Il policlinico sezione pratica anno 1931 parte 1 ocr parte2

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IL POLICLINICO

ch e volta com delirio, bocca arida e fuligginosa. lingua asciutta, respiro aspro, qualche rantolo a tutte due le basi, milza appena palpabile, addome meteorico, polso dicroto 96. Ventiqualtro ore dopo l 'ingresso nell ' Ospedale l 'inferma ha abbondant e epistassi. Widal positiva; in loa gior11ata si inizia la somministrazione di cloruro di bario che dopo due giorni dà forte remissio11e della t emp eratura, ma questa si rialza per inco1ninciare a diminuire g radatamente in 4a giornata senza raggiungere pii1 le cifre precedenti <graf. 3) ; que~'to caso è stato da n-01 i trattato, insistentement e col cloruro di bario per 10 giorni di seguito e non abbiamo notato alcun disturbo a carico d ei reni e di altri organi . La temperatura ha assunto t1n carattere anormale nel suo comportamento di fronit e agli al tri casi da noi citati. 1

CASO V. - V. I ., a . 13, bambino molto d epe rito, affetto da 12 giorni con febbri elevate, iniziatesi bruscamente, cefalea, sopore, addome m eteorico, tumo r e di milza tre dita sotto l 'arcata, polso dicrot.o 98. Widal positiva 1: 100. Data l 'e.tà d el! 'infermo si somministra il cloruro di bario a 111età dose (O. 75 pro die) e subito si nota un miglio.r amento notevole nello stato generale, però la temperatura si inantiene p iuttosto e.levata ,o er altri 10 giorni. Iniziata l a seconda somministrazione l a curva febbrile si modifica e per lisi scende alle cifre 11ormali. 1

CASO VI . - 1'. O., a. 27, an1ma.Jato da 12 giorni, con cefalea intensa e temperatura oltre i 40 gradi. Da noi· viene in sa giornata ed ohbiettivamen te presenta sen sorio integro, coscienza sveglia, lingua asc~utta ed arrossata, milza palpabile, polso dicroto 84 .. Widal })OSitiva 1 :50. Si d à il cloruro di bario all a solita dose e su bito l a temperai~ura si modifica p er rialzarsi appena cessata la somministrazione del farmaco; do·p o 5 giorni d 'intervallo si ridà il cloruro dii bario ch e })er lisi detern1ina l 'apiressia.

Dai dati rac.colti .attraverso l 'osservazione dei casi è indiscusso il beneficio che determina il cloruro di bario nell 'infezione tifoidea sia nel decorso generale, sia nel quadro clinico : noi no·n abbiamo avuto a rnotare .aloun decesso ottenendo così la guarigione ne1l 100 % dei casi. Inolt·r e anche in casi g ravi non è stata notata alcuna compl icazione a carico dei diversi organi, n1è a bbi.ani.o registrato a'ltera.zioni prodotte dall 'alta d·ose ·di cloru·r o di bario. Cos1 è stata sfatata la leggenda di questo preparato ;tanto tossico, ricordato dai diversi Au'tori sem·plicem.e·n te per le loro esperienze di laboratorio, che trova oggi un 'ap·p licaz·ione pratica e semplice nella terapia di una infezione tanto di[fusa. Ulteriori ·studi tabiliranno il modo ·d i .agire del cloruro di bario escl:usiva m.ente n el.J 'infezione ebertiana e non in al tre forme in1c ttive e la su.a attività farn1acodinamica.

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RIASSUNTO. Il cloruro di bario, somministrato in un certo n umeiro ·di tifosi, ha attenuato la malattia ed ha evitato qualsiasi' com·p licazione. BIBLIOGRAFl1\. GAGLIO. Trattato di farmacologia e terapia. Società Editrice Librar1a, 1914. MARFORI. Ibid. L. PIERRO M.\LAGRIDA. Manuale di materia medica. Hoepli, 1896. 0Ros1. lVIanuale dei medicrimenti galenici e chimici. Caminelli, 1872. RouTKEVITCH. La presse Médic.ale, ago.s to 1928. H1LGER1vrANN. Ml.inch . med . Woch. , n. 13, 1926. $cHWARTZ. lbid.,, n. 42, 1925. KLoEPPEL. Ibid. , n . 43, 1926. GmALDI. Ibid., n . 47, 1925. CHARLIEz et GRANDMAISON. D eutsche med. Woch., n . 49, 1926. l1RLovsKY. Medécin e russe, 11. 6-9, 1906. RouTKEVlTCH. De l 'influ en ce des sels de baryum et de magnésie sur le coeur et les vaisseaux sanguins . Thèse, Kieff, 1928.

LEZIONI. Clinica Medica della R. Università di Messina.

Sulla terapia della malaria estivo-autunnale. Lezione deittata il 1.2 gennati.o 1931, anno IX, per il pro·f. Guino lzAR, direttore. Gli ammalati che ·oggi vi j)resento voi Ji conoscete : l 'uno per averlo visto da più di un mrese ricoverato in corsia; l 'altro perch è fu oggetto di una lezion e nel m ese di novembre. Sentiamo prima la storia di questi pazienti raccolta dai vostri colleghi Giacopello, Lo Sardo e Pisa. B... Tom111aso., di anni 49, muratore, da Messin.a, ammogliato. Nessu n rilievo nell 'anamnestico famigl iare; il padre e la madre sono m or ti repen~inamente a 75 e 72 anni, l 'uno per malattia non nota all 'amn1alato, l 'altra per nefri·t e. Nulla sa di.Te di preciso dei primi anni di sua vita: nega però di avere mai ~fferto malattia prima della presente all 'jnfuori di una infezione blenorragica a 18 a11ni e di ulcera molle a 20. Si sposò una prima volta a 24 anni con do11na g racile, ch e morì dopo 3 anni per tubercolosi p olmonare; dei tre figli nati d a questa unione ne sopravvive uno solo. A 28 anni passò a nuove nozze con donna vivente e sana che ebbe una sola gravidanza; la bambina god e ottima salute. . . Il nostro anunalato , muratore di professione, s1 è sempre alin1entato c-0n dieta nreYalentemente idrocorbonata , abusando talvolta di vino. È modico fumat-Ore . La s ua professjo11e lo ha condotto ql,la e là dove si presentava lavor o: nega però di

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L 'amm alato, ritenendosi guarito e dovendo aver mai sofferto n1alat tia alcuna n ortostante le pro1vved.ere al sos tenta111e11,to della moglie e dei rip€i~t1te cause perfrigeranti e i disagi affrontati due figli, con tr o 11ostro con siglio, il 14 dicembre in un lungo volgere di anni . lascia la Clilllica, munito di prescrizion e per le Nell 'agosto t1lt'imo scorso il nostro paziente, necessarie cure su ccessive. trovandosi a Bassa11eto, nel Crotonese, per lavori Si ripresenta }Jerò al n ostro ambl1latorio il pridi b-Onifica, fu colpito da febbre interm1ttente quotidiana, elevata, preceduta d a inten so brivido1 mo gennaio in preda ad accesso febbri),e. Riferisce che d o.oo l 'u sc!ta d alla Clinica h a goduto di freddo e segt1ita rl a sudorazione profu sa. Afbuona salute fino al 26 clicen1bre, giorno in cui è ferma che la fel1bre non, ha avuto mai un ciclo ricompar so un nu0vo accesso malarico, ch e su cregolare, ma ch e si è presentata più volte n el corcessivam ente si è ripett1t-0, a giorni alterni accomso di due mesi, perdurando og11i vo·l ta per 4-5 pagnandosi ad asteni a pro,f onda . g iorni o niù e cedend o all a somministrazio.n e di Ricoverato di nuovo in Clinica si è r accolto u no chinino. Tornato a ~1essina, dop·o un periodo· di apiressia ch e durò 6 g iorni, fu nuovamente col- stato· obie ttivo che ricopi.a quasi esat t amente quello rilevato al primo ingr esso ed or or a d a m e riaspito d a febbre, con la no·ta sintom atologia, ch e sunto. Solo l a t en1.peratura er a nlen o elevala, lo scomparve d o•po altri 6 giorni in seguito a 12 stato ge11erale e p articolarmente il sen sorio m eno in:iezioni d i chinino. Ebbe poi 4 settimane di becompromessi, la milza d ebord ava di 4 cm . daln essere, tempo c.h e trascorse a lavorar e r1elle Pug·lie, poi la febbre si ripetè, questa volta con an- 1'arcata cos.t ale. Come legg·ete nella curva riprodotta sulla laYag11a, il g iorno 2 gennaio l 'ammadamento terzanario. Però dal 20 novembre la la·t o è stato ap,i retico; la febbre però si ripresentò febbre assunse il cara ttere di t1na continua r econ la cl assica sintomatologia il giorno 3 e su cinittente, acc0mpag11ar1dosi a profondo stato di adinamia. Presenlatosi il 25 novembre. al nositro cessivamente, dopo un g iorno di apiressia, il giorno 5. L'esan1e d el sangue dimostrò notevole ridua1nbulatorio fu ~mmediatamente inviato in sala. zion e del numero degli elementi rossi ris.iuetto al Al 1nomento dell 'ingrcsso le condizioni del noconteggio. precec.lenlem ente eseg·uito i11 Clinica : stro ammal a to apparivar10 piutlosto gravi. Di ,n ar2 .580 .000 jn iuogo di 4. 080.000 e la presenza di ticolare rilievo, "Qel quadro ai profondo deperirare forme schizogonich e del plasm odio falci111ento, era lo stato di pros1trazioil1e, di adinamia e parum. 1 di apat ia del soggetto in contrasto con la tempeSi riprende più inter1 sa la cura con chinino, r a tura elevata (39°) . La cute di co lor b·r uno-terreo•, plasmochina , spirocid, adrenalina, r aggiungendoera asciutta, rugosa; il celll1lare sottocutaneo qua- si in breve il ripristino di condizion i quasi norsi scomparso : le mucose pallide ; le sclere subitmali sebben e la milza si mantenga ancor a m oditerich e. N11lla di notevole offriva l 'esame degli ap- camente ingr ossat a (1,5 cm . al disotto dell 'arcata JJarati r,espira torio, circolatorio. e digerente. Solo costale) e la reazjone di Hymans Y. den Bergh inil fegato e la inilza richian1 avano1 l 'atle nzione1: òire tta perman ga leggermente posi tiva. il primo era modicamente au1nentato di volume, liscio, di consi s.tenza piuttosto, aumentata ; la sel conda, 11otevolmente ingr andita, g iungeva col suo Vedia1no ora il secondo an11nalato. Si Lratta an~olo inferiore all 'ombellicale circolare e appariva che qut di un 111uratore, tal C. .. Luigi, di dura, a marg ini Laglient1. Sebben e la ricerca d ei parassiti malarici, fosse anni 45, celibe, da Imola . Il p adre è m orto a 48 anni per emorragia cerebrale : la madre a 60 anni riuscita nega tiva, 11011 essendovi alcun dubbio dai per n eoplasm a malign o. ]; l ' unico figlio vivente, dati d esunti d al! 'anamnestico e dall 'esa.me obietessendo altri 7 morti per m alattie di cui l 'infertivo sulla diagnosi di malaria estivo-autunnale r emo non sa precisare la n atura. Nell 'an an1nestico cidivante, con siderate le condizioni piuttosto gr aremo~o si rileva r et1matism o articolare acuto a vi col quadro di una forrma pernicio sa continua20 anni, durato 20 m esi, per il quale fu dichia!;Ubentrante, constaitata con l 'esame delle urine la r ato inabile al servizio militare; ulcu s a 24 anni, normale funzione r enale, ritenni opportuno inpare di n a tura luetica, per chè fu curata con lnertervenire con trattamento' chinoideo, per via en- curiaJi, n eosalvar san e bismuto. dovenosa e per via intramuscolare. Il trattamento Ebbe una gioventù m olto m ovimentat a e si traconfermò la diagnosi, determinando la caduta crisferì su ccessivamente in varie provincie per ratica della temper a tura e una modica riduzione del g ioni di m estier e e r agioni poJitich e. Fu un bevitumore splenico, mentre le condizioni del sensotore abbastanza forte e un for te fun1ator e, am anrio si facevano completamente libere. Nei giorni te della buona tavola e d ei p iaceri sessuali. su ccessivi si jstituì ter apia m~sta con pl asmochina Nell'agosto scor so , trovandosi per ragioni di lacomposta e spirocid, m entre si cer cava di stimo- . voro a Sibari, fu colto d a f eb·b re alta (40 °), precelare la comparsa in circolo dei ,n arassili malarici duta d a intenso brivido di freddo e seguita d a m ediante iniezioni endovena a giorni alter11ii di profuso, sudo r e, e.be si ripetè su ccessivam ente, con 2/10 di n1gr . cli nclrenalina. intervalli. alterni! di 1 o 2 giorni di completa a,piVi dico subito che t ale cura appo·r tò un r apido r essia, alla stessa ora e con iden tica sintom atolonl iglioramen·t o. I globuli r ossi da 2 .500.000 ch e g ia, per t11t to il mese di ago sto. Trattato, con chierano all 'ingr esso aumentarono a 4.080.000: le nino' per iniezioni, la febbre scomparve, per r icondizioni generali rifioriro·n o : la cute riacquistò pTeser1tar si però nella 2a m et à di settem bre ad il suo tu r gore : il fega to si ridusse n ei limiti n ori,n tervalli irregolari, con tipo quotidian o 0 1 termali: la milza din1j11uì pure notevolmente di vo- ziario, CP.Alendo sempre ogni volta all 'azione del lume, pur debordando ancor a di circa 1 cm. d alchinino. 1'ar ca la costale . La ri rerca dei p arassiti m alarici Ai primi. di ottobre la febbre assunse i caratteri restò costante1ne11te n ega tiva n onositante fossero di una continua remittente sudorale. Ebbe allor a sla ti eseguiti ripett1ti esami in n1om en1ti vari . prescritto delle iniezioni di ar sichinina che por1

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tarono lo sfebbra111ento, ma cessate le iniezio,n i ricomparvero gl~ accessi febbrili, a tipo quotidiano con brividi e sudore . TJn nuovo trattamento c·o~ arsichjnina ed esanofele portò lin ];)eriodo di apiressia della durata di 25 giorni, ma il 18 dicembre fu di nuorvo colpito da accessi febbrili che si ripetero 110 giornalmente sino al suoi ingresso in Clinica (23 dicembre). I.e condizioni grnerali ed i rilievi o•b iettivi al momenlo dell'ingresso non differivano di molto da quelli attuali. Sol-0 la temperatura era elevata (39° .5) e l'ammalato accusava cefalea e sen so di intensa prostrazione. L'esarne del sangue rilevando la presenza di for1ne semilunari , venne subito istituito un trat~.amento intenso con clorot1retanchinino e plasmochi11a per via intramusco·l are i primi d11e gio,r ni, plas1nochina composta e spirocid i giorni successivi, e, a partire dal 30 dicembre, iniezioni enòo~ena a giorni alterni di 2/10 d~ mg·r. di adre11alina. 'f,ale trattan1ento ha recato uno spiccato ben eficio al nostro ammalato che attualmente, come vedete, ap.n are in buone conclizioni generali, sebbene la cute oor1selfvi la particolare tinta giallastra, il cellulare sottocutaneo appaia anco,r a scarso e le mucose s jano sempre pallid e. l\. carico, del sistema linfatico si nota una adenopalia cronica diffusa, co n ghiandole dure, s,p ostabili, indoler1ti , indolore. Nessun rilievo, offre invece l'esam e del torace e deg·li apparati resp iratorio e circolatorio: solo i toin i caròiaci , ritmici, 11guali, appaiono. un po ' deboli. Degli o rgani addominali il feg·ato è ingrandi·t o perchè la g·rande ala deborda di 4 cm. dall'arcata costale sulla emiclaveare. La sunerficie è però liscia, la consistenza molle elastica, il margine rotondeggiante. Mo-lto ingro ssa:ta è p11re la n1ilza. liscia, di consistenza dura, indolente, a margini arrotondati, sen za ~ncisure, il cui polo anteriorinferiore deborda di 6 cm. dall'arco costale sulla linea ascellare an.~eriore. Con1e già vi ho detto la funzione renale è integra. L 'esame del sangue dimostra ancora al 7 ger1rtaio le note di spiccata anemia seco ndaria con 2.500.000 globuli ross i, 40 di emoglobina, 0,80 di valore g·loh11lélre, rare fo,r me nucleate d ella serie r ossa, poljcromatofilia azz·u rrofila. I leucociti sono 5QOO con formula pressochè normale. La reazio1ne di Hym an s v. den Berg·h, negativa nella for1na diretta, è leggermente positiva nella forma indiretta. La R. W. è nega:t~va.

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la mala1~ia cro·n ica, non è del pari un buon elemento di giudizio perchè mentre la recidi,ra febbrile è in.d ice di pr:ocesso attivo in atto, il concetto di cronicità si ricollega sempre in medicinia con una affezione ad a·ndamento poco vivace, qu,asi torpido, in netto contr.asto con l 'acuzie del processo attivo ancl1e se recidivante. Che la malaria cro.n ica segua pel solito a ripetute r.ecidive siamo pienia mente di accorido~ appunto perchè in queste ripetute r.ecidive i successivi attacchi si atten·u ano in virulenza 111entre l 'o,r g.a nismo, aun1e11tand·o i processi di ·difesa, se non è capace di aver ragione dell 'infezione ormai annidata in tutti gli organi interni, rende però p.oco adatto .a llo svilup po del })arassita l 'ambiente plasma, il solp ambiente dove il plasmodio possa, molt11)licandosi ·r apidamente, dar lu o·g o a quelle manifestazio,n i acute ·che son,o, p roprie delle recidive. Nei nostri due anm1alati no11 possiamo quindi par I.are ·di malari.a cronica m.a di malaria estiv,o-autun11ale Tecidivante, coin recidive a })reve interv.allo, anche se l 'andamento del pr-0cesso febbrile non è stato identico in tutti i momenti successivi, · perchè, come si è visto, p1eriodi di febbre a tipo qu·o tidiano si so,no intervallati con ·p eriodi di febbre a tipo terzanario e anche con febbri a tipo, continuo. Il concetto che lla recidiva debba s,e mpre plasma.re le caratteristiche dell'accesso precedente vale solo per la terz.a.na prin1.averile e la quartan.a, noni già per l 'estivo-.a utunnale, I.a cui ca~ r.atteristica sarebbe quella di non averne alcuna, al.ternandosi, ,oome ben sappiamo, accessi quotid~ani ad accessi terzanari a,nche senza interferenze ·d i ordine terapeutico. Ma perchè n ei .n ostri sogg·etti, nonostante le cur.e espierite, la malaria è recidivata? La ragione è un.a sola : la malaria ·n o.n era guarita. Se poi mi domandate perchè ad un periodo di latenza segue la Tecidiva, vi risponSiarno du.nque di fronte, non vi è dubbio ·d·o che, secondo 11 n1io modo di vedere, la recidiv.a h,a per solito una causa occasio,n ale che, di orta, a due soggelti malarici. Si può parlare di malaria cronica? oppure di o turba le condizion.i generali dell 'organisn10 e, per un meccanismo ancora ignoto, esalta forma acuta recidivante? Difficile dire dove ta m,alia ria finisca di es- ' l 'atti\rità rip rod·u ttrice del plasmodio alla quale sere acuta e dove .comincia ad essere cronica. si accompagna la esplosione dell'accesso, o Secon·do alcuni la malaria è sempre una ma- rompe l'equilibrio fra infezione e forze di dilattia cronica. Ciò è fo·rse in parte vero n.el ri- fesa, di mo,d o ch·e una cari.ca pjarassitaria i nnoguardo di un buon numero di casi di febbre cua diventa improvvisamente patogena. La esti\ 0-autunnale, ma non risponde invece al causa occasionale per le recidive a breve intervero nella terz,a na prim,averile e nella quartana, \'allo è oon1unemente rappresentata da uno straancl1e se resistenti temporaneam ente al chini- pazzo,, da un n1ut.a mento atn1osferico in11Jrov\ 1i o, da un trauma, n1entre le recidive a lunno e recidi,·anti . . Il criterio di recidività che taluni \ orrebbe- go intervallo sono in rapporto anche con le ro invocato per separare la malaria acu,ta dal- condizioni ambiental i atn1osferi che che non 1

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·a11pia1110 b e ne clo,·e ag i cano: se direttamente sul para&sita o sull 'ospite. Il r e1}ert o paTassitario , se m1)re positivo, è costituito da una ondata di IJarassiti allineati in senso r elativo n1a r eg·o lare. E ,-i dirò pure ch e, accettando la dottri11a italia11a di j\1arcl1iafav.a, Big11.an1i , Dionisi, ri · te11go che le recidive, anch e quelle a lunga scadeu.z.a, sono do.v ute .a i1i-0'1tip1icazione di forn1e asessuali so1)ravvissute in qualche t erritorio ,·ascola r e durante la latenza . Questo vi ~q1ieg·a 1)cr ch è le recidive si ·Osser:vin o con così ()11or111e frequ e11za nell ' in fez io11e d a plcismoditzm j alcipa,.um, il cui ciclo di svil111Jpo si con1pie i11 o-ran parte, con1e vi h o detto , n egli organi i 11 I e r11 i.

..\ !Jbian1 vi to ch e i i1ostri due i11alta rici, n o11 o~tante le ripetute c ure esperite sono recidi' ati . Si d e e i11 c1ue to caso ritene r e ch e la 111a11cata g·u arigione sia dovuta a·d una abnor111e resisten za d el lJar a sita o piuttosto giudicare insufficien ti i n1ezzi terapeutici u sati ? Cercl1erò in modo sen11)lice di ri olvere questo ))r oblen1a ancl1e per ch è più facile vi riesca poi ].a .co1111)ressione d·el m etodo ter,apeutic o ch e la i1os.tra scu ola da tempo ha adottato con ri:-- ul lal i 11101.t o oddi facen ti. :E: 11ecessario a,fferma re ·ed avere per certo ch e la 111a]aria, qualunque sia la varietà del par.as~ it a, è suscettibile d·i g iung·ere a gu.a rig ione ~po11 t a11ea, q u.a11do, i1 ella lo tta in1pegnata fra i >oteri biol ogici di o ffesa d el i)a ra._ ita e ])Ot eri 11i olo g· i e i di di fe ~ :1 d e J1'or g·a n i 111 o , q u est ' u I ti :int> h a il . . Of)ra,rve nto. C·on1.e· avveng·a questo· proce . . so di g·ua ri g·ion e è .an.c ora di cusso , m a ce rta111ente v i 11a11110 j)a rte prin c i1)a]e due fattori: l 'esaurin1ento d ell a capacità di moltipli.c;azione dei pa·r assiti : l 'aurnento dei poteri ·di <lifesa, riassunti , i)er la carsezza dell·e nostre co11'oscenze in p r o1Josi lo , in un tern1 ine unico .con1pre11sivo: p otere i)la_111odiolitico d el siero. Circa la po . . ibilità .d i un a rresto nel ciclo di 1n olti1~li.cazione .d ei par.asSiiti trovia1no esem]) Ì n ella malario-tera l)Ìa d ella par alisi progres~ i,ra, do,Te spesso acca de di o erva1~e l 'estinz ion e s1)ontanea di ceppi virulenti dopo una . eri e di accessi ch e &tavano a din1ostra re l '.atLiva inoltipl icazione d el parassita. Altri esempi ~i l)O $Ono trovare n ella st oria d ella trasfusio11e dèl an gue, con1e i 1 caso di Oel1lecker n el (fUa le, in segu ito a lla trasfusione di sangue dal fig·lio a.Jla rnaclre i sviluppò n e11la madre una n1alaria terza11.a ria. Il fig lio er a ritornato clue a11ni prima dall 'Africa occid·ental e ·dove ·era rimaslo i)er 6 an11i senza aYer mai avuti 1

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attacchi di n1alaria , seguendo con r egolarità la profila si chininica . La ricer ca dei parassiti nel suo ang·ue er a sempre riuscita negativa. . Più di fre quente però la g·uar·ig·ion e ... ponta11ea avviene per aumre.n to d el poter e plas111odiolitico del an g ue. :È infatti dimostrato cl1c i inerozoiti non possono persistere a lrungo liberi nel sier'o di san g ue : dopo un certo te111po si lizza.no co m e &o•t to l 'azione ·di ·u n fermen Lo digest ivo. Quest a proprietà d el ieTo· d·i sang u e J) UÒ n a turalme1)te ·e &ere più o meno spiccata . Se n oi ii11aginian10 così ,ch e si a bbassi trov€re1110 la ragion e deila per sisten za dell 'infezione n1a1ari ca e anch e d·e1l 'esaltarsi d el·l a viru.Jen za e dell ' in ... orgenza de ll e fo·r me p erniciose, inentre se n oi i111aginia 1110 ch e po ... a aun1entare ci s1fieg·h er emo l 'esaurimento d el la infezione e la g u.arig·ione, e co•n 111.a.gg'iore facilità qua n clo , con1e n elle cu re di a lt itudin.e ·O ·p er azione di J>r eparati . tricnici o urrenici , si provoca una co11trazion e attiva ·d ella n1ilza e d ei va i tern1i11al i d egli org·ani inte rni , luogo di eJ.ezio110 d ei paras iti d ella n1a laria estivo-autunnale per co11t inu.Drc j] ciclo di vi luppo iniziato nel sang ue perifeTico. Se però è facile trovare le cause ch e po ono a rr!ecar.e un.a din1inuzion1e ·dei no.r n1ali poteri litic i del siero : e i possono, i·n fatti invocare l utte le p iù diver e ragioni ch e determinano depr essi on e dei• poteri di r esi tenza .d el·l 'o·r gai1ismo: molto più difficile riesce di ·poter sp ieg·are per quale 1necc.aniismo e sotto quale in flue.n za qu·e ti poteri litici di difesa. ven g·an o rapidan1ente a d aun1entare . · Accettando per a ltro il dato di fatto co111c ci appar e senza cer car e per ora .d i approfonLiirlo , :-; ulla falsariga di quanto· è n oto per a ltri pro1ozo i (t1ipan oso1m i , ad es.), i può riten er e che ad un certo momento l 'orga.nj smo veng·a a d i._.trugger e sistematicamente tutt e ]e forn1e li])er e di p la sn1odi di inan 0· in n1ano c11e si svil uppano. ne i diversi cicl1i di . . chizog·oI1ia, m entre i gam eti venga.n o alla loro volta atta ccati e disL rutt i dai Jn.acrof.a.g·i. l\1a se la gl1aTigio11e sp 01n lanea d ell a 111alari.a è pos ibile, es a ·d·e·ve veniré co11sitler atn ])iutto to com e una e\rentua lità teorica cl1e come una po sibi1ità pratica, dat o ch e, in effet to , prima dell 'avvento d ella cl1.i nina , i male fizi d ella mala ria eran o stati co l .gi:andi d.a fornire d a &oli la ragione di spari zione di città fiorentissime e di interi popoli. I o non ' 'oglio certo ripetervi qui la toria della scoperta della chinin.a: a noi basta apere ch e fra · g·li alcaloidi ·della corteccia della cl1ina-chin.a, la cl1inina è la più attiva . In,rece molto ci interessa di con oscere con1e agi ca la 1

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chinin.a~

PuTtroppo n on possiamo nulla infe- Ioide,. spiega.n o verso i par.a ssiti un ch e1niorire dall 'esame del con1pl1esso moleoolare, per- tropis1no negativo , i111pediscono cioè ch e ench è la costituzione chimica della chini·n a non trino n elle emazie. Circolan·do nel plasma i paè ancor.a d.e finita. Parten·d o dalla cinconina, ch e rassiti ·so110 da questo distrutti (potere plasmasi .Può .considerare come un nucleo piperidini- diolitiro del plasn1a). La ""eco11da 1i1)otesi, di Rai11sden, ci porta la co legato per un lato da un ossidrrile alcoolico al res~dl,lo chinoleico ,d all 'altro ad un residuo Leori.a della trasform azione. L'azione del'la chivinilico, la cu preina sarebbe una idrossicinoo· 11ina sul plasmodio è dovuta ad U.n prodotto nina e .la cl1inin a un.a metossicin.conina o una ·deri,rante dalla scon1posizidne della chinina 111etilcuprei11a. In questo oomplesso molecolare per parte dei te suti capa,ci di distruggerla (fele parti più interessanti sono le due catene la- gato, intestii n o, reni, n1u.scoli). Questo prodotterali .e l 'a ton10 di azoto. La sostituzione del to di scissione· sarebbe una aldeid1e, ·intermedia gruppo vinilico col gruppo etilico (Hun.t- fr.a la chinina e la chitenin.a. · Giemsa) diede infatti l 'idrochinina: la sosti tuLa terza ipotesi, . di Ross-ZiemanJi, si fond a z·ione del g ruppo idrossilico nella catena lateu una teoria· imn1unitaria. La. chinina agisce rale del nl1cleo c hinoleico co,n il gruppo etilico · per via ind1iretta così con1e ag;isce 1 emetina diede l 'etilcupreina e l'etilidrocupreina o opto- contro l 'entamoeb.a 11istolytica. Èsaltà cioè quel china, sostanze dotate di azione superiore alla meccanismo di difesa ch e, in modo ancora a chinina, come h o potuto per il primo dimo- noi igooto, interviene n el l)rocesso di guaristrare sin dal 1914. gione spo,n tan ea. Come a,g isce dunque questo alcaloide ? Fu Qualunque sia il m eccanismo di aziC?ne, l 'echiamato rime~io ch emioterapico: 1-0 è real- same ·del san.g ue ci dà la dimostrazi·one palm ente? : ma.r e ch e la chinina guarisce la mal.a ria, diLe ricer cl1e ·di Bin z, di Moldovan, di Brug sull'azlone ·della 1chinina in vitro sui plasmodi · str~tgendo i plasmodi ch e scompaio,n o rapida. h l' . . men 'e dal ciroolo, come fu dim·o strato ,d a Golh anno1 d imostrato· e e 1 azione para izzante · . t t d M h. f , · · . h gi per 1a erza.n a e 1a quar ·ana, a are ia a (no.n 1 azione tossica) s1 a so1o ne 11a concen- · " t unna1·e. I n un primo · . · · . . va e Ce11, i. per l ' est ivo-au , I trazione de1l 1 10 mila , d1 gran lunga sup.er10- t · · è 1.1 ·t0 1 1 d 1 ·1 h 8 d 1 re a lla con centrazione massima che si può em·P ?. 'Cl · .J? asn ~ e parrass . ~ e ' per e · \rivo · · h è d.l la. sua forma, s1 colo1a m eno facilmente, spat avere in n e1 sangue circo ' . . . 1an e, e e . d ,. . . d T1sce, mentre sono an.co,r a co.n serva t1 il cario· · 1 / 20 . 000 cinque n11nutL opo 1 1n1ez1one en o- · . · h · 1 . d. 'd d. h ' . soma ed il vacuolo. Poi anc e il v.acuo o spavenosa d i un grammo 1 e1on rato i c in1no . b 1 l 1 ·1 d ,. · · d t r1sce, e n el g o u 10 rosso resta so o una mac: i; d 150 11 1 e i · e a sessa ch.101ina · . rossa, o pi'ù macch.101·ine se l '.1n fezio. m11 a opo in1ez1one , d ose per v1a sottocutanea. D altra parte nel11e . 1a: ·I· cà riosom1. · · S vip e s1· con t'1nua a . . . . n e e, mu1... prove d i m.a1ario-terap1a W eber e K1rschbaurn . . t h" · h · · · f' · ' · t d" h. . somminis rare e inino anc e 1 car1osom1 1nit rovarono eh e d 01)0 l agg1un a 1. e irun-0 ne11a ' . . . d' d . . . scono per sparire . . . proporzione i 115 n1 11.a 11 sangue e1 ma1ar1c1 ·. , . . . . . . .Ma ~rche la c~1nina ~sp}1ch1 in p~eno l~ ::;ua con serva la propriet à di trasmettere la malaria . Se d·u nque il chinino non agisce direttamen- az1~n1e e necessar11~ che. 11 suo u.s o sia ~az101~a­ te ui 1)arassiti , come a gisoe p Po.i ch è il chinino l~, in r apporto al~ an1p1 ~zza del ~ono d1 proierapida~ente scompare dal circolo e solo· il z1on,~ nel ~ale 1 alcal?1de co~p1sce lill:a . parte 35 cyci ricon·11)are 11 elle urine .e n elle feci, e d 'aldell .1nte,ro .ciclo evolt1 t1vo d~ll 1emospo·i:i~10 . tra parr le n egli or.o-ani interni se ne ritro,ran o A1 tempi del nostro Tort1 tre m etodi n ella solo n1inin1e trace~, bisogna riten er e ch e ven- somministrazione della china-china si diga ulteriormente trasformato nell 'o,r ganismo :· sputavano il can1po :. n·el ~~~o~o d el ~o~ti o ed infatti ~l fegato è capa~e di distruggere cir- metodo :omano o. de1 ~es.u1t1,. s1 so~m1n1stra­ ca il 65 % del chinino fatto circolare artimcia1- va la china a dosi fort1ss1n1e immediatamente m ente. 1 i)rima dell 'a ccesso: J.?. el n1elodo di Sydenharn Caduto così il concetto di una azione ch e- o metodo ingle$e sii prescriveva la china a dosi mioterapica, vennero .aiffa r.ci.ate tre diver.sE- ipo- re ~r«tte dopo ·l 'accesso : nel metoid o di Bretontesi ch e riassumiamo , non essendo po,s sibile, neau o metodo fran cese si u~avano dosi ~a s])er or a, tabilire e una tra esse, e quale, sia in1e subito dopo l 'ac.cesso. la vera . La stessa discussio11e si è mantenuta dopo La prin1a i pote i, di Morgh enroth, ci dà la la scoperta e l 'uso della cl1inina senza anch e teoria della r epulsione. La chinina si fissa elet- questa volta prendere in considewazione il m ectivamente sulle cellule colpite da i plasr11odi, canismo ·d 'azione della chinina e l 'enorme imcioè sui g lobuJ,i rossi , i quali , caric hi di alca- portanza ch e hanno n ella lotta contro il pla~ 1

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SEZIONE PRATICA

sn1odio i poteri naturali di difesa dell 'orga• nismo. Poichè non è più dato di parlare di azione che111ioterapica della cl1inina nè tanto J11eno di una azione d'iiretta della cl1inina sui lJla n1odi, cc noi dobbiamo smettere, ·c ome dic.e il Ross, l 'abuso ·d ella l!lozione che i parassiti nell 'organi sn10 siano come i pesci i11 un bacino ch e possono essere distrutti m e. ·colan·do una· sola dose di veleno con l ' acq~a >> . Il pa1rago11e appare tanto più gi·usto, quan.do, come 110 detto , si co11 ~ideri l 'i111porta11za di ina ntener c intatti i poteri di difesa se n.on di es.altairli, e di conseguenza, . l 'importanza di non ·l eder e n è ·di paralizzare i:r;\ .aloun rno.do l 'attività biolog·ica del soggetto· ·ospi~e, di non considerarlo come un .reciP,ie~t~ inattivo e inattaccabile, ma •c ome u1n organismo vivente, d otato di proprietà biologiche intrinsech e di difesa, che la cl1inina a dosi forli può g ravem·ente danneggia re. Col Ross noi . dobbiamo piuttosto .con siderare i parassiti come nemici che combattono con tattica in ordine 1SpaTso e c&rcano in tutti i recessi e in tutte le insenature del letto· vascolare un angolio 1morto ch e li m etta al rirparo 'del1'azion·e del farmaco. Gli è peir questo 1cl1e ai diversi n1etodi sinora proposti noi aveva1110 da lu11go tempo sostituito un metodo che, modifi·c a11 do· quel· lo proposto da Nocht , permetteva di investire tre cicli a·d evoluzione terzan.aria e due cicli ad evoluzione qu,a rtana ria , m entre abbinava l 'uso di preparati arsen·i cali e sfruttava l 'azione spleno-contr:attile della adrenali11a: un 111etodo che poteva essere adoperato sia contro le form e di malaf1i.a acuta che contro la malaria croni ca o latente purchè venisser o opportunam ente mo·dificate le do i della chinina. Tecnica del i11e todo: ])'.:r 5 gior11i OQ'n·i 8 ore (preferibilmente alle ore 7, 15 , 2:3 l)t'r e sere 1011ta11 i da i JJasti) una ca1t ina di bicloriclrato di chinin.a da g r. 0,50 e XX goc. di .a dreJ1 nlin.a (dose per uomo di 20 anni robusto). I 5 gri orni succes ivi alla ste~ sa ora una l)illola di arrhenal ctg. 3, estratto kola , china, genziana ana c tg. 5, estratto nocevomica ctg. 1. I due cicli, chinino-arsenico, si ripetono per tre volte in un mese. Dopo un mese di riposo, o meg~io di monta.g·11a, si ripete l 'intero ciclio per un altro mese. La stessa cura si fa pure l'anno successivo ad aprile e settembre se si tratta di quartana o di terzana primaverile : aln1eno per altri due a11ni e si tratta di e tj,Ìoautunnale. Si lì UÒ obiettare cl1e con ~ue sto i11 etodo non si aggirediscon·o ~ parassiti chinino-resi teniti. ~f 3 c.. i tono real m en te dai par assiti c.l1ininorc i s t e11 ti ~ Com e voi "apete la cl1in i110-re"'i ... tc111

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za tr.ae ori.g·ine in una O "'~ e rYazio·n·e di Nocht e Werner del 1910 su 63 op·erai reduci dall 'America ·d el Sud dove si erano in fetta ti di malaria. ' Nonostante cl1e in un btion numero di essi si trattas e di terzana prin1.a ,rerile non si riusciva ad evitare le recidiYe che ricomparivano· spesso ancl1e dur.ante la cura chinica con gravità ed osbinazione . Da questa prima o·sservazione di Nocht e W erner sorse la così detta chino-re~ i stenza , invocata ormai in ogni caso di n1alaria ch e non ceda rap·i damente al tratta- . n1ento cl1i.ni co. Ora m entre è certo che esisto. . .n o rari casi nei quali l 'infez.ione r esiste alledosi ter.a peutiche u su.a li e talvolta ce.de sol<> quando si sostituisca al cl1inin·o un altro prepa1·ato , gli è pur 1certo cl1e quando si parla di cl1 inino-resistenza n·o n si con sid.e..ra che nessuno ha potuto dimostrare 1'azione diretta della cl1inina sul parassita, ma ch e solo sDno state date ampie dimostr:azion.i della sua azione indiretta attraverso il m eccanismo bìologico co111une .a lle g· uarigio.n j s1Jontanee. Quindi il ter1t1ine cl1ini110-resist enza riferit o ai parassiti non è esatto: i ·deve IJarlare solo di malarici chinino-re istenti, di soggetti cioè nei quali le dosii a bituali di cl1inino non banno ragione della lo:Do infezione malarica. Se in que ti casi ~.i ha cura di .a ccertare la diagnosi con 1'esame del snn QUe e, dDve risulti .effettivamente trattarsi di n1alarja, si ha cuTa di porre il sDggetto i111 buon e condizioni igie.n ico-aliment.ari, so~pendendo ancl1e il trattamento chinoideo per c1ua1cl1e te111po per . dar modo all 'organismo di eliminare il farn1a co, si potrà fa•cilmente osserva-re cl1e la terapia chininica nella · quasi totaJ,i tà dei casi basta da sola per curare e domare 1'in.f.ezi,o ne, m entre casi di vera resistenza, se' . i)roprto non mancano , sono certamente eccezionali. Ma poichè anche di questi casi eccezionali dobbia mo tenere il debito conto e del pari dobbiamo Ticordare tutta 1' i111porta·n..z~ ch e nella })T'o filassi della malaria 11anno i gamet~, che, come sapete, non ven crono per nulla m ole .. tatj dalla chinina, è sla ~o <la te111po po to ii quesito di un i)reparato cl1e possa sostituire ~l chini-no e cl1e sia attivo contro i gameti senza per altro presenta re azione tossica superiore al chi• nino .. Per ora n on sia1no ancora in possesso di una so lanza che l)OS eg-ga tutti questi requi siti; possia n10 però utilizzare l)er questo scopo ' 'arie sostanze: le une cl1e sostituiscono la chi11ina spiegando .azio11e analoga sulle forme schizogonicl1e dei vari parassiti: le altre dotate di azio·ne quasi eletti,ra contro le forme di r esi tenza. .t\.l p rin10 requisito ri spondono i sa]i di cin-· 1

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canina e l 'optochina , attiYi contro le forn1e schizogonic he di tutte e tre l e varietà di paras,siti, mentre gli arsenobenzoli (salvarsan, ne·osalvarsa11. stovarr solo, spirocid) limitano la loro azione agli schizonti del plasmodium vivax e del plasmodium malariae, !,a sciando pressoc hè in11nodificati gli schizonti del p·lasmodiu:ni

Ì\-atural111ente questo sisteni.a terapeutico troYa · i1ote' o]e b eneficio in una cura di alta montagna o a l1r1 e110 ii.ella i)erman·e11za prolu11g·ata in zona icura111ente esente .da malaria, per non in.correre nella l)Ossibilità di una reinfezione, cl1:e può talYolta i)er la simigli,a nza del quadro in1tci1natologico lasciar credere in una recidiva. falcip arurt1. Non ·vogl io però affermare che questo metoIl econdo problen1a, la distruzione de i g·an1e- do~ favore,roln1e11te speri1nentato numerosissiti, cl1e ,già nell 'opto chin,a ,a vev.a trovato un pre- me volte, sia esente da fallanze . P·urtroppo ho parato pieno di promesse, sembra ora P'iena~ g·ià avuto mo·d o di constatare , in un numero 1nente ri olto colla pla mocl1jna (alkil1a mi110· molto esiguo di casi, a distanza di 15-20 gio1rni G·me·tos. ichinol'i na), il primo pre1)arato antima- dalla fine ·d·e l secondo periodo di tra~ttamento lar1ico .., intetico, che nlentre è dotato di azion-e o in pie11'0 sviluppo ·del terzo periodo, l 'insorpiccata ~ ugli schizonti, po~ siede anche la pro- genza di un accesso febbrile con schizonti in prietà di far comparire i g·am.e ti , ivi compre- circolo. ' si quelli della malaria estivo-autu11nale. · In questi casi 110 ·potuto a·c certare che il tuPer egu.ire il prog. resso terapeutico noi ab- n1ore SJ)lenico, mentre reagiv.a, come di norbiam-0 naturalmente modificato la tecnica ·del ma , ad ·o gni Ìl1°iezione endovenosa di adrenanostro metodo intro1duceJ.1dovi la plasmochina lin.a e i ridL1ce,ra sensibilnt.ente, no,n scompae gli ar. . enob enzol·i , che , se non sono attivi riva però i11ai i11 n1odo completo, laddove nei contro le forme estive-autu.nnali, spiegano cer- casi a ·d ecor so favore,role, che non hanno recitame11te i11 questi casi un 'azion e adiuvante sul - divato anche dopo un anno e più, il tun1orre la ematopoiesi n ella loro qualità di arsenical.i . splenico era completa111ente soompanso a lla fiDi recente poi, dopo le nostre r1ceTche sulla n e del J)rimo periodo di trattamento o al massplenocon.t1~attiloi tà adrenalinica, considerando . imo alla fin,e d,el secondo periodo di tr.a ttache l 'az ioin e b.ene.fica dell 'alta ·m ontagna trova mento. la sua ragione appunto n ell 'aumentata contratDa questo di,rerso comportamento del tumotilità splenica p er car enza di ossigen,o , abbiamo r e SJ)lenico nei dt1e g·ruppi di malarici, ritencercato di utilizzaTe meg'lio I ,azione spleno·- go <l i poter inferi.re cl1e il de·CO·r so favorevole contrattile ·della adren,a lina introducendo la per o no abbia uno stretto rapporto con lo stato via endo,renosa anzi10h è per os o per v ia sotto- anatomico d·ella n1:ilza e con l 'evol1Uzionie .anacutanea , vie di ingresso ch e, come si sa, pri~ tomo-patologica delle lesioni spleniche da mavano I '.adrenalina prop rio dell.a sua azione sp1e-: laria. E precisa11do che nei casi a decorso· fanocontrattil1e . ' rorevole i proce si r eattivi fibroadeniJci siano Il metodo che attualme.hte abbiamo adottato ancor.a su.scettibili di gu,a rigion1e mentre 11ei iè il seg·uente : ca·s i a d·e corso sfavorevole il rtessuto fibroadePer 5 .giorni, ·og·ni 8· ore (7, 15, 23), una car- nico s:i trovi già in fase di sclerosi più o meno tina di bicloridrato di cl1inino da gr. 0,50 e ava.n zata. una compressa di 1spiro ci1d o 3tovarsolo. Nei ·p rin1i sog·getti la J)Ìena contrattilità sple I 5 g iorni successiv.i, alla· ste sa ora, 2 con- 11ica snida i parassiti dai recessi i11 cui si nafetti di plasmochina composta e un.a pillola ·di: . con,do,n o e li espone al fuoco incrociato dei arr.rhenal c tg. 3, estratto kola, china, genziana ,rari p~esidi terapeutici; nel secondoi caso una ana ctg . 5, e.stratta n0cevon1ica ctg. 1. parziale contr:attilità splenica non impedisce P er tutta la durata dei due cicli , a giorni al- che un ceTto numero di plasmodi permanga terni , u11a in11e zione endovenosa di 2/ 10 d·i aJ riparo ·d ell 'azione .dei ' rarj medicamenti, forne11do ìl m .a teriale per un nu·ovo accesso milligr. di adrenalina. . I due cic li si ripetono ·p er tre volte in un febb.r ile in un r11omento suocessivo di depresmese. Dopo 10 giOTIIli di r·iposo si ripetono an- sione delle forze plasmodiolitic he <lel soggetto ospite. rora per due volte. Dopo altri 20 g ior.n i di riE poicl1è in questi casi nessun10 dei presidi poso si ripeto no un,a sola ' 'ol ta. ·rutta la cura (ch e ·dura tre m esi) va ripetuta invocaitj j)er snidare una malaria latente può due volitie l 'anno dall 'aprile a _g i·ugno e da set- avere efficacia dato cl1e tutti agiscono attratembre a nov·emhre per a lmeno tre anni se si v·e rso il meccanismo della contr,attilità splenitratta di infezione da plasn1odiii1n fal ciparum; ca, ie la milza funziona da serbatoio di virus inattaccabile .anc l1e a ll 'azione di mezzi tera~ i ri1)eterà solo per due anni se si tratta di infezioni da plasmodiu.m vivax o d a plasniodiiim peutici ta nto ,-iolenti, io Titengo sia da consig·liare o un cambiamento rad·icale e permamala.riae. • 1

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. n ente di clima verso r egio11i assolutamente esenti da malaria , o la sp len·ectomia , operazione ch e i moderni m ezzi 01)eratori r endono di ben scarsa gr:avità. Come vedete, dUDque n ella lotta contro la malaria è talvolta il para si1ta ch e ancora trionfa contro l 'intellig·en za un1ana . Questo vi spiega tutto l ' enorn1e dan110 cl1e la malaria ha fatto ·e fa, e vi illumi11a sulla g ran.d e sag·gezza del governo fas·c is ta n el1 'in1porre le provvjde leggi della bonifica.

di mobilina o en1azie . Il peso specifico è qua. si .sem p·r e a u n1enrta to. Il le1111Jo di en1orrag i.a è diminuito durante i l sonno averti11ico e scende cioè a l ' o 2 ' . La leu coc:i tosi non subi ce ' 1ariazio,n i n otevoli . Sono in1 cor so le ri cerohe sulle nlodificazioni d.el m etabo1is1110 b as.ale e sulle eventuali alterazj oni d ella fu11ziona lità e1Jia{ica . Il $.O·n no .av.e,:ritinico ·dura i11 g en erale 5-7 ore: i n1alati al lo.rio risvecrlio, ip r eserutano an1nesia com1)J.eta d.a] m om er1 to d ella som111in.i s1trazion e d el n a rc otico. RIAS UNTO. Nel cor so di questi tr.enta casi n on si ono Sull a ba se delle attuali conoscenze sul pro- aVlUti inci.den•t i ·decrni di n.ota se si eccettua un cas o in cui si ebbero· lievi sintomi di a.s fissi.a. cesso di g·uarig·io11e d ella m.ala~a e sul m èoca- · Eran 0 p er ò scaTta ti i pazienti in cui vi fossero nisn10 di azione del chini110 e d eg·Ji altri antialter.az.ioni notevoli .a c.a rico dei ren.i o d€l f:em-alarici, l 'A. illustra t1n n1e todo· di cura della gato. La frequenza cle1le ·com.p licazioni broncon1alaria esti,ìo-autunnale . , 1)oln1onari non e111bra nè au1I11entata n è dimint1ita. NOTA PREVENTIVA Le ricerche sono continuate per rag()'iungere un numero di casi ch e permetta poiler trarre La na1·cosi ' bas~tle av~rtinica. delle concl,usioni slUl valo·r e ·di questo m etodp · G. L.4 C.4vA (Ron1a) . g ià largan1e11te sp erimentato in Geri-nania e clie •pre enta certamente notevoli vantag·gi. Da qual che ten1po , h o intrapreso nella R. Clinica Cl1irurg ica di Roma, so.tl'o Ja gt1ida del pro1f. E. ~1ing·azzini, ·ricerc l1e cli11i cobperime11tali sull a n.a1r co ....i basale avertinic.a ~ . SISTEMA NERVOSO. L 'a vertina vie11e somn1ini tratta })er via i:ettale alla dose di 0 ,10 cc. pe r Kg . cli p e. o delL'atetosi. l 'i11dividuo, in soluzione d el 2 1/ 2 ~l i11 a cqua 11 (H . RoGER. Paris 11édical, 14 febbraio 1931) di~t.illala, portata alla te1n1per.atura <lj 37 • I ca si sinora ... tudiati sono venli11ove ·di cui 5 · L 'atetosi è run disturbo moto·r e d 'orig·ine operati · di resezio11e · g·a·S.trica , · 2 di gastro- cer ebrale , caratte·r izzato d,a movimenti involonenterosto1nia, 2 pe1r cra:nioto1nia ~ 2 ·di colècitari, on·dulatori, lenti , poco ampi , predomin.ain ti alle estremità d·egli arti superiori. stectom~a , ·2 per aippe ndi cite , ·9 per .ern1ia iiiI n1o,riment'i atetosici p redominano alle ma, guinale e 7 per oper az io11i ·varie . Trasco rsi · Ì020 n1iuuti dal cli stere, d o1po un breve periodo n i: Je dita ono animate da movimenti incessanti in1ili a quell i de·i t entacoli di u11 polpo. di ebbrezza , il paziente i a ddor111enta e. dopo 30-4:0 minuti ' 'ien e trasporta•to ul lavalo ope- Sono e ag·era ti dall e en1ozioni e dai 111ovimenti involonta·r i. Son o 1)iù ampi nella !)01s izio·n e ra tori o . in p iedi, din1inui sco·n o n.el decubito dorsale e 0 Alla 11ar cosi basa Je vie11e qui ag ·iunta un·a soon11paiono anch e n e] d ecubito ve11tra1e . piccola quianrtità d·i etere o di etil e11e, cl1e. è Si di ti11g uono fa ciln1ente ·dai tren1or i ritn1isuffic ie11te ad otten er e un.a i1arcosi i)rofonda. c i, dalle 111ioclonie a scosse bruscl1e , dai tics Neg li averli11izza ti 0110 tate s tudiate le alcJ1.e Tipe1'ono s.en1.p11e g li st essi gesti, \Clal1a terazioni d el po] o, re~ p iro , prè ione , ur'i ne. corea dai gesti I)iù ampi , più bru cl1i , l)ÌÙ ilIl po·l ~ o , n e.i p.r in1i 10-15 in i1i:uti do1io il cliste- l og-ic i. In qu.a l cl1e ca ~ a i movimen t i 0110 più int·en si e si ha al1lora la corea-atetesi. re, è au1nentato ·di frec1ue11za e d i p r e·ssione, '. . Le rr1ani si aprono · e si chiudono con1e per l)Oi ·111an man·o cl1e s.i stabilisce il so·n110 ;va ])r endere un ogge tto. Le dita si contor co no, decr escendo e ritorna quasi i1orn1al e . ll rei rive·r san o a ll 'indi etro con iper e ten sion e pas.piro , aumentalo di freque112a, è· r itmico e utoloo·ica delle ultin1e falang i sulle prime. A pe.rfic iale con1e n el , 011110 iìisiologico. La presque . . ti 111ov in1e11ti delle dita si acco111 pagn ano sio11e i abbassa ge11era l111enté -di 10-20 n1m . e 1110, in1e nti di }Jro11az·ione della m an o in estenp.u ò p erman.ere abba" ala a11cl1e J)er 12 ore. sione ul i).o]so e talvolta un movi111e11to p iù Ne lle urin e rara111e11te sii trova110 r ep erti pato- tli ~ cre lo di torsio11e cli tutto l 'arto . • logi ci, quali tracce di a]])u111i11a, di g lucosio, -~ cr]i arti i11fe riori , g li a lluci si co11torcono 1

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continuame11te, il collo del piede ha n1ovimenti di circcn·du zione. Alla faccia .. i h an110 sopra tutto 1110 in1e11ti diso rdinati dei 111uscoli del do1ninio d el fac ciale inferior e, clic fi11·i cono per solcare la faccia di rughe e darle una mascl1era da vecc hio. Questi movin1enti sopra,rve11g·o110 sia spon tartea;rnente, sia all'atto ·del parl.are ·de l masticare. La sin drome atetosica oltre che di questi movimenti patologi·ci con sta di altri ele1nenti : spasmi n ervosi ; ipertonia e sincinesia. Gli spasmi, generaln1ente d·oloro si , i111n1obilizzano bruscam ·ente l 'arto in occasio11e d 'un n1ovim ento o d 'u,n 'eccitazione superficiale dandogli un a tteggiamento bizzarr9: arto inferiore in iperestensi'one o in fl ession.e, arto supe riore in estensio·n ·e con pronazio11e esagerata , c ollo in toicicollo o in r etroco1lo. L'ipertonia atetosic.a è un 'ipe rtonia d 'attitudine e n el corso d ei n1ovimenti, contrasta·nte con l 'i.potonia del riposo .. Le sincin·esie sono paut icolarme nte esag·erat e. La sindrome a tetosica si riscontra n elle seg uenti form e clinich e: ·· atetofsi doppia congenita pur,a o sin1dro1ne di Ce·c ile Vogtj l 'atetosia doppia con diiplegia s:pa tica, l 'emiatetosi, l 'ate.tosi familiare. ~ · Nell 'atetos'i doppid co1'irl ènita plura o .: s!ndro1ne di Cecile V.o gt si hanno tutti i sinton1i su descritti con tutti i movimeniti, g li spasmi, le sinc.in·esi.e iin ce·s santi d ella faccia , d el coll 6, degli arti, che rendono quasi del tutto in1possibile. ogni atto un po' com.p licato. L '.andatura è spaSitica, tal,rolta saltel.Jànte . La masticazione, la d eglutizione, l a fonazione sono molto. .distu·r bate. Si hap.no crisi • di pianto e di riso SQ)astico . I riflessi sono esagerati, senza c l9ni. Si ha fal.~o Babinski per estensione . atetosipa, incessai;ite dell'a.l luce. L'intellige nza n ·o n è gran che oomprom·eissa. La malattia si. inizia nei primi mesi de}l,a vita ex-trauterina gen eralmente· co·n co,rrug·amento ·d ella faccia. L 'evoluzi.one è lentan1epte regressiva ed· in. capo a qualche anno la sindrom·~ si attenua. Anatomro -pato.l ogi cam ente è carabt.erizza·ta da lesioni particolari dello striatum (putan1en e nucleo caud.a to) cl1e da n.n o allq stria to un aspetto marmo rizzato alle sezion·i colora1te con il metod·o Pal-Krulschitzk~y. Nell 'atetosi doppia con. diplegia spastica al ·l a sin·d·r on1e \Pr eced ein.te 1si associa 1111a sin. dro111e pira1niidale doppia: ipertoni.a intensa (senza ipotonia con il r~poso ·con1e n el 111orbo di Cecile Vogt), gan1be semiflesse, g·inoccl1i accostat i l 'uno all 'al1L1·0 , esagerazione dei riflessi con clono come nel morbo di Little, e segno di Babinski . Si han•no inoltre dc fi cit int ellettuale e spesso crisi epilettich e. Il decorso è se111 ])re progres i,·o. La malattia non è sempre congenita e può 1

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conl1)arire nella i)rin1.a i11 fanzia in seg ui1to a<.l una i11fezione. L 'atetesi d01ppia con di.p legia spastica è i11 ra1pporto a lesioni stria te e corticali. 1.,alvolta, come nel morbo di Wilso11 e 11ella pseudo-sclerosi di Westphall-Strun1pell , si li:a coesisltenza ·di degener.azione e.p atica. · Quest 'u·l tima è stata notata da Di Giacomo (Policlinico, 1929) in un caso di atet osi congenita con diplegia s,p astica e .disturbi psichici. L 'atetosi pura e l 'at eitosi spastica ·oostituicono due gruppi in1portanti di encefalopati e infantili. Mag·11i (Rivista di Patologia 11ervosa e menta.le) così c lassifica queste en ce falopati e : 1) !Forn1e paTetospastiche co~ prevale'n za di paualisi e di ~1tlu.rbi d e i m1ovimenti volontari da le io11e 1Yiran1idale: eruip1eg·ia cerebrale infantile, di1)leg·i,a cer ebrale infa11tile e morbo di Little, paralisi pseudo-bulbare. · 2) F o1rm e akinetO-ipercinetiche con altern zione cl e~ m ·ovin1enti · ll\utomatici e subco·cienti co11 liber.a zione dei movimenti volontari d a degenerazione del · sislten1a striopallid.ale: .a t.etosi doppia ·da ·stat•o marmorizzato cl ello striato (sin•d rome di Ceci]e Vogt), corea conge11ita, ·deg·enerazione .epato-lenticolare (n1orbo .(li Wilson e pseudo,s c]erosi di West])hall-Stru1111)ell), sindrome di ·r igidità decerebrata. 3) 1F orn1e 1niste, paretiche, .a kinetiche, ipercineticl1e, di cui il tipo più importante è la sindron11e iliramido-striata della sclerosi cerebral e infantile o .a tetesi doppia con dipleg·ia spastica ·d ell 'infanzia, n.ella quale si tro· vano ipercinesie: convu,l sion i e de ficit intel lettuale . L'a,t etosi familiare è 1p iù rara e si di .. tingue i)er la rp res.enza di deformazioni cranich e, ni$tagn10 s1)ontaneo, abolizione dei riflessi tendinei , esagerazion·e d·e l riflesso cremasterico, c.oesi stenza di sintomi pir.a midali, Babinski ver·o o seg110 del ' 'entaglio, o di Mende1-Bechtere\v. Ne11 'emia.t etosi i movimenti anormali sono simili ·a quelli ·d·el'l '.ateitosi d oppi.a, ma non si 11~atta di lI-11a f-0-rm a pura. Si 11a se111p r.e una sindrome J)iram idale nssocia ta con en1ianeste ia.; c11 c com1)roverebb e l 'este11sione d ella azi,o ne al tal.an10 ottico. L 'en1ia·te.tosi può trova rsi an·ch e nelle emir)llegie d eg·li adulrt.i e dei vecchi. L 'atetosi è con id1erata in co nformità della i11ag·giocanz.a de.i reperti anatomo-patologici c.on1e la consegu·enza di una lesion e sen11)re localizzata a ll·o stri.atun1. Tutta ,ria non manca· no o servazioni cl1e la metiterebbero in rapporto a lesioni del talamo, d el cor.po di Luy , del 11ucleo rosso, d ei ped'l.lllcoli cer ebellari , ed a ncl1e delta ' ria piramidale. Rcoe11ti ricerch e non farebber o ·escludere la localizzazione corticale d el] ' at etesi. Dn. 1

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L'etiologia e la cura della

scl~rosi

a placche. Jou r nal N ervous and t'rl ental Diseas es, ·dicembre 1930).

( J AlVIES PuRVES-ST EW ART.

Le receTuti ricerch e ~11at o 11 110 -1)atologiche ten· d ono a dimostra r e cl1e l a sclero i a placcl1e 11ella sua fa,se imiziale è u.n 'affez io11e infiammatoria , provocata da un.a t-0ssi1ia o da un rnicro r~garuismo ch e i11vade il tessuto n·errvoso <.1tt.raverso i vasi sang uig·ni o linfatici. Di gr ande importanza al rig uardo è il r eper to d ell 'esam e del liq uor. Nel 77 % dei casi s i lit\ 111odif'it azio ne dell1a cu·rva a urea e nel 40 % u n eccesso di g lobulina. La r eazio n e au re.q se111bra essere ·p iù la cau sa ch e u.n effetto della n1alatti~, atteso che essa è cara tteristicamente l)O&itiva n elle forme iniziali prima ch e sii. stabiliscano le alterazion.i struttura li ed amic he du· ra nti .i c osì ·detti ])eriodi di remissione. Sl1lla base cl.e lle a lterazio.n .i a n atomich e e dell e alterazi oni ·del liquo.r miss K.atl1leen Che· vassuit i.n stituì unp. serie ·di esperimenti intesi ad identificar e l 'agen te patog·eno.. La cultura del liquor di pazienti d i scler osi a placch e in ))rodo .dJi Hartley (cu or e di bue digerito con pep in.a) e siero uma no n or mal e determina in e.a po a.d una settin1a n a m odificazione d~lla concentra zio11e Ì(lroge110-ioni. L 'esam e di queste culture fa tto con il m i·a roscopio Barnard ' di m ostrò l.a presen za ·di sferule e g ra nuli. D.a qu·este culture 1primiti·ve ·l)Otette otten er e subr 11Jt ure sol.i.de e liquide, n e]J.e q ua li lo svilu1p · r>o d el :microrganism o er a chia ramente vj1s.i})ile . In 269 casi esam inati le culture furon o poi Li,,e nel 93 %, m €·ntre fu1·ono sempre negative quan1do si ado però il liqu o·r di .in·dividui , sani o a ffetti ·da a ltre m a la ttie.. Il ]:iquor dav·a •Culture n e.g·ati,1e quando i m alati e.nano sottoposti ad inten so trattam ento a r- . senicale e ritonnava·n o posi ti,re con la sosp en· sione della cUJra . · Le inoculazioni ·di queste cultu·r e all ~ scimm ie provocarono in alc.11ni casi fatti r>aretici , ser ologici sul sistem a n ervoso. F1u sperimentata I.a cura con l 'iniez.ione di vaocin.o al\ltoge·n o u·cci ~o e soluiìone fenica al 5 %. !Furono tra ttati 82 ca·si n el periodo di due a11ni. I rpazi,enti fua:-o·n ,o esaminati ogn i tre m esi clinicaim ente e ser ologicam ente: In 16 ca i inel peniodo in·i ziale 1a ' r eazio ne a1ur.i ca e l1a g lobulina riuscirono i.n 15 e si ebbe una gu.a r.igione clinica quasi compl eta in 15. In 32 e.asi di m edia inten sjtà fu n otato un mi·g 1ioran1 en1to in 27 . Nei 3± casi di malattia ava.n.zata si ebbe un m iglioram ento solo in 10. La co·m unicazion e dell 'A. dette luogo ad 1111'a n1pia di scu ssion e a lla Boston Society of P. ycl1ia try a nd Neurology. a ll a qu.a le parteci l)[l rono Zinsser , Frem o11t-Smith , Ayer , Putna.m e Tavlor. . 1

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SEZIONE PRATICA

Gli &tu.cli e le conc lusioni di miss Ch evas::;ut furon o sever.am ente criticati. 1F u rilev.a to che la iuodificazio1n e ·d ella concentrazion e id,rogen oioni nel mezzo di cultura n oo autorizzava a presumere l 'esistenza di un virus; ch e gli e.sa. in i fatti col n1icr osco1)io Barn.a1r d noJl era no a ttendibili perch è esso p uò far e int r aved ere forme che, ·C01n1e ha dimostrat o l 'esperienza per altri stu1di, soinQ erronea1nente co~siderate micr obich e; ch e i disturbi ne r vosi nelle scin1mie inocula te co·n le culture del .p r eteso viru n o·n 11al).nQ. nulla a ch e far e con le manifestaz:io11i clin1c11e della sclero i a pJaccl1e; ch e i ri ultati ter a1p eutici n.on •p ersuadono affa tto e ch e essi sarebbero davver o sor.pren·de n t i se fosser9 corre tti , in q ua nto 1'esipertien za fatta con altri vir u s filtrabili ha dimostrato, ohe l 'immu.n i zzazione aitti~a con vi_rus morti è i.mposDR. sibile. 1

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Rice1·che cliniche e speri.mentali sulla encefalite post-vaccinica. ( EcKS T E IN

H.

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K.

H E RZBE RG.

Deritsch e Ai edi -

zinische W och. , 26 ·d i c. 1930). In relaz ione alle loro .p recedenti ricerche sulla en cefa lite post-vaccinica, g li AA. si . sono prop1 ost~... ,di stud.~are i\ comportamento d ell a vaoc]nazion e con linfa uma na , faoendo passa gg i da ban1bin·o a · bambino e di confrontare i risultati co·n quelli ch e si o tten gon o va-0ci na ndo con la linfa animal·e. · ·c linicam ente hanno osservato ch e d alla inten,r-; ità della r eazion e loca.le non è affatto I) OS sibile g iudicar e la m .ag.g ioTe o minore riuscita della 'ino culazione, poich è si sbno viste reazioni lo.cali vivaci,ssime '.con decor o a febbrile e vicever sa. La dura ta e 1'altezza d el periodo febbril e è minore n ei b an1bini 'inoculati con linfa uma na ch e in quell i in ocp.lati con linfa .a ni male, e ciò · p otrebbe di pendei·e d a minore fo rza in11Tlunizzante del \ 1irus.. I sinto1n i gene r.a li son pressoch è .u guali n ei due var i tipi di vaccinazion e. Qu.anto1 alla virulenza del viru::; umanizza to , si ebbe formazione di tipica pu stola anqhe al 36° pa, sa agio e le inoculazio ni ara nno ancora proseg·ui te. Sperimentalme·n te h anno studiato ~l comportamen to del contenuto di ' 'irus n ell 'or gani sm o del ba mbino a secon·da · e la vaccinazio n e e1ia decorsa n ormalment c o a n orma lm ente. Il virus si t r ova n el sang u e dei va.ccina ti con decorso n ormal e tutto al .p iù fino al 10° giorn o d opo l 'inoculazion e, con un m assimo d'i n tensi tà al · 6° g iorno: n el secreto faringeo e n el liquo·r non si trova virus. Nei ' 'accina ti invece con decorso anor1nale il virus fu trovato n el sang1.le an ch e oltre il 10° giorn o e spesso .a nch e nel -liquor e n el sec•r eto faringeo . 1

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IL POLICLI NICO

Qu e ti .r isul tati parler ebbero p er una parteci1)azion e del virus ,·accin.ico n ella patogenesi d eJl e en ce faliti post-va cciniche e g iustifich er ebber o l 'u so, in questi casi, di vaccinio-immune-s.ier.o umano e ndoveno o e intrarra.chideo , secondo qu.anto h a nn o r ecenten1ente proposto H eck111an11. e Pa~cl1 e11 . G. L ..\. CAVA.

Rice1·che spe1·imentali sulla istogenesi della 1neningite tubercolar.e.

no e s ono in parte for111e in1n1atulie ·d i IJla:,111azellen , i.n parte cellule epitelioidi, e q11in di son o da con sider ar e com e cellule d ella r eazion e pr.oli ferati va. Le suddet te ricer cl1e, di1no-strando n ella r einfez ione uin a 1)iù precoce r eazi on e epitelioide e una p iù est esa trasformazion e plasn1acellular e d elle cellu.Je monili , m ettono iin luce la ba~e aller g ica ·d elle vari.età istologich e d ella 1nening ite t'llber colare spontanea .

L.

( _.\ . (~OSTA.

Riv . Pat. Clin. Tub er c., f. X, otto bre 1930) . •

Le 1)r esenti ricercl1e sperime11tali hanno lo scopo di IJortaa~e un po' di luc.e . nella esse.n za e ·n el! ' istog enesi d ella m eningite tubercolare. Gli eisp erimenti so·n o stati condotti sui ·Conig li , n el cui rachide è stata ·iniettata una fi11 e ernul sio·n e (1 cc.) di bacilli ·tuib·erc ola1ri di tiipo bovino o di ttpo un1a110, p re,ria sottrazion.e ,d i a ltre ttanto liquor. Le in·o culazion.i sono s.t a te fatte i·n UtD. lot:lo di conigli c h e si dimostra"r.a immune qa tubercolosi .alla c utir·eazione ; ed in 11n lotto ih cui un m ese prima e ra stato iniettato lo t e $0 ée1)po bacillare, e qu·i ndi con1 prova del].a tubercolina po1sitiva . Con1e effetti .della ~niezione. si1 è .n otato : 1) alcuni dei con.i gli ,n uovi ed iniettati nel racl1ide con e111u.Jsione di bacilli ,rivi sono morti dopo IJochi g·iorni (3-12 giorni) se nza presentare ·alcun disturbo agli arti , n è alcun segno di n1eni1n o-ite .alJ.a n ecroscopia; . 2) .a ltri .con.igli sopravvissuti o ltre il 12° g·iorno a l 10°-15° giorno 11anno pr.esentat(l pa'" ' . r ali i , o g rave paresi del tre~·o posteriore, .e talora ancl1e ·di quello antenore, ·e doJ»o 11 ,·entesin10 o-iorno1 dall'iniezione sono morti ; altri arlirr1a1i invece sor10 sopravvissuti a luno-o ' ' e saC['Ìficat 1· due m esi d o11:.t'"' Y\J . .I 'iniezione di b b acilli; 3) n eg·li anin1.ali prima sei1sibilizzati , l 'i11iezio11e n el ;rachide n on 11a mai prodotta un a setticen1ia mortale , ma si .sono costituite l e ion1i a carico d ella meninge, con pa.ra]isi d e l tre110 p osterior e ; o· ono morti n a turalme.n te din10 trando un.a n1e ni11g·ite diffu a alle ineni1n gi m olli p·i na l i ed encefalich e . La i11ort e a vven utn ·dopo i prin1i g·iorni· d.al1'iniez ione deve .a ttribuir i ad una setticemia b acillar e e non a d U•n a mal~ttia d ella menin.g·e, cl1e è risultata integ·ra isto.J og·icamente. Dalle nicer ch e istologich e em er ge ch e le cellule cois idette .di ri, e time11t o d eIl a m eninge n o.n lJr endono n e~ ..una parte alla r eazione cellu] ar e. Dopo la iniziale essudazion e di granulociti e di siero· con precipitazione di fibrina, dalle cellule avve11tiziali e dalle altre cellul e enl o-ist i obla"tic.b e de11 e m en·i ng·i si svolge una int en .. a p r oliferazion e di cellule n1obili attive-. Le o-ro$ e cellule d ette « cellule d ell 'essudat o i11eningitico 1> si forn1ano ' rer o il d ecimo g ior 1

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C ART;SI .

RICAMBIO. Sulle va1·iazioni dell'azotemia du1·ante la fatica. (U. RoNDE LLI e S. g enn. 1931).

CHIABRERA.

'fl1in. 11'/ecl.,

n.

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L '.aun1ento di azoto r esiduo nel sang u e in e.asi patoilog·ici è orm.a i p·a cif.icamente con sid erato come dipen·d ente da un 'alterazio11e <lel n1·e ccanismo di el imin.azio11e. pi u;ttosto ch e com e un aumento di pro,d uzio11e . Non è così per l'azoto r esiduo en1atico che si risco.n tra aumentato do1)0 uno sforzo muscolare ; la 'Sll)ieg.azione è .~n cor~a 1poco con vi11cente . · Intanto con la fatica i11u scolare si prodti.con·o diver se m odificazioni org aniicl1e : fen orù·eni ·di int·ossicazione prot eica , 'iperter111i a, modificazioni ncel'1a })l'e ~ sion e arteriosa, cle.lila . g·IJ.cemia ecc. A qua le di qu esti fattori bi sogn a riportare l 'aumento dell '.a zoten1ia che g li A/\. h anno ri centrato in 5 casi sottopo-sti ad un<t C-Ol "Sa fa ti cosa ? · L '1pote. i J)iù razion al e era c1uella di con siderare .l'ipe rtermia e ;} 'aumento dell 'azoto r esidu·o d.iJ)ende n·t i da un.a stessa cau sa, e ch e quindi tra questi due elem enti vi fosse un rapp1o rto ·diretto. Ma il conioetto che l 'aun1ento dell 'azoto sia secondario alla febbr:e da fatica })Ì utto sto cl1e allo s forzo n1 usco lar e ste .. s.o è r espinto da du·e dati di fatto: 1) n on ,,i è r.a1)J)Orto tra febbre e r iten zion e azotata; 2) l 'aun1ento della te1111)er atura i1011 è i11 rappoPto di1~etto 1e costante e.on lo sforzo com· piuto. Quindi questi due fe11om eni a p1)aiono distinti e indipendenti. Da altre ricer ch e em erge cl1e l 'i1)erter 111ia ch e consegu e .al lavoro n1l1.. co.J are d e,·e e ~ere con siderata con1 e segno d ella Jab1i]ità termica indi,r.idu81e, com e e 1)r ess ion e qui11cli d e.]] ' eccita·b i·l ità ·de.I centro te'rmo-reg-olatoTe, e per ciò da considera r e co·m e t1na r eazio1!e individuale in t~apporto allo st a to di equili])rio terrn ic o di a lle11amento. Scar·t ata l 'ipotesi di un cert o ra1)J)Ort o tra fa tica muscolare, ipertermi a ed aun1e11to de.]1'azoto r esiduo incoag ulabile, ~i d e,·e co11 ~id e­ rare .an ch e come poco probabil e 1'altrn i ro tesi 1

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SEZIONE PRATI C..\ •

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ca intensità e di hTeve durata. L 'eccesso di apporto ha inV<ece gran de importanza quando la ,diuresi diminuisce o qu.a ndo il potere di con· centrazi.one ·d el r.ene non è più normale . 3) Azotemia per eccessiva p•roduzione. Si può avere in nu·m erose condizioni. Nell'uon10, in certe circostanze, l 'inanizionie, provocando runa forte distru.zio·n e .di tessuti, può cqntribuire ad a·ccentuare l 'azotemia , ed in questo caso I 'alimentazione con idrocarbonati è particolarmente in,dicata. I .traumi, oltne ch e per via riflessa, possono agire an·ch e in questo senso, metten·do in libertà delle sostanze proteich·e in qua·n tità assai g ran:de. Anche nei trau : mi operatori questa ureogenia istofiltica sembra che abbia importan za come fatto re di azoteL'azotemia senza lesioni renali. mia. Pro·b1a bil1m ente ,a lla distruzione dei tessu1ti bisogna riferire l'azotemia ·degli atrerpsici, (M. Rocn. Journ. de Médecine de Paris, 29 assai rar.a . Anche la distruzione dei glo·b uli gennaio 1931). rossi rappr:esen,ta una liberazione taloil"a bruPer l1ung-0 tempo l 'aooumulo di urea nel san- sca di scorie azotate ed è forse qu.esto il m ecgue è stato c onsiderato unicamente come un oanismo d!i origine d1ell'azotemia constatata sintomo di nefrite. Seniza dubbio le lesio·m reDJegli itteri da ip,eremo}isi. La r.adi oterapia penali costituiscono 11a causa più importante del- netran:t·e intensiva, per l 'effetto distruttore che la Titenzione di urea n elt'.o rganismo, esistono esercita sui tessuti, può provocare azotemia però numerose co.rl.ldizioni che possono provo- elevata con .sin tomi ·di uriemia to•s sica. In tutcarla, indiipendentemente da ogni deficit funte le malattie infettive a cute e gravi si verifica zionale renale. un~ 1disin tegrazione dei tessuti ch e può da so· L 'urea p1u ò aocumula;rs:i! nel sangue per 3 la ,spii·e gare l'azotemia che si verifica in questi n1.ecca1llismi: 1) per insufficiente eliminazione; casi. Quanrd o si tratta però di uno stato in1fet2) .p er eccessivo apporto; 3) per ·e ccessiva p.votivo, bis·ogn.a sempre con.siderare l:a possibili·t à duzio1n e. Questi fattori possono fra l·0 ro, varia- di una affezio,n e renale. Di più, l'oliguria, l'insùfficienza circolatoria, la diarrea, i vomiti , i mente associarsi. sudori profusi ·devono esserie tenuti in conside1) Azotemia per insrLfficiente eliminazione. Lasciando da parite le azotemie ·da insuffici.eil!Za :razione; tuttavi1a 1a 1disin1teg razio,n e dei tessuti renale, bisogna anzitutto considerare l 'azote- esagerata costituisce il fattore .p rincipale. Quanmia da causa n,e rvosa. Il sistema nervoso, può to a lle intossicazioni , molti veleni agiscono sul influenzare la secrezione u.r inarri:a non solo r·ene, ma anche qu·elli che esercitano la loro quantitativamente, ma anch~ qualitativamen- azione essenzialmen.t e su quest'organo, come te . Si può così spiega-re l 'azotemia- c h e accom- il subJ.imato, p:r ovocano l'azotemia pe·r un doppio mecoaniismo, per ritenzio1n e ·d a una parte pagna le comrplicazioni m·e ningee n .e gli stalti infettivi e nella fase acuta d ell'encefa lite epi· e per disintegrazione dei •t essuti dall'altra. demica. Esiste poi un 'az·o temia di origine riIl ru1o l10 ·d el fegato n ella produzione dell'urea flessa, di cui il migliore esempio è quella da è pvemin ente. Peli qu1es·to è particolarmente allllll·ia riflessa nella coli ca n efritica. ~ verointenessante dosare I 'urea ldel sangue negli simil1e che molte lesi·oDJi infiamma·t orie delle starti patologici di origine tossica o infettiva vie u 1rinarie (come prostatite) ,ed anche dei che in·t eressan10 simultaneamente il ;r.~ne e1d il traumi agiscano n ell10 stesso modo. Il riflesso fegato . Nella spirochetosi ittero-emorragica, può partire da al~tri organi 1e causare anche ch e è il tipo di queste infezioni, l 'az·otemia, una certa :ritenzione 1di urea (coliche epatiche, elevata e precoce, è provocata più da runa pro· crisi a•p pen.dioolari, c risi tabetich e, ecc.). An- · ,duzione esagerata che da una ifitenzione. :È ch e un trau·m a 0 pera.torio può provocaife un,a prob·abiJ.e 1a h e questa ptroduzione sia dovuta ad una fase id i ipevfunzione e1p atica, fase che può passegg.e ra azotemia. Alle azotemie 1da insufllciente eliminazione preoedere anche I.a comparsa dell'ittero. D'alappartengono · poi l 'azo:temia da oliguria nel- tra parte non è ill'o gi co amm·e ttere che una 1'asisto·l ia , nellra privazione delle bevan.de, n el- iperfunz ione plìimitiva del fegato possa influile gravi .perdite di a cqua (sudori, diarree, vo· re sulla attività ureogenetica del feo-ato. lnfin·e l 'A. ritiene che l'azotemia g rave, qua miti), e I '.azotemia per cloropenia messa in luce n egli ultimi anni. lunqu,e sia la sua 01rigine, possa essere una 2) Azotemia per eccessivo app orto. La su- causa di disi·n teg razione dei tessuti che, pPr r alimentazione o l 'ingestiio ne sperimentale di un circolo vizioso,, a ccen1tua a sua volta l 'a zourea possono p1rovocare un'azotemia in un sog- temia . Questa potrebbe essere una delle cause getto nom1ale, ma essa è abiitualmente di po- di quegli aggravamenti rapidi ch e si osser,·ache cioè l'azotemia sia dovuta. a·d una aumentait a distruzione prot~ica, cio,è ad aumentata produzione di urea, amino-acidi, creatina. T8nendo però conto de.Ile modi'f icazioni circolatorie che si producon.o n eJla fati ca, e sopraturt to dro comportamento dei capilJ:ari dei diversi distretti organici, si dev•e piuttost<? ammettere che I.a quota azotata aggiuntiva du· rante le fatiche muscolari rappresenti essenzialmente il risulit ato 1d.i un.o spostamento idrodinam1ico dai tessuti al pla,s ma, e deve essere quindi messa in rapporto con 'l e con.dizioni fisiche del plasma e dei liquidri interstizialti dei tessuti (volume, idremia, priessione osmotica) . . L. CARUSI.

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pesso negli azotemici brightici che posson o per qualch·e mese conservfire uno stato apparèntemente soddisfacente. !DJ conclusion e, l 'equazion e : aumento del La so dell u'r ea anguigna = nefrite, può cond·urre a grossi er.rori. Cause nume~o se ~O·&sono produrre azoten1ia, . anche quai:ido i rrem. restano sa nri. Nella 1prat1'ca par:ecch1e cause s1 ass·o ciano spesso n ello stesso malato. L'a,r te del clinico consi S1te:rà nel valutare l 'importanza ris11ettivia di qu.e ste dJive'l".se oause. C. ToscANO. i10

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[ ANNO

IL POLICLINICO

L'ammoniuria come saggio dell'equilibrio acido-basico e delle affezioni renali . (~i . PoLONOWSKI E P. BouLANGER.

Paris Médi-

oal, 24: gennaio 1931). La form.a zione nel rene dell 'ammoniaca uri n.aria è attualmenlte dim·o strata in modo indubbio. A1ltri organi, come il fegato, producono .anche normalm,e nte ammoniaca, ma se la loro importanz'a n·e'lla regolazione del1' ammoniemia deve essere presa in considerazione, la loro influenza sull'ammoniuria app,a re ai1 co·n trario trascurabile. el problema 1dlell 'ammoniogen,e si ·r en·a le resta ancora n·on .delucidato· il problema della so tan.za dalla quale il rene fabbrica l 'ammoniaca. Tut'tJi i composti azotati del angue so,n o s Lati invocati da numerosi AA ., ina i risultati sono stati negativi. Questa lacuna no·n dimtinui ce però 1'interesse d8)1 problema d·ell'am. . m 01:ni1uri.a. La formazione dell 'ammoniaca da parte del rene costituisce, in effetti, una reazione di difesa ·del parenchima rienale contro l'acidosi , i11 qu.a nto I 'ammoniaca s.atur.a U'n a parte deli radicali acidi ch e il rene 'd eve eliminare e ri p,a rmia un.a quantità equiva1lente di basi del plasma. Altri fattori di minor e importanza possono intervenire per modificare l 'eliminazi·o·n e amn1oniaca1e. Fra essti. è la diurresri ·che agisce aun1en·t ando il lavoro renale, lavoifo che, a pH co. tante, potrà esser e misurato dalla .ammo. n1ur1a. E perienze degli AA. h.a nno messo in evi· d cnza UIDJa frazione ·d·eit l 'ammoniaca: urinaria ch e r.esta indipendente da1la reg·o lazione acidoba ica, una ammoniuria ,,di escrezione. Allo. stato attuale della quistione, d.allo studj o della an1m0ni11ria si posso·n o trarre queste due conc lusioni prattà.che : 1) Quando i•l rene è sano, l 'eliminazione ammoniaca·le è un t e. timone diretto e prezioso dell 'equilibrio a cido-ba ico del mezzo interno; 2) quando il rienie è malato, essa p uò .costituire un mezzo per .apprezzarne .lo sta'to· funzionale. :E: noto da lungo ten1po che l 'alcalosi, provocata o SJ)Onlanea , s'acoon1pagna ad ipo-am· n1 oniurja. E ,_,j tono degli lati di alcalo i fi1

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siolog ica, di cui i p rincipali sono quelli deter1ni.Mti da iperventilazione polm,o nare e dall~\ ecr ezione gastrica che libera il radicale basico del cloru.ro di sodio. Le .a lcalosi pato·logi.ch·e .appartengono a due oa'teg·orie. La pri·ma compriend·e i casi in cui i es.a.geranio patolo,g icamente i fenomeni f~sio­ lo1crici che provocano l 'a1lca'l osi fisiologica . Si ha°nno ·Così La tetanri.a gastrica e }.a tetania da iperpnea, clie si manifestano con una elevazione del piH e .del I.a riserva alcalin,a del plasn1a, e paral1lelam·ente con un aume.nto del pH uri· n.ario ed un abbassamento dell 'ammoniuria. Alla seconda ·categoria appartengono quei cai in cui · si ha una rio t'tlura del meccanismo regolatore ·dell '.equilibri-0 ,acido-base. A questa categoria apparten,g ono l 'epilessia essenzi.ale e la tetania pa.r atireopriva. Anche per 'l 'a.cidosi esiste uno stato fisiologi1co, l 'acidosi da digiuno., ,d ovuta ad impoverimento .di glioogeno da parte dell'organismo e a co:niseguentte arresto del catabolismo dei corpi ·c hetoni ci .a.c idi, che passano nel sangue e sono eliminati dal rene. Si ha allora aumento deil!l:a ammoniu;r ia fino a tassi m<Yl to consi·derevoJi . A cau·se analoghe. è dovuta l'acidosi del diabete, ,c he si aocompag.nia ad una i pe· rammoniruria che può essere preziosa per seguire e ·p revedere l" evoluzioni di un diabete, in q1u an to l'elevazione .dell'eliminazione ammonia,c a·l e permette di prevedere. meglio ancor.a deil1l':abbassamento della riserva alcalina, gli accidenti dovuti al! 'acidosi. Aurne.nito ·di eliminazione urinaria da parte del rene si ha .anche nelle a'ltre varietà di' acido i, come nell'a,cido,si gassosa, .dovuta ad accumulo di C0 2 nel san.g ue per dimjnuzione del].a ventil'aziolilie .p olmonare ·e ra'llentamento del· la circolazione .p olmo,n are (enfisema polmonare, pleurite, insufficienza ieardi.a:ca), e nel1l'acidosi· .da per.dita esagerata di basi (nefriti, ·diarree profuse, gastroenterifti di lattanti, emorragie). In tutti questi casi, eccetto che nell e .a·ffezii·o1nii ren.a'li, l 'ammoniia ca urinaria aumenta. Complessa e di difficile interp retazione è la questione dell 'iperammoniuria nel1l"acidosi di origine epatica, acidosi dovuta a disitmrb-0 della funzione proteol.i tica della cellula epatica ed a con.s eguente combustione inicompleta dei corpi chetonici. Secondo l 'A. anche in questo caso ,l 'a·U'IO.ento dell 'ammoniaca urinaria, destinata a neutralizzare i radicali acidi, è di origine renale ~ non epattica, ed una prova di ciò si trova nel fatto che, nel'le· malattie epati,c he che si .a.c compagn.ano· a lesioni renali, l 'iperammoniur.ia è minore o nul'la. Lo studio del1l 'eliminazione ammoniacale non ci dà dun · qu·e ch e indicazioni in,d irette sul valore funzionale del' fegato. Quanto :al1lo studiQI delJ 'arnmoniuria n elle affezio·n i ren.ali, gl i AA. ritengono che esso meriti di e sere pre.. o in considerazione quale 1

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SEZIONE PRATICA

elemento di giudizio dello stato funzionale del renie e mettono in evi.d enza la costante ipoa1l1moniuiri.a dal lato m.al.ato nei ·o asi dii ~esrione renale unila!t1e rale. L 'interp1retazio·n e dell 'ipoammoniuria nelle lesioni r enali bilateoo~i è nolevolmente comples a. Dato ch e le variaziorui dell 'ammoniiaca urinaria sono sottoposte all ' influenza di parecchi fattori, fra i qua!l i il .p H e la riserva alcalinia det plasma hanno un po1sto im,p·o rtante, la diminuzio·n e dell '.an1mo·n iu.ria no1ni può essere riferita senz'altro a diminuzione dell 'ammoniog enesi. C. ToscANO.

Sulla glicemia idiopatica. (RoTH . Med. /{liri., n . 48, 1930).

cosio, si fece la prova con l'adrenalina e .si os_ servò che, difatti , non si ottenevano che lievissimi aumenti della glicemia. . .. Sommini·s trando infine un grammo di zuc~ ch ero og11i m~zz ' ora al paziente, questo ha potuto sopportaife senza incònven-ienti lavori anch e gravosissimi. L'A. concludendo 1richiama l 'attenzione sulla possibilità di queste manifestazioni nervose a tipo istero-epilettico; ric o1rcj.a gli ~tudi parallelamente ·oondotti su questo argoment,o da a:ltri Aiutori a termina 1ricordando un interessante caso di Wilde , in cui gli attacchi di ipoglicemia dipendevano dall 'iperinsulinismo derivante dalla funzion e delle metastasi cancerigne ch e, dalla testa de:l pancreas, avevano invaso· il fegato. V. SERRA·

L' A. descrive min,ut.a mente il caso di un ·i n·di,riduo il quale yenne ricoverato· nella sua clinica in uno stato di gr.ande agitazio·n e, con scosse cloniche degli arti , movi•menti incoord i nati del ca.po, irotazione 1degli occhi ecc.; l 'attacco durò ci.rea un'ora e si fece da·p prima .diagnosi di epilessia. Ma l'anamnesi insegnò poi che il paziente .and.a va da m.olti a.nni soggetto a questi attaccl1i, che comparivano a grrande distan·za dai p a ti o durante un lavoro muscolare: l 'ingestione di pane o ·di zucchero permetteva al p az·i ente di troncarli a ll'inizio. In base al sospetto ch e la cau a degli atiacchi dovesse ri cercarsi in una deficente alin1entazione carboidrata al paz . vennero .sottratti tutti i carboidrati nella dieta, ed effettivam ente si riuscì in questo. modo a provocare nuovamente degli attacchi ch e si calmarono rapidamente con la somministrazione di picc ole quantità di glucosio . L 'esame sistematico ·della glicemia dimostrò come essa ·cad1e ,rà molto· in basso durante l 'attacco; e com·e , pertanto dovesse attribuirsi a questa ipoglicemia tutta la sintomatologia epiletti,forme che è g ià stata ·d escritta. Rimesso a dieta ricca di carboidrati il paz. stette di nuovo bene sino a che - sottratti que-st i ·di nuovo - ·ricomparvero gli attacchi . Nel so ~ p etto che si potesse trattaTe ·di una iperins11Jinemia, il Roit.h prati·cò· nel paziente iniezioni, anche endovenose , di insulina, ma sen·za ottener'8 attacchi convulsivi , sebbe,ne la glicemi a si abbassasse notevolmente. Questo fece pen·sare ali' A. che n è -1 'iperinsulinemia nè l'ipoglicemia da sole fossero capaci di scatenare l'attacco, ma ch e entrambe ·d·ovevano agi~e e pe;r un oerto tempo, forse p o1rtando ad un iffilpoverimento di zucchero, nel cervello. · Esaminato il comportamento della glicemia n e] paz. ,d urante un lavoro faticoso, si notò un rapido abbassamento di qu.e sta, pur senza mani fe tazioni conV'U11sive; nel sospetto che si trattas~ e in questo mala to di u.n a pa;rticolare lentezza nella smobil.itazione del g licogeno a glu1

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CENNI BIBLIOORAFICI <1> J.

La pratique de l 'autopsie pour l' étudiant et le praticien. Un voi. in-S0 , di 330 pagg., con 90 figg. - G . Doin, ed., Paris, 1930. Prezzo 1F rs. 40. Nonostante la gr.and1e importanza che ha per l 'esatta conoscenza della medi~ina, l'anatomia patologica è spesso trascurata dallo studente e, tanto più dal m edico. Una buo·n a guida, sia p er l'autopsia a sco,p o m edico che per quella a copo medic o-'l egale, c i è for.n ita da questo libro ch·e condensa felioemie nte i dati essenziali della tecnica e della pratica .delle auto·p sie. In una prima p,a rte, esso con,d uce lo studioso presso il cadavere, lo guida nella t ecnica rigorosa, m etodica dell'estirpazione e del1' esam e degli organi, g li insegna a vedere ed a rileva1r1e i caratteri patologici di .ciascuno di • essi. Indica poi al pratico, Ira via eh.e dev·e seguire n ella rioerca . delle cause della morte a cci dentale, richiamando l~ n·ecessarie nozioni di m edicina legale e pifecisando il modo. di rediger.e un referto di autopsia . Libro pratico ed utile. fil.

R.

MoNTPELLIER

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P.

W1TAS.

Praktikum der Gew erbepflege oder Explantation besonders der Gew ebeziichtung. Un vo.J. in-S 0 , ·di 14S pagg., con 92 figg. - J. Springer , ed., !Berlin, 1930. ERDMANN.

Dai primi tentativi di · Roux che, n el 1884, p ortò all~ _sviluppo,_. in soluzion e fisiologica calda, la piastra midollare dell 'embrione di pollo, a quelli recenti di Ca1rrel, di Ha.rrison, Bucrows, ecc., la coltura dei tessuti si è di molto semplirficata e1d affin.a ta . I risultati ottenuti sono già di notevole significato e ne la· sciano prevedere altri ch e potranno in s~uito risolvere importanti questioni biologich e. Basti pensare alla coltu.r a delle cellule turno rali, (1) Si prega d 'inviare due copie d ei libri di cui si desidera la recen sione.


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IL POLICLINICO

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che potrà forse gettare qualche luce sull 'oscuro problema dei tumori. L'A., dopo un'introduzione in cui delimita il campo di studio, descrive gli apparecchi usati e la delicatissima tecnica, si occupa delle modificazioni che le cellule subiscono, delle estrinsecazioni vitali d elle cellule e dei tessuti (fagocito si, formazio ne di cellule giganti, ecc.), delle manifestazioni dell'accrescimento, dei! processi progressivi e regressivi ed acoenn.a, da ultimo , ad alcune questioni co11trover~e che la coltura dei tessuti potrà risolvere . Dà ·u tili indicazioni pratiche per le esercitazioni in materia e riporta una limitata bibliog'ra fia. Il libro, che è alla sua seconda edizione, è della massima importanza per ogni biologo. fil. 1

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A. l{:iiHN. Einfiihrung in die pathùlogische J-1 istologie der wichtig sten Pulpa- u.nd J( ief ererkranlkung en sOUJie der hauptsii9hlic~­ sten Tumoren der Mundhole. Vol. d1 pag1n e ix-57 con 74 fig. Edit. G. Thieme, l,i])sia, 1930. Mk. 6. Qt1esto libro non h a la pretesa di sostituirsi ai trattati di istologia patologica della cavità orale; ma per coloro che non si dedicano in modo particolail'e a questi studii, o che n on hanno modo o tempo ·di cons1_1ltare i grandi tratta ti, esso costituisce indubbiamente un'opera pregevole perchè in un breve testo e con numerose caratteristiche microfotografie dà i1n quadifo completo delle più in1portanti alterazioni anatomo-patologiche dei denti e dei tessuti ad essi vici·n i, co rne pure d ei più frequenti tumori benigni e malig11i del cavo orale. Con particolare chiarezza sono esposte le infiammazioni acute e croniche della polpa, le ·diverse forme ·d i periodontite, la piorrea alveolare, l'osteomielite. Il capitolo dei tumori tratta di quelli che maggiormente in te ressa no l 'o don toia tr:l. G. PACETTO. P. Gonr.'l. Le tissu élastique. Son importance

clinique. Un vol. in-16°, di 77 pagg. - N. Malo~ne,

ed., Paris, 1930.

Il tessuto elastico è molto diffuso nell'organismo, ma le su.e alterazioni sono state finora poco studiate, sebbene esse possano provocare i disturbi che si manifestano nell'età m.a tura , con ptosi, rilasciamento articolare, dilatazioni, varici, eoc. L'A. isola la sindirome di deficienza elastica, la « elastopatia n, di cui egli riconosce in gran parte la causa nella intossicazione da potassio, ch e viene determinata dal largo uso della potassa come concime chimico, ch e poi .p assa nel latte, nella carne, n elle verdu~e. Di tale sindrome descrive i sint omi, dà le indicazioni per diagnosi , la profila i , la cuira a limentare, fisica e m·edicam entosa. fil.

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ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Società Medico-Chiru1·gica di Pavia. Seduta del 30 gennaio 1931. Preside11:·t e: A. FERRATA.

Sulla questione della filtrabilità del virus tubercolare. G. CALLERIO. - L'O. ha, ripetuto alcune recenti esperierJze di NiQnl inoculando i filtrati di culture g!ova:Qi d~ bacilli tubercolari in mezzo· liquido direttamente nel parenc~inia delle ghiandol~ linfatiche del collq nelle cavie. I risultati, a differenza di quelli di Ninni, furono costantemente negativi per qua:nito riguarda la comparsa n elle ghiandole iniettate di bacilli e di granuli acido-resistenti. Anche i). trapiaTuto del materiale di U:Qa ghiandola iniettata in un 'altra g·hia11dola di un animale della stessa specie diede risultato n egaitivo. L 'O. usò un ceppo di tu])er colosi umana da poco isQilata dallo sputo, m entre Ninni si servì del ceppo cc Vallée » di tubercolosi boYina, per ciò egli si propone di ripetere le esperienze collo stesso ceppo cc 'Vall6e » per eliminare l 'obbiezion e che la diversità dei risultati dipenda dalla diver sità dei ceppi in1piegati. Bartonellosi nelle rane smilzate. Prof. E .. ZAVATTARI e S .. DEFENDI: - Gli 00. hanno messo in ev~denza che nelle rane di Pavia si provoca con la splenectomia una infezione acuta da Bartonelle, infezione che conduce gli animali alla morit e dopo 16-18 giorni dalla splenectomia. Alla bartonella riscontrata è staro provvisoriamente assegnato il nome di Bartonella batrachOrum.

L'endotelio e le sue potenzialità evolutive. Effetti della splenectomia. .E. STonn. - L'O.. h~ spleD:ectomizzato circa. un: centinaio d! anfibi, appartenenti a diverse specie tenendo oontQ in modo speciale delle mo-· difi.cazioni evoli.t~ve dell'endotelio di tutto l 'orga11ismo, ed è arrivato alJe seguenti conclusioni: 1) capacità di differenziamento e di evoluzione citoe1natogena del tessuto endoteliale inteso n~l vero senso della parola, cioè di tutto l 'endotelio dell 'or_ganismo; capacità emopoietica dimostraita dalla comparsa di focolai di eritro-leuco-e-· linfopo1ies~ in diversi orga11i; fegato, cuore, rene,, polmone, connettivi; 2) unicità di comportamento, pur con diversa intensità, di tutte le sezioni del tessuto, endo.teiliale, cioè di quella sez~one che noi ascriviamo al sistema ret~colo-is.tiocitario e di quell 'altrache invece rappresenta 1'endolelio vero e proprio, ed alla quale finora viene riconosciuta una fun-· zione se non esclusivamente almeno prevalentemente trofica ; . 3) riconoscimento sugli strisci di cellule a carattere intermedio, che probabilme~te, docum entano le fasi d~ evoluzione e di passaggio della cellula endoteliale. Prove manometriche sul liquido cefalo-rachidiano. Cause· d'errore nella valutazione dei reperti. P. OrroNELLO. - Esperienze dirette a co ntrollare l 'utilità diagnostica della compressione sepa1


[A~xo

XXX, -III, Nu M . 13]

r ata dell e giug t11ari al co11 o e d ell e Yarjazio11i di pressio11e del licruid o c . r ach idian o ad e · a conseg ue11ti h anno <l in10 . . lr a to cl1e i11dipe11deu te111enle da ostru zio11i dej ... e11i l aterali , l)OS 0110 ' erificar si diffe rer1ze . . picca te fra i Yalori n1a110111 etrici o ~tenibil i Cli cl ue l ati . Tali cliffer e11ze dipendon o sopra ltilto cl al diYcr ro caljJ)ro dei sen i Jnter ali.

Sulla morfologia della saliva boccale in condizioni nor-. mali e patologiche. Do tl . R.

l\ [ ARIAN I. -

L ·o.. l1a s tudiat o i11e todica-

111e11te g·Ji elcn1e11ti 111orfol og·ici con Yog·liati 11ella saliYa n1ist a . Secluta cl el 13 fe})))r aio 1931.

La glucosio-insulinoterapia nella insufficienza di cuore. G . D1 GucLIELi\ro. - L '(J. , dop o aYer illustra lo i principi sui quali si basa l a gl u r osio-i11sulinoter api a dell 'in t1fficie 11za d j cu or e e aYer indica~e le n1orlalil lt <l 'np1Jlicazio11e clel 11u0Yo tra tl arn e11lo, riferisce i risultn ti ottenuli in 8 forn1e ciiYerse di carcliopat~e scon1pensat e . Azione verame11le effi cace si è p otuta con st a tar e n ell 'unico caso ch e prese11laYa le condizio11i più favoir eYoli ])er 1'applicazio11e d el tratta1nea~o· e cioè u11 vizio di cuor e con sco111pen so· graYe ina sen za inlerfer e11ze cl i altri l)rocessi m orbosi , i q t1ali p os.~.ono r e nder r agione, aln1en o i11 parte, dei risult ati n t1lli o a ppen a apprezzabili, conseguiti negli altri an1n1 ala li. La 11u 0Ya cura nl erita di essere 1ar gan1e11 te p eri111entata , pur rico110 ce11do fin d 'ora c l1e cl al u o t1so n on si pos on o a l1~en­ dere i11 l t1tti i ca i cli i11st1fficien za car rliaca g·l i s tessj faYor eYo]i rist1l t<l ti. 1

Un ecceziona.le caso di calcolo della lingua. R. Gn1GNA).' r. - L 'O . com ur1ica u 11 caso Yer a111e11te eccezior1ale di. 1111 calcolo d el YoJume cli u11a l)icrola cil~egi a si to sulla p arte i11eclia11a del dor so, del la lingua al dayanti del , . li11gt1ale e . cl1e si111ulaYa un tu1nore tto clella li11gu a. f~ c1ues to il prin1.o caso i1ot o 11ella l et~ erat ura 111etli ca di calcoli in la le secle . L 10. IJe11sa ch e si tra lli cli t1na i11clu sio11e di r esti g h j8l1H]olari co11 lras for111azion e c alcoJ.o~a d el secreto d ella g hiandola s tessa .

Meningo-encefalite da frattura della volta cranica. Craniotomia, drenaggio, guarigione.

R.

455-

SEZIONE PRATICA

GR1G~.\1' c.

Allo sco110 di con tri])u ir e a l n1iglior tratta111énto di p articol ari al· ~eraz io11i l)fO-d o tte rlni tra u111i cr a11ici quali l 'i11fossa11ì e11to di scl1eggie. ossee, e la gr aYe co111plicazio11e della i11 f'czio11e, riferisce l lLl caso dj graYe i11en i11goen cefalite d<1 fra ltura a ta1111)0 rlella Yolta prod ot~a dal piede di tino scaldino.. Il l11alalo fu d a lui op e rat o di ·cranio t.omiai e drc11ag·gio ta11lo cl eJ focolaio cli supp11razion e encefalica, ccua11l o d ell e 1Tie11.i11gi ; i.l 1nala to, cl1e prese11laYa g·r::tYi fe n o·n1 e11i , paralisi di u11 braccio e afasia, è g u arilo i1el p-erioclo cli l 111a tr en ti1ta d i g iorni ron sco1111)arsa rli tutti i fe1101ne11i.

Un voluminoso diverticolo esofageo. Estirpazione in un unico tempo, guarigione. •

Il . Gn1GNA1 1. - L ·o. ha OJ)er ato u11 cac:o di YOlu1ninoso diYerticolo da J)t1l sion e dell 'esofago cerYicale cl1e r aggiungeYa l a reg. r etrost ernale qu an1

<l o er a clisteso; colla base cli i111pianlo ull a p ar e te postero-lat er ale destra. Il caso presentava difficolt à dj ag110 licl1e p er la sed e d! in1pia11to e l '<) . dimostra l 'alta impor t an za a ques to scop o 4 i ripetu ti esa1ni r adiosco· pici con l ':ln1m al ato in Yarj e 1Josizio11i . Oper a toriam ente sost ien e esser e preferibile la via r etrosternocleido·-m as to·i dea con sp osta1nentod el n111scolo e d el fascio vascolo-11er voso all 'inter110•, via men o lesiva p er i vas j e cl1e nl etle al r ip ar o·, sp,ecialm e11te, da eve11tua li lesio,11i del nervo ricorrente) ritiene ancora ch e . sia i1n 1)orta.n te scollar e un tratto· d i mucosa del diverticolo e di j nlrofletterla second·o la sua t ecn ica , il cl1e m ette al ripar o dalla possibilità di jnfezion e. Inut ile, anzi d annoso l 'u ~ o cli sonda n el d iverticolo o n ell 'esofago. Co·l l a su a t ecnica ritien e sempre possibile l a e tirpazjon e i11 un sol t empo d ei diYerticoli del 1'esofago an zich è in due te111pi.

Malformazione reno-ureterale causa di coliche renali. R. GR1GNANI. - · L 'O. presenta un caso di dupJicil à uret erale complet a sinj stra con r en e a lo])t1lazioni fetali nel quale si aveva110 ro·l ich e r enali frequenti con sj11clron1e an aloga alla calcolosi. 11 11aziente è guarito co,l l a 11efrecton1i a. Il r ene era di volume quas.i doppio il cl n ormal e; p.resent ava rltie biicinetti djs ljnti ; il superior e più piccolo', 11n unico p e<l un rolo Vtl colare ; era in pred a a piccole e r ar0 e1norrag ie p untiforme. L 'O. p en sa ch e l a causa d ell e colich e sia ita in fa.tti (lj brevi ostruzioni intermittenti ch e diste nde-Yan o i b acinetti. La capsl1la er a p oi 111olto ader ente p er fatti JieYi cli p erin efrite .

La Ballungs·Reaktion di MUller semplificata per la sierodiagnosi della f ue. • G. CALLERIO. - L 'O. h a eseguilo la r eal io11e d1 ~1ull er semplificata confronta ndol a colle comuni prove per la sierodiagnosi della lue (W assern1ann, ]\if einicke, Sach s-Georg i), e i1e ha p otuto co,n st at ar e la sen sibilità e la sp ecjficità ab·b astan za no~ t evoli e tali da co11sigl iar11e I 'impiego coiJ.ne r eazio11e di completamento ar cRn to a qu ell a classica di W assern1 ann. .. 1

Pseudo tubercolosi ossea. Considerazioni sull 'osteomielite cronica da corpo estraneo. L. CAPPI. - I...'O. com11nica un caso di osi~eo­ mielite cr onica d el p ieò e d a riten zio11e d i corpo e lra11eo (p ezzetto di legn o,) g u arito chirurgican1en le media nte asportazio 1te d el co r1Jo e tr aneo e d el tessuto ost eitico e di gr a11ulaz io11e. Il caso er a stato curato infru ttu o~a1nente i n anteceden za p er o tto anni oon1e se si tra tt a e. di o teo111ielite tt1bcrcolnre. l , 'oratore dopo over e esa111i11at o le varie for1n e di 01steomieli·~ ei cr o11ica richia111a l 'at ten i ione sulle forme sos tenute d a cor p o estran eo n e traccia i caratteri differ enziali c-011 le o leomie1i t i tuber colari con le quali sp esso si con fon cl ono e clalle quali solo Go11 un accu ralo e a111e ana1n n es tico, clinico e r adicolo gico })OS o no Yen ir e di stinte .. 1;

1

1

Su un caso di gangrena gassosa . L. CAPPI. - L 'O. r]feri ce u n caso c1 i ga11g rena gassosa il1 u ri r agazzo d i sette anni in segu iit o nd una frat tt1ra espost a de1 1e ossa d ell ' aYambr ac-


456

IL POLICLINICO

-cio. La gangrena è insorta due g iorni dopo con r apido aggravamento delle condizioni ge11erali. Una radiografia esegt1ita ne tracciava chiaramente i limiti. L 'ammalato migliorato rapidamente con la demolizion e dell 'arto colpito guarì per seconda. L 'oratore dopo avere esaminaito la genesi della gangrena insiste sull 'utilità dell 'esame radiologi co ch e spesso indica chiaramente i limiti <lella gangren a stessa. I l Segretario: P. l NTRozz1.

Società Italiana Fascista di studi scientifici sulla tubercolosi. Sezione Romana. Seduta del 29 g·ennaio 1931. Presidente : On .. Prof . . E. MoRELLI.

,

Sul pneumotorace controlaterale.

ìVIENDES. - L 'O. ha voluto sperimentare il pnx. t erapeutico· controlaterale. l\1algrado avesse scelto .soggetti in cui era prevedibile una facile spostabilità del 1nediastino e che presentavano tutte le altre indicazioni per l'applicazione della oollassoiterapia control aterale (circost anze ch e furo•n o poi eo·n fermate esi.ste11ti dal controllo r adiol(»gico), i risultati non furono soddisfacenti. Su tre infermi si dovette abba11donare il pnx. controlaterale e ricorrere alla frenicoexeresi. L 'O. ritiene che tali insuccessi dipendano d al fatto ch e il p·n x . co·ntrola.~er ale (che per forza di :cose dev 'essere ipoter1sivo) no11 può produrre mai ·Un collasso selettivo. 1

\

[ A NNO

XXXVIII, NuM. 13]

Cita a questQ proposi to un caso tipico di propria osserYazion e. Conclude ch e secondo lui, e d'accordo con i casi di Mendes, il pnx. controlaterale è d annoso. ~'l ENDES

si associa alle parole del prof. l\tlorelli.

Sol}ra una nuova terapia delle emottisi.

GALLI riferisce pure per TREPJCCIOI'\1 assente, il quale aveva proposto per cura dell 'em oftoe di praticar e iniezioni endotracheali di coaguleno alla dose di 10 cc . Galli associa il coaguleno· (10 cc. ) ali 'adrenalina (cc . 1). Riferjsce sopra u11a diecina di casi trattati con buoni risult~i e sulla tecnica da lui seguita. _i\ din1ostr azion e d ella esattezza della leGnica mostra varie r adiografie di soggetti ottoposti ad imn1issio11e endotrach eale di so&tan. , ze cli co11trasto. 1

iYlENDES dice di pc1:eferire la i11iezione attraverso gli spazi ii1l.ercarlilagi11ei trach eali. Ha provato l 'azione dell 'adrc11alina con scar si risultati. È scettico anch e sull 'azio11e locale del coaguleno, di cui rlreferi-·ce le in iezio.11i ertdovenose . ZANI'\ELLI C.\.nLo riferisce su lla esperienza pers-011ale di Ddrenalina endotracheale con scarsi risul~ati , for se perrh è molta !}arte <lel n1edicament• si perde per le vie bronchiali. Lu zzATTo-FEGIZ e1nette l 'ipotesi che i benefici effetti ottenuti d al Gail'li siano riferibili all 'intensa ane$tesi'a locale con op.p iacei u sata i11 precedenza all 'inor u1azio11e d egli e1nostat~ci . V1GN01.o-PALONIBELLA rioorcla due casi tratt ati fe1icemente con l'adrenalina e coaguleno.

S1G.NORELLJ affer1na ch e l 'efficacia del pnx. uni•o bilater ale deve · rapportarsi alla realizzazione della seconda legge da lui illu s tr~ta e clalla quale ·dipende la g uarigione d ell a lttbercolo·s i polmonare .aperta: la pletora toracica, spro·p orzio·n e fra con•tenente e contenuto: e tutti i metodi, ventralizzazio•n e, pnx. omo- e controlateral~, frenico-exeTesi, resezione costale, creano tale sproporzione, ·da cui (( iper e1nia ver1osa » ch e è condizio11e ch e favorisce la q11iescenza e la guarigiocn e cl 'ogni pro·cesso tubercolare. Per tali ragioni si potrebbero ·comprendere i su ccessi e le indicazioni del pnx. -controlaterale di M. Ascoli.

MoRELLJ accetta l 'osser,·azione cli Me11cles sulla tecnica e quella di Luzzatto ; n on creòe inYece con Zannelli ch e il rimedio si disper<la facilme•n te nelle vie bro11ch iali. Non è co11 ~'len des per quanto rig uarda l 'iniezione enclove11osa <L~ coag·ul en o che si diluisce ecccssivame11te n el torrente san guigno. Afferma la n ecessità di esperin1entare su vasta scala seguendo la via cnd otracl1eale e cercando l 'azione locale polmo11are clei rirnedi, il ch e è stato n1esso in evidenza per prin10 d a l\f. Ascoli e d a11 a su a scuola.

NloNALDI dice ch e per s11e esperienze il pnx. con1:rolaterale p,u ò agire solo in caso di lesioni del t er zo medio Qd inferiore del pol1none, non per quelle alte.

GALLI fornisce ulteriori spiegazion i sulla tecnica e risponde ai vari oratori, riconoscendo col prof. ~1orelli la n ecessità cli estendere l 'applicazione a rnol ti casi.

1

~IonELLJ rileva zioso m e~oclo d el

il p ericolo che si abusi del preForlanini sen za vantaggio, anzi con d anno' del m::tlato. Già il pnx. bilaterale deve essere adoper alo con gra11de cautela e solo in casi eccezion ali, mentre <la alcuni AA. lo si applica piuttosto largam ente. Il pnx. controlaterale poi n on ha alcuna git1stificazione teorica, n è indicazione pratica. Si p11ò arnme ttere ch e il pnx. in pazienti co11 lesioni hilaiterali possa avere una benefica influenza sulle alter azioni del] 'al tro lato, ma solo per via immunitaria e comprimendo le parti più colpite, sor genti di prodotti tossici per I 'organismo. Nel caso del pnx. controlaterale rli Ascoli inYece si com prime il polmone san o a tal punto da ottenere lo spo&tamento del mediastino e ciò porta cost antem ente ad un aggravamento.

Reazione di Vernes nella tbc. laringea.

))all e sue ricerche ri sulta che nella lbc. poln10.n are t1n~laterale l 'indjce foton1 etrico della r eazione di Vernes tbc. oscilla d a l p a 50: in quella bilé\terale fra 31 e 75 ; i1ella forma con1plicata d a loca.I izzazione ]flringea la rrtedia si m antiene ]) Ìtl eleva ta. Quinrli acl una m agg"iore gr avità del1'infezione tbc. corrispon<le un indice foto1netrico più elevC1 t-0. M OTTA.

-

1

Sono rin1ancl ati ad altra sedt1ta i

~emi «

Classi-

ficazione rl ell e f orme lu ber co lari del polmon e » (0 1'-rODET ZoRINJ, SPINEIH e RAss1osr) e « Fu11zi<>ne car diOl a.sal e n egli sposla1nenti ciel m ediastino da

pnx. )) (MONALDJ). Il Segretario: Ol\1onE1-Zon1N1.


[ ANNO

XXXVIII , NuM. 13]

±57

SEZ IONE l'RATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA. 11 dolore sottoepatico nelle ulcere duodenali.

Secondo A. Cade e i\ilill1a ud (J ourn . de méd. de Lyon, 20 .ag. 1930), la con1fusione è abbastanza fr.equenrte; in due casi , p. es., l 'intervento chirurg ico h a din1ostrato che si tratta,-a di un 'ulcera d el duodeno a nzichè di una a f!ezione del coledoco, come era stata diagnosticata . Spesso, m.a non sem1)r e soccorre l 'ana mnesi. Le ~ ri si epatiche posson o mancare; la presenza di una legger~ febbre vespertina, d i un punto ?ol~r.osC? cer\1 1caJ_e d e .. tro, · di p igm enti o di sali \b1;l1.an n ell ur1n.a, l '.a sse.n a;.a .abituale d.i iper secr ezione .a dig iuno e ·di stasi o·astrica fa11no' pensare p iuttosto alla liti.asi . L'ittero h a scar.so significato: può mancare nella litiasi e trovarsi in,rece n ell 'ulcera. Le emO!fTag ie occulte fecali sono state Tisco.n trate an·ch e nella liti.asi e man.c ano talo.r a n el1'u lcer.a. Il ·dolore tardivo si osserva n ella colecis.1ite, con1'e nell 'ul.cer.a · nie lla prim.a, però , è m eno costante quot1dianamente, -meno nettamente cal mato dagli alcalini ·1 e· dall'·a1imentazione . ' -pesso invece aggrav.at o da lle scosse; si irra dia ver o il dorso e ' 'er ç:o la spalla d estr a, ritorna o ~i esagera al n1omento delle m estruazioni. N€lla litiasi il chimismo gastrico è gen eralmente normale o,d i1pocloridTico m entre l 'ipercloridria esiste n el 70-75 % d~i ras i .di ulcera. Ma vi sono stati segnalati dei casi di ulcera duodenale con anacloridria. L a radiologia è ben lungi dall 'esser e sempre positiva nell 'uJlcera, m entre sono b en . note le incertezze delle radiografie ·delle v·ie biliRri . Il p unto cistico dolor o.so ben.e localizzato al] 'intersezione ·d el rr1argine costale destro ~ d el O'ran retto h.a certam ente' g·ra nde valo,r e; ma ~ l~ _localizzazione non è es~ usiva per le co lec1st1t.1 , avendosi tal or a an che nelle ul cer e duo denali. l rn'analisi minuziosa dei sintomi p ermetter à tllll 'approssimaz ion e n ella diagn osi. Una sin~ro~e tardi,r.a n etta, con periodicità dolorosa e calma.ta dag·li alca lini e da]1J 'jngcstion e rli f1 lin1enti impedirà di rifiutare la diagnosi di ul cera, ·anche se 1a r isti fell ea è dolente a lla paJ.pazion e. fil. 1

1

Un sintomo obbiettivo dell'appendicite cronica.

P. Y. Buchn1ann (Presse r.1 édicale, n. 65, ago. to 1930) rj cbia111a }'atten zion·e d ei chiru1r gi e g inecol ogi su d 'u11 s inton10 di.agn o tico obbieitLivo poco co nosc it1to e ch e h a verificato per 3500 pazienti a ffetli d '.a p•p end.icite croni ca ed oper ati per tal e infern1ità . Qnesto sintoim o con si te in una di·l at az ion e

.

a tti va della p1u1pilla de ~ tra . in quasi turtti i mal.a ti so fferenti di appe11dicite cronica. In tutti i casi osservati ha riscontrato la dilatazione d el_la _pup,i lla .d ell ' occhio sinistro n ell.,. 88 % d ei n~a lat1 oper ati , n el 6 % la dilatazione .della pupa.Ila d ell 'occhio sinistro e n el 6 % non ha constatato a lcuna diffel'!en.za n elle dimensio·n i d e'l - . · il e pupille . Disct1te le basi anaton1icl1e ch e d eterminano il sinto1n o ·della di1atazion e pt1pilLa re e fa ril1e\7are cl1e osservando i risultati lontani dell 'ap·pe11d icecto111ia, si può Yeder e ch e le pupi·lJ.e dei due· occhi rito·r11an o egua li nel corso di due a sette 1ne... i da'll 'inter,·~nto; e ciò prova , eco11do 1'A. il \ alo1'e d.el s inton10 in questione. C. Buccr. 1

1

CASIST(CA. •

La mo1·te con sindrome pallore-ipertermia.

ull a i1atu.ra 1niç;t eri osa di crt1este n1orti, cl1e s i J1r e$e11tan o dopo 01)er az ioni chirurg icl1e in fan c iull i. è stata g·ià ricl1ia1nata 1'attenzione. J.n tra g ica semplicit~ di q11·esti e.a i è assol u la n1 ent e tipica: pall ore ed ipert ermia ch e in org·o110 a breve di tanza da 1111 a tto oper.atorio , e ch e portano a n1ort e 1'inferm o. P . Lo1,thioir e Basteni e (L e Sca.lpel. n . -1:4, nov. 1930) riferiscon o il ca so di un fan ciullo di l l anni operato per fin1o si ed at1'esia d el tes ti colo con n ar cosi cloroformica. La sera stes. a dell '011)e razio11e co1npare })all or e intenso. t em pe:ratura .a 38°,3, J1olso a 10i5, di spnea. Il m attin o "-uccessi, 0 con llna t en1peratura di 40° il paziente muore. S11 que to caso g li At\.. hanno portato i loro st11di per contribuire a cl1iarire la patog.e nesi cl i tal i m orti. J_.'esame .an a ton10-1)atolog·ico l1a m e~so in evid enza: n el tin10 e n ella n1ilza una distruzione nu c leare inten .. a ch e denunzia un o ch oc cari oclas ico ; ] a tiroide presenta una sclerosi accentuata, con,g'estion e int,en·sa, desau,amazione .d el 1'epi telio delle ,resci co]e coll oidi . tendenza alla sro m 11a r~a delJ.a sostanza coll oide ; nel ~istema nrrvoso in ten sa d egen er azione mucosa d ell a n e' 'rOirli a. Queste le lesioni osser, at e i11 qt1 el caso; gli alt ri or~·a 11 i o g·hian.d o].e e11docrinc non furono esami11ate. Qt1e .. te in·su fficien ti rice rch e n on pos ~ o11 0 autorizzare ad emetter e opinioni ipatogene.til.ch e; 1na m etten,d ole in ra1)port o con quant o è $tato già stt1diato ~ ulla sindrome pal 101,e-ipertenmia, e$$e ])OS~ono ser,1 ire a d orientare 111eg·lio le r icer r.l1e 11lterio.ri ecl a fissare le tre probabili spiegazioni: I ) si può trattare di fan ciu ll i a cr omat ine lnbili , in ct1i la clor on ar cosi h a sca tenato uno · cl1 oc ca rioclasico. Qt1est.a di sinteQ"razione nu:r lrél re l1a i1r od otto 11na pro fon da 'into s~ ira1

1


458

IL POLICLI NICO

z ion e dell 'organismo, con sviluppo ·d ell a sindrome. · 2) si può amm,ett ere ch,e l a lesio11e n erYOsa sia anteriore alla complicazione. In tali {;asi una ecc itazione n1inima può produrre una violenta eccitazio n e d el sim1)atico, cl1e s i traduce con al teraz ioni inten se della tiroide. Le alter azioni ,del timo e della i11ilza sarebbero se·conda r ie all 'acidosi , a ll 'ipertern1i a, all 'adrenalinemia; 3) si può \J)en, .are ch e l 'u·n ica l esione p1reesist ente sia la sclerosi tira i.d ea, la qual e prob ab ilm ente .a]tera l a funzione d elle paratiroidi e di a ltre g·l1iandole. Lo ch oc trau1natico rom})e rebb1e qu,esto labi le equilib rio endocrino , 1Jroducendo il pallore e l'ipertermia. e questa te.rza ipotesi può spiegare molte d elle a lterazioni ~rovate, è tuttavia per ora trOJ)PO ipote tica per e sere accettata , 1e biso g na considerar.la com·e una co·n dizione che spinga a d ulteri ori ri cer ch e. L. C.o\Rusr. 1

La causa di morte nell'autolisi epatica. l\Iason n e.J 192 ± notò fen on1eni t os ic i gravi in11e ta11do p ezzi di fegato fresco 11ella cavità })erito11eale dei cani. Lo stesso fu osservato da a ltri facendo il n1.ede inìo in.n esto nella pleura o n el sottoc·uttaneo·. Serondo Elli e Dragstedt questi flenon1eni eran o dovuti a lJeritonite, per· cl1è. i1on si ave, ·ano c.0 11 p ezzi di feo·a·to· m ·essi . b p r1n1.a Jn .autoc.J.a,,e e la 1p 0rito11ilc era da infpz ione di b . W elchii. _,\ndre\t\ e H11dina (S urg e1')' , G)'1iecol. and obstetr. g·e nnaio 1931) studi.a.rono que to arg·omen lo . E s i vid·ero, confern1a11{lo cosi gli e IJeri1nenti g·ià c itat i , cl1e la morte .degli a nin1ali dopo l 'innesto· è rapidissin1a . Per questa r a:1Jidità ess i dubitano ch e IJ0 ssa tratta1r si di infezione (la morte 0 pra\r,·eni, ra da 12 a 18 ore d opo· il traJ.1ianto). D.a ]le loro espe ri enze risu1ta ch e la morte si ave,ra i11di1)ende ntemente dalla presen za o a ssenza ,del b. \ Ve lcl1ii e ch e 1ruin1di era 1di natura t oss i,c a e il'on infettiva e e l1e s i ha a n ch e trapian tan do te~~ùto epati co $t erile . La so ta n z.a tos ica è re.t111o ~tati] e solutJile in acrrua , J) rec ip il.1 bile coll 'alcoo·l 'e col clor oforn1io, dà la r eaz io11e d el })i11ret o è dif. ' fi c il111 ~ nte di.a lizzabiJ e, qt1indi i)ro,b abilmente appart tene a l g·ruppo d elle a1bun1ose . 1

1

1

[_i\.NNO

XXXVIII, ~U~i. 13] •

I

possùn o essere raggruppati 1n due. cateaorie, quelli del tipo tossico, ch e si osservano nei g iova11i e cl1e hanno t end·enz.a al co111a e c1uelli d el tipo degerierativo che è cara tterizzato da un 'età più .a, 1 an zata, con a.rterioscler osi e ten·d en za a ll a ob esità. • La c ura cle,Te essere seguìta rigoros.a111ente i1l tutti g·]j i.i1divi,d ui sotto l 'età m edia all o scopo di e,-itate il p ericolo dell'acidosi . Ta.1 e peri· ~o lo è i11,i1101r e per i diabetic i più a n ziani , ma 1n t al caso s i d ovrà fare soprattutto at tcn zione al si st ema cardio-,·ascolare . fil. Le emorragie e le trombosi delle asfissie acute. . 1'~ ~ tl e le a::' fi ss ie acute e, più generalm ente ,. og·n1 ag·oni a che i \1erifichi brutalmente pro,·ocan o la forn1az ion e ·di tron1b osi e la produzione di eri1orr.ag i0, di cui alcune sono assimilabili alla })Ol'l)Ora. H. Desoille (Pn.ris m édica l, 15 nov. 1930) n e i:-;ola addi1ittura una sindro n1 e ed osserva ch e, anch e quando si è pot uto rj.a nimare u11 asfit1ico, la prog·no s i rin1ane riservata per parecchi g iorni, a cau s.a della possibil e con1parsa di .g·a n·g·r e11a degli arti o di paralisi. Qu este complicaz.ioni ta rdive sono sp ecialme11te ùa t em er si in u11 indj, iduo g ià arteriosclerotico. Dal p unt·o di vista anato·m o-patologico, è n ecessa rio gua rdar i rlal prendere tali lesioni seco11da ri e 1)e r l a ca.usa determinante la morte . Cosi ])ure, quando s i stud.ia sperim.e ntalmen te n ell 'anin1ale, la fi s io-patologia cd i un organo, è 11ecessario no,n lasciarsi ingannare dalle le ioni .ag·onicl1e, in occasione dell osservazion e anaton10-pat ologi'c a e scegliere t1n rnetodo di morte adatto secon.do l 'organo studi a to . fil . . 1

·TERAPIA.

Lo stato saburrale e Ja sua cura. :f.,o s tato saburra le della lingua è un 'osservazion e corrente n elle malatitie infettive , s·p ec ialmente tifoi1de e polmonite. H. Godlewski (J oizrn. n1 éd. fran ç., ett. 1930) lo i11ctte in r a]..)porto co·Il la dis idra tazione· che si osserva n elle liun gh e p ires, ie e n elle in·fezioni ch e com p ortano una considerevole pe1~dita di' a cqua. Nella pratica corr ente, però, 1b stato sa·b urrale si osserva quasi immedia tamente in molt1e infezio·n i febbrili aoute banali, come p. es., R. LtTSEN.\. · - n elle in1fezioni . rino-faring·ee stag ionali, nelle con,ralescenze i11 cui la i.nap J)etenza è la r egola. Le cause di morte nei diabetici. In tutti questi casi l 'idr.atazione de~l 'drgartiD . e 1\1. LJon (la ricet , 9 ao-. 1930) dallo stun10 fa comparire rapida m ente lo statb saburdio di 150 casi ·di dj abete, hanno trovato ch e rale. Ta le idratazione si può compiere b.ene il con1 a 11a ·p recedt1to J.a n1orte in 59 casi ed è median,t e I'instillazio·n e r etta le col goccia a s tato prec i1)itato dalla ep ~ i da cornplicaz ioni goccia zuccherato. ~ ddor11 inali o d a trat tam ento inadatto. Facendo dura1'e l 'ins tillazione pe1· 30--!5 miLa m orte sen za coma è d o-yuta princiJJal- 11uli e ri·p etendola ±-5 voil te al g iorn o, si ar111en te a le$iani ca.r dio,rascol<tri , a sep i , a tu- riva ad introdurre Jitri 1-1 e 1/ 2 n elle 2.J: ore. bercolosi od a car cinomi , ch e n on interessano In qualcl1e c.aso, ·~ i potrà o tituire il ,goccia n ecessarian1ente il pa11creas . a goccia, con clell e perette di acqua zu cch erata. nLl1lta, in con1pl es o, cl1e i casi. di diabete ripetute ogni ora. 1


[ ANNO

XXXVIII,

1'uM.

13]

459

SEZIONE PRATICA

La rura d ' idratazione va prolt1ng·ata, come lo di111ostra il caso ripo1:tato d.a ll 'A., di un ba111bi11 0 affetto da a11gi'l1·a erpetica, i·p etermico, con lingu.a in stato i1otevoln1ente saburral e. i pratica ·l 'idratazione per via rettale; <1 ll n ~cr ,1 le condizioni sono mig·liori e com.pare la diure.: i; malgrado la per istenza dei ... egni locali, la lingua è umi!da e pulita. i continua l 'idra·t azione per 1tutto il periodo ftebbrile, sos1)endendol.a al ritorno della tempera tura no.r111ale. Dopo 48· ore, nuovo stato saburrale mal~ g rado non vi fosse febbre e . l'angina fosse guarita; con una nuova idratazione, esso scomparve. ma ri•c omparve poco dopo so pesa l'idratazione e cosi per quattro volte. All 'i·d ratazione . per vi.a rettale, si aggiungeranno le oure per la 1bocca, con lav.a ture al1'acqua sa:p onata e1 pulizia della lingu.a con un pezzetto di zu·o chero che è .p iù gradito e n1eno traun1atizzante <>he 10 strumento m esso in com. mercio a tale SCOlpO. fil .. Il cloruro di calcio in patologia digestiva. M. Far·o y (Progr. m éd . 30 ott. 1930) consi-

gl1ia il clo ruro di ca.Jc io n elle emorra·g·ie ·dig·e~ tive e ·n elle gastrorragi·e , a dosi di 3 g·rarr1mi al giiOI'lilo. Lo si può prescrivere come segue: C1loruro di cal cio g . 2-4; Gelatina grammi 2-5 ; Acqua g . 250 . P er cl.istere, in soluzion e .al 3-± %. Manifesta è I '.azione antidiarroica sia per bocca (4-8 g· .) 1a1ssooiato o non alla cr eta pre1para·ta, al bismuto, .al tann~no, sia per via en·dovenosa, .sipecialme·n te nelll1e diarree dei tubercoilotic i (-1 cn1 c . di una soluzione al 5 %). I1 clo1TUro di calcio è pure raccomandabile 11egli accidenti da siero (4-8 g·ramn1i per boc ca), nell 'orticruria, nella teta·n ia. Nei tuber colosi con enteriti ·O coliti, è anche titilie per J.a sua azione ricalcificante. fil. 1

Le iniezioni ipodermiche di pepsina nel trattamento dell'ulcera gastrica.

modo da rile,-ar e ch e i ri ultati vantati l)OSsono esser criticati, lJoich è l '.assenza deJJ a 11icchia i11 tino o })iÙ radiogrammi no11 i11 clica la scompars.a cli essa e così pure il mig lioramento , cl1e suole verificarsi n.ell 1e,ro1uzione di un ' ulce1~, i1on sig·nifica guarigione, ]Jecie ... e si lie11 conto ch e n ei casi riferiti il l rattam en t o è tato 11r ati c.ato olo da pochi ine i. e. G1AcoBBE. La digiunostomia profilattica nelle operazioni gastriche. Kir~1chner (Arch. Klin. Chir., \'Ol . 157, pag. 561, 1929) osserva che la magg·ior parte d elle operazioni ga tricl1 e (resezioni) ricl1iedono una limitazio11e dell 'ingestione de i liquidi e solidi n ei g·iorni p r ecedenti l 'intervento per la preparazione pre-o·p er.a toria ·d·el paziente, e una limitazio11e ancora J)it1 notevole n e i giorni u seguenti , in r elazione a l pericolo d ell 'in uffi cienz.a ·d ella sutura, a lla arte ria ga trica e al}'alteralo n1eccanisn10 di evacuazione d ello stom.aco operato di recente. ~1entre è }JO·ssibiJe provvedere qua si compl·e tan1ente al ricambio idrico con ipoderma-flebo - e rectoclisi, la ... 01nn1inistr.azioi1e di ~o~tan­ ze nutri enti è quasi completarnente sospesa, co ì cl1e l 'indi,-iduo .d eve provvedere con le proprie .riserYe alla produzione d elle calorie n·e ce sar1 e. Con la digiu11ostomia pro.filattica e con la nutrizione per ' 'Ìa dig iunale siamo in condizione di n1antener e inalterato il rj cambio del1'o·r g·ani mo , ottenen·do così un aun1ento notevole d elle forze di resistenza ·del malato. Ciò imporla un n1igliorame11to notevole d ella progno i n elle oper.azi,o ni sul]o stomaco. La digiunostomia viene .esegu~ta alla fine dell 1i11ter' 'ento. Con I.a tecnica di Witzel si introduce i1el lume dig iuna le , a 50 cm. dall 'an~a .anastor11izzata e in se·n so aborale, un catetere di 12 cn1. La stomia viene .fissata a ll ' angolo i n1fe ri ore della ·ferita laparotomica. ] n XII g·iorn a la , tolto il tubo, 'l a fistola i chiude· P. VALno~I. s1)ontanea111ente. 1

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Loeper, Debra)-, Mi cl1aux e Sainton in dal 1921 hannro pro1)osto la so1nnunis tr.azione di pepsina per via sott·o cutanea nel trattamento Il trattamento dell'aerofagia. ' d ell 1ulcera gastrica. l\tlo·l to o·iustame11te Dobrovici (L 'aér0pha9;e, Gli AA. con sig liano d 'iniettare la IJepsina in Doin, ed., P arig·i 1930) scon siglja l ' uso d r : oluzione d el 10 i)er 100 e alla dose ·di 1 eme. così detti ·disinfetta11ti intestinali ch e, da BouGià dOJ)O un.a prim.a serie di 15 iniezioni in cl1ard in poi, son o tati prescri tti ta11to larventi inclividui affetti sicuran1e11te da ulcera g·amente. Spesso il trattamento della dispepsia O'a tro-duodenale i risultati ottenuti so110 vera- inizial e basta a guarire anch e l 1ae rofagia. m ente brillanti. In quasi la totalilà dei casi Assai utile è la polvere seQllent e : dolori e vomito a·r ebbero cess.ati tra la quarta Caolino g·. 80. e la qui11ta iniezione e do·p o la quindicesima · Soittonitrato di l:>i 1111u to. - t1lti1na della ·p rima serie - i1essun . egno ~fagne sia calcinata a11a a . 10. ra.diolog ico dell 'ul cera sarebbe stato constaPo1,~. ~i belladon11a cg-. 10. tato. . . U11 cucchiaino 20 minuti pri1na dei o·n ocic orre, durante la cura, sottopor e i p . pa ti. a dieta speciale. Per quanto il i1umero delle osservazioni sia In ca o di dolori , a ociarvi la codeina, a lla abbastanza cospi cuo ' 'enti è .a d ogni stessa dose ·della be11adonna. 1


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IL POLICLINICO

~ell ':accesso,

l ' acqt1a satura di clolìoforrnio è il n1iglior e rin1edio ; 1-2 cu cchiai al! 'inizio d ella e-ri si. Si ordinerà il r egi111e latteo-vegetariano ·e si raccomanderà di u are poco pan e. Un mezzo se1n1Jlice di dare sollievo a tali i11ala ti è quello di farli coricare sul d or so, ·dopo i pa~ti , e di far contrarre le pareti addominali i facendo ar co del dorso; i producono d elle eruttazioni e1d il g·onfiore cede . I n1ezzi m .eccanici per impedire la deglutizione so1n o inutili ed ancl1e dan.n osi }Jer ch è tendono a fissare l 'attenz.ione del malato sul male di cui sono affetti . Buona è invece l 'idroterapia, specialmente e combinata con l 'isolamento. fil.

POSTA DEGLI ABBONATI. .t\l .p rof. E. G. da C. : Trover à le notiZJie che ricerca in : P. F.aA NGE~BEJM . Ostitis deforma.rts . Pag·et ecc. Ergebnisse d. « Chirurg·ie '. Orthopaedie », vol. XIV, 1921, pag. 1-57. A. BIANCHINI. Rela.zione all'TI JJI Congr. lt. di Ra.diologia. Firenze, i11aggio 1928. G. PE·rTA. Le displasie ossee priniitive . Ro· ma, 1930. E·d it. L. Pozzi. L. 15.

P.

VALDONI.

Al dobt. G. G. da A., abboi1. n . 1756: Per qua·n to il p·r ocesso 1puruJento del! 'orecchio inedrio sia g-uarito, l 'ascoltazione prolung ata e in an1biente ·chius.o di u ·n .altoparl.a nte (specialn1ente se questo sia r egolato al massin10) no·11 si può considerare d el tutto innocua pe·r la funzio11aJità dell 'a p1)arato di trasmissione ·dei suoni. Se .p oi g ià esistono para cuSJie , queste vero· similmente potranno aggravar si. M. SJL\'AGNI. 1

Al dott. A. Correa le -d a Si der110 Mari11a. 1

Si valga della r ecentissima Ter1ninologia m edica. di L. F ER RIO, Unione Tip0g.r afi co-Editrice Torino, prezzo L . 60', che è .t111 ' ìero dizionario di m edi1cin.a di rapida e fa cjle consultazione . fil. 1

VAR .IA. Un g1·ande tube1·colotieo: Napoleone. Tutto ciò ch e si riferisce a sommi per sonaggi h a sempre d est ato in noi u11 inter esse vivo, ch e i manifesta anche per questioni, ch e a prima vista potrebbero sembrar e di secondaria importa11za. Su Napoleonei molto si è scritto e si scrive . tuttora ·e particolarmente sulla vita pat ologica di Napoleone, quella ch e per un n1edi co

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ha forse ! 'intere se più g rande. Il Soli (La lotta contro la tubercolosi, 1930, n. 8) ripre11d e la questione, ch e era già stata magis1raln11e nte tratt at a d.a l De Paoli, della causa cli l;.1orte ,di Na~oleone . :t noto ~me, basandosi sull autopsia fatta es descritta dall 'Anto11n1archi , il medioo còrso di Napo1eone, storici e S·cienziati si.ano d '.a ccordo c he l a causa di n1orte di Napoleo,n e ia tato un car1cro dello stom.a co. Infatti in tale autopsia, oltre ' al reperto di lesio·n i fibrose ai1tiche a carico della pleura sinistra e ·d i tuber colosi cavernosa de l lobo superiore sinistro co11 eruzione m.iliarica recente e caseosi ·delle ghiandole peribronchiali ,e m ·ediastiniche, ~j - ll'O\. Ò u11 'ulcera d ella regione pilorica con ingorgo d elle ghi an dole linfatiche viciniori e aderenze alla faccia inferiore d el fega to. :Nel suo 11 ltimo la voro il De Paoli ha voluto avanzar.e di questo reperto ·un,a spiegazi,onc• d el tutto nuova cl1e c ioè si sia trattato, anzich è di uri cancro, di una forma speciale di tbc. gastrica. Una tale ipotesi è contr.astata, secondo il Soli , da vari fattori clinici, rilevabili dalla d escrizio·n e fatta dai medici che 1erano intorno a Napo1eone n el suo esilio di S. Elena e dai seguenti fattori anato111ici, ·desurrtibili dalla autopsia di Antonm.a•rcl1i , cioè 1'asscnz,\ di lesi·o·n i tbc . del! 'intestino, la n1ancata :::iteno~i 1)ilori ~a e la presenza nel peritoneo dì noduli che non possono essere c: lle m etastasi n e.011las lir he. Il Soli iI1vece crede, e ad aJ)poggio d ella sua tesi adduce una serie di fatti presi da lla ' 'ita di Napoleone confer111ati ·d a una iconografia ,veramente impressionan1te , c h e l'Im])~ratore fu gravem€nte minacciato. da un attacco ·di tbc. polmonare clurante la campagna d 'Italia '1796-1797. Il riposo nella vili~ di ~1ontebello , do1>0 la campag na d'Italia, e pii1 ancora i diciotto mesi n el clim.a caldo ed asciutto dell 'Egitto, 1)ermisero al processo di a'rviarsi chiaramen te alla guari1g ione e qu~sta si ·e bbe nei primi a1111i .d.el C{)tllsolato e all 'iniz.io d ell 'Impero. Solo n egli ultimi anni, n el triste e pernicioso esilio di S. Elena , n ello sfa celo d ella r esislenza o~ganica -d ell'imperatore, il male ch e non perdona si risvegl iò compl1e tamente, per qu.a 11to masch·e.rato dalla grave affezione cancer osa dello stomaco, che doveva di per sè sola tra rlo alla tomba. 1

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G.

LA CAVA.

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI Il vo lo di colombi viaggiatori castrati. - Tip. L. Nicolai, Firenze, 1930. G. F .u.c0Nc1N1 e ARRIGO 1. La reazione di T;ernrs riella lubercolosi. - Arti Gr afich e, Pisa, 1930. I,. GR1VA. La cura dietetica delle an.emie col fegato. - 'fip. J\1jnerva, Torino, 1930 . L . GR1vA. L'epatoteraz)ia 11e lle ariemie. - 'fip. Ed.

S. S.\ITTA.

~Iinerva,

Torino, 1930 .


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SEZIONE PRATICA

NELLA VITA PROFESSIONAL E. PROBLEMI CULTURALI. Gli zoofili contro le scienze sperimentali.

precare un.a in.felice iniziativa, immeritamente e incomp1'ensibilmente assurta all ' onore ·d i un disegno dii legge d 'iniziativa parlamentare l Ecco l 'ordine del giorno che, a voti unanimi, h.a app·r ovato la !F acoltà Medica dell 'Univer s.ità di Roma , n ella sua ultima adunan za del corrente mese:

Parrà strano cl1e i11 Italia, cioè nella culla della scienza sperin1entale, si debba esser costretti, .in .p ieno secolo XX, a reagire ancora contro fanatici o sentimentali che, col pretesto La Facoltà Medica della R. Università di Ro·m a di mode,riare i ·p resunti e immaginari orrori della vivisezione, tendono, fors 'anche inconsa- ritiene che, allo stato attuale dei' grande e benesviluppo assunt-0, anche in Italia, dalle scienpevolmente, a turbare ed intralciare i progres- fico ze sperimentali ~ in co11siderazione delle mirabili si del.la scienza. 0011quiste realizzate anch e a pro della salute pubFacendo credere u.n 'alhra cosa non vera, blica mercè l 'opera altamente benemerita degli. cioè che il Governo fascista incoraggi il loro istituti sperime11tali, non sia affatt.o sentito il biisterismo e desideri dis1ciplinare la così detta sogno· di autorizzare inframn1ettenze di estranei nei laboratori universitari, la cui · attività è notoe< vivisezione », gli zoofili sono riusciti, con la loro petulanza, a far vaJ~are nella Camera u11 riamQnle ispirata a criteri scientifici non disgiun~ dalle necessarie considerazioni d 'o·r dine 'morale; disegno di legge che au.tarizzerebbe, n:iente- ti tuttavia, avendo prese11te lo stato di ormai avan1neno, l 'ingerenza di incaricati delle varie So- zata elaborazione parlameQtare di un disegno di cietà :p rotettrici degli a11imali, nell 'attività dei legge te11de111~e a d~scjplinare e controllare gli laboraitor~ ·s cienti:fi·ci 'universitarr i I esperimenti Sl1gli anin-i,alj, che si compiono per È facile ca1pire a qua li i·n convenienti darebnecessità didattiche ~·· pel progresso del sapere nebe luogo una disposizione legislativa che con- gli Istituti di in8egn.amer1to s.u periore, consente ferisse a gente estra11e.a , i11com1p etente e pro- n ella elevala e dotta relazione del sen. Ma.r chiababilmente pervasa da morbosa zoofilia, l 'au· fava e fa voti perchè l 'illustre collega faccia alaccogliere e ir1trod urre, nel detto disegno torità d 'ingerirsi di quel ch e si fa nre i gabi- meno di legge, le lievi m a opportu11e aggiunte e modinetti scienbifici, i quali sono 11otoriamente afficazioni sugg·erite dalla Facoltà s~essa . fidati alla sorveglianza e alla r e pensabilità di stl1•d iosi di alto sapere e di riconosciuta proIl disegno di legge per di sci plin.a re glì bità i)ersonale. · Le Unriversità del I\egno &i sono affrettate a esperimenti s•u gli animali a sangue cal'd o levare la loro ' 'ooe contro un 'ab errazione la (mammiferi e u.ccelli), emendato dall'Ufficio (jUal€, sotto il manto di un astra•tto sentimen- Cent•rale del Senato anch e in seg.u ito ai voti to umano da rt utti condiviso, è intuitivo che fi- es11ressi dalle varie Fa coltà medicl1e del Renirebbe, praticamente, col turbaa·e la serena gno., è stato oggetto a l Senato di un 'ampia opera dei nostri labo·ratori scjentifici , dando discussio·n e, di cui riportiamo un sunto . l·uogo ad inconvenienti e ad inc identi senza L on. PESTALoizA s 'intrattiene sulla necessità che fine, con i1rreparabile dan110 ·del progresso h a la scienza medica di ricorrere di frequente agli scientifico nazionale. esperimenti che formano og·getto del presente diMol ti periodici italiani di cul·tura , a m ezzo segno di legge, per poter r aggiungere risultati positivi e un sempre maggiore perfezionamento. di rejerenda e con aTticoli d·OVillti ai nostri Fa alcune raccomandazioni sull 'art. 5 a propoi11ig·Iiori scienziati, han prote•s tato contro un disegno di legge clie, an,ch e p el su o. significa· sito della vigilanza degli Istituti e dei Labor.a tori ove si eseguono esperimer1ti sopra g-Ii animali, to mor.ale, n,o n fa onore al livello di oultura per le eve11tuali trasgress,i oni alla legge, e si diraggiunto .dal nostro Paese, d.a ndo l 'impres- chiara soddisfatto· che il CQntrollo sia affidato alione ch e i laboratori scientifici italiani fos- 1'autoriità dei medicj provinciali. Riconosce opporsero diverutati luoghi di crudeli totfture e di - tuna I 'esten sion e agli studenti di 4° anno di m ebestiali sevizie contro gli anin1ali ! dicina della licenza per gli esperimenti; chiede Pu.r troppo le voci sen· ate n on sono state p erò che sia con cessa dopo il 1° biennio agli studenti d~ veterinaria e di scienze n aturali, dacchè udite . Si è voluto, a tutti i costi, menare innanzì questi co1npion,o un corso solo quadriennale. un disegn.o di legge ch e se non rim.a rrà, come L 'on. MARAGLIANo rileva ch e le Facoltà medich e succede ·così spesso, l ette•r a morta , segnerà il del Regno ebbero una penosa impression e da queprincipio di un penoso disagio o di una im- sta legge perch è videro 'ln essa una limitazion e a meritata e deplorevole decadenza n ell 'attività quella libertà nella con cessione e n ella esecuzione scienti·fica - ch e non è molto alacre anche delle ricer che, ch e è gelosa prerogativa degli stuper difetto di m ezzi materiali - dei nostri cliosi . Nella sua dotta ed abile relazione il sen. l\1archiafava, pur facendo omaggiQ incondizion ato istituti ,u niversitari. alle csige1ue della scienza, ha dato oper a a diAnche la 'F acoltà Medica di Ptoma h a vol•uto mostrare che, in sostanza, le disposizioni della asso·ciarsi al p1lebiscito .di proteste ch e, ·da tutlegge non potranno impedire agli studiosi l 'esecuti gli Atene i ·del Regn o', si sono levate p er de- zione di ogni qualsiasi ricerca sperimentale. 1

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~sa1nina

quindi i varii articoli e conviene col - GQ n crileri or ga1tici e r azio11uli l 'orga111L.zazio1h.! .relatore on. l\ilar chiafaYa ch e ogni disposizione delle colon~e e~ t~Ye, che d0Yra11110 assu111ere 11el.coerc1~i.Y a è te1nperata da a tle11uanti. Osserva però l 'a11110 IX 111agg·iore i111portanza data la loro alche le at le11uanti implicano un giudizio s ul conlissin1a 1~11ali~ à - i l u1iglioraJ11e11Lo fisico e i110.ce tto e sull 'opera dello sperimer1tatore. No la ch e r ale ~1lle giova11i ge11eraz10111i - e a1fi11chè le cure una i11isura sola è ragionevole, quella di lasciar e imp artite 11on siano guidate da11 ·e1111)iri::,1110, i11a da precise n qr111e cl1e i1e Yalorizzi110· il carat ter e .i n faccia all a legge iotaJ1nente responsabili i ca1)i degli Istiluti, l~beri di valersi del! 'opera del perprofilat tico e terapeutico, clesider o 111e ttere i11 ri.sonale adde tto agli Islil11ti stessi. Il modulo p er . lievo l 'i111portanza d ella eliotera1Jia be11e ap1)1ica la ed e11 umerare ancl1e ! pri11cìpi cl~ i11a_sima c.;h e la relazione dr-gli es11erin1e11ti, prescritto n egli art. 4 e 5, è utile qua11do il controllo sia. eseguito debbono essere adottaiti per l islituzio,n e, lo s' ol.i11 i11odo serio, cioè d a 11n vero tribunale scie11gin1e11lo e il funzio11ai11enlo delle colonie estiYe . tifico; ma qu ando si stabili ce cl1e per gli istituti Si co111111ette u1~ gr a' e errore se si applica l 'elioterapia e111piricarn e11te e se11za il i11i11ù110 con cetto .e l aboratori non dip·e11d enti dalle Università il scien tifico dire tti YO . .contr ollo deYe essere e. er citalo dai p·ref€Atti e dalle .socie tà zo.o file, una tal forn1a di vigilanza costiL 'efficacia delle colo11ie t e111pora11ee, sia ch e e~e _orga110 al i11are o in 111011tag·11a, è tanto più 110t uiscc un 'offe a ai direttori di l ab~r atori, ai quali levole i ll c1t1a11to la elioterapia Yeng·a fatta co11 solo spetta (li osservare la legge . 111od erazione. L 'on. VERSARI propo11e e svolge un e111e11da1nento Sp etta ai medici preposti alla direzio11e tec11ica, perchè alle societ à zoofile sia co11sentita la vigir esp-0nsélPili qu~11cl~ dell 'al tuazjon e degli ..,CO}Ji .lan za sulla nutrizione degli animali per gli esp e})rofilattici e terapeutici p er i quali ft111zio11ano le colonj e, d i i11~ralte11ere i r agazzi co11 co11,erri 1nenti e sui. locali di ct1 s-~odia. . . aziorti all :ap erto op1)ortu11an1ente organizzate L '011. DtrRANTE fa presente al Go,v er110 la grande sulle n orn1e cli ig iene personale e generale: alla import~ 11za che h a la così detta vivisezio1 n e degli vi ta della c0Jo11ia sarà quindi impresso caratt ere .animali per lo sviluppo e i] progresso della scienza di Yer a scu ola <li ig iene e di civiltà. rt1edica e ricorda una serie di esperimenti ch e egli Pur attribuendo· il n1assi1110 Yalor e al co11cetto potè compiere sul cervello d ei cani e che ebber o che l :azione curatiYa del sole è stre tta1ne11le le~ .applicazione nella chirl1rg·ia cer ebrale. g·ata ai coefficientj cli111atici, da questi deriYailRaccomanda di n on confondere la p·i età ch e tutti clone il m ag·giore Q minor Yalore, pur rite11endo debbono aver e p er gli animali, co n fal si sentimenti esatto· ch e detti coefficienti climatici sono· maggiormente efficaci in riYa al inare o in alla mo11che potrebbero nuocere alla vita della scien za. E si .augura che le su e raccoinand azioni saranno aclagn a, n on pltò escludersi il fatto ch e :i) sole e.ser·colte dal Go1verno e dal suo Capo ch e ha dato riciti - quando sia terapeu t iramen.te dosato - bepetute prove del su o vivo interessamento a tutte 11eiica influenza dapperlutlo, in città, i11 giardi11i, in terr azze, pt1rch è le Yarie località sia110 riparate .Je manifestazioni sc~entifiche. clalla polver e e dal ve11to. L 'on. CASTELLANI d efinisce la vivisezione u11 Si ritiPnc quindi opportuno· ch e le colo11ie esti,·e male n ecessario, da cui d eriva un gran bene; essa cli11rne .sorgar10 in prossi111ità dei centri abitati; b a reso benefizi i11esti111abili: ab-0ljrla sig nifich eJnentre questa clisposizio ne co11sentirà ai r agazzi cli rin1anere accanto alle fa111iglie pur usufruendo ,r ebbe un r egr esso. nella, cur a elioterapica sapie11te1ne11te dosata 11ella Il r elator e sen. ~L.\HCRIAI"AVA risponde ai· varii colonia dove co11.sun1eranno i tre pasti gior11alieri e oratori · ecl esprime la certezza ch e il disegno di do·ve verra11no loro i111partite sa11e 11or111c di edulegge sar à appro,va to' d al Senato. cazion e fisica e rr1or ale (&~aùilit e clall '01)era :.'\=azion ale Balilla), permelterù a11cl1e ai ge11itori di I singoli artit.-0li so1io approvati con due emencon st a tare ùiuturnamente le be11efiche provYidendamenti proposti d al sen . Pestal-0zza> m entre l 'eze e le c.u re at tuate~ dal Reg·i n1e per la salu le fi .. ira 1nendarn ent-O· proposto dal sen. Versari non è ace nlorale (lelle nuoYe ge11erazioni. cettato clal Capo del Govern o e viene respinto dal La circolare prosegue Ii.ssanclo le 11orme per la Senato. r el ta ten1pestiva delle località e quù1cli t ra t.~a d ella elezion e dei r agazzi . . Ogg·etto di partic-0lare atten zio11e deve esser e la SERVIZI IGIENICO-SANITARI. elezione dei ragazzi da accog·liere nelle colonie 1

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-Organizzazione e compiti delle Colonie estive. Una circolare è sta ta dir a ma1~a d a.I Segr e tario ·del Partito on. Giuriati ai egretari d elle Federazion i proYinciali fa sciste; a lle delega te provinciali ,dei Fasci femminili ; ai preside11ti dei Comitati provinciali de11 '0per a Nazion ale Balilla; clelle Feder azioni provinciali d e.11'0per a Nazjonale Protezione ~Ia l erni t à e I11fa11zia; dei Consorzi -provinciali antilu berc-0lari; dei Cori1itar~i provincialj della Croce Ro n Il aljana; delle Federa.zioni provinciali <lella Associazione Nazio nale Ce n1batten t i ; ai Medici provinciali ; e infine, per Yisione , ai Prefetti del llegno. Riportia1no della circolare le parti essenziali. Allo scopo di d i cipli ~ are - dice I 'on. Giuriati 1

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per inipedire che a.ccanto a. soggetti bisogn osi di profilassi generale e di aer eo-elioter apia vertgano e urat i iridi11idui JJ er i quali sarebbe necessario provvedere al ricovero ospeda.liero, e ch e d a q:ue&ta vicinanza si g·en eri diffu sione di 1nalatlie contagio e in atto e d i malattie della pelle. Poich è scopo delle colonie è la profj lassi e l 'edt1razione, in dette isti t11zioni <loYran 110 e ser e i11viatj quei soggetti che pur essendo sa11i si presenta110 tuttaYia deperiti, an en1ici , l in fal ici; saranno anch e ospitat i i co111Yalesrenti d a malattie acute ~Sat1rien ti in co11dizioni <la e sere sottoposti. ad una cura di irrob11s ti111e11to e tul ti quelli, infine. per i qu ali è ind~cat o lln periodo cli areoelioterapia integrato da ginnastica nledica. Seg-uon o le norme JJer le colonie elioterapich e


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· SEZIONE PRATICA

diurne ch e n ella prossima st agione dovranno· avere il massimo svilup,p-0. E inf~ne si prescrive l 'istituzione - i_m portan'7 tissi1na - d~ un Ente Opere Assistenziali presso ogni Federazione provinciale del Partito, ente del quale faranno parte: la delegala provinciale dei fa sci fe1nmini li; il presidenLe. d el co,m~tato, provinciale dell 'Operai Nazionale Balilla; quello della Federazione provinciale del! 'Opera nazio11ale protezione n1aternità e infanzia; q11ello del Co11sorzio provinciale antituberc-0lare1; quello· del Comitato provinciale della Croce P1.o·s sa Italiana; il presidente d ella Fetlerazione provinciale dell 'Associazione Nazionale Combattenti; jl medico provinciale. l)otran110 far parte dell 'E. O. A. i11 casi eccezionali, anch e i presidenti di quelle istituzioni che sj occupano di assiste11za sanitarja e m-0rale dell'infanzia. , L 'E. O . .A. dovrà essere presieduto• dal Segretario federalP. e la s11a gestione dovrà essere co·n trollata da un collegio sindacale del quale faran n o parte un ragioniP.re di prefettura ed al1~ri due sindaci nominati dal Prefetto. All'E. O. A. spetta ~1 compito di provvedere al1'attuazione delle norme impartite dalla Direzione generale di sanità del ~1ini s tero dell'Interno e dal partito p er le colonie, alla raccolta dei fondi, al] 'impianto delle colo 11ie, alla sel ezione dei bimbi e a tutto quanto altro si riferisce alla gestion e e all 'amministr azione di nette istituzioni. 1

Per la difesa. da.Ila. mnlaria oell' Agro Romano. Il Governatore d~ Roina ha emesso u11 ·orcti11anza per la, difesa dalla malar~a- L 'ordinanza « nell 'intento di favorire sempre più e nel più breve t empo possibile la magg-iore produttività dell 'Agro, Roma110, secondo la terma volontà del Capo del Governo, e re11dere più agev-0le l 'intens~va opera necessaria pe.r l a bonifica integrale nella terra, se11za le insidie dell 'i11fezione malarica », detta una serie di prescrizioni. Entro i.l 30 aprile tutti i proprietar~ e affittuari d elle tenute a pra·~o o a bosco o inr-0lte del suburbio e dell '~\gro, dovranno procegere alla graduale regolarizzazione per scolo, quando non si possa per colmatura, di tutti i ristagni di acque e s~ste1nare l e zone circostanti ai fontanili ed abbeveratoi, i11 morlo che n on si producano ristagni. L '-0rdinanza stabilisce poi l e misure ch e devono essere ado~tate per proteggere la integrità delle conserve di acqua potabile (pozzi e cisterne) dalle invasion~ di zanzare malarigene. Tratta lruindi dei doveri d ei pro·p rietari delle case e dei rict)veri abitati, i q11ali dovranno provvedere ad una regolare e completa protezio11e meccanica delle porte e delle finestre dei rispettivi fabbricati a mezzo di reticelle a fil-0. meitallico· e curare la 111assima pulizia dei locali. I proprietari ed affitlt1flri dell 'Agro dovranno mettere a disposizione del medico conclotto, che deve ave·r ne la chiave. una s lanza del casale principale della t en\lta, per il ricovero dei malati, in casi di urge11za, e per il deposito dei ni edicinali.

In sede di bilancio. '

Mentre il gior11ale va i11 n1acchina, si tiene al Senato l a discu ssio·n e s.ul bilancio dell 'Interno. Ne rlaremo no~izia prossin1amente, per le parti che riguarda ! servizi ig ienico~sanitari, di beneficenza e di assiste11za pubblica.

463

CON CORSI. POSTI VACANTI. BARBARANO V1cENT1No (Vicenza) . - Scad. 15 apr.; rivolger si Segreteria. · BERGAMO. Aniministrazio11e Provinciale. - L ' annunz~o pubblicato n el N. 5 a direttore e . coadiutore della Sez . mcd .-n1icrograf. del Laborat. Prorv. d'Igiene ~ ~rofilassi dev~ considerarsi non avvenuto. BRùsNENGo (Ver celli). - Scad. 10 apr.; L . 7010 e indenn. varie; età 14n. 40 a . CAsTELl'LANio (Ancona) . - Scadenza 20 aprile. Condotta medico-chirurgica della frazione di Pog·g·io San Marcello. Stipendio L . 7840 oltre alla indennità di cavalcatura di L. 2540 e il caro· vìveri. Documenti soliti. Tassa concorso L. 50. Per chiarimenti rivoilgers] alla Segre1eria Comunale. CERESOLE n'ALBA (CiineO) . - Scad. 6 apr.; rivol- ' gersi Segreteria . CREl\iIONA. Arnrn.inistraz. degli Ospeda'li Maggiore ed Ugolani Dati. - Dirigente specialista del Con1parto Oftalmico·; titoli ed eventualm. esan1i; L. 7000 rid-0tte J2 %, c. ~v. ai coniugati ; 4 a11ni di Riuto o assistente in Cli11ica oculistica o grande Ospedale. Tre pos ti di medico aggiunto, per con11:>arti di Medicina, Chirurgia, l\1aiternità; titoli ed esami ; L. 8000 ridotte 12 96; c ..-v. ai coniugati; 3 ann~ in Clinica ur1iversitaria o grande Ospedale. Per tutti età lim . 42 a.; scad. 15 mag., ore 16. Tassa L. 50. Per schiarimenti rivolgersi a)la Segreteria del Consig lio Amministrativo.. G'ENOVA . Spedali Civili. - Il C-0mmissario, Straordinario com11nica che, per ordine di S. E. il Prefetto ed in previsione della prescritta nuova sist emazione deJl 'Organico Sanitario Ospedaliero, sono pr-0rogati , a ten1po inrleterminato, i concorsi indetti dall ' Amministrazione e di cui abbiamo dato notizia n ei fascicoli Q-6 e 9-10. 1

GENOVA-VoLTRI. Opera Pia Ospedale S. Carlo. Chirurgo prin1 arjo; proroga a tutto 31 mag.; et ~ lim . 40 a.; doc. a 3 m esi dal 7 mar.; tassa L. 50,10 ; L. 6000 e 4 sessenni dee.; partecipaz. Chiedere • annunzio'. IoRIA (Gorizia). Scad. 31 mag.; consorzio; L. 9q80 e 6 quadrienni d ee., oltre L. 528 serv. att., c.-v., L. 2640 auto·m ob . o cavallo; per uff. san. L . 865; assegni g~à epurati del 12 %. Età lim. 35 a. Tassa L. 50, 10. LECCE. Ospedale Civile. Scad. 9 apr.; lire 24.000 e 2 quadrienni dee.; età lim. 50 a.; docenza in patologia o clin . ined.; tassa L. 50, 10. Lisso (Rodi) . - Medico comunale; scad. 25 inagg io. Trattative dirette col Municipio . LUSERNA (Trento ). - Scad. 15 apr.; con Lavarone; L. 9500, altre indennjlà L. 2375, c .-v. ; tassa I". 50 . Rivolgersi Presidenza del Consorzio. MILAZZO 0\1essi11a) . - Scarl. 20 apr. ; uff. san.; L. 6500 e compensi. prestaz joni; e là lim . 45 a. Titoli ed es am~. RiYolger si R. Prefettura di l\fes• s1na. .. ì\1[0NSU1\I1\IANO (Pistoia) . - Scad. 3 mesi dal 15 111ar. ; per i\II011te~·ettolirii ; L. 7040 e 5 quinquenni d ee., oltre L . 1700 trasp. , g ià ridolle; c. -Y. ; e tà lim. 35 a.; tassa L. 50, 10.


'

464

IL POLICLINICO

Muccro (i\-lilano). - . Scad. 30 apr.; L. 9000 oltre L. 850 se uff .. san., da ridurre; 5 quadrienni dee. ; lassa L. 50, 15; e tà lim . 35 a. NocERA Ul\IBRA (P erugia) . - Scad. 15 apr.; due condo.tle; L . 7040 e L .. 7020, oltre L. 528 serv. att., qui11que1111i, c.~v . ; trasp.; tassa L. 50. Nu~11s

Scad . 30 apr.; L. 10.000 oltre L. 600 serv. att., L. 3000 trasp., L. 1000 se uff. sa11., c.-Y.; tassa L. 50,10. ( Udin.c) . -

PoNTE DELL 'OLIO (Pi acenza) . - . Per titoli. Stipe11dio a11nuo lordo L . 11.000. Indennità integrazione L. 1740. Ind enn. di cavalcatura L. 3840. Ambulator io L .. 400. Aumento del decimo ogni quattro anni e per cinque volte. E tà In,assima anri 35, salvo eccezioni di legge. Documenti di rito . Per ricevere il ba11do di conoor so r~volgers.~ alla Segre1~eria Co m unaJe . Scad enza 10 aprile. 1

PRASOMAso (Sondrio). - Per titoli; 1° assiste.n te n el San atorio cc Um berto I ». Età n o·n superiore ai 35 anni : docutnenti di rito . Stipendio L. 7200, con cinc1ue aumenti di an11ue L. 2000, l 'uno e ] 'altro ridotti del 12 % per effetto R . D. L. 20 nov. 1930, N.. 1491 . Vitto ed alloggio cc ad perso1nam ». Scadenza 8 aprile. Domande all 'Ammi11is.i~razione, via De Amicis 45-A, Milano . RoccADICA~1B10 (Aquila) .. Scad. 8 apr.; L. 9240, oltre L . 4.40 uff. san.; popolaz. tutta agglomerat a. Tassa L. 50, 10. P1.ol\1A. Ministero d el le Comunicazioni (Ferrovie liello Stato). -- Medico di riparto per: Scanzano, .B~!J.1fii&:e., Sassoferrato (1\ncona), F asano, Ostuni, Squinzano (Bari), Poggio Rusco, Savig nano di Rom.agna .(Bologna), Bagno a Ripoli (Firenze), So re. si11a {.Milano0, Sarno, Can1pobasso II, Gaeta-Elena (Napoli), 'fivoli II, Frasc.atj (Roma), Belvedere, S.1· Fili, Cetraro (Salerno), Calciano (Taranto), NiZ:za; 1V1onferrato II, Saviglian o (Torino), Brunico (Trenlo), Cormo·n s (Trieste), Pojana di Granfion, Feltre (Venezia ). . Titoli. Inviare dornanda e richiecler e inform az~oni ai risp ettivi I spettoTati Sanitari (ind icati fra p ar en tesi) . Scad en za ore 17 del 20 aprile. S. VALENTINO 'f oR10 (Sa l erno). - Scad. 20 apr.; L. 6500 e 4 quadrienni dee.; età l!m. 35 a.; tassa L. 50,15. Su.\'1AJ.~1 s (Cag liar i) . Scad. 15 apr.; L. 9000 e 4 qui11quenni dee., oltre L .. 1500 cav., t.. 500 uff. sa11.; riduz. 12 %; età lim. 40 a. UnrNE. Am.mini str azi One Provincj,<1Jle. - Per tit oli ed esami . Laboratorio Provinciale di Igiene e Profilassi. Direttore della Sezione Chi1nica. Stip e11clio L. 15.000. Ind enrti~à di serv. attivo L . 4000, pii1 i.l 25 ~~ s ui proventi di Laboratorio. Coadiutore d ell a Sezione Chimica. Stipe11dio· L. 12.500 ; indennità erv. a ttivo L . 3000, più il 15 % sui proventi cli I.. aboratorio. Coadiutore d ella Sezione iVIedico-1\iicrografica. Stipendio L. 12.500; indennità di. serv. a ttivo l. 3000, pii1 ~I 15 % sui proventi di Laboratorio. Per tu t ti sei at1menti p erioclici del d ecimo rl ello stipendi.o, di cui i primi quattro qt1adriennali e j due u ltim i quinquennali . Riduzione d el 12 % Divieto cli libero eser cizio· professionale. Tassa L. 50,10. Scaclenza ore 18 del 30 aprile. VERCELLI. _4.mmini stra zione Provinciale. Per ti toli ed esami. Coadiutore d ella Sezione l\1edico~[icrografic n del Laboratorio Provinciale d 'Igiene

[ ANNO

XXXVIII, NuM. 13]

e Profil assi. Stipendio annuo iniziale lordo lire 17.000, oltre ét L .. 2000 di indennità, il tutto ridotto del 12 %. Sei aumenti quadrienn. del decimo sullo stipendio. Documenti prescritti dall 'a.rticolo 8 del R. D. 16 gennaio 1927, N. 155, oltre a copia dello stato di ser vizio militare per chi lo abbia prestato. Scadenza 5 maggio. Per chiarimenti e p er ottener e l'avviso di con cor so ·r ivolgersi alla Segreteria Provinciale.

' rERONA. ì\lu nic.ipio. - l\1edico scolastico; a tutto 30 a,pr. ; L. 14.850 e quadrienni, 0 1tre L. 3500 serv. att ., c.-v.; età lirn, . 35 a. Chiedere annunzio. 1

VERRES (Aosta) . -

Scad. 20 mag .. ; con sorzio.

R~volgersi Segr~teria .

A tutto 10 giu.; con Parzanica; L.. 10.000, oltre addizionali d:l L. 2 e di L. q per tt1tti gll ir1scr~tli, L. 1500 trasp L. 500 uff. san ., L. 300 ambulat., c.-v ., quinquenni dee.; età lim. 40 a.; doc. a 3 mesi dal 10 i11 ar. VIGOLO

(Bergamo). -

1 .,

VIPAcco (Gorizia). - Scad. 1° mag. ; consorzio; L. 7920 ol:tre L .. 440 ser v. att., L . 2640 automob.; 6 quadrienni dee .

1

1

,

CONCOR SI A PREMI.

Co n co r so i nternazionale sul tracoma.

Il Ministro l1n g·l1eres~ della Previdenza sociale ha i.stituito un premi.o di 2000 fran chi svizzeri, per c:ornpensare u~ lavoro origiD:ale sull 'eziologia del traco1na. I lavori desti1~ati al conco.rso1 dovranno p ervenire alla l a Cl~nica oftalmologica dell 'Univer si tà Paz1nany (l\1auriatca 39, Budapest VIII), non ollre il 30 g~ugno. La Commissio·n e agg~udi­ catrice oomprende i proff. A. F ._ MacCallan (Londra), V.. l\!Iorax (Parigi), L. Maggiore (Bari), C. Prausnitz (Breslavia) e r enderà noto il verdetto ' no·n oltre il 31 dicembre. I lavori po tranno essere redatti in francese, italian o, tedesco o ungherese; sono ammessi anche lavor ~ pubblicati. La Commissione potrà prendere in c..on siderazione an ch e lavori p1ubblicati n on presentati al concor so. '

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE L 'Azienda <lelle RR. Terme di Salsomaggiore h a r1omi11ato il prof. Luig~ Zoia, clin.ico m,edico della R. Università di 1\1ilano, a su ccedere al compianto p r of. Ca•ttan eo n ella direz~one generale medica. Rallegramenti vivissim~ all 'illustre clinico. Il prof..A.ndrea Bertocchi, d ell'Ospedale S. Giovanaj di Tor~110, ha vinto il premio Guido Lerda di L. 3000, il qt1ale vien e assegnato ogni anno per votazione segr eta dai lal1reati in medicina del1'Università di Torino al professore ch e ognuno di essi stin1a più degno, tra tutti gl 'insegnanti di crurt1rgia, sia ordir1ari ch e liberi docenti . Nelle due Sezioni, estiva ccl aut1111nale, dell'anno scorso i laureati vota11ti f11rono 52, dei quali 30 diedero il valo al p,r of. Bertocchi.

1

Sono nor.ninati , in ~eguito a concor so, professori n on stabili: Alajmo Biagio, di Clinica oculistica, ri Catania; Aresu Mario, di P atologia speciale me· clica, a Cagliari; ~.o\rlom Cami11o, di Fisiologia, a Cagliari; Bastai Pio, di Patologia speciale medica, a l\1ode11a; Bertaccini Giuseppe, di Clinica dermosifilopatica, a Sien a ; Bruni Angelo, di Anatomia nmana normale e Is tologia, a Parma; Crosti Ago-


TANNO

XXXVIII, NuM. 13]

465

SEZIONE PRATICA

stino, di Clinica dennosifil opatica, a Perugia; Di Macco Gennaro, d~ Patologia generale, a Cagliari; Falchi Giorgio, di Clini.ca d er,mosifil opatica, a Sassari ; Nic:olato Angelo, d i Clinica oculistica, a Pavia; Roncato Achille, di Fis,iolo·g ia, a Ferrara; Tullio Pietro, di Fisiologia, a Messina ; Veratti EmiJio, cli Patologia ge11erale, a Pavia. ......

So no abilitati alla l~.bera docen za i11 Anaton1ia e Istologia patolo·g ica: Cirio Luciano, Costa Antonio; Batteriologia e Immu11olo.g·ia: Ro vida Giulio; Clinica delle Malattie delle vie urinarie : Pisani Luigi; Clinica oculistica: Berger Fortunato, Panico Emanuele, Tessier Gior gio; Fisiologia sperimentale: Bucciardi Giulio, Canto11i Oscar, Zagami V1tlorio, Maestrini Dario; Ig iene: Parrino Giorgio; Medic~na legale.: Sebastianini-J annoni Gio•r gio; Medicina del Lavoro : Neb·ulo·n i ~\ntonio·; Nledicina sociale : 1\1irlulla Carmelo; Odontoiatria e Protesi -dentaria: Mori Roberto; Patologia co lo·niale: Gior·dano Mario; Patologia speciale chirurgica: Badile Lorenzo Paolo, J>etta Giorgio ; Tisiolo gia: Cap,u ani G ianfrancesco'. 1

1

1

1

11 prof. Marco Levi Bian·chini è i1ominato, i11 seguito a concorso, direttore del Manicon1io Provinciale di Nocera Inferiore.

11ercolare di Roma; Gr. Uf~. A. COTTA, Presid. degli Ospedali Riuniti di Roma; S .. E. il Prof. DE BLASI, Presid. del Comit aito Medico del Consiglio Nazionale delle Ricerch e; On. Prof. P. DE FnANc1sc1, Rettore d(lJla R.. Univ~rsità di Rorn,a; Gr. Uff. Prof. A. Di NoLA, Capo del Servizio Sanitario del Ministero dell 'Areonautica; On. Prof. E. F10RETTI, Presid. dell a Accade1nia Lan cisiana; S. GATTO, Fiduciario del G. l J. F .; Gr. Uff. I . G1onnANI, Direttore Generale deJl 'Istituto Nazionale d.e lle Assicur.a1zioni ; Sen. Gr. Cr .. E. l\1ARCHIAFAVA, Presid. del Consigli o Supèriore di Sanità; Sen. Pro f. E. MARAGL~ANO, Presid. dell a Società di Medic~na Interna; Corn,m. Do t1t. F. l\1ARTIRANO, Capo del Servizio Sanitario delle FF. SS ..; On. Prof. E. Morot:LLI, Presidente del Sindacato Medico Fascista; Comm. ·Proif. G. PEcORI, Direttol'e dell'Ufficio d'Igiene del Governatorato di Roma ; Sen. Ing. N. PRAMPOLINI, Presidente Consorzi Bonifica dell 'Agro Pontino; Conte Datt. G. Qum1co, Meclico1 Real Casa; Ten. Gen. Dott. U. R1vA, Direttore Genera!~ del Servizio Sanitario del l\1inistero -dell a Guerra; Gr. Uff. Dott. G.. SACCONE, Ispettore Gener.a le Servizio Sanitario del Ministero della. ~·Tarina ; Prof~ S. SILVESTRI, Direttoir e incarica to· della R. Clini0a Medica di Roma; Co1nm. Dott. L. SrRLEO, ·mé<flico Provin ciale. 1

1

1

1

La Facoltà medica di Strasburgo ha designato, r,>er la cattedra di cli11ica medica, al primo posto Ambard, al secondo IIanns. La Facoltà Merlica di Bruxelles ha designato il prof. J eéln · Demova alla direzione de.11 'Istituto Solvay d i fisiologia.

comitato esecutivo: On. Prof. P. DE FnANc1sc1; Pro·f . A. Busi; Prqf. S. SILVESTRI; Comm. L . Pozzi. Segretario-Economo : Prof. D. l\1AsELLJ. ·

Primo elen co di oblazioni : La Facoltà medica di _i\.ngers ha chian'lato all a -cattedra di patologia chirurgica il dott. Tho·uvenin, e-he aveva già la carica d i aiuto. Il dol t. Willarrl Cole Rappleye è nominato de·cano del Collegio dei medici chirurg i d ella « Co1umbia University )) di New York , in sostituzion e .(lel dott. WilliarrÌ Darrach, il quale h a rassegnato le dimissioni, dopo aver tenu to la carica per 12 .anni ed ora è stato n omina to decano emerito• d ell a Facoltà. 11 dott. (',ole è clirettore della Commission e per I 'insegnamento ni.edico.

Per l'istituzione di un premio annuo presso la R. Università di Roma, da intitolarsi : '' Fondazione Vittorio Ascoli ,, Co niilato d'onore: Ing. Gr . Uff. A. AMBRON, 'Presidente Consorzio 1-taliano Vita Rischi Tarati ; Prof. S. BAGLIONI, Vice Presidente dell 'Accade1nia ~Iedica d~ Roma; Gr. Uff. G. BASILE, Direttore Generale della Sanità Pubblica; Sen . Gr. TJff. G. BEvroNE, Presid. dell 'I stituto Nazionale delle _.c\.ssicurazio ni; Ing. Co1nm. L. BoNAi\t1co, Vice Direttore d ella Scuola Superiore di Malariologia ; Prof .. _/\.. Busi, Presid e d ella Facoltà di Medicina: Prof . t\.. CAnn·ucc1, Presid. della Scuola Medica Ospedaliero; Sen. Cav. di Gr. Cr. F. CnEMONESI, Presid . della C. R. I ..; Principe PIERO CoLONNA, Presid. dcl Consorzio ~r0Yi 11ciale antitu1

Aiuti e assistenti della R . Clinica Medica di Roma (1° versam ento) Comm. Ll1ig i Pozzi, editore clel e< PoJiclin iro >) • • • • • • • • • • Prof. R. Ale.ssandri (Ron1a) . . Prof. R. Dalla Vedova (Roma) . Pro·f. P . Picci11ini (Milano) . . Somma, come dal precédente N. 12

L.

3.000 -

n » )>

5.000 500500100 -

L.

9.100 -

n

Altre oblazioni pervenute : Direzion e General e r1i Sanità I'vlil i)) tare (Roma) . . . . . • )) • Prof. A.. Zeri (Rom a) . . . . . )) Prof. G. Ovioi (Roma) . . . . )) • Prof. 1\.. Bonanni (Roma) . . )) Prof. G. Alessandrini (Ron1a : )) Prof. L. Spolverini (Roma) . Prof. G. Bilancioni (Roma) . . . . )> Aiuti e assistenti della R. Clinica Medica di Roma (2° versa1ne11to) » Prof. Gastone l\'[eldolcsi (Ro,n1 a) . >> Dot t . L. I\1aganzini (Roma) . . . . n Sig.ra Gina Bacchia ti Fadda (Ron1a) » J)ott. L. Verney (Roma) . . . . . . » Rivist a di Malariologia . . . . » Prof. Carlo Basile (noma) . . . · » Prof. M. Carrucrio (Ro1na) . . . » 1

L.

500100 100100100 100 100 525 50 50 50 100 100 300 100 11.475 -

L e sotf.oscrizioni si ricevono presso la Clinica IVIedica al Policlin i co U1nberto I , Roma; ovvero presso il nostro periodico, via Sisti11a 14, Roma.


4-66

IL POLICLINICO

NOTIZIE DIVER5E. Le Delegazioni uftlciaJi italillne ai Congressi scientifici internazionali.

[ ANNO

XXXVIII, NuM. 13]

tobre. Saranno relator~ i proff._: C. Giaccio (~Ies­ s ina) e A. C. Bruni (Parma). Rivolger si al prof. G. Lui1a, direttore dell 'Istil uto anatomico della R. l Jniversilà di Palermo.

Dalla relazione annuale del Consiglio Nazionale delle Ricerche risulta cl1e durante lo\ scorso an110 jl Consjglio ha predisposto, comprendendovi a11che i propri delegati e con I 'approvazione del Ministero degli Esteri, la costituzione delle Del eo-azioni ufficiali italiàpe per la partecipazione ai ~e­ guen~ì Co11g·ressi inter11azionali: Congresso inter11azionale della Malaria (Algeri n1aggio 1930). ' C0 ngreSSO (1°) internazionale di ig iene lTientaJe (Washington, mag·g-io 1930). J ournées lVIédicales de Bruxelles (giug1:10-luglio ] 930) . Sessione (9a) dell ' ...\ssociazione Internazionale per la protezione dell 'in,fanzia (Liegi, luglio .. ago·sto 1930) . Conferenza (7a) dell 'llnione I11ternazionale contro la tubercolosi (Oslo, ag·osto 1930).' Co11gresso (2°) internaz. di Pediatria (S toccolma, agosto 1930). Congresso (15°) internazjona1e cli Antropologia e di 1\rc l1eolo,g ia preistorica e 4a. Seduta d ell 'I stituto internazionale d i Antropologia (Coin1bra, setten1bre 1930). . Congresso di Idrologia, CliJ11atòlogia. e Geologia n1edica (Lisb ona, ottobre 1~30) . Congresso internaz . <li Bio·l ogia. (Montevideo, ottobre 1 930).

L'Associazione · generale dei inedici della Roman ia I errà il prossimo Congresso annuo a Costanza sul l\1ar Nero, dal 13 al 15 giugrio. Relatori saran-· no ~ p·r off. J. Cantacuzène, Zotta e J. Balacesco. Sarà organizzata un 'escursion e sul mare fin-0 alla CosLa d '.f\.rgento. ..i\.l Cong·r esso sarà unita una 1nostra di 111edicinali e strumenti. Le ferrovie r~ inene . . con ceder anno in1 J)Orta11ti riduzioni fe.r rov1ar1e.

1° Congresso stomatologico internazionale.

1° Congresso medico boliviano.

IJ '« ..l\ssoc:i ation Sto1natologique In~ernationale », t errà il suo pri1no Congresso a Budapest dal 2 al 7 set tembre. · Va ricordato che il Congresso adunatosi a Ven ezia era n azi onale; ina ass11nse carattere internazionale, poichè v'intervennero. i rappTesentanti di 13 Nazioni. Il Congresso dj Budapest è posto sotto il patronato del Governo 11ngherese e della Cit~à . Vi sara11no fatte numerose relazio1ni. Vi sarà annessa una mostra. Segrelario1 cap o n e è il dott. Morelli, dell'Università di Budapest. Gli uffici hanno sede in ' ' arosh·azur.ra 14, Budapesi~ IV, Ungheria ..

Il seg·retario generale della Co1nmissione organizzatrice del 1° Congresso n,azion ale di m edicina della Bolivia comun~ca che queSt~o si adu11erà a Sucre, capitale delln repubblica di Bolivia, il 25 maggio, so·1to gli at1spici del Governo, nei locali cl ello « Institut-0 ~{ecli co ».

1

2° Congresso internazionale deJJe scuote all'aperto e dei preventori scolastici. R i11dPtto a Bruxelles dal 7 all '11 aprile, s-0tto l 'alto p atronato di S. M. la Regina Elisabetta e sotto l a preside11za on9'raria dell 'on. J aspar, president e del Consiglio dei Ministri. La seduta inaug ural e si lerrà al cc Palai s des Acadén1ies ». Dopo t1na visita agli stabjlimen.ti i11arittimi, la seduta fii chiu sura avrà luogo al Kursaal di Ostencla. TJn 'Esposizione internazionale delle scuole all 'aperto sarà organizzata nel cc Palais du Cinquanlenaire n dal 7 aprile a] 30 maggio.. Per le adeioni rivolgersi alla segreterja , rue ~Iarie-Christine 83, Bruxelles., Belgio. 1

3° Congresso italiano di anatomia. La Società Italiana di Anatomia 11a indetto il suo 3° ConYegno in Paler1no , nei giorni 12-15 ot-

44° Congresso francese d'oftalmologia. La. Società francese cl'oftalmol ogia terrà il suo prossimo Congresso a Parigi, nei locali della Fao?l tà di, medicina, !l 4 maggio e seguenti. La relaz1.one d uso . verrà presentata dal prof._ van Duyse d1 Gand sul teina « L'eredità nelle affezioni ocul ari ». Sono in progran1ma una visita all 'Esposizio11e coloniale, il 5 n1agg·io, e visite ad ospedali e la])oratori. Al C-0·n gress-0 sarà u11ita una mostra di s trumenti ottici, di chirurgia oculare e di prodotti terapeutici. Per informazioni rivo]ger~i al segretario ge11erale, Dr. Re.né ùnfra y, ave11ue de l a M-0tte-PicLJUet 6, Paris (VIIe), Fra11cia.

Congresso medico romeno.

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Adunata di medici omiopatici italiani. Ha avuto luogo in Roma, per iniziativa dell 'As....ociazio,n e 1Jmio patica Italiana, una adunata d:E 1nedici on1iopatici. L 'atti vi là dei convenuti si è svolta intorno al I ema cc Co·n tingenze· difficili nell'esercizio clinico· on1jopalico ». Il dott. G·agliardi, segretario dell 'Associazione, ha presentato una relazione sull 'ar go111ento e la discu s ione si è svolta con riferimento di casi cli11ici e$pos ti dal cl ot1~ . Tos i presidente· dell '.A.ssociazione stessa, rlal dotl . Liberali di Roma, dai dottori Pomelio Chinaglia dj Bologna, Pace cli Geno·v a, Cigliano di Napoli e Bertelli di Peru gia. Furono. fatte con sid eraztoni riguardanti la cura cl ella difterite, n r.1la tubercolosi e della sifilide & circa le interfer enze rlelle applicazioni radiologiche ull 'azione di farmacj dinamizzati. Sono sta~e gettnte le basi rl~ 11n Ambulatorio Omio·p atico gral uito in Ro·n1a. 1

E.sposizione ospedaliera internazionale di Vienna. · Ricordiamo che dall '8 al 14 giugno, durante il 2° Congresso Ospedaliero I11ternazionale di Vienna, avrà luogo un'Esposizio11e Internazionale Ospena1iera, con una Sezio·n e Scientifica ccl una Comrnerciale.


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SEZIONE PRATICA

Nella s.ezione ?cienti~ca . saranno esposti sola1nente gl ~ oggetti che riguardano ubicazione costruzione e restauri degli is lituti di cura noiichè la parte amn1inistrativa ed economica dell 'Osped,ale. · Lo spazio necessario per l 'Esposizione verrà concesso gratuitamente; però il trasporto e l'assicurazione restano a carico dell 'espositoTe.. Per rag~oni di organizzazione no·n sarà possibile di accettare prenotazioni dopo il 15 aprile. Rivolger si aJ Comitato dell 'esposiz~Qne, Direktion des Krankenhauses cler Stadt Wien, Wien XIII.

Mostra antitubercolare ed antimalarica alla Fiera di Verona. Il se11. Luigi l\iiessedaglia, p reside della provù1cia di Veror1a ~ presidente del Consorzio provinciale antitubercolare, è ven,uto nella determi11azio·n e d i partecipare. quest 'anno alla Fiera di Verona con due mp.stre: u11a ar1tituberco1are e l 'altra anti1nalarica, prime rlel genere in Italia. Nella mositra antitubercolare verrà esposto, co11 fotogralie, grafici, pubblicazion,i ed altro· materiale, tutto ~l l avoro eseguito in ques t~ due uLtimi anni, nelia provincia di Verona. Verrà illustrato il melodo italiano, COP.J,e pure verranno illustrati i vari tipi di Dispensari vQluti dal Go•v erno Nazionale, di Clli già otto ne esistono nella provincia di Vero·n a. In quella antjmalarica, invece, verranno espo·s ti vari grafici sul lavoro con1piuto in un decennio e tutte le speci.alità adoperate in questi ultimi anni per combattere la malaria. Verranno illustrate le norme per la campagna invernale ed estivà. co1n i vari m etodi atti alla distruzion e delle larve. Fig11reranno pure n ella mostra alcune vasche contenenti i pesci larvifngi, grandi ausiliari n.e lla lotta antin1alarica. 1

Alla presidenza dell'Associazione di Idroclimato- • logia. Con una nobilissin1a l~ttetra diretta ai compo11enti del Con s,i glio Direttivo Generale dell 'Associazione, l 'illustre prof. Luigi Devoto. ha annunziato la su a ferma decisione di abbandonare la presidenza dell 'Associ<lzion e Italiana di Idrolo·g ia, Climatologia, Terapia fi sica e Dietetica, per co11sacr ar e le su e att~vit à precipuamente alla Stazion e di cura idroclim,atica « Carta del Lavoro » in Sa·1ice, dipendenza di i.m minente inaugurazione della Clinica del J.1avoro di Milano da lui fondata djretta e portat a a sì alto splendo·r e, nonchè all~ Fondaz~o1n.e Italiana cc Antonio Devoto », affidata alla sua illuminata presirlenza, t estè istituita a benefi cio dP,lla nativa s11a terr,a di Liguria, la quale farà sorgere un collegio climatico1 a 1200 m., tra i faggi del inonte Zatta, S-Opr a Chiavari. Il Consiglio Direttivo Generale dell 'Associazione riunì tosi in Ron1a, 11ella sede del Sindacato Na~ zionale Fascista ét ei 1\fedici, sotto· la presidenza, del prof. Adriano Valen! i ed alla presenza del Commissario1 del Sindac;:ito on. prof. Eugenio Morelli ha r ipetuto· per bocca cli parecchi tra g·li inter~ venuti e p er con . ei1 o di tutti un voto di sentita rico11osce11za all 'illu ... tre presidente prof. Devoto ch e sì alte }Jen e1nerenze ha guadag·nato nei rig11ard i dell 'Associazjo11e. 1

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Dono .munifico alla Clinica delle malattie professionali di Milano. Il . presidente del Co11sigiio d 'amministrazione degl~ Is~ituti Clinici di perfezionam,ento ha acc8itiato a favore della a11ne" sa Clin,ica delle l\1alattie P.rofess~onali la, munifica donazio11e di 11.000 mq. ?1rca d1 terreno offerta dal dott. Eugenio Diviani in comune d~ Godiasco, frazioin e Salice Terme nonc~è la mun,if~ca donazione di grand~osa co~ struz1011e eretta sul delto terreno dal prof. Luigi Devoto - diretto1re bene1ne·r ito della Clinica beneficata - con fondi raccolti tra amici ed estimatori della Clinica, per la cr eazio·n e di una Stazio11e idrocl~matolog·ica de1i.01nin.ata con il co,n sen so di S. E .. il Capo del Govern~· , << Carit a del Lavoro» e ch e costituirà una filiale· in Salice della Clinica delle malattie professionali. La stazione idroclimatolog"ica inizj_erà qua11to prima il suo regolare funzioname11to per assist enza e cura di operai già ricover ati nella Clinica malattie profess.~on,ali.

All'Istituto •' Benito Mussolini ,,. Il Capo del Gover110, accompag11ato. dal sottosegretario agli Interni on. Arpi11ati si è recato a . ' co.mp~ere u~a visita all 'Istituto « Benita l\1usso~ lini » p er J.o studio e la clinica delle malattie tuhercolari, cr eato, per opera della Cassa· Nazionale delle Assicurazioni Sociali ~ della Confederazione dell'industria, n ella zona cli Porta Furba ove dur ante l a guerra, sorse il Sanat.o rio militare. ' L 'Ist~tuto, che deYe con siderar si un modello in fatto di clir1ica tisiolog·ica e che tra giorn~ giung·erà ad ospitare oltre 500 m alati, r appresenta ancl1e un fecondo centro di stu d i per i inedici che Yogliono specializzarsi in cl~nica delle malattie pol1non ari e che qui trovan,o l 'a1nbie11te più adatto alla loro attivit à. IJ pro!. Morelli ha rivo·l to brevi parole di saluto al Capo del G·overno, eh~ ha risposto· ringraziando e mettendo' in evidenza l'alta f unzione umanita ria e sociale del meclico tisiologo. La visita ai reparti è stata lunga e 1n inuziosa. Al Duce ven11e fatta una imponente cljmostrazione. Corso di storia della medicina a Bologna. Per il coI"rente anno. accacle111ico la Facoltà di inedicina e chirurg·ia cli Bolog11a ha istituito un cor so di storia della m edicina affidaito a valenti e riconosciuti cultori della disciplina. Sono stati designati ed inv~tati i proff. sen. Davide Giordan o, LA.rlllro Cas liglio11e, Pietro Capparoni, l\1a similiano Cardini, Andrea Corsini. Istituto di studi scientifico-pratici sulla tubercolosi in Genova. Con1e è stato an11u11ciato, dal 14 aprile al 16 inag·gio si terrà j_l Cor so celere di perfezionan1ento n c:i lla pai~ologia, clinica e profilassi delle m alattie tubercolarj, sotto la direzion e clell '011. prof. E . Mar aglinno1. Alla fine del Corso avr a1mo luogo gli esami per coloro ch e ne faran 110 domanda. Ai signori n1ecl ici cl1e l i avranno supera li , arà rilasciato apposito diplon1a. L 'a siste11za r egolare alle lezio11i e alle esercitazioni è co11clizione indispensabilt• per l 'an1n1issione agli esan1i e per il rilascio del certificato cli profi tto. Q11alora il numero delle do-


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IL POLICLINICO

111ande d 'iscrizione risultasse superiore ai mezzi di cui ì 'Istituto dispone per dare un insegnamento efficace, do·p o jl primo po1~rà essere fatto un allro corso mensile . Indirizzare richiesta all 'Istituto, in via Balilla 1, Genova.

Per il nuovo Ospedale di Milano. In segt1ito· alla mancata appro·vazione del progetto so ttoposto a11 'esa1ne del Consiglio Superiore · di Sanità, il Consiglio. ospedaliero di Milano, adunatosi sott o· la presidenza dell 'avv. Della Po·r ta, ha <le1iberato di affidare l '~11carico di presenitare un progetto definitivo a(l lilla Commissione, composta dall 'in g . Marcovigi, dall 'arch. Arata e dal prof. Ronzani, direttore degli Istituti ospedalieri. Per la presentazio·n e del progelto è stabilito il termine 1nassimo di sei mesi. IJ costo complessivo delle opere no n dovrà superare la somma di 50 milioni di lire. 1

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Padiglione per orfani di guerra epilettici in Roma. All 'Istituto per orfant di g·uerra anormali psichici in Roma, intitolato al no1ne del Maresciallo Gaetano Giardino, ha avuto luogo l 'inaugurazione di un padiglione per orfani di guerra affetti da epilessia. L 'inizi.ativa di detto padiglione è dovuta all 'Opera Nazio·n ale degli Orfani di guerra, presieduta dal senato·r~ marchese. Nunzia.nte di S. Ferdinando. che i.n occasione delle fauste no1zze di S. A. R. il Pri11cipe Ereditario, elargì una cospicua somma per la fondazione del padiglione, che s'intitola alle LL. AA. RR. i Principi cii Piemonte. È la prima istituzione del genere che sorge in Europ a. Alla cerimonia inaugurale intervenne S .. M. } Fl. Regina. Il Cardinale Basilio Pompilj, vicario [re11erale di Ro,n1a., benedisse i nuovi locali. Seguirono brevi discor si e la visita del p·a diglio·n e, il quale sorge n ell'antico Forte Ostiense; accoglie cinquanta fnnciulli epilettici educabili. 1

Per la costruzione di un sanatorio a Forlì. Il Municipio· di Forlì ha stabilito di cedere g·ratuitamen.te alla Cassa Nazionale per le Assicurazioni Sociali l'area necessar~a alla costruzioin e di un sanatorio per tubercolotici. In eo:mpenso, la Cassa si è impegnata a costruire un fabbricato di quindici alloggi popolari, da tre vani ciascuno: esso verrà passato jn propriet à del Comune. 1

Per un villaggio-sanatorio in Spagna. Il Consiglio ammin~strativo. della Cassia provinciale di risparmio di S. Sebastiano ha deliberato la costruzione di un villag·gio-sanatorio, che sorgerà a 25 Km. da San Sebastiano, a 1000 m. d 'altitudine, su di un terreno acquistato di proposito, il quale misura 29 Kmq. e comprende l 'intero comune di Ribadeliosa. L 'orientamento e le oondizio1n i ambientali rispondono appieno per il SOftgiorno dei tube,r colotici, ai quali il costruendo villaggio sarà destjnato. Si inizieranno• immedia1tamente la costruzione di una strada e 1'erezione degli edifizi. 1

Istituto oto-rino-laringologico ed oftalmologlco a St. Louis. È stato cretto con fondi lasciati dalla signora W. ~tfc~Iillan e con fo11di offerti dalla signora

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XXXVIII, NuM. 13]

O. John8?'n e da fan1iliari ed amici, per l 'importo compless~vo di 2.200 ..000 dollari ossia 40 milioni di lire it. ' L 'e?ifizio è a 14 -pian!; il p·i anterreno ed il pri1n~ piano sono dest1nat1 ad ambulatori; il secondo piano comp·r ende un auditorium, sale d 'operazion~, ~ale d~ visita . med~ca, ecc ..; seguono cinque p1an1 per 1 ma1at1, e di essi uno è riservato ai n egri; i piani Sl1periori sono tutti destinati alle ricerche scientifiche. Al funzionamento, concorre la Fondazione llockefeller. L'Istituto· è annesso al! 'Università Washingto·n . Vi sono addetti 13 professori .t ra cui uno di fisica, uno di chimica uno d~ batteriol~g~a e immunologia , ecc., con obbligo di no n prestare servizio altrove. 1

Per la festa del fiore e della doppia Croce. Il 19 corr .., al Teatro Quirino di Roma, pre·s ente la Regina Elena, fu solen11emente inaugurata la campagna per la Festa del Fior~ e della doppia Croce. V'intervennero i 92 conferenzie,r i· designati per ]~ singole provincie, quali fiduciari dalla Federazione nazionale fascista per la lotta' contro la tubercolosi. L'on. Paolucci e l 'on. Morelli esposero lo sviluppo della lotta anti,tubercolare e le fi11alità e i mezzi della campagna. A.I Palazzo dell a Provincia di Ro.m a, per invito del Presidente del Rettorato, Principe Pietro Colonna, il 18 con·. si rit1nì un Co1m itato di signore, cittadini, ed autorità, per organizzare la Festa de] Fiore e della doppia Croce. Il Presidente ricordò due benemeriti, ' ' · Ascoli e U. Mariotti, ed illustrò l'opera dei Consorzi, cui è devoluta la lotta. Riunioni analoghe si sono ter1ute nelle altre Prov~nc~.

Per l'aeqµisto di radium in Spagna. La Giunta am1ninistrativa di due Ospedali di Barcellona (Clinico e della Santa Croce) si è rivolta alla Lega catalana per la lotta con1tro il cancro, onde lanciasse un appello per la raccolta di fondi destinati all 'acquisto di radium. La Lega ha aderito; l 'appello è. stato accolto dal sig. José Compte y Viladomat, il quale ha fatto una donazione di 500.000 pesetas, pari ad o.l tre un milione di lire it. 1

In merito al B. C G. L 'J\.ccademia di ~1edicina di Parigi, in seguito ad una discussio11e vertente st1l vaccino CalmetteGuérin, sollevata da Vaquez, ha nominato, su proposita di Calrn ette, una co.m missio·n e d'indagini composta di: Bar , Barrier, Léon Bernard, Chauffard, Couvelaire, Lesage, Lesn é, Marfan, Nobécourt, .T. llenault e Val1ée.

Nella stampa medica. Ha iniziait o le pubblicazioni il periodico cc Nutrition », destinato alla biologia, clinica e terapia del ricainbio. Se ne pubblich eranno sei fascicoli I 'anno . La direzione scientifica ne è affidata ai proff. P . Carnot, M. Loeper e M. Villaret. Il pri1no fascicolo è monografico, riservato alle iperglicen1ie non diabetiche: contiene sette lavori origi11ali e, fuori lesto, una serie di recensioni, i riassunti i11 più lingue dei lavori pubblicati ecc. Per gli abbona111enti rivolg·ersi alla Casa editrice G. Doin & C.ie, place de l 'Odéon 8, Paris (6e).


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SEZIONE PRATICA

Prossima pubblicazione. Come supplemento al vol. XVI 1930 di cc Tumori », viene pubbl~ca to un gruppo di lavori ill~strati d~ r~dio·~ram~i ~ reperti microsco,p ici, r1guardant1 d~versi casi descrit.ti da singoli autori, preceduti da una espo siz~oine sintetica di G. Fichera, sul tema: squ i l i brio on cog en o e ch emioterapia i stogena d ei tumori m.al ig ni. L'insiem e monografico risulta di circa 150 p agine con oltre XXX t avole a colori.

Un trattato di medicina vecchio di cinque millenni. L 'Università di Chicago b a curato la traduzione iu li11 gl1a ing l e~e di un lipro di m edicina scritto più di 4700 anni or sono, da un m edico della Corte dei Faraoni, Imhotep ; la trad11zione è stata eseg~ita d.al doitt. J ames Henry Breasted, reputato orientalista americano . Quest 'o.p era precorre moil te cognizio ni ch e sono al] a base della m edicina odierna : vi si parla di c1.r colazione dei sang·ue, della struttura e delle funzioni del cuore e del cervello, ecc. con una precisio11e sorprendente. 1

Escursione di medici francesi in Italia. La « Sociélé Jvtédica le du Liltoral Méditerranéen » ha organizzato, per la settimana p asquale un 'escursione n ell 'Alta Italia. Partenza da Niz~a il 6 aprile. Si visiter anno San Remo, Genova, Milano. il lago di Como., l 'orino e Cuneo. Ritorno a Nizza 1'11 apriJe. L'escursione è p oista sot1to1 il patronato delle Facoltà I\1ediche di Genova e di Milano. Sono previsti dei ricevimenti. Il programma speciale viene· inviato dalla segr eteria (rue Verdi 24, Nizza).

Onoranze al prof. Burci. Hanno avuto luogo a Firer1ze, nell 'Aula Magna dell 'Università, le 011oranze al prof. E. Burci in occas~one del co1np1uto trentennio d 'insegnam,ento, alla presenza delle a11torità, di quasi tutt~ gli allievi, tli numerosi m edici e s.tudent~ e d~ grande concorso di pubblico. Hanno parlato il prof. Taddei, che a nome degli allievi gli ha consegn ato ù~ bel volume di 011tre 1000 p agine, s tampato dalla « Rassegn a Internaz~o­ nale dj Clinica e Terapia )) , ~n lussuo1sa rilegatura, il Sindaco di Firenze, il R~t.tore ed il ·P reside della Facoltà medica di Firer1ze; il prof. Torrini h a letto numerosissi1n~ telegrammi e adesioni ed ha con segnato 51 mi.la lire frutto della sotlrtoscrizione., ch e con altre 4.0 mila date dal festeggiato, costituiranno una borsa di studio biennale, nella Clinica chirurgica di Firenze, per un laureato in medic~na in qt1el]a U11iversi tà. Ha risposto commosso il festeggiato., a cui di m otu proprio di S. M. il Re è sitato dato il titolo di Gr ande Ufficiale Mauriziano.

In onore di Giuseppe Sergi. La Società Romana di Antropolo·g ia h a inviato un sa]t1to aug urale a Giuseppe Ser gi, ch e h a compiuto in questi giorni il suo 90° compleanno.

Distrazioni di chirurghi. Il dott. Fèvre, prim ario all '« Hopital des En fants ~Ialades » di ·:parigi, aveva dimenticato del 1nateriale di m edicatura n ell 'addome di una pie•

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cola i11ferma oper ala, a n o1ne Loùise Bau clat. Per due mes~ la bambin a oobé delle sofferen ze . infi11e il mater~ale venne evacu ato per le vie nat~rali. I genitori h anno intentato un processo· in loro nome, l 'avv. J ean L~ngt1et ha chiesto u.:i inde11nizzo di 50 .000 fran chi; m a la 1 a C;arner a del Tr ibunale h a accordato so·l o 2000 fran chi. I

Indennizzo per infortunio ad un medico. Il d?1~t .. l\facdonald di Port Elizabeth (Unione

Sud-Afric~:ia)

era s~ato incaricato, dalla cc Colonial Mu.tual . L1f.e. Assu;an ce SQc~ety », di compier e una serie di visite d accertamento . Egli si valeva di un 'a uto·n~obil e della Società, guidata da un agente de~l a S? c1età stessa. Durante un v~aggio, un mucchio di m ateriéll e ch e costeggiava la strada fece sterzare la 1nacchina, ch e andò ad urtare violenle1nente contro un alber o. Il ;medico ripor:t ò lesioni alle mascelle, perdita dell '80 % della facoltà uditiva ecc., con incapacit à a contjnuar e la professione; onde ui: processo. Egli chiedeva, per i. dai1nJ, ] 0 .000 sterlin e, pFiri a circa t1n milione di lire it . Il processo è sla to clamoroso. Infine la Corte Su prema di Grahamsto,,vn h a acco·r dato la somma richiesta , più le spese. (La sen~enza è riportata i11tegr almente in cc .J-0•nrn. l\iied . Ass. S. Afr. » 14 feb. 1931). ' 1

Incerti professionali. Un chirurgo francese aveva cagio·n ato 15aravi d.ani:ii ad ·? na oper ata; da ciò un processo, con r1ch1esta d1 360 .000 franchi per danni. Il Tribuna!~ ha rii)otto I 'indennizzo a 200.000 fran chi considerando che il ch1rt1rgo è un mutilato di' g uerra. La sentenza aggiunge ch e egli avrebbe dovuto farsi ait1tare da un collega. Due dentisti di Ginevra s~)no st ati co·n dannati. dal Tribunale, sotto l 'imputazione di lesion e colposa per n egligen za, a 200 franchi d 'amn1enda e 2000 franchi di spese processu al1, per avere cagio~ato una lesione n ervosa in un p azien te ch e poi è divenuto anch e cieco. '

Curioso errore di un medico. Il « N~w Yovk IIer ald » rj.ferisce ch e un m edico di Chicago, chiamato a curare una r agazza qui11dicenne - Lilian a Fish er - colpita da paralisi infantile , telefon ò al « Durand fiospital » per avere del siero antipolio1nielitico·. Gli fu ris1)01s1~0 cl1e si era smesso l 'u so del sier o specifico, essendo i trovato ch e il san gu e dei geni tori corrispondeva ugualmente ben e. Nella trasmissioin e telefo·n ica il m edico confuse cc p arents' », dei genitori, coii cc p arrot 's », di p appagallo. Fece acquist are frettolosamen te un pappagallo e con g!Jlndi difficoltà ri uscì ad estrarn e 5 em e. di san gue, ch e i11je·tlò alln giovane rr1 nlata. Poi si r ecò all 'Ospedale, per chieder e co1r.,e fosse sorta quella curiosa n1edicazione; i11a ap·p rese, al colm o. dello stupoTe e della disperazio11e, in qu ale grossolano equivoco fosse caduto. Corse trafelato dalla p aziente, la quale però inta11-to er a mig]ioirata, inentre ~l pappagallo vitt in1a del m alinteso, st ava b enis 1mo. Lo stato d 'ansietà estrema dei geni lori ave' a av uto m olta p arte nel fa r perfl ere la tesla al m edico. 1


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RASSEGNA DELLA. STAMPA MEDICA. \

Osped. Magg. , se t.t. -

C. LoHE NZETTI .. Ipertrofie. ipe rplasie e neoplasie d ell a tiroide. Brit. Nlecl. Jo urn., lq nov. R. D. G1LLSPIE. P s icologia e p si co.patologja dell 'infa11zia. - F. R. FRl\SER. Trattam. del gozzo eso.f talm. Ned erl. Ti_idsch. v. Geneesk. , 15 nov. - A. B1E.\IOND. En cefalite acuta benig11a con liquor xan ~o­ cron1ico (para-encefalite d i Sicard ?) . _.4.n,ales d e (Jiru g[a, selt. - F. L. R. MoLINA e J. li. IBAfiEz. La tbc. uro-genit. Zcitsch. f. Kreislau/f. , lt5 nov. - NI. RosENTHAL. 'fb c. d ell 'aorta. Zbl. f. Chir., 15 nov. - H. L .. LOPPER. Peritoni le sen za perforaz. delle vie biliari. - \V. LEH1\IANN. Emholja g assosa dell 'a. polm . dopo aper- · tura d el rachide. A cl a Med. Scandin., I. - A. FABER. Nuova orientazione dell a gin11astica medica. - C. J . MuNcHPJo:TERSF.N.. Glicorachia. - S. LIVIERATO e A. S11VroNETO. Indacanemia . Gaz. d . Hof>., 15 nov. H. RoGElL Rammollimenti cerebrali. Presse A-fP.(l., 12 nov. - D. SANTENOISE. Dualismo ormonale della secrez . intr. gl~co-regol atrice del panc reas . [f i f orma 1 VIed.,., 10 nov. I. BENEDEK e E. v. 1 n v n zò. Modi fi cazione pendolare multiassiale del riflesso patellare. Paris Nléd., 15 no1v . - Numero di medicina leg ale e di m edicina sociale . Pedi atria, i ·5 nov. B. VASILE. Ricerche sul sangue di lattanti co11 disturbi della nutriz. .4.rcli . di Anlropol. Crimin . ecc. , sett.-ott. ~ G. G1ARR.U sso .. I .a n.eurast enia i11 medicina l egale 111ilitflr e . 1

1

Journ. Nerv. a. l\'1ent . Dis., nov. - K. A. ~lE~­ NI N GEu e P. E . . KuB1Tscn EK. Miglioramento di schizofrenia do_p o dissenteria . - D. M. 0LKON. Epilessia g enuina : lesioni micro.s copiche del sistem a cap illare . Difesa Soc., ag. - C. ADDARIO. Tracoma. Arch . Méd .- Chi r . App. Respir. , V. - GÉNEVRIEH e ~l. Linfoadenoma leucemico associato a un epi-

Lel1oma del po1l1no1ne. H. MALIÉ. Le sequele bronco-polmon. dell 'iprile . Pathologica, 15 nov. E. RAVENNA. Ileo da briglia co-r11pr i1nente il digiuno. - G. VrncELLAN A. Antracosi e siderosi polmonare. A. DE BLASL Mel anosarcoma primitivo del inidollo spin. Riv ista Terapia M Od. e 1'\iled. Pratica, marzo 1931. - Rive11dicazioni scie11t. ital . - La dottrina costituzionaljstica. - Iconografia med. ital. - Per i.1 libro med. i·~al . - Notizie.

ANNALI D'IGIENE. PUBBIJIOAZIONE MENSILE. Rip-0rtia m-0 il Sommario del N. 2 (Febbraio) 1931: Memorie originali : G. SANARELLI-A. ALESSANDRINI: Ult r rufiltrahilità del virus tl1bercolare ed evoluzione dell'ultra virus nell'organismo animale. - M. SABATUOCI : Un mete.do semp~ice e sicru.ro per mettere in evidenza le capsule ba.tteriche (1 tavola). - N. BABONJ: Nuove rice!'lohe sull'anaesotuberéolina bovina. - Rivi ~te generali : .J. E. P A.MPANA: Le concezioni m-0denne della s erologia dell'agglutinazione del gruppo tifo-paratifo. - Recensioni: Microbiologia. - Mis cellanea. - Rivista bibliografica. - Servi·zi igienicosanitari. - Nova et vetera. - Notizie.

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Ahbonamento pel 1931: Italia L . 6 O, Estero L. 1 00; aii. no.stri aibbonati rispettivamente L. 5 5 e L. 9 5, A chi corrisponderà subito l'importo, verranno spediti i fascicoli in oorso di pubbUcazi-Ollle del 1930. Per ottenere quanto sopra r ivolgerei direttamente all'editore LUIGI POZZI, via Sistina 14, ROMA .

Indi ce alfabetico per materie.

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: tratta111en lo . . . . . . . . . Pag. 459 Ammo11iuria come sagg~o d ell' equiliprio )) 452 acid,o -basi co n elle affezioni renali . . .\.ppen<licite cronica: sintomo 0 1b bietti,ro )) 457 .l\ sf1 $Sie act1le: emorragie e trombosi . )) 458 -~te tos i , . . . . . . . . . . . . . . . ·. ·. )) 447 )) 451 Azotemia se11za lesio11i re11ali . . . . . )) 450 Azotemia: vari azioni durante l a fatica . Bartonellosi . . . . . . . . . . . . . . )) . 454 Bibliografia . . . . . . . . . . . .. . . )) 453 )) 459 Cloruro· di calciq iD: patologia diges tiva Colich e renali da malforn1az1one r eno)) 455 uretrale . . . . . . . . . . . . · · · · 462 Colonie es tive : orgartizzrizio1ie e compiti )) Cu ore: i n sufficienza trattata con gluco)) 455 sio-insulinoterapia . . . . . . . . . . Dig~iunostomia profilattica 11elle operazioni g astrich e . . . . . . . . . . . . )) 459 Dolore sottoepatico n elle ulcere duode)) 457 nali . . . . . . . · · · · · · · · · · · )) 456 E1nottisi: t era1Jia . . . . . · · . · · · · Encefalite post-Yaccinica: ricerche cli- , )) 449 nich e e spe-rirnentali . . . . . . . . . Esofago: diver ticolo volumino.so; inter,·enlo . . . . . . . . . . . . . . . . )) 455 ~i\.erofag ia

Esp er ic rize su g li animali e zoofilia . .

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[ANNO XXXVIII, NuM. 13]

IL POLICLI NICO

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Febbre: .~ifoi de: tratta111ento a mezzo del . cl oruro di bario Gangrena gassosa . . . . . . . . Gl~c.:emia id iopatica . . . . Lingua : c ~lcolo . . . . . . Lingua: stato sabt1rrale e sua cura Liqu~do cefalo-rachidiano,: manometria Malari a estivo-autunnale: terapia . . . Malaria: lotta nell'Agro Romario . . . ~1eningile tubercolare : ricerche sperimentali su 11 'i stogenesi . . . . . . . . Meningo-encefalite da frattura dell a vol ta cranica - . . . . . . . . . . . . Moiflte c.o.n sindro1ne pallore-iperterrnia Morte nei diabetic~: cause . . . . . . Morte nell 'autolisi e1)atica: causa Nar cosi avertinica basale . . . . . Pneun1otorace controlaterale . . . Sclerosi a p l acche: etiologia e cura Sieror eazione della lue con .la (( BallungsReaktio1n » di Miiller semplificata . Stenosi initralica : r11more d~ Stee,l 1~ubercolo si di Nap oleone . . . . . . Tu bercolosi: filtrabilità del virt1s . . . Ulcera pe})tica : iniezioni ipodermich e di pepsina . . . . . · · · · · · · · · 0

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'r. AscoLr

t, R ed. capo.

A. Pozzi, resp. Roma . . Stab. Tipo-Lit. Armani d1 M. Courrier.


Roma, 6 Aprile .1931 - IX

ANNO XXXVIII

Num. 14:

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'

fon dato dai profes sori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONS PRATICA . .

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REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI t ' ============================================================================================

SOMMARIO. osservazioni cliniche : G. Giordam.o: Di ll!Il. easo di vneumoencefalo traumatico Note di tecnica: E. J. P a mpana e M. Sabatucci : L'in· sufficienza del metodo clas&ioo di Ziehl-N eelsen .per la. ricerca del bacillo tu·b eroola re .n elle urine. Commenti: M. Mazoott.i: Timpanismo basilare e segno di otre nel sieropneumotoT.a ce. Sunti e rassegne : RADIOLOGIA: P . Radt: Un nuovo metodo per r en dere visibili a i raggi ID! fegato e la milza oon un mezzo di contrasto. - M. Swik : Urografia endovenl()Sa per mezzo del sal e sodica dell'acido 5-iodo2-piramirdon-N-acetico. EsDOCRINOLOGIA: L . Brouha e H . Simonnet : Consid~razioni .g enerali sulle f.un.z ion i endocrine dell'ipofisi anteriore. - S. S.caglione: Ormone . foN:icoliare ed ovario. - D. Santenori.se: La dualità ormonica della secr ezione interna gliooregolatrice d el pan.crea.e. - SIEROLOGIA : Kunz: Sul trattamento sierologico della peritonite. - L . Cappel li : Sieroanafilaeei e r aggi. Cen'1i bibliografici. Aocademie, Società Mediche, Congressi : Reale Acicademia di Medicina di Torino. - Asoociazti.one Medica 1

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Triestina. - S-0eietà d!i Coltura Medica della Spezia e Lunigiana. - Società Piemontese ·di ChiT1Urgia. Appu1nti per il medico pratico : MEDICINA SCIENTIFICA: (JontPuuto in ·Cloro del polmonitico e sua i m portanza per iil decorso della polmonite. - SEMEIOTICA : Il dolore sacr 0-l.om bare n elle donn e. - L'eeplorazione rettale ne1le donne con lomba lgi•a . - OASISTICA E TERAPIA : Come riconoscer e e curare l'am.emia perni-cioea. Trattamento dell'anemia per:Q.icioea. - L'opoterapia .gastri.ea (metodo di Ca.stle) nel trattam ento dell'ainemia pernJciooa. - Cura dell'anemia perniciosa con stomaco dli.Bseccato e sgrassatQ. - Sul problem a. della s plenectomia nell'anemia perniciosa. - Esiste u1na tr omboastenia? - Radiotera pia e fisiopatologia delle poliglobulie d'origin e cardio-polmonare. - E mo rrag.ie profuse e trasfusione sa,n.gutigna. - VARIA. Nella vita professionale : Pangloes : u Oompér age n e specialità medicina.li. - Servizi igienàco-sanitari. Concorsi. - Nomine, ·promozioni ed onorificenze. Nostre corrispo ndenze : Da Trieste. 1Notizie diverse. Indice alfabetico per materie. 1

OSSERVAZIONI CLINICHE. Ospedale Maggiore degli Infermi di Chi eri (Torino). SEZIONE CHIRURGICA.

Di un .caso di pneumoencefalo traumatico pel dott. GIACINTO G10RDANO, prim. e doc. Coi nomi di pneumocefa·l o, pneumoenoefalo, pneumocele cereb;ra le, pneumatocele cra•n ico', pneumro ventricolo, pneumocisti ;de.I ce:rv-ello , pneumocranio, aerocele cerebrale, aerocele intracranic o, enfisema oerebrale o, .p iù genericamente, accumulo, raccolta di ari~ n ella cavità cranica o nei ven·t ricoli si ·è per solito indicata una stessa entità m-0rbosa, prur .di grado diverso, legata ad un fatto traumati.c o o altrimenti patologico (tumori, infiamm azioni, ecc. ) che permette .entJrata di aria n el cranio : rispettivamente, s.otto la dura, tra questa e la superficie' del oervello, nellia: massa c.erebrale stessa, oppure inel cavo ventricolare. Sembrò a molti (Dandy, Rand, Alberti, Masch erpa, ecc.) e non m en·o semh.r a a .noi ch e il te1,mine . di p nreum-0encefalo sia quello più appropriato, perchè più che altri comprensivo, e

specifico della lesion e. Si dica pertanto ch 'esso è termine d '~nsieme .e. se da un lato precisa l 'oTgano colpito, per altro. lato non ancora sufficientem ente precisa .i l diagnostico, in ordine a lle varietà della lesion e. Perchè questa non su101le presentarsi sempre a lla stes~ manier.a, dipe·n dentemente dalla sede della ra.c colta gassosa intracranica, e ciò ve:rrà segnalato. Codeste va.r ietà sono tnote: ventricolare (p1n eumoventricolo), extra-cerebra le o srubdurale, intracerebrale ed il pneumoencefalo ·s arà del1'una rO dell 'altra secondo i casi. La nostra trattazione sarà d'ordine generale e speciale, essa appoggian.d osi a un caso cliinioo occorso alla m.ostra osservazione e seguito sino al suo esito mo rtale: caso, tra i rari, ch e no·n inutilmente potrà aggiunger si ai noti, poch i sopra tutto n ella letteratura italiana, e, comu·n que, sempre di particolare interesse. 1

C. A:, d'anni 16. · Nulla di speciale n ella anamnesi remota. Ha sofferto le co1nuni m1alalt ie esantematich e dell 'infanzia. Da• qualche anno ait1ta j genitori ed i fratelli n ei lavori cam,uestrr. Il 29 maggio 1930, r incorrendo una mucca, cadde sul selciato battendo fortem ente sulla fronrt e. STORIA

CLI NICA.

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IL POLICLINICO

[ANNO

XXXVIII' NUM. 14:]

Trasportato a casa presentò fenomeni leggeri di alla quale era u scito liquido cefalorachidiano limcommozi-0,n e cer ebrale; ematoma alla parte me.- pido sotto forte pression~, visto infine il pericolo 'dia della front e, epistassi: fenomeni che in una di una probabile infezione, proponemmo ai pasettimana cir:ca scomparvero comp·l etamen-te, tanrenti d'intervenire, ma questi non aderirono alla to ch e potè in breve riprende!l'e le sue abituali oc~ . n gstra . pr-0posta e portarono a casa iiJ. ,P aziente. • • cupaz1orµ. Circa un1 settimana dopo comparve febbre, sen Di lì a, qualch e gio~o cominciò a notare, dapso di malessere generale, vomito. Chiamato un prima raramenLe, poi con una certa frequenza, medico questi r~scontrò tutta la ·sintomat-0Jogia di specie nei movimenti di flessione del èapo, fuouna mening i-te, che il 30 dello stesso mese conrusci.t a di. l!quido dal naso. Il liquido' scendeva dusse a moir te ~l paziente. a goccie ed e.ra limpido. Di ;oiù, in seguito· ad - Riassumendo, si. tratta di· un ragazzo sano in un forte starnuto, osservò che quando sollevava cui un trauma alla fronte seguito da verosimile rapidamente i.l capo sell,ltiva nelle cavità nasali, frattura ·dell'etmoide e fuorusc~ta di liquido cefalorachidiano determinò il formarsi d~ una raccolcome una specie di sibj)o iD:terrotto, quasi un gor goglio d~ acqua. Il paziente non diede grande ta abbastanza cospicua di aria negli spazi sottoimportanza a questi disturbi, e soltanto' quando1 i aracnoidei del lobo fro ntale destro complicato ben parent1 si accorsero del sopraggiungere di un sen- prest-0 dal sopraggiungere dj una meningite con so di torpore e di perdita di memor~a si ..decisero inev.i,la.blle e:xitus. a farlo vjsitare dal me.dico che lo indirizzò ad uno• . . specialista. · Il pneumoen cefalo costituisce un'affezione • Questi sospettando una frattura della base del rara. cranio lo indirrizzò al chirurgo. Se, di fatto, le nostre ricerche bibl1iografiEsame obbiettiv9 praticato µ 12 giugno 1930. Ragazzo di costituzione scheletrica regolare; mas- che ~ono oompl~te , sarebbero appena 61 i case muscOtlari bene sviluppate; c.u~ e mucose vi- si fin'·or.a descritti , di cui soltanto cinque di sibili ,n allide. 'f emperatura 36°,9. Polso 70. AA. italiani. Colpisce l 'apaiia di cu~ il paziente .è affett9. Ha . Seoondo il .Conte la .p rima raccolta di casi tendenza alla sonnolenza meilitre lo si esamina di pneUimoencefa.lo è dovuta a Mac Arthur e diminuzione della memoria. Dalla narice, quan(1905): essi sono quasi tutti di· ID•a tura indo flette forteme1~te il capo, si ha deflusso1 abbond~nte, a fiotto, di u11 liquido incoloro ch e viene fiammatoria petrro-mastoidea. tosto raccolto in una provetta. lnvitando1 il pa11 ·p ri.m o caso di pn·e·u111oence·f alo tra.u rna tico zie nte a guardare ~n alto è percepibile, sebbene non sempre, il sibilo interrotilo già ricordato. sarebbre stato .d escritto dal Luckett nel 1913. Si trattava di un uomo di 4 7 anni che in seNegativo l 'esame dell'occhio, fondo1 compreso. Faccia e cranio esterio1rmente indenni, non per- guito a·d un forte trauma al capo presentava cependosi tracce di cicattjci o depressioni ossee. fenomeirui cerebrali. Questi pe:rò irapidamente Nulla al torace ed all'addome. Riflessi superfidiJ.e.guavano e la radio·g rafia !ll•o n dimostrava ciali e profo ndi normali. Deamb·u lazione nol"male. nulla .di partioolare. Negativo l'esame delle urine. ' Dopo una settimana circa jn seguito ad un L'esame fisico-chi~icç- d el liquido che fuorusciva dal naso ha rivelato -i caratteri tinici . del forte starnuto so,praggiungevano nuovamente liquor-cefalo-rachidiano. fenomeni cerebrali e la iJ"adiografia rilevava, Reazion~ d~ Wassermann e Meinicke negativ.:e. L'esame radiografico del cranio fatto in diverse questa vol1ta, presenza d'aria nei ventricoli ceposizioni ha dimostrato la presenza di una grossa rebrali. Opeirato, moriva dopo cinque giorni, bolla d'aria della gros.sezza di un limooe all 'in- ed a l.l'autopsia si :rìscontrava fratt'lllra del1l'etcirca, situata alla regione frontale destra, tra la mo ide, :rottura della base del lobo frontale dura e la superficie cer ebale, come appare· dalle destro e raccolta d'aria nei ve.n tricoli .c erebralri. due unite figure. Casi -con simili vennero .p oi pubblicati da Non tardò a diagnosticar si un pneumoencefalo subdurale, ma rimaneva a stabilirsi la causa. Dato .altri (Horrax, Spillar, Hanston, Do·y le, Potter il colpo subito dall 'a. sulla fronte, l a oomffi:o..: e Dod d , May, ecc.) tanto che nel 1923 lo zibne cerebrale, l'epistassi ed in seguito la cr aniorinorrea, era logico pensare a4 una probabile Schloffer :ne poteva g ià r:accogliere runa ventina. Altri an·o ora venivano in.tanto raccolti dal frattura d ella lamina cribrosa dell 'etmoide o delle cellule etmoidali accompagnata a l acerazione del- C·hiari, Santoro, Teachenor, Wheeler, Cannel, la dura madre, lacerazione che, se permetteva Grant, Krogiu.s, S.iiegmllLil1d, Davidson, Eggert, l 'u scita del liquor, anche veniva a cr eare l,lna via ecc. e nel 1928 Huizinga e Keijser potevano di entrat a all 'aria. Ora,' per quante ricerche radio·g rafiche siano già contarne 33. state eseg1-1jte, non si potè arrivare ad una tale Seguono i casi di Campbell, Poschoud, dimostrazione, perch è, evidentem ente, come suc- Bahm, Mothe:rsole, e Lewis, ed infine quelli cesse del r esto al Bertoloitti, il forte oon1trasto. del di Bertol,o tti, di Brun e Ja mhert de Bearchien, ~ne umoencefalo sui radiogrammi, era tale da impedire lo studio dei dettagli su quella regione. ·di Conte e di Raud. Ammaestrati <lai casi riferiti in letteratura., viDall"esame .d i tutti questi casi ri sulta insto il persistere della siilttomatologia, visto con nainzi tutto che, in pa·ragonie della grande quanaltTi esami radiologici che l 'aerocele non accenn ava a din1inuire, non os tante che nel contempo tità delle fratture del cranio, il pneumoencesi fosse pratjca la una puntura lon1bare in esito falo sia un 'e~enienza molto rara. 1

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SEZIONE PRATICA

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li'rG. 1. -

Proiezio·n e sagittale.

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F1G. 2.

Proiezione laterale.


4.74:

IL POLICLINICO

Eppu1re noi pensiamo col Lewis che esso sia ancora più frequente di quello che si p<>&· sa supporre : la scarsa iniziale e·n tità clinica dei sintomi , come vedrem o, ch e la raccolta d 'aria endocra·n ica può' presentare, . il suo facile riassorbimento infilne, quando è in poca quantità , fanno infatti sì che molti casi di pn·eumo. encefalo ·p ossano essere passati inosservati, an·ch e pe,r mancanza di re.ferto ::radiografico. • Ad ogni mio do, poichè l 'aria, quan.d 0 è· ra.ccolta in quantità gr.ande può dar Ju,ogo a si1n tomi di una ce.rta entità e più di tutto espone il paziente ad un:a infezi1on.e m enin·g ea (un quarto circa ·dei casi è terminato con la mo·r te) si bratta sempre, ed il nostro caso inse.g ni, .di una complicanza molto grave. Condizioni essenziali per il prodursi del pneum·o encefalo sono la soluzione di continuo dellè ossa craniche e la ,r ottura d ella dura madre: pa:re però che ,esse, da .sole, nOIIl! siano suffioenti, poichè nel:l1a m.aggior parte dei casi si sono trovate sempre lese anche le cavità accessorie del cranio (r.occa petrosa, seni fro.n tali, se.n i etm·oidali). La soluzione di continuo delle ossa e d ella dura madre può essere di natura trauma ti ca, com e nel nostro caso, ed allora si h a il pneumoencefalo traumatico; pruò esser e .dovuta a carie dell 'etmoide, ad usura da compression e o a tipo distruttivo per tumori intra od ed allora abbiamo extra-cerebrali (Bertolotti) • il :pneum oencefa lo spontaneo. Ta.nto in un caso come nell'altro su ccede ordin.ar.iamente uma reazio·n e m ening·ea, co·n formazione di .a1d erenze, che t endono a delimitare il fo colaio idi f.rattu.ra o di uoora dello spazio subdurale cir.oostante. Attraverso questa soluzione di coin tinuo noi assistiamo allo sooJ,o del: liquor-oefalo-rachidiano, la cosiddetta craniorinorrea, la quale può esse.re più o me.no abbondante, continua o intermittente, .transitoria da :passare persino inavvertita dal paziente stesso, ed infine qualch e volta mancare addirittura. Stabilitasi la comunicazione tra l 'aria esterna e lo spazio sotto·d uTale , poich è una parte almeno d ell'aria iVi pe1n1etrata viene riassorbita, è necessario, per lo stabilirsi del pneum·oen.cefalo, che intervengano altri fattori. Questi, ch e soin o ormai ammessi da tutti, senza t•u ttavia esser·e di:mostr,a ti, sono rappresentati dal colpo di to1sse, dallo star!Iluto , dal soffiarsi il n.aso, mediante i quali si avrebbe un a·u mento di pressione nelle cavità pneumaticl1e paranasali e, attraverso alla breccia di frattura e di u sura dell'osso, la penetrazione di aria n ella cavità cranica . 1

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XXXVIII, NuM. 14)

Un m eccanismo analogo dev'essere, con ogni probabilità, successo nel nostro caso, in cui i primi sintomi (apatia, SOI1Ilolenza, perdita della m emoria) cominciarono appunto a manifestarsi dopo ur1 viole·n to starnuto. Altri Autori sostengono che la penetrazione dell'aria possa essere favorita da aumenti di pressione del liqru·or cefal,o -rachidian.o. Senza . violerne n1egare l 'importanza, ci limitiamo ad osse.r vare che in molti casi, accertati anche all 'a·u topsia, di usura del pavimento osseo per processi blastomatosi od infiammatori si ebbe fltI-oru.s cita .di liquor cefalo-rn.chidiano sotto forte pressione senza che, per alltro, si siano manifestate raccolte endocraniche di aria. Un altro fattore, rilevato in qualche caso all 'autopsia, è dato da •u na speciale disposizione valvolare 1dell.a 'soluzione di continulO ossea e meningea, la qiuale .p ermetterebbe una penetr.azione di a.ria più fa.cile che rn on sia la fuoruscita ,d el liquo1r cefalo-rachidiano e del1'aria stessa. Penetrata .J 'ania in .cavità oltre al dilatarsi per l 'aumento 1della t em·p eratura ed .alla tendenza natu,rale a drispor si verso le parti alte, può raccog liersi tra la dura madre e il cervello (pneumatocele extra oerebrale), nei ventricoli cerebrali (pn eumoventricolo), ed infine n ella sostanza cereb.r ale stessa (pneumatocele intracer ebrale).Nel cosidetto pneumatocele extracerebrale si distinguon,o : una fo rma saccata qua·n·do l'aria è raccolta in una cavità a tipo cistico, ed u·n a forma diffusa quando l 'aria invade tutti gli ·sipazi sUJb·durali. Quando la :r.a6oolta è ex.tra-cereb.r,ale-sotto, dural1e, general1mente ha sede in vicinanza dei lobi frontali. I·n a louni casi l 'ari.a si era raccolta ·tanto nei ventri1coli come fuori del cervello : orbene l 'osservazione radiolog i1ca ha dio:nostrato come dapprima si sia formata la raccolta sotto-aracnoidea , poscia quella ventricolare. · Nel. caso nostro, come in quello .del Bertolotti e in [parecchi altri, la raccolta è sempre ·Stata ext:r.a-cerebrale. Qualti. le vie ohe pruò seguire l'aria per entrare nei ventricoli cer.ebr.ali? S·o no tre: da.g li spazi S1Ubaracnoidei giunge per i fori di M1age,rudie e Luschka a l IV0 ventricolo e su ocessivamente, attraveI"so l 'acque·doitto Silviia no, al III 0 ventricolo ed al foro di Monro e poscia ai ventricoli cerebrali (Dandy e Gortan); attrav~JISO ad una fessura cerebrale; o:ppure penetrare in un fooola iD di rammollimento cerebrale, dando luogo alla formazione 1

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di u.n a pneumocis.ti che può in seguito mettersi in comunicazione coi ventricoli.

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Da quanto riferimmQ si compren.de facilmen~ te come i sintomi del pneumoencefalo siano molito variabili. Può infatti d·e correre senza alcun sinto mo, oppure presentare appena una modica ceifalea. A volte i.n vece questa è fortissima, si ha senso di debolezza generale, p1o lso teso e raro, vomiti, ·stu1pore, emiple.g ia, alterazioni della ps~he. , Talora · si riscontra an,c he papilla da stasi. Grande imiportanza acquista 1a fuoriuscita del liquor cefalo-rach1idiano, vuoi dal naso, Villoi dall 'orecchio, a seconda della sede della lesione, sebbene, come già si accennò, possa mancare od essere fugace al pu·nto da passare inavvertita dal paziente. Patogn·o monica, m,a assai ;rara a riscontrarsi, è la percezione di un suono timpanico alla percussione aooompa.g nato talQira a rumori di guazzo ·i.n. qual·che parte della scatola cranica. A volte infine il ·p aziente stesso avverte oome quache cosa 1ch,e si muove dentro il cervello. Questi sono però sintomi .di probabilità. La dJiagnQsi di certezza non la si potrà ottene.re ohe col sussidio dei raggi Roentgen. 1

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* ** Quale il decorse del pneumoencefalo? l·n morlti casi l 'aria si riassorbe, avverandosi così la g.u aTigione spontanea. Il riass·o rbimento avviene nel pneumoven• trico lo; fuori del cervrello può impiegare da un.o a dieci mesi (Lewis), mentlie più lento ad avverarsi è n ella sostanz.a cer.ebr.ale dove si possono aver:e formazioni cistiche più o meno voluminose descritte .da !Barbe e Gl,ena:uid. ' La comunicazione con l 'esterno, che può ;realizzaiie le condJizioni per lo· stabilivsi di una m eningi te, come è a.ppunto successo n el •n ostro caso, costitmis·c e il pericolo m~g~iore. 1

l 'aria deve provvedere alla chiusura del difetto osseo e della dura madre, caUJSa deJ.la racootta gassosa. Solo in questo modo potrà evita.r sene la r~petizion·e . Non n~sco1ndiamo che, data la sede e la natura delle lesioni, ciò possa il"iusciiie di una diffi coltà e gravità estrema, se .n on addirittura • impossibi1le, ed è per que·sto che il S.iegrnund, in · Un 1ca:so dì pneumatocele intr.acer.eibrale nto n si a ccontentò della semplice in·c isione della rac.. colta gassosia seguita o · no .da drenaggio, co me a·p punto è ,s tato fatto dalla maggior parte de~ gli Autori, mia ha proic eduto al riemipimem.to d ella cavità rimasta con del grasso prelevato dallo stesso soggetto, e con risultati ottimi. A noi pare qu.in,d i che, decisi all'intervento, dop•o aver inciso la .II'aiccolta, piuttosto che drelllare, il che ·p otrebbe dar luogo ad in•fezione secon·d aria, sia ip1iù lo·g ico o proce.dere alla sutura ·della ,d uramadre, o, irneglio anoora, ricoirrere, ove il caso si ·piresti, al procedimento· del Siegmund ohe, p er quanto non sia stato se•g uito ·d a altri, è, a nostro avviso, q·uell,o che,. dinanzi alle eriormi difficol~à teicri,i che ·s opra ri1cordiat e, ·01ffre, logicamente a lmeno, nei casi a~propriati le ma.ggio,r i ·p robabilità di successo. 1

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RIASSUNTO.

In un ragazzo 16enne uh trauma frontale, ·ch e probabilmente determinò fr.att ura .dell 'etmoide, fu seguito da ·p erdite ·d i liquido, c.-r. · e dalla formazione di un.a racco·l ta d '.aria fra la ·dura ·e la sostanza cerebra·l e del lo1b o front.ale destro·; so p ravvenne meningite, a.d esito letale. L 'A. trae occasio1n e dal caso per ·d iscuter e la p·a togenesi, la sintom,a tologia, il deco.r so e il trattamento del pn1eumoen cefalo . 1

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BIBLIOGRAFIA.

ALBERTI ~ MASCICERPA. Relazione presentata al XXXVII Congresso della Soc. Italiana di Chi. rurg1a. BRuN & JAl.TBEHT DE BAULIEU. J ournal de Radiologie et d 'Electrologie, giugno 1930. · BERTOLOITr. Lezio ni di Craniologia Roentgen. Ed . Minerva Med~ca, 1929. Torino. ** Rif. in Zenti:alorgan f. die ges.. ChirurCiPca la cur,a, dinanzi ad un caso ·di pneu- CAMPBELL. gie, vol. 47, pag. 461. mo:en·cefalo, la nostra linea oon,d otta vaCANNEL. Ibid., vol. 23, pag. 189. rierà d.a caso a caso, a secon1d,a dei d.a ti che ci CORTESE. ·Diario Radio lo gico 1930, pag. 113. DAv1nsoN. Amer: Jour11al oif Roentgeno1l. & Rafornirà la radiografia sovente ripetuta. dium Therap·y, vol. 17, pag. 447. Se ·da questi d.a ti e da quelli olinici, appare DoYLE. Amer. Journ. of Roentgenol., vol. 8, pache la raccolta non h.a tendenza a riassorbirsi, gina 73. LI tenendo sem1p re presente il gravissimo perirc e- EGGERS. Archiv . f. Klin. Chir., vol. 144, pag. 121. lo dello svilupparsi di unla1 . rr1eningite, a n oi GoaTA1'1h 1 Atti del..- .v Congresso italiano di Radio• .lqgia,, c?t·t. 1923 .. -., 1 1 .. pare logico l 'intervento. Il quale, naturalmen- 1GRANT. :Surg., Gynecol. a. Obstetr., voi. 36, pate, per essere completo, oltre che ad eliminare gina 251.

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IL POLICLINICO

HANSSON. Rif. in Zentralorg. f. d. ges. Chir ., vol. 16, pag. 198. HonRAX., Annals of Surg., vol .. 73, p•a g. 18. Hu 1z1NGA & l\.EIJSER. Rif. in Zentralo.r. f. d. ges. Chiir., voi!. 45, p ag. 372. KRoGrus . Rif. in Journal de Chirurgie, vol.. 28. pag~ 571~

.

LE"\IVIS, AUBREY. Rif. ~n Zen,tralorg. f. d. ges. Chir ., vol. 45, pag. 19. LucKETT. Surg. Gyneco·l. a . Obstetr., vol . 17, pagina 237. MAc ARTHUR. Citato da CORTESE. MoNARI. Radiolog·ia Medica, vol . 13, pag. 492. MAY, Am. Journ. Qf Roentgenol ., 1919. MoTHERSOLE. Brit. Journ .. of Surg., vol . 15, pagina 514. PAsr.noun. In Zentralorg. f. d. ges. Chir., vol. 49. pag. 779.. PoTTER . .~m. Journ. of Roentgenol., 1919. RATIM. Zentralh. f. Chir., anD:o 55, pag. 1112. RAu n. Arch. Surg., vol. 20, llag. 935. SANToRo. Rivista oto-ne11ro-oftalmologi.ca, vol. 1, 1924. ScHLOFFER. Archiv. f. Klin. Chir. , vol. 127, pagina 731. SrnGMUND. Deutsch. Zeitschr. f. Chir., voi. 198. p ag. 259. SPILLER. In Zentralorg. f. d. ges. Chir., vol. 18. pag. 540. · TEACHENOR ..i\nn. of Surg ., vol. 78, p ag. 5-1. WHEELElC The Lancet, vol. CCIV, n. 5194, pag. 529.

NOTE DI TECNICA R. Istituto di Igiene sperimentale della Università di Roma

diretto dal prof. G. SANARELLI.

L'insufficienza del metodo classico di ZiehlNeelsen per la ricerca del bacillo tnber· colare nelle urine. Dottori E. J. PAMPANA e MARIO SABATUCCI, assistenti. Dalla aettu1·a dei oomlU.lli tratta.ti ci si fa l'opinione che l 'o:ridin.a cio m etodo di Ziehl'-Neelsen sia sl\.lffic ien.be per la ricerca dei bacilli tub er ooilari n el sedimenit o urinario: tale m eto·do, comprenden1do un trnttam.en.to c·on alco-011, dovre1b be g.arantiir.ci dalla possibilità di even tuali :e de·p lorevoli errori 001n bacilli pseuldo-tuber colaTi, che s01I10 ritenuti c om·u nemente a cido-, ma .DJOn alcool-resistenti. Tuttavia n ella lie tteratura sono già OO!IThpairse numerose osservazioni ch e dimo·s trano come alcuni ceppi . ·d i 'b acilli pserudo-troberoolari (smegma) s~ano non solo acido-, ma anche alco1ol-resistenti . In tali casi, limitandoci alla colorazione col metodo oodinario, è evidente ch e tali baci•l1i, morr1folo1g icamente m .al diffe;renz•i abili da i tuberico1lari, verrebbero erroneam ·ente interpretati 1come tali. Volendo faTc i un ooncetto personale delJa frequenza di tali reperti, abbiamo comiln.ciato 1

1

1

[ANNO XXXVIII, NuM. 1-!J

c ol prendere in eis ame, 1da qiuesto punto di vista, tutti i campioni di urina che, per una ragione o peir l 'altr.a, ci v.enivano inviati. Già dopo pochi esami negativi trovamn10 un sedimento fllirirna rio 'c he, oolorato col metodo di Ziehl -Neelsen, mostrava numerosi bacilli acido1- ed alcool-resistenti, disposti ad ammassi, o a V, o isolati, con estremità spesso clavate . La loro morfoliogia era tale che solo ad un occhio molto esercitato poteva suggerire qualche ·dubbio sulla J,o ro identifi1cazione con baci·l li tJU.beircol.ari autentici. Dal medico curante arppren demmo ch e l 'urma appariteneva . ·ad una paziente affetta da infltuenza, co'n anamnesi assolutamente n egativa riguardo alila tuberooLosi. Era questo un esempio di uno di qiuei repeirti dUbpi, in ouri sarebbe stata imperdonabile Leggeq-ezza c00iclrude·r e per la presenza di bb. tube:rrcolari. S'imponeva quindi l'esame biologioo: ma n ell 'a t:tesa de·l l 'esito di questa prova volemmo stu,d iare co'Ine quei bacilli si compoll'tassero di fronte a ll 'azione prog;ressivamen te criescente di vari mezzi ·d ecoloiranti. Avevam ;o Ja spM':anza di trovare un metodo che, da solo, fosse sufficiente ad escludere la n ecessità de·llla lunga prova biologi.ca . È n oto che nel m etodo com·u nemente impiegia:to l 'azio ne 1de1c olor:ante è affidata all'acido solfor~oo al 20 %, impiegato per circa 10' ' e1d all'alcool, che Sfi fa agire per pochi secondi , fino a ·decolorazione del preparato. Abbiamo rea.1izz,a to Uril primo aumento 1del·l '.azione decoloranitle insiistend,OI n 1el trattamento con l 'a1lC01ol,_ prolrungan,done l 'razio.n e fino a 5'. Con tal.e modirfi cazion e i ba1ci!lli in esame si moistrariono parziialmeinte deoolorrati: mentre un preparato1 di controllo, a llesitito con autentici b aici1'li trubetr1colari di pro·v;enienza renale, li m·o·stJrava ancora intensamente colÒrati in rosso. T.a le ldiv:er.genza .di comportla.m!entlo 1era già molto .sit,onificativa: meglio però sarebbe stato arrivare a lla ·deoolorazio ne completa di que s ti bacilli , con un metodo ch e lasciasse inalterati i b. di Koch autentici . E questo a bbiamo lpe:Pfettamente ottenuto faoen·d·o seguire ia li 'azione deoolorante d ell 'acido so~forico e a quella dell 'alcool per .5' un trattamenito co·n il liq1lli.do di Paippenh eim. Co·n tale metodo i bacilli vennero decolorati completamenit e e1 assruns~o il oolore azzurro di con trasto, men.t re i bacilli tubeir.colari ·di con.: trollo rimaseTo ina 1lter.a.t1i . Evidentemente questo ·s emplice metodo ·di d·e,colorazione bastava a·d escludere la n atura t-uberc<>lare dei bacilli sospetti: ciò che venne con~ermato due mesi d opo dall 'arutopsia del11.a caYia inoculata che dette un J'epeDto n egativo. 1

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[ANNO

XXXVIII , NuM. 14]

477,

SEZIONE PRATI CA

marcar n? la P'Osizione e co ntinuare come se-

Suacessivam ente trovammo altri qu.a ttro casi che studiamn10 co,n la stessa tecnica. Riassurmi.an10 i ri ultati niella tabella che segue.

1

. gu:e : 10) Lavare l 'olio ldi cedro con xilo1o. I

-'-

Reperto b atterioscopico tA)

(B)

(C)

Preparati colorati col. met. di ZiehlN eelsen immodificato.

Preparati colora.t i col. met. d i ZiehlNeelsen ) in cui l'a · zione dell'alcool è stata prolungata fino a 6'

Prepar ati tratte.ti come iu (B ) e ulteriormente con liq. di Pappenheim per

1) Influenza. Anamnesi negat iva.

Presenza di bacilli colorati . . in rosso vl!vo

P arzialn1en te decolorati

DecoJorati

2) Cistite blenorragica.. Coxite

Id.

Decolo~ati

(Non saggiati)

3) Tubercolosi r en ale ?

Id.

Immutati

Immutati

Pos1tiva

4) Crisi dolorose all'epididimo in so ggetto sospetto di tbc.

Id .

Immutati

Decolorati

Negativa

Id.

Immutati

Ce.si

.

Prova biologica (cavia)

10'

Negativa

(Non inoculata)

1

polm. pregressa, e che h a sofferto numerose epididirn,j ti blenorragiche 5) Sospel to di tbc. renale (piu-

ria, non ematuria, lesioni banali del trigo110 vescicale)

I

Dall'esamre di questa tavola risulta che se i bacilli ~ previament e riconosciuti c ome acido ed a.licool-J'lesistenti si de coloran·o totalmente o ,q uasi, sotto l 'azione 1del liquido dii Pa.ppenheim ~ se ne può senz 'a ltro esclu1 dere la natura tuber colare. Esperienze parallele, allestite con a,u tentici baci.Ili tube1rcola1i, ci ha n.n o m·O· strato che questi resi·stoin o invece a ll 'azione del liqu.i,d o di Pa-ppenheim per almeno un'ora. 1

* **

Pertanto le nos.tr.e esperienz.e ci inducono a consigliave la seguente t ecnica, da a·p1p li care sistematiicamente tutte le vo,l te ch e si debba ricercare il b . di Ko·ch n el'le U!rine. 1) Centrifugare •p er almeno ·IO min.uti, cc. 10-20 di urinia; disten.dere il sedimento, essiccar e, fissare al la fiamma . 2) Colorare con fu!c sina di Ziehl a cal·do per 5 '. 3) Lava.ire. 4) T~attare con aoiid·o solforico al 20 % per cirtca I O'' . 5) Lavare. 6) Tratt are con alcoo1l asso1l1uto per 5 ', rica·mbianidolo tre volte. 7) Lavare . 8) Colo.razione -di contrasto con bleu d.i n1etilen e acquoso . 9) Asciug·are e fare una prima osservazione, po1ssibiln1ente oon tavolino traslatore. Se si trovano ba.cilli colorati in rosso vivo; 1

,

Negativa

Decolorai.i q11asi totalmente

11) Gettare lo xilolo e trattare il 1presparato con il 1iqui,d o di P.a ppenheim (I ) rica·m biandolo tre volte, com,p lessivamente per 1·0' . . 12) Lavare, asciugare e disporre sotto l 'obbiettivo i cam.p i microscopici ·p Peviamente de· termin.ati, in modo da osservar,e .a ncora g li stessi bacilli. Noi con sigli.amo l 'uso del tavolino traslatore poiichè .esso ci permette di seguire, ·d1urante le vari.e fasi del trattam.e nto, .determinati grup~ pi od elem enti bacilla.ri ch·e , specialmente n ei casi a reperto molto .s carso, potrebbero non esserie facilmente reperibili neJla second:a osser• vaz1·one. Questa 110,s t·r a ·tecni1ca ·p ermet;te dunque di esclu1dere Ira natu.m tubercolare di bacilli a ci· do- ed alcool-res.istenti qu.al 0ra essi .r imangano deico]o,r ati da·l 1. ·di P.appenheim. Nel caso contrari.o il r eperto isaTà altamente sospetto; e la prova biologica sa1rà .d esiderabile com e defini1Liv.a ·conferma : e ciò, sia perch è 11on si p uò escJu,d ere l 'esisten za di bacilli pseu,do-,tUJbielPcolari .a cido-a lcool -P.a1p penheim-.r esisten ti , ben ch è n on siano mai capitati sot to la n·o stra osservazio,n e; sia perch è i bb. paratub er1

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1

(1) Il liquido cii Pap.p enl1ejm ne segu ente : Acido rosolico Alcool a 96° Disciogliervi bleu di metile11e giunger e: Glicerina

ha l a corn,uosizio-

gr. 1 cc. 100 a sal urazione; ag-

cc.

20


478

[ANNO XXXVIII, NuM. 14]

IL POLICLINICO

colari, da noi e aminati a questo riguardo, si COMMENTI. comportano approssimativamente come i bb. · Timpanismo basilare e segno di otre di l{och. (Pa.r atubercolare Harlinskj, Rabino'nel sieropneumotorace. 'vitsch , Horn, Grasbacillus, Paratubercolare dello ster co ·del cavallo, della ta.rtaruga, del Nel n. 37, anno 1930, . di questo g iornale, Phleum pratense). Tuttavia l ' inquinamento di sotto il tjtolo: « Di un nu·ovo segno fisico nelun 'urina da parte di questti paratu bercoliari ci 1'idropnx: il jSUon,o idro-pneumotoracico di sembra altamente improbabile. otre », pubblicavo due mie osservaz~oni sopra il segno s·u ddetto ch e a m .e risuilitav-a non fos'CONCLUSIONI . se stato da altri descritto. Dalle nostre rioenche ri·sulta, in armonia Nel n. 50 dello stesso g iornale e della stessa con r ecenti osservazioni di altri AA., che sa- annata, il prof. E. Signorelli di 'F irenze mi rebbe estremamente azz,a1rdato con cludere per . f.arceVia nota.r e come g ià altri avessero prima di la natura tubercolare .di un 'urina in base al me risoon t:rato i1 fenomeno e che egli in Itasolo r eperto di ba,cilli a cido- ed a lcool-resisten- lia era stato il prim.o ad ,o ocu·parsene. Letti i ti, a mo.r fo,J.ogia simile ali b. di Ko,ch ; e ohe, la vari dal Signorell~ in.d ica ti, ho potuit o conpertanto, è con moilta cautela e oon profondo statare effettivamente come il segno che io risenso di re.spon.sabiliià che il m edico prati co, tenevo per nuovo, era già stato invece segnasfo mito ·di m e.zzi ou ltura li e biologici, deve lato da a ltri. accingersi a tale riceriea. Il prof. Signorelli afferrna che prima di pubLa tecnica da noii proposta perm.e tte di e- blicare le sue osservazioni egli oniestamente si .~clru.rder.e im·mediatamente la n,a tura tuberico,pPeocou1pò tli fare 'l1e più amipie ricerche bilare di ·m ol:ti reperrti ba.c ill:a ri sospetti. . bliografi1ch e pa.rendogJ.i c h e per la facilità a riscontra;rsi , il fenomeno probabilmente fosse RIASSUNTO. stato da a ltri descritto. Gli AA. con·fermano la insufficienza del N ella prima r edazione del manoscritto del metodo classico di Ziehl-Neelsen nella ricerca mio J1avor o avevo incluso il seguente periodo: d el b. tuber·c olare ne1le urine, e propongono « Poichè a m e sembra che il fenomeno in l 'uso ·del metodo ·di Pa.p penh eim, opportuna- pavoLa, per la fa·cilità oon la quale in b1reve mente modificato. tem·p o io l 'ho trovato in du,e 1casi, oon tutta verosimiiglianza sarà stato ·da altri descritto, Dicembre, 1930. ove ciò ~osse avvenuto, prBorno i lettori di voler ,c onsidera.re ~l presente 1J.avoro come sem.... Ai medici incaricati di preparare degli ottimi infermieri, rammentiamo, Il Manuale, adottato quale testo per .tali Corsi di piiice apporto casistico ». Istruzione in moltissime delle principali città d'Italia: Tutti i manrura li di semeiotica più in voga Prof. CIACINTO QUARTA e tutte le monografie sul pnx ·da me con sulgià Medàco aiuto negli Ospedali di Roma Docente di Patologia Medica nella R. Univ. di Roma.. tate , non .fan·n o pariolra di esso. Il libro del Riccioli, hl più recente e ~l più am·p i 0 sul! 'argomento, n·o n n,e parl:a va affatto. Eminenti clinici da ·m e inter.rog·ati, tr~spondevano di non (Cuida pratica per infermieri ed infermiere) . con oscere fosse stato descritto un fenomeno si4& ediz. -accurata.mente riveduta e notevolmente ampliata ' Riport iamo qualcu·n o dei giudizii emessi. intorno a mile. 'E solo d·opo tali vioevche e tali attes,taquesta nos'tra pub.blicazione: zi,oni io mi decisi ~ togliere da.I lavoro il peLa Rivista Minerva Medica di Torino, nel fascicolo 1° riodo sopra,c itato. (gennaio 1923), dopo una larga rela.zione del contenuto del volume -0oncJUide: « Il Manuale del prof. Quarta è Cnedo per·t anto che n,o n meno onestamente ~tato giusta.mente a11>prezzato i1olle stie preceden·t i edizioni si-0ohè è giun.to in pochi anni alla terza; esso, cLeil Sign01Pe1],]:i io mi sia preoccwpato .d i dire -0ltre' che per l'li.struziiane degli inferm!eri e delle fa~i­ cosa e.s atta pubblicando le mie osservazioni; g-lie nell'a.ssistenz.a ·a i malati, è pa~t1c~l~rmente utile ai medici che debbono tenere corsi d1 insegnamento comunque sia, ·dò sinceramente atto al Signa· ad infermieri, a militi della Croce Ro~sa! conft:renze di volgarizzazione sulla assistenza agli 1nferm1, sul r elli di aver ris·t abilita un.a verità che io, co,pronto soccorso e simili » , me lui, avevo, cerraata. La Delegata della Presidenza Generale pei: l e In:fer: miere della Croce Rossa Italiana (Si gnor.a d1 Targ~1 an1 Questo per la parte' rdiremo così' etica della Giunti ma.rch. Irene) dn data 27 ap!ile 1923,. scr~ve: que stione. <• La ringrazio dell'interessante ed utile pubbhcaz1one ch' Ella ha voluto cortesemente inviarmi e . della .quale Venendo .al 1ato pruraimente scientifiico, ci -sto facendo ampia propaganda fra te nostre 1nferm1ere ». sono varie osservazioni da fare, e prima di Volume in-8° idi paig. XII-312, con 104 figure nel testo. - Prezzo L . 1 s più le spese postali. di sped.iZtione. Per tutto sUJl.la nomencl,a tura del fenoim eno. Il Si1 nootri abbonati, sole L. 1 6, 5 O in porto franco. gno·Pelli lo chianla: timpanismo basilare; tale Inviare Vaglia all'Editore LUIGI POZZI, Ufficio Po.aippel.11 ativo è inesatlto in ambedue i termini . .eta.le Succursale diciotto, ROMA. 1

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Come si assiste un malato? Come si soccorre un ferito ?

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[ANNO

XXXVIII' NUM 14J

SEZIONE

Il fenomeno no1n è strettamente basilare, giacchè nei miei due casi si v,erificava circa due dita trasvense al ·d i.sopra 'dell 'angoil o della scapol.a ; e in questo oonvien e con me anche il Condo,r elai. · Il suon10 poi. non è e..sclus,i v.a mente timpanico, ma è ti·m panico e m etatlico insi·eme, anzi .1a co1m 1ponen te m eiailJi,ca è quella che dà la caratteristJica acu s.tica inco,n fo·n ,d i·b ile. IJ Signorel~·i paDla di timbro gastro-oolico, e di carattere m ,etallico c.h e si riscontil'erebbero a ' roil.te; ma il timb.ro ga1stro-oolico· non può. essere uni~oco ; irufattii uno ~tem.aco o un coJo,n r1suonano diversamen(te a s.eco·n td a che in essi sia so-l·o ari.a, o aria e liqui·d o insieme. Non bastano ipoi aria e liquii.do soltanto' a dare il suono dii oltre, ail trimenti d.o;vremmo· risco·n trarlo in tutti gli idro-pne.u m.o,t ora'ci; è necessari.o ch e le pareti 1d el.1a sapca abbian.o unra conformazione speciaile (pa:rete l1evigata), una certa gran·dezza (almen10 6 a m. di dia•m etro seconid o Martini), ,c he il gas vi sia sotto una certa t entSione. Solo in queste condizioni fisiche si possono formare sruoni metallici che danno la spe.c ia1e ca.ràtteri st!ica .al fenomeno acUJsti1co .e ch e non si riscontrano solo a ·volte, n1a sono sempre presenti, com e ho ·p otuto· os servare anche in tre altri casi , occor1simi d·opo i due pubblicati. In quan1to alla patogenesi id Signorelli dice che io no n ho avanzata un 'ipotesi mia propria. Lo .Tii·m ando per questo alla lett ura ·de l mio lavoro; vi è de'tto infatti che o ltre alle suaccennate co·n id izioni d el,Ja parete d ellla saoca, l'elem ento ch e provoca il &J.ono di otre è dato 1

PRATICA

479

smo sia dovuto a·d un.a emulsione più o meno girossolana di essudato e gas pneumotoracico. Ta le ipotesi io non m e la sono, posta, ·p·eT una rag ion,e che non doveva Struggire al Signorelli , e cioè n•eri miei due casi il fenomeno si verificava al livello del liqui·do e non in m ezzo a ll 'ottusità ·di esso, co,m e in alooni taffi d el Signorelli e d egli ailtrti. E de.I res t10· a me noni pare affatto" ch e essa si1a plausibile poich è ma le s i spiegherebbe come d ell e piccole bol.lie gassose po,ss:ano dare suono m etallico quando per aver questo è n ecessari.a una c.a vità ·di almeno 6 cm. di diametro, sem rpre secon do afferma il Martini. E peggio ancora Sii spiegherebbe il tim1panismo co·si schietto ed evi·d ente del fenomeno, timpan isim o c he in genere , si form.a con tanta maggior nitidezza quanto più un~forme è il si's tem a risu on.rurute (stom,~co e intestino pieni d 'aria, pneumotorace, cave,r ne). N·uovi casi occor.simi nel frattemip o mi p erm etternnno di to·r nare sull 'argom.ento . Intanto mii dich iaro g rato al p1rof. Sigoo1rellì 'd i .aver tolto di mezzo run equivoco e di aver a ccesa un.a disOU1ssion e la quale 1.I10n p otrà no n essere p1r ofiaua p er la verità sci.entifica. Sanatorio di Cuasso al Monte, febb . 1931-IX. Dott. MARIO MAZZETTI. 1

SUNTI E RASSEGNE.

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d(JJlle onde che si if ormano sulla sup erfi.ciie del liquido con la peraussione della piarete toracica; onde le quali nel particolare ambiente a.cquistano la peculiare risuonanza. Il Signo1

r elli pens~ ch e siano le vibrazio1n i c.h e l onda liquid.a trasm ette ,all,a bo1}la g.as.sois a SQJ>ras tante q•u alio ra i.I ·p o1lmone sia in runo stato cli semicomp i!'essi one, .per cui i tubi bronchiali grossi e m edi siano ancora pervrii e· fa,ocian·o da cisuon.atori ,aiacanto a l1a b1olla pneumoto,r ac ica. Ora qu1e..sta iipotesi non può esser e ammissibile poichè Girau·d di Leysin , con i stiil lazioni en dotrach eali di lipiodol h a climo strato la pervi,età deri bronchi gr o s1si e m edici. in tutti i pnx anch,e in quelli più spinti e col massimo collasso polmonare. R.a.gione p e:r cui , seoon·d o I 'ipotesi d e\l Sign orelli, in uutti gli idrro-1p1D.e1u motor.ac i si dovrebbe avere il suono di otre, c iò ch e n on è. Il Sig norell1i a sserisce ancora ch e i10 n e·p pure in via di ~pote1S1i h o accenin ato a quanto ammette il Baiimler in qualc.h e cais o e il Condorelli in tu<tti i casi, ch e cioè il timpani1

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RADIOLOGIA. .

Un nuovo metodo pe1' rendere visibili ai raggi il fegato e la milza con un mezzo di contrasto. (P. RADT· Med. Klin., 51 , 1930). L 'A. ricord.a ch e l 'insrufflazion e d ello· st on1.aco e ·d.ell 'intiestino, o il pneumòperito.neo valgo·n o a r endere pi1ì nette le ombre del feg.a to e. de lla milza . , Ma l 'A. è giunto alla creazione di un nuovo m etod·o di dimostr:azi on e radiologica di questi organi, ch e d à risultati assai più brillanti: egl-i è pa.rtito dal con·cetto te-0 rico che certe sois ta,ruze co.Jùoi,da li introdotte per via parenterale si depositan o elettivan1ente, sot to forma di granuli , n egli elementd ·del reticolo endo1te1io del fegato e della milza (cellule di I\.u.p fer, endot elii dei seni ecc.) : onde era lecito ammettere ch e que te parti avrebber o .d ato una 01p a·cità netta m ·e ntre le altre , su cui i depositi di collo idi n on avvengono , sarebbero rimast e chia r e. Quest o .a,rr ebb e p ermesso di n1ettere in evid·enza, n Oill solo la forma e il , rolume deo-li organi , n1a le modificazioni d ella loro struttura- interna . La sostanza scel ta a questo scopo fu il Tordiol (tono- dios_ido-sol) ma l e esperien ze ven1

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480

IL POLICLINICO

ne-ro limitate agli ani11ìali , temenrd o 1 A. di iniettare n ell 'uomo un colloide così poco labile, oo.J p ericolo ·di d e terminare delle emb ol ie capil]ari. Analogl1e Ticercl1e ... ono tat e co1111piute cla 'Un giappone e Oka n1egli aruimali e anche nel1'uomo, con buoni ri ultati. L 'A. è riuscito ad ottenere dalle Fabbriche Chimiche di H eyden a Dre da dei preparati di Tordiol stabilizzato mercè l 'aggiunta di carboidrati, così da renderlo del tutto innocuo. Nell'uomo la .dose oscilla da 40 a 80 cc., ch e vengono sommini strati alla dose g iorn a1

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[ANNO

XXXVIII,

l\"uM.

14)

Nel fegato , invece, si vedono punti più chiari , due dei quali chiari l ' uno otto l'altro sul bordo· d estro del fegat o. Non si può ammettere ch e ·dipend.ano da raccolte ga·ssose in altl'li organi; teoricame11te bi~ognava .~mmettere che in quei punti n o11 e ist e e p1u tesStUto cap ace di fissare il Tordi~l; probabilmente, m etast asi ·del tumore ga. . trico. 1p si,a cornfiermò questa ipotesi radialoL 'auto • g·1ca. La fig . 2 co rrispon1:11e ad un m alato che enne ricoverato ca ch ettico e con ittero di m edio grad o : le feci _erano colorate, e conteneva110 sangue . 1

1

, /

'

.

F1G .

l ,

FTG.

liera di 10-20 oc. ; in 20 casi su 60 , 3-4 h . dopo l 'iniezione fu notato un certo malessere, bri,ri.dri , ,e .a1D1che modic.h e .elev.azioni term ;ich;e (fino a 38°,5). Va .n otato subito ch e qualsiasi sol colloidale , purcl1è capace di dare ombre sufficienti, può esser e usato, semp!ìe che - n.atu.rialmre·n te esista un r eti coJo ·e ndotelio capace di fissa.r lo (il m eto·d o non ri.e sce, perciò, ogni vo lta ch e questo è m alato o di trutto,) . Gli a nima li trattati quasi 2 a,n ni fa con. Tor diol vivon·o tutti senza eccezione, .e so no creciuti normal1m ente .di p1eso e di volume; in al cuni sooo stati p1~elevati frammenti di fegato o di milz.a , ch e h.a.n no m ostrato la pre· senza dei. g ran·u lini giallastri , ma senza alter.azioni evidenti ·dei .p arenchimi. Subito dopo 1'iniezionie si ha una modica leuic ocitosi, con lieve pr.evalenza d·ei mononucleati, ed una fugace .J.eggera caduta dei globuli ro si e dell'emoglobina. L 'Autore nlostra poj alcuni radiogrammi ottenuti nei suoi malia ti (IVa. clinica medica di Vien1n a - Ospedale Moabit). La fig. 1 .rigu.arda un paziente · affetto da ca,n cro ·dello stomaco; i vedono distintamente a D. l ' on1br.a de11sa del fegato e a S. quella d ella m ilza , in cu i è distinguibile la trabecola tu· ra e il decorso d ei vasi : dal suo qua.dro si p uò affermare ch e la milza è normale e non pre enta a lterazioni anatom ich e. 1

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2.

L 'esam -e radiografico, previ.a iniezione di Tordiol, ·dimost1·ò un 'omb.r a splenica notevo lmente ingrandita, più densa nei suoi 2/ 3 su1periori, più lieve in basso, dove le si sovrappon ev.a il colo·n pieno di gas. Il fegato invece non dava quasi ombra, ma olo una punteg.g iatura fine, ben visibil-e s,u ]1'orig inale; evide.ntemen te l 'o,r g ano doveva esere profondan1ente leso in tutta la S·u a s.trut· 1

..

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tura , così che la deposizione del colloide non era possibiile: si pen ò a d una cirrosi epatica, che fu infatti trov.ata all 'autop·siia. La fig. 3 riguarda un uomo affetto da tumore della testa del IJancreas: a $.inistra la


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SEZIONE PRATICA

milza appare come un1a ornbra leg.g era·; fin q •u anto al l 'ombra d~l fegato, essa appare disseminata da u·n a quantità di zoilJe più chiare, situate un po' dapertutto, e in corrispo·n denza delle quali il tessuto epatico deve essere stato distrutto: an·che qui si pensò alle metastasi, ohe furrono infatti trovate. 1

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composta di ioduro di sodio e urea da iniettarsi nelle ven·e e questo nel 1928. L 'A. stJu·diò il preparato sintetizzato da Binz e Rath e precisan1ente l 'N-metil-5-iodo-2 ...pirodone adoperato dal Binz a scopo terapeutico, perch è la sua .elin1inazione per il rene e la sua concentrazione nelle urine facevano pensare che potessie ·essere utile nella radiografi.a.. E sperimenti su .anim,ali .d.imostr:arono ch e durante la sua eliminazion·e il paren chima renale e la vescica si vedevano ben·e , mentre poco appariscenti div,entava·n o la pelvi e I 'ur etere . Dopo ricerche suig!i anim.a li per stab1. . lire la tossicità ·del preparato l ' A. somministrò all'uomo adulto 6 g r. per via endovenosa osservando in alcu.n i casi oefale.a, nausea, vomito, malessere .g·en·e rale e in alcuni casi diplopìa ·tira·n sito·r ia. La som·ministr.a zione per via orale o r ettale diede i m e desimi risultati r.a diografici e gli stessi disturbi. In tutti i oasi era ' 'isibile la vescica, m entr e il tratto urinario superiore si v.e.deva solo quando si produceva un.a temporaii.ea occlusione dell 'ur etere mediante una cand1eletta. Il m etodo quindi andava ·m·odificato p·e r ottenere una maggior e visibilità e una minore tossicità. 1Forse la tossicità dipen.deva dal radicale m etile. Il Binz fornì .all 'autor1e dei composti appartenenti al gruppo selectan già prim a sintetizzato dal Binz e Rath e un·o di questi preparati era insolubile in acqua ma solubile in a lcali forte. U·n prepa-rato I).oto col ·n ,om e di Uroselèctan cl1e è precisamente 5-iodo2-pirodo·n -N-acetato di sodio si di·mostrò privo di azione n1olesta, molto solubile in acqua e diede r eperti radiologic i molto soddisfacenti. Nel 1929 l'A. comunicò i primi risultati. Furono fatti poi studi accur.atissimi per stabilire la quantità di sostanza ch e ve11i va elimin.a ta per le vie urinarie. Nelle prime dne ore si ·elimina da l 45-65 % della sostan za e in queste du.e ore si ha la visibilità d elle vie urinarie, naturalmente a funzionalità renale buona. Su 122 c~si studiati all 'Ospedale l\1onte Sinai a New Yo·r k ci fu uno solo con risultato inspiegabile, cioè con assenza di visibilità d·el re n e ·destro che inveee colla cistoscopi.a .appariv.a funzionante. Se esi ste uremia con scarso potere di concentrazione del tr'ene l 'uso dell 'uroselectan per via .endovenosa può essere pericoloso. All 'in fuori 1di questa particolare condizione l'uso dell 'uroselecta11 per via ·endovenosa, facendo s'intende .a nche il dosaggio d ell 'elimin,azio·n e per 1'urina, è un ottimo mezzo per studiare l.a funzionalità renale senza ::ricorrere ad un metodo indag·inoso e qualche volta pericoloso com'è quello d.ella ci tosco pia e del cateterismo degli ureteri. Il metodo con sigliato da llo Swick è questo: dare 40 g r. di uroselectan in acqua bidistilLata, tiepida in mo,ao da àver.e un volume complessivo di 100 cc. La soluzione va filtrata -d ue volte attraverso carta da filtro versandola in 1

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La fig. 4 mostra un fegato pieno di metatasi in un in·dividuo morto di cancro dello ' s tomaco; in b.asso, a d estra, è la milza, e a sin. per confronto è stata posta una milza non trattata col Tordiol: essa si presenit a come una ombra assai pallida e diffusa, costituendo la j)iù chi.ara pirov.a d ell' effi cacia d el metodo proposto·. V. SERRA.

Urografia endovenosa per mezzo del sale sodico dell'acido 5-iodo-2-piramidon-N-acetico. (M. Sw1K . Th e Journal of the Amer. Medie. A ssoc. , 8 n ov. 19 3 O).

Il Rowntree e i su oi collaboratori della Clinica Mayo n·el 1923 furono i primi a tentare di r endere visibili ai r.a ggi X le vie urinarie per mezzo dell 'ioduro di sodio per via endovenosa (in soluzione al 10 %) e per via orale. Nell'anno seguente Rosen stei.n e von Lichtemberg riferirono i risultati d ello stesso metod·o .associato al 1pneum 0 :vene ·e nello s tesso anno il. Volkmann w n ricer ch e comparativ.e dimostrò ch e, la migliore soluzione da adoperarsi era quella de l Ro'''ntree. Esperimenti sugli animali fecero negli anni su ccessivi Lenarduzzi e P ecco e Hryntsch.al{ . Seguirono poi gli esperimenti di Ziegl er e K ohler d el 1929 e 1930. . Ma il primo ad ottenere risultati pratici fu il Roseno con u.n a oluzion e d etta Pyelognost 1

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una bottiglia di Erlenmeyer da 250 cc. in cui poi si ·s terilizzerà a bagno-maria o in autoclave. L'iniezione endovenosa va fatta in due o tre vplte a intervalli di 3-5 minuti. La prima lastra si prende dopo 15·-20 ', le altre tre 25' dopo. In caso di visualizzazione ritardata si prenderanno lastre anche più tardi e solo se dopo tre ore la visualizzazione è assente si potrà oonclud ere per una assenza di visualizzazione. Questa, sebbene .r itardata, è in generale -0ttima anche in casi di ostruzione da calcolo ureterale, da ipertrofia prostatica e da r,e stringimento ureterale. La compressione m ediante cuscinetto di go,m ma rigonfio d 'aria facilita la visibilità e rende p.i ù netti i contrasti. La somministrazion e di 50-60 gr. in soluzione .al 40 % ·dà radiogrammi più densi e più chiari. P·e rò la do·se di 40 gr. è sufficiente semp·r e e qualche volta sono bastati 20 gr: Per i . bambini la dose è la seguente : a 6 m.e si da 10-12 g.r; 2 anni 14 gr; 4-6 an·n i 16 gr.; 6-9 anni 20 gr.; 9-13 anni 25 gr.; 13 anni 25-30 . grammi. Durante l 'i,n iezion·e si ha sete e senso di calore transitori. Raramente si ha nausea e vom ito e .d-0lore al braccio,, ma anche questi sono fenomeni transitori . L 'infiltr.azione perivenosa può rda;re dolore, ma non . necrosi. Non si ha trombosi venosa, nè alterazione del la funzionalità renale. L 'in·dicazione d\ella Tadiografia coll 'uroselectan si ha nei casi i.n cui la cistoscopia, j l cateterismo ureterale e la pielografia retrogra,d a sono im·p ossibili e ~pericolosi . C·o ntro indicazione è l'uremia , per cui qu.esta si dovrà sempre saggiare prima. La tubercolosi polmonare non è una oontroindicazione. L'iodio introdotto coll'uroselectan non venne riscontrato n·el sangue ci.rcolante n elle prime osservazioni, ma successivam·e nte esso vi fu trovato circa 10 ore d·o p·o l'ingestio·ne di 50 gr. Piccola quantità ·di iodio si rinviene ·n elle feci e nell'espettorato. Nella stessa rivi~ta Leopold Jaches tratta il medesimo argomento diffondendosi in modo particolare su dettagli radiolo·g ici. Lichtwitz . e Binz, presenti alla riunione ·della Sezione di urologia della Sessione annuale del 1930 dell 'Amer. M·edic. Assoc. a Detroit, in cui fu rono comunicati i due articoli succitati, aggiunsero inter.essanti dettagli ricruard.a nti specialmente la chimica ·del prepa.rato. R. LusENA. 1

ENDOCRINOLOGIA. Considerazioni generali sulle funzioni endocrine dell'ipofisi anteriore. e H. SIMONNET· Paris Nl édical, novembre 1930). Mentre per lungo tempo l 'ablazione del lobo anteriore dell 1ip-0fisi è stata ritenuta come mortal e lavori recenti hanno dimostrato che, se ' L.

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IL POLICLINICO

'.13ROUHA

l 'o·perazionie è praticata in modo da evitare ogni compressione cerebrale secondaria, la sopravvivenza degli .a nimali operati è generalmente assicurata per parecchi mesi. In seguito al1'ablazione però si osservano disturbi solo se viene asportata la quasi totalità del lobo anteriore. L'ablazione del solo lobo posteriore generalmente non produce aloun sintomo pato. logico. L'ablazion·e dell'ipofisi 1pratri cata nell 'animale giovane p rovoca ;:regolarmente ed immediatamente l 'inibizione ·d ella crescenza gen.erale e la persistenza dei caratteri infantili. Nell 'animale aduJ to l'operazione provoca perdita di peso, scom parsa totale delle manifestazioni sessuali con degenerazione profonda del tratto genitale. In tutti gli animali, gio·v ani o adulti, si osserva inoltre .a trofia d·ell.a tiroide, delle para tiroidi e della corteccia surrenale. Quando l'operazione è stata realizzata in buone condizioni, non vi è adiposità. L 'ipofisectomia nor1 provoca dunque la comparsa di una sindrome adipo o-genitale, come si dovrebbe creder e basandosi sui dati forniti dall e osservazioni cliniche. In effetti, le opinioni degli AA . vari.ano circa la comparsa del fattore a diposità. Le esperienze di Smith permetto.n o di dare una interpretazione a queste divergenze, in quanto permettono di dissociare la sindrome ipofisaria pura dalla sindrome tuberina e dalla sindrome adiposo-genitale. Smith ha rrea~iz­ z.a to 1'ablazi·or1e 1del lobo <;tI1terior.e dell'ipofi si per via transfenoidale e, ba.d ando di non ledere la base del cervello, ha ottenuto la regressione genitale precedentemente descritta sen~ z,a alcuna adiposità. Questi disturbi non si producono o sono fortemente attenuati se si lascia· in posto un frammenit o .di lobo anteriore. D 'altra parte, creando, per via temporale delle lesioni della regione ipotalamica senza toccare l 'ipofisi, Smith ha ottenuto regolarmente nel ratto la comparsa di una sindrone tuberina caratterizzata da sintomi molto differenti da quelli ch e seguono all 'i pofisectomia. Si sviluppa uno stato di adiposità estre~a; l 'atrofia .s essuale è molto meno pronunciata ed i cicli dell'estro persistono, benchè irregolari . La sin·d rome ipofisar~.a, e l~ s.indrot:?e tuberina sono dunque due ent1ta distinte, ?1ascun,a c on le sue particolarità; I.a lo.ro co~sistenza è necessaria perchè si manifesti la Slndrome adiposo-genitale È probab ile . che, . se~n~o l 'importanza relativa della , l e?1on~, 1pof1sar1a ·e della l·esione d.el tuber, 1 ad1posita e la degenerazi1o ne genitale ~ssumono im·porta~:a vari.abile l'un.a jn rapporto dell'altra, e c10 può spiegare le modalità della sindrome adiposogenitale in patologia umana. . L'innesto quotidiano di lobo anteriore fresco, tecnica immaginata da Smith n el 1926: permette non solamente di correggere tutti i disturbi dovuti all 'ipofisectomi.a, m.a ancora di ·p rovo·c arc, quando è f~tt~ n~ll 'anima l~ norn1ale, uno t.ato di iperp1tu1tar1 ~ mo sper1men1

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tale, caratterizzato principalmente da una stimolazione delle ghiandole sessuali e ·d ella tiroi1de. Risiu.ltatli analoghi si ottengono con l 'impie·g o di alcuni estratti del lobo anteriore, con i qua.l i si può anche ottenere la co·m parsa del gigantismo e della sindrome acromegalica co·n manifestazioni che si avvicinano singolarmente a quelle che si osservano nel cor so di questi due stati patologici in clinica umana. L ' innesto quotidiano intramuscolare di picooli frammen.ti di }.o,b o· anteriore fresco· pr 0·voca nella femmina in1pubere .del ratto la comparsa precoce della pub·e rtà. Questo effetto è ottenuto con una r.a pidità in1pression,a nte . Il , maschio è ugualmente sensibile a ll 'azione pituitaria, ma risponde meno presto. Nel maschio adulto, non si osserva alcuna modificazione ponderale o .anatomica d·el tratto genitale, ma l 'attività sessuale aumenta nettamente. Poichè tanto gli innesti ch e gli estratti restano senza effetto negli individui castrati dell 'uno e ·dell'altro sesso, è possibile concluder·e che il lobo an'teriore agisce sulla sfera genitale per mezzo delle ghiandole sessuali. La funzion.e delle ghiandole sessuali dipende dunque .da quella del lobo anteriore delf'ipofisi. La realizzazione sperimentale ldel ,g igantismo e dell 'acro1m egalia non è possibile con il metodo degli innesti; può essere inveoe ottenuta con le iniezioni ripetute di alcuni estratti dell'ipofisi a:nteriore. L'azione degli estratti è generale e non dipende ·dalla presenza dell e ghiandole sessuali. Accanto· all 'azione gen erale che porta al gigantismo, questi ·e str.a tti po siedono ugualment-e un 'azione sul tratto genitale maschile e femminile e precisamente un 'azione inibitrice. Nel cane l 'iniezione di questi estratti provoca la form.azione di uno stato che si può qualificai:e di acrom-eg.a lia sperimen tal-e. La sindrome .acromegalica sperin1entale si realizza più o meno nettamente nel corso della gravidanza normale, stato che coinci d.e con una ipertrofia dell'ipofisi ·e con la pr.esenz.a nelle urine di un principio attivo analogo all 'ormone sessuale del1 '·i pofisi anteriore. In effetti , durante la gravidanza si possono osservare n ella f.emmina sintomi di acromegalia frusta. L'.esperienza dimostra che q11esta ipertrofia ipofisaria non è primitiva, m a dipende da modificazioni che la g ravidanza provoca nell 'or• gan1smo. In effetti, gli AA. hanno osservato che l 'iniezione ·m.a ssiva di folli colina o l 'innesto ripetuto di placenta provoca a li,rello del lobo anteriore delle modificazioni istologich e analoghe a quelle che si osservano durante la gravidanza. Vi è ·d unque un ·azione delle gl1ìan~ dol€ sessuali sullo stato anatomico e molto probabilmente sul funzionamento del lobo anteriore dell 'ipofisi. Questa iperfunzione sen·1bra tradrursii in una su.p eriproduzione di ormone ipo1

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fisario anteriore che può essere ritrovato nel sangue e nelle urine, più tardi nella placenta stessa. Il fatto della presenza di ormone ipofisario nell·e urine ·d elle donne subito dopo la fecondazione ha permesso agli AA., in collaborazione con Hinglais, di stabilire un nuova proce.dimento per la diagnosi d·e lla gravidanza. A queste esperienze si può obiettare che alcune di esse sono state eseguite utilizzando deg }i estratti ghi.an·dolari e ·n oi non sappiam·o fino a ch·e punto gli effetti così ottenuti corrispondono all 'attività norma le o esagerata del lobo anteriore. La questione non può essere decisa d.a l punto di vista chimico, è p·e rò interessante constataré ch e nel proplema ipofisario , ·da un.a parte lo studio dell 'apituitarismo e dall 'altra lo studio dell 'iperpituitarismo, r ealizzato sia per innesto sia con . g]i estratti, forniscono dei risultati che sono in accordo perfetto con quelli eh~ dà l 'osservazione clinica. C. TosCANO.

01·mone follicolare ed ovaio..

es. ·SCAGLIONE·

Riv. lt. Ginecol., XI, f. V, no-

vembre 1930).

Sul rapporto tra ormone follicolare ed ovaio esistono ancora divergenze: Zondek e collaborator1 negano un 'azione dell 'ormo,n e follicolare sull 'ovaio, mentre a ltri autori ammettono :tale diretta influ·enza, ed asseriscono che 1'ormo·n e follicolare produce sull'ovaio le stes· se modifilcazioni ch e gli estratti · del lobo i pofisario .anteriore. Si sa che l:a castr:azione produc·e una notèvole modi'f icazione nella istologia ·del lobo .anterior~ dell'ipofisi; ora 1e modificazioni dell'ovaio osservate da alcuni AA. in seguito a ·trat·tam.ento con estratto follicolare sono da attribuire all'azione diretta di qué~to estr.atto sulil 'ovaio, ·o p1p ure si de,ve p ensare · ~lie l ' ovaio venga sti1nola to secondariamente pe1· le modificazioni n1orfologiche e funzionali che si stabiliscon·o eventualmente nel lobo ipofisario anteriore? Per stabilire quin·di se le modificazioni osservate nelQ 'ovaio· degli anin1ali impuberi, trattati con ormone •f ollicolare, ·dovessero mettersi in r.apporto con le eventuali modificazio·n i ·d etermina te da questi ormoni sul lobo ipo,fi sa:rio anit eriore, e quindi essere }'.effetto di queste modificazioni, l 'A. ha istituito una serie di ricerche, iniettando a cavie impuberi di sesso femminile estratto follicolare, e sacrificandole entro un periodo più o meno lungo. . In com plesso le ricerche hanno messo in evidenza che le dosi piccole di follicolina non producono alcuna modificazione sia nell 'ovaio, sia nel1l'ipofisi; dosi maggiori invece producono una evoluzione rapida dei follicoli nell 'o· ' raio, con maturazione di alcuni di essi e formazione di corpi lutei ; n ell'ipofisi si nota ipeTemia spiccata con aumento sopratutto i.del 1

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IL POLICLINICO

primo tipo delle cellule con granuli eosinofili ; .u lteriore trattam entb oon l 'ormone con un • follicolare nel1l'ovaio si osserva la presenza di numerosi corp,i lutei con l 'arresto della maturazione dei fo lliooli e comparsa di numerosi follicoili atretici; nell 'ipofisi una riduzione notevole del.le cellule Ciì0 mofobe con aumento specialmente della seconda varietà delle cellule eosinofile, ·d ella colloi de e dei lipoidi. Da lle presen,t i rioerche appare che l,e modificazioni osservate a carico d·ell 'ovaio in seguito ad iniezioni di ormone follicolare sono dovute probabilmente non ad un'azion e dit'etta ·d i questo ·O·r mon.e sull 'ovaio, ma ad una modificata funzion e ·del lobo ipofisario anter iore determinata dalla quantità n otevole di .estratto follicolare introdotto n egli anima.li di ,esperim:en.to. L. CARUSI. 1

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La dualità ormonica della secre~ione interna glieoregolatrice del pancreas. •

i(D. SANTENOISE. Presse méd. n. 91, nov. 1930) .

del1le carotidi quale l 'accelerazione del ritmo candiaco, la diminuzione .d ell 'ampiezza delle cont:r:azion:i, il rallentamento del ritmo respiratorio, la soompaTsa dell 'aritmia cardiaca respiratoria, ed anche ·d alla diminuzione consi.d·e revole dell 'inten sità del riflesso oculo-cardiaco. 1Queste osservazioni ·p ermettevano di su,pporre che il 1patncreas versa in circolo una sostanza che mantiene il ton-0 del vago. Tale opin-ione è confermata ·d a altre esperienze : la reiniezione di sangue fortem ente vagotoruico in ani.mali poco vagotonici accresce l 'eccitabilità de.~ vago di questi .u ltimi, mentre l 'iniezione di sangue ipo,'agotoniroo non produce alclli11a modificazione. Per stabilire ch e questa sostanza presente nel sangue ·CÌroola.n te provenga dal pancreas altri esperimenti ·s ono s tati istituiti, e s'è notato che il sangue prelevato prima dell 'asportazione del panare:as .oontiene ·una !sostanz.a ~agoton-ica, che iscompa;re do po la .p anc1·eatectomia . Inoltre il sangue effer ente dal ·p ancreas, prelevato dalla vena pancreatica ha la m edesima azione sull'eccitabilità del va.go. Questo potere vagotonioo del:l 'ormone pancreatico è forse ,d ovuto aJl 'insulina ? Per diveI1se ricerche s'è potuto stabilire che m.ent·re .le insuline ·p reparate secondo i pri.mi mie tod.i di estraliione d el 1923 presentavano una netta e forte azione vagotonica, le insuline preparate più :recentemente, e con metodi p iù precisi di purificazione, non modificavano il rifl esso ooulo-cardiacCo. Ciò faceva su1p porre che l 'ormone vagotonico non fosse identificabi!Je con .I 'insulina, perch è l 'azione delle insuline sul rv.ago era diveI1Sa, e peT'Chè tale azione scom.pariva se si spingeva la purificazione dell '1nsulina al ·m assimo. Quin.di era possibile ch e questa sostanza vagotonica ~osse estratta insieme all'insulina ed agisse in uno con l 'insulina. A tale soopo, .l 'A. insiem.e a Pénau ha sottoposto l 'estratto pancreatico a successive preci1pitazioni ed estrazioni, ed ha ·potuto ottenerie una sostanza ipoglicemizzante e tnon vagotonica, ed .u na sostanza fortemente vagotonica, detta vagotonina pancreatica. Per stabilire ch e la vagotonina era completamente priva d'insulina, se n 'è studiato il oomportam1ento nei confronti della glicemia, e s'è. notato che essa ha un 'azione ipogJ.icemizzante più intensa e duratura dell 'insulina; e eh~ quest 'az.ione non sia dovuta a quantità anch.e min~me ·di itI11su1 l ina emerge da lle seguenti osser• • vaz1on1: I ) La sostanza vagotonica è stata sottopoota a successive serie di sostanze precipit.anti o d~ssolventi dell'in·sulina, e coin la sostanza o ttenuta s'è n otato ugualmente una ipoglicemia che ha oltrepas ato il 40 % con dosi piccolissime . 1

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Le nume.rose iricerche sull 'asportazione to:tale del pancreas hanno, m esso in evidetn'za l 'at,tività della .secreziolllle interna di tale organo, .e La s.ua azio,n e sugli• idrati di carbonio nei it essuti e sull.a funzione glico pessica ·d el fegatt o. Tali .esperienze ha nno avuto una sicura 1oonferma dall 'estrazione dell 'insulina da.Jle iso1le di Lang,erhans. Tuttavia questa fun zione druplice del.I 'ormon·e pan1creatico di cioè favorire l 'utilizzazione d egli idrati di carbonio nei tessuti, e di agire 'Sull~ nise·r va di glicogeno epatico, facilitando ne la fissazio1n.e, fu v.ariaµiente inteir.pretata, e si p~nsò ad un .d uplice orm on e pancreatico con speciiali caratteristiche, e qualche AA. ricon onhe all'insulina .una d:µ.plioe funzione : in sulina per la combustione ed insuJina per il 1

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ghlcogemo.

Le numerose ricerch e dell 'A. e di suoi collaborato,r i hanno potuto mettere in evidenza che realmente esistono due ormoni del pancreas, -Oei quali uno agisce sul cataboliismo degli idrat•i di carbonio , ed uno, da essi chi.a mato . vagot'<J>riima, .agisce r eg,ola·n,do la glico pess1a epatica. Tale affermazione è conferrr1ata dalle seguent i ricerche ed osserv.azi,o n.i sperimentali. ·Per antich e osservazio1n i ,' era stato n·o tato che il· pancreas era deputato, mercè la secrezione interna, a m atnten ere l'eccitabilità riflessa ed il tono dèi ..·Centri pneumogastrici; . . . questa seUPezione che veniva versata in circolo era ,d iversa dalJ 'insulina, ed era indispensabile a ma:ntener:e l 'attività normale ·d el vago. Infatti lia pan createctomia e·r a seguita da una intensa diminuzione del l eccitabilità e del tono dei centri pneu.m ogastrici , ra:ppresentata dalla modificazione della curva della pressione 1

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2) La sostanz.a vagotcmica è stata trattata con 1soda, risultar1do da r~cerche 1di altri AA. ch e la soda diis trugge l 'azione ipoglicemica dell'insulina; anch e in queste prove la vagotonitlla ha conservato il suo <potere ipoglicemico. Quindi la vag·otonina ha un potere proprio ipoglicemico. Questo potere è mesiso meglio in evidenza, al,l orchè si confro1n ta1n o le cUil"Ve i·p og.li1cemiche che si ottengono ·Oon l 'ins·u lina e c0tn la vagotonina. Infatti l 'iniezione endovenosa d·i insulina non vagqtonica produce una caduta rapida ed inteMa della glicemia, ma di breve durata, non oltrepassando le 2-3 ore; invece con la vagotonina si ottiene utll·a caduta de.lJia g'licen1ia progressiva e più durat•u ra ·c he si man tiene fino a 6-7 ore o, più. L 'uso del I 'insulina e vagotonina insieme dann10 una curva ipog lioem ·i.ca che è la ri sultante dei due tipi di ipoglicemia. Da ciò si con clude ·che i due ormoni pancreatici intervengono n ella glicoregolazione co.n modalità differenti. Questa duplice modalità r~isulta eviden it e anch1e da a l tre TÌ·ce:r ch e, le quali h,a nno ·p otuto confermare, mercè la resezione ·dei pneumoga_ strici, che l 'i,n sulina esercita il suo potere ipoglicemioo senza l 'intervento dei n ervi pneumogastrici, mentre la vagotonina lo esercita per m ezzo dell 'attività funzionale del . vago. Infine per cauis e ·inspiegabi1i in oerti anima li in cui la vagotonina ·n o n agisce sul pneumogastrico, la 1sua iniezi1o n·e non pro.duce ipoglicemia, mentre 1'insulina si mostr.a perfettamente attiva . I fatti riferiti porterebbero a.Ila con clcusione cl1e 1'insulina: e la vagotonina ag1scono i11 modo differente ·n el 1produr;re l'ipo,g licemia, e propriamente l'insulina· se1m bra agire direttamente nei tessuti sul catabolismo degli idrati di carbonio, men tre la va.gotoni·n a sembra agire CDn 1'intermediario del pneumo·g astrico. Il meccanismo vagale di questa ipoglicen1ia poteva condurre a diverse ipotesi: la. vagotonina eccita attraverso il vago la secrezione insulinica del ·p ancreas; ma esperienze hanno dimostrato che in animali spanrcreatizzati si ottien e ug·ualmente l 'i•p oglicemia d.a vagotonina, co ì come 'si ha l 'eccitabilità del vago. Si poteva supporre ch e la vagotonina agisse sul rene, o sull '·equilibrio dell e ghiandole encl.ocri·n e; invece più grobabil.mente d·o veva sUJpporsi che la vagoton1na agisse sulla ~or­ mazione o fissazi on e del g licogeno epatico. Que ta opinione 1pe.r mette d 'interpetrare le opinioni contra.dittorie degli AA. sull'azione del1'insulina n•ei rig uardi del g.li1c ogeno, epatico, nel senso che i risultati varia no a secondo· ·c h e sia stata usata una in ulina pu·r a o con vagotonina, ed inoltre di precisare per qual meccanismo, ,sia ormon.ioo o nervoso, il pancreas presiede alla funzione normale glicopessica del fegato. 1

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Ricer.che sperimenta] i dell 'A. h,a nno portato alle seguenti 1con clu sioni: 1) Esiste uno stretto paralleli,s mo tra l 'eccitazione riflessa del vago e la ricch ezza de) fegato in glicogeno. 2) Il pancreas pvesiede al.la fi ssazione del g.lico.g eno e.patico per mezzo ·della vagotonina che agisce ·Con 1'intermediario ·del vago; infatti I.a ipancreatec·t omia fa scomparire il glico.g·en,o epatico ed il R. O. C.; v:i è un raip1p orto tria R.O.C. e glicoge_110 epatico; l 'iniezione di vagotonina fa com.p arire il R.O.C. ed il gli- · cogeno epatico, ciò che non avviene a vago sezionato. 3) ~ la vagotonin.a e non l 'i11sulina che agiscon·o nel promuov·ere la fissazion e del g licogeno ep1atico. Infatti l 'i11sulina no11 aun1enta ma anzi diminuisce il glicogeno epatioo; l'unio·n e insulina-vagoto·n ina i comporta a seconda della prevalenza di uno degli ormoni. Dal co'm ip lesso di queste importanti ricerche, condotte con spirito ob,b iettivo, errterge che il p,an cre.a s secerne d·u e ormoni, di natura diversa, che agiscono con un du1p lice meccanismo, ma ohe entr.ambi h.anno . un'azioin e sulla glicoregolaz-ione; dal punto di ·vi sta fisiologico, tali ricer che portano la luce su diversi punti controversi ; dal punto di vista fisio-patologico l 'associiazione insulina-vagotonina, oppure l e insuline p·r epa rate co n i primitivi metodi .agisoono i·n mo1do più intenso e secondo un oon,cetto più :razionale, e permettono di cu rore in modo migliore i diabetici e .d i equilibrare il loro bilancio degli idrati di ca·rbonio. L. CARUSI. 1

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SIEROLOGIA. Sul tratf amento sie1·0Iogieo della peritonite. (KuNz. Zent. f. Chir. , 1930, n. 45). L 'alta mortalità in seguito a peritonite da appendicite perforata spiega i tenitativi che si fanno per un mig lioramento. Sch 6111ba uer usava il lavaggio co·n la soluzione di ac i,d o clori1drico e pep·s.ina; Lohr con la soluzione di clo ruro di sodio al 3 %. Friedemann usa le infusioni permanenti ·endoveno e. Il m ezzo· .p iù recente è quello sieroJoa-ioo. Dopo il primo impiego di un siero ano . l tito ico !per il coli •u sato da Katzenstein mo ti chirurgi hanno seguito 1 esempio con buoni ri su~tati riferiti ·da flenning, da Petrykowski. Lohr dopo le ricerche di Zeissler crede che una g ran parte dei sintomi peritoneali siano dovuti a to·s sine di germi anaerobi per cui ha oercato una sieroterapia rivolta in questo senso. Nella flora batterica dell 'appendice è stato ritrovato da Veil1on. e Lieb er il bac. perfr.ingens e da Lohr e Rassfeld ne.Ile appendiciti gan- . o-r enose fino a 4 specie di anaerobi. Così dall 'I stituto Pasteur, secondo Weinberg, è stato 1

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lL POLICLINICO

preparato un siero polivalente, detto antigangrenoso, per il trattamento dell'appendicite. Michel e Mathieu hanno trattato con questo siero 35 casi di appendicite gangrenosa con una guarig-ion.e ·del 91,5 % e Weinberg dice che l'uso in !F rancia è molto diffuso e vari chirurgi l ' im·p iegano come mezzo profilattico dopo l 'appendioectomia. Percl1è il siero sia efficace occorre che co11 tenga l 'antiip erfringens ed ancora maggiormente l'anticoli e l'.a ntistr·eptococoo. Sembra anche che q·u esto siero misto abbia un'azione non specifica. Il siero misto dell 'I st. Pasteur u sato nell 'a ppendicite contiene : siero antiperfringens 40 eme. antisporigeno 20 eme., antioedematicus ' . (bacillo di N·ovy) 20 em e . , antivibrione sett100 10 em e., antistolitico 10 1ci:ric. Il miscuglio viene iniettato insiem e con 500 eme. di soluzione fisiologi ca. In Germania e in Austria sono p1reparati sieri identici che mancano però dell'antisp,o rigeno ed il siero misto va sotto il nome di siero Hochs:tl per perito1n iti. Con esso nella Clinica Chirurgica di Gratz sono stati trattati 37 casi ·di peritonite per appendicite perforata di-\ t ui 21 erano· casi gravi di peritonite diffusa. Di essi mo,r irono solo 4 1e ·di questi 3 presentavano già all '·operazi-0ne ·p aralisi intestinale. Il siero veniva usato : 25 eme. per via endovenosa e 50 eme. per via sottocutanea. Nei ca.s i gravi il siero ven11e ripetuto per 3-4 giorni dopo l 'operazion.e e solo una volta notarono un esantema ·da siero. Per quanto il numero dei casi sia ancora piccolo si può dire c he il meto·do dà un buon risultato. E' sorprendente lo stato gen1e rale buono · dei .m alati il gi.orn10 .seguente all'o1perazione dopo l'iniezione dellla prima dose ·di siero, specialmente in quei ·c asi che hanno assun.to 1'aspetto di intossicazione. I risultati sono ancora più soddisfacenti se si fa il paragone fra i peritonitici non trattati e questi trattati. 1F ra quellli. nella stessa clinica si aveva una mortalità del 27 %, fra questi il 10,8 %. È ovvio ricordare che il trattamento sierologioo si deve usare in appoggio al trattamento chirurgico e non in concorrenz:t oon. questo. R. BRANCATI. 1

Sieroanafilassi e raggi. (L. CAPPELLI . Ra.diol. Nled., XVII, f. 11, novembre 1930).

In questo studio, che viene a completare una serie di ricerche sull 'argomento, di cui abbiamo g ià preoedle ntemente riassunto un . lavoro , il Cappelli ha esaminato l 'azione dei raggi sull'anafilassi.

Premesso ch e le radiazioni agiscono soltanto sulla parte generica della sindrome dovuta alla sensibilizzazione, senza che possano avere alcurna azione specifica, le rioerche furono condotte su conigli che venivano preparati al1.a scarica anafilattica con siero di cavallo. In un Jotto di conigli fu iniettato del siero di cavallo, e·d all1orchè I.a carica fu pro,rata positiva, in alcuni si fe c·e un 'u11ica irra1diazion e sull'addom·e, in .a ltri n.o ; l'iniezione di siero negli animali irradiati no·n provocò che tranitori10 abbattimento, me.n tre in quell1i non irradiati si scatenò uno choc gravissimo fulminan1te. In un 'altra esperienza l 'irra.diazione fu fatta preoeder e anzich è seguire l'iniezione di siero; i:n questo caso l'azione dell 'irradiazione non annullò c on .I.a stessa modalità c h e nel caso precedente l'effetto del.la iniezione scatenante. Altre esperienze di controllo confermarono che le radiazioni provocano un effe·t to antagoni sta alla preparazione .anafilattica, ~lidend·o lo choc, ed attenuando notevolme.n te la crisi susseguente alta iniezione scatenante; questa t·endenza attenuan te d elle irra.diazioni sullo stato anafilattico è più marcata sé cad·e su·b ito 1 sull effetto sensibilizzante prodotto da ogni singola in:iezione. Come spiegare l 'azione dell'irradiazione sul1'anafilassi? Se l'essenza dell 'anafilassi ci sfugge tuttora, s.i sa però ch e lo choc rè legato a quel ·p articolare stato di rottura della stabilità colloidale, in·dicato ool nome di jlocculazione. Occorreva pertanto stabilire i rapporti che vi erano tra irr.adiazione e flocculazione, e se la prima attenuasse in pari te·m,ipo la flo~culazione e lo choc. E·s perimenti istituiti in tal sen5o hanno m·esso in .evi,denza che 'l e irradiazioni tendono a svolgere ·u n '.attività fisico-chimica sui oolloi·d i vitali, ostacola1111te il fenomeno1 precipitante spontane:o · del siero di coniglio, all'infuori di . ogni preparazione; tale preparazione mentre prepara 110 stabilirsi de'lla carica an,a filattica, crea condizioni ·fisico-chimich e dre termina,n ti il fenomeno della flocculazio,n e. Le irradiazioni in tali casi attenua·no in pari tempo la carica e la flocculazione, Jl-On ch e i fenomeni frsio-patologici de'l la crisi e dello choc anafilattico. Verificand·osi il fenomeno atteTuuazione anche ·n.ei sieri irradiati in vitro, n e consegue che le irriadiazio,n i agiscono ·direttamente sullo stato colloidale dei plasmi vi.t ali, senza alcun concorso ,d·e l'l 'attività cellulare; quindi è un pur o· fenomeno di fisica coll oidale. L'esatta conoscenza delle condizioni fisicochimiche che determinano la flocculazjone anafilattica p otrebbe portare una maggior luoe nella spiegazione ·de'l le modificazioni. fisi~o­ chimiche prov·o cate direttamente d.alle irradiazioni sui biocolloidi ·organici. L. CARUSI. 1

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SEZIONE PRATICA

CENNI BIBLIOORAFICI B. K ompendium der sozialen Hy_giene. Vol. di pag. 167, III ediz. Kornfeld, Lipsia, 1930. R.M. 11,40. Questo manuale di igiene sociale è ben conosciuto e ne fa fede il rapido susseguirsi delle e.dizioni e le traduzioni in varie lingue che ne sono state fatte. I capitoli sull'igiene delle abitazio,n i, sulla alimentazione sono ricchi di dati statistici interessanti. In capitoli estesi sono trattate le malattie sociali, l'igiene' del lavoro, l 'eugenica. Il libro, che interessa oltre· i medici quanti si occupano dei problemi sociali, è scritt0 in for1na pian.a, senza pir-:olissità, con .abbondanza di dati ben illustrati. P. VALDONI. CHAJES

The Foundation Rockefeller. Ann·ua l Re port, 1

1929. Un vol. in-8°, di pagg. 402, con tav. - Tbe Rockefeller 1F oundation, New York. In questo rapporto per il 192~ della benefica Fondazione R ockefeller, trov1a1no , oltre al resoconto fin.anzi.ario ed amn1inistrativo, quello tecnico riguardante l 'educazione igienica, la febbre. gialla la malari.a, l 'anchilostomiasi e l 'oraanizzazio~e dell ' ig iene pubblica. L'importan~a ·dell'opera compiuta si può valutare, fra l'altro, dag li assegni di spesa per il 1929, che 3mmontano a doll ari 3.594.485. Molti furono gli aiuti -ed i contributi forniti alle diverse nazioni (in Italia, specialmente per la lotta anti~.aJ.aric~ e ~er i~ ;ifornimento di librerie m ediche d1 Un1vers1ta), non soltanto per le scienze medi.che, ma. al~resì pe~ quelle naturali, per le scienze soc1al1 nonche per quelle storiche ed archeologiche, un nuovo ramo della vasta e multiforme attività di questa rf ondazione, che si spande per t.utto · fil. il mond o.

Atti dell' Istituto Na.zionale delle Assicurazioni. Vol. I , in-8°, di pagg. 362. Istituto Nazionale ·delle Assicur.azioni, Rom.a. Il se11. avv. Salvatore Gatti, presidente del1'Istituto Nazionale d·elle Assicurazioni, ha istituito nel 1928 una serie di lezioni e di conferenze .r iguardanti i problemi assicurativi. vasto campo in cui si integrano le discipline statistico-attuariali, quelle giuridico-sociali e quelle mediche. L'eccellente iniziativa ha avuto un successo notevole, dimostrando quanto era sentito anche da noi il bisogno di un.a profonda cultura in questa materia che viene assumendo tanta importaI).z.a nella vita sociale e ch e troppo pesso, e non solo dalle masse, viene con siderata con un pericoloso dilettantismo. Questo primo volume , oltre ai disGorsi ina11g urali e la prolu ione del prof. Amoroso, comprende 19 conferenze riguardanti le questioni assicurative (in cui, fra l'altro, si esamina lo stato del problem.a ·assicurativo in al-

tri paesi), quelle economiche, quelle g iuridiche, le attuariali e matematiche. I medici e gli igienisti si interesseranno particolar1nente alle questioni demogr.a fiche , trattate in conferenze dai proff. C. Gini, F. Vinci e M. Boldrini. Auguriamoci ·d i vedere presto seguire a questo gli altri volun1i che ci dimostra110 la fervida attività del nostro Istituto delle Assicura• • ZlOnl. fil.

P. RocA Pu1G. A la futura madre. Un volume in-16°, di 2-14 pagg., con 84 figg. - Ediciones « Pro Raza >> , 1B arcellona, 1930. Prezzo Pesetas 8. All.a futura rnadr e, dedica giustamente l 'A. questo suo libro che inizia felicemente la Collezione cc Per la razz.a » . Descrive in esso, an1piamente, con chiarezza e col sussidio di evidenti figure schematiche, l 'anatomia e la fisiolo.gia ·dell '.apparato genitale f.en1minile, la g~av1danza, dando utili . con sig li per l 'igie11e d1 questa. Passa poi al parto, accenn.a ndo ai fenomeni che in esso si verificano e diffondendosi specialmente sull'assistenza, indi al puerperio ed all'assistenza del bambino • Libro scritto, ·oltre .cl1e con competenza, oon fede e con am·ore, che si presenta anche elegante dal lato editoriale, ed avrà certamente una larga diffusione. fil.

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Reale Accademia di Medicina di Torino. Seduta del 27 febbraio 1931 - IX. Presidente: prof. BALP.

Risultati dell'artrolisi tibio-astragalica secondo Camera. Dott. A. FusAnI. - J..,a statistica consta di 28 casi e rima~ro in o,s servazione da sei anni ad un a~~Q.

In 20 m ala1i si trattava di equinismo del piede consecutivo ~ poliornieli·t e e in 8 di equinis1no spastico. Il risultato fu~zionale è stato buo11issimo; solo in due operati vi è stato un 'ritorno alla deviazione in equin,ismo. Dalle radiografie si può seguire l 'evoluzio,n e dell'innesto osseo, che viene gradatamente a trasformarsi in una vera apofisi articolare del! 'astragalo, funzionan~te da dente di arresto. La fra tt11ra ·della stec.ca si è verificata in otto casi, sette dei quali si r~ferivano a bambini di età inferiore ai 6 anni. Tale maggiore frequenza della frattura dell'innesto nei bambini pi-L1 piccoli deve esser e posta in relazio·n e con le condizioni anatomich e dell'astragalo, il quale è in quel1'e tà circondato da un rilevante guscio cartila• g1noo. Seduta del 27 febbraio 1931 - IX. Presidente: prof. BALP.

Confronto tra glicemia e lo zucchero di bolle preformate dopo somministrazione orale di zucchero in individui normali. Prof. A. V. FERRAR! •. - Alla sera applicava cinque vescicanti ed al m.abtino successivo determi-

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IL POLICLINI CO

n ava lo zu cch er o del sangu e e di una bolla, poscia som m inistrava 100 gr. di zu cch er o per os, sciolti j n 300 cn1c. di acqua e ripe teva i dosaggi dello zucchero n el sangue e n el liquido di bolla dopo 1/2 or a, 1, 2, 3 ore. Osservò ch e la quantità di zu cch ero del liqui- · do di boll a è in .gen ere poco pjù del 50 % di quello del san g ue, risulta·~o ch e con corda abbast anza con i valori o tte.n uti da Urbach sulla cute in t oto. ln secondo luogo h a constatato ch e la bolla n o·n si com po rta com e un qualc.he cosa di inerte inn es tato in seno, ai tessuti, ma co·111~int1a a partecipare attivam ente agli scarr1bi coi liquidi circolanti segu epdone le variazioni . Mentre si rileva un p ar allelism o p erfetto n ella salita della curva dello zu cch ero del sangue· e del liquido di bolla, la discesa ai va.l ori normali si compie in gen er e rn{)lto più lentam ente n el li(Juido di bolla. L 'O.. ritiene di poter credere ch e ques~a len tezza possa essere dovuta o ad una fissazione dello zu cch er o da parle dell a pell e od all 'azione dei liquidi inter stiziali che prendono p·a rte alla formazio n e de.Ila bolla. 1

p·o prim a; 2) l 'iniezior1e di sospen sione di leucociti provoca in buo11a p arte dei casi reazioni p-0sitive; 3) il vaccino prepar a!o con i germi acciden tali isolati dal pus, provoca r eazioni specifiche ed abbastanza intense; 4) i,1 vaccino Dmelcos ha dato reazi{)rn ,i specif~che inte11se e dura,ture in tutti i p . ch e h a1rno o ch e ha11no avuto ulcere veneree; 5) la r eazione provocata dal pus si può ritenere sia sp ecifica, P.er ò alla Slla insorgenza concorre sia pure in piccol a parte ltn fattore aspecifico.

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Esperienze cliniche sulle anticutine e le procutine. DoLt . .A.. l\IASIA. - Segu endo la t ecnica u sata da Lowenstein e Pickert ha eseguito· la ricer ca delle co·sì flette anticut.ine nel san gu e circolani~e di 50 pazienti affetti da forme tubercol ari varie (cutanea, ossea, polmonare) ed ha ottenuto una inibizion e della reazion e tt1ber colir1ica in un numero · m olto esig uo di casi , cioè n el 4 %. Irlentica perce11tua1e 11a oll~e11uto n ella ricer ca delle procut.ine , lnes·colando sang·u e liql1ido cli bolla alla tubercolina ed U 37,8S % se alla tl1ber colina m escolava liquido, interstiziale della papula tuber colinica stessa, l~quido ottenuto dal p avimento dell a bolla medesima con l ' aspiraz ~one per m ezzo di coppette. L 'O. h a co11tint1ato sperimentalmenite a studia. · re se questo rinforzo fos se dovuto ad un fattore specifjco o n on piuttosto ad una sostanza flogogen a aspecifica, ed ha pot11to tr{)vare ch e anche il liquiclo estratto da papula da n eve carbonica, è capace di rinforzare l 'azion e della 1.uber colina .in una percentuale di casi ad un dipresso· eg uale a quella constatata, adoper a11do il liquido est:ratw da papul a tuber colinica. Il rinfor zo della reazione tubercolinica deve essere attribuito al car atter e infi amn1at o1rio1 del liquido. TJsando per ò questo liquido aspecifico· ha 11 ota~o ch e le r eazioni .e rano m eno inten se ch e con quell e ottenute co1n tubercolina e liquido interstiziale specifico.

Sulla reazione allergica del pus di adenite venerea. Dott. lì' . FRi\NCHI. - Ha eseguito delle ricerche S Ll 40 am n1alati, co1 sì suddivis': 1) portatori di ulcer e Ye11eree con1plicate da adenite, datori del m aterinle; :2) porta tor~ di ulcer e ven eree n on complicale; 3) p. cl1e in passal-0 avevano avuto ulcere ven eree; 4) sifiJi.~i ci blen{) rragici e cutanei ch e escludev<tno in 111odo assoluto di aver avuto ulcer e Yen eree. L 'intradermoreazion e fu eseguita oltrech è collo Dmel cos an ch e col pus di adenite venerea, trattato sec. il m etodo cli Frei . l risultati delle esperienze sono : 1) il pus di adenite ven erea h a provocato reazioni positive n egli individl1i portatori di ulcere1 molli ; la r eazion e è stata più scarsa n egli individui affetti m olto lem~ 1

Variazioni della riserva alcalina in seguito ad irradiazion~ ultraviolette sulla cute normale, e·czematosa e psoriasica. Dott . L. TROSSARELLI. - Dallo studio di 54 P ~ h a trovato : 1) che l 'azione dei raggi ultra-violetti sulla cute sana di 'individui .. ani od affetfi da svariate malattie interne leg·g·er e determina quasi sempre un aumento della ris. al. n el sangue; ch e q uesto aumento oscilla fra limiti abbasi~anza am pi; 2) ch e l 'aumenw della riserva alcalina inizia con la compar sa dell 'eritema, si m antiene per p och e Oife e rit-01rna al valore prim itivo, o quasi 24 ore dopo I 'irradiazione. Anch e in individui ch e I)resentano lesioni psoriasich e e eczem atose h a trovat o un aumento dell a riserva alcalina , ch e non r aggiunge per ò cifre cosr elevate com e n egli individui del grup·po precedente. La pelJ e dunque costituisce un organo della r egolazione della riserva alcalina. VILLATA .

Associazione Medi ca Triestina. Circolo di Coltura del Sind. Fascista Medici. Riunion e scientifica del 2 gennaio 1931 . Presidente : dott. A . CoFLERI.

Resezione del nervo presacrale e simpatectomia chimica nelle turbe dolorose e funzionali ginecologiche. Dott. 'fAGLIAFOORO. - L 'O. accenna r apidamente all 'a11atqmia ·e fisiopatologia del simpatico pelvico. p er descriver e i vari intervent~ pro po,st,i nel tratta1nento dello· stesso, so ffelfmandos1i in particolar e sulla r esezioin e del 11ervo presacrale e sull 'isofennlizzazione del plesso• spermatico. Con stata l 'identi tà dei risult CJti ottenl1ti dai vari AA . con inter venti t.anw' differenti com e la simpatecto·m~a ipogastrica e la resezion e del n. presacrale, sopratutto per quanto riguarda le algie gen itali con r eperto anatoim ico n egélltivo; da un tanto, anche in b ase alla su a esp erien za per son ale', sar ebbe inclotto a riten ere ch e la parte essen ziale del m eccanismo d 'azione di questi interventi è dovuta alla d1min uzione del to·n o cl elle fibre effere n~i in se-· guito alla interruzione delle. fl})re afferenti, ·effett0> ch e si esplica n on sol ~anta n ella zona circoscritta corrisponde11le agli elen1enti ag·gr aditi, m a anch e a distanza come lo riprovano le m odificazioni osservate ooll a si1npal ec tomia della femorale n on solo sull 'arto inferio·r e dell 'altro lato m a per sino anch e sui superiori. I vari j11ler venti sarebbero perciò indicati a curar e stati di ipertonia del simpatico pelvir.o e sarebbero u sabili in tutti i casi n ei qu ali è desider ala un 'ipotonia del simp atico pelvico (pro<:essi infia1n m atorii, am enorr ee e for se n ell e polimen orree e con gestioni uterine). Non è propenso ad u sar e interventi del gen ere nella frigidit ~ e n ella ipereccitabiliità ses1

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SEZIONE PRA'I'ICA

suale, co 1ns~derando t~~ turbe più in rapporto alla sfera p sichica che in ne-sso con disfunzioni locali influenzabili con interventi sul simpatico pelvico. Gli effetti ottenuti in questq. senso non sono costanti e può avven~re beniss~o che sieno diametralmente oppo·sti a quelli desiderati; perciò non sarebbero utilizzabili. L 'autne11.to dell 'estro sessuale cosl ottenuto talvolta non di rado viene risell!tito i~ maniera sgradevole dal pazi ent~ e rappresenterebbe perciò un inconveniente dell 'fntervento se l 'esp~rienza n on dimostrasse la su a transito rietà e la. facile influenzihilità anche con . piccole dosi d i valeriana. Per quanto riguarda la indicazione p~ù u.suale, ~ dolori senza reperto anatomico, esisterebbe un ' ~ndicazione per 1'intervento soltanto qua11do una cura prolungata ed eventualmente la p sicoterapia s~ dimostrasse inefficace. L 'innocuità della resezione d el n.. presacrale e della isofen alizzazio11e del plesso, spermatico p ermette la più ampia applicazione di questi interventi nell~ l aparaton1ie eS]Jlorative . Per quanto riguarda la scelta d ell 'i.nter vento, 11el caso che l 'esperienza dovesse dim,ostrare ch e i risultati otten uti colla isofenalizzazione del plesso spermatico sono p ermanentì, alla stessa si dovrebbe dare la preferen za, essendo la più agevole.

ne dei tumori epiteliali della cornea e presentando 1.a paziente fa osservare la completa restitutio ad integru m cl ell a cornea, con assenza di fatti cica lrizjali e di vascolarizzazione. Quesit o come co~ferma l 'ana111r1esi cl1e per la su a negatività fa inserire il caso descritto fra i papillomi cor . neali ch e certamente n on sono stati preceduti da fatti di vasc0Jarizzazio ne infiammatoria o trau1natica ..

Do:tt. DE GR1soG0No. - Il dott. 'fagliaferro ha citato fra altri anche il mio lavoro su lla resezione del nervo simpaticoi presacr ale pubblicalo negli « Annali di Ostetricia ~ Ginecoil ogia )> al principio del 1929, 11el quale riportaYo u11a s tatistica di 30 cas~ operati nel mio reparto, che era allora la più 11umer()Sa d 'Italia. Non ripe terò cose già dette e che hanno trovato .conferma an ch e dall 'e.sperienza del dott. Tagliaferro, e mi limito p erLanto, a sottoscrivere le sue osservazioni e an ch e altri suoi particolari r ilievi. Credo p er ò di dover opporre qualche prudente riserva per quanto rig uarda le sue rleduzioni sull 'effe~t.o della simpatectomia in genere· in certi stati costituzionàli d ella donna, e quindi sulle r elative indicazio·11i all 'atto operativo. lo pratico ancora di tanto in tanto la r esezione òel simp. presacr., quasi sempre co·m e oper azione complementare, spec~e in quei casi dove esiste un rlisaccordo notevole fra i dis1~ urbi soggettivi pronunciatissimi (neuralgie pelviche) e scarsa entità d i r eperto oggettivo a ventre aperto. Pur avendo pratica ta l'enervazione ovarica all a Dupo,n t con buon ~1ccesso, non mi sono ancor a occup<l to dell a . ' isofenolizzazior1e.

Dolt. A.. CAMEO . - I,, 'O. presenta un giovaneLto1 di 14 anni che 11a fatto in passato inte11se e · prolungate cure arsen~cali .. Da circa sei m esi h a una cospicu a chera tod ermia palmare bilaterale, iniziatasi co1n eritema lo-cale desquamativo . Lo spesso strato ch eratocl ermico, sen1jnat-0 da noduli più spessi ed addensati, si è poit uto distaccare con r elativa facilità e l 'O. ne mostra u na co·u che, asportat a pochi gior-ni fa, riprodu cente per i11tier o la pal111a di una m ano. Attualmente si n ota atrofia d el corrio·n ; l 'ep·idermide è assot.itigliata, lt1cente, trasparente, coll' le linee ed i solchi q11asi scomparsi, p er dis truzio11e totale o parzial e del co·r po papillare. Le palme son o uniformemente arrossate: quasi cer tamente in 4 o 5 m esi si riformerà un nuovo· strato ch erato<lermico, simile a quello tolto. L'O . p arla d elle varie Jesioni ipercheratosich e dell a regione palmare e n e disegn a. la diagn osi differ enziale. Crerle di dovere escluder e la cheratoder1nia palinare farr1iliare o cong·eni ta, il tiloma e simili e dopo aver t racciato minutam enteil quadro della cheratosi ar senicale, enuncia ler agioni per le quali ritiene debba trattarsi - nel caso presente - di que~ta rara d ern1a to1si. L 'O. , contrariamente a quanlo· ne p en sano i dermatologi francesi, che in m odo sp eciale si sono occt1pati dell 'argo1n1ento e ch e at tribuiscon<>' quasi unicamente all 'ar senico la formazione cli tali cheratosi, ritien e ch e I 'ar senico sia da riguard ar si co·m e un ele1nen.to occasio·n ale e ch e la verR ca1u sa risieda in deviazioni costituzio nali erl en docrine. Nel caso presente esiste in tanto spicca to ipogenitalismo ed lina evid ente cicatrice ch eloidea ::'I l c-0110. iridica una distro.fia da parte del sjstema cutaneo : è probabile perciò ch e tino studio accurato del soggo~to da] punto di vista accen11a to', possa fornire dati interessanti in proposito. L 'O. invita perciò qualche collega specialmente versato in endocrinolog ia a sturliare il soggetto, ch e ritiene interessante far rivedere di qui rr qual ch e m ese . Il Segretario: dott . DOMENICO RoLLAND-

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Il "metodo di attesa,, e~ il trattamento per via interna nella cura della blenorragia acuta .

. Dott. A. CAMEO .. - Nella cura della blenorrag'ia . s1 atttende ancor a il rirnedio ideale che operi se-· condo le buone norme della moderna ch emioterapia. In a ttesa di questo trattamento ideale l 'O. ritien e che attualm,ent~ il metodo· preferibile di cura sia ancora quello él!Iltico, d ell 'attesa e d ella via i~terna che n on h a sulla coscien za i inisfa,tti ch e no.n raramente accompagnano i brutali ed intempesti vi interventi sull 'uretra, organo sensi-· bilissimo e delicatiss~mo ch e occorre saper tra1- · tare con i dovtlti riguardi. 1

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Venne anche fatta una comunicazjor1e d al dott. MARrov r ~H sl1ll 'immttnizzazione locale m ediante antivirus tubercolare e discu ssa dal dott. SPITZEn. Il Seg retario: Dott. L. W 1NTERNrTz.

Società di Coltura Medica della Spezia e Lunigiana. Seduta d el 30 genn aio 1931. Presiede il prof. dott. RINALDO CASSANELLO. Contributo allo studio clinico ed istologico del papilloma corneale.

Prof. dott. S. DEBENEDETTL - L 'O. descrive un tumolfe oorneale, aspo•r tato da 20 mesi, p·r esentando l a fotografia d ella paziente prima dell 'int ervento ed i preparai~ivi m icroscopici d ella neoforma.zio1n e asportata . Discute sulla classificazio-

Cheratosi palmare arsenicale. 1

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IL POLICLINICO

Società Piemontese di Chirurgia. Seduta del 7 marzo 1931 - IX. Pres~dente: prof. M. DONATI.

-Gonoartriti acute suppurative trattate con la artrotomia e la mobilizzazione immediata. Prof. E. PoLAcco. - L'O .. espone due cas~; nel primo l 'ar trite era stata provocata da diplococchi Gram positivi extra-cellu lari. Fu eseguita l 'artrotomia con duplice incisio11e ai lati d ella borsa sie.rosa sQttoquadr~cipitale; · 1a cavità articolare venne dren ata con u~ tubQ di gon1rn,a. La paziente dopo 12 giorni flelteva già spo~taneamente l 'artic. fino .a 45° circa e p assivamente fino all 'an golo re1tto. L 'esame radiografico prima dell 'interve~to no1n .aveva rilevatQ d~lle lesioni ossee, dopo l 'interven to si rile:var ono: op acan1e.n to del condilo femo-·rale tibiale e d eformazione del margine di questo. Le Condizioni di funzionalità d ell 'artic. a due .anni di distanza pe:rsistono o•t time. Nel seoondo ~aso si trat:~ava di ferita con fal·cetto, ser.za che v~ fossero l E}sioni <>:ssee'. Si pratica l 'arlrQtomia co~ drenaggio con .tubo di gomma e .si istituisce il trattamento co ntro l a sepsi generale . Dop o u·~ breve periodo d~ m obilizzazione dell 'artic. si sviluppa un flen1mone periarticolare e solo più tardi si può r iprendere la mobilizzazione -0.ell 'ariticolazione. · 1

.Sopra un caso di surrenalectomia per gangrena spontanea giovanile. Prof. L .. BoBBIO. - In un giovane di 30 anni -con cianosi diffusa in tutti e due gli avampiedi ·e con 'g angrena d elle. dita e distacco dell 'alluce d. h a praticato la surrenalectomia s~n. ; i dolori ce·dono a poco a poco e do po1 pochi giorni sono .s~mparsi comple::lamente. Anche i fatti gangrenosi si sono arrestati, ~ fu possipile una asporta~ .zione economica dei due piedi. I buoni risultati fi·n ,o ra o ttenuti no1n possono esser e considerati d efinitivi dato il breve tempo di o,sservazione. L 'O. è d el parere eh~ la surrenalectomia debba ·essere considerata co1ne t111a vera e propria operazione sul simpatico sia per la costituzione stessa . ·della midollare, sia perch è colla sua asportazione ven gono recisi molt~ filetti simpatici del plesso -celiaco ed al fatto della diminuzione d ell 'adren a.linemia ch e provoca una vasodilatazio1n e, ch e mo·difica il ricambio del ,territorio anemico. 1

tlleo da grosso calcolo biliare risolto spontaneamente con l'emissione del calcolo. Prof. BERTONE. - Il calcolo venne emesso dopo ttre giorni dall'inizio della colica; aveva forma ovoidale con un peso di gr. 15; il diametro mag.g ior e era di cm .. 3,2 ed il minore di cm. 2,8. L 'O. si chiede se un calcolo di tali dimensioni sia passato a ttraverso la papill a di Vater o se si sia format a una fistola colecisto-duodenale, senza però ch e questa avesse dato alcun segno d ella -su a formazione in antecedenza.

Occlusione da volvulo di megasigma. Prof. M. DoNATI.. - Una signorina di 18 anni ·che g ià in antecedenza aveva sofferto crisi addo1ninali dolorose ch e si presentava con alvo chillSO da 5 oa iorni ,· all 'in:ervento . fu travata . un 'ansa intestinale così dilatata ch e 1n un primo llem})O venne ritenuta una cisti ovarica; d opo un

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opportuno svuotamento si potè comprendere che si trattava d el sigma torto su se stesso per tre volte. Ton essen do possibile nelle condizioni in cui si presentava l 'ansa, pensare ad una colonpessia, o, ad un '~ntervento plastico sul mesosigma ·e tanto .m eno alla semplice detorsione e alla enteroanastomosi latero-lat erale per escludere il sig1na, restava solo possibile la resezione. Per analo1g hi motivi fu preferita l 'an astomosi in un tempo' solo e le due anse r esecate furono unile con anastomosi la tero-laterale. Il decor so po,s t-operatorio fu regolarissimo. L 'O. ritiene ch e la resezione in più tempi no·n debba essere gen eralizzata per tuttJ i casi.

Un caso di resezione totale dell'omero per osteomielite operato nel 1901. J)o,t t. 'f . SARTIRANA. - Il caso di cui riferisce ampiamente riguarda una r esezio11e totale sotto capsulo-periostea per osteo,111ielite acuta ed artrite bipolare dell 'omero1 co1n r~generazione dell 'osso asportato. Circa l a funzionali;tà il p .. può sollevare il b r accio f!no alla linea orizzontale; la flessione d el gomito è completa, l 'estensio,n e quasi completa; riesce a portare la n1ano sul capo e poster iormente fino all~ colonna verteprale. L 'O .. in base al s uo caso ritiene po.ter con sigl~are ch e nelle, osteomieliti totali gravissime del1'ornero co~viene tentar~ la resezione totale sottocapsulo-periostea d ell 'osso. Anche nelle osteomieliti d ella diafisi dopo aver spaccato l 'ascess-01, trapanato la cavità midollare e dopo pazienti m edicazioni talora anche dopo qualch e mese l 'O. procede alla resezione della parte dialisi 1~ecrot~ca.

Un caso di resezione sottoperiostea subtotale del perone operato 10 anni fa. Prof. A. TuRco . - Un ragazzo di 16 an11i, 12 anni p 1rima era stato• colpito da una osteomielite del per one, dopo1 la quale, ma1grado· ripetuti trattan1enti per sistevano numerose fistole. Il p. ve11ne operato di resezione quasi totale del perone , per via sotto,p eriostea. Fu lasciata in sito la testa del perone per evitare una lesior1e del nervo peroneo con1une. Il bambino crebbe i1ormaJmente ed at: ualmente lavora come tutti gli altri. All:i r adio grafia si nota solo un ingrossamento a carico della d iafisi del per o11e n el tratto neoformato . VILLATA. 1

Il Interessante pubblicazione: Dott. Prof. RENATO POLLITZER doo. di Clinica Pediatrica nella R. Università dlretto•·e Sanita.rio dell'Istitu~Seuola. a San Gregorio • in Roma..

Come si alleva il bambino sano e come si assiste il malato con Prefazione del Prof. FRANCESCO VALAGUSSA Qu.e eto volrumetto, sie:riitto da.11.'apprezzaito ,n ostro colla.: boratore Dott. Prof. RENATO POI,I,JTZER, oonsta dt circa 120 pagine oon 66 figure schematiche nel teMic>, e men•t re riesce utilissimo nei CORSI DI PUERl~UL­ TU RA, dÙll~){)éti dall'Opera Nazi~nale per la Prote~1one della Infanzia e della Maternità e anehe n:nia, e~cura Cui da per le AePistenti Scolastiche . Maes~ Cy~s.ita­ t rici sool.aatiche), Aseie~nti Sani~a.r1e VJ.e1t~tr~c1 di i~iene materna e infantile, levatr1c1 e ba.mb1na1e. P rezzo L. 1 5 1 pi ù le spese postal~ di epeddzione. Per i nostri aibbonati sole L. 1 3,50 in parto franco. Inviare Vaglia all'Editore LUIGI POZZI. Ufficio P oetale Suooursale di.ciotto, ROMA.


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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEME IOTICA.

MEDICINA SCIENTIFICA. ~onte nuto

in cloro del polmonitico e sua importanza per il decorso della polmonite.

W. Scholz (Deutsch e Nledic . Wochenschrift, n . 37, 1930) 0 sserv.a che nell 'urina del polmonitico i cloruri sono molto scarsi; la ritenzione di clo·r o non di1p ,ende d.a una lesion.e del rene, bensì da una avidità dei t essuti per il cloro. Infatti m aggio1r somministrazione .di cloI1liro di so1d io, determina anch e n el polmonitico una maggiore eliminazion e. L 'elimi.nazion,e del sale somministrato è i)articolarmente intensa .al giorno del.I.a crisi, o vicino a lla cri•si, cioè a una epoca in cui il bisogno di cloro del tessuto è già diminuito. Dop·o questa buona elin1inazione del sale si può, manifestare nuovan1ente un.a riten.z ione, fin·o a che 2-4 giorni dopo lo sfebbramento si ha la cosiadetta crisi del sale, cioè il cloro prima ritenuto viene eli1ninato in grandi quantità. Il tessuto princi1pale ch e trattien e il cloru-:110 di sodio è nel ipolro.pnitico il fo colaio infi ammatorio. Esso trae a sè qu.a11tità COSÌ gJ:andi di sale ·da farne impoverire il 11iast o dell 'orcranismo. La crisi del sale avviene · s1olo 2-4 g iorni dopo lo sfebbramento perchè le prime quantità di ·cloruri ch e si liberano dur.ai;i~e la fluidificazione dell 'essudato vengono u t1l1zza.te per r.iempir e il .de ficit di sal e di tutto l 'organismo. Esiis te lliil ra ppo rto tra la povertà di aie d el sangue ela 1pressione. P azienti oon sang ue povero . 1in cloruri h anno. una pressione 1nolto bassa, l'atonia v.as.ale sembra essere nel 'j)Olmonitico più con seguenza ·della pov·e rtà di iel,o ruri che de1ll 'azione della tossina p neum10 • c occ1ca. L 'infusione endov·e no·sa di gr. 100 di ·s oluzione di clornro di sodio al 25 % fa elevare ])rontamente la pression e; I 'infusione influenza in senso favorevole il decor so d·ella malattia, spesso avviene la crisi n elle 24 ore successivie. Questa azio·n e favorevole si spiega con l'a:zi1o ne dannosa che .l e soluzioni di cloruro di ~odio eserrcitano .s ul pn·eurnococco; all'acme dell 'infiammazio·n e i~ tessuto, infiamm.a to assorbe tanto clo•r ùro di sodio da pot'6Jrsi manifestare quest '.azione . Nella cura della polmonite è qu·indi dannoso limitare il $aie; n ei caasi in cui il sale nel san gue è qu.a si n orma·l e e la pressione è buona basterà la so·m ministra:zion e orale (IO gir. al g iorno oltre ai cibi n or malmente salati). ·N egli altri e.asi e se non è possibile somm~ni strare il sa'l e per bocca (ri1)ug n anza, vomito) si ricorrerà all'infusione endoveno·s a di so1uzione ipeirtonica di; cloruro di sodio. L'infusione .va esegu~ta n19lto lentamente in 5-10 mÌìnuti, pe1r evita.ire tacl1icardi.a, palpitazioni e sen so di oppressione . 1

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R.

PoLLITZER.

Il dolore sacrolombare nelle donne. Il dolo1~e sa crolombare nella donna merita di essere sempre .preso in considerazione perchè non solo è firequentissimo, tanto che d a alcuni è rit~nuto inevitabile come il dolore d·el p·a rto, ma an·c h e .p erchè spesso è in rapporto con m.a lattie degli organi pelvici. Però la cura di queste malattie pelviche .da so1a non sempre m ,01d ifica il .dolore e questo perchè n on è soltanto runa malattia pe.Ivica c h e1 può, per riflesso, dar e do1.o re saoro-lomb1a re; qu·e sto può di pendere anche da mord ificazioni della struttu1~a e della posizione della colonna vertebrale. Una reg io,n e 10,m b.a["e appianata può non sol o dare dolore lombare ma anche provocare congestionie e stati anormali dell'uter o e d egli . annessi. Questo do lore sacrol o•m bare n elle donne, escludendo le malatti~ Oir topediche vere e :proprie, .p uò dipendere dalla pos izione nelle do n11e c h e h.a nno avuto fig li. Si ha nella gravidanza per la notevole lo r:dosi, come .p ure dopo la g ravid.a nza .p er mammelle pesanti e particolare posizione d el dorso nell 'all:attame·n to. Lo .sfo:r zo prolungato per ma ntenere una d ata posizion e della coil onna vertebrale provoca fati ca e d olore. Quando l 'insella t·u ·r a lombare si appiana e per <li 1p iù e.s iste p,a rete addomina le flaccid.a , la pressio·n e en·doaddo·m in.ale aumenta. Anche n ella r eitrover sione uterina , n ella dismenorrea, spesso non è la alterazione dei visceri pelvici c h e provoca il dolo1re ma la posizione .a bnor.me della 1co·l onn.a vertebrale dov·u ta a diminuito tono muscolare e co1n1seguente fa· tica . C. L. I(ark (The British' Medie. Journ., 28 febbraio 1931) paragona il d olore lombar e in q·u es.te condizioni al d olore al piede nel piede pia•tto. La cura del d olo·r e lombosacirale nel.le donne si fa so·s ten endo adeguatamente la colonna lombare e permette ndo il riposo muscolare. Il ripo,so in letto è inutile se non si sostien e la colo1n na , magari con un semplice cuscinetto. L 'A. descrive una cintura di gomma, fornita di cu.scinertti che si ·p ossono gonfia:re . R. LusENA. 1

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L'esplorazione rettale nelle donne con lombalgiaQ · Le Io·mb alg~e bilaterali , il cc dolore alle reni », sono assai frequenti ne~le donne e vengono troppo spesso messe in r~J?porto co~ affezioni r enali. La coTuSueta anal1s1 delle urine dimos.tra ch e vi è del pus o dell 'albumina in tracce ed allora i so spetti vengono confermati . 1


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IL POLICLINICO

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Ma un e·sam ·e 1p iù a courato ·dimoiStra invece ch e l 'aprpaTecchio urinario è jndenne; le urine raccolte col ca tetere sono d el tutto nor.mal i e l 'esplorazio·n e ·d ell 'apparecchio urinario è del tutto n egativa. L 'esame ginecolog ico fa notare un collo norma.le , un utero mobile, talvolta un'annessite, ma il più spesso è d el tutto negativo. Invece, con l 'esame II'ettale , si trova il corpo d ell '·u tero retroflesso ch e s.p o·r ge nell 'ampolla r ettale, oppure una massa ir:riegolare che corrisponde a d una annessi te c h e si spinge nel cavo d el Doug las oppUTe un D01UJg.J as inspessito e ·dolente. Se si appoggia, col dito introdotto n el retto, su questa massa, si provqca un dolore iirr.a di.art:o nelle regio.n i sacrale e sottolomibar e, dolore che h a g.li stessi caratteri di que llo di cui si l.amen.t a la malata; « ecco il mio dolore » e&sa dice, ment:rie non accusava nulla alla ·palpazione d ei r eni o d egli ureteri. Si tratta quindi di una lombalg ia di orig in e uterin.a d o.v uta alla r etroflessione o ad una annessite oppure a·d una douglassite , che vengon o poi confermate dalla lapar.otomia. E. Jeanb.r au (Jou.rn. méd. frane., sett. 1930) in siste p ertan\t o sul.I.a n ecessità di P.r aticare sistematicamente l 'esplorazione ret'tale in tutte le donne che accu sano lomb.a lg ia ·O ·dolori safil . cro-lombari .

il grad0 dell 'anemia; importante è l'esan1r del • su cco gastrico perch è l 'achilia è costante·7 se il succo gastrico contien-e acido cloridrico, non .si tr.atta probabi.l mente di anemia perniciosa. Il qua dro ematico è caratterizzato da meg.alocitosi, ipercromia, v.alore globulare_ aumentato; is olo raramente si trovano g ra.ndi quantità di normoblasti o megaloblasti. Leucopenia modica per ·l o più con linfociiosi relati v.a . Il siero ha un colorito gia11o-oro. La terapia epatica agisce favorevolmente nei" ,cas.i recenti, essa non influenza p. es. l'ac hilia e le lesioni midollari. Sulle anemie diver.se-dal,]a perniciosa la terapia epatica n on ha alcuna influenza. È necessario dare dosi fo·r ti in alcuni pazienti fin-0 .a 500-1000 g·r. a l g ior;n,o. Di solito si danno 200-500 gr. di fegato allo stato fresco·, il r esto so tto forma di preparati. Ottenuto un n otevole miglio ramento n ello stato d el san gu e si riduoe l a quantità d el fegato da caso a caso, ad a.l cuni pazienti basta somm inistrare u.na o due volte la settimana 150200 gr. di fegato crudo per mantener e lo stato d el .sa·n gue. Il fegato è più attivo allo stato crudo, i l riscaldamento forte danneggia il princ ipio attivo . R. PoLLITZER.

CASlSTICA E TERAPIA.

1.931) ·~ el riferire ·su 34 c~si di ain emi.a perniciosa rileva ch e la n1ortalità ·di tale m alattia con trattamento· aJ fegato non eccede il 10 o/c; tale cifr.a può esser e ridotta .s e si n,o trà fare ~a: di agnosi 1precoce e d i stituire, di oonsegiuenza" un a da•tto trattamento. 1 Il buon ·r isultato d·ella cura è anzitutto indicato da llJil certo beneis.sere del paziente,. dalla risposta reticolocitioa e dallo stabilirsi di una .lie ggera diarrea . La trasfusione .p uò salvare persino d ei pa11ienti moribondi. Essa agisce, sia fornendo d e111'emogl-0 binia per l a funzion e resp~ratoria, sia 1stirrnola ndo il midollo os· eo, pro·b abilmente per mezzo di 1u n ormoiI1e. Eventualme-nte , qruando la p1rima trasru5ione ha fa llito il suo rissu.ltato, una seconda può esser e di g iovamento, an che se , con essa si h a: una lieve emattuiria. L 'asportazion,e di fooolai setmai non è mer10 imtportante n·e gli individui con anemia. pernici 01sa ch e in tutti g li altri; la p1r <1senza di fo oolai settici ritarda il mig lioramento d el sangue, ·mentne poi i pazientlt possono mo:rire di sep·s i, an·c h e se sa h anno miglioramenti nel sa·n,giue . La sommim.istrazione di acido_cloridrico e dì arseni·co non segna n esSJU•n a differ.enza n el decoriso dei casi; non si richiede una <lieta speciale (eccettuatone il fegato); l 'insulina, probabil·m ente , n o.n ba n esslUila inflUJe·n za specifica sulla malattia .

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Come riconoscere e curare l'anemia perniciosa. L 'aspetto d el malato·, nota P. Morawitz (A1iinchner m ed. Wochenschrift, n. 1±, 1930) è caratteri stico, è stan co , sofferente, flaccido. Il colorito è pallido g iallastro, e al pa1lo·r e si associa un lievissimo ittero. Le g ua·n ce spesso n on .sono pal1ide , anzi leggerme nte arrossat e; questo può ingannare e far n o•n riconosceve lo stato .d el sangue. Lo stato di nutrizione è spesso parti colarmente buono, manca in ogni mo·do il forte dimagramento ch e si ha n e}le anemie secondarie da can cro o da tuber colosi. Ma nifestazioni caratteri stiche sono quelle a carico d ella lingua e .del si stema nervoso. Le pri1ne si osservano in circa la m età dei casi se si interroga appositamente il paziente. Bruciori alla ling ua e iper estesia d ella ling·ua verso cibi piccanti si osservano raran1ente quando iD.On esi ste anemia pernicioS:a, si po·ssono però avere talora n ei nervosi e negli ipocondriaci. A carico d el sistema n ervoso i hanno spesso parestesie. .alle dita d ell.a mania e ·de.I piede, non sono invece frequenti n egli stac:Li inizialj. alterazioni obiettive. Negli stadi avanzati si possono invece a vere manri festazio1n i spastiche ed atas ich e degli arti inferiori, abolizione d ei riflessi patel,lari e achill ei , fen omen o di Babi1n sky. Le al terazio.n i dei cordoni .p osteriori e laterali non sone per ò affatto in rapporto con 1

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Trattamento dell'anemia p(lrniciosa.

A. Goodall (Edinburgh med. Journal, genn .

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SEZIONE PRATICA

L 'anemia ·perniciosa è dovuta alJa carenza di · di aume nto dei g lobuli rossi è di 500.000 globuli la settimana, per 8 settim.ane. La sostanza un dato 01rmone ch e, fr.a l 'altro, determina la emo1poietica sarebbe contenuta n ella mucosa formazione dei noir moblia:sti dai megaloblasti. gastrica. R. LusENA. fil. 1

4''opoterapia gastrica (metodo di Cast le) nel trat • tamento dell'anemia perniciosa.

Sul problema della splenectomia nell'anemia per-

Mouzon (Presse Nléd., n. 50, 1930) osserva che il metod·o si fonda sul'la frequenza co·n cui l 'anem~a perniciosa si ,accompagna a.d achilia gastrica che secondo alcuni savebbe la causa primai ,dell'anemia . L ',opoter.apia ·g astrica dunque sarebbe più fisiolog ica di quella epatica . TI m etodo primitivo di Castle, che somministrava succo ga.strico umano , è stato successivamente modificato con I.a somministra· zione di stomaco di maia1e fresco o disseccato. Il nuovo medicam ento è S1tat9 ado pe.rato ·da diver si autori su un totale di 28 casi, d i .cui 21 rispos·e-ro m olto fa vorevolmente e 7 no. Ma d ,i qu·e sti 7 casi 5 furono tratta ti per un tempo troppo breve e 2 migliorarono notevolmente con l'associazione d ·e ll 'opot·era p ia epatica a quella gastrica. L'efficacia dei due n1etodi e le m ·odalità d ella loro azione sembrano ess·er e presso a poco uguali. Non si sa anoora se il principio antianemico del fegato è identico a quello del, lo stomaco. Dal pu11to di vista economico infine sembr.a che i1l m et odo ·d i Castle sia meno costoso. Resta a1 m ·etod . o di Wi·ppJ,e . il vantaggio detla larga esp erien za che oggi se ne p ossie de, contrariamente al m etodo· di Castle. Sarà quindi interessante attende•r e l e ul•t eriori osservazioni di controllo per vedere se l 'opo· t er apia g astrica può supplire quella epatica.

Spengler (Wien. Klin. vVoch., n. 38, 1930) riferisce il caso di u·n a donna ch·e nel 1914 pr.es•entò un tipico qua·dro, .ematolog ico e clinico, di ane mia perniciosa onde fu - secondo le . r egole del tempo - operata di splenectomia. Il risultato fu ottimo e, quel ch e più conta, dura1turo: fino al 1928 ·essa potè compi.ere una vita di r·egola.r.e attività, resistette alle priv.a zioni ·d el tempo di guerra ·e superò, se·nza distu.r bi , il p erio·do d ella m enopia_usa. Nel '28 praticò una cura di fegato , con risultati sod·disfaoenti , .n el ' 30 ricadde nuovam en te, tanto che si dovette ricorrer e a lla trasfu sione : in seguito le furono somministrati preparati di stomaco, .di .cui si g iovò molto: tuttavia i sintomi di u,n a ni.ielite fu.n icol.are, ·c om.par.si in q·u esti ultimi tempi , son,o rimasti immutati. L 'A. prende lo spunto ·da questo caso p er ricord.a re la t eoria d el contrasto feg.at o-mjlza n ei rigua rdi dell'em atopoiesi; ammette che, d.ata l 'alta ,p ercentu.ale di m o rtalità e l'e fficacia d.ell·e cure ·epa tich e, la splen ec,tomia non può esser e con sig·liata , in1 lin·ea ·g.en erale , nella cura .d.ell 'an emia di Biermer ; ma ritien e ch e si possa ricorrere n ei casi che sono dal principio o r apidamente diven gono r efra ttari al fegato. V. SERRA.

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G.

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nlCIOSa.

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PACETTO.

Esiste una tromboastenia i · 61)ura dell'anemia perniciosa con stomaco disseccato e sgrassato. Dopo la comunicazi·on e di Minot e Murphy sull 'effi cacia -d el fegato n.ell 'ane1fl:~·a pemi ciosa, numerose sostanze sono state provate con uccesso maggiore o minore (r eni, carn~ digerita da secreto gastrico ·di uomo normale). StuTgis e I sa.a cs (A mer. Journ. of the Medie·. Sciences, nov. 1930) h ann 0, trovato effi cace l'u_ o di st oma·c o inter.o di m erluzzo disseccato com e pure l 'uso di t omaco sgrassat o colla b enzina . Queste osser v.azioni furono poi confermate da Connor, .a.a Wilkinson• e da altri. In questo lavoro g li autori riferiscono ulteriori osservazioni fatte sommi11istr.and·o in malati di a n emia pernicio sa sto m .aco intero, dis.seccato e sgrassato , di i11erl1Uzzo . Esso fu somn1inistrato in dose g ior11aliera di 15-40 gr. c orri pondenti a 107-300 gr. di stomaco fresco e preparato con una salsa di p omo doro densa. La dose m edia utile è di 1O g r. ogni milione di globuli roiSsi ma,n ,c ante. I risultati son.o, sin1ili a quelli ottenuti n el'! 'an emia perniciosa . c olla somministrazi o·n e d el fegato e I.a media 1

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Mor•awitz e Jurgen s (111iin.c}i. J\1ed . Woch. , n. 47, 1930) presentan,o un caso clinico cl1e o'ffpe loro l 'occasione di discutere l 'argom ento d ella tr omboastenia. Con questo termine, coniato d al Glanzmann, s 'inten.d e una diminuzi·one funziona le d elle piastrine, contenute in quantità normal e nel sang u e : il Gl.anzmann ha a nzi affermato ch e s i associ.ano a n ch e delle m ·o dificazioni di struttur a (n1ancanza d ei granuli azzurrofili , baso filia d el p rotoplasrr1a) ed ha d escritto una cc tromboa st enia em orragica er edjtaria n basata su questo danno d elle piastrine: tuttavia n ei casi di questo A. il tempo di em orragia era pil'essoch è nor1n .a le; e , second o 'F ranl{ e m olti altri, non è stata d.a ta su·fficiente importanza al fa ttore vasale. E ' più probabile invece ch e si tratti di vera tromboastenia n elle forme descritte da Villebrand , in cui le piastrine er an o di numero norrna le , n ormale il t e1npo di C·o ag ul azione e a ssai prolungato quello di emorragia. Nel ca so riferito dag li AA., appunto , le pia strine erano 480. 000 , il t empo di emorragia 1


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IL POLICLINICO 1

45' quell o di coagulazion e intorno ai 15 il segno del laccio assai positivo: grar1uli e protoplasma delle piastrine era no in ordine. In complesso quindi un quadro clinico che ricorda la trombo1p enia essenzial.e (Werll1of) ma con . numero di p iastrine n ormale. Allo scopo di vedere se si trattasse ·di un.a astenia delle p iastrine pura e semplice, o se intervenisse anche un fattore vasale (laccio!) g li AA. h anno r icorso a d un appar·ecchio di loro fabbricazione (il trombometro capillare), ed ha nno potuto così dimostrare· ch e effettivarn·ente i trombociti mostravano un1a diminuita. tend1eriza ad agglutina rsi , .indipendentemente <la qualsiasi le ione ,ra ale e dal tempo di coa- . gulazione. E cosi per la prima volta dimostrato sicuramente un caso in c ui piastrine, normali per forma e per numero , h anno p·r esientato un defi cit della loro funzion e : l'intervento del dann o vasale è stato potuto escludere. ,

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V.

SERRA.

Radioterapia e fisiopatologia delle pollglobulle d'origine cardio·polmonare.

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che esista veramente un parallelismo tra questi due fattori. Si noti infine che le irradiazioni valgono ad abbassare il numero dei globuli rossi .solo per qua.n to essi su.p erano i limiti normali, m a non al disotto di questi; esempio di come l 'organismo si difende e della inno.ouità dell'interv·ento radiote:r apico. V. SERRA. Emorragie profuse e trasfusione sanguigna.

A. Tzanck, Weismann-Netter e I. Dalsace· (Bull. Soc. m éd. h op ., n. 28, nov. 1930) n ferisc·o no due casi .di emorragie profuse intestinali, con pazienti ridotti quasi in extremis , e arrestate con ripetute ed abbondanti transfusioni ·di sangue. Gli AA. no n• hanno esitato a raggiungere tre-quatt;ro litri ·di sangu-e, iniettando cc. 800, 600, 450 in venti minuti, e sorpassando la m·e tà della massa sa.n guigna. Essi insistono sulla necessità d'un ben organizzato servizio di donatori, capaci di poter forni re una buona quantità di sangu e i.n breve tempo, e tale da poter m igliorare le sortì di pazienti g ià destinati a sicura fine. 1

IJ.

CARUSI .

Pagniez, Rouqu es e Salomon (Le Sang, n . 2, V ARI A. 1930) d1e scrjvo·n o tre c a·si ·d i ·p oliglobul·i a secon1daria .a lesion i :ca11dio- polmonari; rutti e tre Proporzioni corporee e caratteri somatici questi malati ri;portaron o n otevolissimi b en efidi un gruppo di studentesse. ci·i da lla radioterapia cl1e fece ,p aralJ.elamente diminuire il numero 1d ei glo·b·u li rp ssi e sco·m E. Graffi (Erido·c r. e Patol. Costit., vol . V~ pa.r ire od a tten.u are i sintomi subbie ttivi ed f. V, ott. 1930) ha preso in esame, secondo l 'inobbiettivi ch e li molestavano (di.s pnea, tachi- dirizzo a ntropologico e costituzionalistico mocar1dia, cianosi); in .due casi il miglioram·e·n to derno, un gruppo di 100 studentesse del] 'Unifu assai oddisfaoente e dura tuttor.a; n el terzo versità di Bologna , prevalentemente emiliane, i disburbi tornarono non appena furono sos.p e- di 20-22 an·n i. Dall esame dei caratteri morfose le irr'.a·diazioni. logici, d escrittivi e fisiologici emergon o i seGli AA. traggono occaisione da queste osser- g uenti dati: testa prevalentemente brachimorvazioni clinich e per sfiorare a,l cuni punti della fa, ·disarmonica; faccia rp reval·entemente ovoipatogen·e si e ·della c lini ca a.ell e eritremie se- dale; naso convesso; c-0110 con ugual frequenconda·r ie; fianno a nz.itutto n·otare ch e non sem- za grosso e sottile; spalle più spioventi che di pre la cianosi distingue queste form e da quel- ritte; dorso quasi sempre a doccia o piatto, le prim itiv·e o ·d i Vaquez, e non sem.p re il fon- con scapola destra più gran de della sinistra; do dell 'oochio è caratteristicamente ·differente seni emisferici o leggermente conici, più soda quello che si osserva nell e forme primitive. stenuti che cadenti , ma inseriti sp,esso in posiLo studio del ten11po di coagulazio·n e e del . zione più bassa del normale; gambe, mani , coagulo n ell'eritremia ha ·permesso agl.i AA. di piedi talvolta corti, grossi, tozzi. Dei caratteri descrittivi prevalgono i seguenmettere in evidenza un .prolungamento di questo tempo ed u na 1particolare lassezz.a .d el co.a- ti : pelle bianca ma non rosea; occhi castagni gulo. non·ch è una fibrinopenia, che sono scom- scuri , lisci, folti ; pelosità normale; <lenti spesso cariati , con anomalie dentari·e in difetto , parsi sotto le i~adiazioni. Le irra.di•a zioni ·p raticate sul m i·dollo osseo tub·ercolo d el Carabelli presente n el 3,4 % dei sono più effi caci di quelle .praticate sulla casi.• Dei caratteri fisiologici si n otano: mestruamilza. La scon1,parsa od il migl.i oramento parallelo zioni , età m edia anni 13, con prevalenza tra i della di pnea, della cianosi e della poliglobu- 12-15 anni ; forza di compression e e di traziolia fanno g iustamen te pensarre agli A,,~. ch e la n e debole; mancinismo ra ro; sonno profondo poliglobulia stessa non debb·a avere quel ca- continuo, oniri co: scarse anomalie o segni parrattere di ·di1fusa, di compenso ch e g eneraln1en- ticolari. Nell' insieme, la nuova gen erazione femmite le è attribuito; o almeno si ·deve amm etter e nile no n sembra distingu ersi n è per robustezch e si tratti · d i una difesa cc esag·erata ». In quanto alla cianosi i suoi rapporti colla za, n è per bell ezza, nè per caratteri definiti . poliglobulia sono oscuri, ma sembra tuttavia L. CARUSI· 1

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SEZIONE PRATICA

NELLA VITA PROFESSIONALE. '' Compérage ,, e specialità medicinali. Con questo titolo Il Popolo d'Italia ha pubblicato una serie d 'articoli mettendo. a nudo un.a .p iaga, che va energicamente curata. I fatti denunzia,ti sono veram,e nte 'impressionanti e tali da sembrare incredibili qualora non fossero aibbondantemente documentati. « Compéooge » è un vocabolo d'impo·r tazione, oome importata è la praitica che esso serve a · designare . « Compérage » significa patto illecito stabilitosi fra meaico e •p roduttore di specialità medicinali, perchè il primo con adeguato compenso si adoperi a smaltire un determinato prodotto. Si può ren1de!'e ,con cc comparaggio ». Fi.n o ad ora le case produttri·c i di spe.cialità medicinali esercitavano, sar ebbe meglio di.re intendevano esercitare, la corruzione .dei medici in modo discreto. Alla generalità ·dei medici venivano inviati in dono oggetti più o m eno innocenti. più o mreno uti li, ricette intestate, agende, ca1en,dari, 1porta~o·g li e simili. Il sistema si diffuse e perdette perciò di efficacia, che n•on poteva e.s:sere molta, anche pe.rchè i medici non erano affa1tto impegnati. D'altra parte in 1relazione al numero degli oggetti inviati l:a spesa risultava eccessiva in confronto a l vantaggio. Meglio .ooncentr.ail'le: l 'effetto è più sicuro e più controllabile se il dono si trasforma in .compenso p,e r l'opera ·spesa dal m1edico per incrementare la vendita della spe·cialità. Di qui le co.s e inaudite ·denunziate dal Po1

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polo d'Italia. La cointeressenza tra medico e casa produttrice - ·sorive l'autorevole giornale milanese viene stipulata attraveriso veri e propri contratti. Alcune ditte sono arrivate a compensare il m,e dico col donargli un'automobile od una villa; altre ·con il dono di salottini d.a ricevi.m ento, di apparecchi .r adio, fu.cili da caccia, binocoli, toilettes per signora. · Una ca.sa torinese emette buoni di collabo:tazi-0ne commisur.ati al valore n orm.a le di L. 100 ciascuno, i quali vengono donati ai medici. Questi .d iv·e ntano così azionisti ,dell 'azienda ·che li ha emessi, sape nid o pe.rò che le azion.i stesse valgon.o z~ro: sta in loro farne salire il valore a 100 - ed anche più - favoren·do la vendita delile specialità prodotte dalla ca,sa. Gli eflfetti ·di questi accordi s.c andalosi sarebbeifo: accreditamento e smercio di specia· lità di scàrsa efficacia terapeutica, presorizione di 1m edicinali inutili o non idonei alla cura, rincaro delle specialità stesse. Noi non riteniamo ch e a queste azioni perni ciose del commer cio delle specialità concorraì1.0 notevolmen·t e i medici. Può darsi che vi siano, e ve ne sooo in ef-

fetti, medici ·disonesti, i quali si acconcino a veni1re a patti oon le case produttrici o con i farmacisti ' petr dare la 1p referenza ai loro prodotti o peggio per presc.riVierli senza alcuna necessità. Ma ciò non autorizza a generalizzare. È vero invece che i m edici in buona fede e senza alcu~ inteTesse hanno tendenza a pre· scrivetre specialità. Questa tendenza de.r iva da due ordini di fatti. La spe·cialità è di prescrizione più facile che non sia quella della ricetta. Agevola il dosagg io del ·m edicinale. Evita il pe,r icolo di errori. D 'altra parite i m edici sono suggestionati dall 'abile prop~anda che le case ·p roduttrici fann·o. Molte ditte pubblican·o giornali a pre-teso carattere scientifico, nei quali sono lavori ov.e abilmente è d·e cantata 1l 'efficacia dei ri•S pettivi prodDtti senza aver l 'aria Id-i ra'c coman1d,a.r li direttamente. Molti medici ,ritengono ·di potersi tenere al corren,te dei progressi della medicina con la lettura di q·u esti 1peTiodici commerciali e subiscono così la suggestione Tleclamistica. Il Pop·olo d' Italia attribuisce il ca.ro·prezzo. delle sipie cialità a lle spese ·che devono sostenere le ditte per ricompensare direttamente i medici del co·n co1rso prestato ,p er lo smercio .. Ripetiamo, questo sistema di cc co·m ipérage >» poco estes10 e ·p erfino ignoto· a:lla g.r ande · maggioronza ·d ei medici i tali ani non può concorrere ad aggll"avare il costo dei medicinali. Vero è inve'ce ·c he il prezzo ,d i quesit i ,s ale ad al tezze vertigino·s e per le &pese che le ditte devo·n o incoin tra.re pe;r sostenere le ingenti spese ·di pubblicità costituite ·dai detti 1p eriodici e dagli a nniU·n zi in buste o cartoline che ingombrano quotidianam-en,te le case dei medici. I noiosissirpi agenti che Ie. ·ditte inviano a ca·sa dei m1edici iper persrua·derIi de1Ia bontà dei loro prodotti non devono co,s tar ·p oco. A tutto ciò aggiungasi la ·non meno costosa pubblicità fatta di:rettam·en.te sul pubblico con cartelli mu.rairi, sui giornali poli.t ici, suIJie riviste di cu.Irura, sui .p eriodici ameni. Si ,p otrebbero al riguardo citare molti esempi, dei quali i più significativi sono quelli di alcune specialità ,c he sono decantate a1l pubblico ignaro come efficaci per preveni•re o ou .. rare ogni •s orta di m ali. Queste specialità ha·n!Ilo prezzi iperbolici e pure sono largamen.te adoperate , n~tura.l:riente con il solo vantaggio del ·p·o rtafoglio dei produ0ttori . Si .aggi1u nga il •largo margine di guadagno che vien con cesso ai farmacisti , senza conta.r e gfi omaggi in credibilmente lussuosi che ven .. go,n o offe.rti _ai farmacisti stessi proporzionatamente allo smer cio del prodotto , come si rileva dalle liste riportate d·a l Popolo d'Italia. 1

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IL POLICLINICO

In effetti ri&ponde più al ve.ro il fatto eh~ nell'accreditamento e nel consu.mo delle specia•lità tonta meno il medico che il farmacist.a. La s·p ecialità può essere ven duta senza ricetta e non è un segreto per nessuno che I fa,rmacisti fann·o largo uso di questa facoltà. Un po' sempre, ancor più in tem1p i di crisi economica i pazienti fanno a meno d«:~l medi.Co e si rivolgono direttamente al f.armaci&ta per comperare la s•pecialità che per esperien~ :za o per sentito di•r e ritengono ad.a tta al loro .caso. Molto frequente è il caso ch e l ' indicazione :Sia fatta dallo stesso farmacista, j] quale per altro si anroga spesso la facoltà della scelta della specialità meno confa.cente alle proprie disponibilità ed .a l 1proprio interesse che al ca o. Senza vole re insistere siu questo punto è· certo ch e le specialità costano eccessivamente. ·Ranno un rprezzo che non è giustificato d.al -valore delle materie impiegate, ·dal costo della Jiavor:azione, d,a}l 'on·e sto g uad.a gno d·el :p·roduttore e del rivenditore. Non è dubbio che, o.ltre questi coefficienti leciti, gravano sulle specialità spese non ·n ecessarie o illecite. Attribuire questo eccesso di costo a,l la compartecipazione che si coir:risponde.r ebbe a.i m e1d ici è ingiusto, certo molto esagerato. Il cc com·p érage » non è così diffuso da giru:Stificare questa Q•p inione. I m edicin1ali costano troppo in rapporto a1l ·Jo,r o eflfettivo valore , per·chè su essi g.ravano .spese ·r ecliamistiche ingiu stificate e mar~ini di ,g u.a·d.agno e di riven,d ita eccessivi.. . Comunque la quistione merita seria attenr 1one. E si de ve esse·r e compiaciuti che il sottosegretario agli Interni, on. A.r pinati, abbia dato assiou.r azione ch e quanto prima in mate·r ia di specialità m edicinali ver.ranno emanate disp·o,sizioni ch e, pur tenen.do conto delle esigenze della fiorente ind,u stria chimico·faifmaoeutica nazionail1e, va:rranno .a concili.are gli inteTessi della produ zione e del ·Commercio con quelli dei consu1m .a tori e de1la pubblica sanità. 1

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Pangloss. lnteressante pubblicazione:

Dott. Prof. Francesco Valagossa ~4>0~~ 0~

ir;~~tor!ai:i~;~

ma'I'do del Preventorio per lattanti « Emi1io Mar.ruirn.1 » Mediieo Primario de]J'Oapedale infantiJe «Bambino Gesù » - Docente dli Clinica Pediatrica nella R. Univel'6ità di Roma. CONSIGLI D'IGIENE ALLE MADRI (Qn•arta .edizione notevolmente am-pliata con 84 ftgu;re echem.ait iche iinteroalSJte nel testo). VollllID.e di pag. XVI-244, su carta uso mano, con bellissimo dipinto 1a olio di c. A· Sartorio, riprodotto in tricrO!Illia su.llia, KJ-Opert ina. - Prezzo L. 2 5, più le spese poota.li idi ,spedizione. P er i nostri a bbonati sole L. 2 3, 2 5 franoo di porto.

