comprende vari laboratori, un ambulatorio, un disp.e n.c::.ario e val!'ie op ere socii:\,]i di preservazione, selezione e ooll0camento.

Congresso italiano ostetrico-ginecologi <'O. Oome .abbiamo .annunziato, il 28° QQngresso <lella Società Italiana di Ost-etTici.a e Ginecologia si svolgerà in Roma, dal 19 al 22 dicembre, sotto la presidenza del sen. E. Pestalozza, nei locali della R . Clinica ostetrico-ginecologica. Te1ni: cc Tubercolosi in gravidan.z.a » (relatore : prof. Vereesi di S.assari); cc Radiologia nel campo gineoologico » {relatore: prof. Bolaffi~ idi Modena). Sono predisposte facilitazioni di viaggio . Rivolgersi al segretario generale prof. Cesare Micheli, via XX Settembre 68 - R-0ma.

Congresso francese di dermosifilografia. II 4° Congresso <lei der1natologi e sifilografi cli iingua francese si adu·n erà a Parigi, nell'Ospedale Saint-Lou·i s; dal 25 al 27 luglio, sotto la presidenza del prof. Sabaur.au8. Temi: « Gli eriten1j polimorfi » (relat. L ortat-J aoob di Parigi e Ramel di Losan1ut); •c I pru1·iti '> (rela t. Favre e Civatte di Parigi); cc La n1alarioterapia nelle complicazioni nervose della sifilide » (reLat. Ohev.alier di Parigi e Duj airdin di Bruxelles). Non si accettano oomuniL".a..zioni cl1e non si riferisca.no ai temi delle relazioni. Quota d'iscrizione 200 franchi, ridotta a 150 franchi per i membri dell' cc .Associazione dei dermatologi e sifilogr.aii di lingua fr ancese»; ·p el banchetto sociale è fissata, una quota di 80 franc:hi . Adesioni e quote al tesoriere, dott. Rabut, rt1e <le l'Université 57, Paris (VIie). Informazioni dal segretario generale \.l ott. Clé1nent imon, ave11ue Malasçoff 10-t, Paris (XVIe).

VI Congresso francese di stomatologia. Il VI Congresso francese di Stoma'tologiia è indetto a Parigi dal 22 a l 29 ottobre 1929. Le sedute a.v ranao luogo alla Facoltà di Medicina e ~Ila Scuola Francese di Stomatologia.. I temi di relazione da discuter si saranno: 1° n Le setticemie di origine bucco-dentaria » ( dott. Thibault e Raison); 2° cc Onra chirurgica delle infezioni del periapice: r aschiamento e resezione. Risultati lontani » (dott. Laoronique). Per libera discussione vi sarà anche il tema : cc Profilassi della


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IL POL I CLINICO

carj e .den t aria >> . Due sed ute sar a.n no dedicate alle libere oommnicaz.ioni originali. . Unita al Congresso s i terTà lln es·p ·osizione .d·i st1-umenti e a.pparecchi. L ' adesione è .vin colata a lla tassa di fr. 100 da i11 via.r si al tesoriere dott. Psau me, rue de R.en 11es 60 - Parigi. P er qualsiasi chiarimento rivo1gersi a,l SegTetario Gen era.l e dott. Leclercq, Boul. de la Mad~­ leine 9 - Paris (l er ) .

Un cart ello di propaganda contro la tubercolosi. 1 l Co111 i tato Esecutivo della Mostra Intern.aizio~ u n.le contr.o la tubercolosi aveva. indetto nel decorso settembre u n .con oorso per un cartello d i propaganda contro la tubercòlo·s i. I bozzetti in-Yi.ati in i1umero molto rilev.ante flhl'ono esposti <iJ. pubblico · ntent r a rimase ap erta la Mostra stessa. In data 21 novembre si è riunita nei locali della. Croce Rossa I taliana la Commissione Giudicatrice, composta del oom111. F. A . Pior.mar ta, pres idente ; dei igg . p1·of. Basilio Ca.sceilla., Gino Bertoletti, Eschilo Della Seta, membti; Federigo Boccl1et t i , segretario . La Commissione ha do\uto cc>nstatare come gli scopi indicati dal regolamento del concorso non siano stati raggiunti e do po ù11 oos cie nz.i·oso esan1e di t utti i lavori esposti ha a dottato con voto un.ruiime la p·r oposta da for1nu.Jar e alla ~"'ederamone Nazionale Fascista per la lotta co11t ro la. tubercolosi che voglia bandire un nuovo con cor so, non avendo l'attuiale rd ato i riultati che si volevano conseguire. Ha. segnalato eome m~ri~evoli di oonsiderazione, p·u r no·n a.vendo r aggiunto i requi iti 1"Ìchiesti, due bozzetti, uno i ndicato con la sigla (< La-Ro » e l'altro con la sigla « Astrale >> a.ffinchè a d ognu no di essi veng.a as egnato 1111 riconoscimento di L. 500. ~

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l-\~NO

XXX \ ·, f

A~L.

La Croce Rossa I taliana, an ch e per il 1929 l~­ cerà il proprio Calen d.ario benefico. L'alto sign ificato di que.sta annuale 1p ul:>blicazione che, attr ar ,-erso opportune massime i gien iche ed interessanti 1lliUstr.a~ioni , tende a fornire u na document~one dell'opera diut urna e costante che la C~·oce Rossa I talian a 1STolge per la r icostit u zione irg ienico-sanitaria del P aese, non p·UÒ sfuggire wd alcuno . Si '\rorrà accordar e largo ap ,p oggio a.i la I stituzio11e, cl1c si vale di tali gener osi contribThti esclusivame11te per dare in ~reme11to alle p r opr ie opere di bene. . Sono inessi in commer cio due tip i di calendari: uno 'tipo propaganda , a L . 15 ; l'altro di lusso, a. L. 5CJ. Ohiedere le sch eJde di pren otazione ai Comit ati locali od a1la sede centrale (via Tos cana, 12 l{oHJ,a) .

Come la Croce Rossa organizza i soccorsi . Ovu nq11e si determinino calamit à e disastri, la CToce RAc::.sa accorre sollecita e benefica. Un ·e.sempio m agnifico ci è stato 1d.ato dalla Croce Rossa .i\.merican.a, in occasione dei d ue dia t ri , qna si oontem.p oranei, d i P or to Rioo e della

.

J.i"lorida: iJ. direttore, H.enry V. Bake r , si recò a Porto Rico ; il v ioe-direttore, J aanes L . Risher > nella Florida. Tutti i po.teri statali e m olti ent i privati si prodi'g.arono per facilitarne il compito; basti tlire che per Porro Rioo fu r ono messi a d isp<>1Sizione delt,i Croce Rossa una nave da gu erra, una 11a.ve ruercantile, dne t rasporti carichi di viveri, m igliaia. , .d i tende. Le ferTovie oonoessero i t rasporti gratis. La spesa sostenuta in questa occasion e, ha ra.ggi•u nto 100 n1ilion i di lire it., in bl1ona parte già coperti.

11 s ovraffollamento degli ospedali di Pari gi . 11 mi11ist1·0 francese del lavoro, dell'igiene e del1' assistenza sociale ha nominato una commissione per stucli~i.e i mezzi iatti ad alleviar e 1gJi ospedali di P.arigi dai gra·:UJnù imposti l'oro dall'affluenza .~li 1na]ati clai sobborghi, dalle p~:OtVincie e dall'&stero. La con1missione è presieduta dal doit. Gustave Dron, senatore del dipartimento del Nord e presidente del Consiglio 811periore dell' .t\.ssistenz.a Pubblica.

Per l'ordine dei medici nel BeJgio. L ' .Accademia R eale di )!ed.ioina del Belgio ha 11ominato u n a commissione per stu di.are la costit 11zione di u n ordin e dei inedi~i . E stato el aborato u n progetito di legge che verrà pr esentato a] Parlamento. Esso consta di 15 ar:tiooli ; orgia.no essenziale d~l lor dine, in questo progetto, è il « Consiglio di etica medica ».

1.. o sciopero dei medici in Austria. Dopo tre settin1ane di oonflitto, si è chiuso in ..\.iustria lo sciopero proclamato dai medici delJe assicui·azioni, per tutelare i l principio della libera scelta, il ql1ale et·a 8tato leso dalle cc Casse per 1Tua1ati », creando u n ambula.toTio ratliologico i cui 1nedici veniv.ailo retribuiti a paga fissa; erano in progetto altri ambul atori consimili per \arie specia lità. Il princip io della. libera scelta è .stato ribadito : questa viene esclusa nel solo caso in cui all' a,mbulat(}rio s ja a ddetto un solo medico. I medici 11anno riportato altri notevoli vRntaggi. I

Calendario della Croce Rossa Italiana.

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Una pr ovvista di radium per l'Austr alia. I l governo della R-e1)ubblica Austr aliana ha acq1u istato 10 grammi di radium, dell ' imp orto di cirt:.a 10 milioni di lire it., ·p er fronteggiare t utti i bisogni della p opolazione d el vasto territorio. · Questo q.U1antitativo è stato così distr ibuito: 2 gr arrnmi a Sidney, 2 a Melbourne, 0.5 per ciascuno a Brisbane, Adelaide, P er.th ~ Hob.art, 4 grammi di riserva. Il servizio d e] r a dium è stato affidaito al dot t. Arth ur Burrows> il quale h a acqui stato 111olta pratica in questo campo nell' Inghilterr a e prima di a ndar e in _l\.iustr.al:La volle r ecarsi a discuter e i problemi della ct1rieterapi.a col prof. Regaud di P arigi .

Aeroplani sa nitari in Svezia. L ( e Age11zia di Roma » r ìceve da Stoccolma che la Croce R ossa Svedese ha a dot tato un nuovo tipo li aeropl~o per i suoi servizi nelle provincie settensionali del paese. Si t r atta di apparecchi tutti 1


[ ..\NNO XXX\;, FASC. 50]

..:::EzIONE PR.\T[C.\

in n1etn lJo, che posso110 essere n1uniti di ki, oo ì da ~sere in grado di atterrare SUI un terreno neYOSO. Nelle cabine ben riscaldate e ill111ninate .a -luce elettrica, equipaggiate secondo ]e indicazioni date dalla direzione san itaria dell'e ercito S\'edese, v'è ampio posto per i maì.ati che devono essere trasportati e per il person.a le sanita.rio di guardia. L'avia2'ione 1niliture fornisce i piloti e i n1eccan1c1.

Tasse: i1nn1a t.ricolazione L. 300, iscrizione annua L. e 00, sopr.atassa annua per esame di profitto L: 150 ; per l'ammissione all'esame, a suo tempo, dovranno pagarsi L. 75 per sopratassa di diploma. L e tasse di cui sopra, si ver sano al Banco di S. Spirito, Sede di Roma, Pi.azza San Silvestro n. 64. Per il rilascio del diploma Ja spesa con1'Plessiva è di L. 326,70. Chiedere .a\·yiso al Direttore della scuol.a . .

Per il tricentenario di MalpigJ1i. Il 19 ottobre il pro f. Git1sepp€ Fr<1ncl1i11i di Bo1

logna ha tenuto, ali' Accademia di ~Iedici na di Cle'\reland (Stati Uniti), una oonfere11za s ulla vita e l'opera di ~Iarcello l\ilalpighi. La Sc11oln. di 1\-Iadicina della Western Reserve University ha organizzato una mostra n1alpighia11.a in cui er.ano dimostrate e il111str.ate le sco' di ~!alpighi. in pa.rticolare i t ubuJi renali, perte la circolazione capillare, i corpuscoli della milza, gli alveoli polmonari, lo strato pign1e11tifero della oute ; i1 prof. Franchini oonoorse nella mostria con libri, meda.glie ed .a11to~rafi di ì\In1pighi.

Si è pento a Q,asa,lmonferrato (Alessandr ja ) il dott. co1um. FRANC'E SCO V ANN 1, il quale ha esercitato 1a professione sanitaria con senso di <vpostolo del bene . Ap'Partenne all' Ospeclale di Sa.nto Spirito per ventun anni, interrotti solo d a 11n periodo di tre .anni, trascorsi in guerr a. Era . decorato della medaglia di . be11emere112.a alla sanità. .Alla fanriglin. espr11niam·o il 11ostro cordoglio.

s.

Infortuni di sanitari. Nell'Osp,eclaJe di Miskolo, in Ungheria , due medici e un infermiere stavano -eBan1inai1do u,i1 i11i11atore che presentava sintomi d'i<lrofobia; qt1a11do improvvisamente questi, oo,l pito da u·n acces. o di fu.r orP. si ]a.n ciava su di essi, addentandoli. Ridotto all' imp-0tenza dopo violentissima lotta, nlcune. ore p iù ta.rdi moriva fra atroci sofferenze. I medici 0 l'i11fern1iere ha11no intrapreso la cura Pasteur.

Un busto a .Depage. Con s olenr1e cerimonia, nei sontuosi l-0cali della Lega <lelle Croci Rosse a Parigi (p·a.rco l\{o•nce~u), è stata inauguTata. una c-0pia dèl busto ,dell'illustre chirurgo helga Antoin.e Depage, ohe già orna il centro d'i1g iene a Bruxelles . Furo110 pronun zi.a.te cloquen.i:: allocuzio11i.

Scuola di perfezionamento in chirurgia presso )'Università di Roma. A questa scuola vengono .an1n1essi i laureati in Medicina e Chirurgia. Essa ha la durata di cinque anni. Ha sede presso il R. I stituto d~ Clinica ()hirurgica (Policlinico Umberto J ) diretto dal prof. R. Alessandri. Gli iscritti alla scu ola (11on meno di sei) hanno l'obbligo di frequ~ntare il oorso utfficiale di Cl~­ nica Chirurgica, le speciali conferenz.e ed ese~c.1tazioni che saranno loro destinate, e fare servizio come alunni interni nella Clinica. f)urante tutto l 'anno scoLastico gli iscritti, a t urno, ~esteranno servizio n el reparto speciale ad essi destinato. Per oonseguire il Diploma di p erfezionamento in Chirur'g:ia gli iscritti, al termine dei corsi, olalle prove di esame nelle s ingole mate1;e, o a gruppi, dovran110 presentare una disserltazione scritta elaborata nell'Istituto su un argomento ' di chirurgia e dovranno sostenere un esame pratico dinanzi ad una Commission~ fo rmata dagli Insec;tnanti della Souol.a.

1re

RASSEGNA DELLA STA1'IPA MEDICA. Jliinch . Jled. r11och., 3 ag. - SlEMENS. Bioiolorria dell'eredità e medicina. - 0B.BENDORFEH. . Ape pendice, a ppendicite e ca.rcinoide appendioo1are. D eut. '!Jled . .'f,Voch ., 3 ag. - v . B òKAY. .Aumento de lla difterite? - HABERDA e al. Gruppi sanguign i in rnedicin.a legale. ltiv. Uspedal., mag. - Nun1er·o sulle n1.alattie inentali . •4.n11 .. dP. JJ érl., lug. - L. BARD . .ì\ileccanismo fisiologico della localizz..az. su·p erficiale dei dolo.Ti Yi~cer.ali. R1G.\UD o l{rs ER. Tumori del . nervo llditivo. Journ . de ]fécl. de Liyon, 5 ag. - G. FLOHENOE. Costituzione chimica e proprietà ter apeutica degli arsenicali. - E. ENsELME. Costituzi001e del)eproteine. . Giorn. di Ol. Med., 20 lug. - C. 0.ASSJ.NO. Uricolisi e d uricopoiesi .n elle ep.atopatie. Riv. di 01.. Med. , 30 apr. - G. TADDEI. L o ton1aco a cascata. Rifor1na M ed., 30 lug. -- R . P.\OLINI e P. Cot'l:ZZA. La 1nilza nel ricambio dello solfo. .{rch. lJ!I éd. Ohir. de l' Appareil Res']Yir., 1. EM . SERGENT e Yrn&Aooo. Tentativo di riproduzione sperimentale della voce ascoltata, del soffio. cavernoso e del gnrgogli.amento. - H. SECOUNE e al. L'ei1fise1na ,del tess uto cel1ulare. .4.rch. Mal . _4.pp. D igesti/ ecc., giu. - R. GRÉGOIRE e P. EMILE WEIL. L e ·g astror1·a.gie della spl€11on1egalia . - I. GAVROLI e al . La colesterinemia. ,Sperimentale, V. - A. LursADA e P. THEMONTI. Terapia dei collassi. - A. MAGIULA. Cisti e fistole 111ediane del oollo. - O. BARTOLI. l\1icosi n elle ulcere gastr iche. Rif. ".d-fed., 6 ag. - P. BARCO. Encondromi etn101dali. B iv . cli Patol. e Olin. d . Tuberc., ' rr. - C. Z AXETTI. ,trnttura ed istogenesi del tuberoolo ene&-f.alico. - G. F. CAPUANI. Locali:6zazione tbc. intestinale nei malati di petto.


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CL POLICLINlCO

(.-\..N:-iO

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Ra.:;segna Cl.-1 erap. ecc ., 15 ag. - Numero sulJ' endocrinologia . /ournal .4.. M. A ., 28 lug. - L. J. PoLLOOK. 1,o.no muscoLare. H . G. HERHTENS e P. J. HANZ.r.rK·. Il Bi. oome diuretico. - J. B . NEAL. Eziologia dell'encefalite epidem. Folia lii ed., 30 lug. - ScA LA. Neuropatia veget ativa. Amer. Journ. Obst. a . Gy1i ., lug. - J. L. RuBIS . Ginecoplastica d i vecchie lacer azioni consecutive al parto. - J. N. NATHANSloN. Placenta ac• creta. - E . E. NELSON e G. L . PAT'IEE. La que·itione della segale corn . Riv. di Olin. Med., 15 mag. - G. CAJ,LEHIO. Morbo di Schoenlein-Henoch . Presse llléd., 15 ag. ~ It . 0RUOHET. Pn eu1no-nìti e congestioni polmon.a ri a inizio v iscer.algioo lontano. Rassegna di Clinica ecc ., mag.-giu . - O. SE~ONO e A. 0Ru ·r o. Emanazio11i di raggi U. V. tli .alcuni fosfatidi or ganici irradiati. 1.lfinerva M ed ., 18 ag. - I1. D1 N A1' ALE. Il 11,uovo anestetico S. F. 147. - L. CoNDO~ELLI. Tentativo di terapia in sindron1e di Adams-Stoke.s. Gaz. d . Hop., 15 ag. - R. BENON. Le afasie. ~ 18 ag. J . ALBERT-"\VE11.. J,e a lbuminurie funzionali. Rifornia nted., 13 ag. - M. l\ilAZZEO. Adre n alina e fenomeni immunitari. Deut. 11! ed. Woch., 17 ag. - HAMBURGER.. Ri·duzi·o ne della facoltà di calcolo. - VoGT. Aun1ento della soorez. lattea mediante irradiaz. con sale ar·t ificiale.

XXX\-, FA.se. 50]

.4.·n n. di Cl. Mcd. ecc., giu. - F. GENTI~ . .Avitaminosi ed anafilassi. - L . AvEr.r.oNE. Influenza Jei raggi X sul « fenomeno di Fischer ». - L. LA GRUTTE. P otere complementare del siero nell'acidosi speriment. Brit. M ed. Journ., 18 ag. ~ R. J . RONOLRiTE. 'r rattam. rned. dell'ulcera gastr. e duoden. Journ . Nerv . a Ment. Dis., ag. - P. B . MATZ . Trattam. della neurosifilide con malari.a inocul ata. - J. RATNER. Macrocefal ia rispett. macromelia par a -estesica . Acta Medica Scan din ., I. - E. SA.r.ÉN e E. NYRÉN. Insulina, sintalina e gluchorment. - K. F ABER e J . E. HoLST. Secrezione gastrica ne1l'achili.a e nell'ipochilia. Amer. J ou.r n. J.V. f.ed. :rgc. , ag. - E. BoGEN. Ubbriachezz.a. - R. H. KAMPMl<;IEIL Lia febbre ondulante. - E. LtVINGSTON H UNT. Aneurisma dell'arteria splenica. - D. E1sEN . Alterazioni del sangue nei tumori maligni. - F. SMITHIES . P arassitosi dei dotti biliari: protowiasi e infesta. . z1on1. .4.rch. Argent. Enfermo. .4.par. Dia." ecc., 5. C. Bo~oRI~o UnAONDO, Fattor~ costil:uzionale in .alcune deviazioni della secrez. gastr . _ M. R.. CASTE..\: e D. GREENWAY. Esemplari ematofagi di « En tamoeba ooli >> • d cta Dermato-Venereol., 1. - M. PEn. e R. BRAUDE. ValOTe diagnost.ioo e terapeutico della trjcofitina. - J. ALMQVIST. 1'3. .sifilide paterna puo t rasmettersi al feto? 'I

Indice alfabetice per materie. Acetilcolina: effetti terapeuti ci . Pag . 2529 )) 2513 Angina pectoris: patogenesi Angina pectoris: ra<lioterapia. . )) 2514 Arterie coronarie: trombosi e affezioni )) 2514 addominali acute . . )) Bibliografi.a . 2518 Bile: oomposizione ; ineta.bolis1no della )) 2527 ooles+.10rina . . . . )) 2519 Biologia : comunicazioni var ie Cer vello : sclerosi tuberosa d iagnostica)) 2523 ta in vita . . Cloruro di sodio: disturbi nel Jnetabo)) 2527 lismo • )) 2524 Dementia praeoox ritardata )) 2527 Dolore ]ombo-sacr.ale • )) 2533 Efelidi e lentiggini: cura )) 2524 Encef3 li te p·ost-va ccinica )) 2524 Epilessia così detta affetti va Ergotamina: tartrato di ·- nei base do- . 2533 wiani e simpatiootonici . >> Innesto osseo per resez.ione della clavi2493 cola, osservato per 5 anni » ~529 .Mialgie reumatiche » 2-523 Micrococco .t etrageno: studi » 2534 . Mi mi ~a: s ignificato cl in i co >>

Miosite blenorragica . . 1Vomine definitive: sospe ns·i one durante ·il giud1zio contro il licenziamento . Rame nella nutrizione Reazione di Botelho . . Reazione di \\ra..ssern1a n11: fen ol-alcool quale a ntigene . . R;eumatismo della 1nenopausa . . Reumatisn10 scarlattinoso : cosidetto Risarcimento di danni per espressioni diffamatorie in, atti pubblici . . . RIVOLTA S ., biologo e patologo . . . Sindrome simoatica cer vicale posteriore e artrite cervicale, cr onica . . . . S pecialista: efficacia deZ titolo di - . Tifoide: .t rattamento con cloruro di bario · . ., . . . Tubercolosari o r eparti ospitalieri specializzati? • • • • • • Tumori maligni inoperabili: trattamento oon bleu di metilene, silicato di sodio e solfato di magnesio . Urotropina: SQmn1inistrazione Varicella e vaioloide: diagnosi differenziale dell'eruzione . Vitami1te: stnto attuale delle conoscenze

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Non è consentita la rt3tarnoa ctt tavort puooltcact nel t>.>llclialco se non in seguito ad . ntortziaetr>fl" 1._r,1ta dalla redailo11e. B vietata la pubblicazione di santi di essi serzza citarne la fonte. lwwa - ~it.ab. 1'1po-Lit. Armani di M. Uourrier. V. AeooL1. Red . resp . Dlrt11i di pr11p let L riservati. -

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Anno XXXV.

Roma, 24: Dicembre 1928

Fase. 51

fo ndato dai professori:

GU IDO BA CCELLI SEZIONE

FRANCES CO DURANTE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF . VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Osserva zioni clin iche: L . Urbani: Le colecistiti fil. tranti. (Peritonite biliare senza perforazione), Note e cont ribut i : A. Gaspa..rini: Azione diuretica dell'opoteT>a.pia epattica. - C. Scudero: L'a u toemotera· pia quale metodo cu1·ativo ·dell'Herpes zoster . Tecn ica: P. Clara: La ricerca dell'albumina e del san. gue nelle urine tinte rla bleu d i metil ene. Stori=. della medicina: G. Bila.noioni: Nel centenardo di Mareello Matlpighi. Sunti e rasseg ne : ORS.\NI DELLA RESPIRAZIONE : K. H . Bliimel: I più frequen ti errori d.iagnostioi ne ll•a tuberooloe:i polmonare: perchè avvengono e come ei evitano. - M. H. Jores: La rdiagnoa.i ·differenziale delle affezioni polmonari. - Letulle: L'enfisema ·P Olmona. re : leBi<>ni e istopatologia. - 8 ISTEI\1A NERVOSO: Lu1do v. Bogaert e P . Martin: I tumoci del quarto ventri· colo e la si·n drom e cerebell.a,re della linea media.n•a . - Bla n.d -Sutton: L'idrocefalo. - w. Sdhonfeld: Pun. tura sottoccipitale o lombare nella sifìld.d e? cenni bibliog rafici. Accademie, Società Mediche, Congressi : Reale Acca· demia di Medicina .di Torino. - Società Lomba.rda di Scienze Mediche e Biologiche. - Associazione Medica Triestina. - Associazione Med.i co-Chirurgica di Alessanidria.

App unti per il medico pra tico : SEMEIOTICA: Il 'Prevalere dell'idrotorace a destra. -- Variazione della temperatura fra le due a scelle nelle affez.ionu pleuro-po!. monari. - CASISTICA : Lel1cemia 01Cuta a mielociti con ang.i na g.a.r grenosa. - Variazioni nel decorso clinico delle a.ngine linfocitiche. - La sepsi poetanginosa. - Sull a questione dell 'an emia nel ra-0h1itismo. - TERAPIA : La frutta nell'ali·m entazione dei mala.ti - Il tratta.ment~ a.mbulatorio delLe dis pepsie dei lattanti. - Cura della stitichezza. - Medicazioni g.a stTJche. G-1.i amari nell 'anoressia. IGIENE: La tubercoloei coniugal e. - Contagio e pxedispoeizione all~ tu·oer· colosi ·· oonolam ata. - Vitalità e · resistenza ilel bac.illo tuberoo1are nei moz~iconi di sigari e sig.a rette. - La di1ninuzione ·d ella mòrta1ità per tubercolosi in Inghi.ilterra. - POSTA DBGLI ABDONATI. - VARIA: Fililppini : La Eltudio scientifico della voce degli animali. Nella vita prOfessionale : Insegnamento Sl1pericure. Cronaca rlel movimento p1X>fcssion.ale. Concorsi Nostre corrispond enze : Da Tarnno. Noti·zie diverse. l!ldice a lfa betico per materie.

OSSERVAZIONI CLINICHE..

celluJ ari sono alterati 11el senso di ·u na n·e crosi 1più o meno a vanz.a,ta e questo spiega la formazion e· di p1aoche di sfacelo sulla parete cistica notata in alcuni casi. Nella s.ottom1U.c osa. e nel cell'lllare sottoperito11eale s.i nota una irttfiltrazio·n e di cellule rotonde ne1le rn.aglie slargate del connettivo e d·e lle emorraig ie e delle er o•sti.oni d ella muc.osa. Del coleperitoin eo s·en za peI'fora zione n e h a parJ.ato 1p rima il Ro.u tier n e1l 1905 e n el 1910 ne hanno pu1b'b licato di nu·ovo un c~so Clainmont ,e Haber er. Q ue.sti autori intrapresero una serie di esp.eri.e.rize .e vennero alla con clusione ch e il coleperiton eo era dovuto ad una ·aibnorn1e permeabilità d·e1la vescicola biliare ma di questa permeabtlità non 1detteT•o il quadro istologico l 1è di·ssero le r éllgi O[}i. È malattia de·g li ad·uJLi jp·er lo più , m.a p1 uò oc1c0Tir:ere aniche n ei giovanissi111i : l'ultimo caso o,p,ena.to ·da me er~ u1n a giovin etta di 16 anni. L'inizio della malat tia ·è im p rov·viso e somiglia straordinariam ente al qu adro della perforazione gastr1cia. Nei casi c-h·e ho operato il dolore e la ·contTatJtura ermo presentii in n1odo particolare •s ul retto a·d·dominale di d·estra sin tomo questo comune con le perforazio•n i piloro-tduodenali. Il po-lso in gen ere non è molto fr equen te 70-80: per l'ac·uzie dei casi ho sempre trascur.a to l 'esa· me ·dell'·ur11na che forse potrebbe dare la Clhiave deJla ·diagn·osi in alcuni casi (urobiilinuPia ?) .

1

Le colecistit i filtr anti. (Peritonite bi li a re senza pe1·forazione ). Dott. L.

URBANI ,

aiu·t o chirurgo.

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B raro di far.e la di·aigm.osi p'.I'eopre ratoria· ·di quesito inci1dente curios.o e strano che soprav· vi:€1Ile in con·cLiZiOJl.i patologiic he vari·e e il cu i m ·eoc·a n:Usmo p.atogenetico an1oora non è ohiaro. Nei miei quattro caisi 110 operato sempre con dii agnosi eTrata p oichlè tre volte ho opell'ato con diaignosi di perforazione gastrica e una volta con diagnosi di perirtonite dii1'usa c1a appendi1cite. Il r eperto oper atorio non consiste in una perforazione macroscopicam ente apiprezz,fubiJ.e sull·a -0i5tif elle a, ma es·sa distesa lasci.a trasudare la bile cil1e si 1deposi.ta sulla sua s·u,p.erfficie come le gocciole di r ugiada.. P er qu:esto r epe·r to si po.trebib·e parù.are di oo1e1Cj $tite filtrante termi1n e cli.e r ende per;f.ettam.ente l 'id ea. ~' I.n du.e casi J1o pra.t i C·ato le colture d el liqrutdo siero-1bilios o di CO'lOTe bru1Ilo ver;dast ro e amb edue le volte si ·è sviùrupp.ato il coli. L'istologia patologica coniS•egnata n ella l etteratura dà scarsi r eper ti : i n gene.re la parete è fort en1ente ·edematosa e i canali di Luschl<a, n1olto sYiluppati, giu1n gono quasi alLa su,perficie :peritoneale. Ritter ha in·sisbito sul fatto che gli elemer1t1 1

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IL POLICLINICO

Il liqrui-do b·i liare Ji1b ero giallo bruno non era in n()(tevo'le quantità (civca 200 om1c.) ma una volta era circa 500 eme. ~.auwerk e L·Ulbk·e jn un.q. osserv.azione trovaror10 sulla m1tcosa una ero.sione emor.,,.agica c11e oi-est endeva ai piani sottostainti e giung.eva sino a lla 1Siero1s·a: ·i n seguito a l!La d eplezione d ella . Vie. s cicola r·otta le aderenze, ra'Pidamoote sta'bilitesi , avevano na·sicosto la piccola perf·o r:azione. Il ca;so è impo-rt.ante p.erch·è dimo1str.a qual cura biso·g na avere nehl'o.sserv·are prirr1a di ammetter.e una peritonite bili are senz·a p erforazdon e. Anche i casi ·di Si·ck e Fraetnk.el, V01g el, Kol·ii&ko, K-0rrillon, Askar1azy, W où·f, eTiano .analoghi a quelli dei 1p.re1citati a utori: esistev-a in:fa·t ti ora una ulce·r azio!Ile 5ulla vescico1a or.a sui canali OTa sul duo·d eno. Li\.l 1contrario i casi · di Ritter-S1c'h éev·elbein, Schoema k·er, Jol1annsson, Ker , Meyer May non "dim·oistrar-0no alll'esiam~ attento periforazione di . sorta e sono ap1p.u.nto qru1e ste osservazioni cli.e ci olbbligano a mantener e nella pia tologia il c~itolo ·d·e.ll1a perito11ite bhliare senz,a 'p erforaz.ione. · Per Blad non e·s iste una s.eparazione as•soluta fra la p eritoinite btiliare . con p erfotTazione di Nan~r erk e Lutbke e la p·eritonite biliiaI'e senza per.i orazion·e di Clairm on t e H alb·eDe·r ·e altiri autori. Quest'ul tima rap·p r.esenterebibe lo stato p.r emonitorio e la ;p erforazion e a··v'V·erTe·blbe in prooess·o d.i t ern,p o in seguito all'intervento del suicco pancreatico e dell'i.nfezion-e. Che fil s u·c.co panie~eatico eserciti u na sic ura influein za m·e ne sono potuto convi1n.cer.e n el IV ca:so ch e ho oper.ato: all'ap,ertura del ventre osservai, oltre la bil e 1·i.b-er.a n eù. p-eritoneo, pJacche 1dd. ·citosteatonecroisi . (le oosì 1dette macic h ie di cera) n el g.ra·s.so m·e senteriale. Poi·c·h è il pancreas era sano •a Jil'esame e non pr.e:sentav a le note alt erazioni ·n el senso di una pancTeatite emorragica pensai a:d un rifl'u1sso 1d el suc·co pancreati.co .n el coleidoco e nella cistif·ehl·ea. Qu·esta, prur n on essendo perforata maicrosoo1pii cam.e.nte, era co11tinua m e.nte umettata d aJ l!i.quido biliare c'l1e ra,pido ri appar i'V·a dopo asciugata la paTete con pi1ccoli tampolili. Co11 questa idea ho cercato ·di rip·r o1d urre il qrua•dro morfuoso negli anima li (cani e co!Iligli) li.niettan·do n ella cistifellea, scioperta .con lap.aratomia tra,nST·ettale de·s tra, d·eJla soluzione di trip.si!Ila ·all ' 10 % co'n un ago sottitlisstmo innestato alla siringa; co·m e controllo ho ind.ettato soluzione fisiologi•ca a;d altri cani -e conigli con gli ste'Ssi a·gihi .e co11 Ja stessa tecni ca. 1Le m~ e esrperienze no·n bta;nno aviuto risultato certo ma mi 1p.rometto di ripeterle le gando il co1.edoco e pro·vocando la perman en za nella cistifeil.l ea della tripsin·a e della soluzione fisiodogti.ca ne~ contro·l li. Irrrfatti la .stas.i . biliare non d eve esser·e estra· 1

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l--'- NNO XXX\-, FAfC. 51J

11e1a al fen o1r1eno p ePc'h è, n.ei casi che hò operatot la cistifellea era sempll'e straoPdi n a riarn.e.nte tesa . Non essendo però il coledoco molto dilatato e tTattandos i ·di casi gravi n on l 'lio mai es.pJo·r ato ·Co1n ool ed-ocotomia e •SO:n1dagigio metallico e m1 sono isolo contentato dell'esplorazione digitale 1pre.ndendo il coledooo fra il p--oll(iiC·e e l 'indi.ce intr·odotto n ello hiafJus d·i Wins1-0w. Anch-e l'iinfezione n on 1dev.e éissere estran ea al quaidro nosologico in qu estione percihiè nei àue caisi in culi h·O ·ooltivato il l tqiui·do bi!liar:e -8[ld-o peritò.n eale si è svilu1Ppato )1 coli . ·Questa b-reve intro,d.uzione em n ècessari.a prò.ma ·d i riferire i mi e.t casi sira p·er.c'h è il quadro mo.rb·oso non è univ·ersalmente n oto sia per · aiooen nare le br·evi e incompO!ete ricerche spe·rimentali p.rati1cate, ricerche che mi prometto di ripetere ·c001 ·t ecni·ca div.ersa e con S·Oluzio.n i di tripstna a titolo più alt·o di qu·el1.è ahe h·O ado.p e·r at o. CASO I. - 1C. A. ·aill.Ili 68 ·d·a Rocca Priorra . 1N·ella stori.a nulla a:d eccezd.one di lievi ~olort epigastrici so.ff erti 6 m esi or sono. Un giorno prim·a del ricov·er·O· in o·s1Pedal.e - nel p.ieno=1benessere - è stata IJ)rieis-a da lfi·elfi d·ol'ofli . epigastrici oh-e non son·o calmati con una i·n iezione di morfina. La donna di a.spetto sOlfferente ha un respiro corto e sup·e:nficiale a tirpo ·coista!le sup.e riore. Pols o l90. Addome teso, li1gneo, doJ.en tJ.issimo sp.ecie all'epigastri·o. Ai.a ·d i ottusità epatica non soom 1PamSia.