IL BA M B I N O

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Inviare Vaglia a ll'editore LUIGI POZZI, Ufficio Poetale Succursale diciotto, ROMA.

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SERVIZI IGIENICO-SANITARI Sanità, assistenza e beneficenza pubbliche al Senato. Il Se11ato d~l Regno ha discusso ampiamente il bilancio del l\ilinistero dell ' I~terno, su relazio11e dell 'on. BEvroNE. Riportian10 la par~e della discusione riguarqante l servizi. igienico-sanitari.

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Il sen. i\1ESSEDAGLIA crede che sia nell 1interesse dello Stato deYolvere alle provincie i servizi sa11itari, far dipendere, cioè, da esse i m edici co11dotti,, le levatrici ed i 'eterinari. Ritiene ch e, i11 linea an11ninistrativa, il passaggio· della spedalità alle pro incie sia u11 bene. Naturalmente le an1111inistrazioni rlovrebbero essere garantite nel nu1nero clelle persone da isçrivere nella lista dei poYeri. SarebPe, poi, opera meriloria coordinare 1'assistenza ospe(laiiera in n1o<lo che, pur lascia11do sussistere la personalità giuridica delle varie Opere Pie, si distribuissero ~ vari istituti 11el territorio e si lasciassero le cure difficili ai grandi ospedaii ; a, quelli min-0ri le cure ordinarie. Do1p o· avef lodato' incondizio natan1ente la Direzione di Sanilà, la quale deve rimanere al centro di tu·~te le iniziatiYe in materia, si augura che sorgano più intimi rapport~ tra l a Cassa Nazionale delle· Assicurazioni, la qt1ale ha organizzato molti san atori, ed i. vari Consorzi antitubercolari. Chiede ch e sia resa l)i"L1 agile l 'amministrazione dci Consorzi, n on tanto quella interna , ma quella che si riferisce alle rapprese11ta11ze troppo numerose. Chiede che l 'assistenza dei deficienti, dei ciechi e sordi in e~à tro1ppo g~ovane per passare alla compe~nza passiva della provincia, sia affidata all 'opera per la maternità ed infanzia già tanto ben:emerita d~l paese. Si occupa, poi, del personale degli e11ti locali e co,n clude. ~cennando al problema della malaria, per il qt1ale è necessario che tra i bonificatori ~ i sanitari esista una intesa intima e continuativa. 1

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L 'on . ~1AnAGLJ ANO CO•n sta!ta con piacere il crescente interesse per le questioni che riguardano la sanità pubbl~ca e l'attiva opera svolta in questo campo1 dal Governo. I.a mortalità del Regno dal 17 7 è discesa n el 1930 al 13, 7 e la media durata d~lla vita è ascesa da 30 a 50 anni. Enumera i provvedimenti adottati eorutro· le malattie infettive ma lamenta che la tifoide dia ancora un.a casi~tica numerosa. C~ò fa dubitare ch e la vaccinazione ·antitifica sia applicata secondo le disposizioni. d~l Govern,o . Deplora l 'indifferen za dei funzionari periferici. Segnala l 'abnegazio·n e ed il valore dei medici condotti e raccon1anda al Governo di aittuare una riforma delle loro pe11sioni, in modo che siano equamente ricompensati qt1elli ch e vanno, in pensione dopo1 30 o 35 annj di servizio. Sarebbe opportl1no ch e una loro rappresentanza fosse chiamata in se110 ai Consigli' sanitari e provinciali e nei Comitati esecutivi clei consorzi antitubercolari. Esa111ina, . quindi, l 'azione rlel Governo per la lotta contro la tubercolosi e segnala l 1intervento de.I l\linistero inte.so a disciplinare l 'at-tività dei Con so,r zi antitl1ber co lari, un~ parte dei quali non seguiva l 'in<lirizzo governativo. Il Governo ha ovviato a qt1esto inconveniente stabilendo quale debba esser e l 'azio·n e dei dispensari, quali centri di accertamento diagnostico e di profilassi, ed ordi1


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SEZIONE PRATICA

nando la chiusura de:i dj spensa,ri ch e non seguivano le sue direttive. D 'ora in poi i consorzi saranno so t toposti all 'autorità tutoria del prefetto ed ~ loro bilanci prevent~vi saranno resi esecutivi soltanto dall 'approvazjone del i\1inist ero. È necessario avere fermezza ed energia ch e certo non man cano, al GQverno fascista. Altro punto che i11erita di essere segnalato è l 'azione esercitata dall 'ertte dell 'assicurazione obbligatoria contro la tuber co,l osi. l\llolti ed imp,ortai~ti provvedimenti sono· &tati adottati, per merito dei qual~ si potè ricoverare un ingente i1u1nero di persone con ottim:i risu1tatj . Fa rilevare che sono in costruzio11e oltre 30 ospedali ed altri saranno presto avviati; così in meno di c~nque an~~ dalla promulgazione della legge si avranno 20 mila letti in i~tituti organizzati e governati dall'ente dell 'assicur(.\zione opbligatoria . È questo un miracolo ch e ha saputo fare la Cassa delle assicurazi.o ni sociali, che ge st~sce l 'Ente speciale antitubercolar~ secondandq gli ordini del Duce. Innanzi a questo spettacolo1 di attività e di devozione la visione della viittoria si fa più chiara. Un'eletta schiera di uomini volenterosi con a capo Raffaele Paolucci costi.tuisce nella Federazione nazionale fascista contro la tuber colosi, una milizia vo•l ontaria a servizio della lotta e sempre sotto l a guida del D11ce, che da anni dà l'opera sua in questa · gra~de battaglia. La scienza italiana personificata da Carlo Forlanini, im~ortalato n el bronzo col concorso di tutto il mondo civile, ha aperto ~uQve vie ed apprestate nuove armi alla vittoria.

c.essario che l 'Opera abbia la cura di giova11i del1'età di 18 anni .

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L 'on. PESTALOZZA rileva che il capitolo 21 del bilar1cio del Ministero dell ' Int~rno assegna 65 milioni a favore dell 'Opera Nazionale per la Maternità e l'Infa~zia. È un largo contributo. che lo Stato dà a quest'Opera sulla quale si impernia la politica demografica del Regime. Ma se la somma sembra ~ngente, l 'e~ ame del bilancio dell 'Opera mostra ch e 36 milioni dei 65 sono immonilìzzati in una spesa obbligatoria : quella del ricovero dei 1ninori abbandO·:Qati. Po,i chè l 'o·p era è in funzie:ne solo da 5 anni e i ba1nb~ni dovranno restare a suo carico fino ai 18, è presumibile che la spesa crescerà di continuo fi110 forse ad assorbire il 90 per cento delle entrate dell 'istituto. L 'Opera ha quindi hisogi10 di nlaggiori risorse per estendere la sua azione a tutto il ·P aese. L 'O. osserva· che le donne tubercolose in stato di gravidanza dovrebbero essere tutte ricoverate. Il bambino deve essere allontanato dalla madre tubercorlosa se lo si vuole sottrarre alla morte, a meno che non si voglia impo·r re la vaccinazio1n e antitubercol are del bambino. l\fa per allo ntanarlo dalla madre sarà necessario provvedere al suo allai~­ tamento. A chi tocch er à? La Cassa delle Assicu razioni dice ch e non, rj entra nei suoi co1npiti. Evidentemente. tocch erà all'Oper a Nazionale, la quale a Roma si è assunto gjà tale compito· ma, dati i suoi mezzi, 11on potrà assumerlo1 anche altrove L'O . O·sserva ch e sarebbe necessario anche intensificare il ricovero di tut;te le partorienti povere; ma, purtroppo, .l 'OJ?er a è insufficiente e bisognerebbe sollevarla dalla su a condizione di stasi. Senza dt1bbio la ricer ca della p-aternità allevierebbe il còn1pilo dell 'opera ; ;ma, se ciò non è possibile, llasterebhe una legge che Ji1nitasse la durata del ricovero ad uria età che per i maschi potrebbe aggirarsi intorno al 11° anno. Non è, infatti, n e1

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L 'on. CAvAzzoNr prende at to con c.01npiacimento dell 'opera del Governo fascista specialmente nel campo della difesa della famiglia e della difesa fisica della razza .. ~1Ia osserva che ancora troppe giovinezze si sciupano in una vita depravat a. L 'Italia p·u ò attr~uirsi un primato n ella lotta contro gli stupefacenti, in.a tale lotta, perchè possa condurre a,l volu.~o r~sultato, deve essere affiancata da una azione cQntemporanea nel campo in1

t~r~azionale.

Occorre vigi.lare senza tregua: si deve Yolere la fine di que~to traffico infame. L 'on. GABBI tratta delle colonie estive, delle quali si dichiara convinto e a~tico fautore. È errato assegnare indistin•t amente a tutti i ragazzi la cura d 'un mese . È ~ec~ssar io, invece, p,rorp.o rzionare la durata della cura alle loiro necessità fis,i che. L'opera del Regime dev 'essere completata per quanto riguarda l 'educazione fisica. I medici a cui è affidata la sorveglianza delle C'.A>l~n~e montane devono esser e dei tecnici del] 'ed11cazion e fisica. Bisogna istituire nell~ Università delle catt edre di educazione fisica, ch e p<)iSSano essere frequerutate dagli studenti di medicina ed anche dai maestri elementari. Lamen ta che si sia chiusa la scuola aggregata ali 'Università di Bologna. L 'O. s,i occupa, quindi, degli ospedali e propo1n e la trasformazione dej piccoli ospedali in dispensari e ambulatori alle dipendenze dell '0. N. Maternità ~ Infanzia e l 'assorbimento delle rendite n egli ospedaJi maggiori. Osserva po·~ che la legislazione fascista è stata veramente imponente ; le provvidenze stu_diate ha,nno tutte un grandissimo valore; si è anche ~urato lo svilup,p o di quella medicina politica ch e creata dal Baccelli ha avuto il suo compimento in Benito Mussolini .. L'o,n . GuACCERO rileva che l'opera del Regi~e ~n materia di politica sanitaria ha messo l 'Italia all 'avanguardia d~lle ~azion~ c~vili. Richiama l 'atte~zione del Go1 v erno su l 'assiste~za agli invalidi in genere. Occorrono laborato['i nei quali venga insegnato ai minorait~ un lavoro razio·n ale conveniente alla loro mino!razione e, in segu~to, essi devoin o essere assisti ti anche nella ricer ca dell 'occupazione. Sinora in Italia non esiste un 'organizzazione nazionale. V~ è soltanto una scuola annessa all 'Istituto Rachitici d~ Milano, mentre l 'Inghilterra, per esemp·io, po·ssiede 35 i stit:u~~ e più di 60 scuole di lavoro. L 'O. fa vo1ti anche a i1ome della Società Italiana di Ortopedia affinchè s~a compilato un elenco di tutti gl~ storpi, paralitic~ e mutilati esistenti in ILalia; sia affidata all 'Opera per la l\IIaternità ed Infanzia la creazione di istituzioni idon ee a m ettere in valore i bambini storpi ; venga emanata una disposizio·n e di legge la quale obbli ghi g-li o,stetrici e le levatrici a denunziare tutti i cas~ di naiti deformati. 1

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Il sen. ~1ENAzz r si occt1pa dell 'attività svolla dalla Direzione di Sanità, opera Yeramente cospicua, $pccie per ciò ch e rigu arda il can1po profilaittico. _Accenna al problen1a del g·ozzo, con riferimento alla ' ' al tellina. L 'on. NuvoLONI sostiene la necessità di federare le varie associazioni di pubblica assistenza non ricono,sciute come Enti inorali, in m odo ch e sia


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IL POLICLINICO

meglio assi.curato il controllo. su di esse da parto dello Stato. Elogia vivamente I 'Opera Nazionale Ma ler ni t à e Infanzia. . L 'on. Ross1N1 s 'intrattiene sul problema ospedaliero, di cu~ me.~te in rilievo alcuni aspetti caratteristi.ci, e raccom~nda caldame11te al Governo la scuola delle infermiere e delle visitatrici. Concorda con !l de·p utato Giardina sulla neces.si tà di u11 testo unico di tutte le leggi sanitarie ed elogia quanto è &tato fatto dal liieg~me nel campo della sanità p,ubblica. 1

L 'on. RoLANn1-Rrcc1 elogia i provvedimenti adottati per l 'ass~stenza alla maternità e all'infanzia, che vanno a beneficio della razza. 1

L 'on. AuP1NAT1 ha fatto1 un 'ampia e documentata replica. Ne riportiamo larga parte:

Il problema ospedaliero. All~ soluzione dcl complesso problema ospedaliero ~l Reg~me ha daito opera assidua e cos1ta~te1; sono. stati ampliati e riordinati antichi e secolari nQSOCOfil:i e S! è data vita a nUQVi grandiosi Sta~ bilimenti di cura, larg~e~te forniti di tutti i inoderni mezz~ diagnostici e di perfezionati p·res~d~i sc~entific~. Co1n tali organismi: di difesa e di migliorame~to della razza si mira non solo ad avvantaggiare la salut~ Q~i cittaq~i neli°'interesse demogratico nazionale, ma anche a ridurre il nu.: merQ dei m~norati che pesano oosì tristemente sulla v~ta di una Nazione. Il scn. Gabbi ha risollevato una dibattuta questione. Nessunq può discono·scer~ le grandi verità co~·tenute nel SllO d~scorso; co~e quelle che si riferiscono alle antiquate cqstruzioni ed alla scarsità dei mezzi ~ d~ attrezzatura mod~rna di piccoli ospedal~ ~ alle rette troppo elevate dei grandi ospedali. Da queste premesse esatte e tanto rilevanti da esigere adegua.t i e rapidi provvedimenti egli è indo;~to a pro•p orre delle soluzioni che mi ser.Qbrano Il~Qlto discutibili ~Q anche pericolose. Noi~ è poss ib~le, ad es., soster1ere che non si andrebbe oo~tro la volo·n tà del testatore· disponen,do l 'eventu3:le trasformaz~one dell 10 spedale Jocale in ambulatoriQ alla diretta dipendenza di un '01)era Nazionale e destina.n do l~ rendiite dell 'operra pia locale all 'ospedale maggiore della pro;vincia. :El esatto che circa la metà delle rendite patrimoniali delle varie amministrazion,i ospedaliere della pro1vincia di Roma - e ~ ~so non è certo unico è a ... sorbito dalle spese generali delle amministrazioni stesse; rrl:a è altrettanto vero che le r endite patrimoniali nelle amminiS1trazio·n i ospedaliere no n rappresentano che una piccola quota dell~ en tra1.e lqcali co·stituite da r ette . ospedaliere pagate dai comuni e dai p·r ivati .. I piccoli ospeda·l i non pretendono di rivaleggiare coi grandi stabilimen-ti nelle operaz~oni di alta chirurgia o ~n quelle cure, ch e richiedono le modernissime e costose applicazio~i della scienza m.edica. Il l-0 ro compiito è assai pii1 modesto, esso si limita all'assistenza di quei malati, per ~ quali non occorre un intervento speciale, e tanto meglio se tali assistenze si possono fare con una spesa relativa, sul luogo vicino alla famiglia ed ai parenti. I grandi ospeclali ha11no certamente delle esigenze ed il Governo Fascista se ne è sempre mostrato sen sibilissimo, ma quelle ci~tà che hanno costruito degli osp edali non solo per il prossimo cinquantennio

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ma forse per qualche secolo, non possono, ragioneYolmente, pretendere che per fronteggiare i loro bisogni sia110 soppresse 1~ varie istituzioni locali . Non per questo io penso che il problema · sia insol ~bile, ma alla vera soluzione non si potrà perYen1re se non conservando ai ce.n tri indicati dai testator~ l 'amministrazione dei rispettivi patrimoni e la utilizzazione, per i propri ammalati delle rendite r elative. ' L 'on. J\1essedaglia, nell 'intento• di provincializzar e l 'assis.t enza q•sp~daliera, vorrebbe pTo,v incializzal?! ~'ele!lco dei pover~; ma intuendo ~l pericolo ins.lto in tal~ provvedimento, vorrebbe anche c'!1e le amministrazioni provinciali fossero1 garantite sul nu111ero delle persone da iscrivere nell 'ele~co1. NQIIl credo che egli sia persuaso che il medi~o cqi~dotto, il parroco ed ~ carabinieri, costretti come sono a vivere nei piccoli centri nel1'. interesse della lontana ampiinistrazione p;ovinciale, non sarebbero portati a larg~eggiare indulgendo a tutte l~ richieste, senza controllarne il b~o:r;i ~ir~tto e il fondamento. Si vorrebpero provinc1al1zzare anche i inedici condotti le levatrici e i veteirinari. Per sottrarli - si dic~ - alle bizze campanilistiche e per rendere po1ssibili i trasferi~en.ti da una oondotta all'altra. Ma con·· quale cr1t~r10 P .E sarebbe poi utj)e P Oggi il medico COD;dotto, che D;On si sente a su.qi agio nel posto che occupa, cerca di migliorare sè sfvesso· di oonquistare la stima del, pubbl~co, di rendersi idoneo a p·o sti più a1ti. E, specie dopo la circolare del 30 génnaio 1930, quando si in5edia in una condotta arriva sempre come il vincitore di un concorso, cioè con u~a certa. allreola, che gli conferisr.e Ufl: indiscusso prestigio. Rendet~ · invece possibili ~ trasferimenti d'autorità, che, talvolta, pQssono anche avere il sottinteso della punizione o della incompatibilità CQn un,a certa clien,tela, e voi avrete compromesso lo stimolo del medico a perfezionarsi ~ la fiducia del pubblico.

L 'apostolato dei medici. E p·oichè sono in argomento ~d anche in questa Carn,era s~ è accen11ato ai medici che verrebbero meno· alla dignità della profess io•n e, p,erc'ependo compensi particolari e qualche volta vistosi per la prescrizione di specialità medicinal~, desidero affer~are che sarebbe ingiusto generalizzare l 'abuso· di pochissimi, ge1tta11do un 'ombra di dubbio ~u la grandissima maggioranza dei med~ci italiani, di cui tutti conosco110 per diretta esperienza, la prob~tà ~ la capacità di sacrificio. Con viva soddisfazione ringrazio l 'illustre senatore Maraglia110, ch e ha volulo, con la sua alta autorità seg11alare le innumerevoli benemerenze di questi apostoli del pe11e. • 1

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Pei minoren.ni invalidi. Pri111a d ~ co11cludere questa part~ della mia esposizio ne desii.dero rassic11rare il sen. Guaccero, che ha richiamato l 'attE}nzione del Governo sul problema dell 'assistenza ai minorenni invalidi, storpi, paralitici e mutilati. Tal~ assistenza ai min.o renni storpi, paralilici e mutilati e la relativa valorizzazione ~ rieducazione è già affidata all'Opera Nazio~ale per la Protezione della Maternità ed Infanzia. Nell 'attl1ale legislazione i11fatti, è disposto espressamente ch e tali rr1inorati, quando risultino su scetlibili di miglioramento fisico e di istruzione professionale, debbano essere accolti in adatti 1


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istituti, ~ve ciascuno 'd i eissi possa ricevere le necessarie cHre chirurg~che ~ ortopediche e l'avvia~ento ad un ~estiere compatibile con la loro particolare forma ~i infern1ità . . Detta assis1~enza viene·, quindi, g~à attuata dalla bene1nerita istituzione, nei li.;miti naturalmente d~lle sue dis1)011ibilità finanziarie. Quando, pQi, s~ tratti di invalidi non suscettibili, anche per ragioni di e.tà, di rieducazione, la relat~va assis~enza è a carico dello Stato a norma dell'artioolo 155 della legge di P. S. salvo rivalsa verso gli enti te11t1.ti al rimborso: Comuni ed Opere Pie. Il problema, qt1indi, dell 'assjstenza dei detti minorati è stat~ dal Regime, s~tto · org11i a&petto, considerato, e so110 sta.t~ attuate le pos.s.ibill provvidenze. . . . Quanto, poi, ~l rilevamento statistico, cui ha accenn_ato l 'qn. GuaccerQ, sare:Pbe staito possibile eseguirlo in occasioil1e del cens~mento ge~erale iI1 corso, se le relative operazioni per questo non fossero già state iniziate. Assicuro, infine, il senatore Guaccero che così appassiQnat.amente ha rich~an~a\,o l 'attenzione del Senato su questo. arg'ome11to, che sarà esaminata l 'opportun!tà da lui seg11alata di emanar~ un provvedime11Jto legislativo che facci~ obbligo agli -0st.etrici e alle levatrici di denunziare le nascite di infant.~ deformi. · · Altrettan,.ito si deve dir~ dei minorenni deficienti, ciechi q sordom11ti, in favore dei quali l ,.Opera Nazionale per l~ Protezione della M.aternità e dell 'Infanzia esercita una provvida azione di coordinamento, e.be assicura la più efficace e profi.cua azione di utilizzaziq.ne dei mezzi assistenziali

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materna.

Un problema va.sto ~· che l asc~a pensosi è quello sollevato dal senatore Pestalozza.. Purtroppo -0ggi non. è possibile dare gl~ affidament~ desiderati P.er QVVie ragioni di. b,j).an,cio. Va rico rdato1, però, che i 65 milioni che figurano al bilancio -del Mir1istero dell 'Interno no11 costituisoo·n o la to·talità delle e~tr ate della ~1aternità e Infanzia, poi·Chè aìla l<;>ro forr11azione concorrono le Opere Pie, i Mo.o.ti di Pietà di pri1na categoria, le Assicurazioni sindacali, ed l1na. part~cipçizione s,u le tasse -comunali di soggJorno . Comunque, è certq. che il proble.m a dei minorenni abba11donati è assai grave e che l 'on. Blanc, il quale dirige con tanto aID:ore I 'Opera, ha g~à preso i provvedimenti ne.cessar~ perch.è l'o,n~re che essi co.m portano1 non paralizzi il regolare funzioI\ameI\tO d.e11'~sti1tuzio­ ne di cu~ egli è l'anima e la mente. Come lo stesso seI\atore Pestalozza propone a _guisa di riµledio, l 'assistenza ai giovani cesserà i1on al 18° anno ma a11che al 12°, semprechè, naturailmente, sia possibile procurare a questi ra_gazzi un idoneo collocamer1to.. U11 'importanza indiscussa potrebbe avere a <Jl1esto proposito anche la riterca della paternità; problema quanto mai irto di diffi cql tà e di pericoli; e che risponde sen.za dubbio ad una esigenza della cosc~enza morale. 1

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Sariità pubblica..

stato cosl unanime l 'elogio del Senato• alla Direzione generale di Sanità, che mi sento autorizzato a.d astenerrr1i dal ripetere quanto ebbi già c()Ceasione di esporre nell 'altrq ram-0 del Parla•mento. L 'on. ~1aragliano1 ha inesso in evidenza 1

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d~sponibili.

È

l 'opera v.~ramente grandiosa promossa dal Regime nella lotta conti:Q la tubercolosi. Il Duce non dà treg·ua ai suqi collaboratori in questo campo e do po aver dato vjta e impt1lso ai Consorzt provincialf antitubercolari, ai Sanatori che per opera della Cassa Nazion,alQ delle Assicurazioni Sociali stanno sorg·endo iD: ·t utte le provincie; dopo aver chiarr1ato a raéoolta e discipl~nato tutte le forze d:ella vita capaci di isolare e di c~inbatteTe il male, egli ha rivolto l~ sue particolar~ cure alla infanzia pei: difenderla e salvarla dalle minaccie e dalle A~sidie. · Ed ecco gl~ incitarr1en1.i alla ~fa:ternità e all 'Infanzia, all 'Opera Nazionale Bal~lla, al Partito1, per le co,lQnie mar~ne e montane, per l 'ass~stenza, per lo sport.. I~ qu~sto fervore d~ opere:, onorevole Gabl1i che mette in 1novin1ento o·g ni anno più di 300 mila barr1bini per le co·lo·n ie al mare ' e ai monti, può essere che qualcuno di ql1elli che dovrebbero essere µianclat~ al mar~ venga mandato al monte Q vicever~a; rna io posso assicurarla che i_ casi saranno se1np·r e p.i-i1 rari.; che la selezio~e sarà sempre 1)iù accurata ~ rigorosa. e il controllo sen1pr~ più efficace. C.on:.vengq co~ l~-i che dal1'esercizio fisico pòtremo trarre tutt~ i va11taggi possibili solo il giorl].Q jn, cui i rnedici 0011dollti, forti di un,a adegt1ata prepara~~o11e specializzata, si fara~~o promoto1ri, col co'n,siglio ~d anche con l 'esernpio, di una razionale ~ rr1oder11a attività gi~naSttica e sportiv3= in tutti i più remoti c~ntri rurali. È Qitata ch~usa la scuola aggregata al! 'Università di Bolo•g na che era sorta per questo fine, ma ne è nata ·u~ 'altra be·~ maggiore e degna della Capitale. Il Gabi~~tt-0: Ar1tropometricoi, che funzionava ~I Littoriale, m~rcè I ~aiuto del Capo· del Governo, funziona . ancoir a ed ha già dato ottimi risultati. Ad ogr~i al11n~o delle scuole di Bologna cortispoI1de una cartella personale, alla quale, in inoltissimi casi, si aggiunge la relativa lastra radiografica. Un Co_mi1.ato di in,signi pro fessionisti, di cui è presidente l 'illl1 stre sen. Vi.ola, si convoca frequen teme11 te per esaID:inare le risu1ta:Qze delle quotidiane osservazio·n i e per impartire le op·p o rtune direttive ai medici preposti al ooin trollo. Altrettanto e1~ergica e tenace ed efficace è la lot.ta oontro la malaria, nella quale l 'opera del Min~stero degli ~nternj è prevalentemen~ s u ssidiaria, poichè la ve:ra pattag·lia di Qgni giorno, di ogni or.a, è combatt11ta inediante la graduale attuél:zione della legge Mt1ssolini per la Bonifica Integrale.. . Non voglio· pensare eh~ il senatore Ma:ragliano possa credere ad una scarsa. sollecitudine del Governo nella v~gilanza deill 'azione antitifica. Po sso assic11rarlo· che ~l trattamento immunizzan1te antitLfico è quas~ rlovu11que att~a to· n ei ca'si prescritti e che nel 1930 è stato larg·am ente applicato nelle co·n ting·enze di t aluni episodi epiùemici. I casi denuncia.ti sono stat~, 11el 1930, 29.970 m entre erano 31.128 nel 1929 e 36. 794 nel 1927 .. Non sono grandi risultati, ma sono risultati. Desidero anche assicurare al senator e l\ilenoizzi che i provvedimenti adottatj n ella Valtellina contro l 'endemiai del go•zzo saranno es1~esi sen za indugio là dove se n e rilevasse l 'opportunità. A tutti gli ora1~ori che ha11no1 trattato· dei servizi sanitari desidero· dare le p>Ìi1 a1u pie assicurazioni per tutto ciò ch e si riferisce all 'unità di metodo e di direzione. La molteplicità delle iniziative non esclude affatto qi1~ll 'indirizzo unico e costante, che è i1el desiderio e n eJ voler e di tutti . 1

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Assistenza

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SEZIONE PRATIGA

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IL POLICLI NICO

Correla liva1nente al divenire dei comp~t~ sempre p~ù vasti, 1Ji igien e; 4i assis lenza e di profilassi sociale, devoluti ailla Direzione generale d ella Sanità pubblica, magg~or1n,ente oggi è sentita la necessilà di sempre nuovi perfezioname11ti nella pratica dei ser vizi per conformarli alle nuove acquisizioni scie11 t ifiche ed a! n, u oYi bisogni. Occorre, così, anch e aggiornare e co1n pletare la co1npetenza tecnica del personale addetto ai servizi stessi , sia esso governativo, sia dipendente dalle Provi11cie ~ da~ Comunj. All 'attuazione di quest a particolare esigenza è venuta incontro la bc11ernerita Fondazione Rockefeller, con una cospicua elargizione per la costruzione di un cc Istituto Italiano di sanità pubblica ». L 'I stituto, ch e potrà essere con1pleto fra due anni, si prefigge, fra ~ suoi compiti da svolgere alla diretta dipendenza d el Ministero de11 'In terno,, la oostituzio,n ~ d~ una scuola di preparazione a carattere essenzialmente pratico, ch e varrà ad educare e addestrare jl personale tecnico da adibire alle mansioni ed ai servizi di igien e e di sanità pubblica. Lotta contro gli st.upefacenti.

L 'on . Cavctzzoni si è larga1nente occupato della diffusio1ne d elle sosta11ze stupefacenti. Il nostro Paese n,on è p rodu.t t1o re di <e sos.tarnze sl upeface11 ti »; di queste e.ss-0 d eve importare dal1'est ero tutto il qua11tJiativo ch e g li occorrre per il cons11mo me<iico o per i bisogni dello Stato. D 'altra parte, esso non è, attualmente, n eppure fabbricatore di prodotti d erivali se non per quantità del tutto trascurabile. Questa circostar1za. permette 1'eser cizio di un rigoroso coin trollo sul m ovi1nento degli ~tupefacen­ ti, con,.tro1llo che, per quanto riguarda la impo:vtazione, la esportazione ~ il transito, si fonda essenzialmen,t e sul sistema dei e< certificati di .autorizzazion e », ~l cui rilascio ai sol~ possessori di speciali tes~ere di aut orizzazione al commercio, è demandato al Ministero dell 'In~erno e da questo direttamente praticato·.. È così stato possibile cont en ere i.I movimento di importazione entro i limiti oorrisponde~ti a quelli del con sumo. Non meno s~vero è !l controllo sul movim.ento ini~erno di tali sostanze, il cui sistema si fonda sull 'obbligo della cc richiesta » da parte dei farmacisti e della vidimazio n e di essa da parte dei Podest à. Esso1 comunque h a dimostrato che è possibile conten er e ~l consumo di sostan ze così pericolose dentro i più strett ~ li1niti della necessità. Ne O·ffro·n o1 una prova convincente le cifre r el aitive alla importazio1n e durante il periodo ch e va dal 1925 al 1930. Esse segnano una grad uale e costante diminuzio,n e. Dai 3330 chilogrammi di oppio, importati nel 1925, siamo discesi nel 1930 a 2211 chilogranlffii. Per la morfina da 305 chilogramrr1i a 158, per l 'eroina da 182 chilogram1n i a 90, per la cocaina da 218 a 113 .. No1n ho, nessuna difficol tà a rjconoscere ch e per raggiungere la desiderat a se111pre maggiore limitazione riuscirebbe part~col ar1n ente efficace l 'adozione del nlonopolio di Stato per la fabbricazione degli st upefacenti.. Gli stt1di per I 'attuazione di tale programma sono già s1~ati intrap·r~si , ma non è il caso di tacere o soltanto di diss1n1ulare che si tratta di t1n argomento complesso che co·i nvoilge .cospicui inleressi e notevoli difficoltà di applicaz1one. La lo1lla contro lo s1nercio di tali sostanze fu, t1el 19aO, a ai · proficua, raggiungendosi un to1

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tale di droghe sequestrate di 24 chilogrammi confronto ai cinque circa del precedente anno. Al~ri

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problemi sociali.

Nella lotta contro l 'alcoolisnio gli organi di Polizia proseguono· nell 'attuare la graduale riduzione d egli spacci pubblici ed anche nell 'anno decorso essi hanno proceduto, alla chiusura di 2738 • • eserc1z1. Anch e durante l 'anno test è decorso venne perseguita con 01g ni cura la ttitela della natalità identificando1 e denunziando all 'Autorità giudiziaria gli au tori ed j complici di procurati aborti . È, peraltro, rag io·11e di conforto il fatto ch e anch e in qu esta cat egoria di reati si nota una notevole diminuzione. L 'on. Arpinati tratta anche della tutela della morale e si occupa di altri problemi sociali .

CONCORSI. POSTI VACANTI.

ALBINO (Bergamo). - Col 30 aprile p. v. scade concorso, b andito 13 gennaio p. p. , 3a Condotta medica di questo Co1m une co,m prendente territorio ex Comune di Vall'Alta e frazioni Oltreserio. Stipendio resid enziale L. 8000. Cinque quinquenni, mezzi di trasporto J_,. 500, spesa ambulatorio lire 500 , salvo ritenute e riduzione 12 %. Documenti di rito . Per schiarimeniti rivolgersi Segreteria Com,unale. B ENETUTTI (Sassari). Scad. 25 apr.; L. 9500 e c.-v.; se uff .. san,. L. 800; riduz. 12 %; età lim. 40 a. . CASTELCIVITA (Salerno).. Seconda 001ndotta. ' . Stipendio annuo L. 7000 con riduzione disposta R. D. Legge 20-11-930 N. 1491 , al lordo di riten. di R. 1\1. e contributi Cassa Previd. ed I . N. I. E. L.t aumentabile di un decimo ogni quadriennio e per cinqu e quadrienni. Indennità cavalcatura lire 1000. Età massima an ni 45, salvo diritti del per soin ale i.n carica presso, altri comuni n on ch è dei mutilati ~ combat tenti. Ta ssa L. 50,10. Documenti di rilo. Scaden za 30 aprile. Per altri chiarimenti rivolger si alla Segret eria Comunale. Am1ninistraz. degli Ospedali Maggi or e ed U gol ani Dati.. - Dirigente specialista d~l CREIVIONA.

C-0n1parto· Oftalmico·; titoli ed e~enitu~m. esa.m1 ~ L. 7000 ridotte 12 %, c. ~v. ai con 1u gat1; 4 anni di aiuto o assistente in Clinica oculistica o grande Osp~dale. Tre posti di m edico aggiunto,, per comparti di Medicin a, Chirurgia, Maternità; ti~oli esami ; L. 8000 ridotte 12 ~{, ; c. -v. ai con1ugat1; 3 anni in Clinica univer sitaria o grande Ospedale. Per tutti età lim. 42 a.; scad. 15 mag. , ore 16. Tassa L . 50 . Per schiarimenti rivolger si alla Segreteria del Consiglio Amministrativo. FERRIERE (Piacen za) . Prima condott a. Stipendio L. 11.000. Per cavalcatura L. 420~. D?c~­ menti di rito e~tro ~l 17 aprile. Per altri ch1ar11nenti rivoJgersi alla Segreteria Comunale. MILAzzo (Messina) . - Srad. 20 apr. ; uff. san.; L. 6500 e compen.si prestazioni ; età lim. 45 a. 'f itoli ed esan1i. Rivolgersi R. Prefettura di ~Ies­ sina. ~1[0NSUI\<IMANO (Pistoia) . Scad. 3 m esi d al 15 m,ar.; per Mo11tevettolini ; L. 7040 e 5 quinquenni dee., ol tre L. 1700 trasp ., g ià ridotte ; c. -v .; elà lim. 35 a.; tassa L. 50, 10.

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SEZIONE PRATICA

l\1uGGro (Prfilano). - - Scad. 30 apr.; L. 9000 oltre L. 850 se uff .. sar1., da ridurre; 5 quadrienni dee.; tassa L. 50,15; età lim. 35 a. NocERA UMBRA (PerugiGJ). - Scad. ' 15 apr.; due .condotte; L. 7040 e L . 7020, oltre L. 528 serv. att., .qui11quenni, c.~v.; trasp ..; tassa L . 50. NovARA. Amministrazione del Monte di Pietà. Per titoli. Medico Primario della Seconda Sezione Suburbana.. Stipendio· annuo L. 8000. Assegno L. 3500 per indennità trasporlo. Le domande vanno presentate e11tro il 30 aprile alla Segreteria del Monte di Pietà, alla quale potranno essere richiesti altri chiarimenti. Nu1'1rs (Udine) . - Scad .. 30 apr.; L . 10.000 oltre L. 600 serv. att . , L. 3000 trasp., L. 1000 se uff. san., c. ~v ..; tas.sa L. 50,10. PoNTE DELL 'OLIO (Piacenza). Per titoli. Stipendio annuo lordo L . 11.000. Indennità integrazione L .. 1740. Indenn. di cavalcatura L. 3840. Ambulatorio L. 400. Aumento del d ecimo· ogni quattro anqi e per cinque volte. Età m,assima anni 35, salvo eccezioni di legge. Docu:menti di rito. Per ricevere il ba11do di concors() ri.v olgersi alla Segre•tcria Coml1nale. Scadenza 10 aprile. RAGUSA. l imministrazione Pr07.J~nci(l)le . Direttore della Sezione Medico-Micrografica del Laboratorio Proiv inciale d 'Igie:Qe ~ ·~rofilassi. Stipendio L. 16.000, coin. due scatti quadr~ennali di L. 800 iJ pri.mo e L .. 1000 il secondo. Indennità servizio attivo L. 4200 .. Caro'Viveri di Legge. Gli stip endi e le indennità sono soggette alle ritenuit e del 12 ?/.-, a norm·a del R. D .. L . 20 novembre 1930. Scadenza 15 maggio ]931. Per chiariment~ rivolgersi alla Segreteria dell '.A.mministrazione Provi:Qcjale. S. VALENTINO Toa10 (Salerno) . - Scad . 20 apr.; L. 6500 e 4 quadrienni dee ..; età lim. 35 a.; tassa L .. 50, 15. S1MANrs (Cagliari) . - Scad. lq apr.; L . 9000 e 4 quinquen~i dee ., oltre L . 1500 cav., L. 500 uff. san.; riduz. 12 %; età lim. 40 a. UnINE.. Amministrazione Prov inciale. Per ti. . toli ed esami. Laporatorio Provinciale di Igiene e Profilassi. Direttore della Sezione ·Chimica. Stipendio L. 15.000. Indenr1i1à di serv. attivo L. 4000, più ~l 26 ~6 sui proven,ti d~ Laboratorio. Coadiutore della Sezion~ Chin1ica. Stipendio L. 12.500; indennità serv. attivo L. 3000, più il 15 % sui proventi di Laboratorio. Coadiutore della Sezio ne Medico-Micrografica.. Stipendio L.. 12.500; indennità di serv. attivo L. 3000, più il 15 % sui proventi di Laboratorio. Per tu.t ti sei aumenti periodici del decimo d ello stipendio, di cui i primi quattro quadriennali ~ j due ulti1ni quinquennali. Riduzione del 12 %. Div~eto di libeTo eser cizio pro·f essionale. Tassa L. 50,10. Scadenza ore 18 del 30 ap rile.

VERONA. ·Aiunicipio. l\1edico scolastico; a tutto 30 apr.; L. 14.850 e quadrienni, oltre L. 3500 serv. att., c. -v.; età lim. 35 a. Chiedere annunzio. VERRES (Aosta). Scad. 20 mag.; consor zio . Rivolgersi Segreteria . V1GOL0 (Bergamo) . - A tutto 10 giu .; con Parzanica; L .. 10.000, oltre addizionali di L. 2 e di L . q per tutti glj inscritti, L. 1500 trasp., L. 500 uff. san., L . 300 ambulat., c.-v ., quinquenni dee ..; età lim. 40 a.; doc. a 3 mesi dal 10 mar. Cer~

Collega disposto collaborare in bene avviato Gabinetto Dermosifilo.p a·tico n el centro Roma. Scrivere Tessera Ufficiali ~1. V. S. N. n . 09544 fermQ posta, Roma. · · ' CONCORSI

A PREJ.\.Il.

FonllaziOne « Carlo Forlanini ».

. Il Consiglio dir~ttivo d ella Fondazio·n e ha bandito tre concorsi a premi. Unq riguardà una borsa di studio, di L . 15.000, per laureati italiani in n\edici:Qa che dimostrino di essere preparati a re:. cars~ in un Istituto i taliano od estero!, 0 nde compiervi ricerche sulla tubercolosi in generale e sulla polmonare in specie. Scad. 30 maggio'. Il secondo conooifso, co·n premio· di L. 20.000, riguarda ricer che sulla tubercolosi, sp eci almente polin:onar e; questa sqmma <leve esser e impiegata in. materiale di. lavoro. Scad. 31 dicembre. Il terzo premio, d~ L .. 10.000, riguarda u:Qo studio su le pro1prietà biologiche d el cal cio e l 'azione sua nel decor so della tt1bercolosi. Scade il 30 aprile 1932. Per chiarjmenti rivolger si ali~ . Fo,ndazione, via Francesco Sforza 35, Milano. 1

Utilissimo ad ogni Medico :

II Diritto Pubblico Sanitario

Periodico mensile d~ legislazione e giurisprudenza DirettQ~i:

On. dott. Aristide Carapelle, Consigliere di Stato. Avv. Giovanni se1vagg i , Esercente in Cassazione. Editori: Fratelli Pozzi -

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· VERCELLI. Amministrazione Provinciale~ - Per titoli ed esami . Coadiutore della Sezione Medico~Iicrografica del Laboratorio Provinciale d 'Igiene e Profilassi. Stipendio annuo iniziale lordo lire 17.000, oltre a L .. 2000 di indennità, il tutto ri. dotto del 12 %. Sei aumenti quadrienn. del d ecimo sullo stipendio. Doc umenti prescritti dall 'arlicolo 8 del R. D. 16 gennaio 1927, N. 155, oltre a copia dello stato di servizio militare p er chi lo ~bbia prestato . Scaden za 5 maggio. Per chiarimenti e per ot tenere l 'avviso di concorso rivolger si alla Segreteria Provinciale .

Roma

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Il Numero 3 (Marzo 1931) contiene: I serv izi sanita ri nella d iscussione sul bilancio del· l'I n terno a lla Ca mer a dei Deputat i. •Note sintet iche : Il periodo idi prova per i samritari dipendenti da ietituzioni di beneficienza e .da rultri enti locali. Rassegna d i gi ur.isp rudenza: Concorso: giudizio .della Commissione; preferenze per .oam.sa nazionale. - Con,o orso : graduatoria; pcteri di -controllo della autorità deliberante. - Attestati sanitari : falsità. - Sospeneione cautelare a tempo inidetermi.n ato: ricorso. Pro.ceddmento disciplinare e giudizi.o penale. - Impiega t i: a.esenze ingiust.ritfica.t e; dimissilOne d'ufficio; quando sia invece applicabile 1a. sanzione discilplrinare. - Impiegati: condn,nna dell'a,mminist razia.ne al pagamento degli st1ipendi arr etrati; eseguibilri.tà ·della decis ione. - Farmacie Os pedaliere: autO'.riz~zioo.e. Sanità : cert.ificll.!ti per l 'igiene del latte; tassa dà bol1o. Leggi e Atti del Covenno: Ricovero negli ospedali di gestanti e puerper e. - - In·dennit à a favore dei medici delegati dli porto per le vieite sanitarie alle n.a vi in a rrivo. - Certifi·cn.ti sanita.ri per spedizioni di a.nimali e prcdotti anima1i all'estero. - A-ceto di uso -commestibile. - Rid'l1zione ·degli emolumenti dei dipendenti statali, e .del p ersonale degli Enti pubbJici localri .

Prezzo, di ogni numero sep arato, L . 5. L'abbonamento ai dodici Numeri del 1931 costa L. 3 6 \, ma agli assoc~ati al « Policlinico» è concesso ,n er sole L. 3 O, ch e vanno inviate, mediante Vaglia Postale o Bancario, all'editore Luigi Pozzi, Via Sistina 14, Roma. •

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IL POLICLINICO

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Siamo lieti di annunz~are che il Capo del Governo ha chiai.tnato il prof. Giuseppe Bastianelli a succedere al compianto prof. Vittorio Ascoli come direttore qella Scuola Superiore di Malariologia. La nomina del prof. Bastianelli, che è ·stato uno dei collaboratori al lavoro italiano sulla trasmissione della malaria, ci dà la certezza che la Scuola soddisferà il compito per cui è stata creata. Il « Policlinico » esprime il suo più vivo compiacimento per questa nomina.

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[ANNO

dicina di Mcidrid; pii'1 volte il Cor1tezo è stato Ministro della P11bblica Istru zion e; è presidente d'onore della Federazione della Stampa Medica Latina. - È q11esta la prin1a volta che l'alta onorificenza viene assegna.ta ad un medico. Rallegramenti. .. . La prof. zione p_rof.

Facoltà medica di Bucnrest ha chiamato· il Bacalogio, di anatomia patolog~ca, alla diredella 3a clinica medie~, in sostituzion~ del Demitri Jonesco, decedl1to.

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Sono tf.rasferiti ·i proiff. Belm,ondo .Ernesto, di clinica delle malattie mentali ·e nervose!, da Padova a Cagliar~; Frontal~ Gino, di clinica pediatrica, d.a Pavia a Pado.va; Marassini Alberto, di patolo gia generale, da Bari a Parma; Neri Filippo, d 'igiene, da Pisa a Firenze.

L 'Accademia di f\1edicina di Parigi ha nominato so·c i corrispondenti stranieri il prof. C. Chagas di Rio de Janeiro (Brasile) e il dott:. A. Rollier di Leysin (Sv~zzera) ; ha no·m inato corrispo.n denti nazionali il prof. H. Costar1tini d'Algeri e il dott. Le Roy des Barres di Ha11oi.

1

Il prof. Visco Sabato, di fisiologia alla Facoltà med~ca di Sassari, è stato chia.m a to alla cattedra di fisiologia generale d~ll.a Facoltà di Scienze a Roma. Il prof. Ugo Cassinis è no·m in,ato commissario straordinario della Federazione Italiana Medici Sportivi, in sostituzione del! 'on. prof. Erm:anno Fioretti, che ha rassegnato le dimissioni da presid-e nte. La m edaglia Gibbs dell'Associazione Chimica American,a è stata assegnata aJ dott. Phoebus A. Levene, dell 'Istituto Roc,kefeller. È questa la più alta onorificenza degli Stati Uniti per la chimica. È la terza volta, Sll 20 assegn,azioni, che viene 0011ferita ad un medicai. Il Levene è un russo; 'a ppart~ene all 'Istituto Rqckefeller qal 1905; è noto per i suoi studi sugl~ acidi n,ucleinici, gli aminozuccheri e le lecitine. La cer!mo 1n~a del conferin~en~o avrà luogo in maggio.

II col . E. P. Bicknell è no,m inato segretario ge-

n erale della Lega delle Società della Croce Rossa. in sostituzione di 'f. B .. Kittre.dge, dimissionario. Il dot t. ì\ilaurice Genty è nominaito bibliotecario dell'Accademia di Medicina di Parigi, in so·s tituzione del compianto dott. Busquet. Egli è un cultore di storia della medicina; hanno avuto largo successo le sue « Biograph~es médicales ». È segretario di redazione del « Progrès ~édical » .

NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Trieste Alla Sezione di Trieste della Lega italiana contro il cancro.

Sotto la presidenza del p·r of. G. Manni, il 26 gen11aio ebbe luogo una seduta scientifica, nella quale il dott. ViLtorio B.omanin, ·assistente del1'0spedale Civico R. Elena, ha tenuto una relazione sul tema: « Apparato glicoregolatore e tono vegetativo nei tumori ma:ligni ». L 'O. ha esposto i risultati di una serie di ricerche personali sul meccanismo gliooregolalore nei tumor~ maligni e ha concluso che, 1nentre la glicemia a digiuno si mantiene nei limiti n,ormali, la curva glicen1ica alimen,tare presenta nei ca;cinomatosi un andamento tip~co· per quanto riguarda la discesa, che si istituisce in forma molto più lenta ohe di nQrma, Ir\anienendosi notevoln1ente elevata nei valori per maggior tempo. Un tale comportamento della glicemia alimentare - pur essendosi talvolta ris0QJI1trato anche in altre affezioni morbose, ma sempre in forma molto· p~ù indebolit~ può venir ,preso in considerazione, sempre col massimo riserbo, com,e coadiuvante diagnostico nei casi dubbi di tumore malignoi. Un risultato neg·ativo invece, cioè una curva glicemica normale, può csc,lun<1re quasi sicuramente la diagnosi di tumore. L 'O. inoltre, s.ulla base di varie prove comparate per l'esplorazione del sistema nervoso veg·etativo, ammette che la stimolazione di entram~i i sistemi sposta nello stesso senso il normale equilibrio glicemico, ma che un'esatta valutazione di tutti i fenomeni acc~ssori che si accompagnano alla stimolazione del vago consente - nella maggior parte dei casi - d'orientarci verso uno stato di aumentata ~ccitabilità paras~patica n ei tumori maligni. ) L'interessante relatione è stata seguita attentam ente dai numerosi colleghi intervenuti. 1

Il pren1io Salmo1n, è stato COil:ier1to, per la pri111a volta, dall 'Accademia Medica di New York al dott.. Adolf Meyer, professore d~ psichiatria alla Scuola Medica dell 'lJniversilà Johns Hop~kins e direttore della Cl~nica psichiatrica Henry Phipps a Baltimora . Egl! terrà le conferenze intitolate al Salmon pel 1~31 ~ riceverà un ono['ario di 1500 dollari, pari a circa 48,000 ]~re it. Al dott. Simo11 I~'lexner, dell 'Istituto Rockefeller per ricerche mediche, è stata conferita la medaglia d 'oro William Wood della Società Pato· logica di Filadelfia .. L 'Accademia delle Sc~enze del Belgio ha oonfe, rito il pre1n5o Gluge per la f~siologia al dottor L. Brouha di Lieg·i, per i suoi lavori sulla funzi_o,~e sessu~le dell 'ipofisi. Il premio biennale della fondazione Martin Her111an, destinato · a compensare i lavori scientifici dei medici belgi nel campo• dell 'igiene del lavoro e dell 'infoTl unistica, è stato assegnato al dott. ~I. van ·r4_cmsche, medico ispettore d 'igiene presso la Società Nazionale delle Ferrovie del Belgio. 1

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fl re .J\..lfonso XIII ha conferito l "Ordine del Toson d 'Oro al prof. Carlos f\1aria Cortezo, direttor~ del « SiglQi" ~fédjco », PI!~Sid~:µte d~l Consiglio di Stato spagnolo, })resjdenle delJa Reale Accademja di Me1

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XXXVIII, NuM. 14]

rtOTIZIE DIVERSE. 1o Congresso romeno sulla tubercolosi. ~

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SEZIONE PRATICA •

organizza1o dall~ due Soc\e tà romene cc Per lo studio della tubercolosi » ~ « Profilassi della tubercolosi» ed avrà luogo dal 31 maggio al 2 giugno in Bucarest. 'fe,:ni: cc La, tl1bercolosi in Romania » (rel. lrimesco0; « La vaccinazio·n,e antituperco·l are col vaccino Calmette » (rel. Cantacuzèn,e); «La collassoterap~a » (relatori Balanesco e ThéodereanQ0. Per informaz~oni rivolgers.i al segretario gen,erale, dott. Nasla, quai Davila 6, Bucuresti, Ro• m en1a. 1

. Consorzio Prov. antitubercolare di Roma. .

zione q el prof .. O. Casagrandi, oon, la cooperazione dell 'Istituto ~utonomo per la lotta antimalarica nelle Venezie. 'fassa L. 300,50.

Centro di atccertamento diagnostico del cancro a · Parma. Secondo un programma di azione traccia to dalla Direzione generale di sanità p·u bblica per la lotta contro ~l flagello del can,cro, è stato costituito, presso la R. Università di Parma, un Centro d1 accertarneri:to diagnost~co per i tumori maligni. A con1pletamento di tale Centro è stata riconosciuta la necessità di dQtare l 'Un~versità di un quantitativo di radium che, pure· in ~ode ste proporzioni, possa corrispondere adeguatamente al ·trat tamento curativo dei tumori. A tale scopo è st ata tenuta presso il Palazzo del Governo e presieduta da S. E. il PrefettQ d~ll a Provincia, un,a riunione di Enti e d~ privati .. Dopo. un,o scambio. di vedute, su p,r oposita di S. E .. U Prefel.tQ è stata n ominata, per l '.a1zione da svolgere, una commis s~one composta del Rett-0r e dell'Università, d el Segretario feder ale, del Preside della provincia e del Pode&t à. .

· Sotto la presiden,za del principe don Piero Colonna si è riunita la Giunta esecutiva del Consorzio provinciale antitubercolare di Roma; alla seduta erano presenti ~ membri: on,. Mo·r elli, i proff. Margarucci, Pecori, Sirleo, l 'on. De Pretis, il comm. Passalacqua ; assen,ti g iusttificat.i: comm. :v-iola e avv. Scotti. Assi&tevan,o alla seduta il prof. Benedetti, dire Ltore d~l CQn,sorz~o, e il segretar~o Corsi . · . Il presidente, dopo aver e rivolto un mesto e sinUn ambulatorio per la pratica degli studenti a cero saluto di compianto alla . ~emor~a d el prof. St. Louis. Ascoli, vice presidente del Consorzio, espone succintamen, te tuttQ il lavoro finora svolto, riguarPresso la Scuola Medica della Università Tulane danite la complessa organizzazione delle opere e a St. Lo·u is è stato inaugurato lo « Hutchison Medei servizi affid.a.t i dalla legge al Consorzio; anmorial Building », reso po ssibile da una elargizionunzia così, con vivo con1p~acimeI11to., l 'ottenuta n e della Fo1n dazione Roakefeller pari a circa 24 miadesione della Croce Rossa Italian,a e degli Ospelioni di lire it. , allo soopo d~ addestrar e gli situdertti dali Riun,iti di Rorna all 'opera del Consorzio n ella m edici n ell 'esame e nel trattam ento ambulatorio coordi_n azione d ell e rispettive attività. Partec~pa dei màlati . Vi sono• 125 gabinetti m edici, arredati poi la compiuta riorganizzazione di tutti i servizi · come quelli d i U rl} medico esercen1~e. A ciascuno relativi alla sede centrale del Co·n sor zioi, che dà a di essi è addetto. unQ studente, che si oornpo-rta questo Er.ute ~l carattere essen zialmente sanitario in tutto come se fosse il medico n ell 'esame e nelche la legge gli de1nanda. . l a cur:a dei mal at~, m a . sotto la sorveglianza di UIJ Il presidente inoltre ha presentato p roposite conm edico istruttore. crete r elative alla istituzione di u na rete dispen- ·saria per tutta la pro.v~ncia . L'assistenza pubblica di Parigi. · Ha p,a rtecipato ·l 'adesione di alct1ni Comuni alIl bi.lancio dell '« Adn1inistration parisienne de -I 'iniziativa del Cornsorzio di concorrere all 'istitul '_l-\.ssistan ce publique » è preventivato p er il 1931 zione di Colonie profilattiche. in 602. 761.607 franch i, il che segna u n aumento · Ha fatto altre ~r1teressanti COII\Unicazioni. La Giunta esecutiva un,·anime h a approvat01, . di oltre 43 milioni di fran chi sul 1930. L 'assistenza pubblica d i P arigi mantiene 40.030 letli in compiacendosi rlell 'importante lavoro finora ooeosp.edali, ospizi ed altre is1t),t u zioni s.imilari . guito, sicuro auspicio· dello sviluppo che dovrà ·assumerè il Consorzio di Roma. 1

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Successi della radiumterapia in Inghilterra.

Corso complementare d'igiene a Napoli. Si terrà dal 30 aprile al 30 g iugno nell 'lstitu~o d 'Igiene della R .. Univer sità di Napoli, com parti.colare ·r igu ardo alla preparazione ai posti di ufficiale sar1itar~o ; tassa I .. 300; modalità con su e te. 1

Corsi di per1ezionamento in chirurgia infantile e ortopedia•. Avrannpi luogo a Bordeaux, sotto la direzione del prof. H. L. Rocher, ri spettivamente dal 1° al 9 giugno e d al 15 al 20 giugn o; tassa d 'iscrizione per ciascun corso franchi 200. Le iscrizioni si ricevono presso la segreteria della F aoolt~ di Medicina. _,

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Corso di malariologia a Padova.

Dall '11 maggio al 10 giugno si terrà, press.o il .R. Istituto'-. d'Igiene di Paaova; un « cor sb di cultura in malar~olog~a » rpèr medici; ·sotto la dire-

Il « Medical RP;search Council » d ell 1lnghilterra ricevette in con segna dal Governo, vari anni or son o, un,a discreta quantit à di radium, e la distrib uì ad alcuni grandi osp·e dalì e istituti universitari, affinchè fo sse saggiata per la cuta del cancro. Ora ~l Con siglio J;ia condotto un 'inchiesta sui risulta ti olttenuti (Special Report Series, n. 150, Londra 1930). Essi soin o inooraggianti. In Ol'igine si praticarono po-che cure; quindj n on si hanno molti d ati su esiti a lunga scad enza. No,tia1110, a ogni m odo ch e ~ u n quinto dei casi di carci11 oma d ella mammella, dichiarati inoperabili, le pazienti erano ancora in vita dopo 2-3 a1lni, senza segn i ap·p·arenti della malattia. Risult ati analoghi s~ sono avUiti per il car cinoma della cervice; tutt avia nessu na paziente trattata da oltre 5 anni era ancoTa viva. Qu esti risul tati consigliano, anzi impongono, la radiumterapia - o l:a roentgenterap~a 1 - in •futti i casi inoperabili , anche se ap·p arentemente disperati. l 1,


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IL POLICLINICO

Medici Idrologi italiani in Ungheria. L 'annunziato viaggio ~11 Ungl1eria di una comitiva di m edici jdrolQgi e di industriali delle rferme italiane - promosso dalla Federazione Nazionale Fascista dell 'ln,dus1:ria Idro-Termale, con g li ai1spici dell 'E. N. I. T. - avrà luogo, assai pro·babilmen:te, nella prima decade di rn,aggio. Si ha i1otizia di una eccezio nale rid11zione delle ferrovie nazionali ungheresi e di particolarissime agevo·l azioni da parte dei m~gliQri alberghi. Si annuncia110 p ure mo1lli tratti di ospitalità. I partecipanti saran,no acco1npagnali dal presidente della Federazione!, gr. uff. ll ebucci.

I medici della Germania. Secondo i dati raccolti nel cc Reich s-ModizinalKalender fur Deutschland » del 1931 ~ la Federazione G:errr1anica n ell 'ottobre 1930 CQntava 49.974 medici eser centi, fatta esclusio·n e della regione della Saar e della c~ttà lipera di Danzica, QiVe si ann o-veravano altri 496 m edici. A quel numero erano da aggi ungere 2893 mec.lici n on esercenti (5,8 %) . Gli empirici erano 37.243. Tra gli esercenti si a11noveravano 2794 direttori d 'istituzioni, 7Q41 addetti ad ist~tuz~on,i ecc. Le medicl1esse eserce11ti er a1J,o 2807. Negli ulti.m i anr1i si è avutQ Ull: .rapido aumento di medici e sovratutto di medich esse. I medici del Giappone. Nel 1930 figuravan~ nel Giappone 48.804 medici, dei quali però solo 43 .676 esercen,ti, ossia 6,94 ogni 10.000 abitanti. l de~tisti erano 15.573 (2,31 ogni 10.000 abi•t .) 1e infermiere 49.399 (7,69); ~ .farmacisiti J 8.3G6 (2, 92). Rispetto al 1929 si era avuto un. aume11to di. . 944 m edici. Nel m ese di marzo 1931 (epoca delle l auree) si cont a11,.q 2790 candidati.

Fondo-prestiti per medici francesi. Il ~ot t. Débat, fabbrica11 te di rimedi dermatologici, ha istitui.to un fond.q per assegnare dei prestiti a~ l.qedici, irnpegn.a11dosi a versare 100.000 fra 11chi l 'anno, fin,o alla con correnza di un milioD:e. Come ne demmo già ~q.tizia, lo stesso industriale due anni or sono istituì cen,tQ borse di vacanze da 1000 franchi c!ascuna, a favore di studenti medici, per ~l periodo estivo. Egli ha anche a ssegn a.~o 100.000 frar1chi alle due associazioni france si di studenti medici · (« Association gén érale » e « Associatio11 corporative »), per l 'istituzione di una biblio teca m edica circolante. Nella stampa sanitaria. L'cc American J ournal of Cancer » continua il « J ot1rnal of Ca11 cer Resear ch ». È considerevolmente aument ato d~ .m ole e d'efficienza : basti dire ch e il primo fasci.colo costituisce addirittura un grosso volume., in 8° grande, di 561 pagine, e co111prende 16 lavori originali, con numerose t avole e fig ure, ed un n1igliaio di recensioni. Crediamo ch e non si trovino altri esempi del genere nella letteratura medica. Il periodico è organo u ff~ciaJ e dell 'Associazione Amerj cana p er lo studio del cancro e della Società Americana per la l.qtta contro il can cro; è pubblicato Jall 'Isti.tu.to· per lo Studio del Cancro dell'Univer sità Col-umlJia di New York, a cur a del direttore, Francis Catter vVood. Il prezzo d 'abbo-

namento ne è tenuto m olto basso (5 dollari negli Stati Un iti, 5,50 ~11 altri Paesi), allo scopo di rendere il periodico accessibile a tutti coloro che s'interessano al problema del can cro. Redazione e amministrazione h an110 sede a New York City (rispettivamente : .A.m st erdam Avenue 1145 e Madison Avenue 654) ..

Jl Prof. Vittorio Ascoli commemorato ali' Accademia Lancisiana. Il 26 marzo, aprendo la seduta dell 'Accademia Lancisiana, il presidente 011. prof. Fioretti h a rievocato la m ell'\oria dell 'illustr~ clinico r ecentemente scomparso ed h a invitato· i presenti ad un m~nuto di r accoglimento per onorare ! 'estinto. Seguì lo svolgimento delle comunicazioni, di cui daremo n,otizia in un P'r ossimo n,umero.. Il prof. Keen.

Il l~ gennaio ha celebrato il 94° compleanno a Filadelfia, il dott. vVilliam V\T. Keen, il qualè 'ha insegnato clin~ca chirt1rgica in varie Scuole degli S La·~i Unjti ed è staito presidente dell 'Associazione lVIedica Americana.

Un busto a Nicolle. In co~formità ad una decisione del Consiglio Municipale di llouen, un, busto di Carlo Nioolle - direttore dell 'Istituto ~aste·ur di T·unisi :_ è st ato cqllocato all 'ingres~ dei nuovi lapo.ratoiri della Scuola di medicir1a e farmac~a di Rouen, per ricordare il periodo· in cui il grande microbiolog() ebbe &Q insegnare nella Scuola stessa. Violazione del segreto professionale. Alla « Société dès chirurgiens de Paris » il prof. Gosset, traendone lo spun,to da una comunicazione di un socio, relativa ad un illustre fisiologo operalo tre giorr1i prima, protestò vivarn,ente contro qu es ta forma di viola z~o,ne del segreto professio-nale e ricordò, per deplorarle, le p·u bblicazioni fatte, alct111i mesi prin1a, da cc L 'Illustration » sui progressi de.Ila mal?-ttia del maresciallo Foch, il quale ~ra un, urin-ar!o ~ soccombet te all 'uremia. Una serie di fotografie dimQstrava la decadenza fisica p·r o gressiva del r~och e prosp ettava sotto• una luce sfavorevole quella figura storica. La Soc~et à approvò il prof. Gosset; l 'autore della comunicazione pregò ch e questa non fQSSe inserita nel Bo llettir10 della So~ietà . 1

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In tema di chirurgia estetica. Il dott. Dujarrier, ch~rurgo degli ospedali di Parigi, era stato re-so responsab~le da una cliente - signora Le Guen - dell 'amputa.zione di una gamba , alla quale egli ~ra stato costretto a causa della gangrena sviluppatasi dopo un intervento destinato a cQ>rreggerne l 'iperplasia adiposa. Ella chiedeva mezzo milione· di franchi d 'indennizzo. La l a Camer a del 'fribunale aveva ammesso la r espon s~1lità del chirurgo e lo aveva co•n dannato a 200.000 fran .:;hi. La i a Camera della Corte d 'AppellQ, con sentenza del 2 marzo, lo ha assolto ; la sentenza deplora però che egli non abbia preavvisato la cliente dei rischi che ella correva. Il Sindacato dei chirurghi aveva chiesto di farsi r.appresentare al processo; ma ne è stato escluso, come non direttamente interess.a to. 1

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XXXVIII, NuM. 14]

SEZIONE PRATICA

505

Incerti professionali. Un operaio di Napoli - Luigi Constabile - era stato curato e g·uarito di un infortunio sul lavoro, dal dott. Fortunato Sa11taniello. Non riuscendo a liquidare un indennizzo dalla Cassa Nazionale Infortuni, ne accusava il m edico, còntro cui, in un nlomento d'esasperazione , esplodeva c~nque colpi di rivoltella, ferendolo ad un braccio.

Esplosione dorante un intervento operativo. In un ospedale d! Los _i\ngeles (California) si praticava una laparotom.ia, in una paziente 43enne, anestetizzata con os,s.ido nitroso ed ossigeno; l'anestesia venne giudicata insufficiente e si volle completarla con etere; pochi m om enti dopo, avveniva un 'esplosione : l'operanda morì sul colpo. La necroscopia din1o·strò m!Iiutissime emorragie endopolmonari, da rotture degli alveoli e. dei bronchioli, e molte piccole cavità tra i polmoni e le ple11re. Sul mento si riconosceva una piccola soottatura. Sembra ch e l 'esplosione sia stata provocata da una piccola sci11tilla elettrica, per una applicazio11e diatermica in altra paziente, il che determinava intorno alla operanda un campo elettrostatico . ~Morte

di on filantropo.

morto all 'età di 87 anni ~l padre GIUSEPPE DUT'TON ch e da più di 44 anni curava i malati di lebbra nell 'isola di Molokai (Hawai). Durante ·tale lunga e intima permanenza tra i lebbrosi, padre Giuseppe non ha contratto nulla del terribile male, ciò che darebbe ragione alla teoria più recente che la lebbra no n sia contagiosa.

È inorlo ~l prof .. ANDRE\V BALFOUR, persona.. lità tra l~ più eminenti della m edicina inglese.

Si distinse quale ufficiélle sanitario di Cartum (Eg~tto) , ove egli rit1::>cì a de})ellare completamente la malariai. Quale dire twre dei Laborato1ri Wellceme, D:ella stessa città, compì studi molto interessan.ti sulle spirochete del! 'uomo e degli uccelli e sulle forme leishmanioidi cutanee. Ottenne che fosse allestito un laborato1rio galleggiante, con cui percor se il Nj)o fino alle sor genti e raccolse una 1nesse pregevole dj osservazioni sulle protozoonosi. Nel 1913 fo~dò i laboratori Wellcome a Londra. Nello stes&Q1 anno comp1ì un viaggio di studi nel1' America centrale e meridionale; ivi giunse alla conclusione che le scimmie sono serbatoi del virus della febbre g~alla, teoria poi confermata. Durante la guerra assunse compiti vari di responsabilità. Nel 1923 fu fatto direttore della Scuola di Medicina 'L'r opjcale di Londra, dovuta prevalentemente ailla liberalità della Fondazione Roakefeller, e ne sorvegliò la costruzione e l'organizzazione, anche nei particolar~, rivelando qualità di prim'ordine.· Presiedette anche la Rea1e Società di Medicina Tropicale di Londra. Ha p11 bblicato ~umerose memorie scien,tifiche e varie opere, tra cui cc Sanità pubblica ~ m.edicina prev~ntiva », « Problem~ sanitari d ell 'Impero brttannioo », ecc.

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Ringraziamenti. Ai molti giornali n11merosi abbonati, condoglia~ze per la li, vad.a.n o ~ nostri

medici italiani e stranier~, ai che ci ha·n no espresso le loro morte del prof. Vittorio Ascosentiti r~ngraziamenti.

Indice alfabetico per materie:-:A.11afilassi : azione dei raggi X . . . . . Pag. 486 Anemia perniciosa: diagnosi e cura . . 492, 493 )) 489 Arsenicismo causa di ch eratosi pal~:ate )) 487 Ar·~rolisi tibio·- astragalica . . . . . . . . 476 Bacillo tubercolare : rice.r ca nelle urine )) <Bibliografi a . . . . . . . . . . . . . . . )) 487 )) 489 Bleno·r ragia acuta: trattamento . . . . )) 490 · Chirurgia: comu11icazio11i var~e . . . . )) 495 <e Compérage n e specialità m edicinali . )) 489 Cornea : p apillo1na . . . . . . . . . . . )) 491 Dol-01re sacro-1ombare nelle donne . . Emorragie profuse e trasfusione san)) 494 guigna .. . . . . . · · · · · · · . · · )) 479 Feg ato : esame radiolo·g ico . . . . . . . Ginecolog ia: resezione del n . presacrale )) 488 e simpatect<}mia chimica . . . . . . . )) 482 Ipo,fis~ anteriore: funzioni endocrine )) 479 Milza: esame radiologico . . . . . . . . )) 483 · Ovaii.o ed orrmone follicolare . . . . . . . Pancreas: dualità ormonjca de1la secre)} 484 zione interna glicoregola trice . . . )) 485 Peritoni te: sieroterapia . . . . · · · · · )) 471 Pneu1noenceifalo trau111atico . . . . . .

V. AscoLr

Poliglopulie d'origine carrlio-polmonar e : fisiopatolog~a e radioterapia . . . Pag .. 494 :Polmonite: co,m portamento del cloro· . )) 491 Il.aggi U. V.: azione sulla riserva alca)) 488 lina . . . . . . . . · · · · . . · · · . Servizi i gienicO-sa1iitari: d1:sciissiOne al Se7iato . . . . . . . . . . . . . . . . )) 496 Sieropneumotorace : timpanismo basilare e segno di otre . . . . . . . . . . )) 478 Somatologia di un gruppo di Sttudentess.e

. . . . . . . . . . . . . . . . .

Sple11ec1tomia nell'anemia . perniciosa .. Sto1naco (opoterapia gastrica) nell 'ane• • • mia pern1c1osa . . . . . . . . . . . . 1'romboaste nia : se es~sta . . . . . . . . TubercoJosi : a11t.icutine e procutine . . Tumori rr1aligni: apparato glico·..r egolato1re e tono vegetativo . . . . . . . . Ulcera venerea: reazione a11ergica al pus deJI 'adenite . . . . . . . . . . . . . . Uro,g rafia e11doveno·s a, per mezzo di uroselectan . . . . . . . . . . . . . . . . Zucchero n el liquido di flittene . . . .

t , Red. capo. Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.

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IL POLICLINICO

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Agli abbonati del '' Policlinico ,,. A. rate mensili : \

I signori abbonati che desiderano fornire ·la propria biblioteca delle seguenti opere edite dalla nostra ~asa, tengano presente ehe essi, oltrechè alle condizioni qui sotto annunziate per l'acquisto a contanti, possono anche ottenerle pagandone il relativo ammontare, calcolato a prezzo di copertina, coll'invio antici. pato di un terzo all'atto della. richiesta, o col versamento del predetto terzo al ricevimento delle medesime in pacco gravato d'assegno, ed il resta1ite ammontare mediante rate mensili di L. 20 ciascunar sino alla estinzione dell'importo totale delle opere stesse. Prof. C. DE V I NCENTI IS

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~NZO

ROMANELLI Docente nel~a. R. Università di Na.pa]d.

Il Cronp e la Tecnica della Intubazione: SOMMARIO:

STORIA, paig. 1-4. __,.. STUDIO 0LIN100, pag. 5 a 13. MORFOLOGIA, pag. 16 a 26. _ Is1:RUMENTARIO,

27 .a 36. - TEONIOA DET,r.A INTUBAZIONE, . 37 1a 48. - TEONICA DEl1T.A, ESTUBAZIONB, . pa.g. 49 a 68. - INTUBAZIONE E TRAOHEOTOMIA, pag. 69 a 72. - CURA MEDICA DEL OROUP, pag. 73 a 78. - SIEROTERAPIA ANTIDIFTERIOA, pag. 79 a 86. MALA'ITIA DA SIERO (anafilassi), pa.g. 87 a. 92. PROFILASSI ANT·IDIFTERIOA, pa.g. 93 a. 106. Volume in-so di pa.gg. ,VIII-106. Prezzo L. 1 4. Per i nostri abbon'ati sole L. 1 2,80 in porto franco . pag. pag.

..- Tanto i Vaglia per /'acquisto a contanti, quanto le richieste a pagamento frazionato, vanno indi-rizzate a/l'Editore LUIGI POZZI - Via Sistina, 14 • ROMA.

-


Roma, 13 Aprile 1931 - IX

A.NNO XXXVIII

... nm . .1.0 N ~

•.

fon dato dai profes sori : GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE C APO: PROF.

VITTORIO ASCOLI t

SOMMARIO. Osservazioni cliniche : A. Santoro: Su dti. un caso di metastasi ossee da carcinoma mam.m ario trattato con vantaggio con la Radiumterapia. Note e contributi : S. Pilloni : La cura Baccelli del tetano. Rilievi statlietJi,ci di un dodi.cennio. Lezio-ni : J. G. Thomson : L'immunità nelle mal a~tie da protozoi dell'uomo. Sunti e rassegne : RENI E VIE URINARIE: T. Horder: NefrQPatie: fatti vecchi e idee nuov.e. - Iz<>d Bennet : Nefrosi. - P. Martri.n•i: La cura delle nefriti. - Ch. P. Mathé: Il trattam ento moderno della cal.colosi renale. - CUORfJ E V/I.SI SANGUIGNI: 'P uchulu : Il (}UOre tiroideo. - A. Clerc: Aneurism a a ortico simntla1n.te um neoplasma polmonare. - F. Ba,ch e C. WoreterDr<JUgt: Sifilide -0ardi-0vaeale e JJ.eu roeifili de. - TISIOLOGIA: Dorenidoof: D.iagnaasi differeruJia.le e terapia de~li infiltl'R.iti .precoci t ubercolari. L. Bernard: Tregue e guarigioni della t u bercol-OE>i ipolm onar e. Gomez-Marquez : Le manifestazioni oculari della tuberooloei. Storia della Medicina : M. Car·dini : Peetilenze celebri: la peste idi S. Carlo. Cenni bibliografici. Accademie, Societa Mediche, Congre.s si : Società Ita.làan a di Pediatria (Sezione Piemontese).

Appunti per il medico oratico : ~.\.TTUALl'fÀ MEDICA: C. Gamberini : Su lla ,, gràdn azione 11 d i m al.tignità del ~ancro. SEMEIOTICA : Sull'importanza diagnostica di alou.n i seglrui cranici nell 'infanzia. e epeci;:i,lmente d ell 'as ooltamone della risonanza ple.ssi ca trasm eesa. CASlSTJCA E TERAPlh : Sulla cutiis marmorata e il suo si gnificato f isio-patologica, aopratutto in rap.porto a lla form azione di esant.emi. - La dermato.miosite. - Le m al-attie del metabolismo nell'eziologia e la patogenesi; dell'eczema. -- L'aicidoterap•i a nell'eczema i.n .f antile. - La ·o u.ra .dietetica ideLle malattie della pelle. - Il tratta.m ento delle malattie della ·pelle con raggi limite. - Oamtl.zie ed al·o pecia da ipertirmd.i smo. Guarigione 1con radioterapia della tiroide. - Ll t rattamento ~della scabbia col metodo daneEle. - PosTA DEG LI ABBONATI. - VARIA: L a r.agio.ne f :i&i•ca della vita. Politica sanitaria e g iurisprudenza : G. Selvaggi: Cont r oversie giur i diche. Nella vita professionale : MEDICINA SOC IALE: A. Valentini : Il valore sociale idi una Es.pooizione di Igiene : a traverso l'Esposizione I·n ternazionale di Dresda. Servizi igiènioo.-sanitari. - Concorsi . - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

OSSERVAZIONI CLINICH.E.

tato ·l usinghiero. Noi, trae11do lo p unto dalla le'Vtura di <letto lavoro, abbiamo c:reduto utile ren·dere noto u11 nostro càso, in oui la curieLerapia iha portato a risultati insperati . Riassumiam·o la ... tori.a clini·ca :

Istituto di Radiologia Medica della R. Università di Roma. Di'vettcwe.: pro,f. A. Busi.

Su di un caso di metastasi ossee da carcinoma mammario trattato con vantag· gio con la radiumterapia. ANGELO SANTORO,

aiuto ..

La terapia dell e metastasi o·ssee da carcinoma 'm amma rio ooistit:uisce sempre argomento di .attualità. Data la frequenza di questa gravissrima complicanza sempre letale, e data la impossibilità di giovare ad essa con altra terapia a11 ' in~uooi di quella ra·diante, è duo.po appovtare a questo 'nuovo mezzo ·d.i cura tutti i perfeziona menti di teoni·ca, ch e valgon o a migliorarne l 'efficaoia . E pertanto ogni contributo , anche modesto, può ,s ervire a d are luce all 'a.rd'l.lo problema . È di questi giorni una pubblicazione del Ratti_ (Rivista di Radiologia e fisica m edica, n. 4, 1930) sopra un catSO di metastasi delle ossa del bacino trattato m ediante la Rontge.n.-tera·p ia, con ri sul0

P. Au gu sta, sarta, e tà a. 17. ì\ ulla nell 'a11amnesi fainiliare. Nega lue, R. di Wassermann n egativa. Nel gennaio 1929 notò una piccola tumefazione in corrispondenza della mammella di sinistra , ch e cr ebbe rapidamente. Fu fatta diagnosi di n eoplasma , ed il 29 aprile la P . fu sottoposta ad intervento operativo, con asportazione completa della m ammella. L'esame microscopico di111ostrò un CiPitelioma a cellule cilindrich e. Le co11dizioni della P. si mantennero buone fino a luglio dello stesso anno. In l-ale epoca a seguito di u n brusco movimento di flessione laterale del tronco, incominciò a n otare u.n dolore all a regione lo·m bosacrale, ch e a mano a 1nano crebbe, divenne continuo e si associò ad una certa debolezza degli arti inferiori. In agost o fu sottoposta ad un esame radiografico in un gabinetto privato, e fu riscontrato un processo distruttivo iniziale in oorrispondenza della 4a. e 5a vertebra lombare, ch e fece subito pensare a metast asi ossea, secondaria al tumQre mammario. Non fu fatta però alcuna cura. · Nel dicembre la p. incon1inciò a notare un dolore alla regione coxo-fen1orale di D., ch e, dapprima lieve, andò in seguito accentuandosi , fino


508

IL POLICLINICO

a diventare intollerabile e costringere l 'ammalata a letto . Nei m esi su ccessivi le condizioni peg~io­ rarono sempre; 1'arto inf. destro non fu più potuto muovere, si accorciò notevolmente, ed assunse l a Posizione di flessione obbliga ta sul bacino. d alla quale non poteva esse~e mossa senza ch e si

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[ ANNO

XXXVIII,

NUJ\11.

15]

Si sotAto.l)One i1nmediatan1en,te la malata ad u11a indagine radiolog ica. J\.ll'esame dei radiogra1umi (vedi figg. 1-2-3) l 'attenzio11e viene primieran1ente attratta dalle gravi lesioni che interessano l'articolazione ooxofemoifale di D. La regione dell 'acetabo1lo risulta invasa da una gran~e area di rarefazione, che. occupando tutto il sopraciglio ed il fondo cotiloideo, si estenCle in direitta continuità a tutto i1l margine anteriore dell 'o1sso iliaco. L'estremità fP.1norale, deformata, rigonfia e spinta in alto, è anch'essa invasa da un processo distruttivo; e sul fondo atrofico risaltano numerose iso•le· op·ache. La struttl1ra normale è completamente scomparsa. In oorrispond~nza del collo chirurgico, subito al d~ sotto del p iccolo, trocantere, il femore è fratturato, ed il monoone distale, d~ aspetto denso e compatto risale in alto. Altri focolai di rarefazione . si no1tano dallo stesso lato in prossimi là della cresta iliaca esterna, e, posteriormente, in corr~sI>ondenza della sinostosi sacro-iliaca. Anche l'estremità femorale S. è parzialmerute invasa da processi distruttivi iniziali, percettibili sul gran 1

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F1c . 1.

d eterminassero dolori a troci. La p. trovava treg·u n al le sue sofferenze solo co,n numerose i1niezio11i cl i m orfir1a. , Il 18 giugno fu portata a noi in condizio11i Yf'ra1nente mj serevoli. Lo frtato generale era deperitn pe r cach essia grave, vi erano dolori atroci continui alla regio•n e lombare ed alla regione roxo1

F1G.

2.

femorale D., e dolore i11termitle11 le alla r egio11e ooxo-femorale di S. La coscia destra era flessa sul bac.ino, e si notava un accorciamento di 10 cm. : l 'anca si presentava defo1n ne e fortemente sporgente in fuori, dolentissima alla palpazio·n e. Sulla linea di cicatrice mammaria nella parte m ed iana. esi~.~ eva un'ulcerazione torpida della g r andezza di un oldo attuale, con fondo a scod ella e bord i duri e rilevati. La p. era febbri citante, e la tem pera Lura raggiunge a la sera i 38°,5-39°, co n remissioni n1atJtutine, accompagn a te da scarsa sudorazion e. Vi era ano.re sia co1n pleta con vomito alin1 en lnre e b i~i are frequente.

F1G ..

3.

trocanlere e sul collo anatomico. L 'esan1e delle vert~bre lombari mostra una parzi:a le distruzio11P della 5a e 4a vertebra, la quale ultima si present a deforme e schiacciata verso D., con oonseguen t P scoliosi della colonna vertebral e. La 3a vertebra mostra una lesio11e in corrispondenza dell 'impia11lo d ell'apofisi trasversa D., la quale è d.istrutt a. Queste alterazioni no n potevano altrimenti interpetrarsi, se non eome focolai osteoclastici d P.lerminati d a m etastasi carcinomatose secondarie al tumore mammario operato nell 'aprile del 1929. Fu esclusa la terapia Rontgen, sia perch è la P. no11 era traspoI"tabile sen za atroci . . offerenze, sia 1


[ANNO

I

XXXVIII, NuM. 15]

per l 'avanzaito stato di anemia, sia perchè la no.str a esperienza ci co1ifortava a un trattamento -col B.adiu1n. Priin:a di iniziarlo però il 20 giugno s i applicò alla ga-mba d.. u11 apparecchio a trazione, per determinarne l a estensio·n e. L 'apparecchio sopport:..to, inale all ' ~niz io , a mano a mano fu meglio tqllerato, e raggiunse in pochi giorni lo scopo : l 'arto si distese, si allungò di circa fi .cm., ed il dolore diminuì . Il 26 giugno fu inizi ato il trattamento radiante. Su ap·p arecchio in P asta Co1umbia c~n:ace di ri.coprire tutto il bacino, co1nprese le due regioni <'oxo-femorali, si disposero 150 mmg. Rae.. in l fi fuochi radioattivi da 10 mmg. Rae. l 'uno·. Di ques ti, 10 furono posti in corrisponden za dell 'emibacino cli D., e 5 sull 'artjcolazione dell 'anca di sir1istra, alla distanza di 6 cm. fuoco~pel le, e con f11tro corrispondente a 2 inm. Pt. L 'appareccl1io fu tenuto in })Osto• 21 giorni co11secutivi. Dopo cir<:a 8 giorni t do1lo·r i erano soomp arsi e la p . non ebbe1 J>iù niso gno di ·m orfina durante il giorno. Solo l a notte prati:eava, p·i ù pei sottostare ad una abitudine, una iniezione di Pantopon. Co·n temporaneamente alla Radiumter apia furono fatte i11.iezioni giornaliere di un preparato a base <li Silicato di rvlagnesio colloidale noto· in commerc io- sotto il nome di Néolyse. Nel nostro istituto da tempo sono· state co11dotte esperienze· co·n questo preparato' (Silenzi), e s~ per seguono tuttor a. n ell 'inten1.o di stabilir11e la reale effi cacia . . Saupiamo come il Robin .n er primo' mise in evidenza. con esperienze adatte, la tenden za da parte del tessuto neoplastico a fi ssare la Silice, quando questa vien e somministrat a conve11ienteme111~e. Orn n ell 'ipotesi che ormai sen1bra abbas tanza dimostrato, ch e la Silice sia 1111 costituente essenziale • <lel tessuto congiuntivo, e che la pro liferazione di questo r appresenti uno clegli. elementi di difesa corlJtro il cancro, è logi co sperare ch e la somministrazione di Silicio riesca utile 11ella lotta che 1'organismo impegna contro il processo n eoplastico (Robin). Questo modo di trat tamento col Silicio avr ebbP. infatti già dato dei buoni risultati a parecchi spe·ri mcntatori; e cioè oltre al Silenzi, già citato anche al Gu arini, al D'Ercl1ia, al Del Buono. Nel caso che noi i1lustri ar110 p are che la somministrazione di Silicato di ~1agnes i o non sia stata, come vedremo, inutile. _i\.l 21? giorno le condizioni gen erali della P. e quelle dell 'articolazione coxo-fem orale erano assai migliorate. Il 16 l11g·lio su supporto in garza dello spessore di 2 c1n. furono applic.ati 50 mmg. Rae., in 25 tubi da 2 mmg. Rae., co11 filtro corrispondente a 2 mm. P L.., sulla region e lombo... sacr ale. L 'apparecchio fu tenuto in pos.to 5 giorni. A questa seconda applicazione seguì r apida cessazion e dei dolori lombari; e dopo altri 10 giorni , t olto l 'appar ecchio di trazion e, la p . potè inco·m in ciare a fare piccoli movimenti di ro.t azione later ale sul ~ etto. che col seg uire dei giorni, poterono· esser fatti co n sempre minor fatica . Nella i11età di se1~ten1bre , improvvisam ente si ripresentarono dei dolori , allarmanti. Furon o ~ipre­ se le iniezion i di réolyse, che erano state interrotte. Seguì dopo alcu11i giorni cessazion e dei dol ori, ritorno alla calma, benesser e gen eral e : condjzioni ch e per111a11 gon o tuttora (ottobre 1930) . La P. oggi può 1nuover e il st10 arto frattura·! o P. soll evarlo·, condi.l io11e ql.1est a ch e di1nostra la for1

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SEZIONE PRATICA

mazione di un buon callo. L 'articolazione coxofe1nora le di S. è indolente, e l 'arto sinistro viene m·osso senza difficoltà. I~a P. comincia a te,n ere , la posizione sed_u ta sul ]et to, prima jmpossibile. Non ha p·i ù vomito e può nt1trirsi a sufficienza. Notevole a rilevare n oi come la ulcer azion e della lin ea di cicatrice m am1naria sia scompar sa senz~ alcuna applicazior1e locale d i lladio. La qual c os~ ci conferma la conr.ezio11e del Busi sull 'azione ~ clista11za delle radiazio11j , sul cui fenomeno è basato il SllO metodo della irradiazione sen sibili1.zatrice eterotopica, di Clli abbiamo parla to i11 altr i nostri lavori. (Relazione annuale 1929; Radiurnt erapia d e·l ca11cro della bocca, 1930). 1

Il maggior nrumero d ei casi ·di m etastasi ossee oarcinon1iatose, consegnati alla letteratura (Fra enkel, Reklinghause-n, ·G iles, Pfahl er, Vallebona, Pa1l1u mbo, Ratti) sono stati tr.a ttati con · la llontgenter:api.a; il P.erussia ri cor <la 2 casi , l 'runo con .Jesione, ·d elle vertebr:e cervi cali e l 'a ltro d elle. verlte bre dorsa·l i, trattati .. con risultato benefico me·dia11te il Ra.dium. Noi abbiaimo voluto dimostJra:rie con il nostro caso che an che nelle meta.st asi mol to estese ed a fo1col:a i mulitipli , la tera·p ia .o dierna non è d e.I 1tultto disa1ìma.ta 'e che I.a Curieter.aipia praticat a 0 0 1n vasti campi d'irradiazione e con note,roli qua ntità <lii Radio , mol.t o filtrato, e tenuto a lun go, può dare dei b,u o,n i ri ultati sia t oglien1do il d,o l,ore, 1sia arrresttando ·p iù o m en o a lungo le lesioni. Rom.a, ottoibre 1930. 1

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RIASSUNTO .

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L 'A. espon e brevem ente I.a ,s toria clinica di un caso g·ravissimo di meta.stasi ossee multi ple d.a car.c.inoma m.arrunia rio , co·n frattura alta d el fem·o re, tr.attaito oon vanta·g gio ·c on la R.a,diUJmtenapia .a l1a1rg hi cam·pii. F.a delle oonsidleroz.i1o·n i suJ1le po•s sibilità tera pooiich e d el Radi1u m. 1

J&

Interessante pubblicazione: Dott. LUICI CAPPELLI

Aiutc <:i. ila Ca ttedra di Elettroterapt a e R adiolo·g ia 1del1la R. Univer sità di Roma

RADIUMTERAPIA MANUALE PER I MEDICI PRATICI

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IL

POLICLINICO

NOTE E CONTRIBUTI. OSPEDALE CIVILE (( ELENA DI SAVOIA )) TREVISO I D1v1s. MEDICA diretta dal prof. G. RuBINATO.

La cn1·a Baccelli del tetano. Rilievi statistici di un dodicennio. Dott. SILVIO P1LLONI, aiuto. Nel comp1ilare la presente nota non abbiamo la pretenzione di voler e11unciare o dimostraTe cose nu·ove. Infatti da oltre quaranta anni i·l1 metodo Baccelli· è ovunque adottato e con risultati così brillanti ch e nuove pubb licazioni e statisti.cl1e n on sarebbero :n ecessarie. Ma a ren•dere tl a ;ri.ostra compilazione ·di pubblica con oscen za ci sospinge un duplice allettan1ento: quello di accrescere la già b ella raccolta di su ccessi, e quello di richiamare l'atten• zione dei m·edici su un m etodo di cura di cos ì alto valore contro una g r.ave infezione come quella prodotta dal virus tetanico. Da parecchi anni si è tralasciato di scrivere sul tetano e sull 'impiego del' fenolo contro di esso. Qualche autore ha voluto vedere in q~esto fatto una conferma della bontà del metodo non più bisognevo l1e di r.accom.and.az ioni. No1i invece vediamo in ciò u·n a ·l acuna perch è il g·iovan e m edico, se non ha la sorte di trovarsi in un ospedale ·dove tale cura è ap1Jli c.a ta, co.r re iJ 1p erica1o d 'ignorare una fra le più b elle pag1in·e di terap.ia medica. Infatti i vari periodici itali.ani di m edicina degli ultimi venti anni son·o muti in proposito e altrettanto si p uò di·r e dei triattati di m edicina sia italiani ch e stranieri ch e sono ·d i u so recente. In essi o n on e n e trova ·Cenno a lcuno· (Striimpell, Domarus, 1F errio) oppure n e è fatta memoria in poche righe a caratteri minuti quasi di sfugg·ita (L. Mohr-Staehe1in , Mering). Ecco perch è ci è p1iaci1uto com1)ilare un breve lavoro di tati t ic.a .ailJChe se .arido: per ricordare ch e e i te contro il tetano un metodo di cura ch e 11a da lo e ·dà tanti ,su cces i, un metodoi sen1J)lice e prat1ico·, un m etodo ch e porta il non1e dii un g r.ande clini co italian,o . Co,m e pèr tutte le malattie infettive è avvenuto che anche per il tetano le più disparate e varie sostan ze medicamentos~ venissero raccomandate e prop·u gnate. Fr.a esse due vanr10 opratutto ricord.ate: l 'antitossina e l '.a cido fenico. La prima con1parve n el 1890 ad opera di Bel1ring e 1 itasa to. La ieroter.ap·i a era allora a i suoi inizi e le sp·eranze ad esse con g iunte si 111ostravario iJ11 g r an parte ~ingannevoli. Le mo1

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[ANNO XXXVIII, NuM. 15)

dificazio ni intrap rese per aumentare la forza antitossica, le nuove vie dell 'organismo prescelte per l ' introduzion e del farma co: endove11os.a, lombare, subdurale ecc., non ne migliorarono le so·r ti. La fede nella sieroterapia antitetanica andò spegnendo·si e l'ultima eco degli coraggianti ·risultati sii espre-sse a l 35° Cong resso della Società tedesca di chirurg ia (1906) per b occa dei m edici tedeschi che nella guerra ·d i Manciruria avev.ano accompagnato l'.esercit·o Russo. Erano state gettate via le casse di siero perchè non serviva a nulla (Bornhaupt). Non migli ore successo diede nel terremoto Cala bro·-SicuJo del 1908 (Antona). Ne'l -c ontempo invece ve·n iva afferma·n dosi l'uso dell 'acido fenico r.accomandato dal Baccelli fin ·dal 1888 prima ancora quindi della antitossin.a . Tale m etodo doveva, come vedremo, maturare in un ve1ro successo· nel campo clinico. 11 principio fondam.e ntale ch e spronò il Baccelli a ll 'impiego del fenolo fu l 'osservazione del potente valore sedativo che esso esercitava sul sistema n ervo.so. Ribelli ·n evralgie e mialgie -erano state guarite sottoponendo i pazienti ad iniezioni di acido fenico. Pensò di utilizzare questa azione nei tetanici pe.r diminuire il forte esaltamento del potere riflesso d~ l loro midollo spjn.ale. Que·s ta .azion.e sed.ativa fu ·con statata sempre in seguito da quanti adottaron o il nuovo sistema di cura; Baccelli inoJtre raccomahdò l 'acido fenico per il suo potere .antitossico prop.rietà quest'ultima ch e ebbe una duplice conferma e cioè i numerosi casi di tetano venuti a g uarig ione e il controllo del laboratorio. Sono note le esperienze d ~ Tizzoni e Contini nel 1890, del Kitasato n el 1891 e Tizzoni e Babbes n el 1895 . Tutti ammisero che il fenolo annuJ·lava la tossicità del \releno del tetano rendendo sterili le culture deJ bacillo in soluzione del 5 %. A simili risu.Jtati giunsero pure Hoppe, S.ejl1er, Manassein , Zuben n elle loro prove con bacilli di tetan.o e di carbonchio. E così ]a totalit à degli autori asserisce ch e il m eccanismo d'azione ·del fenolo si esplica attraverso a questo duplice potere: calm.ante e b.a ttericida. Baccelli, Ascoli, SkuJteki, 10 ·r itengono antitossico; Courmont, Dojon , • I<.ondrateeff lo con siderano germicida. Il W ood cr·ed•e ch e l 'acido fenico agjsca n e I la quale satura tetano com e un 'antitossina completamente il sistema n ervoso ed ese rc ì~ un 'azione antisettica potente sul sangue. Que. _ ta interpreLazione del \Voods ci sernbra r l1e trovi riferimento con quanto ~I.arie e Morax ebbero a·d esperin1entare nell'Istituto Pasteur . Come si a questi due autori voJ.l ero vedere se 1

1


[ANNO

XXXVIII, NuM: 15]

anche per i nervi periferici la tossina tetanica avesse quella affinità che, dall 1esperienza del Wassermann, aveva dimostrato 1p ossedere per il cervello. E con clu ero ch e tale affi·n ità esiste e ch e l 1assunzione della tossina avvjene attraver so le tesrminazioni periferiche. ''· È un assorbin1ento - essi scrivo·no - prepo·n dera•n te dei fil etti n ervosi della re.g ione inoc ulata >). Ora se e iste .d,a un l.a to affinità tra to,ss.ina e nerv·o periferico, d 1altro canto su questo ultimo il fenolo esercita un 'azione se-d ativa cioè vi è pure afllinità. Ma 11acido fenico è anche fortemente a·11titossico e perciò sul n ervo periferico e attraverso ad esso sul midollo spinale ammalati di tetano esso esercita contemporanean1en'te una duplice utile azione. Tutto ciò conforta I ' i pote i di Woods e ancor più conforta il me todo· Baocelli. Questi i criteri fonda111entali del m etodo ·di cura vagliatj e confe-rmati ·da Laboratorio. DaJ lato pratico però la conferrn.a doveva darla la Clinica . E fu questa la migliore. Fra g li italiani Ascoli ebbe g uarigioni de1 98., Benvenuti de1'1 '87 %, per non tener calcolo ch e delJe magg·iori statistich e condotte su oltre 200 antmal.ati. Fra gli stranieri, non empre b enevoli per ·le cose no·s tre, la maggior parte degli autori (Delorf, Enriquez, SbraJll1a ecc.) hanno tro,rato i l mr,todo superiore a qual i.a i altro. IJ Woods comunicò allo stesso Baccelli che aveva avuto gua rigioni ·del 98 %; ana loghi risultati gli furono riferiti dal Bidler. In complesso una mortalità ridotta aJ 12-13 % in confronto· alle p·ercentu.a li del 63 (Lan1bert), del 50 (H.aserling), del 60 (i\ coli), .dell '83 (Stimtring) per cento ecc. avute coll 'antitoss1n.a. Nessun elogi,o migliore di queste cifre. Il n1etodo fiu provato anche n e,l t etano sperimenta·l e. È no to ch e Courmont e D.oj·o·n sulle cavie, Iosias sui cervi ebbero risultati n egativi . Ma tali risultati non infirmaro110 il m etodo perch è com e argutamente ebbe a dire il Maragl·iano cc se non giovava l 1acido fenico n egli animali gioì\ ava indubbian1ente all 1uomo e ciò doveva bastare al medico n. Passiamo ora a co·n siderare i casi di tetano sottopo ti al trattamento in questo ospedale dal 1919 al .19;30. Mancando n ell 1Archivio dell10spedal1e causa le vicende della giuerra le cartelle clinich e d ei dieci ~nni ·p recedenti abbiamo dovuto ·l imitarci .all 'ultimo dodicenn~o e ciò contro il nostro de iderio di portarre il numero n1aggiore pos ibile di casi non risulLandoci cl1e ia tata fatta in passato una i1nile Lati ti ca ad eccezione di un.a breve nota del Finzi n el 1911. Ora la n ostrà Provci.ncia . ente teta:n.1. geno tanto e' un terren o en11nentem

ch e l 1infezione assume uni vero carattere endemico. Abbiamo rinunciato per ovvie ragioni di riportare ·le n.u merose storie cliniche preferen1do invece raccogliere in tabelle g.Ji elen1enti di magg iore intere se. Sono 53 casi di tetano in individui dei due sessi con età da un 1ninimo di anni 9 ad un massimo· d\ anni 63. D.ai lati etiologico e patogen etico quasi tutti i casi ni entrano n ei traumatici ·e gcneraliz~ati esse11do state piccole ferite, abrasioni o punture le 1porte ·d 'ingresso .del germe inilettante. F anno eccezione 6 casi n ei quali l 'anamnesi non potè stabilire precedenti lesionanti e un unico caso di tetano cefali co. Abbian10 usato ,. a preferenza fiaJe da em e. 3 contenenti grammi 0,05 di acido fenico per limitare il numero delle iniezioni sottocu tan ee . rel disporre i casi clinici in tre t.abelle a seconda ch e avevano presentato carattere fulmina nte o di mago·iore o minoire gravità, ci siamo attenuti a lla classifica ch e u sò per primo lo s tess·o Baccelli es end.oci sembrata pratica e utile. .. 1

1

1

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1

N . 1: Casi fulmiriariti.

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511

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SEZIONE PRATICA

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C. Teresa

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I casi, in nu111ero di undici, raccolti n el la' tab el:J.a n. I li abbi.an10 cla ificati fulminanti per la rapidità di decorso ch e ebbe l 'imfezio• ne. Tutti i i)azienti infatti n on oltrepassaro-· no la terza g·iornata e pre entar on o impone11te fen on1enologl.a e iperp·i resi . L 'esito fu in tutti infau to con una · m ortalità deJ 100 %. Non g ioverebbe quindi il inetodo n el tetano a cappio ' riolento. l\1a se si o servano le dosi di fen olo ch e furono som-· ministrate si vede con1e e._ e on o state a~sai carse. Si va da un ma · ~ i n10 g iorna liero di: 1


512

IL POLICLINICO

gr. 0,28 ad un massimo complessivo di grammi 0,45 e ciò in un solo caso peTChè in tutti g li altri 10 i quantitativi sono stati assai infe·r iori. Ora cc la norma fondamentale del metodo - ebbe a scrivere- :il Baccelli - è costituita dalle dosi sufficienti perchè altrimenti il m etodo non può essere riguardato come attendibile ».

[ANNO

oubazione in tutti assai lungo (20-30 giorni) e dai fen omeni generali non molto gravi. Intendiamo dire con qul8sto che i nostri pazienti 1

TABELLA

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Nome

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N. 3: Casi gravi . Acido fenico

-

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N . 2 : Cas i gravissimi.

TABELLA

XXXVIII, NuM. 15)

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4 0,08

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7 0,40

3,20

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Z. Luigi

))

f)O 0,50 29,00

))

Guarito

))

60 0,60 34,50

))

))

))

60

26,20

))

))

))

60 0 ,40 23,40

))

))

M. Federico

B. Angelo

C. Annibale T. Enrich etta !L. Emilio

iP. 1\·1 ar j a B .. Marino M. Eugenio

4 0,36 1,08 )) 70 0,55 37,30 )) 120 0,75 87,55 ))

))

Z. Angela

))

T. Matteo

))

S. Stefano

))

z. Natale

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))

6 0,30

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Morto ))

Nefrite Neg.

o' 18

5 0,18

J\llorto Guarito '

))

))

~efr~t~

Neg.

45 0,65. 28,35 4

gr.

gr.

EF.

Cl! cd s:l

Muore Guarito

))

0,76

N. Giacomo

g. 30 0,50 14,00 » 40 0,50 19,00

A. Felice

»

Neg.

Gt1arig.

))

))

7,40

))

))

T .. Francesco » 40 0,50 19,QO

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))

T. Italo R. Virginio

Muore

>>

22 0,30

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))

>>

30 0,60 lq,5Q

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))

» 30 0,50

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))

n

14,00 80 0,40 10,40

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B. Antonio

>,

50 0,60 28,50

))

.l\.. Narciso

» 20 0,40

7,40

))

))

C. Napoleone » 30 0,50 14,00

))

))

7,40

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» 20 0,40

~1 .

Eliseo

Z. An tori io C. Primo

0,40

7,40 )) 30 0,40 10,40 )) 20 0,30

6, 70 2,30

B. Agostino

)) 10 0,2p )) 30 0,40 10,40 )) 17 o 85 11,30

~1aria

)) 40 0,50 19,00

B. Regina

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))

20 0,40

B. Sa11te T. Luca

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))

0,66

C. Isidoro

Esito

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Guarito

)) )) . A .. Giacomo )) 22 0,42 8,16 E Tacoomanda in questi casi dosi non inf·~ ­ )) )) riori ai gr. 1. La n,o stra fu qtrindi una cura C._Pietro )) 17 0,44 6,78 insufficiente ed è in noi il oonvinoimento che )) :35 0,20 6,19 )) M. Angelo nei casi fulminei che avessero a capitarci do- C. Renato )) )) 1.7 0,25 4,05 vremmo pr0rpin.a re dosi assa i più e~·evate di ac i)) )) 30 0,40 10,40 B. Vittor~o do fenico. )} )) 30 0,40 10,40 S .. Eugenio Nella tabella !Il. 2 sono raccolti 12 casi con )) 35 0,30 10,20 la definizione di gravissimi. In essi .si ebbe un S. B emo periodo di incubazione mai superiore ai 10 G. Mario » 26 0,14 3,50 giorni e un protrarsi della malattia dai giorni V._Antonio » 26 0:14 3,50 )) 4 ai 120. F enomeni generali e temperature sempre assai elevati. Gu.arriron,0 8 e ne mori- non presenta!ro·n o periodi di violenta contrattu·r ono 6. Un complesso di guarigioni del 60 % ra accessuale clonica, ma però tutti avevano e di mortalità del 40 %. Accade qui di ripete- uno stato 8piocato ·di contrattura clonica mure }',o sservazione fatta p er i casi p:riecedenti e scolare ·diffusa e trisma. Dal lato delJ.a temcioè le q·u antità scar se di fenolo somministra- peratura non oltrepassarono di media mai i te ai oasi ch e moriro.no ·i n paragone di que-lli 38,5 . Sono in tutto in numero di 28 dei quali 27 guarirono e uno solo morì. E nei rigua.rdi c he passarono· a gu.arigione. La .dose g iornaliera di gr. O, 50 deve essere di qu€st 'ultimo dobbiamo dire che lo Titeneraggiunta pre to e tanto più quanto il quadro vamo ormai fuori del pericolo quando rapidasintomatologico presenta spiccata gravità. Pas- m ente soccombè per coll.asso cardiaco. Il riando alla tabella n. 3 vediamo i casi classifi- sultato è ancor più confortevole del preoedencati oome gravi e ciò in base al periodo di in- te perchè Tappresenta. un totale di g.u arigioni ))

1

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[ANNO XXXVIII, NuM. 15]

513

SEZIONE PRA'IJUA

del 96 ~b di co11tro ad una mortalità del 4 %· Le dosi di acido fenico sommini str ate variarono in rapporto alla gravità della infezione, ma in. ogni caso furono assai più el·ev.a te fin dal principio di quelle adoperate n·ei preceid enti casi di sgraziati. A questi rilievi fatti sopra le tabelle nelle quali abbiamo raccolti e classificati i nostri amm.a lati · do·b biamo aggiu ngerne qual che altro di carattere più generale. Si sa con1e venga consigliata la somma cauLela nell 'uso dell 'acido fenico per le lesio·n i ch e può ar:rec.are ai reni. Il R eale con siglia la contemporanea ,somm~nistra z ione di solfati onde otten er si una in nocua combinazione di feno'lsolfati. Noi pur non attenen·doci a tale suggerimento e u sando dosi elevat e del farm aco non ebbimo a rilevare conseguenze g ravi a canico d.ei !reni. Infatt i su 53 ammalati abbia1no avuto la nefrite solta~to in tre dei quali uno era un etilico. Tutti i tetanici poi dimostrarono unia netta e valida tollera nza verso .J 'a.ci do fenico. Questo rilievo fu fatto p ure da qu.a nti si occuparono e scrissero sul! 'argomento. Per nostra convinzione ci basta guardaPe le tab elle dove vediamo ch e ]·e qua ntità non son·o state indifferenti . Per n on citare troppe cifre valga .p er tutti l '.amm.al.ato alla tabella n. 2 B. Mari110 ul quale furono propinati gr. 87 ,55 di fenolo. Non abbiam·o rilevato .p er tutta la lunga degenz.a m.ai fe•n .o m,eni di intol·le.r anza e lò- abbian10 dimesso guarito . Al riguardo giustam ente il Baccelli formulò il suo n·o to assioma:

sultato favorevole ebbero coloro ch e u sarono dosi massive per via endoven osa e intra1nusaolare. Ci sembT-a ch e questi limitatissimi successi non autorizzino a tentare un metodo inoerto per risultati e difficile per tecnica di fronte ad un altro di indubbia efficacia e di m.assima ·p raticjtà co1ne è quello del Baccelli.

La tolleranza contro un m ezzo curativo eroico sta in diretto rapporto alla sua indiC'a• zio ne ».

L 'A. m ette in rilievo i risu1tati ottenuti nel tetano medi.ante l 'u so dell '.a cido fenico secon.do il n1eto.do Baccelli . In 53 ·p azienti distinti in1 fulmin.anti , g ravissimi ·e gravi ha avute g uarigioni complessive del 70 %· L 'impiego de1 fenolo ·deve essere precoce e le sue ·dosi tanto p·i ù elev.a te qu.a nto più grave è la fenomenologia. La co·m pil icazione d·e lla nefrite è rarissim.a; la tolleranza del farm.a co as oluta .

1

1

1

1

- CONCLUSIONI. Ria&sumen-d o i risultati avuti nei nostri ammail ati di t etano per un periodo di 12 anni possiamo trarre le seguenti conclusi·oni: 1) Su 53 tetanici abbiamo avut•o) 3·5 g uariti e 18 morti: u·n totale quindi del 70 % di guarigioni e 30 % di mortalità. 2) Gli esi g u·i casi di nefrite co1_1sta tata, in tutto tre, ci autorizzano a no n tem ere del1'acid·o fenico peir le lesioni ch e può arrecare . . a.1 reni. 3) In tutti i n ostri ammalati abbiamo notata una grande tolleranza p er il farmaco tanto d.a poter raggiungere ·do·si molto elev.a te. 4:) La nost ra tera.p ia n ei casi fulmir. ci fu i11efficace perch è t•r oppo insuffi ciente. Bisog11a r.agg iungere 1e sorpassare n elle 48 0 re i grammi 0,50 come ·dose qu·o tidiana . 5) L 'impiego dell'acido fen.i co di fr-0nte a} tetan o .p·er nostra esperie.n.za rappresenta il migliore fra i metodi escogitati e provati per gli ottimi risultati e i scar sissimi in.c onvenienti ch e arreca . , RIASSUNTO. 1

1

1

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Nei nostri ammalati all 'acido fenico abbiamo associato a•n che ·l 'idroterapia sotto forma di bagni tepidi in numero di due o tre al dì a seconda della ten1,p eratura. Del cloralio per via rettale abbiamo fatto u so n ei casi dove le scarich e convulsive violente continue non c001,c edevano ~iposo ai IPOve.ri ·pazienti. Mai usan1mo n ar cotici. La dieta fu sempre liquida abbondante e di fa cil e a simi1azione. D.a questa nostra breve n ota risulta ch e n oi non oi siamo mai serviti de,l la sieroterapia non fo se altro ch e per portare attraverso un num ero non indifferente di tetanici un co ntribu lo su questo ar.go,m ento tuttora aperto alla indagine clini ca. Nei periodici medici dell 'ultin 10 biennio ·tro·via1no ch e in Germania Hartbiel g uaii un ca o servenid o· i della via int·r a-cranica sub-du.r ale; in Francia Dufo urt, Mo.u rrut e M. ·F aure Beaulieu portarono a guari gion e due casi usando la via rachidea previa cloroformizzazione e introduce·n do fino a 650 em e . di siero con conseg.u ente anafilassi. Nessun ri1

1

1

BIBLIOGl~AFIA.

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e

T1zz0Nr.

Vacciriazione e sieroterapia nel tetano.


51-1:

LEZIONI. L'immunità nelle malattie da protozoi dell'uomo. (J.

[ .l\NNO

IL POLICLINICO

GoRDON THOMSON.

Proceeding s R . Soc. of

Medi cine, febbr. 1931). Sebbene siano state fatte importanti osservazioni smll 'immunità dell 'uo·m o per le malat· tie p:rotozoarie e sia sLata largamente studiata 1a varia virr-ulenza delle ·diverse specie e degli · tipitl, vi è h·en 1poco di sicuramente noto per c iò ch e rig uaJrda il meccanismo dell 'immunità jn queste malattie e, pTaticamente , no,n si cono.sce nessun metodo soddi fa ce11te ·di imn1unizzazioue oontro tali malattie. Ci ooauperemo qui .di quattro malattie, ma~.aria, tripanosomiasi, l(.ala-.az.a1~ e·d ,amebiasi, tentando ·d i dare un 'i!dea ·d'insieme dei fenomeni immunitari •ch e si osserv.a no in esse, 'l asci:and·o da •prurte ogni osiServazione controversa e contr.a ddittoria . IMMUNITÀ E

VIRULENZA.

XXX,7111, NuM. 15]

J)iù o nìeno in stato di salute, pure albe1rgando dentro di sè un piccolo numero di parassiti. Esistono i)ertanto delle infezioni latenti o c ronich e, le quali senza produrre sinton1i cli·n ici ·danno un.a protezione parziale contro i disastri ·che può ·dare la malattia a cuta. A tale stato ' 'enne dato, di recente, il nome di pre1t1unizion·e (da Sergent). L'IMMUNITÀ NELLA MALARIA.

Lo studio ne è basato essenzialmente su ,o sserv.a zioni e1)idemiolog·ich e e sperinlentali. Più ch e immunità ·n aturale, si p-q.ò parlaire di tolleranza n.a tur.ale. E noto, di fatto, 1che alcuni irudividui sono resi tenti all 'infezione od almeino .all 'i11fezione con sintomi clinici e ciò a n che in r egioni a·d elevata endem ia. La r esistenz.a .alla febbr:e, J)erò, non è affatto per:m.anente e può es ere s1)ezzata , p. es., dopo infoirtt1ni, operazio·n i, i)arti, come è n oto .ai medici delle zone m,a lariche-. Vi sono, ]). e . , de 1Jr don.ne, ·di cui l ' esa111e del sangu e, prin1a del parto, è negativo, mentre .diventa l.airgamen· te positivo, dopo. L'uso dell 'ini ezione ·di sangue malarico a scopi tera1)eutici ha me ·o in rilievo un vario girado di re.siste11Za alla malaria illl in·dividui che non ne avevano mai sofferto JJrima. è della gente molto suscettibile, mentre alt ri non lo sono affatto . Seco·n do la statistica di S. P. James, su. 221 IYazi.enti, la malaria i1on si sviluppò in 52, pure avendo Tipetùte le iniezioni ; in d·ue in1divi dui in·oaulati con la stessa dose, Io ste so g iorno, si ebbero differ enti periodi di incwbaziollle e va1ria intensità ·d egli accessi. Un individuo· punto in tre volte, da 60, 80, 30 anofele infette, 11on eblJe sviluppo di malaria, c h e si ebbe i·nvece in un altJro dopo· la puntura di sole 2-3. Irn uno , può mancare la febbre per 6-7 mesi, rrientre in un · altro si sviluppa subito. L 'A. trovò, nella Rodhesi.a , dei P. jalciparu.m in. euiropei ch e ignoravano affatto di esser e infettati . Secondo Bass, in zone malaricl1e il 16 % ·d egli individui Con a namnesi negati· v.a per la malaria, ·c ontengono .p ar.assiti. Sembra però ch e la r e i t enza completa o l 'immunità assoluta nella malaria si.ano dubbie. La :re istenza all 'infezione vruria entro limiti .a mpii. . Raramente gli irndividui sfuggono all 'in fezione, ma piuttosto n·o n h.anno sinton1i cli11ici par po·c hi para.ssiti presenti ; ciò sarebbe doViUto forse a particolari condizioni biochimi · cl1 e del sangue. Vi sono var1 fatti ch e atte tano la po sibilità ·d-i .a cquisire la iimmunità nella malari.a . Coì, g li europei nelle zo11e i1)er ende1nicl1c l1~n­ no accessi a·o uti nei primi .anni, 1nentre succe si,ramente si fanno m eno gra,ri e più rari. L 'indi·ce splenico v.a cr escendo n ei })ambini fino ai 10 anni e poi diminui ce g radatamente 1

L 'uomo può esser e comple.t an1ente resistente a .deterininate infezioni , p. es., da tripanoso· mi; così lo è per il Trip ariosoma congolense, ch e invece è molto ,p atog.eno per il bestiame; invece, per· il T. bru.aei l'immunità di cui gode normalmente può essere vinta. L'immunità natur.ale pliò es.sere .compl eta -0 parziale ·e varia in limiti estr emi, ·c ome è be11 p rovat·o per 'l a m .a laria; alcuni individui non v i sono susce ttibili , altri lo sono poco ed altri, invece, molto. L 'imm11n:ità acquisita per m ezzo di iniezioni di si:eiri o di antitossine non ha valore per 1e infezioni da protozoi. La virulenza vari.a .anzittutto a ·secon.d.a dell e pecie; così , p. es., ·p er i tripanosomi, il T. rhodie.n se è molto virule nto p er l 'll.J.o·m o, m ent r e il T. gambiense può dare un'infezione del tutto mite. La virulenza del parassita e la res istenza n.a turale si influenzano reciproca.m ente nel corso di un'infezione. Oltre l 'immunità n .aturale, vi è un .p roces· so assai più comun,e, c io1è la tolleranza, di c ui ci è jg n•o to il meoc.anismo. Un Ì!n divi·duo, che non ha mai avuto la n1ala1ria ·p uò avere una tolleranza n.aturale; in es o i parassiti pos.so110 resi ter e alla distriu.zio11e rha la loro moltiplicazione è inibita; essi non producono sin.tomi c linici. Queste infezioni hanno per risultato la latenza ·e d il così d etto peri,0 do di incubazion e .p rolungata , che non è in.freq'Uente 11ell a malaria. La tolleranza acquisita i produce per infezioni e r einfezioni continuate, accon1pag nate da intomi ' rari di n1alattia , per periodi di anni. Si stabilisce finalm ente una specie di equilibrio il quale i1ermette cl1e l'ospite vi,,a 1

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[ANNO XXXVIII,

UM .

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SEZIONE PRATI CA

fin verso i 15; la dimin·uzione progre . . siva fino al limite basso degli adulbi in.dica lo sviluppo di una immunii tà o tolleranza. Nell 'India, Cl1ri tophers ha studiato I 'indice plenico e quello para sitario. Nei prin1i ·due anni le infezio,n i dei bambini sono assai intense ed as ociate con el e-vato in·dice pa1·assitario (cir.ca 10.000 ·p arassiti per em e. di sangue) ; in tale stadio di infestazion·e acuta, g li accessi sono quasi contiJ11Ui e si hann.o cri.rea u.n a volta la settimana, accomp·ag·nati ·dia ele\rata ino-rtalità. Dopo due anni di r esi tenza , nei bambini, si ha un minor numero di par.a siti e g li accessi i11eno frequent:Ji (una volta al mese) ; l 'indioe ... plenico è, però , ele\r,ato (stadio di infe tazione immune); negli a dulti continua ad esservi una alt.a i)er centuale cli infetti, ma probabilmente una scar a quantità di parassiti è insufficliente per produr1re i sintomi clinici, sicchè gli acoess~ di malaria si hanno ·s oltanto ogni 6 mesi c irca . L'immunità tende a rin1anere la stessa purchè non cambi l 'inten sità della infezione; qua·n do questa sii interro•m pe, si li.anno ·p oi g.ra-vi scoppi di malaria ep~·demica; c osì 1pu're gli i1lldividui che ' ranno da zone iperende1t1i0he in zone non mal ariche p evdono ben presto la loro in1mrunità , c iò di c ui sci. aocorgono i!'itornando nei loro 1paesi, dove ono colti da access i acuti con nrumerosi parassiti nel sangue periferico. Nella malaria sp erimentale, alcuni individill guariti d.agili aocessi .r in1angono resistenti a ll:a reinoculazione con lo stesso stipite; ma la 1 esistenza vien.e a rom·p ersi se si inietta un'a]· tra specie· (q1u artana) oppure un a ltro stipite ii ell a specie. Nella malaria de.gli u·c celJi, dopo un periodo d'in.cubazion,e di 3-10 giorn.i , si ha l ' infezione a cUJta che ne dura 9; in seguito, il n_,um·ero dei par.a·sisiti si fa così scia rso che si h.a un 'infezione cronica latente, che ·p uò durare a lungo, anche 4 a.n ni. Per quan.t o rig ua.r da l 'immun.ità dopo la cuTa, si osserva ·che nei baniliin.i, essa non si ·viluippa, mentre negli a•dulti, dopo i1l tratta· mento chininico, si ha un certo aumento di resisten<Za vers.o l'infezione . Per qu.a nto rig u a.rda l 'immu11ità passiva nella malaria, i hanno poch1i esperimenti in, cui -venne in·iettato il sangue 1di individci più o meno .r esi tenti con risultatti .abba ta·nza buoni m.a infirm.a ti dal fatto che un certo gra.do di ·g·u.a ri.g ione spontan.e a ·p uò aversi nella ma1la.r ia. Qualche auto,r e 11a anche trovato ·delle pre· cipitine od ottenuta la d·eviazione del complem ento con il sangue dei m ,a lari.ci. 1

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L ' IMMUNITÀ NELLA TRIPANOSOMI.<\SI.

Da eSipeTienze fatte ri ulta ·ch e .il sangue umano ha ·delle propri età tri.panocide p er i T. .eqiiiperdum, rliodesien.se e con.golense, me.nitre invece non ha a zione sul gambiense. Vi

· ono poi dei casi di infezione con tri panoson1i che g eneralmente non si trO\'ano n ell 'uomo , mentre ·d '.a l1tra parte, alle volte le inoculazioni di garbienise fatte n el1l 'uomo (in pazienti· con demenza ·paralitica) sono state negative. Nell.a tripano omiasi , del b e ti.ame, i ha un e empio di immunità o tolleranza - acquisita in .eguito .a continue i1n,ocul.azioni ed a lievi infezioni; non si può dire quanti ai111·i occorrano i)er oLtenere tia le in1mu1nità ·che è imile a quel, ]a d egli in1dig·eni in ireg·io-cyi a mala:ria iperen · demic a. L ' imn1unità p er la tripano on1ia,si n ell 'uo1110 costituisce un probl.e1na as ai oscuro, che an· drebbe studiato ·per conoscere quanto vi in ~ flui ca la r esistenza n.aturale e la vari.a viTulenza del parassita. L 'imn1u.n ità parzi·ale . i \ ed e in .alcuni i1l'di- . g eni d e•l l 'Africa ed anch e dopo il trattamento col Bayer 205 e con .a rse·n ica1i. In quest 'ultimo · ·Ca so, si tr~abta soltanto ·di immunità teml)Oranea, essendo,v i dive·r si casi cl1e l1a.n110 avuto .a ccessi ·dopo un p erio do di .appare11te s·a luLe. I .par.assiti po·s sono p e.rò perdere la loro ·s ensibilità al siero e diventar.e iero-Tesistenti (stipiti .a rioa dute) e r esistenti ai medican1enti. Tale fatto è im.po.rtante perch è se que ti st ip iti. pa sano attrave1~so g li insetti senza n1o•difica.rsi , n e po ono risuTta:re diver e \ arietà immunolog ich e e sieroil og.i che. Nel sangue di animali , cl1e sono g·uariti da un 'inrfezione a·cuta, si sviluppano d egli antico~pi e ·d elle tvipa.n olisine; il siero di questi animali ha un.a certa a zion e protettiva se viene inriettato contemporanean1ente a g li ste.ssi tripanosomi; m ·a, finora , no•n è stato pos ~bile immu1nizzarr.e l 'uomo per questa via. La ricerca d eg·li .anti co,r pi in vitro, p er la trip1anosomiasi umana h a dato •r isultati incerrti; si u tilri zza frequenten1'ente 1per I.a di.agnosi il fe11omeno dell '1auLoa.g·gll1ti·n:azione de ll e e1n.azie. Ben poco è poi . . tarlo fatto in riguard.o .a l trattamento ' 'a cClThlCO. 1

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L ' IMMU NITÀ NELLA L E ISHMA IOSI .

Ben poco è noto sull 'immunità natu~ale ; gli esperimenti di l\1ag·g iore, di inoculazione ·del para si La, sono stati n eg·ativ i. Un fatto curioso è ·cl1e, n1entre n ell 'India i bambini embrano fug.g·ire ·a ll '.infezione, in Italia e n ella Cina d el nord, la n'lalattiia è più freqt1ente i1ei ban1bini e r.ara invece negli a.dulti. Un .al tro fatto egna· lato p er l 'Italia ·è cl1e i ba111bini cori lei hn1anio1si visoer.ale sembr:ano resi ste11ti all 'infezione malarica. Il problen1a è intore sa11te e merita ulte1~io·1i · r.ice11che. Il kala-az.a r può esi t er e in un a forn1a b e11ign.a con pochi o punti sin tomi ; tale esi ·t enza di form e lie'i accon1·u ·n a questa n1alattia con le alt.re rd a l)rotozoi. Nei casi ch e g uariscono '"'pontaneam ente od in seo-uito .a trattan1ento, i s' rilu1)p a una toller anza alla form a a cuta, pur con la presen za 1


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[ ANNO

IL POLICLINICO

d el paras ita . Alc uni autori hanno richiamata l 'attenzione stille leishmanioidii. dermich e in paz ie·n ti ch e 11anno subìto il trattamento con l 'antimonio. Tali con1dizioni cuta n ee sono più comuni di quanto si .n iteneva un tempo e si manifestano 1·2 anni ·doipo ch e l 'infezione viscerale è scomparsa, m e.n tre ·di solito non si n1aniifestano du·rante questa. Il pe!i:'iodo trascoro fra la fine del trattamento e l 'inizio delle condizi1onr.i cutanee varia da 1 a 6 anni . Lo stu1dio epidemiolog·i co del kala-azar, sia india.n.o cl1e mediterraneo ind·i ca ch e vi è un gr.a duale sviluppo ·dell 'imm·u ni tà, ch e 1si stabiJisce in seguito a pregressa infezione. Si ig nora la frequenza 1dei casi lievi di ka l.a-az.a r file}le re~ioni dove esso è en1demico, n1a è probabile che essi sia no molto più frequenti d.i q·u.a.n to si riten eva . Ne i e.a ni e n elle scimm ie, un primo attacco ·d·i leishmaniosi visoerale c onferisce U·n 'immunità se I.a c ura è stata completa; il e.a.n e g ua rito dal kala-azar rimane immu·n·e per il botto·n e d 'Oriente, m.a la ·scimmi.a g u.airita da questo è solo par zialn1ente immune per il ~a,1.a.. azar. Ch e si possa otten ere una imm·tin!lta attiva è dimostrato dalla pratica comune, in l\{esopotamia, di inocula r e i bambini in qualcl1e p·arrte coperta del co.rpo in m odo a.a ·i mpe· diTe lo sviluppo ·del bottone ·d ' Oriente sulla faccia. Si è tentato di ottrn ere l 'imn1·un.ità passiva mediante l 'iniezjone di va·c cini e si so·n o ottenuti in qual1ch e caso ·dei risultati ; l 'iniez ione di coltu.r e "u.c cise di L. tropica avrebb e affrettato la guarigione del bottone d'Oriente ; t entativi di qu.esto g·en er e sono stati fatti ancl1e da Longo, ·da de Cristina e da Caronia n el kala-azar. Si è anch e stu1diata la possibilità di utilizzare , per la ·di.agn osi, l.a cuti r e.azione con .'' ari bipi di antigeni, ma n on sembra ch e la reazione ·ia .n ettamente specifica. Abbastanza promet~ tenti sembrano i tentatiivi di f<lre la diag nosi con varie p rove di laboratorio (oltre alila ricerca del pa.r assi ta), quali le prove all 'aldeide, al] 'antimo·n io, della siero-globulina; tuttora nel1a fa se sperimentale è la ricerca della fissaz ion e clel co·m ·p lem ento. 1

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L IMMUNIT.~

NELL l AMEBIASI.

Sull 'immu.n ità nat·u rale, abbiamo l 'esperi1nento di 'i\Talk ~r e Se1lards, ch·e fecero ingerire a 20 uomini delle cisti e delle form.e libere cli En.tamoeba histolytica; in 18, si eb·b e l 'in· fez ion e, i)e rò in ± m an carono i sintomi acuti di cfi senteriia; 14 divennero portatoTi, ed in 2 i1on si ebbe mai alcun segn o di infezione . In alcune circostan ze, peirò, questa resistenza naLurale può es ere spezzata. Intere anti sono le ricerch e di Cleveland e aunder siull 'a·u mento di virulen za ot tenuto inoculando le colture <lri. E. histolytica n el feaato e nell 'intestino di g.a ttini ; tale a umento ~arebbe però da attriburirsi ai batteri ch e ac1

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XXXVIII, NuM . 15]

compagnano l 'am eba, anzich è a questa . Gli st essi a u·tori riten gono ch e l 'ascesso del fegato n on possa prodursi , n eJ gattini , quando l 'ameb a non ·è accom.p ag nata dai bac.illi patogend. Tali osservazioni. aprono il cam po a n·uove r icerch e, in qu.a nto ch e la patogenicità o meno di un dato stipite ·di am eba sarebbe dovuto, fino ad un ce.rto p1u nto, ad alcuni germi della fior.a intestin ale. La presenz.a o l 'assenza di ·deterrr1inati batteri nell 'intestino potrebbe d ete1r min.are la su scettibili tà p la re.sistenza al1'infezionie amebica . Tali fattori p ossono sp~e­ gare .a nchè l,a piresen za ·di partatori ·s ani di cisti patogene. · L 'immunità a·cquisita n ella dissenteria amebica apparuie.n e a quella delle altre inalattie p rotozoa.rje, n el sens.o ·eh.e si tr.a tti di un b asso tipo di ·i n·fettività non associa to a dissenteir ia clinicamente manifesta . La resistenza sembra più completa in alcu·n e peirsone anzich·è in altre; la c.o ì detta tollerianza, qu.a le si manifesta speS1so n e1i c0:n.v ale.s centi e n ei contatti ~ni, è un 1p roblema del m.a ssimo interesse . C.i si a ffa coia jl .probl1ema se si tratti di lesioni ·dei tess·u ti così minime d.a n on potere essere accertatE ·da l ·p atologo, oppure 1di un parassita capace di diventare un innocuo parassita commensal e: ch e si alci.menta del con tenuto batterico dell 'in· testino. Se fo sse vera quest '·u ltima ipote i, avremmo un esemp~o n otevole di un invasore patogeno per i tessuti cl1e divenla un i11nocuo abitante d el! 'intestino ed uri esempio di perfetto adattamento fra ospite e parassita . Lo stuid io fatto da I-Iegn er sui ir.ap1porti f:r.a ospite e ·p arassita nell 'infestion e amebiasica in Cina rr1ostra una notevole differenza n ella suscettibilità fra i cinesi e gli stran:i eri; i primi ha nno un magg io·r numero di infezioni , che però non sono mai tanto gravi come .negli stranieri. Que~1to star ebbe a dimostrare .che, fra le ·diver.sie razze, esistono· ,a.elle ireali differe·n ze nella su1scettibilità e n ella resi stenza all 'infestion e ameb~·ca . Sono stati fatti studi sulla reazion e precipitante e 1sulla fissazio·n e del complem ento nie l1'am ebiasi, n1.a finora senza .risultati pratict .. .CONCLUSIONI. 1

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Nelle qu.a ttro malattie trattate vi sono dei fatti definitivi ch e dimostrano la ·p ossibilità di u1na .r esistenza n.a turale .a ll 'i-nfez.ione, per lo più .n el se·n so ·di una tolleranza ::l ssocia ta alla presenza di ' ,scarsi para siti. rf .a le .resistenza può essere spezzata per varie cause; le prime manifestazioni ,acute spesso si verifica.n o in oocasion e di cau,se eh.e abbassano la resistenza. Un'immunità definita acq•u isita , o m eglio una tolleranza acquisita può sta re in rapporto ·con la pr·ese.n za d·i un piccolo numero di parassiti portati ·da in·fezioni continue e ripetute, com e si osserva nelJ,a malaria e n ella tripanosomiasi ed, in g rado minore, n el kala -azar e 1


SEiIONE

[ANNO XXXVIII, NuM. 15] ne~la

d1 sente.ria .a mebica. An.ch e tale stato può facilmente essere p erduto. Po·co o punto si conosce d egli .immrunc.orpi c h e ·d·a nno 1'in1n1unità naturale od acquisita, alru11 i fanno dipendere l'immunità naturale da qualche proprietà ignota d el s~e1ro. el] 'in1munità acqui_ita si formano degli anti corJ)Ì di natura ig n ot a, che son.o instabi-li o pro·nta111ente elimi11.a ti dopo la scom·p1arsa ·dei l1'arassiti. I11 al tre p ar ole, la presenza dell' immurii tà acquisita sembra legata in gran parte alla pre1

senza. con1ti11ua di un'infezione lieve con parassiti. 'e1nbra inoltre ch e e sa di·p è.n da dalla conlinu.a i11oculazio·n e di tipiti fre schi di parassit i e ch e se que·sta ino·c ulazione cessa pe.r un certo te111po, .la res is.tenz,a venga sipezz.ata, ciò che ] )UÒ av,renire an che p1e;r o.gni oausa d ebilitante .. D.i sca1"so valo1re sono i metodi d·i immunità ])a ~ iva e così pure richiede ulteriori studì- 1'u o dei ·vaccini e ·d ei i eri. È quindi aperto un ]a.r go ·c.am1)0 di studi per clii vo g lia 1ricerc,aire i fattorii o 1e proprieità biocl1 im icl1e che jnfluiscono sulla refrattarietà al1' in fez io·n e . e la po· si b ilrità di proteg·gere l 'individuo ·dall 'tinfezione o dai ·p ericoli d ell 'infest ione acuta . fil. 1

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SUNTI E RASSEGNE. RENI E VIE URINARIE.

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PR..<\TICA

·dicato il .sruo valo.re: .r esta a veriere se n ella pr.attica, i casi ch e ·co.m unemente si incontrano, ip·otra11no fa.cilmente e nettame·n1te essere a ttribuili a ll 'una o all 'altra categoria. L intro1duzione del termine << rene tos ico » tendente a diveni.r e popolare, non è forse sce' 'ra di pericoli. È m olto diffici.l e il poter st abilire e il rene, così sen ibile agli insulti microbici, tenda a guarire dal momenta11eo• dis turbo subìto p1er l 'eliminazio,n e idi ge1m.i e delle lo,r o tois·s,i ne, 'o ppure se questa abbia prod otto un da·nlilo peirmanente per quanto lieve. A1cuni d ei vecchi :pro1b le.mi ·di patogenesi sono rimasti i nsoluti: quale quello d elle lievi n e.fri Li acute n ei bambini. Varie cause sono L·ate invoca.t e : i nfezioni d e.Ile fauci (strepto· co~chi ?) e .c iò è ver o in un.a parte .dei cas i, infez1on·e ·p neumooo·ccica, a llergia, r en e tossico; un· vj,11us filt1~abil1e (?) . Intanto il freddo, l 'umido e l 'esp:osizionie a ll 'aria, rin1angon o· i tre fatLori p iù comuni. Anche il probl en1a d ella n efr1ite subacuta (n efrite 1paren chima.tosa cronica) è Timaslo inso l:uto1: alcuni pensano c h e essa sia do,vuta ad un.a in1fezione .acuta p1r ece.de nte decoirs.a subdola1l\en te . Lo te o mister o c.irco·n da l 'o,r igine ·della n efriLe interstiziale cr onica, per quanto la mala ttia ia •di ;pe1· sè molto b en e cono ciuta come quella che po,r ta , n ell 'ultimo stadio, a l cosidetto (( r e·n·e picoo1o bianco ». Rjg u.a rdo a~ « vene g rinza o gran11 lare n il IJroblen1.a ,ooinc ide con quello d-ella arteriosclerosi e non è p1iù fac1ile di ques to, .. peci.alm ente in quei casi in cui le alterazioni vena-ono a tabilirsi in ert:à ancor g iovan e. La i)opo1arizzazione ·dello sfi gmon1anome tro h a molto aiutato al r~conosoim ento di qu1esti casi . D 'altra IJia.r te però è strania e danno,s a la dimenticanza in ·c ui è 1r elegato n ella })r.'.ltic.a rr1ecl icé.t l 'e ... am e oftoJmo·scoJ)ÌCo, cl1e pure ai veccl1i medici erviva ban.to b en e ,p er scoprire i .di turbi r etinici n elle .m alatti e renali . Com e andh e è .r ip1ioy,evole l 'abitudine ormai c on1~?e di ~a1:11d.aTe .a l. lab oratorj o le urine per stab1}1re se v1 e albun11na o no, qu·a ndo qu·esta rice·r ca dovrebbe esser fatt.a ·d allo st es O· medico , J,a sciand·o al ltabonaitorio le ricer ch e quantitative pjù .accura te. Il p 1roblem.a delJ ' « .a]bu1ninuri.a g iovanile » r ichi ama 1'attenzion e ia ,p er l a diagno i , ch e per Ja ]Jf 0!511osi e terapia. Si tratta (ii n11a VPra a lte,r azion e an.atomica d el r en e 01p pure di uno t aito fun2ionale transitorio? Dulte c r e·de ch e n1o·1ti «ii questi ca"li non gu.ari coin o mai. 111 n1olti cas.i l 'a.lbun1i·n uria è pa eg·gero e i1on i ripete; in altri divien e per. . i .. tente, ia per n·egligenza o per in11)111denza, sia per man,.. canza di unia diagnosi a ccurata, ed eventmalrnent e dà origine a d una malattja cronica del rene. Il la·tt ato di ca1cio, una volta ' 'an tato specifico di questo tipo di al'b1u n1inruria orto tatica, 1

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Nefropatie: fatti vecchi e idee nuove. (1'. HoRDER. P1·actitioner, marzo 1931).

L ' A. e an1ina i i)rogressi fatti dalla scienza in trenta anni di ric.e rch e n el cam·p o delle n efropatie . La sem,plifi·cazione d elJ,a ricer ca dell '·urea san g·uig na è stata di g rande aiuto, p·er la ·diffe11enziaz1ion,e ·di quei ca i di nefro·p atie in cui vi è rilenzion e di azoto d a quelle in cui questa ina11c.a : e i risultati d1 tale differenzi.azione an o molto imporL.anti ,i.a ,p er la p·r ognosi che i;er la terapia. Di rp1a ri passo con la tecnica d ell 'azote1nia è .a ,ranz.ata ~.a ricer ca della funzion alità renale: l e varie i)rove pro·p o·ste a qu·esto sco1po si basano per la maggia r .parte sul fatto ch e il rene n11alato non riesce a raggi uuger e una normale con centrazione molecolar e. Ma anch e qui , co111 e per l 'azo temia, p·o&sono oommetter si seri €I~roPi di intenpretazione. L '·osservazio n1e clinica e quella di laborator io .devono· quindi inti· m .ame11te coll.aborare allo stesso sco1po la g iuslta ·diagno i. · La ... uddivisione, proposta ·da Volhard , di alc une n1alattie diffu . . e d e] rene in riefriti e nefr osi a seconda ch e le }es.ioni si.a no a carico d egli ele111enti va, colari e inteAr&tiziali degli organi o a cari1c.o d·e i _tubuli, è d 'introduzio·n e .a11cor a tropp·o r ecente p er.chè possa es ere g iu1

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POLICLINICO

IL

non è oro ,p iù usato. L 'o pin.ion e che la n atura della proteina presente nelle urine non si.a albUIIl1inia bensì g lobulina, ·n on ha avuto conferma sperimentale. In sostanza questa rapi da .disamina ci i spira ·varie r~flessio·ni : la prima è la lentezza con cui la scienzia e l 'arte medica progI-ediscono n el ·c.amipo id i alcune malattie; la seconda la resisten za a l tempo e all·'ondata dell1e nuove ri dee, delle vecchie e·s perienze clini ch e ben ·controllate; la te1rza è l 'importan,za delle ricercl1e di 1.a b ora.torio quan·do esse ·sia n 0 eseguite in stretta collaborazion e con le osservazioni al G. LA CAVA. letto del malato. 1

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a.ari.a del rene ) e liloltre la nP,jrite ischemica e la nJejrosi. L 'edema è prodotto dal passaggio di acqua e sali dai capillari n egli spazi dei tessuti. Quindi certamente deve essere presente una permeabilità di qu1e&ti capillari; vi ·devono co11tribuire anche la pressione sanguigna dei. capillari e la pressione osmotica delle proteine plasmatiche . Og ni aumento della pression e capillare e .ogni ·diminuzione del·Je proteine del ,p lasn1a fa cilitano gli · ed·emi. Questa ,d iminuzione delle proteine del plasma fu osservata an ch e in edemi in cirrotici e in malati di ul oera gastrica maligna. Alcuni hanno sostenuto ch e la n efrosi sia con secutiv.a a·d una .perdita di siero-albumina d.a l sangue, ma sembra .più probabile- che la l esione rena le sia precedente e peNnetta la perdita ,d i siero-albumina dal sangue. Data questa pato,g enesi ·d ell 'edema, è bene tenere i malati con ·e dema a dieta ricca di protein·e ·p er su pplire a lla perdita di ,a lbumina che essi subiscono. R. LusENA. 0

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Nefrosi. (Izon BENNET. Th e Lancet, 17 genn. 1931). Le caratteristiche de lla nefrosi sono le seg u enti : c'è albuminuria con edema, co,n_. cuore e pr.essi.one arteriosa norm,a li, senza ematuria , senza alter.azion1i retiniche, senza cilindri epiteliali, con aumento ·de.Ila coleste-rina del sangue, con diminuz·i one delle pro·t eine del plasma, con uremia e cloruremi.a no rmali, co·n m etabo,] ismo b asale diminuitoi. Anatomicamente c' è d egenerazion·e dei tubuli r en.ali (infiltrazion•e lipoi·dea) con gl,om eruli e vasi n orm al·i. Chris·tian un anno fa h a messo in evidenza la rarità ·d·e l J}eperto a n atomico d elJ.a n efr.<)Si tanto d.a mettere in .dubbi o l 'esist enz,a della 11efro si come entità nosologica a sè. L ' A. riferisce un caso tipico di n efrosi confermata dall '·e sam e anatomico e che ri11orta ampiamen te. Per ·l "etiologia i casi .descritti 'da Muller e Mun.k e rano quasi t utti di niatura luetica. La n efrosi può ricon oscere l~a sua cau sa n,e1la tub ercolosi; m ,a p iù spe·sso la sua cau sa rimane ignota. In a lcuni casi la malattia guarisce, però ad ecoezione dei casi di natura luetica la prognosi n ei riguardi del·l a g uarigione dev'iessere molto prudente. La n,e frosi è forse più comun,e ·d i quanto si cvede ed è importante ·p erch è costituisce una classe b en definita di .n 1alattia r enale. A questo proposi to 1 A. ricorda che g ià Brig ht aveva distinto un tipo di n efrite oon degen erazione renale ma non sa·p eva se esso fosse u11 tipo a parte o uno stadio degli altri ·t ip·i. Gull e Sutton. hanno separato il g rup po con fibrosi arteriocapilla re, che oggi è considerato com.e n efrite ischemica. La c·l assificazione delle nefriti ,c h e oggi predon1ina è quella ch e ricon osce in una infiammazione glomerulare acuta la lesione iniziale del magg ior numero .di n e-friti (la nefrite acuta è caratterizì.a ta ,da1'1 'infi.amm.azione glo1neruJare, quella cronioa dalla contrazione secon-

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La cura delle nefriti.

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~fARTINI.

Die !.1 ed . Welt, 5 gennaio 1931). L' A. rico:rda anzitutto brevemente la classica distinzio·n e delle mal.attie ren.a li in : infiammatorie de:i glome·ruli, degenerative dei tubuli , e sclerotiche .dei vasi. Data l 'importanza fond.a mentale delle n1e friti, egli si occupa specialmente della cura di queste. Primo e u ltimo scopo ·della cura è quello di allontanare ·O n·eut1~alizzare l,a cau sa d.el1'infezione: quando sia stato b ene a ccE}.rtato ch e )e tonsille rappresentano il punto di partenza .d,ell 'infezione, la gioverà . tonsillectomia , certamente; ma la cau s.a n() n è sempre accertabil'e e, nella maggioranza dei casi, questa ter.apia attiva è sen za 1su coesso. Dalla .s econda m età del secolo passato don1ina invece il con oetto di cc tj.sparmiare l 'organo m alato » e la terapia renale si è tutta infortmata a questo criterio di resistenza pas. s1va. Se tale criterio è dai tutti accettato, si d eve però .s em·p re dubitare .s e g iovi l 'aver completamente abband·o nato ogni tentativ.o di t erapi1a a ttiva. Il riposo e il caldo sono ·d u.e canoni incrollabili di cura , ma, per quanto riguarda l 'alimentazione del n efritico, il principio d·el « risparmio dell 'organ,o » è applicato :ln modo assai differ ente . L 'acqua, consigliata da Senator (1890) per il lavaggio .d ei t ubuli e l 'asportazione dei cilindri , è caduta in ·d iscredito da quando Heidenhai1n ebbe dimos trato ch e anche la secrezione dell 'acqua rappresentava un lavoro per (P .

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SEZIONE PRATICA •

il rene: ed ecco v. Noorden (1902) consigliare lia limitazione d ell'acqua. Anche lill clolruT'O di sodio ha seg:uito la sitessa parabola, ·da quando si è conosciuto il parallelisn10 che leg·a l.a bjlancia del! 'acqua con quella dei sali. L'espressione estrema ·di questo criterio terapeutico si ritrova n ella famosa cura cc d ella fame e della sete » di Volhard : il riposo d el' rene è così altissimo, benchè non assoluto (la eliminiazion-e d el:I 'N endog'eno ·co.n tinua); ma non può essere- tollerato a lungo ·da·ll 'infermo. D'altra ,p arte gl 'idr.a ti di carbonio no·n danneggiano il ren e (la P'OCa H20 ·che se ne forma è emessa col respiro) e possono ·darsi largamente: 400 annti. prima di Cristo, Ippocrate prescriveva ai mal.ati di reni le foc.a cce .d i miele! Dei g rassi poco sappiamo ; Jre .alb.u mine vanno abolite quando l 'azotemia è alta, ma non posso.n o esserlo a lungo senz.a danno d el ma lato cl1e, d 'altra parte, perde abbondanti albumine : perciò , nelle malattie ch e si protr.aggono , Martini d à 50-100 g r . di c arne, 1-2 uova e 1/ 2 litro di latte .al g iorno. Anche il 1atte ha avuto mome~ti di grande favore: oggi si ten.d e a restringerne Ja sommini strazio·n 1e (1/ 2-3 / 4 .di litro), aggiungendovi invece copia .di carboidrati e un po ' di albumina (v. sopra). Frurt:ta e marm e1late d·e bbono essere con cese in abbon·danza ; .dall e verdu1re che contengono acido ossalico (spiniaci) Martini non ha mai avuto effetti spiacevoli. a bolito. L 'alcool .deve essere t otalmente . Questo1 perl quanto 1riguarda 1 la 1dieta; :in quanto alla terap·i a attiva essa è stata sino,r a soffo cata 1sotto a l con ce tto ·del « risparmio ·d el1'org.a nio n : è temp·o orinai oh e « la m .e di.cina r ena:le si rialzi d.a gli allori d ella su.a ter.ap ia di risparmio » e il ·fatto che Volhard con sig li l 'u so d·ei diuretici va preso com e buon a ugurio ch e questo periodo ·di paur.a (Angstps.y choe) oominci a essere supe raito. I m edicam e nti attivi, a l giorno d 'oggi, sono anzitutt.o i diuretici: il loro fiorire va legato all 'évoluzio·n e delle nostre oon,o scenze sulla formazione dell 'ed ema , bench è in pratica il preciso m eccanismo della loro azione sia anco;ra tutt'altro ch e chiaro. Ricordiam·o tra essi, anzitutto, l 'acqua, il famoso colpo di ariete" di Volhard: è oggi noto c~e esso ' 'a a doperato solo n ei casi di n efrite acuta, non più recentissima , con oliguria e anemia; è invece dannoso· e n·elle forme acute incipien ti e in quelle cronich e . I diuretici ' 'egetali , e più a 11 cora g li a nima li (cantari1de) , so.n o caduti perchè irritano i reni. Si fa og()\i la r go in1piego d ei d eri,rati p1u rinici (teobromina, eufillina), ad azione vasodilatatrice re-n,a le; g iovano talora i corpi del gruppo digitalico, e n elle form e n1efritich e la 1

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tiroidina o la tirossina (in tal caso sorvegliare stretta·m ente· i m alati). L "una è un ·buon ·diuretico, ma perch è sia efficace occorre c he la si somministri a dosi a lte (60-100 al dì) ch e sono .m ale tollerate. Riprenid endo· la virtù b en nota d el calomelano, sono o ggi in g ran.de favoir e i diur:etici mercuriali (Novasurol e più Salyrgan) : durante il loro u so, sorveg liare la bocca, l'intestino e il ren1ei l L'azione dei diuretici non è uniforme nè costante : n è ·1si sa quale tm.o difica:Zione inducano n el prooesso renale stesso. Contro l 'alb·u minuria si u·sano il calcio e l~ gelatina. Dei mezzi fisici il caldo è ·d·a tutti r.accom a n•d,a to, m entre ci si a.stiene abitu.almel)ite dall1e diafo1resi trQp1p o inten se , perch è producono un g rave squilibrio del circolo. Di -fronte ad un an.a sarca generalizzato o a g ravi ede mi si può ricorrere al ·drenaggio con aghi o trequarti , oppure a vere inci sioni; in tali casi si tema l 'er e.si pela I Il sailasso v.a u sato (200-400 cc.) qua ndo 1>a. zotemia saJ.g.a, e C'.Omp1ai.ano cefalea , co·m a, amauro· i ecc.; la p u:Q.tura lomba·re g iov•erà n ell·e forme eclamptich e, e lo scap ulamento d el rene n elle anurie invincibili. La n efrite acuta pia ssa n ella fo rma cr onica coni grande facilità; e q,u asi inavvertitam ente; mentre il reperto urinario miglio1~a, la r iten- · zione d e.11 'aoqua e dei salj , e sopratutto quella de lle so•s tanze azotate, va pe.g gior:ando·. La cura d elle n efrit i cronich e mira sopratutto a·d allontanare l'uremia: col dilegu.a re de~ fen o•m eni a cuti, .a n.ch e I.a terapia attiva perde ogn,i significato, e 'I.a dieta, e il r egime ·di vita diven gon o i fattori principali di cura. NaturaJ.men~e , poichè si tratta di forme cronich e, non si possono . attuare d elle misure estreme: 1 g r. di .a lbumina per Kg. di peso e 2-3 g iorni di vitto senza carne alla settimana rappresentano un minimum ch e va oltrepassato solo quan1do l 'uremia incomba: per il sale, si diano 8 gr. a l dì. Qua ndo la pre-ssionie arteriosa cresce, ci si preoccuperà del oir ool,o. Nelle tnefrosclleirosi •s ecoin darie, n è m edicin e ruè dieta hanno un 'azione sicuramente ipoten siva: occorre quin,di rinfo1rzare sopratutto il cu ore. Nelle n efroscler osi ·p rimitive, l'ipertensione oscilla, e si possono ottener e d·elle diminuzioni d i essa, sopratutto ool rtlposo. La nefrois i è r.a·r issim a : l 'albuminuria si combatte male : la ritenzione di a cqua e di .cl,()llllli vielilie :mitigata, riduoendo l 'introdu zione dell'una e degli a ltri: quali diuretici g io,rano particolarme nte la tiroxin a e l'urea. L '.artioo lo termina con le parole di Bright cc ••• ed io sono indotto a sperare ch e troveremo un mezzo per combattere il m.ale a lle radici °>> . V. SERRA.

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IL POLICLI NICO

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Il trattamento moderno della calcolosi renale.

q ueste cons istono n ello slarg.amento del meato ureter al e, n ella pr~g:ressiva dilatazione d ell 'ureLer e e n ell 'ruso d eTi a su cou ssione. Quando il calcolo ha un ·diametro maggiore (CH. P. MATHÉ. Journ. A m. l't1ed . .4ss, , 28 febdi 6 m .m . l 'intervento chirurgico è nece·ssario : braio 1931). que to sarà a seconda della grossezza, d ella L 'argomento è idei più inter essanti : n on si form.a e d·e lla posizion1e d el calcolo, una piepuò infa tti 1dirre ch e le i,d.ee al pr.o·p osito siano lotomia o n efrotomia , o pielonefrotomia o ne· oggi n1olto cl1iar e ed il pra tico sa come sia frectomi.a. d iffjc ile in a looni casi di calcolosi r enale il el ca so di operazioni su rene solitario, è tro aiie la g iusta lir1ea ·di con1dotta t erap eutica . n ecessario .o tten ere un perfetto drenaggio delL 'A. i)r ende a cca io11e ·da 74 casi ca:pitati· ] 'u r ina dal r en1e : a questo scopo è op1p ortuna otlo la stia o.. , ervaz ione e d a lui var.ian1ente una inci·sione più l arg a d el so lito: la tecnica tra t tati, ·p e r ,p ortar e il ·contributo d ell.a sua p r.ad eve esser e esa tta e il maneggiam ento d el r etica alla q uestion e . 11e gen tile : la d·ec.ap ulazione d eve .esser e eviL 'A. n1ette i11na nzituLLo in evidenza l ' in,portata per impedire l.a oongestio ne postop er.a toria . tan z.a pat o·g en etica d ella stasi urin.aria , .dei fo coUltin1am ente Cro\vell h a riferito di alcuni ca, lai 1d 'infezion e sia l o:cali sia p osti in altre parti si ·di di integ razione di calcoli di cistina con dell ' organi m o (ton sille, or~cchio m edio ecc.), . l.av.a,ggi p e.Jvici con soluz ioni a lc.aline : ciò a prid elJ e- anon1alie oon1g·enite d el tratto urinario e r ebbe la via a lla cura dissolvente ·dei calcoli d elle .alter.a zion i ·dei processi cl1in1ici o n1etain situ u1san1do soluz. acide o alcaline a seconda bolici, i)er la fo rma zione d ei calcoli ; e la ned·ella analisi chimica delle urine o dei fra m· ce sità 1dell 'iallo.n tan.am ento di questi fattoTi pe.r m enti di calcoli ch e fosser o stati elim inati. ev i~a re o diminuire la possibilità .di recidive. L ' A. ha avuto r ecidive n el 20 % d ei 7± casi Gli effetti patologici d e.i calcoli sono noti: se tr at tati qu.as,i tutti operatoriamente. Dato ch e il cal colo n o·n è rimosso si può g iung·er e a d in fez ion e ·d·el r en e e per irritazione e pressione le ' rarie c·a use predis.p on.enti (sta i,· infezion e) alla forn1.azion e di n ecr osi ulcerative o di er.ano tate elimin.ate, e.gl.i cr ede ch e le r eci • dive si.an 0 Ida a ttribuire a·d un n1etabolism o ascessi. Questi p r ocessi, se non curat i posson o esten·· dife tto.so ·Oppure a framn1 enti di calcoli n o11 d er i dando luog o a perine friti, peri.p ielit i , .a- estratti completamente n el} ' operazione . Questa scessi per.ine fritici: questi ,po·i p ossono p erfino .possibilità può esser e ·diminuita d.a un .a ccur ato esam e r a diog r a fico postoper a torio d el p erfora r e il ·dia fr.amm.a e aprirsi n ei polmoni. G. LA CAvA. Il cal colo in un r ene p uò ino ltre ' essere causa r en e. di form.azion e cli e.alcoli n.ell '.a lt r o r en e .e se è CUORE E 1/ ASI SANGUIGNI. occ1lu ivo cau sa i'dron e frosi e rottura spontanea ·d ell a pelvi. Se .accomJ)agnato d.a .p1ielon efrite Il cn<•re ti1·oideo. st1~ep1toco cci oa, .può esser e cau· a di una setticemia con endoc.aT>dite e m orte . (PucHULU. El Dia i\1 édico, 15 dic. 1930). Il tratta m.ento· mode rno d ell e ca l col·osi r enali include 1m olte misure p rofil.attich e e cioè: Dalla d esicrizib1n e di un caso clinico di g oz·n e frecton1i.a precoce per pion efro si calcolosa zo esoftalmico con a rit1nia completa e in ufdistruttiva, la quale p otrebbe agire com e fo co- ficienza ventricolar.e sjnistra l ' A. pr en.de ocl a io di forn1.az ion e di' calcoli n ell '.a ltro r ene casione per trattare .del con1porLam ento d el ano, l a m essa i11 eviden za e ·l a rimozione cli cuo1r e n ei b asedo,v iani . altri focola i d 'infezione in varie p arti d ell 'org a· Frequenza. Non tutti i b asedowi ci presentan·ismo , l ' eliminazione .dj fatto·r i predisponen- 110 .sintomi di insuffic ienza cardiaca : dall e sta ti q u.ali appunto I.a stasi urinari.a , la correzion e ti stich e ri ulta ch e solo n el 30-40 % ·dei casi si d el n1etabolisn10 difet toso con una dieta ba- ha un :ve.a le disturbo ·da parte del cuore . sata s.uJ.1 'an,alisi chimica ·d el c.aloo·l o elimin.a to. Patogenesi. A spiegar e la patogenesi· sono I ca lcol i, occlu ivi o n on , son o cau sa di contati p r o.p osti ,,ari fattori : t in1u.a i rritazio·n e p er il r en e, n e diminuiscofattori m eccanici a) il g·ozzo ·Comprime la n o la resist en.za e lo rendono maggiormente u - trach ea produoendo di·fficoltà r e pira toria, en·~c e tt ibile a ll 'infezion e . fi em a ed a fi sia ; ciò conduce ad un ... ovracI,a lor o rin1ozion e p r ecoce con serva il te suto carioo del lavor o del c·u or e e con1e •Conseguenr e1lale e .allon tan a ogni pericolo. Nel trattam en- za alla debolezza ·d·eJ mioca!1dj o. b) il fattor e m eccanico è co tituito d all a t o della ca lcolosi due conc ett i devon o dunque .guid.ar e i l chir.urgo : I.a con ser vazione d el tes- tacJ1i cardia ste s.a. La rag ione di questa i cr es uLo r en ale e la pr even zi on e d ella possibilità ·di d eva ch e fos e uno timolo diretto d ei gangli .. in1patici per l 'aumento di volu111e del gozzo. r ec idive. I calcoli ch e m isuran o m ·e no di 5 mm. d i Oggi si cr.ede ch e l 'aumento di con sum o di di ametro pos son o esser e a iutati pas ar e n ella ' ossigen o e iga un.a n1aggio:rre n1obilizzazion e ' e . . ci ca pe r m ezzo ·di m an ovre ci stoscopicl1e : della m as a an g uio-na e qu i11d i l a tacl:iicar1

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dia . Quesla implica la diminuzione o soppres·-io11e del ri po o del ·Cuore e quindi l 'indebolj111en to del miocardio; e) la v.a odilatazione ·periferica p ro duoe la i)erdita .del to no vasc,olare (iposistolia p·e riferica) e con.duce quindi ad un abb.a samento della pressione dififerenziale ch e provoca la rottura d ell. equilibrio ten io11ale e segna il primo J3ia o verso la .asistolia .g<?ne:r.ale . .. fatto·ri tossici d·e1d·otti da o.s servazioni cl iniche e s1)erimentali: la freque11za con ·Cui il di turbo cardiaco precede il quadro ipertiroideo sta a favore di una azion1e to sica della tiroi·de s·u l miocardjo. Beckel e IF rommel iniettan.do nei co·ni-gli dos·i 111a sive di e tratto tiroideo sono r iu sciti a r il)r odurre p·erjmentaln1ent e la maggior parte delle varietà di aritmia incontrate nei b:a sedo. . 1

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Anat. patol. Non si ·r iscontrano lesioni specifi ch e : si ha macro còpicamente ipertrofia e dilatazione, striatura d elle fibr·e, infiltrazioni linfocitarie. ~tf anif estazioni cli niche. La tachicardia è caratterist ica : le p·a l pitazi oni e la dispnea a pQaiono ·dopo il minimo s forzo. Gli ed emi sono poco accentuati e spariscono con il riposo: ano in generale dovuti a disturbi circolatori peri ferici ·d a dilatazione capillare . I g randi e·d·emi accu sano , se presenti', la défa.illa.nce ca~diaca . Le n1odificazioni della pressione arteriosa, presa allo stato' di riposo, non sono costanti, si nota però un certo aumento di essa. Il volume d el cuore aumenta per dila-tazione e d ipert:rofia e parallelamente al l ' insufficienza cardiaca. All'ascoltazione primo tono forte e scoccante. R frequente la presenz.a di soffi sistolici brev i, n·etti, vicino a l focolaio polmonare, non p1rop1a gantisi . Questi soffi sp.a riscono quando il polso si normalizza. I disturbi più frequ enti del ritmo sono la a ritmia co;rnpleta, la estr.a sistolia e la tachic.ardi.a parossistica. Dia.gno si. Diagnostic.a re un cuore tiroideo è fac ile in un soggetto in cui s i abbiano segni evidenti di ipertiroidism o (escludendo· natural1ne11te affezioni cardiache precedenti ). Non altrettanto facile è stabilire se esista p1artecipazione tiroidea in una disfunzione cardiaca quando il qu,adro clini co è incompleto. Escudero sos1}etta la possibilità di questa IJartec_ip.azione : 1) qua11do vi è proporzion e fra i sintomi ubiettivi e i segni fisici obiettivi; 2) qu,anrd o i paz. h anno nei loro antece·denti IJalpitazioni più o meno frequenti in form.a paro i t ica e pas eggera; 3) nei soggetti g iovani senza precedenti a rticolari e con cc flutter n e fibrillazione; Tratta.men.to. Deve essere duplice: trattam ento cioè medico o cl1irurgico d ell '~ ffez i o ne ti roidea e traltan1ento d ello stato c.ardiovascolare. 1

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SF·ZIONE PRATI CA

A que t 'ultin1 0 riguardo il ripos-0 ha in1po rtanza fondamentale: un riposo assoluto: fisico, intellettuale e n1orale. Il bilancio dell '.acqu,a, anche della m.a ima imp·o rtanza si p·u ò equilibrare facendo in gerir e una quantità di liquido u guale alla quan.tità d 'urina emessa. L 'u so -d ei .tonici car·d·i.aci (dig itale, str ofanto) è consig liato •p er quanto la tossina tirai.dea sia di per sè uno stimolante cardia.co. Nell~ aritmie complet e si dia la chinidina. Prognosi. Dipenid e dai fattori sovr.aespostf.. Se si ha una piccola in sufficienza cardiaca il • pron·o·s tico s.i riduce .a quello ·d elJ 'a ffe\Z ione tir.ai.dea e guarendo q·u esta guarisce anche la p,r 1ma. Se al contrario l ' insufficienza è grave e coincide co,n una antica ed intensa affezione ti-· roidea la prognosi è in.f au sta. P ertanto la migliore ·p rofilassi del cuoir e tir oideo è la cura p·r ecooe ,en ergica e radicale (cioè chirurgica) d el gozzo ba edowico. 1

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G. LA

CAVA.

Aneurisma aortico simulante un neoplasma polmonare. Bullet . NI ém . .!de la Soc. ll1 édicale des liop. de Paris, 2 febbraio 1931) .

(A.

CLERC,

E.

MouRRUT e

R.

ScHWOB.

La diagnosi differenziale -tra aneurisn1a aortico e n.eoplasma polmo·n are presenta spess-0 aravi 1difficoltà. Un caso .descritto dagli AA . è, a que·s to rigua rdo, molto d-i mo:Str.ati. vo. Si trattava di un uom·o ·di 40 anni, ch e aveva cont r atto lues n 1el 1915 e che n el 1918 cominciò a d accusare d ei dolori toracici rec idì~anti .cl1e i)rogres ivame11te a umentarono di intensità fino a diveniiTe m olto· penosi, specie la no,t te, dimo1itr.andosi ribelli ad ogni tr.attamen·lo anal.ge ico. I dol ori erano nettamente localizzati a sin i tra, posterio1"mente n ello pazio sca1)olo-vertebraJ.e, e anteriormente sotto I.a r eg·io·n e n1amm.ari.a. L 'infermo, entrato in Ospedale n·e l settembr e 1929, era molto p aJlido e ·d,e nu;t rito , aveva to se con espettorato di aspetto banale e en za bacilli, e pre entava nell 'emitorace di ini stra un a ottu sità con1pl1et.a con abolizion e del frem iito ch e arrivava in alto fin o .alla clavicola e posteriormente al di sopra della spina della capo,Ja; alla base del polmo11e e i ~teva un1a piccola banda di . . onori:tà normal e. Sul la zona ottu~ a i] murmure resrp1ir:atorio .era qu.asi scompar o. Il JJOlmone destro e gli a ltri orc:rani erano sani . La radioscopiia dirt10".. trò l 'e i tenza di un.a va ta zona di opacità, on1ogenea , che ma ~ cherava la })art e m e-dia e supe·r iore del campo })Olmon,are initro, zona cl1e nella faccia interna si con fondeva ·con .I ' ombra cartdio-v.a colare, ma di cui il bordo e ~ terno, sprovvisto di ogni piilsazione, pre_er1ta, a contorni n etti, arrotondati e senza lobulazione. Fatto in1po1iante, al di sot1

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to dalla massa principale se ne trovava un 'altra, di minore esten.s ion e, meno omogenea, di forma grossolanamente triangolare. Il polmon.e ·destro presentava tralci fibrosi dissem inati . Pe·r lo stato generale, per i segni toracici e per le masse multiple rivel.ate ·dallo sch ermo, fu confermata la diagn.osi d 'en trata di n,e oplasm.a polmonare e l 'infermo fu sottoposto a cure ria dioter.a pic:tie . D.ati poi g1i a ntecedenti specifici indiscutibili e la presenza di una reazione di Wasserm.a nn positiva, .fu praticata an· ch e un1a cura a ntilu·etica. Questo dorppio trattamento portò non sol10 a lla scomparsa completa dei dolori, m a anch e ad un n otievole mi glioramento ·dello stato gen·e rale, e I 'in.fermo poco ·dopo 1asciò l 'Ospedale. Però nè l 'esame clinico n·è la radio·g rafia ·dimostra vano cambiam enti sensibili n el reperto toracico. Dopo circa un anno lo .s tato g;enerale ·del}'infermo .e ra n uovamente .p eggiorato; i segni radiografi·ci riman·evan o g li stessi quanto alla m .assa principale; la massa inferio,re era in.ve· ce meno omogenea. Presto si aggiunse febbre irregolarie, tosse frequenite con espettorato abbo1n dante, ch e divenne francamente nummulare e fu ric·onosciuto positivo· per il b.ac. di Koch , il deperimento si acoentuò e l 'ammalato morì oom e un tuber-coloso· ca.ch.ettico. L'autopsia dimostrò un cuore relati'vamente piccol.o, sormontato da una e norme sacooccia anc-urismatica, latera·l e esterna, che si estendeva dall 'a·o rta ascendente fino alla prima parte dell'aorta tora.cica. Qu·e sta saccoccia .si e ra sviluppata a sinistra d ella oolonna ver· tebrale, nella qaale si era come in·castra·t a, erodendo i corpi ·de1'le ·p rime vertebre t·o raciche. Il polmone sinistro ·dimostrava nei du,e terzi superio ri del lobo inf.eriore una vasta oaverna piena di pus, cir.condata da una zona di infiltrazione :tlubercolare. Il caso 0 1ffre un doppio in te.resse. Da una parte dimostra la fluttuazione di una diagnosi .d i n·e oplasma, verosimile all 'inJizio, resa ineno probab~ l1e dal miglioramento ulterio·r e e da11 'infl1Uenza benefica ·d el trattamento specifico ; quest'ultimo faitto insieme con gli ante· cedenti potevano far pensare all 'origine sifilitioa de l tumore, così come la presen•za di un ,espettorato bacillifero poteva far creder.e alla sua na tura tubercol.are; la pr.esen z.a sulla radiografia di ·d ue masse distinte sembrava confermare la diagno,si di n eoplasma. D'alitra parte insegna ch e l'assen za di pulsazione non d eve fare elimina.r e l 'esistenza ·d i una eeta sia aortica. C. ToscANo. 1

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~ifilide

cardiovasale e neurosifìlide.

(F. BACH e C. WoRs TER-DaouGT. Lancet, 22 novembre 1930).

I ri chi della malariaterapia hanno fatto pven·deve in considerazione i rapporti tra le

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.affezioni n eurosifilitich e e le eventuali coesistenti affezioni luetiche ·d~l cuore e dei va i. Gli studi fatti a l rigu.ardo in Germ.ani.a ha nno messo in .evidenz,a ch e n egli individui affetti da neurosifilide si riscontrano lesioni sifiliticl1e cardiach e e vasali molto più frequentem ente di quel ch e si ritien e, e che molti casi ,d i ·esito letale .durante la malariaterapia si devono alla coesi tenza di queste lesioni. Gli .a utori h anno ripr·eso tali studi ed h anno faLto l 'esame clinico completo del sistema cardiovasale, comp.r eso l 'ortodiagramma e l 'elettrocard.i0oo-ram1m a in 25 casi d.ì n eurosifilide (tabe, tabe-paralisi e para1Ìs_i progr.essiva) ed hanno praticato l 'esame n eurologico completo in 25 casi ·di affezioni luetiche a.ll 'a.pparato circoI.atorio . P·er I.a prima .serie si trattava di indi· vidui con u,-n, 'età m edia di 43 anni . Nei 25 casi ·d i n eurosifilide in un solo caso si ri scontrò il quadro clinico d efinito dell 'aorti te sifilitica, in un altro c'erano segni che facevano sospettare questa lesione, ed in quattro esistevano sintomi di arteriosclerosi e di ipertensione. Nei 25 casi di sifilide cardiov.asale quattro soli presentarono segni di l!l·eurosifilide (in due tabe, e d in due solo alterazioni pupillari).. L'esame r.ad·ioga-afico :r ivelò l 'aumento, d el1' ombra cardiaca oaratte ristica dell 'a ortite sifilitica solo in du·e casi del gruppo d·ei n eurosifililici, m entre tale referto fu 11ettamente IJOsitivo in tutti i 25 casi dì sifilide cardiovasale. All'elettrocardiogramma non si trovarono de fi.n~te a n orm.a lità, m.a solo abbassamento d ella curva della cupola .s olo in otto casi di neurosi1filide, m entre n el gruppo .dei cardiovagopazien ti si trovarono nette anormalità i1n 20 casi. Gli autori quindi conclu·dono ch·e an che con i moderni metodi d'indagine solo in pochi casi di neurosifilide (l '8%) si riesce a rilevare lesioni dell ,apparato circolatorio, e che, rispettivamente solo in pochi casi .di sifilide cardiovasale (il 16 % si riscontr.ano s egni di n eurosifilide. Tali risultati sarebbero sconcordanti con quel'l i ottenuti dai clinici te·deschi. Tuttavia la percen tuale alilch.e lieve di lesioni ca:rdiovasali n ei · n eurosifilitici non deve sconsigliare dal praticare l'esam e clinico dell 'apparato circolatorio anch e con i m etodi più delicati, prima di praticare la malaria terapia allo scopo d i ren·derla me no pericolosa. DR.

·TISIOLOGIA. Diagnosi diffe1·enziale e terapia degli infil. trati precoci tubercolari. (DoaENDOnF. Zeitschr. f. Tuberk., n. 2, 1930). Molte a~fezioni del polmone possono dare quadri radiologici difficilmente disting uibili da quelli degli infiltrati precoci tubercolari. C·o sl polmoniti a.c ute e croni ch e e i loro esit i


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come pure tratti atelettasici dann10 sull o schermo ·o mbre identiche .a q·u elle ·d egli infiltr.ati precoci. Ascessi polmo·n ari non fluidificati e focolai di gangren.a, sono anche essi talvolta stati scambiati con infiltrati precoci roton1deggianti. Cavità ascessu.a li e gangrenose del polmone, bronchiettasie sacciformi, enfisemi bulbosi si possono scambiare con caverne precoci tubercol.ari. Anche i tumori possono imulare focol.ai .p recoici roto·n deggianti. Un en·ore diag nostico si può evrtare senza difficoltà in tutti q·u esti .casi ;puTchè si valutino accu.r atamente i sin.tomi clinici e si ricercl1ino con attenzion.e i baci1li di Koch d ello sputo. In generale .gli in.filtrati precoci tubercolari danno uno .s puto ricco di bacilli, almeno transitoriamente, anche se nè clinicamente nè ra·diologicamen.te si possano in essi dimostra.r e processi di sfaoelo. Se lo sputo non contiene bacilli, la diagnosi differenziale .presenta notevoli difficoltà specialrmiente all'inizio. ~ iIDlportantissimo diagn,osticare a tempo l 'infiltrato ·p recoce tubercolare, per curarlo prima che si sieno iniziati processi di sfa celo col conseguente penicolo della diffusione .d ell 'in1fezione. L'infiltrato precooe 1presenta non raramente nei iprimi stadii una spicc.ata tendenza .alla gll,flrigione: è perciò sufficiente u.n1a cura ·di ri:po so e l'evitare influenze nocive; qualsiasi terapia stimolante sarebbe dann•osa : iil rigoroso riposo a letto per .alcune settim.a n.e basta talv·olta a·d evitare lo sfacelo del] 'infiltrato e a provocare il riassorbimento e la cicatrizzazion.e. E' però n ecessario il controllo medico accurato, con ripetuti es.a.m i r.adiologici ed esa•mi ·dello sputo, per accertare il primo inizio dello sfacelo dell 'in1filtrato , s faoelo che ·p uò .aversi ·nonostante la cuTa di riposo. Non ap.pena si manifesta lo sfa.celo è in.dispensabile il pneumotorace artifici.a.le che solo può evitare la diffusione dell 'infezion·e e ch e agisce svelenando l'organismo, miglioran.do l·o stato generale, la temperatura e d il polso. Il pneumotorace è tanto più efficace tanto più completo ri,e s·ce il collasso d,el ;polmon e; eseguito appen.a si inizi.an·o i fenom1eni ·d i sfacelo dello infiltrato precoce, non esistono ,di soJ.ito ancora aderenze pleuriche estese ~e1sistenti; l 'effetto è allora ottimo, la quantità di espettorato diminuisce sen sibilm.e nte, la velocità di sedimentaz1ione diminuisce fin 0 a valori normali, il peso aumenta di settimana in settim.ana. La cura pneumotoracica va :proseg.u ita nei casi di focolai •preco ci per 12 a 18 m.esi; prima di smettere il .pneUlffiotoTace è n e.cessario che per almeno sei m esi il paziente si senta bene, non abbi.a 1febbre n è bacilli nello sputo, abbia una form·u la leucocitaria norm.ale ed una n ormale velocità di sedimentazionie de.g li eritrociti. Se esistono a.derenze l 'effietto del pneumotorace è più ~ento; talvolta devono passare 1

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dei mesi, perfino un anB10, prima che si possa ottenere il pneumotorace veramente efficace; sarebbe un errore aumentare fortemente la ,p ressione n ell 'in.tenzione di accelerare i risultati. Anche nella .c ura pneumotoracica dell 'infiltrato precoce si osservano non raramente essu·dati . pleurici febbrili, però soltanto nei casi in cui esistono aderenze ,e in cui quindi il collasso non è completo. 44 pazienti con infiltrati precoci tubercolari sottoposti alla cura pneumotoracica furono potuti seguire per più ·di due a·n1n i: 24 erano clinicam·ente g uariti, molti altri notevolmente migliorati . . R. PoLLITZER. •

Tregue e guarigioni della tubercolosi poi· monare. • (L. BERNARD. La Presse médicale, n. 4, 1931).

Sono escluse da lla d?isamina in oggetto le tregue. ·dovute alla te;r apia, sia essa a·u.roterapia o collassoterapia: non sono escluse le tregue d·ovute alle cure sanatoriali. Le tregu.e infatti causate d.a m.e todi m eccanici, chimici, chirurgici, sono dovute ad intervento esterno ch1e in·ter.rompe brusc.amen•t e u·n processo in piena attività. Le ·Cure sanatoriali pongono invece i1 m.alato nelle condizioni più propizie per accresoe.re le loro forze di resistenza. La parola tregua, n el·l a tubercolosi d.a surinfezione, implica la presenz,a di du e f.atti: che vi è stata evoluzione preced.e ntemente, e che vi è possibilità ·dli ripresa posteriormente. Sono qu1este le du e condizioni che differenziano essenzialmente ile due parole: tregua e g ua.rigionie. La guarigione esige I.a morte .del germe patogeno e ·l a sco·m.p arsa delle lesioni da esso determintate. Quello che noi chia rori.amo tregua od arresto, è ·car.atterizzato .d.a un·a parte d.alla cessazione della progressione delle lesioni e dell'attività aggressiva d·e i germi ch e ca.do·no in uno stato a lmeno tempora·n eo di microbismoi latente, e dall 'altra dalla scomparsa dei sintomi subiettivi ed obiettivi morbo i ad eccezion e dei sintomi fisici del foool.aio leso. Uno stato apparente ·d i salute succede a·d uno stato di malattia, e se si stabilisce in modo d·efinitivo si parla ·d i gu.arigione clini·c a. Tra una tregua, un arresto della malattia, e I.a sua g uarigione clinica, il limite non è n·etto . Le circostanze n elle q·u ali si producono queste tregue sono molteplici e v.a le la pena di esamina:rle. Tubercolosi acute: in tali casi è ozioso parlare di tregue quan·do è cognita l 'evoluzion e inesorabile delJ.a tisi galoppante, della g ranulia acuta, della polmoni1te c.aseosa. I fatti di cc forme benigne di granulia » ·da taluni citati, sono da rive.d ere ed alla l·n ce delle attuali nostre .conoscen·ze non sa.r ebbero più inqua drate n elle tuber colosi miliari acute. Questa, se è da &urin~ez~on1 e, \ha lseIDJPfe esiito fatal e perchè 1

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embra dimostrare e risultarie da uno tato di bili: tbc . aperte o latenti co n andan1ento di a n er gia compJ etamen te sprovvisto di ogni re- pneumonite a cu ta e tuttavia con e ~ito in d ei ten za . fervescenza, con arr.esto dell 'evoluzione. Epi odi effimeri : un caso parti col.ar e delLa ripercu ssion e d ell e tregue i)r eced entemenl e pou ssées ·di tbc . da &urinfezion1e arre.stan- te d e critte, ui .segni fi ic.i, è varia: dalla ti i, è ra·pp~e entato da sernplici episodi m or- scomparsa alla pe1~si stenza completa. La r eb1osi e ffim eri ; il p iù tipico è rappresentato dal- g~ess io·n 1e an.a tomica può consi ·ter e n~lla ri ole e m otLi i « sans lendemain n. Una o più luzione d ella lesione ovvero n ella tra form aemottisi ch e ven g ono 1e scom •p aio·n o senza la- zione scler osa. La risoluzione si o serva n elle sci.ar e ,a lcuno tato m orbo.s o•. a lveo.Jiti : essa no·n potrà aver.si ·p erciò che nelPoussée evolutive d ella tb·c. cronica : fa i di le lesioni iniziali da surin1fezion e, n elle lesioni r ecrudescen z.a d ei si·n tomi. cioè r ecenti. La sclerosi è il pro·c esso· di J'e·Queste fa si hanno nella loro stes.sa d eno- g r ession,e ·delle lesioni folli colari: n ella scleminazion e il ca.ratter e di .a.r.restarsi, con cadu- r.o· i la calcificazio ne è inco5tan te. ta d ella febbre, ripresa d el peso, soom ,p arsa Le scl erosi hanno manifestazioni ,differ entid ei sintomi tosse e·d espetto·:riato. Ad u·n a po ussées evolutiva arrestatasi, si posI sintomi si dissipano 1entamente, la tregua sono notare fo colai circo1.. critti, nodulari, lopuò esser e 1durevole . Pe rsistono tal·u ni sintomi calizzati, scomparsi dando luo.g o a ver e cicaste toaou stici e ra·diolog ici , variabili da caso a trici polmonari : ai .r .aggi X si vedono le loro caso. traccie sotto forma di ombre op·a ch e, ]imitate , Nella forma comu·ne di tbc. (nodulare, ulce- .a contorni netti 0 d irrego,la ri. La sclerosi conTO-·c.aseosa) si constata sempre questo ritmo a l- secutiv.a alla scom·p·a rsa di chiazze o di r·ete ternato di poussées e di t:regue. Quelle tregue alveolare, si m os·t r.a con u·n intrectcio tr.abecoch e noi :s iamo u si a c.h i.amare gua.rigioni cli- lare fitto ; la lobite si tra forn1a in un ' ombra, n·ich e so·n o frequenti. Sa.reb,b e intevessante co- opia ca, non omogene.a, qu.a si r esiduasse un picnoscer e la pro,porzione d elle tregue evoluti- colo moncone cos tituito dal lobo _(in genere il ve spo·nt.anee n el c orso ·della tbc . ulcero-ca- superiore) fibroso e r etr.atto . Allorchè si tr.atseo·sa comune. Nella clientela d ' ospedale q·u e- ta di u·n processo initer essan·te su g rande estensta proporzione può andare al 5 % (J3erna.r.d e sione il p1a renchim.a polmonare, in modo difM.ay er), p er ciò in malati entrati in condizioni fuso, si ha il cosidetto fibrotorace. Le sclero g.ravi, '.p rovenie nti ·da misere 0 0 ndizio1n i so- si p;olmon.a ri estese , r eliqu.ato di poussées di fcia li. • fus0, dJan1no J.uog o a consegu en ze nl·eccaniLa tbc . ulcero-fibrois a c ro,n ica, tisi fibrosa che ·dovute alJ.a r etr.atti·l ità del tes uto n·e oford egli antichi AA., offre, per que l che rig uar- n1ato: r etrazione d,el m ediastino e d·ella trad.a le tregU!e, delle condizioni un poco specia- ·ch e.a, r etrazione d el bordo cos tale, d estrocarli. Qt1i il car atter e fonid amentale è la lentezza dia, e SiJJessissim·o., la bron cJ1iettasia. Questi d ell 'evoluzio·n e : p 1oussées ·discrete nei primi effetti m eccanici ·della sclerosi polmon.are non anni , .con arresti ·du.r evoli , co mpleti; a poco . esig o·n o la .si1nfisi pleurica. a pooo le •p1oussée diVieng ono più notevoli, le P er qu.a nto .r iguarda le caverne, ormai è intregue m eno complete, le rip1rese più r:apide dubbio che a·n ch e esse poiSsono sco n1parire: e . freq~enti. .Le .probabilità di guarigione cli- certo bisogn.a .andar cauti co,n la diag nosi di caverna : p rima ·d i affenn1.a re l 'origine cavitaria nica son o m1n or1. La cc ,g ranulia fredda », altra forma di tbc . .di una immag ine 1.ac·u nia re, bi sogna ])en are c ronica, econ·do l 'A. è un.a ·forma inizi,a le di a gli .stati a·n atomici no·n cavernosi ch e possotbc. A·n ch e n 1el quad.ro clinico fuggevole da no simul.arle : incr oci costali, ectasie dei bronq·u·e sta fo·r ma present ato , 1s~ 0 sserv.ano delle al- chi preilari, isip·essim.enti 1p leur·ici, e sp,ecialternative idi fen1om eni morbosi più o m eno fru- m ente, pneumotoraci parzi.a li. Con J,a cquero.d si possono disting uer e quats ti e delle fa si silen ziose p iù o m en·o com1plete. Que ta fo·r ma a poco a poco evolve ' ner so la t r o tipi di imma.g ini lacunari : 1) i co idetti fo,rm ,a con111n e, nodu·l.ar e, ulcero1-caseosa. In cc nidi d ''a.pe n o cc form e a m ollica 1d i pane » qualcl1e caso, per altro, le lesio·n i posso no sta- (r.ammollimento caver11ulare). 2) La bolla di bilizzar si e r estare stazion.arie per tutto il ten1- Bou cl1ard, a contorno circolare, regolare od po ·d ell 'o ..·er vazion e, ovvero , posso1n o1 riassor- irre.g ola.r e. 3) Forme .a cer chio più o m eno bir i . In que ti dt1e ultimi casi i può parl.a- spesso, inscritto n el cam po, m a il cui centro r e. di a rre to della malattia e di guarig ione cli- h a ·I.a stessa .ap1p1arenz.a ,d ell e p1arti vic1ine, chiar e od opa ch e (alveolite vicina a cavernulizntca. Altra forma pa rticolare di arre to sì ha in zar si) . 4) Iinn1ag ini lacu n,ari prive di contorno, taluni e.a i di tbc . local e : p erma n en za di un di forme irregola ri.. . ' La r eg·r essi on e ·di queste cav1ta segu e m ofocolaio l o·calizzato l)l"odottosi d opo u·n a poussées e' rol uti,1.a unica e ch e tale rima n e sen za dalità diver se : un tipo si può tra .. fo rma r e n el1'altro, e imili. La reg r essione avvien e per ri provoca1)e r eaz ion1i gen erali. E si tono ·inoltr e focol a i p neumonici cura- soluzion e o p er cler o i. 1

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La prima, co·n I.a sco mparsa del! 'immagi- non dis imili da quell1e ·di altre r egioni , le inne, .avvi en e seco·n do J.acquerod, n ei suoi due filtrazioni ·della g·hia n1dol.a lag·r:imale, ch e. in IJrimi tipi . La sclero·s i si forma n elle caverne gen erale si accon1pa.gna a infiltrazi,o·n e del] e g hian dole ali.vari 0°ttom.a scell.ari d.ando la tiantiche. Ri corderemo infine la nozion e ·dell 'esisten- pica in drome. di Mikulicz, le lesioni ulcerose o za di caverne .ad cc ecli.ssi » ·cioè caverne che v~getanti della con.g·iuntiv.a, ].a tubercolo i delcompaiono e . co111paiono e ricon1paiono cer- le v.ie lagrimali con pus e fistole caratteri ti.tamente i fatti sono qui determ in.ati dall 'e- ch e. voluzion1e dei focolai di alveolite e ·dell e lesioTuLte queste forme di TBC hanno come c.a11ri ·perifo·c ali. rat~eri fondamientali l 'assenza quasi costante ·di Qua·nto precede, ri g uarda lo stato anatom.i- b.acilli di I<..och (ch e contrasta con la presenza co e clinico delle tre.g ue : la que tione più co tante del follico,l o tip1ioo), la benignità e la g rave riguarda il sapere cosa valgono e guali scar~ a o n essuna coin cjden za con le ioni polono ,g li elen1e11ti di progno_si delle tregue. monari. Si potrebbe a ffermare ch e è rarissimo Questi .a erivano anzitutto da i s.inton1i : stabi- riscontr,a re la tubercolosi 01cula.re n ei tuberco lizz,azio,ne perfetta, durevole, dell '.apiressi.a, lotici polmonari ; ·donde du,e ·dati di g rande scomparsa dell '·es:pettorato e dei bacilli, nes- in11:»ortanza p1ratica : uno p·er il m edico gen erisuina con·se.o-u enza ·d ella rip,r esa d~l. lavoro·. D.al- co, ch e cioè la p1res.en z.a ·di un.a lesion e oculare o . l.a coe istenza dell.a re.g ressione cl1n.ic.a eu ana- in di.c.a o un polmone sano o co,m unque una tomica si potrà arguire del I.asso di tempo· ne- forma b enigna; ed u·n o p·er l'oculista, cl1e cioè ce sa rio , dopo un arre to, per parlare di gua- un ' a f feziope o·culare ·di ·o rigine dubbi.a non è rigj one clinica : :}a so di tempo ch·e ~acquero·d qua i sicuramente tub er colare, se si accompafissa ad un anno, Bernard a tre a nni. Ma an- gna a lesioni evolutive g ravi. ch e I.a coesistenza della r.e.gressio·n e an,a tomica Le lesio·ni tuber colari. h·o n accessibili all 'ee della regressio·n e clin.ica non è un ar.gome~­ ,splo·r.azio,n e .a n.atom·o-patologica, e cioè le in to decisiv·o: troppo s1p esso si osservano guari- trabulhari sono le p iù interessanti, perchè J,o gioni durevoli con persistenza dei segi;ii st.e: studio di 'esse può indicar e com e s1. co·m portetoacustici e radiologici . Altri elem enti ut1l1 ranno ed evolverann o·, nel caso dove sero invapossono essere dati da_l co mpo~amento della dere .altri or.gani profo·n di m eno accessibili alcutireazione, dell.a tens1on.e .arter1osa, della se- l 'e p1orazion e. . dimentazione d·elle emazi e. Il. l\iloNTELEONE . In qu·esto ti po di lesion i, ch e con tanta frequ1enza costitui scon10 · Ja base anatomica .della_ Le manifestazioni oculari della tubercolosi. tubercolosi dell e membra·ne p1~ofo0nde dell ~o·c ­ (GoMEZ-MARQUEZ. Revista de Higiene y de Tu- chio, è cara tteristico il fatto che son o fo rmaie d.a n oduli sparsi pi·ccolissimi, ch e ten·dono più berculosis, 31 gennaio 1931). a r eg-redire spon t~n eamente anzich è a finire in Lo stu·d io d·ell.a tubercolosi oculare n on deve processo di caseificazion e e disintegrazio·n e. essere riser vato e clusivanl>ente all 'o ftalmologo, Le n1anifestazio·n i oculari dell 'all1e rg·ia tuberma deve in parte rientra r e anch e n ella pra- . colar e comp1ren.d ono q·u elle lesioni ch e, pu.r tica del medico. gen erico, perch è IJ<resenta Sip'e8 ~ ·n on presentando ca r.a tteri tip·i ci , ci autorizzaso aspetti ch e l.a re11dono interes .ante a~ og~1 no a riportarl1e al qu.a dro gen erale ·della scrofomedico. In effetti e a piuò esser e studiata in 1,0 i: così le con10-iuntivi ti e le ch e rati ti croni due modi : o con1e infezione specifica ch e lo- ch e, e prin ci1)almente le ch erato-conoùuntiviti calizzandosi n ell 'occhio evolve e si vilu1)pa flittenulari, ch e si avv.antaggiano molto e guacon1e in qu.alsiasi altro organo, <?' con1e. affe- riscono con le cure .a ntiscrofo],ose. zion'e visiva su scettibile di determinare d1sturMEZZATE STA. hi funzion.ali tali da rendere n ecessari.a, sia per la ·diagnosi cl1e per la cur.a, l 'u so. di una Ricordiamo l'Interessante monografia del tecnica sp;eci.ale. N~ prin10 caso n1~r1t~· l 'atprof. ARISTIDE BUSI tenzione di ogni n1ed1 co , n el secon do e di com'Diretto"'e dell'Ist. di Raidiol. della R. Univ. di Roma.. petenza e cl.u i·va del} '.o culista: . . . Sulla esplorazione radiologica del Po siamo dividere le lesioni oculari pec1f1ch c in tubercolari pr OJ)1ri.an1ente d·eLte ed i.n torace nella tubercolosi polmonare i11anifestazion•i oculari ·dell 'allerg·ia tu·b1ercola<Lezioni tenuto al Corso di perfezionamento re: le p1rirpe con1 p re11dono .le le:-ion.i in cui · ~ i delle malattie dell'apparato respiratorio). trova il bacillo di I<..o·ch o i foll1 col1 caratter1Anno 1928-29 - VII Lir i di I\..oester, le econde con11Jrendon o tutVolume in-8, di pag. 111, nel formato delle Mon~ te quelle affezion i locali di natura ignota, engrafie dell a Collezion e « P ol iclinico u, con 16 figure za bacilli nè folli col i, i cui caratLeri c) inici schematiche in 7 Tavole fuori testo. Prezzo L . 1 6 offrono un a certa analogia col quadro reatti- più le spese pQ6tali di &pedizione. Per d noetri abbonati sole L . 1 4 1 6 O in porto franoo. vo ch e car.atterizza il fenomeno di I\..ocl1. Nella tubercolosi ocular e pro1Jriai11ente detInviare Vagli a a ll'editore LUIGI POZZI, Ulfftoio Pol a ricorderen10 le ]e io11 i lu p·o se dell a IJelle, stale Succursale diciot to, ROMA. 1

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IL POLICLINICO

STORIA DELLA MEDICINA ' Pestilenze celebri. La peste di S. Carlo.

La gente mezz.an.a mente co,l ta è molto se delle pestilenze dei secoli passati ricorda le .duie f.amose del Boccacci-0 ·e dei Promessi Sposi. Eppure quanti sono stati q·u esti flage.l·l i che hanno pressochè s~nn~na to città e paesi! M.a di essi tacie la storia e non giustamente; dac chè - come osserva parlando, tra altro, di tali morbi il prof. Eugenio Bajla in un libro recente, che è un simpatico oontributo alla storia di Milano ed ha pagin·e piene d 'i·n teresse e ver.amente pi.a cevoli (1) - non solo tali pestilen ze ha,n da con siderarsi come avventimenti che h anno .avuto sulla vita sociale le più grandi ri percussion.i, ma questi flagelli possono, a1meno per l'Europa, ritenersi ormai rele.g ati tra i ricofldi di qu.el passato ch·e costituisce appunto la storia. A legger I.a sfilza di quetle terribili epiderruie n el Corradi, c'è, per uni lettore impDessionabile. da provar qu.alche cosa ch·e somi. o-,Jia la paura. E già s'impressionerebbe u•n :timido, ch·e si lliimitasse .a scorrer la lista che ne dà il dilige~te cardi~ale Castaldij_,.,nre1 suo ponderosissimo volume in quarto, stampato or sono due ·s ecoli e m,ezzo, ·e che tratta .del mod.o di .al'.lonta.ruare la peste - de avertenda et p rofliganda pestJe - . Nota a quanti abb·i.an letto il capolavoro manzonian.o la peste che f.u detta di San Carlo, e che pl'ecedette di circa un mezzo secolo l 'a ltra, più famosa, del Secento, ·J.a quale ne1 celebre romanzo pare risolver.e, come un deus ex ma.china., le in.g arbugliate vicende intenpostesi tra i semplici cuo ri di due poveri in.n amorati . 1

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· Si sa le morti che seminavano quelle epidemie. ·F irenze, otto anni .p rima ·della peste del Bocca·c cio, n1e ebbe una in cui « qu,a le si pone' 'a ammalato (farem parla.r e Giovanni Villani) neuno ne campav.a; e morinne ·più ch e 'I sesto de' cittadini, pure ,dei migliori e i più cari ». E Matteo Villani chi.ama la peste del 1348 il più gr.a nde e mo1~tal·e castigo che Dio abbia mandato dopo il diluvio. Ma nean che que lle di Milano pare volessero restare indietro n ella gara; tanto che, sol per citare alauni dati riportati da Eugenio Bajla, i morti del 1350 furono ben 77.000; e 3·0.000 furon qu1elli del 1450, e 50.000 qu,e lli .d el 1485 , tale ci fr.a essendo raggiunta anche ne'Jl 'epidemia del 14:24. E nia Milano· d'allora non era quella d 'oggi; chè, a·d esempio, nei primi del 1

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-----(1) E.

La Scienza di Esculapio in lvfilano. Edit. dalla « Gazz. Sanitaria », Milano. BAJLA.

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. Se?ento non pare la . città avesse più di 250. 000 anime. Di tutte queste peraltro la più celebre resta la peste che ebbe il nome di San Carlo. E queto n·o me l ' ebbe per lo spirito d'a1ltruismo dimostrato in quell 'occas.ione dal grande cavdina.J.e, che f.u - dice il Ma.n2oni - g.u ida, esemp io e vittim.a volontaria. E degna di n-0ta qu·e sta epidemia, perchè essa ·Offre qualche punto di raffronto con la precedente : co·m e le figure dei Borromeo in ambedue preminenti.i sopra ad og.n i altra; e queJl!le processioni, ch e pure ebbero un esito così diverso, quelle della prima non avendo appo1tato alcun ·danno, mentre l 'a,ltra de·l la peste ma·nz.on.i.a na ebbe ad .aggravare molto il corso de11 'epidemia . Preveden.do i quali danni i] cardinal Federigo, non avrebbe volruito quella tal :processione, ic he invece i decurioni riucir.on10· ad estorcergl i pressan dolo in ogni modo; p·er qua.nit o non. solo il contagio c.o s!ituisse la sua preocoupazione, ma egil~ mettesse anche in bi:liancio la eventualità di un i·n successo, e finanche pensasse al male che potrebber far-e in q.u·el1 pigia pigia gli untori. Ch·e se pur Il!On er.a sicuro delJ.e unzioni, a·n zi parea mo!l to dubitarne - « se pt1r ic e n 'era di questi untori n, diceva esprimen.d o la su.a contrarietà - , certo I.asciava supporre ch'ei non esdludesse del tutto u.n .a po ssibilità, che parve al Manz,011Ji, ne:ll 'ottoceinto·, .un.ai vera stoltezza, ma tale non pot.ea parere al1le menti d 'allora, così invasate di fantasticherie, di magie, di astrologia giu·diziaria e via diiscorrendo. 1

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Abbiam sott'occhio la trascrizione del docum,e·n to trovato dall 'Johnsso·n . n ella Biblioteca reale di Copenaghen, e pubblicato .da lui e dal C'o.r sini, e vorremmo riportaril10· per intero, persuasi d·ella •fo,r za viva ch·e - per dirla col Manz.oni - hanno certi scr:i:tt~ del tempo letti n el loxio originale. Dal documento apparisce ch e, se S.a n C.a rlo· fu religiosissimo, non condivise le superstizio1n i religiose del su·o tempo . Quanto a~le processioni, non v·oil evano i fisici ·di allora con cedere il loro assenso. Tuttavia le pressiooi ·di .u n sant'uomo come quel.Io, e il fanatismo de.J;Je masse finir.ono per obbligarl10 .a cedere. E .a nche qu,e sta volta ci piace traspo.r tarci in mezzo a quei tempi ascoltando le parole stesse di quei magistrati sanitari : che sarà oome quando, volen·do i.n ten.dere I.a vita del popolo (e intende.r e è sentire all'unisono; è vivere .I.a stessa vita) ci cacciamo in mezzo al·l e folle, sperdendo un po' l 'anima nostra tra quella anonima massa, e questa in parte qu.asi assorbendo e respirando. Scrive dunque il presidente dei conservatori, dell.a sanità, i:l fisico Brigola: « Havendosi (per ringraziare la divina maestà della molta misericordia fatta a questa cit1


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SEZIONE PRATICA

tà et per supplica.r la d e1lla intera e perfetta lib erazione da~ qualch e rimasa reliq·ui.a della pe· ste) a far una so·l e1n ne processione col Sacro Chiodo, che nella Chiesa n1aggiore si tro·v a l>er accom.p agnamen to di essa, qua nto in questi tempi si può. Conced on o gli Illustri , et Molto Magnifici Signori President i, e con servatori d e·lla sanità de1lo stato di Mila·n o, ch e p er qu1e s ta volta, e per questo servito santo , possano gli huo m ·i ni, et 1i putti .d.a i d.o dici .a nni com- , piti in su •u scire di casa, anco avanti il campanone g rosso, no n ostante le g rida in contrario. Comrnàndano p erò sotto pena di scuti .cento applicabili al loro ufficio , ovvero di tre tratti ·di co.r da, e più, e meno al suo arbitrio, c he niuJ1rO di casa infetta o sospetta ardisca di u scire .. . ... ». · ·Ma bia sti que·sto poco; che alcun timoroso d ella grammatica e d·e1la punteggiatura non abbia a inalbera.r si troppo per l 'audacia che .contro di questa e di quella dimostravano i signori oonservatori . I quali, se possono -! lpparire ailquanto .a mpollosi - parlando, chi fiirmava come praeses, di sè stesso e degli .altri come 1di Illustri et Molto M,a gnifici, J)er qµanto allora illustre fosse, all'oipposto d 'oggi, meno ch e illu strissimo e se possono a~he sembrare volere un po' rubare il mestiere al b oia con que ' tratti di co:rida che van commin.ando, no·n si può -dire peraltro cl1e non fossero più ocul ati di q •u el che poitrebbe crede re ichi stimi l '1igien.e sociale essere scattata fuori tutt'a un tratto dai cervellri dell'Ottocento, come il ' alato Pe.gaso .da.I tronco di Medusa quando Perseo le ebbe tagliata I.a testa. Che a disingannar questi tali, oltre a ricordare l 'ig ie ne pubblica di Roma antica - come gli appr·ovv.igionamenti delle a cquiei ___. o gli statuti pro1nu:lg ati .n ell'ulti· mo m e·dioev·o dalle re pubblich e italiane, ricorderemo solo un piccolo dato: quello d e.Ila distruzione d ei topi voluta da;llo stesso San Carlo, e ch e il Bajla dioe poter far pensare si sospettasse d ella trasmissione del morbo - come oggi si ammette - per mezzo di quei piccoli · .anim.ali. Se non che si potrebbe anche credere che non si volesser guastate dai terribili roditori, oppur diminfllite quell e provviste 1di gra· no, che, con le carestie, che a:lle pestilenze si a ccompag nava.n o, e con le difficoltà degl i approvvig io11amenti , dovevano apparire il più prezioso .tesoro di riserva . Che, a ogni modo, potrem .ricorda re come ·duemirl a anni avaniti .d 'oggi, Varro·n e nostro .ave1a g ià divinato i microbi, parlan·do ·di mfnuti animali ch e non si posson distingue re ad occhi nu.di - quae non possùt oculi ·oo.nsegui e ch e, entr.ando con l 'aria in bocca e n e' polmoni producono difficiles morbos, ossia malattie difficili a guarire o di non c hiara natura . La qu.ale concezionie , sorta qui in Italia, do· veva e . er ri1p re·sa da un itali-ano moderno, 1

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l 'Ace.rbi; quei che fu il m edico di Alessa.n.dro Manzoni. Intuì in·fatti l 'Acerbi la natura delle infezioni, così com,e, poi, Agostino Bassi, cioè un altro itali.ano , fermava l a sua teoria con sicuri esperimenti prima che Pasteur av·e sse la fortun.a e la g loria d 'esser stimato lo sco.p ritore della gen esi d ei morbj infettivi; lui ch e, pure avendo così gr:ande diritto al:! 'umana riconosce•n za , allargava e compieva soltan·t o la sco perta italian1a, e dava svil'll·p po insomm.a ad un fecondo germe italiano. Che l 'Italia fu m a i sempre vivaio inesauri· bile di semi feraci, e fucina .donde si sprigiona :vono - · e lo vedi.amo pur oggi con Gug.Iielmo Marconi - le scintille vivificatrici dell 'um.a n gene,r e. 1

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MASSIMILIANO

CARDINI

1. docente di Storia della medicina nella R. Università di Rom a .

CENNI BIBLIOORAFICI <1> Felic e Fontana trentino e gli studi sull' anatom.ia e fisiologia dell'orecchio ed altri organi di senso nella seconda m età del secolo XVIII. Un vol. in-8° ·di 70 pag.

G.

BILANCIONI.

con tav. Casa ed. Leoniarrdo da Vinci, Roma.

Lo studio dell '·01p era di F elice Fonta1nia, se inte.r essa l 'oto1logo .p er i suoi lavo·r i speciali sul1 'anatomia ·de ll 'o:vecchi10, stilla fisi.ologi.a della r espirazione , ecc., si presenta an,COT più interessante 1p er il biolog o, per le numerose ricer ch e da lui tfatte in tanti campi d ella scien~ za, corregge•n1d•o errori ed .a prendo nuove vie ad ul1teriori studl. La figuira id i questo nostro scienziato (che m 1eriteriebbe dii essere meglio cono sciuta da i troppi che ne ign·o·r ano persino il nome) viene efficacem en te lumegg1iiata 1da l Prof. ·Bi:Jancioni, inqu.a dra n·do·l a .n.ell 'a mbiente sci entifico della seconda m età <lel 700, di questo secolo germinale, oome lo cl1iama incisivam ente I' A. Ecco qui l·e riceriche d el 1F ontana su1 veleno d el]e vipere (per il qua le è arrivato a conclusio ni ch e i rn·odreTni studi di Calmette hanno• confermato), g li stu1dì s ulla salub,r ità dell'aria, sul1le reazion.i della pupilla alla Iiu ce, le scoperte rig ua r.da nti le fib,r e muscolari, il cilinde r axis, la rigenerazione dei n ervi, ecc. Tecni,co valentissi,mo, il 'F ontana ha eseguito de.i meravig liosi prepara.ti anatomici in cer a , di •cui l 'A. riporta, in belle fotografie, alcune r.i·p roduzioni. Ed altri m e:r iti ha il Fon1tana, me.rute sintetica e vero precu1~sor.e nei concetti sull 'icritabilri.tà in senso biologico e s ulla unicità d ella vita; delle polemich e avute sulla dottrina .di Hallier troviamo quii un riflesso in alcune 'letter e iine di.te riportate dal Bilan cioni. 1

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(1) Si prega d'~nviare due c-0pie dei libri di cui

si desidera la recensione.


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IL POLICLINJCO

E noi dobbiamo essere grati all 'infati,cabile tudio o ch e ci i ll·u tra così b en •e le g l orie d ell 'itala genrte. fil.

.T. B ERBERICH. Die Behartdlurig der Ohren- Nasen- und Halsk ranklieiten, in d·er Allgem.einpraxis. Vol. di pagg. 227 con 1.4 fig. }~dit.

e.

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SrMON. Lettres à un médecin praticien sur la dermatologie et la vénéréologie. Vol . di pagg. 288. Pari s, Massor1 et C.ie, édileurs. 1930. Frs. 35 .

Il volume che C. Sirr1on c i presenta è cotiluito da 26 brevi ca.ipitoli, già apparsi ... eparaG. Thieme . Li1) ia, 1930. tamente nel Bulletin r.1 édical, in og.n uno d ei quali è trattata in maniera succir1ta rr1a b.rilEsp o izione s intetica e chiara dei criteri dialan te e densa di concetto una questione fra g no .. tic i e sp ecialmente ter.apeutici d elle I)i1'1 comuni e ir111)ortanti affezioni d ell ' orecchio , qu.e ll~ di maggi ore irriportanza 1)ra ti ca nel campo d ermato-ven er eologico. Specialmentenaso e g ola ch e possono occorrere 11ella pranotevoli son·o l e cc le·ttere » su le. ~ffezioni pretica generica quotidiana. L'A. perciò l1a ct1cancerose della cute, sul trattamento attual erato in rr1odo particolare il forn1ulario terapeutico. Il libro intende dare al medico µr<.l- dclla sifilide in Francia, sul matrimonio dei sifilitici , sulla cur.a d ella foruncolo si , sulle tico una possibilità di orientamento in.dicanc.io quei m etodi di cura ,e quei preparati cl1e g ià p igmenta~ ioni ·da acqu~ di Colo nia , e qui è sono stati ampiamente sp,e rimentati nel la e: I i- rivendic.a·ta la p riorità di uri dermatologo i~a ­ liano, il Freund di Trieste, nella descrizione nica otorinolaringoiatrica di Francoforte s. 1\i[. Sotto qiiesto punto ·a i vi .t a .anche lo specia - d~ questa entità morbosa, su I.a m .aJ.arioterap la , ecc . li s ta potrà leggerlo con interesse . Un libro che si legge con diletto e interesG. PACETTO. . se, e nel quale , sotto la veste di causeries senA.-B . l\1ARFAN. Le diagnostic des angines ai- za pretese, vengono trattati e messi a puntogues . Un vol. in-16° di 94: pag., co,n fig. molti fra i più di c ussi problemi attuali della M.a.s on et C. ie, Paris. Prezz·o 10 frs. discipJj na d erm.a tologica. MoNACELLI. 1

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La questione più im1)ortante ch e si affaccia aJ.la n1e.n te ·d·el me·dico di fro111ite ad un 'ang·inia a cuta, specialmente in un b 1amb~no, si è di ricono·scere se essa sia o non ·difterica . L 'eame batteriologico tarda semp.r.e almeno 24 ore e non è semp.r e possibile in tutte le località , si cchè è a lla clinica che si d eve soprattutto rico:rrere per la diagnosi. Tale è il g ius to insegnam,ento che d eri.va a.a lla lettura ·d el libro cd i I\1.arfan il quale inse· gna a d.isting uere i diversi t~pi di angin1e acute e fa u11a r evisione della n oso1g rafia d,i tali affezioni . della q•u ·a le alcune parti va.nno, a giudizio d ell 'A. , preci sate e modific.ate. fil. 1

G. HrGOUMENAKIS. Le bouton d'Orient. Leisli-

ma.niose cu.tanée et son traitement moderne. Un vol. in-8° ,di 152 ·p,a g. co.n fi g. Mas-

R. TH. v. JAsCÌIKE. 1 h.erap·ie der f(o1'1iglizierten Schwangerschaft. Edit. G. Tl1ieme, 1ft31 . 1

Vol. di pagg. 71. La cura d elle complicazioni che insorgono i1 ell.a gr.a vidanza è qu.a11 Lo m.~i varia sia da caso a caso ch e da cornplicazione a complicazione. L ' A. ha cer cato di raggruppare quanto m ·eglio era possibile il materiale · creando quattro c.apito'l i a econd.a ch e le cor11plic.azioni fos sero dovute a·d anomalie dell'uovo e d ei uoi involucri , a m.alattie d ell'utero con o senza rapporto alla gravi.danza , a aborto. Il lettore vi t:roverà raccolti in rapida sin-· te i i dati più importanti sulla sintomatolog ia e sull.a cura. , P. VALPONJ.

Collana del '' Valsalva ''

son e C. i e, Pari s , 1930. Prezzo 25 fr. Do1po un a ccenno sto·r ico, l'A . fa uno studio .accurato d el par.a ita d elle l eishm.a.n iosi cutan ee ed i11,restiga il modo di tras.1nissione, l 'anaton1ia patol ogica, la stori,a clinica e l 'e voluz ione, .con 1l e inn1un1ernevoli fo,r m1e (a cn.e ica, eczematosa, erisiip elato'f~a, ecc.) e le fo1~me che i111ula (lup·U· eritematoso e ' 'olga re , eJJitelioma , 1ulcer.a molle, ecc.). Un bre,re cap1it0Jlo di pro1fila s&i e poi la cur a, u cui l 'A. in i t e mo tran1do che il meto·do di scelta , molto ·uperior e alla ch emioteir apia , è la dia t errnoco.agul.azione. Di c1ue ta d esc.ri · ve acc urata n1ente la t ecnica , riportando u.n a trentina di casi 1)er son ali. l Jna buo,n a bibliog rafia co,n1plcta la trattazione . Il botto,11e ·d ' Oriente è stato O·S erva to anche jn Itali a, n onch è i11 Libia ed il vo1un1e dell 'A. J)re. . enla quindi ancl1e 1)'er noi u11 certo inte1

re ~.

e.

fil.

diretta da G. BILANCIONI f;

uscito il 1° Volume:

« D e au·r e humu.na Tractatus d.i A. M. Vals.ailva

du.z ione del pr.of.

MANGANO,

'Proemio del prQf.

11 ,

G.

traB1-

LANCIONI.

Volume :in-80, s ts..mpato s u cart.a, patina ta, di pagine 164, 00111 dieci tavole fuori testo. P rezzo L. 25, più le 5pe\Se p ostali idi spedizione. Per i nostri abbonati sole L . 2 2 , 7 5 in porto franco.

Inviare Vaglia a ll'Editore LUIGI POZZI. Ufficio Pesta.le Succursale diciotto, ROM.A. St•guiranno entro l 'anno: La chir urgia vlastica nel 11el ca1npo oto-rino-laringoiatrico . G. BtLANCJONI: Prime linee di una patologia dpllo si1ilup1;0 nel campo della oto-rino-1ari ngolooia. FEDERJCO BKt:NE'l'II : Sulla fine str uttura dell'anello di H' aldeyer. G. G. CARRARI : I sto l oaia d el1a pituitaria. G IORGJO FERRERI · Guida per l'esam e vestibolare d ell'infortiLnato . G USTAVO SANVENERO-ROSSELLT:

Altre m on ogr afie s ara.nno dettate dai profeseori RI GIAN I , PALLESTRlNI, eoc.

TOR·


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XXXVIII,

UM .

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Avvelenamento da semi di ricino con ittero intenso. Dolt . . :\ .. BoN1N1. - L 'O. ricordata l a scars1ss1n1a l)ihliografia sopra g'li avvelen amenti da semi ~li ricino, esp one u11 caso· di t1n ragazzo, di 7 anni ll quale, dop,o j11gestione di semi, presentò disturbi gastro-inlestinali acuti e 20 giorni dopo l a compar sa di ittero assai grave, con cilinclruria albumi11 uria e forte ep at omegalia. Disct1 te s'u ll a pato·g cnesi di quest a rara complicazio11e che interpreta ro1ne. ca11sata. n o·11 dall 'azio11e diretta del t<?ssi~o sulla cellula epatica, ma come co·11segu enza ili d.1sturbi gas~ro-intes tinal~ causati d all 'avvelenarne11Lo·.

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Società Italiana di

Pediat1~ia

(Sezione Piemontese) Seduta del 10 febbraio 1931. Presiede il prof. G. B. ALLARIA. Il })rof. ALL,<\RIA oomn1emora il p r of. CATIANEO.

1

influenza del sistema nervoso vegetativo sulla rachitizzazione sperimentale. Prof. G. GuASSARDO. - L ·o. i11 seguito a ricer-che 1)erimentali, con clude che la colina e l 'ergoLami11a, sostanze cap aci di creare una prevalenza assol ula o relativa del to110 vagale, proteggono dalla rachitizzazione il ra ti~o bianco sottoposto a cliela rachitigena, m antenuto, al riparo d ella luce e co11 limitaizioin e d ei i11ovi.ft\enti.

Sopra alcuni casi di para-encefaliti infantili. Prof. PrERO FonNARA e d.01tl. L u rGI GREPPI. Espong·o110 9 casì, 0&servati negli ultimi sei mesi, di sindron1i nervo.s e diver se, a d eco,r so acuto, a esito jn guarig~o11e completa, accompagnate tutte d a u11a ev jdente r eazion.e meni1ig·ea i11fiammatoria. el primo caso si trat tava di un quadro riducibile ad u11a sindro·m e protuberenziale; n el secondo Yi era u na pto·s i bilaterale; n el t er zo u11a emipar esi transitoria, co11 :mutism o; n el quarto p ar esi multiple tra.11sito·r ie; in tre un tremor~ classificabile con1e tre:rnorei cerebrale acuto; in due una paralisi localizza·ta ad un art-0 di tipo, raclicolare in l1no, p olio·1nielitico (m a rapidamente gu ari ta) nell 'altro. Essi, c1aipo• a.v er es1)osto gli argome11ti p er cui elirn inarono in ques ti casi la diagnosi di inalattia di Heine-l\1édin, illu s lrar10 il con cetto delle << paraen cefaliti n qual e fu primitivamente esposto, da Sicard , quale è d a essi inteso, e ricordano le num erose que&~ioni concernenti 01g gi l e sindro111i meningitiche asettjch e ac11te, le mielj Li acute benigne, le encefalo1nielili dissem inate, ecc. 1

Ricerche sulle coliagglutinine nei neonati e lattanti. Dott. ssa EGLE lNGLESs1.. - Nel san g u e dei n eo11ati non si r iesce a mettere iI1 evidenza aggluti11i11e p er il b. col~: a11che n el sang u e della plaren la del fun~co~o ombelicale mancano, n1algrado il siero dellai do1111a l) uerpera presenti un tasso abbastanza elevato, di coli ag·glutinine. Queste 001np aionu 11ei 1att.a11ti verso il sesto m ese di vita; au111entano col cr escere dell 'et à del bambino., ragg iu11g·e11do verso l 'anno il tas-so ch e si risc-0ntra generalmente i1egl ~ adt1lti.

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Contributo alla diagnosi differenziale tra il bacillo di Klebs-Loeffler e il bacillo di Hoffmann. Dott. A. Ga10. - L 'O. h a preso in con siderazione il comporitamento di questi bacilli di fro11te a~ qiver si zuccheri, co11,clude ch e il b . di K.-L. fermenta sen1pre il gl t1co·sio in un peri()do di 1empo. massimo di 48 ore; fermenta sempre il levulosio, Ja destrina e il maltos~o i11 un periodo i11assimo d i 96 ore; fenne11ta sempre la glicerina e il galallosio in u11 per iodo massimo di 12 gior11i: i1on sempre fermenla il saccarosio e il lattosi o; non fermenta ma~ la mannite. Il b. di H. non fermenta 1nai gJ ~ zuccheri in esame: solo i)er eccezione, parzi al1nente e lentame·n ,te, il levulos1o.

Sopra un caso di febbre tifoide in un lattante. Prof . PIERO FonNAnA. - L 'O . espone t1n caso di febbre tifoicle in una barnbina di otto n1esi, coml)arso otlo giorni dopo l a vaccinazione jen11erian a, e inanifestantesi all 'in izio con u na inten sa diarrea febbrile: il caso ebbe una n ormale evoluzio11e, e, curato co,11 iniezio,n j di sangue maiterno, terminò in g uarig·ione.

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Su di trna modificazione della reazione percutanea di Moro. Dott. 1\1. ScAnZELLA. - L 'O., allo, scopo di render e più facile l a p en etrazione d ella tuber colina nel <ler1na e, di con segu enza, p er r endere più sensibfle l a r eazio,n e p er c utanea, h a pensato di lnetter e a nudo gli strali pii1 superficiali <lel d erma, u sa11do una soluzion e acqu o,s a di idr ato di Na al 10 %.

Considerazioni critiche sulle encefaliti post-vacciniche. Prof. TACCONE. - L ·o. fa una esposizione breve s ulle nozioni riguardar1ti l 'etiopatoge11e.si, l 'analomia p atolo.g ica, l a epide1ni0Jo,g ia, la clinica della forma morbosa.

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SEZIONE PRATICA

Una rara complicazione dell'eridema nodoso. Dott. C.. CuRnAno. - Riferisce il caso dj un bambino di sette anni, ch e nel cor so di un eritema nodoso, presentò una tuIQefazio1n e regolare, elastica, non m olto dolente, del testicol-0 sinistro, ch e raggiunse il volume di una noce di media gr ossezza. Regressione in una settim ana circa. (~ u,ti- ecl intrader1nor eazione ripetutamente nega~ live. L 'O. cr ede di p otere attribuire i fatti riscontrati ad una vaginalite) sierosa e ricorda l 'estr e1na rarità di questi casi.

Un caso di acrodinia infantile. . Dott . L. TROSSARELLI (r iferita dal prof. l\I UGGIA). - L 'osservazione rig·uarda un b an1bino di 22 lnesi .. Desquamazione all a p alma del le n1ani, alla pianta dei piedi. con colorito r osso ci a11.o tico delle est remità; sudorazio11e, colorito r osso acceso della cu te, d el naso, deper~ntento, agitazione inten sa; tachicardia, st a:to sub-fel)brile. L 'esame clel liquor rlir11ostra alterazioni infia1nn1atorie cli tipo encefali Lico . L 'O., prop en so ad am n1ettere la n atura infettiva <lell 'acr odini a legat a a lesione encefalica a localizzazio·11e m esen cefalica, insiste sulla particolar e l abil ità co slilu zio11ale com e fattore no11 trascurab il e nello· sviluppo della malata . Il Seg retario: G. SALVETTI. 1

Anemia da anchilostomiasi .nell'infanzia a Novara. Dott. A. lNcr, 1~ rA. - L 'O., ricordate le antecedenti pubblicazioni che h anno messo in evidenza l 'esiste11za di fo colai ili an ch ilos ton1iasi nel contado cli Novara, espo11e l 'osservazione di una fa· 111iglia in cui sopra se t te componenti, cinque erano infestati di anchilosto1na, ina solo t1n-0 presentava un 'a11cmia inlen sa.

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POLICLINICO

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. ' ATTUALITA

MEDICA

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Sulla ''graduazione di malignità,, del cancro. Prof. CARLO GAMBERINI (Bologna). Pe.T la valutazi·o n e dei risultati del trattamento dei tumori con m ezz i cruenti o incruenti, il comun e criterio del i~itardo della recidiva, della durata della sopravvivenza p uò (·data la g.r ande varietà istologi ca e clinica dei tu.m or i stessi) valere come termine di g iudizi.o so·lo se essi possono esser e riportati in una classificazione precisa di tipi istopatologici a cui corrisponda u.n1a data evoluzione stabilita co·n statistiche clinich e. Ho quindi veduto co n m olto interesse, n el mio viaggi.o recente, .a dottaire un tale criteir io in pratica n ella Clinica Mayo ed in molte altre g randi organizz,azioni .american·e m ediante un m·etodo di gra·duazione d·ei tumori maligni ·epiteliali a econda della lo.r o diffe ren ziazione cellula.re . I dati di confro nto peT creare dei tipi di rifer.imento potevano ·desu.m ersi solo da un poderoso studio di insieme, possibile solo ìn una grandio.s.a organizzazione ch·i:rurgica , quale appunto, .a d esem·p io, poteva esse.re la Clinica Mayo di Roch est er , do·ve affluisoe per visita un materiale ,d i .c irca 70-75 m ila m.alati all 'ann 0, do\'e in un attivo museo di .i tologia e anatomia è con servato da decenni e studiato tutto il m ateriale istol·o gioo ·delle bi,o psie e ,d elle opierazioni radicali dei tumori (tutti conservati in toto e ini sezioni) e dove un archivio v·eramen te mirabile per la .s ua .p erfetta organizzazion-0, ti,en e sempre aggiornate le osservazioni e notizie sul decorso di tutti i degenti e sempre pronte ·l e relative statistiche coi più completi dettagli. E fu il B:roders, de1'la Clinica Mayo, che n~l 1920 · pubblicò per il prim,o i suoi risultati , basandosi sullo studio istologico e sul decor so p.ost-oper.ativo di 537 casi di epitelioma delle la bbra. Egli potè . osservare come vi fossero delle n ett e differen~e n el ·d·ecorso dei can.cr:i oon divers·o grado di ,dif~erenziazione e divise 1 Sfll:OiÌ casi in quattro cla si o gradi: 1) quelli differenziati per tre qua.rti; 2) queTli differenziati per metà; 3) quelli differenziati per un qu.a rto; 4) quelli in cui no,n v.i era a lcuna tendenza al la differenziazione. (Come differenziazion1e 'intende, come al solito, la tendenza delle cellul e tumor.ali ,a d ass.u.m ere aspetto e funzione normale). Que ti cancri si comportan o assai diver sa1

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inente dal p un1to di v.ista clinico. Infatti in quelli di I. g1fado fu possibile ottenere dei buon.i risultati nel 90 % d ei casi; in quello cli. grado II, n·el 62 %; in quelli di grado III, nel 2±.82 °l ; in quelli di gra·d o IV, nel 10 %. Successivamente, col graduare a.nche altri tipi di can cri e col racoogJiere u11 maggior· numero di risultati post-operativi, il Broders stabilì di considerare come cancri di grado I . q·uelli differenziati al 6·5 %; di grado II. quelli differenziarti dal 65 al 50 %; di g.rado III. quelli differenziati dal 50 al 35 %; e di gr,a do IV. qu·el·l i differenzia ti solo .dal 35 % a z·ero. Tali con·clusioni costituirono un metodo sem pliice e pratico accettato e S8t,D'llito da molte delle più g randi istituzioni chirurgich e a mericane, dCYVe con la specializzazione chirurg ica e il g rande materiale relativo , potè convalidairsi il criteri·o stesso ed esserne estesa l'appli cazione ai tum·o ri di sempre .maggior num ero dii organi. È notorio, ad esempio, il m eravig lioso contributo dato dai chirurghi specialisti delle scuole americane alla conoscenz.a e classificazione istologico-clinica dei tumori ce;rebrali. Dall.a g raduazione dei tumori scaturiscono delle co·n seguenze prognostiche e terapeutiche importanti . D.a ta la c.o Jlaborazione strettissima del chirurgo col •patologo, durante gli interventi stessi , i pezzi prelev.ati vengon 0 esa1n inati e graduati; in questo modo il chirur, go può ceglie.re tra una limitata exeresi ed una operazione mutila11te. Così, .ad ·e sempio, n ei carcinomi di gra.do I. il chirurgo · n on pratica di solito· l 'asportazione dei gang'li viciniori perchè essi sono liberi da metastasi n ell a gran·dissi1na m.aggioran-za d€.i. ca i ; n ei g ra·di II. e III. i gangli vengono asportati; i carcinomi di grado IV. sono oli•tamente oonside;rati ino1;e:r.abili. Il metodo ch e a prima vi sta può sembra re troppo semplicista ed avere. una parvenza di empirJsmo , ha, co,m e si è detto, la più solida base- scientifica e deve, a mio avviso, es ere gener.a lizzato, anche per uniformare i dati statistici. E so è infatti del più gran1de interesse ,p ra tico : sia perchè forpisoe ai chirurghi indi cazioni clinich e ed operatorie preziose, sia perch è (richiamo quanto dicevo al principio di questa breve nota) riportan.do i can cri a tipi di riferimento, offre,un m ezzo di valutazione d ei vari trattamenti curativi del cancro cruenti e inéruenti. E cosi questi non potra:n no esser e svalutati n ella vera efficacia, n1a neppure erroneamente ,·errà attribuita a d essi un 'attenuata evoluzione di tumori, ch e è in ita invece n el tipo n ettamente n.oto dei medesimi. 1° febbraio 1931. 1

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P RATICA

SEMEIOTICA.

c-0n dilatazio·n e della co·n vessità e spasmo delle Sull'Importanza diagnostiea di alcuni segni cranici · branch e affer ente ed efferente. Tale diverso nell'Infanzia e specialmente dell'ascoltazione del- comportamento dei capillari è in rapporto a lla la risonanza plessica trasmessa. presenza 0 m eno dei così d etti cc punti del fre.d _ do » n elle parti interne della cute. Sulla percussione c ranica, argo,mento del . Là dov~ la convessità d ell 'ans.a capillare è qual1e is i ·trova un oenno già nel 1593 in un dilatata s1 formano delle dilatazioni aneuritrattato di Geronimo Mercuriale, vennero pub- smatich e, là la cute, accumula, a difesa di bl,icati lavori dal Betz (1853), dal Mac Ewen e q,u este cc lesioni » d el vaso, il pigmento , e corecentemente da Fiore e ·da Koeppe (1919-23). s1 p-0·s sono sor gere le forme .di esantema a L 'argo·m ento 1D.10 n d e stò, in verità, grande in- chiazze. teresse tra i clinici e tra gli stUidiosi in geneL' A. infine ritiene che anch e n ell 'intimo d erale, ma B. Trambusti (Rivista di Clinica Pe- gli orga.n1i interni debba verifioar.si un anadiatri ca, genn.aio 1931), ritenendo t ale mezzo logo compo~amento dei capillari. di indag.i,n e utile sopratutto n ell 'infa.nzaa, ha V . sE RRA . credru ~o ·opportuno in1tra.p1 r endere riceriche si· La dermatomiosite. stematich e.·di percu ssion e çranica in numerosi Nel riferire un caso di d ermatomiosite, F. casi comprende·n ti 1Priinc i palmente m alattie del Slislema 1nervos.-0 co•n piarteci1)azio1n e d ell 'ence- Steinfeld (Deut. m ed . Woch ens., 1930, n . 23), falo e d elle meningi, n1eningismi, iperidrosi ne d escrive l·e caratteri stich e principali. La malattia incomin cia generalmente in mocer ebello sp1inale, sussidiate da ricerch e .d i controllo su rachitic i, mo·ng·olici , spasn1ofili ci e do acuto e, speci.almente n ei b.a mbini, si insedia su qualc h e infez.i one preesistente (anginormali . Dopo _aver parl.ato b revemen·te della speciale n a, ·difterite, scarlattina, p ertosse) . Se ne distinguo no tre form e cliniche: 1) la tecnica d ella pe.r cus.sione, .d elle se.di ,di ·p ercus1 vooa ·derrnatomiosite, .con :ecLema ·cutaneo, 1 sione cranica, seco ndo Betz, ·e d e.i loro caratteri d.i riso•n anza , l 'A. si diffonde s ul m e.todo esantema, sintom,i muscolari (d olori , difficoltà di Fiore, d.a lui s.eguìto, e sul segn,o .di Mac di movimento, in seguito .a trofia); 2) forma Ewen (rapporto tra altezza d el suono plessico ern orragico-settica; 3) foir ma leggera, con esan tem.a nodoso multiforme. e pressi-on.e endocranica). Si può av.e.:re partecipazio,n e d elle m ·ucose Le osservaz-ioni d ell i A. s.i riferiscono a 253 casi, e studiata anch e su di essi fu la trasmi - ( dermato-muco-miosite) e d ci n·e rvi periferici (n eurorniosite). Ta lvolta, la malattia si combis~one acu stica dei suoni prodofti con ' la per cu ssion e, alla quale g li altri a·utori die d ero in ge- n.a C0 Il solero1d ermia, morbo m A:cfdiso·n , atrofia mu·scolar e, ecc. ·da cui la d.isti1n zione è asn erale scar sa importanza. L 'A. , d .a ll 'o·sservazione dei su oi casi, ·dichiar.a sai diffici le. La diagn osi differenzial1ei va fatta specialch e i segni ·o rani·ci d egni di mag·gior c.omsiderazio1n e pratica sono il timpanismo c raniico, l 'a- m ente con la trichinosi e vi si arriva talvolta soltanto con l 'esci ssione di un frammento di s~olta~ione d ella trasmis ione ·del su ono ples1nuscoIT:o 'e 1'e~amei rnicrqiscQpÌ'co '(n ella tris1co, l'l segno palpatorio del Fiore, ·e•d è co·n vllinto c h e la loro ricerca non dovrebbe ma i c hinosi si trovano, le trichi1ne, n.ella ·dermatomiosi te dei feno·m eni di 1polimiosi te in fiamessere rtrascurata volendo 1oonval.i darie una diarr1a to1n a , senza parassiti) . ' gnosi che presupipo·n g.a aumento e variazio·n e Difficile è la diagnosi con la sclero1d ermia, della pressionie endocranica d,el liquido cerebro 1spinale. Naturalmente il g iusto apprezza- con la qrua.Je vi sono m olte for me di passaggio. La prog·nosi no·n è semp re favorevol e; nelm en!to di differenz·e minime n e.i repertii no·n è ,p ossibile ch e d opo un a&si·duo esercizio p er- 1'età iillfantile è miglio·r e ch e in quella adulta. In a lcuni casi, vi è restitutio ad integ rum, in sonale. C. NEl\VI . m o.Iti .a lltri si a rriva ad uno s tato stazionario con ·atrofia! ffiiUJScolare. Le forme ullliversal.i CASlSTICA E TERAPIA. ha n.n o prognosi ·p iù sfavor evole che quelle Sulla cutis marmorata e Il suo significato ftsio-palocalizzate. L 'esito letale si ha, p er lo più, in tologico, sopratutto in rapporto alla formazione conseguenza ·di .p olmonite. di esantemi. L 'eziol ogia è incerta, la terapia sintomatica . fil . Su questo airgomento porta un nuovo contributo R. Meyer-List (Dtsch . Arch. Klin. M eLe malattie del metabolismo nell'eziologia e la padiz., Bd. 164, 1929), de lla scu ola di Tubinga, togenesi dell'eczema. cui tanto dobbiamo per la conoscenza d e.i caLe a lterazioni d el metaboli1smo degli i:drati pillari. Il caratteristico qua·dro maculato d ella cutis di 1carbonio e d ei grassi possono provocare d emarmorata com .p are •perohè sulla cute s i a lli- g li eczemi oronici che mig lioran o o guarisco· neano zone (pallide) di isch emia da angiospa- no ricorrendo ad un regirrne a datto o all 'uso smo capillare e zon e (viola·c ee) in cui i capil- dell 'in ulina. Tra i dismetabolismi vanno ricordate le due lari p!lese ntano la sindrome spastico-aortica. 1

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·peciali forme descritte da P . Escu.dero (Re-

vue Sud-Américaine de Médecine et de Chirurgie, novembre 1930) col nome ·di diabete oc!culto e di di.abete latenle. Il p rimo è car.att.erizza to da u·n 'iuJerg1ioe•m 1ia costante senza alice• .u rj.a n è .acido si , il secondo si ma.nifesta ~lini camente co n si.n .tomi eh.e l 'A. chiama p,a r.a- 1)ecifici per il diabete (prurito, e·demi, foruncoli) e bio l0 g icamente ,~O·n un aisme·LaboliIl10 a ccop·p iato dei g ra i e degli zuccheri , con. iderevo1'e ip1erlipemia a so ciata a l1iil•a leg· g·era ip·e rtu ·rbazion,e d·el m etabo.Jismo degli idnati di carbonio. Di.a b ete o.cculto e diabete l.atente po·sso.n o es._ere cau1.., a di ecze111i cronici che non cedono cl1e a un r eg·ime ap1propri.a to. MoN.1-\.UELI,I. 1

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L' acidoterapia nell'eczema infantile.

Sch eer (Fra.111kf iirt a. J\.1. aerztlich er ll er. e Deut. m ed. vVochens., 1930, n. 23) riferisce i buoni risultati ottenuti da due anni con l 'acidoter.ap,ia, in fo rm.a ·di latte all 'acido, clo: ridrico. In 90 e.a si ·di eczema infantile (fra cui 20 ])O·p panti), le detern1inazi1oni delJa riserva a lcal in.a col m eto do di van Sly ke e del pH a·n eo·ui.gno ·m ediante l 'elettrodo di cl1.inina, -· han.n ·o dimo trato .a ll 'A. che si h a sempre una l)iccata al calo i, che va m essa in rappo1rto con la m.alatti.a. Es a può correggersi con I.a terapia per n1ezzo di un acido che, c·ome il cloridrico, non è bruciato nell 'organismo. Anche l ' i1Jerirritab.i lità della cute d.a pa1rte ·di diver e so tanze (Lintura d 'arnica , fo1m,a lin.a, leucoplasto) può es ere ·c ombattuta mediante l 'acidoteir:a pi.a. L 'acidoter1apia .ag,i sce ,sopratutto nell'ecztlma interlrigi.noso e nel sebo·rroico, nella psoriasi , n ell 'eritrodermia che ~olpiscono i pop1)an ti, ma ,a nch e nel.le forme essuda ti ve dei i)iù g randicelli. La p repaTazione del I.atte acido si fa aggiungendo al latte bollito tanto acid·o· cloridrico (a gocce) da 1~agg·iungere un pH di 4,5. Il. latte così preparato è ooagu'l.ato, ha un odore acidetto gradito e viene preso vo1entie11.. La d ose da ommini trarsi è di 200-500 eme. al gioll'no. Lu durata ·della cura è ·d i 4-6 settim.a ne. 1

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fil. La cura dietetica delle malattie della pelle.

Engelh.aTdt e W eber (~ied . Klinik, n. 37, 1930) rilevano ch e J.e pri·n cipali m.alattie cutan ee in cui è stata proposta una speciale te1;apia dietet ica ·so1n 0: l 'eczem.a e l '.a cne, l 'orticaria, il prurito· e la psoria i.. Nell 'acne alcuni consig li.a.no di astenersi dai dolciumi , dal caffè, dal Lhé, dall 'al cool. Altri sc-0nsigliano idrati di carbonio e g rassi. ell 'ortica ria isi con i.glia una .dieta povera di ale, una limitazione di carne , uova e latte, e la somm.inistrazi.one di calcio. Altri i)roibi .. cono le legumino.s e. Attribuendo alcu.n i Autori l 'orticaria ad un ' acido i rela ti,ra, e si con·s igli.ano di som1nini trare bi1

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carbonato di sodio e fo fato di calcio. Nella psoria i è utile astenersi completamente dalla carne. egli eczemi si raccomanda una dieta povera di sale, u.n a lin1itazione -della carne, ed una a ... ten ione completa di alcool, di caffè e di thé, .a ltri proibi cono dolciumi e cereali, altri la ciocco latta. Altri AA. ancora raccom.andano nella cura degli eczemi cronici ostinati una alin1entazione con cibi crudi. R. PoLLITZER. Il trattamento delle malattie della pelle con raggi limite. Quanto Bucky sosteneva quando intro1duss·e in terapi.a I 'u so dei raggi lin1ite - Gre11zstrahlen - , vale a dire di quei ragg·i che p•e r l unghezza d 'onda sta11no tra i Roentgen e gli ultr.avioletti, ce che cioè ·detti raggi venissero assorbiti inte,r amente dall 'e.pid·ermide, senza ra.ggiu11gere il derma, è stato din101strato non ' e· ro. Effettivarr1ente, trattan·d osi .di iragg·i estre1namente molli, pro·dotti cioè da tubi .alimenta ti con iension i ridottissim·e, 8-10 KV, l '.a ssorbime.nto da parte dell 'epi.dern1id·e è notevolissimo, ma un.a certa qu.antità di i.rradiazioni raggiunge serrupr e il derma, e chi scrive h.a potuto d·imostrare ch e lesioni a tipo perma· n.ente d·ell.a p·elle, qu.al.i si ottengono co11 un so1p rado'Jag·gio ·di ,ragg·i R 01entgen - .a trofie, telan:gectasie, ecc. - le-sioni dovute a·d alterazioni dermich e, possono .aversi .anche con ·dosi adeguate di raggi limit~. Riassumendo gli e ffetti ottenuti con i raggi l1imite nella Cl'i nica dermatologica di 1B erlino, Blun1entl1al e Boehmer (Deu.t. med. vVocli., 1931, n . 10) veng·ono .an·ch'essi .alla conclu ione ch e la loro azione biologica e tera·p eut ica i10n si differenzia essenzialmente da qiuella dei raggi Jloentgen, con lo svantaggio in c·o11fro·11to di que ti di non poter infl·uenza·r e che in manier.a molto ridotta q.u elle ·dermatosi in c ui le lesioni anatomich e hann.o un.a sede p1i.u ttosto profonda. Questo fatto viene naturalmente a costiluire invece un vantag·gio quando &i voglia, irradiando, risparmi.are per qu.anrto è possibile le .pa rti profonde della oute e g li ann·e i c utanei: foll.i coli p iliferi, ecc. D'altr.a parte i raggi limite permettono di i•rradia.r.e .grandj sup,erfici cutan ee senza gli effet. ti a·ccessori s1)iacevoli - male da raggi - che si avrebbero facendo uso d ei ragg·i Roentg·en . Per quanto riguarda l 'azione in1diretta a distanza delle i rradiazioni limite g li Autori non hanno ottenuto successi de.g ni di nota nelle dermatosi , nulla .aln1en10 che superasse quanto si può otten·ere con le irradiazioni ult.r avio·lette. MoNACELLI. 1

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Canizie ed alopecia da ipertiroidismo. Guarigione con radioterapia della tiroide. I rapporti fra tiroide e sistema pilifero, g ià speri111entalmente dimo lrati negli animali (Sainit on è .r iu· cito .ad ottenere alo1)ecia nei conigli con l 'ipertiroidizzazione inten iva di questi .anima] i) Lro, ra1110 u11.a confern1a i1ell 'os-


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PRATICA

servazione clinica ·di Sézary e P. Lefèvre (Bull. Al ·dott. G. V. da N., abb . n. 4339-12: de la Soc. m éd . des H opitaux, 1930 .n . 30) . Suggeriamo: Glii AA. in un uo1m o dii 38 anni vide ro comJornal dos Clinicos, rua Buenos Aires 176 ,. parire un 'alopec ia diffusa incompleta seguita Rio de Janeiro; 30§000; da una canizie completa ·d ei capelli e della ba.r Brasil-M·e dico, rua Republica do Peru 83 ,. ba, fe.n,o·m e ni che si acco mpia·g narono a tre· n1ori tachicardia, esoftalmo ed ·eocitabil3tà .n·er - Rio ·d e JaneiI'o; 34§000; ' . A 1F olha Medica, rllla Buen·os Aires 68, Rio· vosa. Metabolismo basale 52,3. La radioterap1a · A. P. con dosi medii e · forte.m ente filtra te praticata de Ja·n1e ir.0 20§000. su la regione della tiroide si dim.o strò rapida mente effica·oe, migliorando lo stato g.e nerale e prov6can1do la 1rinascita dei c~pelli ch e ri·p reLa ragione fisica della vita. sero la lorr·o pigm e·n tazione al;>itua1e. , MoNACELLI. I fen omeni della vita non si possono spie·· g.are con espr-essioni ·p rese dalla fisica e. d.all.a Il trattamento della scabbia col metodo danese. cliirni.ca, ma non si ·p uò esclu der e ~he in av-· Vien e ri])ortato d.a Cannon '(British m edical veni.re questo si potrà fa;r e. L 'organism o, co·n - Journ ., 1930, n. 3603). si,d erato n el suo insi,em e, rap•p resenta un fe-· 1) Si scioglie, a parte, un kg. di solfo sub.l i- n omeno id i .n atura b en di1fferente da quella fi- · mato in 1 kg. di soluzio:n e di potassa_al 50 %: ·s ica o chimica. Però ·della fisica la biologia 2) Si m·eis colano, sen za scal1dare, 225 g. di moderna non [pUÒ Illè deve fare a meno e se· vaselina con a•ltrre ttant i di lanolina anid·r a. n e ,d evono occupare n on fisici im·provvisati ma 3) Si aggiungono g. 375 della soluzione 1) provetti. . al·l a 2). Nessun fisico però, secondo H1ll (Th e .Jour-4) Si prepara dell 'o•s sido di zinco, mes:coia nnal of the Americ. i\1ed. Assoc. , ~ nov. 193?) d-0 g . 28 di solfato di zinco _con ~O g. d1 s~1~­ può, nonostan,t e i suooi apparecchi , la teoria z ~o,ne di so·da a l 20 % e lo s1 aggiunge al l1nidei ·q u.anti e la r ela tività, dire ch e ci si C?'m,-· m·ento 3) . porta n ella vita social e secoi:i·do le p~op1r1et.a· 5) Si aggiung·e poi dell 'olio di vaselina per del.le proteine e ·degli elettroni: M.a ab~1.amo ~ l far.e 1 kg . . dover.e di investiga.r e con tutti i mezzi ch e i!. 6) Per masch·erare l'odo!fe dell 'idrogeno sol- progresso della fisica ci h.a .d.ato i feno men1 forato, si ag.g iungono 5 g . di benzaldeide . . fisici eh.e l 'organismo p·r esenta'. Il prin,c i pio attivo è dovuto al so,l furo d1 poLe q.ualità del rame, d1el fer,ro, d.el ~rb~n1e , tassio. ·della gomma non h anno nulla d1 biologico, Il trattam.ento si fa in sei tempi . m.a certo il com·plesso form.ato .çla queste so1) B3!gno g'e ne·r ale di pulizia. tanz,e , in un moto1~e elettrioo non ha nulla a 2) Asciugamento accurato d el co·rpo: ch e fa.re oolle proprietà fi sich e di queste so3-) Ri1c oprire tutto il conpo (.ad eooezion e ·delstanze n el selllSO che no,n basta cono cere solO' 1 la testa) col linimento firizio n an1do 1leggermente qu·este pro1p rietà IJ<er costruire il mo.to re, m~ (farsi ai1Utare p er la sch ien.a). certan1en te s~nza con·oscerl1e il motore non si 4) La·s ciare così per. 20 minuti, in m odo da costruisce. permette·r e .la peni~ trazion e d:el m edi.cam·ento. I problemi fisiologici sono molto complessi 1 5) Il paziente si m e tte po'l. a l~etto. . . e la conoscen za d ell.a fisica può a iuta:r ci a stu6) D.o po 24 orie d.all 'a pipl1c az1one d·el l1n1: diarli. Con questo- scopo ·fu creata la « Jobnmento, itl ·pazi,ente prende un ~ltro bag~<?' s1 son FounJdation f.Qr Medical Phys.ics » . rivieste e può con sidier.aTsi guarJ to. La d1.s1n~e­ u.n esem;pio del.I ' importanza della fisica in stazione dei vesti ti è uti~e, ma n on n eoessar1a. biolo,ai.a ci è 1dato a.alle ,ricerch e di Einthoven Il trattaim ento coisì seguìto .a .a 17 anni ha ch e s~rebbero .rimaste di scaTsa importanza dato serrupTe buoni risultati ; il .paziente,. doJ?O n·ell.a biolo,o-i.a se Le,;yis n on le avesse a1p plicaun'ora, :non ha più 1pru·r.ito e v1·en e guant? in te a lla c:a·rdio.Jogia. Bisogna anch e .r icordare un giorno . fil. qu.anto la fi sic a ·d e.I r.adiu1n e dei raggi X sia stata utile iru ·clinica. POSTA DEGLI ABBONATI. Il fatto ch e il tuorlo d'•u ovo ,r imane so ·peson.el bia n.co n on ha nulla ·di ·m isterioso da Al dott. T . S. d.a B. : quan•d10 ]a fi sic a. ha potuto in~i ca;ci ch e la Oltre a l corso della Scuola Sup eriore di Ma- pressione osmotica del tuorlo e d1 1/ 3 .supelariologia, ·sezione M·edica, il q~ale si ter.rà dal r iore .a q.ue.lla de}. bianco. 1° l'tlglio .al 30 settembre (·cfr. il f.asc. 7 del I.a Altri esempi ci può fo,r nire la fi siolog ia ·di Sez. Prat. ), è annunziato un corso presso la R. questi ultimi a nni. E .anche se i coprono i Univer ità di Padova, dall ' ll maggio al 10 giu- fenomeni fi sici o chimici che regolano la ' io-no col con·co,r.so dell 'I stituto auton omo per ta, qu,e ta ·n on :rimane m eno b ella n è m~no­ l~tta antimalarica nelle Ven ezie, sotto la di- misteriosa; è come l 'uso ·di una carta geograr ezione d el prof. O. Casagra·n di; tassa L. 300,50. fi ca -o toipo,grafica ch e nulla toglie alla bell ezA. P. R. Lu E A. za dei lu oghi ch e i visitano. 1

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POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. CONTROVERSIE GIURIDICHE. .XIII. - Concorso - Revisione del giudizio della Commissione - Illegalità.

Si trattava di un con corso per titoli ed esami. La Con1n) issioin e espres e il suo g·iudizio e for· inò la gr.a duatoria. Due concorrenti furono g·ra. duati a parità di m erito . Ma 1'amministrazio,n e (I tviuti Ospitalieri ·d i Milano) T'e sti.t uì gli atti a1lla Commissione, ~nvitatDJdoila .a ri,ralutare i titoli ;pe1~cl1 è, diceva, era as urdo ammettere, ulla base di un.a p1rova di esame e della valutazione ·dei titoli, una co ndizione di peifetta ed a.s soluta parità. La Con1mi ione ade1i a que.sio1 invito: disse c he non mo·d ificava il uo gi·u dizio rel.ati,ramente agli esami e ari titoli valutati, ma, consi·d.er.an.do· i titOtli di p-raLica profes ionale ~ I.a prova fatta da uno dei ·due con corr renti gr;aduati ex aequo, poteva assegnare a questi il primo posto e all 'altro li.I .secon.do . Il Con iglio di Stato, Sezione V, con deci· . ione 17 genn.aio 1931, .r ie. 1Firr.on1.arino, ha annulHato la d.eliberazi~·ne di nomina _del primo graduato e il secon·d·o1 verbale della Commissione, di.chi arando che dev·e rima,TIJer ferma I.a prima gradu.atoria e sulla base di essa la amministrazione ospeda!liera d·eve provvedere alla nomina. « L 'as9erire - dice la deci ione ~ ch e n ella revisio11e effettuata nel['adunanza del 25 n.ov-embre, la Commission1e n on sia caduta in un bis in idem, avendo v.alutato ci. tit·o li di servizio sotto un diverso .p rofilo, è soltanto argomento di difesa, senza sostanzia1le attendibilità. L 'espres·sion e del secondo giu.d·izio cl1e J.a C·o mmissio· ne gi udicatr1ce fu invitata a rendere, rr1anife· sta ·il ·di·sag,io in cui essa· si trovò e lo· sforzo ubìto per ·p oter dare .alla richiesta l 'esito desider.ato, di to.glieue cioè la parificazione· .dei lJ'r imi due desig nati » . · Non e'r a poi assurda la ipotesi della parità -di me1·.ito, tanto ve:r.o che è perfin·o prevista dalla legg·e a.g·li effetti del[ e pr;e·~erenz e,. L 'a.m m.ne o ... peda.liera illegitti111amente rinviò glì atti alla CoJ:r1:mi sio1n1e; questa non avrebbe do,.r uto rivedere il uo giu·dizio, avendo già compiuto il suo ruffi·cio. È v·ero che l 'autorità ch e ·deve i)rovvederc a:lla non1ina non· è a solutamente vincolata a deil ibera re s·ulla base della graduatoria ed ha un po1Lere di controllo; ma ol· lanto dal punto di vista del·l a legittimità. L 'a·utorjtà che deve conc:lud·ere il i)rocedimento, ])rovvede11do alla nomina, p,Qn è costrelta certan1e11te .a· rdecider:e sulla ba e di una graduator ia ilJ.egiL tinìa; se, per e ., il procedimento della Co111mi... ione è illegal·e, l 'a·u torità .de:liberanl c l1a il ])Otere e il dovere di ri·levar e i ' ·iz i e rinYi.are .g·l,i atti a ll.a Co1n111issione perchè rin· 1

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novi il procedimento, secoi.tlJdo le n ol'lme che Jo di&ciplin.a no. Ma non può sindacare il giudizio della Commissione. XI V. - Successione fra enti - Condizione giuridica degli impiegati - Licenziamento - Ricorso.

Un Comune fu aggregato ad un aitro. Il Pode tà del Comune aggregante licenziò uno deg·li impieg·ati .del Con1une soppresso. L 'interessalo ricorse a l1a G. P . A. Il Com.une ritenne ch e questa fo sse incompetente. La V Sezi.o ne del Consiglio di Stato, con decisio,n e 29 nov1embte 1930 n. 706, ha re spinto la eccezione del Co,m une. La quistio~e si 1p resentava co·sì : s i tratta di liceniZia1nento o di mancata assunzione nell 'organico ·d el Co,m une sucoessore µ Ha osservato il Co11siglio di Stato che la JiÌsoluzio11e è identica nelà 'uno e n·ell 'altr.o caso . C1~terio giuridicamen:t.e corretto e notevole a nch e per.chè è stato riafter1n.ato il raipporto di su·ccession·e Ilfei casi di fusione, aggreg.azione ecc. cc Invero, quan·do si discute ·del 1passagg·io d1egli impie· gati del Comune soppresso nei ruoli de·I Comune aggreg.ante, ciò no n implica ch e sia cessato il veochio r.a·p porto . di impiego e che si debba dar vita a d n·u ovo· .ra.1)p:ort.o. ~ principio gen erale ch e l 'impiegato inqua drato nelil'or.g·anico del n.u ovo ente por.ti seco la sua ·posizione acquisita; e ·d a ciò si desume che si tratti dello svolgin1ento dea rapp orto· ·di impiego coesisten.te, il quale seguiti a d av·er vita e vigore benchè l 'ente 1p11hblico verso oui esso interce.de abbi.a s ubìto una :t rastormazione. Ora, ,p er quanto non possano trasportarsi nel campo· d el diritto pubblic.o tutti i prin,cìp1i della Sltccession e ·del diritto privalo, è pur certo che il C·omUThe successore ri.a ssun1e la perso TIJalità giuridica del Comune soppre o. Quindi, rispe·tto agli impi egati m.antenuti nel nuovo organico, n on si scorge una o tanziale alterazion•e del rapporto· ·d'im·p iego. Una riprova d1el' princtipio sin qui sostenuto si ha n el fatto che l 'aggregazione di un C·o mune ad un altro nòn fa venir meno ipso iure il rapporto di impiego degli impie.gati del primo,; ma occorre, o produrre tale e~fetto, · una ap, . p osita deliberazione d ella nuova amìnin istraz1one ». . Questo criterio direttivo, co ì cl1iaramente es1)osto, si p,u ò con sider.are ormai s tabilito. Era prima controver o e jn quarrche caso i accennò qu.asi ad una novazione oggettiva, co.n effetti e tintivi del rapporlo d 'impiego. Tal e qt1i tione è stata .ailtre v.o lte a111piam.ente trattata. i11 que ta rubrica. Noi abbiamo sen1pre o tenuto il ·criterio della succession,e, ora accolto co Lantem€nte. Il Con ialio di tato, però, non lo applica n ei ca i di costituzione o scioglin1ento di con sorzi. 1

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SEZIONE PRATICA

NEL·LA VITA .PROFESSIONALE. MEDICINA SOCIALE Il valore sociale di una Esposizione di igiene. A tra'ferso l'Esposizione Internazionale di Dresda.

Ogni esposizione :p er avere un durevoil e potere educativo sulla ma sa del pubblico, ha bisogno ·di mezzi din1ost.rativ.i ed impressio11is.Lici eccezionali ch e i imprim.a:n o durevol1l1cnte n elle memorie n1e110 malleabili. L 'Esposizione di Dresda, chiu a ·da poco, h a o·f ferto al mondo un mirabile esen1pio di questo m etodo propagandistico e volgarizzatore. · Bene hanm.10. compr eso gli organizzatori che lo didascalie e le illustrazioni verbali hanno tino scarso potere di attrazione sul visitatoQ·e, cl1e si smarri ce faciln1ente tra numeri e parole. Il feli ce connubio attuato i11 questa o·ccasione fra la scienza e l 'ar.te fig urativa ricca di color·e e di vita, h.a portato al massimo ren·dime·n to lo scopo della volg·arizzazione scientifica. La chiarezza, I.a compren ibilità, lo volgimento per così di.re profano ·dei va·r j problemi igie11ici n io n è andato a disc.apito delle verità scientifiche, ch è anzi q·u elle nuove foirme illustrative sono apparse dinanzi agli occhi del pubJ)}.ico m edico in una veste di attraente sem])licità. Il e.ardine centra1e i:n torn10 a cui si son o ifag.giruppati ·t utti i v.a ri p1roblemi era oostituito dal1'Uomo nella sua vita tisica e p sicl1ic.a; ·dalla vita umana in rapporto alle forze dell 'universo; dalla conservazione della forza uma na oome la 1)iù importante fonit e di energia. :È la conservaziòne di questa ener.g ia eh~ s.i propo.ne l 'Ig ién e, attraverso la perfetta armonia degli organi e delle funzioni , cioè attraverso la Sanità !IJ:el suo più vasto sen so. · La massima isp1iratrice di tutta la vasta o·p era può ben riassum·er.si nel motto: vivere se-condo natura. In questa m assima è il segreto della feli cità un1ana. Ma se l 'uomo si è sempre più allontanato da quella antica sapienza, rt<;>n è · farse impio ssibile 01g gi , ancl1e nei gr.adi più elevati del.la coltura, rico·n durci alla Natura, come dice Schiller, sulla via della Rag ione e · della Libert à. Il rap i·d·o cammino oon1piuto dalla scienza l1a oondotto l ' ig·.i ene dalla teoria all 'a pp1licaz.ione alla vita pub·b li ca ed a lla sua volga:rizzaz ione e lo stesso P ette11kofer, riconosci·u ta la grande utilità della educazione scientifica del J)OJ)Olo, in.augmò le })r ime scuole popolari di Jg·iene. Accanto a Pettenkofer I.a Gern1.ania ri<'ono, ce a Karl Aug·u st Lingn er, l 'idea to,r e d·el1a prima esposizione e del i)rimo museo d ' igie11e tedesco, il più grande i11erito didattico, in qu.anto 1seppe 1aggiun.ger e alle din1ostrazioni 1

ve:rbali s·em•pre poco efficaci per il pubblico, un.a g.ran1de v.a rietà di m ezzi pedagogici ed arti?tici , ·di dimostrazioni plastich e ed illustrate, d1 rappresentazio ni sceniche e cinem.atografiche, ed in tal m odo riuscì ad appassionare il pubbli co ai problen1i ·dell'igien e. Ma n essun mezzo p1oteva ug·uag·liare in efficacia ed util1ità una \'era e g rande esposi21io ne d 'ig iene. Sore così nella stessa Dresda la prima esposizione d'ig-ien e n el 1911 i cui ].a.r ghi frutti provati dal p·e:rfez.ionamento e dalla educazione igienica ·del po1p olo tedesco negli ultimi a~nni, incor:aggirurono lo sforzo iper l 'O·r ganizzazione d ella nuova g rande e posizione odie.ma e l 'inaug urazione del n1useo tedesco permanente d 'ig-ien e n ella stessa cer chi.a dell 'espo·sizio·n e. Il m ·u seo che può dirsi il gran·de testo scie nti fi co dove so110 svolte le basi delle v.arie discipl.ine m edich e connesse all'igiene, trova il suo con1pletamento, il suo commentario , la sua applicazi1o•n e n ei padiglioni chie, n·ecessa riamen1te a vendo val ore d 'attualità, potran · no segn1a re per 1'avvenire n ell e esposizioni venture il g rado di sviluppo della civiltà moderna m edico-igienica. Il vi itato.r e nota i1nmediatan1.ente che l 'ig iene è intesa e sviluppata sopratutto come eco11orr1ia <lel1a forza umana . \Il ragg.iungimento delle condizioni ottimali di vita non produce spesso il massimo rendimento d ell 'uman.a energia. Con l ':in·c rem·e.n to del benesser e indivjdual e a umentano certam.ente il consumo· e le spese, ma la sanità , .la r e i tenza e la volontà al lavoro :non camminano di 1_)ari pas o perch è il diritto alla soddisfazio·n e delle esigenze dettato ·dall 'igien·e , sco.n fina molto spesso vers·o il de ideirio delle com.o·dità e del l'usso che non sono .i coefficienti di un valido lavoro. Nel n1omento attu.ale di cri i econon1ica così vasta è dunque preziosa la con o oenza e l 'adozione di t1n n1etodo ·di ' ' ita ch e si proponga di ottenere ]a mass.i ma efficienza della energia umana col mi.nri mo di spesa. on c'è chi non veda quale stretta correlazione esista tra economia ed igiene e tra sanità ,e rendimento individuale ·e coll1ettivo; la malattia, ·oltTe al sig nificato p roprio di danno per anale va considerata ne.i suoi ;rapporti socia] i come danno .delJ 'economia comune e la perdita del lavoro ])ro1dotta ld alla malattia,. dalla m .o rte prematuTa_: il grav.a me che o·g ni giornata perduta ed ogn1 vita stroncata porta ai va.ri org·anisn1i assicu rativi i riper cuote infallibilmente sul! 'economia gen eral e delle nazioni.. All 'cco·n on1ia i riconnette poi tutto il con1ple o dei problem i demografioi . La Gern1ania ch e con la ua perdita di territorio, capitale e lavoro a\reva visto dimin1uire di più del 50 % la ua ca1)acità -d i ri ccl1 ezza e con la compar.. , a di ,~it c t1mane n ell 'età del ma imo r endimento aveva assi1

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stito ad un g rave 1r eg.r esso delle nascite, mostra contemporaneamente all 'inizio del suo risveglio un aumento della dur.ata della vita e un abbas am ento della mortalità: la chiara stati stica tedesca .infatti rivel.a che la durata produttiva d ell 'uomo (consi derata da 15 fino a 65 anni) ascende in m edia a 43,8 anni ch e oocris.p,o nd.e ad un a.u mento medio di anni 2,3 dal 1920. Con sider.andolo però dal punto di vista econom.i co, il prolung·amento ·d·ella durata della vita l)Orter ebbe con sè un aun1ento del nu1ner o dei vecchi e quindi U·I l prolungam.ento d el tempo di go dimento delle pensioni per l 'inabilità e la vecchiaia . Sembrerebbe così ch e tutte le conq·u iste d ella . cienza perr l'.allontanamento della mort e si dovessero risolvere in un danno economico per la società. Il vero sico·p o dell 'igiene però ·è .quello di .conservar e l 'i-Illdivi duo ~l :p iù lungamente possibile giovane, g iovane nel senso di fresca ,e nergia, di elasticità di n1usooli , di ·vivacità d 'intelligenza ; g io,rane n el enso· d·ella g ioia del lavoro e della cap1a cità d 'iniziativa fino a ll 'età più tair da . Col progresso dell 'incivilimento e della coltura, con la industrializzazione ·de.i m1ezzi del lavoro, con la tecnicizzazione déi sist emi di attività lavorativa, l 'uomo modern·o va incontro ad un genere di vita sempre più artificiale e contra;r io alle leggi naturali. La massima parte delle attività mode.me si -compiono n el1'ambito di quattr.o pareti in un ambiente mal ventil.ato e dall'atrr1osfera spesso ca.r i ca di prod·o tti tossici e m olto spesso sotto luce artificiale, m entre d'altr.a parte la necessità ·dei trasporti, l 'esigenza dei m ·e r ca ti e dell 'en ergia motrice che fanno sorgere i g randi stabilime nti ' ricino l e grandi città, conce·n trano in queste sempre maggiori masse di uomini che subi cono oosl i ·d anni dell 'a.gglomeramento.. Anch e l a varia n1ultiforme attività muscola.r e e I 'impiego individual e d ell 'in·t ell,igenza vengono sem1p re più ass,orbite dal lavoro normalizz,a tore de]la macchina, e dalla ultraspecializzazio,n e. Questo sistema che crea con la tipizzazione di alcuni pa.r tiool.ari movimenti un.a fu.n. z·ione ritn1ica e monotona, risparmia è vero sforzi danno i al lav-01ratore, ma lo priva del vantaggio di un lavoro d 'iniz.i ativa e di una p11eziosa ginn.a stica mentale e fi sic.a . L 'esposizion·e n ella sua sezion e dell 'ig iene dell' industria, sezione ver.ame.n te mi1rabile per perfezione d·i mezzi dimostrativi , sviluppa e riolve in modo completo tutti i problen1i ch e rigua.r .dano il la·vor.atore, dal] 'architettura e ·t opog.rafia degli stabilimenti ai posti di lavolro ; dalla r azionalizzazione fi siol ogi ca dei movim enti a lla psicologia del lavoro; da lla difesa contro le polveri .ed i veleni industriali a quella con tro gl 'infortuni ecc. Que to studio così , i;a ... to e completo, po to in forn1a co111pr en ibile a i Rrofani doveva esser e di grande utilità agli industriali ch e occupati 1

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n ei loro proble1ni finanziari e commerciali non hanno compreso il giusto valore del capitale uomo. Questo capitale colossale, costituito da m-ilioni di i11di vidui, creatore esso stesso dei m ezzi del l·a voro e della fo,n te della ricch ezza, ha bisogno di cure vigili come le macchine più delicate che vanno .dalla scelta dell 'ambiente, allo studio del te mpo del lavoiro; dalla distribuzione razionale delle forze alla loco applicazio·n e alle macchine fino al co·m plesso delle prevenzioni contro i d.anni psichici e fisioi n elle diverse branche dell'attività industri.a l,e. Se si pensa che quas.i la metà della popolazione pu.ò consi.der.a.rsi direttamente ed indiretta m ente in attività nei vari campi industriali, ch e questa g rande p·o polazione di lav.oratori as&orbe una gra.n de quantità di tribu- · ti attraverso le Casse e le Assicurazioni, appare chia.r amente quale .in1portanza abb.i a lo stato san itario dei lavoratori per l 'economia nazionale : veramentie oggi è più ch e m.a i vero ch e la sa}ute è la fo.rza economica di un popolo. U·n a b eli.a e generosa b.attagli.a ha combattuto l 'odier·n a espDsizione a favore d ella vita e dei diritti della d·onn.a in b.ase allo stu·dio dei suoi còmpiti i deali e piratici. Le qualità ori ginarie più preziose della .p si.che femminile, l 'istinto ,della cuir a e della misura (Instinkt der Pflege und ·des Masses) ch e potrebbe tradurs~ come .i stinto dell'ordine e dell 'amo,r e, non s1 posson.o sviluppare nel si·stema economico nella vita mo derna ch e liv·e lla p ericolosamente i biso•g ni e le esigenze dei d.u.e sessi e lentamente anche la psiche •e crea delle madri m e;nomate nella lo-ro r esistenza fisiologi ca, fuorvi.ate dalla casa ed insensibili all 'antica ·p oesia del foc-0lare domestico. Il consig lio d ell' igienista, ohe non trascura le vitali q·u esti.oni del matrimonio, dell'eugenica e ·delle relazio·n i d ei due sessi, principio e fine di ogDii moral e, mostra al~a donna il suo tipo di v.ita ideale con ciliando l 'atti~ità don:iestic.a .all 'attività, pe r cosi dire pubblica , ed indicando alla madre ed alJa società i mezzi migliori di protezio,n e .deJ.le piccole vite, con scio che n el lattante .ge.rmoglia già il destino del1'u·o·m o futuro. Ed ecco l 'igiene sco1iastica, ecco la collaborazio n e fra il meçlico ed il pedagogista che assicuira al bambino con gli elem enti dell 'istruzione anch e il godimento d ell 'aria della luce, dell 'attività del corpo. Questa attiv.ità a ssume una gran.d e importanza nella età ulteriore della adolescenza e della giovinezza e della maturità. Non c'è bellezza e forza senza un armonico esercizio ch e rappresenta lo stimolo più ' 'alido all 'accr escimento , allo sv iluppo a lla ·formazione 1dell 'indiYiduo perfetto, nel 1p ieno» godimento d el suo equilìbrio fisico e psichico. Le conoscen ze della fi ·iologia applicatn ai diver si eser cizi cor1)or ei l1anno poirtato all 'ado1

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zione della ginnastica razionalizzata cioè al·l 'impie.go m e·t odico dei ;movimenti .naturali ch e cor.rispondono perfettamente alle leggi dello sviluppo e della fu.n zione dei muscoli. . In q·uesto campo dell 'educazione f.isica che la Germ,a nia riconosce come il più importante per crea~e gli ottimi difen sori del suolo patrio, i sistemi ed i mezzi di propaganda hanno raggiuin to il mass.imo .di diffusione e di effi cacia. La stampa, la scen,a, il film, 1.a :r.adio, non si stancano di esalta.re l 'acqua ·Come la g rande purificatrice del corpo e dello spirito e come la equilibratrice veira delle facoltà vitali dell'uom.o , l 'aria e la luce come immense sor,gen.ti di eccitamenti vitali; di spingere gli uomini fuori delle loro case a godere la loro libertà sui monti, n elle ·cam·p agne e ulla riva del mare, e di oon1battere la passione od il bisogn10 ch e spinge og·ni g iorno di più i lavoratori ad a mm.a ssarsi n elle g randi metropoli aum enta·n .do la miser.ia, la delinquenza e la mo.rtalità. San Severino l\1arch e, novembre 1930. Dott. AGENORE VALENTINI. Al momento d 'inviare i fogli di questo arti.colo al nostro periodico, leggo in Federazione Medica ch e il n1agg.io.re medico .dott. Giovanni Perilli h a lanci.ato l ' idea per la fondazione di un Museo p ermanente di Igiene a Ro ma sul tipo di quello di Dresda. Questa ·p roposta va seguita ed appoggiata .con fervore, ed io oserei ampliar e quest a idea, per seguire ancor più l 'esen1 pio del·la Germania, cioè ch e il Museo .debba essere il sunto di un.a esposizione ch e sola potrà avere un vasto € profon do potere di pPopag.and.a. 1

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SERVIZI IGIENICO-SANITARI. I prigionieri di guerra e la Croce Rossa. B stata r ecentemente stipulat a a Gi11evra una nuova convenzion e ch e rig11arda la Croce Rossa e il traittam e11to 1le1 prigionieri n el caso di una _t.;ucrra. La Croce: Ro·s sa dO\'r à proYved ere a identificare i marti e i feriti di tutte le nazionalità .e dovrà, in·o ltre, e-0 mpilare le liste dei inorti con l'indicazion e d el luog·o d ella sep oltura. Al termine d elle os·tilità, le potenze dovranno -scambiarsi questi cle11chi. Gli aero•p lani saranno lar gam ente u sati com e m ezzi di traspo.r to; essi però non potr anno volare sulle lineie di con.1batti1nento Dovranno· essere verniciaiti di bianco e porteran110 l 'emblema della Convenzione unita1nente allo· s;temn1a nazio11ale. Saranno inoltre rico11osciute co1ne appartenenti alla Croce Rossa anche le nazioni che portano un altro emblema, come il Sole rosso e il Leone su fondo bianco. I corpi sanitari saranno chiaramente contrassegn ati in maniera d a evitare le oontroYer sie avvenute durante l 'ultim·a gu erra. Anche p er quanto con cerne i prigionieri di g u erra, sono s ta te j11trodotte in1portanti riforme. Essi devono essere sollecitam en ·t e allo11tanati dalla 1

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zona delle operazioni. Sartt proibito portarli in luoghi d_i cattivo clima o ocmunque m alsani. Il loro vitto dev 'esser e uguale a quello de] soldati dello Stato ch e li tiene prigionieri. I soli soldati", non gli t1fficiali, polranno venire adibiti a lavori manuali, purch è non abbiano riferi1nento alle operazioni di guerra. I prigionieri avranno diritto di far presen te alle autorità militari le loro lag11ar1ze circa il trattamento che ricevono. Saranno proibite le punizioni corporali, la pri~ionia in celle senza aria e senza luce e le punizio11i colle ttive p er atrti individuali ..

CONCORSI. POSTI VACANTI. _i\.G1uGENTO. A m.ministr. Prov. - Scad. 8 mag.; Medico di sezione e due m edici assist enti n el1'0spedaJe Psichiatr . Prov.; slip. rispettiv. lire 13.000 e L .. 11.000 con aumenti quadriennali di L. 1000 e di L. 800, ridot;~i del 12 %; vitto ecc. .ALBINO (B ergam o~ . - Col 30 aprile p . v. scade con cor so, bandito 13 gennaio p. p., 3a Condotta inedica di questo Comune comprendente territorio ex Con1une di Vall 'Alta e frazioni Oltreserio. Stipendio residenziale L. 8000. Cinque quinquenni, mezzi di trasporto J... 500, spesa ambulatorio lire 500, salvo ritenute e riduzione 12 %. Documenti di rito. Per schiarimeniti rivolgersi Segr eteria Com,unale . ALESSANDRIA. - Scad. 2 rnag.; L. 8000 e 4 quinq uenni dee.; riduzione di legge. BENETUTTI (Sassar i). - Scad. 25 apr. ; L. 9500 e c. -v .; se uff._ san. L. 800 ; riduz. 12 ~b; età lim . 40 a. BRIOSCO (Milano). - Scad. 20 apr .; L. 10.500 e indennità; eventuale direz. Ospedale con alloggio. CASTELCIVITA (Salerno ). Seconda condotta. Stipendio annuÒ L. 7000 con riduzione disposta R. D. Legge 20-11-930 N. 1491, al lordo di riten. di R. l\tl. e contributi Cassa Previd. ed I. N. I. E. L. , aumeI1tabile di un decimo ogni quadriennio e per cinqu e quadrienni. Indennità cavalcatura lire 1000. Età massima anni 45, sal vo diritti del perso·n ale ~n carica presso-- altri comuni nonch è dei mutilati ~ co·mba.ttenti. Tassa L. 50,10. Docu1nenti di rito. Scaden za 30 aprile. Per altri chiarimenti rivolgersi alla Segreteria Comunale. CASTIGLIONE IN TEVF.RI~A (Vi terbo) . Scad. 4 inag.; per Serml1gnan o; L. J0.000, da ridur re del 12 ?{, ; c.-v.; et à lin1. 40 a.; tassa L. 50. CAVALI.TRIO (Novara) . - Per titoli. Stipend io annuo1 lordo L. 7040 . Inden11ità per bicicletta lire 440; di ambulatorio L. 132 (il tu.~.to g jà d epurato del 12 % d! cui il R. D. I,. 20-11-1930, N. 1491) . Caro viveri, se dovtrto, co111e per legg·e e fino a con servazione. Aun1ento del ve11lesi1no og11i bie11nio p·er 10 volte. Età massima ann i 35, salvo eccezioni di legge: Scad enza 21 g iugno. Assunzione in serYizio 15 giorni dopo l a p~rtecj pazio11e cli i101nina all 'interessato, salvo pena di decadenza. Doc umenti di rito. Chiarimen ti alla Segreterja Coni.unale. FERRIERE (Piacenza) . Prima C-Ondolta. Stipendio L. 11.000. Per cavalcatura L. 4200. Documenti di rito en,tro ~l 17 aprile. Per altri chiarimenti rivolgersi alla Segreteria Comunale. 1


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IL POLICLINICO

I soLA CAPO l\1zzuTo (Calanzaro). - Scad. 18 apr.: L. 8000 e 5 quadrienni d ee ., oltre L. 3000 cav.; riduz. 12 %; et à lirn. 45 a.; tassa L. 50. i\11ERATE (Como). - Scad. 15 mag.; 2a cond.; lire 7656 e 4 quinquenni dee.; trasp. L. 616; tassa L. 50, 10. Scad. 20 MoNTALDO Bonl\IIDA (Alessandria). apr. ; L. 61()0 e quinquenni, oltre L. 880 uff. sai).. , L. 308 trasp., L . 308 supplenza. NIBBIANO (Piaceri,za) . - Prin1a condotta per Nibbiano (capoluog·o) . Slipendio L. 11.000; indennità trasporto L. 3000 an1Lue, aumen.t ate di L. 1200 con la ridl1zio·ne del 12 ~t,, più L. 600 annue se incarjca to quale Uffici ale Sa11itario. Documenti di rito e11tro il 20 aprile. Per chiarimenti rivolgersi alla Segr e leria Co1nl1nale. NovARA. Amministrazione del Monte di Pietà. Per titoli. Medico Primario d ella Seconda Sezio·n e Suburban a. Stipendio annuo L. 8000. Assegno L. 3500 p er indennità trasporto. Le domande vanno presentate entro il 30 aprile alla Segreteria del l\llonte di Pietà, alla qual e potranno essere richies~i altri chiarimenti. Nov 1 01 .~ lonENA (Modena) . - Scad. 30 giu.; per Rovere to; L. &000, con d etraz. 12 %, au1nentabili; c .-v. ; per lrasp. L . 2000; tassa L . 50,10. PoLA. R. Prr;f eltiira. - l)er titoli ed esami. Ufficiale Sanitario d el co1nun e cli Pola. Stipendio inizi ale L . 14.000 a1111uali al lordo d elle tra.t te1tute cii legge e sogge tte all a ric111zione del 12 %. Lo stipendio è su scettibile di tre aumenti qt1a(lriennali di L. 1000 ciascuno. Sup1Jl emerlJ~O, per ser vizio attivo, ìo1de L. 3500 all 'a1tno, }Jiù u11 'a1tnua agg-iunta perso11ale di L. 12.000, entrambi 11cm va1utab ili p er la p ensione e ottoposti alla riduzione del 12 %. Le do1nand e i n caflta da bollo da L. 3, corred ale <lei prescrit~ i docl1menti 1 l 'elen co dei qual i coi11 le altre modalità possono rilevarsi dal ba11cto di con corso da richiedersi all 'Ufficio d el ~Iedico Provinciale, debbono J>ervenire all 'Ufficio predetto , presso· ] a R. Prefettura di Pola1, no·n o•l tre i l 31 111.aggio. P ov1GLIO (Reggio Em. ì . - 1\ tu1Lo 30 apr. ; 2a co11d. ; L. 7040 e 5 qt1aclrjenni dee ., oltre L. 4402640 lrasp., c. ·V., L. 440 an1bulait. ; addizion.. lire 4., 40 oltre i1000 p:0v.; e.là lin1. 45 a. ; tassa L. 50,lQ; doc . a 3 rnesi dal 1° feb. RAGUSA. 11mniinist r azione l)rov inciale. Dir ettore della Sezion e Medico-Microg·rafica del l,,aboratorio Pro·vinciale d 'Igien e e ~refilassi . Stipendio L . 16.000, con due scatti quadr~ennali di L. 800 ~l pr im o e L .. 1000 il secondo. Indennità servizio attiYo L. 4.200. Car oviveri di Legge. Gli stip en di e le inden11ilà so110 soggette alle ritenu.~e del 12 ?~ n norn1a del R. D. L . 20 novembre 1930. Scadenza 15 111.aggio J 931 . Per chiarimenti rivolger si alla Segreteria dell ';\.mminis trazione Provinc.i ale. S.\.N MAsSi l\ro (Ca1npobasso) . Per titoli. Stip endio a1111uo lordo L. 5434. f\un1e11li di L. 543,40 og11i ci11que a11ni e per 'tr e vol t e . .8tà n1i11jma t11111i 25 n1 as in1.a 40 salvo eccezio11i di legge . Doct11ne11Li d 'ti 0 oltre il certificato di i11scrjzio11e 1lell 'albo dell 'Ordine clei ~fedic i. Scadenza 1° giug n o. ,\ s u11zione servizio entro ven ti giorni dalla })artecipazio111e so tto pena di decadenza. Per chiarin1e nti riYolger~ i. all a Segr e teria Comu11ale. 1

[ANNO

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SAN V1TTORE OLONA L. 8976 (da ridurre a mina to sarà celibe) e bicicl., L. 616 se uff. ·L. 50.

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Scad. 30 apr.; termi11e di legge se il no5 qt1adrie11ni dee., L. 352 san. ; e tà li111. 35 a. ; tassa

(Nlilan.o) . -

VENEZIA .

Amministraz. dei Manicomi Centrali J/ eneti di S . .Ser volo e di S. Clem ente. - Medico

di Sezio n e . Scad en za 27 giugno .. (V. prec. N. 14). Ouando non è altrimen.ti indi, cato i concorsi si riferiscono a condotte mediche, i con1pensi al lo stine11dio base. Avv ertenza. -

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il Rettoca·t o della PrO!Vi ncia di Milano h a nomi11arto direttore dell 'Os1)edal e Psichiatrico di Momb ello, in esito a concorso il prof. Luigi Lugiato, ch e dirigeva l 'Osp edale Psichiatrico di Ber gam o_ Provvis to. di ottima preparazio n e scien~ifica e di vasta coltura, con.oscitoTe provetto d ella t ecnica m anicomia!e, il Lt1gi a lo n ell a su a lunga carriera direttoriale, ha d ato prQIVa di esser deg no di raccogliere il r e taggio di Giuseppe Antonini1, n€l goYerno del m aggiore Istituto· inanicomiale d 'Italia . 1,

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La 5a borsa di s tudio· vVassermann per le dot t oresse in m edici.na è s tata queSit 'anno vin~a dall a d ott.a Giusep,p ,i na Jac-01n o, allieva del prof. Luigi Ferrant1ini di Cata11ia (la cruale trascorrerà i11 quella Clinica Medica l 'an110 cli perfezionamento) . Ce ne compiacci amo con l 'insigne 'Nlaestro e con la valoro·s a allieva. S. ~'I . jl Re d ' Egitto, ha concesso, il titolo di pascià al dortt. .J\.ly Ibrahi1n , direttore della Clinica chirurgica e presidente della Facoltà medica rli Cairo" Il d o tt. 1\.dolf J.arisch , professo·re di far1r1aco~o­ g·ia a,. Duss.eldorf, è s ta Lo, chiamalo a coprire la stessa ca~tedra a I1tn s])ruch:. 1

- -- - - Nel fase . scorso, p. 494, col. des tra, 3° cap., l. 3a, l eggere : cap elli scuri. Co rrigenda. -

Per l'istituzione di un premio annuo presso la R. Università di Roma, da intitolarsi :. ' ' Fondazione Vittorio Ascoli ,, Somma precedente con1e da N. 13 L. Direttore Ge11erale e Consu lenza i\IIedica Istituto Naz . Assicurazioni . » Agen zia Fratelli Fjocchi (Ro·111a) . . >> Prof. Quirino Di rviarzio (Bologna) . » )) Un gruppo di studc11ti VI 1\.11no· . )) Prof. Salvatore Marino' (Ro;ina) • Prof. Luigi Silvag11i (Bo1log11a) . . n Prof. G. De Luca (Buenos Aires) . » Co,n te Dott. G. Quirico (Roma) . . » Proti. Acl1ille Ai1gelini (Roma) . . . » )) Prof. <.~esare Pezzi (Niil a1to) . . . )) Prof. Mich ele Lanòolfi (Napol1) . Cap. Med. P. La Rocca (Padova) . »

11.475 -

L.

14.372 -

1.000 500 300277 250 100 100 100 100 10050 20 -

L e sottoscri zioni si ri cevono presso la Clinica lvledica al Policlinico Umberto I, Roma; ovve ro presso il nostro perio dico, via Si stina 14, Roma.


[ AN~o

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SEZIONE PRATICA

NOTIZIE DIVER5E. 270 Congresso Italiano di dermatologia e sifi.lografla. Durante il prossimo autunnpi avrà luogo in Genova la XXVII riunione della Socia~à Italiana di Der!n a tologia .. La Presid e11za della Societ à ha fissato· tre argomeQti ch e formeranno o,g getto di altrettante relazioni ufficiali annu ali : 1° « Pemfigo1 e Pemfigoidi » (assegi1ato alla Cl i11ica Dermosifilopatica di Genova); 2° cc Le ultime vedute sulla t erap·i a della infezio11e go,n o.cocci ca n : a) Chemioterapia d ella infezione gonococcica (asseg11ato alla Clinica Dermosifilo•p atica di Bari); b) rf erapia fisica della infezione gonococcica (assegn ato alla Clinica Dermosifilopatica di l{.oma) ; 3° « Le Acroclermatòsi in relazione con disturbi circolatori » (assegnato· alla Clinica Dermosililopatica di ~1Iessina) . La Preside11za avverte i soci ch e le comunicazioni liber e dovranno r~ferirsi esclu sivamente agli ar gomenti fi ssati p er le tre r elazio·n i ufficiali, m entre non verr anno consentite comunicazioni su allri argon1enti. Sarà in facoltà della Presidenza di derogare da questa norma solo per quelle comunicazioni ch e riflettono una question e di urge11te e di particolare impo•r tanza e p er la p1'esentazio11e di casi clinici di ~ccezio·n ale interesse. I titoli delle· comunicazioni libere do vran110. essere comunic atti alla Pres~denza e11tro il 31 lu glio. È s tata fissata la traltazio ne di un tema biennale di r elazione, che sar à svolto nella riunione del 1932, d al titolo: « I nuovi aspetti della Fisiopatolog ia cutanea in rapporto coi nuovi dati delle ricerche 1i1orfolog~che ~ fisiochimich e », che errà suddiviso in vari cap itoli da assegnarsi ad altrettante clinich e. Verrà data co1nunicazione ai soc i prossimamen te d egli ar go1nenti d ei vari capitoli e del! 'assegnazione di essi. Per informazio11i rivQlgersi al segr et ario ge11eral e prof. Vi11ce11zo ~1onte.sa110 , via Can1po ~1ar­ zio 69, Roma. 1

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Go

Con~r{lsso

tedesco di psicoterapia.

Il 6° Congresso gcrlerale. medico per ]a p sicoterapia è iudetlo1 a Dresda d al 14 al 31 m aggio, sotto l a pres idenza del p·r of. E. T(retschmer òi ~Iarb urgo; n e saran.n o rela·~01ri: C. G. Jung di Ki.isrnncht-Zurigo e G. R. Heyer di Monaco1 di Baviera.

3° Congresso ibero di urologia. Le Associazioni Spag11ola e Por toghese di Urologia terranno in sie1ne il 3° Congresso !bero di urol ogia a Coin1bra (Por togall o) dal 30 g iugn o al 4 luglio. Per inform azjoni rivol g·ersi al segr etario1 Dr. Salvador Pascu al, Génova 11, Madrid1, Spagna. 1

1 o Congresso argentino di assistenza sociale nll'infanzia. Dal 20 al 26 se Lt embre., per iniziativa della C'r oce Bianca, sort lo il p a trocinio· d el Consi glio Nazio.n ale delle Donne dell 'Arge11tina avrà luoR"O a Bue1101s Ai,res un Co·n gr esso nazio11ale di assistenza sociale all 'infanzia. Sarà p·resiedu1~0 dal dott. Gregorio Ar6oz _A.lfaro, i)reside11te del « Departamento Nacional de 1Iig·1e11e ». 1,

Conferenza internazionale per l'infanzia africana. Si a1111u11zia la pro ·sin1a r iunione a Ginevra di una Co·n ferer1za I11ternazionale p er l 'infan zi a .

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africa11a. Quesita Co11ferenza è convocata d all 'Unione ~nternazionale di soccor so ai bambini, l 'importante or ganizzazione umanitaria che h a lo scopo di venire in aiuto all 'infanzia soffer ente senza distinzione di razza n è di confessione e ch e con-· l a associ azio11i titolari ed affiliate in '36 Paesi . Per informazioni rivolger si all a sed e d ell 'Unione, b ou levard de Vaugir ard 26, P aris (XVe), Francia. ·

Lega spagnola contro Il cancro. È stata fondata con Decreto Real e, pubblicato. nell a « Gaceta » d el 21 febbraio 1931, il quale 11e approvai lo statuto. :È retta dalla Direzio 11e Gene1

rale di ' Sanità; b a 101 scopo di 0 rganizzare e gestir e tutte le is1tituziol[1i cr eate in Spagna per la 1oitta contro i.I can cro, co1ne l 'Is tit11to Principe delle Asturie; di fondare Laboratori, I stituti di ricerca e centri n osocomiali ; di effettuare la propaganda; d~ indire congressi e partecipar e a qu elli s;tranieri, n ell 'aml1i to della lot ta co,n tro il can cro. Coordinerà la sua azione con quella delle Uni-ver sità. 1

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Corsi di perfezionamento in cardiologia. Da l 27 maggio al 6 g~t1g1lO· avr à luo·g o neJl 'Osped'ale '"fen on di P~rigi, sotto la direzione del prof. Ca.mille Lian ', UDt èorso rig11ardante i dis.turpi del ritmo cardiaco. 'fassa fr. 25Q. Segu~rà una gita. alla st azione i dro~minerale di Ro'Yat ; essa imp-0·r ta fr . 100. Per le iscrizioni rivolger si all a Facoil tà me.dica di Parig i, Sall e Béclard (A. D. R. 1\1.C. ); 01p- · pure al Dr . Blondel, Hòpital Tenon. Ne1l prossi1no n ovembre avrà 111ogo un cor so. sulle gr andi sindrom~ cardiach e.

Conferenze. lì prof. Gu&~avo Singer , inedico primario degli Ospedali di Vienna, ha tenuto il 30 m arzo1, nella sede d ell'Accademia Lancisiana di Ron1a, una conferenza intiLolat a cc Sul mio rne todo· di trat-· t an1ento1 del diabete con la proiteinoiterap~a n . Vi assisteva un eletto pl1bblico. Co1n e n e abbiamo già d ato noitizia, il prof. Si11-· ger l1a fo11da to a ' rje1111a un centro curativo• per i diabetici poveri. Sol to il patro 11ato del Consor zio ~ntitubercolare p er la provi11cia di Napoli: l 'o·n . prof. l\1orelli ha tenuto in Nap o•l i, alla presen za dell e au torità cittadine, di numeros! sanitari e di un folto pubblico , una confer enza su ll e r ealizzazioni del GoYerno nazionale fascista p er l a lotta contro la tuber colosi n el i\fezzogiorno d 'Italia. La conferen za è s tata illustr ata da pro,i ezioni, riproducenti i Sanatori già cos truiti , q11elli i11 corso, di costruzion e e quelli aJlo st aito di progetto nelle varie regio11i d 'Italia. 1

Per l'Università di Padova. . Ad iniziativa del l\IIagnific.o Rettore d ell 'Università rli Padova, il 2 a1)rile ebbe l uogo, i1ell 'aula magn a, u na r iunione pa-trocin ata dal Prefetto, alla quale parteciparono•, oil tre i predetti, i sen atori e deputati di Padova, il Preside della Provincia , i presidi delle Facoltà e i direttori d elle scu ole univer sit.arie. Scopo dell a riunio11e Iu quello di prospettare al Governo n azionale i tangibili i.n tere si del gl-0-

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IL POLICLINICC>

rioso Ateneo di Padova, ch e dovr a11no essere difesi con'lro qualsiasi progetto o IJr op osito di leder11e co1n un(1ue la integrità . È oYvio ch e ogni questione riguardante il glorioso ecl an tichissimo Sludio p adovano, da cui tan la 1u ce di civiltà e di sapienza si diffuse e si diffo11de per Lutto i.1 mondo, e specialmente n el1'0riente europeo, trascende dall 'importanza degl i i11leressi locali o regio1i,ali per assurgere a .quella di un alto interesse nazionale.

jl nuovo Ospedale italiano di N(f\V York. L '11 febbraio fu sqilennemen t ~ ~11,auguralo a Ne"v YoPk l 'Ospedale cc Co.Jumbus », magnifico .edifizio a 10 piani, modernamente attrezzato e ch e rispo1tde a tutte le esigenze d ella tec11ica nosocomiale. È ~t ato costruj to dalle Suore del Sacro .Cuore, g uidate dalla su periora, Madre Antonietta Della Casa, gentildonna lig ure. La presidenza onoraria n e è stata accettata dall 'Ambasciatore d 'Itali a, 11obile Giacomo De ~1 ar~tino, e la vice-presi.d enza dal Console!, gr. uff. En1manuele Grassi. L'organizzazione è statai affidata al clo·tl. Filippo . Cassala, chirurgo c.apo. Alla cerimonia i11augurale intervenne il dott. Greef, cap o' degli Ospe. dali dell a Città . Furono pronu11ziaii vari di scor si. La b e11edizione venne impartita dal Nu11;zio Apo slolico S . Em. Fumasoni Bio ndi. Il Sante)! Padre si è deg·nato d 'inviare la sua ap·os tolica be·n ediz1one. 1

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~La

nuova Clinica ostetrico-ginecologica di Norimberga. È s1~ata inaugurata, d op o t1na costruzione d.u -

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ra la setle élnni ; dispof\e di 150 let·t i, oltre ad una sezione per 1e gestanti a pag amento ; 11e fanno parte una scuola per levatrici ed una scuola per infermiere d el1 'infanzia.

..casa Internazionale del medico ad Abbazia. Per iniziat~va del dott. De Horte11au, si sta p·rogeLtando la costruzjone ad Abbazia di una Casa internazionale del Medico, la quale accoglierebbe, per u11 periodo di vacanze e di riposo·, i medici . dei vari Stati <l'Europa che intendono visitare queste regioni italiane d ·avanguardia e bene,ficare d elle vi.rltt terapeutiche d ella stazio•ne di cura. La provinc~a, associazion i ed enLi parteciper ebbero all 'allestimento clella Casa m ediante la dotazione di lelti e simili. Il Co1nitato confida di ot tenere per gli associati alla Casa d el Medico riduzio.ni ferroviarie e 1nariltime. Co,n fida ino~tre sulla solidarie tà e sull 'appoggio cli tutti i m edici d 'Europa .

.J>er una Colonia Alpina. Il 1)r of. con1n1. Prassitele Piccinini ha elargito l 'ingenle somma di L. 100.000 al Co111itato ProYinciale Balilla di Mantova, su {). città 11~tale, per l n. costruzio11e di. una Co~o11ia .Alpina. Il gen eroso gesto rn.erita lln plau so corc1iale.

Jl Messico limita l'ammissione di medici stranieri. Il 111inislro degl 'inter11i d ella repubblica del ~ f essico h a impartito istru zioni al Servizio d ell 'im1n igraz1one, affinchè 11on Yengano ammessi nuovi 1ncdici lra11ieri sp 11011 nu torizzali clal ~linistero. Ciò in eg11ito a raccomanrlazioni della direzion e della san1Là J1ltl1blica, la quale ha fallo rilevare cl1c i diplor11i cli molti incdici s.~ranieri sono riI

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[ANNO

lasciati da Enti che 11011 offrono o-aranzie o del lutlo fittizi. Un n1otivo acldizionale è dato dalle gravi co n.d~zio~i ~~onomic~e del ~1.essico, le quali re11dono già ct1ff1c1le la vita ai 1nedici locali : la situazione vjene peggiorata dall 'am1nissione di 1nedici stranieri. -

La Romania riduce le imposte ai medici. Il Ministro delle li'inanze della Romania ha ridotto sens~bilment e le in1poste che gravaval\O s ui m~d~ci . A~ esempio, il valore impo·nibi~ delle abitazioni per i medici, qualora esse siano destinate ancJ1e all 'eser cizio pr0Iessior1ale, verrà co,m putato soltanto la terza parte (considerando che un 'abitazione vasta e ben te11uta è un mezzo di lavoro per qu esti professionisti). I medici neolaureati pagheranno la t erza parte delle imposte durante i primi t~c ann~ e la metà durante i due ann i su ccessivi , allo scopo di facilitarne le Ìf\Stallazioni. I m edici cori pii1 di due figli godran110 della riduzio11e delle imposte in misura cli un terzo n. (« '1ecl. Ib . », 21 mar. 1931).

In memoria di Giuseppe Gradenigo. Nella Clin~ca otori11ol ar~qgoialrica di Napol~ sono state tributate solenni onoranze in m emoria del compian·t o prof. Giuseppe Gradenigo. Alla cerimonia in·t erven,11;ero le r app resenLa.nze delle· Aulorità Accaden1ich e, civ~li e militari ed un nu1neroso stuolo di amicj, ammiratori e discepoJi del compianto Maes.tro. Parlaro110 il Rettore Magnifico prof. Zambonini, il Preside della Facoltà di Medicina, sen. prof. P ascale, il prof. Orlandini , il prof. Bruzzi. Ven ne scoperto1 un m ezzo busto IQodellato dallo scultore Giorgis; la Scuola ch e fu un tempo di Gradenigo ha voluto r endere pii1 solenne il rito di devoto omaggio col pubblicare t1n pregevole lavoro monografico eseguito dal dott. P agano sopra la « sindrome di Gradenigo » . 1

Il prof. Nonne. Il dott. Max Nonne., professore di neurologia all 'Un~ver si:là di Amburgo•, h a festeggiato il 70° compleanno1• Com 'è noto•, il Nonne è u no de i maggiori neurologi dei i1ostri tempi; pllÒ consic1erar si la figurai centrale della neurologia in Ger.

maf\~a.

Il prof. W elch. Il prof. William H. "\.Velch , che compie in apriJ e l 'età di 81 anni, ha deciso di lasciare l 'insegn amento. Egli fu professore (li patologia all a Scuola ~1edica .jeJl 'U11iversit~1 .Tol1ns IIopkins in Baltimora dal 1884 al 1916; p oi clivenne direttore d ella Scuola d 'Igiene e Sanità p11bJ)li ca nella stessa città; nel 1926 dette le d in1issioni ed assunse l 'insegn ame11to di storia dell a m edicin a, ch e ora abbandona. Il prof. v\relch è una d elle figure più spiccate della rnedicina r-on lcmporan ea . Demmo già 11o~i­ zia delle onorar1ze i11ternazionali tributategli l 'anl lJO scorso . Al suo nome è sLat a intitolata la biblioteca m edica dell 'Univer sità J ohns Hopkins. 1

Per un'inchiesta sul B. C. G. La Com1nissione 1101ni11at a dall 'Accademia di Medicina di Parigi , per un'inchiesta sull 'efficacia clel B. C. G., prega i 1nedici , le levatrici ed i veterinari ch e h anno impiegalo questo vaccin-0, a voler con111nicare - se an cor a inediiti - i fatti favorevoli e quelli sfavorevoli al metodo, da essi


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SEZIONE PRAl'ICA

osservati; ch~ede che la doc umentazione sia co111plela eli esplicita quanto pQss!hile. · Le · informazioni · sono da inviare a: Sécrétariat de l 'Académie de Médecine, rue Bonaparte 16 non oltre il 30 aprile. '

Concorso della salute. Ad iniz~at.iva dell 'Amminis trazione dell 'Asilo I1:11antile Umberto I di Caltagiron,e', è stato band11to un Concorso della Salute tra i bambini da ll:no a. sei anni. I coin correnti, dopo regol.are v1s1ta, n ceveranno un aittestato ed i migliori sarétnno premiati e fotografati in gruppo .

La ''Festa del Perdono,, a Milano. l'~ell 'Ospedale Maggiore lradizio~ali cer~monie

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di Milano si sono svolte le per la « Festa del PerLa catastrofe di Managua. dono »; seguì l 'esposizio111e della cel~pre quadreria (più di 700 quadri d~ coloro che hanno mag- 1 1 ell 'imrp.ai1e catastrofe vanno segn alate la r apigiorm.ente beneficato l 'Ospedale). Popo1lo e autodit~ e l 'ef.ficienza dei servizi di soccorso organizrità si unirono per la celebrazione commovente zati dagli Stati Uniti . Basti dire che dalle locadel bene fatto nei seco.Ji e di quello che tutJti si Jità prossime furono immediatamente disJocate augurano sia con ti4uato n el tempo'. Il Governo sui posti del disastro, trenta unità r1avali recanti era rapp·r esentato dal · Prefe tto, S. E. Fornaciari . ' viveri, personale e materiale sanitario. Dopo il rito r eligioso, ten,ne un, discorso il prof. I .1n~1nbri superstiti del Governo, riuniti dal B~nda; pQi fu letta lq relazio·n e sull 'opera del presidente Moncada, hanno deliberato di lasciare Co11siglio amministrativo nel biennio scorso; inla più ampia libertà d 'azione alle autorità milifine si pr~de,t te alla premiazione degli inferlari e sanitarie deg]i St a;ti Uniti. mieri e delle ~nfermiere che più meritruro·n o per zelo e valore. 1

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Raduno di medici musicisti.

La perdita di RAF'F AELLO NASINI, professor e di chimica all 'Università di Pisa, è risentita anche dalla mcdicir.1.a italiana. Lo soomp·a rso1 è stato uno dei più eminenti cultori della chimica fis~ca; notevoli furo1no in questQ campo i suoi lavori sulla crioscopia, s.ulla spettroscopia e sulla luce polarizzata; dobbiamo rico•r dare anch e le su e ricer ch e sulla emanazioni radioatt~ve delle principali sor. genti idrornin~rali iitalian,e.

Il primo raduno dei ~nedici musicisti, promosso dai dottori Sacconaghi, Be11atti e Sigurinì, si effettuerà a ~filano ~I 18 aprile, alle ore 21, in una sala del Caffè Pu:Q.tiga1n (piazza Oberdan) , allo scopo di una migliore conoscenza e di un proficuo scambio di idee fra colleghi che dovranno figurare, pe.r la parte musicale, nella preanpunciala t( Antologia medica di arte e varietà », intesa a documèntare la varia genialità della classe medica italiana, che annov~ra nelle p·r op rie file letterati, poeti e cultori delle belle arti. -~l raduno sono invitati tutti i medici ch e hana-0 famili.arità con, la musica, siano essi autori ~ompositori) o esecutori (pianisti, violinis ti, ecc.) o anche soltanto buoni intenditori, critici musi~ali ecc . 1

Si è spento a Roma il pro·f . ENRICO MODIGLIANI, valente pediatra\, penemerito dell'assistenza al1'infanzia bisognosa, largamente ap·p rezzato da,i colleghi e ~lai pubbl~co. 1

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Indice alfabetico per materie. .Aneurisma aortico simulante un neoplasma polmonare . . . . . . . . . . Bibl~ogr afia . . . . . . . . . . . . . . . Calcolosi renale: trattamento moderno . Cancro: graduazione della malignità . Canizie ed a lo pecia d a ipertiroidismo : trattamen to1 . . . . . . . . . . . • . Con,co'rso: revisione del giudizio della Commissione ; illegalità . . . . . . . Cranio : percu ssione . . . . . . . . . .Croce Rossa e prigionieri di guerra • • €uore tiro1ideo . . . . . . • • • .Cutis marmorarta . . . . • Dermatomiosite . . . . . . Dermatosi : trattamento . . Eczema e malattie del metabolismo . Eczema infantile· acidoterapia . . . µspò sizione internazionale d 'igiene : valore sociale . . . . . . . · · · · · · ·

Immunità da malattie da pro•tozoi nel1'uoIQo . . . . . . . . · . Licenziamento; ricorso . . . . . . Netfriti : curaf . . . . . . . . . . , . Ne·f riti : fatti vecchi e idee nuove Nefrosi . . . . . . . . . . . . Ped~atria : comunic;azioni varie . . Peste di S. Carlo . . . . . . . . . Radiumterapia di m e tastasi ossee co11 car cinoma manimario . . . . . . . . . \ . Scabbia: trattamento col metodo' da-

Pag . 521

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ne.se

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Sifilide cardiovascolare e 11eurosifilide rfeitai10 : cura Baccelli . . . . . . . . . 'fttber colosi : m an ifes tazio11i oculari . 'fubercolosi pol1n. : diagnosi differ. e terapia degli infiltrati precoci .. .. 1' ubercolosi polm . : treg ue e guarigioni Vitai: ragio1n e fisica . . . . . . . . . . .

Pag . 514

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Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita la ristampa di lavo1'i pubblicati nel Poliolinico se non '" 8eouito ad auto1'izzazione BC1'itta daZla 1'edasione. 11 vietata la vubblicasione di sunti di essi 1enza cita1'ne la fonte .

V. AscoLc t, Red . capo.

A. Pozzi, resp . Roma

~

Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.


542

IL POLICLINICO

~

[ A NNO

XXXVIII, NuM. 15)

lnteressar1te pubblicazione :

Prof. Dott. AUGUSTO FRANCHETTI

MEDICO PKOVIN ClALE PRESSO LA DIREZIONE GENERALE DELLA SANITÀ PUBBLICA

·-

Appunti di legislazione per gli Uffiaiali Sanitari Affinchè i letto ri possaao rendersi coa tio dell' io&erease

pra~ico

di questo Manualetto, riportiamo la Prefazione dell'A.,

e l'Indice' alfabetico delle materie:

Al lettore, Richiesto dall' Editore del "Policlinico,, di riunire in un'u'tica pubblicazione gli articoli che da circa un anno sono comparsi nella" Rubrica dell'Ufficiale Sanitario,, del periodico medico rom'lno, ho aderito volentieri alla proposta non per la vana ambiziùrfe di vedere il mio nome stampato in testa al presente vol umetto, ma per la c?nvizione in,ti m.a di fare cosa non « del tutto inutile a~ colleghi Ufficiali Sanitari >. La legislazione sanitaria, in questi ultimi anni, si è così a'!cresr.iuta di nuove eJ, irnportanti disp o~izion,i, che hanno modificato o integrato quelle preesistenti, da rendere realmente diffir.ile, anche per chi ha pratica di essa, orientarsi fra le ~ molteplici norme che interessano i vari argomenti dell'igiene e della sanità pubblica 1> , • 4< M?, è parso perciò che potesse riuscire vantaggioso agli Uffi~iali Sanitari, e 8pecialmente a quelli dei piccoli centri, aver sot4< tomano un brel1e compendio di quelle disposizioni delle leggi e <ìei regolamenti che più spesso essi si trovfitno nella necessità di (( conoscere e di applicare ». 4< Gli articoli <Lel " Policlinico", che svolgono la. materia neU' ordine stesso dei capitoli del T. U. delle te.qqi sanitarie, sono 4< stati quasi integralmente riportati n ella presente pubblicazione. Questa non pretende quindi <Li essere un codice di legislazione sanitaria, nè un manuale per l'Ufficiale Sanitario, ma una semplice raccolta di appunti. e L'Autore si riterrà compensato della sua fatica se avrà potuto, con questo modesto l avoro, agevolare in qualche modo .i l'adempimento del difficile dovere quotidiano di una benemerit6l. categoria di Medici che rappresentano la sentinella avanzatt'l .e <Lella complessa organizzazione sanitaria istituita a difesa del la pubblica saluta. A. F. «

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INDICE ALFABETICO DELLE MATERIE Pa-g. Pag. P a.g. ' 74 31 Dengue 149 Abitato (igiene dell') Latte Denunzia aborti 16 Latterie 79 34 I Abitazioni . . . . 194 J?enunzia decessi Lavatoi 55 Aborti (denunzia.) Denunzia malattie inLavoro notturno 98 Aceto . . . . . . 125 Legumi 94 34 f ettive . . . . . ·Acque dmmonide Diagnosi (malattie in47 Liquori 114 Acqua p-0tabile 128 178 fettive) .. Agenzie balie Malaria 181 37 Alberghi (igiene) 160 145 Malat.tie esotiohe Difterite 121 Alcool metili-00 136 123 Dieinf estio ne Malattie .in·f ettive 58 Alimenti 176 Diein·f ezione 134 Malattie veneree Allatta.mento (notizie Dispensari (a ntit ub. ). 190 Margarina 87 195 sull ') . . . 102 Droghe . . . . . . 118 Marmellate Anatossina difterica. 162 65 Mattatoi Encefalite leta rgica . . 171 Arti sanitaTie . . 25 Meccanici ortopedici . 28 Encefalite P-06t-Vacc1Ba1iatico . . . . . . . . 177 Medi·c ina (esercizio del' '156 n.ale Bassa m a celleria . . 70 la) . . . . . . . . . . l l 94 Erbaggà. BeviMi•de . . . 58, 114, 118 3 28 Medico oondotto . . . Ernisti 113 Birra . . . . . . . . 23 Meningite cereb.--epin. Esercizio abusivo 186 Bonifi c~ (piccola) 171 198 epid. Esumazione 183 Bonifica uma.na 100 94 :Miele Farine ... 180 Brefotrofi 85 14 Molluschi Farmacia 86 Burro ' 158 .. Morbillo Febbre mediter ranea 170 116 Caffè 149 Morbo di B:rill ·' 150 Febbre gialla . . . 6 p Ca.rni 40 174 Moeche . . . Febbre puerperale 20 Case (di cura) 88 13 Form.a ggio Odontoiatria , 36 Oase (rurali) . 94 27 Frutti . . . Odontotecnici 187 Cave di prestito 99 90 Funghi . . Olio . . . . . 80 Cen trali del latte sani118 Origamizzazione Gassose (acque) 93 Cereali 1 119 taria . . . . Ghiaccio Cimiteri 196 86 Osservazione sanitaria 146 Graeei Chinino 182 Ostetricia 15, 18 42 Immondezze Cioccolato 118 Ottioi 28 33 Industrie insalu bni Cisterne 55 Colera 149 Infel'mieri 28 Pane 94 Coloranti 120 Influenza 17 3 Pani·f icazione 96 Con cimaie 39 Inum,a .zione 197 Parotite epidem ica 160 Confetti 100 Involucri (per a.liPasta . . . . . . . . 94 Conserve 101 menti) . . . . 119 Pensioni per gestanti 20 Contumacia 131 Isola.mento . . . 130 Pertoese . . . . . . . 159 Cosmetici 122 Laboratori (d'igiene) 2 Pesca (prodotti della) 107 Croetacei . 85 Laboratori (di earne) 71 Pesci . . . . . . . . . . 8~ · , ,olume, in f-0rmato tascabile, di pa.gg. VIII-200, nitidamente st-ampat-0. Prezzo L. 1 speddzione. Per i nostri abbonati sole L. 1 0,50 in Porto franco.

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Peote . . . . . . . . . 149 Piantona mento . . . 130 P oliomielite ant. acuta 171 Polizia mortua.I'lia. . . 194 Pozzi . . . ... .. 54 Presidi medi-ci e ohirurgici . . . . . . . 21 Profe se ioni sanit arie. 10 Pubblicità a.a.nitaria . 21 . . 158 Sca;rlattina 10! Sciroppi 44, 139 Scuole .. 197 Sepolture 177 ' Sifilide Sorveglianza sanitaria 146 114 Spiriti . . . 191 Sp"Q.tacchiere • • 43 Stalle . . . . • • 32 Suolo (igiene del) 119 Suppellettili 118 Thè . . . . . . . . . 150 Tifo esantematico 164 Tifoide (febbre) • Tubercolos·i . . . 141, 188 Ufficiale sanitario .. 1, 5 Uova . . . . . . . . . 92 . . . . . 75 Va.ccberie Vaccinazione antidifterica . . . . . . . 161 a.ntitiVaccinazione fi-ca . . . . . . . . 167 Vaccinazione 153 riwna 151 Vaiuolo .. 151 Vaiuoloide 151 Varicella 14 Veterinaria 110 Vino ... 185 Zanzare malariche 100 Zuoobero . . . . . 2, più le s pese pQeta.li di

Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia all'editorè LU ICI POZZI, Ufficio Postale Suooursale diciotto, ROMA·


Roma, 20 Aprile 1931 - IX

ANNO XXXVIII

N11m. 16

fon dato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO : PROF. VITTORIO ASCOLI i·

SOMMARIO. Lavori originali : G. G.iordanengo: L 'associazione .aid.reualin<refedri.n iea in chirurgia. Osserva zioni cliniche : M . Ma.ngiola: Un caso di an-chilostomiasi. sim·u ·l a.nte un neopla.s.ma gastrico. Problemi sanitari : A. Fil ippin•i : La :prevenzione della malaria nel ~ampo :pratioo. Suflti e rassegne : RICAMBIO: P. Eiscudero: Le m alattie della. nruitrizione per disarmon ia. - Bern.ha11dt : Nuovi concetti sulla. patogen esi dell'obesità e euti. problemi del metaJboJismo basale. ORGANI RESPIRATORI : A. A·brahama : Polmonite lobare e suo trattaan ent<>. Fliederbaium : I l trattamento .degli ·a scessi e della gangrena ·polmonare eon l'ernetina.. - L. Lazzarini: Contributo a llo studio delle micosi dell'apparato respiratoria nello s tadio inizia.le.

Notizie bibliografiche. - Cenni bibliografici. Discussioni importanti: La ohirurgia 111ei diabetici. Accademie, Società Mediche, Congressi: Società MediooChiru•r gica di Padova. - Aesociazione Medica Trlie6tina. - Società fra i cultori delle Scie1I1Ze Mediche e Natural i •di Cagliari. Appunti . per il medico pratico : NOTE DI TECNICA: G. Marocco: Importanza della ricer.ca del bacillo di Koch nel sedimento dell'orina per la di agnoei della tubercolo~i in gf'neralc. BEMfJJOTICA : La funzione del fe-

LAVORI ORIGINALI. .stituto e Clini ca di Patologia Chirurgica della R. Univ. di Torino.

Direttore : P rof. O.

UFFREDuzz1

L'associazione adrenalino-efedriniea in chi1·nrgia. , Dott.

GUGLIELMO

G10RDANENGO,

assistente volontario . È noto ch e la ·r achianestesia i)rovoca un no-

teYole abbassamento d ella ·p ressio11e a rteriosa c l1e raggiunge m olto ra 1)ida m ente, a ll 'incir ca al ,·entesimo minuto, valori notevolmente bassi c l1e persisto'.n o , i)rog·r essi,1amente a ttenuandosi , })er alcun,e ore. La rapida ca·duta d ella i)r ession,e è a cco,m pag·11a ta da una serie di .sinton1i aooeissor ii qu.a li ))ùl1 ore, su.dore, s e.n so di 111ales.~ere , nausea, , ·on1ito, si11ghiozzo, talora a lterazioni d el r espiTO, incontinenza d egli fi·n teri ecc. La letteratura al riguardo è oltremodo ricca di interes a11ti tudi i cl inic i e sperin1entali indirizzati a valu1tare e spiegare le cause di t ale 11loten ione. Due sono essen zial111ente le teorie 1

gato n ei cal'diopatioi indagata con la curva amminoaoirdemica. - L 'urea della saliva ai.ella insuffi-cienza renale. - Alterazioni IJ)rovocate dal sodium a m yt;al. - CASISTICA : Due cas·i di peritonite ipnel.1mococci ca generalizzata primitiva in adulti. - Contri·b uto clinico a llo studio ·deglii em~-tomi · retroperitoneali infetti. - Cisti idii eobinococco della milza. - TERAPIA: Il trattamento de1l 'emorragi·a cerebrale. - I l metodo Bordier nel trattam ento della paraliei infamtile. La .roentgenterap~a della siringomielii!a. - La stri.cnina ad alte ·dc.si .n ei deliri .alieoolici. - MEDICINA SCIENTIFICA: Le variazioni 1dell'aoido lattico 1del eang.ue nei vizi card1i::'.ci. - Sl.11 m eccaniemo della ooaguJazione del sangue. Imfluen za di diver:ai organi sulla coagulaZlione in baae ai dati ottenuti i00n cani angiostomtzzatj. - ~OSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi: Con1 trover1Sie .giuridiohe. Nella vita professionale : MEDICINA SOCI ALE: A. Gismoncti: La J:>ratica medd.·c a e i mezzi anticon.c ezionali. Cronaca del ·movii·m ento 1profeeeionale. - Concorsi. Nomine, promozioni ed onorificenze. Nostre corrispondenze : Da Padova.

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1

Notizie d iverse. Indice alfabetico per materie •

.~ ulla patoge·n esi d i tali ·di tu.rbi , la t eor.ia Los· &ica (Violet, F ich er, Alam .a rtine, Ri·c he, De Ma.rLel, Wider oe ecc.) p er cui la caduta- della j)r e·ss io11e sarebbe dovuta ad un 'azione . diretta d ell '.a n·est et ico su i centri bulbari e la t eoria circo laloTia cl1e spieg.a il fenomen10 facen·dolo diJ)end·ere ·dalla paralisi d eg·li splan cnici e con sec utiva vasoparali si temporanea ed imp~ovvisa d elle fibre vasocostrittrici dell '·e·n orme letto va::;cola re cl1e è alle dipende11 ze di tali n ervi. (Bier , Lericl1e, Ziegn er, K aiser , ecc .). Con1.unqµ e è ce.rto ch e la diminuzione d ella })Pe sia n.e d i r eg·ol.a è presenlc i11 g r ado più o 'n1en o i11ten so sia duranle il p eriodo di .d.urata •clell 'an e ~te i.a sia in seguito ])er l e p rime 0 r c. Molt e sostanze fa.rn1acologicb e (caffein a, s1).a rteina, ouab.aina, lobeli11a, a drrenalin a, ecc.) son·o state im·piegate p er combatter e tale d im i· nuzion e cl.el la preStSi1on e cl1e· ·t ailora }) UÒ raggiunger e valori notevoli1ssimi ·cosi da prod,urre un ' rero colasso e com piron1ette:re la vita del paziente. In questi ulti111i anni è ~ Lat a in1piegata con su ccesso l 'Efedrina, a lcaloide dell' cc E1)hed1~a vulg·aris » entr.ato nella terapia pratica n el 1926 ed attualme nte pre1)arata per intesi in 1


544

IL POLICLINICO

una forma racem ica analoga n egli effetti alla forma levogira d ell 'a lcaloide natu rale. La formula chimica e g li effetti biologici di tale so· st an za so110 oltremodo simili a qu·e lli d el! 'adrenalina coi vantaggi n ei confronti ·di quest 'ultima di una inaggior stabilità p er l 'assenza d ei grruppi ossidrilici. L 'Efedrin.a ag·isce · ancl1e son1ministr.a ta per bocca e la sua azione , ch e è molto .più du·ratu·r a di que lla dell 'Adrenalin.a, n on è l ocalizzata unioa.mente all 'inn·eirvazion e :simpatica delle fibre m u scolari liscie m .a .anch e .alle fib1~e st esse. Recenti ricer che eseguite specie per opera cli s tudiosì tedeschi ed americani dimostrano ch e l 'Efedrina oltre a d aveTe un'azione iperten· slva. rafforza l 'efficacia deg·l i ane\Stetici ed analgesici u satj. Ino ltre riduce i fenomeni to sici d a scopo1amina. Non interessan·o il chirurgo l 'azione spiccatamente fa·v orevole c h e tale sostanza esplica n el 1'asma bronc hiale e ·n ella febb.r e ·da fieno ch e ne h a diffuso l 'imp iego anch e nel c.am ,p o m e.dico. , Molt1 sono g li anestetisti ch e I~ u sano perr eleva·re la · pressione sanguigna nei pazienti sotrcioposti a Tachi.a neste.sia. Flagg ·Consiglia I.a somministrazio·n e per via orale un'ora prima d ell 'interverito. Halder Ha ll con l 'iniezione pre· ventiva di gr. 0,05 -0, 10 ha ottenuto di evita;re la com pa.rsa dei sin tomi di anemia cer ebrale ch e ritiene d iipen·d enti dall 'ipopressi one oonsecutiva a •paralisi vasomotoria <l·e gli spl ancnici. Lo s tesso risultato h a ottenuto H. W. W allac·e- con una tecni ca a n aloga . Ockeblad e Dillon con sig lian o la via ipod ermica .a fferman.do ch e I.a via ·Orale non è indicata pe.r la lentezza CO·D cui .l 'alcalo ide agisce. Essi , eseg·ui ta la r.achianestesia, segu ono l '.a n · <lamento della .pressi·o ne ed appena questa acoenna a diminui·r e ini ettano gr. 0,05 di Efedrin a. L 'iniezione vien e ripetuta d opo 5 minuti se non si è ottenuto l 'e ffetto ·d esi derato. Prima d ell 'a u n1en to della .p ressione notarono sempre un au1nento tnel nun1ero e n ella fo·r za d elle pulsazioni. In una recentissima pubblicazione i due predetti AA. riferi scono di 250 casi così tratta.ti ·e si dichiar an o oltrerno·d o oddi fatti ,d ei ri . ulln li o ttenuti . 1

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Dallo studio analitico delle cartelle di anestesia di questo I stituto h o potuto rilevare che con una notevole fr equen za la rachianestesia ch e viene largamente irppiegata (25 % d egli interventi operativi), produce una sintomatolo· a ia immediata e tardiva ascrivibile all 'improv' i a clin1inuzione dell a pressione san g uigna.

[ J.\.NNO

XXXVIII, NuM. ltl]

La tecnica ha insegnato dare i migliori ri ·ult ati oon minor i1u111e.ro dì disturbi consecutivi ed è breYem e11te la seguente: Introdotto l 'ago, di ·p iccole .dimensioni e munito di man·dri110 e I"llbinetto di chiust1r<t ' nello speco vertebrale si lasciano defluire poche g occi e, quindi se n e aspira no ,cé. 3-4. Tale liquido viene in11nesso in una fiala contene11tc cgr. 10 di novo·c aina in polvere, ste;rile. La sollIBione dell 'a n estetico avvien e con g rande rap idità ed il liquido, i1uovàmente a spirato n eJla siringa viene iniettato lentamen·te. Non si eseguisoe di ·r egola cc barbotage. >> . Subito dopo l ' iniezione, eseguita in genere in pos izion e seduta, il pazie nte viene dispost.o orizzontalmente e dopo pochi minuti in leggero Trendelembùirg i)er còmbattere l 'anemia cer ebrale. L 'esam e ·di un con siderevole numero .di ca~ i ha dimostrato .che nelle ra·chia n estesie lombari si ha vomito n el 25 % ·d·e i casi. Suole comparir.e ·do·p o .almeno 2·0 minuti d.all 'i.niezio·nc . Neil 10 % -d ei casi si verrfi·c a ·c ollasso di varia gravità. Nei molti anni ormai da cui la rachianestesia viene i·m1)iegata nella nostra clini ca in larga scala n on si s o,n o ·p erò verificati accidrenti letali . Nel 15 % de i ca·si S8.ooUe oefalea di ·dura·t a va.r ia, talora di molti giorni. . La 1pression e sanguigna appare .diminuita cli circa mm. 25 di Hg·. n el 75 % ·dei casi, m eno nio tevolmente n el 20 % e permane normale o leggermente aumentata durante l 'intervento n rel 5 %. In genere si notò un a bbassame nto maggiore qua nto più a l ta era la pression e iniziale. Dopo la pri1n.a inezz'ora grradatamente si osserva .u n ritorno alla norma così che alla q·u inta ora dopo l ' intervento il 65 % di ·P· presenta .una pressione quasi identica a quella preoedente la rachia n estesia. Abbiamo rpure potuto constatar-e ch e la frequenza con cui oompaiono i disturbi di orig ine bulbare ed il gra·d o di di·m inuzion·e .della pres· sione arteriosa variano col variare ·delle quantità .d i anestetico impiegato e di piccoli partico·l ari di tecnica (velocità d ell 'iniezione, posizion e d el 1paziente subito dopo l 'inte;rvento ecc. ). Pure il tipo m orfol·o gico e lo stato dell 'equiiibrio .n euro·-vegetativ·o 11anno notevole influenza su gli incon ven ienti d.a an estesia, argomento ch e sarà ogg·etto di s t•u.dio in cor so. Si è inoltre o servat o che la gravità e la frequenza di tali fen o111eni aumenta quanto più in alto viene praticata l 'an estesia. Nei casi i11 cui si è ricorso alla rachia n estesia dorsale d.aill 'VIII0 al X0 s-pazio dorsale) si notarono quasi sempre fenomeni inquietanti collegati a diminuzione di pr essione a rte riosa. 1

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[ANNO XXXVIII, NuM. 16]

545

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SEZIONE. PR.<\.TICA

Per cercare idi ovviare a tali inconvenienti raneo . i\ ssociata all 'Efedrina la sua potente che talvolta costituiscono un vero pericolo })€.r azione costrittrice dei \ asi viene rinfo-rzata e il paziente e sono ca.u sa cli serie preoccupazioni s.01)ratutto prolungata. per il chirurgo eh~ de,re, specie per la compar- · In 3± pazienti in1111ediatamente dopo l 'inie1

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Co1npor·ta111ento tipico cJella vpressione sa~guigna in segu~t(}

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sa del vomito, sospendere tempo•r anean1ente zione dell 'anestetico venne iniettata sottooute l 'interv~nto se si t.ratta di laparatomia, sono 11na fiala di A·d·r enofedrina da cc. 1 (Adrenalina stati ·da noi tentati molti mezzi- ina i i11igliori , cgr. 0,025, Efedrina clor. cgr. 2) : in 1'5 casi

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Gn.\FJCA 2. - · <::0J11porlame11to t.i1)ico clella pressione san g·uig·na i11 seguilo a r acl1ia11e tes]a.

risultati . . 0110 tali otte11uti con l 'Efedri11a as· la pressione fu ei. ; an1i11ata ogn1i 5 minuti; nei sociata all'Adren alina , secondo la formul a dì rin1an enti subito dopo l 'intervento ed a distanuna reputata Ditta italiana . ~ za di 5 one. L'azione dell 'adre11alina è di così breve duSi notò un 'imn1 ediato a umento della presrata ch e non .p rovoca ch e un benefizio ten1po- ~ i o11e arteriosa che raggiunse valori di circa.i 1

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[ANNO XXXVIII, NuM. 16]

IL POLICLINICO

mm. 30 di Hg superiori a quelli ottenuti preced entemente (sfigmomanometro oscillon1etro di Pachon). In circa la metà de i casi la pressione si mantenne alta ,d urante tutto l 'inter,rento. Nei

to e la caduta della pressione in tale periodo non è così rapida da produrre risentimenti &piacevoli 11el 1:>aziente . Le unit e g·ra fi cl1e I, 2, 3, 4 riproducono

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3. - Co1nportamento d ella pressio11.e saug·uig n a duran le un intervento in rachianestesia . con so1n1ninistrazione cl j Adrenofedrina.

GuAFJCA

rin1a11enti si notò , bencl1è in 111i ur.a oltremodo modesta, un abbassan1ento della pressione dopo 2-3 ore probabilmente dò, ruto a l cessa.re del-

l '.anda111ento della pressio n e in due casi in cui fu impiegata 1l'Adreno fedri11a ed in due in cui non furono prese 111i ure preventive .

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4. - Con1po:rtan1en lo d ella, pressione sangu.ig·na clura11te un intervento in r achianestesia con s-0n1ministrazio11e <.li Aclrenofedrina.

GuAFICA

1'azione dell 'Adren,o fedrina e d al prevalere d ell 'azione ipotensiva dell '.ane tesia. Però, com e g ià si è detto, ·dopo qualcl1e ora, nei casi in cui ·n on si è son1n1inistr.ato preventi\ an1ente A·drenofedrina, la pressione è in via di a un1en1

1

Per qua 11to rig'uarda la sintom atologia generale · si ebbe vomito .in un solo caso su 3± invece ch e n el 25 % con1 e risulta dalla statistica 1)reoe<lentemente es11osta. ~lai i 11otò pallore n è con'tpar,'ero 1'ansia, la fan1 e d 'ari.a, 1il sin-


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SEZIONE PRATI CA

ghi1ozzo. Mai si ebbe collasso i1eppu:Pe di lieve grado nè i pazienti risentirono alcun disturbo soggettivo. Nell 'unico caso in cui si ebbe vomito questo comparve improvvri samente senza alcun statoi nau&eloso ·p reannunciatore come accade spessissimo i1el vomito da racl1ianestesia . lill 8 casi fu pra·t i·cata la racl1.it\.n estesia alta (regione .dorsale) per gravi interventi la:paratorwici (colecistotomie, r esezioni gastricl1e) essen.do per le condizioni ·dei' pazienti controindicata la narco si. Non sempre 1'Adrenofedrina alla do ~,e in11piegata per i casi precedenti riuscì ad evitare la comparsa dei noti disturbi ma f.u possibile sedarli pro·n tamente con una seconda e tal ora una terza iniezione. In ·due casi si ebbe von1ito tar di vo dopo· 4-5 ore. In un sol caso si verificò un g rave collasso e credo 'i nteves ante riferirlo per esteso: 1

Si pratica in1n'l:ediatame11te u~a fleboclisi di soluzio11e iisiqlogica di cc. 200 addizionata di una fiala di Adrenofedrina e se i1e inietta un altro cc. sotto cute .. Prima a~cora che tutto il liquido della fleboclis~ sia stato introrlotto ~ dopo neppure tre minut~ dall 'iniezio11e sottqct1tanea il polso ridivie11e percepibile e · sen1pre più valido La pressio!. ne raggiunge rapidaroe11.t e ~ seguenti valori: PM 150 Pn1 90 I .. O. 3 e si mantien~ alta fino al termine dell'intervento (grafica 5). L'aspetto ridiventa ~ormale, sco mp·a iono il senso d~ ambascia ~ la nausea .. La paziente interrogata dichiara di sentirsi orm,.ai bene e l 'intervento ha termine senza altri incidenti. Do1Po tre ore la pressione era l~ seguente: PM 130 l>m 60 I. O. 2. La paziente non risentì pit1 alcun dis turbo imputabile all'anestesia. Guarigione . J,,ascia la c,linica ir1 14a giornata. 1•

1

Oltre cl1e per la prevenzione dei ·disturbi provocati .dalla rachianestesia si è p.u-re impi-eg.ata l 'Adren,ofedrjna in taluni pazienti sottoposti ad a ltri tipi di anestesia . Ottimi risultati si so110 avuti 1n un collasso durante l'anestesia A. i\iI. (donna; , a. 59. Carci110111a gastrico. Le eterea. La pressione inizia lmente di PM 150 condizioni generali scade11Li scon sig·lia110 I 'uso P111 60 era caduta tanto che non .e ra più possirlell'anestesia generale. Con la con u e ta tecnica si pratica la r achianestesia fra l 'VIJia. e 1xa dorsale bile ipercepire il polso radiale. Un'iniezione ~ot­ e conten1poraneamente si jnietta so tto cu te cc. 1 toc utanea di Adre11ofe·drina e caffeina riportadi Adrenofedrina. ro110 in ineno di un n1inuto la pressione a La pressione del san gu e che pri111a del! 'interPM 160 Pn1 80. Dopo 5 ore PM 140 Pm 70. vento era PM 110 Pm 60 I. O. (indice oscill atorio) In 5 ca i fu rpure impieg.a ta per sedare il ,,,_ o"\.e vomito consecutivo a ll e iniezioni di morfina 1. 'lt.. 'li. i)reparatorie all 'anestesia: il risultato fu im1ne.diato e duraturo . · PittH•o,.e MAH•/W\A - - - L 'aggiunta di una fiala di adrenofedrina alffff'o"f i'Wt'"'"""" - - - - - la soluzione fisiolog ica nelle fleboclisi e ~po­ C.o LAf/-0 de.r moclisi ci 11a dimostrato, in un n,u mero or. . ,-.... .......... ..... i11ai rilevan te di ca ~i, ch e i risultati della som..... _ ' '' ....... - 1ninist1~azion~ per i~ enaovenosa o sottocuta•I ' '\ n ea di cc . 200-250 di liquido· sulla p·r essione ·~o to ' \ sanguigna vengo11? i1otcvolmente e durevol'' '\ n1ente aun1entati. I' ''\ In 8 ca i la m .a g·gior efficacia è stata con\ • \ 'lo fo \ statata n on olo in ba e all 'osservazione clini\ ' I I \ I G-a m.a anche con .a ccurata detern1in.azlone .del' \ • ~ft A~'l.«.1,0 ~~~A'\.·,,,, i>t, ;" ;~· ~o\to \ I \ <. ...ro-.. •o \ le variaz·ioni della l)Te ione arteriosa. Si è viI c.c(OO?oQ. e• .,,oQ +A~' ' F~o~·S• sto che la reazione di ogni paziente alla ; fle~~~ '. I boclisi , p ur varia11do da individ.u i a d individui e a.a mon1 ento a n1ome nto, è valutabile da un ·A. M . 9 o..~9 . Cuc:.·~ 3~ · e-c. Co~ o. ~ no,S~ aun1ento della 1pressione ch e è n1olto più no' ~na..ct-.r~~~~ b V\\\-\)( tevol e quan,d o alla soluzione fisjologica si assoc iano l 'a·drenalina e l 'E fedrina. GnAFlCA 5. Influenza dell 'fi~clrenofeçlrina i11 un Anche sog·gettivan1ente il p.a ziente risente un caso di collasso con sGcutivo a rachianestesja b eneficio immediato n1olt-0 più spiccato. I rial ta D. VIII~IX. sultati ottenuti n el segu ente caso valgano come . esen1p10: 2 sale a P.NI 130 P.l'.Il 80 I .. O. 2, 1/2. Al 20° minuto, 1

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senza alcun sintomo pre1nonilore il polso diviene filiforme e prima cl1e sia possibile det~rmi11are la pressione, scompare completa111e11le. 1La paziente è pallida, respira s1111erficialmente e con difficoltà, la fronte si imperla di sudore , l 'aspetto cliviene ansioso e sofferente .

1

B. F., a. 34, donna. Gravidanza extrauterina. ll . W . + -t-· + . Intervento in anestesia rachidea e con le1nporanea iniezione di Adrenofedri~<;l: Prin1a dell 'interYento: Temp. 38°; polso 80 valido; P~I 140; Pn 60; I. O. 2 1/2.


548

IL POLICLI:'I reo

Dopo ve nti min u L) : Terop. - ; polso 80 Yalido, piccolo ; Pl\1 140; Pn 70; I. O. 3. Al termi11e : Tcmp. - ; pol o 90 piccolo, valido; PM 140; Pn ·70; I. O. 2 1/2. Dopo 2 ore : 1'emp. - ; polso 85 molle, l)iccolo ; PM 130; Pn 65; I. O.. 1 1/2. Dopo 4 ore : Temp. 37°,8 ; p olso 95 piccolo, 111o lle;

.PM 110; Pn 55; I. O.. 1 1'2.

a dj un 'abbassamento di pressione per tutto il ten11)0 i11 cu i ·dura tale fenomeno. L'ab})assa111-e nto sia pure modico che si nota do1)0 circa due ore sta a dimostrarlo.. Noi potren1mo prolunga re di un breve tem1)0 l 'azio11e della droga somn1inistrandola DQn immediat.an1ente dopo la rachianestesia ma, data la ra1)idità co11 cui agisce, all'incirca al , ·e11tesin10 min·uto qu,a ndo la prressione suole 1)recipitare rapidamente a bassi valori. Piu sicuramente si potrà ovYiare ad un tale in1conveniente ·con una secon·da iniezione a ·distanza di 1,1 / 2-2 ore come talvolta abbiamo fatto senza alcun risentimento -d a parte dell'ammalato. Il sisten1a adottato d.a Ockeblad e Dillon di seguire I ' a1lda111ento della i)ressione sanguigna -clurante l 'i1:itervento ed iniettare Efedrina se-

.

Dopo 24 ore: Temp. 38°,6; polso 100 piccolo, rmolle; PM 110;. Pn 60; I. O. 2. Dopo 48 ore: Temp . 39°,8 ; polso 100 piccolo, molle; PM 90; Pn 40; I. O. 1/2. Dopo 48 ore le co11dizio·n i della paziente richiedono una fleboclisi ch e Yiene praticata con cc. 200 di soluz. fi siol. pj_ì1 una fial a di Digalen. Dop0 52 ore, essendo le condizioni della p. ide11ticl1e a quelle del g·iorno precedente, si eseguisce u11 ' altra flehoclisi di cc. 200 di sol. fisio·l . pii1 una fiala di Dig:tlen p~ù ·u na fial a cli adrenofedrina. L ' annessa g rafica 6 dimostra i risul tati ottenuti nei due casi

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(ANNO XXXVIII, NuM. lG]

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6 . - Influe.n za still a i)rcss io11e sa11g11ig·n a cli due fleboc1isi eseg 11i,t e sullo stesso p·aziente , in analoghe 0011dizio11i, se11za e con Adrenofedri na.

GRAFI CA

co11do i .dati cl1e si otte11gono è senza alcun du·bbio il l)ÌÙ r.azior1ale 1na non empre attuabile in pratica e per la necessità di un apposito })erson.ale e pe·r la difficoltà di cui ci siamo Dai rÌJSlilrl tali dell 'applicazione sistematica c1el- · reso co11t0 n el cor o delle nostre ricerche, del l 'Adrenofed-r ina durante la racl1ianestesia i1oi controllo clella i)ressione sanguigna durante possiamo co11fermare l '.a serz ione di molti stu· l 1interve.i1to senza recare disturbo agli operadiosi che è sufficiente i1111)edire ch e la pre - t0ri. Stiamo atlt1al1mente s1:>erimentando allo scosione sanguigna preci1)iti r.apidamente a bassi valori per evitare al .p aziente non solo il peri- 1) 0 di · otten ere un 'azione sufficientemente inc olo di un collasso gra\ e ma anche tutti i f)i c- tensa e dura tura senza nece.s&ità Eli continui .coli sintomi ·d i malessere ch e sog·liono accom- contr·olli. ·Buo11i risultati .a bbiamo ottenuto con la, so1nn1ini trazione c ontemporanea per via pagnare tal e prezioso mezzo di anestesia. Inoltre l 'esame della pressione praticato si- orale e parentera le rispettivamente .di Efedrina ( infefedrina) ed · Adrenofedrina. Alla prin1a s tematican1ente a bre, ri intervall·i di tempo ci permette di a ffermare cl1e, e IJure l 'arssoci.a- si ricl1iea erebbe un 'azione m eno intensa ma zione d ell 'Adrenalina a.11'Efedrina l1a u,n 'azion1e l)roll1nga ta . '"'ì da continruare l'azioin e immediat.a e \ iole11t-a clella sornmin istrazjone parente'OlOlto liiù dura.tur:a .dell a en111li ce Adrenalina, non è tale da evitare co . . tantem ente la co-i11pat'- rale. Nor1 ci è i)Ossibile i)er ora esprimerne gi.uLa palliente ha avut o febpre elevara (39°,5-40°) per circa 20 giorni per grave setticemia. Si è se.guil ato a, somministrare quotid~anamente liquidi per via endovenosa con aggiunta di Adr enofedri11a.

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XXXVIII, NuM. 16]

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SEZIONE PRATICA

dizio in .p roposito dato lo scarso numero di • • osservaz1on1.

CONCLUSIONI. Dai Tisultati ottenuti in questo ·primo perio do di applicazione pratica dell 'associazione a.drenofedrinica possiam·o affern1are ch e essa costituì· sce un mezzo atto a co1nbattere. i più com·u ni stati di ipoten sione chir.urg·ica · (operatoria, da anestesia, shock, ecc.) cl1e a i i)r egi ·dell 'az.ion.e ra1)ida ed immediata dell 'a drenalina unisce cru elli di un 'azione di durata notevolmente 1

.

1n.agg1o~e .

Il uo in1pieg0 i è .di111 0 trato i)arti colarn1en t e prezioso per comb.att.ere l ' i1)otensione ed i <li slt1rbi di origine bl1ll)a re i)rodott i dalla ra' ]1 ianestesia. Ottin1i Tisultati si son o .a,·uLi i1e i col1as.si operatori e post-01p cratorii e ' rantaggi indubbi as· :30ciando l 'Adrenofedrina a1la sol.u zione fisiolog ica delle fleboclisi ed ipodermoclisi. 1

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Rammentiamo J'importaat., volume del

P.rof. DOME1NICO TADDEI Direttore della R. Clinica Chirurgica dell'Univ. di Pisa

Nuove Note e Lezioni di Chirurgia Pratica •• •• •• •• •• •• •• ••

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Volum e di pagg. IV-280, con figure nel testo, nitidamente· stampa.to su car ta seruipatinata. Prezzo L. 3 6, piiù le sipese postali di spedizione. P er i nostri abbon a ti. sole L . 3 2, 5 O in vorto fr anco.

Inviare \ 'agli a all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Succur sale diciotto. ROM.A .


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[~.\.NNO

lL POLICLINICO

OSSERVAZIONI CLINICHE.

XXX,'III,

NC:\I.

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e una la ttuga senza avvertire disturbi in11)ortanti. Da Lre mesi ha co minciato a sentirsi n1olto d ebol e, a non poiter accudire alle su e faccende, a soffrire di senso cli peso allo sto111aco e di oppressione al torace . Di fro11te a una sindrome così :,mporta11le presentata da un uomo di 65 anni e di fro11 le nlla diagnosi a ffacciata da un dis tinto clinico e co11fermata d all 'esame radiologi co1, non era pos .. ibil~ scartare subito l 'idea clel tumore i11aligno. Ma po'Ì, t enuto conto d el decorso della n1alntt :a e vagliato· il complesso dei sintomi al lun1e de11a critica clinica, il dubbio doveva pur sorgere. IT rapido decadimento del p aziente, la grave cachessia in cui l 'abbiamo trovato, n on p oteva110 nQn far p en sare che il n eoplasma , se e:. fosse stato, avrebbe dovuto s11bire anch'esso lln processo cli rapida evoluzione con tutto· il corteo cl i sirutomi subiettivi e ob iettivi a carico dello sloTn.aco, e ch e l 'i11gestione di due uova e di lllHl lattuga cruda ~n quelle conclizioni, non sarel>JJe passata fac jlmente senza dis tur])i. Abbiamo qui11di d eciso Cli ricorrere all 'e .. a111r. delle f ecce, esarne ch e ci h a f atto rilevare t111 gran i1umero di uova cli nn chi1ostoma d. e p arecchi e llO a di tricocefalo. ~Allora abbiamo son1ministrato al }Jazie11te due g·raln1ni di tetracloruro di car})onio in capsule gelatinose. Lo s t a.~o generale assa i graYe rton poteva consjgliarci cli usare dosi Sltperiori. Il migli or~mento si· è i11anifes tato dopo pochi gior11:. Abbian10 ripetuto l 'esam e cl elle fecce dopo t1 n mese ~ aYendo con s tatato a11cora la presc11za cli altre uova di anchilostoma, ahb iamo questa volt n somministrai~o tre grammi di te tracloruro, cl1e il pnziente ha sopportato se11za distur))i degni di no ta .. L'esame dell'addome i1on ci 11a fntl() r :levare alct1nch è di anor111ale. Il paziente finì per g u arite ro1npletamen te. 1

I STITUTO DIAGNOSTICO DI REGGIO CALABRIA diretto dal d ott. P. TIMPANO. 1

Un caso di anchilostomiasi simulante nn neoplasma gastrico

lJer il dott. MA.Reo l\{ANGIOLA. i\{erita di esser,e conosciuto un caso di anchilosto1n1iasi simulante un carcinoma ,dello stomaco.

F. \ 1incenzo, d i anni 65, da Gioiosa ~I. (Reggio Calabria). NulJa di 1~o teYO·le 11ell 'a11a111nesi famigliare .' N0·ve anni fa: ft1 opera lo di er11ia inguinale de:str.a e da circa due a11r1i soffre di er11ia anch e. a sil)istra. Ebbi occasione cli visitarlo la prim~ volta il 5 aprile u . s. perch è si lagnava d ~ do\.. lori causai~i qalla 1_rregolar e applicaz1011e del cinto erniario, e mi acco:r si ch e er a abbastanza p allido e debole . Dopo alcuni giorni, essendo p eggiorate le con"' diz]o-11~1 generali, da un · altro colleg-a g-li fu prescritta u11a i1'\ten,sa cura al'se11i.cale per i11iezionj e dell 'estrallo epatico p er b occa. Nessun. rniglio i"'am~nto si potè cons tatare. · anzi l 'oligoemia divenD:e più spiccata e s.i ag·g·:,unsero dis;turni çi car~co dell ;apparato carclio-vascolare e diger ente: facile palpitazione, anoressia, senso di peso allo stomacq., s titichezza alternata a, diarrea. Il 3 n1aggio si fece visitare da un professor e universilar:-0 , il quale pose lo stato cach ettico dell 'amn1alato in . relazione co11 una resis;tenzu clolo rosa· cl1e g·li se1nbrò éli p alpare hèlla regio11e pilorica e con sigliò l 'esa·m e radiologico, ch e diede' il egu e11te .ris ulta to: to1naco in sed e e p oL 'osservazione clinica soprade critta c i disizione i1orinale. Pos= zio11e piloro-duode11ale pit1 alta ch e cl i nor1na, fissa, no11 111oclifjcabile ai vari mostra: dec ul)ili e nei tentativi di spostabilità norn1ale . I) che l 'anchilostomiasi è capace di d eIrregolarità e difetto di r·en11Jimento. Svuo•tam e11Lo gas trico sensibilmente rilardato. Dedu- termi'n.are sin,dro·m i simu,J.an ti delle y,e re e proprie affezioni ·o rganiche 1ocalizza:t·e , come epazio11e radiologica: stenosi pi lorica di 2° gr ado di i1atura i1eoplastica. titi , tumori gastrici, ulc·e ri gastriche, ecc.; In base a questo reperlo fu s tabililo l 'inter2) ch e i segni ra·diolog ici dei neoplasn1i Yento chirurg·~co. Se non cl1e la famiglia chie ~e d ell '.apparato diger ente po sono talora essere di consultare ancora un allro collega ed ecco falsi e trarre in inganno i i)iù esperti radioqua11to abbiamo osservato l '11 maggio. Costi l uzione generale scaden te, colorito della logi, cosi come .a cca·de non .çli r.ado coi segni pelle e rn u cose ~i s.ibili cslren1-an1ente pallido, radiolog ici 'd el,l 't1l cera g·a tri&a, per cui è sem]Julsazio n i ben visibili i1elle r eg·ioni carot:dee. Ai3: cardia,ca l~gg~rmen;te ingrandita, soffio dolce pre prud·ente fon.dare la diagnosi di tumore alla punta. Scarsi rantoli sp ar si i1ell 'ambito pol - non solo sulle osservazioni .rad.iolog·icl1e i11a 1nonare, sopratutto alla ))ase. Fega.to leggermen- . anch e ·ulle diligenti os erv.azioni clinicl1e e t e au1nentato di Yolume, 111ilza n ei lim:ti. Linsulle in1d ag· ini di laboratorio; gua impatinata, umida. 1\.ddome meteorico . Non 3) ch e il tetr.acloruro di carbonio purissisi osser va alcuna sporgenza gastrica nè alcun mo può essere tollerato anohe nei casi di ani11ovin1ento p eristaltico a carico dBllo s to,m aco o d ell 'inteslino. Con la palpazione si provocano chilostomi.asi con profon•d.a ·anemia ed astesen sazioni n1oleste ~ n tutto J'epig·astrio ina no~ nia accon11pagna te da distui·bi ·dispeptici ; si notano d olori fissi nè si nota ·una vera r es14) l '.an chilostorriiasi si è v·erificata in un ~ tenz=l cjrcoscrilta. La 1)alpazione profonda provoca invece una discreta difesa muscolare. r es- paese dove era assolutamente sconosciuta. sun ~eg no importante si rileva alla percu ssione. RIAS lJì\'TO. Eden'li s pircl\J~~ ai malleoli. L 'infer1no assic ura cli i1on avere mai avuto voL 'A. dc crive un caso rarissi1110 di anchilo1nito i1è emission e di fecce scure e di aver sem- stomiasi imula11te l1Ìl 11eoplasma gastri co sia pre t oller ato, salvo rare eccezioni, l 'àlimentazione Jni la comune. Aggiunge, anzi , che pro- all 'osser v.azione cli·n ica cl1 e all 'ind.agine radioprio a 111ezzogiorno h a voluto inang:ar e due u ova logica. 1

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SEZIONE PRATICA

L 'esame delle fecce ha chiarito la diagnosi e il t·e tracloruro di carbonio, b en tollerato, malg rado la profon1da cach essia, h.a d eterminato la guarigione. BJBI_IQGR_i\.FIA. BRoc lt. e DE BEAUJEU J . Ricerche cliniche sull 'ancliilostomiasi. Revu e Tunjsienne de Sciences l\!Iédicales, 9-11-1928. Rip. in P ol iclinico,

1929, 683 .. 1\iIARTELLI C. Canc r o gastrico a fO rma anemica. Rir1. 1'1.led . , 1927, pag. 176. MoTTOI.A F . Su di un caso di anchilostomiasi. lbid.' 1926, 495. Ro1c A. e CAFFF.RA .i\BADTA H. G. Anchilostomiasi duodenale sirn.iilante un ' 11.lce.ra del duodeno. Medicina de los ·~aises Calid-0s, luglio 1928, n. 4; rip . in Rin. Med . , 1928, pag. 1179. SORGE S. A proposito della cu ra dell'anchilostomiasi col tetr acloruro di carbonio. P-0l!clinico, 1929, pag. 597. TrMP.\.NO P. L 'anchilostomiasi nella provincia di Reggio Cal. Com1111. al 2° C-On gr. di Med. a Ig. Col., Roma, 29-30-31 -0.tt. 1929; Ass-0c . Nazionale I nteressi del 1\Iezzogiorn-0 d 'Italia, Ro1 ma, 1929. In. Lct cura dell'anchilostomiasi col tetracloruro di carboriio. P-0licli11ico, 1929, pag. 597.

PROBLEMI SANITARI La prevenzione della malaria nel campo pratico.

È m .a.lagevole ri1durre .ad ari de conclusioni

questo lavoro che .si legge con vivo e cresce-nt e interesse anche per le numerose questio·n i di bi-0ilogia ch e tr.att.:a·, di cui I.a soluzion e acquista una grande importanza pratica; basti accennare a'lle osse-rvazioni sui laghi a.rtificiali ed a i fenomeni di immunità nella malaria. • Ci limiteremo quindi, a mettere in rilievo [.e parti più significative, cp,n sig-lianid o· l.a lettura del lavoro, originale a chiunque. si occup1i d elaa questione. . Concetto ·o rn1ai universalmente accettato e sostenuto, fr.a i primi, da11 'A., è ch e la p·retf-i1,

lassi antim alarica si basa esclusivameri,te sulla possibilità di impedire ·che l'Anofele punga l'uomo. Il tr.attam·ento .curiativo1, di gr.an·de efficacia p er ridurre .i danni della malaria, è inadeno-uato p1er la profilassi. Lo dimostr.an o diversi fatti: anzitutto la pTova d ata ·da Gualdi e Martir.ano (1901), che la chinin.a non distrugge 1e .semiJil1Ile; poi la pos&ihilità di sviluppo di gr.ave epi1den1ia m al.arica da poch e ed inco-g nite so1rg,enti d 'inflezion,e ; si a.g.giungano le 01sserv.azioni ~atte sotto la 1direzione 1d el:l 'A. , che la pe.rcentuale dii ·S emi1lune residuate in un paese sottoposto ad intenso tr.a ttamento curativo è di gran lun1g a superio:re a que11a necessa.r ia per determin.are un.a g rave epi1demia : l'intenso u so della chin in1a n on p1rev.i.en e affatto lo svi1up po ·deii portatolfi ·di g.amet ociti , la curva d ei qu ali cresce. r:eg·olarmen te a l la distanza di 15 g io!r ni, in confronto di quella ch e e prime 1'aumein.tato u iSo di chinina. È d el resto evidente I 'impossibilità materiale di ipro·v veder e una quantità idi c hinina suffi ciente per tutti i ·mal,arici (calcolan·do a soli gra:mmi 10 la qua ntità di chinina .p er ogni m .a l,ari·co, n e oiocorrerebbe,r o per I.a so·l a l1n·dia 800 tonnella te, m entre la p roduzione m .ondiale n on supera Je 600). Può dar:SÌ che la plasmochina (che av.r ebbe azione eletti,ra sui gametociti) venga un giorno utilizzata per 'la p11ofilassi ; peu ora, ogni giu·d jzio appare prem.aturo. · La lotta antianofeli ca si _presenta q•u in·di con1e un m ezzo vier.amen te effi cace per la profilas si antima•laricà, da basarsi essenzialn1en1te ull 'u so di :l arvicidi, coadiuv.ata d.a]l.a protezione meccanica e dalla zooprofi1assi, inte-sa in en so l,a to . L 'u so dei larvicid.i COII)prende anzitutto lo spargimento d el ver d e ·di Schvveinfurt, d.a fa,r si ogni 1d.ie.c i g iorni, n el periodo, da giugno ad ,1g·o sto·, t en en1do prieseintei p h e 1 'area di dibribuz.ione deg li an ofe-li può arri,rare fino a 6 chilometri dal luogo di s·viJluppo (intere santi a l rigtUardo sono le osservazioni dell 'A. sui 1u·n ghi voli p:reibernali). L 'effi cacia del metodo è 1dimostr.ata d.a i ri uatati ottenuti : il CO tante abba sarsi d ella curva deg·li ano~eli e dei n1alarici, malgrado il vari.are d e'll 'inten ità del1

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(A.

Riv. di ll1alariolog·ia,

l\11ss1ROLI.

n.

6, 1930).

La malaria costituisce pur sempre uno dei gravi rp roblemi sanita.r i e .sociali e non d ella sola I talia, ma di gran ·parte .d el m .on 1do; problem.a ch·e esige u1n1 affinamento· icontinuo dei metodi di lotta, ·d erivan te dallo s tudio più pnofonid o ,delle. diverse circostanze ch e possono in·fluire sul fenomeno mala·r ico.. Attualmente l 'arsenale antimalarico con,s ta d ei ·diver si m 1ezzi ch e si sono venuti dimostrando utili e che, per debito di coscien za, vengo·n o tutti messi in 0 pera quasi senz.a gr.adu.arne l 'importanza: l a lotta a.DJtilarvale., la chininizzazione, la bon i frca uman1a, a.a z.o,o·p1'o·fil,a ssi, ecc.: tutti, si può diJ·ie, 001locati sop,r a uno stesso p·i ano, sicchè l '.attu.azione c o·m porta un notevole di..,pendio di forze e di de~aro. Un contributo importante e, ritengo, decisivo allia soluzione attuale d el problema .della l otta .antimaJ.arica vien e ora portato dall ' A. Ci·n que. anni di esperienze con.dotte con rigore ·scientifico in 18. Comuni d elle v.a rie regio1n i d'Italia, m iezz·i adeguati sì , ma sfruttati con sagg1Ìo criterio, un'opera pers~auita con tenacia basandosi es enziialmente sul .concetto dell 'effi caci.a della lotta antilarv:ale (una fede è sempre nece-ssaria per agire!) ed in.spiratà alla più serena obbiettività, p ermettono ora a1 l\lli.ssiroli di arrivar.e .a oonclusi,oni che potr.a nno aveue un grande riflesso n·e l 1campo pratico. 1

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POLICLINICO

l 'e11derrtia ma.Jarica nei paesi vici1ni: risultati ch e esigono però uno studio esatto delle condizioni locali e ch e non possono essere m olto brillanti nel primo annò, ma solo nei succes•

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SUNTI E RASSEGNE. RICAMBIO.

SIV I.

Importanti sono pure le osservazioni sui laghi artificiali , per i quali sii dimostra che, entro un periodo ·di 5-6 an·n i, ~l nume ro de.g li anofeli tende a ridursi ed a sparire indipendentemente ·da1le m .i suire antianofeli:che-. Gli esperimenti fatti sulla lotta per mezzo dei pesci insegnano che. si .deve rico.r rere alle specie esotiche, le qu.ali sono favorite n el loro 1sviluppo da p·a rticolari condizioni biolo- . g ich e e dal fatto di non trovare ancora organizzati i nemici naturali. I risu.ltati -Ottenuti nei paesi ·dove si è fatta la 1lotta oon i metodi dell 'A., sono stati valutati: oltre c·he colI1 la dirruinuzion'e della morb·o sità e della mortalità (nei paesi a malaria intensa), mediante l'in1dice splenico e l 'indice parassitario. Le tavole che acco·m pagnan-0 il ·l.avor·O in·dicano g1r.aficamente e n ettamente la riduzione ·di tali indici nei paesi dove venne fatta essenz.1..almente la profilassi antilarvale in cooif ronto della stazionarietà o q·u asi nei ·comuni ·dove si fece la sola chininizz.a zione. L 'interruzione dei rapporti alimentari dell' A nopheles con l'uomo si può otten·e re valendosi di mezzi diversi e cioè: 1) soppression e radicale dei focolai anofeligeni; 2) l-0tta antilarvale con mezzi temporanei, cioè co.n il verd·e di Schw~infurt , ch e è efficace, innocuo, di facile applicazion•e, di poco co.s to; 3) protezione meccanic.a ; 4) devi.azione del gusto alim.entare de11 'A·n opheles verso il bestiame, ciò ch e è un.a ·c on seguenz.a diretta della coltura intensiva dei terreni. , Tl costo ·d elJ.a lotta antilarvale col verde ·di Schwein.furt è, in media, di L. 10 per ogr1i 1000 mq. ·di superficie idrica, speisa che può vem1ire ridotta col mililor costo della mano d 'opera e dei tr.asporti. Il chinino, largamente usato, conduce a ridurre la mortalità ed i danni c·he · 1a malaria reca all'orga.n 1ismo, ma lascia più o meno inalterata la morbosità. La bonifica integrale, col largo sviluppo de-I patrimo1n io zoooo·cnico, che permette la deviazione 1del g usto alimentare del! 'anofele verso il bestiame, sarà sempre per il nostro Paese la base- del radicale risanamento di molte zone m .a lariche. Ma, mentre si co·m piono tali tras form.azioni, c he esigono molti capitali e, soprattutto, molto tempo, l'uso .del ver.de di Schweinfu,r t potrà tener l-0ntapa la malaria dai centri abitati rurali, permettendo di condur.re a termine la bonifica integrale e- rendendo possibile il graduale ritorno della popolazion e rurale ai campi, senz.a i gravi ·danni ali 'uomo, spes o lamentati. A. FILIPPINI. 1

Le malattie della nutrizione per disarmonia. .

...

(PEDRO EscunERO. R evue Sud-Américaine · de

médec. et chir., n. 9, 1930). La nutr.iz.i oin e è una funzio,n e che permette agli esseri viventi di m .a11tctnere l 'integrità della l·oro .composizion.e grazi·e all'azione combinata ·d ell 'assimilazione e della disassimilazione. ~ una malattia della nutrizione og11i perturb.azione dell '.attività o della vita, interessante il ciclo evolutivo delle sostanze alimentari. La ·nutrizione comprende quattro mcm.enti: l 'amministrazione degli alimenti, la digestione, l 'assorbimento, il metabolismo intermedio, l'escrezione dei detriti. La medicin.a classica 11on mette fra le malattie della nutrizione che quelle risultanti dal m etabolismo: diabete, gotta, a·m inoaciduria. Seco ndo l 'A. ad esse bisoig·na aggiungere tutte quelle malattie d·eriv.anti d.a alter.az ione di uno qualunque dei cicli ev·olutivi della sostanza ingerita. Nel lavoro presente E. si occup..~ delle m.a lattie .c he interessano il primo momento della nutrizione, cioè delle m alattie per ieITtore ·di somministrazione degli alimenti. Gli erro,r i possono essere portati sulla quantità e sulla qualità : nel ·p rimo grup,p o bisog na m ettere i regimi ipo- od ipernutritivi i primi portano all 'i potro_fia -0d alla morte, i secondi all'obesità. Sono errori di qualità: le carenze, o i regimi disarmonici. Si dice che un regime è di carenza a11orchè , essendo sufficiente, mostra una diminuzione od una lacuna portante su un elemento indispensabile: vitam ine, sali, .aminoia cidi . La mrancanza di a.equa è più .rara. 11 grupp~ delle malattie corrispondenti co·m prende: le avitaminosi (lo sco·r buto, il beriberi, l 'osteomalacia., la xeroftalmia, il rachitismo, la pellagra. Le ipoavitaminosi costituiis co,n o un gruppo mal ·definito r legato, secondo E. all'esistenza di uno squilibrio alimentare (Randoin e Simonet). Il grup·p o iposalino, il cui esempio più tipico è rappresentato dal gozzo endemico (diminuzione ·dell'iodio ne:Jl'acqua, ama , terra). Aggiungiamo il gruppo ipoaminoaci!1i. Accanto alle malattie da ·Carenze, si debbono mettere ae m alattie della nutrizi,o ne a.a di• sar1noni1a. Randoin e Simonet hanno creato la concezione dell'equilibrio ali m en tare derivante dal fatto ch e la qua·n tità dei fattori alimentari A B C n ecessari variano non solo con le specie alim entari ma anche con le proporzioni di queste specie presenti nella razione. Lo squilibrio può avere cause diverse a seconda la partecipazione in più od in meno dei sali e delle vitamine. La concezione dell'equilibrio del 1

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SEZtONE

regime è stata applicata dal Desgrez, Bi·erry, Rathery per determina:rie la quantità di grasso alimentare ne.l diabete; essi h.anno dimostrato ch e l ' insulin.a favorisce l 'assimilazione di una maggi.or quantità di grasso. Un Tegime suffici ente dal punto di vista calorifico composto di vitamine, aminoacidi, sali acqua n.on assicur.a l 'alimentazione se non ' si' a ssociano glucidi proteidi, lipoidi in pr<?'porzioni .armoniose, favorenti ·la loro pe~fetta utilizzazione. Allorch è quest 'arm.onia è violata con il predominio di una sostanza, la perturbazione del metabolismo glucide com·p are rapidamente e si ma nifesta in modo n oto .e la Clinica ci offre esempi chiari. E. ha di.mostrato la cosa anche speri~e n.talm ente in soggetti molto differ enti gli uni dagli altri: epatici , disendocrini, polmonari, ani. In un so1g getto sano un 'alimentazio·n e disarm·onica non apportò alcun di sturbo ; in tutti gli altri vi fu un disturbo del m etabo:l ismo g lucosato . In tre 1a causa fu un r egime ip·e rg rasso, in tre il Tegime proteico ·e grasso, in due i tre r egimi. È dunque prov.a to si.a clinicamente che s.perrimentalmente la ·n ecessità di lstabilire una proporzione armonio·s a n ella ripartizione dei componenti idrati di carb·o nio, proteine, gra~­ si de l r egime a limentare. Se questa armonia si rompe ·p uò comparire uno stato morboso anche se g li altri elem enti dell 'equilibrio a limootare .sono ·salvag uardat i: sali, vitamine, acqua , aminoacidi fon.damentali. Nelle malattie del m etabolismo la disarmonia può mostrarsi senza arrivare ag li estremi realizzati dall 'esperim ento. Il diabete è sotto questo riguardo, la malattia tipo: così pure in un caso di vomito cicli co aceto·n ico E. ha potuto stabilire l 'esistenza di un metabo·l ismo grasso difettoso, legato alla disarmon~a dell'alimentazione. MoNTELEONE.

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PRATICA

lorie e le calorie de rivanti da ll 'alimen tazione uau.ali a 200. il Rubner stabilì poi ch e solo le p~oteine h anno la capacità di a~n1e~tar~ sensibilmen te il m etabolismo e d egli ch1amo quest 'aumento azione dinamica specifica dell'ali· mentazione. Tutt 'e tr.e questi corn.po11enrti del m etabolismo furono .a mpi.amen te ·studi.ati. Il m etabolismo basale risultò alterato solo · in caso di di sturbi funzio·n ali della tiroide, m entre scarse mo·dificazioni furon o notate n el1'an emia grave, n ell 'ipe:rtonia, n el diabete n1ef.lito c on acido-si, n ella leu cemia, ecc. L 'aum.ento fu notato ·tutte le vo1te ch e c'è aumentQJ" della temperatura del corpo. Diminuzione in- vece fu osservata n ella ·denutrizione: n ella ca-ch essia p ituitaria e plu.r iglandolar e, n el m. di: Addison , n el·l a n efrosi (specialmente in quella1 lipoidea). L 'alterazion e clinicamente importa.rr-te fu no,tata n.elle disfunzioni tiroidee : diminuzione n ell 'ipotiro1idismo e aumento nell 'ipertiroidismo·. Nell 'obesità l'A. ha trovato i·l m etabolismo basale nei limiti normali n el 66 % dei casi, elevato n ·el 25% e ·diminuito n el 10 %. E già prima da altri era stato .a ssodato ch e g li obesi possono av.ere m etabolism·o norma1e . L 'A. osservò -che g li obesi h anno ·produzione di calore .duTante il lavoro muscolare identica a quell a dei normali, contra riamente .a · quanto aveva notato il Gessler. Inoltre gli o·b esii h anno per lavoro muscolare forzato un aum ento di calore superj.o,r e e ·di duriata maggior e ch e i ·s ani. L 'azione dinamica specifica del1'alimentazione è invece ridotta n egli o,b esi, m eno che in quelli in cui c'è i po funzione delle go1n:a·di nei quali è normale. Il Bernh.a rdt volle studiar-e il metab,olismo basale de.g li obesi metten.doli però in condizioni fisiologi che più vicine a quelle comu,ni, cio è n o·n 't enendo·l i in riposo .aiSsoluto per 24 ore, ma permettendo loro di. oom,p iere un po' di moto e alim.entandoli con un nu·m .ero di cal·o rie equivalenti al metabolismo basale di ognuno. Nessunro degli obesi studiati perdette peso durante questo periodo di osservazjon e ·di varie settimane, a nzi qual cuno aumentò. Il Bernhardt notò.. anche ch e p rendendo i! m ~tabolismo basale diverse volte a-1 gio.r no a b revi intervalli ci •sono alcuni m omenti della giornata in cui esso è mino·r e di quell·o preso la mattina. Questi ·p eriodi .e gli li ha chiamati f.a si negative. Queste fa si neg.ative compaiono più facilmente dopo lavoro muscolare lieve e ·d .o p,o i1l pasto, co,m e pu.r e dur.ante il sonno. Esse ·d ura no più ·d i :un'ora per cui l 'influenza sull ' effetto calorioo è n otevole. Esse spesso bila n cia no perfettamente le fasi positive. L 'osservazione ch e degli obesi con dieta Tidotrta con servano il loro peso era stata fatta g ià da a ltri e lo stesso von Noorden n e cita 1

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Nuovi concetti sulla patogenesi dell'obesità e ·sui problemi del metabolis1n<• basale. (BERNHARDT. Endocrinology , lug .-ag. 1930). I problemi del1l'ob esiltà sembravano ·definitivamente risolti colla pubblicazione del von Noorden nel 1910. Egli rit·eneva che la maggior parte dei casi di obesità fo sse di origine tiroidea. Egli e il Magnus.-Levy ritenevano il m etabolismo composto di tre elementi: il metabolismo basale (corri spondent~ alla produ... zione d~ c.alo:r~ in riposo e a dis1tanz.a ·dai pasti), l 'en erg ia n ecessaria al lavoro musco1are delle 24 ore e il caJ.o,re projd otto dall 'intro·d uzione degli alimenti. Il m etabolismo basale è n ell 'adulto di circa 960 calorie a•l giorno per m etro quadrato di superficie cutanea; esso diminuisce col crescere dell 'età ed è alto n ell 'infanzia. L 'en ergia n ecessaria per un lavoro leggero era calcoliata d a von Noorden di 8!0 ca-

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IL POLICLINICO

dei casi; ma il fenomeno :non era stato analiz· zato. Il von oor1den aveva conclTuSo che l 'obesità n.on p1u ò e sere pr·o,dottia da m odificazioni d.eJ. m.e taboli ino ba.sale. Per quanto 1·iguarda il lavoro muscolare il Leven ha riferito la storia di un obeso che aveva ven.du•to la propria automobile per esser e costretto a camminare, m.a nio nostante il cammino qu·oLidiano e la dieta ,l imitata non p erdette peso, mentre ne perdette qu.a ndo, n1antenen1do invariata a.a dieta fu sottoposto a cura di vn po ' di riposo. Nei normali le fasi n egative n on esisto no se i escludono1 certe ·partico1lari .condizioni in cui è richi.e sto un nç>tevole risparmio di energ ie, come ·durante la convalescenza. Il tasso del metabolismo bas.ale .non si può l)ÌÙ considerare come appropriato; il Bernhardt propon e di sostituirlo co·n una espressione eh.e indichi megtlio il n1·etabolismo d.i tutta J,a giom,a ta e proipone di chiamarlo cc metabolismo tipo » ( tanidar.d meta·b olism). Per qu.anto riguarda l '.e ndocrinol·o gi.a, t11on e ' è ghiando·l a a secrezione che no1n sia stata accu sata di prov·o care l ' obesità e precisam·e nte la pituitaria ch e dà 1a malattia .di Froehli1c, I.a tiroide, il mixeden1.a, il timo, il pancreas , g li ongani genitali. Si è anche descritto un tipo di ·ob·eisità di origine plurig·J.andol.are. Ci sono poi dei casi di obesità in cui n on è poss.ibil,e incolpa:Dc n essun.a g hi.an dol.a endocrina. Comunque un quoziente r espiratorio b.asso p ennette di prognosticare la ·p ossibilità di riduri~e l'obesità abb.a stanza facilmente. Il ricambio idrico e salino è impo·r tante nello stu.dio dell ' obesirtà, però non è vero che l 'obesità riconosca necessariamente un fattore idrofilo. In .alcuni o·b·e.si si ha un '.ai1ter.azior1e del rican1bio idrico-salino associato a disturbi da ipert en sio1n 1e cerebr.ale. Questi disturbi scompaiono colla puntura lombare . Gli obesi con metabolismo elevato, quando l 'obe ità è di or:igine cerebral1e. trovano gi-0v:an1ent·o con forti ·dosi di estr.a tti di 11o bo .an· teriore d 'ipofisi e con ·p iccole dosi di preparati tiroidei. I disturbi . g hiandolari per sè soli !Il On possono dare obe i tà, p er ch è si vedono casi in cui il disturbo deilla fnnzio·n alità . g h iando1lare è note,role, m.a non si ha o·b esità, sebbene si abbia o ipotiroidismo o ipogenitalismo o i perpancrea tismo . La r eg·olazio11e del peso si compi.e per opera di t1n centro n ervoso situato n ell 'ipotal.amo, UJil po ' dietro i:l tuber can ereum. P erch è l'obesità compaia non b asta ch e si.ano le e delle g hiandole endocrine, ma q-ccorre cl1e sia leso qt1 esto centro , il quale .agi ce anch e n el re ao1are 11e obesità parzial.i. L 'A. fa la egu ente cl.a ificazione .dell 'obe.., ità: 1

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1) Obesità da disturbo prinutivo della regolazione centrale del metabolismo: a) disturbi centrali puri (encefalite, tumori, ecc.). b) disturbi pituitarici puri; e) disturbi misti. 2) Obe ità da disturbo funzionale seconda· rio della r egol.azio·n e centrale, in cui le cause primitive possono eis sere : a) fattori endogeni (f.a m·e, sete, attività, alterazioni delle singole ghiandole o pluriglandolari, o disturbi periferici secondo Kraus e v. Bergmanni); b) faLto·r i e sogeni (ipera.l imientaz.ione, inattività muscolare, forme rnis·te). P er la terapia , in ogni obeso si deve prendere il metabolismo basale. Se .si tratta di un adulto senza complicazioni si dà .alimentazione ugua1e al metabolismo standard, si fa fare leg·gero lavoro muscolare, si qànno proteine o·s cillanti fra 0,8 e 1 gr. per chilo di peso, dividendo J.e .a ltre calorie fra idrati di carbonio e gr.assi. Non bisogna trascurare nè vitamine nè cal1cio. Se si .dev·o·n o ·r idurre le .calorie lo si faccia riducendo i g rais si. Se non si può prescrivere una dieta rigorosa , sarà bene dare estratto di lobo anteriore di pituitaria. Le dosi alte di tiroidina sono peri·colose. L'uso di .estr.atti ov.a rici è senza effica• eia. La proteino-terapi.a può qu.alche volta giovar.e. La roentgen-terapia e }.a diatermia .deJla pituitaria h.a n1n o dato risultati incoraggianti, ma per Q1ra no111 si .p uò dare un giudizio definitivo in proposito per il piooolo numero di casi studi.a ti. Il dimagrim·ento ottenuto 00 lla terapia non deve m.a i essere troppo· ra.p id0. · R. LusENA. 1

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ORGANI RESPIRATOR I. Polmonite Iobare e suo trattamento. Th e Prac.titioner, marzo 1931). L 'A. ch e è m edico di un .dipartimento militare inglese, e ch e h.a .a vuto occasione di o·sservare e di seguiue n ·el lo·r o decorso 558 casi di polmonite lobare, espon e in q1uesto articolo i risultati delle su e osservazioni e I.e idee .ch e sull 'argomento gli ha suggerilo la pratica di molti anni. Tutti i 558· pazienti erano in servizio militare attivo: di essi solo due eran·o di età superiore ai 60 anni e ambedue morirono. Dei 558 })az . n e morirono 61 cioè il 10, 9 %. Que ta p ercentuale è piuttosto bassa rispetto a quella della pratica civil e ch e è data del 17, 2 al 30 %. Ciò è s piegabile con la giovane età .dei pazienti o serva ti dall 'A. Dei si11tomi inizi.ali il brivido si ebbe nel ( A. ABRABAMS.

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SEZIONE PRATICA

70 % e il dolore laterale n·el 60 % dei casi. Cefalea e· vomito si ebber o frequentem ente, ma solo nel 5, 5 % dei e.a si il dolor e addominale fu cosi inten so da far pensare a d una lesione ad.dominale a cuta. I segni fi sici ·definiti ed inequivo.cabili qella polmonite erano presenti n.el.le prin1e 24 ore solo n el 2,15 %, m entre circa n ell '80 % i segni -apparvero entro 4 g ior11i dall 'inizio d ella malattia. Anche lo sputo caratteristico era ra ramente evidente n.elle pr1me 24_ore, ma app1a riva al 2° o 3° ·O 4° gio·rno : in 61 casi poi, (10,9 %) lo sputo emorrag ico mancava completam ente. La febbre è stata sempre 'p resente, p er quan~ to gener almBnte non moil to a lta; import.ante è l 'alterazione del rap porto i)olso-resp1iro: n·e lla maggioranza dei casi osservati questo era di 3: 1 o 4 : 1. La diag nosi differenz iale è da porsi specialmente con le affezioni a.d.do1ninali acute: moJti casi ·di polmo·nite son o ·de critti , operati con il cliché di « a·ddominali acu ti n. L ' eIT·ore in . . verso n ella diagnosi avvien e raramente. Dei 558 cas·i solo in 31 (5,5 %) si ebbero dolori addo mina li e di questi 7 furon o operati com e appen.diciti ci: in tutti questi casi i se·g ni tipici d ella polmonite apparvero in seguito e per qu.a nto , dice l 'A, I.a l.aparatomia non sia un mezzo terapeutico raccon1an da bile n ella polmonite, tutti gua rirorto. Cefalea notevole si ebbe nel 35 ,6 % ta nto da g iustifica r.e in a}ouni casi una diagnosi ·di mening ite : la puntura lon11b are di ede immedia to so11ievo. La m ening ite pneumococcica ·Si ebbe n ell ' l % dei cas·i · co·n esito mortale. Delirio i1mponente si ·ebbe in 22 casi (4 %)~ La tern1in.azio n e del pro·cesso per crisi si· ebbe a l 7° g iorn.o n el 56,5 % dei ,ca.si. L 'h er1p es }ab-ialis 1Si ebbe .ne} 17 Ofo COil b,a SSa perCentual1e di mortalità, confortand o l 'antica opinio,n e ch e qu.and.o l 'h erp,e s è p r esente la prognosi è ipiù favorevole. La freque·n·z.a delle co1m plicazioni fu molto bassa, se si eccettua l 'empiema ch e si ebbe n el 20,8 %. (L ' A. con sider.a come emrpiem .a an~ che una offusio,n e pleurica .eh.e non richie·de r esezione cos tale e·d è gt1aribile co·n un.a semplice piuntu:ra). ,, La progn·osi ·dipen·de oltre ch e d?-i fattori organici e co tituzionali anch e da lle co·m plicazioni: n egli empiemi i ebbe il 20 % di mortalità, n ella ·p olmonite doppia il 30 %, n ella meningite il 100 %, la peri c,a rdite si ebbe n el 2 % dei casi con la m orta)ità del 36 %. L ' A. n on ·cr ede di poter conferma.r e la legge di Gibson ch e cioè la prognosi è r elativam ente favorevole quanto più la pressione sang11igna in millim·etri di mercu.r io è più alta ch e .}.a frequen za del polso: questa r egola subir.ebbe molte eccezion,]. Rig ua rdo a lla cl1ra, I ' A. è molto scettico: ed i riisultati ch e g io rnalmente si leggono n el1

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la stampa n1edica otten·uti con nuovi .m etodi non sonio passibili di contro·l lo in quanto spesso .sono dovuti a casua li ,coincidenze. E ciò specia lmente a pr opo sito dei vaccini. :E: stato dett<> ch e di 100 polmonitici 75 gu,ariscono e 15 socco'Illlhono, qualunq·u e trattamento si fuccia : l'arte del m edico deve tendere quin1di a salvare g li a ltri 10. La somnillnistrazione .di alcool è r egola tradizion.a le: il suo u so a'l ·principio ,della malattia n on è affatto g irustifi·c.ato, n ell'ulte1'io.r e decorso della m alattia .a lcuni lo u san·o' come so-, porifero e ·calm.ante, altri come tonico cardiaco (cosa difficile ad a m•m etter si). Da molti è sconsigliato p erchè inibirebb e la produzio,n e di anticorpi. Riguardo a lla somministrazione di o,s sigeno è 1ormai stabilito ch e esso ag·isce soltanto se somministr.ato ·co·n•tinuamente attraverso un tubo nasale: quindi la soim ministrazione ch,e se n e fa co·m une'm.ente serve soltanto a soiddisfar e l 'aspettazion e .de i parenti . F ra i tonici ca:rdiaci la digitale ha n·e lla pratica comune il p.rin10 posto: il m edico pensando ·ch e l.a cosa principale in un.a po.Jmo.n i te è c h e il cuore r esista alla tossiemia dà la digitale .a nch e qu.a n1d 0 non ve ·n e è bi s~gn·o per ch è il cuo re risponrde già d el su o m eglio a l1'infezio,n e e no·n h.a bisogno di ulteriori stimoli . . Dixon hia ultima m ente sostenuto ch e la utilità della digitale n on ·d ipenda da lla srua azione to,n ica sul miocardio b en sì da un'azione battericida di essa. La stricnina e la canfora non .' sono p1u u sate ·Comunem ente. L 'A. crede ch e il g·lucosio sia il solo r eale tonico cardiaco, e c h e la pitu.itrina sia di effica ce aiuto in a louni stati critici. Gli ipnotici .son·o con sig liabili perch·è è importanti simo procurare il sonno al mala to,: quin.di o mo1rfina o _tintura di oppio o altri farm.a ci a n.a lo·g hi. La terapia spe,cifica è stata m olto stron1bazzata : delìl ' 0 pto chinin.a l 'A. ha I '·esperienza di un unico caiso, di un b ambino .subitame nte acoeoato, p er dell 'opto chinin.a data dur.anite un attaoco di polmonite : e il caso non è unico n ella letter.atur:a. L 'iniezione intra mu. colare di nu·cleinato di sodio d ovr ebbe provocare la ·cri si m obilizzan do i leu cociti. Le e's perienze fatte d all 'A. co1n. questo m etodo non sono incoraggianti . Dei vaccini e dei sieri l 'A. n on ha n.essuna esperienza. Si dice: con clude l ' A. amaramente, che un m edico ing lese interr ogato in ch e cosa consiste se il trattamento della poln1onite, rispon d esse : F e,de, speranz,a e .c arità: fede n elaia. cc vis m edicatrix naturae n, sp,era11za nell 'a sen za di com plicazioni , carità verso coloro cl1e differiscono da n oi stessi . 1

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G. LA

CAVA.


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IL POLICLINICO

Il trattamento degli as~essi e della gangrena polmonare con l'emetina. (FLIEDERBAUM. Presse Méd., n . . 7~, 1930). ~ stato applicato in 18 casi di g.a ngrena e

in 15 d'ascesso con miglioramento marcato in 11 e in 13 casi rispettivamente. ìF ra questi, 6 casi erano stati già trattati col novarsenoben,zolo senza risultato. In 2 casi si ebbe una guarigione clinica completa col soggiornio in una stazione climatica d opo il trattamen,to emetinico. In 3 ·casi res~stenti all'em etina il nova:nsenobenzo1lo, .somministr1ato sucoessivamente, di ede la guarigione. In 4 casi trattati prim.a con l 'em ·etina e poi col novarsenob enz·o lo si ebbe la morte con sintomi d 'intossicazione grave. L 'emetina è stata somministrata da !F . per via intramuscolare in .d,osi crescenti da 1 a g}-8 centigr., a giorni alterni. Dopo una prima serie di 8·-10-12 iniezioni bi.sogna attend·ere 2-8 settimane pr.ima ·d'intraprendere 'la :seconda serie; ma già fin dall·e prime iniezioni si ha un netto miglioramento delle condiz~·oni locali e generali : diminuzione d·ell 'espettorato e dei segni fisici , abbassamento della temperatura, miglioramento dello stato generale e d·e lla crasì sanguigna . L'eme·tina per c.iò è racco·m .an.dabile. G. PACETTO. 1

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Contributo a1Io studio delle micosi dell'ap· parato respiratorio nello stadio iniziale. (1. LAzzARINI. Clin. Med. Mod. f. 1, genn. 1931)

La conoscenza delle infezioni micotiche si è notevolmente al.I.a.r gata in" qu·esti ultimi tempi, pe.r opera di studi e rioerche c liniche , che ne han!Ilo messo in evidenza l'importanza. La con.fusione ch·e regna anco.r a sui miceti rende un .p o' ·I'lestii i medici a d ammettere facil1mente delle infezioni micotiche dell'apparato respiratorio o ·di .altri erg.ani, m .alg·r a·do che le osservazio ni si siano notevoln1ente mo1tiplicat.e in questi anni. Infatti mol1tie fo,r me con siderate come tubercola.r1, _ma ch e non presentav.ano i·l fatale decorso di tale malattia, sono state riferi·te a forme miooitich.e , dopo un più severo esame c linico e batteriologico. Oggi quindi non i può limitare l 'e an1e dell 'espettorato all.a soJ.a ricerca de~ ba.ci.Ilo tuber cola.r e, ma bi:.sogna anche ricercare, col m ·etodo di Gram, se eventualmente vi siano elementi mioetici. P er portare un co,n tributo .ad una lesione iniiziale pol1nonare di natura micetica, vien riferito . il caso d 'una giovane ammalata, cli 2± anni, convale ·cente ·d i morbillo, la quaJe ve~1n1e colpita .d.a una febbriciattola a ti.po remLtlcnte ve pertina, associata a fatti bronchiali ?i inolrto li ev;e en Li:tà costitui•ti da jpo1fonesi inter . capolare _in i tra e . ibili ottili, espiratori i alla ba . . e de ... tra. 1

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Il radiogramma metteva in evidenza strie peribronchitiche, con piccoli nodulini, e lieve diminuzione di trasparenza degli apici, principa1men1te il sinistro, e un po' anche della base destra. Questi re.p erti fecero sospettare una in fez ione tubercoJare, ma il ·r eperto negativo pe.r la ri.cer ca dei baci Ili acido-resistenti, e l'assenza d'un vero deperimento organico rese dubbia la diagnosi. In considerazioin e di ciò, e pe.r la pTlesenza precoce della forma laringo-faringea ch e difficilmente m .anca nella micosi dell 'ap1)arato respiratorio, fu esaminato l 'espettorato co.J m. Gram, che mise in evidenza forme miceliali; fu a.n che possibile isolare un micete idenitifica'to p er una m ·onilia; la dia.g nosi fu infine confermata dalle prov.e sie·r ologiche, essendo 1a sporoagglutinazione col ger.me isolato positiva 1 :200, e la sporoagglutinazione con lo sporotricum Beaurmanni positiva 1 :75, 1 : 100' 1 : 200. Stabiliita la diagn·osi fu .applicata ]1a cura jodica, c he in questi casi è .di notevole efficac ia, meroè iniezioni en1dovenose di fiale da cc. 5 di No1roio1dinia, associata a tiocolo. L ' im portanz.a del contributo emerge d.all 'osservazion.e che in qu·e sto caso I' orientamento diagnosti-e.o ·p uò fr.a 1'al:tro essere in·d icato da due fatti: la precocità delle lesioni faringo· laringee, e u.n a speciale tinta, che si potrebbe definire sub-.cianotica, ·della pelle de.Ila fa.cci.a e delle muoo se visibile, cl1e scompare con l a cura jodica. L. CARusr. 1

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NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE. Runo1.F BALINT-STEFAN WE1ss. Gewebsproliferatio1n und Saurebasengleichgewicht, vo:l. di pag. 200. J. Springer, Berlin und Wien, 1930. Nella prefazione ·di qu·e sto voJ.uine, l'illustre clinico di Bu1dapest, Barone von Koranyi, ci informa che .i l primo degli AA . d:i esso, Bal int, diret1·ore della pri.n1a Clinica Medica d ell'Uni,·ersità di Budapest , è morto alla vigilia di pubblicare i risultati d elle sue lunghe e geniali ricerche sul rapporto tra la r eazione acido-basica dei tessuti e la loro proliferazione ·d o1p o lesioni sp ontan.ee o pravocate. La regolazione automatica di tale rapporto .n ell'organismo vivente, è stata dagli AA. indagata con moltepli·c i ricer.che e geni.a li esperienze, dimostrandosi come I' organismo reagisca ad ogni fattore che ten·d a ad alterare rispettivam·enrtre l 'acidità e l'alcalinità dei tessuti, e corr1e da tali vari.azioni siano i.n ,flu enzati i processi norn1ali di guarigione, sia n elle lesioni sperirnentali, sia nelle ·malattie specialmente di{)Cn1denti dal &istema simpatico. TI •B alint h.a oon particolare cura studiato il ' 'alore della terapia alcal.i na ·niell 'ul cera gastrica, dimostrando che la sua benefica influenza n on è dovuta alla .. n eutralizzazione dell'ipera1

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SEZIONE PRATICA

cidità gastrica, m .a b en si a llo stimolo che cosi si porta alla ten·denza n ormale a lla guarigione dell 'u lcera, i.n fluenzando l ' ambiente interno d ei tessuti . I meccanismi regolatori del n os1tro organismo, non solo d etermri nano cioè l 'isoterm.ia e l 'i,sotoni.a, ma anch e la isoionia, e un.a d ell e più importanti espr essioni di questa isoionia, è l 'equilibrio a·c i·do-basic o, cioè l 'equilibrio nell 'OI~gan.ismo tra H- e OH-Io·n i, che ha una importallJZ.a ·p reponderante .per lo stato colloidale d·e ll 'albumina. Gli AA. hanno dimo str.ato ch e negli a,mmal.alti di ulcere, la reazione del ·san gu e d ci tessuti, è più acida ch e nei no·r mali , ch e il prodursi ed il prolungarsi dell '·u lcera , stà in relazione coll 'evolvere d~ questa r eazi one. Come abbiamo già d·etto, la terapia al·c alina non ser ve in quanto neutralizza l 'iperacidità, e difatti essa à g isce positivamente anche quando lo storr1aco non· segrega acidi . Ogni influ.enza b en efica sulle ulceri che s 'in.duc a sp001rtane.a mente o attraverso mezzi t er.apeutici, provoca contemporaneamente una deviazione d ell'equilibrio a cido-basic o id ei malati · verso l 'alcalinità. Si è c osi eh.e la t erapia con atropina, con et eroproteine, coi Raggi X, e d 'altra parte le emorrag ie, I.a g·ravi.cfanza, eser c itano I.a loro influenza b e.n,e fica · in quanto modirficano ver so l 'alcalinità la reazio·n e dei tessuti, m e ntre jJ lavoro (unro de.i n1aggiori ostacoli a lla g uarig ione d ell 'ulcera ga.strica), ha 1 per co·n seguenza u.n a uim ento .d ell ' ac.idità dei tessuti. I fatti dimostrati da·g li AA. assumono speciale importa,n za in rapporto a lle moderne r i1 cer ch e sull'influenza dell 'alcalinizzazione e rispettivamente a•c i dificazio1n .e dei rtessuti, sulla tendenza a lla guarigione d elle più svariate affezio1n i chirurgiche o di lesioni provocate sperim.ent.almente negli animali. Tali :ricer ch e si connettono inoltre con quelle pure i.n teressantissime di Sauerbru,ch e H errma,nnsdorfer sul1'influeniia ·della qualità d ella nultrizione (senza sale e con abbondanti vitamine) in ·deter1nin ate malattie. Gli AA. hanno studiato .sperimentalmente neg li animali e n egli uomini, l 'influenza d el- . I.a r eazione a ttu.a le suJ,la fase assi.milativa e disaissimilativa d ell'in.fiiammazi,on e (cap. 3° e 4°) . N otevo.Je lo studio sull 'influen z.a ·d ell 'acido car bonico in rapporto a l]a guarigion e d elle fe. e r1te. Gli AA. hanno pure considera t o l 'azione d egli H- e OH-Ioni srull 'accre· cimento d ei tr.a.p ianti dei t essuti .ed infine g li effetti ·d elle variazion i d ell 'equiÌiprio acido b asi co sui processi d ell ' infiammazione tuibertolara. Anch e in questo campo l 'acidirtà d ei tessuti diminuisce la dura ta d ella vita d e.g .l i anin1al.i .da esperim ento, e l 'infezione delle g l1iandole linfa tich e, si dimo tra tanto più precoce, qua nto magg iore è l 'acidità.

Infine gli AA . hanno studiato l 'influenza del1' equilibrio acido-basico sulla proliferazione fisiolog ica d ei tessuti (accrescimento e ossi ficazio1nie), e sull.a prolifer azione dei tessuti patologici non infiam_matori (carcinoma) . Il C.a pitolo conclusivo (9°) tratta in gen erale d el m ·ec·c anismo regola tore della r.~zione dei tessuti , e ciò n,elle co ndizioni più svariate sia fisiolog iche (n el sonno, secondo il varia re delle stag ioni , nella gr.avi:danza), ch e in condiziùni patologiche, (nella febbre, n·elle malattie d el sistema 111ervoso, n el! 'alterazione funzi·o nal1è d·e lle g hian·dole a secrezione interna, di fron te a veleni, a eteropr.0teine, a cure ra dianti , n·e!l le m.arlatt~e da ip·ertonia del vago, e cc.). Quest 'opera d ensa di fart ti, offrre elementi di ordin1e scientifico-,clinico ·di notevole importanza per i futuri ricer catori sia nel campo della patologia sperim entale ·che in quello d ella cli• n1ca. Prof. ETTORE LEvI.

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CENNI BIBLIOORAFICI (1)

. HaTbdbuch der biologischen Arbeitsmethoden.

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Abt. V., T eil 8; H . 3. U.n vol . .in 16° di 227 pagin e con figure. Urban e Schwarz·enberg, Berlin . Prezzo RM. 12 . In .q uesto fa:sci1c olo del n oto trattato dirett o da A1bderhaldoo, J. Baircroft si occu·pa d ella 1

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determinazione dei · cambiamenti di volume della milza, .n el campo sperimentale , che si . fa con i m etodi ra.diogr.afici , con la d eterminazion e della quan ti1tà di Sangue ch e ~U·O·riesce da lla milza .ad ogni con itrazione e per m ezzo d ell 'ossido di carbon.io" Più ampia trattazione (179 pag . e 59 fig.) è dedicata da R. W eisz all 'interessante problema d B1l 1.a determinazione del volume di sangue circolante al minuto nell'uomo. L 'A. espon e d.a pprima le basi scie·niti.fi che dei m eto·di che si u sano a tale scopo, basati essenzia lmente sulla ·determiniazione dei gas d el sa.n gue e ne .de scrive est esam ente le varie e delicate tecnich e u sat e da i diver si a utori ch e si son o occrup·a ti del.l 'a rgo·m ento. E. W ei sz si ·occwpa ·d ell 'ectoscopia, cio è d el la possibilità di riconoscer e d all'esterno (oppos.ta alla endosco,p ia) e faceindo soltanto u so d ella vista, :Ja t opografia interna e la patolog ia d eg·li organi . L'os·s ervazio·n e ecto soopica si limita a l tronco ed alla parte posteriore d el collo e si fa tenendo c onto ·d ei movimenti ch e si d et erminano a lla superfi.c ie della schiena qua ndo si modifica il modo di respirare. L'A. descrive il m odo di prooedere p er l 'osservazione eotosoo:pica, con cu i si potrebbero tabiliTe l a p roiezioDJe del dia framma, il limite inferiore degli essu·dati, far e la diagnosi fra 1

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(1) Si prega d 'i nviare due copie dei Illiri di cui si desidera la recensione . •


IL POLICLINICO malattie organ,iche ·p erito,n eali e n euro<Si, ecc. L 'A. ha anelie <Scritto sull'argomento un'ampia monografia1 re tJiene in proposito a nche dei corsi speciali. 0

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B. LE BouRDELLÈS e P. SÉDALLIAN. Précis d'immunologie. Vol. in-8° di pagg. 920 con 20 fig. e 4 tav. col., rilegato. G. Doin, éd. Paris, 1930. P-rezzo Frs. 95. La prima parte di questo buon trattato è dedicata alla immunologia generale, incominciando con le proprietà microbiche ch·e entrano in azione n ell'infezione e nell ' immunità naturale; gli AA. vi espongono le diverse teorie sull'immunità e specialmente quella classica dell'immunità specifica, accennando poi ai metodi generali di immunizzazione specifi ca. Nella parte speciale gli AA. mostrano le .differenze con cui si presentano le malattie infettive dal punto di vista immunita:rio, raggruppandole in famiglie immur10Jogiche. Questa parte ha anche inter esse pratico, essendovi descritte con chiarezza ed in tutti i particolari le reazioni di immunità e d i procedin1enti di immunizzazione artificiale. La terza })arte offre un vasto campo alla m ente dello studioso, poichè i fenomeni immunitarii vi sono considerati in tutti gli esseri viventi, nei vertebrati come negli invertebrati , n elle pi.ante e 11iegli stessi microbi. Questo libro, dall'esposizione completa, prècisa, chiara e ·docum·e ntata, sarà letto con grande interesse dal biologo e dal rr1edico. fil .

L. MoTNSON. Immunité et vaccinothérapie. Un vol. in-16°, di 98 pagg. Libr. Le 1F rançois, Pa.r is, 1930. Sostenitore eintusiasta della ·v accinoterapia al punto da ritenere che fra 11na ci11q11.antir1a d'anni esisteranno· soltanto d11e terapeutiche, l'opo- e la vaccinoterapia, l'A. porta alla co ~ noscenza del ·p ubblico medico le nozioni generali dell 'immunità, della vaccinoterapia e dell'anafilassi, con stile molto semplice. volgarizzatore e tale d.a poter essere agevolmente comoreso da qualunque persona colta . ~

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M. CALDERINI. I portatori di germi p atogeni. 1

Un vol. iru-8° di 211 pag. P. Bestonzo ed. Torino·, 1930. 1

Problema ,di gran.de importanza e·p ide·m iologioa, questo dea portatori d~ germi infetti~ a cui si attri·b uisce ora tanta parte nella di1ffu· s iio n·e delle malattie infettive; problema sul quale non era ancora stata · pub bl·i cata nessuna monografia in italiano. . Questa del Cal•d erini, che è Batteriologo al1'Uffilcio municipale di igiene di Torino, si oc1

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Olrpa da:pp rima breve me·n te del problema in generale, trattando poi le singole malattie e diffondendosi specialn1ente in riguardo alla difterite, alla ti'fo id·e, alla meningiite cerebrospina,]e epi·demica. Vasta coltura e pratico senso di mi uirn rifugg·ente ·da esagerazioni più n·o cive r.he utili cara.tterizzano questo libro fil. 1

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W. R. HEss. Die Regulierung der Atmung. Vol. di .p ag. 137, con 15 figure . Edit. G. Thieme, Lipsia, 1931. L'A., dire'bto.r e dell 'Istituto ·di 1F isiologia dell 'UTuiversità ·di Zurigo, ha raccolto in questo breve volumetto tutte le conoscenze più moderne sul meccanismo· .della re sp•irazio·n e e sulle variazioni in dipendenza ·di varie cause. I problemi della r espirazione impo,n gono lo .s tu1diro idi vari m eccanismi di corooliazione e in modo speciale del simpatico e del sistema circolatorio; so.t to questo punito di vista il libro di oggi comp1leta una pubblicazione preoedente dell 'A. su}l,a regotazione del circolo. Numerosi so·nO· i contributi personali e lp, osservazioni sperim·entali. · P. VALDONI. 1

DISCUSSIONI IMPORTANTI. La chirurgi a nei diabetici. (Prooeedings of Royal Soc. C?1 m edicine, Sectian1 of Surgery, febbr. 1931). G. E. GASK. L 'O. rico rda l'òp~nione dei chi1

rurghi i.n rapporto co•n l 'intervento nei ·diabetici, durante il periodo p:re-insulinico e cita a tale pro,p osito il parere di Treves (1898) seconrdo curi. il diabete oostituisce un g rave ostaco lo per ogni specie di operazione; l 'e!1'1ol!agiia o qualsiaisi lesion·e ai vasi è .straoir1d1nanamentegrave in queis ti malati. Una ferita in un paziente diabetico noni ha probabilità di guarire bene ed i te-ssuti o:ffrono un mezzo fav,orev!Q·l e pier i .gertmi ·p utrefattivi e pi,ogeni. Negli ospedali, la rpresenza del di~b ete fuceva escliu1dere ogni so.r ta di ·ope-raz1o•n e; per questo,· le u.r ine id ei pazienti ·erano acauratamente esaminate in precedenza. Con l 'intl'o1d uzione dell '1nsulina, le .n ostre idee si -sono profondamente f!10dii~icat~ e ~o~ pratichiamo oggi delle operazioni in d1abet1c1 ch e non ci saremmo ma~ sognati di fa-re prima. La 1con<lotta sarà 1diversa di fronte alle di• verse evenienze. 1) In presenza di un'ernia o ·di Uill'appendicite n el perio·d o 'd i quiete, si farà un lflrattamento ad·a tto ' coni un'adat.t a quantità di in. sulina, e si .affronterà l 'operaz1ione senza timore. 2) Se si trova la glicosuria in un paziente . ch e .deve essere sottoposto ad un ' operazione urgente (ooclusione intestinale, appendicite acurta), non si deve ritarda.re l 'iDJtervento, ma si 1

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SEZIONE PRATICA

[ANNO XXXVIII, NuM. 16]

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o 1dello zucchero ·p er bocca o d ella pituitrina (1 eme.) per iniezione. · Per q·oonto .r iguar.da '1.a g·ang-Tena. l 'O. ritiene che l 'espression e di g'angrena diabetica va abb.a n,d on.ata peirchè non ris1pon•d.e a1Ile vere condizi on~ paitologi,che; il ·diabete non provoca la ·gra ngrrena ed è ,anzi 1peggiorato da questa. Anche qualun1que infezione va 'c ombattuta perch è peggiora le condiz.i ojn i del diabete. I~ · trattamento c0l ;radio ipuò provocare in indivi·dui ve.e chi I.a comparsa di g licosuri1a ; perciò, ,s i fa!I'à 1spesso l '·~nalisi ·d·el'l 'rurina, u sando poi l 'iniS·u lina, se è necesSla:riio.

darà . una quantità conveniente ·dri insulina e si farà il trattar~1ento antidiabetico dopq l'opera• z1one. . 3) In preseil!Z.a di un d1iabetico co·n gangrena di ·u n'a11to, 1"A., nel ·periodo .p reinsrulinico, oonsigliava }',an-iputazioin e -il più ,alta p.ossibile; p. es., per U·n a gangrena ·delle dita de i piedi, .J 'amiputazion'B .a [ g·inocchio. C·o·DJ l 'intro1duzione dèll'insulina, i .p a.reri si s0no modifiooti; un trattamento appr.e.pri,a to ed associato all'applioazion.e del oa1do e dei 1raggi può impeid ire la diffusione della gan.g rena ed iJI cambiamen1to da s8(cca ad umid·a. Si 'dO·Vrà, quin·di, isititiuire ,al ip·i ù presto o.I trattamento :i nsulini,co1e combattere l 'infezione. In generale, si preferirà I '.a nestesia loca.le, ma quando fosse ·n ecessaria quel~a geneTale, non si 1deve esitare; se noni è sufficiente quella con il a miscela id i gas-ossig·eno, si aggiung·erà l'ete re od il clo1rolfo,rnnio. 1

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R. D. LAWRENCE. L'O. ·riti1e ne n1ece.ssa11ia la

distinzione fr:a g·li in•terventi .c hirurg ici in d iabeti1c i ·e la chiru1rgia i n con,dizioni pvo;yocate (1del tutto• o parzi.almente) dal 1diabete e fa notare ch e sono, 1questi ultimi che Tichiedonio particolare · 00 n &ide['azione. Il 1pe1ricolo1 maggio,r e è quel.lo dell 'aoidosi. G. GRAHAM. Anche nel perio.do pre-in.sulini- Non si pruò però ,co•nsigli.a;r e un 1trattamento co, il noli m e tang·ere assoluto dei primi tem- stan·da;ridizz.a to, p1erchè ogni paziente reagisce pi is i era venuto modi·fioanrd o e non si ;rifiu- in m ·o do diverso; ci si b.ase!I'à, quindi, S;pecii altava .l'intervento nella g·ang·rena . m ie nte SJU.lle determin1C1zioni della g licemia. Certamente, l 'in1s.ulina ha cambiato totaJ· Per q,u anto rig·uarda l 'anestesia, si deve anme:rute I.a situazione ed ona è p·o ssi1bile qualsiasi ~ zitutto esclua·e:re il cloro·fo.r mio, per la sua aziooperazione, quan1do le altre con1dizioni lo· perr - ne sul feg·ato·; .rico:l'lrerr"e, più che si può all'an1emettano. stesi.a locale e 1dare even;t u.a lmente la mi•s cela Per cruanto riguarda i pazienti della p1rima g·as-0 ssigeno ooin un minimo di etere. categoria ·d.i G.ask (0 per.aziio n1i non indispensaIl it rattamento iposto•p eratorio vari1a ,da caso a bili) è n.e cessario anzitutto assirouJrarS'Ì se il oaso ed ailJChe di ora in or.a, od almeno . di paz iente ha un ' 'ero ·diab·e te od una sein1plice g·iorno in giorno. Il paziente v.a qu;i ndi seguito gilicosuria; soltanto nel ·p rimo caso, .è n .e cessa- aocuratam·ente. ria una preparazio,n e mediante 1.a dieta e l 'inIn presenza di u•n fo.r uncolo, si deve inte~vesulina, ciò ch e .p uò farsi in una settin1an·a . .. nire subito. Per quanto ~igioo1ida I.a gangrena, L 'O. ritiene che sarebbe di gr:ande utilità la •l 'O . rjJev.a ohe essa si 01S1Serva nei diabetici presenza· .in ogni gran.de ospedale, di un esper- soltanto quan·do essi han.n o ian che rurterio·s cleto ·d ietetico per a.ssicur.a;re ch e i pazienti di.abe- i :rosi Dd altra deg·ener1a zione arterio sa . Quan,d o tici avessero la dieta adatta . . Prin1a 1dell'opera- f la •p ulsazion,e dell '1art8ria ·dorsale ·del piede è zione, si ·dar.a nno 50 grammi di z·u och ero ~' buona, nonr si 11a gan.g·re11a; quindi, se la ci.r 30 minuti prin1.a ·di questi, si daranno· 15~20 colazione 1si compii e bene, il caso va tr.attaro unità di -ins-µlina. L,o zucchero va d.ato per as- con i consueti prin,cipi chiir:urgici. §e invece, sicurare una sufficiente qruantità di glicogeno ) la pulsazione dell'arteria doTsale del piede non nel ·feg..ato, 1specialm-e nte se s i usa l'an, ~steStia - è buona, sj fa1rà una ra1diog.r afia che l)'Otrà rioon l 'etere. · velare un.a cal,cificazione . In tal caiso, se vi è Pier i casi acUJtf, •s e l'ope.r.a zio,n e è urgen.te, gan1g·ren.a secqi non bisogna affrettarrsi, si farà si farà una detem1inazione della g licen1ia, per " il tnattamen•to dietetico 1del ·di.abete e si atten· assicurare la diagn.o si di diabete e si 1da:rianno, derà; il p iù spess-0, si avrà mummificazione e 50 girammi di zuccl1.ero iJ)il'e~eduti 1dall 'iniezio.- c.a·duta della piarte g.a ngrenata. Se, ,i nvece, ' ri è ne 1di 25 unità di i11siulin.a (50-70 nei casi g·r.a- sepsi cl1e r ,apidan1ente si esten de -e linfangio·i vi). Se vi' è vom1to, jo z·u ic chero si somministre- te, l'.a rto no1n pll.l·ò e.ssere salvato e potrà so1lrà per via en·doveno,s a in un mezzo litro di tanto essere salvata la vita, quin,di , amputaziosaluzione ~itsiolog·ic.a. r ne .a lta e CUJT.a del diabete. ' Il trattamento s uccessivo si farà dop·o dosaLe diffiooltà mag.g·ioiri ·si hanno n ei casi inm-enJto ,della g'licos,u ria e della g licemia. L'u· termedi; ipratic·an1e11te, si può ,attendere ~n rinia va rr,acool;ta ogni t;re ore circa e si ·da.rà o o·iorn:o o due , fa.cen·do il trattamento antid1asi tog·lierà I 'insulina a ·s eoon.d a che lo zucche- betico; se I.a se.p si e I' edema d iminuiscono no· ro è presente od ais sente .nel ·c.ampio.n e prole- tevo1mente, 1&i potrà mettere in opera il tra-tvato 4-G ore dopo l'insulina. tamento· conservativo. . . . L 'infe.r miera deve conoscere i segn1i dell 'iNel caso di con,dizio.n i acu·t e a.d dom1nal1 , SJ. ))Oglicemia, in mo·d o dia poter somministI.rare deve tener presente che le cond<izioni possono 0

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POLI Cl .INlCO

es ere ·in1ula le d al la cl1etosi diab<:; l1 La, se si ospel La fo11daLa111e11Le la 111alattia addo111inale , ~i ricorre rà ~e11z 'alitro all ' o1)ei·az ione. 1

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A. R. 1rc 11. Quaii.tlo il cl1irurgo i1on J) UÒ a vere J ·a~s i · Len za co tante del i11edico e dcl biocJ1imioo deve poter provvedere d.a ·è, ten e11do 11rcsento qu.ar1Lo ~eg· u e : ' 1) Se non vi è u\l'genza e qua 11do Je con·d iz ion i deJ pazi e11 te J.JO son o esseJ:e in odi fica te éou la sola dieta , non vi è bi ·ogn.o ch e di un.a pi ccoJa 1do e di in~uJ ina priln1a e do1>0 l 'operazione. 2) Quando Ja 0011 uela doLe di cibo è di· ll i..inruita .i n causa del ,,o,m iit o o do~) O la gastroer1tero ton1ia o Ja ton illec tomia , la dose d 'ins ulina l)UÒ e ser e di111inuit.a (od anch e abol·ita del tutto), j)Urc t1è l 'l1rina sia ag·liooS1Uri1oa. 3) La pituitrina e l 'epi11efrina n eu.tr.alizzano Laloira gli effetti 1dell ' insulina. 4) Nell'errta,c iazione e n e]J,a sepsi, l'effetto dell ' in .. ultina j)t1ò e se.re così notevole c11e .a.111ch e una picco·1a ·do,se può dare ipog·li cemi.a. ·5) L'ipog1icen1ia può tabilir i se la dose ·d ' jnsulina non vien e ridotta du.r ante la conalescenza da11 'operazione o.d in causa della eJ>: i, oppure e è stata a portata una vasta aTeo ·d i sepsi. L 'in fe~111 i·e.na deve stare atten,ta per . coprire r)re to i egn i di ipogl~cemia , spec ial111cnte dopo ogri.i ope-razione in cui. 1'a]ime11tazione ·è di ffi cile e deve avvisare subito il chiPU'rgo e si pre . . e11tano· sintomi non coniSue t i , quali J 'aumento di f reiqu,enz.a de] polso, I ' inquietudi11c, iI deJi rio, Ja ma11ia. In questi casi. si J)rocede.rà al ·p iù IJJresto alla d eterminazione d ella gli cernia e ~.i da r à f.rattanto de] g luco . . io i)er bocca. 6) '"f enuto conto ch e le frequenti determinaz ioni dell a g·] iccn1ia 1ri~ u] la no incomode per il r>az i~nte, , i farà ogni 2-± ore la ricerca dello 21uocJ1e.ro n ell '·u rina m edi ante il reattivo di Ben edict, recr o]ando~ i con1c seg·u1e : se il colore ' rirna n.11 'rurar1c i·o, ·dar e 15 unità di jn,s u]ina; . e il 1colore 'ira al criallo , da•re 10 unità di in. u I in1a; e il colore vi.ra al verde, dare 5 unità di inst1li11,a; se il colore rin1 a11e blu , nio n ·clare 11ienle. Se i1 pazi.e11Le è .ag·li cosuirico , si da·r ianno 100 C•n1c . di .. ucco d 'a ranc io. Se vi è ostruzione 11ri11ar-i.a , a 1)J)]i,c.arc un catetere ,a pel'imanenza, altri111ent i 1'ori11a ag1 icosurica può sembra1re glico. UJrilca per contan1inazione con urin.a resid.ua. Pe r il co111a od il ])reco111,a, non si J10.s ~ o no dare. 1 dell~ regole fi se. 11 n1edi.c o, deve faTe lln trattanwnto a second1a dei ·Ca·si; è di estrema jmportanza un 'abbondante ommin.i ... trazione di liq ui·di ])er ·co11t1;o·b ilanciare :rapida di siclratazio11e con1seguentc all 'a Ltmento d ei res1)iri. A11e.. te. ia locale, dove è possibile, altrin1enti lltiscela di ga -ossigeno; gli svanrtaggj dell'ete· r e ono diYeTI i , fra cui 1:>ecialmente la tendenza a J)rovocare aci.dosi. I perico·li possono C$S€re re ·i l11i1n i n11 con un '.adatta som111inistraz ion e. 1

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Per c.1ua11to. rigua-rda la gang1rena, l 'O. distingue q1uella dovuta .prir11a riamcnte all'arteri"oscler osi in diab·eitici e quella neltamenle diabetica. Poicl1è non vi è mai urgenza , si pren1deranr110 da,ppri111a le oppo1riune i11i ·u.re co11tro il ·diabete e poi si penserà all 'inLe.r \ c11Lo. In caso di forn11a Jjmitat.a, si faranno UJ)plr.iJc:azioni idi caldo, di ~ole artificiale e si farà in modo da prevenire la sep i, badando anchr a soll·e vave le co11dizio11i generali ed a tin10I.a11e la c·ircolazione collaterale (n1anovre di Buerger). . L'intervenilo operatorio ·arà nece sarlo: 1) quando i può ritenere ch e la tessa gan· g i~en.a n1antenga lo stato1 diabeti co; 2) quando ' ' i è se psi o dolore molto forte; 3) ])er Ja g·a11g ren.a. ,d i u110 o ])iù dita dei piedi ; 4) qu.a11do J\On è evidente la circolazione collaterale. L ' intervento consi t erà: 1) nel] 'incisione eù il drenagg io .p er la epsi; 2) ne]] 'a·mputazio11e del dito ~e la dorsal e del piede è .apeirta e se jl piede re.ag isce .a lle man·o vre di Buerg·cr; 3) ami1)utazione a] La $C la seps i e la gangre11a 1en1dono .a diffo,n dersi, e la ,c irc olazione .collaterale è scarsa, se il do1lo,r e è forte e JSe il diabete i viene .aggravando. In qualche caso Jn allacciatu!l'a drel]a ven:a femorale ha per.m es o un 'amputazione ba.ssa, ma in gen erale essa dc''e farsi sopr.a il ginocchio. Nella g·.a,n1g ren,a diabetica, che si ha. r>i1'1 pesso nei g ioviani , l 'iincisione, il ·drenag~10 c~l a mputazioni meno gienerose possono appl1 cars1, ma se la sepsi e l 'infezione locale wno este~ o l!a gangrenia tende a diffondersi , si fa1rà senz'altro, '] 'am·putazio,n e alta. 1

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O. LEYTON. - Per i. casi di g,angirena, 1'as· enza o la presenz·a del polso all'a.r teria dorsale de l piede non ha grande importanza, .tant ~ r.he egli 11.a os.sie tvato occasionalm ente de1 casi 'i !Su.airig·ion1 e in individui in cui mancava 1.a J11Ulsazion e. . Tut1ti i ras.i di g·an g1rena ·vanno lratlat1 col n1eto·do con~e rva tivo. Cu1r.a del diabete, manten en1d.o l a glice n1i.a rra 0,08e0,15 .% . Bag~i del piede in soluzi one salina ipertonica e, poi. accurata a. ciugatu.r a co11 spirito', mantenendolo poi cal1do con run pirccolo ra·diat~re .. Se ~1J('­ $ tO ttrattamiento fallisce, l'O. cons 1gl1a d1 asportare la minoir qi.1.antità pof'sihile di tess11to ga n1g renato. . . La som.m ini·strazione del1l' 1nsu11 na può es~e· Te fatta per bùcca con un~ ~·erta. effi cacia , l~­ , ando il' fosfo-tun.crstato dl 1nsul 1na b.n1ta , l l c1u·a l,e è eert.ament~ innocuo 1f:.e som·ministf.a1o per brevi periodi. 1

Molti diabet\.c,.i. con seps! ai pi edi od in altra parte del corpo, tra ttati local1n ente e con ini ezioni di insulina, J1a11 o . . potruto evitare I '.intervento chirurgico. Peir ile operazioni , in genere, da fa.r s1 ~ u ~ diabeti ci , egli cor_isig l ia di preparare ,.ques ~1 n o11 ro11 ]a , ola cl1eta, n1a anc h e con l 1nsu}1. J.

CAMMJDGE.

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XXX \iJlJ , NuM. 16]

LANNO

SE ZIONE PRATI CA

11a. Per - qua11to r ig· u.ard a l 'a11es les ia, i n1igl·iori ri ·u]tati s i otten gono co11 l 'a,rertina e la m i scela gas -ossigeno. P.rin1a d ell 'operazion e .e.gli som1nin istra glu cosi o (eve11·l ua l1 t1e11te a n ch e i)er iniezione en1dove110 sa) ed insu ]in.a ; d opo, ,contin u a 1:>er 2-3 g·ior11i a da r e 80-100 g·r ammi cli carboid1rati e la do ~ e corris1)011de11te dj 1n~Ltlina. Il n1ig lior m elod·o p er con o cere b en e le co11d izioni d el p az ie11te è la de ler1ninazione <lella g l.icen1ia, più s ic1u11•a cl1e quella d ella glicosQria. fil. 1

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ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Società Medico-Chi1·ur giea di Padova. Sedu ta del 2 7 febbraio 1931. Pr esiderLte: P.ror. G1ovANN1 CAGNETTO. Lo sviluppo dei germi patogeni sui tessuti morti.

Prof. G1ovANN1

L 'O. d im ostra ch e j11 (111in1ali co1111)let am ente r efraittari ad una d etert11i11ata i11fezio11e, è stifficiente det erminare l a mori e di u n tessu to od 0 r ga no p er vecler e sviluppar' i i ir1 ctil tura pt1r a il g·er1ue inocula to, che dur anle l a vita n on aveva av uto possib iJ ità alcun a <li , YilttppO. TRU F FI . -

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Le poll inosi.

I, 'O . esp on e i

r i~t1lt a li

del1 e osservazio11i clinicl1e e del1e ricer cl1e diag nos tich e r e] ci tive a 400 casi di iper sen sibilità ai pollini co11 111anifes tazioni varie (c1i.lan ee, r espiratorie, con g-iunti vali) seguiti ])Cr p nrecch j anni. Illus tra quaJe sia l 'anò an1ento p ar lirolare <l i. tali forme in T.Lal•i a e cl à n o tiz ie su lla fl ora ital ia11a ch e p iù sp ecialn1ente i cli.i11 ostra r e po1tsn})ile <l el]e pollinosi . Sci i\ JONE. -

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Bronco-polmonite sperimentale da iniezione endotracheale di acido tannico.

SPANlO A. - Con iniezio11i in tra tracl1eali di so... ) t1zion e acquosa di acido tannico i11 closi opport11ne l '0 . (~ riu scito a d eter1ninare lesioni a tipo l>ron co-pneumonico i1ell 1appar ato r espi r atorio di co L1igli. Le lesio11i n on si possono attrib uire alla conccnLrazione di ion e iclroge11ico 11el le solt1zioni i n qt1a11to 11o n si otte11go110 con o luz ioni acqt10, e cli ac ido solforico al] o stesso pH .

Associazione Medica 1,i·iestina. Circolo di Coltura del Sind. F ascista Medici. lliu.nio1te scie11liiica del 16 g·e tru aio 1901. Presid e11Le: Dott. A.

C Ol •'L EftJ .

Su di un caso di calcolosi intraepatica.

Dotl. , .1TTon10 Ro~1AN1N . - L ·o. riferi ce i ·os::;ervazio•n e fa ti.J. all 'Ospedale « Regina Elen a » (III D~v. ~Iedica) di un caso di co la r1g·ite suppurat a d a calcolosi ir1l r aep a tica, i n cui I 'esor d io v.iole11to c-011 ~intoim atologia - addominal~ acl1le e febbre in j)azjente ch e og·11i anno, veniYa .colto cl a .attacchi febprili periodici della durat a cli pocl1i . g jorni faceva p en sar e u pri.m a vist a atl u11a forma atipica cli m alaria estivo-autl1nn ale co11 si11tomi a carico d el tratto g·astro ..er1terico, qua11I u t1que l 'ep atomegalia prevalesse s ull a spleno1nega1ia e m a11cassero 1)u re gli alt~i segni ch e solitam e11te costituiscon o le m anifestazioni co11com i tanti . Solam e11 te l 'esa1ne clel san g ue -- se1npre n ega tivo p er la ricerca tlel P'l asm odiu1n - aveva palesato una cospicua leu cop enia, associala p erò a lln a formola leu cocitaria ch e a differ en za d i qt1ell a 1nalar ica, dimostr ava un~ r elali.va p olinucleosi co11 72 11eutrofili e 6 eosinofil i . E qui I 'ipotesi di un tumor e cistico d a ec.h i11ococco si d,ovet te scartare subilo per l 'esito rtegativo· della pt1ntu_r a esplor ativa del fegato e per i r ep erti , pnre n egat ivi, d elle Yarie r eazioni specifich e. 'Ni a in 1111 seco11do 11eriodo il quadro n1orboso mutava completamente fision omia in quan~ o·, n1entre sc~mpar!va clel tutto il dolo.r e, la cn rva febbrile andava ass u m e11do un ancl amento p ie1nico con d ecise i_ntermitten ze intercala~ tra il brivido e il sudor e, tanto d a far p en sar e ad un eYe11tl1ale processo supp urativo. Però il r ep erto em atoloiaico i1011 p a rlava in favor e di quest a ipotesi ; Ì~ l Ylll - cessata do,p-01 qu alcl1e te~po· ~nche la febbre - i11sor geva versame111to peritoneale e - ·d a ll1 timo - pure itterizia. Il fegato poi , d apprima n otevolm ente nt1 1~ent a to di volume er a, co ri la presen za di liquido ascilico, appena p alpa])ilc e cosparso di nofluli piLL -0 men o dolen ti cli con sisten za clt1ra conflt1enti in mo·do da dare 'quasi l 'aspetito di u~ 'gros, o. tu1nore becn occ9luto. Tutto questo cornplesso sir1ton1atologico, unito, allo stato di cach essia ch e er a and ato sempre p ii1 accent u andosi, aveva indirizzato. la · ~ia~osi ver so u11 rosp etto cli neoplasm a n1al1gno 1mp1ant a to 11 cli t1n verrbio· processo colecisti co. 1

Il cl oll . FERRAru presenta i J' r cp arati a 11ai~o111 ici di un caso cli calcolosi intraep a lica, cli cui il do tt. Su di un voluminoso le iomioma del colon trasverso. Rom anin aYeYa i]l u stra to i élali clinici. Il fe.g·ato er a cli vol t11n,e t1n po' aumenta to di BREN OOLAN G. Pre&enta un voluminoso tu superficie l ie".em ente gr a11u.leggia ta con il b ordo m ore sY ilnp1}at.o i a c<lr ico del co lon trasverso e an terior e t1n p o' ottu so. La e is tifellea u n po' di<l all 'O . a portato m ecl ia 11tc resezione colica ecolata ta co11len eYa òell a pi le nero-Yerdastra fram11 on1ica . m ista a niasse co1ne fnn gose grigio-giall astr e con qt1alch e piccolo ron cr e1nento i1er ast ro. Le ste:sse Influenza della semicarbazide sulla preci pitazio"!e del siero .. . ' masse· furono trova te i1el <lo t l o cistic.o clj latato sino di sangue da cloruro mercurico . alla a r ossczza di l tn ma11ico cli pc1111a e 11el dotto B.\T'risTo r L.· - L ·o. cli111ostra co11 una seri.e . ' . colecfoco per vio p er i l d i to n 1igpolo. Fnl lo il soljto di esperie11ze ch e la se1nicarbazide, in quantità ·· t acrlio · a l traYer so il fegato i clotti }Jiliaf j intraepaacl at te, impedisce la precipitazion e rlelle protein e licl si pr ese11t an o ol lre1noc10 dila ta ti e ri p ien i di d el siero di sa11g ue pro·v orata rlal cloruro, in er cu Jn asse Jn el111ose grigio-gial1e-hrt1nastre e d j con r iro, a cagjon e della 11ot a r eazi.011e antidotica incr en1en·ti n er astri èli forn1a irregolar e, i1on tro·p po ler ceden le tra i due farn1aci, p er cui si forma t1n consisl:ent.i , p arte piccolissin1i, J)ar te p ii1 g r andi cl ifenilcarl)nzon e di n1er curio.. sino a r ag·giu n gere il Yolu111e cli una p iccola prugna. Oltre a ciò t rov~si 11e i cl otti qua e Jà anrbe Jl Segretario: I)rof. G. B. ZANETTI . 1 ,


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[A:\ NO XXX \illl,

lL POLICLI NI CO

del pus g·iallo-Yerdastro. Il p are11chirna del fcg·a to è di colore g rigio-' erde brunastro e prese1i ta leggero aun1erito del cqnnettivo. Alla convessità <lel lobo d estro trovasi sotto ]a capsula un ascesso d el1'èstensione di una palrna dj i11an,o, de~la grossezza di 3 cm. n el m,ezzo ripieno di p,u s e co111unicante cor~ un focolaio angiocolitico purulef\to. Il pa11creas era in c0nd izio11i normali .. Nel cadavere fu trovato inoltre una d1sseminazione acuta di tubercolosi miliare cl el peritoneo. Si trattava di t1n caso tipico di éalcolosi i11lraepatit a, reperit o notorian1er\te molto raro. Dopo l a presentazio11e di un, caso analogo osser,·ato n el 1lostro Istituto di Patologia, fatto nei! 1926 dall 'aiuto: dot1~. Carlo Alberto Lang furon o 11ello stesso Istituto o servati negli anni seguenti con q11esto complessi' amente tre altr~ casi, che verranno pubblicati cl al dott. 'Niarc.o Goldstein. 1

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~ Ul\11.

l G)

I rati due stra11i accumuli di con cre111enli ai lati

<lc ll a colo11na vertebrale i1cl suo trotto dorso-10111bare. Il rag·g·ruppa1x\ento di questi co11creme11ti iit Jue agglomerati paran1~diani portò clapprima il 11ostro pen,siero, verso O'fga11i s.~mmettr ici. I reni però fl1ro110 s ubito esclusi per la situazio11e troppo alla dei con cre1ne11ti e a11che con la pielogr-afia endovenosa.. Si finì CO·I), il suppQrre trattarsi di calcificazioni di ghia11dol~ retroperi_toneali, paraavitich e. Non sicuri cli ques to stran_o reperto chied e111rno di nostra iniziativa ~l parere del pTof. Pal1nieri, clocen~e di llad~olog!a della R. Università di Bologna, il quale suppose trattarsi di concren1e11ti del pancreas. Essendo st a te fatte tut le le possibili indagini radiologiche escluse ch e òal pt1nto di vista radiolog-ico1 fo sse possjb ile avvicinarsi vieppiù alla diagnosi, :;;enza uni:t t1lteriore collabor azione clinica. Vennero fa tte altre con1unica.zioni da I. LEVI e

Un caso di litiasi del pancreas.

E.

Dott. FJlliRARI . - Si tratta di un uomo dell 'età di 49 an11~, b·r acciante, accolto il 19 ap·r ile. 1930 nel II Reparto medico. Dall 'anamnesi risulta che ai pr~i di marzo 1930 cominciò a notare una cer.la dolerµia ai lombi. Tali dolori divennero più acuti e impacciavano il paz~ente n ella deam,bulazione; più I ardi egli fu preso da dolori ai polpacci, cui si acCQmpagnò asten~a degli arti i11feriori sicchè la deambulazione riusciva sempre p~ù diffi cile. All 1esa1ne somatico non fu trovato null.a che potesse spiegare i sintqmi presentati per cui il paziente venne sqtto·JlOSlQ all 'esame radiologico, <' he djede il seguente risultato: << Leggera atrofia delle vertepre lombali e sacrali; alterazio·n~ artritiche del1e XI ~ XII vertebre do·r sali. D ' ambo i lati del tratto (lOTso-1ombare · delle colonne s~ osservano delle calcificazioni ». Pensando che po tesse t1·attarsi di calcoli renali venne eseguita la p·r ova co11 l 'L!.roselectan, da cu~ risultò però ch e i reni era110 perfettarn,ente llOrmali. Dato questo reperto s i procedette ad una ucc11rata paJpaziOl'l;e dell 'addo1ne che diede però risultato del tutto' negativo. Due giorni dopo queste indagini il paziente YCiln e colto da Ul'l; brivido, a cui seguì un brusco rialzo febbrile sin·o a 39°,1. La temperatura rimase alta, si osservò erpete labiale ; ai polmoni si sentirono dei rantoli crepitanti, su qno .t impanico all a b ase del poln1one destro·. Il paziente astemio e soporoso inorì il 6 giug n o 1930. All 'autopsia fu trovato i l pancr eas trasfor111ato in un sacco trasversale cilindrico. della ll1ng·hezza òi 20 cm. del diametro d~ circa 2 cm. con la parete ridotta cillo spesso.r e· rli circa 2 inm. Nell 'interoo fu tro·vato del liquiclo sieroso, torbido e una g rande quantità di calcoli b~ancastri friabili, ammassati in <111e focolai più grandi; uno a]l a test::i e 11altro aJ1a e-Oda del p an creas. l Jn grosso calcolo otturava lo sbocco del do tto pancreatico n el duodeno. Calco~i più piccoli si tro.v aro,n o anche lungo tutto il ùecorso del sacco pancrea:tico disposti spesso in modo da otturart3 le diram azioni secondarie del <lotto pancreatico. Al fegato 11\1lla di particolare. La cistifellea norm ale. Alterazioni artritiche alla colonna vertebrFile it1 corri pondenza d el tratto dorso-lombare. Polmonit e lob11lare diffusa al lobo inferio·r e destro. 1

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Il rlo1~ l. PF.CORARI dell 1Tstitt1to radiologico dell 'ospecl ale Ci vico « Regina Ele11a », interviene nell a discu ssione del caso « Speranza )) per avere esegl1ito gli esami radiologici . Vennero allor a riscon-

RlNALDI.

I l Segr etario: Doll. I.,.

'VrNTERN ITz.

Società fi~a i Culto1 i delle Scienze Mediche e Naturali di Cagliari. 9

Ad11nanza del 27 111arzo 1931. Presiden za:

~rof. ...~ .

Bus1Nco.

Sopra un caso di perforazione traumatica dell'intestino.

Prof. G. BENAssr. - L 'Oratore riferisce l 'esi to di un 'autopsia per infortunio agricolo, dovuto nl cozzo di un montor\e contro l a regione ipogastrica di un uon10 trentenne, saf\O e robusto . I si nto·m i della, perforaziqne insorsero immed.iata111e11le; la morte avvenne ir1 meno di due g~orn~ per peritol'l;ile stercoracea . Nessuna traccia del traumatismo f\è sulla superficie cutanea!, nè sul p~­ ritoneo parietale, n,è entro i 1nuscoli della parete addominale. In una ansa del tenue, piccola perdita di sostanza, a stampino e a tut1to spessore, con lieve infiltraz~one emorragica nelle Yicinanze; a brev~ distanza un 'ecchimosi rotondeggiante fra le tuniche in,testinal~. Il resto del1'autopsia è st ato completamente nega.t:ivo. L 'O. <l~scute la patogenesi del caso, e richia1nandone altri consimili òella sua personale es1Jerienza, si sofferma sull 1a sse11za di segni ester11i. talvolta alla marcata indicazione di ch e concorre . . un tempestivo inte,rve-nto. 1

Il prof. BAGGIO prende parte alla òìscu ssione. Osservazioni sulla grahamella, parassita endoglobulare.

Dol,t . CERUTTI. - L 'O. riferisce sul r eperto, di parassiti di questo genere n ei globuli rossi di una testug·gine: n e descrive i caratteri morfologie~ e tintoriali, i risulta Li. sp eri1nentali d 'inoculazione, facendo, un·a cl1iara s intesi degli studi finora con1p ar si su questo capitolo di microbiologia. Alla discu ssione prendono p arte i proff. C.4ST ·\ LDI , AREsu e A. BusrNco. Do1t1. FnoNGIA L. - Riferisce sui prin1i risultali statistici della inchi esta antropologica sui genitor; del le famiglie numerose in un Comune rurale cli Sardegna, raccolti secondo le indicazioni e gli orientamenti della scheda tipo. Prendono parte alla discussione i proff. BEKA ~ :-.1 e

CASTALDI.

Il V. Segretario: dott. A. ~I.,nnAs .


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XXXVIII, NuM. 16]

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SEZIONE PRATI CA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. NOTE DI TECNICA UBORATORIO

BATTERIOLOGI CO

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MUNI CIPALE

DI ALESSANDRIA

Importanza della rice1. ca del ~acillo di Koch nel sedimento dell'orina per la dia· gnosi della tubercolosi in generale. Dott . GrovANNI MARocco, direttore Presenza di bacilli di Ko·ch nell ' u.rina è per n1olti m edici sinonimo di tuber colo.si r en,a le. Nulla di più inesatto·; infatti a chi esamina un grande nu·m ero di sedimenti urinari capita non d.i rado di riscontra re il ba cillo di Koch pur essendo l 'apparato urinario dell 'ammalato per• fettamente int~OTo . È noto c he negli individui affetti ·da u·n pr10.: ce so tubercolare, qua1liun1que si.a I.a su a sede, si riscontra a p~rio1di una b:acillemia specifica, variabile per fre.qu.e1n1Za, durata e.d inten sità a seconda della estensione localizzazione e attività del processo m edesimo. Conseguentemente in questi casi ha luogo l 'eliminazione dei bacilli d ella tubeToolos i attraverso il rene, che può essere anche perfettamente n·ormale. È strano che a questa nozione di patologia gene· ral e non ·SÌ sia .dato in .clinica il valore che merita. Per mio conto riteng o ch e, ogni qualvolta il m edico sospetta in una forma ·morbosa non definita la natura tubercolare e anche in caso d i fehbrre criptogeneti·ca, egli debba, per chiaPire ·la diagnosi, procedere alla ri·cerca del bacillo di Koch nel sedimento dell 'u rina. All 'uopo conviene raie.cogliere almeno tre· oento oentimetri cubici di urina e lasciarla sedimentare. Il sedimento verrà quindi ra·ccolto e centr.ifugato. In tal modo, anch e se la eliminazioin e dei bacilli di Koch è molto scarsa, si ottien e più fac ilmente di metterli in evidenza. La r~cerca dei bacilli di Koch può essere eseguita ooi soliti m etodi .d i colorazione, ovvero servendosi di terreni culturali adatti: Pe~. tragnani, Hohn ecc. e al tre sì con la inocula· zione alla cavia . Se la r icerca dei bacilli di l{och riesce p-osi tiva, si r ende n ecessario stabilir e se esiste tuhel'colosi dell'apparato urinario. In tal caso oltre alle rioerche clinich e ed en.doscopiche converrà pr.a ticare un accurato esai:n~ microscopico del sedim·e n to. Se si tratta di tuberco1

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losi r ena le, l 'esame mi croscopioo m etterà in evidenza una qua·n tità più o meno gran.de di g lobuli bia n chi i qu.ali presenta,n o speciali de~ formazioni descritte da Colombino fin dal 1906 e recentem ente confermate dalla Clinica del ~Neclter . Tali a lterazioni leu·co·citarie sono· dovute a·d una g rande I.abilità del protoplasma che si scin.de i11 fini g ranuli : n, e risulta un 'alt.erazione del contorno ch e diventa irregolare, un assottigliamento ·d·el globulo che si ridu•oe talora ad un ombra o assume una consistenza pastosa e si deforma sotto il peso d el coprioggetto. Le parti del protoplasm.a che si sta.ccano dal globu lo sotto forma di fine gr:an.u lazioni resta:no sospese n a11 'uirina, ragione per cui questa, anche dopo sedimentazione, rimane sempPe leggermente torbida. An.che r ecentem ente in due ca&i di mia osserv.azione, 'I 'uno di n1orbo di Pott iniziale, l'altro di un focolaio tubercolare profo n-d o del polmone , entrambi con apparato urinario oontrollato integro con tutti gli esami, l 'elemento che servì a dirigere la diagnosi fu il reper to di b. di Koch n ell 'orina , rie·p erto cl1e valse .a spingere .ad esami clinici e r.a diologici più m in'll tJi e a chiarire la vera essenza del .p roces· so patologico. 1

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CONC·LUSIONE. La ri·cerca del bacillo di Ko ch nel sedimento d·el·l 'rurina, anche all 'infuori delle malattie delle yie ·u rin.arie, rappresenta un mezzo diag n·ostico -d i g ranide importanza ch e dovrebbe essere .laTgam ente u sato nella pratica medica, unitamente a quegli altri procedim-cnti (reazione di Besr edka, se1n1sibil.ità allergica, ecc.) ten·d·e nti a m ettere in evidenza u·n processo tubercolare attivo. Per questa ricerc a è ne.cessario prelevare l 'urina ·col catewre p·er eliminare il b. dello smegma ch e, nel caso di esame ba tterioscopico, peir le sue proprietà di acido-resistenza, non è facil e da di&tinocruere dal bacillo di Koch. 1

RIASSUNTO . L'A. m ette in 1~ilievo la relativa frequ enza · ·Con la .quale il b. di Koch si riscontra nel sedim ento dell 'orina i-n tutte le forn1e tubercolari dell 'organà·smo, ·e raccomanda di ricorrere a ta·le ricerca .n ei casi di diffi.ci.le diagnosi.


564

IL P OLI CLINICO

SEMEIOTICA. La funzione del fegato nei cardiopatici indagata con la curva ammino-acidemlca.

Negli scompensi cardiaci il Fegato ri sente d ell'alterata funzione cardiaca con una iperemia pas iva, ch e costituisce il fegato da stasi. È ·evidente c he in tali condizioni anche la funzione epatica viene .a slllbire una deviazio,n e . A tale sco po sono state pro·p oste diverse prove per sa.g gia,r e la funzionalità ·epatica, ed è stato notato ch,e la funzione biligenetica viene al· terata n el senso ·di una iperbilirubinemia e urobilinuria. La l evulosuria alimentare anch'essa mostra una curva patologica; la curva glicen1ica alimentare p1resenta un comportame11to più alto e più prolung.ato n ei cardiopatici· scompen·s ati ; an.c he la prova ·d ella lattacide.m ia dà valori più alti . E ' stato recentemente propo,s to, per saggiare la funziionalità epatica, il dosaggio degli amminoacidi del sangue ed il loro compor·t am.ento do,p o· una prova di carico. A tal e scopo L. Alzo,n a (1'1in. Med., n. 51, dic. 1930) h1a rioercato la prov.a di carioo con g licocolla in ca:ridiopatici in diverso g·rado di soom penso, ma con feg.a to ·da stasi. I casi presi in esam e so·n.o stati 20 : 4 mitralici scompensati ; 8 mitralici in peri.odo di .rel ativo compenso; 7 insufficienze aortiche; 1 miocardio-sclerosi; 1 eotasi.a aortica. D.al co1nple::>&o delle ricerch·e emerge che ! ,azione deamn1in.izz.atrice d·el fegato n ei · cardiopatici varia a secon1da della lesi·o ne cardia-ea valvolare; n elle · insuffi cienze mitraliche, anche se gravemente scon1pensate, la curva amminoaci demica dà valo:ri che d·epongono per una non gravemen•t e turbata funzione .del fegato; ·non esiste un co,s tante rapporto tr:a I.a .gravità ·delrl o scompen so e la proprietà d·eam· minizzatr.ice del fegato; negli a.ortici luetici .anche senza fatti di grave scomp,e nso, più diffi cilmente avviene la scomparsa della glicocolla dal san gue; in.fine qu.a nto più a ntica è la 1esione cardiaca, anch e se discretamente sopportata, tanto più è ilesa la funzione epatica. 1

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L.

CARUSI.

L'urea della saliva nella insufficienza renale.

Molti sono ·g li stu1di fatti ~Il o scopo di conoscere e di stabilire se esistono rapporti tra la funzi on alità ren ale e quella dell 'apparato diger ente. Per il fatto ch e l 'u.rea , sostanza diffusibilissima, ·è stata rinvenuta in tutti i liquidi o·r ganici, non.c hè n ella s.aliva, dato il -facile n1 0Jdo ,d i aver e questo m.ateriale d 'esame, si è intra,,i ta la poss ibilità di run nuovo m etodo di in dagine delJ,a funzion,alità r enale, basato appunto sulla ricerca del tasso ureico n ella saliva , tanto .più ch e è stato anco.r.a osservato ch e la con centrazion·e ureica salivare corri pende con . ufficiente approssim.a zione a quella del san gu e. 1

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[ ANNO

XXXVIII, NuM. 16]

P. Gerli (L'Ospedale Maggiore, dicembre 1930) h a studia to in 50 casi il rapporto fra tasso ure·ioo salivare e azotemia ed è p€rvenuto al.le con,clusioni seguenti: 1) Il tasso ureico della saliva ottenuta spontaneam·ente a- digiuno presenta valori che nella più parte dei casì sono inferiori a quel1i del siero di sangue, in un minor numero di casi corrispond,o n.o a quelli sanguigni o li superano appen.a . 2) Lo stesso parallelismo n ei due valori si osserva in n efropazienti, con vario grado di ritenzione delle scorie azotate. 3) Non è stato -possibile di mettere in evidenza un 'azione vicaria delle ghian.dole salivar.i nella insufficienza renale e nean ch e quindi di giustificare qualsiasi m etodo .dà cura che si 1fo·n di su tale azion e vicaria. 4) Il ·dosaggio del tasso ureico salivare non può sostituire l'azotemia nei casi di insufficienza ren:a'l e e tutt'al p1iù può servire a dare un 'idea approssimativa del g ra.do cLi questa. Può dunque entrare n ella pratica solo come prova d i complemen1to. C. ToscANo. 1

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Alterazioni provocate dal sodiom amytal.

L 'impiego del sodium amytal quale mezzo di anestesia gen erale ha indotto Bourne, Bru· ger e preyer (Surg . ~ Gyn., Obst ., 1930, volume 51, n . 3, paig . 356) a1d uno studio sugJi effetti ch e questo sale (dell 'acido isoamiletilb.arbiturico) esplica sulla funzione di alcuni • organi. Le con clusioni a cui so:q.o giunti sono ch e la funzione epatica è pochissimo alterata, e la eliminazione di orina è ridotta m eno ch e dal1'etere. Nel sangue c'è un aumento di ioni acidi. Si osserva an ch e rune stato di idremia e la caduta della tempera~ura corporea .

P.

VALDONI.

CASISTICA . Due casi di peritonite pneumococciea generalizzata primitiva in adulti.

Darré, L. Laederich, Mamo,u (Soc. m éd. des hopit., 1930, n. 33) .affermano che ·l a affezione in oggetto. è molto rara e1d in quesit i ultimi venti an·n i se ne contano un.a diecina ·d i casi . I due casi riportati sembrano l'uno ·caloato sul! '.altro e fanno risaltare i sintomi ch e possono avviare alla diagnosi: anzitutto la in•tensità e la :rapidità di a lter.a zione d ello stato g·en erale (fatti che mal si a ccordano con una diag'nosi di tossinfezione alimentare); di poi lo stato dell 'a.ddome: al contrar~o d ella peritonite per es . .appen.dicolare, nro n si trova mai nella peritonite pneumococcica il piastron e, il ventre lig n eo. Tutt'al •p iù, ·Com e n ei due casi deg li AA. una leggera resistenza sottombeijcale o iliaca. Il sospetto della n.atur.a è anche dato dalla presenza de'll 'h erpeis labiale. Ha un valore certo l 'esame del sangue qu.ando dimostra una


TANNO

XXXVIII, NuM. 16]

leucocitosi con polinucleosi. In qualche caso può riuscire utile la emoou-ltura ch e mostra la setticemia diplococcìca : in uno dei due casi -degli AA. fu eseguita, ma co·n .r isultato nega• ;t;1vo. La cura chir u rg ica in genere sembra offri-re cattivi risultati, se precoce. Uno dei due malati d escritti non fu o perato e l 'esito fu fa- ' tale, i-1 second,o fu operato al quinto giorn o di malattia e si ebbe la g uariigion.e . Aiuta la guarigione la sieroterapia antipneumococcica, abbon1dante : siero sotto ,c ute ed intraperitoneale (d opo il drenaggio). MoNTELEONE· ~ontrlbuto

clinico allo studio degli ematomi retroperitoneali Infetti.

Sturm (Arch. Klin. Chir., vol. 159) ·r i·ferisce ·di ·due casi di ematomi infetti r etroperitoneali , ch e ven nero operati con ·l a ·d iagnosj di ileo paralitico. All ' intervento eseguito per -via laparotomica si mise Jn evidenza una tumefazion,e ·r etroperitoneal e che, dopo incisione, ·d ie·de esito a pus e a coag_uli . Il cavo ascessuale era formato p9steriormente dal rene . 1 due · pazienti g.u.a rirono completamente. L'A. fa risalire l 'ema toma a un tra uma verificatosi 3, rispettiva.i;nente 9 m esi prima. Dopo un intervallo di completo benessere si presentò improvvisam ente il quadro dell 'affe· .zione ch e condusse i pazienti al l 'operazione. E ' diff i e ile di interpretare la gen es1 della paralisi intestinale . De Quervain ha ammesso in casi simili una infiltrazione emorra,g ica del tessuto perir ena le per cui si stabilir ebbe una alterazione di circolo nell '.an g olo colico corrisponden te . In alouni casi si è ammesso una compressione delle ven e mesente-riche. Quasi sempre le cause sono multiple, spesso coesiste una compres'S ione ·diretta su l colon, uno spostamento m eccanico delJ 'in testino,_ Lenk spiega la par.alici in testina le come l 'effetto di una irritazione ri · flessa d ei nervi splancnici. L'A. ammette I.a stessa gen esi a n ch e n ei casi personali. P. VALDONI. Visti di echinococco della milza.

Oscar Ivanissevi ch (Boletin del Instituto de Clinica Quirurgicu) tratta delle cisti di echitTI10cocco della milz.a la cui frequ,enza, n el.l a clinica del prof. Aree, sarebbe stata di poco superiore al ± % (10 casi su 240 di cisti di echinococco di diver si organi). Ammette ch e un.a vi.a d i pen etraz ione del1' embrione fino aJ.la mi,]za pos.sa essere quella ·dei ~asi chiiliferi , dotto, tor.acico, ven.a cava su periore, cuorie destro, cir,c olo po1lmona r e, cuore ini tro ed infin·e aorta e d arteria splenica. Qu1indi passa a parla r e della ev·oluzion·e, dei sintomi , d ella diagnosi di que te affezioni so·ffermandosi particolarment.e su·l la tecnica del loro 1

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SEZIONE P RATICA

chiTurgico~

Cita la « L(JJparatomia transversa di Aree » , la « Toracolap aratomia di Nerola n, I.a « T oracolaparatomia di Constantini » la quale implicherebbe la lesione e la rSUtura d eilla pl etora, e presenta Una sua modifi.c azione ce ne sar ebbe la seguente : Inci sion e .a.ddo1m ina·l e (come per la la paratomia transver sa di Aree) 1un go una linea trasversale tangente i•l bordo inf. costale di sin. l!llcision·e toracica lungo il X spazio inteircos tale. Giuinti n el piano muscolo apo n eurotico, ino~sio·ne di questo lungo la li·n ea di incisione c utane.a per la po.rzione ad,d ominale e sfibra m·e nto del mu.s,colo gran.de 0b1liqu o; poi divarica.m ento del m. retto addominale, sezione d ellia cartiJagine . d·eJla d1ecima costola, sezion,e dei musco1li interoostalti lungo iq X spazio int•e rcostale, in.c ision e del diaframma, ed in u ltimo apertura del peritoneo. C·o n l 'incisioDJe to·r a·c ica lungo il X spazio intePcostale verrebbe evitata 'l 'incits ione della pleura. G. D'AMICO. trattame nto

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TERAPIA. Il trattamento dell'emorragia cerebrale. P.a ich è sii t1~atta in1 questi céJJsi di acciid en ti di ipertension e aouta, si .dovr à come nel1',e.dema acuto d el polmon e, fare un copioso salasso di 400-600 em e . :È p er questo che la diagTuosi fra emorragia e rammollimento ·cerebrale è di estrema im1portanza poicl1è n egli ateromatosi in procinto ,d i avere un rammollimento, il salasso è più nocivo che utile. In caso di emorr.agia cer.ebrale, il salasso determina un abbassamento passegg·ero ·d el1'ipertensione che non tarda però a risalire. P er rinforzare tale azione ipoten siva ~ si può fare su1b ito un clistere purgativo ·ed, allo stesso soo,p o, 1p raticar e com.e consiglia J. A. Chavany (La Presse ·m édicale, 28 febbr. 1931) una iniezi·one endoven·osa .di acqua bidistiflata . L 'u so dell 'acetilcolin,a va fatto con cautela, poich è se essa abbassa leggerm ente la ten sione arteriosa, aumenta pu·r.e il calibro delle arterie e ·p uò, quindi, favorire la ricomparsa dell 'e morragia cerebr.ale . :È dunque più pru1dente r iserba r e tale medicamento per il rammollimento cerebrale. La puntura lombare, oltre all'interesse diagn o·sti co, è u tile d.al ·p unto di vista ter~peutico, agendo ·da decompressivo e .da ipotensore; essa va praticata muo·v endo il ma lat o meno ch e sia possibile. La vescica di g h iaccio a p erm.a nenz.a sulla testa combatte dapprima i fenomeni congestizi e si oppon e, in seguito , all 'en ce fa lite da vicina n za, che si può sviluppar e. Nei g iorni segu enti , se il malato sopravvive, gli si farà ing.e rire del! 'acqua o ·del latte in una certa q·u anti tà poich è, p er il fatto di respirare a bocca aperta, si ·di i·dTata facilmente , il cl1e porta a·d incidenti tossici . La pulizia ·della boe1

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IL POLICLINICO

ca si farà frequentemente per evitare ogni complicazione polmonare; si sorveglierà inoltre la regio,n ,e glutea ed il funzionarnento della vescica per impedire l.a fo.rmazione di escare e l ' infezione urinaria . Opera di infermiera forse più ch e di medi co, m.a necessaria per .ren dere meno grave la i)rognosi di questa malattia. fil. Il metodo Bordier nel trattamento della paralisi infantile.

Il n1etodo propois to da Bo1,dier consiiste nel1'applicar e la radiotera.p ia, la diatermia e l 'elettr0terapia. I rrag1g i X, specialmente se applicati subito do1p o la P'a1r.a.Jisi, a.g isoono .sulle lesioni infiammatorie n el] e quali fanno· sco1m parifle la infiltrazio·n e ederp_a·~o1sa, I '·essudato e le cellule neo·f.ormate.. Essi inoltre hanno un;azione stimolante su·lle c,ellule nervo e che non siano del tutto1. disyrutte. Questa azione, unita. a quella che s1 ha sempre n elle forme cicatriziali e scleroJSate, rein de utile la :r adioterapia anche nelle form e già antiche d,ell.a par.a.li si. Le dosi tera.p eutiche del~a radioterapia, sia essa semipen etrante, sia p1r1ofori.da, Il0n h.a nno al.cuna azionè ill·o civa sul sistema nervoso. La diatermia po·s sie-de un 'azio·n e va:so -dilatatrice ·e d antispa.s mod.ica; l 'aumento. di temperatu.r a n ell 'iritern·o dei te suti è durevole . Poich1è la ~potermi.a degli arti para.Iizzati è p1rodotta dalla difficoltà della .circolazione, attivaiil·do ,q uesta, si aumenteirà la temperatura dei tessuti e si .a ssicurerà a l.t resì un.a bu·ona n 11tri• .t1one. La diateir mia va iniziata al tempo stesso della radioterapia. L 'elettroterapia va app1li cata pnima che 1si produca I 'atrofia defin:itiva, cioè e·n tro due mesi e m ezz10 a tTie mesi, quando si è potuta raggiungere, mediante la Tadioterapia e la diatermia, una temperatur.a del·] 'arto affetto uguale a quella del sano. Fra le modalità el.ettroterapeutiche sono particolarm0e nte raccomandabili la ccmrente faradi1oa, l.a O'.alvano-f.ar.adica, sinusoiid.a le, 001dt1lante, ga'l vanica costan.t e 0 1d a variazione brusca. Manuel e F. Aree (Paris méd. 15 dic. 1930) applic.ano specialmente la corrente continua inte:nrotta, ch e ha il vaiiltaggio di JI'idurre le rea _ zioni chimiche del.l a pelle. I risultati migliori si ottengono iniziando il trattamento diatermo-ra.dioterapico al più presto; ·m .oJto meno bu·o ni sonio, invece, se si inizia ·d opo 1-2 mesi d.a lla fase acuta. Il trattamento d·i Bordier deve ·e:sisere completo ed associato .a.Jle altre terap,i e. fil. 1

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La roentgenterapia della siringomiella.

iF. Stoppani (Diario Radiologico, 11ovembredicembre 1930), a\ endo potuto seguire per. molti anni il decorso di in fermi di siring6mielia 1

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trattati con la Roentgenterapia, riassu1ne i risultati ottenuti. N·ella gra·duazione della sensibilità dei vari tessuti n.orma1i .a ll 'azi1one dei raggi X, il tessuto ner,roso figura come uno dei più rresistenti. l .1a mas a encefalica, il n1idollo ed i nervi periferici po sono essere colpiti da forti dosi senza ch e si abbia a rileva.r e alcuna lesione organica. Maggiore sensibilità presentano gli elementi va·scol.ari e ciò ,deve esseTe ten.u to presente nel tr.attamento roentgenterap,i co delle affez.ioni nervose. L 'immunità relativa del sistema nervo~o all'azione .delle irradiazioni non è costante innanzi .ad alcune a lterazioni patologich e. La g1irosi siringon1ielica per esempio offre una .s ensibilità .molto elevata. La iradioterapi.a .arresterebbe la prol:i fer.azio1n.e ·della ncVf\01glia favorendo la decompre.s·S·ion.e del1le cellulè nervose e permettendo il ristabilirsi delle vie di innerv.az~one. Occorrre però ricordare la presenza ·di un :ricco si tema vascolare dovuto ai p1essi coroidei i quali vengono ad offrire una resistenza assai limitata. A questa reazione vasale si po1ssono attribuire i disturbi talora osse1rvati do·p o intense applicazioni di 1~aggi X. Q,ues.ti disturbi sono oostituiti da cefalee intense, da ·disturbi nell'equilibrio e crisi jacksonia.n e. Se le irradiazioni possono essere efficaci sopra lesioni costituite da elementi giovani, non potrem.o aspettarci grandi risultati sopra lesioni fibPose; e s·e è possibile provocare l 'arresto .de'lla evoluzione della malattia e talo~ determinarie una regressione parziale, no1n si potrà mai ricostituire qu.a nto è stato -d istrutto· e mai si potrà parlare di una g·uarigione completa. Maggioifi possibilità di. successo si hanno nei casi relativamente rrecenti. Quando l 'evollizione della maJ.attia data già da 8-10 anni, la sir.in,g o1m ielia si presenta ribelle ad ogni tra ttam1e nto. Su circa 100 casi descritti nella letteratura, il 90 % hanno subìto ·u n notevole miglioramento, l '8 % rimasero stazionari , il 2% non a\nrebbero risentito alcun miglioramento dal tr.attamento. I primi sintomi a regredire sono i fen-o m,e ni dolorosi e fra questi la sensazione di formicolio ·c he gli infermi accusano alle ma_ ni. Qu·e ste sen sazioni sono anche quelle che più facilmente ricompaiono quando eventu.al mente si ha una ripresa nella evoluzione della lesione. Successivamente migliora la sensibilità, q uantunque la sensibilità teirmica non rii.appaia m.ai completamente. Le alterazioni motrici so,n o nettamente modificate e c iò rappresie nta un incoraggiamento p·e r il paziente. Bisogna però distinguere 1e contratture primitive da quelle che sono una cons~o-u·e inea dell'atrofia muscolare. Mentre le prime po 0 no venare influenzate, le seconde come le g ravi .alterazioni trofiche non risentono un grande giov.a mento dalle irradiazioni. L'uso della roentgenterapia non controin1

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.. SEZIONE

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d ica le cure sussi1d.i arie che anzi saraooo utilmente assoc.iate. Nei riguardi ·della teènica si possono considerare .due metodi principali : l 'uno sostenuto d.a Béclère il qu.a le con siglia di utilizzare una ter.api:a pen etrante n1a n on profo·n°d.a ch e impedisca il sorgere di fenomeni dovuti .all~ co1npressione, l 'alt:Jra invece, con sigliata dagli AA. tedeschi , ch e vorrebbero 1'u so di una t erapia molto inten.siva la quale determin~rebbe più rapidamente la r~egre :sion·e d,ei sinromi. L'A. è in gen ere paTtig ia-n o de'l l 'u so di dosi di media inten ità suddivise in varie sedute .a secon.da del soggetto e dell a evo,l uzione della m.alatti.a. Non bisogn.a 1imita1re l'irradiazione .ai seo·m enti del mi1d•oll·o cl},e ..ap1J)aiorn10· m.a.g gio, ro . m ente colpiti . ma occorre irradiare an1p1an1ente ol tre la regione inte1~essata sia verso 'I '·estremità caudale .del midollo ia verso quella cefalica . C. ToscANO. 1

La stricnina ad alte dosi nei deliri alcoolici.

Il trattan1ento dei deliri alcoolici si fa oggi nletten,d o i m.al.ati ad un regi~ e sen z.a .alcool, in buone co·n dizion.i di an1l)iente, dan.do loro dei bagni tiepidi quando si può e dei rime.di varii, fra cui ìl cloralio e l 'op·p id sono i più u sati. Ph. Pagniez e P. Chato11 (La Presse médicale, 28 febbr. 1931) si sono trovati molto bene ,c on l 'u.so d ellia. stricnin.a a.d .alte dos i. Og ni .alcoolista ch e entra nel loro ser vizio in stato delirante è sottopost o a l trattamento seguente. Uiso {di ffia1e di solfato id i strion1ina ad un m g. per em e. Iniezioni ·di 2 em e . .ogni tre ore e, n ei casi gravi, ogni ·du·e ore, fLno ad un totale di 10-16 mg . n elle 24 ore. Poicb è la stricTuina è un m edicam ento ch e si elimina ra·p idamente, è utile la somministr.azione con iniezioni di piccole dosi ripetute frequentem ente, in modo da m anten ere oo· stantem·en.te l 'org.a nismo sotto la su a azio,n e. Al malato non si dà al~~·o ch e dell'acqua o delle tisane in abbond.anz.a. Se l 'agitazione n o11 è eccessiva, si può lasciaTe .il malato in libertà n·ella su.a .ce1la, .d opo .aver lev.ato ogni mobile e lasciato soltanto un m aterasso sul pavimento.· Se l '.agitazio·n e è maggiore e·d il malato si strap pa la camicia e dà colpi sulle pa· reti , gli si a·pplica ~a camicia di forz a,, l a.sci~n­ dolo libero n elìa oella . Soltanto se 1 ag1taz10n e è estrem.a oppure il delirante è affetto da polmonite o da altra malattia acuta, si leg·a il paziente n el letto. Il trattamento u sato riesce di solito a calm.a re il m.alato in 24 ore; a llora, scomparse o diminuite le allucin.azioni , cess_ati i sudori, si dim inuisce la do e della stricn ina ad 8-1 0 m g. per 24 ore; continua ndo ]a diminuzione delle ·d osi fino a cessazione del n'l:edicam ento. Son·o stati ·così trattati , in 6 anni, 42 alco 0• li..ti g ravi con su ccesso e senza n essun inconveniente. fil. 0

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PRATICA

MEDICINA SCIENTIFICA. Le variazioni dell'acid o lattico del sangue nei vizi cardiaci.

In ·q uesti ultimi tempi, le rice.rrch e sulla fi siopatologia ·dell-0 scom•p e.n.so ~a rdia co ~h~n­ . no cambi.ato r otta ·e son.o state rivolte sp ec1almente allo studio di parti·colari m omenti biochimi ci extracardi.a ci, rig u.ardati come cau f sa ed anch e come consegue·nza d'ello scompenso. I;rnportante, sotto tale p unto ·di vista è lo ·studio ·del ricambio ·dell 'acido lattico, ch e è ·d.a con sider.arsi 00m e il fulcro .dei fenom eni , biochimici della contrazione mu colare e che\ ·da Eppinger e dalla ua souola è stato indi cato come il più deviato dal normale n ei cardi.aci valvolari . Un con tributo n otevole .al problem.a è sta/ to por tato da M. -Bufano e G. SantY.cci (Cuore ' e circolazione, f.ebbr,. 193 1) i qu.ali b.anno in·da,gato I.a curva della l.attacidemia in cardiaci compensati e non in con·dizioni .n ormali e dopo l 'introduzione endo ven osa ·di lattato di sodio . Rimandiamo per i p articol.ari di tecnica e per le considerazioni g,ellleirali al lavoro 0 ri' g in.a le, accenn.ando qui solo .ai prinèipali risu ltati ottenuti. In com plesso, l'altezza dell a lattacide·m ia e l'a.n orm.alità ·dell.a .cu r'V'.a l.atta·cidemirc a seg·u on o, .a un ·dipresso, I.a g rav ità dell o scompen so; in alcunci ·casi, si vede ch e, mig liorando lo stato d·el paziente, diminuisce 'l a lattacildemia a digiuno• e I.a curv.a latt,a cidemioa si .avvi cin.a al n ormale. Secondo g·li AA., però, la teoria biochimica d.eJlo scompenso, quale è stata formulata da 1 Eppinger, è poco convincente in quanto_ ·ch ~ n on è dimostr.ato ch e siano pro_prio i dist u.rbi del ricàmbio mu scol a.r e ·dell 'acido lattico quelli ch e p rovocan o lo scom pen so, m entr,e sarebbe questo c)he :provoca quelli. I disturbi : primitivi ·d ella circolazione capillare <lei muscoli , dovuti alla cardiopatia, provocano l 'in· sufficien te r esintesi ,d ell 'acido lattico, l 'iper .lattaci·demia ch e, per circolo viizioso, aggra. va poi lo scompen so. L'anorn1.ale curva l.attacidemica .n1ei cardia ci scompensati è dovuta in pa-r te .all '.alter.ato biòchim i mo mu scolare, in parte all 'inst1fficient e .apporto di ossigeno p er i di sturbi della circolazion e polmonare, in parte all e lesio·n i e-pa\ tich e, si.a per la stasi , si.a 1per le m.alatti e preg resse. fil. • 1

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Sul meccanismo della coagulazione del sangue. Influenza di diversi organi sulla coagulazione in base ai dati ottenuti con cani angiostomizzatl.

Ch . Vlados , G. Lavsk.y e N. F·eoid or ov (Le San.g, n. 1, 1931), hanno studiato l 'importanz.a del fega to, .dei poln1oni , dell 'intestino e dei muscol i striati sulla coagulazion e del angue. A :tal fine essi hanno eseiguito delle a n alisi del


san g ue afferente ed effer ente n ei vasi seguenti : vena ed a rteria femorale, ven a porta, vena epatica, seguendo il meto d o di Loiilldon . Il m 1etodo cen si te n ell 'adattare sulle ven·e profonde delle cannule d 'argento, condotte di.rettamente attraverso le paret i addominali. Dopo 2 o 3 &ettim.ane, quando l 'animail e s i è comp}etamente ristabilito, si preleva· il sangu·e per m ezzo di lung hi aghi . Si può avere accesso così agli org.a ni interni in conQ.izioni p e.rfettamente fisiologiche. D alle ri cer ch·e eseguite gli AA. traggono le ·Conclusioni seguentj. 1) L 'imp·ortanza d el fegato n el fenomeno d ella coagulazione è innegabile. 2) Alc uni or gani , com1e l 'intestino, i polm oni , i muscoli , co·n tra riamente al feg.ato, m a a gradi ·d iffe r enti, si oppongono alla coagu, ]azione . " 3) In con.dizioni fisiolog ich e, a dig iuno, l 'intensità della ·Coagu1azione varia parallelam ·ente alla velocità di co.agulazione. 4) L 'alterazione .d1elle piastrine (osserva zione d ella r etraz ione d el coagul o) non indica alcuna d eviazione funzion ale d ell a norma. 5) Si può con statare una costanza del t empo di coagulazion e n ei diver si territori vascolari , costanza realizzata dalla r egolazione d ei differenti organi. 6) La rnisura della coagulab~lità d el sangu·e preso dai vasi periferici (ven.e), non permette di .g iu,dicar e su·l lo ·SJtato funzion.al.e ,deil ·fegato, po1chè la ·Coagulabilità del sangue è influenzata dal} ' azione d·ei diversi organ·i (p,olmoni, muscoli , fegato, ecc). C. TOSCANO. 0

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POSTA DEGLI ABBONATI AI dott N. M. abbon. n. 5762: P er la. p1r otesi ·dentaria :

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IL POLICLINICO

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C. PLATSCHIK. Primo trattato itOJliano di Odontotecnioo,, Mi·l:ano·, C·ogliati, L. 90. !FRITEAU. Ma.nuel du ca.n didat, ecc. tome III:

P1·oth èse dentaire. L. 81. AcKERMANN. Dentures et dentiers complets. '-· •122 . PAPA . l'rl a.nuale di protesi dentaria. L. 20. Per l 'odontoiatria : SzABO. Odontoiatria pratica. L. 130. P ALAzz1. T rattato di odontoiatria. 2a. ediz. in ristampa . DE VEccn1s. ~1anuale di o·d ontoiatria e di p. d. L . 60. Non esiste traduzione italiallla o francese d ei due libri indicati. P er spiegazioni può rivolgersi alla libreria Sormani, Venezia, San Zulian 73 9. A. PIPERNO.

V ARI A. I malati dell'Inferno Dantesco. Con1e abbiamo annunziato, il dott. Vincenz,o Lo Bia n co ha ten.u to in Rom.a una confer enza sui m a lati dell 'Inferno dantesco - cc La Clinica d·ell 'Inferno » -. L 'or.atore con ra1)ida sintesi ha rievocato il mondo de lla pri1na cantica dantesca, vario di luci e di ten ebre infernali, di pene e di ,dolori cru1deli e me ravigliosi; e ha richiam.ato a lla m emoria i person aggi più importanti e gli episodi che rappresentano meglio le passioni d ell 'età di Dan te; poi, n ella d ecima bolgia, quella ·d ei falsari , h.a mostrato la ,r;appresentazione d elle più terri1b ili m alattie, dalla perniciosa a lla febb.re tifoide, dalla lebbra all.a peste, d alla .i dropisia alla ·r abbia, le quali af.flig,g ono, per contra·p posto, i peccatori. EJd ha illustrato l e con cezioni scien tirfiche m ·eidievali di queste ~ala ttie, e la conoscenz.a che di esse aveva Dante, che tuttavia, .d.a profo·n do osservatore d el ver o, seppe levar si sui pregiudizi d el s.u o temJpo e descrivere, con si ourezz.a di sintomatologia, i più tremen·di m orbi n elle lotflo manifestazioni fisich e e psichiche. . Il Lo Bian·co h<i trattato questo ·difficile e vasto tema C0 Th dottrina scientifica e cultura letteraria, che fu·ri0no mo lto apprezzati dall 'uditorio. 1

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Il bilancio di on medico americano. Seco·n do un 'inchiesta di Walter J. Greenl eal, a ddetto all'Ufficio ·d 'educazion e de l Dipartim ento degli Interni degli Sitati Uniti, g li studi medici importano colà una sp esa minima di 1000 doll. l 'ann.o (incirca 19.000 lir,e); un me1dioo appena J.au.r eato, installla ndosi in un pi1ccolo ce1n1tro, può sperar e di guadagnare da 2000 a 5000 doil lari; fYUÒ ancl1e g iun ger e a 8000; uno pecialista ini una città importante può gua·dagnare da 8·000 a 30.000 dollari (cioè fino ad un m .assimo di poco superiore a mezzo milione di lire). Si tratta di guadagni mo·destissimi in confrolllto di qu.elli ch·e consentono l 'in·dustma, il co1mmer1cio, la ba n ca e. ,oggi anche le arti e la Ietteratur.a ecc., con preparazione molto meno logorante e dispendiosa. 1

Un

~ecord

d'interventi chirurgici.

~ d escritto da R . G. Clem·ents

(Lancet, 18

ott. 1930) : ·d onna di 43 anni, ch e 1dal .1916 aveva avuto a·&porita to l'utero (a-Ila W ertheim, per endotelioma ·c ervicale), la cistifelJea (per calcolosi) e I '.appendJice; inoltre aveva subìto una gastro-enlerostomia poster. (per ul cera duoden<l.le), un,a coleci stotomia (prima che l 'organo fosse asporta:to), una plastica per fistol a vescico-vaginaJe e due ~ltri interveint;i sudle vie urinarie (per calcolosi vescicale e per diverticolo vescicale). Finalmente, dal 1° gennaio 1930, per la prima volta .dopo 28 a nni, è libera da ogni sintoma. 0


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SEZIONE PRATICA

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.<*> CONTROVERSIE GIURIDICHE

XV. • Concorso • Mancata valutazione di alcuni ti· toli • Graduatoria - Preferenza • Invalidità per causa nazionale in via di accertamento - Illegalità. La Commissione giudica tric.e ·cli un concorso (me·dico condotto) omise di valutare e perfino di elencare alcuni certificati sp_eciali di perfezionamento , senza g iustificare tale omiss.io1n e. La V Sezione de:1 Consiglio di Stato, con decision.e 21 novemb.r e 1930 n. 649, h a dichiarato illegittima la graduatoria, per questo motivo. 'T alvolta è stato ritenuto ohe la semplice omissione d i un titolo non si.a .s enz'altro ca,u sa di illegittimità. Mia non vi è oontradizio·n,e, perch è il Consiglio di Stato, .s econdo [ 'in·dirizzo più recen te della sua giurisprudenza, non applica criteri assoluti e rigidi, ma ca·s o per caso, in r.elazion1e alla importanza del concorso, al numero dei c0rn correnti, a ll.a entità de:1 titolo non considerato, giudica se la omissio ne sia tale da vulnerare il g iudizio del.la Commissio.n e. Sinteticamente, il criterio .f uettivo ·della giurispruden z.a si può .riassumere così: le Co-m missioni devono elencare e valutare tutti i titoli; la omissione ·di ave.u ni di essi costituisce illegittimità se in •"Delazion1e alle circostanze del cas 0 e .alla imp ortanza deg·là. el ementi trascurati, sia tale da vu1nerare •e ffettivamente la base del giudizio. La stessa Commissione grad·u ò secondo un co,n corrente ,p erchè « invali.do per la causa nazional1e in via . di a·ccertamento ii. Vi era una condizione ·di parità di m·erito; m.a fu attribuita una ragio.n.e di pI"efie:renza per il titolo su·ddetto.i- suilla base di un certificato della Commissione medica p1er le pensioni di guerra, dal quale risultava ch e il concorrente era stato proposto ·p er l 'as,segn.a zione ·de.Ila pen.s ione di ottava categonia per la causa nazionale, e il proce dimen to era in c·orso. Ma 1a d eterminazi on e dela1a Commission e è stata ·dichia rata illegittima dalla V Sezione de·l Consiglio di Stato; oon decisionè 21 novembre 1930 n. 649, perchè il oertificato esibito non poteva essere considerato che un semplice pa.· rere n on efficace, e il provvedimento sp,e ttava alla competenz.a d~~ Ministro delle Finanze, sentito l 'apposito Comitato di liquidazione. -C'era in altri termini una ,p r.op·o sta ma non un provvedim-ento .definitivo dal qu·a le risultasse la invalidità per causa n:azionale. :È da notare .p oi, in fatto, che, quando la Commissio·n e approvò la gra.duatori.a e attribui lla preferenza in base al certificato della Commissione medica, era stato em.a n.ato il decreto 1

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ministeriale il quale aveva escl uso che la invalidità dipendesse da un fatto inerente a fini nazionali ed era stata an·ch e p•ubblicata la de· cisione ch e riespi.n1g eva il ricoir so p1rodotto dal1'intere ·sa.to contro i[ decreto ministeriale. La riso1uzion e ·d el Consiglio di Stato è, in ogni caso, corretta ·dal punto di vista giuridico. In fatto, po1i, trov.a piena g iustificazione, pe.r chè il parere della Commissio·n e non soltanto n·o.n era effica·ce agli effetti ·della .attribuzione del titorlo di preferenza., ma n on corrispondeva. n.emmeno alla Te.altà suocessivam ente accertata. 1

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XVI. • Medico e.ondotto - Sanzioni disciplinari.

Un medico condotto fu ~icenziato per oltraggio al Podestà. La Giunta ·Pro,v inciale am- · ministr.ativa dichiarò eccessiva la sanzione e so,s tituì a l licenziamento la sospensione di un mese. Ricorsero al Consiglio di Stato il Comu.n1e ·e il medico condotto. Il primo· pe.r sostenere la legittim.ità del licenziamento; l 'altro perch è ribeneva non giustificata la sospen sion e. La V Sezione, con decisione 9 gennaio 1931 n . 9, considerate tutte le ,circostan ze del caso, ha respinto la tesi dell 'un o e dell'altro ricor· ;pent~ ed ha ap plicato la sospensione di tre me i. 0

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XVII. • Modificazione del eapitolato • Aumenti perl<>dici • Ricorso • Competenza. Essendo stato a·u mentato lo sti1pendio·, il Comune di C.a.stel Sa.n to Elia modificò il capitola:to p1er stabilire che eTan o assorbiti g li a.·umenti periodici già maturati. (Si trattava in quel caso della levatrioe con·dotta). La G. P . A. in se·de giurisdizion,aLe si dich iarò in·competentie a giudicare de:l ricorso prodotto contro il provv.e.dimen-to del Podestà. Ma questa risoluzion e è stata a:n rìullata dal Consiglio di Stato, con decisù.one 28 novembre 1930 n. 660, perch è la controv,ersia appar· tene·va. ali.a G. P . A. a n·orma de.1l 'art . 41° comma del T . U. 26 giu gno 1924 n. 1058. Si .p otev.a d·u bitare della incompetenza p erch è la lesione de·l l 'interesse derivava da un proiVVedimento che mr<)di'ficava il caipitolato ed era soggetto a·d apprr ovazion e dell 'autorità tutoria : quindi , provvedimento i1on definitivo e im,.p ugnabile con ricorso in sede gerarchica. 1"1a è .da ·n .ota.r.e che l'atto del Podestà sia pure em.anato p er la riforma de.1 capitolato, ledeva un ·d iritto soggettivo na.sc.ente dal ra'p porto d 'im.piego· 'e, quindi, n1e risultava una controv.e rsia per quistiooe deriv.an:te dal rapporto stesso. 1

e•) La Pll'~nte rubrica è affidata all'avv. GIOVANNI SELVAGGI, esercente in Cassazione. cons. legale del nostro periodico.

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IL POLICLINICO

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NELLA VITA PROFESSIONALE. . oronica, 'le gravi emopatie, J.e malattie endocriMEDICINA SOCIALE ne e del ricambio, le malattie organiche del La pratica medica sistema nervoso centrale, comprese le psicosi delle quali la prognosi viene aggravata dalla e i mezzi anticoncezionali. gravid.anza . Prof. ALFREDO G1sMONDI Vi sono po1i le indi cazioni relative, come ad della R. Università di Genova. esemp1io l'avere I.a donna recentem ente sofferto di un1a gìfave malattia; l'avere avuto da poco La quistione della limitazione volontaria del- tempo un parto compilicato ch e l'abbia }.a sciata le nascite appassion.a oggi come ieri , no n bi- in precarie con-d izioni di salute; la tubercolosi sogna ·discon o.s cerlo, la classe medica più di anche latente n.egli ambienti meno agi.ati; i viog11i altr.a categoria di cittadini, p·oichè ap- zi cardiaci compensati, e tutte le malattie che punto alla ciasse medica è affidata lia tutela potrebbero venire aggravate da un 'eventuale dell.a pubbJi,c.a salute ed, insieme, di quel pa- g·estazione . · trimonio morale ch e rappresenta un elemento Infine vi sono le in.dicazioni di ordine eugea lmeno altrettanto .importante. nico, quan·do cioè sia possibile trasmettere al:È n ie ces·s ario · tuttavia .confessare che per la discenidenza m.al.attie ere·ditarie. Per questa quanlo riguarda il punto di vi ta ti:iettamente cònsiderazione Albrecht allarga questa indicaetico, la nostra classe finora ha sfoggiato una zion e a tutte le coppie con sanguinee .. .. specie di agnosticismo sover chiamente comoCome il Lettore vede, aperta una porticina do, sfuggendo :µiutto.sto alle ·discu ssioni che al neoim a1tusi.anesimo, tutto può finire col pasaffrontandole, e accettan.do .il fatto delle abi- sare attraverso ad essa, quando se ne abbia la tudini inval se senza risalirne ai principi. volontà. Ancora recentemente trovi.amo un esponente Le conseguenze di simili teorie possiamo di questa mentalità in uno sc1ritto di Albrecht constatarle non rnolto lontano d.a noi . comp arso sul n. 9 della 'litfiinchner mediziniIl male è che una mentalità simile a quella sche Wochenschrift, in ·d ata 27 febbraio. Nel defilo scienziato tedesco è andata a poco a qu.ale scrilto si tr.atta l ar gam ente ·dei mezzi an- . pooo -d iffopden.dosi nelle masse, e gli effet ti ticoncez-ionali che 'il n1e·dico nella sua pratica comin·ciano a preoccupare governanti e sociodovrebbe ·c o.s cienziosamente suggerire o per- logi. E ho già ·d etto cl1e u11 po' di colpa spetmettere. ta .à'l nostro agno,s ticismo di m edici. Dobbiamo :È vero che l 'Autore ·dello scritto comin ci.a confessare con grande sincerità che se fra noi col riconoscere che I.a limit.iazio·n e volontaria vi sono stati di quelli che hanno fatta propria della prole urta co·n tro certi prin,cipi r eligiosi la :teoria della 1n1ecessità sociale della limitae statali. Ma sicco·m e, affeirma poco d opo, nel- zion e d el1le n.ascite, colo·r o per contro che ne la pr.a ti·ca si fa getto di ogni considerazione sentivano e ne sentono tutta la repugnanza teorica, sia essa morale o relig·iosa, nazionale non hanno ancora saputo prendere quella poo sociale, in maniera ch e il controllo delle na- sizione n etta che sarebbe stato doveroso. scite n ei popoli civilizzati va imponendosi coAp punto per questo io mi permetto di rivolme una Yera necessità soci.ale, così appare ne- gere una franca pa1rola ai numerosi lettori di cessarjo ch e il medico, adattandosi a questa questo periodi·co intorno ad un argomento che , n ecessità, sia in gr.a do di mettere ·sul giusto ·n oni fosse altro, tocca tanto ·da vicino la dignibinairio (in die richtig en Bahnem) la quistio- tà stessa cd ella nostra profession·e. ne .della preven.zione dell.a g ravid.anza. * Secondo Albrecht ogni medico, anche se vin** Nessuno vorrà disconoscere che esistono ve, co'J,ato da leg.ami r'e ligi1oisi o p 01liti1ci, d1o vrebbe riconoscere ch e il sapere impedire una even- ramente casi nei quali è consigliabile, non sotuale gestazione rappresenta un capitolo im- lo ma doverosa l 'astensione dalla gravidanza. ' . portante nella pro fila ssi sociale. Non sarò io certamente .a m ettere in dubbio Ciò detto, l 'Autore passa .ad esaminare le che una donna affetta <la tu·b ercolosi aperta indicazioni di questo provvedimento. :È l1na O ·d a vizio candi.aC0 1 an periodo idi .SCO·m penso, indicaz1ione assolava ogni ,pericoilo 1a·ccertato eccetera, non debba esporsi alle conseguenze che possa . . oprav,renire a d un.a donna per ef- di una gestazione. Dirò di più, eh.e il dovere felto di un.a gravidan za. Queste indicazioni di evi1tarla in•combe anche maggiormente alcorrispo11dono, sem_p1re secondo l 'Albr echt, a 1'altro coniuge. Nessun prr incipio religioso urquelle medesj me ·che con sig·lian·o di in.t errom- ta contro questo dovere; anzi io arrivo a creperc una gravidanza già inizia·ta : così la tu- dere ch e, impli·citamente almeno, I.a C·a rità lo bercol osi poln1onare m.anifesta, i vizi cardiaci impon.o-a. Ca1rità che è, per chi crede, la magscompensati, la tubercolo i renale, la nefrite g ior e delle virtù. 1

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SEZIONE PRA TIOA I

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dove non posso consentire con Albrecl1t . . . e sui mezzi per ,cui que ta per icolosa o-r avidanza deve· essere evitata. P er noi c'è unb m ezzo ·soltanto, ed è la co,n tinen z.a, l 'astine11za dai rap1p orti sessuali . Albrecl1t mostra di ten1ere ch e con· questa onesta lim itazione venga110 ad allentarsi i vin·coli matrimoniali. Eh n.o,_ coll ega illustre; noi .abbi.amo ·dei matrimonio un ' iqea inolto più alta, p er n on dire più santa, <li c1uel1a ch e no·n sia la semplice- soddi sfazione dell 'i tinto .sessuale, sia pure nobilitata dall 'an101re con·iug·ale. E no·n ·c rediarno as olut.amente ch e sia no solo questi rapporti quelli ch é V'a lgano a cem entare unioni , che crollano per molte altre e differenti ragioni. La cronaca d 'ogni g io·r no non. inancà di fornircen e lagrimevoli esempi. E poi, mi si consenta, quale dig·nità J)01ssiamo, ·supporr e in un uomo il quale 11on J)YOva un brivi<lo di orror e al solo penSìe ro di accostarsi alla sua sposa malata, e sa di potere a.o-gr.ava.re il m.ale eh.e· la travag·lia , od an·che, .s~ si preoccupa di evi ta rne le c onseguenze, considera quel povero organisn10 i1n,f ermo ·c om·e u110 strun1ento de1 suo piacere! Ecco la vera con side.razione ·ch e il m e·dico coscienzio,s o 1de·ve saip e-r e fir fare a chi o per ignoranza o per improntitu'd ine vien e. a ·c hiedergli dei n1ezzi anticonceiionali . Poi cl1è se si piegasse ad-una tale ri chiesta, e si facesse con-. sig·Iiere esperto di tali - pratich e, non sarebbe in fondo <liss imi.l e da chi ·si p,i ega sen za una ripug·nanza a l mondo a lla bassa funzione di mediatore <li non leciti piaceri. Non bisogna ch e dimentichian10, in .n essuna .ci.r costanza, che n .ostra missione è ·di educar e, illuminare, ri.sanare , col diffo111der e l 1igì ene del co1rpo e dello .. 1)irito, n è J)Ossiamo .-0ttene·r e l 'una a detrimento dell 'altr.a . L 'invocare a g iu stificazione superiori rag ioni d 'ordine socjale od anche pura1nente sentin1entale ·p otrebbe equiv.a lere nel c.aoo nostro aJ ricorrere a quelle g iustificazioni che si .a·dducono }Jer coonestare in qualche n1odo .}'esistenza di quelle p iagh e della nostra uman~tà ch e so110 le c.a se equivo ch e. Del resto basta legger e la minuta descrizion.e dei vairi m ezzi enumerati 11ello scritto di Albrecbt 1per con1prend,eTe .ch e il loro impiego deve portare alla dignità del 111.a trimonio ed al mutu.o 1·isp-etto c h e si devo1n o i .co~1iuai compit~ b en ipiù, ~·ravi oh e no~ la pur.a e ~e~plice astinenza. L Autoire medesimo lo capisce e confessa che tali m ezzi riescono a·d es er e un, fatto- · r e d.i di_sillusio:ne, specialmente fra CO·n iugi di ent.In1ento ·del1 eato. ~la, .aiffern1a subito {e qui ~on possi:an10 .affatto seguirlo), i fi g là tlliumero1 e le ristrettezze 11a nno un potere di disi·l ludere assai }) ÌÙ g1raven1e11•te ! Princ,i1Jio guesto dell~ morale p iù bass·a n1ente utilitarista, dalla quale è per fo·r tuna b en lonta11a la concezione che il i1ostro buon popolo ha della serietà della Yita e d ei doveri ch e l 'accompag nano. '

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Albrecl1t poi , por g·iustificar e tin .quaJc hei 111odo la can11)agna pe1r la limitazio·n e d'ella prole, proctan1.a que ta con1e uno d ei mialio-· ri n1 ezzi profilattici })er r eprime,re l 'aborto bprovo1cat o. ~ii pern1ett o di o servar e alJ.o scrittorecl1e CLuest a n on è .cl1e una vana illus ione . Non è 1da J)atie di .cl1i }1.a .abb.andon.ata I.a diritta via ·seg·nata da un.a rig i.da co~cienza morale e· c.he . ' . ' s.1 e in con seguenza dato a p ratich e ch e umilLano e d eigra1da no, che ·po.~siamo aspettarci la r ep ug1i.a:n:za .a comp iere l'azione delittuosa· che è la i)rov?cazione del1l'aborto. e1)1prure sa premmo seguirl o su quel].a via che imbooca cosi tr.an quiTlamente, di coristata.r e cioè senz:a oommuoversi , _l 'a llentamento della m orale sessuale dei g iova ni, con1e· .... e il doloroso fen-0meno rig u:a.r dasse .altri r11i a neti o .a ltri esse1ri c h,e no•n fo,~e ro i nostri 00 n cittadi.n i. Tutt'al piii egli .arriva a fa re appe1lo, n el sen so ma ltu.siano, a I ..cn.so di r es1)on sabiJità ·del giovane ve:r.so la 1

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giovarie compagna (Kama1~adin) e d'i questa verso il figli o illegittimo del quale si deve impedire la ria,scita. A p,a rte l'implicita &Uip"' postizio11e cl1e i possa fare il male per otten ere il b en e, ciò ·cl1e n.on è ammriissibi1e, noi ·dob,biamo disapprovare e cond.ann a:re un co-siffatto em1pirj·smo , che si ·dispen.sa dail rjsa}i·re .a11e cau._ e fo1n ·da m enta]i ·del · gr.ave ma].ann-0, eon1·e se la di.a.grniosi cau.sale non fosse il primo e più stretto do\1 er e del m edico. È noi crediamo invece c h e è solo ri•s alendo r.01r.a,go- i o~.a m ente .a :quest e cause (dell'.a ttu.a le dem or.alizzazio11e delle mass~., ch e n.oi potre1no •ce rcar e i rimedi e fa1re oper.a .d!i ris.ana111ento s.ociale. M:a fra questi ii.me.di , cr eda pur e il co·l leg.a Albrecht , no n v'è posto per le ])ratich e anti con cezionali. Del resto l 'autorevole rparo1a clie aa Roma , oaput miindi , h.a testè echeggiato per tutto l 'oir be, ha con sufficiente chiiar·e zza a.dditata ai popo1:i qu.ale sia in m.a teria mat:rimoniale la via de·lla salvezza morale e fisi ca. E già a suo tempo quel potente · lievitlo 'r i·s an.atore ,della nostra Nazione ch e è il if .ascismo, av·e.va per b occa di J?eni to Mus.so:lini lanci.ato .agli Ita1~.an i un .a]tro indin1enticabilc m 91n•ito. Io confido' ch e qu.esti , fo rti .della F ede a-vita e di un.a civi.ltà millenaria, n on .si lasceranno giammai travi.are d.alle con1ode teorie dei falsi prr ofeti , e sch.ivù. .semipre di ogni edonismo materi.ali st.a, sapranno cos.tanrteme nte , dur am ente, e se occorrerà , anch e rpe·rico'losamenl:e, continuare la buon.a batta.glia 1p er il loro in.oremento .dem·ografico, e po1niente di sanità 1norale, e fa ttore , ·di poten z.a della Nazione. 1

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Armonizzare l' etica sessuale con, le finalità eugeniche o con le immediate necessità sanita1ie della ma.dre o della prole non è cosa agevole. Il problema è po.n deroso ed imp·orta solu-

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IL POLICLINICO

zioni differenti a seconda del purito di vista .da oui si parte e degli scopi che si vogliono raggiurigere . In ogrii caso è necessario distinguere l' anticoncezion,i smo generico da quello imposto dal bisrogno di evitare unia gestazione sicura.mente dannosa p,er la salute della madre o ".della prole. Per questo ultimo non, vi so1io divergenze di opi1n1ioni. Discussi sono i7tvece i metodi atti •CL co n1 seguire lo scop'o. L 'autore dell'articolo su riportato è per l'astinenza. 111a bisogna anche riconosce1·e che questa è una virtù più facile (l pred; care clie a praticare.

Cronaca del movimento professionale. Inquadramento dei medici idrologi.

Per delil1erazione della Gil1nta direttiva della :Sez. 1'ecnica Idroclin1atologica del Sindacato Nazionale Fasçista dei Medici sarà provveduto all 'in.quadramento dei rr1edici jdrologi nel seguente lnodo: Il prof. A. Vinaj procederà all'inquadramento ·del Pien1onte, della IJiguria e della Lombardia; il prof. G. Ceresole a quello della Venezia, dell'Emilia e della Ro1uagna; il prof. Gasparro ed il ·dott Angelucci a ql:lello della Toscana, della Mar.ch e, dell 'U1nhria, dell'Abruzzo e del Lazio; il dott. Botti all'inquadramento di tutta l 'Italia Meridionale; U prof. G. Sabatini a quello dell'Italia in·sulare e delle CoJonie. Gli interessa·t i sono p·r egati di inviare la loro adesion e rliretta1nente ai colleghi incaricati, tenendo presente che ne8sun nuovo contributo sin<lacale sarà imposto per 1'iscrizion,e. Si prega di specificare nella compjlazio ne1 della ·dornanda, oltre il non1e efl 11 cognome, ed i titoli accademici, anche il Sindacato Provinciale presso 11 quale il medico è in,scritto, la data d 'iscrizione -eventuale al Partito Fascista, ~ la mansione coperta presso la Stazione· Termale (consulente, di1rettore, specialista, assistente, cultore) . Le adesioni dovran110 essere inviate ai seguenti inclirizzi : Prof. A. Vinaj , . Sezione Tecnica Idrologica, ·Sindacato Provinciale Medico di Milano, via GiuJi.ni 2, Milano.. . Prof. G. Ceresole, Ospedale Civile di Venezia. Prof. Gasparro e dott. Angelucci, Sezione Tecnica idroclirnaloJogica, Sin1.iacato Provinciale dei Medici, Ciorso Vitt. E111a11uele 24, Roma. Dott. Botti .Alberto, Sezione Tecnica Idrocliin1atologica, . Sin.d.acato .Provin<:iale dei Medici, piazza S . .Gio.v anni Maggiore . 25, Napoli . ))rof. Giuseppe Sabatini, R. Clinica Medica <lell 'Università di Sassari . 1

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Interessante Manualetto: Prof. o ·ott. AUCUSTO

FRANCHE~TI

·Medico Provinciale presso la Direzione Generale . della Sanità Pubblica

Appunti di legislazione per gli Ufficiali Sanitari (Vedere· l'Indi•'e a,lfa'betjco delle materie, a paigina 542 del precedente N. 15). Volti.me, tin formato tas-0abile, di pagg. VIIT-200, niti"<lamente stamipato. Prezzo L. 1 2, più le spese poetali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 0,50 in porto franco. Inviare Vaglia all'Editore LUIGI POZZI. Ufficio Po·~tale Snccur sale di,c iotto, ROMA.

CONCORSI . POSTI VACANTI. _i\.GRIGENTO. A m.ministr. Prov. - Scad. 8 niag.; l\1ediro di sezione e due medici ass.iste11ti nel1'Os1)edale Psichiatr. Prov.; stip. ris.pet tiv. lire 13.000 e L. 11.000 con aumenti quadriennali di L. 1000 e di L. 800, ridol·ti del 12 %; Yi•t to ecc. AuESSANDRIA. - Scad. 2 n1ag.; L .. 8000 e 4 quinque11ni dee.; riduzione di legge. BELPAsso. -

V. CATANIA. R. Prefettura.

BrroNTo (Bari) . - Scad. ore 13 del 31 mag.; età lim. 40 a.; doc. a 3 mesi dal 30 mar.; L. 9500 e 5 quadrienni dee., oltre c.-v ., da decurtare. BRESCIA .. Municipio'. - A tutto 30 giugno; titoli ed esami; tre posti di medico condotto suburbano; L. 9000 e Q quadrienni L. 1000, oltre serv. é'l tt. L .. 1200, trasf: L .. 1500, ambt1lat. L . 800, c.-v.; riduzione 12 %. R~volgersi Divisione Municipale San,ità. CASTIGLIONE IN TEVERINA (Viterbo). - Scad. 4 inag. ; per Sermt1gnano; L. 10.000, da ridurre del 12 ~lo; c.-v.; età lim . 40 a .; tassa L. 50. CATANIA. R. Prejettura. - Per titol~ ed esa1ni. Ufficiale Sa11itario per i comun,i di S. Cono e Belpasso. Lo stipendio iniziai~ per S. Cono è di lire 6000 annue; per Belpasso annue L. 7000, al lordo delle ritenute e riduzioni di legge ed è suscettibile di quattro aumenti periodici quinquennali del dec~mo. Il termine per la presentazione dei documenti scade il 25 maggioi.. Per altre inform azioni rivolgersi alla, R .. Prefetturiai di Catania. CAVALI.IRIO (Novara) . - Per titoli. Stipendio annuo lordo L. 7040. Inde11nità per bicicletta lire 440; di ambulatorio L. 132 (il tutt-0 già depurato del 12 % cl~ cui il R. D. J,. 20-11-1930, N. 1491). Caro viveri, se dovuto, come per legge e fino a conservazio·ne. Aun1ento del ven.tesimo ogni biennio per 10 volte. Età massima anni · 35, salvo eccezioni di legge. Scadenza 21 gi ugno. Assunzione in serYizio 15 giÒrni dopo la partecjpazione di "'nomina all'interessato, salvo pena di decadenza. Doc um_e nti di rito. Chiarime11ti all a Segreteria Comunale. COLLE BRIANZA (Como) . - Scad. 31 mag.; lire 8363 e 4 quinquenni dee., oltre L. 753 uff. san., L. . 1673 mo.~ocicl. ' L. 753 ambulal .; tassa L. 50. LA· TuuIL.E (.4.osta) .. - Scacl. 30 giu.; L. 9000 e 10 bienni ventesimo oltre L. 500 uff. san., L. 500 trasp. ; riduz. 12 %; 'età lim. 35 a.; tassa L . 50,10. MA..NTOVA. Amminìstraz~

Medico aiu~o del Consorzio Provinc. Antitub.; titoli ed esami; scad. ore 18 del 30 giu.; L. 14.000 e 3 quadrienni dee. oltre L. 3000 serv. att. Sono anche aperti i concorsi ad assistente sanitaria visitatrice, di ap11licata e d ~infermiera . Provinc . -

MERATE (Comq). - Scad. 15 mag.; 2a. cond.; lire 7656 e 4 quinquenni dee.; trasp. L. 616; tassa L. 50, 10. MunLo (S iena) . - Per Casciano; scad. 28 apr.; L. 8500 e G quadrienni dee ., oltre J,J. 3500 vettura; e~à lim. 35 a. NoVI nr ~[onENA (l\ I oden.a) . - Scad. 30 giu.; per Rovereto; L . F.-000, con d elraz. 12 %, aumentabili; c.-v.; per lrasp. L. 2000; tassa L. 50, 10. 1


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SEZIONE P RATICA

sid~11te

Por.A. R. P refettura. - Per tiloli ed esami. Uff iciale 'Sanitario del co1nune di Pola. Stipendio j n i7.iale L. 14.000 anntLali al lordo delle traittenu te (li ·legge e soggette all a rid11zìone del 12 %. Lo sti.pe.i1dio è suscettibile di tre aumenti quàdriennali di L. 1000 ciascu no. Supplen1ento, per ser vizio attivo, Ioide L . 3500 all 'anno, più un 'annua ag.giunta persona!~ di L . 12.000, entrambi non valutabili per l a pensione e sottoposti alla riduzione ·del 12 %. Le domande in caflta da bollo da L. 3, .corredate dei prescrit".. i docl1menti, l 'elenco dei 1quali con le alt r e inodalità pos&o~o rilevarsi dal .b ando di co.n corso da richiedersi all 'Uffici o del ·~·l edico Provinciale, debbono pervenire all 'Ufficio predetto, presso Ja R. Prefettura di Pol ~, non oltre iil 31 maggio.

della Comn1issione giudicatrice presso l 'IstitUito q ella Clinica l\fedica Generale della R . Università d i l\1ilano, via Francesco; Sforza, n. 35. Norme con su ete .. Saranno assegnat! 3 premi: 1° di L . 12.000; 2° d~ L . 5.000; 3° di L. 3.000. L'assegnazione sarà fatt a entro i l febbraio 1933. I l aYorj prem i ati Yerranrio pubblicati negli Annali l\'[ er ck ; dove verranno ar~che pubblicati quei lavori ch e, p1rr nqn avendo con.seguito il premio, saran110 dicl1iarati dalla Co1nmissio~e giudicatrice degni di stamp a . ·P er infor1n azion~ eventuali r ivolgersi al segr etario della Commissione giudicaitri ce del Concorso « Luigi. Sabbatani n, prof. Car lo Alberto· Crispolti, viale Campania 46, Milnno (133) .

POVIGLIO (Reggio Em .) .. - 1\ ' tutto· 30 apr . ; 2a .cor1d.; L . 7040 ~ 5 q11adrienni à ec. , ol tre L. 440'2640 tr asp., c .-v ., L. 440 ambt1l at.; addizio11. lire 4.,40 oltre i 1000 pov. ; et à lir11. 45 a.; tassa L. 50,10; <loc . a 3 mesi dal 1° fcb.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

S. CoNo. -

V. CATANIA. R. Prefettura.

SA.I.'( MASSIMO (Campobasso) . Per titoli. Stipendio annu o lordo L. 5434. Au1nenti di L . 543,40 og11i cinque an n i e per tre volte . Età minima anni 25, massima 40 salvo eccezioni di legge. Documenti d'u so' oltre il certificato di inscr izione . 11ell'al bo dell 'Ordine dei Medici . Scadenza 1° giug110 . .A.ssunzione servizio entro venti giorni dall a 1}artecipazio1n e sotto pena di deéaderiza. Per chi ari111enti r ivol ger si alla Segreteria Comunal e. SAN VITTORE OLONA L. 8976 (da rid urre a minato sarà celibe) ~ llicicl ., L . 616 se uff. L. 50.

(Nlilano) . - Scad. 30 apr. ; termine di legge se il no5 qt1adrienni dee ., L. 352 san.; età lim. 35 a .; tassa

'fERAl\ilO .. cor~gregaz.

di Ca1ità. - Un m edico di Sezio11e e un Medico ordinario dell 'Ospedale Psichiatrico; r ispettiv. L. 10.000 e L . 4000, e due sessenn.i (del decimo e del cloditesimo); peir il pri. mo c .-v.; per jl secon,do Yitto e alloggio; scad. ()re 12 del 15 m ag. ; tassa L. 50; età li1n. r ispet t. a. 35 e 30; doc. a 2 1nesi rlal 3 apr.

'r (Avel lirio). Scad. 90 giorni clal 31 1nar.; L. 6500 ridotte d el 12 % e 3 quadrienni d ee.; ALLATA

e tà lini. 40 a:; tassa L . 50,10. Amminislraz. dei NianicOmi Centr a.li T'cneli di S . .Servolo e di S . Clemente. - Medico <li Sezione. Scadenza 27 · giug·no . (V. prec . N. 14). VENEZIA.

Avvertenza. Quando 11on è al tri1nen.~ i indi.calo i concorsi si riferiscono a condotte 1nedich e, i con1pensi al lo stine11dio base. •CONCORSI A P REl\!l .

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r;oncorso

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Ltiigi Sab balarii ».

Per d-011azi()l11e della Casa E. ~Ierok di Darms tadt ~ ba11dito un · co.r1éorso tra gli st.11dio·s i i laliani su l teina (( Calcio e vi lamine - Ricer che scientifiche » : la Co1nmissione l o int itola al 11on1e di Lt1igi SabJ}atani che per prir110 i11 It alia, ha l asciato l aYori fonda1nent~li sul cal cio. Il concorso, si chiude il ~l <li.ce111bre 1932. I laYori dovranno esser e origi1\ali' e · portare un nuoYo co11 tr i])uto, alla conoscenza clell >argomento. 1 con corre11ti do-v ranno presenlarr1e 5 copie cl a l tilog ra fntc, i11cl ir izza11do,l e al pre""

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Il prof. Hermann Loeschke, di patologia, passa dall'Università di Greifs,vald a q u ella di Heidel berg; il prof. Herbert Assmann, di medici11a int erna, passa dall 'Università di Lip sia ar quella di Konigsberg; il prof. Ernst Edens, di medicina init erna, passa dall 'Univer silà d i l\fonaco all 'Accademia Medica d i Dtissel dorf. Il prof. Siebeok, ch e dirige.va l a Policlinica cl i J!onn, è stato assu11to col 1° aprile alla direzione della Clinica n1edica di J-Ieid elberg. In seg·uito a rinu11zia del dott. A. H. Roffo, è nominato uresidente d ella Croce Rossa Argentina l 'a1nn1iraglio 1;yicente A. l\iI011tes . Per sostituire il prof. Haberer n ella ca ttedra d i chir11rgi a dell '_l\ccademia Medica di Dusseldorf è s tato cl1iamato da Berli110 il pr of. EnJil F r ey . Il prof. Ra\'tJ Novaro è i1ominat o direlto·r e del 1'0spedale Durand di Buenos Aires. Monografia di eccezionale importanza : Prof. CESARE FRUCONI Diret tore della R . Clinica Medica dell'Univ . dd Padova con la oollaborazione idei Prof f. c. Melli, E. Peserico, A. Luisada

L'edema polmonare , acuto Affinchè i 'nostri abbonati possano f arsi un cr iteri o dell'importanza di questa pubblicazione, ne riporti amo <Jui di se-

guito i l Sonimario: CAP. I . Spunti di anatomia e fisiologia del polmone, pagg. 1 a 12. - CAP. II. Definizione e limiti, pagg. 12 a 16. ·- CAP. III. Storia delfledema polm·o nare acuto, pagg. 16 a 18. - CAP. IV. Anatomia patologica, pagg. 18 a 27. - CAP. V. Eziologia . dell 'edema polmoinare acuto, paig.g. 27 a 49. - CAP. VI. Sintomatologia, pa gg. 49 a 61. - CAP. VII. Varietà cliniche e decorso.. pagg. ~2 a 70. - CAP. VIII. Complicazioni e prognosi dell' accesso di eden1a polmonare acuto, pag. 71. CAP. IX. DiagnO.Si dirett a e diag nosi differenzi a le, pagg. 71 a 77. - CAP. X. Cli edemi polmonari acuti speri men· tali, paigg. 77 a 79. - CAP. XI. Fattori chimici e f isicochimici dell'edema polmona re acuto, pagg. 80 a 129. - CAP. XII. Fattori emodina mici e umorali dell 'edema polmonare acuto, pagg. 130 a 163. - OAP. XIII. I fa t tori nervosi dell'edema polmonare acuto, .paigg. 164 a 212. - CAP. XIV. Patogenesi de ll'edema polmona re acuto, pagg. 213 a 220. - C AP. XV. Te rapia dell·edema polmonare acuto, pagg. 220 a 231. Volume in-8°, di pagg. IV-232 nitidamente stampato, con figure nel testo e una tavola fuori testo. Prezzo L. 2 4, . più le spese posta!~ di spedizione. Per i nostri abbonati sol e L. 20, 60 in Porto fran co. I nviare Vaglia Poetale all'ed.itore LUIGI POZZl Ufficio Poetale Succursale diciotto (18) - ROMA .


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IL POLICL INICO

NOSTRE CORRISPONDENZE.

[ ANNO

XXXVIII, NuM. 16]

~rof: ~inig?r) .. B) Se2ione infor luni : 1) i risultati tard1v1 e. l adattamento nelle lesio ni traumatiche clel racl1~de (Relatori: proff. Magnus, Miche.I, ,\ oke~~ann, . dotit.. Fauquez); 2) i traumatismi dei 1

D a P a do va.

Notizie dell'Università.

GioYedì 20 febbraio u. s. n ell a ala della Gran Guardia gremita di scelto pubblico, JJer invito d ell 'Is,~iluto Fascista di Cul tura1, il prof. Giovanni Cagnet to, direttore dell 'l sl] tuto d 'A11atomia p atologjca di questo Ateneo 11a ten"L1la lll).a co11ferenza sul te111a « G. B . Morgag11i principe degli An,ato1n i ci >~ . L 'O . trali~eggia a g·ra11<.li 1J11ee la vita dell 'illustre Anatomico forlivese cl1e, J(lclottoratosi in l\fedicina e Filosofia a soli 19 a11ni i1ello studio bolog·11:ese, vi ebbe a maestro il ' ' al alva, il 1nigliore fra gli allievi dcl l\ilalpighi. Riferi sce poi delle pri1ne publ)licazioni clel ~Ior­ gag11i e del suo i)eregrinare dal 1707 al 1711 tra .Padova, Ve11ezia, Fo·r lì, fi~chè i11. quest 'ultimo a11noi fu chiamato dai Riforma lori dello' Studio Padovano alla cattedra d! Medici11a Teorica in seco11cl o loco, p er passar e dopo tre a11ni all 'insegn ame:Q to. dell '.t\.11ato111ia che co11Li11t1ò a tenere 1i110 alla inorte. · Nel l\Iorgag11i si a1n1nira u110 dei più grai1di g·e11i del su o ecolo, e n el -yagliare la sua figura cli sc ie11zia lo la grandezza non va co11si cler ata sol an1e11te nei ra11porti co11 I 'ep oca 11ella quale· visse, poichè ~l g r nnde stucl~oso , co111e Leo11ardo e co1nc G~li1eo, llp.era i te1np1. L 'O. illustra il ~1orgag·ni e co111e scie11ziato e come uo1no, ed afferma che la vastità e la profond it à d el suo pe11s]ero t1 on si co111pre11dono totalme11le da qt1a11to i1e scrissero i biografi ed i com1ue11tat.ori, i11a, per farci l.111a g iust a iòea di questo cc med:!co di f_rra11de 'fan1a » bisogna ·p enetrare nella su a 1nultiformc sapien za e « saturarci d ell a stia lettura ». PLF. 1

rtOTIZIE DIVERSE. G° Congresso Internazionale degli infortuni e delle malattie del lavoro. Con1e abbia1110 a1111u11ziato, si Lerrà a Ginevra, dal 3 all '8 ag·osto .. La (~a.ssa J\azio11ale Infortuni so tto i cui auspici fu orga1lizzato l 'inierve11Jto italia110 al precedente analo·g o congr e so (B11dapes t, set te1nbre 1928) ha !)feso, or a, 1'iniziatiYa d~ or ga11izzare, debitamente autorizz:l ta i1e dnl Go,·erno, la parlecipazio11t} n azio11ale n. queslo importanlissirr10 co11vegno, che è cli 11ni.1Lra esclusivarnen.le mediccv e che è stato indet lo ·ol pie110 accordo del Co111i tato permanente per gli i11fortu11i sul l avoro e della Commissio11e i11 Ler11azio11ale pern1a11e11te p er la m edicina del lav-oro. I lavori del Congresso so110 di\ i i · i11 due sezio11i: l ~ una riguarcla.11te gli i11fortu11i sul lavor o, l 'altra le i11 ala.ttie professio11ali. Sara11no p erò trattate in sedute co111uni, 11ei d.ue primi giorni del Congresso, ]e qt1es lioni all 'ordi11e del gior110 attinenti acl en lra111be le sezioni. Le ques tioni all 'ordi1i.e del gior110 so110 ]e segue11 li : _\ ) ~ e:zioni ritinite : 1) le affezioni cuta n ee i11 rapporto col l avoro (Relatori: proff. \Vhite, Koelsr l1, Oppe11hei1n ) ; 2} inflt1e11za dello s tato a11teriore 11eg-li esiti degli infortuni e delle 111alattie rlel laYoro (~elatori: prof. To,·o, dott. Po1netta, 1

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v~s1 sangu1~ni:

arteriti e trombo-flebiti (Relator~: proff. ~1ez, . Impert, Danis) . C) Sezione malattie projessionalt : 1) patologia degli operai del ce1ne1"l:to e •lell~ p~etre artific~ali (Relatori: prof. Jotten , dottori Glibert, Tho~pson, prof. AgasseLaf~nt, do tt. Van Bemmel); 2) r ecettività dell'orga.rusmo alle sostanze toss.i ch e usate nell 'industriu. (Relatori~: ~rof. Devoto, dotb. Mauro, prof. 'feleky, dovtor1 Gelman, Loevvy) ; 3) fatica (Relatori : dott. Atzler, prof. Hend er son dottoir i Vernon Turuokaj~ ' r La lingua italiana è ufficialr11ente ammessa al Con,gresso. . I l~vori dei connazio1i.al~ destinati al Congresso d1 Ginevra sar.~nno raccolti dagli Uffici del Comi· 'lato Italiano i quali ne cureranno la trasmissione al Comitato Centrale Svizzero. In occasione d el Congresso, sar à ·tenuta n el palazz~ dell 'Univ~rs~tà -q.11 'esposizione di radiogr atier g·es&J. ~ fotografie . Il materiale dovrà esser iniviato direttamente a Ginevra (indirizzandolo al dottor Jentzer , rue de l 'UniYersité 8). 'Gn elenco del materiale da esporre dovrà l uttavia essere inviato al Comitaito Ital~ano. Per i SQC~ titolari la quota di iscrizione è di 1ra~1chi svizzeri 25 e dà diritto ad una copia degli a tti del Congresso. Come aderente può iscriversi qual_unque persona s~a presentata da un titolare, corrispondendo la, quota ridotta di franchi svizzeri 10 .. Le quote sudde1~te debbono essere Yersate od inviate alla Direzione Generale della Cassa. In via eccezionale si accetteranno .anche versamenti in valuta italiana, in ragione di L. 95 per i titolari e di L. 38 p er gli aderenti. Per il viaggio di a11data e per quello di ritorno i Congressisti fruiran110 sulle linee ferro,v iarie italiane clello speciale rjJlass-o <lel 50 per cento · sulla tariffa rliffere11ziale ordinaria , secondo le n orme ch e verranno a s uo ten1po stabilite dall '011 . ì\linist.ero d elle Comu11icazio·n i. Per qualsiasi eve11tuaJe i11for1nazione in ordine al Con gresso, gli interessati Yorr a11no rivolgersi al Comitato Italia110, })fesso la Cassa Nazionale Jnfoir tu r1j , piazza Cavo1rr 3', Roma. 1

1° Congresso Stomatologico Internazionale. Come abbiam,o an11:unziato, è pro1nosso dalla « Association Stomatolog'ique Internationale n e si sv~lgerà a Bttdapest. È posto sotto l 'alto patronato di S. A. S. ~Iikl6s HoDthy, Governatore d 'Ungheria, e il patronato del Presidente del Consiglio dei Ministri e, dei l\1i11istri <l ella P. I. e delle Previclenze Soci ali. La data. 11e è st ata fissata dal 2 al 7 sei!: te1nbre. Al 28 febbraio erano' g ià an11u11ciate cir ca 120 oomu11icazioni d~ aut.ori d 'ogni }Jarte del mond<>, fra i quali i maggiori niaestri d ella stoma tologia i11tern azio11ale . Vi saranno se~ r elazioni sui seguenti argomenti: profilassi della carie ~ chirurgia d ei mascellari e della faccia; ~epsi orale; odo11toiatria conservatrice; protesi; odontortopedia. Profe ori ordinari clell 'l .111i,·ersilà di Budapest terran110 co11fer enze di apertura delle varie sezioni. 1


I ANNO

XXXVIII, NuM. l GJ

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SEZIONE PRATICA

Fra le lingue a1nmesse uffici almente al Congresso è l 'italiana. 111 occasione del Congre so sar à assegnato per Ja prima volta il premio « Giuseppe Arkovy » istil uito (lalla Associaz jone S Lo111atologica 'U ng·heresc per onorare 1a n1e1noria d el grande coni1azionalei, fondatore rlell a 1uode rna s to111atol ogia. Il pre111io ~ destinato, a quel 111edico s ton1atolo·g o di qual siasi nazionalità, cl1e j)r esenti l a 11~igliore opera, sia <:ssa un libro o ui1a dissertazio11e su argomento storrtn Lologi ~o. Ne]};\ Commi ssio 11c aggiudicatrice ~J el pre1nio l 'Ilalia è rapprese1vta ta dal prof. Coei1 .Cagli . Da J}aPte sua, l a Federazio11e Stomatol ogica Ita liana ch e quest'anno ha sq.speso l a sezi o(lte .scientifica del su o congresso per favorire quello <li Budapest - ha istil11ito t1n premio straordinario di L. 2000 da as·segii.arsi all 'auto•r e della mi.gliore con1unirazione italinna c11e sarà fatt a al Congresso di Budapest. Le inscrizioni so·n o aperte a tutti gli sto,mai~o­ logi, ai <ientisti ch e accet1it10 i principii dell '« Associalion St-Olnatologique Internationale n (obbJig·atorietà del diploma di medico per l 'esercizio .della odontoiaitria e protesi clentaria) ed ai medici generici o specialisti ch e i interessino alla s ton1a tologia. Le d·oi11ande cii a11'\mi ssio 11e p er l 'Italia cl evono iessere rivoilte esclu siYamcnl e :-t 11 '1\n1mi11i strazio,n e d ell a Federazion-e Stomatolog·ira Italiana, piazza S. Bernardo, 108-.A, 11oma (105) arcompagnal e dall a quota di L .. 100, l a cjuale dà diritto a tu·t1e l e facilitazioni inerenti al Congresso (vi agg1, nlloggi', ~scursioni, fes teggia111enti, ecc ..) e al volume degli ~ tti. I membri di fan1ig·lia dei co·n gressisti pagano la 111età e godono degl i s tessi diritti, fatta eccez jone per il vol11n1e cl egli ai! ti. Adesioni e Yer sa111e{lti l)Osson,o essere fatti nel n1odo piì1 spicci o ecl economico a mezzo del conto w rrente pos tale . <lel giornal e cc La Stomatologia » ( organo t1ffici ale della F ed eraz. Stomat. Italiana), 'N. 1/2608 Roma. 1

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si è Le11ulo il 4° Co11gresso i1azionale della Società Italiana di Medicina Colo,11iale. A Sezioni riuniti e n ell a 5a. Sezione, sono state fat1e Yarie relazio11i e co,111unicazioni cli i11edicina e jg·ie11ei coloniali. Segnali ain<?: prof. Pullè, eziologia e para silologia delle dissenterie; prof. Izar , terapia d elle dis e1lt~erie ; prof. Zavattarj , parassiti vettori di i11ala tlie infettive; coJ. m erl. J\'.IariobtiBiar1cl1i e 1)rof. Ca111panacci, tubercolos i; sen. Gabbi, acclimata1nento dell'Europeo ; ge11. med . Rho, malattie cutanee e mezzi più efficaci cli profilassi e ci i c ttra err. (se 1n1)re j rt rap]>Ort o alle zo11e col on i ali) .

4° Raduno-Congresso nazionale talassoterapico. Si è pubblicato il program111a dettaglia-lo d i t{ueslo conveg·1~0, indetto a Trieste sulla costa i striana clal - 24 al 2q april e; chierl erlo all'Ufficio fii Segre leria del Co111itato esect1tiYo, Ospedale « Regin a El ena », 1'ries1'.e.

Convegno pe1· l'idrolog·ia italiana.

Xella sede del Si11dacato Nazionale d ei ~ledici, si è adunato a: Ro111a, il Cor1siglio. Direbtivo del1'« Associazio11e ItaJiana di Idrologia, Cli111atologia e Terapia Fisica», convoca to dal p-rof. A. ' ' alenli dopo l e dimissioni clalla presid e11za gen~rale del prof. L. Devo·to. Vennero comm ernorali i proff. V. Ascoli, se11alore l) ueirolo, Ca lta11eo, Garde11ghr, bene111eriti d ella IclrolO'g'ia Italiana. L '011. ])roi. i\[orelli es11r esse il proprio pensiero sui i)rO])le u1i ge11er.ali de lla ]drologia ilalia11a, dell a quale rilevò i 'in11Jor la11za agli effei~ti dell a 111ed ici na sociale. Si trattò de1l 'org·anizzazione del prossin1-0 XXII Congres::o i\azio11ale Idrologico, da_ tenersi a !Vfessi11a nell '·o l tobre di ques1~ 'a11110, sotto, la pr0side11za (lei prof. G . Iz&.r; e d ella partecipazione al .Co11g r esso I11 lcr11azio11ale st1l lleu1nalismo, ch e si terr à a I{o.111a i1ell 'anno pros "' in10·. Venne presentato dal d ot.~. Gal.assi il piano, gra11Congresso internazionale di medicina e farma- dioso di l111a città d el Sole (Eliopol]) per raccoglier e possibil111 cnte tt1tli insieme i fanciulli che cia militari. ogni a11110 sono ricl1ian'la ti d all'estero· in It alia Clii i)artecipa a quest o Co11g·r e so - cl1e si svoJ(figli di ilalia11i) p er alto provvjrlo volere del Duce. ger à a11 'Aja dal 15 al 20 giug110 - ed an cora no11 All a ·cli rt1ssioin e su que to progetto pan~ecipa­ aYesse ricevuto i programn1i, la tessera e l e norn1e, rono' i proff. Ca8ag·randi, Ceserole, Picci11ini, Vapuò farne richiesta alla segreterja gener ale, Suril enti ; ecl es11resse il proprio parere n10,tivato, l 'on. nan1 e .•~rri0t :3 , I .a Hnye, Ol a11cla. pro f. l\Ior elli, ch e si coi11piacque col clott. Galassi per la bo11l~1 dello scopo cl1e egl j si propoi1 e . "' Pneumothor'a x artificialis ,, D 'in t e a co11 il dott. G·. Liel)n1an11 Ycnnero s1ale l)a i rl 't1na più i ntin1 a e cordiale collaR di i1nrnine11te pubblicazione il Bollettino per ]Jilile horazio11e tra l 'ai1tica e })enemerit a Associazio11e l 'anno J 931 .. ' scie11tifica e l~ g·iovani forze d el Sii1dacato dei meI signo~'i soci sono pregati di rimettere ~a quota dici i clrolog·i . ~lnnuale di L. 15, all 'l Jfficio del Segretario geneTale: prof. dott . Umberto Carpi, vi a A. da Giu sCorso teorico-pratico di talassoterapia. ·.s a110 18, 1\11lar10· (126). . . . . S i sp edisce a richiesta il programi11a esecu tiYo Inoltre i si ()'nor i soci sono pregait1 d1 indicare ~ll 'Ufficio del e Segretariato : 1) le nuove eventuali d i queslo corso, cl1e aYrà luog·o a Lid o di \'e11ez ~a~ presso l 'Osp ecl ale al ì\-I[lre, rl al 3 al JO ~1agg 10 , p11bblica·zioni sulla Collass?.terapia; ~) i nuovi me~ lodi di tec11ica e i nuoY1 aipparat1 o strumenti sotlo l a · clirezi o•ne del 1)rof. C. Cer esole, via Dal('On cernenti i'n ç·olla~solerapia; 3) ~ nomi dei memazi a 11, Lido-Venezia.:. ·dici e delle i slit11 zior1i cl1e praticano il PneumoCorso di patologia esotica e di parassitolog·ia medica. torace oppt1re la Cl1irt1rgi.él polmo•n are: T~t~e q11 e. Le notizie seryjra11no l)er la p 1, 1bbl1caz10,n e d el rell 'Is lil uto delle mala ltie nautiche e tropicali Bollettino 1931. di A1nbt1rgo (Ins titut fi.ir Schiffs- und Tro1:>en h:rankheiten) Yerrà te 11u~o quest 'anno un cor so I 10 Congresso n11zionale di studi coloniali. dal 5 ottobre al 19 dicembre. Esso co1nprende confere11ze di1nos trazioni ed e ercizi pratici s11i sesi è . . Yollo cort1e al)hia1110 an11L1nzialo, 11egli gtLenli' soggetti: clinica, eliologja, a11alon1ia p ascorsi g ior11i a J-:'ire11ze. 111 seno alla 6a. Sezio·n e 1

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576 tolog~ca,

trasn1issione delle I11alattie esotiche e lotta con tro di esse; introduzio11e allo studio dei p~otozoi patog·eni, d ell 'eln1intolog·ia ed ento1nolog1a n1edica, delle epizoozie e clell 'i spezi onei delle carni ; igiene nautica e Lropicale. Prospe tti particolareggiati die tro• richie"' la. Il cor so sarà tenuto cl~~ pro.ff. :r Fi.illebor11, Giomsa,, J\Iarti11i, J\Iayer, Muhlea1s, Nauok, Paschen, Rege11da11z, Re ie11eno\v. Sanne1na11n, ogel, \l\Teise. I pa~lecipanti al cor.so, . purch è sia110 111edici approvati, potranno a r1ch1esta sottometters,i ad u11 esame finale; se lo, sosteranno con u cce so sarà rjmesso loro un diploma. ' Si prega d :iscriversi non oltre una setli1nana prima dell 'apertura d el corso e d'inviare ogni corrispo11rlenza all 'cc Instit tlt .fi.ir Schiffs- und · Tro11er1kra11•k heite11 >>, Rernharrl Nochtstrasse 74 Hamburg 4 (Germania). '

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. [-.\~NO

IL POLICLINICO

XXXVIII, l\7U l\J. 16}

n~le di Cleru1011l e po~ alla Corte d 'Appello cli

l-l1ou, la quale ha co11fermato la precedente se11teI\za. Il di:rettore ed il figlio associalo nella di. . ' rez1011 e, sono stati. co1:idannati a 3 mesi di prigione e 5000 franchi d1 multa ecl a corrispondere :~oo .franchi ~ '~ndenni~zo a · c~ascuno dei 67 pa:1entt ,q':1ere~at1s1. c:olle~L1vam ente . L 'ingeg11ere cbe costru1 Il d1spos1t1Yo e ~ta to deploralo e condan11ato n 25 fra11chi cl 'ain111en(la

Viaggi medici internazionali. Con1e i1e aiveva.i110 dato notizia, per iniziati' a della « Société l\;féd~cale du Liltoral Méditerra11éen », P'r esieduta dal dott. Faure una carovana int~rnazional~ d~ nJ,edici ha visitat~ alcuni centri o~peda~ieri e clinici dell'alta Italia·: Genova, Pavia, Milan?., Padova, Venezia, Torino; ovunque è· slal a cordialmente accolta .

Corsi di perfeziona.mento a Parigi. Nun1erosi cor si di p erfezio11amento, ha11110 luoO'o fllurante tutto l'anno presso la Facoltà nledica di Parigi. Per infor1nazioni rivolgersi al cc Bureau des Relatio,n - !Vlé<lica1es avec l 'Etrang·er », Fact1l1té de ~Iédecine, SalJe Béclard, Parigi.

La Scuola Medica di New York. Co,l 1° luglio proissimo l 'U11iversità Colu111bia si aggregherà la Scuola ~Iedjca di perfezioname11to con. annesso Ospedale, che era sorta nel 1875 come sezione della Scuola Medica Universi·taria . ' ma nel 1882 n e era d~ve11uta indipendente. In tal n1odo la Scuola ~fedica <li Ne'v York aun1enta la propria efficienza.

La cc Société ~Iédicale du Littoral Méditerranéen » ha organizzato un viaggio sulle Alpi fra11resi dal 1° aJ 13 luglio ed uno alle Cevenne ed a~ Pire.nei dal 28 ag·o·sto al 9 settembre; sono posti r1spett1vamente solto i patronati delle Facoltà mediche di Lione e di ìviontpellier. Per informazioni scrivere alla segreteria, rue ' ' erdi 2~, Nizza.

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Commissione sull'allattamento in Inghilterra. Il i)eriodico « 1'11e Lancet » ha nornii1alo una Co1nmis ~ione d 'inchiesta sull'allattamento, con lo scopo precipuo d 'indagare le cause che determinano la deficie11za di nutrici e di avvistare i mezzi atti a ri111ediarvi. La commissione è presieduta da lord Cra''' ford and Balcarres; segretario1 onorario ne è sir Squire Sprigge, r edattore-capo e proprietario del periodico, assisit ito dal dott. ~I . H. J{ettle.

La città •universitar~a di Parigi avrà il suo servizio medico.

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La signor a Cl1arles~Louis Dreyfu s ha do11alo1 alla città universitaria cij Parigi la somma di tre inilioi1i di franchi, la cui rendita sar à destinata ad assicurare il servizio medico nella città s tessa. Una c-0mmis io•n e compo~ta del decano, della Facoltà inedica (} dei prqff. Léo n Bernard, Gosset e R. Duval è . stata incaricata di elab-0rare il progran11na . Verrà edificato u n padiglione IIl.edico e si co·n ta che esso sarà approntalo entro un anno; n1a non v~ sarà ospedalizzazione: gli studenti malati ospeclalizzabili verranno accolti nelle _cli11iche dei professori della Facoltà medica. 1

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I dirigenti 4i• un-a stazione idrotermale condannati• I i11etlici addeLLi alla pJccola stazione idrotern1ale di Saint i ectaire in Alvernia (stazio11e specializzata pel trattamento delle forn1e morbose nlbu111inur ich e), rico11obbero che 1'acqua, dopo esser e sla la llsata per i bagni, YeniYa raccolta i11 un serbatoio, riscaldata e nuovan1ente lltilizzata. 1 e rleriYò uno ca11dnlo, cl1e è sboccato in un 'azio11e giudiziaria, SYoltasi in pri1110 te111po al Tribu-

Nuovo metodo di ringiovanimento i

Alla cc Società di wiedici11a » di Parigi il d-0tt. Dartigt1es, fon,datore dell '{Jnion,e Medica Latina, reputato chirurgo della bellezza, ha letto una co~~nicazione del dott. Cavazzi di Bo·l ogna, il quale in~etta gli orID:Oni sessuali maschili isolati da animali giovani e sanj a in,dividui indebo,l iti dall 'età o dal lavoro,, · · · È noto che l 'isolamento di questi ormoni è già stato ai1nunziato da i\fcC.~ee e poi da McGee in collaborazione di Gallag·her, ~Ioore e altri, da Loe"Ye e Voss, da Fun,k in, oollaborazione di Harrow e Lejwa, da Martins e I~ocha - e - Silva, da Dodds)" Greenwood e GalliID:ore e, in, Italia dalle dottoresse Frattini e Maino. ' Non se ne erano avuli però azioni di rinvigorimein ti , ma so;Jo ui caratteri sessuali secondari_

Per un'intesa franco-tedesca. Ur\ m:trLifesto fir111ato da 186 intellettuali frai1-

cesi - scrittor~, artis ti e scienziati, tra cui alcune personfl lità mediche -- invita i colleghi tedeschi a cqn1piere azio ne pacificatrice. . È stato rispos to· con u11 altro manifesto, il qttale reca 188 firrr1e d 'intelleltual~ tedeschi, che accolg·ono cordialmente l 'i11vito, ma fanno rilevare come la Germania sia s tala posta in condizioni d~ depressione morale e n1aleriale, il che crea risentimenti diffici_ìi a Yincere . Invita a collaborare senza riserve per raggil111gere un 'altissima finalità: la formazione della nllOYa Europa. 1

Un medico rimandato a scuola. Si è svolto a Vienna un processo contro u11 n1edico accusato di aver cattsato la mor-te di due donne, in seguito n interventi male eseguiti sui ge11itali interni. Due periti, llominati dal Tribunale> l1anno trovato che gl 'interventi furono intempestivi, brutali e inidonei, con perforazione dell 'utero ~ di altri organ~, i1u111erose lesioni degli organi


(ANNO

XXXVIII, NuM. 16]

SEZIONE PRATICA

prossin1iori, strappi ~cc. Il n1edico inoolp,a to si d~fese d~chiarando che av~va appreso la tecnica a Berlino, clove aveva conseg·uito il diplo·m a. Il doitt. Katz, di Vierln a, fece una Yera r equisitoria contro i n1etodi d 'in seg·name11to a.dottati- a Berlino. Il Tribunale ha sospesq. il medico, dall 'eser cizio pratico, finchè non avr à superato nuova111ente g-Ii esami presso 1a Facoltà di Vien11a. 111 esito a qt1esta se~te11za , la << Soc~età tedesca contro il ciarlatanis~o » h a intrapreso un 'inchiesta, i:•er accertare i 11omi d egli esam inatori del rnedico in discussione e denunzia.Tli al ministero della pubblica istruzione, co1ne cau sa omicidio ca]poso"

ENRICO MODIGLIANI Il 2 aprile u. s., a 53 ai1ni, nel pieno della sua a ttività professionale, mor~va in seir eniità e in piena coscienza della sua fine1 immatura, il prof. Enrico Modigli~ni, insigne studioso, valoroso pediatra, filantropo ~el sen so più eletto della parola. Alla gloriosa scuola d el Co11cetti, da assistente volo11tatjo, raggiunse il gr ado di aiuto·, che mantenne per circa un ventennio. In tale periodo pubblicò importanti laYori sulla specialità, ove si rispecchiano e si integrano !l vigore del metodo scientifico, l 'acutezza delle µidagini, la minuziosa e Qnesta ricerca del vero. Basti citare il volume sul Basbeiirre e ricord ar e di volo le monografie sulla corea infantile, st11la difterite, sul morbillo . Il Modigliani vinse ~ con cor si n egli Ospedali di Roma e vi tenne il posto di assi&ten•t e e di aiuto. In tale qualità, rliresse per Yari anni il Reparto d elle malattie c-011tagiose clel l)oliclinico, racco-

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gl~~ndo u:qia larga messe d,i esperienza e di p·r atica eh~ mise a profitto della sc~enza p ediatrica,.

e che culminò oq,n l 'o.riginale e pondero-s o lavoro sul R ene nella difterite e nella sca1:latlina, il quale gli valse la docenza. Allo scoppio della guerra, il Modigliani corse in pr~ma liQea al propi-io dovere d~ m~dico e di chirurgo, ~ potè, co~ u11:a mo1~entanea sosta come p ediatra, mettere a, vantaggio dei soldat! il suo amore per chi soffre, il suqi &p·i ri to di dedizione alla ~atria, la, esperienza acquisita negli Ospedali. Dopo la gu erra, la su a attività si svolse preciPUa.ID:ente i11: opere fila11tropich e di assiste11za al1'infanzia, coadiuvato efficacemente d alla sua conso:nte. Furor10 da lui fondati e diretti gli Ambulatori Nido, prima istituzione del ge11ere in Roma, e l 'J\.1bergo per le Madri nubili lattanti .. Pubblicò altri lavori originali sulle vitamine e sulla Cuc~na Infantile, e altri ancora erano in corso di compilazione. Da alcuni anni aveva assunto disinteressatamente la direzione d~l Repanto di Dermato1logia Pediatrica presso. l 'Ospedale· di S. G.allicano, con risultati sempre tang·ibili e talora brillanti. .Il prof. Modig·liani riuniva iri sè, in una sintesi felice e armonica, la tempra dello studioso1, l 'integrità dell 'animo, la ser enità e giovialità d ello spirito, e ]a infinita bontà verso i sofferen·ti e sopratutto verso il b ambino amID:alato.. Il Policlinico, a nome dei colleg·hi e d egli estimatori, si inchina alla m emoria dell 'illustre Estinto, ed invia le più oommosse 00 ndoglianze alla eletta con sorte, a! figli, alla famiglia. G. DEL VECCHIO . 1

Indice alfabetico per materie•

Acido barbiturico : derivato . . . . Pag. 564 AnchiloSitomiasi simulante u11 i1eopl asma gastrico . . . . . . . . . . . . . )} 550 Bacillo di Koch: ricerca n el sedin1ento orinario per la diagnosi di tbc. in ge)} 563 nerale . . · · · · · · · · · · · · · Bibliografia . . . . . . · · · · · · · 556, 557 Bronco-pol1no1I1ite sperimentale . . . . )) 561 Calcolosi del pancreas . . . . . .. . )) 562 Calcolosi intraepaticà .. . . . . . . )} 591 Capitolato: modificazioni; aumenti periodici; r ico r so; competeriza . . . . .

Cardiopatie: acido lattico clel sa11gue . . Cardiop atie : f1Jnzio1n e del fegato. . . . . Concorso: man cata valutazio ne di al cu ni titoli ecc._ . . . . . : . . . · · · · Cronaca de l m ovimento professional e .

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Deliri alcoolici : stricnina ad al te dosi D~abetici: chj.rurgia n ei . . . . . . . Ematomi retroperitoneali infetti . . . . Emorrag·ia cerebrale: trattan1ento . . . G.ermi patogeni: sviluppo nei tessuti IIlorti . . . . . . . · · · · · · · · · · Intestino•: perforazion e trauniatica . . Malaria : l)feYen zione n el campo pratico

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~IALPIGHI

G .. B. : commemorazione .. .

A1 edico condotto: sanzioni disciplina1·i Micosi dell 'apparato respiratorio n ello stadio iniziale . . . . . . . . . . . Milza: cisti d 'echinococco . . . . . . . MODIGLIANI E. : biografia . . . . . . . . . N(J)scite: limitazione volontaria nella p raticJa medica . . . . . . . . . . . .

Nutrizione: malattie della per di- , . sarmon1a . . . . . . . . . . . . . . . Obesi tà: pato•ge.nesi e problemi del nl et abolism o tJas.ale1 .. . . . . . . . . . . Paralisi infantile : trattam. col m etodo Bordie1· . . . . . · · . . . . . . . . . Peritonite p11eu1nococcica ge,n eralizzata .P rimitiva 1.n adulti .. . . . . . . . . Pollinosi . . . . . . . . . . . . . . . . Polmoni: ascessi e gangrena trattati con l 'emetina .. . . . . . . . . . . . Polmonite lobare e su o trattamento . . Rac.hianestesia: associaziome adr enalino-efedrini.ca . . . . . . . . . . . . . Saliva : urea n el! 'insufficien za r enale . Sa11gue : m eccanismo d ella coagulazione Siringomielia : roentgenterapia . . . . .

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Diritti di proprietà riservati. - Non ~ consentita ia :ristampa di ZavoTi pubblicat' nei Poliolinico Be non '" 1eauito ad auto'Tizsazione scritta dalla Tedazione. E vietata la pubblica•ione di aunti di eaai ten•a citarne la tonte.

V. AscoL1

t, Red. capo. Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.

A._ Pozzr, r esp .


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IL POLICLINICO

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[.ANNO

XXXVIII. Nul\t. 16

Nuove pubblicazioni della nostra Casa Editrice, per i signori abbonati al ''Policlinico J,: Dott. · ORESTE BELLl:JCCI

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La Medicina preventiva e la Selezione pr:ofes-

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sional.e. In rapporto ·' alle . Assicurazioni sociali

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(Lavoro premi ato a.l Coin cor so Nazionale indetto dalla Società Italiana di Medicina Sociale con L. 10.000 di premi della « Rivista di Terapia ~oder11a ~ di ~ledicina pratica »)

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Prefazione del Prof. CARLO FOA DIRETTORE

DEL L'I STITU TO

DI

FISIOLOGIA DELLA R._ UNIVERSI'I'À DI MTLA!~O

$0MMARIO-INDICE. - PREFAztoNE. - PARTE PRIMA (A) . - La medicina preventiva e l'assicurazione malattia. CAP. I. Ricordi storici e consi·der.a zi<>ni generali sulla asisi curazione contro le malattie. - CAP. II. I l cam·po di applica-zione, ·dell'a ss~o1u:azjooe malattia , dl oont enut-0 medi·c o legale del 1ccn cetto idi malattia e ·g li -0rgani tecnici nei l~ro rapportri. colla profilassi S-Ociale. - 0AP. III. La pro.fiJa.ssi. sociale ed i 'Problemi generali -0h e si irife· risoono alla attività pro.fess~onarle dei sanitari. - CAP. IV. L'in·dennit~ pecuniaria n elle eue irelazioni colla medicina prevent.iva e la profilassi snciale. - CAP. V. L'à,siSi curazione . malattia nei suoi rapporti .coi problemi profilattici e speoialm en te ·c on qu ello della proifilassi prenata.le. ·- b AP. VT. La ·protezione tlel neonato e della p'l'ima infanzia e l'assicurazione cont.r o l e m alattie. - C~P. VII. L'a~icurazicne malattia 'e IP. protezione dei ragazzi nelle scuole. - Ci\P. VIII. L'assicur:razione malatti a e l ::i- profilassi delle mal~.ttie ·infettive, de1la tuber· .colos i, delle m•a latt ie veneree e dell'1al<0ool.ismo. - OAP. IX. L '~.ssicuraziione mala tt ia e l'assicuriazione maternità nei loro r ectpr.oci rapporti .colla prof:Uassi soci a l e. - CAP. X. LP.. ccovdinazione tra le assicurazioni m a lattia e _gli enti ch e ·p rovvedono alla profilassi soe>ia le. - PARTE PRIMA (.IJ). - Orientamento, selezione protesslonale ed assicurazioine malattie. - OAPI'I10LO UNICO. - PARTE SECONDA. - L'assicurazione infortuni .n ei suoi rapporti .colla medici·na preventiva e c'olla selezione protessio.nale degli 09et"ai. - CAI'. I. Assicurazione infortUIIli profilassi .eooiale. - QAP. II. L'assicurazione contro gli infortuni del iavoro e l 'assistenza medica agli oper~i. ·- OAP. III. L 'assicurazione infortuni e la. selezicne profeesiona.l e dell'operaio. - CAP. Iv'. L'orif'ntamento 'J)rofeoo ion~le. CAP. V. La .diQtt,rina e l~ pratica d ella selezione e dell'orientamento dei lavor a t-Ori nel n<>stro Paese. - CAr. VI. Il dà.ritto 1cc stituit o in tem a d i prevenzio ne degli infortuni tSul lavoro e lE' istituzioni ·che lo fian-cheggiano. CAP. VII. L'assicuraz.ion.e contro gli inicrtu•n i ed il problem a della profilassi dell 'infortunio. - PARTE TERZ.I\. · Le assicurazioni contro 1a disoccupazione, invalidità e vecchiaia nei I-oro rapporti colta medicina preventiva e colla sele.zione . profpssionale. - OAPITOiiO UNICO. - Conclusioni. 1

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Volume in-8°, di pagg. VIII-168, nitidamente stamp alo. Prezzo L. 1 8, pi11 le spese post ali di . . 11edizione. Per i n ostri abbona.t i so1e L. 1 5,90 in po·r to franco.

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Dott. Prof. ROBERTO BOMPIANI

L.

DOCENTE Ul CLINI CA OSTETRICO-GINECOLOGI CA NELLA R .. UNIVERSITÀ DI ROMA

Eugenie a e Stirpe con diverse figure nel testo e due tavole fuori testo.

Prefazione del Prof. Sen. ERNESTO PESTALOZZA. INDICE-SOMMARIO. - Prem eisse e pr esentazione · del lavoro, pagig. 1 a 8. - PARTE I . - Eugenica in genera le, pagg. 9 a 54. - Le eredità pa.to1ogi•ohe più .importanti dal punto d i vista demografico ed eugen1co, pagg. 55-56. - L'eredità eif.:i~itica, p à.gg.- 57 a 70. - · L 'eredità tttb erc-0lare, pagig. 71 a 80. - Alccolismo ed eugenica, pagg. 81 a 88. - La malaria in rapporto al problem a demografiico ed ewgenico, pagg. 89 ~.. 95. - Le m alattie .nervose e m en tali idi !frorute al problem a eugen·i-co e demografico, paig.g. 96 a 101. - Fattori lega.ti alla funzione di mat erniità -<'.he posson o .aver e inflt.1en za e11l problema demografico ed eu.genico, più epeciailmente consider ati da c:iuesto .s econdo punto di v ista, (pagg. 102 a 120. - Costituzione ed ei1genica, p a.gg. 121 a 140. - PARTE II. - Engenica applicata nella ~iovinetta in vista della futi.1ra funzic:n.e 9-i ma~ernità., . paigg . . 141 a 160. - Lo sviluppo ·dell'apparato genital e dalla nascita all 'età della vita sesm1ale. L~ cause che possono modificarne l'evolu~ione ed i l oro effetti più .specialmente •cons1iderati per l'utero e per l 'ovaio, 'J)agg. 161 a 185. - Lo svilll'PPO 1del bacino e le cau;;;a che posse:no a lterarne l'evoluzi001e da lla nascita all 'età della vita ee68Uale, pagg. 186 a 208. - Lo s·Y iluppo della mammella e le -cause ch e posson-0 alterarne l'ev-01uzione riperc11otendosi sulle funzioni di m aterm.ità, pagg. 209 a 212. - L'igtlene e la profilassi ginecologica dalla nascita all'età della vita sessuale in rapporto alla fntur:ra f11rnzicne di materJlità, paigg. 213 a 221. - Il l avoro stipendiato e s alariato, considerato più specialmente nell'età dell-0 sviluppo, in r apporto a.Ila fun21ione della .maternità, pa,gg. 222 a 226. - La profila-sei ·m o.;: ale del ma.trim on io: .disciplina nella V'ita della giava:r;ie .che si . a,ppreeta a divenire madre, pagg. 227 a 230.

Volu111e in-8°, cli pagg . VIl-230, J1iLid a1ne11te starr1palo, su carita uso mano-macchina. Prezzo L. 2 5, pit1 le spese p ostali di spedizione. Per i n ostri abbonati, sole L. 2 2, 7 5 in porto franco. Por ottenere quanto sopra inviare Vaglia all'editore LUICI POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA·


Roma, 27 Aprii e l ~~1 - lX

ANNO xxxv111·

Num. 17

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I

fondato dai profes sori :

GUIDO BACCELLI_ FRANCESCO DURANTE .

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S ·EZION.E PRATICA .

REDATTORE C APO: P ROF.

VITTORIO ASCOLI t

SOMMARIO. \.avori originali : C. Atntonuccii: Tecnica della eol ecietografi a rapida. Osservazioni cliniche : C. Lu-ccioni : Ca.n.crena gassosa e siero-terapia. Sunti e · rassegne: ART1cor,Az10N1: Joel Go1dthwait: Oonsideraziond. gene'Nllli 61lll'artrite. - F. Bezançon, Mathieu-Pierre Weil, J . Delarue, V. 0Thillaneki e P au: I l euibstrato anatomo-patologi-00 ·del reumat i smo tuber.colare. - Moulonguet: Un p.rooodimenito di trapianto rotuleo. - GINECOLOGIA: E. Nov~.k: I distul'IM funzionali della mestruazione ed il loro tratta.mento. - P. Blan·d , L. Goldstein e D. Wenrd.ch : Trioomon.iasi vaginale nella dc..nna gravida. - Faehrma.nn: Formazi001e a-rtificialE- della va.gin.a dalla fleseura sdgmoide. Rariora artis : J. Troisier , M. Moruner ot-Dumaine e S. Develay : JR'~ febbre quintana. Notizie bibliogratiche. - Cenni bibliografici. Acoademie, Società Mediche, Congressi : R. Aocademia Medica •di Roma. - Accad emia Medico-Fis ica F ior entina. - Associazione Medie ~, Triestina. ScJCJietà Medico-ChiTurgica Bresci an,a . . .

LAVORI ORIGINALI. · Ospedali Riuniti di Roma - (Ospedale del Littorio).

Tecnica della colecistografia rapida. Dott. CESA.RE ANTONUCCI, pr~mario chirurgo 1. docente di Patologia spe·ciale chirurgica n ella R. Università di Roma . Nella mia nota prece.dente, pubb11.icata i1el nun1ero· 1 di questa annata del Poli·clin ico, Sez. p·ratica, sulla Colecistografia ra•p ida ed epatografia con mezzi di co:11trasto, dopo aver r iferito su alcuni tentativi fatti da altri autori ,p er ottenere delle e1patogr~fie con le .sostan· 2e opacizz.anti di u·so comune ho scritto : . cc Ho pensato .di combinare o associare a.Ila tetraiodo somminis~rata nelle dosi abituali, una sostanza , ch e elettivamente e rapidamente s i po·r tasse e possibilm ente si depositasse per qualch e t~m1po nell 'organo epati•co, trattenen·do in esso una quantità di prodotto opaco &uf'ficien,te a d op,a cjzzarlo più che n ormalme~te e quindi a creare, in casi di m,a lattie-a sede epatica (c.isti, tumoni eéc.) qelle ·differen ze d.i opac ità utilizzabili a scopo ·diagnosti co. 1

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Appunti per il medico pratic,o. : CASISTICA E TERAPIA: Ictus l aringeo im oorao di larin'g o-tracheite spasm odica. -

Con.si1derazioni sull~ starnuto. A proposito ·d i un ie aso di starnuto a. tipo . p.arossist.i:oo.. - Comuni « rruffreddori ,, e catarro nasa~e. - L~, cura degili asceeei peritons·i .llari.- - Le congestioni -p c.lmonari dei gottosi. - Dia gnosi e terapia della gangrena pqlmonare. Il trattamento pneumotoracico. - Le medieazion!i eipecifiche, o pretese specifiche, della brancopolmonite infantile. - Trattament o semplificato dell'empiema n el hambiu·o. - I GIENE: In teina di profilassi runtirachitica. - SE~tE IOTIC~: La sierologia delia .g onol'rea e la sua utilizzazic.·n e pr ati ca. - RUBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO: A. Franchetti: La pro.fi1assi 1delle mar l attie sociali: Malattie veneree. - VARIA: La nebbia mortale. Nella vita professionale : EsageraZ1ioni e realtà. - Cronaca del movimento professionale. - Conoo·r si. - Nomi ne, promozioni ed on-0rifioonze. Notizie diverse. 1

Rassegna della stampa medica. llfldice alfabetico per materie.

A.nch e se non avess i raggiunto tale scopo, probabilmente sarei riuscito per lo n1eno ad avviare verso il fegato ·più rapidamente e più com1)letamente il composto . opacizzante ed avrei quindi potuto .avere delle col~ cistografi e in t en1p·o più breve e fo,r se con . concemtrazion e più inten sa ch e n·e1 metodo _di uso comune ». Mentre ch e per 11'epatografia i risultati sono stati finora non ·probàtivi, per la colecistogra ~ fia ,abbi.amo ottenuto una anticipazione gran·d issima sul tempo abituale. · La prima visibilità della colecisti , col nostro metodo , si è avuta a ppena dopo un'ora, alcune volte dop 0 m ezz' orq,, dalla iniezione endovenosa. Consi'deran.do oh é i risultati · n el campo della colecistografia erano più sicuri e promettenti ch e n el campo della epatografia, abbiamo· cercato in qu,es ta prima serie di ricer che di mettere a punto la tecn.ica di quella, anzich è di que ta. . Qual che particolare della tecnica stessa potrà an.co,r a essere mo,d ificato nel corso dei nostri studi; ma le linee g.enerali ormai sono fisse, e crediamo 01p portuno ch e altri sperimen 1

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IL

[A~No XXXVIII, NuM. 17]

POLI CL I~ I CO

tatori poi~ ano controllare i nostri d.a ti e i nostri ri sultati. Come sopra abbi.a mo ripetuto, non abbiamo ricercato una nuova sostanza opacizzante; m a abbiamo a ociato al composto comunem ente u a lo, ·cioè alla tetraiodo n elle dosi abituali, una ._ o tanza ch e verosimilmente si ca.ricasse ·dell a tetrai·o do stessa e 1a portasse n el fegato. Quale poteva essere questa sostanz.a ? In ·u n prrimo tempo, pensammo al glicog e ~ 1io. Ma, p·oichè la qiuantità di glico·g en o a i10tra disposizio·n ·e er.a minim.a , deci,d em n10 di in11p iegar e il glucosio, riservan1doci di tornare ad esperimentare col gli cogen o n on aprpena ce ne ia fornita una qua.ntità sufficiente p er una eir ie di prove. Sciogliemmo quin1di gr. 2-2 ,50-3 ·d i tetraiodo in 125 em e . di una soluzione di glucosio al 40 %, iniettando,· in definitiva , endovena il qu antitativo di tetra iodo· ·più g r. 50 di glu cosio. Abbiamo però· riten.u to n ecessari o p orre i p1azienti, prima dell.a p:rova, .i n caaen za di i.drati di carbonio; e perciò li abbiamo pre1Jarati tenen·d oli p·er un tempo variabile, d.a 2 a 7 g· iorni, a una ·dieta .P<?vera di id.r a ti di ca.r bo·nio, somminri. 1:rando loro pasti co mposti di brodo, uova e carne. Segu endo questo &ch ema, abbiamo ott enuto n el nostro p rimo esperimento i radiogiran1n1i già .r ipro1dotti nella precedente relazione. Ad e si corrispoilide il seguente protocollo : 1

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0

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C \ SO I . -

Ser. l lmb. (10-XII-1930). Per 5 giorni, dieta povera d 'idrati di carbonio. Ore 8 : iniezione e11do·v enosa di em e. 125 di soluzione glt1co sata al 40 ~~ (gr. 50 di glu co 1 sio~ più gr. 2 di Tetraiodo . 1° racli9gram1na, ore 9: visibi1ità buon a. 2° rad1o,g r amrna, o-re 10: massima con centra• z1on e. 3° radiogramma, ore 11: cistifellea an cora be11 visibi]e. Pasto di Bronner, ore 11,10. 1° radiogramma, ore 11,25: la cistifellea comincia a co,11lrar si. 2° radiogramma, ore 11,50 : prosegue lo svuotament o i1 ormale. 3° radio·g r amma, ore 12,30: cistifellea notevolmen~e ridotta.

tuale, COJ?.1e si può con statare dai nostri clich ès ch e sono riproduzione esatta dei radiog rammi originali. In .u n secon·do caso abbre,'iamn10 un poco il perio do di preparazione . 1

Il. - Cece. Fr . Per 3 g·iorni dieta speciale. Radiog ramma col metodo diretto: n essuna visibililà della cistifellea. Ore 10,3.5: Iniez. endov. Soluz. Glucosio al 40 % (gr. 50 di glucosio) più Tetraioclo gr . 2,50. 1° r ~diogramma, ore 11,5 : visibilità bupna. 2° radiogra1nma , ore 11,50: visibilità buo·n a: la cistifellea non è però completan1ente inietlata. 3° radiogramma, ore 12,40: cistifellea to~almen­ le iniettata. 4" radio·g ramma, ore 14: mjgliore la con centrazione: dimin11ito il volume òella cistifellea. 5° r adiogramma, ore 15,45: cistifellea ben riempita, piit ridotta i1el suo volume. 6° radj0gramma, ore 17 : colecisti rido.~ ta ancora: ma con centrazione mol~o buona. CA80

Quindi, con una qu.a ntità di poco inaggiore di Tetraiodo , si è ottenruta la prima visibilità g·ià solo m.ezz 'ora do1p o l 'iniezione. Un.a buo11a concentrazio·n e si è avuta però, anche qui,. solo, dop·o due ore. . A questo punto,, ·col inio assistente dott _ Za.p palà , ch e mi è stato di valido aiuto in tutte queste ricerch e, pen ammo ch e potesse giovare (sopratrutto a i fini della epatogra fia) il sollecitare una più rapida e completa utilizzazione del glucosio da parte ·del fegato. E,d a questo sco1p o, n ei u ccessivi casi, ricorremmo alla Insulin.a. cc Es a è l 'ormone cu1i è ].e.gato il p,r ocesso di , sintesi del g lirçogeno epatico». (I. Thannh,a user).

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Il ,p rin10 esperimento era quin1di compl eta n1'ente ri·u1scito, avendo noi ottenruto· una buona vi ibilità d01po un 'oi-a e u·n a massima con centrazione dopo due ·da ll 'iniezione. Erano g ià delineati i du·e vantaggi fon.dam entali del nostro metodo; la precocità e la inten .. i Là de]qa visione rispetto al metodo ahi-

CAso III. - Ma11c. D.om. Per 4 giorni , a dieta povera cl 'idrati di carbonio. Ra<liogra1nma col n1etodo diretto: nessuna visi])ilità de11 a cistifellea . Ore 8, 30: Iniez . 10 unità d 'In sulin ~ . Ore 10: Iniez. 20 unità d 'Insulina. Ore 10,10: 50 gr. di Glucosio più g r. 2,50 di Tetrajodo, endovena. 1° radiogramma, ore J 0,40: nessuna visibilità_ 2° radiogramma, ore 11,25 : visibilità discreta . 3° radiagra1nma: 12,45 : cistifellea co.m pletam en •. te inieittata, di forma allungata. 4° radiogra1nma, ore 17,15 : la cistifellea è ridotta nel suo' vo,l ume: la con centrazio·n e '.è ancora l)UOI\a.

IV. - A. c. P er 4 g·iorni, a dieta povera d 'idrati di carbonio_ Radiogramma col m etodo, diretto: nessuna visibilità. Ore 9,30: Iniez . 10 unità d 'Insulina. Ore 11,15 : 1 cgr. di Morfin a (questa iniezione fu fatta allo scopo di inibire la secrezion e biliare> CASO


[ANNO

XXXVIII, NuM. 17]

581

SEZIONE PRATICA

pensando ch e ques to IJOlesfe g ioYar ci per l 'el).l~O· gr afi a, c;h e qui del resto non con sideria1110). Ore 11 ,4!3 : Iniez. endoven. Glucosio g r . 50 più 'fetraiodo gr. 2. 50. - , 1° radiog·ran1n1a, ore 12,30: i1ess11na visibilità. 2° radio·g r arnma, ore 13,30 : poca visibili tà. 3° r acLiogram1n a, or e 14,30: visibilità inaggiore. 4° racliograrnma , ore 15,30: opacizzazione e distension e 111 aggior e. .5° radio,g ramma, ore. 18,15: visib~lità b·u 0na: cislifell ea un po ' ridotta rli volume.

In q11esto ca"'o la iniezione di morfina (poichè la morfina, oltre ch e inibire- la secr ezio11e biliare, di111inui ce, secondo P avel ecc., in n10do ma11ifesto a11ch e la fi ssazione d~la tetra· iodo n el fegato) e_ forse a nc h e la reJativa pirecocità d ell a iniezion e ·d 'in su1ina 11anno disturbato la rapidità d el1'a colecistog rafia, ch e è Yenuta un poco più t ardi c h e n egli altri pazienti.

del quantitativo di g luco io, si no ta ch e si è avuto un qualch e vantaggio, ma in definitiva poco impattante, n ella raptidità della colecistografia. Si nota !nolltre un fatto , che n ei nostri ca, i è ·stat o costante, cioè ch e le ci tifellee a,ppaiono, in una certa fase, en ormemente a.m ·pie, com e distese da un r.apido e copioso afflusso di bile cari ca di co,m :p·o-sto 01p aoizzante . Se questo· da to sar à confermato d a risultati ·Co·n simili, ·è evi·den te la sua importanza n el determinar e la no;rmalità o meno della parete d e11a cistifellea in esam e. Le -01&se rvaz io~ ni , da n oi fin qui fatte, r ig uardano individui n o.rmali , le oui colecisti si I.asciarono facilm ente distender e dal cospicuo afflu so biliare. Colecisti malate eviden.temente presenteranno immagini beri ditferen~i. Da un .al tro p1u nto di vi ta, qu esti risultati colecistog rafici apron o nuovi campi di studio sull 'azion e dell 'insulina su·l l1a secrezione ed escrezion e biliare . Occu pa ti finora n el d etermin,a r e i partico· la.r i tecni ci ,deil m etodo, ab,b iamo in un p rimo ten1p 0 tenuto a i10,n occu p1ar ci ch e ·dei risultati del meto d o, stesso in individui normali. Tali son quelli di •cui abbi.amo .Tiferito·. Ma pos iamo qui anch e .a.are i ri ultati del I' esan1e pratica to in un a n1.alata affetta da citi di echinococco del fegato. 1

1

CAso V. - Col. Rod . Per 5· giorni a dieta speciale . Radiogr a1nrr1a col m e todo diretto: i1essuna vi si~ bilità. Ore 8,30: Iniez. 10 u11ità d 'I11sulina. Or e 11: lniez. e11dovenosa Gl ucosio gr. 50 più Tetraioclo gr. 2,50. l 0 rad iogran1n1a, ore 12,15: cistifellea con1pletan1en te iniet tat:-t, molto distesa. 2° racliogramrrLa, ore 13: m assima co11centrazio11e. 3° rac1iog·r an1n1a , ore 14: la cistifellea n1antien e Jo stesso asp etto. 4.0 rarliogram111 él, ore 15,30: è un p o' r idotta. 5 radiog·ramma, ore 19: cis,~ifellea ancor a ber1e opacizzata, mol to ridotta. 11

Nel caso seguente, p·er sen1plificare, inietta111n10 contempo1rian·e.a m ente a;l 1n1iscug lio Tetraiodo GJl1co io .an ch e l 'Insu1i11.a . CAso '\i'I. - Cit. Ant. Per 7 gior11i a dieta speciale. Radio·g r amma col n1elodo diretto: i1essuna visipilit à. Or e 10,35: Inicz. Glucosio gr .. 50 più Tetraiodo gr. 2,50 più Insulina 20 U. 1° radiogramma, ore 11,55: ottima YisibiJità. 2c radiogramrr1a, ore 12,35 : cistifellea compl etamenf~e opacizzata, molto grande. 3° r adiog·ra111ma , ore 13,50 : cistifellea sempre ben e i11iettata. 4° r adiogr arnrrLa, ore 16_: cistifellea iniettata, ma ridotta r1otevolme11te n el suo volume . 5° racliogr am1na, ore 17 ,50: cistifellea scar samente visibile.

Considerando questi casi nei qua li al n1i · cug lio gluco .. io - tetr~i odo è stata aggiunta 1'in~ ulina nella dose n ecessaria alla utiUizzazione

1

1

1

CAso VII. - Gall. F. Per 2 giorni a dieta povera d 'idrati di carbonio. Radiog ramma col metodo dire~to : n essuna visibilità della cistifellea. 12-X.JI-80, ore J2: Iniez. I11suli11a 6 U.; ore 18: Jn,iez. lns uli11a 10 U.; Glice1nia 0,87. 13-XII-30, ore 11: Jnj ez. Insu Jin.a 10 U. Sintomi lievi d 'ip oglice1nia. Ore 11,20. Iniez. endoveno.sa. Gluco.sio gr . 50 + Telraiodo g r. 2,50. 1° r ad iogran1ma, ore 11,45 : nessuna visib ilità. 2° rnrliogramma, ore ] 1,55 : cistifellea scarsa111ente iniettat a. 3° radiogra1nma, ore 12,55: ancora scarsa1nente i11iettata. 4 1 r adiog·rarnma, ore 14,10: completan1en~ e iniettata. 5° r::irliogramma, or e 15,30: l 'iniezio-n e comincia a d in1 inu~re. 6° r ad1 ogramn1a , or e 16,30: anco·r a bene opa· cizzat a. 7° radiograrrt1na, or e 17 ,30 : la cislife11 ea p er qu.an to ridotta i1el su o volume è ancora bene opar cjzzata.

Questa osservazione di uni ca o patologico è interessante p er la curva di eliminazione ch e si potrebbe consi1derare parad os ale. Mentre in fatti 1a p·r ima visibilità è 'Precoci ima, -

·.


.

582

I L POLI CLINICO

CA~O

[A~~o XXXVIII, NuM. 17]

V.

J 11 Dopo 1 ora e 15': cistifellea completamente iniet.tata, distesa.

2째 Dopo 2 ore: massin1a concentrazione.

3째 Dopo 4 ore e 30': cistifellea un po ' ridotta.

4" Dopo 8 ore: cistifellea ancora bene opacizzata, molto ridotta .


(ANNO

XXXVIII; NuM. 17]

583

SEZIONE PRATI.CA

CASO

VI.

2° Dopo 2 ore:

1° Dopo 1 ora e 20': ottima visibilità .

men·~e

cistifellea completaopaci?.zata, m olto grande .

4° Dopo 6 ore e 15': cistifellea srnrsa1nen te visihile. .,

3° Dopo 5 o,r e e 25 ': cistifellea iniettata, m a ridotta notevolme11te n el suo vol'ntne . •


58-:1:

I L P OLICLI NICO

eASO

1° Dopo ~ ore e 5' : cistifellea scar sam en,Le iniettata. 111

[ A NNO

XXXVIII,

NUl\tI.

"t'll. v

2<1 Dopo ore 3 e 10': c~mple tamente i11ie ttata .

. ,

(

(

4° Dopo 6 ore 10' : ridotta, m a ancor a bene opacizzata .

3° Dop o f> or e e 10' : an cor a bene op acizzata. •

17]


[ANNO

XXXVIII,

UM.

17]

m ezz ~ ora .dopo la iniezione endovenosa - , la ·concentrazio·n e m.a ssima è più tair diva ch e nei casi nortrn.ali . Infatti la iniezio·nè con1· pleta si ha alle ore 14,10, cioè doip o ore 4:,50' d alla iniezione endovenoisa, fatta a l1le ore 11,20. Non siamo autorizzati a tra.rre con clusioni da un caso i~ol.ato; ma po·ssiamo ·dire ch e questa curva di visibi~ità sembir:a indi care u·n .a cer ta sen sibilità d el ·metodo se applicato a llo· studio della funzio·n e epatica. Ritornando a1lla questione tecnica, noi ci sian10 preoccup.a ti di un ultimo particola re. Nella nota :p.r ecedente si diceva : cc Abbiamo veduto ch e l 'o·p timum (colecistogra-mma dopo 1/ 2 ora , un 'ora dalla iniezione en.dovenosa) si h.a qu.ando· si associa ·I.a prep1ar azione accurata dell 'individuo alla iniezione dellla sostan · za da noi composta ». Ora c i è sembrato ·ch e, pur ricono cendo a l meto·do i v.antaggi dell.a su a sensibilità, molti avrebbe.r o potuto obiettare ch e la lung h ezza de~ necessario periodo di rp1re.par.azio1ne, .dal punto ·d i vista p1ratico, sarebbe ven uta ad annulllare il vantaggio della .r apidità con -cui dopo 1'iniezione endovenosa si ottiene la cole· ' cistografia. .. · 1 ' ' · : t\ Perciò abbiamo, n ei nostri es.perimenti , abo· lito iil periodo. di prepar.azione. Non obblighiamo più il paziente alla 'diet:\ povera di idr.a ti di ca,r bonio. Tutt 'al ·p iù g li con sigl.i_a mo di stare digiru10 nella n.o tte · e n el mattino precedente .a Jl 'es.ame. • Ed inietti.amo per via endovenosa, con tempo raineam ente , Glucosio gr. 50 + Insulin a 25 U + Tetraiodo gr. 2,50-3,. Sec;ondo questo sich em.a abbiamo ottenuto i radiogrammi del 1

I

585

SEZ I ONE PRA TTCA

:

\

' ' ICI. - 1\ov. Ar. Metodo tliretto : nessuna visibilità. Jniez. e11fl ov. Glucosio gr. 50 + Tetraiodo gr . 2 + Insulina 25 U. 1° radingramn1a, dopo u11 'or a : })u orta visibilità. 2° r adiograrnma, dopo ore 1 1/2: visib.ilità pii1 accen luat a, ~istensi one massima. 3° r adiogr arnma, dopo· ore 2 1/2: massima con centrazio11e. 4° rad iogramma, dopo ore 3 1/2: poco visibile. CASO

Concludendo, due sono g li sch emi secon do i quali si può attu are il metodo. 1) Dieta povera di Idrati di carbonio (brodo, uova, carne) per 3--! g iorni prima ·della prova. Iniezione endovenosa di eme. 125 di Soluzione g~u cosata al 40 % (ci o~ gr. 50 di Glu· cosio) + . g r. 2:-2 ,50-3 di ·Tetraiod·o.

Ri ultati n egli individui normali: Princip1io della vi ibilità d·opo 1 ora: massin1a visibilità do1po 2 Òre .' · 2) Iniezione en·dovenosa di eme. 125 di Soluzion e g lucosata a l 40 % (cioè gr. 50 di glucosio + Insulina 25 U + Tetraiodo gr. 22,50-3. (Nessu.n a preparazion e del malato). Ri sultiati n e.gli indivjdui ,no.rmali: p1rinci1)io dell.a visibilità dopo mezz 'o.ra: n1assin1a co11oen trazione do·p o due ore : distensione notevole della colecisti. 1

* ** E' i1nutile descriver e diffusamente la manualità della i1niezione enido·v enosa, ch e si può prati r~a.re ·p ung·en.do la vena con un ago co~ mune da i.n iezione e ra1ocordando l 'ago stesso con un piccolo ~pparecchio da ipodermoclisi tipo Montenovesi, nel quale s.i sia I)O to il n1i cuglio tetraiodo + insulina + soluzion e g l u·cosa ta. Noi , per .r agioni contiingenti, a bbi amo per lo })iù fatta la iniezione endoven osa con un.a con1une siringa da cm·c. 20, iniettando prima -la tetraiodo in soluzione 1com e abitua lm ente, poi la soluzione glucosata ed in fine 1'insulina. · Questa maniera ·d'inietta.re è poco co·m oda, J)e1r il fatto, che è n e·cessario avere a ·disposizione due siringh e, ch e un assiste.n te deve por· gere riem.p ite a11'ope.ratore. Ma , fa cend·o in. tal modo, -a bbiamo potuto trarre la seguente con sid erazione, ch e ci sem bra inteiressante. L '.assunzion-e della tetr.aiodo da parte ·d el gluc osio, quan.do si s·egue questa tecnica di somministtaz.ione dissociata ·dalle tre sostanze: avviene nell 'organismo tes...-0, nel sangue. Questo .rilievo è importante in quanto può conLribuire a c hiari1re ill meccanismo probabile col · qu.ale la tetr.aiodo, anch e .nel n1etodo ge11er.almente fi1no r:a u .ato, è ,a vviata .a l fe,gato. Se, n el meto·do di Gr.ah.a m, la massi1na concent.razione si ha cosi tardivan1ente in pa.rag·one col nostro metodo, ciò deve forse attribuirsi al fatto ch e n el metodo originale la tetraio1do trova n eJ san.g ue poco glu.cosio, mentre, n el nos.tro -m etodo, n oi, aumentando· improvvisamente il tasso g licem.i.co, forniamo alla tetraiodo stessa una quantita i11gente di glu cosio sul quale p uò fi ssarsi e dal quale può e sere trasportata n el fegato. z.appalà ha studiato il comportamento della curva g licemica dopo iniezion e di sola tetraio·do. · 1


586

[ A~No XXXVIII, NuM. 17)

Il, POLICLINICO

CASO

VIII .

..

L. 1° Metodo diretto: nessuna visibilità della cistifellea.

2° Dopo I ora e 30': visibilità accen tua.~a; distensione massima . '

. \

3° Dopo ·2 ore e 30': massima concentrazione.

4° Dopo 3 ore e 30': poco Yisibile .


[ A NNO XX~Vlll ,

NuM: 17]

587

SEZIONE P RATI CA

2

3

4

5

6

1.60 1.501.40e)

v

1.30-

' 1.20~ ~

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0.900.80

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2.402.30•

2.202.10-

+ )NIEZIOME

ENDOVENO/A DI

gr.2 DI

T~TJlAIODOfi;:NOLfTALklNA .


588

IL POLICLINICO

Egli ha notato il seguente fatto di grande interesse. In individui sani, la tetraiodo p.rovoca un rapidissimo abbassarsi del tasso g licemico, che raggiunge un val-ore minimo do· po un'ora dalla iniezione . Ma, subito dopo , la g licemia IYrogressivamente risale, per raggiungere, al~a 2a. ora circa, valori superiori a quello iniziale: pai ridiscende lentamente alla no1r ma . Lo1 stesso tipo· ·di .curva si è ottenuto in un diabetico. Si potrebbe inter1)retare questo fatto pensando cl1e il a presenza della te trai odo nel san· gue determini un afflusso in questo ·del gli cogeno contenuto nei tessutì e sp~cia:lmente ne l feg·ato. Il g licogeno nel san gue è trasform .a to· .in glucosio : questo si ca:rica di tetraiodo e torn.a a·d essere utilizzato dalla cellula epatica. Quale c h e sia, ad ogni modo , l 'interpre· tazione del fatto , resta acquisita, an1che da que ste ricer che oltre che dai risultati d el n OtStro ' n1etodo, la in1p1o·r tanz.a del g1u·c osio nel1a utilizzazione d ella tet:rai10 d o. La ruprqva, di quanto asseri.a.m o, ci viene data da un fatto che ha il ,ralore di un esperimento. Noi a bbiamo fatto ·u na iniezione di so1'a tetraio·do , come nel metodo Graham, nel diabetico, ·d el quale appunto abbi.amo riportata la c uJ."va g lie.emica : ed abbi.amo p1reso· i coleci· stog.ran1mi prec oic emenie, come nel nostro n1eto·do. Abbiamo in esso ottenuta la prima visibilità della cistife~lea dopo poco ·p iù di un'ora; e la curva della visibilità si è svolta co·n1e n eglri in·d ividui normali ttattati col nostro metodo. Il ch e dimostra come sia a·p punto la iperg1licemia improvvisa e immediata, ch e noi de· terminiam.o ini ettanid o i 50 gr. dii g luco1sio, la causa della precocità dei co:I,e ciis togrammi positivi. Questo nostro rilievo dà ancoT'a la spiegaZii one plausi.bile di un fatto. già notato da a·ltri ma non spiegato. Talvolta, anche col metodo di Gr.aham, si sono avuti co1ecistogram1ni positivi precoci, ·p er esempio alla 4a. ora da,l la iniezione. È probabile, second·o noi, ch e in questi ca· si si sia trattato di individui a gli1cemia a lta. Tornando alla tecnica, può ammettersi che qua1·che moc:Lific.azione potrà ancora ad essa arrecarsi : po trà forse diminuirsi la quantità di g luicoiSio e correlativamente ·d'insulina da iniettarsi: potrà forse, a scopo di epatografia, 1

1

1

[_i\.NNO XXXVIII, NuM. 17)

a u.m entarsi la quantità di tetraiodo . Ma l·e linee fondamentaai sono ormai quelle sopra fissate. Sembra infine di poter affermare che i radiogrammi a scopo di epatografia d ebbano prendersi ;nel bTeve spazio ·di tempo (1/ 2 orat 1 ora) che intercorre fra l ' iniezione endoYenosa e la prin1a coilecistografìa positiva . È bene, chiu.d e ndo questa nota, richiamare I 'attenzione d egli sperimentatori sul fatto che per questa nostra prova permangono le stese indicazioni e controindicazioni ch e per la prova c lassica. Anzi , siccome allo scopo di realizz,are l'epatoo-rafia s.i potrebbe essere tentati di aumeno ' tare le dosi d ella tetraiodo, come h am.no fatto ' nei loro esperin1enti sui cani Pavel , Milcoux e Tanasesco, è op1)ortuno sollevare il dul)bio c l1e g li effetti tossici ·della tet~-aio, do nel n.ostro metodo, in cui la sostanza ar.riva e si cumu!la nel fegato r ap idan1ente, possano essere più a coentuati cl1e nel metodo cla ssico in cui l.a sostanii.a arriva nel fegato con grand~ 1

lent~zza .

Con le d osi da noi adoperate (da 2-3 gr. ) i disturbi (su.d orazion.e, senso di debolezza generale, vertigini) sono 1)0cl1i e non più accen· tuati c h e nel modo comune ·d i somminislrazione; ma la cosa potrebbe essere diversa oYe si aumentassero le dosi di tetraiodo. Sareb])e ottimo provvedime11to studia.re sperimentalm ·e nte 1 se e quanto l 'asso,ciaz ione d-el g lucosio con la tetraiodo influisca n ell 'aumentare g li effetti tossici della t etraiodo stessa (1). RIASSUNTO. L ' A. ha ottenuto ·delJ.e colecistografie precoci associando alle tetraio.do una soluzione di glucosio e talvolta u11a dose opportuna d'in lllina. RiEerrisce sulla tecni1ca e sui primi risulta ti n.eo-li individui sani. o BIBLIOGRAFIA. 1. ErNHORN. L 'hépatog r a.phie. Presse Méd., 1927 ~ n. 79, p. 1191 .. 2. ErNH ORN e STEWART. Ueber flepatographie. Arch. f. Verdauungs.krankheiten, 1927, it.. XLI, p. 1733. PAVEL, M1Lcoux q 'f ANASEsco. Recherches expérimentales sur l 'I-lépatographie. Arch. de Mal. de l 'Appareil Digestif, etc. Tome XX, n . 8, oct. 1930_ (1) Il lavoro radiologico è stato eseguito dai doll. Zappalà e Lupacciolu, nell 'I stituto di Radiog rafia dell'Ospedale del Littorio, ifiretto dal prof. Bu si,. che cordialmen·t e ri11grazio.


[ANNO

XX'XVIII' NUM. 1·7]

OSSERVAZIONI .CLINICHE. I

POLICLINICO (( REMIGIA G1ANTURCO ))

- POTENZA

Cancrena gassosa e siero-terapia. Dott.

CONSUELO

589

SEZIONE PRATICA

Lucc10N1, · aiuto.

di anti-Novyi) dilu~ti in 500 cc. di soluzio11e fisioJogica a 37°. , Ventiquattro o;re dopo si ripete anoora l 'i11iezione dei sieri, con lo stesso pr(lcedimento . Decorso post-operatiYo clel tutto regolare. Trenta gion1~ dopo. l 'infern10 esce con, ottimo moncone, . ben ricoperto di parti I11olli ed adatto al carico.

CAso II. - Di D.. .:\n11unziala, da llio·n ero. La ca11crena gassosa, fatale desti110 di i11olti La i1otte del 23 111g1io scorso, . durante il terreferiti di g uerra, n e·l la p1-atica civi·le è ritenuta 1noto che ha straziato la zo11a del Vulture, nel di solato come u·n a complicanza 111orbosa rara. g·eneroso ed ero~co i1npulso di s~lvare una sua Essa, appunto ·p ercl1è n.o n sen1pre prev.i~ta, creaturina di p<>chi lnesi rim asta nella casa periquando già si è manifestata con il suo quadro ~olanle, è stata colpita dalle i11acerie che le hanno una Yasta ferita dell 'avaI11braccio destro impressionante .ed inesorabile e con le si11istre eprodotto frattura esposta del radio e del cubito. 1 caratteri~tiche della rapida di ffu~ion e, il più Dopo · il soccorso d 'urgenza e la prima inedica· d~lle volte n o·n è domin.abi·l e co·n i sen1plici . tura, è inviata al Policlinico'. ~on è possibile interessarci di lei che d-0po sbriglian1enti multipli ed ampi; con gli inter· quindici ore dall 'avvenuta lesione. venti demolitori, sia pure preco·ci; con tutti i La fer1~a interessa il p aln10 òella mano e tutta mezzi e sisten1i di ·disinfezion e e cauterizzazìo- la faccia anteriore dcll 'ava1nbraccio, è profonda 11e cl1e l 'esperienza ·de1'1.a g uerra ci ha inse- fi110 al piano osseo, si presenta anfrattupsa, pesta, sfacelata, lctteré\lme11te spolverata ed incrognato. di terriccio e d 'intonaco che, impas.tati di Nelle forme iniziaJi cDme in q·u elle in oui 'il stata sa11gue e (li detriti, hanno te11acemente aderito processo si diffonde e si estende oon rapidità, ai tess.ut~. all 'atto ope.:r.a.tivo bisogna sempre asso·c iare la La lesioin e appare i11 Ll1tla la sua gravità e dà siero-terapia, ch e in due de~ nostri qùattro poca speranza di saJyezza per l 'arto. Tuttavia, sicn on risultanQ disturbi d.i circolo· e la mano casi (di , ~ui la presente nota) ci 11a dato bril- oome1 si mantien e calda, si decide di sopr assedere alla, lante risultato, salvan.do da sioura i11orte due demolizione procede11do, in:tanto, all 'ampia escisvalide esistenze, che altrimenti, è · nostro con- sio11e dei tessuti necrotici o 111altrattati; alla puYincin1ento, sarebbero state con ogni certezza lizia più scrupolosa ; alla disinfezione più energica 1

I

compromesse.

possibile; agli sbriglian1enli n ecessari . Questo tratlan1ento riesce particolarmen te laborioso perch è 0 gni pii1 piccolo recesso della ferita nascon<le abbondar1te quantità di terriccio. A toilette· comp1eta, si istitt1isce t1n 'irrigazione con linua alla Carrel, con !iquirlo di Dakin. Nort è possibile eseguire in questo soggetto la jniezio11e profilattic~ anticane.renosa, poich è le po~ che fiale di siero ch e noj avevamo in doitazio11e sono state già es<turite per altri feriti . Rimandiamo questo trattamen·~o, in attesa che le serie profil attiche e curative del siero Fasiani-Zironi ci fo sero pervenute dal] 'Istituto Sieroterapico Mila11e· se. già richieste telegrafica1nente. Il giorno su ccèssiYo la temperatura è 38° ,3, il polso buono, non vi è alcuna complican za generale, n è locale: la ferjta appare di buon aspetto, r detersa e se11zo. secrezione purulenta, tutto fa st1pporre che il decor so sarà liscio. Nella serata del secondo• gior110 la situazione co1nincja a 1nutare: la ten1peratura ha raggil1nt°' i 39'1, il polso è piccolo, Yuoto e frequen.~e (130) ; lo stato gen e.r ale depresso, ansioso; il colorito della ct1te ha assunto una tinta subitterica. Tutto l 'arto è divenuto tu111ido, pastoso, e la ferita ha completamente cam])ia to aspetto, il suo fondo appare grigiastro e in alcuni punti lardaceo; la cute ·circonvicina è verdognola, premendola si avverte il caratteris;tico1 crepitio da gas; dalla ferita si ha fuoriuscita di liquido fetidiss!rno.: in sintesi, il' quadro della cangrena g·asso a è, purtroppo, mol-· lo evidente. La prognosi , orn1ai , appare più grave; tuttavia· si attende ulteriorm ente prima di procedere al1'amputazion e. Dopo escissione de~ tessu~i n ecro-· sati n11ove ani.pie incisio11i di drenaggio ed im pac~hi di acqua ossigennt n, si pratica, secondo la· tecnica solit a, la siero-t er a1)ia col siero Fasiani1

CAso I . - Guar. Eliz~ario, di a1111! 53, da Pratora Serra r• Avelli110). Entra in Clinica il 2 gen11aio 1930 all e ore 19. Quattro• ore prima, alla stnzion.e di Grassa110 investito dal tre110 aveva riport ato sfacelo, del piede e del terzo inferiore della gan1ba destra . All 'esa1ne risulta jmperio,sa la i1ecessità di un im111ediato interven~o demolitore, per cui si propone l 'amputazione della gamba al terzo medio. Il soggetto, di fuori provincia, esita, poi rifiuta recisamente d~ sottopqrsi a qual siasi att o operativo prima che siano giunti sul }:>Osto i figliuoli ed un egregio collega suo parente. Per il mo,men~o· ci limitiamo , quindi , ad u11a disinfezione allo jodo, alla iniezione· antitetanioo, ad una fasciat1-1ra asettica e forzatamente atten diamo. I congiunti, cl1ia:rn,ati telegr afican1e11te, giu11gono in Clinica nella nottata , all 'una anltimeridiana del giorno 3. Si sfascia e st esamir1a di nuovo1il soggetto: tipica cangrena gassosa; il caratteristico crepitio si estende 'fino al ginocchio·. Si propone, ed è ora im1nediatan1ente acc~tata, anche per l 'a11torevole inflt1e11za del colleg·a, 1'ampu·t azione al terzo inedio· della coscia. Al lo operativo eseg,u~to dal con1pianto prof. Gianturco alle ore 1,30 antimeridiane del 3 gennaio 1930. Narcosi eterea. A111putazione al terzo i11edio della coscia a due lembi; grosso tubo di drenaggio in gomma; sutura a piani delle parti inolli. .c\ppena esaurit-0 l 'intervento , s~ inietitano sotto cute J 00 cc. dj s.iero Fasiani-Ziro·n i (50 cc. Sie,r o antiperfrigens, 30 di aI1tivihrio11e septicus e 20 1

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[ANNO XXXVIII, Nul\r. 17]

IL POLICLINICO

Ziro.qi, che nel fràttempo, con rapidità amn1irevole, ci è già pervent1to da ~Iil ano. 11 mattino seguente le condizioni locali e ge11erali sono quasi st azion arie. D'alla fer1.ta si escide al.tro tessuto i~ecrotico e si scollano ancora alcune piccole zon e qi diffus_tone. L 'infezione non sembra ~ver progredito ver so il braccio·. Medicatura so1it~ .. La ser a nulla di 1nulato; la temperatura è u11 })O ' scesa (38°, 7) ma la qualità del polso richiede ~l ' ausilio di eccitanti~ i fenomeni gassosi si mantengono localizzati. La terza giornata rlopo i l trattamento col sier o la ca11grena appare clominata: le condizioni locali e generali sono m,olto migliorale. · Nei giorni su ccessi.vi il iniglioramen lo è progressivo e dopo i1na scttin1ana l 'en.orme piaga residuata è completa·n1e·nte grant1lante e si avvia verso la sicura guarigio11e. I m on coni ossei di frattura hanno saputo resistere all 'infezione, senza <:omplicanze osteomielitiche e saldando·si in giusta posizi01:1e. Al momen to attl1ale la buona donna è da ten'lpo guar~ta con oittimo esi to orlomorfico e funzionale dell 'arto.

11 c«so Guar. ci sembra pa1ticolarmente i111 portante n on iolo p e.rch è dimostra con quale spa,"entosa rapidità questa g ravissima infezione possa stabilirsi in un focolaio . traumatico e con a1ltrettanta rapidità esten.dersì lontano, n1a anche per il bel su·c cesso conseguito, che ci sem·bra doveroso attribuire in gran parte <.1 11a reale efficacia del Sliero Fasiani-Zironì . In q.u anto alla Di Donato ~ ella deve la SU,1 salvezza, e la conservazione ·de'll 'arto esclusi. vamente a questo tr.a ttarnento. Questo siero, ch e per il suo alto costo n o11 si. trova talvolta n eppure ·nei ·depositi delle grandi c ittà (n el caso Guar. fu impossibile ottenerlo ·da Napoli) dovrebbe viceversa essere alla portata ·di truttì , pur nei più lontani paesi. Aver:lo a disposizione significherà spcs· ~o, a_.n che ad infezione c onclamata, salvare u11a vi·ta ·diversamente perduta ; meglio poi sarebbe usarne profilatticamente in tutti i grandi pestamenti deglì arti, non diversamente cioè di come s i pratica coni il sci.ero antitetanico, così come noi abbiamo e·s egui to i n al.c uni g ra. vissin1i feriti de l recente te·r remoto ·d el Vulture, i qua·li sono r imasti immuni dall 'ìnfezione. Un ultimo rilievo a proposito ·d ei nostri tre pr.in1i casi: tutti e tre si verificarono in una zonia assai circoscritta ·della nuova provin cia di ì\1atera, ciò ch e sembrerebbe dimostrare la pa1~ticolare ric chezza in germi della .c an grena gassosa n ell 'ha bitat batterico di quella regione. 1

. Que.s ti due casi .dì .'cangrena ga·ssosa rappre sentano rispettivamente il terzo ed iil quarto capitati a lla nostra osservazione in q uesti ul· timi q·u.a ttro anni. · Questa terribile complicanza fu osservata da noi per la prima vdlta nel 1926, in un giovan e di Stigliano, Tall. Giuseppe, 1che aveva ri'portato ventiquattro ore prima sfacelo del piede e della metà inferiore della gamba , in seguito a franamento di grossi macigni. Amputato immediatame11te sotto il gi11occ hio, la cangren.a gassosa, non anc.ora manife sta a l momento deil 'intervento , compaTve 3<i ore dopo sul m·o ncone di amputazione; si procedè a ~arg·hi1ssimi sbrigliame·n.ti sin·o a·l la radir.e della cosci.a, a d impacohi con acqua ossìge· niata, e-cc.; ma I 'infermo .p urtrop1p o morì ugualmente trenta ore più tardi. Il secondo 'l o a·b biamo osservato qualch e anno fa. Si trattava di un g iovane ufficiale g.iudizia.r io, Lac. 1F rancesco, da Accettura , ch e, ' 'Ìttima rd el dovere, a, eva riportato una vastissima ferita per colpo di arma da fuoco a pallinacci alla regione esterna della cosoia sinistra. Tr.asportato in .Clinica fu operato a 18 ore dal trauma; si .p rocedette alq o ~brìgliam ento laiig·o, all 'asportazione di tutti i proiettili, dello stoppaccio ·e ·d i fran1menti di vestiario inclus i n el.l a ~erita , si escissero g_ene.r osamente tuttJi i tessuti m olli pesti e cont'l1Si e dopo di· sinfezione a•l lo jodio e all 'etere si stabilì I 'irrigazione oontinua alla Carrel. I prin1i ,s egni della cangrena gassosa com parYero trentasei ore più tardi; sedici ore dopo il g io,rane decedeva a d onta di ogni ulteriore t€nta ti,,o ch irurgico. 1

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RIAS 'UNTO.

LTA. riferisce su quattro· casi ,dJi cang·rena

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gassosa capitati al1lia sua osservazione e di cui i ;prin1i ·due, sebbene trattati con rigo•r osi proYvedim e11ti ·Chiru'Iìg'i ci , soccombettero ugualmente all 'ìnfezionie, mewtre gli altri due rit1· scirono a superarla per l 'a·ssociazione dell a siero-terapia F.asiani-Zi:roni. L 'A. si sofferma sU'll 'importarua di q t1e lo trattan1ento e propone l 'uso de·l la serie profilat tica , com e per il siero antitetanico, in ca ~ i <li speciali e gravi lesionii ·da traumatismi. ..-

Interessante Manualetto:

Prof. oott. AUGUSTO FRANCHETTI

Medico Provinciale press o la Direzione Generale della Sanità Pubblic a

Appunti ·di legislazione per Mli Ufficiali Sanitari (Vedere l'Indice .alfa b etJico dell e materie nel Numero 15 del 13 a.prile, ,pag. 542). Volume .in formato tas-0abilc, di pagg. VIII-208, niti· <lamente 'stamipato. Prezzo L . 1 2 • più le spese poetali di spedizione. Per i n ostri abbonati sole L. 1 O, 5 O in port-0 franco.

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Inviare Vèl.glia a ll'Editore LUIGI POZZI. Uffioio P oetale Succursale diciotto, ROMA.


[~<\:x~o

X.LXVIII , NuJ\'1. 17]

SE~IONE

SUNTI E RASSEGNE. •

ARTICOLAZIONI .

Conside1·azioni generali sull'art1·ite. (J9EL GoLDTHVVAIT. Amer. 1'1/ed., ott. 1930). L'artn.'ite cronica s.i manifesta con n1odificazioni non solo d ·elle artico·l azioni, ma ancl1e di .a ltTi t essuti . Tre sono i tipi più comuni dell 'arLrite cronica : }"artrite atrofica, l 'artrite ipertrofica e l 'artr.ilte infettiva. L 'artrite atrofica, la i) iù con1-une, è car.atterizza ta da marc.a ta a trofi.a d·el l 'osso e delle s trutture articolari con atrofia dei muscoli, dei Yasi sanguigni e di qua i tutti i tes uti d el corpo. Nel p eriodo iniziale c'è tumefazione 1nodi c.a delle parti m ·olli periarticolari , i1ello _stadio a ·vanza to e' è di1sin t egrazione delle strutture dell 'articolazione; ma in tutt 'e ·due questi st a· di si ha l 'atrofia ossea . La tumrefazio11e delle i)arti mòlli clipen·de da lle modificazio11i circolatorie e i1on da i)r.o ce so iin.fiam1natorio. Può .à versi a tutte le età , m .a più spesso fra 20 e ±0 a11n~ ·e n é lle d onne. E .p iù frequente n el t ipo long ilineo . L 'artrite ipertrofi ca è caratterizzall:a da aun1e11to di d e11s ità della cartilagi11e articolare con n eoformazion.e all 'orlo d ella cartilag·ine· e i11 corrispon.de11za d elle inser zioni 1n u scolari o te11dinee . ~ per molto ternpo1 n10110.articol are; n egli iadi più avanzati può da re atr:0fia sch .eletrica, sebbe n e il suo caratter e fond a·n1entale s ia l ' ipertrofia , 1na l 'atrofia è sempre i11en o ~ 1)i c­ cata ch e n ella forma prece dente. i ha p iù SJ)eSSO n ell1 e p er one di co tituzio11e b racl1itipa ed è più frequ e11te dopo i 45 a n11i di. età. · Ha un a11d~1111entò m .eno rap·i clo d el :fipo })r ecedente e dà i11inore inabilità. L'artrite infettiva è il tipo m e110 con1une e può aversi in.differen ten1ent e in t~tt i i ti1Yi son1.a~ici. . · . I ·germi ch e .Ja p r qguco110 so110 molteplici: l)llQumococco , b . d ell ' i11 flu enza, ]). del tifo, go11ococco , ger n1e d ella lue , . tre])tococchi. L 'o· rig ine si d eve cer care n elle ton sille m·eno spe ~ ­ ~o di qu.e]lo eh.e )}Or l o })iù si pen$a. . Loc aln1ente i inanifest.a co n un· vero proces . . o infian1matorio spe so con atrofia dei compoD;enti l 'arti colazioi:ie , 111.a senza l 'atrofia gen e rale d ell 'artrite aitro fi ca . Sri può a )1 ere a qualunque età. Nella p·r oduzione clella malattia hanno in1])0rl an za l.a fati ca (fisica e p Siichi ca), g li a tteg·ia1rtenti sbag liati ma11t.enµti per lungo tem J)(), la visce ropto i, l 'al imentazione inadeg·uata , ~ '~n st1ffi ci e.nt c ~serc.i zio n1usco.J are, g·li abiti i11 , ufficienti a ri1Ja r ar e dal fre ddo, le cau se infettive, l e tlrog·l1e. Ciascuna di .que t e cau.s e può a' rer e in11)o rta1n za n otevole n ei singoli casi. 1

591

PRATICA

Il i)unto più d-ebole è colpito n ei singoli ma-. lati: in ·u no le articolazioni, in un a ltro i centri nervosi o i vasi san guigni . L 'aritiite at~ofi­ ca può .sin1ulare la sclerosi la terale o la sclerosi multipla o· l 'atro fia inu.scolaire progressiva come pure I '.ost eite de formante. Spesso s i ha coin ,con1.itante ipotensione, temperatura subnormale, m etabolismo basale basso, da m etiter si in rapporto colla fatica ch e spe·s so p r ece·d e la m .alattia. In qua i tutti i m alati nel pe,r io.do . iniiziale riesce utile j} riposo col corpo in pos izione adeguata, a limentazion·e adatta con d·i eta b en bil.anci.ata e abb-onda•n za di fruitta . Inoltre si farà fare moto moderato· ,e ·s i. abolirann.o alcool e tabacco • C?n sideraI?-do cos1 l 'artrite, non c 'è da aspettarsi g ra1n 1'1 ultati d.a i ' 'accini , d a diete spe· c iali , da ined.ican1,enti, i quali daran110 olo s.ollie,r.o tempor.a·n ,eo . t\:11cl1e qui , con1e in .a l tre malatti e, i ca si .leggeri g ua riscono· b en e a n·ch e <Sen za cure specia li , m entre i casi g ravi non g uariscon o a11ch e se ri sintomi più i1nl)Qrtanti si att enuano qu.alun,q ue cura si faccia. 1

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R. LusENA.

Il substrato anatomo-patologico del reumatismo tubercolare.

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('F . iBEZANQON ' MATHIEU~PJERRE R UE,

V.

OuM.<\NSKI

wEIL,

J. D EL.i\e PAu . Bull. Acad. m éd.,

10 dic . 1930). Il r eumatismo. tu])er colare fa parte di quei problemi , nume-rosi in n1edicina , in cui dati ipÒt etici di p·a togen esi son·o venuti ad oscu ra·r e delle O·sservazioni cliniche b en e assodate, in mo·do tale ch e ]a r€altà d el tipo clinico l1a potuto es er e messa i11 dubbio . Gli antichi clinici (Bonnet, Giibler e Poi\vel) a\'ev.an o messo bene in eviden z.a ch e, ·a ccanto a \la forn1a fungosa dell 'osteo-artrite tuber colare, vi $0110 delle forme idartroid.a li ed an.chil osanti. P on cet, ·da g ran·de . cli nico, riunì u11 gran nu1nero di fatti ch e dimostrano, i rapp orLi di alcune ·poliartriti a ct1te o croniG.h e con ]a tub er col osi ; ma, in,rece di limitarsi a fare ril evar e che , in quest e a rtriti mancano le ilesioni riconosciute sp ecifich e · della tubercolosi , si la sciò t rascina.r e ·dalla s ua immag inazion e, ed a111n1ise, accanto .alla tuber colosi han.a ie, u11a forn1a infi ammatoria d ovuta , n on già a l bacillo, ma .ad ipoteticl1e tossine agenti - a distan za. I.a tuber colosi infiammatoria diventava , second o ],1i , un 'entità 1)atologica indipendente ch e })Ote,ra in,ra d er e tutta la pato.Jog ia. La r e-azion e, ch e seguì tali concetti lì at oloo-ici finì con l'abbattere anche il reu111atisn10 Ìub~rcolare, ch e n1erita in,1ece il ~u o lJOst o in n o·socrrafia , pure a vendogi tuttor a g rand e incert ezzati sui caratteri anato111opatologici di tale til)O clinico. Gli AA. 11anno a\1uto occasione di seguirer, 1

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592

sia clinicam ent e cl1e ana lo1110-1)atolog ica111ente, un caso di r eumatisn10 tubercolare , ch e rifericon o ampiamente. Si 'tratta:va di una do11na di circa 30 anni , c l1e aveva avuto d egli .attacchi a rticola ri estre :a11amen te d olorosi , con tendenza a n chilosante . .ch e oolpivano le g rosse articolazioni come putre le piccole; tali attaccl1i no11 .a,reva.n .o aff.a tto l '~1ndam1ento d·el r eumatisn10 a rticolare acuto e n emmeno ·d i quello progres~ivo , d eform.ante . Si p e.n sò all 0 rig i11e go·11ococcica, quantunque la ·ricer ca del germe fo sse stata ripet11ta111ente n egativa e si fece an ch e ·una cu.ra ·di vaccino a ntigonocoiccicò. P erò ,· i fatti i11fia111111atorii piuttosto discr eti e l 'a ssenza di edema faceva110 e eludere , con tut ta i)r ohab i.lilà , tale diagn o._ i. La diagnosi più probabile, econdo l 'andam ento clinico, era di J)Oliartrite a cuta tubercolare, in con siderazion e- soprattutto d ella tend en za a n chilosante e d egli anteoeden.t i dellé\ n1alata, eh.e aveva un IJass.ato· pleuro-polmonare di una certa importanza , . con form e emottoiche e oon trattamento sa11atoriale. Esisteva , nella malata , un gr.a:do discr eto ·d i hacillemi.a (inoculazione del sang·u e 11ella cavi.a ) e vi erano d·elle lesioni polmonari discrete, co11 rantoli transitorii d-e ll 'a1)i ce sinistro , con accentuaz•ione d elle ombre ' 'ascolari e qu.alch e n1acchja discreta in corTispo111d enza degli apici . L 'inoculazione d e1gli sputi fu per 17 volte n eg·ativa ;· in alt:r.e 2 ,·olte si ebbe lo svilu1)1)0 del tipo classico di Villemin. La malata morì ·di cach e sia , çonsecutiYa al_ I ' inten sità dei dolori , _ alla pri·vazione d el so11no e de lla nutrizione, n-0ncl1è per una pericardite , che, in vita , non .aveva dato alcun si'l1toma. All'autopsia, si rilev.arono anzitutto delle le·sioni d·ella .sinoviale e si n1ise in r ilievo l 'as·senza di· lesioni m .a croscopich e di tubercolosi <focolai cas.e osi o gr.anulazion.i). · L 'esame isto-batteriolog ioo ·dell a sinoviale p ermise di mettere i11 evidei;iza ·dei bacilli acido-resistenti inclusi in ,-olumir1osi macrofagi s ituati n ei noduli infiam1natori p erivascola·r i. L 'in·oculazion e 'di framm ~nti :d ella sinovia le n ella cavia determinò lo ·viluppo di una tub ercolosi banale, tipo Villem in. · rS i trattava , quindi , ·incliscutibilme·n te di sin ovite tubevcolare, ldQ tipo in'f iammatorio , plasmatico, con sclerosi importante, di natura tu.J;>ercolar.e, contenente dei bacilli tuberco lari tipici , capaci .dj tuber colizzçire la cavia. Al q.uore, sinfisi cardiaca e lesioni di endocardite. Nel p ericardio , con1.e pure n el fegato e n ella ~ilza, prese11za di noduli infiammatori s imili a quelli d ella sinoviale; n elle lesioni p ericar~iche, presenza di rari bacilli a cido-resistenti . Ai P.olmoni, vecchia sinfisi })leurale, sclerosi ])Olmona r e con a ntracosi e noduli calcificati : istologicamente, lesioni di tuber colosi fibrosa. 1

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[ANNO XXXVlll NuM. 17]

IL POLICLINICO

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con noduli incistati, alcuni d ei quali hanno a lla periferia llL'Ila struttura e pitelio-giganlooellulare , in cui ... i sono dimostrati dei bacilli di Koch . CAR-J\ TTERIS TI CHE

!STO-PATOLOGICHE.

La lesione tipica osservata in questo caso è costituita d.a noduli infiammato,r i del tipo subaouto, co11 .al centro un vaso (arteriuzza, ve11uzza o fi.nissimo capillare). Si tratta .di an1massi .c ellulari .polimorfi , costituiti da linfociti, da polinucl eari neutrofili od eosin·ofili, da plasmociti . F·ra tali elementi, si vedono 'dei volu1nin(}si i stiociti in metamorfosi infiammatoria • Il rapporto quantitativo ·dei diversi elementi varia da un nodl1lo all'altro, co1ne pure varia il volun1e, ridotto talvolta ad una diecina di elementi. T.ali ·n oduli infiammatori costituiscono la leio11e don1ina11te in questo c.aso e sono stati tro, 1.ati in tutti i visceri. Al fegato, sono sistematizzati n eg·li spazi portali; alla milza occu1)ano il centro dei c orpu·scoli di Malpighi; n ei pol·m oni, si tr.ovano specialmente n·egli avventizi oonnrettivi peribronco-vascolari; si trovano, in.oltre, 11el perica.rdio, nel miocardio , dove 1

si preserita1io .del tutto simili al più tipico no-

dulo di A'solt~ff. '\ · ' '~ 1 Essi s i osservano n ella sinoviale , dove raggiungono un volume considerevole. La loro n1orfolog·ia però, non fa pensare ad una r eazione .i nfiammatoria di origine tub er colare, n1a offre piuttosto una certa somig·lianza con l 1infian1mazione sifilitica. La natura· tubercolare, però, è stata dimostrata dalla presen za di bac illi a,c ido-resistenti nei macrofag·ì cle1lle sezioni. L '_osserv.azione d eg·J.i AA. è inter essante .anche d .a l punto ·di ' rista clinico, poichè non si trattava d.el co11sueto r eumatismo secondario ad una form a di tisi banale, ma di ·u n 'infezione articolare di un tipo speciale, n el corso di una infezione tube1,colaTe, .e ssa pur~ di tipo special e. Il r eumatisn10 tuber colare viene così ad ap1»r·entarsi con la pleurite ·sier-0-fibrinosa; al pari di es...~, lo si osserva più spesso n elle inf'ezio11i tubercolari ancor.a discrete, ch e colpiscono di·scret.an1e nle il polmone e che rivestono in g·ener.ale il ti po fibro so. Il caso di qt1esta donna è tipico, con una pleurit.e iniziale, con una serie di emottisi e ch e present.a delle lesioni tuber colari aperte soltanto ' rer so l 'ultin10, t anto ch e per b en 17 volte 1·e a1ne dell0 sputo fu n egativo ed assai scarsi furono i seg·11 i r.adiologici, .a nche all 'u.ltimo. Nei caratteri cle11 'affez ione .r eumatica. nulla eh.e ricordi I .artrite fungosa, mentre le sole Ilk'lnifestazioni er an·o d el tipo infiamn1a torio acuto, l">el'Ò con una tendenza evolutiva consu-eta n ella tub.e r colosi , ]a t endenza anchilo1

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san t.e.

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~ono a1)1)unto

interessanti questi attaccl1i


I ANNO

XXXVIII. NU M. 17]

593

SEZIONE PRATICA

a cuti di an.damento j11fiam m a torio sopra un fondo di lesione cronica; tutto si svolge come si producessero, in un '.arti colazione g ià en sib ilizzata da una forn1a tuber colare anteriore, delle r eazioni fo c.ali .a11alog·l1ei a quelle ch e i osser,rano n ella tuber colosi i11 seguito ad iniezio11i di tube~olina . Da.l punto di vista batteriologico, se il rep·ei'to d ei bacilli n ella le ione articolare è stato g·ià avuto da autori antecedenti, n·el caso d eg·Ji -~A .. esso si è avuto in condizioni eccezio11ali, cioè per esame ·diretto d ella lesione stessa e Jnediante l 'inocuJ.azione alla cavia , la quale è ..,tata tubertcolizz.a ta n el mo·do con su eto, eco11d o il tipo di Ville1nin. Si trattava,. quindi , del co11sueto tipo di bacill o tuber cola r e, mentre la particolarità della lesio11e era d a attribuirsi al nun1ero, a lla localizzazione e sopratutto al ter'r eno su cui si svolge,ra. Dal pu.rito di vista anatomo-patologico, le lesi0ni articolari non presentano .affatto il tipo follicolare classico. Null a, n ella inorfologia de i 11oduli perivascolari osse·r ,rati, cl1e1 rassomiglia_ ,~ano piuttosto ai pla n1omi sifilitici, .avr ebbe J)O Luto far pensare .al.la t uber colosi ; soltanto la presenza d ei bacilli specifici ha potuto· din1o·strare l 'origine .di tali lesi on i e ·dimos tra;re a 11cora una volta ch e il bacillo,.tubercolare è ca-

1Jace ~i determinare riei tess.u.ti delle lesioni cliverse dal tipo classico considerato com e specifico. I punti di contatto con le le ioni r eumatich e 11o n mancano, fra g li .altri , le lesio·n i di endocardite verrucosa ed è per questo ch e b e.n si attaglia a questo caso la denomin,a zio,n e di r eumati n10 tuber coJ.arc. fil .

le si pratican.o due em isezioni trasversali a diversa altezza. La rotula allora viene facilmente stirata in a lto fino a r aggiunger e il bordo inferio·re d el quadricipite cui vien e fi ssata co·n punii periostali, 1ponendo tr.a questa s utura e il fem or e d el tessuto g rasso preso1 in vi ci-. nanza. Le alette roit.u lee, ven g·ono suturate alle fibre d ei m. vasti. La rotula viene così a trovarsi completamente r einserita, circa 3 pn1. più in alto, e I 'articolazione completam ente chiusa. Ri sultato funziona}~ eccellente. Il paz. mu·ore dopo 2 anni per meningite: prelevam ento del pezzo e controllo d el risultato anatom-ico ch e è ottimo. ~u esto procedin1ento ·è di Lecène -e l 'A. lo taccoman·da nel'l e p erdite ·d i oostq.nza basse del quadricipite per ch è i trapi.anti muscolari possono p ortare all 'anchilosi pe·r formazione di tessuto cicatrizia le .a.d eren ie a l femore e possono notevolment,e indebo1irre il quadriciIJi te. G. p ACE;TTO . 1

GINECOLOGIA. I disturbi funzionali della mestruazione ed il 101·0 trattamento. (E. NovAK. Journ. am. m ed. ass., 25 ott. 1930) . L 'A. osserva ch e i .r ecenti J:>r og·ressi ·rig·uardanti la fi iolog ia d ella m estruazione rendono i1ocessaria w1.a r e vision e d ell 'interpetrazio11e del meccanismo concernente i ·d isturbi . m estruali e, quindi, anche d el tr.attamento . L 'àm enorirea e l 'ipomenorrea sono, il più spesso di origine é·o stituzio.n ale O·d endocrino.p atica e le cau se p elviche sono assai m eno CO:muni . La funzio,n e ov.arica è quanto mai sensibile al1le deficienze di nutriz,ione e di circolazione, di cui il ri sultato, è la scompar a d el ciclo mestruale stesso. Il trattam ento d ell 'am enonrea .p rodotta da n1.alatfie ,g en erali ,· come ]a tubercolosi, l 'a,n emia e le deficienze dietetich e è soltanto quello d ella condizione causale, m entre sar ebbe indicata l 'organ oter apia. Fra le cause en.d ocrine dell '.ameno·r rea, la più comune è la de ficie n za ovarica ; ven gon o i1n seguito l '_ipopituitar ismo ed i di sturbi della tiroide , il più spes o n el sen so d'ell 'iperfunzion e, ma .a nch-e in quello d ell 'ipofunzio11c. Quesiti ti.pi sono spesso contraddistinti da s i11dromi clinich e ben ·d efin ite, qu.a li la di tro fi a adiposo-genitale .èJ.e ll 'ipopituita rism o, ina le basi scientifich e della differ en zi.azione sono s.p esso in com1p leit e. L 'amenorrea si presenta spesso senza a ltri sintomi e noill ifichiede alcun trattamento salvo il rassicurare la pazie n:te in rig·uardo a lle sue condizioni . In altri casi , come p. es. , qua ndo è suibordinata alla sterilità ch e I 'accompagna , si farà ogni tenta tivo di trattam ento , il quale è però quasi sem pre inutile. 1

Un procedimento di trapianto i·otnleo. ( MouLON GUET.

Journal d'e Ch.irU:rgie, vo]. 36,

n. 2, 1930). l T11 g iovane ·di 20 .a11ni, ca·dendo, .aveva riportato ·un1a frattura .al 3° medio del femore S. che era stata t rattata prin1a con l'estension e e dopo · con ost cosintesi con plaoca di Lambotte. Dopo alcuni m e si si 11a irrig idimento de l g inocchio in esten sione. La radiografia mostra un'ossificazione muscolare n el quadricipite, aderente al fen1ore, al disopra de lla r otula, cl1e bloccava i l g·inoccl1io in estension e. A·SJ)G:>rtazion e dell 'o teoma : r esidua una cavità con sider evole con .disinserzione quasi completa d el qua dricipite cl1e d'ista dalla rotula 2 1/. 2 cm.; l 'articolazio11e r esta aperta; il ginocchio può esser flesso. ·I risultati di questo intervento non furon o buoni p·oich è l'anchilosi si riprodusse in capo· a 2 m esi . Nuovo intervento : in cisio,n e prefemoral1e a Z: ablazione del blocco cicatriziale aderente a lla pelle e al fe more; liberazione laterale com])leta d ella rotula e de1 tendine r otuleo sul qua· 1

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59-!

IL POLICLINICO

Gli estrr atti d 'org·ano ch e sono. comunemente usati 11ell 'amenorrea sono quelli dell 'ovaio, del lobo anteriore ·d ella .p ituita.ria e d ella tiroide in \rarie combinazio,n i. La somministrazione orale degli es,t ratti ovarici è inutile per ciò ch e 1riguarda il ristabilimento della n1estruazione e ciò, sia con la somministrazion e orale che con. quella ipodermica . La recente scoperta di corpo luteo attivo migliorerà forse i risultati , ma siarr10 b en lontan{ da condizioni id.eali in quanto ch e n es uno d ei i)rincipt iso· lati possiede un effetto evidentemente stimo· lante sull 'ovaio. Migliori spe1ranze offre forse il tratt.am.e n to per mezzo d el lob o anteriore ·della pituitaria, per g li effetti evidenti pro·d otti sull 'appar<t.to follicolare dall'ormone di questa gh iandola. La sua so·m ministrazione è pertanto g iustificata i11 casi di amenorrea e di sterilità, sebbene spesso fallisca. La ,s omministrazione per via orale è probabilmenite inefficace. Assai popolar e è la rt.er.apia tiroidea, che può essere talora utile. Sia1110 del tutto all ' oscu.r o sulla 11atura d el le cauise del ritmo m esùrua le e, qu,i ndi , sulla cura d ella oligo- e polimenorr.ea; il trattamen· to della prima poitrà farsi sulla base di quello dell 'amenorrea. Frequente ed importante è la m estruazione eccessiva (iip erm·e norrea) di n.a tur.a funzio n ale, specialmente in ·d·o nn e verso l 'età d ella menopausa. In tale età, è essenzi.a le la distinzione con can cro. È da sperarsi che l 'estratto di corpo ]u1teo possa da.re i .risultati ch e da esso si . art.tendono. fil . 1

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LUS EXA.

Formazione artificiale della vagina dalla flessu1·a sigmoid~.

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L. GoLDSTEIN e D. · W ENRI CH. The Jorirn . of tlie Am. L11ed . Ass., 17 g"enn. 1931). Gli AA. hanno studiato la secr ezi one \ agina-

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B .L.AND,

le di 500 g ravide per stabilire la frequenza e l 'i1n portanza causale del trichomonas vagina.lis nella l e·u icorrea. . Questo, 1protozoo .fu troivato ·p er la pri1n.a ' Tolta nel s ecr eto vaginale d·a l Dolillilé nel 1836. -el 1855 Koelliker l o trovò nel 50 % delle donne grav1Ì de e non gravild e e poi a11ch e H aus n1.an.n lo tro vò .in rpropoir zio·n e elevala . \.ifrc 1neno a lte ebbero J(unstler, Hoehne. Brun1pt. \\Till e tro, 1ò s u 183 leucorroiche 70 ( ~O %) co11 trichomonas in vagina. Una percentuale 11otevolmente superiore trov ò Reulin.g· (18 %). Però 11on tutte le donne ch e h.anno· trichomo· nas in vagina presentano ·disturbi, secondo ~-Ja kamp. Davis., Colevell e Greenhil1l nel I 028 han111-0 de5cf'itto la v,a ginite d a tricomonas. Queslo rparassita si può colt,i·v are i11 brodo , in _iero di san1Q,"l1e di Loffler <l·i luito con solu-

Nt::\I .

zion e fi siologica citra.tala 1più albume d 'uovo, i11 ag·ar ricoperto da soluzione fisiologica citratata e iero, com e i)ure J.in 111isLura di ina le· 1 ie feca'l~ «~ soluzione fisi ologica. P er quel che ri·giu.a rda la vita di questo [)rotozoo, non si sa. be·ne se abbia t1na fase di incistamento, come pure indeterminato è il modo . oon cui esso i tra~.n1ett e da o~ni te a ospite. Gli AA. hanno trovato il tricliomorias iiil 11 > clell1e 500 gravide di cui fu esaminata la secrezion e vagi1nal~ (23 ,6 %). La frequenza è magg·iore fra l e n egre (33, 7 %), a cau a d e11 c cor1diziioni ig,ienicl1e m eno buo.11e. Solo n e~ 12 ,6 % clelle donne ch e avevano, trichomonas esiste' 'aDD sintomi irritativi locali . I11 4 u.a si tutte la ecr ezione vaginale e1'a modificata; essa era di aspetto va.r io. (da b!a1nico l.att.ig·inoso a quello p urule nto). Solo una ·p arte del1le -d onne che avevano questi parasstiti si lamentavar1-0 di l) l'Urito. In aJcurui casi si associa ,ra un 'infezione • gon.ococcJJoa. Non tutti g li autori ammettono ch e il trichomonas a.b bia veramente .a zione patogena. Gli autor i di questo articolo rite11gono invece cl1e esso sia patogen o. Nel pueirperio :f u osservato da Sohimd e Kamniker, Liss e Gragert e altri che le donne con trich omonas dànn o llna pe~centuale m ,ag.g»ior e ·di infezion·e !pUerpera1le. P er la cura, lavaire il 1)erineo con saipone ' 'e rde, introdurre in vagina un tampone col 10 01' di borog li.cerina (ch e va tenuto 12 ore) ; OO'ni g·iorno irrigazione ' 'ag i11a1e con soluzione di acido lattico. al I 12 % 01ppu1r e con soluzione iod ica. Sono state cotn·sig·l1ia1te le apPlicazio·n i di pol\1er e di caolino 01<Yni tre g iorni. 1

Ti·ieomoniasi vaginale nèlla donna g1·avida.

XXX,iIII ,

(

FAEHRMANN .

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Zent. f. Chir., 1929, n . 32).

Sulla formazione di una vag·ina artificiale tanto f:r.a i g~i 11 ecolog·i q·uanto fra i ch irurgi i disoute non per la r agion e retica ma per il metodo. I metodi che sono in concorrenza uno con 1'.a ltro sopoi: quello con il te11ue di Ba ldwin1 1VI01i e l 'altro col crasso di Popo'\\>'-Schu·b ert. I fautori d el pri,m o (Ra bin-0\1i.tsch , Judin) rile' 'ano le difficoltà tecniche del n1etodo col cras. o, m entre qu,~lli del secondo n1et·odo (Schubert-Wagn·er ) mlevano la m inore mortalità operato·r ia e i migliori risultati finali. Il tratto della flessu·r a sign1oidea è stato usato g ià da Albrecht ma la via dorso-sacrale , eguì ta da questo autore è difficile ed anche 11 on gi·u,s ta perchè la parte essenziale per il r isultato del] 'operazione consiste nella giusta legatura d el mesosigma. È certo ch e una esatta legatura dei vasi è 1

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SEZIONE PRATICA

possibile soltanto dalla via -ad.d ominale e. che occoTre una gran.de mob·ilizz.azione dell'intestino senza influenzarne la nutrizione. Vicino alle arcate vengono Jeg.a te l'arteria sigmoidea e la colica sinistra discendente. L'intestino vien·e inter.r otto all 'altezz.a della flessura rettale .e i due capi chiusi a borsa di tabacco. Dopo il taglio e la legatura dell'arcata viene li.ibera to il mesosigma fino a livello dell 'arteria ooli,c a sin·i,str.a asoendrente. Così che si ha una lunga ansa di inte-s tino nutrita. dall 'a·r teria colica .sinistra ascen,d ente, m•entDe la parte distale ritrae nutrizione dall'arteria emor-roidaria s~periore. Indi si abbassa quanto più è possibile l'ansa liberata e si anastomizza latero1ateral1m ente col colon pelvico in alto e subiito sotto l'anastomosi vien e praticata una doppia borsa di tabacco che chiuda il lume intestinale rimanendo co·si il p·ezzo di intesit ino escluso dal resto; esso può. raggiungere il piccolo bacino. Non resta che ,separa.re la vesic ica dal retto ed. interporvi l 'an sa intestinale prepa·r ata e farla uscire dalla vulva. Il caso fu operato dall'A. n el 1925 nella cliniica chirurgie.a di Baku diretta da Finkelstein in una giovane di 17 anni con aplasia della vagina. l\iledia.n te un tag'lio lungo la commissura labiale posteriore venne isolata la vescica dal retto formando, senza aprire il peritonieo, una caviità ·c he venne tam.ponata. In seguito fu fatta la laparotomia: s i aveva m.an.ç.anz.a dell '·u tero, e le ov.aie cope:r.te dal peritoneo nella cavità del bacino. Il resto del1"ope·r azione v•e nn.e eseguito secondo l 'esposizione su riferita comtpletata dall'incisione del Do·u glas fino a ,s entir·e il tam pone per immettervi dentro l 'an·sa esclusa che così ,c orrispo,n de alla vagina. In terza giorn.a ta ve.n n e aperto il ca·p o del! 'intestino esci.uso ch e presentava movim.en1Ji peristaltici. Alla fine della 2a. settimana l 'inferma appariva come se avesse una sem,p lioe anomalia della vagina. Alla fin e del 1° miese iperò si ebbero i .s egni di u·n.a fisto.Ja stercoracea e l 'A. pe~sò ·d i ·r ioperare l 'inferma volendo interrompere I.a vagina dall 'inte,s tino. Le diffi col•tà furono tali da doversi accontenta.r e della chiusura con una sonda -e lastica ed al terzo giorno vid,e la vagina divientalìe scura e poi necros.a rsi. L'A. insiste sul risultato della prima operazione che aveva dato soltanto una fistola che poteva non avere alcuna importanza. J

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N. B. - Ruge, di Francoforte sull 'Oder, ha pubblicato un.a nota in Zent. f. Chir., 1929, n. 4 7, intitolata: « Sulla comunicazione di Faehrmlélnn in Zent . f. Chir. , 1929, n. 32: !Formazione artificiale della vagina dalla flessura sigmoidea », in cui l 'A. riferisce di aver u sato il metodo fin .dal 1914, e che n el 1928 ("AI schr. Geburtsh., n. 78) ne ha pubblicato sei ca.si operati con su ccesso. R. BBANCATI.

R A R I O ·R A A R T I S

La febbre quintana. (J. TRorsIER, M. MoNNEROT-Du MAINE e S. DEVELAY. Pres~e i\.1éd., 18 m.arzo 1931).

La febbre quintana, c onosciuta fin dall'anti chità , è oggi qu.a. si ·dimenticata. Essa però merita di essere tratta fuori dall 'oblio, poichè potSsiede un valore semeiologico singo,larm ente preciso, sebbene si presenti ben di rado. Gli AA. riferiscono due osserv.azioni di febbre quintana, di cui la prima riguardava una giov.a ne donn a con segni iµ discutibili di in fezione gonococcica d ell e vie genitali . Venuta in osped.ale in seguit{) :ad uni violento aocesso fe·b bri1e, fu po ta la diag nosi ·di sal,pingite gonococcic.a sini tr.a. La febbre continuò n ei giorni segu enti , .a Li po irreaol.ar e, poi i ~ r ­ gni annes iali regr ediron10 mentre la temperatura prese un tipo periodico mo·l to curioso . Gli aoce i febbri li , prece duti da st.anch ezza e talo1ra da brivido, i:p.sorg·evano ]a ,s era o al m.attino, dura·vano circa 48 ore, poi rimettevano con sudore. Gli accessi erano !intercalati da periodi di a piressia di tre giorni e si ripeterono con qu.e ti caratterj -per più di un mese. L 'esame clini co durante questo periodo !'e tò quasi muto: i seg ni l ocalj di infezion e g·onoco·ccjca er:ano scoim p,a rsi; nessun seg no .d i enid ocardite maligna, n eis ... una eruzion e; n essun.a mi.algia; n{)n splenomegalia; una sola epistassi, ·della cefal ea e qualch e vomito .al m·omento dei primi .accessi febbrili. Lo stato· ·generale era soddisfacente , a parte un certo grado· d 'anie mia. Si trattava di un vero stato setti cemico con presenza di g·onococchi n el san.g ue P ~ p 0 ~i­ bile , b en ch è una em·ocultuir a in brodo sia Tim.a sta steril e. L'esam e diretto del san gue n on rivela,ra aicun• parassita. L 'inoculazione n ell a cavia r:estò senz.a risultato. La econ d.a osser, azione si riferisce ad un bambino dj due anni e mezzo ricoverato per una eruzione gen eralizzata assai bizzarra, ·d i b·olle ·e di elementi v.a ri celliformi. La temperatura , prima irregolare, dopo la scom·p arsa del1'eruzione divenne intermittente .a tipo quì ntanario, poi si ;rifeice irregolare. Una ernocult:ur.a mise in evidenza un m eningocooco B .assolutamente caratteristico. Si trattava dunql1 e di una §.etticemia m eningo• cocc1ca. Queste due osserv.azioni tendono a provare ch e i germi del g ruppo gono-n1.e ningococco possono accompagn,a rsi in patologi.a umana alla sind1rome della febbre quintana . Non è però certo eh.e il ritmo çu1intano sia assolutam ente caratteristico ·di qu~sto gruppo. Esiste, in nosografia, una malattja b en studiata dt1r·a nte la guerra , la febbre delle trinoee o febbre di Volini.a dei tedeschi , ch e presenta d e1

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POLICLINICO

gli a cces i separati da un peri?do di apiressia p1iù lungo 1ch e nella -qialar1a. Questo per io·do può eccezionalmente esse:r e di tre giorni ' come in :un caso osservato dagli AA. . È -d unque prob~bile che la febbre quintana non si.a esclusiva caratteristica ·dei germi del gruppo gono-meningococco; è verosimile che .a ltri parassiti possano essere responsabili di un ritmo febbrile analogo . c. TOSCANO.

NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE G. SANAR.ELLI. Il colera. U1n vol. in-4: 0 di pagine xix-559, con 96 figure in n ero ed a colori. Milano, 1931 . Soic . An . I stitU'to Edito·rirale Scientifico. P·r ezzo L. 90.

Un·o studioso come G. Sanarelli, il quale conta .al suo attivo, urn.a serie di contributi fonda·m ·entali a lle scienze ·m edich e - la ·d ottrina setticemica della febbre tifoide, la ·dottrina del1'eredoimmunità tubercolare, la scoperta del J)rimo virus filtrabile, virus mixomatoso, la scoperta ·dell 'e·pitallassi o fenomeno di Sanarelli, l ' introduzione degli ultrafiltri in biolog ia. .. per non citare ch e i contributi di maggior v.alore - si è reso· .altame.n te benemerito· della scienza. Egli avrebbe· diritto di riposa.r e sugli allori; invece continua infaticabiln1ente a lavorare e d a produrre. Sono ·r ecentissime le sue scoperte relative al ciclo vitale ·dell ' « Heliconema », nuov.o genere da lui creato sulla rovina de1lla presunta simbiosi fuso-spirillare: È di questi gio•r ni l 'exp·erimentum crucis s~ullo sta•dio invisibile del bacillo tuh,e rcolare, di cui ogli h.a dimostrato, in modo non più discutibile, l 'ultra-filtrabilità, attra,verso le membran.e sen1i-.p em1eabili. Quasi a riposo deJle su ·e rice•vche sperimentali, il Sanarelli si compiace di redigere :anche d ei lavori ifiassuntivi trattatistici. L'anno scorso ci h.a ·d.a to un.a lucid.a monografia sulla tubercolos~, che ha già l 'onore di una nuo,v a edizione all'estero. Ora ci O·ffre un'opera completa sul oole-ra. Per noi ·è un compito fa.c ile e pia,c evole parlare di un lavoro così riuscito . Padrone de;lla materia, il San.arehli ha fatto una trattazio n·e am·p ia, organica e .documeillr tata . L'esposizione è lontana ·d allo schematismo scola st~co, tuttavia segue un ordine logico: . toria e distribuzione geografica, nosografia, a.n atomo·-·p atolog·ia, ezi,o logia, patologia s1p erimentale e patogeinesi, epidemiologia, tetapia, profilas i del colera. V'è un n esso 0 1rganico tra le varie parti, sebbene non ap1p aia, a p·r ima .giunta, dall'indice; l 'A. ·d imostra molta pieghevolezza ed .abilità nell'edificare la struttura d el1l'opera. Questa co stituisce una raccolta immane di 1

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dati, ben.e riordinati, inqua,d rati con sagacia nel piano generale. L 'A. ha tenuto· co·n to anche degli .studi più reicenti , come la terapia e la proifilass.i me·diante il batterioifago : ne deriva una m essa al corrente precisa e completa delle noiStre co1gnizi0tn1i sul c.0 lera. L 'A. ha il p1rivilegio ·d i destare interesse, ·c on la viv.acità dello spirito e ·l o splendore della forma: egli scrive in modo ammirevole. Il suo stile è .attraente, di una efficace semplicità. L' espo·s izion·e viene avvivata 1da episodi e fatti irruter essanti o curiosi. Basta leggere il capito1lo srui movimenti dei 1cadaveri di colerosi, i ql1.a li a vo.Jte co•m piono movimenti e assu·m ono pose macabram·e nte grottesche; od an che la descrizione, piena _di ;realismo, dei pellegrin.aggi a Benares o .alla Mecca. Il lavoro costituisce Utll ,affermazione d 'ita1ianità, poichè esso richiama una mole ingenti sima rd i 1Sltudi compi'llti da italiani. Fa alcune rivendicazioni serie, documentate con rigore: in particolare sul Pacim.i , che vird e e diegnò i vibrioni specifici prima di Koch; e su Liuzzi, che divinò e stabilì il c6m,p ito dei portatori . In a ltri riferimenti moltep1lici l 'A. mette in giusta Juce la parte doVoUta ai 1oonnazionali, pur non trascurando affatto i contributi degli stranieri. L'A. si è ispirato a criterii di praticità : pe·r es., espone nei dettagli più minuti e precisi la tecnica (isolamento e identificazione. dei ' ribri,o ni, .disi1n1fezioni, va ccinazioni ecc.); riporta ,a nche i testi integrali .d elle no·r me uffi1ci.ali (regolam enti italiani, convenzioni internaziona li); ecc. Tutto il lavoro è compenetrato dalla vigorosa ,p erson.a lità dell 'A., il quale si rivela meravigliosamente dotato non solo come sperimentatore, ma anche come sorittore. Completano ed illu.stran.o ~'esposizione mo1lte figm.re, non .p oche delle quali orig inali o tratte d.a opere rare. Nessuna spesa è stata risparmiata nella tecnica edito1ri.çile. La casa editrice può· essere felircitata .p er la 1nagnificenza ·del libro. Questo viene ad arricchi.re la letteratu·r a medica. Giu1stamen·t e nel presentarlo all'Accaden1ia di Me·dicina di Parigi, Acha.r d, clinico medico di quella IF.acoltà, ebbe a dichiaraTe che ]a m.ono~rafia deù Sana;relli è cc la più co,m ple. ta 1ohe si.a oompaPsa e la meglio· al corren1te ·delle ricerche moderoe, cui ha pa·r teci·p ato in larga misura lo stesso scienziato 1che dirige og@:i l'Istituto d'Igiene dell 'Università di Roma ». Ed ha aggiunto,: cc q·u esto libro fa i l più gran·d e onore al ,s uo autore ed alla scienza italiana n. Pur trattando di una malattia esotica, che ormai minaccia solo a lunghi intervalli i no. . tri Pae i civili, il lavoro merita la più ampia diff11sione, per il suo alto valore culturale. A. P. 1

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SEZIONE

CENNI BIBLIOORAFICI L.

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PRATICA

Sono trattati i più svariata. argo.m enti, le m alattie ·degli apparati respi.Irato rio, circolatorio, digeren·t e, urinario, il sistema n ervoso, le malattie infettive . fil. 1

)BoRCHARIDtr.

KJlinJiscfue K,onst'itwtionsl(!)hre.

Un vol . in-8° di 38·6 pag., con 73 fig. Urban e Schwaif'Zenherg, Berlin, 1930. Prezzo RM. 20. L'indirizzo costituzioinalistico della medicina si 'è Vienruto gradatamente affenmando ed h a ...allargato i suoi confini in modo da .d.a:re una più vasta visi one ·d~i ·p roblemi ·c h e rig uardano l 'uomo n ·el1lo stato di salute e·d in· quello di malattia, m.elle funzioni del corpo 00 me in quelle della .p siche. Il volume ·del Bo·r cha.rdt, ch e dopo pochi anni si presenta n ella ·Secon1da edizione notevolmente ampliata, ci offrie Ulil.a buona guida per la conoscenza della dottrina d ella costituzio·n e. È 1d ivi·so in due ·pia rti ; in quella gen-e·r ale , si tratta il novmotipo, i ra1pporti frà costituzione ed er editarrietà, le influenze d ell'ambiente sulla costituzione , gli abiti e 1e forme corporee, le modificazioni costituzionali di que· ste, le deviazioni negli stati dli nutrizione, nel1'acor.escimento, ine1lo sviluppo, le disposizioni e le diatesi, la .diagno si, profilassi e terapia .d ei disturbi oostituzi 0 n.ali . La parte speciale è dedicata alla descrizione :dei dti.sturbi costi.tuzionali somatici e vegetativi; le. ectodermosi, l 'astenia, le mesench1mosi, .J 'artritismo, i disturbi endocrini. Segue, da ultimo, un ·dizionario dei termìni tecni1ci . Il libro, dalla dizion e chiara, si leg·g·e con grande interesse; segnaliamo,, fra gli a ltri , i .capitoli sull 'impoirtanza del co.nm.ettivo, sui raipporti fra psiche e oostituzion e, ecc. Purtroppo il co11t rib'Uto d~lla scuola italiana, -c h e è stata un.a vera pioniera in questo campo, .iè ca:rsarmente m·e sso in luce con accenni fugaci. fil. 1

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.L. RAMOND . Petites cliniques. Prima serie. Un vol. in-8° id i 298 pag. 1\ilasso11 et C.ie, ed. Paris, 1930. Prezzo 32 fr. I lettori della Presse médioale conoscono 1.>ene queste « Piccolre cliniche », brevi descri.ziioni ·e .discùssioni ·di casi clillli.ci, racoo lte dalla vi v.a v.ooe del R.a m,o nd, quian.do :par1a ai propri allievi d.u ·r ante la vrisita mattuiti;n a all 'o·. spedale. I·Il!Segna,m ento veram ente pratico d·e l.}a medicina, ch e addestra ad ap plicare i dati -O.ella pa.towgia e .ad utilizzare le nozioni teori· ch e per aurivare alla dii.vina arte di essere un buon medico. T·roviian10 qui raccolte 34~ di tali lezioni , ch e non h.a nn o nulla di cattedratiic o, ma piuttosto il to.n o di una conv·e rsazione. Lo schema .è simile 1p er tutte: osservazione, a tra•tti principali d,el ma1arto, discussione diagnostica, la progn osi e la terapia, eventua·l mente anche qualch e ricetta , tutto questo senza sfoggio dii e rudizione, te,n endo però con to dello stato attuale della scienza nei su oi Ti fl essi sulla pra·.t ica. 1

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R. WE1ss. Untersuchungsmethoden zur klinischen Diagnostik. Vol . ,d i pag. 270, IV Ediz. Kornfeld, Lipsia, 1931. In quesito breve volumetto sono raccolti e descri1tti i m eto di di ricerca di laboriatòrio più in uso sull 'orina , sul su cco gastr:ico, sul sang u e, sul liquido cerebro-spinale, sul latte. Vi sono aggiunti i metodi di esame d·e lla funzione renale ed epatica e la tecnica di alcune colorazioni b atterio.Jogich e. Il libro è aggiornato a n che per le rioerche più recenti. Gli .aippar ecchi sono descritti minutamente e l 'esposiz,ion·e è fatta in modo che anche chi comincia si orienta rapid.a mente sia sulla tecnica di esecuzione della ricerca che sulla ~ettura dei risultati . L'indice permette una con sultazione rapida e precisa. P. VALDONI. 1

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Il N. 4 (A.prile 1931) dell a

'

Sezione Medica del ''Policlinico,, contiiene i seguenti lavori:

La diagnosi dei tumori spinali nello stadio radieolalgico . G. GELLI - Contributo allo studio delle reazioni di Wassermann aspecifiche . nel sangue. G. ANTONELLI - n11e casi atipici di paraplegia ad inizio apoplettiforme. 'Jt iG. V. BRIZIO - Considerazioni clinico - radioloe T. TORRERI giche su alcuni casi di osteoartriti blenorragiche.

T . PONTANO

-

es

Prezzo del Nume!"O L. 6 L'ablbonamento pel 1931 alla. ecla Sezione Med1ica (do-

di1ci numeri) costa L. 4 5 per l 'Italia e L. 5 5 per l'Estero. • Se cumulat ivo con 12.. Sezione Pratica, -coeta L. 9 5 per l 'Irtalia e L. 1 4 5 per l 'Estero. Se oeu·m ulativo con le Sezioni Prat ica e Chirurgica, costa L. 1 1 5 per l'Ita.lia e L. 1 7 5 per l'Estero. 11 N. 4 (Aprile 1931) della

Sezione Chirurgica del '' Policlinico ,, contiene i seguenti l avori: G. CAIRO - Cisti d'echinococco

della coda

del panc.r eas. P. F RASSTN ETI. - Fratture traumatiche del coille e lussazione centrale del femore • Osservazioni anatomo-patologlche e considerazioni patogenetiche ( r.ontinuazione e fin.e). - Sul virus filtrabile osteomielitico. V. JURA. - Il diverticolo duodenale. I"'. MOLLO ..-

Prezzo del Numero L. 6 L'abbona mento pel 1931 alla eola Sezione OhiTurgica.

(dodici numeri) costa L. 4 5 per l'Italia e L. 5 5 per l'Estero. Se cumulativo con l a Sezione Pratica, costa L. 9 5 per l'Italia e L. 1 4 5 per l 'Estero. Se cumulativo con le Sezioni Pratica e Medica. costa L. 1 1 5 per l'Ita.ilia e L. 1 7 5 per l 'Estero. L'impQrto va inrviato mediante Vaglia POE!taile o Bancario, all'editore Lu1igi Pozzi, Via Sistina 14 ~ Rama.


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IL POLICLINI CO

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI R. Accademia Medica di Roma. Seduta del 31 gen,naio 1931 . Presi~d~

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XXXVllI: NuM. 17}

petu~ (~1 3° n.el~a letteratura). identico, nel suo svolg:1ID:e.n1~0 clm1co, a, qi1elli magistralmente comun1 ~at1 1r~ precedenza dal prof. MarchiafaYa. Egl~ propone ch e quest a singolare ed oscura

form,a morbosa, la quale, pur rientrando nel quadro ~elle form,e .emolit~che, d:µferisce da tutte quel~e fin?ra descr~Lt~, mer~ti, per , il suo tipo sp~c1al~, d~ essere d~st1nta CQl n,o~e di tipo Marc·h!~fava .. 1

il prof .. S ... BAGLIONI, v.-presidente

Anemia emolitica con emosiderinuria perpetua.

Prof. E. MARCHIAFAVA. - L 'O.. riC-Orda br.e vemen,.te le. due pr~ceden1ti co~uni.cazi~ni. Nella prim a do,po aver descrittQ uµ casq. di anemia e1no,.. lit~?~ acquis~t~! ~OD, ·.splenq~egali.CB:, OOil "iieve it.-. ler1z1a, con, ~l1.~1n,az1on,~ perpetua per: j reni di sostarµ a colQrata çlel sangue di colo~ rugginoso duraita otto anQ.i, c.Qn, ~s~tQ letale n ella sindrom e di an er.t\ia gr~ve , con U rep~rto anatQ,m ico d 'inLen sa emosid eros~ r e.q,ale. Nella seconda comunicazion e l 'O. ~spo s~ ~ rjsultati della sp lenectomia e rilevò i.I fatto irnportan,te dell 'assenza di qualsias~ tracc~a di ernos~derosi ~n qualsiasi degli ele111ent~ del p aren,chima splenicQ. Con questa 3a. C-Omunicazion e, l 'O., si prqpone' di con,tinuar e la storia clin,ica fino all 'esitQ l~tal~ , di esporre le alter azioni ana to·m~che e di f~re una breve ep·icrisi . Essen,dosi ripetute l~ cr~si emoglobinurich e, ch e (\vevan o· molto peg·gioratQ le c0indizioni del p azien,te, qu~sti ~ sottoposto ad una nuo,va trasfusion e di san g ue dello stesso datore della volta precedente, ma, ~nfin,e che ,avvantaggi:arsene, il inalato ebbe aumento di febbre con brivido, rico·rr~nte, dolori art icolari, lieve itterò coluric-0 urobili~ur~a, diatesi em,.qrragica, ar.t\bascia, affa11n o. Nel m arzo 1930 s~ ebbe l 'esitQ letale, dopo nove anni di durata della malattia. Dall 'auLop sia .s i rilevò I ' assenza comple ta di e~osiderosi del fegato, nel ID:~dollo delle ossa piatte, n~lle glandole lin,fatiche, m entre i reni, au~entati d~ volume e d,i pe.00, presentavano già all 'esame macroscop~CQ un,~ intensisstma emosider osi 1~1nitata all~ SQstan,za ç.orti.cale e perfiD:o alle zone labirintiche, essendo1 liberi i fasci dei tubol~ r~tti. L 'esame istologiCQ d~m,ostra il pigm ento em•o1siderinurico nelle varie se,zioni dei tubQli contorti, ·fiD:o ·ai tiatti che si continuano con le bran,che discenden,ti ·delle anse. Rari so1no i glomeruìi con ljev~ emosiderosi degli end9'teJi muscolari e capsulari .. La en1osiderinuria intensa circoscritta ai soli r eni cònferma ! ;~potesi già' formulata dall 'O. che l 'em olisi avvenisse nel lorQ letto vasale e che la dissociazion e dell 'en1oglobina degli stromi globulari dovesse procedere in,. due modi : C-Ontinuo, perpetu o lento, 011de la trasformazion e della emoglobina in em osiderina nel protopl qsm a degli epit~li e la consegu ente em,osiderinuria : r apida, tumultuosa, onde le. crisi emo,globinurjch e ricorr enli. Dalla storia clinica e dal reperto an a·t omico l a m alattia deve con siderarsi come un 'anemia a decorso cror1ico progressivo di natura certam ente em olitica, cor~ emosideriD:uria perpetua, cui si aggiungono r~oorrenti emoglobinurie, sen za splen om egalia, n,on splenogena, co·n alter azioni morfologich e del sangu e e CQn un reperto anatomico il cu i fatto caratteristico è la intensa em os.i derosi dei reni, assente in tutti gli altri organi. L 'osservazione clinica è pubblicat a integr almenl'e sul Po l ic linico, Sez. Med. ,. 1° mar. 1931. 1

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Il Prof. NAZARI ~llustra ampiam ente un caso di anemia cronica emolit~ca con, em osiderinuria per-

L'esame della m'-sca,latura in riposo. Pr~f. ~· MEL~~LESI.

- L 'O.. espone i risultati di esami s1ste~at~c~ della musculatura striata in 40 . so~gertt~, fra ~~dividui no1 rm,ali, m alati di forme ~1opatiche:, di .distrofia muscolare progressiva, di forme 1potQn1ch e, di for.m e ipertonich e e di form~ sp astich e . In ogni malato son o st ate stud~ate la dur(}zza (tono~etro di Schietz), l 'el astic1tà (elastom etro· di Gildme~ster) , la plasticità (elastomatro di Sh ade), la curva della oscillabili.tà e infine la stir abilit à (Riessor) .. È stata infin e r~cercata la influen zabilità della curva di plasticità n1ediant~ l 'i11iezion e di n,o.vocaina proposta dal Magnus .. I ris~tati di .tali esperien ze parallele, permetton,01 d~ carat terizzare l~ m,iopatie attraverso, alte~azio,11i di ~'?rezza, d~ el asti.cità e di plasticità no11 1~fl uenzab1l~ dalla no1 vocaina. L~ i per e le iporton~e . attra':er.s~ m~~ificaii?ni caratteristiche di plast1~1t~ , d~ strrap1l1tà, d1 oscillahilità, co,n carat.ter~st1co comportamento· di fro·n te alla novocaina. Fenomen,i d~ spasm o e di rigidilà si differ enziano n ettamente a ttraver so, comportamenti particolari n,ell~ c~rve di. <?scillazioi:e, di stirabilità, · e sopratutto d1 pl ast~c1tà , spec1 al~ente in confron :o all 'iniezione di novocaina. · La pressione venosa periferica e suo valore clinico.

Prof. G .. ~1ELDOLEsr. e A. DE 0RcHr. - Gli 00 . hann,Q studiato 1'importan,za delle modificazioni della vis a tergo e della crasi sanguigna nella gen,esi di alcune 1perte1~sion,i v~nose, ~seguendo, parallelamente all~ determinazione della press.i one venQsa col m etodo diretto, determinazioni della µtilizzazio1n e periferica dell '0 2 , del tempo di~ r eplezio·n e venosa (Gowaerts), de~ n11mero e del volume delle emaz~e ~ dell 'in,dice refratto,m etrico d~l plasma sia del' sangue venoso e nel sangue arterio80, e infine ricercando la presenza o m en odel polSQ venoso pen etrante (Eppinger). La ricerca è stata estesa a 100 casi di malattie diverse. L 'imp.ortanza del fat tor~ periferico (accelerazione della circolazion,e periferica) appare evidente n elle iperte~sion~ venose degli aortici , degl 'ipertesi, d~ll 'asma cardiaca, dell 'edema polmonare acuto, del m. di Flajan~-Basedow, della malaria durante 1'ascesso febbrile .. Il fatt ore periferico non acquist a importanza nelle ipertensioni dei cianotici', degli edematosi, là dove esiste un marcato r all~D:tamcntQ ctella circolazione periferica. Sopra un nuovo meccanismo di infestazione degli sclerostomidi.

Dott . G. PENSO. - L 'O. m et te in evidenza u11a nuova proprietà degli sclerostomidi (Sclerostomu.m , A n lf:Jl ost om u m, Necat or , ecc.) e un nuovo lor o m eccanismo di infest azion e : egli dimostra in fatti com e le larve degli sclerostomidi siano capaci di pen etr are n el rizoma e n elle r adicicole dei ,·egetali, di risalire, poi, nel t allo e tr a i filamen.t i


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599'

SEZIONE PRATICA.

n1icelici o 11egli interstizi tra fibra e fibra, giu11genclo sino a quel li ch e h anno lo· s tesso dia111etro (fel1a larYa. Da crueste .osservazioni ne risulta la possibilità che l1a l 'uomo o gli altri animali di i11festarsi a distanza per inezzo di erbaggi crudi e frescl1i cl1e siano lJarassitati . La prova di Petersen nella malaria. Doti~.

, . . PEzzEnr. - L'O. ha studiato i11 20 sog. gelili 1nalarici l a 1:>er1neabilità, la resistenza e la 111orfolo·g ia dei capill ari . çuta11ei. Quasi co.stante111ente ha risc.ontrato, tanto nella terza11a benig11a ro1 ut 11ella 1naligna, aun1e11L-0 clella per1neabililà capillare, modificazio11i 1110-rfologiche nel ... enso speciah11en te di una dil a~azio11e ed aumento 11t1111erico delle anse; nessl1na al terazio11e eNidente cle1la r esis tenza csiplllare . L 'O. discute inolLre le Yarie j 1)()tesi p-atogeneticl1e delle n1odificazio:qi clescritlc cl ando i1nportanza al] 'azione chi111ica cliret ta cl egli lnnori del sangue e clei tess·u ti, al 1)ertt1rban1ento del sistema nerYoso Yegetativo, all ' jnsufficienza surre11ale. Il Segretario: V. PUNTONI.

A.ccade1nia Medico-Fisica Fiorentina. Seduta del 19 febbraio 1931 . Ischialgia radicolare da metastasi vertebrali precoci.

Prof. P. FHANCESCTIIN r. - In un uo1no di 60 anni so no co111parsi, 1n pieno benessere, dei dolori al rnalleolo ester110 clella g·amba destra j q11ali so1110 andati rapidamen~e a11n1enta11do d 'i11tensità fino a nOl!l p ern1ellere la stazio n e al l 'i1npiedi. Visitato al suo paese fu cur a to p er d11e mesi com e se affetto da ci a lica banale. PtjcoYera lo nel R. Arcj, l)e<.lale <li S. 1\I. Nuova, fu riscontra to che prese11tnYa tutti i egni cli u.n a ischialgia racl ico1are ch e llll. esan1e radiolo.g·ico, accertò essere clovut a ad di semi11azio11e i11etns t a lica nella colo1111a lombare e nelle ossa del h ac ir10. Il tun1ore primitiYo, i11esso in P.Yict enza d all 'i11ctagine ractiologica , era 1111 ttuno r e infillra11te tuLto l 'antro p .i lorico . Il òeco1rso è stato rapidissimo, tre n1.esi ; n egli ultin1i g iorni avan ti il cl ecesso1 si è i11anifes1~ata l1na ple11rite si11is tra sieroso-e1l1orragica cl1e l 'in<ingit1e a11lopsica l1a dimo1strato esser e co11nessa co11 la presen za cli. n11n1erosi n oò.11li scr e111ato i nlet astatici rle11e coste. 1

Osservazioni cliniche ed istologiche sull'azione di alcune sostanze pomfogenè sul lupus volgare. · Prof. P. A. i\i{EI NEnr. - L 'O . pri111a di esporre le ricerche oompiute inieit.tando nelle chiazze· di lupu.s volgare delle sostanze acl azione po111foide ricQrda tut~a una serie di osservazioni precedenti, alle quali g·iu11ge m eòiante espe;ri1ne11ti sulla pelle umana 11onnale e patologica, e dalle qual i partì p er i11dagare q1.1ale po tesse essere l 'azione di dette ostanzei qualor.a venissero1 iniettate diretta1ne11te i1el. tcss11to lu1)oso. L~ sosl anze p on1fog·e11e u sate furo.n o, in u11 primo tempo· ecl i11 t1n solo caso l a i11orfina, la is tatnina, ed jl peptone, le c1uali! iniettate nelle chiazze C,i lupu ~ , proYocano localn1e11te una invasio ne di polinurl èa li n e11trofili e sopra tu tto cli eosjnofili , ed iperpJ asia epidermica e co11nettiYale. Questi nuoYi elementi p e11e trano anche rlei Lu))er roli ~ te si, di . g r egancloli , dj lruggendo s1)esso le cel1u le g iga nti ; n-ie11tre all 'intorno cli es i la i p er1

1 ,

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l)lasia d el c:o1111etliYO circoscriYe sen1pr.e l)ÌL1 i tu})ercoli e l~ serra fi110 ad arrivare, molto pesso,. ad u11a vera distruzione di essi. Successivamente, ]n. alcuni altri casi , · u sò il: solo peptone arrivando cli11icamente i11. alcuni di essi ad una risoluzione perfetta che se111bra dural ura, i11 al~ri ad una :ç~soluzione ten1poranea ~ Ques ti tentatiYi furono fin 'ora limitati a piccole chiazze di lupus Yolgare. Sulla angiofilia tissulare totale.

Prof. A·. L uNEDEI e dott. A. G1..u~NoN1. Glii 00. ricurdano i risultati delle lo,r o precedenti ricerche con le quali ha11no me. so in evidenza l 'importanza dei fattori i issulari nel la genesi delle manifestazioni emorragiche. _!\ tale -dis turbo, che sarebbe caratterizzato da fa cile liberazione cla paTte dei tess11ti, p er I~ stimolazio1ni più diverse, di sostanze che l edono l a pare~e dei piccoli vasi,_ è stato dato dlag!i 00. il i1ome di cc angiofilia tissulare. emorragica ». Prese11 ta110 poi un caso clinico çon impone11ti i11anifestazjo11i di orticaria e· di porpora ortostatiche. !11 })ase ai risultati delle n un1erose ricerche eseg·l1ite i1el caso p,r esen ta to gli 00. prospe~tano Ja t esi che in questo caso if disturho della r egolazione tissulare dello s tato e òella funzionalità dei p1iccoli va,si si presenti sotto il duplice nspetto della facile liberazione di sosta11ze II e della facile 1iberazione di sosrta11ze frag·ilizzanti la parete ca1)illare. Sulle sindromi emorragiche regional i.

e dott. A. GrANNONI. Gli 00. fnn11 0 pre.sente che l 'in.t roduzione del fattore t1ssul are n ella genesi delle manifestazioni emorragich e an che teoricamente indurrebbe a far pensare ch e potessero esi stere, accanto all e in(lro•m ì emorragiche a p atoge11esi tisstllare generalizzate, sin.d ron1i en1orragich e anche r ecidi a.i1ti n1a strettamenle localizzate a una d e1~erminata r egione e ciò sen za che v~ sia alcun a nlterazio•n e cap 1illar e generalizzat a, nè dis turbi. di faittori ematici ctel1'ernost asi. A dirrtostrazione (li ciò presentan o du e casi clfnici con manifestazioni e1no·r rag"icl1e reciò.ivanti a tipo di pe.t ecchie della inucosa O•r ulei, senzaal cun di sturbo d ei fatto1ri em n ti r i dell 'emos tasi e senza dist11rbi capjllari e tisgulari a carico di alt.re zon.e. Gli 00. att.rib11isco n o a tali ca i il nomedi << an g j9filia emorragica region.ale » quando l a sindrome è d ovuta a disft1nzio ne tissulare localizzal ~, e col nome di (( angio.p satirosi regionale )) quando la sindrome è dovuta alla alterazio11e primitjva l ocalizzata d ei piccoli vasi. Prorf. A.

L1JNEDEI

1

Occlusione intestinale da calcolo bil iare.

. .. descr1ve un . caso

Dott . .A.. . RoNCATO. - L'O. cli occlusione in~estina le da calcolo biliare co m e reperto operativo n on preYeduto data l 'asse11za assoluta di precedenti anam11estici epatici. 1

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Presentazione di un pezzo operatorio.

Prof. l J. STOPPATO. - Presenta un p ezzo operatorio proveniente cl a una nlalata di 48 an11i, che non ave,·a presentato 11essun dj sl11rbo gas trico, ma sol a1ne11Le da qualch e 11"1esc l eggero se11so di dolore all 'ipocondri9 sinis.:r o e obiettiYa111en t e la presenza di una t11mefazione 1no·b il e, incl ol ente, che fa cilme11te scom1)ariva sot~o l 'arco co tale. Al1'operazion e si trovò un tun1ore del1a piccol a curYa dello slon1aco, 11oco lonta110 cl el Cflrdi a , del'· 1


iQOO

IL POLICLINICO

Yol ume di un manclarino, ad er ente nl n1nrgine anteriore del lobo sinis tro del fegato. Dall a parte interna il twnore presenta una profondai escavazione a tjp-0 diverticolar e largame.n te .co1nunicante coll a cavi.tà dello stomaco. Da un primo . esame is tologico s~1~bra trattarsi di 17n ·cc neur~noma n.

I Segretari : L .. P1ccn1-P. N1ccoL1NI. '

.Associazione Medica Tr iestina. Circolo di Colt ura del Sind. Fa scista Medici. Rit1nione

scient~fica

l)resicle11t~:

del 23 gennaio 1931.

Prof. O . 0BLATII.

La rachianestesia nella pratica ginecologica. Dolt . PINO TAGLIAFmuto .. L 'O . . accennà alla

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XXX,iJJI , NuM. 17]

r ien ze con an estetici relatiYarnente nuoYi, come la tutocaina, o 11t1ovissimi ~on1e la percaina. Ha ])reso dunqt1e l a parola sol tanto per comunicare che riel r eparto l 'O. è rimasto fedele alla rachia11es~esia, '' e, seg·t1endone sen1pre con interesse i progressi, ha usato d a principio l a stovaina, poi la tropacoca~na poi l a n ovocai11a per un lungo periodo di ·~empo, e J.n fine l a tutocaina ; presente1nente adopera l a IJerrai11a Ciba cori ottimo su ccesso, fin'ora al1neno·. TI suo aiuto dott. At1gusto Nor(Uo an zi l1a i11 corso. di pubblicazio1i.e uri lavoro in pr0posito , cl1e potrà certamente interessare e p er sè S·~esso e p er essere fra i primissimi jn Italia. Il Segretario; Dott . E . NovAK.

Società ittedico-Chir urgica Br eseiana.

Seduta scientifica d el 20 gen11aio, 1931 . :sensibile differenza tra .i r~s11ltqt~ dei vari 1speriì.l1entatori e ritien e che il fqtto sia dovuto, al difPresidente: Prof. R. SECCHI. j·eren l~ criterio col qt1ale i.I m,etodo venne dai sinNati- e neonati-mortalità in Ital ia. goli u sato si a p er quantQ riguarda la valutazio,n e .delle sue possib ilità come pure p er i singoli detProf.. lJossENA GAETANO. L 'O. riassl11I1endo tagli di tecr1i ca. Sotto l a scorta delle leggi che prel 'argomento discusso n ell 'ultin10 Congresso· tenuto ·siedo1110 la diffl1sione della sostanza anestetica nello in 1-lorn,a dalla Società Italia11a cli Ostetricia e Gispazio subarac11oideo ac c~n11a é\g·li i11convenienti necologia, riferisce che oggi in Italia la natimor.ai quali j) llÒ d ar luqgo un 'errata t ecnica. ~ass·a talità, e la i1eo!1=ati-mortalità 11ei primi cinque in rassegn a gl~ incor1ven]enti più freque nti rileg~orn~ di vita è cornplessivame1~te del 7,24 %, il Yali 11ei l avori consu l tati (fal1anze, vo miti, paralisi che porta 11na perdita annua di circa 60.000 bàmbini. respiratorie e cardiache, paralisi dei nervi, meningiti to,s sich e e sett~che) . p er c.on s tàtare com e Illustra le cau se di questa situazione, fra le -sopratutto p er quanto ri_g ti arda gli:.- incidenti morquali la l)iù iinportante è l 'eredolue. Vengono poi tali risulterebbe una frequenza di molto· superiore le intossicazioni gravidich e (nefriti, eclampsia), le .a quella conosciuta p er la narcosi e~erea e per sino anormali presen taziQI1:i fetali n el parto, i vizi pelrruella cloroformica. Ma in qu esto esan1e compaYici , l 'asfissia, la placenta previa, il distacco di r ativo st1l valore dei singo·l i me1 odi ritiene ch e non place11ta norn1almente inserita e il parto prem.a~ j debba trasc11rare il fatto ch e l e statistich e soluro. Asserisce eh~ la nati-·mortalità e la neonatilite p er l 'anestesia da in alazione prendono in conffi:Ortalità possono facilmente, ma u11~.mente , di~idern zione l a soJa rr1ortalità ilnn1ediata. Statisti111inuire con una migliorata organtzzazione del·ch e piit r ecen tj che non trascura110 l a mortalità l 'assistenza materna cl1e valga a nianitenere la get ardiva danno p er l '::in estesia da inalazione risul- . s tante a clo1nicilio sotto pii1 vigili cure di igiene 1ati di g·r an lung·o, i11eno· favorevoli. L 'O. espon e prenatale ed a condurre la ges lante i11alata o la ·quindi ~ risultati o,t tenuti n elle sue 151 r achianepartoriente distocica più presto e in tempo utile s tesie, nelle q11a.I i fece u so ql1~si esclusivo d el l a alle cure de~ co1npete!1=~i is tituti di maternità. J1ovocaina (3 cc . clj novocaina al 5 %, addizionata Il centro bresciano per la diagnosi e la cura dei tumori. · d i 5 gocce di a<lre11alir1a al millesimo). Prof. ALBERTI OLINDO. - L 'O. ricorda l 'opera Escluso ò al trattamento le pazienti CO·n gravi <l a lui svolta p er ottenere ch e a11che in Brescia, '43n1orragie interne e qt1elle ~n preda a shoc al fine <li evitare 1'az ione ipoten siva della r achianestesia · dove esiste uno fra i più gTa11di e n1eglio attrezzati osp ed ali d 'Italia, fosse is tit.uilo un Centro per -e quundo era possibile 1e pazienti soggette a cel a cliag·nosi e l a cura d ei tumori, opera che oolfal ee. In un prin10 te1l1.po si val se nella prepar a1'acquisto cli inezzo grammo di Radium è stata :zion e d elle m alate della scopolamina iftopon, ch e già da qualche ·,t empo portata a felice compimento. l)Oi eliminò per incon venienti rileva~i (inquietu011esto Centro funziona anzitutto a mezzo di <1ine, p all ore, prostrazione) per u sar e esclusiva' u n Consultorio, costituito da esponenti delle va111ente l a morfina atropina. Fece sempre precedere rie specialità. Nella scelta dei criteri curatiYi esi 1a r achianestesia da i.1n 'iniezione endomuscolare ste ~ntima collaborazione fra gli specialisti delle rli caffeina negli ultimi t empi associata con stricYarie branche, e particol armente fra chirurghi e n ina. Osservò fall anze n el 9,9 %, anestesie di breve r adiolog·i. "Numerosi e assai. soddisfacenti, sono i rl urata n el 3,3 ?{.. risultati ot tenuti ii1 tre a11ni di radiun1-chirurgia. Dot.t. DE Gurs oGONO. - Riesce un po ' d ifficile I./O. insis te su1I.a assoluta necessità di una più intensa propaganda fra il p11bblico e fra i m erilevare fotti e osservazioni nuove in un argorru~ ndici , affinchè perven g·a110 al più presto all 'Ambuto , come l a ·r achianestesia, trattato ormai da nulato1io gratuito rl el ce11tro diagnostico. tutti i e.asi 111erosi autori nelle varie riviste nazionaJi ed esteanch e sol amente sosp etti di ti.1mor e. L 'O. auspica r e, e fra altri an r h e dall 'O . , nel 1906, in questa tina se111pre più stretta e fattiva collaborazione- di stessa sede, cori ·u11a confere11za n ella quale ritutte l e forze im_pegna.~e nella lott a (Sez. bresc iaportaYa le su e esperienze s1J 123 rachian estesie na della Lega co11lro il Can cro, Centro di diagnosi cl1e allora potevano inter essar e con1e ar gomento <li attualità, e p er ch è llsate sis:ten1aticam ente da- e di cura dei tum ori , n1edicj pratici, istituzio11i ,·arie, ecc.) . gli AA. per prin1i a Triest e. Un certo interesse inIl Segretario: Prof. ~!.<\RIO F1Al\IBERTI. ,·ece pos$ono d estare ancora le r el azioni di espe.

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XXXVIII, NuM. 17]

SEZIONE PRATICA

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APPUNrI PER IL MEDICO PRA'I'ICO. CASlSTICA E TERAPIA. lc~us laringeo in corso di laringo-tracheite spasmo-

dica.

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. \ ' ien ~iferita l.' o~servazioine clinica d 'un paz1ertte d1 36 .antn1, il qu.ale n el 1916 soffrì l1na J)ro·n chite secca con tosse molesta, ripetutasi I1eg·Ji anr1i su~cessi vi fin·o al 1928; nel 1917 fu ~s posto all 'az1one d ei g·as as fi1ssianti; nel 1927 i1ru consegu·enza d ' un.a ri ca·duta della form<;l b:rotlchiale, i}re entò t1na tosse a tj.p o j)revale11temente J>ertus ai.de, a cui s i ao·o·iunsero in coincidenza ·d egli attaccl1i cli toss~b più vio~ lenta, 'del~e. m .a nife,st.azioni .n,eirvose speciali, c l1e ne obbl1garo,no il ricovero in Clinica. Esse sono 1car.atterizz.a te da un moJ.e,s to senso di I)IUrito in gola ch e proYoca subito l 'inorganiza d 'un accesso di tosse più o meno prolun.g·ato, i11a a t i1Jo progres ivamente accele 1~~to. c?m e .ne]Ja pe.rtosse, se11za però la ca~·atter1.st1ca r1pre a; sotto qu·e ti col.pii di tosse il paziente diventa ciaJUotico intensamente, fino a che, e in ])iecli , stram.a zza improvvisa1nente a terra privo di coscienza se cori. ' cato , si h.a solo 1.a i)er,dita di cosci enza ed una com1)leta rilasciatezza muscolare deo-li 0 arti e del corpo. Con la p erdita d ell a coscienza cessa l'accesso di tosse , il r espiro ed il polso sono superficia] i e frequ enti , ed il .colorito violaceo ced e il po to .a d u1n pallore estren10, cadaverico. Durante l'a ccesso i rifl essi cutanei e tencl!nei sono qua si norm.a li , e così quello pupillare alla lu·c e; no11 vi· è mai stata perdita di feci o di u1rine. Nella consi1derazion.e diagnostioa ·di tal.e quadro morboso, M. D.all.a Palm.a (Giorn.. il-led . .4lto Adige, f. 2 febbr. 1931) si .domanda e discute se tali accessi possano essere .attribuiti a d una Torma epiletti.ca; ma p er una somma di considerazioni e 1)er in·e ffi cacia della cur:a a bas e di alte ·dosi ·di bromuri, egli esclùde la natura epilettica idegli .a ttaoclJi presentati d.a l })azien t e. Invece la· costituzion e 1n,ettan1ente hr.achit.ipa e vag o.tonica del soggetto, lo stato spastico diffus o .a tutto l 'a,pparato r esp,i ratorio e l 'eo~i n ofilia d ell'esc.reato orientano il .criterio diag11ostico verso la laringotracheite spasmodica, c o11 fatti bron chiali spastici diffusi , e grave tato · di enfisema po]mona-re. . L 'A.· pa ssa im rapi da rassegna le particolarità cliniche della laring otr.ach eite spasmodica , d11ran t e la cruale si è manifestato l 'ictus laringeo presentato d al paziente, e · p ensa · che tale forma sia l' effe tto di ·disturbi ·circola tori ·d ei centri n ervosi , che si istituiscono per doppia azione, riflessa e m ecca1nica, in soao-etti vaao. ?"lb b ton1.c.1. e spess·o a 1coo1·ist1. 1

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L.

CARUST.

Considerazioni sullo starnuto. A proposito di un caso di starnuto a tipo parossistico.

G. Canuyt e E. Vaucher (Biill. et ~I éni. de la Soc. JV! éd. d'es H op. de ·Pa;ris , 16 febbr.aio 1931) 11a11110 . o~se1:-ato u11 1caso di starn:uto a ti po paross1st1co in una giovane don11.a a ffetta d.a cri i di sta1rnuto parossistico fin dal i1oven1bre 1926 . Gli s t.ar11uti sopra·v vennero n el corso di una co1~iza i11 ap1Jarenza banale ed er a110 estre111a 111ente freque11ti (500-600 .al bo-iorno) ,· no11 . ~ "' 1 aL-co1111Jag·navano a·d id:rorrea na . ale. Cause molto. va:·ie (polvere, fun1·0, odorj di pia nte, emoz1on1) aumentav~ano cons ider eYolmente la frequ enz.a deg·li starn:uti . Un tra tt.an1e n to en-'· d.o~ia.sal e ~e di co e chirurgico fu seg·uito quasi IJ?·m ed1.at~n1 ente dalla s.com1)ar sa complet.a d eg·I1 s tar11u.t1 ])er t1n m ese. P oi il di tt1rbo po·co .a poco r1con1parve e si .accentuò i11 eauito alla n10Tte in11)ro,rvisa ·del padre clell ' infe~·m a J)er spari re di nuovo g raz i e .a·d u11 tr.attamen~ to endo11a ~ ale associato alla diater1nia, e que... ta _v·ol ta l.a . .g·t~a rig·ione .si n1an.tenne JJer otto U?esi. A~}fJ. .f\n e d el 192~ g li starnuti ricominc i.arano;., crµe s!~ volt1q 1 .ad Uilf tr.attan1ento endoJ1asale fu ag·g1t1nto un tirattan1ento generale d esen siibilizzatore . Si \ottenne una iiuova .o·t1arig ione ch e si è m .an.tenut.a per più di 18 n~esi. · Bi og·11a con iderare qu est e crisi di .star11uto come di o:r ig ine ipuran1ente n.evro·p atica P Gli AA. I1'on lo er e.dono . 11 caso h a. sotto vari pt1nti di ,-is ta ~ dell e a11alog·ie con la corizz.a spasn1od ica aperiodic,a ~s.en1'})li1ce · se n e differ en zia J.3er l'a sen za di .scolo nasale, di segni oculari , bro11chiali e r es1)iratori· (as111a). l\TeI ca~en sibil izzazioni so :riferito esist e,rano d ell e certe ri. 1)etto a varie p j.a11te . 111 r ealtà starnuto a tir>o •1)arossisti co, corizza spas.modica e a n1a da fi eno son o d a co.n "i1d er.are affez ionii 111olto vicine fra loro da l J)Unto· di vista pa 1og·e n etico . C·o me n ell '.a sn1.a l' elemento secr etorio ·p uò esser e ])r ese11te o -d ifettare, ·così nelle crisi di s tarnuto alcune 1)osson o· es ere ri·d ott e al solo starnuto , .altre esser e accompaQ·n at e dà catarro o idròrrea nasale . D 'altra 1Jarte, le on1ozio11i a ' 'e \r.a no n el caso de, critto in1portanza i1ell.a prodl1zione ·d elle cri, i , m a l e nostre con cezio11i ~ulla natt1ra dell'i steria s i n1odificano contint1an1ente e n1olte osser,·azioni r ecenti dim ostra110 cl1e alla b ase d e.Jl e tt1rbe n e, rr opa ticlJ e no11 sLa solo un fattore 1)sicologico n1 a ·delle m odi1fi cazioni fi siologicl1e . SJ)ec ialn1e.nte· dei di stu.r bi s impatici. L 'i1)er.eccitabilità sim.p atica è la base con1un e d ell '.a&1na , della coriza spas111odi1ca. d ello starDil1to a rri.peti zione, ecc. Es$a s1)ieg-a l)er cl1è ques ti n1alati si sensibilizzano co~ì facilmente e per cl1è essi 111ig liorano con le ct1re ch e agisco110 sul sis tem a ' rago-simpati co.

C.

T OSCANO.


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l'L POLICI.I NICO

XXXVIIT, NuM. 17]

Comuni ''ratireddori,, e eatarl'o nasale.

La cura degli ascessi perito11silleri.

Il n1edico non è consultato .da chi ha u11 « raffreddore » solo ecceziona ln1ente, ma da cl1i ha raffretl dori spesso. Il r.aff1:eddore può, 1)er }a sua frequente •ripetizione, diventare fattore econ omico importante per le forzate asenze dal ],a ,'·oro, dalla scuola. Spesso è la cau. a di inalattie dell'orecchio, della },ari11ge, .del }Jolmone, e, quando si ripete con frequenza, spiega la persistenza di certe cefalee. Il cc ;raffr:eid d.o re n dovuto a causa nlicrobica che si manifesta a lunghi in1iervalli in persona sana, richiede un trattamento diver o dal raffreddore ricorrente spesso o dal catarro nasale cro,n ico. In questa secon·d.a fo·rn1a ]e cause possono essere intranasali (deforn1·ità del setto nasale; ipe.rtr\)fia dei turbina~i ; ipertrofia della muoosa), extra.nasali (errori d'jg·iene per stanze sovrariscal1d ate o insuffic iente rican1bio ' d 'aria o eccessivi in dumenti o vest~ti troppo leggeri ; veg·etazioni ade1101idi; g·otta; reun1ati. nlo; sifilide; diabete) e· microbiche. La cu)·a va fatta s.eco11do la causa. Le a1101nalie 11asali vanno ibriattate dirett.am ente; spesso così si elimi11an10 i raffr.e·d·do1~i. Si curerà 1'igiene del \resti,a rio e l 'esercizi·o muscolare 111.agari a domicilio per i malati che non pos-0110 es1Jor i a lle intemperie. Tn qualcl1e caso può essere u t il1e una cura ricostituente (fosfat i, p. e.), in qualc he al tro caso occorre Tidt1rre il fumo. Se c'è abbondante secrezione ll a ale i facc iano lav.a.ggi d el naso. _ ei ba1nbi11i i)esso è utile una cura l ocale del naso con sp·r uzzatori (con solu zioni oleose di n1entolo o 111entolo e can fo-r.a). Se c'è ipertrofia della n1ucosa p uò essie re utile il termoc.auterio. Per il cata·roo seoco id ei vecchi ·O di altri che v.i\rono in .a n1bient i ·cal1di è utile l'uso di spruzzi con bal amici (pinolo , eucaliptolo). U11a \rolta m.a nifest.a to·s~ il « raffredd·o re » la .s.ola c o ....a .a.a fare è di renderlo meno i)eno.so a l n1alato· median.te applicazio,n e di mentolo o n1entolo e fo,r malina nel1e narici, o con docce na ali. L.a cura abortiva co1 bag·no calid o seguìto 'd a omminis.trazioiw di polvere d el · Do\1er o di chinin1a non dà sempre risultati. r. e n on dà risulit ato la cura abortiva, spesso il p. guarisce stand9 due giorni .al letto e purg·andosi. La dieta non richied e r estrizioni. La ca11nella pu.ò e seire utile. r raggi ul'tr~vio·letti sono .. tat1 1'a rg·amente u.sati tan,t o per applicazioni lo·ca li che p er app licazio11i g·e11er1a li; m.a quell o locali se usate .p oco ~ccura t a·mente fa11no l) ÌÙ male che bene. . . . La1 vaccinoit erapia non n1odifica le c on.diz.io11 i predis1Yo,n enti, però in qualche caso ha dato buoni risultati (specialn1e11te con vaccini J)O 1iv alei1 ti) . · R. LusE~A.

Il inalalo che si presenta al medico per un ascesso perito11sill a re ha quasi sempre, nell 'a11.a mnesi, una storia di tonsilliti o di altri ascessi prece·dentef!1e11te sofferti, op1pt1re l 'afJezio11e segna l ' in·i zio di una lunga serie di recidive. A·d i11te·rvalli di mesi o di anni, si ripresenta I '.ascesso, a.d ·o gni causa inorbi.g·ena banale; il cl1irurg·o intervien e nuovan1.e nte con l'incisione d el !)il.astro ·palatino anter iore o .p ratica la puntu·r a evacuativa della r.accolta, ·consig·lia i soliti gar{!.arismi e la tonsilloto1nia, una \ olta ce sata Ja flo.go i- Ma difficilmente il paziente si presenta per 1'operazione- a .freddo, con la vana speranza che I '.ascesso non si riprodu ~. C>ccoJ·re in questi casi, come bene osser,1 a E. Borghesan (Il Valsalva, rriarzo 1931) u.n a cura radicale. Però, i metodi fin qui in uso a11zitutto non sono sen1pr.e sufficie nti per svuotare l 'ascesso, pe·r cui ]a guarigione si fa attender e qualch e g·iorno e n o.n• cl.anno a l.cuna .g·a.ranzia per le recidi ve . Con .aJcuni m e todi , poi, si J.)Ossono ~n·che avet"e ·d elle oomplicazioni, quali l 'edema d.ei pilastri. Invece il inetodo del Bilancioni evita ogni incon,reniente e fa sì c'b e la Tisoliuzione del p rocesso infiammatorio proceda rapida fle finitiva. Il metodo consta di due t empi. Nel prin10, n1edi.ante u.n o strumento ott11so, quale la pinza di Struyken a bra11cl10 chiuse, si distacca il corpo della tonsill n d.a lle a<le.ren z.e col piJa tro anteriore. Fuoriesce- subito del pus che si fa .allontanare con g.a rgarismi. Dete;fsa così la 1re.gion e, si passa al secondo tempo il .quale consiste .n,ell' a,SJport.are , per mezzo di un con·cotomo, la m età uperiore della tonsilla , Tagg·iun.g·endo il fondo ·della st1a loggia. C:essate Je sofferenze rpro\rocate dall 'interventò, il malato sta meg]jo, il t1'i~ma è ridotto, la deg-lutizio11e riesce poco dolo.r osa ; pezzetti di ?.hiaccio e h evan<le freade n.gevolan o il risolver~! · della flogosi. Dopo qualch 0 ora. la tem1Jeratura e.ade, la gola si detume fà. il . paziente può . riten ersi g·uarito. ·~~ Il metodo consta di ,due tempi. Nel prin10, 1918 e che è stato recentemente proposto al · l'e te.ro sotto .altri no·m i, è 'con cepito seoondo le ~onoscenze di a natom o-patolog ia de lla · tonsill a; con· 1'asp~rtazione del polo superio.r e {li cruesta, si .à pre la l:g·.an1ente ·là fossetta·, ' si 'distaccano ]e eventuali <l der enze fr~ torisilJa · e Jog-.g-ia e si asporta quel]a parte ai tessuto. linfatico, di cui le cripte m àlate darebbero 111oa-0 ad •uria nuova fl ogos i. • Sono state s0Ile,1ate due obbiezioni a questo m etodo; la possibilità di un 'emorragia (mai o~~rvata e non di,·er sà da quella che può in-

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SEZIONE PRATICA

[ANNO XXXVIII, NuM. 17]

sorgere per le comuni tonsillotomie) e quella di una diffusione ematica dei germi, eventualità più teorica che pratica, ch e s i presenta anche per l 'apertu.r a . d el più modesto fo,runcolo del sottocutaneo. Il metodo, largamente usato , nop. ha m.ai dato luogo ad inconvenienti. fil. . Le congestioni polmonari dei gottosi.

·La congestio11e polmona:ne ac uta n ei gottosi 11on richiede un trattan1ento particolare, ma la oon·su~t a .medica~ione ;delle congestioni polmon.ari acute (ventose scarificate, impacchi caldi, ·pozione al}] 'estratto fluido -d i china--china e tintura di cannella) . Puchaud e Radeau (Journ. de méd. de Bordeaux, 1930, n. 6) consi,g liano un trattamento eio11 alcalini da presctiversi dopo la conval·e scenza : ,carbonato ci }1itio cg. 10, b1icarbonato di sodio cg. 5; per 1 cart. da 1prendere 3 .al g·io-r·n o per 10 giorni al me.se. Se la c ongestione poln1onar e è tor.pida e non si svol.ge con feb·b ·r e, s i darà un'alimentazione i11oderata e si far.a nno pren·dere prima ·dei pas ti, in 1/ 2 bicchiere d 'acqua 1-2 cucchiai da fruitta di una soluzione di a c ido fosfori1co (68 grammi, in 1 litro di acqu.a bollita). Contro gli acce..,si flu ssionari, è stata con sig liata la me dicazione antigottosa di: est·r atto di selllli di colchico (.pill·o le ·da 6 cg., 2 al giorno .p er 3 giorn~), solo od associ.ato a solfato di ohinina (15 cg.). Altri preparati servono b e11e nella gotta articdlare, ma non nell e localizzazioni -extraarticoilaTi. f;z. 1

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to1)og·ra fia d ella lesione, cioè : sed e d el fo colaio (g·a11grenoso, estensione, \COndizion e ·del r es ta11te parenchin1a polmonare e della pleura. A questo . . r ig·u.ardo la r;a diologia fo,r nisce dati prez10 I. Secondo l 'A., il i)n e.u motor ac;e ter.a peutico rappresenta og·gidì il m etodo m e110 pericoloso e 1)iù benefico n ella cura dei processi gan g r c11osi del poln1one. Non lo controindicano le aderc11ze lirhitate d ella j}leura r1è la fa se inizial e ·del processo n è le condizio11i scadute de l m alato; può essere applicato n e i focola i u11ilatera] i, n on corticali , sia del lobo su peri ore ch e d el lobo inferiore del poln1on e. Co11dotlo co11 cal1tel:a, con frequenti controlli radiologici, darà ,ben ra1~a1nente complicazioni d annose. Il rapido miglioram ento sarà guida al prosegu in1ento della cura. L 'eventuale insu ccesso subìto dopo 1e prime introduzio·n i d eve far ,ragliare le })Ossibi lità d 'inter-ve11to· chirl1I'gico. Il pneumotorace va mantenuto in 111edia tre o quatt1 0 mesi e d eve essere compl etato con la terapia ·medica e l 'aeroter.apia. C. TOSCANO. 1

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Le medicazioni specifiche, o pretese specifiche, della bronco-polmonite infantile.

La te rapia de lle broncopoln1011iti •iJ1fa11tili compre11de da un lato le svariate medicazioni sinto1natiche: a ntitermich e revulsive · stin-io' lanti, e ~ pettoranti e·d antiasfitti cl1e, e,' .dall '.altro lato le cosidette m ed.i cazioni specificl1e. Di queste ultime si occ upa fyl.arfa n (J ourn. des pra.t., 21 febbraio 1931), cor1siderando: la sierotcr.apia e la batterioterapia. La prima è s tata pratica ta sia col siero antiDiagnosi e terapia della gangrena polmonare. pneun1ococcico ch e con quello antistreptococIl trattamento pne11motoracico. cico e ai1tidifterico. Il ~.ie ro antipneumococcico è stato u sato dal l\lalgrado la ordina ria evide11. z a di alcu11i se'] ' . i11i c ttan dol o p er via sottocutanea o intragni. Ja diagnosi di g·an g·:ven,a polmonare no,n raramente sfugge o talora è posta solo· in pe- mu ·colare,- tralascia1n.do quella endoven osa, enTiodo avanzato, e c iò non solta11to jn form e ,dotr.ach eale, e intr.ap·n et1111onica o 11leuric.a, subdole, a scarsa sinto111 at ol og»ia, ma anch,e in pro1)0 te da altri, p erch è diffi c ilm e11te alluabili o pericolose. c a i ben patenti. . In ultin1a analisi, nes .. una i11flu enza netta G. Della To1r re (Rivista di Clirt. Medica, settembre 1930) a q.u e to rig· ua.r do insiste ll di 11a Lale siero <limo, trato .dii i10 sedere sull a .u·11 sintoma umile, co111e dig·nità semeiotica, m or1 al ità infantile, · per cui l 'A. da vario ten1n1a di tutta evide nza , il fe tore dell'escreato e po l 'l1a abb,a1ndonato. Eg·ual111e11te inefficaoe i d in1ostrò i l ~i e ro d ell 'alito. È questo uno dei intorni ~ondamen­ tali e più appariscenti, m .a t.alo ra può. essere .a nti treptococcico" inentre quell o antidifterico misconosciuto o ·p erchè lo sputo• è fetido ap- è da u sar s'.i i1ei casi in c ui la bronco polm opena e1nesso e poi irapidamente diventa ino- 11ile è secondaria alla difterite. Per qu el .cl1e rig uarda la batt eriot er a1)ia, ,_o-doro, oppu.r e perchè solo alcun.i sputi sono fetidi. o p erc h è il fetore, n1assimo nei primi . no stati impi egati differenti vacci.ni. Quello di Sali111be11i, 1com1)rende11te 11n eumococcl1i , g·iorni, poi si atten.u a 1)iù o meno spiccatamen_ te. Occo.r re dunque un inten~og.atorio acct1rato streptococcl1i , .. s tafilococcl1 i, 11iociar1ei, oltre al d ell'ammalato, al qual e ben difficilmente può b. c uti con1u11e, l1a din1ostrat o di J)O sedere discreta azion e profi lat ti ca, pi11tto. to cl1 0 rurae se.re fuggito il car.al ter e fe1ido· degli sputi. Un e1em ento diagnostico cl}le ha grande im .. ti,'.a. Quello di Dt1c ho11, contenente l is.at i di 7 for111e batterich e : (11a1eu111ococcl1i, str e1)tococ})Ort.anza per la scelta del trattamento è la 1

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lL POLICLINICO

chi, stafilococchi, coccobacilli di Pfeiffer, n1ic rococchi catarrali , colibacilli e b. difterici), 11a ug ualmente azio11e profilattica 11otevole, r1ìuscendo anch e a lin1itare la mortalità. Quelli di Dufourt e Minet, final111e11te, posseggon o d el pari a ttività -cu·r ati,·a. Tq.tti poi sono privi di qualsiaSli inconYenie11te. L 'i11certezza ed incostanza dei r esultaLj re11de tuttavia l '.A.. 111olto prudente nelle conclu·io11i, ritenendo che, in rultima analisi , la batte ri oterap ia n o11 rapp·r esenta a11cora ch e un i11ezzo a u silia·rio d~ cura. Ciò è g iustificato fonda mentalmente dal fatt o ch e è assai difficile in1n1u11izzare g li a11in1ali contro lo treptococco e contro lo J)n eun1 ococco, essendo taJii ·m icrobi d ei catti,·i ant i ge.n i. La i11ag·g·ior parte di coloro cl1e sostell)1gor10 di aver ottenuto buo:ni resultati dall ' in1piego di s imili prodotti batterici, ammetto,n o del .r e~ to ch e n o11 i tratti di vaccini , -eri e propri, l)Ur non es en.d o conosciuto il meccanismo preciso per il qu.ale si genera l ' i1111numi tà. :È a1)1)unto i)er tale ragione ch e il Marfan })re ferisce, p er ora, di parlare .di ])atterioteirapia , piuttosto ch e di ' raccinoter.a11ia.

".\f.

FABERI.

Trattamento semplificato detl'empiema Dt'l bambino. Il n1etodo i)rOposto ·da e. l oeo·o·eratl1 (Miinch. ~1 ed . l11 och. , 20 febbr.aio l 93I) consiste n el pratic~re una. sen1plice pleurotomia, senza cost. oton11a, tab1lendo poi il drena 00 o·aio ' d e11a ca,T1ta per Il1'ezzo .di Ull tubo cli 0·0111ma o di n1a teriale d a medicazio·n e , enza la,~ggi di a lc un a sorte, e se11za praticare a pirazioo.1e . Nei 34 casi i·n tal modo tra ttati , l '_i\ . .a'•r ebh e potut? constatare la rapidità d ella ftuarig ion e, con gr1unta alla sempli cità d·e l J)r ocedi1nento. 1 ) f . FA BERI. 1

IGIENE. In tema -di profilassi antiraehitiea. Il nloltiplicarsi d egli studi s ull e , ·arie · questioni .riguar.da11t i il Tachli tis1110, 11a })Oliato 11 .a. 11uo, . .e co'n cezioni ' che ha 11110 m.odi fi r.ato I cr.1te;1 .d ella pròfilassi e d ella terapia. 1 S1 ie i11tanto assodato in n1odo indubbio tra ttarsi di un disturbo dipende11te in aran parte dall 'amlbiente cr eato .a.a lla ci,rilizzazione e dall 'in<lustra lizzazio n e sì ch e il ritor110 alla ,,~ta libera d ella camp agna può rappresentare g ià u11 note,·olc pro·g resso d 'indole p ,r ofilattica oc ia le . Di n1inore i111 porta nza ·sembra in,rece esser e, J)er n oi italiani a lmeno, il fattore della sifilide ereditaria, a 111messo con grande insi stenza d al Marfan. · È ver so due circostanze patogeneticl1e fonda m enta·]i .che te11de piuttosto .ad organizzarsi 1

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la lotta profilattica ; ·da un lato cioè la spec ia le carenza alimentare, e dall'altro lato la mancanza d'irradiazione ultravioletta invernale .. Difficoltà di varia indole non permettono di e er citare azione di profilassi in tale senso o-ià 11el p eriodo prenatale, vale .a dire nella don-ena ges tante; ed egualmente difficilissimo riuscirebbe il t~ntativo di applicare la profi lassi sin dall'inizio ·d elJa vita e sulla n1a ssa dei neonati. Ci s i dovrà dunque contentare di sorprencl er e e comi.battere il disturbo sin dalla comparsa d ei primi segni morbosi. Si riserverà p er ciò l ' irradiazione diretta a1la la m :p ada ultravioletta e la somministra.zio11c ·di latte irradiato a quei pochi casi in cui sa·r à possibile farlo senz.a difficoltà eccessive, 1i1nita11.doci invece, per l.a g·rande n1aggioranza, all 'uso precoce di ergosterina irradiata. Tale s<;>stanza possiede invero il vantaggio g ra n.d e d el costo basso e d ell.a emplicità di J)ropinazione, e tutti g li autori sono concordi n el decantarne l'efficacia. . Ciò non farà trascurare, in o,g ni modo, g li altri pre.sidii ch e possediamo d'indole profilatti ca, rappresentati dall'esposizione a l sole, la v ita .a ll 'a·r ia libera, l 'igiene accmata e l'a]i111entazione con g rua , evit ando ]a sovraliment azion e, specie lattea. Fin dal 6° m e e, sostiene O. Cozzolino (Tl Lattante, n. 3, 1931), si può poi -son1minis'trare un mezzo tuorlo d 'uovo , nel quale è contenuta ,ritamina antir.achitic.a qu.asi qu.anta ne contien e l 'olio di feg·ato di merluzzo. 1

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M.

FABE R T.

SEMEIOTICA. La slerologia della gonorrea e la sua. utilizzazione pratica.

W. Schonfeld (Die 111 ed. W elt, 6 dicerpbre 1930) ha praticato su la rg hissima scala la reazione d el fissaggio d el complem ento per la b le·n orragia. Da ll,e sue a ccurate ricerche ris11lta che la percentual e di r eazioni positive va aumentando man mano che J.e blenorrag ie invecchiano o si complicano; le iniezioni di vaccino posa n o trasformare una reazione n egativa in una d ebolmente o 'fr.an can1ente positiva. La reazione si è dimostrata positiva nell '8 % di persone sicuram€nte non infette di blenor- / r agia, ma oon altre affezio11i d elJa cute, sopratUltto .dj natura tubercolare: a d ogni modo bisogna tener conto della possibilità di una reazione positi,ra -a specifica. ' Le iniezioni di vaccini (Artbigon, Gonoyatren ) possono trasforn1 ar e la R. in positiva. Nelle forme lunghe o complicate di blenorr.agia, la R. ·re ta positiva, .a nch e dor>0 J 'apparente guarig ion e clinica. 1

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XXXVIII, NuM. 17]

[ANNO

SEZIONE PRATICA

Pratican1ente, la reazioo-e d el complem ento · pern1ette solo una diag nosi gen erale" e quando sia n egativa non esclude la vresenza della n1alattia ; essa non è specifica al 100 %, ma in questo segn.a le sorti ·d i tutte le reazioni biologic h e. · L 'uso de lla R. acquista n otevole importanza per la diagnosi differenziale specialmente in casi di blenorrag·ia antica, ch e abbia lasoiato residui di natura dubbia ; in genere la R. r esta ·p ositiva pen circa 3 mesi dopo la g uarigione clinica, ma se dura a1i.cora di più la guarigione stessa va posta in dubbio. In base a11 '.e sperienza d 'og·gi non si può attribuire a questa R. un valore prognostico. Anche Foerster (Miin ch. ll1ed. Woch., 31 ottobre 1930) h a messo in e'idenia il valore diag nostico della reazio ne. V. SERRA. 1

RUBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO La profilassi delle malattie sociali. Malattie veneree.

Oltre alle norme di profilassi contro le malattie .infettive acute, nelll e nos tre leggi sanitarie sono contenute molte importan•ti disposizioni p er la difesa conlro quelle malattie cron·ich e ch e si sogliono spesso indicare come ·m alattie sociali: la mataria, la tubercoil osi, le m .ala ttre veneree, la .p ellagra (ormai scompar sa carne malattie endemica), ecc. Ci lim.iteremo a d illustrare quei punti di questa •l,e gislazione che più particol.arn1ente interessano l 'ru ffi ciale sanitario, essendo gran parte dell 'ap·p licazione delle r elative disposizioni d evoluta .a d .a ltre autorità sanitarie o ad enti diversi. Profilassi delle malattie veneree. Agli effetti della pubblica profilassi, l'art. 136 del T . U. delle leggi sanitarie con sidera la blenorragia, l 'ulr...era semplice contag iosa e la sifilide n e.1l e l oro m anifestazioni contagiose; ·di gueste son o sottoposte ad obb liigo di denunzia (D. · M. 15 ottobre 1923) sol.amente la sifilide nei casi di si~ilide da baliatico ed in quelli di sifilide con manifestazioni contagiose riscontrati n el1le scuole, n egli opifici industriali, neg li i stituti di cura e di educazione ed in genere in tutte le ·c ollettività, sia civili che militari; e l 'oftal· inobleno·r rea dei n eon.a ti. MQllteplici disp·o,sizioni per la profilassi delle n1alattie ven.eree, come quelle sulla vigilanza sul meretricio, sui dispensa·r i e sale ceiltiche, ecc. (T. U. d elle leggi sanitarie, art. 136-15.6; Regolamento. general.e sanitario, art . 168-182; Regolamento p er la pro filassi della sifilide e delle n1alattie veneree 25 marzo 1923, n. 846), sono di competenza d ell 'autorità sanitarja provinciale. Al,Jo ufficiale san~tari o interessano sopratutto l e norme relative alla sifilide da baliatico ed al baliatico mercenario, prin1a contenute i1ell 'articolo 148 del T . U. e negli a rt. 183-186 del re1

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g·olamento generale sanitario, e successivamen-te riunite e completate nel decreto luogoten enzia le 4 agosto 1918, n. 1395, ch e approva il nuovo regola·mento per la •tutela igienica d el balia tico, e n ell 'ordinanza ministeriale 6 giugno 1919, portante provvedimenti per la tutela igienica d el baliatico specia lmente nei rig uardi ·della pro1filassi de lla sifilide. Ne ricorderemo i punti più importanti. L 'ese·r cizio del baliatico è suboPdina•to· ad. una autorizzazione ·d a ri~lasciarsi dal Podestà alle d onne di buona condotta dichiarate, i11_ seguito a visita medica, fisicamente idonee ed. immuni da sifilide e da altre mala ttie infettive e ·trasmissibili. La visita m e1d·ica, dove non. esiste un ufficio speciale di vigilanza sul baliatico od un buefotrofio od altr-0 istituto del genere, è eseguita dall 'ufficiale sanitario. L 'a_u-torizzazione, oltre l.e gen eralità e i connotati ' d·e lla balia (e ta fotografia a utenticata), dev~ contenere le rS eguenti indicazioni: data del1'ultimo parto; numer-0 d elle gravidanze e loro esiti (eventuali aborti e parti prematuri, nati vivi e nati m·orti) e ·dei figli viventi; data del certificato ·d·e lla visita medica. L 'ufficiale· sanitario d eve impian·t are e tenere al corrente· un registro delle donne :resid,e nti nel Comune autorizzate a d ·esercitare il baliatico; l 'uffici0-· comuna le è tenuto a fo,r nire gratuitamente ai priv.a ti , che ne facciano richi esta, l 'el enco del -· le balie au•torizzate. Ogni bambino , che ven g.a affidato a baliatico, deve essere accompagnato da un certificato medico dichiarante se è o n o affetto da sifilide. Di tale certificato, re·datto in doppia copia, un esemplare è conservato da lla balia insieme a l proprio a·tto di autorizzazione, l 'al-tro resta a lla famig lia o all'ente che h.a dato -a balia il bambino. 1L e .a genzie di collocamento di baJ.ie devono,. essere au torizzate dal Prefetto ed avere un re-g istro delle balie iscritte e ·di quelle collocate: l1e dette agenzie sono sottoposte alla vigilanza dir:etta .dell 'u f.ficiale .sanitari,o , al qua l,e son te- . nute a comunicare, ·di vo·l ta in volta, i l nome delle balie iscritte o co.J1Dcate. Ogni balia autorizzata, quando prende a baliatico un Jattante, deve .dare immediata comunicazione del- le g·eneralità del bambino all 'ufficiale sanitari-0. Essa in,oltr.e ha ~ 'obblig·o di presentarsi, ogni quindici giorni, a l suddetto funzionario · per far con statare lo stato di salute proprio e .del bambino, e di d en'lliilziargli qualunque malattia di quest'ultimo·, come pu-ne la sua resti -tuzio·n e ai genitori o all 'istituto da cui pro- • viene. Se un lattan·te è riconosciuto affetto da sifilide si provvede al suo allattamento per mezzodella madre o, quando non fosse possibile, per mezzo di una bal.ia sifilitica o col.l'allattamento artificiale. Se il riconoscimento dell.a ma1at·-

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[ANXO XXX\.lTI.

IL POLICLINICO

ltia avvien e dopo cl1e il ban1bino è stato affidato .ad una balia, questa non deve a llattare altri .bambini e d eve esser tenuta in osservazione per un periodo sufficiente ad accertare ch e non .abbia contratto l 'infez ione, dura nte il qu1a · .le si provvede a ll 'allattan1ento n el modo sopraindicato. Se l a balia h a contratto la malattia, può continuare l 'allattan1ento. In tal caso , .con1e in ogni a ltro di d enuncia di sifilide tra.smessa per baliatico, 1'autorità sanitaria prov-vede alla cura gratuita ·d ella balia infetta irt illn ospedal~, oppure a domicilio, quando la balia rie .abbia i m ezzi ed un medico n e assuma, co n dichiarazione scritta, la r espon sabilit à; il ricovero d elle bali ~, ed eventua lmente del bambino, in caso di n ecessità, può esse.re ordinato di urgenza ed .anche in ospedali i cui statl!ti lo vietano . Per l 'a.l lattamento di bambini .affetti ·d a sifilide, su parere favorevole d ell 'uffic ia l e sanitario, il Po.d està può rilasciare alle balie sifilitiche u·n a sp eciale autorizzazione, nella qua le sarà espresso l'assoluto divieto di allattare bambini non sifilitici . Anche tali au,torizzazioni vengono annotate n el r egistro deJ.1 'ufficia le sanitario . Gli ufficiali sanitari d ebbono inviare, og·ni trimestre, t1,l Prefetto particolareggiate informa.zioni sul funzionamento del servizio de l balia .tico, e d.ar e comunicazione alla st essa autorità ·di quail unque circostanza aggravante ch e :s i verifichi nelle condizioni sanitarie dei b ambini e specialmente de ll'insorgenza di n1alattie infettive e d e.ll 'a1Umen to d ella mortali·tà al ·di sopT.a d el,la media normale. I brefotrofi e g l.i i stitu ti del genere l1anno 1'obbligo di tener e un reparto speciale per bambini sifil•i tici, i quali devono essere al levati con allattamento artificiale o p er n1ez.zo di ba.Jie sifilitich e debitamente autorizza· te. Qùesta prescrizione è s tata ripetuta ne l1'art. 9 d el regolamento 29 decembre 1927 numero 2822, per l 'esecu zione del R. decr eto-legge 8 maggio 192 7 n. 798 sull 'o,r dinamento d el servizio1 di assistenza d ei fan ciulli ililegittin1i .abb.andona ti o esposti all 'abbandono, e n el] 'art . 201 d el r eg·olamento 15 aprile 1926 numero 718 per l 'esecuzione d ella legge 10 d e· .cembre 1925 n. 2277 sull 'Opera Nazionale per la protezion.e ed assist en za della materniità e del! ' infanzia , àlla qua.l e Opera è d evoluta la · ,rig ilanza su tutte le fo r111e di .assistenza al1'infanzia e perciò an ch e quell a sull 'ap])licazione d e.JJ.e -d isposizioni p er la tutela igienica del baliatico. Queste d isposizioni assumono un 'importanza essenziale nel quadro della politica sanitaria demografi ca perseguita dal Governo Nazionale, specialn1ente nei rig uardi della 1)rofilassi d ella sifilide, e,d è com·p ito d el 1' ufficial,e sanitario esigerne la scrupolosa oservan za. .A. FR..\NCH ETTI.

XL"~I.·

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VARIA . La nebbia mortale . A i)roposito ·d eLla ne bbi.a n1ortale d ella , -allata ·della Mosa, ~I . Herman (Le Scalpel, 7 m.arzo 1931) fa .a lcu11e considerazioni su11'azion e nociYa della nebbia e d ei vapori tossici ch e in essa possono esser e contenuti. Si dice cl1e la n.ebbia per sè stessa non uc~ c ide. Vi sono e' ridentement e de l1le n ebbie i11-0lLo ,dense ch e ·non pToduco110 da1111i .disastrosi ; ma ch i dice i1ebbia, dice a 11ch e umidità, brusco r.a ffreddan1ento, polvere e assenza di ' 'ento. Un'aria sen za polve ri, sa turata di va1)o r d 'acqua,· 110 11 ,dà 11ebbi.a per r affreddamento. Negli an1bien ti abitati le pol,reri non inancano n1ai e ~ono esse ch e det erm.i nano la formazione d elle n ebbie. Pure ammette11do cl1e le polveri non s ia n o nocive i)er sè ste sse; si ha il diritto di. affel'mar e ch e Ja n ebbia non è d,a nno·sa qua11do , b en ch è ]) U'1~a, è di una certa den ~ i·t à ~ Sa rebbe anch e contro l 'O'servazione quotidian a; ed i disturb i fisiologic i osservati vari.ano i11 natura e in g ravità 'econdo lo stato ·d i salute e di resi stenz.a ,del sog·g.e tto, la s u.a età, la su.a storia pa t olog· ica . I ,·ere11 i ed i clel'ic i en Li j)0]111ona ri o cardiaci po _ono talor a ~oc c on1bere, no11 però con la freque11za co11: : l.atat.a ne1 si·nistr-0 .at tu.a·le . Vi è dunque qualcl1 e .a ltra cosa : d ei. g·as Lo si. ci , ~di •11atur.a m!ol•to iv.ari.ahile , rpOSS-0110 e. ser e tenuti in .sospensione n ella n ebbia, s1)ecialn1en te n elle r egioni indu~triali . S i obbietter à ch e questi stes i vel e:ni ga:'sosi ag·irebbero a n cl1e senza n ebbia , ma }) i sog11a notare cl1e questa si for111 a solo i11 a~­ sen za di ,~e 11t o. In queste condizioni la diluizion e dei fun1.i e de i v.apori non .avviene n el1'atmosfe·ra; .da ciò l 'azione di concentrazione di gas nociYi i11 certi p11nti. Inolt re la clens i'l ù della n ebbia si o ppor1e alla difft1sion e ga~ so~a. Un altro elernento da ten ere in con siderazione è co t ituito dagli can1bi gassosi fra I 'aria .clel suolo e l 'atµios fera. L'aria del suolo co.n tiene, secon do· :f lueg·ge, cl.a 0,2 .a 14 % (in med1a il 3 %) di anidride car])oni ca , tracce d i an1moniac.a e di o·.as di d·eco1n 1)osizio11e (idro.g ena solforato ed idrocarburi). Gli camb i gas osi. fra l 'ari.a clcl su o·lo e l 'a tmos fera so,n o in ·dipendenza dell e .differenze.· di ten1per atur.a , .d eIle ' rariazioni d ell.a pre ~ ~ i on e .atmo. fe1'i ca de 1 111o·v in1'ento d el la falda d'acqua sotterranea , ecc. Se l'aria libera n on conti e11e norma]n1ente ch e 4 d ecin1ille in1i di a nidride carbonica, ciò avviene, a prescindere dal* la funzione clorofil,l ica, per l a diluizione pro dotta ·dai movimenti de11 '.at1nos fera; q1J.a11clo questa venti] azione è soppressa, l '.acido c.ar]10nico si accun1u·la nei l)Unti bassi in prOJ)Orzioni 1ch e po~~ono a11cl1e cagion.are a cciden ti 1n '1rta1i. L" quistio11e è dunque com1)lessa e non l)UÒ essere fa cil111en te riso} ta. e. Tosc_.\~O . 0

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SEZIONE PRATICA

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NELLA

PROF ES SI ON AL.E . •

Esagerazioni e realtà. •

Il prestigio della classe medica sta ricevendo colpi duri. Si è g ià data notizia ·della campagna del Popolo d'Italia contro il caro-medicinali, ch e l'autorevole g iornale milan·ese vorrebbe attribuire alla cointeressenza stabilitasi tra m edici e produttori di specialità farmaceutich e. Contemporaneamente il prof. Bocch etti denunzi.ava, con cor;aggiosa franch ezza, la comm ercializzazion e .d el pneumotorace, il quale. verrebbe indicato e praticato sen z.a a lcuna necessità e talvolta con .danno dei pazienti , a solo scopo di lucro. Contro queste ·critich e. alla onorabilità della ·classe, sono insorti i m edici . Le associazioni sindacali , i giornali professionali hanno m esa le cose a posto, osserv.ando ch e non è lecito generalizzare. Tuttavia tra le esagerazioni da una parte e. le n egaz io,n i dall 'altr.a si scorge I.a verità. E l.a verità :è questa : ch e vi sono alcuni inedici ch e si prestano a l comp érage, altri ch e praticano riicerch e diagn.o stich e inutili o procedimenti terapeutici n on necessari o cl.a nnosi, altri ancora ch e prescrivono cu re in speciali stabilimenti o in case di sa lute, .alla cui gestione sono cointeressati. Ma la m.assa esercita .ancor.a e sempre con correttezza. Il prof. Ettore Levi , prendendo o·c casione d elle recriminazioni d el Booch etti , ha fatto , sulla rivi sta L otta contro la tubercolosi, un 'accurata 1disam'ina delle cause dell 'asserita decad enza mora le professionale. Egli l 'attribuisce alle difficoltà economich e, all'eccessivo teicnicizz.a rsi della m edicin.a, alla socializzazione della professio·n e, alla insufficiente istruzione etica dei m edici . Molto opportunamente il Levi rileva ch e i g iudizi e i con sigli or,ali dei me.dici subiscono un prog ressivo dep·r ezzamento. Quel cl1e vale ed è effettivamente ricompen sata è la manualità .d ella professione. D.a c iò la differiente valutazione d ell 'OP-era del chirurgo, dell'odontoiatra, del radiolo·g o e simili da una parte e del rr1e.dico gen erico· dal1'altra, a tutto vantaggio dei primi. Ed è perciò ch e ogn i qu.alvolta nuovi ritrovati della medicina consentono ai medici di applicare .determinate pratich e di ordine chirurgico ai lor:o m.ala ti di medic ina interna , essi tendono a valer sen e. Quan.do , or sono trent 'anni , si cominciaro· no ad usare le iniezioni ipodermich e a 'SCOpo terapeutiico, tutti i medici considerarono tale nuovo in.d irizzo come una manna. Ma fu un vantaggio di breve durata perchè infermieri ed infermiere fecero una facile concorrenza , ch e svalutò completamente la prestazione dell e iniezioni. 1

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I m edici tentaro·n o rifarsi con le iniezioni end·ovenose, di' cui si fece largo u so ed a buso, e poi con il pneumotoraice, le punture esplor.ative, gli esami serologici e radiologici , con le cure fi sich e richie·denti un complesso macchinario . · Tutto questo è b.e n vero. Ma, a nostro avviso, non rappresenta un.a causa della decadenza morale della professione , ma solo il m ezzo con il qua le esso si estrinseca. Allo stesso modo, la c~im inalità n on è prodatta da l fatto ch e esistono coltelli e seghe circolari, ma dalla oapacità a·d a doperare questi mezzi ·p er u ccidere o vuotare le ·casse forti. Nè la .deplorevole decadenza può attribuirsi .a.d un.a deficienz.a cultur.ale o etll1c.ativ,a particolare alla classe m_edica . · Per esercitare on estam ente la m ed icina come qualsiasi .altra professione, occorrono principii morali ·c omuni. . Se è vero ch e a lcuni n1edici di ogg i son o m eno scrupolosi, più tendenti al commercialisrno, ciò n on si può attribuire ad un 'insuffi,ciente preparazione culturale e morale dei m edici, e tan to m t:;no alla costituzione particolare degli individui ch e compongo·n o I.a classe. La degen erazion e del costume p·r ofessionale non può essere ch e un elem ento costitutivo ed espon ente della diminuita m oralità dell 'ambiente civile, da l qu.al-e i n1edici provengono e nel quale vivono. Nè a correggere l 'in1co·n veniente possoD;ò valere l 'insegnamento ·dell 'Etica medica e della Deontologia, indipendente o legato ad· una cattedra di P sicolog ia m edica o di Medicina Sociale, la cui istituzione il Levi auspica. Le C8 ttedre so,n o già troppe e lo stesso Levi , nel suo .articolo, a ttribuisce alla loro moltipli· cazio·n e la decadenza culturale dei m edici m oderni. E le predich e fatte an che da cattedre autorevoli poss0no r elativamente poco su individui costituzion.almre nte immo·r ali, -0 ch e .all 'imrnoralità possono essere in.dotti d.a lla n ecessità o dal contaaio ambi entale. Le m.a letatte ch e si imput.a110 ai m edici si deplorano anch e i11 altre classi professionali . E tutte son o prevalentem ente ,d etermjnate dal disagio econ omi.ca, ch e è un prodotto della crisi ch e a ttraversa il mondo intero. Questa crisi genera la pletora professionale ch e a sua volta aggr.av,a la situ azion e. Abbiamo voluto a ffrontare deliberatamente - sia pure con riluttanza - il problema, per dissiparne molte ombre e valutare la n ecessità di portarvi un rimedio, n ell 'interesse della famiglia m edica e della collettività sociale Conviene vincere l.a ripugnanza a s, relare il male, se vogliamo conoscerlo e tentare di cu rarlo. Pangloss.


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IL POLI CLINICO

Cronaca del movimento professionale. Le Casse Mutue Malattia per i lavoratori agricoli. Presieduto da11 'on. d ~ t. Razza si è riunito· il Co11siglio di Amministrazione d ella F eder azione Nazion ale Fascista delle Casse Mutue l\i[alattia per i 1avoratori agricoli. Il Consiglio 11.a preso atto con compiacimento d i una j11izi ativa assai utile rig uardante la raccolta di cl a ti in~orno alle legislazioni straniere ed ai ris ulta li pratici con seguiti nei vari Paesi per l 'assicurazion e malattia. Il Segretario Gen er ale avv. Ro·b erti h a riferito sulla situazione co·n trattuale d elle varie provincie in ra·ppon~o alle cl au sole rig uardanti la m al attia: in b ase a questi elementi il Consiglio esaminer à man mano l 'opportt1nità d ella g raduale costituzione delle singole Casse. Intanto, il Consiglio h a d eliber ato, l 'istituzio n e delle Casse Malattia salariati e braccianti p er le province di Nap·oli e P avia e p er gli actde,~ti alla tabacchicoltura dell a provinci a di Benevento. Sono così quat tordici Casse provinciali g ià costituite. Il Consiglio si è inoltre occupato della p artecip azione della F ederaziol!le all a Co11ferenza europea cli Igi ene Rt1rale. ch e si terrà a Ginevra alla fin e di giugno ed al sesto Congresso degli Infortuni e delle malattie d el lavoro ch e si terrà a Ginevra n ell 'agosi~o, clando le opportune diretti ve per la relazi o11e che il rappresentante della F ederazio·11e, <l 'accordo 911che oon la Fede.razione Enti Infortuni e con le due Confederazioni predisporrà. 1

Per il regime stomatologico in Francia. In Francia non sussiste l 'obbligo della laurea in medi~ina per 1'eser cizio dell 'odo·n toiatria. I progr essi d ella specialità ha11no p erò a poco a poco fatto sentire il })i sogn o di affidare al m edico anch e quest o ramo della m edici11a, ed i senatori Rio Q. Milan h anno presentato u11 progetto di l egge in t al e sen so. Nell 'imminenza della discu ssione parlan1.e11tare, ~I lVIinisitro fran<.>ese dell 'Ig·ie11e ha chies.~o il p ar ere dell 'Accade1n ia di medicina di P arig i. Questa ha t e11uto una prima riunione il 17 marzo u . s. e il << Figaro » del 18 marzo l1e d à il r eso·conto . Da e5so si apprend e ch e i professori Haye111 e H artn1i:u 1n:, p er co1nbattere l a tesi ston1atologica, h anno fra l ' altro clichiar ato ch e in Italia si è tentailo di rendere obbligatoria l a laurea in medicina per 1'esercizio dell 'odorvtoiatria, m a ch e l 'esperimento è andato così inale ch e fu abband ona1to . E pensare ch e sono quar ant 'anni preci si ch e esi ste quell 'obbligo I Nel Boll etti110, p oi, d ell '_l\.ccademia s tessa (n. 11) vi sono i particol ari della discu ssio ne, fra i quali l 'affern1azion e <lei suddetti signori ch e in Italia 1T1anca110 i n1edici -dentisti e ch e p er sopperire ai bisog11i d ella n az·io11e il Governo ad ogni piè so~ spinto autorizza gli odon·t.otecnici all 'esercizio <l ell 'odontoiatria e ch e n e sono già stati autorizzati 1800 I

È noto ch e una sol a sanatoria s j è fatta in Ita-

1ia a favore dei m e<.'canici esel'centi abusivamente l 'odont oiatria, que.Jl a del 31 marzo 1912 in occasione della con ver sion e in l egge del R. D. Boselli del 24 nprile 1890. Si sa an che ch e di detta sa11ato1ria fruirono esalta1nente 324 p er sone ! Il coln1 0 si è ch e il prof. Hart1nan n , che h a fa tto la st oria dell 'Italia stomatologica con tanta poca verità, è presidente d ell 'A. D. R. M. , una associazione intern azionale ch e si proporne di stringere i legami fra i m ed ici di tutte le nazioni e che ha anch e qualch e socio italiano ! Si è ripe tuto ora ciò ch e è già avvenuto in Francia n e l 1926, in occasione della nomina di una Con1missione che. doveva studiare e riferire . le co11dizioni dell 'insegna1nento d ell 'odontoiatria in Francia e all 'estero. Ebbe11e, in seno a detta Cornn1issio11e. il d~ntista no11 medico George Villain - esponente d ell 'Associazio·n e Dentistica Internazionale (F. D . I.) ch e con1batte con ogni mezzo l 'indirizzo stlomatologico - dichiarava ch e in Italia non si insegna, 1'odo11toiatria e ch e « periorliqiieme nte un decret r oyal ac.corde l 'autorisation de pratiquer at1x praticien s de fait en les sou1net tant à un examen t echnique ».

Il prof. G. Coen-Cagli, vice-presidente dell '« As.socia~i on Stomatologique in ternatjon.ale », ha fatto pervenire· t1na documentata pr9testa al Presidente d ella sudde~ta Accademia, protest a , che fu letta n ella sed11ta <lei 31 marzo di tale consesso, . e pubblicata n el « Figaro » d el I 0 aprile .

CONCORSI. POSTI VACANTI. ALESSANDRIA. - Scad. 2 mag.; L. 8000 e 4 quinquenni <lec.; riduzione di legge. BELPASSO. -

V. CATANIA. R. Prefettura.

BITONTO (Bari) . - Scad. ore 13 del 31 mag.; età lim. 40 a . ; doc. a 3 mesi dal 30 mar. ; L. 9500 e 5 quadrienni dee. , oltre c.-v., da decurtare. BRESCIA .. Municipio. - A tutto 30 giugno; titoli cd esami; tre posti di m edico condotto suburbano; L. 9000 e 5 quadrienni L. 1000, oltre serv. a tl. L .. 1200, lrasf. L. 1500, ambt1lat. L. 800, c.-v. ; ridt1zione 12 %. Rivolgersi Divisione Municipale Sanità. CATANIA. R. Prefettura. - Per titoli ed esami . Ufficiale Sanitario per i comuni di S. Cono e Belpasso. Lo s tipendio iniziale per S. Cono è di lire 6000 annue; p er Belpasso annue L. 7000, ~l lord.o delle r~tenu.te e riduzion~ di l egge ed è suscett1~ bile di quattro aumenti periodici quin9uennal~ del decimo. Il termine per la presentazione dei documenti scade il 25 maggio.. P er altre informazioni rivolgersi alla R .. Prefettura di Catania. COLLE BRIANZA (Como). - Scad. 31 mag. ; lire 8363 e 4 quinquenni dee., oltre L . 753 uff. san., L . 1673 mo.~ocicl., L. 753 ambulal. ; lassa L. 50.


I AN~ O xxx VIII ,

UM .

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FonL1 '. A mministrazi on e Pro'vinci al e. - Per titoli ecl esami. Assist e nte Sezione Chimica Laboratorio· Provinciale di igien e e p,r o,f ila ss,i. Sitipe11dio L . 10.000; ser vizio a ttivo L . 2000, cinque aumenti p eriodici quadri ennal~ di u11 decimo. Diploma di chimica o laurea i11 chimjca, in chimica e farmacia o in chimica industriale. Assistente d ella Sezion e ~1edico-Micrografica clel Labor ator io, sudde t~o. Sti.:' pendio, servizio attivo e aume11ti periodici come sopra . Diplo1na cli 1ncdj co-chirurgo 01 laurea in medicina e chirurgi a . Scad e 11za p er l 'uno e l 'a·l tro posto, 31 m aggio .. Chieòer e avviso alla Segr e teria Gen er al e d ella Provincia, Forlì. LA THUILE (_4.ost a) . - Scad. 30 giu .; L. 9000 e 10 bienni ventesimo, oltre L . 500 uff. san ., L . 500 trasp .; riduz. 12 %; età lim . 35 a. ; t assa L . 50,10. LEoNFOllTE (Enn a) . Segr et eria .

Scad. 6 m ag·. Ri volgersi

MANTOVA. Amministraz• Prov inc. - Medico aiuto d el Con sorzio Provinc. Antitub .; titoli ed esami; scad. ·or e 18 del 30 g iu . ; L . 14.000 e 3 quadrienni dee. oltre L. 3000 serv . .att. Divieto libero eserc. Sono an ch e aperti i con cor si ad assistente sanit ari a~ di · vi sitatrice , di applicaita e d 'infermiera. (~hiedere aI1n·u11zio. P1 STOIA. A mrninistrazi on e Provinci a le. - 'P er titoli ed esaimi. Assistente dell a Sezione Medico-Micr ogr afica del Labor a torio Provinciale di Igien e e Profilas~i. Stipendio inizi ale annuo L. 8000, aum entabile di sei decimi t.riennali . Indennità servizio attivo L. 2000 e ra ro-viyeri nell a misura corrisp osta dallo Stato ai proprii impiegati . Compen so 10 '7~ d ei prove11ti p er ricer che ed analisi di interessè privato.. <.~ li assegni suddetti sono soggetti alle ritenute di l egge. Le domande, in carta da bo1lo di L. 3, e i prescritti d ocumenti, l 'elen co d ei quali con l e altre m od alità p ossono desumer si dal b ando di concor so d a richieder si alla Segr eteria della Provinci a, debbon o p ervenire all a Se·g reteria s tessa i1on più t ardj d ell e or e dodici d el 30 m aggio. 1

S. CoNo. -

609

SEZIONE PRATICA

V. CATANIA . R . Pref ettura.

l ARANT O. Amminis trazi on e Pr<>ui n ci al e. Per titoli ed esami. Direttor e Sanitario del Con sorzio Provinciale A11tituber col ar e . Stipendio annuo iniziale L . 18.000, su scettibile di cinque aumenti quadriennali d el decim o; indennità servizio aittivo annue L. 6000 . Stipendio e indennità son o decurtabili del 12 %. Residen za in Tar anto. Inibita libera professio11e e ogni al tro impiego pubblico o priva to. E ' p er ò consenti la l a co n sulen za n ella sp ecialità. Occorro110 tre- a11ni rli servizio effettivo tenuto presso lln Istituto Clinico Univer sitario. Età m assim a a nni 45. Ter111ine utile pe r presentazione clocumenti oire d odici d el quindici giugn o. Per il programma esami ed altri chiarimenti rivolger si alla Segr eteria del Con sorzio·, Palazzo d egli Uffici, 'faranto. 1

U n · m edico di Sezion e e un Medico ordinario dell 'Osp ed ale Psichiatrico; rispettiv. L. 10.000 e L. 4000, e due sessenni (del decimo e d el dodicesimo); p er il pri· m o, c ... v.; p er il secondo., vitto e alloggi<}; scad . ore 12 del 15 m ag.; tassa L . 50; età lim. risp ett. a . 35 e 30; doc. a 2 inesi d al 3 apr. -TERA1\10:

Congregaz. d i Cari tà. -

VALLATA (Ave llino). Scad . 90 giorni d al 31 m ar .; L .. 6500 ridotte del 12 % e 3 quadrienni dee.; età lin1 . 40 a.; ta ssa L. 50, 10. 1

Al 30 a1}rile, ore 16, primario chirurgo direi~tore dell 'Ospedale Chiaren zi ; lir e 10.000 e 5 quadrienni dee. Z Ev10

( Ve r on a) . -

CONCORSI A

PREl\11 .

Con corso « Elia D e Cyon ».

La Classe di Scien ze Fisich e d ella R . · Accade1nia di BoJog·na b andisce il 12• ·con cor so internaziojn ale al premio biennale di L . 3000 (d alla quale somma dovr anno f,SSere detratte l a tassa di m anom orta e le sp ese di a1n ministrazione), is tituito dal su o Mem br o Corrispondente prof. Elia De Cyon , ali 'int ento ùi favorire e promuovere le ricer ch e e gli &tudi su gli ar gomenti ch e Egli coltivò con tanto su ccesso. Tale premio sarà quindi co·n ferito a con correnti i quali n ei lavori trattino qualcuno d egli stessi ar go1ne11ti e p articolarmente di quelli rig u ard anti : J 0 Le funzi o11i del cuore, e sopratutto d ei sistemi n ervosi cardiaco e vasom otor e; 2° Le funzioni òel labirinto d ell 'orecchio; 3° Le funzioni delle. g landule tiroidi, dell 1ip-0fisi e della gla11dula p,i neale. La scade1nza di questo con cor so è stabilita al 1° 1narzo 1933. Qualora il premio1 non venisse assegnato, un seco·n do premio di L. 1500 sarà m esso a concorso insiem e co'l premio pr incip ale 11ei due bienni su~ssivi . Chied er e il progran1m a al segr eta rio, prof . Ercole Giacomini. 1

1

U n io n e M ed ica L alina.

J.,a et Umfia » h a indetto1 17 con cor si a premi di varia entità (d a fr . 500 a fr. 5000) . Condizion e essenziale per p o,t er e p artecip·a re all 'attribuzione di ql1 esti premi è di esser e iscritti alm en o d all 'anno ch e precede il concor so. Per le condizioni rivolger si all a segreteria gener al e; rue d e l a Po·m pe 81, Paris. So110 an·c h e indetti p r emi per tesi e p r en1i p er giovani iscritti ; rivolger si a : M.lle Su zan e Roule, secr ét aire d e la J eu11e l Jmfia, rue Geoffro1y-Saint-Hilaire 36, Paris. 1

1

TARANTO. A mmi11istrazi one Pr ovinciale.. - Per titoli ed esami. Coadit1tor e della Sezio•n e Medico-Micr ogr afica d el Labora torio Provinciale di Igiene e Profil assi . Sede di- esami Bari . Stipendio iniziale L. 9500 aumentatJile a L . 10.100 e 11 .600 dopo i due trienni. Inden11ità servi zio ai~ tivo L. 2100. Caroviveri com e per l 'altro p er sonale . Età m assima anni 35. Scaden za 31 m aggio. Per altri chiari1nenti rivol ger si alla Segr e teria Generale d ell 1A1Y1ministrazion e Provinciale, Tar anto.

Per l'istituzione di un premio annuo presso la R. Università di Roma, da intitolarsi : ''Fondazione Vittorio Ascoli,, Som·m a ch e s i r iporta ò al Nu m . 15 . L. S. E. Dott. Fer11::.ndo Per ez, Ambasci ator e d ella Rep . Argentin a . » R. Istituto di Radiologia (Roma) » Gr. TJff. fJott. 1\ . 1\tfessea (Rom a) . » Prof. Giovanni ·Per ez (Ro111a) . . . » Prof. Pietr o Gallen ga (Roma) . . » Dott. Tullio Cecch etelli (Roma) . »

14.372 -

L.

15.562 -

500 340 100 10010050-

L e so lf.oscri zioni si ricevo no presso l a Cl in i ca M edica al Policli n i co Umber to I , R om a; ovver o"'pres.so il nostr o p eriodico, v i a Si st i n a 14, Rom a. '


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IL POLICLINICO

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. La Facoltà m edica di Ro111a ha chiamato ad unanimità il prof. Cesare Frugoni alla direzione della Clinica m edica, quale successore del compianto prof. Vititorio Ascoli. J)ell 'insigne scienziato e maestro, cui viene afficl Ftto l 'importante insegnamento, daremo un profj]o i1el prossimo numero.

9° Congresso tedes<'o sulle malattie della digestione e del ricambio. Ricordiamo che dal 23 al 25 settembre è indetto il 9° Cor~vegno d~lla « Gesellschaft filr Verdauungs- und Stoffwechse1lkrankheiten » a Vienna. Temi in discussione: 1° « Riassorbimento enterale e parenteral e », relatori Mai1Sifeld (Pecs), NoI~D:enbruch (Praga) ~ Clairmont (Zurigo); la seduta sarà in 00 mune con la « Deutsche Pharm.akologische Gese1lscha[t »; 2° Insulina e diabete mellit~ », relatori Stauh (Heidelberg) ·e Falta ~Vienna) ; 3° <<Malattie del retto1 e del sigma», relatori. Maresch (Vien,na), Fischer (Francofort), Strauss (Berlino) ed A. W. Meyer (Berlino). Conf~rel\ze: « 1'rat~amel\10 delle malattie cutanee legate all 'al~mentazione » e « Parassit~ dell 'intestino», tenute rispettivamente da Urbach e da Fiebiger (Vienna) . I lavori_ si svolgerann,o nella sala dei eone-erti (Lothringers Str. 20). Per informa.zioni rivolgersi al segretario generale prof. R .. von den Velden, Bamberger- Str. 49, Berlin W. 30, Germania. 1

NOTIZIE DIVER5E. Società internazionale di chirurgia. 111 occasione dell '8° Co11gresso di questa assoiciazio1n e, adunatosi a Varsavia nel 1929, I 'assemblea generale aveva deljJlerato di annullare, senza restrizioni, una decisione adottata n el 1920, la quale escl t1deva i membri tedeschi, austriaci ed ungh~resi.

La nuova disp-0sizione venne ado~tata poichè si potè accertare che nessun membro. della società aveva sottoscritto il manifest.Q dei 93 intellettuali, il quale aveva provocato quella decisione; inoltre si p,o tè stabilire che i chirurgi tedeschi non app1rosvavano1 il ma11ifesto. I proff. De Quervain di Berna e Schoemalk.er di La Aja furono incaricati di comun~care la decisione ai colleghi. In, esito alle trattative svoltesi, il Comitato internazionale ha ora co·n fermato, ad unanimità delle 34 nazio·n i rapp·r esenta:te, la deliberazio,n e del Co·n gresso di Varsavia: la Societ?:l, per tal n1odo, riprende ap·p ieno il suo caratterr, internazionale.

6° Congresso internazionale di talassoterapia. Si terrà dal 25 al 30 maggio, a Berck-sur-~ler , sotto la presidenza del prof. Sorel. Segretario gen erale n e è il Dr. Mozer, Hòpital Maritime, BerckPlage, Pas-de1-Calais, Francia. Le info·r mazioni p osso110 richieder si anche al Dr. Pierret, avenue Kléber 95, Paris. Il Comitato italiano1 è presiedu~o dal sen. prof. Edoardo Maraglian-0; segretario ne è il prof. Giulio Ceresole, vi.a Dalmazia 11, Lido Venezia.

so

Congresso dentario Internazionale.

Sot1o· ·il patrona to del Governo Francese e organizza to sotto l 'egida rlella << Fédéralio'n Dentaire Internationale », avrà luog·o dal 2 all '8 agosto, al Gr and Palais des Champs Elysées a Parigi, l 'VIII Congresso Dentario Internazionale. Per l 'Italia ur1 Comitato nazionale di dieci m em])ri forn1a.~o dalla Federazione Odontoiatri d 'It alia e dodici presider1ti rl 'onore nominati dal Comitato orga nizzatore per le diverse Sezioni del Congresso, con a capo l 'on. prof. Amedeo Perna, direttore d ella (;linica Odontoiatrica della R. Università di lloma e dell 'Istitl1lo Superiore « George Eastman », forma110 il primo nucleo d ei partecipanti al Congresso·. Per questo importa11te convegno che riunirà od o11toiairi di Lutte le parti del mondo,, sono state con cesse facilitaz ioni ferroviarie (riduzioni del 30 per cento sulle linee italiane, e del 50 per cento s11 quc>lle francesi) erl è in formazione un vasto programma di lavori. Gli esercenti. odontoiatri che desiderano partecipare al Con gresso possono chiedere informazioni e mandare l 'ad esione al segretario del Comitato nazionale, coinrrt. _>\ medeo Goia, via Bertol a 49, 'forino.

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3° Congresso dell'associazione medica Panamericana. il\detto a Messico dal 26 al 31 luglio, sotto gli auspici del Governo della Repub,b lica Messicana.. La Giunta 0 rganizzatrice è presieduta dal dott. Rafael Silva, pres~dente del Dipartimen1to di Sanilà. Al . congresso sarà unita una l\ilostra. Segretario generale è il Dr. Francisco de P. Miranda (Departamento de Salubridad Publica·, Mexico DF., Messico). · È

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Congresso sulla litiasi urinarla. È organizzato dalla « Société de Médecine » di ' ' ittel, sotto gl~ auspici dello « Institut d 'Hydrologie » della Fac-0ltà medica di Nancy e col concorso della « Sociét6 d 'Hydrolog~e et de Climatologie rl~ l 'Est ». Si svolgerà a ' ' ittel nei giorni

24 e 25 maggio (Pen 1tecoste). Sarà diviso in, tre

Sezio11i: medica, chirurgica e idrologia', presiedute rispe ttivamente da~ proff. Marcel Labbé, Legueu e Maurice Villaret. Sono in programma varie relazior1i e so·n o annunziate molte com:unicazioni. Tassa d'iscrizione fr .. 25 per i medici, 15 per gli studenti in medicina. Facilitazioni di soggiorno. Riduzione del 50 % sulle ferrovie francesi (domande finoi al 1° maggio). Rivolgersi a: Secrétaria.~ général du Congròs de la Lithi.a.se, Vittel , Vosges, Francia.

1° Convegno delle mutue medi<'he e di soccorso bergamasche. 11 12 aprile, con ] 'intervento dell 'on. Bagnasco, Presidente della Federazione Nazionale Fascista delle Società ~1utue, alla presenza di S. E. Terzi, prefetto, del comm. Berallo, Segretario federale, del comm. dott. Labadessa, direttore generale <lell'E. N. C., si è svolto a Bergamo nella sede dell 'Associazione Generale di Mutuo Soccorso il pritno congres8o p,r o1vi11ciale · delle Mutue mediche e di soccorso, presieduto dal} 'on. Bagnasco. Alle relazioni è seguit<t una discussione, dopo di che è stato votato un ordine del giorno unanimemente approvato. Il dott. Labadessa ha illustrato in modo efficace i compiti e le finalità delle organizzazio.ni mutualistiche erl infine l 'on. Bagnasco, compiaciutosi vivamen.te per l 'opera svolta .dalla Fede-


[ANNO

XXXVIII' N u :\1. 17]

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SEZIONE PRATICA

razione e dal suo dirigente Consarino, ha auspicato alle migliori fortune della attività mutualisticà, che in regime fascista trova u11 vivo ed efficace impulso.

Corso di ematologia e serologia. Un corso d~ tecnica effi:ato•l ogica e serologica è organizzato presso ~l Laboratorio• di anato mia patologica dell 'Un~versità di Parigi, diretto dal prof. G. Roussy, a cura d el prof. E. Peyre; avrà inizio il 18 inaggio e consterà di 16 lezioni; tassa fr. 250. Chiedere ~l P.rogramma e informazioni alla segreteria d ella Facoltà di ~Iedici11a. 1

Conferenza del prof. Bauer. Il 14 apr., per invito di S. E. l 'on. Paolucci, vice presidente della Camera e presidente della Federazione fascista per la lottai contro la tubercolosi, il prorf. Ludolf Bauer, di Amburgo, ha tenuto nella R. Università di Parma una conferenza sul ternai « 1'oracoplastica extra-pleurale ». Erano presenti tutti i membri della Facolt à medica, mollissimi n1edic~ della c~ttà e della provincia. Erano pure intervenute varie personalità mediche di altre città, quali i proff. G.asbarrini, Forni e Calabrese di Bologna.

L'Istituto per lo studio e la eura del cancro in Roma.

Ospedale anglo-americano a Fiesole. Si è Jnaugurato a Fiesole l 'Ospedale di San Do1nenico, dovuto alla munificenza della colou ia americana, e di quella inglese di Firenze. Già i1el 1919, ad iniziativa d~ un gruppo di americani, fu istituilo, presso San Do·m enico di Fiesole, un an1bulatorio medico~chirurgico gra~uito; r ecer1ti oblazioni personali h anno p ermesso di addivenire addi.ritt ura alla cos truz~on e dell'ospedale, che è capace di cinquanta lett~ e che accresce notevolmenle l 'efficienza dei servizi sanitari nell 'importante frazio11e. . . . Alla cerimon~a intervennero le autorità; a n ome del Consiglio d 'amminisitrazione parlò l 'avv. Copi11ger , èui rispose il prefe tto della Provinci~.

Case di cura e ambulatori privati. Co11 decreto e1nesso il l~ rr1 ar zo dall'Alto Commissario per la città ~ provincia di Napoli, è vietata p er le case di cura', gl 'istttut~ e gli ambulatori privati, la denominazione d~ Clinica, Policlinico, Istituto ClinicQ, esse11do tali titoli riservati, nel1'uso, alle sole Cliniche lJn~ver sitarie per l 'insegnamento ufficiale. È vietala. l 'apertura di ambulatori, ~ase e istituti di cura medico-chirurgica e di assistenza ostetrica nelle vie e piazze prospicienti, attigue, o comunque v~c~ne agl~ istituti clinici u11iver sitari ed ospedalieri della città.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato uno sche- Nuove norme per la rivalsa delle spese di spedalità. ma di decreto recante modifiche alla costi1tuzione Saranno tra breve emanate nu()IVe norme in ed al funzionamento del R. Istituto fisioterapico base alle quali le amministrazioni dei Comuni è ospitalie1 o di ~anta l\1aria e San Gallicano in Ro,m a. Il pro1vvedimento· è diretto· a dare un nuo- degli Ospedal~ potranno in modo semplice, rapido ed efficace, eseircitare l 'azione di rivalsa delle spevo definitivo assetto all 'Istituto, distinguendolo in se di spedalità e manicomiali per il ricovero di due enti: l '« Istituto ospitaliero dermosifilopatico urgenz,a verso i privati d ebitori che risultino non di S. Maria e S. Gallicano » e l '« I stituto per lo trovars~ in condizioni di povertà. studio e la cttra del cancro ». Di essi il primo Da questo provvedimento le arnministrazio,n i eserciterà, con la più proficua att~vità, le funzioni ospedaliere ricaYeraQno certamente grandi vandi studio e di cura delle malattie veneree e della ta1g gi. pelle, mentre il secondo, parallelamente ad u11a azione di ricer che e di indagini scientifiche intorno alle origini e ai mezzi di difesa contro il ca~­ Al Reale Collegio dei Chirurgi dell'Inghilterra. cro e i turnori inaligni, svolgerà anche un 'opera Il Co·nsigli.Q, del « Royal College of Surgeo1ls >> di assistenza agli infermJ comoTmandosi, in tal dell'Inghilterra ha respinto1, ancora una volta, la modo, ad una sentiita necessità sociale ed alle· p~e­ richiest a dei suq.i « inembers », affinchè abbiano cise finalità che il GoiYerno ha voluto p erseguire dei r appresentanti nel Con siglio stesso . con le provvidenze di ordine economico', ado1t~ate Il Colleg~o comprende due categorie d 'iscritti: col B. D. 23 luglio 1926, N. 1427, per la tutela i « fellows » e i cc members ». I primi so,n o circa sanitaria d el Paese. L'« Istituto per la cura e lo 2000, mentre i secòndi r aggiur1gono il numero s tudio del cancro» avrà sed e in un nuovo edificio, . di 18.000; ma i primi son o chirurghi p ropriamenormai quasi ultimato, ch e sorgerà n ella zona della te detti e non esercitano che la chirurgia, mentre città universitaria. i secondi sono m edici ch e fanno anche della chiAlla direzione è statoi provveduto con la nomina ruro-ia, pe:r lo più limitandosi alle piccole operadell 'i1lustre sen. prof. Raffaele Bastia·n elli. zio~i. I « members » non hanno mai avuto ingerenza negli affari della Societ à; ma da 42 · anni la Per la Maternità di Ferrara. reclaman o. Nel 1930 indissero un referendum: su 6832 risposte, solo 156 erano contro la rappresenIl prof. Cesare Merletti ha elargito la co spicua tanza ch e essi considerano come un atto di giusomma di un milione di lire per la ricostruzione s~izi a: Ma, per ora almeno, l 'elettorato continuerà della Maternità di .Ferrara nell 'Arcisp edale di Sanad a.p partenere ai soli « fello,vs ». t 'Anna. L'edifizio sarà a tre piani e conterrà ce,11to letti ; soòdisferà a ·tutte le esigenze della odier11a '' Salon des médecins ,,. assistenza ostetrico-ginecologica. Potrà essere riaiL '80 « Salon des Médeci11s » (mostra inedica di zato di un piano. opere d 'arte) si terrà dal 4 al 13 ottobre, nei loDal 1903 il prof. Merletti risiede quasi ininterrottamente a, Ferrara, e vi ha larghissima estima- cali del e( Ccrcle de la librairie » , bouleyard Saint Germain 171, Parigi (VI). zione. Era sta1~0· chi amato dalle Facoltà Mediche !\!ledici, farmacisti. veterinari,. dentisti, studenti di Sassari e di Siena, ed a Siena insegnò per un anno; ma poi ha fatto ritorno alla sua città d 'ele- e loro famigl.ie, sono invita~i ad esporre quaclri , sculture, incisioni, lavori d 'arte decorativa. Per zione, cui ora fa dono di una m aternità modello. 1

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IL POLICLINICO

i11forn1azioni rivolgersi al segretario organizzatore Dr. Paul Ilabier, rue L~co urbe 84, Paris (XVe), accludendo fra11cobollo inter11azionale per la risposta.

Produzione intensiva di medici in Russia. Il !loLt . If. Ifan1pel hé! riferito, alla Società medica di Vienna, alcune osservazioni compiute sulla Russia dei sovieti durante u11 anno e mezzo di soggiorno in quel paese!, che potè percorrere come ass1sten~c. di laboratorio. Sicco111e l~ autorità sovietiche hanno· scoperto' che mancavano 44.000 n1edici, hanno, reclutato un numero corrisp ond ente rli giovanj, per lo più figli di piccoli co11ladini ~ di operai e con istruzione generale molto limitata, e li har1no ammassati in is tituti coll ettivi, ove ricevono un 'istruzione accelerata, ch e dura q11 a ttro anni, senza lezio~ ed escr cil.a zio1ii, Jna col metodo catechistico, cioè a domande e rispos1e. Sono· abo] iti gli esami. I medici col marchio· dello Stato esercitano sia i1eJle campagne, sia in amhulaitori che per lo più hanno sede i11 vecchi palazzi patrjzi o bancari. l\fisure~ draconia11e sono adottate contro i medici privati, in conformità al principio che ogni attività dev 'essere esercitata sotto il co,n trollo dello Slato. 1

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Vi~ggio

medico a Parigi.

Avrà luogo per l 'Esposizion,e Coilo·n iale, verso la fine di maggio, ad iniziativa di un Comitato fiorentino di cui fanno· parte i proff. Galli e Borgheggiani, la prof.a Spilzer, il dott. Ratti ed altri, con l ' adesione dell 'cc Assoc~atio11 Médicale pour l es Relations e11tre le Pnys .Amis » di Parigi; l 'U. T . L. l)I'Q,v vcderà ai servizi logistici ed ha allestito u11 programma di visite d '~n,teresse tt1ristico. Richiedere i.I prog ramma al. « Comitato Viaggio d 'Osseryazioni Mediche a Parigi », Borgo dei Greci 8, Firenze (10) .

In onore di Uhlenhuth. La Società di ~1edicina di Greifs,vald ha te11uto una sessione soler1ne in 0110,r e del pro1f. Paul Uhlenhuth, di Fribt1rgo, ~l quale trenta anni .p rima vi .aveva fatto la sua cor11t1nicazione sulla differenziazione del sa11g11e u1uano da quello animale rr1edi ante l a reazione delle precipi·tine.

Commemorazione di Morgagni. Cl 24 maggio la Città di Forlì, assolvendo u11 doveros,o impegno già da tempo assunto, inaugur erà un monumento al grande suo fig lio Giovan Battista Morgagni. Un, oratoife appositamente desig11 a to l eggerà i.1 discorso commemorativo, mentre la Soci et à Italiana di Scienze Mediche e Naturali terrà in quel giorno a Forlì una seduta cientifica, unitamente alla Società Medico-Chirurg ica della Romag11a. · L 'avvenimento . assurgerà nel campo della scienza medica a manifestazione di alta importanza. P er info·r mazio·n i rivolgersi al prof. F. Giugni, presillente della Società ~1edico1-Chirurgica della Romagna, Faenza. 1

Un infermiere dà ripetutamente il sangue. L 'infermiere Orlando Sgrilli d ell 'Ospedale del Littorio in Roma ha donato in meno di sei mesi ben cinque volte il su o sangue per salvare dei l)Overi inalati colpiti da a11emia acuta.

RASSEGNA DELLA. STAMPA. MEDICA.. Arch. p. le

.se.

"Nled., nov. -

L. GEDDA e G. CHIE-

SA. La diuresi diaterrr1ica.

Riv. di S t. delle Se. A-led. e Nal., sett .-ott. -

B. PINcBERLE. A. Corti . Zbl. f. Ch,ir., 22 nov. -- II.

Variazioni d eJ rachide quale cat1sa di manifestazioni cliniche. Arch. di Palo l. e Cl. 1vled., nov. - C. CASSANO~ Anemie en1olitiche. - P. TioLANDl Rrcc1. Aneurismi <iell 'aorta acldom. · - G. PA'FRASSI. Calcificazio-n i renali e morbo rli Bright. Presse Méd., 19 11ov. - E. CHABnor.,. Pancreatiti croniche. Brit. Med. Journ., 22 nov. E. F. BuzzAnn . Riposo, lavvro e gioco, nella salute e nella malattia. R_. C. ;B1to:vN. Origi11e intestin . dell 'eclampsia. Journal .4.. 1\!l. ,1.. 8 nov. - M. S\VJCK, L. J ACHES . Uro·g·r.afia endovenosa. A. V. HILL. Ragionevolezza f isica d ella vita. Amer. MeJ., ott. -- Numero sulle artriti e il FREY.

reuma~ismo.