Ope.->·azione. -

Rac'h ianestesia alta con 12 cen tigrammi di novo·c aina inte·g rat;a co.n p oco etere. tL~atomia m e1di·ana sopraombelica1e. A1 p.erto .i l 1P eriton1e 0 fu or i1ese:e lb il·e in 1ditS·creta qu antità; si · diri1gono perciò 1e ricerche v ers o il duo·deno e verso la cà.sti'f.ellea; 1q:u.esta pr-e.sem.ta u:n ed€·rn a sottosieros o e da molti prunti geme bil·e ma non si rpossono v·edere perforazioni macrosoopiche. Si •de'c'i'd·e ·di pratd.care la colecistectomia ohe si eseg.u·e 1pet via x·etrogriada d·opo a ver leg,ato sGt.Paratam·en te il cistico e l'art. c:Lstica e ave.re inciso a d.estra il r etto lin m o1do id.a trasformare l 'incision1e mediama in incisione ad L. Tre drenaggi ·di garza: 1I1ella f.a vea cistica p1arzia'lmen:te .olb'l·i tarata con punti, nel[o hiatus di Wti.n·s low e nella çioc.cia Uomba:re. Sutu.ra 1Par,ete. La ciis tifellea rup~rta pr·esen tav·a qua e là sulla muco·sa s u gg.ellaztoni em orragìch·e. Guarigi·On·e. CASO II. - F. S., \anni 53, oalzo1ai.o da COC·U1m ello di GapiiS.t rello (A·quiila) . Da du.r. m esi d olore ail'epi·g astrio d·o po i pasti , rpirosi e senso di ipe.so; alcun e volte ha a'VUto v omito alimentrure rSeguito da mi1gl~orame nt-0 dei su oi distutrbi. ·Du e gi·o·rni prim•a dell'i.ngresso in o•s p e·dale ha avvertito ir11provvisamente .___ ·do po un disor·dilnedieteiico - forte d·o lore ep:Lgastrico e il vo.m ito è divenruto incessante. .P er 1a storia, per l'in·soir ge.n z.a rapiàa ·dei dolori, rper la ·contrattura della tparete si fa diagnosi 1cli u1oera gastrica perforata. Operazione. - Clol!'o·ete1rena rcosi regolare. Laparatomia medi•ana -.:XJifo ombe1i1cale. Aperto l 'addome si trova l tqui1do liber o del coJore della bile. Lo stomaco e il duodell1·0 ch·e vengono esp1orati icon ·g rande cura sono ·nOT1llali e la bil·e fìU?ries.ce dal goz~o de11a 1ci·stilfellea che lè straoird1nar1a1

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[ANNO XXXV, FASC. 51 ]

SEZIONE PRATICA

n1ente r1igonfia e presenta un ed ema sottosieroso. Si esegu.e un ta;glio trasversale a d estra interessante la cute e la sola guaina del r etto e s1 _puèi, toglter.e ico111 uin a oerta d:ilffi·ooltà \ (·p e rc'hè 1nanica il cuscino l ombare) la cistifellea p er via retrograda. Tre st risce di garza secon.d o la solita tecnica. warigione.

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gliorarrne.nto temiporaneo la malata muore al v giorno co1 qiu,aidro id.el la peritonrite ·diffusa. Non potei piraticare l ' autopsia di qru esto éaso particolarmen te iil1teresisante in c ui la ciis tifel lea tolta 1p resentava solamen te un ed·ema sottosieroso e s u~gel·lazi-oni emo•r ·raigiche s ulla mu·co·Sia. Le vJaoohe di citosteaton ecro.si fanno ,pensare che dalla cistifell ea filtrasse del succo p,an creatJ1co rifluito in vli.a retro gra da nel col eidoco, n el ci.stico o n ell:a ici•s ti f el!J.e a.

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D. V., a. 59, maritata, icon figli che stanno ben·e. All'.età di 20 ·a nni 1dolori 1ad.do1ni.nali im..t erpretati com·e coliob.e epatich.e . 1D a 24 ore ·ci·rica violentis·simi dolo1ri ep,i.g a·stri ci e del quaidrante superiore destro dell ' ad1dome i n sorti qruasi impir·orvvis.am.ente. La facie5 è coJ1 tratta, il p o1s o iè pi:ccolissimo ·e frequ ente, il r espir o è a tipo tor.aJCic·o superior e. tDolol'e ·e difesa d ell 'ad·dom·e specie 1sul retto d i destr.a, 1dolente il punto ,a.p,pendi~olar e e il p u11to cis11rco. ..ua diagnosi non è c1ùaTa e oscilla fra la perforazione 1gaistrica, l ' aippen1dicite e la colecis tite m a si deci d·e di operaa·e ugu.almente fedeli al p·r iin:cipio ·c he è migl·i o:: cos a operare a l momen to opp ortu no con diag no.s1 e rrata che in extremis con diaigmosi g'iu1st a. Operazione. - T aglio di Mayo-R obson. Aperto il 1p erit oneo fi1.101rie·sioe li1quido. biliar.e in g.r ande quMltità. Lo stoma1co e il duoideno sono sani ma fortem en te ptosi ci. La cistifellea presenta 1.1n €1d.em a 6otto1Si eros o e dal solco epato- cd·sti co sin istro ove ·esiiste una pic·col.a soffusio:n e emorrag.i1ca sotto.siero·sa vie n f·uolfi biloe. .s i esegue la co1ec.tstectomia 1peir vi.a ret-:l'ograda liegan do il 1cistiico e l 'art. cistica separatam en te La coleciistectomia rj es·ce f acìlis sima 'Per Clh:è i.a p tosi eipatica permette una facile esteriorizzazione del fegato. Sutura parete drenando la log.gia subepatica . Guarigio.n e. u.p purazJo·n e parziale dell'angolo illlf·erJore ·d ell a f erita. CASO 111. -

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IV. - T. E. , an ni 16, R oma. lN €>l dic.emlb,re 11.926 crrisi .do1loros e aJl'erpigastrio e raJ.]a fo s·sa ilié1Jca destra; rrj:cov,e rata in un padigli one m edi1co f urono d iaignosticate colic1he epaii·c:h·e da lPII"O!babile crulcolo,si. Da du e settimane ina.p'P etenza , svo1gliatezza, sem..so ·di p·eso epigastrico, febbr e ogni du.e o tre giorni. 1Da 24 ore dolori fieiris·simi all'epti..giastr io con polso fr eque.ntiis·simo, sudore freddo, ·c·on1dizioni . genetTali progressiva1nente aggravantesi, 1addome con pareti contratte e doil ootissimo. La di agno·si cli.Inie.a è di 1pe·r itonite a outa ·diiffusa m a d1 qu.esta non \Si riesce a stélJbilire l 'origi!l·e. L'indi1cazione o peratori.a ri &ul:tia n etta; 'la stor ia anteceden te parla. idi. pregresse colich.e epatiche ma I.a do~ en­ zia viva s1u~ l.a fossa ilt.ruca ld.estra fa pensa-re piuttosto ad una ap1pe'I11dictte. EteT enarco.si :riegolare. T.aglio di Mac BuTney; a:p1erto il peritoneo vien fuori li·qui·do biliare in g.r a.nde quantità, i 1 cieco e l 'aprpendiJc•e 1Sono normali perciò si d ecide 1d.i es.p lorare la cistitf.e1l·eia , lo s tomaco e il duo'd,e[lo. Taiglio transrettale d·estTo : aperto il rperiton·eo vi,en fuoiri liqruido bi1liair·e miisto a fiocc:hi idi ififbrina, stomaco druo den-0 e pan·cre.as siani. La cistifellea è Iipi ena di calcoli ed esiste un e dema gelatinoso sottosti.eroso c'he s i estende verso il p edunicolo d e·J la cisti'fellrea e sotto il p·eritoneo parietal e ·C•h .e si riflette sul co1'o!Il ·a scendente; sul graisso me.senteriale esistono quà e là zon e di steatonecrosi. Si esegue rla COl·eCiis tectomia p eT via r etrograida m olto la·b oriosa. Dr enaggio ampio sottoepatico e dal tagilio di M. B. 1Dopo un mi1C ASO

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Lo stu·dio dei ca si ripo rtati dimostra sicura111ente quanto sia diff.icile fom1ula r·e un.a diagnos i 1e1satta. In due casi io 1ho operato creden1do sicuramen te a,d un·a p erforazione gaJStTica e ho pràttcato ·un taglio l aparoto n1ico m ediano. Soltanto n el II1I Clél>Sio ho sospettato .una lesione del1a clstitf ellea ·e sono interven.uto -c on un taglio trans retta le destro. N.el IV caso ho creduto a d u n a peritonite ·da app1endi ci te perClhè il dolore ,p iù vivo eTa suJla fo s·sa i1ltiaca destra e ho d·ovuto praticare diue tagli lapa·rotomici a ggravando sicurramente le co n1dizioni dell'inferma ren·den·do 1P·iù lungo ·e ·più compleisiso l ' atto o·p er atori o. E mia c-onv.i nzione c·h e lia coJ.ecistite filtra11te • o,p·erata a te.mpo · sia guari:bile ed in ogni inodo n on sia più 1g irave dell a .p erforazlio.n e gastricia. I l taglio lapéllfot omi-co più agevole è il transrettale ·d estr·o ma come ho detto si tratta di diag.n o,s i difficile e sì op·eira quasi se1npre con diaignosi di perfor·azio·n e gastri-cia. P.er questa r:agione cioè per .esplorare agevolm·ente sto1naco e vie biliari da ·qruaLche temp·o anche n·ei casi n on aicuti a diag nosi ·dubbia 1prat ico un taglio p aram ediano 1desir o, a piro la guai.Tua d·el r etto addom1nale di d~st-ra pe.r divaricare m egilio Ja ,pa;ret e e ho cosi amcihe il v.antaiggto di no·n p aralizzare l e fibre n1edian·e •d.el retto com.e accade ne1l ta,g lio traillsr ettale 'di Miay·o R obson . 1

BI1B1LI OGrRABI1A.

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D ie Patogenes.e d en galliger. P er ito· llitis ohne P entoration du Gallenwege u . d it Pigmente de.r Nekro sen. Berl. Klin . W och., 1913, pag·. 1646. BLAD. Studien ub.~r Gallenperitoriitis oh ne Perforation der Gallenwege, Lang. Arc!h.., 1918,

•.\.SI<ANAZY.

t. OIX. Contri bution à l' étude d es p éritonites bi. liai.?·es avec intégrité apparente de s v oies biliaires. Straistbou.rg méd~cal, 1925, t. LXXXIII, pél>g. 83. C LAIRMONT e VON H ABERER. Galltge peritonitis ohne perf oration der Gallenwege, l\1itt. a. d. GI'en2. d. M·ed. u . C'hir., 1910, t. XXII, pag. 154; B eBELL.

rnerlrunge:n zu iàer Arb·eit von Prolf. NuNwERI< ll. DT. iLUBICE. Wi1en. ~lin . W·oclh., t. XXI•I , 19·13, rp1ag: 891. Uebe.1 • gallige P eritonitis ohne Perforation d er Gallenwege. Mitt. a. d. Gre.nz. d. Me·d. u. Ch.ir., t. XXI\' , 1912. F AVREUL. La péri,tonite biliaire sans perforation des voies biliaires. Revu.e Franç. d e m éd. et de ChiT., n. 14, 1913. 1FRIEDRICH. Akute Gallenblasengangrau. Med. 1D OBERAUER.

Woch., t. XilX, 1911. GUI BE.

1913.

La péritonite biliaire. R evuce de ohirurgie,

'


2552

IL

POLICLINICO

P éritonile Bili ai r e sans perfo.'>"ation ap. parente de s voies biliai r es. Stra sbourg .m édiical

HièKEL.

1925, t. LXXXI1I.I, pag. 430. HUGEL. Mil<.ros/copis Che pe.- rforation d er Gallenwc-

ge. Bruns B eit. z. KJ.in. Ohir., 1913, t. LXXXILI,

pag. 623. LABROSSE. Contribution à l' étu de du choléperitoi1ie spontané

en

dehors

d es. . K istes

hydatiques.

Th·èise de Lyon, n. 86. LENORMANT Pres'Se Médic.al e, 13 marzo 1912. LERICHE e CREMIEUX. Ascite biliai r e aigue, péritO· nite bi liai re sans perfo:ration. Cholécistectomie. Guérison. 1Bull. soc. m éd. deiS hOp. die Lyon,

t. XJI,I, pag . . 301 . .

Les péritonites biliaires sans per{oration des voi es biliaires. Th èse de Pari·s , n. 297. MADLENER. Ueber gallige P eritonitis ohne P erfo.ra. tion, der Gallenwege. Bruns Beit z. K~i:n. ·C.hii•r. ,

MACHEFER.

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Ueber gallige Peri tonitis und die Perforation àfr Gallenblase, Lang. Arch., t.

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(ANNO XXXV, FASC. 51 J

·d egli edemi cominciò a risentire la benefica influenza della cura sulla orasi sangui•g na; in due mal'ati di insuffi cenza caridiaca con contemrpor·anea cirrosi epatica, ascite ed edemi generalizzati n otò una certa azione diureti-ca del f.egiato, n on però così n otevole-- come n el oaso precedente; la diuresi f'u inv·ece 1Più s1piccata in un caso di ane1nia 1grave da colite uJ.ceirosa con edemi, in cui si ha avuto nel corso di otto giorni scampar-sa completa d e.gli ·eidemi e perdita di 3 kg. del peso d el ·c orp·o; di una modica azione si è infin1e mostr ata la cura in un malato di cirrosi eipatica alcoolica c on as.ci te. Anc·h e Lom.b ardi (Rv;"orma Medi ca, n. 27, 1928) fa acc·e nno ·ad una sptccaita azion·e 1dimetic.a d i1nostrata •dal fegato in un malato di anemia perni•ciosa rprogressiva. • Può ·d arsi che per la rapida diffusione che ha avuto l'opotera;pi'a eipatica nella cura dellre anemie sia stata anche da a:l.tri notata una azione di ur·eti·ca della cu:ra steS'sa, ma non mi risulta che esistano nella l etterat ura mediica di oggi altre o sservazioni oltre a quel'lie riiferite, fatta ecce. zione •d el riasso:rbimento degli e·demi in malati ·di anemia ,p erni1ciosa p-rogres.si va. Cr•ed·o p•erciò utile ren·dere nota una osservazione p ersone.le riferent·esi aid un malato ohe presentav·a ascite ed edema aigli arti inferiori per epatite interstiziale da eziologia probalbilm·ente mista malaric a e alcoolica, con noite di moderata anemia, n·el quale il ; fegato so·m minist.rato allo sicorp·o di osservare J.e' m·o·di:fica zioni del•l a crasi san·g ui·g na ha p rovoca to una rd iu·resi spi-ccatissima con consegu ente miglior. a mento notevole della sintomatologia cir, roti·0a. 1

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Camp. I.$tdoro, di ·a nni 36, manoval:e celibe, da NOTE E CONTRIBUTI. Torre (Paidova), entr.a1to in Divisi·on e M·e dica Ma sioh ~le il , 13 ottobre 1927 : i n differente l'anamnesi OSPEDALE CIVILE DI 1PADOVA - DIVISIONE MEDICA famigliare, in quell·a .p ersonale da notare di·f tediretta dal primario dott. G. ZANCAN. rite a 12 anni. Inviato in Africa durante la campagna libica (l '•amrnalato aveva a1Jlora 21 anni) .A.zione diuretica dell'opoterapia epatica. vi C·ontrasse m·alaria, i cui a·cc·e ssi febbrli, a ca, .Qott. ANTONIO GASPARINI, ariu1to. ratJter:e terz·aniario, si protrassero per duie mesi. Godette 1poi buona salute fino a;ll' età di 33 ann1 In una r ecen te nota (v. vViener· Klinis~he wo cti., qu.ando, assunto quale mano'Vale da uµ'impr esa n . 52, 29 1di cembrè 1927) il prof. P·orig.es acc enna ·d i c ostr.uzioni in zona ma'larica, gli si manifeaid una azi-one diu.r etica manif·e·s taitasi in a'lcuni st·arono nuovamente ac1ce.ssi f·eJb:brili di terzana, resistenti alla cura perchiè si protrass·ero, eccet· malati che erano stati sottoiposti alla cura della tuati brevi <periodi di r emissione, .p er circ·a quat· diet a epatica di Minot e Murphy. Riporta anzitro m esi. ·No·n si oonta:giò di malattie veneree. tutto un.a osservazione di Grossmann il quale in F·ece ia.bu~o idi vino (2-3 ·l itri al giorno) e fu buon seguito al1a cura sud1d·etta a,reva not ato lo s taJb1mangiatore. OtJto m esi rprima d el suo in.g resso in ospeidale lirsi di un a abbond an te diuresi con riassorbin1·ento degli edemi ·i.n un malai o affetto ct.a grave , l'ammalato n otò i primi sintomi della affezione a ddominale con sistenti da prima in diarrea piutn efr.o-si. 1R iferisce poi brevem ente le osservazioni tosto abboU:dante (4-5 sca·r i1che al giorno), poi in pro1prie : una malai"L a di a n emia perniciosa di alto sen so di p eso e di tensione con aumento di volume del venire; fu l 'acc·entuarsi · graduale d1 grardo con ·e demi 1diffu.si, ·la quale aveva prece.qu est'ultimo fenom•eno che 0 1bbli·gò il m·edic·o c~­ clente·m ente tratto poco beneif:i cio da una cur.a rante a praticare una ,p rima paraicentesi aid·dom1. ·d·i u·r etica con -eufilin·a e t eocina, tre giorni dopo n ale con estrazione di ciric·a otto litri di liquido ini ziata la dieta epatiic·a manifestò u na 0.!bbonascitico, e ch·e poi indusse l'ammalato a fars1 ·r icoverare. dante diuresi (•quattro litri di orina ·a l giorno; 1Si rile·v a, al suo in·g resso, uno staito gen erale <li1ninuzione di 10 l<g. d-el .p·eso d·el corp.o in 14 abbastanza bene c onservato; la faccia alquanto giorni) e solo dopo il completo riassorbimento pallida presenta ai pomelli num·erose piccole va1

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i[MtlfO XXXV, FASC. 5:1]

SEZIONE PRATICA

-

I

.. -. TONICO E SEDÀTIVO UTERO-OVARICO A BASE DI

IDRASTE, VIBU·RNO PRUNIFOOLIO

E . PISCIDIA

'

..

,

PI~CIPULA

~

noto da lunghi anni a lla Classe M edica . del mondo intero e vie ne usato con grande s uccesso n ei disturbi funzionali d ell' utero e delle ovaie. •

,.

... DISMENORREA - MENORRAGIE - METRORRAGIE STATI INFIAMMATORI E CONGESTIVI DEL COLLO E DEL CORPO DELL'UTERO

DOSE :

-

D a mezzo ad un cuc-

rn flac oni da gr. 50

chiaino da co ffè pa·

e do gr. 100.

recchie volte ol glorno. In coso di forti ·

,

dolori ripetere la do· se ogni ora o due, da prendersi

in

acqua

L ETTER.A:TURÀ A RICHI ES TÀ DEf SIGNORI MEDICI

ca lda quanto più pos· sibil e.

Deposito Generale p er l '. Italia~

A. ANGIOLINI .

Milano - Corso Magenta, 96

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(Approvato dalla R. Prefettur.a di Milano col N. 10933 in data 17 Marzo 1928) .

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(ANNO XXXV, FASC. 51]

SEZIONE PRATI CA

ricosità; si nota anch e leggero subittero. Nessun sintomo patologico polm-0nar.e n è cafldiaco; pres~ sione a:rteriosa 90-128. Stpiiccano i segni di una ascicte libera id i medio gra·do con r.ete venosa sottocutanea collat·ernle a1iquanto pronunieiata; jl limite superiore d·ella ottusità d el fegato è a livello norm.ale, n on si .p alpa il borido inferiore ; milza ingran·dita e <:le.bordante dall' arcata costale; m odico edema a·gli 1arti inferiori. Esam·e d·el sangu.e : gloibuli rossi 3.360.000; glo. buli bian·c hi 6200; em·dglobina 45; valore glo1bulare 0,84. Non alterazioni idi colorazione dei globuli rossi e scarse a lterazioni di forma. For1nula leuico~itaria normale. )Vassermann negativ:a. Esame delle orin·e: quantità 600 eme., colore giallo-rossastro, torbi·da, reazione aci·da. Presenza di tra:cce ·di a·l bumina; manifesta r eazione pe1 l'urdbilina; non pigm•en·t i biliari, non sangue. Neì sedimento non elementi renali. Durante i primi gio-ri di degenz:a le funzioni digestive si manten·g ono discret~. L'alvo è alquanto di·a rroicò. Le orine vengono emesse in una quantità giornaliera scarsa, oscillando sempre fra 400-700 eme., con quantità to•ta1e di urea in ·esse con tenuta va·r iante fra 15-20 gr. 1

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arti inferi ori e l 'ascite' sono note\'-0lmente diminuiti e si ha una 1diminuzione del peso co:nporeo di kg. 4.600. Sospesa a questo punto I.a dieta epa· tica ·d iminuisce gradatament e la diuresi fino ad essere n e-Ila quarta giornata di 1000 eme. Nuova ripflesa della abbon dante 1diuresi con il ripristino della cura. N·e1 volgere di altri 15 giorni l 'asci·t e , e 1'1e.dema son o .$'Comparsi; l'a1n,maliato ?p es a 62 k1g. (1dimin uzione · com'Plessiva di 9 kg) . Il fegiato non si palpa sotto l'arcata costale, si parpa la .1p iccola .ala a1quan to in·durita; la milz·a è grossa. L'amm alato, ohe ha vo•luto u:scire da·l l'ospedale, è !3tato riveduto amrb t1latoriamente do1p o ciflca due m·esi e già ripresentava i segni idi l1na modica ascite. 1

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Che l'opoterapia epati•ca ipossa dimostrare una <tzione diuretica non è di osserv·azione recente : il fenom·eno è già stato in pa;ssato notato ap1punto nella cura d elle asciti cirrotiohe: Hirtz (Soc. ThéI'ap., 22 giugno 1904) ha potuto v1edere in due malati il sopravvenire idi poliuria •C-On scomparsa ·de'l l'asci•te e degli edemi; osservazioni analogl1e ha f.atto Perrin (R ev. Med. de i'Es{, 1..15 gennaio, 1-15 febbraio 1·905); •C.arn ot C.Biblio t·eca di terapia, . ~ ' o.poferalpia) af•f erma cl1e J'opoterapia ep.a tica ipuò . .-:r : . n·ella .ascite cirr,oti:ca prQWlocar·e il bene:ficio del··... l'aumento 1della .d iuresi, 1sì che ·1·asci1te impiega ,, ·1 . I ' ' . un tem: p o ma• g gi.ore a ri·prodursi e l e pu·n ture ..._ . iJ .i ~~ 11 evia-cuative possono essere sempre .p iù distanzia~ ~ . . . l:.. te; casi di ascite cirroti·ca migliorati con la som....:.: 1l 1 ·-• mini.strazione di f·e.giato ò di , estraitti di fegato il d1 . !.!e > ven•g ono ritferiti da Mo·uras (1Cirrhose alcoolique . t.JQll) -'" et 01pothérapie, T hèse de Paris, 1902), Galliaro, -.... ..i . . . Créquy (Soc. de Th érapie, 1904), Gyr (R ev·u e 'Al éd . 1 foo _[ ! 1 ...i. Suisse· R omande, 20 giugn-o 1908), Schoull (Soc . ~ ltfl rr ' . . . de J'hérapie, 1908), ecc. "I 'M 1Se la diuresi p1rov·~cata 1dall1a dieta epatica e 1-.i 1• t ri rlf •c·h·e p er i risult<Vti terapeuitici aveva in primo :ir., r:! t empo fatto sorgere eccessiv·e speranze sull·a cura m_ h d·ella cirrosi ep.a tica, ha mancato di verificarsi . ~~i-+ - • "' in tanti altri mia.lati ·di as.ciite cirroti cia sì da far Mia1gr<Vdo la dieta lattea assoluta prolungata E: presto ca:dere in disuso l' orp·o terapia quale mezzo la somministrazione di diuretici, il quantitativo di orina 'Si mantiene inalterato e si a ssiste gra- di •cur.a ~1peciJico, non per questo è da negare ·datamente all'au·m entare dell'.aiscite , finch·è 1'8 n oc·h·e il potere diuretico del fegato sia stato da Yembre si d•eve ricorrere all1a p•aracentesi aiddo- Jt1ngo te.m po ·ammesso. Le recenti osservazioni, minale oon la qua1e vengono -estratti 7000 eme. scaturite da11h: generalizzazione della dieta epadi ltquido di peso specifi,co basso (1012) e coi catica di lVlinot e lVIurpfhy per la cura degli stati ratteri di trasudato (albumina· 0,4 %. Rivalta e Caistellino n egiative, a·~senza di sangue). Dopo la anen1ici, non hanno fatto che conf·erma·r e un fatto 1paracentesi l'aséite va rapi damente r1formandos i g·i à not3Jto e fanno ammettere la possibilità di e si va iS1tituendo e·dema c·ospicuo agli a:rti infenn più vasto camp,o ,di azione dell~ diuresi epariori·' a 15 oo·iorni di ·distanza ·d.a lla 1prirna si ren·de tica; la quale è m·eri1tevole di un più esteso stui1e.ces-siaria una nuova par.a centesi la quale dì1 estto a 8000 eme. ·di 11qui1do. Questo va di nuovo dio ·idi quanto non sia stato f·i nora fatt-0 , a maigrapi.ctamente riprodu1cendosi, n el mentre le orin e giore r.agione per la in·costanz;a c·on la quale il si mantengono semp·r e scarse. fenomeno semlbr,a v·eiiJfi.carsi, per staroili rne IJ.a Il 30 novembre (quando viene iniziata la som · o-enesi -e iil reale• v·alore clinico. Contiene il fegato ministrazione idi fegato) }e 1con1dizioni dell'a1nrnat:> 1.ato sono le seguenti: ·asci•te marcata, edema agli un ormone ad a zione diureti1ca, come è stato arti in1feriori ed alle 1Jar eti d ell'aid1dome , 01ine presunto da Mo1itor e Pick, il quale ha la 1proi1el1'a quantità media ·di 600 eme., peso del oonpo prietà ,di r eg·olar·e il ritcam'bio idrico dell'organik·g. 71. sm o, 8 che non venendo distrutto dalla .p reparaL'istituzione della di·eta epatica è seguìta da sp~crata djuresi; già al secondo giorno l'orina zione tecnica del .fegaito o degli estratti di fegato raggiunge la quan1tità giornalier a di 3500 eme. e rimane effi·ca.ce quando viene somministrato per jl quantitativo d·ei giorni seguenti oscilla fra 25 ~0 e 3500 eme., si·cch1è dapo 10 giorni l'edema agli bocca? Si sa ch·e l'oliguria è u na conseguenza •

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POLICLINICO •

·trequente della insufficenza epati·ca, e può e&sere spiegata con u11a diminuzione dell'urea ohe 'C o.stituisce un diuretico fisiologi,co, con un abbas.samento della pressione arteri·o.s a e con una azio~ ne dei prodotti 1autolitici del fegato di cui 1'inie.. zione fa diminuire la secrezione u.r in a r i.a; agisce l'opoterapia epatica come una t er~pia di sostituzione ed antitossiica ed ha allora l 'azion e diu-re·.t i1ca mo.do «ii prodursi .solamente n·el1a ritenzion·e .idrtca accomrpagnata ad uno sitato di ins11:fficenza ~piatica?

[ANNO XXXV, FASC. 51)

e muscoli bene sYilu·p pati. Panniicolo aidiiposo ben con.servato, p·elle e mucose vi1s ibili rosee. Nu1la alla testa, tora·ce, addome ed organi in -esse contenuti, negativo l 'esiam e d·ell'arto superi ore dcestro e d i quel1li irnferio1ri. All'arto su.p eriore sinistro lungo il decoTso del r ad·i ale esterno, si notano zone arrossate ed in ·alc·uni punti gru•p pi di ve· scmol.e con conten!llto si-eroso liquid.o. Detto arr ossamento si dilffon de anohe alJl'avam1braocio e al d ito medio. An.ch·e in questi p.u nti si notano grurppi di vescicole qua e là sparse. Al cavo ascelltaJre &i v.ed e un gr.urp1po di u·n ·a ven tina di V·e scicole con liqui do non tan to limpido. All' emi·toraice si· nistr.o in co·rrisponde11za del rg rand·e pettorale si vedo·n u g.ru.p·p etti di vescicole c<lle vanno lungo il 1decorso d ei nervi cutan·ei .a contenuto si·er oso. Le glaindole d el cavo ascellare sono ingirosisate e dolenti alla p·a1pazion.e. Il paziente d·ice di avvertire .un senso di bruciore intenso c.i1e gli dirsturba i movtm enti e,d ill sonno. 111 15-8-27 si p:riaittca la ip'rima in iezione di auto, sangue n·ella quantità di 2 ,eme., il 17-6-27 la seccinda di 4 eme. Dopo dette iniezfioni l 'i/Thfermo notò un m iglii.oram·en.to maniifesto; cessarono i d olori ed il co·n tenuto delle vescicore da sieroso 1diven tò foirte·m ente torbi1do. Le vescicole stesse cominciarono ad afflosciarsi. Itl 19-6-27 si prati,ca la terza ililiezione di 6 eme., il 21-6-27 la quarta di 8 eme. Do1po dette iniJ.ezioni lu ngo l'a pa;rte am·m alata non si vedono ohe cro ste ematiche che facilmente si distaccavano. La gla nd.ol'e €Taino meno manilfeste e l'infermo nolll acc1Usav,a più alcun di~turbo. 1fl 23-6-27 Si fa arncora una iniezione di 10 em e. di autosangue ed il 25-6-27 la se.sta di 10 eme. In detto ·g iorno, l'amma;J.ato viene licenziato guarito dai suoi at·roc.i 1disturbi • 1

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L 'importanza del .fen·omeno è · tale da essere m·eritevole d-i stu1dio; resta intanto m ia tntenzione delirnitarn e i limiti ·della . wprpliicaibilità tera'" peutic·a negli stati patolo.g i1ci dell'uomo. 1

CLINICA DERMOSIFILOPATICA DELLA R. UN. DI PALERl\II~ dir.etta dalc Prof. LUIGI PHILIPPSON.

L'autoemoterapia quale metodo cu1"ativo dell'Herpes zoster 1per il d ott. CHERUBINO ScuoERO, assi·stente o.r.dinario. Da un .p aio ·d'anni in qua, in rclinic a, per la cura del'l'herp es zoster a.b•b iamò 'VOl1Jto provare l 'autoemoterapia. I casi trattati ambulatoriamente co11 questo metodo · S·ono stati un.a ,dozzina; riporterò per hr·evità le storie ·d i quelli più illustrativi. La tecnica è stata la segu.en te : Bol1lita una si, tinga di Pravaz rd a 10 eme. in acqua fisi ologica, per evitare l'emolisi, o la 1probabile coagulazione nel sangue, si preleva da una delle vene delle braccia una certa quantità di soogu·e e vien e subito iniettato alle regioni gl'ut ee. A ·g iorni ·a lterni si ripete d etta operazione aumentan,do ,p erò la quantità rd i liqui1d o da iniettare, fin o ad arrivare aid una dose che varia d a 2 a 15 -c1nc. 1

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CAso I. - P . G. , di anni 22, studente in m edicina, da Messina. Anamnesi n e1g ativa rp·er sifili·d·e e tubercolo·s1. ·Paidre e mad;r.e viventL L.a m aidr.e non ha avuit o aborti e i fi gli son o sani. N.ato 1da gr·av11danza .e 1parto fisiolo.g ico sof:frì da tbambino i com'Uiili esante·m i dell 'infanzia. Da cullo.r a fino ·all"epoica in cui -.elbJb e la' malattia che a noi interessa, non ha sorff.erto alt:ri disturbi, tranne quialche febb:re gastrica passeg·g era. Ne.I gi-ugno 1927 l 'infermo jn pieno benessere comi111ieiò ad avvertir.e forti dolori a tip o nevr.algtco con ·senso moloesti·ssirr10 di bruciore aill' arto suip·er·i·oTe sinistro e con aicme in corrispondenza del cavo ascellare omonimo. Do•p o ·qua1che giorno detti dolori si estes e·ro an Cl1'e alla r egi·o n.e pie ttor.a le sinistra, e notò anche compal'lsa di chiazze airro·ssate dolenti-sisi·m e. In cor:rispondenza di dette zone aTross.ate, comparvero poco do.p o gru1ppetti di vesctco.1e con li-qui·d o trasparente. Dette ves1cicole er.ano spar·se sia 1aJ1l'.e mito1raice cl1e al! bracicio, a·vambraccio, mano e dita dell'tairto superiore sinistro. tll focolaio più esteso e che gli dava m aggi.ore noia era al cavo ascellaT-e. F u proprio in tal e condizione 1che ricorse alla nostra osser,·a z.J.one il 1·5 .g iugno 1927. Si fece diagnosi di Zoster del1 plesso brachi1ale e .p ettorale esterno siJnistro. E. O. GioYane cli buon.a costi~uzione , scheletro 1

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CASO I1I . - G. G. , di anni 24, commenciante, da Palermo. Paidre vivente e sano, maidre morta in ,età •g iovane p·e r polmonite. Ebbe 5 gravidanze a termine e i figli son o tutti viventi. L'infermo .n aioqu.e da grp,Vìidan za e parto nor•male e fu allattato d·ahla m aidre. Noo. ricorda di aveTe aVTU.to i com•u ni esantemi d ell'infainzia nè altre malatti e d.eg.n e di n ota ftno a 18 anni. In taJe epoca p·er coito impuro co·n tra;sse blenorragia , e guari dopo circa U·n mese e m ezzo di .cure ,p rescritte da u·n sanitario. N~l febbraio 1928 co.ntl'lwsse stfilide per cui ricorre all'op era dello speicialist·a p er l·e cure del caso. Du'ran.t e il 'trattamento ariseno-benzolico n ei 1p:rimi dt marzo 1928, e prectsamente dopo la qt1inta 8'll•dovenosa di g.r. 0,75, il paziente notò Ulll vivo rossore al p.aidigùio·n e . dellJ.'orecchio destro con sienso mol1esto di trafitture. Incon scio id i quanto era sucoesso attribuì alla malatti.a il gonfiore, ma aiccortoisi poi che insorgevano delle vesctcole ritornò a fa1rsi vi·sitare. l\IIan mano il ·d olore aum.entò a tal punto che g1li di1s turbava il sonno. IIllf,atti fil 12-3-28 sj fa rtved·er e e si nota al paidi•gl·i one dell'orecchio destro u n gruppo di una ventirua dr vescicole a contenuto si.er oso; la glan,dol·a retro-wuricolM'•e mo1destamente ingo;rgaita e 1dolente a·l tatto. Fatta diaignosi di Zoster del ramo auricolare esterno si com·ilncia ill trattamento autoemoterapi:ilco. Ora sicìcom.e carpita alle volte che durante l!a cu:ra ams·enoben zolica insorgono delle manifesta zioni di Zoster che andando aivanti co n le cuore ' posson o ;peggiorare, per accertarmi di ciò non ho sosip eso affatto il trattan1en to s1pecifireo antiluetico, ,ed ho pratilcato qu e'llo autoemoter rupmitirco, come cura dell'H erpes. AUl'os·s er vazione si vede che il rpaidiglione dell 'or,ece:hio destro appare aumentato ·d·i volume risp·etto al siniistro, modilcamente a r1