Aniei·. Journ. Nled . Se ., nov. - C. C. STURGIES e R. l sAACS. Stomaco disseccato nel tratlam. del1'anemia pernic. P. T. LANTIN. Sieroterapia della dissenteria bacillare. - F. N. ALLAN e F. R. VAUZANT. Glico·suria renale. - H. L . PAnKER. Ascessi metastatici del cervello. l\1ediz. Klinik, 21 nov. - STRAUSS. L'ipertonia. Zeitsch. f. Tub erk., nov. A. J. KATZMANN. Guarigione sponlanea delle caverne. - H. STEu-v. Diet'Oterapia clella tbc . · Rev. de Chir. , n ov . - Rouv1LL01s. Disgiunzioni e lt1ssazioni del baci110. Prensa J\!Jéll. :•1rgen t., 30 o.tt. P. A. MAJO SA. ·M otilità duodenale. Journ. de l\Jéd. de LJon, 20 11ov. - Numero di medicina legale e sociale. Min. 1\fed., 24 nov. - A. VELICOGNA. Sifilide peri to11eale. R.iv . San. Sic il., 15 nov. S. PREVITERA. Casi di prost111to tjfo esantem. in Catania. Rass. Intern.az. dt Clin . e Ter., ott. - N. CALAZZOLO. Ne.friti, clorure1nia e azo temia. Presse Méd., 22 nov. - 1\1. CRIRAY e J. PAVEL. Calcificaz. della vescicola biliare. Clfn ica, nov. - P. GovAERT. La distinzio11e d elle nefropatie in n efrosi e nefriti è giustificata ? ln d . Journ. MP,d. Res. , ott. - T. A. H uGHES e D. L. SHRIVASTAVA. Studi sul tu1nore splenico mal arico. - n. l\1cCARRISON e K. B. l'vIADHAVA. Effetti rli una diela ad alto co-n tenuto p·r o1teinico sulla tiroide. - L. W1LLS e M. ~1. 1\fEHTA. Anemia perniciosa ~n gravidanza. · Rev. Franç. de Gyn. ef; d'Obst ., ott. - P. TRILLAT e al. Le ovariti suppurate puerperali. Mediz. Klinilc, 28 r1ov. - E. Mfu.LER. L 'influenza nell'infanzia. -... O .. RoTH J Glicemia idiopatica. Journ . d. Prat., 26 nov. C. AcHARD. Febbri Lifoidi ad inizio toracico. No.t. Med. Journ. of China, ott. - C. S. KEEFER e C. S .. YANG . Eruzioni erisipeloidi copiplicanti la nefrosi . Practitioner, ott. - G. CRILE. Tiroidectomia. - W . R ussELL BRATN. Dolori alla gamba. Rass. di Med. applic. al La11oro industr., nov. - L .. FERRANN1N1. P11eumoconiosi da zolfo. Brasil-A1ed., 8 nov. - A. VALERIO. Cisti delle gl and ole vulvo-vaginali. Polia f] lin . et Bio•log., ott. - L. MANGINELLI. La

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[ANNO

XXXVIII, Nuì\1. 17]

sosla11za vagale .. pebre.

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SEZIONE PR:\TICA

613

A. BusACCA, Plastica d elle pal-

ratiroidea 11elle m etropa tie emo·r ragiche della pubertà. Riv. di Patol. e Clin. 4. Tu bere., 10 nov. Arch, f' · le Se. Med., dic. - L. GEDDA e G. CHIEG. LuzzATTO-FEGiz. L'infezione tuber colare nell 'i11- SA. Terapia diaterm ica d elle malattie r ena] i. fanzia. · G. VECCHI. Ap·plicazio11~ di rad.on nei tu1no•ri. Endocrin,Ology, ltig.-ag. H. BEni~HARDT. Pato... Ji ida 1Vueva, 15 ott. - J . CASTELLANOS. I metodi genesi dell 'obesità. - H .. L .. J OHN. Peso e diabete. tipologici: tecnich e italiana, t edesca, americ. e Zbl . .f. Chir., 29 no v. - Nuo·vo1 metodo di p lafrancese .. stica rr1am1naria. - J. ERDÉLY. Trattam. dell 'emArch .. Jt. di Ch ir., 5. - ~.\. VECCHI. Pneumectopiema n ell 'infanzia. mia. - D. BARGELLINL Evoluz. della coxa vara Acta Med .•~candi 11., II. - ·n. ,STRAUDELL. Aneu- , congenita. L.. DEc1~10 . Strumite da p11eumorisma del cuore., - _i\. ·GnoNBERG e A. LuNnBERG . oocco. Determi nazioni quantitative del] 'urobilina quale An.n. de 1\[écl., nov. -- H .. V\7oHLER. Guarig. naprova funzio11ale-del cuore prùna delle operazioni~ . : tl1rale delle cavern e p·olmon. tbc. - J. Tnors tER. Journal A . M . A., l Q n ov. A. H . SANFORD. · l p ertermj a congen ita. Il compito del patologo clinico. C. B. FRAN- ' Deat. !VI ed. Wooh., 5 dic. - BEUTHIN. Trattam . CISCO. Nuovi problemi del chirurgo ortopedico. dell 'aborto· febbrile co n carbo11e. - GoLD e ScHLEW. C. MENNINGER. Dernenza parali tica giovanile. sTNGEn,. Osteite fibrosa localizzata. Rif. l\tfed., 24 nov. - l". GAI.DI e C. CASSANO· NeZeitschr. f . f(·r eislauff., 1 clic. K. ScHu1: rE. frosi lipoidea. Mesao rtitis luica giovanjle. Journ. Méd. Franç., ott. ~f emorie in 011ore di Cas taig·n e. • ANNALI D'IGIENE. Ann. lnst. Pasteur, nov. - A. CAL~IETTE· Il B. C. G. fuori. della Francia. - l\II. V\' Er NEERG e PUBBJJICAZIONE MENSILE. Col\'IBJF.Sc:o. Lesioni emorragich e da B. p erfr igens. Riportiam o il Sommaria del N. 3 (Marzo) 1931: - C. DuBors e N. SoLLIEn. Vaccinaz. con tro la febMemorie origina li : P. BARDELLI : Ricerche eull'anabre 011dula11te. toosina <tetanica. - E. VALCARENGHI: Fenomeno di Are li. Jtal. di D er1natol. ecc., i1ov . - E . BAL.BI. Arthue e diagnoE=i della igr:;,.vidainza. - Rivi ste gen er a li : M. PACELLI: La peittatoosi (4 figure). RePemfigo e ghiartdole er1docrine. - N. BAGNOLI. ce nsioni : Infezioni (1 figuira) . - Miis·c ellanea. - Ri· Sifilide eredii. tardiva. vi sta bibl iografica. Serviz i igienico.san itari . Riv. di Pat ol. e Cl. d. Tuberc., 30 no;v. A. Not izie. CuRTI e J. STEPRA..J\fI. Progno·sJ della tbc. polmon. Àbbonamento pel 1931 : Italia L. 60, Estero L. 1 00; - G. F ORNI. Frenico-exeresi. - M. RADAELLI. Chi- aii. n e.stri a.bbonati rispettiva.mente L. 5 5 e L . 9 5. A ohi corrisponderà ErUbito l'importo, verranno speditj rurgia della tbc. pol111. i fascicoli in corso di pubblicazione del 1930. Ann. di ()st. e Gin., n ov. - F. VozzA e P. NATALE. Calcio1 e potassio, nelle eclamptiche. -. G. Per ottenere quanto sopra rivolgersi direttamente 'fRAVERso. Diater1nizzazione della regione tiro...p a- all'editore LUIGI POZZI. via Sistina 14, ROMA. 1

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Indice alfabetico per materie. Anemia e1nolitica con e,m-0siderinuria perpetua . . . . . . · · · · · · · Angiofilia tissulare totale . . . . · · Artrite: con siderazioni ge11erali · · Ascessi perito11sillar i : cura . . l3ibliografia . . . . · · · · · · ·. · . . Broncopo1lmonjte infa11tile: n1ed1caz10111 specifich e o pretese specifich e . . · Can cr ena gassosa e sieroterapia . · · · Cancrena p o1lmon ar e : diagnosi e terapia Colecislografia rapida . . . . · · · · · · Empiema nel bambi110: trattamento semplificato . . . · · · · · · · · · · · Febbre quintan a . · · · · · · · · · · · Gono,r rea : sier olo1gin . . · · · · · · · · Gottosi : congestioni polmo11ari . · · · · Ischialgia radicolare da me1~astas1 vertebrali precoci . · · · · · : · · : · · · · Lari11go-trach eile spasmodica: ictu s la. r1ngeo . . . · · · · · · · · · · · · · · L up us volgare: azione dJ. sos1ar1ze p omf ogene . . · · · · · · · · · · · · · · · l\IIalaria: prova di Pet~rse1~ . · · · · · · l\1alattie veneree: profilassi . · · · · · · Mestruazione: disturbi funzionali e loro tratta1nen to . . · · · · · · · · · · · ·

Pcig. . . )) 1\11usculat11ra : esame . .. . . . . . . . . )) Nati- e neonai~i-morta lit à in Italia . . )) Nebbia mortale . . . . . . . . . . . . ))

,V/orale professionale . . . . . . Mutue n-1a/attie lavoratori agric.

Pag . .593 )) 599 )) 591 )) 602 596, 597

Nen1atal1ninti : nuoYo n1eccanismo d 'infestazione . . . . . . . . . . . . . . . Occlusio11e intestinale da c.alcolo biliare Pres~io.ne ven osa periferica e suo valore clinico . . . . . . . . . . . . . . . . « Raffreddori » e catarro, 11asale . . . . Rachianestesia n ella pratica ginecologica Rachitismo: profilassi . . . . . . . . . Reun1n tism o tubercolare: s.11bstrato anatomo,paitolog~co . . . . . . . . . . . . Rotula: trapianto . . . . . . . . . . . Sindromi emorragich e regio1n.ali . . Starnuto a tipo parossislico1 . . . . .

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Stomatologia: regi1ne in Fra11cia

Stomaco:"' tun1ore . . . . . . . . . 'fricomoniasi vaginale n ella donna ,,id a . · · · · · · · · · · · · · Tumori: centro bresciano per la gnosi e la cura . . . . . . . . . ' ' agina : formazione artificiale . .

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ro r ietà r iservati. -

':i.ufo1'i••a~ione

Non fl con sent ita la 'ristampa di lavo'Ti pubblicati nel Polioli nico se non '" scritta dalla t'eda•ione. i vietata la vubblica•ion o tJi aunti di esai 1en•a cita1'ne la foftte.

V. AscoLI t , Red. capo.

A. Pozzi, resp. Roma

~

Stab. Tipo-Lit. Armani di !\I. Courrier.

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I L POLICLINICO

[ANNO

Agli abbonati del '' Policlinico ,,.

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XXXVIII, NuM 17]

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I signori abbonati che desidera110 fornire · la propria biblioteca delle seguenti · op~re edite dalla nostra Casa; tenga11.o presente che essi, oltrcchè allè condiziorii qui sotto annunziate per l'acquisto a contanti, possono ·anclie ottenerle pagandone il relativ o ammontare, calcolato a prezzo di copertina, coll'invio ~tici~--~pat q di un terzo all'atto del/,a . richiesta, o. col versamento del----~------------------predetto terzo .al ricevimento delle medesime in pacco gravato d'assegno, ed il resta1ite ammontare ·m ediante rate men sili di L. 20 . ciascuna, sino alla estinzione dell'importo totale delle opere stesse.

La '.I'ubereo1osl

D·o tt. Prof. ENRICO TRENTI

Lezioni e conferenze del 1° Corso di Tisiologia tenute sotto gli . auspici della Direzione Generale di Sanità Militare nel Sanatorio Militare di Anzio, dai proff.: G. M~MMO; E. MARAGLIANO; V. AscoLI; R. Ar.EsSANDR1; A. -D10NisI; E. l\i1oR.EIJJ; A. Busi; D. DE UA&LI; S . .RicoI; R. O~uRI; A. GERMIN:O; F. BoccHETTI.

Ai.u:to nella Regia Clinica Mediea di Roma Docente di · Patologia Medica nella. R. Università

La Sanocrisina ·nella cura della tubercotosi polmonare • • • NOTE CRITICHE E OSSERVAZIONI CLINICHE.

Prefazione del Prof. VITTORIO ASCOLI All'al!lILuncio del nuovo J:'limedio proposto dad medJi.ci di Coi:>en bagen nel1a cura della Tùber-coloei ·polmonare, tutti si sono rivolti oon alto interesse e oon nruove · euiieranze a i r i sultati che da esso e.i potevano attendere. La pubb1ic.az-ionE1 del p.rof. Trenti, ch e per prima C<>IU· patisce da noi sull'argomento, ·p orta alla questione il contributo delle oaservazioni elinicbe oompiifu.t e nella Clinica Medica di Rom.a, quando ancora ed era agLi a,lbori del nuovo metodo curativo. Alla obiettiva esposizione dei fatti, documentati da n·umerose ;radiografie, segue la diecUSE1ione ertl.tdca dei risultaiti ottenuti, mentre sono nettamente fie&ati i punti prinetpalli nella appl·i c.azione della nuova tera;pia, a.llontamantl~ quei timori e queHe incertezz.e che net iprimordi eembra:v.ano ci;rcondwrne ognri tentativo. Per· queste ragioni la nuova pubblioazione riuscirà certa.mente di gr.amde utilità anohe a tutti i medici p•r atd.oi. Volume i.n-8<', nitidamente stamtpa.to eu oarta semiipatinialta,, con 38 radiografie e 22 grafiche termometriohe nel testo. Prezzo L. · 20. Per i nostri a,bbonati sole L. 1 8 in port-0 franco. 1

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Docente di Patologia Medioa .Qella R. Univ. . dii Rom~ Medioo Primario e J)irettor e dell'Osp. Oivile « Mazwni di Ascoli Piceno

»

Concetto e diagnostica · della tisi iniziale. Riporti•a mo il giiÙdizio repentemente e&Presso su -questo volume, dal Ohiar.1no prof. Fabio Rivalta: (( Ln questa monografia, og.gii indispensabile per ogni medico che vog·lia ra·pirlamente .m ettersi a giorno sulle ultime scoperte relative alla tuberooloa.i sono esposte in m c.do perfetto e .o ompleto le moderne teorie che del tutto banno modificatQ i -criteri già d·o minarnti sulla patog-enesi e s ulla cura di QllOOta m a l attia. L'autore ha svolto con molta com·petf:nza e coni sintesi - efficace tuttQ l 'argomento della infezione tubercola re primitiva mfantile in stretto rapporto colla tuberwlosi polmonare .dell'adulto e r elativi stadi ed eeiti. Non ma.n-0a un -cenno sull'importante fenomeno di Koob, sull 'allergia sulle tubercoline e sulla reinfezione e superinfezd·o ne. L'autore svolge pure in modo completo i quaidri clin.ici ·d elle forme a-cute e croni·cihe in•d ugianidosi sopratutto sull'im1)0.rt.~nte argom ento dei primi sintomi della t i si incipiente ed i·n fine accenna a-nche all'esame obbiettiv-0 generale e alle ricerche d·i laboratorio e delle reazioni umora.lj. Il libro a1on è molto voluminoao e si legge ool mae€imo interesse p o1-chè indica al medico pratico tutti quei pr.iin1cipii fondamentali che oggi banno finito per dirigere la -cura S'Pecifica immu-no-biologica di questa funesta e diffusa malattia ». Voll1me in-So, di pag. IV-83, nitidamente stampato eu carta .d istinta.. Prezzo L. 1 O. Per i nootri abbonati sole L. 8, 7 5 fri'tlnco di .por·to. oott. Prof. CUIDO MENDES

Docente di Patologia Medica nella R. Univ. di .R~m·a Direttore del Sanatorio della C.R.I. « Cesare Batt1et1 »

.Tubercòlosi e Sanatori. (Trattamento Igienico-dietetico) Prefazi()ll'le del Pro!f. Sen. A. LU ST I C SOMMARIO: I. Un p-o' di storia •. - 11. Che cosa è un Sanatorio. - 111. Organizzazione di un i stituto Sanatoriale. - IV . Cura d' aria. - V. Cura di ri9oso. V I. Le cure di allenamento. · - V 11. La dietetica ~el Sanatorio. V 111. 1.'elioterapia. - IX. Idroterapia, bagni d'aria e gi nnastica r espiratoria. - X. La psicoIOgia del Sanatorio. Vol'ume in-80, di .pag. IV-72, con 15 figure i~ter?'alate

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Sulle febbri da tubercolosi occulta o crlptotubercolarl (con 7 figure radiografiche nel testo) SOMMARIO. - Prefazione, pa.g. 3. - Febbricole t ubercolari, pag 9. - Febbri criptotuberoolari a brevi periodi od aocessionali, pa,g. 25. - Febbri eosl dette « gastriche ,,, pag. 27. - . Ti.foba.o.illosi di -Landouzy, p a g, 33. - Tu bercolosi miliare, pag. 40. - <leheralità sulla diagnosi delle febbri criptotubercolari, pag. 42. - Importanza e norme per l'esa.me r.a diologico. pa,. gina 43. - La cutireazione alla tubercolina, pag, 50. Volume di pagine 60, lllit idamente stampato su carta semipatin·a ta. - Prezzo L. 1 O, più le spese posta.li di spedizione. Per i nostri rubbontati sole L. 8, 7 6 . in porto franco. Dott. RAIMONDO DORIA

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ANNO XXXVIII

Roma, 4: Maggio 1931 - IX

Num. 18

fon·d ato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZION:.E PRATIOA R EDATTORE C APO: PROF.

VITTORIO ASCOLI t

SOMMARIO. Note e contributi : G. Scollo: Del trattamento delle fratture del femore. Osservaziani cliniche : E. Liverani: Su di un JCaBO di afasia trainsitoria C()Ill1)licante un pa..ratifo B . Sunti e rassegne : SISTEMA OSSEO: Froelich e Mouceh et: Spon·dilite t1'>aumat:Jie-a. (M•alattia di Kiimmel-Verneuil). - E. Koni g: L'ooteopoichilti.a. - Ferrari e Morand : Le esostooi sottocalcaneari. - ORGANI DIGERENTI: P . Oury e P. Godard: Aspetti e trattam enti dell'amebiasi intestinale ieroni·ca . - I. Dalsace: A proposito della lambliaisi. llll(portainza dello stu dio -clinti.co. - L. G. Piarsons: La malattia celia.ca. F ISIOLOGIA-: F . Bottazzi : Azione delle basse tem perature sui liquiidi e sui tessuti •degli ainimali. - PROBLEMI D'ATTUALITÀ : p. Parenti : Sulla natura i.n fettliva della sclerosi drissemin.ata. - E. A. Oarmiohael : Sul1'etiologia della sclerooi diss emi nata; q'llalche critioa alle recenti ricer che. Cen1ni bibliografìol. Accad emie, Società Mediche, Congressi: Accademia Lancisiann. d i Roma. - Società l\t:edico-Ohirurg ioa di Pavj a . Associazione Medtca Triestina. - Società MediCQ-Chi rurgica Bresciana.

Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: La costituzione nel mca.~bo di Flajani-Baisedow secondo Warthin. - TrattMllento della malattia di Basedow e 1dell'i pertìroidismo con il fluoro. - L'dpotiroid•ismo. - Contributo alla clinica del•l a oeachessia ipofisaria. - Il diabet€. iJnsip1iido. - Sul 1di abete ineipido da t.Fau.ma cranico. - La queetione del diabete traumatico 1d-OfPo le:sioni del sistema nervoso .centrale. - A p.qopooito di un ~aeo di diabete mellito trattato favorevolmente ccn la enervamone operatoria di una gh1iandola surrenale. - SEMEIOTICA : L'eosin·o filia nella ecar lat.ti.na. - Il quadro ematico striatale. - Il problema della ~iagnosi nell'a.vvelenamento ·da ossi<do di ca,rbonio. _. MEDICINA SCIENTIFICA: Natura e determinismo della xantocromia nel liquide cerebro-spinale. - VARIA. Nella vita professionale : Medicina s ooiale. - Concoroi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. I Maestri : V. Scimone: I l nucvo Clinico Medico di Roma. Nostre corrispondenze: Da Milan-0 . - Da Spezia. Notizie diverse. Ra ssegna della stampa medica. Indice alfabetico ver materie. 1

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NOTE E CONTRIBUTI. OsPEDA.LI RIU NITI DI RoMA. REPARTO CHIRURGICO DELL'OSPEDALE s. SPIRITO. Primario: Prof. EG1n1 .

Del trattamento delle fratture del femore per il dott. GrusEPPE ScoLLO, cl1irurgo aiuto. Lo scapo che il chirurg·o ·d~ve perseguire n ·el trattamento dell e friatture del femore, coJne del resto in ogni altra fratt11ra, fu be11 fissata da Gosselin: ripri stinare la forma anatomica e · r idare la funzion e all'arto offeso. I l raggiun·g imento di questa doppi.a azio.n e n o,11 .è sempre facile ad otten er si. Occorre sa,p ere ric ercare e .aipplicare, com e dice Guermonprez, la saggia mi . . ura la quale , non essen.do disgraziatamente la stes sa n è 1)er tutte le ossa, ·n è i)er per tutte l 'età; e arian·do persin o n,ella stessa region e per lesion i clinica·m ·e nte rassomiglianti, ci dà r agion e d,eri. mo lteplici metodi curativi escogitati e una idea delle non co muni difficoltà che qualche volta ci attendono, al lorchè intraprendi.amo a curar e una frattura di cosciia. E tuttavia gor10 di osservazione corrente: la 1

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leg·gerezza co.n la qu.a le certi m·e dici assumono la responsabilità ·di curare tali fratture a domicilio ; e il quasi dispreg·io di non ·p ochi chirurgi, ·d.al1la cosidetta ten·denza ad,dominali. . tica, a occuparsi serian1ente dei fr.atturati. I c1u.a li, consi1d er.ati ·n elle corsie o,s ped.a li·ere qu.asi come cronici, pro1lungano più del n ecessa1~io l a loro inva1idità; q·u ando non g uariscono il l)iù d elle volte con accorciamenti, deviazioni ·dell'asse, rig·idità articolari e .a trofie dei i11uscoli, ch·e di n1olto pr.egiudicano la funzio11e deambulatori.a ·e la ca·p acità lavorativa. Ora a b ene stabilire .l a reS1ponsabilità del m ecliico, occorre avvertir.e che l a cur.a delle fratture, con·dotta alla desiderata restitutio ad in.tegrum è ·forse una d elle più difficili d el1'arte chirurgica; e senza dubbio delle più socialmente utili. Avviene aincora, p iuttosto .di frequente , ch e un m edico creda di avere a ssolto il propri o compito, riducendo manualmente una frattura di ,coscia, talora persino sen za narcosi , e si illu.d a ·d i mantenere poi la })rete a riduzione con a pparecchio .g.essato. P er molti medici ancora, fra ttura di co eia Yuol dire g esso. 1

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IL P OLI CLINICO

Ora e11za voler dare a questo l'ostracismo ch e non meri.ta, bisogna assolutamente stabi lire, ch e, n elle fra tture di coscia, l 'immobilizzazion1e con appareochio g·essato, d opo riduzione estemporanea, è metodo c h e in linea gener.ale d eve .assolutamente scartarsi. È e,ccezionale che si possa in tal g uisa ridurre del tutto il o s:pois tamento · d·ei frarnm·enti; ed è frequente ·Ch,e, p·e r la contrattura e tonicità dei muscoli, lo sp1ostam1ento si ri.pro·duca sotto il gesso. Senza dire ch e con la immobilizzazion e gessata, m ,a nteniu ta più o meno a bingo, si può pregiudicare ·di m·o lto i·l ri stabilirsi della funzione del.l 'arto. Se qui.udi l 'apparecchio gessato può soddisfare la momentanea e superficiale esigenza del medico , non di certo soddisferà quella pjù imperiosa e legittima ·del m.alato ch·e, ogg,i più ohe ieri , pretend e di aver r estituito un arto servibile. So.Io n ei piccoli ba·mbini, e qu.a11do si è potuto in n ar cosi e soitto trazione della vite di Lorenz b e·n ri·durr•e I.a fr.attur.a, l ',a ppar.e cchio gessato 11a la sua indicazioin e. E allora va costruito im·m obilizz.a ndo bene il b.a·oino, col fi ssare n el gesso anche l'arto oppos to sano ; e va r.adiologicam·ente ie 1p ·i ù volte co·n trollata la •p osizio·n e de.i framm.entii, per non avere spiacevoli sorprese all'ablazione del gesso. Dal fatto di recente il co]lega Benedetti V.alentini (Policlinico, Sez. prat. , n. 20, 1030) ha r eso noto il n.uovo metodo id i Muzii p er la perfetta ricomposizione ortopedir,.a delle fratture diafisarie ·del femore. Non avendo esperi1enza propria, nè av.en.do avuto modo finora di ved er.e 'Pratiic ato ·direttame nte il m·e to1do, che n·ella s ua con·oezione è certame.n te origin.aJ.e, nor1 ·possiamo p er il momento c h e a ccennarl o. Però a ·parte ·che il m ·e todo stesso è solo a·dottabiil·e n ell·e fratture trasv.ersa1i, h-0 l 'imp r essione c he esso non si.a così semplice come parrebbe dalla lettura .dell 'artico lo ·del co.Jlega Valen tini, richieden·do manovre ortopedich e compl e se ch e solo mani esperte, come q.u elle dell 'ideatore d el m etodo, possono utilmente eseguire. Come processo ·n orm.al e nella cura delle fratture di coscia ·d·eve ritenersi il metodo della esten sione continua; la. quale, con la su.a forza costante, vin·ce ordinaTiame•n te .la contrattilità e J.a el.astioità .d ei music oli Qhe m.anten gono e aggravano lo spostamento dei framm·enti ' e riu1n i sce nello stesso tempo la fac oltà di ridurre e contenere il focolaio di frattura. Ma si riesce in ogni caso con la .e stensione nelle siu e varie modalità .di applica?Jion·e (Tillaux, Bardenheur, Hennequin, Zupping, ecc.) a ottener e n ell e fratture diafisarie la correzio1

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ne totale .dell 'accavallan1·ento che, con1e scriveva Malgaign e è talmente vibelle che l'arte nella maggioranza dei casi, è impotente ad annul·lare? Non empre, al pu·n to che è classico dire che J.e fratture de.I femore si consolidan·o sempre con accavallamento (Tanton). Gli è chè, nonostante la notevole carica di trazione impiegata, (Bardene.h eur oltrepassa i 20 chilogr.a·n 1mi) ·n on sem·p re to.l lerata e talvolta nociva per la sità articolari ch e i11duce e ·distensioni e rotture ch e apporta nel rivestimento cutan·eo m u colar e dell'arto, è da pens::i.re c h·e buona p.arte ·d·i tale carica si esaurisce ne.Jle resisten ze esterne e solo una parte agisce in via indiretta sui framm·enti. Donùe la ·n ecessità di portare la forza traente direttam·ente sull 'osso, su cui pren·dono punto di attacco le forze muscolar.i ch e con il loro tono m.a ntengono lo spostan1ento dei frammenti. Nacque al nostro Co1divilla I 'i.dea di applicare la trazione a'llo sch eletro a mezzo di un cl1iodo c he infiggeva al cal1cag110, do po osteotom,ie del collo 1emor.ale, ·c he sono fratture chirurg·ich e. L'i1dea ·fu IJOi ripresa e modificata da Steinmann p·er la cura delle fratture diafisarie in ge11er.e e del femore in ispecie. Il n1eto·do Codivilla -Steinmann è stato sperimentato largamente all'estero da vVilms, l(orber, Anschutz, Ch.arbo·n·ni er , Moorl1e.ad , Walter, l\1oria11 , ecc. ; m eno da noi ch e al solito fa cciamo tesoro delle scoperte nostre , sol qu.a ndo d.a oltr 'alpe ci giiungono i ·c on·sensi e 1'eco d elle fortunat e app'licazi on1i. Molti chirurgi (per quanto forse oggi in minoT numero di prima) ricorrono al:la osteosintesi se la frattura ·diatiisaria n·o n può essere oo·r retta, per gr.ave spo stamento, dall.a comune trazione con cerotto-. Ora è certo ch e la osteos.intesi può d.ar e eccelJ.enti risultati, ma .a q·ual prezzo P Al })rezzo 1di un ' op·erazione grave ch e ·r ichiede : l 'anestesia, una abilità tecnica non comune , uno strumentario ed un attrezzamento specia.Ii, un pericolo di infezione non indifferente; quando ad essa non conseguono: notevole Titar.do di consolidazion.e, pseudoartrosi, .p roduzione di .cleviazion·e secon·darie, oste..iti r.ar~·face nti e fistole, necessità 1d ell 'ablazion·e ·del materiale di sintesi ossea ; fattori tutti che og·n·u·n di noi .avrà constatato e che pregiudicano .il risultato .d i operazioni eseguite an_, ch·e tecnicam ente ben e. Ond 'è che io ritengo ch e la osteosintesi ·delle fra tture diafisarie d el femor-e ·deve costituire il m etodo di eccezione· da a.p ·p licarsi solo quando, con altni mezzi più innocui , non sia stato possibile ridurre e contenere la frattura. Ora un m ezzo di gran lunga più innocuo e perfettamente efficace nella: 1"

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quasi totalità dei casi (Hennemann dice che un.a deformazione anch 1e considerevole può ·d a qu·e sto procedimento essere Didotta in 87 % dei casi) è secon1do noi, dato .d.a ll 'u so della trazione dir·etta sull ' osso secondo Codivilla-Steinmann. Con il consiglio e la glllida del mio pri1111ario proif. Egi·di ho voluto adottare il m·etodo nei fratturati ·di coscia cl1e, in un s·emestre di quest 'anno, sono stati ricoverati n el reparto cl11iriurg1co dell ' O ·p edale ·di S. Spirito. I casi che saranno brev•emente riassunti all.a fine non sono molti, 12 in tutto (1), m .a , per I.a gravità d egli spostamenti ·da ri.durre e per i risu1tati con seguiti, bastevoli a darci un convincimento e d una esperienza. La tec·nrica de 11 'applicazione ·del .cl1iodo è semplice, 1e con le co,m uni ·c autele asettiche .attuabile anche al letto ·d·el malato. Applicato un cuscino di sabbia al disotto del ginocchio , e disinfettata la cute con jodio, si a·nestetizzano con qualche cm c . .di novocain.a druc punti sin1metrici 1sulle fa coie laterali ·dei coin dili femorali, un po' più verso la n1età posteriore .di esse. Con un bistury appuntito pratichiamo una pi1ccola incisione che v.a fino .a ll 'osso ·e attraverso di ·essa facciamo penetrare i ·due ch,iodi, o con piccoli colpi di rriartello , o se la r esistenza è fa cilmente vincibile, girando il manubrio smon t.abile ch e si applica all a testa d·el chiodo, co·m .e p er servirsi d~ un comun·e punteruolo. E con1e n.el piantare al muro dei chiodi , cui debbonsi a1Jpen1dere dei ·p esi, diamo un.a inclinazion•e da11 'alto in ba so; co ì perch è meglio sorreggano la trazione, piantiiamo i due chio·di nell 'o o. Ad ·e vitar.e ch e l.a pressione prolungata del chio·do tirato dal peso usuri la cute ad esso sottostante, u si.amo di stirare questa leggermente ver so l'a lto , prima di incid·erJ.a col ·b i.stury. Procuriiamo sem.p re di infligger e i chio1di nella regione m etaepi1fisaria, ad evitare ch e es i penetrino 1u·n po ' più in alto, nel canale midollare; o un po' più in basso in piena m.ass.a epifisa-vi.a; r eg·ione la prima di certo più temibil e per l 'eventuale sopragg iunger e di un.a in·f.ezione e mal to~J.erante la presenza del chio1do ; r egione la seconda prossim.a alla caps ula .articolare ch e va sempre risparmiata , e ricca di tessuto spugnoso facilmente ·Cedibile .a·d un forte peso caricato 1

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(1) Dall 'epoca in cui fu· invia~o alla Redazione del cc Policlinico n il presente articolo alla correzione delle bozze, abbiamo avuto· occasio,n e di trattare cot1 lo stesso metodo altri 6 casi di fratture diafisarie rlel fernore, tutte con r~ sultalo egualmen·~e soddisfacente. La nostra statistica, quindi, comprende sinora 18 casi.

PRATICA

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sui ·chioidi. Ge1i.eral111ente abbiamo u sato sempre uno ste so tipo di chiodi, il più piccolo della serie dei chiodi di Steinmann cl1e abbi.a1no fatto penetr.a re n ell 'osso per 'circa 4-5 cen1Jin1etri. Attorno a i chio di sporgenti dalla cute abbi.amo messo una medicatura occlusiva sterile; ed indi, di talmente alla vite che solid.alizza le due a te m,e talliche ,d,ell 'appar ecchio .di Stein1ma11n, .applicata la trazi one a pesi per m ezzo di una cor.dicell.a fatta 1)assare neg·.li ultimi 2-3 fori delle aste. L ' inter,~ento , com·e ognun vede, è sem·p lice, alla portata di tutti, ·n oi:i richiede che a.n estesia locale, 11on strumen tario speci.a le , no n particolar.e ?.SSi ·tenza, dura qualohe minuto , p·u ò es er e praticato, ovunqiue e al .letto ste o del m alato , e nono'" tante ch e sia, come ·dice Moorhead , di apparenz.a b.arbaro, ·è praLica·m ·ente indolore. La, trazio,n e viene :praticata ·p on'en·do l 'arto in. abduzione e leggera fJ es ion.e dell 'anca , cosicch è il moncon e inferiore di frattura possa met.. tersi nella ·d irezione ·d el moncon e superiore, il quale, p er l 'azione dei musco.Ji p soa·s-iliaco e p elvi-troca·n terici, h,a tendenza a portarsi verso l 'alto e l 'esterno. La ga·mba fle a al ginocchio è opportun.amente sorr,etta .a d evitare che , per il suo peso ca den te, si a1b bia ·d istensione del qu.a·d rici pi te e d ell '.a·pp,a ra to legam ien toso articolare. Il peso di trazio·n e deve prog ressivamente e·sser·e a umentato fino a·d annullare ogni accorciamen,to d·e ll 'arto. A noi in gen ere sono stati su·~fi ci enti dagli 8 a·i , 12 chilogrammi di carica. ·B adare che i può otten er e con una car ica maggiore e di più lung·a durata de•ll'oPdinario un allungam ento d ell 'arto ch·e va evitato, a meno ch e no·n si vog·lia propr.io un tale scop·o perse·g uire, come n el no tro ca~so III , co tituito da un g iovanetto con frattl1ra obliqua del fem or e in arto g ià raccorciato per para.l isi infa ntile. E se si eccettua ques to caso in cui la tr.azio n e sui chio1d.i fu mantenuta più a lungo, 01~dinaria1mente dopo due settimane abbiamo sostituita la trazione d.ire tta con quella indir·e tta , abba.n1dona·n1do p er q1uesta l'uso d elle strisci.e ·d,i cero·t to ch e spesso macer ano .e d irritano la pelle, scivo,l ano faciln1 en te sul tegun1ento e sono soggette a rompersi ; · e a dottan1do invece l 'u so d ella fasciatura esten i''a con .l a pasta di Unna , com e viene praticata ·d ai chirurg.i Vi.en·11esi. Schnek ne ha di recente descritta la tecnica. La pasta è composta ·d i: 100 p. di os~ido di zinco puro, 200 p. di gelatina alba, 300 1). di acqu.a, 400 p. ·di glicerina e I.a sua preparazione si o t tien e n el se~uente mo1do: si m ecola pri ma l 'ossido di zinco con tanta acqua sino a formare una col.la d ensa e poi ' ri si ag1

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giunge la g licerina agitando la miscela. Nel frattempo la gela tin.a ch e sar à stata rammol la ta in acqua fre1d,d.a e poi spremuta bene con 1e mani, si m ette a b.a.g no m .aria costa.n temente mescolando. In breve essa diverrà flui,da, ed allora vi si versa la miscela zinco-g.lioerina e d opo pochi n1inuti di m e colamento la colla è pronta per l 'uso . . Si con siglia , specialmente per u·so Spedaliero preparare un.a buona :quantità di pasta i11 un.a unica volta , ver sarla in piatto poco fondo e conservarla , taglia11dola a p ezzi. Al·lorchè occorrerà servirsene per praticare una fasciatur.a ' estensiva, saranno sufficienti pochi pezzi che si faranno, p er l 'u so,. fluidiv car e, col risca1d.a mento a b.a.g·no maria senza a.g·giunta di acqua . T ecnica della fasciatura estensiva: ve.n tiqua ttro ore prim.a d·i toglier-e i chiodi d.ai con,dili , con un pennello di pelo si spalma la pasta ulla c·u te non ra,s ata, attorno alla coscia, alle natiche e all 'ad do n1e e ·p oi vi si applica un benda,ggio cir:colare u sando l e comuni bende, o m eglio a·n cora· le b end·e ·d i « organdi-e » che, per il tessuto ,a maglie larghe a sorbe più i)r ontamen te la ·p a ta. Ba dare, come per una ingessa tura, che il b en 1daggio non ·faccia pieghe od orli ·c h e possano fare ·decubito sulla pelle. Su quest o pr1imo b en.daggio si s1)a.lma a ltra pasta ·ed indi sulle faccie laterali ·d ella co·s cia, d.alla r .a.dice di .essa in g iù si applican o du e strisci e di te.la di cir ca 10 oent . di largl1ezza, le quali, g·iunte poco a l disopra dei con·dili si 'c <?ntinuano, s·en za aderire all'arto, con un estremo libero oltre il g inocchio. Nuova past a ed indi .a ltro b endaggio a spi.g·a 1dalla coscia: all '.a d1do1n1 e ch e fi ssa J.e ·due stri.scie .di tela. l Jn ultimo strato di p·a sta cl1e si lascer à dissecc.a re in un.a ventin.a di minuti completa la fasciatura, la qrua.le così risulta costituita da tre strati di b e-n dagg1io e quattro di pasta. Dopo v·entiqua ttro ore il rivestimento ha fatto presa; ,e allora con ·le du e stri scie di tela sporg·enti oltre il g·inoccl1io si p r epa·ra una staffa e vi si trasferisce il ipeso applicato a i chiodi. Questi allora vengono facilmente estratti ; e iodizzati e ricoperti da n1edicatura steril e i due fori c utan·ei, la fa ciatura con la pasta viene contin11ata per il g inocchio , la gamba e il pie1de fin o a.lle dita , con lo stesso siste·m a e senza interru zion•e , aid evitare l 'insor gen za di edema d.a disturbo circolatorio 11 ei tratti di pelle ch e rin1anessero scoperti. Come a lla coscia , co ì ai lati della gamba saranno applicate due stri c ie di tela che lasciano l iberi i m alleoli e s1)or gono una trentina di c-entimetri 1

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·d alla p ianta ·d~l piede in maniera che, a rivestimento diseccato, la trazione può essere su·ddivisa tra la coscia e la gamba in f1essione. Altre du·e striscie saranno applicate al dorso e alla pianta .d el piede sporgenti oltre le dita, e ·con esse si eserciterà una modica trazione anch e sul piede in aitteggiamento di leggera flessione ·dorsale. Così si eviterà ch e esso assuma la deformazione varo-equina, non infrequente a verificar si. Allo scopo di ·p ermettere al paziente il giuoco articolare senza ch·e il b endaggio procuri d el d o1or:e è b ene applicare la fasciatura in atteggi.am ·ento fl esso de l ginocchio e d el collo d e.I .p i ed·e . E basterà togliere ·di tanto in tanto i pesi che tir.a no sul pie1de e sulla gamba, per far ,m uovere d ette articolazioni; come baster à fa r passare il soggetto a lte rnativamente dalla posizione supina alla seduta , per eser citare l 'articolazion e dell 'anca. Il rivestimento è b en tol·lerato dalla pelle a.n che dopo mesi di u so, e se si allenta dopo tre-sei settimane, .si tag lia nel m ·ezzo, si lev.a .di col1po e si rim1piazza co n lo stesso procedim·en to. I risultati ch e n-0i abbiamo ottenuto con ta:le metodo di cura ci son o apparsi soddisfacenti. I pazienti h.a nno toller ato l 'inchiodamento con .perfetta tranquil.Iità, goden1do ·di grande liibertà di ·m o·v imenti. Se si toglie qualch e elev.a zione febbri'le, forse più imputabil1e a l trauma ch e alla presenza di chiodi , n essun incid·ente infettivo si è verificato; .e se si eccettua il caso n . 7 in cui si è avuto un ritardo n ella cicatrizzazion·e d ei fori lasciati dai ch iodi, in tu4ti gli altri casi la occlusion e cicatriziali di essi è stata trov.ata co·mp l·et a .alla abl.azion€ d ella fasciatura ·e·stensiva. On·d 'è ch e se pure qua·Ich e caso di infezion·e è stato r iportato n ella 11etteratu ra (Michaie:lis, ·S chvvartz, Lauenstein , Lecène ecc.) il metodo deve ritenersi dotato di benig·nità , tanto più -se parago11ato all'intervento dir·etto ·sul ;focolaio di frattura . E ci sorpr ende ch e Lecèn·e, così p·on·d,erato nei suoi g iu1dizi , n·el suo recente trattato di « Chirurgie ·des os et d·e s .articulations des nlembres » mentre ·n on 1n eg.a i su cdessi incontestabili ·d ell 'u ... o della trazione coi c hiodi , fin~sca col dire : cc nous avons vu trois cas 'l 'osteite des condiles ·a vec arthrite surb aigue .du genou apr ès l 'emp loi de oette métho·d·e .e t .pour n otre part n ou s ne la con seilJ.0 ns pas n. Noi invece pensiamo ch e, se l 'applicazione d ei chiodi è corretta, e l 'in chiodan1ento non 1nanlenuto oltre le drue settimane, il pericolo d 'infezione, almeno secondo la .n ostra esperienza e quell.a ·d·i a lt ri , d ebba ritenersi praticamente 1

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nullo. Giustan1e11.t e Steinmann, Koerber Siissengut pensano che la causa principale della infezione, oltre in un difetto ·di asepsi n ell 'applicazione del chiodo, risiede nella permanenza eccessiva ·di e so nel tessuto osseo. Noi ci siamo trovati costretti a infliggere i ch·i odi i.n tre casi tutt 'altro ch e favorevoli: n el caso quinto (frattura bilaterale dei fen1ori) per la presenza nella frattura femorale di sinistra di un vasto em.atoma ch·e scen·dev.a fi·n o al ginoochio e che i chiodi hanno dovuto traversare; n1el caso undicesimo per la pPesenza d·i numerose flittene ed esçoriazioni estese, e nel caso settimo }Jer la esistenz.a di vasta piaga ·del'la gamba e del ginocchio re iduata a ·necrosi settica di un ,-asto scollan1ento traumatico cuta.n eo; e tuttavia l ' inchiodamento non ha causato il menomo disturbo, se si ecoettu.a 11n ritardo di cicatrizzazione dei fori ·dei con·dili in questo ultin10 caso. Il quale settimo caso è stato v.e rame·n te il trionfo ·della tr.a zione diretta sullo schel·etro coi chiodi . Dato il processo s·ettico ·e sistente a carico dei tegumenti .d,ella g.amba, esteso fino al ginocchio e al poplite indietro, non fu pos"ibile occup.a.r ci subito d.ella ·C oesistente frattura ·del femore, il cui probl·ema di cura si presentava ·difficil:e per un notev01le spostam ento angolare e un aiccorciamento di più di otto centi·m etri . Non possibile .era l 'applicazion·e della trazion·e in·diretta , e la osteosintesi appari va o,p erazion.e gra,1e e piena di pericoli . Vinto invece i'l .processo settico, verso il quindicie simo giorno, furo·n o a pplicati i chiodi quasi al limite della piaga risatente ·fino al ginocchio, .e con un.a tr.azione di .sei chilo.g rammi ben sopportata dal .pioco:l o· bambi·no, · furono ridotti com:pletamente lo spos.t am·ento a.n golare e l 'acco:Pciam·en to, ·ottenen·do una consoli·dazio-· ne perfetta al 25° g iorno. Non in tutti i casi, e specialmente n ei prin1i, il risiultato anatomico e stato ·p erfettam:ente ideale, in quanto se si è potuto ottenere la corr ezione completa d ello sposta.m ento ad longitudin em, non così è avvenulto per qu·e llo ad latus. È bensì v·e ro che per le fratture di.a fisarie la .p erfezionie .della riduzione non è punto necessari.a alla perfezione della fun zion-e, (P. D.e lbet) ma è anche certo ch e raggiungerle la corr·ezion·e .a natomie.a ideale è per . tante ragioni la ·m eta che il chirurgo d eve prefiggersi; -e .ad essa noi ci si.amo sempre più avvi·c inati, applican·do n ei nostri casi successi,ri, delle opportune trazio.ni latera·l i secondo Bardenheur. Comunque . in tutti i casi abbiamo ottenuto: una con solidazione rapida dai 25 ai 45 giorni; 1

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un ripristino d ei movimenti articolari sollecito; un abbreviamento notevole .d ella d egenza ospitaliera , con un risultato funzional e soddisfac iente, se pur forse nel 50 % d ei casi la correzione a11atomica non è stata del tutto perfe tta . Ond'è ch·e noi p·ensia1no dovere il meto do ·d i Co divilla-Ste inmann entrare, ben più largamente .d i qu.el che sino,r a no·n sia stato· fatto,. nell 'uso corrente della curia .d ,ell.a fr.attura di co·s cia; ·e costituire il prooesso normale in tutti quei casi , ·e sono una gran parte, nei 'quali per spo·sta·m·enti gravi dei frammenti e validità ·d ei muscoli, la comune tr.azione indiretta non dà pieno affidamento a re tituire la forma_ anatomica e la funzione all'arto frattura to~ 1

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CASISTICA. CAso I. - R. S., a. 17. Frattura trasv. fe1nore-s. al III 1nedio con escorjazioni multiple. Accorciamento 4 cm .; notevole spostamento ad perii eriarn. Conso1idaz. al 50° giorno, senza accorciamento . Spostamento ad peri/eriam non del tu tto corre1to.. Ris11ltato funz. buono. CASO II . - C. O., a. 53. Frattura obliqua femore s. all'unione del III medio co·l III sup. Accorciam~to 3 cm. Consolidaz. al 30° giorno con ottimo risultato anatomico ~ funzionale. (~ASO

III. - R. l\. ., a. 15. Frattura obliqua femore s. in arto affetto da postumi di paralisi infant~le e già più corto dell 'altro arto, prima del trauma. Consolidaz. al 35a giorno co n 3 cm. di 1

~ccorciamento.

CASO tra III mento. al 40° su] tato correz.

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IV. - S. ·p., a. lG. Frattura femore s. medio e III irrf. trasversa con 'III framAccorciamento circa 4-5 cm. Consolidaz. gioTno senza ac'corciamento. Ottimo rj.f unzionale nonostante la non perfetta d ello spostame11to ad laitus. 1

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CA'Bo ·G. S., a. 50. Frattura bilat. dei femori: a d., al III sup. spiroide; a s., al III ?nferiore trasversa, con vasto e~atoma e mobilità preternaturale accentuata senza percezione di scroscio osseo. Consolidaz. al 40° giorno di entrambi i femorj, dj uguale lunghezza. Ottimo rist1ltato funz. e anat. a d. me110 a s. dove persiste spostamento ad latus non corretto e un po ' d:< rigidità art. del g inocchio. CASO VI. - B. R., a. 39. Ii'rnttura trasversa con III fram1nento del femore d. tra III medio e inf., accorciamento 8 cm. Consolidaz. al 45° giorno. Ottimo risultato anatomico e funzionale. CASO VII. - Q. S., a. 5. Frattura obliqua del femore s. con spost. angolare e notev. accorcia, mento (8 cm .). \ as ta piaga della gamba e del ginocchio. Col).solidaz. al 25° giorno, senza accorcian1e11to e spost. a11golare. 1

CASO VIII. - n. s., a. 16. Frattura con III frammento del femore d. al III medio. Accor. 4


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IL POLICLINICO

cm. Cot1solidaz. al 30° g=1orno senza accorc,., buo11 risul ta lo funzio n ale e an a tomico. CASO IX. - A. G., a . 16. Fra ttura fem or e d . al III inf. multisch eggia·ta co11 ferita cuta11 ea. Accorc . 6 cm. Con solidaz. al 35° g iorno sen za accorc. co11 buon risultato, anat. e funzionale . CA so X. - A. O., a . 17. Frattura obliqua co11 III frammento al III 1nedio d el fem or e d. accorc. 5 cm . Con solid:.lz . al 40a gio·r no. P er siste lieYe spostamenlo ad lat us . Bu on risultato funz:onale .

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CA so XI .. - P. 1~ . , a . 15. Frattura d el III ?i1f. d el fem o r e III legg. obliqua con n o tevole accor ci am ento (circa 7 cm. ) e r1u1nerose . escoriazioni infette . Con solidaz. al 35° g iorno sen za accavall am ento. Buon risultato fun zionale . Per siste i1011 corretlo del Lutto spost am ento ad latu s. CASO XII . - C. ."1. ., a. 14. F r attura fem or e d. tra III m edio P- III sup, t rasver sa scheggi ata . 3 c1r1. accoi!'c. Consolidaz . al 30° g iorno. B t 10 11 _..rjsulta to an a tomico e funzionale .

[ANNO XXXVIII , K u M. 18]

OSSER V AZ IONI CLINICHE. OsPED..\LE CIVILE DI FAENZA - DIVISIONE ~iEDIC ..\ diretta da l prof. I . C1vALLERI.

Su di un easo di afasia transitoria co1nplicante un paratifo B. '

Dott.

ETTORE

LIVERANI.

Le 111anifestazio·n i inter essanti i l sist en1a i1ervoso n el decorso d e1l 'infezio n e tifoidea sono così frequenti e rcaratleristich e ch e sp esso im.p rimon o una fi sionomia specia le al qua dro rn«;> rbo o; n e f.a fe d e infatti l.a su.a d en omin azi·one d i « tifo » a11teriore alla co noscen za d el1'ag·en te IJatogeno, ch e esprime p roprio il torpore n1en tale e I 'ottundimento d el sen sorio di questi amn1alati. Alla multifoifme sintomatolog ia clinica s1)esso si a oic iano 00 n1p1icanze n er vose assai g ra vi e d efinite cui brevem ente accennerò prin1a di intrat ten ePmi di una di queste ca·p itata in una amm alata ·di mia osserva zione . P er azion e d elle sole tossine, dalla sem plice d ep res ion.e del sistem a n ervoso e del sen·sorio, i può arri,rare a i delir i oon o s·en za aiJ.tlu cinazioni. a ll e ' rer e form·e .dem en zi.ali con illusionj (H e·n ocl1 , Comby, Marcé), ad a llucinazioni , a m ela n coni e, ed a lla atassia acuta st.atiça o d inamica (Divin·denk off). Tutte queste n1anifestazioni 11anno un caratter e transitor io, e patogene tican1en te trovano spesso una spiegazion e oltre ·che n el fa ttor e tossico anch e n ella ·debilitazione d el malat o per i1l pro1J.u nga to d ig iuno e nie lla predi posizione ner,~osa per on.a le 0 d er editaria . L 'az ione ·dir etta d el b.a.c illo· è inveice assai più d eleteria d ata la 11.abi1lità del sistema n ervoso; .an ch e qui, dal sem plice m eningi·sm o c h e speso poi , oom e vari au tori h anno dimostrato co11 .accu eat a i11d a.gine b.atteriologic.a d el liquor, nascond e ver e m ening iti circoscritte (Caroni a ed Auri cchio), si pas a .alla m e11ing ite 1>un1lenta, alle encefa liti (Catteri na, Chantemesse), .alle mi eliti (Co·m by, Voisin , Ren.aut e Levi), poli.n·e v riti (LeJSage .e Collin , Marina), emi plegie (V\Tid.al , Osler, H er on , Ga l atti , Ler oux ecc. ), par ar>legie (Hen och , Alexander), e parali ~i spin ali (Ben edict). In questa sommaria enumerazio·n e in dl1 e g r.an·di g1uppi a second.a dell 'agen te patogen etico tossico o bacilla re, h o omesso volontar iam ente l'afasia m otri ce di cui numer ose e contr a dditori e teorie tentano spiegar ci la patogen e i. Qu esta indr ome clinica, la cui compren sio· ne ri ale all a scoperta de'l Broca, e ch e il Min1

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l 1 TO.

'L 'a utor·e, ,esposti i va ri n1atodi di cura d elle "fratture diafisarie d·e l fem or e, tratta particola r me nite d el metodo .della trazion-e diret ta sullo sch eletro secondo Codivilla-Stei11mann , e su sseguen te fa ciatura esten siva con la pasta di JJ nr1a . Riferisce su 18 casi di fratture fem ora li g·ua Tite in m .a niera sod-dis faccnte con t a l m etod o di cura e ritien e ch 'esso d·e bba co t ituire, i1ella m .a ggior.an za d ei casi, il proce .. sq n orm.ale di cura d·elle fra tture dia fi sarie. BIBLIOG RAFIA. ANSCHUTz. ~l.inch . Mcd . Wocl1., . 1909 e XXXIX Congr. all . de Ch !rurg ., 1910. ANZOLETTI. Ccntralbt . F. Chir. , 1908. Beeke'r ibid. ' 1908. Coo1vILLA. Co11grcsso fran cese di Chirurgia, 1910, p . 762 e Zeit. f .. Orth ., Bd . XXVII, 1910. STEINMANN. Centr. f .. Chir., 1907, p. 907, e Arcl1. f. klin. Chir. , 1909. SussENGUTJI . Berl. Klin . V\toch ., 25 morzo 19J 2, 65, XLIX. W1Ll\1.S. Centralbt. f. Ch jr. , 28 nov . 1908 . LENORMANT. Presse Méd . R., sett. 1910. J(1RSCHNER. Beitr. z. klin . Chir . , 1909, p·. 266, Bd. LXIV. K oERBER .. Munch . ~led . ~To ch . , B. F. LVIII, 1911, p. 2107. LE D ENT U e D ELBET. Nou v .. Tr aité de Chir., Fractur es p ar T ANTON .. F . HoL~rEJER. Beitr. zur k:lin . Chir. , B<l . 96, H. 2. CHARBONNTEH. Lyon Chir., 1921, n . 5. SPEED. Surg. , Gyn ec. a. Ob st ., 1921 . !\1oORilEAD J . Ibid ., sett. 1920 . w ETTZEL . Presse l\1éd i{'.' 1928. LEcÈNE et L ERJ CHE . Ther ap . Chirurgica.le. DELBET. 1Yléth. dP, Trait. D es frac tures . Alèa11, 1916. LEcÈNE. Chi r u r g. des os et des art. des membres. 1930. · c u " EE. ~ S urg., Gyn ec. a. Ob s t. , m ar zo 1928 .

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PRATICA

g·azzini ha così b en e illustrato <lim ostra·n .do co- m olti autori e la cc atrofia· a·cuta d ella sost anza n1e essa possa insorgere non solo per lesioni cer ebrale » d ell 'Hoffmann e di Bul1l. anatomioh e del segm ento inferiore della terza Passando a consider aTe la teoria tossica ri.circon voluzione fron t.alle inistra, m .a a·n ch e per salta a p riori il fatto ch e -I 'afasia motrice il di turbi circolatori o tos i·ci, quando compaia più delle volte h.a <earatter e transi torio e ch e n el d ee.o rso di un 'infezio.n e Ebertiana, 1oostituisperin1entalmente è stata din1'ostrata po ssibile sce un fatto abbastanza raro e di n otevole inla i)r oduzione di lesioni ·d elle cellule n ervose ter esse scientifico per le variate c onsider azio· i)er somministrazione di tossine (d egene r azion e ni cl1e appunto si posso110 far e. Le teori e for- g ra nulo·sa, rigonfiaim en to cellulare e decompo· 111ulate in p roposito so110 .a s ai numerose e di sizione del p1rotopilasma). queste m olte sono g·ià cadute, perch è basate Di fatto, m entre il Ch anlemesse dimostrasu con siderazioni faciln1ente confutabili; così va 11'azion,e deprimente .della tossina tifica in oggi i1emmeno più si parla d·e ]l 'orig ine isterica . ordine di t empo progr es·s ivo n el midollo, n.e l so~ tenuta .d.a Guttma nn , Ren·du , R oger, Comcer vello e poi n ei centri bulbari, il Catteri by , Bonloque ecc. , d ell a neurosi d el Buchut, na ed il B.abès poter-on o provo·care n ei conid e·Il 'iperemia .a ttiva d·ell 'H o.ffrnann e d el Gras- gli, m e,di.ante sempre tossina tifica, le stesse set, dell ' ingorgo li·n fatico peri vasale del Po- lesio,n i d ella corteccia e d ei centri ch e oitt en epoff, dell 'ip.erpires i.a d e'l Liebermeister, d egli vano jnfettando g li an.irr1a li per via g·astrica e ed en1i fugaci d el Hann, .dell 'i s·ch en1ia de i cen· J)er iton eale con au tentici b acilli· di Hebert. tri da s1)a m ·o .ar terioso d el Vulpian e di a ltre A sostegno ancora di questa teoria, oltre ai c itate dal Tatton i. vari r eperti anatomo patologici di casi di afa· Le teorie ch e hann o u11.a solida b.a se di- sia motri·ce t ifosa sp esso n egativi , co,n cor.ro·n o mostrativa suffTa.g·ala ·da u11a cas1st1·c a nume- osser,razioni c on simili in a ltri campi della parosa si riduco·n o fon.d.ame·n taln1ente a ·due ch e tologia; n ell 'uremia , .n ell 'epilessia, n ell 'ist erive110-.o ad esporre, e cioè: smo , n elle m .a lattie infettive acute, n ell 'elminTeoria e1nLbo1ica o trombotica. tiasi , n.ella copros tasi , per cui m olti autori ono ·concor-d i n ell 'a mmettere ch e tutto d ebba Teoria tossi:ca. \ 'ari casi acco1npagn ati ·d.a paresi ed emipl e- spiegar si con transitorie e lievi alterazioni tosg·ie stabilizzatesi poi con contratture di cui s.iche n ervo·se (iscl1en1ia cer ebr.aJe, lieve eciem.a trovi.an10 c itazioni n ella letteratura, ci mostra- della corteccia e •delle me·n in.g i). n o come evidenten1ente non si pos·sa n ega re Se poi queste al ter.azion i cellulari avven gacl1e UDJ embolo settico o·d un trombo da arte- n o per azione dirett a ·d ella t ossina sulla cellurite possa no costituire la lp atogen esi d el1l 'a fa - la o p er il tr.am ite d el sistem .a vascolare no,n è si.a n1otrice. fa cile di.re; la cootrattura vasale riflessa, 1'ed eI casi infa tti riportati da E~cho t e d a Le - n1a fuga ce , l 'isch emia p er CO·m pressione d el g r ou x di individui ch e n el corso di un 'infezio- vaso da ingorgo vasale ecc . sono tutte d ottrin e Ebertiana presentar ono e residu.aron,o una ne ·p,oco co nvin.centi ; tuttavia il Tattoni ch e in emipar-esi con afasia m otrice, e da Widal ch·e occasione d ella d e crizio·n e di un ca o .d i a fa' riferì ce di un 'emiplegi.a brachia le .d estr.a con sia tra n sitori.a da tifo, si è p r eoccu pato ·di svi· a fasia con·comitante e transitoria, e ·da Luca, scerare l 'argom .e nto, è .p iù p ropenso ad aimmettello, Accorr imboni , Vulpian ecc., depongon o tere, in v ia di ipotesi, ch e l 'azione d elle t ossin e per una distruzione d ella sosta.n za cerebrale si svolga di preferen za sul si ten1a vascolare. Le nozio·n i ed 0 1p inio·n i somn1ariamente rifesecondaria .a d un processo arterioo o tromborite su lla p atogen esi d ell 'a fasia motrice d el titico . l\Iinor valore si può a ttribuire a l•Je conce.: fo far ebber.o ·dunque .amn1ett er e, ch e mc11tre per i casi tran·sitori le sole ito sine b asterebbez~oni di un ' ostacolo .a lla Circolazion e del t erro a dare una spi e·gazio11e del fenome110, r1er i ritorio in questione per en1bolia d a elementi endotelia li ,·asa1i (M.a.ri11a, Gal'l etti) o p er em - casi duraturi associati a d a'l tre manifestazioni b olia dell 'arteriola clel Broca , o da agglomerati nervose, come paresi e par.alisi degli .a rti , i di bacilli d el tifo come v·o rrebber o Lo:p riore , ger m i provoche r-ebhero .distruzione perman en · Sore1 ed altri. Il merit o però d ella dimostra· te d el t essuto n ervoso m ediante arterit e e trom zione istologiica e batterioloo·ica d ell 'arterite ti- bosi della silvia na o di qu.alcl1e .a ltro suo ramo . fica spetta al Ratton e : secondo i suo,] studi il Questa complican za n ervos.a n el tifo è tutprocesso i•n i zier ebb e con l1na periarterite dei t'altro ch e fre quente : la p er cen.t uale d ei vari vasa.-vasorun1 con diffusione a lle a l tre tunicl1e; autori rch e si son o interessati dell'argom ento cos ì si spieg-l1er ebber o l 'ed.ema, la stasi veno- varia da l 0 ,70 % all ' l %. sa, l 'iperen1 ia del cerve'llo d ei tifosi trovati d a II Nothnagel comunicando un.a \'asta stati1

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IL POLICLINICO

stica di tifo in adulti, allo scopo di stabilire u•n a pe1 centuale di frequenza delle varie complicanze, n·o·n cita alcun caso di afasia. Il Tattoni afferma che in tutto i casi descritti raggiungono appena la cinquantina. È interessante inoltre rilevare 1 come tutti gli autori siano con.cordi nel ritene.re questa afasia motori.a tifica una complicanza quasi esclusiva dell'età infantile; infatti il Bo1h n e il Kiihn che hanno racco·l to .tutti i casi pub,bli· cati, riferiscono rispettivamente in complesso di 28 e 57 osservazioni con una percentuale per gli aidulti .solo n·el O, 90 e 3 %· L'età più favorevole è tra i 4 e i 7 anni e pare che il sesso maschile sia più çolpito del1'altro (Hutinel, !f ridlan.der). . L'epoca di insorgenza media sembra sia il seéondo setten.ario; Montanari però riferisce ·d i un caso capitato alla ·s ua osservazione in cui in quinta gi·O·r·n ata .d i malattia rilevò già un 'afa. sia ·m otrice com:p leta e una leggera emipare· si destra. La spiegazione ·d i questa maggior fre·q uenza nel ·b ambin.o dii fronte all 'a·du1to non è fa,cile; aocetta1J1do la teoria tossica, De Sarro a,ranza l 'ipotesi che -in un sistema nervoso no·n ancora co·m pleta.mente sviluppato l'agente tossico ·possa più facilmente inibire la funziona lità del centTo di Braca che Il·o n nell'adulto. Il caso cl1e mi a.o aing,o .a .descrivere mi è sen1brato non privo di interesse dal lato sopra, tutto patogenetico, trattandosi di un paratifo B in person. a .anzian.a, e poi, per la concomitanz.a di altre co•m plicanze settiche a carico della colecisti e del~a -safena sinistra • 1

ì\l[aria M., di anni 65, casalinga, entrata in ospedale il 17 luglio 1930. Padre 1norto l)er polmonite ~n tarda età, madre morta per malatti.a imprecisqbile, fratelli viventi e sani. Non pare esistano tare ereditarie di malattie nervose, ale-0olismo, sifilide. La p aziente no,n ha soffert9 in tutta la sua vita d~ alcuna malattia nota. I.a lues ed altre inalattie ve11eree pare si po·ssano escll1dere anche nel coniuge che inorì di polmonite. Non ha avuto aborti; i figli so110 tu.tti vive11ti ed in ottime C<Jndizioni di sal l1te. Di carattere mite, ha sempre atteso ai 5,u oi lavori domestici, e(l ha condotto una vita serrLprc regolare; non bevitrice nè fumatrice, m,odica mangiatrice. Anamn.esi prossima: Circa 8 giorni prima del suo ingt esso in ospe(lale, dopo prodromi brevi di malesserP, irLdefinito, fu colta da febbri piu.t to·s to elevate a tipo continuo remittente, accompagnate da scariche diflrroiche, cef.alea e dolenzia diffusa a tutl:.o l'addome. Tn ottava giornata di malattia, mantenendo la febbre gli stessi caratteri, dietro consiglio cli un sanitario che sospettò una affezione Ebertiana, si decise a chiedere ricovero in questo ospedale . Storia clin.ica. -

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mo111e~to

dell 'ingresso in ospedale) : Coslituzio~e scheletrica regolare. Cute e mucose visibili piuttosto pallide, trofismo cuta11eo normale, panniCQlo adiposo e masse muscolari be~ co11serva:te, asse~za qi ingorghi ghiandolari. SensoriQ integro, polso 88, respiro 24, temperatura 38°,4.. Capo: movimenti del capo, bocca, bulbi oculari, normali; pupille dj an1piezza oo~une, reagenti come di nor1na alla luce ed all'accomodamento; non diplopia; udito normale. L~ngua. sporgente i~ di.rezione mediana, umida, impalinata e lievemente arrossata ai bordi; dentatura imperfetta, loquela nor1nale. Collo scarno, torace appiatti~; orga11i respiratori integri. Cuore 11ei limiti; to,n i cardiaci deboli, ma puri. Addome: trattabile, con lieve meteorismo e dolorabilità modica alla regione ileo-cecale, ove si avverte anche qualche gorgoglio. Assenza di roseòle nella cute dell'addome. Fegato leggermente debordante, indole11te, di consistenza normale. ~1ilza ben palpabile a due dita sotto l 'arco, di consistenza molle elastica, indolente, mobile con le escursioni diaEsame {>'biettivo

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fra~1natiche .

Mobilità attiva e pass~va di tu·tti i segmenti corpore'i, normale; assenza. di atassia e di tremori. Sensibilità superficiale e profonda i11alterata su tutta la superficie. ll.iflessi: presenti e vivaci j cuta11ei; normali i profondi. Nessun riflesso patologico (Chwosteh 1° e 2°, Hoffmann, Trosseau, Babinski, Oppenheim). Sfinteri normalmente funzionanti . Pr. mass. 110, mi11. 65. L'esame ematologico n1eitte in evidenza una modica leucopenia. Esai11e urine: colore giallo carico, limpide, reazione ac~da, densità 1024; albumina tracce indosabili; zucchero as~nte. Nel sedimento, : cellule epiteliali vescicali ed uretrali, scarsissimi g-lobuli bianchi C<Jin ql1alche raro globulo rosso ; molti uraiti amorfi e qualche cristallo di ossalato di Ca. Reazione di Wassennann : negativa. Erno.c ultura po sitiva per il paratifo B. Sierodiagnosi di vvTidal positiva per il paratifo B fino alla diluizione di 1/400 . Sunto dei diari. - La febbre assume un carattere oontinuo• oscillante _tra i .39° e 40°. In 4a giornata di degenza si inizia la lattoterapia, dopo di che la temperaitl1ra diviene intern1ittente con dei massi1ni qi 38°-38°, 2 alla sera, per attenuarsi sempre più, tanto che in 1 5a~16a giornata di degenza gil1nge appena a 37°,5. In 18a. giornata però, compare tromboflebite della grande safena di sinistra con intenso dolore e tumefazione di tu·tto l'arto. La temperatura riassu1ne un carattere intermittente CO'n forti piressie serotine e tale si mantiene per molti giorni; intanto la tromboflebite regredisce leTutamente e la febbre in 34.a. giornata prende un carattere continuo iperpiretico e si nota nel medesimo. tempo la comparsa di una nuova co1nplicanza a carico •lella colecisti. Questa infatti si palpa <listintamen~e ingrandita, tesa, dolente. Anche il fegat0 è pitt deborda11te che all 'inizio òella malattia, ed è dolente. Le urine si fanno cariche e contengono urobilina in notevole quantità. Il colorito cle11a pelle ha ass11nto una tinta lieven1ente giallo·g nol a, ma dall'esame delle sclere e ciel le urine non pare vi ~ia ittero. S(}l~toposta l 'a. ad una cl.tra appropriata, la curYa ter1nica si modifica prende11do ttn carattere 1


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misto 0 scillante fino ad ass11mere un andamento mite a·i febbricola, paral]e]amente alla regressione dei f<ttti infiammatori della colecisti e della grande safena sinistra, verso la 48a giornata di malattia. Tutto a questo punto sembra procedere verso la gl1arigio11e definitiva, quando compare improvvisamente, senza segn.i prodromici di 50,r ta, una tipica e con1pleta afasia motoria . L'esame obiettivo del sistem a nervoso m ette in rilievo una lievissima paresj <lell 'arto inferiore di destra con l1na minor vivacità e prontezza del riflesso rotuleo omonimo, ed lin vago accenno al Babinski ; tutti gli altri riflessi superficiali e profondi sono1 normali. Tanto l'intelligenza che i muscoli fona1!.o ri sono integri, e I 'a. ha spesso crisi di pianto per la impossibilità di esprimersi colla parola. I fatti liPvi paretici notati all 'arto inferiore di destra dopo una diecina di giorni sono scomparsi completamente. L'afasia è rimasta totale per circa un mese, tar1to che solo in 73a giornata di dege11za l 'a. ha potuto dopo lunghi sforzi articolare il proprio 11ome ripetutole con insjstenza e scandendo le sillabe. Da lale giorno ha gradatamente e lentamente progredito nel ripristino della parola, ta:p.tochè al momento presente (a tre mesi dall 'inso,r genza) si esprime bene, trovando difficoltà solo a pro11unciiare certe p·a1·o~e, e solo in determinati momenti. Anche La flebite è oompletame11i~e guarita. Il processo infiammatorio1 angiocolecistitico, jnvece, • ha a&Sunto un andam ento1 cr o111co per cui• an cor a periodicamente determina qualche lieve rialzo termico, senza peraltro disturbare il graduale riSltabilimento delle condizioni genera]i .

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PRATICA

trambe le form e a secon,d,a della loro, intensità e localizzazione : emorragie m eningee o comunque proces' i di ispessime·n to delle m eningi , per la loro azione co m·p r essiva sulla sola zona di '.Broca o . . u tut ta la zona motrice, e la loro dura ta, pare possan.o essere causa di a fasia tr.a11sitoria o m emo, con o senza emiplegia od emiparesi destra . Nel nostr·o caso non.ostante l'afasia sia stata preceduta dalle complicanze fl ebitica e colecistica, e n ei prin1issimi giorni in cui si sta· bilì, si sia verificata una fug,a ce e lievissima paresi del.l 'arto in1feriore destro, stando con la maggioranza degli AA., riteng o si possa escludere 'l a patogenesi da embolo o da arterite, o comu·nque da qu.a lsiiasi processo organico grossolano del piede della terza circonvoluzione frontal e sinistra . Difatto, la sindrome afais ica che si è sta~ bilita così improvvi1sam,ente, ed è stata a coom·p agnata dalla fugace p ares.i su.a coennata, dopo un periodo di stato di circa un mese, è andata lentam ente e p roa ressivamente reg~e­ den.do, fin o ad aversi .nel termine di 4 mesi un.a com,p l eta rers tituzione della parola. Qu,e sti due fatti escludono, a parer mio , qualsiasi danno orga·n ico della regione di Broca e mag·giormente di quella di Rolan do. D 'altra parte, il con1p ortamento ,c linico del mio 1caso, .ass.ai simile ,alla m.a ggioran za di' quelli descritti i n cui l 'afasia transitoria è stata messa in relazion e con un processo dege·n erati Nonostante manchi il reperto an atomo-pa - vo d,e gJi elem enti cellulari nervosi e vasali di tologico, il caso si presta a con siderazioni eti~­ g rado non n1olto avanza to e perciò ancora logiche e patogenetiche interessanti. Infattl, reparabile, n1i induce ad a ccettare questa spe· mentre da un lato l 'afasia tifica è stata esau· cia.Je patogen esi tossica, tantopiù che le conrientemente illustrata come entità cli nica, dal- ·comitanti complica,n ze tifiche devono certa1'altro, quando si tratta di tabilirne la pato- mente avere prodotto una notevole quantità genesi, ci si .trova di f:c;-onte a differenti inter- di tossin e oltre a quelle g ià esist enti fin da'l ])retazi,o ni ed ipotesi, quasi tutte suffragate da 1'inizio della n1alattia . . una casistica anatomopatologi ca di innegabile Per incidenza dirò ·c he non credo si possa valore. neppure pen ~ ar e ad uno speciale genius neu· Grande importanza allora assume l 'anda- rotropo, poich è nella casistica numerosa di mento clinico dei fatti, poich,è spesso ·d a solo q·uest'anno non ho osservato particola ri com· basta a farci orientare verso la giu,s ta interpre- plican ze n ervose. La tenue e fugaci ima emiparesi destra deltazione patog~n eti ca . Mentre infatti gli emho,]i settici e le arteriti 1'arto inf., se pure non co·n tribuisce pariticotifiche d ella silviana di sinis tra o di qualche larme,n te al sosteg·no di questa patogenesi , non sua diram-azione, danno luogo quasi sempre a n1i embra n eppure costituisca un 'elem ento n econoomitanti emiparesi od emiparali si spesso gativo; essa potrebbe beinissrimo spiegarsi o con con contrattura, pare · ch e, all 'incontro, i la stessa influenza nociva delle tossine sulla pr9pessi degenerativi indotti .d alle to1Ssine _tifi- zona motrice, che per essere più resistente di che · nella zona di Broca ' per una sua partico- quella di Broca m en.o n e ha · ~o ffe rto , oppure, . lare sen sibilità a'l to ssic~,_ sia no facilmente ri- con l'ammetter e disturbi circolatori riflessi. pa-"q~ili un~ volta scorr;t'parsa la cau~ infet· Non vog li o chiu d1er e questa breve dissertat iv.a.. : zione sen za avere accenna to, in via ~i ipotesi AJtr1 fattori pure possono dar luogo ad en- . per la mancanza di elementi dimostrativi, al1

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IL POL I CLI NI CO

la po~ .ibilità di una patogenesi diversa da questa. f:: noto che il b. del tifo può anche, sia pur r.a ramente, dar luogo a processi meningei circo critti, come semplici co·n gestioni, ispes· . . i1n c111i , e talvolta form azioni circoscritte purulente. . \. el i10 tr o caso di afasia tra n sitoria che, com e tutti i precedenti descritti, man•ca del reperto .anat omo·patolo,g i·c o, e pel qua le non ho elem enti per non accettar.e la patogenesi tossica, non mi sem·br.a fuori luogo pensare alla possibilità di una compressione della zona d.i Broca per un processo infettivo m eningeo c~r­ coscritto, tantopiù che le du.e localizzazioni concomitanti ·e xtra intestinali del ba·cillo, mo·strerebbero in questo sogge tto una grande facilità a lle complicanze settiche. Astraendo da questo caso, penso che nell 'acoe ttare la pato·genesi tossiica siano sempre da tenere presenVi queste possibi'li infezioni delle m eni11gi , ch e per essere il più dell e volte regre.dibili , possono dare la stessa sintomatologà.a clinica ·d i quei casi oomunemente ·m essi in rappo rto con l 'azione delle tossine ba.eteriche sugli elementi nervosi. 1

RIASSUNTO.

[ A NNO

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GALLETTI . Afasia ed eliprrresi destra in un bambino nel co r so della febbre tifoidea. Gazz. Osp. e Clin., agosto 1897 .. H EUBNER. Tratt. malattie dei bambini. Ed. Vallardi . KAU.FI\fANN ,. Trat ..4.nat. Patol. Spec. Vallardi, 1922. KINNJER-WILSON S.. A. Siill 'afasia. Gazz. Osp.. e Clin., n. 3, 1922 . IRAci. L 'afas ia nella f ebbre tifoidea dei bambini. P-0licl., Sez. Prat., 1916, n. 43. · LA~nEATI• co ntributo clinico allo studio dell 'afasia nella f ebbr e tifoidea dell'infanzia. Ibid. > 1916, n. 15. L EGR~lJX. Arterite cerebrale nel decorso di un paratifo A. Presse ~féd. , 1916. LoPRIORE. L 'afasia nella febb r e tifo idea. Gazz. Osp. 1

e Clin., genna io 1899. MARINA.

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tobre.

L 'A. presenta un caso di pa.ratifo !B in sog getto anziano con afasia motrice tran.sitorja, tromboflebite d,ell 'arto inf. sin. e colecistite. Riassunte le varie teorie patogen·e ti che sul1'afa,sia tifica ·e gli esclude processi organici della zona di BroCc'\, basandosi sul carattere transitorio della sindrome, e pur ritenendo possibile che alterazioni regredi.b ili delle m eningi possano, per compressiione , aver e interrotto temporanea·m ente l'attività del centro del linguaggio, mancan.dogli la conferma a·na.tomica, conclude rifer endo 'l 'afasia alla sola azione delle tossine sugli elementi nervo.si del centro di Broca. 1

RIFE.HIME rf l BIBLIOGRAFICI. Contrib . allo studio delle complic. nervose d ell 'ileo-tifo nell'infanzia. Gazz. Osped. e Clin., 1906, n . 3.

ALLARIA.

P. Bull. de la Soc. anatomique, P aris, 63, 1916.

BRocA

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'

'

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coloro ch e acquistar ono la

PARTE GENERALE dell'opera del prof. G. FUMAROLA

Diagnostica delle malattie del sistema nervoso ri cordiamo ch e si è pubblieata per intero la

PARTE SPECIALE la quale consta di t r e p untate : 1) Sistema ne rvoso periferico. Volume di p.aigine 242, con 67 figu:re intercalate nel testo. Prezzo L. 2 8 . Per i nos tri abbonati, sole L. 25, 7 5. 1

2) Si·s tema nervoso ce ntra le. MIDOLLO SP I NAL E. Volume di p.ag. 238, coin 66 fìgucre intercalate nel testo. Prezzo L. 3 3. Per i nostri ab bona.ti B-Ole L. 3 O 1 7 5.

Cervello. Volume di 350 })agli.ne con 66 figure in.t ercalate rnel testo. Prezzo L . 4 2. Per i nostri abbonati sole L. 38,25. 3}

11

Colora che hanno intereaee di provvedE>.rsene. onde non restare con l'opera ·in-compl~ta, eono prega.ti di a ft'rettare le Tii-0hieste, in'Viamdo relativo Vaglia P~ sta.le all'editore LUIGI POZZI. Via Sistina 14. ROMA.


[ANNO XXX,1III, NuM. 18]

SEZIONE

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SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA OSSEO. .

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Spondilit*" traumatica. (Malattia di l{iimmel-Verneuil). (FROELICH e MoucHET. Journ. d. Chir., vol. 36, n. 4, 1930). Questa malattia, d etta an che cc d e for111azione veJ~tebrale post-tra um.a t.ica n, o « d efo rmazio·n e vertebrale trauma tica tarrdiya n, o « malattia post-tira1u matica d ella colonna verte bra le n è caratterizzata d a 3 segni princi,pali : 1) Un trauma, ge11e1r almènte liev e e seguito da scarsi sintomi. 2) Un intervallo libero di b en esser e relati· · vo , talora assai •l ung o, durante il quale il pazien te h a ripreso le su e ordina rie occuìP_azioni. 3) Una deformità progressiva e tardiva del rachide - c ifos i e talora scolj osi - con ria.p parizione dei dolori . Qua nto alla patogenesi si p en sa oggi, specie per m erito d~lle ricer ch e di Schmorl , cl1e si tratti d~g·li esi·t i ·di un.a fra ttura cl1e n o11 a bbia dato segni clinici n è r a diologici. Schmorl al1'autopsia di individrui moirti d o1p o un tra.urna , esa.r ninain1do il ra chide h a potuto os erva r e, oltre allia lesione m or tale, viscerale o r achidea, altre lesio·n i in a ltr.i corp·i vertebjr ali : fratture trabeco la ri , emo·r~agi e intrao1 sse~, fi ssurazioni d ella corticale, c h e n on er ano svela t e da a lcun s eg n o ·dopo 15 g iorni d.al tra uma. Qu este lesioni d a sole sar ebbe r o state compatibili coo la d eambulazione la quale p er ò avrebbe distu·r · bato la fonrnazion e d el callo de term in ando la d eformità rachi d ea e i sintomi n1i.dollari tardivi . Schmorl 1p ensa ch e , in seguito a un tr.a uma, per stira m en t i ese r citati dal t ess uto fib ros o d el disco inter ver teb r.a le o per c on1,p r ession e esercitala dal disco sul corpo verteb ral e, si p ossano produrre fis ur azioni d ella corticale su periore o inferiore del corpo verteb rale. Att r averso q u est e in crinat t1r e delle piccole m .asse fibro·ca rtilaginee d el disco t endon o a fare ernia n el t essu to spon g ioso ,d.el corpo verteb rale d eterm in ando un p r ocesso d i rarefazion e o.s sea ch e si ripara m olto lenta m en t e. Analo·m ia patologica. L 'auto·p sia in alcuni casi h a most rato le allerazion i del t essuto spon g ioso d ei corp i vert ebrali. In altri casi la ra.d iografia, s,p ecialm en te quella fatt a di profil o h a p ermesso di con s Latarc le alter azioni vert eb rali: la defor·mità ad an,golo con apice anteriore è il segn o carat t cr istj co del t erzo sta dio, della spondilite. Spesso on o visib ili anch e a l tre irr eg olarità ossee : &pin e , esos t os.i ecc. Segni clinici. Il tra u m.a è spe sso li eve (soi volan1ento su <li una scala , ca duta su.gli i sch i o sui tahlon i , sfor zo vi olento p er evit ar e u n a caduta) e il m eccanis mo è qu ello d ell 'i,p er fless io.n e o d·ell 'ip eresten ion e. , La sede n el 60 % 1

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625

PRATICA

dei casi è lo·m bare o dor so-lombar e; eccez10nalmente cervioa,le b,a sa . L'evoluzion e si divide in tre sta.di. 1° stadio. Feno.m en·i di ohoc se il trauma è stato violen to. Spes.s o il traun1a è stato lieve e il p'8.zie11te h a .p otuto ria lzar si e cammin a· re . In questo periodo si h anno do•l ori a carattere n evralgico e di sturbi m oit-0ri (co:n tra tture, paresi). T ali fenoim eni sono transito,r i e scompaiono ·d·o po 2-3 giorni, talora do1p o 8-10 g:iorni. L 'esam e d el paz.iente rivela una d olein.zia alla pression e sul le ap o,fisi spinose e una limitazione dei mo1v i·m ent i del rachide sopr atutto pe11 'l 'esten sione. Doo qua lch e g io•rn o anche questi segni scom 1paioino e tutto ritorn a normale. La ra dio.g rafia in questo stadio o non vien e fa tta, o 11on i11o·s1tra nulla d i p1re·ciso . 2° stadio. Stadio di b enesser-e r elativo ·d 'int ervallo libe.r o, durante il quale 1il p az. ' h a ripreso l e su e occu!pazioni . Può d1urare a lcullle se ttiman e ed an cl1e <lei mesi . Dura nte questo p eriodo il paz. soffre di dorl ori vagl1i , m orto lievi, a lla reg ione dor so-lo·m b.a r e. · 3° stadio·: ricompaion o i .d.olo·r i e si stabilisce una deformità ' rerteb:r.ale . I ·d o lori riappaio·n o g radualmente o i.m p r ovvisamen·te, p . es. d opo uno s forzo sono sem p r e a localizzazion e dor..,ale e con ir1~adiazion.i a caratter e n evra·lgico. P ossono a cco.mp agna:rsi a disturbi della sen sibilità (intonpi·di1n ento, form icolii) o a paresi d egli a rti i11.fer iori c on esn.ger azi o1n .e .d ei riflessi t endinei. Il :rachide è d eformato p1r ogTessivam e11te in cifosi a g r.a n d e curvat t1ra sp esso associa ta a un lieve g r a·do di scoliosi. I m uscoli d orso-lomb ari d a i due lati son o contra t ti e sporg enti . La p r ession e sulle vertebr e sp ocge.nti è d olorosa . I movim enti d el ra chide son o p iù o m en o limitati. Quest o &ta·dio, se n on si }Jratica a l1cun.a c·u r a, pu ò durar e cir ca d·u·e a n n i e si 11a la g uar ig·ion e con lhll' g·ibb o p esso accenLuat o . Talora, la guarig·ione si è avuta solo d o·p o 7-8 an11i. Lo s tato p sichico de l malat o p u ò r itardar e la g uarig·ion e sp ecie se si trat ta d i un infortunio d i lavoro. La diagnosi :p u ò esse re difìfici'l.e quando il p aziente è vist o tardiv.n m è1n t e. Le sip o·n d ilit i infet tive (gon ococcich e, sifil itich e , o· t eomieliti ch e), la l omboarLr i te r eumati ca , la sp on dilosi rizo,m elica, &i di ffer en zian o facilm ente per il decors o e i segni cl inici e ra d iologici . Più difficile r iesce sp esso la di1fEer e11ziazione col niorbo di Po tt d.al quale la spandili te traun1atica si di sLin gu e rad io log·ican1 etn•te pe r la con serva zion e d ei dischi inite•r vertebrali e i)er l 'add.ensam ento clel t essuto o seo d el corpo ' erLPb rale con n ettezza di contorno e con pre ~'cnza di osteo fiti. Cura. Il mig·lior sist em a sarebbe q urll o di sot toporr e a ra diog·r a fia tutti i trau n1atizzati u n p o ' importarnti d ella colonna ver tebral e e di ten er li a letto, in posizion e d or sale o ven 1

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IL

POLICLINICO

trale, perr 8-9 settini_,ane. E ciò che viene tpraticato negli os1)edali dei traumatizzati in Svizzera ·e in Germania. In tal modo si è otle.i1uta la guarigione con1pleta nell'8.0 % d ei casi in un tempo variabile d~ 2 a 7 an11i. L 'operazione ·di Albe e può abbreviare la lunga durata dell 'immobilizzazione e ha dato ottimi risultati. La guarigione può essere ritard.a ta .d.a lla mentalità speciale del malato in r ap·p orto alla legge sugli itilfortuni su l lavoro. G. PACE.TTO. 1

. L'osteopoichilia. (E. Ko NIG. Der Chirurg., 1° ott. 1930). •

Questa malattia fu d.escritta per primo da Albers Schouberg nel 1915, e consiste in uno speciale aspetto radiologico dello scheletro. Nelle ossa si vedono delle macchiette scure dovute ad a·d densamento dell 'O•s so di volume all'incirca come una lenticchia, disposte per lo più a str.isoe lungo le travate ossee. Tale aspetto è specialmente evidente al collo d el femore e al calcagno. La malattia colpii.sce il tessuto spug·noso ed è s1stemica, viene risparmiato solo il cranio. La patogenesi è oscur.a .a nch e per la mancanza di esami anatomro-ipatologici. Data la sede epi- e metafisaria , si pensa a un disturbo del processo di accrescimento d1elle ossa. Wachtel e l\.ohler m ettono in ·r apporto I.a malattia col sistema ' 'a al·e e precisamente coi punti di dir.a mazione delle arterie dove si formano emboli (, r. patogenesi d ella tubercolo·si ossea secondo Lexer). Non dà seg·ni, si tr.atta di un r eperto casu.ale. Ne sono stati desc ritti 5 casi dei quali 3 da AA . fran cesi. Wacl1tel la chiamò osteitis condensans ge11er.alizz.ata. Nel caso d ell 'A. si tratta,1a di una demente di 28 anni che fu sotto lJosta a·d es.an1e radiografico per UlilJ trauma del gomito. Era colpita d alla malattia anche la rotula, fatto molto raro. Secondo . l 'A. non si deve . confondere l 'osteopoicl1ilia colla cc 1\{arn1orI\.noch enerkr.a nkung· » come fa I\.ol1ler. In questa i focolai sclerosi sono di forma più irregolare. col1)iscono ·s pecie ]a corticale delle diafisi e re . . tringo.n o· il canale midollare, inoltre presenta caratter.i stich e le ioni della sella turcica. Poi fatto p iù ·in1J)O·r tante si tratta sempre di una rnalattia ch e si accon1pagna ad enorme fra o-ilità delle ossa e a·d esi to _pesso infausto. M. AscoL1. 1

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Le esostosi sottocaleanea1·i. e MoRA~n. Journ . d. Chir .. t. 36, n. 2, 1930) .

( FERR.\RI

St1 4 osservazioni g li AA. tra tta110 que to capitolo con partico lare rig·uardo alla patogenesi. In du e Ca$i os er·vati ·dagli AA. ' ri er:a nel] 'anamnesi una pregre . . ~ a blenorragia, guarita, 1

[A No XXX,'111, NuM. 18]

e in uno di questi casi la radiogr.afia nlo· trava un 'altra esostosi sulla faccia posteriore del calcagno. Negli altri due casi ·l 'esostosi era bilaterale, sviluppata sull.a tuberosità interna e nell '.anarr1nesi n·on vi ·e ra sifilide nè blenorragia. In tutti i casi coesisteva un piede piatto acquisito . •4natomia patologica: Sede preferita la tuberosità interna, :r.aramente l 'esterna, talora am bedue le tuberosità e allora coesistono spesso altre esostosi · retrocalcaneari con reazione periostalè. Forma di una spin.a con base d 'impianto ~iù o !Ileno larga, a punta affilata, talora gonfiata, in gen ery poco lunghe (1-3 cm.), quasi sempre appiattite in senso trasversale e mai in senso antera-posteriore (carattere importante per la patogenesi). Costituzione: Sono formate da tessuto osseo normale o congestionato, compatto .o, più spesso, con un nucleo spugnoso interno. In questi casi l 'esostosi sembra l 'esage1'azione ·di una disposizione normale (esagerata sporgenza della tuberosità interna) e si può vedere ra·diograficamente il prolungamento ·d ·e lle travate ossee del calcagn·o nella esostosi. Parti molli circostanti : normali, oppure sclerotiche e difficilmente staccabili. Talora è stata notata l'esistenza di una borsa sierosa. Tali alterazioni sono certamente econdarie. Etiologia: relativamente frequenti, lo sarebl1ero m.aggiormente se la ra.diografia fosse fatta in tutti i casi di talalgia. Sesso: lieve predominanza negli uomini. Età: 25-50 anni. Stato generale: rare negli individu·i mu&colosi senza la oon con1 itanza di fattori infetti vi (blenorragia); freqt1c11ti nei grassi esposti a disturbi trofici o affetLi da lesioni ossee (specialmente da piede p iatto). Le fatiche, la stazione eretta e le marce prolungate sono le cause .determinanti. Sintomi: sono quelli della talalgia di cu i la patogenesi è ancora oscura e la maggior parte delle quali è dovuta ad esost osi. I segni fisi ci sono assai scarsi: la p alpazio,n e provoca dolore nettamente localizzato alla tt1berosità interna. Caratteristica è la d eambulazione che è dolent e e avviene poggiando la punta, o prima la pt1nta e poi il tallone, con manifesta claudi . caz1one. Diagnosi: viene assicurata solo con la radiografia. Esistono tala1g·ie senza esostosi ma pesso in casi di talalg·ia la radiografia svela l 'eistenza di una esostosi. Patog enesi. Pier a l cuni AA. si tratta di 11na periostite traumatica, m .a il trauma preg·rcsso non si trova in tutti i casi. Altri pensano ad una periostite infetti va (blenorragica) n1a anche questo dato anamnestico manca in moJ ti casi. Altri interpretano l'esostosi come una ossificazione tendinea o come una esagerazion e clella disposizione normale. Altri infine an11nettono che il piede piatto 1)er degli stira\

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[ A-:\1i\"O

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SEZIONE

6 -9 ~I

PRATICA

conlrasseg·nata da alterazioni intes li11ali cro11ich e . L 'a n1ebiasi cronica è, anzitutto, una •Colite cronica che po·ssiede, .oltre ai caratteri abitu.a li della colite bana le, d éi caratteri parassitologici, en.doscopici e terapeutici ·Speciali e lfUasi pa tog·nomonici . Dal punto di vista ~tiol og 1co, i malati }Jossono esser e distinti in quattro categorie: 1) quelli che hanno avuto in passato .d elle crisi cli dissenteria .a mebica, riconosciuta e trattata com e tale; 2) quelli che hanno abitato in paesi dove la dissenteria è abituale; · 3) quelli che non · hanno mai abitato in tali paesi, ma che ha nno a vuto contatti certi o possibili con dei coil oniali; 4) quelli infine nei quali non si ritroYa 11ell 'anamnesi nessuna tra:ccia netta di contagio m.a n ei qua li il laboratorio, l 'endoscopia o il trattamento dimostrano . la malattia. Il contag io si verifi ca per contatto giornaliero con portatori di amebe o di cisti, o, più raram ente, per ingestione di legumi e ·di frutta cruda , di a cqua contaminata. Mentre la dissenteria acuta. vien e caratteri zzata da una sintomatologia chiara , l'amebia i cronica ·deve esser e .a nalizz;ata più minuzio am ente ed e se re caratterizzata da tre elementi J)rincipali . Clinicamente i malati non si lag11a110 n1 ai di dissenteria franca. Essi soffrono di stati cl1 e v.a r1no· da q.u esta ·d issenteria fran ca ·.al perfetto funzionamento ga stro-intestinale. Questi stati sono i seguenti : A. Sintomi intestinali, ch e posson o pr endere un.a ·dell e 4 forme segu enti: a) di arree ·r ibelli, modèrate m a persistenti: b) diarree irreg·olari, post-pra ndia1i, coili ch e e stiram enti intestin.ali ; e) co tipazione, alter11.ative di costip~z i one e di di arrea; ' d) co. t ÌJ)az i OJ1 e ostin.ata, d olo ri d ella fossa iliaca des lra e ·d el basso ' 'entre. All ' e ~ m e si può trovare del gorg oglio cecal e o della rig·idità colica, m.a più spesso l 'addon1e l1a un .aspetto .assolutamente norma le. B. Sin.tomi gastrici ed epati·ci che vanno dalla di pep ia sem pli ce all e n e,'ra lg ie sola ri , a] punto ·doloro·so epati co, a l subittero, ai pi1ccoli ~eg·ni di insufficien za epatica. C. I si1itomi generali form an o un 'importa r\te corteo, in cui 1'an emi a, il dimagr am ento, le ORGANI DIGERENTI. J)iressie irregola ri , i mal esseri irn pro·vvisi si accom p1a gn an o a lle cefa lee , a ll ' in.a1)J)eten za. A.spetti ·e t1--attamenti dell'a.mebiasi inte- f\ 11 'astenia n euro-en.docrjna e a lla psi coa.stcn ia

i11e11ti sulle i11serzioni l)OS Lerio.r i dei n1. plar1tari de termini una ossificazione in questo tratto. In al.cuni ca si è fuori ·di dubbio la natura infettiva })lenorragica e il q ua.dro radiologico i1 e dà rag ione (periostite circostante), ma in altri casi la bl·enorragia è fuori di discussione e l 'aspetto radio·l ogico è b en differente. Dunque il trauma e l 'infezione possono· essere con· siderati com e cause coadiuvanti e bisogn1a cercar e la causa prima ·p atogen.e tica n elle c·o ndiz ion.i locali. ~I. e F. pensano ch e perchè l'e~o - tosi si svilup1)i è necessa·r ia una esagerata trazione d€i 111 . })lantari sulla tuberosità e que~to fattor e si trova realizzato n el pi ede pia·t to .acquisito. P er la trazio,n e le fibre tendinee veng ono stirate e rotte parzialme nte, si 11a anch e <li .. taoco di pi ccoli lembi periostali ·e vengo.no realizzate in tal modo le n1igliori con.dizioni p er lo svilup1)0 ulteriore dell 'esost osi . Perciò j\f. e F. J)en ano c.h e si tratti di un ve·r o osteom ct ·p aragonabile in tutto a quello· che s.i svi· luppa n el bra chial e anteriore in seguito a cert e lussazio·11i posteriori del gomito. In conclusione M. e F. am1n ettono l 'esistenza di esostosi infettive (b·l enorragich e) consecuitive a d un1a p eriostite, di c ui r appresentano la cicatrice, e .coesiste11ti con altre eso slosi retro- e sotto:ealcaneari, o almeno con un a r eazione per.i ostale diffusa, e le esostosi vere, osteomi muscolari s,·iluppatisi n ello spessore dei m. pliantari in indi,ridui affetti ·da piede piaLto. Cura: chirurgica . 'Può essere discutibile n el...., l e forme no11 doloro . . e e qu.a ndo si tratta di un.a .p eriostjte ])len orr.a gica . In questo caso il TÌI) OSO e la ' 'accinoter apia possono portare a g uarigione . Ma n·elle forme dolorose e quando l 'esostosi è o-ià costituita è n ecessaria l 'a spo1r· tazione . 1\1. e F. fan110 un 'in ci&ion e .a ferro di cavallo, aperta i11 a,·artti , al lin1ite della faccia plantare ·r on le facce late:r.ali e po terior e del tallo·n e. Il lembo v ie11e ribattuto in avanti e le fibre l11uscolar·i . OJ)ra~t anti all 'esostosi ,ren gono in c ise secondo la loir o direzione. L'esosto,s i viene "$C'Z ion.a ta alla base. d o1)0 ·dist acco delle inser7. ioni mu!'colari . La dean1bul az ione ridivien e 11orma le d opo circa un m ese. Nei quattro. casi operati da M. e F. i risult a ti · prossimi e ]onta ni furon o ottimi. G. PA CETTO. 1

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J eg~· c ra:

stinale cronica·. (P. OuRY 1931).

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P. Gon.\.RD . JJresse l\léd ., 4 inç.rzo

L 'a m ebia si 11011 si i cle11ti[ic.a con la di · e11te·ri a . La di senteria n on è ch e uno degli aspetti d i es a, ed il più r.a r o n ei m.ala ti cronici. M.a anc.11e n ell e su e m a11 i fe stazio11 i più polimorfe, 1'an1ebi.asi, n ei noslri c]in1i, è a bitu.almente

,

All 'esam e endoscop·ico rettale si vedon o d ell e lesioni cl1e ·sono intermedie fra 1'ulccrazio11e clifter o ide patognom òni1ca e la n1u co. a r et tale a solutam ente san:a . Le alte·r.a zioni della n1u co~a ono m rn ime e disseminate ; bisogna ri~ercarl e con .a ttenzion e. Talor a ].a mucosa è i1)cr en1ica. con.gesta , d i color e ' 'ermi ()"lio , edeinatosa , talora li sci!l e br ill a11te, talora. pallida cosr>arsa di


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IL POLICLINICO

punti en1orragici o da dilatazioni vascolari o di piccole u1cerazioni poco profonde. Qualche volta esiste una ulcerazione più ·dift~roide, delle cicatrici da ulcerazioni precedenti. Ma in mol_ ti casi la mucosa ha un aspetto affatto normale alla rettoscopia. Bisogna in terzo luogo1 ricorrere all 'esame delle feci. Le. feoi sono spesso n1olli; quando sono diarroiche possono richiamare null'altro e.be la diarrea banale. In altri casi sono ricche di muco e di ·sangue. Oltre che co11 l'esame diretto delle feci appena emesse e senza urina, che pern1elte di vedere, se esistono, le amebe viventi, è op1~atutlo con la rice:rica delle cisti . che si farà ·1a ·diagnosi di amebiasi. Un esame di laboratorio avrà dunque valore solo quando è praticato su feci emesse nel labo·r atorio stesSò. L 'esame va praticato a diverse riprese, insistendo nel ripeterlo, m .a lgr.ado le .r icerche in fruttuose. Poichè la presenza qell·e cisti è rara nelle feci · da costipazione, è preferibile provocare una diarrea a mezzo, ·del so,lfato di so.da. Quando si è esaminato d.a l punto ·d i vista clinic o, endoscopico e parassitologico l'infermo, ci si tro,ra in presenza di parecchie possibilità : I ) Esami para·sS:itolÒgici ed endoscopici ambedue positivi; la diagnosi non può essere dubbia. 2) Solo l 'esan1e ·di l.abo·r .atorio è positivo, mentre l 'endoscop·i a non 'rivela nulla di anormale·. In que to caso, assai frequente nella pratica, bi sogna ancora aff<ermare l'amebiasi. 3) Esame · di lab-0r.a to.rio negativo a varie riprese e lesioni rettali assai nette. Se l 'anamn esi e 1'esame clinico si aooo~dano più o meno con la diagnosi di amebi:asi ed il trattamento· di prov.a viene coronato ·d a successo, non si esiterà ad affermare ia 4iagnosi di amebiasi. 4) Se gli esami p.a ras.sitolo·g ici ed endoscopici sono ambedue negativi, il caso è più difficile e più discutibile . So,lo un miglioramento n1anifesto del paziente con il trattamento di ,p rova permette di affermare l'amebiasi cronica , ma ci si può sempTe domandare fino a qual punto il trattan1,ento di prova potrebbe .a gire su delle lesioni retto-coliche non dissenteriche. Il trattamento dell'am ebiasi deve essere lungo e meticoloso. Esso d ev·e essere dolce e prolungato, estendersi per mesi e per .a nni con pe riod~ di interruzione di qual che giorno o di qual che settimana. Vi sono tre gruppi di 1)1edicamenti ai quali si può .ricorrer,e succesf'ivamente o contempor.a ne.amente nella cura dell'amebiasi: 1) I ' ipecacuana ed ·i suoi d erivati , 2) .gli arsenicali , 3) gli iodici. I . lp ecaciw.na e su.o.i de 1~ivati. L 'en1etin.a, al, n do e di 3-4 centigr. di cloridrato per al cu11i giorni con secuti,·i, è il rimedio più attivo i11 og ni crisi amebica un po' a ccentuata o ri])c ll e ad altri trattan1 enti . Ma non bisogna ri-

1COrrervi che qua11 dO si vuole agire presto O ::,e gli altri rimedi hanno fallito. Gli AA. mettono in guardia CO·n tro l 'emetina per via endovenosa. Nei casi assai violenti l 'emetina è formalmente indicata, alla dose di 6-8 centigr. al giorno, in due volte. ~ bene non oltrepa~­ sare i 50 centigr. per una cuTa e di associa.r e le iniezioni di olio ca·n forato a causa della possibile astenia cardio-vascolare. Accanto a.Jl 'emetina, la pasta di Ravaut (polve1~e ·di carbone, sottonitrato di bisn1uto, sciroppo semplice e glicerina, anag·r. 100, polvere di ipecacuana gr. 4) rende i maggiori servizi. Il. L'arsenico, medicamento· ·d i tutte le affezioni parassitarie, no·n manca di agire con efficacia nella amebiasi cronica. Si impiega più frequentemente 1-0 stovarsolo, solo o associato alla pasta di Ravaut . Il novarsenobenz.o lo (endovenoso da 0,16, 0,3,0, 0,45 centigr.) può essere provato con prudenza quando lo stova.r solo fallisce. Lo stato gener.a le è sempre considerevoln1ente inigliorato ·dai comp·o sti arsenicali. III. I compr,sti iodici sono stati sistematicamente impiegati in quest'ultimi anni ·dagli AA. tedeschi. 1 Lo yatrene puris imo 105 viene adoperato in pillole da g.r. 0,25, jn polvere, in compresse eper lavaggi, in .soluzione 1, 2, 3, per cento e.d anche più. Esso ha il m<'lssimo effetto i1elJ a dissenteria acuta, ma ha anche un 'azione i11contestabile nella amebiasi cronica. Esso agisce come un linf.agog·o e nei costipati è relativamente poco lassativo. Al contrario, negli amebici -d iarroici o ch e hanno tendenza alla diarrea, d etermina anche a pi1ccole dosi evacuazioni .acquose .a bbo·ndanti e ripetute. Questo fatto non controin·dica il trattamento, anzi è uno degli elementi del successo ·di esso. Si cercherà però con qual<the goccia di laudano o con .a ltri mezzi di limitare il numero delle scariche quotidiane a 2 o 3 fin1chè durerà la cur.a ·di yatrene, cioè per una settim.ana. La ·cura deve essere ripetuta do1po una e poi pareccl1ie settimane, allo stesso modo.. Solo in caso di diarree molto profuse il rimedio sarà abban·donato. Gli AA. raccomandano le dosi modera te g·rad ualmen te cresoenti fino al ~imite della tolleranza. Lo yatrene determina una diminuzione rapida dei fenon1eni dolorosi e colici nella magg ior parte dei casi ed un benessere generale presto apprezzato dai malati. Le 1cisti scompaiono presto cl.alle feci, le lesioni r ettali scompaiono gra·dualmente; talora però, specie n~i costipati, le· cisti scompaiono dopo parecchie serie di yatrene. Nei bambini si possono usare gli arsenicali (sulfarsenol, acetylarsan), I ' emetina (1 centigr . per anno di età), il rivanolo , il rivanolette. Ogni cura medicamentosa deve essere a ccom pagnata da un trattam ento generale. Esso con1


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SEZIONE

sisterà nel riposo relativo con alime11tazione regolata ogni giorno secondo gli effetti del trattamento. Il malato dovrà ricercare le reg ionj fresche o l'altitudine sopratutto d 'estate. C. TOSCANO.

.! proposito della lambliasi. l1nportanza dello studio clinico. (I. DALSACE. Arch. des Mal. de l'Apip . Dig. e de la Nutrit., 9 gennaio 1931). Il problema della lambliasi è ancora pieno ·d 'incertezze e di punti in discussione. Un piccolo numero ·d i fatti sembra però · solidamente stabilito. Da una parte è la presenza frequent~ della giardia intestinalis riell 'intestino tenue e n el colon sia del ban1bino che dell'adulto; dall'altra parte la patogenicità della lamblia e lo sviluppo dei sinto,m i morbosi du.rante jl periodo di moltiplicazione delle lamblie e la guarigione coincidente ·con la loro dimi11uzione e la loro scomparsa. · Per contro, si trovano, in indivi4ui assolutamente sapi, non solo delle cisti di giardie, ma delle forme adulte. Forse una preventiva alterazione banale dell'intestino è la condizione indispen sab'ile di una lambliasi pat-010. ' . g1ca. Incerte sono ancora le nos tre cono·s cenze çirca la lambliasi biliare. Mentre per alcuni AA. la pullulazione delle ]amblie · nell e vie biliari è cosa oomu.n e, per altri è eccezionale. L'A. ha osservato 12 ca.si di lambJ.iasi... Egli richiama pa1ticolarmente l'attenzione sui segni c linici e fra essi, in ispecial modo, sulla discordanza fr.a I 'importanza d ei fenomeni generali (astenia, sudori abbondanti, cefalea, dimagramento notevole, stato febbrile) e la scarsezza dei fenomeni locali. Dal punto di vista terapeutico , l 'A. ha a vu to buoni risultati dal bismuto , sopratutto sotto forma di sotto-nitrato lungamente continuato, e ·dag·li arseni cali. C. ToscANo .

PRA1'1CA

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· L 'aspetto e l 'abbo11danza ·d elle feci è do.v uto ad un eccessivo contenuto ·di .acqu.a e di arassi . . ~ientre 0Pdinarja111e11'te nelle feci pas~ solo 1~ 25 % dei grassi ingeriti, nella malattia oe1'1aca questa p·erce.ntual e arriva al 40-60 ed anche all '80 %. Duran.t e la malattia si possono avere fasi dia1To·i che o non, ma la ~teatorrea è seinp·r e presente. . Nelle .1 fa~i diarroic.h e predorninarn9 gli acidi grassi, 1n que lla no·n diarroica i saponi. In con se.gu enza della ste.atorrea si produce una norevol~ demin.eral.i zzazione ed in p1a rticolare una perdita motevole di calcio e fosforo·. Il bilancio 'd ell 'azoto, tuttavia, risulta normale. Il ·deperimento, ch e si accentua a ·misura che ~a malat.ti8: si svil'lllppa e può- raggiungere grard1 ·estremi, e dovuto alla .m ancan·z a di grasso sot:Jtocutane-0 ed è particolarmente rilevante al.le. l'egioni g lutee e d egli adduttori. Per ragioni 1gn·o te la faccia rima.n e rotonda ed anche i'osea, tanto che q·u ando è vestito il piccolo paziente può apparire anche saoo e ben nutrito. Il dimagrimento degli ar!ti inferiori c ontraiSta con l 'aspetto della f.a·c cia, I.a disténsione dell 'addome con l 'assottig liamento delle natioh e. Insieme al ·d eperim ento c'è un g rado marcato d 'ipatoDJia muscolare ed un ritardo dello sviluppo fisico, p~r n1odo che il ragazzo ap:. pare di 4-5 .a nni più g iovan·e id i quel ch e e ffettivarr_iente ..si~. L 'i.n.fantilismo con il progresso ·d egl1 anni divent a sempre più evj·d ente. La disten sione dell 'a·d·do me è un a ltro dei sint?mi c ~ra~teri tici che è .r eso più ensibile da ll assot1t1g lia1nento d1elle nat~che. E so dipende dal I ' a·c cum ulo ·d i gas nell'intestino e dal~ 1~-ipotonia ·della parete ad dominale. L ' an~ressia può raggiungere gradi estren1i . In ogni caso l'appetito è molto capriccioso. L 'intelligenza è normale e qualche volta i pazienti possono sembrare anche psichicamente precoci fo·r se i.n relazione all'infantilismo fisico. Nel p eriodo dia.rroico 0 no irriitabili, piagnucolosi, in.c ontentabili. Talvolta si ha dolienzia agli arti inferiori pro, babilmente in rapporto a processi neuriti ci . . Di solito c'è urn certo grado di a11emia secondaria, che può raggiungere 1n otevole intensità. T.a lvolta si notano sirutomi di scorbuto da d eficienza a linlentare. Non son o rari g li edemi ed anch e ,·er an1e nti a ddomim.al'i ch e ren1dono ancora più di f_ fi cile la diagnosi con la peritonite tubercolare. Gli edemi sono molto simili a quelli da fam e o alimentari e sembr an o dovuti ad a ssenza di vitamine B. Ii1 eiffetti essi compaiono con· la son1n1inistrazione di balllane ch e sono ricche di 1tale vitamina. Tutta la sindron1e è stata considerata come una n1aliattia da carenza di 'ritan1ina A. La ten-. 1

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La malattia celiaca. (L. G. PARSONS. Lancet, IO gennaio 1'931).

La m .a Jattia celiaca s'inizia prima ·d ei ·d ue a nni di età in bambini di ambo i sessi, ma più n elle fen1mine ch e n ei maschi. Si m .a nifesta clinicam·ente sol-0 più tardi e per lo più do po una ·crisi acuita di diarrea e ' 'Orni ti. I sinton1i cara tteristici del! 'a ffezione in pieno sviluppo sono i seguenti : 1) feci abbondanti, palli·de, puzzolenti, contenenti una gran quantità di grassi; 2) deperimento ed arresto di sviluppo, do: 'ruti princi1)almente alla deficienza di grassi; 3) meteorismo; . 4) anoressia ed altri disturbi nervosi; 5) sintom i di caren za. 1

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<lenza alle infezioni . alle corizze. al le diarree infettive conforterebbero questa ipotesi, ch e pe~ rallro non sarebbe confern1ata dalla mancanza di xeroft::i lm1q . . La i11alattia si spiega n1eg·lio con carenza di vilan1 ina D. La rachitide si ha in du e differenti periodi deJla inalattia, durante l 'allattan1e11to, a1 6°-18° mese di età, e quando il ragazzo ha raggiunto i 6-7 anni. Le n1anifestazioni più abituali sono il gi!llocchio v.a lgo e qualche ing·rossamento dell'epifisi del polso, ma si possono avere anch e ·deformità multi1)le, ossa a 1·osario, ing rossamento ·di tutte le epifisi, era~ 11io natiforme, fratture mu1tiple ·delle ossa lung he, fino al punto da rendere impossibile lo tare in piedi o il camn1inare. La prova che si tratta di alterazioni rachitiche è data dall 'esa111e radiog·rafico (reperti simili a quelli del r.acl1iti m o), dall 'esame del sangue (diminuzione ·del ta~ o del calcio e ·çlel fosforo), e dal cri/terio terapeutico (miglio·r ame.Illto con la cura dei ra.g gi ultravioletti, con i p reparati non ;.g: ·r,a sso i di vitamin.a D). A ltri sintomi de-ficitarii della malattia celiaca è la tetania, in ra pporto a diminuzione ·d el calcio n .e l sang~ue. L ·anatomia paJtolog·ica e l 'eti.ologia della malattia celiaca sono, sconosciute. L '.affezione è stata .a ttribuita ad un processo infiammatorio dell'intestino, a tubercolos i mesenterica, ad infezione cronica del grupl)O dissenteri co, n1.a nessunia di queste ipote i regge alla critica. . l\1olti fatti conc orrono a far cre·dere cl1e s1 tr.atti di un'avitaminosi di1)endente da defic ienza dell'assorbimento . alimentare. Il fatto più caratteristico della malattia è la steatorre.a, e se si determinasse la caus.a di questa ste.atorre.a si conoscerebbe la causa della n1 ala tti.a celiaca. Non può parl·arsi di a colia perch·~ .non s'~ riu ci·ti mai a notare a senza o def1c1enza ·d i pig·n1e11ti biliari nelle feci, nè ·di acloridri.a ))er cl1è in tutti i casi. e~aminati i è tro,'ata 11or111ale I.a quantità di acido cloridrico nel succo ga lrico . Per altro la composizione .del uc.co 0-.astric-0 e pancreatico, nonch è della bile , ft1 1ro·v ata e mpre normalre. I11 effetti nella n1alattia celiaca non c'è difetto di di gestione ma rd i .as&orbim ento e l 'eccesso di gr.as i n elle feci ·dipende d::1.l fatt o cl1e .e si non vengono· assorbiti. I J)aziepti ·di m.a1attia celiac~ posso~o s~ ­ pravviver.e a lungo fi.n o a raggiungere 11 migli oramento che si veri fica oon la pu~er~à . Non di rado però soccombono a malattie intercorrefllti. f.on il trattamento adeguato si rie. ce qt1as i . . e1111)re .ad arrestare lo ~ Yilu1)po della n1 alat.tia. La c ura consiste e sen zialmente n ella dieta ali111en tare ch e de,·e es ere ricca di sosta.n ze <:lzo1ate, 11overa di carboidrati e quasi n1an1

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cante di gr.a ssi, e uffi cie11Lemente fornita di vitamine, ·acqua e sali. Il miglior metodo di cura consta di tre periodi. Nel primo periodo la dieta deve consistere esolusivamente 1dJi 1latte scremato con l'aggiunJta di polvere di caseina, eventualmente zuccherato ·c on sa·ccarinia. Nel seoondo periodo si ·d.a rà succo di carne sgrassato, albume ,d'uovo e piccole quantità di petto di pollo o di carne di conigli0. Nel terw .peri.odo si aumen·teranno le albumine della dieta del siecon1do .p eriodo e si .agg·iungeranno 1piocole quanitità Idi .carboi1dr.ati (banane, limoni, pomodori ed altri vegert:ali senza grassi e ricchi di vitamine). Infine si aggiungeranno cereali ben cotti e piccole quantità di g rassi. Pe r prevenire o arrestare lo sviluppo della ra.chitide si somministrerà ergosterol irr.a·diato e si praticheranno irradiazioni gener.ali con T·aggi ultraviole tti. Nel primo periodo della cura il pazien·te deve rimanere a letto .. Il tr.attame nto 1d e1 la malattia oeliaca è molto noioso e richiede molta pazienza. Il s-ucces·&o ·dipen,de dalla cooper.azione 1dell 'infermò, dei parenti e del 1nedico. Ma quando tutto procede in o·v dine i ri sul tati sono brillanti. I

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DR.

FISIOLOGIA. .Azione delle basse tempe1·atu1·e sui liquidi e ·sui tessuti degli animali. (F . BoTTAZzr. Gazzetta San.ita.ria, genn. 1931) .

L 'A · ri'feri'sce sommariamente i risultati finora ~tte-I1uti ·d alle ricerc he che da parecchi .anni véngono eseguite n el Laboratorio di Fisiologia di Napoli sull '·8:zi,o:ne .c~e le ba:sse tem~ l)er.ature esercitano sui 11qu1d1 ~ sui . te~sut1 dell òro-an·isn10 vivente, vale . a dire sui s1steb . mi colloidali liquidi o organ1zzat1. Per quanto riguarda i liquidi, considerati sen1plicemente come soluzioni colloidali, già fin dal 1916 Quagliarello aveva osservato che per azione delle basse temperature, non solo si abbassa la ten ione st1perfi·ciale ma si eleva anche , benchè relativamente meno, la viscosità del latte; e che tal.e effetto può essere con· &tatato, non solo nel latte di mucca, ma an· che in quelli di donn.a, di asina. e di cal?ra, ancorcltè in grado diver o. Probab1lme11te i ·abba same11·to della tensione superficiale causa· t.a dal freddo è ·dovuta a se1)arazione di gliceridi ·deo-li acidi grassi infe riori , e perciò ~oll'l­ bili in bacq11a, dal nliscuglio di gliceridi inferiori e superiori che costituisce il g ràSS) del latte . Ricerche sono state fatte ancl1e i11 soluzioni proteicl1e e sul sieto dcl sa11g ue. A ten1pera1

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SEZIONE PRATI CA

ture poco discoste da 0° e.' le soluzioni proteiche non pir esentano trac·c ia di fiocclLifi ~­ zione fincl1è ·contengo·n o elie ttroliti. l\1a s.e so· i10 private .di questi m ediante dialisi sufficiente111ente prolungata, a lle ·dette t e1n1.>erature le proteine fiocchificano. La coa.g ulazione è però perfe ttamente reversibile: basta l ascia.r tornare il liquido alla temperatura d ell 'an1bie11te, per·chè esso ·r idive11ti l im1)ido. Gli el ettroliti stabi'lizzano, dunque, l e proteine contro l 'azio11e coagulante d ell e basse tem.p erature, precisa111ente come le sta:bilizza110 contro i vari agen,t i fisic i e cl1imici. Altre conseg uenze ch e i possono trarre da questi risultati sono le segu·enti. Le temperature basse, ma 11on n1-0lto discoste da 0° C., non denatura110 1ie protein1e. Si sarebbe indotti , invece, a supporre, che ten1pe·r a:tuTe tanto bas ·e da proclurre il congelam~nto .di tutta l'a cqua ·del sistema colloidal e e fatte agire .p er un tempo considerevole, do,re ero coagulare i1Tever sibil111~nte le proteine d el siero ·d el sangue, produrre c ioè effetti simili a quel]i dell e temperal ure altissime. Ciò invece non avvje ne che per qualcl1e componente del siero di sa11glle, forse di i1atura non proteica ma lipo idi.ca, e do· po il ·disgelo il s ieto p1~senta per lo più u11a lievissin1a opalescen za, e solo qualche volta vi si osserva un ten.u e coagulo. Ma il siero, o il plasma, si din1ostra cosi stabile di fronte alle t.e mperature molto basse solo fin.cl1è contien e j suoi el ettroliti. Quan do gli ele ttroliti sono i11 p·icool.a quantità , essi non b.a stano a rido·I'l..are cariche· elettricl1e alle pa-rticelle con ce11t:ratesi in agg·r egati per e ffetto de lle basse t emp eratur e , e J1on b ast.ano quindi a disg·regarle . . Le ricer che con ce rne nti i tessuti an imali sono state fatte, finora, sui muscoli, striati e lisci, sulla lente cris talli11a , sui ne rvi e sui gang li nervosi. Dopo a'.'1er de5critto la ,coritratlura (la ca.ldo d o.i mu scoli ~ tria ti, l 'A. non fu poco meravi-. g liato di ossen1are che an·che il lento raffredda m ento provoca una cospicua conl.rattura d ei n1uscoli striati dei man-imiferi , iI1to1110 ai 2°-6° C., vale a dire a una temperatura note, rol111cnte superio·r e al punto di congelamen1 o d el muscolo. Questa c.ontraibtura da freddo è, . come quella da caldo, pe rfettamente r eversibile, se il muscolo è ri1Jortato subito dopo a1'la temperatura d ell 'an1biente. La contrattura ·da freddo. è un fenom en o piuttosto la.b il e, che ~·c ompare in u11 ten1po J)iù o meno breve dopo la morte dell '.animale: ]Jiù presto (1-2 o.r e) i1ei mesi estivi; più tardi i1.e i mesi i1l'v.ernali. Per contro la con·tra,t tura ·d.a cal1do .p uò essere provocata ancora pareccl1ie ore dopo la scorr1parsa dell'altra. Tal e differ enza temporale fra le due tem ip eratura è stata utilizzata dal De Crecch1o in m edicina legale per determinare il tem])O d ella mo.ivte dell 'an·i male o dell 'u.o mo , t enuto co.n to della t en1per.atura .a Jla quale il ca·dave1-e era stato esposto. 1

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La contrattura .d a freddo è presente in n1olti rnuscoJ i ·d i anin1al i invertebrati, m entre i muscoli striati degli .anfibi n on la presen:t ano .affatto. Qua l1i di~fe renze di composizio,n e c himi-: ca e di struittura fisi ca possono e ser la causa di tale diverso com·p ortamento d ei muscoli , non è possibile dire. Oltre ch e sui muscoli striati, l 'A. ha indag·arto l '.azion.e delle .alte e ·d elle basse temperature a111cl1e sui n1usco~i lisci erd ha trovato cl1e i1el rrtuscolo retractor p enis del cane si può i) rovocare un cosp1ic uo accorciamento ra ffreddandolo. Fenomeno ·diverso dalla contrattura è la rig idità da freddo. Mentre la prima è ·r eversibile, la rig idità è irre versib,ile . Se si espon e il inuscolo a tempera.t ura i11olto bassa .e per ur.. ten1po ·con si·derevole, il n1uscolo , già contratturato , passa nello stato di rigidità da fre ddo e d·opo il disgelo esso s i accorcia fortem ente, decri\rend-0 una curva simil e a que lla d ella contrattIUra o della rigidità da caldo. Se la rig idità è completa , il muscolo, ineccitabile, .rimane accorciato per g iorni interi an:che al,l a tem})eratura ·dell 'an1biente. Presentano questa for ma ·di rigi1dità i mu sco,l i s triati (vivi, eccitabiJi) degli .a nimali pecilotermi e on1eoter111 i; e il inu colo cardiaco ·d ei m edesimi ;· non la i)r e~e n tan o i muscoli li ci e nemmeno i muscoli stri at i ed il nliocardio q uand.o siano di, enut.i g·ià ineccitabili prima del congelamento. Gli org·.a11i 111uscolari lisci , dopo il congel.amento e il disgelo , si rilasci.ano estremamente, e insie m e col t ojn o mostrano di aver pe·r duto anche la capacità di eseguire le ordinarie loro contrazio ni ritn1iCJhe automati1c h e . Da questi· fatti sen1})ra potersi inferi:re che I.a rigidi tà da freddo dipenda dalla formazion e di acito lattico n el mu scolo , non .altrin1enti ch e la rigi·dità cadaverica, la rig idità da ca] do . da cl0Toforn1io, ecc. La fo-Pmazione de11 'a cido lattico non avviene clurante il progressi,ro raffreddarr1e11to, m.a durante il disgelo . Il con g elame nto è p erò la con.dizione sine qua. non d ella formazion e. d ell ' acido. Le tem peratl1re prossime a quelle di cong·elamento r endono il muscolo inecc.itabile e fanno scendere a1l m1inimo la produzione d,e l1'a.cido lattico : solo, ·d urante il disg-elo questa si accel.e ra ·enroTm em ente. Per dare una ·p ieg·azione con1une dell a ri gidità ca·da verica, da caldo, da fred.do , da cloroformio , ecc., bisog·na am1nettere una causa comun e dell 'accele111rsi d el·l a Teazione •produttiva dell 'acido la tti co . La c.a usa comune s.are bbe 11n 'alterazion e, pii1 o m eno ·celie·~e e profonda, d ella strt1ttl1ra fi sica delle fibre muscola ri , ·d ell o tato cl1imico-fisi co dei loro colloidi, la quale avr ebbe per etife tto lo svo1g€r si t.urnultuoso, non ]) ÌÙ frena·to, noni più regoJa.to, d ei proces i cl1'e conducono alla formazione dell 'acido I.atti co n el mu scolo. . ~la se con la for.m.azion e tumultuosa di aci·d o latti co si può S}Jieg·ar e la rig idità da caldo 1

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ed a n cl1e r ecenten1ente il Brain a1nmetteva ch e le r)laoch e fibronev:vogli che fo ssero g li esiti fi.i1ali d'u11 processo infiamm atorio iniziale. P er ò qua le fosse ·I 'agente infettivo non era s t'.ato possibile . tabilire; qualch e A. attribuiva la mal attia .ad un viru·s filtr.abile oppure ad un Yele-no solubile n el liquor; Kul1n e Steiner ri. contrarono nel liquor una spiroch eta speciale da essi cl1iamata spirocheta Argentinensis, ri: tenuto I '.agente infettivo de lla sclerosi dissen1inata. Ma sebben e la loro a fferm.azione fosse avvalorata da . ricercl1e sperimentali , fu messa in dubbio, n·è l;l presenza ·di que La speciale spiroch eta n el liquor c . r. di malati di sclerosi disseminata non fu conferm.a ta da a ltri AA. Le c onoscc11ze e ricer ch e eran o a tal pu·n to, a•llorch è n el 1930 la Chevassut potè osservare nel liquido c . · r. ·di affetti da sclerosi a placch e una frequ ente positività de.Ila reazione a l1'oro colloi da le, positività ch e essa non attribuì a d una n1odificazione d el quozi ente al.b uminoideo , n1a ad una tossina o a·d u11 virus specifi~o. Partendo da questo presupposto ella fece diverse culture di liqui.d o .c. r. , finch è in una cultura s·u brodo di Hartley con a~o·iunta ·d i , u b siero umano,J fu notata una modificazione chimico -fi.si ca (diminuzione d el pH) ch e doveva essere attribuita o a·d un fe rmento o a d un virus vivente. Successive ricer che , eseguite con una tecnica special e, alfine miser o in evidenza i1elle 1culture d elle im m.ag"ini car atteristiche e costanti di ])iccoli g rup p i o colonie .di oorpi sferici di cui· a lcuni sembrerebbero aderire a dei piccoli g ranuli rinfrangenti ; questi corpi furono d etti sph erula insu.laris : si mostrarono costanti , e con una ·p ositività del 93 o/o n ei liqui·di c . •r . di m.a·lati di scl erosi a placch e, e con i seguenti caratteri: è un virus aerobio, più sensibile .al cald·o che .a l freddo , sopravvive pochi min·uti a 50° .e muore a 0°, viene uc-ciso rapidam ente d.al formolo al 0,5 Ofn, è sensibile alle variazioni d el pH, non produce gas n ei terreni zu cch erati. Ulteriori ricer che della Chevassut fanno supporre cl1e la modifi·cazione d ella :reazione delJ'oro col.Joidale sia dovuta piuttosto ad una tossina secreta ·dal virus, che al! 'azione .çiel virus stesso su.Ila mie lina. Stabilito ·ch e la sph eru.la insulari s sia l 'a.genle della sclerosi disseminata, si t entarono rir er ch e ed inoèulazioni per la produzione d 'un ,raccino curativo; ma i risultati terapeutici sono a nicora tropJ)O incerti p er poter far dare un g iudizio definiti,ro . Se la s-copert.a d ella Cl1e'lassut ,intorno .a questo v irus ch e sta ai limi ti del la visibilità tra i gern1.i ed i virus filtrabili sa rà confermata da sucçessi,re ricer ch e, certo un gran passo sarà tato compiuto n ella con oscenza dell 'etiopatogenesi d e lla sclerosi disseminata.

e da fred·do, analoga111ente. non è possibile spi·e gare la contrait~ra da caldo, e tan·to meno ,quella d a fre.dd.o, ].a prima perchè a 43°-45° C. ((~mpera tura al·la quale essa si V·e rifica) non è td1mostrato oh e si a.c celeri criticamente la formazione di acido lattico n ei muscoli e la seG(;Onda perch è al r.a~freddamento g·rad~. a le si ri<eorre appun:to per impedirla o limitarla al min imo, ~ tutt 'e due percl1è sono ·r ever sibili. Ve1·osin1i1mente la coDJtrattura .da freddo è do·vuta a·d lln ·p rocesso an alog·o a lla coagulazion e da freddo d egli i drosoli, vale a dire a una aelificazione (o tendenza a lla gelificazione) ~ever­ s ibile del colloi·d e muscolare. . Altr~ ,ri~erche sono. state ·e.seguite per lo st11d10 dell azione d ·e ll.e basse tempera ture sui gan g li nervosi sim,p a.tici ;è spin ali . I g.ang·li simpatici si dimostra no , rispetto al lento raffredda mento, più .labili ·dei tronchi nie rvosi in gene~ rale e d ei gang li spinali o di gangli omologl1i a que ti. Prob.abilm.ente il diver so comportam en to d ei n ervi e de i g·angl'i · ... impatici è dovuto al fa·tto ch e, prima ·d elle fibre, risentono I 'azione d el raffre ddamento le sina1psi contenute nel gan.g l'io, le quali n otori.a m·e nte ~onò strutture ·colloidali più labili, mentre il comportarsi dei gang li spinali sin1ilmente ai n ecvi, confe rma l'assenza nei m edesimi di strut· ture sinaptiche. ' Circa il com.p ortamento della lenit e cristailina, il ·collioide lenticolare si dim.o stra meno stabile dei ·coll oidi del siero .del sangue; in.fatti, mentr-e. per ottenere un opacamento di questo ocoolìre privarlo d ella massima parte degli eleittro liti, la le nte di pecora e di bue si opaca per effetto d el solo raffreddamento. Verosimilmente ciò d iipende, al.meno in parte, dal fatto c h e la lente rappresenta un - sistema colloi·da~e .a ssai più condensato che n·o n sia il siero· del sangue. Sistemi colloidali più condensati di quesito sono an·ch e i tessuti; e, in fatti , la contra ttura dei muscol·i e l 'abolizione della conduttività nei ne rvi si ma:nifestaoo, -0ome l 'opacamento sulla lente cristallina , per azione de l solo r.affreddamenito. C. ToscANO. 1

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PROBLEMI D'ATTUALITA Sulla natura infettiva della scle1·osi disseminata. Riv. Clin. Med. n. ~3, dic. 1930}. La conoscenza d ella sintom atologia clinica e del qu.ad.ro anatomo-i:>atolog·ioo d ella scler osi a placch e risale a l 1835, a llorch è il Cruveilhier n e diede la prima ·descri zion e. Era r estata però finora ancora incerta l 'etiologia e la patogenesi di tale forma n1orbosa. Ch e l 'etiologia dovesse riferirs i ad un agente infettivo è stato da nìolti autori ammesso. (P.

[ANNO XXXVIII, NuM. 18]

IL POLICLI:'JICO

P .<\RENTI.

I.;.

CARUSlf .


[A:\ No xxx,·1rr, NuM. 18]

Sull'etiologia della sclerosi disseminata; qualche critica alle recenti· ricerche. (E. A. CARMICHAEL. Proc. of the Royal Soc. of t11ed. XXIV, 3, marzo 1931).

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Molto r ecentem ente Ch ev.assut h:a richiamato l 'attenzione su di un germe particolare, la spl1erula insularis , ch e l 'A. ritien e }'.a gente patog·eno della sc.lerosi disseminata. . A parte l 'aspetto morfologico di tale p1c1c,oliss imo germe, altri caratteri n e co·nfermer~b­ bero l 'esistenza: 1) il virus può esser e coltiv,ato d al liquido c. r. di malati di sclerosi a placche: 2) n elle c ulture p ositive si n ota una modificazion e del i)H del t erreno, con .a.~mento. dell 'ac i~ità; 3~ . la r eazione ·d ell ' oro tCollo1dale d1 Lange e generaln1ente positiva; 4) s i 11.a un.a disfunzio·~ e epatica, svelabile con la prova d ella tolleranza d el levulosio. Il Carn1ichael l1a voluto co11trollare qu esti speciali . caratteri d~l I.i.q uid? ~· r. , che d~lla Ch e,·.assut son-0 .attr1bu1 ti .all .azione d ella pheruLa insularis o .ad un.a sua tossina. Reazione all'oro colloidale di Lange. ~ ri · chiamata dapp;rima l'attenzione su·l la sen sibilità di tale r eazione , la quale può dare delle curve positive anche in casi norma l.i, per 1cui s' impone l 'uso d 'un m etodo standa rdizzato, ch e . n o11 vada soggetto ad errori. Tale reazione è stata provata in tre categorie di malati di scl er osi dissen1i11at.a : i1e1la form.a a cuta , n ella forma prog r essiva , n ella forma stazionaria. Furono con siderati 32 casi del primo gruppo, 43 d el secondo, 19 del terzo. . Da tali osservazioni emerge ch e il carattere d ellia 1curva non è d'accordo con 1-0 stadio della malattia· inoltre in circa ' il 31 ,9 % d ei casi l.a curva er~ di tre o più, e quindi a tipo luetico o paretico; nel 68, 1 % era m eno, di tre. Prova d ella tolleranza d el levulosio. Fu somministrato il levulosio e controllata la curva o-licemic a col metodo di Hag·edor11. In un nor~nale }' ingestione di 50 g·r. di l evulosi.o I)~n d eve prorv ocare h.ln aun1.$ .to :d el·l1a g)l1~m1~ superio r e a 30 rngr . ; ~n au.mento m.agg1o·r e è in rapporto tCon una d1.sfunz10,n~ epatica . Tale prova saggiata in 28 casi, h a presentato un a umento d ella g·l icemia di 30 mgr. solo in 6 cas·i, con u·n a percentuale di c irca il 21, 9 % di . . . ' posi t1 v1 ta. . Determinazion.e del pH nelle culture. Si 8a l ' importanza d ata a lla m odi~ca~ion e d e.I l?H del terreno di cultura in casi. d1 sclerosi disseminata con r eperto positi,ro. Tale esame ft1 fatt o .con diversi m et odi , ma :pri r11.a furon o considerate quel~e con dizioni che di per sè possono avere una influ·e nza sul valor e ·d el pH. Infatti ~eli o stesso sier o . nor1!1ale il pH è differente prima e dopo la filtrazion e attraverso un filtro o candela. Inoltre il p1H 1

633

SEZIONE PRATICA

del siero e del brodo di Hartley (terren o di cultura per I.a .spl1erula insul.aris) isolatamente è diverso; la loro unione dà luogo .ad un diver so pH. P er evitare un error e che avrebbe inficiato i .r isultati, la composizione siero-brodo fu portata ad un costante pH m er oè aggiunta di acido o a lcale de,cinormale. Inoltre il valore d el pH d el s iero-brodo varia dopo un periodo di giorni, probabil1nente per la ·d isso·c iazione d el C02. Furo,n o .an che fatte lfice,<rche 1sul con11)ortamento del pH n el brodo- si~ro con aggiUJ1ta di liquido c. r . di soggetti norma li o sofferent i di altre malattie ch e 1a scl erosi disseminata. An ch e in questi casi è stato notato che il i)H d el siero-.bro·do, varia con , l'aggiunta del liquido c. r. e col t empo· :ch 'e1 passa, n el en so di aumenta.r e l 'a~c.alinità . Pa sando a d esaminare il valore del pH d elle culture con liquido c -r. di scle~osi di se111inata si ha lo stesw comportamento, con aun1ento d el p H , e quin·d i con maggiore alcalinità delle culture, ciò- in opposizione a lla maggiore acidità afferm.ata .dalla Ch evassut. In cor1clu.s ion,e la d eter1ninazione del pH .del brodo-siero, e d el :liquido cerebrospinale normal e, d el brodo- siero e liquido c . r. di ·sclerosi di<::.seminata. m ·ostra un cambiamento verso l 'alcalinità in o·g ni caso; questa m odificaz ione è dovuta ad una perdita di C02. 1

E sam e ·m icroscopico delle culture.

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Furono .allestite culture di liquido c . .r. di sclerosi disseminata secon·do la tecnica della Ch evassut ; ma non fu trovato mai in 94 cultur e le caratteristich e spherule d escritte. Tutte queste ricerch e m etterebbero in dubbio' le affermazioni della Chevassut e colla boratori sulla presenza di un virus, così detto sph erula insul,a ris, n elle ·cu.l ture d el liquido c. 1·. di scle.r osi disseminata. L. CARusr. IO· Ricordiamo /'Interessante volume · del oott. VINCENZO MONTESANO

Manuale di malattie cutanee ad uso del medioi pratioi e degll studenti. Opera i·n due volumi di com:pleesive pagine XXVIII· 780, oon 76 figure nel testo. INDICE SOMMARIO DELL'0PBBA:

Parte generale: An,a tomia e Fiisiolo.gia della cute - Pa-

tologia generrule, Semeiologiia Teraipia generale - Classificazione delle m.ala.ttie out,a,nee. Parte speciale: Dia.turbi di circolazione e malattie d vasi - Dermatiti - Derma.toei ohe sogliono preeent&rs1 nel corso di malattie del sa.ngue e degili organi emolinf01poietici - Pemftgo e Pemfigoidi - Sclerodermia e sta ti sclerodermici - Atrofie . Nevrodermie - Chera.toe.i • Af.fezdone d,e gli anneeiei e delle appendici cutanee Anomalie della pigmentazione - Tumori - Malattie · infettive specifiche e parassitarie - Pitiriasi roeea Boriasi - Lichen ruber. Appendioe: Dermatosi dei lavoratori ~- Derma.toei etmulate. Vol I di pa,gg. XVI-348 con 32 ft~re. Prezzo L. 5 O. Per i noetri abbonati sole L. 4 5, 2 5. Vol. 11 di pagg. XII-432 con 44 figure. Prezzo L. 6 O. Per i noetri abbonati sole L . 5 4, 7 5. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, U ffioio Postale Suocursale diciotto. ROMA. 1


IL P OLI CLINICO

CENNI BIBLIOORAFICI (1) _.\. :\I.

, .ALS_.\LVA .

seg~are. Tali tavole, riprodotte in 111odo 111i-

Trattato dell'orecch io umario.

( ~.·

1 C·o11ana d el « Valsalv.a ))), trad. del }Jrof. ' ' · ~1ANG..<\.NO. Vol. in-8° <li })ag . 1±5 e 10 taY . fuori testo . L. Pozzi , llon1a, 1931. L. 25. Con questo 1° volume si è iniziata, sotto l.a direzione ·d el i>rof. Bilancioni , ,,ero m ecenate a 1J111 a ~~ i o11ato e c uJ Lo re p rofondo d ell ' otorino1a ri11goiiatria, la })Ubbli cazio~1'e d€lla cc Collana del llalsa.lva ». E a risulterà di una serie di lavori 1110nog rafic i, anche su argomenti circoscritfti , ri.g·uar·danti l 'anatomia ma.er o- e micro-co t) ica, umana e COm 1parata, normale e patO'}ogica, la fisiologi.a. I.a patolog·ia e ]a clinica, la profilassi e la tera.pia i1el campo della m od erna otorinol.aringologia, compresa la fone ti ca biologica e la toria .della specialità. La Colla na non poteva avere inizio più felice cl1e pre·sentan.d o a i l ettori la traduz.ione d el De aure l1uma.n a, la n1.agi strale O})era di Valsalva, c l1e costò a l g ran.de anatomi.c o b en 1 G anni di lavoro e ch e Egli d edicò a l Senato bolog n e e, quando. dopo essere stato incisiore pubblico di notomia, ascese, nel 1704:. a ll 'uffi ctio di lettore nell 'Università F elsinea . In quest 'opera Valsalva n1anifestò tutte le sue caratteristich e : log ica impe ccahi~e, fe rma ponderazione nel concepire e n el con siderar e la re,a ltà, insuperabile ichiarezza nell e dimostrazioni . sì ch e giustamen1te il prof. Bilancioni ne l Proemio, afferma che Egli h.a compiuto per l'orecchio qu,anto Ne,vton h.a fatto per l ' occhio. . ' Il libro è ·diviso· in due parti: una anatomica e una fi siologica, ognuna sud1divisa in tre car>i.toli. perchè I ' A. si attiene per la prima ·v olta a lla divisione in tre parti ·dell ' orecchio (esterno,, m edio, interno Passar-e rin jl'atSseigna ianieh:e 1sintetlicamenle quanto di m eraviglioso è co11tenuto in crueste pag·ine, è cosa impossibile. L'opera di Val salva non solo può stare d egnan1ente .accanto a quella di Duverney, ma la supera per la ricc h ezz.a ·de l contenuto, a.s sociata a ·b revità e })recisione di eloqt1io. Essa comprende l'a11ato,m ia e fi siologia, molti spunti di pia tologia del l'organo dell 'u,dito e contiene nun1erosi fa tti nuovi, .accanto a un.a c hiara es1)osizion e di quelli g ià noti . Con scio il Valsalva ch e le parti dell'orecchio 1

1)

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1

n.on p1osso1io essere co·m prese esattameri.te per via di ll.11a descrizione. an.che la piiì, ampia e ni i11uziosa., n1a ch e per un' esaitta interpretazion e m eglio riescono i disegni , -Piunl in dieci ri cch e ta,·ole 1 tutto quello che preso dal ,·ivo , n ell 'or erchio uma110 era util e e J)Ossibile di-

rab1le, sono allegate a questa traduzione che ;pertanto è 'anjch·e ' 1~iusci:t.a ,de113o-na ·dell '~·rmai noto b en emerito e ditore Pozzi. Emilio De Rossi ebb e a dire ch e « oo-ni 111edico italiano do·v rebbe alm1eno aver letto il JJ_e ~ure » e dopo ci?, n oi cre di a1no che quals1as1 altra parola di presentazione sia superflua. A. p.

W . AL~XAN~ER

1{. KnoNE . Th erapeutiscl1es Tia.~O(l. enJ).uch der 1Ve1~ve.nktank/1~ei4e.n.. IIIa E?1z1on.e. Vo·l . ·di 22± pa.g·. Edi.t. Thie1ne. F1sch er-Kornfel1d , Lipsia , 1931.

In. breve sintesi è or.din.ato tutto qu.a nto possa riguardare la terapia d elle a ffezioni d el sistema n ervoso. Di ogni malattia è fatto un breve cenno di profilassi vi è qualche dato più imJ?ortant~ di diag1~o; i differenziale e per es teso I m ezzi ter.a1Yeu-t1c 1 J'.Xro1)osti e in u so con l 'indi cazione deg·li e ffetti cl1e .. i possono ottenere . Il formato del libro e la dis1:msizione della mat.eria co11sente una consultazione rapida e precisa. p . V.UDO~J.

A. Fn_A~ C~TTI .. Af!puriti di legisla.zi_o1ie per gli. Ufficiali sanitan. Uù11 vol . in-16° di 200 pag. L. Pozzi, ed. Roma, 1931. Prezzo L. 12. ~ 1e~tori ~el

cc ~oliclini co n {:Onoscono g li art1col1 che 11 prof. Fr.anch etti ' 'eniv.a pubbli~ando n el nostPo g iornale e cl1e il1ustra,'ano l 'intr_icato arg·omento delle disposizioni di le·g.g-e rigu.a1)d.an1ti l 'attività de1ll 'Uffi,ci.ale sanita· rio. Specia lmente in questi ·u ltimi anni ·l e . ' aggrunte e le modific,a zioni d-ell:e pr.ecede11ti disposizioni sono sta te tali e ta11te ch e è difficile, anche a chi segu.a .a b·b astanz.a d.a ,·icino ~uest·o m.o,v im ento , l'avere sicure cognizioni tn propo Jto. Molto optportunamente tali artic01lti appa·i o1110 or.a riuniti in un volun1 e e dis•posti sistematica•m enrte, seg· uendo l 'ordine dei capitoli del Testo Unico tle lle ]e.g gi sanitarie, inc om.in1ciat».·d10 con il con cetto della figura g i·uridica dell 'Uffic,.a]e sanit.ario e 1CO·n le prescrizi·oni sulla vig ilianza ·delle Dr<>tfessioni sanitarie e proseguendo ·con l 'igienie de•I suolo e d el} 'abitato, la vigilanza degli a]jmenti e b evande, la difesa contro le malattie i.n fetti,-e e sociali la ' polizia mortuaria. L' A. , nelll a sua pùsizione di n1.edioo pro,-inciale presso ]a Direzione gen erale di ~anità pu•b bli1ca , si tro;vava n elle mi gliori condizioni per asso·l ve.re il compito pro1posto i e lo 11a f.atto in modo d.a offrire un'ottima g ui1d a per l 'Uffi cia1le sanitario, il quale an cl1e non avendo a d,i sposizione i testi integrali di tutte le leggi, troverà in questo libro un fido ronsigl ier r per la prati ca quoti di~n a. fil . 1

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(1) Si prega d 'jnviare due copie dei libri di cui .si desidera la recensione . •

v.


[ A NNO

XXX,1111, NuM. 18]

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, C.ONfiRESSI Accademia Lancisiana di Roma. Seclt1ta del 20 m ar zo 1931. Presiclen za : On. Prof. ER~IANNO 1' 10RETI1. Le sierodiagnosi di Widal negative nel tifo e loro riatti· vazione.

])o.tt. G. RosAn10. - L'O., basa11dosi su pri11cipi generali e c~imo,s trati di i1nrnu110,l ogia e proteinoterapia, l1a esp eri:mer1La lo su 5 ammalati di t~f6 ~ su 1 di . p ar a tifo B con sierodiagn osi n egat1Ya I~ un p eriod o nlolto• inoltrato d ella m alattia l 'jniezio n e di latt e s terilizzato. co,m e a ttivatore del~ la ag glutinazione. La positività dei risultati insie1nc n quell ~ n ega tiYi avuti su 24 C01n trolli eseguiti in infern1j n on tifosi e la estrem a se1nplicità ed in11ocuità d el i11etodo, 101 incluco,n o a consigliare e diffo11cler e il 111elodo la cui utilit à può esser e an.cJ1e gr a11d e. 1

635·

SEZIONE PRATICA

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Pneumotorace spontan'o nel corso di trattamento collassoterapico bllaterale.

Dott. G. Li:rzzATTO-FEGIZ. - Un 'i11ferma in cura di pneumotorace J) ilaterale simulta11eo presentò p oco d op o u11 rifornimento i segni. di perforazio11e pleuro-poln1or1nr e co11 fenome11i acuti di anossiemia ch e r eser o n ecessaria l 'estrazio11e d 'aria (I "ambo i lati . La fis tola p olm on ar e prodotta 0011 Oftni prob abilit à d alla punta dell 'ago si chiuse r.apida111en te d~ 111od o ch e il ])ila;ter aJe po t è essere r egolarn1e11te co11 ti11u a to. ~ulla scorta di i1u111 er o j casi a n aloghi pubblicati r ecente1ne11te n ella le lter at"L1ra ni.eclica, l 'O.

studia la })aJ~ogen esi d el fenorne110 ch e sar ebbe p articolar1nente fr eq ue11tc n el p11x ]Jilater ale, pt1r riYeslendo i11 ge n er e u11a certa be11ig11ità. Contributo alla conoscenza delle lussazioni perilunari della mano.

Dott. G. T A:\"CRE u1 . - Ilicorcl a11do r apida111e11te le conosce11ze fo11clan1e11ta1i di patologia r ela tiYe alla lesion e, l 'O .. din1oslra co111e la distribuzio·n e e la di,·er sa resist e11za dei l egame111~i articolari ch e riuniscon o le varie os a del carpo tra lor o e co11 Je ep ifisi disl ali d el r adio e dell 'ulna creino delJe condizioni an ato111jcl1e particolari predispo11enti alla lus~-azi one p eril11nare ch e è Ja pii1 frequente nell 'an1bilo d el p olso : e n ella serie d elle lesioni traumatich e d el carpo segue per frequenz~ immediatamente le fra tture dello scafoicle. Egli 11'f8'tte i11 eviclen za co1ne seGonda cau sa predispo11ente alJe lussnzio11i perilt1nari u11a ai10111alia abh as~anza frequen le sulla quale è lat a r ece11ten1e111 e richia1nat u l 'atten zione d a Sch11ek con sistente in una 111aggior e a1npjezza e in una n1agg ioi:e obliquità i11 b asso e i n dietro· (lel }Jia110 art icoJare dis tale del r adio; elen1e11 to cl1e r ende possibile u11 piit facjle scivolam e11to del ~e111ilu11ar e ver so la faccia volar e d el po·l so . An ?lizzan clo · il st1cced er si d egli sp os tan1e11ti de LJ e ossa carpa li i1ei due m ecca11ismi principali di J)r odttzion e dell a lesion e: la flessio11e for zata e l 'estel1sio11e for zata della rn,a:µo , l 'O. illustra la serie d elle i11terruzioni 'leg·ar11entose e d elle p ossihilj fra,~ture os~ee associa te ch e si de ter111i11a110 pe r Ja Yio]en za trau1natizzante in occasio11e della lu s a.z.ion e p erilu11are; ed iJ1fine esa1ni11a. le event ui1 lit[1 a11aton10 ·pal olog·icl1e })-Ossi bili. Din1ostra 1

con n1oclel1i in ges o l 'aspetto dei polsi i1ei quali esi s~ono lu ssaziorii perilunari e con1pleta la descrizion e della si11lo1natologia clinica, r icor cla11d°' sp ecial1nente i co11 li11ui disturbi d a co111pression e del n ervo i11edia110: acce11na ai su ccessiYi spo t a111er1ti ch e subisce i L se1nilu1tar e i1elle lus azion i no11 rido tte: clescriv.e il i11etodo di riclt1zioll e incrue11ta cl1e (leve essere fatta il più !)res to po sibile e ch e riesce sen1pre ch e si ablJia cura di eser citar e u~a sufficjente · trazione sull a i11an o,. p er Yincer e l 'azion e d ei legamen1ti colla ter ali del p olso e tJ})rire cosl u11a via abbasta11za a1npia p er il ritorno d el se111ilu11ar e n ella su a sed e norm ale .. Osser va come le riduzioni tardive i11 casi di 1ussazio.n e in vet er ata sia110 sempre d a tei;i. tar e,. ricoTrencl o })erfino al dispo.silivo di BOhler p er la trazion e a Yite, ch e• con se11te di o.tte11er e u11a cospict1a distrazion e e cl i s11per are la r esis·t e11za opposta dalla r~ trazio11e secondaria d ei leg·a111e11.ti. collaterali d el polso . Segu e l a dimostrazion e d el rnateriale fotografico e r adiogr afico di due casi cl~11ici : unv di lussazio11e perilunar e l)ura, l 'al-· lro di l t1ssaz ion e tra~sn aYiculo-perilu11are, osser Yati a p ar ecchi 1nesi di d ist an za dal trau111a 11ei quali le lesioni 11on furon o ricon osciute il1 pri1110 len1po, con g·r aYe pregiudizio d ella funzio11e della nlano e 11ei quali Je })r ofo11de alterazio11i indotte rl all 'artri~e (lefor1nan te p ost-traumatica h ai1110 r eso impossibile una riduzio~e tardiva, tanto cl1e 11el 1)ri1no la ter apia si ridusse all 'a-· sp ortazio11e clel se111ilu11ar e con la tecnica propos ta da liirscl1 p er elin1i11ar e i distur bi d a com-· pressio11e del n er vo ined ia11.o•; e n el secondo per ! 'assen za di fen o1neni d a co mpressio11e si li111itò alle co.n1t1ni appl icazioni medico~meccaniche. L 'Osi au gura ch e questi conlrib u ti cl inici e radiogr a.fici sian,o soprat"t1l1~0 presi in co,n sider a?io11e clai sanitari speciaJizzati ~'r1 n1edicina infortu11istica, p er i quali t alune incertezze diagn osticl1e i111plicano u11a graY~ss i111a respo11sabil~t à . 1

Sul trattamento della mola vescicolare. '

Prof. R. Bo~1PrAN1 . - L'O. afferma ch e la p r est111ta hc11ignità dell a 111ola è u11 1uog·o con1une, afferJ11a lo d él qli o tetrici del p assato e tra111and ai~a, n ei trattati. La i11ola vescicolar e dà una inor tali tà in1111ecliata ch e . i aggira intor110 al 1.5 °-6 ; una~ inorbjlit~ ch e Ya dal 30 al 40 % a ... eco11da delle sta t~sticl1e . C'è IJOi d a ten er prese11te cl1e 11 011 111e110 !l el 20 ?-6 clelle d onne affette ei a 111ola Ya i11contro com e su ccessione i11orbo a a] corion e])itelion1a. Per ciò Ja ro11clo l la a:pe tta11te 11011 h a r ag·io11e di essere. · L 'O. ri li e~e èh e 11elle do11ne cl1e 11an11 0 })a sa lo i 40 a1111i, S}Jecie se pluripar e, app u11 to i11 Yi~ta <lella e,·e11 t ua l i~à del corion epilelio1na, ia op 1)ortu110 }Jroceder e all 'is terecto,n1ia e cos.ì 11ei casi cli emorrag ia gr aYe, o di artemia a liIJO e111olitico, ucl éU1 COr a cruan do ;:iltre Con1plicazio11i ll10rDOSe quali i1eirop a tie o cardiopa tie scon sig-Ji110 un 'ulterior e g·r aYida11za.: i1elle pri111ipar e, specie le gioYa11issi1ne, ritien e doyer-0sa l 'isterec lomia anteriore, e eguita p er Yia actclo n1inale, la quale per111etle u 11 p iù co1nplc·~o allo11lan ame11lo clei residui. 1nolari, co11serYancl o al tem po sles o alJ a do1111a la u a fecondit;ì ; i1 cl le altre don11e l o Yu ota1ne11to. i)er Yia Yngi11ale. In q ues ti casi si in1po11e a scopo· l)r ofila tli co, ln reaz io11e di A.sch ei111 a cli ta11za cli te1n 1)0, ID f(lHlle pcrn1 ette di sYelare il corio11epi1~e­ lio111ta all 'inizio e proreder e i11 te.1npo u tile all 'in· terYe111~0 cle1n olitiYo. \


·636

IL POLICLI NI CO

Su un nuovo procedimento profilattico contro i disturbi da rachianestesia.

Prof. A. VITALE. - L 'O. illustra un nuovo pro.cedimento profila1.tico con,tro i disturbi immediati e tardivi, gravi e lievi, che assai frequente1ne11{e sono cau sati d.alla rachianestesia. Il metodo ideato dal ginecolo·g o di Bucarest C. Daniel per il traittai11ento di que•i casi di emicrania così detta ovarica, ed eseguito· poi dal predetto anche 11elle operazioni gi11ecolog iche, è stato dall 'autore e steso a tutti gli intervent~ chirurgici eseguiti i1ell a R. Clinjca chirurgica di Roma, nei quali .era particolarmente indicata, quale via anestetica; quella rachidea. Il meto~o C<?nsiste. nella rei11.lie,zione e~d101ven.osa, eseguita im.med1atan1ente !)rima clell 'inizjo dell 'atto opera~ivo, di 10 ~mc. d~ liquido ce.falo-rachidiano che s~ estrae p·r 1ma d1 i11iettare la sostanza anestetica nello spero vertebrale. L 'impiego del ineit odo è stato effettuato clall 'A. su 220 racbianestetizzati per interventi ~hirurgici vari, eseguiti nella gran maggio·r anza, <lal prof. Alessandri. Dal confro,n to con u11 nu1nero eguale (220) di rachianestesie per interve11ti chirurgici anch'essi vari, ina in cuj il trattamenlo profilattico non, era sta.to eseguito, risulta la o·rande t1tilità del rnetoclo stesso, il quale deter-· ~inerebbe una desen sibilizzazione d ell 'organismo. Seduta del 30 marzo. Trattamento del diabete con sostanze .Proteiche.

Il prof. S1NGER tien,e un,a conferenza sul suo metodo di trattamento del diabete con corpi pro~

. .

leICI.

·-Da

sette anni, tral la quasi la maggio\f parte dei casi di diabete con iniezio~~ parenteriche di ID:aterie albun1i.noidi che hanno un 'azione dolce ~ non fJrovocano nè febbre nè altro maless~re. Egli descrive la tecnica del suo procedimento che consiste in una dieta speciale, contenente tutti i tre ali.menti, cominciando con una quantità ristretta. Le i11iezioni son fabte due o tre volte la sett~mana; COID:inciano con, piccole dosi , che vanno aumen.ta~do progress~vai:~~~te fino alle più alte con ce11trazioni. Secondo le ricer che teoriche e le esperienze pratich e questa forma di som;ministrazione ha il potere di fare scomparire lo zucchero i1elle urine, di diminu~re D:Otevolmente sino al i1ormale la glice1n~a del sa1ngue, di migliorare e di riconfortare lQ stato generale d ei malati, au111entando i11 una rr1aniera dl1revole la tolleranza per gli idrati di carbonio. Con numerose proi.ezioni l'O. illlt stra gli effetti d~l trattamento i11 un numero di rr1alati specifici. Circa il 50 % dei malati hanno raggiunto un i11iglioramento sen sibile del loro srtato, mentre ~a cifra dei risultati positivi è quasi dell '80 %. Ciò che Lisogna rilevare nei risl1ltati osservati è .la persistenza del migliorarnento, assolutame,n te differente dai risultati ottenuti con l 'insulina che, una volta · sospesa fa ricadere i malati nel loro stato primitivo. Il ht1on effetto d el m etodo si mostra pamicola.r 1nente 11el trattamento delle 001nplicazioni del <liabele. La foruncolosi, il favo, le can crene umide e secch e guariscono sotto la somministrazione dei corp~ proteici in una maniera conserva~iva: una gran parte senza nessun intervento chirurgico, in una maggioranza di casi controllati dai

ch~rurgi ,

[ANNO XXX,TIII, NuM. 18] son o state sufficienti delle piccole ope-

raz.ioni. · L'amputazione dei inernbr~ , spesso ineYitabile e inolto spesso pericolosissima è dive~uta ora eccezio nalme11te rara. In casi di n ecessità l 'intervento chirurg~co può essere fatto e11za l 'aiU>to dell 'insulina come llna serie di operazioni di cateratta lo di111ostra. Il proceclimento agisce favorevolme nte sull 'adipos.ità, casi frequentemente co111binati col diabete. l 'utte le ricer ch e cli111ostrano eh~ si tratta <lu11que di lln 'alterazione e trasfor111azione locale dei t ess'l1ti e di un 'ins.ufficienza delle fl1nzioni ossido-riduttive cellulari, ch e Yengon o inten sificate ed accelerate. L 'azione di questo m~todo, d escritto minutan1er1te in u11 ìibro (Die R eizkorperb ehandlung, Wien-Berlin, TJrban e Sch~varzenberg), si inostra in u11a trasformazio·n e 011111icellulare, co1ne il diabete seco11do gli studi del prof. Singer 11Qn è cau sato solo dai disturbi del pancreas, nla è piuttosto un complesso patologico sotto forme differenti e sopratutto che si basa su una cert a costiluzio11e ir1nata o ereditaria. Ecco un, 'altra ragione per con1hattere il trattam enito obbligatorio dell'insulina, i11u tile e qualch e volta riòn a(lat1~0 ai malati. Il trattamento è educat~vo, mentre gli effetti dell'insulina sorto i1nmediati, l'azio•11e d ella proteinoterapia è lunga, progressiva e produce risultati durevoli, senza abituare i malati al tratt amento co11 u11 deter111inato regime. L 'O. tratta la 1naggior parte dei diabetici con questo metodo; riservando l 'insulina ai casi di coma e al dìabete giova~ile.

L 'insulina somministrata in una maniera cronica, abitua l'organismo a queSito rimedio e diminuisce le forze assimilatrici.

Società Medico-Chiru1-gica di Pavia. Seduta del 20 marzo 1931 . Pre!'idente: Prof. A.

FERRATA.

Sull'influenza del sistema nervoso nei processi rigenerativi.

A. BASERGA. - J....'O. an1puta nei tritoni l'arto posteriore a vari livelli, clopo asportazioni variam enrt.e combinate dei gangli spinali del plesso lombo-sacrale. Egli ammette d ei rapporti fra le varie radici e i processi rigenerativi n ei vari segmenti dell 'arto. Però il fatto cla lui osservato che si abbia rigenerazione co111pleta anche in assenza dei nervi di una parte dell 'arto, lo porta a escludere che - a rigenerazione iniziata - la differenziazi<>~e morfologica delle singole parti del rigenerat:o sia specificam ente legata al} 'innervazione segn1entale locale. Di una non comune manifestazione a tipo difterico al glande in un bambino.

Dottori P. ~IOLTENI e n. CASAZZA. - DopQ aver ricordati b1r~vemen.te i rari casi di localizzazioni del bac. difterico ai genitali m aschili desc~ittc n ella letteratura, gl~ 00. riportano l 'os~rv~z1011e di un bambino presentante manifestaz1on1 alla gola ed a.I glande a tipo difterico per sintoma~lo­ gia e decorso. Durante le ricercl1e collaterali fu isola to un bacillo avente il comportamento cultur ale del bac. di Loffler m a che si differe11zia\'a 11ettam enle da ·questo per alcuni caratteri (apa-


'[ANNO XXXVIII, NuM. 18]

SEZIONE PRATICA

637

'togenicità, Gram-negatività). Gli 00., dopo di-scuisione, concludono trattars~ di uno p seudodifl erico accider1talmente coltivato. Resta tutt avia più che prob·a bile la natura difterica del processo morboso osservato.

a mante11er e il pi~de ad angolo retto sulla gamba. Non comparvero segni di distrofia a carico delle zone paralitiche .. L 'O. r accoglie altresì tutta l a bibliografia sull 'argon1ent0, dal 1920 al 1930.

Una varietà rara della litiasi biliare : i calcoli pigmentari.

Osservazioni sugli effetti della splenectomia nei ratti.

D. B .-\HBIEB.r . - J./O. riferisce i risultati di una E. G101A .. - Inter Yen endo in una don11a di 57 · serie d i esperienze sulln splenectomi a nei r atti albini. Qu asi lulli gli anirnali. operati venn ero a a nni , da tempo soffer ente di s.titichezza cronica con dispe1Jsiél gastrica, e da alcuni mesi anche i11orle e present arono un, co~plesso di sinto1ni molto simile a ql1ello descritto dagli AA. com e <li coliche biliari, trovò n ella colecisti 6 calcoli moriiormi, nerissimi, assai friabili , ch e all'esame anemia d a Bartonella senza i caratteristici r ep erti cl1i111ioo risl1ltarono composti di biliverdina, bili- 11ei globuli rossi. Dalle culture clel sangue -si ottenne costanterubina e tr.acc-e di calcio e sodio. Fu fatta l a cole111en·t e io sviluppo di t1n bacillo del tipo d elle Pacistectomia, e, 11ella stessa seduta l 'appendicectos1teure1le (probabilme11te il Bac .. muris septicu s) mia, la cecoliberazione e la cecop1licazio, essendosi cl1e si dim ostrò patoger10 per il ratto. riscontrati segni di appendicite cr onica, e di perit.i flite membranosa, con ectasia del ceco. La maIl Segretario: P . l NTRozzr. lat~ guarì, e, da ~o lizie avute circa un anno dopo l'in.~rvento, st ava an cora bene. Associazione Medica Triestina. La parete d ella cistifellea estirpata non si pre-sentava ispessita!, ma l 'epitelio della sti a mucosrl Circolo di Coltura del Sind. Fascista Medici. 1 era per larghi tratti caduto . Insieme ai calcoli vi era contenuta della bile assai Yischiosa, e di coRiunione scientifica del 30 gennaio 1931. lore quasi n ero. Presidente: Prq.f. O. 0BLATH . 'L 'O. svolge considerazio·n i sulla p atogenesi dei c alcoli pigmentari , e sull c=t loro frequenza TtP.lJe Endocardite lenta in bambini. ,·arie r azze. Prof. PAOLO lA CGHI A. - Pre1nesse 11o·tizie clinich e Evoluzione maligna in morbo di Recklinghausen (neurofi- e sta tisticl1e s ulle en<loc~rrditi lelilte ,. i11 bambini ~ott o i 14 anni di età, l 'O. riferisce di un caso, bromatosi). segui ~o si11 dall'inizio, dove l a endocardite d a E .. G101A . - Ria ss1111te l e attuali nozioni s:ulln s treptococcu s viridans ebb e una durata comples.natura e sulla gen esi cli qu esta malattia , e sulle siva di tre a nni e cinque mes·i , con alternative di sue non rare asS-Ociazioni morbose con l 'acromeappar e11te J)en essere e di degenze febbrili di m esi. 1 gaìia, il nanismo , l a siringon1ielia, il n euron1a I11 tina ba1n])i11a che a 5 anni ebpe una e11docarplessiforme, ecc., l 'O. si soffer111a in 111odo· parti(lite r eun1a.lic:-a co11 con seg·l1ente ~nsu·fficienza. e stecolare sulla evoluzione maligna ch e in una certa nosi mitralica si iniziò dopo sette m esi una endopercentuale di casi complica il decor so, del rimacardite se t1~ica e comparve ro n el decorso n oduli di nente per lo più cronico Pi b enign o, di questa ()sler, embolie nella milza, n,ei polmoni e ripetute malattia . L 'evoluzione malign a può avvenire: cer ebrali. di cui t1na con em,ipar alisi complet a. a) per trasform azione sar com a tosa di alcuno La m orte st1bentrò dopo tre ann~ e ~ezzo dai pridei t't,lmori cuta-p.ei o sottocutanei; mi s jnto·1ni settici .. L 'O. fa rilevare la insorgen za b) per ti:asformazione sar co1natosa d ei noc11, in g iovanissi1na età e l a eccezion ale lunga durata a carico di qualche tronco nervosd, più frequen - d el lnorho. temeni~e dello sciatico. Sono stati an ch e descritti ' casi, in cui tutte l e alterazioni si sarebbero pre- Broncografie a chiarimento e commento di casi clinici. sentate sin da principio col quadro istolog ico di Prof. P ... or_o IACCHTA. - I/O. che già n ella stessa un fibrosarcoma·, e il cui d ecor so avrebbe confersede ebbe i11 passa to a prese11tare casi p ropri situmato il carattere maligno delle alter azio11i s lesse cliati con r adiografie con oli jodati quali m ezzi di (neurofibrosarcoma tosi). contrasto, riferisce di ulteriori 4 casi d ove con tale Espone quindi un caso da lui osserYato, dj n eu1netodo ft1 cl1iarita la diagnosi. Riassun1e l e s torofibromatosi in una ragazza di · 15 1nni, n0lln rie r linicl1e rli tre casi d~ bro11chiettasie, fra cui quale si ebbe sviluppo, di un volun1inoso fibrou11a for111a asso·lutamenle iniziale ed una di un rnixosarooma a càrico· d ella p arte al.~a dello sciacaso g raYis i1110 con no~evoli al terazioni anch e nei tico sinistro, ch e presentaYasi i-n tl1tto il ~;: 1 0 decorso seèJe di ca.ratteristic.J1e l esioni n eurofibro·- rlue broncl1i principali ed ill11 stra le alterazioni negl i alberi bronchiali, confrontando l e r adiograrnatE>se': Il tumor e venne estir11ato con t11tto lo fie 11orn1ali con le contrast ate. L 'O. presenta poi scial,i co e con Je principali d iran1azioni cli esso, t1n caso rii atelettasia qt1a si totale da compressiom a recidivò dopo dieci m esi, sl1 l J11oncon e <lello ne del lobo inferiore sir1i stro, post umo di frattura sciatico, a livello cl ella sezione di questo poco d ell a II e III cosit a .avvenuta 13 anni fa. Solo con sotto I 'incisura ischiatica. ~i estirparon o, in qt1el a b r.o ncogr <lfia si potè òiagnosticare ch e il lobo s to sooondo intervento, dl1e g·rossi tumori , con poln1on ar e i11feriore, co1npresso da grande massa car a tteri istolo,g i ci identici a quelli .d el tumore di tessuto orgn11izzato , r esiduo di copioso emotoprimitivo. r ace traumatico, er a rid otto a lin p iccolo moncone Dopo quat~ro mesi, nuoYa r ecidiYa con invasiop ar avertPbrale. ne di tutta l a coscia e morte per cach essia. La InterYcnn e n ella di scl1ssjone il prof. G1uL10 deambulazion e, d opo l 1e$l ir1)azion e cl ell 'i11ter o GRo\NDI . sciatico, poteva compiersi n ubastan za b en e, col Il Seg retario: Dol t. L. W1~TERN1Tz. solo au silio di t1n, app are~cl1io tutore destinato


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IL POLICLINICO

Società Medico-Chirur gica B1·esciana. Seduta del 24 febbraio 1931. Presidente : prof. BARATozzr.

Isterectomia precesarea in travaglio di parto a termine con successo materno e fetale. Prof. G. DossENA. - L 'interYento fu eseg·uito· in una Lerzipara con bacino imperYio (g]à due volte cesarizzata) per infezio·n e del liquido am11iotic-0 (temp. 38°,8, polso 120). Il feto, dala la rapidità con cui si aspoDtò l'utero, fu estratto Yivo e spontaneamente si rrtise a va•g ire senza alcun ausilio di rianirr1azione. Decorso post-operato1rio otlin10 con abbando.n o del letto in dodicesima gioTn,ata .. L 'O . si soffer:m,a su alcu11i par1Jcolari di tecnica; giudica tale operazio11e un interve11to di assoluta eccezione, ma ritiene che esso, in casi co111e il su o., in cui si è cos1~retti a praticare la cesarea co11 grave infezioin e in atto· del contenuto uterino, per i ri ultati mediati ed immediati sia da preferirsi alla Porro e. alla Portes. . Le chances fetali sono aifidait e alla rapidità con cui si esegue l 'atto opera tprio. Sbocco anomalo degli ureteri nell' uretra prostatica. Dot,~. P. SAL.VINI .. - L 'O. espo11e u11 caso personale scoperlo casualmente jn un sog·getto di 49 an:n,i nel CQmpiergli una uretroscopia posteriore con l\1ac--Carthy. Il

doti~ .

E.

F10R1

espone un, parallelo

se1n~iologico

tra la diagnosi radiologica e· la diagnosi clinica cl ella tubercolosi polrrionare cronica. L'argomento ,·iene co11l i11uato, nella sedu.ta successiva.

Seduta del 3 marzo 1931. Pres~dente:

prof. BARATozzr.

Sulla diagnostica dei tumori del lobo frontale . Prof. ì\f . F1Al\CRF.RT1. - L 'O. avendo p,o.tu~o seg uire 'liversi casi di lesio11i dei 101b i frontali, tra ~ui alcuni di tu1nore, rlopo avere illustrato i sintomi più imporrtanti riferibili a lesioo1i dei lobi fron t<tli viene alle seguenti co·n cl usioni : 1) esis~~e uria sindro1ne particolare nei tumori frontali costituita da sintomi di tipo i1eurologico e di tipo p·sich~co; 2) tale si11dr~e p11ò talora presentarsi inco1npleta e qt1alcJ1e rara volta, per cau se particolari appai ire 111ancante o mascherata da turbe di élltra naLura (iperter1sione, i11tossicazio11e cereb:tale da tumore, ecc.); 3) per la Yalutazione dei sinto1ni i11 rappo·r to alla diagno~i di sede si può opportunamente riferirsi alla fisi0ipatolo1g ia della zona fro11 lale la q11ale non è da considerarsi « muta » n1a con fu11zio11i s11e proprie; 4) circa ~ disturbi 111e11tali, lasciando in di._ J)arle il concetto di cen.tro ~n senso· ristreitto, si <leYe te11er prese11te ch e il difel to cli sintesi rapJ)resen ta l 'clemento piiL i1nportante 11elle lesioni fro11lali, le qu.ali apportano al tresì alterazioni ~ pe ·~ ::> profonde · delle allre elevate fu1uioni intellel luali (inibizion e, se11so n1oraJe, ecc.); 5) non è po ~ibile affermare lutlaYia che esis ta110 seg·ni pato1gn-0mo11ici, 11è psichici, nè neurologici , di tumo·r e nei lobi fro.n tali, J)Oichè singoli si11lot11i ritenuti carat leri tici possono essere l)fOYocati attraY~rso nn i11eccanisn10 patoge11etico

[ANNO

XXXVIII, Nu:vr. 18]

differente. Converrà perciò giudicare la sindron1e nel su o con1plcsso; 6) no11 sono da trascurare ~ più recenti sus.: sidi diag11osticf qt1ali i reperti encefalografici, ch e tt1ttavia deY01to se1npre essere valutatj caso per case>, poicl1è anche in queSito. campo non esistono reperti ns_ol u ta111ente decisivi. Il dott. (J. PloSSETTI riferisce i risultati negativi di alc\1ne sue esperienze sulla tras1nissione della 1nalaria ag·li anirrta.li.

·

Il do tt. C. RossETTr tratta dell 'azione esercitata 1

dag li ipocloriti sn.i gern~i in sospensione nell'acqua m ediante agitazione violenta.

Seduta

cl~l

17 marzo 1931 .

Preside11te: Prof. BARATozzr. Dolit. ETTORE PANCOTTO. -- Svolge il tema: L 'indagirie 11.ecropsica e biopsica per lo studio del problema del cancro. Deduzioni tratte dall'esame del materiale O'Sservato durante un primo bien11io nell 'Istituto « Golgi » di Brescia. .

Sopra alcuni casi di paraplegia in corse di influenza. Prof. Uao B.-IBATOZZI. - L 'O. riferisce sopra due casi, nei quali dt1ra11te il decorso di una influenza con1parve paraplegia. i11.feriore con abolizione clei riflessi tendinei, conservazione dei riflessi addo1ninali e disordini vescicali. In uno dei malati la puntura lom])are <liecle esito· a liquido contenente circa l '1 %o di albumina, C-On linfocitosi discreta e reazio11e di Pandy positiva . Ambedue i malati g uarirono· in pochi giorni con restituzione ad il1tegrum della forza muscolare rlei rifle.s si e delle funzioni vescicali. L'O. rileva ch e simili casi non sono di comune osservazione nella pratica e devono interpret.arsi come dovuti ad una fugace mielite trasversa congestizia da influenza. · Il Segretario: Prof. MARIO F1Ai\IIBERTI.

Utilissimo ad ogni Medico:

II Diritto Pubblico Sanitario . Periodico mensile rli• leR"islazione e giurispr u denz& Direttori : On . dott. Aristide Carapelle, Consigliere di Stato. Avv. Giovanni se1vagg i , Esercente in Cassazione. Editor i: Fratelli Pozzi -

Roma

Il Numero . 4 (Aprile 1931) contiene:

" L e speci a li tà farm aceut iche » nella discussione alla" Camera dei De9utati sul B Hancio de f Minist er o del1' Interno. Note sinteti che: Il servizio di vigila.nza igienica locale. -- Rid'llZioni e sopipre.ssioni di IÌ!nJden.n .ità e sti.p endi. Rassegna di g iuris9rudenza : PeTizia. Riconoeoiment<>

di consanguineità mediante l a prova del sa111gue. Infortun.i o. Prime c·ure immediate. Concetto. Onere della sipe.sa. - Aumenti periodici. ServiiZ'i valutabili : - E' soggetto anche lo stiipendio alla riduzione stabilita dal D. 1922, n. 1159? - Esercizio di profe.esiioni sainitarie. Castrazione di ?.nimali a scopo industriale- Farmacie. I Trasferimentc. Governatorato di Roma. - Opifici. Sta:bilimento Idroterapioo. Im.poeta di R. M. Leggi e Atti del C-overno : Ridruzione degli emolumenti dei dip0Illdenti statali e del personale degli Enti pubblici locali. - Traffico illecito di s tupefacentJi.

Prezzo d i ogni numero separato, L. 5 . L'abbonamento ai dodici Numeri del 1931 costa L. 3 6 , ma agli associati al « Policlinico » è conresso oer sole L. 3 O, che vanno inviate, mediante \raglia Postale o Bancario, ali 'editore Luigi Pozzi,. Via Sistjna 14, Roma.


[.t\.NNo XXXvTIII, NuM. 18]

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SEZIONE PRATICA.

APPUNTI PER .IL MEDICO PRATICO. •

CASISTICA f . TERAPIA.

al g·ior11i0, cioè a lla dose di g r. 0 ,0± a gir. 0,20 .di FlN a. La m.aggior p arte d ei m .a lati però presentarono dei fatti ·d 'intollera nza d a p arte d e}. l 'apparato digerente. L 'A. ricorse allora alle iniezioni end0Ye110 se di fluoruro di sodio e, do·p o successivi a ssagg i , è arri vato a:d i11iett.are d·e ll e dosi fin·o .a 0,2ò0,35 g·r. per iniezione sen za la minin1a reazione e con una tolleranza perfetta d ell 'organisn10 e d elle vene, ch e restano pern1cabili. Quando la dose di 1F lNa endovenoso uaggiunge od oltre1Jassa i gr. 0,10 per iniez ione, qualunque sia la c oncentrazione impiegata , i m .a lati la_ m entan o. 5-10 minuti dopo l 'iniezion e, un dolore assai intenso con sensazione di crampo nella r eo·io11e l ombare o n ell 'addome; esso sparisce c~1111)leta.mente dopo 5-10 minuti, senza l ascia r e alcun -d isturbo fino alla ini·e zione sea uente. Nei malati ch e ricevettero n e ll e ' 'ene ; i01rnalmente, o a gior1li alterni , una ·dose di FlNa st1periore a gr. O, 10 p er ~-ni ez i.one, dopo 10-15 g·io,r11i comparve una polit1ria inten .a . di 4-5 ]jtri di urina a l g iorno , co,n sete assai 1nte n a ni ctt1ria e polla chiuria; mai però fu oseir vat a albuminuria o glicosuria . Qt1e l a specie di diabete insipido da fluoru_ro sparl r apidamente due o tre giorn1i "dopo la cessazi o11e d elle iniezioni o d opo avere fortem ent e .a bba s~.ato ]a dose di ogni iniezione. Il fl uorl1ro ·d i sodio p er ' ria e·n dovenosa sembra e ·sere n1eno e fficace, t e1r.a peuticam ente, ch e per via digestiva ; ma poichè esso è mal f'Ol)t)orta to, dallo stomaco. e dall ' intest~no, l 'A. l1a ulti1namente adottato il fluoruro d1 a I111nonio cl1e è b en t oll erato ·da lle vie dige ·ti ve e ch e', a do1)erato in soluzione acquo~ a l. 2 % .alla d o e cla 10 a 25 go·c ce 4 volte al g iorno , in un ]10 · di latte, ha la stessa e fficac ia t er aj)eutica clel fluorur o di sodio p e·r via bl~ ccale. L'A., .dallo studio di 7 casi così tJratt att , trae le con clusioni seguenti: I ) La fluoroterapia può rn igliorare ed ,a11ch e auarire clinican1ente i mala ti di gozzo esoftaln1lco g raYe i1ei quali sia fa llita la iodot er apia e la radioterapia . 2) J.J' jpertir.oidism.o sem .p lice può e e: e a iustizia to ;rapidamente da lla fl11oroter a1)1a ~sclusiva sp ecie p er ,ria bucca1e. 3) La fluorote ra1Jia per ,ria buccal e è i11olto }Jiù attiva cl1e p er via endovenosa. -±) Nei casi di ~alatt~ a di :8a e~o,:· o di i pertiroi c1is1no semplice.' s1 con11ncera il .tra tt an1en to fluorico e elu sivo con fluoruro ·d1 sodio })er ' ria buccale., e s~ l 'am n1~la~o ])Ire ~ 11ta intoller an za gaslro-1ntest1nal e,· s1 ri correr~ al flu oruro d i an1monio p er ' ria buccale , agg1unO'e11do i11 questo caso, delle iniezioni c11cl ot:. venose' cli FlNa i11 o1uz1one acquo .. a a1 :.~. O/_,., e a ll a d o ... e di ±-5 cc . i)er iniez ione, a.. 0 ·ior11i alt er11i, in se·nie di 15 iniezioni , con intcr,·alli di r i1)ogo cli 15-20 g iorni fra u11a serie e la se 1

La costituzione nel morbo fli Flajani-Basedow secondo W arthin. Warthin l1a es1)osto un 'opir1ione prettam ente co11trari.a a quella fin '·o gg·i a ccettata .n ei riguardi d el m. di Graves (Flaj.ani- Ba~edow) . Egli rii ien e che il ·disturbo d€ll a ·s ecrezione tiroiclea non rappresen'ti il fattore pri111ario patoge n o della 111alatti.a , n1.a cl1e la tiroi cle sia sol o u·no d ei t anti org.ani colpiti seco11dari.amente i11 un 'an.o,1r1a li a costituzionale. Egli vide, su molte centinaia 1di ca i, che e i ~ lono gozzi esoftalmici .diagnosticarti clinicam ente , n ei qua li non si trovava ne ppure l'iperplasia linfoide tiroidea; in ricer ch e ulteriori fatte su 1000 tiroidi ,osservate· all 'autopsia notò che 9-! casi di iperplasia tiroidea e 3·5 casi di gozzo esoftalmico erano a ssociati a l qua·dro della co· tituzione timolinfatica, di ct1i la presenza di follicoli linfatici nella tiroide sar ebbe uno ùe i segl)i. Egli con ol1Ude cl1e l ' intervento sulla ti1·oide ool gozzo esoftalmrico· è inutile , perch è 11on n1odifica l a costituzi on e gen era le. ' i1npon è d 'accordo col v'Tartl1in in queste afferm.azioni. ,A.Itri autori notaro110 pure l 'e·... i t e11 za di linfociti e di follicoli lin fatici nella tiroide , e Hqc ker pensa ch e ci sia un rapporto fra tiroide ed ovaio perch è questi elen1enti si tro,rano più facilmente n ell a tiroide di ,recchie d onne .a n er11ich e e g·rasse . W egeli11 i)en sa a correlazioni fi~a tiroide e surre11a li , l)er ch è trovò questi s te ~ si elementi n ella tiro t(le cli addi ~onian i. Helwig (Surgery , Gyrtecolog)' a.1id obstetrics, g·ennaio 1931) s tudiarono 53 tiroidi asportate chirurgicament·e e 7 coll 'autopsia. Su 14 e.asi di gozzo esoftaln1ico vi,d.e ro solo n el 71, ± % iperpla ... ia linfoicle i1ell a tiroide. Jnollre nei ca si di g ozzo se11za fenon1eni tiTeotoss.ici ebber o n el :38, i) % infillrazl'oni leucoc itarie d ella tiroide . L'A. ritien e ch e l ' j11filtrazio11e linfocitaria n el gozzo esofta:lm ico sia d o,ruta ad i perp1asi.n ed ipersecrezione patologich e d ella tiroide -s tesa. Egli vide due volt e sole n1orte in1,pro·v visa in in.dividui ·cl:1e presenLavano i eg·n i anato~ 111i·c i d ella co tituzion c ti111olin fatica n1a non a"·evano tes uto linfoide nella ghiandola tiroi d Pa. L' A. è quindi d 'accordo con Sim:monds v. 'Verdt e W egelin sul rig·ettare le id-e e di W a rthi11. · R. LusENA. Trattamento della malattia di Basedow e dell'ipertiroidismo con il fluoro. L. Go~·dmberg (J oizrn al des praticiens, 13 d icen1br e 1930) n el 1928 ·. . tudiò ])er la prin1a Yol ta il tr.atLan1e11to de]J ' ipcrt·iroidismo a metaboli~mo b asale elevato con iJ fluoruro di sodi o. i1111)iegando que ta .. osta11za i11 soluzi o11c a ccruosa a l 2 % i)er ' 'Ìa buccale , i11 un 1)() ' di la lte , alla do ~ e da 10 a 50 g·occe quattro ' ' olte •

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IL POLICLINICO

g ue11te. La fluoroterapia deve essere continuata e prolungata per moJti inesi, fino ad ottenere la nor1nalizzazione del ~I . B. o una notevolie caduta di esso. 5) Le iniezioni endovenose di fluoru1ro di sodio alle d·osi indicate sono c-0111pletamente innocue e posson o ·essere .util~zz<:1te per con1battere alcune malattie infettive . fa oendo affidamento sul potere antisettico delle con1bi11az io11 i del fluoro. C. ToscANo. L'ipotiroidismo. L. M. Warfield (J ourri. amer. rried. assoc . , 11 ott. 1930) studiando · le con.dizioni .della regio.n e dei Gran·di Laghi ragli ~tati U111iti, vi~ne alla conclusio1 n e ch!3, ~elle regio.n i gozzigene, è comune l 'ipoti·r oidismo (non n1ixeclematoso), di grado ·l ieve o grave, che prende tutte le cl~ssi della popolazione, specialmente i lavora-tori. Fr.a i pazienti vi sono individui di peso no1rn1ale ·o ppure inferiore o superiore a}la norn1a. Il si:n toma principale consiste nella sensazio1n e ·di stanchezza non spiegabile altrin1enti, un esaurimento fisico eh~ spesso po1~ta .a stati neurastenici. AltTi sin.t omi freq~enti sono la costipazione, la suscettibilità alle infeziol}i leggere, come la coriza, dolori vaghi e svariati e, nelle donne, mestruazioni profuse · o sca11se. È .altresì f:pequente una dolorabilità addD·mina.I1e generale, specialmente al colon ed alla fo ssa · iliaca. La ·d,i ag nosi sioura non può esse:re fatta se non fondandosi sul' basso .m etaboli smo basale, in quia.:n to ch e nessuno dei segni o dei siI1tomi può .oon side~arsi come pato.g.n omo11ico. La diag nosi differen ziale .d,eve esser e fatta da altre n1ala ttie endocrine, specialn1en te d.a quella dei surreni, d.e l lobo ,p osteriore del.l a I)i tui~ta1~i a' 1dell '01v.ai a 1e C0n .a lcu.n e nn.alattie cro nicb e (tubevcololSi occulta od incipiente, diabete, ,n efrite oronica, an en1ia ·p erni ciosa ed altre maJattie del sangue). I do.lori reuma toidi e le cefal ee del tipo emicranico possono esser.e dovuti ad in s11fficienza tiroidea. L 'estratto tiroideo può soltanto T endere normati le condizioni di nutrizione dell 'organismo e non .deve m ai :essere so1nn1inistrato allo 1scop10 di ridurre il peso in indi,ridui con tiroide normalme.n te fu·n zionan te. fil.

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Contributo alla · clinica della cachessia ipofisaria.

Il quadro· classico della cach essia ipofisaria è raro o ~ er·vano Bohmheim e Hein1a11n (Deut sch e '1ned . Tifi och enschrift. Il . ±3, 1930). E sso è caratterizzato da una estrema i11a 0 ·r ezza quale la si osserva di solito solo nella tubercolosi gtavissima e nei carcinon1i del tubo dig~re~te, da debolezza prog·ressiva con t orpore 1)s1ch1co, J)allore e secchezza della cute, caduta dei capelli e denti, ipotermia, enso di freddo, as. ei1za di n1estruazion e, di . . turbi gastrici e i11te-

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stinal.i, bassa pressio·11e, ·di111inuzione del rican1bio basale di eosi11ofilia. 1F requenti sono in,rece le forn1e fruste, ia cui i pazienti si lagnano di din1ag.rimento, for ti cefalee e disturbi I11estruali. Il dimagrarnento i1on può venir spiegato da alcun altro l'eperto orga·n ico. La cefalea è spesso intollerabile permanente, ,-iene definita per lo più co111e uI1a pre ione al disopra del naso o die tro agli ·occhi. La I11alattia si manifesta alle età più differenti : I.a pazie11te più giovane osservata dall 'autore aveva 17 an·n i, e la più vecchia 15. Su 16 pazienti 13 erano donne e tr~ uomini. In tre casi esisteva eosinofilia. In i11olti casi si avevaI10 sintomi gastro-intestina} i , specialinente spasmi. L ',e same radiologico de,Jla sella turcica era normale, tranne ch e in un solo caso. Il I"ica111bio basale risultò normale in 11, diminuito in ± casi; invece l 'azione ~i­ namico·-specifica, risuil tò ·diminuita in 10 casi, normale in tre, aumentata in un caso,. La terapia si limita a oercare di attenuare le cefalee per n1ezzo cli diatermia dell'ipofi si. Nè l 'insulina , nè i prepa·r ati ovarici, riescono a n1odificare l 'estren1 a n1agrezza. -R. Po,LLITZER. 1

Il diabete ·insipido.

ì\ilolte de}le cause che provocano il dia bete zuccherino (~esioni cerebrali, traumi, stati n e~rropatici , !i·n 1fezio·n i, .q uali, la tubercoioii, la sifilide, la t ifoide) si trovano a nche all 'orig in e del diabete insipido. Si osserva anche che le due malattie si alternano; la glicosuria del diabete zuoche.r ino scomp·aire mentre la poliuri.a rimane in.alterata. Le lesioni dell 'ipofi si provocano en.trambe le forme. Per tale ragione , la somministrazion e ·d el lobo posterio re d e11 'ipofisi è stata pro' 'ata e einbr.a con su ccesso, nel diabete in' sipido, introducendolo' p1e r via orale, 11:asale, sottocutanea a d'o si di cg. 15-20 al giorno . L 'effetto , 1)erò, non è dl!revole. . ·Choay (Jour11. des praticiens, . 28 . febbrai.o 1931) ha trovato 11olevoli ' rantagg1 n ei bamb111 i co·n l 'in trod uzio11e per via nasale; le cont roindicazio·n i sono di or.dine locale: malfo·r 1nazioni nasali deviazioni, ipertrofia, infezio11i, quali la ri~orrea e.l'ozena .. La dose è di quattro a sei prese a l giorn?, .d1 .cg .. 1 a 5 per l'adulto ch e elimina 10-20 l itr1 d1 onna. Prima del trattamento, si faranno due prove , l 'una per assicurarsi che l 'individuo. reagisce b en e all 'ipofisi, i ·altra ch e non abbia affezioni 111asali. iC,onviene sempre moltiplicare e fraz~onarr. le dosi. Per una se ttimana ogni mese, Il me: dicame11to sarà sospeso per via nasale e Jo i darà per iniezioni. . . Anche la v.a leriana può da.r e buoni ri st1~1a ti; si son11ninistra la polvere (cg. 30) con1 Il bromuro di e.anfora (cg. 5) facendo prendere una di quc . . te cartine prima dei. tre . pasti, ~·r 10 giorni di seguito. P er i 10 g 1ornI seguenti , 1


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si darà l 'arseniato di sodio con codeinla (a na mg . due), in p,iJlola , se n e dà un.a pri1na ·del pasto del mezzogior110 e d ella sera. Si co11siglie,rà un 'alimentazio;n e analoga a quella del diabete zuccherino, n1a m eno severa per quanto riguarda g li amila·c ei . jil. Sul diabete insipido da trauma cranico. G. I . Bia·n chetti (A rcli. Jt. di Chir. , fase. 2) rifer,i sce un caso di diabete insipido consecutivo a .triau1na cranico grave, con frattura del frontale, ir1~a,diata fino alla sella turcica. L 'A. riporta le va.rie i1poitesi pa!togenetiol1e formrulate dai di,·ersi autori e pensa che nel suo caso il diabete insi.pi do sia da riporta:rsi a lesione ·d el} 'apparato n euroipofisario e più parti rolam1ente dell 'i11 fundi bulo , consecutiva ad ematoma sottodurale prodottosi per frattura d€lla base cra11ica . . L'affezione gua:ii dopo, ci~ca due mesi. G. MATRONOLA. , 1

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La questione del diabete traumatico dopo lesioni del sistema nervoso centrale. W oll (Ji1ed . /(~in. , 48, 1930) ricor.da che l 'esistenza di centri regolatOTi del 1ricambio idrocarbonato - ogg·i amm.e ssa - non è pe.rò sostenuta che da ra1issime osservazioni cliniche. Anche le lesionti traumatiche de.I pancreas e g li strapazzi in genere (com,e n ella glJ.enra) sarebbero capaci di determina::re secondo alcuni AutoTi. un d.iabete; ma "\T. Noorde11 non è di questa opinione. · L 'A. porta a questo inteir essante problema il contributo di una sua osservazione cliDiica, in cui, dopo un trau1na (ferita da sch eggia di ~hrapnel) sul capo, Comipiarve ,a lla di stanza di 7 anni diabete classico : in questo intervallo il paz. .a vev.a sofferto ripetutamente ·d i fenomeni nervosi diver i , imputabili a l trau.m a. Il .p az. 111ori di tuberco·losi: al.J 'a.u topsia furono trovati residui della ferita (canale del proiettile attra,r.erso il nucleo caudato, sin n el III 0 ventricolo do,,.e si trovò una picoola sch eggia), un.a tubercol osi u.Jcer.ativa dei i)o'l moni e un pancreas normale. L ' A. discute il caso e conclude dicendlo ch e og·gi non si può amm etteTe un :rapporto, diretto tra il trauma e il di abete, ma che si d eve in,1ocare piuttosto una preesistente late·n te predis1)osiz-ione a questo disturbo del ricambio. V. SERRA . 1

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A proposito di un <'aso di diabete mellito trattato favorevolmente con la enervazione operatoria di una ghiandola surrenale. In seguito al .ca~o descritto sotto questo titiolo dai ·d ottori Sin1arro e Corachian, basandosi ul quale e su quello analogo del Donati i S1Uddetti AA. a\Te,1ano preconizzato una cura 01)er:'1·oria ] P. l :li.a bete m ellilti). R. Carrasco Formig u erra i)ubb1ica nel num . di ottobre della Revista. t.1edica de Barcelona una serrata critica · del lavoro su1dde t:to. Egli attacca i fondan1enti sperin1entali e clinici del metodo u sato 1

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SEZIONE PRATICA

dagJi au toir:i, non ricon(»scendo come sicuro il forte antagonismo che si suole ammettere frai insulina e adrena_Iina , o fra pan creas e surren.a1e e sostenendo che ad o,g ni modo esso non g iustifica un intervento di tale gravità su un soggetto umano . Il valore .c linico ·d el caso non è P9i tanto g·ran.d e •pe[!chè è comUJDe l 'os ervazione .d i diabetici in cui si abbia miglioramento spontan eo, del morbo. Quanto ahlia. no,n pericol~sità dell 'operazionedovuta al fat·t o ch e la osserv.azione produ·ce1'a:tro.fia della .p orzione .midollare d ela ca.p sula. (Pen·de) me·ntre l a funzione più im portante,. in1dispensabile a lla vita, è affidata all a corticale, l 'A. crede che i ir.isUJlta•t i sperin1entali finora ottenuti non g iustifichino té!le ottimismo. G. LA CAVA. 1

SEMEIOTICA. ·

L'eosinofilia nella scarl~ttina. J. C.h .alier, G. Pa·Ll·ot e Rom:an-Monn.ier (Jour .. de A1 éd. de Lyon, 5 giugno 1930) hanno studiato la formula leucocitaria nella scarlattina ed hanno, osseirvato qua·n to segue : 1) leu·cocitosi costante (12. 000-22. 000); 2) 1p olin ucleosi n eu·t rofila iniziale, transitoria e moid erata; 3) dim inuzione inizia[e degli elem·e nti mononucleati , qu.a·si unica·m en·t e dei linfociti, mentre i medi monouicleari sono in quantità, i1orrnale o maggiore; 4) eosinofilia dal 6 al 10 % in m edia ; generalm·e nte durante la fase d'inv.a.sione e di esa·n tema; essa però non si esau.r isce e la si è ve- . duta persistere per almeno 25 g.iorni; 5) i caratteri dell '.eo1sino filia po sso no coadi,uvaTe la diagnosi, specialmente con gli eritemi scarlattiniiformi di origine s ierica n ei d·if-. terici; in .q uesti ultin1.i, l 'eosinofilia è incostante, meno acoentuata e soprattutto transi ~ tori.a. fil. Il quadro ematico striatale. ' intende con tale nome un quadro ematico nel quale tutti i leu cociti mieloidi sono diventati perossid.asi-neg.a tivi, pur restan.do ossidasi-positivi, e fu descritto da A. Sato e R. Yoshimatsu come caratteristico n ei casi di en cefalite letargica acuta con oftalmoplegia. Ulteri,o ri studi ematoilogici ·di A. Sato e K. Toku è (Th e T ohoku Jour. of exp. med. , vol. XVI, n . 1-2 , 1930) hanno però dimostrato che non si tratta di un quadro assolutamente a bnorme, avendolo riscontrato i·n maniera tipica . n ella caudina chilen sis, nella quale ap·punto i leucociti sono ossidasi-positivi pur restando del tutto perossidasi-negativi. 1

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M.

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F .IBERJ.

Il problema della diagnosi nell'avvelenamento da ossido di carbonio. Tale diagnosi può presentare delle difficoltà notevoli nei ca,si in cui l 'intossicazione è decorsa non in modo acuto, bensì sub.acuto o addirittura cronico.


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[AN No

IL POLICLINICO

xxx,rrrr, :\"ul\1.

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G. Guidi (Diag rtostica e tecnica di laborato.rio, i1. , agosto 1930) fatta 1a critica dei metodi .. in qui u sati per s,·e]are la sostanz a ~tossica i1el sangue, esalta la r eaz io11 e di Coronedi , basata sul fatto ch e l 'emog lobi11a , le_gata all ossi·do di carb onio, forma una ~o·m­ binazio ne stabil e ch e non p uò essere sciolta n.en1n1 e110 c-0n i più forti agenti riduttori, p er .cui solo il sa.n gue non os icarbo11ico subisce J.a r eaz ion·e dovuta .al reat ti,·o, r ivelante .. i con le colorazi oni caratteristiche e \1 isibile a ncl1e. ·entro e.erti limiti, all 'esan1 e .. p ettroscopico. T.ale p·r oY.a, eseg uita ai vari c.a.. i cli ~ ospet ­ ·talo aYYelen amento da ossido di carbonio, l1a da to all 'A. resultati n·etti e costanti. 1

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1\1. F ABERJ . ,

MEDICINA SCIENTIFICA . .

.Natura e determinismo della xantocromia nel liquido cerebro-spinale. ·

l11tor110 .al teno111euo d cJJ a xautoc ro111ia d e 1 .liqui·d o cerebro1- sp1in~le scarse r.icqrcl1-e so·n o :state con1piute n el corso di UJ! trenten11io con l ' intento di precisarne la n atura, essendo per l o p iù a n1m.essa ed acce ttata l 'opin.ione cl1e essa dipe11da d ell 'emog·lobina ·discioltasi n el li.quor a cal.!sa di un versamento ,en1.atico su.baracnoideo. U . De Castro (A.rc·h . di Patol. e Cliri. Nled. 1dicen1bre 1930) ha intrapreso una seri e di ri.c erche 1)e'f stabilire l 'importanza .del pigmeri.to bilia1'f6 per la g·en èsi d·ella xantoc.r omia. A ques to scopo i è servito della reazione di.azoi.ca secon do van .d en Bergh p er la ricerca de l 1.a bilirubina diretta e della stessa r eazione m o.di fi cata secondo un procedimento i)er onale p er la d etern1inazion e de]l,a bilirubina 1indiretta. Dai ri ultati ott,enuti l 'A. trae l e conclusioni segu enti . La reazion e di.azoica si verifica in oerti li·quores xantocromici ·c on caratteristich e ch e .n on la cia~o .a lcun dub,b io sulla sua specificità per la bilirub ina; ma ].a .r eaz.ione può assumer e fo·r111e aLipich e ·d ovute u gualmente a ll 'esistenza d el pig·111ento bili.are, perchè presenti in modo u g ua l e nei ieri itterici e perch è talora 11'r ece·d ute cla r eaz ioni ti1)icl1e. In qualch e caso il colore azoico n on co111pa're; tuttavia si può pensare ch e la xantocr omia possa .deri,rare, .ancl1e i11 questi casi, 1dall.a bilirubi11a ch e, per variazio11i s ubi.te i1elle st1e proprietà fisico-chim ich e sotto I '·influenza del m ezzo in ·Cui si tro' ra, l1a ))erduto la ua attitudine a r eagire a:l r eatti\ 0 di.azo ico. Iri un g rupJ)O di 21 liquore . . la :reazione diazoic.a si è pre. entata 16 volte positiva in forn1 a d ir etta, cioè nel 76 % ·d ei casi; in 3 liquores ap1)artc11en ti a ca. i di cn1orragia m enin.g·e.a si è potuto , tabilire l 'e i tenza di un tiJ)O di bili rubi11a a r eaz ione in·diretta e ' ricina , .an cl1e per .altre proprietà cara tteri . ti cl1e, al J)ig m ento bili.are d ci sieri em olitici. Il tasso della b ilirubina n el li qui clo è stato .. en1pre rn olto basso, 1

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spe so indo..ab ile, e n1ai su1)eriore ali ' u11ità ( 1 unità = U,5 %) . Circa il m eccanisn10 ·cl1e d etern1i i1a la co111par a d el l)ig m en to biliare n el liquido ce faloracl1idiano, I ' A. ammette la possibilità ·d i u11~1 bilirn binogenesi intr,aracl1idea a ba e. e111olitica, qu.a11do ..,i , -erifica u11 i)roces.. o emorragico n elle n1e11 i11gi, e inoltre l 'esistenza di rapporti fra il l)ig n1ento biliare del liquor e c1uello ·d el sangue quando si , -er i fi ca o ·p uò essere su1)1)ost a u11 ' alter:azione d ella i)ermeabilità della barriera en1.ato-encefalica . In caso di itt ero , il passa.g gio d:ella bilirubi11a 11el liquido ·cefalo-ra cl1id1ano sare bbe subordinato ad un in siem e di a.g·e11ti di C·Ui le i11fluenzc varia no in rapl)Orl o co11 l ' i11 len sità e I.a durata d ella colen1ia e talora ancl1e da soggetto a soggetto·. Qure sti a.g·enti sarebbero i)rinci1)aln1ente ra1)1)resen tati clal potere dia lizzante .clella bilirubi11a , dallo tato fi sico-cliimico con i] quale essa i)as~a i1el l)la . . ma e dalla funzionte di barriera cl1e il vÌ · s ten1a istiocitario eser cita 11ei co11front i del pigme11t.o bili are libero ·d el sang·ue. Al con.trario, qu.a ndo le n1e11ingi sono lese d a processi ii1fian1mlatori o d a cau se meccanicl1e n ocive, lR modificazione della J)ermeabilità n1eni11gea rispetto alla bili•1ubi11a trova n·el,l e lesioni stesse la su a spi,e.g·.azion e })iù ,-erosimile; m a anch e in quresti casi la xan tocromia potrebbe aver e un ' o,r ig ine loc.ale, ·da 1)rocessi emorragici intraracl1idei ·con comitanti. C. Tosc .\NO . 1

V ARI A ·.

L'ese1~cizio

delle medicina .in Germa11ia.

Uno Stato cl1e :vegolamenta tutto, quale è la Germania, 11a trascurato fin ' ora di regolam entare Ja 1)rofessione m edie.a. L 'eser cizio d ella medicina , difatti , in Germania i1on è leg~to .ad alcuna qualifi ca uffi cia le : r eg·na sovrana la libertà di curare, la « l(urir-Freiheit ». Solo i due titoli di m edico. cc Arzt », riservato .ai di1)Ion1.at i delle Facoltà m edich e, e quello onorifico di cc Doktor n. più elev.ato, sono tutelati legaln1ent.e. ~..,ino a l 1869 vig·evan o, in Prussia, dispos izioni ch e limitavano I 'e er cizio de11a m ecli cina a i so li diplo·n1ati dalle Facoltà di Sta to; n1a tal e ·disposizione venne .a brogata in quell 'an no, non senza il generoso concorso degli ste~ ­ si m·e dici . .. Da allo1r.a il nun1ero d egli esercen ti ch e di,·~ nnero irregolari andò aumentando , per stabilizzarsi dOJ)O il 1907 intorno a 12 ,000. Co ì una statistica del! 'Ufficio F ederale dj Sanità al 31 dicembre 1928 ne r egistrava 12,098. 1

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successo p1·ot·essionale.

'econdo un veccl1io i11edico il succes'"'o 1)rof.essiona le con siste per il 90 % di cia rlatani m o. bluff e capacità suggesti,·e; nel 10 % di sa~ per e e di valore (Journ. ~1ed. Assoc. S. A. , 1± m ar . 19 3 1 ~ . Questa OJ1-i11ione p uò essere cli co11forto a coloro cl1e l1an·110 scarso sue ce so profes ionale . ... •


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SEZIONE' PRATICA

NELLA . Vl-T A . PROFESSIONALE. MEDICINA SOCIALE Inchieste della S. d. N. La mortalità Infantile.

Il Comitato di Igiene d ella Sqcietà delle Nazioni, in r elazione ad una deliberazio 1~e della sesta Assemblea della, Socie tà stessa, tenutasi n el 1925, stabilì di ·approfondir~ lo studio sulla mortalità infantile, des~dera ndo di conoscere le cirCQstanze ambie:n,tali, sociali e j gien~c:;he, in, éui si verificava la morte durante il primo anno di vita. In relaz~o11e a tale deliberazione, fu riunita u11a C-Ommissione di esperti di cui faceva parte per l'Italia il prof. Gini, presid ente dell 'Istituto Centrale di Slntistica. Fu d eliberato di raccog liere, m ediante un esame par ticolareggiato fatto caso per caso, ·~ dati circa i fattori e Lioilogici, a1nbien.tali, assisten ziali e igienic~ che acco mp.agnaron o la p.1alattia ch e condusse a morte tl bambin,Q. Fu deciso di .scegli.ere n elle varie Nazioni territori che avesser o· almen o 100 mila abita11li p er avere dati in numero s11fficie11te; di raccogliere informazio·n i e circo-stanze, o&servate per ciascun decesso o per ciascun nato1norto, in uno sp eciale formular~o; di a~o ttare una nomenclatura nosologica speciale per le cause di morte e per le cause di nali-n1ortalità ; e di unificar e il r,riterio p er d eterminare i partoriti morti. Furo110 scelti per l 'indagine territori urbani e rurali in .\ u stria, Francia, Germania, Gran Bre,tagna, Ltalia, No['vegia e Paesj Bassi. Per l 'Italia fu scelto il t erritorio d el Go·vernatorato di Roma. <'he campren cle, oltre al territor-io urbano, un vasto territo!fi o rurale: ·La racco·l ta dei dati dell 'indag'ine fu affidata all 'Opera· Nazio;n ale 1\{aternità ed In fan zia e l a revisione d elle sch ede ai 1nedicj isp e ttori dell 'o·p er a stessa. All 'indagine fu preposto il Presi<lente d ell 'Istituto Centrale di Statistica. I rioni e <!Uattie ri d el t erritorio urba110 sono stati riuniti in 4 gruppi, pren dendo com e cr it er io princip ale le caratterjs Lich e soc~ali degli alJitan.ti ; il suburbio r esta distinto d a questi gr u ppi, pur facendo parle dell 'agglomerazione urban a; l 'Agro Romano è consider a to sep arai~amente. La Commissio11e degli esp erti h a stabilito di classificar e i territo·r i i11 cui è sta ta condotta l 'indagine, secondo l'intensità d elJ a 1nortalit à, considerando a mortalità infanlile , debole , m od erata, forte, m olto fo•r te quei torrilori in c11i i n1orti del primo anno di vita rappresentar10 r ispettivamente dal 3,5 al -4 ,9; dal 5 a 6,9; <l al 7 a 9,99; dal 10 in su , p er 100 nati vivi. Seguendo tali criteri , la n1ortalità d ell a zona urban a del Governator a to di Roma, complessi vamente con sicter ata, rie11tra tra i t erritori a mortalità infantile foTte (7,9 a 9 p er cento); così pure l '.~gro Ro111a110 . I diver si gruppi in cui è d istinta la zon a urb ana si distribuisco110 come segue: a n1or1 ali ~à 1

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deùole il 1° g·ruppo ùi rio11i e quartieri a tipo agiato; ~ ,mortalità m,oderata il 2° gruppo a~ r~oni ~ quartier~ a tip~ semi-agiaLo; a morta11tà 1nfan lile fo·r ·te jl 3° ~ 41i gruppo a, tipo popolare e tipo pQv~rQ•. A mortalità i11fanlile 1nolto 1orte è il suburbio. Dal confronto dei coefiicienti di mor· . . talità per cau se risulta una diversa importanza dei grup·p~ delle cau se p~ù trequenLi di morte nelle due d~verse zQne esan1!naite. Iniatt~, al primo pos to nell 'Agro Ro~ano figur~110 i disturbi dige· slivi; 11ella zQ,n,a urbaJl:a, in,vecei, le varie malattie infe ttiv~, ~ particolarmen,~ le ;malattie dell 'apparato respira~rio, che costiluiscon,o la parte principale delle cau se ili: rnorte d! questo gruppo. Nei singoli gruppi territ.Qrial~ l 'alt ezza della mortalità non è d aita in, forte p·r evalen,za da uno solo dei grup·p i di. cau~ qi rnqrte. Dall 'esa1ne particolareggiato delle varie circositan ze, in cui s~ so no verificate le ID:Orti, r~sulterebbe che per i disturbi digestivi h an,n,o 11na graJ.1de iinportanza i fattori: povertà, ig·D:Qran,z.a e ma°'canza d 'igiene, ch e sono cau se freqt1ent~ di allattarn,e11to mal condot1to·. Per le !Ilalattie i:n,fett~ve specifiche fr equ enteme11le si è r~scontratQ· : cattivo· s1tato· sanitario· dell 'alloggio, per P%a pulizia e per agglo1neramento 11otevole; deficienza di cure e di assis tenza diretta, i)er essersi chiamato !l i11edico. in ritardo, e per essersi ricorso molto tardj, e in pocl1i casi, a ricovero ospitaliero. Dalla j.ndagine è risultato <'h e la sorveglianza prenatale non sembra molto diffusa, più p er ch è le n1aòri non v·~ han110 rj_corso, ch e p er nlan can za di istit.u zio11i atlatte allo scopo; e che le provvidenze legisla tive ~ assis ten ziali p er le g es tanti sembran o adcgu~ te .ai b~sogni. L 'educazione del pubblico nei riguardi. d ella igiene e d ella r eg·olar i tà dell 'allattarnento, l 'i1i.tensificazion e della proi il assi, del risaname.n to dell 'allo gg·io·, evi Lando sopratutto la poca n e ttezza e il sover chio affolla m enLo, verrel)bero <:! di1ninuire la n1ortalilà i11fantile p er dist11rl1i digestivi e per malattie i11fe lli ve . Un a r elazion e più p arlico1ar eggiata i11 111erito al l 'arg·omento in p arola verrà p rossirn a111ente l)ub])licat f.l in u.n vo lun1e d egli « Annali di . ta tis tica » . ~i~laJ.1Lile

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La mortalità da febbri tifotdi.

La Sezio·n e d '.fgien.e d ella Società delle Nazioni pubblica un r apporto sull a diffu sion e della felJ bre t ifoide n el m ondo duran te il 1929. Nessun cambiainento notevole nella fre<Iuen za di ques ta nlalattia si è manifest.ato· in Europ a, eccezione fatt a p er l 'Unione delle f{epuhb lich e Sovietich e Socialiste ove il numer o dei casi dichiar ati è salito a 130 mila , in entre nel 1928 era di 80 m ila. V a i1o~a t o che quesle ci fr e con cern ono solam ente i lerrilorii e1-tropei di qt1ello St ato·. Se ~ t con:sideran o le cifre r e]atiYe alla mortalità tifica nel cor so dei dieci ulti1n i a11 n i, e si con front ai1o con ciuelle d ell 'an{eguer ra, si constat a u n a ctin1j n11zion c sen sibile.


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IL P OL I CLINICO

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esempio nel Belgio la Jnortalità media er a di 9,4 per cen it omila ed ora è di 2,5 e in Francia l 'ultima cifra registrata è di 5,4 co·n tro 10,6 per il periodo· dal 1900 al 1913. Anche fuori d 'Europa, n ell 'J\ u s tralia, nella Nu ova Zelanda e n eg·li Stati l lnili si segnal a una diminuzion e d ella mortalità tifjca : per gli Stati U:qiti ad es. da 18,5 (1911-1913) a 4,4. Nel Canadà è diminuita di più di un terzo dal 1921 al J929. 1~ difficile determinare con certezza se il inerito maggiore spetti all ' uno piuttosto' che all 'altro metodo' di lotta. Certo u11a influenza capitale è dovu~a al 111igli<.>ramento generale della qualità dell 'acqua destinata .all 'alimentazione. L 'infl uenza della vaccinazione antitifica parrebbe risultare dagli effetti ottenuti in Francia, Inghilterra e Stati Unit~, ove vi è stata una coi11cidenza fra la dirninuz!one della mortalità e la generalizzazion e della vaccinazione mentre rima' e l 'Ungher in. ne dubbia per l'Italia, l a Germania 1

CON CORSI. POSTI VACANTI. Av!ANO (Udine) . Scad. 10 giu.; 2° reparto (Marsure); L. 8000 e sei quadrienn! dee., O•l tre L. 500 serv .. att. , L. 3000 automezzo, c. -v. ridotto, il tutto d ecurl ato 12 %. I

B1 ELLA (Ver cell i) . Ospedale degli Infermi. Scad. 15 mag. ; assistente alla Sez. chirurgica; età lim. 30 a. ; titoli ed even tualn1ente esami. Rivo1gers~ Djrezion e. 1

A tutto 15 giu., primario· di chirurg-ia presso l 'Osp ed ale l\ilaurizio Bufalini; titoli ed esa1n i; L. 8000 e compartecipazion e on orarii; età lim. 45 a. (50 per gli ex combattenti; nessun l~n1ite per chi è in servizio stabile presso Enit i pubblici). Chiedere b an do e capitolati alla Segreteria. FonL1 '. A mmi ri i strazione Provinciale. - Per titoli ed esan1i . Due posti: Assistente della Sezio•n e Chimica; Assist en te della Sezione m edico-micrografica, del Laboratorio Provinc~ale di igiene e profilassi. Scade11za per l 't1no e l 'altro posto, 31 maggio. (V. precedente n. 17). L1ì\ 1INA (JY! essina) . - Scad. 29 mag. ; L. 10.200, compreso uff. san. 1VlAi'fTOVA. Amminìstraz. Prouinc . Medico aiu~o del Consor zio Provjnc. An lilub.; titoli ed esami; scad. o·r e 18 del 30 gi u. ; L. 14.000 e 3 quadrienni dee. oltre L. 3000 serv. att . Divieto libero eserc. Sono anche aperti i concorsi ad assistente sanitaria. di visil ntrjce, di applicala e d'infermiera. Chiedere a11n unzio. CESENA (Forlì) . Co ngre.gaz. di Carilà. -

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ì\11LANO. Ospeda.li F'atebenefratelli e Ciceri clett o

Due aiuti chirurghi; proroga ore 15 del 13 m ug. I\ifedico aiulo ; L. 7300 rjdo~ te 12 ~{, ; no1nina e conferine triennali fino alla durata n1assima di 15 anni; scacl. ore 15 d e11'8 lug. 'fitoli ed esami . Rivolgersi all 'L'ilicio di Protocollo della Prc idenza (Yia Fatebenefratelli 9).

Fatebenesorelle. -

NocERA {Jl\rBnA (Perugia) . ore 18,30 del 31 mag. Spedale <~iv i le. -

Per Colle; proroga

Scad. ore 17 del 20 mag. Assisten le effeltiYo di cl1irurgia; titoli; lire PADOVA .

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5000 rlecurtate d el 12 ~{, ; 2 bienni dee. Età lim. ~O a. al .15 apr. 'l'assa L. 50,10 alla Tesoreria. Doc. a 3 m esi ; serv. entro 20 gg,

Scad. 16 mag.; per Vallo dell'Angelo; L. 7000; riduz .. 12 %. • P1sTorA. Amrninistrazione Provinciale. Per titoli ed esam~. Assistente della Sezio,n e Medioo-Micro~~afic.a d el Laboratori~ Provi~ci3.le di Igiene e Profilassi. Scadenza ore 12 del 30 maggio. ( V. precedente n. 17) .. ROCCALBEGNA (Grosseto) . A tuttQ 20 mag.~ L .. 9240 ~ 5 quadrienni d~c., oltre L. 1760 trasp., c.-v. se co11iugato; g~à ridotti del 12 %; tassa lire 50,10; età lim. 30 a.; buo~a condotta morale e politica . Ab. 2000 circa, iscritti 200 c. l 'AnANTO . Ani ministrazione Prov inciale. Per titoli ed ~sami. Direttore Sanitario del ConS-Orzio Pr~vi~ciale Antitubercolare. Scad.ènza ore 12 del 15 g"iug~o. (V. precedente ~· 17). TARANTO. Amministrazione Prov inciale.._ - Per titol~ ed ~sami. Coadiutore della Sezione Med1co-~li­ cro~afica del Laboratorio Provinc~ale di Igiene e Pro,f ila ssi . Scadenza 31 maggio .. (V. precedente 11. 17). ToRINO. Municipio. - D~e llore del ~ispensario antivenereo comu1~ale N.. IV; scad. 28 mag. Rivo!gers~ DJvisione I'' - Pers9·n ale. \ TorrrGNASco (Cu neo) . - Scad. 30 mag. ; L. 9000 oltre L. 1500 trasp., L. 500 uff. san. PIAGGINE

(Salerno) . -

CONCORS I A PUE~ll.

Fondazione Bi lancioni.

aperto il priJnq con,corso alla << Fondazione B~lancio,D:i » p er un pr~mio bien1~ale da ~ 111ced ere al migliore lavoro' ~:qedito1 sulla lubercolosi laringea q al1nenQ sulla tubercolosi di organ~ c.:01npresi nell 'a1nl)ito dell '~to-rin.q-lar~ngolog~a. I lavori verter anno su qualunque ordine di fastti: cliD:ici, a11alomo-patologici, batt~riologici, statist~c~, ecc. Il · premio rappresentatQ dall '~teress~ di lire 20.000 ~n t~toli del Littorio r11aturatQ nel biennio, detratte le spese, è i11d!visibil~ e, se non aggiuw dicatd, verrà at.tribu~to nel bie11n!o successivo., i1el qual caso verra11no dati due premi. I concorrenti debbono apparlenere alla Società di Laringologia, O tolog~a ~ RiQologia. I m anoscritti., che sar a11n o contrassegnali da un motto, dovranno1 essere recap,i tati, erutro ~l mese di agosto 1931, al presiden:te della Socielà, al quale sp etta d~ . eleggere la commissione g-iudicalrice. È

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

La Società Ro:J.nena per lo Studio della Tubercolosi, nella sedu ta di d~cen1pre scorso, i1ominò 111embr o d 'onore il prof. Umberto, Carpi, della Il. UniYersilà di l\1ilano, su proposta del preside11Le prof. CaQ·tacuzène. Il prof.. Giovanni CaTulacuzène, dell ' Università cli Bucarest, è no1ni11alo n1~nistro dell 'igiene e del lavoro della llon1a11ia. llallegramenti all 'insigne scienziato. Il prof. R. Sie})eck di Bo11n è nominato diretLore della Clit1ica med~ca di Heidelberg. La direzione d el I1l1ovo l slil uto <li dietetica <lell 'Urliversità cli Budapest è stata affidata al dolt. Aladar Yon Soos.


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SEZIONE PRATICA

Ma il su ccesso professionale non lo distrae da quello che è il su o sogno e la su a passione: la carriera clinica. Continua, oon fede e t e11acia, studi e ricerch e ch e portano alle magnificl1e osservazioni sull 'asma bro11chiale per cui fu relatore al C-Ongres so di Medicina interna del 1920. Gli studi sull 'asma da L11i compiuti fra i primi in: Europa, hann:o condotto ad una serie di conclusioni che han fa,~t o notevolmente prog redire

I MAESTRI. Il nuovo Clinico Medico di Roma. FRUGONI, il quale ascende alla Cattedra che fu di Guido Baccelli e di Vittorio Ascoli è ' uno dei p~ù giovani l\1aestri di Clinica italiani. Nato a Brescia, si laureò a Firenze e vi compì tutto il periodo di preparaiione scientifica sotto 0ESARE

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la gu~da di quell 'impareggiabile Maestro di clinica che fu Pietro Grocco, di cui fu prima Assiste11t~ e poi Ajuto prediletto. Fece anche un lungo tirocin~o di preparazione biologica nell 'Istituto del Golgi. Iniziatasi l~ guerra, il prof. Frugoni vi prese parte per tutta la durata; fu nominato co·nsulente d '~ata e decora to di medaglia d 'argento al valore .. Tornato alla su a Firenze, dov~ irutanto era mancato il Maestro diletto, riprende servizio come primario dell 'Ospedale di S. Maria Nuova e in breve, per con senso generale, si afferma clinico di grande valore.

l 'interessante problema, cui il Frugon~ e la Su &. Scuola sj sono per un lun:go periodo partico lar-mente dedicaiti , prospettand,olo sotto la luce delle · nuove conoscenze relative ai fenomeni allergici, indagandone il dinamismo, precisandone la terapia; cosicchè Egli è oggi ritenuto uno dei più profondi conoscitori delle malattie aller gich e. A Lui si deve la dimostrazione della possibilità· di trasporto· passivo d~ll 'anafilassi da uomo ad uomo, m ai p,r ima d~ allora tentato. Incarica1to prima, venne, in seguito a ooncorso, nominato poi professore di Patologia medica a, Firenze. J::ntrato così nella carriera universitaria, la Sua1


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IL P OLICLI NI CO

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ascesa è rapida, poichè · dopo due ai1ni succede al prof. Lucatello nella direzione della Clinica medica di Padova e dopo qu attro è oggi chiamato dalla Facoltà di Roma a su ccedere al compianto prof. , -ittorio Ascoli. 111 questi qua ttro anni trascorsi nella Clinica medica di P adova ha saputo organizzarla in modo che ~ssa è ritenuta C0 m e un, m ode.Ilo, sia per la ricchezza d~ labor atorii, sia per la scelta di allievi, sia per la fu sio1ne tra lavoro scientifico· e indagine clinic~, cosicchè 10 studio assiduo ed appassionato del malato, compiuto secondo le grandi tradizioni d ella Clinica. medica, si integra con lo tudio dei più importanti problemi della bio~ log ia e d ella p atologia. Di tanta organizzazione fa fede la poderosa produzione scientifica della Clinica stessa, la quale h a culminato nella relazione sull'edema polmo·nare presentata al Congresso di Medicina nell 'ottobre sco1r so e che suscitò il plauso' e l 'ammirazio~ 11e <li quanti assistevano alla brillante esposizione. La produzio,n e scientifica del p rof. Frugoni oomprende circa cento pubblicazioni, che abbracciano oampi svariati. Esse co1nprendono sia argomenti di biologia ch e di sierologia ~ batteriologia; ma i gruppi più importanti di lavo,r i sono quelli di argomento cli11ico. 1\.ccanto ad una serie di pubblicazioni su questioni di semeiotica, fra cui sono particolarmente da ricordare quelli sulle alterazioni del r1tmo d el respiro, sulla semeio tica della regione ste rnale, sl1lla espirazione cardio-sistolicamente intercisa, sulla ascoltazione orale, ecc. sono numero•s i altri lavori cl1e si incardinano sui tre temi di cui il prof. Frugoni è stato relatore in tre differenti Congressi di Medicina interna, e cioè: quelli s ulle arterio-sclerosi viscerali, sull'asma bronchiale e sull 'edemar· polmonare. _i\.rgomenti che Egli, insje:me ai suoi collaboratori , ha affrontato n ella loro vastità' trattandoli ' con la maggior profond~tà e· portando in tubti una nota di originalità che è poi il carattere comune a lutti i suoi lavori. Vanno1 sotto questo aspetto· particolarmente ricord ate le sue osservazioni sul morbo di Erb, sulla aortite . addominale, sulla p·s eudo-occlusione intest~nal e da calcolosi ureterale, sulla splenomegalia tromboflebitica di cui Egli .ha bene individuata e delimitata. la sindrome clinica ' sul « so. doku » di cui per il primo ha descritw la presen za ~n Europa, sul s~gno del laccio nelle diate i en1orr ngiche, ecc. Produzione vasta ed originale, m olto diffusa e conosciuta anche all 'estero, ove il prof. Frugoni 1

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è noto fra le personalità più in vista della Clinica

medica internazionale. Egli è g ià stato chian1ato ad .\mburgo per esporre presso quella Facoltà medica le ricer che Sue e della Scuola s11lle malattie allergiche. Già do·p o du e anni dell 'insegnamento di Clinica, il prof. Frugoni ha pubblicato un volume di lezioni ch e si leggo110 con vero piacere in quanto nello stile e 11el pensiero si sente fedele la cor1tinuazione dello spirito· dei grandi Maestri d ella Clinica. E grande Maestro cli Clinica, il Frugo,n i appare 11on solo nelle sue brillanti e dotte lezioni ma ' nella gior11aljera visita agli ammalati. Profondo conoscitore di uqrnini, Egli sa già n el1'interrogatoirio trovare sempre più di quanto gli assistenti riferiscono; osservatore fin,e e profondo, nulla sfugge alla Sua indagil;te semeiologica; di pron1ta intuizione, di n1emoria sorprendente, di cult11ra vasta, Egl~ sa, i11 un. rapido e mirabile lavorio. di analisi e di sintesi, rischiarare ogni caso, prospettando tutte le ipotesi 101g iche po ssibili, ed inquadrarlo "infine in una sindrome definita, ved endo oltre ciò che sembran,o le consuete possib-ilità diagnostiche, con un mirabile potere qua.si di intuizione, il ch e costituisce, a nostro avviso, la qualiità suprema del Clinico. Ed attorno a Lui, in questo quotidiano esercizio1, si affoll an,0 co11 gioia medici e studenti che dall 'in1pareggiabile Maestro traggono la forma 1nentis et cordis, che è la caratteristica di una scuo.l a clinica. 'Iale il ~Iaestro. Ch~ ha vissuto vicino a Lui e co•n oisce l 'inst.aucabile atlività di quest' Uomo, il Suo spiri1o di organizzazione., il vibrante entusiasmo· da cui Egli è ani~ato e ch e inse11sibil1nente s~ propaga a chi gli sta intor110 , la solidale armonia di opere e òi iI1tenti che Egl! sa creare intorno a sè, tanto che del personale della, Clinica Egli sa costituire una famig-Iia, ove non è voce di scorde; chi sa il Suo grande rispet~o per chi soffre, la rigid a concezione del dovere, ~l Suo an1ore per la Clinica, ove 11essun 'altra cura gli impedisce di passare buona parte d ella giornata, il bisogno che Egli ha di voler bene per sentirsi voler bene, sicchè intorno a sè Egli sa smorzare ogni lotta con leale bontà e creare calore di consensi, il senso di gioia di vivere che i,llum!na tutta la Sl1a feconda attività, 11on può non rallegrarsi con la Facoltà della scelta con1piuta ed essere sicuro che Cesare Frugoni saprà d eg namente co11tinuare le tradizioni della Scu ola di Roma. V. ScrMONE. 1

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SEZIONE P RATICA

NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Milano. Confe renza del prof. on. E. Morell i su "Cost ruzioni sanatoriali in Ita lia,,.

D a Spezi a.

La costituzione della Sezione provinciale s pezzina della Leg a italiana per la l otta contro il cancro.

,.Nella. sede dell 'Ordi11e de~ Medici ha avuto luogo 1 ~nsed1am~nto del Co mitato Direttivo· della Sezione Spezzina Pro:vinc~ale d~lla Lega Nazionale per la lotta contro il cancr o. In seguito al risultato d ella voitazio·n e per referer1dum vennero eletti a fare pa~t~ del Comitato Direttivo i sigg. : proif. d ott. Rinaldo Cassanello, presid~nte dell 'Ord1ne dei ~e~ici ; prof. dott. Ang·elo Romano, medico provinciale; colonn. dott. ~Iario Adami, direttore d ell 'Osp edale Militare ~iarittimo; prof. dott.. Odoacre Torr~, m edico prirrtario dell'Ospedale Civile; prof. dott. Edqardo Monti, ufficiale sanitario del Comune; p·r of. doitt. Ugo Pardi direti~ore dell 'Istituto Anatomo-Pato·l ogico Ospedale c·ivile·; cav . . Ipp o·lito F antacci. A presidente d el Comitato Direttivo è stai~o n omin~to il p~of. Cassanelld, a segretario il prof. Pardi, a cass1~re-economo ~l cav. li'antacci . Su proposta del pro·f . Cassan,ello venne acclam a.t o presidente onorario S .. E. jl Prefetto della Provincia comffi:. avv. Oscar Uccelli. Il P~?f . ~ardi rif~r~s~e sul l avoro g ià svoltò per la co&.1tuzione def1n~tiva della Sezione sul numero dei Soci ordinari, già r.aggiunto, 67 (quo,La annuale di Lit. 20) fra i quali un ben emerito (oblazion_e di L. 1000), il nobile Paolo Codeglia, e un Socio fondatore (oblazione L. 500) l 'Ospedale Civile d ella Spezia. ' Il prof. Torri r accomanda. di inte11s.ificare la raccolta di Soc~ fra i m ed!ci ch e dovr ebbero tutti iscriversi, ?"a i privat~, gli Enti e le Associazioni ; propone di mandare un voto di plau so· e di Iingraziamento al primo Socio benemerito ecl al fon d~ore, .augurando ch e abbiano molti in1itatori. Il prof. Pardi rifer~sce ampiamente sulla istituzione d el cen tro diag11ostico ch e l)revì accoirdi coli ' Amminis trazione dell 'Ospedale; doYrebbe esse7e fatto nell'Ospedale stesso., sul tipo cli quello es1ste;n~e e t.a~to. bene fnnzio,n ante all 'Ospedale l\1a11r1z1ano d1 forino. Ad esso faranno cap o i m alaiti affetti o sqsp etti affetti ·.(li can cr o l)er le indag·ini clinich e, radiologiche, istopatologich e, che Yerranno praticate da~ sanitari ospeclalieri con ~pec~ali tariffe di favore per i m alati inviati dai Gomuni e dagli Enti, associati alla Lega, mentre questa n~i casi di m.alati bisognosi poveri provveder à d1rettamen1~e essa stessa. Il prof. Cassanello è lieto di comu11icare ch e è stato risolto ancl1e jl problema del servizio r adium-terapico, della cura cioè dei ca11cerosi col r.adium, in seguito ad accordi da lu i svolti con I 'illustre p,r of .. A. Cappelli, direttore d eill 'Istituto di Radioterapia e Radiurnterapia della R. Università di Firenze che è jl maggiore detentor e di r adium in Italia. '.Nel nostro Ospedale verran110 fatte applica.zioni di r adiu.m per i poveri e per gli abbienti alle stesse condizion~ di pagan1ento praticate all 'Istit11to Fioren~ino; per i po veri con speciali rette di favore per le quali la Sezio11e d ella Lega si impegna di provved ere nei lin1iti dell e sue disponibilità, specialmente se n on le · manch erà I 'aiuto dei cjttadini e degli En tj. Le app 1licazion~ del p·rezioso met~llo Yerranno diretilamente praticate dal dott. ScO'})esi Mario , aiuto del prof. Cappelli , e gli amn1alati saranno 0

Saba1to 18 aprile u. s. , alle ore 21 n el! 'aula Mangiag.aJli, il p rof. E. Morelli h a te~uto die tro inYito del Sindacato1 Medico· Fas-cista d elia Provincia di M~l ano, una confere11za sul tema : « Costruzio11i sanatoriali in, Italia ». Inizia,ta con fascistica foga la sua perorazione l 'on.· ·M orelli ha preso, le mosse col ricordare quantQ sappia d 'attualiità il problen1a d ellet co·s truzioni sanatoriali in Italia parte ~ssenziale di quell 'immane protblema di lot-' ta antitubercolare alla soluzione del quale, per Yolere del Duce, sonp dedite tan,te belle energie. Il profilema è così vasto che forzatainente il prog~tto e.l'esecu zione saranno in qualche loro parte difettosi. c« Io, attendo ed anzi desidero la crit,ica l », ha dichiarato l 'orai~ore. Ha quindi ricordato quali siano le linee generali dell 'importante problema alla soluzione del quale - ch e dovrà C(»mprendere le costruzioni di b en 20.000 letti sanatoriali - è stato. dedicalo· ben m ezzo miliardo di lire. Ha quindi dichiarato com e in b ase ai con sider~zio11i c:coi:on1 ich e, sociali e medich e le più svariate egli s1a venuto nella deliber azione di p:referire due t ipi più o meno' standardizza1~i di sanatori: I ) il tipo di pianura, ch e dovrà essere pro,·inciale e prossi1no al capoluogo, luogo di primo smistamento dei malati, ed altresì luogo di ricoYero per mala ti n on pii1 r ecuperabili ; 2) il tipo di mo·n tagna, luogo di secondo asilo, specialmente dedicato ai m aJati recuperabili. La proporzio1n e tra i sana~ori di 1° tipo e quelli di 2° tipo dovrà essere di I :2. Per i sanatori di montagna - nei quali i letti costan o molto di più - sarà data la preferenza .a criteri accentratori, per la stessa ragione essi saranno stand~rdizzati il più possibil e : sarà d ata anzi la preferenza alle cos·~ ruzioni di veri villaggi sanatoriali : poichè gli agglomeramenti in materia di tubercolotici so,n o cond annabili se applicati in modo antigienico, non invece allorchè vi sia grande abbondanza di spazio e di aria a disposizjon e di ogni singolo ricoverato. Sempre per criteri economici sar à data la preferenza a costruzioni di più P·i ani , fab·b ricate anzi in modo' da potere essere ulteriorment~e innal zate. Speciale cura sarà dedicata alle costruzioni di terrazze e passeggiate cop ert e sui. tet1~i ed alla costruzione di verande che è preferibile po rre in co·m unicazioin e diretta ecl irnmediata con le stanze dei ricoverati. Per. quanto si riferisce alla questione della sepe.raz1one dei sessi, .anzichè ad una divisione per piani, il prof. J\1orell~ preferisce una divisiOllle di ali, in due m e tà simmetrich e d elle costruzio·n i . Speciale sviluppo n ei villaggi sanatoriali di montagna sarà <lato. alla costruzione di teleferich e, specie per i · servizi <li trasporto vivande e di laYanderia. Ha insistito infjne sulla n ecessità della costruzione òi colonie postsanatoriali prev.alente1nen0tP. ni carattere agricolo n elle quali po.t ranno esser e gradualn1ente saggiate le capacità lavorative dei conva1lescenti e<l ~ prodo:tti d elle quali saranno adibiti ad u so dei sanatori stessi . La smagliante conferen za del prof. Morelli , corr edata òi rtumerose pro1iezioni, è stata salu1 ata alla fine da vivissimi applausi. R. ASCOLI. 1

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IL POLI CLINICO

affid ali alla sorvegljanza continuata dei sanitari ospedalieri . Il prof. Pardi, dop-0 avere ricordato l 'ottimo esito cle11a confer enza tenuta dal prof. Cesaris Dem el, cl1e ha avuto un innegabile successo di prop1aga11da e che verrà pres.to data alla sta1np1a e distri})uit a ai soci ed alle au1t-0irità, annunzia una seconda co11ferenz.a di propaganda che sarà tenuta dal prof. M. Sacerdoti, ordinario di Pat-0logia generale nella R._ Università di Pisa, sul tema: « Le moderne vedu.te nella etiologia e nella patogen esi del cancro ». I. FANTACCI. 1

logiche ~ patologiche, e allenò e modificò il suo pensiero seguenclo ~ continui progressi di esse. La grande 0pera di geniale e appassionato educatore di più generazioni è sostenuta da un patrimonio di lavori, di medicina clinica e scientifica I ove rifulgono tu1ti i doni della su a mente dotta: spirit~ d 'in~zia tiva, indagi11e esatta, pro,fo,n da os. ervaz1one. 1

NOTIZIE DIVERSE. ..

Il Natale di Roma,

La ricorren za del Nat ale di Roma è staia celebra ta in tutta Italia con alto fervore di spiriti e con la ra ...seg11a di nuove opere realizzate dal Regi1ne. Essa, h a Lro,vato la maggiore consacrazione nella leva fascista. Una m ole imponente di O·p ere è st.aita inaugurata a Rori1a e n ella stia pro1v incia. Il n1aest-0so ossario, rl1e aduna i rico1rdi e le glorie di cinque1nila figli di Ro1n1 a, caduti p er la P.a.tria comune, ed il 1nonun1e11to a Guido' Baccelli - il quale fu uno dei maggiori assertori di romanità e!, quindi, d 'italia11ità - hanno parlato al cuore di tutti gli italia11i. Alcune delle opeife inaugurate iÌ 21 aprile han110 caratlere. sanitario : così il 11uovo grandioso' p·adiglio11e per le cure oto1-rino-lari11gologiche e oculisticl1e all 'Ospedale del Litt oTio, capace di 142 letti ; un 11uo.vo padiglior1e e il corpo, centr.ale del Manico1nio cli Santa ~Iaria dell a Pie~à; le Stazioni sanitarie cli Campoleone ~ - di Prima Porta, nell'A gro Rorna1101; il nuovo Ospedale di Palomb.a ra Sa. bina; un clispensario1e una Sezio11e o&pedaliera del Co·n sor zio antitubercolare della provincia a Subiaco ; l 'acqt1ed otto di Leprignano ; altre opere min o,r i. Il monumento a Guido Baccelli. 11 21 aprile venne inaugttrato a Roma il monu1ne11to a Guido Baccelli, sorto presso il Policlinico Umberto I cl1 Roim a, il quale fu ideato, e Yoluto dal Baccelli. Alla cerin1onia intervennero jl figlio del sommo Cli11iro, seri. 1\lfreclo·, il pr esiden,te del Senarto on. Feder zoni, l '011. Pcl lizzari in rappresentanza della Catnera dei deputati, don Piero Colo11na , preside della Pr0Yi11cia, il prefetto l\1ontuori, il ge11. Vaccari, comanda11te. il Corpo. d 'Armata, il g·en,. Pugliese, l 'o·n . Orsolini Cencelli, commissario della 0 1)er a .'.\1az . Co1rtbattenti, i senatori Marchiafava, ~Iorpurgo, De Vito, gli onorevoli Cartoni, Filesi, De s.~efa 11i , il prof. Busi, rappresentante il Rettorato, cl ell 'Universilà, il co,n te dott. Quirico·, m edico di Casa Reale, l 'accadernico prof. Severi, il g·en. Brtt a ti e t1na folla d~ discepoli del! 'illustre maestro. Il GoYernatore di Ron1a principe Bancompagni Luclovisi J)ronun ziò t1n discorso nel quale, dopo aver tratleggiato la figura di Guido' Baccelli passò ad ill u s~rarne le altissi1ne qualità. Egli - dice l 'oratore - fu un poten~e diagnoslicn lor c nl lume delle conoscenze biolo·gich e, isto1

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Largo, poderoso è il contributo da lui portato negli studi di patologia e di clinica nelle malattie del cuore: opera r~cca di originalità e di dati preziosi per ulteriori ricerche. Sua è l 'idea di ap1rire ai far1r1achi la via dell e vene, sua l 'applicazioin e dell 'u so1 dell 'ossigeno i11 terapia e sue mille al tre geniali soluzioni d~ ardui problemi nella cura dei 111orbi 1 cui si dedicava come ad una m issione, assolvendola cori f'al tezza del suo intell etto e con la inagnanimità del . st10 cuore. L 'or atore ricorda poi cl1e la vita cli Guido Baccelli fu costanteme11te ispirata e guidai~a da due 11obilissime p assioni, le qt1ali fanno di 1ui un precursore del Fascismo, perchè dal Fascismo sono state poste tra i capisaldi della sua azione rigener atrice : il cul to della romanità e 1'agricoll ura. Il Governa,tore acce11na quindi ai n10numenti, 1nagnifica te s1~i1nonianza del nostro passato, dan11eg·giati o deforn1ati dalla barbarie, che Guido Baccelli· Yolle fossero rimessi in luce, e rileva ch e scienziato, m ed·ico, ed11c.atore, archeologo, uomo di Stato, Guid o Baccelli ft1 1'espressio11e più schietta e geniale ùell '11man esimo. Perciò, o sig no·r i - termina il Governatore all 'appello fascista degli scomparsi ch e bene me1


I ANNO

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SEZIONE PRATICA

.ritarono dalla P atria, rispondia1no per Guido Bacieelli : « Presente ». rrolto il velario , al mo·n umento è s1tata apposta una co.r ona di alloro. Le autorità e la folla, a capo scoperto, salutavano ro·n1a11amente.

L'Accademia d' Italia. 1:1 a tenuto una solenn e cer i1no11ia al Campidoglio in occasione clel Natale di Rom a. Erano presenti ~ Sovrani ecl altre massime a utorità. Il presidente, S. E. l\rlar coni, fece una r elazione generale. Si proced ette all 'asseg·n azione di quattro premi Musso.l ini ~ di centodieci premi d 'inc0Taggia1ne11 to a Isti·~u ti cli cultura, a periodici scientifici ed a stucliosi. ~el camp o d elle s~ienze m edi.ch e sono state fatte assegnazioni alla Società italian a cli anatomia, al Comita.to• italiano p er la patologia, alla Scuola magistrale orto·f renica, a vari p eriodici, alla sig. ra Celli, al p·r of. Lor enzini, al sen. G. Viola. Sulla Fondazione Volt a è stato co1nferito un assegno di L. 16.000 al prof. Ner~ di Firen ze, p er u11 viaggio di studi all 'Estero 1•

2° Congresso internazionale di tecnica sanitaria e igiene urbanistiche.

2° Congresso internazionale di ortodontia • Co.n1e abbiamo annunziato, avrà luogo a Londra dal 20 al 24 luglio. In seg·u ito alla morte del segr e tario generale A.. C. Lockett, si prega d 'indirizzar e (fuant.o1 riguarda il Congresso a B. Maxwell Stephens, Govenor S~reet 76, London W. 1, Inghilterra. 3° Congresso nazionale di microbiologia. • Si è svolt.Q n ei locali dell 'Istitu~o Sieroterap eutico Milanese e ba d estato viYo inter esse per le relazioni, le comunicazioni e le discu ssioni. Pro·ssin1ame11te ne daremo l11i. hreYe r esoconto. 4° Congresso nazionale talasso-terapico. Si è svolto, secondo il progran11na a1111u11zia to, il 4° Congresso tal assoterapico della Società italiana di idroJog~a, climatologia , terapia fisica e dietetica. L 'inaug·urazi.one ebbe luogo· a Trieste, n ella sala <iel J.,itito·r io, prese·n t e il pod està se11. Pitacco e vari r ap·p resenta11tj delle auto;rità p olitiche e fasciste .. Convegno nazionale delle rivendicazioni mediche. Il grande Con vegn-0 ì\1eclico indetto in Niilano sotto gli auspi_c i del Sindacato. i\Iedico Fascista e dell 'Ente « Fiera di ~1ilano » è riuscito· una solen11e e sig·n~fica tiva manifestazione scientiiica, do-vuta a1ll 'iniziativa d el prof. Picci11ini. Do1)0 la vis ~ta eseguita d ai sanitari alla Fier a Ca1n pionaria, si è tenuta la seduta inaug·urale, cui hanno partecipaio in gran numero medici, far1na cisti, veterinari ed ostetrich e. Din.a11zi ad u11 pubblico affollato, cor11posto di a11torità civili e 111 ilitari ed ai 1n:J.ggjori g·erarchi, hanno pronunziato discorsi i11au g·urali i proff. Baslini, presid en1~e della Comn1issione eseculiva e dell 'Accade111ia N[edica Lombarda, il pro·f. sen. Giordano per la Società Sto~ rica della Medicina, il prof. se11. Gabbi, i rappresentanti delle singo·l e Sezioni sa11itarie ed il prof. Piccinini, organizzato·r e del Convegno. Nel pomerig·gio alla Sezione ~Iedica ha11no svolto r elazioni e comunicazio ni i proff . Castaldi, Peri, ~Iantovani, Nardi-BAtassi, Ferranni11i, Bilancioni, Aliotla, Baveri, I..andoJfi, M11g·g·ia , Pag·ani, De Candia, Oranol, De ~1are, Babini, Rizzi, Adriano Valenti. · Contemporaneamen.~e si sono ad unate le altre seziot1i: vet erinaria, ostetrica e dei farm acisti. 1

Si è tenuto a Mila110·, corne aveva1110 an11unziato, dal 20 al 26 nprile. Vi hanno partecipato 700 d elegati, fra i quali i r appr ese11tanli di 40 Nazio n.i. La. cerimonia ina11gurale si svolse solennemente al Castello Sforzesco. n ella sala delle s~a tue. V'interve1111ero ~l soltosegret ario di Stato ai Lavori Pubblici on. Leoni; .. E. U sen. conte Pier Gaetano Venino, presidente rlel Comitato esecutiYol, S. E. Dante De Blasi, accademico, cl 'Italia, S. E. .Bruno Fornaciari, ·pre {e~t-0· della l)rovincia di :Niilano, l 'on. ~1Iorelli, commi ssar~o s.traorcn n ario del Si11ducato nazioin ale dei medici, il ge11. med. Riva, direlto re gen erale della Sa11ità militare, il p odes:là <luca Marcello \ 'iscont e di ~1odrone, il medico pro,·inciale prof. F. Piccininni, !l direttor e dell 'Ufficio d'Igiene di Milano prof. Tron e molte altre spiccate personalità. Parlarono S. E. Le.oni, S. E. Venino e S. ]~. De· Blasi, 0 1ratore ufficiale. Dar emo prossimamen·t e un, breve resoconto d ei lavori .. 1

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!?o Congresso internazionale di medicina tropicale. È indetto ad Ams terdarn dal 12 al 17 settembre

1932, sotto l 'alto patronato di S. A. R. il principe H endri1k der NederlRnden. 1\lla preside11za, do po l a 1norte dcl prof. Eijkma11J è stato1 chiam,ato il prof. Grijns. Temi ufficiali son o: 1° Avit aminosi e specialmeflite beri-l1eri; 2° Leptospiro si e febbre g ialla ; 3° Eln1i11ti e in specie a11chilostoma ; eventualmente: 4° !\Ial ai~tie da protozoi del sangue, malaria, feb])re biliosa emog·lobinurica, kala-azar. Segr et ario gener ale è il prof. dott. E. P. Snijd er s, Institl1ut voor 'fropisch e Hygien e van h et Kolo.11i,tal In s.~i l u ut , !V{Ruritskade 57, Amsterdarn, Olancl a. 1

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2a. Conferenza universale per la difesa contro gli stu pef arenti. R indetta a Ginevra (Palais de l 'Athénée) dal 18 al 20 i1'1a1g·gio . La precedente confer en za si era adltnala a Filadel fia nel 1926. • rivolgersi alla SegrePer qual siasi inform azio11e teria (rue Butini 3, Ge11èvé, Svizzera).

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1o Congresso latino-americano di oftalmologia. Si è t enuto a Sa11tiagq de Cl1ile clal 2 al 4 febbraio, nei loca1li della Cli11ica Of'talmologica d el Salvador. Alle s.edute inaugl1rali i11tervennero1 il 111i11istro dell :assiste11za sociale dott. Puelma Lava], il decano1 e il segretario cte1la }'acoltà medica , professori Castro Oliveira e Gir6n , il direttore d ella Sanità e d ell 'Istiluto b a tteriologico, prof. Kraus, e numerosi delega U s tr a11ieri . Il presidente del Co11g·resso , prof. Charlfn, tenne un' elevato discorso; seguiro11-o i vari d eleg·ati. I lavori assunsero· impo'l~~anza sovratutto in qua11 lo lumegg·iaro110 i r.a1p porti dell 'o.ftalm olog ia co11 l a medicina in terna e con la neuro,Jogia. Fur o110 ampian1ente di sc11ssi i temi dell 'iper ten sione e11cloculare e Clelle infezioni focali i11 oftalmoloo-ia. Furon o ado ttate varie deliberazioni, tra cui ~oteYole quella relativa all o studio del tracom a. GJi atti del Co11gresso verranno prossin1amente raccolti in volume. 1


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IL POLICLINICO

Congresso tedesco di tisiologia. Si terrà quest 'an1101 a K~ssingen dal 26 al 30 111aggio. Temi: cc L~ terapia cinetica della tubercolQisi » (Wohlfal1rt e Siegfried); « La separazione dei malati con tubercolosi p olmo11are apenta e chiusa » (Bruno Lange); cc Il pneumo torace terapeutico, la sua tecnica e la st1a importanza sociale » ( Zinn e Schroeder); « La gir111astica nella tub ercolosi » (Wiese) . I congressisti visiteranno i sanatori della l3aviera e della Turingia. 1

Congresso spagnolo di pediatria. Si adunerà dal 19 al 23 ottobre a Granata, e sarà ripartito in 3 sezion~: 1° igiene e puericultura, 2° medicina, 3° chirurg·ia. Quota d 'iscrizione 35 peseitas per i titolari, 20 per g·li aderenti, 100 per le corporazio11i. Gl~ _i\.t:ti importano una quota supplemerutare di 10 pcsetas. Fl:lori programma è un 'escursione act Al111unecar. Le iscrizioni si ricevono dal Presiclertte della Commissio.n e organizzatrice, Dr. Rafael G.a Duarte Salcedo. Sede della segreleria g·enerale: Gra11 Via 63, Granada Spag11a. 1

26° Congresso medico sud-africano. Si ·~errà dal 14 ·al 19 seltembre a Johannesburg-, nei locali deJl 'U11iversità. Sarà diviso, in 5 sezioni: 1° m edicina, 2° chirurgi:a, 3° ginecologia e ostetricia; 4° sanità pubblica; 5° speciali1tà, con le seguenti sotto-sezioni: oftalmologia, otorlogia e lari11gologia, dermatolo,g ia e venereolo1g ia, radiologia e fisiotera,piét, anestesia, peCJiatria, neurolog~a e p sichiatria. La presidenza è affidata al dotit. Francis Napier. Il c·ongresso farà parte del 4 ° Congresso scientifico sud-africano. Rivolgersi al segreta~io generale d 'onore, Dr. Joseph J. Levin, Univ~rsity Building-s, 1"1ilner Park, J ohannesburg, Unione Sud-Africa11a. Centena1rio dell'Associazione .Medica Britu.nnica. La v British ù1eclical Associatio,n » celebrerà il suo centenario a I.ondra nel 1932. Il 24 luglio avrà luogo tin pellegrinaggio a Worce~.,er, ove la associazione venne costitt1ita, e vi sarà scoperto un 1nonumento al fondatore sir Charles Hastings. Il presidente pronu11cierà un discor-so n e11a Quee11 's Hall; seguirà un grande ricevimento nella Albert Ifall, ch e viene prerlisposta per aicco·g liere da 5000 a 6000 persone. Il banchetto del centenario potrà riur1ire 2000 convitati. Poi si farà ritorno· a Londra, per le sedute. scientifich e, 1e quali si terranno òal 27 al 29 luglio, n ei locali universitari del « South Kensington » . Lega francese contro Il reumatismo. L 'assemblea generale della Lega si è adunata il 26 marzo a Parigi, nella Casa dei Sindaca~i rnedici della Francia (rue du Cherche-Midi 95), sotto la presidenza del prof. Marcel Labbé. V'interven11~ il dott.. van Breemen, segretario generale della Lega internazionale. L 'assemblea h a adottato il programma scientifico e sociale da svolgere, ha udito varie comunicazioni scientifiche ed ha rinnovato il suo ufficio, che resta presiedu~o dal prof. F. Bezançon. Gli uffici hanno sede a Parigi, rue B911aparte 51.

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Alla Cassa Nazionale Infortuni. Sotto la presidenza del sen. Bonardi si è riunito il Consiglio di _l\.m1ninistrazione della Cassa Nazionale Ir1fortuni. La relazione del Direttore ge11erale mette i11 eYidenza . la continua ascesa dell 'Istituto ed il con sen so che i11torno ad esso sj Ya sempre più consolidando da pai-.t e dell~ cl.assi produttrici. Particolari pren1ure ha dedicato l 'Amministrazione alla organizzazione sa11itaria del! 'Istituto. Nel corso del 1930 è stata. corn1pletata o rinnovata l 'attrezzal ura degli amhula1~ori e specialmente dei gabinetti radiologici in rapporto agli ultimi progressi della tecnica, è stato· a1npliato l 'Ospedale cc Benito Mussolini n in BoJogna, di proprietà dell 'Istit ut-0 ch e è stato' fornito anche di. un 'ulteriore cospicua qua11tità di radium, e· sono stati forniti gratuitamente agli infortunati J1umerosi apparecchi <li protesi. Le prestazio1n i sanitarie dell 'Istituto (v1.site di _pronto soccorso Yisite success ive, visite di çontrollo arbitrali con: . ' ' tradd ittori, esa1ni òi gabinetto, cure1 fisioterapiche, ecç.) asce11dono n el 1930 a 826.991, e risultano ricoverati in ospedali, a cura e spese della Cassa 3890 infortunati per 78.853 giornéll~e di de-· genza. 1

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Per l'Università di Milano. È stata stipulata u11a çonvenzione in virtù della q11ale la Provincia ed il Consiglio Provinciale dell 'Eco111omia di l\1ilano e i comuni di Varese e Bu sto Arsizio si sono impeg·nati a corrispondere alla R. Università di Milano·, per un periodo di cinque anni, un contributo complessivo di lire tre11ta1nila annue. Istituto del eancro a Praga. ll Comitato per la lotta contro il ca11cro nella Czecoslovacchja ha racco.l to ~ fondi per creare un Istituto cli rice;rche sul cancro. So rgerà a Praga, annesso ad u110 dei gr andi ospedali della città. 1

L'Istituto di biologia marina a Rovigno. Il 21 aprile fu solcnnen1ent e inaugurato a RoiYigno d'Istr~a il rin11ovato Istitu~o di biologia marina, che assume carattere italo-german~co ; alla cerimo·n ia ii1tervennero 11 Duca del Mare, S. E. 'fl1aon de Revel presidente dell 'Istituto, e l 'an1basciatore <l ella Germania presso il Quirinale, YOn Schubert. L 'Istil:uto :arà diretto dai proff. Sella e Teuer. 1

Per un sanatorio universitario internazionale in Svizzera. Le Ca1nere feclera1i svizzere han110 votato ad unanimità un credito di mezzo milione di franchi svizzeri, pari a circa 2 milioni di lire it., per la costruzione di un sanatorio universitario inter11azionule a Leysin, deJ quale abbiamo già dato i1otizia; è progettato dal dott. Vauthier. Comprenderà 208 letti, una vasta biblioteca, varie sale di leilura e di conferenze e cinque laboratori. La spesa con1plessiva è pi'eventivata in 5 milioni di franchi sv.; i lavori v~rranno cominciali solo quando i contributi di goYerni stranieri avra nno


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SEZIONE PRATICA

assicurato aln1eno 100 l etti. Il sa11atorio non sarà una univer sità, ma coosentirà ai ricoverati di continuare i loro studi.

111ero di camere con l etti potranno essere utilizzate <lai i11edici di passaggio p er la capitale.

Nella stampa medica.

Un sanatorio a Galliera Veneta.

11 21 aprile a Galliera ' ' enet.a venne inaugurato un inag11ifico sanatoria\, capace di cinquecento letti. Sono intervenuti alla cerimonia il prefetto Pighe tti, ~l commissario federale. on. Lusignoli, anche per la Cassa ' Nazionale Assicurazioni Sociali , cr eatrice del sanatorio, il vescovo di 1'reviso·, mons. Longhin ed altre au.torità.

.Ambulanza radiologica. L ' Ufficio d~ Sanità pubblica della Georg-ia (Stat~ Uniti) ha fatto costruire un 'ambulanza . radiolo·g ica specialmente adattata per 1a diagnosi d ella tuber colosi polmonare; è destinata .ad intensificare la lotta contro la tubercolosi nei distretti rurali, 1ned.i.ante la d~agno-si precoce. È alle dipendenze del san atorio di Alto.

<Jentro medico-chirurgico per classi medie in Francia. Il 20 1narzo, a1111iversario d~lla n1o:rte d el n1aresciallo F och, Yenne co·llocata a Suresnes la prima pietra d elJ a Fond,azione Foch, centro di assistenza 111edico-chirurgica, destinato alle classi 111edie. Intervennero alla cerimonia il n1inistro della igie11e Bl ai sot e moJte altre autor~tà; era presente la signora Foch. . L 'i sli tuto h a lo scopo cli sovvenire ai bisogni delle classi medie nel campo sanitario, mentre 'alle cl assi poYer e provvedono già largamente gli ospedali com"L1ni ~ le cl assi ricche b ast an o a se st esse. L 1istituzione ... ar à veramente g randiosa, degna d el n o1ne di Foch. Consterà di un edifizio impo11ente, a for111a quadrata, di 7 pia11i ."

Depressione economica e ospedali nel Giappone.

La depressione eco11omica pronu11ziatasi an cl1e

Il « Giornale Veneto dell~ Scien ze ìvlediche » viene a sostituire il « Giornale Medico dell 'Ospedale cli Venezia ». Con1e lo d~ce il titolo, avrà un più ampio respiro, assume11do carattere r egionale, pur continuando ad essere emanazione del g lo rioso :QQsocomio di Venezia. Sarà dire,t1~0 anco·r a dal pro·f. E. Ligorio, direttore dell 'Ospedale; redattore capo ne sarà il prof.. A. Chiasserini, chirurgo primario dell 'Ospedale. Avrà periodicità 111e11sile. Oltre che a lavori orig inalì, farà posto a riviste sintetich e ed a recensioni. Al rinnovato periodico i nos tr~ auguri.

••• La cc Revue d e Chirurgie Plastique » sarà un i1uqvo organo di chirurg ia riparatrice ed estetica la qt1ale va giustan1ente acqui stando J.In poderoso sviluppo. Si p·u bblicherà trimestralme:Qte a Bruxelles (avenue d e I 'Astronomie 2) . Avrà carattere inter11azionale: accoglierà articoli in francese, inglese, italiano, spagnoJo, tedesco. Ne daremo ulteriori 1101~ iz ie.

L'Associazione Medica Americana e i prodotti opo· . terapici. Il Co·n siglio Chirnico d ell 'Associazi.01n e Medica A111ericana ha deliberato di non accettare, nel registro dei nuovi rimedi, i preparati di glando·l a ovarica secca (con1prendendovi quelli follicolari e quelli luteinici). In seguit o a tale d ecisio11e, sono stati can cell ati 16 prodotti mess~ j,n commercio sotto forma cli t abloidi o p asticch e. Sono s tati l asci ati soltanto g li estr atti liquiqi. (Da « Actualidades Clinicas ») .

Commemorazione del prof. Vittorio Ascoli.

n el Giap po•n e durante ~l 1930 ha avuto, per effetto di far ridurre molt i ssin10 le cleg·en ze negli o spedali, falta eccezio ne per ql1elli gr.atuit~ . Cosi dur an te il primo semestre, nei 150 O·spedali di To·k io furo110 trattali 303.000 casi, co.n tro 457 .000 nel corrisp o11de11le periodo del 1929; nell 10 spedale del1'Un i,·er ilà Imperiale, per solito sovraffollato, si e])hero i11 111edia 150 lett~ va.canti ; in quello del Collegio· !\iedico J(eio se ne ebbero 180. Viceversa g l i o p ed,ali p er ir1dige11t~ son o ullrapieni e no·n si r iesce ad allontanare i ricoverati n eppure dopo la guarigione. l\nch e gli ambulator~ a pagamento sono ineno freque11lati, mentre in quelli gratuiti si fa11no le file, a volte cominciando dalle 4 ant.: n ell 'Ospeda]e 'l's ukiji per i poveri , il numero dei sogge l ti trattati amb·u latoria1ne11te è aumentato di 250--400 al giorno e si è d o.v uto aumentare il p ersonale actd e~tovi. Così il « Journ. A. M. A. ».

NelJ a seduta dell '8 aprile della « Société de lVIéd.écin e et Hyg"ièn e rf ropicale » di Alessandria d 'Eg"itto, il p,r of. Alberto Furno, direttore del! 'Osped ale Italiano cc Benito Mussolini » d ella città, h a commemorato il prof. Vittorio1 AsooJì, quale cli11ico insigne, m alario1logo di valore, fondatore d e11 a Scuola Superiore di ìvfalar~o 1logia. All 'oTatoìfe si associò con nobili parole il generale medico prof. Dug uet, presidenle della Società , ed ispettore g·en erale del Co11siglio Sanitario maritt imo Qu ar an t enario d 'I~gi tto.

La Casa dei medici a Praga.

Il pro·f. Ettore Levi ha te11u to, presso il Policlinico del Lavoro in Roma, una conferenza sul tema: « Malattie del l avoro e p sicologia medica » . Ha esp osto quale debba essere la co ndotta del med ico n ello studio d elle r eazio ni coscienti ed incoscie11ti dei inal ati di fronte alle offese d el l avoro ed h a trattato dei moderni procedimenti t er apeutici.

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Verso J,a fine rli inarzo venn e inaug urata ,a Praga l a « Casa dei m edici », ove troveranno sed e le · principali societ à m ediche così scientifich e come corporative - d ella Czecoslovacchia. · Il secondo piano sarà riserYato ad una biblioteca ed a sal e di lettura. Vari saloni ed un auditorium saranno a disposizione degli i scritti. Un certo nu-

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Conferenze. Il ·pro·f . Luig i Devoto ha tenuto nell 'aula n1agna d ell 'Università di Milano, alla presenza d elle autorità cittadine e degli inseg11anti e studen t i delle scuole, l1na conferenza sui fondamenti e sui fini della lo:b~a antitubercolare.

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IL POLI CLINICO

Escursione medico-scientifica. La r~vista « L aboralorio n di Barcello na, seguenclo una tradizio11e i11iz~ata nel 1917, prep,a ra una nlissi one colle tliYa di medici, con tini tecnici cientjfici e turis lici , ~al 3 · ~l 25 agosto, col se~ guente itir1erario da e per Barcellona: Pario-i Berl~no, \-ar~aYia ~~olonia), i\1o'5ca, Leningrado: Hels1gfors (F1nlancl1a_J , Revel (Estonia), Riga (Lettonia), Konigsber g·, Berlino, Parigi. L 'or ganizzazione d el Yiag·gio è affidata all 'Agenzia Thos Cook & Sori dj Bar cellona. P er infor1nazioni rivolgersi a: secretari a de l a Revista m édica cc Laboratorio, » ' Pelayo 24, Barcelon a, Spagna.

[ ANNO

XXX,' III,

~U~I.

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RASSEGNA DELLA STAMP.! MEDICA.

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Vittima del dovere. Un 'infern1iera acldetta al rei) arto dei bambini contagiosi r1ell 'OspedaJe Bretonneau di Parig i, sig·.na Pierr e, d e ll 'età di 20 anni, è morta di una (}iflerite i11aligna con~ratta 11eJl 'assistere un bambino, che si è sRlvato. A tito lo· pos tun10, ella h.a ricevuto la medaglia d 'oro, deJle epidemie. 1

Un operaio che diventa medico. Con un cordiale e affollatissimo banch e!.to è s tata festeg·g iata a Sestao (Spagna) la laurea in n1edicina co11seguita da un modesto o:p eraio minatore, Victoriano ~ifartin Soto., la cui attività e pertinacia ha realizzalo il miracolo· della trasfor• maz1o·n e. ' I conYen11ti tributarono al festeggiato manifestazioni sin.cere di Rn11nirazione e di sin1patia, per il lavoro, l 'ing·egno e lo spirito di sacrificio di cui ha dato prova. (« Sig'lo l\1éd. », 4 apr. 1931) .

Esercizio ab.usivo dell'odontoiatria. La VIII Sezio11e del Tribunale di Roma ha co 11fermato, i11 appello, u11a sentenza del Pretore di Ron1a ch e cond annava alla p ena di L. 500 di multa ~l sig. Dante Casini, per aver esercitato abusivamente l a profes io11e d~ dentis ta. Il Sindacato prov. fascista n1edici si era cosl.ituii~o parte civile . 1

Cli ri. CJiir., 11ov .. -

CATTERINA. Epulide sarco1na tosa da irrilazione di corpo straniero infisso I1ell 'alveolo di un cle11te. Zbl. f. Chir., 6 dic -- L. R. GROTE e l\tI. FLEISCH'fHEBEsru s . Operazioni sui diabe tici dopo I 'introduzione dell ' ins11lina. Radiol. ~1 ed., dic. L. CAPPELLI. _L\nafil assi e raggi; riserva alcalina. L. DE VECCHI. Carcino·m a d ella mucosa delle guancie . A rr-h. 1 t. rii Urol , nov. - C. TEDESCHI. Tun1ori 111is li ipernefroidi del rene. Amer. J ourri. Obst:. a. Gyn., nov. - E. ZwEIFEL. 'frattam. · del car ci11orua della cervice uter. - H. B. l\tIATHE\VS . I raggi X nella diagn. ostr. - A. WENDEL. Dismenorrea dise11docrina. J ournal A. l\f . .A., 22 nov. - K. C. l\tilLLS e A. R. Docn:Ez e al. Eziolo g ia del raffreddoTe. - C. C. DENNIE. Neuro si filide familiare. Brit. lvied . Journ,., 6 dic. - C.. GonnoN-W ATSON., Ni1mero sulla c urieterapia. R ev . 1Vléd. Lat.-Amer .., s~1t. - R. A. BUL.LRICH. Il chnnis1no gastrico nel cancro. - J. M. G . GALVAN. Valorizzazione sintlromica dell 'anoressia. 1\lfed. vVelt, 6 dic . - w. SCHONFELD. Serologia della plenorragia. - B. MEYER. L 'esame della funzio11e renale. Arch. f. Sch.- u. Tr.-Ilyg., dic. P . UJLAKI. Terapia della febbre emoglobinurica. Rev ue Neurol., nov. - G .. Gu1LLAIN. Forma cerebelJo-spasrnodica d 'i11~zio dei tumori del seg1nento super. del midollo. - V\' . P1nEs. Paralisi gener. cc striata ». Paris Méd., 29 noiV. ~fuTEL. 1'rattam. d elle cisti dette sino,v iali. Ann. di Med. Nav. e Col., sett.-ott:. - C. J ELARor. Io11oforesi in oftalmologia. Riv . di Cl. lvled., 15 sett. - A. MoNTANARI. Po•tere auto-er11o~it~co· d~ diversi liquidi organici. Paris ll1éd., 6 dic. - Numero sulla terapia. Arcli. App .. Dig. ecc., nov. A. LANDA u e J. GLAss. Rapporti tra funzione, secretoria dello stomaco ed equilibr! d~ cloro ed acido -base dell 'organismo. .A.rch . /t;t[al., da. coeu r ecc., n.ov. R. LERICHE e R .. FoNTAINE Angina di pe.t.to traumatica. Riforma Nled., 1 dic. - I .. TANSINJ. 111 tema di cancro. - lVI .. LucACER. Sensibilizzaz. della cute . . umana alla 1enilidrazin,a . .4.mer. Joiurn. l\1ed. Se ., dic. - H. K. PANCOAST. I{oentgenologja del tin10 nell 'infanzia. - W . S. 'NIIDDLETON e R. H. STIRHJ\-L ~i\.zio·ne del succo gastr. i1ell 'a11enl:ia per11 . - M . B.. STRAuss . Epidemia cloro1~ica d ella grav!d. Zeitsc Ji. f Tub erk., dic. - O. LAi~GE. La vaccin azione Calmette. - E .. A .. ScHNIEDER. Au~lisi e lisi del bac . tbc . vVien. Klin . "Jil.' Och.. ' 11 dic. - BREITNER. Il problema del gozzo; qua11do operare ? Niediz. Klinik, 12 dic. - H. SELLHEIM. Diagno·si di gravidanza. - O. STRAUSS. Cancro e suo trattam.er1to.. Lancet, 13 dic. A. E. DARCLAY. Il pericolo della speci ali zzazione. ~r. TunNER W AR'-VICK. Deficienze valvolari e varicosi. Brit. J11ed. Jo11rn., 13 d~c. - G .. R1nnocn. Manifestazioni nervose e men tali del climaterio. Journ .. Trop. ll1ed. a. flyg., 1 dic. - Numero sulla malaria. , 1

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Sequestri di stupefacenti. A Ne'"' York so no stati OJlerati vari sequestri di partite inge11tissi1ne di oppio, morfina e altri stupefacenti, per un Yalore co111plessivo di oltre 40 milioni (li lire i.t.

Martirologio professionale. Vittin1a cl ' u11 'i11fezione cadaverica contratta nel disjn1pegnare l e su e funzio ni all 'Istituto di Medicina Legal e dcll 'U niversità di Rio, de Janeiro, è morto colà, jl 17 marzo, il do,l t. Rodrigo d e Lamare Leile, uno d ei più distinti medici legali d el corpo 1nedico brasiliano. 1

È morto il dot.~ . ~1I Al.J RICE DE FLEUR Y, me1n-

bro· dell 'Accad emia di lVIedicina di Parigi, p sichiatra emir1ente, a11lore di apprezzate ·O pere scientifiche, tra cui « La m édecine de l 'esprit », cc La p sycholog ic de l 'enfa11t », « L 'angoisse humaine » . Il padre, prof. Arn1and cle Fleury, insegna ancora alla Facoltà m edica di. Bordeaux.


[ANNO

XXXVIII, NuM. 18]

SEZlONE PRATICA

Rif. Med., 8 dic. R. JEl\Il\IA. Leishma11iosi nei bambini. Minerva .~ 1lecl., J5 dic. - _!\.. rvI. DoGLIOTTI. Ce11tr~ di cultura 111edica negli Stati U11iti. J\l!ed . Ib era, 13 dic. E. BoNILLA. Reu1natisn10 endocrir\O. Journ. A . ,~([. A., 29 nov. - J. B. HERRICK. I se'" gni clir1ic~ d~lle cardiopatie. C. S1nNEY BunV\-ELL . Natura progressiva dell 'insufficienza card iaca. J .. B . DEAVER. Sequele delie infezioni delle vie d i.ger. Tunisie Méd., ott. -- F. lVIASSELOT e E. BLOCH. Reumatismo cardiaco d 'e1nblée. P resse 'fvléd., 13 dlc .. - II. RoGER e A. CRÉl\IIEUX. Paraspa1smo facciale bila1erale di Siéard. Journ. d .. Prat, 13 dic . - L. GoLDEMBERG . Trat,tamento dcl n1orbo di Basedovv e dell 'ipertiroidismo col fluoro. wlecl. Kli riik, 20 dic. A... BESREDKA. L 'antivirusterap·~a i11 chirurgia . Inchiesta sulla tossicità di arualgame dentarie. Deut. Mecl . .Woch., 19 di c. - BnuNs . Lai tonsillite cron. - · TEUTSCHLAENDER. Il to·p-0 quale indicatore di condizioni carcino1natogene nelle case. Presse Méd., 17 dic. -· MAKOTO e al . Radiografi a arteriosa. nel vivo. - C. L EVADITI e L. Y. Po. Calcificazione d elle lesio11i tbc. sperimental i p er azione dell 'ergosterolo irradiato. Siirg., Gyn!" a. Obst., d~c. - N. TREVES e G. T. PACK. Sviluppo <lel cancro s11 ci catrici da scottature. - J. W. LAn1 ~1ottE. Roentg·en olog'ia dell 'appendice.

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Rass. Clin. -Scientif. ecc., 15 dic. - G. VIALE . Riflessi &latici e s tatico-cinetici . . .4rch. l stitu.to Biochim. I t ., n o.v. - M. ~1. MA1No .. Assorbim. dell 'ormor1e foll icolare p er via gas trica . - T. ZAVATI'ARO. Inversio11e nucleare o segno di V ilez n ~lla tbc. A rch. Argent. Enferm. Ap . Digest. ecc., oit t.nov. - J. R. GoYENA e A. E . BIANCHI. Tumore ~a­ slrico clinicam. benigno: schwanoma mixoide. D . GREE:.\TWAY e C. CROCE. Miasi· intestin. umana. - J. J . SPANGENRERG e A. Afil>Arz. Gastrorradicol itei. - A. J . PAVLOVSKY e al . Ileo bjliare. Paris 1Vl éd. , 20 dic. - Numero di ostetr. e ginec. P resse 'fl,,Iéd., JO dic.. - T. DE ìVIARTEL e al. Il muscolo d'uccello come agente emositatico. Brit. Journ. Of Urol., dic. - Numero suil 'uro1selectan. · Difesa Soc., ott. - V. M. PAL1vr1EH1.. Disturbi ge11ilali d elle donne che lavoTano. Brit. Nl ed. Journ., 20 dic. - J. YouNG: Emorragie uterir1e irregolari d 'origine ovarica. JOurn . .4.. 1VI. A..., 6 dic. - A. E. RussELL. Polvere e ntalat.tie polmonari. - R. Mc E. ScHAUFFER. Lombaggini invalid enti. Rrif. Atled. Journ., 27 dic. - D. J. HAnn1cs . Or1noni placentari. Lancet, 27 dic . - ~1 . CoLPIN. Co,n cezione del cc disordine nervoso n. Presse Méd., 24 d i c. - l\1. LoEPER e al. Iscrizione graf~ca delle modificazioni di tensione del liq. cef . ..,rach .

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Indice alfabetico per materie. Afasia lransitoria co1nplicante u11 paratifo B . . . . . . . . . . . . . . . . Amebiasi i11te::.i~i11ale cro·n j ca . . . . . . Avvelena111ento da · O·ssido di carbo,nio-: diagno s~ . . . . . . . Bibliografia . . . . . . . . . . Broncografie . . .. . . . . . . Cachessia ipofisaria . Cancro: Jotla co ntro il - . . Diabete insipido . . . . . . . . . . . . Diabete insipido da traun1a cranico' Diabele rrtellilo trattat o con l 'enervaz. di g·hiando.Ia surrenale . . . . . . . . l)iabete mellito tral1matico . . . . . . . Diab&~ e inellilo: trattamento co11 sosl.anze proteiche . . . . . . . . . Endocardite len ta i11 b a1nbini . . . . . Esostos i sottocalcaneari . . . . . . Fratture del femore : traltame11to • • Freddo : azioni . . . . . . . . . . . . . Glande: infezio1ne a tipo· difterico Infll1enza: IJaraplegia in cor so di Ipe1~tiroirlismo: tral lamento . . . . . . . · · · I poliroidismo . . . . . Isterectom~a precesar ea in travag·lio di ])arto a termi11e . . . . . . . . . . La1nbl iasi . . . . . . . . . . . · · · · · Liquido cerebro-spinale: xantocromia 1

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Litiasi biliare da cal coli pig·n1en tari • Lussazioni p erilunari della inano l\IIal atli[I celiaca . . . . . . . . . . Medicina: esercizio in Germa11ia .. . MoJa vescicol are: tratla111ento . . . Morbo rli Flajani-Basedovv: la costituzione nel - . . . . . . . . . . . . . . Morbo (li F laja11i-Basedo'v: trattan1. con fl U0 f01 . . . . . • • . . . . . . . . . Morbo di Reck.l ing ha.u sen (neuro-fibro matosi) : evoluzione n1aligna . . . . . Osteopoich ilia . . . . . . . . . . . . . Pneumotorace spo11ta11eo · n el cor so di collassoterapia bilaterale . . . . . . . Rachianestesia: profilassi dei djsturbi Sanatori: costruzioni in Italia .. . Sangue: quadro striatale . . . . . . . . . . . Scar lattina: eo sinofilia Sclerosi disseminata: eziologia . Sierodiagnosi di Widal negative nel tifo e l oro riattivazioine . . . . . . . . . . Sis·~en1a 11ervos.0i: influ enza esercitata sui processi rigen erativi . . . . . Società delle Nazioni: inrliieste • Splenectomia nei ratti: azioni . Spondilite trauma tica . . . . . . . . Tumori del lo·b o frontale: diag11ostic.a Ureteri : sbocco nell'uretra IJrosta Lica . 1

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Diritti di proprietà riservati. - Non è. consentit a la 1'i stampa d i l avo-ri pubblicati n el Poliolinico r e n on '" 1eouito ad autori11a1ion e sc1ritta dal la -redazi on e. E vietata la pubblica•ion e di runt i da erBi 1en•a cita.,ne l a tonte.

V. AscoLI

t, Red . capo. Roma - S tab. 'fipo-Lit. Armani di· M. Courrier.

A. Pozzi, resp.


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IL POLICLIN ICO

[ ANNO

XXXVIII, NuM. 18]

RIVISTE EDI'1"E DALLA. NOSTRA CASA .

Sommari dei Numeri pubblicati nel mese di Maggio 1931:

LA CLINICA OSTETRICA

IL V.A.LS.A.LVA

Rivista mensile diretta da Paolo Gaifamt

RIVISTA MENSILE DI OTO-RINO-LARINGOJATRIA

Il Numero 5 (Maigiglo 1931) contiene: Lavori originali·: M. FABERI: Osservazioni su·l timo negli anencef ali. Fatti e d-ocumenti : E. PONZI: Corpo estraneo in ves-cica per un tentativo di aborto crimine.so. - G. GARRASI: Un caeo d i pessario incarnato. La rubrica degli errori·: A. DUCA: Errore diagnostioo in tema di gr a;vi1danza extrauterina . La rubrièa medico-legale: G. BIANCHINI e G. NISIO: I pericoli della p r a tioa peritale corrente. Inseginam enti tratti da una perizia per infanticidio. Terapia : C. PAMPANINI: Di alcune sindromi nevralg.ic.h e dell'aid1domino·genitale. Cose viste (Pagine per il medico pratico) : P. GAIFAMI : La cura della minaccia di aborto. Dalle riviste : Ostetricia: In tema di oorioepitelioma. in gravidain.z a. - Sulla interruzione 1della gravidanza nelle nefr opatie. -- Un piccolo particolare d i tecnica n ella cesarea soprarsinfis aria. - Modificazioni grav'idiobe <l elle vie urin·a nie studi ate col metodo della pieloga-a.fia en1doven oea. - Tratta.mento delle setticemie puerpera li. - Ginecologia: La curieterapia del ca.nero degli organi genit ali femminili. - Il 1·ene pelvii>eo nella donna. - Note di terapia : Il purgante do·PO le operazio ni. - Sul valore fisiòlogico della cort eoci a s11rrenale e sul suo uso .clinico. Note di medicina sociale: Nati- e neonruti-mor t a lità. - Note di biologia : La permeabilità della pla-centa e delle m embrane ovulari per gli antigeni, gli 'a,nt1corpi e gli incr eti. · I l•bri. - Varietà. Notizie. Abbonamento annuo : I talia L. 4 O; Estero L. 6 O. Per gJd acssooiati al u Po1i-0lin1-00 »: I talia L. 3 6; !!:stero L. 5 O. Un numero sevarato L. 6.

difl'etta. da. CUCLIELMO BILANCIONI Il Numero 5 (Magig,i o 1931) contiene :

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CUORE E CIRCOLAZIONE •

Periodico mensile diretto dal pref. VITTORIO ASCOLI t Redattore-ca.po: Pll"of. CESARE PEZZI Il Numero 5 (Mag.gio 1931) conti ene : Lavor-i originali: I . - A. LORENZI: Le J)ll'<l'Ve statiche locali ·n ell'iipertenl'3ione arteriosa. - II. - G. NANNINI: Il sistema nervoso vegetativo nell'iper tensdo·n e essenziale. - III. ~ M. 1rRIPODI : La preesio·n e ven osa periferica bi•l aterale nella dia..giniosi e nella prognosi della i-perténsione arteriooa. Rasseg ne, Riviste e Congressi: Fisiopatologia : G. VIALE : Gli o.rmon1i <Ca.Ddi aci. - SCHWARZ, DIBOLD e RAPPAPORT: Su i ·disturbi del ricambio nelle malattie del circol o. - IlRAUN e SAMET : Ri.ce.rche sperim entali su·i vasi oorona.ri e sulla fiibrill azione ventricolare. - Anatomia patologica : T. PADILLA e P. COSSIO : La patologia dell'occlusione delle cc.ronarie. - SOHOTTMUELLER: L 'aneurism a da pulsione. M. R. CASTEX, C. A. LA.lil[BRAS e E. S. MAZZE!: Edema acuto del polmone nella sten oe.i ·m itrali-ca, nel corso .di una miocardite reumat.ica n odul are con peticarddte. Dimostrazione ana.tomica della sua pato· gene&i. - Clinica : Anestesia generale per inalazione e cardiopatie. - GÉRAUDEL: :Bradicardi a oon blocco seno-atriale. - PARKINSON e BEDFORD : Cambiam enti elettrocard.iografi1ci od ura·nte b.revi atta,ccbi di a ngina p ect.oris. -· L. GALLA VARDIN e R . FROMENT : Acc~i ·di tachicardia paroseistica, d 'ol'ig.in e ventricolare, in una donna di 30 am.nti senza lesione car~di aca app1·ezzabile. Morte improvvisa n ell'inter vallo degli accessi. - HOME: Tachi card.i.a .parossistica . - G. SLOA.N e STEW.ART: Problemi n elle mala.ttie del cuore a ssocjate a ritenzi()llle urinaria. Te rapia: WEESE: Dosaggio della digitale. Abbonamento annuo: Italia L. 4 O; Estero L . 6 O. Per gld associati a.I u Polic lini-00 1> : Italia. L. 3 6; Estero L. 50. Un numero separato L . 6. 1

Lezioni: S. RIZZATTI: La fun zione tonsillare veduta da un ~uovo punto di vista. Esperimenti e saggi : K. ARSiiAN : Sull'origine dei fenomeni vegetativi oculari COiIJ.secutivi a labirintectom1ia s peri·m entale. Osservazioni di clinica : F. BRUNETTI: Concetti moderni 6111tla tubercolosi dell'orecchio medio. Raccolta di· fatti : E. BORGHESAN: Car.c inoma primitivo della laringe con metastasi del velo palatrino. Ricerche di labor-atorio : F. FIORETTI: Sulla .p ermeabilità delle to•n sille norn1a·l i ai bacilli del earbonchio. - A. PANICO : Alcune .corusideraz.ioni eu·i va& intraepitelia li :nella mu-0osa rino-fari·n gea. Capitoli : Esame rad~ologico dell'esofago. Accademie e Assembleè : Gru.ppo Piemontese degli Otorin<>larin,goiatl'\i. Recensioni : Tiroide e rigenerazione mus·oolaTe. - Il com.portamento dei leu-cociti eosinofili nella infezione tnberoolare dell'infanzia. - Due cMJ. di. laringite acuta guariti .con la vaccinoterapia. - Due casi dimcst r aitivi dell a possibilità di trasmissione diretta -del processo tubercola re attraver so le vie ldnfat.Whe dal f a ringe ai polmoni. - Stenosi lari.n gee e t r a cheali cronich e ..consecutive alla intubazione nel crup difterico. - La parotite poet-operatoria. - Due casi di -00mplicanze n ervose della vaNcella. - Il linfatismo neuromend·n geo e una nuova farmu·l a 1biometrica . - L 'aerofagia. - La esodon·t ia chirurgica.. - SIUJJa parotite post-operat.oria. -- Dieci o.perazioni sull'ipofis i in nove m ala.tii. - I r aggi X nella cura degli a ngiomi tuberosi . dei bambini. - 'l'uber colosi lin.foglandolarP., linf e.granulomatosi e neoplasie del mediastino. - Struma tiroidea cra..ruioa parenohti.matosa o adenomatosa e -0istii00-oolloidea, oon tiroi·d e normale. - Lavorazi<e,.ne e l avo~atori del tabacco. - Le ·afifezi()iDJÌ. .catarr a li s11hacute e croni-ohe delle p;rime vie aeree nel la prof1ilassi individuale e sociale. Im· portanza della terapia ina latoria. - Il censimento degli adenoidei nella lotta contro l 'aidenoidism o. Tansillotomia e tonsillectomia. - Mutismo rifle6so da « teania solium » . Profilassi delle ten.ie. Formula leu.cocitaria. nelle infezioni ·da s imbiosi fuso-apirillare di P laut-\'incent. - Pretesa <Sim biosi fuS<H3pil'lillare nella stom a.tiit.e ulcero-membranosa. - Complesso prim a rio con usura della t r achea e morte ·p er soffocazione in una bambina. ·- Tubercolosi e prime vie aeree. - Tipo morfologico cranico e -ooetrituzione. Ricerche sui pneumococchi nell'infamzia. - StUJdio sui raprpcrti t ra vegetazj one a denoide e tuber colosi polmona.re. - L'avitaminosi in rapporto allo s-viiliu1ppo dei tes~uti dent,a li. - So.pra un .caso di echinococco <lella p2-rotiide. La nota sto,r-ica : Galileo Galilei e lo studia dell'acusti-ca e della fonetica. Notizie e questioni.

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Abbonamento annuo: I tali a L. 40; Estero L. 60. Per gli associati .aJ. '' Policllnioo » : I talia L. 3 6; Estero L. 5 O. Un numero separato L. 6.

Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI - Ufficio Postale succursal e diciotto • ROMA


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ANNO XXXVIII

Roma, _11 Maggio 1931 - IX

Nnm. 19

fondato dai professori : GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATIOA REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Note e contributi.: S. Marinaoci : Oura ohirurgica del le nefriti.

<>sservazioni cliniche : V. Oava,lletti: Anemia aplastica nel oorso di una leueemia mieloide trattata con i raggi X. Lezioni : Askanazy : La [ii.'lllfograJil.lulomatooi . .Sunti e rassegne : ONCOLOGIA: J. Lavedan : La eierodJagnosi dei tumori .m aligni. - J. Bauer: Cancro ed eredità. ENDOCRINOLOGIA: M. B. Gord,o n : L'.azione . stimolatnte dei raggi X sulle g hian·dole a secr ezione interna. - D. Santenaise, P. L omyot e M. Vida.oovitch: Primi riiaitù.tati dell 'ap•p licazione della vagotonina ia>l trattamento del diabete. - P. Vallery-Ra.dot e P. Blamoutier: Tentativi di trattamento dell'orticaria, 1dell'edema di Quin-0ke e rdell'eczema (}(),'Il un estratto spleni-00 di maiale, m olto conieentrata. M. Hin.glais: Ricer.che sull'attività dell'ormone follicolar e somministrato per Vii.a boccale. 0

Notizie· bibliografiche. - Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : R. Accademia

Medi.ca dii. Rama. -- Accademi a Medico-Fisioea Fiorentin•a . - Società Medico-Ch•iruT>gica di Padova. - Società Medioo-OhiruTgica Berga.masca.

NOTE E CONTRIBUTI. Cura chiru1·gica delle

nef1~iti.

Dott. SERTORIO MARINACCI D.Olcente di P.a.tologia Chirurgi ca di Clinica Chi.rurigica e Medicina 0 peratori·a . 1

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Le nefriti me·di·ch e possono a volte richiedere un intervento chirurgico: sono le i1efriti .acute infettive o tossiche (scarlattina, febbre ti;foide, avvelenamento ' da fosfo·ro, da ar1senico , ·da sÙblimato) : l 'in1di1cazione operato,r ia è data d.all 'anuria ch e resiste ai mezzi medici. la nefrite cronica che si aggrava lentamente e pro.gressiv.amente, senza reagire a i mezzi medici, -0 le crisi acute che ne complicano l 'evoluzione cronica: Ila nefrite doJ.o,rosa, la nefrite ematurica: le indicazi.0 ni ne son o rispettiv.amente 1'intoosità del ,d olore o ·d ell 'emorragia. Ho avuto occasione di intervenire in vari .casi di n efriti dollorose e su due casi di nefriti toss~che : su questi casi, alcuni ·dei quali 110 potuto seguire per vari anni dopo l 'intervento, j,],lust~erò brevemem1 t e. 1

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Appunti per B medico pratico : CASISTICA: Disturbi 1digestJivd. da ingestione di amido. crudo. - Oolite da « Balantidium iooli ». La patolo·g ia del.ila oolite -0ronica ai tropici. - P seudamixoma dell'appendice. Gli attaeohi intestinali evolutivi nella tubercol-0&i. TERAPIA : Il trattamento delle algie ·n ei tuberoolotici. - La c11ra 1de1Ja nevralgia del trigemino. - La ooocigodinia ed i dolmi. fun21ionali del retto. - Cordotom.ia iper ict.cilo1'1i pelvici ribelli. - Nel1la sciati·c a. Nel dolore dopo le estrazioni ·di ·denti. - NOTE DI TECNICA : La teonica della puntura della oiste:rnia. MFlDICINA SCIENTIFICA : Sulla gen esi dell'u 1lcera gastrica. - Esperienze l(}()n l'an•a .stomosi ga.stro-d'Uodenale termino-laterale sottopapillaTe doP-O. rese21ione ga.etrica. - L'impoTtanza idell'omento nella nutriz.ione del canale intestinale. RunRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO : A . Franchetti : La profila&)i delle malattie sociali : ma,laria. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA : c. Var.gas : Predeterimii.na.zione sp~rimentale dei sessi. Nella vita professionale : Pan•gloss : « Bushido » , - Concorsi. - NQmine, pro·moz.ioni ed onorifà.cenize.

Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

Il gru'Ppo deJLle n efriti dolorose fu individualizzato dopo i lavori d·i Sabatier, Pean, Le Denl u, Block, Israel . Come 'il Rowsin.g ebbe per })rimo a nota;re, quasi co1stantemente qu:este · pe.ciali forme di nefriti son o acco,m pagnate da un.a perinetirite sclero-adi:posa, onde l '.a ffezione dovrebbe .chiamarsi più propriamente n efrite e perinefrite cro·n·i ca ·dolorosa. In ailcUiD.ri casi l 'affezione può esser riferita a fatti tossici o in1fettivi: in altri casi s'invoca un '·o rigine di scrasic a, meccanica, tr:aun1ati1ca: pare ch e la gotta, il reumati smo, il freddo , l 'influenza, il tifo , la co li-bacillosii, la malaria abbiano importanz.a. In alcuni casi nelle orine raiccoJte aset· ticamente d·a gli :ureter.i è stato trovato lo stafilocooco, lo streptooOlOOo che avevano prodotto fatti ·d i sclerosi, 1probabi1n1ente consecutlivi a piccoli a,scessolim1i abortiti. Secondo Rochet la sifilide e la tuber colo,si hann-0 g ran.de importanza, e, fra l e cause tossiche, I 'alcoolismo e i'l •s aturnismo . La capsula propria per lo più appare ispessita non uniforn1emente, in qualche caso si possono osservare tratti più spessi, biancastri, 1

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IL POLICLINiéO

duri, di asp1etto cicatriziale che ·a lla radiografia poi s01110 simula.r e l 'ombra di un calcoil o: secondo il Tad!dei ta:Li alterazioni si osservano in quei punti che corrispondono a lesioni del par en·c hima, consistenti in fatti più o m ·e no marcati di sclerosi renale: a volte la capsula propri.a è sollev.ata .d.a pi ccole ·cisti. La capsula adiposa anch'essa sclerosata è aderente alla capsula propria: le orine contengono a volte piccole qu.a ntità .di albumiinia, cilindri , em:azie, mucopus, in gener e alte·raZ'Ì0 ni ,di lieve entità; in genere risul.ta una 11ieve d eficienza funzi·ona.Je del rene malato. L 'esiaime m 11crosco p1ico mostra UJDa :sclerosi più o meno estesa peritubulare e periglomerulall'e. Il d,o lore è l'unico .s intoma della n.efrite dol·o r9'sa: do.l ore :renale con le solite irradiazion.i, proviocabile oon la palpazione ne11 'angolo costo-vertebrale: a volte è u·n senso di pesan tezza, una dolenzia; è co1n tinuo con ·esacerbazionii: oltre il ·do lore di tanto in tanto si ha liev.e em.a turia e qua.I1che tra1ccia di · albumina. Quale la causa dei dolo·r i? Secon.do Le De.nitu il d,01lore è dovuto .alla compr essione esercitata dalla capsula dutr a e sclerotica sul parench:i,m .a-·pachica,p suclite (F·o1le) : I sr.ael, r.itienre che ]re :alterazioni vasoolari dipendenti 1dalla n·ewite darebbero luogo a crisi 1congestJiY.e, durante l.e quali il .r ene fortemente a'l1me.nitato di voJtume non potrebbf.' span1dens,i . strozzato dalla cap1sula induirita e inestensibile : Secondo Rowsing ]a genesi del dolore deve (I"iceroarsi nel:la c o,r npre ssione . ohe il parenchima r en.a1le co1n gesto· e aumentato d : volume esercita sulle te1rmin·aziorui nervose d ella crupsu1a fibrosa proveniente dai n ervi ·d orsa]i e lombari . Harri s.o.n ritiene ch·e l,a causa dei do.l<)ri debba ricencarsi nell 'estvema disten s.iomre .della ca p sula: seconid o P,ousson i 1d·o·~olri sono dov.utri. a ooonpression,e della capsula sclerotica suglli ultimi nervi intercosta:l·i, sull 'ileo-inguin.a1e ed ileo-i·p ogastrico. La diagnosi è per lo più difficile: bisogna r~cordare che la co lica renale non è spec.if~ca di a lcuna affezione :renale, potendosi ritrovare in molt·e affezion1i rena:l i: .p er conseguenza più ch e una diag nos i diretta è :una diagnosi ·di esclusi1o n1e. Si devo·n o anzitutto escl11del!"e ~·e altre cnisi ,dolo11ose . che possono simul are la colica renale-lombaggine, l.a rachialgia, la col ecistite, l 'appendicite; i dati anamnestici, l'esame obiettivo accu·r ato , l 'o·sservazione ripetuta, specialmente ·durante le cri·si dolorose, l 'esame radiografico, l 'esame cistoscopico, l'esa1

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me ,d elle orinie, ci forniranno de.i criteri- per una localizzazione ~enale d ell 'affezione. È ·ne·cessari,o poi una diffe.r enziazione dell'affezione renale poichè la colica renale come del resto l 'ématuria non è patognomonica di nessuna affezione renale. C·o n i d a.ti rilevati dall'esan1e ob.i ettivo, dai criteri, anamn~stici, dai risultati dell'esame cistoscopico, della cromo.cistosco·p ia, dell 'inocu1azione ,delle orinie, da'll'esame delle orine, cerchere~o di trarre dei criteri per ·d ifferenziare l 'i,dron,efrosi, la tbc. renale, il cancro. La diagnosi differenziale più importante è quella coin la ·c:a.lcol10si rena:1e; infatti l'errore p1iù frequente è quello di credere all'esistenza . di un •c alooil o: la radiografi-a può per solito evitare a'errorie, sebbene come la oomune esperienza insegn.a \'Ì possono · essere calcoli picooli che si rivelano olinicamente con ematurie ain ch-e intense , che 1n1on appaiono ·a ffatto alla radiogr~fia e ·c l1e poi sono spontaneamente el·imi.niate con le orine: mentre al contrario, zone di sclerosi renale e perire.nialle possono da.r e un 'imm.a gine radiografica simile a quel.Ja del catcol,o rinforza nid o così il dubbio e fuor\riando dall'esatta diagnosi. Per conis eg·u enza qoosi sen1 p.r e noti faoaiamo una diagmosi ·di probabilità, per esclusione. La . qu;ra .m edica non ·è efficace: solo la cura c hirurg·ica può cl.a.re dei ri1sultati hril·lanti in oaso di nefrite dolorosa e di nefrite en1orragica. I m etodi usati .sono: la nef.ro]isi, la nefrotomia, la nefrectomia, lo scapsulamento, l 'enervaziolil,e renale. La nefro1isi, liberazione del Pene da a derenze perinefrti tich·e, ·h.a lo sco1p·o di togliere la costrizione a cui è sottoposto il rene da parte della capsula ·a.d iposa sclerosata : l iberan do ino,J tre il ·pedU!rroolo renale dal ties.s uto fibroso che lo strozza .r ende più facile l 'e1imi.n ,azione dell'o· rina e agisce favorevolmente sul1la circolazione sanguigna: il Dur.ante ne h.a oper.ato quattro ca1s.i oon buo1n risultato. La nefrotomia difesa d.al Pousson r ealizza al ma.ss~m·o la liberazione degli 1ele.m e.n ti renali 1da qiualsiasi compression1e , regola:rizza la ciroolazione, ed ha il vantaggio ·di confermare o esclu·dere la di,a gnosi di un'affezione che può re tare oscwa a.nch·e quan·do il lrene scoperto .sia stato esplo.rato C·0 n la pa!pazio·n e e l'agopU!111:Jura. La n efrotomiia ha però vari inconvenienti: ,a nzitutto il 1pericol.o di un'emoNagia secondaria : produce inoltre un traumati~mo grave non proporz~onato alle lesioni, a volte min1ime, che s'inco.n trano. Accennerò soil tanto alla nefrectomia che rap· 1

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SEZIONE PRATICA

presenta un'intervento d'eccezione applicabile solo quando i prooessi conservativi sia.no riusciti inefficaci. L ' operaziooo di scelta nelle nefrj ti dolorose e,d emorragiche è lo scaipsulam·ento renale. Ta:le opernzione è stata praticata con successo ,da ·m olti chi.n urgi: l,o sc.apsuil.amento ha 1o scopo 1dJi dlecomprimere il rene, liberandolo· d.all'i,nvo.iucro fib:rois o: i11 seguito all·o scap,s ulameinto si fo·r ma una ricca neoformazione vasale inrtorn.o a·h l'o,r gano, quasi ·un circolo complementare iperire.n ale che servireb·b e a migliorare la circo1azione endorenale e a prodtllIT'e un effetto benefico ·sul processo infiamm.a torio: secondo a1tri ~o scapsulamenito gioverebbe essenzialmente per.chè ,diminuisce la tensione en1atica intrarenale: secondo Hulse e Litzner la decapsulazione è seguita ·da iperemia attiva che determina la guarigione degli a.scessoliiin.i disseminati. Secon1d-0 Lapeyre I.a d ecapsulazione ·decomprimendo il rene ne migliora 1a funzione : le a,de.rrenz.e vasco1lari 1ch e si fo r1nano sono susc.ettibili d·i attiva.re la fu.n ,z io,n e. Allo 1scapsulam·ento si fal!l.n o varie obiezioni: la capsula prop·r ia si riforma in tempo ·p iù o meno breve; 1può acquistare uno s.pe.ssorre con· siderevole, farsi aderente al rene 0 nde si avrebbero .:le .stesse condizioni di ·prima d ell '-0perazione: per di più in seguito a scap·s ulamento si ·deterrminano lesioni sulla corticale con istenti in zone di sclerosi, di d egenerazione del1'epitelio d ei glomero li e ·dei tubuli. ·A queste obiezio·ni si può .riispon1dere che se si 01)era asetticarnente ,e rcon tecnica esatta, le lesioni so·n o minime: ~a capsula che si riforma è lassa. Dirò breveme11t~ d·e lla te.c nica d ello sca1Jisulam-ento. :È da preferir.e sempre la I"achi-arnestesi.a specialmente qu·a.n d·o s'interviene per anuria tossica. ·s coperto e lussato il rene con la alita tecnica si può procedere in due mo.di: Si fa un .occl1iello sulla capsula sollevata con le pinze, s 'introduce la sonda scanalata fra la capsula e la sosta.n za renale, s'incide col bisturi: si ripe te lo ste&so procedimento per due o tre volte: l 'incisione si fà sulla p arte in.e• ·diana, dal 1.ato con vesso, da '.Un polo all 'altro: inrdi con la son1d .a, .con una spato1la oon il dito indice si riesce in breve tempo , IJer lo più, a. con1pierc lo scaps:-i1lan1ento: oppure si prùò incidere tutta la capsula .col bisturi da un polo a un 'altro e poi scollare i ·due 11embi: ferite superficiali del parenchima non h~11no 1r.c1portanza. La capsula scollata ·O si rovescia sull 'il0, o sì asporta, o se ne formano due legaw.cntì che po sono essere adoperati per sosp~ ftt~ erc il rene. ~ im:portante ricor.dane che a volte la ca1

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psiula aderisce al'la so,s tanza r enale e si deve allora asportar~ a tratti : a volte essa si P.r esenta come formata da due fogli etti che è necessario asportare .. lill gen·ere si ha 1111 discreto gerruizio che oessa con la reposizione del rene. Si te·r n1ina l 'operazione sutu.rando ·d i prima la ferita o,p er.atoria . Un'operazione ·p ropois ta in questi ultimri tempi è l 'en erv.azione rien.a le. L'i,n nerv,a zi,o ne simpatica dei .reni è fornita ;dal .plesso renale al quale è annesso bilateralmente il gangl~o aor... tico-rena1e. 11 plesso r enale è forrmato direttame.nte «laf. terzo spilacniico o nervo venale posteriore che provien1e da1l 12° gan.g lio, toracico e dal 1° lombare e ci.n.direttamentre dai ran1i nei'Yosi che con l '~ntermediario dei gangli celiaci e mesente:r.ici .superi ori gli .p roveng·o no ·d al gran1de e piccolo splac.nico e dal vago. Il plesso iTenal.e risulta essen.z.i1a:Ir.mente da filetti che ampiamente anastomizz.a n1do1si fra idi 1oro decorr-0no lrun · g'o l 'arteria renal1e. Nell,a .nefrite dol-0r-01sa essenziale l 'enervazione trova la ·s ua indi.cazione anche quia..ndo senza risrulta.to si sia esegui~o' 1o sca·p su}amento. Per eseguire l:a enervazione è n ecessario isolare ed esterioraJ"e i1' rene oome per esegui.re una n e frectomia: si isolano delicatamente gli elementi 1 d~l pedu'11colo renale ·p er non spostare i rami del pliesso nervoso daii loro noJ'mali rap· porti COilll rr ' arteri·a ;renale . Man tenen.do poi se· parati l 'uretere e la vena dall 'a.r teria si iso)l ano con la sonda i rami del pless,o r·en.ale e si traprpan.o con una p in.za; si es.e gue poi la simpatecto·m ia pe.riarteri,a.sa con Ja n,o•t a tecnica. Altri (Piieri , B,r og·tio) ~.riten,g·oJ110 pericolo1sa la sezi.01n e ,d,ei nervi dèl pe1duncolo .r en.a l1e, p-oicl1e contengo,n o fibre secretrici e trofiche; riteng·o,n o anche non opportuin .a la 1~eisezione del 12° d orsale e primo lombare, m entre secondo loro è sufficie n te la sezione dei rami coim uni· canti del sin1patico a·lil '.a ltezza dell 'rultimo dorsaJe e primo lombare : in un caso rima•st~ senza effetto collo scapsulamento ha.n no avuto un risultato co mpleto oon tale o·p erazione. 1

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** Ho ,a vuto occasione d 'intervenive anche in ·due casi di ain1t1r.i·a tossica da . sulblimato. o .r a si sa che le n efriti acute siano e·sse di origine infettiva (soarl.attin.a, febboo tifoidea ecc.) o di 01rigine tossica (arsenico, fosforo, mercurio ecc.) sono di spettanza medirc a : però n el decorso deq.1e nefriti aoute possono sopravvenir e accidenti contPo i quali la n1edicin<l'. è inerme: la complicazione ch e più di sovente sta-


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IL POLICLINICO

bilisce l 'indicazione all 'irutervento è l'oliguria per:sistente o 1'anuria c he ;resiste ai mezzi 111edici. el1e nefriti a cute secondo alcuni Sii tratta di spasmo c.apilJare, fatto,r e patogenetico ·d ella gl101m erulo nefrite ac'Ulta; secondo .a..ltri si tratta di ostacolo circolatorio nei glomeruli ·d ovu to a un essudato viscoso ,delle anse glom ea:ulari . Second,o il veochio concetto invece 111elle netriti .acute si avrebbe u11 'infiammazione degen e·r ativa dei glomeruli e dei tu·b uli con pre' '·alenza ora della lesione .dei glomeruli ed ora della lesion€ id ei tubuli : il Volharrd disting ue du~ ti pi uno con lesione esclusiv.a · dei tubuli, un altPo tipo con alterazi,o ne .e sclusiva dei glom eruli: questa seconda forma sarebbe di spettanza chirurgiica, m entre .n ella prima forma la -fu.nzione J'en.a le non è mai gravemente lesa n .;\ "'Vi è ·o stacolo a·l la circolazione. L 'indicazione alla decapsulazione del rene è data dalla fo·r te olig uria o dal1l'anuria che .duta da rtre gio·rni : e in tali casi è ·da ritene· r·e che lo tr1ozza1nento dei va:si r enali sia tale • da gen er.are anu·r ia o forte oliguria (glaucon1a renale di Harriso1n ). A che cosa 1sia dovuto il uccesso del•l o scapsulamento non si sa con p1iecisione : perciò si fa1nmo varie ipotesi: l'effetto della deca·pSIUJ.azione è do,v uto ra·l.la diminruita tensione calp sulare, al1la sottrazione loc al e di sangue, a1lla tr:a11s.u·dazione di liquidi intersfJiziali, all 'iperemia su ssegue,n te, a modifi cazion,e d 'i1nnerv.azi·o1n ,e . Secon·do Le1ber l'efficacia dello sca:psulame11 · to deve attribuirsi a modifiche fisio-chimicl1e del sangu e : un effetto favore,role si ha ugualm ente con l 'applicazione di raggi R. e si co11stata runa diminuzione deil ten1po di coagula. Zl01n ·e. HaITison fa un ' incisio ne p,r o·fo.n 1da niella reg io n e lombare senza ragg irn1gere il rene: egli h a notato in caso 1di a.n uria da .n efrite il nìa· nife·starisi ·della diuresi; del r esto è ·di ic om·u ne e i)erienza come .a volta il sanguisugio lombare possa in caSio di nefrite acuta riuscire di grand e efficacia, favorendo .Ja diuresi sospesa: ne rico:rrdo ,esattamerute tdue casi: queste os erv.azioni stanno in favore del concetto d·eJ:la deri. v.az1one. Nelle anu11i1e da sublimato i ri1 ultati sono , coraggianti: Hoff.mann in 53 casi· operati ha a vuto due soli successi; in v·a ri 1casi solta.n to ripre·sa transitoria d.e11.a diures.i . Kumn1el in 4 ca i ha avuto 4 decessi dopo fugace riconìpar~a de1lla dli·uresi. Io ho avuto occ asione di opeTa 1~e due c asi p er anuria ·t ossica ·d a sublti1nato d opo t11e giorni di sospen sione del1l,a diuresi : 1

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... i ebbe solo una ripresa transitoria della diur€s.i ma s i eb1b e ugualm.ente l'esito letale dopo una settima.n a dall'intervento. In questi casi naturalmente è necessario eseguire ~o sca·p sulamen to b.i1laterale : per dimin ui.r e lia durata dell 'o·p erazione che specialm ente in casi sinìili può aver molta importanza data la gravità dei malia.ti ho pr-0ceduto nel n'1odo seguente: me·di.ante r.achi-aneistesia (o .aneste·Sia locale) ho praticato una breve incisione lombare obliqua sufficiente per scoprire i~ rene che non ho esterio1~ato, isolato· il ren·e con i due in1dic i 1ntro1dotti nella ferita ho i)raticato un 'incisione su un tratto della capsula : ho fissato ·con due pinze di Kocher le due labb!'a dell.a ,capsuila incisa e in:s.inuanr,d o l 'ind>ioe fra essa e la sostanza renale procede ndo prima da un lato ie po·i da un.'altro, faoendo poi eseguire ·Un mo1v imento di bascule per scapsulare i d,u e poli e I.a fa-0eia conc ava, son riuscito in bre-ve tempo a compiiere la decapsulazione com plre ta, l'OY<e·s ciando, la ca:psula sul1'ilo . Si ·ripete la ste sa manovra all 'altro lato e si ri1e.soe a eseguire rapidan1ente la doppia deca•p su1l:a zione. 1

CASO I. - R. L., Qi allI\Ì 22; entra nell 'Ospedale di S. Gi()IVanll;i il 7 ago·st.Q 1921. NulLa di notevole i1el ge11 til ~zio ~ n:ell 'anamI\esi remota. Da oltre due mesi soffre di crisi dolorose localizzate al fianco sinistro con irradiaiione ·alla coscia e al testicolo, a, volt~· vo1n_ito e lieve r~aJzo termico; disturbi della minz~one duraI\te la crisi ed e111issio11e di orina CQn difficoltà e bruciore. Obiet.t~va~ente dolorapilità alla pressione nell 'a11golo costo-vertebrale : si palpa il polo infer. del rene s. All 'esa1ne delle 0 ri11e tracce di albu111i11a : al sedimento qualche c~lindror ialino e gra11 u loso, la r:idiografia negativa per i cale-Oli. Operazione: 15 agosto.. Rachiai1estesia 11ovoc. pos~tiva. Incisione laterale obliqua; rene voluminoso congeslo1, con corto peduncolo aderente alla capsula adiposa; esplorazio11e del re11e, della pelvi, del! 'uretere negat~vo per i calcoli. Scapsulamento, repos~ione, sutura di I. Guarigione. Rivisito il malato dopq otto· a11ni dall 'operazio11e asserisce di esser stato se1npre bene e di i1011 aver pii.1 avuto alcun dolore. 1

CAso II. - l\. G., anni 22; entra 11ell 'Ospedale al Policlinico il 10-V~22. Nulla di notevole nell 'anamnesi remota: n,el gennaio scorso in seguito a strapazzo sul lavoro fu colpito da dolori alla regio.ne lombare sinistra con modica elevazione di te1nperatura e pare anche lieve ematuria. Stette in riposo tre Q quattro giorni, poi tornò al lavoro; ebbe di nuovo gl~ stessi sintomi anche più g ravi e perciò si ricoverò in Ospedale: do·p o l 'ulti1no attacco acc11 sa sempre un dolore sordo alla regione lombare. Obiettivamente appare dolente il polo inferiore del rene S. L'esame delle orine dà solo qualche emazia e traccja d'albumina. Radiografia per calcoli negativa.. Cistoscopia negativa. 1


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Operazione: 19 1naggio 1922. Rachianest. nov. stov. positiva. Incisio ne lomb are laterale obliqua; rene aderente alla capsula adiposa; presenza di .chiazze ci~atriziali alla convessità. La pialp·a zione del rene, della pelvi, del primo tratto dell ' uretere riesce negativa; n egativa l a puntura. Scapsulamento. Sutura di I. G:uarigione di I. Il malato non si è potuto seguire lung~ente: finchè se 11e son o avute n otizie, nqn ha più accusato1 alcun disturb(' . 1

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SEZIONE PRATICA

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più leggero; ha avt1~0 qualch e ·crisi a sinistra. Obiettivamente palpapile e dolente il rene destro : all'esame delle orine tracce di albumina e qualcl1e e~azia: la radiogr.afia taD:t-0 a de,s tra che a sinistra più vq.lte ripetuta è negativa per i calcoli : la cis\o~copia più volte ripetuta non d à alcun risultato positivo. A cat1sa delle inteD:se crisi dolorose, che ~o ho avuto occas~one di presenziare, si stabilisce di esplorare il rene d. sul qualch e l 'inferma richiama la sua attenzione. L 'i11ferma è -0perata il 14 magg~o 1926, in « Casa di Cura ». I~ .etero-narcosi si pra(tica un 'incision~ lombar e laterale-obliq11a. S~ trova un rene grosso_. adere11te alla capsu]a ad!posa, con chiazze cica" Lr iziali alla superficie. L 'esplorazione d el r en e, d el-. la pelvi, del pr1mo tratto d ell 'uretere riescono ne- . gativi per la presenza d~ calcoli; n egativa la pun . .. tura. Scapsulamènto. Guarigione di I. Le crisi.i dolorose a destra scompaio n9' del tutto: però dopo. qualche mese dal priID:o intervento l 'inferma ac.... cu sa crisi dolorose a s. pii1 frequenti e più inten se tanto che l 'inferma reclama di esser oper a ta di nuovo: dopo 6 mesi dal primo intervento si esegue an,che lqi scap sulamento· a s. dove si trova lo stesso r eperto . Le crisi dolorose sono del tutto scomparse : sono ora trascorsi quasi cinque au11i dall 'intervento ed ho di recen;te saputo notizie che l '0 perata sta benissi.m o, nè p·i ù h~ q.ccv..~ sato dolori. 1

CAso III. - C. I. Entra nell 'Ospedale di S. Giacomo !l 3 marzo 1924 .. Nulla nel gentilizio e nel1'anamnesi remota personale: da qualche mese l 'inferma ha una serie q~ crisi do~orose con la sintomatologia della cqlic~ renale. Obiettivaµiente clolenzia spiccata all 'angolo OQsto..vertebrale d.; dolorabilità alla palpazione nel punto urete:rale inferiore : nelle proifoD:de i:Qspirazionj si sente il polo inferiqre d el ren e ingrossato e dolente. Al1'esame delle orine tracce di albumina, qualche cilindro ialino, qualche emazia. La :radiografia non rivela presenza di calcoli , la cistosco,p ia non rivela nulla di anormale. Operazione: 15 m ar zo. Rachian . n ovoc. positiYa. Incisio11e lo1nbare o,b liqua: lussazione del rene ed esplo1ra.zio•n e. Si tro•v ano adere•n ze fra la capsula adiposa e la fib,r osa e chiazze cicatriziali sparse nel rene. Negativa riesce l 'esplorazione e la puntura per la ricer ca dei calcoli. Scapsulamento. Sutura di I . La malata riYisla dopo cinque anni asserisce di esser stat a se1npre bene e di non aver più avuto crisi dolorose. CAso IV. - S .. M., qi anni 30; entra nell 'Ospedale di S. Giacomo il 20 maggio 1924. Nulla di no1~evo1le ~el gentilizio ed anam,nesi r emota. Il 111alato ha avuto i11: questi t1ltimi temp i una serie di cr~si doJorose con i car atteri della colica r enale, al lato destro. Obiettivamente l 'esame è negativo : al} 'esame delle orirte tracce di albumina, al sedimento scar si le11cociti ed emazie. Al1'esame cisto scopico 11ulla di anormale : la radio... grafia negait:iva per la presen za di calcoli. Operazione: 2Q n1aggio. In cisione lombare lat craiJe obliq11a: si ampia lo spazio r esecando l 'ullima costola: si lussa il r en e con difficoltà poich è 1nolto aderente alla capsula adiposa sclerosata: il rene è aumentato di volume con punti induriti e punti rammolliti: l 'esplorazione e la; puntura riescoin o, negative per la presen za di calcoli e di pus . Scaps11lamento. Sutura di prima. Il m al ai~.q ~sce guar~to : fl:OU è stato seg·uito ll1nga1nente. 1

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CAso ' ' · - F. M., di anni 22. Nulla di notevole nell'anamnesi r em ota e gentilizio . Da oltre un <inno l 'inferma accusa dolori alla reg. lombare d . esacerbantesi a crisi .: qualch e lieve rialzo te,r mico Radiog rafia per calcol~ e cistoscopia n egat. : all 'esan·1e delle ori11e e111aturi.a micro scopica. j?j operata, n el maggio' 1925 in « Casa di Cura ». Incis. lomb . obliqua, esame del rene, della pelvi e uretere che riesco,n o n egative. Soapsulamento. Guarigione di I che si lnantiene da 6 anni. 1•

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CASO VI. - Suor M. A., ann~ 42. Nulla nel gentilizio e an amnesi r emot a. Soffre da 111esi di crisi cloloro,s e all a reg. lornbare destra con i caraitteri della colica r enale : a volte, ma in modo rnolto

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C~so VII. -. Z.. M., di anni 45, coniugata, con

fig li. Nulla d1 notevole nell 'anamnesi e gentilizio. D~ mesi soffre di crisi dolorose a destra con i car alteri della colica r enale. Si p alpa a destra il polo inferiore del rene destro che appare ·dolente. La r adio·g rafia, più volte ripetuta è n egativa petr i calc-0li: La cistoscopia non dà alcun risultato i1nporrtante,: l 'esame delle orine dà tracce di albumi11a senza presenza di elementi renali. Operazione:· 3 gennaio 1930, in cc Casa di Cura >> . Etero·narcosi . Inc~sione lombare obliqua; rene aderente alla capsula adiposa: si isola e si estrin~eca: app·a re congesto·, con punti di aspetto cicatriziale di co 1lor1~~ grigiastro, duri, e tratti piuttosto molli: 1a palp azione e la pt1ntura riescono 11egative. Scaps.uJ amen;~O (capsula aderente). Sutura a strat~: guarigione di prima intenzion e. Le crisi dolorose non si son più ripresentate: la m alata rivist a il 22 gennaio 1931, dopo cioè più di un anno dall 'operazione asserisce d~ non aver più avuto accessi dolorifici. 1

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ScAPSULA1v1E.NTO I N ANURIA TOSSICA .

I. - B.. T., di anni 39. Ha ingeritO due p a&tiglie di sublill\ato il g iorno 8 aprile 1923 : è trasportata all 'Ospedale della CQnsolazione: n ei primi g~orni scarsa emissione di orine e poi anuria che resiste a tutti ~ mezzi medicj: dopo tre giorni di anuria si pratica in rachiaD:estesia lo scapsulam ento bilaterale con la tecnica esposta : si ha nei giorn~ su ccessivi ripristino parziale della diuresi ch e arriva sin o alla quantità di 500 eme. (orina torbida r icca di albumina, con emazie, cilindri) : per ò le con,dizioni gener alj si aggravano (singhiozzo, ep~stassi, polso piccolo frequente) e l 'inferma muore in 5a. giornata dall 'operazion e. II. - C. A., anni 18. IIa ingerito 2 p·a stiglie di st1blj1nato·: è ricoverat a all'Ospedale della Oonsolazio11e: dopo tre giorni di anuria che r esiste a


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IL POLICLINICO

.tutte le cure mediche . si procede allo scapsula1nento bilaterale in rachianestesia il 23 dicembre 1923. _i\nche in questo caso dopo un ripristino parziale più marcato che nel caso precedente, della funzione renale, si ha la morte in ottava giornata dall'operazione.

RIASSUNTO. L 'A. tr.a tta de1la patoge·n esi .della n·e frite dolorosa ·e ·d el! '.a nuria tossica : ne descrive le lei oni anatomo-patologiche: ne illustra i metodi operatori: ri1)orta nove casi osservati ed O']}e r.a ti . BIBLIOGRAFIA. Sur le traite1nent chirurgical des néfrites. Journal d 'Urologie; t. XXI, n . 3. DANIEL LYNcK. La décapsulation du rein. Ne,YYork Medical Journal , XCIX, n. 23; in Journal d 'l lrolog., t . VI, 1914 .. DONATI e V ANNuccr .. La chirurgia del simpatico viscerale. Relaz . al XXXIV C'.i0ngresso della Soc. It. di Chirurgia, Padova, 25-28 ot~obre 1926. EntzBISHOFF . Traite1nent rfes néfrites par la décortication. Paris, 1906. GLAGOLEW . und ZwETO\YA . Zur Frage der NierenDecapstilation. Zentralblatt f. Chirurgie, 1927, n. 25. GnEco. Le affezioni chirurgiche perirenali. Edit. Giannotta, Catania, 1924. LAMBF.RT. De l'in.cisiOn, lib ératrice de la capsule du re in. Revue d e Chirurgie, 1927, n. 3. LAPEYRE. I.a /Onction r enale après la décapsulation du rein . .Tournal Fisiol. eit P ath. général, t . XV, n. 2~15, 1nars 1913. LEGUE. Des n euralgies rénales. Ann. des mal . des org. gén. -ur~n., vol . IX, n . 8-9. LEI\IOINE. EnervatiOn double des reins dans un. cas de néfrite hématurique dOuloureuse. Journ. · d ' Urologie, t. XVI, 1923. IsRAEL. Ueber den Einfluss .der Nierenspaltung auf. acute u1id chronisclie J(rankheit esprozessen der Nieren. Grenzengeb. d. ì\1ed. und Chir., B. 3, 1899. ·H oFFl\1ANN. Theori e iznd Praxis der NierendekapsulatiOn bei aku l. eintreten der Nie r eni1isuffi ciens . Bruns' Beitrag zur l(lin. Chir., Bd. 131, s. 202. In. Zur Frage der Nier edendekapsulation bei acuten Sc.hadigu1tgen der Nieren . Archiv f. Klin. Chir., Bd. 120 .. H uLSE und LrTZNER. Experi1nentelle Unlersuchu11gen iiber die VVirkung der Nieredelcapsulalion. · Zeitschrift fi.ir die ges. exper. Medizfn, Bd. LII . KuMMEL. Zur Chirurgie der Nephritis. Arch. f. Klin. Chir. , Bel. 98 .. KU RTEN . La d écapsu latio11 rles r eins daris la riéplirite aigue. Journ. d 'Urol og·ie, t. XIX, 1995. MARION. Traité <l'Urologie., ì\1asso11. NrcoLICH. Contributo alla chirurgia delle nefriti. Archivio Ituliano d '(frol ogia, vol. I , 1925. P1EH.I e BnoGLTO. La rmnisezione del simpatico n ella cura della nefralgia. Arcl1iv. ital . di Chirurg ia , VO•l . X , r, f. 5, 1926. PRPAJnE. :R11lletit1s et Mém oir es de l a Société de Chir11rgien s de P aris, t. XX, n. 4, 1928.

PoussoN. ln.dicatiOns Opératoires dans les néphri-

tes clirOniques. Journ. d 'Urologie, t. III, 1913. RAIMOLDI . •i\lti del III Congr. della Soc. di Urologia, 1924. . Rows1NG. Les 1iéfrites ch.iru.rgicales. In Journal d 'Urologie, t. XIV, 1922. RuBRrrrus. Ueber Nierendekapsulation . Wien. Med. Woch., 1925, n. 41 .. SENATOR. IVeur<JJlgie der Nieren. Berl. Klin. Woch .. n. 13, 1895. Sc:HWARz . Ueber vasomotorische Nierenschmerzen. i\.rchiv fur Klin.. Chirurgie, Bd. CXL, S. 648, 1926. . ' roLHARD. Chirurgische Behandlung der Nephritis. VI f'.JOngr. ted . d 'Urologia. ZoNDEK. La pression intrarénal e et le traitement chirargical des 1iéfrites. In· Journ. d 'Urol., t. 11, 1912.

DA l\lSKI.

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OSSERVAZIONI CLINICHE. Ospedale Policlinico Umberto I in Roma - Padiglione VIII Prima.rio·: Pr.of. A.

CARDUCCI.

Anemia aplastica nel corso di una leucem ia mieloide trattata .con i raggi X. Dott. V.

CAVALLETTI,

assistente.

Nel campo delle leucemie croniche la roentgenteil-.api.a coota in~umerevol~ successi, dal g iorno che Sen.n e Pusej nel 1902 fecero i loro primi tentativi terapeutici. I successi debbono intendersi i11 senso relativo, pociehè la prognosi della mal,a ttia resta assol!utamente infausta : rr1a a.n che se la durata complessiva del la vita non viene prolu·n gata, essa è resa possibile n.ella piena attività e nella piena capacità delle 1

forze ~

Accanto ai sue.cessi la roentgenterapia segna al suo passivo, sebben.e rari, insuccessi e forse danni. Le forme resistenti ai raggi sono veramente eccezionali: per lo più si tr.atta di tecnica difettosa o insuffice·nite. Meno eccezionali son·o qu.elle forme che sotto l'azione ·d el trattamento r.apidamente peggiorano. Per so lito in questi casi si stabilisce un qu.a dro sintomatico che ricorda in tutto la leu cemia acuta : nel sangue i g lobuli biancl1i cendono a cifre bassissime; compaiono e predominano nella fOTinu1a elementi immaturi de] tipo de.g li emocitobl.a sti; si manifestano i segni della diatesi e,morragica, compare la febbre e l 'an1m.a l.ato muore in poche se ttimane. l'vlolto più rari n ella letteratura sono i casi in cui si assiste alla trasformazione del qua(lro della leucemia in quello di una anemia aplastica, ·di iregola rapidamente n1orta1e. 1

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SEZIONE PRATICA

tale cura le CQndizio11i del malato migliorarono notevolmente me~tre anche il quadrp ematico si mocl1fiéava. Certamente nòn c~ sentiamo autorizzati ad attribuire senz 'altrQ alla somministrazione ~i fegato gli ~ffetti 01t1tenuti, pote-.µdo aver coinciso CQn una remissione spontantea, ma tuttavia µ fatto resta e noi assistemm,o ad u~ continuo e progress~vo aumento della cifra delle e;mazie. Sco·m parsa la febbre, i fenorneni emorr:agic!, le vertigini, il malato riprendeva rapidamente le forze .. Nel sangue si notava una intensa policromaitofilia e la presenza di numerosi normoblasti in parte policromatici in parte ortocro.m atici, segni cioè di vivace rigenerazione1; purtropl,)o no·n seguimmo l 'an.d amento delle emazie granulo-filamentose. Ai primL del gennaio 1929, i glo.b uli r.ossi era~o saliti a 3.600.000; gli eleme11ti bianchi invece saM. B., dj anni 45; entra verso gli ultimi di livano molto più lentamente e a questo momento inaggio in Ospe(lale presentando il quadro clas- er.ano so1o 4100 con una fo,r m ula in apparenza sico della leucemia n1ieloide cronica. Sebbene egli normale. accus~ disturbi mi11imi, l 'inizio della ma.tlattia deve L'ammalato, sentendosi perfettamente bene, risalire .a qualche mese addietro solo a considevolle uscire dall 'Qs,p edale; gli co nsigliammo di rare l'enorme tumore di milza che occ~oa tutta continuare a prendere il fegato fresco e l'invila metà sir1istra dell 'addome, scende in basso fino tammo a venire di tanto in tanto in Ospedale, al pube, si unisce a destra col fegato . L'esame de·l onde poit er seguire il comportamento del sangue. sangue dava: Glob. rossi: 3.580.000; G1ob. · bian- · Pur continuando le condizioni generali a manchi: 304.000; Hb. : 45; Val. glob. : 0,62. tenersi ottime. e le emazie a salire verso cifre asNello striscio gli elen1enti bianchi risultano rap- solutamente 11o·r mali, gli elementi bianchi, sebpreseD:Jtati essenzialmente da elementi granulosi bene m olto lentamente, riprendevano il quadro del tipo dei mielociti e d,ej promielociti; inoltre leucemico classico Nel git1gno 1929 si era a 27 .000 nu111~ro si mielol)I.asti, emocitoblasti, emoistioblaglobuli bianchi; nel settembre a 61.000; nel marsti. Nulla a carico della serie rossa. zo 1930 a 102.000. So.tto1p osfo in p·r imo· tempo se11za risultati apDa allora per ragioni da noi indipende.n ti, non prezzabili a iitfensa cilra arsenicale nel mese di abbiamo ,n iù pott1to seguire eim atologicamenttè Juglio veniva trattato con ~ raggi X. Furono pra- l 'ammalato; ma pei: notizie avute del tutto ~~en: l.i cate nel mese nove sedute a distanza di tre temente abb·i amo saputo· che 1e sue CO·nd1z1on1 giorni 1'una dall'altra con la seguente tecnica: generali' continuano ad es sere molto soddisface~t~ S. E. 35 cm. - . 2ma - D. F. 30 cm. - fil- e che a due anni di distanza dalla grave cr1s1 tro X Zn + lAl ·-- tempo 10 minuti. subita, rna]grado non abb~a fatto e no·n faccia alIl quadro ematico seguito volta a volta si mocuna cura, egli attende co•m e normalmente alle • • dificava rapidamente. Il 1~ agosto i globuli bian- sue occupaz1on1. chi erano discesi a 25.000: le condizioni subbiettive ed obbiettive del malato erano molto miglio. Questo il caso clinico osservato: esso ci è rate. ·N ell'ottobre però la cifra era risalita a 60.000 per cui con la stessa t ecnica furono praticate oombrato degno di interesse per i seguenti motivi: altre quattro applicazioni di raggi X. Dojp o queS!ta seconda seri.e la cifra dei globuli 1) perchè i·l gtave quadro di anemia aplabianchi cadeva molto rapidamente: ai primi di stica sviluppatosi nel d·ecorso di una leucemia novembre . era a 5000 ,· si notava una completa assenza di forme i1nmature; la formula dava: neu- mieloide .cronica trattata con i raggi X non ha avuto quell'esito .infausto che ·si poteva trofili 72: eos . 1; bas. O; linf. 15; mon. 6. Le condizioni dell'ammalato intanto si facevano t:)o-iustamente temere, ma è stato solamente inquietanti; era divenuto estremamente pallido, tra11sitorio; accusava debolezza , cefal ea, vertigini; aveva feb. 2) per la pronta risposta dell 'anemia al bre a 39° e piccole ma continue em·o·rrag1e gengivali trattamento epatico·, essendo in un m ese e L 'esame del sangue n on era meno impressio- n1ezzo la cifra .dei globuli rossi salita da nante: il 27 novembre dava : glob. ros &i 1.200.000; 1.200.000 a 3.600.000; glob. bianchi 800; Hb. 32; Val. glo b. 1,23. All 'esame m orfologico assenza assoluta di forme 3) sopratutto per ch è conferm.a , ·n el modo immature sia a cariéo della serie bianca che della })iù chiaro, la nozio ne oramai acquisita che i rossa. La formula er a la seguente: neutr. 56; eos. 2; bas. O; linf. 28; mon ~ 14. Le ,Diastrine era- r aggi• X non guariscono in sen so vero le leucem1 e· no 130.000. Si può spingere all 'estremo l'irradiazion e : Il grave quadro ematico unitamente ai fenomeni clinici facevano t en1ere l'esito infausto a breve non per questo la cellula stam.i nale r egr edisce scadenza: si pensò allora dj somministrare fegat0 da lla su.a a bnorme deviazione. Vi è perciò u n fresco. Sen za riportare t11tti gli esami di sangue J11·om ento a cui bisog na arrestarsi: arrivando i1~a·t icati, possiam o dire ch e èloino pochi giorni di

Witcher riporta un .caso sopravvenuto dopo trattamento con radio. Roas un altro dopo trattamento con raggi X, in cui venne a·n che praticata l'autopsia che dimostrò una intensa tr.asforrmazione fibrosa della milza e del midollo osseo con scarse isole r esidue di cellule midollari. Il caso capitato alla ,n ostra osservazione appartiene a questo gruppo per il gr.ave quadro aplastico stabilitosi dopo il trattam.ento roentgenterapi,co, ma se ne è differ:enziato per l 'evoluzi1o ne. Ne riassumiamo breve·m ente la storia :

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IL POLICLINI CO

alla leucopenia si sorpassa lo scopo. La leucopenia è l 'espressione del.l a degenerazione dell '01·gano irradia t o e, come dice Vaquez, ciò non porta ail la trasformazione regressiva di un organo deviato n ella sua fu.nzione ma a lla sua m o,rte fun·zionale : ciò che non è nei nostri . scopi. Roma, gennaio 1931. 1;

RIASSUNTO. Si ·descrive un caso di anle mia aplastica sviluppatosi n el decorso ·di una l·eu cemia mieloide croni,oa trattata con i raggi X e si fanno alcun.e osservazioni sul.l e particol.ari.tà del decorso.

LEZIONI. La linfogrannlomatosi. Journ. de ll1éd. de Pa1is, 19 febbraio 1931).

( AsK..\NAZY·

Il problema .della linf~ranulomatosi. 1p reoccupa i medici_, poichè s~ giudica che il linfogranulom a si osserva oggi più f.requentem.eillte che prfma e, oome 1per il can.crt0, ci si domanda se vi è un aumento ;real1e e prog·resstivo della màlattia o se la diagnosi giusta è posta .p iù spesso, garentita di r egola d a u·n a escissio·n e esploratrice. Notiamo .anzitutto che noi possiamo procedere a ll 'analisi del la natura del li11fogranulo·m .a esaminan·d o il proble ma etiiologico o apprezzando i suo i ca:r.atteri anatomo-clinici . Studi.eremo una dopo l 'altra queste- quistionri , ma, per far risaltare l 'importanza d ei car.atteri anatomo·-·Clinici, n otiamo subito ch e questi ultimi ha nno ipermesso 1di a ll.a.rg,a re il qùa dro d el linfogranuloma in m odo tale ch e noi sa:p piamo aidesso che quasi tutti g li organi d el llJOStro organismo possono essere- presi ·dal male. Considerata alt 'inizio co·m e una a ffezi-0·n e essenzialmente ganglionare, il linfogranuloma è oggi riconosciuto come ·un;a malattia di cui il quadro anatomo,clini ~o può essere cara tte,rizza to sia dalla predominanza d~lle lesioni su tale sistema sia da lla generaliz~zione d ella :affezion e. ' 1

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J.

NOMENCLATURA E PROBLEMA ETIOLOGICO

Non esisto,n o n1olte ma lattie che, sotto una ~le 'vari~ tà di rlenomlinazioni, abbiano 'nei diver si paesi occupato un rango così im1p ortante. Nel desiderio, b en comprensibile ,iDJ principio, di conservare 1per l 'aff.ezione in quisti on e il no me più anfìco., si ·Jl~rla ancora attualmente di m ,a lattia di Hodgkin, ip:oichè questo autore tracciò un quadro di un insieme di stati mortbosi fra i quali si trovava m olto probabilmente il linfogranuloma . Per altro allo1

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ra le basi · anatomiche non erano ancora assai soli,d e pe•r p ermettere di distinguere i quadri clinicamente più o meno simili fra loro. Ricordiamo ·ch e la leucemia, che doveva essere per d ecenni la malattia più n ettan1ente. dem.arcata fra le a ffezioni iperplasti che dell 'apparato ·ematopoietico e ganglionare, non era stata ancora scoperta. Più ta-rdi Cohnheim introdusse per uno stato .an.alogo, n,el quale manca la modiificazione leucemica classica ·d el sang ue, il termine di pseudo-leucemia , termine ch e ha reg nato per lungo tempo a lato di quello di leu cemia. Lo sviluppo ulteriore delle nostre conoscenzie ci h a obbligati pe·r ò a ri·du.rre sempre p iù i'l g ru•p po delle pseu,d o-leucemie a misura ch e un.a serie di splenomeg.alie di ogni origin·e se ne dist~ccavano per otte-nere un 'Posto speciale n.ella serie dei processi infettivi. È c osì clie il nome di pseu·do-leucemia è radiato dalla nomen clatura patologica o al più viene mantenuto p1rovvisoriamente, com e ultimo v.esti.g io ·di questa nozione di leucemie fanta smi, niell 'an·emia pseudo leu cemica diei fan ciulli, di Jaksch-Haye111. In F1r.ancia, Trousse.a u h.a creato I.a sindrome dell 'adenìa e Billroth .h a parlato del linfoma maligno.. Si è oritic.ato que-st'ultimo aggettivo in con sider.azionie d el fatto che non si tratta di nleoplasn1a. Ora, è 1es:agierato dli re ch e l'assenza id i tumo:re m.aliigno ci vieta di con side.r are ma1igna una mal.àttia: noi non- ci asteniamo per esemip io <l.al parlare di sifilide maligna, di endocardite maligna , ecc. Io non posso n on Ticordare ch e, ancor.a fino· a questi ultimi anni, ho utilizzato il no·me- di Tinfoma ìnal1gno a lato .a quèll.o id i linfogranuloma, ma evi·d·enitemente è preferibile u sare run termine ch e- vi en e im·piegato ovunque. Il nome è in ·og·ni caso più preciso .e si presta a mino ri confusioni che la denominazione di linfosarcoma di cui ,si serviva ancora Virchow. N·on ·dimentichiam.o ch e Virchow fa ceva ancor.a entrare i tumo1ri infettivi .ad .agente specifico n ella categoria de-.i tun1ori, mentre oggi noi riserviamo il nome ld i linfosarcoma aid un blastoma di struttura linfatica che dimostra tutte le pa1~icolarità di un viero tmnore. È per le 'ragioni su tindicate ch e la ·den.ominazione di linfog.ranulomatosi ha rprevalso su tutte quelle- che sono state proposte durante un secolo. Le vecchie denominazioni ·dimostrano c.11e parecchi autori non esitaJr:Olilo 1a 'con sid·e rare questa malattia 00me un processo rnieoplastico e, per questa ragione o per altre, il problema etiologico fuJ tra·scurato o trattato in modo SUipe-rficiale. Un ·p ri,mo prog1I'lesso su questa vja fu ottenuto dopo il 188-5 da un p iccolo numero di osservatori cl inici (Ebstein, Pel), che ave,rano osser' rato dei casi ·di cc p eudo-] eu cemia » con accessi febbrili, cosicchè essi avanzarono l 'idea che questi casi di pseuldo-leucemia pote-ssero rappresentare una malattia ·i nfettiva alla quale il/ 1

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pri1110 di questi n1edici 1died e il nome ·di cc feb bre ·ricorrente crQIIllica ». Gli AA. citati no11 sono i)erò r~u c iti ad isola1re un .agente patoge11.o . L a .s itu.azio11e cambiò dopo g li studi di As kanazy d el 1888, ch e i11a ugura.rono1 una nuova era nel n o tro· orie11ta111 ento ·s ulla natura ·di CTU·este malattie dette • 1)seudoleu iee111ich e infettive. Askan azy ebb e l 'occasion e di fare un esame. clettag li,ato ·d el c aso .di un.a g io1v.an e 1do11111la ch e J)'re·s entò il qua dro clinico ·d i una affez ione febbrile accom1)agnata da uDJa sorta di tumore i1on 1doloiroso d1el1.a region·e ·sopr.acl.avico lare . L 'auto1) ia dinlostrò tino sv.iluippo a·b bondant e di trumori g:an g l ionari n ella region·e soprac lavicolare., trach eo-bronc.h iale, r etroper.itoneale sopratutto .all 'ilo d el l.a milza e n el m esenteir e. In questi })accl1 e lti g·anglionari vi era un t essuto m òìto tun1·e ~alto con ·de lle zone opach e. In n essun 1uo·g o si cc1nista tò un processo tub er colare n etto . Poich è il san~ e non dimostr.av.a a u·n1 e1nto dei leu cooiti, fu fatta di.agn oi di pse·u do·-le uce11l ia febbrile . L ''esame micr osco1)ico ·p e·rm.i se 1>erò .di r111e ttere in e' riden za delle cellule -g ig·a11ti di .La11gh.ans e, n ei gan g li 1>iù 1)icc0Ji, dei baoilli qi K o,ch in qu,antità a:ssai con sider ev.o l e . Si trattava dunque idi :una for111a particolare di t uber co1.o i, car.a tterizza· ta dallo viluppo esclu sivo d el proces o t uber colar e in1ell 'a·p1)ar ecchio g.angliona·r e .e d.all 'as 1)e lto n1acro ·copico in olito d ei g.an a li tubercolo&i . La coper ta di que t a a ffezion e autoriz7..Ò l 'Askanaz.y \3-d a ffer1 11ar e ch e e · ist e una a ffezi o·n e tuber colare g·e:i;ier.alizzata dei gang 1i l i11fatici ch e .d à orig·i11e a l q ua d·r o clinico d ella })&eudo-le ucem ia febbri le. Er.a id.a· do1na1n1dari ·e i casi d egli AA . p,ri111a c itati n on concer11ev.ano stati l)atolog ici sirr1ili ; g li e anti ulteriori ·dovevano i:is1)onder e d efìniti·va111e11te a c1 uesta qui st i o·n e ~ Ask.an.azy osser-vò su ccessiva · 111erute d ei ca. i in cui e·r à in1·p·r e ·sion an te la 11roliferazion e con tendenza evidente .alla n er ro:,i . E bbe a11,l 1e a·d os erva·r e un caso in c ui c1uesti focolai n ecr oti c i loc.ali zz.ati n el fega to e ra11w tinti in verde-11er o da]la· bile·, g r azie a 1J'a1ffi11i là ·dell e zone n ecr otich e pe·r i pig 111enli , <t l'finilà c.l1e l 'Aska11azy caratterizzò J)iù t ardi co111e l)Ìg n1e11tofilia d·elle nec·rosi. Frattanto era cor11par o u11 lavoro ·di Pal t a uf e Ste rnberg (1898) .ch e doveva aver e una '.D'ra nde .11isonanm n el ·m o·n ,do 1m e·di1co. f~ u·e­ s to lavoro ~ra stafo concepito n·el sen so d e1la J>rirn a •pubblicazione · di Askanazy; g li AA. i 1Ill e ffe tti v jlt1ip1pav.an o· n ell a i11trodu2ione del loro - .. t u·clio l ' i d e.a ch e il · c1ua dro anatomo- cl~nico cc j ) ·eudo- Jéu cemi co n ra1)1)r esentasse un.a for111.a J1'articolare del la tub erco lo~i d ell 'a1)1paralo lin·fa ti co, fo·r 111.a i)arti col.are c.aratt e.rizzata 11\orfolo1g ica111e:n·t e dall a te11<len za .de i p r od ot1 i J)atolog·ici all.a n e ero . . i e dall.a pre en z.a di rell11le ' 'ol un1inose. J)erfino g iganti , ch e non corri. pendon o a lle cellt1l e g iganti di Lan o-h ans. pur esi'" tendo for111e intern1ediarie. Sono le 1

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SEZIONE PRATICA

cellule alle quali si dà attua J111ente il n on1e di ·cellule di Sternberg. È noto con quale p er i Lenza la di cussione sia co~inuata .attraver so g li a11ni per sapere se questa affezione è v.era m ente di etiolog ia tubercolare. Askanazy s tesso, uno .de i pri1ni, dur.ante u1DJ Congiresso n el 190± .a Berlino , si oppose a qu-e ta concezior1 e et~~·l ogica, m etten.a o in ·.evi1d enza~ ch e la (< pseu1d ole·u·cemi.a » ttJ:ber colare ·da lui descr itta è ·un 'affe.zione in cu-i i c.aratteri istolog ici di una ·tubercolosi. caseo a ,s on o evide1nrti e ch e .g li erano noti a l tri quadri <e pseudoleu ce1nic1 » ch e si .a llontanano p er la l oro struttura dal tipo linfatiro e in cui l 'orig in e tub e~·colare n on si rivela n.è all 'esan1e n1.icro copico n è co·n1 l 'inocu la zion e n·egl i .a nimalj . Ma un buon nume ro di AA. sono rimasti at taccati p er lungo t empo all 'o·p ini one ·d ell 'orig i11e tu.b er col.a.r.e di questa 111alattia, malgr:a d·o ]o te o Pa ltauf abbia più ta't"di rin unçi.ato .a m.ante n er e guest a i·d e.a. Il fa tlo ch e qu·e sta inter1)r etazÌ<o·n c etiolog·ica abbha tro·v.ato ta11ta s.im1p1a tia pres o g·li AA . ap1J)a re ·in e.fretti di · un certo peso . La p ubblicazione 1di F.r~a·e!nkel e Much provocò un.a grande.. in1pressione, poich 'è, in un a quantità consiperevole de i casi ir1 quis tionc, g li 1\ A. I1an110 J)Otuto dimostrar e la i)r e en za e.Lello cc g ra•nula zioni ·di ~fu cl1 » n el t es .. uto n1a ]a to di 1)a1rec~ chi organi. O.ra, q•u e t e g ranulaz ioni sono con. i1d erate l 'equiv.alente n on .aci·d o-resi tent e dei b acilli d.i Koch. Un punto C·Peò una piccola confusione, ed è ch e n ello st esso .articol o g li AA. riferivano un caso di leu cemia i!n cui la ricerca ru queste :cc granulazioni )) ie ra u g u.alIl}ente IJositiva. Qlaeste g r anulaz io·n1i, ci si ·d oma ndò, sono in qu·e ste co~ndizi oni sem pr e l 'eq u.iva lente dei ·bacilli di I\..och 0 rappresentano lln .al lro, m i·c·robo? E se si tr.a tta di b.a cill:i di T<ocl1 , sono esse effettivam ente l 'agente })atog·ono r e.a le di questa cc li·n>foo-ra nulon1atosi » o f<'O.JlO solo in rapporto co11 il t e rre110 tuher colar~ sul qu.ale l 'a ffezion e spesso si svi1up1)a !) Noi con osciamo molti al tri stati patoloo·,ici ganglion.ari in cui s i osserva n ell o s tesso te~1)0 una .recrudescenza di u na vecchia tuber colosi. È stato ri·p reso numer ose volte I 'e ame delle g·ra nulazioni di Mtlch n e] t e s uto l1i11foo-ranulom.a toso, ma con risultat i .as olutame11t~ contradiftori. Citiamo , fra g li AA. ch e difendevan o la n.atur:a tuber colar e d el linroa.r.anulon1.a jl .Baun1garten e. poi . Loewe·n s te i11 '° di cui . pr.1mo s1 appoggi.ava 111 11iar te ull c e l)er ien ze ·del secondo. Baumgart en i)ensa con l 'Askanazy ch e il . linf?g r.anuìo m a non può esse re una forma d1 tuber colosi m odifica ta dalla co~ s tituzion e, dal t erren o d el n1ala to, poich è l o te so malato pt1ò esse re contem1)ora·neam en t e a ffetto d.a linfogr.an u lon1 a e da tubercolosi classica speci fi ca . La supposizionè e.b e il b acillo d i Koch cl1e d arebbe orig ine al linfogranuloma· sar ebbe di v irt1lcn za .a lt enuata è 1

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insosteilibile poichè il grain·uloma è più m .a li- gani alterati e Gru1nbach lo ha coltivato a gno della tube·rcolosi tipica a bacilli virul en- varie .r iprese, servendosi delle culture del sa11ti. !Baumga.r ten giudica piuttosto cl1e il bacil- g ue .d~i malati, sangue prelevato durant e gli lo debba essere di un altro tipo per i)rovocare accessi febbrili. Egli è anche riuscito a rila linfogranulomatosi. Ora, il fatto di con·sta- produrre n elle cavie. una infezione cronica cl1e tare una parentela fra il bacillo di Koch e ;jf localizz.a,1a sopratutto nei polmoni e d·i c ui l '.agente patogeno del linfogr.anulom,a , così l 'immagine micr·o~..copica ìrlchiamava un pocome. viene ammessa fra il bacillo ·di Koch ed co la struttura <lei focolai g1';anu.Jomatosi. Ma il bacillo 1dèlla le·p ra, -non ci obbliga a pr-0- queste esperienze non dicono ancora l 'ultin1a clan1are identiche le malattie che loro sono parol.a, poichè l'alterazione ganglionare non imputabili. Quanto a Loewenstein, questo A. prevale.va mai nel quadro clinico, come ("' ' aveva avanzata l 'idea che i1 linfogranuloma r~gol~ ~n patolog·ia u1nana ed ,i baci·l li pseudofosse Ullla m.anìf~stazi~ne tubercplare ·p oichè d1fte.ru.ci si trovano molto diffusi .n egli orO'a11iegli aveva cre.duto di vedere nelle cavje inocu- smi . Il problema etiologico resta dunque ~c111late con bacillì di Koch delle modificazio·n i pre aperto. istologiche che richiama vano le strutture linII. CARATTERI MICROSCOPICI. f ogran ul om a tose. O·r.a il Loewenstein ha riC001 trariamente al progresso troppo lento 11u11ziato a lla sua antica idea. La tubercolosi è una malattia talmente ·d·iffus.a a Vienna, che del proble.m ,a etiologico, le nostre nozioni anala sua coesistenz.a con il lin.fogranuloma si tomiLthe su l linfog·ranuloma sono · molto aucompremide facilme.nte. Numerosi osservatori mentate n el rorso degli ultimi decenni. Ciò hanno pr.o vato } 'inoculazione del m .ateriale lin- che h.a contribuito molto largamente all'acfogranulon1atoso all 'animale di scelta per l 'in- crescim~nto dell~ ?ostre conosg~nze sulla pafezione speir imentale dell.a tubercolosi, cioè al- togenesi e la cl1n1ca della malattia è la cola cavia, con un gran num1ero di risultati sta?za ·del suo aspetto istologico. In effetti , è negativi. A·skanazy inoltre ha eseguito in due fao1le, ~ella g:a~?.e maggiorania dei casi, porripTese l 'inoculazione nelJ.e scimmie. N·ella pri- re I.a diag.n.os.1 con .certezza esamin.ando· qun 1ma esperienza la scimmia fu sacrificata sei . che preparato mìoroscopico. Ecco sche.111ar icamente i ca·r .atteri 1istologi cj. ~~·si dopo l'innesto ·d i un pezzetto .di ganglio I ) Anzitutto si riota Ja · scon1parsa. dcllfl. l11n1fog ranulomatoso nella milz.a e nella cavità peuitoneale, e- I 'autopsia non mise in evidenza struttura; de•l g.anglio, n el quale non si dialcuna alterazione patolog'ic.a. Un'altra scim- stingue più la zona corticale e inidoll ar·e ed 1nia fu i11oculata sotto la pelle del collo con in c ui i follicoli linfatici sono scomparsi .nelil n1ateriale di un ga!ngl.io cervicale gr.anulo- l 'alterazione ·diffusa del te-ssuto. La cl1iavc di 111atoso .. La scimmia visse ·p iù di un anno que~to ·rivolgime~to ·della struttl1ra ganglion asenza presentare fenomeni morbosi, ma· un re si trova essenzialmente nel ruolo, preponde. ' . . r.ante de1J.o stroma, cioè del tessuto r·eticolarr 0 ·1orno mon improvvisamente. dì UJna emorrag,i a dalla bocca . L'esame anatomico mostrò dei ed endoteliale dell 'org.ano che esiste nella r)olmoni normali e per oontro un picco.lo corteccia e nella ·p arte mido.11.aTe, nei seni linga1lg·lio tubercolare cervicale che aveva eroso fatici e al di fuori di ess1i. Secondo J.e osserla carotide e causato così una emorrao-ia m or- v.a zioni fatt.e da Askan.azy n ei P.rimi tad1, il b ta.le. .Questo ganglio presentava l'aspetto or- pare·n chima ifinfatico· ·p uò, dura11te un certo cl1nar10 della tubercolosi caseo~a e con teneva periodo, conis ervarsi a n cora mol Lo bene-, enbacilli d.i K~c~. Anch e ammettendo che que- trare anche_ in proliferazione. iperplastica, i11a d°:po qualc~e t empo e so è .ridotto a spese desta inan1festaz1one tubercolar·e unicamente locale .della scimmia sia stata conseroenza ·del- g.11 ele~ent1 dello stro111a in attività 1)rogre~­ 1'inoc ulazione. ·del ganglio gra,nil.11lo~atoso del- s1v.a. V1 so·no quasi se•n1pre ,a ncora dci linfo1 uomo, non potremmo tirare altra co·n clusio- c ~ti disseminati o in i)iccoli acct1rnuli, opragne d.a 9ue ta esperienza <lhe quella d ella pre- g1ung·ono ·delle cellule plasm.atiche, m .a l'esenza s Ln1ulta.nea di alcun,i bacilli di Koch n e.1 len1en1to finfatico si riduce- a n1isura ch e il g.anglio malato di un 'altra affezione . Consi- processo progredisce. Se più ta-rdi, spontanean1ente ·O sotto ~ ' influenza del trattam.e nto rad~ra11do tutto, viene abbandonata sempre più I 'idea che il b.acililo di Koch sia I 'agente re- diologic o, il gang·lio si atrofizza e s'indurisce sponsabile ·del linfog ranulo.n1a. Si può anco- l 'organo è traversato da setti - fibrosi più ~ meno larghi e la stn1ttura antica de l O'an1r~ tentare di trovare in quest-0 processo l 'ag lio finiisce per e-ssere quasi irriconoscibjJ~. z1one del virus filtrante. dei baci1li di Kocl1 2) Un se-condo ·carattere ch e serve molto ma finora regna fra g li AA. u.n certo scetti~ cismo a tal riguardo. P e.r contro , si conside- alla diagnosi microscopica è dato da1'1.e celra come agente possibile un microrganismo lule di Sternberg. D.all 'inizio ·d ell 'affezione i può osservare cl1e appa.r tenente ari corionbatteri, parenti ·dei basopratutto le cellule del reticolo ·h anno tencitli della difterite. · Gli AA. ame-ricani ne. 11anno segnalato la ·denz.a ad ipertì·o,fizzar. i. Appena percepibili .a.Ilo stato no,r male n el o·anglio linfatico, que_te }1resenza co n 1 ·e~an1c battcriosCOJ) i c o <legli or1

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ingross.a110 i11 tut~ le loro parti: protoplasma, nucleo, 11ucleoli; fino alla forn1azione di cellule g·iganti. 1'1 loro nucleo divie11e volu 111inoso, polin1orfo, 11on rarame11te multiplo !Jer an1itosi o .p er mitosi .. I nuclei sono al principio chiari, poi oscu·r i e questi nuclei scuri e lobati possono talora somigliare a quelli dei 111egacariociti con i qu.a li del resto, essi non lwnno niente di comune, n è nella loro ori- , gi11e .n1è nella loro struttura i11tin1a. Si o9Ser' 'ano talora ·dei fenon1eni r eg.r essi,ri su queste cellule, ciò che aun1e11ta ancora il loro polimorfismo. Il numero delle cellul e di Sternberg varia secondo il caso e l 'età del })rocesso; al , principio occç>rre spesso un po' d 'attenzione per trovarle, più tardi il loro nun1ero può essere gr.a nde e, in ·certi stadi, esse possono ·d o- , n1inare la ~cena a primo colpo d 'occhio. Di regola i- le cellule si distinguono nettamente dalle cellule giganti di Langhans che per altro non 11anno, com·e è noto, valore morfolog·ico assoluto per la tubercolo·si. ~ probabile che il vir-us d·e l linfograntUloma ·di.a origine .alle cellu. le di Sternbe.r g, n1a l'affermare d 'aver visto il . virus ·d entro di esse sarebbe prematuro. ,e 3) Bisog 11a poi r icordare la presenza frequente di leucociti eosinofili in seno al tessu-: to linfogranulomatoso, me no· costanti delle cellule <li Sternberg, ma frequenlen1e11te presenti. Se si cerca attentame.n1te, si trov.a110 di regola a lcuni e·o.si11 ofili talora nelle parti riccl1e in cellule, talo1~a l)iuttosto l u11go ]e ~ triscie ed i setti fi·b rosi. Ma vi sono dei ca i in cui il lo ro nu111ero è •con iderevole, ta19ra così g·ran.de da inondare inte.ri caro.p i. La loro quantità sen1bra aun1entare con l 'an zia11ità del i)rocesso ed è per questa ragione ch e· ci si può don1and.are se l 'eosinofilia è la con eguenza di.., retta deil'agente patogeno O})pure UI1a reazione ulteriore in ;r.appo rto con il ri.a ssorbimento del te·ssuto alterato. La presenza degli eosinofili facilita l 'in"' torpret.azione di un ,a ltro fenomeno che si oserva talora spontan,e amente, J)iù spesso con1e prodotto con secutivo alla estirpazione: i cri stalli di Cliarcot. Dal t~m·po· i11 cui 1\.s.kanazy li vide p.er la prim.a volta, ·esse11do a11cora studente, in un ganglio « pseu·do-leucemico n asp<!rtato· chirurg·icamente, egli ha preso 1'abitudine di con e.r,rare un pezzet.to del ganglio n1alato a llo stato fresco uno o J)arecchi g iorni per ricercare in seguito questi cri stalli che si tro·v ano nella J.inf0oo-r.a.nulom.atosi. È vero cl1e essi furono, osservati qua e ]à dall 'Aska11azy in un g·anglio carcinomato·so co11 eosinofilia locale, ma in queste condizioni un errore di diiagnosi no'n è possibile. Evidente1ne.nte, bis.o.g·nerà ancora esclud·e re l 'esistenza ·di una lcu ce111ia mieloide. Qualche volta l 'Askanazy 11a vi..: to i cri talli di Cl1a.r cot al i11omento del1'au Lo·p ia g ià n ei focolài graJ1 ulo1n.a tos i, ·qua11do Ja n.e.crosi aveva attivato la lo·r o forma• z1one. 1

±) Si arriva co·sì a un altro carattere mor, 1

folog·ico di questi J>rodotti 'patologi ci : le zo11e di necrosi. Notia1110 anzitutto che fe i1ecrosi 11011 sono i ndispensabili .p er caratterizzare l 'as1)e tto istologico, co m e si pen·sava prima, ma degli isolotti di i1ecrosi sem·plice o ialina e fibri11oide si i1ola110 spesso, ed essi possono ocCU})are un po· to più o n1eno grande. Una reazione n1olto s;picc.a ta no11 si pre·senta sempre allo loir o 1)eriferia, la p·r esenz.a d-i leucociti neulrofili in certi tagli del linfogranuloma si spieo·a in parte con 'le .necrosi , in ,p arte co11 una reazione acuta di altra orig ine. Le necro-si non dipendono da disturbi circolia tori come occluioni vascolari, n1a sembrano un effetto diretto dell'agente patogeno conformem ente a quanto sappi:a m10 dei gran ulon1i infettivi in generale (tubercolosi, lues, mo·rva). 5) Una n1odifi cazione frequente nel linfogranuloma è I.a produzione delle trabecole ialine e sclerosate ch e si elaborano per un allargam ento ed u11a m odificazione d ell e fibrille .del .1~eticolo o de i 1nanicotti perivascolari. Occa" . ion,alrmente queste trabecole possono ess.ere i11 , filtrate da sostanza amiloide. L'amiloidosi dei gang·li linfogranulomato i può sv ilupparsi suh posto e non è necessaria1nente legata all'a. . miloidosi generale. L ' insieme di q·uesti caratteri è talmente ti}) ÌCO cl1e la diagnosi di linfogranuloma è, di re.g·ola , · de.Jle più facili , ancl1e nei oasi inizjali qu.a111do tutti g·li elen1e11ti clistintivi non sono ancora 'Presenti. La diagnosi })UÒ es ~ ere p erò ·difficile in certi rasi a 1d,e corso acuto. In q;1esti casi, si è gl1iclati dalle i:>articolarità i11acroscopich.e del "'q uaclro anaton10-clini co. 1

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III.

QUADRO ANA.TOMO-OLINICO.

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1) Il c1 uadro a11ato1110-clinico inizia ed è don1i11.a to ii1 n u111erosi casi dalla tumefa zione dei gcingli linfatici,· questa tumefazione è spes... o localizzata all '.inizi o della malattia nella r egio11e cervicale, essa può per altro stabiJirsi i11 a ltri e.asi su .altri grup;pi gan.g·lion.a ri. Esisto110 i.n oltre dei casi· in cui i gangli non sono 1 ' isibili, sia ch e essi non prendano ,dimensioni con siderevoli, sia che si niascon,dano n elle cavità del co~po , per esempio n.ell.a regio11e retro-1)eritoneale. Si 11a, di r egola, un int er essan1ento prog·ressivo dei gruppi ganglionari ch e, d 'o·r dinario, for1nano dei pacch etti. Que La 111olteplicità dei ga11g·li tumefatti è assai ca1~a t­ teri tica, po·i chè si tro,ra . nella ste sa regione una collezione di gangli di tutto le g.ra11a~zze cl10 re tano lungan1ente isolati. Il tessuto perig:a11g·lion~re. I?U? p.erò infiltrarsi e così pareccl11 ga11gl1 '11 c1n1 i confondono. L 'imn1agin.e J11acroscopica di questi gangli tume fatti. d1 con sistenza dura è poco caratteristica.; essi sono 1~aram ente en1orragic i, contrariamente al] '·as1)etto dei ga11 o·] i leucemici, spesso grigio-


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[ANNO XXX,ilJI, NuM. 19]

IL POLICLINICO

]) ia11castri o un p o ' g iallastri, conlene11ti qual- 110 ·d el loro valore patognon1onico nel midollo cl1e ' 'olta dei focolai giallo-opachi n ec1-x>sati. osseo, poi ch è si tratta di elem enti ordinariaIl lir1fog·ranulo111a, cl1e prende posto nella i>a- n1ente presenti in questo tessuto, come gli eotolog ia d ell 'appar~ccl1io linfatico , interessa ~i11ofili , i cr1stal1i dì ' Charcot, e bisogna fare s1)E; so a 11ch e tutto ! 'apparecchio en1.atopoieti- att enzione .ancora ·di non confondere le celco. :È ·cosi c h e si osser,ra frequenLen1ente, n1a lule di St ernberg oon i 1negacariociti. Si ha non c ostar1temente, un.a i)artecipazio11e ·d ella u11 quadro microscopico pittores·co del lin fomilza. ' g·ranulo111a midollare quando il parenchima si 12) La spleriomteJg,alia linfog·ranulo·m aLosa è .atrofiz z,a~o ed il reticolo in via d 'ipertrofia si )) UÒ condurre a tu111efazioni più o me110 forti c o1n.1>011e ·di grandi cel1ule reticolari a grosso del la inilza , di cui I 'asp etto macroscopico è nucleo lob.ato o .a nuclei multipli. sig nificativo . Ess·a co11tie11e u11a quantità più Le co11seg· uen ze ·d el linfogran1Uloma sulla o n1e110 grande d·i nuclei più duri ch e il re- con11)osizione d el sangu e n on sono sempre tisto ·dell 'organo, e c h e sono c ircoscritti o si 1)icl1e . Una l eucopen:la e·d una eoJs inofifia pos~ i)erdono' sotto for'n1a ·d i cordoni .duri nel pa- sonio 1)rodu'r si enza essere costanti. r en chin1a, si di ting uono per il loro colore ±) Me11tre il linfogranuloma d ella mriscubi.a n·ciastro spesso m .armo'r izzato , r>er dell e m .a c- lattl ra idel]o sch eletro, che si pro.paga d.a ll'oscl1ie brune d o,rute a depo~ito d i e n1osiderina. '-'O, enza e ser e indifferent e non ha un g rande Que to aspietto v.ariopinto, di zone bianch e 111ein te resse clinico, il 1in·fog ranulom a d ~ l sistescolate al fondo rosso dell ' orgailO, 11a fatto da- ma nervoso è div:enuto un capitol o di una g ranr e a l! '.affezione d ell a m ilza il n om e di << milza d e im1)ortanza . L ' Askan.azy h .a segnalato l '.altei)orfi·do n o cc n1i'lza a salsiccia ». r azi o1le delle ra.di ci e la pa,cl1i- e le1)ton1enin.g'i1. Vi sono dei casi in cui l 'aspe tto d ella n1il- t e con secutiva .all'affezione ·del1o sch eletro. Per za suggerisce subito la diagnosi di un li11fo- i 11a.ggiori notizie vedere la tesi .di Lyon i·n cui .!CYcan1ulon11a .addominale, ei in cui qu.asi tutto il so.g·getto è trattato in modo molto coscieni l processo patologico si svolge nella r egione .zio o nel uo insieme a natomo-c]in.ico. .•clel ventre, n ei g·.an g·li retrop·erito11e.al i e i1ella :5) Fi~a gli organi interni ch e possono es· anilza. La diagno i vien e c onferrnata facilmen- sere sed e d el linfog1~a nuloI!la e, ciò ch e è cate al microscopio, poich è si ritro·v ano tutti gli l)i t.a] e, di t1n lin fogr.anulo!U.a pri miti,ro, bisog na citare il can.ale dig erente. E so può essere elen1enti istologic i notati pri1na. ~) o~. erv.azioni pe.rson.ali dell 'Askan.azy interessat o, non mo~to frequentemente a vero l 'l1a11110 p 01rtato1 a ri t.ene r·e ch e l 'alltie-razione clire, s.u differenti p1arti del suo percorso. C·og ranulom.a tosa d el midollo osseo e d ello sch e- "a Cllriosa, .a livello della r eg·ione bucco-farinletro è della stessa in1portanza ·d i ql1eJla ·d ella .g·ea i11 c ui si amerebbe r~trov.are la porta d 'enrnil za n·e l quadro nosolog ico , 1)er quanto il trata, a causa ·della frequenza d ella .affezione processo d el midollo os~eq sp esso si n asconda ·dei_ gang li cervicali , le ricerche r estano spesso e pos a sfug.g ire a n ch e all'autopsia, ~~ non n e.g·.atiYe. Per contro·, nell 'esofag·ò si può sorsi esa1ninano attent a111ente le os~a . Si trovano pren.dere un linfogranuloma ch e, in un caso di dei focolai gr.anulon1atosi in differ enti parti As k.a11.azy richiam.ava I '.aspetto di' un carcìnodell o scl1eletro, ne lle vertebre, le costole, le 1i.1a e c.11e ·p otrebbe es.sere , in, certi casi, l 'iniestremità , t alora ancl1e nello .. cl1eletro de l la - zi o d el 1infogr,a11ulom.a retro- peritoneale. Le osri111g e. L:e 1e.sioni ·a natomi cl1e possono presen- servaz io11i ·di linfogra nul oma dello stomaco e tars.i sotto un a.spetto 111olLo Yario. Esse pos- tlell 'intestino .aumentano senza e er e freque11. sono esser e diffi cili a n otare acl occl1io nudo t i e queste l ocalizzazion.i s' impongono come o pre·senta1~si com e ·d ei fo colai gelatinosi opp11- .affez ione 1)rimiti'va e talora unica. 6) Più SJ)esso s1 constatano focolai JinfoTe otto forma id i nuclei g ia llastri o g i.allo-,'erda ~ tri o·p achi rra.ssomig·lia nti a n1etastasi neo- grantrl on11a tosi m.etaistatici i11 altri organi in· 1)lastich e. Es e posson o acco-m pagnarsi a rea- terni (fegato, r eni, ·polmo11i , pleu1re, ecc.). ·sozioni ossee diametraln1ente opp o te, cioè a una no .a 11cl1e d.a ricordare le forme g·r,an ulomatose oste-01)orosi infi:amn1at ori-a 01)1)ure ad una del laring·e con disturbi ch e richiedono I 'intero _t eo clero i. La prin1a reazione fa con1_r>rende- vent o d ell o sp eci.alista. Così le ·e ruzioni giranure ch e la . fusione d el tessuto osseo può creare lom.a tose ·d.e1f.a .p elle, che son o tali da creare ·delle immagini ch e fanno p en sar e ad una ca- delle ·difficoltà n ella diag n osi differenziale con 1·ie tu.ber co1are; così l 'Askanazy ha notato dei la n1i cosi funsroi·d e. quadri s imili a quello della spondilite tuberiv-. . PRocNos1 E TERAPL.\. colare . In seguito, il linfogr anulom.a de1lo sch r letro l)UÒ con·d urre a delle fratture spontanee; La prog n osi è assa i seria, in.a la .durata delesso ·può esser e precoce n el quadro clinico 1'affezione può essere varia. Di g raziatamente o arri, are tar.divamente. Anch (:\ qui la diagno i il trattan1e11to 1radiologico, tanto effi cace n eln1ic roscOJ)jca non è diffi r il e sal,ro n elle Tegio- la sua influenza sui gang li patolog ici, non dà n i cl1e 11anno g ià raggiunto uno stadio cica- su cces i definitivi. Un tr.at tament o cau ... ale retrizi.ale . Biso•rrnia se m1)re ricord.àre cl1e rerti . sta a 11cora un pio a esider1o. e:. TosCANO. 1)\lnti J)r ez ios i 1)er la diag nosi i tolog ica 1)erdo0

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[ANNO

XXX'' lll, NuM. 19]

SUNTI E RASSEGNE. ONCOLOGIA. La sierodiagnosi dei tnmori maligni. (J.