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SEZIONE PRATICA

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rossato con preser1za di gruppetti di vescicole a contenuto sieroso·. Dette vescilco1e si vedono anche alla re,g ione retro-a:u:riicoilare aic1com;p.aoCJ'lllate 1da ·u.n alone /l'Osso intenso. Le glando1e vicinio·r i sono in•g,:oomdite. Cura. Il 12-3-.28 si preleva dalla veina del br·aiccio destro 2 eme. di san gru·e che si inietta alla r egione glutea, il 1:4-3-28 reazionie 1p1eTiiferica molto dimi-nuita, il rosso.re quasi s comp.aJrso e le vescicoJe in qualic he punto comiTucilano ad afflois ciarsi. Il liqutdo in esse contenuto si fa più tolflbido. Lo stesso giorno si pl'atica la secon da i!l1iezione di 4 cm,c. di aiutorsan1g u.e. Il 16-3-28 si fa la terza iniezione di 6 omc. Le condizi.oni sono miglio:rate molto. Le vescicole sono afflosciate ed in al1cuni prunti si V·edono croste em·a t·ic1h,e 'c.h·e facilmente Si distaiccruno. Il 18-3-28 si fa 1a qua.rta iniezion,e di 8 eme. A questa osservazione non si vede altro che croste ematiche in corrispondenza d ei punti ove esistevano 11e veisciico:lie . L'in.f·enno non avve·r te più alcua1 distuirbo e viene p erta·n to licenziato guarito dal suo Zoster. Durante 1a cura dello Zoster, come ho d·etto dinanzi, non fru abbandooata quell.a ar.sen obenzoJica . 1

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•CASO III. - L. P. A., di anni 34, commerciante, da Palermo. A·m mnesi n egattv.a p·e'l' sifili·d·e e tu· bercolos·i. Padìl'e vivente, madre morta a 43 a<nni p·er bronco-polmonite. Ebbe qu.a ttro gravidanze a termine. I iftgli sono tutti viventi. Nato d·a gravi.. idanza e parto fisio.logico fu ail1l1attato c:Lalla madre. No,n ricor1da d·i avere avuto i comuni esantemi dell'i'11lfanzia niè altTe malatti·e fino aJl'età di 28 aniil:i. In tale eipoca trovandosi in servizio militare sul Pi·a ve contPasse malairra a tipo terzana, così venne diagnostioata da un ma:ggiore m ·edico, fece cure Clhia1iniche e guarì do.p o un mese . A 30 anni per coito im'Puro contraissie blenorragia dalla quai e guarì anche dop.o ci.r ea due mesi di cure. L'attuane m·alattia inso•r se il 20 maggio 1928. L'infermo trovanidosi i.n pieno ben·es·sere comincd.ò aid avv:ertire un .$ea1SO moles to di b1ruciore a ll'·emitoraice sinistr o. Detto bmlciore durante 1a notte si esac erbò, cam1b iandosi in 1dolore aicuto , tanto da n on 1p ermettergli di stare coricato sul lato sini stro . Il giorno ·dorpo si aocorise che i sintomi si esaicer1ba\ram.o e che in corrisipo·n denza de~ 6° e 7° spazio intercostale sinistro \ri erano de1le ;piacole v.esci·co:l·e raig,girupipate ed attorno ad esse un di.screto ro.s-sorie. 1P .e:rsisten1do i disturbi si d.ecise 1a con·sulta:rrni. Osservato l'inifel"IIlo feci diagn osi dt Henpes Zoster dei n ervi in1eI'costali. La malattia quando l;OSSOO'V•M, e ci0 è il 21-5-28, OCICU·p ava il 6° e 7° s.pazio intercostale sia1i1stro e si esten1d·eva sino alG.1a linea me·diana anteriore e posteriore. Si notavano gruppi di v.escicole di vari1a g-randezza co11 alone iper~f eri e o arrois sato. Il contenuto d elle vescicole era chiaro. Leggero r]se.ntimenio ghiamdolare all 'ascella sinj·stra. Sottoposa. su·b ito l'iTuferm.o all'autoemote:r.aip1 a, difatti lo stesso giorno feci la rprima ini ezi·o·n e di 3 eme. 1di a utosangue. L'amn1alato ebbe la sera un.a esacerbazione del do1 ore ed il domani , do1po una inotte insonne, torr'nò pregandomi che gli in di1cassi qu1alc.h e .cosa atta. a farlo 1ri;pos·are. Il 22-5-28 faccio la secon1d1a ]ni1ezion·e di auto· s angue alla dose di 5 eme. .1a giorno dOIPO l'in1ermo tornò contento a dirmi che la notte aveva ·dormito b•8111e. Osservando lia parte amm1a l.ata m i .aiccorsi ch·e il eonten·uto delle vescicole da lim pido era net·t amente twbid o ·e che quelle di ma;ggiO!I'e gran·d·eziia c01minciavano ad affto•s ciansi. Il 24-5-28 pratico la t erza iniezi.o ne di 8 omc. di 1

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amtosanigu·e. Le vescicolle tend.e vano ad essiocarsi e l 'inf·enn-0 non si la:gnav·a più di sofferenze. Jol 26-5-28 f.aiccio la quarta ini ezion e dti. 10 eme. La m1aggiorr' pairte delle vesciilcole sono es siccate ed in alcuni punti tr8!Slfolf'rnate in cro ste ematiche che facilmente si distiélJCcavano. Il 28-5-28 faiccio la quinta inieziO!D.e di 10 eme. <ii autosanigue. Al pos to ove eirano )e vescicoù e sl vedo·n o deill1e zone di col orito brunastro e i.e ero ste in gran parte si son distaiccate. Jtl.1 30-5-28 pratico la sesta ini·eZ'ione di 10 eme. e licenzio l'amma lato comvletamente guarito sia dai disiull'bi subiiettivi c.11.e dalle l•e1sioini locali. DulI':ante il trattamento cmrati·VO i pazienti non sii son lam entati mai nè di m·alesser e n è di febbre. 1

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P are ch·e 11no dei pri•m i a tentare tatl·e m etoido il1 Italia, sia stato ili Maderna, da come rifensce in una sua pubblicaz]one del1a Riforma M edica, 1S25, n. 49. H·O voluto r endere anoh'io di pubblica iragion e i crus-i rd ianzi descritti per diVeiI'Si m otivi: 1) perchlè i·l metodo è ·d.i faciile ed innocua a:pplic aizion.e; non ·dà 1d i·sturbt, niè f.ebbre e quindi può es serie usato .amic he in pae si e da qru·a lsj asi me.dico; 2) per l'azione immediata che esercita su·l dolore n evraillgico, c·o sa che diffiici1lmente si ottien e nello Zo·siteir 1anch·e usando gli tpnotici; 3) p èr la facile r egr es·sione d elle vescico·le, ,gi1acch.è come ho detto primq., esse cominciano a 1re.g redire sin da1l1a rprt•m a iniezione e gu·a riscono in un lasso brevi·ssim.o di temip o. In1'ine par·e che non lascia quewle nevriti che ~acilmente si oss·ervano qu·a ndo la malattia guarisce s1p1ontameiamente e cl1e po1sso no ·durare p e:r m esi ed .anche anni. 1

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TECNICA OSPEDALE S. · l\tlARTA -

RI VOLTA

D'·.J.\ODA.

La ricerca dell'albumina e del sangue nelle m·ine tinte da bleu di metilene. Dott. PILADE CLARA. La ric errca dell'allbumi11·a n elle urine colorate da bleu di m etil ene, quantunque n on sia descritta nella 1gen.eralità dei tra1ttati di C1himica Clinica, •pruò occorrer e a.il m edico no·n raris·s imamente. Il .c1aso più frequente tè quello di malarici nella cura ·dei quali si associa s pesso ed .utilmente il bleu di metilen.e ·al chinino, .di r aido si tratta di altri a rr1mal.a1ti ·a cui il farmaico è ·stato somministrato per :le sue varie indicazioni. ·~uando le urine :sono intensamente e dure·vol111ente colorate, ·e ciò avviene di s olito n ei malarici in cui si raggiungono spesso dosi di iPare1c,chi deicigrammi di m edi!cinale, la ;ricerca dell'a1bun1in1a coi soljti n1ezzi presenta grandi difficoltà ; 1'e urine sono allora presso che opache anc11e nello spessore di un tubo di ·a ssaggio, e l'&ggiunta id i un acido ne r ende an.cora più inten sa Ja .colorazion·e. Per renderle trasparenti sl può semplicem ente ri•correre all.a diluizion e con 1

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IL POLICLINICO

[ANNO XXXV, F ASC. 51] •

aioqua djstillata, ciò è p erò p ossibile solo qu1an1do la colorazlione non .è intensissima, e l 'aloomina è contenuta in ·discreta qu·antità ; la colorazione p oi anc·h'e a ttenuata che l'esi1dua 1distmba la Jet, tura ·d ei risultati, e la diluizione i)Uò essere causia di .errori, fav·orendo il' coagularsi ed il precipitare di pseruido albumina n on patologi·ca. 1P er la ricel'ca io pro cedo im.Vieoe tin qu.est o modo : ·R.a ccolta dopo filtrazione l'urina colorata in un tubo 1d '.a s·sa;g.g i·o, ·aiggiung·o d·el1a s oluzionoe a ioalina ·di tartrato so·dico pota:ssa. co, .quella che è nota sotto il nome di .soluzione B 'd el reattivo di F ehling, .g o1ccia a gocicia, agitando 1d01P10 l'aggi·unt.a dj ogni goccia. L'urina comincia a scolorire dal fondo e 1doipo _l'aiddizion e dri una •certa quantità di reattivo 1assume in mo·do perman,ente un color giallo-brun·o, ohe un modi1co riscal,dam·ento di tutta il:a prov·e tt a trasforma in color gi.allo ...chiaro con p erfetta tra·s,paTenza .del li·quido. Preso al, lora p.er il fonido il tu.bo di ·a ssa·g gio, si scalda sino all'·e bull'izion•e la parte sup·el'lficiale dell'urin1a; indi si aggiung·e aicido aJCetico a gocci.a a go ccia agitando la rprovetta in moido da muovere sol 0 ·g li strati superficiali del Ji1qui1do, fino a.d ottenere una lievissima co•l orazion·e viefidie di qu esti. Nelle rurline n on allbuminos·e si os&erva al m omento dell'eibul1izione il for1narsi ·di un 'Precipitato n·elbulo.so costituito ·da fosfati a!lcalini, jprecipita to •Oh·e si ri disciogli·e 1coll'a·ggi'unta id i acido aceti1co. Nelle urine c[le conten gono .al:bumina i'l1Yece l'a;ggiunta di a cddo acetic·o provoca iilatur.aln1ente una coagulazi·on e più completa 1d ell'a Lbumina s t·essa ed lln aumento d el tPrecilpitato . L'osserv·azion·e va fatta al momento perehiè dopo un certo t empo i du1e strati alcalino sottostante ed aci·do sovrastante tn cui è divisa la provetta si m escolano alterandon e l'aspetto. La reazione, c'he è come si vede una m odificazione id i adattam·ento a.Ile particolari circo'Stanz e del saggio usual·e di ri cerc a col ·C·a lore e·d acido aJCetico, l1a la ISt•essa sen sibilità di questo saggio; infatti u rine con un lieve velo albuminurico da m e aggi'unte aid urin e icolorate di malarici hanno sem1pre ·dato il precipitato ben evidente, malgrado la maggior diluizione. Dalle iprove da m e istitùite non mi è risultato che ·Ci sieno altre ciause di err ore, all'infuori di quelle in·site n el sag·g io c1assi•co •s tesso, ·C·a u·&e di errore che n on vanno però esaigerate, e c.'h e n-on gli irrup·ediscono di rispond er e praticamente bene nell a maggior parte d ei casi. La colorazion·e azzurra ·delle uri·n e impedisce anche id i praticar1e sopra di ·esse la reazdone d·el v .:;:i1 ·D e-en comunemente usata p er svelare la pTesen za ·di s a·n gue ; volendo fare qu•esta ricerca si l)UÒ aggiunge·ve in un tubo da c·entrituga ad :una certa quantità d ell'urina colorata 1/4 1circa d·el 1

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su,o volume di etere so1forico, sbattere energicarr1ente oh.iu d·endo l'im1b~ccatura ,d,el tubo col IPOllice, e 1POi s·epararè con pochi .giri di centrifuga, od anche iasciando in riJp-o:so per qualcih e tempo. L' etere Si separa più o m eno limpi do ma non colorato, con una pi•petta se n·e aspira una ~iccola ·qu1an tità, che si la&cia poi -caidere a gooecia a g occia su carta da filtro , lascian°do evaporare o·g ni goccia ,p rima di lasciar cader.e la suc1cè.ssiva; sul· la ma•oohia ·oh e n·e r esidua si pratica la reazione nel m o1d·O n oto. (Si lasciano cader e qua e là sulla maicchia 2 •o 3 g·o ccie di soJ:uzio·n e alcoolic.a al 3 % di .resina idi guia iaco di recente preparata, e sopra di' essa ·qualicitie goccia di acqua o.ssig·en ata, se .la r eazion e è p ositiva si formano macchie azzurre). iS . e la reazion.e precedente 11a dato r isultato 1pos itivo, e si voglia a cc.ertarsd. in modo assoluto 1che e&sa si a d;ata dal san gue, si 1può controlla:rla ·c ol'l a 'Prov a ,dei cristalli di T eichmann, che Sil istit11isce in m odo analogo, sbattenido l 'urina a cidificata ·e-on acid-o ac et1co con €•t ere, separan,do ,questo, evaporandone po che gocci·e sopra un vetrano · 1p ,orita oggetti, e trattarudo il r esiduo con soluzione fi·si·o logica e poi oon a1ci·d·o acetico gl1aciwle, secon1d.o le no·r me d·ella 'I"eazion·e stessa. Rivo11ta d' Adda, agosto 1928. 1

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STORIA DELLA MEDICINA .

Nel centenario di Marcello Malpighi. 1ll t erzo oentenaTio d·ella nascita di Marcello M·allpiJghi (1628-1928) r a'P1presenta una festa 1d ella Scienza ùtaliana, peficl1iè in es;so noi · V·ediamo il più ·p erfetto tip-0 1d·ello .stuid ioso di razza itali-ca: la.v oratore 1dalla m ente iim:pi·da , ser.ena , m iralbilm ente e1quilibrata, come f'Ur on 0 ·Eustachi e :v.alsalva, 1G·alil ei e Mor.gagni. •l)omo •p rov.a to d·all e dur1e ins11die di contraisti ce di passio!lli; scienzti.ato cu·i la vi t•a n on sempTe fu pr-01diga, ch e 1conoblb·e la viltà ·delle masna:de e dei .ra1pi,n1atori 1d•e'i suoi moid esti av·erd; m·e.dico in·sign e ch·e 'i d1etrrattori e .g li invid.l, .p r esero di mira e tentarono - s!p·ecie p er le eoop·e!'te sui polmonti. e i$•Ul ci1rcolo .sangui1gm·o ~ di far orollare dal suo piedi.stallo dd. gloria ti.mtperitur a. N·on ci fermerem.o sui dati .biograifici, cl1e ·vet:i· n,ero 1co1sì lben·e raccolti da rMaSISÌIIIliliano Cardini. n·el vol1ume edito dal Po zzi. tF.is·siamo soltanto ·al·c une ·date :irrnportanti per mostra-re l 'attività del Malipi·gh'i. N.el 1656 fu .chiamato dal .s .enat.o bo10.g n.ese all'in1segnamento ; poco ·dO'PO il Granduca F1er-dinan•d.o l i lo v.olle a Pisa per la Cattedra id i ·M edi cina teoriica. La p·eTmanenz.a nella Uni' erBità Tos can a e.bibe deci&ivo inflrusso rsrull'o1Piera malpigihiana, p erc1h1è il nostro contrasse ami1Cizia con ..\1fons o Barelli, capo-lscuola di viv.acissim.o ingegno, ma i1l cui ca·r attere ~trano lo faceva ravvicinar.e ·a qu.e llo di Ger.olarrno Card.ano. In1

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8f:ZIO~E

fatti di poi 1Vlalptghi e Borelli si ldi..staiccarono anahe niel terreno rsciJentiif.ioo, poichiè il primo ved·e va nei fenom·eni lbiolo·g ici d-elle caUiSe fisico·ahimiich-e, mentre il secondo e i~a un m eccanici·sta pu·r o ·e oTtod osso. Dopo tr.e anni di vita pisana ì\ilialipi1gm.i tornò ..a Bologna ov.e .se1c,omitò a studiar.e e a coIDIPiere -esperiienze, ooe lo portar.on-0 a sco1p riTe i.a strutliuTa dei .p olmoni. Intanto tè invitato a recarsi allo ..stu1dio 1di Mie s·sina e nel 1662 successe al p. Castelli nella cattedra -Oi rmediicina: studia in qu.esto periodo il ceTVello 1d.ei pe...~i, il succo n 1ervos o, la m<:>r.fologia del n·ervo otti-co, il senso del tatto. Poi torna di nruov.o a Bol01gna ie <1'urante il viaggio si ferma ·a Rom·a, trattenendosi con lo . Ste1

·n one. To r11ato in ·patria s1m1d ia le g1an·dole (.e le ·os. ~sew.az~oni inviò ali.a Rea1'e Sociie tà di Londra), lie ossa, i denti, la produzione del callo osiseo, 'i nodi doella 1podiag.ra, 1oom.e a1..-eva pen·etrato 1a struttura idella lingua e gli argani 1peri'feriici d el gtUSto, tr.ovand-0 pur.e il tempo di praticare e cli .scrivere iconsulti .e trattar1e di ainatomia patolo;giica. 'Non tr·alasciia intanto l'..amo:r.e IP'er la botani·ca e la sua anatoonia delle piante 1è op·era fondament>ale. Lo s tudio della .scienza amrubilie 'o'li o \Serviva ancl1·e di collegamento iper J.e i.nidcvgini d i embri-ol-0g.ia, av.endo da tempo 'inlziiati gli s tiud i ·sullo svi1uppo d el g.ern1e nei .semi e .sull'•uovo dl g;(1ltina inculbata. E ianpossi!bile in 'Un breve ar·tocolo elen•c are s oltanto le innmm·erevoli sue minute in1d.agini che si v.o1gon o .ad ·ogni fen-0meno -della vita: studia i Yenrni, le l'Uoertole, le farfalle, le cellrule •e le trachee vegetali, i vasi uterin C il ciircolo sanguigino nella rana, giovandosi ··d-ei tessuti oh·e presentano un.a certa traspar.enz·a , ·e comrp1etando cosi, icon l e osservazioni d el moto -0.el san1g u•e nei oaip.illaTi, il gr.an•de edificio iniziato da 1Cesal.Jpino -e da 'Realdo Colombo , ·tla Paolo 1$a11pi e dia FaJbr.izi d' A.oqu·aipen1dente. .Nel 1691, già 'innanzi negli anni e malaticcio, -tlu •c hiaimato •a R-0ma da Jnnocenz-0 XLI oom·e archtatro; oe tre anni dOIPO ·vi moriva. Gior.g1o BaJglivi lhia dettato un·a sobria relazione della su.a ultima malattia ·e ·d·ell'autO'p!s ia d·el S'UO cadav·ere; ·e poiohlè •essa è poco nota la ri·portiamo peT i11·uero, pr.e.si, .an.cora a distanza di secoli, dalla rtveTenza eh-e m .ertta oolma così il1ustre: ({ .<.\..v~ndo io prur 1qUalche v-0lta famigliaTm·ente conversato in Roma col M·alrpigihi, ed • assistito -all& icuT.a della di lui malattia letale, n·on trala. sce!"ò in .g r.azia degli eruditi d·i rilfeT'i:re bre\r·emen te lia storia d·el mo:nbo e della sezione d·el -OaJdaver.e -eh.e ;di recente io .feci in si sa~ce arm·t oon.i C-0 .

!Maroell-0 Mal!pighi di ann1i 66 'c irca, di t.em· 1peramento eme rte1nd·e va al isec:co, di abito m e· ·dio·cre d·el corpo e ~parimente di medi·oc:re statu·ra ·f ornito, essendo and.a to soggetto p·er lo decor. so ·di inolti anni del1a sua virildtà a vomiti e <e

PHATlC.-\

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sccessi. i?ili<>:si: e dop o la soipp-ressione di qu.eisti, a. v om1.t1 .ac1di, a pal'Pitazio11i d~ cuore, a caloolt dt r eni € della vesf>iica, a.id -0rine cr'U·e nte, e talora, lél!d aftf.ezi.oni pOldagrose più 1iievi · [inalmenesace-nbati tutti questi sintomi dop~ la di lui " enuta a R.oma, 1e . princirpalrrnente la pa~itazione d1el c~o.re , 1 calcoli d ei reni ed al1cmni sudoTi v.e spert~m, . .e ...qu1 est~ m or.cia·ciSisimi, fu pre..'o di aipopl·ess1a 11 25 Jugl10 del 1694 v·erso il mezzogiorno ~se~do pr.eio~drut~ cur e e 1passi-0ni dell'anilIIlo ecc'. ~·ell ap.opless1a s1 a;g.giunse la paralisi di tutto il 'lat:o 1destro 1del conpo, .lo lstorcim·ento dellia bocica e ·d·ell' ooCthio d~stro ecc. « ·U!Sami:n-<? su'bito vari Timedi, l"emii ssione del ~ang;u·e , ClOe, n.el ibraocio sinilstro (n'Ullaid.imeno io . ~o.no , _u·so ~'ti.stit~iJrla nel braiccio paralitico, p ooich è J rrnrp•0d1·t o circolo dtei flui•di n ella prurte &flf·etta D·On si r,iJstalbili•sc.e con tanta ·oelerità che a,pr.~·do la v·ena d el med·e1si!rno, com.e chiaram en. te s1. 1d·educ-e ieila.lla meccanioo. della r.esiistenza e d•elI'rm'Prulso, m~ in ~·~to ca.sò non si potè tentare P'er l e v·ar1e op1ruoni ·d·ei medici chiamati alla oura). le coprp~ scarificate alle scaipol!e, la p o~ ve~.e 1~1 cornac~1n.o, i ,gen:apilsm:i alle piante ·de; ~'l~ di, ed .8:1t~1 moltissimi rimedi spiritosi, ceLal.1ic1 e spec1f1c1 d·ell.e apoipl-e:ssi e; per 1'1us o de1 •q uali dopo 40 1g iorni di gravissimi. mali di van il?qiuio, 1d1i .capipleni-0, e di altri acci1d1e~ti, restò 111be.ro dall'3JP:opl-e1ssia., dalla paralisi so·p radd·etta e dia:gli altri oocidenti [fitf.eriti. ' « l~tla poichè è •costume di ogni malattia di div·aga1-si più estesam·ente, qiue:sto ruomo ahi.arissirno fu sommamente oJìfeso dalla forza del morbo ant ecedente nell:a m emoria e n-el razi.o·cinio, anzi per .quailflll1Jqrue causa più li·eve si scioO'lieva in !Ja·?Time; 1eTa aif'f·.etto da inarpv·e tenza, ,a,~ indrig.e1stione d·el v.entr1.colo, 1da su'Ssulto d1e i muis coli e da li·evi i.n vasionì di vertigini ad d.ntervall'i . Danneggiato irufine miserandam1ente da qu·esti e da altri s intomi n el 29 d·el mese dri novea.nbre d1ell '.anno m ·e:desimo , di nuovo f 'l1 preso da 31poples1s 11a, d opo e:s·s ersi iniett at o il 1solit-0 clistere al mattino. « Questa n.u ova invasione 1 dell'aipoplessia f u r:rveoed!uta ·da gu-avi1ssim·e v.ertiigini con esace:riba1n1ento calic·olo1s 0 d ella V·eB'Sii·ca qiu.asi p er otto igiomi; l'inaw·e tenza e 1gil i altri sintomi anzidetti eran-0 più gravi; 1nia QJiù veemente di tutt~ queste cose fu l''insrulto d·ella nruova 8Jpoplessia; impero•c oh1è riuscito viano qu1al·Ulllque rimedio, clo·po 1qiuattr' or.e dalla invasion·e inerì. « Ap·erto il ca;dav.er.e osservai la parte sinistra dei polmoni alquanto flaioci1da, lirv~da tprincipal. m ente nell·a di lei paTte rposteriore .dov·e aderis·c e al 1dorso. Il auo:r.e .e·r a aJum.entato ·di mol·e .e princ~palmente le pareti 1 clel v·entri•c-010 sintstro che erano 1d ella Jayighezza ili <iu·e dita. !La bile era m olto i1eria nell!a cilstilfellea. Il rene s inis tro era n ello stato naturale, il 1destro al contr ario quasi minor.e 1della m età del 1sinis tro , e la di lui pelvi era •così dilatata, ah1e vi si potevano corrnodarrn.ente introd.u:rre dru.e d·i ta. Per questa diliatazione della 1p elvi su·cc.edeva forse che i calicoli :gener ati n ei rieni suibito diiscend·e\rano nella vies;gi·o a e dail la v1essica v·eniv.aino :f uori, ·si1ocome ~iù volte mi av-ea attestato qiuando era tra i vivi quest'uomo ottimo. .N ella vessica urinaTia era run pi.coolo calc oI.o, Ohe vi e:ra di1Sceso quattro giorni .p rima della invasion-e dell'rultimo accidente apoplettico, e n el 1dis c.en·dervi esa:certbò qiuelle ultime viertigini . Gli altri vi!Sc.eri naturali .erano n ello stato sano. a oo'Vità ·d·el v.enmcolo cc Aperto il ca-po, n ell1 d eistro del cer,.:-ello trovammo druie li·l:fure icirca d i

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sa11g· ue i tero e gr u111oso , il q1t1ule s tru ,.aaso ùi s an1g u e tfu cuu1s u cl ell' aipO'f>lc sia ·C · della morte. X1el sinistro Yentriicol o ·era u 11 ' accrua g'iallognola •Clel peso di inezzu oncia, cui e1·ano frammilSte delle 1pioco1e aTenule in . ca11sa qu·a.ntitù. I vasi san.giuiJgni ·d·el cervello el·an o ;p er og·11i doYe ·val"'i•cosi. Tutta la cl11ra ni.a1clre rorte1nflm.te e prote rnaturalmente cvcleri,·:a. al ct'anio. E que·~ ta è la s omm1a ·cli JCJU·elle co.s e oll·l' i o potei ·Osservare 11!ella sezion e d·el <::adavere anzj d'etto i n Roma nella cJ1iesa di 1S. Vincenzj o cd .-\nas ta sio alle ra.dici •c.lel Qruiri11al e =t1'elle st e1s ~ c cn l e11cl e cli c1ice1nbre 1cl1el 1694 )) . 1

Così :Si è sp en to :\ f a rcello :\·la lpi•glli i L cuj sp1r ilO ap pare cl t g r1 0 e.I ella s t·i11pe '<li L conar ,flo · iCì«.t v·in1ci, cti Galileo {;.ulil ei, di Fl'anc.esco R edt: egli è ·un n o·v atore 1cll e moven1do dal m etodo sperim ental e, nato tn Italia, n ·ulla conce.de al p assa to. Osservatore i11 i11uto e -0bj.ettivo, è :en11pl'e auimato cla ru11a suip eriore attività. sipeic'ulativa , cosicoe.h è la su·a m c11te vig1Ie sta in ogni i., tante a base 1della osservazion e. Egli 011ora ,·.eran11en te la scien·z a cli t utti 1 t empi e, l1el suo rj cordo, ci senti amo .e ·altati cli fronte alle •p o i·bili1 ù iclellc con!Crt1iist e 11 rna i1e. 1

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G UG T.lELt.10 BlLANCl ONT.

SUNTI E RASSEGNE. · ORGANI DELLA RESPIRAZIO'E. I più f1·equenti e1·rori diagnostici nella tubercolosi polmonare: perchè a-vvengono e come si evitano. .

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(I(. H. 1928).

BLU.\fEL. Jli'i12c/1.

~1o~to

J1. ell. l\l ocllen ·chr. ,·

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spesso la e.I jagnosi cl i tubercolos i 1Jo11110r1are, o s pecialn1en te 1cli tub·er co·l osi poln1on arc at-· tiva, è c.lt\l tutto irufondata. Riguardi e cuJ·a int1ti.l i ' 'e11gono con1S11gl'iati al 1paziente, spesso anzi viiene jn1dl.1riz.ze.to ad ll'I lla cura sanatoriale, Ì il1.l· til·e e u.11zi sp esis o 1d annosa. La diagno·si errata cli tubercolos.i p olmonare attiv a Si avTebbe aclclil'iti11ra nel 75 % d ei ca si. 1L e m al attie ch e più freqt1entemcnt e danno adito all'·errata d]aig·n o$i di t u·bei1ico·losi, so110 Jn parte afrfezioni d el torace , 1T1 p·arte m·a lattie gen·er.ali. Fra l e prime, u11a tub·ercolosi i11attiva, un enfi'Sema, un asma broncl1iale. br-0nchiettasie, catarri delle vie aer•ee, n eural!g;ie intercostali; tra l e sec.on·de, la ne·v ra1sten tn , disttwbi g·asirtc1, cJJ.suurbi en1doc·:rinrJ, ane1nia, aiftfez ioni p elvi,c·h e. Le principali cauise di erro1·i diagnostici sono le r.adio:gT.alfie d1itfettose o 111-aJ e interpretat e, l e interpretazioni erron ee di sinto1111 clini ci, ecl il ·soveI'cl1io ,pe·so d·ato .a lle af.ft'1mazi oni d el paziente. Le radi ograd:ie dovrebber o ·ve.. n ir fat t e solo jn i iitnti cl1e d1ano garn11zi n rli 1

u11a t ecnica i)erf etta, e ·do ,·1·e.b b·e l'o vc11ji-e iu tc?J pretate solo (la m·eclici sp ecializzati i1olle malattie d el torace, e sp·Jta11to jn ra.p porto con i s111tomi clinici ril evabi·l i; si eYita t:osì cJ1 e i ·esa1n . raidiolog·ico co11fo11iela a11zich è illumina re :i'l m<·c.li1co I11 base a1 repe rto ob'biettivo, si co11fondo1lo sipes1so co11 la t ubercolosi l ·eruise111a, l'a:1na bron·ol1i.a1e, la b1'on cl1ite, le bron•cb iettasie. La forma iel el torace riig·idp, la c1Jn1in nita ::;un es1pu11sibi1lit<. , l 'asip etto racliologi'co .e fino a t1n cer to gru.do ancl1e l 'età del paziente J)ermetieranno di cl ia gno,sticare l' eruf~sem a, cl1e ... i lJUò a cco1n pagnat e acl tn1a .b1r o1.chite f1n a . clj sisemi11ata e: 11 1 sin1ula ll ti' affezion e 1

tt1:bea~colax·e .

Un· a.na111n esi a c1c:u1·ata, o I tre alla di 1n o.~trnzione del·l.a diilat az1io11c e.lei pol111oni. p erm ette fa.ci lment.e di ·d isiingiuer e 1 1 as~a bron·cb iale (a nafilatt]co. • · climati·c o, Iirfl esso, p 1si-chico, e oc.). I ca t::i1·ri as·p <: 1cifiiei delle \ rj e aeree si dtstin·g uono dalla tubel'col osi ipe1· il quadro . raicli Oll o·g irco n eg·ativo e p Pr l 'asse11za d el bacillo cli Koch ; talvp.Jta af~ezioni 1ocali d·el i1·aso o d ella go1la, fa·cil1 nent«3 r iconosc 1:b ili dall o sp ecialirSta , st1n11lano o d eterminano uno stato infiammatori o cl ella m•u cosa laringotracl1eale o bron cl1ia~ e. Qui 111di i ossc e·d espettorazione cli CUi Si lagn.a110 i a;>az]ep.1 i. S1p esso si aiocusano inve1ce disip11'ea, in aip·petenza, e dolor-i to.raioi:ei. L·a di s1)11ea è eccezio11ale n·clle form e n O"l m.olto aivanzate ·di tulbercolosi.; è i11,rece i11olto 1})i\1 fr.equenie i1 ell'L~nfj 1sema , n e·Jl 'a:sma, n ella pJ.eurii r . nelle n1alattie del cuore, n ella cloirosi. L 'inar)})etenz.a aoc·ompagn.a s1)esso 1.a tubericolosi, è p erò 1 t g u a lmcnte frequente ancl1e i11 aatre malattie o t:o11·ùizionj crnaJ i stati cli stanrch ezza e di esau1' I mento. 1

0

e.

Dolori torac ici 11on a ccom·p .aigna110 lli solito l~ t1uber1col osi, a 1111.en o c11e si tratti di pro'c essi di iraggrinza1nento. . i tratta di solit o cli sempliici nevra1gie l ntercpsta'l i (esncerbazion 0 del dolor~ quan1do i 11(11·ri intl.)rcostal i ,·cngo·n o . tiratj: tosse, s tarn1uto, s hacl iiQ··1io, ecc .; punti tipici clol enti alla pressi on e' . POLLITZER.

La diagnosi dif·f~renziale delle a;ffezioni polmonari. (:\I. H. .JoaE~. .\"e lo E 11 r1lru 1r7 J o 1Lr11 ul o/ .\1 edic'in c. :?1 g·i ugn o J 928 .