LAvEDAN.

Paris ll1édical, 21 n1aggio 1930). 1

Dalla IYrecocità e dalla precisio11e della ·d iag nosi dipende i11 gran parte il su·ccesso del-· la te1·ap1ia antic.a11cerosa. A questo riguardo l'esame anato1no-patolog ico di u11.a bio1) ia è u11 n1etodo di u·n a i)recis.ione quasi a - oJuta, ma la sua utilizzazione pratica· resta J11alauguratamente1 lin1itata ai tumori della pelle e delle cav ità direttamente a ccessibili . La })OSsìbili tà di una dia.g no i sierologica costituirebbe un .p rog resso certo., capace di m ·o dificare gra11demente la prog·~1o s i ùel cancro. . Da p iù di 30 ar1ni 11umerosi ricercatori si sono dedi cati a -'iuesta ricerca e se i loro sforzi non sembra siano stati coronati dal pieno successo, essi n1eritano tuttavia di esser.e conoseiuti. Per chiarezza di esposizione ] 'A. cla ssifica le reazioni proposte in reazioni di ordine chi-n1ico o fisico-chin1ico e reazioni di ordin e biofisiologi co. REAZIONI DI ORDINE CHIMICO O FISTCO-CBil\fICO.

A) R ea.zion e di Botelho. Questa r eazione è b.a sata ul principio segu·e 11te : in n1ezzo a cido è nece·ssario" per ottenere un preci}Jitato 11el siero ·di un can ceroso, I ).aggiunta di ur1a quantità di $oluzio11e jodo-jodurata mi11ore di ·tiuella iadi spen~abi l e per la 1)rec i1)itazione di un siero norma] e . Do1)0 i 'lJ-ri111i J.a vori di controllo, Botelho p erfezionò Ja s ua tecnica i11iziale . Poichè il ' 'ariabile tenore i11 albumina ·d ei sieri può ·co. tituire una cau a di e·r rore, egli propose di valutare preventiva111ente la quantità di albu1111na dei sieri i11 esan1e a m ezzo di refratto1netro e ·di opeTare su c·cess iv.a111 e L1te in rapporti fi i, ia portando al n orn1a1e, p.er co11centrazion.e o diluizion e , il ten o re dei s ieri in albumina (auto-correzione), ia fa ce11do vari.are secondo ql1esto teno-re la quantità ·di reattivo jodo-jodurato a·do1)8rato (e teroLcorrezione). Botell10 ha inoltre pr.ecisato il modo di interpretare i nisultati , pecifican.do che la reazione è da considerane neg.ativa qua11do il precipitato p ermette di distinguere 11ettam·e11te i filamenti di una la 1111)iada 'elettri-ca, è l}Ositiva in caso contrario. Quan.do, n1algrado u11a leggera flocculazio11e , i filamenti ~0110 11e t1.ame11te percepib ili, la r eazione è al li111ite d ella positività .. La reazione· di Botelho, COQ. corTezione refratton1~ tri ca preventiva:, 11.a dato ad .a lcuni AA. d ei. risultati e-ccellenti, la i11agg ior i)al'te 1

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SEZIONE P.R'\ TICA •

pe rò delle ricerche di c ontrollo sono state poco favorevolii. · Si è cercato anche di perfezionare la tecnica della reazione , ma solo la conoscenza esatta del mecc.anis1no della re.azione pern1etterà forse di n1igliorarla. B) Reazio11.e dell'albumina A di Kahri. C111c . 0,07 id i siero di sangue ::;ono disse·ccati su cli u11 foglio di carta da filtro per 15 ' a 26°, i11 u11 v~so ~011te·nente ·d~l i)e11tossido di fosforo, poi estratti pe r · 10' a 261) in 7 cc. di una soluliione di solfato d'AzH 8 a l 37,15 %. L 'estratto viene coagulato al bagno-mari.a bollente ; })er n11ezzo di un opalon1etro si apprezza esattan1ente ·l 'inte11sità ld ell 'i11torbidamento otte11ulo dopo raffredda111ento. Questo n1etodo p ermetterebbe, secondo Kahn , ·di dosare approssin1ativamente la part e più -idro fila dell '.albun1ina del sangue (album in a A), a suo avviso forten1ente din1inuita 11el sangue di canceros i. Con il metodo di I<.ahn la percentuale di esattezza ·dei risultati è 11 ettameriié mig liorata , n1a 1si è ancora lo11tani dalla specifi cità d'esider<ita. C) Reazione di l:Vigand, ·deriv.ante da lln 1)rinci1)io analog o a quello di Botelho, la reazio11e di Wigan.d consist e nell'aggiungere in 1111a sel'ie di 1)r ovette contenenti 2 cc . di siero . dil11 ito in progressione g~ometrica, 1 cc. di ~o]uzione frese.a e filtrata ·.di tannino 1 % e 3 g·occe di soluzione di fu·cs.ina fenica molto diluita. Si esamina -dopo 12 o 24 ore il deposito prodottosi. Nei canceros i si ottiene una precipitazione a tassi di diluiz,ione in cui non i ri scontra n.ei i1on cancerosi. Per Wigand, la r eazione non n1ette in evidenz.a delle sostanze l)r oteiche specifich e del ca11cro , ma è l 'espresi on e ·di un comportamento fisico-chimico i11ud i fi cato delle sostanze 11roteiche <lel si ero. A11cl1e la reazione di Wi.g and n.o n è ~p e­ ci fi·ca })er il cancro e·d è tata d.al Botell1.o trovat.a costantem ente po ·itiva negli ultimi i11esi della gravidanza. D) R ea.zio11.e di 11ercell otti e Pavesi. A 5 cc. cli angu e total e gli 1\.A. a g·giungono 5 cc. di a cqua .distillata. Dopo triturazione si filtra ed al 1iq11ido così ottenutç si aggiung ono 12 cc. di nilro-cloroaldeide-gli cerina per 2 cc. <li filtrato. Con un sangue normale, dopo qualr l10 ora si constata un ])rrc i11itato fioccoso , sorn1011t.ato da un liquido Ira parente g ranato o ro~so-ciliegia; c on un ~ an g· ue di can ceroso il precipitato m .àn ca ed il liquido è g iallo-pallid o o m .arro11e. An cl1e questa reazio11 e non presenta .u na r eal e SJ)eCificità. Vercellotti e Pa, esi hanno ottenuto 81 ,07 % di r es11ltati esatti in casi di tu: n1ori m.a ligni . ma un nume ro importante di malati non canceros i hanno dato reazioni positive . E) Reazione del rosso neutro dì R offo. 1\d J cc . di siero lin1pido si ag giung ono 5 g occe di 11na soluzion e di Tos, o .n eut-ro di Grub1er 1

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IL POLIGLINl CO

1 %o. Con un iero norn1ale 11on si constata alcun cambiamento di colore, il n1iscuglio re -.' sta g ia llastro; se si tratta .al co11tr,a rio di un si e~o . can ceroso, s·i ' 'ed e svilu1)par si una col or~zione rossa car.atteri ~ti ca. In caso di risultato dubbio, b asta ripetere l '01)erazione nel siero. .at,ldizionato con I ernie . di .acqua di . . tillata ; è a l1ora facile apprezzare le differ enze di ton~li- . tà. elle mani di R a ffo e d ei s uoi allievi il ..n10Lodo semb(a cl1e ab_bia dato ri ultati . ec-. celle11 Li, superi ori di 111olto a quelli 'del me- : lod o di Bote lho. eco11do Calderon, la rt}azione di Roffo , oltre .al su o .' 1alore qi.agpo-1 Lico, i)ossiederebb e anch e una r eale i1nportanza })r ognostic.a i11 qt1a11 to, .ri r;tendo]a d opo l 'oper azione, sarebb e IJQssibrle, seco11do il ri- . s ullato ottenuto, . a ffer111ar e o rr1eno la g uarig ion e. Le esperien ze di co11trollo 11.anno da.lo·: 1)e rò risu lt.a ti molto meno . brilla11ti. Le ~sser-. v.a zioni di Hilarowicz e di Janlto,vsk.a-H1J.aro'"l\fi cz hanno 1dimostrato cl1e I.a r eazion e è positiva solo in un? p a rte d ei cancri .ayanzat~, mentre è IJOsitiva ancl1e n elle malattie più .diver se, spec ialm ente n ella tl1b c rcolo~i 11ol1no- . nare. :F ) R ea.zio11e di Vern.es. Se si ·di strjbuisce in una serie di provette d el siero uman o normale e su cce siva m ent e un reattivo capace di d eterminare una 1nodificazion e n el n1iscuglio, e &e, r estando uno degli elementi in quantità fi sa, }'.altro cresce r eg·ol.ar111ente, la modificazio11e no·n anmen ta in rr1odo continu o con la . dose , m,a presenta · d elle alter11at ive ·d i ".ac- . crescin1ento e di diminuzio11i ·secondo un:a c ùrva o ndulata ch e può esser e a 11iù c u ... 1)idi; l ' int en sità della m odifi cazione in ogni i:>-r ovetta l)ttò es ere misurata a l foto1netro . Quando, nelle s le se condizioni di esperien za, si sostituisce a l . . iero normale un sier o IJal olog ic o, l ' i111piego di un reattivo ap1)ro1)ri.ato determi11a lll) a d eforn1az·ione ·d ella c urva. Si tratta dunque di trovape il re.attivo optin1urr1 ca1)ace di provocar e lo scarto massin10 fra lo scarto d el s iero patologico· e quello d el ·iero n orn1ale. ' ' errres J1a dimostrato ch e pe r la sifilide questo reattivo optimum è il IJercty11ol , IJer là tlibercolosi la resor cina , per il ca11cro i sali di ra111e. · La reazion·c di Ver11e·s Jrer il can c-ro , ·d·i:·l tutto recente , non h.a subìto la prova dell e ricer cl1e di controllo , ch e 5ole l)erm c l teranno di . g iudicarla . G) 1'1etodo di Doiiris e Giquel. P er qua11to non ancora controllato , questo m etodo 111erita d'essere conosciuto p er l<i su a sempli Gità. TJ siero s.an g11ig-no f' un m ezzo . costitt1ito soJ..H"att1tto d a so tanze .aibumi11oidi in equili })ri o con una certa con oentrazion e j11 so~tan­ ze "' a] ine ed in p arti col.are in ·c loruro. di sodio. Que to equil·i brio , assai stabil e ne] siero. normale , no11 lo è u g u.a lme nte ql1 ando il siero 1~roviene da un indi v iduo sifilitico. tubercolo. o o can ceroso. Qu e to sql1ilibri o ])UÒ essere nuc so in evid·e n za in J11odo n1olto sen11)li ce 1

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con 1 '~cqu·a. dis tillala. Aggiunta al iero, essa determìna,· i)er abbassam ento della concentra zione s.a lina, la precipitazione . d~ll e g lobuline. Gli AA. h a11na i1ottlto ·s tabilire ch e la differe11z.a di i)rec i1)it-az~on e, ' ralutat{l in çentesimi d~ d.c11sità ·: foto111etrica:, fra un siero al quale s1 siçt aggìunt.a d ell 'acqua distilla t a e. un si~1~0 al quale ·si sia aggiu_nta_ ~ella solu~1òne . f1s1òlocr ica è nulla per i s1er1 norn1.al1, oscilla fra e 3 per l e inalattie che non d eterminano. alt e1:azioni fi s ico.-cl')i111iche d el sa11gue, è con1])resa fra 3 e 10 per, i sieri sifllitic~ ~d ~nfin e è l>l'Oss . inw . .al ~ O o l oltrepassa per I s1er1 canoeros1. . Una r eazione di un.çt tale se n1plicità m eriterebbe d 'e~se r e ri1)resa e eontrollata .

o

, •. 1-ID Reazion e clella .- rrieipstagmina p·recipitante. Ascoli .e Jz.ar av~vano osserv.a to, or sono l)iÙ ~1 20 an11i , cl1 ~ mescola~c\o d~l siero cµ.~­ ceroso co11 u11 .antigen e speciale. in date p)·oporz io.r;ti ,. .s i i)rovocava un abba s~ 1n ento -d ella tensione s uperficiale , ap1)r ezzab1le a llo sta 1Ia~·n1ome ti·o, ed avevano proposto , • sotto il noC' . n le di meiostag mina stal.agmometrl'ca una r.eaz ion·e . siero-diagnostica del cancro 1 basata . ~u q~1est.a · cqn st.atazion e. Ul ~erior~~nte_, I.zar h~ "ap1J)Qrt.at o a l n1etodo delle mod1ficazion1 t ecn1cl1e cl1e lo 11a1111 0 portato .a proporre la r eazione della 111eio tagn1ina J)rec i1Jitante. Si diluiscono a l 10 % in a lcool m etili co esente ·da acetone ·CC . 0,3 di -u11a soluzion e 1nadre cli acido ricinoleico . 1 .cc. ·di questa diluizio11 e· è addizio11ato con 2 cc. di acqua distillata e 7 cc. di soluzione di ·cloruro sodi co . Per Jira tic~re la r eazion e, si . ag:giungo 1 cc. di quesl o 111 i ~c uglio a 2 cc. d1 siero fresco non emoli zza to e s i lascia in termostato a 37° per 2-! ore. I sieri non can cerosi non presentan o cl1e uri a leo·O'era opalescenza, mentre- i sieri canoer osi din1ostr.a no nel l iquido chi.aro una sos1)en sione di fiocchi più . ~ n1 eno f~n i . La r eazione non è s 11ectf1ca. Ascoli stesso lo a111 rL1ette, m a egli pe11sa ch e la s~a esa~tez~ è suffi·c iente, i11 clinica, p er la d1ag nos1 diffe1:enziale. REAZIONI

DI

ORDINE

BIO-FISIOLOGICO .

Poich è il s·iero dei cancerosi con tie11c de i prodotti ·di d~ si11t egrazione. provenienti dalle oellule neoplastich e, era log ico. amn:ette~e cl1e il siero doYesse co11ten ere d egli ant1corp1 sper i fi c i. I tenta tiYi di questo genPr e sono stati nurrtero. . i e coron.ati da poco su ccesso. No:r:iJ)e·rt.a11to, Fry 11el 1925 ha seguito questa real izza11do u11 nuovo metodo . A) Reazion.e di Fry. Da un ca~c ro d el.l a Tna111111ell a si prepara un estratto 111 sol u~1l e . n ell e sol uzio11i salin e e n el} 'acetone, solubil e 1?· alcool. I sieri da esaminare son o scaldati per l11e·zz 'ora a 55°, poi di luiti a tas$i ' rariabili con ~ol11zion e fisiologi ca. Si .aggit1nge in. ciasc1111a clelle solu zioni cosi ottenute I cc. d1 estratto

,.,a


[Aix~o

XXXVIII, NuM. 19]

669

SEZIONE PRATICA.

tun1orale e 1 cc. di colesterol 1 % e si porta il tutto ~ bagno n1aria a 37 ° p er tre ore. La lettura si fa dopo 3 e 18 ore. Una flocculazione indica un risultato positivo. . La reazione ha da to ra più forte percentuale di positività nei· cancri d·e gli organi addo1nin.ali, inaccessibili .a lla biop ia, è posi.tiva verò anche in un certo i1u111ero di casi di tubercolosi, di sifilide, di uppurazione. B) R eazione di Lhem ari1i-J?acius. Analoga n el suo principio a que lla di Fry, ma praticata con un antigene di ·cui l 'A . n on ha rivelato la compo·s izione, n on è stata controllata che dal suo A. . ,. C) R eazion€ di Clem en,te. Si n1ette in co11tatto il siero da esaminare con .u11 e:stratto pre1>ara to secondo una tec11ica s1)eci.ale a partire tla u11 can cro 1.d el sen o. La reazione è positiy.a qu.a ndo si ottiene a l livello .d i contatto .dei due liquidi la formazione di un precipitato <111ula·r e . La reazione non è stata controllata . Le ca u~e di errori in questi meta.di sono 11u1111erose: una ·delle più importanti è .l 'infezio11e sempre pòssibile de i framm enti tumo1~ali ch e servono per la i) repara zione dell ' aµtigene . L 'esistenza nel siero dei cancerosi di fern1enti e ·di antifermenti l1a da~o luogo a num erose controversie ; essa ha nondimeno ispirato un certo numero di reazioni siero~ogi che c.leslinate a mettere in ev idenza questi ferment-i -~ antifermenti più o meno ipotetici . · Una delle più antiche e delle I)iù stt1,d iate è la reazione di · Abderha-lden. Secondo la concezione di Abderh.alden , l 'intro·duzio1Je n et sang ue di elen1 enti anormali, in u110 -stato molecolare in11)roprio a lla loro ·assin1ilazion e o alla loro eli111inazione ·pe·r i reni , provocherebbe la co111i:>arsa ·di fermenti digestivi speciali. Ma la reazione di Ab,derhalden n on poteva· essere , a'" causa della difficoltà della sua esecuzione, cl1e un m etodo di eccezion e. La lettura interferometrica dei risultati l 'h.a resa pratica. D) Reazione di A bderhalden combinata al-

l 'interferom etria. Il siero , ottenuto da 30 cc . <li a11gue è introdotto i11 una 1) rovetta , chiusa co!l un tappo di cao utch o uc, centrifugato i)e r 10 ' e a,d dizionato con alcune g occe di una oluzione di cloridrato di vuzine. Il siero vie n e l)Oi ripartito in, una serie di prov~ tte , le une conten enti , le a ltre non conte1'1enti del te . . suto tumorale. Tutte le provette, chiuse con ta11t10 di caoutchouc, ve11gono messe in termo:-;tato a 37° per 24 ore, poi, dopo centrifugaz i o n~ , si procede all 'esan1e interferometrico. Qua ndo , pa ragona n.do una provetta non conten ente tessuto can cero.s o con una ,che lo conti e11e-, si ha una fort e differen za . la çliagnosi di can cro è certa. E) Enzimo- 1~eaziorie_. Con siste e·ssenzialment r ,n ell'osservare l 'azione di t1n siero su di un di. integrato cellulare e n el notare il tempo i T111)iegat o d a questo siero per r ealizzare la di-

g e tio11e del disintegra to , fin o allo stadio a111ino-.acido. 11 sierò .canceroso, a ca u.sa dei fermenti cl1e si ritiene contenga , effettu erebbe questa trasformazione in u11 tenlJpo più co~· to ch e il siero normiale. ·. La. reazione, pratica ta secondo la tecn ica ind.icata d.a Rebaudi, avr~bbe dato risultati superiori a quelli otte11uti a bitualmente con i metod~ sierodiagnostici /del can cro, ril?ultati però ch e m eritano conferma . '· . 1F ) Reazione di Freurid-Kamirier. :È basata sulla scomparsa n ei sieri can cerosi dei ferm enti co11tenuti nei sieri n ormali. Si fa una emulsion e di . cellule c.a ncero se nel siero da esaminare. Questa emulsione è porta ta in termostatQ .a 40° per 24 ore. Dopo questo tempo si fa un esame microscopico. Se si ritrovano le cellule can cerose intatte ed in . numero a pprossim.a-tivam en te ug ua le a quello iniziale, si- conclu·de ·ch e il siero proviene da un ogg·etto can ceroso. Se, al contrario, le cellule sono alterate ed il loro numero è ridotto del 50 %, si .an1miette l'assenza del cancro. Piccaluga alla numerazion e cellulare ha sostituito ·l 'esame ·interferometrico . La r eazione ha dato risultati contraddittori . Dal.la :ra pida esposizione fatta risulta che l 'emod.iag·nostica d·el can cro n on ·e siste anc.o ra. Si impongono ,d unque nuove ricerche . 1

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c.

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TOSCANO.

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Canc1·0 ed eredità.

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(J. B..\UER.

lVien. Kliri .

~ocli. , · 11.

5, 1931). .L 'A . si è proposto di st11di are se e iste e ve ra m ente u.n a di posizione ereditaria al cancrb, qu.ale fosse la n atura di questa disposizione, e ch e rapporti corressero tra questo fattore costituzi ona le ereditario e l 'azione .di fattori esterni, m eccanici, chimic i, parassitarii ed attini ci. ·La prova dell 'ere·ditarietà del can cro si l) UÒ rag~·i unge,r e solo dimostr.ando 1ch e in certe fa mig lie la frequ enza del n1ale è superiore a qù.anto pot·rebbe con sider,a rsi IJuro caso , e non è spiegabil e con il contag io o• altri m eccanismi sim ili . Og·ni m edico ~ anc11e di noh g rande esperien za - conosce fan1iglie in cui più m en1 ~ bri sono colpiti dal can cro . · I lavori sta tistici .eseguiti in que.s to can1po (sottocomitato della Com1nfissio·n e per il can cro, presso la S. .d . N .) non ba nno ancora da t o risl1ltati certi: del resto le statistich e sono infirmate dal fatto - ·b ene m esso in lu ce ·d a Lubar scl1 ch e la ,d iagnosi di can cro deg1i organi interni si è dimostra ta fa lsa .all 'a11topsi a in più che il 3,0 % dei' casi. Molto,_ n1.a. n <;>n definitivam ente convince nti, s·ono i casi ·in .cui più m em·b1i di una fam iérlia muoion o tutti ·di un can cr o cle]Jo st e~~o oro-ano , com e per ·es., av,1 enne nell a famiglia 1

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IL POLICLINICO

dei a1)01eo11e, dove il 1F atale, suo padre e tre uoi fratelli i11orirono di can c ro ·d ello stomaco . A11cl1e pjù convir1ce11te appa1·e Ja frequenza con cui, i11 certe famig lie, si manifestano neoj)lasmi di· p er sè ra ri ; le eso to i ·c artilaginee i1~u~ti1)l e, il g lio111a d elJa r e Lina (10 su 16 fig li , Ne'''ton ), l 'a11g io1nato i 1della pelle (Ull111.ann), il tu 111ore doppio d e]! '.acu stico (Gardner) ecc. Queste, e 111olte a ltre osservazioni si1n ili di n1ostrano ch e, in certe fa.n1ig·lie , esiste indubbiamente t111a di . 11osizi one e redita ria al cancro. Tali os.se rv.az io11i sono singo.1.arn1ente co nfe rm1at1e dallo studi o d ei tumori sperimenta] i. Dopo1 le rice1r ch e di Virc how, si sono ·m otti j)]icate le o ·Serv.az ioni sull'esistenza di « Kreb fan1il ien », tra i ·conigli, i ratti ecc. Van110 SJ)eci.a]n1ente ricordate ed elogiate le· ricer ch e di Ma ud Slyes ch e i occu:pa da oltre 18 an11i ,dj q ue to proble111a, ed ha esaminato, accuratan1ente anc}1.e dal punto di vista istologicò, oltre 60.000 t opi , facendo .anche degl 'interes$anti tentativi di incrocio; dall'unione di un a11ima le immune insieme con uno i)redisposts:> al cancro, si ottien e una g·enerazione immune, on de la Slyes pen a ch e la disposizione al cancr o sia un fattore ereditario recessivo. mentre l 'in1n1unità è un fattore don1inante : anc h e Ja t endenza alle metasta i seni:bra soggetta .a d etern1inati fattori ereditari i (co1n1)ars.a <li tumori metastatici n ei p9l~oni in quei ce1)}) i ch e spes o an11n.alano di tumore i)rimitivo del i)oln1one). Tra n1olte critich e, le conclusioni della Slycs 11anno trovato, solida conferma nelle ricer ch e :perin1e11tali di Loeb e di Bernste in: e la s ignora Drobovol skaja ha stabilito, i11 rnodo certo, i11 una popolazione .di 2500 to1li, ! 'er editarietà dei tumori i)rimitivi. . Anche con le prove di determin.azio11e arti fic iale del can cro , «'on l'aiulo d el radio , dei raggi X, d el c.a tr.a1t1e ecc. , si è osservato c J1c - pur 'U san·do n1ctodi e modalità identich e n on "i otten aono g li t essi ·r isultati : Wood l1a osservato c l1e sotto l 'azion e irritante d el cist icer co, in alcuni ratti con1paiono tun1ori d e1 fegato, in altri no. , P'-i ccrcl1e di Loeb e di Tyzzer s ui co11igli-sallatori g·iap1)ones i 1)e )·1n ettono di· g iungere all e $lesse co11clu sioni. Così, ta11to la patoloaia uma11a, qu.anto ]e ri ce·r cl1e sperin1entali e bio1o.g ich e .sugli ani~ lt1ali dimostrano cl1e e ist e r ea.l m ente tina di. l)OS.izione ereditaria sia alla formazio11e del r.an cr o cl1e alla u.a localizzazione jn un dato organo o apparecchio: si può quind·i pensare cl1e e~i st.a una disposizion e di tutto l 'organi~n10 ' 'er o il male, e t1na disposizione di 11n oraa110 ~ol o . ' ,r:on1 i1) c iano .adesso a moltiplicarsi le de~c rizioni di casi in cui uno stesso i i1di,riduo è . talo rolr>ito rontemporanean1 e11te, da 1)roce~-

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s i neoplastic i diversi e differenten1ente localitzati e g li Autori francesi (Verneuil) han110 parlato id i « diatesi 11eopJa tic.a »; allo scopo di studiare più .a fondo questo alletla11te proble1na, uno ~ cola·ro d el Ba·uer - Berta A·s cl1ner ha esaminato un g·ran nun1ero (circa 5.000) di protocolli di auto1) ia, dimo tran.d o .che l 'associazione di due o l)iù tun1ori n1aligni, e .specialmente di b enig ni e maligni è rela\ivan1ente frequente , tanto cl1e non si può parlare di <C caso », e ch e il concetto di « diate='i n eoplastica » ne è rafforzato. L '.associ.azione di più tumori maligni è la J) ÌÙ rara osservata, e lo si ·con11)rcnd.é. ageYol111ente se si pensa ch e, in genere, l'individuo .ammalato .del primo can cro raramente sopravvive per ospitare g li altri; non e' è più dubbio, oggi, che a ccanto ad u11a disposizione costituzionale degli organi, esista anche una dis1Josizione ai blastomi in genere . Già nell'uovo fecondato debbono esistere gli elementi per il futuro viluppo del cancro: e noi dobbiamo, ammet1 er e ch e si trovi in esso un « Gen » abnorme, ch e chiameren10 K, mentre nell'uovo i1orm.ale si trova un .altro « Gen », che chiame r,emo G, e che ha un evide nte potere di inibizi on e sulla pro]iferazione illimitata di un q11alcl1e tessuto: G ,e K sono allelomorfi). Ogni in-d ividuo riceve da i suoi genitori llO:l formula genica GG,- GK e> K!K; in caso di rerrressività d el fattor.e K, solo l ' individuo KK ~arà predisposto al c.anrro , in caso di i1redom! nio del fattore K lo sarà anche l 'individuo GK. Sin ·dal 1925 B.auer ·di fende la teoria ch e la disposizione costituzional e al cancro poggia sull'azione di due fattori ereditari patologici (K e K ') : in base a qu esta teoria egli disting-ue nove possibilità di r ombina~ i one di fatto• • • r1 gen 1e 1 : 1) G G G' G'

2) G G

G' K '

3) G G K . l\ '

4) G J( 7) K K

5) G K G' K ' 8) J{ I~ G' K'

6) G K K ' K ' 9) K K K ' K .

G' G' G 1 G'

L ' A. i111. n1ag·ina ch e il gTU]) po G K espri111a la disposizion e gè nera] e ai blastomi, e quello G' K ' la disposizione specifica di un dato or.g·ano. Anc]1e .altri Autori a 1nmettono oggi cl1e la coesistenza ·di 2 fattori ercditarii sia n ecessaria per lo sv iluppo d ella di spo~izio ne a l .ca11·c ro. Se il fattore abnorme I\. e cc recessivo n di front e a l fattore norn1.1le G, è chiaro cl1e . olo l ' individuo. 9) sarà d estinato al ca11cro: . e uno d ei due fattori (per es. I\.) è dominante, lo sarà anche l 'indiYiduo 6), e ~e a11cl1 e I '.altro fatto,r e (K ') do111i 11a , Io saranno nn <"' 11c

il 5) e 1'8). :\fe consegue ch e se i g·e11itori ono entra1nb i col pi ti da uno stes. o· tumoi:e nel lo stess~ o rgano o apparecc11i o. dal 50 al 100 "i~ de 1 fi l".lo-li amn 1a.le r.ann o dC'Jl o ~t esso tun1 or e.


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SEZIONE PRATICA

Se i geniLori sono enLrambi ar11malati di

ca11c ro , r11a in or.g·a11i diver si, le probabilità p er i di ... ée11denti son o cor11e se uno solo ·dei geni Lori fo s e a111111ala Lo : nl-a q u.ando in un g·e11ilore Ja disp osizio11e di un organo al cancro è dichiara t.a e n ell 'altro, esiste, se pt.Ll~e late11te, all ora il p ericolo p er i figli · è grande. In omma, c1u.ando i due genitori ar;nmalati di can cri in Jorgani. diver si, non posseggono una det erminata di sposizione di ·O·r g.ani, e n eppure allo stato ·di latenza, è da aspettarsi che i fig li, con sicurezza, non si amm.aleranno di can cro. Le ric,erche di Van Dam, fatte su un .ampti.o materiale umano, conferma no queste vedute. È log ico dunque pensare .ancl1e, che due gen1elli, nati dallo stessò uovo, d ebbano soffrire dello stesso can cr o· n ello stesso organo: e ciò è stato ossc-rvat o. In quanto .a.Il 'azione dei num·e·r osi fattori ester11i, cui oggi si va attribuend-0 tanta import an za per la patologia e l 'etiologia del cancro, il Bauer crede che ·e ssi siano capaci ~ dann eggi.a11do un ·dato organo, di crearvi quel locus mi11oris r esistentiae, ch e è talora ereditario m1a ch e può , come in questi casi , essere acqui ·ito. ~l a i l)UO inter1)re t.a re a n cl1e in altro modo 1co de~ta azion e d ei faLtori esterni: il cancro è t111 probl em a di ~uddi,ri ~ ione cell ulare, un problen1a di cari o c ito 1, u11 p roblem.a di cron oso1n i ch e, g ià . econdo· Bo,1 eri , vanno considerati co1nc· i J)OrtaLori di 1quelle m eraviglio. e en erg ie pot enz iali ch e si dicono cc stati cr editarii » o «geni ». Ora i 1 ca n ero poggerebbe appunto, secondo n1 olti .aulori, 1su 1)rofo11di Lurb.amenti di ques tj croI10 son1i . e le cariocinesi patol ogiche, che noi osserviamo n ei tes§uti can cerigni, non . ne sarebbero ch e l 'espr es ione visibile. J"'e ricer ch e di Winkler e di Emmy Stein sulla produzione di tumori .artificiali nel campo delle piante, confermano d el tutto queste v.e dute, dimos trando le sin.gol.ari modificazioni d ella cariocin esi e le irregolarità nel CO·IllJ)Ortamen to d ei cronosomi. Anche per l 'uomo bi ~ogna, p erciò, ammettere , ch e fattori e terni si.ano ca~ci di portare, ancl1e sen za lJna di posizion e ereditaria, a mutamenti som .atici ch e sono il fond.a mento della form azi on e d el can cro: naturalmente ques to avviene solo di r.a do, e m .ai dobbiamo pensare ch e in gen ere si tratti ·d i una coppia di ~1l€n1'enti er ekiitarli chte inducano mutazioni somatich e n elle cellule di un dato organo, m entre l 'altra coppia di elementi o è pervertita an ch' essa (I( K) o è incapaoe, per il ,d ominare di u11 fattore patogeno ,di · essa (G K) a in1peidire questo mutamento. Naturalm·ente n è G, il cc Gen e » normale nè il I<. , il su o corrispondente patologico, rappresentano una sem plice unità: essi racchiudono in sè tutto quel complesso ·di forze e

di m eccanismi regolator;i (influenze ormonich e, proprietà ·delle cellule ricambio materiale eoc.) che presiedono .a l' co·m plesso ordine di fenom eni d ella vita cellulare, condizio.n and one la capacità a sboccare nel blastom1a. V. SERRA.

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ENDOCRINOLOGIA. L'azione stimolante dei raggi X sulle ghiandole a secrezione interna. (M. B. GonnoN . Endocrinology, nov.-dic. 1930). Seco11do la legge di Arndt-Schrultz le piccole d osi .acceler.a·n o i processi vitali, le dosi medie li })roduc·on oi, l e .do1s i forti le inibiscono. L '.a zione s timolante d ei raggi X può esplicarsi in tre mo.di: o mo·d ificando direttamente l e cellule in mo do 1da r endere più attiva la fu·n zione, o indiTettamente alter.ando l e cellule circostanti ed eliminando così il loro potere inibiLO['io op pure piroducen.do la stimolazio·n e m ed i.ante so.stanze c himiche liberate dall 'azione d ei raggi s.u.l le ce·llule circostanti. Le ricer ch e in proposito, osserva l 'A., furono fa tte su organismi unicellulari, su piante, u emi, su a nimali. I risultati di queste ricerche di1Jendono dalla dose u sata, cl.a ll ' oggetto dell 'e per imen to, dall 'irritabilità di esso, dal m ezzo ambiente i11 cui si trova, dallo stato funzion.a le .al mon1e nto dell 'esperimento. Per qu.anto rigu.a rd.a l a suscettibilità alle radi azioni , secondo la legge di Berg·o nié ·e Tri bonclea u la radiosen sibilità è m agg·iore quanto rr1 eno è differenziata la ·cellula. La Tadiosensibili tà delle ghian.dole a secrez i 01n e interna è, ·p er oridine· di su cettibilità , questa: surrenale, tiroide, ov.aio , ipofisi , testico]o,, paratiroide. Per l 'ovaio i r.ag·gi X possono stimolarne la funzione. Le dosi cl1e distruggono l'apparato follicolare .dan.do· amenorrea s timolano le cellule interstizi.ali. Qu.a ndo i disturbi m estruali sono di orig ine costituziona.l e la terapia coi raggi X rappresenta un palliativo. Questa terapia è cont·roindicata in casi di tubercolosi, sifilide ane• mia p erniciosa , nefrite, malattie d·egli annessi, tun1ori. I mig liori l'isultati si so~o avuti n ella cura .d ell'amen.o rrea (meno buoni p erò nell'an1 enorrea prima ria) . Buoni risultati si sono aVt1ti in alcuni ca.si ·di ·s te,r ilità. · Le irradiazioni dell ' ipofisi ch e h anno dato i mig liori ri.sultati ter,apeuti ci sono qu elle fatt e n ella cura di disturbi g inecoloO'ici. Le indicazioni p er irr.a di.are ·debòlmente questa ghiandola sono: l 'am·en orrea (specialmente se l 'irra·diazione ov,a rica è stata ineffi cace), la dism enorrea, la sterilità e i si'ntomi subiettivi d el 1)er iodo olimateri co . Si hanno insu ccessi nel] 'infantilismo, nell'amen orrea ch e dura da a1 n1en o 3 an nj e n ell e a berrazioni m estrt1ali in 1

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donne al disopra di ±0 anni. Sono state utilizz.ate anch e irra·diazioni ipofisarie associate a irradiazioni ovariche con resultati buoni in casi in cui le irradiazioni solo ipofisarie erano state inefficaci e in ca.si di obesità con amenor:rea . In casi di metrorragie e m enorr.a gie si sono dimostrate utili le applicazioni contempor:an ee sull 'ipofisi e sulla milz.a o .su.11 ' ovaio. Col} 'irradiazione .dell 'i.pofisi per curare l 'am enorrea si vide in· un caso .soon1p arire gli attacchi epilettici ·d i cui soffriva l 'amn1alata. Fu u sata pure con buoni risultati nel clima terio l 'irradiazi.one dell 'ovaio, della tiroide e de.Il' ipofi si. Secondo alcuni sul clim·a terio l 'irradiazione dell 'ipofisi e della tiroide abbassa la pressione sang·uig·na se questa era e levata . L 'irradiazione ·del.l 'ipofisi fu ·p ure u sata n ella sordità e in .altri disturbi dell 'orecchio, nella distrofia adiposogenital·e, n ell 'eunu coidismo, n ella n1.al.attia di Sirmons, con risultati v.arii . In quanto alle surrenali ch e sono molto sens ibili a i r.agg·i X, la T·oentgenta1~apia è stata usata a piccole dosi, otten endo un miglioramento d ella m.alatti.a , nel m . di Addison. L'azione delle irr.a di.a zioni surrenali sulla pressione .sanguig·na è un 'utopia. Piccole ·dosi h anno da to qualcl1e ·v olta n·el diabete m ellito diminuizione .d ell a g licemia. Per le n1alaLtie d ella tiroide, m entre vastissin1.a è la J.etter.atura sullo roeJ!tgenterapia n el1'ipertiroidismo , poca è. n~i rigua.r?J. dell ' ~po~ tiroidi n1o; si ebbero n11gl1ora m ent1 in casi d1 scleroder1nia e di eczen1a. Le i r radiazioni delle paratiroidi non hanno, almen o p·e r ora, applicaziioni clinicam ente accet1.a]) ili , specia ln1ente pe r la difficoltà di irra-diare s olo le paratiroidi sen~a contemporaneam ente agire sulla tiroide. Le irr.a diazio·n:i sul timo sono state fatte nel licl1en pl.anus, nella psoriasi, nell 'istiosi, co~ scarso m ig·lioramento; con risultato buono s1 son fatte n el gozzo esoftalmico in un caso solo e sono state .c onsigliate nell'epilessia dei bambini, ch e spesso cessa colla pubertà, cioè quando reg r edisce il timo. . Le irr.adiazioni sul pancrea.s h.anno dato miglioramento n ella tolleranza ·dei carboidrati in alcuni oa i. L 'azione ·d ei raggi X sui testicoli non ha applicazioni cliniche pratiche per ora. R. LusENA. 1

Primi 1·isultati dell'applicazione della vagotonina al trattamento del diabete. (D . S.t\.NTENOISE, P. LoNYOT e M. V1nAcov1TcH. Btlll. Acad. de I\1éd., t. CV, 2 marzo 1931).

Con u11a lun.g·a serie di ricerch e, condotte si11 dal 1923, Sa11 ten oise ha potuto dimostrare che il J)an crea ri,·ersa in cincolo una ostanza vago to11i zzant c, cl1e 11a potuto essere separata

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dall 'insulina edJ alla quale egli 11a dato il nom e di cc vagotonina » pancreatica. Questa sost.anza 1si è din1ostrata dotata di un potente potere ipog licemizzante, di un 1ca.r attere assai differente di quel·lo dell 'in.sulina e strettame11te legato al potere vagotonizzante. Per m ezzo d.e l vago, la vagotonina sen1bra presiedere alla formazione ·d el glico.g ena ep·aLi co e possedere un compito importante n ell 'a ssi111ilazione e la mers sa in riserv.a degli idrati di carbo11io 1da parte dell'organismo. Dato che n el di.abetico scompaiono le riserve g licogeniche del fegato e che I 'insulina pura, non vagotonizzante, non solo non .attiva o non ristabi·lisce la glicogenia epatilca, ma sembra al contrario attivare la glicogen·olisi; gli AA. hanno pensato di ottenere un 'azione più efficace aggiungendo la vagotonina all 'insuli,na, trattando cioè i diabetici oon estratti contenenti i due ormoni glico-regolatori del pancreas. Gli esperimenti sono stati eseguiti su 18 .diab etici. Gli AA. h.a nno utilizzato un misc.ug lio di vagotonina e d'insulina conservati in polvere in ampolle sterili. ()g ni .a m })Olla conteneva 2 centig·ra·m mi dt vagotonina e 10 unità di insulina non vagotonizza.n.t e. La 1soluzione di questo estratto veniva iniettata sia per via sottocutanea che per via intramuscolare. Si sono osser·vate qualche volta delle porissées di orticaria, degli eritemi, aocidenti ch e non hanno pe·rò m.ai presentato caratteri di gr av ità. In malati completamente s provvisti di r iserve idrocarbonate la prima iniezione ha ·dato delle leggere reazioni ipoo-licemiche. 1\ia, fatto importante, gli incidenti ipogli cemici ,non si sono ripresentati nelle iniezioni su ccessi,·e, c.o me se, g r.azie a l ristabi·l irsi dell.a funzione glicopessica del fegato, per opera della vag·otonina , i malati ·diventi,n.o capa1ci idi neutralizzare l'azione ipoglicemizzante del} 'insulina. IS tudian.dJo <)ompar.ativam entc >I '.azione ipog licemizzante del miscuglio di vagotonina ed in·s ulin.a e l'azione ·della .dose cor1~i spond.ente di insulina non vag otonizzante, gli AA., in tutti i dia betici di cui il vago rispondeva al riflesso oculo-candiaco ·e d alla vagotonina, ha Thllo sempre ottenuto un'azione ipoglicemizzante più marcata e m-0lto più duratura 1con l 'aggiunta di vagotonina. Nei malati in,~ece in cui il rifl esso ·ocu1lo-cardiaco è Jl•u llo ed in cui il vago non sembra ~eagire alla vagotonina, l 'iniezione del n1iscug lio provoca una curva a·licemica assolutamente sovrapponibile a quel]a ottenuta con ~ 'insuli.n.a non vagotonizz.ante. D.ati quest~ risultati, gli A-~· 11anno volut<> vedere se l 'aggiunta di vagoto11ina al] 'insulina n on. permetta .di ottenere 1con 11n pircolo. nun~e­ ro ·d i unità <lì insulina un'azi one ipogl1cem1zzante ug-uale a quella che si o.tticne con l ' impieo-o di dosi elev.ate di insulina non , r.agotoniz~ante. I fatti hanno confermato la loro ipotesi ed essi han.no potuto, con un miscuglio di 1

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IANNO XXXVIII , NuM. 19J

SEZIONE

vagotonina e insulina contenente solo 10 unità di insulin.a , otten ere .azion.i ipoglicemizzanti oosì nette, come quel-le che si otte11g·o·n o con dosi di 30-50 unità di insulina non vagoton·ìzzan te. Quest 'azione g lico-regolatrice della vagotonina, così n etta sulla glicemia , ha naturalm ente la sua ripercussion,e su·l la glicosuria dei diabetici. Sui soggetti a vago eccitabile ! 'iniezione ·di miscug lio ·di vag·otonina ed insulina ha generalmente eser citato sulla glicosu1ria una azione più netta ch e l 'i.niezione della dose corrispondente di insulina non vag·otonizzante . Gli AA. hanno potuto, i.n 10 malati , g·razie all 'aggiunta di vagotonina, diminuire 1considerevolm ente il numero di unità di insulina necessarie per m a 11te11ere, .a d un ·dato regime , co~ stante la g licos uria. I11 un m .a lato, di.a betico da poco tempo , g·li AA. hanno petulo, malgrado un regin1e m olto abbondante in idrati di carbonio, sopprimere d opo qualche g iorno ogni iniezion e di estratto pancr eatico, senz.a ' 'edere riapparire la g licoisu·r ia, come se il trattam ento con I.a vagotonina .avesse corretto p er un certo temp:o i. di·s turbi g·lico-regol,a toifi. Importante è po i il f.atto che gli AA. h.anno ,p otuto 'manten ere 1 equ:ilibrio idrocarbonato in ·diabetici g.r avi , ch e ricevevano prima da 90 a 120 unità di insulina al giorno, in 3 iniezioni, con una sola iniezione quotidj.an.a del miscuglio ·d i vag·otonina e insulina. Il miscu g·lio vag·otonin a e insulina a u·m enta inoltre il a tolleran za ag·li idrati di carbonio nei diabetici, ristabilendo in questi m alati la funzione g li1copessica .del fegato. Gli AA. hanno p~­ tuto con questo m ezzo aumentar e con siderevolmente in molti m alati la Teazione idroca.r bon ata sen z.a pro,rocare o senza aumentar e ~a g licost1ria, ottene·n.do un aumento di peso degli amm.al.ati e J.a scon11)arsa o la dimin·u zione dei corpi a cetonici. C. ToscANO. 1

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<Tentativi di t1·attamento dell'orticaria, dell'edema di Quincke e dell'eczema con un estratto splenico di maiale, molto concentrato. { P. V ALLERY-RAnoT e · P. BLA.MOUTIER. Bull. et J\lf ém. d e la Soc. l\1éd. d es Hop. de Paris, dic. 1930). Thomas M. Paul in malati affetti da malattie cutanee e tr.attati con u:n estr,a tto con ce·n trato ·di n1ilza di m.a iale h.a ottenuto dei buoni risultati. Gli AA. h.a nno voluto provare questa terapia in 18 inalati: 12 C?'n o:ticaria r eci·divante con o sen za edema d1 Qu1ncker, 5 con -eczema cronico, I con psoriasi . Questi casi ·eran o stati iribel]j ad ogni trattamento . Fra i 12 affetti da orticaria , 6 son o guariti -0 son o considerevolm ente migli or ati. In 2 m.alati i risultati ottenuti sono stati p·a sseggeri · e d inco1npleti. In 2 .a ltri l'estr.atto splenico non

PRATICA

673

ebbe alcuna a.z.i one. 2 malati infine sono stati petr:duti di vista senza che si c on osoessero i ::risultati del trattamento.. Sui 5 soggetti affetti da eczema cronico, 2 sono g uariti completam ente; in 3 .} 'eczema è stato molto n ettame nte e r apida mente influenzato, m.a di tempo in tempo si 1nanifesta·n o d·e lle nu.o ve poussées, per quanto molto attenuate. Il mal ato· affetto da pso·riasi no·n ha avuto vantaggio dalle iniezi·o'n i di estr.atto splenico. Le .iniezioni fatte con i primi campio·n i del prodotto fnance·se eirano, mo'lto dolorose. 1I1l prodotto a ttuale è privo di impurità ed è quasi .indoloro. Le dosi dev;ono essere elevate e g li AA. sono ar.rivati ad iniettare .i n una volta fin o) a 15 cc. di estratto, oornspondenti a 150 grammi di milza . In n essun malato si son,o avuti segni di intolJe,r anza. Le iniezioni furono fatte a g.iorni alterni , in qualch e caso, se le lesioni er.ano estese e molto antich e, quotidianamente, in serie di 10-12. Ig n oto è il n1eccanimo ·d i azione degli estratti. Non si p uò pensare ad una semplice proteinoter.ap ia, poichè , gli est.r.at t,i sono ·dealbuminizzati . C. ToscANO. 1

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Ricerche sull'attività dell'o1·mone folJicolare soinministrato pe1· via boccale. (M. H1NGLAis .. Bizll. Acad. de il1 éd. de Paris, 27 gennaio 1931).

Studi sperimentali comp iuti recentem ente in proposto dall 'A. dimostrano ch e l 'o,r 1none follico1are è a ttivo quando lo si somministra per via orale, nonostante la pre enza di s uccl1i digestivi . L 'e ffetto cresce poi in rapporto alla dose iug·erita, n1a è in rapporto con il frazionan1en to della ·doise ste.s sa, e col tempo n el quale vien e ,r ip!a rtita la su.a azione. Secondo I ' A., la ripartizione ottim.a sembra es ere r ealizzata dalla somministrazione in sc i frazioni divise in 36 ore, riuscendo in tal modo a pro,rocare 1 evoluzione di un ciclo estra_le completo. Si può quin·di parlare d i unità sotto boocalei. J,a quale corris1p·onde, per il p·e rfezionamento apportato n ella tecnica della so·m :ministrazione, a ll 'u·nità di folli colina utilizzata per vi.a ipodermica. M. FABERI. 1

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Rammentiamo l'interessante Manualetto: Prof. oott. AUCUSTO FRANCHETTI

Medico Provincial e presso la Direzione Generale della Sanità Pubblica

Appunti di fegisl azione per l{li Ufficiali Sanitari (Vedere l'Indice a lfabetico delle materie n el Numero 15 del 13 aprile, p ag. 542). Volume in formato t asca bile, di pagg. VITI-200, nitidR.mente 'stam·pato. Prezzo L. 1 2, più le spese n ootali di spedizione. P er i noatri abbonati sole L. 1 0,50 in porto fra n co. Inviare Vaglia all 'Editore LUIGI POZZI. Ufficio Po. etale Succursale diciotto, ROMA.


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IL POLICLINICO

NOTIZIE . BIBLIOORAFICHE. S1R

CASTELLANI

prof.

ALno.

Climate and

ac...

clin1atafJion. V-01. in-16°, ·di pag . 152. Joh:q. Bal e a . Danielsonn. Lon don, 1931. 1

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In questo libro, molto utile a far c onoscere l 'in1po'rtanz,a d elle azioni ch e il clima ,e sercita sull 'uon10, sugli animali, sulle pia11te, l 'Autore ci offre con perizia, esperien za e da ti scientifici g li s tu1di di geo1g r.afia, m eter eologia , biologi.a, ·b iochim ica, iner enti alla dist-rilYuzion e geografica, m etereol ogica, epidemiologia d ei singoli .agen ti etiologici , alla patologia, cl·inica , profilassi d ell e varie in.fle-zioni batteriche , p arassitarie, micolog ich e, ch e decorro,n o ne lle regioni t·r opicali e subtropi(cali. D opo aver segniato la .classificazione d ei climi ed i fattori ch e li d·eterminano sole, atmo,s fera e terra - l 'A. si flerma su · conoscenze ~eografiche e a stronomiche, per d eterminar e g li e lem enti d el ·c lima , la tempera tura, l 'u;midità, le precipitazioni (pioggia, n eve, rug ia·da) 1e.d anoora .il movimento del sole, l1a trasparenza e l 'elettrifica~ione d1ell 'aria , :e p oi g li e ffett i dell 'alt iLu•dine, delle inontagn e, del. la distribuzione d ella terna e de ll 'a cqua, l 'ordine d elle m ontagn e, i pendii d ella superfici e. la natu ra ·d el terreno ; in ultimo sono segn.ate le correnti oceanich e, i venti 'p.r ev.alenti , la precipitazionre , il ·drenaggio , la vegietaziDne. In se.g·uito a lla suddetta esposizio·n e geog rafico-a tronomica e meteorica del clima e d ei fattori ch e lo d etermin ano, l 'insign1e autore tr.atta ·delle malattie più frequenti in r.apporto ai vari climi , a lla i11fluen za .sui singoli organi e ·n elle g l.andoJe endocrin e. Fra l e m a lattie ch e più risentono le influenze climat i1co -meter eolo.gich e sono esaminate: il colera, le cui epidemie vengono fav.orite dal1'umiidità e d al vento ·(com.e· dimostrò Rogers nelle epidemie d ell 'India); la fr.amboesia, m .a lattia da contagio , la cui trasmissione è favor ita dal cl ima caldo; .anch e le mala ttie ·da fung·hi non Ticorrono ,n·e i climi fr ed.di , anzi spariscon o, perch è l '.agente etiologico muore: ad esempio sono accennati il Cladosporium mansoni, aO'en te etiologico di Tin ea nigra, il qual e muor e o perde la su a virulenza n ei climi temper a ti ·o freddi; p1arin1en ti il Prichy heat , ch e è ·u n a inonoliasi cutan ea, n on si svilrupJ»a in e.limi tem perati o freddi. Più attento è lo studio d elle malattie a d ospi Le intermedio, n elle qua] i si nota la gran· .d e im.po.rtanz.a . d el clim.a in r.a pporto a lla biologi.a e biochin1ica d el·l 'ag·ente etiolo.g ico e d ell 'osp ite tras1n et titor e : a tal riguardo ono inter essanti g li s tudi sul1e varie spec i e d el protozoo malarico.. tra m esso da spec.i e dc.l ge11ere Anopheles)· .delle due specie di Tri panosoma 'l1n1ani (T. gambien se o T. rhod esi en.<;e), an cl1c Cftle te t r.a$messe d a due sper ie del geneTc Glossina (G. gambiense e G. n1orsitans) i11 determinate condizioni geografi cl1e e meteorich e. 1

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[ ANNO

XXXVIII, NuM. 19)

G1li effetti d el clima sull 'uon10, rigua:vdo a lla tem·p er atura ed all 'un1idità , sono segnati con vera diligenza scien t ific.a; sono ricordati g li studi sull.a r esp1irazio:qe, sulla circolazion e, s ul sang10e, sulla .digestion·e, sul n1etabolismo, sul sistema urinario , sul si te n1a i1ervoso, ecc. L 'uom·o può sopportare tranquillamente l 'alta tem·p er a Lura r se l 'aria. è secca, ma non se l 'ari_a è umi1da; l'umidità ·dell 'ari.a è di g rand e importanza n el consid·erare o·li e~fetti del clj ma sulla salute dell 'uomo. t:i Non solo g li studi sull 'umidità vengono scg·uiti con cura e amp1iezza, ma anche è ·r icord.~ta 1'influen za d.annos.a dei r:ag·gi soJari: queL1 possono ,d eterminare gravi disturbi del sist ema n ervoso, e derm.atite paragonabile a quella d.a fo rte luce elettr ica, co111 e fu n otato dallo ·stu 1dio citologico d ella pel le. Rig-uardo all 'acclim.a tazione so110 ricorda ti g li studi ch e r iguar-dano l 'adattabiljtà d ell 'uo1no a l nuo, 0 stato n1eteorolog ico. sorveO'lia nd o l 'ig ien e, curando J.a profilas i ·d elle ~1alat­ ti e più diffuse, l 'a.datta bilità d el ' rentiario ed e,rit.an·do l '.a bt1so d ell 'al cool. ' Prof. C ..\RLO B .c\SILE . 1

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CENNI BIBLIOORAFICI Verha.ndlurigeri der deutsoli eri Gesellschaft far· f(reislauifforschung . III Tag·urlg·. Un 'ol. in-8° di 150 pa.g·., coo fig . , ecli lo a cura <li R. K1s c H. Th. Steinkopff, Dresden e Leipzig, 1930. Prezzo Rl\1. 15. La Società tedes1c1a per lo studio dei probl emi d el c i.rcoJ.o , ch e conta .circa 200 soci, ti ene· a.nnualment e una riu11ione in cui sono di scusse le questioni di a tt uia lità e por tati numero i con.tributi di &tudi e di 0 sserv.azi on i . In questa III riun.i one ten,u tasi a Dresda n ello cor so anno so·n o state · parlate una, ,renti1na fra r·elazioni e comunicazioni, 1ch e tr.ovia-• mo qui riunite con le discu ssioni che .ad esse sono segttite. Fra i I.avori c he ·Ci sernbrn,11Jo p iù i11teressanti per il n1ed}co citia1no: Le leggi del sistema ·e ritrocitari10 (K. B u RKER) ; Ult erio1i 1

ricerclie stil circolo n.ell'ipertensione (S. Ll\u TER) ; Disturbi del ritmo nell'endocardite batte1~ica (M. W1NTERNITz); Iniezioni combina.te di strofan.tinra e caffeina (L. B1scHOFF); L' a.pplicazione clinica delle ricercl1 e su. l circolo (lungo srtu1dio completo di. J. LINHARD) ; La prestaziorie del circolo durante e dopo il lavoro riel san,o e nel m alato ("V\T. 'B.'\N 1 ·e G. . GRoscunrH).

A.

fil .

et P. -~'. DEs CHA~IPS. Les enriocardites infectiei1ses. Edit. G. Doin et \..ie; P arigi. Prezzo Frs . 16. LEMIERRE

In ques lo fa scicolo ·d e « La Pratique n1 édic.a1e ill'l1strée » sono p1ass.a ti in rn ~~cgna le ' 'ari e forme di endocardite : la r et1n1a ti ca att enuata e inalign a, la infetti,~a art1ta , sub.acuta· e l enta .


[ANNO

XXXVIII , NuM. 19]

SEZIONE PRATICA

Più a1nrpian1en te trattata è l 'endoca1 dite n1alig na lenta i11 rag ione della sua freque11za e della 111,0.Jteplicità dei suoi .as1)etti clinici. l i110 speciale c.a•J)Ìto1 l<> è dedicato al]a terap ia.

ACCADEMIE, SO~IETA' MEDICHE, CONfiRESSI R. Accademia Medica. di Roma. ..

1

Sedu~a

DR.

del 28 fe·h hraio 1931.

Presiede il prof. S. ~I.- .1\.. DuMAS.

Les li; potensions aigues et sab·

a.igues. Editore zo F·r s . 30.

~1Ia s~o11

et C.ie, Parig i. Prez-

Les groupes sa1iguin s. La tro.nsf1isio11 sa1igtiig1i.e. Edit. ~Iasso11 et (~ .i e, Pa·r igi. Prezzo F.rs. 16. L ',t\.. , dopo avere esposto· bre,re1•1ente la ·dottrina dei gru1)pi sanguig11i, indica chiaran11jn:\t11cHo ~ .

te i n1etodi per la loro determinazione. Acce11na all 'inler esse biologico deJla quistio, ne dei grupt) i a11guigni e n e mette in eviden· za l 'in1p0Tta11za in medicina leg·ale ed i11 cli• n1ca. La l)ÌÙ pratica dell e .ap1)lic,azioni è quella rig uardante la scelta del datoir e nella transfusio11e ·del s.a11g.ue, di c ui sono esposte dettaglìatan1e11te le indie.azion i e ]1a tecnica. DR. _..

Y.-p,r esicle11te.

1

Il vo]u111e con ti·e ne la .r elazione i~n.teg1vale fatta sul} 'argomento al Cong r e o di Medici11.a fran ce se del l 92H. La questio11e delle i1)Qte11sio11i acute e c.r onì cl1e è trattata a11111ian1e11te sotto ogni aspetto: })atog·enetico, 1~ i11to111atolog i co e terapeutico. I11t.-eressa11le, ~op1ra tutto, è lo "' 1udio delle i po,te11sio11i 11e l corso delle 1nalattie i11fettive, <le-Jle cardio1Jatie, del le affezioni viscerali, delle n euro1)atie, degli sta ti di cl1oc e di origine endocrina. D1l.

P.

BAGLIO~I,

Importanti pubblicazioni : Dott. ALDO LUISADA Assistente nella R. Oliniea , Medie.a di Padova

Ipotensione e iposfigmia deficienze di circolo Prefazione de! Prof. Cesare Frugoni Direttore deUa R. Clinica Medica della Tiniv. di Padova Volume di pa,gg. XVI-352, con 52 figure intercala.te nel testo, 1litidamente stampato in carta eemipatinata. Prezzo L. 4 5 più le spese posta.li di spedizione. Per i nostri abbona.ti sole L. 4 1 , 9 O in porto franco.

Prof. MARIO GHIRO" Aiuto nella. Clinica. Medica. e docente nella R. Università di Roma.

Le malattie del , sangue. Morfologia del sangue - Organi emopoietici e sista· ma ret1colo-et1doteliale - R•cambio emoglobinioo e fisiopatologia dei leucoo1ti - Anemie - Leucemie - CranLJfomi - T Jmori degJi organi emopoietici Diatesi emerragiche Tecnica ematologica 11 quadro ematologico nelle varie malattie. MANUALE PRATICO PER MEDIO! E STUDENTI Prefazione del prof. VITTORIO ASCOLI Volume di pa.g.g. XII-416 nel formato della Collana dei Manuali del u Policlinioo » , con 49 figure nel testo e con 5 tavole a colori fuori testo. Prezzo L. 6 8 più le spese ·J>O@ta..li di spedizione. Per i nostri abbonati Bole L. 6 O, in porto franco. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio sta.le Suooursale diciotto, ROMA.

P~

Commemorazione del prof. Vittorio Ascoli. ApePta la sedt1ta, i.l prof. B.\GLIONr, Yice-presi-· cle11te, p.arteci1Ja .a ll 'Accademia, c~l più profondo dolore, la perdJta del pres.jcle11te, prof. Vil torio Ascoli, avvenuta clopo· u11a lu11gl1iss.j1na, tJenosa. 1nalatt~a.

Mentre rivolge alla rr1e111oria clell 'Illt1stre Estinto un reverente e i1obile saluto, propone all 'Accaden1ia: che un anin1e s i associa, cli stabilire fi11 d ai ora che sia provvedulo, a degna co1111nemorazione e ad inYiare le più sentite con,cloglianze all.a Fan1ig·lia. Indi i11. segno di lulto toglie la seclt1ta rir1viando al 14 rnarzo lQ sv0Jgi111er1to· dell 'ordi11e del giorno_ Seduta del 14- marzo· 1931. Pres~ede

il prof. S. Bl\GLJONI, Y.-1Jreside11.te.

Esiste un assorbimento intestinale della gomma arabica'?.'

Proif. G. C. Br::NT1vocLro .. - L 'O .. p remette alcune notizie sulle 11ostre co11osce11ze i11torno alla utilizzazi0ne inles tin ale d ~ll a go1nma ara~ica_ Egli h a compiuto ricer che in 1ne ri~o all 'eventuale· sci&sion e ed assorbi1ne11 to nell 'inles lino del la14:.tan te cui la gomn1a ve11ga so111111inis lra ta in sie1ne al l atte. Partendo dal co11cetto sos tenuto da alcuni AA. che la gorr1ma possa es ere trasfor 111ata in pentosi, h a fa.~to le ricercl1e di questi "L1lti1ni nelle urine e nelle feci. Ma 11ellc uri11e nulla h a trovato, e nelle fecj l1a svel ato, i pentosi solo i11costanleID;ente, cosicch è con clt1de per l a po si])ilità di una scissio11e j11costa11te e parziale 11egli 11llin1i tratti <l ell ' irl ·~ es tin o per 01)era di azioni batteriche . . 1

Il prorf. S P OLVERINI fa r~levare 1'in1portanza cli ques li ~ ludi i11 relaziot1e alla son1min.istrazione della gomma arnl)ica col latte di vacca negli allatta1nenti artificiali, con1e colloide prote~tore delle albumi11e e per ot te11er e u11a n1aggiore· dispersio11e colloidale ch e detcr111ini nel l atte di Yacca uno ta to chin1jco-fi s ico piì'.1 vicino al latte u111ano. Sulla fermentazione in vitro della gomma arabica.

Prof. G. C. l1ENTIVOG LTO e d oitl. PALESA. Il clott. Palesa usserisre ch e sen~i11a11c1 0 feci di ba111bini alleva~i artificialme11.te col l atte di vacca addizionato cli go1111na ar abica, sopra e1nulsio,n i di gomma arabica s tessa, se ne l)UÒ ol le11ere l a fer1ne11tazio11e. Ciò n-011 avYiene i11Yece 'e si seminino feci di lattanti alleYa ti con olo l atte di vacca. Ricercando quale IJ-Ossa esser e l 'age11te di ta1e fermentazio11e, l 'O. riferisce ch e 0110 stati sagg· iati i pit1 comuni microbi irl!~esl i11ali, ma co11. esito 11egativo. Nell e feci che da11110 fern1entazio11e positiva non si sono pq-tuli finora troYare batt eri del ti1lo a1nilobatteri o g·l icoba ttcri , 11è altri nl i })articolari di fenne11tazio11e . acre 0 IL prof. A!\IANTEA ricorda che Bert h elot a ~ eri­ sce ch e la gomma arabica può ubire la fern1e11t azio11e per parte cli Fermen.ti l a ti ir i e pen. a che sar et11Je utile eseguire co11trolli i tl lT\erito.


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IL POLICLINICO

l.a diagnosi di tumore extr~Jllidollare· primitivo neUo sta· .' dio rad icolalgico. I

I

Prof. ·r. ·poNTANo. - 1_)reri.1esse alcB.n€- r1ozioni g en,erali sull 'argomenlo, l 'O .. e po ne 1'interessa11tissiir1:0 caso cl~nico di u11 i11dividuo che prese11tava il solo sintoma di un dolore l ocalizzato alla regione splenic~, con c.a.ratt~re ~normale, esacerbantesi 11efl a , tor'sione della co1q~na · vertébrale. L 'esal'Il:e oJ)bielJt~vo ~ra nullo, non esistendo se,g no alcuno . di d.eficit rad~colarei o mido1lare. L-'0. , essendos! orien1ato verso la diagnosi gen etjca di radicolaJgia, eseguì la pu11tura lombare · e poi l 'i11dagine col lipioclol, arrivando· alla diag 11osi di tttmor~ extram~do1l are primitivo· della radice corrispondente alla 6a vertebra dorsale. ·Questa cliagnosi precoce permise u11 intervento egual111e11te precoce (prof. R .. Bastianelli) con esi- · to. in. perfetta guarigion,e . Circa la n,atura. del tu1nore, questa risu l tò essere un meningeoma (ri,portaJ)ile agli endoteliomi). (Il l.a voro1 è stato. pubblicato i11 questo periodico (Sez. lVled., n . 4) . 1

1

Il i)rof. AYALA si associa al prof. · PoN1'ANO nelJ 'affer111are la necessità di djagnosi mo1lto precoce in casi siinili, ed insiste sull a utili·~à delle dop,pie punture lombar1, sopra e sotto la . localizzazione ~ delle inoculazioni extradurali di lipiodol. .Circa la natura dei t UID:Ori ~xtramidollari rile·V~ con1e J>er lo· più s~ tratt~ di 11eurino•m i benigni.· 1

sticolo. Gli anin1ali così lra ltati , venivano te11uti in vita da un, minimo di 2 ·ad un i11assi1110 di 90 giorni.. L~ sezion,i ~stologicl1e condotte 11el p·u .nto !n ~ui e rano state recise le fibre inuscolari hanno, dimostrato· che negli ani1nali sottoposti .a d iniezion,i d~ estratto testicolare si aveva una formazione più abbondanle di tessuto di granulazione (li11fociti, cellule epitelioidi, fibroblasti) che supiva success~vamente un processo ·di nlaL.urazione moltoi più rapido rli quello che no11 fosse dato di notare nei controlli e nelle cavie it1ielt at~ con proteine eterogenee. I processi rige11erativi a carico delle fibre muscolari recise erano, n egli animali trattati co n, estratti testicolari, identici a quelli osserYati nei controlli. 1

Sopra alcune apparenze strutturali citoplasmatiche nell'e· pitelio della cistifellea umana rilevate in materiale ope· ratorio.

Dotl. V... GoNNELLI. - Su nu111erose cistifellee u111ane provenienti dalla sala, operatoria, e ·fissate in formal~n,a i~mediatamens~e dopo l 'asportazio11e chirurg~ca, l 'O. ha eseguito la i111pregnazione arge11tica scg·ue11do la tecn~ca di Rio-Hortega per il condrioma della cellula nervosa. I risultati son,o stati buoni .. Nell 'e1pit~lio sono stati messi in evidenza delle strut l ure che con tutta probabili là appartengono all 'ap·p .arato condrioson1ico. L'C?· d~­ scrive minu tamente tal~ strutture e ine tte in rilievo l'importanza che ha assuntol, in questi ultimi tempi, il metodQ della impreg·11azione a~ge11 tica per Jo st11dio delle fini strutture cellt1Jar i. =--

Il prof. PONTANO ringrazia il prof. Ayala e, nei rriguardi a.,i J11etodi d 'indagine, fa alcuni rilievi .circa la opportunità di adottare. ~l p·roceclimenito -sistematico d a lui seguito nel caso esposto. . Sindrome adiposo-genitale e aoanthosis nigricans da pro· Il Segretario: V. PUNTONI. babile lesione infundibolare. Dott.. C. lVIAzzANTI. · - L ' O. illustra un caso cliAccademia Medico-Fisica Fiorentina. nico, caratter~zzato da tre sintomi principali: 1) adiposità diffusa oospicua (136 Kg ..) ; 2) crisi Seduta del 5 marzo 1931. di sonno in,vi11cibile; 3) impotenza sessuale co1nPresidente : :Prof. J ADEn CAPPELLI . pleta. Inolt~e poliu ria discreta , senza glicosuria e una dermatosi del collo e ascella col quadro Il prof. G. CAvrNA riferisce su due casi di linile classiC9 d ell '_1-\.can thos~s n,igrieans. Tutti i sinto111i plastica, con osservazioni clinich~, radiologicl1e sono inizia.ti contemporaneamen,te tre an11i or oo an atol'Il:o-patologicbe. sono. Tale sindrome è da riportarsi a una lesione neuro-endocrina che colpisce verosi111ilme11te il Sopra un caso di eunucoidismo tardivo di Falta, sindropavimento, del III ventricolo e la ipofisi. Non s~ pu ò esclt1<lere un tumore soprasellare, me iniziale di un tumore della sella. an.che se i, reper.ti ofta.lmo·l ogici della sella turProf . .e\. LuN.EDEr. - L 'O. presenta u11 caso i11 gica furono negativi. Il caso è i11teressante per la .cui la sinclro.rne di Falta si è prese11La'ta come forma cutanea · cre11eralm e11te associata a tun1ori n1anifes lazio11e iniziale di un tumol'e clella sella. addom:inali eh~ ledono il simpatico addon1i11ale ; L 'O. pre ncle occasione deÌla presen·tazi?·1~e d el ca~o questa volta invece essa dipende proba])i]n1e11te per discutere le teorie recenti sulla f1s1opatolog1a dalla stessa al terazione ne1rro-endocrina. del sist e111a d i.encefalo-ipofisario. I Segretrrri : L. P1ccH1-P. NrccoL1~J. Testicolo e rigenerazione muscolare.

Prof. O. BARTOLI e1 dott. R. PAZZAG·Li. - Gli 00 .. 11a11110 c.011dotto ricer ch e per stabilire l 'influenza dell 'estrutto t est ico1lare ·totale sui processi rigen erativi d el tessuto m11scolare striato Hanno adoperate le cavie co•m e a11imali da esperimento, . pratica11clo ad esse una sezione trasversale de1 gas troc11en1i e $Ottoponendole ad iniezioni di estratto tolale fresco di testicolo di cavallo. Tate estr,a tto; c h e veni va rinnovato ogni · 7-8 giorni, ~ra dagli 00. pre1)arato pestando la g hiandola i~ mortai con polvere di vetro sterile ed. agg·1ung~1:1do 100 cc. clj oJuzione fisiol-0gica ogni 20 gr. cli te-

Società Medico-Chirurgica di Padova. Se<luta del 27 n1arzo 1931. Preside nte: Prof. GrovANNr CAGNETTO.

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Tubercolo sperimentale del cervelletto.

Prof. G. ZANETTI. - Co1111unica i pruni risulta li d elle sue ricerche sperim entali sul tubercolo. co11glomerato dei centri ne;rvosi. Fino a<l o~a 11 tubercolo sperimenit ale del cervelletto i1011 ' en11e ~t: tenuto per Yia indiretta e ne espo11e le 111?llepl1c1 ragio1ìi. Egli ha spf\rin1entato nella caY1a. Pre-


[AtwN<?· XXXVIII, NuM. 19]

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SEZIONE PRATICA

se11la prepar.a ti J11acrosco·p \ci ed isto,l ogici d el t u bercolo del cervellet t o• ot lenu1~0 coI1 ceppo l)mano. llfferisce sull 'an·ruogia struttural é col tubercolo dell'uomo in sede analoga. P er le u l terio ri ricerche (li .f ine is tologia e della p a togen esi rin1anda ad allr<J> lavo·r o' in cor so di pubblicazione.

dà p er .. e st esso iper glice1n i a - reaaisce con forte i P~'r gl~cc111ia.- )ia· 1 estrat to di ' ti1110~ iniettat o cpntemporanean1t>111te all 'adrenal'irla ·· dì111in uisce n ote~olrr1e11t e Q ahol~sce an cl1e del' lutto l 'iperglice· .. m1a adr enalinica. Co11sider a11do· le dòs.i èli' esLra l to t i1nico ch e so110 att~ve e i' ri S:ultati ot.~e11ibil·i · cb11 altri es:tratti, Sulla valutazione cl in ica dell' effi cenza card io-circolatoria. sembra noleYole l 'in1portan za d ell 'azion e del tin10 su l ricai111Jio ·dei carboidrati . Prof. E. PEsEn1c0. - Il i11ag·g·ior con sumo1 di . L 'O., a se~ uilo di ricer ch e s11e rigu ardanti l 'aossiger10 di un or g.anis1110 ch e con1pie un dato zione del t~1no sul ricambio d ei car})OÌ(lrali e lavoro può, i11 alc11ne circostanze., p,r otrars.f per l 'a11tag·onismo tra -tiIDto e -midollare surrenale, ha u11 certo t empo anche oltre la · cessazio11e de1 laYoluto vedere com e p otesse conciliarsi il detto a11Yoro. tag-0nis1no col fatto ch e sia l 'adrenalina sia il Hill 11a de110111i~ato (( de·b ito d 'ossigeno, » la limo· proYocan o iperglice1nia . È appar so· particoquantità di 0 2 c.h e conti.nua ad esser con sumat a larme11te i1n1)ort ante il fat~ o ch e l 'estratt~ timico in più dopo cl1e il l avoro è cessato; e a parità di lavoro il d eJ>ito di os~ige110· è in r ag·io11e in- · diminuisce notevolmente o abo,l iscé ciel t utt o l 'ip er g]icen1ia adrenalinica. Yer sa della capacità del circolo ad ad egu ar e l 'apI l segretariO : Prof. G. z.\NF.TTJ. porlo al co11sl11110 di ossigen o. Su questo1 principio l 'O .. h a elabo•r ato un 111e lodo semplice ch e p crme L!.e di valutare clinica m ente Societ à Ji edico-Chirurgica BeI·ga1nasc:i. . l 'efticen za cardi o-e ircolatori a in fun zione (le l deSedut a del 28 m ar zo 1931. bi lo cl 'ossiger1 0. ]>re. ~de nza: Prof. D 'ALESSANDRO. 1

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Ricerche sul ricambio gassoso nei cardiopatici.

J>o tt. G. RENOSTO. -- In confronto a quanto si osserva r1egl i inclivid ui 11ormali, nei quali uno sfor1.o detern1ina un rapido e . cospicu o au1nento rl el ~· R. , l 'O . h a dimostrato un cor so cli :~i <:er­ ch c sul ricambio re sp irator~o n ei cardiopatici, · r he il (J. R. sce11de con g rande facili'tà, in seguito ad un.o sforzo an ch e piccolo, ch e n on de~ern1in a al tre i11anifestazi<mi, a valori al di sotto di O,70 .co11 un i11inimo i1ei casi o servali, di 0,60·. Questa caduta del Q. R. si p al esa con1e dovuta ad · un ritardo nell a eliminazione dell 'C0 2 , la quale co1nparendo n elle fasi s uccessive allo sforzo, detern1ina una ripresa del Q. R. st esso. Qttindi l e m o<lificazioni del Q.. R. si dimostr,a1n o se11 ibile r eatti Yo rlegli sqt1ilibri circol atorii in<lo~ li dallo· sforz.> n ei card iopatici.

Sporotricosi sperimentale delle vie aeree superiori. Dott . F. RonJGHIERO. - L 'O. illustra due casi <li • f10ro tricosi sperimentale dell e vie aer ee superiori co1nbinati é.\ SJ>Orotr~cosi gen eralizzat a otte11t1la in g.a tti m ediante inoculazioin e sot1~oct1 tanea di brodo coltura di Gougerol d a u11 ceppo di sporolrico di Sche11cik. Valorizza la r~cerca anch e dal pt1nto di vi sta i)r atico facendo· osservare ch e la <lingno i dell 'affezione morbosa. micotica può essere facil1nent e fatta da ql1alu11que sp ecialis ta con esiglti n1ezzi.

L'osteo-sintesi nelle fratture chiuse ed i suoi risultati. Prof: Luss A)ìA.- Esp o11e le ind icazion~ delle

riduzio·r)i crue11te ~ dell 'osteo-sin Lesi 1l'elle fratture chiuse, ribad endQ il concetito di n1assi1l1a ch e le r iduzion i i11crue11~ SOQO la r egola e cl1e clan no ottin1i risultat~ esegu endo-le d 'urgen za 11ell e prim e 12 or e qel . trau1na. Presenta 14 so·g getti 011erati clj oste-0-si.ntesi: 3 all a rotttla, 6 al femore, d ei quali 5 fra gli otto ed i qui11clici a11n.i, 4 alla g·an1b a ed 1 a l l 'aYa1~bracc~o. I risull a·~i controllabili su l soggello gl1 ar~to, sono tutti o tt imi. Per ciò co11clude ch e l 'osleo-sintesi 11elle sue ris tre tte indicazion i , dà otti1n i risul taiti quando si a correttan1ente esegu jta con lo strumentario speci alizzat o.

Detta frattura sopracondiloidea dell'omero nella infanzia e del suo trattamento. P1·of. L ussAN>\. - Es1)one l 'a11alo111ia p a tolog·ica ecl i cri teri d el trattarn ento di questa sp ecJale fratitura dell 'infunzia. l11si ste sulla necessità della ridu7.io11c cl 'ur genza n elle prime 12 ore, in i1arcosi, i111n10 bilizzazione 10 giorni in flessi o11e n1assima , po ~ per o tto giorni po,s izione alt ernat a in flessi o11e ecl i11 estension e, infin e arto liper o e l1ie11te in.assaggi. Prese n ta parecchj casi e radiog rafie ad j lll1str ar e quest i criteri. 1

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Azione combinata degli estratti di timo e dell'adrenalina . sulla glicemia. J>rof. ìVI. MEss1N1. - L 'O. 11a in preceden za d i111o ~ lra to che es tratti d~ tin10 prOYOCano Una lieve ipergli.c emia in coinciden za di u11a diminuzio11e ~ lel fosfoifo nel sang·ue. ~el corso di ricer ch e riguarda11li l o s ludio d'un anlagonismo tra timo e n1id ollare surrer1ale, l 'O. ba_ Yoluto vedere con1c po~esse co,n ciliarsi co1 eletto a11lagonismo, il fatto cl1e sia I 'adren alina sia gli estratti di ti1n o pro,voca110, iperglicemia . Ha osservato che l 'orga11isn10, all 'adrenali11a iniel l at.a 1J.el 11-iom e11t o i 11 cui l "est r aitto di tjmo

Concause morbose. Prof. R AfFAEJ,Lr. - In una. interessa11le co111unicazion e, l '0. tratta delle con cau se inorbose, con 11un1erose ci~ azioni di fatti corredati d a rirercl1e perso11ali ; ci in10. tra l!in1port a11za e l a Yarjetù di qt1este concau se, cl alla s tag·ion e all 'abitazio11e aJ lavoro alla alimentazio11e, al fatlor e topografi co, presen'.tando' fra l 'altro, l111a carta lopografica d ella Provinci a di Ber ga1no per l a di~ lribuzion e d ella m ort alit à 1 nfan~i1 e . 'fratta q uind .i rlel la ~fetereo1l òg iri · i 1) ra1)1Jorto alla ~1cclici11a, riferen<losi specialn1e11te all 'o per a del Centro i11edico n1e ter eologico clel Lido di , . en ezia , diretto rl al prof. Cer e.sole. I l Seg retario: Dott. ~I . CA~J PJ.A.\L 1


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POLICLINICO

IL

[ANNO XXXVIII, NuM. 19]

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO .. •

CASISTICA: Disturbi digestivi da ingestione di amido crudo.

L 'an1ido CPudo è difficiJ111 e11te dig·e rib ilr <l.all'u on10 e provoca 11ell ' i11L.esti110 cli <1t1c to d elle fcrn1entazi oni ta lo ra noci\ e. Ora, le fcr· 111entazion i intc~ Linnli ·degli idrati di carbonio <'O. tilJui scono u11 distur1bo di·g e ti,10 111olto frequente, a11cl1 e se 11on i ma11ife ta co11 fen o111c111i cl i.11 ici; t..ali fcr111e11tazio11i so110 i111dubbia111c11t c a u1111cntal c q.ua11<lo, .::;i i11gerisce cl ell 'arl1 i<lo cru.<lo . Le for111e i,n cui l'an1ido crudo vic11e pi'r S])es~ o i11g·r rito 11ei nostri J)aesi so110 ]e se· g ue111 i. 1) La farin.a con r t1i i for11ai s1>0lvera no il pa11 c ·dopo la co·t tura; tal, olta ~·e i1 e accu111ula l1n.a ccrla q·ua111 Li tà n ell e anfrattu o~ ità della r..ro:5 la; tale a111ido J) LIÒ ritrova r ~ i nelle fec i e fa vo r.i re del le fern1e11tazi 011 i g· ià csiste11ti . 2) IL ri so (oc.l a11cl1e la ])iasla) poro co lt o, co11 clticcl1i i n·. . l1fficir111 en1cnt,e ri.go11fiati, cl1e criccl1'iola110 ~o t Lo i denl i; ana log·an1en te si ))IUÒ dire })e1· la tapioca. 3) Sero11'do Il. Goi ffo11 (Presse rri édiccll e, 2± genn. 19:31) la .. orgcr1tc 11it1 co1r1l1nr (a1111c110 ·Il·ell e .g'1·a11di c it Là) di anrido cru clo è (]i\la cl a]le ba n.a11 e. 1

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11ost l'i cliuti , la bn11a11a Sl1biscc Ltlln n 1alunaz.ione arlifi·cia·le , i11 c.ui i g·ra11i ·<l 'a.111itlo

"ono sol1:a11to i.11 parte saccarificat1i. E <.Jue lo il oJo frutto cl1 e coll.1 ic11e doll 'a111ido crl1do. J.'e at11 c delle feci di t1.11 ·i11di vidru o cl1e 11a Ill.an g in to dell e banane è li i1ico : si 'cclo110 i g· ra11uJi rl 'an1ido ov:oid i ra1gg·ru p11)ali ] )Cl'Ò 2-3 i11 t111 in, o lucro --e]l,ulo ~ ico; 11an110 .. trut1ura con ce11trica e ·on.o aLiivi alJa luce pola ri zzn1a. l ,a b a11a.J1,a cruda r)uò es .. er e con iderata carn e 1111io ·drg·li age11ti 1p iù Yio]c11t1i di fer111 ent az io11 i i1i.lesL.inali. E sa è p1"r::;rritla SJ)e ~.:'o 11clJa colite e \ a con ~ i dera t a Il.On g:ià co111e ali111c11Lo, 111a con1c u11 ni r dica n1en lo .a tli vo. L ' inge. ti o11e di an1 i do e rt1do '' ic ne co nsigli at n. n,e i casi cli fern1e11tazio·ni dc fi r ien·li , soll o f'or111 a di ba11a1ie (1-2 al 'g ior110) o di an1. icl o (un c11ccl1i ai110 da caffè). Ma tal volta g l·1 r ffet li l)rodoLti , ono Lro l)J)O viole 11t1i, provoca11c.l o d egli i11co1no di gas i111t c ~ti ·11ali , . icrl1è è J11eglio . o~ LitllÌl'\Ì il la1t.o.. io ocl il latt o-~ i c ro. So.prat.utl·o, ql1indi , in quanto cl1e il , no arniclo crudo ])llÒ ]}rovoca rr e i11a11te11cre degli . lati co litici 1>011 0·, i, talvolta .a11cl1e gra\ Ì . fil. 1

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Colite da '' Balantidium coli ,,.

Rid<lcr (~liin c li. M ed. ll oc71 . ll . 7 , 1931) ril)Orta un ca o cl1e gli i}er111ett e (li fare alcufl e 0$SCl'Yél7. l0llÌ SLllla f>atogen esi di ce rt e fOl'll1C di colit e e sulla ]oro cura. Si lra1tava cli t111 g iovane, afri ca110 cli 2-1 an11i. ~of fr rc n zc cli d i.arree i11te11 " con fec i ric.cl1e d i 1

r11uco e di sang ue: 11ulla di parLicolare all 'e ·a111e obbiettivo, salvo un ·d.:.e·p erin1ento i1otevolc : i1el sangue 9 % cosinofili . Nelle feci venne tro· valo il Bala.11tidiii.m coli, e iJ n1alato 111 igliorè) notevolmente con l 'uso dell~En1 e ti-na: ancl1e la ra.dic·e d 'ipecacua11.a dà buoni risultati , e varrebbe la pena ·di s1)crin1entarc lo· Yatren 105, così effi cace nella dissenteria. L 'A. si trattiene breiven1ente su le r1lanil'estaz ioni e] in i che della m alattia e co11 cl udca f l'ern1a11do la i1eccs... ità di un a cc urato esa111c delle feci, a11ch c i11 questo senso , tutte le volte ch e si abbiano c1ue t e diarree inte11 e, co11 dcperin1ento gc11er ale. fNel11a bibliog ra fia 11011 è citato il recente a rt i colo ~llo ste... ,~ o a rgo1:11ent o ·di l1n A. i talia110. il 11 e11 o, co1l.ll)a rRO i1el JJ0Zicli11ico , Sezion<:" Pratica , 19:31 l. V. SERRA. 1

La patologia della colite c~onlea ai tropici. Il 1crn1i11e di « col~te » è u sato r linicam e1l.le

i11di carc varie affezioni osr u re ·del . crasso: ca ratteri zzate d.a dia rrea O da rspul lO ile di l'llUCO o sa11gue con le scarich€. La .patolo~ia tli que te a ffezio11i non è stata desc ritta ch1aram en\t e ; lo stesso tern1ine di colite })re:st1r11)onc r li e vi sia uno stato infiamm.atorio. Si ri~co11tra110 diversi ara·di ·d i lesioni dal catarro ~u­ pcrficiale dellal:) m1:1c~sa fino· all 'ulcerazio11.c rd alla totale distruzione ·ed alla clesqua111az1one, ~ i cchè la de crizione ana tomo-patologica delle· lesioni varia a seconda dcl gr11p1 >0 a rui ap11artie11e la colite. . . Da u110 studio di T. B. Menon (Tn.dia.n 7our11. rn.ed. researcl1. , lugli o 1930) f.atlo ~ u 80(1 ca~i. risulta ch e la ·dissenteri a bacill are tende <1 dare lesio11i infi.an1n1atorie, mentre quell a .a111ebica età d e<ren eraz ion·e e n ècrosi. AJ1])l114to a l(\sion i di di ~se111 cria cronica , si d·e\ e attribuire il 60 oj.0 d·e i casi fatali di diarrra cro11ica o di colite cronica di origine in.de finit a, cl1e si osserva110 n ei tropici. . In qualcl1e caso si o serva uno stato atrof1co di tutte le tunich e dell 'intestino , d cl crass? co111e del tenue, di clii n on è sta1a cl e t e rm1~ata l 'csatt.a n atura . fl l . ]) Cr

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Pseudomlxoma dell'appendi~e.

F. Za11ar cli (Arc1i . lt. di Chiru.rgia, f8:sc. ~ , , o]. XXVI), ])raticando l 'appendi cecton11a 11~ una don11a ch e aveva .avuto ri1)et.uti attacch1 (lolorof' i, 11.a o serv.a to che l 'ap1)e 11d~ ce I">Tesenln,·a u11a tuntefazione del ,ro]un1e d1 una n oce r ront€n·e11te u11a sostanza g·elal i11os.a. In cor r is11ondenza della tun1e fazione il lu111e dell'a 1). . , 1)c11·di ce era ostruito. F o11dando·~ i ~ ul re11c rlo i111 croscop1co, l A. ri Lien e cl1e ques ta a f frz ionfl . ia do' u~ a.d l~n~ Ira fo,r111azjo11c 111ucosa dcg]i elen1 c11t1 ·e1}1tel1al1 e ~ 1)ec i al111e11 l e cli qu el li coJ111etlì,·11li della pa1


( ANNO

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XXXVIII , NuM. 19]

r ete del I 'a J1]Jendioe · stes a. An1n1ette clic detta LrasfonJ1azior1e mucosa sia da m ettetrsi i11 r a 1)J)Orio con una a tte11u.azione d ell o stin10] 0 infi a11 1111atorio entro u11a 11orzi on e di .appe ndi .ce esclt11sa. L ' A . accetta 1' i1)otesi ·di u11 n·esso ·e tiol ogico ftra 1'app·endi cile c r onica gel atinosa ed il co· ì d etto i)scu.don1ixom.a d el p eritoneo d,a procas.so ve r111ifor111e . A ta] p r opos ito è cl.a ricor:d.ar e c l1e M.ar .a-.a 1'1.lcci (B oll ett . e Atti d ella R. Aoca- · d emia di Roma , a nno LI) h a -01S~·e r"'\rato in una donna U11a r acco] ta n1.u co -g'elatino· a, b e n·c in _ r istata ed a diacente a lla parte t erminale ·d el l 'a1ipe11dice . Non v i eir.a dilatazion e d e11 'or g·an o, 111 a so·l tant o i r elitti di flogos i int ein sa, cl1e i1 c a.,..e,ra oblite1r;ato la ·p orzione iniziale . In questo1 caso l 'A. parla di J)Seu·d on1ix·oma periton eale, di orig ine .appendicola r e cir coscritto. V. GrRMENI A. 1

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SEZIONE PRATICA

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Gli attacchi intestinali evolutivi nella tubercolosi.

S. Bonna1no·u r e P. Ber11ey (J oiirn. d e m éd. de Lyori, 5 lug·l.i10 1930) •osservan-0 ·ch e la t t1l)erco1osi intestinale seconda ria n on :prese111ta e1n1)r e l 'e"'\70luzio11e cl.assioa p ro1g .rres iva e senza r e111i , ·ioni .ch e si 11a a],] 'ulti.mo stadio o ne~l·e for111e a·d evoluzione r.apida, in qua.nito· cl1e s i os . . er"'\1 a n o abba tan za :pes o d ei lung hi J)eriodi di r en1i -sion e . Dal ·p unto d i vista a naiori1ico, fra ] e forme i1)erlr-0fich e e la tuberc olo i ·u l cer o. a ·diffu . n . econdaria, "'\1 Ì ono la forn1a ulcero-infiltrant e e quella ulcerosa l1ocalizzata , ch e s i h anno . u 111alat i ad e"'\·oluzione polmonare lenta e stab i1 izzat a . T ali {or.me in iziali· d evono essere ricon osc iute precocen1ent.e se non si Vlr.ole las1cia r 1)a sar e i 1l p eriodo chi r u·r gi co d ella loro .e' ro.Ju : 2i·o11e, elle ... i fa norma1mente ve r so la difruio11.e d e ]]e ul cer.azioni . A qt1est e le ·ion1i lin1itate, .c or:risponde unrt intomatologia spesso frusta , ch e t alora scon1})ar e a pe ri odi , pure persiste n·do i segni r adiol o,Q· ici . ·L ·eYoluzio11e ad attacchi sU1ccessivi }J UÒ e se re con ide rata com e uno d ei cair att eri più fedel i di que ta tap1Ja loca]jzzat a ·d e1la tubercolo:'i intestinale. L 'att acco intestinale evolut i o può pre enta rc l '.andam,e n to clinico di un ,a.ttaioco po1monair e 01) pure quell o ·di un épis·o dio ·dia rro ico feb brile . . Me11tre il ]Jrin1·0 ti1)0 è di diffic rle di ffc:ron z i,az io,n e, l '.att,a.cco di.ar1~oic.o attir;a su bito l '.at·t en zio11e; la diarrea d o1)0 il tr,a.ttamento con i ~a l i di o ro· è un p r ezio.s·o segno .d i a llarme. Gli a.tta.ccli..i cerali di Burn.a11.d 0 no car.a tt erizzait1i ·da 11 ' i11 i zio i111 prov"'\riso , da,11 'inten sità d€-i dolori e dalla ])re en za di elem enti i)eri toneali. La ri·p etizion e d eg·]J aocidenti ed .attaccl1i })Cr111ett.e di e1in1inare una diarrea ba11ale. L ' e. a111e ra.diolorrir o fornirà inf-0rmazioni s11J]a se 1

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d e ·d elle lesioni e sulla loro e tensio11e. Si troYano d elle a nomalie d el transito cl1e costituiscon o dei seg·ni di probabilità : st asi i leale, i1)er ci11esi colica , associazion e di entrambe . i J>eU111 o tri cità g lob ale . Si possono a"'rer:e delle i1l1n1ag·i11i vaicu ola ri , l ' immag·ine d'i Stierli11 , clell e an on1alie n ei ,c ontorni d el cieco, di cui · il i11a rg'i11e e.ste.r no pt1ò es er e rig ido o ·d entelJ.ato . La co111pars.a (lella con1plicazione intestinale è l"a ra prin1a d el .secondo anno d ella forma 11ol111on.ar e. E a può o er \r.ars i in tutte le fo1~n1e. Si ass.i t e talora al risveglio d elle lesioni pol111onia.r i dopo 1'ep i odio int estinale, n1a · ~ h a ·più .spesso p erfetta indipendenza . La ·diagn.osi precoce rmò porta1r e a d i11terYento c.t1rati"'yo. fil . 1

TERAPIA. Il trattamento delle a1gie nei tubercolotici.

J. P a raf (B iill. et 1\1éni. d e la Soc . l\1éd. die s H op. d e Paris, 26 g·en11,a io 1931) 0 1sserva cl1e i d olori sono frequ e11ti n el cor so d e·11a tu1b·e r colo ~i p·ol-monare . Si traLta generalm ei:ite ·d i algi~ to)r aciche e.o n i.1Tadiazion i varie . Qt1testi d o1lor1 son·o in r el.azione intin1a co11 le .l e i oni pleuvo ·polmon ari itn evoluzlione e ]a loro terapia . è e se11zia]mente leg·ata a qt1ella d eln.a n1.alatt1 a 1

cau sa~ e.

l\tfi:t i t11ber col osi i):rie enla•n o· freque11te111ente a:ltri dolori 1chce, sia per ]ia 10110 localizzazione., sia j)e f i UrOY:O caratteri S'l a l)er la lor o eYO~ll­ ZÌOlle sen1brano leg·ati i11 n1odo i11olto m eno i11t i1no .a1]],a tubercolo_i ·O .an cl1e em ]) r an o affatto ·i n1dipe11den ti d a questa malattia. · Si tratta ii11 g·e nere di a l1g'i1e cervico-brachi.ali . di ~.ciatiche , .di 1on1bag·g·jni in 1sog·getti j11d t1bbian1e11te tub e.1ic.ol.o i co·11 bar ·il1i n el1J 'e p ettol ~ l o. N:a tu ralmen te in u n tl1ber ooloso la diao-n osi ·d i alg·ia 111r jn1.itiva e·ssc.11ziale Cl frigore dev '·es .. ere an1n1e.,sa co11 1a più g·ranèt.e circoS})ez ione. In tutti i casi_l 'A._ l1a .r icercat o ·t anto c.l i11ican1e11t e cl1e rad Lo1og·1came·n te e con la pL111 Lura 10111bare l 'e_i te nza di u :n focolaio tu})er colar e causale: compre sio11e d a l)arte d i l111 a ,·ertebr.a , di u.n .g·ang lio. ·di t111 ascesso tuber colar e . M.a h a tro"'\rato1 is olo eccezional111.ente q 11esti fatti. Nell a .gra D.Jd e magg·iora11za d ei casi o·li e~.a.n1 i re ... ta·r ono il1egativi e l ' i\ . P·O e 1a di a~·nosi ·d i sci.atic.a , d i lombaggine, ·di algia rer~ico-bracl1iale ·es enziale, ed applicò il trat tan1ent o .a bitu.a l1e fi sioter.a1) ico (di.atern1ia) e. o]Jra'l.ut to '] e ini ezioni l ocali d i lipiod ol , ch e i)or~ tò i1e1la lliù l)art:e d.ei ca'Si la g t1ar ig·ione d1 qu esti 1':l1 alati . . . . .. L'A. r itien e p ertanto r l1 e. i,n e.asi ~1n11] 1 la coinrQJ1r1 i tanz.a d ell 'al g ia e ·de:l Ja 1e ...i0111e pol i:i1 on a re tubercolare ra:~)pre enti . olo 1111a _ç oincid e11za patologica, coinc id en za i111 er e- "'a nte a con o . cere 11er poter far b en e fi cia r e in 111olti casi i n:ialati di una t er a])ia in o ffen . iva ed effi cace. C. T osc.\ xo . 1

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IL

[ANNO XXXVIII, NUI\-1. 19]

POLICLINICO

La cura della nevralgia del trigemino.

Cordotomla per dolori pelvici ribelli.

C. S. Beck (Ann. of Surgery , sett. 1930) fase. 3) allo scopo di controllare l 'efficacia condanna in generale le così dette operazioni dell ' intervento sul sistema nervoso sin1patico lJalliative. Va11110 però fatte le dovute eccezion ella n evralgia del trigemino, ha praticato. in 11i. L 'A. crede che i~ suo caso possa rientrare fr.a quest e. Un individuo in seguito ad una tre casi di n evralgia totale la resezio11e del frattura del bacino sirustro e dell 'apofi si tragang·lio cervicale superiore d el lato 111alato, sversa s. della ya. lom.ba-re, aveva co11tinui dapprima proposta da Jaboulay' c .avazzini. ed altri . I .r isultati sono stati variabili: i11 un ribelli dolori in corrispo1n 1derua del focolaio di frattu·r o, anch e ID:Olto tempo dopo la g uaricaso l1a avuto un miglioran1e11to lieve dug ione. L ' A. praticò una laminectomia sulla rato al cune settimane; in un secondo caso un mig liorame11to così grande .da far pensare 4a, 5a., 6a, vertebra T. e con un so ttile tag liente ·p enetrò [lel midollo a d estra avanti .a l lead una guarigio:ne, seguito dopo due a11ni da r ecidiv.a; nel terzo caso un .m iglioramento no- gamento dentato per una profondità di millimetri 3,5 e .p roseguì l 'incisione per altrettanto tevole ch e si ma ntiene da cinque anni. Circa i possibili meccanismi di influenza di . a:ll 'i n1Danzi; seguì una anestesia con1ple ta termica e dolorifica a s. dell'arco costal e i11 bastale intervento· I '.autore cred e che per o·li intimi r apporti anatomici che esistÒno tt~ l'in- so . P ermaneva la sensibilità tattile. Nes un al 11ervazi911e simpatica proveniente dal g·anglio ti:o deficit. Si tratta di interrompere il fa scio cervicale superiore e l 'in·n ervazione del trige- cli Gowers come fu pr-01posto da Spiller nel 1911. n1ino, sia da ammettersi l 'ipotesi e1nessa d.a L 'intervento lllon è ··difficile; per essere efJ.aboulay, il quale attribuisce il benefico ef~icace deve esser portato 4-5 segmenti sopra fetto d ella r esezione del ganglio cervical e superiore allo stabilirsi di processi deg·enerativi 11 punto. dolente. Il punto di repere impocn er vosi nei centri del trjgemino . P erò è diffi- t~nte è il lega.m ento dentato, il fa.scio a1Dterocile oomprendere la ragione della incostanza laterale sta fra questo e le radici anteriori . L'operazione può anche esser e eseouita sui dei; risultati. e Pe rtanto tale r esezione è d.a co11sig'liare n ei du,e lati. No~ si può eseg·uire oltre il 6° s~·m e11to sogg·etti di età a' anzata ch e potrebbero mal toracico ·p.e r Il()!Il i.n teressare il frenico. L ' A. la sopportar e il g·rave intervento sul ganglio di Gasser , e nei casi ·di n ewalgia atipica in cui r~tiene su,p eriore alla rizotomia che spesso n on l 'operaz ione sul g·anglio di G.asser cii solito rie- riesce a colpire tutté le radici che portano gli stimoli dol orifici. MANFREDO AscoLI. sce in e ffi cace. ' ' · G1RMENIA.

G. Pieri (A rcli. It. di Chirurgia, vol . XXVII ,

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La coccigodinia ~d i dolori funzionali del retto.

La coccig·odi11ia è

Nella sciatica .

qu~e l' dolore cl1e, localizza-

Chavigny co11sig lia : -Salicilato di metile 1Balsamo del Fiorava11ti Balsamo tra11quillo p.u. e .

~o al~ coccige ed a lla r egione sacro-coiccigea, si

1rr.ad1a \rer.s.o la vescica ed il p erineo. Si tr.atta soprattutto di u11a malat tia femn1inile, cl1e ha un esito ·favor evole dopo, qualcl1e settimana. Gli a11a lg·esici con1uni ed il riposo in letto· poirtano sollievo. Bonorino U·d.a ondo e Sang·uinelti (rif. in. Journ . . des praticien1s, 28 febbr. 1931) consigliano, in casi :ri·b elli, :Je iniezioni di al.cool (2 . cn1c. al . 70 %) 1p raticate 1direttan1ente n el .p unto d ~lla ~n.aggiore sen sibili tà alla con1prDssione. D1 solito, la scon"1parsa oompleta d el dolore si 11a dopo 2:3 i11ieziot!li a ±-5 g·ior11i d 'inter v.a llo . Per i dolori fu·nzio·n ali ·del retto e dell 'ano, i suppos itori c.al111anti sono, g·ener,al111ente, efficaci. Le 1docce tiepide gene1'ali con doc,ce calde, ·della dura ta di 3 minuti alla r~gione sacrale da111ìl.10 pure buoni risultati. Sono altre.sì consig liati: l 'applicazione di saccl1i di sabbia calda, i piccoli iclisteri con olio caldo e la diatermia . P er ottenere d ei buo11i •r isultati , con quest 'ulti1na , occorre ch e le applic azio11i endorettali sia110 p r olungate e fatte con g rosse candele e COJ1• u11 'inten sità ·di 2500-3000 millian1' pere!'. fil. 1

Oppure: Clorid·r;ato di cocain a Salicilato tli m etil e Guaiaco} Va selin,a La11olina S. per frizi on.i.

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Nel dolore dopo le estrazioni di denti.

Per evitare il dol'o re nell'estrazione d ei denti, si inietta 1/ 2 a 1 1om :c. di. soluzione di novocaina a 2 %, con un,a goccia d i ad.rena lina (non più) per ogni 4 ornc. Se vi è già un processo iillfettivo, evitare l 'an este&ia loca-le, attendere ch e il processo sia estinto e fare in seguito l 'estrazio n e. Co·n tro il dlOlore, dare del1Je 1polveri di : Aspirina cg. 50; iF enacetina cg. 15 ; Bromidrato di ch~nina og. 5; Oppio IJolv. cg. 2. Da ])fenderne 2-3 al • g iorno.

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SEZIONE PRATICA

Per i dolo'li ·dopo l' es·tr.azione, J. Du!o11r ·. MEDICINA SCIENTIFICA (Jorirn.. des praticieris, 27 clic . 1930) consiglia • Sulla genesi dell'ulcera gastrica. ·· di introdurre lo scru·ofoirmio, in i1atu,ra, n ella ' · · stessa ferita operatori.a e nell'alveolo, m edianIl problema .p atogenetico dell 'ulcera gastrica. te un p·o' di coton e asettico. ha da ten1po .a ttratta 1'attenzione degli studioLe lavatu1re calde agiscono da a11algesici e si, ma n onostante le n·umerose ricerche speda antiin1fettivi. Si ·pr.a1ti1oano 1con un.a siringa .r imenitali, le esatte osservazioni cliniche, i miin vetr-0 a girosso tu.b o; il liquiid o (a te111pera- nuziosi reperti anatomo·-patologici, esso rimane· turo di ±0° -50°) consiste :in a·cqua ossig·eoota controverso ed aperto . Delle n.umerose teorie (un cuocl1iaio i·n mezzo biochiere d "acq·u a), bo- sinora formulate si ·p uò ·d ire .che nessuna soddirato di odio (40/ 1000), -formalina (1/ 1000). Le sfi pien.aniente a l quesito ·p atogen·e tico : poilavatJu.re si ripeton 0 3-4 volte nelle 24. or.e. ch·è non solo è ri sultata difficile la metodica ,. Nel caso di .a lveolite new.algica, in.1t:Podur.re precisa riproduzione d elle lesioni. ma anche· un tampone iim:bevuit o di ac1do feni co peir 1-2 ·p erchè le varie interpre tazioni oltre a non coninin·u ti, protegg·endo le muoose vioine m edi an- cordare fra ·di loro non da nno ragion e dei dati te compre·sse. Dopo 2 minuti, estrarre il tam- clinici ormai acquisiti. i)One e spennellare con alcool a 90° per n euUn notevole contributo porta a ll 'appassiot raJizzare l 'eccesso di acido. na nte questione G. Pa cetto (Aroh. I t. di An. e Questo ,piocolo intervento è m olto .dolo roso; I st. Pat ., genn . 1931) il quale in .u n.a serie d ii si può diminui'Iìe il dolore, diluendo l'aci·d o re- esperi·enze su animali, perfettamente con1dotte nico nella g lO.cerina (I a 4). e rig·orosamente controllate ha studiato l 'importanza del fattore n ervoso n ella gen esi delIn ge11erale, l 'uso de.Ilo s·ouroformio (r~pe­ tuto più vo]te) e delle lav:ature calde sarà suf- ! 'ulcera gastrica. ficiente. , In u11 primo gruppo di es·p erirnenti, con lefil. sio·n i del sistema n ervoso estrinseco (vagale e sim·patico) ebbe risultati 1n ma·g gior parte n eNOTE DI TECNICA. gativi e n ei r ari casi di rep.erti positivi il tipo delle lesioni gastrich e ottenute e.ra essen zialLa tecnica della puntura della cisterna. m ente diverso da quello della patol·o gia uma na. È d escritta brevemente tllie l Journal A. JV!. A. In •u n secondo g ru·p po di esperimenti, d-eter(14 feb . 1931), riportandola da Ayer. m ina·ndo lesioni dell 'apparato n erv-0so intrinRasi i ca•p elli della nuca sino a·l la protube- seco) per m ezzo di iniezioni intraparietali di ra11za occipita le ester.na e disinfettata con io- neurina, ebbe quasi sempre r isultati })OSitivi. dio la regione, si situa il paziente in maniera Questi fiurono costanti e sempre dello stesso ch e il ica·p o formi un.a ·l ine.a retta ·c on la colon- tip 0 n·ella regione pilorica do·v e l 'A. potè osna cervica;l e. Il collo viene flesso anteriormente servare sempre ul cere a caratteri isto-morfolodi ci rca 20 gradi. Col .p ollice ·della ma,n.o sini- gici molto simili a quelli dell 'ulce.ra gastrica stra l 'op·e-rato::re ricerca palpan.do il punto di dell 'uomo ed ancora in pi ena evoluzione fino m ezzo fra la protuberanza ·o ccipitale esterna e a 40 aiorni a.o.po l'atto op·era tivo . L 'A . .a·m meto . . . . l 'apio fisi ·d1e1lla seconda cervicale. te quindi ch e la les ione n ervosa intr111~e~a sia L 'ago vien e infisso se1co·n do un.a line.a ideale uno dei principali fattori patogenet1c1; ma ch e passa da lla gl.abella e dal me~t·o .a cu stico esprin1e le proprie riserve sulla reale cronicità estenn.o; non deve essere appr.o[on dito per più di tali lesioni avend·o osservato una te11denza di 6 cm. Esso J>assa attraverso il te suto sotto- alla cicatrizzazione la q1Uale però avvie11e con cutan eo e 1.a mu·scolatuTa e vince la resistenza notevole ritardo. del legam ento atlanto-occiJpitale. Una pressioDiverso è il tipo e 1'an·dl3.mento delle lesioni n e con siderevole è necessaria a superar e que- da neurina ottenute n ella regione c ardia le lesta re sisten za e bisogna stare attenti a non quali han·n,o il qua.d ro istologico e il decorso ~imge0re l 'ago troppo profond.a m ente ·v en endo delle ulcere acute, oon e~ito rapido in perfola resi tenza a m an care bruSJcamente. Difficol- razione 0 in c1catr1zzaz1one. tà n ell 'ottenere il ·l iqui·d·o sono .a,o vute al non In base a i risultati di ricerche collater.ali7 essere l 'ago infitto sulla lin.ea m ediana o nel- l 'A. amm ette ch·e la n eu.ri11a agisca i).er una dula giusta dir~zione. Delle ,re·ne .a nom.a•le dan- plice azio·n e : ca~ stica. e llervosa e . eh~ sulla no luogo a fuo riuscita di liqui•do ematico: in evoluzio·n e e sul t1po ·d iverso delle les1on1 oss·e rquesto caso I.a 1pu11tura della cist ern.a ·11on do- v.a te nei vari tratti dello sto, ... m aco, i11 flui cano vr.ebbe più essere tentata. La puntura della ci- notevoln1en te fattori locali anatomici e funziosterna noo deve n ella pratica sostituire la pun- na li , quali specialn1ente la motilità e la secre. tura lombare perchè più pericolosa , ave~ndo da- zione. to luogo a casi di morte. Il lavoro è oorredato da numerose e nitide fotografie dimost.rative. G. L..\ C:A ,-A. G. LA c.~vA . 1

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IL POLICLINICO

fEsperienze con l'anastomosi gastro-duodenale termi· no laterale sottopapilfare dopo resezione gastrica. Il metodo , d e critto d.a Winlelbauer (A rch. J(liri. Chir. , ,•ol. 160, pag. ±38, 1930) e ·d a lui applica lo i11 27 casi, richi ed e u11a 1nobilizz.a zio· ne del duode110 e ·t e ·a dal leganìento epato·duode11.a Je fino ai vasi d.ella i~adi ce mesenteriale. Avrebl1e il ' rantaggio di anaslon1izzare lo stomaco co·n u11.a regione çh e 11on è n1.ai sede .di ulcera e cl1e si presenta particolarmente indicata perchè v ie11e a con t.atto de l cl1imo dol)O ch e esso è ~ lato n e utralizzato dal muco biliare e pancreatico . . La tecnica d ell 'intcrvento è difficile. Sulla base d elle ue e perienze cliniche l 'A. riduce l 'indicazione al uo n1etodo a pochi ca si e ciò perchè ha osser vato u 27 ca ... i 4 esiti letali, .di cui ·due imputabil i a una occlusione du.o denale per i11g·inocchi.a111ento st1lla radi ce n1eenteriale, u110 i)er occlu ione ·da con1pression e 1estrin ..,eca d el duo d eno p.er opera d ei monco,n i di sez ione del g·r. omento , uno per pancreatite. P. VALDONI. 1

[ANNO

XXX,TIII

NuM. 19]

delle leggi sanitarie (art. 72-113 e art. 157-173) riunì e fuse insieme tutte queste leggi, la cui applicazione è disciplinata dal regolamento 28 febbraio 1907 n. 61. Successivamente una i1r11)orta11te innovazione è stata introdotta, nella l egislazione della n1alaria , dal R. decreto :30. dicembre 1923 n. 2889 (riforma degli ordinamenti sanitari) che l1a attribuito all'amministrazione provinciale la fornitura del chinino prima d e,roluta al Con1u11e (art. 69). Fra le altre leggi interessanti la n1alaria, ricordiamo ancl1e il T. U. delle legg·i sulle bonifich e 30 dicembre 1923 n. 3256, cl1e l1a stabi 1ito l'obbligo della profilassi an tiano feli ca nelle opere -di bonifica, e la legge 2± dicembre 1928·, n. 3134, sulla bo11ifica integrale. Non è nostro compito illu strare tutta questa vasta e complessa leg·islazione , c i limiteremo i._nvec.e ad indicare i punti che , in tema di lotta antimalarica, rie11trano n ella com1Jetenza d~ll 'ufficiale ~nitari o.

Somniinistrazione del chiriirio di Stato. Per

l 'art. 10 del r egolan1ento 28 febbraio 1907 spetta all'ufficiale sanitario , n ei Co111uni aventi. zon e dichiarate m .alariche, determi11are anL'Importanza dell'omento nella nutrizione del canale no per anno la quantità ·di chinino presumiintestina.l e. biln1ente occorrente per il trattan1ento curativo e profilattico di tutti gli ave11ti diritto. G. I<.ovàcs (Ri.1iasceriza, 11edica, 11. 2, 1931), L'indicazione di tale fabl)isog·no deYe , dal in ricer ch e g ià note, prati cate ii.ella II Clinica Cl1ir urg ica ·del1l ' ni er sità di Budape·s t, ha d e- . Podes.tà, esser e trasm es·s a al Prefetto. La fornitura del chinino è fatt.a dal! '.amministrazioterminato il limi te masisimo oltre il qual,e, done provinciale, che cura la distribuzion e a i po il .di.., ta cco· del me~entere, i 1l tratto i11te ' tiComuni dei quantitativi da essi ricl1iesti. 11.ale co·rri!'1)011dente 11on · rim.a ne p1iù vitale e L 'art. 14 sancisce l'obbligo per I 'ufficiale poi 1'e ten ion e del Lratto intestinale ch e l 'osanitario e per i medici comunrali di vigilare m ento può nutrire clop 0 il di staoco dei. vasi affincl1è a tutti i coloni e operai, ch e hanno i11ec;:.en te rial i. diritto a lla somministr.azione del chinino (n Il miglior n1etodo, secondo I<:ovàcs, è quelnorma d ell'art. 6 del reg. 28 febbrai o 1907 e lo di e ... eguir e g·li interventi in più t empi , perch è possa svilup1par i un.a st1fficiente circola- dell 'art . 69 d el R. decreto 30 dicen1bre 1923), s ia assicurato il r egolare trattamento }Jreventi:zione collaterale. C. GIACOBBE. ;'." vo e curativo ·della malaria. A tale scopo i ==================== detti sani·tari, valen•dosi di lutti i m ezzi a diiRUBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO sposizione, debbono identifi c.are tutti gli individui affetti da infezione malarica p er sottoLa profilassi delle malattie sociali. porli al tratlamento , nonchè , quando occorMa tarla. ra, e ffe·ttuare il trattamento preventivo d ei sa La leg·islazione italiana sulla malaria tro,ra ni. Per l 'applicazione di queste disposizioni , il suo fondam ento nelle solide conoscenze sulnelle località più colpite da mala·ria, sono sor· l 'eziolog ia e l 'epidemjol,og·ia di questa infezio.ti gli ambulatori antimalarici (temporanei o ne, dovute in g·randissima parte agli studi di J)ermanenti) g·estit i s ia ·dai Comuni, sia dalla ·scienziati italiani, ed è, per unanime consenCroce R ossa ·o da .altri enti . Essi possono so, quanto di più perfetto esiste in tale maprovvedere .a nche all a ricerca diretta dei materia. Le più importanti disposjzioni di essa laric i , per mezzo di ·specialé personale (com e, -sono: la legge 23 di cembre 1900 n. 505, che per es . gli agenti segnalatori d el] ' Agro Romais tituì il servizio del chinino di Stato; la leg- 110). In q·uei casi in cui la diagnosi ·clinica non .ge 2 n,ovembr e 1901 n. 460, contenente dispoè sufficiente, o deve essere suffragata dall 'acsizioni per din1inuire le cau se d ella malaria; certan1ento n1~croscopico del sangue, questo la legge 22 g· iu.g·no 1902 n. 22-1:, relati.va al - è fa-itto n ello stesso ambulatorio, quando i1e l 'acqui'" to d el chinino; la legge 19 maggio 190.f r)ossiede i n1ezzi, a ltrim enti presso il laboran. 209 cl1e integrò le precedenti e stabilì l 'obtorio provinciale di vigilanza igienica. La dibligo della profilassi chininica ; la ·legg·e 16 stribuzion e e somministrazione ·d el chinino , .giug no 1907 n. 337 sulla risicultura . Il 'f.. 'C. oltre ch e da i n1edici co1nunali o nell 'an1bu1


[ANNO

XXXVIII, NuM. 19]

683

SEZIONE PRATICA

latorio, vengono eseguite, in speciali circostanze, da appositi infermieri profilassatori, debi, tamente istruiti. Il funzionamento degli ambulatori, quando egli stesso non ne abbia la direzione, è sempre sottoposto alla sorveglianza del.l 'ufficiale sanitario, il quale ne riferirà periodicamente al medico provinciale. Il regolare andamento del servizio del chinino, e sopratutto il sistematic-0 e pro}ungato trattamento curativo di tutti i malarici (primitivi e recidivi), .a nohe nel ·periodo interepidemico, costituisce il fondamento di quel,l a bonifica umana che tende a sopprimere le sorgenti d'infezione delle z.anzare al principio di ogni nuo,ra stagione malarica. Assisten.za antimalarica dei lavoratori. Molto importanti sono gli articoli del regolamento concernenti gli obblighi degli appaltatori di ~avori pubblici in zone malariche (art. 21 e segg.) relativ.am,e nte all ' assistenza sanitaria gratu·i ta, ialla 'somministrazione ~el chinino agli operai ed alla difesa dei J.ocali di ricovero dagli insetti aerei. Spetta al·l 'ufficiale sanitario vigilare sull'osservanza di tali obblighj e denunciare gli inadempi enti. Particolare denunzia ,a ll 'aUJtorità di pubblica sicuDezza deve farsi nei casi di morte per perniciosa malarica di operai addetti a pubblici lavori (articolo 76). La legge (art. 78-81 del T. U .) inoltre estend·e ai lavoratori delle risaie, anche quando queste non siano comprese n elle zone dichiarate mala·r iche, il diritto alil a somministrazione gratuita del chinino preventivo e curativo (a carico di proprietari del!l,e risaie), e fa obbligo alle aziende che impiegano operai per ·1a mondatura o la raccolta d el riso, di fornire 1loro alloggi coI'rispondenti alle prescrizioni igieniche del regolamento generale 29 marzo 1908 Ili. 157, per l'esecuzione delle disp.o sizio·n i di legge sull.a risicultura contenute nel T. U., e d.el regolamento provinciale che in ogni provinci.a risic-0la si deve compilare a sensi dell'art. 73 dello stesso T. U. delle leggi sanitarie. Ricordiamo pure che al11'ufficiale saniltario del Comune di residenza o di provenienza (od ai medici comunali da esso delegati) compete di rilasciare, ai mondarisi che emigrano per ragioni di lavoro, la dichiarazione medica di immunità da malattie tra· smissibili prescritta dal~'art. 82 del T. U. Difesa dagli insetti malarigeni. Oltre che i ricoveri dei lavoratori delle risaie e degli operai adibiti a lavori p1u bblici, la legge vuo·l e che siano difesi dalla peneltrazione delle zanzare, anche i locali , collocati in aperta campagna ·e compresi nel territorio deale zone malariche, destinati al ricovero delle gua·r die di finanza, del personale .addetto alle strade nazionali, provinciali e com·u nali, alll e ferrovie ed ai con·sorzi di bonifica (art. 162 del T. U.); g li uffi ciali sanitari sono compresi fra i fun· zionari obbligati a sorvegliare l 'osservanza ·di 1

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queste disposizioni (artt. 31 del reg. 28 febbraio 1907). Per l 'impianto di tali mezzi di difesa vennero emanate dal Ministero dell'Intern·o ,apposite i•struzioni iteoniiche iap1)rovate con deor e'to 28 febbraio 1925. L 'azione antian~felica non si deve 'però limitare all'applicazione delle reticelle per impe dire la penetrazi~ne degli ins~tti n.e ll~ abitazioni e dei ricoven, ma ·deve \rantagg10 samente essere integr.a1ta con la lotta .di.r etta contro gli insetti aerei, da fa.r si nei luoghi ove essi si rifugiano di prefe~nza (stalle, porcili, .c antine ed in genere le ·p arti p.iù oscure e più calde delle abitazioni), e sopratutto con la lotta anti1larvale pe.r mezzo di so·s tanze larvicide (petrolio, verde di Parigi) e coll'immissione di pesci larvifagi (Gambu&ie) nell e acque . La scelta d ei singoli mezzi è d ettata dal1la ·diligente va lutazione delle circostanze locali. Piccole boriifiche. Tuitte queste misure rientrano nel concetto d ella piccola bonifica, colla quarle p·e rò ·p iù strettamente s'intende l 'insieme di provvidenze dirette a sopprimeTe le oondizioni che son·o causa di ,acquitrini e di limitate raccolte idrich·e e che favoriscono lo svilupp·o delle zanzare malariche (piccole colma'te, prosciu.g amenti, drenaggi, diserbamento e ·r egolarizzazio·n e d·e i can.ali, copertura di pozzi, cisterne, ecc.). Le istruzioni per l 'esecuzione delle opere di piccola bonifica antimalarica e degli interventi an·t ianofelici (indicate nel titolo IV del T. U. delle leggi sulle bonificazioni delle paludi e dei terreni paludosi) · sono quelle - approvate con d ecreto d el Ministero dell 'lniterno 28 f.ebb;raio 1925 e debbono esser •S empre tenute presenti d.a gli ufficiali sanitari, il cui compito non è circoscritto al servizio di distribuzio·n e del chinino e di cura dei malarici, ma deve estendersi alla ricerca di tutte l1e piccole cause di ma.laria, senza la eliminazione delle quali anche le gran di o·p ere di bonifica idraul.ica ·e tellurica possono fallire il loro scopo. Esistono loca~ità dove, pur m .a ncando la grande palude, la malaria è ·sostenuta dalla presenza Idi molteplici focolai anofe:ligeni che sono appunto dominabili con diligenti inte;rventi di piccola bonifica. A questo proposito l'art. 163 del T. U. prescrive nelle regioni malariche e nei terreni dotati di favorevole altimetria, l'obbligo per i proprietari di facilitare lo scolo delle acque per evi· tare ristagni, e proibisce, per quanto è possib.ile, nella costruzione di stTade e canali, l 'apertura di cave di prestito. L'art . 32 del regolamento 28 febbraio 1907 precisa che l 'aperturta di cave di prestito e di materiali da costruzione, è subordinata alla licenza de] Sindaco (ora del P·o destà) da en1anarsi sentito I 'uffi ciale sanitario, ed in p,a rticolari casi ad autorizzazion e del Prefetto. L 'art. 3-± prescrive che i regolamenti comunali di polizia rurale contengano apposite norme per impedire o li1

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IL POLICLIN reo

mitare allo stretto necessario la formazione e la perrnanenza di pozze, ristagni o. pozzi d 'acqua i1ei teflreni coltivati od a·dibi1ti ad usi industriali . Le molteplici disposizioni che abbiamo somn1ariamente illustrate costituiscono solo una })arte della complessa legislazione antimalarica,. ma bastano però a dimostrare che ' se la lotta contro qu•e sta malattia è impresa di va· stissima JY~rta1t.a, la quale ri chiede , l 'intervento dello Stato e dell1e grandi azièn de di · bonifica, pure, n ell 'ambi·t o del ·territorio oomunale, l 'ufficiale sanitario, colla propria opera intellig ente e zelante, può portare un importante contributo all~ difesa delle popolazioni dalJa n1alaria ed alla soluzione di uno dei più gravi i) rob]emi socia~i del nostro paese. A. :FRANCHETTJ. 1

POSTA DEGLI ABBONATI. •

All'abb. n. 3561:

1) LYON e t Lo1sEAU.

Formulaire thérapeuti-

que. Masson et C.e, P.a ris; pr.ezzo frs. 50. Non ,conosco il libro a cui Ell.a .accenna : cc Les tl1éra peu tiques nouvelles », che non figura nel r ecente catalogo di Masson. A·d ogni modo, queti è } ~ editore di parecchie altre opere di Ga. . ton L)1 0n e può ritenersi che abbia pubblicato anche il libro sopra citato. 2) SIMON. Trattato di ·Farmacologia. Unione tip,ografico-editrice, Torino. 3) S. D1 STEFANO. Endocrinologia. II ediz. , di pag. 408. Unione tip.-ed. Torinese. ±) La sarcom.atosi ossea non è affatto infetti,ra e non può contagiare n essuno. 5) G. RoussY. Le cancer. II e·d . Un vol. di 8±6 pag . con fig. e tav. Masson, .e d ., Paris. P rezzo frs . 100. fil.

[ANNO XXXVIII, NuM. 19]

VARIA.. Predeterminazior1e sperimentale dei sessi. (C . VARGAS . R ev. Med. Latino Americana, febbraio 1931). È a~gonmnto questo di tale difficoltà ed 01s~urità ~he .tutto ciò .che su di .esso si pubblica e s1 dice, deve essere ben vagliato e g iu dicato prima ,di essere ammesso n.el camp10 delle cognizioni a cquisite. Ma .è tale l' entusiasmo con cui l'A. parla delle sue esperienze e dei risultati .o ttenuti, da indurre a cred:e.r e che veramente questa volta un pass-0 .avanti .s ia stato· fatto. Egli aveva osservato che .donne, le quali ave' '.ano avuto in precedenz.a parecchi figli dello stesso .sesso, : presentav.ano alll1a l.a p,a rotomia lesioni . simili d ei genitali: ciò gli fece pensare eh.e queste lesioni avessero ·un 'influenza sulla d.eterminazione del sesso. Istituì perciò esperienze su vari animali, coniglie, capre, cavie, riproducendo in esse le lesioni che aveva oservato: rilllscì 1così, in qu1esti animali, a determinare a sua . volontà il sesso del feto nelle gravidanze successive. . Dall'insieme delle nuinerose esperienze com1)1ute, dalle· osservazioni cliniche e dall 'esame accu·ra~o ·? ella letteratura esistente i~ proposito, egli giun·se a d una sua t eoria di cui ecco i punti principali: I ) gli ovuli dell 'ovaio destro ·d etermina.n o i m ,aschi e gli ovuli dell'ovaio sinistro le fem• mine; 2) q'll.aDJdo l 'ovaio de·s tro dà luogo a delle fe~mine e i!l sinistro a d.ei maschi, questi fe ti possono essere anatomicamente, istologica m e nte, fisiologicamente o psi cologjcamente anormali; 3) se i maschi d,ell 'ovaio .sini.stro 1e I.e femmih·e dell 'ov,aio ·destro sono norm.ali è probabile c he vi s iano n ell e ovaia d elle cause perturbatrici d ella loro funzione predominante; 4) con la selezione si può ottenere la predeterminazione sessu.ale in una manierra assoluta e ·p recisa: infatti nella maggio·r parte dei m.ammiferi si possono ottenere deille femmi ne ·che· prè)durranno in tutte J.e loro gravidanze feti di un solo sesso e ·d i quello precisamente che si d.esid1era; 5) nella specie umana l 'ovariectomia no n è necessaria per la predeterminazione d el sesso · ch e si d esider a. · Si · p otrebbe ricor11ere, inveoe. all 'emicastrazione m èdiante i r.aggi X. Questi fatti sono certam ,ente di un interesse traordin1ario e porterebb.ero ad un.a necessaria r evisione della teoria rd ei ;cromosomi; resta a ,·edere se essi saranno confermati o se resteranno al semplice sta.dio di ipotesi, che rigt1a rdo a questo argomento, sono particolar· m ent.e numerose. G. LA CAvA.. 1

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Al dott. G. B. Avanzini, da Albare.do : La mancata precipitazione dell 'albumina, flocculata con il r eattivo di Esbach, è princi palmente dovuta al peso specifico alto dell a urina. In qu,esto ca.so', bastano lievi sco sse e qualche n10,rimento rotatorio impresso alla provetta per determinare la prec.ipitazione d el1'albun1ina flocculata. fil. 1

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.<\.l ·d ott. Bern.ardo Cancrini T er:amo: ' Un trattato corùp leto è quello' ·d el SAIDMANN: Les rayoris ultraviolettes en, ·thé1'a.peutique. Ed. Do in ; e così quello di GuILLA UME: Lés radia1

tions lumin,euses en physiologie et en théraperitique, Ed. Masson, pag. 500. ".\.11 ch e i1el Coni pendio di terapia fisica (Co1110. ed. Cavalleri, L. 100) la parte riguardante la elio- e la fototer apia è l.arg.am ente trattata. E . MrLANI.

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SEZIONE PRATICA.

NELLA VITA PROFESSl.ONALE. Bushido. Il dottor J. C1h ristofer O 'Day pubblica nel1'American Medicine un articolo ch e merita di essere seg·nalato ai co·l:J.eghi. L'arti colo s'intitola Bushido. È questa una p,a rola che ha senso pro fo,n do ed esteso, è l 'espres.sione co~cisa di tutta la filosofia morale che inspira la vita intima, ch·e gove·rna la condotta privata e pubbJica dei g iap• p on es1. Bushido non è un codice scritto, una legge rivelata. Non è ch,e un costume tradizionale, un modo spontaneo di vivere, una n orma che informa tutti g li atti, tutti gli sforzi , seguìta da tutte le classi sociali. Questa filosofia perva·d.e tutta l 'atmosfe·ra sociale ed è assorbita, ·r espir.ata d ai g iapponesi fin dai priµii anni della loro vita, ne penetra l '.anim,a ed il cuore. L' es·e rcizio ·d ella medicina, forse più ch e ogni altra manifestazione deUl 'attività giapponese, n e ris.ente il b en efi co· influsso. Lo scrittol'e a·m ericano trova che negli ospedali g iapponesi s i :respira un 'aria molto differente d.a quella cl1e costituisce l 'atmo,s fera d ei n osocomi europei ed americani. I pazi·e nti vi ·destano l 'amore più spontaneo, 1 'interesse più alto . Amore ed interesse ch e non subisce .g raduazioni in funz ione della posizione sociale del paziente e del ,profitto ch e si può tra·rre dal caso. Amministrazi·o ni ospedaliere m edici infer. . ' ' m1er1 cooperano tutti non solo n el tentativo di c urare e guarire gli ammalati, fu.a n el rend erne la degenz.a spiritu.almente il più confortevole cl1e sia possibile. , Negli ospe·d.ali ·dell 'occi·dente civile, talvolta si potrebbe dire troppo spesso, gli in~ermi noi~ sono trattati , da m e dici ed ~nfermieri con quei riguardi e qwella pietà ch e Ja loro 1~0,ndizio·ne dovrebbe con sigliare. ~ledici ed infermi eri si sentono talvolta infastiditi da lle lamentele e dalle richieste dei pazienti, la cui assistenza vien con siderata come un peso, un ·dovere al quale si t enta di sottrarsi . Il m edico e l 'in fermiere degli ospe.dali risentono così un certo spirito di funzionarisn10. Il pubblico, pagante o n:on, 1diventa qualchJe cosa di fastidioso, e di ostile. Negli ospe·d.ali giappon esi non si fa m.ai un atto ·di imp·a zienza verso un m alato anch·e se molesto, n on si fanno ma i m.anifestazioni di trascuranza o di disinteresse. Questa gentilezza di modi, spont ane.a , co11suetu.dinaria , esalta la dig n i tà del malato, conferisce un a lto decoro al medico. Concorre a·d alleviare le sofferenze dei malati, ad elevare il prestigio dei medici . Lo st·e sso spirito informa i rap1p orti di colleg.anza dei n1 edi ci. 1

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I g iappon·e si son o tra loro gentili, affabili, senza essere servili. Questa correttezza raggiunge tra i meid ici .altezze inverosimili. Le norme ch e reg·ola r10 i rapporti di coUleganza fra i medici da n·o i sono scritte nel Codice ~eontologico; sono scritte e non sempre sono r 1,s pettate malgrado le possibili ·sanzioni. Là non vi è n essuna prescrizione precisa circa il modo ·di co·m p·ortarsi. L'esem·p io, la consu etpidine, I.a tradi zione h.an110 forg iato uno spirito di" perfetta g·entil,ezza. Il disprezzo, Il.a criti ca, la mormorazio n e verso i colleghi non sono proibiti da nessuna norma deontologica, ma ·non si fanno . Questo riservo nel giudicare i colleah . o i , ques~o rispetto recipro,c o. questa gentilezz.a di m-0d1 sono c·osì spiccati , da semlb rare esagerati , al punto da dare l 'impressione di tr.a ttarsi di '. .. un 1poor1s1a. M.a la con suetudine con i medici g·iap1p onesi corregge ·d el tutto tale impiressione. II loro conte.gn·o· è ·s pontaneo ed è ì'e:sponente d~llo sp~rito mo.r ale ch e governa J,a loro razza, d1 Bushido, i!'eso .ancor.a più ·squisito da~la cul tura. dalla con ap.evo,Jezza della ·sua e fficienza. Ch e il Bushido ateggi nello spirito .d ei medici della vecch.i a Europa I 1

Pangl'oss. .

CONCORSI. POSTI VACANTI.

AvrANo (Udine). Scad. 10 giu.; 2° reparto (Marsure); L .. 8000 e sei quadrienni dee., oltre L . 500 serv .. att., L. 3000 automezzo, c.-v. ridotto, il tutto decurtato 12 %. BI ELLA (Vercelli). Ospeclale degli In.fermi. Scad. 15 mag.; assistente alla Sez. chirurgica· età lim. 30 a.; titoli ed eventualmente esami . Rivo)gers~ Djrezione. CESENA (Forlì) . congregaz. di Carità. - A tutto 15 giu. , primari o· di chirurgia presso i 'Ospedale Maurizio Bufalini; titoli ed esami; L. 8000 e compartecipazione onorarii ; età lim. 45 a. (50 per gli ex combattenti; nessun li1nite per chi è in servizio stabile presso En1ti pubblici). Chiedere bando e capitolati alla Segreteria. CRrAVARL 1Vlunicipio. - Medicò oculista; L. 1500: 10 bienni ventesimo. Scad. 17 luglio. CosP.NZA. - Due co11dotte; scad. ore 12 del 31 i11aiggio; L. 9000 e 5 quadrie·n ni dee., oltre L. 1800 vet tura ; riduz . 12 %; serv. entro 15 gg.; età lim. 45 a.; doc. a un 1nese dal 19 apr. DEzzo DI ScALVE (Bergamo) . - Stipendio an11uo L . 12.000 lorde di R. l\I. e C. ~.; addizionale della quota annt1a capitaria di L. 2 per ogni inscritto n ell 'elenco aventi diritto assistenza medica e somministrazione gratuita inedicinali (articolo 45 R. Dee. 30·12-1923) ; addizionale quotta annua capitaria di L . 5 per ogni i11 crilto nell 'elenco aYenti diritto al L'as istenza T11edico-c hirurgica (articolo 32


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IL POLICLINICO

pre.c il.a to Decreto) ; caro viveri sino a co,n servazi0ne; inde11nità qt1ale Uff. San .. L. 500; id. per mezzi trasporlo L. J000; ~d. per spese ambulato... rio L. 200. Aurnento. stillo· stipendio di L. 1200 ogni quinquennio e per cinque quinquenni. I presenti erno lumen,ti sonQ ridotti del 12 % per il R. D. 20-11-1930, N. 1491. La domanda in carta cla bollo irlsieme ai prescr~tti documenti, debbono pervenire alla Segreteria Comunale entro il 25 luglio 1931, ed éllla stessa p•t1ò essere richiesto il bando di concorso co11tenet1te l 'elenco dei docum enti e le altre mod.alità del concorsoi. 1

R. Arcispedale di S. !vlaria 1Vuova e Stabilimenti Riuniti~ - ·vice-isp.e ttore delle infermieFIRENZE.

re; a tutto 30 nlaggio (per infermieri). •

LIJ\1INA (Messina). compreso uff .. san.

Scad. 29 mag.; L. 10.200,

NAPOLI. Municipio. - Assistente alla Sez. med.micro·g r . dei Laboiratori Cornunali d'Igiene e Profilassi; scad. ore 17 del 13 git1.; titoli ed esami: L. 10.500 e 3 quadrienni di L. 500 oltre L. 2000 serv. at1t., il tutto ridotto del 12 %; tassa L. 50: doc. a 3 mesi dal 19 apr. Chied. annunzio. Rivolgersi al Controllo Generale del Comune (Palaizo S. Giacomo, Napoli. 1

NocERA UMBRA (Perugia) . ore 18,30 del 31 mag ..

Per Colle; p·r oroga

NovAR.\. Osperlale Maggiore della Carità ed Opere Pi e R i un.i te . - l\!Iedico primario tisiologo; proroga 31 mag. Primario della Sezio ne dermosifil-0patica; L. 4000 oltre L. 1300 serv. att. e quote di partecipaz. , 6 quadrier1ni dee.; e<tà lim. 40 a.; tassa L. 50; doc. non anter. al 31 gen.; scad. ore 18 del 31 mag. 1

PADOVA. Spedale Civile. - Scad. ore 17 del 20 mag. Assistente effettivo di chirurgia; titoli; lire 5000 decurtate del 12 ~b; 2 bienni dee. Età lim. 30 a. al 15 apr. 1'assa L. 50,10 alla Tesoreria. Doc. a 3 mesi; serv. entro 20 gg. PIAGGINE (Salerno) . - Scad. 16 mag.; per Vallo dell'Angelo; L. 7000; riduz.. 12 %. RoccALBEGNA. (Grosseto). A tutto 20 mag.: L. 9240 e 5 quadrienni dee., oltre L. 1760 trasp., c.-v. se co11iugato; già ridotti del 12 %; tassa lire 50,10; età lim. 30 a .; buona condo tta morale e politica. Ab. 2000 circa, iscritti 200 c. 1

RosoRA-MERGO (An.cona) . A tutto 31 mag.; L. 7920 oltre L. 2540, già depurate; 4 quadrienni dee.; c.-v.; età lim. 35 a.; tassa L. 50; doc. no•n anter. al 27 a:pr. Per Mergo; ab. 1030. ToRINO. lvlunicipio. - Direttore del dispensario antivenereo co,m ui1ale N. IV; scad. 28 mag. Rivolgersi Divisione I\' - Personale . VENEZIA. Ospedale Civile. Aiuto 11ella di,·isio11e oculistica; L. 4560 per i coniugati, L. 4200 per i celibi, rido.~te del 12 %; titoli ed esami; scad. ore 17,::30 del 25 lug.; Lassa L. 50; età lim. 35 a.; d oc . a 3 mesi dal 24 apr. VoTrCGNASco · (Cuneo). - Scad. 30 mag.; L. 9000 oltre L. 1500 trasp ., L. 500 uff. san. Quando non è altrimen.ti indicato i concorsi si riferiscono a condotte mediche, i con1pen si allo stinendio base. Avvertenza. -

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XXXVIII, NuM. 19)

CONCORSI A PREMI. .

Società OjtalmOlogica JtGJliana.

La Società Oftalmologica Italiana e la Fondazio~e ~ostituita a favore degl~ studi oftalmologici e della Cljnica oculistica della R. Università di Roma, bandiscono i seguenti premi per lavori -di oftalmologia : PREMI DELLA SocrETÀ eh~ saranno1 assegnati nel Congresso dell 'oittobrei 1931: 1) Premio del prof. Duranti di L. 2000 · per il miglior lavoro di istolog:ia ~d em~riologia; 2) Premio del prof. Colangel1. d1 L. 2000 da asseg.Q.airsi all 'o,f talmologo it.aliano, autore di quel lavoro o di quel grup po d1 lavori pubblicati in lingua italiana, che ineglio illustreranno i risultati della cura medica della cataratta; 3) Premio del prof. F. Denti di L. 1000 al miglior lavoro di pato,l ogia oculare; 4) Premio del dott ... Foronj di L. 1000 ail miglior lavoro sulla cura medica e chirurgica del distacco di r~tina; !5) Prem.io del prof .. Roselli di L. '1 000 al miglior lavoro di terapia oculare; 6) Premi O della Casa dei Tu bi Lux di L. 5000 al miglior lavoro sull 'anti·1,irus 1.n terapia locale in oculistica. I lavori concorrenti ai detti premi devono essere mandati dattilografati in tre copje al presidente della Società prof. Giuseppe Ovio, R. Clinica Oculis~ica di Roma, prima del 30 settembre 1931 . •

I. -

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II. - PREMI DELLA FoNDAZIONB che saran110 assegnali nel Congresso· dell'ottobre 1932: 1) Pren~io Cirincionc di L. 20.000 (internazionale) da conferirsi ad una memoria origi;nale nel campo oftalmologico compiuta negli anni 1931 e 1932. Il lavoro deve essere inviato in lingua italiana, dattilografato in tre copie, non pii1 tardi del 31 ago.sto 1932. Non sono a1nn1essi al concorso i professori titolari ~ coloro che abbiano oltrepassato il 45° anno di età. Questo pre1nio viene assegnato al primo riuscito nella terna; mentre al secondo e al terzo viene co11ferita una medaglia d'oro; 2) Premio Cidonio di L. 7000 (nazionale) per la migliore memoria compjuta negli anni 1931 e 1932 da t1n oftalmologo italiano . Limite di età 45 anni. Il lavoro deve essere inviato, colle modalità del precedente, ma non più lardi del 3I maggio 1932.. Per qualunqùe i11formazione rivolgersi al presidente prof. Giuseppe Ovio, od a.I segretario prof_ Romeo Roselli, R. Clinica Oculistica, P0Jiclinico1:. Roma. Assor,iazione Nazionale per la Prevenzione degli lnf ort11ni sul Lavoro.

E ap~rto i.I concorso nazionale per un apparecchio meccanico irl ato ~ costrui·t o in Italia, per praticare la respirazione artificiale in tutti i casi di 1norte ap parente per asfissia da gas, annega.mento, fulminazione da corrente elettrica, ecc. Per tale concorso l 'Associazio ne met~e. a disposizione della Commissione la somma di L. 10.000 da s uddividere in un primo premio di L. 6000 per l 'ap parecchio prescelto, e in altri due pren1i di incoraggiamento l'uno di L. 2500, l 'altro di L. 1500. Gli apparecchi devo110 essere presentati alla Dir ezior1e Generale dell'Associazione (via Marina 5, l\Iilano 113) entro il 30 giugno 1931. 0

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SEZIONE PRATICA

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE

Presso la R. i\ ccademia Medica di Roma sono .stati recentemente nominati Soci ordinari i professori: Alessandrini Alessan,dro, Alessandrir1i Paolo·, Amantea Giuseppe, Antonelli Giovan11i, Ayala Giuseppe, Basile Gaetano, Carducci Agostino, Chiarini Pietr~, Cipollone Tommaso, De Fabi Acl1ille, Della Valle ClaudiQ1, Egid! GuidOI, Ferretti Tito, Fumarola Gioacchino, Giudiceandrea Vincenzo,, 'Nlarino. Zu co Sante, Micheli Cesare, Panegrossi Giuseppe, Pecori Giuseppe, R~va Umberto, Saccoin e Gi-0 va11ni, Santor~ Saverio1, Sergi Serg io, Tocella Andrea, Trenti Enrico1, Verno ni Guido; e Soci straordinari i proff. : Antonucci Cesare, .Ascoli Manfredo, Autjti Filippo, · Bellussi Angelo, Bentivoglio G. Carlo,, Bompiani Gaetano, Bompian,i Roberto, Caccia Filippo, Casarini Arturo, Cassinis Ugo, Ciuffini Publio, Crainz Silvio, De Villa Salvatore, Ferreri Giorgioi, Fioretti Ermanno, Galamini Antonio, Galatà Guglielmo, Gero nzi -Gaetano, Ghiron V~ttorio,, Gosio Renato; Gualdi Augusto., Guccione Filippo, Ilvento Arcangelo, Jura Vir1cenzo,, La Branca Antonid, Maggiora Ro. . mano Nob. Vergano, Marino Carlo, Maselli Do menico, Matronola GiroJamo·, Mazzantini Gustavo, Meldo1esi Gino, Milani Aminta, Mo nteleo ne Remo, Mo,ntesa110 Giuseppe, Mon·tesano Vin cenzo, Muzii 'Saturni110, Nuvoli Umberto, Omodei Zorini Atti· lio, l)astore Salvatore, Pe11so Giusep·p e, Pergola Mazzini, Pilottj. Giovanni , Puccinelli Vittorio, Raneletti _.\ristide, Romanelli Ilario, Ro selli Romeo1, Rubbiani Carlo, Sabatucci Francesco, Serono Cesare', Sforza Nicola, Testoni Pietro, Trocello Enrico1, Urbani Lucio, Valdoni Pietro, Vitetti Giu1

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secondo seg·retario i dottori Rocha Braga e Israel Franca. • Il prof. Gabriel Florence è nominato titolare della cattedra di chimica biolog~ca alla Facoltà medica di Lio11e. Il doitt. vVilhelm Berger, di Salisburgo, è nominato p•rofessore d~ clinica. medica all'Università di Graz (AuSllria). Il doi~t .. profeswire di Kiel ..

Alfr~d Seiffert, di Berlino, è nomil1ato d~ oto,..rin,Q-laring·ologia all 'Università

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seppe.

A far parte del nuovo l Tfficio di ·P residenza del1'Accademia, sono stati elett~ , nella seduta del 28 marzo scor so : presidente, Baglioni Silvestro; vicepresidente, Dalla Vedova Riccardo·; segretario, AmanLea Giuseppe; vice-segr etario, Trenti Enrico; consiglieri amministrat~vi , Vernoni Guido1 e Antonelli Giovanni ; delegati per l ai stampa, Perez Giovanni e Arcangeli TJberto; bibliotecario, Gosi·o Bartolome.o ; cassiere-econo·m o, Alessandrini Giulio.

Il prof .. l\!I~x Baur, d~ farmaco~ogia a Kiel, è chiamato all 'Un~versilà di Marburgo.

Per l'istituzione di un premio annuo presso la R. Università di Roma, da intitolarsi : '' Fondazione Vittorio Ascoli ,, Sonuna ch e si riporta dal N. 17 . . L. 15.562 S. E. Vitt. En1anuele Orla11do· (Roma) (*) . . . . . . . . . . . . . . » 250)) Prof. Paolo Alessa11dr.i ni (Roma) 100)) 100~rof. Alessio N1azari (Ron1a) . 100 Prof. Guido Egid! (Roma) . . . . . » )) 100 Prof. Giovanni Pilotti (Rqma) )) 100Prof. Nicol a SfQrza (Iloma) . . 50Prof. Giovanni _t\nto·n elli (Ro,1na) . » Prof. Ferruccio Marcar a (l\ifila.n o) . » 300R. Istituto di Chim~ca FisioJQigica (Roma) . . . . . . . . . . . . . >) 100 Consorzio Provi11ciale Antitubercolare (Roma) . . . . . . . . . . . n 500 Ufficiali medici cli Marina residenti in. Roma.i . . . . . . . . . . . . . » 400 Prof. Gugliel1110 ì\len1mi (GrQsseto) » 100 1

L .. 17.762 L e sott.oscrizioni si ricevono presso la Clinica Medica al Policlinico Umberto I , Roma; ovvero presso il nostro periodico, via Sistina 14, Roma. (*) Questo versamento è stato accompagnato ·da una

Alla direzione del Comitat-0 Nazionale per l 'igiene mentale degli Stati Uniti è sitato chiamato il dott. Clarence M.. Hincks di Toronto (Canadà).

lettera che ci onoriamo di .p ubblicare: Chiarissimo Signor Direttore, Invi<>. una mi.a modesta offerta .p er la ·n obile iniziativ·a onde giustamente, degna.m<:mte si tnibuta onore .alla memoria di Vittorio Ascoli; e mi è, nel tempo stesso, grato di esprimere ancora una volta la mia più f ervente a m.m iraziona per lo Scienziato, .il mio più profondo affetto ;per l'Uomo, i quali due sentimenti s i u'D.iscono e si ooriJfo!D.ldooo in quel1lo d·i una inestinguibile gratitutline. E voglio che sia qui fiseat<>-' un ri-col'do .che, -0olleg.a.ndooi oon questo m io sentimento personale h a un riscontro che si può dire storico, malgrado' l'abuso frequente ·d i questa .pa,rola. Si era alla ·f ine di ottobre del 1918, quanido ero dom in ato da d1u e grandi ansie, delle qua li l 'un.a rappresentò un epi•l ogo di gltQri~. e si chiaanò Vittorio Veneto, l 'altra il pTologo di U'Il .draanma st<llrico oehe si d11iamò Conferenza .cJ.i. Parigi. Ma l'animo mio era pure in quei giorni turbatto da. u·n 'altra ragione idi ansietà famigli.are: per una gravissima malat,tia, mia m oglie era in mortale pericolo ed io dovevo, proprio allora, laB·c iare Roma! Vittorio Ascoli mi -00.rufortò con la sua ;parola dii fede e con l~. prCJm.essa di una assistenza fnate.rna. Anche queJ..la volta l 'insigne clinico trionfò sul m a le ed ·i o potei, iper m erito di Lui, <Xm:ciliare l'aidem'Pimento dei miei doveri verso la Patria col minor sacrificio possibile verso altri doveri. Aocalga, Signor Direttore. i eensi della mia piiù cordiale osservanza. F.to: V. E. ORLANDO.

Alla Società Brasiliana di Pediatria sono stati nominati: presidente il prof. Luiz Barbosa; vicepresidente il dolt. l\iiartinho da Rocha; primo e

Il versamento di L. 1000 dell'Istituto Nazionale Assicurazioni pn.bblicato n el N. 15 è stato raccolto fra il Direttore Generale, il Servizio Samitario e la Consulenza Medica.

In esi to ~ concorso indetto dall 'Ospedale Incurabili di NapoJi pe.r direttore del reparto, Maternità, l a Commissione esaminatrice, compos1~a d ei proff. Pascale, Gaifami , Cappellani, Castro11uovo e Giorg!, stabiliva la seg·uente graduatoria : 1° Piccoli Salvator e; 2° Galvanico Raffaele; 3° De Nicola Renato e Rossi Domenico ex aequo. È stato nominato il prof. Piccoli. Il prof. Belisario Santangelo, docente di Clinica µediatrica ne.Ila R. Università di Roma e Retttore d ella Provincia di Campobasso, è statoi insignito della .Comme:r:ida della Corona d 'Italia. Rallegramenti. Alla direzione generale di sanità dell,a Spag·na è stato nominato ~l dott. Marcel~no Pasqua Martinez, in sostituzioin e ·del dolt. Palanca, es.ornerato·. 1

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IL . POLICLINICO

NOTIZIE Dl·V ER5E. 7° Congresso francese di pediatria. Il Congresso dei pediatri di lingua francese si adunerà quest'anno ~ S·trasburgq dal 5 al 7 01tto1b re, sot.tQ1la presidenza del prof. Rohmer. Temi : <l Le febbri alimentari » (Schaeffer per la fisioJogia, C-0rcan e Valelte p~r la patoloJg ia sperimentale, Mathieu e Chabrun per la clinica); cc Diagnosi ~ trattamento dei tumori cerebrali n el fanciullo» (Heuker ~ Clara Vogt per la sintomatologia e ]a diagnosi, Clovis-ViD:cent pel trattamento, con speciale rigl1ardo ai tun1orr~ alla fossa poster.); « Foirm,e fruste ~ atipiche delle avit aminosi nella prima infanzia » (Bertoye). La quota è di fr. 100, da v~rsare al tesoriere Dr. Forest (avenue de l a Paix 1, Strasboiu rg). Le iscrizio.n i si r-icevono dal segretar~o Dr. Woringer (rue des. Veaux 18, Strasbourg) . · Un corso per medici condotti a11:1stituto ''Mussolini,,. All 'Istituto « BeD:i·to Ml1ssolini » di Roma si è inaugurato iJ cqrrso accelera,to per la 101tta antitubercolare, frequ~ntato d~ ~tQ medici co~dotti di varie pro-v ince. Il dott. Ll1sign0Ji h a brevemente rievocaA:o 1'ope... ra di M~chele Bianchi a favore dei medici condotti e ha fatto plausQ, all 'o.n . Arp·! n ati per le sue circolari riferentisi ai cor si accelerali di clinica della tubercolosi, di puericoltura e di assistenza materJ\a. Ha preso quindi l~ parola l 'on. l\1oirell~ per la. l ezione inaugurale; e ha tratt.aitQ1 di tutta l 'assistenza sociale che, debbono· dare partico.Jarmente i medici condotti. 1

Conferenza. 11 prof._ A. Pasini di Milano, titolare del1a cattedra di cl~~ica cl~rmat-0logica presso quella Università ~ primario derm,osifilografo in quel! 'Ospedale. l\ilaggiore, ha tenuto, all 'Accademia Medica Lombarda, davanti ad un folto· pubblico di m edici, una conferenza sul tema cc Ipersensibilità e dermatosi ·· . . ». Medici stranieri festeggiati a Napoli. Co·~ il transatlaD:t~èo fran.c~se « Champollio n )) per una sos1tai di sole 12 0 re, arrivarono a Napoli di ritorno da UD:a lunga· crociera mediterranea, organizzata dal periodico belga « Bruxelles Médical » circa 200 medici stranieri, Ìn maggioranza belgi e frances~, tra i quali molti titolari di cattedre n_elle Univer si là di Lovanio, Bruxelles, Gand, Parigi, Na1tcy, ecc. Il periodico di medicina cc La Riforma Medica n aveva o·r ganizzato, un programma cij fe1steggia1nenti i~ onore degli ospit~ , al quale hanno .aderito il Podestà di Napoli, il Preside della Pro· vi11cia, ~ Consoli di Francia ~ 4er ·Belgio e le più alte personalità del mondo med~co1 universitario napoletano. A lQro volta i meclici belgi e il Comandanit e dello « Champollion >> offrirono a bordo una colezione, alla quale parteciparono il doitt. Maloens, medico del Re del Belgio, il Console di Francia. il dott. Schoch.aert dell ' Univer~ità di Lovanio, .il Console del Belgi:o, il dott. Chevas.su dell 'Università di Parigi, il dott. Cau,venbergh dell 'Università di Gand, il dott . Beckers, amministraitore del cc Bruxelles Médical ». Gli invitati italiani erano: 1

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il sen. JJrof. Pascale, preside della Facoltà di l\iiedicina, il prof. Jemma, il prQf. A. Ferrannini acc_ademi~o di Mo~tpe~l~er, il prof. Bruni, il dott~ Huber, direttor~ degli ospedali cc Internazionale>). ed cc l~vangeljco >> ~ Napo1li, il dott. A. Rilln1no,. il dotit. Musella. · · ~ i;ome di tutti i partecipanti alla crociera~ brindo durante la colezione a bordo il dott. Beokers. A lu~ rispose il prof. A. Ferra~ini inneggiando alla medici~a belga e francese ~he con quella ~tal!a~a in ogni manifestazione scientifica rinsaldano l 'çi.ntico e indissolubile vinco·l o della lati~jtà . · Quin~i, co.J\ l ·interven,t?· del Podes1tà di Napo,li , Duca di Bqvino, del Preside della Provincia Principe 4i For~no, di ·altre autorità, dei Consoli del Belgio e di Francia, di gentili signore, di moltissi1n i cattedratici napoletani e numerosi medici cc La. Riforma .Medica » offrì alle delegazioni dell~ cr ociera u~ simpatico ~ c<»rdiale thé d'onore al1'H~tel Excelsior.

Istituto di fisiopatologia cellulare in Germania. • Co~e ne demm,Q annunzio, la Fondazio•n e Rockefe·l ler ha deciso di fondare a Dahlem un Istit:uto1 di r icerche sperimentali per lo studio della fisiologia cellulare patologica. 'A lla ·direzion~ è st~to ora chiamato il prof. 0.-H. Warbt1rg, noto p~r l~ ricerch e sul metabolismo della cellula cancerosa . Questa nomina prova che l 'Istituto sarà destinato sovratutto allo studio del cancro. Ospedale per alcoolisti in Russia. ' E. stato inaugurato· a Mosca, nel quartiere Bauman, il primo• ospedale s·p ecializzato per alcoolisti, della capacità di 100 letti._ È fornito d 'impianti n1odernissirni. Vi si attua UD: meltodo speciale di disintossicaziane, della durata di circa un, mese e mezzo; trascorso questo tempo, l 'infermo viene dimesso, considerandolo . guarito. Il telefono negli ospedali di Parigi. È statoi appr01V.ato dal Co·n siglio di sorveglianza dell'Assistenza Pubbl~ca di Parigi un pTogetto di perfezio,n amento delle linee telefo·n ich e attualmente u tilizza,t e n egli ospedali della città. La riforma pre·vede la creazione di « tax~foni >) nelta maggio,r part e degli ospedali; essi verrebbero utilizzati dalle famiglie dei malati e dai medici per le proprie comt1nicazioni pr~vate, per lo sdoppiam ento delle linee attuali, per la creazione di linee dirette ira -gli ospedali ~ la sede centrale dell 'Assistenza Pubblica e infine per l 'istituzione di lln autoim atico nella sede stessa. 1

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Doni agli ospedali • La Compagnia apparecch~ duplicatori cc Gestetner » b,a stabilito in occasione del suo cinquantenario, · di donar~ 200 apparecchi di p ropria fabbricazione ai maggiori ospedali di tutto il mondo. La scelta degli ospedali è sta.ta fatta in base a referendum indetto fra i pro,p ri clienti. 1

Per una campagna mondiale contro gli stupefacenti. Si sono i:tdunati a Washington i m en1bri della « 'i\7orld Conference on Narcotic Educa tion n, che intende elaborare un pro·g ramma inlernazionale d 'azione per disciplinare il traffico degli s1uµe-


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SEZIONE· PRATICA

facenti e limitarne i danni. Il presidente degli Stati Uniti, Hoover, ha espresso agli o~g;anizzatori la sua simpatia e il suo plauso per questa ca111pagna.

Settimana sanitaria dei negri negli Stati Uniti. Dal 5 a,l 12 aprile si è svQlta negli Stati Uniti la « settimana per la sal ute » dei negr~, istituita da' Booker T .. ' iVashing·ton nel 1915. La settimana si è aperta nel! 'anniversario della n,ascita d i quesito genero·s o filantropo. IIa11n,o cooperato alla campagna 36 isti tuzioni. La situazione sar1itaria dei n,egri negli Stati Uniti è molto infer~ore a qu ella dei bianchi: ne è un i1.1dice l 'alta mo·r talità. Si giustifica, perciò, l 'attuale movimento'.

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111 ~1orgag11i viene onorato il princi1)e degli anatomici del ~eco.Jo XVIII ed 11 fondatore dell 'anatomia patolo·g ica uno fra i. più gra11di medici di ogni tempo. ' Una cerimonia ufficiale si sYolgerà al Teatro Comunale? oratore n e &arà il se11 . ~Ies adaglj a. Verrà d1spo1s> t a una 1\.Iostra M·o rg·agnana. Si terranno' due adunanze scientifiche. Verrà coniat a una medag·lia celebrativa. Si pubblicherà t1n supplemento d 'or1ore della « Rivista di Storia delle Scienze 1VIed~che e Naturali n. . Per le adesioni o le partecipazioni rivo lg·ersi alla segreteria del Comitato, Municipio di Forlì. 1

Una • pinza anatomica ·nell'intestino. • Presso il Tribunale. di Trieste si è sYoilto un processo in due tempi; attori n e sono stati un operaio, Fort11na,to De Signori, e il dortt. Tordi, ch e lQ aveva operato di ernia inguinale nel 1922. L 'operai-0 ·accusava i.I medico di avell'gli lasciato en tro l 'intestino u na pi11za anato.m ica lunga 15 cm. Il medico venne però proscioJto in istruttoria, per inesiste:nza di reato , poichè ·la perizia h a dimo·strato ch e la pinza n,q•n avrebbe potuto ritrovarsi in quella posi zione e che perciò il fatto era simulato. ..~ sua volta il medico si è quer elato1 per ca111nnia ~ il tribun·ale, acco·g lie11do la sua tesi, con senten za p·r onunziata il 30 aprile, h a condannato l 'operaio ad un anno e due mesi di reclusione e ad un anno d'interdizione dai p1ubblici uffici.. 1

Raduno italiano dei medici musicisti. La sera del 18 aprile ebbe lt1ogo· a Milano, in una sala del Caffè Ristorante Puntingan, il primo raduno de~ medici cultori di musica, organizzato d ai d.ottori Saccon,aghi, Bennati e Sigurini. Parlarono ! tre promo,t ori; si svolse un 'ampia discussione. Per le adesioni rivolgersi al dott. Cesare Sacconaghi, via, Post-Porta 1, Gallarate (Varese). 1

Onoranze a

Morg~gni.

Come abJ)iam-01 annunziato, il 24 m aggio, la c~ttà di Forlì, per iniziativa del Municipio e dell 'Ordine dei Medici della Provincia, tribu,~erà ono'ranze ~olenni a11 '~nsi.gn~ C-Of1:Cittadino Gio·v anni Battista Morgagni, n ell '-0ccasione della traslazione del Monumento dalla Co1rte del Pa1azzo degli Studi nella Piazza Mo·r gagni. Le onoranze sono poste sotto' l 'alto patr-01n ato del Capo· del Governo.

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L'uccisore del prof. Parrozzani.

" La Sezione d ' Accusa del Tribunale h a emesso sentenza di rinvio al giudizio delliai Corte d 'Assise, per omicidio premeditato.

Indice alfabetico per materie. AnastomQsi gastro... duodenale : esperienze Pag. q82 Anemia aplastica nel corso di una leu660 cemia inieloide tr·attata con i raggi X )) )) 678 Ap,p endice: pseudomixon1a ... . . )) 675 AscoLI V.: commen1orazio ne .. . . )) 674 Bibliografia . . . . . . . . . . . . · · 1

« Bush.id9 »

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Cancro ed eredità . . . . . . . . · · Ca"fdiop,atici : ricambio gassoso . . · · Cervelletto : tubercolo, sperimentale · Circolazione: valutazione dell 'efficienza Cistifellea : ricerch e . . . . . . . · · · · Cocoigodiniia e dolori funzionali del reLto· Colite cronica dei tropici . . . . · · · CoJile da cc Balantidium coli » . · · · Diabete: trattamento con vagoto1nina . Digestione : dist11rhi da an1ido cru do1 • Dolore dopo estrazioni di d enti: trati.. . . . . . . . . . · · · · · tarr1en to Dolori pelvici ribelli: cordo tomia . · · Eu nucoidismo t ardivo di Fal ta . . · . · Ghiandole a · secrezio11e interna: az1o•n e stimolan te dei ragg~ X · · · · Gomma arabica : ricerche · · · · · Eziologia : concau se . · · · · · · · · · · Frattura sopraco1ndil.01itleia dell 'omero i1ell 'infanzia . . · · · " · · · · · · ·

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Fratture chiuse: osteo.s intesi . . . . . . Glicemia: ricerche . . . . . . . . Linfogranulon1atosi . . . . . . Nlalatia : profilassi

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Milza: estratto; azio11i ter;apeu~iche . Nefriti : chirurgia . . . . . . . . . . . . Nevralgie del trigemino: terapia Omento': impo·r tanza nella nutrizione del canale intestin . . . . . . . . . . . Ormone follicolar e so 1n1m~nistrato1 per via or ale . . . . . . . . . . . . . . . Puntura d eJla cisterna : tecnica . . . . Scia1tica : prescrizio·n i . . . . . . . . . . S~ssi : predeterminazione speri111entale Sindrome adiposo-geni.tale e acanthosi s nigricans da probabile les~one infundibolare . . . . . . . . . . . . . . . . Sporotricosi s.p erimentale delle vie aeree • • su per1or1 . . . . . . . . . . . . . . . Te81ticolo ~ rige11erazio11e muscolare . . Tubercolosi : attacchi intestinali evoluti V Ì . · · · · · · · · · · ·. · · · · · · Tubercolotici: trattamento delle algie . Tumore cx·tra1nidolJare primitivo n ello stadio radicolalgico . . . . . . Tumori maligni: sierodiagno·si . . . Ulcera ga strica: genesi . . . . . . . .

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Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita la ristampa di lavo-ri pubblicati nel Poliolinioo se non '" aeouito ad autoriz•azione acTitta dalla 1'eda.1ione. E 'Vietata la vubblicazione <li sunt i di essi 1en1a cita-rne la fonte.

V. AscoLI

t, Red. capo.

A. Pozzi, resp. Roma .. Stab. Tipo-Lit. Armani di ~f. Courrier. - .

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IL POLICLINICO

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XXXVIII, NuM. 19]

Agli abbonati del '' Policlinico ,,. _..

A rate mensili :

I signori abbonati che desiderano fornire la propria biblioteca delle seguenti opere edite dalla nostra Casa, tengano presente che essi, oltrechè alle condizioni qui sotto annunziate per l'acquisto a contanti, possono anche ottenerle pagandone il relativo ammontare, calcolato a prezzo di copertina, coll'invio antici· pato di un terzo all'atto della richiesta, o col versamento del predetto terzo al ricevimento delle medesime in pacco gravato d'assegno, ed il restante ammontare mediante rate mensili di L. 20 ciascuna, sino alla estinzione dell'importo totale delle opere stesse. Dott. Prof. CUSTAVO RAIMOLDI Docente di Patologia Medica neltl a R . Università Chirurigcraiuto negli Ospedali riuniti di Roma.

Dott. AZECLIO FILIPPINI .Dir·i gente il Reparto .d i Igiene applieata n ell'Isti.tuw sperimentale delle :i.,.F. S.S. in Roma.

L'esame della funzio11e renale

Prontuario dell'igienista

con i moderni metodi di indagine

Prefazione del Pref. Cl USEPPE SANARELLI Direttore del R. Istit uto d'Igiene dell'Univ. di Roma.

Prefazione del Prof. Roberto Alessandri Diret.t.ore della R. Olinica Chiirurgica di Roma. Volum e di pag-ine VIII-247 (N. 14 della « Col1aina Manuali del Policlini.co »), ncitidamente stampato su ottima carta, con varie figure nel testo. - Prezzo L. 3 O. - Per gli abbonati al " P oliclin ioo » sole L. 2 7, 5 O in port.o fra.neo. 1

Dott. CIOVANNI MARIA GIULIANI Assistente nella R. Clin, Chir. dell'Univel'Eiità di Parma

lVfAt.1.UAI..tITÀ CISTOSCOPICl"iE ad uso dei Medici Pratici. Prefazione del Prof. Ambrogio Ferrari Direttore della R. Clini-0a Chirurgiia GeneNJ.e dell'Uniiversità di Parma. SOMMARIO. Prefazione. Principi della cistoscopia. Oistoocopii. Parte i.J.luminante. Porta del cistosoopio Onglet. OistosooJ)ia. Cateterismo unilaterale e bilaterale. Oistoecopio ed irrigazione. Sorgenti luminoee. Parte ottica. Sterilizzazione. Verificazioni. Teenioa della cistoscopia. Sonde. Preparazione del ma;lato. Introduzione del cistosoopio nell'uomo. Aspetto della vescica. 'l'rigono vescicale. Sbocchi ureterali. Ca~ teriemo degli ureteri. Cistoecopia nella donnia . Uretero-pielografia. Casi difficili per un esa;me cistoecopico. Rachiam.estesia. Anestesiia loeale. Puntura. epidurale. Volume in-8° di pagg. VIII-79, oon 58 figure in nero e a colori: Prezzo L. 1~. Per i nostri abbonati sole L. 13,~~ in porto franco. Dott. Prof. PIETRO Cl LBERTI Docente di Clinica Chirurgi-ca nella R. Uni VeTSità di MiJano Direttore della Sezione Chirurgica dell'IB·t ituto PalazzolcrBergamo.

Gastropatie e Gastroenterostomia. STUDIO CLINICO RADIOLOCICO OPERATIVO {Con 4 radiograJie e 6. disegni semisohematici origina.li di Anatomia. Ohirurgica. nonehè 1a bibliografi.a S'Ull'a~gamento dia.I 1881, epoca della 1 P r.ima gastroenterostomia, ad oggi). Un volume nitidamente stampato eu ottima. carta, dd circa 125 1pa.gine (N. 19 delle nostre Monografie Medioo-Ohiruirgiche d'attualità, Collezione del << Policlinioo 11). Prezzo L. 1 5, più le speee postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 3, 9 O in porto f ra.nco. Dott. VITTORIO CHIRON Assistent e v. n ·e !Ja R. Clinj,ca Chirurgica di Roma

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Medicina Tropicale e Igiene Marinara MANUALE TEORIOO-PRATICO con lettere di AUGUSTO MURRI edi ALDO CASTEIJ ANI. Ecoo come sa. sono espreee~ i dlue saienziati ita1iani su q.u eeto libro del Ribolla: «Caro Ribolla, chi è di noi, che chiudendo un libro « già letto, non abbia rimpianto il tempo perduto nel « 1eggerlo'l Ella, caro amico, può vivere sicuro che non « cl sarà uno, che dopo aver letto Il suo Manuale, non « 10 riapra per impararci meglio ciò che c'è dentro. « Noi che nascemmo e vivemmo sempre qui sul suolo, « onde venimmo, non ci accorgiamo troppo della nostra « ignoranza, ma ora che gl'ltaliani sembra110 voler ri· « cercare le vie d 'acqua che percorsero gloriosamente « un tem'p o, Il suo Manuale sarà prezioso per tutti loro, «e nessuna lo studierà senza mandare un grazie d• « cuore a chi lo ha lavorato per loro. « lo Le mando le mie congratulazioni « aff.mo collega AUCUSTO MURRI ». (( Caro Ribolla, 1

« Ho ricevuto il di Lei eccellente Manuale che _sara « di grande utllità pratica per medici e studenti. « Le auguro ogni successo e 1ni rallegro davvero con « Lei. . « Aff.mo collega ALDO CASTELLANI u. New Orleans, La., 28 marzo 1926, Un volume in-8°, di pia,gg. XVI-491, nitidamente et&mJ)l8t'to su call'lta semiipaMnata, oon 39 figure imlterea.la.~ nel ~to. Prsezzo L. 5 2 l(>iù le spese poetali ~ spedi· zione. Per i nostri aibbon.Jati sole L. 48, 7 5 m porto

fra.noo.

_.. Tanto i Vaglia per facquisto a contanti, quanto le richieste a pagamento frazionato, vanno indirizzate all'Editore LUIGI POZZI. - Via Sistina, 14 - ROMA.


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,\NNO XXXVIII

Roma, 18 Maggio 1931 - IX

Nnm. 20

fon dato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF. '

VITTORIO ASCOLI

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SOMMARIO.

Lavori originali : R . Liber ti: Lo sta.t o attuale della terapda della gangrena polmonare. Oontributo .p ersonaJ.e all'arsenoterapia. Osservazioni clin iche: F . Graziani: Voluminooo echinooocco del cervello (Osservazione eilinica e anatomica). Comme nti : F. Serio: In tema ·di cura medica dell'epatite ivmebri.ca colHquata. Sunti e r"assegne : UROLOGIA: Walker: La proe·t ata nel la pratica generale. - L,affitte e Smith : Il rene pelvi.>co neJ l a dan•n a. - Lioh tenib er.g: I princilipi dell'urografia intravenosa. - S. llat'ry Harrie e Ri,chard G. S. Harr~ s : 'Dono simpatico renale, d-0 lo re reniale e eimpar tectomia renale. - 0TO-RlNO-LAJUNGOLOGIA: A. Sa.rgnon : Le cefalee dii origine rnasn.le. - A. Alexander: Mastoidi&mo e mastoidite latente. Oa stex: Ami.gid~il1ite cronica e sue complicazioni. - SIEROLOGIA: P . Mazziotti : La profilassi del mcrbillo oo.l s iero normale di <>avallo. - M. Neustaedter: Siero antipolri.QIIIlielitioo di ravallo. Notizie bibliografiche. - Cen1ni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi: Associazione Medica Triestina. - Societ.à Mediico-Chirurgiica Bellu1

LAVORI ORIGINALI. •

Reparto Isolamento e Clinica delle Malattie Infettive dell'Ospedale al Policlinico Umberto I - Roma.

Lo stato attuale della terapia della gangrena polmonare. Contributo personale ali' ttrsenoterapia per il dott . R . LIBERTI, assistente. Cenno storico sulla gangrena polmoriare e sua cura. - Di gangrena polmonare già si trovano citazio,n i in l\1orgagni, Van Swieten e Stoll, •ma solo nel 18·10 Bayle ne dà la prima descrizione didattica e ,n el 1818 Laennec ne fissa in mod~o completo la clinica e l 'anaton1 ia ·p atologica . Da tale n101nento occorsero però b en ottanta .a nni perch è V·enisse spieg·.ata 1'eziologia e la patogenesi ·di tale affezione e sopra tutto perch è uno spiraglio di luc e veniss,e a prcn1i are i fino allora g·enerosi, ma vani ten1tativi della tera1}ia. Pasteur affermando ch e « la JJUtré fa ction et d ' une fa ço11 plus g:én érale la fern1entation sont fon ctions de la vie ans a ir » scopre la natura nettam ente parass j taria ed anaerobia ·della gang rena gasso a. 1

neEe. - Accademia Medica Pistciese « Filippo Pacini i> . Appunti per il medico pratico : CASISTICA: Sullo iscivol a ment o delle vertebre. - Metastasi vertebrali ·c onsiderevoli di origine prost a tica. - Contributo .allo studio d elle ma1formazioni del r::o.ch ide cervicale. - TERAPI.\ : La oollasaoterapia per a:lCOJOlizzazione .del nervo fren.i,co. Trattamento delle emottisi durant e il pneumotorace. - L 'azione em01Statioa dell'olio oainfor.a to. - T!ìCNICA: Ricer che culturali eul bacillo della ,tnber-colosi. - LT·n m etndo semp•l i ce per l'emoòoltura. MEDICINA SCIENTIFICA : La natura 1dell'algidità eperimen tale descritta da SanaTelli. - L'influenza dei colloidi sulla pressionè a rteriosa n ello e hock traum atico. - POSTA DF.GLI ABBONATI. - VARIA: Il rendimento ma ~imo. Nella vita professiona le : MEDICINA SOCIALE: G. PeHacatni: Il Preventorio e Dis pensario per l'igiene mentale e l a pa r2.lis i prcgreseiva. - Concorsi. - Nomine, promoziioni ed onorificenze. Nostre corr"ispondenze : Da Catania. Notizie diverse. R a~seg na della stampa medica. l1ndice alfabetico per materie. 1

Seguendon e l 'esempio Veillon e Zuber (1898), colpiti dalla discordanza fra il gran numero dli germi che si notano a ll'esame diretto dell 'espetto-ra to ,a i u·n p. a~fetto da can crena de.I polmone e la scarsezza invece di microbi che si svi,l uppano nei . comuni m ezzi di coltura, procedono alla semina ;dei prodotti c.a.n crenosi in r11ezz.i privi di ossigeno e i ... olano allora una flora riccl1issima, cui altro ricco e abbon.dante . contributo dovevano portare negli anni su cce sivi le ulteriori ricerch e di Guillemot , Rist, Hallé, Sacquepée, Weimber o-, Seguin, Bezançon , Philibert, Roger, Garnier , W ei1. E n ella stessa epoca (1897) Tuffier conclude n el suo << rtraité de la Chirurgie du pou1non n j suoi studi sul trattamento ·chirurgico della cancrena ·del p,o lmo·ne e riporta i ri. u'ltati da lui ottenuti in 7± o·.Perati , riprendendo e perfezionando il m etodo ch e per i ])r~mi , n,el 18-79, Cay ley e Sa,vson avevano adottato in un p. affellto da tale m orbo. Eo·li fissa le indicazioni e descrive i m etodi e 01Jeratori e con tale pubblicazione dischiude i1uovi orizzon ti alla t erapia di tale morbo, ch e alla cl1irurgia doveva i primi se pur incostanti ·uccessi. Non ch e fino all ora i rtera pisti si


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fossero disinteressati di tale malattia, cl1è anzi, come di tutti i morbi ad esito fatale, l 'armamentario terapeutic-0 si era andatto arricchendo di m~zzi molto numerosi e per il loro numero e per rispetto all 'epoca abbastanza primitiva in cui si viveva. E accanto alle inalazioni di vaipori di ossigeno, di acido fenico e di eucaliptolo , di mentolo, .d i trementina e di creoso to, vi era chi aveva u saito la trementina . ' Il c reosoto, la terpina, il tolù per via digestiva, chi .l'olio gomenolato e l 'olio eucalipto .. lato per via sottocutanea, ed infine chi aveva osato ini ettare per· via initrapar en chimatosa la trementina, il creosoto, il mentolo il timolo ' ' il bicloruro di m ercurio , il permanganato di potassio, il naftolo. Ma tutto invano, perchè tali mezzi al massimo, riusciva.n o ad attenuare il sintomo più spaventoso per gli infermi: il fetore dell 'espetto,r ato, ma non arrestavano il fatale andare d·ella malattia • E (fino· a1l 1910 solo il bisturi cercò di strappa.r e qualche vita al suo fatale desrtino come 1o dimo·s trano le statistiche <:li Lejars, Delbet, Basy, W alther, Terri-er, Delageniere, Auvray, Le.nhartz, Kissling , Koerte, Picot, che si susseguirono ·dal 1903 a tale epo.c a. Nel 1911 ri·p renden·do una via seguita già n el 1854 a New York da Horace Green Gui' sez inie:tta per via intrabronchiale l' olio gom en olato ·e riferisce 12 casi guariti con tale metodo e Perri.n suggestionato dalla presenza in molti casi di elementi fuso -spirillari n el1'espeittorato, per associ.azione d 'idee con quanto già si faceva nell'a·n gina di Vincent usa per primo nel 1913 le iniezio·n i en·dov enose di arseno·b enzoli 01ttenendo in due casi due succes•

SI plelll.

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Intanto 1F orlanini ( 1910) aveva esteso il suo concetto ·della collassoterapia anche a questa affezione dando modo a Weil (1918) di u sare largamente tale mezzo, volgarizzandolo alla lu-• ce dei suoi successi. E nel n obile tentati,10 di ridare .la vita a chi soffre sorgeva nel frattempo la immunologia con la vaccinoterapia e la sieroterapia, che dopo essersi interessate di altre affezioni rivolgevano la loro possibiiit~ anche a questo morbo. Ed ecco Dufour e Semelaigne (1919) che i,n coraggiati dai risultati . . . ' ottenwti :in, gu1e rra dal siero antigangren.o so contro le gangrene gassose, provano con su ccesso questo stesso siero nelle cancrene del polmone suscitando numerosi consensi (Rathery, Bordet, Houzel, Sevestre, Netter, Cambassedere) ma anche tenaci opposizioni (Weil). Nel breve volgere così di un ventennio la prognosi della gangrena polmonare si è radicalm ente modificata g razie alla conquista di cin-

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que gruppi di sussidi terapeutici che l 'ulte. . ' nore esperienza ha dimostrato, che anzichè elidersi si completano a vicenda.

Stato attuale della terapia dellq cancrena polmonare. - Questi 5 gru.p pi ·d i sussidi terapeutici sono : 1) le iniezioni inftrabronchi che e intratra·

cheali; 2) l 'arsenoterapi.a; 3) la sieroterapia e vaccinoterapia; 4) la collassoterapia; 5) l'intervento chirurgico. A di ffer.e nza quinrd i di altri morbi in cui la terapia, proce·dendo .p er progressivi perfezionamenti , di solito giunge ad un sistema che si i.mpoin e sugli altri come il migliore, qui abbiamo cinque gruppi di cure che si conten.d·ono il campo. E la ·lettura delle pubblicazioni non è ch e un.a prese.n tazione di grandios i successi ottenuti da . ciascun autore col proprio mezzo preferito, on,d e resta ·difficile al medico P.ratico farsi un vero con.c etto su questa tera pia e su q·uanrto si debba e si possa chiedere ai singoli sistemi.

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utile quindi fare una breve rassegna , ed una breve critica dei mezzi suddetti tralasciando di proposito il trattamento antico, g ià sopra ci tato e ch e si è mostrato assolutamente insufficiente se si eccettua la tintura d'aglio (,d a XX a XL gocce pro d~e) che avrebbe -d.ato I.a guarigione in un caso di Loeper (1920) e in un caso di Lemierre, I<.indberg, Piédeli·è vre (1920) già trattato per?> col siero. " I) Iniezioni intrabronchiche e intratracheali. - Hanno lo scopo di porlarù i medicamenti (olio gorne11olato al G ~'6-10 }~. ; olio eucaliptolato al 5 %; olio gt1aiacolato al 5 %~ argirolo al 5 %, elettrargolo) a contatto del focolaio cancrenoso. Usate largamente da Guiseb ( 1911), da Rosenithal, Mosny , Lereboullet, Widal, hannò dato nelle loro mani dei successi che .altri però (Devic) non hanno avuto la fortuna di poter confermare, e un.a critica attenta può oggi dire che tale mezzo dà più che altro dei miglio·r a·m enti, co·s a questa più che logica quan.d o si pensi alla quantità necessariame11te limitata che di medicinale si può iniettarte e che ancor minore diventa sotto gli impulsi di tosse che vengono ad agitare il p. Se ne conclude ch e, da solo, questo fa stidioso sistem.a non costituisce il trattameruto di elezion e della cancrena del polmone a 1neno :E::

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che il Lipiodol non possa re.alizzare delle q.u alità antisetti che molto più potenti dei precedenti medi camenti. È infatti .di questi giorni la comunicazione al Congresso di otorinolaringoiatria di Rocchi ·di Rom.a , che ha otte.nlito due ·successi in due soggetti trattati con questo mezzo già preconizzato da Sicard e 1F oresiier nel 1928. II) L 'arsenoter.apia dev·e I.a su.a sooperta e i suoi successi alla genialità di Perrin (1910), che primo se ne servì. Si tratta di un metodo semplice, non pericoloso, n è fa stidioso come il prece.dente che ha dato buoni risultati, ma non assoluti in mano di uliteriori sperimentatori quali Pujol e Daunic in Francia, Voit, Alsberg, Gross, Reichmann e vVeiss in Germani.a, Von Molnar in Austria e Kline .negli Stati Uniti. Se tutti sono ·d 'accor-do nell 'usarla nelle forme di cancrena polmonare fuso-spirillare, dinanzi agli insuccessi subìti nelle forme di altra natura vi è ·c hi consiglia di non insistere trop·p o su tale ter.a·p ia ed è di questi gio·r ni un lavoro di Neumann che vuole senz'altro istituito lo pneumotorace in tutti quei casi in cui dopo 10 gior11i di cu.r a per.sista ancora febbre ed espettorato putrido. III) Tralascian·d o la vaccinoterapia che fin ora noin può gloriarsi di alcun positivo risultato, troviamo inv ece innumerevoli i sostenitori della sieroterapia anticancrenosa che vorrebbe essere il mezzo sicuramente specifico nella cura di tale malattia. Dufour, Semelaigne e Ravina l 'adoperaro,n o con successo in UilJ ca.so nel 1920 adottando }Jer tale in fermità la cura già largamente usata in guerra :iMt- la ca.n .c rena gasso sa e usando gli stessi sieri. Ad essi e saggiando a volta a volta le vie più diverse (via sotJtocutanea, intramuscolare, intravenosa, rettale e perfino intratracheale e transtracbeale), v:enne dietro una lunga falange di sperimentatori, fra cui, come già .p er gli altri mezzi i francesi si distinsero. Vi si dedicarono infrutti Houzel e Seve8tre, l\.eil, Semelaigne e Coste, Netter, Denechau, Esteve, Quartier, Lemierre, Kindberg, Piédelièvre, Rathery, Cambassèdes, Rathery e Bordet, Achard , Dumarest, Leconte e Yacoel, Trabaud, Froment, Liv.rat, W .e imberg adoperando miscugli in diversa rnisu:ra di sieri · antia·n aerobi (anLiperfrigens, anttioedematiens, ar1tivibrione settico) e antiaerobi (antistreptococcico, antistafilococcico, antidifterico) o il siero po]ivalente ·di Leclai11che e Vallée. ~la ten endo conto che nella flora microbica della cancrena polmonare gli aerobi sono in 1

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ntinoranza e ch e tra gli anaerobi il vibrione ~etti co e il T. oedemantie11s solo eccezionalmente si riscontrano e il perfrigens è uno dei m eno frequenti , srpecie in rapporto con la quasi costanza ·d el r.amosus e fragilis, ne veniva di conseguenza che tale mezzo non aveva affatto il carattere di specificità, ch e gli si voleva riconoscere e .da esso dovevan si aspettare solo quei vantaggi che è cap·ace di svolgere la protei,n oterapia. Ed infatti la critica serena riferisce che se tale tera pia ha di rado insucoessi co·m pleti, analogamente rari n e sono i successi pi~ iii. Di solito si hanno miglioramenti che mettono il 1p . nella C01n dizio.n e ·d i polter arf frontare-: .altre e più au.daci terapie. È a·d ogni modo dimostrato che con tal.et: mezzo le ricadute n on sono impedite e tanto"' men·o sono poi influenzate benig;namente dal siero. A ciò si debbono poi aggiungere i gravissimi disturbi che il siero, a grandi dosi, arreca. IV. La collassotera.pia dà indub·b iamente gran numero ,d i successi ch e però sono subordiinati a1la necessità di praticarla seco11do le indicazioni e con tecni ca precisa. Devesi essa prati care in forme pneumoniche unich e o a multipli focolai però rigorosamente unilaterali, che siano cavitarie, cioè ulcerate in un bronco lon:t ano dalla parete cioè q.uanto piì1 prossimt3 all'ilo e in polmone libero da aaerenze pleuriche pariettali . In tal modo si realizza lo scopo di vuotare la ca'verna ·c ancrenosa e di metterne a contatto fra loro lie pareti, nel n1entre che, evitan.do le forme in i1m me.diato contatto oon la pleura si elimina la possibil~tà della rottura della cancr__ena n el cavo pleurico co-n ·diffusione a questo di esso processo: cosa questa ch e si verificherà allora solo quando l'operatore eseguendo lo pneumotora.c e punge per errore il focolaio cancrenoso. Nei casi di a·derenze parietali Tuffier, Roux e Berger han.n o a doperato allo stesso scopo lo cc .scollamento pleuroparietale della pleura >)I tamponando con un cu scinetto 1pneumatico allo scopo di comprimere il fo colaio can cre•n oso. Tale mezzo ;rappresenta già un ponlte di passa'g•gio dalla terapia m edi.ca alla era.pia chirurgica cl1e si propone di aggredire .diretta-mel!l.te il fo colaio polmonare. Il trattamento chirurg ico è l'unico trattam ento nelle forme pleurich·e putride. Si può u·s are anche n elle forme pneumonich e, ma gli auitori ne limitano l'uso solo alle forme cavitarie aderenti alla pleura e a l pericardio e alle forme parenchimatose con bloc1

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chi circoscritti, non ra1mm-0lliti, n on suscettibili di evac uarsi , rper lo più di origine emboli ca. Ad ogni mod-0 è assol·uta1nente necessario ch e si verifichi110 le tre seguenti con.dizioni: 1) che il focolaio sia unico; 2) ·Ch e l 'altro polm·one sia sano; 3) che sia ben identificata la sede del focolaio. Se a ciò aggiu1n giamo ch e l 'intervento pneumotomico è mortale iri.el 30 % dei casi per lo ch oc operatorio, che non preserva da complicanze (meningite tardiva) ch e molte volte ha esito in fistola e in tutti i casi in cui si giunge a guarigione, questa è raggiunta con estrema len tezza, se n.e cooélude ch e si riman e ben perplessi din.anzi alla eventualità di affid.are i pazienti al chirurgo senza aver prima adoperato terapie meno auda~i, ma tali da da re i:r;i molìii e.asi la guarigio·n e e, in molti, d egli evi·dentì m.iglioramenti. 1

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* ** Onde da tale rassegna si ritrae che nelle forme spirillari sia d~ attuarsi senz, altro l 'arseno tera pia, n elle altré la collassoterapia. È solo nei casi in cui ta·l i m ezzi non so110 appropria bili che è bene eseguire la sierolterapia o le iniezioni intrabrO!D.tchiali. Sarà così I>ossibile avere la guarigione in qualche caso, per lo più si potrà raggiungere quel miglioramento che r enda possibile l 'atto operatorio. A·d o.g ni modo il .problema ,d ella cu:ra della c.ancrena polmonare è sempre ' arduo e deve stu.cliarsi ·caso per caso. È .per questo ·c he ·c redo utile riferire due ct1si: tmo occorso durante il mio servizio n.el Reparto Isolamento dell 'Ospedale ail Policlinico Um•b erto I , l 'altro, g.enitilmente favoritomi dal collega dott. Lorenzo F erretti; a mbedue costituiscono un modesto contributo alla terapia arsenobenzolica e inoltFe ci offrono il verso a considerazioni, il pri..mo circa la lungh ezza del periodo di .p ro·v.a di tale terapia, il secondo circa una controindicazione a tale m·etodo. 1

Il giorno 28 luglio 1930 Yeniva ricoverato nll ' Iso~amen1 o dell 'Osp edale al Policlinico Umber to I, C. Renzo, di anni 18, da Còrchiano. 'Riferiva che il 14 dello stesso mese lagnan·d osi g ià da qualche giorno di nlalessere ·indefinilo , asilenia, inappetenza, cefalea, er a ·s tatoi colto da Iebbre elevata, preceduta da brividi di freddo che si era mantenuta costantement e intorno ai 39°-40° fin dalla sua insorgen za. Al II giorno di malattia nveva avYer tito dolore puntorio alla base S. e dal IV giorno en1etteva espettoraito grigio-giallastro, feliclo, la cui cruantità era a11data progressiYan1entr. CASO PERSONALE. -

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aument~d~.

Talora strie sanguigne nello espettorato, 1_1 giorno precedente abbondante emottisi. I precedenti anamnestici nulla dimostravano nel gentilizio e nello sviluppo dell'infermo. Il P. negava lue e malattie veneree non era bevitore modico fumatore . ' ' Nella prir11a infanzia aveva so·f ferto rosolia · nel 1919 influenza durante la pandemia · nel 1927' malaria, d~ cui era perfettamenit e gu~rito. E. O. Condizioni generali gravissime. Nutrizione e ~anguificazi~e scade11ti. Longitipo. Decubito se~1~u~o. Sensorio vigile. Incapacità a sostenersi 1n p1ed1 anche per un istante. Pallore della cute e delle mucose. Emaciazione, discreta dispnea di frequenza, temperatura 39°. Polso ritmico di fre·· quenza 100, uguale, a pressione media. ' Lingua umida, patinosa, ali·t o fetido . Torace ben conformato, simmetrico. Percussionamento base S. immobile· in tutta la . ' regio~e sotto-scapolare ottusità timpanica, netta che s1 smorza pr~DTessivamente nella regione inlerscapolo-Yefl~ebrale e sottospinosa. Nella zona ottusa f. v. t. accentuato e ascoltatoriamente soffio anforico con grup1ni di rantoli umidi a me.die bolle uguali, in ed espiratori, broncofonia spiccatissima'. segno del soldo oaratteristico. , Nulla nel resto dell 'esame. L'esame del sa11gue per la R. W. negativo. L 'esame mo.rfologico, del sangue nulla dimostl'ava al di fuori di un,a leggera po.Jinucleosi (leucoci•t i 11.000). L 'espettorato raccolto in un bicchiere a calice era di co1or~lo grigio giallastro, felidissimo, della quantità di eme. 500 giornalieri e si separava i11 tre strati clall 'alto al basso: schiun1oso , sieroso' purulento. L 'esru.ne 1nicroscopico mentre di11105trava assenza di b. di J(ock metiteva in evidenza abbondante flora microbica sia bacillare che cocchiana e solo rari spirilli si incontravano qua e là. L 'esame radioscopico dimostrava una vasta 01n))ra cavitaria pirifo·r me alla base del polmone S. a ridosso ,imn1ediato della parete toracica e avvolta cla un.a spessa corteccia di adder1samento. Chiara era dunq11e la diagnosi di cancrena del lobo inferiore del no1mo·n e S .. a tipoqaneumonico, in period o cavitario. Per la terapia , escluso senz 'altro lo pneumotorace perch è con troindiCaito dalla posizione periferica del focolaio can crenoso, esclusa per le condizioni estremamente g ravi del p. la possibilità del! 'intervento· operatorio, esclusa la sieroterapia per i n egativi ge11erici risultati da essa offerti n el nostro reparto·, escluse le iniezioni intrabronchich e per la n essuna pratica manuale di esse, iniziavamo senz 'altro il trattamento ar seno benzolico servendoci del n eosal vasan -per via endovenosa non nascondendoci però u11 certo scetticismo- basato sulla eno·r me scar sezza di elementi fuso-spirillari n ell 'espettoirato. Come si rileva dall 'anr1essa grafica (fig. 1) abbiamo i11iettato. 0.15 di neosolvarsan ~I 29-7-930 (giorno successivo alla eI11trata in ospedale; 0. 30 il 30-7-930; 0.30 j} 3-'8-930·; 0.45 l 'S~VIII-930; 0.45 il 14-VIII-930; 0.60 il 19-VIII-930; 0.60 il 29-8-930, in tutto g. 3.30 nel lo spaz io <li 30 giorni. Ci siamo cioè uniformati al co11cetlo· classico d i Perrin di somministrare dosi numerose e raYvicinate. Non abbiamo ottenuto reazione che per l a prima e la seconda di g . 0,45 1

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Dopo 1a IV iniezione (VI giono di cura) si notava una diminuzione del fetore dell 'espettorato; dopo la V (XI giorno di cura) il p .. era migliorato nello s•tato generale, ma la clinica e l a radiosco}Jìa non apprezzavano mig·lioramenti locali ; la feb . bre, interrotta dalle reazio1ni salvarsanich e, continuava a mantenersi sui 38°-38° ,5 avendo solo assunto un andamento remittente da continuo ch e ''°~JfOJ{lb1:. ~·VU ~

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presentato dapprin1a to sse secca i 11cli co·n espettorato rugginoso, ora n1uco purulento. Nulla si n o ta nel gentilizio e nello sviluppo del p. Nei precedenti patologici vi è una malaria sofferta nel 1918 e g u arjta co1npletamente. E. O. Condizioni generali gravi. Decubito supino. Sensorjq vigile. Nutri zione e san gujficazio n e scadenti. 1

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era, l 'espettorato da cn1c. 500 quotidiani si era ridot~<» a eme. 350-400. Mentre già si t emeva che non si ,notesse ottenere di più, dopo la VI in,iezione (XVIII giorno di cura) si osserva un d ecisivo miglioramento. L'espettorato quasi inodore s~ riduce a eme. 300. La febbre cade a 37°. Localmente l 'ipofonesi timpa11ica ha dato luogo ad una ottusità quasi di coscia il\ corrisp onden za della quale si apprezza il respiro fievole, mentre ch e il soffio pur no,n il carattere. di anforicità è ora debole. Ivi si nota retrazione della parete toracica. Il p erimetro basilare è a S. di cm. 43 contro 47 cm. a D. e il perimetro angolomascellare è di cm. 46 a S. co·n tro cm. 48 a• d estra . L 'e_s ame radioscopico finalmente dimostrava una notev-0le riduzione di estensione nell 'ombra cavitaria. Col XIX giorno di cura il p. diveniva apirettico, col XXV l 'espettorato si annullava me11tre che il peso da Kg. 66 che era all 'entrata in reparto (Kg. 76 prima della malattia) risaliva a Kg. 68 il XXIII giorno di cura, a Kg. 70.500 il XXVII giorno. il XXX g. si appr ezzava localmente riduzione di· suono, ascoltatoria1nente no,n più soff~o, r11a murmure debole con scarsi sibili e r onchi. La radioscopia dimostrava una zona di addensamento irregolare in mezzo a cui si svelava ancora l'ombra cavitaria dell a dimensione di una piccola noce. A questo, momento si praticava l ' u ltima iniezione di neosalvarsan mentre che il p. era oramai decisamente in convalescenza. Il 10 settembre LIII g. dall 'i nizio della malattia; XXXIII di cur a si controllava la guarigione completa. Una massa cicatriziale rimaneva a ricordare l 'affezione. sofferta co1ne si rileva clal radiogramma (fig. 2) : 1

DoTT. L .. FERRE'I TI. - v·jen e ricoYera to il 2 agosto nel V Padigli o,n e clel Policlinico.: P . Umberto, di a. 36, da Za,g·arolo vinaio. :B s tato. colto il 26 luglio· 1930, in pie110 benessere, da febbre, che a tioo continuo si è man te11uta costante sui 38°. Il p. astenico, anoressico, dispnoico, ha CASO DEL

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1. Cu te J?allida seccn. Lingua u1nida, detersa. Adipe scarso. Respiro freque11le, superf~cial e dispno~co'. Polso ritm ico di frequenza au1nentata, ampio, piutto,s to molle. Torace: di forma e volume nor1na1e. Si espande meno nella metà D. che nella S. Percussoriamen,~e si apprezza ipofonesi timpanica i1ella metà superiore dell 'emitoTace D. ove si 1

FrG. 2.

ascolta soffio bronchiale acco1npag11ato da numerosi rantoli umidi a piccole e medie bolle, u on uguali, i1on consonanti, in ed esniratori. lvi f . v. t . rinfo·r zato·. Br.o ncofonia netta. Nulla n el resto dell.'e,sa1ne. Esame d elle urine negativo Posta la diagnosi di polmonite franca, 11ei dì successiYi invece di assistere alla crisi, la febbre continua eleva~a assumendo però carattere d 'intermittenza e il reperto obbiettivo non si modifica. Ci si trovava in presenza di l1na risoluzione ritardata· che assumeva il t ipo· della can crena polmon are a tipo pneumo·n ico, il 7 agosto giorno in cui l 'espe~torato nss11111e colorito grigio-verde e odore -fetido, che si accentua nei dì successivi. 1 •


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POLI CLI NI CO

L'esame radioscopico il giorn o 9 agosto dimos tra opacità dj tutto il lobo superiore D . con 01nbra cavi tari a all 'apice della regione ascellare e r eazio·n e pleurica circostante. L'esvettorato abbçndante, che non è calcolabile n ella sua quantità per l 'indisciplina del p ., si sed imenta nei tre stati caratteristici. Il suo esame microsco,p ico mentre nega la presenza del b . di J{ock dimostra insieme ad altri germi numerosi~ sim~ gli spirilli. t Si decide perciò di aggredire t ale forma con l 'arsenoterapia per via endovenosa e il 14 agosto si iniettano g . 0,30 di Neo I. C .. I. cui il 18 agosto si fanno seguire g .. 0,45. Ma a tal punto i nterven gono emottisi ripetute che non si riesce a fren are con i comuni m ezzi. · Si sospende così la terapia pur ~ermanendo in·variate le condizioni del p . ma il 27 agosto persistendo lo stato emottoico, si decide di riprendere la cura per non perdere altro tempo prezioso, tan to più ch e nello espettorato pullulano sempre le !forme s.nirillari . E il p. riceve ~l 27 agosto 0,60 di Neo I. (~. I . . Il 2 sette~bre 0, 60; il 50,60;1 '11 .0,60; il 16 0, 7~, tl 21 O,75; 11 27 0,50 . Si attu a ciòè una cura intensiva be11çhè co11lroindicata dallo stato emorragico del p . Già d al 12 settembre l'espettorato si riduce 11ella quan lità e nel fetore e il p . si sente n1eglio PCf quanto localmente sia la Clinica· ch e· i raggi non apprezzano modificazioni evid~nti. .~ . TI miglioramento è p.erò continuo, la temper ~ tura non oltrepassa più i 35°,5 e tende allnullarsi c.ome pure I 'espettorato e il 28 settembre sono e'1ide11li i segni di una sclerosi avanzata del lobo polmo11are D. su.~ eriore controllata an che r adiologjcam ente. · Qu~che gruppo di scar si rantoli umidi e m edie b.o lle d anno spiegazione di qualch e colpo di tosse che ancora persiste con,. emissio11e di scarso espettorato mucoso e non fetido. · . r" Il .p._ dopo altri 20 giorni di con valescenza lascia I 'ospedale perfettamente g u arito. L~ segu ente grafica r accoglie l ' andame n~o dell~ ' .

sempr e utile richia mare l'attenzione sui grandi vantaggi che tale terapia apporta anche in quei casi in cui g li spirilli sono i11 mi·noranza. Quale il meccanismo d ella guarigione in tali casi ? Il Neosalvarsan -eser cita a ll ora un'azione generale e una speciale. Con la prima ricostituisce e rafforza il p . mettendolo in g rado di combattere contro la sua infermità, con la seconda u ccide g li spirilli fa·coodo sì che le forze difensive non più distratte da questi possano con oentrarsi sugli altri agenti patogeni. Occorre p erò persiste.r e su tale cura, ch è, effett i icuramente decisivi non abbi·amo ottenuto che al XVIII g iorno. Nel 2° caso, faci1e l 'indicazione terapeutica, ci si trova a combattere çontro una formale controindicazione all 'ar senoterapia: I 'emottisi . E infafti noto com e i·n tali casi l 'arsenico sia da m ettersi d a parte a causa d el suo pote• r e con gestiona nte. Il coraggio di opporsi a questa tradizione 11a permesso i,n vece il raggiung imento di un bril - . lante. su ccess.o. Però anche qui non si sono avut i effetti de· ci si vi che ·d opo 25 giorni, cioè .doipo una c ura intensa e protratta. Questi due · casi ci suggeriscono quindi degli inseg.n .amen.ti che riepilogo nelle segue11ti 1

1

CONCLUSIONI. 1) L'aDsenoterapia è un metodo comodo e

fa cile al quale è bene ricorrere con fiducia ed entusiasmo. lt 12 I~ 14- I~ 16 17 IS 19 20 Xl.VII XLIX

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t emperatura e le variazioni di questa in r apporto' con la cura neosalvarsanica. 1

CONSIDERAZ IONI PERSONALI.

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Il 1° caso su esposto dimostra u11a guarigjon e ottenuta oon l 'arsenoter.apia nonostante la scarsezza deg li spirilli n ell 'espettorato. "' '.Ben c h è vi sia tato chi l1a .r iferito CV. ~f olJ1a r) di guarig ioni jn casi i1on spirillari è pur

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2) Di sicu.r o effetto nelle forme spirillari, riesce utile anch e qua ndo tali g ermi si trovino in minoranza. 3) L ' emottisi non è una controindicazione a tale metodo . 4) A differenza di quanto fiice Neumann, ch e vuole sostituit i all 'ars.enoterapia altri m ezzi quando dopo 8-10 gi orni di c ura persista ancor.a febbre ed espettorato, n o i affermiamo


[ANNO

XXXVIII, NuM. 20]

697

SEZIONE PRATIC..\

sia in·disper1sabile insistere a.n cora per altri giorn·i, almeno fino a XX, prima di intraprendere altre terapie (chirmgia, pneumotorace) che seppure più audaci ~i accompagnano però , ad alte statisticbP rii mortalità.

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RIASSUNTO. L'A., fatta una ;r apida rassegna della storia della cancrein.a polmonare e della sua cura, viene ad esporre, al lume ·della rn·o derna critica, lo stato attu.ale della terapia della cancrena polmo·n are. Ri1feri sce .due casi brillantemente guariti con l'arsenotera pia e con·clude doversi tenere in gran conto tale prezioso metodo anche in quei casi in c ui gli spiri1li siano scarsi nell 'espettorato, persistendo con fede almeno per .:. ~ giorni nonostante possibili emottisi. BIBLIOGilAI'IA .. 1

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698

IL POLICLI NI CO

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OSSERVAZIONI CLINICHE. Ospedale Provinciale di Zara - Sez. chirurgica.

Vol111n inoso echinococco del cflrvello. (Osservazione clinica e anatomie")

per il primario dott.

FRANCES CO GRAZI1\NI.

Le cisti idati·dee ir1tracrani che sono rare; di volun1e variabile, o·r dinariamente h anno sede i1ella ·c.o n:vessità del cervello ed .a·ppart.e11gono più spesso al tessuto ·cerebra:le che alle m enin.gi. Le cisti del cervello e del cervelletto nelle varie s Latistiche segnano ~pp~na il 22,50 %· Nella n1aggior parte dei casi sono costituite da una vescicola unica; dei pochi casi finora registrati solo in quello del Sandri trattava·s i di echinococco multiplo d el cervello. Sono poi stati reg·istrati tre casi di echinococco alveolare o multiloculare, l'uno del Bi·d er, l 'altro di Hibler, il terzo di Eleno,vsky. Pel r esto trattasi di echinococco polymorphu. a vesci cola unica. La dia.gnosi è difficile perch è la sintomatologia è vari.abilissima, talora aff.atto muta. Ritengo pertanto che per la diagnosi delle cisti di echinococco del cerve!llo si debba ap·plicare quanto ~I Mingazzini diceva qualch e a11 no addietro a pro·p osito della diag nosi di alcuni tumori ·Ce.r ebrali e cioè che il pr.oblema potrà trovare la soluzione soltanto n ella raccolta ·di materiale clinico. Tuttavia ancora la bibliografia è tutt 'altro ch e ricca di osservazioni sull 'a.r gomento e i casi registrati finor.a rigu.a rdanio· pur tr.oppo , per la maggior pa.r te, osservazioni n ecroscopich e talora a n ch e caS1Ua.li. Riten go pertanto urti le la presentazione dei dati più im·p ortanti del caso da me osservato .

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A V., di anni 14, co•ntadino, d a Smilcich (Jugoslavia) entra in ospedale, sezione m edica, l '8 g iugno 1930; il 14 viene trasferito neJla sezio11 e chirurgica e il 15 muore.

[ A NNO

XXX\~III,

NuM. 20]

Dai dati rilevati . n elle cl ue sezioni risulta: - ulla d~ n~tevole nel! ' anamnesi familiare. No11 ebbe prima m alattie degne d~ nota, tranne che la inalaria all 'età di ·t re a11ni Circa tre m,es~ addietro, i parent~ lo fecero visitar~ da u11 ~a.ni1ario, perchè il paziente accusava cefalea, no~ era più vivace come prima e si notava i~ lui una certa debolezza i1ei movin1enti in gen,ere e nella deam,bulazione )11 spec~e, qualche disturbo della digestione e dimagrimento progressivo. 1\..veva talora qualche lieve rialzo .termico, saltuariamente. Il medico diagnosi~icò inalaria larvata e lo curò in conseguenza. Il malato peggiorò e c!rca 15 giorni prima del su o ingresso in, ospedale la cefalea divenne intensa, continua e diffusa a tutto il capo, la debolezza aumentò specie negli arti inferiori; si aggiunsero vertigini e vo·m~to frequen,te indipendente dai pasti, il paziente divenne sempre più apai~ico_ Il medico di fro,n te al progr essivo e rapido peggiorame11to d egli ullirr1i gio·r ni, avviò il paziente in ospedale .. E. O. Condizioni generali molto scadenti: colorilo de~la cut e e delle mucose visibili, pallido, asse:iza. di ade11op3:tie nelle stazioni principali; cost1t11z1one scheletrico-1r1 U$Colare gracile; lingua patinosa!. Il rr1alato si abbandona in posizione supina ; è calmo, ma o~tuso, confuso, inaccessibile; risponde poco e disordinatamente alle domande. Messo a sedere sul letto, tende a ricadere verso la , posizione supina. In piedi non si regge e tende a cadere specialmente sul lato destro . Testa: emiparesi totale dei rami del facciale e della lingua a sinistra. ~upille rnidriatiche; a sinistra abolizione di ogni reazion e alla luce e all 'accomodazione; all 'esame del fo·n do, papilla da stasi; collo : nulla di no·t evole. 'forace: nulla degno di no~a per gli organi respiratori; cuore nei limiti, itto al quarto spazio inter costale sinistro sull 'emiclaveare. Toni cardiaci rinforzat~ su tutti i focolai e primo tono seguito da soffio sistolico. Ritmo cardiaco leggerm ente irregolare, bradicardico , con polso corrispondente raro, dicroto. Addome: incavato, trattabile, flaccido. Con la percussione si sente il fegato risalito al margine superiore della quinta costola sulla emiclaveare; in basso si palpa debordante per due dita dal1'arcata costale. Il suo margine libero è duro verso l 'esterno, men.tre nel centro e nella zona mediale si palpa una tumefazione teso-elastica dolente alla pressione. Si palpa tumore di milza ~ Alvo st~tico; minzioni scarse. Sistema n er voso: emiparesi totale del facciale ed ipoglosso a sinistra. Paresi dell 'arto superiore e inferiore des tro: su questo lato si riesce a pro,·ocare riflesso al tricipide e al radiale; non riflesso rotuleo, nè achilleo. Posittvo il Babinsiki a sinistra ; negativo l 'Oppenheim. Abolito a destra il riflesSQ addominale, normale a sinistra. Il riflesso cremastericQ è normale a sinistra, attenuato a destra. All'esame deill'urina si ha peso specifico 1021 ; colore giallo ~errlognolo, reazione acida. Albumina presente in tracce; assenti glucosio ~ m~co pus.. Pigmenti biliari presenti in tracce. Acido d1ar-etico assente. Urobilina tracce, ind acano prese11le, nega ~iva la diazoreazione. Nulla n~l sedimen.to. Per il sa ngue: W assermann negativa; negativa la ricer ca per la malaria ; eosinofilia positiYa.


lt\ ~NO XXXVIII,

UM .

20]

SEZIO~E

Jnt rad ernior eazione d el Caso11i clubbia. Con la JJu11lura lon1bare si h a liquor pressochè

Ji111pid.o e J)rcssione aumentata; 11ulla di ri]eYante a11 ·e ame r hin1ico e inicroscopi co . ,1ut op sia: te. t a: no11 esistono adere11ze lra la faccia es ter11a cl.ell a dura inadre e quella in·~er 11 a <lelln calotta cranica; 11-0r111ale lo spessor e dei due ta,·olati ossei e rr11ello clel1 n rliploe, la dura madre è lievemente ispe sita 1110] to tesa, i suoi vasi ve11osi sono co11gesti. Sull a superficie di sini stra a due ce11lin1eitri circa dalla scissura n1ecliana, si 11ola n o r111n1ero e gran11lazioni d el Pacch)oni . Aperte le nle11i11g·i, la te11sio-i1e del liquido suhnracnoideo appare · au111ental a; il liquido fuoriesce i 11 discr eta qua11tità, i11a è lir11pido e cli colo1 ilo 11or111ale. · Sollevale le n1e ningi , si osserva s11bito ingrandi111e r1to d el ccrYello i11 toto, sp ecialmente eYide11te

699

PRATJ CA

ga to. La n1ilza è i11grandi la. Al l 'esa111e is tologico della sostan za cerebrale per~cislica i11 11repar a li microscopici eseguiti con il m e todo di 1'issl a l l>let1 policro1110 di UI\na, si 110La co111e è visibile 11elle microfotografie (ingrandim. ocu l . comp. 4 e obbiettiyo, 6 Koris tk a) (ved i fig.). L a ci to architeltura è al ~era ta i11 quanto 11011 si riesce a scorgere la tipica dispos jzione a strati delle cellule flervose le qual i so1to inoltre quasi uniformeme11 Le dirada te e p er Ja inaggior parte circond.ate (}a uno spazio circo·lar e. Ilari so110 i i:>rocessi di 11euro1101fa gia. Si n ota impalliclan1ento dei corpi ligro icl i, ch e in alc1111e cellul e è più intenso intor110 al 11ucleo, in altre invece alla periferia cellular e. Il 1111cleo è qu asi sempre sp~tato verso la periferia della cellula. Alc u11e cellule infine si 1)rese111~ano atrofich e; scarse npp<.d on o le grandi cellule pira1nidali. Nel complesso sj n ota un a eYidente sofferenza cellulare con processi di dislrt1zione. 1

1

La diagnosi di ecl1inococco e.p atico e cere])rale .. i i)resentò facil e all 'esan1 e ·dell 'amr11alato fat~o in ospedale, i11a va no sar ebbe stato or111ai ogn i t entativo operatorio . Poicl1è l 'int er\•ento sarebbe rius·cito uti.l e solamente se fo e s1t.ato possibil e for11Tul.are p·iù a tem,p o la diagnosi di 11atura e di ede. La tume.fazione epatica 'C on i suoi caratteri pot eva infatti far })ensare ad una formazione ci stica, cl1e per es ere i l b a1nbin o n at o e ,,i ~ ­ sulo in Daln1azia avrebb e do,1 ulo ricl1ia111are il i)en i ero sull 'ecl1in òcocco. E la eosinofilia e la Casoni (ch e d'll])bia due g'iorni prim~ d ella morte q·u ando l 'organis.1no og11 i vita] ità e ogni forza a r eagire aveva pe1duto , sar ebbe potuto essere po sitiva pri111a) av1~ebb e ro conifermat o la diagnos i ,di echinococco .clcl fegato. A11ol1e la Ghedini-Wein1ber.g· cl1e noi non fa ce·1r11110 di fror1te al ra1p·ido "1Jrecipila re deg·li eventi e ancl1e p er chiè la diag nosi cli11ica orina i era cl1ia.ra , avr ebbe potuto· e er e. utile i)r ece denten1en te. Nulla si sarebbe ric.avato· da un esame radiogr a fi co. Ma i parenti tre inesi prin1a avevano fatto visitare il paz ier1te S})e·cialmente percl1è egli so ffriva di cefa:Iea os tinata ed era can1biato n el su o co11terrno; i1on er a ]) ÌÙ vi,race c.ome per 1 ' in11a11zi , a11) pariva d ebole con qualcl1e disturbo n el] a ·dea111bulaz ion e e di. i11ag·r1va . La cefalea ostinata, inte11sa e specialmente se localizza,ta ad u11a parte dcl ·capo è talora car.atteristica d elle 11eoforn1azio11i cerebrali so· li de o liqu~de. Nelle tatisti cl1e d ell 'o p e-d.a lc di Zara è Te· g i trato un ca ~ o occor o a:ll 'a llora prin1ario dott. l\farcelic, di u na do11na la qu ale in 1)ieno beTues_ere, fu colpita d a cefal ea v iolenti_~ i­ mn n on mitigabile con .al cun rin1edio .

1

all 'e111isfero i11i stro, quivi giri e solchi sono distesi, appiana ti ~ sul lobo occipitale scomparsi. AJ)erto l 'emis fer o, si no1~a ch e la zona del precun eo è sostituita cla u11a massa cistica d el volume di t1n pug110 ch e invade il lobo occipitale estendendosj i1el lo})o 1emporo-occipitale i11 avanti e ve rso il lobo parietale i.n alto, raggiunge11do la lin ea mediana all 'intcr110. La cisti pertanto comprime e parti sce il cu11eo, il veTutricolo sinistro e i g randi nuclei ce11trali clell 'emisfer o. La cisti, appe11a si con1incia ad aprire la sos tanza en cefalica, ten de a far e ernia e si lascia poi scollare con relatiYa facilità . I fenon1eni r ea ttivi clel Lessuto 11ervoso• circostnJ1te so·n o scar si e n1acroscopicam e11le si li111ila110 ad un ispessimento lieve della glia. Dai car atteri della cap sula ·e del liqt1ido trattasi cli una cisti di echi11ococco e lo conferma poi la prese11za di t1ncini al microscopio. Torace : nulla cli i1otevole. Adcl om e: il fegato è ingr andito di u11 terzo ; s11ll a faccia inferior e s-i osservano d elle promjne11ze cistiche inter con1unicanti. Sbrigliando l a capst1la di Glisso1n si estrae un 'altra cisti di echi11ocoeco l'liù gros, a cli q11el]a del cervello. 1ull 'a1Lro rli 11o teYole i ri contra n el res.to d el fe1

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70Q

IL

POLICLINICO

Ai terzo giorno decedette e all'autopsia fu rin,·e11uto una grossa cisti di echinococco nel1'emiisfero sinistro. :àla e sospetto di l.ocal1izzazione cerebrale fosse ap1)arso nel no·stro caso prin1a del ricovero in Ospedale, altri segni si sarebbero potuti ricercare. Poi chè infatti la ci ti risiede'1a nel lobo occipitale compri mendone fra l 'altro, an,ol1e la fa·c c~8 interna e i nuclei. defor· 111ando e di $tendendo la sci.ss:ura ca.l carina, neoessaria111ente in un primo tempo, si sarebbe rilevata en1iano psia corticale o,r idinaria e poi per aun1ento di compressione sul.cuneo e sulla co1vteccia corrispo,n·dente al lobo oicci pitale si sarebbe 1J)Otuto rinevare emianopSiia bilaterale omonima. In seguito per l 'evoluzione della cisti e per le alterazioni ana to·miche successive i primi disturbi sensoriali d·ella vista cedono il posto alla pa1)ilùa da stasi. Le vertigini e i1 vomito certamente intervenmero quando ~a c isti per aumento notevole di volun1e giunse a co·m .primere tutte le parti ci':rcostanti cerebrali e cerebellari. Per la stessa ragione si .p uò avere atassia cerebeillare an· cl1e in casi di tumori e cisti dei ventricoli e d el lobo ,o ccipitale. Atassia ,c~rebell.are infatti notarono i primi, il Hroca, il Maub·r ac e il Wollemberg per tumori del .Jo.b o parietail e e di que11o occi1)itiale. E sindrome prevalentemente cer eb ellare notò il Fede·rici in un ca,so di e·c hi' 11ococco del ventri,colo 1.aterale in un bambino. In fin e continu.a nd.o l'evoluzione e l 'i11viasione della cisti nelle di,rerse regioni, si può giunge1~e come nel nostro caso, alla })aralisi p.rec~ duta o non da epil1essia Jaksoniana. De Paoli nel 1897 .a l 12° Cong·11esso .d ella Società Italiana di Chirurgia sostenne il valore della percus ... ione del crani o per la diagnosi delle lesioni cereb.rali, e nella disou ssione .della sua oomunicazione Lam·p i.asi e Durante lo confermarono e qu·e sti specialmente pei tumori dei bambini con idrocefali; secondo lui il fenomen o (_uono di pentola fe ssa) può essere considerato c-0me segno di r.a ccolta liquida en·dO·cr.anica . Di ~poi anche il ' ' and.er Scl1eer e ]o Slank (1916) dimostr.arono il valore della percussione cranioa localizzata. Anche secondo taili au· tori con la percussione combinata all 'ascoltazio11e co11 lo stetoscopio, si posso110 rilevare tumori solidi o liquidi intracranrci. ' ~la a parte tale rilievo ch e no11 sempre è din1ostr.abile, n ell nostro caso ' rari sintomi er.an o })resenti in run prin10 ten1po , ai quali altri :'i a11darono aggiunge11do fino a culminare 1

1

1

[.t\.NNO

XXXVIII, NuM. :JO}

negli ultimi quindici giorni di 1nalattia, i1l una sindrome inequi,'ocabile. Il reperto istopatologico da noi rilevato si riconnette anoh ' esso alla im·p ortanza de·l la diagnosi a seconda ch'essa venga formulata in un primo tempo o in un periodo successivo. Donde emerge •c he l 'atto operati,-o mentre in u11 periodo avanzato può avere esito se mai quoad vitam, fatto più a tempo può essere utiJe ai1che quoad fù.nctio11em. Per quianto infatti la cisti ·idati·d ea sia i11 sè tessa uin a Il!eoformazione benigna, tuttavia essa agirà diversarmente sui tessuti ci:r.,costanti a secon1dia del suo volun1e e a seconda del tessuto nel qua.Je s 'impianta. Nel fegato e in altri organi o tessuti si av.rà rapidamente una atti,1a reazione che porterà adla fo,r mazione di una ectocisti a spese del connettivo dell'org,ano. L 'ectocisti 1p ertanto difende·r à almeno fino ad un certo punto, l 'integrità celrr.u lare del tessuto. Nel oervello non si può parlare di vera e propria ectocisti n1.ancando il connettivo nece ~ ­ sario alla fo.rm.a zione ·di essa. Vi .s arà quindi una reazione ·p ericistica che avverrà direttamente 'a spese delle ce11ule dell'organo. Queste si troveramno in un rprimo tem po, in uno stato di sofferenza per com•p ressione progressiva; poi Ìe cellule subiranno prrocessi di tr<'lsformazione istopatolog·ica fino all ' atrofia e al la distruzione. Se pertanto in un ,primo periodo l'interye11to oper.atorio e[·i minando la causa della con1presisione potrà portare guarigion·e anch e quoad functionem, questo non potrà più aYvenire quando •p er alterazioni gravi o per distruzione degli elementi cellulari, la runzione ad . essi connessa n.o·n potrà più r~pri1stinarsi. Infine è a notare cl1e l'echinococco del cer' rello agisce sull'organo in modo parti·co!armente deleterio nio n solo p.er la delicatezza e l 'in1portanza dell 'organo, per le qua],i esso assurge a nobiatà massima nell'economia org·a11ica, ma ~nche perchè ·l a co•mrpressione può es· sere sopportata fino ad u1n limite molto inferiore a qu e1lo di altri organi per la resiste11za opposta dalla scatola cranica. l\l[e11tre la deficiente reazione ectocisti·oa della sostanza cer ebrale fa sì che la cisti possa })iù liberan1ente pro·g redire n el suo volun1e. Per tutte queste ragioni solo ·u na diag·nosi vel'ativamente precoce potrà dave con 1'01:>e razione, completa guarigione i1eill 'cchinococco del c ervello. Questa localizzazione idatidea resta pertanto tra le rpiù g ra,Ti non p er la natura del n1orbo, 1


XXXVIII, NuM. 20]

[ANNO

SEZIONE

ma appunto per la frequente difficoltà di dia• gnosi. Zara, 9 gennaio 1931-IX.

PRATICA f

'

RIASSUNTO.

701 .

COMMENTI . CLINICA MEDICA DELLA R. UNIV. DI PALERMO d1retta dal Pro f. ~fAuRrzio AscoLJ.

In tema di cu1·a 1nedica dell'epatite ameDallo studio . ·clinico, anatomopatolog·ico e -· bica colliquata istopatologico di un caso di echi11ococco del per il dott. F. SERIO, ,a iuto e docente. cervello si ricor1ferma come solo· la· tem.pe- .• stiva diagnosi può in forme s·imi'li , p ortare a.Il 'operazione. Sco·p o del lavoro è pert~nto ancl1e lo tudio diagnostico al qua le g ià contribuirono l\iiaestri e chirurg hi della Scuola Romana. BIBLIOGR,A.FT .~. e ~10RI. Su lla p er cussione del cranio in r apporto alla chirurgia cer ebral e. XII Congr. d ella Soc. It . di Chirurgia, 1897. DURANTE. Discussion e sulle comunicaz. D e P aoli, ibid. 1897. DE PAOLI

LAMPIA SJ,

Di sciissione sull e comunicaz. De P aoli,

ibid . > ] 897. SoNNEMBURG. Ecliinococco des Kleiri.hi rus. Deutsch e ~1ed . \Voch ., 1831. FRANKE,. Ecliino,coccus des Stir1i li ir1is . Deutsch Zeitsch . f. chir ., 1902. . v. ScHLv\GJN\VEIT ..

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v.

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I.

P sych . Neurol. Band. 66, n ..5, 6., 1~27.

.

Ai,usnoLDo. SEPICHE, DowLING. Epil essia 1aksOnian a porquisle 11.idatico sim ·uland~ una liic~roce· falia in,l er na. Rev. Argent. d e Neurol . P s1g. ·Y ~1ec1

Leg·. A. 1, n. 2, J 927. . G1F.OLT1 G u11ct P F.TERS. Echinokokkus des . Gehirns. Klin . '\'' ' ocl1 . n . 15, 1927 . J\IoncEn10 L. La C)1sl e l iida tique clu ce r vea u cli ez l 'enfartl . Arch . cle inérl. des enfants, luglio 1929. 1

Nel numero 6, 1931 , di questo, periodico, ~ l prof. Casoni occupan.do:'i della cura dell 'epatite amebica ·coJliquat~t veniva alla con1clusione che, eccezion fatta p er le forn1e seeo11darian1 ente infette e per quelle in cui si .av,rera la perfor.azion e in uno deg·li organi viciniori, il trattan1e11to da segu.i re è sempre quello interni stico (em etina). Sulla base ·de.Ila la rga esperienza della ~O­ stra clinica sull 'argomento, m entre .conveniamo n·ella linea ·di massima sostenuta dall 'eg·regio prof. Casoni, ricl1iamiamo l 'att·e nzione.. .su a lcuni ·c asi m eno co·m uni nei qua·l i , i11aIcrrado ogni trattamento en1etinico, le condizìaJii generali peggiorano ed è giocoforza a ffida;e l 'an1malato al cl1irurgo. V.a lga com e esempio ~l seg·uente· di n ostra recente osservazione. 1

P . A., pittore, di a. 49, da Ca&teltermini. Nulla di n o tevole :Qe1l ' anamnesi r emot a ; n essun _preced ent e intestinale d cgr10 di n o t a . Un anno prima Elell 'i11g resso in Clini ca, a vvenuto n el dicembre 1930 ' ebbe a. soffrire di una aiffezio11e r espiratoria febbril(l dj c ui no,n sa preci sar e i caratteri, gua11ita completamente d op o d u e m esi di cure. Alt 'a tto d el ricovero riferiva di sen1.irsi male da tre i11esi durante i quali aveva avvertito· inappet en za, {ac ile s tan chezza, dQilQre a caratt ere gravativo al ! 'ipocondrio d estro, tosse con abbondante espettoITato prevale11te111e nte mucoso, d~spnea, febbre irreg·olare per lo più i11ter1nitte11te ed elevata (38°-39°). E. O. Normotipo in condizioni di nutrizione ge11erali scadute. Cute e mucose p allide; non edemj . P. 84; R. 18 ; T . 36°,8. Torace: nulla di notevole a carico d ell 'en1ilorace sinistro, cl1e appare completamente noifma1e. Alla ]Jàse di d estra si osserYa abolizio11e d el f. Y. t .; jpofo·n esi d all 'nngolo d ella scapola in g iù ; affievolin1e11to d el n1u rn1ur e Yescicolare. Il fega to appar e con siderevol1nente ingrossalo : ~l n1ar g ine inferiore sp or ge dal l 'arco cos1ale sull 'emiclavear e di cinque cn1. La superficie de1l 'oro-a110 è liscia; la co-r1sist enza r11olliccia; la press~one ~uscit~ v~vo do,l ore ; si palpa un n e tto sfreg·an1e11t o p eriepatico . 1 Nulla .a cari co d el! 'apparato cardiò1-vascolare .. ... l\tiitza nei limiti norn1ali. P er qu anto l 'esa1ne delle fec~ non aYesse rilevato la presenza di p~rassiti, l a diag11osi di epatite a1nebica coJliqu a.t a era di quell e ch e si im pongono p er di~etta. Una pu11tura ~splora!iva· pratica ta in corr1spon~enza d el 9° spazio sull ~11- . o-ol are des tra dette es!lO a un essudato pleurico ~itri110 (pleurite reat~iYa) : affond~ndo l 'ago ne~ })ar en chin1a ep a tico furo110 estra tti 900 cn1c . dL


702

IL

l>DLICLINlCO

t111 liquame purisin1ile co i caratteri cla ici del i>u, n1nebico, ch e all 'esaine ]Ja tleriosropico e culturale .. i di1nostrò sterile. ~\.l ler111i11e d ello sv uoLame11lo furo110 i11je~tati nella cavità ascessuale 2 cg. di emeliua. Si i11izia il trattame11 lo emeli11ico co1nbi1talo 1)er -cJisn1a e per vi a ipoder111ica: al Ler1 ni11e del pri1110 c iclo di ct1ra (39 cg.) la febJ)re è qu asi sco1111iJar a, n1a le concli.zio11i ge11erali so110 Lull'altro c1'1 e rnigliorate. Il fegato è sen1pre co 11siderevo~1ne11 le i_ng·rossait o: u11a nuova pu11tura evacuatrice dà cs j lo a 650 eme. di pus ooi caratteri prec-e<len len1e11te no ta.ti. J_,a persiste11za del f-0colaio ascessuale ci indusse a rimettere l 'a m1nala to al <·hirurgo: l 'i11terver1to operativo i11ise in luce uria <' a,·ilh delle dimensioni di l1na tes,ta di feto. Purtroppo !l paziente Ye11iva a morte d opo alcu1Li gior tl i j)er uria complicanza J)OSt-operatoria .

Ca i d el ge11ere, che per no tra es1Jerie11z.a 11 or1 0110 del t\}tto eccezionali, ~ t anno a dimoLr.a1·e cl1e ·e 1'emetin.a -è in grado di con·dun·e a g uarigione le epatili an1ebicl1e pa re11chimalose , non . ernpre rie ce di u jg ua1e e ffi cacia q uando si sia arrivati all a colliquazio11e del ·J.'ocol.a io d ' jnfezione e ch e, ove esista un caput mol'tiini ~i ra.gg·ua rdevoli din1ension i, bisogna inter·venire chirurgic;an1ent e prima cl1e .avvenga J'ap·ertura .de lla sacca in u·n organo viciniore o prin1a che la })rog·redienle c.acl1e sia SU·P I)Ur a tiva i1on r·enda vano og·11i tentativo operatorio.

SUNTI E RASSEGNE. UROLOGIA. La prostata nella pratica generale. (WAr.KER .

Britisli

~1d. J ournal,

21r11arzo· 1931).

La 1pro Lata è un or,gan.o ch e 11.a m io Jta l)ÌÙ j111portanza n ·e l c an1po d el·la 1)atologia cl1e in ·quello della anatomia ·O 1d ella fi iologi.a. Qu.e sta ·di ffcr e11za è dovuta al fatto che la p rostata è ituata .al l ' incrocio dell e v ie u.rinarie e genitali . È inter e sante quindi }}er il pratico una breve ra egna ·dei diBturbi dello tato generale c l1e po ... so110 d e·r ivare da una lesione di questa ·o-hi an·dola . b l)o"' iamo 1per comodità ·divid-erc le n1alattie <lell,a prostata in 5 1capitoli: I ) Lesioni infiammatorie. La 1)rOLtatite l)llÒ es ere aciz.ta o cro11ica. I into1ni .doll<l. Torn1a acuta sono così evidenti ch e ]a diagn o...i no11 lascia il l) ÌÙ delle vo~te alcu11 du.bbio. La form.a cronica si presenta invece sotto , ,.arie forn1e ch e possono ren·dere difficile la cl iag·n o . . i: i sintomi ono in gen erale a ca1ico ~ i a del ist ema urinario cbe del genita·1e: il più co11111nemente i •paz. accu.sano frequenza e dolore n ella minzione e enso .di fastidi o profo11dan1cn le nel perineo dopo eccitazion i ses1

[1\.NNo xxxv-111, NuM. 20]

suali. Alc u11i accusa110 .a11c;l1e dolore i11 altre 1~g ioni , al pene, a l acro o in uno dei t esticoli, i qu.ali po ~ono e ·~ ere au111enLati di volume, altri h a11110 anc11e i10 Lato di tanto in tanto una I)iccola g-0ccia al n1eato uretrale e ricordano di aver avuto ·dist urbi simili al c uni n1esi od .anni 1)ri1t1a. Da notare due l)UJlli: cl1 e là frequenza e il dolore ·della ntinzione • che sono comune.1nente accettati con1e sintomi di una lesione vescicale possono es,s er e .albrett.anto b en e il risu]tato cli un.a lesione pro&tatica e ch e l '.assenza nella storia di una infezione gonococcioa n-0n esclud·e la possibi·l ità di una i)rostatite. La pr-0iStata è un campo fa" or evole per og·ni microbo invasore ed una volta ch e questo è riuscito a pei1etra.r.e n ei dotti della ghian.dola lo scaccia.r io diventa molto difficile. ·U n fòcolaio croni co d ella prostata può ·dare into~i che fa11no deviare d alla g iusta diagnosi: può ·d.a re ·dolori vagl1i a lla re,g ion e lom bo-sac rale e può simulare una .sciatica o un 1~e11~.atism·o C·ronico. Un esame rettale chiarisce Ja ·d iagnosi. 2) lp·ertrofia prostatica. I s i11to'111i diretti Ediffie-0,1tà n ell 'urinazi 011e ecc.) sono· di facile interpretazione. Non a ltrettanto facile è il riconoscinrento dei di.stu.r bi d ello tato gener.ale. L 'A. racconta ·di un paziente, la cui vescica era a metà .·tr.ad.a verso l 'ombelico e cl1e si era pr.ese11 tato accusanid o nausea e vomito . Poco dopo un interrogatorio ed i1n e ... an1e acc.UTato ·si seppe che i , intorni gastrici erano s t.ati .preceduti da un.a lung;a ... tori.a di minzioni diffici'li e si spiegò il vomito, cl1e era il intoma ·d ell 'inizi.antesi uremia. La b oeca secca, l'a n,o res ia, Ja sete, la ccfalc.a, le. ~.au·see messe i11 s ien1e con u11a elevazio11e ·d·ella pressione sang uig·na e con un'a·ll)uminuri,a spingono al la di.ag·nos i di nefrite cronica e non s i pensa che jJ disturbo renale è se-con.da.r io .a d una o ·truzione prostatic-a di 1ung·a data. l lna stretta con11essione e" i te fra i ri fle si della n1in zion-e e d-ella d e fecaz ior1e: così ch e a n1olli i:>azienti con J,a vescica dilatata rie ce difficile o in1possibile vuotare il retto naturalm<e n te. Quar1do la qua11tilà di uri11a re~ idua in ve. ~c ica cresce, l a fun zjone delJ ' intestino è o tacolata e si ha costipazione, dolori ad.dominali e fl.atulenz.a : sono qt1estj di stt1rbi , 1)iù ch e quel1i d ella minzione, ·che induco·n o :il J}az. a fars i 1

1

v i ~ it are .

3) Precessi Tnaligni della prostata. T1 carcinoma è un a ltro esen1pio -d i lesione si lenziosa. Spesso unici sinton1i sono la debolezza e la diminuzione di peso: in a ltri casi si 11a dolore a lla· ·r e.gione lon1bo-. aeral e e la diagnosi cli ciatica è s1)esso posta.


[ANNO

XXXVIII, NuM. 20]

I sintomi urin a ri possono essere 1UlD1111i e i1011 i1otati dal p:a ziente. ~ s-0r1Jtre11clente la picco lezza dcl focolaio primario in confronto co11 le es.tese infiltrazioni secondarie d el sacro e d ell 'ilio. In ·casi in cui si può a1>1) 11a 1.>a l1)are w1 11odulo ii1 uno dei lobi , la radiog ra fia mo· s tra cl1·e il b acino è invaso ·dal n eopla nta . La radi og . ra fia è di g ra11òe i111por tan za p er la dia 1

0

g·11 0~1.

±) La p ros La la co111e pu11to di parten.z,a ·di 1teurosi sessiiali l1a .11otevole .i111porta11za. E ciò si spiega esse11do la p r ostata così riccan1e nt e inne·rvata e così int.in1am e11te l egata alla fun zione sessu.a le . Vi sono pàzienti i11 cui il dolore 1llerj11eale 1>ost-coitun1 o l 'eiaculazion e pre111.a tura, o la frequenza della minzione produce uno st a to .d.i a 11 ietà e d·i timoPe il o ui risu·lta to è in g·e11eralc ]a i1eura&tenia. In questi paz. ch e 11a11no la i11 ag·gior parte ~ offerto in pa sato ·di prostatite g onorroic.a nulJ.a s i trova all 'e arne lo,ca le . Il r1ta -~agg·io g·entile e la cura ·diatcr111ic.a locale, age11,do a11c h e p ichicamente, 1danno buoni ri ul ta ti . 5) Delle .altr.e 111,al atti e d ella ]Jr o tata le ]) tÙ i;i111Jortanti soo o la tr1,be,.colosi cl1e è secD11do l 'A. µrirr1iti va, 11011 :econdaria alla t .b.c. ·del 1' e.i)ididi1no e la calcolosi d ella p rosta ta la qua .. le dà i sintomi d eJJ e infiarnm.azioni cro11i ch e, ina .ch e può ess€re da queste diffe.r enziata all 'esa.111e r e ttale, esse11do di con i te11za n1ag.g·ior e: la r adiogra fia 1)oi ll e dà la cert'ezza. G. l ,A. CAVA. 1

Il rene pelvico nella donna. (J_,AFFITTE

E

SMITII.

703

S EZIONE P.RATICA

Journ,. d' U1·ologie, L. :30

n . 5, 1930).

La diagn o ·i d i quesla ' 'arietà di rene· ec topì co c.ongenito è .a , ·ai diffi cile. E ssa p uò essere più agevole i1elle d on11e })e·r la froq uenza d eg li ès.ami e per l 'evoluzion e e le co111plicazioni. Gli AA. riferi con o un caso di osservai ione perso11ale i11 cui J.a ·d iag11osi avrebbe potuto esser e posta con certezza o fossero tati d ebi tan1ente v.agli.ati .alcuni s inlon1i. Tratta110 quindi d el quadro clinico del} 'affezione e dell 'in1i}orlanza d·eg·li esa111i u ro·log·ici ed e pongo110 l e Ì101r111 e gen e r.aJi i)er il tratlnn1ento . · Il caso per 011ale riguardava u11a g·io,ranc ·d onna ,· ricoverata d ' urgen z.a con diagnosi di g ravi danza ox.tra-i_1teri11a. · o pensio,n e delle i11 es truazioni da dt1 e m e~i , e da ·4 g·iorni d olori pelvici .a Lend·enz.a s inco1pale. Non inetrorragia . All 'esame g inecoloa- ico: utero co1ne da g·ravidanza àl 2° mese· e pie enza di una massa p,ostero-làté·ra le d èstra· dura. lisc ia , ·in11nobi.le·, dole11te, se1)a.r ata per 'un largo sol'co d all 'istmo uterino. Ne~li an teced e11ti s i trova un parto prcn1aturo distorico. 0

All 'interve11to si tro\1.a u11 utero gravido COD; annessi perfe tta111e11te sani . La tu111cfazio11e lJOstero-later.al-e ha .una forma assai .allu11g·ata, quasi biloba ta ed è i elroperjtonea lc. Si 1Je11s.a a u11 r en e e ·e lle a ·l'orta u11 fra1111ne11to per l 'esan1e i · to.logico. Ch ius ura del1'ad:don1e. L "e ·ame istolo.g·tco rnoslra u11 le sulo r enale 11or111ale . All '8° n1e e di g·r.avicla 11z,a 11on s i h a ancora a lcu11 i111pegno e i1e111 n1c110 a l n101ne11to d·el trava.g·lio. Si pratica allora una cesarea b assa con buon ri ultato p er la madre e per il feto. Gli e an1i urologici pr.atic.ati su ccessivar11ente m ostrano· un 'r en e ·d estro in 1ectopia IJ-elvica. Sintomatologia del rerte pelvico. Co11dizio11c e se11ziale è di pensare .alla l)OSSibilità di tale eictopia : g li e·san1i urologici ch e in consegue11za i p ratican o condu con o a l la diagno i certa . Molto spe o la inlo,m atologia è a sai scarsa. Sov.ente esi st on o fienomeni dolo rosi ch e l)O 0110 aver e in1po·rta11za· solo quando assun10n o il tipo di u n.a colica n efriti ca. La loro spieg·azione r e ta osc ura e solo n ell a n1eLà dei casi si posson o riferire .a lesion i rli idron·efrosi . Nei casi fortunati . i ha un1a in ton1atolog·ia ·u.11.naria: po·l iuria, pollacl1iuria, em,at.uria e talora piuria e febbre (idrone fro ~ i infetta) . In t ali casi l '.a tte11z ion e v ien e ri.cl1i.an1at a st1 ll 'a1)J)arato urinario e o-li e ami urologici conduco·110 .a un.a diagnosi esatta. Negli antececle1tti d ella paz. h ann o importa11za o-li .a borti tardivi (3° ·e 4° in es.e) e so1)ratu1 Lo i p arti dii:;toci ci. All 'esame clinico i può a'rere, quando lo }Je1mette lo tat o della parete ad don1i11al e, il r e1)er to palpa t orio di una m .a ssa reni for1ne e di pu l azion e arterie a i11 11no ·d ei suoi bo·r di. La 1)uls.azion e è d·el ]liti alto ,,alorc qu.a11do s i è ~i c uri ch e n on s·ia tras111ess1a. Irt1po,r tan te ancl1 e l 'assenza d el I a zo11a 11or m.ale di ottu i là renale ch e è ostituita da tirrlpani mo . I seg·ni p iù importanti sono dati d.all 'esa111e g in ecologico: Anomalie po sono esser e· rilevato a ca·r ico dell.a vag·ina e d cli 'uter o (in fanti] is1110). La tun1efaz.ione ha . . ed e 1)0 . . tero-lé.lteraleris1Je tto .all 'utero ecl è b e11e apprezzabil e alt11a e·r so il foTnice . La forn1.a e la con isle11za variano ..,eco11<lo cl1e i tratta di un r en e san o o id ro11efrotico. Qua si 1semp1r e è fi a cd è i1ettan1e11tc separata dal! 'utero per m ezzo, di u11 oleo n otevoln1en t e ])i ù largo e più profon do di quell o ch e non . ia J)er una tumefazione annessiale. Le rice rcl1e uro.J ogicl1e lt.ann o u11 valo ne indi scutibile, :o;r>ccia J111ente j] cateteri 1no uTeter ale, cl1 c d i111 0tra uni a rrre to d o1po 8- 10- 15 c n1., e la l)ielogi·afi a .ch e _p recisa la situazione del ren e pelvico e la forn1a e il volu111.e del bac inetto. · La diagnosi in ba se ai ~ egn i s uddetti d eve e ere post.a coi fibromi , con Je cis ti, con le salJ)i11g· iti. Ncl lo s tato g·ra vi dico. all 'inizio deve •

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704

IL

P OLICLI NICO

evitar.si la confusione con l.a g ravidan za extra uterina, l 'em a tosalp inge , I ' en:iatocele retro-ute:rin o. I cara t teri d ell 'uter o gravido e l 'a ssenza d i. metror ragie servono a impedire tale confu, sìor1e. Nella g ravida n za a t er n1ine fra le cau se d i , m a n cato impegno n ella pri1nipara bisogn a ricordare il re n e pel vico, ·Ch e . può essere s' relato , .da lla i)ielogra fia. Per la cura bisog n a distinguere aaso ·da caso·. 1 :Se il r ene è mala t o , è in dicata la n efrect omia ul_)revia verific~ funzj onale d·e ll 'altro r en e. So si t ra tta solo di u n r en e doloroso I'indicazion e op eratoria ~i d eve p o.rre ·con circosp ezion e e ri.servarl.a .ai casi di .dolori g r avi . . . E ssen.d o no t e le difficoltà e i c attivi risul-· tatì d ella p essia , .} 'inte r vento c onsisterà in una ~ n e fre·ct omia . Dal punto ·di vis ta ost etrico al1'inizio della gravidanz~, se il rene pelvico è m .a l.ato, convien e pra ti c.ar e I.a n e frectomia , se è san o e se si tratt.a di una primipara 0 di una pluripara sen za preced enti ·dist ocie si può aspet - . tar e rise·r vando l'inte rvento a l m om ento d el 1 p art o se quest o sarà distocico. • L'inter ven to a l lor.a co·n sist er à in un.a cesarea 1 e n e'll 'aspq-rtazion e d el r en e pelvico . 1

N. d. 1·. - O n .ca s o di ·r en e in ect opia pel- l vica, in una do nna incinta al 3° m e,s e , .ohe in una i)lrima g1ravidanz.a era stata sottopost.a ,a ta g lio c esareo, è stat o rece ntem ente o perato (n e- \ frec ton1ia) da l pr of . A1e san·dil·i nella R. Clini- 1 ca Cl1i1urg ica ·di R oma . con ottimo risultato I p er .la m a1d1J1e e .p er il fe to. G. P ACETTO . I ~

I principi dell'urog1·afia intravenosa. Tlie British Joti 1·nal of Urol ogy, , dicembre 1930, vol. Il). -

( L1c HTENB E R G.

- L 'A. d o1)0 ave·r ricordato la storia di questo , ~rgom e nl o , c red e di pot er in ter p r et a·r e i risulta li d i più di 700 casi , for1n ula n,do così le . indicazioni e le limitazioni d e·ll'urografia per , via e ndovenosa. Affe rm a cl1·e il su ccesso clini- I co dell 'u rogr.afia .p er ,rj,a en·d·o venos.a dipende p r incipa ln1ente dall ' otten ere la iSostan za di cont rasto i11 1con centrazion e ufficiente p er r ender e > visibile con r eg olarità e sicurezza l'appa ra to . . ur1nar10 . . R.icod a le ,p r er og.a tivc .d ell 'uroselec tan ch e ' ' rie11e eli n1 ina t o con l 'u rina in alta con centrazio11 e, c11e n on è tossi co n elle d osi u sa t e e ch e d à u 11.a visibilità molto chia ra. Con questo ' m e zzo d 'in dag in e si •r e nd e visibile il tra tto uri na1~io e si po,s son o stab·ilire i i~apporti c o11 gl i orga11i ' riciniori · si h anno d elle inform azio11i circa la funzione d el r en e m edi ante esan1i radioscopici e r a·d.iogra fi c.i 1sommati ai r'isultati clii.miei quali tati, ri e qua ntitativ i; inol•tr e. si .11a nozion e sulla dinamica dell 'apparat o u.r1nar10 . I.J 'A. afferma ch e l ' i11tensità d el! 'immagine 1

[ANNO XXXVIII, NuM. 20]

è d iven de11te nella m aggior p arle d ei casi dallo s tat o fu11zio11ale d el r ene . Così le g·-ra vi lesio11i bil.atevali d el r en e, sp ecia lmente quelle 111os tranti u n da nno del paren chin1a, non d an 110 .al1cun qu.a·dro oppu.r e danno u11 ' in1mag·ine mollo pover a e tar diva.. Un quadro chiaro si ha solo quando la funzio11e de l r en e sia soddis face11te . L 'A. .ag·g iu11ge ch e il riempi111e11to ,a contra sto d el tra tto nrina·r.io è ottenuto princ ipal111en te ·qua n·d o l ~ .diver se porziD11i dell 'apparato s ian o rila::lcia t e (in diastole) . Quando invece 1son o contra tte 11on vengono rien1pite e p erciò i1on possono ess.e r e viste. Dai va.ri studi d ell 'A. risulta cl1e i disturbi n1i11ori d elra funzione ·d el -ren e i1on posson o esser e valutati me·dia n te l ' urog r.a fi a endoven osa, e cl1e la dimostrazione funzio nale n1ediante la visibilità r adioscopica e -ra diogr.a fi ca n on l)l1Ò ess.ere un 1net odo ·p reciso. Nelle m ala ttie unila tera li è possibi·le localizzare queste; in quelle .bilater ali si può dire quale sia il lat o più m a la to . I disturbi d ella dinan1ica son o sorgenti di errori n el g iudicare .il funzion,an1ento ·d e l rene. Dopo le ricer ch e di Heckenbac.11 si 1sa ch e il calcolo quantitativo d'i uroselectan n ell 'u·rina, non può e ssere applie.abile come provà clinica d ella funzion e del r en e . C ontr.aria ~ente a quanto si cr edev.a fi11 0 a poco tem po fa, l 'uroselectan è pre ente n el san g u e p er lung o p eriodo ·dopo l 'iniezione. I ·d ottori H ugh es e Scha ffhauis er 11anno fatto d elle ricer c.h e 1Sui r eni di ra n e tr.a tta te con iniezione e ndovenosa di uro sel ~ctan , ed ha nno poruto t rovare quantità .a p prezzabile di iodio n el filtra to g lom e rulare . D.a c iò si d educe che la qu an tità m 1a.g·g io:re di uroselectan vien e elimin a ta attraver so il sistem a g-lo m erula re . Nelle a lte r:azi oni g l omerul.a ri s.i otteng ono difa tti scarse immagini; così pure si h anno &ear se imma g·ini n elle infezioni piogenich e . paren chima t.o se e in m olti casi di tumori e di tuber colosi , Invece n elle m a la ttie ch e oagiona no Titen zione , risul tànte principalmente ·dal danno tubulare, a nc h e se in istatb a va n zat o, si h a nno delle bu on-e imn1ag ini. L 'A. con clude ch e l 'urogr.afia p er via en d oY·en osa può esser e impiega ta in quei casi in c ui la cistoscopia non ri.esoo o presenta d elle g ra vi di fficoltà. Può esser e adoperata pu re in que i casi in cui il cat et erismo d egli ureteri o la pielografia 1strumen tale no n si può fa r e per ch è peri colosa. Dal punto di vist a clinico l 'u.rogra fia p er via ·e ndo,ren osa è indicata n elle segu en t i condizion f : 1) In quei casi in cui , per m oti,1 i an a tomici , pa tologici e t ecnici , è impossibil e adopel'are cistoscopi, cat;eteri ureterali o pielogra fia strumentale. 2) Nei ca.si di ostruzion e uret€-ra le. 1

S c ANDU RRA .


( A:xNo XXXVIII, NUM. 20]

simpatico renale, dolore 1·enale e sim· })atectomia renale.

To110

·e ~ .

HARRY HARRI S

e

RI CH ARD

G. S.

HARRIS.

TJ1 e British Journal of Urology, n. 4, 1930). 'olo in ques•ti ultimi anni lo s.tu.drio d e,l ton o sin1patico 11a a·cquistato un -posto b en d e finito co1ne fattore etiologieo di alcuni di stu1rhi deJ 1'a1)par,ato urinario . Gli AA . puJ)blicano alcune osservazio ni racco1te dall ' 1ulo·g·o ·d ell 'Ospedale di Lewisham clurante g·li ul1bin1i quattro anni. !Fin d 'alJor~ l~ ,lor? attenzione fu richiamata sulla possibil1ta di una ba e n·europatiqa i1n alcuni ammala·ti sofferenti di g radi diver i di ·dol ori r en~Li e n ei qua li imo studio COil).pleto urolo· g 1co non .a,,e, a fatto rilevare alcuna anormali·tà. In uno di questi ammalati gli AA. fecero l 'enerv.az io11e d el rene .e siccome il risultato 01~itrepas~,-a le loro speranze, h anno ripetut.o l operaz1011e su 28 ammalati co11 ()"rande sod-disfazione e senza ri·Lo:rno d el dolor: ben· cl1è in un a111!11al.ato ha!n no ·dovuto es~gui1re la .. . tessa operazione sul rene opposto. In alcun i d€1 l?ro .an1~a lati. vi era. tono simpatico gen eral1 zza1to (r1fless1 ·del g1nocch~o aumentati , prolu11gato t en11x> di ril.asciamento, clo10 0 dello stesso lato). Oltre ch e in questi casi g li AA. hanno eseguito la simpatectomia renale ·u un ammalato con cosidettci e 1~1a turia essenziale proveniente dal ren.e dest ro. e u ll!Il· secondo a1nrrtalato c on i:efrite p~renchim.a tosa. Nel primo hanno esegu~to la i1n1Jatectomia r en ale n e11l ' ipote i ch e c i fosse spas1110 di uno o pos ibiln1en te di })iù 111 u ooli I.>a1)illari ad a n ello ch e circondano la base ·della })a1)i1la, d etermina 11do così in g·org·o ve·n oso di es.sa. L '·ope:r.azione è riuscita b enissin10 e sonQ 1± n1esi che l'ammalato non uri11a .p iù sang.u e. L 'amm.a lato di n efrite aveva fatto iilJtense cure m edich e senza risultato. Gli AA. ha·n·n o eseguito I.a simpa.tectomia in an1be du e i r eni cori un i nte,rvall o di tre m ·e si fra l e due opera~io11 i. È J)assato u11 a n110. e l 'am.n1al ato no n ha urina·lo più sangu€. Gli AA. ·Spieg·a110 quest 'ultimo risultato do· Y11to alla va odilataZJion e e circolazione mig·lior at a u s eg·uite alla sim1)at ectomia . 1

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I NDICAZ IONI DELLA S IMPATECTOMIA RENALE

BAS~TE

SUI RISULTA.TI DELLA PIELOS COPIA E PIELOGRAFIA.

Gli AA . di., ido110 le indicazioni d el:la p1ielosco1)ia e p ieJ01g.r a fia peir la simpa·tec.tomia r e· n a le (i11 casi d~ su·p posta esis tenz·a del tono sin11Jatico· r enale) in tre gruppi . . 1

Gruppo A. -

705

SEZIONE PRATICA

Irregolari ed i.nc omplete con~ razioni d ei ca lici e pelvi r e11ali, dimodoch è l ' i111pulso d ella peristalsi o non arriva o n on pas... a oltre a ll 'unione dell 't1reter e pelvico. Il t e1111)0 di s' Tu otamento è prolungato. Questo

gruppo è car a lterizza to d a intermittenti d olori a tipo di col ic.a, di n1edia i.nten sità. Proba b ilmen·te i dolori dipendono da u11 0 spasm o n,eurog eno o da ostru.ziorie dei colli dei calici o all'unione u.retero-pelvica. Le !ricerch e di Max Brodel hanno ·dimostrato ch e ci son o una serie di muscoli ad anello circondanti le basi 1

delle papille, i colli dei calici minori e i colli dei oalici r;iaggiori, e un muscolo J)iù sviluppato. all 'unione ·dell 'urieterie .p elvico. Qu esti mus.col1, oon1e qualsiasi a ltro sfinter e sono normalmente .in u11.o stato di conitrazi~ne. tonica · il tono simpia tico r ende il loro rilascia1nen.t~ di-fficil~, oioè in.duce u1 n a condizione di s1)(li;no, s1 ha .a un1ento dell a pre sion e intrapelv~ca e ·di quella d ei calò.ci p er ·cui d oil o-ri. La s1mpatectomia rimuove fac ilmente quest o ostacolo, fa dim1in·u ire la ·ten sione e il dolore. p,e rchè la simpatecton1ia r en.ale possa aver e i suoi benefici effetti è n ecessario cl1e se ci ono ostruzion,i organiche· dell'uretere , ' venga· no queste p1~1n a rimosse . L 'associaz,i one d·elJe ·due condizioni ci oè ostruzjone neu.roaena e organica, non è affatto rara; e due <leali a1111nal:ati d·e gli AA.. ·COnJ ostruzi1on.i . anat~micl1e ·d ell'ure1t er e, do1po la ·dilata zione d ella !Strettura, per completare la ou·ra richiedevano si.mpatecton1ia Ivenale. 1

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Grupp 0 B. -

Aun1entata forza d el1le cont.razioni, associa ta gen eralmente a dilatazione d elle ,pelvi r enali e ing randime nto de i calici. Tempo di. ?vuotamento pro lungato. Questo gru}) po cl1ru.cam ente è ·c ara tterizzato da più persistente dolore con esa ce,rbazioni. Secondo g li AA. m ·o lti casi di iclroniefrosi enza ca:usa ev;i.d ente potrebbero essere s1)iegati da .aumento ·del tono simpatico. Ricordano che le ·Ostruzioni di natru.ra n eurogen.a e i ·dolor·i che le acoom·p agn.a no so1n10 tem·p onane.arnente solleva ti .d.all 'iniezione ipodermica di eserin.a, 1.a qual e d etermi1n a d elle c on.t razioni din1ostrabili facilmer1te con la p ie loscopia. Il ripresentarsi d ei sinton1i dopo il sollie,ro t.em·p oraneo ·d ovuito a ll 'eseri11a è un 'indicazione certa per l.a simpatectomia ren.ale. 1

GrUJpipO

e. -

Dilatazione ed imn1obilità di un solo cali ce e s110 ritardato svu otamento. I n ·due ammalati g li AA. 11anno con tatalo cl1e le .p elvi r ena li e i calici nor1nali i rien11)ivano .p rog·r essivam ent.e e eiù o n1eno sin1ulta 1n:e.ame nte, n1ent.re un cali ce stentava a rien1pirsi, restava immobile e il s·uo collo invi ibile, forse in stato di spa mo. Dopo 20 ', quando tuitti gl'.i altri calici avevano vuotato il con:t;e ruuto , quello a ltera1o riman.eva disteso. In questi due ca i n on è stata esegu.ita alcuna operazion e, .p erò gli AA. li ri l)Ort a·n o a lesioni d'i tono simpatico locali zzato. G1i AA . . descrivono il sist ema n er,·oso clel rene e la tecnica operatoria :


706

IL

POLICLINICO

Il r e11e ,-iene e . . 1)osto extraperilo11ealn1enle at 1.ra,·er o un 'inci ·ioine lon1bare. Il pedo.c olo viene isolato d.ai t essuti c.i rcotanti ad una certa di tanza dal ren e, prima ch e i vasi comi11cino a dividersi, ba.dando di n o11 lacerare i rami sottili de ll a -ve·n a e del1'arteria ren ale. Ciascun v.a so vien e com1Jleta111ente . . pogliato del te 11·to intermedio. La pel' i re11aJe da tu·lle e due le parti fino a]l 'ilo, aJI '.u n ione uretero-pelvica e il pri1no })olJ,ice <lell 'uretere, ,,eng·o,n o 1)aziente1nente puliti. Solo un 'o1Jerazio11c completa può as icurarc un ri ~ u lrta to sod.di. face11te . ScANDURRA.

OTO-RINO-LARINGOLOGIA. Le -cefalee di origine nasale. (.A.. SAR GNON. J orirrt. de 1'1édi c. de [ ,.,yo1i, i10ven1bre 1930).

Le c.efalee ·di origine n as.ale , 0110 più frec111e11ti d.i quanto i1on si creda. Il loro tudio 11a un gra·11de interes e pratico, 1Jo icl1è le i11dicazioni terapeuti ch e ch e da e~ o derivano j)Ortano .a risultati ~ O.J'j }rendenti , talora qua ·i l11iracol o~ i n on . . olo n elJ e ce falee pro1Jria111enl·c dette, in a a11 cl1e n ei di turbj ocula i-i pro1'011cli cl• e ha11110, S})e o un.a orig i11 e na ·ale e 11u111ero e ·a n aloo-i:e patoo-en eLich e e Lera1)e·L11icl1e. Le cavità acce sor ie n asali costituisco110. claJ !>u11to di vista cliJ1ico, s1?ecie delle ce falee, due g·randi g ruppi: 1) il fg ru.pJ)O anterio.re .for1nat(l da l eno n1asccl lare e soprj.t ui·t o dal serio fro11tale e ·da ll 'et111oide a nteriorf . Ne. rler.i,,a il ti1)0 .a 11teriorei <.ti cefal ee, c.aratterizzalo rlai dolo1ri fro11L.ali op ra- e sottoorbitari e ·d ai clol ori t en111or.ali . 2) Il g·ru.11po dei , e11i lJOsterio,r i costituito dall 'etrnoide po·steriore, dallo s fc11oide, di c ui l e cavi tà i11Leressano una zo11a 111olto .i1111)orLante, l ' incrocio etmoido-. (e 11oi d.ale, zo111a ch e è i11 Tappo1io e, senzialrneinte con ·i n er vi e f feren1ti ,d el g~ng·l io ~ fe 11 0- pa­ la ti110. IJ g ru1)PO ])Osteri ore <là pi uttosto delle cefalee 1) 0 ~ teriori , della nuca, del \ 1erti ::e, a tL})O spe so m e n i11g·iti co, cioè n1olto inte11se , accom1)agnate da nau.see, von1ito P talora da disturbi ottici o J)araljtic.i ocul.a ri . Dal })Unto di ' i ta etjologico, Je ce fal ee di origine nasale 1)io_sono €1 .ser e di or ig·in e co·n genita o acqu)~ ita. Alle J)ri111e a j)parl engono le malforn1azio11 i dcl setto , i cor11etti ipertrofi c i, ecc. Le Je io11i a.cq ui it.e sono di or.dine Lrau111.a 1ico, infiamm atorio , 11ervoso ·O n eopla tico·. Le l e~ ioni trauma tich e co. titui sco110 un.a causa di ce falea p er difetto di areaz io11e dcJ n a~o, par o tacolo allo scarico. d ell e secrczio11i dei seni e 11er o tacolo pjù o n1eno co11~ idere­ vole della \re, 1)i raz ione 'nasale. •Frequente -è an ch e la })l'esenza di corpi es lra11ei latenti, ch e spes o 11a11no ede 11e]Ja parte all a es i1ro1

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(onda della reg·ion e et111oido- ~ l'c 11 o idal c. l...~ lesi on i i11{ia111111atorie, ac ute o cro11i cl1e , so110 a ·sai fr-eque11ti. Fra le ii1fia1l1111 azioni .acute . ono da i1otare la congestione ~ e 111plice, la corizza , le Stll)[)Urazioni a cute diffu~è, sirin ~al1 , "J11ultipl·e, ron1e i1ella g·ri1>pe, co11 ce fal ee i11Len se, localizz.ate JiveJlo dei eni anteriori e ~opratutto posteriori; in quest't1ltin10 c a~o 1)rovocano delle ce f.a lee n1olto le11aci, talo ra l)Seudo -n1ening itiche, cl1e bisog11a ben co1toscare poich è e se i attenuano i11 1Jocl1e ore o .in pochi g ior11i con il tratta111e11to 111eci ico· locale; le uppurazioni a cute localizzate, si11usali , anteriori e oprat11tlo po~ l e riori , queste ul'Li1ne di ·diagnos.i più diffi cili. Fra le i11fia 111111azio11i croni cl1 c ~011 0 da .ricordare la tubercolosi na ale profo11da e la si filide a loca lizzaz ione 11.a sal.e i11terna o cster11a , in c ui do111inano n ella patogenesi delle cefalee le les io11i del corn etto n1edio, e le si11us iti cro11.i ch e. Le cau e n er,rosc· del Je cefalee nasali cosi ituisco,n o u11 ca1)ito,]o 1110] Lo n1 o<lern o. I n i1un1erosi ca · i a d etiolog-ia dubbia, è certo cl1e bisogna in cri111 ina re ·dell e cause )l ervose, che ,ag·iscon o ])er az ione simpatico-trig·en1ell a1·e. E istone poi dell e cause n eo1)lastich e di ce. falee di orig·i11 e n.a. ali , })er tt1111 ori b eni o-ni o n1aligni del i1a o, dei seni , del naso-faringe, ecc. Fra tutte. questo cause, .a lcu11e . 0110 e' i de11Li, altri sono la te nti , e devono e:-;~c re ricercat e accurata111 e11te. Jlig·uardo alla ,.,i11to111alol ogia, occorre . ludi,a.r e i segni . subietti,ri ed i $egn i obietti vi. egno ~ ubi ettivo è- la ce fa lea, cl1e seco11d o Ja cau a è .act1ta o cronica. Generaln1ent e al ] )rincipio es a è l egg·cra , rara111e11t e è molto intem a sin da ll 'inizio, sa},ro ch e i11 certe for111 e ·di sinu ite postei:riore, s1)ecie .g·rippale. el periodo di stato la sua intensità è varia: dalla cefalalg·ia si va fino al tipo 111eni11g iforn1e. C:ome durata è conti1111a o intern1ittente. Le jntern1ittenze ~ on o di a sai ] u11ga dur.a ta, iJ ch e Ja di ffere11z i.a 11el t.a1n e11te clall e nevral·g·ie. Tal ora <predo111.i na ]a notte e fa pensar·e al,Ja sifilide. ma più pe~. o è diurna e, fatto curio o, frequente111ente è J)eriodica. in tervenendo ogni giorno alle stes~e ore, di J1referenza al J11attino. Que to co111 J10rlamen1 o è c.aratteristico della cefa]e.a i1a~a ] e ~ inu!'alr. È importante tudi arc la sede di i11te11sità 111af'~i­ rna della cefalea, J)er fac ilit are ]a diagnosi . Questa ede è t111ilatera]c o bil aterale ta lora ron predominio da un lato. E di gra nde l1t iLilà stabilire anch e e si tratt a del lij)O a111criore o del tipo 1)()steriore. S1)e~~ o si tra tta di cefalea di tipo m i ~ to : 1a ce fal ea è co111 pl eta, anteri ore e J10$terio·r e, 11nila terale, abitualm-ent:e bilaterale1, J11a qua ~ i se n11)re pred o ntina da un lato, sia a11teriorn1e11te ch e 11osteri.orn1en te. OL1anlo ai . ésrni ohictlivi occorre un e~n r11e .... ', gc11er.ale delJ 'ar111nalalo, l'esame del sang11e e

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tal ora anche quello d el liquido cefalo-rachidiano. Occorre poi un esame della respirazione nasale, l'esame della secrezione nasale, l'esame del faringe e del naso-faring·e e in fine l'esame locale nasale, prima senza cocaina nè adrenalina, poi con applicazione di cocaina e adrrenalina. Come complemte nto dello studio obiettivo, la r<}diografia può rendere ·dei servizi. Schematicamente è util.e fare u.n a posa frontale anterior.e, una laterale da ciascun ]ato ed una radiografia d ella base del cranio secondo la posizione di Hirtz. La diagnosi delle cefal,e e di origine nasale in un certo numero di casi è facile. Esistono però molti casi .dubbi. Occorre in que~ ti casi fare la diagnosi differenziale con le principali altre cause di ce fa l:ee, n1a1attie generali, affezio.n i to ssiche, lesioni dei nervi della base del cranio, zona d·e lla fa cci.a, osteite, carie ed esostosi del]e o sa craniche, spesso di o·r igine specifica, lesioni endocraniche, lesioni oculari. Il trattamento delle cefalee di ori g ine nasale può essere, in oeirti casi , profilattico. Pe·r esempio , nei nervosi con .difficoltà nella rel'pirazione nasalie, è bene fare un trattamento locale per mig liorare la loro respi.r:azione. La tera.p ia curativa è medica e chirurgica. La terapia medica comprende un trattamento generale e uno localie . Bisogna combattere lo stato n ervoso di qu·e sti malati con i mezzi ordinari: idroterapia, antinevral.gici, bro-mlllro . In casi di sifilide occorre natu·r alme-nte un trattamento• specifico. I ld isturbi ·dei vari organi e~!gono ciascuno il loro trattamento. Il trattamento· medico locale ha un doppio scopo: aumentare la permeabilità nasale e calmare i dolori. Pe r aumentare la permeabilità nasale sono n1olto utili l 'adrenalina ( polverizzazio n i nasali o pomata) e l 'efedrina (pomata al 2-3 %) . Si ·p ossono combina.re i due metodi. P er calmare i doilori sar.a nno litili ]e applic.azioni e.alde, le in til1azioni oleose ed i11 certi cas i 1'alta frequ·enza. Il trattamento medico in n1·ol ti r asi. basta per migliorare o guarire le cefalee , per esempio •n elle sinusitj acute, anche molto dolorose. TI trattamento chir11rgico è indicato r.aramen .. te nelle forme acute ribelli , più frequentemente nei casi gravi e di \ 7ecchia data, che hanno resistito agli altri trattamenti. Prima di operare è però neces ario ·disinfettare mi.nuziosan1ente il ·n aso·, poich è è meglio intervenire, se possibile, a freddo. Il tr.a ttamento chirurgico comprende: 1) L 'ab ]azione d elle \ 7ege tazi oni, dei tu mori benigni, come i polipi, pe r la via naturale. 2) Il trattan1ento de i tun1ori maligni inoperabili con i procedimenti esterni, le applicazioni di radium i ntra-nasali o naso-faringee 3) Il trattamento endonasa]e delle cefalee per l1e&io·n i cong·estive. Queste lesioni 1

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SEZIONE PRATI CA

possono essere t empora11ee o c.le finitive. Le temporanee migliorano e spes . . o g uariscono con l'impiego dell 'adrenalina e dell 'efedrina e co.n la cauterizzazione dei cornetti inferio·r i. Per le lesioni congestive o .ipertrofiche definitive biso1g na abitualmente -ricorrere a lla r esezione dei corn,e tti ipertrofici , so·p.r.a tutto de-i· cornetti inferiore e medio. L'A. insiste ~opra ­ tutto sulla r esezione deil cornetto medio, d ella sua testa o .d ella sua coda secondo· la sede anteriore o posteriore della cefalea. 4) II trattamento delle lesioni sinusali obbliga spesso il chirurgo a d intervenire per via endonasale. Nei casi acuti occorre anzitutto permettere il vuotamento facile dei seni disimpegnando gli o·r ifici con le pennellature anest-etiche dell.a regione, con il cateterismo d ei seni, con la puntura, specie del seno mascel1.a re. Nelle sinusiti croniche la tecn.ica è la stessa, ma la chirurgia endonasale ha un còmpito più attivo per calmare le cefal ee . Per i seni anteriori occorre la :resezionie d ella testa del cornetto n1edio, l 'ingrandimento del canale naso-frontale e l 'apertura per l e vie naturali delle cellule etmoidali anterio1-i. Quand-0 si "tratti di sinusite posteriore, è spesso utile resecare le creste post-eriori d el setto·, la coda del cco irnetto inferiore o medio e, nei casi di cefalee più intense, aprire le cellule etmoidali e taloTa anche il seno sfenoidale per I.a vi.a dei cornetti, eccezionalm,e nte per la via del setto, seco11do la tecnica di Segur.a . 5) Qu.a ndo si tratta ·di qu·e i casi latenti i11 cui si incriminano delle lesioni n ervose posterrio,r i o delle sinusiti latenti, cas i in cui la cefalea proviene dalla regione sfeno-palatina o etmoido-sfenoidale si può ricorrere alle pen11cllature anestetiche di questa zona , alle .iniezio 11i n1·o dificatrici. (n·o·v ocaina , alcoo l) portate n ella zona ·d el g anglio sfeno-palatino , o alla resezione della parte ]}Osteriore d el corn etto m edi.o . L'A. insi ste su quest'ultimo intervento che agisce sull'elemento nervoso e particolarmente sul pu11to simpatico della regione nasale e ottica .p rofonda. Ecoeziona lnìente, nei cas.i di ce falee, si è costretti a ricorrer.e alla chirurg·ia esterna. Quest 'ultim.a può essere indicata in quattro circostanze : 1) l 'iniezione ·di ostanze a11e ~ tetiche n ei nervi sopra o sottoorbita ri; 2) iJ blocco del nervo nasale interno e d el n er,10 frontale 0sterno; 3) l'anestesia d ei n ervi d ell a fossa pterigo-mascellare per via tempora le; 4) il trattamento dei tumori o la cura radicale d elC. ToscANO. la si11usite. 1

Mastoidismo e mastoidite latente. (A. ALEXAN.DER. Wi en. Kliri. Woch., n. 19 , 1930). Se n ei primi giorni dopo lo ~viluppo di u11n otite m edi.a si apre chirurgicam ente il proce so mastoid eo il decorso della n1alattia si ag1


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IL

POLICLINICO

graYa. L 'otite non si accom·p agna mai a n1e11ingite vera , essa la precede di aJmeno otto g iorni; i sinton1i meningei o sintomi di ascesso cerebrale cl1e possono accompagnare l 'otite sono di solito dati da meningismo o sono disturbi funzionali, spesso dovuti ad impedimenti nel deflusso del pus. Analogamente, I 'otite non ·d etermina mai una contemporanea vera mastoi·dite; la ~orma chirurgica .deLla mastoidite si manifresta di solito ve·r so la terza ettimana dopo il principio della malattia. In tal caso le parti molli che coprono 11 processo mastoideo sono ispessite diffusamente, meno mobili, più calde, I 'apice del processo mastoideo ·è nascosto da edema. Il sintomo principale è l'abbassamento del.Ia parete posteriore uperiore del con.dotto udi·t ivo osseo. Di so1i to esiste febbre, non molto elevata. L'antrotomia fa gu.arire il processo. In casi di forte virulenza dei g ermi che 1determinano l'otite, si può dimostrare, specialmente nei bambini ·g·ià nel.la J)rin1a settimana di malattia una sindrome molto simile a quella determinata dalla n1astoi.dite chirurg ica . Si hanno tutte le dette alter.a zioni d elle p·a rti mal.li so·pra il processo 111astoi·deo , forti .d olori al.la pal·p azione, temperatura .altissima; manca di solito una abbondante secrezione purul enta dall'orecchio. In questi casi si tratta di cc mastoidismo acuto », a ffezione di\ ersa dalla mastoidite chirurgica. La malattia n on ·d eve Vienir curata con intervento chirurg ico; essa si distingue dalla 111astoidite chirurgie.a per la n1anc.anz.a d ell '.abbassamento del1la parete posteriore superiore del ·canale udi ti vo . Nel · lattante si osserva spesso contemporanea·m -ente una sindrome di meningismo : apatia, vomito , g·rida , convulsioni . Il mastoidismo è. determinato da una in1fia·mmazione locale della m .astoi·de; se si a·p re il processo mastoideo , si trova l'osso fortemente iperemico, sanguinante, in qu.ailche punto esce insieme al sangue qualche gocciolina di pus dalle cel.l ule mastoidee .aiperte. L 'o·p eraz'ione è controindicata perchè la sindrome guarisce da sè se si pi.avvede a·d un buon dren.a ggio del pus attraverso al tin1pano, ,e percl1è l'apertura del. la mastoid.e fa i1on raramente propaga:re I 'infezione alle parti ossee sane e 1può lasciar come residuo una fi stola mastoidea. Esistono sicuramente casi di mastoidite primitiva, si possono J)erò distinguere per l 'esistenza dell'abbassan1en to della parete IJos teriore superiore del canale uditivo. Il mastoi·disn10 può compàrire anche tardiva·m ente , d opo la terza settimana dall 'inizio dell 'otite. Questa forma può venire operata senza pericolo , essa guarisce però anche senza 01)erazione. La causa di queste manifestazioni n1astoidee si deve ricercare in ul).a cura ir.razio· nale d ell'otite, o in alterazione del cavo 11eofari11 geo, ,soprattutto vegetazioni adenoidi () 1

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devi.azioni del setto nasale. Sono soprattutto le cause cl1e imipedi co110 la libera ·u scita del pus dal.I' orecchio quelle che facilitano l'affezione mastoidea: drenaggi frequentissimi (strisce di garza rinnov;ate ogni dieci minuti), fanno in pochi giorni migliorare la sindrome. In altri casi il mastoidismo tardivo è determinato ·d al fatto ch e i convalescenti da otite non si cu. rano coi debiti riguar·di ·e soprattutto si sono alzati dal letto troppo presto. Mentre nel mastoidismo abbiamo a che fare con un processo loca.le che controindica l 'oper.azione, nella cc mastoidite latente » mancano i si11tomi locali mentre il processo mastoideo è in preda a.id un 'infiammazione •p urulenta e deve quindi venir·e a·p erto. Questo si osserverebbe specialmente nell 'otite dei lattanti ; esistono in tal caso pe.r ò sempre a lterazioni locali evidenti a ·chi le ricerca con cura, esiste sempre anche l 'abbassamento ·della parete posteriore superiore del canale uditi,ro. In u:Q.a sola .form.a , nell 'otite purulenta che accompagna le malattie infettive acute dei bam·b ini, è ind1cata l 'antrotomia anche se m ancano i sintomi locali nella regione mastoidea. Se un'otite com·p arsa ~n seguito a scar}.a ttin.a, a morbillo, a difterite, dura per più di 4 settimane, è necessario procedere all'antrotomia anche se mancano i sintomi mastoidei. , R. PoLLITZER .

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Amigdalite cronica e sue complicazioni. (CAsTEx. El dia Medico, novembre 1930). Esiste una lunga se-rie di studi sulla istopatologia delle tonsille: importante sopratutto quello di Billanzoni :e l'altro di Ditr.ich in cui sono descritte tutte le lesioni che carattecizza110 le amigdaliti croniche. Interessante è a questo riguar-do, la descrizione degli ascessi incistati, senza co1m .u nicazi-0ne con l 'esterno. Le manifestazioni locali delle amigdaliti cronjche possono essere subiettive od obiettive. I sintomi subie ttivi possono manoa.r e compl1e tamente, o se esistono, variare enormemente d 'intensità. Si hanno p. e. dolori di gola spontanei, continui od intermittenti. Ca:r atteristi oa di 'questi .dol,ori è la irradiazione, quasi sempre veTso le orecchie, all'atto della ·deglutizio:Qe. AJltro sintoma è il e.a ttivo gusto in bocca ed il fetore ·dell'alito, specialmente la mattina allo svegliarsi. Per quel che riguarda i sintomi obiettivi è da notarsi che .la gross,ezza de1le amigdale non ha .importanza per il clinico: una amigdala g·rossa può essere integra mentre una i)iccola può es&ere m1a lata. Certo si è che n egli adulti la g rossezza delle an1 igdale è segno quasi sicuro d e'l loro stato· patologico, non avendo esse suhito la normale involuzione fisiologica che dovrebbe essere completa al 25° anno di età. Si è infatti visto, tagliando codeste tonsille, che esse contengono 1genera1mente nel loro


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SEZIONE PRATICA

interno un focolaio sup,p urativo che non si era fatto strada all'esterno. I sintomi obiettivi su cui si può basare la diagnosi d,i amigdalite cronica sono l 'edema, la congestione, l 'arrossamento del pilastro anteriore. No,n sempre le cripte sono piene di pus. In alcuni casi è necessario ricorrere a delle manovre di spremritura per metterlo in evide·n z.a : in ta1li ·e.as i la diagnosi ·deve .a ssolutamente essetfe posta. La spl'emitura delle amigdale può essere fatta co11 u11 abbassalingua, o per aspirazione con una ventosa o per compressione digitale con un dito nella oavità boccale ed un altro nella regione parotidea. Queste manovre possono provocare manife.staz.i oni febbrili :p er il n1ateriale settico che si fa penetra·r e nei vasi linfatici numerosi della ·regjone. Altro segno da i=>rendere in considerazione è I.a presenza di gang·li nella loggia parotidea ed a livello dell'angolo della man·dihola. L 'affezione è straordinariamente comune nei bambini nei quali dà .atta·c chi a cuti recidivanti. :Spesso verso i 14-15 anni questi attacchi cessano e si crede ad una guarigione mentre le tonsille rimangon·o infettate e quindi ipertrofi.che, n,on subendo l 'organo la involuzione fisiolo,g-ica. Quanto alle manifestazioni cliniche, si può ben dire che non vi è malattia che non sia stata messa in relazione patogenetica con una in.fe.zione pr,imaria dell'apparato linfatico-faringeo. La febbricola .prolrung.a ta , che a volte persiste pe-r anni, può rispon.dere alla amigdalite cronica ed esseTe o no accompagnata da altri sintomi, i quali .p ossono indirizzare il medico verso una diagnosi di tuber co losi. In simili casi du.è errori sono possibili: o si considera come tubercoloso, chi soltanto è affetto da -a migdalite cronica (e oiò reca solo llln danno morale) .oppure si considera come di esclusiva origine tonsilla.re una febbre veramente tbc., ·e conJ 1 'in,t ervento chirurgico si pro.v aca lo scoppio di una tu·b e·r colosi acuta, quasi sempre fatale . Nqn bisogna in questi casi trascurare n essun esame, per quanto prolisso che possa guidare ad una esatta diagnosi. Le manifestazioni oardiovascolari, come endocarditi prolungate , alterazioni del miocardio, _sonu b~n note. Nuova è p erò l'osservazione ·di un .autore ' riennese di individui , g eneralmente ginvani , con seg ni organici di vizi cardiaci, con a·u mento di volume del cuore i quali dopo essere stati amig.dalectomizzati, dopo pochi mesi o anni non mostrano più alcun sìntomo della affezione valvolare e vivono nella completa normalità. L'A. ha :p otuto controllare questi fatti, spec ialmente negli affetti da reum.a tiis mo a. a. i qua.li tutti benefi ciarono grandemente della .amigdalectomia. L.,A. h a ,-isto inoltre, in un caso di angina 1

pectoris, in c ui all 'esame elettrocardiografico non si riscontravano alterazioni del miocardio , sparire con la tonsillectomia la sindrome an• g·1nosa. · ln quanto al valor~ profilattico della amigdalectomia oontro le r ecid·i ve di reuma tismo a. a., l 'A. cnede che essa attenui, oon sopprima Ja possibilità -d i r ecidive, perch è queste possono iniziarsi in un altr.o qu.a lsiasi focolai o settico dell'organ1smo. Nel campo d elle a 1ffezioni respiratorie tracheiti e laring iti tenaci sono scom.p arse con l 'estirpazione delle tonsille. · L 'a sma anc.h e è stato cur.ato in questo modo e con ottimi risultati nei casi in cu.i la causa etiologica di esso er.a una affezione cronica d elle tonsille . Per quanto .r iguarda poi le nefriti , la letter.aturia è abbo,ndantissima : Volhard e Frey sostengo1n o che il 75-80 per cento, clelle nefriti provangono ·da un 'infezione delle amig dale . L 'A. pensa che queste n·efriti pos ono èssere molto variabi1i in intensità ed importan za . Dalle o ~servazioni fatte pa.r e che i mig liori risultati si -Ottengono . con l 'estirpazione preco·c e (n efrit,i acute e subacute) mentve n elle foTme cronich e i risultati sono min'°ri, e ciò ·forse anche ,per la possibile .p resenza di altri focolai settici nell 'organismo. Nel campo delle a·ffezioni d ell 'apparato• dig es,t ivo si ·è visto che svari.ate dispe1)sie gastricl1e , costipazioni ecc. sono in evide11te corr elazione con il .p rocesso tonsillare . Circa i i·apporti fra ia migdale e appen<J_ice n es u110 dubita che tessi esistano. Salzma nn dice ~di non aver m a i Yi s to una a.1)pendicite senza infezione cronica d elle a mig dale. L 'A. ·pen sa che per q·u anto le amii.g·dale costituiscano la caU1sa più frequente di ,a ppendi cite, questa possa ·esser causata d a qualsiasi altro focolaio settico de ll 'organismo. Le corr.elazioni fra amigdaliti e affezioni del -sistema n erv.oso centrale non sono state prov.a te sUJfficiente mente , m entre sarebbe inte r essante uno studio del! 'influenza delle ,a mig·da l·e sul sistema nervoso .periferico. Nei casi di convuls ioni non epil'etticl1e 1'amig d alecL0111ia ha dato ottimi risultati e così anche n ei casi di cm ea d\(11 Sydenh.a m. . Nel campo delle .end·o crinopa tie non · si h ann o risultati degni- di n ota. L 'estirpazion e d elle ton sille ·d eve esse.r e completa , radic,a le. L '·esti.r.pazione parziale è altrettanto dannosa, p er i resti cl1e rin1an·g ono, ch e il lasciarle in tegr e. Le ton sille iniette riper cuotono la lor o azione su tutto l 'organis n10 costituendo esse una fonte .permanente di i11tossicazion e . di. questi focolai . La ~liminazione precoce . . p ermette una r estau:na z1011e p1u o m en o integ rale dell 'organism o. La età a van zata n on è una con troi ndicazio-

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IL

Siero antipoliomielitico di cavallo. (M. NEUSTAEDTER. Journ. Am. 1 led. Ass., 21 ma·r zo 1931).

SIEROLOGIA. La profi1assi del mor bilio col male di cavallo. (P. MAZZIOTTr. Rivista 25 ottobre 1930).

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serva ti, 113 con prolungamento del periodo di incubazione; nel secondo gruppo: su 36 casi, 24 esenti e 8 con incubazione prolungata. Il . successo sarebbe stato probabilmente totale se, in luogo delle piccole dosi impiegate (5-7 cc.) si fossero .adoperate .dosi più forti. L 'A. consiglia ricercl1e ulteriori, per la soluzione del problen1a, i111portante per I ' infanzia , dellJ. profilassi del morbillo. C. ToscANO.

ne; lo sono invece gli stati di cachessia, anemia intensa, leucemie, diatesi emo1~ragiche, aritmia intensa. Le complicazioni postoperatorie sono di .p oca impo.rtanza, le emorragie eventuali sono facilmente dominate. Quanto all'effetto profilattico si è visto che la scarlattina è infinitamente minore negli amigdalectomizzati e che qu·esta operazione è un ottimo sussidio teropeutico nei casi di portatori di b. difterici. G. LA CAVA.

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[ ANNO

POLICLINI CO

nor-

Fu Flexner che nel 1910 i)er primo fece il tentativo di pro dur·re dal CflVallo un siero a11ti poliomielitico. In seguito (1916) l 'A. riprese il tentati,ro di Flexner e riuscì ad ottene.re u11 siero ,che rendeva le .scin1mie resistenti alla inoculazion.e intracerebrale di 0.5 eme. ,d i una sospensione al 5 % di vi,r.u s potentissimo: m-e,diante opportl1ni miglioramenti .di tecnica l '_\. ·riuscì poi a produrre un siero che aveva la proprietà di neu:tralizzare in vitro oltre 100 parti di virus. Le esperienze furono continuate in seg·uito ·da Pettit, ·di Parigi, al quale sono dovute le la.rghe applicazioni clinich e. I rjsultati, ripresi dalle sta.tistiche dei va·r i AA. ono veramente probativi per l 'efficacia del m,e todo, sempre però che questo si.a appli1cato 11ello iStadio preparalitico, per quanto l'uso del siero anche quan·do la paralisi si sia stabi.Jita , arresti i1l molti casi l'ulteriore este11sione del processo. Nell'uomo l'iniezione endo.r achidea di siero produce violente reazioni , caratterizzate da u11 r.apido .aumento· ·d ella temperatura, da conYulsioni e coma mentre la somministrazione i)e r viia en·dovenosa o intramuscolare è pr.aticame11te priva di effetti spiace,roli. Il mezzo più :'icuro per evitare ogni Teazione anafilattica co11si,s te nell'iniettare a l paziente 16 111gr. di i11orfina e 0,6 mgr. di solfato ·d i atropina e dOJ.)O qu.a lche minuto una minima quantità di iero nel sottocutaneo. Se dopo dieci minuti non appare nessuna reazione, si può procedere sicuri alla iniezione endovenosa o int'ramusco1.a re del :siero. La do e ·di siero da somministrare è varia. Se si usa il siero nativo non concent.r ato se ne iniettano negli adulti 20-3()• cc. al giorno o a giorni alte'fni a seconda della severità del ca1so, la do,se per i bambini è naturalmente minore e proporzionale all 'e.tà. In casi gravi si può giungere fino a 40 cc. al giorno senza spiacevoli coniSeguenze. La dose de,re essere continuata finchè la temperatura scenda al normale o più a lungo. 11 presenta.r.si della reazione di Herxeimer indica che è stato raggiunto il limite massimo. La com])i11azione della somministrazione pt1r vi'\ endov~ no a ecl intrnn1uscolare è partirol~rn1ente in1

di Clinica Pediatrica,

Tutti gli osservatoTi concordano sull'efficacia del siero <li convalescenti nella profilassi del morbillo, i oui ll11successi sono attribuiti più che altro a d errori di tecnica. Eguali risultati si scmo raggiunti col .sangue 1di convalescente, in d·o se trip la, e con siero o 5allg)Ue di bambini e adulti ch e hanno av.uto molto tempo prima il mo·r billo. I successi ottenuti con siero o sangue di gu<lriti anche da lungo tempo di morbillo, e con itn·certi sieri antimorbillosi animali, rendono molto 1dub·b io, a giudizio del Pontano, il valore speci1fi co del iero di · convalescente; il Poni· tano" fu ql1in<li indotto a sperimentare per la profilassi ·del morbillo il siero normale di cavallo. Le sue ricerche conseguirono pieno successo quasi nel 100 % dei ca.si . Il siero di cavallo, in dose di 5 cc. fin·o a 5 anni e di 10 'c c. oltre d 5 anni, per via sottocutanea, l1a corrisposto come il siero di convalescente. Ciò o'ffre un duplice vantaggio: è eliminato il timore di mal.a ttie trasmissibili, è resa facile l 'applicazione a numero e ·c omunrità. Non sono ta.Ji da sconsigliare di ricorrervi l' eventuale malattia da siero o la possibile sensibilizza· • z1one. Qu·esta 1si.e.tro1-profilassi aspecifica, icome il Pontano pr0;pone di ·definirla, si esplicherebbe con run e ·a ltamento id ei poteri orig.a nici di difesa, per cui l'agente morboso o non determina la m.alattia o solo reazieni latenti; p1'0prietà di difesa che dura per qualche tempo, tanto che l 'epidemia rpuò esaurirsi. L'Autore ha ,ro]uto ri cer care se la siero1)rofi]ass i con siero norm.ale di cavallo , ottenuta ·dal Pontano nei bambini sani, fos'e applicaoi1e anche ai bambin1i malati raccolti negli ospedali, allo copo di arrestare, dall'inizio, le gravi epidemi e ospitaliere. Egli ha eseguito conten1:porancamente 2 gruppi di esperienze, nella Clinic<l P ediatri ca e nell'Ospedale Bambin Ge ù di Ron1.a , ottenendo buoni ri st1ltati. Nel primo grtIJ)l)O di esperienze si ebbe : 2 / 3 pre1

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SEZIONE PRATIC:\

dic.a ta . ne i i)ri1ni due o tre giorni di ca i 111olto g rav1. Il s ie.r o concentrato è meglio toll erato t.>er via endovenosa ch e per via intra111uscelare: la dose è di 5 cc. al giorno . I e.asi finora trattali con notevole b en e ficio dai vaTi AA. so110 più di sessanta e lutti cli111ostrano la r eale e ffi ca ci.a di ques.to n1 elo·do se a f)pli cato a tempo.

G. LA

CAVA .

NOTIZIE BIBLIOORAFICHE Dolt. prof. l\. BoMPL4.NI. Eiig e1iica e Stirpe . VoJ.un1e in -8° di pag. v111-232, co11 8 g r a fi ci inter e.alati e due tavole fu ori t esto. Editore L. Pozzi , Ron1a, 1931. Prezzo L. 25.

Ci sia co11se11tito, di riportare i1i queste colo111ie ciò cl1e l' i1isigne m aestro prof. Ernesto Pestalozza lia soritto nel presentare il libro del dott. Bomp ia11i: 1

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Il ljbro di Bo1111>iani non ha ' 'er an1ent e bicc sogno di una i)ref.azione, percl1è il c.apitolo <e .di pre·sentazio11e 1 d el lavoro n e i)r ecisa assai << bc11 e g·li ·co1)i ed i limiti. Non ha 11en1n1eno « bi sog·no di ra·ccon1andazio11i, perch è l 'Autor e « g ià si è fa tto co11oscere ,as ai fa,rorevolmente cc dal pubblico co11 lavorri nel can1po d ell 'euge. cc n1ca. « e 110 a cce ttato di prer11e tlervi qual ch e J)a.cc rola di introduzione, è sen1i::>lice1nenle i)er « 1ne ttere in rilie,,o quello ch e a mio n1odo di cc vedere è il pregio l)rincipal e d el J.ayo ro . Il << m on,do nle'd ico e profano è ino11dato· di la« vori di eu genica, specialmente jl i11ondo an« g lo-·s assone. ~la Ja nlassima p1a rte d i c1uesti cc scritti peccano di un ·d ife tto, comune. quello « di voler forzare a scopi precon ce Lti le i) raticc 1cl1e app1 ic.azio·n i ·d elJ.a giovane scienz.a . È co« ... ì c he in nom e ·d ell 'e·u genica si tenta di g a« b ellare con1e portati scientifici t utte I.e a.ber« razioni di una pseu1d 0 scienza d en1ogr a fi ca, cc e si arriv.a a proc].am.are n·eces·sarie al ben es« &er e d ella un1anità la lin1i tazion e ,-olontaria « ,dell a J>role, la r estrizio11e dei n1atrimoni .at« traver so a ll 'obblig·o di 'lln certificato m edico « })r ematrimonia le, la legitti1nazion e dell 'abor.« t o provocato per indicazioni socia.Ii od euge<i 11ich e , le castrazioni ingiustificate, e perfino << que lla mo truosità g·iuridica rappresentata « d.a Jl.a sterilizzazione coercitiva . « 11 1nedico italiano cl1e volesse r ender s i cc conto delle possibiJi applic.azion i prati ch e << del~a e u.g eni c.a si t r overebbe di sori entato ri« correndo .a lla n1agg·ior p~rte delle opere stracc i1iere sull 'argon1 ento . che non rispondono af« fatto n€ a 11a ;r ealtà cientifica od ier11a, n è al« l 'in·d ole della i1ostra razza , n·è a i bisog ni d e1 « nostro pae e. quali furono da tanto t en1po « J)roclan1 a ti dai 11o!';tri · ostetric i, e qu a li furo « no 111ir.abil1n en te con sacrati d al Governo facc

c is la n e] suo J) rorrra111111a d en1og ra fi co dap-« 1Jri111.a, e JJiù rece11tr 111e11te 11ella ri fo r111a d el « 11ostro Codice i)e11ale. « Questo i11dirizzo, del quale il 11ostro i)aese· « si l)UÒ a }) uon diritto va11lare , 11a r icevuto« re ce11ten1e11te .ancl1e un 'alta san zion e i11orale« n ella En,ci clica del Sommo Pontefi ce « casti cc co11it1g ii », ].a qu.a le respinge e condanna ,t utcc ti questi p r etesi l)OSLulati ·d i un 'e uge11ica ne« .g·a1iva. E·d .a que,sto indiri zzo, cl1e è poi il « solo rigorosan1e11t e c ientifico, i informa fe« d elm·ente 1'01)er.a del ·B on1piia11i , d.alla c ui letcc tura il m edico l)Otrà . n o11 olo fa111ig liariz -· « z.ar si colle conqui t e .d ell a e ugenica, ma api« J)rezzare tutta ]a portata d ella cor11p.J essa ope-cc r a d el Gover110 l az ional e in difesa d ell a stircc pe , e n1etter si j11 g r ado ·d i col1a b ora rvi con . . . ' cc cosciente atL1v1ta. « P er questo n1otivo si p·u ò b en affern1are· « ch e il J.avoro d el prof. IB0 m JJi.a11i col111a davcc ' 1ero una lacuna n e.} cani l)O de lla n1edicina cc sociale, e p uò ,essere letto con profitto d.a « quanti si propongo·n o di coo·p -erare alla san« t.a oper,a d el 111ig li or am ento d ell a nostra· « stirpe n.

cc

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Ron1a , magg·io 1931-IX. ERNES TO

P ESTALOZZ ..\.

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CENNI BIBLIOORAFICI (1) TZ . J(oLLE. V ie Primiire Tl er1·ucktl1eit. \ iol. dì piag. 266 co11 26 t abell e. Edit. G. Tbiern e. Li }}S i a , 1931 . ì\1. 2_5 . Il l,ibr-0 f.a 1parte della coll ez ione di n10110- · g·rafi e p sicl1iatrich e e. n euroJ o,g ich e diretta da Bos troe1n e Lan g·e. I.1' Autore ha r accolto. una· seri e di r icer ch e JJCr on.ali l)~ i co1)ato]o.g·i che. clinich e e gene.al o.g·icl1e sul1.a paranoia. Nu1nerose stori e clinicl1 e e ricer ch e fan1i g·li ar~i n ei= J)a1~a110,i ci rendono molt o cl)l.ar.a l 'e~posi z ione. P. V..\.T.DOlVI.

1'/ierapie der Erkran.ku.1igen, des vegetativen !Vetvensystem s. U 11 vol. in-8° di pag·. 96 . Th. Stt:'lin ko11ff ed. D.re· den. e Le i1)z ig . P rezzo· Rì\1. 7. Questo volun1e riunisce le confer e11ze t enute· a d un cor so di J)erfezion.an1ento 1c.I1e ebbe 1110@:o ai bag·ni di Oeynha u en , in occa .. ion e· del la riunion e <le i 11eurolog·i e l)Sichi.atri d el1a Sassonia in eridionale e d ell a W estfa li a. Precede uno studio di A. Go1d ch e ider sulla a natomia , fisiologia e clinica del si te111a n er o~o vegetativo autonon10. Seg uono: la farma cologia d elle t ern1 inazioni i1ervo,s e Yegetative, la t era1)ia di ~o~t it11 z i o11e, ] 'in cr eto-ter a1)ia , il' (1) Si prega d 'inviare due copie dei libri di cui· si desidera la recensione.


IL

Circolo di Coltura del Sind. Fascista Medici. Riu11ione scientifica del 6 febbraio 1931. Presidente: Prof. O. OsLATH. Le neuriti tossiche gravidiche e puerperali. Do1~t. PrNo 'f AGLAFERRO. 1'ali affezioni -rie11-

È la qua rta edizione di un libro cl1e 11a a vu-

t o una nle.r itata fortu·n a. No11 è un trattato di pura psico1patologia , m .a un 'esposizione ·di tutte le relazioni tra la _psicolog·i a e la m edicina, d elle r eciproche influen ze 1r a l ' elem.e nto psichico e quello soma tico . · So·110 n1inuiamente considerate le funzioni p sichicl1e supe.riori ed il l·o ro sus tJ.'lato anatom o -fi siologico, l 'evoluzione dello p sichismo in rappo rto allo· sviluppo somati·c o, le tendenze ed 1 ten1peramenti, i tipi di reazione in ra·p 2orto :alla p er $onalità e d infine la te rapia suggestiva , psicag og i ca e psicanalitica. DR.

~

La sciatiqiie. Editore Doin , P.arig· i. Prezzo Fr. 18. È un fa scicolo d el La Pratique 1\1 édicale ilC 11A' '.t\. NY.

lustrée d el maggior e interesse . ia di .. tjnzione d elle varie sindromi sciatiche (sciatiica-111alatti.a, sèiatica- sintom.a . p seudo:Sciatica ) ·in .rapporto .a i fatti organici c he n-e so- · .no le b asi è b en prec isata . U no .. peciale capitolo è d edicato alla tera- ' •

pia. Numer ose tavole e fig·ure illustrano il testo. , DR.

La catatonie expérim entcile par la bulbocapuirie. E clitore l\tlas- . DE

Jo[';G e H.

BANCK.

son, Parig·i. Prezzo Fr. 40.

20]

Associazione Medica Triestina. .

Medizinische Psychologie. E. di t ore G. Thiem e , Li p.sia. Prezz\> 1\1. 16.

H.

:XuM.

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CON6RESSI

l( RETSCHMER.

J. A.

XXXVIII,

.tr att.a111ento chirurg ico , quello fisico , quello rontgen olog·ico e quello p siico terapico. Un i11.. , ie1ne, quindi , di a r gom enti di note,ro_ Je irr11)ort a n z.a pra tica . fil.

,E.

[~NNO

POLICLINI CO

, Sttrdio fisi-0log ieo e clinico d edicato all 'a- , :zion e ·d ell a builbocapuina. Questo alcaloide, che c orne è noto -è stato .a do1)er a to c-01n vario risultato. nella c ura delle ·sin.dro111i i)arkinsoni,a ne, ha la capacità di provocar e 11egli animali sindromi catatonich e ana- ' .' -log h e a cruelle d ell 'uomo. D a i fatti sp erimentali g li a utori d educono inter es anti elem enti pèr la spieg·,azione anato- ; m o-pa tol og·ic.a d ell.a catatonia u111ana.

Lran o i)er ql.1ant0 rig·uarcla i momenti eziologici essen ziali 11ella p ji1 g·rande fan1~glia clelle tossioosi g raYidiche. L O. prospelta la possibilità che una aYiLa111i11osi relativa 'i11 rapporto collo stato fu11zionale graYidico contribuisca colla tossicosi a determi11are la lJarticolare localizzazior1e :Qervosa, essencl o 11ota l 'i1nporta11za delle Yitamine nel ricambio chin1ico della sQsla11za n ervosa. L 'O. passa in rasseg11a le Yarie sindromi nlorbose che ri sultano dalle singole forn1e più gra\ i (paralisi tipo Landry, 11euriti del Yago e f-r-enic-0 e clel i1erYo o'lt~co) acce11r1a11do alle forn1e di psicosi clel KorsrukO\Y ; e riferisce di lln caso nel quale i11 due p11erperii su ccessivi cb])e ad istituirsi u11a paralisi del faccié.tle di sinistra. Questa affezione 11on g·l1arì. com1; lela1nente e n e residt1ò un a pnresi con n1odicl1e co11lratture nel corrispondente territorio nervoso Accenna alla prog·nosi che è grave quoacl vitam n,elle localizzazioni aJ vagQ ed al frenico e nei processi pit1 diffusi o c1uando ooesista la psicosi del Korsako\v ; quoad v aletudinem la prog nosi può essere 11011 eccessiva u1e11te favoreYo]e r1eppure qt1a11rlo il pror.esso1 è 1nolto circoscritto co111e nel SllO ca~o . TJ ·o. pre11cle11clo in esame la ques tio11e dell 'interrl.1zio11e d ella g ravida112a, n e ricon osce la necessità nelle forn1e pil.1 <liffuse, 11elle loralizzazioni pericolose alla Yita ed alJa . alute del paz ie n~e e n ella coesiste11 te p sicosi clel Korsako'v. In caso di processi circosrri t li, quando coesistano g·ravi sinton1i di tossicosi, l 'i11terruzione clella gra,·idanza è 01)porluna al fi11e di evitare 1)iù gravi co1npron1issioni clella paziente. La pos ibilità cl i rccirliYe i11 gravi<lanze l.tlteriori, potrà inoltre far sorg·ere l'opportunità di una sterilizza zione per1nanente in caso cli localizzazioni al nerYo ottico. A.ccen11a infine alla p,r ofilassi della tossicosi in genere ed alJ a necessità, al fine di assicurare un effe ttivo controllo· di grayjdanza ch e la denuncio della stessa diventasse un 'attuazione . 1 •

Prof. 0BL ATH . - - J,a chiara esposizjone del dott. Tag'liaferro offre all 'O.. l 'occasione cli r icorclare, ch e olLre alle 11eYriti otticl1e si osservano dura11te la g ravidan7n e il pt1erperio anche fa~ti infian11natori cli natura tossica a carico di altri nervi oct1l ari. I cii turbi di m.otiljtà dei g-Iobi oculari, d oYuti a nevrit~ del nervo oculomotorio, la miclriasi e la })aresi dell a ;:-iccomodazion e cla localizzazion e clel processo flogistico ai ffl et li interni del III, sono fatti patologiri, che posson o manife.J. LAUl\IO[';I ER. La th érapeutiqu.e des pech és · star si tanto clurante la g·rav1danza quanto durancapitaii:c. Editore Le Fr,anç-0is, P1arig i. Prez- le ~l p11erperio, J)1a cl1 e fortunatamente non sono n1olto frequ enti. Le 11eYriti ottjcl1e, invece, cl1e zo Fr . 15. insor gon o duran·te l 'allaltam ento e ch e cleJ)bo110 È la secon·d a edizio ne di un libro ch e ha e sere J11 esse in rapporto con questo, sono più frea·vu to 11n certo '"'u ccesso. Le idee cl1e in for(fl. Lenti e<l jmpongono a Yolte lo svezzamento del 11eonato. Tnli 11evriti po sson-0 colpire ta11to la parn1an o Jn tr.at tazio·n e · no n son o p er egrine, n1a te ])ttlbétre, q11e1nto q11ell<t retrobulbnre del n ervo on o CS})O ... te in modo chiaro e convincente . oltico. Preci ~a e com pleta è la indi·cazion e d elle Osservazioni cliniche sulla recente pandemia influenzale . ])reca uzio 11i fisich e e mora li capaci di r a ddriz.zar e e cl i ad attare .alla vita socia le g li u o.111i11i Dott . DAn10 , -ITT"GREJ_LJ. - IJ·o. s'in·t r attiene sui -vizi o~ i . D R. ca i da lui osservati durant e la r ecente. epide111ia

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XXXVIII, NuM. 20]

SEZIONE PRATICA

grjppa!e (circa 200 casi) . Affern1a cl1e ii gen jo e1)j. demico è stato l)juttqs to malefico. Affern1a ch e il decorso di circa il 25 % dei casi è stato atipico per le ' eguen ti ragioni: D:ei casi febpril~: per la temiJeratura altissima e<l il grave malessere. Per la durata i11solita della febbre . Per le ricadute. Per la gravità delle co1np1icazioni polmonari. Per la lrequente insorg·enza di con1plicazioni al! 'orecchio ecl ai seni parar~asali. Per la insorgeD:za di forme reu1naliche-neuritiche. ~er la presenza di for111e afebbrili bron,ch~tiche e 11,~vr:algich~.. Per l '~nsor­ ge11za d~ forme gastr-0:-in,.testinali. Per l 'osserva-zione cli forme a carico del siste1na nervoso centrale. Per la gravjtà in, perso11e clispnoiche-ipertese 1 affel le cta dis tl1rhi cardio-re11ali. Per l 'inso·r ge11za di forme tubercolari arl1te. In p~ù per la relaliva resistenza a~ sqliti prep arali anti-i11flue11zali (preparati salicilicj 1 chini110, ecc.) , che agiro 1 no come coadiuvanti; fece ~nvece buona proYa l 'etero-proteinoterapia ed il fenolo. Il Illaga-. med. dott. Lo~rnARDr affer111a di aYere avuto nel suo reparto all 'os1)edale i11il1~are circa 200 am rnnlati di g·rippe di C'lli 21 con p olmonite. Aiier1na che gl~ altri casi so110 rjn1as ti presso i corp~ . Dei 21 casi di polmonite 4 ebbero esito letale. Si riscontrò trattarsi di for1ne lobari. In uno e 'è sta1 a co1nplicanza di otite l)iog·enica co11 mas toidite . In mQlti casi è stato praticato l 'esan1c dello sputo e si riscontrò trnttarsi di gern1i co111uni dt solito diploco·cch~ i1011 capsulai~i , talora in c ultprn pura. Il <lolt. G·1No l\IACCHIORO afferma di i1o·n avere a Yuto l 'i111pressione ch e l 'attuale epidernia, per quanto estesa, sia stata particolarn1ente graYe, affe rma c he la gran parte <lei casi, da lui osserYati quale 1ncdico d ell a Cassa Circondariale, ebbero d e-corso be ne-fico, d ella durata di 4~5 gior11i. Ri~i e n e c h e l a eteroproteinoterapia sia p oco· consigliabil e nei ca i di grippe, dato lo stato di prostrazione <' clebililazione in r t1i_ veng·ono a tro varsi gli an1-1nalal i . 1

Il dott. W1NTEnN1Tz arfern1a con1e tesi di pri.r:i..cipio . e riferendosi ad una sua co11fer e11za ten;ita iU11 èu1110 fa, essere poco utile, clal lato teo ncoscien lifico, con siderare tutti i oasi febbrili co11 n1anifestazioni flogistiche e catarrali a carico delle vie r espiratorie come influenza . Afferma ch e i due 111a · in1i di inorlalità si han110 (l 'i11,·erno e d 'e-state. Afferina che è irr1possihile far rientrare tutte l e brpncopolmonii~i che si vedono d 'inver110 nel quadro dell'influenza. ~i\ffen11 a esser e questa una i11alattia n1al <lefinita, a ljmiti incerti, e ch e s'in-corre fac.il111 en te nell'errore cli. battezzare per te grippe » una forma <li flog o si polmonare dovuta .a diplococcl1i, una angina con1t1ne, una f~rma reu ~ rnatica. 1\.fJerma che in qi.1esto m odo invece dl chi arire i con cetti essi si co11fo11dono vieppiì1. Afferrna cl1e bisoo-~a essere molto guard.i11gl1 i, 'tranne in si11goli ~asi t ipici, n el parlare di « g rip-pe n, e sostiene ch e i.l con cetto git1sto ci si può fare ~lan1e11te al tavolo a11ato111ico, c.01ne affermato l 'a11no scorso dal prosettore dott. Ferrari, ·quélndo si hanno cioè m anjfestazioni emorragich e negli o rgani colpiti dall 'infezio11e . Afferma d a ull imo ch e la moPlalità n ei casi riferiti <lal dott . Vitturelli (3 ..4 % st1 quelli o sservati: 1/2-1 % stil 'totale' è relativamente esigt1a . 1

Dot t. MAncov1rrr . - Affer1na dj essere i11 111a. inia d'accordo con quanto esposto dal d o tt. ~Iac­ ~l1ioro e w ·internitz .. Affer111a ch e ri,tien e carat teTi. Lico dn l lato clinico il g raYe stato di prostra-

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zio11e in cui Ye11g:ono a trovarsi g li an1malati, nonchè l a, lu11ga co11Yalescenza, co11 stato di dePilitazione g raYe , i1npari alla breve durat.a della inalal tia. Afferma a11zi cl1e :;i potrebbe addiriittura affern1are ch e è più facile lare la diagnosi., dai pos tu111i del i11ale più su descritti. La dott.ssa RAVIS riporta due casi da lei osservati in cu~ si ebbe tipica in ~rgenza della sindro~ n1e di ~Ienière, ch e. 1101n, volle credere ad alcu11 rimedio (IpovagoJ, ecc.) ma, eh~ dopo .due g-ior11i svanì da sola. Il dotl. V1TTURELL1, al dot~. lVIacchioro rispo11de tli dover afferm:are di aver veduto mol t~ c~si graYi cqlla sindrorn~ di stato qua si. settico descritto 11el1a relaz~one. In c1uanto alla Eleroprot~~noterapia affern1a di_ avere u sa,to priD:cipalmente l 'Omnadine, ch e dà poca reaziqne, 11ei ca s~ con molta febbre è st a to piuttq_sto grave e di debilitaz!one. Di avere u sato i11vece ~ preparati di latte (provocaD:ti fqrte reazio11e) i1ei cas~ protratti con se.arsa f~b­ bre, appur1to per provocare r eazione oppure nei casi cqn, inanifeslazioni dolorose. Al dott. VVinter11i·tz risponde c he è parziaJme~1te cl 'accordo con quello esposto da l.ut , riguardo alla òifficoltà di diagrI,os~ e di d efini:re esattamente i lirniti ed i co11fiui di questo proteiforme ente no· sologico. È certq che una certa p~rcentuale d ei casi si st1ppose traittarsi di ~nfez iqne grippale, a11drebbe classificata sotto altra rt1brica. Ma dal lato clinico 11on è sempre facile fare queste sottili dt.! stinzioni, ~ li1nitars~ a fare la diagnosi cl.i cc grippe » solo 11ei casi in c ui essa è confermata alla sezio11e, appare p e r lq i11en o esagerato. Non in tutti gli anni aùbian:lo sì g rave morbili:~à, e proprio, cas.o 1na~, negli anni meno aspri, per quello che riguarda il clima. E poi il fatto epidemiolog ico conta molto : quando nella stessa famiglia a1n111alano 4-G per one in serie, tutte circa cogli stessi si nton1i a})pare cl1iaro il fattore contagioso. Anch e i1e~ casi di angi11a po1~è riscontrare l 'insorgenza iu serie nella s tessa fa1niglia. Negare l 'esis tenza d ella influe11za ent.e nosologico, solo p el fatto cl1e è difficile circoscriverlo e perchè non si conosce l 'agente specifico, . appare per lo meno esao·erato e prematuro . Certo che è difficile d are un; spiegazione alla gra11<le variazione d ei sint.01ni ed alla cliff~renz a òi ò ecor so. Il relatore amr11ise p erò ch e in molti casi r estava dubbio se si trattasse di for111 a grip1)ale o meno. EJ anche perciò ch e conyjene col ilott. Winternitz nell 'affern1azione che ;i, dati stat~stici per centuali hann o p oco valore. TI cl1e è sl.nto a.nch e ami:nes5? .nella relazione: ·i trattava d1 dati appross1mat1v1. La l11ortalitlt l)Oi non è t anto esigua se si consid era il gran numero d 'ammalaiti. Al 1iot t . l\1arcovich rispo11de che h a g ià riferito nella relazione s11i s intomi da lui messi in rilieYo . È perta11to d'accordo con quanto d e tto ~al rl ott. l\1arcovich. Solta11lo ch e se dal l ato teoretico il fare la rliag·n osi e1)icrj.tica appare g ius lificato1 d al lato pratico ciò è impossibile: biso~na. pirendere J)Osizjo11e <li fronte ::lllc man1festaz1on1 morbose n1enlre sono in atto. In n esso ai casi v~ sti d alla dott. ssa RaYis il relatore drve aggiungere du e casi co11 sin g~iozzo incoer cibile (epide1niro µ), senza altre man1f~sta ­ zioni 1 J)er son e r l1e erano Yen11l e a contatto luna co]l'nltra (sott11ffir iali di P. S.) . l sintomi , molto n oiosi, ~ i clil egt1nrono d opo 3~4 giorni, in seguit o all n i>ropin azione di RtrO]) ina e di calma nti n erYi~i . Il Segre tario : Dott. E. NoYAK.


71 -1:

IL

P OLI CLINI CO

Società Medico-Chiru1·gica Bellu11ese.

[ _-\.N NO

-,

Accatle1uia Mediea Pistoiese ''·Filippo Pacini ,,

Sedt1ta d el 7 ge1111aio 1931. l) reside11za : Do lt. G .. G AGGIA , Yice-presidc 11le .

Osservazioni radiologiche sulla fisio.patologia del tenue. Proif. ~I. LAPENNA. - Di sti1lg ue llue si11dro111i fu11zio 1ta li d el le11ue : ipe r ste11ica e ast e11ica. Le for1ne ipe r s te11ich e co m1)re11d o110 l a Yariet à i p e re io e1ica (<li . . oli lo associa ta a iperto11ia d elle a11 e e car a t lerizza t a cl :.l L p a ... sng·gio rapidi simo• altra' erso d~ qu es.te, co siccl1è g ià <lO·p o 111ezz 'o,r a tutto il b ario è acc1n11ulato i1el coloi1) e la varie tà iperto nica (n ella quale si os e rva110. ~11~ .n1i circocrilli co11 Jno<lica re trodil~tazio1 1e a 1n o11te, e arr e"lo prolu11gato cle.l . ]Jario rtel LC11u e, fin o a 1024 or e) . . ll tipo · as te1i.ico è caratterizza to da .a ttse 111e teorich e n o11 J11ol to1 d1J a t a t e, rn a se11za YalYol e, co11 1>re e11za <li gas, livelli ori zzontali d el bario , e s la. i i)r olt111gata a11che d op o 24 or e . 1

1

SuHe alterazioni radiologiche nel morbo di Barlow. 11 r oif. R. DARD.\Nr. - D all 'esame di 3 J)a111bl11i affetti cla .in. <li Ba rlo \v, e ch e 11a p o,tuto seguire llt1ra nte tt1tto il d ecor so d ella In alattia, cr ed e op }JOrtu110 richi a n1are l ·a,~tenz io1 1e sulla 11011 corri sp o nd e n za clella g u ar ig ioiJ1e c]inica co11 Ja r egr esio 11 e d ell a siuto n1a tolog·ia r adiolo1g ica . Parotite postoperatoria. Do ll. ]). Bos r1N . Illu stra tre ca i o ser vati 11ell 'O p e(l al e Civi)e di Bellt111 0 . i l r a tta di cas ~ tutti lie i e i11 c ui l 'j11fezio11 e clell a .g l1ia11clol a i1 01~ giu11se allo stadio d ella su1Jp·u raz to n e. L 'O. ritien e che l a r elali 'n he ni g nit à cli clecorso· J1ei ca i o·sserva ti po sa e. :::er e i11 r ap])Ort o al fa tto ch e l utti g'li 01Jer a t1di d el lle1)arto ve11go110· preve11 li va1ne11te so't to 1po s;~i arl u11a acc t1rata dis irlfezio n e d el cavo o ral e, do·11c1 e for se u11a attenuazio11e d ella viru"l e11za d el]a Jlor a Ì)atterica ]Joccale . Contributo alla sieroterapia endoraohidea del tetano . D o l t. G. L1sE. - Una c10·1111a, n ell 'aprile u. s., ca u1 n1i11ando, ii1 u 11 can1p o· a piedi sçalzi , si feriva a<l u11 pied e ])atlenèlo, co11tro t111 p ezzo cli l eg t10: !)OC'hi g"iorili d op o co·11te111p or a11ea1ne11te a si11.~on1i locali d 'in tia1n n1azio11e, si 11""ta11 ifes laro110 co11traz io11l a caratte re s1)as tico l i1uita ta111e11te al1'a rlo f eri io e ~11 to1u i lieYi cl 'i11fezior1e te tanica ge t1e ra Jizzala, co1ne trisn1a, n1 odicn rig·id ilà 11uc ale, j 1 1ceppan1e111~~· i1ella 1Ja ro,Ja, fo tofobja . Rico,·er a la <l ' uTg·e n za i tel Rep art o cl1irurg ico cleJl 'Osp ecl ale l .. ivil e di Bellu110, ' e1111 e ro i11ieltale a bre\ i i11le rYalli })er via endorac hidea, alte d o -i di iero a11tile lanico : d al g iorno succ~ssivo si J1a g·ià n otevole rrtiglior arn.e11to çle ll ~ co11clizio·11i ge n e.r al i d ell a J)az ie11te, ch e g u arì ce iii pochi g iorni : p ersi le olt an-~o 1>iù a, lu11go co11lra ttura })a tica tloJor o a clel })iecle: l 'arlo1 i11 p osizio t1e correila vie11e in11nobilizzat o i11 a1)par ecchio g·e -a to, ch o rin1os o <l.o,p o 15 gio,r11i p er 1n e t le cli co11s talar e l a g u a rig io·11e comple ta a n.a loin ica e fu11z io11alc <lell 'nrto s tesso. L 'O. r i•tie n e ch e l e i11iez io11i e11rlorac.: l1iclee di ier o a 11tite ta11ico, p-0ssa110 <l ar e qualcl1e ri ultal o faYorevole olta111o Jtei cusi precocen1e11l e ri<:o11o~r iuti e trullali. e p a.rlicolaru1e11Le itei r asi in e ui In. lesio11e i11izial e risied a 11egli \lr{ i il1feriori , co ì e l1e il sier o in11nes o n ello sp eco ' ert ebral e a hhi 1 la 1)0 ibilità di i1e t1tralizzar e l a t o~ sj11a i11 co11tinuo ar r iYo, J)ri1na r h e es a t ossina po a ri salire, fi ar i e co111u11qt1e led er e 11u0Yi c-len1enli i1er, o ·i. Il , e!7relariO: G . LoCATELT~I. 1

XXX\ III, Nul\1. 20]

ecluta d el 1" a1)riJe 1931. Presied e· il prof. CA.i~TIEJu. L'urologia del medico pratico. · Prof. 'fADDEr (Cli11_ Chir., Pisa) . - Intende defi11ire i limiti di 1.1 ue llo c he il medico pratico può e i1011 l)UÒ f ar e, d eve e no 11 d eve fare . Si ferma pri11ci p all11e11.~e s u due 1Ju11li : 1) Numerosi sono i preg iudizi e g li errori tradizio11ali nel r n1npo dell'urologia nella pra tica 111edica . 2) La se111eiologia lracJj _ zio11ale è cl iYe nta ta d el tutto i11st1fficiente an cl1e olo· p er u11a diag·11osi inco1npleta e di prohabililà. Illustra ~ due p u11ti co11 i1umerosi esempi. Ne d edt1ce quale d e~re essere la conclotta rlel nledico· pra tico 111o d e rno ct1 fronte ad u11 urinario : egli deve coi l11eto<li tracfjzio11ali rico11oscere ch e si tra tta di t 111 uri11ario1 e allora s11edirlo ad u11 urolo·g o· proveb~o p er ch è pra tichi tutte quelle ricer che ch e la semeiolo g ja rn oder11a i11seg11a., e cl1e p·ossono s-0.Jo pra t~c ~rs i jn an1bie11ti adatti. Illu ·tra co11 ese1r1pi pra t1c1 q11es le a ffer1nazio11i. 1

1

,' eduta tlel 17 aprile 1931. Cirrosi epatica amebica. ProJ. C ANTIEHI. IJI tts.tra clinican1e11te ed a1i'at 01nican1 e11te il caso di u11a do11na co11 am e bia, i i11teslinale d a 5 a1111i, ch e n1uore col quadro di una cirrosi ep.a1tica atrofica asciloge11a fe])brjJe e co11 rjarut izznzio11e d ei fe1101nenj jntesti1tali. J)iul tos to ch e amme ttere ch e si tralti di u11a b nna le cirrosi a trofica ad etioJo,g ia ig·n o ta , eh e si sia cas u alme11t e so1n1na-t a aJl 'an 1ebiasi i11te ~ t i11ale , eve11Lualme11te ri ac,utizza11lloln, rilie11e n1ollo prob a bile possa trattar si cli l111a c irro,s i ep a lica d a amebia i: i ) per l a co,110 sce11za d ei ra.ppOTti fra am eba e fegato, qttali sono espo·sli d alla l e tter a.tura ; 2) p eir ~ a m a n can za di ogni altra rau sa e tiologica; 3) p er il precoce seg·110 di rise11 ti n1ento ep a tico; 4) 1)er l 'i11timo1 lega111e dimostratosi 11el caso fra ~g ni ep a tici e segni i111 estir1ali ; 5) p er il oon comiit a nte ta lo febbrile, i11 a11alogia éon r1uan lo è s tato r eg is trato p er forn1 e di <'irrosi ep a tica di orig ir1e losso-infe ttiva; 6) p e r a11alogia co11 r1ua11to i Yerifica in ' arie for111e !)l'O~ozoarie. 1

Endoarterite obliterante postflebitica. Do tl. './. l1A~;c1 . -- JJ 'O. prend e11d o occasior1e d a tino s tudio Sl1ll 'ar gom eu to di .t\ u tori fra11cesi (Labh é, H eitl; e t G1lbert-Dreyft1s) e d a u11 raro ca o occor sogli , co11clucle: 1) cJ1e esi stono dei J)rocessi arter i tici d egli nrli i11 dip~nd e11z a cl~ fle.biti j11fe Ltive co ri es.t~i ch e pos.so110. g iu11g·er e fin o alJ a ca1tcr e11a ecca p er lro n1])osi ; 2) ch e l a pro-p agazio11e del processo flogi l ic:o l) U Ò fars i i)er cn n tig u i l à di tessuto o per vicinanza a 111ezzo d el . isle1na li11fatico ch e circonda e percorre i,l fascio n eurovascolare ; 3) c h e 11er qu a11to le arteriti co n ~ec utive. a fl ch i ~i sie110 r ar e per la 1)re ~ e n 7.a 11ello 1)essor e delle pa re li vasali cli elc n1e11ti tessurali protettiv i in11)er111eabili nl passaggio d egli ageu li tossi-in fe tti ' i, primo fra questi la Ji111iL'l11le eJa Li cilà e~er11a , d e vesi terteL'e J)Tese11tc q11esla J)OS ibilità fra i freqt1e11tissimi cnsi di fJ ellite infelli' a per pre, e nirc coll e cure op porLl111e Jc l risi~ i 'ire ndc ch e p11 rq i 11 rari cas i po sono UYer e ì grave e1)ilogo, pe<'ial11 tc n t e n e i ogge l li nrtc rioscle ro lic i.

Il . egre/a.rio :

f )o ~t. CAPECCJT L


• [ ANNO

XXXVIII , Nul\lr. 201

SEZIONE

71 5

PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. Sullo scivolamento delle vertebre.

La s pondilolistesi è rnolto più freque11lc ·cli qu.anto non appaia cli11ica1nente . Nella i11ago'.ior parte d ei ·c asi è i11ter essata la V Ion1bar e, ~iù rara m en te ]a IV. I11 tutti i casi si rinveu 11e una fessura (proba·bil1l1ente di origine congenita) situata s ulla porzione i11lerarticolare 1lella , -ertebra "postata. Questa _fe&sura, per la minor r esistenza ch e 01)pone a i n1ovimenti , pe·rmette ch·e il corpo e-On i processi .ar li c-0l ar~ superiori si po ti i11 avanti , n1e11tre i processi .articol.ari inferiori r e tano connessi con la vertebra sotto. tante. J-\ cauiSa di qu·esto sposta111ento ~ i verifica110 altenazioni econd.arie d c i corpi ,·erlebrali e d ei legan1enti e specie pro~ lj fer.az ioni o see i11arg·inali. .J LLilg l1ann .. (A rch. /(lirt. Cliir. , ' ro ] . 159, i)ag ina 423, 1930) h.a osservato .an cl) e quattro ca. i di s po·stamento a ll 'indietro ·d el corpo vert ebr.aqe. Là c ausa di qu.esto sc ivo1an1ento è r.appresentata ·da~la lesion·e del disco intervertebrale sottostante p er tr,aun1i o per processi d egen e.rativi . Radiog rafican1ente oltre allo spostamento a ll ' indietro d el corpo, si nota anch e uno civolamento d el processo arlicol.are inferiore d ella vertebra soprastanto, all 'avanti ripetto a l proce o articolar e , ·uperior e della ' rertebr:a spostata. i o "' er, an o anch e spo Lan1enti n el sen so la terale SJ)ecie n ella tabe. Proces~i o teom ieli1ici, tumori , la tube·r colo . . i , n1etastasi cancerio·ene po .o no d et,ern1in ar e spostan1enti ·COD1plessi 1)er ·dis truzioni parziali d el co·rpo·, degli archi ,e <le i di chi i11terve1i·ebr1al i. P. VAI.DONI . 1

Metastasi vertebrali considerevoli di origine prostatica. (:h . a11 cl er Bike11 (Le Scalz)el, 28 fcbbr. 1931) ri feri sce la storia di un mala to , ricovel'ato in o pedale perc l1è colp ito bruscam ente da una sin·drome di sezione n1idoll ar e. Il m.a1.ato, .al! 'ing r esso in Osp ed ale, presenta,1.a una j)ar.alisi fla ccida de i due .a rti inferiori, c·o n ".com par a d ei rifles i a·c l1ill ei, •r o tulei, crem as teri ci e .addon1in.ali inferiori e n1e-d i tanto .a d e tra cl1e ·a . . inistra. ·La .sen ibilità tattile e t er1n ic.a er.a f;CO mp,a r a n ei due arti in,f e1riori; la senisib ilità ·dolori fica er a u g·ualn1en te scon1par -- a n ella r egjone inferiore d el corpo, er.a inve.ce i11tegra n el territorio cuta11eo situa to a l di ' opra idi un a linea pass.ante a 5 dita trave;r, e otto I 'ombelico. Si 11otavano di sturbi deali ~ fi11ter i . L 'an.an111esi 11ulla rivei.ava di i11 t cre~ ante, eccetto una poTiachiuria prevalente1l1e11te i1ot Lur1ia di cui l 'infer1110 so ffriva da circa 2 a1111i. L 'esplorazione r eltale mi e jn cvidc 11za l111a i)rostata un po ' at1n1entata di Y O-

lume, di consisle11za dura, ma rogolare . L 'esa 111e del r achide dimosLr.ava una scoliosi d or solon1bare a •concavità destra con c urvatura d i con.11)e11so cervico-do::çsale. Alla palpazione de lle a1)ofisi s1)inose si 11ota va un leggero infosan1e11to d ella D9 con forte promine11z.a d ella DIO. L 'esa n1e .radiol ogico del 'r achide rr1ise in evidenza un.a decalcificaz ion e con sider e,role di tutta la colonna vertebra le; ·di più, le vertebre d or:-:.a li -er.ano .defor111ate, g li pazi inte·r vert.ebrali ristretti o scom1)ar i; i1ella r egion e 10111bare le vertebre e-r.ano notevol n1en te n teno d eforma te e i i1ofavan o più di ti11ta111e11te ch·e n elle ; eg ion i ~ uperiori, in, cui l 'intensità dell e lesioni m a~·chera,-a i d ettagli d elle a lterazioni , una profu . . ione di zone di osteoplasia di cui l 'aspetto radiolog·ico e-ra qu~Jlo di. una m etastai o ~ se.a di orig·ine n eoplastica . L 'an1malato morì poco d opo e l 'aut9~ia mise in e·yiden z.a un .a.d eno- carcinoma d·el La i)rostata co11 m etastasi d elle vertebre e dei gangli 10111bo-.a ortici. L 'esam e del midollo spin al e 11on fu praticato. Il caso è interessante sia per l 'evo·l uzio11e la tente del ri.eopla sn1a primitivo 0l1e per la . localizzazione esclusiva d elle m etastasi ossee ul rachide e l 'esten sion e ed il grado d ell e C. ToscANo. alt er.azioni di -esso. Contributo allo studio delle malformazioni del rachide cervicale.

L . Di an1.ant-Berg·er, R. P é lri g11a11i e Lifchitz (Presse "1\1 édi c.ale, i1. 49 , 18 o·i ugno 1930) h an110 avuto occasion e di o se rva~e un caso es treo11arl1ente if.aro .di 111alform.ax ione · d ella colon11.a cervicale . Si t:rattava .d'un bambin o di 5 ann i ch e all 'esan1 e radiografico d ella co101111a cervicale pve enta,r.a .al disotto -d ella C3 lln corpo vertebrale intero privo dell 'ar co l)Osteriore ed al disopra d ella D 1, tra questa e l 'ul Lin1a vertebra cervicale U·n ar co vertebrale J)Osteri or e con1pleto. Si trovava quindi .al })Osto d ella C4 , un corpo ve rtebrale, en za arco po t·eriore e d a•l posto d ell a C;, u11 a11co J)OS~e­ Tior e senza corpo vertebrale. In totale 7 ' Tertebre cervicali con11)l ete, di cui ])er ò, se i n orm ali. e due ·emi,rertebre. Buccr.

TERAPIA. La collassoterapia per aleoolizzazione del nervo fre· •

DICO.

La fre11icoton1ia eil'l\J)lice , e~egu it a n ei casi in cui l ' e ~ an1e clinico e r adiologi co i1011 g iu . ., tificano la freni co-exere .. !, ]) UÒ dar lu ogo a d co·li incon,-enienti . E . . a n on dà la certezza a . . ~olt1ta sul ri u1tato, e quan cl o si ,-uol e tra.. for111are u11a frenicoton1 ia in frenicec L0111ia &i lro,·ano talor a delle difficoltà ller ritroYare i


716

IL

POLICLINICO

ca1Ji del nervo sezionalo, che ha11110 più o n1eno perduto i loro rap1)orti .anatomici norn1ali. P er ottenere i vantaggi di u11a frenicectoinia , sen za abolire definitivame11te la funzione diaframmatica, F. Co·r dey e P. Philardeau (Presse médic., 21 febbr. 1931) ha11110 avuto l'idea di ricorrere alla alcoolizzazione del nervo frenico per i casi poco gravi e per i quali è impossibile realizzare il pneumotorace. L a ~ ezione fisiologica d el nervo ell e così si ottiene è in g enerale transitoria e do1)0 un tempo l)ÌÙ o meno lungo, ,-ariante da qualcl1e setti· inana ·a parecchi anni (in media tre anni), il 11ervo· ricupera la ·s ua funzione. Dati i rappo·r ti anatomici del frenico, gli AA. hanno preferito lavorare allo scoperto. La , ,ia di attacco è la stessa che per la frenicectomia. Scoperto il nervo per cir<À:'l 5 cm. al111eno, si inie tta nello spessore di esso, a vari livelli differenti, alcune gocce di alcool assoluto con un ago finissimo; Malgrado ogni cur~, ur:i po' qi alcool sfugge attorno al nervo, J11a ciò _:q.on h .a grande i:ip.portanza. I risultati in1mediati sono a ssolutamente gli s tessi ch e n ella frenicotomia. L'emi-diaframn1a è immediatamente para~jzzato. Poichè il · primo caso così trattato dagli A:\ . ri1nonta solo all'agosto 1929, non è a~ qo ra i)ossibile parlare dei risultati lontani. In un solo caso la inotilità h a ricominciato a riapparire dopo 6 m esi. Gli .a ltri malati presentano ancora la paralisi dell 'e111idiaframma. Il m etodo è partico,l armente indicato nei casi legg·eri in cui una immobilizzazione mo· n1entanea del ·diaframma si presume cl1e possa permettere la cicatrizzazion e d elle lesioni.

C.

TOSCANO.

Trattamento delle emottisi durante il pneumotorace. Quan.do l'emottisi dal pol1none non collabito, si impone il tratt.ame11to a i1ti coagulante: lobo po.steriore dell'ipofi si diluito in 10 em e. di soluzione fisiologica, i)er iniezio11e e11dovenosa l enta. Il pn eun1otorace controlaterale può essere noc ivo; il pneumotorace in corso va momentaneamente sosp eso. L ' emottisi che proviene d al polmone colIabito può essere: I ) T1roum.atica, i)rovocata dallo strappan1ento di ·un ',a·d·e r en z.a o di µ11 fran1n1ie11Jt;o poln1onare .a d er ente .alla parete toracica; in tal caso, invece d e-1 trequart i, si userà I 'ago e s i farà la nuoYa pun l u r~ lo11la110 cla quel] a. preced ente. Si faran11 0 i11sufflazioni a piccole dosi ad intervalli di sta11ziati, in pressione neg·ativ~ . Rinuncia.re al i)11eu1notorace .artificial e se l e aderenze son o e te e . 2) Dovuta a d u11 di ... turbo improv, iso d el p iccolo circolo, a con1pressio11e o decompressione brusca per eccessiva 1110\)ilità dcl n1edia s lino, con o senza torsior1c d ei g r ossi tron1

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cl1i venosi dell 'ilo. In Lali casi, il p11eun10torace c ontrolaterale è controindicato . ... Il pneumotorace in corso sarà sos1>eso, sal' 'O in caso di decompressione. Se l 'emorragia persiste, applicare i coagula 11ti. · 3) Dovuta ad incon1pressibilità di caverne a pareti rigide, di un grosso blocco pneu-: n1onico o ·di lesionii evolutive profonde, oppu1re ad un:a sinfisi pleurica .progressiva molto v·a scolarizzata. Anche in tali casi, si eviterà il pneumotorace co·n trolaterale; la sezione dell e aderenze può es.sere pericolosa. Il pneumotorace in co rso può essere continuato con prudenza se la com.p ressione è insufficiente, ma i si 1,inoocer à se te emottisi si ripetono; in tal caso, usare la terapia coagulante. Se l 'e111orragia provie11e dalla base del polmon e, tentare la frenice.ctom ia . Nellie emottisi recidivanti (tubercolosi fibrosa molto ,rascolarizzata, con neoformazioni vasali fragili , ipertensione del siste n1a venoso con dilatazione ·del cuore ·destro ed ipertrofia ·del fegato od emog·enia) il pneuim otora·ce controlater.a le è p ericoloso . Quello in corso v.,a interrotto (tube1"colosi fibrosa) o continuato soltanrt o se la .p ressione è negativa, co·n insufflazioni moderate distanziate. I .coagulanti sono controindicati n ella tubercolosi fibrosa e 11ell 'e-mogenia . Nell'ipertensione venosa, sommin-istrare 1 tonici cardiaci ed i cliuretici e fare . d ei salassi . (G. Caussade e A. T ardieu, La rev. ·m édica.le, 12 f~bbr. 1931). fil.

L'azione emostatica dell'olio canforato. I\rn t eiin e ' iViischno,vitzer (A rcli . mal. du coeur, g iugno 1930) n1etton-0 in rilie,'o ch e le iniiezioni sotto.c utanee di olio car1forato (alc uni cent1in1et1i ~bi) hanno U1I1 ',azi·o·n e emostati ca parti10o1liarmente i1eJil,e emottisi. Il te1n:p o di voag·uil azione, co·n il suo u so , già mezz 'ora do1 1)0 1'iniezione ne viene abbreviato, e ffett o cl1e dl1ra pe1r 1-2 or e. fil.

TECNICA. Ricerche colturali sul bacillo della tubercolosi.

l:. Callerio (B oll. Soc. Med. Chir. di Pavia, i1. 2, 1930) ha adoperato il m etodo di Hon con qualche m odific.a. La t ecnica era la segu·e n te. Il i11aleriale da sen1inare era on1o·g eneizzato i11 agitatore e qui111di tr.attato con acido solforico, al 10 % in proporzione di 2 parti di maleriale su 10 })arti ed ai1che lJiù di soluzione cl'acido solforico 1)er un tempo variabile da 30 minuti .a 4 ore. Centrifugazione forte per 10' e insem en zan1ento d el sedime11to su t erreno di l\.ah1feld. Lo SYiluppo d el ger111e h a ricbie to in n1edia da 15 a 20 g·iorni. Su 36 sputi conte11enti bac. cli l'-och la cultura è stat.a po i-


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SEZIONE PR:\.TICA

tiva in 3±; su altri 20 con ricerca diretta 11egativa le culture rimasero sterili. Il metodo di Ho~ viene .raccoma 11da to da C. per i buoni ri sultati e per la fac ile esecuzione. G. PACETTO. Un metodo semplice per l'emocoltora. J. E. McCart11ey (The La.ri.cet , 1± i11,a rzo 1931) ~ons~gl.ia di servirsi p~~ l '~mocultura u.na bott1gl1a piatta dell.a capacita d1 170 cc. cl11u-

sa .da 0cromma cl1e si attraversa coll 'ago per ' 'ersare il sangue nella bottig lia stessa che co11t iene il brodo di cultura. L 'A. dà i dettagli di preparazione della botti a lia, la quale permette di fare culture aerobiche ed anaerobiche, costa poco, si prepara fa cil1nente e si trasporta pure facilmente. R. L usENA .

MEDICINA SCIENTIFICA. ·

·È J.1oto che, studian·do il meccanismo pat-0genetico del colera" ~- Sa~arel li ha . potu-

to r~produ'lTe 11ei con1gl1 UIIla smdron1e. mo rtale cl1e, da·l punto di vista clinico, anaton10·-,p atologico e batteriologico, è del tu tto analoga al1'a·laidità colerica deil l 'uomo. B~sta, a tale scopo,5iniettare ne lle ven e di un coniglio una dose tollerata di ,-ib·r ioni colerici e, 24 ore dopo , pratica •una nuoYa iruezi-0,n e di una do.se, pure inoffe11siva, di un filtrato ·di l)rodo-co·l ture di B. coli o di B. proteus. Un certo ten1po dopo l 'introduzione dell 'antigen e (poche ore od 1-2 o·iorni) i l1a· la sindron1e, caratterizzata da notevole ipot ermia , da deipres.sione a.Jiteriosa, , ~a attJa.ctchi convulsivi che fini scono co11 l 'asf1ssia m,o rtale. All 'a·u to.p sia, si trova un qu.a dro caratteristico : niente versamento 11el pe.r:itoneo, vasi addo1nina1i forten1ente· iperem·i zz,a ti , })unteggiature emon~ag·i che :11ell 'e•pipJoon:. poln1\011i ed intesti111.0· enterite violenta, ne frite· acuta con e1norrao·i~ distruzio,n e e caduta n1assi,ra dell 'epitelio delia vescica urinaria, ·del tenue, cle11a cistifellea (ep·italassi geriera.le). Dal I)U11to di ' 'ista J)atterioloo·ico i osserva un a ei1orn1e conceno ' . trazio n e dei vib·r ioni oo:l erici n el comt enuto 1nte·stinale, senza vibrionemia. Tale fenomeno sperimentale è stato identi ficato, d.al anarelli, ,c on l ',a lg·i{lità colerica. P. Zdrodo,,·ski, K. H.a la1p i1n e, e B. W ·o s.kresse11ski (Arin. Irist. Pasteu.r, g·e1111. 193 1). 11a_nn<! completameJ1te conf.er·n1.a te. le os ~ e r,'az ~ on1 ~i Sana·relli ed h ainno fatto r1cercl1e })er invest1oaare il n1e•ccanisn10 di })roduzio11e del feno111eno. Es i hanno co...J stabilito ch e le proteine del siero ·del conigli o si a lterano sotto l 'i11fluenza clell 'imfezio11e coil erica. Esse di,·entano n1en o 1

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stabili e danno una flocculazio11e spontanea in con.dizioni che sarebbero invece indiffere11ti per i sieri iTuormali (così, p. es., con la diluizion e in soluzione fisiologica). Evidre ntemente, son o le glob.u line ch e si modi·ficano sotto l 'azione dei vibrioni colerici. L 'algidità sper1mentale è in,d ubbiamente di. n1a1Ju.ra anafi.Jattica e deve essere connessa c on. dei fenon1eni co'1loid!ali. Le :p ro te. in e d1ell 'organi&n1.o 00a erizzato, diventate meno stabili sotto. l 'influenza dell 'infezion'e oolerica, danno u1na 1)reci1)i taz~ooe in vivo, sotto, l 'azione successi-· va di fattoTi sca~nanti (1prodotti colihacillari). L 'anormale la·b ilità d ellle ·prote~ne d el siero neg li animali colerizzati, a 1oui si è so1p ra accen:· nato, stare.b be in appoggio a questo modo d1 vedere. Si può ritenere ch e le variazioni del' sie·r o corrispon·dano ad a lteraz ioni a n alog·h e nelle cellule (.specialme1I11te n el sisteina epiteliale· ed en·doteliale) dell 'organismo col.erj zzato. La precipitazione endoce1lulare diverrebbe co ~ì la c.a1Uisa ·deter1ninante .del-la catastroife .a na f1dattoide . 1

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Ljl n~tura dell'algidità sperimentale descritta da Sa. narellt.

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fil. L'Influenza dei colloidi sulla pressloné arteriosa nello shock traumatico. È noto ch e nello shock traumati co il sintoma p1~e dom1inante è la ca·d uta della . pressian~,

verso cui occorre rivolgere la maggiore atten. z1one . Clhiappi11i (Arch. It. di Chir. , voi. XXVII, fase. 6) l1a con.d otto pertanto su cani in istato di sh ock (·da laccio em ostatico) una serie di ricerch e allo scopo di preoisare con1i:>arntivamente g·li effetti d,ella infusione di :arie soluzio ni sull 'abbassamento della pressione arte• nosa . La solu zione d•i g·on1ma arabi·ca al 6 <J'~ in solruzio·11e di clo1ruro di sodio al 0,9 % si è di ~ m ostrata capace di rielevare progressiva111ente e stabiln1ente al v.aloTe n orrna le la presen za sanguigna , m enrtre ineffi cace è stata l 'azione di soluzio,n e isotonic.a o ipe.r to,n ica di cloruro di so dio. 1

C.

GI.-\.COBBE.

POSTA DEGLI ABBONATI Cnra sclerosante d'elle em orroidi. -

Al dott.

R. lB. da G., abb. n. 3561-1: 1

Secondo· l 'esperienz.a di chirurgi francesi e .an1ericani, e seco,n do i Tisultati otte11uti nella: Clini ca cl1irurg·ica di Roma , le iniezio·n i sclerosanti l)OSSOinO determinare la guarig·ion e del le em orroidi. Le sosta11ze iniettabili sono varie (g·luc,osio, ch'inino , ecc. ); effi cace è il salicilato di sodio al 30 o 40 %· La tecnica è. la segu e11 te: i in,rita l '.a.111'.m . , posto i11 posizione ge11upettoral~ , a· spTen1e1'si fin tanto che si mettono bene 1n


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IL

POLICLINI CO

.e\ridcnza e si ri gonfi an o i noduli ir1ter11i ed .este rni ; IJOi con u11 sottile ,a go ·da iniez io11i .si j)u11ge un n od ul o do1)0 a erlo toccato con u11 j )O' di jodio; q u.a11do il gocciare del san gu e dall 'ago ·dà la ce rtezza .a ssoluta cli e·sser e i1elJ a vena . i inne ta la ·iri11ga, ·i a 1>ira un ·po ' di .~angue lJer € sere · icuri di n on aver spo ~ ta t o l 'ag·o e si ini ettan o, secon clo la g·randezza del nodul o, da pocl1e gocce a 1/ 2-1 cc . di liquido. DoJ )O l 'iniezione . . i fa a Jza re e c.a111m i11a re l 'a. .elle può attendere all e r1orrn aJi ·o ccupaz io11i. E be11c i1011 tr.attare ch e 1-2 noduli ogni sedt1ta ; le i11iezio11i .. i faran110 ogni :3--1 g ior11i. J,e iruezioni 0110 ·dolorose; 111a il dolore :scom1)are pre to. Nei g ior11 i eg·ue11ti pt1ò aver·~ i lln J>O' di ede·n1.a e di turg·ore del J1odt1lo t ratlat o, cl1e dur.a qu.a lcl1e g·ior110. Se il li c1uido è .a 11da lo n ei tessuti perivc110 i l) UÒ i)rodurre , oltre ad un dolor e 111 0 1 to intenso , dell e n ecrosi e dell e ul cer.azioni r l1e t.arda110 a gu arire .. Ma la g ua rig ion e si 0 ttie11e ug ualmente . Rarament e i 11a elevazion e febbril e clopo l ' ini ezione. Non .. ono· riportati cçtsi di ernbolia mortale. In comp1e so si p·uò dire ril1e I.a cura . . cl ero ~a11te n elle emorro idi è un trattamento efficace, i1rivo di pericoli gr avi ch e è opportuno tentare prima di .ricon·ere aJl 'atto operativo. STEFANINT. 1

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.\ 1 do Ll . P. :NI. d.a F. :

Suggeri.am o : DÉvÉ. L' échi1iococcose vertéb rale, sori pro-

cessu.s pathogériique et ses lésio11s. Ann. an alo111. -1)ath. méd.- chir. , J). 84:1 -859, 1928·. R.ocIIER. J(yste Jiydatigiie d u ra,chis . Revu e :d 'OrthOj)., 16, 138-155, 1929. PtEGOLI. Cisti d' ecli inococ.co primitiva dell' alci de ll' osso iliaco. P·r.a t. el1ir. ecc., n. I , pa.g in e ±8--99, 1926. • GRIFI. Su cento casi di cisti da echinococco. ·Pol ., ez. Chir. , vol . 26, J1iag. 46-1. P. VALDONI.

V ARI A. Il rendimento massimo. •

E pres ione molto in u o agli ~Lati Uniti , t { ue ta del rro1dimenJo massimo, cl1e sì vorrebbe ottenere in t.111 te le ,a ttività un1an c e ,ch e con la ventata i.nvadente di an1ericani ·mo, ~ i ~orrebbe .d iffonder e an ch e da noi. F also 111 i raggio~ . t i c ui g iu. ta n1 ente ricl1iama l 'attenzi.or1eç G. Bol111 i11 l\1 er cure de France (l " luglio 19:30) mo trand·o i peri co·l i a cui andrebbero incontro il Il1ovi111ento cientifico e Ta cultura n·en crale ' da t1na tale inva ione catastr ofica. 1"" Il r endin1ento n1as.si1no h a ·di n1 ira oltanto la qL1a ntità, n1en1re la qualità , cl1e è p ure della 111a~. i111a i1111)ortanza, l)a . . a i11 econda linea ..ll rc1ndin1ento n1a .. ... i111 0 mette ca1)0 alla

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SO\' ra i)roduzio11e ir1dustriale , la quale è, a sua. 'olla, u11 n1ove11te di gu erre; i1el campo ~ c 1en­ Lifico, esso es ige iJ ]a,roro in con1t1ne ed in se1·ie; g li s1)eciali ti u11isco110 i ]oro sforzi e, 1)er fare i)resto, lavorano 111eccanican1ente, senza fJe n,~are; ]a riflessione, di fatto, j)Orla con sè un ritardo. E v?. sono , i11 Europa , dell e istitt1zion i cl1e, 1pur di scim111ìottare le teutle11ze ;.1111 e 1 ica 11·e, .arrivano a d ecce ·::5i ridicoli; cosi J3ol111 c ita l 'ese1111)io, di un la])oratorio b otanico clell 'Alvernia do\ e, IJriu1a dell '~ 111n1i · ione, g·Ji tu dio i so110 ·avvertiti e11e qt1cll i ch e non l'ornir.anno .il re11cli111ento n1 as~ i1r1 0 :saran110 i11e ·orabilmente espulsi. Soprattutto, il rendime11to i11assì1110 è a11tifi ·ioJog ico ,e condu.ce -r.a])id.a111e11l.e .all 'e au rin1e11to ; un organi . . mo cl1e 'i si sotlopone, non ~a rà IJO i J)iù in g rado ·di fornire u11 laYoro Sllperiore c1uando questo gli ' 'enisse ricl1iesto i11 un n1on1e-n to decisi·vo dell a i)ropria vita. Gli org·ani debbono tutti lavorare , ma ad un rit1no normale, cl1e è cli verso a seconda degli indi' ' idui e d,eJiJe razze 1na ch e, entro ce rti limiti, J'> UÒ essere ·forinito ·dalla n1·edia ·deg·1i 'uo1nini. Può anch e essere bene, com e consiglia assennala111ente il n o ·tro De 'an ctis, i11tercalare di Lanto in tanto u110 sforzo, cl1e tempra l'energia dell 'in.d.Jviduo. l\tla non bisogna bru ciare le forze di riser,·a, da Len er si pronte per le ore in cui la famiglia,. ]a 1p atria , la ocietà ricl1iederanno delle fresch e en ergie e deg1i i11dividui l'i s,iol,og·ican1ente sani e psichicamente equilibra ti. E ig·ere un r endi111ento massimo significa ·fru ttare al n1as ... i1110 u11 organisn10 ed è lontan o da una aggia eco11omia sia per le n"tacchin e come i1er l ' uo1110. fil. 1

PUBBLICAZIONI

PERVENUTECI

ul comp or lr11n enlo della brucetla 1n elilensis e clel la brucella aporl us cli fr011le ad .al cun.i colori ili anilin a. - Tip . ì\[incr, a, Torin o, 1929. S. SAJTTA. Cosl ituzi On,i so m ali ch e e alt itudin.i ai vari ser vi zi della R egia -~farina. - Tip . Ro111a11 a, Ro1na, 1929. 1\. , -I NAJ . L (IJ stazione I errna:l e n,el suo com plesso cr eri o-fisiote r api co. _i\.rt i Graficl1e P anell o, Spoleto. 1930. C~. GALLIA. Sei ann.i di stalisl i ca e profilassi delle rnalall'ie si/ilo-vener ee in Torin o. - 'fip. l\iliiterva, Torino, 1930. C. O RTA LI. L e acque rr.lb.ule e la loro a.zio11e 11evr oto nica. - Tip. Sa11g·iovanr1i, 1'ap o'1i, 1930. (~. ~{ooE~A. Brevi note sul 1n ovim ento dei 1nalati rii men.te nei l uoghi cli cu ra d urante il 1926 e . 192ì. Arto•n . Poligr. En1i]ia11a, Reggio J~ 1ni ­ lia, 1929. lt l)E ' f1 ìLLIO. Il 1nedico crimin ol ogo nella. f )Ofizia. - Slt1l). Jnd. Edit . ~[ericl., ~a1>oli , 1930. P . .13ovEni. Osservazioni clin ic h e e cli n1 atologich.e in, ra1>1;orl o alle acque e alla , _la::: . .Ter1n ale di Lepico- T·etriolo. - 'J'i1). Zcrl)on 1. 1\f1lnno, 1930. SAI1ì.'A.


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SEZIONE PRATICA

NELLA VITA

PROFESSIONALE.

MEDICINA · SOCIALE Lega Italiana di Igiene e Profilassi Mentale - Sez. Emiliana

Il Preventorio e Dispensario pe1· l'igiene mentale e la paralisi progressiva per il prof. G. PELLACANI - Bolo,g na. L 'avvento ·della malariotera·p ia 11a portato ad una n etta ren1issio ne tera1)eutica circa un terzo dei paralitici cl1e pervengo,n ·o, agli O&pedali P sichiatr ici : vale a dire con sindromi già avanzate, e n on certo n el periodo più favo·reYo1e di ourabilità. Remissioni oltre ch e clinich e (.n eurologich e, mentali , nelle r eazioni biologic h e) anche anatomo-patologich e, e .r elative alla reperibilità dei parassiti ·n el ·p a·r .enchim a cerebrale : ·C0 m e h.ann 0 ormai dim·O·Stra to nume.r o.se ricerch e istolog ich e in paralitici morti (p·e r cau se estran ee .a lla pa:r:alisi prog·r essiva) in istato di remissione, la quale in alcuni casi poteva meglio definirsi vera guarigione : con spegnimento di ogni ·focolaio infiammatorio-infiltrativo-deg·enerativo en ce falico e m e.ning-eo e c on assenza ' ' ormai da molti a·nni, ·della sindrome umorale nel Liquor. Son.o questi g li importanti risultati della mala·r ioterapia, in confronto delle cure unicamente nledicamentose, e d elle remissioni spontan ee ch e si verificavano appena in un ·decimo dei inalati; ed er.ano intermissioni ·di regola brevi, del tutto parziali sintomaticamente, transitorie, do·p o le quali la malattia ri.p1ren deva di ·r egola il suo fatale cammino ve rso, la m.o rte. Le guarigioni complete, se valgon o a m ostra~e il valore ·della ter.apia mal.arica ed il suo meccanismo di azione contro la virulenza e la stessa esist enza, dei treponemi , son o tutta' 'ia a·n cora rare, a llo stadio attua le dell e n ostre possibilità terapeutiche. Di regola i tratta di remissioni notevoli bensì, tali da con sentire anch e la dimissione dei malati ed il .ritorno a lle ordinaTie occupazioni ; ma tuttavia sono più o meno i·ThC·Om plete e con difetto residuo : ed accanto a d efi cit m.entali più o meno lati •O circoscritti, i più fini sintomi neurologici sogliono perdurare in modo più o meno completo. Così son.o gen·e ra lmen te ostinati, per quanto spesso attenuati, i reperti di natura immunitaria e di origine anch e parenchimale (reazioni di flt0cculazione e 1Vassermann) pertinenti a lla sindrome umorale nel Liquor, ch e è il reagente biologico delle n europatie si filitiche . 1

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Questi sintorpi mostrano la più con1t1ne attenuata , ma ostin.a ta, persistenza di focolai infiammatori parench imali en·c efa lici : n1e11tre i fo·coliai menin.ge~ si dimostrano, con1e sempre, più facilmente agg.r edibili , e la loro si11dron1e umorale nel Liquo.r più facilmente sco111 pare (ipe:ral·b·u minosi , lin ~ocitosi, aum,e nto .delle globuline). ·

La frequ ente persistenza dei primi reperti umorali mo·stra la possibilità e il pericolo di riaccen sioni e di nuo ve :ejr opagazioni ip.fian1matorie parenchimali ed a n ch e m enin gee, cioè di rica.dute cliniche, se i malati vengono abbandonati a sè stessi, senza alcuna sor·yeglianza e cura. Ecco co·m e l 'Ambulatorio e Dispen ario Neur o-psichiatrico viene .a d .a cquistare un 'im})Ortanza di primissimo ·ordine per la sorveglianza clinica, e specialmente umorale, dei pa1r.alitici dimessi in istato ·di remissione ·dagli Ospedali Psichiatrici, o oomunqu1e già sottoposti con esito) favorevole a lla m.alarioterapia e terapia medican1entosa ( pecialmente arsenobenzolica) di compleian1ento. Non solo col praticare loro le indispen sabili periodich e cure bismuto-a.rseno-m ercurio-jodich e; ma specialmente sorve.g·liandoli, a distanza di n on molti m esi, sull '.andamento dei sintomi clinici , e sopratutto della sindro·m ·e umorale n el Liquor: .ch e è un indi ce, di regola molto esatto, del progres&ivo atten.u arsi, ·o vvero ·del riaccendersi , dei focolai flogistici-degen erativi i)roprii de.1J.a malatti a. Così dicasi .p e.r la tabe. 1:È solo dopo ure anni ·di perma:n enza della 11eg·atività della sindrome umorale n el Liquor, ch e uno di questi ammalati in istato di netta remissione "clinica può essere abbandonato a sè, senza sorveglianza e senza cure, e giudicato g uarito : senza ch e, ragionevolmente, pern1anga il pericolo, così grave, di una ricaduta . È ovvio ch e quanto più precocemente la sorveglianz.a umorale e clinica praticata dal Di spensario farà rilevare i egni (che di reg·ola son,o prim,a un1orriali) di una ricaduta , e quanto più presto si potrà in tal n1odo praticare un nuovo intervento n1.alario-arsenobenzolico, tanto maiggiori saranno le lJirobabilità della sua efficacia. È specialmente in q·ueste terribili 111alattie pertinenti a lla n eurolue pa.r enchimale tardiva , ch e abbisognan10, per lunO'o tempo , di periodici controlli .un1orali e clinici, e di lunghe e periodi che cure, n1alattie che solo or<l si conlinciano a combattere efficacemente do1

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POLICLINI CO

po l 'a, -vento della arseno- e m.alario-terapia, m en t r e fin o a pochi .anni fa la loro .d iagnosi equival1eva a prognosi di pro ssima morte, è specialmente in esse ch e em er g e la necessità , p er i non a bbienti , ·d i I stituzioni diagnostiche, di contr:ollo , curative, gra tuite : come 1sono quelle ch e l e Legh e per l 'ig ien e n euro-mentale intendono promuovere, ed in \Italia hann,o g i?l r ealizzato in vari luoghi. AdJ esse spetta il compito, importantissimo, di s orv.eglia.r e affinchè questi ammalati, dim essi dag li Ospe<l.ali P si chia trici in istadio di r emissione clinica, non Testino abbandonati a sè stessi, alle ·p ossibili e no~ rare ricadute, ch e, colte al loro primo iniziarsi, possono essere più efficàcem ente .·c ombattute I 1

* ** Ma allo stadio attuale ·delle nostre conoscenze e possibilità terapeutiche, compresa la malarioterapia , la lotta più efficace contro le encefalo e mielopatie sifilitiche parenchim,a li è di ordine preventivo, non curativo. Ma:n mano che ci si riportç.. verso gli inizi del processo morboso, crescono. le probab~lità d ei su ccessi terapeutici, non solo in rapporto al·1a loro entità, ma insiem e per la lo·r o d·u rata e stabilità. Si tratta infatti, in queste malattie, di .u na flogo i infettiva clre, una volta attivata, si •p ropaga lentame:n te con focolai infiltratividistruttivi sempre più profon.di nel .p arenchima n e.r voso, a semp•re maggiore distanza dai tes-1 suti m e sodermici dei vasi e delle meningi, entro wi tessuto lipoide di protezione che permette sempre più scarsa diffusione di medicamenti ed ha minore reattività cicatriziale: in altri termini i focolai flogistici-parassit:ari sono sempre m eno aggredibili dai medicamen ~ 1 ti specifici , e così ·dagli interventi aspecificipirogeni di ordine tossico ovvero infettivo, com e quello malarico; e le lesioni d egenèrative e ·distruttive degli e le menti i1ervosi sono· sempre più ,-aste e definitive. È dunque n ella lunga fa se p·r eclinica della Para lisi progr essiva e della Tabe che va diagnosticato e curato il processo morboso: e la ma-. lario-arseno-terapia con1pie qui davvero opera sterilizzatrice, e in una percentuale g randis. Si1ma. La fase preclinica de lle infiltrazioni flog·istich e luetich e par en chimali mielo-e n cefali ch e · è costituita dalla fase m ening·ea. È an cor.a il Liquor ch e palesa obiettivamente queste subdole, l atenti , generalmente circoscritte m ening iti l uetich e, prim a di ogni difetto e sintomo di ordin e n et1rol og·ico. 1

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È sempre il Liquor, questo r eattivo biolo-

g ico della lrue n ervosa, che va esaminato nei sifilitici, anch e quando la Wassermann permane costan•temente negativa nel sangue: se si vuole otten ere che la morbilità per Pa.ralisi progressiva e Tabe decresca finalmente dal 6-7 % d ei luetici verso lo zero. È que sta l'unica :p rofilassi possibile di queste malattie. 'È noto sino dalle prime ricer che con la citodiagnosi d el ·Liquor fatte .dalla Scuola di Vidal al principio di questo secolo, confermate in seguito dal reperto d egli altri elementi di natu.r a infiammatoria o immunitaria della sindrome meningo-luetica del liquor, come, dal1'iiniziio del period·o .secondario d,ell 'infezione, siano comuni le reazi.oni flog·istiche meningee : dal 40 al 50 % dei luetici esaminati (sindromi di positività p•recoc·e del Liquor). In seguito, una 'b uona percentuale delle m eningiti secondarie si estingue spontaneamente o terapeutic~mente: ma nel 6-8 % peTsistono tardivamente (positività tardiva del Liquor), se pu.r e in modo .subdolo ·e senza da:~e sentore clinico di sè: e, sono allora prodromiche delle sindromi paren,c l1imali ta'Jldive,. 11 ~ "'È

qriesta·· positività tardiva del ·Liquor che occorre rilevare nei sifilitici apparentemente guariti. Essa può essere vinta con un intenso trattamento specifioo, specialmente arsenobenzolico: e qualora ·e ssa ancora peir manga i11·id·u cihile, la riduzione persistente e definitiva si ottiene di regola associandovi la mala.r iote· • rap1a. Solo in tal modo è possibile far scendere la morbilità verso lo zero; solo COSÌ •l a medicina odierna può .a vere il merito di aver vinto la Tabe e la Pa.ralisi rp rogressiva: quest:a terribile malattia che, oon un decorso m edio di 25-30 m esi, portando lo sfacelo progressivo n elle più nobili funzioni della person1alità fisio-psichica, conduce i malati a morire negli Ospe dali PsichiatTici in una media annuale che variava, sino a po·chi annii fa, dal 1·5 al 20 % ·d ella mozrtalità generale, ed è ora ridotta di 'llil terzo circa, con la inooulazione malarica ciz.rativa. Quest 'opera preventiva, così n ecessaria e urg·ente, che de ve essere estesa qua n.to più largamente è possibile, è di specifica spetta·nza del P.r eventorio·- Dispensario Neuro-psi chiatrico . Ad èsso spetta diffonderne la n ecessità fra i m edici e n.e lla p opolazione, pratica.re gli accertamenti Liquòr-diag nostici n ei luetici appar ent em ente g uariti , provvedere alla riduzione medicamentosa o m a].a rio-terapica della positività tardiva d el Liquor. Il fa stidio di una puntura lombare a scopo 1


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diagnostico n on ha davvero importanza di fronte al pericolo di una futura Tabe o Paralisi progre. . sival Chi, conoscendo la sua ~ estrema gravità, e sap end.o di poterlo quasi certament e scong·iurare, non si sottoporrebbe d~ buon grado a l piccolo intervento, ed alle successive clhl'e in caso di reperto positivo pe1~sistente? ~ questo •p rev·e ntivo, b en più che quello curativo, il campo· di più fondam entale, efficace e definitiva azio·n e della mal.~rioterapia, la quale oggi, giustamente, trionfa! Alle Istituzioni 1p er la Igiene e Profilassi Mentale spetta farlo largam ente 1con oscere e largamente applicarlo, assolvendo un loro importantissimo compito a pro' della m edicina nervosa e soc iale. RIASSUNTO. Vie11e mostrata la importanza del.le istituzioni profilattich e e curative per l 'igiene m entale, per la vigilanza clinica e sopratutto u.m orale (Liquor) necessari.a ai paralitici e tabetici in istadio di r emi ssione, quale oggi si può ottenere con la ma la rioter:apia. Ma sopr.atutto per la preverizione di quelle malaJbti;e·: che è possibile oggi otten ere in mo do può dirsi te:>talitario, con I 'esame del Liquor nei luetici, ed il reperto del.la sua positività in rapporto alla m ening olue . Questa fase pr-0d.romica delle infiltrazioni parenchimali tabetiche e paralitiche € oggi curabilissima , specialmente con la terapia malarica. Necessità ·d i questa preven• z1one.

CONCORSI. ,

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SEZIONE PRATICA

Posn vACANTI. AscoLI PICENO. Ospedale C.. e G. Mazzoni. Scad. 15 giu.; primario o&~etrico direttore d ell 'Istituto Materno; L. 8000 e compartecipaz.; tassa lire 50, 10; rivolgersi Congregaz. di Carità. CAGLIARI. Ammin. Prov. - Scad. 8 giu.; direttore e coadiutore della Sez. med.-micr ograf. del Laborat. Prov. d 'Igiene e Profilassi; stipendi base L . 16.000 e L. 11.600, percentualt ecc.; titoli ed esami. È vacan.te anclie il posto di direttor e della Sez. chimica. CASTELLALTO (Ter amo) . - Scad. 30 giu .; L. 7040 e 5 quadrienni di L. 500, oltre L . 2110 cavale.; età lim. 35 a.; tassa. L. 50,10. CAVRIGLIA (A rezzo). - Scad. 10 lug . ; L. 9000 dec urtate del 12 %1 e 4 q11adrienni deè ..; c.-v ..; età lim . 40 a. CERRETO GuIDI (Fi r enze) . - Scad. 19 lug. ; p er Gavena ; L. 8500 e 8 trienni dee.; c .-v ..; L . 1000 lrasp.; il tu1 to decurtato 12 %; età lim. 30 a. ; tassa L. 50,10. CH1AVAR1. Municipio. - ~1edico o culista; L. 1500: 10 bienni ventesimo. Scad. 17 luglio.

Co5F.NZA. - Due co11dol te; scad. ore 12 d el 31 m aggio; L. 9000 e 5 quadrienni dee ., oltre L. 1800 ve ttura; riduz. 12 %; serv. entro 15 gg.; età lim. 45 a.; d oc. a un mese dal 19 apr. CREM01~A. Amministr azi one Ospedali Maggiore ed

Ugolani Dati. - Proroga al 31 lug lio dei concorsi a medico aggiunto p er Comparto' di Medicina, medico-chirurgo aggiunto per Co·m parto di Chirurg ia, med~co aggiunto, pel Compairto di Maternità, sp ecialista del Reparto Oftalmico, cui spetta l a qualifica. di primario, '.

DEzzo DI SCALVE (Be rgamo). - Stipendio ann.u o L. 12.000 lorde. di R. M. e C.: ~.; addizio nale della quota annt1a capitarla di L. 2 per ogni inscritto nell 'elen co aven ti diritto assist enza m edica e somministrazione g·ratuita inedicinali (articolo 45 B. Dee. 30·12-1923) ; addizionale quo·ta annua . capitaria di L. 5 per ogni inscr~tto n ell '~lenco aventi diritto al! ' assistenza m edico-chirurg ica (articolo 32 pre.cilato Decr eto) ; caro viveri sino a conservazione; indennità qt1ale Uff. San .. L. 500; id. per m ezzi trasporlo L. l 000; id. per spese ambulatorio L. 200. Aumento st1llo stipendio di L. 1200 og ni quinquennio e p er cinque quinquenni. I presenti emolumen,ti sonq ridotti del 12 % per il R. D. 20-11-1930, N .. 1491. La d omanda in carta da bollo insieme a~ prescr~tti documenti, debbono pervenire alla Segreteria Co•m unale entro il 25 luglio 1931, ed alla stessa pt1ò essere richiesto il bando di concorso contenente l 'elen co d ei docum enti e le altre modalità del con corso. f.,IRENZE . R. Arcispedale di S. Maria Nuova e Stabilim enti Riuniti~ - Vice-ispettore delle infermiere; a tutto 30 nlaggio (per infermieri) . GRoSC.\VALLO (Torino). - Scad. 15 lug.; L . 7920 già ridotte, oltre L. 440 uff. san. e L . 264 alloggio. ~IIR.\BELLO 'NioNFERRATO (.4.lessandria) . - Scad. 10 lug . ; L. 6300, con le d eduzioni prescritte, senza inder1nitlJ m ezzi di trasp. ; t assa L. 50, 10. 1

MOGADISCIO (Eritrea) . Ospedale Coloniale. - Titolar e del reparto europei e del r eparto chirurgia con funzioni di dire ttore ; IJ. 19.000 oltre L. 5200 serv. att., ridotti del 12 ~6 , indennità coloniale e altri assegni ; nom. sessennale, ma il 1° anno è considerato di prova; co r1ferme; 10 aI\llli di eser c. profess. (8 se in servizio coloniale) di cui 5 in r eparti ospedalieri di chirurg ia, con funzione di aiuto Q di primo assisten·t e; età lim. 45 a.; scad. 30 giu.; docum. al f\1inistero delle Colonie od alla Sede dei Governi coloniali. NAPOLI. Municipio. - Assistente alla Sez. med.n1icrogr. dei Laboratori Co1nunali d'Igiene ·e Profilassi ; scad. ore 17 del 13 giu . ; titoli ed esami: L. 10.500 e 3 quadrienni di L. 500 oltre L. 2000 serv. atit., il tutto ridotto del ] 2 %; tassa L. 50: d oc. a 3 mesi dal 19 apr. Chied . annunzio. Rivolger si al Contro11o Gen erale del Comune (Palazzo S. Giacomo, Napoli. · NocERA Ul\liBRA (Perugia). - Per Colle; proroga ore 18, 30 del 31 mag. NovAR.\. Ospedale Maggiore d ella Ca1ità ed Oper e Pie Riuriite. - Medico primario tisiologo; proroga 31 m ag . P rimario d ella Sezione dermosifilo~ p atica ; L . 4000 oltr~ L . .1300 serv. ~tt. e quote d1 p artecipaz. , 6 quadr1e11n1 dee .; età 11m. 40 a . ; tassa L. 50; doc. non anter. al 31 gen. ; scad. ore 18 del 31 m ag. 1

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IL POLICLINICO

RBo (Alilano) . - Scad. 2~ mag.; con sor zio; lire 11.500 rido tl e; 5 quadrienni. dee.; addizionale L. 3 oltre i 1000 pov. 1

RoccA n 'ARAzzo (Alessan dria) . - Scad. 31 lug.; L. 7000 e 4 quinquenni dee., oltre L. 1800 trasp.; età lim. 30-45 a. RoccALBEGNA (Grosseto) . A tutto 20 mag.: L. 9240 e -5 quadrienni dee. , oltre L. 1760 trasp ., c. -v . se co11iugato; già ridotti del 12 %; tassa lire 60,10 ; età lim. 30 a .; buona condotta morale e p olitica. Ab. 2000 circa7 iscritti 200 c. RosoRA-MERGO (Ancona) . A tutto 31 mag. : L. 7920 oltre L. 2540, già depurate; 4 quadrienni dee. ; c.-v.; età lim. 35 a. ; tassa L. 50; d oc. n on anter . al 27 apr . Per ~1ergo; ab. 1030. VENEZIA. Ospe11.ale Civil e. Aiuto nella divisione oc~lis tica ; L. · 4560 p er i coniugati, L. 4200 p er ~ celibi, rjdo.tte del 12 %; titoli ed esami; scad. ore 17,30 del 25 lug.; t assa L. 50; età lim. 35 a.: doc. a 3 mesi dal 24 apr. Quando non è aJtr~men.ti indicato i concorsi si riferiscono a condotte m~diche, i compen si al lo stinendio base. Avvertenza. -

.

CamhiereJJb e p,osto·, Ch~rurgo Primario Ospedale cittadina Veneto per mo~ivi famiglia, con collega , n ell 'Itali a Centrale, LigLrria o d ei dintorni di Ron1a. Scrivere al · dott. E .. Campanelli - Via Sistina 14, Roma. 1 ,

CONCORS I A PRE C\fl .

Fondazione Luigi Concetti.

[".\NNo XXXVIII, Nul\1. 20J

Ang·elo, Challio1t ' 'ittorio, De A11gelis Eugenio, FiarL1berti Adamo1 Mario,, Gerini Cesare, Poppi U~nberto, Rizzo Carlo, Morselli Enrico; Clinica medica : Dalla Volta Alessandro, Melli Guido, Scimone Vittorio, Serio Francesco; Clinica oculistica : Candian Ferruccio, Gennar o Luciano, Loddoni Giovanni, Marinosci ..i\.lessandro, De Logu Ant onio, SantoTi Giuseppe; Clinica oculistica e Oftalmo1iatria : Rossi D-0menico; Clinica ostetrica. e gineco.logica : Carl-01ti Ettor e, Cetroni Ber ardo. Corinaldesi Francesco, Del Vivo. Riccardo, Mauri-· zio' Eugenio', ~facchianiolo Oronzo, Ronsisvalle Al.fio; Clinica otorinolaringoi atrica : Bo~ri Camillo, Bronzini Arduino, Trimarchi Alfonso; Clinica p ediatrica : Bardi sian Artin, Belloni Giuseppe, Gr aziano Francesco, J acchia Paolo, Millo- Giulio·. Careddu Giovanni, Gu assardo Guido, Ivi adon Filippo Vittorio, Peola Flora, Segagni Siro; Far111acologja sp erimentale: Guidi Giuseppe; Farmaco-lo·gia sperimentale e Terapia: Carella Cantoni Alberto; F isio}o,g ia sp erin1e.n ta).e : ComeI Maurizio~ Igien e : Mazzetti Lor eto; Organizzazione scientifica del lavoro: Fossati ~Iario; Patologia coloniale: Tedeschi· Carlo; P atologia speciale cl1inirgica: A11drei Oreste, Antognetti Loren zo, Barto.Ji Ottori110, D~ Natale Luigi , Mairano l\iiario, l\filone Sebas tian{)l, Osellador e Guido,, Redi Rodolfo, Scarpello Ant onio, Serra Giovanni, Sussi Lu~gi , Beccarini Luig i, Bedairida Nino Vittorio, ChiareiJJo Alfonso, Magliuolo A·11:onso; Patolo,g·ia sp eciale medica : Allodi Angelo, Arrigo ni Arluro, Ben edetti Piero, Canale Pietro, Cannavò Letterio, Chini Virgilio, De Benedetti Ettore, De Benedetti Virginio, De Tullio Renato, Gos~o Renato, Invernizzi Giusep1p e, Passamonti Eugenio, Pennetti Giuseppe, Peserico En.och, Tramontano Vincenzo·, Ma11ni Guido, Aiello Giuseppe; P a tolog ia e Clinica Dermosifilopatica: Giam.b ellotti Edoardo; Psichiatria: Puca Annibale; Radiologia medica : Abbati Pieitro, Chizz.ola Giulia110, Co 1tte Ettore, D 'Istria AntoniQ, Giongo Franco, Otto11ello Pietro, Tura·n o Luigi: 'fi siologia : Alessandri Carlo, L11ridiana Pietro. Bocch etti Feclerico. 1

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Giu s ta lo Statl1tQ della Fondazione « Luigi Concetti » la Societ à Italiana di Pediatria apre u 11 con corso nazionale~ al pren1io d~ L. 2000 da asseg narsi alla migliore monografia riguardante studi pediatrici pubblicata nel hie11nio 1930-31 . Al premio possono concorYer e monografie stampate o dattilografate n on presentate ad altro concorso. Domanda, accompagnata d ~ tre copie d elle m onografie, alla presidenza d ella Socie tà (Corso Bramante 29, Tori110) non piLt tardi del 31 dicem1>r e 1931. Il pre111io sarà assegnato e?tro il 1932 dal Co n siglio· Direttivo della So~ietà in base alla relazione della Commissione esamina trice. 1

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NOMfNE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

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CORRISPONDENZE~

NOSTRE

Da Catania Riunione della Lega contro Il Cancro.

Il 26 aprile n ell 'Aula Magna della 11ostra R . università si è tenu ta la riunione dei soci della Lega Italiana per la lotta co11 : ro il can cro presieduta d,a S. E. il Pretfetto. Il prof. · Mu scatello1, . presidente del O>mitato, <lopo aver e ricorclato' gli scopi de.lla Lega accenna all 'importanza di valutazione dei si11tomi precoci del can cr q a~ quali deve rivolgersi la massima a tlenzio1ne per un intervento tail.to più utile quanto più t empestivo sia chlrurgico ch e radium~ e rontgenter apico. Il pro1f. Amico, segretario del Comitato, fa la relazione della attività svolta dalla sezione cata11ese negli anni 1929 e 1930, parla dei buoni risultati o~tenuti non ostante la insufficienza dei 1nez.zi in r apporti ai bisogni sempre crescenti. Il centro dovr ebbe avere tutti i mezzi necessarii da potere vivere con organizzazione autonoma, anch e se appogiato ad un Ente clinico od ospedaliero. Di ciò I 'O. fa voti, rivolgendo un caldo UJJpello alle Autorità . . A . T. 1

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Il d.ott. Giulio Lega, d ella R. Cli11ica medica cli Roma, è nomi11ato, in esito a con corso, medico della Ca1nera dei Deputat~, quale su ccessor e clel rompian.! o pro f. A. R .. Cervelli. Rallegramenti. 1

Sono abilita ti alla libera docenza in Ar1atomia umana normale : Rossi Ferdinando, De Frise Aldo; :R a~terio1logj a ed Immunologia: Morelli Elisa, Vivaldi Livio, Gori Pio, Reitano Ugo ; Chimica b iologica: Cruto Alfonso; Clinica chirurgica : Fu~ i11agalli Carlo ·R odolfo, Lorenzetti Carlo, Rossi Francesco, Polacco Ezio, Ron1a11i Antonio; Clinica e hirurgica e Medicina operatoria : Biancheri Teoi ilo Sa11venero Francesco; Clinica d ermosifilopa' . tica : Castellino Pietro, Devoto• Alberto, Ferrar1 1\.lessandro ' ' incen zo, La11teri Gio,v anni, l\1accari Ferdinanòo, 'f an1urri Vincen zo, Tarantelli Ugo : Cl in ica cli 111ala1 tie n ervo,se e m entali: Ca.talano 1

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I ANNO

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SEZ I ONE P RATIC..\.

rtOTIZIE DIVERSE. 2° Congresso internazionale degli Ospedali. Con1e abbia1no an11unziato, si t errà a Vien11a dall '8 al 14 giugno, sotto la, p:residenza del dott. René Sand. All :ordine del giorno figura~o le seguenti relazioni : « Il prezzo di cos.t,Q• delle costruz~oni o·spiialjere (Distel di Amburgo); « L 'ufficio dell 'infermiera nell 'ospedale » (sig ..n a Reimanii, di Ginevra); << La terminologia ospitaliera » (Wirth di Fran cofort e) ; « La, leg!slazione ospitaliera » (Harper di \IVolverhampton); cc I servi~i accessori ospitalierì » (Wortman di Hilver sum) ; cc Il costq. q 'una giornata di d egenza !11 ospedale» (Gouachon di Lion e); e le segue~ti que&tio11i: cc Le con sultazioni dispe11saMali » (Con vin dJ New York); « L 'alimentazione dei nlalati » (vQn Noorden,. di Vienna); « Gli effetti d ell 'assicurazione contro le m alattie sulla pratica os.pitaliera » (E. B. Layton di Londra); « Il posto1 della n eurologia e d ella psichiatria n ell 'ospedal~ gen erale » (Alter di Diisseldorf). , Il Com ita to prep ar atoriq- organizzerà, d 'a1tra parte, una g rand e Esposizione internazionale d egli Ospedali, cui parteciperanno i1on soJt~nto .gli Ospedali di tutti gli -Stati, ma a11ch e varie ctitte indus tri~li. Il Congresso dal 14 mag·gio al 6 giug110 sarà preceduto d a tina visita agli Ospedali britannici, danesi ~ tedeschi, organizzata dal1'A1nerican Express Comp any. I con gr essisti visiteranno an cl1e gli I stit11t i sociali dello Stato Austriaco e d ella Città di Vienna. Il Congresso sarà seguito ·da una visita agli Istituti ospitalieri di Budapest. Per facjlitare l 'organizzazioQe del Congresso, gli inter essat i sono pregati q 'inviare al più presto la loro adesione al : Secrétariat du 2e Congrès Internalional de.s Hopitau x, V~enna (Austria) VII, Messeplatz 1 ovvero, ad u11a d elle su ccursali dell '« Atnerican' J~xpress Company » o dell '« Oesterr eichisches Vcrk.ehrsbureau » (Bureau d e Voyages Au.trich~en), accompag~ata da . u~ vaglia di scellini 35, pari a l ;it. 96,25.

L'assistenza ai malati di mente nella provincia di l\lilano. Il preside della ProYinr ia di Milan o, avv . Sileno Fabbri, n ell 'i11sediare il nuovo direttore d e.Il 'Ospedale Psichiatrico di Mombello, pro•f. Luigi Luigiato, ha tenuto Uf\a conferenza, n ella sala della biblioteca del p alazzo dei Pusterla, sull 'opera svolta dall 'attuale ammi11istrazio·11e in inateria di assistenza ai rr1alali di m en ite e sugli O·b biettivi ver~ i quali essa è rivolta. Corso di puericultura ad Agrigento. È statQ organizzaito dcµl a delegata p·r ovinciale dei Fasci Femminili ed affidato al pro f. Francesco Lo ~resti-Se1ninerio, docente di clinica pediatrica nella R._ Università di Palermo1, ch e lo h a inau gurato ~l 2 m aggio . 1

Un Sindacato di medici dell'apparato respiratorio in Fr11ncia. La « Société des 1nédeci11s de sanatoriums et dispensaires d 'hygièn~ soc~ale » ha affidato aJ dott. Eber !l compito di organizzare un s~ndacat-01 di inedici spe;cialisti dell 'apparato r espiratorio. L 'assembl~a cQstitutiva ebbe luogo, in o ccasio~e del Congresso Jrancese di t~s~ologia, adunatosi a Bordeaux d al 30 m arzo• al 2 aprj)e. Il sindacai~o deve aggruppare non soltaQto i tisiologi, ina anch e i n1edici che si occupano d el1'ap·p arato respiratorio in genere : bronchi, p olmoni, pleure, i m~di ci d~ staz~oni b alneari ove si tr.attano affezioni polmonari, ecc. Non potranno far p arte (}el sindacato ch e i m edici ! quali eser citano unicamente la specialità. Scopo del sindacato sar à la difesa d egl 'interessi di categoria, in. specie rispetto alle assicurazioni sociali il inan•t enime11to del cullo d ella dignità professi~nale e una stretta solid arietà. Il sindacato sarà in rappo·r to diretto con il sindacato di medici cli dispensari e farà p arte d ell 'aggruppamento d ei sindacati gen~rali dei med~ci specialisti, rico nosciuto éLa1lla e< Co11fédératio n des syndicat s méclicaux de France ». Per eventuali informazion i rivolger si al Dr. Eber, Allée de · la Robert sau 3, Strasbourg, .Alsace, Francia. 1

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1 o Congresso medico-chirurgico calabrese. È ir1de tto a Cosenza dal 23 al 25 m aggio; il Comitato d 'onore è prèsieduto dal prefetto-, P . Giacone; il Comitato scientifico gener ale dal pro·f. P. Castellino; ~l Com~tato ordi11atore dal prof. ~· F alcone dire;ttore (lell 'Osp ed ale Civile. Temi: « Sindr~mi addon1i11ali acut e» (P. Castellino, G. l\lliranda, G. San toro, C. Martelli, B. Pizzini); « La m alaria n ei bambini» (R._ Jemma) . In seno al Con gresso s~ adunerlt la Società Calabrese .di Pediaitria. Dal pro·f. C. Bruni verrà fatta una r1evo.cazio,n e di Agostino Casini; dal pro,f . P. Cas tell1no verrà tenuta una confer en za su « La Calabria nella scie11za e n elJ 'arte »; il prof. ·R. J emma co·m m emorer à C. Cattaneo. Al Con gresso sarà unita u n 'Esposizione. Tassa d 'iscrizion e: L .. 30 per i m edici e L. 10 per i fan1iJia.ri . Segreitar10 ge11er ale del Comitato ordinalore è ~l prof. Giuseppe San toro, Cosenza.

40 Congresso tedesco sulla circolazione. Come avevan10 annun ziato, si è tenuto a Breslavia nei giorni 9 e 10 i11arzo. Venne preso in esa1ne il problema dell a digitale. Gli atti saranno pubblicati qua11Lo prin1a, a, cura dell 'editore Theodor lein.k opff cli Dresda.

Alla Clinica Pediatrica di Roma. S. NI. la Regina s~ è compiaciuta di visitar e la Clin ica pediatrica diretta dal prof. L. Spolverini ; si è interessata sovratutto al recen~e impianto delle l uci artificiali a scopo terapel1tico ed al funziona mef1:to d ella cu cina p er lattanti. Opera Nazionale per l'Infanzia nel Belgio. Con disp osizjon e reale del 5 n1arzo u. s., si ~ assean.ata u~a sovvenzio·ne di 6. 068. 750 franchi all 'Opera Nazionale per l 'I11fa11zia del Belg io, istitu ita co,n la legge 5 settembre 1919. Nascite e aborti a Leningrado. 1\ Lenin grad o le na~c i le so no i11 rapida din1inuzion e: da 27,8 per mille abit anti n el 1926 si passa a 24,7 n el 1927, ~ 22,6 n el 1~28, a. 21,9_ nel 1929· invece la mortalità si n1anl1ene inYar1ata, j 11 to;no a 15 per mille. _·e1 ridurre la natalità hanno parte gli aborti, ch e secondo le cifre ufficiali furono 35.523 nel 1927, ossia 21,83 ogni mille abita11ti; p assar ono ~ 53.562. os ia 31,51 per mille, n el 1928; a 67 .000, ossia 31,51 per mille, n el 1929: sono cifre appe11a credibili. L'aborto è legal1nenle


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POLI CLINICO

aulorizznto1: esso importa la corresponsione di una modica I assa, che varia com l~ risorse famigliiM'i. Ora si è deciso di facilitare ancora le formalità per ottenere il p ermesso di provocare· l 'aborto. (Da « Bruxelles-Médical », 26 apr. 1931).

300 anniversario di laurea.

La Farmacia Storica ed Artistica italiana. Il Sindacato Nazionale Fascista dei Farn1acisti cli Roma ha accordato la sua adesione ad una pubblicazione che sta preparando la Casa Editrice t< Edizioni Libri Feco.n di » di ~Iila110, già nota per altri lavori d'arte. Si trat~a d~ un volume di lusso compilato dal dott. Carlo Pedrazzin! su cc La Farmacia Storica ed Artistica Italiana ». Si prega di inviare segnalazioni e materiale documentativo all'autore (via Francesco Melz~ d 'Eril, 27) oppure alle « Edizion! Libri Fecondi » (via Mosoova, 27)~ i~ Milano. · 1

Ricorre quesl a11no il 3q0 anniversario della laurea dei med~ci della n.qstra Sapie11za, epperò la sera del 4 corr. sono convenuti da Valiani alla Stazione buon n11mero dei sanitari della capitale e di altre città, laureati nel 1896. La riunione e la cena furono· quanto mai liete e festanti. Notamm-0 la prese11Za dei proff. Pecori, Galli, Dalla Vedova, on. Ermanno F~ore1ti, Bonfigli, Bruni, Caccia, Fabrini, V. Montesano, Pa·s sera, Pen11esi e Pomponi; e dei dottori Belloni, Buccioni, Bulgarini, Buzi, Carboni, Castellani, La l\fonica, l\ilagalli, Monleleone, Orsini, Paolelli, Pierell~, Politi-Flamini, Rusconi Tamanti, Tarquini-Raveggi. l\1andarono la loro 'adesione ~ proff. Adamo, Bianchi-Mariotti, Fummi Ghedi11i e Milesi; ed i dottori Bacci, Cardarelli, 'Ciuchini, Claud~, D'Urso, Guasoni, ~mpe­ riali Impicciato:re, Lucarelli, l\1acchìa, Matte1, Natoli,' Negro, Peretti, l Trso e ''~gili. L'oculista prof. Ercole Passera che la simpatica festa aveva anche questa vo·l ta o;ganizzata, por~ò gli affe~t~osi sentimenti dei lontani. Tra inolt1 ~pplaus1 il gr. uff. Vasco Tamanti deliziò i prese1~ti CQ·n versi di squisita fattura. Filiali e memori ossequii furonQ :rivolti per telegrafo ai senatori proff. Dur.ante e Marchiafava, superstiti tra ~ loro maestri. 1

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Per Guido Baccelli. In un simpatico opuscolo, preceduto· da un ottimo ritratto in fotograifia del grande romano (il miglior ritratto che di lui si conosc~), l 'Union.e Storia ed Arte ha pubblicato, a propne, ~pese, ~ disco·r so commemoir ativo di Guido Baccelli, che il prof. comm. Giuseppe Brucchi~tti, ~re.side del R. Liceo-Ginnasio E . Q .. Visconti, ad invito della stessa Unione tenne, settimane fa, nella sala Bor• • rom1n1 .. · ·L'op·u scolo è druto in dono a tutti i soci del1'Unione Stor~a ed Arte e a tutti gli istituti ed enti di cultura. •

Un monumento al dott. Rota. Per iniziativa del Consigli~· d 'Amministrazione dell 'Isrtiituto Ortopedico Matteo Rota (già Istituto Rachitici) di Bergamo, ha avuto luogo la solenne inaugurazione d 'un mon11mento al dott. comm. Matteo Rota che dell 'Istitut.o è stato il fondatore e per una l~nga s~rie d'anni, sino alla morte, il pi\1 valido so·s tenitore. . .. Sono interver1ute tutte le autor~tà pol1t1che e religiose, nu~erose ràppresentanze ~i enti. e ~i associazioni, n,onchè una vera folla d1 benef1cat1. Il monun1ento consiste in una stele di marmo piantata davanti ad un parterre sul fondo del grande vial~ alberato d 'ingresso all'Istituto e so·r reggent e un busto in bronzo. È opera dello scultore l\1i11ot ti. Il p~of. Riccardo Galeazzi, direttore della Clinica Ortopedica d ~lla R. Università di Milano, ha t enuto il discorso ufficiale.

Il primo Congresso mondiale dei medlel antivivisezionisti. Nei g~orni 3-5 inagg·io ebbe luogo a Locarno (Svizzera) il primo C.J011gresso mondiale dei medici antivivisezionisti. Tutte 1~ principali associazioni antivivisezioniste vi er ano ufficialmente rappre_ senta te. L'Unione italiana · antivivisezionista lo era dal suo presidente dott. Gennaro Ciaburri. Il problema della cosidetta vivisezione venne anche discusso al Congresso internazionale delle Società protettrici degli animali e an~ivivisezioniste, adunato·s i negli scorsi giorni a Firenze sotto la presidenza del sen. con.te Romeo1 Gallenga, inauguratosi c.q.~ un discorso del sen. Innocenzo Cappa.

Infermiere che dà ripetutamente il sangue. L 'infermiere Antonio Sante, del 3° Reparto di Chirurgia nell 'Osp.e dale Civile di Venezia, durante un periodo di poco superiore a due anni ha funzionato da datore di sangue in ben 17 trrusfusio11i, fornenclo un totale di 6350 eme. di sangue. Crediamo che questo sia un record in Italia. Contrabbando di cocaina. Il farmacista dott. Luigi Berta da Ro·m a, esercente a CoID:o e poi trasferitosi a Camogli, è stat~ condannato in prima istanza ed in appello a sei mesi di carcere e ad una grossa multa per s.p accio fraÙdolento di cocaina. . Una cura dimagrante originale. S·ui qnot.idiani di Losartna compariva!lo degli annunzi in cui si pro~etiteva una cura dimagrante, contro invio di 5 franchi svizzeri in francobolli. Una ~ ignora inviò la, somrna -e ricevette una sca~ toletta rotonda, eh~ conteneva una sola pillola, la cui app·arenza non offriva nulla di particolare. lVIessasi in sospetto, mandò la pillola al Laboratorio d'igiene, il quale sco•p rì che essa conteneva un cisticerco, con un e1nbrion,e di tenia. La faccenda è srtata affidata alla Polizia; ma l'autore non· ha potuto es.s~re identificato. Lo strano è che alcune vittime avevano mandato delle dichiarazio ni attestanti l'efficacia della cura, le quali vennero p'1hblicate. 1

Si è spento il dott. FRANCIS X. DEI_lCUM, uno dei maestri americani della neurologia, mentre presiedeva la riunione. ann11a della Società Ame .. ricana di Filosofia.


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RASSEGNA. DELLA STAJIP.A. MEDICA. •

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J(l~nik, 24 d~c . -

K. HEIM. Diagn. radio-

logica della gravidanza . Deut. 1V!ed. woch., 26. dic. - PAL. Ipertonia arteriQsa. - EcKSTEIN e al .. Encefalite post-vaccinale: dati clinici e sperimenta!~. Acta 1'1Ied. Scandin. , III .. - C. J. MuNcH-PETERSEN. Lo zucchero :Qel liq. c ..-spin. - E. AsK-UPMARK. Ingrossame:Qto deli~ par~t.iro~d~ :Qell 'osteite fibrosa gen~ralizzata . · Acta Derniato-JTe ncreol., nov.. A. JoRDAN. Actinomicosi tipiche e at~p~che. A. J. PRoKOPTCHOUK e al. Intossicaz. tallica. - O. BERNER. Gonococcemia con endQcardite gonococcica. .4.nri . Irist. Pasteur, dic. - Ultravirus provocatori delle ectodermosi neurotrope. L. COTONI . e N .. CRAl\IBRIN. Immunità passiva otJtenuta mediante il pr1eumococco III .. Riv. San. Sicil., 15 dic. - R. CoLELLA. I11fluenza dell 'alirr.1entaz. idrica sull 'accrescimento corporeo, sulla genesi del gozzo. e delle disfunzioni ti roidee. Bull. !lC. de Méd., 16 dic. - - F. BEZANQON e al. Reull'l;atismo lbc. Journ .. de 1\tléd. de Bordeaux, 20 dic. - Numero di anat. palolog. Presse Méd., 27 dic. - P. RAVAUT. L 'eczema, reazione di sensibilizzaz. N!unch . ~led. Woch., 26 dic. - FEHLO\V. Auroterapia delle poliartriti cron. - H oHLFELD. Dentitio difficilis. Rev .. Nlétl. Suisse Rom., 25 dic . - C. SALoz. Semescenza ~ opera zioni d i ringiovanimento. l'l' ieri. Med. i voch., 25 dic. ZAK . Il co mpito del fega to nello scompenso cardiaco. Arch. di Ortop., 31 dic . - U. CAMERA. Distacco epifisario traumatico os1tetrico dell 'es.tremità super. del femore . Rev. de Méd., d ic. -- N. F1ESSINGER e al. Distur-

bi nervosi nell 'insu.ffic. epatica. - P . CHEVALLIER e J. BERNARD. I bubboni climatici . Haematologica, VI . - V. BARONE. Mielosi aleuce111ica eosinofila. - P .. PESCATORI. Patogenesi della eos~nofilia.

Wien. Klin ..Woch ., 2 gen . - WAGNER-JAUREGG. Su11 ·cugenica . · A1ed. Welt, 3 gen. - P. MARTINI. Trattam. delle infezioni renali. - R. NossEN. Impiego della corrente ad alta frequen za in c hirurgia operativa. Munch. Med. vVOch.; 2 gen. - R6SSLE. Import . d ell 'anamnesi p el paitologo. WAGNEn-JAUREGG. Trattam. della paralisi g. con l e infezioni. Arch. It. di Ch,ir., 6 .. - G. CEccARELLI . Rigenerazione della pelle e delle ossa. - F. GAVIOLI. Fibro,m a dello sciatico· popliteo interno Journ . Méd. Franç .., nov. - Numero sull 'elettr0cardiografia . 1•

Rivista di Dalariologia Pubblicazione bimestrale. Somma rio 1del N. 1 (1931) :

Contributi originali : E. ROUBAUD: Recherches expérimentales s ur lee générations et les phases biolo giquee de i'« Anopheles maculipcnrnis » (5 f•i g., 7 graJf., 1 tavola). -- N. C. DA VI8: A note on the malariaoarry1i.n.g Anopheli·nes in Belém, P ara, ·a md in Natal, Rio Grande .do Norte, Brazil. - R . GOSIO: Contributo a lolo stluJdio delle gravi anemie insorgeinti nelle malariche in graVTidanza (6 graf.). - N. JANCSO' et R. D' ENGEL: Sur la néphrite dans le paJudis.me. S. MANCA : Sindrome .appendicolare tdi Jl.atura malari.c a. - Recens ioni. - Rivi sta bibliografica. - At t i uffio•ali. - Notizie. - Sommari. - Supplemento : A. MISSIROLI : La ca..sa rurale n ei riguardi 1igieni-oi e sociali (28 fig. ).

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Abbonamento annuo: Italia L. 40, Estero L. 7 5; per i n ostri abbonati L. 3 5 e 6 5 risipettivamen te: un numero separato: Italia L. 1 O, Estero L. 1 5. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI P ostale Succursale diciotto - ROMA.

• Ufficio

Indice alfabetico per materie. Algidità spE:lrimentale . . . . . . · · . Amigdalite cronica e sue complicazioni Bacillo della tubercolosi:. ricerche cultura] i . . . . . . . . . . . · · · · · · Bibliografia . . . . . . . . . . · · · · Cefalee d'origine nasale . . . . . Cirroo~ epé11Lica ameb,i ca . . . . . . . C.lOll assQterapia p er alcoolizzazione del n. frenico . . . . . . . . . . . · · · · Dolore renale, tonoi sirnpatico re11ale e simpa tecl-0 mia . . . . . . . . . . . . Echinococco voluminoso del cervello EmocQlLura: met odo sempl~ce . . . . Emorroidi: cura scl erosante . . . . · . Emotti si dura:Qte il pnet1motorace: trattamento1 . . . . . . . · · · · · · · · Endoarterite obliterante postflebitica . ,. Epatite amebica collic1uata: cura · · · Gangrenn polmonare: terapia . · · · Influenzai: recente pandemia · · · · 1

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tenue: fisiopato1ogia . . . . . Lavoro : rerLdimento massimo . . . . . Mastpiidismo ~ 1nast oidi te latente .. Morbillo·: profilassi con siero d~ cavallo Morbo d i Barlow: radiologia . . . . . Neuriti tossiche gravidiche e puerperali Neuro! ue : preventorio e dispensario . Olio canforato: a,.zione e~ostatj ca . . . Parotile pos.Loperat~va . . . . . . . . . . Polion1ielite: siero specifico di cavallo Prostai~a nella pratica generale . . . .. R achide cervicale: malfor1nazio n i Rene pelvico n ella donna . . . . . . . Shock traumatico: ricerche . . . . . . Tetano: sieroterapia endorachidea . . UroO'rafia i ntravenosa: principi . . . Uroio,g ia del medico prat!co Vertebre: metastasi di tumori prostatici Ver1tebre : scivolamer1 to . . . . . . . . . 1

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Diritti di proprietà riservati. - Non ~ consentita ia 1'istampa di lavoTi pubblicati n el Polialinico •e non '" 1eouito ad auto'Ti••a•ione act'itta dalla 'Teda•ione. B 1'ietata la vubblica•ione di runti di essi aen•a ctta'Tne la /onte.

V . A SCOLI

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, R e d . Capo. Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.

A. Pozzi, resp.


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Recentissime pubblicazioni:

Dott. Prof. GUIDO EGIDI

DOCENTE DI PATOLOGIA CHIRURGICA NELLA R. UNIVERSITÀ CHIRURGO PRIMARIO NEGLI OSPF.DALJ DI ROMA

Trattatnento delle lesioni cranio-cerebrali trauniatiche<*> (escluse quelle da arma da fuoco) ,7\le riportiamo l'Indice: Rapporti tra traumi e lesi0tni cranio cerebrali. - Lesioni dei t egumenti. - Id. del .cranio nella sede del trauma. Id . del cranio dailla sede del t rauma e per trauma indiretto. - L~ioni meninigo-cerebrali senza lesione cranica. - Id. meningo cerebrali in corris pc.ndenza di .coesistente fra<ttnra. - Id . .meningo cerebrali a distanza ·da coesiste11ti f ratture. - Dati anatomo-pat-ologici. - Emorragie, contusioni, rotture cerebrali: - Edema. - Ematomi. Lesioni d ella dura madre, paiC1hjmeningiti. - Lesioni delle meningi molli. leptomeningiti. - Fisiologia patologica e sintomatol·Dgia delle lesioni cerebrali . - Distul'lb i ci"vcolari, shock, .d.j.aechi.ai, sintomi iniziali e definitivi. Oon ·.mozione cerebrale. - Compressione cerebrr ale. - Contusione .cerebrale. - Cura delle lesioni craniche. - Fr.a.t. ture non complica te. - Avvalla n1enti s ott ocutanei. - Fratture espost~ della volta. - FratJture 1de1la base. - Lesioni vasali aperte. - .Sen1i intracranici. - Sinus ;perioramici. - V·a si meningei medii. - Carotide cerebrale. Complicazioni delle lesioni cranio cerebrali esposte. - Perdit a di liquiido, meningite. - Asceséo cerebrale, encefa lite fle mmonosa. - Prolasso cerebraJe. - Fistola ventricolare. Osteomielite, fistole cran•i che,- granulomi 1 emo rragi ci. - Ematomi intracranici. - Ematomi soprac1urali. - Ematomi sottodurali. - Diagmosi. - Puntura spinaile dia gnootica. - Punt ura cranica diagnostica. - Encefa lo e venttriculo-grafia. - Prognosi e dndicazioni opeTatorie. - Puntut'a cl'anica t er a peutiiea. - Craniotomia. - Ematomi sottodurali dei neonati. Trattamento della compressi·one cer·e brale. - Processi ·di decompressione: Puntura lombare. - Id. cDanica .- Id. dei ventricoli. Dren aggio del sa cco Lombare. - Id. dello e•p azio sottodurale 1cr.amioo. - Id. dei ventricoli. - Trapanazione del cranio. - Di.si drataz•ione. - Trattamento della .compressione cerebrale a<mta nelle fratture della baee del ieran io. - Trattamento della contusione cerebrale. AP P ENDICE. - Esiti e postumi. - Cicatri·c i Oefalidll'ocele; sinus peTi cranii - Corpi estranei. - Ascessi; apople6Sie tra nm a ti·c·h e. - Esoftalmo puls an·t e. - SindroIIlli. di oompressione (cisti, ecc.). -· Disturbi motorii; eiin.dromi vasomotol"ie. - Epiloosia post-t r a umatica. - Sindrom.i n euro e psico-patliche. - Note di tecnica. - P1untura -cranica. - I rJ i ezioni di aria negli spa.zi sottodura li e nei ventricoli. - Oraniorese1Jioni. - Letteratura.

Volume in-8°, · di 156 pagine, nitidamente sta1npato. Prezzo L. 1 2. Per gli abbonati al « 1?o1iclinico » sole L. 1 O, 6 O in porto franeo . <*> N. B. Trovasi in corso di stampa I'ATLANTE che illustra gli argomenti trattati

in questo volume e appena pronto ne da1·emo l'Annunzio col rispettivo prezzo.

Prof. DOMENICO T AD DEI

DIRETI'ORE DELLA R. CLINICA CHIRURGICA DELL'UNIVERSITÀ DI PISA

Nuove Note e Lezioni di Chirurgia

pratica.

Perchè i lettori possano valutare l'effettiva importanza ò.i quest'opera, ne riportiamQ l'Indice: Prefazione - Come allevi are e evita1e 11 dolore nelle medicazioni - Sull'uso della carta ipergamena in chi· rurgia - Sull'uso dei guanti di gomma per parte del meddco pratico - La estrazione degli a,ghi infissi nei tees'Uti - Il fattore " ristagno » nella p.atogenes.l di molte affezioni locali - Di un accesso freddo primitivo della lingua. - Il megaesofago primitivo soprttfrenico - L'asoeeso fi:ed do sottocostale di origine peripleurica - Un~ frequentissima sindrome caratterizzat.a. dalla dolorabilità aortico-iliaca - I ipunti dolo- · rosi addominali :provocabili colla palpazione - L'ulcera gastrica. e duodenale .c onsiderata da un chirurgo - La tecnica della. gastroenterostomia - Per la teenica delle sezioni gaetro-intestin.ali - Sul tratta.mento delle aderenze dell'omento al · peritoneo parietale Sjndrome apparentemente urinaria dovuta a colite cieco-ascendente Sull'associazione della sindrome eieco-colica (da tiflocolite e per.i tiflocolite, membraine perico1iche, oieco mobile, eoo.) e della appendicite Su un caeo di paipillomatosi vescicale. - L'ascesso proe,t atico meta.statico - La sclerosi prjmitiva della pro-

stata - Fistola vescico-otturatorio-cutanea conseguente a permanenza di corpo estraneo in vescica - La teoniea migliore dell'epicistostomia temporanea e definitiva - LI trattamento post-operatorio nella proetar tee tomia soprapubi ca - Le nefropieliti acute e eubar cute - Di una nefroureterectomia totale per calcolosi pR.ravescioale dell'uretere con pionefroei - Aut.-Oplastica per inversione con sezione lineare e con reeezione cuneiforme bipolare nella cura delle fistole cutaneo-mueoee - Di un seminoma sviluppaitoei in testicolo ritenuto interstiziale, lussato secondariamente nel ventre - Di un ascesso periveeciaale apparentemente primitilvo - La torsione del peduncolo nei ft. bromi dell'ovaia - Di una t romboflebite esterna traumatica _ Di un tumore pariavertebrale lombare e.i· nistro - \Toluminosissimo ascesso freddo delle I1nfoghiandole lomboaortiche - Le spondilosi Di un tumoxe a. mi eloplassi - Ginooohio valgo bilaterale degli adolescenti ed · alterazioni endoorine - Le apoftsiti superiori dell'omero.

Volume di pag.g. IV-280, con figure nel testo, nitidamente stampato su carta semipatinata. P.rezzo L. 3 6 più le s pese post.ali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 3 2, 5 O in porto franco.

Dott. Prof. GUIDO EGIDI

Atlante

Docente di Patologia. Chirurgica nella R. Uoiver11ità, Ohirurgo Primario negli Ospedali Riuni1i di Roma.

schematico di punti e nodi chirurgici.

Riportiamo ql1anto, sul predetto Atlante. è stato scritto nel n. 2 del XXVIII volume dell' A rcllivio Italiano di Clii r i ir,qi a diretto dall'Illustre prof. ~ARIO DONATI : « lri ricca v este editoriale, l' A. esporie con disegni schematici e brevi spiegazioni il modo di eseguire i cc vari nodi e punti clie più interessano il chirurgo. Data l'importanza fondamentale di ques!i. atti .elementa~i « della. tecnica operatoria, e la 1iecessità per i giovan,i chirurglii di contrarre esatte consuetudini al riguardo, il

«volumetto potrà riuscire di prezioso aiuto. « n1olta parte l' A. ha dato alla descrizione del punto incrociato, per i vantaggi che esso ha indubbiamente « in 1nolte circosta1ize, 1iè ha trascurato i punti e nodi più ordinari. « La chiarezza e il numero delle figure sono poi tali da dare impronta di originalità all'atlante, anche se (( tratta a; argonien to i1idubbiame1ite tutt'altro clie nuovo )).

L'Atlante si compone di 25 Tavole, contenenti 66 nitidìssime figure, racchiuse, ma snodate e tenute ferme con due perni d'ottone, in elegante album rilegato alla bodoniana. Prezzo L . 30~ più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 25,90 in porto franco

Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario all'editore LUIGI POZZI, - Via Sistina, 14 - ROM A


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Roma, 25 Maggio 1931 - IX

Nnm. 21

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f oridato dai professori :

GUIDO · BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI t SOMMARIO. Note e contributi : :l\'I. Faberi : Contributo ailla vaccinazione amt1difterica oon l 'anatossina di Ramon. Osservazioni cliniche : L. Tiberio: ·La peritonite biliare con integflità apparente delle vie ' biliari. L'attualità medica : V. Serra: Moderne vedute sulla terapia. idel morbo di .Aiddison. Tribuna libera : M. Gallinaro: Su un nuovo m etodo di amputiaz.iOJle della coscia e del b.raccio. Sunti e rassegne : ORGANI DIGERENTI: Lowemberg: Le i·n fia mmazioni d0g'lii organi della digestione, eome problema pa.togenetico. - Otto Bsteh : Su·l la conoscenza ·del f.J.em.m one •g astri co. - L. Sa,,n.g uinetti - E. A. Votta: L'ulcera-ca ncro. - J. Mouzon: L'a,limentazione digiunale nel tratta.mento d elle ·u lcere peptiche. - PIRET()l'ERAPIA: F. Marcora: Es·i t i lontani idella terapia ·m a larica nella pa.ra•l i&i progressiva. - H . Glaude e F. Coste : La febbre esantematica prov-ocata e lR sua 1 · uti.lizzazio.a1e per ln. piretoterapia. - G. A. Neyma.nn e S. L. Osborne: La cura 1della demenza paralitioea coll'iperpiressia prodotta dl:'_lla dia~ermia. -. E~IDE1\'IIOLOGIA: N. C. D avis: Gli aeroplam1 ·n el·l a duffus1one delle malattie. ~enni bibtiografici. . . Storia della medicina : Morgagni, maeetro ai g1ovaJ111. Accademie, Società Mediche, Congressi : II Congre66o intern·azionale di TPcnica Sanitaria e di Igiene u.rbandstica. - Società Medi cc-Chirurgioa di Padova. 1

NOTE E CONTRIBUTI. Clinica Pediatrica della R. Università di Rom a. Diret to•r e : prof.

L u 1G1

SPOLVERINI.

Cont1·ibuto alla vaccinazione antidifterica con l'anatossina di Ramon. DoLL. :\IARIO F ABERI, aiuto v. e clott . Go1,Lusc10 G1usEPPE , sp ecializzando (1) .

La Yaccin az io11e antidifterica è orn1ai n ella u a fase di i)ratica Tealizzaz io11e, po icl1è la ·co1Jerta del'l 'anatossina , fatit a 6 anni or sono d a R.amo11 , l1a permesso di estenderne largam ente l'.u so a sco1Jo p rofi]attico. Il i)r eg·io. 111aggio·r e .dell 'a11atossir1a è infatti quello della sua innocuità, ch e, con g i·unto a ll 'ali ro de'J.l 'attività , rende ~a p ratica vaccinal e accessibile a d o~ni 111edico. L ' i11discu a utilità del metodo risulta dalle i1umer ose stati tiche pubblicate dai vari autori, tra le quali .n oi c~teremo solo a lcune 1

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(1 _.\.1 do ll . Golluscio sp elta in parte 1·esecuzio11e clelle ricerch e.

Accademia Mediico-Fisiica Fioren tina. - Società I taliana Fascista .di Stu·di Scientifici sulla t·ubercolooi. Sezione di Roma. - Sooietà Medico-Chirurgica Bellunese. Appunti per il medico pratico : CAS ISTICA E TERAPIA : Forme aborti ve di poliomielite e diaignosi prece.ce ·d ella ma'lattia. ·- Sind·ro.me a c1.1 ta di sezione tra.aversa tota le idel midollo spii·n a le i'll una bambi.n a •con.genitamente luetica. - Le gono1'evrosi. - I postumi nervosi della rachiamestesia: reperto .di piccoli segni ·P iramida li. - Paralàsi ··del .c irconflesso dopo sieroterapia antidifterica. - Oura .della meningite meningococcica oolla pun·t ur·a della ctste'l'Ila. ·- N evra;igia del trigemino e sua ·c ura. - Iniezione epiduTale :iintrasaorale nella 1C11.1ra ·della sci atica. - Il t rattamento tio-crisotera.pico delle 'Poliartriti croniche. - MEDICINA SCIENTIFICA : I rapporti .del diaihete CC'.Ql le m a l a ttie 1delle vie biliari. - .Asfal t o di ipetrolio « Erdolter » e cirrosi d el fegato. - La compos·i zione della bile nelle varie a limentazioni. - VARIA : A quali conidi1lioni il medico .d iviene oommerciamte. POiitica sanitaria e g•ur.isprudenza : G. Sel vaggi: Controvers ie giiuridiche. Nella vita professionale : SeTvizi igienioo-aanitari. Conc.or si. - N omiine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa mec1ica. Indice a lfabetico per materie. 1

d elle più recenti , cl-te riportan o i dati della it1orbiJiLà p er difterite itra i sog·getti inoculati i)reventivam ente. Ada111s, v.a ccinando in Ontario 11.000 b ~n1 bini , co11 sole due .dosi di an atossina , ha conta1ta lo tra questi solamente 17 casi cli difterite, pari .all ' l ,5 %0 , m entre s u 9000 soggetti di controllo , non vaccinavi, i casi furono 103, J)ari all ' ll ,44 %0. Johan e Toms ik , su 11 .000 bambini vaccinati in Ungl1eria ha r egi trato una n1orbilità i)er 'difterite ,d el 0 ,392 %0 , t :o ntrappo~ta a] 3, 85 dei non vaccinati. Loreb oullet e G'()'uunay .in Fra 11ci a, .dopo , 17.000 vaccifila.zioni, ricer carono t ra i mala ti del pa di.g·Jione difterici n e ll 'ospedale degli « enf.ants i11ala·des » la proporzio11e d ei ' 'accinati, e non trova·r ono cl1e 5 ca i i11 bambini ch e a ,,e,ra no ricevuto 3 iniezioni , 10 in sog·getti ·c h e I).e avevano ricevute 2, e u·n a quindicina in quelli ch e n e a ve,1ano ricevuta 1 sola. Una con1missione riunita.. ,i n el marzo 1930 ""'ot1 o g·li .auspici d ella « ociété de P édi a trie » raclu11ò 82. 000 vaccinazioni e egui te a Parig i 1

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IL POLICLINICO

e negli ospedaili, rilevando tra questi $Oggetti olo 50 casi d1i difterite, con la proporzion e quindi di 1 : 1600. Per fare risa.lltaTe il valore dell 'anatossina di fronte agli altri metodi di vacci111azio·n e· possono poi oppor i a lle su·d dette ci fre quelle riportate dal Selig mann , riguardanti 88.000 bambini, inoculati a Berlino con i i11iscugli T .A. e T .A.F., dei qua] i amn1alarono 360, con ·percei::ituale quindi .di 1 caso di difterite su 42Ò vaccinati. , Secondo Friedm.an·n (pure di Ber.lino), la morbilirtà n ei vaccinati in tale maniera corrisponde rebbe a m età dei non vaccinati. Negli Stati Uniti ·d 'America, e propriamente nello Stato di Ne'v York, ove la vaccinazione è stata effettuata n elle migliori condizioni, usan·c:Io i miscugli ttossina-.a ntitossiina, la morbi lità dei ' raccinati è ug·uale a· 1I4 di quella ·dei non vaccinati (P:ark). L 'eloquenza d elle cifre !parla dunque per la suiperiorità del m etodo di Ra mon con l 'anatossina, di fronte agli altri m etodi basati sul1'irnpiego di tossine varian1e·nte modificate o unirte a dosi di anatossina . Ancor più importante appare la questio·n e della vacci.inazione anti.d ifterica n ell e comunità chiu:se, ,ove il controllo continuo del medico rende la pratica n otevol1nente più ~ ffi.cace. Tra i r esoconti a tal proposito .i)u bblicati , cite:riemo quello di Moz·e1r, il quale, iniziato n el 192,5 la vaccinazione nell ' osped.a le n1arittimo ·di Be1~ck, l 'aveva recenteme11te estesa a 3000 soggetti tubercolosi , con forme esterne e' 1oluttive, sen za mai lamentare ii1co11venie·n te a.Jcuno . Ebben e, m e11tre nel 192±-1 925 si er alllo dovu~i lam entare 103 casi di difterite, con 8 mo-rti, nel 1928-1 929, nonostante il continuo arrivo di elementi di con tagio , la n1orbilità si li111itò .a soli 5 bambini , su 1000 r egolarmente vaccinati, tutti guariti po·i rapi·dan1ente e sen za complicazioni . La deduzio,n e logica ch e da ciò può trarsi , è ·cl1e, praticando -la vaccinazione sulla totalità dei ban1bin i di una civtà o d.i una regione, coo la stessa rigorosa tecnica di esecuzione e di controhlo applicata nelle ,~ac cinazioni di intere comunità, i risultati pratici dell a campagna pr,o fil.a ttica .sarebbe1~0 i:nd:ubbiiamen,te sempre più sicu•r i e ma·n ifesti. n punto capitale cir ca la ,-accinazion e antidifter ica con l 'anatossina è quello della durata de·l l 'immunizzazione da essa con ferita, poicl1è tale pu11rto può rappresentare anc ora uno dei ' 'antagg i del nletodo rj spetto agli altri. Quello ch e, per ora, i può dire in propo~ ito è cl1e le più r ecenti indagini 11anno as')

1

1

[ ANNO

XXXVIII, NuM. 21]

sodato il persistere dello stato immunitario nei vaccinati, controllato sulla reazione di Schick, ancora d opo -! anni. Il Ramon , passando in rassegna in un suo . recentissimo ·l1avoro l 'attuale situazione della pratica vaccinale i1ei vari Stati d'Europa, per qua·n to rig·ua·rda l 'Italia ricorda con compiacimento la circolare Ministeriale del Decembre 1929, secondo la quale è stata ufficialme11te riconosciuta J 'utilità dell 'u.so profilattico del1'anattossina . L'A. non riporta tuttavia per l'Italia cifre, come fà per le altre nazioni, parlando solo di n·u me.r ose prove g·ià fatte, te,n d@ti a dimostra.r e l 'innocuità e l 'efficacia del metodo. Ci è quindi sen1bratto non .del tutto su perfluo portare u11 ulteriore contributo al:la questione, anche per il fatto che l 'anatossina da noi scelta ·p er eseguire la vaccin·a zione è stata quella prodotta in Italia dall'Istituto Sieroterapico Mila n ese, secondo i dati fondamen tali del Ramon. Abb~amo vol.u to poi _vacci:nare parte dei ~·­ getti per via sottocutanea e parte per via nasale, allo scopo di avere cifre di paragone sull 'efficacia dei due metodi . La vaccinazione è stata eseguita in due Istituti di Roma, appunto per aver la possibilità, come sopra si è detto, di ,e sercita:re un controllo rigoroso sulle varie fasi della pra tic.a vaccina:le. Esporremo sepa1~ata m ente i resultati ottenuti nell '.u no e nell 'altTo I stituto, confroota·n.do poi le rispettive cifre con quelle riportate da altri ricer catori. I. Nell 'I stituto dell 'Assunta, detto dì Tata Giovanni, so·n o statti prescelti 110 og getti di età <lai 6 ai 16 anni. La r eazio11e di Schic k, pra ticata su que ti con tossina fornita dall 'I.S.M. d ette i segue11ti resulta ti : E tà

Num.

Schick

+

Schi<:k -

+%

-%

4

2

2

50

50

16

9

6

60

40

»

23

8

15

3(.78

65. 22

12-14 ))

44

12

32

27.27

72. ·,3

14--16

»

24

9

15

37. 50

62. 50

Tot ale

110

40

70

36.36

63.64

6·8 anui

8-10 )) 10 12

I 40 soggetti p resentanti la Scl1ick posi ti \ a furono sottoposti alla vaccinazione per mezzo dell 'anatossina, egualmente fornita dall 'I. S.~I. seco ndo la tecnjca indicata dalla casa produttrice. Si i1raticò cioè una prima iniezione d i 1


[ANNO XXXVIII, NuM. 21]

729

SEZIONE PRATICA •

1/ 2 em e., una seconda ·di 1 cn1c. dopo 3 settimane , ed u·n a te·r za di 1 em e. e 1/ 2 d opo 15 • • g1orn1. Tutti indistintam,ente ricevetter o 3 iniezioni. Le Teazioni ·l ocali osservate si li111.itarono a lievi arrossan1enti e turgore sulla zona iniettata, a carattere del tutto fugace. Anche ]e re.azioni generali furo·n o minime, e rap p r esentate da modi co malesser e generale, talora co11 ri~lzo termico non s~perante i 37°,5 C. Solo in llill caso si ebbe febb·r e a 38°, durata poche ore. Tutti i vacci·n ati poterono tornare il giorno dopo alle loro lezioni. A distanza di 3 mesi ,dall'ultjma vaccinazione fu eseguita una reazione di Scl1ick di controllo, con la stessa tecni ca usata la prima volta , e i r esultati furono i seguenti : 1

Numero dei vaccinati con 3 iniezioni

Reaz.ione di Schick dopo 3 mesi

+

40

8

== 20 %

32 = 80 o/o

Dal mese di Magg·io a tutto, il Decembre 1930 n essun caso di difterite, n en1n1eno sospetta, si è verificato tra i vaccinati. II. In un secondo l sti-tuto (I stituto S. Giuseppe), che accoglie numer o n1aggi0Te di bambini, e di età rrelativ.amente più b assa, si sono fatti 2 g ru·p pj, sottoponendo il primo a vaccinazione p0r via sottocutanea, e il. secondo per via nasale. La r eazione di Scl1ick, i}raticata n el 1° gruppo di 223 sog·getti d ette i segu e11ti _risultati: 1

N um.

Età

Scbick

+ S chick -

+%

- %

10

10

50

50

26

55

32. 09

67. 91

104

41

63

39.42

60.58

>

17

7

10

41.17

58. 83

10-12 ))

1

o

1

223

84

139

2-4 anni

20

81 .

8-10

Totale

I

100

62.3~

37.66

I

Per ragioni indipend·enti dalla nostra volontà , so lo in 76 soggetti di quelli a Schick positiva fu possibile praticare la vaccinazione, la quale fu condotta oon le stesse norme ooi si è .accennato per 'il g ruppo precedente, iniettando tutti indistintamente con le 3 d osi. Il controllo d ella Schick fu ripetuto dopo 1 m ese, e si ebbero i seguenti resultati: 1

Numero dei vaccinati

R eazione di Schick dopo 1

m ~ se

~c_o_n_a_i_·n-ie_z_w_n_e__~~~+~~·-_j~~~-~~~ 76

13=17.10%

63

=

82. 90 %

l{i peteremo qua11 to ,abbiamo detto per il 0 I gruppo, e cioè ch e le reazioni locali e ge11era.Ji furono in sjgnifica11ti e fugaci, e che nessun caso · di a11gina difterica fu constatato • • • i1e1 ' acc1nat1. 1

1

III. - Nello s~esso I stituto di S. Giuseppe abbiamo scelto un altro gruppo di bambini, dai 2 a i 10 anni, tutti con Schick positiva, con1pre1n dente 28 sogg·etti r1ei quali ·· la vac. . ' . 01naz1one e stata praticata per via nasa·l e. . ~i è .a tale scopo usato l 'anatossiv.accinJ?.: .ant1.d1fter1co per via nasale, dello stesso I.S.M. , consi stente in una anatossi1n a gliceri:n ata e concentrata nel V1Uoto, ridotta ad un terzo del suo volume .p rimitivo. Data l 'innoouità del} 'ana tossina, non si pratic ò un dosaggio })r eciso, pe~ il fatto che l:a natu.r a stessa d ella via d ' in·tJrodJU.zione rende impossibile il calcolo esatto della quantità .assorbita dalla n1.uc osa. In m e dia sono peTò stati u sati c irca 0,55 eme. ·di soluzione, 'polverizza·n dola in ambedu1e le i1a.r ici, con .u n totale di 7 polverizzazioni per og ni sog·getto, sepa·r ate . da un interva.J·lo di ±8 ore l 'una d.a ll 'al tra • Dopo 40 giorni è stato eseguito il con sueto 0011trollo della Schick, col seg uente risultato: Numero dei vaccina.ti con 7 'poi verizzazioni

2'3

' Volendo -

Reazione di S chick dopo 40 giorni

+ 7

=

25

%

21

= 75

%

ora trarre d elle conclusioni da lle cifre sta ti stiche sopra riportate, risa·l ta subito la differenza ch e corr e tra queste e le altre riferi te cla vari .au tori. È il Ra1non per il prin10, e cioè l 'ideatore .d el i11etodo·, il quale pa.rla ·d el 95-98 % di soggetti 'con1,p letamente im111unizzati dopo le 3 iniezioni regolan1en tari , desumendo ta·l e proporzio:n c da-Ile nun1erose statistich e d ei vari Sta ti o,re l 'anatossina fu u sata per la vacci11a• z1one. Ancl1e autori italiani riferiscono dati identici , e citeremo tra i più recenti Massi e Rossetti , i quali ebbero, analogamente, il 98 % d i .imn1·u11izzati dopo 3 i·niezioni , eseguite però co.n anatossina genuina fornita dal Ran1on. Resta quindi a spiegare com e viceversa nelle nostre esperienze non si riuscì a superare 1'80-82,90 % di Schick-controllo negati, 1 e, pur a,ren.d o in1pieg·ato u11a Leonica identica a quel la dag li altri segui t~. La ricer ca di tale spiegazion e ci è stata facilitata dalla conoscenza di un lavoro recentissin10 di .\ . Pagani Cesa, il quale, pratican-


IL P OLI CLINI CO

d o i1un1er o e vaccinazioni i11 con1unità infa11tiJi di P.ad ova, per m ezzo d ell a tes a anatoss in a d ell 'I . . J\I. da 11oi imp iegata, con stat ò d OJJO Gù g ior11 i dal·l 'ullima iniezione, ch e solo il 76, 4.0 % dei sogg·etti . . i inostrava p erfetlam ente imrnunizzata. · Tali risulta li , co ì cou1cord anti coi n·o ·tri , ci fanno a1)parire ver o in1ile l'i1Jote i ch e il vaccin o da noi u sato, 11el1e d osi preparate dalla ca..,a produttrice , si.a La ]e da aumenta·r e il nun1ero d ei oggetti n ei Ciua]i le 3 iniezioni n on .... iano uffic ienti .a ClQn ferire i1nmunità co111pleta. Lo "' tesso R amon 1an1n1 ette infa tti ch e non sia il caso di parlare di soggetti Pefra tta ri al] 'in1n11unizzaz ione, i)er cl1è, (secondo le esperi en ze <li L. l\Iartin , L o i eau e Laffaille, M. e G. l\1ozer, una qua rta i1J iezion e sar ebbe capace di assicurare l 'imn1u11ità a 11cl1e a ta~ i sog.g etti. Nel.l1a pratica correntie tutta,ria, il prolun;:aare troppo la vaccinazio11e , sottopon e11do i I .tb an1bino a ± iniezioni , ra1)presenter ebbe u n iin con veniente notevole. :t p er ta le rao-ione cl1e i l Ramon dicl1iara di avere insistito a differenti •r iprese st1ll.a ·n ece s ità d ' impiega1~e sen1pre dei campioni di an.a tossina di poter e antig·en o intrinseco abbastanza elevato. I .o st esso A. comu11ic.a a11cl1e di aver ottenuto 1u:11a tos ina molto at ti·va, pe·r mezzo di b1·od o .a base di maceTazio11e non ferm entata e addi zionato a minime p r opo,r zioni di g luc osi o, sì d,a l)Ot er produrre in secondo tempo una .a:n a tossina capace di i n1munizzar e i1l 100, per 100 dei ' raccinati , co1ne ' 'anno dimostrando le e perienze ancora in cor so. Quello ch e t·ut tavia c i sen1bra dover oso ri conoscer e , è cl1e con l 'anatossivaccino da noi ii11piegato le r e.azioni di caratter e locale e gen er ale appaiono assoluta m ente t·r a cu·r abili, tanto da poterne r iconfe1·n1are 1l 'innocuità più p erfetta. ' ' e11endo ora a con i1d e r.ar e ·l a ' 'accinazione p er via n asa le, entrian10 in un campo di maga-iore discordia di vedute, i)erchè accanto ad ~utori cl1e se n e .dichiara110 socl'd is fatti , altri .n·e troviamo cl1e ri portan o dal.i 1neno con vincenti . Lo s tesso Ramon , pur ammettendo che si }JO . . a p er ta] e via otte11er e l ' immunizzazio~ e, so tie·n1e la su p eriori tà d el m etodo )·p oderm1co su quello n a,s ale, il qua le, a suo dire, non sa. . . r ebb c n è pratico, n e' econom100, n e' sicuro. L '.\ . appaia a11zi quest 'ulti1110 a l•l 'a·l tro propo to d a Lowen st ei11 p er n1ezzo di una . po~1a­ ta da app]icar i esternan1ente per unz1on1, e capace di irender e la Schi ck negati,ra sola m en te n el 60- 70 % d ei soggetti . Le i1é, l\farquez~', Len1aire e_ l\Ionm ignant~ · 1

0

[

invece, ·dicl1iar arono di a'1ere ottenuto il 98 % di ris ulta ti Yaccinal i l)OSiti,1i . T·ra g li a utori ita li a ni tr0Y ia 1110 ~g u.a lmen­ te dei fa utori, qua l i il Bocchi11i, cl1e ebbe l '84,84 %; il Perfetti, co11 1'80-90 %; il egre, con l '87 %; ed altri più ~ri ervati n el loro g iudizio, con1c a d esen1pio il F erri , il quale, Yariando la t ec11ica i·n inodalità diverse, non r iuscì a d o tten ere co11 le J1'0},·erizzazi.oni più del 54:,5 %·. Le nostre cifre, per il gru]Jl)O delle rino, accinazion i, d ànno il 75 % ·di i111m1Unizzati, no11 inferiori quindi di molto .a qt1ell e dei gru1)1)i sottoposti a vaccinazione p er via i1)od·ern1ica. Ed a n cl1e qi.1i trovia n10 una discreta concordanza co11 i :risul tati d el P ag·ani Cesa, il quale, u . . a11do lo ste so vacci110 e la stessa tee. i1ica , ebbe, dopo 60 g iorni, l '85 % di Schick n eg-,a tive. Que!lo cl1e in linea .di n1ass ima si può dire, è ch e i p iccoli ban11Jini si a oggettano l)iù fac iln1ente alla p olverizzazione cl1 e alla iniez io11e, "non dimostriand.o poi di risentire il b enr lt,è minimo disturbo d al] ' i11troduzio'r1e del 1'a11atossina per la via d el·]e n a rici. Con cluder'e1110 1tutta, ia dichia1~ando, /in ie111e al F eTri, come sia an cora pre1naturo dare urn . g iuid izio d e.finitivo sulla rinoa.11atos'"'ivaccin azione , I.a quale, a l 0011trario di quanto deYe dirsi })er l 'i1)oder111o''accinaz ion e, non è per ora . .ba ata cl1e su pocl1e ce11tina ia di applica 1

1

Zl Oll l .

RIASSUNTO . Gli AA. rife ri . . co110 i risultati da loro contatati })raticando ·l a ' 'acci11azio11c antidifterica· in gnup1)i di ba1nbj ni raccolti in comunità , in parte d ei qua·li fu u sata la via ipo,der111ica e in i)arte la via ·n asale. Ta li ri ult ati vengono confro11tati oon que1l1i d e1lla letteratura }>iù recente. BIBLI OG R.i\ FI1\ . llA roN. An11. Insl. Pa l ., XLV, setle111bre 1930. .A.DAI\rs. The Pub. lleallh .Tot1rn., febbrajo 192 . J OHAN e To~r s 1K. Rif. jn RAl\ION ( , · . s.) . L EREBOULLET e t Go1rnNAY. Soc. Péd. 1 19 nov. 1929. SELJGJ\1ANN. l)eut. l\'Ied. v''och., 55, n. 27, 1929 . • FnIEDi\tANN. .T al1resk . f. art zl. Forl l)Hd ., 10 ott obre 1928. PARK. J . A. 1\1. A. LXXTX ' 1922. f\l ozrn i\f . e G. Bull. S0<;. ~1ed. Hò,n., 42-44, 192l: . e Presse l\f,~cl ., 1929, 11. 95. MAs sr e R ossETIJ. Boli. Soc. Med. Chir. Brescian a, n. 3, 1930. PAGAXr CESA. Terapia, ottobre 1930. L ESNÉ, M ARQUEzY, L EMA IRE, l\foNl\U GNAN'T. Con11lt. Rend . Soç. Biol., 15, 1927. BoccHINI. Pecliatria, 16, 1928. PrtnFF.ITI. Boll . Ist. Sier. Mil ., IV, 1929 . SEG RE. l\IinerYa l\fedica, n ovembre 1930. FEnnr. Policli11ico, Sez. Medica, n . 11. 1929. l4' \R En1. Pol icli11ico, Sez. Pratica, 1929. I


[ANNO XXXVIII, NuM. 21]

SEZIONE

OSSERVAZIONI CLINICHE. • La pe1·ito11ite bilia1·e con integrità apparente delle vie bilia1·i. (Contributo clinico)

Do lt. LEONARDO TIBERIO - Casal])ordino (Chieii).

-

La casistic.a sulle co 'i dette peritoniti bili.ari se11za perfo,r az io11e ev idente va, oramai, arricche11dosi. rf •utlavia , il proble111a elio-patoge11etico d"i u11 quadro n1orboso, d i ta11ta importanza per I.a ,rita de:l n1alato , })e r i te iii.soluto. Ho credulo i1on g r a dito al le ttQre far conoscere le difficoltà enorn1i tuttora esi ste11ti per u11a diag·no i giu la pre-01Jeratoria e g li esili dellla (c ura chirurg,ica, })Ìutto·"'to semplice u sata nel n1io caso, cl1 'è il egue11te : B. Clori11cl a, cli a1111i 33, cla \ -i1lalfo11si11a, casali11ga, m~ritala. i\lu lla d 'impor tan t e nel gentilizjo. Nulla i1ell 'i11fa11zia. l\fe&truata r egorar111e11te a J 2 nn11i: i11eslruazio11i se111pre J1or1nali per ritmo, quali tà e cruan tità. 1\ 10 an11i: i11fezio11e t ifo1ide. .\ 24 anni spo ò t111 t101110 sano: ebbe 3 figli, viYe11li e sani. ~ [:-ii abor li ; 2 anni fa : lo11sillite acuta fo~licolare cla 111e ct1rala e guari ta subito.. La p., cli cui sono· me<lico cli casa d a ol lre· 5 anni, ha se111pre i11os trai~o i seg·ni di. una 11eurast eniél) ~c­ centuata. Nei pri111i éU di ce111}Jre 1929 con1i11ciò ad accu:::-are ctei rlis turbi con is le nti in dol or e, ora l ocalizzato all 'e1)ignstrio , O·r a cliffuso a tutlo l 'addome ~t1periore , ora insorg·e 11te sull 'ipoco11drjo (lestro e irradiantesi al cl or so,_ a carattere accessional e, senza evide11te rappor~o con i pas ti, acco111pagnato ~ pesso da vo111ito, 111ai <la febbre. O erva11cl o ripet u tan1ente l a p., sia 11ei periodi di cr isi dolorose co·m e negl 'intervallj. tra queste, 11on p.otei Ye nire )11a i a 1111a l og·ica con.clu io1te diagno·stica . L 'e... ame obl)ie t tivo, cfifatto, 11eg·a tiYo }Jer g li or gan i tlel torace, no11 111ise i11ai in e' icl e11za al cu11 a lesione sicura1nente or ganica d ell 1adclo111e : il pun~o co}ecistico ora si presentava dole11te alla presslo11c ed ora 110; Je stesse oscill nz io·uj ll el1 a p·r es&ione clei pur1 Li epigastrici ; qua i 11l.a i cloleBtei il }) unto app e11clicolar e. Il fegat o e la rnilza non si palpar ono m ai . L'esame g inecologico ft1 an ch'esso i1ega livo. Le u rir1e, ripettitan1.ent e o erYa te, semJ)re i1orn1ali. Contribuiva, poi, a rende re più arcluo il probJ e1na diag nostico l a ba se i1euras tenica d ella n1al a tn. Co1tsig·liai , allora, l 'e a1ne radiologico del tubo iiigerente e delle Yie ])iliari , ch e fn eitegui:o dal radiologo dol t . !\fuz.ii di ])e cara., con ri u llat-0 nega tivo per qualsiasi lesio ne organica c11do-addon1 i naJ e. Nella 11o l.t e dal 25 al 20 ge11naio ll. s., fui cJ1.ian1a to cl 'urgen za i11 casa <l ella 1Jazie11te. Quest a e r a i11 preda a forti ò olori aòdo111il1ali con frequenti · cona ti cli Yon1 i to ; er a ~rreqt1 ie t a erl agita ta. J_.'esa m e obiett ivo, reso ol1~ren1oclo djfficile . dallo st a lo. ò ' irreq11ie tezza Il)Otoria d ell a p. , i1011 111e tLeva i11 evirl e11za &peciali pt111t i <lole n1 i n,•11'ad<lome, il qt1al e era le·g ger1ne n te i11traltabile, 11011 1ne teorj co e se11za alcu11a al,~ eraz ione alla perc u ssione. :\"011 febbre1. Pol so 80 . La i11attin a clél 26 gennaio la indron1 e addo111inaJe persisteva. Il 1

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PRATICA.

dolore era r iferilo dalla }Jaz ien te a tutto l 'addo'me. Viceversa la palpazione e la pressione r i svegliavano dolore solta11to n ei quadran ti sup eriori. Indolenti p erfett a n1e11te i pu11ti cl~ l\i1ac-Burney e di Lanz. on Ro,Ysing . Il pol so si mante11eva a 80. Nel pon1eriggio rivedo la }). e trovo il P. a 130 1Ja ltt1te, piccolo, clepressil1ile, co n t. 38°, forte difesa addo1ninale, specie 11ei quadranti superiori., ~Ialgra do 1e preced enti indagini radiologicl1è negative, l a diagnosi di 1)erito nite ac uta da p erfo-· razione s'im1Jo11ev:-i e co n &ig·liai ai fan1ig·liari clel]a p. il rapido1 ricovero in ospedale e l 'inter vento d 'urgenza per sa i,·are l a inalata . L 'operazion e Ye11ne eseguita n el! 'osp edale civile di Pescara, dal cl1irurgo clott . Pier.angeli', da me assistito, 11elle ore 3 del 1nat1tj110 c1eJ 27 gennaio 1929, a cJist anz~, c ioè, di circa 27 ore dall 'inizio d ella sin1lrome perj lo11eale. _4.tlo operativo: e ter e11arcosi regqlare (da notare ch e, prima cl1e que ta si inizì, l a parete addomiI)#le, d ell a p. trova i i11 contrattura ·diffu sa, più accentuaita nei quaclranti superiori. Prima cl1e la narcosi diventi co·mpleta, la contra ttura è localjzzata esclu sivamente stilla metà superior e del retto di d .). In cisione parar ettale cl. Aperto· l ' acldo·1ne, fu oriesce (fel liquic1 o verdast ro, inodore , in abh-011clanza. Peritoneo })a ~jetal e e Yisceirale con gesti. Null a a carico d ell 'a1}p e11rlice e clelle ulti1ne anse del lenu e. Tol etta elci peritoneo. Dall 'estre111ità superiore dell 'i11cisione (margine so•ttocos tale) si eseg· ue un t aglio a baio11etta , com e p er gl 'inter ve11ti sul fegaì'..o . Si esplo·r ano il duo(le110 e lo s ton1aco, ch e son o n ormali . La vesci cola J>iliar e è Lun1efa l ta, t esa, for temente co11~ gest é.t, cop erta qua e là cl i c11iazze cli fibri11a e con.. tinua1nc11te umetta I a di liquido n ellame11 te bilioso. Cer ca11do di s1Jr en1crla , i10,11 si riesce a Lrovare rleJJe p erforazio·n i cvide11ti. L 'espl or azione d el coledoco è 11egativa. -~spiraito 1 con . una siringa comune, il contenuto cl ella cjstjfellea, si es trae bile torbid a G, a vescich e tta Yt1otata, 11on si palpano cal col i. 11 fegato è aurnentato leggermente di volu1ne·1 con glissoni a11a op aca t a e ispessita. 1\.l disotto della ci stifellea si pongono delle lung hette di gar za e al disot to di q u este si fa scivol are u11 le1nbo di epiploon. Nella parte in.f eriore d ell a ferita l ap aro to111ica si piazzano due dre11aggi di g·o1nma, le ct1i estremità pescano nel Dou g las . Sutt1ra parziale ctell a parete . Appena dopo I ' int ervent o si jnietta110, l)er Yia endovenosa 75 c1n c. di coliserum Beh r in g. Decorso post-operatorio n orn1ale. I drenaggi tubulari d el Dot1gl as ven gono ritirali in ter za g iorn ata, in ottava gior11ata le l11nghe.tte di gar za, ch e ven gon o1 st1ccessiva111ente rin11ovate. A d is tru1za di qu~ranta g iorni la p. è completamente g ttarita e. n t tt1a]me11 te, a dist anza di cir~ ca n oYe lnesi , gode )) uona salute. 1

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Quale è 1 e tiolo·g ia e quale I.a patog·ene i d i tale qu.adro morboso acuto? Le o servazion·i e i contributi perimentali che i)ar ecchi autorj , in questi ultimi anni, hanno p0Ttato o·n o tutt'altro ch e con cordi, e tuttavia interessanti. Da una rapida sinte~i, 3 interpretazionj i contendono il campo: la prima, e ·l a m eno· a ccettata, dice, in modo piuttosto semplicis t ico, ch e una ta i b~l iare qual sias i possa portaTe a una transudazione 1,

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IL P OL ICLINICO

di liquido biliare o a ttra"\'e rso vasi bilia ri extraepatici e loro diverticoli , o attra,rer so le pareti d ella c istifellea. o, infine, attrave.r so vasi ab erra11ti de11.a superficie epatica in ista to va· r 1coso (Gr ynfelt) . La secondl3. è quella cl1e pone com e base d ella 1costiitu zion e d el coleperit oneo, oltre il semplice fatto d ella s tasi b iliare, il 'intervento imprescindib ile d i fa ttor i traum a tic i o in fet tivi (il coli è stato isolato daJ liquido bi:liare d'eJ. peritoneo in parecchi casi) ch e provoch,in-0 a lter.azioni , micr oscopi ch e d elle pa reti dei ca:na li biliari , da (Cui poti lo spandim ento biilia re n ella g ran d e si er osa (W olf, Do· b era uer, Urbani). La terza interpretazion e, e secondo m e la più sugge tiva , rifer isce la permeab~llità d elle pare ti sia dei canali biliari extra -epatici ch e della cis tife l·l ea, e specie di quest'ultima, a u n 'azion e chimico-digestiva spiegata d a succo pancreatico r efl'llito, per un mecca.nism o .a n co·r a oscuro·, n elle vie biJiar;i, In un caso, riferito 1da l Ri.ippan.n e-r , l 'esam e chimi•co della b ile, prelev.ata p er p u ntu ra della vescicola n el •Cor so dell 'intervento, rivelò presenza in quelaa ·di tripsina .e amilasi. In un a l tro, d el l 'Urba1n i, quaJe r e1'.>Brto operatorio , furono tirova.te chiazze di stea ton ecro•si n el g rasso m esenteria le, m alg ra d o l 'integ·rità del panc r eas. Non contrasta con tale ipotesii il reperto ·d i bile in fe tta quaillch e volta riscontrato, .p er il fatto ch e l ' inqui namento b atte· r ico del liquido biliar e ·può avvenire secondar iamente p er passagg io di gemni d a organi .a contenuto settico ch e il peritoneo r iveste. 1

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i)er foraz ione, il tag1io para retta:le D. (ch e pern1ette l'esplor azion e delle u ltime an·se del ten ue e d ell 'a ppendice) corrip1leta to da un prolung·an1ento a baion etta dell 'estre.m ità superiore d el1l 'inc isione (in pross~n1ità del bordo sottocostal e), con11e i)er g l ' in terve nti sUil fegato (ciò oh e perme tte di es1:>lora re il fegato , iil duodeni() e lo stomaco) . Il p redo:n1inio d el l 'addome D. n el determinismo' deltl•e 'sindro111i .p er iton eal i a cute giu.s ti•fi ca tale acco1'g1men to di tecnica. RIASSUNTO .

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L ' A. il lustra u·n ca o di per itonite bilia re a cuta senza 1)erfor.azion e, caduto sotto la pro1)ria· osserviazion e, opera to e g uarito. Passa in rassegna le ·va rie inter pretazion i etio-patogenetich e intorno a ta le prooesso morboso, an cora oscuro , e sug·.gierisoe due a ccOl'gimentj: l 'uno sen1.e~ol.og ico e l 'al tro te·cni·co da u sarsi n elle i)er iton iti acute in gen e1,e. BIBLIOGRAFIA. J~ .

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W oLF . Co n.t ribti f"o allo stu d i o de lla p eri tonite biliar e se n.za p erfo r az(one de ll e v i e biliari . Berl iner KJiniscl1e vVoch en schrift, YO} . XLIX, 1912,

p ag. 2354. G. D o BERAU E R . Su la p eritori ite biliare senza p erfor~zion e d ell e v i e biliari . Mitteilungen aus den Gren zgeb icten d er Med izin und Chirurg ie, vol. 24, 1912, pag. ~05.

C. lltTTEIL P eritonite bilia,.e sen za p·erfOrazi on e. _1\.rchiv fi.lr k:linjsch e Chirurg ie, vol. 118°, 1921 , p ag·. 54. H. Bunc KHARDT. D ella p er i tonite bil.i ar e se nza perfo razione. Bei trage zt1r k lin isch en Chirurg ie, * vol . 128°, 1923, p ag . 209. · Lo studio d el mio ca·so vuole, inoltre, porre 2 rilievi , ·d'ordin e sem eiol,o gico l 'urno· e S . 1\fARIN Acc1. Colep eriton eo con integ r i tà appar en.t e de l le v i e bilidr i. Policlinico, Sez. pratico, tecnico •l 'a ltro, scatuniti da l•la rjcca esper ien za 1925, pag. J422 . de l cl1irurgo dott. Pi er.an geli . Il primo rilie- L. lì nuANr. L e colecisti t i filtranti (P er ito nite biliare se11za p erfora.zi on e) . l birl ., 1928, pag. 254P. vo, a tto a faicilitare un po' la ·diagnosi preo·pera toria di sed e e c h e Ya riferito al11.e perito- . RnPPANNER . PPritOnite b i liar e se n za p erfor azio71 e v i sibile. Sch,,·eizerisch e m ediziniscl1e W och enniiti a·cute secon.da rie in g·en er e, rig ua rda il schri ft, YO] . 58°, 1925.

* *

seguente segn o : prima che la mar casi si in.i zi i esiste con trat.tiur a per lo più diffusa di tutta la pare te a ddom in ale, p rin1a ch e la na r cosi diventi com pleta la c0ntrattura è l ocali z~ata e sclusivam e n te al disop r a d el fo·c ola io, da c u i la flogosi peritoneall e di ffusa p r ende orj g ine. Q ues to si11to1na ruoquista uina importan za gr.and e da'l lato chirurgico, pel'Cl1è il chir urg·o g ià sa, con i)resunzio ne di cer tezza , clove ·dirigere l 'esplorazion e evitando da11nose n1an.ipolazio11 i .endoadd-0rr11ina l i. Nel n1io ca so si rn otò u n a contra ttura d ella metà superiore del r etto di 1d e tra . Il cc.onda rillievo, d 'indole tecn ica , jnduce .a lISare, n elle periton iti acute con so&petto di 1

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Ricordiamo l'Interessante pubblicazione : Dott. CARLO IANTORO J . A.seieten~ negli Oaped&ltl Ri.un.tt4 di Roma

SINDROMI D'URGENZA Cause, Diagnosi e terapia .

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' MEDICA L'ATTUALITA ISTITUTO DI PATOLOGIA SPECIALE l\{EDICA DELLA R. UNIVERSIT.~ DI RoMA

Moderne vedute sulla terapia del morbo di Addison per il d·ott. VITTORIO

SERR.~,

SEZIONE PRATICA

[ANNO XXXVIII, NuM. 21]

.assistente.

Sono passati quasi cinquant 'anni .d a quar1do Addison descrisse per il i)rimo « le con.seguenze del morbo ·dei çorpi surrenali >>, e sino a·d oggi il problema della cura di codesta malattia rnJOrtale n,on è stato ancora risolto. Seguendo quel criterio di terapia sostitutiva che la conosoenza della fisiopatologia surrenale logicamente suggeriva, si c.redette dapp.r i1na di aver trovato nell'adrenalin.a l 'elemento capace di compen·s are integralmente il de ficit della funzione capsulare. La maniiestazione più tipica e più ~fficace di questo indirizzo terapeutico è stato raggiunto dalla cosidetta cc cura di Muirhea·d »; quando il farmacolog·o di Creighton pubblicò n el 1921 « una storia autobiografica ·d i morbo di AddisOìD.; n, dimo~trando quan ~o . giovamento egli st-e sso c lassico ad·d isonianù , avesse ritratto dalla 'somministrazione generosissima di adrenalina per via i podern1 i ca, per via r ettale e per os, sembrò veramente che si fo·sse oonquiitata 1u na grande e definitiva vittoria: tera 1

p~utica.

Ma un anno dopo, ·come è noto , il Muirhead moriva con tutti i sintomi della insufficienza surrenale e toccava al Ro\ivntree 'i l triste compito di calmare, col suo ,a.r ticolo « Successivo decorso di un caso ·di morbo di Ad·d ison » tante eccessive speranze. Tuttavia le diligenti e c o·r agg iose ricerch e del Muirhead non furono inutili e la sua cura è tutto.r a applicata con notevole, ·s eppur non Jdecisivo. vantaggio n·elle forme croniche d'insUJfficienza .s urr-enale; cosiochè sino ad oggi, l 'adren.alina ha rappresentato il rimedio principale degli Addisoniani. !Rimedio 'incompleto, ;però,, ,giiacchè •l 'impiego di questa sostanza, se allevia transitori8mente i sintomi della in.s ufficienza capsulare ·e può prolungarne il de·corso, .n on riesce tuttavi.a .a trasform.arlo radicalmente n è .ad imt)edirn e l'esito fatale. . l\'fa, col passar degli ann,i e col progredire d egli stu·d ii , le ·n ostre conoscenze s ul significato delle varie parti oostitutive della capsula surrenal e hanno subìto una m·odificazion.e profond.a ed o~gi si è d 'accord.o nell 'ammetter~ ch e non il midollo. bensì la corteccia sia indi spensabile alla vita , I.a s11a .atrofia essend 0 da sola capace di detern1inare casi mortali di m orbo di Addison. con1e molti Autori · h anno esau·rien.t emente di~ostratQ.

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La m edicina sperimentale ha ripreso allora , su questa nuova ' ria, i .suoi tentativi di terapia sostitutÌ\'a, giungendo .a risultati con creti , alcuni dei quali sono g ià stati vagliati all'app.Jicazione pr.a tica c on un su ccesso ch e, per a lcuni ·di essi, ha ·del miracoloso. II mio DiTettore h.a perciò creduto che potesse riuscire util e ed interessante per quei medici che non hanno dimesticl1ezza con la letteratura medica Americana di conoscere sin da .a desso , e più da vicino, queste moderne rice·r che, che portano una luce nuova nel campo ·della terapia della malattia di Addison ed il cui sviluppo sembra giustificare le migliori speranze; ed .a questo scopo mi ha incaricato di :reldigere codesta comunicazione. :f: noto ·che gli animali sottoposti all 'abla zione bilaterale delle capsule ;su·r renali muoiono dopo pochi giorni, con tutti i segni caratteristici dell ' insufficienza surrenale. Le ricercl1e di numerosi Autori, da Biedl a Swingle, hanno dimostrato che la morte ,i n queste con dizioni è dovuta a lla perdita della corteccia e non h a ·nulla. a che fare con l'ablazione del midollo. ·de·lla .pa[te c ioè che contiene l 'adrenalina ; questa, infatti, si dimo·s tra assolutamente incapace di modificare t' evoluzione -d ei fenomeni d'insufficienza surrenale. Hartman , 'B rownel, Dean e Mac Arthur, nel 1928, hanno ottenuto dalla pars corticalis della ·capsula surrenale del bue un estratto acquo~o, capace di mantenere in vita, per qualche tempo, animali surrenalectomi~zati bilateralm en te. Nel 1929 Rogoff e Ste~art hanno anch'essi estratto dalla corteccia surrenale della pecora e del bu.e una sostanza che ha dimostrato una azione· .an.alog.a ed anche superiore .a quella. di Hartman e dei suoi collaboratori; essi la chiam.arono « interrenalin n. Nel 1930, infine · Swingle e Piiffner, d ella Sezione ,d i Biologia del.l '·Univeirsi.tà di Princetoii (S. U. A. ) sono riusciti, dopo l unghi anni di tentati\rj e . di ricerch e, ad estrarre dalla corteccia della capsula surrenale del bue un preparato di straordinaria efficacia , ·di cui desidero a1)punto occuparmi in modo particoI.a re. Attra,'erso una serie di riprove e di perfezionamenti tecnici ·codesti Autori ·sono giunti dapJ)rim a ad un estratto lipoideo che mal si prestava p er le ricerche ripetute o per applicazioni in serie, poicl1è era mal tollerato, pr0\70ca' '·a la form az ion e di .ascessi ecc .; poi , ad un estratto acqt1oso .dj. grande potenza e perfett.ame·n te tollerato . dagli .animali di laborato• rio. La tern ic.a di estrazion e, rias"l1nta per sommi c:a 1)i , è la seguen te : le g1andole Sl:lrrenali del bue . messe in ghia ccio , sono ·r icevute entro le p rirne 24 ore dalla morte d€ll 'anima1e, e l a corteccia è subito liberata dal grasso e 1

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IL POLI CLI NICO

d all a IJorzione . n1idolla re . Si procede quindi ali ' estrazione d el tessu Lo corti c,ale con a lcool etilico, prirma al 95 % e rp oi all '8U % _u ccessivamente, per 3--1 g·iorni, a te111peratura ambiente. Le sosta11ze es trattive si ·c on ce11trano in vacuo parziale ed il residu o è e tr.atto con b enzen e, poi trattato con et er e di pet1:olio ed a lcool e tilico a 70 %. Viene poi aggi unta acqu a di stilla ta ino a] volume desiderato; si chiarifica e si filtra. La diluizione, variabile a piacer e, è tata gradu,at.a d.agli Autori in m ·o·d o cl1e ogni centime · tro cubico corri_pondesse a 30 gr.~ di tessuto fres·oo; .il suo contenuto solido è di 5-10 millig·ramn11 per cc. s,,ring le e Pfiffner ha nno chian1a.to la S?s tanza così ottenuta « orn1one corticale » in a ttesa di una conoscenza precisa d ella 11atur a chimica e d ell 'azione fisiologica d ei prin cip ii a ttivi in essa rac·chiusi. TuttaYia questo estratto acqu eo conten eva a11cora d e]l 'adrer1alina (0,17-0,.!7 % inmg r . }Jer cc.) il ch e da un lato turbava la inter 1)r etazione della sua .a zion e e d.all ' altro rendeva l 'e tratto stesso i11ut ilizzab ile IJer l 'u o endo\1enoso e intraperitoneale. Utilizzando la tecnica su g·g·erita da vVJiteh orn (u so d el P ermutit ch e è capace di lib era·r e· una ostanza dal suo conte11uto in a.dre11alina) .g·li .r\utori b.anno fin.aln1e11te ottenuto degli estratti a cquosi di corteccia cl1e. per escre stati tr.attati u.n .a (es tratt i 1\ ) o due \70lte (·est.ralli B) con P ern1ut it .avevan o per o, pr.a1ic1amen te 1 l.utto il loro - co·n te11u Lo in .a dren alina. Con queslo e tratto · òno. st at e i>oi })ratica~e d elle rj cer cl1e i}erimentali 1no]to interessanti. Dalo ch e, a ll o ~ t.ato i)resente delle nostre conoscen ze, il sig nificato fu11 zi ona le d ella corleccia ~ urre11.ale è .a ncor.a v,ag·o ed in·oerto, l 'u11ico criterio ap1)rezzab i.l e per cal colare l 'attiv ità d eJle -~o. ta11zc e t1~at tive è qt1ello di osser' are g·]i e·ffct.ti cl1 e e e espli can o ulla durata i11 v ita ·deg·li anin1.ali ott·oposti .a surrena lector11ia bilateraJ.e ; criterio difficile, ch e richied e t e111 po e sforzi , 1n.a ·cl1e, .ad og·ni modo , r a1)1)r·esenta 1111 indice dirett o d ell a loro effetti Ya po tenza . .S\v·inig·le e Pfi ffn ar 1h ra11110 so l topo·st o )llla as1)ortazio11e di e11tr.an1:be le c a]J~t11 e s urre11ali , all a dista11za di una settin1a11a l 'una da]l 'a ltr.a , cani e o-,a tti , mante11e.ndoli l)O j i1e11o .. tesso ~mbi e11te, con lo st esso c ibo ed a lla ~ t e~ ~ a te n11)e1~atura; g·Ji .a 11i111a li 11011 tr.atta~i 11anno ,-is~uto i11 n1e dia dai ± a i 1-1 .g iorni, q ue1] i t 1'.attati co11 l 'estratto cor ticale i11vece (alla <lo ~ e di 0,5-1 cc . per J(.g·. di_ peso al g ior110) da -tO .a :SO g io r11i. dura11le i cru.ali si mostrava110 ])erfetta n1 ente Jlor111 ali , ecl in tutto ide11tic i agli .an i111al i i1on 01)erati; al cuni anzj cr ebbero di J)€SO . l\f ol ti .a11 iJ11al i furo110 Yol ont ari ame11te isacri fica ti al 50° a iorn o nel dub]Jio c'l1e es is les' 1

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e del t essuto surrenale accessorio; esso però 11011 fu trovato 111ai. Infine gli Autori h a 11no 'olulo sp eri1nen. tar e la potenza curativa del loro e ~ tratto som1ni·11is trandolo per via e11do' enosa in .a11 i111ali ch e, per es ere s tati sotto1Josti a su·r re11alecLor11i.a bilater ale, e rano g·iu11ti ad un g·rado estren10 d 'in ~ uffic i enza surre11ale : entro _ettantadue •ore, questi a nimali ,~on o tornati {dal loro, stato corr1atoso a co·n clizioni di vita co ì normali « ch e n o11 sarebbe Lato possibil e distinguerli da animali non op erali ». Ques to magico risultato è stato ri1>e tuta1nente ottenuto negli ·s tessi anin1a li , sospend.endo e ripren·d en.do .al terna ti\1a 11~&nte .la somministrazione dell'estratto. La quantità di adren.alin.a co ntenuta i11 qt1 es ti p r eparati er.a così se.ar sa c11e era lecito pensare ch e ess.a non avesse a lc u11a 1)iarte 11ell 'azione esplicata dag·li estratti. · Fin qui le 1·icercl1e sp erimentali; n1a g li e tratti cortiiea]i ·so110 stati IJr o, rati a n che in prati ca, otten endo - a giudi·care !dalle prin1e d o.cumentazioni cliin ich e t111 ri st1l tato dcg-110 • d ella massima att en zione. Hartmann e i suoi collaboratori 11anno so111ministrato .a] te dos i del loro p·r epar.ato (10.0 e ]) ÌÙ cc. al g iorno) con qualcl1 e u ccesso : RoO'O ff e Stevvart, n el 1929 hanno rj ferito di _ctte casi di morbo ·d i Addi son , cui era stato d.a to. n on sap1>ian10 a che do ~ i , la loro « i11terrenalina » p er lun.g·o p.eriodo di tempo; in tutti i casi, ed in un o specialrnente. fu osse rYato un mig lioran1.ento le nto e p·rogressivo delle forze, un ' a tte11uazione lg·radu,ale dei ·di ~ turbi a cari·ç o ·dell 'apparato diger ente, e un J:isali1~ lieve d ell a 1Jr ession e san guig11.a . Ma più r aJ)Ìda, più efficace e più co11vin cente a PlJa.r e I 'azione ·degli e . .tratti dei fi ... iolo g i ·di Princeton; n el mag·gio 1D:30 il Ro,vntree, ·l ' illus tre endocrin ologo dell a . C:linic.a Mayo a n och.cst er , di sp era11<lo orn1ai di s~ l ­ vare u11 Add iso11ia11 0. g ià c ur~to con genero e somministra-zioni ·di adrenali11a (Mui.rl1ead) e che .allora si trova va in un o stadio act1to di i11. uffic ienza surrenale, telegrafò .a Pri11ceton, cl1ie.de11do l ' in,rio imme qiato di cc orm,011r cortical e »; qu e ... to fu mandato in ac.roplano, ei g iu·n e in t empo a capo,'olger e i11 trentasei ore la situazione, facendo sco1111-) arire l'a ste11ia gr,avissima, la nau . ea ecl i] , ·omito, ritornare l e forze ecc. ; data la J)iccola quantità del1' estratto inviato, non fu J)OS~ ibil e conti11t1are a lungo la c ura, e venne all ora ripresa q11eJJa di Muirl1e.ad ch e .aveva però fallito dinna nzi all a cri si art1ta ; ql1esto st es:-'o lllalat o Yenne p oi trattalo nl tre volte. in corriSJ)Onde11z.'1 con r>eriodi <li riacuti zzazione. ron I 'estratto di Swingle e Pfiffner, ritraen clon e sempre ' ranta,ggio n etto e in1m e-djato. D.a .al]or.a R o,,rntree e Greene hanno avuto occasione di ap1)'li car e in altri ~e i casi lo ~t es­ so trattam ento , e ogni ' 'olta l ' uso d ell'c, tTatto corti cale d e tcrn1inò ln sron11)ar a della na111


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SEZIONE PRATICA

sea, del vomito e ·clella diarrea, e il passaggio rapido dal senso tipico di astenia e di apatia a·d uno stato di euforia e di benessere, per cui i malati dicevano di sentirsi forti, vivaci, cc full of pep ». La posologia seguita dai" Clinici di Rochester è di 10-20 oc. al giorno; ma anche ·d osi complessive di 20 cc. son,o state so·m ministrate in una sol volta, senz,a alcun disturbo. Tutti questi risultati, pe~r quanto di son1mo interesse, non possono e non debbono . consid era.r si decisivi , anzitutto perchè si tratta ·di casi ancor troppo recenti, e poi per ch è le difficoltà incontrate (anch~ dal nostro I stituto) per ottenere adeguate dosi dell 'estratto, hanno sinora n ecessariamente limitato l 'esperienza terapeutica a p eriodi brevi e discontinui di cura. Noi non sappiamo, perciò, quali siano .tutte le proprietà .e le capacità del! 'estratto; noi non sappiamo, in altre parole, quale possa essere l 'effetto di una sua somministrazione regolare e prolung.a ta, e .se veramente essa sia capa·ce di ripo·rtare per sempre l 'Addisoniano in condizioni di perfetta sufficienz.a surren.a le. s.e le trattative, attualmente in corso· presso il Consiglio di Farm,aci.a e Chimica dell 'Associazione Medica Americana, avranno buon esito, il prodotto sarà messo in commercio e allora saranno possibili più larghe esperienze. Intanto si può di re con certezza che l 'estrazione ·di una sostanza attiva dalla ·corteccia surrenale, ad alto e pronto valore curativo , rappresenta un progresso terapeutico di altissimo interesse; se le esperienze successive confermeranno· questi tprimi risultati, il morbo di A·ddison avrà cessato di essere una malattia fatalmente mortale (1). Rom,a , 25 aprile 1931-IX. RIASSUNTO. L ' A. riferisce sulle moderne ricerch e sperimentali e cliniohe id i alcuni AA . Americani, destinate a curare :ra·dicalmente il m. di Addison con l ' llSO di estratti della corteccia surr _ena1e. 1

LETTERATURA. · (La letteratura è strettan1ente limita ta ai lavori Americani pit1 recenti). HARTJ\'fAN, BROWNELL , HART1\'1AN vV ., DEAN e MA c ARTHUR. Th e Hormone o/ Adrenal Cortex. Amer. Journ. Physiol., 86, 1928. · (1) Durant~ l a correzione delle bozze di stan1pa 'Siamo vequti a conoscenza di lln importante arti.colo del prof. E .. Levi su questo S4tesso· argomento (Fisio logia e Nledicina, 4-1-1931); in esso l'Autore rileva l 'importanza di codeste· ricerche e si pro-pone di diffonderne - e tanto più autorevolmente di i1oi -- la CQ1noscenza tra i medici ; i brillanti ri s11ltati ottenut! da. Bali e da Greene sono una ulteriore conferma d ella r eale efficacia degli ~stra1tti corticali nella cura del m. di Addison. 1

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Ii ormone of the Adrenal Cortex. Science, 72, 1930. Mu1RHEAD. An Au~ograph 1-Iisto r)· of a case oj AddisOn's disease. Journ. 1\.meric. l\iledic. Assoc., 76, 1921. RoGOFF e STEWART. Studies on Adrenal lnsuffic_ i ency in, Dogs. VIII. Tl1e su r vival Period on adrenaleclomized Dogs. Amer. J ourn. Phys., 88, 1Q29 .. Io. In.; Suprarenal Cortical Extracts in Suprarenal Jnsufficericy. Journ. Am,er. Medie . Assoc. 92, 1929. , RowNTREE. Subsequent Course Of a Case of Addison' s Disease. Ih~d., 79, 1922. RowNTREE e GREENE. Tlie Trcatment of Patients with Addison' s Disease with the « Cortical Horrnone » of Swingle and Pfiffner. Science, 72, 1930. Ro"\VNTREE, GREENE, S\VINGLE e PFIFFNER. Addison's Disease. Exper ience i1i Treatment with various Sup r arenal Prep arati ons. Journ. Amer. Medie. Assoc., 96, 1931. S\.YINGLE e PFIFFNF.R. .4.11 aqueous Extract of the. Sup rarenal Cortex w liich maintains the Life oj DilateraLly .4.drenalectomized Cats. Science, 71, 1930. In. In. Forther obse_rvations on adrenalectomized Cats treate<l whith an aqueous Extract of the Suprarenal cortex. lb id., 71 , 1930. In. In. Studies on Aclrerial Cortex: I) The Effect of a lipOid Fraction up on tlie Li/e-span of Adrenalectomized Cats. A1ner .. Journ. of Phys., 96, 1931. In ~ In. Stu,dies on Adrenal Co r te:i:. II) A n aqueous E x tract o/ ~he A clre1tal Cortex whic li m aintain s the Li/e of Bilaterally Adrenalectomized Cats. Ibid., 96, 1931. In. In. Studies on Adrenail Co rl ex. III) The Rev ival of Cats prostrate frorn Adrenal Jnsufficiency ivith an aqueous E xtract of Adrenal Co rt ex. lbid., 96, 1931. HARTl\IAN

13ROWNELL. · Th e

Prof. CAETANO BOSCHI dell'Osp. Pro'V. di Ferrara; Doo. di Neuropatologia r..ella R. UnJ.v. di Padova

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oott.ssa MARIA CORI del Repa..rto Neurologioo della Poliambul. Med.-Ohir. di Ferrara

COMPRESSIONI MIDOLLARI · Rilievi clinici e guida diagnostica

SOMMARIO. - Prefazione. - Definizione di « compres· sione midollare >>• - Richiami anatomici. - Anatomia patologica. ~intomatologi.a .: Sintomi della. c~· pressione e~tram1dollare. Poe1z1one della comprees10n e rispetto al piano orizzontale. CompreeS!i.oni extramidollari a sede intra- o extrad·urale. Compression·i da cause intrami·dollari. Differente sintomatologia a norma deH'altezza. - Esami sussidiari : Studio m anometrri.oo della tensio:ne del « liquor" · Puntura l om· bare. Se~o di Queckenstaedt. Prove dii Queckenstaedt· Stookey. Inrd.ice di pressione. Prov.a di Ayer (e ·di B os chi). Esame del « liquor ». Bea.me del <( liquor»: dop·p ia puntura. Prove radiologiche 1diir~tte. Prov?i del lipiodcl di Si.c ard e Forestier. - Casi personali. 1ndirizzamento diagnostico : Diagnostica differenziale. Diaignoot ica di natura. - Decorso e prognosi • - Cura. - Conclusio.ni·. Bibliografia. Volume di pagg. VIII-128, nitidamente stampato, con 28 figure in nero e 2 a colori intercalate nel testo. Prezzo L. 1 8, più le speee postali di spedizione. Per gli abbonati al <( Policlinicou soleL. 16,50 à.n porto franco. Inviare Vaglia a ll'Editore LUIGI POZZI. Uffi<>io P ostale Suceu.rsale di~iotto, ROMA.


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IL POLICLINICO

TRIBUNA LIBERA Su un nuovo metodo di amputazione della coscia e del braccio.

[ANNO XXXVIII, NuM.

SUNTI E RASSEGNE. ORGANI DIGERENT I . Le infiammazioni degli organi della digestione, come problema patogenetico. ·

Riceviamo :

1F irenze, 2 maggio 1931. Ill:mo Signor Direttore, (LowEMBERG. Med. Klin. , n. 11, 1931). M'affido alla sua cortesia per.e hè, in omaggio alla veir ità d.ei ·fatti , · voglia p ubblicare nel L ' A. ricoiftd:a che I.o stomaco e le parti .alte suo pregiato g iorna le quanto segue : dell 'intestino t~nue sono povere. o addirittura cc Dopo aver letto co n grailide interesse la prive ·di germi, i.n contrasto c on le parti più n ota del dott. Lazzeroni nel n . 10 del Policli- basse : anche niella cistifellea e nel pancreas la nico, Sezione Prati.ca, corr. ann·o, « SUI un fior.a è sca;ns.a o 1a&s·e nte. Nella gastrite anaci da alcuni AA. hanno tronuovo ·m eto do di .amput.azio.n e della coscia e del braccio », ho dovuto oon stata,re com' egli ';ato colibacilli e streptococchi; ma la maggioabbia i11volontariame11te ·dimenticato di segna- ranza è concorde nell 'af fe·rmare ch e tali gerlare n ella sua succinta esposizione come tale n1i sono rarissimi, e, d 'altra parte, si sa che anche· i prodotti tossici della decomposizione mie todo, si.a .s tato con cepito e più volte prati- delle albumine, giunti per via ematica, poscato fin dall 'aprile 1924 dal prof. Teodoro Sto- sono de terminare una gastrite . ri, Chirurrgo Primario ·del R . A·r .cispedale di · Nelle infiamm.azioni dell 'intestino tenue preS. Ma·r ia Nuova in Firenze, proprio nel periodo don1inano coli.bacilli eld enterococchi: ' ran ·der in cui il dott. Lazzeroni prestava seirvizio co- Reis , in ·due c asi di settico-tossiemia enterom e assistente ed il sottoscritto come aiuto nel- gena, ha trovato degli streptococchi emolitici_ Nell'ittero catarrale vigeva, sin dai tempi di la Sezione chirurgica. La nota sop'r,a citata espone per sommi c.a1)i, N,a unynn il concetto cl1e si trattasse di t1n 'inn1a con assoluta esattezza, la su coessione dei fezi.one enterogen.a da colinacillo; studi mot e1mpi d e11 '.a mputazione, ·seco,n .do i1 metodo di d.e~·ni hanno dimo·s trato che il duodeno prese11ta in questi casi la sua solita scarsità di batteStori. Di .nuovo contien e il parti.cola.re di seri, conferrnando co·sì la teoria « e patogena » g n.a re sulla cute dell '.arto col nitrato di ar- di questi itteri. , gento il livello della sezione ossea e quello Nelle malattie .delle vie bilia·ri, il r.eip erto batdell e p arti n1olli ed .anche l'applicazione del teriologico è ·dominato dal colibacillo « il g ran tu·b o ·di drenaggio n ella ferita longitudinale ' parassita n; la sua azione patogena è faYorita piuttosto ch e in quella del moncone . dalla stasi della bile ; m.a g·rande importanza va pu:(e data al gru·p}JO del tifo, che giunge per È evide·nte come tali dettagli non possa no infirmaire la so·s tanza ·della originalità del via ematogena, discendente. La presenza di streptococchi, ·che si riten eva metodo, ed io son certo che il dott. Lazzeroni per l 'affetto e la devozione sempre dimostrati eccezionale, va oggi considerata assai frequenvevso il Maestro, mi sarà grato di q·u esta ·do·- te: è merito del Mayer aver ·d imostrato ripetutamente I 'esistenza di ente.Tococchi nella bi.le. verosa r ettifica. I reperti batteriologici ottenuti col sondagVoglia, signo·r direttore, gradire i miei rin- gio ·duodenale si accordano perfettamente con gr.azian1enti ed ossequi quelli ottenuti direttamente n elle operazioni: colibacilli e streptococchi dominano, e, accandev. mo Dott. MARIO GA·LLINARO. to a loro, in quantità minore, si possono tro' _.,. Di eccezionale import anza : vare bacilli di Friedlander e dell'influenza. ·prof . Dott. LEONARDO DOMINICI Nelle pan creatiti si ha in g·enere lo stesso reDocente di Patologia, Chirurgi.a, Clinica Chirurgica perto delle ·colecisti ti, d a to l 'intimo rapporto tra e Medic-ina Operatoria nella R. Uri.ivereità di Roma. le due infezio·n i a meno che non si tratti di PICCOLA CHIRURGIA forme purulente, ed allora si trovano streptococchi piogeni giunti per via ematica. E CHIRURGIA D'URGENZA Prefazione del prof. Roberto Alessandri • . Una grande quantità di b.atteri - compresi Un volume (n . 16 della nostra Collana Manuali del si trova n ell 'appendicite : gli anaerobii « Policlinico ») di pagg. IV-452, con 225 figure iintercalate Aschoff vi ha tr·o vato· rd ei ·diplococchi, e, ;r:ecennel testo, nitidamente sta.mpato su carta eemi:patinata ed artisticamente rilegato in piena tela inglese, con intemente, sono stati osservati e streptococchi scrizioni eul piano e sul dorso. Il libro è elabarato con piogeni e bac. della difterite. criteri di assoluta praticità, e .corrisponde in tutto aJle esigenze odierne dei medici chirurgi -00.ndotti dei gi<r K. 1\feyer, .in numerose ricerche, ha però isovani laureati e .dei lau.r eandi. - Prezzo L. 5 6. - Per lato, qua.si sempre, degli enterococchi , o strei n06tri ab bona.ti sole L. 5 2. ptococchi intestinali; per quanto rig uarda gli ln-Ware Vaglia all'editore LUIGI POZZI • Uffici<' a naerobii, essi sono stati trovati in tutti i casi Poetale Buccu.reaJe diciotto • ROMA. 1

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di appendicite grave e di peritonite d 'origine intestinale. Anche per la patogenesi de lla colite è stata data importanza a tutta I.a flora in complesso, e agli enter ococchi in particolare. Concludendo, perciò, n oi veniamo a incontrare sempre 4 gruppi ·di batteri; il tifo-colico, lo s treptococcico, I.o stafilococcico e l 'anaerobio: di questi gru ppi , il primo e l 'ultimo hanno un 'importanz.a d o·min.a nte: in qua nto agli enterococchi, si è riusciti a differ en ziarli ne ttamente dagli a ltri streptococchi, e va loro attrib:uito un certo s ignificat o patogenetico n elle inala ttie delle vie biliari e d el sistema u rogenitale: in questi ultimi tempi sono stati descritti casi di sepsi enter-0coccica, e son o stati trovati enterococchi n el sangue, in casi di poli.artrite e di endocardite : tutto questo conferma definitivamente il loro potere patogeno. Con ciò non si toglie val ore a lle infezioni strepto-stafilococcic'h e, ch e conservano tutto il loro signi,ficato quando si t:r.atti di un ' in fez ion e ematogena discendente. La teoria di Rosenow sull 'esistenza di streptococchi .specifici come agenti di col.ecistite, appendicite ecc. è a.ss.ai interessante, ma n ecessitano ulteriori ric-erch e. Questi ·dati di fatto sono stati u sati d alla clinica a scopo tera·p eutico; e W einberg ha l'uso di iniettare, n ei casi di .appen·dicite grave, prima e dopo l 'operazione, sieri polivalenti di anaerobi i , colibacilli ed enterococcl1i . Inoltre queste nuove conoscenze batteriologich e ci aprono la via a lla migliore comprensione di molte .associ.a zioni morbose addomi nali, come la gastrite anacida, la colite, I 'appendicite cronica ecc. : un .anorm.a le mutamen to d ella flor:a duodenale p,u ò signìficare il prin1·0 tempo ·di una infezione ch e, risalen.do, colpisce il pancreas o· le vie biliari. Con questo. n aturalm·ente, n·o·n si vuole .attribuire alla flor.a duodeno-·digiu.n .a le, la paternità di tutte l e affezioni ·che colpiscono que. ti org,anismi : soltanto è n ecessario sapere ch e importanza h a questa flora, e come il suo studio sia necessa.rio. V. SERRA.

Sulla conosce11za del flemmone gastrico. (OTTO lfsTEH. Zent. f. Chir., 1930, n . 50). Può pre en ta1;si sotto .du.e forme, di flem ~ mane acuto con un inizio b·r usco e con ·p rognosi infau1ta e flemmone sub.a cuto cr onico, scar so ·di sinton1i .che clinicam ente può es'Serie S1cambi.a to col cancro d eJlo stoma.c a. Questo l1a t111 decorso lento con dolore di peso ,a}l 'e1)i 0'.a strio . vomito, ·c achessia e con un r eperto radiologico di infiltrazione d:ella parete. Un caso il1lu trato d all 'A. app·a rtiene ~ queta econda fon11a: i trattava ·di un u on10 di 66 anni che nel 1922 era stato operato ·d i colecistectomia e da ±

mesi presentava disturrbi gastrici acicom·pagn.ati da perdita di peso (18 Kg. ) con Wassermann n egativa. U.n primo 'esan1ei Tadiol o.g ico non JTece notare alcuna a l terazione tranne una ipertbnia dello stomaco; un secondo esame fece rileva·r e i segni indiretti di u11 carcinoma. Al1' ope:razio·n ie .si tro·v ò :un .in1duri'm,entol ·dello stoma,co spocialme11te verso la piacola curvatura e l 'antro , 1p er cui fu praticata una resezione ·Subtotale ed un 'anastoim o,s i alla Bi.llroth II tr.ansmesocolica . L 'infermo u scì g;u.a1~ito dopo 1 mese·. L 'esa:me de1 pezzo fece n,oLare u n 'uJ.cer.a d ella piccola curvatura ed un forte ed e1na d ell·a sotton1·u cosa 1con un notevole ispessimento di ffu,so. Ali '·esame i stolog ico (E1~dheim) s i no.t ava una infiltrazione rotondo cell.u'l.are di tutti gli strati compre·so quello mu colare e punti n ecrotici comp r en·denti la muco a e I.a sottomucosa con s-equ estrazio·n e di te uti e infiltra ... zione circostante, trrormbosi vasale . Si mettev.a no in eviden za b atteri specialment~ ba1cilli Gram... po~itivi. Così la lesione venn e ·d efinita con1e un flemmone ci1rc oscritto, idio·p atico, cronico. che pu? avere ~elazion.e pia togenetiql co·n run.a gastnte, determinata dial lungo abuso del] 'al co·o1. Cq·~e opier.azione di scel ta è da preferire la r esezion e ohe anch e nei casi acuti dà buoni ri1sultati (su 17, 12 gu arigioni Finsterer) ch e ono anc.ora migliori nei e.a i di flemmone croni co (8 casi tutti g uariti secondo I.a stat~stica di Haber er). R. BRANCATI. 1

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L'ulcera-cancro. (L . SANGUINETTI - E. A. VoTTA. Archivos Ar-

gerit. del Aparato. Digestivo y niztricio,n, Tome 6, n. 2, 1931). Sotto questo nome d ev·e inten·der si ogni ulcera cronica che avendo evoluzion.ato p·e r ur1 certo numero di anni com e un 'ulcera classica, .p ren.de poi un 'altra ·direzione trasfoTm.an,d osi in neoplasma . Questa entità clinica fu molto discu s.s.a e posta in dubbio : taluni AA. affermarono doversi parlare di cancri ulcerati: oggi dopo g li studi clinici ed anatomo-patologici I 'ulcera .cancro ed il cancro ulcerato sono <lue entità perfettam ente differenti. Bench è eccezionale, lo sviluppo di un cancro sopra un 'u,lcera è un fatto con statato, questo anct1e se non vogliamo te.n er conto d ell 'opin ione d ell o Zenker e dell 'H.au.s er i quali o.stengono, iche ogni c.an·cro parte da un 'ul cera. La frequenza .idei.la lesione ·u·l cero cancero· .s·a è difficile a precisare : Osler e Mc Cre.a danno quattro casi sopra ce:n tocinquanta con antecedenti ulcerosi evidenti. Wilson, Mc Carthy, Moyn iham sostengono c h e il 70 % dei can cri pren.do.no la loro origine in ulcere abbandonate alla propria evoluzione; ~1.ayo sopra una seri e di 116 casi ope1

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738.

IL

POLICLINICO

rati con diagnosi di ~arcinorna gastrico, trovò il 79 % di a.ntecedenti. ulcerosi. Mc. Carthy della clinica Mayo sostiene che il 72 % delle ulceri si trasformano in cancro. È evidente che di fronte a tante opinioni piuttosto esagerate altre ne es.istono in senso con~ trario ed appartengono in genere ad anatomopatologi: Aschoff, Eving, Kongetzny ecc. Niels.en dopo aver seguito 221 casi di ulcera, per 2-9-10 anni, non ha osservato un solo caso di cancro consecutivo. Si può con chiudere con Hartn1ann e l{éna ud che lo studio minuzioso e preciso delle lesioni gastriche fa affermare che la grande m .a g.g ior.an z.a ·delle ·CO·sidette u.lcere-cancri .sono cancri ulcerati e ch e lo sviluppo di una neoplasia sopra il bordo di un 'ul cera cronica è una eventualità relativamente r.ar.a, e con A choff, Lub.a rsch e St:ron1eyer dobbiamo dire che occorre riservatezza nel parlare di cancerizzazione secondaria. In g)enere l'ulcera-ca·n cro è frequ.ente nel1'uomo e fra i 40-60 anni. La lo calizzazione è n·elfa piccola curvatura od in vicinanza del piloro. La sintoma tologia n elle ulceri cancro prende rapidamente l 'aspetto di ulcera grave. Si ha un primo perio·do corrispondente all 'ulcera, un secondo al cancro, un terzo intermediario o d.i transizio.n-e c.aratterizz.ato da ll'aggravamento d el dolore ch e si fa più prolungato, ·p iù frequente, da intermittente, continuo, vivo, per lo più resistente al trattamento medico. L 'app e tito prima intenso, dimi.n.uisce. '\7om iti più frequenti, ,più .a bbondanti no·n portano a lla calma come nell 'ul ce.r oso. Il liquido vomitato è acido: si hanno pic~ol e .emo.T ragie, frequenti an·en1ia, dimagramento. Hayem distingue quattro forme cliniche: l ' ulcera ·Cronica cancerizz.ata , il cancro c?ns.e?utivo ad un ulcera apparentemente guarita, il cancro consecutivo ad un 'ulcera detta atipica, ·i l cancro impiantatosi sopra un 'ulcera la cui esistenza non era sospettata. Gli es.ami successivi del succ:0 gastrico dimostrano una progressiva discesa dell'acidità liber~,· pe.rò sen~a ·sua completa scomp arsa, se non f·-= -tard1,'amente. - La diagnosi precoce d.i questa infermità è quasi. impossibile. Le cellule cancerose seguono d1 preferenza la via linfatica perineu•r ale: perciò .sono inten si i dolori degli -infermi. La lesione cancerosa si origina nelle glandole ·del bor.do dell 'ulcera : di qui invade i diversi strati d ello stomaco assumendo il tipo di epitelioma cilindrico o cilindri co cubico; epitelio111.a c ilindri co polilJ)lorfo; epitelion1a a cellule disseminate, infiltrato, diffuso; epitelioma n1egacellulare; epitelio,m a a ·piccol e cellule ci1in1driche; epitelion1a a cellul e vacuolatri; epit elioma coroideo; epiteli on1a diffuso mucoide; epitelioma secernente. 1

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~{ONTELEONE .

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L'~limentazione

digiunale nel trattamento delle ulcere peptiche.

(J~ MouzoN .. Presse

Médicale, -10

gen11 . 1931).

Einhorn per il ,p rimo raic comandò, or sono 20 aruni, l'alimentazione duodenale per il trattamento delle ulcere de·l lo. stomaco e del d.uQdeno. L 'afimentaz.ione duodenale non è però entra:ta nella pra.tica corrente sia p~r il peri·co1o di emorragie dovute ad escare pro•dotte dalla lfl.IDga ipenmanenza del~:a. sonda nel duodeno, sia p1er, ~l fatto che tale metodo no11 mette co·m pletamente in riposo lo sto1naco ed il duodeno ·p oichè ~a ·p arte ·del pasto riflui sce in alto. Per ovviare a tali inconvel!l:ienti è sta~ proposta •l 'alimentazione digiUJilale, sostituen·do alla sonda ·di· Einhorn una sonda più sottile, più molle, meno• tra·un1atizza,n1te pe.rj ·l a · rrilucosa . In·troducendo la sonda fino .a l ·digiuno, non si .p roduce mai reflUJss.o nè vien1e eccitata 1per riflesso la secrezione g~stri­ ca. La nuova tecnica si ·differenzia dal vecchio metod·o ·di Einho m isolo per la posizione de~l 'oliva, che deve Taggiungere il digiuno ed oltre1p assare ~ 30-50 cm. la lesione. · La son•da, di caoutchoru·c vul1canizzato a caldo, deve aven~ una lunghezza di m . 1.50 e un caJ.i1bro i.n tterno di I mm. Essa porta dei segni a 45 cm ., entTata ·dell'Oliva neill·o stomaco, a 90 cm., entrata nel duodeno, poi a 100, 110, 120 e 13·0 .cm., differenti stadi di progressione nell 'int;estino. L ' ol1iva deve essere stretta jn n:odo .ch e p·o ssa pen~t:r.a.re facilmente nella' narice. La tecnica de1ll'intro duzio.n e della sotU1d.a è quella del sondaggio d.uodenale. Penetrata la son·da .n el duo1deno., si arresta per ·u11.a rnezz '.ora _1 '.introduzio.n e, che poi viene ripriesa lentam~nte in rnodo da raggiungere in 2-3 ore il se.g no 120, .che co·rriStponide general1n ente alla posizione vomta. Accertato che la son1d a è arrivata ~l live1l·o giunit o, si inizia l 'introdJUt.ione del pasto. La razione quotidiana di pappa nutritiva è, eco11do la forn-i.ula di Henni.ng·, la segt1ente per :un so1g getto ·di 60 I<.g.: 1200-1300 eme. di latte, 6 uova, 50 gr. di bJUrro, 30 g;r. di farina di frSUJmento, i 1ll succo ,di nlezzo limone, e 500 gt. <li zuochero. Questa razione, introdotta nel digiu1no, è b en toller.at.a . La pa·p pa ·deve essere ben passata in modo che non r e tino grurni ch e potrebbe ro o·tturare la sonda . La pappia l)Otrà esisere soimmà.nistrata a piocole porzioni ogni ora oppu.r e tripartita in 3-4-5 pasti. Per cal.mare la se.te si darà ·del thè ·l eggero, del] 'acqua o del · succo di frutta. La pappa de,re essere introdotta lenta111e11te, senza esercitare forte .p ressione. Dura11te iil tratta.m ento, che sarà continuato da dt1e a quattro settimane, non si produce se111sazione di fame. Gl.i i1nfern1i perdono qual· cl1€ Kg._ di peso nei pri.mi giorni, i11a una 1

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,·olta . ripresa . l 'alimentazione boccale, rig uadag11.a110 Ta·p idan1ente ~l ·p eso perduto. Il pninci·p ale i·n1ci dente al qu,a l e può. dar luo .. go J'alimentazione di·g·iuna le è Ja ·crisi vagale, cl1e si m .ani festa con coliche violent e, nausea, a11goscia precoridiale, .p a1lpitazioni , oppression e, pallore, crisi sudorale, astenia profonda. Oltre al suo caraittere ipen·o so, questa crisi vagal·e ha l 'inco·n veniente di determin.a re un.a vio1enta peristalsi intestinale, associata a d an· ti1)eristaJ.si. Quest'ultiima rie.accia talor:a l'oliva ,,erso l o stomaco e favorisce la pro·duzione di incurv.an1en iti e di nodi nella sonda. Per evitare . la crisi vagal e :Qisogna ch e la l'appa :hD1I11 venga in oon·t atto con la muc.c)sa intestinale ad una pre,s sion e e,c cessiva. La i)ap1)a va somministrata .a picco·l e .p o1rzio1I1i, ch e si 1asceranno an·dar g iù p1er il loro .peso . Durante trutto il periodo de lla cura l 'ammalato deve restare iin ripo1So, noit deve in alc11n modo sti.molare la ecrezione gastrica. Il giorno dell'estrazione della son·da ed iq giorr no appresso si ·dà .per boic ca la stessa pap1pa, poi si a1umenta l entamente la razione a1i.rr1entare e si ritorna gr adatamente .alla ·dieta norm.a le, te· nendo però semp1re ·Conto della possibi·l ità di r ecidiv.a. L 'alime.ntazione ·dig iune.le è in genere indicata nelle ulcere oroniche e iibe l1li a l trattam re nto me·dico, in quelle .u lcffi'e che comportano una in·dilcazione chiru·r gica if!ela~tiva. Tut ti g li osservatori son o d 'a.c cor do nel se.gn.a.lare i bu.oni risultati del metod·o , specie nelle ulcere crornuche. Occorre però una più l unga e più estesa esperienza per poter giu·dicar e i su.oi risultati lontani. C. ToscANo. 1

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.. (F.

PIRETOTERAPIA. Esiti lontani della terapia malarica nella paralisi progressiva. MARCORA.

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SEZIONE PRATICA

Gazzetta Sa.nitaria, gennaio 1931).

Un giudi zio circa g li esiti lontani della terapia malarica nella parali·si progressiva è tuttoir a cettamente difficile; turt:tavia recénti pubb1icazibni tigua1~danti osservazioni c liniche condotte ·1per 'lungo tempo · e oolll sufficiente obi ettività, permettono di scioglier e, almenoi in parte, le riserve altra ' 1olta formulate e di g irudicaire con più si.c uri elementi gli effetti Lontani della m .aJ.ario-tera.pia. Dattner, del~a .scuola - di Wagn er-Jau.r egg ha r e.centemente pubblicato una stati stica riguardante 129 ammalati di paralisi progressi"Wl. m a laìfizzati e s~auiti .attentam,ente per un periodo variabile da 6 a 8 anni. I 129 infermi di Dattn er son o divi i in quattro gruppi a seco,n da del metodo seguito n ella cura. In un p rimo g ruip1)0 alla malarizzazion e venne fatto seguire un peTiodo ·di our.a atr.senoben zolica a picoole d os i gi onna1iere di gr . O, 15 fino a raggiungere 1

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la dosè 1c·o·m plessiva ·d i 3 gir. In u11 se·c ondo grutppo non venne istituita a ltra cura all 'infuori .di quella mal.arie.a. -In un t erzo gru pipo venn·e , dop-0 la malarizzaziooe, istituito un ·trattamento arsenobenzolìco con ini ezioni sett~manali a dosi progressive da 0, 15 a 0,60 fino a runa dose •complessiva di gr. 3, 15. Infine, in un quarto gruppo, dopo, la tera pia malarica ' 'enne esegui1ta run a c ura .ain senobenzolica con partico·lra ri modal1ità: circa 10 minuti prima ~i ciascuna iniezioo,e di a r senobenzolo· ve·n ne praticata una 1pun tuua lombare e vennero estratti da 20 .a 25 cc. di liquido oefalo-;rachidi.ano, a llo scopo di favo,r ire, con la conseguente nuoYa seorezione ·d i liqu·o r, la penetrazione n ei centri ner vosi d el m e·dicamento. Le osservazioni , clinich e ·e ·si erologich e, d el Dattner pern1ettono ·di formulare le seguenti • • • prorpos1z1on'l. . . . Per un sicuro giudizio pr.o gnostico bisogna tener colllto non soltanto d ella modificata sintomatologia clin ica, ma anohe d elle condizioni del liquido cefalo-rac hidiano. 1Fra i dati clini· c i e i dati ·delle reazio·n i umorali ·del l_iquido ce falo-rrachidiano· n on esist e un n ie tto :p arallelismo, ma :solo una convergenza ch e può metter ca.p o, d_o,p o ·u n lungo ·p eriodo, anche d i anni, ad u;n a perfetta coincidenza d el r~perto clinico e u.m orale. Nel cosi d etto periodo di seconda latenza, vale a dire in quel periodo .c he segue i1mme·diatamentc a lla .o u.ra , e ch e è ca.n atterizz,ato da una r egres:sio·n e d ella sin.t om.a tolo·g ia olinica, è indis.peillSabile •e.s egu ire esami siste· maitici del liquido cefalD-rac hidiano in quanto solo essi ca 1possono ragguagliare in modo pre:.. ciso srull'andan1ento ·dei processi morbosi éhe si svolgon o n el sistema nervoso e ch e possono ess.eire c lini·camente ·n ·o n aipprezzabili. I paT.a litici prog·ressivi trattati oon cura arsen·obie·n zolica, a 1picco1le d o1si r~petute, su1bito do_po la cura ma..larica, danno il maggior numero .d i :ren1issioni complet e, m entre quelli trattati con la sola mal.arizzazione o con il così d etto drena.g·gi o d·el rachide hanno dato i peggiori ri: sultati. La terapia malarica, anic h e quando n·o n è seguita d a tSIU'Ccesso duraturo e no·n im,pedisce il progress 0 della foìrrna morbosa, prolunga rp erò notevolmente la durata del la vi1ta dei pazienti e si m o.stra, a questo J'i ()'ua~do, assai suiperiore alla .sola c ura arsenobenzolica. · f

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. C.

T OSCANO.

La fe b b1·e esantematica provocata e la sua t1tilizzazione per la piretoterapia. e 1F . CosTE. Bull. et Al ém. de la Soc. A1 éd. des hop. de Paris, 9 febbraio 1931). La febbre esanten1atic.a del litorale mediterraneo, per la sua b e11ignità e per la lunga durata ·d el perio.d o febb,r ile, è sen1brata agli AA. molto adatta per la realj zzazione di una J)ire toterapia effi cace e piriva di rischi . Gli AA. han(H.

CLAUDE

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IL POLICLINICO

no utl].izzato per la inoculazione, un filtrato di ·u na zecca, il rhipicephalus sanguin,eus racc.olta s u cani di Marsiglia. Il fil:trato ·di un centinaio di zeccl1e fu iniettaLo ad un demente precoce : l 'iniezione provoc0 un.a le.g gera reazione lo·c.ale infia.m m.a toria e fu seguita, dopo 4 gioirni d ' incubazione, da una brusca ascesa ·della temperatura ch e i11 Lre g iorni raggiunse i 40°. Al 5() g iorno di febbre comparve }',eruzione m .acu.Jo-papulosa cara tteristica, che fu assai i nten·sa , generalizzata a lI.a totalità della cute, e si accompagn ò a - leggero enantema. La nlalat.t.ia casì 1p~ovocata, ch e r e.alizz-a v.a il quadro cl·i nico de lla feb·b re esantematica, non .influì 'la:pprezzabilmente sullo sta.to generale d el soggetto e non determinò a·l·cun· ·disturbo n ervo·s o a.p prezzabile. La fase • feb.b rile du,r ò 12 giorni. La• co·n dizione sine qua non per r ealizzare 11n .m etodo p i.reto terap1ioo utilizzabile era di .o ttenere, a partire da questo primo caso, dei passaggi if'egolari ·da uomo a uomo, poichè le zecc l1e in quistione pungono i cani solo d 'estate. Gli AA . son·o ri.usc.i ti ad otten er e dei passaggi in serie, prelev.a n·do al m :aJ.ato ino,c ulato del sangue a'l 7° g ior·n o del periodo febbrile (9 cc. in due casi, 20 cc. in ·un terzo); ma la febbre •e.santem.a ti ea di seconda .generazione si dimostrava già atte·nruata irispetto alla prima generazione. L 'attenuazione per.durò anch e .in una terza ed i11 una quarta gen•erazione, otten11te prelevando un.a m .aggior qu,an;tità .di s.an gue a ll 'inizio della 1fase term·~ca. ~ p robabile che, utilizzando pe.r la prima inoculazione un numero importante (più! di 100) di zecche infetta11ti e prend·endo, la precauzio ne di pre'levare per i passaggi almen-0 30 cc . .di sang:ue a l p:nin.ci!pio d ell 'ascesa febbrile, si possa mantenere la virulenza della sorgente ed ottener e una pireto· terapia r ego.I.a.re ed indefinitame·n it e ri1petuta. In alcuni ·dei malati in oculati (tutti affetti da <lem.enza precoce) si ebbe un miglioramento assai n etto. Data .Però l 'esisten za di remissioni spon,t anee 11,ella schizofrenia, non è possibile a lcuna con c.Iusion e sièura. C. ToscANO. 1

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La cu1·a della de1nenza paralitica.coll'iper· piressia prodotta dalla diatermia. (G. A. NEYMANN e S. L. OSBORNE. Tlie Journ.. of the Am.er. Medie . Assoc., 3 gennaio 1931). La letteratura sulla tera1)ia della dem~nza paralitica coll 'inoculazione ·della malaria è va tissin1a e nell ' in·sieme i Tisu1tati possono ria sumer i dicendo ch e solo nel .3 3 % de i ca i i hanno remissioni clinicl1e. Sono state tentate altre iperpiress:ie provocate : colla febbre 1i·corrente. col sodòku , colla proteinoterapia mediante ,r.a ccino antitifico. Secon·d o alcuni la malarioterapia agisce JJer l 'azione ch e lu malaria 11a sul reticolo endotelio·. Gli AA. l1n11no voluto studiare l 'efficacia d ell 'iperpi-

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ressia otte11uta colla diater1nia appunto per vedere se è l 'alta temperatura che agisce oppure . qualch e altr.a cosa. Gli elettrodi devono essere grandissirni e si applicano uno all'addome e l 'altro al petto. Fu osservato ·che i malati sottoposti a questa c ura hanno sul principio un rialzo della pressione sistolica e poi una caduta della diastolic.a. Dopo una serie di applicazioni la pressione tanto sistolica ch e diastolica si abbassa e sii mantiene bassa permanente1nente. Nel sangue si ha aumento d ei leucociti , delle emazie, dell 'emoglobina, d ell 'azoto non piroteico e d ell :acido urico. Ino.Jtre nel plasma si ha diminuzione dell'ossido di carbonio .con aumento ·di clo·r o e di calcio nel siero. Sono stati trattati coll 'iperpiressia da diatermia 25 malati di d·emenza paralitica. In 16 (64 %) ci fu la possibilità di ritornare alla ' rita sociale senza esser~ sorvegliati . Due (8 %) r.itorn.a rono a lla vita so·ciale, m .a .avevan o bisogno di essere sorvegliati. Dei 7 che non ebbero n essun g iovamento 5 erano in condizioni g ravi già prima della cura. Il reperto s ierologico non ha ·Coinciso col m iglioramento c linico. Le appli cazioni di diatermia 11.anno oscillato d.a un minimo di 6 ad un massimo di 49, in media 15. Le applicazioni si facev.a no due volte alla settimana. La tecnica non è stata ug uale in tutti i casi , perchè in alcuni s.i pròvocò una ·curva febbrile simile a quella della malaria, ma poi provocaron o la febbre solo per 5 ore consecutive. Nessun caso ·di n1orte in1putabile .alle applicazion.i fu osservato. Due amm.al.ati che erano migliorati perirono alcune settimane dopo cessate le applicazioni. Il pericolo de lla cura è nella possibilità di p:r odurre scottature, che si possono evitare essendo molto accurati nella tecnica. Koenig ha curato con questo metodo 50 a·m · malati ed ha avuto miglioramento nel 48 %, nessun cambiamento nel 40 o/o e peggioramento nel 6 %· Nel 6 °~ ebbe morte che però non crede ,s i ,debba attribuire alla cura. Risultati 11on molto soddi sfacenti h.a .a vuto coli 'ipertermia .provocata a m ezzo di ·b agni caldi Mehrtens, forse perc])è coi bagni n on si può ottenere ipertermia ch e ·duri più di due ore-. R. LusENA . •

EPIDEMIOLOGIA.

Gli aeroplani nella diffusione delle malattie. (N. e. DAVIS . Rivista di 1\1alariol.' 1931, n. 1). Un fatto dei più inteTessanti nel c.ampo e1)i demiologico è riferito d.a ll 'A. Ecco di che si t11atta . La. « Comipagnie Générale Aéro1)ostale . » l) a .a ttivato un.a linea aerea tra Dakar (Afrioa) e


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SE ZIONE

Nata} \Bra ile se tt .). Qu.alic he tempo dopo, a })Oca dis tanza dallo scalo brasiliano l 'entomolog o Shannon ha rinv-enuto una sp 'ecie anofeli1ca ch e prima n on esiste,ra in Ame rica nl a ' era confina ta in Africa, l 'Anopfl eles gambie. È proba bile ch·P. i] tra.sporto di qu·esta zanzar a Bia stato e ffiettua to dag li aeroplani. Due m esi più ta rdi , il D.a vis dimostr:ava l 'esiste112a della stessa .specie a .circa 600 m etri ·dal luogo ove er a stata pTima rinvenuta. Il fatto avr ebbe poco significato p er sè , qua lor.a questa z.an z.ar.a , n elle nuove condizioni di vita. n on dimostrasse un '.attività epidemigena straordina:ria ed imprevista. L 'A. l 'ha trovata in fetta n ella p r oporzion e d el 62 ,8 % e infettan te (con .spor ozoiti n elle. gl andole sali vari) n ella })roporz1on e del 30, 2 %. P er centua li così a lte n on eran o mai state regi~trate prima d 'or a n ella .letter a tura m alar iologica. Al tem po stesso I.a popolazion e locale ch e un ten1po soffriva poco d i malaria ora è~ stata colpita n ella sua totalità. Le cu·r~ chininich e si ·d in1os tran o ineffi caci a fr ooteggia re la situ.az ion e ed a ridurre l ' inciden za della m ,a l a ttia. Ciò prova ch e l 'inset to 11.a trov.a to nuove condizioni molto _favor evoli a l suo comp ito di ,·etto1:e. ~ p robabile però 1ch e p rima o poi esse can1b1eranno, venendosi a stabilire muove cond izioni ecologich e. Ch e g li .aer opla ni potesser o assuim ere un ·r uol o i1ella diffUI ion e d ell e m alattie , era stato g ià o sservato·. Di fatti si .a m met te ch e, ver so la fine d ella gu err a, un aeroplan o, m ilitare ing le.se abbia potuto eluder e le ·r igor-0se disposizioni e m .an.a te in Inghilter r.a da l cc Board of Agriculture » per la contum1aci a d ei e.ani importati ne ll 'i1s.ola . Un can e, ch e faceva Ida m ascotte ,presso un r eparto ·d 'aviazion e, avr ebbe im·p ortato, per tal mo·do, I.a r.abbia, da cui l 'Inghilterra si era prima liberata g razie a d ~n ' effi cace pro filassi f~vorit~ d~ lla J?O izio·n e i nsulare : per un se·d1 ce11n10 l Ing h·1lter ra ne era r imasta ind·enne. La m a lattia si p r opagò r apidam ente, an ch e per ch è n on sospettata e non subito ricon osci.uta. Si ·dov·ette rip r end er e la lot ta contro di essa : tra l 'altro, s i i tituiron o al cuni servizi a n tira bbici e si richian1 aron o in vigor e le veccll ie misl_lre pe r l a d•i fesa d.a i oani (museruole, g uinzagl1 ,_ .a ccal.appiamen to, deiiunzia ·de i casi so· &pett1 ecc.). Alla fine •si r iuscì a ba ndire nuova1nente la m a lattia da ll 'isola . U ffi cialmente si r egistr.a r on o 319 cas i di r abbia canina sino al p rincip io d·el 1921, qllarid o la m ala ttia scom - par,-e. L 'epilogo si ebbe n el 1924:, con I.a chi us ura d ell ' ult imo .servizio antirabbico Si pen si ch e cosa potr à a vven iTe in. Austr.a]ia l a q u.a]e 110n h a m a i conosciuto .alcune ma~ l at t ic in fetti,,e, come il colera e la ra bbia, per cb è })ratic.anlente iso1.ata in ·virtù d ell e enor mi di sta n ze. A b ordo delle · n.avi di.rette in Au s trali a m olte infezioni a caratter e acuto 11anno 1

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PR.~ TICA

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i1l te~po .di dichia ra rsi durante il viaggio; all~arr1vo s1 attuano provvedimen ti efficaci, g razie a d ottimi ser vizi .sanitari, i quali possono sen_ibi:.are perfino esagerati (per i cani è pr e· scritta una contumaci.a di sei m esi come in Ing hilterr a). ' Gli aer oplani e i dirigib ili , p erò , a nnulla 110 qu.a si le dist anze, e pos.s.on o. introdurre con r elativa facilità .d e·lle m a lattie in .stadio d 'inc ubazion e o non ancora clinicam ente . ric o.n o scibili. Mala ttie nuove per la .r egione , trov·e r ebber o un terreno· ·ve rg ine e 1p er.c iò ·p otrebber o a ssu111ere ·carattere invasivo e viole11to . . Si. può pre~e de re ~nche il traspor to a g ra n di distanze ·dl agen t i vettori , com e ora ce n e o ffre un esem pio il Davis . Il nuovo .m ezzo -d i trasporto h a fatto sen tire la n ecessità di misure p-rotett ive . L 'u ffi cio in ternazionale ;d 'ìg iren e -p ubblica h a a ffrontato i1l i)roblem.a e ne ha a ffid.a to l o studio a d una cc Commi.s sione per il controllo sanitario della. n avigazione aerea » (J 'Italia vi è rappresentata dal dott. Alberto Lutra rio) , la quale p r epc1ra t1n.a conyenzione intern.azion1al e, oh e potrà g io' rar e a limitar e, .se non a sco1n g iurare, i pericoli sanitari iner enti a lla i1.avig.azion e aer ea. A. P. 1

CENNI BIBLIOORAFIC/<1> I l can.cro nella patolog ia m oderna. Napoli, Officina Na11)oletana . F . T essitore, 1930.

D. B.

R oNCALI.

In edizion e di lusso, con m agnifich e in cisioni fuo ri testo, il p r of. Ro n cali pubblica la p rolusio·n e da lui tenuta all cor so di Patolog ia Chirurg ica nel 1922, in cui egli espon e il co·n tribt1to italia n·o e ·srpecia 1men te d·e l:le Scuole rd i Rom .a e di Na.p oli a llo stm·dio d ell ',etio1ogia e d ella dottrina 1pa to1ogic.a ·d ei n eoiplasmi in ge1n er e e ·d el canGr o in pa-rticola.r e, so sten en1d o con oopia ·di dottrin a e di a rgomen tazioni la sua ben n ota dottrina, e n egando val or e a i casi rife1iti di g uiarig ioni spontan ee di tumori . La rpa·r te p r etpo1ruder.ante d el volun1e è però soprattu tto n e·ll e n ote ch e l 'A. pone in append ice .alla prolusione .a d illustrazion e di a lcuni punti da lui · accennati n ella 1)rin1a parte della prolusion e stessa. Nell.a p rim .a riporta numerosi pas i di .an tich i scrittori c~e attestan o la fedeltà id i NaJ?oli .a Rom a, sp ecie n ella ~econda g u e: r.a pun 1ca: . N.~ lla. seco?da n ota e co~ un.a r~ochezza d1 r ttaz1on1 sto~1cJ:ie. vera m e? te 1n1p·r .e ss1onan te, affe rma ?h~ l ?r1g1ne :del~ ~teneo Naipoletan o ·deve fa·r s1 .r isalire :,i G1u1st1n1ano ch e ne] 563 este$e a N.arpoli colla Ptamn1atica Sanzion e le Costi tuziond riguardanti g li insegnanti del Capitolii Auditoriu.m e de1 Colleo-io .degli Archiatri, ch e potevan o an che essere n on1inati Conti Pa1

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(I ) Si prega d 'inviare due copie dei lib ri di cui si d esider a la recen sion e.


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IL POLICLINICO

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Ialini di cui r1porta i1un1eros i nomi fra i Profe sori insegnanti a a.p oli; per l 'i stituzione d ella 1Fa·ooltà teo·lo·g ica occorre T~salire a Rugfero I , m einrtre F ed erico II compiè l 'unific.azion e .d elle va-rie scu·o]e. Accenna a lla Sc uola di Salerno, unica rim asta ·dopo l ' unifioazione, e con copia di dotLrin.a di·m ostr.a ch e g li 1stu1di di m1edicina si fecero in g ran parte presso gli ospedali ainne si alle Dia·c oni e e ai Con,re nti. Segu.e una dotta e posizione d elle opere e della dottrin.a d ell.a Scuol.a C·r otoniate e specialm ente di Democede, di Alcmeone ~ di Aristotele, ch e mette in par.agon e con a lcune teori e modernissime. Infine in una terza .appendice dimostra l 'italianità di Malta che dalla D ominazione di Rom .a n el 211 .a . C . .alla 00Iiquista .d i Napoleom,e n el 1798·, m eno i 230 a nni in 1cui fu .sottomes~a cl.agli Ar:abi, ebbe per 148-1 .anni sempr:e u.n Don1inio italiano, p·r ima Romaino poi RomanoBiz·antino e in.fine Siculo-Na·p oletano, poichè anch e <JiUian do fu so.g ·getta ai Cavali.eri di S. Giova nni, l 'Alta Signoria sull 'iso.Ja fu sempre d el h e di Na.poli, e ric o:rida l e lotte re.cein.t i pe r l 'italianità dell'isola, cui tanta parte prese il padr e d el Ron cali st.eis so. R. A. 1

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M. 0MBRÉDA:NNE. Tra.item en.t du cancer endolaryn.gé. L'h é1nilatyrigectomie. Vol. di p. 1.34 con 28 fig . in tavol e fuori te ~ to. l\1asson, éd. P,aris, 1930. Fr. 25. 1

D.a quando la ,diag no i ·di cancro d ella laringe è posta p iù p·reco·cem ente, gli interventi chirurg ici t end·OnO .a d·i v.enire più cir.coscritti e meno mutrilanti. In questa m em oria l 'A., prim.a di espio rr e una t ecnica specia le del proprio Maestro, paragona con la documentazion e più ampia d ella letteratura esiste·n.t e, i risultati otte·n uti dai tre tipi d '.interv·enti: tiratomi.a , laringectomia totale e •p aTzi.ale; e con.cl.u d.e fa cen.do rilevare ·comie , con il pr-0g·r edire della t ecnica e la t en·denza ad asportazioni :p iù a mpie, l 'indicazi.0 n•e d egli interventi parziali si va·da .e stendendo. P eraltrc , salvo casi eccezionali, la terap·j a chirurgica è ancora quella di soelta n ei c onfronti de lla terapia fisi ca, sal' ro I 'associazione d ei due metodi. In una secon·da parte l'A., ricordata l'ev0luzion1e a·natomo-patolo o-ic.a e clinica del cancro d ella laringe, espon·e la tecnic·a .dell 'e1nila ringectomi.a , secondo il m et odo · di Ha11tant. Questo n1etodo si basa su alcuni princìpi gen er.ali, come I.a dissezione d.all 'estern·o dell 'e-n1 i larin.ge ·ch e ·deve essere asportata· (i·i servando l 'apertura de lla ca,rità larin.g ea all 'ultimo .te1npo opieratario) e il rj,~ pett.are cie rt e parti ·.d el la 1.aringe ch e n-0ri sono guasi mai coinvolte n el proce.sso c.anceroso (n1età ·p osieriore dello srùde tto ' ti'roi·deo ,· castonè ·cricoideo). · Tale tecn1ca eseguita su 65 a·m malati a'TI'ebgià rd atq 11 ~ 8 % di gua ri gioni senza ~ec i1

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di,re; quantunque questi risultati datino da soli cinqu e anni e quindi siano tro·p po rece11ti per p·o ter serenamente giu.dicare sul valore d el ineto,do , essi sono di .p er sè così notevoli che, in unio·n e al1la tecnica piuttosto facil·e. sebb en,e fine, e ai risultati fun zionali di'screti, permettono ·di porre il m etodo stesso fra i migliori. Il volume è completato da un.a ricca bibliog rafia internazionale, ch e è poi quasi con11)leta per i lavori d·ell 'ultimo ·deoennio . Nel complesso è un 'opera util e, una ' rera messa .a punto .della questione , cl1e è presentata e illustrata in modo completo e piacevole. 1\1. SILVAGNI. 1

H. MATTI. Die Knoch enbriiche u·n.d ihre Beh andiu.n g. Vol . di pag. 938, con 1000 fig. E·d. J. Springer, Berlino, 1931. R . M. 8 1.60. Non m ia nche.rà a qu esta· seconida edizione d el libro ·del Matti il su ccesso incontrato nella preceden.t e. Chiaifezza di esposizione, abbonda nza di materiale documentario, critica in_teltligente de i vari meto di sono d oti apprezzate n ella prima edizione e che hanno diffuso lar· gam,ente l 'opera f.ra il pubblico n1edico ted esco. L'opera è stata ir ielaborata e sfron·data da ripetizioni iin 1m odo da essere raccolta i11 un solo volume. Quasi tutti i ca1pitoli s-0n o stati riveduti, aggiunti altri, com·e , . p . es., quelli sulla CU!fa OPU.enta d elle fratture, aggiornati quelli sulle fratture ·d:el femo·re e sul•l·e fratture della colonna verteb.rale. La tecnica Tadiografica n1.igliorata ha permesso la sostituzione di iradiog.rammi in1perfetti e unia più dettagliata dim-0strazione di a•l cune 1frattu.re, comie .qu.e lle d ella colo·n na vertebrale, d.el bacino, ecc. Il libro d el Matti , edito in bellissima veste ti po·g1rafica, arricchisioe la biblioteca del medico di un trattato completo sulla c1linica e la te1~a1pia dellie fr.attu,r e. P. VALDONr. 1

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·M. SORRENTINO._ La cròmocistoscop·ia di p·recisione. Napoli , S. I. E. M. , 1930. L. 20. Siamo li eti di egn.al.are la monografia del Sorrentino, nella quale è riba dita l 'importanza d ella cromocistoscopi.a. L'esame dell a funzione renale rap·p resenta una fo11te inesauribile di studi , ma fin oggi Des UD m etodo, sia pure 1co·m plesso offre Tisultati costanti. Vale quindi la pena di affi.darsi a quell 'indagi11e ch e con la maggiore sempli cità garantisca i n1inimi di ·errore . .L'indigo-carminio, ha trovato da noi · scaTsi proseliti, probabilme11te })erchè la magg ioranza degli s tu~io·s i .della sp~c ialità ha compiuto la sua educazione ID F·r-an·c1a, ove tale prova è sconosciuta o quasi . In Germania invece la 1cromo gode tuttora laro-o favore di con sen i e per la S~'\ diffusione 0 già avuta con sente conclusion i diagnostiche e prog n ostich e esatte. 1


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XXXVIII, NuM. 21]

SEZIO ~E

Siamo certi che ·molti leggeranno la pubbli cazione accennata, perchè è chiara, sintetica, convincente, e che dopq .a verla letta avvertano la opportunità ·di app'1icarla n ella pratica. E. MI NGAZZINI.

P.

MouLONGUET

et S.

DoBKEVITCH .

.rippareil gé-

nital de la / emme (Ire p. ). (Nella Collezione Les Di.a g·nos tic anatomo-cliniques de Lecène n. Ed. Mass·o n, Parigi, 1931 . Fr. 75. <(

B una esposizio·n e piana, .chiarissima, come sempre da parte di AA. fran cesi, della casistica ginecologica osservata dal Lecèn e ne.gli ultimi anni e delle ·direttive sue tera peutiche. La espongono due suoi allievi, ch e poter ono utilizzare il m.ateriale raccolto vi.a via da l Maestro, e oh•e \ nella convivenza ·di molti anni ne assorbirono per così dire J.a forma m entis. Il volume è ,e dito in carta patinata ; ha 762 figure, quasi tutte originali e in esse, o per lo m en.o in buona parte di esse, sta molto del1'interesse d.el lavoro . Ci sono .capitoli ampiamente trattati; altri hanno più fugg evole svolgimento: i due alli evi del Lecèn e ri~eriscono solo del materiale visto e raccoito. La lettura è fa cile e sp esso istruttiv.a : non tutti i punti forse tro:veranno univer sale consen so; per esempio proprio a ll 'inizio n on credo ch e la maggioranza d e.gli ostetrici sottoscriverà al consig lio ·di non ripara re le estese la.cerazioni p erineali ma di rimandare la cura a un .secon·do tempo: se spesso avviene ·Ohe la prima sutura sia male fatta è il caso di insiste!r e 1sulla n ecessità di farla correttamente, no·n di ... rimandarla. Il libro è preceduto da un.a prefazi one di Lecèn e, do:ve sono ·esposti i suoi criterii clinico-chirurgici: sono pagine molto interessanti; chi scrive vi ha letto co·n g rande pia.oere alcune i·dee sugli esami microscopi ci che collimano con quanto ebbe a sosten ere a ll 'ultim o Congresso Ost etri-co. Il Lecèn e vuole- che il chirurgo stesso fa ccia o faccia fare sotto il su·o controllo imm-e diato gli esami istolQgici. Questa cc autonomia » è molto vantaggiosa ; allor.a « gli esami microscopici sono un prolungamentq della c1inica; solo a questa co·n dizion e essi ha nno sig nificato e valore ». Questa prima parte illustra le lesioni mecca ni ch e, flogistich e, d~ strofiche, n eopl.astich.e vulvo-perineali-,rag inali; la gravidanza ectop1.ca; le complican ze degli ab·orti; la bleno·r ragia; le altre flogosi utero-annessi.ali (ad esclusion·e delle puerperali); la tubercolosi e la sifilide; infine un breve pa ragrafo (da pag. 281 a 284 , con 3 fig ure) è dedicato, alla torsione ·degli annessi. :È n ell 'insiem e un libro ch e si scorre con facilità , ,con interesse e con utilità , tanto da far desiderare .d i aver presto la seconda .parte , già in avanzata preparazione. p. g.

PRATI CA

E.

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SoNNTAG.

Die Chirurgie des praktischen Arz-

tes. Vol. di pag . 879 con 68± fig . Edit. G. Thiem e, Lip·sia, ·1931. · Il libro è scritto• d.a ll 'Auto.re con l 'intenzion e di offrire al m edico pratico una t rattazione quanto è possibile completa di atti e inter venti chirurgici ch e gli occorra di dover eseguire. No·n c'è un limite esatto che segni i limiti di una chirurgia del m e·d ico pratico e forse per ovvi.are .a possibili l1acune tro. viamo descritti interv1enti ch e richiedono l 'o·p era di un chirurgo esercitato. Non si può qire vioeversa, chè l 'Autore si è preoccupato di d escrivere e illustrare .ampia miente m.anua.l'ità chirurg ich e che inei trattati di chirurgia n on vengono descritte. Sotto qu·e sto punto di vista il libro incontrerà certamente il più gra;nde favor~ del medico non sp ecializz,a to cui è 1de dicato. 1

P.

VALDONI.

STORIA DELLA MEDICINA M.orgagni, maestro ai giovani. Il Mo·r g agni è una delle più n·o te figure dei nostri ve.ochi Maestri, che s ono stati i vari pio,nieri della scienza moderna . In un recente studio. cor.r edato a n ch e con riproduzioni di autog r afi , G. !Bilan cioni (Riv. di Attività Municipale cc Forum Livii », febr. 1931) ce lo presenta a nch e sotto l 'a spetto ·di ed.ucatore' di anim atore dei giov.ani , .a cui oonsaicr.ava gran pa·r te della sua attività, trasfondendo lo!fo la pasis ion e per I.a scienza. Noi ·p ossiamo immag inarcelo, sino alla tarda età, di scente coscienzioso. puntua·l e alle lezioni , cru polo so all ' estl'e.m o :Qella dimostrazione obbiettiva ·d·e i ~eperti .a na tomo-patologi.ci, delle 1st.:rutture difficili, delle anomalie evientua.li che sono premio .a chi indaghi, con .a cume e conoscenza, i corpi umani. E g li .allievi certamente doveva no· tr.a·r re , dagli insegnam·enti di tanto maestro. l ' abito al1' os ervazione min.u ziosa e la consu etu.dine .a derivar e dai risu·l tati dell 'auto·p sia tutte quell·e n ozioni .p atogen eti ch e e clin.ich·e .c h e ren·dono il suo nQfto trattato (De sedJibus et causis m orborum per an,atomen indagatis) un libro n1irabile, eh.e ha avuto un ' influ en za stra oTdin.ari a ne ll '.educazio n e di un 'infinita sc.h iera di m edici. Ed ai g iova ni dedi cò il MorgagIYi ]a ua a ttività facen.do anche· con alcuni cc .oer te ripetizioni prattich e così passeggiando ogni ,sera n. E pe!r essi rinunciò all 'invito di tScrivere un.a storia d ell.a patologi.a , pentsa ndo ch e « a lla g io·v entù una tale storia .s arebbe riuscita di minor va n taggio di quella ·d ell e malattie e delle dissezioni , gioven tù per la quale singolarmente • scnvo ». Ed il 1sistema d.a Lu i seguito di rimanere sem p·r e aderiente alle esigenze della pratica, in rr: odo da rendere m aggiormente g iovevo·l e 1'in1

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IL P OLI CLINICO

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• segnam ento traspare an,che da una lettera a G. F. Sohreiber, a proposito delle .s ue osservazioni esposte n el « De sedibus » : « Ebbi in pensiero, non già ·di ·destar.e l 'ammiraz.i one, ma di inse:gna.Te c ose .p iù utili ai miei uditori. per i quali specia.Jmrente scrivo. Infatti, è molto più giovevole di mostrar loro, me diante l 'anatomia m edica, quali si.ano le caU\Se di quei mali che delb·b ono {ve.dere s ovente nell 'esercizio della medicina, che far a·d e·s si c onoscer·e quali .si~no rq uelle ·d i un numero esiguo, ch e f oir.s e non vedranno mai' ». Giovò anche rr1olto al Suo insegnamento la serena obiettività con CU·i ,ebbe a trattare ogni questione, rifuggendo da ogni a stiosa polemica anch e &e era oostretto a difesa della ' .scoperta; n on verità,' a riven.dicare qu.a lche sua a to.r to, egli ·era detto prudentissimo e tale veramente fu , .s ia per indole propri.a, sia per l 'insegnamento cordiale e paterno 1c1h e il Valsalva ebbe a·d impartirgli. · i\1aestro n el più alto sen so della parola, Egli pose sempire la logica al servizio della scienza e cercò sempre di trarre dall 'o1sservazione del d.ato .a n.a tomo·-patolo·g ic o l 'insegn.a merrto ch1e, di rifl·esso, serve nella pratica ed all 'esperienza c linica. Egli sa, e ne scrive al Meckel, che pochissime 1Sono le malattie caratterizzate da un segno ·p atog nomonico; di solito, esse si riconoscono ·dal sommarsi o 1s·egu irsi di numerosi sintomi, ch e noi dobbiamo rileva.r e. Il me dico colto .ç.er.ca a.p punto di rico·n oscere, il più che sia possibile ed anche preco cemente, l'.appari:re ·di qu-e.sti e lem enti diag nostici, per giungere a•d u na diagn osi esatta e precisa. 1\.nch e il ling uaggio da Lui u sato denota la cl1 i.arezz.a d ella sua mente; esso è, di fatto , .a1)1)ropri.ato alla .giusta e .c on cisa esposizione ·de:i dati di fatto', co rroborata, a sua volta , da un.a metodica elabo·Iìazione critica e dottrinale . E oiò è tanto più degno di nota i,n un secolo in c ui l.a ·ca tte·dra spesso si trasformava in una -bigoncia di ·eloquenza barocca e farraginosa , cost ellata di r eminiscenze :romantiche e di senili cavillosità ·dello spirito scolastico. Il c.l;ie non tog lie che il Moirgagni, a tempo oppoTtuno, non sapesse a ggrazziare e sveltire la ,più ,arid.a tr.a ttazione con qu.alch e reminiscen za letteraria, riprenden.do p·oi , n ell 'esposizione, il ritm o .a·b itu.a le di severità e di equilibrio perfetto. :E: n e-Ilo spirito ·del Morgagni il limpido m etallo della m·ente galileiana ; quella lucida, pac.ata _ seren.a, aperta spiritu.alità propiri.a del genio ital jano ·e ch e troviamo .come una caratteri~ ti ca n el Redi e nel Malpig hi , nello Spallanzani e n el Fontana. Ed è da deplorare ch e ogg i }.1 m ao-o-io·r parte dei g iovani esca dalla facoltà ·di m edicina , an ch e per la mancanza di un a traduzion e o di un adattamento del cc De sedibii s », priva ·di quel vital nutrimento, ch e ~arrl1l)r ntti sjmo a fortifi care le m enti dell·e nu o,'e ~'e:1er.az i o·ni n1edich e d 'Ita.Ji.a. fil. 1

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ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI · II Congresso internazionale di Tecnica Sanitaria e di Igiene urbanistica. Milano, 20-26 aprile 1931. Nel grandioso salone delle Statue, al Castello Sforzesco, è stato inaugurato questo Congresso che, oqn circa 700 iscritti raccoglieva oltre· a moltissimi i1taliani, ~ del-eg<0.ti d~ un~ tr-entina di a.azioni estere. Ai consueti discorsi ufficiali (del sen. VENINO, del Sottosegretario on. LEONI e di parecchi r apprescn tant~ delle Nazioni estere), è seguito il discorso del presidente del Comitato ordinatore, S. E. il prof. DE BLAs1, Accademico d 'Italia, il quale ha parlato dei flussi e riflussi urbano-rurali, accenn.ando soprat.tutto ai benefi:ci che la campagna porta alla città. I lavori s~ sono svolti nei liJ;ldi ed ordinati locali dell 'Ufficio di Igier1e del Comune e sono stati .divisi in sei sezioni. Frazionamento che presenta, da un laito, il vantaggio di non prolungare troppo le sedute (il che si verifica spesso in questi Congressi internazionali per la necessità di tradurre in diverse lingue), ma presenta anche l 'inco1nveniente di rendere impossibile il seguire le diverse comunicazioni che si svolgono contemporaneam ente ìn lt1oghi diversi e ch e p ossono interessare l 'igienista ch e, per sua 11aturai deve avere una m ente poliedrica . Con l 'eliminazione di diversi temi, pure interessanti, ma che uscivano dal quadro abbasta11za nettame~te limitatQ dell'igiene urbanistica e della tecnica sa11i.taria, si sarebbe forse potuto diminuire il nu11lero delle sezioni ed attenuare così l'Inconveniente ]amentato. Non è qui possibile dare un sunto, non dico di t11tte le comunicazioni, ma n emmeno delle fdù significative. J)'al~ra parte, la mancanza di reì~­ zioni pro-priamente dette, cioè di 2-3 temi rred isposti dal precedente Congresso attorno· «ti c1uali s'impernia l 'interesse del Congresso attuale, rendeva ancor più sen sibile lo svantaggio dello sminuzzamento in sei sezioni e più malagevole il cogliere la fison 9mia complessiva del Congresso stesso. Accennerò, quindi, soltanto ad alcuni lavori e Stl.~ U d.I. Largan1ente trattato ft1 il problema dell 'acqua: i sistemi di captazione (ing. LANG); l'inquinamento chimico delle acque naturali, d a tenersi presente per le zon e incll1striali (il relatore LANG, h a ci lato jn proposito . l 'i11ql1inamento da acido picrico), la desc rizion e ed il funzionamento dell 'Acquedotto Pugl iese (TANZA:REI.LA e CELENTAN1-UNGAR0); l 'alimentazione idrica della città di Ate.n e (AL1v1SATos); i rifornimenti idrici delle .zone aride (KEr.LER) . Molto inter essante in questa sezione è stat a la comunicazione di T11rHOFF sulla utilizzazion e delle acque di rifiuto p er i rifornimenti idrici , previa depurazio ne. In b ase ad esperien ze eseguite arl Essen si è vedu~o ch e è possibile far con1piere fino a dieci volte il ciclo, fino a quando , cioè, la con centrazi<111c di cloruro, di sodio diventa in tollerabil e. 1

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SEZIONE PRATICA

Sul problema delle immondizie e delle acque Società Medico-Chirurgica di Padova. luride rileviamo la relazione di DE BLASI e lPPOSeduta del 24 aprile 1931. ~ITO sullo smaJ..timooto dei rifiuti liquidi in Italia dal pu11 to di Yista igie1ùco ed agricolo; il proPresidente: Prof. G. CAGNETTO. blema verrà ora largamente studiato nella Stazione Sperimentale di Foggia per l 'epurazio·n e ed Contributo chirurgico e anatomo-patologico allo studio utilizzazione delle acque di fogna. Menzioniamo del rinofima • .anche le diverse co111unicazioni sulla canalizzazione urb ana ~ di piccoli centri, sulla aspontazioDott. F.. STOCCARDA. - L 'O .. presenta fotografie ne ed utilizz~zione delle immondizie stradali e e preparati microscopici di un caso di grosso ri.dor11es.tiche. · · · nofirr1a suppurato in ur~ uomo· di 72 anni O·p erato Molte ed interessanti comunicazioni sulle abi- con buon es~to d! d·ecor-ticazione dell 'intumesce.n za nasale il 21 maggio 1927. L 'esame iSitologico del taziOni, speciaLrnente popolari e collettive. Citiamo ql1elle di ILVENTo, l\1AzzrTELLI e ToMMAS1-CRu- pezzo aspcirtato ha dimostrato scarsa coim parteciDELI (abitazioni colletLive, case operaie, . abitazioni pazio1n e dell~ ghian,dole sebacee, cospicua invece .economiche), di BoTT1 sul problema dei « bassi » . la proliferazione di t essu to connettivo compatto di Napoli, di RoNZANI sui lqcali di servizio delle con infil·traziqne parvi rotondo-cellulare a foco:lai sparsi. L'alcool, l 'esporsizione alle intemperie, sono abitazioni, ecc. Sulla termalità delle abitazio1n~, sono da men- elementi predisponenti. Dei vari metodi di cura zionarsi le comunicazioni sul riscaldamento cen- proposti : diatermo-coagulazione, asportazione chirurgica CQ:!l trapianto alla Th~ersch, asportazione traJe di intere zo11e urbane (SQUASSI) e sulla r efrichirurgica ~on comple111entare, irradiaz!one coi .gerazione di locali abitati (GuARINI, LA CAUZA). raggi X e applicazio.ne locale di acido triclo,roaceNuovi problemi che si iµlpongono ora nell 'igie- tico, l 'O. propende per la semplice asportazione ne delle città sono quelli dei rumori e dell 'inqui- chirurgica, p•u rchè la decorticazione non. sia tropn.amento dell 'aria con polveri e prodotti diversi po profonda. Per frenare l 'emorragia sono utili le e son,o stati trattati da diversi relatori (GARIN e iniezioni di endocalciQ p,reve·n tive e locaJmente PoLICARD, M1noNE, eoc.). A tale p·r opo,sito, il CASA- tamponi di garza imbevuti di soluzione fisiologica -GRANDI tenne un 'interessante co·n ferenza con prorie- cald~ss.~ma. ziani sull 'autodepurazi<Yn:e· dell'aria urbana. Molte altre questio ni sono sit ate trattate: quelle Adrenallna, estratti di ghiandola linfatica e reazione iperrelative all'igiene dei trasporti (TRENCHI, F1LJPPIN1 glicemica. • PoRCHEZ ed altri) all 'abitato rurale ed 01lle co lonie IVI. CoPPO. - L 'O. ha studiato, in vista delle (Tol\iil\'1ASI-CRUDELI, PuLLÈ ed altri), alle malattie analogie· di struttura e delle correlazioni funzioinfettive nell'ambierile cittadino ' (TnoN, BAREGGI nali esistenti tra timo ~ sistema l~nfatico, quale ed altri), all a leuislazione sanita1·ia ed alle provsia l 'azione degli estratti di ghiandola linfatica i·idenze sociali, ecc. Nel discorso di chiust1ra, S . E. DE BusI fece sulla , glicemia e sulla iperglicemia adrenalinica. presente 1'utilità che deriva da una certa separa- Ha osservato eh~ quest~ estrattj determinano una -zio1i:e delle clu e branche dell 'igiene, quella pura- iperglicemia del tutto analoga a, quella del timo, ma non esplicano affatto una azione antagonista mente microb,io1log~ca e quella tecnico-saniitaria e, alla adreriali11a simile a quella degli esitratti ti-Oop 0 av0re ringraziato colo·r o che co,m unicando qui i risultati della prorpria esperienza sono s,tati mici, dimostrata da Messini. Conclud,e che questa azione del timo sul ricamil << parie ed il .~ale n del Congresso·, rivolse un pensiero grato a qt1elli stranieri che hanno por- bio· degli idrati di carbonio si do vrebbe attribuire, tato il ~a1uto dei proprii paesi esprin1endos.i in alme110 prevalentemente,, al cqstit.uente epiteliale italiano (fra questi vi era anche un ungherese) della ghiandola. <- fece rilevare la gra11de t1tilità che deriva dalla conoscenza della lingua, citando, a 1tale proposito, Su due casi di anomalia congenita del cuore e dei grossi vasi arteriosi. il detto di Ennio', riportato da Ci.Gerone, il quale << Se se lria. corda liab erc dicebat, quia latine, Dott . .A. Pozz<\.N. - I/O., dopo aver parlato bregraece, osce loqui sciebat n. Il DE BLASI appliéò vemente delle ip~r~roiie idiopatich e del cuore dei questi suoi giusti princi:pii, pronunciando il suo neo11ati, descrive u11 caso di ipertrofia cardiaca <li&corso anche jn franc€'se ed in tedesco e riscuo- riscontrata all'autopsia. di un bambino di 17 giortendo i ])iù vivi e rneritati applausi. ni, dovl1ta all 'o bliterazione durante la vita intraNumerose ecl i11teressél.nti vis~~e ai diversi sta- uterina del forarne ovale di Bo tallo. Passa a debili111 er1ti erl istit11ti di l\1ilanq.. Buona l 'orrganiz- scrivere poi un caso, di ectopia d 'origine dell 'arzazi<}nc. del Congresso che ave.va, fra l 'altro, prov- teria p-01lmonare di sinistra e del dot~o arterioso veduto ulla traduzione di tutti i sunti ed a do- ·di Botallo in un, cuore triloculare (monoventrico-· tare le singole sezioni di abili interp.r eti. Oltre lare-bratriale) con atresia dell 'istmo1 aorticoi. Queal Con1itato ordir1atorc, di cui facevano parte il ste ano.m alie verrebbero attribuite dall 'O. allo spoprof. P. Piccinini e<l il dott. Vera,tti, la buona stamento• dei punti <l 'origjne deJ se1Lto aortico polriuscita rlel Co11gres$O si deve all 'attiviià organiz- moin are ed alla c-01n seguente ec lopia del sesto arco branchiale. Passa a parlare i11fine deJle stenosi zatrice clell 'ing . l TccP,lli ed al! 'infaticabile pro,f. dell 'istmo aortico e delle varie teorie sulla loro L. Carozzi. Il pro~simo Congri;Sc.;o si terrà a Lio11.e nel 1932. patogenesi. L 'atresia rl el caso i11 esame sarebbe do· Vl1tn a fatti_ invol11tiYi determinaiti da inattività fil. funzi o11 a]e. 1 1

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IL POLICLINICO

Influenza dell 'ergosterina irradiata e dello stronzio sul callo di frattura. Dottori DoLFINI e RoBUSCHI. - Gli 00. h anno prodotta la frattura d el radio in giovani p oJli trattati con erg. irr. e co11 latta~o di stronzio introdotti per via orale, isolatamente e in associazione . Dal confronto oon polli di controllo non sottoposti ad alcun, trattarhento, è risul·ta~: 1) Che nei p olli a erg. irr. si forma un callo osseo volumi11oso che ben prestq. calcifica nel quale si differenzia un osteoide a struttur~ compatt a; . anch e l 'invol1:1-zione del callo si co1m pie più rapidamente. 2) Che ne.~ polli a lattato di stronzio il callo osseo è cara1tterizzato da una lenta evoluzione e sopratut_to da una scarsissima opacità ai raggi, ' la quale d1mo stra t1na deposizioin e di sali minerali molto d eficiente. 3) Che nei polli a trattamen,to misto erg .. irr.sr. il callo .'?sseo .è un po' più opaco ai raggi X ed evolve piu rapidamente che negli animali trattati con solo sr.; p erò l 'impreg nazione con sali minerali avviene in mQdo irregolare, l 'osteoide ch e si forma è molto rarefatto. e poroso1. È d a ritener si come verisimile che l'erg. irr. 1

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sia in grado di favorire la deposizi one nel callo di frattu r a non solo del ca., ma anche dello sr.

Il prof. G. OsELLADORE riferisce su esperimenti di p ne11rnectomia nel coniglio.

Sullo sviluppo dei germi patogeni nei tessuti morti particolare riguardo al b. del tifo.

COfl

J>I:of. E. BALBI .. - I tessuti ed organ~ di animali normalme1nte r efrattari al b. del tifo perdon-0 dopo la morte ogni poitere antagonista allo svilt1ppo di questo germe inoculato endovena e ne permèttono anzi l 'accrescimento in un periodo di tempo press'a poco· uguale a quello richiesto dai comuni terreni. Il Segret ario: Prof. G. ZANETTI.

Accademia Medico-Fisica Fiorentina. Seduta . del 26. marzo 1931. Presidente:

~rof. JADER

CAPPELLI.

Virus brucellare nel siero di sangue degli ovini da macello della Toscana. Dott:. G. A. S~NI. - Su 450 sieri esaminati ha m esso in evidenza : 9 sieri sospetti 21 sieri di limite della positività e l 5 netta~ente positivi. L 'alto ·titolo r aggiunto dalle 15 agglutinazioni nettamente positive confortan o i.I valore diagnostico della siero-reazione di ' Vright e p articolarmente rafforzano an ch e l 'in1portanza delle 21 r eazioni al limite d ella positività e delle 9 sospette. Il virus brucellare è dunque disseminato fra gli ovini della Toscana ch e ne vengono ad essere serbatoi viventi di contagio e r appresentano una modalità di distribuzione fuori dell 'organismo umano

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com e risulta anche alla luce delle moderne cognizioni epidemiologiche. Il prof. P. A.

M F.INERI

riferisce sulla cosiddetta

prova della fragilità capillare.

Caso di singolare tumore della regione parotidea col radium.

~urato­

Dott. M. ScoPESI. - L 'O. presenta un caso di neoplasia della regione: parotidea insocta in una ~iovinetta d~ ~4 anni, neoplasia ch e ha ragg iunto in due anni il volume di una grossa mandorla senza per ~ulla interessare i tess.u ti cutanei che soltanto in seco~do tempo hanno aderito al processoi sottostélJilte ulcerandosi. Attraverso la breccia cutanea s~ è e9trinsecata rapidamente un 'abbondante vegetazione che in circa 40 giorni ha assunto le proporzioni di una noce.. Il tumore èstato con su ccesso trattato con applicazioni radium-terapiche. Mentre i dat~ clinici e l 'et à della p. facevano pensare ad un tumore misto della parotide I 'esame istologico di diverse biopsie fatte in s~rie ha cqstantemente fornito il reperto di can cro cutaneo baso-cellu1are. Si inizia un 'interessante discu ssione sul caso. alla quale prendono parte i proff. DE VEccHr Pie~ ' CHI , GAVINA e CAPPELLI.

Un nuovo caso di occlusione completa congenita dell'aorta in donna di 24 anni. Protf...A.. CosTA. -- D~mostrazione di un esemplare di chiusura completa malformativa d ell 'aorta toracica in una donna di 54 anni, in r app orto alla inserziqne del legamento arter~oso. Concomitav,ano : 1) un anellr~sma in corrispondenza dell 'arteria om onima; 2) un aneurisma sacciforme a monte del1a chiusura; 3) un aneurisma sacciforme irt corrispondenza della larg;a ectasia presentea valle d ella chiusura . Gravissima la dilatazione di tutti i rami délle arterie su cclavie (in particolare dilatate le intercostali supreme e le mammarie interne) ~ delle prime i~t'ercostali aortiche attraverso le quali arterie sj svolgeva il circol0r collaterale. Il caso è chiarito da brevi cenni sulla classificazione ~ lai patogenesi delle occlusioni malformative dell'aorta ~ sui relativi quadri anatomo-clinici. La morte è avvenuta nel caso speciale per embolis1no d ella silvia.na, a cau sa di frammenti trombotici distaccatis~ dai trombi presenti nell'aneurisma della anonima, con conseguente rammollimen,tQ bianco di tutto, il centro· semiovale d~ destra.

Resezione gastro• duodenale per ulcera duodenale poste• r1ore. Prof. G. CAVINA. - Una corretta diagnosi dii natura e di sede d ell 'affezione m orbosa fu posta prima dell'intervento in · base al reperto· r adiologico (prof. Valenti), ad onta delle dimen sioni assai piccole dell'ulcera anr1idata sulla parete posterior e del duodeno immediatamente al di sottQI dell 'anello pilorico. Presenta le radioscopie e ili pezzo resecato. I Segretari: L. P1ccH1-P. N1ccoL1NI-


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Società Italiana Fascista di Studi Scientifici sulla tubercolosi. Sezione di Roma. Seduta del 26 marzo 1931. Presidente: Prof. · EUGENIO ~1oRELIJ . Sulle modificazioni della funzione cardio-vascolare negli spostamenti del mediastino da pneumotorace.

MoNALnr. - L 'O. ha studiato insieme con osservazi?1ni clinich~ la fl111zio·n e cardiovasale d! 26 soggetti sot.to11osti a P.~e~rnotora~ ~ presentai1ti spostamenti del m ediastino. Ila preso in esame la pressioi1e arteriosa, il pot ere· di adattamento circ?latorio ad esig~·n ze diver se dell 'ol'ganismo, m ediante pr~e sta~1 che e prove dinamiche, il r apporto card10-resp~ratorio di frequen za, il comportan1e11to dello sfiginogramma, del cardio·g ramm a e del flebogramina giugulare. Attraverso n1olteplici osservazioni su 15 dei 26 soggetti esamina.t~ ha risco1,trato a11omalie funzioi1a!i differen.t ~ sp~ciali per quanto riguarda la pressione ar.teriosa, il potere di adattame·n to circolatorio1 ~ i.l compo·r tamento del polso veno·so. Tali sq~ilib~i co~ _l 'andar del tempo, p·ur riman endo invar1ato il grado· di sp-0stamenrto del mediastino,, si possono attenuare fino1 a11che a scomparire completame11te. Dalla disamina dei risult ati l 'O. è p ortato a pei1sar e ch e le aJte r~ioni riscontrate sia110 pr.evalentem ente dovute a p erturbam enti dell a r egolazio11e delle correnti circolatorie endo;tracheali e in qualche r !lr-O· caso della libertà d 'azione del miocardio. 1

Discute con ~Jonaldi circa l a patoge11esi della dispnea in un malato con p·n eumotorace ipoteso· e. spostamento m ediastinico omolaterale, · ritenendo che esso dipenda ùa un meccanis~o anaJogo a quello. della trauinotopnea p er ferite toraco-polmonari . La di&pnea in quesiti casi è dovuta a fluttuazi-0ne mediastinica e quindi è di natura asfittica vera e pro pria e n on d 'origi11e carèlia,ca. Osserva quindi eh~ molti dei soggetti studiati avevano versamenti pleurici c~ò ch e pori.a di per sè ad alterazioni cardiovasali, indipendeTutemente clal,..grado dello sp ostam ento mediasti11ico . In p·r atica poi si può r ilevare che esiste una gr and e variabilità da caso a caso per ciò ch e concern e « disturbi . da spostamento del cuore e gr and! vasi » ; inentre alct1ni m alati ad es. CQ>n forte des.trocardia non accusano alcun sinton10 molesto, altri non tollerarlo minimi spostam enti. B probabile qui11di ch e in questi ultimi casi giochi notevolme11te il fattore n ervoso• per una lesiQne o una ecci tazione dei nervi p•n eumogastrico o simp ati co. La reazione iposfign1ica e t achicardica descritta da Monaldi non dipender à allora da questa cau sa ? Il quesito potrà essere risolto, da tentativi t er aipeutici ad es. con op·p iacei, che spesso agiscono favore·volmente. I110Jtre richiaina l 'atterizione dei presenti sulla man.can;;a di distiirbi cardia.ci n ella maggioranza dei pneumotoraci ben riusc~ti e tecnicam ente ben co11clotti; in essi non viene affatto disturbat a l 'azione cardiaca, 11è l 'aLtrazione del sangu e venoso durante l 'i11 spirazione d alle grandi YeJ?.e del collo, ~1onELiLI.

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SEZIONE PRATICA

n è si n1ariifest aino sintorr1i di scompenso del grande e p iccolo . circolo. CERUTTI. -

Chiede all 'O. se h a tenuto conto ~e~li spo~tamenti del mediastino da pi1eui11otorace s1nistro della disposizio,n e del gas in rapporto al cuore stesso, po ich è in, certi casi esso si raccoglie i1el cavo Inedias1i nico cir condando la punta del iniocardio, ciò che dà origine al segno· radiologico (lella « danza del cuore », e se ~n qt1eS1~i casi ultimi è maggiorm e.n te alterata la m eccanica e fu nzionalità cardiovasale. 1

SIGNORELLI. -- Rico11osce la i1nportanza degli spostainenti del medias1ino. Bis~gna però distin guere gli spost amenti per attrazione o per r epul sio·11e sia verso sinistra sia ' g ia v:rso destra, p~rcl1è g·li uni dànno· sintoma:tolo, rl1ffere11te dagli altri e mostr ano an ch e un diverso comportamento dal punto di vist a p·r og n ostico e t~raipeu.tic-01 . In genere gli spostamenti per r epulsione di destra Yerso sinistra sogliono dare disturbi rilevaTu~i , c.osì coine gli spostamenti verso destra per attrazione. E cjò forse per compressione dei grossi tron chi veno,s ~. BAGLIONI. - Dichiara ch e le ricerch e del Monaldi sono un primo saggio di una serie di ricerche sis1ematich e. Ammette egli pure il grande po·tere cii adatt amento dei malati portatori di p,11eumo1torace agli spost amer1ti medias~inici. . MoNALDJ~

- Rispondendo al prof. l\1orelli non esclude l 'importanza del] 'eleme·n to nervoso il quale potrà essere chiarito con ulteriori indaaini tut0 tavia è portato ad ammettere ainch e per alt~e ricerch e in corso ch e le interfer enze rlella meccanica respira~oria negli spostamenti del m ediastino hanno notevole importanza nel determinismo delle alterazioni della funzione circolatoria. Rispondendo al prof. Signorelli, affern1a ch e anch e le ricerch e còndotte dall 'O. su gli .esiti del pneumotorace portano a concludere ch e 11eg·li sp.ost amenti verso destra pi\1 facilmente resta co·m promessa la funzione della seziO'Ile clestr a del cuore. Deviazione della lingua protrusa e spostamento contr(\laterale della laringe.

R. MoTTA. - L 'O. richiama l 'abte11zione sulle deviazioni associate della l~ngt1a e della laringe. Quest e si spiegan o con il fa tto che i due organi prendono punto d 'appoggio sull 'osso ioide . Le cau se ch e detern1inano uno squilibrio sulla statica e dinamica dell 'osso ioide si ripercuotono sulla lingua e sulla l aringe. In genere se lo ioide ruota verso destra la laringe devierà dallo stesso lato, Ja lingua sarà protrusa dal lato opposto (deYiazio11e in senso rotatorio della lingua protrusa e della laringe). Le cau se p ossoi10 aver sede all'altezza dell 'osso ioide (tumefaziorLi , c.i catr ici, paresi e p aralisi muscolari, ecc. ) e a dista11za (modificazio1n i dell a statica del tubo laringo-trach eale, ecc.). Egli si riserva clj riferire ampi amen te sui casi clinici. Sulla comunicazione di l\1otta domanda l a parola LuzzArro-FEGIZ: Le inclinazioni e rotazioi1i della laringe, cui ha accennalo l 'O. e che costituirebbero il substrato ana.ton1ico delle deYiazioni della lingua protrusa,


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IL POLICLINICO

sono realmente molto frequenti · negl~ i nfermi di tuber colosi p leuro-polrr1onare cronjca. Esse _seguono una regola ben tleterminata per cui, co·m e l 'O. h a constatato in nu1nerose Qsservazioni attu almente in corso d~ })Ubblicazio11e, ai 2 tip i principali delle deviazioni tracheali e preci&amente alle inclinazioni della t r achea f3 alle defo·r mazioni ad S o a baionet~a del tubo tracheale stesso corrispondono delle particolari al terazioni del! 'equ ilibrio statico della laringe. Al pr~1no tipo (che si osserYa i11 gener e n~lle for m e fibro-retrattili basilari) corrisponde la rot azione del laringe, mentre nelle d eforinazioni ad S Q a baionetta (proprie delle lesioni cirrQ1tiche dei l ob~ sl1perio1ri) la laringe ap~ pare inclinata sul suo piano· orizzontale. MonELLI. - Desidera veder e i m,alati d i Moitta e con siglia d~ estendere le ric&che. Il Segretario: A.. o~rODEI-ZORINI.

Società Medico·Chirnrgica Bellunese. Seduta del 4 febbraio 1931. Presidenza: Prof. G. PIERr, presidente. Dott. V. TANFERNA. - Le sostanze 'l!O latili dell 'espettor ato. Conferenza.

Microcefalia da sinostosi precoce curata chirurgicamente. Prof. G. CoLLE!. - Presenta un malato undice:Qne notevo1lme~te rrµcro:cefalo per sald,a mento preCQce cleJle sutlire craniche, affetto <da emipar esi clestra e toirmentato da accessi epilettifo,r mi (fino a 25 al giorno). L 'O. praticò rece:Qtemente iQ esso due interven ti sul cranio1 (st1ccessivan1ente dai d u e 1ati) consistenti nel diastasame1~to da un ponte sagittale nlediano, per ogni l ato·, di un grande lembo cutru1eo-musco1lo-periosteo-0sseo esteso a quasi tutta la n1età dell a volta cranica. Le condizioni del pazie11le in seguito · a tali interYe11ti appaiono notevolmeQte n1igliorate.

Omotrapianto testicolare in un caso di ipertrofia prostatica. . Prof. G .. PIER!. - L 'O. presenta un paziente di 78 a11ni, rico1v erato in Ospedale per r itenzio1ne da ipertrofia prostatica. Venne esegu~ta immediaita1nente la cistostomia soprapubica. IQ attesa di procedere alla, prostatectoim~a fu ripetuta1ne·n te praiticata la Ambard, che si din1ostrò sempre molto àlta (i11torno, a 0,140). 'fre 111esi dopo I 'ingresso in Ospedale si decise di praticare la operazio11e di Voronoff trapiant a11do) due segmer1ti di lln testicolo1 prelevato n1ezz 'ora prin1a d ai un giovane paziente operato di emicastrazione per epididimite tubercolare. La ricerca de lJa r.osltante di Ambard 20 giorni dopo la dimostrò discesa a 0,99; ma un nuovo esan1c cle 11 'Ambard pr.aticato 40 giorni do·p o il trapia11to la dimostrò risalita a 0 ,133, per cui si rinu11ziò alla prostatectomia. Però si con statò un miglioramento· evidente sia n elle conrlizioni generali del pazie11te come nella funzionali1tà. vescicale: soppresso il sifone soprapubico, ~l malato ora, a ci.rea 3 mesi dal trapianto, ori11a spo11taneamente, og·ni 2-3 ore, con orine limpide; la prostata si è ridotta di volume. L 'O. segnala il fatto per l 'interesse che po·s sa presentare, guardandosi d a deduzioni di ordine cli11ico-terapeutico.

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Simpatectomia periarteri-0sa nei dolori da emiplegia cerebrale. Do1tt. G. Bol\IBI. - In du.e casi di emiplegia cerebrale che presentavano vivi dolori a livello degli arti del l(\t.o paralizzato, ~ quali si erano dimostrati r ibelli a tutti i trattamenti, l 'O. peµsò di praticare la s~mpateotomia dell 'arteria princi. pale dell 'arto . In uno dei due pazienti, un uomo di 62 anni e1niplegico da poco più di un anno, !n. cui i do: lori eir ano prevalenti all 'arto superiore, si constatò dopo l 'operazione un migl~oramento notevole, che durò f!no alla morte verificatasi circa un a11110 dopo. Nel secondo paziente i dolori ~rano ugual1nen te intensi sia all 'arto superiQre come all 'inferiore, e fu praticata success~vamente la simp,a tectomia d,e ll 'omerale ,e della femorale; a,n che questo malato ebbe UQ m~glioramento notevole, che fu co.n trollato per alcuni mesi (in seguito1 il p,a ziente fu percl u to d i visita). L 'O. non s~ nasconde come tali sue constatazio11i mal si conciliino con le vigenti idee, secondo le qual~ ~ do lorj degli emiplegici sono, di origine centrale e verosimilmente taJamica. Si lim ita quindi a registrare il fatto osservato, senza tenta1tivi d:i interpretazione fis~o-p,atologica .

Psicosi epilettica secondaria ad emorragia traumatica subdurale. Dott. M._ MANTOVANI ORSETTI: .- In un giovane 11 i 27 anni, eh~ alcu ni gioirni prima era stato colpito al capo, durante il lavoro da alcuni mat. erano oomp·a rsi nella notte,' cefalea, febbre toni, e stato stuporoso, peir cui fu inviato in Ospedale con diagnosi d i encefali·t e, diagnosi che pareva gi ust ificata da vari sintom~ accessori (rigidità nucale, Kernig, ecc.). Ma la p·untura lombare, ripetuta in seguito altre due vol te esitrasse sempre liquor sanguinolenro. Settè gior ni dopo l 'inizi-01 di questi sintomi si i11iziarono attacch i del tipo nettamente epilettico, non j,acksoniano (urlo. iniziale, bava sanguinolenta) i qu ali si ripetettero frequentemente per tl1tta una settimana (36 accessi in tutto),· poi cessarono nè più si ripetettero per tutto il periodo rli osservazione su ccessiva protrattasi ormai per 4 anni. L 'O. pensa che lo stato triansitorio di psicosi epilettica abbia potuto esser determinMo dal fatto ch e il fatto stravasato ha agito su tutt a la corteccia come stimo.lo irri·l ativo. I l Segretar io : G. LocATELLI. Pubblicazione utile a tutti I medici pratici: Dett. EDMONDO VENEZIAN

.A . n e gli Oepeda.li RJiUtILiti dd Roma

PRONTUARIO TERAPEUTICO Vademecum per il pratico. Prefazione del Prof. UBERTO ARCANGELI·

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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER . IL MEDICO PRATICO. CASlSTICA .E TERAPIA. Forme abortive di poliomielite e diagnosi precoce · della malattia.

W. We rnstedt (Kinderartzliche Praxis, n . 1, I931) osserva ch e le forme .ab,o rtive di polio,miielite sono una ma1lattia l ievissima per il pazienit e, hanno però impo.r tanza per la diffusione ·dell 'in.fezio·n e . E sse non. so·n o affatto rare. · Nella grande epidemi,a sve·dese del 1911 l 'auto1ie calcolò che i casi denunciati come abortivi rappre entavano il 23 % d ei casi complessiV'i ; questa cifra è certamenpe in·fe:niore al1'effettiva p erch è la maggior parte de i casi aborti, i è tanto lieve ch e il m edico non viene neppure chian1ato. I casi abortivi si manifestano con ogni gen ere di sintomi banali come .affezioni ,c atarrali del fa ringe, o ·di1sturbi gastro-intesti11a'li. Che si tratti di fo,rme abortive di poliomielite si può sospetta.re soltant? in periodi ·di epidemie, oppure se esisto.n o casi tipici in famigJia; si ·d·ovranno a1lo·r a r icercare con cura i sinit omi irritativi a carico d el sistema n ervoso ch e caratterizzano di soilito la po1iomielite specialmente n ei suoi stadi iniziali. I sintomi Erinc ipali sono quell.i m eningitici . Per lo più si co11stata una ev1de.nt e se an cl1e non ·moJ.to accentu.ata, 11~igi dità lde·ll.a nuca. I pazienti avvertono dolori n el la flession e del cap o e nell 'alzarsi .a sedere, h anno positi:\·i i sintomi ·del Brudzin.s ky e di Kerni gLasègue. In alcuni casi esist e do'1orabilità alla lieve pressione deftle pa.r ti molli e a ogni leg·gero toccam ento ·della cute . I·l sensorio è perfettamente integro, anch e quando so110 spiccati i rimanenti sintomi n1eningitici. La presisione del liquor è .a un1entata , le re.azioni albuminoidi ~ono positive, le cel1lu1e son o aumenitate : di solito queste alterazioni sono lievi ; esse possono però talvolta esseT·e a n ch e molto accenit uate . In alcuni casi si hanno anche dolori spon tan ei , specialmente al1le gamb e. l ln altro sintomo importante è la comparsa di fenomeni di a•tassia; essa si manifesta per lo più ail1e estremità infe.r iori ed è di tipo cerebella•rie. Un a malattia febbrile breve, ch e lascia dietr·O a sè tali distu,r bi at.a1ssici i può di sroli•to diagno5•ti c.are come po1liomielite. Sono frequenti alterazioni dei riflessi ten-Oinei, talvollta .n el sen so di una esagerazio·n e, altre ' olte di un indebolin1ento . 1

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PoLLITZER.

:Sfndrome acuta di sezione trasversa totale del midollo spinale In una b~mbjna congenitamente luetica.

'}. De Toni e M. Scarzella (A rch. I ta.l. di D er1na.t., Sifilogr. e Verie reol., dicembre 1930) .illustrano un ,caoo clinico riguard,ante uinia ban1bina di 8 an·n i , affetta da lue ' rerosimil-

m ente congenita, in cui , in pieno b enessere, si sviluppò senza febbre n ello spazio di 24 ore il qua dro di una paraplegia flaccida accom· pagnait:a ·da abolizio·n e assoluta di tutte le sensibilità e ·da paralisi degli s finterj. L '.an estesia tattile, ch e in alto era s ormontata da una sottile zona iperestesica, an·dava fin o al t·erritori? co·r rispon·denite al 5°-6° .s egn1ento dorsale. S1 produssero in seguito escar e impon enti , cistite, febbre settica e l 'in·ferma venne a m orte dopo poco più di 3 m esi dall 'ini zio della m.a· lattia, senza ch e ci fosse ·s tato alcun segno di miglio,r amento. Il con1plesso dei d a ti clinici e 1a positivi1tà della reazione ·d i Wassermann n el sangue e nel liquor fecero p orre la diagnos i cli nica di pa·r.a plegia da mielite luetica . L '<esam.e isto-pato1ogico permise di n1ettere in evid·e nza fo colai n e.erotici e malacici multipl i: del midoll'o, a livello del 4°-u0 -6° seg m e111to dorsal.e; uno di questi .a vev.a caa.atJteri tali , .d.a doverlo giudicare do·v uto ad un ran1mollimento · ischemico. PerciQ,, aDJche in considerazio ne ·dell 'assenza di una vera et. prioprja reazio11e infiammatori.a, gli AA., pur non esen·do riusciti a dimostra·r e lesione va·s.ale, penan o .ch e nel l oro caso la mielodegen erazione i sia 1prodotta con meccanismo prevaJ.entemenite circolatorio · e debba es ere messa in connessione con la l:u.e congenita. L 'interesse del caso sta sopratutto nel fatto che sindromi morb.ose e quadri .an.a tomo-patolo·g ici di tal genef1ei n·ont so·n o stati ancora descritti n el b.ambino in conn essione con la C. ToscANO. sifilide congen'ita. 1

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Le gononevrosi.

Sulle affezio·n i del sistema n ervoso dipendenti dalla blenio rragia, richiam a · l 'attenzion e Torukowseky (J ourn. de méd. de Bordeaux, 10 apriJe 1930). . · Il quadro clinico è caratterizzato da dolori locali all 'appare ochio genito-urin.ario, al peri~ n eo, a lla regione lombar e, ed anch e lungo I nervi degli a!rti inferiori. Si hann o inoltre : cef.al ea dolori gen.e ralizzati e va.gl1i, disturbi d el son11~, costipazione, talora dolori anginoidi. Alcuni malati 1soffrono di ston1aco e l'esam e della p rost ata ;rivela un.a pr·o t atite gon ococcic.a ignorata . Il trattame·n to urologico dà spesso rapida gu.arigion e. L 'emotività è aumentata, si delinea la tenden za all 'ipocon.dria, a ccompagn.a ta da fobie diverse. Come cause pos ono invocarsi: l ' in fl'u.e nz.a della gonotos ina sul sistema n ervoso, i disturbi della funzione ormonica della prostata , i rifl essi trasmes i dagli organi genito-urinari. 1

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Il medico d eve sopr.attutto fen er · presente ch e, curando l 'ure.trite, deve altresì rivolgere la sua a tten zione allo stato generale, con parole di conforto e con la psicoterapia . Sono inoltre da m en zionarsi le n evralg ie, le pa1raplegie, le emiplegie di origine blenorragie.a, provenienti spesso da mieliti o meningo-mieliti predominanti nella regione to~ra co­ lombare. Si hanno anich e nevriti p.eriferiche e ·dei veri ·disturbi m enta li (delirio acuto, mania acuta). fil.

I postumi nervosi della rachianestesia : reperto di piccoli segni piramidali. L 'osservazio·n e ha dimostrato ch e a n1alg·rado la sua relativa b enignità, la rachi.anestesia può dar luogo ad incidenti od accidenti: 1)- imn1edi.ati , il più · s·pesso trascurabili ; qualche ra1ra volta mortali. Questi casi di m orte sono attribuiti specialmente allo stato anterio·re del soggetto e tendono a farsi sempre più ra.r i con la precisazione delle indicazioni e . controindicazio.n i. Più comuni sono gli accidenti lievi v.a somotori , secretoiri, con su.d are, pallore, di natura simpatica. 2) acc identi secondari, postoparato·r i. Cefalee, rachialgie, paralisi passeggere, dei ner' ri motori dell 'occhio, qualch e rara volta emiI>legie. ' 3) accidenti tardivi ; disturbi 1sfinteri ci, alterazioni sen sitive o motorie degli arti infe•

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re c·h e dopo la rac hianestesia si ·h.a nno reazioni - m eningee. asetti ch e . dovute- al liquido an.estetico . La sostanza può agire sia provocando r eazioni ·Congestizie, sia vere meRingiti acute. Il tossico agisce non solo sulle m ening i, ma forse anche sul midollo. . l\foNTELEO E.

Paralisi del circonflesso dopo sieroterapia antldif&e· • r1ca. Ne riferiscono un caso Roger, Mattei e Baillas (M arseill e M éd., dicembre 1930), avutosi in una ragazza ·di 16 anni, la qua-le. a111n1alatasi di angina n on difterica, ricevette una iniezione ·di 60 ernie . di siero 1antidifterico a capo 1p recauzion.ale, infierenid o i11 quel p<triodo lin 'epidemia ·dell 'infezione. Dopo qualche g iorno, sopravvennero orticaria e 1dolori :giuscol.ari localizz.ati sopratutto all'arto superior·e e alla spalla sinistra. ove persistettero a lungo, seguiti poi da paralisi ·dei movimenti di ab,d uzio·n e ed elevazion e de} bra ccio. L'esame clinico a ssodò ·t rattar i di una paralisi qua.si c ompleta del d,eltoide, con ipoestesia n ell.a rregion-e ·del c irconfle.sso, e, menomarcata, n el territorio del radi.ale .a l polso. Tale paralisi rientrerebbe nel qua·dro delle formie d.a sieroterapia, be'n studi.a·t e recentem~·n te, Stpeci·e nel tetano , con predilezione per l,a radice ·dell 'arto superiore. I casi analoghi della letteratura miedica sarebbero tutta,ria .ass.a i scarsi.

Albo e Pla (R ev u~ sud-amér. de médic. et M. FABERI. chir. , 1930, n. 9) b anno riceircato in numerosi rachianestetizzati, ch e camminavano facil- Cura della meningite meningococcica colla puntura della cisterna. m ente , .ch e non si lam entavano ·d i alcun disturbo motore o sensitivo, i piccoli segni riT. Goldman e A. G. Bo,ver (Th.,e Amer. velato1ri di una residua lesione midollare. 1'ei- .Tourn. of the 'tl1edic. Sciences, rnarzo 1931) l 'articolo in oggetto pubblicano _i risultati del- riferiscono su 50 casi di menin.g ite meningola prima serie di osservazioni clinich e, dalle coccica curati c oll 'introduzione -d i siero antiquali risulta ch e contrariam·e nte all'opinio~e m eningococci.c o per ]a cisterna , contrapponendi molti a utori, possono esistere degli acci- doli a 48 casi della stessa malattia in cui la denti n er,rosi ·per sistenti mesi ed a nni dopo la sie.r.oter:api.a fu fatta per via lombare. Essi usar.a1chianestesia. Qu·esti .acci.denti potre·b bero ro.n·o la solita tecnica nota a tutti per pratich.iamarsi : care la puntura della cisterna, però m odifica1) a ccidenti apparenti: sindromi n ervose Iìono il diametro del] 'ago prendendone uno più fra.n che (paraplegia spastica-monoplegia c·r u- grosso qu.a ndo il liqu or err a fortemente l) U:l'Ururale-sindrom e di Brown-Séqua.rd); le11to. Nei 48 malati trattati colla puntura lom2) accidenti nascosti: piccoli segni n er- bare isi ebbe n el 25 % u.n .a magg iore permavosi degli arti ·inferiori uni o bilaterali, non n enza in ospe·dale che nei casi curati per la disturbanti il malato; sono segni rivelabili al via della cisterna. Nei curati con puntura lompri1110 esame, come il Babinski, l 'Oppenheim, bare si ebbe mortalità molto più elevata ch e l 'e.sag·erazione dei rif.le·s si tendinei, clono .de~ in quelli curati colla puntura del~a cisteri:ia piede, della rotula . Esistono poi segni ch e s1 (58,3 % n ei primi contr-0 22 % n ei secondi). m ettono in evidenza in o.c casion e .d i sforzi: .La terapìa pe-r .la cisterna n1agna, ch e gli au~ sindro·m e di cla udicazione intermittente. tori ora praticano sistematicamente, pern:ette Accanto a questi casi moltissimi ne esisto- di non t e·n1ere più il blocco del cavo rachideo n el suo tratto pin.ale cl1e è frequente nell e 110 nei quali nulla si m ette in evidenza. Anche l 'esam e del liquor poi~~ a conclude- rr1eningiti purul ente. Essi si servono di questa 1


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SEZIONE PRATICA

vi.a anohe i)er la cura del tetano, d ella poliomielite e •persino la preferiscon o all a lombare ne ll.e pu11ture fatte .a scopo di.agnostico.

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LUSE NA .

Nevralgia del trigemino: e sua cura.

W. Harris (The Lancet, 14 n1arzo 1931) osserva che la nevra.lgia d el trigemino è rarissima n·e i ragazzi (ci is·o no· casi a 12 anni) e predilige l'età m·ed~a.. Essa no·n è in r.apporto col c lima (si ha in 1c'limi cal,di e .fneddi). L~ 1em ,o·2ioni violent'8 possono p1rovocare l 'insorgere del dolore o farlo cessare. Il dolore può anc h e inso·r gere dopo esposizione d ella faccia al vento freddo, dopo un,o schiaffo o ·dopo estra zione di un dente ·O un ascesso antra·le . Si ha quest a nevralg ia più spesso ne lle d on: n e ch e n·e gli u om•ini. Si può .associare alJ.a scle rosi disse1ninata , a llo spasn10 clonico fa cc iale. In a lcur1i casi si riscontra l 'eredità d ella ma.la ttia . Il dolore è a volte pun,tario, a ' rolte ure11te; è per lo più parossi.stico e i parossismi possono dur.are .an.ch e 20 ' . Negli intervalli fra le crisi il ma.liato può avvertire sol ò un 'iperestesi.a d ell.a faccia, .acco·mpag nata qualch e volta 4a arrOissamento .e da mo.dico, g·onfiore. Durante g li attacchi si ha s1Jesso saliv.a zion e. L 'attacco ·p uò comiruciare ~urante i lm:ovimen.ti fatti per mangiare o per pari.are . Dopo a lcune settim·~n~ di. c risi parossistich e , s i può avere una d1n11nli21on e graduale ·d elle crisi dolor ose (e anche del dolor:e che qualche volta persiste m od er.a to fra un.a crisi e l 'altra) fino a lla scom . . parsa completa per qualch·e tem·po. La 1cura ·dipen.d e d.a ll 'intensità del dolore. Se q·u e.s to è n1odiico e no·n intralcia la vita de l ~alato .p ossono b.a st.are il calore, la ionizz.a z1one e i con1u~i ana.lgesici . e gelsemina. La morfin.a , l 'eroi11.a e la .c ocaina .d evono ·e ssere completan11ente evitate.. Se non si ottien e nes sun m ig lior.a mento con que,s ti ~eto di , si rico,r rerà o ~Ila r.esezione d ella radice sen sitiva del gan g lio di G.a sse·r o a ll'a lcoolizzazione 1d e] tron co ·de l ne rvo·. Questo seco·n do meta.do è preferibile prima di fare l 'operazione; esso può dare una tregua di d•u e anni a lle 1crisi dolorose. È b en e far precedere l 'iniezione n el tronco• n ervoso da iniezion.e di m orfin a con iosc1n.a. L'A. ha curato coll 'iniezione di alca.a l 1100 e.asi di n evr.alg·ia ·de l trigemino. Il blocco con alcool d el gan g lio ·dà risultati .p iù ·duraturi . dèl blocco d·e l tronico n e·r voso. R. LusENA. 1

7pl

tica. In tutti i casi n on ottenne a lc un risultato dalla somminist·r azione di medicinali l)er via orale o p er applicazione esterna . In a lcuni casi furono tentate altre cure senza su ocesso e precisam ente : massaggio, ionizz.azione, elettroterapia, bagni caldi, stira m ento d el ne·rvo in ane_stesia gener.a le, iniezioni di ossigeno lungo il deco~so ·d el n e-rvo . Essi fecero la cura coll 'i.n iezione epidurale in q·u .e sti quaranta ca.si, iniettando quantità di liquido oscilla nte fra 60 1c c. e 145 oc. (in media 98 cc.) Furron fatte 47 iniezioni (in 7 casi l 'ini eziO!Ile fu fatta due volte). In 6 casi fu a daverata soluzion1e fis iologica . in 17 casi novocaina all ' l %, in 3 ca.s i n ovocaina al 3 % e in .21 casi soluzion e ·di n ovocaina a ll ' l % se.giuita da soluzioin e fi siologica. I risultati, ch e sono in·dipendenti dalla qualità del liquido adoper.a to, sono stati i seguenti : gu.a~rigione in 22 e.asi (61,1 %), miglior.an1en to in 5 (13,9 %), n essun miglioramento in 14 (25 %). Secon·do l 'A. il m eccanismo con cui agisce l 'iniezione ep1idur.al1e è quello d ello stiramento del_ n1ervo; egli basa quest'affermazio·n e sui seg u enti fafti: molti m .a lati .avve·r to.n o Jdol·ore lu11g·o lo s ciatico 'd urante l 'in,iezion e; l 'efficaci.a ·d ella cura -è indipen·dente d .a Jla presenza nel liquido di so.stanze a nestetich e; sul cadavere si vide lo stiram ento d elle r.adici durante l 'iniezion1e. R. L usENA. 1

Il trattamento tio-crisoterapico delle poliartriti croniche.

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Iniezione epidurale intrasacrale nella cura della sciatléa. Evans (The Lan.cet, 6 dicen1bre 1930) ha studiato 40 casi di sciatica così d etta idio1Ja-

I

·D ia m o qui alcuni parrticolari sul t r.a ttame11to con l '.a llo1 or~sin.a, di cui ci s i,a mo g ià occupati (N. 1_2, del 23 marzo c. a. ). J. F or.estier (Bull. Soc. m éd. hop. Paris, .anno 46, n . 61) aveva g ià comunicato alla stessa So.c ietà, n el 1929, i primi risultati ottenuti con questo sal e organico (tiopr-0panol-solfonato doppio ·di oro e di sodio) e ·r itorna isull 'argom ento osserv.a ndo cl1c l'uso di tale m edicamento p ermette di manten er e l 'individuo in stato di saturazion e m edi cam entosa dura nte parecchi me i ed an cl1e p er degli a nni. È però n ecessario inizia r e l a cura al più presto prima ch e si siano prodotte d elle lesioni iTreparabili . Il trattam ento va iniziato con iniezioni endomuscola ri da 5 cg., a d una settin1ana d 'in terva llo. Se il m edicam e·nto è ben tollerato , si sal e a 1 O cg. ebdo·m .a dari fino ad un totale di g. 1-1,.5 in 12-_18· in iezioni. · · Lasç:.iar e u n interv.a llo non m .a gg ior e di 6 settima n e e ripTe ndere la serie. 111 seguito, se vi · è un miglioran1ento notevole, si faranno iniezioni di · 5-10 cg·. ogni 10 g iorni per un totale di 10-15 per ogni serie, lasciando , fra l 'una e l 'al tra , un inteT,rallo libero di 2-3 mesi.


7.52

IL POLICLINICO

Se si osservano inconvenienti, interrompere subito le iniezioni. Si tenga presente che, probabilmente, i prodotti di tal genere \Subi scono un accumulo nell'organismo e va quindi evitata ogni ulteriore somministrazione . Gli incidenti della cura sono: cutan ei (eritemi fugaci od ·eritrodermie), mucosi (erosioni alla bocca od alle IabbTa), focali. L ' A., su 48 casi, li ha osservati soltanto in 16, di cui 11 del tutto J,egg-eri e 5 .p iù serii (ulcerazioni boccali con formazione di croste od eritrodermia seguìta da de.squamazio·n e); in 2 ·di questi si ebbe eczema second.airio abbastanza ostinato. Nella maggior p·a rte di questi .c asi le ·dosi erano state forti o troppo spesso ripetute e, negli ultimi 2, la somministrazione del rimedio era continuata m .a lgT.a do la compa·:ns.a di sintomi ·d'intolleranza. L' A. conclude affermando che questo trattamento costituisce indubbiament~ un progresso nella terapia tanto mal.agevole ·delle poliartriti croniche. fil. 1

·MEDICINA SCIENTIFICA I rapporti del diabete con le malattie delle vie biliari.

,..

Molti fatti contrastan o alla teoria dell'origin:e pancireatic.a del diabete. La ricerca macro scopica e microscopica eseguita ?el pancreas di diabetici gravi e leggeri venuti a morte ha, da un lato ' mostrato 1'assenza di lesioni di tale organ·o, mentre, d 'altro lato, gravi alterazioni pancreatiche non si a ccompagnarono in v.ita con sindrom·e diabetica, come pure la sua distruzione qu.asi ·completa negli animali da esperirrmnto non è stata segUJita da comparsa di diabete . Più facile è invece la dimostrazione di un .alterato ricambio degli idrati di carbonio nelle flogosi e nella n ecrosi del pancreas, studiando I.a curva glicemica dopo un sovraccarico di destrosi·o. · • Numerosi sono poi i ·casi riportati nella letteratura di diabete secondario a malattie del fe.g ato e delle vie biliari, decorrenti con sin1'llltanea e lieve pancreatite. In una percentuale alta di diabetici si ritroverebbero dunque, secondo oerti1 autori, af~ezioni dellà cistifellea e delle vie biliari. Tale p ercentuale sarebbe, nella casistica del1'Autore , del 23 %, e poichè nella metà dei casi com1p arte·cipavano anche alterazioni indubbie ·del fegato, egli esprime la sua . convinzion e che. anche quest 'organo abbia grande importanza nella patogenesi di m 1olti diabeti. I risultati ter.apeutici bTill.an,ti ottenuti spesso dopo l'intervento oper.a to·r io sulle vie biliari confermano tali vedute , sì che da alcuni

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XXXVIII, NuM. 21 J

è sostenuto il valore dell 'operazione_ precoce in tutti i diabetici, nella cui anamnesi si ritrovino se.g ni di lesioni a carico dei suddetti organi. M. FABERI. 1

Asfalto di petrolio (Erdolteer) e cirrosi del

F. G.u ccione (Arch. it.

fe~ato.

An~

e I st. Pat., gennaio 1931) ha voluto controllare le esperie11ze di Leitmann, il quale in un lavoro pubblicato negli Anriali di Vitchow asserisce di aver riiprodotto nei conigli una cirrosi epatica, analoga a quella umana, mediante pennellature con una miscela di .u na parte di asfalto di petrolio e ·due di toluolo. L ' A. usando la stessa mlisoela in conigli normali e smilzati non è riuscito a ri.pr.odurre le lesioni ,d escritte da Leitmann : soli reperti id.en.tici gli infiltrati n el derma della cute e la degenerazione vacuolare .del fegato e dei reni. Potè invece constatare lesioni degenerative e proliferative n el fegato, rene, milza, linfoghiandole, midollo osseo ed inoltre una linfocitosi relativa. L 'A. richi.an1.a l'attenzione sulle ne·crosi ·degli epiteli dei tubuli co·n torti del rene, sulla maggiore gravità delle lesioni nei conigli smilzati risipetto a i no·n smilzati, e i..nciden.t almente sulla con statazione che con la miscela usata si ottie!Ile la guarigio·n.e anatomica -0 comunque una sioura egressione delle lesioni da coccidi, eventualrr1e~te presenti nel fe.g.a to. P.ensa ch e la .diversità de.i risultati ottenuti debba attribuirsi alla diverisa composizione del! 'asfalto di ·petrolio im1piegato per quanto appartein1ente all.a stessa zo.n1a petrolifera id i Bakù da dove proveni, a quello impiegato da Leitmann. G. LA CA \ r.i\. 0

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La composizione della bile nelle varie alimentazioni• Un problema di grande interesse teorico e pr.atico è quello ch e riguarda g 1i eventuali rapporti ch e interbedo no fra col esterina a limentar;e, coTesteri.n ·e mia e oolesterinocolia. Le ricerche su tale argomento non sono nè J1un1erose nè conc or.di, perchè mentre alcuni 1\ .>\. negano qualunque rapporto fra col esteri~1a introdotta, colesteririemia e colesterinocol1a, altri tale rapporto sostengono. G. P ennetti (Riforma Medica, ottobre 1930), avendo potuto studiare a lungo lI·n uomo di 60 an.n i , calcolotico da oltre 10 anni e portatore da c irca due anni ·di una fistola biliare, consecutiva a colecistotomia, ha ricercato le mlodificazioni ind!otte n ella \bile dalle varie alimentazioni. Gli esperimenti furono anche ripetuti in un cane nel qua]e l 'A. av~va determinato una fi toJ.a biJiare. Dalle - . ricerche ri ulta che sottOJ)Onendo il oggetto in esan1e, dOJJO 2-! ore -.di digiuno , ad un 'alimentazione 1


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ricca di colesterina, si ha un aumento d i creto della bile e dei sali biliari, un aument0 notevole della colesterinemia ed un aumento scarso della colesterinocolia. Sottoponen.do invece il soggetto ad una a limentazione proteica .abbonda·n te, si ha un aumento ·apprezza.b ile della quantità totale della biJe, un aumento considerevole della colesterinocolia, m ·e ntr·e i sali biliari e la colesterin emia subiscono modificazioni poco apprezzabili . Questi ·dati spe.rim.entali dimostrano 1'i,ndipendenza ch e esiste fra colesterina in_trodotta, colesterinemia e colesterinocolia. Poichè dunque l 'ipercolesterinemia non porta ad iperco1.esterinocolia, il fegato non può essere ritenuto la via essenziale di escrezione della colesterina. Ugualmen.t e inacoettabile è, in base agli es1)erimenti ·dell'A., l'asserita trasformazione della colest erina in acido ·colalico. Di difficile interpretazione è la iper colesterinocolia da sostanz·e proteiche; in ogni modo, poichè ·essa non, si accompagna ad ipe.rcolesteri·nemia non può ammettersi che sia con secutiva a mobilizzazione dagli organi di deposito, ma bisogna ritenerla ·di prov,e nienza epa tica senza ·potere, allo stato attuale, stabilire quale sia la sua vera origine. Dal punto di vista pratico, se la ipercole teri11.e mia da lipoidi alimentari non si accompagna ad ipercolesteri·n io colia, appare non completamente giustificata l 'eliminazione assoluta dall 'alimentazione .dei colelitisiaci di a lcuni alimenti che contengono colesterina pre formata , come le uova . C. ToscANO. 1

VARIA.

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A. quali condizioni il medico diviene com· merciante. Si parla tanto. in .q uesti gio.r ni d·i moralità ed onestà della professione medie.a, c he giungono veran1ente 0 ppo rtuni i chiarime nti che E. Perrau (Paris Médical, 18 .aprile 1931) espone sull 'argomento. Si ·chiama commerciante la .p e.r sona la cui professione abituale è la speculazione su beni esteriori. Si chiamano invece ·p!l'o1fessioni liberali quelle che 1si basa·n o escJ.usiviamente sull 'intel1igenza senza preoccupazione ·di tr,a'ffico sui b e,ni este·r iori; ·esse non sono quindi commerciali, nè lo .divengono· qu.a n•do, p er il loro eserciz·io, si ·è ·con.dotti a fare degli atti che di per sè sono commer oi.ali quali, per esem.p io, la riven·d ita co·n b·e neficio di oggetti comprati con lo scopo di rivenderli : e ciò pe~chè l'atto accessorio (rivend·ita) seglie la sorte de-11 'atto principale (profei sione liberale) . Così non è 1

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SEZIONE PRATICA

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con1merciante il medico di can1pagna, il quale, in man.c anza del farmacista vende ai suoi malati le medicine o anche d ei prodotti igienici accessori; nè è con1mer ciante il dentista che vende ai suoi clienti delle fo·r11iture dentarie o dre gli accessori per 1'igi·ene della bocca, n·è il meldi·c o che possede n,d o un galbin.e tto ·d i meccanotera·p ia lo fa funzionare «:La un .a ssistente con l '.aiuto d i un 'infermiera. Com.e ·r i.c ono,s cere 1Cl1e ·un .a tto è l '.a,ccessorio di run.a professio,n e lib,e rale ? Bisoig na che queto atto, senza costituire ·d i per •s è 1solo l 'esercizio norrnalJe, sia id i utile ·complemento al1'esercizio !della pro·fe;ssione. Quando· invece il servizi.o o la fornitura ceissa d'essere i·I complemento del·le cure personruli del m edico, allora si viene ad avere l 'atto comm e·rciale. Coì è ·del dentista ch e ve nde forniture d entarie ad ogni person.a .a11ch e a qu.elle a cui non cura I~ bocca, così è ·di una clinica chiru.r gica o d1 una casa di sa.lrute in cui i·l chirurgo o medic o proprri1etario non orperi egli stesso da solo o ,con l'aiuto ·di me1di1ci ohe agisoono sotto la sua direzione . Si tratta in tal .c aso di speculazione su ca·pit.ali o· sul l.avoro di a ltri, atto ch e è ·d i pie·r sè commercia1le. G. LA CAVA. 1

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI I) . RE. 'Nlodif icacioncs de los aminoacidos de la sangre y de lo's tejados provocadas por las inieccioncs de glicocola. Ass . Med. Arge11tina,

Buenos Aires. ~I. EsTIN e P. RF.. Co·nsideraciones sObre lipomatosis simetrica. - « La Ciencias », Buenos Aires. C. Dpi\ICNGUEZ y R. C. B1zzozERO.,. Sindr0'1ne n,euroanemico. - El Dia l\1edico, Bueno1 s Aires, 1930. R. MAuR1z10. Uebe.r « P seuclohamop-hilie bei Neugeboren ». Ze11tr. f. Gyna.koloig ie, 1930. 1\1. R. CASTEX, J .. l\1oLJ,,ARD e P. RE. Diabetes qrave por pancreatitis acuta~ cc La Ciencias »,~Bue­ nos Ayres. P. DE FAVENTO . iVIala,rioterapia della neurosifilide. - Poligrafica Operai, l\ilil a~o, 1929. A. BENEDICENTI, PENDE, l\1ANARA, GA.vINA. sop ra un.a nuova Chemioterapia an titu9_ercolare. Zeits. f. Tub., 1930. D. Vro~A. CO'ntributo statistico allo studio dei rapporti fra l~ misura della grande apertura delle braccia e qiiella <lella statu ra. - Tip. Coopera-

tiva, Pavia, 1930.

A.

RANELLETTI .

Sulla questione della malaria in.-

fortunio . - Rass. Prev. Sociale, Roma, 1930. S. SAITTA. MOrfOlogia degli spazi intercostali in, plati e st.eriotipi di regioni di m ontagna e litoran.f!c. - 'l'ip. S. Bernardino, Siena, 1929. S. SAITTA. Jnterpretaziorie di opacità in r adiografi e dJella r eg. frontale umana. L. Cappelli,

Bologna, 1929.. U. BACCARANI. Int orno al va lore terapeutico della morfina s_in,_ergizznta 'NlarfOri. Rif. l\Iedica, 1930.


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IL POLICLINICO

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POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. CONTROVERSIE GIURIDICHE XVIII. - Casi dubbi in rapporto alla riduzione del 12°/o degli stipendi ed emolumenti degli impiegati degli enti locali.

Il D. L. 20 ·novembre 1930 11. 1491 h.a c;lispo1sto così all 'a·r t. 3: « Sono ridotti in <rag ione del 12 % gli stipe.n ·di , i salari, le piaghe, le ·retribuzioni e d in genere qualsiasi en1olumento o compete~a sia o p1ur n-0 di carattere fisso o continuativo .... e di ogni altro peron.ale di ruolo e non di ruolo .anche operaio in servizio delle provincie, dei Comuni, delle istituzioni ·di assistenza e beD:eficien z.a e degli enti, istituti e aziende comprese quelle idi trasporto in - gestione .diretta amministra te o mantenute col concorso delle provincie, dei C·o muni e delle istituzioni di .assistienza e beneficienza o dei relativi ·consorzi ». Questa disposizione si rifelìisce a tutti g·li impi egati e .a tutti i salariati, anch.e fuori ruolo. Presuppo·n e, pe·r ò, cl1e si.a prestata opera in servizio di un ente locale, cioè a'lla dipendenza e nell 'interesse di esso. È indifferente che la prestazione sia saltuaria, occasionale o isolata ; ma è necessario che vi sia un certo vincolo di dipend·einza e che l 'opera sia pres tata i1 ell 'interesse de11'ente. La Circolare 5 dicembre 1930 n. 120650 11a dicl1iarato soggetta all.a . riduzione qualsiasi remunerazione di attività prestata, nell'interesse .degli enti .p ubblici. Non sembra, però, cl1e queste istruzioIDi abbiano voluto modific.a re gli effetti dell.a disposizione, con i11terp1\e tazione estensiva. Veran1e·nte la prestazio·n e d 'o1)era :Qell'in.ter.esse dell'amm.ne importa una situazio1n e ·diversa ·e l)ÌÙ ampia di quella che risul~a d.all.a .prest.azi~ne in, servizio di essa; ma è da ritenere c h·e la circolare non ab,b ia voluto e primer-e un conc etto che modifichi quello della legge. In ogni nlodo, è decisiva qu esla. Si deve, quindi, concludere che è sogge tla a]]a riduzione del 12 % qualsiasi rimunerazio11e corrisposta 1n rapporto a·d opera, sia pure proYvisoria, temporanea, occasionaJ,e, pretata in ervizio dell '.amn1inistrazione. Questo n e ...... o deve 1essere b·Ei~n ,cons.iderato, specia lm ente c1u.ando si debb.ano risolvere casi dubbi. Infatti, la circ olare riconosoe e dichia~a espresan1-ente che I.a riduzione no:Q è applicabile in ra1)porto agli appaltatori, impvenditori e.d .a suntori di pubblici servizi, i quali svolgono u11 'attività nell'interess01 ·dell 'amministrazione ma non in servizio di essa. Se un chi111rgo è richiesto della sua opera ed esegue un'operazione in un ospedale, l) UÒ anche darsi che agisca n ello int~resse dell 'an1111ini tra zione, pur essendo la sua opera remunerat a dalla persona a sistita, ma non pres ta attività in servizio de Il ' ente. Se, invece, è cl1ian1ato e r etribuito da esso, sia pure per 1

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i)restazioni saltuarie, remuner.a~e in base a tariffa, ogni singolo atto è prestato in servit io dell ' osped.a le e quin di il corrispettivo · dovuto dall'ente è ridotto d el 12 %. . La cir cola·r e . chiarisce ben~ la causa e le finalità del decreto: (( lo scopo d.el provvediIl1·ento è I.a dimihuzio1ne di tutto quanto, senza ·eccezio·n i di sorta, possa spettare ai persoriali oui si ;riferisce, per tale qualità, e che i1on costituisca esclusiva rifusione idi spese ammesse .al rimborso su presentazione dei do· cumenti. « Perso:Q.ale » cioè impiegati o salariati che 1comunque prestino opera in servizio del! '.amministrazione e siano ·da es.sa rimunerati. Si considerino ora alcuni casi dubbi. A) Indennità per mezzi di tr.asporto (così .d etta iindennità di cavalcatura). È .da -ritenere che si.a soggetta alla riduzione del 12 per cento pur avendo scopo e destinaz·ione di rimb-01rso stabilito a forfait. Poichè l a l1egg,e presu·p pon;e .ch·e il costo .sia diminuito la ind·e nnità deve essere ridotta. Diverso invece è il caso del rimborso de'lle spese giustificate .d a documenti: in questa ipotesi, la spesa è quella effettiva, e non si può fare la i·p o· tesi id i una modificazione dipendente dalle condizioni generali. B ) Compensi per ispezioni, certificati ed attestati richiesti nell'esclusivo interesse privato. Queste pre.stazioni, pur avendo nessi col rapporto ·d 'impiego, non sono remunerate dall 'amministrazion e. Il com~nso è dovuto dal priv.ato, rJer un servizio· prestato nell 'esclusivo interesse di esso; ·è, quindi, da riten ere .o he non sia_..soggetto .a .r iduzione, salve 1di s~posizioni speciali validamen,te. emanate ·dagli organi ch e sono compete~ti a regolare qu·esto servizio approvandone le r elative tariffe. C) Sussidi attribuiti dai Comuni per determinate attività: per es., esercizio di farmacie. La ipotesi è questa: non vi è un raipporto di dipendenza dal ComllllJ8; il titolare della farn1acia agisce con autonomia, per un 'autorizz.azione sua.; il Comune assegna un su ssidio. In questo caso, nori sembra che la riduzione sia .applicabile, perchè il farmacista non presta ope1·a in servizio del Comune. Il sussidio non g·lri è assegn.ato a titolo di r.emune:r.azione ma è diretto a render,e possibile e lconveniente l'esercizio della ·f.arm.a cla ch e .a ltrim·enti non d.a rebbe re.ddito1 sufficiente. . D ) Un.a quistione molto più importante e delicata si è presentata in rapporto a l personale ospeda,liero. Prescindendo da casi particolari e d.a circostanze · speciali, che posano e\-entu.alm·ente influire sulla risoluzione concreta, è ora da considerare, da ~·n punto di \Ti1sta di n1assima, la ipotesi ·p iù frequente. Pongasi che il chirurgo dell'Ospedale abbia 1

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SEZIONE PRATIC1\

l 'obbligo di prestare .assi&tenz.a gra Luita ai ricoverati poveri è , per questa sua attività, cl1e è oggetto ·del rapporto d 'impiego, abbia diritto ad u11 de1te rminato stipendio . Questo è certamente soggetto a riduzione. ~la i1ell 'Ospedale sono ancl1e ricovera te person e abbienti, le q ua li retriibui.scono· la pr,e stazion e del chirurgo e dell'ospedale. Que.s to c o·r rispettivo è dovuto per l '.a.s siistenza ·p rofessio11a le e in 1p arte pe1' il rimibors-01d·e·lle spese ·d ell 'Ospe. dale , e, illJ genere, IJeT la .p restazione di esso.. due quote, che :r appresentano tutto l 'onere del privato .abbiente+ son.o talvolta .anche praticam ente distinte e se~rate : la son1ma X a1p partie11e al chirurg·o e agli assistenti per la loro i)reis lazione d' o1)er.a; la somma X .è dovuta per diaria. Altre ,,olte è .p agato a ll 'ente un corrispettivo g·lobal·e che spetta , secondo ·determinate proporzioni, a l chirurgo e a ll 'a mm.ne o pedaliera. Identica è la situazio11e d ei medici, degli --1)eci.alisti, cl1e abbiano rapporti di c1uesta i1a tura. Qu.esiti: · è soggetto a riduzione il ·CO!fris.petti,10 integ·rale, pagato dal privato a bbiente? Può essere invece ridotta soltanto I.a quo ta dovuta al sanitario? Del risulta to della ri duzion·e si ,a vvantag·gia il privato o I '.amministrazio n e ospedalie ra? In a lcuni casi a n oi i1otri, le .a mn1inistr.aziuni i11teressate hanno adottato la terza ri ~ o­ luzionc : cioè, hanno preteso di ridm·re ol ta11to la quota dovuta a l sanitario n1a a beneficio dell 'e11te e i1on dell 'obbligato .al pag.a1nento. Certan1ente, influi con o molto s ulla ri oluzione dei singoli e.a si l'e n or111e con crete e particolari. ~la un orientamento di ma&sima è IJiO· sibile. ~ da riconosoeire subito ch e· la quistione è ·d ubbia e deli c.at.a. Seni_bra però ch e, .con i1derato lo sco1p10 .del D . I_,. 20 noven1bre 1930 n. 1491 , siano sog·gette a riduzion e, })C l' e ff~et- . to di esso, l·e -rienumerazioni ch e co·11 qual iasi for111a son o dovute dagli enti. Se u11 priv.a to abbiente cl1ied·e assistenza all 'Osi)eda1e e per 1quest.a ,1)restazi one ·èi r0b])liga6p \a :refri·buire col suo fJatrimonio l 'opera del anitario •e la prestazione dell 'O J)eda le, n on sembra ch e si verificl1i la condizione pre,1i1sta agli effetti ·de1Ja riduzione, cioè quella del JJag·.a1nènto d·i un corrispettivo a carico d·ell 'ente. La relazione di fatto e .g·iu·r idica è certam ent e co1nl)lessa -0 Ja r>r eRtazion e d el sanitario non è· senza 11rs ·i col ra1Jporto d 'impieg·o; ma, po·ich è il ]Jroyvedimento legislativo è diretto· a ridt1rve qu.al si.a si contro1p restazio11e ch e si.a })aga ta dall'an11ninistrazi·o·n e e quindi sia a carico effetti vo di essa, n on si può riten ere c h e sia sog·sretta allo te so trattarn.ento la retribuzione cl1e il p rivato i)aga al anitario e al 1'a1n1ni11istrazion e. :È ih·differente ch e il pag.amento ia fatto dal privato al l 'ammjnistrazione e que.sta poi riparti sca la omma seco11do n orn1e prestabil'ite : questo è, in so tan za, u11 ser,rizio di ca -

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sa; ma, effettivan1ente, il pagame11to è fatto dal privato .p er causa di retribuzione dell 'opera del sanitario e con desti11azio11e acl esso,. per quantità determinata. Considerata la finalità gen erale cl1e il gove1'110 si è pro1p osta, si può comipre11dere una mo.dificazione ·delle tariffe, a n ch e con 1o effetto della riduzio.ne cl.elle q~u ote do,rute al sanitario d.ai priv.a ti; in tal caso, p1erò, la in :odificdzione deriva da un atto d·ell 'a1nn1inistrazione e deve essere ·~ eliberata e·d apii) rov.ata .d ag 1i 0 rgani com1petenti. Il risultato di essa ha. lo effetto di ridurre l 'onere del privato. in re-· }azione al minor costo. Un .p rovvedimento di questa natura potrebbe esser e anche opportu n o, in ce.rti casi. M.a, indipendentemente da questa modificazion·e, non sembra ch e, per effetto diretto ed immedi:ato del decret o l ~g·g·e 20 novembre 1930 n. 1441 si debbano intendere ridotte le r en1un.er.a zioni 1p agate da p1rivati. Se ,c osì no·n fosse, .p·otrebb e, e n1ai, esse.r:e r idotta t utta La contro·pire iazion e. Se, ip er es. , il 40 % della somma p ag·ata da} i)rivato spet ta a l sanitario e il 60 .all 'osp.ed.ale, ·deve esser e ridotta la contropr1estazion e totale (da 100 a 88) con ef~etto di ·dimin'uzi.one dell '011ere de1l 'obbligato. La somma ri ultante clalla ridu-zion·e sarà .p1oi 1dis.tribuit.ai n~l le p·rOJ)Orzioni del 40 e del 60 o/o. No11 semb·r a, invee.e. amn1issibile che ii.manga in,1.a riata la contropre. tazione, sia ridotta del 12 % soltanto la q uota dovuta .al sanit.ari o e del ri u·l tato i ay,·antagg·i l 'an1mini trazio11e. • on è questa I.a fina lità del decreto. Ta le n1o,dificazion.e importerebbe una alterazione del rapporto tra il sanitari o· e l '.an1mi11istrazio11e .e u11 ,,antaggio di qu·esta con dannodel sanitario, cl1e subisce la decurtazio11e, e del p-riv.ato .abbiente ch e, pu r essendo climinuiti i co·s ti, è ·o.b blig.ato a pag·are la stes a somma cl1e er.a prin1.a ·dovuta in condizioni {liverse. P.er g·iung·ere .ad una ·di v·e rsa conclusione, cl1e n on sarebbe. nè equ.a nè opportuna·, si do' 'rebbe disarticolare il rap1)orto con1plesso e ritenere ch e il .J)riva to sia .tenuto a d una coniro1)1~stazion e ,,.erso l 'ospedale e poi questo, n1entre asseg11a il compenso fisso (stipen dio} al sanitario 1)er la cura ·dei po, eri, dà una remunerazione .p er l 'ass i. tenLa .agli abbienti, in rapporto a ll e s in.g·ole ,p restazioni. Questa configur.azione, giuridicam ente ·p ossibile, non corrisponde però alla realtà effettiva: 11a m mi.nistrazion.e n on destin.a un.a parte del suo, .p atr1in1,o nia .p er .r emunera r.e l 'opera lpTestata dal -cl1i1urgo agli abbienti ; obbliga invece questi a ·p ag.a re 1a retribt1zione e attribuisce a sè un rimborso di sr>ese o un corrispettivo, per la stia pre·stazi one. La soluzione più corr.etla. anche dal punto· di ,-i ta della equità, a J1oi embra questa: revision e -d-elJ.e tariffe, qual ora n e ia ·il raso, e· riduzion e dell'onere 1)osto .a ca ri co del pri' Ta to, sal,,a ri1Jartizi.011e dell a -on1111a rì_ult ante. 1

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[ANNO XXXVIII, Nu l\-1. 21]

IL POLICLINICO

NELLA . VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI La Sanità P obbliea in Italia nel 1929.

I

La Direzione Gen er ale di Sanit à ha m esso ulti1nam ente ir1 distribuzione un grosso volume (1) ch e r iferisce sullo stato sanitario del nostro Paese é -Oin1ostra con q:uanta attiv~tà e con quanta saga.eia essa prO'Vvede alla difesa della salute pubblica in Italj_a. Precedo110 alcun,e noitizie sull 'attività dei Létboratorii di Batte.riologia, di Ch~mi ca e dell 'Ufficio del Radio dipendenti dalla Direzione stessa; oltre ai .çqn s11eti. e numeros~ esan1i, tal~ Laboratorii hanno pubbl~cato diversi studii e m en1orie di notevole inter esse scientifico . Per quanto rigu arda lo stato sani!.ario dell 'ItaJia n el 1929, sonQ da m.ettersi in rilievo i fatti seg uenti: ep idemia di influen za, ~n quasi tutte le provincie del Regno, con maggiore accentuazion e n el primo quadrimestre; aumento delle m anifes t aizioni cli scarlattina, dj dif~ erite, di poliomielite anterior e act1 ta, di m eningite cer ebro-spinale, con ~a costituzione, in p arecchi p t1nti, di importanti focolai epi(le1nici ; per sisten za della r ecrudescef!z a -dell 'epide1nia malarica, già iniziatas~ n el 1928. Per effetto di q11este con,dizioni, la mortal }~à ,g·en erale 11a avuto nel 1929 un lieve aumento, da 15, 6 n el 1928 a 16,1 ; aumento ch e è quasi tutto .a ca1r ico dell'eccezionale e diffusa epidemj a di influe~a, la quale, durante la stag·ione invernale, fu causa di gran nu1nero di d e~ssi , specialm ente nei vecchi, 11ei bambini, J'\egli individui tarati da :precedenti affezioni morbose. OtJ~ime sono le condizioni dell 'I talia p el" quanto rigu arda il v aiuolo , di cui non si ebbero, nel 1929, ·ch e t3 denu11cie con un solo caso accertato. Un lie· ve miglior amento h a din1ostrato l 'andam ento del.l'infezione tifoidea, che h~ presentato il m assimo nella Lom])ardia (18,4!10.000), mentre i minimi si -sono qvuti n,ell 'Italia m eridion ale (3, 1/10.000 n el·1a Basilicata) : media gen erale· del Regn o: 9,4. La n1ainifestazion e più g rave fl1 quella della provin·cia di Ter amo con un totale <li 880 casi con 48 decessi, in 13 Com u ni ; per essa •venne accertata ìJ. 'origine idrica. :Ji'r a ~ diver si provveclimenti p rofi lattici sono d a 1Cil ar si quelli riguardanti la clif terite (diffusion e -della vaccir1azion e mediante l 'an atossina di li.an1on ), la ineningite cerebro~ spinal e epidemica (imn1u11izzazjon e dei sani e cielle per son e esposte a l ·contélgio), la febbre tifoide (risan am enti, osped a1izzazion e dei m al ati, vaccinaz ~oni, clorurazion e ·dell e acqu e), ecc. 1~ otev0J e ru I 'at.tività svolta per i se rvizi antitu.. 1

·-·-

(1) Sui fatti e sui ì)r ovvedirneri ti più importanti ·concernenti l 'igien e e la san ità p u bblica n ell 'anno 1929., Relazion e del direttore gen erale della Sa·nità Pu bblica dott. B. FonNACIARI, al Con siglio Superiore cli ani tà. Vol . in-4° di 475 p ag. Ist . Poli-

.grafir0 rlello Staito, Rom a, 1931.

ber col ar i, miran,te ad ott en ere l 'applicazion e

ir1

pieno della legge 23 gi11gnQ 1927, n . 1276, inter·~ petrandola a seconda dell~ varie modalità ch e scaturi scono dalle condizioni locali . A tale proposito venne rivolta la massi1na attenzione a.l coordina~ n>:ent.o dell~ lotta r11ediante il Consorzio antitubercolare. 11 nurr1ero totale degli assistiti salì , da 6068 (ne] 1927), a l 4 .832 (nel 1928), a 19.327 (nel l 929). In1portant.i son,o state anche le assisten ze della Cassa Nazionale delle Assicurazioni sociali e quelle di altri Enti, che svolgono in questo se11so la loro· benefica opera; da rilevarsi fra questi la Croce Rossa Italiana, che nel 1928 spese, per assistenze antitubercolar~ e per le Colonie estive, lire 7 ,829. 785 e, n el 1929, L. 8.336. 779. Uno sgu ardq alla tabella dell 'Armam entario a11til uberoolare italiano f~ vedere l 'enor1ne slancio preso da queste provviden ze sociali n el 1929. Grande attenzione ven11e rivolta a1tres1 ai servizi per i t11mori maligni. Lasciando impregiu<licata la questione se l 'aumento che si nota n ella mortalità da ques.._a malattia sia reale od apparente, è un fatto che i m orti per turr1ori maligni raggi1111gono, ~n It alia , la cifra rilevante di 22. 516 (n el 1926), . tale da provare ch e si tratta di un importante problen1a di Sanità pl1bblica. La l0itta si sta svolgendo n el sen so di una diagnosi per quanto è possibile precoce e di un inter,-ento sollecito ; il contributo della Direzione generale cli Sanità pubblica consiste soprattutto n el su ssidi are e favorire l 'azione dei centri- sanitari -per i tumori (attualmente in 11µmero di 7) e n ell 'asseg n azione di radio. Per la lotta contro Ja, malaria, u11 p asso· iitlI)Ortante fu fatto CQn ]a costituzione dei Comitati a11timalarici provinciali, che costi1tuiscono un organo coordinatore per i servizi sanitari e profilattici co1ne per i l~vori di bonifica e di risanamento . Diverse pr-0vviden ze si vennero attuan clo a• ch e per Je m alatt i e ven er ee, fra ]e qt1ali la blenor.ragia continuò la fase di lieve aumento e si ebbe altresì un lieve aurrLento n elle infezioni sifilitich e pri• m ar1e. Fra gli altri ra1n i di a.ttività m enzionian10 i seguenti: v igilan za sugli ali1n enti e bevande (coltivazion e e commercio dei molluschi eduli, produzione e commercio degli Qlii commestibili, spiriti); denunzi e degli aborti (la vigila11za h a por tato a denunciare all'autorità giudiziaria 577 inedici e levatrici per procl1rato aborto· e 73 m erli<'i per om essa denuncia al medico provinciale) ; stupefacen t i : in 55 sequestri si repertaron o cjrca 11 kg-. di stupefacenti (l 'esattezza dei reperti arriva fin o al in illigr ammo, il ch e sen1bra eccessi\'O I); • • per quanto rigu arda l 'azion e svolta nel campo internazion ale, è r agion e di compiacimento il rilcYare ch e il pr incip io tenace1nente sost enuto d al nostro Paese, diretito a ll1nitare la produ zione del 1'oppio, della morfina, nell 'eroina e della cocaina h a fi11al111e11te trionfato . 1


[AN='10 XXXVIII, Nu M,1 21]

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SEZIONE PRATICA

Speciali agevolazioni venner o con cesse ai Comuni p er l 'esecuzione di' opere. ig ieriic h e, p er cui venn ero concess! n1.lttui e suss.id~i p er circa 19.000.000. Per quanto riguarda lo stato sanitario de l be.'ìlia,ne, si ebbero alc11ni episodii di afta epizootica in forma maljgna ~ d~ carbon chio em atico, tutti efficacemente combattuti . Di g r ande importanza è st ata . l 'em anazio.n e del Regol anien to sulla vigilariza ig ienica del latte, p er 1'ese<'uzione del quale ver111er o diramate apposite

la collabor azion e dell e puJ)bl ~c 11e autori tà d ell 'igie11e e d ell 'as isten za, d el corpo niedico, delle istit nzioni di assicurazion e, dei ser vizi sani tari delle . . . . or gan1zzaz1on1 p r1Yate . Essi r~tengono ch e l 'assicur azion e sociale, se ri volta a tut ti i laYor atori agricoli, i)ern1etta cl~ con seguire, n elle m igliori · condizion~, un 'assjste nza rurale efi~cace. Tuttavia, nei p aesi clQYe non esi ste l 'assicurazione contro le 1nal a:ttie, -essi racco111anda~o un 'assisten za m edica g r atuita r azionale. '\

i.stru ziqn~.

Negli Allegati sono rjpo,f t at e tutte le Disposizio11i co11cernenti la Sanilà pubblica emanaite n el 1929 e l e n o tizie st atistich e r igu arda·n ti le .malattie infettive, l 'organizzaz~one antituber col are ecc. Raccolta di d ati e di n otizie d ella massima import an za p er chiunque si occ11pi d i t ali problemi. fil.

Alla Società delle Nazioni. L a Commissione prep ar at or ia de lla Confe r en za europ ea d ' igi en e ru1'ale, riunitasi su domanda d el Governo sp agnuolo, aveva deciso, n ella Sessior1e dello scorso diceni:br e , di riunire tre grupp~ di Esperti , p er esaminar e ;J proJ)l e1na sanitario, l 'org a11izzazion e dell 'assistenza m edica rurale, e l 'organizzazion e ~ei ser vizi ig·ienici n elle r egioni rur ali. Il secondo di ques ti grupp~ , compost o di sp ecialisti in mater~a d 'ig ien e amministrativa e di assicurazio11e sociale, si è riunilo a Ginevra d al 9 al 12 nlar zo ed h a prep ar ato un, Rapporto sull 'org·anizzazion e dell 'assisten za m edica n ei dist retti rurali . Gli Espe rti h anno su ggerilo alcune misure, a l o ro avviso essenziali, p er l 'organizzazion e di una assist erua 1nedica efficace nell~ campagn e. Racco1n a11dan o aD:zitlrllo ch e il num~ro delle p er sone, con un 111edico a carico, non sia superio.r e a 2000. A l or o avvi so questa assi s ten za n1edica presuppo n e () Dcl1c 1'esis ten za di un per so11ale au siliar e quali fica to t ecnicam ente, ch e comprend a una o più infer1nie re. Gli Esp erti chiedono· ch e in ogni centro rurale l 'a1n m ala to possa trovare sul posto chi sia cap ace· ,1i p r e t ar gli l e prime cure ecl assicurar e l 'esecuzion e delle prescrizioni m edich e; e ch e l e p opol azioni r urali ed i m edici siano in g r ado di p oter u tilizzar e ~ ser vizi dei centri d i diagn ostica e di tratta n1ento sp eciale. Gl i J~.~ per·~ i rjtengon o parin1enti cl1e l 'assisten za rn erl ic.n r11ral e richied a facilità di r~covero in edifici ad atti e all 'u opo organizzati. Tali edifici n on <l ovrebb~ro, comprendere n1én o d~ due letti p er -0g11i lllille abitanti . Inoltre, d ovr ebber o costant e111en le lro1var si a dispos.~ zion e degli ammal ati e d ei 111 cdici dci mezzi di comunicazion e e di tra spor to co11Yenient~. In fine, l 'assi&~enza m edica r ur ale clo\·rebbe poter l1s11fru ire dei ser vizi di l ab or atori e poter fare appello ai medici speci alis ti . Gli E per ti h nr111 0 te1111to a r ilevar e ch e per attu are l1na efficace a si sten za i11edica rurale occorre 1

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CONCORSI. POSTI

..

VACANTI.

ANCONA. - Per Paterno; scad . or e 18 d el 20 giu.; L. 10~000 e 10 bien11i di L . 300, oltre assegn o 10 %, c. -\' . e indenn. trasp orto; et à lim . 35 a. al 5 mag.; d oc. a 3 m esi ; t assa L . 50,10. AscoLI P1cENo. Ospedale C.. e G. JYl azzon i. Scad . 15 g iu . ; pri1nario o&tetrico direttore d ell 'Isti tuto ~·I aterno; L . 8000 e con1part~cipaz.; tassa lire 50,10; rivolger si Con gr eg·az : di • Carità. CAGLIAfiL Am1nin. Prov. - Scad. 8 g·iu. ; clirettore e coadiu tore della Sez . ined. -micrograf. del Labo rat. Prov. d 'Jg je11e ~ Profil assi ; s,t ipendi b aise L . 16. 000 e L. 11.600, p er centualt ecc.; titoli ed esan1i. È vacante an ch e il p osto di direttor e d ella Sez. chimica. •

;

t

CASTELLALTO (T er amo) . - Scad . 30 giu .; L. 7040 e 5 quadrienni di L . 500, oltre L . 2110 cavale.;· e tà lim . 35 a.; tassa L . 50,10. CAVRIGLIA (A r ezzo). - Scad . 10 lug.; L . 9000 decurta~e del 12 %, e 4 q 11adrienni dee. ; c .-v ..; et à lim. 40 a. CERRETO Gmo1 (F iren ze) . - Scad. 19 lug.; per Gaven a; L . 8500 e 8 trienni d ee . ; c.-v.; L . 1000 trasp .; il tul to decurtato 12 %; et à lim. 30 a.; taissa L. 50,1O. CnEl\IONA. A 1n miri ist razi on e Ospedali NJa.g giore ed Ugolani D ati . - Prorog·a al 31 luglio· dei con cor si a m edioo agg·it1nto per Con1p arto di l\1edicina, m edico-chirurgo aggiunto per Con1p ar to di Chirurg ia, med~co aggiunto p el C-0mpairto di Mater n i tà, specialista del Rep arto Oftalm ico, cui sp etta la q u alifica dj prim ario.

(Torirto). -

Scad. 15 lug.; L . 7920 g ià r ido tte, oltre L . 440 uff. san. e L. 264 alloggio. G ttOSC>\VALLO

ì\Irct•\BELLO ì\IoNrERRATO (.4lessandr ia). - Scad. 10 l11g . ; L . 6300, con le d ecluzioni pr escr i tte, sen za indertni t;1 m ezzi di trasp .; tas a L. 50, 10. ìVIoGADiscro (Eritrea). Ospeclale Coloniale. - Titol ar e del r ep arto euro,p ei e del repar to chir urg ia con fu nzioni di dire ttor e; J... 19.000 oltre L . 5200 ser v. a tt ., r ido tti del 12 %, ind ennità colo niale e altri nsseg11i; i1om . sessennale, ma il 1° anno è co11sicl er ato di prova; cor1ferme; 10 an ni cli eserc. profess. (8 se in serYizio colo11iale) cli cu i 5 in r epar ti ospe dalieri di chirurgia, con fu nzione di aiuto o di pri1no assisten·t e ; e tà li1n. 45 a. ; scad. 30 giu .; doct1m. al ì\1i nistero delle Col onie od all a Sede dei GoYer ni colon iali. NovARA. Ospedale 'Niaggiore. t i iologo ; proroga 81 in aggio.

ì\Iedico ])ri1nario


758

IL POLICLINICO

(Reggio En1.) .. A ore 17,30 del 30 lug.; e tà li1n. 35 a . al 1° inag.; lassa L. 50; cloc. a 3 n1esi; s tip. L. 7040 e ,5 quadrie1111i d ee., ricostruzione carriera, L . 2640 jndenr1. cat egoria, lire 800 uff. a11. , L. 2G40 e cavale ., L. 440 an1bulat., c.-v. ; . er Y. e11tro 15 gg·.

[ANNO

XXXVIII,

Nu~1.

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NOTIZIE DIVER5e.

RA:.\IISETO

2° Congresso internazionale d'oto·rlno-laringologia. Avrà luogo a l\ladrid dal 27 al 30 set tembre 1932,

Can1biereJ)b e p-0sto,, Ch~rurgo Pri111ario Ospedale ci t tadina Veneto, per moitivi fa1niglia, con collega, n ell 'I tali a Centrale, L ig uria o, dei di11torni cli Roma. Scriver e al dott. E .. Campanelli - Via Sistina 14, no1ua. •

sot•to l a presidenza del prof. ..\.. -C. Tapia. Temi: OtosclerQsi; Oze11a; Sclero1n,a; Tr attal11e11to endoscopico; Tr attamento dc! tnmori i11 oto-rirto-laringologi a per mezzo dei raggi penetrainti. Relatori: italiani sono : F .. Lasagna~ L. 1'orrini, .<\. Trimarchi. Indirizzare ogni r ichies ta d i chiari1nen ti al'. segretario general e Dr. A .. Fl1maga1Jo,, Argensol a 16-18, 1\iladrid. Ques te decjsio11i , che f uroin o prese pri111a che si ver ificassero g·li a l tuali aYYen,in1enti l)Oliticj, po·trebbero essere can1biate. (Da « Paris Médical »).

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE

1° Congresso Internazionale di educazione ftsiea. Si è tenUito a Vein ezia, i1ei locali dell'Ate11eo

RoccA n 'ARAzzo (Alessandria). - Scad. 31 l u g.; L. 7000 e 4 quinquenni d ee ., oltre L . 1800 trasp.; e tà lim. 30-45 a.

Veneto, a partire dall '11 n1aggio1, il prin10 Cone ito :il concorso i)er PritTlario l\Jedico i1eg·li gresso internazio11ale degli an1 ici rlel l 'erll1cazione Os pedali Riuniti cli Rotna, .tes lè es1JJeta to , so110 fi sica, sotto• la 1)residenza del ge11. Pirzio Biroli. r is u Ilati : 1° Prof. A11to11io Sebnstia11i; 2° Prof. Lu- • ·1 a sedut a in au g·urale ebbe l uogo n ella ala \factoYico l)ater11 i ; 3° D oitt. Fra11cesco Big11ami; 4' poleonica del Palozzo Reale, con l 'inlerYento rlclDott. .t.\..d olfo Brancl1i11i ; 5° Prof. 1'0111111aso Lul 'on. Ricci , 1)resicl e11te oino•r arjo dcl Cong·r e o . cl1eri11i. E._ pri11tia1110 Je nos lre Y~Ye c-011g·ratulazio11i agli 3° Congresso italiano di anatomia. eletti, quasi tutli Yalorosi colla})oratori d el << PoCome nJ)bia1110 a n11t1nziato, la Società italiana l!clin,ico >>. di Ana to n"J ia terrà il suo terzo co,nYeg110 - ch e segue a quelli di Bolog na e di Firenze - a PaI l Se.nato1 Accatlen1ico (lella R.. U11iversità di l\IIo. l ermo, d al 12 al 15 ottobre. Saranno tra tt.a~e le <len a 11ella sua seduA:a del 9 inaggio corrente ha eiguenti rel azio11i : cc Morfogen esi d ei clerivati cialconferito, anche per l 'anno 1930, il premio <t Ric1'i i1test ino bra n c hiale » ( l\. . C. Ilru11i, P ar111a) ; carclo Luzzatto » cles linato ad un lavoro o co1ne< Nuovi da li sull 'is tochimica, su lla i11orfologia e plesso di l avori n el ran10 d ell a biochimica o clella . ull 'is1ofisio.Jogia d e i lipo·i di cellu l ari )) (C. Giacler npia sper~:tner1tale , al clo tt. prof. Gil1lio BlIC- cio, "i\1essina) . P er inform azioni e adesioni rivolciardi, aiuto dell 'I stituto, di Fisiol og-ia sp eri111e nger si al proi. F.merico Lu11a, segretario d ella Sot ale clell 'Ateneo l\llodenese. cie tà, dire l tn,r e cl e]l 'Jsti·tuto ana to1nico della R La Commissione aggiudicatrice h a con statlato Univer~i tà di P al er 1n -0. n el] a s1ta relazione cl1e i1el gruppo di lavori pre31° Congresso francese di urol ogia. en ta ti cl al prof. Bt1cciard~, riguardanti vari argon1enti qt1ali quelli sul diahete1, su lla i1nbibizione Si adt1nerà a Parig·i dnl 6 al 10 otto·b re , n el picd el tessuto muscolare, su l la ~nfluenza (l el le socolo anfiteatro dell a Facoltà d~ l\tledicina. Tema la117:e l ip oictol itiche n ella colorazione dei t essuti in clisc11ssione: cc L 'acidosi renale » (Chabanier e anin1ali, è i1oteYole lé\ padro11anza della tecnica, Lobo n-Onéll) . Per i11for111azioni rivolger i al segrela l ogica della inlerpretazioin e dei r isul'1a.ti q u alta rio generale, O. Past ea u , aYenue de ' 1 illar s 13,. ch e Yolta originali e se1npre interessa11ti, e li ha Paris. perciò riter1nti clegni (li a.m pia lode e del premio 50 Congresso francese di oto-neuro-oftalmologia. 111e so a co11cor so . Le Società Irances~ di ot o-neuro-0ftall11ologia· S. ~'1. il Re , n j)rOJ)OS ta d i S. E. i l Capo clel 1terranno il l oro 5° Co11g·resso a Parigi clal 18 al 21 Go,v ern o ha co11ferito l a commenda dell 'Orcline g iugno, so.tto l a presid enza effettiva del prof. Velclella C~rona cl 'Italia al dott. Guido Pil ati, fonter. Tema i11 disct1ssione: « Le sequele oto-ne11rodatore e presid en te clella Società I tal iana Proclotti oftaln1ologicl1e rl ell 'e11cefalite epi(lemica )) ; r el.a lori . cheri11g· di ~J il a11 0. I nostri ralleg ran1enti. Port1nann, Riser , ~lériel , Té11lierrs e Beau~1c.u~ ­ Segre1 ario general e è il Dr . ...\. 'fo11r11ay rt1e . a rn l azare 81, ~ari s (T\ c). 111

1

1

Per l'istituzione di un premio annuo presso la R. Università di Roma, da intitolarsi : ~'Fondazione Vittorio Ascoli,, 01111nn c l1e sj ·r iporla cl al . 19 . Prof. To·n11naso J>onta110 (Ro1na) . . Pro,f. Giuseppe Sabali11i (Sassari) . Prof. Pie1· Lucl0Yico Bosell i11i (Ro111a) Dott. Cartriel o i\laugeri (..i.\cireale) Dott. Bruno Scazzoccbio (Ro111n) . l)o t t. Egidio P etz (Pol a~ . . . . . . 1

L. 17.762 - · )) 200 )) 500 )) 50 100 )) )) 50 )) 50L.

18 .712 -

Le so ff.oscri zioni si ricevono presso la Clinica Medica al Policlinico Umberto I, Roma; ovve r o presso il 11ostro periodico , v ia Sistina 14, Roma.

tso Congresso francf se d'Igiene. La cc Société de i11édecine pu })l ique et cle génie sanitaire » oro-anizza il congre . . so a11nt1ale d 'igie11e dal 12 al 15 ot:tobre, 11ei locali dell 'Istitu to Pas:t~u.r cli Parigi sotto la presidenza 011oraria del n11n1tro clell ~ sal u te e o t.to l.a presiclenza effettiva. rle! <l ott. Lesage. Temi: cc Protezi-011e delle pop-0l.az1on1 civili co11Lro, i gas di co·m battime11to n; .« l-g1~11~ e jaienisti nel quadro delle assicurazio111 socia]~, »­ clott. Dujarri.c <le la Rivière terrà una 0011ferenza Slli servizi inedici e igienici al ~far~CO. I scrizioni presw il Dr .. Dufal1re: 1\ n11ltnz1 di con1u11icazion i n on oltre 11 1° Jugl 10, al . J?r. R. pujarr ic rle la Ri' ière. Secle .deg-1! _t1ff1r1: Jr1 ~ f 1lTtt J)asle11r , ru c Dulo l 2 , Par1s (X' e) .

Ii


... [ANNO XXX\71II, NuM. 21]

SEZIONE PRA TI C.i.\

L'Ospedale Vittorio Emanuele III di Teramo. L ' ll corr. ve11ne i11aug ura to, dall 'on. AcerlJo, il 111 uovo Os p0d ale Ci vile di 1'era1110 con sacr a to al ' 11oir1e ciel 11os tro Sovrar10. La ceri1no11ia asst111se l)articol.are impone11za. TI ~Iinistro rilevò ch e or111ai a n cl1e ·11el can1po d ell 'assis~enza osp e<laJier a TeraLno yje11e a por s i all 'altezza delle co11sor ell e rl 'Italia. llivolse pttre 11n saluto a·l la 11ascenle Società medico.-chirurgica clegli Abruzzi, che è èle.~ ti11a t a arl ass11mere t1n compito cul>turale. v enne a11che inaugurat o il Congresso ni edico i·l!gionale a})ruzzese, c.01), discorsi del presid ente <lell a provi11ci a, Flajani, d el presidente d ella Società in edico-chirurgic.a deg li Abruzzi, prof. Gasparrini , e d ell 'o·n. prof. ~·f orell~.

Nuovo ospedale a Reggio Emilia. U 17 corr. à Cast elnuoYo f\Ion ti 8 s lalo i11auguralo co11 cerimonia sole11ne, il i1u0Yo osp edale « Pri11cipe cli Piemo nte ». Soin o i11ter venu-ti all a reri111011ia il pref~tlo Iira11cl a, inoltiss i1ne autorità dell a Pro,·i11cia, e il dire ttore clell 'osp edale dott. PasquaJ e l\Iarconi. Ha11no p arlato jl delegat o del Ve rovo, <lon Ugoli11i, il co11unissario '~ref'eitizi o se11iore R abolti e, infine, saluta to da vivissjmi a1lJ>l au ~ i, l '011. Raffaele Pa olu cci , medaglia d 'oro.

Nuovo ospedale presso Tokio. 111 lftt e lo m e e v i.e11 e ulti111at a Ja costruzio11 e di un g ra11de ospedale fatto· cos truire d al con vento Je111111i11ile l\tlaria Francisco ll~ 1'ok!o·, ~n Aoy ag·igal u.t ra, ~ OlJborgo d ella citlà. Le religiose app arte n g ono alle nazionalità ])r.lg·a, fra11 cese, inglese, austriaca ~ g iappo u e e. _l\.tte11do,110 ora una sqt1adra cli r e1ig io_e i11fen11iere., cl1e dcYono· g iung·ere ei a ,·ari paesi ll 'Europ a. L a costru zio11e - progettala rla u11 a rcl1itetto svi zzer o - cos ta 300. 000 yen (circa 3 milior1i di lire it.).

Lotta contro la tubercolosi Jn Italia. La Fecle razio n e i~azior1ale F ascis ta per la Jo·Lla co11tro Ja tubercolosi comu11ica cl1e il Duce ba con cesso una grande artistica m,edaglia d 'oro, la qt1ale ri1)roduce nel re·cto la Scie1ua e l a Pietà e 11e1l ve1so il F ascio, Li.tloriq, da asseg11arsi al Consorzio a ntitu})er colare c h e si sarà pii1 d i sti11to p er a ttività e ch e avrà conseguito mig liori risultati. 1

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Doni al le Croci Rosse. .

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11

er' izio d ella Dife"a :\azio11ale tlel Don1inio del Ca11adà ha donato alla Croce Rossa can ad ese Lutti g li air tiroli di ves tiario r esiduati dalla guerr a, d el valore complessivo cli 250.000 dollari (circa 5 n1ilioni d~ lire it.); verranno distribuiti agli indigei.1ti. Il pri.nc jpe Carl-01 cli SYezia, fratello d el r e Gust aYo, h a clonalo all a Croce Rossa Svedese, di cui è 1)resicle11te da un qu arantennio, la somma di 218 .250 franchi, pari ad oltre un milione di lire it. , racco lta p er oo-ttosc.rizio·11e n azionale e di c ui gli era s tato, fatto orr1aggio, in occasione del suo 70° con1pleanno1. 1

Un dono ad Agosto Murri. A.I pro f. _.t\.ugus~o Murri è stat-0 offerto, con una se1nplice e<l intima cerimonia, un dono del Comune di Bologna - un 'artistica riproduzione in bro11zo llella fontana del Nettuno - a ricordo d el 29° a11ni,·er ario d ella sua nomina a cittadino ono-

759

r u.rio cli Dol og11a. Inlf\rYc unero al la cerin1onia il pod es ~à cotum. Ber ardi, il ,·ire-podes tà e il en. JJaJl ol~o , c h e era si11d nco di Bolog11a aJl 'epoca d el ronf~r1men lo. L 'o1naggio è lato acco1111)ag 11a to da breY1 p arole del podest à, il q11 ale 11a ricord a t o 1 fra J 'altro, eh~ il Cornu11e <li flolog11 a h a tre soli cittadini 01~orari : _i\.ug u lo 1\lttrri, Be11ilo l\!Iussoli11i e Leandro 1\rpinatj. La ge11Lile cer i1no11ia si c hiudeva con un breve disror ·O rlel se11. Dallolio . Onora~ze al prof. Tansini.

Il J) roI . Ig inio 'fan sii1j , (']i tlico cl1irurga di PaYia , nl ter111ine cli ques to a1ulo scolastico lascerà l a c ati~e<l ra, per aYere raggitu1to j~ 1in1ili di età. In tn le occnsione g li ,·erra11n o tributat e solen11i 0110r a11 ze, a(l i11izia tiYn cl .i u11 Co111itato, il qu ale inlenòe nn ch e fo n <lnre l ltla ]Jor n di 11erfezio11a111e11to lll cb irnrg ia j) f eS 'O I ' r\ le 11eo, tici11ese, inlit-0l a t a al n on1e del ~Iaes lro. Le ad esion i e l e o])}azioni vanno i n viate , preferiJJi ltne 11~ e i1on oltre il 15 git1g no, al prof. J~<loard o Gioja, l{. C1i11ica chir11r g icR, Pav ia.

In onore di Hartmann. Gli ami ci e g li alliev~ ù e] IYrof. l'lar l1ua1111 si . 0110 adt1nati all 'Ho lel-Dieu di Parig i, p er offrire all 'it1sig11e chirurg·o una targ h e lt4 g·iubil are, qual e ai~ tes tato di an1n1irazione' ~ di gratitud ine . La cerin1onia ebbe cara tter e semp.Jice efl intjmo. 'fra gli oratori furo110 Forg11e e Cu11éo, i quali I un1eggiaron o l a mag·nifj ca fi.g t1ra di cli11ico , oper atore, studioso e n tae Cro, e l1e. offr e u 11 n1ngnifico e e rnpio di laboriosità e cli r e l Litudi11e e ch e, sot.to u11 'apparenza di severi là, i1a conde una b ont à illi1n i La ta. In onore di Lemaire. •

Si è fes teg·gial o a Lo' n 11io i I 30" a1111i' ersario dell 'in egnamen t o del prof. 1\J bert Leinaire, ch e 11a coperto st1cressivn n1e11le i i 1 quella L 11iYer sità le cattedr e d 'ig'ie11e, a11 a lon 1ia palologjca, i1atoiJog ia interna ed ora occ11pa que.lla di clinica m edica. Alle onoranze s-0110 accor se m ·O·l le pcrso11alità scientif~cl1e e11~ine11ti, t.ro. cui LabJJé e 'i\Tei11ber g da Parig·i, ì\:lour~quan cl e .A.rloing da Lio11e, Etie1111e da Nan cy, Van d e11 J3cr g·h d a U trecht, ecc. F'urono pronunziati vari cl iscor i, d ai quali risulta soYratUftto con1e Le111aire a bbia be11 con1presa Ja gra11de i11issio.n e <l Pll '1n cg11ante. 1

In memoria di Brachet. 1\ el Belg·io si so11.o cos lilui li cl u e Co111ila t j 11110 d ·011ore e 1'al tr o esecu LiYo - p er co1111ne1110rare l 'a11a to miro· Albert Hracl1et. , . err à i tituito un premio triennale Q qttnrlrjen11ale, p er laYori d 'em]Jriologia, la qual e d al BracJ1el_Yen ne pecial 1ne11Le coltivn ta ; verrà appos to u11 111 edng lio11 e n el1'atrio d ell 'Istituto an at o111ico di Brt~xelle , al qual e il Bracheit ha consacrato pi·t'l di 25 an11i clel~ a ua vita. Versan1enti di alme110 100 fr u11cbi (50 p er g li s tud enti) daranno diritto a ltn a riproduzione del medao-lio11e. Per i co11trib11l i ri Yolgersi ai sig nori Philippson, banchieri, rue cl e l 'J11du Lrie 44, Bruxelle . · 1

1

Un medico letterato. TJ clolt. llay111oncl Bo is::;ier, ton1alologo d egli osp ed ali di l~arigi , h a co11 egt1ilo il 16 111aggio alla orho11a, il dottorato i11 le tter e. 1


760

'

IL POLICLINICO

Responsabilità professionale. Il 'Iribu11ale Ci.Yile di ~ia11Les l1a assolto i1ella n~~nier~ pii1.an1~ia dott. L. l\il. e g·Ii Ospizi Ci' '111 , ch1amat1 so l1dar1amente in causa per la inorle di un gi0Ya11e addetto a,d ll~ serraglio, il quale e ra sta lo aggredito da un leo11e, r ip-0rtandone dei 1r1orsi e delle u11ghiate a u11a g·a1nba. l\iialgrado le cure, seguì n1orte cla g·a11grena gassosa. L 'acc u sa soste11eva che le cure era110 state inidonee · clacchè si. procedette ad u11a sutura immediata'' . . senza esc1ss101~1 e serl:za dre11ag·gio·; nè s~ tenne c?·n to dei rapidi progressi del male e del graviss1~q stato gcne:rale, decidend9si ~ togliere le sut':1re ~Ql o qua11do i.I caso era diYenut_o, disperato. !S1 ch1edeYa110 60.000 franchi di danni. La sente11za è riportata e commentata in (( Concours l\iié<lical » (Su1)plén1ent docu111e11taire) , aprile 1931 .

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[ ANNO

XXXVIII,

Nu~1.

21]

d.ina.re l 'at1:iYilà di L,utle le o·rganizzazio11i, associaz!o.n1 ~ società cl1.e s i11teressa110· al proble111a. L 'L'f~c1~ s1. n1etter~ in rappoifto co11 le orga11izzazio11i s1m1lar1 stra11~ere . ' ' ~ l1a11110 aderito 11umerose istituzioni, tra cui il Co·rnitato tedesco della Società internazionale 1)er g·li s tudi sulla sessu ali.!à.

La fine di una spedizione medica. IJ na speclizio11e an1erica11a orga11izzata dal dot l. Torrance per s,tudiar~ nel Congo belga· la malattia de] so11no, è peritn a causa delle inondazjo11i. I

E ·n1o·r to a 71 a11111 in Ron1a il prof. ALESSANDRO llEGNOLI, r opt1tatissimo osit etrico a lunao 0 prin1ario nell 'Ospeda1e di San Giovanni. Per incarico èel i1ostro Governo, diresse u11a 111issio11e sani tari a nell 'Afga11istan, ove, co11 u 11 seguito di ID:olti i11edici ed 11n personale tec11ico al completo, i.mpiantò j. primi moder11i ospedali; sco·p piata la rivoluzione, rin1ase a lu11go al s uo posto, con tutto il 11ersonale, prodigandosi a soccorrere i ferili, senza clis.tinzione di parti; ma poi gli avverlime r1ti precip~tarono ed egli a bordo di un aeroplano inglese Ye1111e trasportato a Bo111bay, donde tornò in patria. Da tempo viveva a}}partato. ~1. 1

Infortuni professionali. Il prof. A. Saccone, patologo presso gli ospedali Flower, ~Ietropolitan ~ Colun1bus cli 1'\fe'v York, 11el praticare un 'autopsia i11nar1zi agli studenti, ebbe a ferirsi una ma110, riportando un' infezione cadaverica assai graYe, che si estese al braccio, cletern1inandovi u11 vasto fle1n111one, di natura s treptococcica. I colleghi ha11no gareggiaiU), nelle cure, ottenendo· la guarig io11e e il ripristino anato1nico ~ fl1nzio11ale . 1

Una protesta di Hfndenburg.

1

I pro111otori del n1etodo Friedm.a1111 per la cura della tubercolosi (con bacilli tubercolari resi avirulenti atlraYerso le tartarugl1e) hanno· costituito una Federaz~one tedesca dei malati di tubercolosi , <li cui è organo il gior1~al e « Sonne » (Il soil e) . Dia qualche ~e1npo jl periqdico recava la dicitura: (( So·v venzio 11ato· dal .presidente del Reich, von Hin-, clen,burg ». Ora l 'ufficio di presidenza del , Reich ha diffuso u11 comunicato, nel quale ~nforn1a che Hinde11burg si era lil11itato a dare, cle.l proprio, 50 i11archi alla Federazio11 e suddetta, analoga1nente a ciò ch e ha pratica,to per altre a so-ciazioni d ' igie11e e sanità. No·r1 s~ d e ,~e clu11q11e par] are cli ....OìVYe11zio11c e la dicitura s uddetta 11011 risp-0,11de alla, verità. La Feclerazione. 11a pron1esso di soppri111erla. 1

Internamento armCrario.

•I .., ..

..

La Corle d '_.\11pe1101 di Grenoble sj è pronunziata in una cat1sa che U con1andante di marina Orcel aYeYa i11tentato, ii) seg·uito al suo internamento in u11a casa di salute, co11tro il dott. Tl1illy, il quale rilasciò i l ceirtificato l11eclico })er l 'j11ter11a111ento, e contro i l dott. Courjon, direttore della oasa di sa1t1 te. . Egli t l1ied eYa solidariamenle, ai due sanitari, la so1nma cli 400.000 fTanchi per danni e interessi. ... La sente11za - con lie11e apprezzan1en.ti molto seYeri contro Ja inogli.e d ell 'Orcel, la quale architettò ecl e egu ì 1a i11accl1i11az~o11e ; riconosce che l 'onorabilità cl el clott. Tl1illy no11 può essere posta i11 clubbio, 111a aggit1ng·e che egl~ agì con leg·gerezza e lo conda1111n a ·8000 fr a11chi di dan11i-i1rteressi; assol ,.e il cl o t t. Courjo'11. La ..e11le11za fa a11cl1e notare le lacu11e della legg~ Yigent e in Francia su g li alie11ati, legge ch e ri... al e al 1838. · (Da (( Brt1xelle -~[éd. » , 10 i11ag .1931).

·:Per ·la· limitazione ·delle nascite In Germania.

.. .

Si è spento jl dott. RO~I1\NO 1 0NIN, ex-prjmario 111e~ic~ dell '.Os~ed~.le I~aliano al Cairo, valente profess1on~sta, insignito· d1 al te onorificenze del! 'Italia e d~ll 'Egitto. NI. C.

i è cos lituito ir\ Ger111a11ia tin Ufficio ce11tralc 1)er la lin1il azio11e dell e 11ascit e, all o sco•p o di coor-

In età òi 52 an11i è IT1orto· a Monipellier il dott. EUGÈNE DJ;~IlRII~N, prq.fessore di chimica biologi.c:x e nledica .. Lasc~a j_mportanti lavori su ID:Qlti soggeltti : metaemoglQbina, porfiri11e, indolo e suoi derivati biologici, chimismo em-0-1neningeo, elim~nazio·ni azotate, acidosi, reazioni degli acidi biliari e degli zuccheri, Yari procedimenti di chimica analitica e tossicolog-ica, tra, cui uno per Ja diag~osì d 'itterQ sj.m11lato da11 'acido· picrico. Il suo 11ome rirrtarrà l~gato specialmente al <( rapporto Derrjen » (rapporto tra azoto formolo e azoto ipobron'lito). Aveva una cul tl1ra vastissim a.

:-\ . P.

ANNALI D'IGIENE. PUBBIJICAZIONE MENSILE. Riportiamo il Sommario del N. 4 (Aprile) 1931 : Memorie originali : G. ROSSI: Nuove a,.cquisizioni dì batteriologia generale tratte dal campo della batteriologia del terreno (3 t.avole ~- colori). - C. NICOLLE e U. LOMB ROSO : Immunità -00n.secutiva aid un 'infe· zione tracomatos:;t naturale e guarita, i00ntro una reino-0ulazione sperimentale di virus. - F. PISTELLI: S·u lla sviirulen•t azione del baicillo carbon1cihiioso. - Medi·~in·a sociale : A. ALESSANDRINI: La febbre ondula-nte è ulfla malattia professionale? - Questioni del giorno: E. J. PAMPANA: Dissociazione ~ _ultra~r1:1e. - Recensioni : Tecnica. M·i scelJanea. - R1l(.1sta b1blro~ gr'afica. - Res1>conti. -· Serv•zi igienico-sanitari. No-tizie. - Allagato • Abbonamento pel 1931: Italia L. 60, Estero L. 100• aJi nostri aibbonati rispettivamente L. 5 5 e L. 9 ~~ A ohi corrisponderà subito l'imp-0rto, verranno sped1t1 i fascicoli in corso di pubbUcazione del 1930. Per ottenere quanto sopra rivolgerei direttamente all'ed.itore LUIGI POZZI. via Sistina 14, ROMA.


[ANNO

XXXVIII, NuM. 21]

SEZIONE PRATICA

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RASSEGNA DELLA. STAMPA MEDICA.~ Practitiorier, ge11. -

Numero sulle affezioni co111uni. . Paris 1"'\lléd., 3 gen. - Num. sull a t])C . Brit. Med. Journ. , 3 gen. - H. S. SouTTAR. Il radiu1n a servizio della chirurg·ia. .4rch. / .. Sch.- u. Trop .-H y g., ge11. - H. ScnNEIDER. Patogenicità de1le Iamblie e trico1nor1adi nell 'infa11zia e te.Tapia. - II. ScnNEIDER. Metodi italiani di lotta ··antirr1al. Ail ediz. I<.linilf, 2 g·e11. - i\1. ll.\HN. L 'igiene delle grar1di città .. Reuue 1Veur<>l., dic . - · A. THÉNEVARD . Le riacutizzazioni 11ei parkinsoniani. .Sang., 6. - P. É~CILE-"\\1EIL e R. CAHEN. Le p0Jicite1nie pre-bacillari. - · E. J OLTRA~ . Il sa11gue i1egJi chocs. Rev. 1'\tléd . L at.-An1er., ott. - H. GilABANIEn e c. LOBO o·.~ELL. Esploraz. funzio11. d el r ene col ine~ . Volhard. -- J. ~lALET. Con1pressione 111idoillare. Brit. A1ed. Journ. , 10 gen . - R. PHILJP. Nuove orie~tazioni in tisiologia. I .ancet, JO ge11. L .. G. PATERSON . Il morbo celi aco.

Riv. Ital. di Gin., nov . -

S. SCAGLIONE. Ormone follicolare e ovaio. - L. MoLINENGO. Reaz. di Brouha e Simonnet per Ja diagn. prec. di gravi-

da~za .

Deut. Nled. Woch., 9 gen. -

Ew1G. Diatermo-terapia del1e infezio11i renali. HoFFELDER. Infl11e~za d ei progressi della roentgenterapia sul pens1ero· ~ sulla pratica della medicina. Rif. Med., 5 gen, .. - H . V1GNES. As.m a e gestaz. .Journ. de Méd . de Paris, 8 gen. - V. PAUCHET. Trat.tarrL pre-operat. Jourri. A.. 1VI. A., 27 dic. C. O. SAPPINGTON e N.. D. "NlAru..AKER. Il mPd~co i~dustriale e il pir atico generale. Surg., Gyn. a. Obst., gen. C. A. HELLWIG . Costituzione di Graves. - E. ANnREvvs . Le cause d~lla morte ne.Jl 'au·t olisi epat. Riforma Med., 12 gen . C. CENI .. Geno-cutireazionc nelle psico-neurosi . Zbl. f. Chir.' 17 gen. - vV. KoNIG. Genesi della trombosi. - E .. MELCICIOR. Idrope delle vie biliari. British Med. .Journ. , 17 gen. vV. RussELL BRAIN. Zoster, varicella ed e11cefalite. lVien. Klin. liVoch., 16 gen. EPPINGER . Lo shock po·s t-o•p erativo.

lodi ce alfabetico per materie. Adrenalina, es lratti di g l1ia11clola li11fatica e reaz~one iperglice1nica . . . . . Pag. 745 Aeroplani nella diffusione delle 111ala ttie )) 740 A1nputaL:ione della coscia e del braccio: nuovo metodo . . . . . . . . . . . . )) 733 Ano111alia conge11ita del cuore e d ei g rossi Yasi . . . . . . . . . . . . . . )) 745 _.\orta: occlusi.on e completa con genita in 24e nne· . . . . . . . . . . . . . . . )) 746 BiJJ l iografia . . . . . . . . . . . . . . . )) 741 Bile: co1upos izione n elle Yar1e ali111e11tazio11i . . . . . . . . . . . . . . . . )) 752 )) , 746 « Brucella abortus » n~lla Toscana . . . )) 752 Cirrosi cleì fegato e asfalto di p etrolio Diabete: r apporti co11 le 1nalattie d elle •I b 1·1i· ar1• vie . . . . . . . . . . . . . . )) 752 )) 740 Diaiterrnia n ella clen1er1 za par.alitica . . FeJJbre csanter11atica: iJnpieg o, p er l a )) 739 pirelo terapia . . . . . . . . . . . . . )) 737 Flemmone gastrico . . . . . . . . . Fratture: jnfluenza d ell 'ergost eriI1a ir)) 746 radiata e d ello s tro11zio sul callo . . . )) 749 Gononevrosi . . . . . . . . . . . . . . )) 739 ~Ialariolerapia della p ar alisi progr essiYa i\Jedico: a quali concliziOni divien e co ni 1

1

merciante?

. . . . . . . . . . . . . .

))

~Ieningi te

1neningococcica : cura con la puntura della cist erna . . . . . . . . Nlicrocefalia da sinostosi precoc~ curata chirurg icame nte . . . . . .. · · · · Midollo spinale·: si11dron1e acuta di sezio111e tr;:i sver sa in ba1nbina e redoilue-

)) ))

. . . . . . . . . . . . . . · · · · Morbo di Addiso11: i11oclerne Yeclute

))

sulla terapia . . . . . . . . . . . · · · ~IonGAGN I, maestro ai giova11i . . . . . Nevralgia del trigemino e sua cura .

))

tica

)) ))

Organi della digPs.t~one: infiam1nazioni co1ne problema patoger1etico . . . . . Peritonite hiliare c1)n integrità appare11te delle vie biliari . . . . . . . . . . Poliartriti croniche: tio-crisoterapia . . Poliomielite : forme '.lbortive e diagnosi pr~coce . . . . · · · · · · · · · · · · P sicosi epilettica socondaria ad en1orragia traumatica suhdurale . . . . . . . Rachianestesia: postumi nervosi; piccoli segni piramidali . . . . . . . . . . Rinofima: chirurgja e anatomo-pato-

logia

. . . . . . . . . . . . . . . . .

Sariità pubblica in Italia . . . . . . . . Sciatica : iniezione epidurale in trasacrale

Sieroterap-ia a11.tidifterica ·: paralisi d el circonflesso co nsecutiva . . . . . . . . Sin1patecromia p~riarteriosa nei dolo·r i da emiplegia cerebrale . . . . . . . . 1

~ocietà delle Nazioni : alla -

. . . . . . .:)tizJendi ed emolumenti: casi dtibbi i n, rapporto alla ridu zio n e del 12 % . . .

'fecnica sanitaria e ig iene urbanistica . Tessuti m orti: sviluppo di gern1j pato-

geni . . . · · · · · · · · · · · · · · 752 Testicolo: 01notrapianto i11 un caso cli ipe rtrofia prostatica . . . . . . . . . 750 Tubercolosi : comunicazioni varie . . . . . Tumore d ella regione parotidea: ra748 diu1nterapia . . . . . . . . . . . . . · Ulcera-cancro . . . . . . . . . . . . . . Ulcera <luode:n,ale posteriore: r eseziorn e 749 gastro.-dt1ode:n,ale . . . . . . . . . . . Ulcere peptiche: alimentazion e d~giu733 11ale . . · · · · · · · · · · · · · · · 743 Vacci11azior1e antidifterica con l 'an atos751 sina Ran1on . . . . . . . . . . . . . .

Pag.

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Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Polioliniao ae non '" 1eouito ad autori••a•ione scTitta dalla 1"eda•ione. • 1'ietata la vubblica•ione fii 1Unti di e11i 1en•a cita1"ne la foftte.

V. AscoL1

t , Red. capo.

l

Roma .. Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.

A. Pozzi, resp.


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JT ,

~

[ AN~O

POT,TCT. JNICO

XXX,'III' l\"" Ul\I. 21 J

~icordiamo agli a6601iati {'importante pu66ficazione : Dott. Prof. ANDREA FERRANNINI

D~c~nte di .Patologia Spe~ia.Je. ~e~ca e ~i Ohn1ca Medica nella R. Un1vers1i& di Napoh.

Patologia · Speciale Medica Epitome ad uso dei Medici e degli s ·tudenti Prefazione del Prof. AGENORE ZERI Direttore dell'Istituto di Patologia Speciale Medica nella R. Università di Roma

qualct1no dei tanti giudizi espre. si dall a. Sta.n1pa l\leclica Italia11a :sto lil)rO dèl prof. FERRANNINI : Ri1)01·tia1110

Sll ql1e-

« No1i si tratta veraniente di un trattato, ma di un breve e succoso riassunto di Patologia speciale Alt?· « dica, di un « Epitome >> come si esprime l'autore, il quale, nello spazio di poco più di 50() pagine, ha con-<< densato quan,to di più essenziale e di più sicuramente acquisito esiste ai giorni nostri nell'ambito della Pa« tologia d el Cuore e dei Vasi, d elle vie respiratorie~ del ricambio materiale, degli orga1ii endocrini, d e., si« stema 1iervoso, d elle malattie · irifettive, ecc. Se non sempre all' a1nore della brevità ha corrisposto l' e/fica«< eia d ella trattazione, si può affermare ch e in. gen.ere la si1itesi fatta dall' autore è riuscita felice e chiara, « cosiccliè il medico e lo stitdente possono trovare n el libro di Ferran1iini un compendio di patologia me« dica gen eralmente ben co1idotto e ben aggiornaio, ch e varrà a richia1nare rapidamente alla sua m emoria •« gli elenienti fondameritali etioZogici, fisiopatologici, sintomatologici, e diagnostici delle varie forme 1norbose. « Assai bella la veste tipografica del Ma1iuale, edi to da L. Pozzi di Ro1na. {( FERD1NANDO

( Dalla Rivista:

MICHELI )) .

« Minerva Medica », Torino, n . 9, 1931).

« Il prof. A. FERRANNINI aggiun,ge quest'opera alla orniai ricca biblioteca dei suoi lavori, tutti dettati da ·« una vasta esperienza clinica e da un pratico se11.so didattico . Non, può q1iest'opera sostituire i classici testi « di Patologia speciale medica, dei quali in.vece può essere - specie per gli studenti e i m edici giovani - un « utilissimo co1nplem ento. L ' A. stesso definisce « Epit o1ne » il frutto di questa sua fatica certamente grande. «Nelle 520 pagine sono infatti compendiati tutti i capitoli · della Patologia m edica, aggiornati scrupolosa· « mente, sfrondati delle 1iotizie superflue per una pratica e rapida comprensione di chi legge, arricchiti di ·« prezÌJosi ricliiami alla semeiotica e f!.lla diagnostica di laboratorio. Numerosi e pure preziosi i rilievi perso·« nali ch e si iricontran,o spesso in quest'opera e che le danno una simpatica impro1ita origiriale, senza osczt· «< rarne troppo la n ecessar.ia obbiettività. Lodevole l' intendimento - praticamente e feli cemente raggiunt10 «< di porre in luce gli effica ci contributi arrecati dalla Scuola italiana alla d eterminazione di ciascun quadro ·« nosologico. La fatica d ell' A. è tanto . più apprezzabile ili quanto egli è riziscito a creare in poco volume un' o«< pera ch e non è soltanto un'arida esposizio1ie, bensì una vivace rassegna dotata di qualità eclettich e vera«< m en.te 1iotevoli. « [ ,' edizio11.e è deoorosa e arricchita di molte figure quasi tutte dimostrative. L 'op era è m eritevole di -<< grande diffusione . (( .l\.NTONIO GASBARRINJ )) . (Dal « Bullettino delle Scien ze Mediche», Bologna, n. 6, 1930). « "E un conipen<lio, epitome~ come lo chian·i a l'Autore, in Clti

brevissimam_etite, n1a nzolto chiaranzente, «..< .sono riassq1iti i molti capitoli della paiologia speciale m edica. In poco più di 500 pagine, arricchite da nu<< m erose figure illustrative, l' A . tratta, in, maniera facile e piana, tutta la v asta materia. « Il pregio di questo riassunto sta proprio nel fatto ch e, pure essendo aggiornato alle più recen.ti acqui-<< sizio1ii scientifich e, è sfrondato di quanto vi ha di d·o ttrinario e letterario. « Ciascuna parte di questo compendio si può considerare come ottimo, riassunto d ella parte essenziale di <(< ogni capitolo della patologia, conten endo soltanto la definizione dei morbi, i sintomi, e segni più impor« tanti clie valgo110 ad identificarli e le notizie patogen etich e più accette. « Per quest'ultima parte si è più particolarme1ite attenuto (e di ciò bisogna lodare l'A. ) agli studi e con« elusioni della Scuola Italiana . E poich è molti argomenti sono stati studiati dall' A. nella sua lu.nga carriera <.< di studioso e cli didatta, la trattazione acquista maggiore i1nportanza ed è un compendio ch e merita di es· <<sere te1iuto sul tavolo di tutti i medici, spècialmente d ei giova1ii, non solo per formarsi un concetto chiaro ·i.< delle varie e1itità 11iorbose, ma a11che p er facilitare il riscon,tro coi più vasti capitJoli di patologia.

((A.

VENZA )) .

(Dalla « Rassegna Sanitaria Si ciliana », Palermo, n. 7, 1931). Volun1e in-8°, di pagg. XII-524, nitidamente starn])ato, con 1.51 .figure in n ero ed a colori n el testo. Prezzo: in brochure L. 5 6, rilegato in tela L. 6 4, più le spese postali di spedizione. P er gli ahbo· nati al « Policlinico », rispettivamente L. 5 6 e L. 5 8 in porto franco.

Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario all'editore LUIGI POZZI, - Via Sistina, 14 - ROMA


ANNO XXXVIII

Roma, 1 Giugno 1931 IX

Nnm. 22

a.

fon dato dai professori :

GUIDO BACCELLI

)

FRANCESCO DURANTiE

SEZIONE PRATidA REDA TTORE C APO: PROF.

VITT'ORIO ASCOLI t

t

SOMMARIO. Osser vazioni cliniche : M. Gopcevich e V. Romanin: Su di una varietà rara di ei•n drome eccito-motoria poetencefalitica. Note e contributi : P. Luciani : La diagncsi biologica di gravtidanza ool metodo di Aschheim-Zondek. L'attu a lità ch•rurg ica: W. Hovard Jonee: NtUovo me· todo di anestesia rachidea. con la per.caina. - Maupard: La vaccinazione preoperatoria in chirurgia ga· etrica. Sunt i e rassegne: RADIOLOGIA: Woc.d.burn Morison: Progressi e aV'Venrire della radiologia. - G. Oeellrudore: ll mezzo rli oontraeto più innocuo per ottenere l'arteriografi a. - E . P. Pendergrass : ·IIIl!dicazioni e oontroin·dicazioni dell'encefalografia e della ventricolQgrafi•a. G. Ferreri : Diagnosi e cu:va ·delle suppurazi.c>ni croniohe bronoo-polmonari con l a broncogir.a Jia. - R. Phillip-s : !etologia del c~...ncr<> della bocca in ra,.pporto rulla prognosi e alla radiosensibilità. - H. Holfelder : C>Eeervazioni sulla terapia. in profon·d1ità di tumori malignd, oo·n preeentazione di malati. - INFESTAZIONI : C. A. R.agazzi e R . Segr'e : Sull 'inlfestazione da anchilostoma a. Milano. - A. Allodi : Sulla patogenicità di taluni parassiti dell'inteetJino uma.no. - C. F. Otto: L'illlfeetazione da. ascaridi. - Gcurevitsoh : Lamblia.ei e trichomoniaei nei bambini. - .A.kil-Mouktar: Il tetracloruro dd carbonio rimedio efficace contro gli ossiuri e le tenie.

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE CIVICO (( REGINA ELENA )) - TRIESTE. TERZA DIVISIONE MEDICA diretta dal primario p.rof. d·o tt. Gu1no MANN .

Sn di una variet à rara di sindrome eccito. motor ia postencefalitiea per i dottori MARINO GoPCEVICH e VITTORIO RoMANIN

e·).

Il presente lavoro Yenne eseguito in parti· e~uali dai due AA.

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iscritta nel capitolo dellP, affezioni orga11iche del sistema nervoso . D.a ques~o punto. di vista si tratta più particolarmente di esiti eccito-moto·r i dell'encefalite letarg ie.a, quindi di fenomeni motori involontari. Non ci è possibile en.umerare tutti que~ti fenomeni, sia che appartengano al tipo di tic, sia di spasmo; ci basterà ricorda·r e le c1isi di oculotorsionte, il tic respiratorio, il torcicollo , il crampo degli scrivani, certe disci11esie, gli spasmi di to-rsione, ecc . .. , che in m erito alle ricerche di tutta una serie di autori , che ora, per brevità, non possiamo men ziona·r e, furono me·ssi in rapporto con I 'encefalite letargica, indican.do così l'origine organica di questi disturbi. Questi fatti sinto111.atici, che venivano a proiettare un,a nuova luce sulla patogenesi di qu·esto tipo1 di fenome ni, hanno, provocato una revisione del concetto sull'origine psic ogena di certi movimenti involontari e delle ricerche sulla localizzazione d elle lesioni causali. Ricorderemo a questo proposito i lavori di A. Thomas e Long Landry, di F. Lotmar, di Bing, le di cui pubblicazioni contengono del resto una completa bibliografia di questo problema. 1

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L 'encefalite letargica con le su·e manifesta· zioni tardive ha cr eato un,a grande varietà ·di sindromi neurologich e di cui la letteratt~:ra m edica ne è estremamente ricca. La cono·scenza di queste sin.dromi non presenta solamente un 'importanza pr.atica per poter stabilire 1a diagnosi eziologica e tentare 'una terapia razional·e, ma an·che una notevole importanz.a n-0sol0gica : difatti, mediante la nozione della neuro-infezione, viene ad essere illuminata la patogenesi di tutta una serie. di disturbi nervosi, ch e - tolta dal capitolo dei disturbi fun zionali o delle cosidette neuro,s i - può essere

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Cen n i b•bliog rafic•. Discussioni importan t i : V. Artom di Samt'Agnese: Contriibltto alla -terapia dei .f ibromi uterini. Accadem ie, Societ à Mediche, Cong r essi : Sooietà Piemontese di Ohirurgia. -- Società Medioo-Chirurgica di Moden·a - 019pedale Mag,g iore di Novara. - So-cietà. Medico-Ch1irur.gica Bresciana. Appunti p er il medico p rat ico: D~LLA PRATICA CORRENTE: T. Silve-stri: An-00ra ,dell'a.11ione 8'bortiva della lattoterapia precoea :nelle malattie infettive nostrane. CASISTICA E TERAPIA: Le iriti a,eute. - L'obJ.iterazione dell'arteria -centrale della r etin·a . ...._ L'esoftalmo pul. sail1;te. - , ~~. sifilide dell'oreco)lia medio.. - L'acetilcolina .nell ozena-. - Trattamento (dell'asma da fieno. --:- Ll c-0m.~ortamento chirurgi-00 nei ca.si di crisi lar1n.g ee tabiche. - R·att~riemria. e infezioni acute della gola.. - NOTE DI TECNICA: Il valore degli am.tisettici. - POSTA DEGLI ABBONATI. - V ARIA. Nella vit a p rofessiona le: M.FlDICINA SOCIALE: A. Caes.uto: La tubercol~ genitC-ltrinaria, problema socia.ile. Cultura su'Per1orE>. - Conieorei. - N-Ollline promozioni ed onorificenze. ' No tizie diverse. Rassegna dell a stampa m edica . Indice a lfa betico p er m ate r ie .

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Il fatto però oh e l 'encefalite letargica può Colorito nor1nale della cute e de.Ile muc-0se. Linessere la ca usa di queste differenti varietà di gua rossa; nulla alle fauci e al faringe. Apparato movimenti involontari, non deve, ~aturalmer1- ghiandolare linfatico indifferente. Tempera.tura te, far cade re nell 'errore di attribuire a que- afebbrile, polso Yalido. Nulla é.\. carico dell'apparato respiratorio, circosta affezione tutte queste varietà di disturbi latorio e digerente. m otori n ervosi. Ed è appunto per questa r,a - · Esame neurologico: L 'attenzione è anzitutto atgione che un ar.gomento importantissimo in tirata dal moYimento di abbassamento della nia.favore ,dell.a natur.a organica di questi fenome- scella e di protrazione della lingua e dalla rigini ne:rvosi è fornito dalla nozione del tic o spasmo postencef.a liti99 o ,d all.a constatazione di una ,s indrom·e parkin.s oniana concomitante . In questo articolo desideriamo descrivere un ·c aso di ·sindrome parkinso~iana eccito-motoria molto ra.r a , d.a noi osservata nel III reparto m edico ·dell ' Ospsdal~ cc Regina Elena » di Trie te, e .studiata sotto la gui·da del primario prof. Mann, .che m·o lto se·ntitam·ente rin• graziamo. 1

R. Giuseppe, d 'anni 45, contadi110 . Entra all 'osp edale il 19 febbr aio 1931. , Nulla a carico d ell 'anamnesi famigliare. · Durante l ai guerra, all'età di tre1}ta anni circa, f~ affet to d~ t1na forma feb·b rile durata compless1vai11en;te circa due mesi e ch e il inala t.o· attribuì a infezione m·alarica ; l 'in.terroga.torrio non permette p erò di p,r ecisare la sintomatologia co.n comit~nte. Qualche tempo dopo fu ferito da scheggia d1 granata superficialme11te -al costato sinistro e lateraln1ente; guarì dopo pochi giorni sen.za ch e si fosse r eso n ecessarioi alcun initervento. Quasi contemporaneamente, a ,detta del paziente, co1ninciò acl avvertire un sen so di debolezza a tutto il corpo, p ecic agli arti inferiori, facile stanchezza, s tato di agitazione, insonnia, frèqu en ti cefal ee, specie frontali. Do.p o qualche tempo la favella co'minciò a fa rsi difficile , dis1~urbo questo cl1e è and ato semp re più aumentando fino• ad assumere il carn l lcrc d ella halbt1zie. Le fa coltà intellettive si so110 mantenute sempre integr e, ma data la difficoltà della P.~rola, rispond~,va tardivamente alle doma11de che gli venivano· rivolt~. La memoria sarebbe a11data sempre più diminuendo. Circa quattro anni fa la mo·g lie ha incominciato a notare ch e il paziente inavvertitamente traeva la lingua dalla cavità boccale e che presentava dei movimenti irregolari di apertura e chiusura d ella bocca; n egli ultimi tempi poi sj sarebbe istituita una trazione ritmica della lingua a intervalli quasi r egolari, e in cui la volonlà, pur riuscendo a moderare ·talvolta tali movimenti di protrazione, non poteva farli cessare, anzi - cessato lo sforzo volitivo si presentavano subito più marcati. Scompaiono completa1nente durante il s<>inno. Tali movimenti, ·che non si accompagnano ad alcuna ma.n ifestazione dolorosa , non disturbano il paziente nè nella masticazione .nè n,ella deglutizio,n e. Il malato si agita facilmente, tanto ,ch e circa un mese fa, in preda ad un violento' stato di agitazione, cadde a terra senza perdere i sensi, potendo rial zar si in1mediata111ente. L 'appetito si è mantenuto sempre buono, quantunque n ei perio<;li d~ agitazione non vo,Jesse prendere cibo. Alvo e diuresi i1ormali. Non avrebbe sofferto di malattie veneree. Non bevitore nè fuIIl,atore. E. O. Condizioni generali buone . Costituzione sch ele trica regolare, . stato di nu1rizione discreto . 0

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dità d ell a mi1nica con la rarjtà dell'ammiccamento e della motilit à spo11ta11ea. I movimenti della mascell a e della liri.guo- sono di ampiezza variabile ; t alvolta si tratta so.. lanto di un abbozzo del m0Yin1ento: coll 'abbassamento appena accennato delJa lnascella si scorge la pu11ta d ella -lingua che si insinua tra gli incisivi su periori e il1feriori; pii1 spesso però si tratta di un movimento a1npio di alJ'bassamento1, r elativamente le11Lo, co111 protrusione della lingua che sporge oltre la s ua lnet à a1i.teriore. L 'ab,b assame11to della mascella i1on è co111pleto, giacch è i denti superii),ri ~ inferiori vengo,n o a trovarsi a oontatto della faccia superiore rispettivamente inferiore della lingua. La frequenza del movimento, come pure la stia ampiezza, variano da un momento all 'altro; di solito1 ~ nio·v i1nenti di più grande ampiezza presentan,o una certa regolarità ritmica, riproducendosi da1lle 15 alle 20 volte al minuto . Il ritmo però non è regolare, poichè all 'improvviso la li11gua s.i arresta per 4 o 5 secondi in attitudine di prortrusione. Possono passare però alcuni minuti (a11che fino a se lte~otto), senza che compaia il movime.nto op·p.u re che sia ridottissimo, specialrrterlle qua11do il n1alato si accorge di venir osservato. Questi movimenti diventano più ma11ifesti e più freql1e11ti all 'inizio di un gesto volon~ tario qualsiasi, come p er esempio l 'atto, di stri nger e la mano. \tolontariamente il malatQ p·u ò frenare oomplela1ne11te per circa dieci minu~i i movimenti elle poi riprendono col ritmo abituale. L 'apertura ' volontaria della bocca, con la lingua in protrusione o no, sospende i movimenti: e allora si può osservare che n è il velo pendolo nè il faringe prese11taJ10 movimenti involontari. La lingua in protrazione no,n è deviata n è· perfetta-


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J.ne11te iinmobile, ma animata da un evidente e rapido tremore. Il malato :QOn presenta alcuno dei gesti inib~tori sponta~ei che solita.mente ao{)()mpagnano i tic. Durante tale movime~to non si ha fuoriuscita di saliva dé;!lla bpcca nè d 'altronde il paziente si lag11a m ai d~ scialo·r rea. La rigid~là della mim,ica è notevole, lo sguardo è fisso, l 'ammicca.mento p·a lpebrale è raro, m a quando questo si ID:éinife sta ap pare forse un po ' pii1 prolu:n,gato che no:rmalmen~. Si nota una certa asimmetria della faccia, che però .è dovuta all 'ipertoin ia dei muscoli della metà destra. Il riflesso masiSe le1rico è v~vace, il :n,aso-palpebrale nettamente esager a,to. I m,oviment~ oculari so·n o lenti, .a scatti, m a comp leti; solo la oonvergenzai è totalm ente abolita. Pupille uguali e reagenti alla luce -e all'accomodazione (l~ reaz!òne all 'accomodazione sen1bra 1ninore per l 'abolizio:n,e della convergenza) . La p arol a del malato è profondam ente alterata; è di tono elevato, m o11otona; palilalica, a tratti ta<:hifemica. La tachifem ~a può sembrare rallentata dalla palilalia ed è r ealmente ~ n otevolme:n,te ritardata dagli arresti improvvisi della parola. Questa· disartria, eh~ dive:n,ta a moment.i una vera an artria, e ch e è più frequen,t e all'inizio di una irase, può dare l 'in1pression~ che il malato non abbia compreso la domanda che gli è stata rivolta. Nella deam:Pl1lazio11e il :malato p resenta un mo·dico grado di rigidità del tronco e della nuca. L 'arto superiore sinistro, leggermente flésso sul go1nito, prese11ta un, rnovimento automalico che .si può con sider ar e quasi :n,ormale. L 'artq superiore destro è in add11zion e, i_n rotazione interna, l eggermente flesso sul gomito e resta immobile durante il cammino. L 'arto inferiore destro viene trascinat-0, come se fosse diventato più pesante. Nell 'insiem e però il malato cammina abbastanza speditamente ~ con serva una relastivai agilttà in certi movimenti più complessi. La st atica è b,u on a, però si nota un certo grado di r etro-p,u lsione; Romber g negativo. In decubito si const at a un 'attitudine speciale degli arti superiori, ch e presenitano costantemente una leggera fl essione degli avambracci. Le mani prese:n,ta:n,o la tipica attitudine parkinso,n iana: le falangi SO'Il,O le·g germente fle sse, più l~ distali che .]c. prossimali, il pollice è in esten sione e in adduzione. La motil~tà intenz.ionale è abbastanza rapida pe;r i . grandi movimenti n ettamente bradicinetica per i movimenti ' più delicati. Es~ste una ipertonia netta ch e p r esentai i caratteri dell'ipertonia plastica con perseverazione nelle attitudini imposte. I riflessi di post11ra locali son o esagerati, maggiormente agli arti superiori. Non si nota nessun tremore agli arti ~uperiori; esso esiste però agli ar.ti tnferiori -ed è intermittente e più m anifesto quando il ma1 ~to tiene un arto leggermente sollevato dal piano del letto. Tutti j riflessi tendinei possono esser provocati: il radiale, l 'ulnare, il tricipitale, i patellari e gli achillei. Agli arti inferio:r~ i riflessi afpparisco·n o un po' più vivaci che agli arti SiUpeTiori. I rifle ss~ cutanei (plan.tare, cremasterici, addominali) sonQ presenti. Si può prqvocare qualche scossa clonica ~ due piedi. Le sensibilità, superficiale ~ profonda, so no normali. L'esame p s~ch~oo n on rivela nulla di anormale tra11ne 11na notevole lentezza dell 'ideazione. 1

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Esami sp eciali:

Urina: nulla di p atol-0gico. R. Wassermann n el sangue : negativa. Pressione arteriosa al Vaquez: 120-80. •

Fondo oculare: nulla; V.: 10/10; C. V. : normale. Esame laringoscopico: n essur1a alterazione del laringe ~ d~l velo-pendolo. Esame funzion ale del labirinto: n essuna speciale alterazjone d~ a~po gli apparecch~ del labirinto.

Si tratta q11in.di di un uomo di 45 anni, che da q.u.attro anni circa presenta un tic maxilloling·uale, carattei.~izzato da un movimento sin ergico di .a pertura della b,occ.a con protrusione ,della lingua . Giova ricordare che questo disturbo è variabil1e .di frequenza ie di ampiezza, ch e ~u­ me nta ·Se il m alato non, s i accorge di venire osservato e se eseguisce dei movimenti'. Volontariamente può arrestarsi per q·ualche minuto e in tal caso il paziente n on ricorre a nessuno dei gesti cc antagonisti » ch e accompagnano così sovente-- le varie form e di tic. Infine l 'esame completo m ette in evidenza una sindrom e parkin·soniana ·essenzialmente ipertonica di moderata intensità. Se ricor,di.amo ·c he a momenti i gesti sono rapidi e sciolti e ·che il ma la to presenta ,dei notevplissimi ·disturbi ·della favella, ch e appariscono come più partiiaolari per il fa tto che, quan.do deve risponder.e, la parola è preceduta da un, ·silenzio talvolta lungo, si può comprendere come in un primo tempo si sia prop ensi a porre la diag nosi di una sin drome psicogena. E q.u i va notato che n el no·s tro caso manca la precisa n,o.zione della fase a·cuta della ·encefalite letargica, mientr.e risulta ·dall 'anamn·e si un episodio a tipo infettivo durato circa due m esi, ch e però non può esser e precisato neì rigu.ardi dell.a natura encefalitica per l'impossibilità ·di m ettere in evidente rilievo i segni propri di ques ta affezione. A no,stro parere però ci sembra di poter .sospettane alm-eno., .dai sintomi attuali , .u na pregressa en cefalite letar• g1ca .Il primo autove a comunicare un caso di tic maxillo-linguale dovuto alla malattia di Von Economo è stato, a nostra conoscenza , il Charles Dubois, di Be rna, ch e pubblicò il caso di un uomo di 33 an.n i , n.e l, q.u ale ·da tre anni si era sviluppato un tic di propulsione e di retr.azione della lingua, oo·m e pure una sin·drom.e b ra.dicinetica di m,o derata intensità. A dire i] vero il .tic aveva presentato una prim.a fase. evolutiva caratterizzata dalla tendenza della lingua a rimanere in protrusione pe.rman,ente. Anteriormente al Dubois, Lhermitte e Kyriaco comunicarono a lla Società di Ne urologia di Parigi un caso che si può avvicinare al precedente per 1'esistenza di una pro1

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trusione permanente della lingua, ma che quindi non presentò mai l1e caratteristiche di un tic. Infine recentem ente in Italia il Mari 1>ubblicò un c aso molto a nal1o·g o· a quello del Dubois e a l n.ostro. Notiamo infine ch e, mentre il m.a lato ·del Dubois presen tava alla faccia unicamente il tic ling·ua le, nel caso ·d el Mar~ esistevano inoltre delle crisi di oculotorsione, di immobilità d1ella lingu.a e di apertUJra ·della bocca, nel nostro caso infine il tic coe.sisteva ·con disturbi della favella di particolare intensità. Ricorderemo ancora per ciò eh.e concerne il nostro caso che, in da ti momenti , si osserva ch e la boc·ca si apre appena per la·s ciare apparire la lingua quasi· per ·u mettare le labbra. E a ,questo proposito è intere.s sante ricor.dare che Bing, osserva ndo in certe sindromi parkinsoniane d·ei movimenti .m axillo-ling uali di minima ampiezza, li attribuiva in un primo tempo a·d uno ·s tato di siccità anormale d ella bo·c ca l)er salivazione insufficiente (xerostomia). Dun1que la no2ione eziologica di questa manifestazione maxillo-lingu.ale mostra che si tratta dell '.espressione c linica ·d i una parti·colare perturbazi one fisio-patologica creata dalla encefalite letargica, e che da ·u n m 1o vimento di minima ampiezza può arrivare p er gradazioni su ccessive sino a lla p rotrusi.one perman ent e ·della lingu.a. Infine q.uesta affezione ci ha insegnato che tutti i muscoli della facci.a e della testa, per linTitarci a questo territorio., possono essere la sede di movimenti invo.Jon,tari. Pie:rre Marie e Gabrielle Levy segnalavano i. movimenti involontari 1di later,a lità della mascella, i movimen, ti ritmici della lingua; segnalavano pure un caso di tic doloroso della facci.a; Krebs ugualmente citava g li spasmi facciali d 'origine encefalitica; Laignel-Lava•i:,tine e P. Georges, C.r ouzon e Ducas p.u bblicave.no d ei casi di mo.,rim1enti ritmici della m.ascella sinergici a dei mo, imen ti di flessione- esten sione della testa enza protrazio·n e della lin,.gu,a, ecc... Co,-nunque, concludendo, ·si può dire ·che questi differenti musooli o g ruppi m.u.s colari, isolatamente o associati sin.ergicamente o no a dei gruppi muscolari vicini, possono essere la sede di movim~ti a tipo di spasmo o di tic. Questa nozione è importante, poichè ci mostra ch e una neuroinfezione clinicamente controllabile quale l 'encefalite ' letargica, è suscettibile di creare i più. svariati tipi di movimenti involontari, di oui la più pa·r te, in assenza della nozione eziologica o della sindrome parkinsoniana correrebbe il rischio di essere consi' derat.a d 'origine mentale. 1

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:RIASSUNTO. Gli AA. descrivono un caso di tic maxilloling u.ale, in cui i dati eziol·o gici ha nno dimostrato trattarsi ·dell 'espression-e 1clinica di una partioolare perturbazione fisio-patologic.a creata da ll 'encefalite letargica. Dopo aver ricordaesistenti nella letto a ltri due ca.si consimili ·terat:ura, richiamano l'atten zione sulla possibilità ·di .a ttribuire a cause psicogene l 'origine di certi movimenti involontari a tipo ·di tic o di spasmo, e che invece - messi in r.a pporto oon l'encefalite letargica - devono considerarsi ·di origine Drganica. BIBLIOGRAFIA .. B1NG. Citato n c.11 'articolo del DuB01s. CRouzoN et DucAs. Rev. Neurol., t. 1, n. 5, p. 709. C HARLES DuBors. Ibid. , janvier 1929, n. 1, pag. 40. KREBS E . .Jouve et C.ie., edito,r i. Parigi, 1922. LAIGNEI.-L.l\VASTIN E et GEORGES. Rev. Neurnl., m ai • 1926, n. 5. LEvY G. Tesi di Parig i. Vigot-Frères, .ed., 1922. LREl\MITTE et KYRIAco. Rev. Neurol., febbraio 1928. LoTMAR F. t.f onographien aus dem Gesam.tgebiete der Neurolog~e un.d Psyc h iatrie. Heft. 48, J . SpriQger, Berlin, 1926. MARI A, Riv. di Patol. nerv. e men:t., v-01 .. 34, p ag. 282. THOl\1".\S A. et M.me L oNG-LANDRY. Rev. ·N eurol., m ars 1922, p,ag. 228.

Utilissimo ad -ogni Medico:

II Diritto Pubblico Sanitario Periodico mensile di legislazione e giurisprudenza DirettQ~i:

On. dott. Aristide Carapelle, Consigliere di Stato. Avv . Giovanni se1vaggi, Esercente in Cassazione . Editori: Fratelli Pozzi -

Roma

Il Numero 5 (Maggio 1931) contiene:

11 coin.trollo dei riooveri ospedalieri d'urgenza e il di~ ritto dei sanitari dell'ospedale. Note sintetiche : À . CARA.PELLE: La revti.sione della legge 1913 1Sulle farmacie. Rassegna di giurisprudenza: Concor so: facoltà di sce~­ ta · effica,oia 1della .g.radua.toria. - Ccm.oorso: des1gn~zione irreg-0.J.are. - Licenzia.mento per soppressione idti. p osto: condotta mediiea; vacanza di altr.a com.dotta; illegittimità.. - ·u.n a .condot.ta. senza pa,ce: n omina annullata; succooaivo 'P'To.cedimento; violazione del giuid-icato. - Diepensario antituber colare: diretr tore · licen'Ziam en to per fine del pel"iodo di prova; servizio interinale; forme del proV'Vedimento. - Licenziamento ;per !fine 1del periodo di .prova : termine. - Deliberaricme di licen,7Jia.mento : assistenza. di ;un appl·i eato di segreteria; illegalità. - Casse d ietrettuaili: eono· enti pt1bbli·c.i. - I.nldenin.ità: oompetenz-a.. - Vigilanza i giienica del latte : 'J}relevaim ento di -0a.mpiioni. - Med·i ci assunrti 1da Società cooperative : rap-. p orto di impiego. Leggi e Atti del Coverno : Disciplina della ooltivazione,_ raiooolta e cwnmereio delle pia.nte officinali. - Retta neg'lli Istituti oepeda.lt.i.eri o di rieovero. - Prezzi delle spec-ialità medicin a.Ii. - Emblema della lotta oontro la t ubercolosi. - Atti r elativi a.ila ooetruzione, 01datr taanento ed a rreùamento di Sanatori. Esenzione tri-· buta..ria.

Prezzo di ogni numero separato, L .. 5. L'abbonamento ai dodici Numeri del 1931 costa. L. 3 6, ma agli .assoc~ati al « Policl.inico » è. concesso ner sole L. 3 O, che vanno inviate, mediante· Vagli~ Postale o Bancarjo, all'editore Luigi Pozzi,. Via Si&tina 14, Roma ..


(ANNO XXXVIII, NuM. 22]

SEZIONE PRATIC.A

NOTE E CONTRIBUTI.

s.

OSPEDALE DI GIOVANNI IN ROMA - I SEZIONE. Prima rio: Pr-01f. P . C1uFFINI.

La diagnosi biologica di gravi danza col metodo A.schheim-Zondek per ~l dott . Pio LucIANI. Se la diag·n osi precoce di .g·ravida11za .Tuon costituisce il più de lle volte una n ecessità da risolvere, può in alcuni casi r.aippresentare un quesito, l:a 1cui soluzio n e si i·mp-0ne q1u anto più rapid.amente .p ossibile. Donid e la n ecessità di ricorirere non solo a quei sintomi obbiettivi, ch e rarppresentano una vecchia acquisizione di medic ina, n1a anche si è sentito il bisog·no di utilizz.are itutti quiei m .ezzi su ssidi.ari cl1e possa.no in. q:ualche maniera agevolare il difficile còrrupito . Basta pensare a m olti d egli stati patologi.ci proprii degli organi genitali interni fe·m ·1 ninili - fibromi , cisti ovar~che, annessiti, ecc. - c h e possano in qua1ch e maniera m entire un.a gravidanza inizia1lte , per spiegarci i tentativi degli studiosi oompiufi allo scopo di agevolare la soluzione de.J difficile problema. Sono stati quin,di a volta a volta p roposti m etodi ch e, basati sul presupposto di ricercar e le modificazioni prodotte da ll 'u ovo fe,condato nell '-0rganis1no ·de·l la donna, si basavano su i.n.dagi.ni fisi1ch e o su .ricerche ,chimiche ed infine ·m ·etoid i di ricerca biologica. Questi ultimi, per i risul tati otten uti , si sono dimostrati i più razionali e sono i più numerosi. Non è mio còn1pito di passar]i tutti in ·r.assegn.a, anch e iperchè 10 s•tu·d io da me compiuto si limita a quello di A. e Z., 1111 metodo che si è vittorio,s am ente affermat o i.n, breve tempo nella prati.ca m .e dica. Essen·do ormai questo b en e conosciuto n on .a ccennerò alla tecnica originale, ·dag li AA . resa nota, a lla qua le si sono uni formati quasi tutti g li altri ricercatori ch e h.anno vOllruto più profDn1da m ente stu·d iare e oontrol•liare questa inte·res.sante rice:r.ca biologica. Leggen·do però le v.arie ·esrperienze ed i va~ ri ·l avori l 'attenzion1e vien e spesso richiamata • da un inconveniente da ·t utti lan1entato - precisamente 1dalla no·n indi ffere·nte m ·ortalità ·delle bestioJli,ne drurante l e iniezioni , mortalità ch e, com e vedremo rp oi, per alcuni studiosi Oper gli st es i autori~ ad esem pio) ha raggiunto c ifre a bbastanza sen sibili . Volen·do ovviare a .q ue sta dannois a evenienza ho ce.:r:cato di poter dare al metodo· una tecnica che nulla .p erde nldo nella sostan za potesse n ella forma semplificata e intesa a più razionali _principii da.r e 1

1

1

1

767

un minimum di mortalità .agli a nimali ·da esperin1.ento. Infatti con il g iusto co,n cett o che la m o•r te venga provocata dalla tossicità della orina, specie se di donl!le affette da infezioni proyocanti piuria, senza ricoir rere per questo a-I con sigli·o dat-0 dalil a Neppi di filtra-re l 'orina traverso u•n a cand ela di Chamberla.n d, h o cercato di introdurre il secr eto, renale ipod e·r micqmente in qu.anrt ità tali ch·e le topo·l ine potessero n·o n sentirne danno alcooo. Ho usato perciò dosi 1p rogressive pen san,do che nell 'orgaill1ismo1 deil1l 'animale possa p iù facilmente stabilirsi un certo1 graido di ad.artJtamento quan.do l 'urina venga i·n trod·otta in quantità aum,e ntanti progressivamente •Ch e quan,do ve.nrga introdot1a (c ome acoade col metodo A. nella IV e V t op oli.n.a) in quantità massiva fin d.a ll'inizio. La tecnica del m etordo usiata n elle seguenti esperienize v.ari.a dunque da q•u e11a ormai nota di . A. e Z. in cp;ianto ogni topolina comincia il trattamento ricevendo la stessa dose iniziale di ·em e . 0.20 di orina, ·do·se che per og·ni a1n1ima.Je (secon.do la m oid alità p iù sotto esposta) subisce n elle iniezioni su1ccessive un progressivo .a um e nto fino a giulilgere a ll a quantità ·di oc. 0,50. Data l,a diffi coltà sempre p iù crescente di trovave topoline ch e corrisipon1da,n·o a tutti i requ.isiti necessa.r i per 'l 'esattezza delle esperienze, con questa semplice m odificazion e tecnica (Olglni a nimale u gu,almente trattato) h o potuto ri•d u·r ne il ,DJU.m •e:rro a tre ·elimina ndo, inoltre il noioso e talvoJtta labile rip ieg·o ·di segnare 1con colori va.ri gli animali da esperimènto. ·N on mi sono attenuto. .al rigido schema tismo orario .deg li autori te.d eschi, ma ho praticato le iniezioni in1 q1u esto modo: 1° giorno·: una iniezion e .al mattino, una al • • ipomer1gg10. 2° g iorno·: una iniezio1n e al n1attino , t1na a mezzo.g io,r no e una .a l poim eriggio. 3° g iorno: una iniezione a l mattino. Le d.osi che h o usato tper ogni topoliitl..a sono : 0,210 n ella ra. iniezion e; 0,25 nella 2a inie1z ione; 0,30 n·e·l la 3a. iniezion.e ; 0,40 nella 4a. ini ezione;' O, 50 n ella 5a. e 6a. iniiezione. La qua ntità oomplessiva iniettata i·n ogni topoli1nia è stata, quindi : di cc. 2, 15. La m orta.l\ità ch e hanno avuto g li a ltr.i ricercatori che si sono ocoupati della questi on e· segue·n do il m etod·o orig inale è stata notevolmente superiore a quella raggiutllta nelle mie esperienze dove la moria lrità n()n fu n emmeno sem.p re a ttribuibile alla tossi1cità ·d elle urine ma ad altri fa ttori estranei (quale il freddo) ch e· esulano completamente dalle ordinarie difficoltà di questa ricel'Ca .

z.

1

1

1

1

1


768

IL

POLICLINICO

Nelle vari e esperie~ze di Aschheim e Zon·d ek la mortalità toccò la cifra del 17 %; in quelle dell ''O descad chi il 13 %, in que.lle di Grisi e Vozza 1' 11 %, m entre in que1le di Addessi solo il 10 %. Come si vede 1 p~r quanto con la miglior cono1scen za della teaniica, la mortalità col metodo originale tenda sensibilmente a diminuire, p1u re ancor.a . s.i m,a ntiene in 'UJI1a percentuale non in.di-fferein.tc. Nell1e mie esperie·nze il numero delle topoline morte è stato minimo, oserei dire trascurabile, toccando infatti appena la cifra del 3 % che paragonata a quelle dei precedenti rice:rccato ri dimostra il notevole vantaggio della tecn.iica da me se.g uita. L'esame maicroscopico è stato ·s empre suifficiente, però ho contro.flato o.g ni caso co~ l 'esame istologico usaru.do la c·omune ·Col orazione dell 'ematòssilin.a eosina, previa fissazione in alcool, mezzo sollecito per una proin ta ri.spo:sta a un dubbioso,· quesito eh~ debba essere traipidame1nite risolto. Profittan·do ·dell.a non freqruiente e co1mu11e pòssìbìlìtà dì avere a mia ·disposizio ne tutto il materiale di un intero reparto ospitaliero , ho potuto studiare questo importanit e metodo su un discreto numero ·di donne nei varii stati fisiolog·ici sessu·a li e i11 stati p·a·t ologici locali e gehe·r.a li. I casi .da me .s tudiati 1compr.e ndevano 18 gravi·danze in epoca vari.a di gestazione di oui .u na extrauterina a l 11° mese, 2 don;ne in pue·r perio, tr.e bambine in menarca, 4 donne in menopausa, 4 donne .con annessiti da agente etiologico va.r io, un caso di amenorrea da tbc. polmonare, 4 caJìcinomi in ·o rgani vari, 5 casi ,d i diabete ·d i 1cui .a,l.cuni con aoet01nemia; 1 morbo di Basedow. 1

1

1

1

XXXVIII, NuM. 22]

[ANNO

(Segue) • • b.O ~

z..,,..

~

Nome Ct:>gnome Età

Diagaosi clinica '

6 R. G., 27 a. Gravidanza III mes" 7 L. G., 30 a . Gra'Vidanza III

m~se

8 A. B., 20 a. Gravidrunza IV mese

9 P. E., 28 a. Gravida.:nza IV mese

12 B. V., 30 a.

r . P., 17 a.

13

14 P . A., 26 a. 15 G. B., 25 a.

16 V. F., 20 a . 17 N. N. Jg R. A., 41 a.

'

~

+++++ + ++ + +++ + -f- + + +- + + + + + + +- + + + t-

+ +

+ +

+ G.ravidanza V mese + + + + + + + Gravidanza V mesP + + + + + G.raviJd;anza V mese+ + + t + + + G.rav.id-anza V mese + + + f- + + + Gravid. VII mese + + + +- + + + Gravid. VII mese l- + + + + + + Gravid. VIII mese + + + +- + ~ + Gravidainza IX mes" + + + + + + +

10 C. A., 27 a. Gravidanza IV mese

ll M. E., 33 a .

·-

....

TABELLA RIASSUNTIVA -

GRAVIDANZA.

Rieultato idella reazione

1

GRAVIDANZA.

Numero dei {}asi

Mese di gestazione

Positivo

I Negativo

* *·* Riassumo qui brevemente i risultatj delle mie esiperienze.

z

GRAVIDANZA .. -;

.

Nome Cognome ·~ z~ Età Qi ;...

Diagnosi

·~lini ca

~ b.O (!)

Nome Cognome Età

~

~

t ~-~·~ ~re S

Diagnosi .clinica

Il)

~

~

~

G. G., 22 a.

VII giornata

2 A. A., 17 a.

IX giornata

1

a>

~

TABELLA RIASSUNTIVA - PUERPERIO .

1

M. B., 31 a. Gravidanw. II mese

secoilldipara

...

. -'). C. A., 27 a . Gravidanza. II mese 3

pl"imipara

+++++ + +

Positivo

- - - + extrau- - - - -

S. A., 40 a.

I Negat1vo

.

B. R ., 21 a . Gravidanza II mese

Gravidanza terina; II mese: . . . tubarico aiborto ++ + + + !5. Q, A., 29 a . Gravidanza III mesP . . .. I i p eremesi 4

N'llmero dei casi

Giornata di puenperio

+++ + + + +

Rlisultato della reazione

gio~nata

1

ga giornata

1

7a

+ .

.

' .

Totali

I 1

2

-

1

-

1

-

2


XXXVIII , NuM. 22]

[ANNO •

.

. to zo ~

CONTROLLI.

Nome Cagno me

Diagnoei clinica

Età

1 F. M., 12 a. Menarca

.I- - - - - -

2 T. d'A., 12a Menarc1a

- ---- -

5 P. G., 44

1

Meno:pausa

+

+

+-

+

a. Menopausa

6 S. G.. 45 a .

Menopausa

7 L. G., 45 a . Menopausa; diabetP.

8 O. C., 22 a. Anne6&ite

- -

gonoc<>"- -

- -

- -

I

- -

..... - -

cica. 9 A. A., 26 a. A.nneesite

tuberco- - -

.

- - -

_

gonOCOP- -

- - - -

-

lare

An.ness~te

10 N. S., 20 a.

i

c1c a 11 P. I., 16

a.

-

I

Anne&Siite cica

12 C. R., 20 a.

gonoco"- -

- - - -

1

+

Amenorrea da tbc. polmonare

+

13 G. G., 62 a.. Carcinoma uterino

- -

14 B . E., 46 a.

Car cinoma uterino

-

- - -

-

-

16 L. L ., 58 a.

Car cinom a

-

- - - -

-

16 P . A., 81 a.

Ca rei noona gastrico - - - -

-

-

pol- - - - -

-

-

uterino

- -

1

17 O. R., 40 a . Diabete ; mon are

tbc.

- -

18 D. M., 20 a. Diabete

19 L. E., 68 a.

Diabete

20· S. E:, 66 a.

Di·r ubete

21 F. A., 53 a . Diabete

- -

- -

- --

- - ---. ' -- - - I- - -I 1

con ac1'do~~

Morbo idi Basedow

-

-

-

-

1

1

J

2 2 B. L ., 28 a.

I risultati ottencuti nelle precedenti esperienze sono stati, co•m e agevolmente si vede, i11na nuova conferma della esattezza di questa ricerca prorposta da A. e Z. che può essere quindi considerata una sicura acquisizione d ella scienza, un aiuto n-0tevolissimo ai comuni mezzi d 'i·ndagine olinica. La percentuale .di errori 1oh e io ho avuto è stata veram ente tr.ascuirabile perchè solo in un caso (ve di 3a esperienza gravidanze) l 'ini.ezio- n e di uri!n1a di donn.a gravid.a ha .p rov,o,c ato il 1° tipo di reazion,e, mentre si sarebbe dovuto risco,n trare all'autopsia delle topoline il 2° -0 3° tipo di reazione, sole manifestazioni specifiche di una gestazio111e. Si tra ttava di .u na giovane do!ntna in cui per due m esi consecutivi m.a ncavano le m estruazioni e in cui fu fatta diagnosi di annessite; la pazi ente aveva contratta da l 1ooniuge una in.fezione bleno rr.agica. Il tavolo operatorio dimostrò invece una gravidanza al 2 m es·e che pro,cede va normalissima e g li an111essi nòn erano mi n1imamen1te interessati da alcun processo flogistico. Mi sembra ·m olto• al'lduo peir il momento tentare una spiegazione e riieeflcare la causa delJa n egatività di u.n risultato ch e avrebbe ·d ovuto r.iuscire si cuTamenit e posi·t ivo : ciò d.e; re.sto no,n p uò togliere alcun valo r e al m eto,d o biologi1c-0 cò111 l 'ormone preipofisario perchè si sa oh e n essuna ricerca dà il 100/ 100 di 1rirultati esatti. Non cr edo n emmeno· di dovern e incolpare la modificazion e d el metodo originario usata n elle sud1dette esperienze per.c h è in tu1tti g li altri casi ha p ienamente corrris.posto alle nostre 1p revenzion.i. Del r esto basta ricordare breve·m ente ,a lcuni ,degli arutori ch e h anno con.. trollato· il g r,a nde valo1re p·ratie-0 ,di questa · reazio,11e per dimo,s trare icome se da al cuni si eb,b e. sempre un 1peirfetto, irisultato <l·e lle ricerche,. da altri (Vozza , Ehrardt, Scebke, Vermbter e Schulz, ecc.) sono, stat e volta a volta segnalate d elle esperienze che no1n. h anno corrisposto a1l 'e i to atteso . L 'altro risuJtato n egativo (vedi 4a. esperienza gravidanze) avuto in una donna i.n cui l 'anamn esi e l 'esam e cli•n.i co facevano sospetta~e una aravidanz.a extrr.auterina al see-0nd,o mese ci ~e1ce Sl1bito pensar e ad una interruzione _d e.Ila g ravidanz,a s1e.s sa, sup·p osizione ch e risu1tò infatti esattçt al tavolo di operazione che dimostrò trattarsi di uni abolfto tubari co interno. Questo esam e ulti·m o, esito di g r avi da nza extrauterina, e g li altri eseguiti in d o1n ne iin p,u erperio dimostrano ancoira una volta come rapidam ente ad aborto o a parto espletati nel1

3 M. P., 12 a. Menaroa 4 S. D., 43 a.

769

SEZIONE PRATICA

-

-

1

1

TABELLA RIASSUNTIVA - CONTROLLI. _-

Materiale adoperato

Numero dei easi

Risultato della reazione Positivo f Negativo

Mena r ca

3

3

Menopal1sa

4

4

Annessiti

4

4

1

1

4

4

Diabete

5

5

M. Basedow

1

1

22

22

Amenorrea d a Tumo,r i

tbc.

mali gn~

T otali

,

1


770

lL

lo spazio ·di poohi giorni l 'or111on,e pre~pofisa rio venga a rna1n ca·ne nell ',o rina in m.anier.a ,d a rendere questa assolutamente inadatta a .p rodu.r re la bcn·ch è minim.a n1odificazio n·e nell 'ovaio e n egli ,o rgani genitali :iintermi del·l'e to-. paline. Nell'esperienze di controllo eseguite con donne in stato fi,s iologico sessuale va·r io ed in alcUIIli stati patologioi iil risultato fu sempre rostamtemente m·~g.ativ.o p e;r l,a giravi.danza; si ebbe solo in qualche esperienza quel 1 tipo di reazione ·che saip pi,a mo trovarsi in alcune precisa te oontingeinl;e (tumori maligni, accrescim ento, iinfezioni gravi, mixedem.a ). Debbo far iilotare ·~ quest·o punto che nelle topoline tr.att.ate ,c on orine di donine malate di Morbo ·di Base1do1w , ,di ·dia,b ete mellito e di tumori maligni con 1cach essia più o meno accentuata, ho trovato quasi sempre un notevole a ccumulo ·d i a,d ipe nella cavità ad1dominale sì da fa·r p.e1n1s are a 'lll!l. influente ef~etto ,d i queste stesse u.rine sulle con.dizioni g.ener.a li e sul ricambio ,d egli animali iniettati. Questa constatazi·Otlle che io ho rilevata netle .autopsie esegmite n·o n mi ha destato meraviglia, visto che recentemente si \Sta delinean.do una nuova terapia a b ase di orina nel concetto che questa oonteng,a degli elementi medicamentqsi. - EsirS.te già .u n 'a'litourotera1p ia (Zamko~f) per la tubercolosi, il Teum.a tismo a-rticolare e la .p olmonite ·fi·b rinosa, prati.c ata con 1niezioni di 2 a 5 eme. di orina sterile ,d ello stesso malato , 2-3 volte ogni settima:n a. Con l 'aicce·r tamento i.in.oltre ch e l'o rina di ·donna gr.avida sia ritcoa di orm•o ne preipofisario e ch e questo abbia tanta parte n ella fisiologia ·degli organi genitali è scaturita l 'idea di utilizzare questo principio ne1la terapia delle :v.a rie affezio1n i di detti or• gan1. Nell'uomo si è riusciti .a ri svegliare, m ediante iniezioni di questo secreto, le ghi.an.dole testicolari affati,c ate ed esaurite con ·11.tonno di potenza .sessuale , a fa.r riacquistare · vitalità agli spennato.zo·i e .a -far miglior.arie 'le condizioni generali deJl'i.n1dividuo (Zamko1ff) . Nel caill!Po ginec0Jogi1co poi giovandosi di un'.altra applicazioin e della prova di A. Z. si sono ottenuti n.otevoli servigi sia nel ·campo ter.a peutico che n el d·ia.g nostico. Nelle amenorree e nei disturbi d elle m estru.azio·n i qure sta r eazio[le infatti permette ·di di fferenzi.are ·l e m,anifestazioni ·dovute ad ipo f.u n2ioni ghia nrdo.Jari da quelle dovute ad i1perfun·zione e a stabilire l'origine ovarica od ipofisaria dei di sturibi. Scalda.n •d o le urine tprim:a di iniettarle si distrugge soltanto l'ormone ipofi1

1

LANNo

POLICLINICO

1

1

1

1

xxx,1111,

NuM. 22]

sar'io onde le topoline reagiscono al soilo ormone ovarico. Si sa g·ià oo·m e la reaziooo dovuta ali 'ipofisi, ch e s i può ,c hian1are il motore sessu.ale, si n1anife ta 1con iipertro1fia ovarica e maturazione follicolare; .n 1entre la reazione ovarica, d,a11 'ipofisi mossa, si m.anifesf4 con aumento dei corni uterini e mo1dificazi.oni vagiin·ali. Praticamente queste ricerche possono stabilire quale sia la g hiandola interessata e se si tratti di iper- o ipofunzione indirizzan.do sul genere di opoterapia ·da usa:rsi. Attualm·e nte, jn donne con disturbi gravi in rapporto con iip ofunzione ovar1ca od ipofisaria ~u esperimentata l 'ormon·ote.r.aipia naturale consistente in instillaziooi rettali di uri na nor.1nale rd i d'o nna in.cinta prelevata all'epoca presunta ·delle mestru,azi.oni. Questa nuo1vissim:a terapia si assicura abbia dato ·dei ifisultati migliori di quelli otten•u ti con i conSllle ti estratti opoterapici (Solms, Kloipstock). Da quanto sopra è stato detto si vede dunque come questa reazione .si renda interessante non solo come mezzo 1precooe di diaginosi di gravi·danza, ma anohe ·com·e mezz.o utilissimo per definii.r e quale sia la ghiandola interessata nei complessi disturbi mestruali. 1

1

* ** Volendo conosicere come altri secreti della d onna supposta gravida si con1lp ortassero 1D.ei rig ua.r di .di questa preziosissin1a ricerca e delle modi ficazion1i cieg·,ti organi genitali interni degli .animal•i ho provato a.d inietta·rie .a l cune topoline con sali,ra che ho aocuratamoote filtrata ;per renderla più fluida . Questa indagi•ne non mi Tisulta sia stata compiuta 1p rima id i me da altri autori. I casi .p resi in esam e, ci,nqiliie, erano di donne a varia epoca di gravidam,za in 1cui .1!a prova b iologica con l'urina eseguita nelle topoli,n e era riuscita precedentemente positiva. 1

1

1

SALIVA FEMMINE. •

. i:...

Nome z·~t-.1 Gag.n ome o.

.

i

Q)

Diagnosi c1inica

.~ ....

fl)

......

p."O Q)

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~

-

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lfl

~

.

-

-

-

iperemesi Gravi d . III mese

-

-

-

C. A. , 27 a. Gravid.

IV meee

-

-

-

4

T. P., 17 a . Gravid.

V

-

-

-

5

R. A., 41 a. Gravi<!. IX

-

-

-

1

O. A., 29 a. Gravi d.

2

R. G., 27 a

3

III

mese:

1

mese meae


[ANNO

'

• SEZIONE PRATICA

XXXVIII, NuM. 22]

'

771

TABELLA RIASSUNTIVA - SALIVA FEl\IIrwIINE.

..

. .

.

-

.

. 30 mese

.

. .

50 mese .

.

..

-,

I

Negativo

-;-

.

-

2

-

1

1

-

1

1

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1

. .

.1

90 mese

-

. ~

40 meee

I

Pooitivo

.

Totali

.

-

5

R .. G., 27 a~ni, gravidanza III mese. Sono stati inoculati con orina tre topolini; leggero aume~to ed ipereID:ia dei testicoli e vescicole sperina tich~-.

;N .. 1 .. -

Riisultato della reazione

N'llmero dei casi

Mese di gestazione

ORINA l\llASCHI.

· N. 2. - P. E., 28 anni, gravidal'l:za IV mese . Sono· stati inoculaiti co~ ori11a tre topolini; iperen1ia ed aum~I\to de.i t~stiCQli e vescicole spermatiche .. .

.

5

T._ ~., 11 anni, gravidanza V mese . Sono stati inoculati con oriD;a tre topolini; leggero . aume:Q.to ed ipereIIl;ia dei testicoli e vescicole spermat!ch~.. N.. 3. -

Come si vede, la prova, ,p er quanto eseguita N. 4. - C,_ B .., 25 anni, gravidanza VII mese. con la solita nonna iirlt ·donne in cui lo stato di Sono stat~ inoculati coD; orina tre topolini; nesgravidanza era manifesto sia rc linicamente sia suna mod~cazion~ dei testiooli e vescicole spersperimentalmente (metodo biDlogico A. Z.) riu- ma . . .tic.he. .. scì negativa n è mi fu possibile sorpren·dere neN. 5. - F._ R._, 39 anni, gravidanza VIII mese. gli orgamii genitali interni de1le to poline e in ' Sono stati inoculali con orina tre topolini; leg- , ispecie nelle ovaie, n1è mac roscopicamente, nè gero aumento ed iperemia dei testicoli e vescicole microscop1camente, alcun feno·m eno iniziale di spermat~ch~ .. provocazione dell '.est:r:o. È ·p resumibile che ripeten·do l'esperienz.a 1con altri secreti, qualunIl risUlltato e ~e modificazioni visibili ad ocque ess1. siano, l 'esito, debba e.sse.re sempre e chio n1u1do pa·r agonate con tqpolini testi non costantemente negativo pe:richè, pur non esclu- mi iS-0no apparse cosi ~ppariscenti e cosi .nettaden•do ch,e in de tti liquidi esista l 'orm.one prei- mente chiare oorne ·da al·cUilli autori si vuole l)ofisario, si può 1p ensa.r e che lini essi sia conte- (Maurizio·). Il numero di questi casi d.a m e 11uto in cosi piocola qu.am.tità <la essere consi- trattati è pe.rò molto sca·r so per ,potei'.' ~arre derato biolog icam ente incapace di provoca·r e un giudizio sicuro su q1u esta prova tanto più fenomeni di n1aturazione nelle ovaie. La ~iffe­ cbe mi sono basato sul solo esame .m.acrosco. renza di quaID·t ità in o:rim·one tra i vari secreti pico e n on istologico. Ho espressamente limidell 'org.atnismo uro.ano e l'orina stessa deve es- tato il numero di queste ultime esperienze perse.re certam ente attribuita a quel potere di ch è 'l a ri•oe:rca eseguita in topoljine ~emmine con centrazione renale che sappiamo avere tanta mi è seimJbil"ata molto più dimostrativa d·i quelparte nelJ.a elimin.azione delle v.a rie sostanze ed le eseguite n·ei. topolini maschi. Gli organi gein ispecie di quelle provenienti dal ricambio· a- nitali ·della fe·mmina del to1po, infatti, sono zotato. Doven·dosi , dun1que, secondo· me, logica- ·1)iù sUJscettibili di qu«:~lli del m.aschio ·di mo,di·m ente attribuire una impo•r tanz.a nom, indiffe- fi1c:azioni mac rosoopiohe, visibi'l issime ad ocTent•e al fattore re·n e in questa ricerca credo chio !nru1do,, anch e seinz.a aiuto di lemte, ed il non dovrem.m o mer.avigli.arci se l'esito di qllle .. comodo e 1p ratico sche·m a di ·dette m·odifi·casta i)rova possa dipendere U'Il ·p oco dall e varie zioni, fissato d.a,g li AA. t ede·s chi , m.e glio si preta ad allontana·r e ogni dubbio nel gi1:ldizio di e mutevoli condizioni di funzio nalità .r enalle. uno stato di esistente g.r avidanza. 1

1

0

* ** P 0'ich1è l 'orina della donna g-ravida era stata rprovata anche nei topolini m.a.s ohi pe·r stu.. diare 1e modificazio·n i biologiche nei testicoli e nelle ve.scioole spermatiche (Aschheim e Zondek, Bro·u ha, Simonnet, Maurizio) ho voluto ·C-Ontroll.are in que.sti il metodo seguendo però sempre la tecnica delle dosi progre.ssive. · Ho .a•dO!pe:r.ato l'orina di cinque donne gra·vide: um.a al 111° mese, una al IV0 , una al V0 , una al Vll 0 ed U1n1a a'11 'VllI 0 : in tutte la ricerca sui topolini femmi·n e era riUlScÌta positiva. 0

* **

1

1

Volen·do, dU1I1que, ria·s sume·r e brevemente su quanto sopra ho soritto, ·debbo ·dire che ~e e-speriemize di iniezi·oni di saliva fatte sull e femmine de1 to po sono riuscite negative, mentrie I '.esame clinico d·ell~ don111.a e i.a prova biologica A.Z. dimostravamo una sicura gravi.danza. Le esperienze di iniezionri di orina n el topo miaschio non mi sono sembrate molto dimostrative, tenendo conto però de>l~o scarso materiale usato e del noin eseguito esame istolo1

1


772

IL

POLICLINICO

gi co. Le esperienze con orinia di donne sulla femmina del topo sono inv ece cosi .semplioi e pur così dimostrative che riteng.0 necessario unirmi ai preced~ti ricercatori che hanno trattato la questione pe·r ricl1iamare a!IlJco~a una volta l'attenzione dei m.e dici sutla utiil ità, sempli,c ità e praticità di questo mezzo di ricerca per una diagnosi rprecoce di gravidanza. 1

1

1

,

RIASSUNTO. L'A. ha studiato il valore della reazione A.schheim-Zo.n de·k con tecn,ica modificatà, su 18 casi di gravidanza aven·do·n e 16 risultati positivi, su 2 donne puerpere e su 22 controlli, ottenendo e·sito negativo. La prova eseguita su topolini n1aschi non sembra all' A. molto dimostrativa; l 'inoculazione ·della .s aliva di donna gr.:lvida su topoline ha dato reazione negativa. •

BIBLIOGRAFIA. La cita.zio•n e si riferisce ad alcunJ dei lavori piìi r~cent~. AnnEiSI.

c&l

Sulla diagriosi bi<>logica della gravidanea metodo di Asc'hheim-Zoudek. La Clinica

OsJtetrica\ agosto 1930. AscHHEIM. Americ. Jot1rn. of Obst. a. Gynec., XIX, n. 3, marzo 1930. In. D~e Mediz. vVelt, n. 14, 5 aprile 1930. e BrtoUHA. Un nouveau procédé de diagnostic hormonal précoce d'e la grossesse. Presse Médicale, pag. 728, 1930. BROUHA, H1NGLAIS e S1l\10NNET. Una diagnosi biO•logica della gravidanza. Accademia di Medicina di Parigi, 28 gennaio. 1930. l\fAun1z10. Sul valore della diagnosi biologica della gravidanza con speciale riguardo al meto<ÙJ ormonale: G·iornale l\fedico òell 'Alto Adige, agoBRINDEAU

sto 1930.

~fICHELI. L 'urina d elie gravide nella terapia ginecolog ica. Umbria Medica, ottobre 1930. l\foRHARDT., Le diagnostic de la grossesse et· ·l! hOrmone rlii lobe antérieure. La 'Presse 1\!Iédicale,

1930.

RAMOs-l{oTH. L'ornione del lobo anteriore dell ' ipofisi nella cliagnosi della gravidanza. Revue. Sud-Amf.rica.ine de l\1édecine et de Chirurgie, vol. I, 1930.

PEnALTA

PouGES e PoLLAezEK. f;ulireazione con ipofisi an~

·za

teriore per diagnosi d( gravidanza. Zentralbl. f. Gyn., 1930, n. 8, pag. 454. SoLMS-KLoPSTOCK~ La reazio ne di Aschheim-Zondeck p er la diagno.si delle amenorree e dismenoree. Miinch. ~1ed. Wo~henschr., 1929. ZA:\If rtFF. De l'emploi de l 'urine de Femme enceinte dans le t'rait en·ient de certains troubles gynécologiques. Gynéc. et Obstr. de Paris .. ZoNDECK. Ricerche sulla funzione del lobo anteriore dell ' ipofisi. Deutsch. Med. Woche11schr.,

1930.

[ANNO

XXXVIII, NuM. 22J

""

L'ATTUALI T A . CHIRURGI CA Nnovo metodo di anestesia rachidea con la percaina. (W. Ho~ARD JoNES. Lyon Chir., ottob~e 1930). L' A. in un ampio a,r ticolo, espone la sua esperienza ·SU di un nuovo a·n estetico: la percaina. La formula di questo ·n uovo anestetico è cloridrato di dietiletilendiamina dell 'acid<> butilocinconinico, un gruppo chimico del quale si è sino a poco tempo fa ignorate le proprietà anestetiche, e che costituisce un derivato della chinoleina. Gli ·e ffetti della percaina sembra sieno 1() volte più intensi di quelli ottenuti con la nov.ocaina, si co mprende perciò che pure essendo in linea di massima più tossica, potendosi iniettare in assai minore dose, diviene, anche sotto questo punto di vista, preferibilea Hofer, Ritter e Christ hanno potuto ottenere con soluzioni 1/ 2000, 1/ 1000, 1/ 500 anestesie anche di dieci ore. Essi inoltre fissano come dosi massime le se.guenti: 400 ·em e. di soluz. 1/ 2000; 150 eme. di soluz. 1/ 1000; 50 di eme. di soluz . 1/ 500 . Secondo l 'A. il metodo migliore è que1lo di trattare lo spazio sotto.aracnoideo come i testuti , iniettando, cioè senza ritirare precedentemente liquido· ·c efalo-rachidiano, ·una grande quantità di soluzione anestetica sino al limite che l 'intervento esige. · Assai interessante è lo studio che 1'A. fa sul peso· specifico del liquor confrontato co·n quello di soluzioni di percaina in soluzione acquosa, di cloruro di so.dio, al 5 % e di cloruro di sodio al 9 %, soluzioni che così 'dive.n gono , iso, ipo, ed ipobase. In questo mo·do si viene anche ad .avere dati precisi sulla diffusione nel liquor delle soluzioni anestetiche. L' A. usa , come è comprensibile , soluzio n-i jpoba·se ed inoltre raccomanda per essere certi di una ottima a·n estesia , e non soltanto del bloccaggio _delle radici anteriori, di m ettere per qual eh.e ·istante l '0·1)eran·do in decubito ventrale. Sulla sc.elta dell e soluzioni i dati ·seguenti possono chiaramente illuminare: Soluz. di Wall al 0,9 %· P. S. 1.006; Soluz. di V\TaJl aT 0,5 %· P. S. 1.0034; Soluz. a 1/ 2000 suffic ientj per interventi di 45'; Soluz. 1/ 1500 per interventi di lln'ora e più; Soluz. 1/ 1000 per inter venti di du·e ore e più. Sulla quantità: 15, 18 eme. fra Dz e D:. ; 12' em e. fra D 1 e D8 ; 10. eme. fra Dio e 6 eme . per blocco c.auda1e . L'iniez io.n e deve essere fatta senza ritirare liquor, .n è barbotage, assai lentamente. . L 'A. crede opportuno 'inoltre far avviare ai soliti disturbi post-anesteti ci I 'uso dell 'e fedri na. I ris11ltati di questa serie di 200 casi , sia come anestesia sia come disturbi post-anestetici è tale da far .r accomandare all'A. l 'u so sistematico di questo anestetico in solt1zioni ipobase. . C. F. 1

1

1


(ANNO

XXXVIII, NuM. 22]

La vaccinazione pI"eoperatoria in chirurgia gastrica. (Presse 1\1 éd .

76 1930). La i)rofilassi delle con1p1icazioni broncopoln1011ari dopo interventi sull 'addome alto, secondo l 'A. è un problema assai complesso. Se la maggior parte di queste complicazioni sono di natura infettiva, i~ alcuni casi esse dipendono da cause meccaniche (ostr.uzione dei grossi broncl1i pe·r blocchi .di n1uco) o nervose (.alterazioni dell ' i~nerv.azioine bronchiale) e in tali casi la vaccinazione preventiva non può avere avuto alcuna efficacia. Inoltre bisogn er ebbe isola.r e i diversi germi delle infezioni lJolmonari e studiare anche la flora miorobica gastrica. Fra questi è n1olto frequente lo streptococco che è particolarmente re..::isten te a lla vaccinazione perch è si presenta sotto forma di stipiti diver si che possono essere combattuti solamente creando un 'immunità strettamente specifica. In.o ltre biso1g·na ancora scegliere i soggetti nei quali I.a vaccin.azionie è g·iu stificata, obbiettivo che Bazy e Lan1bret ragg·iungono con l )intradermo ~ la cutireazione col vaccino. Solo quelli che rispondono positivamente dovrebbero essere sotto1posti a vaccinazio11e. Lambret con tale sist ema e oon un vaccino di sua prepa1~azione, su 300 operati ha avuto ·solo1 il 5 % di incidenti lJOlmona.r i lievi e n e sun caEo di n1orte. L 'A. ha usato il vaccino polival ente III I .O.D . in 79 interventi sull.o stom .aco ed ha avuto 9 in·c i denti polmonari di cui 5 lievi e 4 gravi (3 guariti e 1 morto). G. PACETTO. ( iv1AUPARD

773

SEZIONE PRATICA

Il.

1

-

SUNTI E RASSEGNE. RADIOLOGIA. . Progressi e avvenire della radiologia. (WoonBURN ~1oRISON .

Pròc-eedings of the Royal Society of Medicine, nov. 1930).

Viviamo in un 'epoca in cui il progresso della scienza è g.r ande e rapido; v.ecchie teorie si abbandonano per alt:re nuove, le quali rappresentano ipotesi di lavoro e che possono essere a loro volta messe da parte. Cosl la teoria atomica del Rutherford ha sostituito quella del Da lton. La radiolog ia è u:na ·d elle branche della medicina che più h.a progredito e i! suoi progressi riguardano tanto le macchine che la tecnica. Pe r Je ma cch~ne 1si lson:o, costrui~ apparecchi che lavor.ano a 600 e anc he 900 Kilovolts e tubi ch e possono sopportare que· sti voltaggi. Quello ch e in avvenire ci si deve aspettare dai costr'llttori è che ci siano apparecchi sicuri, senza pericolo pel ra-d iologo, e films non infiammabili. Nei rig u.a rdi d ella diag.p.osi i raggi X rappresentano oggi un mezzo diagnostico di uso comune.

Pe r la terapia coi ragg i X, essa merita di essere .a ccuratamente studiata ancora n ei riguardi n on solo d e l cancro ma di molte altre malattie. · L'A. di ce che al Comitato di 1icerch e civili in Ingl1ilterra, si è aggiunto un sottocomitato collo scopo ·di esamci.nare i bisogni di radio in Ing hilte.rra in rapporto colle sorg·enti di rifor11im.ento. Il Comitato s tesso decise n el 1929 di istituire <lei centri osped.alieri per le cure col r adium . Quello eh.e l a Con1missione pel radio intende fare riguarda anche lo sviluppo d.a da.re al le ricer c.h e s·cientifich e oltre eh.e alle a1)plicazioni pratich e. · L '·u so del ra-dio non va fatto ch e da medi~i allenati in questo c.ampo e cl1e a bbiano pratica anche di r aggi X. Per quel ch e rig u arda i « semi » ·d i radio introdotti n.e i t·essuti l 'A. ritien e ch e ·siano un m iezzo pe.ricoloso ·e che n on abbiano dato fino ad ora ·r is11ltati mig·liori ·c h e cogli a ltri m etodi di applicazione del r.adio. Un progresso n el .dosag·,g io è rappre·sentato dal m etodo ·di Mur·doch e Stah,e l che dosano i r agg'i in ergs assoir biti p·er ·c ènti111etro, cubico di t essuto (ergs cm s 3 ). Nel cancro .la r~dioterapia rappresenta anco:-a un metodo in i)eriodo di esperim·ento. Spesso la ·radioLerapia si riduce a·d una combinazione di cure chirurgiche e r.acliolog iche. In avven ir e bisogn erà anc h e c u·rare di più l 'insegn.amento della r.a diologia e per i m edici e per g li -stud.enti , ed est ender e di più i servizi r.adiologici ospedalieri. A con cl usion·e ·d ella su a confer enza il Morj son si .dichiara convinto ·ch e se molto si è fatto più ancora si fa.r_:à n el campo della radiologia. R. LusENA. 1

.Il . mezzo di contrasto più innocuo per ot-

tenere l'arteriografia. . (G.

OsELLADORE.

Ll1in. Nled.,

n.

38, sett. 1930).

Per ottenere l 'arteriografia è stato proposto l 'iniezione di una soluzione concentr.ata di joduro cdi sodio o di altri sali a logenati radioopachi idrosolubili, i quali hanno il vantag·zio di non produrre quei fenorn e11i embolici , comuni alle iniezioni endoart·eriose di lipiodol. P·erò molti hanno richiarnato 1'atteuzione sulla lesione d·e ll 'endotelio vasale cl1e i sali alogenati producono, e ch e sarebbero pericolosi riei casi ·di gang·r ena in cui nor1r1alm ente si richiede l 'arteriog rafia. P er stabilire 1'entità ·di queste offese endoteli.ali l 'A. ba stabilito ricer cl1e sperimentali su a ni1nali, iniettando una soluzione di jod uro di sodio a l 25 %, e iniezi oni endoarteriose di uroselectan. Per poter seguire le alterazioni ch e si potevano produrre n,ei capillari , è stata usata contemporaneamente la colorazione vitale al trypanbl.au. 1

1


IL

Per gli esperimenti furono usati i ca11i ed i .conigJi adulti; fU- -scelta l '~rteria . femoral e previamente messa .allo scoperto; la .soluzione usata fu quella ·di joduro di sodio al 25 % o di uroselectan a l 40 %; ·l a quantità i11iettata fu di 4-6 eme. per i conigli da 1,5-2 kgr.; 8-1 5 em e. per i cani, a seconda del ·peso. Le· iniezioni endoarteriose furono eseguite con una tecnica di cui si dà nota , ma in n1o·do da .avvicinarsi all e condizion i normali, se11za cioè modificare la ·Civcolazione, o c ompròmettendo la circolazione, e quin-d i i tessuti mercè la legatura dell 'arteria femorale. O.alle ri cerch e ,ernerg·e che 1'iniezio11e ·d i joduro di sodio non ha alcun effetto dannoso, o alrneno istologic.a mente dimostrabile, ql1a11do viene introdotto in un territoriò vasale a circolazione libera e attiva; il ri stagno invece prodotto -dalla legatura me tte in evidenza lesioni delle reti capillari con reazione istiocitaria d ell 'avventizia capillare, rrtar1ifesta sopratutto in corrispondenza del peiimisio interno dei muscoli; in due casi s'è avuto la insorgenza .di veri focolai deg.enerativi. . Quindi appare evidente il fatto che l 'iniezion·e di jo·d uro di so-dio fatta in territori con circolazion e alterata, aggrava le condizioni delle lesioni gangrenose; però l 'A. non esclude ch e anch e nelle altre condizior1i tale sale non sia senza effetto nocivo. Invece l 'uso d ell 'uroselectan, in tutte le condizioni ·di circolazione usato, ha mostrato la sua completa innocuità, m·e ntre perrnette di otte~nere ·dei r.a diogrammi che superano per nitidezza quelli ottenuti con joduro di sodio. In base a tali risultanze sperimentali e in base anche a con siderazioni d 'ordine teorico, l 'A. non ·dubita a designare l ' uroselectan come il m ezzo di contrasto, oggi a disposizione, più innocuo ·e quin.di d.a pr·eferire per l~ prati ca dell'arterio·g·rafia. L. CARUSI. 1

Indicazioni e cont1·oindicazioni dell'encefa· lografia e della ventricologra:fia. (E.

P. - PENDERGRASS.

Th e Journ. Americ. Me,

dic. Associat., 7 febbraio 1931). .S econdo Dandy 40 % dei tumori cerebrali possono esse~e localizzati col solo esame n eurologico e solo, n el 10-15 % l'esame radiqlogico può risolvere il problema. F·razier ·dà cifre più alte : 60-70 % d·elle localizzazioni fatte col solo esam e n eu!r ologico. Il metodo del1 'en cefalo e ven,tricolografia si deve a Dan.d y (1918-1919). Veritricolografia: si fanno due piccole aperture del cranio al disopra e aJl 'esterno della protuberanza occipitale; sì introduce un ago n el corno posteriore di ogni ventricolo e si fa scorrere via liquo·r ch e viene sostituito da aria. Utili ima è J.a stereoradiogr.afia. L'indica14ione alla ventricolografia è 1"'3sistenza di 1

[ ~NNo · XXXVIII, "NuM. 22]

POLICLINICO ~

aumento ·d~lla pressione endocranica in cui le indagini . radiologica <!:Omun,e, oftalmologica e neurologica .n on hanno permesso una localizzaz~onre; quinc1i essa va fatta in casi di tumori cerebra·li non localizzati , . ascessi cerebrali, aracnoidite basale o altre cause che bloccano un ventricolo. Controindicazione alla ventricolografia è la bassa pressione endooranica, perchè l 'intervento può dare la morte in quest!i casi. Encefalografia. Si introducono ne·l rachide du.e aghi ~ra 4° e 5° lombare a malato in decubito l.aterale; si vuota del liquor e si .introduce gas. L'en cefal0oo-rafia è indicata .nei traumi, nei proce i infiammatori, nella vecchiaia, nell 'epilessia, nell 'emorragia cerebrale, nei turo.ori cerebr.ali, nell'emiplegia, nelle lesioni dei n eonati. ~ co11troindicato se la pressione del liquo11 in posizione laterale è inferiore a 20 mm. di Hg . Esistono dei pericoli n ell 'en cefalog·rafia. Pancost e IF .ay ebbero 20 morti su 1529 casi (1,2 %). Mortalità dell'8,l ofn ebb·e G.rant . I ·van,,taggi della 1ventricolog11afia son·o 1la possibilità ,d i vedere completamente i ventricoli e ·di localizzare varie lesioni cerebrali (tumori, ascessi, blocco ventricol.a·r e), g li svantagg i sono quelli di dover fa-re due incisioni delle parti molli e due perforazioni del cranio, di dover pungere i l oeir vello. di poter provoca.re così delle em.o rragie, di poter anche provocare la morte, ·di non riusci.r e qualche volta a m.ettere in evidenza i ventricoli. I vantaggi· dell 'en cefalografia sono: la semplic ità della tecnica che può essere eseguita anche 1n·ei bambini, la scarsa, mortalità, lla m1aggiore visibilità, la possibilità di guarire con essa la cefalea posttraumatica. Però qualche volta dà c.e faleà fortissim.a con n.ausea e vomito, non si può usare nei tumori de~la fossa posteriore perchè può ·pro,vocare ernia foraminale , non permette un drenaggio buono dei c orni posteriore é inferiore dei ventricoli. A volte -encefalo e ventr·i colografia sono entrambe necessarie nel medesimo m.alato. R. LusENA. ..

Diagnosi e cura delle suppurazioni croni· che bronco-polmonari con la broncografia. (G.

1FERRERI.

Il Valsalva, n. 1, 1931).

La ·b roncografia è un mezzo di semeiotica rr1e dica e ra.diolog ica che non è .a ncora largame-nte ·diffuso come si merita. Esso deve essere conosciuto almeno nelle sue linee principali dal medico il qtiale, an che se non Io applica ·dÌrettamente, deve invi.are a tempo il inalato d~llo specialista, in modo da assodare una diagnosi spesso di g rande importanza per l 'infermo o da stabilire in tempo la cura .a.datta. 0

••


tANNo

xxxviil,

NuM. 22J _

SEZIONE

L 'Autore mettè in· 1uoe il valore di q11esto metodo per la diagnosi e la cura di molte malattie bronco-polmona ri, basandosi soprattutto sull 'espe.r ienza personale ·di una tre·ntina di malati, di a lc uni dei qu.a li pi1porta le storie e riproduce delle ecce-llenti broncografie. Rim.andia·m o all 'ai'ticolo ·origin ale il lettore che voglia approfondire l 'a.rgomento, limitan.doci qui .a ·dare qualche cenno ch e possa interessare il medico internista. La bronco grafi.a consiste 4 come è noto, n el1'introduzione di una sostan za (lipiodolo, jodipina) n ell 'albero bronchi.ale, per vi.a intr.abronchiale- o transglottiid ea; quest'ultim·o sistem.a è il più sem·plice e si pratica oon l 'introduzione di una semplice Nélaton, previ a anestesia locale. L 'olio jod.ato è opaco .ai ragg i X, per cui la discesa di esso può essere seguita gradatamente a llo sche.rmo e l 'imm.agin e., nella posizione· più interessante, · pu ò ess·e re fi ssata sulla pellicola. L 'in·dicazion e viene gen·e ralmente data d al giudizio assoc ia to dell'internista , del radiologo e ,del laringologo. Il suo U·SO s 'imponé qua11'do o·c corra, in un infermo con sup1>ur.azi.o ne cronica b.ron,co-p1olmonare, fa re una diag·n osi differenziale fra bro:!lc~iettasie, ascesso polmonar e, fistol.a bronco-pleurica, empiema, eoc. oppure qu.ando si . voglia decidere su un.a localizzazione fra lob10 superiore ed infe.rio.re. La broncogra fia è poi speci.alm ente utile quando si voglia esplorare quella zona di polmone o di pleura ohe viene di solito m .a sch er.a ta nel polmone sinistro· dall 'orribra ca.:rdiaca. Il metodo è, gener.almente, inno·c uo, in malati a temperam ento non n·evropatico, _con rifle.ssi locali e gen e-rali ·m odesti . Di ara nde utilità esso riesce n ei b ambini, pe.r mettendo di esplo rare e fi ssare delle im·m .agi11i bronchiectasich e quando la lesio,n.e sia n e-Ilo stato iniziai ~ e s'imponga la diagnosi con un processo tubercolare, quale può essere sospettato in bambini tossicolosi e d eperiti . Fra i çasi riportati ·dall 'A. , citiamo quello di un 'istitutrice ch e era stata a llontan.a ta dalla famrglia in cui vive.va per il sospetto di tubercolosi , avva]ora to dalla presenza di tosse e di qualch e lieve emottisi ; la bron·cografi.a dimostrò tra ita.rsi invece ·d i b·r onch iettasie cilindrich e e clavate a carico dei• lobi inferiori. In a ltri casi, invece di un '.ascesso polmonare, ch e era sospettato.; si trovarono delle bronchi ettasie. La bron cografia, però, n on h a solta nto valore di.ag nostico ma .anch e curativo, sp eci.al111 ente n elle forme di supp uraz ioni polmonari acute e subacute. I éasd più favorevoli sono quelli con gangren.a p0Jn1onare i11 cui la bron,cografi a poTtò a g·u.arigione completa, dop-0 un.a a tre . applicazioni. Pe.r la cura ·d egli ascessi ])Olmonari I.a broIJ.cogra fia potrà p_ure d.a re notevoli vantagai n elle fo·r rne ilàri, profo n:del inaccessibili a lla chirurgi.a, la quale sa.rà in 1

1

1

775

PRATICA

vece · p iù indicata \n egli · asce~si 'iSuperficial_i. C-0me si · vede, tale m etodo, bene applicato può essere ·di grande utilità per la diagnosi fil~ · e per l:a cura~ 1 ' .. ' I

I

Istologia del cancro della bocca in rap• • porto alla prognosi e alla radiosensibilità. •

(R. PHILLIPS . Th e Lanciet, 17 genna io 1931)._

La cura del cancro -col r:adio h.a dato · impuf-so a studi istologici, perchè molti ritengono. ch e la spi egazi1one ·del La T.a dio.sen sibilità e del-. la radioresistenz.a si. .debba c·e rcare n ell 'istolQ.-gia del tumore. !Broders ha f.atto :una classificazione del oan cro se•condo la percentu.ale di cellule differenziat e _e precisamente: 1° g rado in cui si ha ·dal 75-100 % di . .oellule differenziate .e del 0-25 % ·di cellule ~.µdifferenziate; 2° grado con 50-75 % di cellule differenziate e 25-50 % ind1ifferenziate, 3° grado con 25-50 % di cellule diff~ren zi.atie e 50-75 % indifferenzia te; 4° g rado con 0-25 % di cellu le differenziate e 75-100 % i ndifferenzia te . · ' , I casi stud.iati dall ' A. comprendono c.ancri delle l.abb~a, della lil_lgua, del pavimento della b occa . .delle ton sille e ·del palato, cura ti al1'ospedal e di S. Ba.rtoloméo a Londra d.a l 1921 al 1927, più i e.asi curati colle· irra·djazioni n el 1928 e 1929. Egli ha diviso ~ can cri in 4 gr.u ppi modificando il tip-O· di classificazione di Broder&. Ha stu·d iato 319 casi , di cui 71 tr.attati con , radioterapia seguiti per un anno e più per distin.g uere lè m odificazioni del tum1ore primitivo.- Degli altri casi, 208 sono stati seguiti p er 3 a nni e più. Da questo studio furono escl.usi 40 casi p erduti di vista e 8 morti dopo 1'0 perazione. Dalle sue osservazioni l 'A. sostien e che esiste un: rapporto fra la c lassificazione istol9gica e la prognosi cl•inica e precisamente : i can cri del l.a bbro · inferiore .appartengono istolog icam·ent e al grado 1° e 2° e sono, clinicamente , relativamente meno gravi di quelli tonsillari ch e appartengono al grado 3° .e 4°. Inoltre n~ei g ra di 3° e 4° c'è una m:aggiore ·r apidità di sviluppo del tumore e una minore durata della guarigione,· come pure della sopravvivenza postoperatoria. Le metastasi linfatich e del can cro appaiono istologicamente identich e al t umore primitivo. Le recidive oomp.a iono più pTtesto n ei -can cri ·d el 4° grado. Però l 'A. non ha prov.ato nessun rapporto fra la reattività del cancro alle irradiazioni e il suo aspetto istologico e ritiene che questo si possa ~pi~are coll 'ipotesi ch e le irradiazio11i mo·difichino le cellule d·ei cancri di. 1° grado fino ~ .differenziarle nettamente dal tessuto embri~nale, mentre u ccidano le cellule dei can cri di 4° grado. R. LusE A. 1

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IL

POLICLINICO

Osservazioni sulla terapia in profondità di tumori maligni, con presentazione di malati. Die Jt,1ed . W elt, 45, 1930). L 'A. r icorda ch e l 'azione dei raggi X pogg·ia (H.