Le aJfezjo11i J)UJ111011nri clie occorre ten-er prese11te pP-r la dia1g11osi dif-f ere11ziale con la tubel··col osi pul111onare si <listi111g·uono in tre g ruppi: 1) bronClhit·e, bro11cth1ectasia, ascesso, asn1a brò11CJn i.ale, brpncorp11lmonite e JJulmonite looore, f i·b rosi pulmonar·e e pn eu111oconio·s i; :?) tlHnorj, . e sti,. micosi, r&piro cb etosi C Sifjli·ll C pn Jn1onare ~ 3) cardiopatie, inalatti e della tir oide e •dei seni r1asalL 1


[. \ NXO :\:\:'\\·, l: .\~C . 31]

S l·:ZIONE PHATTCA

'

Cl'011ica, con graidua le dilatazione dei bronch j, de1ermina con i~ tempo la bro11c·l 1iectasia e la for111azione di caività. bro11cl1iectatSicl1e. I fattori eti olog iei l) iù ·corrnu11i . ono la pul1110111ire, l 'inrfl'u enz.a e, sipeoie n e i barrnbini, la p eTtosse. I sinto1ni c.:o n1un i co11 la 1.iu1b er colo: i son o la tosi~e. la r e1s1p,i razion c b1,e·ve, jl dolore al petto, l 'es1p ettor"nzion e, che è più l)l'Of11 sa o d i cattivo odor e n ella bro11c hi ectasi·a , 11ella q11n.J e l e r n1 ottj si }JOS60110 .es-sere n1olt-o profuse. B roncllile

e bronc lziecta ·i.a . La 1broniC.; l1 it l'

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~ella ~ro11 c l1it e non vi s ono feno111eni tos i e-

mi ci e J)erdjt p idi i)eso: tali f·atti si v,eTjfi·can.o, a n ca'l!e. con la febbre , neil la broncl1i·ecta.s ia q11anclo si ·deter1nina l ' assofll)i111en10 di pus . ~1I a11c an o s e·g 11i d 'infilt razion e lJUlmonare: n on ott usità, non alterazion e d el tipo respiratorio. I seg11i anorirnali sono: roncini sonori e · · itbjlanti e r a ntoli mincosi su uno o ambo i 1pulmon i e per lo più limjtati alla b ase. 1N ei casi eccezionali di broncl1iecta sia con ulcer a zio11e cl·el parenchima pl1lmon.nre Sj J·il·e1v,a 1p er lo p iù olla base: ottusit à, r espiro 1J)ron1c·h jaJ e, rantoli 111111c osi. Un seg110 caratteri-stico cl ella bron chi·Pctatria è ìa form a 1delle dita ingrossate aH' es tremi tù. Con cl1 1cl r n1cl o depong·ono p er la ·dia.gnosi cli bronc hite o di h~,on ol1iectasia pi ft cl1e p-er quella di tube1,colosi: l' ana1n11esi idi a t taccl1i rilpetuti cl i broncl1ite con r ."p ettorazione ipl'ofusa e fe ti.da, a ssenza di ])il CilJi t uih ercolari, caratteristica form a del1'e di ta, n se11za cli se.g ni 1tl'infiltrazion·e p ulmonare. Asces:o p nlmona r e. L' ascesso acuto si m ani[e-

.:ita co n dolore al J)etto, tosse. f eb1b re, brivi cli , sndore, .p rostrazion e. L 'esip.ettor.azio11e, ·Ch•e è fetiida, si 11 a s olo dopo la rottura ·d ell'a sce.s·so. Ln tosse è esplosiv a . E p er lo più loca lizzat.a a11Ja base. I seg11i fhsic i sono: ottnsità, r espi ro ])ro11·Chiale, ran Lo li localizzati. :8 presen te il segn o dell e tClita, com e quello d ella broncJ1i ecla ia. R adiolo.g·icél 111ente i 1Può d efinire Ja sede e la form a d ell 'ascesso. 1

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Conclude11do: l'ascesso na -i11izio a cuto e Ja tu.JMr colosi inizio insidioso: lo s•p uto n ell' a scesso è fetido e i1on contien e J)acilli tube:r.colari; l 'ascesso è per lo più loca-lizzato ai lobi ii1fer iori, m en tre la t ubeTcolosi a q.uelJoi su1p eri1ori. A s1na bron,cliiale. E confusa con la tuib ercolosi p·er cbè co1ne qu esta dà: ·deibolezza, disipnea, tossr, esp ettorazione ed eventualmente 6}'.) Uti em orragici. Xell 'asma mancano segn i d 'infiltrazione puln10n a r e. I seg11i più comuni sono: enfisema, iperriso11anza, ron1Cll1i s iO:>ila11ti e sonori di.lffusi su tutto l 'a1n1bi to tplllmon:ar e. · ~ei casi i1ei quali l'a. n1a i so,·ra1pipon e alla t11ber colosi, q uos ta può

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e ·e re diagno~ticata Llura11te la r erni .. ion·e del broncospasm o. Broric opul11iu1 i ite e vnlrnonlte. Queste i11alattie

hanno molte analogie clini l1e con la t uber colosi, ma se Ile diff·eren z iano per 1' anarn11esi. Le prime hanno in izio acuto in i:>crso11e benportan ti, m entre I.a tisi è insidio:a. La .P·t1lmonj te .s'inizia co11 lbri-Yido a ocornpacg nato da febbre, ·ceta'J.ea, do}o r e toriJ1Cico , cli;srpnea e prostr.azion e. La 1mib er co1o ~ i 11a se1n pre slntorni 1pro.dro1uici: p e1idita di peso, !lC•peri1n e11to, iperter111ia V·esip ertina, disturbi 1dipe.p tici, astenia. 1.' jperlencocitosi è fr eq uente n ella })Uill.no n ite, rara nella tu·b ercoloBi . I segni della pulmon ite (ottt1.sità, soffio broncl1iale e rantoli durante la ri1soluzione) sono, sa l,.o rare eccezioni, lo·calizzati a lla b ase, e s'inc ontrano solo rara;n1 e11te nella t ubercolosi. Questa all ora assiume jJ ca r atte r e d ella ti.si 1'.)neu111onica. che per altro col!pisce incl~Yi du i giù 1nala11·dati. F ib rosi p u l11ioriar e. . uole seguire all'in fluenza ll O!:(l:i él!dulti ed alla pul1nonite cd alla p ertosse i1e L bambini. E caratterizzata sinton1aticam·e nte cl a to·s se ricorren te, pjt't a;oc·e11tu ata in i n verno, ·con es1p ettorazione s olo n eg·li a;d.u lti: polso, temp el'atura e stato gen erale n ormali. Si ri,scontrano j seguenti segni: otousità e rantoli localizzati ad a1nbo le basi. Lo ta to 1clel sogig.etto 11011 112. t en.. de11za a 1)egìgiorare. P1ie·umoconi osi. Di qu·esto gr11pp o cli mal.a ttie 1)roifes~i onali 1'a più comune è la silicosi. Dà di· ·ipn ea , tosse ed es1p ettorazion c. I segni fisici sono ordinariamente basila ri, m entre 11 ella tnl)er colosi sorto lo.c alizzati al lo!bo superiore; le ' n ree di ottusità con scon1 pansa del respiro e cli gr.u.prpi di rn11toli all!e basi, ch·e si. i n contrano n el1a sil·icosi non sono così fr e,ql1 en~i nella t>u1bercol osi . Oltre a ciò in cruesta rar·amentc si s·vilu1p p1a l'enifj"·e111a ch e è un fat to comu11e i1el'.la silicosi avanzata. In gen ern.J.e i11 ogni i11di-Yidu o sogigetto ad inalazj on i di polveri si.liceo cl1 e presenta sintomi r es pi r atori birSogna p en. :-i r e al I a s ilicosi. .\ eo1rlas1nl d el pulnione. ~in1t1la110 inolto b ene la t ubercolosi. I sin tomi più co1n .u ni sono: dolo r e roraci.co p iù forte d i not te, tosse, espettorazione, disp11ea , en1ottis i , ra'Uce.dine, debolezza .e perdita cli peso. I se.gi1i fi$ici sono: d jm inuzione o scomparsa ,del reisipiro, ipoifonesi o ottusità corrupieta. Qu estj segn i s ono p er lo l)iù localizz:a ti a ll'ilo o Dlla baee del IPUlmon e. L'esa·m e radiologico è d·ella m.assima im porta11za. C'ist;, del 11illrnone. La più fr equen te è quella da eC!flinococco. I segni ail:>ituali sono dimin.u zion e o scomparsa 1del r espiro con ottuis ità, la oni estensione è in rap1porto con il ·volume della cisti. Di solito la diagnosi non si fa fino a quando non si l1a r ottt1ra in t1n bronco, con tosse, espettora lo l)u rulento ecl €rnottisi. 1


2564

IL

POLICLINICO

xxx,·,

[ANNO

FASC.

51)

B a n otare ch e t·anto in questo caso com·e . in L'enfisema polmonare. q.uello dei tu1nori l ' otbu~ità è accompagnata da • Lesioni e istopatologia. scom,p arsa del respiro, mentre l 'ottuis ità tlJlbel'colare è a·c compagnata ·d a au·m ento d el m l1rmure o (IJETULLE. A re/i . 11iéd. .c hir. de l' appar. respirada soffio bronohiale. D'alt ra parte i classici fo-col oire, 192.8, n. 3 ) . • lai di rantoli n ella parte superiore clel pulmone Nel mentre sulla .sem,e i.ologia, 1a prognosi e i1on si riscontrano nei casi di cisti. forse la c ura cliell'1enlfis em.a , t·u tto semJbra esL'·eosinoif ilia è una g1ui·da importante, mentre l'ac·certamento id·egli unci11i del p.arassita fa sta- . 1sere stato ,detto, nel1a sua is-to1patologia ancora ir1olte son·o l1e la;c·u ne. Le lesioni maicroiscopilCJl,e bilire netta1nente la diél>gno6i. dJell'.enifisemia 1p0Jlrr1onare puro, v el$C'i.Cola~e, sooo. Pn,eunioniicosi e Spiroclietosi broncopulmonari . i1ote e fiisse . ·A.g girung\iirumo le lesioni di un en... Le aif,fezioni parassitarie dei pulmoni rassomifisem.a da denominars i « $Cl er o atrofi co » del g lian o molto alla tu1ber·c olosi. Castellani scriive: polm·O'Il·e, .a ltenazione rCicat:riziJale e 1$81q1Uela di l!e<< N·ei ca·si medi la malattia assun1e il ti{po di sioni anterioTi inlfiamn1atoriie :siano esse sifilitileggere bronchiti con ~spettorato mu co1purul·ento , cihe ·O tUJbel'lcolari o,d ·altT·o . E &UIP'erfluo rtportare ne} qu ale si trova il fung·o. Nei c~c:i gravi il p ai caratteri id·el polmone •enJfils.ematico tolto dalla ziente pr·esenta si11torni analoglhi a qu•elli della g aibbia rtoracica: Jc l'esion.i d·ell'e. Yescicolare son-0 tu!bercolosi con febbr e eti·ca ed espettorato emorp er lo ,più ·b ilaterali ma pos sono essere unilar.agico » . tenali e oolJpiTc unia. p.a:rte od un intero polmone. I.,a diag·n osi di1pende dall'a0certarr1ento del fun.-\lcune 1~egio11i sembrano essere preferite rispetto g o o dello spjrochete 1n qi.1istione. alle ia.ltre, C()Bì la 1in·giu1a, l '~ice, il bordo poSifilide pulmoriare. I segni fisi·ci pos-sono essere ste•n iore ·e la swpeflfi,cie esterna del bordo ·d iaquelli della fibrosi pulmo11are o d ella tulbeflèolosi Jramrrnati1co. Co·n il temrpo la jplerura isovraistant;e u1cerativa. Nel 1prirrno caso i -sintomi ~'.) iù fr.equenti s i d1sten°de irr.egola:ranente a .formarte delJ.e bolle, sono: tosse, espettorato mucolPUrulento e diB!pnea. delle ampolle spor.~enti ·alla 1supenficie: l'ampolNel s econdo caso: tosse, espettorato ,p urulento , la enf isematosa semipra peduncolata, ma tal·e a'Pien1ottisi. I criteri per Ja diagnosi differenziale p·aren za è dovut·a ad un.o strozzamento ·a nulare sono: per la siti1i·d·e, Wassermann positiva ed •della saioca a er-ea ectasiica a livtello die lla super. assenz·a di bacilli nello sputo; per l!a tUlbercoficie pl1euriica : inciJs,a , si V·ed·ono in essa delle losi, anamnesi negatìvà per la stl'.ilide, Wassern.11:»erture ciircolari oh e m ettono in oomuniJc.azione mann negati v.a, ~)acilli nel1o siputo. la cavità co11 v.icini voouoli ecta;sirei ·come pure Cardiop ati~. Nella miocardite con scompenso e 1con bronchioli, !fatto g.i à notato dal Valsalva e nella stenosi - mitrali1c a si [possono riscontrare i dal Mo:rig.aig:ni e •ohe mostra il ipa:ssaggio dall'ectasezuenti sintomi a cari•co d el pulm one : tosse, o eia alveolare all '1ecta;sia acinos·a, o l o·brulare, o €6!P'ettorazi-0111e, diJSpn.ea, e, 1sp eicie niella steno si br.onichi.olare e p·el'lfino ibr.on ch'ial1e. ·m itralica, emottisi. Questi sintomi possono ;fat !Je J.eisioni mi,crosco·p ic·h e d·e ll '•e. p. v. debbono pensare a1la tube:vcolo•s i, tuttavia .è a rilevare c·h e ess e1re aocuratam·ente inte:npretiate p er non read·ere mancano segni d'infiltrazione ·p arenchimale del in 1arr·Oil'i facil'i. e l'A. n-0ta la dilfifi·coltà d.el1'a d1 1pulmone e che g1'i eventuali rantoli sono loca- 1stin~i1on·e dei vestiJboli, 1doegli infun1di·b oli ecc. Poslizzati alle basi. Un aoct1rato esame del cuore fa siam-0 rpertanto dil'!e cih€' in un IPOlmone normale fare la diagnosi esatta. 11e 1oavità ae[fiee emJato~ich·e .sono di du·e specie : Nlalattie della tiroide . L'adenoma t ossico con gTa11.Jdri (veistilboli, canali ailveolari, inlfrun·ditboli), tacl1icardia, asteni-a, eccitabilità, nerv·osa, d:e,peri- 1pi1cco1'e o me,die (alv·eoli), ·da i300 '.a 400 micron le mento, su1dori e febbre, rassomiglia stranam·e nte prtm e, da a.oo a 200 l·e s·econ1d1e, sonpaJS1Sate le alla tuJbercol'Osi. La presenza di s·egni di base. quali mi S1UT·e si va all'1ecta;siia •cioè all'e. Ne1La dowismo , l '·esame raid1iologi co neg·ativo cliei p11l- paretie rd i un alveolo riCOTldiamo la mem brana vimoni con·du.cono alla diagnosi esatta tr·ea .f·o111d1amentale, 1anilsta, la rete ·ela:~tioa, la . . Sinusite. Le affezioni croni!CJhe dei seni nasali rete 1crupi1l·aTe i.san gui.g na, il rivestimento epit&sono frequentem en te ·él!Ccom.pagnate da infezioni 1iiale, -0ltre a foTarni 'b·eanti nel setto interalv.ooLar!e cih·e f-0Tse oon l '.età si accresco·n o e ~i m olti. 1p ulmonari cih.e determinano bronciniti e _ bron~hiectasie, con toss·e, esip·e ttorato muco-'Prurulento , pli•oono. Se 1qr1Jiesto 1si vede n1el normal·e, nel ipoJemottisi e fablbre. La ·diagnosi diffe r enziale si mone •enJf.isematoso si notano t re i·m rportanti caratteri : l a beanza ·esageT1ata •d;i qiuesti f-OTami, la basa sul fatto che i segni fisici sono per lo più .- ottigliezza dei setti, la diistenision·e anormale delle confinati aHe basi e che gli sputi non contenvene 1p,olmonari 51peci1e interlob'Ulari oon ditata. gono bacilli tulbercolari. DR . zion'e atrcxfi·ca 1d·e·g li ·a;cini, .so1Pfp!"e&5ione di un.a 1

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l•'ASC. 51]

[ANNO XXX\',

!::>EZJONE PHATIC,\

oonsidere\role rpaTte d·ei .suoi ·v asi sanguigni, con atroif-ia non uniform·e, oon alter azioni. enorm i d-el tessuto €1lastiico, OOIIl qtla e -là 1degli ilsolotti di alveoli polmonaJri ancora s ani , e, secon1do L~ t ull e, 1bronchioli 1acinosi colpiti d:alle istesse l b-. s ioni ·delle loTo dilpendenze .canalicolo iruf•undibolaTi, con br·onchtololitasi-e sp e·s,s o evidenti. La s~erdsa pl+eurica si ipruò m ostr ar.e fiibr·oid·e, 1 ema«>iia ta, con Tivestim•ento end-0teliale intatto -0 prolilf.erato. La·ennec, già ·d e.scriisse Le ialter.a zion i dei. setti inteTves-eicoLari: .e istologicamente 1si possono ve~ der-e setti int>el!'laicino1si od in.trac-an1ali1colarct. ·aiddens ati ed :iJspoositi, scl1eTosatJi, reio1è isolotti sclero cicatriziali per 1-0 ipiù ·secohi e priVii di antr.ac·osi ch e rprovano l'·es~stenza ·di un antico vrocesso iillfiia1nrnatorio, di 1diffi•o ile inte'I-pretazione per qua11to Ttguarda la loro partec]pazione ne11.a patogenesi dell '+ecta;sia iatrolfi+e·a •degli arpparecchi bTonco aci'nosi. P e1· cerc:a:re n ell 'iiStopatologd,a ·crualc1ll e l'llme s uILa genesi ·dell·e lesion.i in •discorso, occorre ri. coTd ar.e ialciuni fatti : sipess·o in l)ieno pol1non·e ruf,f etto aid es. da tu1b1erco,101si, si notano inca:ssati in ,p olmon e sa'Ilo 1d•e1gli isolotti ci'.I'co·scritti d.i enfisem.a ipoJ.lm.onare. Le1Julle 1Efuibe a trovarne in una au to1p si•a di una ere.do ·s:iJfilit.ica morta tper afifezione acuta: in questo ca:so gli ·isolotti eran o concentrici aid un rb ron co SOlPTa od in tra lobulare. La l esion·e era tSist.ematica quasi nodrulo bronohio pneumoniteo periibron chiale, ma le alterazion.1 erano ,·isìbili escl!usivamente •sui Getti ed era facile statbili•r e la coTrelazione stretta fra l e ectasi·e circum bronio hiali re lo 1Stato patologico ·clel ,dotto ·aiereo corrispondente: bDon c-0 ispesiSito, tumefatto, ridottissimo, mutilato n·elila sua a·r matura elastica, epìtel~o infiltrato, lium e ostriuito , ieioiè una broncoipatia in!f·ettirva 1cir:c-0Scritta, dominante la scenia, inclusa n•el c1entro 1d.el n·o1drulo l·e cut lesioni atrOlfich1e e .cicatriziali hanno d:.i.1latato tutti ·g li taJv,eoli inseriti is.u l 1p eri1br onco. Qu·eBta ·atLrO!fia iscTe+rosa 1è in tutto identica a ·qiu.ella speclifioa 1dell'e. v. di Ltaennec. 1L '.osservaz.ione pro~ J.rrnnigata 1d e11.e ·sezioni v·otette f ar ricostl'11ire la marci.a delle l esioni per jpoussées iterative, on 1de l 'atrofia 1SClea-osa ectaisiante av.eva ,p otuto guadagruar·e di sacca in 1Sa ocia 1piÙ. ·acin·i ,ed anche il lo!bulo i ntero. Di c·erto sare1b1b e temeraTi·O afifermalfle cl1e jl ;pr oc e.~s·o pçitogen eti•CO che pr·e stede allo svilrup po d1ell "e. c01si detto essen zi al e, 15i possa i 1d enti·f icaTe , con 1qruesto 1e. ·cicatrizial e 1p1eni.:b ronohia1e, come •pUTe non si può :r.inrun ziare all '1azione del 'C atarro seoco di ·L aennec n·el detemntni•s mo ·della 1dilatazi.on e m eccanici(). ·delle ·oelliu1e •a eTe'e, però aev~ essere messia im. eviid enza qu1esta cc ibro·n cl1ioli.te cron ica con en·do e perirb ronchite i1peripla1sica » quale lesione princillpale , generatrice di sclero. i 1

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tlelle pareti aeree, cruesta broncopatia q•uale causa €Ssenzia1e 1dell '-e. p. Alcune lbroncopiatie << terebranti )) complicate dt i·iaccen sioni aoute, spesso 1spaismodi1cthe, !Se non asmattfor.mi, costituisc-0no di .certo una parr-te importante del terreno patogen·etico dell'1enfisema cosid·etto ·es!&enzin.le le La:ennec rimarcava che l'·e. v. comincia sp•eisso nell'in!fanzia e cl1e yuò d urare m olti anni. E se l'·e. •è iuna rrnaliatti-a dell 'i11ifanzia 1cl1e prog1·edtsice con l'età, ' è ~.n·dicato c·ercarne la ca·u sa prima nelle in f ezioni, toiSsinfezioni, intossioazioni cl11e c ol1pi1soono i1l :nostro p,ar.encb:ima .r espiratorio fin dali. 1p1rimi giorni .della vitia. B possiibile c11e la b,r on1c hite cronica , la so;ppression·e dell'aria ne1l 'inteirno degli acini po.sis an·o di per ~è n·on solamente di sten . die,r e gli acini ma u.sur.arne 1'armatmra elastica e realizzarie di . per sè un t erreno m amifest amente dtstrof.ico con1e quello .dell' erufi.6en1a. Questi sono i fatti.: dobbiiamo accettiar·e che n ell'e. puro ·od essen ziaJ.e l 'esistenz.a di •l'esioni infiaJI11matorie anticl1e è costante, ma ch e come non ab1bia.mo le prove d·e ll'integrità id:~l1e .p ar·eti ,p-rjrrna della i.oTo ·di1s tension·e sotto la !pressione .a ,elll'.aria intrapol'Ill!ona·r e, 001s i non ·abbi-amo il ·n1ezzo ,di istiabilire 011 e }a scl·exosi tl.nfilammatoria CT0111iça in Cflle: f.i onc n_t])ib ia, pre+Cfllcll1iO Od a•CCOlnpaignato o segt1ito l'atrofia ecta siante 1dell'appa. r ecchio !bronco canalicolo infundi!bola·re. Infin e un'altra •osservazione: l'e. p. 1è lontano dal.I'·asserie per l 'ruom o urna iJ1Jf ermità 1costante ed ineluttabile, termina.l e; è logico perciò aic-ce1tare p·e-r l',e . 1'iesi1stenza di una .condizione 1p rimor diale ch:e se'IIIDra risieder e in un di1f.etto con genito del p,aren cihiIII1a ·o m eglio 1del ldbrulo polmonare e si 1 potr1efr:Xbe :acoorStare l' e. •P. aicca:nto alla ac-0ndroplasia, alla ·colemia f amiliar.e nel vasto quadro c~elle ,er.edità 1patol-0gicù1e, m·arcate dal1a inoTbosa ·er edità stfilitJiica, tulber co,l arie, g·o ttosa, reumaticl1 e .ecc., ieon la p1erdita per ~ t essuti e p'e r gli ell'1e1q uilibmo nrutritivo in·di1spensa;bile al 11 1nori 1d1 1'1D-rmonia delle n ostre f·u nzioni vitali. 1

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)JONTELEONE.

SISTEMA NERVOSO. I tumo1·i del qua1·to ventricolo e la sind1·ome cerebellare della linea 1nelliana. (,Luno

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VAN iBOGAERT

PAUL :.\•fARTIN.

R evue netlro-

1og ique, settem(br.e 1928).

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Fra 1i tum ori d ella fOS'Sa cerebrale post,eTiore quelli ·del .quarto ventricolo com.portia.n o il 1pit1 grave rprognosti·co, 11ann o una sintO!ll1atolog ia srpesso· ct.rammiatic.a ed esi1g ono l'interve11to operatorio t1ng;:ente. .L\. torto si ritiene clTe i1on abbi.ano una &in tomatologi1a caratteri~tica. Gli .~A., ba. andosi sullo stu dio di clodici. casi, ritengon o 1

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[.-\ N~O XXX \ ·. F.\SC. 51]

chl' c:erti si11ton1i elci 1un1ori .clel quarto ventri-

~j11ton1i di jrrit.azjone p1·i111a, i1oi icli blocco. delle c:olu a1b})ia110 una ,.el'a in1.porta11za localizzatrice \' i e o dei centri Yici11i ·al t u1no1'e in evoluzione .e e ch·e clinicHnl l'l1 te la ·diagnosi po1ssa esser posta sono es ·enziaJ1n e11tc sil1to1ni cerPb·ellarj_ In rpritm co11 certezza. 0 pl.ano sta lù sin•clrorl1e 1del Yerme. i 1) a.n no diJ_,' i111izi·o clell"evoJou zione ·clinica cli c1uesti tu1nori sturbi 1clell' equj l i])rjo, per dita del controllo to€ a sai· 1bru·s ca e 1' evoluzio11e .intizial e rapi1da. Pri1no i11tomo è la cefalea Yiole11f1a !J. car.attere p a. 11ico, asi11ergta cc:r eb·ellare, decom1posizione dei n10,·i·n1enti •ed inoltre du e altri intorni: gli at. ro ·istico con jrraidiazioni doloro e ial coll o sp·esso tacchi tonici clel tivo descritto cln Jacl<1so11 e l 'iipofino all·e 1srpalle o al briaccio. Le crisi cli cer:alea 1onia inteT,·all•al'e co n ail)oliz:ione dei Tiflessi ter1sono 1a1ocom1:>a1g·llate da .un·attitiu•cline s1)ecjalè d·e1 cline.i. Ai :sin toni.i cl i i1·ritazione aJprpa1·ter1°gon o a.ncollo talora in iperrflcssi 011e, talora ir1 fles·sione elle l e algie v eri.f.e1·j1cl1e ·e i,ris-cenali. late1·ale; ta1e at1it11cli11c 11a lo sco1po cli :!::"istabiLa fape 1cli clrcJino ·è caratterizzata dalla preljrc i·equiltJ)r1o irlra11lico •clelLa fo ::::u •cerebral.e po~-e11za di acce :-;i bulhal'i e 1)ro roca spesso la in orte steriore. iL'attituclilll' s1)ecial1e della teista tenuta , ·ullc spalle i11 una i1n1n1 ob~litù cerj11noni o a è " h1~sca. In CJU'esta fase la puntura lombare o t1n interv1ento J)Ossono essere :rr1Qrta li. D'altronde semb.rata a gli _-\.-\ . assai. p1·ecoce e clcg·11a •cli conla n1orte b ru. ca 1clo1)0 tln'a c1jisi b·ul'bare o si,d erazione. U11 nl1 ro si11tomo ·Capj talC', e!';pr·e1ssC'nza .si11tomi J>re1n onitori ,è la Teg·o11a se non si si 011e delle ;t.ul'JJe- j dra uli c.11e della fossa c:erebrale i11t l'\'iene. L a fatie cl i declino è l1n cattiYo ~pe­ 110~ terior 8 1pro·v ocate 1({.al turr1ore, ·è cost·i tutto dallo l'i orlo 1p er int erv~nirc : occorre operare .81p'.Pe111a la scoi:>pio cli aic·ciiclenti idi graYitù Ya1·jabi1e i11 conli ingnosi è p cssibiile. _\j sintomi già notati bi ·oseguenza .della i11 o:bilizznzione bru sc.a dell a testa. g·na aig1g·iung·ere quelli a car] co clei nervi cranici, Ba 1a olle,·are bru can1e11te r an1n1alato dal letto cli rui alcu11i cli•J)e11clcno clall'iper1 Pn. ion·c cranica o Yoltarlo i·a1Jii1d1a m ente cla un la io st1ll' Rltro per ~en erale, alirj son o se~11i di lfocol ai o. o" rl·Yare ·una cri1si an1a·u1·oti ca rc on Yiol•enta ceJ.a 1clia g·11o·si cl iff·er enzi ul e eh·~ interC's:;.a clinicaf.alea, taloria un1a viole11ta Ye1•iigi11e co11 na-t1see n1t'nte ·è q~1 ella ·dei tu1no t i -clegli emisferi cerebel(si11to1rno cli Bncir1s), talora 'l.1110 stato 1potonico lnri. GJi .L\ •.\. 1 c' creirl uno p ossibi le grazie all<"t. c:o11 ncc0lerazio11c' del p olso ... e irreg-olarità re51picnn osce11za della sinclro111e clella linea i11 ecliana. l'at o l'ia, u11a , .. era jnco·pe con ap11ea. llD i,·.ero atIn oltre si terrà con to c1 r 11 · c\·oluzione brutnle, clelta i.:co Ye ti·})olare, tina citisi dolorosa ·g·astTi ca .ecc. Ja st asi l'apillarE> lJt·:>,_:- orc e fl el bl occo c1.ell'acqueJtH111clo il i110,·Jrn1cnto 1br.n ~c: o . i fa n el senso clo1 to. I tnmori deg·li eruj sferi J1 a n110 110 i una più •<l elln i11erestensione, 1al in ec:·cani.s1no 1d·ello sposta111 ng··a '.S1o'ri Fl , Jì r esenr.ri.n e· l111a sin ton1atol ogia ce. 111e11to d'el liquido si .a1g·,g·i1u11g·e c1u ello 1della otblii·eb1e1'la1"c ]1111 g·lolJalic e, p er t1n 11 cr io clo as,s ai tèi-azj one dell' acq11 e.dotto ecl i :·int omi provocati 111ngo. 111n jlat ernl e. Jn q:11e.~ ti tu n1ori lJOi gli a·ttacsono pi11 graYi . .F ra i . i11tomi uJ)iettivl iniziali clri vesti.b ulari e la scom1pa1·&a dei riflessi sono oltre la cefalea sono ancora cla egn<:1lare i pa . rari, 1gli attacc111 tonici rarissimi. i·o.._. i'51ni do loro i ,. i c:erali d0Yt1ti 11roba.hilmente Dal punto cli vi sta t erapeutico ·1 irn1p on.e l'in,acf 1Ll1 a irritJaz.j on~ clirctta clei nucl ei iel rl pn·eumotervento cllirur;2,·ico precoce. ~:a tI'ico. . TOSCANO. L e ·pertuT'lJaziur1i .d el l'l~gi111e g~e11jtale ed 11r1na.1·io .ono e stre1n~an1·ent ' fre(qiuenti e preco ci. l.1'i drorefalo. Poco clr1p·o la <:0 1n pa1· a della cefalea e icrualch~ (BL.\XD- ~GTTO~. Lan e et, 6 ot1 obre 1928) . Yolta l)1·in1a 8 nco1·a cl1 e la cefal ea si 1pre entt cn111.pare e111pre un .nl1ro j11iorno, i·atassia. L'i·drr ocef alo congenito è clov·uto a;cl nibnorme J... '~ta ~ sia 1pr-eclon1jna per lungo 1 e111~) 0 negli arti accumuilo cli . Ji q·Lli1<l o i1ei Ye11·t ri•coli cerebrali. ~ei j11.feriori e la con ·ervazdo11e oClello co oI~dinazione casi tiptci l'e.norm c i,•o'Jlln1e del cr.a!Dli:o è in r.on· a li ,· eJlo ·deg·Ji arti s l1rperiori cleve e:ssere consi·d•etrasto con Ja piocol ezz.n. ·della fa1ccia, e ciò p erohè rata co1ne tin elemr11to ,clja..g·no tico im·p ortanne. m·P•nt.re l 'aumento progre-ss·i,·o d·e l li«11Jido clistenffl J1'el'ioclo cli stato è caratterizzato dalla sin. <.l c i ventricoli e provoca la serparazione delle clro n1 e oClell'ipertensjone 1gener.ale, dall•a sindrome o sa c.r.anicJ1 e, l e os~ della f.a cc.1 a conservano le cl'i•pertPns ione cle1la 1fossa crrebrale posteriore e loro pI'oporzioni e r<."Jazioni norm.a1L :.\el feto le ·dalh1 con11)arsa cl 0i se·g ni cli f ocola.io. La .sino.ss·a fTontali sono ·sepaTate da un la.rgo solco, e <l reni i e •cl 't i)oe~·t1en·s i on·c g«~l1e·r ale è qn ella rl i t11tti. i. coisì la 1di•sta11za tra le cl ue •parietali e tra q:u·este e tun1ori, ina con1pnre brusca111 e11te, è aJSsai m1arl 'oic•ciipit.al,e è i11°o'lto più ain1pia che nell normale. catn r 1)ro,-nca rapirlnn1ente 1111a clop,pia JJapilla Le ossa craniche , invece, r onf.ervano alla lJase cla . ta i. L ':iJpertf'n~ione della fo . sa cerebral:e po- le loro relazinni norJ n<i 11 , per moclo che jJ cr.anio steri or e j In1.11jfe$ta clinicame11te con fen omeni:i. idroceif.alico, secondo 1111'in1magine cli 'f rousseau. •di irritazio11e m1enin1gea o con 1111a si11drome merassomtgl1a a cl un fi or e apc"rto, j cui petaJi sono nin,g·jf] ca rl ella. 3Jas e. I sintomi cli ,focolaio sono costituiti 1clall e si.n g·ofl.e 0ssa. 1

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'EZ I O.NE PH ATLC.-\

Il ia. quiclo c c.falo-raichidi.a.110 è secTet <? d ei plessJ

c orotdei e ri empie tutte l e c a·y i·t à del cervelJo: attraver so i r ece ssi .J.a teT.ali passa negl i s pazi s1Jbarrucn oidei. I l modo con il cruale av,·ie11.e qu.esto passaigg.io i1on è a.i1 rora b en i1oto. S e mib ra c•h e i•l l iq u11do è t:vssovb1i1·0 (.lalle Yene ed è poi scaricato n ei seni v e nosi d ella d111ra.

I p.iessi coroidei diven t·a110 a ttiYi ver so il quart o m ese 1d clla v j ta intTaut erin a , e se i1l flusso d ei v.en }ri1c0Ji è ost.aic olat o , J.e ca Yitù. cere1)rali bloccate so n o clrj ]atate dal1a pressio11e cJ el Ii·q u1·d C> acc·umulato. ·L·os taculo .al fl u s ·o d cl l iqu'iclo Ye11t.r icolare l)l'-Oduce S'ul cerv ello u n e.Ufelto ana l ogo a quello ch e s i Yerifica i1ci r eii1i. qua n·do i· urina 11on può }JaStSare 11 ell'u1'etere, e si procluce i'id r onefrosi. L ' idro.cefa.l o ieo.n·ge11ito e l 'id,ron efro i congen ita sono con·dizi o r1i analog l1e : ainbe du·e .- i Yeri'fi·c·ain o n el-l a -vlita e11douie1i nia. E come i IJl e si c oroidei an-cih e l'·e1)itelio r enale diventa a1ti\·o v ers o il .quar to i11e-c d ellla vita en·dO'Uterina . I plessi coroidei a ssolvono n e·i rig·ua rd i cl el eierv0llo ia ·tessa f u11zion·e c1l1e l'ep~·telio r e 11.a lc ·cbrnpic Yurso l'i11lcr o or gani s1no. I iJ't essi coroiitl ei l)ù&sono es.ser.c coinsi clera1i co1n e r c11i cere:bral.i , con qu L~ta ieli ff ere11z a e ll e m e11tre i· uri11a è r accolta 11 ellit ,.c. cica da cl1j y i en e e51piu1 ·a p e1·io d j, ca1nen t P. il li{Ju iclo ccfalo-racl1idia110 è r iYersato 1

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s angue . J .u I ri1n.a è tos·srica jper l'o r g anis m o, men tre il l ilf•UOr n o11 lo è. Dt!l

L·ecce si'\·o .aiccu1nuJo e rite n z.io11e d i liquido cefalo-'l·acl1idia110 nei y ent~'i coli c·e.r eJbrali n on pro·voca si11tom i t ossi.ci, e Ja co11di~io11e è elisa. tr osa ..solo l)er i s uoi e.ff.etti fisi ci. L 'cn1l)t'.i ologia dim ostna ch e l e ,·esci1col e cere- ' b.r ali lJrima r i e so110 .sa ccb.i cl1it1. i , Cl) e i r cce.ssi Ja t era] i . 0 11 0· ]::iro1) a1gg.Jn i cl el t erzo ·v ent ri•colo e che ll' loro co1nu ni ca1.iò~1i . con g l i s pazi suibarn1c.110 i LI ci ,0110 faLti seco11.clari. Se i recessi laterali nc111 ono pe rvii il li cruicl o c·e.f a1o-r.n.cl1idia no è tra t.ten1110 eo11 l a co 11:cg~u enza della di latazio11e d i 1u t te J~ caYitù. ye.n t.i·]colari d el ·ccr Yello . ...,i lla così 1· id rocefalo con·geuito clO\"Ut o a lla H1an.1cata fo rm nzio n c 11 i rece~si ~1er ,· ii, co111clizio11c a n aloga .a11· icll'llll (' rrosri corv<Jenita. P er al]JPI'ezzare il si-gnifi cato erolu.tiYO elci r ece.ssi laterali ooco1·r e csamj u.a.r c l a ca1,s ula u·ditiva n ello sta·dio c ar tilagil1-eo clel cTa11io . Nella facciia inter11a d ella ca r tilag in.e p erj o tilC' a .c ·8 uJt cJ i ~ crL'l o oriftcio iposteri o rn1e nte all i11 rat o iJLl:iiti \·o jr}te.r u o, o.rirf1i1ci o .c·l1e è i11 con Li11u u zi o11e . . con l 'aoqu ed·u ctl1s Yrsti·bu1li e c onii-e11e il <l otto endoli111f a tioo ·c'h e teT1nin.a s otto l a d1.1 r.a co1nc urn l) ulbo 0 s a cc o. L 'orilficio .cli ciaisoun r<:>ces o late . . r~llc d cl q·narto Yentricol o ta in contat lo con questo bnlbo. Ciò -proYa ch e ci sono r ela zio ni 1

i uti n1e tra jl liqui clo Yen lr icolare e l'endol in fa Il L' J l abirinto . L a c aps ula p eriotica contie11e l ' organ o del l 'u1di 1u e clel·l 'equ]l ibrio, ch i:> co n1c il Lu bo i1el' \·o o c:e11t rale è d i orig"i11e epi b1 a s tica. J01j zj alro etD tc è cosli·tuito da t1n buJq)o cli c . i a·pproJon<lisce neù. m esobla1sto cinco·s ta11tc e Q)r en<.1 c stretti c:on t.at1Ji con la t e.rz·a v esci·co1a ceireb1:ale llrla senza cr1trare in co1n ·uinicazi orn·e con essa. I l buìbo udit]·yo dà or ig i11e al sa ccu.lo , a!ll'o tr icolo, alJa coicJ.e.a, ai tre t:a11a:lt sem iic]rcolari, c a!\·ità i utJtc pi·en c cli en d o] l11f a : il tutt o f·or111a il l.a1birinto. Qu·cs to com. pJes o s•i ste1na in crualch e \"C.r·tebrato mantien e relazioDi con l' estenno a n1·ezzo ·d el d ot to endo· 1i iirf a ti e o . 111 l iq1u iclo ]n qn cs1o la11Jirinto di C·an a li e s a r.-

culi è posto tr1 , -ibr.a zio11e d a ll'aria e dalll'·a oqua e cl ai n1 uta1nen ti cl.i p osi zion e d el ca{Po. I l labirinto co ì ha rel«:tziorn j co11 1c f un zio n i. delJ'nclito e: d el l' eq·uilitJ)rio . ~ei

J)esc·i

·cart ila1g i11ei i can a l i semi cir col ari ·so110 sp es·si .e facilni.er1te visibiJ i aLtr a \·er.$0 l a c.artilag.iu c truslurcj.da. L.'en·dolinf<t elci can.a1i è in relazion e co111 l'acqru a i11 c ui CJ1Ll•es1i p esci \·ivo11u, e.cl è quin cl i f.ac ilme11te 1nc.ssa i11 v ibrazi on e • ·claill'ac.qu a e d:a i nTu.ta n1enti di posjzi o11e del c or po. n ·a1tra lJart e l' a rea d ella c<l:ps u.l a ud itriva n ella {fUale t1·oya si il d ott o encto1lilfl,f atico è i n stretta J:elazjo11e con l'orifizio del .rccc so 1~1 I crale . Qu esti rClati e1uJJriologi-ci e zool ogici danno ragion e deg~li strett i raippol'i i Lru cnY itù. ,·c ntricol a ri e s a cco cndolin f a ti co , tTa Jiq·ll iclo cefal o-rachicl iano ell end0Ji111f a . L,' o·cL·lusl o.n e ,d ell 'ori fj cio di un recesso Jaierrule rn l' is1a1g n.are i l li cruill o .ell e lli s t e1n1d c j l quarto \·e1Llric0Jo a mò ùi ~ aicco cistico. I n tali casi 1 1n·~~o 11 0 e·s serv i anc11 e d hs·t uxb .i u.d ilivi p er la co•J uiirPs.~ i on e td ell' ot taYo i1er vo n clln ipu:r ete ci-

:tica. I r(lCC ~ i laterali po sono es~eir e. ooolusi o ri111 0111el'e i1r111e1uor a 1i i1ehla \·i ta f e ta l e con Ja con-

. cgT1011za elle il cer\·elJC'lto rj 1nan c ru d jn1entale o 11011 . i iSvil'lll)'Pa affa t.to. 111 t a li c a si il quarto YCll l ricoJo è i~ app1·escnla10 cla u n a eco ch e $por ge: s url la paTte n1 eùia na d e ll a squan1a d e1l'occipi .. tal e : s i 11a il così 1cletlo m·cnin gocel e oocilpitale. I r ecessi latet a li vo~so110 c. ·ei-e 1,cn e S\Tii.lup])ati e cl 0 ciclude·r 1 1 er J.n 1t·i pa tolo,g i·ci i1ella vit a. extrauterina e S•i ha cosl l ' iclr,ocefalo élJC1

q uj.sito. r ilieYi e l e con s]derazioni sn es·po•s 1i sono iiiteressant i in CJllanto reJ1d•on o possilbiJi nuovi tontati,·f·:- c,h iru r gitci i 1er l a c ura d oll ' iclroc efalo, i nri d e11oCl o i reces i 1'1t eruJ j a1l e loro basi. DH. I

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I L P OLICLI NICO

Punt u1·a. sottoccipitale o lo1nba1·e nella sifilide1

liquor e s UJbito dopo di sangue, cefalea e dolori a u na gamba: il giorno seguente, parestesi€ a.Il°' stesso arto ch.e sco'Illjpa:nvero nel periodo di 4(). (W. S cHoNFELD. J\ll unc li. med. W och., 1 ,g iu . 1928) . giorni. F·r a i postumi, i ·dolori di teista in seguito a Po.i chè non tutti i sirfilologi· sembrano og.gi in acc·ordo nel concedere la p retferenza all'runa o al- puntura d ella cist erna sono rari . 1P er qu·e sto a nzi essa p ossiede il vantaigigio di p oter essere es~g·uita l 'altra punt·ura, l'A. si propone di form ulare un a11'Ch·e amlb ul~toriam ente. Ne1la .p untura lombare proprio g·iudizio studiando alcuni casi in cui, a·l lo d'altra. p a rte, man1cando centri vitali n el territosco;p o ·di riconoscere una sifili1de del sistem1a nerrio, la com1p arsa di d ilsturbi conicomitanti serii Yoso ·cen trale, ven nero pr a ticate le 1due punture contem por.an eam en te rafifr ontan don e i r ispetti·vi 1p uò con si dera rsi r.ar.a eveni.en z·a . Pi ù di frequente-risultati. occorre il co:sidetto m·enringismo , p er cui, a pun tura es8Joauita, va !Prescritto il rirposo in letto; cir20 uornini e 15 donne i11 età {lai 12 ai 43 ·a1111i ' costan za l a ,quale, sebbene implichi s en za d.uibbio s i.filitici n ei va rii iStadi ·dell'!i.ru·ezione; 67 puntur·e una C·ert.a p·el'ldita di tempo, non d we però far· comparati'Ve. l'ale il materiale clinico dell '.A. Le rinunziare alla puntura lombare n ei isi(fi litici, pro. ri•c erche su di esso com·pd.u·t e !Presero in con·side1p on endo in sru a vece quale m etodo di scelta la razione i risuJtati diaignosti1ci ott enuti dall'·t1na e subooctpitale. Oggi1d ì d·el resto, n on trascurand 0> dall'altra pu ntu r a, la ioro tecniica, gli ef fetti con. l 'ossew·a nza d i alcun e precau zioni, quali, IP· es., comitan t i e i postum i possibili. l'impi ego d i agh1 s otti~i , ecc., i .f en om eni di n1eP er quant o riguarda i ris·u ltati d ia;gnostj ci, il ningism o, la cui ca uffi va ricercata in u no spostacontenu to cell'l11are del liquor prelevato, sia n ei men to dei raworti idrodinamici e nelJ.l 'irritazidne· casi sen za alterazti.oni cl1e i1ei p a tologjci, si molocale m en inig·ea , 1po.sson o molt10 r~du.r1si. strò qu a si sempr e pi ù ba sso n el li·quido d ella •Con1cl:11d·e nido l'A. , tutto con si1derato, sen te di cist er11a c11e in qu·el'lo lomba r e : vennero perfino ·do·ver ancora raccomanda r e a i sifilologi .p er i loroosserva ti reperti norm ali sup-eriormente e patolo- scopi la vec·c hia puntura lom·b a re : essa è i n gra. gici sotto. Così p er le reazioni d ell'al!bumina al ·do di fornire i r isultati più n etti, è di esecusolifato ·d 'am monio e all'ac. fenico , [per le prove zione più facile •e sice, 1 ra, an·o he nelle m ani der all '-0ro ·coll oidale, del mastic·e, di Takata-Ara e n1'eno esperti, d i serii periic oli. 1'.)e:r la R. \?\'., si otten n·eT-0 ·dif1fer enz1e più o m eno Naturalm·en te n on \7TUOl e con ciò togliersi totalaic·centua:te sotto forrn a di una inag·,giore in ten·sità 1n·ente di m ezzo la rpu~1tur.a suiboooi1p iitale della o }'.)Ositività dei risultati al disotto. In gen ere si cistern a ; al contrario, essa pruò valere nel tra ttapuò a tal prorposito 1clire cbe, qu.a11to magigiore è men to di al:c·une afd'ezioni 1del sist em a nerv. centr. ~ sopratut:to i n union·e con l a puntura lomlbare e la finezza e l 'aspecificità di u11a reazione d el J)Ossiede un'innegabile superiorità n-egli interventi liquor, tanrto m a;ggiore è la .fr equenza e l 'accendiaignosti-0i en·oafalo.grafiici e i11 a:ltr·e speciali rituiazio11e n eJ. senso sueS1posto delle di1fferen ze fr a cer dhe ·sci en titfi•c he. M. AGOOTINI. i ris ultati sopra .e sotto. P ertan to l'A. ritien e superiore dal l ato di agnostico la punrtura lom bare. P·er qura n to si rilferisce Nel Numero di Gennaio della SEZIONE MEDICA alla tecnica, l 'esecuzione d el lia p u ntrur a suiboccidel POLICLIN ICO, verranno pubblicati i sepitale si 1presenta cer ta m en te m eno faicile e an che guenti lavori: i p ericoli a d essa legati son o inaiggiori , a causa . Dott. E. SIGNORELLI. ,d ella vicin anza di cen tri n ·e rvo1s1 im!Porta·n ti (mid ollo a:llungato). Si conoscono fino ad oggi (e non è detto si.a no gli unirci) 7 c asi di morte in seguito a pt1ntur.a 1dela cisterna nei quali s i trat(Con due ta vole una delle qu ali a colori). tava in parte d i tu m ori, in parte d i emorragie Dottori A. PARLAVECCHIO E C. E NRICO. occasionate d·a lln a bn orme d ecorso vas ale, in parte di lesion e del mi•dol1lo allun1gat o seguìt a d a arrest o r espiratorio. Nota è a1tresì l 'evenienza di inici!d·en ti, pur essi serii, ma ad esito favor.evo1e, ' (con una tavola a colori). quali l 'arresto tempor.aneo del resp iro tn seguito Dott. R. Gos16'. a l esione çlel m1.dollo allungato e1d altri. L' .A.. ne il1ustra uno relati,·o a un caso, in cui, probabilm ente a causa di una tro•w>O pro.fonda p en etrazione e '.d i u n lieve S'viam ento laterale de1l'aigo, si elibe al mom ento della ipunt1l.1ra fuoriuscita d i 1

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Splenogranulomatosi (siderotica omicotica) e splenomegalia tromboflebitica primitiva .. . Un caso di leucemia acuta con speciali caratteristiche ematologiche e cliniche ..

Sulla determinazione della massa del sangue.. Valore clinico dell'applicazione del metodo del rosso congo.


f ANNO XXXV,

FASC.

51]

SEZIONE PRATICA

CENNI BIBLIOORAFtCJ

l'l'g"·J..:-i a nte

1J. Errori dia-r11ioS l'iC'i e l e.rapeu,t·i ci e cril er i per evitarli. rP art.e 1a: l\lfcdLcjn a ll n terna '

SC HWALBE

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tr.aduz. dei prof.f. CONTI e CARPI. Vol. j11:~. aI pag. 700 con 98 fig. \ 'alJardi, ~'Iilano , 1928. L. 5(}.

Questa collezione 'Cli rnono.grafie compilate sotto la guida rd el p.rof. S cl1wal·b e, uno d ei più autore. voli esp·or1.enti della m.od·erna &Cl1ola medie.a tede~ca, lha senza dubbio i 1n'imvortan z(t pratica i.n discutibi1.e. SCOIP-O di e-ssa è quello di trattare, in forJn • chiara e ib.rillante, tutti gli errori diagnosti ci n el quali più fa;cilmente p·uò incorrer.e il m edico pratico e ·suggerire i m odi onde .evt.tarli. La traiduzione del.l a parte dedtcata alla lVIedicina Interna ·è stata curat.a in parte ·dal com1)ianto do t·t. Conti ed in parte dal .p ro·f. Carpi. Essa corn1)rende le mal attie i1nfettive, quelle idei ip olmoni, d ella .pleura, d el m ediélJstino, l e m·a lattiie delJ.e vi e aeree superi ori, l e arffezi-00.i . d-ell'.apparato di1g er ente e dell 'C3ID1P.arato rena1e. P er ogni s ingola ma. 1.a1ttia sono ·disc ussi g li errori çliag.n ostic i e g;ilti errori terapeurti ci. E poich1è l'erro~e è ifonte 1di jnsegn.a1n ento e foTse più l' errore ·che l'es·atto giudizio diagnostico può ·dar.e .adito a c onsideraziorui utili, a nuovi in dirizzi ·di stuidio, que~to 1-ilbr o non ·dO\rrebfb·e ,m an·care n ella b1iblioteca .sia del \C·l ini.•co che d el p.r atico. A. POZZI . 1

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R. .i\1ht. VJ.II. H andbucl1 der biologischen Arbeitsmethoden. ìvleth-0den clie1r Ch·em o-

:3CHN lTZER

th·errupie protozoisc:her S•chwa-rzentberg, 1928.

I nf.ectionen.

Urban-

I

1Nel grande trattato d e'i 't netod·i. bi ol.ogici dt, lavoro · che A1bder.h alcl en lì1a predi s:pos1 o con larg11i e scienti!fici inten1dirrn enti il b r eve fas·cicolo cl1e Sc·h nitzer b.a scritto sulla ch·emoterapi1a 11ell e inf ezioni protozoarie è ~i0no d'interesse. L'A. fa un' esposizione chiara e \con1pleta di tu tte Je qu e. stioni iner.enti alle malattie protozoarie ('sifili·de , iame!biaisi fe.blbre ricorrente, m·a1ari a ), e alla re. ' lativa .p atolo·g·i a siperimentale. rrafta d ell' azione d ei tfarm.iaci .speci•fi,ca , preYentjva, curati,ra (sia dellle f asi acute sia delle ercinich e clell e s ingole malattie), sulla mortaliità del loro impiego, sulle azioni con•s ecutiv e. un.a ritc•ca bi1bl io g r aifi1a c.11iude il fas cicolo d elA. V. l 'a.mip i o tra ttato. K . M. NADKAi\111. The I ndian M ate.1·ia med'i'ca. Un

vol. in.16° di 1450 pag. riJ.ègarto. 'Na.dka·m i ed. BO'Il1ll::>ay, 1927. Prezzo Sh. l18. ")uest o l iibiro ci fa ~nt-rare nel ciamtpo del tutto nuovo della f arma;copea indiana, r·i cca di sussidi teTa1peurti ci es1:1·ntti s pec ial1ne·11te . d·alla l:ui~·S'll1

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flora tro1)ic.àle, cih e fornisc e rin1ecli d 'o:g ni sorta, di cui noi conosciamo .a1Ppena qualche e6e rnpio. [ diversi ri1ne ùi , c.:o n l·e ricche sinonimi e i ocall, s uùdiYisi secon ùo l u. loro l)rovenienza (regno vegetale, an]male, m in erale; son o el encati per or•dine alfabetiico; n e sono accennati i costitu enti chimici pr.incipali e n e è d·eiScritta l '·azione indi' cando i modi di preip araziorne e dj uso, nonchiè l e n1alatt~e contro cuj son o e1ìfic1aci. Seguono nrun1cros e appendi1ci sulla compo'si zi-one chimica d egli ali menti, i meto·di di preparazion·c dei m e. cl ica1n en ti secon·do la m edicina ayurvedica, ecc. Il libro ol1 1 ~ l ' A. ci pres ernta 11a il duplice _sco1p·o cli ir1di1car e ai in eclici esercen ti in India i rimedi più a·çlatti p~r la p·a rticolare •co6tituzion·e clella razza e ·di far presente tutta Ja convenienza . di ~ostit11ire con pro d otti lociali costosi m·edicamenti d·ella ,farmacopea urotpie.a. .Altcu1110 sostitnzioni sono evidenti , come, p. es., quellie d ella fogl] a p estata di altcune piante ai cataplasrni di linsern·e, altre so11'0 1strane; con1e ·qu·e lla d ella iei·p olla o d ell 'a·glio ai sali odorosi , altre sono tali id a ri cl1iam·are l'attenzione e da _meritare ulteriori studi , come quella della H enp·e.stis mouneria p er Ja 1digi·tiale, ·di · altr·e per 1'ipecaiquana, ecc. ·F orse al.c·une ,di queste piante potre•b bero offriTe lal\go ca rn.p o di ricer c1h e al 'farmacologo ed es-sere di , . n on scarso s ·u.ssidio ·p er il medico pratico. 1

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f il.

Vol . I[. !is tituto Edito· ria1e Ciisal1pino. M'i.lano, 1928. P Dezzo L. 20.

l\rfARANELLI. N eozoLfo terapia.

Arb1b iamo già :dato notizia della p111bblièazione del p1rimo volume di questa raccolta di stu,di 1s11l1'a ·tera·p j a dell o zolfo, lia cui i·mportoanza si ·va s·empre ,p iù aifif,ermancl o. In qtlesto voll1mr so110 r u.cc ol ti lavori suJlo st•esso argomento cléi rlotiori Centann i. C:wmrpanaccj , Barduzzi, Gogli·a , Yf1antovani, Gu] di , TranqujJli . Villata , Cj.gmozzi, Ca,·a llu cci e " I·aranelli c h e il1'L1strano l'efrfica c ia rl ell a tPr<i:pia rlel lo zolfo , alla ·q·naJe i] ~'faran elli il1...-i .clato n otev.oJe inie·1rPm en to. DR. 1

'.\Il. D ENTZ. L e traitemerit 11i an1Lel suédoi.c; rla ns Les • 1nala.di es in ternes. Un vol. in-8° di 531 p ag. con 1~95 fig. O. Doi n , Paris, 19 ~7. Prezzo fr. 75. l. '. . descr.i ve a cc 11rR ta m ente tutte l e man ovre d eJ trattamento ma111J al~ svedese, 1cl ella i11as sotel'apia, di cui eg:li è prof.essore a Ginevra . E soprattufto un Ji•bro di tecnica, ·c•niaro, eme fornisce tutte le indi cazioni necessarie per ben e esegui r e i complicati movi•n1 cnti di quest~ forma d i t erapia. Segue p oi lln form.ulario di t el'apia tna n·uale. col trattan1 ento ·rl a sPig·11ire p er ognun a à clJe 300 rnoJ.attie .èlf'nicatc. Da, ultimo, g li eiser·cizi ginna. 1


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IL POLIOLINIC9

stici e icomplement·a ri ·del m assaggio svedese, la ginnastica ·d a ca·m era·. Il m eto.do svedes~ è m olto dif1f11so all' estero e se n e dicono mirabi1.i a. Ma, quan°d.o vedia·m o tra ttate con vibrazioni, rnass::»g·g i ecc. la le·ucorrea , gli or eochioni, gli edemi (s.i c! ), l'appen·dicite, ecc., è il caso di domandarsi se non vi sia in tutto qu•esto ·una ·dannosa esaigera zi on e. Ad ogni m odo, questo libro è utile 1per ch j voglia avere am·p ia conoscenza ·della ~tecnica d el metodo . 1

fil.

NCCff DEMIE. ·SOCIETA MEDICHE. CONfiRESSJ. Reale Accademia di Medicina di Torino. Seduta del 13 luglio 1928. Presi <lenza : Prof. DroN1sro, presiedente.

An emia emolitica con em osideruria perpetua.

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Prof. MrcHELI. L '.a. fu a lungo studiato n ella clinica medica geri. di Torino e successiva1nente dal -prof. M.ar cl1iafava . rfratta~i di una f.orn1a di a11en1ia emolitica At decorso c1·o·n ico con esacerbazioi1i piiì. o m eno frequ enti , acoompagnate da subitt er o e no•n di rado da un ce11t o aum e11t.o della 1nilza. e del ferr.ato e . o con ernosi•deruria co15tante, che subisce dell e oscillazioni in varto &enso. Di questa forma di anemia emoìitic.a l'O . descrive min utamente le n ote em.atologiçhe, le n·ote r elative al ricambio en10glohinioo, oompr eso il ric.an1bio del ferro , enor111emente aU·I Dentat o nelle uri n e Jnent r e n on Yi era affatto aumento n elle feci ; i dati relativi all~ resistenza globu lare, norn1.ali o in qu.alche · m•o.m ento ]~ggermente inferiori alla 1nor1na , le v.a rie rice rch e biologiche, cl1e h.a1111·0 dimostrato ' fra l' a1tro che il san~u e del malato raccolto in t11bi p araffina.ti si em·olizza rapidamente se ma'ntenuto q an lcbe ora in termostato mentre il siero I esta limpido se il san g t1e è con serv.ato in gh iacc~a.ia., (!]1e il siero limpido n on ha alc11na azione at1tolitica sui proprii globuli ... L ' O. r if€risce le r icer che 001n piute sul p i~mentc emesso con le urin e e ch e risu ltò . oostituito d n emosiderjna , e riporta ancora l' andamento di una gr.ave cri.si <li emoglobinuria presentata dal malato, in seguito alla trasfusione di sangue dello ste:;so g ru ppo. Di111'J:c;tr a come ou·esta · for1n:i di anemia emolitica stia a. sè e r jcor da co1ne fin da.I 1916 abbi:i consi~l iat·o il su o .assist ente il :>rof. Civa.11eri, d i seriara.re n ell a su a tesi su « le emop-lobi11urie >i una. sC?ri P ~i '~asi descritti abit.u nlme11<te dai r ispettivi ~ u t·ori come ca.si di ittero en1olitico,. . casi elle rap p resentano nosogr afica.n1ente una for m.a. sneci.ale di a nemia emolitica e di e·mo·globjnuria , distinta d~ Jfe altre co11os<'iute e cui app.a rteng:on o anrne i casi niù recent.i di Giffin e M~nnini . . Discute 1.a patogen esi dei fenomeni e riferi1tc~ )

I

[.~NNO

cho le varie cure µon hanno condotto fin 'or a a nessun risultato mentre l'a . s i aiP-grav.a così da .::> ' chiedersi se si a giustificata 11 eventuale s1)le11ectou1i.a, per qu an'to non se1nbri pr obabile d al lato dottrinale che I.a n1ilza sia qui il prin1uln mov'.ens Sul comportamento degli animali sottoposti a digiuno di fronte alle trasfusioni sangu igne.

Dott . G. SEGRE. - L ' O. rife-risce i risultati di alcune es1perienze sui conigli tenuti a digiuno assoluto di cibi solidi e di liquiii.li' e trattati con trasfusioni di sangue puro a giorni alterni (ci r e.a 5 eme. per ogni k g . · di peso) . Alcuni conigli ebber o anche una ip·O·dern1ocllsi qu otidiana di 20-50 eme. allo scopo di evitare il r.apid·o prosci11gamento e la morte precoce dell'an ima.le . Ogni ani1nale t r a sfuso ebbe il cont rollo sperin1entale di altro soggetto i1on trasfu so, ma di età e • tli peso eguale e trattato nello stesso modo. L ' O. l)Ur t.enendo conto di fattori individuali proprii a d og11i sog~etto , n on h a osser vato che l a trasfusione rechi veri b en eofici . n ei rig.u ardi dell.n nutrizione; essa non impedisC€ là progressiva di, minuzion e di p·eso·. P are t11ttavia che la per re.ntua.le della perdita di peso sia un po' minore negli animali tr~sfusi e che' in essi -la sopravvivenza si.a leggermen te prolung.ata . •

Un metodo per la determinazione dell' azoto residuo.

Prof. BRoss \ e Dott. F ONTANA . - Si propone il met odo del dosaggio colorimetrico :ner l a determinazione d ell'azoto residuo basato soipr a l'ossidazi,one del feno.Jo con ipo<!lorito, in presenza d i ammonj.a.ca (nel ca so azotò residuo). J...,a reazione ris.a]e .a M . Ber t h elot (1859) e fu poi quasi completam entè dimenticata. Gli 00. hanno constatato 1.a v alidità del me't<l do· fra 20-150 mn1~r. di azoto residuo ner 100 em e. · cli sangu . . e confronta.n":lolo coi dati d el comune Kjiedahl : i risultaJtj sonn 3ta.ti del t ut to soddisf acenti . Viene ese·g uita dur.anU> la sedu ta nna dimost r a zione della r eazione . Un caso di disostosi ipofisaria di Schuller.

Prof. P . PIETRA. -' Sotto onesto nome va conosciuta una malattia costituita da diabete ins ipido, esoftalmo e da una particolare os t e,op.a ti.a caratteriz.zata dalla presenza di zone di addensamento e di r.aTéfazione ossea rilevabili p r evalentemente alle osi:?a del cranio e della mandibola mn estese anche alle alt r e ossa, e particolarmen'te .all<' ossa jliacb e e alle di.afisi delle ossa lunl!he . Il caso presentato :.:lall'O. è il settimo caso noto... n ella lett.er atura: come oarticol arità: n. r esenta l.: 1 lesione ossea limitata .alle oss.a del crn nio. Circa la pato~enesi la m.alatti.a è ricondotta :i una disfun zion e dell'ipofisi e più particol armente .ad ipopituarismo. Però poichè si discute se l'alterazi0ne dell'ipofisi sia p rimitiva o· secondarin .all'osteapatia del cranio che indurrebbe un'altern zione ··àeI profi?o sellare , l'0, ili bue al partioo-

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XXX\', FASC. 51]


[ ANNO

XXXV, I" ASC . 51 J

SEZ IONE PRATICA

]are aspetto della sella turcic.a uel caso su o cre':-le el1e ii d e.bb13, ri teneu~ probabile un' alterazaone pri1ni:ti va dell'ip 0.fisi.

litioo del san·g ue, l' indice opsonico e il potere imlll u11otropico del siero. L' O. in seguito alle ricer che conclude che i ge r1ni prese11ti nei por tator i di granulomi apicali esp\ichino soltan to un'azione pu1·n.mente locH le, n on a e~ermina,nd o rea.zioni ~enerali da varte d el1' or g.a,nismo.

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Sul le variazioni di eccitabilità del labirinto posteriore durante le reazioni vasom otorie provate nell' orecchio medio ed esterno. Prof. PALLESTRINI E. - L 'O. ha ricer cato col 1netodo della stimoil.azioue c.alori1netrica di Ko_, brak quali · vari.azioni della eccitabilità vestibolare si possano ottenere doipo l'instillazio11è en doauricolare e l 'i11iezione r etroa uricolare di solu7.io11i di nitrito di sodio, di pilocarpina , e di ar] r €n.alina.. · Con le iniezioni r etro,a u,r ico]ari ha ottenuto i risultati più conclusivi e precisnrn ente : L'iniezione di ntrop·iria prov,oca. un grado lieve ,e transitorio di ipoeccitabilità. , L'i'fiieziorie di adrenali1ia è causa. cli iperecci. tnbilità vestibolare n1anifesta e n el 6:'5 % ~lei casi h a p rovooato I'in sorgflnza di un nistagn10 rotato rio diretto dalla 01p posta parte dell' orecchio iniettato, per u11a durata di 12"-40". ~.a1e nistag.m o vasomotori o non er a stato o·t tenuto prin1a e 1'0. attribuisce la ge11esi del fe110n1eno all'ischemia labirint ica e.a us ata cla ll ' iniezio- , ne di adrenalina; infat ti un a i niezione retroa uricolare nTeventiv.a d i apocodeina inibisce il fe. . nomeno.

L' azione delle sterine irradiate sul processo di guarigione delle fratture. •

Osservazioni su un caso di albumi11uria ortostatica • • 10 un rene unico. Prof. G. CIPRIANI. L' O. dopo .aver minuta1nente espo~to t11tti i risultati degli esami clinici e di laboratorio ritie11e che nel cas9 in discussione sia dimostrabile .da un lato l'influenza mecr;anica 11.:lelJ~ lordosi lombare e dall'altro lato l'innuenz,a delle alter.ai.ioni ortostatiche generali d e ll 1eql1ilibrio aci·d·o b.asico del sa11gue la cui correlazi·on e condttsse ad una diminu zion e clell' u.l bun1i. nur~a.

Ricorda le ric;erche di Sonn e e K elling che col cateterismo degl i ureteri provar ono che l'albl.11nina nei casi di albuminuri ·1 ortostatica proviene soYen te <l.al r ene s in . e~sendo dovuta alla oornpr essione che I.a vena renale s in. subisce pas~an<lo cl:tv.anti e trav~rso la. colonna vertebrale e l'aorta . V ILLATA.

Soctet à Lom bai· da di Scie·nze Mediche e Biologiche. , Seduta del 13 luglio 1928.

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Presidente:

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Prof. V. FEttRER.O. - · Dal complesso del lavoro sperimentale rileva che ]e ster ine irr.a".iiate con rn.ggi ultravioletti esplicano la loro azione sul ricambio dei sali minerali dell'.o.r!!nn ismo , non soltanto nei processi patologici caratterizzati da carenz.a. di questi sali, ma anche nei processi fisiologici d i riiparn.zione ossea . 111 qu esto, caso le sterine irradiate accelerano la form.azio::n e del callo osseo, .abbreviando i vari periodi (periodo del callo cellula-fibroso e fibro-cartilagineo) per giunge1 n ra nid.amente alla formazione del callo osseo "l ofin i tivo. L'O. rit ièn e di n on avere elementj suffi cienti a snief!.ar e il meccanismo di azione di qnest e soFt.anze .

. . L' Importanza patogenetica della flora microbica nei granulomi apicali.

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. una p rima s erie di Dott.. B. R occIA. - L ' O. in r ic.:er cl1e ha eseguito l'esame batteriologie-e di 7'2 g r.anuloini aipicali, n1et'tendo in evidenza germi .?tppa~tenenti al gruippo degli streptococchi , stafi- ].or.occhi, diplococchi. . In una ulterior e ,serie di ricer che h a stu diato le r eazioni umorali od intradermich e di soggett i affetti da g r anulomi apicali rispetto ai germi contc~nut.1 nei g ranulomi stessi. A questo scopo i'O. ha esegui to su otto portatori <li granulomi aipioali diverse prove e ·p recisamente : l'intra dermoreazione, il potere batt erio-

PTof . .R.

GAL.EAZZI .

Diagnosi retrospettiva elettrocardiografica dell' infarto miocardico. D c>tt. p1rof. C. P EZZI. - L'O . de-scrive tre oas i d'infarto miocar dico diagnostic.a.t o clinicamente nei quali l'es~me elettrocardiografioo ha fatto con stc'ttare una formola elettrica tipica e cioè la prese·nza sul t racciato di un'onda T negativa in seconda e in terza derivazio,n e . Q·uiest'o nda prese11ta in t erza derivazione la 'n1assin1.a profondit? 1 pÒssiede un angolo molto acuto e si stacoa da una linea isoelettrica n o11 O·r izzontale ma a concavità inferiore . Tali caratteri sono quelli già descritti da Pardee . P erchè le modificazioni di T abbiano t utto il loro .significato diaignostico è n ecessa~ io che l'onda iniziale ~entriool a.re sia normale, non C'oesisto,n o per esempio les ioni della branca sinistra d,el fascio di His. In tal caso, ·data l' opposizion.e d:i T all'onda iniziale, T è n eg.ativo in 2& e in 3a. derivazione. E necessario pure che il p~ ­ ziente non sia stato sottopos'to a una cura digitalica intens a , la ~igitale ·p otendo rendere negat ivo T se11za, modifjcare le .altre onde dell'elettrorardiogra1nmo. E necessario infine che n on esista nnn formola nccentu.ata di p.re'Pondera11za ven t ricolare destra , potendosi a ' ' alte in questi rasi avere 11na opposizione di T sen za ch e ciò abbi.a alcautele I.a. forlor a. valor e diaiirnostico. Con queste 1nola elettrocardiografica su menzionata obiettiva 1 nella oO'rande mao-o-ioranza dei casi, un infartn :> '::> "' miocardico ,generalmente kìovu'to a una, trombosi <li un Ntmo della coronaria. sinistra. 1

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[ .~NNO XXXV~

IL POLlCLINJCO

Intorno ad un grande esperimento di enterovaccinazione antitifoparatifica. l>rof. clott. G1ona10 T1toN. - Ne l 1927 ve11n er o vac;ci11ate 111 Milan.o 94.662 pe rson e 0011 t re tipi e.l i vacc;ini orali a11titifop.aratificj. I vaccini a doperati fur<»no i segu e n t j : Enter·ovaccino dell' I sti:t uto Sie roter apico Milanese (92 .630 vaccinat i) ; v accino .an titifico d·ell ' Isti ~uto Biochi1nioo italian0 (OOH vaccina'ti ); T.abed·o dell' I stit u t 0 N azionale di Ch e1nioterà:pi.a (858 vaccin a ti). I due primi cli questi vaccini 1c;o no bilia'ti l 'ultjmo 11on contien e bile. Le vaccinazioni 11011 d ied e ro lu 010'0 llid . inoonven ienti di sorta·. P er u110 studio sistematico d elJ'e fficacia tiella v.accinazio11e vennero presi ~n couside-razione due gru1ppi di vaccinati e di non v accinati appartene n ti a;gli stessi g ruippi di età (dagli anni 8 a 65) ed a bita11ti nelle s tesse case in cui la vacci11a.zio.. n e' er.a sta'ta 1pr.atic.atn su larga sca la. Tali vaccinazio11i rio n aJi, con<l·otte sistematican1ente in 4 quartieri della città, n ei quali er a no più numerosi i casi di febbre tifoide, vennero fatte direttam ente / dal personale specialme nte d ell' Ufficio d'Igiene. T vaccin.ati presi in esame furo11·0 71.131 ed i. non Yaccin.ati di contro,l lo 38.653. Si e.b be 'n ei n1esi seguenti alla , raccinazione (fino n.l 31 1dicembre 1927) una mortalità gr ezza nei vaccinati del 0, 049 %, dalla quale sottraendo i casi dell.a mialat..t.i ~ con1 parsi in sogget t i in completame nte o irreg-0]armente vaccjn ati , risul tò u11n morbilità effettiv.n d el 0,025 %. N ei no:n vacciinati i ebbr una. m o1rbilità d el 0.087 %. L'immunità vacci11a le p a r ve compa rire ' ' er so il 8° mese <l·opo 1.a v.accin}l?:ion e ed a.ccP11tnarsi n PÌ . . . lnes1 su ccess1v1.

Dispositivo aspiratore di precisione per il pipettamento del sangue.

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F ASC. 5t 1

Ac:OSTONI. ~ Onde ev itare l'a~ pi razi r·ne oncc:ale 11ei comuni capill.ai'i p er i conteggj c1ei globuli sa11g uigni , l'O. presenta un congeg110 n1ecc.anico costit uito d a un siste1na aspiratore, a progi·essione millimetrica, bl occante le lJi~ pette oon'ta~lobuli , per m ezzo d el quale è possibile con assoluta. p1recision e, asp,irare il s.angue e le reJat ive soluzio.n i di diluizioni prin1a n-ell'uno po i nell'·altro cn pillare ~ rigettare poi lentament~ con inanovra inversa le soluzioni CYtte11ute per i conteggi. L 'a-ppci,reccruo viene imp11gnato con un.a wla 1n 1no ed i movimenti d' aspirazio11e impressi da un sol.o dito della mano s:te&Sa (il po,l lice) . • L 'utili'tà d el oongegno è notevole : 1) oopprassione dell'aspirazione buccale; 2)· semplicità. ·e rapidità •di m~novra; 3) precisione millimetrica di viipettamento; 4-) m aggior attendibilità dei risultati. D ott.