H o L FELDE R.

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su pr e.c ise leggi ·o ttiic o-fisiche.: e non è v_ero cl1e i tumori malig ni presentino una specia le r adio-sen sibilità. Tutto il ri·cambio del co rpo, . e tutto il circo lo sono coinvolti in q.u est ' azione dei rag gi ; ed è nieoessario sapere dove e ·c ome si debbano co11centr.aTe le dosi tera peuticl1e d 'irr.a diazio11e, a llo soopo di non dannegg i.are le altre for'organismo ch e d ebbon o cooze di ·difesa . dell . . i)era r e con i ragg·1. È quin di n ecessario appre11der e l 'arte del 1' intervento r adiologico: e questo viene praticato di solito· con due criteri diversi: o a d osi d' ecr escenti,' o a dosi sempre ug uali; s 'int end·e , d 'altr.a pa.r te, che ogni singolo caso ·do' 'rà esser e t ra tta to .a second.a d elle su e esigenze. L ' A. cita poi molti casi di tum ori (s.arcomi inelan oitici della cute , linfosarcomi, linfog ra" n ulo1ni , ang iomi, tum·o ri dell 'ipofisi, sarco"" i11 i delle o·ssa e ca.r èinomi) in cui la radioter apia h.a -0tten.u to esiti brillantissimi; e n e trae n1otivo p er esprimere la sua speranza fondata a llresì Sll studii in corso, che .anch e i neoI)la mi dell'apparato digerente possano essere ag·gr editi per questa via, e ch e i tumori chirurg icam•ente inoperabili possano ancora gio' 'arsi d elle irradiazioni. V. SERRA. 1

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INFESTAZIONI. RAGAZZI E

R.

SEGRE.

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ca , gli AA. \1ollero est001dere le ricerche epide miologicl1e n ella zona donde proveniva il pazient e, e tali 1~icercl1e conferma·r ono la larga diffusione dell 'anchilostomia tra gli abitanti della zona. Si tra tta s.opratutto dii posti rurali, ove i contad.i1n.i vivono in cattiv·e condizioni]. igieniche, 1.avor.ano i campi scalzi, e su terreni non sempre igienici ,p e·r lo scolo delle acque, e per la cattiva concimazione che ' 'ie·nie a·dottata, mer·oè l e feai ·dei pozzi n eri . P.ass.a·n do a considerazioni ·clin·i che sul caso preso in esame e su quelli che successivamente capitarono all 'osservazione, si possono trarre le seguenti cornclusioni: l ' an chilostom~a­ si si presenta con un ane m.ia a tipo secondario, la quale deve •essere attribuita non solo alle frequenti sottrazioni sanguigne fatte dal parassita, ma a1n ch e alla tossina dello stesso anchilostoma , la quale .a g·isce sul sangue e sug li organi ematopooetici provocando un'anemia .a basso v.alore globulare. Ma un 'altra natevole alterazione è prodotta dall 'anahilostoma a carico dei vi.sce.ri; e particolarmente del miocardio. Talora è tale alte:rozion·e che pDe.domin.a 1I1el quadro clinico, e·d i sintomi dellQ scompen so cardiaco, sopratutto a carico d·e lle cav·ità destre, con aumento di volume del cuore , talora ·n otevole , edem ri e dispnea è la sinton1a tolog ia che colpisce per • pr.ima. Tuttavia que ste lesioni cardiache, le quali presentano tutti i seg•ru ·d 'una insufficienza valvolare, all'autopsia mostrano integ·r e le valvole, gli ostii e gl~ en·doteli, per ·m odo che queste tu·r be sono dovute a disturbi funzionali della valvola, il cui m eccanismo è forse da imputa.rsi a cattiva funzione .dei muscoli che aiutano la valvola 1n1ella sua funzione, e cioè dei muscoli a trio- ven tricola·ri e fo rse pa pillari. Le lesioni degenerative ri·s·contrate a carico del mio,c a.r dio di pazienti affetti da a·nchilostoma sono verosimilmente dovute a quella stessa causa che ag·isce sul sangue, sul fegato e sul rene. 1P er :ultJimo il'icordiamo che Broe e Joubert richiamano l'attenzione sulla seguente triade , per la .diagnosi di an chilostomiasi; tinta pal: lida special1e della cute, a ssenza d1 tumor d1 milz.a, e presenza di soffi·o sistolico perm.anente alla punta. L. CARUSI. 1

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Sull'infestazione da anchilostoma a Milano. (C . A.

[ ANNO

Min. M ed. 1n1. 6,

fe bbr. 1931). Lo studio e le ricerche epidemioJogiche nei d in.torni di Milano sono n,ei -r ig uardi ,dell 'anchilostomiasi s tati promos.si cl.a un caso interessante di a·n chilostomiasi ,capitato in clinica. Si trattava d un indliv.iduo, contadino, di anni 4 7, ricoverato per scompeliliSO cardiaco e grave a n emia. Senza precedenti anam·n estici, egli presenta ing ran·dimento ~:O. toto ·dell aia ·di o ttusità ca.r diaca, soffio sistolico intenso, che copre quasi ·c ompletamem,t e il primo tono , alJa -punta , ·Che si prop.aga ·verso l'ascella dli si11istra e ·n ella r egione ·dell'ang olo della scapola; il secondo tono polmonare ·è nettamente rinforzato. L esam e del sa.ngue mise i1n evidenza un'a n en1ia con valore .globulare rbasso, e netta eosinofilia . Nelle feci si ebbe reperto positivo per l 'ancl1 ilostom.a. In $eQUi1 o alla presente osservazione cJrini1

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Sulla patogenicità di taluni parassiti del· l'intestino 11mano.

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(A. ALLonr. Archivio dJi Patologia e Clinica Medica, dicembre 1930). La patogenicità di molti protozoi. parassi~i dell'intestino umano è stata riconosciuta e dimostrata c linicamente e sperimentalmente ed


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SEZIONE

PRATICA

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,il nume~o delil e specie ritenute patogene si L'infestazione da ascaridi. e accresciuta notevolmente in questi ultimi (C. F. OTTO. Journ. Amer. A/ed. Associat., 19 tempi. Ris~tto all 'assegnazione di un potere luglio 1930). patogen~ esistono ancora, al contra·rio, diverL ' A., in una località ·d ella Virginia m e genze d1 vedute da parte dei vari autori. Le principali difficoltà che si i.ncontr.runo nello ridio~ale, ha esa1ninato un gruppo di 157 persone, nella primave ra ed al principio d el ~tud.i10 ·dell: importanza clinica di talune parassito.si, consistono nel fatto che non si può sem- ] 'estate, sottoponendo al trattamento con olio pre sceverar'e quam.(to nel d·etermi.nismo delle di chenopo,dio quelli che eira,n o - stati trovati infestati con ascaridi. Un successivo esame aJterazi oni morbose 1che o·cco rron-0 .alla nodelle feci, praticato ver.so la fine d·ell 'estate,. s~r.a ·osservazi~ne, spet.ti all 'azio ne dei parassiti e quanto inveoe sia da ricondu·r re a·d al- dimostrò che la quantità .d,elle uova ·d i ascaritri fattori capaci di determina·re l1e stesse al- di si era ridotta complessivamente di un t erzot· terazio1n i, anche quam.·do i parassi ti non siano ~a . vi~eversa si trovarono infestati d egli inin causa. Si aggiunga che i quadri morbosi d1v1du1 che non lo e rano alle date del primo esame. Nella primavera succe siva, il numero che si osservano e ch e si a ccoro pagnano a presen z.a dei ·protozoi in ·d ete rmin.a te parti d·e lle uo,ra di a scaridi ne lle feci era ritornato de11 'organismo, sano molto proteiformi e va- alla qua~tità osservata la prima volta. E pr?babile, ch·e ~i sia un ciclo stagionale· riabili d.i grado per via di condizioni individuali d·el,l'ospite e pe.r causa anche di varia- nella v1 ta dell ascaride n ell'uomo e ad ogni'. modo, è certo che la sola cura n;n accombilità d·e i c.aratt€ri biologici dei i)arassiti stessi. p~gn~ta ?alle ~ecessarie inisure di igiene (imL' A. ililustra 21 casi di lan1bliasi che ha pop1ant1 d1 latr1n€ adatte) trisulta inefficace. tuto osservare ùal 1927. In tutti quesiti casi i fil. parassiti era·no presenti ·n e,l la bile · in 16 fra . ' essn erano presentò. ,d,e lle cisti nelle feci e·d in Lambliasi e trichomoniasi nei bambini. 17 esistevano fatti infi.ammatori, tanto ·da imporre la diag nosi di colangite o di colecistite. (Go~REVITSCH. Are h. f. Sch. - u1id Tropen-HyResta c osì c on fermato che i pa-rassiti possogiene u. s. w., Bd. 3·5, H . 1. 1931). no invader e le vie bi·l iari e la vescicola biliaL 'A. ricorda con1e m ,olti Autori (tria cui o-li re, d,e terminandovi dei veri processi infiamitalia·n i Rossi e Galli-Valerio) abbiano rit;omatori. vato lamblie e Trichomonas n ell e feci di uoLa lan1bliasi intestinale si a ccompagna a mini sani, c o sicchè si d eve amn1ettere che quequadri di enterite con alterazioni solo fu.n zio- _sti fl agella ti siano diffus i in tutte le parti del nali d el colon (dispepsie fermentative) opr>ure mon.do. . a veri processi colitici di vario grado. I sinIl contagio avvien e da uomo a uomo n1a tomi g en erali sono in genere po·c o. ma.n~festi. anche g li animali domestica e i ratti h~nno Qualunque procedimento terapeutico non espli- una certa imp,o·r tanz.a a questo riguardo. ca che un ',azione tempo·r .a n,ea. Lambe l - nel 1859 - amn1ise che il parasNella chilo·m astiasi si osserv.a il quadro di ·Sita d.a lui scoperto fosse patogeno p er l 'uoTh!1'a ,e nterocolite di gr,ad.o vario, m .a nella magm o : ma il suo n1odo di v;eder e non inco ntrò g1or parte d ei casi di partioolare gravità. il favore d egli altri AA. che lo trovarono anL'entoame ba coli può determinare dei veri che n ell 'uomo sano e ne spiegarono, in varia processi infiammatori de ll'intestino che sono guisa la freqne,n za e l 'abbondanz.a n elle feci dia,r roiche . attenuati dalla te rapia specifica. Da un punto di vista g en erale, la patogeOggi invece - a n che in base all 'esperienza nicità d ei parassiti .n on ·de ve soltanto ammet- ·della guerra - si d eve amn1etter e ch e q.u esti ter si quando es i .d eterminano lesion:i ben~e e.a- flagellati sono capaci di ·d e terminare vere e ratterizzate, ma i·l concetto di pat ogenicità de- pr oprie malattie del canale di ger ente : oltre ,,e esser e inteso per i parassiti studiati in sen- a lle numerose n1a nifest azi oni n1orbose (diarree , ·so più largo, t e.niendo conto .an:che della pos- m a nifestazionii colerasimili, · itteri, ang iocosibilità ch e essi d eterm.i nino direttamente o in- liti , ecc. per la l.amblia, ascessi polmona ri ecc. direttam1ente 'alterazj,o,n i soltanto a 1tipo in- per il trichomonas) in cui fu a ccertata la loro fiammatorio e quindi .a nato·n10-1)atologicamen- presen za, è certo ch e essi sono ca1)aci di d et e poco evi,denti. termina~re ·d·elle m .alattie primitive. L ' A. rico:rida la classificazio11e de ttata dal Criteri da t en,e r e presenti nei casi speoiali Piccioli, che di·sting·ueva infi.amm.azioni d ell 'inper ammette r e l.a patogenicità ·d·ei proto,zoi so- t estino ,dissenteriformi, subacute e ·dispeptich e ; no, tra .g1li altri , il numero di essi, la loro pre- l'accetta anzi , pur .accen nando ·ch e tale sch esenza per lung o tempo, il rap,p orto tra i di- m.atismo non è sem p r e applicabil e in clinica. sturbi d ei pa zienti , decor so d ell'affezione e le Tutte e tre le fol"'m · ea ra tt erizz.ano · .u .. e s1 per i· caratte ri stich e funzio.nia li dell'intestino e I 'a- d olori addominali , il ,romito , il ten esm o e la zione d el tra ttam ento specifico. anor essia. La terapia si fonda su un ver o a r se. C. ToscANO. nale di m edicina , dal timolo all'ipecacua n a e 1

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IL POLICLINICO

dal bismuto alla santonina; indice questo che non si conosce ùn rimedio veramente efficace. L 'A. ha stu.diato · ·31· casi , app,a rtenenti per la n1aggior parte a ll.a 2a forn1a del Piccioli.' Egli h.a usato il Myosalv.arsan che h.a la caratteristica ·di essere riassorbito lentamente, on·de la sua azione è, sì, men-0 violenta ma più duratt1ra. Per analogia a q.uanto ve diamo avvenire nella malaria, si deve ammettere che l'a· zione di quest<;> .medicamento si esplichi sugli org·ani ·deputati a1d ·.azione di protezion-e o di di fesa: cioè sul reticolo ..endoteli-0. · Nelle inf~zioni da p roto·z oi ·e da flagellati si ha - senz.a ·dubbio - un blo·o co d el r eticolo endotelio; ed è appunto questo blocco che il Myosal v.arsan ·abolisce, rendendo g li ·elemen~i ~eticolo-endoteliali alle loro specifi che funzioni di difesa. Le dosi .a doperate hanno oscillato tra O, 03 e O, 1. Nella m.aggio:nanza ·dei casi si è ottenuta la .guarigione, e in tutti in.distintamente un m.i:·gliorament-0. spiccato ·delle éòndizioni .generali -d1ell 'alvo; un · ritorno del!'' appetito e del colo·rito. · Tale .metodo di tera pi:a appare dunqu·e utile ~e degno di essere laTgamente applicato. 1

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SERRA .

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~Il

tetracloruro di carbonio rimedio effi· cace contro gli .ossin1·i e 'le tenie.

~AKir.-MouKTAR.

Bull. et Mém. de la Soc. Méd. des hop. de Paris, 9 febbraio 1931). · Il tetracloruro di ca.r bo nio, che è il migliore 1

medicamento cointro il necato~, agisce come un vermifugo potente contro gli ossi.u ri. È indispensabile però usare del tetracloruro I??lto puro. In queste oondizio~i, la s~a to~s1c1·tà appare dué volte e mezzo minor.e d1 quella del cloro,formio. . L 'A. dà ao·li adulti al mattino a digiuno 3 oc . del m~dicamento in 60 g. ·di sciroppo di aomm.a in due volt~ con un.a mezz'ora .di int~rvallo . 'una m ezz' ora dopo somministra da 30 .a 40 g . di solf.a to di m .a gnesio. Per i b.ambini di più di 5 anni la _dose è !di 2/ 10 di cc: pe~ anno d 'età; invece .del solfato d1 m.agne.s10 s1 somministra in seguito della magn·esja calcinata allà dose di 50 centigr. per anno di età. Un punto molto im·p ortante per la riuscit~a dell~ cura è di agitare bene il flacone prima . d1 somministr.are il m edicam ento e ·di non l.asc.1ar IllU11a n el fondo . Questo trattamento agisce molto più sicuram ente ·degli altri ·e dà un risult~·~o dure.v~le . ' Esso è poco effi cace contro g11 ascar1d1. Da i1ivece eccellentri. risuJ.tati contro la taenia med'iocanelata. In molti casi l 'effetto· comincia a prodursi due o· tre ore dopo aver somministrato il puraativo e la teiniia è ·emessa, con l.a b , sua te~ ta , con la seconda o la terza scarica . . Tl tetracloruro di carbonio è preso con facilità.

C.

Tos c .\.NO .

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·· CENNI BIBLIOORAFICI (1) Précis de Pathologie Médicale. Vol . III. Afaladies de l' appareil respiratoire. II edizione. ~ol.

irn-8° d.i pagg. 750. Masson et C.ie, Pa· ri·s, 1931. Fr. 70. Il vol. III ·di questo compendio di Patolo· gia Medica era già da tempo esaurito e quindi giunse ·o pportuna questa seconda edizione curata dai proff. B·e zançon e Jo ng con la collabora zione del dott. Bloch. Tali autori , noti }Jer la loro· autorità in n1ateri.a, fanno in questo volume un'esposizione co·m pleta ·di quanto allo stato attuale della scie.n z,a, un m·edico pr.a tico, deve sapere delle malattie dell 'apparato respiratorio, lasciando pertanto da parte le nozioni ancora di domini-o dell ' ipote.si e quelle di puro interesse sto• r1co . Adeguato svilupp·o gli AA. hanno dato al capitolo rigu.ard.ante la tubercolosi polmonare n,e l quale, in forma sintetica, sono anche descritti i metodi di terapia chirurgica oggi .' . p1u i.u uso. Il libro ' è illustrato da numerose fig·u·re, delle quali alcune anche a colori ed altre r~pr.odu­ cen ti interessanti reperti ·r .adiografici. A. Pozzr. 1

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L'ausoultation dans le diagnostique de la tub erculose pleuro-pulmonaire.

Bu.I;lNAND RENÉ.

Masson et C.ie, édit. P.aris. P.ag. 196, con 51 figure. Questo ver·o e completo Trattato di semeiotica, costitJuisce la valorizzazione dell '.asco'ltazio1ne quale metodo .di indagine diagnostica nelle lesioni po lm.onari, nei · tempi mo·derni serr1pre più oppressa e releg·a ta a 1p iani progressivamente· inferiori, da taluni metodi recenti di riceroa, in ·p !·ima linea dalla Radiologia. Non è però a or edere ch e l 'esperienza ben conosciuta del1' A. in simile argomento, porti nel libro in questione ad u.nia op1p osizione dei due metodi di in1dagine :. tutt 'altro anzi, e qui è il gran~e v.alore dell .Jibro il Burnand cere.a di armon1zza·r e i metodi 'radiologici e stetoacustici con .un.a .a.cuta revisione d·el significato dei classici sitlltomi acustici guidata dalla radiologia modern.a . Oltre alla parte puramente sem eiologica n el 'fratta.io .deù Bu-rnand ·deve ril evarsi una pa.r te clinica di Clin·ica mode.rna tisiologica, molti ' . essendo i caipitoli destinati all '1nquadrame n1to delle attuali nozioni sulla tubercollosi pleuro polmonare, sull.a sindrome cavita·ria , sull.a sin,d rome g ranulica, pneumonica e splenopneu· • mon1ca . Numerose 1riproduzioni ra diogr.afi1che delle \rarie sindrom·i, dei vari aspetti della tuber colo1

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(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione.


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SEZIONE ·PRATICA

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si, con fn calce l o schema . ste,toacus tico oorriSipondenite, compl e~1:p.10 il volqme e formano la gui'd.a per lo studentè; ·per ii pratico·, per il tisiologo ipeit l 'inter.pretazion~ dei casi più astrt1si. ' MoNTELEONE.

C,a usa grande d 'imprecisione anzi tutto è l ' i;i:-. so di un ter1nine unico per la .lesione anatoip.ica· e per le malattie cron iche, . di cui que sta lesione è la car,atte.ristica principale, mentre occorre 1com pletare qu1esta .prima tappa per la diagnosi dell 'entità morbosa, di cui l 'alteA. B..\CMEISTER. Lehrbuch der Lung en, J(ran k- razione della ;struttura ·del parenchimale pol~ h eiten. Vol. di pag. 404 con 222 fig ure, i11onare n on è ·ch e uno degli elementi costi' IV edizione. Edit. G . Thieme, Lipsia, 1931. tut ivi. Una diag·nosi più complei~sa inv,e ce oltre ad Il su sseguirsi ra p,i do d elle edizioni dimostra · essere in·dispensabile per I.a prati;ca, permette ' il su ccesso ch e h a incontr.a to il libro ·del Bac- di precisare l 'ev.oluzione e la piro.g nosi dei ca-, meister sulle malatti~ del p·olmone. Nei primi si irudividu.ali e di dirigere efficacemente la capitoli è trattata l 'anaton1ia e la fisiologia, terapia . molto in esteso la semeiotica . Gli altri capitoli~ L 'A. pertanto h.a separato sistem.a ticamente sono ·divisi .a second.a .della mal~ttia; in tutti lo studio ·diagnostiico e ter~·peutico d ell '.enfiè fatta parte· 1preponderante a ll a sintomatoloem.a an.ato·m ico .d,a quello dell ',énfisema malatg ia e .alla diag n osi differenziale . tia , m.entre per · riporta·r e più facilmente · alle Belle illu,s trazioni re_ndono evidenti i reper- forme c lini che i casi individuali, l 'A. tratta d el ti anatomo-patologici ·e rac;liolqg ici più comu- la diagnosi di quest'ultimi in sottocapitoli dini. Il libro è edito in bellissima veste tipo- s tinti, a l term·i ne dell.a esposizione di ogni. fòrgrafica. P. VALDONi . n1a clini.ca princip,tl.e. , Questò b.el ' rolumetto è uno d ei prin1i cqm; M. LÉoN-KiNDBERG. La collapsoth érapie de la pa·r si ·d ella nuo•v a collezione pubb.licata sotto tuberoolose pulmonair~. 2a .e.d. Yo~. in-16° di la direzione d el prof. Ser~ent La pratique Mépagg. 182 CO~ 19 fig. l\ilasson e C. , 1931. dicale Illustrée. .!\ .. Pozzi. F r. 22. Qulesto picco.lo libro pratico ha principal- Questio·n s cliniques d ' actualité. (Leçons professées à la Ch,a rité. Service du prof. SERGENT). n1ente lo scopo di far conoscer e a l medico le Masson et C.ie, éd·it. Paris, 1930. indicazioni di un trattam·ento· ch e, p er ri u scire assai -efficace, deve essere i stituito non . È un.a raccolta di Confer enze tenute all '0appena la ·dia.gnosi d·i tubeT1colosi evo1utiva è spe,dale d•ella Cha·r ité d.a s tu dioisi versati nei singoli. argomenti: è I.a più bella cc n1essa .a ,punto » posta. Contliene pertanto in·segn.a menti d 'ordine pra- di •p a1l:pitanti argomenti . Già· ·u na prima serie tico conoernenti il modo di azione, le cause di confeuenze del genere fu raccolta in un vodi successo e quelle di insu ccesso, l 'impor- lume com1paPSo due anni fa : il su ccesso ·dell 'itanza della sorveglianza m edie.a e r.a:diologi - niziaitiv.a fu tale che questo primo volum,e attualmente è e·saUJrito. ca, ecc. In questo seco·n do volume notiamo una conL 'A. 1oerca di m ,e ttere Sff>'pratutto in evidenza l ~importanza ca·p itale che h a la. collassote- fe·r entZ.a ·dl Sergent « .sui nuovi orizzonti delil.a rapi.a nel tr,a ttamento d ella tbc . polmon,ar e, tisiolog i.a n, d el Rist cc sull 'interrogatorio in ti$peoie dal punto di vrsta sociale, e pertanto siologi.a », d el Binet cc sull 'occlu sion e intestinale», de·l .Lian cc su ll 'ang ina a cuta ·delle coroil nwtodo m .erita la più ampia diffusione. Ol tre al pneumotorace artificiale classico, 11.a rie, febbrile », d el ~Iignot « .sulla te1~apia i1:q'ulinica n elle affez ioni n on diabetiche », del l 'A. studia le diverse v,a rietà di esso ed i diver·si interventi chirur~g'ici, che possono com- P.aulj.a11' « sulla pireLoiter apia n eille n1alattie del sistema n ervoso », del Bonori1n10 U daonido cc sulIJletarl o ·O sostituirlo. L ' A. infin1e, noto per la sua 1competenza, la tetani.a ga•s tri ca >> , d ello J.ane-t cc sull.a a crodisvilu1p1)a e difende n elle co•n clusion·i a l cune nia », dell'Haibe; d el Turpin , del Loeper , del J\1ainini, d el Morquio , del Pruvost « sui versasue idee persona]i sul trattamento d ella trsi. 111e-n ti siero-fibr in-osi 1pleurici pseudo-tuber colaA. P ozzi. · ri n, d el Gou,rerneur cc sul ca1n1cro del r ene », del Descomps del Lesné cc sull 'asm,a infanL. BARD . L 'emph.y sème. Vol . in-8° di _pag. 60. tile » ecc. G. Doin et C. P.a ris, 1930. Fr. 16. Ciascun·o· p•orta n ella trattazione d ell'argoPur ,essen d o l ''en.ffisema polmonare una d el- m ento la pro.p ria esperienza , il risultato dcl'l e pro.p rie riicerche clinich e e biologich e. le affezioni più frequenti ed a bbastanz.a note, tllttavia la molteplicità ·delle s ue cause e la diAnche a que ta secon1da raccolta non man' 'ersità consecutiva d elle su e forme, sollevano ch .erà di arri d ere il su ccesso incontrato dalla spesso probl emi cliniici importanti e n on faprima. c ili ad esser e risolti. MoNTELEONE. 1

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DISCUSSIONI IMPORTANTI. Contributo alla terapia dei fibromi uteri11i.<1) Prof. V. ARTOM

DI

SANT' ANGESE - (Roma) .

Il .r iassunto d ella relazione del prof. fBacialli sul tema cc Miomectomia » così conclude: Dal complesso delle osservazioni cliniche sin qui apparse e più che dalla espe~e!lza personale, dagli esiiti .o rmai a tutti noti e apparso al relatore che la Miomectomia e la E·n ucle.azione fuo ri di gravi,danza, allorchè il nucleo fibromatoso è totalmente asportabile, quan·do ap•p aiono normali le co.n dizioni del 1~­ manente corpo uterino, quando l'atto. operat~ ­ vo garantisca .p er sè stesso buo,n a, sicura :iparazione locale e la ripresa della ~ormalllt~ anatomica e funzionale dell 'orga.n o, siano essi atti . operativi, rispo?den_ti agli scopi ~he 1~ chirurg ia conservatnce s1 propone. f ali scopi sono falìiti allorchè no.n si sono seguite quelle direttive e quelle indicazi-0ni che si possono chiamare essenzialm ente «ginecologiche ». Non si ·può cl1e associarsi com pletamente alle con clusioni misurate e pru,den1i del relatore. Ognu,n ,o di noi porta con sè· nell'esercizio clinico l 'impressione e·d il ricordo di qualche caso che ha avuto occasio.n e di osservare e che lo ha pa.r ticolarmente colpito e che continua ad influire anche a distanza di tempo sul modo di g iudicare in casi consimili, specie in ra·p porto con l 'uno o l 'a1tro metodo di terapia o ·di tecnica operatoria. Così è accaduto a me di osservare parecchi anni addietro un caso di enucleazione di fibromi con conseguenze tutt 'altro ch e liete; ed esso mi si riaffaccia alla mente og·ni volta mi si ripresenti il problema d ella miomecto1m ia. Si trattava di una donna dj 27 o 28 anni, già madre di due figli, alla quale fu da un valo.r oso collega p raticata la enucleazione ·di alcuni nodi fibrosi. I}reve tempo ·dopo l 'operazio,n e la donna rimase incinta e nel cor so dei p rimi mesi di gravida1n za si ebbe lo sviluppo, di altri nodi fibrosi, evidentemente passati ino·sservati per la lo~o piccolezza o la loro ubic.azione all'atto della prima operazione, con la con seguenza di un aborto com1pli cato da initerventi piuttosto difficili e da sequele ,febbrili. Prosegu,einido i ,disturbi deri: ' 'anti ,dai fibromi, questa donna che, per gli interventi operativi cui e·r a stata assoggettata, aveva acquistato un sacro orrore della chirurg ia , fu 01ttoposta a cura radioterapica, conseg uen·d o b ensì la g uarigione del fibroma, ma cc

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POLICLINICO

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(1) Comunicazione al Congresso della Soc. It. di Ostetricia e Gjnec. 18-21 dicembre 1930.

con una serie di complicanze dovute alla precoce menopausa in·dotta dai raggi e con gravi turbe del sistema nervoso, tali da portare praticamente allo sfacelo di una famiglia. Questo caso mi ha fatto lungamente riflettere sulla necessità di pon·d erare molto bene il pro ed il contro di un intervento di questo genere, il quale non è, a mio giudizio, giustificabile che quan.do .si abbia non dico la certezza, ma una altissima percellltuale di probabilità, desunte dall 'esa.m e accurato dell'utero a ventre aperto, di poter essere al sicuro da una recidiva a breve distanza di tempo. Un altro caso è capitato alla mia osservazion e, aven,do dovUlto, a distanza di 'llln paio di anni da una subìta enucleazione, operare di isterec tomia subtotale una donna quarantenne. Finalmente di recente ho avuto occasione di visi tare una signora straniera, -0perata un anno e mezzo fa da un distinto ginecologo anch'esso straniero e nella quale si sono rinnova te le metrorragie e vi è un nodo fibroso apprezzabile; cosicchè vi è ·d i nuovo la necessità di un provvedimento chirurgico od altro genere di cura . Se lo scopo che si propone la chirurgia conservatrice dell'utero, la conservazione delle possibilità della matei:nità e la conservazione delle altre funzioni fisiologiche, è certamente lodevolissimo e da perseguire come principio direttivo, ho la convinzione che non si debba perseguirlo ad oltranza, trascurando gli altri risch-i (n on parJo delle difficoltà tecniche per lo rpiù facilmente superabili), tra i quali in prima li.nea quello della possibile riproduzione ·del tumor·e. Occorre tener presente che tale eventualità ha importanza morale e materiale gran·dissim.e, in particolar modo quan.do si riferisce a d-0n.ne le quali banno già d ei figli, un marito, una casa da guidare. Noi chirurgi pensiamo ·c on una certa di sinvoltura ad un nuovo intervento chirurgico, ma dobbiamo considerare che ben diverso è il sentimento di chi debba sottoporsi a questo nuovo intervento e dei congiunti relativi; da tutti i quali queSito fatto sarà considerato un disastro. Percbè qu ella c he a noi appare come una possibilità quasi natL1rale, 1a J.)ermanenza cioè di qualche minimo nodo fibro so ch e fatalmente sfuggirà anche al più attento chirurgo, nor1 sarà nello stesso modo a·p prezzato da chi si è rivolto al chirurgo per essere liberato del proprio n1ale e o-ià una pr~ma volta ha ·dovuto passare per 1'an~osciosa trafila della preparazione mor~~e ad un atto operativo, delle sofferenze dell intervento stesso, dei danni m ,a teriali, che so1ao anch'essi da tener in conto. 1

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SEZIONE PRATICA

Voglio dire con qu.esto che si debba essere corrivi con g li interventi d emolitori ? No certa1nente: 1durante l 'età feconda è importantissimo, è doveroso cercare di evitare a una donna una mutilazione. ~la 11on bisog.n a contentarsi del successo immediato, e si deve decidere caso per caso a ventre .a perto la linea da seguire, guardando ai risultat i definitivi e preoccupan.dosi di evitare una r ecidiva che è umiliante per il chirurgo, me.n tre .r ap·p resenta nu.ova e più grave sofferenza per la paziente. Si d eve d'altra parte ri~onoscere ch e la miomectomia è operazione che può dare i più brillanti risulta ti e procurare all 'o•p era tore le maggi ori soddisfazioni qu.andQ ir caso sia sta1to opportunamente scelto, ed io stesso posso ' rantare un recente brill.a.n te successo in questo campo. Una signora di 34 a·nni , moglie da vari .anni di un distinto collega di Perugia e sterile, portatrice di un fibroma del volume d1 un arancio, svilupparto a carico della parete anteriore ·dell ',u tero e che teneva l 'utero in retroflessione , da me -0per.ata di enucleazione del tumore e di isteropessi con il lembo peritoneale alla Pestalozza sulla fine del 1928, nell 'aprile di quest'anno dava alla luce un bimbo a termine, assistita da l collega prof. Scaglione, il quale mi ha con ferma;to oggi stesso come tutto abbia proceduto in maniera perfettamente normale; Passando a·d altro argomento sempre in tema di terapia dei fibromi, vorrei dire due parole sulla cura con i raggi X. I ginecologi affermano che non tutti i fibromi si prestano u gualmente bene a tale ter.a pia; p. es. i fibromi sottomucosi dovrebbero esser esclu~i, tutti seco.n ·do alcuni, sec.o ndo altri soltanto quelli che sporgono n ella cavità, m entre sarebbe discutibile il caso dei fibromi a larga base d 'iml)ianto specie r etrooervicale. l\1a i radiologi, per lo meno alcuni anche tra i maggiori, ritengono che tutti i fibromi, per quanto si riferisce alla sede, sono susicettibili di essere cu rati con i raggi X. Ora non v 'è alcu.n ·dubbi10 ch e i raggi posano essere utilissimi n.ella cura dei fibrorn i interstizialj in ·do,n ne non lontan e dalla menopausa e nelle quali quindi n on v 'è la preoccupazion1e di risparmiare la funzione ovarica. Invece, che i fibromi sottomucosi , anch e quelli a larga base d 'impi.anto, non siano sempre beneficamente i.nfluenzati dai rag~i è dimo... trato dalla lll'O·n rara occorren za di casi in cui si deve in secondo tempo intervenire chirurgicamente. Pubblicàzioni di simili casi ve ne l1anno molte, ma poichè la questione non è ancor risoluta, e persistie divari 0 di opinioni in proposito, ad accumulare dei fatti reputo non inutile riferire brevemente di tre casi n ei 1

quali n el cor so di pochi mesi ho dovuto intervenire con intervento de1nolitore in donne ch e si ·arano ta•&soggetltate alla cura radi·o,logic.a. In un primo caso si è trattato di una donna cinquantenne, portatrice di u.n grosso fibroma retrocervicale, in cui l 'applicazione dei raggi determinò talli emorragie da esser costretti al1'iruter-vento poco più ··a i un m ese dopo d ella cura ·p er lo statò di gravissin1a anemia, tale da far temere esito leitale se si fosse procrastinato l ' interve.n to. In altri due casi si trattava di tumori irradia ti rispettivamente 4 e 6 anni prima, in uno dei quali si era determinata una n ecrosi del tumore con saltuarie crisi ·d i dolori espulsivi violentissimi e di secrezione siero-sanguigna; nell'altro vi era stato, dopo

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Cistoma o,varico bilaterale (irradiato anni addietro con la diagnosi di fibroina). Una delle cisti, la destra (il pezzo annt. è fotografato dalla parte posteriore), era a, svjlup·p o intralegan1entoso.

alcuni anni di tranquillità, . una rip'resa ·di mestruazioni , anche queste acco·m pagnate da crisi d·olorosissime prolungate, tali da i)orre la paziente, un 'impiegata, nell'impo sibi1ità di attendere al suo lavoro per varii giorni ogni mese. ... No·n parlo poi delle possibilità di errori diagn ostici per i qua li il tumo·r e irradiato anzi eh è essere ·un fibroma è di diversa natura o è addirittura a carioo ·di altro organo diverso dal1'utero. Un esempio ·di queste po 1bi1ità ci è fornito dal pezzo anatomico ·che ho l'onore di dimostrare, un cistoma bilater.ale .dell 'ovaio da 1ne asporta~o per via laparotomica qualch e settimana fa e che fu irradiato sei anni addietro come fibroma : di r ecente aveva ripreso a cre"Cere (v. fig ura) . on molto tem1p-0 fa il Faure 11a parlato di casi analoghi al la Società di m edicina di Parigi. Fortunatamente nel mio caso non si trattava di un tumore maligno e l 'azione dei ragg i non si è esplicata .nella trasformazione di un tumore benigno in altro di cattiYa natu-


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ra , come appunto il Faure sostiene possa in ACCADEMIE, SOCIETA' MEDIUHE, CONGRESSI simili ·circostanze avvenire: tuttavìa esempi di questo genere ·debbono re.nder cauti nella scelSocietà Piemontese di Chiru1·gia. ta .del metodo di cura da usarsi nelle ·d onne portartrici di fibron1i , anche quando no11 vi Seduta del 21 febbraio 1931 . • sia una conlroindicazione alla cura dei rag~r: Presidente: Prof. M. DoNATI. rappresentata dalla a.n.cor gio.v an·e età della pa• Le basi fisiomeccaniche del " fenomeno del ginocchio ,, ziente e quindi dalla convenienza cLi evitare, nella lussazione abituale della rotula. anche se non si possa fare la sola enucleazione , la castrazio·n e ovarica . Prof. A. LAVER~rrcoccA. - L'O. ricoi'da la proSi dà vanto ai raggi di non costituire un pe- pria nota preventiva fatta al Congresso della Soc. ricolo, cosicchè la mortalità. viene ridotta a ze- Ital. di Ortop. nel 1922. In una ragazza co·n lusabitua!~ della ro.tula sin. aveva notato, ro : e questo è di certo un .a rgomento estrema- sazione che quando la p. era in ginocchio, il ·ginocchio rnente allettante per le persone che devo.no leso p·r esentava degli scatti irregolari diretti da d. sottomettersi ad una cu.r a. Però se si tien co·n- a sin .. .e che il moivimento si arrestava senz 'altro, to del fatto che oggi la mortalità per opera- quando, anch e con un solo dito, un 'altra persona daya appoggio al tronco della p. zione di fibromi non complicati è bassissima, L 'O. preme:sse deile nozioni suila posizione che intorno all'l %, e d 'altra parte si hanno pre- assu1ne l 'ant~c . del gino~chio nella posizione di senti i nìolteplici inconvenienti che si posso- flessione ad angolo retto, ritiene che quando il no verificare in' seguito a . cure radiologiche e quadricipite è lateralizzato, - questo· funzioni non la ·p ossibilità ·di sequele anche mortali se la- più CQme estensore, ma come rotatore · della gamba; la rotazione può avveniré verso l 'interno o sciate a sè, sempre dolol'ose e prolu.ngate e ta- verso l 'esterno secondo un asse i cui punti estreli da richied.e re in secondo tempo un interven- . mi sono' situati .a1lla tubero·sità anter. tibiale ed to chirurgico, infine la possibilità di errori alla estremità del piede. Il femo·r e con il suo capo diagnostici sia di natura che di sede, mi pare articolare distale1 sos·p eso mantiene il contatto con la tibfa a mezzo dei legamenti crociati e segue i ch e il bilancio della cura radiolo·g ica venga a inovim.e nti di r otazione impressi alla tibia e sf restare pi11ttosto in difetto. sposta perciò ora all'interno ora all 'esterno proQuesta mia breve comunicazione ha lo sco- vocando il coside,tto cc fenomeno del ginocchio >). Il fenomeno scompare negli ammalati ch e sono po \di richiamare ·il ?attenzione dei ·r adiolo·g i .e stati operati e guariti. sovra tutto dei ·m edici pratici, che , per primi L'esposizione ~ stata accompagnata dalla proievengono in contatto con le· pazienti e J.e orien- zio,ne di diap.qsitive· .e- da presentazione di grafici. tano per la cura , su di alcuni Iati ancora non Esiti e cura di suppurazioni polmonari. ·del tutto chi.a riti del problema d·e lla cur.a dei fibrom.i e sulla possibilità di complicanze che Prof. A. JACHIA. L'O. espone tre casi dei molti ·di essi ignora.n o o per lo meno non l1an- quindici della sua statistica. no mai avuto occasione di osservare. Ho perciò CAso I .. Una donna chE} presentava vomica non • cre·duto ·opportuno riferi,re alcuni fatti caduti era ~cora g·uarita dopo se~ mesi dall 'inizio del sotto la mia osservazione: chi si volesse ·d are pneumotorace; .a quest 'epoca l 'esame radiografico la p·e na di riunire tutte le comunicazio·n i ana- dim·o strava cha :i) p-qlmo11e era stato· spinto in alto ed in avanti e che aderiva alle prime coste. Fu relo.g hc {isola1te far,e bbe -0pera verame11te utile secata la 2a costa e parte della cartilagine costale, nell'interesse delle pazienti, e che assai giove- fu aperto l'ascesso e vi si introdusse della pa&~a rebbe altresì per eliminare certi contrasti stri- di Beck che riuscì dan,nosa, p-er chè fu elin1inata denti che appaiono talvolta tra le radicate opi - e.on l 'espettorato. La p. guarì in tre mesi. nioni di radiologi e ginecologi . CAso Il. In un uomo con bronchiectasie non .

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RIASSUNTO. L ',a utore rico11osce l '.altissin1-0 valore della n1iomectomia per la conservazione della funzion.alità dell'appar.a to genitale femminile e anzitutto della maternità; n1a pone in g uardia contro il pericolo di riproduzione dei fibromi, ch e illu tra con esempi.· Ritiene inoltre opportuno vengano chiarite alcune indicazioni sulla cura dei fibromi , in guisa che cessino alcuni stridenti contrasti esi. tenti tra le opinioni dei g inecologi e dei radiologi.

tbc. riuscito vano1 ogni altro tentativo• ha praticato la collassoterapia con resezione delle ultime sei coste in tutta la, lu11ghezza. Il malato ha ripre O· il lavo.r e da circa un anno. III. In una donna resecò la 1a_3a costa, aprì e drenò l 'asc~sso, ebbe miglioramento tra:nsitorio; a distanza d~ 4 mesi eseg·uì la frenicecto111ia sen za ri s11l lat-0 a cut fece seguire la resezione cli 4 coste. Poco dopo la p. dovette essere operata di ascesso subfrenico. Ma la cavità ascessuale non guariva ed allora I 'O. resecò ampiamente i tratti limitrofi di coste sane e potè co·n un d~to scollare dalla parete ascessuale. una massa polmonare che costituiva la parete ascessuale . CASO

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SEZIONE . PRATICA

Cura detle suppurazioni pol!l'anarf da corpo estraneo P.er le vie natura~i col metodo broncoscopico. Prof. A. ~1ALAJ.'\. - · Un ragazzo d i 16· ànni, quattro anni prima aveva inspiraito una vite metallica ch e r isiedeva nel bronco d. a livello della IV artic. condro-sternale d.; all 'esame broncosqopico a 26 cm. rlall 'ar cata· d en t aria si vede un tessuto d i gran u lazion e, che occlt1de il l u.m e del b·r o•n co d.; si riconosce il corpo· estraneo· situato i n u-n a cavità pien a di pus, il quale viene .aspirato. Dop0 14 g iorni il p . viene colpito da u na cr isi accessuale. di tosse, dopo Ja qt1ale all'esame .ra~iografico si trova la vi te nel bro1n co siri,. ad un livello corrisponden·te a, quello primitivo; essa viene estratta e si inedica la cavità ascessuale del polm-0ne con lipiodol . · L 'O. raccomanda l 'estra.zion e so·l lecita dei corpi .estranei dai pronchi..

Due casi di resezione ortopedica della testa femorale. Prof. U. C.<\.l\IERA . - Nei due casi il sintoma che -spinse il chirurgo ad. interv.è nire è stato il dolore, che non r icomparve in nessuno dei due casi dopo l 'interve11to . Qttesto ve11ne fatto per via anterioir e ;perchè· con questa strada si r ispettano~ al massimo' gr.ado gli apparat~ legamentosi e muscolari dell 'aD:ca. Nel secondo caso•, che r iguard a ~n u omo di 34 .anni, si nota la r igenerazione completa- della 'testa femorale ed all 'esame radiografico dell 'arica si ha q u asi l 'impressione di trovarsi di fr-onte ad un'art~col azione normale.

glio nlipie vere -~ propi:ie non esistano nei cervelli dei del~nquenti della « r accol ta Sperino » le quali permettono alrneno per questa regione cerebrale d i, ~] conosc~re ;nel q elihquente deYiazioni notevoli dal tipo nor male. Segue la d iscussio·n e.

Tonsillotomia e tonsillectomia. Prof. E. PA~LESTRINI . - I/ O. dopo1 aver elencalo· i . vqn taggi indubb~ d ella to·:Qsillectomia suUa ton sillotomia, tratta della forma anato·m ica della loggia palatina; ponendo i~ evidén za q u èi particolari di anato1nia chirurgica ch e valgo1n o a chiarire 1~ .te~:Qic~ d~lla ton sillectomia eseguita sia per disc1ss1one che con lo strumen tario, di Scl uder. Presenta glj s trum~nli ed i ferri anatomici.

Paralisi periferica• del ricorrente sinistro in vizio mitralico . Dott. G. NANNINI. - L 'O. riferisce di un caso clinico di paralisi d el n . ·ricorrente sinistro in l1na giovane donna portatrice d~ un vizio mitralico con sintpmatologia soggeLtiva muta. Rileva ,la d iscreta rarità dell 'evenienza morbosa discutendo le va rie ipotesJ: p àto,geil:etiche, prendendo anche jn con siderazione il rapporto clinico e d~ decorso fra paralisi p.erifeJ'ica . del f\. ricorrente , e cardiopatia. · Il Segretario: · Prof. G . MARGRETH. '. t

Ospedale Maggiore di Novara. Sedu ta del 5 febbraio 1931. • Presidenza: Prof. L .. BACIALLr .

Un ·nuovo catetere uretrale.

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Prof. M. NEGRO. - - Il cat~tere è oostituito da un nastro metal1ico; ad una estremit à di questo è incastrata e saldata un 'oliva metallica munita d i due o tre occhielli facente col corpo un angolo <'he Yaria, a seconda del tipo, dal 25°-45°; all'altra estrernità è inn~stato il padiglione. L 'O. fa i:iotare che ad un calibro esterno X corrisponde un lume sensibilmènte mag·giore rispetto. a quello di un catetere di gomma o seta gommata rlello stesso' calibro·. Con l 'ù s-0 di questo catetere si vincono facilm,ente gli eventu ali spasmi degli sfinteri. V1LLATA. 1

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Societ à Medico-Chir urgica di ltlodena. Adunanza del 18 febbraio 1931. Presiede il prof. L. VACCARI.

Solchi e circonvoluzioni della porzione orbitale del lobo frontale nei delinquenti. · Dott. R. Runn1AN1. - L 'O. riferisce di avere eseguito n el materiale della « Collezione Sperino» (ricca di be11 364 e11cefali di criminali e dei rispettivi sch eletri) esist e11ti n el l\lf u seo A11a1tomico, una serie di ricer che · sull 'anatomìa della, faccia orb itale degli emisferi cerebrali, allo sco,p o di portare qualch e contributo alla soluzione d el problem a, se esistan o, r ealmer1te, in base alla teoria lombrosian a, clisposizioni tali da autor~zzare a riconoscere ch e i cervelli dei delinquenti presentano differenze a11a~om iche di q11alche entità in confronto con gli emisferi di ir1dividui norm ali. Dai risu l tati delle sue osservazioni cred e di poter trar r e com e conclusione che differ en ze, o me1

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Proposta di un nuovo metodo di cura per le algie peri· feriche: l'alcoolizzazione sotto meningea delle radici .posteriori. .

Prof. · A. M. DoGLIOTTI. - L 'O. descr ive il metodo ch e da poco fu introdotto n ella terapia e ch e con siste n ell'iniezione dt alcool assoluto in quantità di cc .. 0,2-0,8 n ellQ sp azio so"ttomeningeo allo scopo di colpire, decimandole, le fibre co·stituenti le radici posteriori . . Dando ~l p·a ziente una o•p p-0·r tuna p·oisiz~o·~e si può far r isalire l 'ale-001 i:Qietta.to, gr azie al suo .potere di galleg·gìam ento sul liquor, ver so le radici ch e corrispondono al terri to·r io sede del dolore. Ha ottenuto ottimi rj sult a l~ i11 forme gravi e ribelli di sciatica, dolori da ar tri te d ella colo11na, dolor i folgoranti della t abe. Crede si possa util111ente impiegare il n1etodo anche per dolori perifer~ci e viscerali di altra origine (cancro. inoperabile, algie addominali oscure, i11oncone di amputazione) n on ch è a, cert! stati spasmodici per i quali si sono otitenuti vanlagg"i dalla radicototnia posteriore (acro-contratture , paralisi spasticl1e, inorbo di Little, ecc.) . 1

Le basi sperimentali di un nuovo intervento ch irurgico per l'arricchimento dei nervi nella paralisi infantile. Prof. A. l\II,, DoGLJOTTI. - Esposli i feno·n 1eni [onda1Ti,entali conosciuti sulla rigen erazione e sugli innesti dei nervi periferici descrive un esperimento che dimostra la possibili tà di ottenere da u n terzo circa del ll'loncone centra1e cli un :Qervo di moto su tur ato a tutto il monco11e periferico la néurotizzazione di quasi tutto il moncone pe1


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IL

POLI CLINICO

riferico grazie alla rigenerazion~ di due o più fibre da ognuna di quelle contenute nel m·o n cone centrale. In base aj fa1lti esposti i 'O. propone un inter,·ento chiurgico che può aver indicazione in qualch e caso opporlunamente selezionato di par:alisi parziale di un nervo quale si verifica in certi esiti di poliomielite : l 'intervento cons~ste n~l taglio trasversale ed immediata risutura del nervo. In questo modo si aprono tutte le vie perifericl1e del tronco. nervoso degenerato alla rigenerazio11e dell e fibre 11e rvose r esidue dél monco·n e centrale. Ammettendo che nel nervo persistano. ad esempio cento fibre vitali delle mille costituenti il n ervo normale s~ pu0 sperare che dal capo centrale delle cento fibre recise pari~ano 2-300 fibre rigenerate r;apaci ognl1na di neurotizzare una fibra periferica degenerata . Oltre al vantaggio di un accrescimento numerico delle fibre n ervose s~ avrà anche il vantaggio di ottenere una loro p iù uniforme distribuzione in 1tutto il · nervo, così da aversi una neurotizz.azione più o 111eno cospicua di tutti i gruppi m u sco1étri d~pendenti dal nervo operato. 11 prof. C. F. BIANCHETTI riferisce sulla paralisi 1

1

1

· tardiva del nervo radiale da frattura omerale.

Il clobt . V .

GALLINA

riferisce sulla m(JJljormazio·

ne dei g~nitali femminili in sacco· er niar io.

il dott. P. BoRELLA espone un caso di tumore della r egione cer vicale di difficile i~terpretazJ:one.

,

Contributo allo studio della parotite post-operativa. ùotl. G . LAVATELLI. -·- 1/0., ripo·r tando· una osservazione, d i parotite post-operativa, espone le. teorie più accredilate sulla patogenesi di questa Tara affezione: in base alle sue vedute ed alle sue considerazioni, ritiene che la patogenesi di essa non sj a unica, e che delle du e vie di infezione, ematogena e canalicolare, or l 'una or l 'altra è chian1ata in causa. Il Segretario : Dott. R. M1corr1.

Società Medico-Chirurgica Bresciana. Seduta del 14 aprile 1931. Presidente: Prof. U. BARATozz1.

Sul funzionamento deila Scuola Oftalmica per ametropi in Brescia. Prof. E .. RAVERDINO - Constatato che i difetti di refrazione diventano più frequenti ed in trenta anni circa n ella città di Brescia la percentuale è salita dall 'l % al 25 ~o cifca, è stata fond ata in Brescia e funzioin a già per il secondo· anno u na scu ola oif talmica per ametro1p i do•ve so no ammessi i ba,m bini dalla 2& alla 5a. classe elementare affetti cla miopia eleYata, da ipermetropia, da astigmati· sino, da slraLi mo o ambliopia ex non usu, o con esiti (li 111alat·l ie del segmento anteriore del bulbo o delle 111embrane profo,n de i quali riducano la Yist a al cti solto dei 3/10. 1

Un diverticolo uretroscrotale contenente voluminoso calcolo. Dott. P. SALvrNr. - L ·o. rjferisce sopra un indi' icltlo rl~ 46 anni il quale all 'età di 3 anni, es, se11do sta lo colto da ritenzione acuta d 'orina , Yen, n e operato di urelrotomia intern a con es1razione

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di un piccolo calcolo incuneato nell'uretra peri· neale. La breve incisione uretrale si sarebbe chiusa poi spontaneamente senza che ne re·s iduasse alcun seno fistoloso. Più tardi il malato cominciò a notare qualche disturbo disurico· alla fine della minzione. Fattosi adulto osservò che al perineo si palpava una piccola ·t umefazione pastosa la quale si ingrossava durante l& minzio,n e. Tale tumefazione andò p<»i gradatamente aument ando fino a guaclagnare lq. scroto; contemporaneamente peggiorarono i disturbi disurici, le orine divennero piuriche e il malato dura nte e alla fine di ogni minzione sentiva !l bisogi10 di comprimere la sacca perineo-scrotale per svuotare la raccolta purulenta. Quando, forse per abu SQ professionale di biciclet ·~ a, la sacca si infiam1nò culminando in u n flem1none perineo-scrotale ch e si aperse spo11·t aneamente dando esito a grande quantità di urina purulenta. Ne resid uò una fistQla uretroperineoscrotale che si chiudeva e si riapriva a seconda che il inalato &~ metteva in riposo o r iprendeva il suo mestie.re. Intanto andaYa for.roando si nella sacca perineoscrotale una •tumefazion~ dura, compatta, che raggiunse la grossezza di un uovo di gallina. Ul tjmamente, a fisto.la chiusa, oomparver<> fatti disurici intensi accor11pagna~i da febbre a tipo s~ttico così che il malato si presentò all 'O. Dai dati dell 'esame obiettjvo e del]P, ricerche speciali l '0 . ritenne trattarsi di un divertico~o uretrocrotale contenente un grosso calcolo, diagnosi che fu confermata dall 'atto operatorio. La fistola uretrale che rimase dopo l 'incJsione del colletto• della sacca si chiuse ~n quattro setti1nane ed il malato tornò a orinare normalmt.nte 1

dal meato orinarlo.

Embriotomia sul vertice per idrocefalia. Dott. T. V .. PoNSINI. - L 'O. r iferisce sopra un caso di polidramnios e feto idrocefalico in donna di 26 a11ni, nel quale egli, dopo un tentativo di applicazione del forcipe non riuscito per insufficente presa, resosi conto pi1'1 esatto della situaz~o­ ne intervenne perforando la ~esta fetale con es1tG cli ' dl1e litri di liqu ido e applicando poscia il crauioclaste del Braum. Il feto presentava oltre alla idrocefalia altre malformazioni. Il decorso puerperale dell a do nna fu nonnale. L 'O. corne causa dell 'evento dà .import~nza al rlato ana1nnestico che l 'avo materno della puerpera era morto di paralisi progress.jva Il Segretario: Prof. M. F1AMBERTI. 1

rJ tutti I medi ci r i cordiamo l 'indispensabil e libro del Dolt. Prof. BERNARDINO MASCI

della R. Un.ivereità e degli Ospedali Riuniti di Roma.

Tecnica Terapeutica Ragionata Medica e Chirurgica PER I MEDICI PRATICI CCIII

1)1'6fazione del Prof. AGOSTINO CARDUCCI Medi~o -prim·ario e v . ddrettore eaniita.!'io de! Policlinico Umberto I. in Roma

Volume di pagg. vui-845, oon 273 figure in~erc~late ne] tes t,o. nitidaimente stampato su carta eem.1pa~1i;iat~ ed artisticamente rilegato in piena tela, oon 1scr1z1on1 sul piano e sul dorso. Prezzo L. 7 8 piit le spese poetali di spedizione postale. Per i nostri abbonati sole L. 7 2 in parto franco. Inviare Vaglia all'Editore LUIGI POZZI. Uffioio Poetale Succursale diciotto, ROMA .


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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO • •

DALLA PRATICA CORRENTli Ancora dell'azione abortiva della !atto-terapia precoce nelle malattie infetti ve nostrane. •

Prof. doitt. T. SILVESTRI (Mode11a), l. ·docente di Patolo·g ia m edica: Se le n orme profilattiche vanno sempre più gu.a dag nando terreno .anche nell 'opinion e d el pubblico; se la siero-vaccinaz ion ~ p r ofilattica ia a bbastanza progr essi t anto d a poter ·dar e l 'illusione cl1e in un avvenire n o·n lontano la m edicina sar à prev.alentissim .a m en te, se non esoJusi vam.en ue p ro fila tt1c:a, a lme.no (Ìlel ~a­ sto campo d elle m .al.attie infettive; non vi ha dubbio, a mio avviso, c h e n ella ser ena att esa ch e questo avvenimento ,. altam,e nte t1manitario ed em.ine11tem ente sociale economico, possa verificar si, incom·b e a l ' n1edico la ricerca affannosa, la selezion e razionale, l' app~icazi one temp•estiva .di tutti quei m etodi cura tivi, ch e va lgon o n on solo a d a ver ragion e <lelle m alattie in atto , m a ad abbreviare il cor so ed a ridurre, per qua nto è possibile, i d anni sull 'econ omia . In questo v.a st o campo è orma i pacifico ch e la proteinter apia a specifica o ccupa una posizione eminente, a n zi proeminente, e ch e la lattoterapia n e d etien e il posto d 'onore. D ell 'arg ome nto mi sono occupato in diver se note dal 1926 in poi, alle quali ~imando per non ripetern1i. . L 'app•l icazione sistem ,a tica d ella I.attoterapiia n elle malattie infettive nostrane la mia l.ar' ga esp·e rien za in a rg omento mi autorizzano a d affermare ch e di fronte a qualunque mala to con sindro·m e infettiva è dover e d el pra tico di applicar e .sen z'altro la lattoterapia, ricorrendo al latte inter o sterilizz.ato, che è sempre alla portata, al lac, al caseal~calcico. cc La diag nosi preooce e precisa, così mi esprimevo, se è condizione sine qua non per intr.aprender e un.a cur,a ra,zionale , efficace, nelle malattie, poch e purtroppo, nelle quali ci gioviamo di una terap ia specifica, non è poi indispen sabile per iniziare un trattamento energ ico, pr onto n elle altre infezioni nostr.ane, nelle quali Clinica e Labor atorio s'accordano nel ricon oscere ch e 1'organism o , a lmeno .al1'indizio -di fronte a i germi in cau sa si difende press'a poco colle stesse moda lità , che la ' raccinoterapia sp ecifica ed asp ecifica ag i1

scon~ a llo stesso m odo , ossia oom e protein-

terap1a aspecifica ». · Ma vi è di più: la lattoter.apiia t fortem e11t e a tt iva anch e contro la difterite. ad es., e lung i d.al dis turb.are, d.al minor.ar e l 'effi ca eia .d el1,a terapia specific a r el ativ,a, concorre sinerg i ~~ ente colla m edesima alla più r apida g ua r1g1one. Nell 'ultima p ubblicazion e cc La lattoter.api.a 11a r ealmente vir tù a bo:rtjve oltre ch e cur ative n ella febbre tifo ide » (in Polic-linico, Sezion e P ratica, 27, 1929), mi occu pai esclusivan1en te degli effetti d ella m edesima e con inten zione ' a''e11.do orm ~i ragg·iunto 11n n u m ero tale d i osserv.azioni da n on lrasciare più n essun dubbio ulla reale effi cacia ·d ella lattoterapia, il ch e n on er.a per le ,a ltre m a latt·i e infet ti,re. A qu·e sto. m ·o·m en to io posso, senz.a tem a di essere contradetto, affermar e ch e la lattoter a I)ia precoce e,ser cita g li stessi effetti n ei riguar ·di dell 'influenza (oltre 200 casi), del m orbillo (95 casi), della parotite epidemica (77 casi), della feb bre glandola1·e di Pfeiffer, che per m e il più spesso è un equivalente di scarlattina, dell' eresipela (21 casi). Nella scarla ttina, n ella pneumon ite cruposa ed influenzale la la ttoterapia precoce n o11 ha ' 'i.Ptù abor tiv·e , e, a mio avviso, invan o si cerch erebbe n el m etodo in par ola un.a su perior ità n ei rig ua rd·i degli a ltri più in u so. Io anzi da un po' di tempo consider o la scar1attin.a oome un noli m e tangere e tr.a tto sistem a ticam ente la p•neum,onite con I.a di.gita1e (1 g r. p·1·0 die, .a.sso ciata .a cloruro di ammonio e tintura noce vomica aa g·r . 3), per ch è data p r ecocemente non h a rivali. Ho cr eduto di insister e a n cora una volta sui van taggi incalcola bili ·di una latt oterapia pr ecoce, precocissima n elle m a1attie infettive n ostra n e, perch è a spettand o si perd e spes o la possibilità , la sicurezza di farle a bortire, e per ch è, data la sua e ffi caçi.a ed innocui tà, n essuno dovrà pentirsi di av,e rla u sata, a n ch e se le osservazioni ulteriori lo costringe.ra nno a correg·ger e 1a diagn osi. Volendo ,or.a . riassumer e una parte dei. miei risultati , mi sen to autorizzato a co n cluder e •ch e: 1) Nella febbre t ifoid e (in sen so lato) la lattoterapia inizia ta nei p rimi 3 g io.r ni , n el 4 ° a l m assimo, d à di regola gizarigione per crisi raipida; d al 4 ° g iorno fin o a l 7° compreso , per lisi, eccezionalmente per cr isi tardiva . La lisi avvien e con ritmo uni forme. 1

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IL

POLICLINICO

2) Nel! ' influenza se pratica,ta nelle: prime 24-26 ore, si ha: a) guarigione per. crisi, dopo la l~ iniezione in 3/ 5 dei casi; b) guarigione per çrisi dopo la 2a. iniezione in quasi 2I 5 dei casi; e) guarigione per lisi rapida dopo la 2a iniezione nel resto. 3) Nel morbillo, avendo la precauzione d·i incominciare I.a cura nel 1° giorno del periodo ·di invasione, si anticipano e si. accorciano le diverse fasi de l1a malattia, tanto che tutto il corso della Il}edesima si sv·o lge in 4-5 g iorni dall'inizio d el trattam ento. 4) Nella parotite epidemica le virtù abortiva della 1attote.rapia precoce è di una costanza, im p ressionan te. 5) Le complicazioni, le ricadute sono eccezionali; la convalescenza breve e disgiur1ta da astenia, m a lessere ecc. Po·ssiamo a cquietar.ci, sento obbiettarmi, sull a vostra ·diagnosi, ·t anto precoce? Ora a parte che 'in tempi ·di epidemi.a la diagnosi si può facilmente formulare anche ad una prima visita, e con molte prob.a bilità, io credo, salvo a colmare le ev.entuali lacune in seguito, · che si.a molto più preferibi1e vantare un su ccesso in. più ch e dover lamentare uno in m eJ;lo per .a spettare che i d.ati obbiettivi e · biolog ici non lascino dubbio a l cuno. Delle mie note cliniche in parte pubblicàte risulta a ncora . con1·e la 1attoterapia favo.r isca l'espl-0dere deg li esantemi n elle malattie . omonin1e, nella sifilide, e la COJ!lparsa precoce del tumore di milza, manifestazioni queste eh~ se rap·p resentano reazioni di difesa, costituisc9no ad un tempo d egli elementi diag nostici non trascurabili . La lattoterapia presenta talora anche un valore prognostico non indifferente: 5 casi di febbri tifoidi, in cui 1a la ttoterapia fu indifferente affatto, si mostrarono rib·elli a qualunque altro tr.attamento e la m orte fu l 'esito costante ed a breve scadenza . Ma vi h a di più. In un caso Tecente, in cui a l curante ·ed a me s'impose la diagnosi di febbre tifai.de, anch e per una Widal d ebolmente positiva, ·d iag n-0si confermata anch e da un illustre clinico, sicco.m e la lattoterapia iniziata al 7° giorno non ne modificò .a ffatto il cor so, non solo formulammo subito un.a prognosi riservati ssin1a, ma pensan1n10 ad una tubercolosi . Ebbene non tardò purtroppo a manifestarsi una T. 1\I. A. con . fatti meningitici imponenti, ch e in breve con dussero a morte il povero gio' 'ane. 1

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NuM~

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Questo comportamento che non vuol essereun prilVilegio della lattote:rapia deve servire al medico n~ll'applicazione di questo potente mezzo di cura. Le prime iniezioni ci dann-0 I ' indice sicm:o • della possibilità di difesa d ell 'organismo, ·difesa che va sollecitata, non sforzata. · Eçco p erchè io non pratico mai più di tre iniezioni di I.atte a giorni alterni, fermand-0mi anche alla prima, quando si ha ragione di ritene.re che l ' org,a nismo ha preso il sopravvento, che la malattia è vinta. La lattoterapia precooe esercita virtù abortive oltre che curative nelle febbri tifoidi, nel1'influenz.a, m .oifbill o, orecchioni ecc. e oon tale costanza d 'azione da non t em er concorrenz.a. CASIS~ICA

E TERAPIA.

Le iriti acute. L ' individuo aff.etto ·da irite acuta presenta fotofobia e lacrimazione, nonchè un dolore oculare e periorbitario. L'occhio è rosso, la cornea appare normale, l 'iride è . congesta e ·n on presenta lo stesso colore che dal lato sano. La pupilla è contratta (n1iosi), la visione è

diminuita. . Osserva giustamente P: Veil (J ourn. des praticiens, 23 ag. 1930) che è importante una diag nosi pr-e coce per applicare subito una terapia adatta. La congiuntivite è caratterizzata da rossore predominante in corrispondenza dei cul di sacco congiuntivali ed a secrezione abbondante; non vi è diminuzione del visus. La cheratite si riconosce alle ~ei?ioni della c ornea (erosioni od ulcerazioni nelle forme superficiali, intorbidamento corneale interstiziale n elle forme inter stiziali). L'accesso di glaucoma acuto· si accon1pagna a cefalea, vomiti; la pupilla è dilatata, l'occhio è duro. L 'irite può essere dovuta a causa infettiva ban.ale (reumatica , pneumococcica, tubercolare, ecc.) , ma si deve pensare anzitutto al1'infezione sifilitica e secondariamente alla blenorragia . L'irite· :reumatica è da ritenersi piuttosto rar.a. Fatta la .diag nosi di irite e riconosci11to ch e la tensione oculare è norma le, si instilleranno 1-2 gocce di un collirio al 1/ 2-1 per cento di solfato neutro di atropina, allo scopo di dilatare la pupilla e di impedire la formazione di sin.e chie; qu.a11do queste già esistono , la di~at~­ zione atropinica si produce nei soli punti 11b eri ed il contorno della pupilla r esta irregolare. . . Le insttillazioni <li atropina 'Vanno continuate tutti i giorni in modo da . mante~er~ la pupilla sempre dilatata . Contro 1 d0Jor1, s1 prescrivonoJ l 'applicazione ·di sanguisughe alla •


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SEZIONE PRATICA

tempia corrispondente., le compresse caldoumide sull 'o~chio malato, gli analgesici; contro la fotofobia si utilizzano gl~ occhiali scuri. Il trattam.ento generale varia secondo la causa; in assenza di ·eziologi~ :pr·ecisa_, l 'A. consig lia le iniezioni endovenose di cianuro di mercur.io (1 cg. per ogni iniezione, 3 volte la sett1ma11a) che hanno spesso azione effifil ; cace. L'obliterazione dell'arteria centrale della retina. •

È il risl1ltato di una trombosi consecutiva

ad endoarterite. I pro·dro mi (obniUbil.azio,n e tran.sitoria) sono ra1ri e, di solito l 'individuo perde improvvisamente e definitivamente la vista .dell ' occhio affetto. .. La pupilla, midriatica, rim.a ne del tutto immobile quando si illumina -l'occhio. All'esam e oftalmoscopi.co, si vedono le arterie retiniche ristrette, filiformi, la r etina ed.ematosa, la papilla torbida, I.a macula in form.a di ma·cchia rossa. Tali segni scoll].Paiono in una quindicina di giorni, ma le .a rterie rimango110 ristrette e la pap,i lla si atrofizza e si ·decolo1ra . Se la trombosi noni :r.r.ende l 'arteri.a centrale, ma soltanto una bran'ca, il quadro oftalmoscopico rimane localizzato sul teriritorio affetto e si ha allora "la visione maculare. Se la trombosi prende soltanto un'arteria maculare, si ha scotoma centrale con campo periferico normale. · La ,diagnosi è agevole , in presenza ·di una cecità improvvisa e completa, della midriasi, dell'aspetto oftalmoscopico. Nelle forn1e ·p arziali, la cecità è tr.a nsitoria ed il riflesso pupillare alla luce è conservato. È necessario p1recisare ·I'.eziologia ·di tale affezione, dovuta generalmente ad endoarterite obliterante; si osserva n egli individui .anziani, ipertèsi, a.r teriosclerotici, minacciati da le ioni cereb1rali della stessa origine. La trombosi dei giovani è ·p iù rara e ·dipende quasi sem·p re da sifilide. Come osserv.a P. Veil (J m1trn. d es praticiens, 18 marzo 1931) la t er.apia è im1)otente a ristabilire la pe1rmeabilità dell'arteria; sono stati consigliati senza su ocesso il massaggio ,d el1'occhio, la paracentesì della camera anteriore, l 'iridectomia. Dal punto di vista gene rale, si potranno utilizzare le in.al.azioni ·di nitrito -a'.a mile , le iniezioni sottocutanee di avetil-colina, n ei ca si di trombos i incompleta con spasmo·. Negli individui an.z iani, si 1deve temeir e l 'in·s org··ere ·di emorragia cerebrale; nei giovani si tratterà l.a sifilide eventual.m ente pr~sente. , fil. 1

L'esoftalmo pulsante.

Hanford e Wheeler (A nn. oj Surg., XCII, n. 1) riferiscono Ulil caso di esoftalmo -pulsante seguito a un trauma in un soggetto non arteriosclerotico. Si trattava probahilmente di

un a.n eurisma artero-;venoso: carotide-seno cavernoso. Le vene dell 'orbita n on erano di.stese. La legatur:a bilaterale a.elle carotidi comuni e l 'enu cle.atio per glaucoma acuto furono seguiti da una apparente guarigionie. Così gli AA. sch ematizzano un sistema terapeutico : 1) Riposo completo a letto. 2) Sutura delle p1alpebre se l 'esoftalmo è molto acce11tu.ato. 3) Applicazioni ·quotidiane ··di .compression·e digitale sulla carotide· comune ' facendo at. tenz1o·n e a lla com parsa di segni di anemia cereb.r ale. Questo può rappresentare .u na cura già ·da. sè, o può preparare alla occlusione operatoria delle arterie. 4) Applicazion.e sulla carotide .comune .d el lato l eso di una fa scia m etallica sec. MatasAllen. Legatura .della v. giug ulare. 5) Q.u ando sia·n .o presenti questi segn.i: a) Distruzione del seno orbitario · . ' . b) Cessazione del rumore colla compres:. s1one delle ve.ne oTbitarie; Ci) C0ont1~oindic.aziio1ne 1all.a legat·uTa della carot ide comune ; d) Reci·div~ dop 0 legatura della ,c arotide· è indicato, secondo Sattler e altri -tli inter~ venire sull 'o,r bita e legare la ven a' oftalmica • superiore. Invece un• tale i1n tervento non è indicato nei • CéhSI precoci e qua ndo i segni orbitari sono lievi. · 6) Se l 'occlusione parziale d ell 'arteria proposta al n. 4 dopo 1-2 settimane non è seguita da su ccesso è .c on sig liabile di :i-eintervenire e completare I.a ·c hiusur.a del lume arterioso. 7) Se la legatura della caTotide .del lato l~so, e quella della vena oftalmica non sono sufficienti, si interveng.a sulla carotide dal1' altro lato, .con I.a com pressio•n 1e prima, poi se è necessario, co lla c hiusur.a p arziale, e perfino colla legatura. Non si leghi però la vena. Negli individui giovani ·Con buon circoJo colla terale si può anche procedere senz'altro alla legatura. . . ~ però prieferibile sempre di u sar e .la fa scia di Matas-Allen anziclf è un comune laccio poi·ch è quella può essere allentata e la circolazione ristabilita entro 72 or.e . 1

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MANFREDO ASCOLI.

La sifilide. dell'orecchio medio.

La sifi1id·e de]l 'orecchio medio è poco studi,a ta, ma ~ia maggior parte d·egli autori è d 'accordo per .r ilevarn.e l 'esisten za. L 'osservazione d egli e redo-sifilitj ci l1a convinto R. Mayoux (Journ. de m éd. de Lyon, 20 luglio 1930) ch e tale a ffezione è abbastanza freq~ent~. ',Le otiti m edie suppurate, le sclerosi della cassa si osservano spesso in ta. li m alati ; 'le circostanze in cui esse si veri ficano le devono fare con siderare come specifi~ ch e e non com.e banali.


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IL

POLICLINICO

Nella sifilide acquisita, l 'A. i.itiene eh.e sì d ebbano .atLribuire ad essa, numerose otorr ee croniche, alcune sclerosi d ella cassa ed anch e .alcune sordità ·della trasmissione , ser1za l esioni timpanicl1e, ch e rassomigliano grossola n amente .all ' otospong iosi . La maggio1· parte di tali manifestazioni nor1 differisce dalle forme banali con cui si con fondono spesso . fi l.

L'acetilcolina nell'ozena. L 'ozena vien e ora con siderata d a molti come un disturb.o endocrino - simpatico a c·u i si deve: 1) un 'irrigazione insufficiente; 2) un ' iponutrizione dei tessuti d ella fossa nasal e . L 'infezio11 e sarebbe secon·daria, al pari di quella ch ·e . i produce sopr.a un .arto mprtificat o .d.a l l 'obliterçlzione arteriosa . P er tale con siderazione, si è pens.ato di ricorrere a d un vagotonico, quale è l 'a cetil - colina, per -applicazioni locali. - E. Felds ti,en (J ourn. des priaticiens, 18 ott. 1930) riferisoe che Guns e Coene hanno -Ottenuto buoni sùccessi con l 'u so di una soluzion·e al 5 - 10 %, spennellata sulla mucosa nasale, fa cendo precedere tale sp ennellatura da una .applicazione di acido lattico all'l %. Due applicazioni all.a settimana sembr.a no s ufficienti p er m odificar e rapidam ente l 'a spetto della mucosa, sopprimere le croste e l ' od ore e rida r e il sen so -d·e ll 'o.dorato. · Si attendono d ell·e conferme di questo m et odo che h a il vantaggio di non portare alcu11 inconv-eniente . fil. 1

po il breve stato iniziale con stridore spas1no, dolore ·v iolento a lla laringe e sen so di soffocazion e, terminano oon la mor.te p er apnea, e insist e sull.a necessità di un inte.r vento chirurgico pronto, dato che i m e-diicamenti hanno pooa azione . Il miglior m etodo è I.a tracheotomia o la larin·g oto,m ia, mentre l 'intubazione per l 'irritazione ch e pr oduce la cannula sulla mucosa laringea aumenta lo spasm10 e la sezione d ei nervi J.a.ri11gei è .spesso inutile. V. GHIRON. 1

Batteriemia e infezioni acute della gola. Ballengeif, Rubin e Werner (Th e Journ. of the Americ. Medie. Assoc., 13 dicembre 1930) fecer-0 la ricer ca d ella batteriemia in nun1erosi bambini con ii1fezione ·del la. gol.a . Su 131 emocul turie trovarono 4 volte germi: 2 volte lo stre.p tococco emolitico, 1 volta un c occo verde e una volta 1 pneumococco . Nel caso di infezione da pneumoco·c co, qu·es to fu isolato dal sangue prima che comparisse la polmonite, e in01ltre le prime cultu.re dal n,aso e aalla gola davano st;reptooocco emolitico, le ultime cocco verde. Il bambino dal cui sangue fu isolato il coc co verde morì p er embolo ca.rdi.aco e cerebra le; dalla gola d ello stesso b ambino si isolò il cocoo veirde, d.a!} naso lo stafilococco a lbo . Nel primo caso in cui si isolò 1-0 streptococco emòlitico dal sangue, si i solò cocco veTde dalla gola e stafilococco albo da1l naso. R. LusENA. 0

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Trattamento dell'asma da fieno. L 'entu siasmo che aocolse il tr.a ttamento sp ecifico d ell 'asma da fieno m -e·diante la cutied intraderm -o -reazione va cessando in misura d egli insuccessi di tale meto·do; Ch. 1F landi.n (Le Bull. M éd. n. 30, luglio 1930) preferisce piuttosto atten er si al trattamento generale, sia usan·do le iniezioni i.ntra·dermiche di pe ptone, sia applicando il m e todo ·da lui preconizzato, insieme ad Ach.a rd n el 1913. - È noto che in un soggetto a.n afilattizzato, il siero di sangue a cquista proprietà tossiche p er lo stesso sogg·etto; l 'idea ·d'usare queste _proprietà p er ·d·esensibilizzare il soggetto ha fatto sorgere 1'autosieroterapia ·d esen sibilizzante. La t ecnica consiste nell 'iniettare intradermicam ente da uno a tre d e.cimi di· eme. di siero; una sola presa ·di sangue può bastare per un trattan1e11to di venti giorni. Ta le m et odo, che può ripeter si negli anni su ccessivi, ed esser usato a qualsiasi perioqo d ella mala ttia, ha dato buoni risultati nelle mani d ell 'autore. CARUSI.

XXXVIII, NuM. 22]

[ ANNO

I

NOTE DI TECNICA. Il valore degli antisettici.

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Il comportamento chirurgico nei casi di crisi larln· gee tabiche. Leo Schiff (Deut. z. Chir. , 1930) richia ma l 'atte11zion e sulla gravità delle crisi laringee 11ei tabetici di cui molti casi la.sciati a sè do-

La questione del va,lore degli antisettici e ·della determinazione ·di esso ha assunto in questi :ultimi tempi, in rapporto con la· migliorata tecnica batteriologi.ca, notevolissima importanza. Infatti i vecchi metodi di valutazione del valo.re degli antisettici non possono oggi consider.a rsi soddisfacenti nè è possibile argui·r e, com 1e si faceva e si fa da alcuni tutt 'ora, della potenza antisettica ·d i un.a data sostanza dal1' azione ·che e.ssa ha su un solo germie preso eome standard, p. e . il B. typhosus: tanto più se si p en sa che gli anti setti·ci sono generalment e ·U sati contro germi piogeni. Il valo.re delle prove tendenti a stabilire la potenza batteric ida di una data ,sostanza è essenzialmente ·di ordine· pratico: e sarebbe quindi opportuno ch e queste prove fossero fatte su una serie di microrganismi ti po e sotto varie con.dizioni .d'ambiente simulanti per quanto .è possibile le condizioni che quest~ oostarue saranno chiamate a combattere. I metodi proposti per un completo soddisfa·cente esame del valore antisettico di una sostanza sono: il m etodo dei coeffi cienti feno1ici (R eddish ) ch e potrà far stabilire confronti 1


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SEZIONE PRATICA

con prodotti precedentemente usati; il m et odo della pia.s tra d'Agar secondo Rimebaugh , che dimostra il potere penetrante di un antisettico e la sua azione Jn presenza di siero di sangue; il metodo dell'infezione massiva d escritto da Allen e Wright (Journ. Am. Med. Ass., 2i marzo 1931) che d etermina il valore d egli antisettici in presenza di un 'infezione massiva. A queste prove dovrebbero essere aggi un te quelle in rapporto oon ·c ultu re di tessuti e con esperimenti sugli anim.ali. · G. LA· CAVA.

POSTA DEGLI ABBONATI Al dott. L . P. da R.: Il nome di << febbre di Roma » per designare la febbre· esantemati1ca estiva benigna non contagiosa, venne usato da Fernand Lévy (L'Hygièn e Sociale, 25 otto,b re 1929) e da altri , qual~ omaggio agli studiosi di Roma che l 'hanno d escritta e individuata (Ca~rducci, Falcioni , P ecori, ecc.) . Più spesso è nota come cc febbre ·di Mar.sigli.a », « febbre papulosa d 'Oriente », ecc. A. P. All'abb. n. 9594-1:

<li sanità, di una serie di provvidenze specifiche (lotta contro la tubercol osi, la malaria, le malattie veneree, misure per la realizzazione ecc.) e p er m ezzo di un'attiva propaganda. Un mezzo potente per attuare la medicina preventiva è dato d.a lle 1assicu razioni sociali nelle loro vari·e forme, poichè per tal modo si determin,a l 'interesse economico a tener lontane le malattie, le infermità, l 'in,validità, la veochiaia. Questo camp,o d'azione della medicina viene prospettato in una interessante pubblicazione d el dott. O. Bellucci, r edatta con chiarezza ed efficacia (La m .e dicina preventiva e la selezione professionale i1n ra ppcxrto alle assicurazioni_ socia li; un volume in-8 picc. di p. VIIl-166; Roma, Editore L. Pozzi, 1931); sarebb e raccomandabile .la le ttura di questo libro a tutti ·i medici. A. P.

Disturbi da protesi dentaria. A. Liru>mann (Deut . Med. WÒchens., 1·5 ag. 1930) ha osserv.ato i.n due donn,e, di cui l'una av·e va una protesi supe·ri.o re in oro e,d una irn feriore i•n stagno, 1'.altra ·uri ponte superiore,. appare,n temente in oro puDo, ·dei distuiibi va11i, oonsisten ti in pe,r dita .dJi appetito, malessere general1e, tendenza ·al vomito, ce•falea, sapore m"etal.lico in booca, debolezza g.enerale, brucio1r.e ·della liTigua. I ·d isturbi scomrparvero d ·o po a.I.lontanamente ,d elle protesi e so·s tituzioni con alrtre. p,er 1la presooza di duJ8 m ·e talli in bocca, si hanno d,ell e oorrenti di 1/ 10 ·d i milliampère e di 200 millivolt.a. In oonsegu·enza di esse si origina.n o ·d ei fen•o meni n.ervosi , disturbi:i del gu sto 1e b·I'IU.cio ri delJ.a li-ngiu.a. In seguito a fenom·eni di eilettrolisj, si po·sso,n·o .av,e,~e i'Il soluzion·e ·de-g li joni mietal'lic1i. Ciò può a.n che a rCca·d e:r.e (come .peT :il seco n.do caso de11 'A.) i.n consegu,enza ·di u1n ,a J.eg.a cattiva. N.e vie·n e che lè quantità ,sia pur.e rpiccoJ.e ·d i m etal11i (ram.e, zinco) ing-eriti j,n modo oontrinuato p<)ISSOJl.O portare ad avv·elen.amenti cronici, ai quali il ·m edico dev;e fa,r e attenzione p er riconosoerne la causa non sempra pa.Jese. fil. 1

Può trivoagersi alla !segr eteria d ell'Accade mia d 'Itali.a, via Lungara 230 (Palazzo ·della Farnesina). A. P. Al dott . G . Sirianni, Casino, abb. n. 4074: Consulti le annate della cc Rivista di Mala· riol . n o del « Tropica! Dis. fl3t1lletin ». A. P.

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V ARI A .

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I nuovi compiti della medicina. La natura d elle medicina va modificandosi: nuovi campi si dischiudono a lla su.a azione, il ch e con corre a .sp•i egare l'aumento notevole n el numero dei rr1e,d ici in quasi tutte le Nazioni ·civili (aumento che fini sce per essere superiore ai bisogni!) . La medicina ' ra ora orientandosi n el senso della prevenzione. È così che vengon o attuate, in misura crescente, l e visite mediche periodich e di soggetti sani od ap·p,arentemen,te tali, per sorprendeire1 ~e forme imbrbose iniziali, curarle tempestivamente od arrestarle e pre• • • venirne i pro.gress1. È così ch e si p ro,rvede alla selezione professionale, in mo·d-o da ,o rientare ogni indivi duo verso l'attività per la quale è più idoneo, 'n do per tal modo il ma·ssimo r endicon cilia1 mento col minimo danno a l suo organismo fisico e psichico. Tutta l'igiene va assumendo uno sviluppo formidabile nella .società odierna, attraverso l'isti tuzione di laboratori, di uffici consorziali 1

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PUBBLICAZ ION I · P ERVENUTECI G. 'CozzoT..J. Fibroneizrgma plessi/orme della palpebra sup. sin. - Arti Graf. , Chieti, 19~0. R. W. GuARDABAss1. La vivisezione nel pensiero di lette r ati , filosofi, moralisti, scienziati e m edici. - Ginevra, 1930. I . BACJGALUPO. A proposito de la parasilOlogia del apendice. - Las Ciençias, Buenos Aires, 1930. M. Zc:i'IGALE. Come si può procedere all 'esame met odico delle dermopatie . C. TEDESCHI. Le sindromi d ell'amebiasi in D erna e n el suo territorio . - Rinnov. l\Iedico, apoli. 1930.


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IL

NELL.A

POLICLINICO

La tube1·colosi genito-urinaria, problema sociale per il dott . AyGUSTO CAssuTo, docente di chirurgia ·u rinaria nella R. Università di Rom.a'. La gran.de frequenz~ con la quale l'apparato genito-urina1rio viene colpito dalla tubercolosi, rende ·di attualità con.si-der.are oggi il .p roblema di questa mal.attia dal punto di vista sociale, perchè non meno importante di .a ltri m ·o rbi fu nesti . Anche CO!lella h a recentemente, con gran-de sen so di opportunità e con ricchezza di dati stati~stici, insistito su questo a.r gomen.to dinanzi .alla Società Italiana di "Urologi.a e p1ro·spettandone tutta la gravità. , Come tutti sanno, la tubercolosi g·enito-urinaria può stabilirsi sia come una malattia pri· mitiv.a, sia secon dariamente .a lesioni dei polmoni, delle ossa o di a:ltri organi . Impo,r tante, ·coone spesso vi sia una interdi·p en1denza fra tubencolosi gienitale e tubercolosi urinaria , n el senso, ch e con· grande frequenz.a a distanz.a 1d i tempo, dopo .a ver accertato ·d elle lesioni specie deJ testi,o olo, in tutta apparenza primJtive, perchè più accessibili, (o anch.e della prostata), si fini sce con lo scoprire anche una lesione renale sin allo ra occulta e che coo moltissime probabilità preesisteva alla Jesi:0ne genitale, secondariarn·ente infettata per v.ia ematica o, con molte minori probabilità, per le vie -d.e feren· ziali. Scrivemmo .a ltrove (1) oome la sola glandola genita:le, rispetto a•lle altre n1anifestazioni del morbo (polmoni, ossa ecc.) sarebbe colpita. seco11do alcun e ,s tatistiche (tedesche) n ella p.r op.C?rrzion.e del 1O·%~ 15 %. C·e rto è -frequenti sima a osservar si. Quante oochiti tubercolari ,rengono diagnot~cate come gonococciche, olo perchè hanno avuto un inizio brusco e doloroso? Secondo Colehla (2) la sola tuberco1osi urinaria mppresenta il 13, 60 ~6 delle ca.u se .di morte rispet· to a lla tuberc olosi in genere. Com'e abbiamo accennato, secon.do altri tale cifra salirebbe ancora. Orbene, l 'eloque.n za im.p res ionante di queste cifre impone dQIVerosa.m ente di prendere in con siderazione quanto anche in questo campo è opportuno fare per arginarla e ·difen1derne la società. 1

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XXX, "III, NuM. 22]

PROFESSIONALE..

MEDICINA SOCIALE

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[ANNO

Occorre estendere fra i medici, al cui vaglio è I.asciata l 'opportunità di affidare tem.p estiva~ente il paziente al chirurgo specialista, più diffuse oonoscenze sul com•p ortamento di questa malattia cosi subdola fin.o a quando non h.a pro~ott~ danni sovente i~reparabi1i. Sareh· be quasi inuti·le, infatti, .p recisare co·m e le faii inizi.a.tli di questa malattia non si verifichino mai ICODJ lusso di sintomi, ma il ·p iù spesso silenziosamente fino a quando non abbia compiuto i ·Suoi mi·sfatti: allora solo si hann10 manifestazioni gr.ossolane, per cui talv.olta pu.r· tro·p po ho visto meravig liarsi .i pratici, dina·nzi a i funesti risuJtati idi una tera.p ia tavdiva. Se si obbietta ch e la . tubercolosi genito-uri n.aria, consider.ata dail punto di vista sociale non ipuò assurgere a gran.de importanza, per la ·SU.a scarsa o nessun,a contagio·sità, ovvero in quanw av·endo colipito secondari.amen.t e un individu.o già fortemente tarato per lesi·oni ossee o po~monari , deve con siderarsi quasi perduta la .sper aina.a di restituirlo a lla società in condiziorui effi1cienti di Yita, si può esser nel vero. Ma b en a:ltra importanza vien.e a.d acquistare il prob1em.a im·postato, se si consi1dera che una grande maggioranza di in.dividui, se riconosciuti e curati a tempo debito, quando la malattia è ancora nel~ sua forma solitaria o primitiva, ·possono in percentuali elevatissim e esse.re sanati co1npletamente e riprendere la vita l1a vorativa. Ma oltre a .p otei' svo·lgere ogni forma di attività, costoro possono \Senza danno ripren1de:rie anche la i10ro 'rita sessuale e 1co11 ciò la facoltà di riprodurre senza alcun danno per la fa1rruiglia e quindi per la società. (Confr. Pestalozz.a . Relaz. 1921) (3). Q.u este considterazioni tanto più ,,algono se si con sider.a specialn1ente l'età in cui questa malattia t:Pem.enda, ma d'altra ,p arte perfettamente curabi1le1 suole colpire g li individui, sia di forme genitali come renali: fra i 25 e i 35 anni. Epoca del ina ssim-0 rendimento nello sVliluppo di ogni atti, 1ità e energia individuale sia materialn1ente lavorativa ch e intel lettuale. La s01cietà no·n può q.u indi disinteressa.r sene. La lunghezza del decorso di questo morbo prima che attaccl1i irri111ediabilmente gli organi genito-urinari ta11to da con1rpromettere l 'esistenza, permette se vigilato, di co11cepire un piano di attacco onde arginare e arrestare nella gran nl,aiggioranza dei casi i.I male. 1

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[ANNO

XXXVIII, NuM. 22]

SEZIONE PRATICA

Ma per r iuscìre ~ qu.esto è doveros9 ,p rovvedere con opere di prevenzione a carattere pubblico. Come sono sorti con splendi1do florilegio i di spen sari antitubenoolari per la ma~iattia ~polmo·nare, si deve ,p ensare a oreàre ambienti .adatti, magari delle modeste sezioni annesse ai tubercolosari e agli ambulatori profil.attic i , dove I.a tuberoo1osJi ;genito-u'lrin:a:ria p.ossa a tempo debito esse,r e r1cono·s ciuta e guarita. Ripetian10, · tanto più varrebbe in questi casi il prezzo dell 'opera , in qu.a n.to so,r ge I 'interesse socia le ci:rica la pos.sibri,lità di restituire a l consorzio civile gente in seguito co·m pletamente val1ida e ripristinata in salu te, cosa as· sai più raramente r.aggiung·ibile nelle forme polmonari. Da questo scaturisce J'alto interesse delle prov,ridenze che dovTebbero venire adottate. Questo argomento fu anche u ffi·cialmente trattato n el 1928 .d,a lla Società Tedesca di Urologia nel Congresso ·d i Berl1ino, e furioin o · formulati voti in qu·esto sen.so (4). 1

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grandi {Jniversità. Si tratta di · una misura raccomandabile a menQ1 che nelle grandi Università non sj vogliano a111ne11tare ~l personale e le cattedre, per adegu::irli al numero degli studenti, il ch e potrebbe non se.n1pre essere vantaD'gioso. Per l ' Università di Sie.ria stim a ch e sia ven°uto il mo~ento di provvedere al passaggio d~ categoria. Crede che l 'Accademia d 'Italia potrebbe sovvenire gli assistenti e gli aiuti, premiando i loìfo lavori. In quei giovani, 1nolti d~i quali furo.n o· squadrisiti, l 'on. Capo del Governo ha dichiarato di vedere avangu ardi~ s.icure, p·rorute a seguirlo in ogni progresso· della Rivoiluzion,e Fascista.

. L'on. FIORETTI ERl\1<\!"\fNO cons~dera il ca1~po· specifico degli studi medici . .>\.fferma che la riforma attuata CQ111 l '~ntroduzione dell 'esame di Stato non h~ corrisposto agli scopi che s 'intend.e vano raggiungere: difatti non si può negare che oggi dalle Univer si.tà escono medjc~ ~nsufficientemeDJte preparali. Per rimediare a tale deficienza occorrerebbe, anzitutto, aumentare il troppo, 'breve intervallo .jnterpostQ tra l'esame di laurea e quello· di stato, poi chè l 'assillo incessante delle tesi e le ricerche connesse, riduco,n o grandemente, nei diplornand~ , la pratica clinica. Propo·n e perciò di portare la laurea al 5° anno, o meglio al 4°. Si pQtrebbe' ailCh e abolirla addirittura. Altra soluì iorne sarebbe di prolung·are gJi studi medici; essa però n,on,. sen:i,bra O·p portuna e nep1p ure strettamente indispcn snbile.RIASSUNTO. Pe,r colmare le lacu11e dell'insegnamento·, più L'A. tratta della tubercolosi genito-urinaria che a umentare il numero delle cliniche - il che dal punto di vista sociale. Illustra I.a n ecessi- porterebbe un,. sens~bile aggravio ~l bilancio dello Stato - converrebbe valersi degli ospedali, facen· · !à 1che siano i.stitu iti, oom:e, per .l'e ·forme1 doli <:.on.tribuire alla preparazione pratica dei oa io. polrnon.ari, dei centri di accertamento e di vani. Chiede garenzie asso! u le per i corsi di specia cura onde salvare e restituire alla Società degli Jjzzazione. Occorrerebbe accedervi solp. dopo suesseri in perfetta efficien za. perato l 'esame d~ stato e, meglio, dopo• un esame supplettivo, ~he valga a selezionare gli aspiranti . BIBLIOGR.~FIA . Il diploma di specializzazione non dovrebbe, an(1) AUGUSTO CASSlrTo . Terapia ultravioletta della cora, bastare per I 'esercizi.o della speci.alità; ma converr ebbe richiedere un, biennio di ulteriore tubercolosi genita.Ze mascliile. Alcuni r isultati. prat~ca, presso Istituti q Cliniche universitarie. Atti S~cietà Italiana di Urologia, 1926. Nell 'interesse degli studi, vorrebbe ch e -si de(2) CoLELI..,A. La tubercolO'Si urinaria. Ibid., 1927. {3) EH.NESTO PESTALozzA. L a tub ercolosi genitale lern1inasse un, più feco~do· affiatamento tra pro~ fessori titolari e liberi docenti. Si osserva o·r a qualdella donna. Atti Soc. It. di Ostetricia e ginecoche <leiicienza n ell 'esercizio della libera docenza, logia. Relazio ne del 1921, pag. 21 . per Ja diff~col tà frapposta alla dispornibiliià di ga(4) K. ScHEELE. Urologia e previdenza sociale. Atti lJinelti e simili . OccoTrerebbe che il conferimento Società Tedesca di 1Jrologia. Relazione sul tema della libera docenza fosse r eso più rigoroso, con ufficiale, 1928 . una serja valutazione dei titoli. Concludendo, :lfferma che l a soluzione dei problemi prospettati coricorrerà a rendere p~ù effiCULTURA SUPERIORE .. cie11ti gli studi medici ~ cruindi ad elevare le conL'Insegnamento universitario alla Camera. dizio11:i fisiC'he ~ sani·tarie del popolo italiano. Termina ben~ auspicando é\lle nuove fortune della Su relazione dell 'oh. J.. ando Ferretti, è stato Sc11ola fascista. discusso alla Camera dei Deputa.ti il bilancio del L'on. GI<\RDINA si occ11pa degli inco1nvenie1nti i}1inistero dell'educazione nazionale. Ci limitiamo ~ riferire su alcune parti dei di- che si verificano ne]l 'esercizio pratico della mescorsi ch e h anno maggior-e attinenza con la pre- dicina in dipe.n denza del modo co~ 'è imp·artito l 'i"nsegnamento universitario. Ritiene che I 'aumenparazione univers~taria dei medici. tato 11umeiro d elle Università abbia prodotto ef. L'on. C1rrunco rileva, ~n, base ad una statistica fetti nocivi.. G1i e11ti locali, che in primo tem~ pubblicata dal Ministero, eh~ i candidati u scenti po diedero contributi ragg uardevoli, dovettere da grandi Università, come qt1ella di Napoli, di- ma11 1na110 din1inuirl~ , creando difficoltà alle Unimostrano, al] 'esame di Staito, una preparazione versità specie di tipo B. Si sono poi determinate inferiore a quella dej candidati uscenti da pic- gare infeconde fra Università, unicamente per pocole università. Propone di attuare U « numero ter attrarre il maggior numero di &tudenti. Le c hiuso )>, allo scopo di ]imitare l~ iscrizioni n elle co11dizion~ delle piccole Università sono special1

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IL

POLICLINICO

[ AN1'o XXXVIII, NuM. 22]

mente difficili, ciò ch e ha indotto· qualche came- obbligaili a concretare la, loro attenzione per querata ad invoc:tre la Jjmitazione delle inscrizioni sti esami sulle materie più specialmente profesn elle Universiit à grand~. S~O'Il:ali.. Crede che non sia sufficiente la preparazione È d~ escludere subito un aumento come una pratica con la quale gli studenti di medicina escodì1ninu~ione dcgl~ an~i di studio per la laurea. no dalle Università, nè che l 'esame d! Stato co5~ sia possibile diminuire la, durata dell'insegnastituisca una sufficiente garanzia: non è un mez- me-11to nelle 01aterie di carattere introduttivo, . anzo efficace Qi selezio·n e, soprattutto perchè avviene zitutto s~udino le facoltà e mettano a profitto la a brevi.ssima distanza dalla laurea, senza la possi- libertà didattica che la legge conseD;te e potremo bilità di un, adeguato tirocinio. Bisogna, invece, . ad og~i modo studiare in seguito la questione . ch e solo i piì1 degni arrivino all'esercizio profesNon possiamQ, per varie e ovvie ragioni, bansionale. dire co11cor si per tutte le cattedre vacanti: ma L 'inseg11am ento d ell 'igiene h~ perduto l 'impor- · concorsi si bandiscono ogni ainno ~n ogni discita11za che prima aveva e il p·i ù d elle volte è conplina e i giovani che erutrano sono pienamente finato tra le materie co·m plementari, men-tre la merilevoli del po&~ che occupano. L 'O. no,n ha altuiela dell~ publ)lica salute Q~ve avere un posto, cuna difficoltà ad affermare pubblicamente che di prim'ordine nell 'att~vità sociale. sente il dovere di sorvegljare l 'ingresso nella noConcludendo, dichiara che h~ parlato come stra Università anche dal punto di vista politico_ a1nico della Scuola e in no·m e dell 'avvenire raNaturalmer1te il criterio politico che si porta nella dioso de,l nostro Paese, al quale la Scuo·l a deve scuola deve essere tale da convenire ai co mpiti ed d.are i.I fermento spirituale. all'attività della scuola, deve essere cioè un criterio Probl e1ni vari, inerenti all 'istruzio·n e superiore, che v~ oltre l 'ester~orità d egli atteggiamenti e I,orso110 stati sollevati dagli o·n . GEREMICCA, BRucn1. ta il giudizio sul carattere della coltura. L1~10NcF.LLr, SALVI, ecc . Orbene la coltura u0:iver sitaria si va facendo g radaitamer1tc più consapeYole della grande ricIl 1ninistro, on. BALBINO G1uL1ANO, ha risposto, chezza ideale contenuta nella Rivoluzione fasciampi.a·m ente ai vari oratori; del suo discorso rista, e l '0. h a anche la sensazione che 1'Univer&ità feriamo la parte ch e s~ riferisce pii1 special~ente a poco a poco riesca ~ v~~cere certe forze ~ 1egative all 'i struz~one superiore. ch e in qualche momento quasi parevano isolarla Il ministro rileva che l 'on. Chiurco e l 'on. Bru- da,11~ v~ta. 11 ministro si è occupato anche di altri problemi chi han~o ancora spezzata una lancia per le Università m~nori, rr1a egli può assicurarli che orm~i importanti, tra cui l 'insegnamento· dell 'educazione fisica affidato all'Opera Nazionale Balilla. 11essuno pensa a sopprimerle. Al camerata LimonIl ministro ha rilevaito che le disposizioni ora celli dichiara che conviene• lasciare la responsabilità di · determinare la f!ne di istituti tradizionali vigenti in, materia scolastica non sono stabili, alla esperienza d ella ~o ria tanto più che in questo <1. perch è l~ legg~ non possono mai essere definitive e si debbo.n o conti11uamente rinnovare, c~e caso, poi, la soppressione di Università d-0 tate di continuamente s~ rinnova lo, vita ». I miglior.aun loro patrimonio i1on porterebbe affatto un bemer1ti avranno luogo nell 'àmbito del fascismo. n eficio per l~ altre ed una soluzio ne ai loro problerni. Se è forse inutile ripetere eh~ p.on vogliamo sopprimere (Jniversità, è invece utile ripetere CON COR SI. ch e non intendiamo fondare non solo nuovi istituti universitari,' In:a nemmeno nuov.e facoltà. FonPOSTI VACANTI . dare nuove scu ole univer sitarie significherebbe ALF.SSAND:MJA n ' EGITTO . Ospedale Italiano « Benito far del male a tutt~: già n elle attuali condizioni 1\tfu ssolini ». - Direttore del Laboratorio1 di chii molti istiluti universitari avverto,n o il disagio mica batteriologia e anai~omia patologica; L. st. !'{O di doversi jnvidiare studenti e persino professori. men~ili esenti da tassa, oltre vitto e alloggio (in -~ verissimo che più s~ farebbe per l 'assettamencaso di rinunzia, indennità di L. st. 90 annu e) to edilizio d elle nostre Università se avessim,o, più e 50 % introiti per esarni esterni; scad. 31 luglio; fo11di , n1a '~ anche vero che jl lavoro non è stato dom.ainda in ca11ta libera e doc. alla direzione; doc . arrestato da nessuna crisi. A Torino è ormai a a 3 mesi dal 10 ·mag.; ch iedere annunzio. Serv. buon .p unto il nuovo . g.ra11de osped?le _che . dovr~ entro 30 gg. dalla partecipaz. d~ nom. accoo-l1ere tutte le c]1n1che. Per 1 Un1vers1tà d1 o ANCONA. - Per Paterno ; scad. ore 18 del 20 giu.; Bologn a non solo è st ata approvata una convenzio11e fra enli locali e Governo che assicura una L. 10.000 e 10 bienni di L. 300, oltre assegno 10 %, c. -v. e in'denn . trasporto; età lim . 35 a. al sistemazione per un auspicato e lungo progresso, 5 mag.; doc. a 3 mesi; tassa L. 50,10. ma i l avori sono già avviati e procedono alacremente. An aloga conve11zio1n e è stata firmata pochi CASALE MONFERRATO (Alessandria). Ospedale di 1nesi or so110 per I 'Università di ~is.a e la ~D?-­ Santo Spir ito. - Primario per la Sezione. di Chin1issione nominata per la sistemazione ed1l1z1a rurgia. s .tipendio L. 4200 sotto. ded.uz1one ?~t d ell 'Università di Roma presenterà presto u11 12 ~6 , oltre 45 ~{, st1i proventi degli a~ti operativi: programma mini1r10 per la ripresa dei lavo.ri. Età n1assima 40 a., oppure 45 a. per i con correnti Anche per le biblioteche si ·provvede. i11 servizio presso cliniche di Ospedali e ~er gli L '011. Giardir1a, l 'on. Fioretti e l 'on. Chiurco ex comb;:ittenti. Minimo di servizio professionale: h ann o lamenta to che 1 ·esa1r1e di Staito non ga- an11i 8. Documenti di rito. Scadenza 30 giugn?. r en.tisca sufficienteme1ìte la prepara1Zione pratica Per informazioni rivolgersi. alla Segreteria del Pio del rr1ectico: ma è evidente che non g ioverebbe a Ente. dare tale garan zia la soppressio·n e dell 'esame di CASTELLALTO (Teran10'; . - Per titoli. Medico ~o.n­ Stato. Gio·Yerà pur se1npre a qualche cosa che d opo i l11olleplici es::tmi speciali e .il lavoro. essen- dol;to n el \Amune. Stipendio L. 7040 suscett1b~le· zinl1ne11te teore tico della laurea, gli studenti siano di c1uattro aumenti quadriennali d! L. 500 eia1

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XXXVIII, NuM. 22]

SEZIONE PRATICA

scuno ed i1i.dennità di cavalcatura di L. 2112. Età limit~ an11i 35 . Scadenza 10 giugno. Chiedere bando cli c,on,corso alla Segreterj a. CA~TEL~LANIO (Ancona) . Scad . 30 giu.; per Poggio S. ~1Iarcello ; L. 7480 p.ltre L. 2540 cav. e .c.-v.; età lim. 31 a. ; tassa L . 50, 10. CITI'ADELLA (Parlova) . - Scad. 30 giu .; L. 10.000 ~ q quadrienn~ dee.! c.-v., L .. 3000 cav . o automo1 b., L. 600 ambulat._; r1duz. 12 %; età lim. 40 a.; tassa L .. 50. R. Arcispedale di S. Maria Nuo,va e Stabilimenti Riuniti .. - Medico primario della SezioFIRENZE.

ne Cro11~c~ nell 'Osped.ale di Gareggi ; scad. 01 e lG del 20 g1u.; L. 5.22p e. proventi e·v entuali; cl..ie.dcre an,nun zio alla Segreteria. ~foN SANVITO (Ancona) . :Niedico1-chirurgo della 1a. cQn~~tta co.n inc.arico· della direzione dell 'Ospedale C~v1le. St1p~ndio· ann,uo lordo L. 10.700. Caroviveri :Qella ~isura corrisp·osta agli iinp.i egati del Cqmune e sino a, con servazjone. Indennità mezzi .trasporto L. 3000 con cavallo o au.t-O·m obile, L. 2000 con motocicletta, L. 1000 con bicicletta. Aumento stipendio del decimo og1ù quattro anni. Riduzio11e 12 % sugli emolumeJnti suindicati. Documenti di rito in, bollo e legalizzati a ·sen si di legge~ ed at testazione comp:rovante particolare competenza in chirurgia e~ attitudine a dirigere un Ospedale. Scadenza 30 giugno 1931 . Chiarimenti alla Segreteria comunale .. MONTECOSARO (Mace rQJta) . A tutto 20 giu. ; ia. condotta e direz. Ospedale; L. 8000, 3 quadrienni dee. ~ c.-v., L .. 500-1000-2500 trasp. ; riduz . 12 ~~ ; eA:à lim .. 40 a.; tassa L. 50, 10; doc. a 3 m esi d al 1° mag. RA1vc1sETo (Ileggio Em .) .. - A ore 17,30 del 30 lug.; età lim. 35 a. al 1 ° mag.; tassa L. 50; doc. a 0 mesi; stip. L. 7040 e 5 quadrienni dee., ricostruzione carriera, L. 2640 ind enn. categoria, lire 800 uff. san., L. 2640 se cavale., L. 440 ambulat., c. -v.; serv. entro 15 gg. Ro1'tf.. 1\·1 in.i ster ç> della Guerra. - È indetto1 ui1 ooncorso per l a nomina a 40 posti di tenente m ed~co ed a 15 posti di t enente chimico-farmacis.t a in ser vizio permanente effettivo nel R. Esercito. Possono parteciparvi i laureati ch e non oJ.trepassino i 32 anni di età (37 per gli ex combattenti). Il concorso è per ·tiloli ecl esami. Le domande ed i relativi docum,enti dovrann,o esser e presentati ai Coman.di dei Distretti Militari non oltre il 15 g"iugno, come da modalità contemplate nella ~irco­ lar~ n. 229 del « Giornale militare » dell '8 magg io 1931. Visso (Macer ata). - A tutto 31 lug.; L. 8800 e 4 quadrienni di L. 800, oltre c .~v. e L. 2000 cav.a.lc.; riduz. 12 %; et à l im. 24-40 a. ; tassa L. 50, 10; doc. a 3 mesi dal 20 m ag. BORSE DI STUDI.

Miri istero dell'Ed . Nazionale.

Il Ministero mette a con c-0r so tra i laureati in medicina e chirurgia da non più di quat tro anni, due borse di perfezionamento1 presso istituti superiori, i1na per l 'interno del Regn o, l 'altra per I 'estero·. L 'imp-0rto di esse è di L. 7000: quella per l 'estero è aumentata da un supplemento che varierà dalle 3000 alle 6000 l ire. Le istanze di ammissione, redatte su carta l eg~l~ da L. 5, dovranno per-

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v~nire ~l ~f~nis tero (Direzione generale per I 'istru-

zione superiore) non più tardi del 15 giug no . ~~ . dorr1and a, con, l 'ind~caz~on~ dell 'esatto dom1c1lio a.el c~ncorrente ~ della discipJina n ella quale egli desidera perfezionarsi, dovrà essere corr edata dai seguenti tiitoli e documenti: 1° certificato . délle votuzio11~ riportate nei singoli esami di profit to e in quello di laurea da cui risulti anch e la data d! questo ultin10 esame· 2° curriculum degli .s~udi compiuti; 3° cert.ificatd di buo·n a condoitt a politica e m orale, debitamente legalizzata e di data no n anteriore a tre mesi dalla data di presentazione della domanda; 4° al1neno una memoria a s ~aimpa q. m anoscritta, in tre co·p ie; 5° qualsiasi titolo 0 .docurnento atto a, meglio• co1nprorvare la p~e~ar~z1o~e agli studi di perfezionam ento nella d~scipl.tfl:a p~e?celta ; q0 un, elenco, in quattro copie, d1 t11tti ~ documenti , titoJi e m emoirie presentati i1er il con corso. 1

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NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Il prof. comm. Lo·r enzo Cherubini con Sovrano l\IIort u . pTO'})rio del 3 inaggio., è st~to nominato Gr ande Ufficiale n ell 'Ordine della Corona d 'Italia. Al valo·r oso collega i nostri migliori compiacimenti. Il prof. Arturo· Manna, di Roma, è n on1i11ato Commendatore della Corona d 'Itali.a·, per i servizi sanitari d~sin teressa ti che da tempo nres La n ell a • Milizia Forestale. Rallegramenti. Si son o· rinnovate le carich e n ella Reale Accademia ~Iedioo-Chirurgica d~ Napoli. Sono stati e 1lett~ : p·r esidente, pro1 f. Gio,vanni Boeri, direttore dell ~ III Clinica lVIedica della R. Università; vicepresidente, prq.f .. sen. Giovanni Pascale, direttore della I Clinica Cl1irurgic.:a della R. Univer sità ; segretario, or~. prof. Francesco Paoilo Sgobbo, dire.ttore dell 'Jstjiu t.o di Radiologia e di Elettroterapia dell a B . Università; tesorier e, prof. Cesare Colucci, <l irett ore dell 'Istituto di Psicologia sperimentale della R. U4iversità.

IYOTIZIE DIVERSE. Al Consiglio Nazionale delle ricerche. Sotto la pre·sidenza del sen. Guglielmo ~larco11i, il Diretlor10 del Co·n siglio nazionale delle ricerch e h a tenuto' la stia riunio11e p erioclica, pr eseruti i 1nembri Azzolini, Bla,11c, Gia11ni11i, Magrini, Parravano e Vacch elli. Il presidente h a d ato· notizja delle ricercl1e in corso n ei vari is t~tuti, con statando1 ch e il programn1a prep.arato dal Consiglto pel 1931 è in piena esecu zione . Il Direttorio ha deciso di pubblicare co~ continuità d 'ora in avanti, 11el bolle l·~ino di informazioni, notizie in proposito. Il prof. Parravan o1h a letto una relazione sull 'andamento dei lavori della commissione delle acque minerali e quiD:di i.l Direllorio h a appJaudito al1'opera che la sezione dell 'Italia meridionale del1'associazio.n e di idrologia Ya svolgendo, ai fini di promuovere una più v.asta utilizzazio·n e delle acc1ue r11ir1erali n ella regione n apolet ana e, ricon osciuta la gr ande uitilità. di u na stazione idrologica a Castellammnre di Stab ~n, h a deliberato di interessare l~ con1petenti au lorità perchè l 'iniziaiiva possa essere al più presto r~ali zzata.


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IL

POLICLINICO

Commission~

per lo studio -delle acque minerali. . Il Comitato ~1azio,nale chimico d~l Co11siglio na-

z~on ale

delle ricerche con1unica: , ~a .coi:rimiss~one ~er studio delle acque nl.iner al1 1 La~1ane S! è r1un1ta soitto la preside11za del prof. 1cola ·P arravano, accademico d 'Italia assistito. ~al se~retari.o Do1m~niCQ- ~1arotta. Eran~ pre~nt1 .1 proff. Betti, :8on·fil1n,i, De Bl as~, accademico d Italia, Porlezza e Rebucci. . Il pr~sidente, dopo di ~ver ricord.aito co·n rimpia11to il prof. Nasi:nJ, compet e11te membro della ComJ~issio~e, .informò ·del lavorro comp·iutO· dopo l.a prima riu111.one. Specialme11te importante è il . ~av~r~ . cqil qual~ rn,olt~ tra studiosi e industriali i taliani ha:rµ1q1 appreso lg., cosLituzione dell 'odierna co111mission e ed jf fervore eh~ essa ha già suscitato. Da molle parti s~ sono avute offerte di collaborazioni, tal11ne delle quali sono state già acce ttat~ e sono in, atto. Col concor so della Reale :lccademia d 'Itali~ sarà possibile di proseguire e int~grare lq studio d,elle acque ininerali dell 'alto Adige . Si è già in~ziato lo studio delle acque minerali della · Sardegn,a ~ quello deill.a Calabria.

!o

Gli Accademici d'Italia per la lotta antitubercolare. La Federazione ltaliall:a l~azio11ale Fascista per la lotta contrq. ]G\ .tupercolosi co,m unica1: InviLali dalla Federazion,e, gl~ Jllustri membri dell~ Reale Accademia d 'Ital!a ed il lo·r o insigne pr~s1d&r~te, cqn parole di fervido· assen so per la })r1rna c;ampag·11[l del franoo•b ollo antitubercolare, hanno i11:iviato l~bri c~n signif~cativi autografi ed opere <i 'arte 1ia assegnare, ambiti pren1i ad una eccezionale lott er~a che la F edera:zio•n e ~essa organizzer à prossimamente in Roma. Tra i più pronti all 'ap pel lo: Ojetti, _t\.11zillotti, Formi chi, NQivaro Pi.robti, Pavolii1i, Tito Vallauri, Piacentini; Gu~ glielmo Marconi, con. una lettera in cui palpita di an sia fraterna il su(! grande cuore d 'italiano, h a do11ato, prez~osissimo1 cimelio, un co h erer che è tra i primi u sati nelle storiche esperienze

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XXX''III, NuM. 22]

. La tassa di iscr~ione è di L. 100 più una quota d~ L ... 200 .quale rimborso parziale delle spese di viaggio, v1tto ~ alloggio che sarai1no sostenute dalla Scuola. Per informazioni rivolgersi alla Segreteria della Scuola - Policlinico TTrnberito I - Roma. ·

Corso di perfezionamento in oto-rino-laringologla. Il :prof. ~eorges Portrn,ann, t~tolare della Clinica oto-r1no-l?r1ngologica dell 'Università di Bordeaux ha organizzato un corso di perfezionamento· sull; tecnica chlf1:1rg.~ca . nel campo della specialità e nelle zone 11m1i1ari, dal 16 al 18 luglio; tassa fr. 300. Un secon?o ~orso a~rà ll1Qgo dal 27 luglio al 30 ~gosto~ i:q .lingua inglese, per medici america:n,1; le 1scr~z1011i a questo corso sono• limitate a 12. .,, Le iscrizioni s~ ricevono pr~sso la· Segreteria della Facoltà medica.

Centro per l'accertamento diagnostico dei tumori maligni a Parma. E stato costituito• presso la R. Università secondo il program1na d'azione tracciato dalla Dir.ezione g·en,erale d~lla San!tà pubblica. A litoJo d,i co·m plemen,to, si è riconosciuta la necessità di dotare l 'Univers~tà di un quantitativo ~inin10 di radium per la curieterapia. Per raggiungere tale scopo si è tenuta una riunione di Enti e privati presso la R. Prefettura; su proposta del Prefetto, s~ è costituito un Comitato d 'azione, composto del Rettore dell 'Univer sità, del Segretario federale, del ~resid... della provincia e del Podestà. 1 ,

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Laboratorio per gli studi sulla tubercololosl negli Stati Uniti.

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d~l

1397.

L 'aris.tocr azi a della scien,za, dell 'a.r te, della culi ura italiana è dunque presente ed attivam~nte

p artecipe 1

ç\

questa grande manifestazio·n e. •

7° Congresso fra·ncese di stomatologia. f; indetto a Parigi nell '9ttobre 1932, sotto la presidenz.a del dott .. Bozo (rue du Faubo·u rg SaintHon oré 224, Paris VIIIe) ; segretario generale n e è i1 doLt. A. Lattès (boulevard Saint-Miche! 54, Pari s VIe).

Un · congresso sull'asma. La « Société de Médeieine » del ~1011 t- Dore ha deciso di con vocare un cong·resso sull 'asma durante la stagione termale del 1932, al Mont-Dore (Francia).

Scuola Superiore di Malariologia.

..

Il cor SQ della Sezione M~dica, g~à fissato tra il 1° luglio e il 30 settembre, avrà luogo invece dal 15 luglio· al 15 settembre. · L 'insegn ainento comprende lezi<m:i e dimostrazioni pratich e ~d · ~sercitaiziqin,~, escursioni nell 'Ltalia Centrale ed in Sardegn,a per la visita a località malariche e ad alcu~e b011ifiche. Sono ammessi ~l Corso, cittadini itailiani e stra11~eri, laurea ti o laurea1~di in medicina e chi. rurgia .

Un laboratorio per studi sulla tubercolosi è stato annesso al · et Presbyteri.an Sanatorium » di Albuquerque (Nuo•v o Messico, Stati Uniti), grazie ai tre donazioni fat.te del sig·. F. L. Maytag, dell 'importo complessivo di 6.50.000 dollari (ossia 12 milio:n,i di lire it.) . L 'edifizio è coslato 150.000 doill. Al laboraitorio sono annesse 20 sta11ze con letti, per studiosi. All 'inaugurazio·n e parlò il decano della Scuola di "Nied~cina d 'Indianapolis, prof. Charles P. Emerson. 1

Alla Clinica pedlairica di Roma. st ato eseguilo u1i i1npianto di luci artificiali nelle infer1nerie dei bambini lattanti : esso pone l 'Istituto pediatrico di Roma1 in prima linea itra quelli d~ Europa. Le grandi infermerie, così dei lattanti malati come di quelli sani figli di madri malate, sono divise in vari bOxes, tutti in vetro, entro ciascuno de~ quali, capace di accogliere due bambini, è stata installaita i11 alto una lampada vitalux, ~ lateralmente u:n,a lampada a raggi Ultra-Violetti (cq.J. nuovissimo sistema a becco di quarzo aperto), la cui benefica azione, ian.~o terapeuti.c a quanto autrofica, è in gran parte già nota. In un reparto p~ù piccolo, vicino alla suddetta infermeria, è stato eseguito un impianto di tubi lun1inescenti al gaz Neon. Quivi i bambini tre volte al giorno in ore ~ per una durala stabilita, si giovano dell 'az~one di queste luci, tanto utili ai piccoli soggetti eh~ si trovano in via di rapido sviluppo, diremmo quasi necessaria durante il · È

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periodo ii1vernale. Tale im,pianto è stato potuto . merce' un assegno' con cesso alla Clinica eseguire Pe(tiatrica dal Co11sig'lio Nazionale delle Ricerche per lo studio dell'azione biologica della luce sul1'organis1no un1ano. Prossimo a questo è un identico ambiente senza insla11aizione di luci, a scpipo di controllo. Nella Clinica di Roma è stato messo in opera u,n nuovo metodo per la preparazio ne del latte destinato ai bambini ad allattamen to' artificiale ' . con aggiunta cioè di un, co1lloide protettore. La cucina pei lattanti è divisa in 4 repanti: una (a) per ric~1vere l~ vaJ'ie bottiglie che ritornano dopo l'uso per essere lavate con liscivia (lavatrice meccanica); da qui, le boit tiglie pulite p assano nel reparto (b) ov~ è l 'apparecchio per imbotligliare il latte vaccino, già preparato col colloide pro~ettore, e. sottoporlo poi alla pasteurizzazione; eseguita tale funzione, le bottiglie, r ipiene di latte, vengono immesse r1ella camera di conservazione (e) o cella frigorifera, da cui ad ogni pasto vengono prelevate per essere con sumate, previo riscaJdamento a bag nomaria, dai piccoli ricoverati. Un u ltimo reparto (d) è destinato esclusivamente alla prepar~•zione s~a delle farinate da mescolarsi o no al latte, sia dell e ~inestrine speciali per lattanti. Come n e abbiamo già dato notizia, S. M. la Regina ha onorato di una visita questi impianti ed ha espresso tl suo compiacimento per la loro organizzazione ~ per il loro perfeitto funzioname11to. 1

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Una Facoltà medica a Lilla. Si annunzia prossima -la trasformazione della Scuola medica dj Lilla in Facoltà, sull '.esempio

di r~f arsiglia .

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SEZIONE PRAT IOA

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Società francese di ginecologia. Si è costituita, sotto questo nome, CQn intenti scientifici, una societ à che riunisce i medici la cui attività principale è rivolta alla ginecologia, sia essa chirui:;gica, o medica, o fisioterapica. Alla pTesidcnza è sta to chiamato il dot t. F. J ayle; segretario generale ne è il dott. Maurice Fabre; la sede sociale è nella rue. du Cherche-~lidi 95. . Conle1np,0ra11eamen te, si è fo11dato un Sindacato dei ginecologi francesi, allo soopo d! tutelare gli in teressi corporativi. Ha la stessa sede sociale. 1

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La Giornata della Croce Rossa Italiana. Istituitai due anni fa per divulgare n elle popolazioni la preziosa Qpera d~ assistenza sociale che svolg·e questa grande associazione di beneficenza e stabilita per il 15 giugno di ogni anno, sarà d'ora innanzi celebrata nella domenica più pro~sima a quella data ~ ciò per dar modo a o·g ni classe di cittadini di poter partecipare più efficacemente a tale Jn,anifestazio1n e. Quest'anno la giornata della Crocr.1 Rossa s~ effettuerà nella seco·n da domenica d~ giugno, ~ p recis.amente il giorno 14 .. La Regina, la prima infermiera d 'Italia, si è personalmente inter~ssata all 'organizzazione di questa giorr1a.ta; il sen. Cremonesi, accompagn ato· dal prof. Valagussa, ha sottoposto alla regale approvazione un dettagliato programma sullo svo lgimento della giornata. La Regina h a dato utili suggerimenti e ha voluto che la manifestazione assumesse carattere sp~ccatamente igienico. 1

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La Giornata della Croce Rossa Britannica. Il 12 Il\aggio·, ricorre11za della nasciita di Florence Nighti11gale, si è celebrata in tutto l'Impero Britannico la giorn,ata della Croce Ro·&sa con manifestazio:qi var ie. ' A Lo·n dra· venne deposta un,a corona sul monum ento dedicato· alla fondatrice della moderna assisten za i11fermiera. La Lega dellà S~c~età di Croce Rossa, che ha sede a, Parigi, man,dò t1n telegramlrta di sill).patia alla Croce Rossa Britannica. Per un Museo d'igiene ·a Roma. .E. stata presentata al Ministero dell'Interno lai proposta d 'istituire .a Ro1na un l\1useo nazionale d 'Igien,e, che dovrebbe risultare di tre sezioni: 1° storia, 2° didattica, 3° n1ostra campionaria. La mostra non sarebbe st abile, ma stagionale: com.prenderebbe anche l 'igiene dello sport e del tu• r1smo. All'Ospedale Incurabili di Napoli. È ri11srita imponente e co1nmovente la. fest~ della fon,dazione dell 'Ospedale degli Incurabili, il gra11òe nosocomio napoletano che cont a 410 ann,i di vita. In tutte le sale, della medic~n,a, chirurgia, maternità, pediatria e. nel rep·arto di osservazione, è passata la, tradizionale processi<»ne del SS. Sacram ento portatQ dal VescovQ Vicario mons.. Alessio; lo seguivano il CornID:issario governaitivo comm. Internicola, il segretario generale comm. Manc~ni, il direttore generale san~tario comm. Cimmin,o, il Corpo sanitario al completo e le Suore. -. • Un busto a Roux in Montevideo,

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Un busto del dott . En1ilio Ro ux, direttore del1'Istiluto Pasteur di Parigi, è statQ ere1tto a Montevideo, per r~oordare la scoperta del siero anticlifterico. I-teca la seguen le breve iscrizione: « Al do•tt. Rq.ux le madri uruguayane riconoscenti )). 1

Anniversario di laurea. I laureati in ID:edicina nella R. Università · di Napoli nell 'anno 1881, sono1 invitati a comunicare al dott. Emilio Dj Tom1nasi (Napoli, via Egiziaca a Pizzofalcone, n,.. 87) il loro indirizzo per gli accordi intesi ~ festeggiare il cinquantenario della lqi:q laurea. 1

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I medici laureati a Roma nel 1901, terranno. il banchettç. del loro 30° anniversario. la sera di sabato 13 giugn~· alle ore 21 nel ristorante « La Rosetta n. Inviare Je adesioni al d-o tt. Torello1 Fortinj, via delle Fo·r naci 24, telef. 52-957.

L'assistenza sanitaria negli Stati Uniti. ·Nel 1930 ·&i cQntavano circa 150.000 medici negli Stati Unit~ ; altre 1 ..850.000 persone erano addette a profe§.s~oni san,itarie : farmacisti, infermiere,. tecnici ~ alti:i ausiliari, person,ale di fatica degli ospedali e degl~ a~bulatori, addetti a cucine dietetiche ecc. ·I ID:edici spccialist~ raggiungevano ~l nt1mero di circa · 50.000, ossia il 33 % del numero 'totale; invece 20 anni ~r SQD,O erano solo 15.000.


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IL

POLICLINICO

Agli ospedali era110 addetti circa 100.000 n1edici (esattame11te 98.491), ossia quasi i 2/3 del totale; ·circa 45.000 medici addetti agli ospedali figurnvaD;o cqrne specialisti. Il nutn ero degli ospedali risultò di 6719, contro 4359 nel 1909: ossja sor10 aumentati del 54 % in 11 anni; al tempo stesso la capacità è aumentata da 421.065 lett! a 955.860, il che segna una progressione del 127 %. (Da « Hyg·eia », mag. 1931). Le medichesse coniugate in Inghilterra. Il pro·b lema delle merlichesse coniugate è venuto in discussione al Consiglio aimmi:h.istrativo1 del1'0spedale Generale di Birmingham. La presidente, sig.na Baf'tlett, sosteneva che le medichesse coniugate dovessero allontanarsi dall '~spedale, per.chè.le cure f~iliari sono molto assorbenti ed equivalgono ad un impiego: non è possibile ac~udire .COQ coscienzios.ità a due irnpie·g hi. In seno allo stesso1 Consig·lio il vesco•vo Barnes rilevò che lE} donne ormai hanno dimostralo1 di .saper operare e produrre in molti campi, c.he l 'uo,_ mo aveva monopolizzato; ed è doveroso di non escluderle. D 'altra parte i.I n1atrimonio1 non può ·costituire un demerito che debba far allo·nta11are da attjvjtà utili per chi le esercita e per la C0l]ettività: si trattai solo di trovare un terreno di .conciliazior1e, per es . autorizzare l 'allo•n rtanamento .dall '~mpie~o per brevi period~, ~n. occasioQe della maternità, j) che p11ò esser fatto senza danno, grazie alle supplenze. Le raigioni addotte dal vescovo haQno avuto cau·sa vinta, con 22 voti .contro 19. 1

Aviazione sanitaria. Abbiamo già dato Q~»tizia della mostra organizzata; & Parig~ dalla « Société ~es am,is de l 'aviation sanitaire ». · ·Appareccl1~ esposti dagli cc Etabliss~ments Potez )) , dalla « SQc~été Provençale de co•n structions aéronautiques », dagli « Etablissem,ents Lioré & ·Olivier )) hanno dimostralo i grandi progressi c<>m,piuti in questo campo. 1

Un provvedimento per le paste alimentari. Il Consiglio dei Ministr~ ha ap.p rovato• uno schema di djsegno di legg~ per la disciplina di vendita ri~l P..egnq delle paste alimentari. Esso consente la fabbricazione e la ve11dita di uno1 speciale tipo .di pasta da minestra, ottenuto con semolino· derivante dalla macinazio,n e del frumento me.scolato ,colla farina di riso in UQa pr-0rpo·r zione tale, che non venga ad alterarsi la bontà specifica e il valore nutritivo del prodotto. Ad evitare che si possa fare confusio·n e tra i tipi di p asta di pura semola e tipi fabbricati con m~scela di risQ, jl provvedimento impon,e a salvag11ardia del con sumatore - l 'o:Pbl~go dell 'involucro p~r l~ qualità più pregiate. È inoltre fatto divieto di colorazio11e artificiale delle paste da n1inestra, perchè mentre nulla aggiunge alla bontà del prodotto, n,on, è da esèl udere possa recare no;eumentQ all'organismo umano. Il pr01VvedimeD;tO m,ir.a tra I 'altro a fa~orire anche con questo mezzo j,l consumo del riso. 1

Processo per inquinamento di aequa potabile. In esito a una lu.n ga .e cqmplicata azion~ giudiziaria, il Tribunale di Pistoia ha emesso sen-

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lenza COQ la quale dichiara l 'albergatore cav. Torello Cappe1lini, proprietario della fonte «La Fredda n a Pracchia, co1lpevole del reato, di corruzione di _a cque potaibili ai uso comune e del delitto di om~cidio colposo aggravato, per la morte di 22 persone e la malattia di 97; lo condanna a 6 anni di detenzio·n e, L .. 3500 di multa, spese e provvigionale in L. 2000 alla Parte civile, e ai danni, da liquidarsi in separata sede; lo assolve dal reato di frode in commercio per intervenuta amnistia. Si annunzia un . ricorso in ap·p ello. Azione giudiziaria per n.na pinza dimenticata nell'addome di un operato. . I giornali politici hanno esposto largamente le complicate vicende giudiziarie ~ riportato e comJ:Qentato una sentenza della Corte di Cassazione (III SezioQe Civile), in n:1erito ad una causa intentata contro il prof. Tommaso Busachi e co.n tro l 'Ospedale Civile d~ Cremo,n a, in quanto1 una pinza Péan er& stata dimenticata nell 'addome di un operato di gastrQ-enterostomia, sig. Eugenio Miglioli: UQ nuovo attq operativo, praticato 6 mesi dopo a Mila110, fu seguito da periton~te settica diffusa, coin ~sito letal~. La causa è stata rimandata, per un nuovo esan:1e, all~ Corte d'Appello1 cli Tor!no. Azione giudiziaria di un medico coniro un ospedale•

Il dott. Lhuillier, aiuto alla clinica oftalmologica di Nantes, stava curando un malato colpito da eresipela, quando una pieltra, distaccatasi da un edifizio in iipa.razione, ma11dò in, frantumi la vetrata della sala : un fr:ammento di vetro ebbe a ferirlo e istintivamente egli portò .la mar10 sul posto: ne seguì un 'infezione grave, che tenQe a I u11go il medico tra l~ vitai e la mort~ e lo obbligò poj ad UQa lunga coQvalescenza. Il fatto accadde il 12 maggiQ 1928.. L'info:rtunatq. intentò un'azione giudiziari.a : chiedeva, agli istituti 0'5pedalicri di antes, più di J 70.000 franch! di danni, per- negligenza. L'istruttoria escluse che. vi. fosse luogo a, procedere, ammetLendo trattarsi d1 cas~ fortuito. Ora, però, jl Con.siglio di prefettura d1 Nantes ha riconQsciurto la, responsabilità degli istitut~ ospedaJieri e o·r dinato una perizia. Per la limitazione d_elle nascite a Londra. Il governo inglese ha, in via di esperimento, autorizzato l 'istituzio ne a Londra di un ambulatorio speciale ove si danno consigli alle donne maritate il cui stato di salut.e può essere co·m promes~o dalle gravidanze. 1

Nel fase. 21 , p .. 759, 5& notizia. capov., leggere corone ~nvece di franchi.

Corrig enda. ~

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R moTto in età di 83 anni il prof. VINCENZ()

l\10NTENO\'ÈSI, che per molti anQi fu p~imario c·h irurgo i1egli Ospedali di Roma, P°?- d1re.ttore dello scomparso Ospedale di S. Antonio, poi an: cora di quello di S. Giovanni. Da molto tempo s1 era. ri,}tir.ato in una sua villa a Fjano Romano. Professionista di valore, era assai no·t o e stimato. Fu anche deputato a.I Parlamento Nazionale. F.


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RASSEGNA DELL.!. STAMPA ME.DICA. .rlrcli. l t. di Dern1at. ecc., gen . -

G. ToRNABUOC. I cEVSKY. Eruzioni

Sier odiag n . di Sciar ra. d a bis1uu to . Bordeau x Chi ru rgical, gen . - E . l\10N1z e al. Diagn . en cefa logr afica dei tu 111ori cer ebr . Diagrtos lica e Tecn .. cli Labor. , 25 dic. - L . P1NELLr. Variazio11i ematolog·ich e d e termi11at e dal liqtiido d1 cisti d 'ecl1i11ococco. Presse :11éd., 14 ge11. - L . R ERNARD . Arresti della tuber col os i e superin fezio11i. La n ozione di g uarig io11e d ella tbc . . Par is 1'1éd .., 17 ge11. - Num er o di d er111atol. Jou rn. d. Prat ., 17 gen : - · P!· DELBET. Rettite ste11osa11te. ..Am er. Journ.. 'AiJ.ed . c., ge11. - H . F. s ,v1FT e al . I1n tn unizzaziQn e an ti streptococcica nella febbre r eu111alira . ...-- J . E .. Corrcu·:LL e F . C. Woon. L 'epinefri11a 11ell 'a11gi na p ec to ris. - W . wI. BooTBBY. In sufficien za p ara tiro idea post-op er atiYa. - J . ANDRE ' " e l\•I. PAULSON. I p r ot ozoi in.tes Linali n ella zo11a ten1per a ta . Jou rna l A. M . A., 3 gert. C. A. NEYl\1'.AN e S. I.... OSBORNE. ·rra ttam . della dem en za p ar alitica con l ' iperi~emi a diat ermica. - C. ~1AZER e J . HoFF~1'.ANN . Le r eazio11i a1 g·li or rr1011i sessu ali p er l a diag 11.osi precoce di gr a':id . ,\1ed . l Jl eil t, 17 ge11. - n. RoosEN. La natura d el can cr o e il su o tratla111. cau sale. N1.

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SEZIONE PRATICA

1

1

~led.

Klin.ik, 16 ge11. - E. ~1 ELCH10R . L 'op er azione p recoce. - F . L r::r::sEn e J . S1:\ION. La cosidetta ar trile endocri11a. Presse ,,féd., 17 ge11 . - J. DAn1En e A. 1'zANEK. Il trat ta1n. odierno dell 1eczc1na. 111an,ch. Jtled . TVOc/1., l G ge11. - UnnACH. F isiop a tologia d ella cute. KNAUS. Au lo trasfusio11e em atica n elle en1orr agie encload domin. m assive. Jour nal A. M . .4., 10 gen . - A. L . CBUTE e al . 1 L a11es;tesia r egionale in u:r:o·l o·g ia. P ar is !\!féd ., 17 geri. - Nu 1nero di d ermat ol. .Tou r1 i. Al écl. Frariç ., dic . - Num ero sull a t er apia sedativa d ei d olo1ri aòdo1n. :-.an.atoriu1n, gen. - P . GA I F :\ l\1 1. Sanatorio ]:) er gesltan ti a Bari . 1'1i11.er va Med~, 13 gen . - l J. RoNDELLI e S . CB1ABRERA. Variazioni dell 'azot emia durante l a fatica . R ev. de Droit Pénal eéc. - I-I . BEK.AERT. Il d elitto d i con tagio ven er eo. Proc. R. soc. ;\!/.ed., ge11. - Discu ssioni sui tum ori vascol ari d el cervello e del m idollo spin. e sullo sta to precan cer oso del l aringe. Zeitsch. f. Tiiberk., gen. - ·v./ . BEnGHAt rs, _i\ . C.u,~·cETTE. Vaccinaz. alla Cal n1ette. Arcli. di Patol. e Clin. Jtled . , <lic. - A. ALLODI. P atogenicità di alcuni p ar assiti delJ·'intestino un1ano . - G. Ru Fr INI e L. ilL·EST.BA. Pressione venosa periferie a. P ediatr ia, 15 ge11 . lVl . GERBA SI. L 'am ebiasi n ei l a ltr1 n t i.

Indice alfabetico per materie. Al g ie periferich e:

alcoolizzazion e delle r adici posteriori . . . . . . . . . . . . An estesia r achid ea co11 l a percah1a : n u oYo m et()d O . . . . . . . . . . . · · · A nchil os1~-0 1miasi a Mila110 . . . . . . . . Antisettici : valoce . . . . . . . . . . A.Tteri.0 g r afia: m ezzo d i con trast o più • innocuo . . . . . . . . . · Ascaridiasi . . . . . . . . . ·· . Asm .a. da fieno: tra tt an1. . . . . Biblio gr.af i a . . . . . . . . .. . . · Bro1n cogr afi a p er l a diagnosi e l a cur a d elle sup·p urazioni cr on . b ro11co-pol -

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monari . . . . . . . . . . · · · · Can cro della bocca: prog·n os1 e r adio. . . . . . . . . . . . · sen sibili Là Cervello d ei d eli11quen ti . . . . . . . . · Chirurg ia: comunicazioni var ie . . . · · Diverticolo uretra cr olale conten en te volun1inoso calcolo . . . . . . . . · · · Embrio tomia sul' veP~ ice per idrocefalia En cefalogr afia e ve1\lricologr afi a: i11dicazioni e contro . . . · · · · · Esoftalmo pulsante . . . . . . · · Fil)romi · uterini : t er apia . .. . · · · · Gola: i:nfe.zioni acute e b atterj emia · Gravidanza: diagn os.i b jologica col n1etodo Aschhein1-Zo11rlek . . . · · · · · 1

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. . . · · · · · · · · · · P aroli lc pos l-op erat iva . . . . .

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Pro tesi d entaria : distur bi d a . . . Itadiologia : progressi e avve11ire Rètina: obliter azio11e d ell 'ar ter ia centr. Scu ola p er an1etropi . . . . . . . . . . . Si11dr om e ecci to1not oria p o~·~encefali•t ica rar a . . . . . . . . . . . . . . .. . . . Tabe: cri -i l aringee . . . . . . . . . . Tetr aclor u ro di carbo11io come antielmintico . . . . . . . . . . . . . . . · Ton. illo to111ia e lo·n siU ect omia . . . . . Tuber col o·s.i genilo-t1ri11aria, pro blem a soci <ll e . · · · · · · · · · · · · • · · Tumori m alig ni: t er apia i11 p rofondità Vaccinazione preoper at oria in chir urg ia ga strie a . . . . . . . . · . . · . · · ·

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Or ecchio 111edio: sifilide . . . . . . . Ozen a: uso d ell 'acetil col ir1a . . . P ar ali s i d el ricorr e11te sin . iu vizio1 in itralico . . . . . · · · · · · · · · · · · P,a.r alisi i n fan t.: i i1ter ve11t o chir t1rg. p er l 'arriccl1im. d ei n er vi . . . . . . . . . P ar assiti dè11 'inte~·~i110 u111 n110: p a tog·e-

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Ivledici11a: 11uovi con1pi t ; . .

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Inse gnament o u niver si /a.ri o. all a Camer a dei D eputati 11 • • • • • • • • • • • • •

Iriti acute . . . . . . . . . . . . . . . . ~riC·01n10 11 i asi Ilei ba m bi11i . Lambliasi ~1al a t tie i11feltive : azion e abortiva d ella l atlo-t er apia . . . . . . .

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Diritti di proprietà riservati. - Non ~ conae-ntita lo mtampa di la1101'i pubblicati n eJ Poliolinioo •e n oft '" 1eouito ad autori11a1ione 11c'ritta. dallq .,eda~io.ne. • 11ietoto la puhblica1ione di ntnti da e••' 1en•a cita.me la foftte .

V. AscoL1

A. Pozzi. resp .

t , Red . capo. Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier .


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[A:'\~o

POLICLINICO

XXXVIII, Nu:\1. 22

Riviste edite dalla nostra Casa, che si possono ottenere in abbona mento cumulativo con '' 11 Policlinico ,,. Sommari dei Numeri pubblicati nel mese di Giugno 1931:

LA CLINICA. OSTETRICA Rivista mensile diretta da Paolo Gaitaml Il Nnmero 6 (Giugno 1931) contiene: Lavori originali : G. ~i\.LBANO: Oligoamn i-0s e prolasso del funi colo . Fatti e documenti : F. SAVIGNONI: Di un~ rara malcon·f ormazione riell'intestino fetale. - F. uRAZIANI: Di una rara malformazione fetale. La rubrica degli errori: M.· TRETTENERO: Tu:more maligno <l ell'ovaio oon emor.ragia endo.peritoneale diagnosticato per gravi-danza extra-uterina. La rubrica medico-legale : A. BERTINO: Relazione di perizia collegiale in tema ·di aborto procurato. Terapia : I. NICOT,IEFF : Isterectomia precesarea. cose viste ( La pagina del medico pratico): P. GAIFAMI: Ipertrofia longitmdina-le del collo causa di dietc.ci a ; f ebbre in trava.glio di parto; morte en•douterina e putrefazione del feto; t.impanis.m o uterino; infezione puerperale mortale. Dalle riviste : Ostetricia: La reazione di Aeoheim-Zon· deck ·nell a mola vescicolar e e nel .cori<>epitelti.om a . La terapia calcica della eolamps i a . - Modificazioni del fondo dell'c..cchio nell'amaurosi ec•l amptica. Influenza della rottura artificiale del.l e membrane su l'evoluzione del parto. - Profilassii delle tromboei e ·delle flebiti in puerpel'io. - Le emorragie intra.craniche dei neonat i. - Cinecotogia : Ritenzione congenita del sangue mestruale. - Nota sv. di una rara CGl.1Ilplica7Ji.one dei fibro.m i uterinii : l 'emorragia in· traperitoneale. - Il trattamento delle an·nessiti con l' i ntra.dermovaccinote1~ia. Contrib1Uto allo studio del trattamento delle metr-0aunessiti con la vaccina· zione region a l e (metodo Basset-PoinclO'Ux). - Impie· g o tdell'aineste<;ia locale e regionale nell'iisterectomia vag inale . - Trioomoniasi vaginale. - Sulla terapia della leucorrea. - Note di biologia : Sulla va,ocinazione a ntitubercolare sperimentale. La determi· nazion e del sest5•o. - L 'effetto dcll'in6.ezione <li ormone se&Suale femmini•l e (eetrina) su-1 oon.cepimento e sulla gravidanza della cavia. - Suhla genesi della anencefaJia. ·- Problemi sociali·: E . PESTALOZZA: Maternità e l avoro I libri. - Varietà. 1

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Abbonamento· annuo: Italia L. 40; Estero L. 60. Per gJd aee-Ociati al << P-0Uclinico • : Italia. L. 3 6; Estero L. 50. U·n numero separato L. 6.

CUORE E CIRCOLAZIONE Periodico mensile diretto dal pref. VITTORIO ASCOLI t Reda.ttor~a.po:

prof. CESARE PEZZI

Il Ntunero 6 (Giugno 1931) contiene : Lavori originali : I, - M . CALABRESI : Sulla esistenza delle extra.sistoli atriali interpolate. - II. - A. CO· STA : Studio sulla morfogenesi e La fieiopatQJ.ogia dei difetti congeniti ·del setto interatriale del cuore. III. - L. GROSSI e E. E. PODESTA' : Oomunieazione int erven trico lare. Di&Sooiazi O'l1 e atrioventri colare completa. Alternainza elettrica. Rassegne, Riv iste e Congressi: Fisiopatolo·g ia : L. ALZONA: La ft1nzione del fegato nei cardicpatici indaga ta con la. .curva a m.m ino-acidemiea. - L. AZZO· NA: Sulla importanza della mis urazione della preesione veno.sa durante la manovra di Wilson (.r eflueso aid do mino-giugulare) per la valutazione .della C31PS>Ci· tà funzi cnale del cuore. Cli1nica : D. RIESMAN: lpertensi()Jle e lO'llgevità. - A. F. CAMAUER e J. I: SACON : Sindrome di Bernheim simulante sotto certi a s pet t i una sindrome mediastinica antero~uperiore. - LAMBRY BROSSE, BOGAERT: L'irn.rnaigine grafi· ca d el pols~ arterioso durante la ineuffioienza ai<>rti· ca. - T. PADILLA e P. COSSIO: M<>d•i ficazioni Ca·

ratteristiohe e non caratteristiche dell'elettrocardio. gramma •n ell'infarto del miocardio. - W ol!heim : In· farto caTldiaco e angina dii petto. M. R. CASTEi. R. LAMIREZ LOPEZ, A. BATTR,O: B·l oochi di branca e onoordanr.i. - M. R. CA.STEX, M . . SOHTEINGART, A. BATTRO : Il cuore •neg-li ipertiroidei. Studio elet· trooard io~rafico . Notizie bibliografiche : A. CLERO: Préci s de Pathologie médieale : Coeur et Vaie.sea ux.. Abbonamento annuo: Italia L. 40; Estero L. Per gJii usooia.ti a.I « Polielinica 11 : Italia. L. Estero L. 50. Un numero separato L. 6.

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IL V.A.LSA.LVA RIVISTA .MENSILE DI OTO-RINO-LARINGOJATRI.A diretta. da CUCLIELMO BILANCIONI Il Numero 6 (Giugno 1931) cont iene: Terapia : C. A. 'rORRIGIANI : T erapia irrad>iante radioattiva dei sarcomi della . fa r inge. Specialità e medicina generale: G. LUZZATTO-FEGIZ: Statica mediastinica e statica laringea nella tuber{}olcsi pleuro-polmonare cronica. - R. MOTTA : Dev·iazioni a/38ociate della lingua protrusa e della la· Tinge. Discussioni: E . LEO: La tracheotomia di fronte alla intubazione nella laringel>sten-O&i difterica. Idee e metodi nuovi : F . CONTARINI: Tracheotomia o tra ~heostomia?

Raccolta di fatti : .E. TOT!: Mucocele etmoidale fisto· lizzato nella. palpebra in·f eriore. Ricerche di laboratorio : M. SCALZITTI : Dermografismo e turbe labirintiche. Recensioni : Ricerche GPt"rimentali sulle alterazioni prodotte dagli anestetici locali in tessuti normali e patologici. - La chiusura della grande fontanella . . ne) lattanti del Consultorio della R. Clinica Pedia· trica ·d·i Toriin•o. - Lo studio dei margini polmonari · in espiraz.ione forzata, come prova di elasticità. Dilatazione irliopati.ca dell'esofaigo. SpM.mo del· r~·ofago e tetania d_el lattante. Ossifd.caziione idi~­ patica parzial:) bilaterale dei paidiglioni ?rUricolar~. - Ap.parecchio per il son.daggio sterile dei bronoh1. - La ainogr<Lfia. del seno longitudinale nella diagno· si dei tu.mori cerebrali. - Spasmo esofageo da mughetto. - Le stenoei concom itanti dell'esofago e de] P'~loro per ingestione di aicidi caiustioi. Di una nuo'a tecnica per lo s tudio raidiologico delle affezioni stenosanti del l'esofago. - L'indagine radiologica nelle sindromi d~. pel'forazione dell'esofago toracico. - L'azione dei raiggi ultravioletti sul valore antdtoesii oo dei sieri antidifterici. - Sui traumi della base crS>nica e sulle loro prognosi. - A proposito della ·inter~retazione di radliografie ietaini~he' ~ Broncografia in pneumotoraice. Roentgen1rraid1azione dell a regione ipofisaria negli epilettici. - La mdagine radiologica nelle osteomieliti del m ascellare G'Uperiore. - La <'ontrattilit.à atti~a del polmon~ studiaita mediante l'elettrctbroncograf1ia. - La rado.~i:a­ fia dell'·a pparato respiratorio del bambin~ dopo inie- . ·zione post.mortale di so&ta.nze .opadh.e. d1 co~trasto. - St udio radiologioo dei dQpp1 prof1l1 del d·1 afram· ma esaminato eaigittalmente. La nota storica: G. BILANCTONI: La monografia del .Mariotti sulle .p arotiti. •hotizie e questioni. Necrologio: Vincenzo Mcmtenovesi. Abbonamento annuo : Italia L. 40; Estero L. 60. Per gli associati aJ " Policlinico » : Italia L. 3 6; Estero L. 5 O. U'll numero separato L. 6. •

Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI - Ufficio Postale succursale diciotto • ROMA


A.NNO XXXVIII

Roma, 8 Giugno 1931 - IX

Num. 23 '

fon dato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA

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REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI t

SOMMARIO. Lavori originali : O. ImJ)eriale: Di alcuni anesteti-ci e di 1lJil raro d1n.c idente da rachianestesia. Note e contributi : P . Timpano : Casi .d i bronoosipirochetosi in Calabria. (Note epidemiologiche e clinicodiagn 0.3ti ohe). . Problemi nuovi : S . Donati : Per la prevenzione 1del .cancro negli ex-ca.n-ceroei. Su111ti e rassegne : S1FILOGRAFIA: M . Masea : Le difese naturali nella Jotta antisifilit.ica. (Sistema reticolo-endotelio e terapia ide•l la sifilide). - A. Velicogna : Sifilide peritoneale. Akaiwa: SulJ.a mastite gommosa. - CUORE E VASI SANGUIGN I: R . Casteralll : Il cuore senile ed il suo trattamento. - M . V.aqu ez : Una nuov a acquri.sizione della sf igm.o manometria. - T . Padilla e P . Ooosio: Modificazioni -caratteristiche e ·n on .caratterist i che dell'elettrocardiogramma nell'in.farto 1del miocardio. - Leriche e Fontaine : L'influenza della sezione del midollo spinale isulla pressione arteriosa. - D. Danielopolu: Stato aittuale del trattamento dhiirurgioo 1dell'angina pectoris. Not izie bibliografiche. - Cenni bibliografici. Accademie, S~ciet~ Mediche, ~o~gressi =. Soci~tà P~emon: te;;e di Ohirurgla. -- Soc1eta Med1co-Chi.rurg1ca d1

Modena. -- Aooademia. Medico-Chirurgica 1del Pi-ceno. - Ospedale Maggiore idi Novara. Appunti per il med•co pratico : DALLA PRATICA CORRENTE: G. Scollo ; Quatt ro caei di gravi sincopi cu·r ati con iniez.ione intracardiaca .di adrenali1na. - SEMEIOTICA : Sulla ieofil.d.detta prova. .della fra,gilità ca,p6.hlare. Anemia perni ciosa. Dilfficoltà ed errord nella diagnosi . - OASISTICA E TERAPIA: Aspergillooi cerebrale. - Micosi dell'orecob_io. - Actinomicosi polmonare um·a na generalizzata. - La cur a delle micosi pOILmonari. - MEDI· CINA SCIENTIFICA: La fun.z ion.e 1dell'orm001.e dell'dpo.fisi posteriore nel m etabolieim o dei .g r assi. - Orm one sessuale etero1ogo e sterilizza zi one ormom.tca dell 'uomo negli es.perim en ti 1srull'animale. Mestruazione ed emorragia uter i·n a irregolare di o:cigine ov·a ritc a. L'effetto dell'estratto epatico eul sangue ·n ormal e. RUBRICA DELL'UFFICIALE SANiTAkIO : A. Framchetti ; La profila&sii delle malattie sociali : tuber.colosi. - VARIA : Un'esecuzimie a ll'a.cido cianidrico. Nella vita professi-onale : Pan..glCIS6: Crisi economica e pletora professionale. - Concorsi. - No.mine, ipromozioni ed onorificenze. 1Not•zie diverse. Indice alfabetico per materi e.

LAVORI ORIGINALI.

Tusin i) essa viene impiegata, in casi particolari, anche per in terventi sullo stomaco e sul fegato . Malgrado g l i in oonvenienti .ai quali pvò dar luogo (inconvenienti quasi sem.p1re d i lieve entità e n o·n certo più nume·r o.si nè più gravi di quelli presentati d.a ogni .altro metodo di ,a nestesia), per i 11umero·si ed in.discutibili vantaggi che l e sono propri (quale il lasciare inalterato I 'equilibTio acidobasico: il non esercitare influenza dannosa sul fegato e sul rene , il presentare raramente complicanze polmonari: l 'essere di semplice esecuzione), essa ha m eritato, fra i m etodi di .a nestes ia, un posto di primo ordin e. La sua utilità quindi non viene oggi posta ir1 discussione dalla g randissima n1aggioranzrt dei ·chirurgl1i, solo ci si stud ia di identificare qu.ale fr.a le numerose sostan ze ane tetiche impieg·ate, p·resenti i n1inimi inconvenienti e·d i mag·giori vantaggi. Fra i numerosi anestetici relaLivan1ente poco tossici, il cui numero va continuamente aecrescen do·si, tro,rano .il più largo impiego in Racl1ian e tesia, la No,1ocaina la Tropocaina , ]a Si11cain.a, la Sto,·aina, la Tulocaina.

Ospedale Militare di Genova - Rep. Chirurg ia.

Di alcuni anestetici e di un raro incidente da rachianestesia. Dott. CESARE I MPERIALE maggiore medico, cap·o· repart 0. 1

L ·impiego della Rachianestesia è ormai in Italia ampiamente diffuso. Se alcuni chirur· ghi la osteggiano tuttora, se gran parte di coloro che la impiegano n e limitano pru·dentemente I ''Uso agli interventi ch e debbono e!ssere portati sugli arti inferiori, sul peritoneo, sul retto, e sui quadranti sottombelicali del}'addome, altri se ne v.algono e la giudic.ano ott·i ma anche per gli atti operativi da segui!rsi sull'.a ddome a lto. Così Chia·sserini l 'adopera nelle o.perazioni s ul fegato, ed Anzilotti ritiene .ch e, nella chirurgia dei qua,d r.an li .addomin.a li superi·o ri, essa, m eno di frequente che l 'anestesia l)er inalazione, sia ·seg·uita da ·Com•p licanze pol. n1onar1. E n ella Clinica Chirurgica di Genova (prof. 1

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IL POLI CLINICO

Più recentemente Yenne preconizzato l ' uso del la spinocaina e d ella percaina . 1\ vendo una suffi.oiente pratica p ersonale di Racl1iane tesia (oltre 1000 R) ed avendo impiegato anestetici diversi , cr.edo utile di riferire c1uale di essi dia, a mio mo.do di ved ere , i migl iori r isultati. I-Io .adoperato d.a pprima q·u ale aneste tico la tropo caina (7 ctgr. in un eme. di sollizio·n e fisiolog ica). Ho .a vuto .da questo prepar.a to· buoni r i·sultati: scarsi disturbi immed iati (pallor.e , polso ,p iccolo, n .ausea, senso d i oppressio n e, vonuto , perdita di feci) : più fr equenti g li incidenti .con secu tivi quali .a umento d i ten1peratura, riten~ion e di urina, rachialgia . Ma lo svantaggio principale d ella tropocaina è la bre ve durata d ella an·e stesia ch e talvolta si dilegua dopo così breve ·p eriodo di tempo, d.a r endere n ecessario, .anche per operazioni di non g rave .entità, di rico-rrer e ad un.a n.ar cosi su ppletiva per condurre a termi n e l 'intervento. Ho su ccessiv.a mente sperimentato I "u-so d el1'an.e-steti.co .s. 1F . 147. Questo preparato, se mi h a dato buoni risultati n ella prati ca ·della anestesia locale ·d a infiltrazione, mi -è parso poco raccoma11dabile n ell 'uso della Racl1iane·stesia. Adopera vo di esso, come vien e con sig liato, da 2 1/ 2 a 4 e m e. ·di una soluzione sterile al1'l %· Cer.to, comparandola colla tro·p ocaina, la Racl1ian estesia .con F. S. 14 7 ,offrirebbe notevoli va.n tagg i. Infa tti pur avendo eseguito se.mpre Rachian e'Stesi.e basse (fra 2a. e 3a.; 3a. e 4a. lon1bar e) e con sottrazione di piccolissime qu.a ntità di liq·uido cefalo-rachi,diano, ho notato come l'ar1·e st e•si.a ris.alisse b en · frequentemente .ad un livello .a ssai più ·e levato di quanto non avvenga, di solito, coll 'u so de lla tropocaina. M·olto spesso, saggiando la se:Q·sibilità d el paziente, si con statava i11fatti ch e esso era r e·s o in-sen sibile sino all'altezza d ei primi spazii inter costali. Anch e la durata de lla anestesia viene ad esser e n1aggiore .ch e non con l'uso ·d ella Tropocaina: essa infatti si protrae facilmente anch e per oltre un'ora e mezza. Malauguratamente, oltre a ques ti vantaggi, ch e ·sarebbero davvero preziosi nella ·p ratioa l 'S. F. 14 7 si è dimostrato a me (contrariam ente a q·uanto pare sia avvep.uto ad altri), assai più tossico de lla Tropocai na. I disturbi consec·utivi alla Rachianesflesia, specie la oefalea, sono stati più inte~si e più durevoli. Persistevano, abitualmente, 4 o 5 giorni. 1

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Il vornito, che c olla Tropocaina si osserva raramente, è qui constatazione pressoch è co· stante . Pressoch è costantemente a l 3° giorno h o osservata la çompar sa di n1ani festazio11i cutanee sul viso e su.]l e labbra, consistenti nel1'appa ri:r-e di g rappoli di bolle a tipo erpetico. Queste manifestazioni m .i sembrerebbero assai s imili all 'Herpes Zoster ch e compare in ·seguito .ad alter.azioni r.adicolo-g.an glion.ari, per fattori' infettivi. Nell ' ultimo ·.caso poi . in cui ho avuto l 'occasione ·di u sare la Rachianestesia con l ' S. 1F . 147, h o o·sservato un incidente di così rim.a rcl1evole g ra vità, da sconsigliarmi di prolungarne ulteriormente. la esperien za . Si trattava di un g iovane soldato di r obustissima costituzione, contadino di n1estier e, con gentilizio ed anamnesi remota pu ra, con visceri sani, senza a lcuna apprezzabile al terazione del si stema n ervoso e ·d e l r en e. Fu operato di v·o luminoso varicocele sin.i stro m edia11te semplice r esezione dello scroto ~ Praticat a la R. con 2 cm ·. e 1/ 2 di soluzion e, pari a 2 otg r . e 1/ 2 di ane'Stetico, si ottenne ottima anestesia senza alcun fenomeno di in' tolleranza immediata. A s ei ore da lla operazione però, in1provvisam ente, comparvero 'convulsioni a tipo tonico-·clonico, g eineralizzatè; per·d ita compl eta d ella coscienza, emissione involontaria di feci e di u·r ina. I fatti convulsivi cessar ono rapidamente, perdurò lo stato di co:mpleta incoscienza. L 'infermo era apiretico, aveva pol so r egola.re, ritmico, a 70 pulsazioni: respiro a tipo n orm ale, viso c ongesto, riflessi tendinei torpidi, riflef~si pupillari alla ,luce torpidissimi , talora para.dossi. Esisteva lieve rigidità del la nuca, n ('.) 11 si !r iscontr.a vain o strie d el Trousseau, la ·sen•sibilità cutanea per il do lore ed il ·s enso te rmico apparivano conservati. Nes·su.n fenomen o paralitico a carico d ei vari gruppi muscolari. L 'esame d elle urine rivelava la presen za di albumina e di cilindri granulosi; il liquido ce fa lo-rachidiano si mostrava -leggermente opalescente e dimostrava un n-0tevole a ume nto del suo contenuto in albumina (4 %o). Si con·s tatava la solita c omparsa di erpete labia le e d elle guance. La sind·r ome sopradescritta è durata circa trenta ore,.. q·u indi i, fenom eni si sono rapidamente dileg uati senza lasciare alt.una traccia. L'infer- · si ristabili prontameinte e ·Sdomparvero daile urine gli el ementi patologici che vi erano. stati ri'Scontrati. Data la iperalbuminuria d el liquor e la sintomatolog ia clinica credo non vi sia che da ammetter e essersi trattato di una meningite 1

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SEZIONE PRATICA

sierosa insorta in seguito alla pre·senza d.ella soluzion e a n estetica, n otevolmente tossica, n el cavo spinale. Effettivamente fen om eni di m en ing ismo ·son o stati con qualch e freq·u.en za ·o sservati in seguito a ll 'impiego d ei soliti ·derivati ·d·e lla co caina ch e comunem ente veng ono ad operati nel· la pra ti ca dell.a r achia n estesia ; n on è a mi.a cono s~~nza però .eh.e essi si sia no rpai manifesta ti con una così in1p onente sintom .a tolo. g1a . Riten go quindi ch e l 'S. F. 147 il qua le pre senter ebbe in ra pporto con altri p-reparati incontestabili va ntaggi qu.a li I.a m .aggior dura ta e la m aggior es ten sion e d ella a n e·stesia , deb ba riten ersi però più degli a ltri tossi co, ed il suo impiego, n ella pratica d ella R., non sia consigliabile. 1

Da cir ca un a nno ho preso ad u·sare p.e r la Rachianestesia la Tutocaina; ad opera ndo le fiale .çh e conten gono una dose in p olvere del! 'anestetico pari a g r. 0,075. La soluzio·n e vien e determinata immettendo n ella fia la 5 cc. di liquor; a ·soluzion e a vvenuta immetto .nello s·peco vertebrale 3 cc. di anestetioo, .nari a g r. 0,045. Tal e dose mi si è dimo.str.a ta s·ufficie nte p er gl 'interventi comuni praticati nella zo na s ottombelicale · (appendiciti , ernie ecc.) e per tutte le operazioni da eseguirsi sugli arti inferiori e sul perineo. Non uso s peciali iniezioni prepa ranti (scopolamina, morfina) ma mi limito a fa r eseguire, un 'ora prima d ell 'intervento , una iniezione ·di 10 ctgr. di caffe ina , al lo scopo di ovviare ad una pos·sibil e c.ad·uta d ella pression.e sang uigna . E seg uo la puntura del rachide es· sen·do l'infer.m o in posizione seduta ; la puntura viene solitamen,te praticata n ello spazio compreso fra 2a -e 3a o fra 3a e 4a vertebra lombare, il che è sufficiente per ottenere una bu.o na anestesia di tutte le r.egioni post.e al disotto d ell 'ombelico. La puntura viene pra ticata con siringa da 1O cc. sterilizzata con ebollizione in acqu.a bi distilla ta. Uso lasciar d e fluire pochi cc. di liquor ed eseguo costa ntem ente il barbotage. Faccio manten er e l'infe rmo seduto sino a ·Che non compare il cara tteristico sen so di formicolio ai piedi , ·m anteng o durante questo breve tempo l 'ago n ello speco per evitare che il liquido anestetic o (poo'Sa refluire attraverso il for o esistente n ella m eninge, m enomando così l 'e ffica cia di esso. Allorch è i primi segni dell 'anestesia si sono resi manifesti , faccio porre l 'infermo in posizione orizzontale tene ndo· però fortemen1

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t e solleva ta la t esta con un c u:scino. Con queste sem pli ci n orme d i tecnica, h o eseguito in rachiarnesteiSia tutoc43.:iln.1ica1 oltre 200 interve~ti s ulle r egioni sottor11belicali d el! '.addom e, sul p eritoneo, su.gli arti inferiori. Non h o avu to .a la m en tare m a i a lc un in conveniente di qualcl1e rilievo. I disturbi immedi.ati si limi t.aror10 a lieve sen so di n.a usea che l 'infe.rmo avvertiva ; rara m ente si ebbero cona ~ ti di vom ito. Il polso si m a ntenne costan tem e11te val ido e pie n o, din1 inuiva soltanto lie vemente n ella s ua frequen za . Non si ebbe m a i a ccenno a fen om eni ·di colla·sso . Non fu m a i riscontra ta l a perdita di feci . L 'an este·sia della .du1r.ata di o.ltrc una ora fu sempre ottima , deterrnina ndo perfetto Tilasciam ento muscola r e e con ceden do dii con.durre .a termine l 'intervento in tutta tranquillità, n .è si ifese m ai n ecessario l 'impieg0> di a ltri a n estetici. L 'an estesia fu ottenuta costantem ente in tut ti i casi in cui questo an esteti co venD:e impiegato. Fra i disturbi consecutivi la cefal ea si os· servò ra ra m ente e fu estrema m ente passegger a . An·c h e la el evazi·on e t ermica che così frequentem ente si ossecrv.a in tutte le rachi.anestesie, n on oltrepassò m a i i 38°,5 nè si m à ntenne o ltre le 24 ore d ell 'intervento. Nel 75 % d ei casi n on si ebbe, n ean ch e transitoria m ente, Titen zione p.ost -operatoria di urina. Non si ebbea o a riscontrare fenomeni nervosi tardivi. È proba bile che il costante su ccesso ch e si ottien e coll 'u so di questo a n esteti · co sia a n ch e dovt1t o al fa t to cl1e esso viene presen tato in·disciol to· e . ch e la ·sua perfetta con•servazione n e viene quindi assicurata p er un t empo indefinitame nte lungo . Sappiamo infatti quanto fa cilme nte alteTabili possano esse'.r e le soluzioni c he, d o po un certo . tem ·p o del] a loro preparazione, possono pe·r dere dèlla loro proprietà a nestetizzante ed aumen tar e il loTo coefficiente di tossicità . Questo pregio indiscu tibil e della prepara zion e in polver e ch e ci obbliga ad eseguire estempora neamente· la soluzio·n e all 'atto, .d ell 'impiego . è cau sa .talora di. un lieve inconveniente. Sue.cede talvolta infa tt i ch e, per fa tti di ipop.ressione d el liquido cefalo-rachidiano riesca malagevole .r accoglier e n ella siringa la quantità id i liquor n ece·ssaria pe!r eseguire la soluzion e (5 cc). Ma è ~acil e ovvia.r e a .questo inconveniente te n endo pronta, n ell 'eventualità di questo fa tto, qual.ch e fiala contenente 5 cc. di ·soluzione fisiolog ica sterile. Conc ludendo, poich è è indubbio ch e l 'an tica a n estesia per inalazione clor ofornnica ed

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IL POLICLINICO

e lerea va perdendo terren o, poichrè è probabile ch e l 'ane tesia a m ezzo dei gas potrà difficilm ent e 'trovar e un 'am pia ·diffusion e ~dato i l costo elevato e la difficoltà di procuraTsi i g·az stessi, è da riten ere ch e la Rachian estesia ri111.a r rà quale p.r eziosa risorsa, n ella pr.ati.ca c hi. rurg1ca. Ciò •prer11e-sso, se è possibile ed è d esidera bile ch e la chimica possa offrirci ulteriori pa:-e})arat i ch e si prese~tino, .a nche pjù vantag·giosi n ell 'uso della R.achia n est e ia, è da riten er e frattanto ch e n ella T·u locaina il chirurgo· c he })fa tichi 1'an estesia Rachidea, può fa re u.n sicuro a ffid.a m ento. La Rachian este=ia controllabile alla spinocaina secon·do P itkin. fu r ecentem ente soggetta a critich e n on infondate, sia dal punto di vi ta teorico ch e da quello pratico (Howard Jo n es); la percaina, sulla quale s i a ppuntano pare c~hi e speranze sta facendo le su e p•r ove , n è qu este le son tutte f.avorevoli ; la Tutocaina fr.a ttanto, pe·r u.n.a nime consenso d ei numerosi ·chirurghi che J ' h.an~o· sp e-rimentata (Pensa, Fauvet, Herfat, Braum, Valdoni , ecc. ecc.) si è a ffeTma ta n ella pr.a ti,c.a come u.n preparato ch e a d una s icura -e fficacia unis.ce la gar an zia ·di u11a innocuità pressocch è assoluta. 1

RIASSUNTO. L 'A. e pon e i :risultati ottenuti nella pratica della Rachia n estesia ,a do1)er ando diver,si anestetici, e descrive un 'inciden te occorsogli (1nen in g ite .a settica) dopo l 'u so di u1110 di questi preparati . 1

BIBLIOGR~t\FIA ..

.A.NzILOTTT• J\.rchivio ed Atti della Società Italia11 a cli Chirurg ia, 1929. CHIA8SERINI. lbid. ' 1929. BRAUN. So nderdru ck allS Klinische Woch en schri:fìt, 3 Iahrg. , n . 17. Di NATALE. Minerva Medica, n . 33, 1928. H EFFARTH. Brun 's Beitrage zur Klinisch en Chirurg ie, Band CXXXII, Heft 1. l i\IPERIALE. Liguria Medica, n. 4, 1927. F AUVET. Zen t ralbl. f. Chir., 1928, n . 7. V ALDONI. Policlinico, Sez . Pratica, 1926, n . 42. P ENSA. Rivist a Italiana di Ginecologia, voJ . VI, f asc . 1, 1927. 1

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NOTE E CONTRiBUTI. ISTITUTO DIAGNOSTICO DI REGGIO CALABRIA

Casi di broncospirochetosi in Calabria. Note epidemiologiche e clinico-diagnostiche-

per il d1Qtt . P. TIMPANO. 1

T~a

·le mala-tti e di ·provenienza tr1o picale che sono stalte riscontr:a'te in Calabria· (febbire ondulante, febbre d ei tre g iorni, feb1b ,r e ·d engue ) febbre m aoulosa, leishmaniosi , .amebiasi ' lepra, ulc us t ropicum, ecc .) possiamo r egistrare la broncospiroch etosi di Castellani dovuta alla spirochaeta bronchialis ·descrit'ta ·dal Castellani stesso n el 1905. Non è qui il caso d i ria,s slllffiere la letteratura esistente sull 'argom ento sia dal punto di vista id ell 'etiolog ia, sia dal punto di visttia clinico ed a n atoim ·o-,p atologico. Mi basta aiccenna1re al fatto ch e la bronoosipiroch eto,s.i ·non è rara neppu.r e n elle zone t emperate 1e che è pr-udente so1spet'tarla ·og ni volta ch e nei ripetut i esain1i baitteriosco·p ici e biolog ici .di espettorato aippartcne•n te ad in:dividui affetti di sim:dro1m i simulanti ha tubercolosi n on si risoon1tlra il ba cillo ·d i Koch od a ltr.o microrganismo patogen o e si poSisa escludere la sifilide. La broncospirochetosi può decorrere in modo a outo, subacu to e cr onico. Di form.e cron.i- . oh e se n e distinguono fino atd ogg i cinque: una n e1la qual1e lo spUJto è m'l1oo-purulento emorrag iico , una ca,r a·t terizzata da sput o sen1plicem ente tpnrulen.to , 'lIDa da sputo putri·do , una a tipo a.smatico ed una ch e può presentare, durante il d.ecor s.o·, ora l 'un.a oria l'altra delle fo,r me a ccennate e c h e si ·r itiene secon•d.a ria alla ;rinofa ringite 1spiroch etica. È specialmente .Ja forma sub-acuta 1e c ronica c he si p1u ò confo·nèLere colla tubercolosi. I ca.si di broncospiroch etosi da m e a ccerta ti son o quattro : D. Ann·u n ziato, di ann:i 32; ~1. Anton in o, di .anni 33; C. Domenico, di a nni 29; G. Sanlta , idi anni 36. Due di questi (~I . Antonino e C. Dom enico) furon o seguit i r adiolog icam oote dal dott . Talia nel n ostro I stituto e sottoposti .a trattam en to s pecifico con pr eparati a.r senica li d.a i ri spett~vi m e·dici curanti. Io des1der o illustra r e un caso ch e capitò per primo alla n1ia 0 sservazion e e ch e ha in1portan za n on solo per il decorso clinico, m a .anch e ,:pe.rchJè complicato da runa 1p leurite e·ssu-d ati,·a doYuta allo tesso agente in fettivo. r\ ggiUTug·erò in fine alcune con si derazioni cliniche ed alcune o er,-azio11i relative alle in dagini di lab or atorio. 1

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D. Annunziato, di anni 32, muratore, ammogliato con prole. Nulla d 'importante dal lato ere-ditario. La malattia ebbe inizio nel set~embre del 1928 con tosse, espelrorato· scarso e febbre irregolare. Dopo qualche mese la tosse diYenne più 1nolesta, l 'espettorato pii1 abbondante, muc0-1;>Urulento, ~ volte striato di sangue, la febbre più elevata e spesso preceduta da brividi. All'esame del tQrace si notò ipofonesi verso la base cli destra e scarsi ranto·l i ltmidi. Nessuna alterazione degna di rilievo a car~co della bocca e deJ rinofaringe . Cuore sano, fegato e milza n ei limiti, sistema glan·d olare norni.ale. Si pen sò s ubito ad un p-rqcesro· tubercolare, ma 1'esame dell 'espettora)t o fu negativo, per i bacilli di Koch ed in mezzo ad una flo·r a batterica co1uune si potè notare la presenza di parecch~e spirochete e di vari bacilli fusiformi. Tuttavia non diedi importanza a questo r enerto. La malattia continuò, con alternative di miglioramenili e peggioramenti, fino alla metà di novembre. Le cure a base di preparati b alsa·m ici e di calcio non die-

Il 9 dicembre l 'a111malato. fu colto da brividi inten si e la febbre si elevò a 40 1/2, con tosse stizzosa e dolore alla b ase del torace destro. Potei visitarlo due giorni do·p o e fare una puntura esplor ativa. Estrassi circa 2 em e. di essudato, con cui alleSltii parecchi prep arati ch e colorai col metodo

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2.

di Ziehl~Nelse1l, con quello di Fontana-Tribondeau, col Giemsa II, con la miscela di Ziehll"luge. In tutti erano evidenti le spirochete in discreto numero. Asser1za di bacilli fusiformi e di bacilli di Koch (fig. 2)._ Questo r eperto mi tolse ogni d·u bl)io st1lla na-

F1G .

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dero risultati apprezzabili. t Jn g·ior110 impro vvisamente si elevò la febbre e il D. ebbe parecchi ~pulì emottoici. In seguito l 'es.pettorato1 divenn e muco. . purt1lenlo ed allJUanto putrido·. L 'esa1ne, anche dop o l '-0mogeneizzazio,n e, n on fece rileYare bacilli di Koch, ma l 'idea della tubercolosi s'insinu ò nr1cor pjù nella mente dell'ammalato e dei con giunti . Fu allora che ritenni n ecessario proced ere a nuovi accer tament~ diagnostici. L'esam e del san gue n er la lues riusci negativo; l 'esa1ne delle urine dimostrò la presenza di traccie di albumina ed assenza di elementi r enali; l 'esa1ne dell 'espettorato, ri.peturt o quattro volte in 20 giorni, prt:vja pulizia accurata della bocca onde eliminare le comuni spirochete dalla cavità orale1 e previo J.avaggjo dello stesso espettorato in acqua distillata, fu costantemente n egativo per i bacilli di Koch e per le fibre elastiche, ma i p·r epara ti colorali con fucsina di Ziehl diluita e col m etodo Fontana-Tribondeau fecero osservare parecchie spiroch ete sottili, di ]unghezza variabile, per lo più a brevi ondulazioni, e scar si bacilli fusifor1ni. C'.i0minciai a p e11sare all 'origine spiroch etica del processo bronco-polmonare e ad escludere la tubercolosi (fig. 1) . 1

tura spiroche!ica del processo bro11co-polmonare e del nrocesso. pleurico, e c-0 n ip-liai ]a cura con lo stovarsoJo (3 compresse al giorno con i prescritti interYalli di riposo). Il n1igliorament.o che i1e seguì dopo 24 gior11i fu sen sibile. Data la tolleranza del pa1iente Yerso ques to preparato ar1


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senicale, feci continuare la cur a, associandola alle morb oso e i segni anattomo-.radiologici di eveniniezioni dj endoiodina. La febbre, dopo un mese e m ezzo, lentame11te cessò, la tosse divenn e as- tuali pseudocaverne, per cui anc he i radiolosai rara, con scarso espettorato 1nucoso e inodore. g i riconoscono la impoiS ibilità di g it1ngere alIl D., dopo aver riposato un altro mese, potè la d iagn osi sentZa l 'esame dell' espettorato. riprendere le su e occupazioni. Riguardo ai metodi di esam e d ell 'espettoIl 25 luglio del 1929 ebbe un nuovo att acco di bronchite e.on espettorato m u co-,n urulento· e feb- r ato, e all 'apprezzamento del r eperto battebre a 38-38,5. L'esan1e dell 'espettorato riuscì an- riosco·p ico; è op·p ortuna qualch e 0 sservazione . cora n ega ti voi per i bacilli di Koch ed in m ezzo Prirm a di tutto l '.e,spertto r ato, consi1derate .Je ad u~a flora microbica scarsa si notarono rare varie forme esis1tenti di bron cospiroohetosi e sp iroch ete e rarissimi bacilli fusifo.r mi (fig·. 3). Una cura a base di tartaro stibiat-0 associato al liquore le div.er·se fa~i ·c h e la malattia può, pre·se•n tare arsenicale, seco,n do la prescrizio n e del Castellani, · n el suo decorso, e tenuto ·conto delle forme seguita da una cura di arsaminol in fiale da 3 -associaite. o sostit uite, n·on ha nulla di ca•r ateme. fece sparire ogni disturbo. L'esam e radio- terist'ico 1dal punto di vi·sta fi sico-organoletlogico praticato nel dicembre dello stessQ anno tico. dimostrò i segn! di una . peribron chite con esiti Neppure l 'odore cattivo ha importanza per di pleurite b asale destra. Il D., ch e h o avuto occasione di vedere più la di.agnosi, perchiè è n oto ch e n ojn in tut.ti volte, continua a goder e puona salute. i casi di broncospirochetosi si omette dsll 'espettorato· putrido·. Bezaçon, Etch egoin e Sa11 caso di bron cospirooh etosi sopra descrit- narelli in pa!l"ecch-ie ·culture ricche di ·S piro~to è interessante perchè mi ha con sentito, più ch elte polrrn-0 n ari h.a nno notato l'assenza del1 ·di qualunque a~tro, Uill a·ocer tam ento ·di.agno- 1'odore fetido. " ·stico ,completo e perch è n el lungo1 de·o orso P er q:u .a nto rigu,a rda il! r eperto batterio:s co·d ella malatt~a è sopr:avveniuta una pleiu·r ite es- p11co bisogna avvertire ch e per eliminair e sicusuda tiv,a ,d ovuta a l1o ·Stesso· agente infe ttivo•. . ramen Le la ·diag nosi di tubercoTosi e d 'i:QfeLa prova terapeutica contribuì a confermare zione a.s socia ta non basta ch e in uno o parec1a natura spiroch etica del.la broncopolmonite chi rapidÌ! esami di espettorato non si trovi ~ della 1 pleUJrite. La .p leuri1te provocata dalla il bacillo di Koch. Si conoscono casi di tuberpiroch e-ta bron ohia.Ie ld.el C:a·s tell.ani rappr e- colosi in cui! l 'esam e d ell ' espe~tarato r esta senta una evenienza assai rara. Nella lettera- sempre n egativo, alrtri in cui l 'esame dell 'etura si con oscono i casi di Lancerarux, di Si- spettorato qu.a l1c he volta riesce positivo e mol-· moni, di RadiJtsch e di qualcl1e altro . te volte negativo, e fin·a lmente casi d'infezioPer quanto rigua.f1da ·il modo di diff.usio- ni a.ssociate o addirittura sostituite nei quali n e .d ella broncosipiroche·t osi, alcuni ritengon10 l 'esame dell' espettorato non fa più ve.dere il ch e avveng.a da uomo aid uomo ·per mezzo bacillo di Koch . Nè la eventuale presenza di della polv·e re .con:venente sputi dissecoa·ti, al- : al·yillle spiroc1h ete e .di alcuni bacilli fusifortri, con·si1dera!lldo che la vita dell.a spi.r.ocheta mi . basta a1 if.arci diag nosticar e senz'altro la bronchialis è brevissima dopo l 'emissiione del- broncospirochetosi di Ca:s tellan·i. 1'espettorarto, ,dicono .che la di·ffusio ne avven- · Per conseguenza è n·eoe·s sario esaminare gli ga per mezzo1 di goccioline di sputo proiet- espettorati freschi e lavati, ripetere l'esame ta·t e 1da ll '.a mm.a lato tossendo. · e, se del caso -r icorrere a.Ila inoculazione nelle Rig uard o alla diagnosi, ttutti gli autori so- cavie prima ·d i escluder e la tubercolo.si, va no oon cordi n el·l 'affermare oh e essa si fa esclu- g lia·r e il .r eperto d e.Ile forme fuso-spirillari s iva1m en1te in base all'esame de11'espettorato. prima di escludere altTir processi morbosi a è la sintomatologia .clin1ica, nè i ·segni ra- carico dei polmoni . diologici possono condurre alla diagnosi. Il Ciirca i m etoidi id i oolorazione mi sono serquadro clinico, specialmente n ei casi s uba- vito principalmente della fuosina carbolica OUJt~ o · c:r.oniici , n·on diJ:ferisce gran che da diluita, della soluzione di Giem sa II e de~ quello dato da lle lesionti tubercolari o pseu- metodo ;F ontana-Tribonldeau. Ma conoscendo d·o-tuib ercola.ri ; il quadro ra diologico non pre- con quale difficoltà si ottengono delle buone sen ta n essuna cara't teristica ch e possa indur- ooloraziorni della spit~och eta di CastelJ,a ni, ho re il 1radiologo a pensare a1la b1·oncospi1"'0- provato anche la miscel1a 00 lo rante di Pulcl1etosi piurtto . . to ch e alla tuib er coJ.osi , alla gan- g h er: a cido tanruico purissimo g . 0,30, cristalg r ena, a ll 'amebia.s.i ·ecc. Div.ersi casi di bron- violetto g. O, 15 , aci do cl ori d ri co g. 1, .acqua c ospirooheto· i ono stati studiati ra1diologica- dis'til1ata g . 100. Il Pulghe.r l 'adopera per la colorazione del1nente, ma n es uno h a potuto ril evare dei segni propri .a questa malattia, neppure seguen- le ciglia, il Tixi per la colorazione del trepodo allo sch ermo le ' Ta.r ie -fa si ·d el processo n ema palljdum. Il preparato, .e.ssicato all 'a1

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ria viene colorato ·OO·n la suddetta mi·scela di' . luita a parti ugu.a li co·n acqu.a distillata, ris caldata f.ino a ll 'ebollizion1e in una piccola provettta e ' 'ersata sul vetrino. Dop-o 20-30 seoondi si lava con 'lllla soluzione di aci1do acetico al 5 % e poi oon acqua. Le spri.r ochete si colora.n o in azzurro-viola . Un altro metod·o, d.a altri usato per il trelìonema palli·d um, è il se.g ueinte: sul pre·p arato, essi cato .a ll'ari.a , si depositano due g'OCc ie di liqutildo di R.u ige e 8 g-0ccie di fucsin~ -O.i Ziehl e con una bacch·e'itina di vetro s1 di sten.de la miscela S1Ul vetrino. Dopo' 3 minuti si lav:a. Le .spirochete .assumon·o una colorazioille violettoi-scuro·. Fin.a lme·n te ho _provato il meto·do di Vari Ermengen per la colorazione 1delle ciglia, m-eto1d·o un po' lungo e delica•to. In1mersione del preparato per 5 minuti in un a miscela di a ci1do osmico al 2 % parte 1, soluz. di taniI1ino al 10 % p. 2 con alcune go·c cie di acid.o aceti,c o (1 goccia pe.r ogni 25 cc. di miscela) a temperatura ·di 50-60 gra·di. Lavaggio in a.equa distillata ed i.n. alco.o l assoluto. Immersione per 10 secondi in una .soluz. di nitrato d'argento al 0,50 %. Pa1ssaggio per 1O secondi nella soluzione acido gallico g. 5, O; tannino g. 3; acetato sodico g. 10; aoqua distillata 3·50. Ritorno nella soluzione precedente fino a .che. questa cominci ad annerire. L.avaggio in acqua. Le spirochete si colorano m nero . Ho v.o luto esaminare con i 1meto1di di colorazione ,descritti non ·solo gli espettorati contenenti le spiro·c h ete (d el C;a.stellani, ma anche ·espettorait i di gangrena po~m.onare, s~~ erezioni .o-en,o-ivali e di ulcus tro.p 1oum, nei ~ o . quali erano preseruti, in maggi.or o minor numero, spi.rochete e bacilli f.u!Siformi. Tutti i metodi a.ccennati valgono a colorare più o meno bene 11e spirochete, ma co~ m ie todo Fontan.a-Tribon deau e con quello d1 Van Ermenigen l1e spirochete si colorano in nero od in marrone e spiccano meglio. In pratica, però, è sufficiente la colorazione .c on la fucsina di Ziehl diluita, sia essa semplice, ovvero a·ddizionaita c ol l1iq'Uli1do· di R'llge, la -colorazion·e col Giemis a II o c-01 bleu di metilene boracico. .È in·dispen sabile ch·e i vetrini · 1s iano be~ puliti ed il materiale lavato e disteso in strato sottile. Le spirochete del Ca· stellami si colorano leggermente, si presentano in forma sottile con ondulazioni non unifo.r . . ' mi. FaceDJdo il oonfronto con le spiroch ete c'<:m.tenute in altre secrezioni patologic·h e è assai d i1fficile c h·e talii caratteri ,s i possano co,n 1

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si'd erare come propri. delle spirochete b·r o1n chiali. Nei p1repa:rati ·di essud.ato le spirochete presentain. o dei caratteri morfo log ioi e tintoriali di maggio,r e :uniformità. Ciò non pertanto rimane sempre fermo il carattere pleo~ morfo. di questi microrganismi. Un 'ul tiro.a osservazi·one riguarda l 'aissoci.azion e fu.so-spirillare. Negli ·espetto,r ati, nelle seèi:-ezio1n i bu,c cali ed .in quelle · dell 'ulcus tropicum sri osservano le spirochete insieme ai bacilli fusiformi. Nella broncospirochetosi del_ Castellani i bacilli fusi·formi sono meno nu1nerosi. Nel liquido pleurico, invece, io ho riscontra1to soltanto .s pirochete. Il Mayer, il Vi n cent e·d il Reiche aredo·n o ohe le spiroch ete si t rovin·o con maggiore frequenza in corrispo n1denza ·d ella zona limitante il tessuto vivo e rSano e che i bacilli .fusiformi si trovino in maggior numero nei tessuti necrosati. 1

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Il Sanarelli ha poituto di.n:iostra;:re speri.men-· tal men te che ~ bacilli fusiformi no1n son.o che s:piroèh ete, che per .cause varie (àzio·n e di prodotti di ricambio ·di altri microbi , prolnmgata azione dell'ossigeno dell'aria ecc.) ha1B.110 p erduto in t'Utto o in parte la facol1tà di e.ffettuare u.na com·p1eta e serrata rotazion.e elicoidale aitorno . . al proprip asse. E perciò,: (< n.e l~e ·manifestazio·n i patologiche caratterizzate dalla ·simultanea prese111za di bacilli fusiformi e spi.rocheti i primi si tro:vano nelle zone più esterne, a contatto ·p iù .o m eno dir.etto con .I 'aria. atmosferica e co:p. un 'infin,itt:à =d i a ltri batteri pullulanti in superficie~ mentre le rforme spjrillari si osse.rva:rio pT'evaJ.entem1ente negli strati più profon di in pro1s simi1tà del -tessuto n ormale, dove si ve.dono sole, quasi in col·t ura ·p ura ». Alessandrini e Pampana, successivamente, vi·dero c he il vibrio·n e di Finkle[' .e Prior oolti v.a to in ter·r eno pepton.a tò e.d açlorurato perdevà ~a forma ~rvibrioni1 ca iper /acqurista:re quella fusata. Tale ·r eperto conferma 11e vedute di Sanarelli. . . Di notevole importanza per l 'andamento della bron.cospirochetosi e per i cairatte:ri d ell'espettorato sono le associazioni microbich;e (pneu- : mococco, ente.roc.o cco, b.a cillus cutis commune, bacillo di Pfeiffer, altri bacteri ca:p aci di provoca·rie la decomposizione delle sostanze albuÌnrino idi e quindi; prioces&i .p ù.trefattivi . ecc.) ch e qui non ·è il_~so di trattare di·ffus~mente. ­ I processi distruttivi, che portano perfino alfa formazione ·di pseudocaverme, so~o dovuti 1mncipalmente ·alle associazioni microbiche e 1


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IL POLICLINICO

per questo nori tpo·s sono presenta.re delle caratteristiche proprie sia anatomo-patologiche sia anatomo-radiologiche. 1

G . Identità degli spirocJieti e · dei bacilli fusiformi. Ann.a li d 'Ig~ene, n. 9, 1927.

SANARELLI

Giardia enterica, A p ar assitic intestinal flagellate Of man. Am,e.r . Journ . of Hy-

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Anche iilelle zone tempera·te, .come in Calabria, s'incontrano ca.si id~ bro ncospirochetosi ·d i Castellan·i . Un caso di b·r o,n oospi1r-0chetosi complicato da pleurite ess.u dativa, dovuta al.lo stesso agrente infettivo, ·d à occasi-0ne all 'A. ·di trichiamare U'attenzione d ei lettori sulle diffiooltà ..diagnostiche della malattia, sul1'im'p o,r tanza e sulla ·tecnica dell 'esame dell 'espettorato, sul significato dell'associazione fuso-spirillare e ·delle altre associazioni batteric h e. -Gennaio d el 1931·. 1

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quaderno d el Journal da méd. et de chir . ,P ra.t . 10 gennaio 1927. > VINCENT H. Etiologie et pathogénie de la gangrène pulmon.aire. Bullet. de l 'Acad. de Médec.> 23 febbraio 1927.

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Marseille

~iféd.,

marzo 1924.

R.

ISTITUTO DI CLINICA CHIRURGICA - PAVIA

Per la prevenzione del cancro negli ex-cancerosi , dott.

SALVATORE

DoNATI.

In ·u na Comunicazione. tenuta nella p1'!ima ,a.dun.an.za scientifico-pratica della Sezione Milanese .della Lega Italiana per 1'a lotta contro il cancro il 23 febbraio 1930 (pubblicata nel n. 2 1930 del Bol.lettino d·ella Lega) dapprima> ed in una Lezione clinica del 7 novembre di poi, il prof. Tans ini esponeva alcune sue considerazioni in tema di can oro ch e sa.r anno brevemente anoora ricordate :in questa nota ch e vorrebbe richiamare ·SU di esse I ',attenzione 110 n solo deg li studio.si ma anche di tutti coloro che ·s i ·dedican·o a1la Jotta oontro uno dei maggiori malanni ch e a ffligg-0no I '·u manità. Una prima con siderazione ch e il prof. Tansini ha posto inn.a nzi, l~iguarda l 'esistenza d:i uno ·Speciale ti po costi·t uzionale che assai frequentemente ·si Tiscontra tra coloro ch e sono affetti da can cro. Affierm.ava infatti Tansini in base alla sua lupga esperienza clinica che cc gli i.n.dividui con m.aggi.or frequenza colp iti dal cancro sono di robusta costituzione e .d i tipo sanguign-0; ;r a.r issimi fu·r.ono coloro che caddero sotto la sua osservazione, colp1iti dal cancro e ch e fo ssero ,d i costituzio·n .e gracile e· di tipo aniemico ». Ta le rilievo ch e sembrerebbe in contriasto co.]Ja tendenza a considerare il cancro com.e malatti.a puramente locale, acquista oggi un notevole valore per l'importanza del concetto costituzi,o nale nella patolo~ gia umora.le e nella moderna biologia; si viene infatti a pensare a•t tualmente, ch e, accanto ai fatto.r i esterp.i , alcuni dei qu,ali, noi sappi.amo , possono avere una certa influenza, esi stano altri fattori legati alla costituzione .del! 'individuo, i quali potrebbero entrare n el determin.a.r e I.a gen esi e lo sviluppo del cancro. 1

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CASTELLANI A.

la tubercolosi, fase . XII, .FoRT.UNATO A. Un caso d i

PROBLEMI NUOVI.

per il

Co·m e si costituiscono le supposte associazion.i fuso-spirillari. Atti d ele

NuM. 23]

giene, voJ. I.

RIASSUNTO.

ALESSANDRINI

[ANNO XXXVIII,

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fANNO

XXXVIII, NuM. 23]

SEZIONE PRATICA

L'importanza dell~ costituzione, .ri tornata in .onore in questi ultimi tempi, era ·del resto già nota agli antichi, che attribuivano l'insorgenza di certe malattie a difetti costituzionali: ma fu poi trascurata a causa de.l predomini!o delJ'anatomia patologica e della teoria ·oellulaTe a base i sto-m-0rfologica," l.a quale cercava la ragione .dei fenomeni vitali patoJogici quasi esclusivamente in alterazioni della cellula. Affermato il val.ore del fatto;re costituzionale nei Tiguardi del cancro, il prof. Tansini passa ad u:r;i 'altra osservazione a l.la qu.ale attribuisce significato di dato costa.n,te; egli d.ice di « aver osservato a sua volta ed in un numero .significante di casi, ch e i~ cancro negli individui g iovani, uomini o donne, ha una malignità assai più terribile che negli individui inaturi o nei vecchi ». Confortandosi con risultati di recenti ri·cer che · (ad esem,pio quelle del Protti), le quali •tendon-0 a ·dimostrare che nel sangue è riscontrabile una particolare proprietà attivanoo le mitosi e ch e di ·tale potere, ·d etto mitogenetico, è incomparabilmente più .r icco il sangue dei giovani in confronto ·c on quello .dei vecchi, Tansini pensa che nei giovani, una volta sviluppatosi il cancro, questi debba avere più rrapido e più maligno .andam.e nto proprio per detto potere ch·e il sangue avrebbe di favorire le mitosi anche nei -confronti degli elementi neoplastici. Importanti sono ~ rilievi sui r.appo·r ti fra iperemia e cancro. Tansini cr ede che l'iperemia debba avere valoire n:el1a genesi e nell-0 sviluppo del cancro oltre .che per ·l 'osserrvazione che il cancro si sviluppa preferibilmente là, dove più ~requenti sono l e ip1eremie attive sia f~siologiche che patologich e, anche per a lcuni -effetti terapeutici particolarmen te buoni ottenuti in seguito a modificazioni di tecnica .da lui adottate nell'estirpazione del cancro ed intese ad agire sul fattore ipe;remia, determinando ischemia locale. Ciò veniva da lui affermato fin dal 1924 ed ili una conferenza tenuta il 15 giugno 1927 pei Medici .dell 'Ordine di Pavia e p:ubb1licata n·ella Gazzetta d. Osp edali e Cliniche di Milano nel m.arzo 1928. Egli confuta anzitutto l 'importanza ch e si suol dare al} 'irritazione com:e azio~e favorevole di per sè allo sviluppo del cancro. Che cos'è jnfatti l 'irritazione? Si è mai potu•t o dimostrare come possa per sè stessa produrre lo sviluppo di un tumo•r e? Ciò che invece è certo, di facile ed in·oontestabile osservazione, è che l 'irritazione produce anzi.t utto una iperemia; sta il fatto che org.a ni i qua.li, a differenza delle mucose orali ed intestinali e della 0

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cute, non subiscono irritazioni meccaniche fisiche o chimiche, ma fi·s iologicamente ~og­ giacciono a freq·u enti iperemie, come la man1mella e l 'utero, sono assai colpiti dal cancro. A conforto di tale considerazione sta anoora un fatto assai a cutamente osservato dal prof. Tansi.n i, e che non mi consta sia mai stato avanzato da alcuno: la cornea, che è pure organo ricco di epitelio, esposto ad ogni i.rritazione di vario genere, sede talora di ulcera spo·n tanea, ma priva di vasi sanguigni, non va so·g getta, se n on in via eccezionale, al cancro primitivo; e~ se vi si s~o osservate neoplasie, queste, a detta di .insigni trattatisti ed oGul1!->ti, 8i verifiGallo sul pa11110· cornea'le, cioè là dove per processi infiammatori vi fu formazione di ,vasi. 0

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Da qualche tempo il prof. Tansini, in base al co·n·cetto dell 'esistenza di ~a speciale costituzione d ei canoorosi ed ali' osservazione che non pochi inilividui operati per cancro, dopo molti anni di p erfetta guarigione (anche dieci, dodici e più), presentano una ripetizione della mala·t tia in altro orga,n o od in altra sede, è venuto nell 'ide.a di sottoporre gli ex-cancero·s i ad una cura preventiva per evitare la recidiva o la ripetizione del tumore. In una Comunicazione ten:uta il 30 novembr~e 1930 in seno .al II Convegno scientifico})ratico, organizza•to dalla Sezione Milanese della Leg.a Italiana per I.a lotta c~tro il oancro , dal titolo: cc Prevenzione del -cancro negli ex-can,ce.ro,s i », egli. svolge~a questo suo proponimento be1n motivato che si fon.de rebbe sopra rilievi d 'indole pr.a tica, suffragati dall 'espe- . r.ienza , sopra statistiche ben fatte ed universalmente aocettate e sopra ricerche di Laboratorio. Per ora lo specifico p er la guarigione del cancro no·n .e·siste. Ma, b ene augura1n do per il giorno .dell'attesa scoperta, noi possiamo .intanto cercare di giovare oo~ tutti i mezzi agli amr11alati di cancro e trattar.e anche quest.a n1alattia come .altre, ad esempio la tubercolosi, per le quali Io sp•e·c ifico non e&i<Ste, ma che si combattono strenuam·ente e con buoni risuUtati. Se è chiarita l'indole della tubercolo. si ch e vuolsi infettiva, non conosciamo invece ancora nulla per quella ·d el cancro; la natura infettiva o parassitaria, ad esempio, se è da molti esclusa, da àltri è ammessa, sebb ene no11 dimostrata. Il prof. Tansini, n elUe sopracitate comunicazioni, allo scopo di prevenzione negli ex-cancerosi., propone una cura inte1

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IL

POLICLINICO

[ANNO XXXVIII~ NuM. 23]

sa a modificare la costituzione in chi, colpito mali portatori di tumori, n1ediante ripetuti dal canoro, venne curato oppoTtrunamente con salassi, si possa agire sull'acorescimento dei tutti qu1ei mezzi che sono a nostra disposizio- tumori nel sen·so di rita·rdarlo. Il Tansini agne- e guarito colla dis.truzione del tumore. Que- giunge che anche colle osservazio·n i cliniche, sti individui infatti, anche ·do po tale guarigio- . si nota la nessuna influen,za di stati anemici ne, restano sempre .d ei predisposti, perchè in anche assai notevoli e prolungati consegu·e nti essi persistono que~le condizioni che hanno a frequenti e ripetut:e emorragie in individui permessa o fav·orita l 'in·s orgenza ·della malat- affetti da ca~oro del retto e dell'utero, sullo tia e che perme ttono o possono favorire anco,.. sviluppo di tumori m.a1igni, i quali proseguora le recidive o le ripetizioni. no ugualmente nel1a J.o ro telìribile evoluzione; bisogna però, a q·u esto proposito, considerare ALIMENTAZIONE ED IGIENE INTESTINALE. - Per ·Che nei ca·s i, nei qtiali esiste un cancro già ottenere questo scopo, devesi in, primo luogo sviluppato e ;riconosciuto come tale, il che avpren.dere in considerazione l'importanza della vie~e nell'uomo quasi semptTe in uno stadio alimentazione; le cure dietetiche, come anche troppo avanzato, esistono ne'l l'organismo conper a~tr.e malat·t ie e sopratutto p~r la tuberoo- ·dizioni ben diverse da quando non vi è il canlosi c ontro la quale si oerca ·di rinforzare e so- cro o .d a quando questo fu già estiT.pato e guastenere l 'organismo mediante diete as1sai nu- rito. M.a se lo stato iperemico ed il tipo santrienti in genere o oon diete ·s pe·c iali (vedi le guigno del soggetto favoriscono l 'attecchimendiete Gerson), dovrà costituire uno dei capi.. to del canoro, lo stato relativamente anemico saldi della terapia; esse saranno accuratamen- provocato nei soggetti di questo tipo, potrebbe te studiate fin nei più minuti partico,l ari per essere efficace .p er prevenirne l'insorgenza. ogni in·di vidiuo che fu affetto da cancro e che ne fu libera·t o , affinchè l 'a~imen tazione sia la CLIMA. - Anche a rigua.r do del clima sono più .appropriata. L 'osservazione incontestabile da :p rendere in considerazione alcuni fatti. ch e il cancro predilige gli ~dividui robusti e Tansini, per sue persona'l i osservazioni dulfate di tipo sanguigno, dovrebbe indicare, non già dieci anni iD: Sicilia, ed in base a ben note l '11so di diete co rroboranti per rinforzaiI".e l 'or- statistiche, afferma che il cancro è assai più ganismo , sibbene cure .dirette a moderare in raro nei climi caldi. In quanto all 'influenza . . e·n o opposto la costituzio.n e ·del] 'individuo. del freddo sullo sviluppo del ,can.oro, secondo Così per gli ex-cancerosi sarà b·e ne consigliare esperienze di P~acco, dell 'Istituto del Morpurun' al.imentazione non troppo ricca per valori go a Torino, il freddo nei ratti ·favori rebbe ·nutritivi, e , per quanto sa1rà- possibile, prevalen- l 'inorem·ento del tumore, e ciò si intevpretet em ente vegetariana , m.a non in modo esolusi- reb;he ·da questo Autore, con l'aumento d-e ll'apvo. Sarà ino ltre da evitare l'uso ai ricostituenti peti·t o dei ratti che poiI'ta ad una più forte alig enerali, i quali sono abitualmente sommini- m.entazio·n.e. Ora, nei climi caldi l'alimentas trati al~o ·scopo di miglior.a re la or.asi ~angui­ zione per quantità e qualità è meno corrobogna: si avrà cura di tenere libero l'intestino rante, :più vegeta·r iana che carnea; nei climi u sando di tanto in tan·t o purganti salini od freddi i popoli sono strenui mangiatori e bea cque pu1rgative che tendan·oi ad anemizz,a re. v:itor.i, e colà il .can.c.r o è assai più frequente. All1a stipsi poi si avrà uno special.e rigu1a-r.do, Pare logico, pe•rtanto, consigliare agli exdato che è ·dal Tansini affermato, essere assai cancerosi di portail'si in tali climi per una parfrequente, ad esempio, nelle donn e affette da te dell'anno se abitanti in clima variabile, od cancro della mammella e che .e·s sa, come può anche, se ia' l-0ro posizione sociale lo 1p ermet'essere iritenuta non indiffe·r ente per pr·o vocare te , di ca.m ib iare permanentemente clima. altre infermità, così, favorendo il precoce in·CuRE FARMACEUTICHE E BIOLOGICHE. - Tutte vecchiamento, può predisporre al canori0 . queste cure climati.che e dietetiche dovranno SALASSO. - A complemento di questa cura inoltre essere integrate caso perr caso da rime·il prof. Tansini aisserisce che in oerti oasi di .di farm.aceuitici o biologici e, tanto per quelle individui pleto,r ici può talvolta essere indicato come pe;r questi, il Tansini si riserva di tracanche il salasso periodico. Invero esperienze ciare, secondo le sue vedute, le più opportune condotte srugli animali dai dottori Midana e norm•e; e quei rimedi stessi che a cancro inolGuastalla, del Laboratorio di P.at.o logia Gen,e- tir a to sono po1co o punto efficaci, potranno, rale di Torrino, diretto da Morpurgo, hanno fi- nel per.io,do di latenza, aveiI'e un 'azione più sin ora escluso che colla .a nemizzazione di ani- cura. 1

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SEZIONE PRATICA

Egli viene a 1preconizzare l 'applicazione di queste sue norme generiche come quelle che potranno portare un contributo importante alla lotta ·defensionale con tTo il cancro.

SUNTI E RASSEGNE.

specialmente se questo è in stato di acidosi, possa esercitare una azione tossica generale. Così anche si può spiegare la malarioterapia ·d ella par.alisi progressiva, ·come cura tendente a stimolare energicamente le difese organiche. Non quindi più spirochete dermotrope o neurotrope bensì costituzioni ·dermato•sen sibili o neurosensibi.li; non più spirochete mercuro o salvarsano r·e sistenti. ben sì costituzioni mercuro o salvaPsano resistenti. Nessun trattamento chimico antisifilitico agi~ce .sen z.a le difese organiche: I.a lotta contro la sifilide non è lotta chimica ma biologiCà. Que-s ti concetti chi.a.riscono· la possibilità di -ana cuira abortiva ·d ella lues n el periodo presierologico di essa : se il sistema r. e. si tro·v a in ottime con·d izioni funzio11ali, basterà la sen1plice ·c.ura specifica: se n o bisognerà ottenere Uiil 'el evazione ·d el tono funzional e ·di esso me~ diante la proteinoterapia (iniez. di latt e),

SIFILOGRAFIA.

. [È interessante notare a questo proposito co-

RIASSUNTO. L ' A . . vuole rico1.,d are brevemen,te agli studiosi alcune ,,edute del prof. Tansini in tema di ·canoro e ciò sopratutto a proposito della costituzione d ei cancerosi; passa quindi ad esporre quelle norme c h e Tan sini crede possano ave:re grande importanza nella prevenzione del cancro e che compren·dono: a.lim·entazione, igiene intestina le, salasso, clima , temperamenti farmaceutici e biologici.

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difese naturali nella lotta antisifilitica.

(Sistema reticolo-endotelio e terapia della sifilide). (M. MASSA. 1931).

Rev.

Latino-Americana.,

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febbr.

argomento questo di grande importanza, e che 1reca nuova luce nel meccanismo di azione dei vari m ezzi antisifilitici. L ' A. sulla scorta di num.e-rosi caisi di1nostrativi , porta un interessante contributo a lla chiarificazione di esso. Come· ha luo.g·o la l otta contro il treponema nell'organismo? Si ha la formazione di anti·c orpi e questi distruggono una gran quantità di· 1)ara1ssiti . -La sensibilità organica verso il virus sifilitico è regolata dalle ·difese naturali dei tessuti. Ed infatti , n·e lla sifilide, l 'efficacia d ei mezzi terapeutici :s pecifici è proporzionalf1 alla capacità dell'organismo di utilizzarli nella loro lotta contro l'infezione. Co·s ì, il sa.l va.rsa1l non u ocide il parassita in vitro, ma in vivo, e·d inoltre le proprietà germicide di esso vengono ·d imin.u ite ne.gli animali splenectomizzati ed annullate durante un intenso blocco del sistema reticolo endotelio. Sembra dunque cJ1e gli insuccessi della te:r apia specifica siano dovuti ad uno stato d'inerzia funzion,ale del siistema reticolo en·do·telio: è questo tono funzionale d el Sistema R. E. che bi sogna artifici.aJ.mente elev.are (proteinoterapia) se si vuole che la medicazio·n e antisifilitica abbia e fficacia nei casi in cui essa non dà ri1sul tati. · Con ciò si ·S piegano gli accidenti post-salvarsanici: infatti è dimostrato che il neosalva.r san si fissa nelle cellule del s . r. e. e agisce solo in quanto avviene questa fissazione: ora se il r. e. è bloccato, è logico che il medicam ento facilmente trasformabile nel sangue, 1

me il nostro Mingazzini avesse già da te mpo osservato dei fatti ch·e coincidono con le ve,dute dell 'A. Egli infatti insegn.av.a nelle sue lezioni e confermava anche n ei suoi scritti ((!. Mi ngazzini, « Ince·r t·e·zze e dubb,i sulla cura della lues e m etal.ues nervose », Umbria Medi ca, n. 5, 1929), come delle forme di pa~alisi pTogressiva, r esiste·nti ai comuni anti · 11:1.etici, si avvantaggiavano moltissimo con la stessa cura antiluetica quando fossero già stati . tr.attati con I.a mala.rioterapia. Ciò coin cide perfettamente con quanto sostengono il M.a ssa .e d altri AA., secondo cui la malaria .agirebbe stimola ndo il tono funzionale d·e·l R. E. - (Nota del R. )] . G. LA CAVA. 1

Sifilide peritoneale. ('A. VELICOGNA. Min erva Medica, Ii novembre ,, 1930). Le sierose ch e ri coprono le grandi cavità del ·COTpo clini camente non si palesano co·l pite di frequente dalla infezione sifilitica e, quan do on colpite, in genere questo avviene secondari.a mente per por·op1agazione d.a organi o tessuti c h e sono con esse in rapporti di contiguità: o ·d i continuità. Talvolta però avviene anche che la sierosa veng·a colpita da lesioni sifili.tiche terziarie, non per -d iffusione d a o·r gani o tessuti vicini, ma o primitivamente o· an che seoondari.amente a lesioni dello stesso tipo di o.rgani p iù o meno lontani e più o· meno in rapporto di circolazione sanguigna e linfatica con la sierosa stessa . L ' A. riporta un ca·s o di sifilide terzia·r ia con localizzazione, clinicamente rilevabil e, aortica e addominale. Si trattava di una donna di ±8· anni, oon anamnesi familiare e r emota con1plètamente negativa. Nove mesi prima di en-. trate all 'ospe-d ale cominciò ad avvertire dol-011i intermittenti gravativi in corrispond enza.i 1


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IL POLICLINICO

dell'·ipocondrio destro. I dolori andarono sem_ pre più aumentando e quasi contemporaneamente insorsero· disturbi cardiaci consistel).ti in dispn,ea ·da sforzo e in edema ·d ei piedi e del~e gambe, che si accentuava verso sera. Lo stato generale andò sempre più peggiorando finchè ] 'addome co.m inciò a gonfiarsi. In tali co,n dizioni entrò all 'ospedale. Obliettivamente presentava pallore intensamente terreo , stato cachettico generale, insufficienza aortica, presenza di liquido emorragico nel cavo peritoneale, presenza di no,d i volumin·o si. in corrispondenza dei quadranti superiori dell'addome e lieve ingrandimento del fegato. Un.a diagnosi che rela,tivamente bene si poteva inquadrare in _questo complesso sintomatolo·g ico in donna di età avanzata , era quella di carcinosi peritoneale con versamento addominale e metastasi epatiehe in donna affetta da insufficienza aortica. Alcuni dati però non convalidava.n o questa diagnosi, e precis.amente l'e·s ame del sangue che dimostrava accentuata Jeucopenia con lihfocitosi. e .le caratteristich e citologiche del liquido addon1in.ale, per l 'ab·b ondanza dei linfocjti ·e la completa assenza di cellulre endoteliali e neoplastiche. , L'intensa positività della reazion.e. ·di Wa·ssermann e più tardi la scomparsa, con I.a. terapia antiluetica, delle nodosità e del versamento addominale e la notevole dimin 11zio. . ' ne dell'anemia , dimostrarono in ·m odo evidente che il complesso sintomatologico osservato doveva essere r.iferito unitamente alla infezione • luetica. Si .a.ddivenne così alla diagnosi di aortite, epatite e peritonite luetica. I nodi c he si palpavano in corrispond~nza dei quadranti addominali · superi·o,r i potevan0 essere interpretati o come piastroni di peritonite iperplastica circoscritta o come gomme vere e pro prie. Poichè avevano limiti netti e poichè essi s comparve:r.o completamente' con la our.a antiluetica, cosa che è ·difficile pensare che possa avvenire di piastroni di peritonite iperplastica, bisogna pensare che si trattasse di ve:r e gomme. Circa il loro punto di partenza, p er l a loro localizzazione, per I.a .]oro indipendenza dal fegato e dalla milza, per la loro indipendenz.a dai movimenti Tespiratori, per il quasi completo sottrarsi alla palpazione durante la contrazione v-0lontaria dei muscoli addominali, per la fi.ssità e p er l ~assen­ za di ogni disturbo a carico dell'intestino, sem_ bra ch e si possa riferirne .J 'origine alla sierosa peritoneale, localizzazione certamente rarissima. C. ToscANO.

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del III stadio gommioso, più rara è nel II stadio. In una statistica di Krefting sulle localizz.azioni estragenitali della lues risulta al primo posto, come affezione primitiva il labbro, po·i rviene ta ·mammella e dopo il faringe avendo riscontrato su 280 ·casi 58 della mammella maschile e femminile . Nella statistica di Mun,chheimer su 10265 casi .di ,s ifilide e-stragenitale ne a_p,pa_rtengono 1283, cioè il 12,49 per cento, alla mammella. Percentuali simili riportano Jullien Sigmund ed altri. Diney ha !I'il.evata una maggiore frequenza · .della mammella femminile che si · spiega con la possibilità di infezione .c on l 'allattamento. Nel II stadio l'affezione sifilitica del•l a mammella è molto raira tanto che M.a tzenauer ne ha raccolto ,d alla letteratura solo 12 casi. In questo stadio 'l 'affezion1e può ~sse:re 1bilateiralie. Nel terzo stadio è un po' p iù frequente avendosene illella letteratura circa 45 casi. . L' A. ·ne riporta un caso occorso nella prima clinica chirurgica deala Universi tà di 1F ukrtoka (Giappone) ·di cui è direttore, in una contadina di 31 anni la q.u ale presentava un tumore indolente nella m.a mmella sinistrà senza nulla d'importante nell'a!I1amnesi familiare, mentre ·in quelfta personale aveva una serie di aborti. Il tumore datava da un mese e mezzo, aveva la grandezza di una tnoce, ,duro, nolll presen·tava adel'enze con la pelle che invece era alqua1n to arrossata . Da un medico era stata fatta una piccola iincisione dalla quale fuoriuscì del liqui'do gia.llo e la ferita non si chiuse. La Wasse·r·m ann era nettameinte positiva. Con · -a nestesia locale ve•nne asportata la tumefazione e I.a malata sottoposta ad una intensa cura di satl varsan · e mercurio guarì rapidamemte. All'esame istologico 11 tumo11e presentava una gran parte di necrosi, dei focolai d'infiltrazione con una cellula gigante central e e con gru.p pi di cellule epitelioidi, isp.essimento dei vasi ,s anguigni a volte trombosali e anche organizzati. Il parenchima mammario era in alcuni punti normale, in alt:ri presentava del1le iin filtrazioni pa.r vicellulari. Secondo l'A. si tratterebbe d.i u,n tipico sta·d.io iniziale di un sifiloma. La sifilide terziaria nella mammella è descritta fin dal 18° secolo. Essa si pDesenta ·nella forma ci:xosoritta. e in quella difft1sa. Nella prima si ha un p1coolo tumore rotondo indolente o solo dolente Sulla mastite gommosa. alil a pressione, duro tanto da mentire un tu( AKAI,VA. Bruns Be.it. z. Klin. Chir., 150-1 , more scirroso. Alcune volte si può avere un 1930). tumo1re Q"I'Osso che può raggiungere l'ascella. Si possono av.e re localizz.azio1n i man1marie Ordin.ari~mente si sviluppa dentro la ghiandoin tut.ti gli stadi della sifilide . Per lo più rl 'af- J.a mammaril8. e poi prende !I"apporti coi tesfezione è iniziale, m eno frequente è quella suti circQilvicini per cui anche col pettorale. 1

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SEZIONE PRATICA

Nell'interno si può !rinvenire un .liquido con ~ ­ spensione di mas.se fiocconose; qualche volta si hann·o dei nodul1i periferici. Molto rara è la forma di m .a stite diffu·sa nella quale tutta la mammella è imfiltrata di piccole cellule rotonde che ingrandiscono in toto l'organo. IQ tal caso si possono sentire g li a·c ini ghiandolari come tralci duri r.icoperti da pelle arrossata. Q·u esta forma colpisce per lo più l 'u.o mo. Oridimariamente si ha un ingrossamento delle ghian.dole ascellari che può arrivare a grandezze di un uovo (Bier ). Riguardo al sesso è per 10 più affetto quello femmi.n.ile (7: 100); l'età più CQllpita è quella f.ra i 27 e 47 anni. La mastite può inizia·r si dopo un tempo vario della infezione luetica primitiva da qu.alche mese fino a 15 anni. La diagnosi differenziale quando tSi trova un'anamnesi di sifilide ed una Waissermann positiva è facile. Ma quan.do la tumefazione si ingrossa e si trasforma iin uni ascesso o ·p resenta dei t·r alci fibrosi , .Ja differenziazione da una mastite ci:-onica, da una cisti, da una n1a&tite tuber cola·r e da u.n cancTo o sarcomà de lla m .amme.]l.a non è facile. Dalla ma stite cronica si differ enzia perchè in questa precede uno stato acuto, la p e11e è arrossata fin dall'inizio; dalla cisti mammaria perc hè vi è una stasi .deli J.atte con tumefaziollle fluttuante senza segni d 'in f.iammazione, perehè fuori esee latte colla pressione sulla mammella. D.alla tubercolosi la diagn-01si dif.ferenziale può essere molto difficile: es5a può presentarsi o nella forma disseminata o in quella di. ascesso fu-eddo e quindi si noter.am.no var! noduli cher poi si fondono · ed ui1cerano oon formazione di · fi stole dalJ.e quali fuoriesce sostanza ca·seos:a. Può giovare nel caso una curra antJiluetica p.er la differenzi.a.zio.n e. Un esame i stologico nello stadio inizial•e è fa cile mentre è diffic ile Ìill que·l1lo ta·r diyo. Nelila mastite sifilitica nello stadio avanzato le differenziazioni con la tubercolosi S<?.Rb scarse trovamdosi neoformazioni vasali con in filtrazion.i intorno ' cel lru1le giganti, ma è .un . quad·r o caratteristico ved·e re a'l tern!lti punti di distruzione e di guarigio·n e con conservazione delle fibre e lastich e, mentre n ella tubercolosi si hanno punti di sola distruzione, con grande quantità di cellu.Je giganti e poche fihTe elastiche. La differenziazi on e da un cam1cro è la più difficile aven.d osi la stessa età di frequenza, u111 ·r isentimento asce1.lare, una durezza lig·nea del tumore. In tali casi una bio.p sia o U1I1a cura specifica possono gio,va'l'e ma ordinariamente si hanno dei dati: il carcinoma è raramente hilaterale, si accresce prendendo ·aderenze con I.a pelle, dà dolori lancinanti, è un tumore circoscritto, molto duro, l'accompagna la cachessia; la mastite quando viene spesso d'ambo i lati produce una tumefazione che si 1

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accresce rapidame·n te senza. ·dolori, h a consistenza minore, è diffusa n ella mammell·la, in.eµ vi è ordin.a ria1nente metastasi ascellar e. · Dagli adeno·r ni e fibromi è più fac ilmente distinguibile per la durezza, il d ecorso ecc. Nel'l a mastite gommosa è possibile una guarigione spontanea, qua.Jc he volta si ha una fi~tolizzazione. , Qu.ando ,Sll.· lha una form.azione .a scessuale si può fa.re l 'incisione; nei- picoo li tumori circoscriitti è con sigliabile l 'asportazione in tot.o : ma il miglior m ezzo è rappresentato dalla .cura antiluetica con la quale può scomparire il tumore senza trattamento chirurgico. 1

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BRANCATl.

CUORE E VASI SANGUIGNI, Il euo1·e senile ed il s110 trattamento.. (R. CASTERAN. Journal des praticiens, 14 aprile 1931),

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t 'A. fa rilevaxe che il cuore senile oosti t'ui sce · una ver~ entità n1orbosa ·che merita una descrizione .speciale nell'insieme delle ·cardiopatie. Caratterizzato anatomicamente da lesioJli d.i sclerosi, si manifesta clinicamente con sìntomi molto varii che possono simula.r e tutte le affezioni cardiache, ma che hanno la ca.ratteri.stica di manifestarsi coQ una sintomatoiogi.a fi sic.a piuttosto che funzionale. 1 Si hanno generalmente forme valvolari ed aritmiche, specialmente l 'a.r itmia completa,· più i·aramente delle forme dolorose (a tipo di angina pectoris) o polmonari (bronchite, edema a c'l:ltO, infarto); l 'esistenza, nel vecchio. ,di fenomeni polmonari d eve richiam.a re l 'a tten;Z,iOn e sul cuore. · ' ' La tensione arte:çios.a ·r ive.ste generalmente il t ipo di ipert~nsione squilibrata con pre,dqminan.z.a della massima ; nessun trattamento dovrà essere istituito contro di essa, n è salassi, n è i-potensivi. • . . .L ' e·vol uzione \delle· cardiopatie .senili ~om' pr~nde spesso moltissimi anni d·urante i qu.a]i la lesione fisica ril evata non si manifesta con. nessun disturbo funzionale. La prognosi è assai difficile. La terapia dovrà badare .anzitutl10 a non . portare n essun turbame nto brusco n ella vita d el vecchio e sarà dominata dalla prudenza e dalla riserva. I) Se non vi è insutfioienza valvolare sinistra. Si consiglierà anzitutto la mo.derazion e ·dell'attività, se questa è eccessiva, consig·liando il vecchio a vivere una vita tranquilla , a •cui si ri condurrà con la persuasione e progressivamente. P er quanto riguarda le cu·.r e fisioterapiche e climatich e. si proibiranno i climi estremi e si scon siglieranno formalmente i trattamenti idrominerali (bagni, docce, cure di diuresi). I

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IL POLICLI NICO

Per qua nto rig uarda il regirne diete tico, g ua1darsi da modificazioni troppo esagerate o subitanee, a m en o ch e n on si tratti di ve1i eocessi ; j re.g·imi lattei, declorurati, ipoazotati vann o con siderati come regimi di eccezione e non .si devono mantenere a lungo; ad ogni modo vanno con sigliati soltanto se l 'esam e delle .orine, del sang ue, ecc. li rendono ne~ .

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Una nuova acquisizione della sfigmomanometria. (1\1. VAQUEZ, P. GLEY, D. 1\1. Go~1Ez. Presse

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M éd. n. 16, febbr. 193 1). Finora per le ricer ch e clin~cl1e si è sempre u sato misurare la pressione massima e minin1a, e si è tenuto conto in certi casi della pressione ~ essa r11. diffe·re11ziale, cl1e con siste n ella d·i stanza in Per qu.a nto riguar·da il trattamen to m edica· n1111. di Hg . ch e esiste tra la pressione sistolimentoso, quello di b ase sarà lo jodio, sia sotto ca e la pressione diastolica. form.a .di joduri (fra cui l 'A. preferi sce quelGli strumenti u sati per tale scopo sono quello di potassio), sia di ti.ntura di jodio (XX-L li sul ~ipo Riva-Rocci, o quelli oscillometrici; gocce al g iorno, n e·l la tte, per 10 giorni ogni ma in entrambi il principio è il medesimo. quindicina), si.a di preparati iniettabili di joLa pressione minima o ·diastolica è più diffi dio organico. cile a stabili.re esattame:Qte col metodo ascoltaSe vi è sifilide, ten er pre.sente cl1e, n ei vec- tor~o del Riva-Rocci, m entre è più esatta se richi essa è gen.eralmente tarpi.da e non esig·e cercata con l 'oscillometro; seoon.do P.a,chon la il tra ttamento ·di attacco; si eviteranno siste- pressione nlinima con tale apparecchio docorris1)on·dere alla più ampi.a oscillamaticamen te g li arsenobenzoli, il bismru.t9 O·~ vrebbe • · il meTcurio JYer iniezioni, acconten tandosi .·di z1one. ·:Accanto a queste due pressioni è stata ri·chiaaggiunger e allo joduro di pota.ssio a dosi for~ ti un tr.att.am ento m ercur1ale sotto forma di mata l 'attenzione sulla pression e m edia. ' Da pprima per pressione m edia s'inte11deva suppositori. An1ch e quando vi è insufficienza vent1ico:la~ _ la m·e dia fra le due pressioni estrem e; ma quere sinistra, si u seranno le stesse regole .,d1 sta m edia puramente .a ritmetica n on aveva alpru.denza. S'impone un riposo più completo, cun sig nificato, e :più tardi, per opera sopratut·m a si eviterà quello assoluto in letto, alter- to d ei fisiologi, al·l 'espressione di pressione me nan.do qt1e.sto con la poltron.a. Eventu.almente , dia si assegnò un altro significato. Con l 'introduzion e dell 'oscillometro, Potain cure temporanee la ttea, i·drica, declo·r ura ta. così 1si e·sprimeva sult1 pression e n1edia: n-elNel tr.attam ento m edicam entoso, si d.aranno 1'interva llo delle pressioni estreme, massima piccole dosi, p. es., V gocce di digitalina al e . minima, la pressione passa per una serie di 1 o/oo per 4-5 giorni I.a settim.a n.a . Se 1.a .digi·oscillazioni di _valore molto ineguale e variata.le è mal toll erata , si darà lo strofa11to (2-4 bili, ch e ·r appresentano perfettamente le oscilm g . .al giorno pier lo stesso pe.r iodo) e s i prolazioni della curva -sfig mografi·ca. Ora è la m elun.ah erà n egli altri giorni l 'azione mediante o ' . dia di queste pres sioni successive e variabili 1 la teobromin.a. Il vecchio toller.a questa cu.ra d1 . . ch e interessa conoscere, per avere un ' op1n1one mantenimento per m esi ed anni. Soltanto in del lavoro ch e Bi compie n (}l sistema arter.i oso. casi eccezion.a li si potrà ·r icorrere. con pruLa misura di que·s ta pressione media fu otdenza a dosi massive. tenu·ta .dal Pacbon con un dispositivo speciale, .Nel c aso di insufficienza ven tricolare acu~a , ed egli po tè vedere che l 'o&cill.azione m.a ssima .si farà il trattamento classiico : salasso con pru- o . indièe oscillometrico corrisponde n on alla denza (n on oltre 200-300 gr,a mmi) seguìto qa pre&sione minim.a. m.a a lla pressione m edi.a . iniezione di uabaina. Ta le affermazione modificava un po ' tt1tti i Se vi /è .aritmJi.a completa , lguard.a.r si dar criteri fondamentali sulla sfigmomanometria, prescrivere la cbinidina, spesso mal tollerato perchè toglieva ogni valore alla pressione mie ~u sa di accidenti sincopali. Se la 'frequenza è nin1.a per dare la m.assim.a importan z.a a q·u el, . norma le, evitare ogni me·dicam ento. In pr:e- la media, n el nlentre ch e la pression e massen za di tachiaritmia, da re la dig itale alle _pic- sim.a con se:rv.a va tutto il suo valore ~ cole dosi accenna te. Nelle tachicardie, si po;Introdotta n ella oscillometria questa nuova trà senza inconvenien ti somministrare la bel- espressione, bisogn.a stabilire il metodo p er mi1.ad'onn.a . e così pure l 'atropin.a n elle bra·di- su1·a re la pressione minima e m edia.. . cardie lente, ecc. Ma n on bisog n a dimenticaLa prima non corri·spon·de al].a m .a ss1ma oscilr e 1ch e questi di sturbi del ritmo dipendo·n o d.a lazion e ma dev'essere situa ta più in basso deluna defi cienza miocardica e ch e il trattamen- 1'indice oscillometrico, all 'apparizione delle to deve essere a nzitutto toni-cardiaco. osci llazioni a forte ampiezza o meglio a l] 'iniNelle manifestazioni dolorose, a tipo aRgi- zio d'una zona terminale e distinta d'oscillan oso, dispnoico, è soprattl1tto all a morfina ~lie zioni a inclin.azione propria. La pr!3'ssionc m ~­ si dovrà ricorrer e; essa ridona spesso quella dia invece corris ponde all 'oscillazione massicalma ch e n on saprebbe dare il salasso e pi:o: ma ch e si dis tingu e dalle altre oscillazioni. cura tal ora delle sopravviven ze insperate . : Le ·r icerch e sull 'u om o h anno stabilito le seg{1eil ti cifre nel n orm ale: pressione massima jil . . 1

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SEZIONE PRATICA

15 cm. di m ercurio; pressione media 8 a 9; no da m ettere in rapporto con aumento solitapre·ssione minima 6 1/ 2 a 7; queste cifre sono tario della pressioD:e media, e non da con.sideun po ' più basse nelle donn e. ·r are com e così detti fenomeni essenziali. L 'introduzion,e in clinica della pressione m eSicchè di fronte ad un m alato con segP.i d 'i dia ha fo.r ni to un m ezzo per poter conoscere il pertensione, no n bisogna ·e scludere tale lesi,Jne alore funzionale ·del cuore e dei vasi. se la pressione sistolica 11:on è clev~ta, perc:]1è Qualche esempio g ioverà a m ettere in rilie- t·ale aumen,to può esse_!'e stato transitorio, men, -o l 'impo-rtanza clinica della pression e m e- tre la pressione media resta costante, e forni sce dia. un criterio differenziale. Si sa che n ell 'insufficienza en.docardica s i ha In questi ultimi tempi s'è parlato molto di 1111 notevole abbassamento della presisionè diaipotensione, attrib·u endole n o·n pochi accidenti. stolica con aumento dell 'intervallo tra le due Ma dopo queste con siderazioni, bisog na rivol ' i)ress~oni, o della pre·ssione differenziale. gere l 'attenzjone non alla pressione sistoli ca, Se re-a lmente .così fosse sarebbe logico sup- ma a quella me.dia, la quale speis.so jn questi porre 1C·h e lo sforzo imposto al cuo·r e per riem- ca·s i resta normale, e quindi , m.algr.a do le appire i vasi tanto distesi dovrebbe infine affa - parenze, non vi è nessuna modificazione del tica.r lo non poco; invece così non avviene. In regime circolatorio. tali casi Fontan ha p otuto notare ch e la pressioSecondo tale concetto, l 'ipotensione n on è ne media, elemento essenziale da con siderare, una entità morbosa . è identie;a a qu·ella ·dei sani, e ch e in r ealtà r·ICom~ bisog·n a considerare le pre.ssioni nei sulta aumentak'l la di fferenza tra la pressione casi di insufficienz.a acu~ del cuore? In tali m edia e la minima. ca·si la pressione sistolièa isi abbassa sola, e Più ;importanti oriteri si ricavano nei ca•s i quindi diminuisc·e la pressione differenzia le, d 'ipertensione arteriosa . In questa è la pressio - segno ·di cattivo progno.s tico . In questi casi è ne massima che fa stabilire la diagnosi, e stato osservato che I.a pressione me.di.a può forsuggerisce lo •Stato d el paziente. C.a ttivo crite- nire utili indicazioni per la pr9gnosi e la terio. secopdo Pachon , perch è la pression e mas- rapia ; infatti mentre essa isi presenta aumensima 11:on può cara tterizzare specificamente un tata n el periodò di scompenso, tende ad ab.r egime vascolare di cui rappr·esenta solamente b,a·ssar si sotto l'azione e ffi cace della terapia, un cortissim o momento , n è è da considerare la :il ch e vuol dire che vi è una diminuzione minima ·ch e regola lo sforz o· iniziale del cuore delle Tesistenze perife·ricb.e, e per conseguen al momento d ell 'evacuazion e· ventricola re , ma za del lavo·r o cardiaco, ciò ch e è d 'accordo con la media ch e è l 'espressione del lavoro ch e esso i sintomi clinici. deve compiere dur.ante il tempo della sistole. S'intuisce subito l 'Ìmportanza della misura ~ ce:rtamente alla pres•sion,e m edia ch e va atquotidia n.a ·della pressione m edia, la quale fortribuita un.a influen za primitiva nella gen esi nisce il •criterio di come il cuore reagisce ai dell'ipertrofia del cuore, ·della sclero·si e dell 'u- m edicam enti. Potrà in fine la pressione m edia, m ercè un sura dei vasi. Alcuni esempi di iperten sione ·riferiti mo ~tra­ calcolo m.atem.atico, f.ornirci I.a misura (delno chi.ar.amente com.e i .d.ati della pTessione l 'attitudine ft1nzio.n ale del cuore? Le ricerch·e; .a l ::riguar·d·o mo,s trano ch e i l massima no·n 5velavano quella :iperte.nsione stabilita dalla sintoma tologia ·clinica e conferma- problema non è ancora risoluto. e ch e la c ota da lla elevazione della pressione m e dia. Sic- noscenza della pressione m edia non è suffich è l'aumento della p.ressione medi.a coinci- ciente a 's tabilire una regola sicura sull 'attidente con un aumento del diam etro cardiaco vità funzion.ale oardi.aca n ei mal.ati. In un 1su ccessivo articolo, n ~li o stesso gioTdeve far sospettare uno· stadi o jnizia le ·di iperna.Ie, Gley e Gomez e·s pon gono i con cetti teoriten·sion-e. ci e il modo per la ·determrinazione delle presÈ .s tato anche notato ch e spesso il volume del cuore no·n è i:o. rapp1o rto col grado del! 'iper- sioni m e.dia e n1inima col m.etodo oscill omeL. CARusr. tensione. e ch e talora , malgra.do l'eccessiva trico. e le·v azione della pressione massima, il cuore è normale. Modificazioni caratte1·istiche e non ca1·atQuesta inesplic.abile r isposta del volume carter~stiche deJl'elettrocardiogramma neldi1aco in rapp·o rto alla pre·ssion e ma.ssima elel'infarto del miocardio. vata potrebbe e1sse·re m eglio· interpretata consid erando il icomportam ento della pressio·n e ine(T. PADILLA e P. Cossio. R evue Sttd-Americaine dia, la quale è l'espressione più fedele del lade l'tléd. et de Chir. , febbra io 1931). YOro a oui vi:en sattoposto il ·cuore. L 'ooclusione brusca di una branca corona ri.a . Si può anche so.s pettare ch e talora quelle i l)ertrofie cardiach e le quali non sono giu1sti- . d eterminando una n eçrosi da isch emia della fi cate da un.a pressione Mx elevata , e ch e pur zona miocardica corrispondente, provoca gedanno luogo a fenomeni gravi, quali la insu f- n eralmente delle modificazioni caratteristiche fi cienza car.diaca, l e lesio·n i ,r.a scolari éoc., sia - dell 'elettrocardiogramma. È così ch e, oon il 1

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816

IL

POLI0LINICO

solo esame dei tracciati elettrici, si può formulare ne lla maggior parte dei e.asi una diag n osi c linica di certezza di infarto d el miocardio. L esame di queste modificazioni c.aratteristich e ·dell , elettrocardiogramma permette, nell 'una o n ell 'altra d elle tre derivazioni di fare ancl1e la diagnosi di localizzazione d'ella · lesione isch emica. Aocanto alle modificazioni caratteristiche s i possooo inoltre osservare delle altr.e modificazioni ch e no·n lo sono, per esse re comuni ai più diversi processi. Esse hann~ importanz.a per la diagnosi di localiz zazione, poich è p e.rmettono di d elimitare le parti affette del sistema eccito-conduttore. Le modifi·cazioni caratter.istiche possono essere raggruppate in 3 periodi che corrispondono ai 3 momenti dell'evoluzione. Il primo periodo comincia dall'occlusione e si prolunga da 3 a 8 settimane. Si osserva una dimin'llzione del voltaggio nel complesso ventricolare e nel .segmento RT o ST al di sopra o al di sotto d ella linea isoelettric a; si produce una specie di cupola a convessità superiore o inferior e secondo i •e.asi e la d erivazione che si esamina . Il secondo perio·d o è un po' più lungo e dura fino a 3 m esi. II voltaggio aumenta, il seg·mento RT -0 ST pren.de orig ine sulla linea isoelettrica e form.a una convessità leggera., terminando in una ·d eviazione T pronunciata e di cui la direzione è invertita in rapporto a lla cupola del periodo di inizio. Il terzo pe riodo si prolunga da 6 mesi a 2 anni ed anche persiste indefinitamente. L'aspetto de.J sec·on<lo periodo si attenua poco a poco per non con servare che una deviazione T negativa ben ma1~cata in D I quando la c upola iniziale sarà convessa al disopra d ell.a linea; per contro esS.a sarà negativa in D III quando la cupola che esisteva in questa derivazione era con vessa al disopra della linea . Questi segni elettroca:r:diografici propri del1'infarto del miocardio presentano d elle variazioni ch e sono in rapporto con la localizzazione ·d ella lesione di n ecrosi nella regione d ella punta del cuore o nella regione della b.a.se d el ventricolo. Nel primo caso 1.a co·n vessità d ella cupola ·del segmento RT o ST è in .a lto in D I, in ba sso in D III; per cons~ ­ g uenza, neg li altri, peri·odi la deviazione 'f avrà un ·s ens·o n eg.ativo in D I e positivo in D III. Nel secondo ca.so la c onvessità della cupola del segm ento RT o ST è V·e rso il basso in D I e verso 1'alto in D III e la deviazione T sarà in sen so positivo in D I e negativo in D III. Le modifi•c.azioni non caratteristiche non sono state oggetto di studi particolari. Gli AA. hanno osserva to 35 e.asi di infa rti ·d el miocardio ed hanno potuto r egistrare più spesso delle extra istoli, talora anche d ei disturbi della conducibilità. In lun /caso ;hanno osservato una fibrillazione auricolare passeggera dovuta evide ntemente a cause funzionali per inibizion e di ,~i c inanza. 1

[ANNO XXXVIII, NuM: 23}

In conclusione, mentre le modifi·cazioni caratteristiche hanno un g ran.de valore diaanostico. ·di differenziazione e di localizzazion~ le modificazioni non caratteristiche h.anno 'un g rande valore prognostico e contribuiscono alla diagnosi di localizzazione. C. TOSCANO. .

L'i~fluenza

della sezione del midollo spinale sulla pressione arteriosa.

(LERICHE e IFoNTAINE. Presse °111 éd., n . 74, 1930). I trattati di fisiologia insegnano che la sezione d e.i midollo spinale al ·di sopra di D7 J)rovoca una va sodilata~ione n el territorio pai·alizzato con forte caduta della pressione arterio.. a, per separazione dal centro vasomotorio bùlbare . Ma è sorprendente il oontrasto tra la predominanza che a questo centro assegnano i vari Autori e I.a rapi.dità con· la quale gli effetti vascolari .della sezione sottobulbare son,o co·m pensati ,p er .l '.azio·n·e idi altri centri vasomotori spinali ed ex:traspinali. Infatti in 1-2 ore ·doipo la sezion·e del midollo spinale la pressione arteriosa ritorna normale. L. e F . hanno oondotto delle ricerche sperimentali su 10 cani con sezioni spinali ad .a ltezza v.a ria da D 2 -D 3 a D 0 -D 10 • In 8 casi non hanno notato alcuna variazion·e d ella pression e arteriosa nè duriante nè dopo la sezione; mentre in due casi n-0tarono un abbassamento. In quest~ due casi, ~ sol.amente in essi, durante l'operazione erano state lese de·l le vene- spinali con forte perdita di sangue e di cui l 'emostasi era stata .difficiJ.e . Concludono perciò ch e la sezione alta del midollo spinalie non determina una. pa:ralisi vasom·o toria e che quando si ha un abbassamento di pression.e , que.s·t o ·deve ·essere attribuito allo choc o·p eratorio emorragico. La perdita di sangue disturba rapidamente la regolazione v.a somotoria e determjna una caduta di pressione •p iù forte di quella che potrebbe essere in rapporto con I ',a nemia in se stessa. Lo ch·o c operatorio può dunque evitarsi cu.r ando 1'emostasi rigorosamente e mentre nelle operazioni comuni questo fattore può essere, fin·o a un certo pu:n to , trascurabile, diventa invece di primaria importanza nelle operaz.f-0ni delicate e difficili come que·Jie di neurochirurgia. G. PACETTO. 1

Stato attuale del tratta1nento chirurgie& dell'angina pectoris. (D. DANIELOPOLU. Pres~e 1lléd., n. 104, 1P30). Dalla critica d ei risultati clinici e sulla base di ·dati sperimentali, 1'A. è contrario all 'operazion e di Jonnesco (estirpazione del gan.g li() s tellato) n ella cura chi:r:urg ica d ell 'angin.a pectoris. I primi casi operati da Jonnesco mor~­ rono per .edema polmonare a cuto o per a s1stoli.a a cuta. L'asitolia fu anche la causa mortis in diV<ersi altri casi operati da Kapis, Hof-


SEZIONE PRATICA

[ANNO XXXVIII, NuM . 23]

fer, Diaz. Leriche. Nel morbo di Basedow l'estirpazione llel ganglio stellato ha dato il 20 % di mortalità mentre la tiroidectomia non ne dà che il 4 %. Nell'epilessia la simpatectomia totale (compreso il ganglio stellato) praticata da Jonnesoo in 32 casi ha dato 6 morti, mentre la simpatectomia parziale (se:Qza ganglio stellato) praticata da A·l exan.d er in 23 casi ha dato un sol morto per broncopolm.o nite. Le ricerche sperimentali hanno dimostrato che l'estirpazione del ga:çtglio st~llato apporta delle profonde modificazioni nelle pro·p rietà fondamentali del miocardio, :rilevabili a},}.o elettrocardiogramma, e per cui il c uore non è più capace di conformarsi alle con.d izioni anormali ereategli da alcuni processi patologici o da un eccesso di lavoro. Perciò tale operazione è da sconsigliare nell'angina pectoris. L'operazione proposta da Danielopolu consiste in una sirnpatectomia cervicale (senza gan-

glio infeniore), con sezione di tutte le branche del vago che soendono verticalmente verso il torace (depressore compreso), con, sezione dei rami comunicanti che uniscono il ganglio cervicale inferiore e il primo toracico alle t~e ultime paia oervicali e al primo dorsale, e del n·ervo vertebrale. L'operazione deve esser fatta in una sola seduta prima a sinistra. Se . il risultato è insufficiente bisogna farla anche a destva. Tale operazione è stata applicata in diversi Paesi in un totale di 28 oasi senza alcun a ccidente mortale. con scomparsa ·completa o quasi degli accessi che in qualche caso persiste dopo 5 .anni. G. PACETTO. ..- Importante pubblicazione:

..

Prof. oott. CIULIO MOCLIE d~ nella. R. Università di Roma.

Manuale di Psichiatria ad uso dei medici pratici e degli studentt Prefazione del Prof. SANTE DE SANQTIS Direttore della R. Clinica. delle Malattie N ervoee e Mentali nell·a Uniiversità. di Roma. Riportiamo la. conclusione S<'ritta dall'Illustre Maestro nel presenta.re al pubblico medico italiano, il volume del prof. MÒGLIE.

• ••..•..•.... Ecco perchè io penso che i nostri allievi e tutti i e medici sperialisti e non specialisti saranno rironoscenti al e prof. G. MòGLIE e al benemerito editore Pozzi della loro 4' non piccola fatica >. e La parte "SpAciale 1, del volume di G. MÙGLTE, nella e qnale .~i tratta delle singole·malnttie mentali, conferma gli e int.en,dimenti che traspaiono dalla Parte "Generale,, . . Il (( lettrvre vi tro•·erà t11tto; e tutto e.çpnsto seconrto le buone (( traduzioni della medicina pratica. Nè dovrà faticosnmente e cerrare per orientarsi, essPnào la materia trattata con or• e di11e e chiarezzà. Se poi lo studente e il medir.o prati,co troc veranno r.he l' A.. preferi9ce di far sapere quel che ha fatto (( la Scuola Romana più che le altre Sruole straniere e itac liane, ciò, anzichè creare al libro diffidenze, contribuirà ad e accrescergli simpatie. Quod est in votis >. Roma. - Marzo 1930. SANTE DE SANCTIS Volume in-80, cli pagg. XVI-420, nitida.mente stam· pato in ()8.rta americana. con 68 figure intercalate nel testo. Prezzo L. 5 6 più le spese poetali di spedizio· ne. Per i nostri abbona.ti sole L. 5 O 1 7 5 in porto fr81DCO.

Inviare Vagli a all'Editore LUIGI POZZI. Ufficio Poeta.le Succursale diciotto. ROMA.

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NOTIZIE BIBLIOORAFICllE. P·rof. B. D1 TULLIO. Manuale di Antropologia e Psicologia criminale. Prefazione di S. OrroLENGHI. Roma, 1931, p\rezzo, L. 35. Il lavoro deH ·n~ TUJllio·, ampliamento di altro « La Cqstituzione delinquenziale », che pure in modeste proporzioni fu favorevolmente accolto da crimi·n alisti, giuristi e biologi di ogni paese, è il prodotto dell'osservazione di più che quindici mila delinquenti. In esso l'autore dopo un riassunto dell 'evoluzione storica dell 'argomento, partendo dalla valoTizzazione e specificazione del fondamento biologico ·della criminalità vera, vale a dire costituzionale , illustra i fattori etiogenetici del delitto, delinea i caratteri psico-fisici, le forme nosografiche del delinquente, dell'anormale antisociale, ossia la patologia della .delinquenza, e ~·nfine tratta della profilassi della criminalità. Pro.spetto gran°diDso 11di vasta opera, che, con la c-0mpletezza sintetica di un vero TT:attato, seppe l ' A. condenJsare in, f-01fma facile, scorrevole, efficacissima in sole trecent·o cinquan ta pagine. L'o·p era de.I Di Tullio,,si propone come finalità precipua di in·dividualizzare la persoin alità del 1delinquente, da:n,do ad essa quei caratteri bio-morfologici e differenziali, che, attraverso ben definiti qriadrì nosografici tèndono a ~stituire con l'antropologia cri~i·nale una nuova e be:Q definita branca di patologia, che le foJ'me cliniche deve trarre ·dalla psico-·p atologia, le sue · basi fondamentali dal costituzionalismo, le su,e remote origi·n i d.a lla biologia. ' Tr.a i vari capitoli, notevole per chiarezza, ricchezza ·d i dottrina e razionalità di induzio ni ~ritiche è quello della cc Etiologia ·del delitto », in cui rispecchiando ·saggiamente l 'eclettismo, che caratterizza la scuola criminologica italiana del periodo che fu .detto postlombrosiano, che noi volentieri chiameremmo ferriano, pone a base della delinquenza il fattore .oostituzionale eredo-degenerativo, fattore essenziale specifico della vera criminalità. t su tale base che la particolare azione di elementi endogeni e·d esogeni, fisi ci , psichici e sociali agiranno come provocatori o stimolanti della estrinsecazione della persoin alità delinquenziale, determina·nd-0 il delitto e i diversi atteggiamenti del delitto. La metodolo1g ia :della scuola }1omhrosiana domina l 'esam~ morfologico e clinico del soggetto patol.o gico n el ooncetto unitario dei tre elementi , morfologic o, dinamico-umorale e n euro-psichico, e ,q uin·d i ricorrono frequenti nel libro i sistemi e la -d ottrina del De Giovanni, del Viola, del Pende , del Kretschmer, dell 'Ottolenghi ecc. , di quella S cuola oostitu1

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818

IL POLICLINICO

zionalista e endocrino-neuro-vegetativa, che è specialmente e .r~ssenzialmente gloria italiana. La ·b revità che ci ~ imposta ·~on ci permet.. te di e.stenderci in un esame metodico e fin emente analitico dei varii .c apitoli del libro, come vorremmo e come l 'importanza dell'opera m eriterebbe. In essa neissuno dei varii problemi relati- . vi alla .etiogenesi, alla diagnostica, alla profilassi e alla tera pia ·del delitto fu trascurato, ma ciascuno trattato in modo esauriente e. . . convincente. A propois.ito del capitolo sui cc Criminali pazzi e pazzi criminali » notammo con partico.]ar.e c ompiacenza la conaolfid}inza ìdjl t.i·d eie dell'A. su quanto fu da noi espresso, come un pro.fondo e alquanto pe·r sonale convincimento, sulla patogenesi della schizofrenia e ldella demenza precoce, quando scrivevamo che dallo &tato clrizoide d schizotimioo oostituzianale si passa p er l' esaltazione dei suoi elementi formativi e caratteristici alla sindrome schiz0frenica , e· dalla schizofrenia, 1per il contributo di fattori molteplici e anc-0 ra non ben definiti, si genera la deme~a precoce, ma non sempre poichè può esistere schizofrenia senza esito in dem•e nza. Il libro presentato dall'Illustre Maestro Prof. Ottolen.ghi è ·d a augurarsi che isi 1diffon·da, co. me questi giustamente -raccomanda in generale per la coltura ain,tro·p ologica e psi1cologica criminale, non s·olo tra i medici e g li ·specialisti, ma tra i magistrati, gli avvocati, e tutti coloro ch e dovranno direttamente o indirettamente mettere in valore e àpplicare le disposizioni d el .nuovo codice penale, ch e sono orientate verso 1'esaltazione di quella personalità morfologica e psico-patologica del delinquente. che il Di Tullio ha co·sì brillantemente illustrata. 1

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G.

MòGLIE.

CENNI BIBLIOORAFIC/<1> F. HoFF . Unspezifische Therapie und natiirliche Abwehrvorgange. Un vol. in-8° di 123 pag. con 15 fig . J. Springer ed. Berlin. Prezzo RM. 7,80. I m etodi .d.ella terapia aspecifica hanno preso in q_uesti ultimi tempi un grande slancio ed i risultati ottenuti recentemente con la pìretoterapia della demenza paralitica e con la terapia della dietetica delle ferite e· pella tubercolosi hanno su scitato dovunque il più grande interessamento. Questo libro indica ai medici le basi su cui si fonda tale terapia : basi fi siologiche, con sistenti in processi di difesa, che vengono m essi in funzione d a lla t era pia aspecifica. nelle su e diverse foTme di proteine-terapia, terapia batterica, dieta-terapia, ecc. Le diverse m odificazioni dell e reazfoni di1

(1) Si pre~a d'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione.

[ANNo

XXXVIII, NuM. 23]

pendenti dalla spec~~ e dalla quantità del mezzo usato, il grande significato 1che ass11ine l'intervallo sono · trattati a par~. Importanti sono pure i metodi di trattamento aspecifico che esercitano la loro piena azione sulla cute (.bagni, raggi, ecc.). A ·parte sono considerati. i rapporti fra terapia ~specifica ed immunità e con la regolarizzazione ve€etativa. Sono poi enunciat~ le indicazioni nelle diverse malattie e·d il. posto che la terapia aspecifica occupa nella terapia generale. Nonostante la molteplicità e la complessità dei fatti, si intravedono già alcuni principt che regolano tale terapia la quale induce modificazioni nelle \reazioni ·dell'organismo secondo ··leggi fisiologiche .. fil. .S egue un~ rioca bibliografia.

e F. AIDLERSBERG. Die praktische Durahfiihrung der Emiihrung des Zuckerkranken .mJ'it fettOJrmen K ostformm nebst Anweisungen fiir die Diatkuche. In-8° di 24 pag. U1rban e Schwarzenberg. ed. Berlin e Wien. Prezzo RM. 1. Brevi schemi dietetici per l'alimentazione scarsa in grassi dei diabetici, sia per i casi leggeri che per q·u elli di media gravità o gravi, da trattarsi anche con l 'insuJlina. Gli AA. forniscono inoltre •l a composizione dei diversi alimenti e parecchie ricette culinarie. fil. O.

PoRGES

Les urti·caires. Un vol. in-16° <li 417 pag. oon 8 tav. G. Doin., ed. Paris. Prezzo ·fu-s. 40. Argomento difficile e complesso questo delle orticarie, specialmente per la ;patogemesi non ancor:a ·del tutto chiarita, sebbene le ricerche di questi ultimi tempi ne abbiano traociate 1e linee !principali. In questo li'b·r o, l'A. ci dà uno studio d'insieme -d.elkl- qyestione, M'San-Oesi essenizialmente sulla teo1ia de~ suo maestro, F. Wi•d a1l, della colloidoclasia. Dopo un breve cenno storico sull'emoclasia. l 'A.· stu.dia la si:nd.r ome « orticaria » dal pUillto di vi1sta clinico, con la fisonomia varia che viene a·s segnan1d 0 a·d essa la varia eziologia: alimentare, medicamentosa, tossica, microbica. Sono qui da segnailarsi due ca1pito'1i che portano dei fatti nuovi ed aipron.o nuove vie .agli studiosi, cioè quelli del.}' orticaria da fatica e da ictus emotivo; nel .p1i.·m o, si mostra l'importanza ·d elle albumosi che &i formano nel:l'or.ganismo um ~1no in seguito allo sforzo; nel se·c ondo sono esposte molte osservazioni personali con applicazioni nuove alla psichiatria ed alla psicologia ·Sperim entale. Un 'alitra parte inteif'essante è data dalle associazioni, dalle equivalenze ed alternanze (asma, malattia da siero, coriza spasmodica. eczema, edc.), nonch è dal tentativo di sintesi patogen.etica, in cui sono trattate ]e questioni dell'ana filassi, dell 'antiainafilassi in clinica. dell'ictus emoclasico delle modificazioni del sangue nell'ictus stesso, delle cutireazioni. E.

JoLTRAIN.

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fANNO XXXVIII, NuM. 23]

P. A. CARRIE. Le diabète sucre. Son tra{tement. Voi. in -8° ·d i pagg. 9·6. G. Doin et C.i·e, Pa ris, 1930. Fr. 20. 1

In quest 'òpera l 'A. analizza le direttive che permettono di ~tablilire in, modo preciso il trattamento di un diabete. Le m.o dalità variano infatti secondo la forma e la g ravità della malattia: la prescrizione id ei regime deve essere esatta e l'insulina non deve essere pre~ritta che in fu,n zione dei -risultati ottenuti con una dietetica appropriata. Qua.s ta mio nogr.a fia pertanto c he non solo contiene le noiioni teori1che in·d ispensabili ad essere conosciute, ma anche e sopratutto nozioni pratiche, costituisoe una guida· preziosa per tutti coloro, ·s pecialisti o ino, che 'S'interessano della cura d1etl diabete. A. Pozzi.

<G. POGGIO. Le adiposità patologiche. Vol . in-8° di pagg. 315. L. Cappelli, \Bologna, 193,0. L. 40. In tutte 1e precedenti monografie riguardanti le adiposità patologiche, queste venivano distinte in obesità endogene o costituzionali e obesità esogene, dovute a,d influenze sopratut-to alimentari. . Il problema patogenetico e 1clinico dell 'o-besità meritava invece uno studio più comple-to .che penetrasse cioè con la indagine morfologica, fupzionale , dinamico-umorale e neu:ropsichica in tutta la personalità dell'obeso. Per consiglio ··del prof. Pende, l 'A. ha e5eguito tale studio costituzionalistico compl~to ed in questo volume sono esposti i risultati delle sue importantissime indagini. Il libro è 1corredato inoltre da una vasta sta-tistica personale e da una completa bibliografia ,d ell'argomento. A. P. .

,,'·

819

SEZIONE PRATICA

La diagnosi de•}!}' orticaria è trattata · clinicamente, dando la giusta im.por.tanza alla dia~gm1osi del terreno e de llo squi1 l ibrio enid ocrino.:-s im patico che è alla base di essa. Da ultimo, in un capitolo esauriente I.a tera pia, e l'esposizione di un,a ricca bibli0grafia. . fil.

E.

'

partològia, della clinWa ~n · la·r go sviluppo ·de,1- . la terapia. Vengòno -poi i distuTbi qual.ité\~ivi ~el ricambio albuminoide (gotta con .}e molteplici terapie, alcaptonuria, ieistinuria); da ultimo, i disturbi del ricambio idr.ico e salino (diabete ·i nsipido) e le diatesi calcolose. L 'interesse pe'.f le malattiè del ricambio, si va facendo sempre più vivo; il medico troverà in questo libro, · ·dalla · rtrattaz:i:one· chiara e completa, una guida preziosa per lo studio scientiftcò, come per la diagnosi ed il trattamento di tali malattie. fil . . t

H.

Die wissenschàtlichen Grundlagen der · Hunger- und Durstkuren., Un vol. in-8° di 171 pag . .S. Hirzel ed. Leipzig, 1930 .. Le diete di fu.me e .di sete costituiscono un prezioso ausilio terapeutico, ohe si deve però utilizzare a tempo opportuno e nei giusti modi se si vogliono otten,ere gl~ effetti desiderati evitan.d o spiacevoli ·CO·n seguenze. Pa·r ticolarmente cafllti si deve e.ssere con le diete. prolungate di fame in cui si "}X>Ssono-avere minacciosi fenomeni da parte ·de·l miocardio; cosi pure· sono scan,sigliabili, in alcuni casi, le die.t e di sete . Della fisiologia e .Ja patologia ·della fame e del•la sete tratta diffusamente l 'A., fornendo poi le indioazioni cliniche per le diete relative (anomalie '.d iel ricambio. malatt~e deJ circolo, de l respiro, gastro-intestinali, cutane~, ecc.); accenna alle cautele da seguirsi ed alle controindicazioni terminando con precise .indica· zioni sulla técnica de l dig iuno. fil. GuNTHER.

Il N. 5 (Ma.ggio 1931) della

Sezione Chirurgica .del '' Policlinico ,, contiene i seguenti lavori: G. BALICFl - La rigenerazione

O. CANTELMO -

della cistifellea. Rieerche sperimentali e risultati pratici In rapporto alla cura chirurgica della litiasi coleclstlca. Nota personale sulla cfstendlsl. Su due casi di peritonite tubereo· lare con erniite specifica conco· mltante e rispettivamente eonse· cutiva: uno In ernia congenita strozzata, l'altro In ernia ombeilicale. L$ riserva alcalina e il PH del .qangue nella rachlanestesla tutocainiea. La diverticolite. (Infiammazione del diverticolo di Meckel ). Su due cas~ di torsione spontanea del testicolo.

Die Krankheiten des stoffwrchsels und ihre Behandlung. Un vol. in-8°, rilega to di pag. 519 oon 34 fig._ e 56 tab . .J. Sprin- U . FoGLIANI ger .ed., Berlin, 1931. P·r-ezzo RM. ~9,60. .. L'A. , ·che è Direttore della Clinica me.dica e G. Guccr neurologica della Univ·ersità di Wiirzburg, deA. VITALE dica i primi capitoli .all.a esp:o sizione dei prin·Cip1 generali sul ricambio, sulla nutrizione , .... Prezzo del Numero L. 6 sull 'essenza e sul t·r attamento dei disturbi nuL'aibbonamento pel 1931 alla eola Sezione OhiTurgica tritivi: la fanie, l 'iponutrizione, il ricambio (dodici numeri) costa L. 4 5 per l'Italia. e L. 5 5 per l'Estero. nella febbre, le .a vitaminosi. Se 0 umulativo con la Sezione Pratica., costa. L. 9 5 Nellai 'Parte .speciale, si occupa dell 'obesi- per l'Italia e L. 1 4 5 per l'Estero. Se cumulativo con le Sezioni Pratiea e Medica.. costa tà e della magTezza, della loro patogenesi e .del trattamento. Molto ampia, oltre 200 pagi- L. 1 1 5 per l'Italia e L. 1 7 5 per l'F.stero. L'importo va inviato mediante Va.glia Poetale a ne, è la })arte dedicata al diabete mellito, che Bancario, all'editore Luigi Pozzi, Via. Sistina. 14 ., -vi~ne esam inaito sotto tutti gli aspetti, della Roma.. GRAFE.

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IL POLICLINICO

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONGRESSI

XXXVIII, NuM. 23J

ferenziali. I~ partiCQlare illustra prima la stenosi del collo .v~scical~ che consegue tal voi ta alla prosta tect?mia ~ eh~ dà un 'im~agine radiograf~ca da stenosi traumatica, poi ~ turba vescioo-uretrale che caratterizza l~ djsuria de~ tabetici ed infine present~ du~ ur&t~~grafie ~guite in pp. affetti da ~perplasia congenita d~l collo. vescicale. .

Società. Piemontese di Chirurgia. Sedula dél 21 marzo 1931: Presiden,te: Prof. M.. DONATI.

La trasfusione del sangue con apparecchio costruito col materiale '' athrombit ,,. Prof. L.. DINATALE. -· Lampert e Neuba1uer han-

Sulle nèoformazioni ossee ed osteosimili paracondiloidet' mediali del ginocchio. . Dott. BICH. - Dei cinque casi raccolti, l 'O. ri-· tiene di pote~e catalogare 'tre nella malattia Pellegrini- Sti~da, perchè in, ~ssi e~erge chiaramente un pregresso trauma·. In uno di questi si osservò un, aumento in estensione e ~n opai:.~tà dell 'ompra radiografica e, in un e~arr_ie ~seguilo un, anno e mezzo dopo il trauma, s1 rilevo pur~ la comparsa di due altre ombre radi-O-opache di cui una lu:n,ga 4..5 ·cm .. a livello del terzo distale del femore. · La terapia seguita n,ei tre casi fu del tutto conservativa. Negli altri due ·non vi era stato ~n precedenza u~ tral!n1a, ~a un, ~artrite acuta suppurativa del g1nocch10. L 'O. fa r~levare l~ singolare disposizione del legamento m.ediale del ginocchio a lasciarsi impregnare di sali d,~ calcio e la PQSsibilità del1a calcificazione del legameJ1:to stesso · ~ndipendentemente da un 'unica violenta lesione traumatica del legamento s tesso. Il Segretario: Vr1.I.ATA.

n~

trovato una SQstan~a sterilizzabile in acqua distillata boll~nte, che ritarda la, coagulaz~one; d~tta sostanza, gialla, densa, cattiv~ conduttrice del calore, è un prodotto di condensazione del fenolo e della fQrmaldeid~ e fJi d~nominata « athrombit ». L'apparecchio consta di du~ bicchieri athrombit (di circa 100 cc. di capacità) per r~cevere il sangue del donatore; qi una buretta . athrombit con cop_erchio d.i chiusura per l 'infusion,e del sangu~ al ncevente; di aghi diritti e curvi di .acciaio Ainit per il prelievo e la ·t rasfusione del sangue; di u~ cono con rubinetto da applicars~ al cono della buretta; d~ una pompetta di gomma con filtro per l'aria da applicare al coperchio della buretta. Tutto il materiale è sterilizzabile esclusivamente in acqua distillata già in ebollizione e pèr la durata di 5 minuti; al momento dell'uso l'apparecchio deve essere raffreddato. L'apparecchio in uso è.a più mesi nella clinica chirurgica è riuscito di ~ompleta soddisfazione.

Stenosi ileale da peritonite plastica appendicitica. Grosso calcolo intestinale prestenotico. . Dott. A.. FoÀ. ~ In un, giovanotto èhe aveva presentato improvvisamente 14 gi'o rni prima una sinlomat-Ologia dt addom~ acutQ, s~ trovarono all 'esamè radiologico anse digiunali qua· e là dilatate ed ait-0niche, eh~ si potevano interpretare rome dovute a mesenterite; si notava. altresì una dilatazione ed un ritardo di svuotamento di due anse ileali, che dovevano essere l 'es~nen,te di un grave ostacolo al circolo intestinale, -O•s tacolo che doveva probabilmente cor:rispondere ad un, tratto ristretto al quale CQnvergevano e le anse stesse e la, brève appendice parzialmente iniettata. . All'intervento laparot-Omico, subito ~l di sopra del . tratto stenotico, una delle anse, a parete edematosa, si lacera ~ fu0riesce un calcolo fecale, grosso come una nocciola, la Cll~ presenza era sfuggita allo studio delle radiografie, ma che fu immediatamente individuato al riesame radio. ... . delle . grafi~ dopo l 'intervcnto.

[ANNO

Società Medico-Chirurgica di Modena• _Adunanza del 10 aprile 1931. Presied~ ~l

prof. P. SISTO.

Il PRESIDE.NTE CQmunica come attraverso il prof. Franchirµ, · direttor~ dell 'Istitut<> dì Patologia coloniale d~ questa R.. Università, la Federazione Internaz~onale delJ.at Società di medicina e igiene tropicale abb~a i:n,v~truta la Società Medico-chirurgica di Modena a vol~r designare due delegatit quali rappresentan,ti dell'Italia jn se:n,o alla detta· Società. Su proposta del PRESIDENTE vengono eletti. all 'unani~ità il prQf. D10N1s1, accadem~co d'Italia, ed il prQf. BELFANTI.

Plastica muscolare coi gracili per ernia sottombelicalt post-laparatomica recidiva. •

Prof. R. R1NALDI. - L'O. illustra con ricca documentazione radiografica un, caso di d~verticolo vero dell'uretra post. e ne discu:te la particolare disuria ponendola a confronto oon le banali turbe di rni11zione che accompagnano le dilatazioni sopra stricturali di cui presenta una osservazione. Conclude consigliando di eseguire più frequentemente di quanto si faccia, l'esame radio,l ogico delle basse vie urinarie.

Prof. CoMOLLI. - Sulla scorta di un caso pe.rsonale I 'O. illustra e consiglia un suo 11uovo 1netodo per operare radicalmente ernie sottombellicali post-laparotomiche recidive, nelle quali per divaricamento e atrofia dei muscoli retti, non sia possibile portare e mantenere questi a contatto. Il procédimento consiste :n,el fare una plasli·;a n1uscolare ooi due gracili, che vengono sezionati al loro estremo distale ~ rovesciati in alto e fissati l'uno accanto all'altro in, corrispondenza della linea ombelic-0-pupica al davanti della porta sutui:ata.

L'uretrografia retrograda nelle stenosi del collo vescicale.

Un caso di sodòku.

Pro-f. R. R1NALDI. - Illustra tre tip~ di stenosi del collo vescicale mediante la uretrografia retrograda e cerca di precisarne l~ caratterist!che dif-

Dott. CoRFINI. - L 'O. riferisce su di un caso tipico di sodòku che è forse il primo osservato nella Provincia di Reggio Emilia.

La disuria nei diverticoli dell'uretra posteriore.


[ANNO XXXVIII, NuM. 23]

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SEZIONE PRATICA

Noma da paratifo.

L'appendicite acuta. Diagnosi ed intervento precoce.

Dott. A. CAVAZZUTI. - L 'O. · dopo aver descritlo due casi di noma di sua osservazione arriva alle seguenti conclusioni: Il no,ma ~ può svilupparsi in soggetti che abbiano in atto un paratifo B. Il noma può svilupparsi simu1taneamel).te in ambedue le guancie. La costanza della presenza degli spir~lli sulle zo·n e di confine tra tessuto sano e tessuto necroijCQ·, può giustificare l '. ipotesi che gli spirilli non siano degli ospiti innocui del tessuto nomatoso, ma aq essi abbia ad assegnarsi una parte prepo•n derante nella patogenesi del noma, i11 associazione col fusiforme.

Prof. CA uccI. - Le espressioni cliniche dell 'appendicite acuta soino malfide, sì che non si può attraverso la sintomatologia leggere le alterazioni anatomiche e ded11rre apprezzamenti prognostici~ Solo l 'intervento precoce riduce al minimo i rischi ~ porta la gu arigione riel rnodo più rapido. Esistono· iorme gravissi1r~e dall ' ~nizio, caratterizzatè d.ai segni di discordartza, che po ss<}nO· es.sere salvale ~olo dall 'interver~:to nelle primis ~ime ore;. e forme secondariame11te gravi, caratterizzate dalla c1lma tr.aditrice che non rivela l 'imminente diffonders~ fatale della peritonite, cura·b ile solo preventivamente.. Anche il com11ne piastrone e lo slesso asr.esso possono secondariamente diffondersi ~el periLoneo. Le appendiciti in sede anomala, specie le forme retrocecale e pelvica, sono gravi perchè il focolaio. originario è nascosto, or1de fanno difetto i fenomeni classici precoci. Particolar~ente grave è l 'appendicite nell'infanzia (caratterizzata dalla rapida. evoluzio11e e dalla precoce caduta delle resistenze-i organich e) ~ nella don11a iI1cinla. Una causa comune d~ gravità r1oi casi suddetti è il r1tardato int ervento per la r~tardata diagnosi. Quando esist an,o segni d,i reazione peritoneale (contrattura parietale), anche con un insieme tranquillizzan te di sinton1i, a11che con incertezza sulla· diagnosi. si deve operare d'urgenza. ~ proscr~tlo qualunqtle trattamento medico: il. metodo del raffreddan1e11to d eve passare alla storia .. Sull 'i11lervento sistematico n elle prime 48 9re il corisens-0 è unanime. Sulla cor1dotta dopo le 48 ore il campo è diviso· tra cc opportunisti » e cc interventisti ». La diligente osservazio,n e i4 reparto chirurg~co, !l pronto interver1to al minimo segr10 di allarme, l 'esclusione dal temporeggiamento d ei bambini, delle gravidee di chi ebbe precedenti attacchi, so.n o i capisaldi d e·g li opportunisti. l\l[a I 'operazione impo,s ta per· aggr.avatnento durante l 'aspettazione appesantisce· l a cifra della mortaliLà, mentre l 'operazione im-mediata sistematica presenta una mortalità infe-• r1ore. , L 'O. addotta il critèrio dell 'intervento a caldo• in ogni caso, appena ricevuto il malalo, e presenta. la propria casistica.

Mucocele da cancro primitivo dell'appendice. Dott. FoGLIANI. - L 'O . riferisce sopra un caso di cancro primitivo dell'appendice eh~ fu causa di mucocele per obliterazio~e del lume. Gli esami istologici dimostrarono che non si trattava di un carcinoide, che mancavano cellule argentaffini, G che la raccolta di muco, a densi blocchi, era causata esclusivamente da ristagno del secreto delle ghianàole mucipare 11on da degeneraiZione mucoide propria delle c~llule neoplastiche.

Sarcoma dél retto. · Dott. MONTANARI REGGIANI. - L 'O. es.pone un éaso di sarcoma primiitivo del . retto, in soggetto di 42 a11ni, diagnosticato clinicamente affetto da cancro. Già da~ caratteri macroscopici e specialmente per l 'assenza di infiltrazioni ghiandolari regionali, si poteva supporre trattarsi di una forma maligna connettivale. In sezioni praticate su diversi . punti del tmnore ris11ltò trattarsi di un fibr0-sarooma del retto, che l 'O. si sofferma a dimostrare essersi originato da un fibroma preesistente. Il caro è i11teressan~e per ~ caratteri istologici e per l 'estrema rarità della forma, esse.n dò i casi descritti q tutt 'oggi 34 compreso quello riferito dall 'O.

Sugli infarti emorragici dell'intestino. Dott. BARBIROLI. - L 'O. riferisce su tre casi di infarti emo·r ragici dell 'intestino: uno causato da trombosi della ven3: poirta, un altro da compressione sui vasi · mesenterici per carcinoma metastatico infiltrante il colori, un ultimo caso dipendeva da compressio ne di una placca sclerotica sopra la sierosa del corrispondente segmento intestinale. · . Il Segretario: Prof. G. l\ilARGRETH. 1

Accademia Medico-Chiru1 gica del Piceno. 9

Seduta del 22 febbraio 1931. Preside.nt~:

Prof. CAPPELLI. Ve11gono presentate le (}imissioni del pres~deri,te on. dott. Arnaldo Fiorett~, del vice-presidente pro,f. Arn1ando S.a,l a ~ del Co r1siglio ' dirett!vo decaduto. Si nomina per acclamazio11e presidente onorario il dott. A.rnaldo Fioretti e si esprime un voto di plauso e di commiato al prof. Sala trasferitosi in altra. provinci~. 11 nuovo C'..on sig1io direttivo, risulta così composto: preside11te prof. L.. Cappelli, vice-presidente prof. F. Fratin~, segretario dot.t. F. Fioretti, direttore <lel IlolleLtino prof. _A... Cauçci, consiglieri prof. L. Caravani e prof. A·.. Capogrossi, tesoriere dott. L. Selandnri. 1

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Il prof. SANTINI ricorda i <lolori vivi alla fossa~ ili aca d. con cui pt1ò esordire il tifo, sì da mentire un 'appendicite ed es1X>rre ad ~nterve11to controindicato. Non è d'accordo rl 'intervenire nel dubbio tra arpenrlicite ed a11nessite acuta, giacchè l 'ann essite blenorr-agica ri solv~ bene con l 'aspettazione. Nega I 'opportunità d 'agg·redire il vero piastrone, giacchè l 'intervento è lab orioso, può compli carsi con rotl11re cl 'an se e la ricerca d ell 'appendiceè difficile. · 1

Il prof. ToNNJNI rico,r da tra i casi più gravi quellii d 'inizio repentino, in pieno benessere. Invoca nuovi s tud~ che p,ossa110 deter1ninare la capacità d:P resistenza del peritoneo. Ricorda d 'aver riscontrat,o, leucopenia in, un caso d'ascesso contenente il Coli in cultura pura. B contrario al trattamento chiuso. delle peritoniti e alla laparoclisi . Il dott. MARCHINI è favorevole al trattament0a chiuso dell'addome n ei casi ~niziali, anche con peritonite purulen,ta semplice, ser1za perforazione,. cangrena, esc~re .


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IL POLICLINICO

Il prof. CARAVANr ricorda un caso di cangrena 1otale dell 'appendice, n1a11ifestatosi bruscaID:ente in u.q ragazzo p er istrada mentre giocava. Accetta incondizionatamente l 'intervento sistematico a caldo e n on condivide l~ riserve circa i rischi dell 'ir1tervento sul piastrone, questione di buona 'tecnica. ~ OOD:irario alla chiusura dell 'addome nell e periton~ti, sostenendo ~ssere il drenaggio così innQcu o, come m,eritevole dei più bei successi.

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XXXVIII, NuM. 23]

cune e l~ lesioni vascolari messe in evidenza dagli esami istologici. Il prof. P .. PIETRA fa alcune considerazioni sulla patogenesi e sulla cura dell'ulcera gas~rica:. Sulla epicondilite sportiva.

Seduta del 5 marzo 1931 . Presidenza: Prof. L. BAcIALLI.

Dott. CARLO GARAl\IPAZZI. - L 'O. espone che l'epicondiliie sportiva, che ha avuto uno studio rad~ologico e clinico molto docurpe·n tato dal lato dell'eziologia, nq;n, ha ancora provato una modalità di spiegazione l~ quale sia largamente accettata-. Con consjderazio·r1i di modalità della funzione della giu:qtura del gomJto quale avviene massimamente n,el tenn,is ~ nella scherma, l'O. crede di voler per questa forma adottare il geniale concetto ch e il prof. Henschen di Basilea ha dai non molto tempo preso in considerazione in alcune forme di lesione sportiva, vale a dire la teoria de1la viprazione dei materiali ossei d~ resistenza e della vibra.zion,~ che r1aturalmenit~ deve essere trasmessa anche alle parti molli circostanti alle giunture. È una teoria analogica a quella da molto tempo ~n valore nell~ studio della resistenza dei materiali. che. ha condotto alla ammissibilità . di una stanchezza anche dei metalli e ad una alterazione della costituzione m,oleoolaire degli s.tessi per cui ad un, dato hiomen,to repentinamente la loro resistenza è vinta e. se ne hanno le fratture . Questa teoria ha trovato recentemente il suo appoggio in altercaziqni che altr~ autori hanno rilevaito avver1ire in certe parti ossee di operai che lavorano con strumenti inaneggiati a mano in cui il movimento avviene con, rapide e ripetute scosse e vibraz~oni trasmesse agli strumen,ti stessi dalla forza viva che in essi è data dall 'aria com-

Ascesso subfrenico destro da pèrforazione duodenale.

Le turbe disuriche nelle vescicoliti croniche.

Prof. Lunov1co ARMA-Nr. - L 'O. espone il caso idi un con tadinq di ~O anni con diagnosi di bron..chi te catarrale ~ cardiopatia, nel quale l 'esame radiolo.g"i.co gli permise di dimostr.a re un,a perfo1razione duodenale. con, trag"itto CQtmunicante con la tasca interepato-diaframmatica desitra. Non si ,erano avuti eh~· liev~ss~mi disturbi gastrici. L'O. <I'ichiama l'attenzione sull 'utilità di un accurato .esame radiologico in ·casi d,i presunta malattia del tor1ce (specie dalla parte destra) in pazienti che .abbiano sofferto dist.1irb~ gastrici, anche lievi.

Dott.. G. LAVATEIJ.1. - Mettendo in rilievo le turbe disuriche riscontra.te in, alcuni ammalati di vescicolite cronica, l '0 . accen,n,a aj caratteri ed all'~mportanza di questi sin.to·m i, e ne discute il meccani~mo qi produzione.

Il dott. POTENZA rjcqrrda cas~ d'appendicite acuta in forma epidemica riSQlti rapidamente con particolélre benignità, eh~ r~tiene di natura influen.zale. ll prof. SETTE dall 'esame sistematico d 'un cenliD:aiQ d 'appendici, as1Jortate dal prof. Cappelli, .trova il b. Coli costantemente, associaito sovente con anaerobi, D:elle appe:qdiciti acute, assenza di :germi in que1le croniche. Il prof. CAPPELLl non,. è favorevole all 'aggressione ·sistematica del piastrone appendicolare, quando -sia n ettarr1ente limitatQ con d~corso tranquillizzante. È contrario a,l trattamento chiuso della fetrita, attr~buendo grande importanza all '·allo·n tanamento dei inateriali ~tt~ci inediaD:te il drenaggio; ·.cita a~ esemp·~o l'osservazion~ d~l cedere della suppurazione con rapido volgere alla guarigione dopo .I 'espulsione di calcoli fecali . Il Segretaria: Dott. F. FIORETTI.

Ospedale Maggiore di Novara.

JJ.r:e~..

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Il dott .. T. ~fENEG11rNr riferisce -suzzo ·studio del·la narcosi avertinica durante il parto. Il Segretario : Dott. R. MrcorrI . ll N. 5 {Maggio 1931) della

Sezion~

Su di un caso di fibrosarcoma cutaneo.

Medica del '' Policlinico,,

contdene i seguenti lavori :

Prof. MARIO ARToM .. - L 'O. illustra il caso di .una do:qna di 54 anni che da 28 anni presenta sulla cute dell 'addome una. forma tumorale, gran-Oe quanto un,a grossa arancia, avente tutte le car atteristiche dell 'affezion,_e da Darier denominata fibrosarcoma cutaneo. , Descrive minutamente l~ caratteristiche clini-che cd istologiche di quest a particolare neo plasia .e rioonfer:m,a anzituttQ l 'individualità assoluta che .essa ha tra ~ tumori cutanei di or~gine mesen· chimale. Sulla · base dei reperti isto·l ogici tratta, poi deJ valore e del sig nificato degli accumuli cellulari .aYen ti caraltere di sarcoma fascicolato che si distingu ono tra la sostanza fondamentale fibrosa discutendo le eventuali relazioni esistenti tra i car alteri ed il numero di tali ammassi cellulari e la scar sa malignità del tumore. Tratta ancora de] s ignificato ch e possono avere le numerose la1

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A. Pozzr

- Frattura della sella e sindrome

adiposo-genitale post-traumatica ( cen 7 fi_qure).

La cirrosi Ipertrofica pigmenta· ria del fegato. Contributo clini· co e patogenetico. - Contributo clinico alla conoscen· za della malattia di Simmonds . (cachessia ipofisaria). •

M.

MrcRBJLAZZI -

F.

CosTANTINI

13 Prezzo del Numero L. 6 L>abbona.mento pel 1931 alla. sola Sezione Med•ica (do· dooi numeri) costa L. 4 5 per l 'Italia e L. 5 5 per l'Estero. Se cumulativo con la. Sezione Pratica, coeta L. 9 5 per l'Italia e L . 1 4 5 per l 'E stero. Se -cn·m ulat ivo con le Sezioni Pratica e Chirurgica, costa L . 1 1 5 per l'Ita.Iia e L. 1 7 5 pex l'Estero.

L'importo va invriato media.nte Vaglia Postale o BancariQ, all'editore Luigi . Pozzi, Via Sistina 14 · ftoma.


[ANNO XXXVIII; NuM. 23]

SEZIONE PRATICA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. DALLA PRATICA CORRENTE. ()sPEDALE DI S. SPIRITO I N SASSIA IN RoMA Primario: P·r of. EGIDI

quattro casi di gravi sincopi curati con iniezione intracardiaca di adrenalina per il dott. G1usEPPE SCOLLO, Chirurgo aiuto degli Ospeda-lri di Roma . L 'uso della iniezione i·n tracardiaca di adrenalina nelle gravi sincopi sopratutto da n arco' si, ormai è entrato nel·la pratica comune, s.eb· bene il metodo è vecchio solo di alcuni an·n i. Epperò come nessun· metodo di c ura è infallibile, così non tutte le iniezioni intracardìache di adrenalina p·r aticate in tali dram · matiche evenienze sono state seguite dallo spera tç successo. Quin·di se è esagerato fandarsi sulla statistica d ei soli casi fortunati ch e in questi ultimi tempi sono stati maggiormente pub·b licati, tuttavia devesi rico.n oscere ch e il metodo è veramente eroico; a l punto ch e sarebbe da imputare grave colpa al medico c h e n on vi ricorresse, o che non avesse a portata di mano l 'occon·ente per praticarlo. Duran.t e il mio servizio chir-urgico negli -Ospedali di Roma ho assistito a quattro gravi "Sin copi, i1elle quali è stata adoperata l 'iniezio· ne intracardia.c a di a·drenalina. Due cli queste mi sono recentemente capitate n ello spazio di qualche giorno. Ritengo i casi meritevoli di pubblicazione in quantoohè, ave:n dò visto preceden.t emente falrldre il meto·do, no·n ho cessato di ripo·r re fiducia in esso, come n on vorrei che tale filducia mancasse a d altri , cui eventualmente l 'uso della iniezione in1tracardiaca n on avesse dato il desiderato su·ccesso." 1

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CASO r. - Uomo di 62 anni, affetto da fratt ura -del collo del femore. In narcosi eterea si pratica la riduzione della frattura e l 'immo1b ilizzazione alla Whitman. Nel m entre si è qccupati_ a ingess are l 'arto, ci si accorge che il paziente, in istato di risoluzione completa, non respira, ha le pu-· pille midriatich e, ~l viso pallido, cianotico, il cuore ch e non pulsa. Si attuano subito le cure del caso : respirazione artificiale, eccitanti, è si pratica iniezione intracardiaca di adrenalina, ma non 'SÌ riesce a risvegli.ar e alcuna con.trazione del cuore. In queslo· caso si ebbe l 'impressio ne che, per fatale dis.trazio ne del narcotizzatore, l 'avviso dell'avve1111 la sincope fosse stato dato con ritardo e fosse quindi venuta a i11ancare la ten1pestività del soccorso. 1

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CA.so II. - Donn a di 46 anni, in condizioni generali scadute, affetta da cancro dello stomaco. Si opera !n, n:arcosi eterea.. Ad, operazione inol-

lrata, arresto del polso e del r espiro. Prontamente iniezione ~ntracardiaca, eccitanti e respirazione artificiale. Il polso rico1npare piccolissimo e aritmico per qualch e minuto, poi silenzio dei baittiti. Seco·n da in'i ezi.one intracardiaca: ricomparsa del polso u·n p·o' pii1 valido di prima. Però dopo qualcl1e secondo, il polso si spegne di nuovo e nulla valse a strapp,a re dalla m,orte la paziente. 1

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CAso III . - Uomo di 52 anni operato di ascesso polrrl<}nare de·stro, da varii giorni continua ad avere febbre ed espettoraztone abbondante. Nel sospetto che la racco1ta ascessuale non sia del tutto drenata, si pratica una puntura esplorativa direttam ente sul polmone v~sibile dalla breccia pariet ale, al disotto del drenaggio. Con ago montato dalla siringa si attraversa un tessuto polmonare rigido e spesso, e, a qualche centimetro di profondità, si prova ad aspirare : ma non si ritira ch e sangue . Si toglie allora l 'ago e immediata1nent e ci s~ accorge che il paziente r eclina la testa., n1entre ha un,a scossa convul si va all 'arto superiore sinistro, storc~ la b,qcca e p erde la coscienza. Le pupille diventano midriatich e, .i.I respiro si fa debole e poi s~ arresta, il polso ha battute rare e appena percettibili, il color~to del volto diventa livido cianotiCQ, addirittura cadaveriCQ Si ha la dolorosa impression e che il paziente sia irrimediabilmente perdl1to. Nonostante ciò, si aitLuano prontamente i soccorsi del caso : ossigeno, respirazione artificiale, eccitanti di ogni sorta e a qualche min:uto di <list anza- dalla insorgenza. del tragico inc~d ente si pratica una iniezione di u~ em e. di aclrenalina intracardiaca. Subiito dopo il polso h a battute discretame~te valide se pur aritmiche e poi viene il respiro, irregolare e su,p erficiale. Per circa un 'o!ra si continua nella r espirazioin e artificiale e n ella so,m ministrazione del1'ossigeno, fino a che ritorna la coscienza e la respirazione ridiventa dispnoica come prima, ma tranquillizzante. Il paziente morì dopo due giorni per i progressi del &u o male, ma certamente I 'iniezione intracardiaca di adrenalina ebbe il su ccesw che poteva dare: di trarre cioè a vita il paziente dall 'inciden te acuto mortale che la puntura del polmone gli aveva procurato. 1

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CAso IV. - Uomo di 66 anni, oper ato1 già felicem ente di prostatectomia transvescicale, h a un piccolo 1esticolo che sporge come fungo dalla b-Orsa incisa , in segui·t o ad ascesso della ghiandola. Il p aziente rich~ede di esserne liberato; e. in cloro-etil-narcosi si inizia l 'in tervento·. A un dato momento e~ accorgiam o ch e il paziente non respira : è in atteggiamento inspiratorio contratto, e quasi subito si rilascia, diventa bianco di cera, l'occhio s.i fa smorito, le pupille midriatich e, il cuo,r e più no n batte. Iniez ioni eccitanti, respirazione artificiale, ossig·en o·, m a il polso non rito['n a. Senza indugio si pratica una iniezione di un eme. di adrenalina intracardiaca. L 'ago ha qualche oscillazione, e dopo qualche secondo dalla sua estrazione, cornincia a percepirsi un polso piccolo, irregolare e frequente, e a notarsi un certo coloramento del viso. Si insiste · con la respirazione artificiale, e dopo alcuni minuti il pazienite torna completamente alla vita e ci consente di ultimare rapidamente la cast razione. Dopo una ventµia di g iorni è dimesso guarito dall 'ospedale. 1

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IL P0LICLINICO

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Abbiamo avuto quindi quattro oasi di sin- shoch pleurico, nei quali ha usato la iniezione copi mortali, in cui la iniezione intraca.r dia- intraca1.,dia.ca di ,a.dren.a.Iin.a coJ. 50 % di ca. di adrenalina ha ·dato su·c cesso nel 50 %, successo. includendovi aoche il caso del paziente n. III BIBLIOGRAFIA. che, .p ure essendo in seguito venuto a morte, devesi consi·derare a l} 'attivo del metodo. PETIT-DUTAILLI::>. Journal de Chir., 1923, n. 6. È la stessa pro·porzionie all ' incirca che regiBASTIANELLI .. R. J~cc. Se. l\iled. di Ro·m a febbrai<> 1924.. ' strò Petit-Dutaillis nella ra ccolta dei 25 casi notri fin.o al 1923 (56 % di guarigione); la TOUPET. Gaz. des Hopitaux, 1923, fase . 103. identiic a proporzione che ritro,rò Toupet n ei NrcoL1c e PoToTscnNIG. Riforma Med., 1924 n. 44. MAsorr1. Policlinico, Sez . 1)rat., 1925. ' 46 casi che fino al 1926 erano stati p,u bblicati FASANo. Minerva Medica, giugno, 1927. in tutta la letteratura mondiale. 'fnuzz1. Gazzetla degli Osp. e delle Cliniche, novembre 1928. Noi abbiamo piraticato sem·p re la iniezione, con ago da .p untura lombare, in·figgendolo per G. JoBNSON. Norsk ~1agazin for Laegevidenskaben, n. 5, 1928. qiu.attro·sei ,c m. al qu.arto spazio intercostale THEODOREscu. Spital11l, settembre 1929. rasente a l margine s·i nistro dello sterno, im- AS'J;'RUTADES . Presse ~féd., 1925, pag. 625. mediatam ente al disopra del bo·rdo superiore GREENE. 1'be .A.meric. Jour11al of Obst. and Gyneco1l., agosto 1927. d~lla quinta costola . È questo il punto ·di cui VALENTI. Policl. , Sez. Prat., luglio 1927. la maggioranza degli autori si è servito per D'ALLAINES. Bulle.tin et mén1. de la Soc. nation. raggiungere il cuore, e che le recenti ricerche de Chir., 1926. di Rodi hanno ·dimostrato con1e il più sicuro e Ron1. Arch. di biologia applicata, fase. 4, 192g. WALAWESKl. Zentralhlatt ftir Chir., 8 marzo 1930'. favorevole aJ.la puntura del ven.t ricolo destro. Nei nostri du·e ·Casi sopravissuti abbiamo no- · BALLATI. Polic., Sez. Prat., ottobre 1930. tato stato confu.s ionale e lieve agitazion1e, i11 SEMEIOTICA. rapporto alla ischemia subita dai centri nervosi per l 'arresto de'l cu-0re; così pure tachiSulla cosiddetta prova della fragilità capillare.. aritmie che poi si sono em endate. Degno di Il ~1eineri ha ri.preso (Il Dermosifilografo·, nota poi ci sembra il caso III, per il fatto che nio n si trattava di una comune sinco.p e da nar- n . 3, 1931) lo studio del~e err1oirragie cutanee provocate a mezzo di un.a pressione negativa cosi, come generalmente è avvenuto, nei casi esercitata con una ventosa sulla cute stessa:. pubblicati ·d.a gli autori, ma di un tipico cosi- egli ha seguitato oosì le ricerche .del Rivadetto sebo k p leurico. Rocci, del Galletti, del Frontali, e ne ha inRichiamiamo infine l'attenzione s·u alcuni tegrato le osservazioni con lo stu1dio istologico . fatti che sono capitali al raggiungimento del della cute sottoposta a questo trattamento. I risultati ottenuti sono di notevole intesuccesso n.el1e gravi sincopi: che, cioè 1) la ress.e , peirchè orientano. verso una interpretainiezione intracardiaca va fatta , senza fraippor· re molto indug·io, sapendosi che le alterazio·- zi.one del noto fenomeno, ,assai diverso da ni anemiche dei ·centri n.e rvosi non sono più quella ·c omunem,e nte acoettata: e cioè che la comparsa delle emorragie ç.uta.nee permetta di riparabili dopo 10 minuti secondo Barte1'li e giudicare d,e]le condizioni della resistenza cadopo un tempo anche più breve (5') secondo pillare pura e semplice: intepretazione peirò. le esperienze ·di Crile nei cani; che 2) l 'azione che il Tenco,n i aveva già criticato, ritenendola. della adrenalina è di co•r ta durata e quindi è insufficiente e inesatta. necessario d.are a·l cuore un im.p ulso durevole I risultati del Meiner.i si possono succintacon iniezioni di caffeina, digitalina 00c. (Too- mente restringere a questi capisaldi fondapet); e che infine 3) la sincope, oltre i moti n1entali: - non i capillari, m.a i vasi venosi della del cuore p·a ralizza il centro del respiro e quindi se non si continua la respirazione artificiale cute, e sopwatutto qu·elli del plesso profondo, fino a risvegliare l'automatismo del centro re- sono i più direttamente interessati : essi determina.n o la cianosi della cute .sottoposta a despiratorio (chè o-rdin.ariamente si ri,d esta in una compressione - appaiono ,d ilatati e rigonfi e diecina di m inuti), non si fa opera completa, sono la sede principale deg1i -stravasi sanguigni; e i rischia di perdere ·l 'ammalato, nonostan- non solo i vasi, ma tutti gli elementi te l'apparente successo della rianimazione car- della cute e in particolar modo lo strato diaca. corneo del derma prendono .p arte alla reazio11e, e ne condizionano le particolarità. RIASSUNTO . Soltanto quando questi elementi siano bel! L ' Autore riferisce su tre casi di sincopi mor· valutati e si trovino in condizioni ugual• tali da ane tesia e su un caso gravissimo di - la differenza ·dei puntini emorragici potrà 1

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SEZIONE

considerarsi l 'espressione ve;ra d~lla resistenza dei vasi della cute, ma i però dei capilla ri . Numerosi disegni illustrano l 'interessante V. SERRA. lavoro. 1

Anemia perniciosa. Difficoltà ed errori nella dia• gnosi.

'Vilkinson e IBrockb.a nk (Acta m edica Sca11dinavica, fa.se. III 1930) hanno studiato 150 casi di anemia pernicio·s a. Essi oss·e rvano che ora ch e si conosce una cura efficace, è utilissima una diagnosi precoce. I sintomi iniziali son o per lo più .p er·dita delle forze, ano1~essi.a e .affanno n el movimento. Ci possono essere flatulenze, nausea, diarree, ma !Senza d epeTimento. Gradualmente 1'ammalato .diventa anemico con tendenza al co1orito gi.allastro con \Scle re bia n.c h!e. Spesso ci sono palpitazioni. _ In un .p iccolo nume-ro di casi i sintomi i11i ziali fanno pensare al sistema nervo·s o : sen so di intorpidimento alle mani e a i piedi, cram•pi all.e gambe, e an ch e paraplegia spastica o n eurite pe riferica . Molti clinici Titen go·n o ch·e la diagnosi di anemia perniciosa si possa fare soltanto col, l'esame del sangue. Secondo l 'esperienza 1degli AA. l 'acloridia non è sinto·m a essenziale, pevchè essi l ' han~ no trovata so.Jo 5 volte sru 150 casi; però trova·rono sempr.e diminuzio~e del! 'acidità totale e dell 'attività peptica, ·con contenuto gastri~o a digiuno di 40 cc. nel 92 % d·ei casi, acido lattico semipre .assente, .svu.otamento· ga-strico più. rapido del normale. Anche essi riteng ono che la diagnosi sii possa fa r e solo coll 'esam e ·del sangu e e coll 'esame frazionato del su cco g.a.strico. Citano a questo propos ito un caso in cui la ·diagnosi oscillava fra c ancro ed a n emia pernicio·sa. La diagnosi può presentare difficoltà quando la malattia presenta un sintoma solo, per '8sem pio la par estesia o solo do lor.e alla ling ua , o diarrea persistente, o di sturbi intesti· nali ch e non si riescono a classifi~re . In que-sti (c asi un esam e del sangue permette di fare una diagn osi precoce. R. LusENA. 1

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PRATICA

minciata 17 giorni prima con una pctresi del' braccio. Obiettivamente si n otava : grande torpore intellettua le, emiplegia destra con partecipaz.i one del facciale in feriore ed un po ' del facciale superiore , riflessi ra·di.ali e tricipitali de boli ed egua li , rotulei ed achillei più vivaci a destra, addominali .deboli , plantare normale a sinistra e Bab.i nski a destra, sensibilità normale, partecipazione del 2° nervo cranico a sinistra ,e del 7° a destra; nulla a ca rico, d egli apparati cardio-vascolare e polmonare. La malata morì 4 giorni dopo l 'ingresso all 'ospedale e l 'autopsia dimostrò l 'esistenza di un fo colaio di distruzion e .a ssai esteso dell.a re gione frontale a sinistra; che interessava il oentro ovale e, nella part~ posteriore, il nucleo caudato e la capsula interna. L 'es(!m e istologico dimostrò trattarsi ·di aspergillosi. La localizzazione ·cerebr.ale dell 'aspergiJ.losi presenta 1in questa malata ~na particolarità degna di nota : I.a mancanz.a di a lcu.n.a lo.calizzazione viscerale. Gli AA. riten gono che l 'infezione si sia trasmessa a l cervello dall 'occh io. Questa via di entrata, di cui .no·n esiston o alt1i. casi' dimost•r.a ch e l '.aspergillosi p·UÒ re·stare per lungo tempo nell'occhio pe r passare poi n el cervello dove si sviluppa lentamente. Una volta rd unqu,e posta la diagnosi di aspergillosi oculare, occorre un trattamento immediato per evitare la tra·s missione al cervello. C. TOSCANO. 1

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Micosi dell'orecchio. Nelle micosi dell 'orecchio, è ?e·c'8ssa1rio sen1pre l 'esam e cultura le par poter conferm,a re la diagnosi clinica ed ide·n tificare l 'agente cau sale della malattia. p,er tale esame, si p,r esentano però delle difficoltà, sia perchè il micete non sen1pre attecchisce nei mezzi di cultru·a, sia i)er ch è questi ln·o n so·n o a d.isposizione, sia infine perchè il micete nei mezzi nutritivi ,a.1tirficiali presenta ·dei icaratter~ 1diversi da quelli che aveva n ella lesione. L '.esa1ne fatto direttamente, prelevando con l'ansa di platino un po' di mater~ale e d osservan.do i11 glicerina a fresco, presenta, come osserva R. Motta , Il Valsa.lva, febbr. 1931) deali inconvenienti, quali la possibile involonta~.a lesione del con do tto u·ditiyo e la disgreg·azione del mioete. Per ovviare ,a gli inconven ienti, l 'A. consiglia il metoid o seguen te. · Introduzione di una striscia di garza bianca sterile n el co ndotto uditivo esterno; dopo 24 ore, la si ritira e, se n o·n presenta alterazioni ·di colorito, ]a si introduce nuovamente. Nei casi di micosi, l.a garza cambia abbastanza rapidamente di colore n ella porzione profon·d.a , per lo sviluppo degl•i ·e lementi fruttificati ,d el fuUtgo n ella sua con1pagine. Allora, se n e tag·lia 1llil pezzettino, n ell.a porzione colorata, e lo si monta in glicerina, osse1"Vando a l microscopio. Il resto, lo si introduce in 1

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CASlSTlCA. E TERAPIA. Aspergillosi cerebrale.

E. rvioniz e R. Loff (Presse l'.'léd., 21 febbraio 1931) h,a nno avuto l 'occasion e ·di osservare una localizzazion e cereb·r ale dell 'aspergillosi in 'llna donn a di 44 .anni. La ma lata, tre anni prima di entrare· in Ospedale, aveva presentato un processo infiammatorio dell'occhio sinistro con forti dolori del g lobo ed amaurosi immediata . Si pensò alla sifilide, ma il trattamento antili.I<etico n on portò alcun miglioramento. Quando entrò nell'ospedale, l 'inferma presen tava una emiplegia ·destra, che era CO-

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unia provetta sterile ·con al fondo :un po, di acqua e della garza o del c-0tone (sempre sterili I) A temperatura ambie-nte, il fungo continuerà .a sviluppa·r.si e potrà essere seguìto nel suo sviluppo. La prova è semplice e non richi.e de stru~ m entario Slpeciale; permette di fare la coltura sen za hisog110 di terreni nutritivi; evita la possi·b ilità che il micete· possa cambiare aspetto nei •passaggi sui teT.:r.eni di cultur.a e eh.e possa essere rovinato, com e aoca·de talora quando lo si estrae direttamente .con l 'an sa e·d inoltre , si evitan.o le eventuali l esioni al condotto uditivo esterno quando il micete viene estratto per m ezzo di strume-nti. Lo stu.dio dell 'A. ·è · .ac·c ompagnato e docun1entato d a fotog.r afie . fil. Actinomicosi polmonare umana g·eneralizzata.

I casi b.en1e accertati .di gener.alizz.azioni ·d el}'infezione .actinomicotica non sono molto numeros i nella letter.atura. I fatti clinici sono spesso confusi c·on forme tubercol.aTi miliariche g·eneralizzati. Q. Grani (Arch. ! tal. di Anat. e Istit . Patol. , n. 6, 1930) illustra un caso di tale affezione, riferentisi .ad un uo m-0 di 44 anni il quale n el 1928 cominciò ad accusare disturbi a carico d.ell 'ap·p ar.ato respiratorio .ch e andarono sempre più accentuando,s i n·ell'anno ·su cessivo, · sì ·d.a recaTe grave im1)edimento a1l lavoro abituale. Fat·tosi visitare, g·li furono riscontr.ate lesioni spe·cifiche .agli .apici polmonari e fu ricoverato in ospedale con diagnosi di apic ite tuberoolare. Nonostante che l'esame d ell 'espettorato fo.s se ·stato negaitivo per la presen za di .germi acido-Tesistenti, le 'lesioni pol· monari a ndarono rapidamente a ccentuand-0si e le con1d.izioni g.e.ner.a·1'i peggior.aron-o celermente. Dopo circa un mese di degenza in osped.ale, sopr.avvennero del'le produzio·n i ascessuali e. flemmonose multiple al torace ed agli arti inferiori, 1e quali furono interpretate come ascessi freddi tubercolari. Ta.l i tumefazioni si .dimostraron.o ·dolenti, si ul ce1~arono· spontaneamente e dettero p oi luogo a trag·itti fist olosi, alcuni dei quali pluriramifica1ti, dai qua l;i fuoriusciva materiale pu.rulento; alcuni di questi ascessi furoino aperti chirurg icamente e dettero luog·o ad ulcerazioni tendenti a fi stolizz.ar si . Mentr.e fino a questo mom~nto la sinrtomatologia fu quella di una tisi cronica : febbre modi ca, sudori, tosse, dispnea , dolore toracico, din1agrim·ento, ool sopravvenire di queste· complicazio.ni ascessuali si ebb e il quadro di una pioemia con febbre a grandi oscillazioni , r.ap ida cachessia, fin ch è J 'infermo venne a morte. L'esame necroscopico ed istologico di.mostrò tr.attarsi di un.a infezione .actinomi cotica .d el polmone sinistro contrattta, come mi sero in evidenza i reperti istologici peribronchiali , p er via respir.atoria. 1

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Dal polm·o ne il p1·ocesso prin1itivo si era esteso per continuità al pericardio, al mediastino e a•lle pareti ttoraciche, dando luogo successivamente, per erosione di vasi nella metà infel'iore del polmone sinistro (ove esisteva una ampia caverna necrotica), ad una generalizzazione ·della i.n fezione con metastasi all 'encefalo, polm-0ni, cu-0re, milza, reni, intestino tenue, stomaco, pancreas, cute e parti mol.l i ·degli arti inferiori . Il caso è in.teressante, oltre che ·p er le meta·s tasi :nare ad osservarsi nel pancreas e nello stomaco, anche per i reperti istologioi, i quali convalidano 1'identità fra actinomicosi e ·s tTeptotricosi, o·g gi sostenuta, e contribu~sco­ no .ad attribuire a]ile forme granulo-filamentose e bac illa.r i significato vitale nella riproduzione del micr<)micete. C. ToscANO. La cura delle micosi polmonari.

F. Formicola e N. Polese (JZ Morgagni, 28 dicembre 1930) pa·s sano in rivista i diversi metodi di cura delle micosi polmo·n ari. T erapia medicamentosa. Sonio stati usati: soluzioni bal~miche di olio gomenolato e di sostanze alcaline, il blu .d i metilene, l 'insulina , l 'ar.senico, il calcio, lo jodio. T erapia fisica. Avrebbero dato buoni risultati: l'attino-, la ra.dio·-, la radiumterapia e la diatermia. T erapia specifica. Hanno mostratFl scarsa utilità nelle micosi in genere; qualcl1e risultato si può probabilmente ottenere con i vaccini nelle broncosporotrioosi e nelle anaeromicosi . T erapia chirurgica. Il pneumotorace può dare qualche risul•tato soltanto n elle forme emot;toiche, a scopo emostatico. Gli AA. riferiscono su Il casi tra ttati , n ei quali hanno tro., rato un 'azione specifica soltanto oo.n lo jodio. Hann,o som!Jlinistrato lo joduro di potassio fino a 10-12 grammi pro die e la tintura di jo,d io fino a 25 gocce, frazionatamente :. lo jo dio p·er via sottocutanea fino .a 5 cg. e l 'olio j od.ato per via endotracheale in quantità di 30 cg. di oon1enuto jodico a! g iorno. La cura è stata continuata per parecchi mesi .dopo l'appar.ente g.u arigione clinica. Gli AA. dànno .anche in·dicazioni sulla tecnica delle iniezioni endotracheali. In gen e1~ale, si può dire· che in questi infermi vanno tentate ·s uccessivamente tutte le terapie, poichè qualche volta si può otte~ere un risultato soddisfacente da quelle ch e 1n altre mani non ne hanno dato. fil. 1

MEDICINA SCIENTIFICA La funzione dell'ormone dell'ipofisi posteriore nel metabolismo dei grassi. Molti n egano 1'importanza de ll ' ipofisi :'nel m etabolismo dei grassi, perchè i .sintomi imputati alle lesioni ipofisa_rie si possono pro-


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durre sperimentalmente leden,d·o. la base del cervello e .specialmente ~l tuber cinere1um. Ricerche di W .. Raab (Endocrinology, nov.dic. 1930~ fatte iSUl cane hanno .dimostrato che la pitui·trina ha effetto sul contenuto in grasso del sa,ngue, nel senso c he essa l ' aumenta nel digiuno. Quest 'azione della pituitrina sicom.p a·r e dopo distruzione m .eccanica del tuber ci~ereum o dop·o. somministrazi·one ·di sostanze che paralizzano j centri mesencefalici (piramidone, antipirina, aspirina) .c ome pure dopo sezione del midollo cervicale o dello splancnico addominale ·o .colla pa·r alisi simpatica ottenuta coll'ergotamina o colla simpa- · tectomia completa di Cannon. Vari autori hanno osservato l 'accumulo di grasso nel fegato dop 0 I 'iniezione di pituitrina. L'ormone ·d ell'ipofisi p·osteriore favorisce l 'assorbimento del gTasso circolante da parte del fegato ·p er mezzo di ~ m ·e ccanismo nervoso che .comincia nel tu,b er cinereum e finisce nel fegato. e, è parallelismo stretto fra il n1eccanisrno della regolazione chim:iica del calore e quello dell1'azione 1d ella pituitrina nel 1me ~abolismo dei grassi .. CJinicamen.te .s-c}no .stati oQSSierrvati ;casi ~di obeS)ità da pura/ ]esione pit'uitlaria, :ma anche Ida .encefalite, itumori .cerebrali , idrocefalo, ecc., senza lesioni ipofisarie, ma in questo secon-d o gruppo l'opoterapia ipofisaria fallisce·. Il Ra.a b dice che c'è p1ar.a llelismo notevole fra il .s istema adre·n osimpati1co e quello mesencefali co-pit1fitario, perchè c'è · in entrambi i sistemi cooperazion·e fra una ghiandola a secrezione interna e tessuto nervoso, .azione sul sistema va.scolare e sui mtuscoli lisci e sulla r e.gol.azione d·e l calore e dei gr.assi. R. LusENA. 1

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Ormone sessuale eterologo e sterilizzazione ormonica dell'uomo negli esperimenti sull'animale. Reiprich (A1iinch. Med. Woch., Il. 9, 1931) ri·corda che, n1ent1~e le nostre conoscenze sul! 'attività - de.gli orm oni sessu.a li femminili e sulle ·pratich·e di sterilizz.a zione sono molto av.anz.a te, quelle an.a loghe nel c.ampo m .aschile - p er ragioni ovvie - sono scarse, giacchè solo n egli Stati Uniti e in Svizzera si ·è praticata - a cura dello Stato - la sterilizzazione ·di uomini r~l di violenze ca rnali o deboli di mente . Ristre tto- dunqu·e a l campo sper.imentale, tuttavia questo studio· ha dato q11alche frutto, e le ricerche ·di vari Autori hanno stabilito da un lato .che l'ormone sessuale maschile inoculato nell'organismo femminil e, era capace di eser citarvi un'azione inibitrice sullo svi· luppo e sulla fun zion e di quelle g landole sessuali, dall 'altro eh.e una identica azione antagonista era da attribuirsi all 'ormone se.ssuale ~emminile introdotto n ell 'organismo maschile. 0

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SEZIONE PRATI CA.

All.o scopo di approfondire queste ricerche,.. l 'A. ha inoculato nei caproni, l 'ormone folli·cola1~e (gi.acchè ne esiste anche uno ·del corpo. luteo d elle coniglie, .di cui è nota la grande fecondità) e·d ha osservato ch e la capacità di coabitazione non era per nulla modificata, mentre la fecondità maschile appariva nettamente ristvetta: vera e propria sterilizzazione ormonica del maschio. I stologicamente si dimostrò una r eg·ressione·c hiarissima ·dei canaliooli seminaìi e un arresto completo della spermiogenesi. Tutte queste ricer che hanno un valore tanto· più grande, in quanto i m etodi ope.rativi di sterilizzazione sono .a acompagnati da una di-· screta m ortalità, e le irradiazioni si sono dim .ostrate non sempre efficaic i.

V.

SERRA.

Mestruazione ed emorragia uterina irregolare di1. • • • or1g1ne ovarica. Uno dei risultati delle più recenti ·r i.cerche, dice Yo1u ng (The British Medie. Journal, 20 1dic . 1930), è che il cicl,o sessuale femmini1e è· al'le ·d ipendeniie della parte anterio.:r:e della pituitari.a: difatti, •s i ha mancato sviluppo sessuale in a lcune .lesioni ·p itui tarie, si hanno ge-.. nitali .infantili se si estirpa l'ipofi si in animal:iJ g iovani. L'ipofisi th a azione suùl 'utero· solo indirettamente, attraverso la funzione ova-· rica. La .n .a tura esatta .deJl 'impulso· ch e dà l 'i-· po·fisi allie g·hi,a ndole sessuali ci è ignota. Si ri•tiene comunemente che la nlestruazione nella donna dipenda ·d.a ·degenerazione d ell 'endo1m etri.o 1dipen1dente a sua volta dall'ormone del COìf'PO luteo. Ma è dimostrato ch e la m estruazione può ave.rsi in assenza di Ov"Ulazione e di oorpo lu·t eo. Molti d·eii disordini d e'lla mestru.azione at-· tribuiti ad endometriite, a m etrite, a fibrosì d ell'utero, .e cc. dip·endono da a.I terazioni ovani-. che (o ova·~o-pituitari ch e) . R. LusENA.

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L'effetto dell'estratto eptitico sul sangue normale.. M. P. Cr.ane, I. How~rd e W. Mu.r phy (The Americ. Journ. of the Nl edic. Sciences, dicembre 1930) died·e ro per 14 giorni a 4 uomini sani estratto epatico in qua·n tità quoti dia· na equiva lente a 800 gr. di fegato, ol~re la solita alimentazione. Al 5° g ioTno si ebbe aumento d ei r etic11lociti ·d·e lla durata di 1-3 g iorni. Si ebbe aumento numerico dei globuli rossi (in m edia 300.000; aumento massimo r egistrato 700.000) . L '·ernoglo,b ina aumentò poco n egli ultimi g ior11i. Il ferro del sangue aumentò un po' in 3 casi. I diametri degli eritrociti a11mentarono pur e un po ' . Il solo disturbo osservato fu la nausea. Non si osservarono fatti ch e depong ano per un aumento diell 'emolisi. R. LusENA . •


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IL POLICLINICO

RUBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO La profilassi delle malattie sociali.

Tubercolosi.

La legislazione italiana sulla tubercolosi con.sta di tre g-ruppi di provvedimenti di legge b en .distinti fra loro. . Il primo è rappreserutato dalle poche norme vigenti 1anteriormente al.la guen·a contenute n,e l regolamento generale sanitario; il secondo dalle di sposizioni ·dettate dalla necessità ·dell'assistenza curativa e profilattica dei tubercolotici di g u erra, e· precisamente dal de·Creto luogotenenziale 26 luglio 1917 n. 1231, .convertito con modificazioni nella legge 24 lug lio 191 9 n. 1381, contenente l e norme relative a l.la con cessione di mutui e sussidi per le ·Opere ootitubercolari ed alla i stituzione facoltativa ,d ei Co11sorzi provinc iali antitubercolari. Il terzo gruppo infine, che ha portato il nostro paese a livello dei più pro· grediti in fatto di legislazione antituber.colare, è costituito dalle importanti l eggi ema.natte dop·o il . 1922 , fra le quali il R . decreto ..30 dicemb-re 1923 n. 2889, ch e coll'art. 7 at.tribuisce alla Provincia il compito di provvedere ai servizi antitubercolari, se ed in quanto .non provvedon10 i Com,u ni, i Co,n sorzi, od al· .tre pubblich e i stituzioni, e le due leggi fondamentali del 23 giugno 1927 n. 1276 (p·r ovve<limenti per la :lotta cont!ro la tubercolosi), ch·e ha reso obbligatoria la costituzione d ei Consorzi provinciali antitubercolari e d·el 27 ottobre 1927 n. 2055 che ha istituito l 'assicurazione obbligatoria conJtro I.a tubercolosi, in appli cazione d el paragrafo XXVII della Carta ,del Lavoro. Come per la malaria, c i limiteremo ad illustrar e quelle norme che più direttamiente in,teressano l'ufficiale sanitario, essendo una gran parte delle misu·r e relative .alla lotta antiltubercolare di competenza dei Consorzi provin· ..ciali e della Cassa Nazionale per le Assicura_zioni sociali . 1

La denunzia della tubercolosi polmonare (art. 1 D. M. 15 ottobre 1923) è obbligatoria ·-solam·enbe in seguito a inerte od a cambiamen1to di alloggio dell 'infermo, ovvero quan.do si constati la malattia nelle collettività in gen ere, sia civili che n1ilitari, o negli istituti .di ricovero o di cura (ospizi, orfanotrofi, car.ceri, alberghi, convitti, scuole, conveniti, brefotro·fi, ospedali, case di cura), nonch è n elle 1.atterie e vacch erie. Nelle scuole è obbligatoria -an che ila d en unzia d ella tuber colosi cutanea ul.cerata e di q,u elJa ossea e g lan,dolare con seni ·fistolosi aperti all 'esterno (art. 1 R. D . 9 ottobre 1921 n ,. 1981). Il regolamento 3 febbraio 1901 n. 45 si oc· cupa ·d ella tuber colo i n egli art. 159-163: esso di spone ch e, a seguito della denunzia di un .ca o di tubercolosi' a' ufficiale sanitario vigili p er ch è siano prese le misure necessarie ad impedire la diffusion e d ella malattia. Quando si tratti di denunzia in seguito a decesso o 1

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per cambiamento d'alloggio, l'ufficiale sanitario dovrà fare ese.guire le disinfezioni a domic ilio. Ma così in questi casi, come in oo-ni altr.o di 1tubercol~s~ in collettività (specialm~n­ te l~ . s~~ole, , .o~f1cine, ecc.) è anche compito dell. uff1010 d igiene comunale, · in base a preventivi accordi, fare le opportune segnalazioni al locale dispensario aThtitubercolare, o al Con· sorzio .p rovinciale, per i provvedimenti di assistenza e profilassi nella famiglia del tubercoloso. Interve.r ranno allo·r a l 'opera ,de·lle vigilatrici sanitarie, la eventuale concessione di su ssidi, di medioin.ali o di suppelle·t tili domestiche, l'esame medico dei bambini, ed il possibile loro allontanamento dai parenti m .alati; o l 'invio in istituti per predisposti ecc.; per modo che la segn.a lazione de·l l 'ufficiale sani tari o costituisca l ' impulso ch e mette in movimento a favore del singolo caso, ·tutto il complesso' congegno dell'assistenza sociale antitubercolare. Reciprocamente i dispensari dovranno far pervenire all 'ufficiaaie sanitario le no1tizie relative ai casi di tubercolosi co,n statati a domicilio od in collettività, le richieste di disinfezione, le informazioni sulUe condizioni igieniche delle abitazioni, ecc., per le quali possa farsi luogo ad un intervento dell'ufficio d ' igiene per provve· dimenti di oompetenza dell 'aUJtorità sanitaria. Quando in una collettività si presenti ·u n caso di tubercolo,s i polmon.are, 1~icorre l 'applicazione dell 'art. 160 del regolamento generale, il quale prescrive che i ricoveri e le abitazioni collettive non p·o&sono ricevere o trattenere un caso d el gene:r-e, se, a giudizio dell'autorità sanitaria, non dispongono di J.ocali e di servizi adatti. Anche in queste circostanze si farà appello alle istituzioni ant~t-ubercolari, per provvedere all'allontanamento ed al ;ricovero di questi infermi in luoghi specialli di cura, sottoposti, essi pure, alla ·v igilanza della suddetta autorità. Nelle abitazioni col1erttive, stabilimenti in· dustriali, scu,o le, ·l uoghi di pubblico convegno, uffici ed esercizi aperti al pubblico, l'art. 161 prescrive che siano tenute le sputacchiere e sia fatto ·divieto in modo evidente, di sputa.re fuori d elle medesime. L'osservanza di queste disposizioni , in pratica, lascia mollto a d esiderare, ed è bene ch e su di essa gli ufficiali santi.tari portino la l] oro attenzione esi gendo tanto l'obbligo di collocare le sputacchiere in tutti i luoghi nei quali è indicato dal r.egolamento, quanto l 'accuraita manutenzione di esse. L'in·dustria fornisce oram,a i ottimi tipi di putacchiere di aspetto decoroso, e l 'igiene insegna con quali mezzi si possano sicuramente ren.dere innocui gli escreati; non si do,rr ebbero perciò più tollerare .c erte luride cassette di le· g no· contenenti calce o peggio segatura, ributtanti a vedersi ed assolu!tamente incapaci a garantire la distruzione dei germi patogeni che possono trovarsi negli sputi. Il divieto di sputare in terra n ei luoghi ed esercizi pubblici e nei veicoli di pubblico trasporto, sancito anche in molti regolamenlti d'igiene, dovrebbe 1

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SEZIONE

PRATICA •

esser fatto rispettare con rigore, ed i trasgressori dovrebbero esser puniti. Qu.ando fosse stato denunziato un caso di tubercolosi presso una cascina da latte, anch e se rigua rdava il personale di servizio, il ;regolamen to . generale sani1tario (art. 163) prescriveva la bollitura del I.atte ·p rima ·della vendita. Il nuovo regolamento sulla vigilanza igienica del I.atte (9 magg1o 1929 n. 994), molto più opportunamente, d.ispone ch e, quan·do fra le persone addette ad una vaccheria o latJteria si accertino casi di malattie in~ettive (fra le quali è compresa e va soggetta a denunzia .anche I.a tuberoolosi), co,l oro· ch e ne ·s ono colp1iti devono essere imm.ediatamente allonitanati ed il personale rimanente sottoposto a frequ enti visite da parte del! 'ufficiale sanitario. Queste, sommariamen te enumerate, le attribuzioni ch e più ·direttamente compet on 0 all 'ufficiale sanitario nel .campo della difesa contro la tubercolosi. Ma assai scarsa coscienza d~l propr.io dovePe dimostrierebbe quell 'ufficiale sanitario il q·u ale credesse p·oter limitare la sua attività alla semplice applicazione delle c itate disposizioni regolamentari. La carica ·di di rigente dei servizi ig.ienici ·del Comune e la sua qualità di medico, ~mpongono all 'ufficia le sanitario, oatre ch e un 'intima collaborazione con le istituzioni antitubercolari e con tutti gli enti ch e si occupano di assisten za specia!mente a ll 'infanzia ed alla. gioventù , una q·u ot1diana, assidua o.pera diretta al miglioramento delle condizioni di salute de:lla popolazione affidata alla sua tutela. Tale miglioramento si otterrà col risan.a mento del suolo e ·del! 'abitato, colla vigilanza a.n nonaria e scolastica, colla propaganda igienica, colla l-0tta contr·o le ab·jtudini ed i pregiudizi d.anno-si alla salute, col 1' incremento degli sport, delle colonie diurne, marine o montane, de'lle scu.o le all'aperto · e via dicendo . Solamente qua.ndo l 'uffici,a le sanita.r io ab· bia dedicato ogni sua energia di intelletto e di cuoPe a queste svariate e molteplici forme di attività sanitaTia e sociale. potrà ritenere di aver asso1to il 1proprio compito nella lotta co ntro la tuber colosi. A. FRANCH ETTI. 1

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VARIA. Un'esecuzione all'acido cianidrico. Gli Stati Uni•ti d·e side1r.ano, a quanto ·s.embr.a, avere il primato della novità, anch e nei n1odi id i ese·c uzio ne ·dei d·el.i nqu1e nti. Ora, non più .l a edia elettlrica, ma il gas velenoso I Un' esecuzione •capitale di tal gen·ere è stata co·m .p iuta nelle prigioni ·dello Stato di Nevada, il 2 giiugno 1930, ·Sulla person.a 1di un certo· Robert H. White ed un m edico funzionario di Stato (Sta· te Health Officer), E. E. H.a mer ha .a vuto l '-idea di seigu1re l 'andamento del polso e del 1respiro ·n egli u ltimi aneliti di vita del condann.ato e n e riferisce in Journ. amer. med. assoc. del 30 ottobre 1930. 1

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Lo studio è stato fatto ·p er benino. Il condannato er.a ben· legato a lla sedia, con uno S·tetoscopio f1ssato sul n1u do torace, in corri·sipondenza :del battito della p1u nta; i tubi peJT l 'aco1ltaz1on e e.r:ano l)Polrun.g a ti fin fuori deilla stanza dii esecuzione • Alle 4,36 il poliso era forte e regolare, con la freq·u·e nza di 108. Alle 4 37 e 1/ 2 in·comincia la :r>:roduzio·Ille d~ gas; me~zo minuto ·dopo, il ~ora.turo (1ch e v1en·e chi.am.a to d.all 'A., il prig 1on1e1ro), dopo un ,resipiro siupe.r ficiaJe disse cl1e incom'Ìn·ciav.a a se.n:t ire l 'o·dore ·del g~s. Alle 4,38, il polso era a 120, sempre forte e re~ola:e . !l ·Condannato· fece .allora una p1ro1fonda inisp1raz.none, vo1gendo la testa veriso il punto donde ema.n,av.a i.I gas; ·ebbe un .a ccesso di tosse spasmodica, la testa si piegò in avanti e ·divepne inconscio. S~bito dopo l 'inspirazO.one profonda, il cuo-re s1 arrestò pe.r 15 secondi e, ·poi, riprese .a battere in mo.d o ~rregolare p1e.r altri 15 sec0i11Jdi, ·dopo di 1ch e ni1diventò folI'te e r·e gol.a.r e. Ap1p arentem1ente, e1sso n on av·eva 1perd·uto nulla del suo vigore. I n ·s eguito, il triit mo .r.allentò : ioo battiti ·alJe 4,41 e 1/ 2, 8 battiti :a lle 4,44 . Alle 4,47 e 1/ 2, s i avev.a no battiti di tinti , reo-ola• C> ri1, ma molit o debo.Ji;. l 'ultimo ven.n1e avvertito alle 4,47. In q~esto t~mrp·O, dop9 la inspiraz.io·n e profon·da, 11 resprro fu sempre convul:sivo ed irregola.r e . L 'A. rr itiene ch e l ' incoscie·nza sia so·p ravvenuta do1p o la iprimra inspirazio·n e pro fo.n rda. iSi può .an1mette.re c.h e la pena di morte costituì, ca un 'istituzione di difesa sociale triste ' n1a n ecessaria. Ma ripug na alla nostra me.11tali tà, che ammettiamo antiquata, ch e un medico .assista imp.assibi·l e co n gelido interesse scienti·f ico alla morte di un. uomo vigoroso propinatag li ·d.a altri u·o mini , sia 1p ure nel! 'interesse di una giUJstiZiia. Il medico, merita tal nome soltan~o se eser.cita I.a divina arte di gua1itre, di lenire le saffere11ze. E qruan1do, contro l'in10lUJttahile la sua opera diven,ta va.n1a, e·ali i r itrae silenziosamente; potrà riprend1e!I'e più tardi il cad.avere - •p ove.r.a n1.ateria ormai destinata allra putrefazione - per in,d.a garvi quei n1isteri che gli sara.n n·o 11tjli per guarire a ltri uomini. Ma dinna·n zi alla nera visitatrice ch e affe.r ra le vite rpe:r: g·et.ta.rl~, nell 'abbisso del mistero, e.gli deve .1sent1re i~ p1u profo.n·do rispetto per questa vita che s1 spegne. E tanto più quando la mo!I't~ n on è .l 'esito natmra1'e di un processo patologico, ma l 'ope.ra calcolata di a ltni uomini qruran~o il motrente nan è un misero organism~ orma.1 consunto, mia. un.a vita fioren•t e che sta ·per essere volontariamente stron.cata da altri • • uom1n1. Sentimentalismo? fo'.Dse, ma unicamente basato sull 'inestinguibile amore umano cl1e, no~ nostante tutte ] ~ disillusioni, anima l'opera nostra e ch e dà l '1mpul o agli er01ismi che nobilitano la cla se nostra e so·n o tanto più sublimi qiuanto più oscuri eid .ignorati. fil. 1

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IL POLICLINICO

NELLA VITA PROFESSIONALE. Crisi economica e pleto1·a professionale.

Già prima che la crisi stessa si verificasse le condizioni ·dei medici non erano prospere. Il n1on·do intero attraversa una grave crisi Da c irca un venten,nio si è constatato che oconomica. Tutti i1e 11anno n otizia; tutti, Stati l ' eseTcizìo della medicina non offre. vantaggi ed indi idui, ne su.biscono le co·n seguenze più propo rzion,a li al dispendio e agli studii occoro n1eno diTette, più o m.eno ;sensibili. I'enti per conseg·ui.r e la laurea, alla i1nportanza N e.ssuno I)erò sa dire ir1 ch e cosa consista delle prestazioni ed al lavoTo intellettuale e questo male·ssere, quali n e siano le cause, quali spesso anch.e materiale che esse ::richi.edono. ne sia no i successivi sviluppi, quali i rime.dii. P.arliamo n.aturalmente ·de·l la media dei proÈ una malattia di cui .si è fatta solo una diafessio11rsti, media che purtro,p po raccoglie la g nosi gen·e rica, di cui non si conosce la oTigi- loro grande maggioranz.a. ne e la p:rognosi. Natur.alm1e~te peT quel che La decadenza si è a!l,d.ata pr·o gressivamente riguar·da la cura si va a tentoni, e ·c i si co·n - accentuan do .con 1 aumento del numero d·e gli t enta di p.a lli.a tivi. studenti e degli e.sercenti. L'economia politica in que.s ta contingenza La co·n ge·stione delle scuole di m.edicina e la ha riabilitata la medicina. pletora professio·n .a le han,no conseguenze sfavoTutta la fioritura di motti di spirito, di sa- revoli sia sul rendimento dei medici, sia sulle tire, -9.i epigrammi con i qu.ali si calunniava e loro condizioni mo·r ali e m.a teriali. i cal11nni.a l '.a1rte medi·ca, possono or.a giustaÈ una quistione quin·di cl1e interessa non somente applicarsi .all.a scienza eco·n omi,ca. lo la classe medie.a m.a l'intera collettività. c'è chi attribuisce il ~enomeno allo s.con·cer L ,.a·dattame·n to della prof~ssione alle esigenze to prodotto dalla gu err.a, e c'è cl1i sostiene in- t ecniche, econ·omiche e sociali contemporanee v.ec·e che la g u e·r ra fu un effetto .del male che TichJede due con1dizioni primordiali: l'oTganizstava per svilupparsi e che la stessa co·n vulsio- zazione e l.a farmazione del medico. ne b e1lica. n e .r itardò o ne dissimulò la maniLa società ha il diritto di essere assistita da festazione. medici che abbiano la capacità di assolvere ac'è chi incol1p a l'intenso increme·n to delle .degua.tam.e nte la loro funzio,n e, co·m e i medici n1.a c.chine e chi la .svalutazione del! '.argento; h.anno il diritto di 1pretendere che si.a assicualtri n.e fanno cairi,c o al dumping rus&o o ai rata loro una sufficiente condizione ecoinomica. moti del.l 'India. Il medico è il tutore della salute pu·b blica, Certo è che, malgrado I 'eccesso di produzio- è il sollievo e la speranza dei malati. ne agricola e industriale, malgrado la congePerchè egli possa idoneamente corrispondere stione dei magazzini, c ,è U'!l, difetto negl.i a qu.este esigenze 'è necessario che abbia una scamb\i che in.c eppa la regolare distribuzione adatta cultura ed esperienza, e prestigio suffide·lle ricchezze, ·con il co nseguente malessere ciente peT la fiducia che deve infondere. gen.eralie. Occorre quin1di che la sua preparazione sia Come ogni medico a·ccorto, ch·e non ha fatto accurata e completa, e che egli possa vivere la diagnosi della malattia o l·'ha fatta per ap- del suo stato, onorevolm·ente, con un w .argine prossimazione, non si sbilanci.a nella prognosi di beneficii tali che possa essere garan~ito daled oscilla prudentemente. tra l'ottimismo ed il l 'improduttività della disoccupazione, della mapessimismo, così gli economisti osservano che lattia o della vecchiaia. la situazione è seria ma che non bi:s.ogna diLe .attuali condizioni non concorrono per sperare e sempre mettono in filie~o fa minim.a nu1lla a determinare que.s ti elem·e nti favorevoli condizione favo•r evole per parlar.e di albori di .a ll'esercizio ·de1la professione. • Le scuole affollate producono in genere meripresa. E per quel ch e riguarda i rimedii, si branco- dici po·co istruiti e 1neno sperimentati, la conla n el buio non meno fitto. Quelli a·dottati da gestione della professione determina una conalcuni Stati, come gli inasprl.m.e nti doganali in correnza che avvilisce l'esercizio e riduce i proAro.erica e i sussidii di disoccupazio·n e .in In- fitti, e crea inoltre attività che sono poco conghilterra, se riescono, a calma re momentanea- facenti .al prestigio della classe, quando non m,e n te la acuzie della crisi, finiscono per ag·g ra- sono disonorevoli o addirittura criminali. Co·r reggere }.a pletora con la istituzione deva·r e la situ.azione. Si tratta di iniezioni .di morfina o di caffeina lenitrici o eccitatrici mo- g li albi ·chiusi è facile, conveniente agli attua111entanee. L 'imman cabile proce·sso ,d_i guari- li esercenti. Ma non è una soluzione che tenga conto d elgi one si svolgerà in base a fattori non control- . le prevalenti esigenze sociali. labili € non prevedibili. c '.è da rilevare che i criterii che hanno conA })arte queste con.sid.eirazioni analogiche che e i fanno apprezz.are con minore mortificazione sig·li.ato l'albo chiuso per gli avvocati non sogli errori e g li insuccessi della nostra scienza, no applicabili ai medici. I laureati in legge, oltre l 'avvocatu·r a, po.sta di fatto ch e la cirisi economica generale ha sono esercitare parecchie altre attività, e molripercussioni notevoli sul·l a classe medica. 1

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SEZ IONE PRATICA

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.tissin1i di essi sono assorbiti dalla magistratt1- tutto il !P giug:1-o, domanda e titolj comprovanti ra, dagli impieghi pubblici e priv.ati. la ~apac1t~ tecnica alla pres~denza. Obbligo della Per i laureati in medicina è tutt 'altra cosa. r esidenza i~ S. Agata. La loro grande maggiora~za può trovare i m ezBERGAì\iro. Ospedale Atfaggiore P r incipessa di Pie.zi di vita solo n el libero esercizi<:) professìo- monte. - Aiuto ed assislen te p er l 'I~tituto di Ranale. diologia ~ Terap-ia fisica; rispettiva1n. L. 7480 e Con1e si è detto , è n ecessario non solo ch e L. 6600, eventual. c.-v., partec ~paz . utili 15 e 5 %; il numero dei m edici esercenti non si.a ecces- all 'aiuto è inibito l 'esercizio privato O· p·r esso Enti · siv? i!1 ·c.onfronto ai bisogni, ma anche ch e all 'assistente è fatto oh·b ligo di perno1~tare e del servi zio di gu ardia a turno. Età lim. 35 e · 30 a . .essi siano convenienterr1ente prep.aratì Scad. ore 12 del 27 giu. Tassa L. 50. Chied. an. Una prep a·ra,zion:e suffi ciente, te·o rica e pra- nunzio' . • • tica, non potra attu.arsi fino a quando le aule ~OtlG? n '.r~ LE (Ver?elli). -- Scad . 10 g iu.; L. 8000 scolastiche, i gabinetti , le clinìch e delle. nostre maggiori università sono affollate com e lo e 10 bienn,1 ventesimo, c.-v. e ~ndennità diverse. sono ora. BuRGIO (Agrigento). - Scad. ore 18 del 30 giu.; Il nun1ero deg·li iscritti alle Facoltà di m edi- L ..10.000 .e addizion. di L . 500 p er ogni 250 poc ina va progressivamente aumentando mal- veri oltre ~ 1000; 4 quadr~en~i dee.; età lim . 40 a.; serv. entro l q gg. g.rado i n;iraggi dell'esercizio profe~sionale siano tutt altro chè allettanti . CARPIGNANO (Pavia). - Scad. 15 giu.; con RonUn così gran numero ·di studenti non può caro,; L. 11.000 e 5 quadrienni dee., o1tre L. 300 trovare n elle unive·r sità più con geste le condi- uff. san . ~ L .. 300 ambulat., deduz. 12 %. .zioni ? ccorrenti .per una buon~ prepar.azione. CASALE Mo~FERRATO (Alessan·d ria) . Ospedale di A differenza ·~1 qu~l ch e avviene per altrie Santo Spirito . - Primario per la Sezione dì ChiFacoltà, g li studii m edici richiedon·o· assiduità rurgia. Stipendjo L. 4200 sotto d eduzione d el a i corfil, assistenza alle ·dimo·strazio~i pratiche, 12 ~b , olt~e 45 ~l st1i proventi degli atti operativi. .ad·destramento dei sensi e d·ell 'intelli crenza il Età massima 40 a., oppure 45 a. per i oo·n correnti in servizio presso cliniche di Ospedali e per gli ch e può esser Lé\tto sol,o con un eserci.z.io me- ex comb attenti. Minimo di servizio professionale: todico e continuo. anni 8. Documenti di rito. Scadenza 30 giu gno. E ciò non può ottenersi qua~do i corsi sono Per informazioni rivolgers~ alla Seg·reteria del Pio affollati. Ente. Pe: C?rreggere quindi gli effetti della pleto .. CASTELPLANIO (Ancona). Scad. 30 giu . ; per ra, sia 1n rapporto a l rendimento come al be· Poggio S. ~1 arcell o; L. 7480 pltre L. 2540 cav. e nes.sere dei med·i ci, conviene risalire alle oricri. c.-v.; età lim. 31 a.; tassa L. 50,10. ni• , limitare le iscrizioni a lla !F .aco1tà di mediçrrrADELLA (Padqva) . Scad. 30 giu .; L. 10.000 c1na . e 5 quadrienn~ dee., c.-v., L. 3000 cav. q automob., Limitare ed equam·ente distribuire le iscri- L . 600 ambulat..; riduz. 12 %; età lim. 40 a.; t as,zioni n el'le F.a coltà m edi ch e del regn o - cl1e sa L. 50. son sempre tro ppe - in modo ch e alcune F1RENZE . R. Arcispedale di S. Maria Nuova e Stano11 siano .çongeste ed .altre no·n si.ano scarbilimenti Riuniti._ - Medico primario della Sezione Cronic~ n ell 'Osp ed ale di Gareggi; scad. 01e l G samente frequentate. So-lo co,si, a nostro avviso, si potrà otte.n eve del 20 giu.; L. p22q e proventi eventuali ; cl..iedcre annun zio alla Segreteria. · · · c~1 e gli studii m edici riacquistino la serietà in GROSSETO. Amminist r azione Pro-vincj,_ale . - Per ~spensabile, e l 'ese·rcizio professionale riabbia quel ,d ecoro ch e è condizione imprescindi- titoli e per esam) . Assistente della Sezion e Chimica del Laboraitorio Provinciale di Igiene e di Profibile del suo su ccesso. Panaloss. ._ • 1

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CONCORSI. POSTI VACANTI.

Al.F.SSANDRIA n 'EGITTO. Ospedale I taliano cc Benito Mussolini ». Direttore del Laboraitorio di chimica, batteriologia e ana.tomia p atologica; L . st . ~O mensili esenti da tassa, oltre vitto e alloggio (in caso di rinunzia, "indennità di L. st. 90 annue) e 50 % introiti p er esami esterni; scad. 31 luglio; dom.anda in ca11ta liberà e doc. alla direzione; doc. a 3 m es i dal 10 mag. ; chiedere an n unzio. · Serv. e ntro 30 gg. dalla partecipaz . di nom. AMBIVERE. BENEVENTO.

(V. MAPELLO). Consorzi o Pro'vinciale Antituberco-

Cercasi medico-direttore Reparto amma· lati di forme pulmonari presso l 'Osp edaJe di S. Aga ta d ei Goti; mensili L. 1000, lorde di R . l'tI. Non1ina provvisoria; ~l concor so definitivo sarà espletato all a fine di questo ann o. Inviar e, fino a lare. -

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lassi. Stipendio iniziale L. 9500, au mentabile di un decimo p er ognj quadriennio, fino a r aggiungere il massimo di L. 14.250, più supplemento di servizio attivo di L. 1500, indennità di alloggio di L. 500, ed altra indennità di caro viveri, se ed in quanto dovu.ta, nella misura e durata de.g li altri impiegati della Provincia, nonch è di un,a quota di partecipazione agli introit! per contr avvenzio·n i ed analisi, ricer che, ~cc. Le domande, corredate dei r elativi documenti, dovranno e.s sere inviate alla SegTeteria della Prov~ncia entro' il 31 luglio 1931. Richiedere il bando di concorso per conoscere tutte le altre condizioni alla Segreteria del1'Amministrazione Provinciale. 1

~!AGRÈ volgers~

ALL 'AnICE (Trento). Segreteri;a.

Scad. 30 giu.; ri-

rvIANCIANO (Grosseto). - Seconda condotta. Per titoli. Stipendio L .. 10.000 riducibili del 12 %; asseg110 annuo rivedibile, se l 'eletto sarà coniugato, di L. 700 fino a conservazione, riducibile del 12 %; dieci aun1enti triennali del ventesimo. Età mas-


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IL POLICLINICO

im a an 11i 35 salYo eccezioni di l egge; documenti oliti . Scade.n za 20 luglio. Richiedere l 'avviso integrale rl! co11cor so, alla Segreteria Comunale. ~IAPELLO e Al\tBIVERE (Bergamo) . Condo,tta consorziale medico-chirurgica-osle..tric.a . Al posto sono annesse l e seguenti indennità: Assegno residenziale L. 7400; Assegno quale Ufficiale Sanitario lire 520; As~egn o per l 'ambul atorio L .. 440; Indenn~tà mezzi trasporto L .. 1760; indenaj.tà di L. 2 per o·g ni inscritto n ell 'elenco pove·r i ammessi all'assistenza e ai medicinal i gratuili; ~ di L. 5 per gli inscr~tti nell 'elencq poveri aventi dir1tio alla sola cura merlica ed ostetrica. Indennità caro' viveri con le rirl11zioni di legge. L 'assegnoi residenziale e quello di { Jff. Santt. avranno l'aumento di u11 decimo per quinquennio e per cinque quinquenni . Le domande in bollo di L. 3 e i documenti, l 'ele.nco dei quali ~ , l~ risp ettive modalità possono leggersi nel bando di concorso da richieder si, debbono p ervenire all 'Ufficio Comunale di Mapello entro il 5 agosto 1931. ~IoNnEALE (Pa·lermo) . Scad . 90 gio·r ni dal 1° mag.; per Pio ppo1; L. 9450 oltre L. 1500 lrasp., decurtati d el 12 %; età lim. 40 a. ~foNSANVITO (rincona). • l\!Iedicoi-chirurgo dell a 1a CQ·n doitta con incari co del l a direzione d ell 'Ospedale Civile . ·S tipendio, annuo lordo L . 10. 700. Caroviveri i1ella 'm isura cor1isposla ag-Ii i1np.iegati del Comune e s ino a. con servazione. Indennità mezzi trasporto L . 3000 con cavallo o auto·m obile, L. 2000 con motocicletta, L . 1000 con bicicletta . Aumento stipendio d el decimo ogni quattro anni. Riduzione 12 % sugli emolumenti suindicati. Documenti di rito in bollo e legalizzati a sen si di legge, ed attestazione comprovante particolare comp etenza in chirurgia ed attitudine a dirigere un Ospedale. Scadenza 30 giugno 1931. Chiarimenti alla Segreteria comunale. MoNTECOSARq (Macerata) . A tutto 20 giu.: la condotta e direz. Ospedale; L. 8000, 3 quadrienni dee. ~ c. -v . , L .. 500-1000-2500 trasp.; riduz. 12 ~{, ; età lim. 40 a.; tassa L. 50, 10; doc. a 3 mesi dal 1° mag. Per V alle d ell'Angel o; PIAGGINE (Sale r n.o) . • proroga a tutto 30 giu._ P1sTOIA. A mministraztone Provinciale. - In seguito alla disp ost a revoca del concorso al posto di assistente. della Sezione 1\iiedico-Micrografica indetto l '11 aprile u. s., è invece aperto il con corso a] pos lo dj coadiutore. della Sezione m edesima del Labor. Prov. di Igiene e Pro.filassi alle condizioni seguenti: ._ ljpendio annuo L.. 10.500 aument. di sei decimi triennali; indennità di ser vizio· attiYo in L. J 900 artnue e di caro ·yiveri i1ella misura corrisposta dallo Stato ai propr~i impiegati, n on ch è ~l 15 % de.i proventi ricer che e an alisi di interes.s e privato. (}li a11zidetti asseg·ni sono. soggetti alle ri1~e11ute rl i 1ep·ge. J...e domande in carta bollata di L. 3 unita1nen te a~ prescritti docun1enti, l 'elenco· e m~­ dalità d rj qt1ali po·ssor10 legger si n el ba11do dà richieders i alla Segreteria, debbono perveni.re alla predet1 a egre,~eria della Provincia di Pistoia, non l)ilì tardi d elle ore 12 del 4 luglio 1931. 1

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Ro.,rt.. ~linistero della Guerra. - È indetto un con corso per la nomina a 40 posti di tenente i:nedico ed a 15 posti di t en ente chimico-far1nac~sta in servizio permanente effettivo nel R. Eser cito. Possono parleciparYi i laureati che non oltrepas-

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sino i 32 anni di età (37 per gli ex combattenti). Il co11corso è J.1er titoli ed esami . Le domande ed i relativi documenti dovranno essere presentati ai Comandi d ei Distretti Militari n on oltre il 15 giug110·, come da modalità contemplate nella circolare n. 229 del « Giornale militare » dell '8 m aggio 1931. SoNnnro.• Amministrazione Provinciale . - Direttore della Sezione Medico1-Micro.g rafica presso il Laboratorio Provinciale di Igiene e profil assi . Stipendio aJ1nuo L. 15.000 oltre l 'indennità di servizio attivo di L. 3000. 'fratte11ute di legge. Scadenza 31 agostq. Richieder e. sp ie~azioni alla Segreteria Provinciale. (Padova) . - Scad. 30 giu .; L. 9000· fino a 1000 pov., addizion. L. 5. cavallo o awtom. L. 3000, se uff. san . L . 700, ambulat. L. 600; alloggio ~ terreno dietro cano11e di L. 1200. S·rANGHELLA

St.TMIRAGO (Varese). - Scad. 20 giu.; L. 9000 e 5 quadrienni; in,denr1. uff. san. TREN~o. ~4. m;nin. Provir:c. - Direttore. dell 'Ospeda!e p~1ch1atr1co di Perg~ne; L . 17.800 e due qua(}r1enn1, oJtre L. 5500 serv. att. Medico di sezior1e per d e;t1to; L.. 11.600 oltre L. 2800 serv. att. Riduz. 12 %. Scad. ore 12 del 15 l ug. Chiedere

annunzi.

Vrsso (Macerata) . - A tutto 31 lug.; L. 8800 e 4 quadrienni di L. 800, oltre c. ~v . e L. 2000 cavale.; riduz . 12 %; età Jim. 24-40 a.; t assa L. 50,10; doc . a 3 111esi dal 20 mag. Avvertenza. Quando non è al~rimen,ti indicato i concorsi si riferiscono a condotte mediche, i compen si al lo stinendio base.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Sono trasferiti i proff. : Guido Guerrini, di patologia generale, da Mod e·n a a Pado·v a; Bruno Pole!ttini, d i p atologia generale, da Catania a Bari; Giuseppe Carlo Riquier, di clinic~ delle n1alattie nervo.s e e n1entali, da Bari a Pado;va. 1

Il prof. Ll1~gi Castaldi, d~ anatoim ia u1nana a Cagliari, è no minato preside di quella Facoltà medica per ~l bie1111io 1930~31 e 1931~32. 1

Il dott. Giuseppe Stradiott~ è abilitato alla lib era docenza in semeiotica m edica. Il comm. prof. Augusto Cassuto, doce11te di Clinica Chirurgica delle 1vialat.t!e urinarie nella R. Università di Roma, è sta.to nominato socio d ell '« Associ.a tion Française d 'Urologie », su propo~ta del pro.f. Legueu . Rallegramenti. Il prof. A. Schittenh elm, direttore della Clinica medica di Kieil, do po n'l.olte esitazioni ha rinunziato all 'o,ffer1a fattagli dalla Facoltà medica di Vienna, perchè occl1p.asse il posto di Wenokebach. La stessa offerta è stata avanzata al prof. P . Morawitz d! Lips.~a. 1

La cattedra di farmacologia di Marburgo, resasi vacante con l 'ar1data a riposo del prof. A. Glirben, è stata offerta al prof. f\Iax Baur di Kiel. A Buenos ,i\ires sono s tati nomirtati direttori clell'Ospedale A1ilitare, dell'Osped~le Muii~ e del~a 1\laternità dell 'Ospedale Argerich ~ dottori Eugenio A. Galli, Carlos M. Pico e ~Ianuel Luis Pérez. •


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SEZIONE PRAT ICA

NOTIZIE DIVER5E. ,oo Congresso internazionale del '' Collegium otorhino-laryngologicum,,. B indetto a Bordeaux dal l~ al 22 luglio, sotto la presidenza rlel prof. Portmann . Relazioni: « Radiosensibilità dei tu mor! nell~ diverse forme istologiche» (dott. Ledoux di Bruxelles); « Correlazioni dei reperti istologici oon, l 'acui.tà uditiva » (dott. Guild di Baltimo:ra). I lavori si svolgeranno D:el grafltde anf1teatro1 della Faco,l tà di medic~na. Lingue ufficiali sa,raD:n,.o il francese, 1'inglese -e ~l tedesco•; ogni comu n icazione sarà seguita da un riassunto• n elle1 altre due lingu·e . L 'Italia non partecipa al Congresso; così pure, tra le nazioni neo-latine, il PoTtogallo, la Romania e tutti gli Stati dell'America meridionale ~ centrale. Segretario generale è ~l prof. Benjamins di Groninga. Per eventuali informazioni rivolger si al presidente, prof. Georges Portmann, Faculté de Médecine, Bordeaux. · 1

m eTutari » (Schaeffer, Corcan, Vallette, i\1athieu, Chabrun); « Diagnosi ~ trattamento dei tumori cerebrali n el fanciullo » (Heu yer, Cla!re Vogt, Clovis-Vincent, Bertoye). Iscrizioni presso il segretario gener ale, Dr. Woringer , rue des Veaux 18, Strasbourg. Quota di 100 franchi, al tesoriere, Dr. Fo rest , avenue de l& Paix 1, Strasbourg . 1

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Associazione spagnola degli scrittori medici. Si è costituita recenitemente. Alla presidenza effe.ttiva è st ato ahiamato il dott . J osé de Eleiacequio, dell 'cc Es.pana Médica )) ; segretario è st atq no·minato il dqrtt. J u.an Fernand-Pérez, dell 'cc Acci6n Saf!! taria ».

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20 Congresso internazionale sul reumatismo. Si è tenuto a Liegi, sotto la pr esidenza del miD:is~ro dell 'igiene; vi in tervennero circa 200 congressisti ~ vt erano rapp,r esentate 15 Na.zio•n i. Si è deciso che il prossimo Congressq avrà luogo' a Roma D:ella prima metà de.J 1932 e ch'0 verrà trattato il tema: « I sir1tomi precoci del reumatismo· ». 1

<Jongresso jnglese d'igiene pubblica. Come abb~amo annuD:ziato, il « RoyaJ Institut of Pt1blic Heal th » di Londra si è adunalo dal 19 al 24 maggio su suolo germ,an,.ico, a Francoforte, sotto l q presidenza dt lQ·r d Readinge, ex-vicerè delle Indie. Le var!e Sezioni sono state tutte presiedute da studiosi tedesch i, in,. omaggio all.a scienza germanica : Taute (medicina e igiene m~­ nicipali), W ejgert (abitazioni e piani r egolatori), van Mel.t enheim (mat ernità, infanzia e salute pub-. blica), Br.a uer (tuberco losi), Kolle (batteriolo·g ia, patologia ~ bioch imica); l~ segreteria generale venne afficlata al p rof. M. Neisser. 1

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Congresso dell'Associazione Medica Britannica. Si terrà q t1est 'anno a Eastbourne dal 21 al 25 luglio, sotlo la preside11za del dott. Willian1 G. · V\7illoughby. 1)90

40° Congresso francese di chirurgia. Il Congresso annuale dell 'Associazione dei chirurgi francesi avrà luogo a Parigi, dal 5 al 10 orttobre, sqitto la presidenza di O. Lamber•t, ~rofes: sore di clinica chirurgica alla Facoltà medica d1 Lilla. Temi: « Ulcere peptich e p ost-oper atorie: patogenesi e trattamento » (G:cJ.sset di Pari~i e ~e­ riche dt Strasburgo); cc Trattamento ch1rurg1c~, immediart:o delle fratt11re della g.amba » (Rou x d1 Montpellier ~ Sénèque di Parig"i); cc Le periton iti da pneumo·cocco· n (Bréchot di Par~gi ~ Norvé ~Jos­ serand di Lion e). Per prendere parte a1 lavori occorre essere iscritti all 'Associazione. R~volgersi alla seg·r eteria gen erale, rue de Seine 12, Paris (VIe) .

Corso di perfezionamento in oto-rino-laringologia. Un cor so di tecnica operatoria e di terapia chirurgica n~l bambino e n el! 'adulto, avrà luogo dal 16 al 26 lugl~o1, presso la, nuova Clinica otorino-laringologica della Facoltà medica di Strasburgo. Per informazioni rivolgersi al direttore, · prof. Canuyt , No·u velle Clinique Otoi-Rhino-Laryngo·l ogique, Hòpital c!v~l , Slrasbo.u rg, Francia. Il 5° centenario del Collegio Farmaceutico di Roma. C()i'Il, grand~ partecipazio1~e ~ 'invi tati , si è celebratQ, nel refettorio e n ella Chiesa di S11D: Fr ancesco in l\ii ir and.a aJ Fo.ro Romano, il cinquecentenar~~ di fO·D:d~zione del Nob!le cc Collegio arom.a;tiarum >>.. .. Parlarono il dott. Ruggeri, segretario del SindacatQ farmacisti, l 'op. . Bodrero, commissario del Sindacato pro·fessionisti ~d artisti, il prof. PietrQ Fedele, ch e tenne il di scor so ufficiale, l 'on . Giordani, per il segretario del P.artito, e il comm. Teofilo Mariani, presidente del Collegio . Seguirono un concerto di musica sacra e la benedizio1n e dei gagliardetti delle Sezioni. Alla commemorazio·n e aveva aderito anche il i1ostrq period~co.. Ebbe poi luogo il Co11gresso clel Sindacato·- nazion ale fascista dei farmacisti. I l avori si s,volsero attiv~, n~lla sala delle Tre Ve11ez1e a piazza Ronda,nini. 1

All' lstitulo Rockefeller. J!: statQ er etto un nuo•vo· laboratorio che si apre sulla Six:ty-Seventh Street di New Yor·k e ch e con sta di due gr:andi edifizi, che comprendono 7 pia11i ciascuno. Vi sono state allogate 5 sezioni della Divisjone di patologia e batteriologia; ad esse sono prepoSit~ i clottori: Karl Lan ds teiner, Peyton Rous, J am es B. l\ilurphy, Florence R. Sabin e Wade H. Bro\:vn. Resta110 dei locali liber~ per ulteriori sviluppi. 1

La Casa Imperatrice Federico a Berlino. I-la celebrato il 25° anniver sario la « l(aiserinJ~riedrich"'Haus n inau gurat a a Berlin-0· il 1° 1narzo 1906 e ch e è destinata al perfezionam e11to· medico. Il direttore dell 'Ufficio sanitario· federale, doit. l-Ia1nel, che è anche presiden te d 'amministrazione della Casa, ril~vò ! servig·i da questa resi n el c~ p o della sanità pubblica; busti dire che vi si sono )Je rfezionai~i q11asi 8000 dei medici O'g gi esercenti,_ 70 Congresso francese di pediatria. ossia un quinto dei medici della Germania. Il dir ellore, prof. Adam , espose glj_ sYiluppi graduali Il 7° Congress-0 dei pediatri di ling u a francese i Lerrà a S lrasburgo dal 5 al 7 ottobre, sotto la · della grande istituzio11e. Nei nuovi locali hanno troYato sede anch e i qu artieri generali di altri presidenza del prof. Rohmer. Temi: « Febbri ali-


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Enti: la Commissione federale per la propaganda igienica, la Co·m missio·n e federale per l a lotta contro U can cr o e il Museq d 'Igie11e di Dresda.

Legati ingenti. La sig.na Ella Virg"iniq Von Echtze1 Wendel, appar tenente ad u11a delle famiglie più ricche degl~ Stati Uniti, ha lasciato, morendo, una fo;rtuna di circa 2 miliardi di lire it. Ha destinato· più di 300 milioni all 'Ospedale Flo1w er, del Qollegio Medico <)meop atico di New York; una somma uguale a,lla Casa San Cristoforo per bambini a Dobbs Ferry; un'altra so1nma uguale alla Società J)er la cura dei bambini storpi e deformi di New York; circa 50 milioni ~l Comitato Nazionale per la profilassi della cecità; circa 20 m,ilioni all ~spe­ dale Presbiteriano di Ne'v YQrk; altretta~ti al1'Associazio·n e Ospedaliera di Dobbs Ferry. 1

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Il francobollo antitubercolare in Italia. La 1a campagna pel fra~robollo antitub~rcolare ha ottenuto t1n grande successo: i11 73 province venne esaurita la 1 a: edizione, distribuita ai Consorzi i~ ragione d! un libretto· per ogni 7 abitanti. Questo successo si deve all 'at.lività dei Co·n sorzi e al genProso. slancio della popolazione. La Fectera.zione it. naz . fascista per la 1Qtta contro la, tuberco1losi ha provveduto ora all a ris1tamp1a·. Ha anche distrib11ito largamente un opuscolo a colori ~ didascalie, che condensa in fo·r ma fantasiosa le finalità della Jotta. L'azione è dunque in pieno sviluppo. Commemorazione della scoperta dell'insulina. Per commemo·r are il · decimo anniversario della scoperta dell 'insulina, compiuta dai dotto.r i Fre<lerich G. Bantir1g e Charles H. Best, di Toro•n to (Canadà), l 'Università di W~soo~sin (Stati Uniti) h a Qrganizzato un corso sull'insulinoterapia, durato• dall '11 al 18 magg~o. Il giornale dell'Associazione Medica Americana. L '_i.\.s.sociazio11e l\iiedica Americana terrà il suo 82° Congresso dall '8 al i2 giugno in Filadelfia. Per tale occasione soI~o stati allestiti numerosi rapporti, rigu ardanti le varie e complesse attività dell 'Associazione. Per quanto concerne j.l << J ournal of the American Medical Assoc~ation », ch e è il periodico medico più diffuso del mondo, risulta che nel 1930 la tirat11ra settimanaJe media ne fu di 97.056 copie; gli abbonamenti furonQ 93. 705, il ch e segna una contrazione di 2515 rispetto' al 1929, fatto ascrivibile alla crisi economica, l.a qu ale si fa sen·tire in America non meno che in Europa. Commemorazione di Morgagni. Il 24 maggio si è tenuta a Forlì la commemorazione di Giovan Battista Morgagni. L 'occasione venne offerta dalla traslazione del monumento dal cortile del palazzo degli Studi, ove fu er etto nel 1876, nella più vasta e degna sede di piazza Mor•

gag~1.

La cerimonia, posta sotito il patronato del Capo del Governo, ha assunto speciale solennità. Vi intervennero ~l dott. Arnaldo Mussoli11i per il Partito, gli accademici Dionisi e Panzini ed altre spiccate personalità. Tra l~ adesipni erano quelle delle

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Universi Là .di Berlino, Cairo, Lipsia, Parigi ecc. Aveva aderito an che il ~ostro periodico. Parlarono brevemente vari oratori; poi il sen. Messe(laglia ·t enne jl discorso ufficiale in cui lumeggiò efficacemente la figura del padre dell 'anatomia patoJogica. Infine le autorità e tutti i convenuti si raccolsero in piazza ~Iorgagni, nella quale ven~e scoperto il monumento·, cui mons. Pasini impartì la benedizione. Seguì la visita alla Mostra Morgagnana. La Società lt. di Storia delle Scienze med. e naturali ~ la, Società medioo-chirurgica di Romagna tennero l 'annt1nziata seduta scientifica.

Un monumento a Cajal. Gli stude11l.i universitari madrileni han110 vo1u rendere · un omaggio ·al somn10 istologo Ramo~ y Cajal, elevandogli u11 monumento·, ch e è stato s.co·p erto il 20 magg·io, presenti il ministro della istru zione pubblica on . Domingo, il rettore prof. Cardenal, il diFettore della Sa·n~tà dott. Pascua ~ molte altre personalità; parlarono il prof. Tello, successore di Cajal ne1la cattedra, il prof. Recasen s, <iecano1della Facoltà medica, il ministro ed altri; po i i co nvenl1ti - più di 3000 persone - s~ recaro no all 'Istituto Cajal, .o•ve il n1inistro salutò ·lo' scienziato che oin ora la Spagna. ·

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La pletora medica. in Francia. La « Coirlfédéralio11 des syndicats médicaux français » h a nominato una Commissio·n e per studiare il fenor11.eno della pl~tora med~ca ed av·vislt are i r~medi .

I r isultati defir1itivi del cen simento del 1928 da11110 38.380 medici, contro 16.480 nel 1901: ossia in 27 anni il numero è aumentato del 78 %, m,entre la popo1lazione è aumentala di 2 milioni, ossia solo del 2 %.

I medici in Australia.

Nel 1930 si contavano in l\.ustralia 5120 medici, dci qu ali 4270 mem,bri dell 'Associazion,.e Medica Britannica·. C~ò equivale a 87 1nedici ogni 10.000 abiLan.ti : proporzione alta, ma superaita dal! 'Inghilterra (111.4), dall'Austria (113.9) e dagli Stati Uniti (1.26. o) .

Misure sanitarie in occasione della Mostra colonia· le di P11rigi. Com'è noto il 1° maggio ven11e inaugurata a Parigi una M~stra colo11iale, ove figurano· anche numerosi iqdigeni. In tale occasione il n1inistro dell '~giene ha emanato un"ordinanza, diretta ad impedire l 'ùnportazion~ di malaittie. Ogni ~1-i:digeno dev 'esser~ fornito di un libretto sanitario . .Prima del! 'imbarco, deve aver subìto un~ vis~ta . medica, che escluda malattie contagiose in ~tto; deve anche aver subìto varie vaccinazioni: cqntrp il vaiolo, le infezio11i tifiche-paratifiche, il colera, la peste e la polmo11i te; deve aver subìto lo spidocchia1nento, la cura della scabbia e una cura antielmintica . Durante la dimora in Francia ogni indjgeno viene sottopo$tQ a visite periodiche m,ensili. Sul libretto sanitario si annotanò tutt~ le sue vicende sanitarie : malattie, ospedalizzazioni, contatti. Egli viene se·g uìto an,ch e al ritorno, f!no allo sbarco.


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SEZIONE PRATICA

La giornata di otto ore per le Infermiere inglesi. In conformità alle direttive g·enerali del Partito del Lavoro, un deputato ha presentato al Parlamento inglese un progetto di legge che &tabilir ebbe la g iorr1a~a d~ 8 ore per le infermiere. Il « CoJlege Qf Nur sing n, jJ quale co~prende .28.000 in.fermier e, ha protestato energicamente contrq questo p-ro·g etto, considerato degradante per la pro1fessio nc in · qt1an,to ch e quesita verrebbe assin1ilata ~i rne& Lìeri. È cer to· che la pro.fess.io:Qe d !i:Qfermiera non impone un lavoro co ntinuativo e no:Q è mo,Jio, gravo1sa; quindi no11 si vede la necess~tà di limitare ad 8 il nurnero· delle or~ di lavoro. D 'altra parte, I 'innovaz ione farebbe elevare il costq. dell 'assistenza i11fer miera proprio mentre gl~ ospedali si dibattono tra le difficoltà finanziarie. 1

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Responsabilità per mancato internamento in mani• com10. U 11 p azient~

ricoverato nell'Ospedale per psico~ patici delle Basse-Alpes (Francia), era sitato dimesso corr1e guari to; ma d.qpo qualche tempo egli dette manifestazioni di ~ccitamento e di delirio di persecu zio1n e. Il sindaco .i:Qfo.rmò inutilmein te il prefetto della, necessità d! procedere ad un nuovo internameJ\tO. Poco do1p o, il paziente uccideva un vicino. La vedo)va ~ l 'orrfana di questo hanno irutent ait o cau sa contro J.l Ministero dell 'interno·, il qual~ scar~cò l~ respor1sabilit4 sul Ministero della sanità. La cau sa no:Q procedeva:; ma essa venn,~ portata inn anzi al Cons!glio di Stato, il quale h a condannato ~l Ministero dell'interno a corrispondere all 'orfana un indennizzo. (pari a 15.000 lire it.) ~d alla vedova un~ pensione (pari a 3000 lire it. annue). 1

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· Autopsia non autorizzata. La vedova d! un operaiQ, morto cade:Qdo da un'impalcatura di q metri i11circa d 'altezza, negli Stati Uniti, h a intentato causa contro la Soc~età assicur atrice, perch è q11est a h~ faLto eseguire una au to1psia :Qon autorizzata, dalla quale risultò che l 'operaioi soffriva di miocardite cui venne attribuita la, morte . C~ò po.r tava &d escludere ogni indennizzai. La Co:rt e di circuito prima, la Co1rte d 'ap pello dcl Kentu·ky poi , hanno dato piena ragio11e alla Società assicurafrice. La sentenza della Corte d'appello osser.va che la Jegge no·n si ·p.r eoccupa di accertar~ il modo c<~11 cui viene raggiunta una prova, anch e se tal~ modo è illegale e fraudolento, a meno che n on, tenda a scopi criminosi . D 'altra parte, la Costituzione 11ord-americana garentisce le perso.n e, gli averi, le carte ed il domicilio; ma un cadavere non può farsi rientrare ~n n essuna cli queste categorie . (Dal cc Journ. A. 1\1. ») . 1

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lnfortoni di sanitari. Il clott A. Gatti, capitano medico dell 'infermeria presidiaria di Cav.a dei Tirreni, è stato investitq da un, ' carro ~ ferito p~uttosto gravemente. Augu:ri cli pronta, ~ cQn1pleta guarig~o·ne.

morto & Palermo il prof. LUIGI CACIOPFO, eh~ fu aiuto d~ clinica dermosifilopatica con Philippson ~ attualmente lo era con Tommasi; nel1'intervallo gli fu affidato l 'incarico dell 'insegnamento. Er a un valen,t~ Situdioso e prolfessionista. P. È

Indice alfabetico per materie. Acido cianidrico: esecuzione all' - . . Pag . 829 Infarti emorragie~ dell 'intestino . . . . )) 826 InfarLo del iniocardio,: elettrocardioActinom,icosi polmonare gener alizzata . gramm~ . . . . . . . . . . . . . Anemia perniciosa : difficoltà ed errori )) 825 Ipofisi poster. : orino ne . . . . . . . . . n ella qiagnosi . . . . . . . . . . · · · Mastite gommosa . . . . . . . . . . . . Anestatici: di alcuni - e di u11 r aro )) 801 Mestruazion~ ed em orr agia utcrin,a irreincidente da richianestesia . . . . . . golare d'origine ovaric<l . . . . . . Angi:Qa i}ectoris: trat tair1ento chirurgico )) 816 1\{ico·si dell'orecchio· . . . . . Appendicite acuta: diagn,osi e interven)) 821 Micosi polmonari : cura . . . . . to precoci . . . . . . . . . . . . . . . )) 822 Morgagni : opera del - . . . . . . Ascesso subfrenico da perforaz. ~nte s tin. )) 825 ~1ucocele da cancro prin1i tivo dell 'appe11Aspergillosi cerebr ale . . . . . . · · · · · djce . . . . . . . . . . . . . . . . . Bibl~ografia . . . . . . . . . · · · . · · · 817, 818 )) 804 Noma da paratifo . . . . . . . . . . . . Broncospiroch etosi in Calabria . . · · · )) 808 Pression e arter~o.sa: influenza della seCan cro: profilassi delle r ecidive · )) 824 zior1e del midollo spinale . . . . . . Capillari: oosidetta fragilità . . · · · · )) 820 Pressione arteriosa media: importa11za Chirurgia : comunicazioni varie . · · · Crisi economiche e p,letora professionale )) 830 Sarco1na del retto . . . . . . . . . . . . )) 813 Sifilide: difese naturali nella Cl1ra . . . Cuore senile e suo trattamento . . · · )) 822 . Sifilide periiloneale . . . . . . . . . . . . Ep·i condilite sportiva . . . · · · · · · · Si11copi gravi curate con ~n1e zione intraErnia pos.tombellicale recidiva : plastica )) 820 cardiaca di adrenali11a . . . . . . muscolare . . . · · · · · · · · · · · Sodoku . . . . . . . . . . . . . . . Fegato: azione dell 'estratt.o sul sangue )) 827 Sterilizzazio:Qe orm onica ;maschile . . . nor1nal~ . . · · · · · · · · · · · · · )) 822 Tub ercolosi: profilassi . . . . . . . . . Fibrosarcoma cutaneo . · · · · · · · · ·

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V. AscoLI t, Red. capo.