GI U SEPPE

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Contributo alla conoscenza dei tumori papillari delle valvole cardiache. D o~t. MARZIANI. - L ' O. descrive 1due casi di t11n1ori papillari dell' endoc.a.r dio valvolare; crede che qn,e sti siano effett.ivamente n eopl asmi e n on escrescenze di La1nbl svilu1)~),ate più dell' or•tlinario C()n1e ' ' orr ebbero .aleuni AA. , e ciò sia, in ba~e a caratteri n1orf ologici grossol.a ni e di fine struttu1·a di essi, s ia p er il f.a.tto ch e le escr escenze di Lambl si istitl1iscono sempre s~ valvole più o meno sclerotiche, rosa che manca nei due casi descritti. T/O. h1a n·otato ancora. rhe in uno dei c::t~c;i una p-ra nd e -parte delle papille da lui osservata dall a r n.ratteristica str uttura a lerno di radica., un ~r­ (·enno a]l.a qi1a le vide anche nell' .altro cas 0. T ro\a perfetta analoa1a n1orfolo,g ica di tali neoplas rni coi fibroeniteliomi d elle muco.se per cui crede che essi -p·d t1·ebbero essere indicati come cc' fibro. e11dotelio'm i papilla ri>) ritien e .necessario l'attr.j:huto cc nanillar ~ n .a distinquere questi t umori ::t. raratte1'istiça strt1'ttura d ai fibroendoteliomi sol i di , coi qu.a.Ji non hanno nulla di comune. 0

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Sincinesie ·e motilità volontaria. Dott·. ARH.rGo Tn u FFI. - Cà rattere costante, rico11osciuto a lle sincinesie o movimenti associati da tt1tti gli AA. è qu ello della involontaJ.'ietà, pa:od.11ce11dosi esse ji1dipend ente1nente , anzi contro la ·volontà del paziente . Prende n:do jn :esam e alcu11.e ca'te:~orie di quest~ !'eno·1 neni, · o J'iser v.andoc:;i di és.arnin~re ulteriorm ente le i~iman enti , 1'0. cerra di dimostr are com e sia sem p re possibile, con opport11ni artjfici , m etter e in eviden za n elle sin cinèsie un carattere di n1ov imento p:u ra1ne nte volontario . . In alcuni poc1ni casi ch e sé1nbTn.vano sotti·arsi .a, questa regola, il ' ierifi c·arsi di sp eciali co11dizioni ha mostrato tratt.arRi di eccezioni solo aJPparenti. 011est e cotnside~:izi oni cambiano totalme nte i] noncetto diagn osti co ch e si h~ d ell e sincinPsie. M entre infntti si consi'3er ano ouest e come sint omo ]esi·one pi1:nmidnl e, Re i concetti dell'O. verrann o confern1a t i ~i d ovr::lnno · invere ro nsider a re nn s egno di ·;nte)}'rità. N a turalmente RÌ r endo.n o ro.~ì. inut ili qu elle in ot esi (tutte .a dire il .ver o nssai a.1:t.ifi riose e n on conforn1.ate ·a.a fatti ST>eri1ne n tal i) . ch e i ne vr ol o<!i erano stati cost.rptti ~ d . <'~<'·n cYÌ t,~ r p nP r ~"' 1<'' Q':l.1'<' ln, proon zi onc> ÒÌ 'lllP~d~i f<'no1neni . 1

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· c;ul Soff oku. Prim!) nota etioloqica preventiva. Dott. L1v10 BuRBI. - I / O. di111ostr.a con prepn,..~ t.i G10n1~.n r F ont-a n.a. il r e11er+o di trenonema non r i<rliato otte11t1t 0 in ·un ·r aso di Sodoku , sia ne]lP nanule uman e cbe 11elln Tn ~chiatura. delle st essP e 11el secreto 1·11lvova.qin.ale. ro1ne nure Ti egli stris<'i <li sa11q:11e 'di cavia inocul a ta.. Il germe oreseptn ln, ste~sa .morfo]oQ'.ia e le c-0s't a nti dimensioni di J -:3 n1icr on . L'O. con clude: 1) esc;ere il 011a dro r:liniro d ovuto: .allo &"'n1'o()7J()·O di Ocrat::i-Skik ~ rni . n<re11te del P seudoso·"1ok ~ l o-pr1n e ri Q'.liato di Fu·+ ~ ki 3 p-~rite d el Snò0lrn "la s·<::Ì<'o: ~ l <rerme n on <'lP'li.~tn èl escritto <lall'O . P rl !1 al+.ri. a.q epte del -Pn.rasoaokn : 2) nPr rrerme ri q]iat o P Tln11 ri i:rlia to no'n ~i 1

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dell a. .,,·~1-i.a (:\ com pl essa. flor a spìrocl1etiforme , sn-


[ •.\NNO

XX..'\V ,

l •'ASC.

51J

SEZIONE PRA'flC.\

llrofita del cavo orale del topo che è patogena per l ' uomo e per la ca.via; 3) patogene $Ono le forme corte e in questa spirochetosi, il n1orso va iper.dendo d' impor ta11za, non essendo l'unica modalità di triasn1issi on e ed essendo fin d ' ora ignoto, se possa la malattia' derivare da alt ri naturali terreni di cult ura.

Z5'ì9

terapia medica n1oderna no11 ci of fre nie11te di più e di meglio contro l ' avvele11a1nen.to da cocaina. Contributo alla etiolog.ia e alla patogenesi della stomatitee dell' angina di Plaut·Vincent.

Dott. ~IA1i10 Gruss:ANI. - In tre anni so110 stati stucli.ar,i 18 casi di localizzazione orofaringea dell 'infezione fuso-s1Jirillare con particolare riguardo alla etiologia ed alla patogenesi di essa. L 'e tà preferita .per la J11anifestazio11e morbosa è risultata da 20 a 30 anni ecl il maggior numero dei casi s1 verificò in estate. Non furono osservati casi di oon'taigio famigliare. Circa la esistenza di r.appoo--ti causali predisponenti fra angina di Plaut-Vincent e cattive condizioni generali e locali, si può affermare che tale rapporto era evidente in alcuni casi, specialmente riguardo alle deplor evol i condizion i igienicl1e deJJu. cav~ità boce.ale ·) in taluni . alt r i però tale rapporto causale i1011 era dimostrabile, chè lo stato ge11erale, le coudi?..ioni soc:La1i erano ot'tin1e e lo stato igienico locale non avrebbe p9tuto esser e migliore. · La specificità patogenetica '{lella a&:>ociazione fuso-spi·r illare è app.arsa evidente. L 'esame microsoopico però ,dell' essl1dato p seudo-membranoso, a diver se pro!fondità, ha rivelato, che l' a.gente p·a togen o princiipale, se 11on esclusivo, dell'an gina e della stornatite di Pl.aut-Vincenb deve essere ritenuto jl b. fusiforme. 1

Antagonismo fisiologico fra calcio e cocaina e sue applicazioni terapeutiche.

Dott. M. G1u ssANI. - Il grave perjcolo 1dell ' intossicazione coc.ainica, cui possi.amo essere quot idianamente esposti senza l a possibilità di rimedi che ci lasci an o completamente tranqu illi s ull'efficacia della loro azione, r ende di grande interesse ]e ricerche tendenti a dimostrare s perimentalmente il r eale valore terap eutico dl cloruro di calcio, preconizzato corxte un antidoto della co. ca1na. Come a11ima.li da esperimento furo·n o scelti i cani per la spiccata sensibilità che essi n1ostrano verso la cocaina e per !a facilità dell'osserv.azione. Set'te furono i casi sottoposti ad esperienze varie ed i risultati sono stati assa.i concordan ti.' Le dosi di cocaina iniettata per via sott<>cuta11ea variano da g r. 0,005 a gr . 0,04.5. In essi vie11e pure iniettato talora del cloruro di calcio. In essi venne pure iniettato talor a del clorur o di calcio in soluzione al 10 % roer via endo~renosa a volte ' contempor a.nean1ente alla cocainia, a volte quando i fenomeni d'intossicazione erano in pieno sviluppo . L'iniezion e di cocaina non acoon1'Pagnata d.a iniezione di eloruro di calcio pr ovocava negli animali u110 stato '1i s.troordinaria eccitaz.io11e, con eleva~ioni tern11iche da uno a 3 centigradi. Tali effetti era110 n ulli o quas i, se contemporaneamente ' 'eniva iniettato nell'endovena di u1~ animale il cloruro <li calcio. Di più: un cane che con l 'infezion e endovenosa preventiva di cloruro di calcio era rius cito a sopportare la dose !eta.le di gr. 0,030 di oocai11a., è mor.t o quando ven11e iniettato con la stessa dose del veleno, senza contemporanea somministr azione di cloruro di calcio . Quando le iniezioni di cloruro di calcio venner o •praticate ad i ntossicazione cocainica concliam ata, per dosi letali, non valsero .a salvar e l'animale . Non dimeno in qualche caso .di grave intossicazione non seguita da m orte, la somministr azione ' curativa del cloruro di calcio ·è valsa a ·d iminuire i fenome ni d i eccitazio•n e e di ipertermia . Concludendo, possiamo dire che il cloruro di calcio ha una notevole azione antidata preven tiva verso la cocaina, mentre la su a .azio11e curati va ;ad intossicazione cocainica avanzata, è 11ulla o pressoch è tale, quoa.d vita;m. Dj qui l'indicazione 'terapeutica di somministrare preventivamente sali di calcio agli ammalati ognì qualvolta si debbano sottoporre ad atti operativi, che richiedano u na buona anestesia cocairiica. Anche l'azione curativa del calcio, qu ando già siano insorti fenomeni d'int-Ossicazion e, non deve esser e trascurata. P e r chè senza voler esagerare il ·valor e tera1peutico del caloia, è certo che o,g gi la

Un caso interessante di lussazione della colonna cervicale.

Dott. ETTORRE. - L'O. riferi&ce s11 dj u11 caso di l11ssaizione della 4a V. O. osservato in ·u n l1omo di 41 a . il q.u ale nel traspoirtar e t1na pesante cassa. era .scivolato riporta.11do un ~olpo alla. n11ca che .aveva deter1ninata uua brusca iperflessione della testa. L 'inter esse del caso con siste nell' assenz.c't quasi completa cli qualsiasi sirltom.a i1ervoso. Le osservazion i del ger.ere son o rare : la mancanza. di disturbi a carico del 1nidollo e dei nervi si può spiegare rper la iposizione· di b.ascula nella qu ale si trovano i corpi vertebrali fra di loro lussati in modo che il midollo non s11bisce u11a netta inflessione ma soltan tn un'inflessione ad S a. grande curva. E ssen<lo la funzione sufficiente non convenne ridurre tanto più che la riduzione richiede un n otevole sforzo e d esposto l' infermo a.I pericolo di una lesione 111idollare; l'applicazione di u-n colla.r e lJer un mese fu sufficien'te a -permettere lln a dattamento alle modificate condizioni. Il Searetario: ·ENRICO E'ITORRE.

Associazione l\Iedica T1\iestina. Ad11nan Zia scie11tifica del 26 ottobre 1928. Presidente: A. CoFLER. COFLER, in un alato discorso, rileva che pAr la prima, volta l' A. M. T. inizia le sue adunanze dopo l'adesione u11ani1ne ai S~ndacati N a~ionali , ciò che la conduce a più estesa e fattiva collabor azione aJle grandi opere del regim e promosse ~ v<>lnte da l Duce, qua li l n bonificn. ·1 •lle terre la


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IL POLICLINICO

propaga11da i)er l .nc;cr escin1e11to della l)Opolazione, la. i)rotezion e <lelln. n1aternità e d infanzia, la lotta a 11tit ulrercola,re. La n1a.ggiore valorizza.zione della l)0litica. sa11ita r i.n, n.p1).a.g a le i1obili rieJ1ieste dei J11edici e li inclnc.:e a d t1n ia vol'o se111pre più at,t i vo e f econd,o . CAS'I:IGLIONI tie11e la oon1m1 e1n-0raz.ione di ì\i . :\Ialpighi, cli Clli te e l a storia, pone11do in piena luce i gl'andi i11eriti ;di questo sc-ien ziato nostro, da cu.i cleri vò t u tta la serie dei gr.and i an.a- . to111ic:i, che ha11no reso celebre i11 tutto il inondo il i1on1e delle. Scn.oJ e italiane. 1

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III AJd.una11za d el 9 noven1bre 1928 - ' TI I . P Te ide11te : Doft. A. OOFLEH. 11 9 noven1bre ebbe luogo l' a11nunciata conferen.za dell'illustr e proif. on . U1nber to Gaibbi, clir ettore della C ri11ica ì\1 edicn1 della R. U 11iv.eu.sità di P a1r111a, cle1)11t.at-0 .al P a rlamento, e Preside11te t1ella Cou1n1i sioI1e governativ.a r ecentemen te in\riata i11 Grecia i~er lo ·t udio clella febb r e D engt1e. Il w nfere11ziere t rattò .della febb1 ·e 01uiula11 te da bacillo aborto di B a n g e da. micrococco di Bruce e {lintostrò con chiari esen1pi e <'On con vincente pirito pol eJnico, Ja patogenicità del bacili o di ]Jcuriu per l ' noin10, i1el . qua le 1d etern1in.:'1. mn qu adl'o cli11ic;o _i<lc.\Jttic:o a quello dato dal rnicr ocot.:co cli Bruee . J, o r ;1t.ore 11a prjnci1)alm e11te i11 ·i5tito n el co111battere l' affer111n~iono, ch e egli ritiene eTronea, cl1e 11ei vasi; uei quali vete:r:ina ri, ta u1igli, ecc. si .a111111a laro110, 1'.a bo,r to de ll a v[1cca fosse stato d etcr.1 nina to dal .baci Ilo meli te11se. ! i.a ·di111ostr at10 cl1e coloro, i qua li soste1igono ques ta ipotesi clell infezi·one d·e lla \' acoa dal bn ci]J.o Juelitense, c:l1e solo l)Otrebbe spiegare ]a patogenicità i)er il Yelierin;1rio, fa1ni•g ]j , -ecc., i1011 h.ann o ba.., e logie.a, che è la pii1 rigida e ige11za delfa ragione. Non è anco;r a <limostra.t o ch e il bae;illo i11e litP11se abbia fatto .~bortire la vace.n.; i1.011 è dimostra to cl1e questa si i11fetti. s ui pa:coli clo,re sarebbero cas11aln1eu te i)assate capre o pecore ehe .a ,.e,·a n o a.bor c;ito e che quindi a ,·es ·ero colle uri11e i11fettato il pascolo e qui11clj Jn vacca, p·oicl1è ricerche sull.a vitalità del n1elite11 e ui i)ascoli n-011 sou-0 ancora state fatte.. N e111n1en o l'ipo,t.esi el1e l'i11fezione i11elite11 ~e fosse aYve1111ta n e1i oolpiti attrn,rerso le verdure 11a Yalore i)ioich è è C·:1 tnpato in .aria. Gli ultin1i contributi dei teclesohi e sopratutto dei cl a11esi di1nostra110 in pieno il potere p at-0geno del b.a '"'illo Ban g, i n ql1elle r egioni a1e}l e ql1n li l'aborto ep izootico è freque11te, ma11cano capr0 n1a ltc:i o Yi so110 poche ca1)rc di ra.zza, locnle, nelle quali non è stata d im ostr ata la i)re~ c11za dell i11fezio11e 1nelite.nse. L -0ra t.or p S·Ì fern1ia a consider are clu-e l)l111ti, cl1e 1·iguarcJaÌJ<o la ·difesa della salu te l1n1ana e del patrin1onio 7:ootecn ico, e discute i danni in t utti e <1ue i c~1" 1, cl1e ne \en gono .a 11'.eco11on1i1n. socin l c e 11:-izionale, -ed invita i colJ eghi .a. t udiare tutti j casi di febbricole di lu11ga ·d urat a facendo le si?.ro1·r:a7.Ì<Jn i per il n1eliten se ·e d il B ang, 1

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e;ontribuendo cosl alla soluz.ione di un problen1a, pe r il quale s' a ff.a.ticano stud.iosj e gover11i d i a ltre nazioni. l/ (J. von11e calor-0sa111ente applattdito. > 'e{J1·efario :

D ott. E.

RoNCALI.

Associazione Medico - Chi1·01·gica di Alessandria. 1

'edu ta del 20 luglio 192

l) resiede il socio 011or.a.rio })rof . ];. I>EBHONCITO . Note di terapia.

C.\S 'I Ef~LANI ( ..\.les nndria). - L ' O. espone i magnifici risultati ottenuti co11 Ja paraffina chirurgie-ti ita.lian.a nella c ura, delle ustioni, 0011 Ja. tintnr.a di iodio1 OYvero oon la n1iscela etere canforota n11ica clel Trousse;it1 i1e.l tratta rnento locale del1.a eresip ela. e c-0 11 Je p eunell azioni di ti11t ur.a. idj iodio sulle i)iaghe da vescican te Jle,Jl a i)leurite ess u dativ.a. Presenta .all'uditorio due g uariti p erfettamente j11 pocbi gior11i coi primi duG :di detti .1·imedi. 1

Su alcuni casi di tubercolosi polmonare .

(Asti). - L'O . p ·r esenta i segu enti eas i di tubercolosi po bnonar€, cor1·e<la11do0li delle 1 elntive radiografie: J)EUBNEDF11'1'I

1) tu b. poln1onare co11 p erica.r dite t ubercolare · enor111 e p rodu zione di tessuto 1a r c.laceo; la c:o n1plicazione è j.n. ort.a d.o po una, fre n icotorni.a; 2) tribe.r ro,] osi 111iliare, i11 secondo ten1po evolY011 te \rerso ll na. forn1a (li t ubercolosi nodosa con f-0cala.i di Ta1n111olli1n e11to; 3) pohno11ite ca eosa, inutilmente t r attata con pneu1nororace (sulle r.ndiografie s i segu e il rapido di faci1uento dell'in fi ltrazione o la cliffu ione .all 'altro p oln1on e, Yerificatasi 11el .bre,·e i)eriodo di 12 gi-0rni, t rascorsi fra 1n. prin1n e ln seoo·11{,la r.acl iografi.a) ; . 4) po]1nonite cns€-0&:'1. t r attnta. co11 s11 cccsso .col p n enJTJ otor.n ce ;

5) infilt rai: o sottocl.a vicolare di A~smann. L 'O. fa una breve ras8egn a delle odierne vedute s ulla pa.toge11esi dell n. tubercolosi pol1nonare del1'.nclu lto Tileva11do la te·n denzia a considèr.ar e la tubercolosi come JTta lattia a s nccess ive riacutizza. . z1on1. rieo~·clando

il L'aso >fla l·ni osser Yato di unn !10.n11:i c-011 ...111otti i e r E=-.p erto b.a cilla re e cli11ico neg~tivi, en1ottisi che ce5sarono poi oon la castrazione, don1a11da se Yi possan-0 esser forme tbc . con en1ottisi ri1eva 11 ti ed a r eperto baci11a:r e negn.tiYo. DR BENED.F.'l'Tr ri. ]}OJ1de a . F inr.i che la ri.aécensione del processo t ubercolare, dev€si molto più ,·erosi1niln1e11t0 attribuire a d u na inspirazione di n1a.teria le f.orteu1 ente infettante. Risp onde11do poi n. P erazz.l , a1nmette che Yi })ossano esser e1nottisi con 1repertio ba<.11il1are n egativo, e confer111a. la str etta relazione ch e nelle ,t u hercoloticJae esiste . t r.a. e rnottisi e fu n zion e ovnr1ca. Pr,1L\ZZI

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SEZ IONE PHATlCA

Peritonite purulenta consecutiva a perforazione dell' utero guarita in seguito ad intervento precoce demolitore. PER.\ZZI ( •.\l€ssandria). - L O. riferi .. ce c]j certà -L . B. di a1111i 34 rioorver.a.ta i11 eli1dca co1t peritonite l)t1rulen ta in atto consecT11ti ,.a .a perforazione dell'uter o fatta a scopo aborti,·o con u11 s ucchiello da fa legname. ~.\ p erto 1 addome e da !:-0 e i to a ci r ea 1111 litro di l)US feti do ivi C'.-Onte11u to, si n ·portarono l'utero e gli a11nessi in preci.a. a p rocc . () g a n gre11<>so, fece la toeletta del cavo peritonea le c:on ètere, si «tpplieò zaffo alla. ~·fih:nlicz e si ebbe e:ito i11 gua-

si

r1 ~ 1one.

L 'O. coglie 1 occa ione per segnalare la fr equenza delle interruzioni cri1ui11ose de lla g raYidanza anche in don11e coniugate ed i11s i t e nlla necessit:t cli porre u11 .ar gin e a taii n1anorrc pericolose p.e r l' i11cli ,·icluo per ].a p ecie e p er ] a ocietà . Sopra un caso di sifilide gastrica. ·

~ .\RDI

(Asti). - Il ca~o lJre c n tato dall' O. r i~un rda t1n uomo di 9'i a11ni con ·i11to111atologia clinica di ulcera gastrica e con reperto radiologie-O di p robabile in filtrazione i1eoplas tica .all'antro i:>ilorioo. Questo contrasto fra si11tomabolo·gi a clinic.a ' e r e1)erto racliol og i(.;o, l' età d e l 1><1:1.ie11te e le s ue con diizioni, i ri.- u ltnti d€ll' es a1ne d '-l s·ucc:o gastrico (anacloridria) e '}Ualche cleu1eut-0 a1t.amne~tico fec:cro sorgere il ·o p ett-0 che i lratta. e di sifilid0 gastrica. l> r:lticata inf èl tti l...'1 !~. \\.. s i €bbe risultato i1etta1n<.:'ntc positiYo ed l111a pit1 accurata iuda.g ine n11a 1n11estica accertò trattarsi di lt1es cong€11it.a . Un a, seria terapia a11tiJ·ueti ca con-O us. e i11 1111 111e e :1 l I a c:on1 pleta sco111p.ar~a, della s int-0n1aiologia gastrica. I radiogramu1i c·l1e l '0. pre ·enta cou se11to11-0 di c o11 tatare chiara n1e11te l.a lesione pri tnitiYa e di .seguirne il graduale 111igliora1nento_. ])EUENEDE'.ITI riti e11 e che i1ei g .a str opazie11ti s i clehb.;i se1npre p C'-1L·nro nel una 1Jn , ibile lesion e 1netica e quincli praticar e ln R. \\. . ]~gli crede che l e frequ enti cris i g.a tric·he dei tabetici i ano :i1ella n1aggior ·parte dei casi cla u1ettersi in rapporto a ,·er e e proprie le ioni ann tom o-patologicl1e dello ·ton1.aco di orig i1 1e .·ifilit icn. 'F'rxzr. - I n <.lt1-0 ca i i11Yiat.igli con clia·gno i e s inton1alologia di 11lc:er.a gastrica , n ,·c u<lo s ospettato la lues, li t ra.t tò ro11 tera·p ia. antilu et ic.n, ed -ebbc 1111a r egr ession e coa11p leta in a111bedue. 1

Paraplegia grave degli arti inferiori in donna gravida di 9 mesi. C .\XUSO (Ale s anclria.) . L ' O. riferis l'e di una malata, r icoverata n el Uep.a rto O tetrir·o-Gineoo1og"ico dell' Osp ed ale Civile cli ~ille. ~ an clrin. g 1«l\Ì cla .all'i11izio del 110110 1nese, col1}ita -<la grave pnrn.p] egia degli .arti inferi ori con int0re. sa1nento de] ln Ye. rica. e del retto. Tale parali i flncrida i n1anifc tò in n1nni0ra rapida e pr-0gre . iY.n, co11 caratt0re a ce11de11tc, e .. end() i nYnti i prin1i in-t.on1i <;otto forn1a di pnre tesie. dolori. rrnn11Ji a -carico s n cee·s si·vnn1e1i.te del piede cl{'ll.H ga111b.a

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l

·d ella. cosci a ) pri1na a destra e <lopo a .-1u1 t .ra . Dolori ' ' i \·aci alla percussione ·della. \ ' vertebr a lon1ba r e e I s,a crale, .assenza. cli de\" iuzioui della uolonna vBrtebrale . ' Tenne provocato il parto preu1.aturo, otte11endosi già poco dopo 1111 rapido n1ig]ior a 1ne nto di 1 utti i s into1ni . Tutti gli esn.111i clinici stabiliro110 che s i tratta ''.:.t di una g r a:re p.a.r alis i flaccida, co11 as~en~a. cli !{D. Furono praticati o·g n.i giorno d ei 111assaggi elottri(.;i con corren te faradica e dopo una ve11tina ·d i g ior11i la pazie11te .co1ni11ei.ava. g ià .a 111uo\'e re le (lita <lei piccl.i, a fletter e legger1nente il pi •d e . ·ull.a ga111ba, a fare dei piccoli 1novimenti di rotazione i11ter11a ccl e terna d egli arti ed anl'he .a. flettere 1111 poco i ginocchi. D i<'tr o suo de:-iclerio venne dimessa. \\•.n!:i e l'n1a1111 negativa. Cutireazione "\7 . Pirquet negntiYa. R eperto rn.diolog ico negati,,o, alvo una IPgg;era : aera.lizzazione clell.a \ lo1nb nr e . Nt'll .n nnrnnesi fan1i gl iare e per anal e nulla di

noteYol e . L (). dopo -ilYer prn t.o in di cu s ion e n el1.a -cliaµ·no.- i differ-e nziale Ja . pondilite tuberC'olnre (Morho cli Pott) e con sc-izu e11ti f atti con1pressiYi, la 111i·e litc ·e Ja to sic·osi 1g r avidica , 1)ropencle p c-r q u e,. r/ 11 l ti1n a. 1

Considerazioni sopra alcuni ca si di salpingoovarite operati. G.\'L'TI (.A.le a11dria). - L'O. pone i11 rilieYo, riferendo la statistica oper.atoria del l~ ep.ar to Oswtrioo-Gin ecologiuo di Aless.a.11dria., Ja prevalenzti, d elle •':inlpi11go-ovariti di 01·igi11e etti<.:a sop1·u. qu el!e <li origi11e g•o11oc,occica e t u be r colare; egli i11 ba e .ai ·d ati .ana1nnestici g iunge a din1ostrare che la ca us a. di tali salpingo-o,ariti Ya ricer cata n ella deplorevole abit udi11e di e eguire ra ·chiame11 ti dell utero an1bul13.toria1nente l.ascj a11clo poi che le donne operate atte11da11·0 a i lavori don1estici. Seg11on-c> s_p·e sso nll' intervcnto , e ndom.etriti setticl1e con ·d i.ffu ·ion e, per via prevalente111e11te li11f.aticn , dell ' i11fezi-0ne a.gli a 11nessi. L 'O. pone in rilieYo la. frequen.zn co lJ.a. ci uale si :::;0 110 t r·OY.ate nlte r azio11i (lell'ar>pe ndice. Oo111 e conclu ~ ione raccon1a.nda cli limita r e il pi tt ])O.· ibiJ e il r.as chian1ento de.Il utero; cli trattener e lo 1Clon11e d·o po l'atto o:per.a.t i vo, otto gior11i a letto · dj. esa111i11a1·e ntte nta.111e-nt0 l ' appe11dice negli i11ter1:enti i)el' alpi11gite settica, e cli .asportarla quando essa, è nlterat.~ . 1

ll . 'carrtr11·io : I

u

C .\R'F.ZZ.\ NO.

Interessante pubblicazione: Prof. ARJI,S TJD1E BU I

Nozioni elementari sulla esplorazione radiologica nella tubercolosi polmonare Vol. in-8 °. di pag. 42 (estratto dal volume cc L a Tubercolosi» -1° Cor so<li Tisio1o~ia). P1-ezzo L . 5. Per i nostr i abbonati sole T.1. 4, 6 O franro di pllrt-0. · Inviare VagH a P~. ale all'erlito re Via Sistina. 14 - ROMA.

LUTC:T POZZ. r -


2582

IL POLlCLINlCO

(. \>r~ O

XXX\·, FASC. 51}

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA. ' Il prevalere dell'idrotorace a destra. Dall'o&$eTvazio11e idi 60 casi d'idrotorace in pazie11ti con insuifficienza cardi.aica, F. Lickint (l\1 ed. J( liri. n . 21, 19'28) fa risaltare la prevalenza del Ycrsamento nella pleur·a destra. ·L a spieg·azione di tale fatto iVie11e ricereata dall 'A. i11 base a \ arie c·o11.si derazi.oni, d 'in1dole clinica, anatomo-patol o1g·ica ied aniatomica. In .p rtmo luogo è d.a tener presente la tendenza ohe 11anno ·q uesti pazienti a g·iaicere $Ul lato 1destro, ,an cl1e restando n ella P·Osizione di semiseduti. La valida pulsazione centri!fuga dell'aorta esercita poi una certa azione inibitri1ce sul regolare svuoiam·en to della vena azi·gos, la -c1uale decorre ·a destra. Come pure analo·g a azione ,i nibitrice ·yiene esencitata sullo svuotamento del dotto tor,acico, il quale Si trova a decorrere piuttosto \'erso la pleura di 1destra. .L a vena azigo,s, i11oltre, è fisiologicamente 1neno abituata d·ella emiazigos a sopportare un aumento di pressione, quale è quello provocato dalla ùilrutazione del vientricolo e 1dell'atrio destro, durante lo stato dt sicoinjpenso cardtaco. tBaocelli enunciò simile fatto già da molto tempo, ·descri,rendo la $taSi cfh.e si produ·ce nel terr.i torio d·e1l'azigo.s a cruusa d·ella r esistenza -0p1po·sta .al suo svu otame.n to, con la conseguente con1parsa di ve~amento n ella pleura destra. Le ana:s:tom·o si.. 1dell'azigo1s icon la vena interco. stale supieriore destra e con la \r·ena anonim a 1destra n on sono inoltre costanti, come jnvece a c·cade a sinistra, tra l 'en1iazigos, l' emiazi·gos acoessoria e l'anonima. Mentre a sinjstTa i vasi linfatici efferenti &beccan o ·direttarn ente nel dotto toracico, a destr.a vi gi u.n.g·ono sboccando prim a n el trpnco broncom edi astinico, n el qruale giun gon o anche i Jjnfatici .ef,f erenti dell·e ghiandole bronc1hiali; di1g uisach·è il turgore di crueste, cl1e è qu·asi sempre .Preente •J>er Je f reque11ti bronchiti croniche d.ei cardiaci , f.n.vori$cr la stasi della Jjnfa a mont e, e qu in1d i il versamento pleuri co. Di r elativo valore potrebbe essere anche il i-atto della n1ag.giore SU1per.ficte pleurica a destra, ove i lobi :polmonari son o tre. Esist e finalmente la possibilità che. come av''i en e nell!a tcirrosi eP·a tica, per efJ)atite interstiziaJ.e, an.che nei malati di cuore possa verificarsi u n ipas·sa.ggio di li·quido transuid ato dal fegato d.a sta,si, attra,rerso alla capsula di Glisson, il p·eritoneo peri epati co e il diaframma, direttamente nella ca,rità pleu.rica destra. Comunqu e, dal punto di vista diagnostico , resta il fatto ch e nell'insulf\ficienza cardia.ca l'idrotora ce 1

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destro sarà un transu1d.ato, mentrech1è a sinistra do,·rà, c on ogni 1pro.b abilità, essere r ap'Prese11tate> da un e&Su·d.ato. M.

FABERI.

Variazione della temperatura fra le due ascelle nelle affezioni pleuro-polmonari. i\11. Lucacer (Cultura medica moderna, 1928, n. 5) 11a fatto 262 os-servazio11i su 29 individui. ~ei

sani l e due t0IDperatur·e ascellari sono risultate uguali. 1Negli in1div'.Ld1ui con le·sio·n i speci.fi«me del pol1non e (a.p iretici e felYbri•citanti) si ha: 1) i1elle lesioni unilaterali, temp·e:ratura superiore d·al 1'ato affetto (1di[flfer-enza di 1-7 decimi); 2) nelle lesioni bilaterali, vi sono d-ifd'erenze,. che in gener·e ·dim ostrano una temperatura più elevata dal lato più l e6o . Nelle lesioni sp·ecirfic:h-e della pleura, si ha: 1) quanido la l esion e flogistica è in atto la tam:peratua:':a è ptiù el ev·ata (da 1 a 5 decimi) dar lato 1aiflfetto o ipiù }e1$o; 2) nei !POStumi di plern'ite, la temperatura d·eJ lato a.if1fett o è irufìeriore (1dà 1 a 8 1cle:cimi). Queste :Lpeirtermi·e lacali posson o esser e in <Ji!Pendenza dri: 1) pro1d1Jzione di calo re proiprio n·el' tf.o·c1olaio morboso; 2) 1dispers ione maiggiore .dì ie·a lore in corri'sipon1denz·a dtell)a~cell.a, p1er rdisturb] vasomotori od ev·a.p orazione p er Sll1dore. 1

fil.

CASISTICA . Leucemia acuta a mielociti • ~on angina gangrenosa. Le leucemie acute mielocitari-e son o assai rare,. onde risulta interessante il seguente caso cle$<':ritto da Chuiton e Bou,det de la Bernardie Bull_ Soc. 111.éd. des I-I6p. de Paris, 21 g·iugno 19.....) . X. Y . 50 anni. Entra in ospedale per a>denite sottomascellare e angina. An,amrriooi: nulil a di notevole. È m alato da tre settimane e l'adenite P. oronol·ogic·::unente ante1cedente all·a anigiina. PrPse11k'1. astenia, 1clis'Pnea netta , tinta giallo-cerea Iella pelle, muco se scolorite, senza ittero. Pol· :noni e ct1or•e n'U1!1a. Esiste sulla tonsilla di sini stra t1na t1lcerazione gri1g ia, sangui11ante, su base in-Ourita e cl1e si a ccomrpagna aid e1dema del velo pa1atino. Esiste adeno~ati·a sotto ma>sce1lare sin1.stra sen~a p erilinfoacl enite. .F-egato: grosso e 1doloroiso. La. n1ilza n o11 deborda le c·oste. .J.\..1JbU1111inu-ria 0,75. È inte·ressante n0tare l'arssenza dt sindrome emorr.:igica. La teni-. peratura oscillò per tutto il decorso sui 37,S.39,7. R. V\J.assermann e l\llein.icl{e i1egative. L'ang.ina assunse 11n clecorso can.grenoso e in meno di 11n .m ese si eibbe l'obitns. 1


~ ..t\:.\:.\O

.\XX\-, FASC. 51]

SEZlONE PRATICA

Nove giorni prin1a d ella morte l 'esame d cl• ~a11gue de~te: globuli R. 3.596:000, glo·b uli B. 51.150, H b. 55

%.

La formula era la seguente: l\1ielociti neutroif ili 66 %; Promi:oooiciti 3; Nletan1ielociti 15; Polinuclieari 5; :\Ion ociti 5: Linfociti 6; presen za a ssai rara d·i n·o1·molblaisti. Questa for1nu1a persistette fi110 alla 1norte solo ' vi ,fu un pl"leciipritare della d eg·lobulizzazio11e elle l'ultimo giorno glunso a 2.480.000. L'autopsia aimostrò : g·rosso fegat o colio re giallo salmone del peso di 2,135 grm.; groSisa milu molle dif.fluente, 400 grm.; l'esam e istologico di mostrò un'a reazione inieloc1twria 1prev al€nte i1cl midollo a&seo e nel: ganglio. ·L'interesst:: d·el oaso deriva tt1tto da:l predom ~­ .nio c!Ta111de dei m ielo·c iti. 1

-

L.

T O~ELLT.

Variazioni nel decorso clinico delle angine lin· focitiehe. Le recenti osser,·azio11i cLi ang·me liwfociti0l1e 11.anno 1dimo1strato ol1e n on si .tratta affatto d i quadro morJ>oso ecces-i Yamente raro. I l d ecorso c linico \PUÒ , d 'altro 1canto; .p resentare derl-e varieta i nte ressanti a notarsi. Così, m·entre in g enerale l e deposizioni ·e !e ulcerazioni restano limitate .alle tonsill·e, si può osservare una ulce-r.azione ex:tratonsillare, a carattere non p,rogredente. L 'amgina pruò ,p oi ·e&sere acco·m pagnata da esantema 1C'lltaneo 'pélQ)Ulo-ma·culoso e da ittero lieve, ..ambedue id i ·b reve durata. La formiula leu•cocitaria, in :caso di compli-canze a ti1p o suppurativo, quali ·aid esemi)io 'un a-s-cesso della tonsilla o lln'otite media 1purul!enta, s ilIDisce una r aidicale tras'formazione, con sostituzione dl polinucleosi alle mono11ucleos i , la quale p·erò rapidamente si rista1bilisce. appena la SU'PPllTazione .cessa. Un'altra manifestazio11c cuta11ea, in forma di .esantema a pi1ccole papule intensame.nte rosse è stata -0s~ervata, lim ita-t.amente al petto e al dorso. Bisogna poi tener presente, lJ!'€r una dia:gnosi pr0ciisa, @ali f orme l eucocitarie predominino, pot·endosi avere f.amto d elle angine linifocitiche, .qu·anto ang]n.e m on ocitiche. Questo srpeciale .comportamento del sangu e, spe-0ialmente se va 'Unito a m.anif estazioni emorragi-0he cutanee e mu.cose, potrebbe far commettere 1'erroTe diagm.osti co con una forma di :leucemia. Ma ciò i.Sarà evitato, se s-i t errà presente }'assenza df anemia, la buon·a conservazione dello stato generale, e il reale co111rportamento ·della 1f0Tmu·l a 1eu-cocitaria. ·Da.li pu,n to di vi•sta patogen eti<:o ,s i ·è YOl'l.1to ammettere dia alcuni ohe s i tratti di una a11omalia -costitt1ztonale, 1per ...cui lo stimolo rappresentato dalla causa morbosa aglirebbe sul si.sten1a linfatico piuttosto c'he sul mieloico. 1

R. L ore11tz (t11ed. J{lin., i1. 41, 192 ') crede i11vece

piu tto$to che debba trattarsi dello speciale .carattere dell'infez·ione , a11·c orcl1è q·ue~ ta possa èsser cau1sata ·dallo streptocooco. -e f1I1aln1ente da tener pre.se11te co1ne tui.tora ta..l:e fo1111a inorbo~ a venga c.11iamata ·Co11 1de1101ni1iazioni cli-verse, cl1e rispec•chiano il non ancora clefinitiivo a,ccordo 1d·ei clinici, circa la ·sua etiolo.g ia e la sua clinica: 1infomonoc.itosi infettiva; leucemia acuta •bcnig·11a; linfacte11osi acuta .con li nJfo,citosj ; linf oibl·a to,s i acuta benig·na. N!. l:;' ABER I.

La . sepsi postanginosa.

La diagnosi p r ecoce di questa s in·dro1ne mor· bosa è clella massd.ma il1"ecessità, ·a ffinc hiè il tem-

pestiYo in tervento terape·utico possa dar possibi, Jitù cli g·uarigione. ·u e;iò iniSiste R·ey e (i\l ed . J(lin., n . 37, l.9-28), Strste11endo, ·come già ebbe a p u·bblii-care .n el 1923, cJ1e la sepsi gra:vi,ssirr1a parte ·d.a un ascesso tonillare, pen.etram1d.o in cjrcol-0 attraverso aid un tronco venoiso. I più pericolo·si non sono ·g li ascessi acuti, i quali si comp'l i·ca·n o .solo di ré1Jdo con la sepsi , m entrech!è g1'i a9ce.ssi che decorrono quasi in maniera croinica, r estan do innrochiati n·ella tonsilla, d opo cl1e i fa tti flo gjstici son.o scompaTsii, d evono essere ricon osciu ti , perrch1è 1da essi lia sep si può in11provvi1sam.e nte 'Partire. La d iagnosi però no11 è sen1pre faJCil e, perch1è la g·r.anclezza ·di tali ascessi è spesso p ccu rile,,ante, e va b-asata e ' en zial-1nente sulla con~ t ala­ zione {li un·a zona della tonsilla 1più d·ura al tatto e ·dolorosa.i a;lla pres ~ ione. Diffi'cil e è poi er rileYa re i.a f luttuazione. Avve11uta la di.a.oono·si, si deve i1n1neù.iatamente procedere all'apertura della ca:Yità a-scessuale. Se J.n v ece non si rieisce a. l)Tatiica.re lo '5Vruotamento, o se la sepsi si è g·ià inizi ata per flebit e soipraggiunta in un tronco ,-enoso vi-cino, si legherà su:bito J.Ja vena f.aicciale con1·t1ne, il più in1portan te slbocco ·delle piccole v en e ton·sillairi , e si asporterà senz'altro la tonsilla in. toto. .Parimenti 1per via ohin1rgi<:a si 1proced erà qualora Si siano già stabiltite d elle complicazioni m e, tastati·che. Batteriologti:camente hanno la maissin1a in1portanza i germi anaerobi, sopratutto lo streptococco putrido, e i .g ermi aerMi. tra cni in special modo gli st re1ptococ~hi emoliti ci. ~'f. FABERL 1

1

Sulla questione dell'anemia nel rachitismo. Baumann (M onatschrift f . K inderh eilk, giugno 1928) tr.aitta della cura •dei ra-ggi n el rachitismo, e ·della terapia dell'anemi.a raclùtiica. Egli dimo :stra ohe ogni caso di r a<:hitismo gua:risce con irraidiazioni dirette ed indirette n el termine d i 4--0-8 setti•m ane anche con dieta a;ssolutamente 1


1 L PO LI CLINICU

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Jattea. L ' jrradiiazion e g uarisce tuiti i si11to111i 1)<1llas.sati,·a, no11 con1tie11e 1el e111er1ti to ;;ici, i1t! Q11·0tologici dJel rachitismo: L ' ane1ni.a i1·e1 l'acl1itismo 1d.ucc seconùairiam1ente sostanze c'l1e il'ritano i J <liipende (lal odilfet.to di ferro in un.a diieta lattea feg·ato. l~ocess1va; eissa pruò ess.ere ;prevenuta con una . :\elle aiffezioni delil'a:piparato ci1~colatol'io la f1·utdieta ricca ,di v·e11c1 1u:re, di frutta , o idi f.e.r ro 1ne1a può ~s<Ser e compl etamente sostituita al latte_ tallico (1·81·ro ridotto gtr. 0,.2 t.re volte al gi•or110) ul cruttle 11a il vantagigjo dri un 1nino-r co11te11utc • ver :cui il pre.c etto di Cze.rny ha •s.eo:nipre valore: cli cloruri e di albumine. ~iermann loda sopi-a 11011 tp,iù cli m ·e z.z o litro di latte al giorno e alitutto le ban.a ne, eh.e sono riccl1e di sali potas~ici 1nentaz.i one molto 1ni.sta, e si rivo1gc più contro «J il1retici. 1poverc cli c<·ldulo a, e pro,·oca110 pot·i.I. iflat11lenza. l 'a:n1em 1ia, clhe contro il rachitism·o. _.\nc11e il ra~l1itismo ·dei p r em ·aturi gmari1 s ce raipi1clamente con La frutta ,p uò ·ren<lere utili SCl'Y izi nella i1efri1e la, oura ·diretta o i·n diretta d ei rag.g1. P el'ò a cuta, i1esJ1 ·urernia, ed i11 tu tte guelle condiZlio11i l 'an1emj.a, non 1poten·d osi somn1injstrare Yerùu1·e, n elle quali è strettam ente i11diicato il reigime cle11a bisog·110 ·di una en1e r1gd.ca 09ra fcrrl1giri10.sa. cl>0Turato . Il succo ·cli frutti m escolato a:lla crema BALDARI. e ben zu ccl1erato costitt1isce i1ei renali un ali' n1ento gr,adit i ~ simo, di alto valore nutritJiYo, ed • jnolffen sivo. TERAPIA. \ e ìl a g·otta la f.r utva giova ·p er il suo conte11uto La frutta nell'alimentazione dei malati . i111 sali saJi pota51sici, che favori8cono la sol'l11bi:\ier.111a111n (111ediz·i riisc h e J(Li1iifl, 1928, 11. 5) oslità del1l'aici do urico. serva c•he la frutta• ha neJl'al1in1entazii.one ttn' im~ell'obesità con1Viene prose-rivere l e i11andorle, portanza speciiale grazi.e al su o contenuto i11 vile n o·cd, le avellane, a cau sa del r ioco contenu to tamin1e, sali min eT1ali , cellulosa, igl'l1'C1osi10 ed in g rasso facilmente assimilabile. aJltri componenti vari a seconda del ge11eTe del ·:\el -diabete la !frutta, fo:r:se a oa'UlSa d el confrutto tenuto in levulosio o per la fel1ee combinazio11~ 1Nell' alin1entazio11e clegli ipf ermi la frutta 1può ielel levulosio con il d·e strosio, o 1>er tutt'altra raavere inid~cazionr:i. e 1controindi1cazioni, cl1e l' ..\. pa::>gione, la somministrazione di frutta con se11te di sa 1n i~asse·gna in rel azione alle af,fezioni gafar toll erare g·li idrati di ca;ribonio. strointeis tinali e.d epatiche, all1e malattje d e111i.a1p.p aI'.: ben nota l 'jm'Porta.n za della frutta i1ella cur,1 1·ato ojrcolatorio, alla ·g·otJta, all'olbesitù, al cliae i1clla l)l'ever1z1onc d-ello scoributo . ..-\.1 rjguard o è )){)t e, allo corbuto. a notare cu1e le form e di af.tenia, ch e si ,-erifiI.a !frutta /ci-u1da è i11 genere con1roi 11cli1c aia i11 eiano alla fi·n e della prima.vera, · sono considerate tutt e l e ·g astropatie. Dev.e essere sco11sigliata agli :f.or1ne fr11ste idi sconbuto, ecl in eflf·e tto sipe:c: o i perclor. i dric], cl1e mal toll-eirano l'alimentazion e scompa)ono in seguito alla somn1i.n istrazione di • r.u1crcù1erin a e .aiciiela. Viceversa non provoca d istul'succo cli l1in1onc o (li arancio. bi anzi è vantaggio-s a la frutta cotta. ..\nc l1e i1·elDn. l'u1cera g·astrica, quando i rpazienm. sono di1sg·11Il trattamento ~mbnlatorio stati della dieta i n si'Pi1cla, del latte e .clelle uoYa , delle dispepsie dei lattanti. si può co11sen tire il suioco di tfrutti ·d olci (n1a11darini, ])escl1 e, a nanasse, . fragole) ra,pidan1enl c Fr. I\.1 ·an 1 ~ e (.\Iecl. J(l'illlli , 2.1 ott. 1927) ·con·sig·l ia cotti o a11che cli marmel late fin ii si1n1.e teli p e·scl1 e jJ s.e.gu·ente schema. 1° gio·r no. . · olt a11to i111f L1so dì . ' fi110 0c·h io, rall1clolcito con saccari11u; alla s era s i o bana.ne. 1L a frutta l1 a la sua ir1di1cazio11e for1nal e n t•lJ a n1 ettc jn inu'.uision.e mezza tazzina cli riso con stj1Psi cronica. )Jelle forme sp asm o1drche so110 nt ili a cqua; nl n1ruttino, 1si fa Q)olli1";e peT 1u1re zz' ora con j frt1tti . poveri di r esi1ùui o i loro succ11j, l)re i al 1 lit·ro cli acqua e $i pia sa iper lo sta1cc1o (n1ucil. la·gi11e cli rjso). , inatt.i110 o a11,che 1clura11te tutto il g iorno in forn1n ~·ari a. Nella fOLJ.' 1na atQIJ1·i1ca :sono i nv eice id.a racco2° e 3° gi orno. Dar e 5 volic ul gior110 la i11ucilman·dansi i frutli ricchi di resiidui (ficl1i, dattelu1g ine ,di riso, in quantità ug·uaJ.e alla qua11tith ri, ere c.) da prender.si al m attino a di1giu·g n o o alla -cli latte ohe iJ bambino pr·e11dev.a albitual1m cnte, ra1cldolcita con un c11cchia] n o rli zuic chero nutriseria al n1omento d ' andare a l etto. L a .frutta è geti,·o. nera·ln1entc co11troi1rdilcata neil~e -e nteriti: tuttavia .si s o110 a;,· u1 i buoni risultati ·da una dieta a 4° e 5° giorno. Da.re alternatiYamentc p er 3 volte ba-s e cli b 1a nane e fra1g·o1e in a l cu11e forme s11bala inucjlJia1gine ·di riso e 2 volte u n a miscel1a di 2/3 cli q•u1e sta con 1/ 3 di latte, raJùdolcito <.:on u11 cute e cron i·Cl1e. \La 'frutta, cl1 e, co111e è noto, è poyera cli gra s i cucc11i1aino di zu oohero o com·e sopra. e di ul'buTlline, ra1ppresenta l 'alimentazione d i scel6° e 7° g·iorno. Come sopra, aumentando la pro1a in tutte lie aiffezj oni d el f egato e d elle v) e biporzj on e cJ1el liatte (a pa:rti t1guali co11 la inucil lia·r i: è 'fac i1ln1ente CUS$]milabile e leg·gc1111Pnte lagine) e cli zt1~chero (2 cuccl1iaini· ogni .bottiglia; 0

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I

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[ .\N~O ~x x \' ' ] .'ASC.

51]

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S.E.l I U~ E PHAT I CA

8° e 9° ·gio1110. i\ Iu1cill.aigin·e 2 \·olle, lall e :3 , co11 1

3 cucch j ai11i di iuccl1ero og11i botti1glia. 10° e 11° giorno. ~'l'ucillaginc 1 Yolt1n, la Li • 4. Da1 12° gioTno j11 })Oi. Co11tinuaJre con il latte (som1)i-c a parti tLg uali cori l a Jnl1ci1l agi11e) e sostituire grélldataaue11te il latto "io con il sa·ccarosjo e 1poi g raid:ataime11tc, se l"ctù dPl ba111hi110 lo per1nette , 1dat·e l e farine alime11tu rj, pap1p t', cicc. Dal 2° gio1'no i 11 }) Oi, c1are in 0 g11.i b o!ti.g lja i 111a p1u1ta 1rl i- coltello tli car11:>011ato di ca.h;io, cl1 t ' si tralascin 1qua11clo Je feci cliYe11tnno tlur e. Si cl e\·e ricorclarc alla n1aidre cl1e il lattosio è i11t•110 dolce cht' il .- a ceinrosiu e cl1e e\·entua.ln1cntt' si potr à dare un !;>O ' di saccarina; inolt1~e si cleYe rico1,(la1r e cl1e le fe ci , al J)l'ilno gi orno , p ossono cli, rentare tdi colore ,-ercl e erl)a. Per qu:an to ti.gua1~da la quantitù pre ci~ a cli ri :::o cla u ·are, l'. A. no11 riti e11e 11tiJe di dar (' d ell e 111i llre .p rec is e (cli solito il 10 ~b), n1a d i pr 'Scri,·e re tl1e la 111ucillaigi11e ottenuta sia cli tn.lt' !-;pessore da 1passar0 hen e per il po1p1patoio qu a nclo è cal.cl a. Il n1 etodo i1011 è t.:011si glia.b ile p L"\r g·Ji s ta11 diS!) Clpli c i 1uolio g-ravi. f'il. 1

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Cura della stitichezza. lì oY<terts ( /Jru.rell es ·n1érfiCrrl, 24 ·çtiprile 19;?,S, l'n l' co n1aucla quanto 8g·u e : 1) acc·e·lerarc il trn1usito i111t•;.;1innlt• se11z,a l cclei-e la n1uCO $a (olj o di va!:5L'1111a ' airral'-t1 o·ar) ·' 2) c.lte11are le rie biliari ( ·olfato o o di ir1a.g11e io, p epto11e; 3) ~te.ri.lizzai-e i·int e:-;ti110 co n il regime l atteo seguito da 1p 'nrè .cli a,·ena cli ri ·o, orzo, tapi oc: n; ·e \' i è ferme11tazio11c, inaliarJ e, se Yi è 1})Utrefazio11 e preipararle co11 aicqna. e zu cc l1era rlc co11 Jatto•s io; 4) ci catrizzazione clell" int~stino (l>is111 nto , L'.a o1i110, illlrag111e; ·ia) ; 5) 1tli infL•zion e ir1ll'<Sti11al(" (11' t r1 t.ll' nt] lattici, lievi1t:i, iH'llZO n a1·1 ol, si a gn o 1colloi1dalc) ; 6) i-egi nl e i!poazotat p: legllJlli \rurcl i a ·puDè, pia ste a lintent.ari, 1puriè ·<li pia tate , l1r s•c c frP's·co, 1p ro:;cji 11 to i11 a gi-o , .p ane abb.i·11 st.o•l i to; 7' r i i1- · forzare la barriera intestinale co11 la vacci 110i Pra1pia boocal e (liCl , in cwso cli in slt1cce·s o, ri nforl d . . zare con ln Yn cc innt cI".a11ia intrw en111 ca; ~ · t'CCltare l e funz1011i ppalit: llt:' (e tratti J)iliari, {' patici, hol clo ) ; caln1arc gli ·pa. 111i (1)arlavPri11a. carbonti , ter1notcrapia, ·cliate1unia ); 9) co111battr re l 'atonia (rrv·u ls i on e adcl o111i11Gle, gin i1a s1.i<C a ·adclo1u i n<.1:1c, fal'adjzzazjonc , i1oce , ·arnica ) ; 10) stimolare l r fu11zj 011i ·digestive ·e lo stato g·e11erale; 11) ]drotc·rapia a ll ' i1pocondrio (le1str0 e sugli. arti i11·f rriori; 1~ ) corr czjo11e elci di•sturil)i stati·c i. 1clel c orpo (attitud ini Yizios e, ptosi), ig]ene a1in1entare; 13) .rt'golarizznzione ;nt.rstinnl c 11ro1lnng·at a (cs1rn1ti J1 ilinri. Agnr-a1gar). fil. 1

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Medicazioni

gastric11~.

'

P er fl'ena rc 1a SL'c rezio.nc gastrica , i1oi .:11>hinn10 " lli·~ J)O · izio11c cluc• ..n1 ezzi, l e i101ver1 i n er i i l'd i

:) :... :.> (

c< n pj g·1·a ·i. Le VT-i11ne agj.scono 1net:t.;anictl111ente. Iorn1a11do t 111 induito p1·otPttiYo all a st11pcr1"icie cl·ella inuc.;.o u gastrica. I con11i gt as. i a r 1·e~t a110 ù.1,·ece la secr ezion e ga ~ tl'ica o la ritard.nno. Léon--:VIeunier (La Pres. e 117-éd.icale, BO giugno 192 ) con .iglia il caolino , in quantitù <li 2 g·1·an1. i11i, i11es colato a 3 CUC·Cliiai idi crema fr es ca, op'l>Ure. iJ car1bonato cli b:Us111u1o, 2 gran1mi, con 3 C111('·Cl1'iai cli oli o cli -ulivo. Qu esti r11ne·d'.ì. si pren'llouo 10 ini.n Liti prima (l ei JJ.a·sti princi•pali. La som.m iin ·i stnazione dei g-ras,s i si fa nel i110Llo seg1uent e. i n1eisco1'ano 2 g·rar11:1ni dL carbo11ato •! li Calcio COll diel bfllT'l'O f1·e s•C O (ltll p ezzo 1g1a11tle q:uant o un·a noce) ; si !me ·ola c:o11 ·un a s1)n tol a e ·Si cl iYiide i11 ·111a ~ se 1p,i llola'l'i, ol1e . i ai-rotolano n ella farina. 'e i1e pre1i.clo no d uro.111 e Ja g·ior11n ta. fra i 1pas ti. fil.

Gli amari nell'anoressia. Oltre ai cliv crsi ù·ec u lbi (.qua ss.in , genzi an·a, 1 n.p p olo, colom1bo, china, ecc.) ; G. Lyou ron i.gJia: Qu.:.:issia a111ara g. 9..., Genz;ia110,

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O' ·C·orteccj a cli arn.1 ice :a1n a·r c I? • o· . 500 .L\Jcqt1a 1cli1·tjJJa1 u i? \l acerare e <.larn 1111 bi rc l1ier e cla n11arsala p r i1na di ogni pa.sto . 0 1pp11re : ·r i i1t11 r a cl i ba cl i n t1 n. 'f int. cli ge11zia11a . 'f]n t. di no.ce yo 1nic a, ,a.rt.[l g. 3. XXX gocce jn 1111 l)ic"·olo 1Jiccl1i er e <l"acq na_ "I

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IGIENE. La

·tt1b ~rcolosi

coniugale.

Hobdno e Ravazioni (Ali ncr1a ft f ecl. , rnarzo 19:28) 11a11r).o te·n tai o cli ri. ol\·er e qu·e .~ to comple5:o 'problema c·b e t·anla ri.percu.s io n 10 11a nella lotta r111 t itiub·ercolare. -·e con do la cl ottri i1a pr ev.ale:i1te, og~gi 'Si ii tiene c11.e la t. b. c. si co11t1·a:g·ga p e1 contagi.o .fliretto n ei printi anni della Yita. Le i1110Ye j11fezioni poi l)OS ·0010 esser e ·cli ·du e ·p ecile : Psoge11e, e s o110 Yer e r Pi111fezi o11 i, ecl .en clogene e • ono lfalsL\ r einJr zio11i, crucs1 t' secon·c1 c 01·iginan<l osi dal focolaj o 1atc11te s orto n ell'infa11zia. Su 500 cop1pit e solo in 75 hann o pot n1 o cliln ost r are JR esi.r te11z.a i 11 ambo .i co11it11g i: i11 tntt i i ca si i.l co•n iu.g e infetta11te el'a 111alato da uln1 eno rlu e anni. St:ncl ·i an·clo l e sta1i. ti cll e nei yari alt1·i . \._i.\. si ·_?Ono ii1 con1plesso e.san1]11ate 60. 15 coppie r' i11 crueste- so1o in 5.776 l\'j ci-n. tnlfr zi o1J.1 e in i<lID])P,d.ue gli .sp os i, ci oè i1e1. 10 ~~ c it"L·a. Gli .r\A... cr e1clo110 che la re infezion e abl1ia n11a in111orta11za b l'n 111oclr::-ta lliPl cleler1ninisn1 0 cl ella t.lL c.: . con jug ale. 1

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L.

1'0~ F.LLT.


IL POLI CLINICO

Contagio e predisposizione alla tubercolosi conclamata. Il Sale (Riv . Pat. Clin. d . T ubercolos i, fase. \' , ett. 1927) po-rta .u n contir;ilbuto al p r oblema 1deJ contagio tubereolare. Se il 90 % delle cutirea zioni J1egli adulti iSon o 1p·ositive, egli si pone il quesito perchè solo in alcun i t al·e infezione latente si -modifica in una forma conclam.ata. :E: una. sovrinf ezione esogena o riviviscenza del1'.anttco fo colaio? Dall e ricerche statistiche fatte nel Sanatorio di Prasomaso dall 'A. , r isulta che su 280 coppie, solo in 15 entrambi i iconiugi sono morti p·e r tubercolosi, cio·è 5,35 %; in 4 casi l'altro co.n iu.g e era a ncl1e t ubercolotico. I

Su 1100 casi, il 5,54 9'~ risulta deceduto per la - tessa m.alattia, n·el 5 % è aflf etto rda tUJbercolosi anClh e l'a.l tr·o coniu1ge. Ir1 rapporto al gentilizio , si hanno i seguenti risultati: con gentilizio non tubercolare: fratelli san t 3,45; tbc. 0 ,23; morti n ella 1a età 0,60; con gentilizio tbc.: fratelli sani 2,47; tbc. 0,46; morti n ella 1a età 0,62. Le cor1siderazior1i di questi dati statistici conferrna110 l'opinione di coloro che 1pensano che la tbc. passa dallo stato laten te a quello con clamato J)ri11cipaltnente per u na predisposizione eredita-Tia, e i1on per il contug·io .

[ ..\.NNO XXX\ ;, F ASC. 51]

ILa !IJOSsilb.ilità cli trasmi1ssione della tooercolosi

1per 1questa via esiste per le persone pover e poco cur.an ti d ellia pulizia; è massima ip erch1è pon e dir·ettamente in bo·çoa ·i l mozziic one, ma può ancl1e ·e:s:iJstere nelle mani;polazi-0ni a cui i mozziconi ven.gono sottoposti. . f il.

La diminuzione della mortalità per tubercolosi in Inghilterra. :Nella seduta del 20 setternbre 1928 alla Society o/ MediCal 0/ficiers { or H ealth è stato r :trerito c l1e la mor.t alità per la tbc. iln lng1hilterra è in di minuzi.one. 1

R. P.hilip cr ed·e che •ciò sia d·o vuto a1 precoce .ri1conoscim ento dell' affeztone, alle mri gliorate con·dizi·o ni i-gie·n iche, alla maggdoTe eduicazione e sorve·gliianza n·elJe .sct1ol1e. Wi11oiu1gù1b·y ipensa 1clhe vi ..sia un·a ma:ggiore j mmu!Il-iià, ·Sjpeci·e per 1e donne; e pe.rchrè la inassima dimin·u zione •dii mortalità si ha per i bambini e per gli a·du1ti, C·o llis cre1de cJ1e ciò 1si d·ebba riportare alila niutrizione; l'insuffici ente alimentazti.one di·s truglge l'immu·n i·t à aoquisita nell "irufa!Ilzia, e per qu esto nell'.età media si ha t1n maggior numer o di tubericolosi. Dello steS>so parere ·è Gre·enw-0o·d, il qiuaJ.e ri•cor·d a i danni che p·r o d·usse la ·cattiva aJimentazi·one ·durante la 1

giuerra. CARUSI.

Vitalità e resistenza del bacillo tubercolare nei mozziconi di sigari e sigarette. Da esp erienze di lVI. Mazzeo (R ass. int erri a::.. dl cli·nica e terapia, luglio 1928) risulta cl1e n ei n1ozziconi che si -r·aiocol,gono p·e r le strad·e, n ei iuogl1i ·fr·equentati, n elle carrozze ferroYiarie e tranviarie, 1è possi·b ile Iinvenire ba:cilli tubercolari. La p-0ssi1bilità d el contaigio sta in relazione con 1a ·ca.irica bacilliare, con la durata d·el tempo trascorso d.a lla caiduta ·d el m ozzi cone e con le condizion i ·di luce e di 11midità in cui esso vien e a · troYarsi. 1

L 'ilmportanza del veicolo va co11siderata com e intitmamente c-0or dinata co·n i fattori econòmic-0sociali ed ed·u cativi d·eJ.l'iruf·ezione tuib eiicolare. I sitgarJ. delle riven1dite van no r itenuti com e n on ·Oriiginiarria;mente infetti. L'inquinamento va quindi rtferito essenzial\Qlen te ai fumatori e solo i11 vi1a eccezion.ale alle spazza tur e ed ·a i ~avimen­ ti su cui caddero. Il fatto stesso di fumare eccita la secrezi.one salivare de.gli amma;lati e l o sputo inu1ni1di!sce la lf.og lia (o l a cartina) dell'involuic:ro com.e pu·r e il tabacco del r :Lpi·eno, in cui aPlpu nto si sono t rovati ba:cilli tuibercolari.

POSTA DEGLI ABBONATI. _t.\ll 'aJblb .. n. 1986-1: 'Trattati italinini s ulle coloruie elioterapi ch.e sol~ tanto illon ce ne sono. P otrà trov.a:r.e qualahe mon o1g1raJila. d·escrittiv:a, p. e. q:uella d ell·a Colonia M1i1lan-ese di S. Coron a p1r e1sso Genova, o~pu.re qualche oopitolo d·ei li'bri che trattano de.Ila cura c1tmati ca in generale. 1

·Gfr. : P ARODI: Cl imatoterapia · ed ello te...apia nel la tuberco l osi polmonare, ed. Latt8'$, 'f orino; MENDES : T·ubercolpsi e S(Jffl;(1,torii, ed. Pozzi, Rom a.

1

M.

Al d·o tt. (i. .L. da T. : Il . regol rumento ,per la i.n dustria e il commercio

del Latte, cl1e .h a riporta to il p·ar ere fav-ocevole d el Con·sigli-0 su·periOT·e di sanità, d1ev:e esser·e ancora aJpJprovato. ·Quanào sarà pu!l)blicato ·E lla lo .potTà a.equi.stare 1P r·e sso la Lilb:veTi·a ·dello Stato (•Mi'nister o delle Finanze). C.


[ANNO

XXXV,

F ASC.

51]

SEZIONE PRATICA

VAR .IA.

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tolo in un grà.tdio c.11.e sta tra u ed o. Del resto vi sono, ·come nella voce umana, delle forme d i passag.gio, per cui è spesso dilf1ficile precisare d i quale vocale si tratti. Abbastanza diffuso è ~ 'i, n1entre è ass·a i raro, almeno in forma pura l' e. Fra 1'e consonanti, si trovano specialmente w, s ed ~, per le .quali si ha, particolarmente nell'oca e n el gatto, una c·erta con.co·l'danza. Curiosi sono i risultati s uillio stu·dio del canto d el gallo, il quale viene g·eneralmente ritenuto di 4 silla.be, mentre in realt~ è di 5. In qu•esto c a.nto, c'l1e dura in m edia un paio di s·econ1di l' animale em·ette contemporaneamente d·u e ton~ n1olto vicini, dissonanti, c·h e generaJ.lmente non Ye11gono 1perice:piti dal no stro orecohi,o. Lo studio girafi.co di Sch mid dimos tra anche gli errori di ap1prezzamento che si commettono dia clii vuoi tradurre con notazione musicale le voc1 degli ammali. Il canto del gallo venne da due m·u si cisti trélJdotto di ben 10 toni più in basso di quell 0 ch·e era realménte, il che significa che essi Si erano s!b agliati, n·on soJ o rp·e'i: l' altezz·a ma, c.:iò cl1e più im'P10.rta, per il tono. U:g uali ·errori si comm.ettono evi.d entemente per il canto degli altri uocelli. 1Ciò dipen de proba!bilmente dal fatto che le voci dellia natura sono ben diverse ed assai .p iù com:plesse e !fioche di armoni·ci più di quelle che n oi sentiamo ·dai nostri strumenti, per cui riesce ben più di•fftciloe il giuàizio . Inter.e ssanti studi sull '.argomento ha andhe d'atto \V. il'vforrison P atte·rson, il quale ha preso in es·ame un luio oerino africano (Serinus leuc o, pygyus ) •ed 11a trovato in esso 1diver-si fonemi vocalici ·e n on meno_ di 17 consonanti, fra -cui primeg:giano le so.r de (p, k, t) ed una s·erie di rumori vari c:h·e Patte:r.son tira·du·c,e con ts, z, zh, Ch, tw, ty. T·utti questi suoni 11Mlno r~ggruprpa­ menti 1diverni, c.h·e 1poss0010 v·enire in·terrpetrati come delle vere 1parole (e ne sono state c0111tat·e 1più di 300) con cui l'uccello es'Prime i suoi sentimenti e può comuni-care con altri d ei su oi simili. Il Patterson ·a rriYa a1ddirittura a trov·are analogi.e fifa il linguaggio del lucl1erino e .quello degli indiani Hopi e ricon osce che il primo ba ma1g.giore ricchezza idi ·vocali t.> consonanti che no11 la lingua di alcune popolazion). FILIPPI NI. I

Lo studio scie11tifico della voce degli animali. .Non v ''è a·l·cun ·dubbio che g'li animali abbiano una V 1oce, an:zd ch e o,g ni animale ambia la sua voce . T utte 1'e lin·g ue hanno numerose parole per in dicare le div.er se voci degli aniirn·ali e le espres, sioni sono tanto 'Più nun1ero.se p er gli a 11 imali che ·Ci stai1no più vicini e d i cu i dirs tinguiamo div·erse voci , cor-ris:pond enti a vari stati ,d'animo. Si sono fatti ·diversi tentativi per tra:scrivere m ustcalmente ailc une di queste rvoci, sp•ecialmente il can t o d egli uccelli, ma lo stuid io analitico di ciascuna di esse, per i1solarne i vari componenti, vocali, conson·anti n·on è ancora stato fatto . Bisogna ri-conosoere ohe ·esso non si presenta facile, tan to più oh.e 1a traduzione vocale-letterale delle varie voci varia a seconda ·delle diverse lingu,e. Basti 'Pen,sare che il « chicèhirichi » del, l' Italia, 1deJla Spa>gn.a , d ell a Germania, d iventa cc 1 CO'q uerico » in Fran c1a , « cockaidoodledo,o » in Ingihilte.r·r a, e « kukeriki » in Russia . Diversità di OI'le·ochi, di in1te:rpetrazi·one o r•eale 1diversità ·d i suoni? ·Quest'rultima n on è del tutto d a ·esclu d ersi, tanto più che le div•erse razze presen tano una certa ·dilffe-renza ·ru g.ridt, sen za dire che il chi cchirichi 1quaJSi stri·dulo del galletto si cambia in un suono più CU'PO dell'adulto. .Jl ·p roblema, cl1e presenta interesse per lo studioso 1d ell a n atura, potrà aYviar·si alla risoluzione .quando si ~pli1chi il metodo grafi·co. 1~ quanto .ha fatto B. Sc·h mi·d, il quale ha inscritto le vilbrazioni sonore d el grido 1d èll '.animale ten u t o ·d·i nnanzi ad un microfono prendendone frattan to •delle ·f·otoigrafie o -delle cinematognaf.ie. 1L o stu1dio .d-eii div·ersi tra cciati ottenuti, s ui <JU8Jli l 'A. dà qu alche mdirca!lione in Wissen und Fortschritt 1(1sett. 1928) 1dimostra anzitutto che ·l a vo,c·ale più diffusa fra gli animali è l 'u, talvolta del tutto pura come nell'ul:ulo del ca11e; possiamo con soddtsfazione riiJ.e-\·are che la p arola della nostra lingua è assai più onomatopeica che non il heulen dei tedeschi, howl d egli inglesi e heurler ·d·e i franc esi. Il cane, poi, in altre voci (•di gioia) ~mette un a, con tonald.1à più alta, che talora ipassa ad au. L'aJbbaiamento vi·ene tradotto da Scilmi d con wau (e ta1ora wa ) come è del r est o la notazione tedeis ca dell'abbaiam ento, C'tn .... per noi in v•ece è bau. Nei gatti , jnveoe dell e 4-6 voci c11.e ammette Darwin, il metodo· grafirco n e rivela molte di ipiù e già un orecchio esercitato ne può distinguere 8-9. E diffi'cile sta>bilire se esista in V·ero miau, quale noi amm·ettiamo generalm·ente, trattandosi. di !fonemi na:s.ali di malagevole interpr~tazione. Dopo l 'u, viene l'o; esso si trova nello scoiat-

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Interessante Recent issima pubblicazione: Prof. DOMENICO TADDEI

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Direttor e .d ella R. Clin i ca Chirurgica dell'Univ. di Pisa.

nuove note e Lezioni di Chirurgia Pratico Volu m e di pagg, I V-280, con figure· nel testo, nitidamente stampat·) su carta semip·a tinata. Prezzo L. 3 6, più le sp06e postali di ep ediz.ione. Per i nostri abbonati sole L. 3 2, 5 O in port..o fran co. Invia.re 'Va.glia Post?.le all 1 editc1·e LUIGI POZZI Via Sistina, 14 - ROMA .


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IL POLICLINICO

[ANNO XXXV, FASC. 51 J

VITA PROFESSIONALE. INSEGNAMENTO SUPERIORE. Per il privato esercizio professfenale dei professori universitari.

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Una recente oiroolare del l\llinisiir o della P. I. affer ma il concetto che il p-rivato esercizio professionale i1on è :Lnco11Jpatibile oon l;,e ser cizio di p'r ofessoré unive.rsitar10, jn quanto costituisce un camp-0 di viva espe~:ien~ per l ' impostazione e lo studio dei problemi scientifi ci. Si invitano p ertanto i Presidi di Faooltà a vigilare '3ifinchè le esigen ze dell'insegn amento non siano s acrificate o trascura.t e pe r detto privato esercizio. I n n es• sun e.a.so ino1tre, sarà consentit o l'esercizio del1a ' negl~ stabilimenti ' i>rofessione univer sitari, salvo le pTestazioni a p.agamento a van taggio dell'Università stessa.

Tassa a favore delle Oper8 universitarie. La Gazzetta Uf ficial'e n. 271 (21 novembre 1928) -pubblic.a il R. D. L. 18 ottobr e 1928, n . 247~, il q11.ale dispone che: per i)er1nettere la oomp ilazione dei ruoli dei contribuenti all' Opera universitaria., tutti i cittadini italiani, i quali abbiano O<)nsemuito una laurea in una U niversità del R erg no e s·ono iscri'tti 11egli albi p rofessionali, devono 1>resent~re, entro tre mesi dalla pubblica,z ione del pr esente decreto, .all'Univer sità presso la quale hanno conseguito 11 t itolo accademi co, apposita. ' den.u n.z.id. oontenen te: a) nome, cognome e paternità del denunziante; b) <lata di conse~imento della la11rea; e) indicazione dell'albo profession.ale ove il denunziante è iscritto ; d) domicilio . Detta 1tassa per le Opere uni versitari.e è dov.u ta per an110 solare e si paga jn unica r ata; i ruoli n ecessa.ri s.a.r ann.o compilati d.ai r ettori delle Università e i pagamenti sar a nno r iscossi dall'esattore delle imposte. Contro i ris11ltati delLa compilazione dei r uoli è consentito il rioorso, in prima istanza. al rettore della Università, ed i11 app,e llo ' .al Ministe.r,o della Pubblica I st ruzion e; .avverso la decisione di questo Ministero, l'int eressato piu ò r icorrere all' autor ità giu.diz.iaria. Il primo ruol11) dei contribue nti compr enderà le tasse relative -.alle an11ualità dal ;_924 al 1928. E oonsentito il riscatto di detta ta s a mediante il pagamento p eir una volta tanto di L. 200. 1

Cronaca del movimento prolesslonale. '

Norme regolatrici per le Associazioni Culturali Mediche inquadra te nel Sindacato Medico Fa· sci sta. L'i11quaclramento delle Associazi<}11i Mediche e Scientifi che nel Sindacato N azion ale l\!I edico F ar r ista è ormai un fatto oompiuto, con una .adesio11e veramente spontanea e totalitaria. Tale inq.u adramento avrebbe t u tta·via un valo-

re puramenw f0Tn1ale, se tutto si limitiasse ad una semp lice 1etter.a di adesione. Questo invece significa accetta.zjorÌ~ di una disciplina f.ascista e delle dir ettive unitarie dei Sin<;lacati. Nel m entre ad o pera dei S indacati provinciali si ven·gono costituendo delle floride iassociazioni culturali me diclie, che hanno lo soopo di raccogliere il prezioso maiteri.ale di esperienze e cli studi dei colleghi che prima, per condizioni ambientali, er a no in parte alme no ignorati ed estranei al nostro movimento scientifico, è ben e fissare fin da que&to momento alcu.n e norme che de vono regolare la v ita di qu~te Assoc~ioni e naturalmente anche di quelle che preesistevano al Sindacato e ohe oggi in esso trovano ,d iritto di cittadi11a nza e, confidiamo, nuovo impulso e nuova forza. Gli statuti d~lle .Associazioni devono pertanto comprendere questi pun'ti: 1) Dichia r.azione di ap·p arten enza alla. Sezio11e c11ltuTale del Sindacato N. ~I . F. 2) Nella composizione ,d ei Consigli direttivi comprendere OQme membri id i dir.itto almeno due rappr esen tanti nominati dal Segretario Nazionale del Sindacato se trat'tasi di Associazioni a oaratter~ na.zJonale, regionale od interprovinciale, dai Segretari de i Sindacat i Provinciali se trattasi di Associazioni provinciali o oomu.TuaJ.i. 3) Le nomine d ei Consigli direttiv i debbono essere rat ificate dal Sindaca!to N. M. F . 4) I Congressi sooiali debb·ono aver;e l 'autorizzazione preventiva del Sindacato N . M. F . .a cui deve essere temp estivamente con1unicato il relativo o rdine del giorno. 5) L a .p artecipazione .a r i.unioni inter11aziona,Ji impon e la n ecessità di un vaglio oculato delle persone ohe devono rappresentare il n ostro Pa~e, ed in Offni modo le comunica-.zioni scientifi che debo bono avere un serio e reale valore . I Consi'gli direttivi delle varie società assumeranno essi stessi la responsabilità di vagli.ar e uomini e materiale scientifico, segnalando l'opera svolta al Sindacato N. M. F . 6) Le 1rubblicazioni periodiche deb"bono avere una veste degnia, tanto più che attraverso di. €Ss.e da.ll'ester-0 viene seguito il nostro lavoro sc1ent1fico. Piuttosto che mandare ~n giro pubblicazioni di scar so valore e meglio non far n ulla . Qualora le difficoltà di buone pubblicazioni derivassero da soarsezza di mezzi, consiglio che le A ssociazio11i .a ffini si intendano per fondere i loro sforzi . C,on ciò n•Oll s·' intBnde ostacolare le iniziative locali, p oichè è b ene che esse si sviluppino stimolando le energie ohe rimarrebbero fatalmente ignorate dalle Associazioni troppo vaste, m~ . si tratta soltanto di non sperperrore i mezzi e di poter raggi unger e con op,p ortune fusioni mezzi più vasti . I Segretari dei Sindacati Provinciali riferiranN azion.ale l'opera n 0 ogni .anno alla Segreteria 1


[ANNO XXXV, FASC. 51 ]

SEZIONE PRATICA

delle varie Associazioni eultt1ral j, facendo risaltare gli elementi p.iù essenziali de.Il.a loro attività. R o1na, 20 i1ovembre 1928. 1

I l 6 earetario Generale Do·tt. ~.L\.RNATJ>O FIOR.ETTI.

Revisione straordinaria per l'Albo del medici della provincia di Napoli. In applicazione dell'art. 13 del testo unioo r eoan~e le norme di ooordinamento dell.a legge su gli Orcl111i dei medici-chirurgi 10 l uglio 1910 n. 455 oon la legge 3 a prile 1926 n. 563, ruppro vato 0001: R . D ecreto 26 aprile 1928 n . 1313, La Commissione .straordinaria per l'Ordine dei Medici della Pro-vincia di N.apoli ha deciso di procedere a1l1a straordinaria revisione dell' Albo i n conformità delle .disp·o sizioni contenute nell'art. 2 del testo me desimo . P ertanto t utti gli iscritti a de&to Albo debbono far pervenire, entro il 31 dicembre corr. , all'Ufficio di Segreteria dell'Ordine (vi.a D e Pre~ -tis, 31, Napoli), i certificati legali oomprbvanti: 1) ohe l ' iscritto h a il p ien o godimento d ei diritti civili e politici; 2) che è di buona condotta morale e politica. Saranno altresì canoellati dall' Al.bo, col·oro che ab·b iano svolto rin.a pubblica atti•' ità in oontradizione oon gli interessi della, N azione. La cancellazione avrà luogo, in seguito ia procedimento disciplina r e, di ufficio o s u richiesta del Prefetto; contro il relativo provvedimento è an1messo soltanto r icoirso .al M inistro per l' I nterno.

Yincial~); età 1im. 45 a . ; iassa L.

50,05; stip . L ..10.000 e 5 quadrienni dee.; biennio di prova. Ch iedere annunzio. Crv1Tm.r.A P AGANICO (Grosse't o) . - Scad. 2a. oond.; L . 9700 e 5 qu31CÌrienni dee., L . 1227,90 se ooniugiato; tassa L. 50,15. CoNco (Vicenza). - A tutto 15 gen. ; e 6 quadriie11ni oltre indenn. uff. san., trasporto. R ichiedere avvisv •

Pos·r1

VACANTI.

B AGNOLO DEL SALENTO (L ecce) . - Scad. 31 dic . ; L. 9200 e 5 qna driHn.ni dee., oltre L. 475 u f f. sa.n.; età lim. 40 a. ; tassa L. 50,15. B ASSIGNANA (Aile ssan driri) . - Scad. 31 dio. ; 0011 Rivarone ; L. 9000, oltre L. 1800 trasp., L. 700 u ff . san . ; tassa L. 50,10. C.\)IIS.\.NO VICENTINO (17icenza). - Scad. 31 clic.; 1 ° rep. ; L . 8000 e 6 quadrienni dee., oltre L. 2500 trasp.; età. lim. 45 a . ; tass a L. 50,15. CAPRESE MIOHBLANG&LO (Arezzo). Soad. 31 · <lic., ore 17 ; L . 10.000 fino a 1500 pov., L . 3000. oav., 1° c .-v ., L. 500 uff . san., a~loggio, 4 quinq1U:enni dee. ; età lim. 40 a. ·; t ·assa L. 50,15. CARAVINO (Aosta). - Scad. 31 dic:, L . 9000 e quinquenni dee., c.-v., 1traspor'to L. 1000, età lim. 45 a ., tassa L . 50,15. ·..CASAT,E nI ~{oNFJ')RR.A'I O (Alessandria) . Ospedale di Spi ti to. - Assist~11te Reparto medioina ; lire 3000, ol t r e il 10 % proventi tassa cura abbienti; età 1na.ss . 30 o 35 a. quando da cinque anni si occupi i)ar i l1fficio presso Cliniche universitarie o Osp ed aJe . D oc. :ri'to; titolo pre.fer enzi ale : specifica preparaziou.e ricerch e ]abo.ra:torio . Scadenza 20 gen. C<\TANZARO. Consorzio Pr.ovirr-cialP- A'fl_,tituber colare. - Meklico coadiutore; titeli ; soad . oTe 17 de l • 31 dic.; rivolgersi a.Ila Segreteria (Palazzo Pro,

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31 dic.; c .-v . in L. 1000 c.-v. e

~Iso. (Lecce) . -

Scad. 31 dic.; L . 8500 e 5 quiadnenn1 deo. , a d:diz. L. 3 01g ni pov. oltre 1000, e L . 5 oltre 1500; per cav. L. 2500; età lim. 35 a.· tassa L. 50,15. ' FAENZA (Rave·nna). Oongregaz . di Oarit.i - Ass istente Ospedale ; scad. 31 dic.; v. fase .. 50. F 111ENzE. R. Prefettwra. - Uff. san. del capoluog,'O; al 15 gen. ; v. fase. 50. FIRENZE. R. Arcispedale di S . M. Nuova Primario del 1° Turno Medico '· età lim . 45. a . ,· 7 .anni di laurea, 5 in Ospedali o Cliniche o Istit uti di patologia medica, dei quali 3 come effetti vi; L . 5225 e proventi d-i p.restazioni ; scad. ore 17del 14 gen . ; tassa L. 50 ; doc. poster. al 14 dic . Chied .. an nun ~i·o. Bie,n nio di prova e conferma per un quinquennio. FRASSINORO (l\I odena) . Al 10 gen ., ore 17; L. 8000, oltr e L. 2500 cav. e L . 800 uff. san.; ta-ssa L . 50; età lim. 35 .a. ; doc. a 3 mesi daJ 10 dic. GF~OVA.

CONCORSI.

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1\:luniciP'io . -

Il termine ut ile p el concorso a 2 posti di .assistente nel L abora.torio chi1nico del Reparto I giene e S.anità è prorogato al' 31 gen. · GuARDIST.ALLO (Pisa) . - Se.ad. 31 dic.; L . 10.000 e 4 quadriennri di L. 400, oltre L . 500 uff. san ., c.-1r., L. 3500 cav. ; età lim .. 40 ia.; tassa L. 50,15. I scHIA DI CASTRO (Tl iterbo) . - A tutto 15 gen. ~ età lim. 45 a. ; tassa L. 50,15; doc . .a 6 mesi dal 3 dic.; stip . L . 9500, c.-v., 5 quiadrienni dee. , L. 400 se uff . san. Chied. annu11zio . l\II.\LVARO (Genova). - Scad. 31 dic. ; L . 9900. 1VIrRANDOLA (j)f.odena). - Scad. 30 dic.; complessive L. l.1.000. 0B-'IELLATO (F'ertara.). ·- .A tutto 20 gen.; 1a con•d . ~ età lim. 35 a.; d·oc. a 3 n'1esi dal 5 dic.; L. 9500 e 5 qua~d.rien11i dee., oltr e L . 2520 c.-v., L. 500-1500-2500 trasip. , L. 1000 se uff. san.; tassa L. 50,15; serv. entro 15 gg. PARODI LIGURE ( ...\.lessandria). - Scad. 31 dic. ; l a. con,d.; L. 7000 e 3 quinque1mi dee. , oltre lire 2500 t r asp. . , PERUGIA. Sodalizio di S. ]!la·rtino. - l\!Iedico cl'liiruJ.·go-ostetrico; scad. 31 dic. ; v . fase. 50. PEs C.\RA. Consorzio Provi·n,ciale Antitubercolare . - Assistente visitatrioe; L . 6500, 2 qu a drienni di L. 500, se rv. att . L . 1000. Scad. ore 19 del 5 gen . Rivolgers i segr et eria (presso l' Amministr.az. Provinci.ale) . E tà li1n . 21-35 a. Tassa L. 25:10. Chiedere bando .


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IL POLICLINICO

POGGIO Rusco ("Alantova). Consor.; al 31 dic.; età lim. 35 a .; tassa L . 50,10; doc. a 3 mesi dal 30 nov. ; stip. L . 8000, oltre L . ~890,20 c.-v ., L. 4090 .autom.obile. Rivolgersi Amministraz. d€l C·onsorzio (Ospedale Cappi). REGGEr.r,o (Firenze) . - Scacl. 30 dic., ore 17; L . 8500 e 8 trienni dee., c.v., L . 2400 oav.; tassa L. 50,15; età lim. 25-35 .a.; doc. a 3 mesi dal 21 nov. ~ RoMA. Croce Eossa Italiana . - Direttore dell'Istituto Climatico ad Eremo di Lanzo (Torino); scad. 31 dic. ; v. fase . 50. ROMA. il1vn.:istero delle Colonie. - Concorso per titoli a.i posti di C.apo del r eparto di chirurgia femminile, oon annessa sala di nlaternità, e di Capo dei reparto di stomatologi.a dell'Ospe.dale ooloniale Vittorio E1nanuel'e III di Tripoli. V . fasoioolo 48. Scad. 15 génn . Età lim. 45 a ., salvo eccezioni. Stip . L. 14.000 oltre L. 10.000 indenn. coloniali; indenn. missioni e trasfer.t e. Tassa lire 50,10; depooito L. 1000,50. ....i\nno di p.rova; conferme quinquennali. Il band.o è pubblicato nella « Gazzetta Uffioiale » del 30 nov. e n el «Boli. Uff. del Gov. de,J1a Tripolitania » del 16 nov. SALERNO. Arnministraz. Provinciale . - Direttore della Sezio11e Medico-Micrograf. dei Laboratori provinciali d'igiene e profilassi ; scad . 30 gen. ; V . f a..~C'. 50.

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XXXV, F ASC. 51)

Pre1nio del Sindacato Medic;o Fascista di Roma e Provinoia (L. 2000), per i Soci residenti dell' Acc34demia, al momento in cui si ba.ndisce il conoorso o che hanno cessato di esserlo, rimanendo, su' loro don1anda ooci corri8pondenti. Tema : «Indicazioni e ~·isultati della malarioterapia ». Premio delta .Presidenza degli ()spedali Riuniti di Roma (L . 2000) per i Soci residenti, che prestino servizio ospitaliero, o che ·g ià ab1biano fatto p.arte della famiglia oopitalera, ovvero. che appart engano alle R. Cliniche. Tema: cc I tun1ori delle ossa ».

I lavori dovranno essere invi.a.ti all'Ufficio Segreteria dell'Accademia, Corso Vittorio Emanuele N. 24, non oltre le ore 18 del 5 luglio 1929, A. VII, co:u l'e modalità p.r esc.ritte nell'art. 5 del Reg. .peT i O<)inoorsi a premio, ap-pro1rato dal Diretto rio nella Seduta del 28 giugno 1928, ·A. VI. Il Presidente : E. FIORETTI. Il S e.areta.rio: ~i\ . D' AvAcK. 1

NOSTRE CORRISPONDENZE. ,

Da Torino. Costituzione Individuale e malattia.

All'inauguraztione •dell'anno Acoademioo, dopo un conciso discorso del magnifico rettore .p rof. S. COLOMBANO CEtt.TENOLI (Genova) . - Scad. 31 Pocl1ettino che ricordò i maggiori avvenimenti dic. ; L. 8100 e 10 bienni ventes . ; riconoscim. 2/3 del1a vita unive rsitaria tria i quali I.a fondazione serv. anter. ; per bicicl. L . 300; età lim. 35 a . ; dei tre nuovi istituti di tecnica farmaoologi~, di tassa L. 50,15; doo. a 3 mesi dal 27 nov. • batteriolo1gi.a e d~ antropologia gen erale dopo il SAN DoNÀ DI 'PIAVE (Venezia). Uff. sa.n . ; periodo di a utonomia universitaria e la recente alle ore 17 <lel 31 dic. ; rivolgersi R. Prefettura. d.e finitiv.a oonvenzione per il nuovo grande OspeToLMEzzo (Udine) . - Scad. 31 dic. ; 1° reiparto; dale. Policl~·nico delle 111 olin~tte, p~ese la parola il L . 8000, olt re L. 500 serv. at.t ., L . 1000 t r asp., IJ.rof. Benedetto Morpurgo, direttore dell' I stituto c ...v. di Patologi.a generale, per la: 00 nferenza sul tema TREVIGNANO (Treviso). - A tutio 20 gen. ; lir e « Costituzione individuale ~ nLalattia ». 8000, oltre L . 3000 trasp., L . 560 uff. san., c.-v. Con .una chiara sintesi 1'0. ha seguito le vicende e 1°0 svilll!p·p o del co11cetto Idi costitu~ione organica 'l'aEVIso. Consorzio Provinciale Antituberco1lare. iQ raipparto alle malattie dal1'.antichità fino .alle - Direttore medico; L . 20 .000, un quadriennio e concezioni più moderne. Parlò diffusamente delle 3 quinq.u enni dee., oltre L. 7000 indenn. carica, ripercussioni che le scoperte batteriologiche e lo 15 % indenn. str.aordin., c. -v., diaria e rimborso studio della. patologi.a oollul'aire ebbero sulle dotspese di viaggio. Scad. ore 17 del 31 dic. Età mastrine costituzionali e lumeggiò brillantemente cosim.a 39 a.; doc. a 3 mesi dal 12 nov.; tassa L . 50 1ne 1~ scµola italiana abbi.a saputo mantenere le al cassiere consorZiial<e (Sezìone Autonoma de1la più giuste e lungimiranti direttive. EspoiSe quinCass.a di Risparmio della Marca Trevigiana, Treviso) . Divieto libera proifess. e altri uffici retri- · di le .acq11isizioni e i concetti più .r ecenti riguardo ai caratteri costituzionali, che sono da ritenere in buiti. Chiedere bando. parte congeniti ed ereditari in parte acquisiti; VOLTERRA . Congreaaz . di Carità. - Medico di n1a '4nto gli uni che gli altri stanno in reciproci Sezione nel Frenooomio di S . Girolamo; proroga rapporti e non sempre possono essere distinti; 5 genn . ; v. fase. 50. es pose infin·e le esperienze sul.le erek:lità morbose Ferr-ov ie dello Stato . - Concorsi per titoli ia conseguenti all'alcoolizza.zione de i genito1i e alle posti di Medico di reparto; vedi fase. 50. Scad. irradiazioni del1e ovaie coi raggi X, e le acquisi21 gen . zioni scientifiche sui problemi che riguardano l'unione de~ corn sanguinei . CONCORSI A PRE1fIO . Chiuse il brillante e interessantissimo discorso Aci;ademia Lancisiana di Roma. con u11 vivo e felicissim 0 incitamento ai giovan4 Temi per i oonoorsi .a p·r emio banditi nella seall'amoJ·e dello studio e delle ricerche scienduta ordinaria del 5 luglio ] 928 - A. VI: CIPRIANI. t if icl1e . 1

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[MINO XXXV, F ASC. 51]

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(Approvato da a. R. Pre ettura di M1 a.no col in data 12 Marzo 1928).

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{ANNO

XXXV, FASC. 51]

SEZIONE PRATICA

NOTIZIE DIVERSE. inaugurazione , di anni accademici. Sono stati tenuti i seguenti discorsi inaugurali attinenti alla medicina e-:1 alla biologia, nelle Università e d.a,gli oratori indicati : Cagli.ari : C. Lotti: (( Sull'indirizzo degli studi medici n; Pal ermo: U. Lombroso: cc Sen,e soenza e ringiovanilllento »; Pavia: E. Zavattari: (( Scie·n ze biolo1giche e con• qui.sta coloniale » ; Ro·m a : A. Dionisi: cc Scienza e pra,t ica nell'Università»; Siena: G. Bolognesi: cc L'insuccesso ~n ohirur. g1.a )) ; Torino: B. Morpurgo: cc Costituzione individuale e ma1attia » ; Urbino : N. Sette: <e Evoluzione storica della igiene e legislazione sanitaria èlel1'èra fascista» .

Accademia Lanclsiana di Roma. Il 13 dicembre 1928, .alle ore 18,30, ebbe luogo, presso l'Ospedale di S . Maria della Consolazione, la 2~ seduta ordin~ria dell' Accademi.a Lan cisiana di Roma, con l'intervento (li moltissimi dei più noti scienziati e medici. Aperta la seduta, il prof. Dalla ' 7 edov~ lesse una lettera di ringraziamen'to del prof. Vincenzo Montenovesi, per la sua nomina a presidente 011orario dell' ..\.ccademia. Qu.i ndi si dette inizio alle varie comunicazioni: il prof. Paiolo Ale~a.Jldrini illustrò una serie di casi di saturnismo cronico insospettato . Il prof. Nuzii illustrò, con cinematografie, unia serie di .apparecchi per operazioni sulle ossa, riscuotendo il plaruso di tuttò. i presenti. Il dott. Lusena presentò una paziente affetta d.a tubercolosi polmonare e portatrice di un pneumotorace artificiale, la quale presentava lln nuovo fenomeno ascolta.torio. Il dG,t t. O'hi1Ucini riferì una serie di casi, i11 cu,i .aveva osservato che la temperatura biascel1are, in portato1·i di pneumotorace artificiale, era notevolmente i11feriore d.al lato del pneumotorac,~, e ehe -questa .t emperatura cresceva appena si osservava qualcl1e complicazione, rimanendo sempre di sei o sette decimi inferiore a quella del lato sano. Presero parte alla discussione dei vari iarg·on1enti i proff . Haglioni, Piperno, Car:d arelli, La.u renti, Monteleone e il do,t t. Luzzatto-Fegiz.

Commemorazione del sen. MangiagaJli.

Il 9 dicembre, nella sala ,d elle adunanze d,e ll'Istituto l·o,n1Jbardo di scien21e e lettere, si tenne l'as· se1nble.a dell' As,siocia.zione per lo sviluppo dell'Alta cultura. La riunione fu presieduta dal vice-..presic<ient.e prof. G. Z·u ccante ed erano presenti i senatori Pirelli, Greppi, Cornaggia e. SalmoiraJghi, S. E. Ra,imo11di, Primo• Presidente della Corte d'Appello, il prof. Rignano, il dott. Binda, il oomn1. Lanzi per l'Associazione per la Scuola, il prof. Cald<:"rini e l'ing. M.a.ngiagalli, nipote del sen. Luigi M angia~alli.

2597

L 'assem•bl,ea appunto si aprì colla commemorazio!1e dell'illustr e scienziato che della Società. fu attivo presidente ed a rioo·r do del quale l'Associazione farà murare una lapide in via Asole. Oratore fu il prof. Gallavresi, il q.u ale con commosse pa role ricordò s oprattutto come il Mangiagalli abbia fatto perno sull'Associ.azione p er dotare 1\'Iilano della Città degli Studi della U11iver. ' ' ~nta, rendendo così la metropoli centro luminoso e feoondo di cultura. L'oratore lumeggiò la figura, dell'illustre · scomp.arso come uomo di scienza e t:onle citta<lino benen1erito, al quale molto deve 1a c:ittà di Mil~no . Dopo la commemoir azione, il segretario genera, le, avv. G. Ma.z zi, riferì sull'op era svolta nell'annata dal Consiglio ed intesa specialmente ad assicurare, media11te l.a costituzione dell'apposito Consorzio, nuove e più acconce sedi aigli Istituti di cultura superiore, ed a procurare aree nella Città degli studi a.g li I stituti di scienza applicata. Poi ha illustrato l'iniziativa in corso di studio della Foresteria per gli studenti . La Foresteria, oon.sri.stente in un decoroso e1difici 0, capace di accogliere .u n centinaio di studenti, · oltrech è rendere facile e gradito il soggiorno ad essi, varrà di stimolo a promuovere l a visita della Metropoli lombarda. Vennero poi a,.pip·r ov.ate a lcune n1odificazioni allo statuto e si procedette alla nomina del nuo-ç o Co.n siglio diret't ivo. 0

Corso di perfezionamento in igiene. Dal 15 gennaio al 15 marzo 1929, presso l'Istituto d' I giene della R. Università di Roma, si terrà un oorso di perfezionamento in igiene per laureati . Per le iscrizioni e per i11formaz.ioni rivolgersi alla Segreteria della Facoltà di Medicina o dirattam.ente all'Istituto d'Igiene (Via Palermo 11. 58 - Rom.a 5). Cor~o

di tisiologia.

tJ n corso per Medici p.r atici s ull' « .Attualità nel campo clinico e sociale della tube1·colosi » e di « T e0nica dispensariale » viene iniziato, durante il mese di dicembre, presso l'Istituto di Tisiologia dell'O. P. Polian11bul.anza <( Git1seppe Ronzoni » (via Gaudenzio Ferrari, n .. 18) in Milano.

Riduzioni ferroviarie ai laureati per gli esami di Stato. Il Ministero delle Comunicazioni, in seguito all'interessamento spieg31to dai gruppi universitari fascisti, l1a .accordato la riduzione ferroviaria del 50 per cento ai laureati che si recheranno a sostenere gli esami di Stato. Per usufruire deLla concessio 1n~ gl' interessati dovranno present.~Lre alla stazio11e di partenza 1u n certci.fic.ato delle autorità acca,demiche, comprovante il motivo del viaggio.

Cinquantenario della Facoltà Medica di Bordeaux . Il 4 novembre fu solennemente celebrato il 5(''' anniversario di fondazio·ne della Facoltà di medicina e farmacia di Bordeaux . La cerimonia s:i


2598

IL POLICLINICO

svolse nel grande anfiteatro riooln10 di autorita' ' professori, notabilità e studenti; vi assistevano' .anche un delegato dellia Facoltà medica di l\tladrid, prof. Goy.anes, uno della Facoltà medie.a di Lisb ona, prof. Egas 1\1oniz, e i r~p·presentanti de.Ile Facoltà mediche francesi. Tenne il dii.scorso commemorativo il prof. Sigalas, decano della Facoltà; seguirono varie .allocuzioni e furQno ptresentate quattro pubblicazioni sulla storia del.l a Facoltà. In occasione di questa ce·r imonia, si sono anche tenute le cc ·giorna1te mediche di Bordeaux», dal 5 all'8 novembr.e : vi furono, f.atte numerose conferenze, lezio,n i e comunicazioni illustrate d.a cir1ematografie, proiezio ni, tavole,' preparati, nonchè numero.se dimostrazioni ed esercita~ioni pratiche. 1

1

Ali' Associazione della Stampa Medica Belg a. L'A. P. M . B. ha tenuto· il 2 dicembTe l'assemblea generale statutaria, sotto la presidenza deJ dott. Watry. Ha proceduto al rinnQVamen.t o delle cariche; sono stati elet'ti: presidente il do,t tor De Nobele, redattoTe-capo del cc J ou rn~ Belge de Radiologie n; vice-presidente il dott. Albert Delcourt, redattore-capo di cc La Pathologie Infantile»; se~retar:io il dott. Beckers, di cc Le Journal Dentaire Belge n. Si è proceduto all''ammissione di nuovi periodici e alla desigJ1azio,n e dei rap.p ·r esentanti ufficiali per alcu ne cerimonie e per alcuni vi13iggi di studio.

Diritto di via per i medici. L' cc American Automob,i le Association » annunzia che otto Stati dell'Unione Nord-AmeTicana hanno eson·e rato i me·dici da Qgni ammenda per inf.razion.i iaj regolamenti che disciplinano la velocità delle amtomibci.li, nei casi in cui i medici stessi rispondano a. chiamate urgenti . Il con1unicato aggiunge che v'è la tendenza, in Amer.i ca, ad eq.u iparare le automibili ,dei medici a qu elle dei pompieri e della polizia. Invita i oon•ducenti di tutte le vetture a dare vi.a liber.a alle automobili dei medici chiamati per casi urge,n ti, portandosi sulla sin istra e sgombrando le curve. Le automobili dei medici che chiedono via. libera si farebbero r i0onoscere dal k1.acson.

Lo '' specialoide ,,. Il redattore ca~po del <t J ournal of the Medioa.J. Associ.ation of South Africà, » ha ooniato questo termine, che si presta a designare lo specialista improvvisato e di scarso valore, come pure lo s pecialista cl1e presuma toTnare .alla pratica generale.

Ringiovani mento. Nel ·e< J ourn.al des P;raticiens » il dott. Busqu.e t riferisce di aver ottent1to il ringiova.nimento di vecchi galli cui iniettava siero di animaJi giovani di altre specie: tori, caviaJli, montoni; si aveva buon risultato anche se il siero era somministrato per bocca. Il siero di un b;iie cui si era iniettato siero di giovane toro divenne più effioace oontro la senilità dei g.alli.

[.t\i~NO

XXXV, FASC. 51]

Ufficio bibliografico. Avverti amo che l'ufficio « Biblion » ha tr.asferito la su a sede in via Vitt<>riQ Veneto 56, Roana.

Per i l con gr.esso medico del Cairo. In occasione ·d el Ooin.gre&So idi l\1edri.cina i ropicale che h.a luogo al Cairo dal 15 al 29 dicemb;r:e è stata emessa una serie di francobolli oomme-' morativi di due valori (Qssia a 5 e 10 millesimi di piastra).

Esercizio abusivo dell 'odoni oia tria. Davanti alla Sezione VIII della R. Pretru·a Unificata di Roma ebbe lu·o go un processo a carico d i cetrto Josè S1alerio imputato di e8ercizio abusivo della professione di Odontoiatra. Il Sindacato Medico Fascista di Roma e Provincia· si era costituito P. O. con l'assistenza dell'avv. LeYa; la difesa si oppose .a taJe cos'tituzione ma il Pretore l 'ammise. Il giudicab,i le si .difese rd icendo che egli f.a semplicemente l'odQntotecnico mentre il medico dott. Rainolfo Gentile si occup·a d~lla p.arte Qdontoiatric.a. I l teste a carico, però - un funzionario di P. S . - ·~epose che fu visitato dal S.alerio, il quale, presente il doltt. Gentile, che non apriva bocca, gli disse q.u an to doveva f.a.Tsi e la spesa necessaria per u na otturazione ed un apparecchio. La difesa oostenne che ciò non costituisce esercizio .d ell'Odontoiatria m entre la parte civile dimostrò come al lume delle recentissime leggi sulla tutela della salute pubblica, ~'Qdon·totecnico sia un operaio meccan ico addetto nel p roprio laboratorio alla confezione di pezzi p rotesici sui dati fornit igli dall'odontoiatra, a ll'infuori di qualsliasi contattJO c0n il paziente. Questa tesi f.u accolta dal Pretore, il quale condannò il Salerio .a L. 500 di -m ulta con il ben·e fioio della condizionale. 1

'

Condanne per autolesioni smo. Il Tri.b1ma,le di Livorno, in esito a .procéSOO durato v.a.irie udien be, ha con.d annato sei imputati per autolesionismo .

Legali infortunisti a New York. ~.\.

richiesta delle associaz,ioni professionali di avvocati, è stata condot'ta a New Y OTk un'inchiesta, a partire 'dal .fehbcr:.a io di quest'anno, sui legali speciaJiz.zatisi nelle ·c ause d' infortunistica; 74 di essi sono stati denunziati p er procedimenti scorret'ti . E risultato che essi venivano informati degli infortuni da agenti dellia polizia e da _personale subalterno degli uffici di cronaca dei quotidiani. Il prrocasso è stato assunto dialla Corte Suprema Idi Gius'tizia.. I risultati d.ell'i11chie&ta si sono resi subito manifes'ti : ad esempio, nei primi sei mesi del 1927 giunsero aJla Oorte Suprema 11.201 cause per infortuni; nello stesso periodo del 1928 si sono ridotte a 2718 .

l i dott. Pietro De Ami cis. Una informazione affretta.t a ci fece daTe, nel n . 48, come venuto ia. morte il dott. Pietro De


[ANNO XXXV, FASC. 51]

SEZIONE PRATICA

Amicis, insign e pediat r a di Genova, il qu ale è stato ~avemente infermo. L a i1dtizia insuesistente gli valga di auguxio i)er u n a lunghissim a vita .

Infortu11i di SKnitari. ' Nel Manioomio Criminale di Reggio E milia il primario dott. Angelo Cavaz.w,n i è stato ferito a mo,rte da un detenut o, oc)ndannato a 16 anni di r eclusione ~ oui si era dato il permesso di lavora.re, me dian te u n ago da materassaio con ficcatogli nel

2599

cranio, attrave.r&o il parietale. Venivano anche feriti, non g ravemente, t r e infermieri . Il medico è stato ricoverato nell'ospedale. Mentre a11d ian10 in maccl'lin a, ci giunge notizia che le su.e con dizioni sono gravissin1e.

Si è spento il prof. FRAN Z SCHMITT, di pat<>logia speciale e terap~a a MoTuaCo.

Indice alfabetico per materie. Albuminuria ortosta ticn. da un solo r ene . . . Pag. 2575 Amari n:ell>an or essia. )) 2587 A11emi a emolitica con en1osiderin uria pe rpetua )) 2574 • )) Anemi.a nel rachitisrno ~ 2585 Angina di Plaut-Vin cent e stomatite: )) eziologia e p·a togenesi . 2579 Angine linfociti ohe: var iazioni nel decor so clinico )) 2585 B acillo tuberoolai·e : r esisten za e vi'talità n ei mozziconi di sigari e di si)) garette 2588 Bibliografia . . . )) 2573 Calcio e ooca.ina : .antagonismo fisiologiqo.

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Oolooistit i filtr an t i (p eritonite bilia.r e senza p er for azione) . . . Colonna cer vi cale: 1ussazione . . . Corrispondenze . Cronaca del 1novimento prof essiofiale Cuore : .diagnosi retrospettiva elettrocardiogr a.fi ca .dell' in far to . Cuor e : tu.mori papillari delle valvole . Digiuno e t rasfusioni di sangue . . Disp epsie dei latta nti : t r atta1nento am bu.J..atorio . E nfisem4 polm<l>nare: lesion i istopa.to1logioh e · Enterova.ccinazione a.nti t ifopiaratifica F eb·b re ondulan te da bacillo di. Bang F iratture : ;.iiz1on~ delle ste.r ine irr a diate sul processo dii g u arigione . F rutta nell'a.l imentazrione dei malati Granulomi apicaJi : flora micr obica. H er pes zoster : .aut-Oemoter.apia Id r-0cef.alo . . . Idrotor.aoe : pr evalen?;a a destr a I nsegnam,ento superior e . . L abirinto poster iore: variazioni di eccitabilità

))

)) )) )) ))

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2579 2549 2579 2596 2592 2575 2576 2574

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2568 2582 2592 2575

F I NE DEL VOLUME

. L eucemia .acuta :i Jnielociti con ang111a gangrenoo,a . . Pag. MALPI Glil M. : nel centenario di . 2558, Opoterapia epatica : azione <:liuJ:etica . )) Paraplegia in donna gr.avida . )) Peritonite purnlen'ta consecutiva .a per)) forazione dell'11tero: intervento . P olmoni: diagìlosi differenziale d elle )) affezioni Puntu.r a sottoo<'cipitale o lombare nella sifili de? )) )) Salpingoovar iti: interventi Sangue : det er 1ninazione dell' .azoto re)) siduo . . Sangue: rpi'Pettamento dj precisione . )) )) Seipsi posta.n gin osa . )) Sifilide gastrioa )) Sincinesie e- 1notilità ' 'olontaria Sin drome di Schnll er : dri.oostosi ipofi. )) sar1a )) Sodoku : eziologia )) Stitichezza : c11ra )) Stomaco : medicazi oni Temperatura : var iazione fra le due .ascelle nelle affezioni pleuro-polmo,n ar i » Terwpia: note » Tuber~olosi con iugale . >> T1uberoo]osi: co11tagio e p1·edisposU..zi·0ine » Tubercolosi : diminu zione della mortalità da - j11 I nghilterr a . . >> )) Tu.iber coloSti pol1nor1are.: casistica Tubercolosi polmon.a.re: i p iù frequenti errori dia.g nostici, perchè .av·vengono )) e come s1 evitano . Tumori fiel q1u arto ventricolo e sindrome oerebellar.e della linea median a . » Urin e tinte da bleu di metile11e : ricer)) ca dell'albumina e del sangue . )) Voce negli ani1nali : studio scientifico

2582 2580 2552 2581 2581 2562 2570 2581 2574 2576 2585 2580 2576 2574 2576 2587 2587 2582 2580 2587 2588 2588 2580 2562 2567 2557 2591

XXX\T (Sezione Pra tica).

11 fase. 52 contenente il front espizio e 1•1ndice genera le sarà spedi to nella priossima settimana . 11 1° fascicolo dell'ann a ta XXXV I uscirà il 7 gennaio 1929.

cii proprleta riservati. -

Non è consentita la ristampa di lavori pu/Jol/cati rzet Pottc1;a1 co :e non in seguito ad ••torlzzaziorie scritta dalla )'edazione. E vietata la tJUbblicazion~ di sunti di essi senza e11arne a 1on e.

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