A. Pozzr, resp. Roma .. Stab. Tipo-Liit . Armani di M. O>urrier.


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IL POLICLINICO

[ANNO

XXXVIII, NuM. 23]

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OPERE DI MEDICINA CHIRURGIA ED IGIENE : pubblicate dalla Casa Editrice LUIOI POZZI di Roma le quali, dagli abbonati a «IL. POLICLINICO > o alle altre Riviste edite dalla nostra Cas~, possono essere acq~state : a) contro pagamento· a contanti (benefic1ando del prezzo di favore qui di seguito indicato') mediante cioè invio del rispettivo ilmporto contempo·raneamen,te a.I la 0 rdinazione; 1

oppure b) al prezzo di copertina) contro pagamento rateale. Il totale, consid'erato al prezzo di • ooper.tina) deve essere pagato con un primo versamento pari a. un terzo dell'ammontare della richiesta ed il rima.nente medìan,te rate mensili da L. 20 cadauna.. Con il primo versamento si deve inviare l 'impegno scritto del pagamento ra.t ea.l e mensile fino al completo saldo.

CLINICA MEDICA .. P ATO·LOGIA MEDICA .. SEMEIOTICA - DIAGNOSTICA. '

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L'elenco continuerà nei prossimi Numeri.

Per ottenere quanto sopra inviare vaglia all'editore LU le I POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA·


!NNO XXXVIII

Roma, lo Giugno 1931 .. IX

Num. 24:

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fon dato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE ·

S .EZION.E PRATICA

VITTORIO ASCOLI t

REDATTORE CAPO: PROF.

SOMMARIO. I

Osservazioni cliniche : A. Bonadies: Un c~o di emorra~ia m eningea essenziale in un soggetto in cura pneumotor acica. - · B . Guara ldi: Osserva zioni eopra u·n ~a.so cii emorragia meningea. Note e contributi: P . Pal adini: Il rovesciamento del prepuzio ttmano quale mezz.o terap eu t ico di a lcune a f fezioni. L'attualità chirurgica : G. Placitelli : A tl)ro·posito della i niezione di efetCllllina per preveni re al-011n1i incidenti 00.neecutivi all a rachianootesia. Sunti P. rassegne : REN I E VIE URINARIE: L. Bory: Nefrit i hi-smutiobe. - Bennett.: Il trattamento delle nefriti. - Legue1t : Le tappe del .colibacillo e l 'infezione 1delle vie urina.rie. - T1s1or,0G1A: M. Oheyx: Climi e tuberoolosi polmonare. - Caussade e T.ardieu : Il t r attamento delle emottisi tubercolari. . Tribuna libera : La traduzione del (( De sedibua » di Morgagni. - A. .T.Jazzeroni : A .proposito •di un n uovo metodo di amputazio11e della. -coscia e del bra;ccio. Cenni bibliografici.

Accademie, Società Mediche, Congressi : Società P iemcmtese di Chirurgia. - Società Italiana d.i Stwdi Scientifici sulla t u bercolosi. App unti per il medico pra tico : SEMEIOTICA: Lo studio dei s intomi. - CASISTICA E TERAPIA : In,c identi dello svezzaimento. - Dell 'anemia da latte di -0apra. Avvel~namento da .am.ilina nel neona to. Le artr iti acute puT1.1lente nei la ttan·t i. - Nel linifatiBmo in fantile. - Nuovi a spetti dell a terapia -ool vi·o ster o:lo (er.~osterolo irr adiato). IGIJilNE: La campagna antimalari c.a nell' A.gro Ro.mano durante il 1929. - VARIA: La telegoni·a . Politica sanitaria e giurisprudenza: G. Selvaggi : Controve:risie giuridi«~1he. Nell a vita professiodlale : Insegnamento SUJPeriore. Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Not•zie div~rse. Rassegna della stampa medica. Ind ice a lfa betico per materie.

OSSERVAZIONI C·LINICHE.

g i1alare çill 'infuori delle con1uni malattie esante1natiche. La fanciullezza e l 'adolescenza h anno avuto d ecor so normale Nel gennaio del 1927 la P. fu investita da un 'automobile e gettata violentemente a ter ra battendo il capo. F u r icoverata in eviden te stato di ch ok. traumatioo all 'Ospedale della Co1n solazione dove rimase deg ente per 4 g·iorni. Durante la degenza ospttaliera n u lla di notevole fu seg·nalato all 'infuo ri di uno sta t-0 dj. confusione m en tale ch e andava peraltro i11a11 mano attenuand osi fino a scomparire con1p le tarnente. Condotta a casa le condizio11i d ella p . andarono sempre pii1 migliorando fino a scomparsa completa di ogn~ fatto p a tologico dopo una quindicina di g iorni . Durante tutto ql1esto 11eriodo per così dire p ost-traumatico 11on furono mai n otati fenomeni cli irritazion e n1en ingea (cefalea, rigidi tà della 11uca, ecc.). Dopo circa venti giorni la p. potè ritornar e al su o 1avor:o abitu ale. Nel gennaio del 1928 cominciò ad avere tosse scarsa co11 scarso espettorato ~ m odich e el: vazioni febbrili ; nel contempo la p aziente notava 11n certo deperin1ento delle su e condizioni di nutrizion e e una diminuzione d ell 'appetito Nel febbraio del 1928 emo ttisi n on molto abbondante che cessò jn p oco tempo e n o·n ebbe con seguenze apprezzabili . Nell 'aprile deJlo st esso anno e cioè dono due mesi altre en1ot tisi a cui ten11e dietro uno &tato di più gr ave deperimento

OsPIZio UMBERTO I PER TUBERCOLOSI IN RoMA PRESSO L'OSPEDALE DI S. GIOVANNI IN LATERANO Primario : pro·f. GAETANO LAu RENTI.

Un caso di emorragia meningea essenziale in un soggetto in cura pnenmotoracica. per il dott. ANTONIO BoNADIEs, aiuto. Mi pare degno di pubblicazione un caso cl1e 111i occorse di seguire al I II Padig~ione dell 'Ospizio Umberto I e che mi perm etterà di fare delle coDtsiderazioni cliniche forse non trascurabili nello studio di questa poco comune ent ità morbosa. Nella R., sarta, di anni 21, da Ro1na. Il padre e la madre s-0no' tutt'ora viventi e godono' b u ona salute . Un fratello e una sorellina startno· bene. Non pare vi sia una tara tubercolare deg·na d i nota i1ei famigliari. Uno zioi paterno della n o&tra mal ata è morto in 1nanicom io per 11na m alattia che la P. non mi sa I>recisare. Nel] 'anamnesi per son ale rem,o ta nulla da se-

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e febbri a tipo continuo (38°,5-38°) poi conti11uor emitlente. li.ccerl;.ite delle le~ioni a tipo ulcero caseose del polm·o ne d estro, la pazje nte fu sottopo·sta a collasso~erapia.

Il regolare andame11 to dello pneumotorace non le impedisce p erò d~ avere ancora una terza abb o11d ante emottisi coh ripresa febbrile. In queste condjzioni non potendo pi1ì essere contiuata la cura domiciliare la naziente viene rico verata in ospeda]e Calla data del ri.covero è al 7° riforr1in1e11lo pneumo.tor.acico) . Esame obiettivo . Condizioni generali discret e. Buona nutrizione . Sanguificazione un po' com· pro1nessa: polsQ piccolo, frequen.te (90), ma ritmico. Respiro un po' frequente (25) . Torace. Nessu~a nota palo1ogica a car jco d ell 'e111itorace sinistro. A destra segni di pneu.moto•r ace : il polmone però n on appare collassato in totalità. Alla percu ssione si avverte iroofo nesi nella fossa sopraspinosa e inter scap olo-verlebr ale dove si ascoltano rantoli umidi a piccole e medie bolle con respiro debole. Alla base e sul r esto dell'ambito poJmon ar e ipofon esi timpanica e abo>lizio·n e del respiro. Cuore leggerme11le sposta to verso sinistra. Toni n etti s u tutti i focolai di asco·l tazione e assenza di soffio. Addome. Trattabile e indolente in tutti i settori ; fegato e milza n ei lin1it~ fi siolo·g ici. Nessuna nota patologica a carico· d egli altri segmenti dell 'organismo all'infuori di uno strabismo convergente a destra che la p. afferma dj avere da bambina e che le dà alcun disturbo . L 'esame radioscopico praticato ·il 23 settembre 1928 d à : P. D. Segni di pneumotorace parziale con adere nze in alto e lateralmente. Il lobo superiore è il m eno collassato. Il lobo inferiore è completame11te coll assato e non aderisce alla parete to r acica . Il diaframma è risalito in alto.. P. S. Null a di no tevole. Cuore legge rmente spostato a sinistra. L 'esame dell'esp etto.rato è positivo per il b. d j Koch . L 'esàme dell'orina è negativo per l 'albumina e gluco,sio. Nulla nel sedi:m,ento1. Diario clinico. Si sottopone la paziente a cura ricostituente energica e iniezioni endovenose di cloruro <li calcio. Si prosegu e lo pneumotorace usando pressioni positive p er vi11cere le aderenze che ostacolano il collasso del lobo superiore. Difatti dopo qualche m ese tali adere11ze si assottigliano1 e allungano fino a divenire filifor1ni e p erm ettere il collasso com;~1 eto del polmone rilevapile al~ 'esame clinico e radioscopico. Nel conte1npo le condizioni generali sono notevolmente migl iorate. Il po lmon e controlaterale è sempre indenne d a lesioni specifiche-. Nulla di n otevole vi è d a segnalare nel periodo di tempo ch e va fino al febbraio 1929 : non febbre, tosse mod~ca oon scarso esp eilto,r ato·, buon appe tito, buone le condizioni generali di nutrizione e san guificazion e. Il 18 febbraio 1929 improvvisamente alle ore 19,30 (dopo essere rimasta p er un poi' esposta al sole durante il pomeriggio) la p . viene colta d a 1

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fortissima cefalea, obnt1bilame11lo della vista e perdita delle forze. Si appogg~a alle compagne per non cadere per terra e da queste viene portata a letto. Lo stato di ottundimento, della memoria e la perdita delle forze va sempre più acce~t11andosi fino alla oerdita completa della coscienza. Durante la notte ogni, tanto von1ita emette qualche grido ~ accusa un 'insopportabil~ cefalea. L ' esame obiettivo praticato il giorno dop·o dimos tra una malata ir1 condizioni generali gravj e in s~ato subcomatoso. Quando la paziente viene scossa e in.sis tenten1ente in lerrogata sulle sue condizior1i di salute non fa che accennare alla fortissima cefalea. Decubito. sul fian co sinistro con arti inferiori disposti a cane di fucile (cosci e fortemente flesse st1ll 'addome e gambe flesse sulle cosce) . Rigid1~à completa d ella nuca. Pupille uguali e miotich e bilateralme11te. Nessu11 rep~rto· patologico a carico dei nn . cranici. Riflessi p a tellari e achillei presenti e uguali d 'ambo i l:tti. Babinski assente bila·~eralmente. Riten zione completa delle l1rine e delle feci. (Nessun disturbo d ella sen sibilità è p ossibile rilevar e do.to lo &tato p sichico della ,n aziente). Si pratica u11a p11ntura 1ombare che dà esito ad u11 liquido uniformemente ematico a pressione + 20 + 25 misurate al manometro1 di Claude. Si es.traggo110 20 eme. di liquo·r . Il liquido, ott enuto, lasciato in riposo non coagula; il giorn o dopo· al fo1ndo della provetta si ved-0no raccolti i globuli ro6si: ma non vi è coagulo . 21 febbraio. Le condizioni generali persistono gravi. P er siste lo stato sub-comatoso. L'atteggian1ento è com e n ei primi 9 g~orni : arti inferiori a cane di fucile: . rigidità della nuca. Si pratica una secon<ia p11ntura lombare che dà esito ancora a liquido sotto forte pressione (20 + 22 Claude) Jlettamente e uniformemente em atico : il sangue conten11to n el liqujdo neanche ques ta volta accenna a coagulare. W. R. n egativa. Nonne positiva. Per siste la rite11zione d 'orina. Alvo dopo· tre giorni ancora chiuso; un 'abbondante clisn1a di acqua e glicerina riesce inefficace. 23 febbraio. Condizio·n i generali sem,oTe gravi . Però lo stato della paziente è meno ottuso dei gio·r ni precedenti: persiste la cefalea intensissima, però Ja malat a è in condizioni di inghioit tire i liquidi che le vengono so·mministrat~, nulla si rileva a c arico d ei nervi cranici. Persistono sempre co n la stessa intensità i fenomeni d'irritazione m en ing·ea (rigidità d ella nuca, oontratt11ra in fl ess ione degli arti inferiori). Persiste la ritenzione dell'urina. L'alvo può esser e Yuotato con minori difficoltà dei giorni precedenti. 25 febbraio. Persis te il quadro dei giorn~ precedenti pressochè imm11tato con qualche leggero miglioramento d el sensorio ch e appare m eno ottuso'. Si è aggiunto p erò una paralisi del n . facciale di destra co n lagoftalmo e un arrossam·ento d ella congiuntiva oc11lare. La sens~bilità del trigemino grossolana1nente saggiata per quanto ci è per messo dallo stato di coscienza della 1n aziente non risulta alterata. Nessun disturbo dell 'acu stico. 1

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SEZIONE PRATICA

1° marzo. Le condizioni generali sono ancora

un po' miglior~te in rapporto ai giorni precedenti. Il sensorio appare u~ po' più vigile, la paziente interro·g ata sul suo stat.o di saltite è capace di rispondere e dire di sentirsi meglio. I fenomeni di irritazione 1neninge.a sono alquanto diminuiti di intensità: u sando molta cautela i> possi1hile far compiere alla paziente qualche n1ovimento l~mitato di flessione ed estensione della testa. Persiste l'atteggiamento delle gambe a cane di fucile. Persiste ed è netta la paralisi del n. facciale con lagotalll.\O . La congiuntiva è sempre fortemente iniebtata di sang·11e, la cornea è opacata; si nota anche qual che segno di cheratojpopion. Oculo1n-01Zio1ne nor1nale. Nessun disturbo del n. acustico. La ling11a p11ò essere normalmente protusa fuori della bocca. Palato m olle normale, la cefa. lea è notevolmente diminuita. 5 marzo. Il migliora1nento delle condizioni generali continua progressivamen,te, la paziente ha potuto ass11mere il decubito· supino co11 le gambe estese sulle cosc~e e le coscie sul bacino. La forza muscolare degli arti inferiori è ancora 1nolto scarsa tanto cl1e 1~ Inalata non è in grado di sollevare che di ap1Jena pochi centimetri i talloni dal p·iario del lett o' : le garnbe così so llevate ricadono subito sul letto. I riflessi patellar~ e achillei sorio deboli bilateraln1ente. Babinski asse11le. Anche la forza degli arti superiori è notevolm ente -dimin11ita. La rig·idità della nuca sebbene diminuita è però prese~te e si mette in evidenza con le manovre di Kernig e dj Brudzinsk:i. 7 marzo. Le condizioni generali tendono sempre verso un più cospicl10 miglioramento. Si esegue un 'altra rachicentesi che dà esito a liqu~do xantocro~ico a pressione notevolmente alta. Si estraggono circa 50 eme. di liquor. Wassermann R. nel liquor: negativa. Reticolo d.i Mya : assente. 13 marzo. Dopo 26 gio.r ni dall 'inizio di questo quadro morboso me11i11geo la paziente appare in condizioni di notevole migli·o ramento e si avvia gradu.almen·1e verso la guarigione. Il sensorio è tornato, vigile. Il dec11hito è ind ifferente. Non si apprezza più alcuna contrattura della nuca (non Kernig n è Brudzi11ski). l riflessi patellarj e ach~llei sono se)'Ilpre deboli d'ambo ·j lati. Assente il Bahinski. A11che la parali si facciale 1eT1de alla risoluzione in quanto si a,1)pre·zza già qualche movi111ento dei muscoli mimici. Vi è ancora un leggero opacamento della cornea e un,a notevole congestione della congiuntiva per effetto del lagoftalmo ancora persistente.. Bene si compiono' le funzio11i della vescica e del retto. Appetito un po ' scarso, leggero dimagramento e anemia. 20 m ar zo . ~ulla cli 11uovo1 da segnalare. La paresi del facci;ile tende verso la risoluzione completa. · 1

Si misura la pressio11e arteriosa con l 'oscillom~tro di Vaquez-Laubry e si ottiene: P. Mx. 100; P. Mn . 80. La R. di W asserm ann nel sangue è negativa. 30 marzo. Nulla di nuovo da segnalare. Persiste ancora debolezza g·e11erale. Lievi segni ancora della paresi d~l n. facciale. 12 aprile. ~1igliora1ne11to cospicuo, la paziente può levarsi dal letto e ca11iminare, la paresi del facciale è complet ame11te riso] t.a. 20 aprile. Un esan1e obiettivo completo dimostra ].a completa restil"iitfo ad integruni di tutte le funzi oni, del sistema nervoso. Riprende la cura p 11cumotoracica in,.terrotta all 'insorgere del quadro nervoso .. In tutto il periodo di tempo in esame mai si ebbe fehbre. Ho rivisto la pazieTute a distanza di un a:n~ a mezzo dall 'uscita clall 'os11edale e I 'ho trqvata guarita .. 1

Di frorit e .a d un soggetto portatore di una· le ione tubercol.arie nel :po.Jmon·e, che vie1ne; ·colto come n el nostro caso, ·d a sintomi me'_, ningei così imponenti come rigidità della p.uca, cefalea g·rave, co ntrattura notevole di tutti i musco,l i del c.o rpo e partiool.arme,n te degli arti infe·rior i, n essun m edico avrebbe esitato , di p rimo. acchito a mettere con la più grande i)rohabilità ta di,a gnosi di meningite tbc. Nè ba,stav.a in un.a simile circosta1111Z.a la consid·erazione della n1.a niera brusca d 'in sorgere del qua.dro morboiSo,, visto cl1e la meningite tubercolare può insorgere in tante maniere e as&un1ere il p iù svariato decorso. Difatti a seconda dell 'età dell 'ammalato, dell1a prevale!Ilz.a ·di un sinto.m o o di un gruppo di sinton1i , della sede della le i0J1e, del modo di propagarsi ·dell 'affezione, della durata della malattia ecc., ·s ono state distinte dagli AA. numerose varietà 1cliniche di m. t. di cui le principali sono: la eclampsica, l 'en1iplegica, la sop·orosa, la com.atosa, la delirante, l 'idrocefalica, la tetanica, la ooreoatetosica , 1.a tifoide.a, la latente, la protratta, l '.accelerata, l 1a1Joplettica ecc. No111 contrastava quindi con i dati della patologia la primitiva di.agnosi fatta nel nostro caiso di meningite tubercolare comatosa ad insorge·n za brusca, apoplettica. Fu solamente la puntura lomb.a re che obbligò a cambiare stra.da avendo dato esito a liquido uniformem ente ematico, non coagulabile. Una seconda Tachioentesi eseguita il g iorno dopo dette :l'identico 1fisultato della prima e ci convinse come la diagnosi di menin.gite si dovesse cambiare con quella di • • emorragia meningea. La positività della r e.azione di Nonne che normalmente rappTesenta l 'espressione di uno stato infiammatorio ·delle meningi cerebrali, 1

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perdeva co1npl•eiam e11te d el suo ' alor e n el nos tro ca o potendo e .dovendo rappresentarsi 1'aumento d elle globuline al sangue ch e era comm is to .al liquor estratto con la puntura. P erò so è slato r elativamente fac ile arrivare alla d iagnosi 11el caso n-0stro dopo la rachicenl.c i (e si sa che, dopo che in n eurologia è stata intro,dotta sistem,a ticamente la rnchicem,tesi , l e e morragie meningee 11a·Il·n o perduto d el loro carattere di rarità) non è stato ugualn1 cn te facile s·pie,g·arsi la causa o le cause ch e l1ann,o potuto ·d eterminare questa evenienza inorbo a. E a1ninian10 un po' particolarn1ente questa i1nporta11te que . . tio11e chied endoci: come può 111anifo t ar i una emorragia n1eningea? P er risponder e alla don1·a nda è opporrt:uno Lli ·ti1l g·t1cre due gruppi fondamenta li di e. m.: I ) E1110,rrag·i.e 111eni11gee da tra·u ina; 2) E111orragie m eni11gee così d ette essenziali. La patog·o11'esi delle p1r ime è 11oita per i nu111crosi lavori .di chi·r :urgi e illOn è quindi il ca o 1di diffonder i a parlare ·di e sa. Dirò -- olame11te cl1e queste ei11o·r rag ie trauma tich e 1)0 sono verificarsi se vi è fraltura d el cranio e én za frattura. Se vi è frattura il meccani i110 {lell.a lesione vasal e è n oto : è il margino d ell os o fratturato ch e lede il vas<? sang uig 110. Que t.a lesione vasale sarà })iù facile, e c iò è ovvio, ·qua11do l 'arteria d ecorra in una sc.an a la lura ·dell 'osso, come .su oced e d ell'arteria 111en in:goa m ·edia .tan;to frequenteme11te lesa n elle f1~at lu re d ella volta e della base d el era. n10. In tutti questi casi il versan1e11to e1n.atico ...arà extradura le ,e nOJl diverrà sottodural e se 11on q11ando l.a dura i11eni11g·ea verrà anch'essa lacer ala. e 11011 vi è frattura d elle ossa d el cra nio il va o i può egualn1ente r o1npe·r e e allora v i è da ricl1ian.1ar e i-1 meccanisn10 d ello .. trap1)a111c11Lo tra u111atioo del ,raso . . ia ch e il traun1a . i e.. 1)licl1i dalla parte stessa dellia lesione sia cl10 la le ione i determini dalla parte oppo.. t a al pu11to di applicazio11e d ella ,·iolc11 zn, n el qual caso , i l)ii.'t rla di i11eccani. m o di cont: accolpo. Ncll 'u11 caso o nell'altro pLlÒ o ser e colp il o o 1111 ,11aso. di oalibI'O 11ole\'ole (.a. ba il.are o.<'l · irl.eni n.g·ea i11edia, seno l ong·i tudi11alc, seno l ra Ycr o ecc.) o piccoli vasi venosi. IJ'cfft' llo è sen1pre identico: chocl1 tr.aum.al ÌC<.) pi li o 1ncno a ra ve cl1e m ascl1cra qua. i t olal111c11lc i seg·ni del ver samento sottodurale, tl. i11c110 cl1c questo n on sia 111olto co picuo I)Crcltr nllora, se no11 sopraYviene la n1orte, 1

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i segni d ella compressione cerebrale si manifestano dopo cessati g li effetti dello c hoch. Quan·do un 'e. m. i deter111ina indipendentem ente da qualsiasi insulto traumatico allora si parla di e. m. essenzial e. In tal caso le lesi.011i vasali sono alla base de·l la malattia: ma quali sono i fattori ch e la provocano? Si sa come la lues predispong·a a queste lesio11i vasali; mo lti AA. occupa11dosi d ell 'argom·e nto ritengono ch e il più delle volte si tratta di aneurismi di grossie arterie com'è l 'a. basilare . Le lesioni p ossono essere unilaterali o bilaterali. Alcuni AA. danno valore alle le sioni simmetrich,e per ammettere la natura luetica. Le rottui·e arteriose talora sono minin1e di uno o due millimetri. Colpiscono per lo più I 'a. b.a ila.re m a pos ono colpire qualunque alt~o vaso: vi è però una netta p,r edilezione per le grosse arterie. Oltre alla lue s anche l 'arterioscl ero.si viene cl1iamata in causa molto s•p esso .nel deterrnini...n10 d i q1u es•t 'affezione me·n i1ngea. Anche l 'abuso di alcoolici è stato p·r eso in g·rande consi1derazio,n e come mo·n1en'to patogen etico delle lesiom i vasali. 1 on bisog:na din1enticare in questa ricer ca tlelle .p ossibili cau se d ell'e.m. il ruolo che assun1ono infezioni gen erali co1ne il tifo, l 'influ enza, il , ..aiuola, la ·ca.r lattina ecc. , sia per l 'azione congestionante che alcU!Ile di esse hanno nella circolazione m eningeo-cerebrale, sia per le l esioni vasal,i cl1e detern1inano e che possono predisp o,r re le arterie a rotture spontanee. Il Manini ha co municato alla Società Med . Chir. Bellrunese due casi di emo.rrag·ie menin.: gee avvenute in seguito ad influenza. Ambedue questi casi furono ricoverati in ospedale con diagnosi di m ening ite tuber colare. Solo il d e1corso ulteriore e la racl1icentesi chiarirono poi il diagnostico. Un altro caso comunicato pure dallo stesso a utor e ~ i riferiva .a d un soggetto affetto da porpora emorragica . Ecco quindi che tra le cause in esam e dobbiamo annoverare la grande clase delle ·diatesi emorragich e prese in sen so lato. Tulte queste affezioni cl1e a bbiamo enu·m e1~a te ag·iscono in vario mo do s11i vasi n1eningocer ebrali d eterminan·d.o una lesiòne di essi e quindi w1a fragilità vasale r esponsabile del1'e . m. Ma oltre a lesione vasale l'e .. m. può an ch e esser e riportata ad un abnorme aumento di pressione nel grande circolo: ipertensione essenziale (luetica o no), i perte11sione arterio._clerotica, iperten .. io,n e di les ione renale ero. nLca ecc. 1

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Determina:ti medicamenti introdotti nel torrente circolatorio sono capaci di creare anch'essi delle condizioni di iperemia meningea con conseguente •e morragia. Tale è il caso comunicato da Berri al Congresso Sanitario degli Ospedali Civili ·di Genova nell 'aprile 1930, di emorragia iSottoaracnoide.a ·di tipo algido insorta in un giovane di anni 31 affetto da asma bronchiale, .s uccessivamente a d u:n ia iniezione di un 1>reparato a b.a se di efetonin.a e di a·drenalina che aveva provo·cato una inten.s a reazi~ne di tipo adrenalin·i co. È vero che in questo caso l 'A. attrib·u isce al medicamento il ' ralore di una causa occasionale ma non si può fare a 1neno di rilevare l 'i1npo rtanza .di essa anche ammetten.do che questa causa abbia agjto su ·di un terreno ,,.a.sale abnormemente fragile per fattori costituzionali o acquisiti, fattori peraltro la cui entità riesce difficile pre• c1sare . Può la tubercolosi creare delle lesioni vasali capaci di de.terminare un 'e. m.? Certamente. La tubercolosi co·m e colpisce tutti gli altri tessuti del l 'eco nomia può colpi·r e anche le arterie . Tali lesioni tuber·c ol.ari si esplicano generalmente in due maniere : o determinando un 'arterite produttiva obliterante con effetti isch emi1ci ull ;organo irrorato; oppure d.a ndo luogo ad Uiil 'arterite circoscritta a carattere distruttivo caseoso. In ques.to secondo caso l 'arteri.a pres~nterà su un punto della sua parete una mino~ata resistenza in co,r rispon.denza del quale può eventualm·ente determinarsi una rottura e quin.di un'emorragia. Vi.sta cosi la lesione anatomo-patolog-ica, si dev·e l·ogicamente pen.sare cl1e se questa rottura vasale si esplica n.eJ territ.orio dei vasi m eningei è natuTale che co1 sa.n.gue s.i spargeranno sulle meningi anche baci Ili di K och e quindi l 'e. m . non potrà non essere accompagnata .dg.l quadro di una n1 eningile tubercolare. Oltre alle cause enun1erate fin qui e che haTuDo valore d·i cause efficienti sul determi11ismo delle emorragie meningee, dobbiamo anche enu1nerare le cause occasionali ch e al1'e. m. po ono co11durre. Que te sono 1·~p­ ])resentate da tutte quelle co·n dizioni che produco1n o un .a umento ten1poraneo della q·u .a ntiià di .sangue n el circolo menin.g eo-cerebr.ale con. aumento quindi della pr~ss[.one nel cir·colo stesso. Tali stati cong-estivi possono essere dati da infezioni acute, dall 'azio1n e del cal1do _(colpo di sole), da spostan1ento di masse sa·n guigne verso il capo per azione di un bagno freddo, da azioni vasomotorie endocrine (insufficienza ovarica da menopausa), da pasti trop1

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po co.piosi, ecc. Gli aun1enti di pressio ne endocra·n ici possono essere inoltre determinati ·da tutte le .espirazioni forzate ratpide che impedisoono lo scarico del sangue dalla testa (tosse, starnuto, defecazione ecc.) o da espi•r azioni lente pro1ung·ate (donne in periodo di parto,. soffiatori di vetro, suon.a tori di strumenti ~ fi,a to, ecc.). Enumerate co,si tutt.e le possibili cause di e. I?· che è stato po:ssibile trovare nel.là letteratu·r a, V·e dia·mo quale meccanismo patogenetico ·<lobbia.m o invocare n el nostro caso. A me }Jare 1che J.a tbc. non si.a d.a richiamare in causa nella fatti specie perchè se vi fosse stato un focolaio· distruttivo tubercolare di un vaso meningeo o cerebrale, a ccalilto alla em.orragia,. come già ho detto, non sa.r ebbe mancata una ·diffusione -d i bacilli nel acco aracnoidale con cto·n seguen:te metllingtite Vubercolare. .M ancata questa si può escludere l 'origine tubercolare di questa e·m orragia. ~1i ·p ar.e ch e si p•oss.a esclu.dere .a nche }.a lues: e ·p er l 'anamnesi assolu tamente n·egativa e perJ,a n eg·atività degli esami .sierologici sia def" angue· eh-e de] liquor. Anch.e l'etilismo è da esclu·d ere perch è la p. è astemia. La gioviane età, lo stato· delle arterie .p eriferich e perm.ettomo di escludere a n che l 'a•r teriosclerosi che sarebbe stata peraltro eccezional.mente precoce, nè vi era traccia di ipertonia essenziale e d'altro gen ere in q;uanto la misu.ra del•l a pressione eseguita con l 'o cillometro di Pachon dette cifre normali (P. Mx 100 P. Mn. 8·6). Parimenti • si rpossono elim.iinare le cau e do.v ute a medican1enti ip·erten.sivi di cui la p. no·n faceva uso, I.e infezioni acute congestio·n anti e le diate.si emorr.agiche. La p . .era in .c ura di Pnx per lesione ulcerosa ·del polmone. Può lo pneumoto·r ace oreare in tesi generale dei disturbi meccanici circolatori tali da n1odificare la circo·l azione endocranica fino al !)unto da determinare un'e.m. P Si può rispondere senz'altro di no , sia con id.e rata la cosa dal lato dottrinale sia con sideran.d ola dal lato dell 'e perienza clinica. Lo studio della meccanica circolatoria e re&piratoria esclude qualsiasi i1nfluenza dello 1pne·u motorace sulla circolazione cereb.r a]e, nè la clinica h a mai din1ostr.a to nel corso ·della collassoter.apia edemi, ' rarici, segni di congestio·n e da mettersi oornunq·u e in r.apporto con la n1o·difi cata circolazione po·l 1nonare. Possian10 quindi escludere in modo sicuro qualsiasi influenz.a dello pneun1otorace sul] 'insorge11za dell 'e. rn . nella nostra paziente. 1

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Eliminate così tutte le cause enumerate e dovendo attribuire alla to·s se (questo era l'unico fenomeno esi tente sep!p ure in grado lieve) il 1uolo di causa occasion.a le, non c i resta che prendere in considerazion.e il tra urna cranico di cui la p. ebbe a soffrire .n rel 192 7 quando fu investita dall 'automobile. Può questo dato avere qualche valore nel nostro caso? A m e pare di si: anzi cre,d o che l 'im1p artanza che esso assume sia supe·:r.iore ,a una prin1a ~uper­ fic ia]e ·supposizion e. S.eCO'n 1do il rhio n1odo di vedere la successione dei fatti dev 'essere inte, sa nel senso cl1 e il traun1a ha determin.ato in un'arteria cerebrale_ una rottura della parete con formazio,n e di un a·n ·eurisma spurio traumatico. T.ale .a neurisma è rimasto senz,a daisegno di sè per circa ·due an.ni finchè poi, o per colpi di tos e troppo fo·r ti ch e h.a nno m es.s o a dura ,p rova la sua resistenza o per con- · .-dizioni di minorata resistenza in rapporto con Ila malattia generale, o infine, per altre cause <>ccasion.ali eh-e 1p osson.o essere sfuggi te al nostro esam·e, non si è rotto, ·determin.a ndo quell 'emorra.gi1a ineningea che si è svolta col quadro a cui noi abbiamo ~assistito. Qu.e sto meccanismo patogenetico n1i appare logico pur non essendo naturaln1ente esente da critiche p er il suo carattere di semplice ipotesi non suffragata da alc un dato . anato1~1ico . .Non accoglie11do questa spiegazione logica dia me propo sta e . ch,e, per lo m.e.n o ha il merito, dii non con- . trastare con le leg·gi fondan1entali della patologia generale, non potrem-0 tro·v are alcun altro dato che ci dia luce s·u lla successione degli avvelliimenti pato· J.ogici. . . . Sintomatologia. Non è facile in questo oampo tracciare un quadro siintomatologico a confini netti e deter111in.ati. (Resta bene inteso eh.e dalla rassegna che segue sono escluse quelle emorragie · meningee trau.m atich e le quali sono di spettanza .1}iù .n ettamente chirurg ica e la cui descrizione è faoile trovare in qu1aJ.si.asi trattato di chirurgia cranio-cerebrale). Qui parleremo solo delle emorragie meningee .diffuse. Classica è la ce falea più o m eno grave: vi può essere vomito o no-: può aversi coma vero e proprio o solan1ente uno stato di stordimento d'.i ntensità diver a. In gener.ale si nota uno stato di risoluzione muscolare totale : in qualch e c.aso furo110 n otate convulsioni. Lo tato delle pupille è variabil e dallo stato normale al].a i11i driasi , talora appaiono segni di looalizzazione anch e in pazienti in oui all 'autopsia si notò trattarsi di pura en1orragia meningea , sen za interessan1ento della sostanza cer ebrale. 1

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La febbre, l 'alhuminuria, la glicosuria posso1n o esistere ma non so·n.o costa·n ti. Circa i sintomi classici di meningite (Kerni.g, rigi·dità nucale, ecc.) essi talora esistono n ettissim·i, talora mancano del tutto e si hanno tutti 1i casi intermedi. Anche i rifles i ha.n no un comportamento vario. Il Babin ki è incostante. Il liquido ce~alo1 -r:achi1 di.an,o fuoriesce sotto pressione ed è, com .e ben s'intende, emorra• g1co. La paralisi del n. facciale a tipo periférico ch e si è avuta n ella nostra paziente non è stata riscontrata dagli altri AA. Dal prevaler.e d•i un sinto1no . rispetto agli altri si ·distinguono varie forme ·di ·malattia; cosi gli AA. paTlan.o di una forma dolorosa, una /orma comatosa, u:n a forma demenziale e una forma con torpore e contratture. Vi sono poi- delle forme éLi emorragia me~ ningea in cui il corteo dei sintomi è quanto mai vago e la cui gravità è molto limitata, tanto che i pazientri possono persin.o accudire alle l-0·r o abituali occupaziorui. senza ·e·s sere costre tti anche a leit to. In quest 'ultima evenienza si parla di forme fruste e latenti. Nel caso già citato dal Borri .di un ' e. m. rrn soggetto asmatico dopo iniezioni di adrenalina il soggetto, pur .essen do in preda a cefalea, impaccio nei ricevimenti e rigidità, po.tè lfimanere in pie·d i e nei momenti di remission.e della sintomatologia potè persino attendere alle sue non lievi occupazioni di conducente di automobili. Diagnosi. - Con la presenza dei sintomi sùddetti la diagnosi non è futtjbrile se non soccorre la pu1n .t ura lomba·re. Solo il rinvenire liquid·o em.atico nello speco vertebrale autorizza la diagnosi; il qua.dro sintomato logico non può ch e fa·rlo sospettare. . P. Phinizy Calho1u m fa rilevare che si deve sospettaTe l 'emorragia sip on tane.a subaracnoidea in presenza dei seguen1ti segin i e sinto1ni: persona di n1ezza età, con un attacco che dà l 'i1dea di un 'apoplessia ingravescente accompag nata da cefalea grave, con sinton1i meningei. Se vi sono fenomeni di localizzazione cerebrale il quia·dro mo,r boso può essere confuso con quell·o di un 'emorragia cerebrale tanto più che n.è al Bab'inski nè arl la presenza di sangue nel liquor si può da.r e un valore differenziale assoluto. Questi casi sono talora di diagnosi co ì difficile che la risoluzione del problema può avvenire soltanto alla necroscopia. Non mi soffermerò molto a dire della me~ nin1g i1te tube·r col.are e oome essa può venire 1

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confusa con emorragia m eningea e per la maniera di i.n sorgere, e per il decorso successivo e per i sintomi di irritazion·e meningea che sono i più spiccati e che sono comuni ai due quadri morbosi. E' tale l 'analogia sintomatologica fr.a le due m .alattie ch e si .p uò afferm.are che in ogni caso in .cui vi siano segni di meningite bisogner ebbe sospettare l 'em.o•r rag·i.a meningea 1per p·o terla escliudere. E com·e p·o i, nello stabilire la di.a.gnosi, non si debb.a .d.a re eccessivo peso allia presenza di tubercolosi su, gli alitri 01~gani .al momento dell'esame, è di· 111ostrato all 'evid·enza ·d'.al caso ch e forma og·getto d·ella presente n ota e in cui' si è visto· CO· me la tubercolosi polmonare è rimasta estranea al quadro dell'e . m. Un quadro morboso che non ,,a trascurato in tema di diagnosi differ enziia] e è quello d ella pachimeningite interna emorragica. E' ormai nota l 'essenza anatomo-patologica d el processo, e si 1sa dopo Virchow che è I.a pachim.enin,gi te chè ·p recede l'emorragia e 1no:n la emorrag ia la pachim eningite . Si sa anche come la m .al.atti.a si riscontra in in·dividui predisposti per al coolismo cronico, demenza paralitica, ·diatesi emorragica, anemia periniciosa, ecc. Anche ai traumi cranici è stata da taluni data un.a certa importanza. Second.o Furr1arola la .sir1 Lo111alologia varia a seconda della entità d el processo morboso, della gravità d ell'emorrag ia e d e·l la rapidità ·di costituiTsi di essa. Così si va d.a i casi che rappresentano reperto accide.n tale di autopsia a casi · ad insorgenza br.u sca a tipo di emorr.agia ce:r:ebnale. N·el'lla maggioranza d ei ca!?i .p redominaillo i fatti di irritazio·n e meninge.a . Non m .a ncano fenomeni di compressione cerebrale. P er lo più il decorso d elle malattie è cronico co.n alte.r native ·di miglioram·e nti e peggioramenti fino .al.la morte. Anche I.a guarigione è possibile. Passando al nostro caso parecchi eJementi c i . portano ad eliminare la pachimeningite emorragicp.. Mancano quelle condizi·oni di predisposizio,n e accennia te di sopra, come demenza paTalitica, alcoolismo cronico ed altre malattie esaurienti. Vi è bensì il ·t rauma, ma a questi elie·m enti ormai numerosissimi AA. neg.a:no qual siasi valore di causa d etermi11ante o quanto, men,o gli assegnano solamente I.a capaoità ·d i svela.r e un.a pachlmen:iin,g ite in atto non di p:r:o·v ocarla. Ma poi nel nostro caso se il trauma avesse de terminato l 'insorgenza ·di una pachimeningite, questa non avrebbe potuto rim~nere senza dare segni di sè per più di due an;n i e poi im1)rovvisamente determinare un·' emorragia così 1

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imponente come si è verificato n el nostro soggetto : :nè .awrebbe potuto non dare fatti di con1pressione cerebrale .o almeno disturbi di ipertens~on e endocranic.a . Ciò è m .a ncato completamente. Eppoi, fatto importante, dopo l 'attacco avvenuto· in osped.a le l·a p . è guarita completam.ente e .n·on h a avuto più disturbi: n1è oggi, a distanza di du.e .a nni dall 'episo·dio n1orboso che c i occupa, si iriesce a trovare tr.acci~ di questa pachimeningite. Ciò ehe è estremament·e raro a verificarsi. Basta a prpena nom·ina·re, per escludere le meningi ti basali luetiche, le menin.g iti acu·t e oerebro-spinali epid emich e e ]e meningiti diplococ·c ich e postpn eumonich e. La ,distinzione fra i fenomeni di meningismo ch e accompag.n ano d eterminate malattie infettive ed emorragie meningee può esseré fatta anch'essa con r elativa facilità anche senza rico.r.rere in o·g ni caso a lla puntura lo·m bare la quale ·p eraltro ha u1n valore assolutamente d ecisiv·o. Progn.o·si. - La prog nosi d e1ll'e. m . è gravi:ssim.a; nella gr.ande m.a.g giora n za i casi d escritti dagli AA., sono stati seguìti da morte . La morte, come 1si può b·en comprendere, può essere fulminea o sopravvivere a una distanza più o meno l u:n.ga a seconda della importanza e ·del. calibro del vaso ch e si rompe. · Vi sono dei ca.si però in cui , pur essendo grave il quadro morboso, la guarig ione si è -potuta ottene.r e. Vi sono de}le forme in cui l 'emorragia è di scairsa entità e in cui .]a gu.ari,gione è molto più fr.e quente d el-l 'esito letale. Tali sono le forn1e fruste o a:d diri ttura amb.u 1l:a to·r ie : l'esito favorev·ole in tali evenienze è .p,i ù frequente, specia lmente .quando la diagnosi è fatta in ten1po e il caso curato convenientemente . Terapia. - Il riposo assoluto in letto e la a J)plicazione d el fìred do sul ca po sono i primi e più ragionevoli .p residi terapeutici. La tera})ia effi1c.ace non può però essere data che dalla ])untura lombare la quale, .diminuendo ;]a presion·e endocranica, ·determina immediatamente la remission·e d ei sinto·m i di irritazione menin,g·.ea. Non si dov·rà però co11 la puntura evacuare troppo liquor ·p er evitar e naturalmente una ti~opp•o brusca caduta della pressione ed una eventu.a le ripetizione del] ~emorragia (emorragia ex va?uo) . In tema ·di terapia è bene non tr.ascurnre tutti quei mezzi medicam.en toi . g·en,e rali che valgono ad aumentaire la coagulazion e del s.aILoo-ue (siero di cavallo , coagule.no, clo·r u.ro di Ca, ecc.). 1

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IL POLICLINICO

RIASSUNTO. L'A. descrive un caso di emorragia mening ea sopravvenuta in una malata in cura di pneumotorace. Discute come è giunto a.Ila .d iagnosi e tratta delle emorragie meningee dal punto di vi.sta d elle cau e, della sintomatologia , della pro... gnosi e della terapia. Ci.oca la patogenesi del caso descritto l 'A. si riporta ad un trauma di cui la p. ebbe a soffrire più di un anno prim.a della sin.dron1e meningea e da cui sa·r ebbe origin.a ta l 'emor•

:ragia. BIBLI(JGRAFIA. CREYSE. J ournal de ~1éd. de Bordeaux, ottobre 1927; riportato dal Policlinico, Sez. Praitica, 1928, pag. 1128. F. Pa1N1zy GALHONN. Journ . .1\m. med. Ass., ottobre 1926; riportaito dal Policlinico, Sez. Pratica, 1927, pag .. 615. CAHADONNA E . Considerazioni cliniche e medicOlegali sopra un caso interessante di emorragia meninge.a, Policlinico, Sez. Pra~ica, 1924, n. 30, pag. 968. MANINI. Emorragia rnen,ingea nel corso di malat~ie infettive acute. Oorrnunicaz. alla Società Medico-Chirurgica Bell11nese nella seduta del 2 dicembre 1928. P . Gu1zzt::T.TI. A natoni,ia. Patologica del Sist. Nerv. Centrale. In Trattato di P. FoÀ, Ed. Torinese. G. FUMAROLA. Diagnostica delle ma1lattie del Si-· stema Nervoso. Ed .. ~uigi Pozzi, Roma. P. BERn1. Sopra un caso di emorragia meningea. Policlinico, Sez. l\ifedica, n. 9, sett. 1930. Du RET. Traumatismas cranio-cérébraux, tom. I-II, Paris, Félix ·Alcan, 1919-1920 . FuRNo. Rivista critica di Clinica Medica, 1920; Giornale di Ided~cina ferrov~aria, 1921, n. 6, anno I~ LEONCINI e CAzZANIGA. Contribiito alla conoscenza e alla valutazione mellico-legale delle emorragie intracrariiche sottod:urali. Cesalpino anno XI, 1915. MARTJN et RrcHIERRE . Les hémorrhagies cérébrales traumaitiques. Ann. d'Hyg. Pubi. et de Médec. légale, sett. 1Ql2 .. MERRET. Epancliement dans le fractures de la base du crdne. 'fh èse de Paris, 1909. SIDNEY Sl\IITH. Aneurisma dell 'arleria basilare del cervello, ecc. Br~t. Med. Journ., giugno 1924. VANZETTI. Anatomia pat. del sistema cir colatorio . In Tratt. 1\.nat. Pat .. del FoÀ. Tip. Ed. Torinese. L u sTrG-GAL,EOTTI. Tratt. di Patologia Generale. Vol. II, Soc. Ed. Libraria, Milano. KuRT GoLDSTEIN. 1',1alattia del cervello e delle sue 1nembrane. Nel Tratta lo di L. MoHR-R. STAEHELIN, vol. V., P. I. G. l\f1NGAzz1N1~ .1 nat. Clin.ica dei centri nervosi. Ed. Torinese. STRUl\fPELL. Pat. Speciale Medica, vol. II, Parte II . DE BENEDETTI. Rendiconto della seduta del 25 g iugno d el J 930 della sezione medico-chirurgica di Alessandria. 1,

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OSPEDALE CIVILE DI FINALE NELL 'EMILIA ··di:retto dal prof. LUIGI ToRCHIANA

Osservazioni sopra un caso di emorragia • meningea · per il ·d·ott. BRUNO GuARALDI, aiuto. Fra i ;r.icovie rati in questo Ospedale fu da nle eguìto n-ell 'ulteriore svolgersi d ella malattia, un caso di emorragia meningea spontanea che d.esidero far noto non solo per la relativa rarità della malattia, nla anche per alcune considerazioni che scatUII'iscono dall 'osservazione del caso, in esam.e e ch e con fermano alcune vedute circa I.a patogenesi di questa forma morbosa. STORIA CLINICA. - Si tratta di tale T. A., di an· ni 24, agricoltore, da l\1assa Finalese. Il padre e la madre sono viventi e sani. Ha sei fratelli che godono buona salute. Il paziente è stato se.m pre bene fino all 'età di 18 anni, epoca nella quale ammalò di paratifo che decorse senza complicanze. Guarito di questa malai1 tia dopo circa sei mesi fu colpito da ple11rite essudativa des.trcr che guarì in circa d11e mesi. Ristabilitosi da q11est 'ultima infermità ha da allora goduto buo11a salute, salvo lievi facili ,n er· dite di sangue dal naso. Si è ammogliato circa cinque anni fa con do11na sana dalla quale ha av11to tre figli. Di questi due vivono e stanno bene, uno è morto pochi giorni dopo il parto per malattia non precisabile. Circa le abitudini del paziente risulta trat~arsi di ir1dividuo assai morigerato. Lavora in campagna e mai ha fatto abuso d~ vino e liquo·r i. E' stato 'in passato modico fumatore. E' piuttosto forte mangiatore . La malattia per la quale il paziente fece ricorso alle nos tre c11re si manifestò improvvisamente la mattina del 24 maggio 11. s .. In tale epoca in una giornata assai calda ed afosa mentre, accompagnato dalla moglie, si recava al paese vicin~ in CAiesse, fu colpito a metà stra· da da vertigini impr.ovvise ed ebbe bagliori avanti agli occhi. Si rimise spontaneame11te e continuò la sua via. Le sue condizion i erano state fino allora perfette .nè mai aveva sofferto di cefalee; solo di quando in quando andava soggetto a rossori improvvisi con senso di calore al volto e lievi vertigini. Senonchè qu<lndo stava per raggiungere la mèta improvviisamente e senza aver tempo di accusare alcun malessere, abba11donò le redini e cadde riverso sul sedile rimanendo incosciente. La moglie spaventata lo condusse all'ospedale più vicino dove rimase g iacente 24 ore ed ove ebbe ~ primi soccorsi. Pare che abbia presentato convulsioni tonicocloniche e vomiti ripetuti. Il g~orno do,oo il malato, ripresa la conoscen za, fu co·n dot to al nostro ospedale .. ,. . . Vedo I 'ammalato dopo c irca 30 ore dall 1n1z10 di una così tumultuosa sintomatologia e posso constatare che si tratta di un giovane robusto e muscoloso. Il viso è arrossato, vis~bil~ e turgidi i 1


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,·asi te1nporali. La t emperatura è sili: 38,5, respi- presentata cefalea. Co·n tinua u11a cura jodica che razio11i 22, polso 60 ritn1ico e piuttosto teso e du- gli st è prescr~tta risentendone i1oteYole b en ero. Il decubito è prevalentemen~e laterale destro ficio. a ca11e di fucile. Notevole fotofobia il m~CONS IDERAZIONI E CONCLUS IONI· • ' lato si la111e11,la. di fol'te cefalea a tipo preva.Jente. n1ente frontale.. Al] 'esame d,el sistema nervoso In complesso questa t oria clin•i ca è il tipisi nota: lieve anisocoria, le nupilie. però reagisco110 òe ne aJ la 1uce e ali ' accomodazione. Nessuna co qu.aidro di una emorragia m·e ninge.a a:vve(1lterazione a carico dei Jnuscoli innervàti dal fa c- nuta quasi in pieno ·b ene seir e in un giovane ciaJe e clagli altri nervi. cranici .. in ottime· condizioni e. ch,e presentava n elDeglutizione e fonazione normali. Rifless,i acl<lon1i nalj , cremasterici, tendinei assai vivaci. 1'ana1nnesi una pl1eurite essudativa guarì~- senPronto e rapido· il der111ografism·O· vaso,..paraliti:co. za reliqu.ati. L 'insorgenz.a ,e il decorso della Brt1dzinsky presente, notevole r.igidità del] a indrome presentata 110 n diver ificano· dai nu1111ca, Kernig manifesto, Bçtbinski assente. n1erosi casi riportati dalla letteratura, e il caso A carjco dell 'ap1)arato respjratorio si no1a di111inuzio11e dell 'espansionc d_ellJemitorace destro 11on meriterebb e specia le con id1erazione se non i prestasse ad alcune indag ini circa la cau sa i11 rapporto ag·Jj esili dell a vecchia pleurite sofferta , lieYe dimint1zione · del murmure vescicola- dell 'er11orrag·ia stessa . re in confronto a quello dell 'altro lato·. Nulla agli Per ciò che c9n cern e la diagn osi dirò cl1e a1)ici. Il cuore è nei li1niti e i toni netti e chiari. L 'addo111e leggermente a barca non presenta zone il cas.o attuale non pre'= enta a solutan1ente o punti dolenti all a pressione. Stipsi ostinata. clubbi di interpretazione. • L 'esa111e clinico e microsco.nioo delle urine fu del L 'insoTgenza brusca, la p·r e en za d~l sangue tutto 11egativo, la densità di 1020, la reazione aci- Ilel liquido oefa.Jo-r.a,chidiano, xa11tocro.~ico, (la , albumina e zu cchero assent~, urea 25 per mil- raccolto· secondo la t ecnica di Tuffi er · e MilJian, Je, secli111e11to jndiffe,rente. Es,a me del' sangue : globt1li rossi 4. 500.000, · g·lohuli bianchi 12.000; la . leucocitosi m.a nifesta , i sintomi di rea.zi-one pressio11e (Pachon) Mx 150 Mn 85. Rachicentesi : m1~n 1ingea atten1ua~isi ·con lo sco·mparir.e del liquiclo rteltamente emorragico sotto notevole a1\gµe stravasato, lo dimostrano in modo 1)ressio11e; r accolto in d11e -provette il reperto ft1 certo uguale. 1.J.asciato sedimentare formò sul ,fondo del~ Pei· queste varie ragioni la diagnosi non fu la proveilta t1n deposito ematico col 'limite superiore orizzontale. · Il liquido sovrastante appare di ffi r i] e fjn_ ~aj. prin1i esami, o·scura: invece riincolore simile acl acq11a di roccia. Agitando la 11 ta ·e, com e- n ella gran inaggio ran za~ di questi provetta . i ebbs uniforme intorbidamento del ca i , la causa produttrice. Si sa infatti · ch e l 'eJjqttido. _i\.ll 'esan1e micr oscopico apparvero in grar1 cruan ljtà g.lo}Juli rossi ben con servati con 1l1orra a ia che colpi . . ce le m eningi n el quadro clinico che es a . rap})r esenta non può essere. in})resenza di nuinerosi nolinucleati. Esan1e del fondo dell 'occh io (dott. Colom,bi) n egativo . Rea- dividualizzata come malattia a sè b en definita , zio11e cli 'ì\1assern1ann sia s ul siero di sangu.e ch e 111a con1e-una sindron1ie ch e ' rariei malattie possul liquiçlo cefalo-rach~diano negativa. . Decorso : fi11 dal primo giorno, di nostra osser- sono ]Jrovocare. Così a volte po on10 invocarsi Yazilone j} inalato ri sentì notevole benefizio· dalla fattori di ·emorra.g ie i tr.au1l1 i, oppure le affept111tnra lon1bare, cl a un salasso• ch e gli ftt pra- 7-·i01'll·i ~a scolari ·O re11a li co·n co11secutiva iper ticato e dall 'ap plic:-izione d.i ghiaccio, sul capo. t en si·one .arterio·sa, Oj)pure m.aJ.attie del san gue Nella i1otte però l a cefaleà s~ rifece violent a e si ripresentò ~l vo1njto. T.Ja temperatura il gjor110 (le·uoen1ia ,: ecc.) O'lJI)Ure 'llala ttie ·d egli i.n volur ri cer.ebrali o ·del cervello ·te so (come la pasuccessiYo era di 38,5 al mattino, la sera df 39. Aume11 tata rigidità nt1cale, facile irritalJili là, cl1im eningite 1emorrag·ica, m·e ning iti tubercol 'a1nmalai~o si lamentaYa cont~nuamente p er la lari , lesioni luetich e, tu111ori n1e11ingei, o ceregrave cefalea. Bipratirata una seco11da puntura lo111bare e sempre con la tecnica di Tuffier-Mil- brali , en1orrag ie cerebrali). Quale di tali n10lian si ebbe lo stesso reperto del giorno ,P rece- 111e11ti i}atogen etit i poteva es er.e invocato n el clente co11 la differenza che il liquid·o lasciato se- caso no tro? <li111e~tare assumeva nella par te superiore limpiIn tanto in primo luoao è ben e disting uere da un colorito, legger111ent e giallastro. Anch e questa volta il van,taggio della puntura lombare fu qu ale è l 'involucro cerebrale ch e più frequen ten1ente può essere ede e origine dell 'e111or€Y iden~ e e l 'ammalato potè riposare· un po '. In breve, pur variando di poco la sinto.m alolo- 1:ag·ia meningea. L '.a naton1 ia .J)atologica in se.g ia, la 111alattia s~ pro trasse pe.r 15 gio:r~i. Furo- g11a ch e in g·enel'e la lesione mening·ea è da no prat~cate sei r achicentesi e s.i poitè .potare ln riµo.rtarsi a carico. dell a dura madre o dell a sensibil e, continua diminuzione del. ·sangue nel ' 1iquiclo cefalo rachidia:i10. La' cefalea ·and<b· lerrta- pia madre, tenuto c o·n to cl1 e l '.a1~acn o1idé è JJrin1entf' clin1inttendu, il sen~o:rio. ritor11ò lucido , la '!"a di- vasi. Per qu·e sta ragion e il I\Jippel divirig·iclilà nucale sco1nparve fin dal sesto· ·giorno, ·dc lei en1orragie endocraniche econdo la loro la ten11)eratura ritornò alla . norm a: Il inàlato potP. orig· ine re -le distin.g ue in: en10tTao-ie della dui11 ])reve alzarsj , e rilorna!'e, ·per quanto lenta: 111er1te, clato u11· certo sen so di astenia e.he per.- ~a 111adre, emorragie della I)ia n1adre, en1orra·duraYa, alle proprie occupazioni. Attualmente sla g ie della base e erporragie cerebralj . Attenen])en e e non avverte alcun disturbo, n è si è più doci a que t.a classificazion e e rit ornando ora 1

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IL POLICLINICO

al caso nostro dirò subito che non si poteva portare la nostra attenzione ad una emorragia qi o,r igine durale. · La ragion~ è intuitiva quan do si pensi che la dura è scarsamente vascola.r:izzata e che le due principali cause che possono dare ori'gine ed emorragie nel suo territoDio sono: o un trauma che ·d etermini .la rottura dei suoi seni venosi o ,d elle sue arterie, o uno stato infiammatorio ,c ronico (quale · 1a pach1imeningite · emorragica) che produoendo u .n a neoformazione vasale secondaria allo stato infiammatorio cronico faccia sì che Ia dura scarsamente provyista di vasi acquisti una vascolarizzazione abbondantissima. Il trauma nel caso in tenni. . ' ni e·r a da scartarsi per la nessuna .lesione esiiS.ten te nel ,c uoio capelluto del paziente e per · l'~ : testimonianza 'della moglie che negava che il ' marito avesse c®'lunque urtato il capo . Per quanto riguarda ·p oi la pachimeningite emorragie~ interna essa non ·e ra da tenersi in seria considerazion·e .i n primo luogo pe·r l 'età del . p~~ ient~, secondariamente per la 11egatività di fatti di intossicazione alcool1ica o luetica . Inoltre t 'mancav.a un dato di fatto importante per la diagnosi di pachimeningite emorragica, voglio dire la negatività di disturbi precedenti lo svolgersi della sindrome meningea. Si sa che .l 'emorr.agia nella pachi meningite .emorragica avviene per rottura di vasellini neqformati, il eh.e significa che il fatto infiammatorio precede l'emorragia con la costituzione di false membrane vascolarizzate. Ciò è appunto il pensiero degli an.atomopatologi sulla lesione (Virchow, Kaufmann) . Dal lato clinico pertanto tale stato di .cose si manifesta ,a ttraverso a un primo periodo, detto, meningitico . appunto per i fenom.eni dolorosi e ,di eccitazionie ce'I:ebrale (cefalee, vertigini ripetute, ronzii d'orecchi , a volte incesso atassico e titubante, a volte vomiti, ecc.). Nel caso nostro invece tali prodromi erano del tutto mancati. Inoltre n·ella pachimening.ite emorragica appunto per la costituzione di' false m ·e mbran.e il sangue a tendenza ad incistarsi e più difficilmente è ·r iscontrabile nel liquido cefalo-rachidiano. Invece le emorragie meningee che più facilmente si possono mettere in evidenza con la rachioentesi e delle quali appunto si deve parlare n el caso nostro, sono quelle r.appresentate da lesioni .della pia o da lesion·i ventricolari o cereb·r:ali. Escluse qu,e st'ultime per la giovane età del so.ggetto e per 1'assenza di sintomi a ·focolaio, bisognava portare la no~ tra osser,Tazion e sulla pia madre come quella ch e maggiormente vascolarizzata poteva spieg·are la sintomatolog·i a presentata dal malato . 1

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Ma da quale lesione questa emorragia era stata prod·o tta? Dirò con tranchezza che non appena il n1alato èi '"'fu condotto all'osservazione, alla nostra mente si affacciò il dubbio che la emorragia cerebrale fosse l'esponente di una lesione tubercolare a tipo cronico (Klippel) decorsa fino alloTa inosservata e ciò era reso suggestivo dal fatto ch·e il ma.lato·, in un passato non molto liontano aveva sofferto· di pleurite essudativa. Tale concetto non ·fu escluso .n emmeno da un illustre clinico che vide con no.i l'ammalato a consulto. D'altro lato però il reperto del liquido cefalo-rachidiano era assolutamente contrario a tale ipotesi per quanto· a volte possa essere en1orrag.ico anche •n ella m,e ningite tubercolar•e (Villaret-Descamps), m,a mancavano i segni di tale p rocesso infiammat.o rio cronico nel liquido cefalo-rachidiano. Inoltre la rapidità dell 'U.nsorgenza mal si addiceva ad una simile supposizione. Nè il Kernig, nè il Brudzinsky, nè la febb·r e, la rigidità nucale, I.a stitichezz.a ostinata potevano avere un qualche valore nel caso no,s tro· essen.do· questi sin.tomi comuni alle varie lesioni meningee. E per quanto di scarsa importanza, il rep erto dell'esame del fondo dell'occhio, risultato negativo, era da tenersi in grande consider.azione anche per -e liminare il dubbio de.Jla p:resenza di un tumore ,c erebrale del quale, del resto, mancav,ano tutti i segni. D'altro lato la negatività dei vari esami sull'apparato circolatorio e ·r enale unita all'escl·u sione di forme a cute in atto rendeva assai difficile la ricerca del fattore patogenetico e pertanto si d-0veva pensare ad una emo.rragi.a del tutto spontanea. Ciò che ,del resto collima con ricerche di altri autori in casi similari. (Simmons, Ascoli e altri). Di fronte, pertanto, ad una sindrome così particolare non ci rimaneva che tenere in seria considerazione le osservazioni ·di quegli autori che dànno il massimo valoTe ai disturbi v,a .somotori quali produttori di emorragie cosi: dette essenziali. Questi auto.r i, infatti, banno constatato frequente coesistenza dri emorragie gengivali, nasali, emorroidarie (Goldflam) e ne riportano la patogenesi ad un squilibrio delle ghiandole a sec:r:ezione interna e ,d.el sistema nervoso neurovegetat1vo . E tale concetto trova conferma nelle ricerche di Weil, Isch-Wall, Pollet, nelle quali furono riscontrate in individui colpiti da emorragie m reningee, diminuzione del numero delle piastrine, ritardo del tempo di coagulazione, fa cili emo1Tagje preesistenti, fatli compresi 1

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SEZIONE PRATICA

sotto il nome di emogenie. Sempre, secondo tali AA., qu·e sta sin~rome eimogenica a~ove­ rerebbe fra i fattori etio-patogenetici: .la tubercolosi e la sifilide. Anzi per questa ulti~ eveni1e nza presso di n oi il Faberi ha r1ic;l1iaµiato l'attenzione sulla n ecessità di praticare sistematicamente la reazione di Wassermann si:a sul liquor che sul siero, non mancando casi n ei quali la ricerca negativa sul secondo .f}l, positiva n·el primo. Nel caso nostro, entTambe queste r.~ce,rche diedero esito n egativo, invece p er la tubercolosi si riscontrava n ell 'anamnesi una pleurite essudativa sofferta qualche ann-o prima. Inoltre, e ciò c oncorda oon il 00 n çetto ·del Goldflam, risultavano n el nostro ammalato facili epistassi, a volte rosso-r.i improvvisi acoompagnati da 1ievi vertigini . Questo fatto potrebbe pertanto riportarsi ad instabilità delle ghiandole a secrezione interna e a squilibri del sistema nervoso neuro-ve,g etativo.. Ma anche . di un .a ltro fattore è n ecessaTio qui tenere conto ed è che l '·e morra.g.ia si è prodotta in una giornata assai calda, dopo ch e il malato aveva percorso molta strada in un biroccin·o sotto il sole cocente. Si sa che in tali contingenze si po.s_ sono riscontrate facili ipe1"emje .sia d·e l cervello che d ei suoi involucri (Goldstein), e pertanto è logico pensare ch e n el n-0stro malato, individuo facile alle manifestazioni emorragiche con alterazioni del sistema neurovegetativo, oo·n tare tubercolari, una semplice congestione dovuta a particolari condizioni dell'ambiente estern-0, abbi.a potuto pr.odurr·e una sindrome quale quella da n oi osservata. 1

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RIASSUNTO.

L 'A. riporta un caso di emo,r ragia meningea cosid etta spontan ea e ne descrive la diag nosi differenz·iale con .l e altre affezio ni similari sia· d~l cervell-0 ch e dei suoi involucri. Riti,ene che il cas-0 d·escritto possa rien,t rare n ell 'ipotesi di Goldflam e di Weil ch e vedono - n e}.}' em ·o·r ragia meningea l 'espon ente di disturbi vasomoto·ri con peculiare sindrome err1ogenica, legata a squilibrio d,el1e ,g hiandole a secrezionie interna e del sistema nervoso neutovegetativo. Nel caso descritto però l'emorragia, oltre a questi caratteri riscontrati n ell'individuo in esam·e , deve essete ripo,r tata anché a speciali stimoli dell'ambiente esterno provocatori di iperen1ia cerebrale. 1

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NOTE E CONTRIBUTI. . I l rovesciamento del prepuzio umano quale mezzo terapeutico di a lcune affezioni .. . . Dott.

PANTA.L EO PALADINI

(Padova).

.~on sempre alcune affezioni veneree si possono avvantaggiare delle cu,r e appropriate proposte ed applicate, perchè possono intervenire dei fattori ch e ci fanno fallire lo scopo· ptefisso ci. Ci possono poi essere d elle altr e affezio11i ch e, p ur non essen.do di spettanza assoluta della ven ereologia, a questa si accostano, dato che possono avere sede esattamente negli organi studiati in prevalenza da quella. Mi riferisco a quelle alterazioni, come ragadi, ,a brasioni , screpolature, feritine del g lande umano, del frenulo, del solco balano-prepu7.i.ale, del prepuzio, le quali possono benissi1110 n1.a n ifest.arsi indipendentemente, supponian10, dal g·o·n ococco del Neisser, ·dallo stre1)1o-bacillo del Du crey. Tali alterazioni siano 0 no di n.atur.a venereolog·ica debbono per la r eg·ressio ne, i1er la guarig ione essere assogg·eLiate a d una congrua terapia, specialmente se non si i~isolvono d a se stesse. Ma a volte anc he la. bal.anite, la balanopostite, l ' ulcera venerea, i condilomi acuminati, per quanto si soito,p ongano· a trattamenti specifici, non rie-scono a rimarginarsi, per diverse ragioni, sìat p erchè i m ezzi impiegati sono insufficientì ,~ sia perchè i pazienti n·o n si attengono a tut-. te le p rescrizioni igieniche, profilattiche, te-. rapeuticl1e , ia ·percbè gli ammalati stessi pos-. sono essere dei m ,a sturbatori più o meno abituali o possono e ere in preda ad orgasmo e per timore di essere scoperti ·dai congiunti 6 dagli an1ici o interrompono la cura o se ne 1

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BIBLIOGRAFI.i\.

vol. V, 1921.

STAEHELIN,

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84-8

t L POL IC LINI CO

[ A NNO

XXXVIII,

Nu~1.

2!]

a.s.te11go110 o la applican o n1ale, n1alissimo, a l feritine, infe.rte d a agenti o ·da fattori prop un to ch e, a n zich è migliorare, favoriscono il p ettabilmente estra11ei a quelli di ordine luepeggiora n1ento d el le condizioni a lter ative lo- t ice-' 'en er eo. éali, seb ben e qt1alch e ' 'olta p uò risentir11e la La Gura di tutte le for111 e 1norbose i amn1en loro costi tuzione fisica. L a b alanite e l a b ala~ate consister ebbe in preponder,a nza, quando n op o tile, 1com e è n o t o, cori i ton o Tis1)etti,ra- n o11 esiste ~imos i , n ella pl:llizia d elle parti ainm en te in un,a i nfi.amm,a zion e· del pre1) uzio e ~e l n'1a:late,. n ell ' uso di in1paccl1i ·disinfett.a nti, solc· . o ooron.ario è. sono .sp esso con secutive ad ii.ella instillazione i1el sa cco balano-prepuziale infezio n e blen orragica. Non di rado, però esse ·di · soluzioni m edica1nentose a stringenti e din'on sussis tono in presenza di una gonorrea· in: sinfetta11ti di· sofato di z,i nco , ,d i permanganaa l°Lo, in quanto posson o esploder e per a;.l trt:'.' t o pota.ssico , di allume, di protargolo, di sucause e quindi p er ,a ltri b,a tterii. blin1.a to corro ivo , ecc. o di pojlverizzaz ion~ ' Noi $ap1)iamo che se la b alanite e la · b a la - coi:1· rimedi a tringenli , disinfettanti, essic·c anti , rlbp ostite si .a.ssociano a lla infezio11e go11ococ- cicatrizzanti ·di d er111atolo , ossido di zinco, di cica, esse s~ avverano p er ch è la secrezione mu- c.alon1el an o di xer o formio, di iodoform•i o , t ancq-purulenta orig inatasi da l m eato uretrale, n oforn1i o, di r esorrcina , ·di acido salicilico, di" a·d erisce per un certo tempo a lla su·p erf icie a llume crist allizz.at o con p olver e di sabina, i og lan,da r e, cagionandovi una n1a cer.azion e de- doio, airole>, sottonitrato di bismut'o , proteo! , g li s tra li .epitelia li super~i ciali , la quale si ecc. o c on cau ticazioni con i1itrato d 'argen to , comunica agli elem enti del prepuzio e del sol- a cido feil.ico , cloruro di zinco, solfato di rame, co coI·onario. E quivi si rinven g·ono in rilevane-Gc. a scop0 a _b ortiv0; o con la escissi·one con t issima prolifer.azione dei b atteri e ra rissin1a - le forbici o col t ermocauterio. f ' ni ente i g onoccochi , ch e in g·en e[e si sv~lup.Come 110 g·ià riferito, non ·ogni volta i citati pan b· solo sopr.a le mucose . E la b aianite· e i11ezzi riescono . a l fine t erapeutic o delle sopra i.a b.a l.B:n opostite ..sj ·P <!S~ono . ~ffett.u.~~e c o11 o n1en zion:ate forme n10Tb<!_se . E allo scopo di senza fim osi non solo, n1a il ecr et o mu- agevolarr1e la g ua rig ione, quando n on &i 11anco-purulento , Gh e si. può aver e .'in ~ali for~e, n o fimosi o para fimosi e , e pa-rticola ri co11disi p uò rilevare a causa. pure. di eventuali ul~ zioni· indi,-id11 ali n on i 01)1)on g ono specie _e le aeri coesistenti sul prepuzio . ~1a i}. p r epuziot .a ffezioni irr discorso inter e's san o la m'l.lcosa m edesimo può ospitar e. fra l ' altro ancor a , cor. p re puzia le · o· il · frenulo, si riterrebbe oppor• m e si ·è a ccennato, i con:dilon1i o p apillomi. tuuò e i1eces5ario , non . olo di a ppli éar e qualacuminati , d etti volgarmente cc er e te di ,g,alcuna d elle ricorda t e polveri n1edicamentose e lo », ol1e si dimostrano alla stregu a .di n eofor- q·u in di dei bi·occoli ,di coto11e o ··di g,arza , n1a di m .azioni verru·cose o conich e, i solat e in prin- r o,vesciare addirittura il prepuzio sul corpo d el cipio, multiple in b.r eve spaz'i o· di t en1po e j)ene e di t e11ervelo convenientem ente fissa~ t,endono ·sempre m .aggiormente .a d a1n massa:r:- to co.n u11a p iccola e comod,a fascia di garza. sj , e a d aggrupparsi. I con.d ilon1i i1on si 11an- La rn,e,dicatura èosi effettuata si potrebbe rin o o·g·n or.a come esito di blen orrag·ia, n1a più 1)eter e un.a o due volte .a l g iorno o una volta che altr o pe r la via m edia t a di una. irritazio- ogni due o tre giorni , b e11e inte o, a seconda n e d a ta da ll 'un1i·dità degli el em enti tissula ri d èlle ·circost an ze e d elle condizioni locali d elp er la ecr ezion e blen orr.ag·ica . Si o ervan o d el 1'ammalato. Questo m etod o h a lo scopo in fonr e Lo d ei papillomi tipici , n ei quali nulla 11a· do di co1i ider ar e a lla p ari delle comuni piaa cl1e fare l a secr ezion e gonorroica irritati - gh e o scr epolature della pelle di altr e parti va. Ed es i n ell 'u om-0 s 'in1pia nta n o· sul fo- ·del corpo l e diver se affezioni d el g lande, del g lie tto p r epuziale interno , sul gl ande, partifrenulo , del prepuzio. Esso poi è m eglio e c olar1ne nte s ulla corona glandis e n el solco rnao·o·iorn1en te indicato n ei ca i in cui le a f: bo cor on.ari o . Il p re puzio può es er e prediletto d a fezioni i1on sono di natura rig orosam ente vea)tr e a ffezioni , con1e i :ulcer a m olle o ulcera a1ereolo.a!ca, come è p er e empio per le r ,ag·aven er ea, in ,t aura t a da u11 ·v irus l)ecifico , dal· di,. le ~hrasioni, ] e scr ep olature, l e feritine b ac illo .del Ducr ey e ·di ,aspetto c.a:r.attéri sti co. d e] .g·lanCle e .d el J)r ep uzi'o ed .ascritte pre~u­ ' E in corTi ponden za ,d el g lande, d ella fa c- rnibiln1ente alla trascuratezza della nett~zza inc ia in terna d el prepu zi o, · del fre ~ul o si p os- tima i)er so11a le o a d altri fattori o a mi crorgason o 111e ltere in evi dé11za d elle altre veg·e ta- 11isn1i 11iente a f_fa tto pecifici della ,,en ereozio11i crranulose, d elle ulcer e fo~licol a ri mi - l ogia. •• 1\ncl1e le m ento,·a te for111e n1orbo e ,~e n e-ree l i.a1~i, con1e a na logam·en te ,.-} si })O 0110 scoprire lo ud dette ragadi abrasio11i , scre1)ola ture. })Qs_·on o in n1olti ca ... i essere e-ffi cacem ente 1

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{ ANNo XXXVIII, NuM. 24J

SEZIONE

PRA'.'l'ICA

trattate col n1etodo esposto, che poi è di una de11ti ·soprav-venuti. Certo ciò sar ebbe spiace .. es tren1a semplicità e .facilità e tale da essere ' 'ole, se, cencando di evitare di cadere nelia attuato da chiunque, purchè si rispettino sem- l)ad ella dell 'insuccesso terapeutico delle dia.nz1 pre le norme della sepsi, ·dell 'antisepsi e d el- riferite n.1.a lattie, dovessimo n1alauguratame:qla pulizia. I o ho visto gu.arire ·rapidamente ~ te adagiarci nella ·bra:ce delle d ette complicanv.antagg·ios.an1ente con il d etto n1etodo e in- :ze, che in definitiva non si possono. mai del dividui po·r tatori ·di 1ulc·er.azioni ven.eree su1 tutto scongiu:r.are, come p ur sareb·b e l 'ideale. prepu zio, ch e si sono sottoposti inutiln1ente ~f.a io .avve·r to subito· che, nei casi di morbi per qualche periodo di tem1po .a lle comuni cu- venerei o n o, cura ti col rovesciamento pr·ere e i11dividu i ch e o pilavano sul fre~ulo del- puziale, 11on si sono do·v uti lamentare rnalanle abrasioni CO•n perdita. di sostanza e con ve- . Ili . . E il segreto dellra vitto·r~a in ogni cosa rigetaz ioni ulcerative sul prepu~io, "a i quali è ' iede ap·p unto n ella buona ·scelta d el luogo, del b astato, enza r icorrere mai a lle usuali pol- 'tenipo, degli o;g getti 1 per i mezzi idonei a. . verizzazìoni disinfettanti e a tr111genti, rove-· · =1·.aggiungere un fine . sciare e tenere fi ssato c0-n un.a fasciolina dii ::· · garza ul ·cor1)0 del membro il prepuzio., per , · RIASSUNTO. ottenere la scampar a delle abra ioni e delie · ' L ·A. con .. iderando ch e non einpre a lcune vegetazioni medesin1e. · :a ffezio11i d el g lande, <lei fre:o.ulo, del prepU2io D ebbo a.gg·iu·n gere che talune ·volte .a lcu ne u111a110 g uariscono con i comuni presidii tera d elle predette alterazioni, principalmente quel- })euti ci, i)r·o spetta un metodo più pr.a tico per la le del frenul o e del pre·puzio erano lasciate .a d 'cura -di esse. • arte liber e e scoperte dalla benda cl1e te1ieva ======== ·=============::;.. ., situatoi sul cor po· d èl i)en.e il prei)u zio roveL' A T T U A L I T A H I R U RG t A sciato e n1algrado· ciò si con s tatavano dei r i· sultati terapeutici 01ddisfa ce11tissin1i . Questo lii Divisione Chirurgi9a dell ' Ospedale Civile di Venezia vale ·di più p er le affezioni prepuziali e un po' diretta dal Primario1Prof. A. CH1ASSERI~1.. · 1 anch e per quelle -d el frenulo, forse, percl1è, · appit1nto il _prepuzio . è v.na plica circolare del- A p1·oposito della iniezione di efeton~na la cute, che rive te a g ui a di cappuccio il g la11 · pe1· prevenire alcuni incidenti consecnd e, celan.dolo più o n1eno totalmente e pertivi alla rachianestesia. cl1è e o è costituito .da lla pelle dell '.asta viriDott. G. PLACITELLr, assist.ente.. le, la qu,ale, .a]]a u.a superficie liber.a, .. i in . troflette a mo' ·di lan·rina, inter1)retata da ai - · Pre·n den clo occas ior1e ·dalle interessanti .c;>ssercuni alla pari di una tr.asfoTmazjone mu·c osa .v.azibni del idott. Gior:d.anem.go s ull 'impie,g'. Q del epite]i.ale. Si pio trà osserv.are ..ch e no11 è il rov.e- la a dre11alina-efedrin.a, per pr,evenire e cu I'are i sciamento del prep·u zio un1ano un mezzo te- · : di' tuiibi riferiti .all '.abb.a ss.a111ento della 'pres.rapeutico sicuro per la r egression e .e _p~r '1.a s!on'e arte-riosa do·p·o la rachianestesia, mi . J>are reintegrazio11e di a lcune affezjoni siano o .no ,d i : · d el tutto .inutile ren·der ~1ota, brevemente, natura venereoloo-ica che, anche sen za c:iuel · · 1a' n0stra e perienza su ql1e... ta impoTtante fQro ' rovesciamento, IJOssono ·ri~1.argi11ar i. Ma · io . ·di .anestesi.a, e ui mezzi da noi impiegati h o g ià prem·e so ch e soltanto alcu11e forn1e i)·e r 'o v,riare od attenuar e alcl1ni d·ei più comuni n1orbose venereologiche o ·nb di talu11 i i11di- i·i;icoù.venienti 1di tale .ane, te ia. vidui J)O ... ono b eneficiare d el. metodo riferito ; · .~e'g li ultin1i tre anni la R. A. è state'\ molto ed a1)plica to, il qua1e è ,degno-· di atten zio11e, larg·a.111Jente impiegata nel noi tro Ropia-rto. D.a un di CODSid1eTaz~Oile, .di sttiç1io, di e nrJerin1e11'to : ~lÌllO. e n18ZZO Cir ca l 'abbian10 estesa a tutte le e può ·· in .. ce-rti casi., quaitido altri trattan1c-nti · 01)er.azio11i sulle 'rie bili.ari e ullo stomaco. Ann on corrispondono a l] E} : n,o$t-t e · a ,1~ettati ·ve., ·cli- : ~ç~~e ·per queste operazioni facciamo la puntura 1 n10 trarsi ·utile . .Un'altra ·ceveniènza ll o il clo ! : : ~1 1on' JJiù in .alto .del pìrimo o secondo spaziò inre di sfior.ar~ appe1u.~, c~r-c .a . é~oè le'. co1rtp)jJ' i· ~ ~l:Y·~:rtebr.ale ·10111ba1~è; 11on lasciamo .d·e fluire can·ze ·Cl1'è · i potrebbèro· d·eterrÌl1i1:ia);e .a,al 1110- 1 • '. <th:e' ql1.alch~· :gocci.a di li quor ed i11ietti.a1no il vesciamento p repuziale e in1putabil i acl l1n.a pre1.)arato .a:&è~teti c o le11tan1ente e enz.a fare aJ. J?~ra fi.n1o s i, ad 1111a r etrazione o,rvero acl 1111 incu11.a n1ano,·ra di n1e colan1 ento fra .soluzioç.e ca~éeran1ento del ])r e1)uzio , in n1odo da ri t ar~ e liquor. . da.re o da diffi c.oltare ]a guarigione di parliIl . preJ)éjrat0 ane tetico, cl1e, qua si costant_y,: coJari affezioni J)er ]a n-l.anc.ata r idl1zio11e d el 111e11te, a·b.bian10 u ato , è co tituito da una "" so.. t ,,,, pre1)uzio . . te. o, riduz.ione. cpe così ·si re 11~ e- ll;lzione 5 % di n o,'ocain a con adre11alin.a,: :!l.e rebbe neces . . aria , i)er 0' viare ancl1e agli in ci- iniettian10 .3 cc. . . . , ... ! _. . . . • , . . . • • • • • • 1

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IL POLICLINICO

Nelle oper.a zioni sullo .s tom.a co, quasi sen1pre, aggil1ngiamo la infiltrazione ·d·egli omenti con soluzione di novocaina al 0,50% . Abbian10 potuto con questa aneste.sia con·dur.re a termin~ nt1111crose resezioni duodeno -

XXXVIII, NuM. 24]

[ ANNO

f:atta dieci minuti prima ·d ella puntura. In una percentlt.ale di casi di oltre il 30 %, più o meno precocemente, insorgevano di:s.turbi consisten ti in pallore, sudori profusi, vomito, senso di grave malessere e di sete d 'aria emissione in-

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gastriche e gastrectomic· totalj. Mai abbian10 praticata la puntura n egli .spazi intervertebra li toracici. Prima dell 'oper,az ione tutti i nostri malati roTI

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vengono sottoposti a lla misurazione della pressione arteria a. Crediamo inadatli a lla R. A. i soggetti con pressione massima intorno ai 100 al P.acl1on e quelli al di sÒpra ·d.e i 70 auni, o gli individui fort en1ente oh e i. Prima de] dioembre 1929 preparavan10 i ·nostri ammalali alla R. A. co11 una iniezion e di caffeina (O, 20)

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(b) resezione

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l)e11'dere te111por.a11earl1e11te 1' intervento . Per tal i i11conve11ienti il pazi ente era talora })O lo in pos izione declive (Tre11delenburg incon1pl ""la), e I ' inalazione di osSiigeno e l e iniezioni eccita11 ti .sì din1ostravano in ufficienti. Dal dicen1b11e 1929 , allo scopo di prevenire talii incidenti u iamo preparare i malati alla


(ANNO XXXVIII, NuM. 2±]

SEZIONE PRATICA

R. A. iniettando loro sotto cute, dieai minuti . )

prima una fiala ·di caffeina (0,20) e.d w;ia fi.al~ di ·e fetonina (0,05). Abbiamo notato ch e i pazienti così preparati. • ~ella quasi totalità de~ •casi tollerano la rachian estesia senza presentare alcuno dei d-i.sfurbi più volte lamentati per il passato. Se qualche volta insorgono delle sofferenze esse ~µo as-. sai attenuate e rapi·damente sco·m paiono,' spe cie se si ripete la iniezione di efetonina-caffeina . Allo scopo di r en'derc·i conto della b enefica influenza ·della iniezione di .c affeina efeto nina , in un certo 1numero di e.asi abbi.a,m o. fafto mi1

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851

Qu.an·d·o es:si non cedo.n o al pir.a mido.ne misu.riamo con l 'apparecchio di Claude la pressione ·del liquor, che spesso troviamo abbassata. Facciamo talora iniezioni endovenose di acqua distillata con buon ri.s ultato generalmente. In un sol caso in, cui la cefalea e la rachialg ia, complicata .anche a vomito persisteva da .~~cuni g iorni e non VE(niva modifi~ata dalle · li)liezioni di a·cqua distillata, praticammo l,a ·reiniezione sottocuitan.e.a ·di 3 .cc. di liquo·r estratto e.On la pu~tura lombare. La paziente ebbe .un sen sibiJ.e m igliorame nto. .

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Nefriti · bismu·t iche. . (L. BoRY·. Pari·s Méd . n. 10, m arzo 1931).

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E ·,iste unà. vera nefrite bismutica, oppure quelle alterazioni ren.ali che si osservano duir.ante una cura di bismuto de.v ano essere con. sider.ate come .o omplic.aziOIIlli rena li P ~ ' u Le intossicai.ioni sperimentali o accidentali in seguito all 'uso del bismuto posson-o prelJ Il sen tare i segu en ti sintomi ·: 1) disturbi n er:t ' vosi (specialmente della motilità , con ipereci.. u Il citabilità, ,i/niteriessante tutti gli arti); 2) di.. sturbi .d-e.gli ·emu11tori (sindro1n11e dissenterifo.rm e., diarrea san,g uinolenta, policolia, albu: r.: miinuria); 3) stoma tite. . IL Ma i casi di albuminuria e cilindruria o .d i nefrite acuta per l 'uso del bismuto (pasta di . I' Beck) sono numerosi iln lette:ratura; spesso ~ssi . (a) (a) fine dell'operazione sono· mortali. surazioni ·della p-r,e ssione arteriosa prima <ieIIa L 'u so tera·p euti.co dei sali solubili ed insolubili di bismuto h.a permesso di precisarne iniezione di efetonin.a ; dieci minuti dopo, al- i segni e I.e lesioni che determina . l'atto della puntura lombar.e; e dopo questa di L 'intossicazione intensissima si ha iniettan5 minuti in 5 minuti durante e per alcun tem- do alte dosi di bismuto elllldovene. po dopo l 'intervento. In questi •casi peirò più' ch e di nefrite acuta Abbiamo potuto rilevare che la pressione ar- si · d~ve parlare di intossicazione del rene, coteriosa in un discreto numero di casi così trat- .me di .altri visceri; infatti non si riscontra tati si .a bb.assa solo di pochi gradi. In un ~ltro : ·~e~; 1 ~ene nè reazi~~, nè pro·cesso· infiammapiù .c onsiderevole num,ero di ammalati la p·r e.s- :tor~<;>; m.a , dege~e:riaz1,oine cel~ulare . · · bb h · 'd· 15 20 g ad' al Pa · L '·intossicazione a.cuta spe~mentale, ottenuta s1one S!l a . .a ssa a n. c .e, i r i 1· · · tt a t e . . - ·.con dosi• e1ev.a te di sa l.·I d'i b'ismu t o inie c l1on , ma in m odo piu gradual e, e, se s1 r1- . i. : · intra·muscolare provoca a carico dei . . · ~ l~ ~ p~1 , Vla . , . . . d' f p~te 1a in1ez11on e · i e eton1~a e~sa s1 r~aJ..4-<l. co~ranù , una -congestione glomerulare, senza als 1derevolme nte :n1~ llo spazio d1 pochi rn1nut1. terazioni · .degen erative o infiami:iatorie della Riporto ad esempio· qualche g·raf1 ca. . G1a ps11la di !J3owmann; la necrosi d elle · celluI casi così trattati sono in, tutto 356 e oosì .I.e . dei tubuli co1ntorti , l 'assenza di alterazioni ri1)artiti: stomaoo- duodeno 59; vie biliari, fe- · v.a scol.ari. . . . . . . . . a-ato , milza 56; intestino, appendice 116; ernie Queste lesi.on1 sper~men!4l1 . d1f~c1lmente s1 ~ · · 9. · · l' 25. producan·o ;allor.ch è I sa-11 di bismuto sono 28; · apparato unnar10 4 , organi gen1ta I , . · b · usati. a ll e d osi. t erapeu t'ich e st a b'l'l i i e per ogni· art i 19; gang 1iectom1•e 1om an 4 . d tt . . bb. , pro o o. In. ~uest1 ~s~ no:n .a iamo nota~o :eero una Tuttavia anch e in quest e con,dizioni si po~se11s1b1le mod1f1caz1one n ella frequenza e .nella sono ·ave!te lesioni .del paren c-h·i ma ren.ale; m a intensità di a lc uni disturbi tardivi .della R. A.. allo.r a queste lesioni devono essere attribuite: P er esem.p io della cefalea e della rachialgia . o ad un errore grossolatno del dosa,ggio, o ad ~

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852

IL POLICLINICO

u11 ria . . ·orbi111ento mas ivo , sia p er un maggior acc un1ulo, i.a p·eir esser e penetrati in una ve11a, od infine per u~a intollera1ntia personale del soggetto alle dosi JJer sè stes e non nocive . Quest 'ultima condizione spesso è leg·ata a pre cedenti lesioni epatic h e o r c1niali . L 'intollera11za al bis mut o ·è svelata da a lcun i ea-ni ch e indicano la valutazion e geineraJe dell 'organi m o : .da1)prima 1compare 1'anner i111en Lo .delle urine d·O})O l'emissione; segu e la st on1a tite, ch e può ·inten_sificarsi, ed infine i p r esentano i ·d i tu1~bi digestivi, epatic! , ge11erali, urinari. La n efrite con fenomeni azoten1ici sembra e sere la co11cl usi on e del ·p ro ce o tossico e la probabile •causa d ella m orte. Tuttavia in qu·ei casi in cui g li accidenti ~e­ na]i sen1bravano esse.rs'i prodotti, la stomattle ed i disturbi digestivi a ve, -a no p·er i p:nim i dominato la cena; la co·i n cide1nza d ella ston1atite n ei c.as.i di i1efrite f.a pensare a qual ch e ..\... eh.e quest 'ultima si }Jossa produ-rre per l 'int erme dia.r io d:ell.a ·sto·111.atite, p·o ssibile -c au sa clel] a ì11e-frite. In , rerità bisoo·n a ricovd.are ch e vi sono delle i1efrj ti i111soirt; senza la stomatite bis1nutica; n1a in tutti i casi riferi li in lett eratura si posO·n o t'rovarie g·l i eleil1 e11 t i per pe-n sar~ c.h e il bis.m uto .a bbi.a ao-ito in modo seco.n d.a r10 in un 0 r e11e già ]eso o predi posto. Quindi di ver~ 1r1ef.r ite b"ismutica non s i può parla:r re , m .a d1 fenome-n~ c omrplessi, tosSi-infe ttivi , determinati ·dallo stato g·enerale, e occasionato da una qu.a11tità .di fattori , fra .cui una precedente lesione renale, Ullli accumulo d el pro.dotto, una , i)en etrazion e ac.cid~n~l.e nelle· vene eoc. l\ i,igore qu1nd1 s1 dovrebbe parl~re d :i11a i11dron1e r enale , consegu e,ne.a d·e·ll in toss1c.a zion e .bismutica , la qu.a le è d enu11ziata d ai ~re . i,n ton1i: poliuria, albun1inuria, i1e frosi, a t11Jo ·ed i·n1 en tari o. La 1)oli:ti1 ia è a naloga a quella mercuriale; può 1r:aggiunger e due o tre J.itri a l giorln10, ed è d i co r ta .durata. L 'oli o-uria ·oh e può seguir e è d.a considerare 'O co111e un .s egno d ' a lla!l'llle. La poliuria è una ~con eguer?1za costante; 1'albuminuri.a è un .aco1dente , d1 n .atur .a tu~ ­ Lavia benig na; p erò ·d eve far p e1nsare eh~ i~ r ene è affaticato nella sua funzio·n e, e qu1nd1 la c.u ·r a va fatta 001n speciali rig·ua·rdi -d'i ia1tcr,~all o e di intensità. -_ La n efrosi ·è 'Utill 1grado p iù avanzato· d.el :pa1i111en to rena] e, attribuibile all 'azione tossica tl el bj muto·. . Il J)ri111·0 g·rad o· è ,r.a1)pre~ent~to ~alla poliuria , il seconido d al] albuminuria, i-1. t e;rzo da~ , cd:imento , .com d esqu.a1n .azione ep1t eli.ale, d1 ce llule J)Oiigona1 i, g r.anulose, .isolate o aagruJJ}Ja te iin1 r i ].i11dri. .i\lle cellul e, in n·u mero .di 50 o ]) ÌÙ pe;r ca.~­ JJO, ~i J11e ... colan9 cilindii j'alini , rari leu coc1t1 , qua lr b e g l obulo rosso. .. 1

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Tale reperto n o11 si accompagna a n essun segno · d ' insufficie1n1Za :r enale : no-n e den1i , i1on 1eY.imin aziolilie 'no,r m.ale. .d éll 'indi.go.azotemi.a , . . carm1n10. L'epriteliuria , 1a cilindruri.a non 11anno e-ccessiva 'importam.zà, e rion i mpongo.no la so,~pe,nsiooe della cur:a; inv,ece l 'albun1inuria è il solo segno d 'allarme ch e d eve far sos1)ettare I 'insorgenza d 'una complicazione r enale, e 1,evoluzio,n e -<l'una vera ll1ie frite. L. C...\RUSI. 1

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Il trattamento delle nefriti. ( B ENNETT.

TJie Practitio1ner, n1.arzo 1931).

Il traltam,e11to delle ·nefriti non puo, allo stato odierno', e sere con siderato con1e ~o d­ disfa.cente. Infatti .a nch e se il medico rie ce ad a ccertare il danno prodotto n ei r~ni , l~ fu11zion e di questi rima11e semp re 1 ~annegg:1at.a e. la difesa potenzia1e del l 'or~anl mo d1~111u1t~ . Molto resta ancora d a es er e con osc1uto rt· O"Uar.do a lle cause vere della nefrite ed è q·ueb ta insufficien za d elle n ostr e cog11izio11i cl1e i1en·de il tuattan1ento d erll,a n efrite tclifficile. Uno d ei concetti gen erali ch e aiuta n1olto il medico n ella istituzion e d ella terapia 11efriti ·Ca è ' · seco·n do l 'A. il e-orice llo .. della in .. uffi. . cienza r en al e, di qualunque O·r 1g1ne e~sa s 1 ~ (r ene poli cistico o tuber colare, bloc_co deg· ~ 1 ureteri p er e.alcoli ecc.). Es a d eYe e:sere. riconosciuta si11 d al pri11c ipio dalla ·di111.i11uz1on e d ella quantità di urina escreta e d alf'a11111e11t.o d el .contenuto di u1~ea e di azot o no11 i)r ote1co n-el san.g ue. . _ È a questo quadro cl1e deve es.sere r1se.rvato -il nome di u remia, dis tinguendola a.alla pseu: .douremia: infatti è og·gi dimo ~trato, dopo i lavori di Widal e Volhar1d, ch e i into111i cl1e un.a vo·l ta erano rite11ut i classici d·ell 'uremia , e c ioè l e manife.stazioni cerebrali , cefale.a , convulsioni , a·m aurois i , m .a nìa, ecc. pur ocicorrendo simrultaneamente oon 1'uremia , non sone> una manifestazion e .di questa, potendosi a,-er~ anch e in soaO'etti con azotemia norn1al e. EssL 50 . b l . ar.ebbero dovuti ad iperemia cere ra e 1n seg uito .a v.aso costrizione o .meglio, secondo la frase propost a da Oppenh eimer, acl u11a cc ence falopatia i perten iva » . Sarebbe .a11ch e molto <;~portu110 IJe r la te~a})Ìa poter di ting u ere le varie forn1e -d i 11 e f~·i ­ ti: ma la cla si•fi cazione di esse presenta d1ffi-coltà notevoli. Al pratico b·a sterà la distinzione in ·a) 1iejriti a.cute c.aratterizzate s1?esso da piressia, talvolta da ~ cer:io ~ra ~o. cli e111 aturia ·con· abbond.anti c1l1ndr1 eJ)1teJ.1.al1 e da una parzial e soppre.ssion e dell e urine; . b) nefriti glomeriilari c1·0:niche qua .·• sem1pre cqn segu enti ad ~na nefr1tr acltla , e ri cono cibi] i da una tori a o ])re ~r n1 ,~ a l lt1~l e di em .a turia , dalla l)resenza di di . . turbi card1 01

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vascolari, ·come retinite, aumento di pressione, ipertrofia cirdiaca ecc., da un . aumento del1'urea e dell 'azoto non proteico nel sangue, da diminuzione del potere ·d i ooncentr:azione del rene e da e.d ema che può essere ·di varia entità; e) nefrosi (nefrite tossica o nefrite tubolare) caratterizzate da albuminuria intensa e gran.di edemi, senza ematuria, senza cilindri epiteliali, senza stigmate ·cardio-vascolari; d) riefriti ischemiche (o arterie-sclerotiche) che si ten.d,e oggi a con si de.r are come un incidente nel corso di una ipertonia essenziale: all 'autoipsia di questi malati si trovano infatti reni piccoli sclerotici, ma la morte è dovuta ad emorragia cerebrale o a défaillance car· dia ca. Riconosciuta l'esistenza di una insufficienza renale uno stretto trattamento dietetico diventa desiderabile. L'introduzione di proteine è nella m.aggioran•za .degli individ·ui di molto superiore alle loro necessità. Una quantità di proteine fra 50 e 60 grammi pro die è perfettamente sufficiente a mante·n ere un individuo in equilibrio di azoto, men.tre nelle persone con insufficienza renale, questa quantità deve essere ridotta a 20 gr. Certam,e nte una simile dieta molto spesso stanca il paziente, ma può essere resa più ac· cetta se essa con siste in· larghe quantità di frutta o di ve·g etali piuttosto ·ch e di quantità di carne o di pesce così minime da poter servire solo a scopo arom8 tico. La restrizio ne nella introduzione di acqua o di cloruri no·n è assolutamente necessaria se non vi son o ed.e mi: è su'fficiente in generale che la quantità di aicqua ingerita non superi la quantità di urina escreta. Nella vera uremia la dieta deve essere strettissim.a per alcuni giorni quindi , soltanto creI1'acqua e poco succo· di frutta. Il salasso è in·dicato nei casi in cui vi è ipertensio·n e. Notevole n1iglioramento si ottiene con la su dora. zione : il miglior.an1ento non dipende dalla quantità minima di urea così eliminata, ma, a quanto pare, è il risultato ·di una migliorata c1rcolazione nei tessuti . La su·dorazione, che n on deve esser.e eccessiva, perch è produrrebbe inevitabilmente un aurn-ent-o- dell'azoto del sangue, può essere ottenuta per mezzo di bagni di aria ti·epida . I diuretici -n·on so·n o consigliabili perchè sarebbero uno stimoil o troppo violento per un rene già così danne·g giato. Il trattamento sintomatico è i mportante: l'acidosi, riconoscibile .dalla presenz.a ·di ipenpnea può essere combattuta con. la somministrazione di b~carbonato di sodio. Il vomito ostinato che può d1 per sè solo causare la morte per disidrata. zion e dei tessuti può essere soppresso con la -somministrazione di sostanze adatte come il . ' tnonal ecc. La diarrea è nell'uremia un sinto1

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SEZIONE PRATJCA

ma protettivo o compensatorio e non dovrebbe essere comb.attuta a meno che n on desse eccessivo disturbo al paziente. In questo caso sono consigliabili gli oppiacei. Il trattamento della pseudo-uremia ten.d e ad eliminare l 'anemia cer ebrale da vasoco strizion·e Ghe ne è la ·causa fon diamentale. s.a lasso e puntura lombare sono i due grandi a·u sili terapeutici in questi casi : il loro mec· canismo di azione, specialmente per il salasso, è ancor-a poco chiaro. In tutti i casi di gravi manifestazioni cerebrali dovrebbero essere sottratte 8-15 once di san·g ue. . Se anche questo procedimento non dà risultati, il'ico1Tere alla puntura lombare: bisogna in questa ·raso stare attenti a non diminuire la pressione troppo rapidamente, ma fare varie p u·n ture ad intervalli .di tempo. Se anche questo mezzo fallisce, tentare come ultima ratio 1'infusione endovenosa di so· luzioni ipertoniche quali una sol. all ' l % di solfato di mag·nesia. Si sono ottenuti co•n tale .p rocedimento buoni risultati , per un ab.b assamento della pressione del sangue. Nelle nefriti acute con ematuria, oliguria od anuria, un sev·ero trattamento dietetico è richiesto: nessun cibo e riduzione della presa di liquidi. Fino a qu.an.do non si è visto che I '.escrezione urinaria si è normalizzata, queste restrizioni dovrebbero esser m.a ntenute. Se vi è soppressione di :urine e questa persiste malgra.do la dieta, è forse permesso a l 3°-4° giorn,o, secondo quanto ·Consigliano Volhard e IF ishberg, una unica copiois a bevuta eh.e servireb])e a ristabilire la es,c rezione renale . Ciò sarebbe dovuto, seco·n do Volh.ard, al fatto che nella nefrite acuta la soppressione delle lirine dipe.nd-e .a.a un.a contrazione .a cuta dei capillari renali che p uò essere rimo·ssa da run ·semplice stimolo. La su1dorazione può essere utile se cautamente usata, i purgativi an·ch e, per ben r egolare il funzionamento intestinale, i diuretici debbono invece essere evitati. Il salasso è con si· gliabile se vi è ipertension e. La nefrite g lomerulare c1•onica è forse la forma che il pratico inoontra più frequentemente; spesso focolai .settici cronici nei denti o nelle tonsille ne sono la base : la loro rimozi·o n·e può dare vantaggi notevoli. I l trattamento' sintomatico è il so lito: l'in sufficiienz.a renale richiede un·a restrizione di ' dieta e l ' ipertensio1n e un salasso. A ·p arte questo bisogna ·pensare che la guarigio·n e da una nefrite cronica può essere impedita da un qualsiasi fattore ch e arrechi un lavoro non necessario al rene: meno il rene deve produrre urina con centrata , meno esso lavora . 1

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. 1L 110LICLINICO

La r ea zione d ell ' urina che rappresenta il minimo di lavoro da parte del rene è quella legg,ern1en Le a lcalina e per mantenerla in· questo s LaLo è utile somministrare al paz. una certa qua ntità di alcali, bicarbonato o citrato di potassio. Inoltre è dimostrato sperimentalmente che rap idi cambia m enti di temperatura d.ella superficie d el co,rpo, producono· violenti cambiam enti n ella circolazione renale: è per qu.esto ch e bi sogna evitare ai n efriti ci ogni esposizio·n e a l frcdd 0. P er la stessa ragione è opportuno evitare .al cool o a ltre sostanze che produc ono vaso dila lazio·n e periferica. Nelle 11ef rosi bisog na, se possibile, risalire alla ca u a orig· inaria (tubercolosi, sifilide ?) e curare qu esta. Second o F:pstein la cau,s a di alcune nefrosi sarebbe in un disturbo del metabolismo basale, ch e è basso, e che è .suscettibile di cura per m ezzo di estratti tiroidei. !Ri.g·uard10 .all~ dieta bis·o1gnja pensiare che · n elle nefrosi il contenuto di azoto, nel sangue è norrnale e non vi è quin,d i ragione per una i·i.duzion.e d ell'introduzione di proteine: no1n solo, ma in questi casi si ha un.a enorme perdita giornaliera di proteine eliminate con le urine ed runa dieta ricca di proteine è quindi n eiccssaria a ristabilire l 'equilibrio. L'alto conten u Lo di c olesterina nel san g u e consiglia per ò una dieta povera di grassi. In conclusione la. dieta d ei n e frosi ci deve e ssere povera di liquidi, a clorura t.a , ricca ,di proteine, p overa di g rassi. A pa rte queste considerazioni, il tr.attan1 cnto fonda m entale ·delle ·n e frosi si risolve n el tra Lt aJne11to d ell 'edema r en.a le. La causa di q·ue Lo potrebbe essere ·u n fenomeno osmotico, sccond.a ri·o .a ll 'ab·b.a ssamento della pressione osm otica d el sang ue circolante do·v uto alla perdi la d elle proteine plasmatiche .a ttraverso le urine. Il trattamento con·siste nella ·so·m minis Lrazion e di diuretici: di questi q·u elli :veramente efficaci sono i com1pos ti m er curiali che vanno sotto il nome di salyrg an, novasur ol , .e n oplal m a il loro u so .deve essere cauto e b en controllato. L ' urea, a l la ·dose di 60 g r. g ior.nalieri, è spesso di O'r ande aiuto p er la rimozio·n e d el1'edem a r enale : non dovrebbe essere data se non dopo aver con statato che l 'azoto del sang t1e è r1orm.al e e non esiste ne ssun segno di in u f fi cienza r enale. Se an ch e qu esto t entativo fallisce e l'edema renale è g rave la nefrotomia s'impone. In con clus ion e, d.a qu·e sta rapida rivista .della te r.a1)ia d ell e n e friti ap1)are evidente qu.a le importan za abbia una certa esattezza n ella diaO'n osi di va ri et à p er l'i s tituzione di una tera· })ia clic r ccl1i un r eal e ,·a11tagg·io al malato . G. LA CAVA· 1

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Le tappe del colibacillo e l'infezione delle vie urinarie. (LEGUEU.

Journal des praticiens, 27 dic. 1930).

L'A·. osserva 1che il colibacillo nell'organismo J)assa per tre tappe successive: quella intestinale, quella sanguigna e quella urinaria. Nell '.intestino, esso rappresenta un microbo banale, saprofrta. Quivi, però, esso pro duce delle tossine, che hanno un'azione intensa sul1'economia ed esercita un 'azione paralizzante s~ll 'in.testino, contribuendo cosi alla costipazione, la quale a sua volta favorisce lo svi1u. ppo del microbo e si ha cosi un circolo . 1

V lZlOSO.

Il. sangue possiede una gran.d e facoltà protettnce ed esercita un 'azione distruttiva sul B. coli; se però questo è in abbondanza eccessiva, si hanno, o le grandi crisi della èoli~acil!osi, oppu.r e il passaggio nell 'apparecchio ur1nar1q. L.e condizioni che favoTiscono la presenza del bacillo nel ren.e sono le notevoli alterazioni (calcoli del rene) ·e le 1ritenzioni. l\1a hanno an·che importanza le scariche di sa1i e di fat' to,. vi. son~ ~al.a ti in cui, ad ogni scarica di sali, il coli ricompare nelle urine; in questi, un punto essenziale della terapia consiste nel cambiamento ·d ell'alimentazione Nell 'apparecchio urinario, il ~olibacillo può fermarsi al rene oppure arrivare fino, in vescica , ·d·o ve si ha sempre un po' di stasi che favori sce il suo sviluppo. ' . In ·clinica, si può aver~ l'infezione acutiss1n1a oppure quella cronica, insidiosa. Gli acc identi a cuti si m .anife tano sop1ratutto nella d onna incinta verso il III m ese di gestazione: brividi, malessere generale, febbre a 39°-40°, c?n. grandi oscillazioni; nelle urine, pus e bac1ll1 numerosi. La gestazione favorisce la conges tione e la stasi . .dell'apparecchio urinario ' mentre la cost1paz-ione contribuisce alla scarica dei bacilli fuori dell'intestino. ,Raramente i fenomeni diverutano tanto gravi d~, dover ricorrere all'intervento chirurgico; il p1u spesso, passano allo stato cronico. Si osservano allora: piuria, pollachiuria e, spesso, JJiccole quantità di sangue (all'esame microscopico) nell'urina. Il pro·b lema che si presenta più frequentemente si è d·1 d ecidere se si tratti di un 'affezion,e da colibacillo o di una cistite tubercolare. Gli s tessi sintomi : frequenza delle min· zioni, leggero bruciore, urine torbide. Oltre alla presenza d ei bacilli di Koch nelle urine, la c istite tubercolare è caratterjzzata dalla n1agcr iore ·a cuzie dei fenomeni, che sono subito inten si. La c i tite c oli-bacillare è di una cronicità disperante. . Jn presenza di un n1alato di questo genere, 1


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XXXVIII, NuM. 24]

SEZIONE PRATICA

si cercherà anzitutJto di conoscere dove è lo.calizzato il colibacillo. · Si farà il cateterismo -d egli ureteri, la ricer.ca di idronefrosi, di calcoli, si doserà l 'urea dei due reni. Terapia. Negli accidenti acuti (che guariscono, si può dire, quasi spontaneamente) Vincent raccomanda il suo siero, a cui aggiunge il catete-ri.smo degli ureteri . Per combattere la cronicità, servono bene il vaccino ed il batte1·iofago portati direttamente n·e i reni. Utile è altresì il trattamento del colibacillo .nello stesso intestino, da farsi preferibilmente mediante le cure di acque minerali , fra cui I' A. oon siglia quell.a di Presles, nei Pirenei -orienta} i. I pazienti, ane<he se guariti, vanno tenuti ~on·eg1iati. fil. 1

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tano un eretismo marcato del cuore o del sistema nervoso, in tutti i congestivi a tendenza ·emottoica, in tutti i tubercolosi ipertesi. Per oontro, la maggior parte delle forme iniziali nei soggetti g·i o·v ani e le forme ulcero-caseose croniche ccon febbre moderata si giovano del clima di montagna. Le forme del primo gruppo si giovano invece del clima di • pianura. Rigua.rdo ai climi ma-rini, numerosi elementi contribuisco~o a m·ettere in contrasto la 1costanza del clima m.arino o di alto mare e. la variabilità d·el clima marittimo o litoraneo . E gli effetti benefici del .clima marino con•trastano con la nocività del clima l·i toraneo.

c.

TOSCANO.

Il trattamento delle emottisi tubercolari. TARnrnu. L'A rt Médicale, 15 febbraio 1931).

(C AUSSADE E

TISIOLOGIA. Climi e tnbercol<•Si polmona1·e. (M. CHEYX. Journ. de Méd. de Bordeaux., 30 marz·o 1931).

La c ura ·climatica, pra ticata sin dall'anti1

..chità, è lontana dal presentare attualmente una codificazione rigoro~a . Ciò è dovuto essen..zialmente a due ragioni: lo stato ancora pre..cario d ella scienza metereologica e la variabilità delle reazioni individuali dei malati. Malgra·do oiò alcune nozioni essenziali sulle condizioni determinanti le caratteristiche d ei vari climi, permettono di illumi~are le nostre direttive. Quand.o si consultano le opere di climatolo.g ia o di geografia fisirca , si vede che le diverse o.sserv.azioni ·r igu.ard.anti i v.a l.ori 'della temp eratura, della pressione atmo sfe·r ica, dello ~tato igrometri co sono state concretizzate in medie: m·edie diu-rne, notturne, nictemer.a li, mensili, stagionali, annuali. Dal punto d·i vi-sta m e dico però ciò che importa non è il valo.re assoluto ·di queste cifre, ma la esiguità -degli scarti fr.a questi valori. Il tubercoloso -si a·datterà b ene tanto a1d una temperatura relativamente bassa c h e ad un grado termometrico sensibilm·ente p1iù elevato, purchè vi sia tendenza alla ·U niformità. Lo stesso si può dire per gli altri elementi, fra i quali non bisogna trascurare i dati idrografici, orografici e .geologioi. I climi vengono distinti in ·climi continentali e climi marittimi. Si distingue ancora, nei .cl.imi· continentali , ·dei c limi di .a l·titu1dine e ldei climi di pianura; nei clin1i mariittimi, dei climi litoranei e ·dei climi pelagici. 11 clima di altitt1dine po·s siede degli effetti fisiologici b en noti ch e -ri1chiedon10 un a·dattamento anch e per i sani. Es&o, per il suo ef11etto ecci tante.. . . è c ontroindicato nei . tubercolo-si polmonari .molto febbricitanti, a lesioni rapidamente e' ro1utivr. in tutti quelli che presen1

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Una nozione capitale peirchè l'azio~e terapeutica risulti efficace è ·che, qualu·n q·u e sia la fornia di tubercolosi polmonare nel corso d ~lla quale l'emottisi interviene, è necessaria, affinchè questa &i pro,d uca, la lesione di un vaso che rimanga beante in maniera più o meno accentuata. Non, sono quindi da ·c onsiderare come emottisi nè gli sputi emoptoici, nè gl.i ed.emi acuti ch e talvolta si tingono di sangue (emoodema) e la cui causa, patog·enesi ed espressione clinica sono completamente differenti . Dalle esperienze e dagli studi dei vari AA. che si sono occupati dell 'a.r gom.ento si può ·con cludere infatti che l 'emo ttisi da congestione o da lesione puramente polmo.n are senza alter.azi,o~e previa dei vasi; è un concetto pUII'amente teo·r ico ed irreale: saPebbe lo stesso che ·CO·n cepire la congestione cerebral e come causa di una emiplegia. D'altra parte è ben noto che alla peri1feria ·di un gran nu.m ero di forme di tbc. polm on.a:re, specialmente di quelle caseose e infiltranti, esistono numerose lesioni vasali (periflebite ed endoflebite; periarterite ed en,doarterite). Questo ·c oncetto ch e le vere emottisi siano dovute a lesione di ·u no o più vasi polmonari irimasti beanti, non è soltanto di ordine teorico ma anche essenzialmente pratico, in quanto che troppo spesso il m1edico, in.cline a invoca-re com e caus.a patogenetica la congestione, è spinto· ad applicare· una terap,i a del tutto insuffi ciente e~ ta] vo lta n efa sta. 1

Tera.pia. a) le emottisi sono legg ere: riposo assoluto; paziente immobilizzato a letto in posizione seduta ; .alimentazione legger.a e liquida; bibite calde e mai fredde beven.do a piccoli sor si; mai gh~acc io da succhiare o lavaggi freddi. Per caln1are la tosse mo·rfina a dosi framm entate: · 1/ 2 o 1/:4: di ctgr. alla volta , non più ''<i>i - 2 r1 c tg r. [pro die. L 'uso della morfina <è stato


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IL POLICLINJCO

. molto combattuto: essa ostacolerebbe l'espettorazione, e quindi la respirazione, e favorirebbe per ritenzione del sangue e delle mucosità bronchiali la pullulazione dei b . di Koch e dei saprofiti; ma l'esperienza pratica ha fatto ca·d ere queste obiezioni dim·o strando che essa è molto efficace, purchè no~ usata a dosi ma;ssive e troppo prolungate. Nelle emottisi legge.re che possono anche guarire spontaneamen te questo trattamento sarà sufficiente.

b) le emottisi sono abbondanti, continue

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intt,e.1rmritt'~ntli, : •

"bisogna allora irioorrere a

vari mezzi: 1) mezzi compressivi, cioè il pneumotorace;

ma si va incontro a delle difficoltà: l 'impossibilità cioè di diagnosticare talvolta il polmone sede dell,.emòrragia, l'impossibilità di praticare 1'operazione di 'F orlanini in ragione delle aderenze, la tecnica difficile in presenza ·d i una tosse incessante; 2) mezzi vasodilatatori e ipotensivi: dei vasodilat,,1tori la preferenz.a deve essere data al nitrito d 'amiJe per inalazione; esso infatti è un vaso dilatatoir e generale il più rapido e il più .potente; lo si accusa di avere azio·n e effimera e di essere seguito da ipertensione, ma ciò non è dimostrato nè sperin1ental111ente nè clinicamente. Quanto ai m,ezzi ipotensivi, la cui azione 11 più delle volte è dovuta alla vaso dilatazione ohe essi produ·cono è molto ·discussa l'emetina. Dalle numerosissime esperienze fatte oon questo m edicamento ~i deduce che essa ha una azione d epressiva cardiaca e pro,roca inoltre rilasciamento dell.a muscolatura vasale, d 'onde vasodilatazionè che non è vinta nemmeno da un 'iIJ.iezione di a·dre·n alina. D'altr.a parte .alcuni autoir i (M.a cht) avrebbero notato una elev.azione di pressione dei v.a si po.Jmonari, m.a qu1e·s ta 1espeTienza non è stata oonfermata. In sos.t a·n za la -viasodilatazione periferica pro~o­ cata dall 'eme tin.a, nitrito d'amile e trinitrin.a può da so la ag.iire efficacemente diminuendo I 'apporto sanguigno nella rete v.a scolare del polmone ma non può combattel'e le emottisi dovute a lla perforazione di uno o più vasi, . non può c ioè arrestaTe le emottisi gravi, ribelli o recidivanti; 3) mezzi coagulanti: due sono i principali: l'estratto di lobo posteriore d'ipofisi, proposto da Rist (1913) il cui impiego, per ottenere un 'azione sicura e rapida, deve essere fatto iniettando lentamente perr v.ia endovenosa un quart·o ·di lobo po·s teriore in 10 eme. di soluzione fi siologica isotonica e l 'A nthema o siero ·di conicrlio, che ha azione presso a poco ugual e e si dà a dosi crescenti di 10-30 eme. previa iniezione di 1-2 eme. per evitare accidenti serici al precedente. Questi mezzi. che hanno sicura e :rapida azione sulla emottisi, non ne escludono però le recidive, potendo il coagulo che si è formato in corrisponden1

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za del vaso beante essere più o meno obliterante, oppure spostarsi·, dando luogo di nuovo· all'emorragia. c) emottisi nel corso del pneumotorace terapeutico: possono provenire dal polmone opposto a quello in cui si pratica il pn.e umotorace,. oppure da quest'ultimo.. In tal caso esse· sono dovute allo strappamento di '3.derenre pleu.riche o di u·n frammento di polmone .acc·o llato alla parete toracica; esse sono quindi traum.atiche, causate dalla puntura. Si abbandonerà allora il trequarti e si userà l'ago infiggendolo ad una certa distanza dalla puntwra precedente: l'insufflazione sarà fatta lentamente in piccola quantità, il più che possibile in pressione n1egativa. Altra causa possibile dell 'emottisi nel corso del pneumotorace terapeutioo è la compressione brutale del polmone che dete.r mina un perturbamento n•el Tegime del piccolo circolooppure (AA. italiani) la bru&ca decompressione dovuta al rapido ria.sso.r bimento d.el gas insufflato (fenorneno iniziale). In ambedu,e i casi bisogna ricorrere al tratta.mento medico già desc.ri tto: ne1l primo caso p·oi non aggiungere nè sottrarre gas, lasciando lo pneumotorace a sè fino al limite sufficiente per Je, insufflazioni ulteriori; nel secondo oaso, accettando l'ipotesi degli AA. italiani, bisogna reinsufflare ma sempre a piccole <losi progressive e in pressione negativa. Vi sono poi n1ell corso del pneumotoraceem-0.tti.si rribell.i o recidivanti, .Le forme ribel li sono .dovute sia a caverne contenenti un an.eurisma di Rasmussen rotto, sia a u:n grosso blocco pneumonico, si.a ad una pou.ssée evolutiv.a. Le form·e recidivanti sono invece dovute o a sinfisi prog·ressive molto vascolarizzate i cui vasi n·eoformati si Irompono e .s anguinan.o abbondantemente ad ogni insufflazio·n e, o a sta si venosa generalizzata, o ad uno stato emogenico dell 'organismo. In tutti questi casi è stato consigliato il pneumotorace bilaterale, m.a la sua efficacia compressiva è molto ipotetica; lo stesso si può dire ·della frenicectomia ·se l e lesioni si trovano alla base del polmone. D'altra parrte il pneumotoraçe in corso de\·e essere continuato con pru·denza: in qu.esti casi sa:rà di grande aiuto il trattamento medico a base di mezzi coa.gulan ti . Sono da ricordare in ultimo alcune emottisi tubercolalfi che produ·c ono la morte del malato senz.a che questa possa essere attribuita a·d' an·emia acuta essend·o la quantità di sangueperduta molto piccola. Si tratta fn questi casi di sincope? Il trattamento consiste in iniezioni 1sottocutanee ,di etere canforato ripetute 5 o 6 volte a 3-! minuti d'intervallo e di sbricnina, adrenalina o efed.r ina a piccole dosi. La posizione dee.li~ è di rigore. G. LA - CAVA·


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XXXVIII,

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"NUM_.

SEZIONE

PRATICA

TRl·BUNJ( . L:lBER·A~ · · ~

. CENNI BIBLIOQRAFICI (1)

La ~raduzione del .'' .D.e sedibus ,, di Mo1·· gagni. _.\ p·r oposito d el recente· articolo appar o J1el n. 2J. d ell 'an:110 corrente. ·sulla · men1oria del IJrof. Bilancioili' : cc ' "fl1 orgagni m;a est1~0 ai giova.ni », il p·r of. Edoard10 Gioia di P.avi.a ci crive fa1ce11do i1 ot.arre ch e e iste u11a tr.a·duzione del De edibu : << Delle sedi è cause delle ma1

lattie a.na·t omica·n ie11te irivestigate da G. B. ~1orgag11i )) , libri 5, p1rin1a ' Tel' ione italiana di P.ietro Ma.g gesi, dotto.r e in filo so fia e· medicina , r..Iilano, dalla Tip.o g·rafi.a. <li F elice Rusco11 i, Contr.ada di S. Plaffa,e le n. 1013 , 1823. Ora. oltre que· ta , e~i te ancl1e un 'altra veArsion e italiana con n ot e di F. Ch.a u s ier e N. P. Adel on , Fire11ze , _presso .Sa11 one e Coen , editore, 18-±0. . Afa non si trattava di questo; n ell 'artico1o indicato, i de1Jlor.a , 1a che i g io,·ani nle.dioi u scissero ·dalle U11i er sità senza poter avere la conosoenza 1d ell 'OJJer.a .Mor·g ag nia11a a i11ezzo di una \ 1er io,n e amn1odernata , un IJOco .fron ·data , d ella cla ica 01Je1~a . Le ,-ersioni, alle quali abbia1110· accen n at o, son o i11fa-tti d ell e rarità d a bibliofili e no11 i)osso110 e ere a IJ.a p orta ta d ella classe . 111€ dica, la quàle trover ebb e, i1ella leltura d el libro fa111o so, vit'al• nu•

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1)ag. con 42 fi g . ~1a on et C. ie ed. Paris. Prezzo frs. 50.

Questo· \1olun1e è il pri1110 di una serie in' cui il 1):rof. Loepe r ed i di ver si s uoi colla -bo,r .atori si sono IJl'Ol)O~ ti di trattare su ccessi-· v.ame·nte la terapia di ·diver i stati morbosi . . Pr.eced e un interessante ca1}itolo sulle gran-· di .. ta p pe della tera p ia , cl1e d eve esser e fisiica~ come morale . So110 }JOi lrat~ate le infezioni b occali e salivari , l'aero fag ia, le affezioni organich e de1ll ' esofago. Alle malattie g.astrich e sono· ·dedicati una dieci11a di capitoli fra cui : }'.a ppetito e gli aniari , vomito e vomitivi, i dolori nelle m alattie di tomaco , 'il trattamento ·deTI''ulce•r:a d ella stasi , d el can cro de llo -stoma co. Altri otto capitoli rig u.a rdano l ' intestino: la dispepsia intestin.ale, la diarr e.a , la costipazion g ed i purg anti , e·cc. Da ultim;o, il trattam en to· de.11 '.a nafilassi dig·estiv.a, la m edicazione ret'tale, le cure i droh1 in era] i i1elle n1alattie -d ell 'ap'lJiar·eccl1io diger ente . Anch e· dalla semp1lice enunciazion e dei tito li. è evidente ch e si tr.atta di un libro del massin10 interesse p er il n1edi co. Alla lettur.a dei sjng o] i 1ca1)itoli si ritro,ra n o le principali ,doti ch e car.att er izzano il L oe1)er , I.a chiar ezza e l a praticità. fil. 1

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in-16° di pa.g·g. 11 5, con 20 fi g·. J. -B. Bailliè·r e et 1Fils. Paris , 1930. Fr. 8. •

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MEU.NIER. T1:ui'tem erit m edical des affectioins s't-0 macales. Un voi. in-16° di 212" pag-. cnn 13 fìg-. Mas · 011 e C.ie, Pari . Prezzo frs. 22 . . 'L ' A. enuncia anzitutto alcuni princ i1)1 di fi siolog·ia clie costi.tui capo l a b ase ·del trattan1en t o da ·l ui u sato.. -Cn o di qti e ~ ti è ba ~a t o .. ulL E ON -

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(1) Si prega d '?nviare due copie dei libri di cuj, si desidera la recensione. •

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L 'A. di,ride "in due gr.a11di g ruppi i)a togenetici ]e dilatazi oni g·.a trj ch e : "' tom.a ci -di t esi per ectasia .g"astrica .e p er te11osi o spasmo . Per i primi 'indica i i1uo,v i rr~:etodi . di c ura che I.a .g.a stroton om•etri.a clinica pern1ette di intrap1r en·de·r e .e ·dirig·er e, i)e'r g li altri ]nsiste sui m eté di chirurgici n ei ca i di st enosi e sulla dila'tazìori·e ,.p ilo.r ica di Einho rn n:ei casi di spasmi .. In un capitolo1a 1)ar te l''A. p'oi si o:ccupa d ell e dilatazioni acute di 'Stoma.co (aerofag ia , ecc.} e di quell e acu te I)OSt-operatorie, cl1e possono tern1i11are a n ch e col · col Ja o cardiaco .e sulla cui •natur.a tanto 1 è discu sso in qu esti ultimi anni. P atogen.e si. sinton1atol og·ia gen er al e e p·e cia le, terapia formano un in . iem .e intere sante e· utile '.àl Ìnedjco pratico . ,\. Pozzr.

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dies du tube dig esti/. Un vol. in- 8° di 372:

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Molte :vo1te g·l i all ievi, a'rviat~ si i1ell 'e er c'izio profes ionale, riten.gono in,rolontariamente com e cose JJr oprie quelle cl1e hanno invece appre o dai l o·r o n1aestr~; e questo può . esserre a ccaieluto an ch e .a · m e d a l n1lon1e11to c he il dott. Gal1inaro è co _ì IJTeci so n ell 'asserir.e eh.e il prof. Stari e eguì amputazi0·n i col m etodo d.a n1e d escrritt o · "ino dall ia·p rile 1924. ~ Sofio quindi · J11o1to 'li eto di d:are al i11io rii.a estro 1)ro.f. · Stori, ver o il qua le n-qtro, .tanto .affetto e ta11ta d.e vozi on e, la J)riorita ·del nletodo e .di lasciare a n11e . il m eir ito, cli averlo illustrato e 'di aver1o 'difeso d:a vari~ obi~z.i.0~1i èlie mi 'fu 1:0110 mos e· allorcl1è lo còn1un-icai all 'Ac1ca.de1n1 a dei .iFi iocriti ci i11 Siena . La ri-.o l)O ta a t ali .obiezioni co 1111J ar~rà 11ella Rivista l 11.ter11azionale di 'Clinica e T e1•apia. Grazie ..,e ,·orr à pubblic.ar e que ~ ta 111ia . re ttifi ca. . . . . . Do tt. ANToxro . LAZZERO J. •

~I. LoE·PER: Th érapetltiq ue m édicale. I. A1ala-·

R: GAULTIER. Les dilatatioris de l' estomac. Vol._

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A proposito di un nuovo metodo di amptttazione .d ella coscia e del braccio. R i.: evjan10 :

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... ·858

IL POLICLINICO

[ANNO

XXXVIII, NuM. 24:]

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I ' o servazione ch e le soluzioni medicamentose introdotte n ello stomaco, se concentrate si diluì cono, se diluite, invece, si concentrano fino a :ragg·iungere mi optimum di concentrazione ch e corrisponde al punto crioscopico di - 0,38. Le soluzioni medicam entose che corrispondono .a tale ·condizione h.anno il vantagg io ·di no n far lavorare le ghiandole gastriche e di evitare un contatto prolun.g.ato ·d i un.a soluzione ·Concentrata con la n1U COsa gastrica . U11 altro principio è b.asato sulla possibilità ·di modifica.r·e la se·crezione g·astrica con mezzi esclusivamente .alim entari. Descrive in seguito b·r evemen te i p rinci pali tipi della patologi.a g.astrica, diffondendosi partic olarmente sulla terapia. Niente ra diologia, un po' di chi1nismo gastrico, soltanto quanio basta per tudiare e comprendere i fenomeni; quin·di , m ezzi diaan o t ici e t erapeutici alla portata di qualunque m edico pratico. f il. 1

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M.

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et R. STIEFFEL. La colite muc.orriembran.euse. Vol . in 16° di pag. 105. 1\1:.asson et C.ie , P.aris. 1930. Fr. 12. C HIRAY

In questa interessantissima monografi,ai si trova uno studi:o clini1co completo d·ella colite In uco-memb·ranosa. La patog·en,esi di questa forma è stata, com e noto, oggetto idi lungh e discu ssioni, sopratutto perchè le riceiich e con cernenti la patogene i ·dell e muco-memb,rane, sen1brava avessero fatto perdere di vista I 'insiem e del qua-dro cl·inico. Oggi però d.all.a maggior.anz.a deg l i AA. viene .a mmesso che I.a colite muco·men1branosa ·è legata ad una particolare forma di squilibrio neuro -vegetativo, che è la ·costituzione v.a gotoniic.a. ·Dal punto ·di vi.sta pratico, la sua autonomia ·sembr.a le.g ittimata in m.aniera .ancora più certa, p,e rchè si può istituire una terapia spe.ciale per questo tipo di disturbo funzionale. A. Pozzi. 1

J\1.

·r. La diagnosi clinica dell' app·endicite cronica. Un vol. in-8°, di 176 pag. co·n numero eJ :rad'iografi.e. 8perling e Kupfer , Mil.ano . Prezzo L. 25. PELLI

Il discu sso problem .a dell 'appendicite cronica viene esamin.ato ·dall 'Autrice sul la scorta, non solo di una ricca bibliog rafia, ma anch e di i1umerose osserv.a zioni personali , ch e essa riferi ce ampiamente co-r redan·dole c on molte e b en riu ·Cite r.a diografie. Ri ulta, in complesso, dimostrata l 'esistenza tli u11a forn1a di appendicite cronica, tale sin dall ' inizio e volgentesi subdolamente, di diaano i difficile per l 'eccezionale polimorfismo della ua intomatologia, unita con l 'assenza di seani veramente patognomonici . L 't\ . tudia, quindi , il modo di arrivare alla di.ag 11osi e .. atta e dà le opport11ne indicazioni p er la terapia. fil .

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Società Piemontese di Chirurgia. Seduta del 28 marzo 1931. Presidente: Prof. M. DONATI.

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Un nuovo modello di apparecchio per la trasfusione del sangue costruito con materiale " athrombit,,.

Prof. L. Di NÀTALE. - È quello· ideato dal Bur~.le de la Camp e che riduce al minimo il co·n tatto del sangue con l 'aria. L'O . espone gli inconvenienti incontrati nell 'uso dell 'apparecchio· e ci-0è. la d ilatazione olivare degli aghi per il donatore, la mancanza di u~ rubineitlo inferiore di chiusura. • Sulla cura chirurgica del piede equino spastico e contratturale. Dimostrazione pratica con presentazione di operati. Dott. _t\. •. F usARI. - Gli interventi furono ese-

g uiti co.n il metodo Camera modificato. Prima dell 'atto operativo si correg·g·e in narcosi la deformit~ <lel piede Q manualmente O• con l 'apparecch i0 di Stille ; si immobilizza ~l piede così corretto, con ben clagg!o gessato·, che viene ampiament e fer1esitr ~to1 in corrispondenza del tendine di Achille. Attraver so a questa finestra si pratica l 'interventq.: si imp·i anta nell '.astragalo l 'innesto osseo prele.v ato d alla t ibta del lato oppo·sto, in modo che si costituisce u~ robusto sperone, che si oppo~1e all a contrazione d elle masse mt1scolari tricipitale che tenderebbero a ricondurre il piede in equinismo . 1\fediante questo arresto si riesce a far di1n~nuire gradatamente lq stato spastico e contratturale del tricipite. Distacco epifisario superiore dell'omero.

Prof. D. BARGELLINI. - I due casi espost i sono stati osservasti nella pubertà : uno dt questi era stato diagnosticato e curatQ subito dopo il trau1na, il secondo dopo undici mesi e già consolidato· i11 postzione di varisn10 con un accorciamento di 5 c1n.. Il pri mo caso fu curato co~ la, riposizion e immediata, il secondo con la. osteotomia infratubercolare, che ha interro1~ta la continuità dell 'omero all'altezza del collo chirurgico e con l 'abduzione del braccio di 90°, ricostt t uendo l'inclinazione e l 'orientazione n ormale dell 'epifisi. , Scapola elevata ed esostosi.

Dott. L. BAI. - I due casi riferiti furono studiati in u n ragazzo di 15 anni ed in una ragazza di 14 anni. In e11trambi ~ casi la posizione elevata della scapola era stata provocata dallo sviluppo di esostosi volu1ninose, d i cu i una era situaita sotto la spina della scapola, l 'altra all 'angolo supero-interno della stessa. Guarigion~ dopo la ri~ mozione delle esos tQsi ~ ùop-0 opportu na cura d1 rieducazione del movimento. Morfologia e topografia chirurgica del plesso ipogastrico superiore di Hovelacque.

Dott. G. CANAVERO. - I.Jo stt1di_o fu eseguito su 65 cadaveri di uomini e 55 di donne. Ha trovato: ] ) un grosso cordo11e apparentemenit e unico nel 9,2 % n ell 'uomo e nel 12,7 ?lo nella donna; 2) due n astri paralleli nel 23 % nell 'uomo e n e:I 16, ~ % 11ella donna; 3) un nastro unico a forma d1 lamina della larghezza di circa un cm. e .mezzo nel 49,2 ~'o n ei maschi e f52,7 ?lo nelle fem1n1ne; 4) rete plessiforme di elemer1ti sottil~ n el 18,4 ~{, nell 'uomo e nel 18,4 9~ n elle donne. Da queste ricerche ap1)are com e la forma a ner-


[ANNO

XXXVIII, NuM. 2-!)

SEZIONE PRATICA

vo l.111ico giudicata abituale da Co tte e da Dechaume e frequentissima d a Roussel , sia invece la meno co1nune ~ seco11do 1'O. deve essere considerata come no n compre{\dente la, toital~tà degl! elem e11ti simpatici ch e decorrono n ella zona. 1

Il Segretario:

Accademia Medico-F isica

V~ATA.

Fio 1~en tina.

Seduta d el 16 aprile 1931. Presidente : J . CAPPEL.LI.

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scute sul valore pronnslico della triad e di Huchard (dimagran1ento cospicuo, accessi di intenso p allore, adina111ia spiccata), e fa rilevare com e la osservazion e sever a d ei n efro-p azienti e delle varie funzioni in essi turbate, ha disvelato che le prime ma11ifestazioni r apprese11tan o fatti~tardivi rispettivamente ai veri prin1i esordi ·1a cui intima essenza e il inecca11js1110 i11iziale sftrggon o quasi sempre al! 'indagine cli11ica. L 'O.. analizzata la p atolog·ia del! 'in sufficienza epatica e i perturbamenti che essa induce sul rene, sulla ten sione osmotica, sul compito del rene di lnantenere costani~e n el san gu e lq oon centrazione d elle SQslanze ·m1.11erali, sul! 'importanza degli orga11i ~ ser rezio11e interna, sul metabolismo ecc., i11 base. agli sl udi <li Pe11de, Pepere, l\1I~ragli a no, co11clud e ch e 11ell 'ure1n ia, sintesi pi ogni p iù grave inquin a1n ento dell 'or ganis1no, il m ovente patolo·g ico è an cora ~gnoto.

Adenomi multipli bilaterali del rene. Dolt. C. PANÀ. - L 'O .. illustra un caso di in solita dissemJnazione nei r eni, di piccoli n odulj m iliariformi c h~ micr oscopicam ente si dimostrano adenomi a tipo t11bulare alc1111i, a tip·o -trabecolare altri. · Dòpo avere discu sso l~ varie classificazioni proposte per queste fo,r me, l 'O. basando·si anche · su l Studi comparativi sui vari metodi di ricerca del sangue _ .fatto della concomitanza d~ ade11omi e cisti r enelle urine e nelle feci. nali, crede che il loir o sviluppo d ebba avvenire Dott . A. Ci\IVELLAnr.. - L 'O. espone la segu ente nello st esso mon1ento nel quale si producono le m odifica da lui apportat.a a,l metodo del Theve11on -cisti, cioè che avvenga un d istacco di tubuli due Rollan d per la ricerca del sangue col r eattivo rante il saldameinto t ra 1'abbozzo ureterico· e peld egli stessi (piramidon e gr ._ 2,50 in alcool a 90° vico, G ~l blastoma r enale. gr. 50) ch e con siste n ell 'aggiu11gere a 7, 8 em e. ~ssenza congenita · totale del setto interatriale del cuore. clel liquido iD;i esam e 3 eme. del r eattivo, più 35-40 Prof. A. CosTA. - In b ase a un m a.teriale anagoccie di ac~do acetico, pit1 1 em e. di H 2 0 2 senza tomo-pa tologico di n oteYo1e r arità è affrontato il agitare: si ottiene in presen za di sangue reazione problema n1orfogen etico' ed è -prospettata una inzo· 11ale di tinta b leu ch e conferisce m aggior sen• terpretazione nu<)Va che riferisce ~ vari tipi di disibilità al metodo. fet to non esclu sivamente al septum I co1ne nelle Confro11tand o i risu1tati ottenuti co~ r eattivo -concezioni classiche ~ corrr enti ma più r azio·n al- . del Meyer, colla ben zidina, colla resina di Guaiame11te ·alle v.arie formazioni embrionali (setto II, co, il Thevenon ap·p -ar e cq.lla in:odifica dal R . apporsetto intermedio, set.lo I). R così formulata una t a ta il r eattivo più sensibile. Per la ricer ca del .adeguata classificazione m orfologica e m orfogene- sa11g ue nelle feci (previa stemp era delle stesse t ica. i11 H 2 0) con siglia d i l1sare doppia dose di piramiÈ. poi preso in esame il probem a idraulico del done in alcool, acquist ando in tal g·uisa m aggiore ~or triloculare hiventriculosum ed è prospettata risalto la reazione zonale . (c-011 l 'appoggio d ei vari r e·p er·ti anaito1m ici) un 'inL 'iodio· presente nelle urine può dare un Thew terpretazione idraulica nuova: come pure è tenvenon positivo anche col solo reattivo al piramitata una nuova spiegazione del tar~o insorgere d on e 1na agg~ungendo alcuni cn1c. di acido nitrico della cian,os~ .. si ot,tien e co·l l 'iod~o un, colore che va dal giallo paAtrofia estrema diffusa della calotta cranica. • glierino all 'aran cia1~0, col sangu e dal violetto carico al marrone. La ulterior e aggiunta di cloroProf. A. Co STA. - Attraverso la epicrisi del caso forn1io darà la, tipica r eazia.n,e dell 'iodio con tinta comunicato è portata la, dimostrazione ch e 1'atrofia rossa pitt o meno inten sa, nientre ~n presen za di ossea cla aumento del carioo funzionale può avsangue la tinta sarà bia11co-rosea. venire an che con i caratteri istologici del cosiL 'O. co11siglia per la pratica corrente il metodo detto e< riassorbimento li se~<> » : lo aveva prospetsuesp.osto perchè di gra11d~ sen sipilità e facile pretalo lo J ores mediante ricerche sperimentali su lp é\raz1on e. l'influenza d ell 'aumento del carico su lle O·Ssa : ma Il dott . A. Cn1vELLAR1 r iferisce sul valore terain p atologia umana n on er a stato d esc:itto il riaspeutico delle « Sinergine Marfori n . s orbimento liscio nella .atrofia ossea in aumento del car~co funz~onale. Sui metod i di arricchimento del bacillo di Koch negli Il dott. r. CAPPELLINI parla sul potere isOemo1.. espettorati. aggliitinan.te dell e varie funzioni proteiche del Do,tt . DA Ros. - Tra i vari m etodi proposti d i plasma umano._ cc arricchimento » d~l bacillo tubercolare negli Il prof. J .. CAPPELLI presenta ed illustra due casi escrea ti ~l R. illustra i vantaggi ch e presenta i l di Acanthosis nigricans. nuov.o 1netodo proposto· dal Velico·g n a ch e consiI Segretar~ : Pro·f . L. PrccH1 e P . NiccoLJNI. ste n el tra ttare 3-4 eme. di escreato convenieI11teme11te scel to con idrato di soda all '1,5 % fino a Società di Scienze Mediche Ji Conegliano co1mple ta om oge11eizzazion e a caldo: indi r affredd a ta la provetta aggiungere 7-8 eme. di alcool e Vittorio. n1 etili co attendendo la sedimentazione o al caso ricorrendo alla centrifugazion e ed esegu endo lo Seduta d el 9 febbraio 1931. .. ~~riscio sul sedim ento . Presiede ~l prof. CoLETTI. L 'O. consiglia il m etodo di cui sopra per la sua Sulla cachessia cardiorenale e sul concetto patogenico semplicità e rapidità aYendo sperimentato ch e l 'iattuale dell'uremia. drato ·cii sod a non h a alcuna influenza sulla eoProf. 'fRAl\'IONTINr. - L'O. , do·p o un d e;ttaglialo lorabilità de~ b acilli acido-resistenti. Il Segretario: Dott. P. FABRIS. esa111e si11to1nati.co della cach essia cardiorenale, di1

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[ ..\.NNo

IL . POLI CLI ICO .

XXXVIII,

Nu~1.

24I

APPUNTI. PER IL : MEDICO PRATICO . .

SEMEIOTICA. .

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Lo studio dei sintomi.

Lo s tu·dio c linico della malattia nel1l 'uo1110 , dice I . Ry le· (7lhe Laricet, -! a1)rile 1931), è b asato, su tre ·e·lementi : . l 'a11am11esi, la ·sinto111.atolog ia , l' esa·m ·e obiettiv:o-. A econd.a dei cai, l 'uno o l 'altro di questi cle111enti IJuò a ssun1er e m.aggiore o minore i111portanza per la diagno ....i ; n1a for se quello cl1e IJiù coml1nen1ente appare de.ci ivo ag·li occl1i del .n1e dico è l' e·same obiettivo : eppure il i11to111a, cioè il fe11o m e110 i)ur.ame11te .subietLivo, d ella i11.al,attia, l1a importanz.a altrettanto .g ra11de . Senza i sinton1i il malato non s areL>be :ve11uto a noi: esi. ch ·e costitui&cono l 'es.pre .. ..,io11e della fi siolog ia morbo a, p•r ecedono di reg·ola quei segni fi ici Gh e n on ono altro ch e l 'e _1) ressio11e d el1'anatomi.a patologica d el vivente: e n on solo li precedono, 111a sono talvolta più elo·q ue 11t i di essi. I sintomi e.sprin1ono .1dunc1uc un di st11rbo d'i funzio11è : e j)er c1u.anto .spes o c.ausati .d .a ina latti e org.anicl1e e s i non e p ri1110110. Ja n1.alattia , n1a il disturbo di funzione cl1e 1'alterazione org·anica produ·c.e. Gli st essi intorni posso110 quin·di esser e pro clotti da d is tu.rb i ·-flJ.11zio11aJi come tla a ltcra z iòni org. a11i ch c . Sono a1}p u11to_questJ disLurbi fl111z-io11ali cl1e 1)rovoca la e ager.az ion·e o la tle1J>r essio11e o I.a i11ibizionc ·d e i fen o111eni rifle i n orn1ali, ciò ch e costilt1i ce il sirito111a n1or boso . Così, p. e. la di s1)nea d.a g r.ande sfor zo è fi siologi c.a111ente a11alog·a alla dis1)n ea da p·i·cco lo s forzo n ei car diac'i , 'l '.angin.a d.a tabagis1110 è a11.alo.g-.a .all.a ang ina da cl eros i coro11aria e11za ave-rn.e la te. ..,a g·r.avità e co ì ' 'i.a per n1olti a ltri sintomi. È dal carattere e ·dall 'as ociazio11e d ei s intomi cl1e n oi pos·siamo differen ziar e una sinto n1ato logia d all 'altra, ·ed il m edico, 11e11san dò all 'al t erata funzione ·d i cui il sint'on1.a è l 'espess ione dovr ebbe clomandarsi : Che cosa sigriifica qu6sto siritoma? e i1ori: a _qriale ma.lattia a:ppartiene

qu esto si11toma?

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Il sign ific.a to ultin10 dei i11 Lon1i è presumi bilmen Le J)r o le ltivo: la dis1)11ea d on1anda ri JJoso ·con. ' rantao·gio locale e o·en erale, il dolore esagerato da fame · dell'ulcer a duo·d enale chi e·de cibo per .d.a 1~c riposo chi1nico e ir1 eccanico t em l)Oraneo all 'u] c.e.ra,, il dolore· cli u11 arto ·offeso ~ 1Jing·e .a l riposo e co ì permette 1<1 g u.a rigion e ecc. _\ ppare "dunque evide11tc la i1ece s ità d ello s tudio d ei inlon1i: c'è ogg i cl1i profetizza la gra1rde i111port an za ch e as~u111erà nell'avvenire lo ~t11dio ·. ])e.r in1e11tale delle n1alattie nell ' uon1 0 : n1a lo .. tudio .accur.a1o clei , inton1i. p.a rt1e11cl o dal lo ro , io-nificato , cl1iarjrà nriolti qt1adri • •

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n1orbosi e re11,d erà g·rande aiuto alla clinica, per il proge o d ella qual~ esperimento ed osservazior1e de,·0110 a11dare di pari pa·sso . . G. LA. CAV..\.

CASISTICA E TERAPIA. • Incid enti dello ·svezzamento. A)Jl),a sta11za frequente è la sovralimeritaziorie. Il bambino ha buon appetito e gli si ·d à troppo latte, troppe f.arine , ecc. Se questo ' ritto così abbondante non 'è tollerato si 1)ossono aveTe ,d ei disturbi .digestivi seri, se, invece, non ·dà che disturbi legg•eri, i bambini div·e ntano facilmente· ob·e L. Qualch e volta si ha · invece una ipoalimenta.iiorie, specialmente di aminoacidi, di certi n1'ine·r.a.li ·di :certe vitami11e. Allora la ere' scenz.a si arres ta , 1.a nutrizion·e è turbata e si p,r o·duce de11 'ipotrepsia., ·d e_ll 'anemia, degli stati di car.enz.a . . 1 A:ltr·e volte, ' si dan'no troppo presio dell e uova o "d·ella c.a rne od a ltri alimenti che il b.ambino non tollera; ne Tisultano _d elle inalattie d elle \ 7Ìe diger enti e dei ·di turbi di nutrizione. In qual cl1e caso abbastanza raro , il bambino Tifiuta ogni altro alin'liento diver so d.a l latte. E allora ·qi1e. tio11·e d i pazienza · e di ingegnosità pe1' vinc·er e .I.a -r·esistenz.a; s·i è anche proposto in questi casi, di ·daFe dei succhi di fru.tta cru·d e od un estr.atto. lis.ato di lievito d:i birra . Quando le farine sono ·date troppo presto od in ecc-e ..,_o, si hanno. disturbi dig·estivi, che possono aver e g·ra,ri conseguenze. Diarrea , spesso con fl.atulenza, pre-senz.a di .amido ne1Jie fe .. c i, prin1.a d el -! 0 - 5° mese; tale .dj.arrea: p 1 o r~a .ad u-no stato di .atrepsia eh.e favorisce le infezioni. Vi è in oltre un' ariemia ·del periodo in cui do' 'r ebbe av,Ten ire lo sv-ezzamento, quando invece si continua con la · di·eta lattea ,esclusi,ra. Questa deve es'"'e·r e g radatamente sost ituita con al.tri alimenti a 1) artire .dal _7° n1es·e, al l'Ì'Ù tardi·. La clorosi de i porppànti ·è dovuta al fatto· eh~ il latte è .as ai pòvero in fe11 d · e può e se1·è evitata ·e curata con l 'introduziohe di alir11enti ' che ne siano più ricchi. ~\. . · B. 1\Iarfan (Jour11 . .de-s praticien.s, 6 seLt. 1930) con ig·lia in tali casi di -- incomì~c1àrè ~ r~ al 6° m ese con una pappa , m eg·Jio se co11 fr1rl'·rra di frun1."é1'ito clìe · con qu eJl.a 1d.i» riso ~ P.jt1 s.c arsa in ferro); ,,erso l 'anno ,- i faTà ·~op q11el-l e ·di ·p i elli o di l enticthi~ ·cg:uard.ànde> se ve11.g·ono bene digerite) . A. _que ta età, si darà altresì ).a n1età di un ro so d ' uo,To, eis er' ttrr{ o la r eazione d el ba:mbino. Nei bambini anemici, è. consigliabile la zt1ppa al pane e carne . Si m~ttono. 'i1). 350 ~n1 c . di .acqu.a , 25 g rani 1Y1 i di p.ane LagJ1at 1 ~ sottile ( n1 eg·lio ·:di . bi .. cot·t'o') e 15 , di : tarne magra ~. (e' en-

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DANNO XXXVIII, NuM. 24]

tualn1e11Le fegato di v.itello) si aggiunge .doel sale e· si fa bollire p er 2: ore·, rin1escolando spesso; a lla fine si aggiunge mezzo ro_sso· d'uovo .ed un· po! di bu'Pro; passare· p er un setacc;,io a1 maglie no11 troppo larghe. Come ·m edica·menti, l ' A·. con'Siglia· il protossalato di ferro (cg. 10 in un ·p o ' di lattJe o di' pa·p pa, due volte al· giorno; per q·u elli oltr·e ~· 15 mesi, eg. l@) ·e·d il tartr.a to di ferro e d1 potassio tg·.· 5) -in scir0ppo di sco·r ze d'arancio a1naro (g·! 100)' con· aèqua distillata (.g : 20). Se ne danno 2 cucchi<:!:in.1 al giorno prima dei pasti (per i b.a µi·bini sott9 i 10 inesi) e 3 (per quelli ~i età s~perio-re) . . Gli ,e ~fetti di· ·tale m·edicaz.ione sono abb.astan... za ,ra1)idi; .e ssa però va contin·u ata a lungo. Fra gli alim.e nti ch e si aggiungono e si sostituiscono al latte, ve ne possono essere di quelli che non sono toll erati , -fra essi . principalrnente le uova, che ·danno raramente il grande ictus anafil,a ttico e piuttosto d·ella febbre, ,d egli acoessi di ·prurigo-strofulo o ·di orticaria, meno spesso diarree cq__n coliche; le feci e l 'alito sono molto fetidi. In tali ·casi, si soppr~m·e-rà l 'uovo dall 'a limentazione e lo s i 'tenterà in seg·uito a dosi infinitesin1ali. Utili sono i fer~me11fi. diges.tiv.i,.1'estratto di fegato .ed il ·peptone prima! dei l)asti (cg. 0,25-0,40). Ancl1e a ltri alimenti (p esce, farina ,. pane, ecc,) pos "ono d eterminare incidenti a11.afil.attici. 1

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f i·z .

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SE'ZlONE PRA'JllCA

Dell'anemia da latte di capra.

' ' · Borra (JJedia.tri a d el m edic·o JJl'a.t ico, marzo 1931) ·n ella prima parte di questo artic olo espone lé n otizie a noi g1iunte fi11 dai tempi più r emoti , sulla pratica dell 'allattamento con I.atte di c.apr.a, e le osser v.azioni fatte. dai più antichli medici sui vantaggi e .sugli sv.a.11tagg i d i qu·esto tipo di a.Iim·enta:zione. Molti Autori ~ino a qualch.e an110 fa potéro~10 .affermare '.(Li a ver ottenuto n1.ag·nifici ri'sultati con il lat te di capra e solo n e·l 1907 in Italia, i colò •F ed e in t1na riunione 1d ella Soc ietà Italiana di P ediatria disse di aver potuto . n o tare: in m olti casi di a lla ttamento mi to co11 latte di capr a, l 'insorgen za di g ravi disturbi i11t estinali e tossici. L 'accen110 d el F ede cadde però ne11 'indifferen za , m.a poco più t.ardi osserv.a zioni di disturbi ·d ovuti a ]a tte di capra fu·rono riferite da Czerny , Kelle·r e .da Scheltem.a di Groninge n. anzi fu il primo Scl1eltem.a a ,descrivere n el 1916 a-lct1ni ·e.asi di anemia d.a I.atte caprino. A . .SI)ieg·aré tale an.e mia ino lte t eorie furono quindi esp·o s te : così quell'a ·d·egli .acidi grassi volatili , quella ·dell.a avitam.i.nos i, quella di un .a.anno che .si ·p roduce su fond.àmenti costituzionali , per un fa ttore anenlizzant'e non d etern1in.at o o p er ainbocettori e molitici ecc. - Secondo Barbacci (1928) l 'anemia da la tte di r a111C\, s:ar ebbe ba . . ata su tre fattoi·i: i1)o fun1

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zio11e cos titùzion a.}e del nl idollo osseo, m an ca11za di ferro· n egli a lin1enti ed e111olisi esagera ta ; e; fattori di emolisi sarebbero gli acidi g rassi volatili ·d el latte di capra . Ma fra tutti g li Autori non esiste un accor- , ·d o, e le teorie em es e r estan o .an cor.a a llo stato di ipotesi. Maggior a ccordo si h.a rig uaDdo al qu.adro clinico em.atolog·ico e .anaton1opiato.J.ogi.co, di ques ta p.articol.are form·a. idi .a nemia, c1u.a:dro che l 'A. qui espone dettagliatamente. a ccennando quindi · in ·b reve· .ai m·ezzi t er.a1)eutici cl1e l) OSono mig·li<:>rqn1,el}to d ell 'ane. portare- ~api·do . n11a. L 'A. infine parla di esperimenti da lui cond otti su ' 'ari .anin1.ali pe r saggi.are il gr.a do di tolleranza verso il la tte .di' capra , esp erimenti i lei qu.a li a,·1·ebbe osservato l ' insor.genza Idi g r avi diarree, anch e mortali. - L.A. si' ripron1ette quindi di 1ron·durre una ·eri e di ricerch e sull '.arg omenfo. 1)r en.den.d o in esarn e i singoli componenti del latte di capr a . 1

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C. NERVI.

· Avvelenam·ento da anilina nel neonato.

Ne' déscrlve · 13 e.a si il W e i.n berg· (Americ. Joui·n. of ·Obstetrics arid Gynecolagi , g en ·n,aio 1931) osserv.a ti i11 u .n a oorsia <!>•Stetrica del K.ings CoU!Iltry Hospital di Br.o oklin e. 4ovuti all 'aniJina u sata per s ta mpig liar e il numero della c orsia sulla bianch eria .destinata a questi • baJ11tbi-ni. La stamrpig li.a tura era fresca e la bia.n ch eria co·sì stampigliata n on era stata la· vata dopo l 'applicazione di anilim:a; inoltre l 'ani1ina era a .contatto diretto colla pell e d e i b ambini . Clinicamente fu1rono i1otat.i i segu·e·n ti fatti : p olso frequente, ma ritmico', •t emperatur:a 11or1nale , r.espiPo frequ-0nte n1a ritm.i co,. oia.n .osi. n·otevole, anoressia, .aipatia, diminuita eccitabilità a.g li s ti m·o l1i. 111 un caso ci furono fenorn eni co11,rulsivi. Tutti i ba,m bimii gu a1':i rono in 24-72 or e. La sost.anza colorante, .a nali zzata , era com· })Osta ·di fenolo, acido levulinico, anilina e in· dulina. La cura con si•s te tte ..nel Loo·liere la bia11cl1e1via irn1crirninata , n el toglier e CC?n alcool o eter e le n1acchie lascia te sulla cute, n el sommini· tra re ossigeno col 5 % di ac ido carbonico . R. L USEN.\. •

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Le artriti acute purulente nei lattanti.

Lo stu,dio di E. Santi (A n,1i. Jt. di Chir. mag. g·io 1930) rig·u.auda i cais i di .artrite purul enta o servaiti n ella Clin. Chir. P ediatrica di FiTen· ze rie.g·li a nni 1919-1928. Si tratta di 30 ca i i11 ba·mbini fin o .ai 15 r11esi ,di ·vita ; d al lor o tudi o ap1)ar e cl1e la n1a.... i1na frequen za si 11a n el 1° e 2° n1e~e di ~ita, in g r a11de m aggiora n za · .. on d ovute a diplococco e spesso sono econdarie ad affezio-


IL POLICLINICO

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ni del! 'ap parato respi.r atorio. Le più co1pite sono le articolazioni dell 'arto· illlf. e dal punto di vista anatomo-patologico si tratta più di f recruente di artriti che no n di osteo.a :rtriti. La prognosi è grave sia pe.r la vita ch e per la funzio·n e. L 'A. è poco favorevole a lla cura col semplice svuo,t amen to a mezzo di pun.t ure, da riservarsi solo ai casi lievi di artrite ·diplo·coc· cica, n egli altri casi pireferisce l 'artroto1m ia asociand.o la all'uso di sieri e a·u tov.a ccini. G. MATRONOLA. 1

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Nel linfatismo infantile. J. Co mby (Presse méd., 17 ·dic. 1930) consiglia: 1) Igien1e generale de11a pelle, del tubo digerente, dei polmoni, del sistema nervoso, 1

median~e:

a) doccie quotidiane di acqua calda, ver~ ando· sul co1-;po parecchi litri di · acqua .a 37°-38°. In seguito, frizioni seccl1e, col guanto di crine; b) alim.e·n tazio,n e sosta-n ziosa , più vegetariana che_ carnea; carne n0n più di una volta a:l g iorno .insistere sui legumi, le insalate cotte, le frutta crude, il pane integrale, se vi è costipazìone. !Bere dell'acqua (un bicchiere alla fine ·dei pasti). Mangiare lentamente; e) viv.e·r e il più che sia po1s~i bile all'aria libera ; cura d 'a·r ia, di sole, soggiorno in campagna, in m·onta~a , a 1l mare. Esercizi fisici moderati; d) ambiente calmo·, coricarsi presto, non uscire ~a sera; evitare lo st:rapazzo .intellettuale. 2) Prendere, 1 O gio1mi al m ese, un Cllcchiaino da caffè, prima dei pasti, di arsemiato di sodio (due centig rammi) in 100 em e. di a cqu.a bollita. 3) Per i · 1 O gio·r ni eguen ti, un cucchiaio di un buon olio di fegato .di merl1uzzo , al mattino, durante l 'invevno. 4) P er i 10 giorni egu·e nti, pren.dere una delle cartine seguenti , in un cu cchiaio d 'acql1~ zuccherata, prima dei due i)asti 1-1ri1n ci})al1 ~ Protossalato di ferro cg. 10 i\fa o-n.esia calcinata · n 15 Carbon.ato di calcio » 20 F os fato di calcio » 25 In egl1ito, ricominciare · la serie. 5) Trattam ento locale, seco11do lo stato d~i gangli, ·deil le n arici, d ella gola; applicazioni. calde , in_stillazioni , in.al.azioni, amig dalecto· m1a, adeno1d.ectomia, ecc. 6) Cure termal i clorurate, odiche arsenicali o solforose, fredde o calde, seco~do le loc.ali zzazioni . fil.

Nuovi aspetti della terapia col viosterolo (ergosterolo irradiato). Il •potere antirachitico d ei raggi . ultravioletti fu a nnunzi.ato n el 1924 da Hess e poi da

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Steenbok e due anni dopo fu dimostrato da Windaus e Hess e da Rosen.h eim e Webster ch e .d ipen·deva dall 'ergos-terolo. Hess, Lewis e Rivkin (The Journal of The American l't/edical Association, 14 giugno 1930) hanno studiato in 60 bambini ricoverati in un istituto moid ello la capacità del viosterolo di prevenire il rachitismo. I bambini, che faoevano vita all 'aiperto, er.a no alimentati c on ·dieta appropriata all'età e a tutti era somministrato d el su.eco d 'arancio. L 'età d·ei baro.b ini oscillava fra 4 e 12 m esi. II viosterolo fu somministrato in autunno e in inveTno in dose di 10-20 gocoe ·della soluzione oleosa. Si seguirono i bambini studiando il calcio e il fos foro inorganico del sangue e facendo delle radiografie . In 10 casi .si ebbero tSegni lievi ·d i 1~achitismo, .p erò anch e in questi casi iJl fosforo · ·i norganico del sangue non er.a dimin1Uito. In n essuno d ei bambini studiia ti com parve ipercalcemia. P·r obiabilm-ente l'ergosterolo irradiato contiene un fattore eh.e aumenta il . fosforo del sangue indi·p end entemente d.alla sua az.ionie antirachitica. R. LusENA. 1

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IGIENE.

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Nu~1.

[ANNO XXXVIII,

La campagna antimalarica uell' Agro romano durante il 1929. G. Pe1oori e G. Escalar (Riv. di ll1alari ologia, 1930, n. 5, 7 rfig., 2 graf. e 1 carta to.pog·rafica) hanno fatto su qu·e&to argo1nento un.a ampia r elazione documentata. L 'andamento della m.a laria nell'Agro romia1n o du.Tante il 1929, è caratterizzato da una lieve recrud.e scenza ·dell 'epidemia, ciò che da un aato trova la sua spiegazion e nella leg~ ge sul ritmo dellia malaria enoocia·t a dal Ce1li, mentre dall'altro può b ene trovare la sua causa n ·elil 'arumenito dri .poip o1lazione 1Stpecialmente nomade dell'Agro stesso, ivi raccolta per l 'intensificazi·one dei lavori per la bonifica integrale. Nella zona di Maccarese, ~i fatto, dove più inten si fervono tali lavori, si sono avu,t i 257 febbricitanti in più (su di un totale di 570) n el 1929 rispetto, al 1928. La cifra totale. dei febbricitanti nell'Agro (2493) ll10n è molto elevata in rapporto con la popolazione totale (76.637, di cui 30.518 nomadi), da11do una proporzione di morbosità del 3,8 %, un po' SUJperiore a quella del 1928 (3,3 %) ma rugua'l e a quella del 1927. La maggiore morbosità, e consieguentemente il maggior pericolo, si risç ontrano n ella popolazione nomade, che ha dato una morb-0si tà del 5 % (in confronto deiJ. 3 % fra gli stabili) e d una recidività del 3, 7 % (in confronto del·l ' l ,7 % fra gli stabili). L'aumento della morbosità si ebbe soltanto iJn quattro delle zone dell 1Agro (ivi oompresa qruella di Maccarese), mentre per le altre si ebbe una n otevole diminuzione, con ia discesa sotto l ' l % -ed in alcune anche a O, 15 %1

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[ANN<! XXXVIII, ·NuM. 24]

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SEZIONE PRATICA

A.litri fenomeni confortanti .sono: jJ; fatt-0 f.a tto·r i, si notò un1a diminuzione d ell 'indice di che"' all 'aumento ltOtato déllla · moirbosiità ha malarici tà. contribuito specialmen te la terzana benigna (il Importante e molto util,e fu la cattuira de~li "che indica 1.l!Ila sempre rnino;re gravezza deil- alati fatta comhinan1do 1la cattura manuale (con 1'infezione) e l'arretramento oontiruuo del.1 a ma- provettoni 1di vetro leg.ati all 'estremità di urn_ laria attorno a R,o ma, tanito ch·e ben otto sta- bastone) a'lla fu.imiigaz-io.ne; oorri1S1p ose bene lo zioni sanitarie subwbane vennero trasifonnate spruzzamento ·del liqui.d o zanzaricida: formula in .semplici corid-0tte urbane senza a ttrezzatuir a Alessanidrini. La maggicxr parrte degli anofeli antimalarica, m entre n elle altre zone suburba- catburati rupparteneva alla specie maculipennis , n·e la morbosità si ridusse ·d a l 0,8·4 % (neil e solo raramente venne trovato iJ bifurcatus. 1928) all 0,52 % n el 1929. Vaste estensioni alla La rproporzio,n .e deg1i .infetti fu de'l 0,57 %. periferia della città, n el·le quali fino a pochis- · Venrne estesa e studiata aocuratamente lia simi an·n i a.d dietro si aveva ancora mala.r ia, zooprofilassi, mediante zone di porcili messe a n e SOThO ora d e;l tutto imm'lllli. Roma ha dun- difesa del1le abitazioni. RiS1Ultò anzitutto cheqiu.e oggi tutto attorno u;na vasta z·ona senza g li a nim.ali stabulati es&citano un 'evidentemalaria , zona che va rapidamente esten.den- azione antimatla.r ica se sono ten.'Uti permanendosi senza timori di sorta e c h e conquista teme.n te nelle stalle; q:u este devon·o avere teml 'Agro, di ooi è già così bene avviata l a r eden- perabu.ra non troppo a•lta, una discreta umidi• z1one. tà e n on devono essere ventilate . Le ape.rtureLa 1nela.ziione contien e molti particolia:ri sui per c•u1i ·d ebbo·n o entrairo J.e zanzare · non vannometodi ·d i lotta e di studio, ch e possono co- e.sposte a(l vento ·d«xmi1n ante della r egio·n e. Le stituire um utile ammaestramento per chiunstalle devo.no sor gere fra le acque malarigenequ1e s'inter essa di . tali problemi. Accennere- e le case da iproteg.g er e, in prossimità delle mo qui ad alcu•n i punti principali. dette acque, ad una certa distanza (non ecImportante è l'~vere run pe:risonale su cui oessiva) dalle abitazi1oni. Ino ltre, si rleve teneil"· fa.re siouro a ffidamento. Il n urcleo di questo è presente .ch e il nrumeiro degli anima.li stabula tJi dato dai medi·c i, che aJl~oggiano in b elle e deve essere , in certo m ·o d10, in proporzione d elcomode stazioni sanitarie, n ei centri delle di- 1'a,nofelismo e n on ·dell1e persone da proteggere . verse zone rurali. I proprietari di varie teVengono ·poi fo1rnlÌte utili indicazioni su}lia nute ·h.an·n ,o·, poi, delle infermerie e dei servi- pT101fhlassi 1chininiica, su~1a cUlfa, nonic hè sulzi di a 1ssistenza gestiti per proprio conto. Vi 1'educazion e · antimalarica, attivam ente con-sono inoltlìe s cruradre 1di profilaSis.a.tori-pro1filas- dotta. satri ci, di segnalatori-disin1festori , oltre al perI ri sultati otteruuti e bene illl\IBtrati dalla resonale arus:i11iario volon.taim ò che .collabora a t- lazio ne dimostrano ch e, me1diante U1lJa l-0tta ti,ra m ente. diretta oon la piena con·ooic enza di tu.t·t i i meto. In un apposito .L aboratorio si fanno esami di e proseguita oon fe:rvore e tenacia , la mala-di sangue e si studiano le zanzare .catturate, ria Sii •Pillò doimalfle; si è aVlU·t a, n eil 1929, la mentre per l 'accertamento diag nostico si h an- peNnanenza n e'll 'Agro ::roma·n o di un numero no alltri 16 centri rura li. Nel solo laborato- di in.dJividui così gran de , quale da seco·l i non rio 1centra le, si eseguirono 11.395 esami di si rico:vdava e nelle }o.calità da cui , ansa·ntgue, di oui 1574 risultarono rpositivi. cora nei prim:i anni ·di questo secolro, ogni maPer quanto riguarda le diverse fo·r rn-e di man·o d 'opera, d'estate, fuggiva. Le lievi oscillalaria n ei vari m €si d·e ll'anno, risulta che le zioni nientiran10 ne~le inevitabi·1i variazioni eprimitive di terzana benigna, si verifican.o, spe· sano in gran parte conn·e sse col nomadismo, cialmente in estate ed autunn·o , menitre le re- ohe scomparirà esso p1u~e in q.u1este terre feraci , cidive si h.anno spe1cialmerri.te in primavera; per cu·i l.a co1m 1pleta redenzione dalla malaria per la terzana maligna, le recidive com e le n·o n può ormai più essere messa in dubbio. primitive son 10 più numerose in estate ed a·u fil. t;unno. Rare sono state le quartane, in tutto 11 casi di tpri.m itive, qua.s i tutti autUJilnaJi, come qu1elli di ~ecidiva. V ARI A. La m alari.ci tà l!lei bambini sotto i 1O anni fu La telegonia. del 6,5 o/c e q•u ei•lia d ei bai: mbini sotto i 2 anni, • del 3, 1 L ' indice splenico n elle souole ru:rali Gli allevatori di animali ritengono· che la prole di una fe.m mina d ovuta a più maschi risen fu de;l 10,2· %· Pochi e n,o n tutti .accertati con l 'autops~a f~u­ te semp,r e .dell 'influenza del .maschio che per· rono i morti di · pern~oiosa, ottç> in tutto; due il primo la fecondò. furono i morti per en1oglo~inuria da chinina. A questa specie di eredità per influen za eLargamente ed intensam ente aipplica•t e fulfo- sterna, per impregnazione maschia della femno la p1i1ccola bonifica e la lotta antilarvale col. mina, per cont~gio umano dei germi, .è stat~ verd e O.i Parigi, con le g~mbl1 si e, l e trote, dato il nome di telegonia. la lemna .' Dove la lotta fu applicata ~n scruGli studii su questo fenomeno furono ripolo ed i risultati non venruero limitati da altri presi durante la g uerra e susci tarono in Fran1

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II, _ POLICLINICO

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-e;ia ap1Ja:; ionale discu ... ioni nelle accade111ie .scienl1 fi cl1e e perfino nel Parlan1ento. i ricl1ie e cl1e le donn e fra11ce i ingravidate dai oldati Lede ... c11i duTa11te il p eriodo di OC· .c upazion e d ell e terre d el nord d ella Francia .dove ero es er e costrette all '.aborto per evi.tare cl1e . i loro fjg·li s~ccessivi avessero l ' impronta dei primi uomi, dei soldati di razza .te utonica, cl1e le possedetter·o. · Convien.e dire in on1agg·io .a lla verità IE'.d' al buon · senso che queste IJrop·oste suggerite ·d~l1'odio rin1.asero 'enz.a effe.tto, e le g·entili donn e · fra n cesi co11ti11uarono a filare i loro amori .con i rozzi te·descl1i · e .a: }Jia11orire bei figli di razza mis ta ~erua alc una .preoccupazione del d e-Stino d ei loro figli '"'t1cce sivi. ' E non è men ' 'ero · che il proce o di chia-. rificazione s tor·ica l1a dimos Lr.a to cl1e l e prete e violenze .d ei soldati tede chi ulle donne, in i)arti colare ulle n1ona_che, furono e .agerazioni, e i1on in,renz io11i , co111e quelle d elle mutiJ,azioni d ei ba·mbi11i belg i , intese a fon1.ent.are l 'odio contro i nen1i çi. Ri to.r n.ando .alla t ele.goni.a · diremo cl1e essa rom1nciò .ad .a cquistare cara:tte·r é scientifico do1)0 eh e Da.rwin se ne . intere~s·Ò ~ud'iandone un ca o che parYe chiaran1ente confermarla . Una g·~ u111enta .ar.a ba q\la$i pur0 angue fu 111ontata da una zebra, ed ebbe ùn meti ccio. .DOJ)O un .anno fu i11011tata <la u11 cav.a llo ara·b o n·ero e ebbe due }Juledri che erano in parte bai e JJre ·enla vano .a1le g~111be ·triscie cor11 e .quelle d ella zebra e ·co111e_queste a're·vano la çri11i era corta. Do1)0 qualcl1e tem1Jo fu 1nontata .d.a un altro stallone arabo e la ])role prese11ta· va .a11cora qu.al cl1e carattere .della zebra. Succe ... ivamente osser·vazioni analo·g he furo110 fatte u i cani , i gatti, gli o·v in_i, i bovini;. :i suini. i r@ditori , i1eg·li u ceell i. A fa,rore d ella telegop.ia i1 el~ ' uomo parler ebbe il ca o :r ico·r d.ato da Hebert Spenc·er. ·una donna bianca e-b be rapporti con un· ne~: ro· prima e poi con un bianco . i con tatarono parti col.a·r ità· neg·r e n ei figli ~ d el econdo letto. Corne, jn cita il caso segu·ente. La ' edova .di l111 Ìl)O pade ebbe d1 u11 secondo m .arito quattro fig li i110 padi , -d i cui due tra . . misero alla -1oro prole l a st essa ano·m alia. Lo stesso autore ri feri ce jJ caso di una donna maritata ad un . ordo-muto , dal rruale ebbe un figlio ordomuto. Dal secon·do n1arjfo ebbe un a ltro figli o sordo-n1 uto e ])Oi figli norn1.alt. Se la t elegonia ha assertori autorevori", come Darwin e Spencer, non ha tuttavia trovato generali an1missioni. Sta di fatt.o ch e j casi fa, 1 ore,1 oli ~ono tanto rari da potersi considerare più come eccezio n ali c11e 11ormali. Ogni cru.al , -olta si è voluto r·n11lrollare il fenomeno. con esperjmenti fatti' Sll lar~rn scala e n ell"e condizioni più l)ropizie • • • .. i sono a,·ut1 sempre insu ccessi. 1

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~ i)robabile cl1e i rari casi positiYi siano do,~uti a fatti di re' er sione, ossi.a .a·l la co111pars.a n ella prole di elementi ancestrali comuni ai maschi progenitori, o che si tratti di -u11a semplice coincidenza. · - Se la· telegonia non è sicuramente an1missibile per · la sc.arsezza ·dei ·casi finora T·eo·istiati e per la· neg·ati,rità degli e peri111enti esistenti al ri~u'flrdo '. anco,r.à me110 .accettabile .a ppare dal la tp1t eo r.1co .. · P'et : spiég·.are 1.a pretesa influenz,a del primo 1nasc~io '.s u lla prole su cces i'ra s i ono avanzate varie . ipotesi. Co ... ì si è oste11uta la })ersistenza i11 vita di s})e1:in.~tozoi d el 1)rin10 111.aschio negli org·.a ni genttal1 ·della donna attra, erso e oltre tutto il pe1~io:do di u11a g:e . . tazione e anche di più getazioni. . Secondo altri le sostanze deri, an1i cl.a lla dis_S:regazione ·d egli p ermatozoidi possono persistere l?d influenzare 1a ovai.a e gli. o'~uli. .- Secondo un altra con cezione gli spern1atozoi in eccesso pro'VBn i~nti d.al primo maschio ~~~rciterebb~ro . una tale influenza fisiolo·g ica s·n11a c·o stituzione della rn.a dr·e .da avere una influenza sull e ,gestazioni su ccessive. ~ J?iù plausibile è },a teorj.a seco·11do la quale la madre "'arebbe influenzala· dal feto du.r antè la g_r.avid.anza, e tale infiuenza si estrinsiclierebbe sulla IJrol e succes, iva'. Secondo questa ipotesi della satu1,azione i c.aratteri ·del n1achio m·entre si sviluppano nell 'embrione invaderebbero l 'organismo fen1n1inile e darebbero alla sua costituzio11e un 'in1pronta ch e poi si estrinsicherebbe sugli .a ltri figli ~ · Come s i ha il pas .. agg io di orn1api ·dall'embrione .alla m .adTe dur.ante 11intima simbiosi prenatale co·sì è possibile cl1e J'.organismo d'un p rodotto1 j11 ])arte paterno· possa. .a ttr.averso scambio ·di o·r moni agire sull 'organismo matern o "e n1odific.arlo in n10do da imprimere qualch·e suo caratterè .ancl1e al ])rodotto di lln .altro padr-e. La con cezione telegon ica non poggia quindi su ·dati s11erin1entali n è è s1)ieo-.a bile al lun1e d elle no. tre conoscenze fi iologiche. Le scarse os ervazioni fatt e da a lcuni scienz iati hanno dato un effimero valore alle credenze superstiziose di allev.at.ori di animali. Si l)UÒ co·n Erwart attribuire l 'e rrore ad una f.al sa interpretazione di r eversioni. · L_' incro·c io di razze differenti 11rov.oca s1Jesso a-pp ar-enti ritorni jn,dietro. Quan·do questi fenomeni di r eversione si pro·ducono è sempre a da11no : d eil '.a·lle,1 atore. E la s1)·iegazione del fenomeno si tro,ra nella tele2'onta; cioè la reversione non . ' s'attribuisce . all ' incrocio im·mediato, come sarebbe corrett·o, ma .a qual·cl1e in.croc io ant ico , di rui ] 'allevatore non J1a la responsabilità. Si fa co~ì de,l, InasGl1io l~re c edente j] ca1)rO e$J)fator-io della re,rersione. argo. 1

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SEZIONE PRATICA

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.<*> CONTROVERSIE GIURIDICHE

XIX • Concorso • Nomina annullata • Rinnovazione • Violazione del giudicato. Con avviso 25 novembre 1921 il Comune di Gvottaferrata indisse un concorso 1per la nomina del medico .c ondotto. La Commissione esclu.se alcuni con co·r renti per difetto di le,g·alizZ:azione ·del certificato di iscnizione all 'ordine dei m e dici e .p oi forn1ò la graduatoria degli .ammessi. Il Comune nominò il dott. Marine tti. Uno dei con correnti esc.lu·si ricor se al Con sig lio di Stato, il quale annullò la nomina per vizio d ella risoluzione d ella Commissione cir1ca la esclusion e per irregolarità forma1e d ei documenti . La d ecision1e si riferiva espressam ente alla esclusione d-el dott. Mazzo:ni , ricorrente; ma l 'amministrazion e comunale , rinnovand o il procedim ento d el concorso, i11vitò i co·n correnti a ripre.sentare i titoli e i ;docum,e nt~: invitò .anche c·oloro che· erano stati esclusi per lo stesso motivo, di irregolarità f armale, ma non avevano prodotto ricorso. Sulla base del la nu·ov.a g ra1du.atori{l, fu n ominato il dott. Attanasio. Ma que.sto provvedimento fu annullato dal Ministero ·dell'Interno • con d ecr eto 19 dicembre 1925, essendosi ritenuto ch e spettasse alla Commissione e non a l Comune di tabilire se g li effetti d el g iudicato del Consig lio di Stato dovessero essere limitati al con corr ente ch e aveva prodotto il ricorso o potessero estender i anche ag]~ altri che erano stati esclusi per lo stesso motivo. Contro il d.ecreto, ministJeriale ricor.se al Consiglio di Stato il dott. Marinet ti ·d educendo ch e non si trattava tanto di una quistione di competenza della Commissione o de-I Co·m une, ma la Tisoluzione stessa era e·rr:ata, perch è .g lri effetti d el g iudicato era no stati ampliati arbitraria m ente. In altri termini , si ·d oveva stabilire se la decisione de l Consig li·o di Stato avesse effi caci.a soltanto per il concorrente escluso, ch e aveva present.ate il ricorso, o se n e d er ivasser o ·effetti anche sui concorrenti ch e erano n,ell e stesse condizioni. La V Sezione, con d ecision e 17 ·dicembre 1926 num ero 462, dichia rò ch e spettava all 'amministrazione e n·o n alla Commissione di r egolare i limi ti e le condizioni d el proced.i men to rinnovato , ma .so.g giunse che. sebbene g li altri concorrenti n on .avesseTo partecipia te al g iudizio , il Comun1e 1poteva disporre· sp 0Ìltaneamente la loro riammissione al ooncorso. Furono co1si p·r ecisati g li ·e ffetti ·del g iu·dicato , nel .sen so ch e n on g iovassero direttamente e senz'altro agli esclusi non ricorrenti , ma l'ammini strazion,e potesse ria mmetterli tutti. 1

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La V Sezion e, premesse que ... te co11siderazioni, annul~ò i l ·decr eto minis teriale limitatamente alla parte ch e di chiarò · ill.egittin1a la r iammissione di tutti i 1co,n co·rrenti. 1F u, con se guentem·ente, di·spost·o che gli atti fosser o rinviati .alla Comm.i ssione giudicatrice e La prooedu·r a de l co·n cor.so do·v esse esser e ri1111ovata incomin·ciando dall 'e1s am e ·dell.a -vegolari tà dei titoli d ei can.ditati.

Soggiunse il Consiglio di Stato ch e la Com missione dovesse giudicare in base ai docum ertti originariamente · prodotti dai concorrenti. Fu ricostituita la Commissione, la quale graduò ·primo il dott. Mariinetti e secon.do il dott. Scarpace. Il PQdestà, con -del iberazion e 21 settembre 1929, n ominò il 2°. Nuovo ri oo:rso d el dott. Ma rin etti. La V Sezio·n e d el Con sig lio di Stato, con decision e 6 marzo 1931 n . 150, ha dichiarato ch e legittim.arnente il Prefetto, n on potendo ricos tituire la antica Co mmission.e, n e costituì una nuova; m .a h.a .a nnullato l a ·d elib· e~az ione di nomina perchè la Commissione e rron.eam ente av.ev.a tenuto conto d ei titoli e -d ei servizi p·osteriori al termine d el oon co-rso annullato , d ovendo .i nvece limitarsi a giudicar e in base a i titoli orig ina riam ente prodotti . L 'errore della Commissione è evidente: rinn ovandosi il proced,imento del con oorso, la con.dizione d ei con corre nti dove,ra essere esaminata così come si era costituita .allor.a e, per altro, questa no·rma di condotta era stabilita espressam ente d.a l g iudicato nascente d.alJ,a decisione del Co·n siglio di Stato ch e aveva annullato il provv.e dim,ento· ministeriale . Per effetto d·ell.a d ecisione 6 marzo 1931, che n·o11 è forse l 'ul tim.a deIl.a serie, d e,re esser e rifatto il g iudizio d e·lla Commissione, salvi nuo' 'i provvedimenti e forse anche nuovi ricorsi . Per questo oon cor.so si controverte dal 1921 r Ed ora .si ricominci,1 da capo. Qu.e sti gravi inconvenienti potrebbero esser e evitati da mag.giore attenzione, se non al"ro. Giuridicam ente il · caso è interessante: perciò è stato se.gnal.a to. :È da notare ch e 1'ultima d·e cisione ha accolto il ricorso d el dottor Marinetti per vizio ·della gr.a-d u.atoria, sebbene il ricor-vente fosse claE"E.ificato primo. Come in al tri casi . è stato ritenuto · ammissibi}e il ricorso anche se l'interesse n on sia offeso dall 'or dine della g r.adu.atori.a, m .a il con corrente classificato primo si ·dolg.a d·'el g iu.dizio d ella Commissione e denunzi motivi di illegittimità perchè, per es. il g iudizio potesse essere più favorevole o il concorrente nominato d oYesse e ser e classificato diversam ente . 1

(*)La. pireeente rubrica è affidata. all'avv. GIOVANNI SBLVAGGI, eeeroente in Cassazione, cons. legale del n06tro periodieo.


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IL POLICLINICO

NE LLA VITA PROFESSIONALE. INSEGNAMENTO SUPERIORE. L'insegnamento universitario al Senato. Il bilancio d ell 'Educazione Nazionale è stato discu sso al Senato· del Reg·no su rel.azio,n e d~l '01n . 'f oRRACA. . e~ limitiam,01 a sunteggiare le parti d ella discussione che più possono interessar e i nos.lri letitori. L 'on. V. Scr..\LOIA h a chiesto ch e i p ro4:essori giunti ai limiti d 'età n on siano allontanati bruscamente, dopo1 essere stati p er tanti anni servitori della scienza; ma p ossano fruire delle aule e dei gabinetti e sia ripris1~inato p er essi il titolo di emeriti. A lui si è associato l 'on. BRUGI, il quale ha rilevato ch e, dalla pro<;lamazione del Regno1 d 'Italia ad oggi, l e nostre Università, per m erito d el corpo insegnante, pur essendo p overe di ogni cosa, h an110 compiuto, progressi giganteschi. 1

L 'on. J\1ENozzr h & d eplorato l 'ins.u fficienza di m ezzi , ciò che costringe acl una via stentata. L 'on. RAVA si è associato. Ha preso ln esame la sist emazione d egli edifi.zi t1niversitari d~ Roma e con sigliato ~l concentramento· d elle biblioteche ch e dipe11dono dall 'Aten,eo roman o . L '011. GIORDANO si è occupa to• degli s tudi nelle Facoltà medich e, tratten,endosi particolarmente sull 'esame di Stato. 1

L'on. SUPINO ha lamentato l 'inconveniente ch e deriva dalla possibilità di tral asciare soltanto · l 'esa1ne, ll\a anche la frequenza d1 materie fon{]arnen tali e s~ è auguraito che il ministro provve-Oerà ad eli1ninarlo1. · Sono stati fatti va,ri accenni d 'ordine politico. Dopo alcu11e dichiarazioni del r elatore , ha preso la p arol ai il ministro' ·On. GIULIANO. Egli afferma .ch e, p e;r creare una gra11de c ult11ra fascista, biso.g na prima di tutto1 crear e una grande cultura e quindi rispettarne .tutte le esigenze, n on costringer11e l ' a,~tiYità m entale J1ei modelli d ell 'azione di un n1ome·n to. Ogn,i uomo di vera cultura appartien e all a stor~a dell 'Italia fasci sta, anch e se n o•n n e h a esplicita consapevolezza, anche se non ama la nostr a org·anizzazi-011e p olitica, anche se non h a .capito lulle le esigenz~ della n ostra azione pratica. V 'è u11a minoranza ch e si allon tana dalla storia o ne è abbandonata; ma è un fatto in.negabile ·Che professori e uomini di cultura SOD O in gran.d e magg·ioranza fascisti. Assicura che il Governo segue con vigile cura ed asseconda n ei limiti d elle possib'ilità di bilancio. l e n ecessità dei gàbinetti e d ei l aboratoTt univet.sitari. Protnetle ng·li on . Scialoia e Brugi di studiare un a tto cli giusto rico11oscimento dell 'opera pre:Stala cl agli insegn anti nel momento !n cui per l limiti i11esorabili di età, abbandonano la scuola.

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SERVIZI IGIENICO-SANITARI In sede di bilancio. occa ion e dell e recenti discu ssioni al Senato <lel Reg 110, sono st a t~ sollevati alcuni problemi sanilari. Ce n e occupererno prossimam ente. · 111

CONCORSI. ·P osTI VACANTI.

AMBIVERE. - (V. MAPELLO). ANCONA. Osp,edale Civile Umberto I .. ~ Cercasi çtssistenJe voJoJ'\tario con itulti ~ doveri degli assis tenti ~ffettivi, cor~ proba:U~lità di nomina, re~­ dendos1 vacante un po1sto di assiste-nte effettivo•. Vitto e àlloggio tutti i giorni ~ qualche incerto. Inviare dnirnanda e curriculum vitae alla Direzione Sa11i tari a. BERGAMO. Ospedale Maggiore Principessa di Pie1non te. - Aiuto ed assistente per l 119~ituto di Radiologia ~ Terapia fisica; rispettivam. L. 7 480 e L. 6600, eventual. c. -v., partec~paz. utili 15 e 5 %· all :aiu_to è ini~ito l 'esercizio privato o presso Enti; all assistente e fatto obbligo di pernottare e del sèrvizio di guardia a turno. Età lim. ·35 e 30 a. Scad. ore 12 del 27 giu . Tassa L . 50. Chied. annunzio·. . . . BoRGOFRANco Po (Manlova). - Scad. ore 18 del J5 lug. ; L .. 7920 già ridotte del 12 %, 5 quadrienni .dee., . c ... v., L.. 600-2000 trasp., L.. 500 uff. san.; età 11m. 3~ a . ; tassa L. ~O; doc. a 3 mesi dal 30 mag .. BuRGio (Agrig~":to) . -. Scad. ore 18 del 30 giu.; L . .10.000 .e add1z1on. d1 L. 500 per ogni 250 poveri oltre~ 1000; 4 quadr~enn,i d ee.; età lim. 40 a.; serv. entro l~ gg. (Frosinone.) . - Per S. Angelo in The<>~1ce; L .. 850? oltre L. 1400 cavale.; riduz . 12 %; o. q~adr1enn! dee.; età lim,. 4.0 a . ; doc. non anter1on al 4 marzo. Scadenza 19 luglio. Assunz. entro 15 gg. FERRIERE (Piacenza). - Per la seconda condotta . . Stip'. .an,n,uQ L. 11.000; indennità cavalcatura L. 42ù0. Do·m anda ~ docull\enti di rito entro il 30 cqrr. giugno1. Per ch~arimenti rivolgersi alla Segreteria Cornun,ale. · GROSSETO . Amministrazione Provinciale. Per titoli e per esami. Assis tent.e della Sezione Chimica del Laboraitorio Provir1ciale di Ig iene e di Profil assi. Stipendio iniziale L. 9500, aumentabile di un decimo per 0 1gn! qu.adriennio, fino a raggiungere il massimo di L. 14.250, più supplemento di ser vizio attivo di L. 1500, indennità di alloggio di L. 500, ed altra indennità di car-o viveri, se ed in quanto dovuta, nella misura e durata d egli altri impiegati della Pr{)lVinci a, nonch è di una quota di partecipazione agli introiti p er contravvenzioni ed analisi, ricer ch e, ~cc. Le domande, CO·r redate d ei relativi d ocumenti: dovranno esser e inviate alla Segreteria della Prov~ncia entro il 3I lugliq 1931.. Richiedere il bando di concorso p er conoscere tutte le altre condizioni alla Segreteria dell 'Amministrazione Provinciale. MAGRÈ ALL 'AnICE (Tren to). - Scad. 30 giu.; rivolger.s~ Segreteria. MANCIANO (Grosseto) . - Seconda condotta. Per titoli. Stipendio L . 10.000 riducibili del 12 %; assegno annuo rive9.ibile, se l 'elet to sarà coniugato, di L . 700 fino a conservazione, riducibile del 12 %; dieci aumenti trienn ali del ventesimo. Età massim a ar1ni 35 salvo eccezioni di legge; d ocumenti soli ti. Scadenza 20 luglio. Richieder e l 'avviso integrale rl! co11corso, all a Segreteria Comunale. . CASSINO

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SEZIONE PRATICA

~IAPELLO e AMBIVERE (Bergamo) .· -

Condotta consorziale medico-chirurg ica-os leitrica. Al posto sono annesse ·1e seguenti indennità: Assegno re~;idenzi a­ le L. 7400; Assegno quale Ufficiale Sanitario lire 520; .i\.s~egno per l 'ambul atorio L .. 440; Inde11nità mezzi trasporto L .. 1760; indennità d i L. 2 per ~gni inscritto ne11 'elen co poveri ammessi all 'assi~ ster1za e ai m edicinali gratuiti ; e di L. 5 per gli inscritti nel! 'elenco pove ri aventi diritto alla sola cura ·1nerlica ed ostetrica. Indennità caro viveri con Je rici n zioni di legge. L 'assegno residenziale e quello di {Jff. Sanit. avra11no l 'aumento di un decimb i)er qliinquennjo e per cinque quinquenni. Le domande in bollo di L. 3 e i documenti, l 'ele11co dei quali ~ le rispettive m odalità possono leggersi nel bando di concorso da richjedersi, d ebbono pervenire all 'Ufficio Comunale di Mapello entro il 5 agosto 1931. .l\iloL1ì'\1 DI TRIORA (Imp eria) . - Per titoli. Stipendio lordo L. 9000 p er 500 poveri, C0 n addizionale di L. 5 per og:q.i p overo in, più, dieci àumenti biennali di un ventesi1no; indennità di L. 500 quale Uffici.aie Sanitario e d~ L. 500 p er servizio ostetrico sino a quando ilon, . si sarà provveduto alla nominai deila Levaitrice condotta, n onchè lire 2000 per indennità di cavalcatura. Gli assegni di cui sopra sono soggetti alle trat.tenute di legge. Doma11:da ~ ciocumenti debbo no pervenire all 'Ufficio Comu11ale di Mo.lini di Triora, entro il 18 luglio. Allo stesso ufficio può richieder si il bando di concorso per co·n oscere l'elenco d ei documenti e altre m,~dalità. 1

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MoMBELLo MONFERRATO (Alessandria) .. Scad. 25 giu.; 1 a cond ..; L. 7000 oltre L. 2000 trasp . . L. 700 uff. san., sotto deduzione d el 12 %; tassa L. 50,10. ~IONIIBALE (Palermo) . -

Scad. 90 giorni dal 1° mag. ; per Pio ppo1; L. 9450 oltre L. 1500 trasp., decurtati del 12 %; età lim. 40 a. 1

PESARO-URBINO. _4. m1ninist raz. Provinc. - Medico primario n ell 'OspedaJ e P si chiatrico Pro~in~. con sede i11: PesarQ; scad. ore 18 del 25 ag. ; titoli; età lim. 42 a.; tassa L. 50; doc .. a 3 mes~ dal 23 mag.; titoli di preferenza: pratica di laboratorio; slip. L._ 13.000 e 5 quadrienn,i d ee., olit re ·L. 910 serv. alt.. e c ..·v . ; r~duz. 12 %; alloggio non mobiliato o indennità; riconosci~. serv. anteriore. PIAGGINE (Salerno) . Per Valle dell'Angelo; proroga a tutto 30 giu .. •

PrsTOIA. Amministrazione Provinciale. - In seguito alla disposta revoca del con~or so al_ po~to di assistente d ella Sezio n e l\IIedico-l\II1crografica indetto l '11 aprile u. s., è invece aperto il concorso al posto di co adiutore dell a Sezio~e medes~a. de~ Làbor. Prov. di Ig iene e Profilassi alle cond1z1on~ seguenti: stipendio annuo ~·- 10.?00 a"?~ent.. d1 sei deciini triennali; indennità di serv1z10· attivo in L. J 900 arLnue e di caro viveri nella misura corr isposta dallo Stato ai propr~i iU:~ie~a.ti, nonchè ~l 15 % dei proventi ricer che e analisi d1 in~eresse i;>r1vato. t~li anzidetti assegni sono, soggetti alle r1·t enute rli lep-ge. J...e do,m ancie in carta bollata di L. 3 unila1ne11 te a~ prescritti docume?ti, l 'elenco e m~­ dalità dei quali possono leggersi nel band? da richiedersi alla Segreteria, deb_bo·i :o i;>er~en~re alla predetta Segre1~eria della Provinc1~ di Pistoia, non pii1 tardi delle ore 12 del 4 luglio 1931. Rol\IA Ministero delle co1nunicaz~oni . - Medici per ~ Reparti di Git1liane Ilo ~ di Albano; scad. 1

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ore 17 d el lS lug. Rivolgersi all'Ispettorato San,itario di Ro·m a. SEssA CILENTO (Salerno). - Per t~toli. Stipendio annuo L. 7000 più L. 1500 per indennità di cavalcatura, ridotti del 12 ~lo a termine R. D. Legge 20-11-1930, N. 1491, ed al lorclo ritenute per R. M. e contributi Cassa di Previdenza ed I.N.I .E.L. Scadenza 15 ag9sto .. · Documenti di rito. P er chiarimenti rivolgersi alla Segreteri.a Comunale. S0Nnu10" ,4.mministrazione Provinc iale . - Direttore della Sezione Medicoi-Micro.g rafica presso il Laboratorio Provinciale di Igiene e profilassi. Stipendio annuo L. 15.000 oltre l 'indennità di servizio attivo di L. 3000. 'l'rattenute di legge. Scadenza 31 agostQ. R~chied ere spiegazioni alla Segreteria Provinciale.

8TA1~GH~A (Padova) . - Scad. 30 giu.; L. 9000 fi110 a 1000 pov., addizion. L. 5. cavallo o auit om . L. 3000, se uff. san. L. 700, ambulat. L. 600; alloggio E} terreno dietro canone di L. 1200. SlTMIRAGO (Varese). - Scad. 20 giu.; L. 9000 e 5 quadrienni; in,den11:. uff. san. 'foRINO. Ospedale Mauriziano Umb.erto I. Scad. ore 18 del 30 giu.; 5 assisitenti di chirurgia e 3 . di medicina. RivQJge.r si al Gran Magistero del! 'Ordine Mauriziano, presso ~l quale si p·u ò p·r endere visio11~ delle condizio1ni particolareggiate cl~l con corso. Visso (Macerata) . - A tutto 31 lug.; L. 8800 e 4 quadrienni di L. 800, oltre c.~v. e L. 2000 cavale. ; riduz. 12 %; età Jim. 24-40 a.; tassa L. 50,10; doc. a 3 n1esi dal 20 mag.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Il prof. Antonio Gasbarrini, titolare della cat·~edra q1 clinica medica ge,nerale, seme1o.tica e t erapia fi sica pr~sso Ja R. Università · di Bari, è stato chiamato1, con votQ unani:rn,e di Facoltà, alla cattedra di clinica med~ca della R. Università di Padova, quale su ccessore· de,} prof . Cesare FrugQni. . Esprirniamo il n,ostro co·r diale compiacimento al giovane ed insigne clinico ~ stud~o so . 1

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Il prof. Carlo _l\.lberto R agazzi è nominato, in esito a concoTso direttore d ell 'Ufficio d'Igiene e ' . Salljtà del Comune di Milano Rallegramenti. 1•

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Il proif. Pasquale 'f ecce, ·di~e tlore d~ll ' Ospe~ale Militare della Trinità a Napoli, è nominato direttore di Sa11!tà militare presso il Corpo d 'Armata di Bari.

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Per l'istituzione di un premio annuo presso la R. Università di Roma, da intitolarsi : ''Fondazione Vittorio Ascoli,, Somma che si riporta CO·me dal N. 21 CÒnsorzio Italiano per l 'assic"Qrazione vita dei rischi tarati . . . . . R. Clinica Neuropsichia trica (Ron1a) Proi. Vittorio Punton i (Roma) . · · Dott. Domingo Roggeri (Cordoba) ..

L. 18. 712 ))

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Le sott.oscrizioni si ricevono presso la Clinica M edica al Policlinico Umberto I, Roma; ovvero presso il nostro periodico, via Sistina 14, Roma.


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[_i\NNO XXXVIII ,

IL POLICLINI C<J

IYOTIZIE DIVERSE. 20 Congresso Jatino di oto-rino-laringologia. La Società Oto-Rino-Laringologica Latina terrà il suo secondo congresso a Catania nei giorni 28 e 29 sett embre, so tto ]a presidenza del prof. S. Cit elli. Ten1a di r elazio11e: « Pat-0logia del seno mascellar(' »; esso f> suddiviso in molte parti. Un 'apposita Commissi-0ne riferirà intorno alle « No·zioni acquisite sul problema labirintico»; essa è compo1sta dei proff. Baldenweck , Bilancjoni, Hen11ebert, Pascual de Jua11 e Quix. Co1nferenze: « Influen za delle m-0dificazioni patologich e degli scam b i nel dominio· dell 'oto-rino-laringologia » (prof. Calamida <li Mila110) ; « Studio anatomo-clinjco del cancr o laringeo, esclusa la cura » (prof. Casadesus d i Barcellona); « Sta~o attu ale della chirurgia del1'orecchio interno » (Jt. Hautant di P.arigi). Le c-0munj cazioni li])er e devono C01ncernere esclu sivament e i soggetti delle relazioni e delle co11ferenze . I titoli devon o. essere comunicati, possibi1 1nente, n-011 ol tr e la fine di giugno. Iscrizioni e quote (100 fra11chi francesi) presso il Dr . F. Ch aYar1ne, place des Co·r deliers 5, Lyon, Francia (Compte ch èques postau x n. 5906, Lyon) o presso il prof. Salvatore Citelli, diret ~ore d ella R . Clinica 0. -R.-L ., Catania. Info 1rmazioni presso il prof. P aolo Carcò, R. Cl~nica 0.-R.-L., Catania. 30 Congresso medico panamericano. L 'Associazione iVIerlir.a Panamerica.na h a i ndetto il s uo 3° Congresso nell a città cli Messico dal 26 al 31 luglio, sotto gli auspici del Governo della Repubblica del Messico. Li.ngue ufficiali sono: l 'inglese, 101 spag·noJo, il francese e il porto,g h ese. Segretario· d el Coinitato esecutivo è il Dr. Francisco P. Miranda, Departamento, de Salubriclad Publica, Mexico, Repubblica d el Messico.

Congresso belga per la tutela dell'infanzia. L '« Oeuvre ationale de l 'Enfance » del Bel gio ba tenu·~o un 'assemblea generale, sott o forma di Congresso 11 az ionale delle Opere d eìl 'Iufanzia, .il 31 maggio, a .Bruges. Furono discu ssi due ·temi: « I b ambini storpi; come inlervenire in lolfo, favoire n e « La broncopolmonite cau sa d i m ortalità n ei bambini di età inferiore ad un anno ».

Convegno interregionale di pediatria. Promosso dalla Sezione piemontese dell a Società Italiana di Pediatria, si è tenuto ad Ivrea, nel padiglione p ed iatrico d e.11'0spedale, un conveg110 al qu ale h ar1n o• partecipato una cinquantina di specialisti d el P iemonte e d ella Lombardia; era presieduto clal prof. Allaria, direttore della R. Cl inica pediatrica di Torino; vennero discu ssi v~ri argC?menti di clinica e d 'igien e in.fantile ed in particolare la terapia m edica d ell 'empiema pleurico .

Convegni regionali. La sezion e catanese d ella Lega italiana J)er la lotta contro il can cro si è adunata il 17 aprile, nell 'Aula iVIagna dell 'TJn iversilà; parlarono il Prefetto, il presidente del comita to on. prof. ~Iusca­ tello e il segretario prof. O. Roxas, ch e fece la relazione cli nica per gl i an ni 1929-30. La Sezione di Palermo d el la Socie.tà i taliana fascista di s Ludi scientifici sulla Luher colo·si si è adu-

Ntr~r.

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nata ~l 29 maggio, nell 'Jsti tt1to provinciale antitubercolare (in via Giocgio Arcoleo); furono. presentate cinqt1e pregevoli com11nicazioni.

Ali' Accademia del Lincei. Il giorno dello Statuto, l a Reale Accade.mia de:L Lincei h a te11t1to l ~ solei1ne seduta di chiusura dell 'a11no accaòen1ico, all a presenza dei Sovrani. Il presidei1te, sen . V. Scialoja, riferì sull 'attività dell 'Accademia, ricordò i soci scompairsi e· proclamò ! vincitori de~ premi conferiti.

Alla R. Scuola di Sanità Militare Marittima. Il 4 giugno venne inat1gurato, nella R. Scuola

di Sanità Militare Marittima ~n Napoli, il 13° CorS-O di applicazione per ufficiali medici della Regia Marina. Il discorso inau gurale del d~rettolt'e della Scuola, 00Jorn11ello medico Alcibiade Andruzzi, venne seguìto da una lezion e ~volt a dal .~enente colon11ello medico pro•f. Mario Peruzzi sull 'airgom ento: « Nu ovi <lati e nuoYi proble1ni sulle schistomiasi ».

L'Istituto '' Carta del Lavoro ,, a Salice. L 'inau gurazione dell 'Ist~tut o i:utitolato· alla cc Carta del Lav-0To » il\ Salice, ~l 6 corr. , è riuscita imponente. Pr~sJedeva la riunione il Prefetto di Pavia., ad invito del quale il prof. Devoto illustrò l 'orig jne ~ gl~ scopi d ell 'Istituzione, . per la quale h a raccolto in poco tempo più di ur1 inilio1n e; essa è destinata a ospitare operai delle città e d ell n campagna colpiti da malattie professionali od in convalesce11za, come pure conladine affa~icate dalle maternità plurµne ~ dai lavori campestrj. Una sala è dedicat a al compia~to prof. Carlo1 Moreschi. Il preside11te Fasana illustrò poi il funzio1namento e l 'ocganizzazione, in rapporto con la Clinica del Lavoro e con altri Enti. Il ·Prefetto poiftò il saluto del Governo. Venner o poi visitate le Terme di Salice; la Societ à delle Terme offri al prof. Devo,~o una m edaglia d 'oro.

Padiglioni sanatoriali a Lecce, . Con l 'interve11to d egli on. Starace e Morelli sono &~ati inau g urati a Lecce i padiglioni sanatoriali pr ovvisori destinati - in attesa della costruzione (}i un sanatorio al ricover o dei tubercolotici òella provincia. Sorgono in una zona dell 'Ospedale civile e sQno gestiti da questo; dispo11gonC? di 200 letti ; so1n o ·dotati di servizi completi, di apparecchi ·d 'inc1agine e cura e sono cir condati d a verande sola;tie.

Istituzioni antitubercolari a Trapani. Il 29 marzo venner o inaugurati a Trapa11i u11 dispensario ed un sanat orio anti~uberoola.ri, dovuti alla munifirenza del co·m p1anto Giuseppe Serr aino Vl1lpitta, figl~-0 d el popolo , salito ai fa s ticri della ricch e•zza : p er il dispensario egli spese 500.000 lire nella costruzione ~ nell 'arredamento. e 40.000 lire annue nel funzionamento; al sa11ator10 h a legato tutta la sua for~ui:ia. . . . La prima di queste due ist1tuz1on1 reca 11 i1ome <lella sorella. del filantropo ~{aria; la seconda reca il nome d ella madre, Rosa. . . A.Il 'inaugurazione intervenn.ero. le autorità politich e , civili ' militari ed ecclesiastich e; furono proi1u i1ziati vari d iscor s1. .


TANNO

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SEZIONE PRATICA

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.Centro di assistenza materna a Legnano.

Per il Consorzio antitubercolare di Napoli. ·

E. statq sole~11en1e1Lte inaugurato il 4 giug110, oan larghissimo interver1to di autorità. Il preside della Provinci a, avv. Sileno Fabbri t enne un si,gnificaitivo discorso, sull 'azi one sv~lta dall 'Opera Nazionale per la Protezio 'Q~ della Maternità e d el1'Infanzia nella provin cia di Milano.. Rispose con nobili parq-1~ !l Podestà.

Si è tenuta ~ Napoli, nelle sale del Circolo Arti stic~ Politecnico, una Mostra di opere che scultori e pitto·r i napoletan~ h anno inviato• in dono al Consorzio antitubercolare. L 'inaugur azione dell a Mostra d '~ ebbe luogo il 20 maggio; nei giorni su ccess,i vi si tenD:e l a vend ita all 'asta, ch e h a dato luogo ad una no bile gar a.

.Al Policlinico del Lavoro di Roma.

Nella stampa medica •

S. M. l a Regi'Qa si è cqimpiaciutai di visitare il primo Policlin~co1 italiano· del Lavo-ro d ell 'Unione industriale fascista d el Lazio. Ricevuta dagli on. Olive tti, Serono, V aselli, dall 'avv .. Enzo Cimino e dal prof. Vigliani, l a So·v rana ha p assato in rassegna i vari serv~zi e r eparti, diretti da Artom di Sa11t'Agnese, Luzzatti, Ciçi.ceri, Monaco, Fra~lla, Nicolet.ti, Sabella, Levi della Vida, Ranel Jetti; si soffermò !n p·a rticolare n el Museo del lavoro ~ delle 1nalattie professionali; visitò anch e la Sezione d ~ segreteria, diretta dalla sig.a Tar<lelli. Da ultimo, n el .salo'Qe delle conferenze, ove si er a r accolto il Consiglio diretLivo', ha espresso il suo augustQ comp~acim e11to p er l 'is.t ituzio ne.

La cure marine » eisce in veste di 1u sso malgrado lq cr~si g~nerale __..: ad iniziativa e sotto l a direzione di Ed. Delcroix; ha un carattere intern.a.zionale: U primo fascicolo reca articoli di Fox (Inghilterra), Ceresole (Itali a), Hermandes (Ol anda), Léo· (Franc~a) , .t\.r:mand Delcro ix (Belgio), sulle cure marine n,ei r~spettivi p aesi , e di G. Hue, sul trattamento delle sequele or topedich e del n1orbo di Pott. Il secondo numero sar à d estin ato alla cura della coxalgia. L 'imponto dell 'abbonamento è minimo: 30 franchi belgi per il Bel gio e il Lussen1burgo, 40 p er l 'Unio·n e Pos tale. Uffi ci: bo:uleYard Van Isegh em 94, Ostende, Belgio.

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Istituto radiologico a Filadelfia. Un Ist~tuto radiolo1gico è stai~' o·r ganizzato presso l a Scuola medica d ell 'U11iver sità Tempie e presso l 'Osp edal e Universi tario di Filadelfia; comprende 28 cam ere, di cui 6 fanr10 parte d ell 'Univer sità e 22 dell 'Ospedale ; sarà diretto dal prof. W. E. Cha111berlain. È a ttrezzato nella maniera più p erfett a e moderna.

(Jasa di salute per studenti. Una nuova casa di salute per s tudenti è statta ultimata presso l 'l Jniversità Yale (Coin necticut); si tratta di un grandioso edifizio a 4 piani, in tutta pietr a d a ~agli o, ch e è costato circa 10 inilioni di lire it. La prima casa di salute era st at a organizzata nel 1916; ! 'incremento della su a attività è stato r apidiss imoi, così da r ender e n ecessario il nuovo ed iti zjo. 1.. 'organizzazione è delle più inod ern e. Nel dipartimento per l 'ig"iene mentale, i11au g urato duran,te !l 1927, le visite p er l 'ori~n­ tamento professionale sono passate da 470 n ell 'an n o dell 'i11au gurazio·n e a 851 nel 1930. 1

Legati e donazioni. La signoca Erminia Bondoni, vedova del prof. Antonio Federico Jorini, in omaggio alla m emoria d el marito h a con segn ato all 'Ospedale !VIaggiore di !vlilano un Litolo di L. 56.000. 1

Comitato per l'assistenza agli orfani dei medici morti in guerra. Presieduto da S. E .. il generale medie~) Della Valle, si è riunito a Roma, in una sala di Pal azzo Braschi, il Comitato p er l 'as.sistenza agli Orfani d ei ì\-ledici morti in guerra, alla quale assisten za partecipano tulti i m edici d 'Italia, mediante contributi versaitl per il tra!'Qite d ei rispettivi Ordini. L 'assemblea ha espresso un voto unanime di plauso alla r el azione morale e finanziaria letta dal segretar io gen er ale, prof. F. Bocch etti, ed 11a preso atto con con1piacimento di un piano d 'azio11e a faYore degli Orfanj dei l\i1edici esposto dal prof. P. Piccinini, il qu ale h a pure versato L. 6000 come primo ricaYato dall a Yendita del libro « Scritti e discorsi » del sen. Giord an o. 1

La c( Société de L.ary.ngo·l ogie des Hopitaux d e Paris » 11a iniziato l a pubblicazi oin e di « Les An11ales d :Oto-Laryn gologie », ~ p eriodicità m ensile, cliretti da J. Ran1adier ~ R. Causse . Al posto di r ed attore-capo· della c< Gazzetta _degli Ospedali e delle Cliniche» di Mila1191 è st ato chia1na to, al posto del CO·m pianto d oti. Clerici, il clo tt. G. Han·au.

Società d'emologia di Parigi. ' renne costitu~ ta U 21 :moggio, per iniziativa di P. En1ile-,.Yeil, N._ Fiessinger e R. Roskam, nei locali dell a casa editrice Do,~n (boulevard SaintGermain 115) . Alla presidenza è &tatoi chiamaito il prof. Chauffard; so11;0 sta li n ominati vice-p·r eside1~ ti i p roff. Vaquez, JoJly, Nolf, Ach ard e Sabrazès; la, segreteria g·en erale è staita affidat a al prof. Chevallier. 1

'' Aiuto ai cardiaci ,,. L 'as.se1nblea g·enerale dell 'c< Aide aux cardiaques » s! è adunala a Parigi il 15 n1.a1g gio, nel1'0spedale della Pietà, sQtto la, presidenza effettiva del prof. Vaquez e sotto l a presiden za O•n oraria dell 'on.. Tardieu, ex-presidente del Consiglio di Ministri, Min~&tro dell 'agricoltur.a, assistito· dal dire ttore gen erale dell 'assistenza pubblica, d0ttt. Mouri er, e dal · prQf. Balthazard, d ecano della Fac-0ltà 1nedica . L 'Oper a h a per scopo di apprestare ai cardiopatici un 'assistenza medica, inorale ed economica e d 'indirizzar e i cardiopatici g iovani verso carriere compatibili con le loro COJ1.dizioni di salute. Negli osp edali di Parigi possiede varie filiali, dir ette da Clerc, Aubertin, Do11zelo1t, Laubry e Lian. Ha filiali a'Qch e in Roma11ia e in Czecoslovacchia ; altre son o, in CQr so, d 'or g.a•n izzazione. Sotto• i su oi auspici, d~ r ecente si è costituito a Parigi un comitato· russo, per venire in aiu to dei cardiopatici della colonia russa; è presiedu to da i\iiiliu cof, ex ininistro degli esteri.

Infortuni automobilistici e onorari medici in Fran• eia. L ' cc Union Na.t:io11ale des Associations Touristiques » ha assunto }'iniziat iva di assicurar e, ai


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IL POLICLINICO

n1edici, il pronto pagamento delle con1petenze peF le prestazioni nei casi d 'infortuni automobilistici. Essa è un'emanazione d~ tre altri En tj : « Automobile Club de France», « Touring Club Français » e « Club Alpin Français ». Ha preso, in via sperimenta le, gli accordi con la cc Fédération des Syndicats !\1édicaux Français » . Il problema si presentava di soluzione difficile : i medici non riuscivano ad ot4tenere gli onorari, al punto che alcuni medici prossimi alle graru:li vie turist~che si assentavano n elle feste, quando è maggiore il traffico str adale e so·n o più frequenti gl 'infortuni, per non essere sfruttati. Il « Sou ~Iédical » s'interessò al problema ~' finalmente, si è Yenuti ad un, accordo provvisor jo tra i due maggiori enit ~ del turismo e d ella classe medica. L 'accordo ayrà vigore un anno, dopo di che si esa1ninerà se e oome con venga perfezionarlo. A n orm a di cruesto accordo, il medico riceve in11nediatan1ente, p er ogni prestazione, la son1ma di 60 franchi, di cui 50 per la propria opera e 10 dt trasferta; il << Sou médical » provved e al p ag·an1tnto e si rivale poi st1gli assistiti o sulle com}Jagnie d 'assicurazione, in misura di 110 franchi , di cui 60, come si è detto, vanno al medico, 11 -tengono trattenute per le spese generali e il restante va all 'U. N. A. T. , per coprire le spese <li organizzazione E1 di funzionamento dei posti stradali di pronto soccorso. 1

Per la legalizzazione dell'aborto in Germania. Il dotl. Dehmel di Berlino ha ideato un procedimei1to di s tile t edesco, per ottenere la revoca d ell 'arl. 213 del Cod'i ce Penale Germanico, il quale condanna come delittuoso l 'aborto procurato per ca u se non medich e. Si tratta di un cc Comita to di co.n fessione contro l 'art. 218 » .. l~sso àovrebbe raccogli er e tutte le donne ch e, avendo proYocato l 'aborto, h anno il coraggio di d enunziarsi: il loro numero sarebbe così grande, da rendere impossibile di agire legalmente contro tut~e e da obbligare j1 legislatore a modificare la legge. Si calcola, difatti, ch e in Germania avvengano ogni anno 800.000 aborti ! Di essi solo un numero sparuto cade, casualmente, rotto la grave sanzione d elle leg·gi, e ciò costituirebbe una gravissima ingiu stizia. 1

• •• In rapport.q con l 'tniziativa surriferita, va posta un ~ t.tzion& in grai1de intrapresa d alla Polizia, di S.toccarda, la, quale h a, denunziato per aborti procurati 350 donne ed un centinaio di medici ed ha imprigionato il dott. F. Wolff ~ una levatrice. Il Collegio dei m edici dello Stato di Wurtenberg ha preso posizione decisa a favore del Wolff, con un ordine del giorno votato ad unanimità, in cui si reclan1a la riforma dell 'art. 218 prima che venga approvato il nuovo C. P. Il dott. "'' olff e la sua complice principale sono s tai~i messi in libertà pro'V"\i.soria.

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Contro la limitazione delle nascite negli Stati Uniti. ..\Ila Camer a dei rappresentanti dello Stato del Co1111ecticut è stato present a to un progetto di legge ~l quale aYrebbe autorizzato le praf:iche e ~ a , propaganda per la limitazione d elle n ascJJte, e ~1ò in vista del disagio deriYante dal troppo rapido incremento della popolazione.

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XXXVIII,

NU:\I .

24:]

, . :B la p~~ma v~lta che un progetto del genere sia g1u~to . fino all assemblea gener ale di uno Stato dell Ur11one Nord-Americana. Il progetto è stato respinto con 172 voti contro 76.

L'Accademia medica di New York contro un lsti&uto per la cura del cancro. _ L '.~ccademia di Medicina d~ New York ha deplorato la proposta dell~ « Betit er Health Foundation », d'istituire a Huntington un Laboratorio di

ricerche sulla cura del cancro col metodo Coffey~umber. L 'Accad emia cr ede che la proposta non sia asseilJ1ata. Esprime 1'avviso ch e per saggiare le cure nuove i m edici debbano seguire il pro~ramm.a g~à attuato da Banting e Bert per l 'insu lina : cioè ch e m ettano i rimedi a disposizione di studiosi e di clinici competenLi.

Facilitazioni pro medici e loro famiglie. L 'amministrazione dei bag11i termali di Hofgastein (Austria) ha d eciso di curare gratuitamente i medici (co·sì dell 'interno, come stranieri) e di offrire facilitazioni notevoli alle persone di famiglia di _medici (moglie, vedove, figlj a carico) .

Commemorazione del prof.

~Iontenovesl.

L 'Acca demia Lancisiana di Roma ha coi111nemoratQ il compianto prof. Vincen zo Montenovesi, che ne era Presidente onorario. Intervennero alla cerimo~a éÙte autorità mediche, i p arenti dell 'estint-0, un rappresentante della c~ltà di f\Iari110, una vera folla di estimatori. L~ commemorazione venne fatta dal prof. Achil le De Fabii, con deYozione di allievo e sentin1ento d i amico.

Medico ucciso in un assalto di scherma. Il do Lt. oonte Pietro Bandini de Silva, dell 'Ospedale di S. Mar~a Maggiore in, Firenze, è rimasto u cciso durante un 'an1ich evole partita di sch erma alla sciabola, dal dott. Giuseppe Ortelli, allievo ufficiale m edico. In1.1tilmente questi si è prestato alla trasfusione di sangue. Le cause della disgrazia non, soi10 chiarite. Purtroppo, tutti gli sports espongono ad infortuni, q11 asi inevitabil~. ~Ianiiest~ai:no il nos tro viYo rammarico così per la Yittima, com~ per l 'involontario uccisore.

Medico ucciso in duello. Il dott. Longhlin di ~e\v York è st.ato u cciso in due11Q dall 'agente di . cambio Ho,vard Briclgetr che dal medico era accusa·~o di averne sedotta la mogl~e. "' morto a Parigi, in età di 63 anni, il dott. JEA~ DUMONT, segretario di redazio11e della cc Presse wiédicale », al cu~ sviluppo egli ha efficacemente contribuito. Fondò anch e, nel 1908, con Proust, Cunéo e Lecène, U « Journal de Chirurg ie n, il quale asst1nse presto una posizione emin ente nella chirurgia francese . Prima d~ consacrarsi al giornalismo, il Dumont era stato n elle Cliniche di Pozzi e di Tuffier e si era specializzato come anestetist.a. La sua fine ha desitato un s~ncero cordoglio. È.


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XXXVIII, NuM. 24]

SEZIONE PRATICA

RASSEGNA DELLA STA.HPA MEDICA. R e?Jue de l\tféd., gen . -

PÉHU

e A. MESTRALLET.

Natura d ell 'acr odinia. Revue Sud.-A m er. d e 1Y1éd . et de Chi r., dic. -

A. AusTREGESILO. Il JJiccolo cerebellismo. Acta DermatO-venereol., 6. H. C. GJESSING. Sifilide, salvarsan e ittero para-terapeutico. Are/i. di Antrop. Crimin . ecc . , nov.-dic. - E. E. FRANCO .. Avvelenam. acu to da fisos1~igmina . Nati ona.z J11e.d . J ou.rn . of Cliina, d ic. Num. d i os letr. e g·inec. Arch. It . di A nat. e I st. Pat., i1ov.-dic. - E. SoRIA. Tumori e p seudotumori endocard~ci . L. AJELLO. Sistema osseo ~ sis.tema r eticol o-endotel. - G . .BoRSALINO. St ato setticemico e lesioni r enali . J ourn. de "Nf éd , de L yon, 20 gen . - J. PAVIOT e J. MouLI:'<llER. Ileo biliare. - P. WEIL. Aritmie. Paris ,,1éd .., 24 gen . - Nl. PoLoNowsKr e P . BouLANGEn. An1moniuria. - G . Bo1ssoN. D 'Arsonva lizzazione dia lermica n ella colica r enale. Pathologica, 15 gen. - ~I. GuARDABASSI. Lesio ni da virus thc. filtrabile nella cavi a. - A. DE BLASI. Tumore vascoil are della pia cerebellare. Anrt. Inst . Pasteur, gen . - A .. NETTER e A. URBAIN. Il virus varicello'"zonatoso1. - P . ZnwnowsK1 e al. L 'algid ità sp erimentale d escritta d a Sanarelli. To·h oku J Oti rn. exper. Med.,, 28 dic. - T. 0YAMA. Sulla diag nosi di mastoidite .. - H . KusAKAr. Funzione renale. Practitioner, feb. G . EvANs. La sifilide l aten~e. R, J. Nonl\rAN.. .r\ non1alie e p erversioni sessuali . NJorgagni, 4 gen. - G. BoERr. Anchilostomi asi e 1amb1iasi. Wien. Klin. vvocli., 30 gen. - BAUER. Cancro e eredità. - E\YALD. Contagiosità del cancro? A1ediz. Klinilf, 30 gen. - H . HILGENREINER. Genesi d ell a coxa vara . Deut. Med. Woch., 30 gen. - BuRCKHARDT. Che oos'è il cc trauma» ? - Referendum sull 'u so degli oppiacei. 1

1

871

l\tied. Welt, 31 gen. -

HARPUDER. Nuovi dati s ug l 'increti e l ' ipofisi . - FnrEDMANN e ScHOU1'FELDT. L 'epi<lernia d 'influe nza. Bull. Al érJ., 31 ge11. -- .T. LEvESQUE. Trattam. d e lle bro11co-polm. infantiJi. lVIecl. Ib era, 31 m ar. "\' . GoNZALEz CALvo. Lam bliasi epatica . Clin. e lg. Infan t., gen. G. GELLI. Amino acidi i1el liq. cef .-rach . Cl ei b a1nbini. E dinb. AIed. Journ., feb. I. STANLEY e al. L 'evoluzione ~el1 a, mod en1a medicina. .~1inerva tvl ed. , 27 gen. ...\. Tunco. Embolectomia arterio·sa. - E .. BoRTRLIN. Rifl essi vasali. Joi7.rnal .1 l. "1\1 . .4., 17 gen. - P. BROOKE BLAND e al. 1'ricomoniasi vag'inal e nella ge&tante. - J . V. BARROSI. Amebiasi umana s tudiata al cin ematografo. Ospedale AtJ11gg., dic. - P. GERLI. Urea nella saliva nell 'irisufficienza renale.

ANNALI D'IGIENE. PUBBIJICAZIONE MENSILE. Riportiamo .i l Sommario del N. 5 (Ma1ggio) 1931: Men1orie orig i1nal i : G. SANARELLI e A. ALESSANDRINI: L'ultravirus tubercolare attraversa spontan eamente anche « in vitro » gli ultra.filtri di collodi o. - P. DE MURO: A·l cune osservazioni sui baicill1i .rnetaidissenterici di C~.ste1'lani (co:n 2 figure). - U. LUMBROSO e H. VAN SANT: Studio di nuovi •ceppi batterici isol:Lti d·a tr8'00matosi nord-a,fricani. - G. BIOZZI e N. FAVIA: Diifterite ocul~.re i.n neonaito ccntratta in travagldo di parto. - Note di biologia: A. SCALA: Azione 1dii .alcuni sali neu tri sul.la gelatin~ i soelettrica e le conseguenti modificazioni dell'ambiente. -, Recension i : E·pidemiologia e J;>r?fi·lase~ ~e­ .nerale. Mis.cellanea. - Commenti. - R1v1sta b1bhografica. - Resoco1nti. - Notizie. - Allegato. Abbonamento pel 1931 : Ita lia L. 6 O, Estero L. 1 O O; wi noetri aibbonati rispettivamente L. 5 5 e L. 9 !;i~ A chi corrisponderà subito l'impo rto, verranno sped1t1 i fascicoli in corso di pubblicazione del 1930. Per ottenere quanto sopra r .i volgersi direttamente all'ed.itore LUIGI POZZI. via Sistina 14, ROMA.

Indice alfabetico per materie. _..\.mp11tazio1n e della coscia, e del braccio Pag. 857 A11emia da latte di capra . . . . . . · · » 861 Artriti acute p1urulente n ei l attanti . . » 861 Avvele11a1nento dai anilina nel n eonato » 861 Bacillo di Koch: arricchimento n egli )} espei~toir a ti . . . . . . . . . . · · · 859 )) Bibliografia . . . . . . . . . . · · · · · 857 Cachessia cardiorenale e patogenes~ d el)) 859 1'uremia . . . . . · . · · · · · · · · )} Chirurgia: com unicazio11i var~e . . . . · 858 Concorso: 1iomina annullata; r innovazione J· v i olazione del •giudica t o . . · ·

Cranio: atrofia della calotta . . · · : · Cuoi:re: assenza completa d~l set to in• • t~ratriale . · · · · · .. · · · · · • • Emorragia n1en in gea . . . . . · · · Emottisi tuberco]ari : trattam en to • • Insegnamento sup eriore

. . . · · · · ·

Linfatismo infantile: t rattam entQ

V. AscoL1

)) ))

865 859

859 837, 844 )) 855 )) 866 )) 862 ))

l\!Ialaria: campag·na contro. l a nel1'Agro) Romano . • • • • • Morgagni : op era • • • Nefriti bis:m,utiche . . . • • Nefriti : -tr attamento . . . . Prepu ziQ1: r ovesci amenrto qual e m ezzo terapeutico . . . . . . . . . . . . . . Rachian est esj.a-: iniezione di efetonina per prevenire alcuni incidenti consecutivi all ' - . . . . . . . . . . . . . · Rachitismo : trattan1ento con viosterolo Ren e: adenomi multipli bilaterali . . Sangue: ricerca nelle urine e nelle feci Sintomi: lo situdio dei Svezzame[\t e:: incidenti • • • • Tel egonia, . . . . . . · · · · Tuber coil osi p0Jmonare e climi . . . • Vi~ urin ari~ : infezio·n e colibacilJare 1

t, Red . capo.

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849 862 859 859 860

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Pag.

A. Pozzi, resp.

Roma - Stab. Tipo-Lit .. Armani di M. Courrier.

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IL POLICLINICO

SUFFICIT

XXXVIII, NuM. 24:]

[ANNO

OPERE DI MEDIClNA CHIRURGIA ED IGIENE: pubblicate dalla Casa Editrice LUIGI POZZI di Roma le quali, dagli abbonati a « IL POLICLINICO > o alle altre Riviste edite d~lla nostra Casa, possono essere acquistate :

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Continuazione dei precedenti N. 22 e 23:

CLINICA CHIRURGICA-PATOLOGIA CHIRURGICA-SEMEIOTICA-DIAGNOSTICA. COMPENDIO

DI

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SANDitl. Volume di pa..gg. VIII-425, con 73 figure nel testo e 4 tavole colorate fuori testo. Prezzo L. 42. più le spese pootali di spedizione . Per i nostri abbonati sole L. 37,75 in porto franco. NUOVE NOTE E LEZIONI DI CHIRURGIA PRATICA. (Prof. D. TAoom). Volume di pagg. IV-280 ron figure nel testo. Prezzo L. 36. P er i nostri abbonati sole L. 32,50 in ipor'to franco. PICCOLA CHIRURGIA E CHIRURGIA D'URGENZA. (Prof. L. DoMINICI). Prefaz~one ciel Prof. R. Ar.EBSANDRI. Volume elaborato con criteri di assoluta 'IJTaticità, di pagg. IV-452, con 225 figure nel testo, rileg.ato in tel.a. Prezzo L. 56. più le spese postali di spedizione. Per i nostri aibbonati sole L. 52 in porl.o franco. ATLANTE SCHEMATICO DI PUNTI E NODI CHIRURGICI. (Prof. G. EGIDI) .. Si compone di xxv Tavole, contenenti 66 nitidissime figure, racchiuse, n1a snodate e tenute ferme da due perni d'ottone, in elegante album rilegato alla bodo~iana. Pre1zzo L. 30. più le spese postali di spedizione. Per i n-0stri abbonati sole L. 25,90 in pol'lto frane.o. 1

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nostri abbonati sole L. 10,60 in porto franco1. .... (*) N B. 'fro.v asi in co1rso1dt stamp a i' ATLANTE ch e illustrai gli nrgorne11ti trattati in detto volun1e e, appena pronto•, ne daremo l 'annunzio1 col rispettivo prezzo GASTROPATIE E GASTROENTEROSTOMIA. Studio clinico radiologico operativo . (Prof. P. GILBERTI) . Volume di pagg. 125, con 4 radiografie e 6 dise gni se1nischemiatici origin.ali di Anatomia chirurgica, nonch è la Storia e la Bibliografia sull'argomento :d al 1881 ad oggi. Prezzo L. 15. più le spese postali di spedizjone. Per i nostri .abbonati sole L. 13,75 in. por1to franco . L'IMPORTANZA DELLE PARATIROIDI 'SECONDO LE ODIERNE VEDUTE. (Dott. V. GHIRoN). Volume di p.agg. VIII-125, con 25 figure nel testo. Prezzo L. 14. più le spese postali di s_pedizione. Per i nostri aòbonati sole L. 12, 75 in porrt o franco . LA GROSSA MILZA MALARICA E LE SUE COMPLICAZIONI. Studio :clinico-olperativo. (Prof. O. CIGNOzz1) . Volume in-8°, di 86 pagine nitidamente stampato su carta distinta. Prezzo L. 12.50. più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 10.90 in port<> franco . IL PROBLEMA DEL CANCRO. (Dott. WrLLIAM S111AMAN BAINBRIDGE). Traduzione, in riassunto, dalle edizioni inglese, fr.ancese e spagnuola, a cura dei Dottori G. PERILLI e A. Po~z1. P~efaziona .del Professore R . A.L.ESSANDRI. Il libro contien.e inoltre, un capitolo Sulla lotta e su.gli studi contro il cancro in Italia del suddetto Prof. R . ALEssilND&I e del Prof. R. BRANOATI, nonchè tutta la Bibliografia Oncologica Italiana (1910-1926) . Volume di circa 350 pagine, rilegato in teLa. Prezzo L. 60. più le spese · postali di s peidizione. Pe~· i nostri abbonati sole L. 54, 75 in porto L'ESAME DELLA FUNZIONE REN~LE CON I MODERNI METODI DI INDAGINE. (Prof. G. RAIMOLDI) . Prefazione del Prof. R . ALESSANDRI. Volume di pagg. VIII-247. oon varie figure nel testo. Prezzo L. 30, più le spese postali 'di spedizione. P e r i nostri abbonati sole L. 27 ,50 in porto franco. MANUALITA CISTOSCOPICHE, ad uso dei Medici Pratici. (Dott. G. M. GIULIANI). Prefazione de1 Prof. A. FERRAR!. Volume di pagg. VIII-79, con 58 figure in nero e a colori nel testo. Prezzo L. 15, più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonl3lti sole L. 13,75 in porto franco. 1 •

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L'elenco continuerà nel prossimi Numeri.

Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia al1 1editorè LUICI POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA·


A.NNO XXXVIII

Roma, 22 Giugno 1931 - IX

fondato dai professori: GUIDO BACCELLI

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FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO:

P.RO.r'

VITTORIO ASCOLI +

SOMMARIO. Lavori originali :

F. Amantea: L 'epatoterapia ·n ehla

anemia seconda ria. (Contributo clini co-s'Perimentale). Osservazioni cliniche : S. Cerqua: Trasformazione in un condotto fibroso di un'ainsa intestinale strozzata 45 giorni dop-0 la sua r.iduzione OJ>eratoria. Tribuna libera : D. d'Antona, M . Faberi e G. Golluscio: Sull a , vatc.cinazione antidifterica con .a nato1Ssina dli Ramon. Sunti e r assegne: ENnoc1n?\OLOGIA: D. Marine: Osservazioni sulla patogenesi ·d el mor bo d-i Fla jani-Basedow. - Assmann : Fegato e milza nel morbo di FlajaniBased-O\V. - Leriche e Jung : Gli effetti 1della legatJUrra di un'arteria tiroi·dea inf. sulla ca1oemia e eulla sintomatologi a funzionale di un i0aso d i poliartrite anchilosante. - FEGATO E VIE BILIARl: G. Bagna.reei: Funzionallità gastrica nell 'itteTo completo ·da occlusio;ne oon speciale rigua~do alla digestione dei grassi. M. Chirr~Y, M. Liégeoda e G. Albot: Studi batteriologici recenti relaitivi alle colecistiti .croniche. - Carnot: Criei bilio-vescicolari e tabe. 1

Not•z•e bibliografiche. - Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Cong ressi : Società Medico-

Chirurgica di Padov:a . - R. A ccaidemia delle Scienize Medic·he di Palermo. - Società tra Cultori di Scienze Mediche e Naturali di Cagliari. - Società ItaJ.iana di Studi Scientifici sulla tubercolosi.

LAVORI ORIGINALI. ~sti tuto

di Clinica Medica della R. Università di Roma. Dir ettore inrc.: Prof. S. SILVESTRI.

L'epatoterapia nella anemia secondaria. (Contributo clinico-sperimentale). Dott. 1FAusTo AMANTEA. L 'introduzjone della epatoterapia n el tratta111ento d.ell 'anemia è merito italiano. Cast·ellino, per prim·o, ed a ltri rice.rcatori italiani (Gori e Gerloni) fin dal 1893 e 1896 hanno preconizzato ed attu.a to l 'epatoter.a pia in va.rie sin dromi .anemiche ; fissandone i1 m·eccan i~ mo d'azion e e ponen·dola financo in r elazio11e .al problema generale della tubercolosi pol111ona·r e, come nel dim.agr.am·ento , nella febb re, nell '.anemia. Tuttavia numerosissime sono le ricerch e, ch e fin d'allora sono state ·da o.g ni parte fatte sulla epatoterapia, specie d.opo i primi ottimi ri"Ultati ,avuti nell 'anemia perniciosa dagli aut ori americani: 1\1inot e ~1urphy , a cui è do, t1ta 1 applicazio1n e cl~nica 1de]le C1onclu{s ion i, alle qt1a]i er.a no pervenuti i ·due fisio·l ogi ameri1

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Appunti per il medico pratico : DALLA PRATICA CORRENTE: F. Roe~i: Puntura da ·l apis copiativo. (Necrosi chim.ic.a asettica,). - CASISTJ('A E TERAPIA: Il rene amiloide. - Cura diatermica delle forme infiammatorie renalii. - Su ·di ·u n caso di carcinoma primitivo dell'uretere allo stadio inizia.le. - La vescica en.fi&ematos·a. Diverticol i ves cicali nella .do1T1na. - I .calcoli della proota ta. - Forme s-pas.mofile ·dell'enuresi infantile. - IGIENE: La capacità vitale in rapporto all'educazione fisica ed agli sports. - MEDICINA SCIENTIFICA : Sull a scompars a dell'anergia tubercolinica i•n ammalati di l infogr:..J.nulom a m aligno dopo roentgenterapi a. - F~atologi.a della linfogranulomatoa·i . RUBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO: A. Franchetti : Sieri, vaccini e prodotti affini. - VARIA : Raggi cosmici e cancro. POSTA DEGLI ABBONATI. Politica sanitaria e giurispruden,za : G. Selvatggi: Controversie giuriidic•h e. Nella vita professionale: MEDICINA SOCIALE: E. Levi: Il valore monetario dell'uomo. - Servizi <igienico-sanitari. - ('oncorsi. - Nomine, .promozioni ed onorifice.nze. Nostre corrispondenze:. Da Padova. - Da Catania.

Notizia d iverse. tnd•ce alfabetico per ma terie.

cani Wl1ypple e Robbsh eit fin dal 1920, con gli studi sull 'influenza .esercitata dai varii alimenti sul la rigenerazione globulare, vista solo d.a} punto puramente fi siologico. Ravvicin.ando l 'anemia perniciosa ad una avitaminosi , questi autori pensan.o cl1e il fegato normalm.ente funzionante , pro,d u ce una sostanza analoga a qt1ella fi11 'ora ig n ota, ch e d-eve trovarsi negli alimenti, introdotti n ell 'organismo e all.a cui m.ancanz.a prolungata dovrebbe attribuirsi l 'anemia perniciosa. Per cui in ultima .a nalisi questa sindro1ne 111orbosa saT'ebb,e per questi ricerca tori l 'esponente della ])ar.aJ.isi .di questa ip·o tetica funzione e1)atica, ch e si poti:iebbe identificare ad una funzione en d.ocrin.a ormonica o come un importante materi~le di cos tf1.12ione degli stromi cellulari. Donde, con Ehrlich, essi pensan.o ch e infine l 'essenza .dell'anemia perniciosa sia ra p1)resen tata d.a una vera turba della funzione eritropoi·e tica del midollo rosso. Per qu.a nto 'ì\Thypple, Minot , l\f urphy siano inclini a ritenere l 'anemia perniciosa dovuta ad un.a .a vitan1inosi, essi non credo.n o ch e questa sia da identifir.arsi nella vitamina E , insolu1


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IL POLI CLINICO

bile in acqua, solubile in etere e ricca in ferro, trovata da SiID1Tu0nds, Beker e Mc Collum. Tali vedute sono state dimostrate vere dagli èstratti propo.sti da Cohn e da West e da Pal, pochissimo ricchi ~ ferro , solubili in acqua e non in etere e di cui 15 g rammi possono vantaggiosamente sostituire 250 grammi di fegato·. Molti a ltri autori americani S<)no anche inolini a condivid·e re tale .c o·n cezione . .di avitaminosi, con c11i cr ed ono così di poter spiegare tutta la svariata sindrom·e morbosa dell 'an€.mia ·d i Biermer. Del resto a·d analoghe conclusioni viene il nostro Castellino , ch e sperimentando sui tubercolosi, afferma essere l 'a zione organolettica del fegato dovuta alle su e vitamine, le quali rafforzando i poteri di difesa organica, rendono più r esistente la costi tuzione all'attecchimento del germe tubercolare: on·de egli non esita a definire la sua azione come la cura fisiolog ica della tuber colosi. Kossler .e M.a urer pensano, ch e l 'anemia pe·Ini·ciosa sia da attribuirsi , più ch e alla mancan za di questo specifico ormone, al fatto c h e, a seguito d e:lla avitaminosi, vengono ia formarsi nell 'organismo le .c on.dizioni più favorevoli al :riassorbime nto di tossin.e intestinali , dovute allo streptococco, al perfringens, geTmi trovati da vari auto ri n ello intestino degli .a.nen1ici perniciosi e capaci di dare veramente una sindrome perniciosiforme. Alcuni altri , com e Hoest er , imputano il bacillus W eilc hii: Ad.ami il V. Coli Urst le to·ssiemie e molitic h e per infezioni, ch e ·p ossono stabilirsi a cau sa dell 'anacloridria ; altri ancora imputano il. botriocefalo, l.a gravjdanza, la s ifili.d e, malaria , la ci1r rosi e·p atica, l 'infezione tifj ca, la sepsi ·Orale, come Hunter;, ma ciò, ormai è ritenuto ·d alla gran parte debbano considerarrsi ,come ldellei cause !occasionali , \che agi cono nell 'individuo predisposto e non come le d eten11inanti. Alpo· th infine pen sa ch e 111ella ;pr<>duzione dell 'anen1ia perniciosa agiscono due fattori: una anormale attività em opojetica del midollo delle ossa ed una a umentata attività emolitica, di cui la cau sa .sia n on una tossina ig11ota , ma una diminuzione o a ssenza di u·na sostanza normalmente presente n el sang ue, ch e egli h.a isolato e chia m.a ta « sangui• n1n ». W einberg ed Alexa , pa1'ten·d o dal principio ch e è difficile comprendere il m .e ccanismo di azion e della cura epatica, senz.a tener conto d ella patogenesi della malattia, hanno voluto studiare I 'azion e d·egli estratti di fegato su tali bac illi e111olitici. Hanno o servato così , ch e, i11ent re questi n eutr.al izzano le e n1 oli sine di e -

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si e specie del perfringen~ , cui particolar111ente è stata volta la loro attenzione, mostrano un 'azione m eno costante sulle culture e sulle .t ossine del bacillo. P_e r ess~ la diversità dei r isultati dipende secon•do che tali bacilli producono n1aggiori emolisin e o tossine, per c ui ritengo~o che il trattamento .dell 'epatoterapia può essere intensificato, oltr·e che con la somministrazione per bocca, anche per cliste·r e; dato che il !B. per. fringens trovasi non solo n el tenue, n1a anche nel colon, dove potrebbe essere aggredito direttam ente nel fo colaio di produzione della tossiemia emolitica. P er Jungmann il fegato non agisce, stimolando la eritropoiesi, e la riprova sarebbe per 1ui il fatto , ch e esso dovrebbe trova.r e ia sua più efficace applicazi.one nelle anemie postemorragich e, n elle quali , come è fin'oggi noto, la sua azione è m·e n o intensa ch e nell'anemia • • pern1c1osa. Egli quindi opin.a , che il fegato esplichi l.a sua azione, attraverso un meccanismo di Y.erso, antiemolitico. Ciò sar ebbe provato dalle esperienze di alcuni autori, ·e tra di noi d.a lla scuola d i Zoia , da Ponticaccia , da Greppi , ch e dimost:r,ano , come il tasso d el 'urobilina e d el bilinogeno n elle feci , se prim.a è alto, scende du·r:ante la cura epatica ad un tasso normale. P er Labbé invece il fegato agisce per delle sostanze, ch e, fissandosi sui g lobuJ.i rossi, n·e impediscono la ·distruzione. F errata invece ritiene ch e la son1ministrazione di fegato agisce, •r egolan·do e inibendo la· ric-0mparsa dei m egaloc:iti e d,ell 'ipercromia, c.arattie.ristica ·dell 'an emia perniciosa , escludendo ch 'essa sia cau.sata da una malattia primitiva del midollo ed ammettend.o un antagonismo t·r a funzjonalità epatica e formazione megaloblastica . Tuttavia le principali teorie fin oggi sono: la prima , con cui si ammette, che l 'a.ssorbimento del fegato totale, fresco e crudo, o di estratti di esso agisce in modo elettivo, come un -0rmone, eccitando gli organi emopoietici (Wippet). La seconda , con cui si afferma eh.e esso esplica la sua azione, apportando un materiale di costruzione (ferro. ecc.) venuto a mancare nell'eritropoiesi . normale (Peab.0 dy). La terza con cui si sostiiene ch e esso agisca come antiemoilritico (Labbé , Zoja), inibendo la evoluzione megalo1b lastica delle cel!lule m esenchimali (1F errata). La quarta , con cui si asserisce (Singher) eh ' esso agisca con un doppio m eccanismo: l 'uno, non specifico e comune ad ogni die ta ca rn ea . ch e eccita l'eritropoiesi e diminuisce 1

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SEZIONE PRATICA

1'em olisi; l 'altro dovuto ad un ferme11to specifico, presen te a n ch e n egli es.tratti (endoepatina, ecc.), capace di n ornia lizzare }'eritropoiesi. Da qua n.to su è stato esposto si dovrebbe logicamente con cludere, ch e se varia la inter pre tazion e del m eccanism o di azion e, con cord e dovrebbe essere la opinione di tutti g li autori n el sosteneT.e la efficacia d·ella t er apia epatica, tu.t tay.ia no·n è C<)iSÌ . Osserviam o infa tti de·g li autori , ch e n egano a lla opotera pia epatica ogni valo.r e di specificità, a ltri, che tentano di estenderla oltre che nella an emia perniciosa anch e n ella an emia secondaria, ed altri an cora, ch e ad essa accoppi-an o altre sostan z,e (stom aco), a scopo di rigen erare o stin1ola re la e·r itropojesi. Così Landof cita le sue ricerch e sperimen tali n ella clorosi con la ep·a toterapia, specie 1n Tigu ar.do alla visco·sità del sangu e, e n e rileva maggio rmen te la e fficacia, allorch è egli Jo associa con la ormoterapi.a testicolare, od • ovarica. Wilkinson invece, essen.do colp·i to dal fatto che l 'a·chilia si osserva, in m odo cost a11te n el1'anemia perniciosa , ha em esso la i potesi, ch e qu e·s ta ·d ovrebbe esser e; una m.a lattia d i carenza, dovuta a l fatto che lo ston1aco sarebbe in.capace di ela b orare a lcun e o tan ze in dispen sabili da lle a lbumine a1ime11tari ed esistenti n orma lm.e nte n el fegato e nel ren e. Ed ulteri orm ente, basa-ndosi sulla achilia, ha em esso la ipotesi, ch e la sostan za em ogenetica sia ·dovuta a d una secrezione gastrica. Parte·n ·do infatti d a ciò ha cu.r ato pa.r ecchi casi di a n emia perniciosa con stom aoo1 crudo di porco e con estratti secchi , consta tan.do una guarigion e r.apida e complet a, ma nifestan·d osi con una crisi r eticolocitaria, an.a1oga a quella ottenuta con la .i ngestion e ·d i fegato. Men tre Yediam o ch e Crossetti , studiando il rneccani m o di azion e della epatoterapia nel] 'an emia pe·rniciosa, con specia le r iguar,d o al1'emazie g ranulo-fila m entose, al ricambio emog.lobinico e alla f0irmula eritrocito m etrica e del potere din amico specifico del pasto epatico, ch e trova ug uale a qu ello ca·r neo, osserva che gli effetti della on11n inistraz.ione ·d i stom.a co so·n o jn fondo eguali , se no·n superiori per la ra pidità con cui si manifestan o e per I.a inten sità ch e essi ra.g giungono. Ta li risultati concordano con quelli di Con n.er , di Wilkin son e con quelli d i Snapper e di Duprez. E, m·entre questi a utori a ffermano gli ottimi vantaggi d ella epatoterapia associata a quella g astrica, Breslaw va più in là, ed asoorisce ch e solo a1la gastro tera pia egli deve dei risulta t·i lusin ghieri, a n ch e dove la 1

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epatoterapia gl i a ve,·a dato ri . . u l ta ti i11fru ttuosi. Woil ff invece si ·va~ta, ch e i n1iglioTi r isultati n ell 'an emia perniciosa egli li deve alla associazion,e delle trasfu sioni e della epatoterap ia, osservan.do c.h e, in tal g· ui a, si ma nifesta a volte il mig lio·r am ento, ancl1e in ammala ti , nei qua l.i la ·e patote~api.a da soJa era stata sufficiente soltanto a noh .farl i peggioLf'are. Egli .a ll 'uop·o non usa nlai il feg.a to crudo, ben sì g li estratti , ch e dice più accetti , ineno costosi, più facili a som.m inistrarsi a dosi e],evate, variandon e la dose con il variare della u.r obilina e dello u robilin-oo-en o ricer -o ' cati nella urina . Così sperin1e11tando, egli ha 110tato un a un1ento dei g lobuli ro si, del tasso ei11og·lobi11ico e a volte u11a i perglo,b ulia, sì ch e imputa a lla terapia tro1p·po ta rdiva gli insuccessi even tuali . Mentre Schulten parla di insu ccessi n ella a·n emia pemici1o·sa, Pal con l.a cuir:a. del fegato , so lto fo,r m.a ·d i estratti sci:r.opp 0,si, asse.risce, ch e in alcuni casi essi provo·can o una e.ritren1ia, con ip ertonia, m ostrando così un.a chia ra azion€· stimolante sul i11i·dollo, e ch e an ch.e i1elle anemie seco·n darie e i1elJ.e a n emi e cloroti ch e essi apportano i1otevoli vantaggi. Di. Guglieln10 , . tudiando le sin d romi n eu ro-· ane111ich e, m orbo ·di Lich Lh ein , asserisce, che, n1entre n ella a.nen1ia di Bien1er con la epatoterapia alvo .rari casi vi ono avute delle vere e prop:rie gua rigio,n i, qui i r isultati sono stati n1ollo di scordanti: Pertanto egli distingu e tre g rup pi: il prin10 costituito da risultati n eg·ativi, essendo in nulla modifi cato il qu.adro clinico, e n ervoso, ed em atico, il s·econdo oostitu·ito d a ri sultati parziali , .avendo risultati }JOSitivi n ella fo,rn1a a n emica nulla n·ell.a forma n ervosa; il terzo pienam ente positivo , aven te sim ultan ea1nente u na aziotQe favo.r evole per en trambe le forme ·del qua dro clini co. Egli a ttribuisce g li insucce si delJa epa lot erapia in que te sin.dromi neuro-an emich,e al fat to, che si in tervien e con essa troppo tardi. Inoltre c ,rosetti , sperimentan.do su amn1alati di ci.rrosi epatica, nola ch e n essuna in flue11za praticam ente apprezzabile la epatoterapia esercita su lla m acrocitosi di essi. Del ,r esto lo stesso Vaugh~n asserisce, ch e olo in un .caso, di sette stUJdiati , potè n otare un m ig liora m ento apprezzabile; così Lema ire ; così Griva; così Micl1eli ch e in base a i m o1' teplici risultati delle ricerche della sua scuo la, fini sce con l 'asserire, ch e l 'azione d ella epatoterapia n ell 'an emia econdari.a, in paragone a qu ella della an emia perniciosa, è tale, che essa può servi·r ci da cr iterio d iff.ere nzia1e. 1

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IL P OL I CLI:X I CO

Al conlrari o 1\u})e rli11 i11 an e1nie ca11cerig·r1e e Gianni i11 a11e111ie n1alarich e e Pal in a n en1 ie . econdarie a mel!'OrTagie o a·d en1orroidi l1an 110 .a vuto dalla epatotera1)i.a buoni effetti ; e coì Rossi in un '.a1111n.al.at a di a11emia p·ost-p·a rtiini ed a lLri autori fran cesi , fra c ui il Deschan111s in an emia in g ra,-ida11za; i1erò convi e11e notare , ell e, in ques ti ultin1i ca i, la epatoter.a1Jia er a as ociala alla trasfusione . Infine a.n che L an1bi11 l1a .a n1n1e so i1ell'u1Limo Congresso di l\1edic ina, in ling ua francese, ch e g li estratti e1Jati ci possono b en.issimu ess er·e impiegati n elle anemie secondarie, asser en,do che ,e ssi han110 poi un vero im pie.go di eccezione n ei casi d 'in tollera11 za g·astrica. Allo stato attua le tutt avia n o11 è possibil e con clude.r:e nè sul n1eccanismo ·di azi,one della ep.atoter.apia, n è sulla inop·p u.g .i1.a bile effi cacia di es1sa n el.la a11e1nia perniciosa, i1è fin o a qual punto sia util·e n·el tra ttamento del la an e111ia second.a ria, n è se .essa infine sia im mune da pericoli e se preservi i pazienti dall e ricadute . P·ertanto ho <:er rat o di : I. Osser vare, se la epa lotera1)ia rnostri u11a n et la e i)r on ta azione n el le a11e1nie post-emorragi.che. TI. Osserv.are, se l a ei1atot e.rap i.a si n1os tri egualmente efficace nella an emia secondaria , com e n ella .an e1nia pen1icio sa. III. Osseirvare infin·e, se la epatoterapia pe r estratti mostri un.a .azione effi ca.c e par.agonabile a quella, ch e si h a col meto·do di Whyppl e. 1

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Jl rcERCHE. elle pre enti jficerche mi son val o di ·due metodi d ·indag·ine : l 'Ulllo· s perim e1rtale, l '.altr·o clir1ico . Nel primo n1i son ser\7ilo, come .a11imali di esperimento , di cani a dulti e g io\ 1 ani, di cui p rin1a di ogni tratta1n enlo, prendevo il peso ed un accurato ·esan1e di sangue con1pleto, ch e ripetevo due , -olte o tre, per aver e un.a cifra più cl1e possibile esa lta in condizio·n i noTma li. Quindi divide,ro gli .ani111ali in due lotti , di cui uno per le esperien ze-, l 'altro per controllo . Essi erano lasciati n elle m edesim e co·n .di zioni ,e ·di r e.g in1e dietetico e di ambier1te. Il p1rimo 1otto poi veniva sottoposto a salassi periodi ci, d.a 5 g iorni in 5 g iorni , ogni ,-oltai soiloposti alla misurazione del peso e alla conta d ei g·l obuli e dell a form.a leu coc itari a. I ·salas i sono stati in gen ere c.gt1a li per t ulli , , ·ariando solo da g·r. 75 a 11 0, pro.g-ressivan1ente . P er portare poi g li anir11.a l i allo st a to .an en1ico è occorso u11 tempo varial1ilc da u11 111 ese a d t1n n1ese e n1ezzo, con lievi differenze fra ·di e i . A ict1raton1i co11 conte uccessive d ello st ato ancn1ico , ch r è . rato se11111re accompagn a to ad 1

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una llOlc ' ole di111inuzione di peso, e ad inappz te11za e a d a~ t eni.a, 110 iniziato la terapia epatica. Essa è stata i)raticata sotto forma di estratli, p er via sottocutanea o per via intro111u ~cola­ r e, i1ella dose di c l. 1, 2, 2 e mezzo p ro die, a ~ econda ·dell 'animale trattato; ma mai accu111ulando dosi di,-er se nel medesimo soggetto. Periodicamente ho pr:ooeduto anche in questo Len1po a lla verifica del p eso e alla conta oom1)leta d el angue; e ho ·solo sospeso tale indagine, allorchè, ripetute voJte ho ottenuto un qua·dro ematico egua le, se non miglio·r e del 1)rece.dent·e. C\o o esso ho visto· sempre un ritoir 110 d ella viv.a cità dell 'anim.ale, dell 'appetenza e del peso del corpo al tasso di prin1a. In tutta la ·durata della e perienza , ho sen1pre fatto il confronto con g li a11imali, rimasti come conL.rollo , e ho potuto così sincer.armi, che i1es'"' una altra cau sa era la d.ete·r minante, sia d ello !'tato a11emi co , si a d el rip.r i stino delle co11dizio11i g·en era1i ed em a t icl1e degli animali di esperimento , e non il salasso ripetuto e di poi 1·opote-1~a J)ia ep·atica. Gli anin1ali-contr:oll o no11 l1an:no m .ai presentat.o alcu11a variazione del 1>eso o d el quadro en1alico .. Nelle 0 sservazioni clini cl1e poi mi son vals.o ·di pazie11ti , a ffetti da anemie second.a rie a .cli,·ersi proces i morbo i, sia infettive, s ia emor rag·icl1e, en za tenere conto d ella e tà , n è della durata d ello ~ tato anemi co; solo cer cando di stabili·r e, ch 'ei i fo ssero indenni contemJ)Or.a11'eamente da qu.al si.asi .a1tra malattia i11f etti,-a o organica, e sub-d ola, e che foss·e la cau~a o la con causa latente del persi stere della loro anen1ia . Anch e p e.r essi la via ,d 'introduzione de.g·1i esbr.atti è stata la sottocutanea e ] a intramuscolar e, n ella dois e di et. 1, 2, e 2 e mezzo. Furono tutti cu•r ati ambulatorlam ente. lasciati i più alle loro ma11sioni e solo preg·ati di .aste11ersi d.a l ·l avoro g ravoso e di n111rirsi , quanto più fo·s se ·stato loro con se11tito ; essendo la g r.an pa.r te di essi .di condizioni por o agiate ed obbl igati al lavoro. Solo in tre o qu.a ttr o ca ~ i l)Otei s t.abilire una diet a ricca e·Ù adeguata e la•sciarli 111 completo riposo. La cura veniva ini zi.ata dopo ch e, oltre l 'accertamento dia.gnosti co, , -enivano pesati e dopo avere fatta e controllata la conta completa de] sangue, che anche qui venivano ripetute ogni 7 o 10 g"i o~ni, non 0 0111 quella r egolarità , c11e negli animali di -esperimento , a c.ausa d ella difficoltà eh 'essi incontra vano per il di bri!tO delle loro n1.an.sioni. La cura veniva in ter'rotta , .a llor chè il qu.a d·r o emati co era tornat o alla narro.a, e neS'sun.a traccia di bilina si tro' ra,1a più n elle urine. Gli e ~ tra tti ad opera ti $Ono que11 i, cl1e si tro1

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[ANNO XXXVIII , NuM. 25]

vano in oommercio (En.doepati11a dello Istituto Sieroter{lpico Milanese; Gian.doli , fegato, del! 'Istituto S. Nazionale; Estratto glicerico di fegato del! 'Istituto Nazionale Farmacologico). CONSIDERAZIONI. - Le o!sservazioni e le ricerche eseguite sugli ammalati e su gli ani, . mali da esperimento, non sono cos1 amp1·e, oome l 'inte·r essante .p roblema avrebbe richiesto; ma son tali, che mi consentono di potere sere:Q.a mente affermare, che l 'epatote.rapi.a, la quale ha fatto nascere così fon.d a.te speranze nella anemia perniciosa, dà ottimi risultati anche nella anemia secondaria in genere. Gli insuccessi f~ 'ora segnalati da varii autori sono da attribuire, ~ mio ·paTere, non all 'inefficacia di essa, ma a1la somministrazione insufficiente e inadegua.t a, alla larvata coesistenz.a ·d i infezioni -0 alla pre'seni.a ·d i lesioni gravi o latenti a, carico ·d i qualche organo dell 'econo1m ia anim.ale. Le ,dosi insufficienti possono essere dovute alla ripuls-a, eh.e l'ammalato oppone al metodo curativo d~ Whypple, fegato fresco crudo , somministrato per booca, che se ' anche a volte è triturato nella minestra, per r enderlo più tollerabile, o modicam ente abbrustolito e condito con un po' di sale, olio e limone, riesce sempre di sgustoso a pazienti affetti di inappetenza, da insufficiente secrezio.n e, e da ipocloridria. Ripulsa, che è facile tramutarsi in intolleranza e ch e a volte peggiora le condizioni preesistenti del tubo gastro-enterico, con grave discapito dell 'ammalato, ch e vien così a d introdurre e ad assorbire una minore quantità di alimenti, là dove dovrebbe avvenire l 'opposto. Le d-0si insufficienti posso~o essere determinate anche ·dalla .difficoltà ·di forniTsi tutti i giorni di simile alimento, ,specie nelle contra~ de o perchè a volte divenuto artatamente costoso e quindi non acce·ssibile a tutti. Le ~osi insuffi.cienti posso,n o anche essere determinate dal fatto ch e si ricorre a tale m etodo di cura troppo ta roi o con poca fiducia o infine pe ~ trascuranza del paziente, che , appena •sente di aver ìriacquistato una certa energia e un senso di benessere di frònte al primitivo stato, si sente in obbligo di abbandonare og:Qi ulteriore cura. Sca·r si o nulli 1risultati h 10 io .avuto in due pazienti, ch e ·dopo solo quindici giorni interruppero la cuTa epatica; ritornando a,d avere un numer o di globuli · irossi, quasi uguale a quello prima del trattamento, ed un.a vera e propria ricaduta anche nella sindrome clinica, e da cui solo si riebbero, dopo essersi assoggettati nove1lam.ent-e .ad un tr.a ttamento più 1

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SEZIO~E Pl\l~TlC A

congruo e no~ più per bocca, ma con estratti per vie ipodermiche. ' Per tutte le cagioni su esposte, abbandonata la dieta epatica eseguita ooJ metodo di Whypple·, ho adope-rato .g li e•stratti per .via. ipodermica fuocvia11do a tanti inoonven1ent1 ed otten.e ~do dei risultati 1c0Qfortevoli . Tutti i ,p azienti ,in(.atti so no stati ,p iù proclivi ad assoggettair si quQtidianament~ ad una semplice iniezione, del tutto indolore, che. a,d un pasto disgustoso. Del ·:r.esto sulla mag?'iore convenienza ·d egli .e stratti son-0 concru"di parecchi autori tra cui Lambin, ch e, come ab biam visto nel1l'ultimo co·n gresso di Medicina ]r~nces:, ha affermato ~ssere gli estratti di otJtimo impiego nei casi g.ravi e nella intolleranza gastrica. Dobbiamo mettere in .ri~ie,'o, che 1con.temporaneam1e~te ia~la spmm1n1strazion'e .d egli estratti, non .si è acoo:qipa~to alcun altro medicafM:nto. Le tabelle nportate chiaramente ci dicono, come essi abbiano ben .corrisposto sempre e con pron,tezza, sia nel... le ,esperienze fatte sugli animali, sia nelle osserv.azioni cliniche e tra queste, si.a nelle forme di anemia secondaria ad emorragia, sia ~n quelle secondarie a processi infettivi. Netta infartti è l 'in:fluenza che l 'e.patoterapia ha esercitato ne~ cani da esp.erimento, portati e mantenuti in stato a,nem1co da graduati salassi seittimanali. St vede infatti in essi , che, nel breve spazio di tempo oompre.so t~a quindici e ven:ti giorni, il quadro ematico Tltorna ad esseire quello precedente al salasso e con e·sso si ha un ripristino delle prime ~on­ dizioni fisiche del1l'animale; appetenza, peso, vivacità· lad·d·ove nei cani, tenuti oome controllo, ,~i nota che è necessario un lasso di tem,p o ,d i più di due mesi al ripri stino d~le loro condizioni e nei cani, trattati con la dieta epatica pe.r bocca, si nota che è :n:eoessario l 'impiego ·di più di un m ese, come . può vedersi dai risultat i delle ricerche eseguite contemporaneamente in Clinica daJ dott. Cenciarini. Ciò pone in rilievo ampia~ente la r~pid.i ­ tà di · azione degli estratti epatici e Ja efficac~a della lo.ro azio.D:e nell,'anem'ia ;p ost-emorragica. Un·a riprova poi del loro poterre nell 'a~ mi.a da em·oiiragia, noi l 'abbiamo anche net casi clinici, studiati ne.1 caso nove e nell 'undicesimo, su riportati. Nel caso nove, trattasi di una donna piuttosto .attempata, 41 anni, trovantesi in uno stato anemico grave, a seguito di metrorragie imponenti e ripetute,. subite .a_lcuni mesi p~ma, operata dall'Ostetrico per fibroma e curata a lungo coi comuni ricostit uenti e per bocca e 1

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IL POLICLINICO

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i)er i11iezio11e, ed obbligata a leLLo _per la pro - ·dro en1atico da un ·l asso di Le111po di un i11ese londa .astenia quasi tulla la gior11ata. ad un inese e n1ezzo, parlano tutti per la cerIncominciò a riaversi solta11to dopo dieci ta efficacia della terapia epatica, a~che i1elg iorni di iniezioni quotidiane di fegato, nella l a11emia seconda.ni.a; sia es&a determinata da dose di due et. di estratto; n olando una n1ag- en1orragie, sia da processi infettivi differen· gior appetenza, una più facile ·d igestione, .e un ti , oltre che ,d alla sicura e vanlagg·iosa effisenso di vigoria da oonse~tirl e di lasciare il cacia degli estratti. letto tutto il giorno, ma potè ìfifio.rire, quasi Rimarch evole è poi il fatto, che lutti gli ina1)pieno,, solo dopo un 111'e·s e di cura ininter- fermi furono lasciati nelle n1edesin1e co11dirotta. Ella ria cquistò il suo norn1ale benesse- zioni di ambiente e che alcuni di essi com e il ' 1·e dopo· più un m e·se, a tal_ punto che volle ri3, 4, 8, 9, per le loro speciali condizioni ecotornare ad accudire alle s ue normali occupazio- nomiche, non abbandonaTono neanche il loro ni di donna di casa. Anche il qua.dro ematico abituale lavoro, nè poterono, per la citala rasi con1portò egualmente, r1tor11ando pro·g res- gione, sottop 0!l'SÌ ad una vittazùone più abbonsiva n1ente alla norma , con1e dai protocolli può dan1te, e più nutriente. t anche da notarsi che veder si. L ' ammalata, vjsta successiva111ente, tutti praticarono, la cura e·patica solame11te, no11 mos tra alcuna ricaduta. senza .a ssociare ad essa .alcun a.l tro medicamenNel caso undice'Simo, trattasi di un uomo di to, se n e eccettui per il caso 5, 7, 9, 11 , ch e anni 39, ch e, iD; seguito ad enterorragia per introdussero· oontemp01ran eamente prim,a dei ulcer.a ·duodenale, er,a ca duto in un grave stato pasti, un eupeptico. Non è da obliarsi poi il anen1ico, da cui non · sì era riavuto neanche do- fatto, ch e la quantità degli estratti non è propo op e 1~aito da a lcuni meisi, pur essendo· pie- porzionale ·direttamente alla efficacia di c·~si, ua111ente .guarito. Non presentava infatti alcu11 non m o.., lrando le dosi n1agg iori un ,azione l)iù eg·110 -c lini co in rapporto alla sin.drome ul- pronta e valida delle minoni. cerativa e negativa e.r a ogni ricerca di sanTuttavi.a debbo far noto, che nessuna efficag ue n elle feci. Tuttavia eg·li era impossibili~ato cia ho avuto dagli estratti in un caso di ai1ea c1ualsiasi lavo·r o proficuo e sfiduciato a con- mia apl.astica , anche .a ssocia.ti a tr.asfu1sio·n i santi11u,a re qualsiasi cura ri costituente, anche per- g·uigne; del resto in tale paziente anche la cucl1r n essuna era rimasta intentata e sempre con ra per bocca di fegato crudo e di fegato in risultato nullo. t\.veva .a nche pro·v ata I.a cura pol,rere e.r a fallita lo stesso. A questo insucce·sdel fegato per bocca, n1a aveva dovuto ben so ·debbo in ve1'0 aggiungere i due casi pripresto I.asciar.l a, p er la ripugnanza , che 'Subiva m.a accennati, in çui la n1anca11za di efficacia og11i qualvolta lo ingeriva e per le ·difficili di- fu dovuta, senza ·dubbio , .a.Ila interruzione delgestioni , cui andava incontro. la cura ancora prima del tempo dovuto, qua11Iniziata la .somministrazion e degli .estratti do il miglioramento e lo stabilizzarsi del quaepati ci, ch e egli accettò con vera diffidenza , dro ematico non si era ancora avut9. Se poi Lali g ià dopo dodici giornti. incominciò a lodarsi miei ammalati abbi.ano dalla cura epatica avudella nuov,a cur.a , asse.rendo, eh.e, se no.n era to una azione olitre cl1e rapi da e netta, u11a una suggestion.e la sua, egli poteva dire ·d i sen- ,azione parimenti ·durevole, si da pre ervaJ·li tirsi m eglio. Dopo un mese sentì le energie, da rica·dute, io non ho gli elen1enti p.er assecom,e rina'S·Cere (per ripetere la sua frase abi- rirlo, se n e eccettui per qualcuno , che 110 avutuale), .divenne. gaio, mentre prima era abi- to agio di IDiYedere a distanza di due e tre 111etua lmente m elanconico e incominciò ad occu- si in ottime condizioni. Ciò è determin.a to ùal parsi p e.r qu,a lche ora dei suoi a ffari, che pri- fatto , comie prima ho detto ' ch 'e,ssi fuTon o tut. m a del tutto negligeva. Dopo un mese e mez- ti trattati ambulatori.amene, e quindi diffi cilzo egli potè iniziare tr,a nquillamente il disbri- m ente controlJabili. I due casi, ch e ebbi la fa go delle sue no rmali occupazioni. Contempo- coltà di contro.II.are a due e tre m esi di clistanraneamente si potè osservare l 'azione molto fa- za, (il 7, 10) dalla fin e della cura, ebbli a co11vorevole su la mgeneTazione sanguig11a, notan- statare ch e in nulla era modifica·to il quadro do in fin di cura il norm.a le tasso di g.lobu- ematico, nè diminuito il sen so di ben e~se re. li ro i, di emoglobina, di valore globulare e Tuttavia anche per il resto , po'ssiamo ritenedell a forma leucocitaria, che t·r ovasi di norma :Pe ch e le mig.lio.r ate con.dizioni dovettero peragli indiYidui del.la sua età. Anch e egli fu trat- sistere , non avendo dovuto tali pazienti e ilare tato co11 iniezioni giornalier~ di et. due di a farsi rivedere, essendo loro praticata ogni cura gratuitamente. e tratto di fegato. Rias umendo , pos ja1110 con cludere cl1e la Il Ti ultato ottenut-0 negli altri ca·si , tutti ra1)idi e 11r tti variando il ripri tino del qua- tera pia epatica susc ita, favori sce, .accelera il 1

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SEZIONE PRATICA

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processo di rigen·erazione globulare anche nelOSSERVAZION.I CLINICHE. 1'anemia secondaria e a processi infettivi e a.d emorragie, a patto però ch 'essa sia somminiOSPEDALE ITALIANO cc UMBERTO I » - CAmo str.ata a dosi adeguate, a tempo opportuno e REPARTO CHIRURGICO in modo facilmente assimilabile. Ciò concorDirettore: Prof. E. GAGLIO. da con quanto }.a scuola di C.a stellino ha visto, nella cura della tubercolosi, e Rossi in una Trasformazione in un condotto fibroso di .anemia grave post-parto, e alcuni autori franun'ansa intestinale strozzata 4:5 giorni cesi (Desch.a mp·s, Lambin) in anemia in gradopo la sua riduzione operatoria ·vidanza, p·er quanto il primo di essi abbia aspel dott. SAVERIO CERQtiA, chirurgo-aiuto. sociato a ll 'epatoterapia a lcune trasfusioni e Au- · -bertin e Gianni ~ Pal che ha sperimentato in . ~oina X., -dj a"Qi1i 42, italiana, casalinga, viene anemie secondarie ed emorroidi e a metror- ~nv1at~ n~l _m~rzo ~corso di urgenza all'ospedale ragie, con somministrazione di fegato intero. Tuttavia, pur non fa cendo alcun paragone coi risultati ottenuti nell'anemia perniciosa, si può pienamente affermare, ch'essa esplica, anche 11ell 'anemia secon·da·r ia, una pronta ed e ffi c.ace azione, come nessun altro medicamento · fin og.g i noto. Quale ne sia poi il m·eccanid'azione, com·e· esplica il ritorno delle condizioni generali ·del paziente allo stato di norn1a, esula dal nostro compito; tuttavia ci sem- bra probativo che debba agire come un orn1one, eccitante la eritropoiesi e capace di nor· sn10

n1alizz.a re il quadro ematico.

RIASSUNTO L ' A., in base ai risultati clinico-sperimentali · delle sue ri cerche, con clude che la epatoterapia, J)raticata sotto forma di estr.atti per vi.a sottocutanea, esplica una pronta azione curativa an cl1e nelle an·emie second.arie, come nessun altro medicamento fin oggi usato. • •

BIBLIOGRAFIA .

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con d1ag11,os1 ~1 ernia Qmbelicale strozzata. Alvo chiuso da, due giorni, vomiti do1ori diffusi; lingua ~cca, polSQ 130, apiressia~ All 'ispezione dell 'addoine si 11,ota alla reg~one ombelicale una massa rotQndegg-ian te della grandezza di una testa di feto. La d!ag11osi di ernia omhelicale strozzata è ovvia per cui si decide per un intervento di urgenza. . _ Etere-narcosi . . Grande incis~one trasversale con asportazione di un, lembo ellittico · deilla pelle che comprende . l a cicatr~ce ombelicale. All 'apertura de1l sacco ft1oriuscit~ di liquido· sanguinolento abbondante. Si rinviene nel sacco un'ansa del tenue strozzat:a·, Q~ colorito neJ'astro·. Si ' incide l 'anello s trozzante e· si libera l'intestino che in primo tempo dà l 'impress.ione di essere can crenato; però a poco a pQ-Co mediante le comp:.resse di s,! ero caldo l 'ansa strozzata co·m incia a cambiar colore, man Jnano che la circolazione va ripigliando. Le parti dell 'intestino corrisponde~tt al colletto strozzante sono alla palpazio11e un poco diminuite di spessore, ma 11,0,n talmente da far pensare ad un disfacimento completo della mucqsa e quindi all 'indicazio11e di u11,a resezio"Qe intestinale. Per prudenza l 'al),sa inte s t~nale stro·z zata viene ricoperta con 1'epiploon ~ ridotta. Sutura del peri~oneo e delle ·pareti addominali. Deco·r so post-.operatorio normale, guarigione per primam, l 'ammalata lascia l 'osp edale, col consiglio di ritornare· frq qualche mese d-0vendo essere operata d~ un cistoma qvarico che la grav~tà delle co11dizioni no11, permiserq. di aspor tare nel primo in terv ento .. QuaJche settin1ana dopo l a paziente cominc~a ad avere d elle leggere crisi dolorose addominali. I do·lori, da princ~pio leggeri ~ sopravvenienti due o tre ore dopo i pasti, qt1alche volta accompagnati da vomito, vanno a poco a poco aumentando in modo da imped!re ogni assunzione di cibo .. La sola dieta idrica soll eva l 'a1nmalata; ogni altro nutrimento fa ricomparire i dolori se111pre più forti jn modo da r endere necessaria una nuova ammissione .a ll'ospedale ed un, n,uo·v o intervento. Dati i sinton1i di stenosi si pensa a qualche briglia ader en le che strozzi l 'intestino. Operazio•n e; etere-narcosi, l ap arotomia m edia11a. Si asporta il cistoma ovarico che si era dovuto lasciare durante il primo intervento e ch e non h a null a a ch e vedere con i fenomeni intestinali. Si rinven gono aderenze fra epiploon e p eritoneo, ch e ug·ualn1ent.e n o11 spiegano la stenosi , ma ch e pur Yengono rµnos se. Si passa infine all 'esan1e dell 'an sa precedente1nenle strozza·t a, che fu ridotta involta nell 'epiploon , ~ si trova trasformata in un condotto fibroso lungo c.:irca 12 crr.1. della gr a11dezza di un dito m ignolo ! 1

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IL P OLICLINICO

Siccome l 'intest~no al disopra della parte stenosat a era molto dilatato, fedeli ~l princ~pio del ininimo intervento, si pratica una entero-enterostomia laterale. Il decor so post-operatorio fu buono, l 'ammalata si rimette ed esce dall 'ospedale oompletame·n te guarita un mese dopo l 'int erven.to.

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fatti, significato puramente denominativo ed a cquista valore solo quando se ne faccia co110scere il potere antigene intrinseco. :È ormai nozione scientifica b en e accertata che lo slato immunitario conferito dall 'anatossina oltre che ' con la disposizione natura le del soggetto, è in rapporto diretto con la forza antigene posQuesto· caso, ch e, . per quanto a n·o i con·s ta, seduta d:all 'anatossina. Su questo fatto Ramon è uni.co n·ella 'letteratura, è d.a mettere a conha richiamato l 'attenzione ·degli sperimentatoto dei miracoli .dell 'epiploon. ri fin da i primordi della su.a scoperta (cc La Tutti i chirurghi sanno che quando alla re- force de l 'anatoxin e - ha ricordato ultimagola del peritoneizzare esattamente si è aggiun- rn·ente - est le facteur essentiel pour l'imta la regola di e.p iploizzare i punti deboli o munisation » : C. R. Soc. Biol., t, C, 1929, .so.spetti la chirurgia pa fatto un altro passo pag. 485), e ha fornito un metodo scientifi·avanti. co col quale si può •calcolare il valore delle anatossine in unità antigene, con la s:tessa RIASSUNTO. precisione con cui · si può misurare in: unità Ernia ombellicale strozzata . , cur.ata in primo immunizzanti il valore di un siero. :E:; stran o tempo con la riduzione e l 'epiploizzazione. Do- quindi ch e mentre g li autori si sian o preoc. po 45 giorni sint9mi ··di occlusion e intestinale. cupati n elle loro ricerche di attribuire la dif. Laparatomia. L 'ansa epiploizzata si è trasforma- ferenza di 'risultati ai vari m etodi di introdu . ta in un cordone fibroso dello spessore di un zion e del vaccino, non si si.ano al contra.r io dito mignolo. Enterostomia laterale;· guarigio~ mai preoccupati ·di far conoscere il valore dell 'anatossina u sata a scopo profilattico. Le sta, ne. Il caso pare unico n ella letteratura. · tistich e ripo•r tate n on potranno perciò essere seriamente con sider.a te, finchè gli sperimenta TRIBUNA. LIBERA tori non avranno fatto noto il valore dell'ant igene impiegato, com e non potrebbero avere Sulla vaccinazione antidifterica a lcuna· iimpor'tanza i risultati ottenuti nella con anatossina di Ramon. sieroterapia se n on si conoscesse il valore antiA proposito del lavoro di M. Faberl e G. Gollusclo. tossico del siero » (Ann . d'Igiene, fase. 9, 1930). Il F aberi, ch e pure è bene al corrente del M. lFaberi e G. Golluscio, in un articolo ap- · l 'argo·m ento ed h a scritto in questo giornale parso in questo giorna le (n. 21, maggio 1931), numerosi .articoli sull 'an.atossin.a difterica e sul riferendo i risultati ottenuti in soggetti va-e· suo impiego n ell'uomo, sembra dimenticare · cin.a ti con a n.atossin.a difterica, trovano che nelle sue esperienze che l '«ana tossin.a di Ra· rispettivamente 1'80-82,90 % d ei vaccinati per mon » è quella che oltre ai caratteri d'innovia jpodermica ed il 75% ·dei v.acci~ati per via cuità possiede pure un titolo noto in unità nasale risultano Schick neg.a tivi a .d istanza di antigene determinate col metodo d ella floccu tre m esi dall'ultimo tr.attam ento. Gli autori 1.azione. Ed è sorpre·n .dente ch e g li autori, mencon statando che le p~rcentuali avute sono in - tre citan o le raccomandazioni di Ramon di feriori a quelle comuni·cate d.a Ramon (95-98 usare un 'anatossina ad a1to titoJo, trascu rino ·di pe·r cento) giustamente se ne domandano il far noto il valore antigen e dell 'anatossina motivo e, trovando analogia dei loro risultati difterica da essi im·piegata. Non solo vogliono con quelli -d el Pagani Cesa a Padova (7 6,~0 ig norere ch e la costanza dei risultati è data per cento), pensano se non sia opportuno in dalla costanza d.el va]ore antigene del vaccino, tali e.asi di portare a quattro il numero delle come trovano · scritto a pag. 295 del numero iniezioni -di vaccino. dea-li Annali dell 'Istitu.t o Pasteur da 1oro cio . In a ltra occasion e, precisamente a proposi- tato, m.a non ten g·ono a lcun conto n el loro to della divergenza · di r isultati' ottenuti da al- articolo ·dei risultati comunicati da Ramon e cuni nostri pediatri nella pratica delle vacci- Nélis, i quali ottengono con un 'anatossina difnazioni a11 Lid ifterich e, dovevo notare quanto se- terica a 4,5 e a 7 unità antigen e per cc., 1'80 g ue: cc Queste disparità di risultati possono tro - per cento di immunizzati e con un 'anatossin.a vare una spiecrazione non solo n ella tecnica a 12 ,5 u. a. il 94,2 % (Ramon e Nélis : cc E sais in1n1 t111 i Laria adoperata , n1a anch e n ell e diverse comparatifs ·d ' immunisation active de l 'h omme 1)roprielà dell 'antjgen e impiegato. Il nome di au moyen d 'é•ch antillons d'anatoxine diphtérianato sina dato al vaccino .a ntidifterico h a, in- que de valeur différente ». C. R . Soc. Biol., I


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t. CV, pag. 500, 1930). Qu:ando poi accennia no ai moderni metodi per la ..preparazi one di ..una tossina difterica p-0tente, da cui deriverà tuna anaJtoss.ina molto attiva, gli auto,r r non :cTedono nemmeno ·conveniente di m enzionare qua11to in questo camp·o è stato modestamente f.àtto in Itali.a da qualch e sperimentatore ·ch e pure vien·e ricordato dallo s te ~so R.a.m on nel ~.e .tto n·umero degli Annali d ell 'I stituto Pas teur. · 1F aberi e Golluscio passano pure sotto silen zio i risultati importanti ottenuti dal Salvioli e dai suoi allie,ri con la vaccinazione an tidifteri ca per vi:a nasale, la quale · vi.a, pur dQvendosi riten,e re com .e m eno sicura di ' q·u e1~a i.podermica, può tuttavia permetterci di ottenere una percentuale di immùnizzati maggior~ 'd i quella ottenuta dagli autori solo che ·si. Jàcc iano correre dei periodi intervallari lungpi fra un trattamento e l 'altro· e si adoperi l 'anatossina in modo · tale che resti a derente a lla - mucosa che deve assorbirla. Dott. DoMEN1co n ' ANTONA Direttore dell 'Ir.~itut-O Sieroterapico ~ Vacci11o·g eno Toscano ..

Siena, 30 inaggio 1931 -IX. ,

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Repliea dei dott. M. Faberi e G. Golluscio. . Desidereremmo ch e il d·ott. D 'A11ton.a iyif_ eg·gesse più atte ntamente il nostro lavoro, prima di farci l'accusa di pveconizzare una quarta iniezio11e di anatossina. Noi, a l contrario di qu.a nto egli asserisce·, 1c i siamo limitati a dichiarare, citando ' le esperienze fatte al proposito da alcuni autori · francesi, éhe cc n ella pratica çor1~ente il prolungare troppo la vaccinazione, sotto,pone11do il b.ambino a 4 iniezioni, rappr esènter e.bbe un inco·n veniente notevole ». . • Non comprendiamo poi come il dott. D'An tona si senta autorizzato ad u~are parole forti, in co1lpandoci ,di «i volér ·ignorare· » itJ,Itto ciò ch e riguarda il valore antigeno ·del v1a ccino , e di « non tenere alcun conto )) d elle ricerche fatte in proposito dal Ramon e collaboratori. Lo· rimandiamo, ·p er questo , al Ia-voro di uno ·di noi sulla profilassi antid'ifterica (Polic'lin., Sez. Prat. ~ 1929), ove l•'argomento è svolto con • tutta l 'an1piezza possibile. Il n ostro reèén 't e lavoro, invece , oggetto d ella •critica severa del dott. D'Ant9n.a, non h.a cl1e una .mo·desti ssi n1a portata pratica, quale è quella ·d i far conoscere i resultati ott-e nuti u san-do un v.accino antidifterico, fornito ci n ella confezione origina le del commercio. Ora, }'esser e tale cònfezione pr~va della r eclamata indi.cazione di valore 1

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SEZ IONE PRATICA

antigeno, è cosa che non riguarda a ffatto noi, che abbia1no voluto m ettèrci unicamente nelle condizioni di qualsiasi altro sanitario, ·ch e .intenda pr:a.ticare una vaccinazione antidifterica. Il non .a ver p oi parlato degli studi ·del D'An,t,011a, il quale sarebb é lo· sperimentatore ita·Jiano citato ·d.a l Ramo11 , cui sopra si allucle, è d~p,eso dal fatto ch e non erano da no1 conosciuti; mentrechè l'accenno ai lavori del Sal. violi e d ella sua scuola è stato o.m esso alla stessa stregua di quello di a ltr.i moltis imi, p er ch è la straordinaria ricchezza d ella letteratur:a ·in p·~opo sito non p ermette di dilung.a rsi i:n citazioni, ·in un mode to lavoro pratico. · ===================== 1

SUNTI E RASSEGNE. ENDOCRINOLOGIA. Osservazioni sulla patogenesi del · d.i Fla.jani-Basedow.

çD.

MARINE.

The Americ. Journ . of the Medie.

... Sciences, dicemb:re 193.0). · Questa malattia può essere div1sa in forme acute e forme croniche e ognuna di ques te in .form·e. complete e incomplete e questo per _evitare le espressioni molto u sate di a·denoma tos1si co , di goz.zo, adenoma toso co'n i pe•r tiroidi smo, di tirotossicosi. 1 Le alterazioni anatomiche della tiroide sono co tanti ma non specifich e. Nella Clinica Crile a . Cleveland l 'A. ha -s tu·diato parecchie centinaia ·di tiroidi ed h.a n otato chel 'iperplasia tirai.dea del m. di Flaiani-Ba1sedo\v no·n differ,i sce da quella ch e si può a vere in a] tre còn'd·iiz'i1o:rri ·morbose. Quest 'iperplas,ia r egr edisce co11 le cure i o dicl1e, il ch e n on avvien e n el l '.adenom.a. I11oltre nel FI.ai.ani-Basedovv si h.a iperplasia dei t essuti li1n foblastici (milza , t imo e ghiandole linfatich e r egion.ali). L 'iperplasia del timo si trova n el 75 % ·dei casi. Quest iperpla i.a dei tessuti linfatici si ripercuote sul sangùe p erife!rico con una lin focito·s i r elativa (60 % di linfociti). Un 'iperplasia linfoide si trova anch·e n el t essuto tir oide o. L 'ipe rplasia li-nfoblaistica sernbra si debba in ,te'r pretare com e una reazione contro l 'e·cce siv1a secr ezione tiroidea e un compen so a ll ' insufficiente secr ezion e s11rrenale e ·d elle gon adi. · ·Certan1en·t e l 'est~rpaz:io 1ne d~lla ltiroid·e !fa reg redire il timo , m entre (sempre 1n eg·li a n im ali) l ' ei~tirpazi on e delle surrenali lo rigen e.r a dando· uno stato timolinfatico. Alcuni per questo so tengono ch e la mal attia rappresenti l 'e pres ione di uno s tato costituzionale co11.g·enito, m ent·r e 1secondo 1 A. , si può avere a n ch e ·com e .acq11is j Lo; però certamen·t e m. di 1\ ddi son, 111. di lFlai.ani-Base.dow e stato -timolinfa ti co hann o stretti rapporti fra loro. 1

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IL POLlCLINICO

Nel 1F laiani-Basedow so no frequenti le alterazioni anatomicl1e del fegato (cirrosi). Nei riguardi dell'etiologia, la maggior frequenza della mal.a•ttia nelle donne non è an cora chiarame~te spiegata. Nei riguardi dell'età, la malattia è molto rara prima della pubertà; dopo può aversi o prima dei 30 anni o 1sul decli na.r e dell'età sessuale. Sperimen·t almente nel ga·t to e nel coniglio a tiroide intatta si può, provocando gravi lesioni della cortecciaJ swrrenale, [aver.e aumento del metabolismo basale, miastenia, rigene.razio•n e del timo ed iperplasia ' delle ghiandole linfatiche, aumento d ell'appetito, irritabilità, tutti fenom eni transitorl . L'involuzione ·della ·corteccia ··surrenale nei bambini dà un quadro c.h e ,somiglia a questo, sperimentalmente ottenuto. Nella cura del m. di Flaiani-Basedow sono stati prov.a ti numerosi estratti ghiandolari. L' A. ritiene che solo la caPt~ccia surrenale -sia efficace; meno efficace è l'emulsione di ova\o· e corpo luteo. Il Marine cita un caiso di m . di Flaian,i-!Base.dow ·che ritiene abbia valore di caso provoea to sperimentalmente, perchè comparve in ·u!l uomo di 40 a•n ni affetto da sarcoma retroperitone.a le curr.ato con •r oentgenterapia profonda in modo da lede:re l e surrenali. R. LusENA. " 1

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Fegato e milza nel morbo di Flajani-Basedow. (AssMANN · Miinch. Med. Woch ., n. 6, 1931).

L 'A. ricorda che l'ittero - come sinton1a domin.ante di una turba epatica, è considerato fenomeno rarissimo nel co·r so del morbo di Basedow (m. B.). Racc-0gliendo tuttavia un 'ampia letteratur.a su questo aTgomento, l'A. ha veduto ch e esiste 11n gran num ero ,d i comunicazioni isolate su questa even,ien1..a. · L'accusata oriti ca di questi casi e di quelli personalmente osservati ha permesso all 'Autore di stabilire le S(\,o-uenti cause di ittero nel m. !B. : 1) L'ittero può rappresentare una complicazione casuale, dovuta ad una colangite, a una col1elitiasi, o ad una lu·e s. 2) L 'ittero è dovuto a·d una stasi epatica da insufficienza cardiaca , e va con.giunto agli altri fen.omeni d ell.a stasi peri.feri1ca, e interpre. tato con1e tale· data la difficoltà di don1inare ' . uno scompenso cardiaco n el m. B. , il suo esito è spesso letale. . " L' A. riferisce in proposito due casi molto dimostrati,ri e insiste sulla intensa degenerazion·e g nass.d d elle ccllt1l e ej).atich e; a giudizio ar1che di altri Auto,r i, la ·de a-enerazione SUJ)era 11er esten ione i c.aratteri di quella cl1 e noTmalm ente accompagna il distUJrbo del circolo (fe1

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gato noce moscata), e dovrebbe imputarsi ad influ·e nze tireotoss.iche-degenerative. ,. 3) L'ittero può comparire - senza insufficienza del cuore - in casi caratterizzati da segni generali d'intossicazione tir.o i,dea - ed è allora da attribuir&i a fenomeni tossici · che si rivelano anche con lesioni renali, degenerazioni del miocardio e della musculatura scheletrica ecc. : un c.aso di atrofia gialla acuta è stato descritto da Raab e Terpan. Che, in questi casi, I 'ittero non rappresenti una .p ura coin·cidenza, lo diimo·s tra il fatto che col migliorare dei fenomeni tireotossici anche esso si allevia __, onde, -sebbene sia sempre da oonsi·d·e rare com·e un fenomeno di una certa gravità, tuttavia non g li va attribuito un carattere assolutamente sfav·orevole. 4) In un piiccol-0 numero ,di casi, è stata osservata la presenza di cinrosi del fegato nel m . B. Mentre alcuni Autori, tra cui Chwostek, non ammettono alcun rapporto tra i due processi morbosi, l 'Assm.ann è tr.a quelli che ve.dono in entrambi un unioo elem·ento casuale: e, a dimostrazione di questo concetto, egli cita un ·c aso in cui l'ingrossamento del fegato (si parJ.a qui ·di cirrosi ipertrofiche) era cresciuto di volume e idi consistenza qualche mese dopo un attacco a·cuto di m.a nifestazioni tireotossich.e ,' svoltesi con un intenso dimagrimento del soggetto. Anch·e rice rche sperimentali hanno dimostrato la capacità epatotossica possiieduta dalle sostanze tiroidee: e si comprende quindi come a,nch·e la funzione del fegato debba essere .danneggiata. È vero che le prove della galattosuria non h.ann·o d·a to risultati ·conc:reti • ma si tr.atta di ricerche grossolane ed è assai probabile che quando saremo in possesso, ·di mezzi di ricerca ·più fini potrem·o' mettere in ·evi'denza sem.p re tali tur:be della funzione epatica. · Per qu.anto riguarda I.a milz.a, il su 0 ing·ros"'am.ento è~ stato osservato anch'esso rara11Lente, i11a ad ogni mòdo con m.aggior freque1Jza ·di que llo del fegato. Tale splenom.egalia deve essere considerata come l 'e.spressi~ne di una iperplasia generalizz.ata dell 'app1arato linfatico . V. SERRA.. I

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Gli effetti della legatura di un'arteria tiroidea inf. sulla ealcemia e sulla sintomatologia funzionale di un caso di poliartrite anchilosante. (LERICBE e JuNG. Bull. M ém. ·soc. Nat. Chir., n. 29 , 22 nov. 1930, p. 1249). Gli AA. IJrendono in es.an1~ i.a. cu.ra di c er~e nlalat t ie o ee con le operaz1on1 sulle paratiroidi e tra e . . e s1)e.cialn1ente la malattia di


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SEZIONE PRATICA

Recklinghausen. Egli divide le osservazioni in quelle con adenoma paratiroideo ed in quell~ con paratiroidi normali. Dinanzi a casi che ~1 :riferiscono a'llia prima I 'indicazione ope.r atoria è netta. Per le osservazioni del secondo gruppo la parartiroi,dectornia si ba·s a sulla circostanza éne in tali ammalati ~a càlcemia è aumen-

tata.

Gli AA. :fanno osservare che in 13 casi di pqliartrite anchilosante osservati in 18 mesi, solo 3 volte vi era ipericalcemia. Egl~ cre·d e che nei malati l 'ipe,vca1cemia non sia costan1te, almeno nei perio di «li riposo d~lla ma'lattia. Citano la loro osservazione di un uomo di a. 40 il quale da 12 a. aveva anchilosi multiple (vertebrali ecc.); in esso la ca·lcemia era di 127-116; ·n ulla di patologico a carico delle pa-· ratiroidi. L'asportazione bilaterale delle paratìa:oi,di è stata fruttuo·sa solo pel lato d. Tuttavia la calcemia si ri·dusse al normale (0,082) e tale si mantenne per 4 settimane. ,s i ebbe migli,o ramento notevole ·de lla funzione delle articolazioni non andhilosate an,c ora, cessazione del dolone; ma dopo 6 settimane, pur persistendo 'la ca.lcemia in limiti no,r mali 'lo stato' si aggriavò di nitIJovo. Nella occa·sion,e Leriche e Jung ricordano la grave difficoltà per tutti g li operatolìi, anch.e i più esperti sull 'argomento, di identi.fica.re ed asportare le paratir-0i.d i . Illustirano un caso di pCJlliartrite anchilosante , ·del tipo di Bechterew in un u-0mo di :a. 21, con .manif.erstaz ioni che ·datavano da 5 1nesi: dolori .irradianti si dalla regione lombare a lla coscia ed al ginocchio, che assunsero posizione di flessione; di poi immoibilizzazione della .oolonna verteb.rale, fl·e ssione ,della cosçiai sin. sul ba,cino, e cl.e lle ~mbe sulla coscia; dolori ai più piccoli mo,v imenti. Arti.oolazio,n e scapolo-ome1rale sin. bloccata e d,oil-0rosa. Ràdiograficamente ·t utte le articolazioni lese presentavano le interlinee can cellate, pizzicate, con osteofiti periarticola.ri e 1decalcifioazione. Cale.ernia aumentata (g. 0,11 per litro di siero).Leri.che a ll 'ope<razio1n~ asportò a sinistra una piccola massa rossa, ma per maggiore sicurezza legò la, tiroidea inf. sini1stra. L'esame istologico dimostrò non essere la paratiroide. L 'indoman·i dell 'opeirazione i movimenti si compivano senz·a dolore. La semiflessione del ginocchio e ·d·e ll 'an,c a cedettero alquanto" La cale.ernia 'Si ri,dusse in limiti normali (gr. 0,90). Tali oon,dizioni perduravano dopo 4. m~si con scomparsa completa dei dolori e miglioramento funzionale di quelle articolazioni , nelle quali non vi eira saldatura co·m pleta. Gli AA. pensano" eh.e la legatu.ra de1la tiroidea inferiore, che dà le 2 paratiroidee, abbia prodott-0 una diminuzione di -se_crezione delle glandole paratiroidee. V. JuRA. 1

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FEGATO E VIE BILIARI. Funzionalità gastrica nell'ittero completo da occlusione con speciale riguardo alla digestione dei grassi. (G. fBAGNARESI. Rif. M ed ., n. 42 ott. 1930). Sui rapporti ch e esistono tra il fega~o, ~la fu.nz.ione e·p.atica e ~o stomaco ha.nlllo richiamato l 'attenzione diveflsri a11tori. ~ ·Doto che la funzio,n e g.a strica risente in modo . più o meno inten·so ·d ell1e alterazioni che si presentano 1a carico ·del fegato e delle v·ie bili.ari,· m .a lgrado ch e le con,c lusioni non sia·n o sempre . concordi n el definire la ill·atura ·dii tale alte.... rata f.nnzione gastrica. ·· Per le molteplici correlazio,n i fisiologiche e nervose che esistono fra stomaco e duodeno, colecisti e dotti biliari, e in considerazione dell 'azione della bile sulla emulsione dei gras~ si, l 'A. ha voluto ricer.care l 'influenza che esercita sulla funzion e gastrica e sopratutto sulla digestionie dei grassi il mancato d·e flusso bi-· liare . Nello steis so tempo· è ·stata portata l 'attf?nzione sull '.att1ività motoPia e secretoria déllo stom.aco i,n tali itteri mediante va·r i pasti inerti ed alim·entari. · · · Le rioe·r che S.Ono state condotte su 11 pa"' zienti, di cui 7 con ittero completo da -0cclusion.e; si è praticato il sondaggio gastrico frazionato per saggiare i valori secretori dopo pasto opaco di gelobari·n a, pasto di carne, di grasso miner.ale (paraffina). La motilità nel sen so del tono ·d ella .p eristalsi e ·del riflesso pilorico sono stati studiati sotto lo scl1e·r mo radiologico. Dallo stud~o di tutti questi casi si ricava ch ,e n1e ll 'ittero completo ·d a occlusione nella maggior parte d ei casi vi è una notevo]e iperclori1dria. An·che il pasto grasso in tali infern1i provocava una secrezione iperacida, la quale durante la digestione assume un car.attere iperstenico-astenico. ·A carioo della motilità si nota un ipertono, il qual~ col .p asto graisso si a ccentua fino .alla contrattura spastica, specialmente a carie~ del corpo e della region e antrale. In questi casi la pars cefalica tende ad espander~i, ~a perjstalsi è inibita . per lungo tempo, e il. piloro rimane serrato per lungo tempo; viene in, tal modo allungata l'e vacuazione gastrica. Le ino·dificazioni morfologiche dello s.t o·n:iaco sono riferibili all 'ipert·ono dei segmenti distali dello stom.a co, e ·sembr.a,no stare ~n. ,strett:a relazione co n la stratifi.c azione degli ingest1. Queste mo·d ificazioni ~orfol.ogi ch~ ,sono messe in eV'idenza con maggio,r e in tensita dal pasto grasso, sia c~e ·d~pend~no da influenze ne~o: se ,r iflesse , sia che d1pen·~ano da a.lteraz~on1 funzionali prodotte dalla impregnazione rtt~­ rica a livello dei· tessuti gastrici e duodenali. L. CARUSI. 1

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IL POLICLINICO

l a vesçich clta solo per via sanguig11a . Infine essi n egan9 ogni . azione patogen.a ai mic robi incolecisti ti c1~oniche. Leslin(!.li, ch e non po~sono essere isolati che (1\1. C HIRAY , 1\1. LIÉ GEOIS E~ G. ALBOT. Arèh. nelLa bile, e non si ·ritrovano :n,è n ella parete d€s mal. de l'app. dig est. et des mal. de la n è · n el ganglio.. Il colibacillo sembra dunque di,minuJ.re d 'i1npòrtanza, a favore dello s tafilorLulrit.,. genna io 1931) . . . cocco e sopratutto d ello streptocooco. 1 Lo s tu dio bat~eriolo gi co n on può da solo I m1ezzi di cultur.a impieg.a ti in queste. richiarire la patogen esi d elle col ecisti Li c roni-· cer ch e son o assai variabili. Gli AA. consigliach e i>oich è i germi patog·eni non sono c.P.~ no , i~ brodo Martin , n el quale le culture si uno' ·d ci fattori d eterminanti delle affezioni ve- sviluppano più rapi·dam•ente ch e nel brodo gluscivol.ari. Que to pieg.a ·:la complessità dcl, cosato caldo preconizzato da Wilkie. probl em .a. · . . . I risultaLi ottenu·t i con qu·e sti dive rsi m etodi Le tecnich,e di isolamento· batter1olog1co ·1·m- sonq . ~ta ti utilizz.ati i)er un doppio scopo. Ogni pieg.ale . per lo studio ~e~le colec is li~i si ~on0 autore h a ten.tato di stabilire, g razie al mateconsi1d erevolilljente 1nod1f1ca te" b e ·pr1n1e r10er., riale T.accolto , u·na .c l.assificazione d elle coleche · batterioJo,g iche ·furon9 fatte ,a mezzo ,di ci s ~it.i basata sull~ clini.ca. e s ulla batteriologia. culture .di bile prele vala con sondaggio duoQ.e.-. Inoltre, h a tratto da questi s tudi degli argonale. Il valor e .d i qu esto m ,eto do è at lu.alme~t~ m enti a favoro dlell 'una o l 'altra concezione ritenuto quasi nullo a cau.sa ·delle moltepl.J.Cl pa togen etica. P.a rticolarmente ·discussa è stata cau se di errore c h e il m e todo comporta. Que- la via seguita dag.l i agenti patogeni per agste culture sono spesso, in e ffett i, n e.gativ·e e, g r edire là vescich e tta. In favore dell'origine qua11do sono positive, l e c?ntamin.az io1:1i se- ascendente .sono state in,vocale 1e statistich e c ondar:ie s.emb·rano ·freql1ent1. A parte il po - cl11e rivelano la predon1inanza dei microbi inter e inibitore proprio d ella bile, si a mmette testinali. In f.avore dell'origine discen,d ente parl ~e·si s tenza cli una battericidina duodenale sul- lano l e ricer ch e ch e rhettO)l0 in 1UOe }'imporla quale la bile n orm.a le avrebbe ·un potere · attania .d egli stafiloc occhi e degli streptococti van Le. Si comprend e quindi la frequente ·ste- c hi. In pa·rti.cola re Rosenow e Wilkie pen sano r.iliLà .delìa bil e ottenuta per son·daggio duode- ch e la colecistite si v;erifichi per i'n fyzione emanale. '· t o.g ena. Essi vanno anchie più lontano, J>oichè Gli AA. americani d.a nno valore solo alle ve.dono n egli streptococchi isol,a ti con l.a culculture fa tte sulla bil e d elle· v:escicol e prele - tura 1d·e lla parete, d ei microbi specifiic.i dotati vate cl1irurO'icam ente. Ora, 1dato il poter e i·n i:. di vero trofismo vescicolare, poich è, inietbitorc eser citato dalla bil e, specie dalla bile tati n elle ven e. essi riprodurrebber o una covescicolare concen trata, sullo svilup·po d ~i · ~at . . lecistite cro·n ica. · teri , an•ch,e que·sto m iet odo è da con iderare Da tutte queste discussioni si può con ci udere imperfetto. Gunderm.ann, Alvarez e Hunten1i.il - ch e le condizioni p.a tog,eneti;che delle coleci stiti le r J)er i J>r·imi dim o,s tr ar ono ch e in certi casi , sono multiple . La dive rsità d,ei germi trovati, m -entrc la c ultura 1della bile resta sterile, quel- la virulenza variabil e, la m olte·plic ità delle afla .d ella pare te vescjcolare dà d ei risultati po - fezioni l ontane ch e IJossono c ostituire il punsitivi . · · · to ·di p.artenz.a 1dell 'infezione vesci colare, f.anno Numerosi AA'. h anno confermato questo da:. pensare cl1e il. fattore 'batteriòlogico non è il to, m a re centem ente Wilkie ha dimostrato ch e solo ele.n1 ento pato.g e n-et·ico d.a éonsiderare, e anell o l a mucosa vcscicol.ar e inibi sce le cul- ch e· in certi casi non è forse n·emm eno il l)ÌÙ ture d ei mi cr obi pa.togeni. P er m ettere in evi - iJnportante. Certi fatti sembrano dimostrare den za l 'agente microbico d elle coleci stiti , que- 1ch e la via d 'arrivo d ei germi n on è univoca e sto A. ha r.a ccom ,and.a to sj.a l.a cultur.a d ella· cl1e forse vi.a ascen·d ente, vi.a san g uigna. e via parete vesc icolare dopo a portaz ion e della mudiscen•d.ente ih anno . )oiasouna' · importanza n~~i ·Cosa, ia, e n1 eg1i o a n cor.a, la cul tur~ del g:ari ~: singo.Ji casi. D'altra ·p arte, .accanto .a l n1i cr obo, g lia. c istico qua.si se rnpl~e infi ammato in talt n on bisog na dimie nticare l 'importanza ·d el tercasi.' Que. te culture h a11 no .d alo nel 100 % dei reno.~ cioè .:del feO'ato e .d ella predisposizione casi ri sultali positivi a Huntermi.ill er ed ·in pe.rso.n ale o ·er editaria. . 21 1C asi su 4. 3 a ·Wilki e. · ·. · Vole~l:do ;cercare! ·di . preicisar e l"importanzà A parte la l oro in1portanza pra ti ca , queste d el ..fattore n1icrobico n elle colecistiti 1cr oR·i ch e, consLatazioni h.anno, ·per g li AA. ci tati, u~· v:a- n·elle coJ,e.cistiti c ronich e' liti.asich e sem·bra che lor e Loo ri co co.ri.sidcre·v·o l,e. Secondo essi, noh la magg ior p arte .d1eQ'·li AA. si.a d'aiccordo · pe1 si d cvon 9 rqn ide~are .c om.e agenti patpgeni ammettere il predominio dei colibacilli e d el ch e quelli ch e .d anno delle ~ ulture <;i partire. 1~ai;at·ifo B. Può ·ess,er c ·ch e 1'azione, microbica d alla l)a re lc e dal g anglio è'isticol e ch e s~ ·di- c;o~si s ta n el favorire 1:a preci1)itazionc della com o·s·~ ra n o cl i l1 n tipo un ifp rm·C n.eo-]i iso] am·e~­ lesterina ·d etermin an.d o d ell e 1·esioni :desqua111a ti ve d elJ.a mucosa o delle in fil trazioni Jiti falli d.nll n bil e, .d alla par e te e da] g.a n.g li o. E si s··i b asn no s ulle icon tatazioni CO$.Ì fatte n oi dich e: l)llÒ esser e r h e a bbia imJ)()rt.anza ~ul­ per a ffcrn1a re cl1e i n1i crobi posson o aggr edire la •J)recipit az ion e d ell a ·colesterina l'a bbassa-

Studi . batte1~iologici recenti relativi alle

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SEZIONE PRATICA

n1 ento d el pH d eterminato dall 'infezio:o,-e bi1

liare; secondo g li AA. p erò l 'importa.n za m agg iore spetta a l fattor.e umorale e d al fattore epati;co . · Nelle colecistiti n on litiasich e, .invece, l 'im portanza ·d el col1ihacillo appare \trascura.b ile. Diver sam ente è con sider.a t a d ai var i AA. 1'importan z.a d ello s tafilococco ,e d ello streptococico. P er R osen ow e p1er Wilkie l 'age:r:ite più importante d·ell.a c olecis ti1te non calcolosa sarebbe lo streptocooco·. La pa to·g en esi di . qU!este for1ne di col ecistite r esta a~cora a ssai confusa. La via seguita d a ll ' infezione è diver sam ente inte1'pretata, m .a la n1.aggior parte d egli AA . pensa ch e l '·i nfezione vescicolare si ve rifiichi sia p er la via b ilia re discen.d ente c h e pe r· la via e m atica. L 'orig ine ·dell 'infezione può esser e va ria bile; a questo proposito sembra agli AA. ch e s' impon ga un ·certo ecletism o. Tut to fa c r e·dere al 1'esisten za di casi di orig ine en ter ogena e di a ltri in .cui l 'infezio·n e provien e da lla g rande circolazione. La via ematogena potrebbe real izzar~ l 'infezion e per due cicli differenti se··co1n do l'orig ine d ell 'infia pimazio,n ,e . Un. ci c lo a . corto r.aggio sar ebbe r e.a lizzato n el corso di numerosi dis turbi intestinali e costituirebb e una sind·r om e en tero-epatica . Un cic lo a gran ·d e / r.a ggio inter es&er ebbe la g ra n·d·e1 ciroolazione n el cor so ·di setticem ie o ba t teriem ie di orig ini diver se. Quanto a l processo p er il q.ua le l 'infezion e c.osì cr eata si p er p etua sulla vescich et ta, Vin c ent Lyon ha iavan zato ]'ipotesi '.d ei c ircoli viziosi . La vescich etta potr·e bbe essere reinfettata d al f.e.gato e da l pa n cr eas che essa ha infettati . . . . Appare evidente l 'impor tan za a ssunta d agli .agen t i etiol og ici in q·u est.a· v.arietà di colecistite, m a il problem a comporta ancora numerose incognite. Non è possibile p.r e·c i sar e a n <oor a per quali r agio ni in un mala to si P'r oduca una c oleci stite e d in . un altro no. 1 Bisogn a a mm.e t ter e sen za ri serya la co·n ·cezioTie ·di Ro.sen ow e ·di Wilkie, ch e a mmetton o .d eg li streptoco.cchi ·dotati di un vér o tropism o yes c icola r e? È dubb1io, an ch e per ch è g li streptococchi n on son o i soli ag enti patogeni d elle colecistiti . Gli AA. ritengon o ·ch e a bbia note,role im portan za I.a pr edisposizion e pe! SOna le. intesa com e pr edisposizio11e :epati c~ . P ar.e cchi AA. h ann o segn alato delle lesioni mi croscopich e o dei fo colai di in fezion e micro.bie:a .d el fegat o n el cor so d~lle colecistiti. È diffi cil ~ co;nsiderare qu.esti a ccidenti com .e se·c ond.~ ri a ll.a cole·ci.stite ed è più verosimile con sid ~·rarJi 1com e · focolai prim·i•tivi o concomi tan t i. · _C osi, invocan.d o il ruolo d el fegato ben noto n ella b;a tterio·p essia e n ell 'elimina zion e microbica , ~i potrebbe forse spieg~re la localizzazion e vesci colar e d ei ·diver si germi . . , · . .. C. Tos cANo: 1

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Crisi bilio-vescicolari e tabe. ( C ARNOT.

Paris m édical, n . 5 1931) ..

Le crisi viscera li d ella tabe. crisi più ra ra m en te osserva t e n ella pia.ralisi gen erale, n el- · la sir ing omielia , n ella scler osi a p lacch e, h ann·o per lo_,p iù un.a fi sion omia gastr'lca . Le cr isi ha nno per . cara tter e d i iniziarsi i11 m odo brusco' e così di t erm inare. L 'inten sità dei ·dolo,r i è talora e t r en1a, sono d olori, ~olgor.a nti , la n cin.anti , d.a ferr o rovente, a fas1c ia, con ir.ra.diazio·n i all 'ad·d ome, agli inguini , alle bracci.a, a l collo. F ow~nier le fa somig lia r e a lle colich e n efritich e, epat1cl1e . .I vomiti son o sp e·sso un seg n o i solato·, im .provvisi , violenti, di m a terie a limen tari , mucose, biliose m agari em a t ich e : vom it i fino a 3-4-1 2 li tri n elle 24 or·e , ovvero sono voi;niti a secco , od ·ema tem esi. Altrio sintoma d ella c r isi è l 'a s ten ia est rem a. . Spesso s.i trova un r espiro ansioso, una ta chicardia , di r a do una b radicardia . una iper estesi.a outane.a segm en taria, talora an estesia a fascia, a dd.o min.a le. Esager.azion e ·dei riflessi · addomin.ali q:u attro volte su ot to; durata d i ore e di g iorni. Fine b r u sca con i1np r ovviso benessere del m al.ato . Sono state -descritte for m e gastra lg ich e, con .colich e secch e; form e vomitorie, senz.a d olor i m a co n vo:rpiti acquosi, acidi , biliari ; forme fla tulen ti con eruttazioni espulsive. convulsive; form e bulimich e, con fame imperiosa ; forme em orra·g ich e -0ve si pen sa e si teme l 'u lcera gast rica. E vicino a lle fòrn1e g astr ich e sono state d escrit te for ll!e intest~na1i , tfo~me anorettali, salivari . Rar amente sono stat~ d escritte forme b ilio-vescicolari. Carnot n e cita c inque c asi •p er so·n.ali ; e sfo·g li.a ndo l a letter atu r a. trova des,c:rjtte com e c risi gastrich e ·dèlle cr isi ch e m olto somigli.an o .a ll·e .crisi l;lilio-ve scicola ri oggetto d ella stu.dio pr esente. (Caso del p éléage, del Deb ove, del F oy, d el Camus , di Ma ntou x , e.cc.). Nel primo caso .d el C.a rnot si tr.at tava di una in fermie ra di 36 ~ nini , ist er ectomizzata: per fibrom.a , con ren e mobile , ch e due a n n i pri ma d ell 'ing r esso in Clin ica era stata colpita da un.a .crisi viscerale con vomito in cessan te , vertjg._, ini, cefa.lea inten sa, asten ia inten·sa, ··per·dita della ~oscienz.a: il g iorno ·d opo tu tto er a scom parso. Un a nno era .passa.t o allo·r ch è fu la p. colpita da iden t ica cr isi con vomiti abbqn danti, ripe tut i , biliosi; dopo qua lch e n1ese di nuovo ve.r tigini nella ·niotte, nausee e fine brusca d·el disturbo . Alla qu.~rta identica cr isi. vomiti abb on.danti . b iliosi . disidratazione, astenia. Clinicam ente l a r egione vescicolare (si ricer ca.no i da ti d ella litiasi bili~ re) non è n etf1lm en te .Ciol·or osa , radi ologicam en te la . secon·da porzione d el duoden o è addo·ssata a ll 'ombra vesci col ar~, n-0n si n otan o cal coli , normale la Meltze r Lyon . 1

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IL

POLICLINICO

Esiste ipotonia muscolare, areflexia rotulea ed a cl1illea , Argill Robertson bilaterale, qrualche di stu1~bo urinario, W. R. positiva nel liquor. Si tratta .perciò di crisi biliari collegate alla tabe. Nella secon.da malata le crisi biliari erano più n ette : la diagnosi radiologica faceva pensare ad una periduodenite di origine vescicolare. Ma anch e in· questa quarantasettenne vi era ineguaglianza pupillare, Argy 11 Ro·b er&OJ?., W. R. positiva nel sangue, .achillei deboli a de,s tra. Un 'altra malata tr.entaquattren11e, aveva avuto una crisi con dolori all 'epigastrio ed all'ipocondrio destro. In una secon·d a orisi si notano: inizio brusco, dolori al cavo epigastrico ed al bordo costale d estro con irra·diazioni alla spalla destra, vomito biliare ·n on calmante il dolore, stipsi, fine bru·s ca e completa . Qualche gio~o prima la malata aveva avuto subittero e scoloram,e nto delle feci. Segni m.a nifesti tabetici . Fatti s iimili a carico di una quarta malata, alla quale a nzi si erano stabilite delle vere crisi subentranti, con febbre e dimagramento. Era stata sifilitica, I.a pu·pill.a destra re.agiva appena alla luce, la W. R. era debo1111ente negativa. In un quinto caso, .un malato, si trattava di m1 misto tabeto-vescicolare, con crisi epat~che, con doppio Argyll Robertso·n , ineguaglianza pupillare, areflexi:a. ed atassia iniziale. Bastano questi esem·p i per dimostrare ch·e le crisi bilia-vescicolari nei tabetici sono non rare. La ·diagnosi fra visceralgie epato-vescicolari della litiasi biliare o delle pericole.cistiti e crisi tabetiche radi culo-m.idollari a proiezion e ·visceralgica epato-vescicolare è in realtà difficile. In favore dell ' orig ine epato-vescicolare ,,i sono gli antecedenti, la coesistenza di ittero o di subittero, la decolorazione intermittente .de.Ile feci, l 'ia ssenza di ·p enetrazione vescicolare de l tetraiodo, l 'immagine radiog rafica di calooli rO la deformazione per contatto O per aderenze d·ella vescicola e del duodeno. ln favore d ell'origine taioetica si possono trovar.e i piccoli · segni oculari (A. Robertson, diplopia, ·p tosi), l 'abolizione de~ riflessi rotulei, a chillei , l 'ipe:r.estesia o l'anestesia radicolare, l 'ictus laringeo, ·le reazi·oni .del liquor, del sangue, gli antecedenti sifilitici . Delicata è la dia. gnosi n el} 'associazione tabeto-vescicol.are con segni organici di lesioni vescicolari o duodenal~ e ·con lesioni tabetiche. L 'andatura clinica simile ·n elle crisi viscer~li d ella tab.e e della litiasi si può spiegare con il carattere « sim·p atico » comune a C!Eest.e algie . Molto si è discusso sul meccanismo della crisi delJe coliche epati.ch e. S11esso si è incriminata la contrattura muscolare della vescicola o delle vie biliari. In realtà il dolore visceraJe si può spiegare con fenomeni ·n.e rvosi a se.de in un punto qualunque del n eurone sensitivo . Così pure i dolori parossistici dell 'ul1

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cera hanno un netto carattere sensitivo simpatico : probabilmente il punto di partenza del1'algie si localizza neile terminazioni iuxta ulcerose delle vie simpatiche. Di qui alouni caratteri generali comuni all.e diverse simpatalgie: intermitten·za delle crisi, inizio e fine brusca, intensità delle reazioni sensitive (dolori irr~diati), m-0torie (vomiti, singhiozzo), secretorie, vaso,m otorie, astenia generale. E sono questi i caratteri che noi troviamo nelle crisi viscerali della tabe anche e·sse le()'ate a reazioni simpatiche: il disturb.o ha bsede allora n·el plesso solare, nei gangli ra,chidei o n ei centri sensitivi ·del midollo dorsale. La' localizzazione . è .u n P?' differente nelle algie-crisi gastralg1che: qui sembra essere bilaterale a livello della D 4-D 9; unilaterale dalla D 9 alla D 11 per le crisi epato cistalgiche. MoNTELEONE. 1

NOTIZIE BIBLIOORAFICHE. Prof. Dott. CASIMIRO FRANK. Il processo fine della coscienza. Principii di biopsico,logia, biopsicop·atol'ogia .e biopsiaoterapia. Rom.a , Tipografia « La Precisa », 1931. L. 50 . . Il problema dei rapporti tra psich e e cervello, tra ·p rocessi psichici e nervosi in senso fisiol og1oo, è vecchio quanto 1a scienza investig.a tiva e, in epoche più ree.enti, sperimentaler e v.a da Aristotile, ·da Platone sin.o a Bergson, Sherrington, Bechterew, Pawlow, per citare soltanto alcuni dei magg iori; alla soluzione di tale formidabile e in.s oluto problema è rivolta 1'o per.a ver.amente poderosa ·del Dott. Fraiik. Questa si inizia con una garbata demolizion e ·di tutte le dottrine b,a se della moderna psico-patologia, e non risparmia nè il Bleuler, n.è il 1Freu;d, n è il K·r etschmer, nè il Lombroso, nè il Be·chterew, n·è il Pawlow e i suoi allievi e i loro « riflessi condizionati », affermando concett~ non sempre completamente esatti come quello ·che la psicologia pura e quella speTimentale lascino da parte ,« l'an.atomia cerebrale come zavorra superfJ.uà, puerile e decorativa ». L 'A. non ammette che una « psicologia ana tomica n, per cui ne deriva il principio ch e la corteccia cerebrale è sede· .della psiche elabor.atrice e organizzatri,ce di ogni funzione mentale . Su ques~ base crea la Biopsicologia, la quale corrispon·d e al con cetto che il processo della c·o scienza si svo·l ge nella corteocia cerebrale dell 'uomo stesso e ci m.a nifesta la « cosiddetta anima n· nella vita di tutti i g iorni, e da esso derivano integralmente la costituzione somatica e ogni sua funzione compreso l'apparato endocrino e quello neuro-vegetativo, inverten.do ·completamente tutte lé dottrine più moderne e più f.avorevolmene accolte. Ammessa una duplice forma o fasi di estrinsecazione d ella coscienza cc fase cosciente super-cosciente 1


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SEZIONE PRATICA

e fase cosciente sub-cosciente » di cui farebbero parte l e rappresentazioni a ffettive, i sentim enti, ecc. », l 'A. crea due tipi« biopsicotipi » della personalità integrale dell 'u omo normale. Largamente trattando, sulla guida dell 'Economo, la cito.architettonica ce-rebra le e scl1ematizzando e sminuzzando la localizzazione cer ebrale, arri va a lla con clus.i one categoTica << forse troppo 1categorica anche al lume dell 'anato,m ia » che il lo,b o fror1tale 1è I.a sede unic.a della n,ostra coscienza , della nostra pe rsonalità . int.e grale. Co·stituito quindi della sugg·estibiltà e d ella s uggestione un elemento di importanza capitale per la vita in gen·e·r ale, sia individuale che collettiva, affermato il con oetto d ella Biopsicopatologia , da cui fa derivare una sua particolare classificazion e delle malattie mentali, che egli chiama malattie d ella coscien za o della corteccia, ch e, com e fu detto, per. esso è la stessa cosa, l 'A. cr ea la Biopsicoterapia e la Biopsicagog ia, basate integ ra1me nte sulla sug·ges.tione « suggestione persuasiva , procedime nto corticale , sostituzione .d ell 'autosuggestione ·n ormale a quella .p ato,l,o gica » sia in senso ourativo che in· senso, profilattico, « Corticagogia ». Ma in questo campo di pratica applicazione delle sue teorie, 1che non cr ediamo siano accolte da fa cile ed esteso consenso, ci permetta l'A. , la cui opera comunque intesa è molto interessante, indice dì non comune ingegno e di grande cultura , di far rilevare che , pure ignorando ]a Biopsicoterapia, la stessa terapia, con il sempli ce nome di Psicotera pia, e con intendim·e nti più modesti e meg lio corrispondenti alla realtà, n elle malattie psichiche e solo in quelle in cui è veramente efficace cc psiconevrosi », fu già da molti altri « fra cui ill·u stri maestri di ogni paese n e anche ·da noi razionalmente consigliata e fervid.a mente .a pplica·t a. G. MòGLIE.

CENNI ·B /BLIOORAFIC/<1> P11atique médico-chirurgioale. 3a ediz. pubbl. sotto la direzion e dei proff. CouvEI.AY:RE, l..1EMIERRE , LENORMANT. Vol. I , di pagg. 1025. ·Vol. II, di pag~ . 1045. G. Masson et C.ie, P aris, 1931. Prezzo di ogni volum e iFr. 150; d el] 'opera compl eta Fr. 1300. Le due precedenti e·dizioni di quest'opera , pubblicate rispettivamente !Ilel 1907 e n el 1911 si esaurirono rapid.a mente, senz.a che d'allora in poi fosse stato po.tu to·, causa diver se circostan ze, approntare· una nuova edizione, q·u antunque fo sse vivamente s~ntito il biso.g no ·d i una simile encic].o pedia. Questa nuova edizione, che può dirsi fatta 1

(1) Si prega q 'inviare due copie dei libri di cuj si desiòera la recensione.

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ex novo, e c he si comporrà di 8 volumi, viene pubblicata sotto la direzione d ei proff. Couvelaire, Lemierre, Lenormant (allievi di coloro che furono gli a utori delle prime due edizioni), con il con corso del prof. Ravina, come segretario gen erale, e di ieirca a.Itri 200 colla bora tori. l..1a Pratique M édico-chirurgicale fornisce il l pratico e allo studioso., classificate in ordine alfab etico, tutte le nozioni essenziali che son o ·dissemina te n ei trattati di m e·dicim..a e di terapia, di chirurgia e di tecnica operatoria, di oste· tr~ci.a e d.e l'le diver se specia lità. È un ' opera orientata esclusivam ente verso la pratica , cioè a dire verso la Clinica e la Terapia . A.n cor più ch·e, n elle ~ecedenti edizioni, gli AA. ha nno lascia to da paTte tutto ciò che è storja, ipotesi, teoirie, perch è t'opera d eve rappresentare una guida n ella quale, chiunqu,e deve trovare immediatamente. e con tutti i dettagli n ecessari, i.I con si glio d'ordine pratico, l 'i.n segnameinto adatto al bisogno. A lato, della descrizione m etodica del:le malattie, ·d ella loTo ,diag n osi e. de:lla loro cura> numerosi articoli son.o con sacrati a.1le terapie mo·d erne (batterioterapia e sieroterapia , trattamento con gli agenti fi sici, coll.assoterapia della tbc. polmon.a re), a lle questi·o ni di di etetica, a quelle concernenti la m-e dicina sociale, alla farmacol:ogia, ecc. La resurrezione di qu•e st'opera avrà quindi sen z.a dubbio m eritato su ccesso, perchè essa,. si può dire , rappresenta lo s't rumento di lavo ro del medico di oggi m entre la perfeziolle tecnica con cui è stata Tealizzata fa certamente onore ai suoi editori. A. Pozzi. 1

Ergebnisse de1~ gesamten Medizin . Vol. XV. Due voll. di com·p,l essive pag. 584, con 30 fig ., 24 tav. in n ero ed l a colori. Urban e Schwa:fz:enbe·r g, Berlin, Prezzo RM. 30. Questi « Ergebnisse » costituiscono, come è noto , un'eccellente raccolta ·di ottime monogra fie, che tr.aittano a fondo llna data question e, mostrando lo stato a ttuale .d ell e nostre co• • noscenze in proposito. Non è possibi.l e fa.r e un.a di samina delle singole monog.rafie. talune delle quali molto ampie, come quella sul tra.ttamento chirurgie<> dell'ulcera gastridp, e duode nale e /delle su.e comp·licazioni (H. F1NSTERER) e quella sul quadro radiologico del ca.rcinoma ga.strico (H. CAouL e A. AnAM) accompagnata da numerose radiogr.afie. B.asrterà .d.ar e l 'el en, co deJ.Je singole monog r.a fie per m ostrare quali i nteressanti argomenti siano qlll trattati . Nuovi 'medioamenti n el 1924- 1929 (M. KocHMANN). Chetasi ed aci dosi (J. SNAPPER e S. van CREVELD). La cooperazione del m edico per la spiegazion e dei casi di morte violenta (F. P1ETRUSKY). Sta.t o attuale delle ricerche s1llla digitale (H. SEEL). Pancrea· 1


IL POLICLINICO

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tite (H. HoRSTERs). Eziologia e patogenesi del morbo di Basedow (H . SATTLER e L. BoRCHARDT). Patologia d ella coagulaziorie sanguigna (B. STUBER e K. LANG). La piu1·ia n el bambino (W . HEYMANN) . La blenorragia oculare ed il suo trattamento (K . VELHAGEN). I disturbi mestruali (H. RuNGE). fil.

L. KREHL. Enstehung, Erkennung und

B eha1i ~

dlung innerer Kl~ankhe iten. II vol. in-8° di 172 pag. 1F. C. W. Vogel ed. Berlin , 1931. Prezzo RM. 12, 80 . Questo libro non va consider,a to come un trattato sistem a tico di patologia m edi ca. Esso prese~ta , invece, a llo stu dioso, un quadro generale delle diverse malattie ch e col piscono i va.r i org.a ni e sist emi, facendo rilevare quanto d i essenzia le vi è in tali malattie e quali vie si debbono seguire per a r riv.a re alla ·di.agn osi. Il lib1·0 p1Uò essere con si1dera to a d un tempo come 1)rolegomeno e come utile completamento di a ltri trattati di semeiot ica, di p atolo·g ia , di diagn ostica differenzia le. Vengono così esaminati: la fe·b bre, le conseguenze l ocali e gen er.a li delle infezioni, il circol o, la respirazione, i r eni e le vie urinarie, il sist em .a n ervoso·, i muscoli e le ossa. P reced on o due capitoli: l 'uno sull 'esame del malato, l'altro molto inter essante sull 'attività del m edico, sulla sua posizione di fronte al in ,a lato, su1 trattamento medico- socia le, :s11l ·giurlizio di.ag n osticD, da non farsi più con l 'etich etta di un da10 t ipo m orboso, ma n el sen so della ind.ividualizzazio,n e. fil. 1

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L ' an.n ée m é.dicale pratique. Pu·b blicato sotto la .direz,ione di C. LIAN. Un vol. in-16°, di 635 pag. R. Lépine ed. Paris. 1931. È questo il decimo volume della .se·r ie di queste « Anna te di m èdicina pratica n, sempre inspirate al giusto con-ceito di fornire al m edico, i n brevi riviste accompa.g nate da.Ila relativa bibliiografia , il su cco dei ·dive.r si lavori pubblicati nell 'anno. su tutti j campi d el1a me·dicina. Vi hann o collab orato· una trentina di professori e m edi c.i , p er la m edicina, la chirll·r g i.a , l' o.stetricia, le .speci.alità. Seguono le notizie d 'indole professionale, 1'elen co •d ei libri e strumenti nuovi ed uB copio o indice alfabetico, sia dell '·a nno, sia d elle 4 ultime annate. Non vi è bisog n o di spende.re parole per dimostrar e I.a grande utilità di possedere u.n repertorio come questo. b en e informato e di agevole con sultazione. fil. 0

Actualités m édioo-·chirurgicales. Un vol. in 8° di 312 pao-. Masson et C. ie, ed. P aris. Prezzo frs. 35 . Questo libro è so.rto da u.n.a· simpatie.a iniziativa d e-i Direttori di clinica dell 'Università

[ANNO XXXVIII , NuM. 25)

di Marsiglia. Essi si sono riuniti in un 'associazione, non già allo scopo di difendere degli inter.e ssi materiali, ma con l 'aspi·r azione ideale di prospettare1 ai medici, in una serie di c•onferenze, lo stato attuale delle questioni che hanno un notevole riflesso nella pratica. Qui soiI10 riunite sedici di tali confe.renze, fra cui citiamo le seg.u.enti : Le anémie delta prima infanzia (G. SEsQuÉs); La posizione attuale del problema delle nevrosi (A. CRÉMIEux); Il trattamento della tubercolosi polmonare con i sali di oro (Cu. TorNoN); Nozioni recenti sulla àiagnosi e sul trattamento dei traumatismi crariici (M. ARNAUD); Id ee recenti sul trattamento delle osteomieliti acute (J. GrRAuo); Le coxar· trie (G. DARCOURT); I disturbi della minzione (A . TRrSTANT) ed alt~e ·che saranno tutte lette con interessamento e C{)Il vantaggio dai medici . fil.

Scritti medici in on,ore del prof. Umb erto Gabbi . Un vol . in-8° di 6.92 pag. con tav. e fig . A cura delle Redazioni del cc Giornale di clinica m edirc a n e d ell 'Archivio fase . di m ed . politica, 1930. In occasione d~l settantesimo compleanno del sen. prof. G.abbi , g·li sono stati dedica.t i i lavori Taccolti in q·u esto volume. In alcune pag ine ch e servono d'introduzione, i l .sen . prof. M.araglia no delinea la figura del Gabbi. Seguono alcuni cenni biografici e poi 67 memorie, ·d ivise in due parti. Nella prima vi sono qu elle d'in.dole scientifica; troviamo i nomi di Castella ni, Bil.an cioni, Devoto, D . Pace, L. Preti e di molti altri; fra g li stranieri: !Fiilleborn , Schilling e Schreclt, Ort11er, v. Economo , Ser,g ent , I\.orànyi , Schlossb erger, Manouss akis, ecc. La seconda pàrte contiene m emorie d 'indole. storica e va ria: uno stu.dio di R. P.a olucci sui cc Malati chirurgici del passato n, di M. Trincas su Ruggiero da Parma, di G. Giuliani sulla chirurgia ·di Ippocrate, di F. Reuter sulla sterilizzazione chirurgi1ca n el diritto penale. di R. Pellegrini sulla m edicin.a legale d el miracolo, ed alt ri. A. P. Wien er Archiv filr innere Medizin , diretto da W. FALTA e K . F. WJENCKEBACH. Vol . XXI, n. 1, ·con 18 fi~. e 3 g.r afi ci. Urhan e Schwarzenber g, Be.r lin , 1931 . Prezzo R. M. ·24. Diamo qui l'elen co dei lavori pubblicati in questo fascicolo .d el noto A1rchi, io , tutti studt ch e hanno sempre un indirizzo cliniico pratico e sono quindi .di a lta utilità pert il m edico. Patologia e significato clin.ico della paralisi del ricorrente (A. ARNSTEIN). Diniinuisce la fr equenza de.ll:a lues? (P. STEINER e A. MALLER). Pression e sanguign a e tono vaso.le n el beriberi (W . AA1,SMEER). L'equilibrio a.cido-base dell' or· 1


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ANNO

XXXVIII, NuM. 25]

ganisrno speciaimente ·in riguardo all'u1ina. 1 -, 1. Il diabete mellito (0. SATKE e R. BARTOMEY). Un; caso di così detto blocco incostante del .cuore (A. Tu R). La questione della corea reumatica (R. LE NZ). Ricerche sull'edema polmoriare (L. HE ss). Ricerche ohimiche nella osteite deformante di Paget (F. LAscH) fil.

.ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Societ à Medico-Chirurgica di P adova·. Seduta dell '8 maggio 1931. Presidente: Prof. G. CAGNETTO. Il prof. I. ScJ\rON riferisce sulle modificazioni .della crasi sanguigna per stim()Jli del tessuto sottocutaneo.

Ricerche sperimentali sulle artriti. Dolt. , .. CHI NI. - È poss1_bile ottenere il quadro d ell 'artri le allergica senz.a ricorrere alla pro:vocazio11e dirctla del fenomeno di Arthus intraarticolare, cercando di fissare entro i tessuti artioo lari il materiale antig·ene circolante. Esplicano un tale potere di fissazione sostanze· -v::lrir tra cui anche l'acido, urico,: si p-0ssoi10 in -tal m odo ottenere, del1e flog-0si articolari allergi<'he tipiche, che preser1tai10 riaccen sio,n i ad ogni nuovo r apporto di antiger1e e che vanno col temp o assumendo, andamento cronico'. Reperti r adiologici con fermano a clistar1za cli nìesi la co111 par u di vere e pro,p rie arlritJ cro11iche 1

~perimentali .

Il <.l o tt. A.

SLAVJERO

$ff à v iscerali in

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SEZIONE PRATICA

illt1stra un caso di mostruo-

toracopago.

-Osservazioni sperim ental i sull'emocateresi linfogh iandolari. Dott. A. PozzAN. - Dopo aver bre:vemente ac.c enna to alla tecn~ca adoperata ·passa ad esporre i ris11ltati del1 e sue ricer che. Divide gli elementi ~ellulari emoca-terici in due gruppi al primo dei quali ascrive i fago.citi inglobantj · globuli rosSi ancora ricç,.h i di emoglobina e quindi capaci di ·Co11ferire al protoplasma dell'elemento cellulare fagocitante caratteristiche concrezioni intrapro_topla smélt iche giallo-scuro. _i\l secondo, gruppo in-vece ascrive i fagociti inglobanti ombre e frammenti <l '01nbre incapaci di conferire al protopla-sma de11 'elemento cellulare fagociitan.t e le concrezioni sopra accer1nate. P,assa quindi a parlare della reazio11e del ferro s11gli elementi emocateretici ch e riesce positiva soltanto per gli elementi ascritti al primo tipo della sua c1assificazione. 1Comportamento del sistema reticttlo - istiocitario sinoviale in artriti sperimentali. F. ì\1[A&nAssr. - L 'O .. ha studiato il con1portame11to del siste1na re(ti colo -~stiocitario sino:viale m esso ir1 eviClenza cl alle ricerche di Franceschini (1929), in r.ondizioni sperimentali di:ve~se, pren-Oendo in esame artriti allergich e da s1ero e da antigeni l)ailerici, ed artriti d~ germi (ottenute in gran parte con un cep1)0. d1 Streptococco artrofilo) in diversi s~adi di sviluppo.

Dai reperti istologici ottenuti ha potuto1concludere, nou esser:vi tra i due tipi d'artriti suaccennate alcuna fondamentale differenza- nella reazione tissurale della sinoviale: infatti nelle une e nelle altr~ il sistema R .. I., appartenente sia allo strato superficiale, s~a ai tessuti lass~ profondi della sinoviale, prende élJttivissima parte ai processi proliferativi reattivi, giungendo ai formazioni istiocitarie-monocitarie nqdl1lari ed a, iperplasia diffusa . Ciò naLuralmente si ha quando si sia arrivati ad un,o sta1to d 'equilibrio tra fatti essudatìvon ecrotic i, prevalenti nell a fase acuta, e fatti proliferativi prevalenti invece n elle fasi successive. Il prof. F ASIANT alla fine della seduta presenta all'n ssemb]ea un ammalato di una grave forma di morbo di Reynaud da lui operato di estirpazione del ganglio cervico-toracico e del II g.anglio della cat en,a toracica . Dopo aYeir ricorda.t e i tentativi quasì tutti infruttuosi fatti da anni nella cura della forma in questione e di malattie analoghe, sulla scorta dei risultati seducenti ora con seguiti, segnala all 'aittenzio,n e dei colleghi il tipo di operazione da lui praticato sui da:ti forniti da un autore americano e ch e sembra veramente aver risolto definitivame11Le il pro,b lema della cura della malattia di Reynaud. · Il Segretario-: ~rof. G .. ZANETTI.

R. Accademia delle Scienze Mediche di Palermo. Seduta del 21 marzo 1931. Presidente: Prof. L. G1UFFRÈ.

La riserva alcalina nell'ulcera gastrica e duodenale. Sue variazioni in rapporto al trattamento operatorio e alla terapia insulinica. Prof. A. RrnnoNE. - L 'O. h a studiato" su 27 ammalati d_i t1lcera gfistr~ca Q duodenale, il comportamento della riserva alcalina ~ le sue variazioni in rapportq1 al traltamento QPeratorio e alla terapia insulinica. I risultati oittenut~ s~ po sso no così riassumere: In tutti gli am1nalat~ d~ ulc~ra esaminati, i valori della R. A.. o8cilla•n o entro i limiti normali e solo in qualche caso sce11clono poco al disotto di essi. Nessuna correlazione si può stabilire tra :valore della riserva alcalina e lo stato di evoluzione clinica del1a malatt!a, lo slato, generale de!l'ammalato, l~ al~eratio·ni della secrezione gastrica. I11 seguito all'intervento operator~o. ~a riserva alcalinia' determinaita a completa guarigione, non mostra 'alcuna notevol~ variazione rispetto ai valori iniziali o solo in qualche caso un abbassamento di scarsa importanza. In seguito alla cura insulinica, continuata per non meno di 10 gio·r ni, i :valori della R. A. ~on subisco.n o :variazioni notevoli risp~tto alle cifr~ iniziali sia sugli individui ch e ~1 tale cura si sono ~vvantaggi.ati, sia neg·li altri che non ne l1a11no tratto alcun gio:vamen to. Tali risultat~ male si <'011ciliano con le vedut~ di Balint e d~ Simnitzky, a co,nf~n:ia d_elle quali 3 vrebbe dovuto risco·ntrare u11a d1m1nuz1one della riserva alcalina. Le variazioni del pII del san gue sono state messe in evidenza òal Balint, adottando un metodo 1

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IL POLICLI NI CO

proprjo, fo ndato sulla colorimetria; i dati ricavati da ques~o A. con ogni singola determinazione n on possor10 evidentemente mettersi in confronto con quelli dall '0. ot lenuli co·r1 la determinazio·n e della riserva alcalina, poichè ~ m etodi sono molto diversi tra loro p er la tecnica e per il significato dei valori ricavati. ~1a l 'uno o l 'altro metodo sono egualmente adatti ~ svelare deviazioni dell 'equilibrio acido-base quando si ha cura di interpretare rettamente i. risultati.. L'ip0tesi di Bulint si presta ancora ad altre obiezio11i ; tra l 'altro, arr11nessa la dipendenza della lesio ne ulcer osa gastrica Q duodenale di uno stato acidotico, dovrebbe essere facil~ evenienza la insorgenza dell '11lcer a gaSitrica n el oorso di alcune malattie. del ricambio, del fegato, o dei reni oontra ssegnati d a sta ti acidotici marcati e di lunga durata. 1

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Sulle perforazioni intest~naH da parati fo B. Dott. S. CIMINO. - L'Q.. illustra il caso di una ragazza che, all 'ingreSsQ in Clinica, si presentava affetta da p eritonite acuta diffusa, . di probabile -Origine appendicolare. Dato .l l decorso mite della m alattia, fu deciso di nor1 intervenire. Gradatamente la sintomatologia peritone.al~ si andò attenuando·, finchè, dop o, circa un mese, nulla più residuava della pregressa peritonite, e l 'inferma accu sava solo lievi tt1rbe dispeptiche e stipsi. A questo lnomento anch e l 'esame della fossa ileocecale riusciva perfettame11te negativo, n on apprezzandosi 11emmeno pur1t~ dolorosi alla pres• -s1one. Lo studio radiologico fece rilevare soltanto che, in corrispondenza dell 'ileo inferiore,

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anse ave-

v.a•n o t1n calibro n0te,:0Jmente ingrandito e che, invece di presentare il noto aspetto di piccoli salsicciotti, apparivano i11iett.ate per una lunghezza maggiore che nella i1orm.a. Nulla di notevole a .carico dell'appendice. A t al punto diveniva oscura la natura e la causa della pregressa peritonite; sicchè, per accertare, ai fini di u11a co11grua terapia, la causa che ne aveva detern1inata l 'esplosio11e, si stimò 0 pportuno procedere a:ll 'atto operativo., il quale fu ese.guito dal prof. l..1eotta, ~ m,ise in evidenza, assieme alla mancanza di lesioni appendicolari, i se- · gni di una peritonite, guarita spontaneamente, e dovuta ad un 'ulcera perforata dell'estremità terminale dell 'ileo. · Le ricerche batteriologiche, dimostrarono che la peritonite perfora.it~va ~ra stata determinata dai bacilli del p aratifo B. 11 caso apparve percjò di notevole interesse, sia perch è fra tutte ]e ulcer.azioni intestinali che compaiono nel corso di malattie infettive, quelle paratifich e sono p oco n ote, per il fat~o che, eccezionalmente, conducono a perforazione, sia anche per le peculiarità clinich e della malattia, di cui fu possibile svelare la natura solo in seguito all 'atto operatorio. . L 'O. illustra le più importanti cau se di perforazione intestin ale, ed alcuni car aitteri delle ulcer~zioni e delle perfor azioni da paratifo, di cui i pochi casi della 1etteratt1ra n o11 svelano la vera frequenza, e per la grande variab~lità dei segni cli11ici delle infezio11i paratifi.ch e e per il fatto che 1nol li casi di peritonite acut a ; sfuggono al coni: rollo anatomico e J>at.~eriologi co. 1

[ANNO XXXVlll ,

NUI\i .

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Contributo allo studio della fu nzionalità renale mediante la pielografia discendente con l'Uroselectan. Prof. C.. Ros si. - L 'O., dopoi avere succi11tamente elen,cati i vantaggi della pielografia discendente n ello studio dei malati renali afferma come il· lat~ più i~teressante, e sul qu~e le opinioni dei vari auto:1 sono a11cora divise, sia quello del valo re fii1i z1onale del nuovo mezzo di indagine. Egli ha av11to Qecasione di praticare nella Cli11ica Chirurgica d~ Palermo, numerose p. d . e fa oggetito1 della presente comunicazione per il confronto ~ra. le jnter~retazio_11i funzionali dei pielogran1n11 d1scende11t1 con I dati desunti dalle comuni prove della funzionalità renale. Egli h a eseguito la p. d. con la tec11ica coim une e basa le sue deduzioni ft111zionali dalla sola interpretazion e dei radiogra1nmi, così come si ricavano dopo 10, 15, 30, 45 minuti, se11za artifici di sorta (compression~ degl~ ureteri dall 'interno o· d all'esterno), che possono infirmare la valutazio'" ne funzionale dei :medesimL H.a studiato 4 casi. di tbc. r enale ' 4 casi di cal-· coli ureterali, 1 ipernefroma, 2 reni policistici bilater &li. Conclude affermando in c1uesti 11 casi una perfetta corrispondenza fra le deduzioni funzionaJii tratte dalla P'- d. e qt1elle delle co·1 nuni prove, confortate in 9 degl~ 11 casi con il reperto operatorio e coil decorso clinico successivo. Nella tubercolosi r enale, nelle· affezio11i neoplas1~ich e e 11elle avan-· zate degenerazio11i cistiche del re11e, il difetto di funzione., sia l1r1i- eh~ bilaterale, si traduce o con uri 'asser1za dell'ombra p~elo-urelerica o co·n u11a tenue appariscenza della medesima ; nei calcoli ureterali I 'assenza dell 'ombra vuol significare blocco funzionale del rene o (più raramente) totale distruziQne dl parenchima secernente, mentre l 'apparizìone tenue dell'ombra significa ostacolo parziale dell 'uret.ere con co11servazione, s~a pur di1ni.11t1ita, rlella funzio~e re"i1ale. 1

Sul linfoblastoma bilaterale delle mammelle. Dott. G .. PASQUALINO . - Il caso descritto dall 'O .. p are debba ritenersi un tipico linfoblastoma bila-· terale delle m ammelle. Esso, assieme ai tre casi• finora conosci.uti d~ linfoblastoma bilaterale mammario, consentirebbe di precisare il quadro clinico· di questa affezione, nei seguenti termini: Insorgenza in gravidanza, oon;temporanea o me-· no , nelle due gh~anrlole mammarie, di due tu m efazioni diffuse, indolenti, di colorito rosso-cianotir.o, Cf)U reticolo venoso appariscente, di consistenza duro-elastica, aderenti alla cute ed ai pia11i sottostanti, COTIJ difft1s~one metastatica precoce per· via linfa;tica e via sangujgna; a decorso. rapidissimo, che dà cachessia rapida e porta ad esito in breve tempo. Clinicamente la diagnosi differe11ziale del linfoblastoma bilaterale mamn~ario, va posta con la ipertrofia g ravjdica ~ con il can cro• acuto (così· detta m astite carcino·m atosa). L'ipertrofia gravidica .si esclude per la rapidità della evoluzione e per la presen za <legli ingorghi ghiandolari; la m a: stile car cinomatosa si esclude per la inan ca11za d1 fe11ome11i iJ1fiammatori. Microscopicamente il linfohlaslom.a bilateral e delle mammelle, essendo costitui.to da abbondanti linfoblasli e da linfociti compref.i jn una sottile"


[ANNO XXXVIII, NuM. 25]

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SEZIONE PRATICA

re.te connetliv~le, può esser e confu so con il sarcoma a piccole cellule roton,d e, che, se per i suoi caratteri clinici, può essere escluso, microscopicamente è mol to sim1le . -al linfobl astoma e si differen zierebbe da ess.o perch è cQst.ituito da un unico tipo di cellule, mentre n,el linfo1b lastoma, ol tre ai linfociti, s~ trovaqo anche cellule im1nature, spesso in fase cariocinetica. T'u ttavia rimane sempre il dubbio che i due tipi di c~llul~ r iscontrate r appresein tino· in varia dimension e l 'unico t ipo· di cellula rotonda del sarcoma; ~ si potrebbe sp·i egare l ~ presenza delle figu re cariocir1etiche nelle c~llule più gra.nd~ interpretate come linfoblasti , pensando, ch e la stessa ait tività cariocine..~ica provpca t1n ingrandimento della cellu la . In tal caso si tratterebbe d~ un sarcoma a piccole cellule rotonde. J\1a, è da osservare co1n,e questa speciale e poco co11osciuta forma morbosa, nei casi no·t i, si unisca costantemente ql medesimo· qu adro. istopatologico; e poichè nel caso in esame, cqme negli altri due casi noti di linfoblasto.m a mam,mario, era da escludere in modo assoluto la fQr1na sarcomatosa per le ragioni dette a propositò d~lla discuss1one clin!ca, I 'O. si sente autorizzato ad interpretare anche il reperioi istologico· come di linfoblastoma. Il Segretario: A . AMATO.

Società fra Cultori di Scienze Mediche e Naturali di Cagliari. Seduta del 10 aprile 1931. Presidente: Prof. A. Bus1Nco .. Un caso di pachimeningite emorragica probabilmente da trauma.

Prof. G. BENASSI. - In un muratore di 65 anni che, in seguito ad u11a caduta, ebbe immediati segni di commozione cerebrale e dopD un periodo di riprese e Qi assenze Qi manifestazioni, in capo a quattro, mesi insD1rse p.a ralisi a carico degli <rnti eg euforia, l 'autopsia precisò come causa delle sintomatologie presentate e della moTte, fosse una tipica pachin1eningite fibrina emorragica ~nterna, d ~ cui esibisce preparazioni istologiche. Ri_leva l '~1nportanza del trauma e la attendibilità d~l suo, ]n.te~vento n,el meccanismo patogenetico, e I 'interesse dal Iat.Q medico legale.

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Il prof. 1\ . Bi:rs1Nco r~corda tre esen1plari, di verosimile genere traumatica, occorsi alle sue osservaz~oni.

Il prof. A. BusINco rileva l 'imporlanza della costituzione della lega della. lotta. contro· il cancro.

Sulle complicanze della tubercolosi del sacro.

Dotit . G. GIUNTI . - L'O .. illustra u n caso di fistola -tu bercolare sacro-rettale, capitato· all 'osservaz~one n~crosco·p-ica nell 'Istit u to, d i Anatomia Patologica, in una donna di 69 an ni .accolta nel1'0spedale in stato con1aio·sQ e con i11tensa melena. Ricoverata . co·n diagnosi di u remia, all 'autopsia si ritrovò: peritonite fibrinosa, tubercolosi polmonare sinistra, carie tubercolare di ossa multiple più estese a carico del sacro, che aveva C0ntratt~ ten aci aderenze colla faccia po steriore del 1

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rel to; dorve s~ apriva il seno fistoloso. Nel tragitto fistoloso si apriva un vaso arterioso di un certo calibr o. l\!Ie1ùngomielite. Nefrosclerosi secondaria_ Rilevai~çt 1.a r arità della localizzazione sacrale e della complicanza terminale i11 usura vasale, l 'O. esclude del deter1ninis1no della morte l 'uremia ,. . e for1nula il giudizio epicrit!co in questi termini: tubercolosi cronica fibro-caseosa polmonare carie tubercolari di multiple ossa compreso il sa~ro, fistola retlale, usura vasale, i~elena, meningoence~ falite act1ta , peritonite acuta da propagazione. Illusitra l 'o»sserv;izio·ne con la dimostraziòne dei prepara ti istol ogici del sacro e del tragi tto fisto-loso sacro-rett ale.

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A proposito della malarioterapia nella blenorragia.

Dott. A. MARRA S . - Parte11do dalla proposta del l(u1ncr st1l tratta111ento della blenorragia femminile con, l:l :r:nalaria, 11a voluto osservare come l 'infezione palusi~re spontanea s~ comportasse nel decorso della l;>len.orragia act1ta in genere. La sua esperienza desunta per il mo111ento dal materiale clinico ~11 cui le due infezioni decorrono spontaneamente n on. è favorevole all 'influenza benefica della inalarioterarJia nelle affezio.n i blenorragiche. Non s~ dissimula che esista una certa differenza fra la. n1al aria inoct1lata e la malaria spontanea, per qua11to n{)n si sia riusciti a st abilire di che natura, e, pertanto, ·cledicherà a stabilire, attraverso p·r o·ve opportu.ne, la second.a parte della ricer-. ca : l :azione della malaria sperimentale, avendo per il mon~en.to so·l tanto· esperienza su l '<;tzionedella spontanea. • Sifilide terziaria, con speciale riguardo alla nervosa (paralisi progressiva) e infezione malarica spontanea nell'osservazione anatomo-patologica.

0RRÙ S. - In. base ~ C{)lllsiderazioni d 'ordine statistico l '0. ril~va l 'inesistenza di un antago,... nisn10 tra sifilide nervosa (in· specie paralisi progressiva) ~ malaria spontanea. Su 966 individui, seziona ~i n el I 'Istituto di _A,.. P. di Cagliari, 809, cioè· il 4 ~~ , presentavano lesio ni 1nalariche, qualche vol ta ncute, ma per lo p iù croniche. La sifilide terziaria co11 lo·calizzaz~o·n i v~sc.eral~ varie, si tro.Ya in 90 casi, cioè nel 4,5 % di tutto il materiale esaminato, i!l. 45 dei quali essa si acco·m pagna alla malaria cron!ca. Su 804 n1alarici, ~l 5 % s.0110 sifililici: 62 non malarici, ~l 3,87 % sono sifilitici. Quir1di, la prese11za della sifilide rico11osce una leggera JJfP-Yalenza nei malarici. Quanto poi all a distribuzio11e topografica nei due gruppi. (malarici e 11on 1nalarici) della sifilide, non si riscontrano sen sibili differenze: però fanno eccezion~ le lesioni specifiche del sistema nervoso, eh~ appartengono quasi tutte al gruppo dei sifilitici malarici. Infatti, su 14 indiYidui sifi11tici con lesioni del sistema n ervoso centrale, ] 3 presentano evidenti note morfologich e d 'infezione palustre cronica.. Fra questi neuro·sifilitici malar ie i. 6 sono paralitici 1)rogressivi, gli altri 7 presen tano altre forme (go·111me, endoarteri;te> ramn1ollimenti).. La percentuale quindi dei pazienti malarici riferita al numero tale d elle autopsie è del 0,3 % riportate al numero globale dei malarici, è del O,7 % ed al totale dei sifilitici, del 14,4 ?ii. L 'O. co11clude rilevando: 1) ch e se il problema della malario-terapia si considera sulla base del 1

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materiale ariatomico in cuj l~ due infezioni abbiano decors-0· sponi~aneame.nte, non si desume al.cuna j_nfluenz.Cl! antagortista palese dell 1infezio ne malarica natural~ sulla neurosifilide (p. p ..) ; 2) eh~ p ertanto, è logicq pensare ad un esempi;o, di dif- · ferenza tra il moccanisrno d 'azion:e della malaria spontanea ~ della malarizzazione sperimentale sul.l 1organisrno1 dei paralitici progress~vi.

coscopia nel tampoµamento delle fistole polmonari colla guida del toracoscopie.o e di una pasta di paraffina bismutata. Espone, in base alla larga esperienza persolilal e, sulla operazione di J aoobaeus nella resezion~ delle diverse aderenze in pneumotorace.

Queste due ultime comunicazioni sono seguite da osservazioni e ad apporto di nuovi elementi da _parte dei proff. DE LISI, DEsoGus, MAcc10TTA, SERRA, BENASSI. .. Il Segretar~o: Dott. A. MARRAS.

Dott. A. CECCHINI. -· Espone quanto l 1esperienza personale gl~ suggerisce · sulla applicazione dell 'oleo1tor~~e COID:e cura ~egli empiemi metapneu- · motorac1c1 e come mezzo antifisario mettendo in • • luce la 11mitazion,e agl~ scop~ del metodo.

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Società I taliana di Studi Scientifici sulla tubercolosi. (Sezione Lombarda). Presidenza: Prof. L. Zo.rA. Sui risultati a d.istanza del pneumoto~ace artificiale dal punto di vista clinico e sociale .

Pro•f. G. RoNZONI. - Conclude eh~ il pneumoto... rrace rapprese nta, dopo• il sanatorio, il solo pro,. .,gresso reale della cura deil la tubercolosi poilrnonare. Il suo campo d ~azione diverrà più esiteso con l 1estendersi deg·li interventi chirurgici sussidiari; colla migliore educazione del malato1 e con .l 'intcrvento. p recoce in, rap·p o·r to alle attuali co.n.cezio·n i sulla evo1uzione ir1iziale della tubercolosi _polmonare. Il rendimento a distanÌ?- del pneumotorace può essere valutato dal 20 al 25 % nei casi ·d~ tisi polmonare, oltre il 50 nei . casi inizi ali infiltrativi . .N~lla çura della tuberCOìlO•s i pol monare .il pneumotorace ha dimostrato d~ essere elemento 11tile p.ella assistenza delle classi lavoràtrtci, aitto . ad un maggior ~ migliore impiego di letti, aito a migl~orare nel su,q. complesso la capacità lavora.tiva. 1

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Risultati. del pneumotorace . bilaterale contemporaneo. •

Prof. U. CARPI .. - Per quanto non si possa p ,a rl are ancora di risultat i a distanza in questo ca1npo, la sua sta tistica e ~ dati esposti fanno ritenere ·che il metodo Qffra un, utile mezzo di cura in .certe forme diffuse• di tuh~rco·los~ polmonare. 1

Fistola polmonare nel pneumotorace artificiale sia dal punto diagnostico che c ~ rativo.

Dott. V. FERRAnio. - L 'O. enumera da prima le ·cause di formaziòne della fistola polmonare, esa~ina quindi i metodi di !ndagine p er diagnosti·Care le perfo-raziqni polmonari (reperti fisici, misurazione della pressione, iniezio·~e di ble1u d i m etilene, taraco sco1p ia) ; poi espone i criteri attuali della terapja nelle diverse var~età di fistola p olmonare (ole-0torace, frenico-exeresi), dando . paFticola1·ei riliev-0· al nuovo metodo della aspirazione.· 1

Joracoscopia e intervento Jacobaeus nel

pneumoto~ace .

Dott. F ... C.o"A· - L 0. m ette in rilievo l 'impoirla11za dell 'indag ine toracoscopica · nelle affezioni ·del caYo pleurico, nelJo s tudio della patologia dell a pleura, in particolar modo nello s tud.i o delle pleuriti. Si so<ffema sulla applicazione della to·r a1

Indicazione e applicazione dell'oleotorace.

Interruzione della cura pneumotoracica.

Dott. G. SILVANO. - Tratta qt1ando si debba int errompere tale cura. Ritiene che caso per caso n ei pneum-0 toraci complicati, dopo un anno della scomparsa dei fatiti tossici generali e del bacillo nell 1espet torato. Quando n-o·n si tratti d~ p·n eumotor.ace i11 tisici ampiamente cavitari, si debba iniziare 1'interruzione del pneumotol'ace. Nei casi di tisi vasiamente cav~taria, la in,terruziorne· non può essere iniziata s~ non dopo due anni dall'inizio d ella guarigione. apparente. Nei pneumotoraci complicati l '0. segue cr~terio diverso1 a secondo delle complicazio1n i, individualizzando la valutazio,ne dei cr~teri d! interruzione del pneumotorace. 1

Seduta del lQ a-prile 1931.

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IL POLICLINICO

Sulla frenicoexeresi, indicazioni, controindicazion i e risultati ·a distanza .

Dott. A. CASTELLI. - Riferendo-si alla larga esperienza: fatta su parecchie centinaia di malati del Sa11atoriQ d~ Garbagnate, con clude valorizzando 1~intervento, sia com~ con1pleme•n tare del pneumotorace, della toracoplastica parziale o totale e dell 'apicolisi, che co1m e mezzo a sè nella cura di certe forme di ·t ubercolosi polmonare. Sulla alcoolizzazione dei nervi intercostali nella cura della tubercolosi polmonare .

Dott. M. BELLI. - Ritiene, in base alla sua esperienza, che l 1alcoolizzazione può .a vere S{)1lo1 indicazioni risitrette, di ClI~ e più precise sembrano le emottisi. Ha carattere di supplenza del pneu1notorace e della'· toracoplastica e può esser~ adottat-0.. so,101 quando ques1~i d.u e metodi no1n trovano pois sibile ap·p licazione. Ritiene, concludendo, che abbia azione incerta defin.itiva sulla tubercolosi p-0lrnonare. Sulla apioolisi, toracoplastica parziale e totale.

Prof. M. REDAELLI. - Espone la sua larghissi111a statisti ca operativa. Si soffe.rrna ad illustrare Ja tecnica,· il meccanismo dell 'apicolisi e i risultati ch e si. posso11:0 oyt~nere . Espone, illustr~ndo. i vari casi, i risl1l: tat~ delle sue operazioni di toracoplastica. . . Come .si guar;sce nel pneumotorace artificiale e nella c~ll a ssoterap i a chirurgica. Dott. U. SELLA. - Dimostra, in base alla ·sua e alla osservazione Q.egli. AA. , corm e in tutti i 'casi il meccanisn1o di ~arigione sia fo11damen talm~ò ­ te. . rappresentato ·d alla ·f ibrosi poln1011are. . .. Seguì una discu ssione:

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A.


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SEZIONE PRATICA

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APPUNTl .PER IL MEDICO DALLA PRATICA CORRENTE. Punt ura da lapis copiat ivo.

PRATICO~

cebto. Le pareli della cavità tinte egu almente in bluastro non prese11ta110 quasi affatto r eazion e , . anzi s?no c~rro~e, eo~e corros a è in parte I 'apon evrosi dell e~n~11za ~ enar. ~asc~ento gen ero1s~ delle P.aret~ fino ai tessuti san~; aspo!ftazione con: la for~1ce di up. trattolino· di pelle divenuta trop~o so t tile ~a entrambi i lati della ferita oper.ator1a; lavagg·10 di pulizi.a r...on · acqua distillata e slerile. Dren,aggio con qu attro fili . di seta ch e h o fa·~to fuo·rl1scire dall'angolo· p.rossimale della ferita ?Peratorià, e su·t11ra delJa cute con quattro punti 1u seit a. · Dall 'esarne acc11ra•t o• del liquido (sieroso~ fuo·r iuscito e dal materiale asportato col 1Faschia111ento, non ini fu possibile di trovare alcun frammento di matita. Decor so post-oper ato.rio ''dei più normali: in terza gior11ata tolgo il drenaggio e non vie11e fuori nessuna secrezion e. In set•t ima gior11a ta levo i punt! di sutura; in doqicesima giorn ata, l 'esan1e obiettivo rileva in sito cicatrice ben co11solidata, n oT1 dolore, i1è tumefazione. 'rutti i n1ovi111enti del pollice so·n o po·ssibili e normali. La guar~gio.ne si m ant~en e completa an cor oggi , ed orinai so110 lrascor si ben. ve11ti ' m esi. dall 'i11terven,to.

(Necrosi chimica asettica) ' per il dott. FRA1'fCEsco Rossr - Acireale. . Si tratta di lesioni a tipo cronico pro dotte .acci?ental.mente d.a p ezzetti di m.a tita copiativa, i ·qual1, restan·do inclusi sotto la pelle, han.no la proprietà di n ecrotizz,a re i tessuti, pro.ducendo una raccolta sierosa tinta in bleu. La lesione ·di cui mi occu.p o è r.aramente de.scritta , tanto 1ch e fin 'ora ne sono conse.g 11ati soltanto una settantin.a di casi n ella lettera tura medica. Il .suo inter.esse non è tanto per la diao-nosi '5 .eh e in genere risalta evidente .d.al.I 'an.a mnesi ' ·quanto per il trat tam ento , ch e se non viene .eseguito leg~ ·artis , può p•o rtare a de11e altera:zioni patolog ich e di una certa importanza. Il primo cas o ·di necrosi 1chimica asettica fu ·o~se rvato .a Vienna d.a Jérusa]em in un gioLe l esio11i da 111atita cop·iativa hanno un q·u avane. Successivame·nte furono segnalati a ltri dro clinico e·d un decorso ben dete:rminato .. Nel·~si,_ in gran parte in Austri.a ed in Germania, poi in Francia .da Iselin (1927) e in Italia l 'anamnesi si riscontra qua i se·m pre una pun<la G. Marsiglua e Bettazzi (1928). Il primo lavo- ttira da matita copiati,ra, a m eno ch e n òn si tratti di pater ecci n ecrotici riscontrabili nei To d'insieme -è st.ato però pubbli cato d a Erdheim nel 1920. Alle osservazioni clinich e seguirono tintori , in cui I.a sostanza chimica n ecrotizzante quasi subito i lavori sperimentali per opera 1)enetra attravierso piccole escoriazioni , come n ei casi descritti .a.a Glass. Nei casi .comuni 'd i punspecialmente ·di ·E rdheim, Glass, Jérusalem, Torraca e Kriger. Fu p·ossibil e di riprodurre tura da m atita copiativa, dopo un periodo più o meno lungo di la tenza, cominci.a a compas~erimentalm1e nte il qu.adro .anatomo-patolorire localn1ente una tumefazione fluttuante cog1co della n ecrosi asetti·ca, ponendo n el sottolor blu.astro , con :re.azion e periferic.fl: scar sa e c utaneo dei pezzetti di m.ati ta copiativa. p·oco dolore. Spesso si acco1npag n a un.a r eazio. .T:Jn caso del ge ner e capitato sotto la mia osser- n e febbrile 38°-39°, co11 cefal ea, in.appetenza e vazione, rigl1C1rd a una studentessa di 14 ann~ la di ra ro ittero indice di uno stato tossico, da quale. si presentò al mio· ambulatorio nei p;imi parte del sangue linfocitosi (3'7· %). · d~l giugno 1929, riferE\lldomi che da dodici giorni circa aveva1 no tato una lieve dolenzia alla r egioDopo un certo ten1po la tun1ef.azione si apre ne tenar de~l a mano destra . cOntemporaneame11te spontaneamen.t e o per operazion e incompleta l '.eminenza tenar si era -tumefatta. Aggiungeva · ch e circa quaranta giorni prima era stata punta in- quasi sempre, a ll 'esterno, lasciando fuoriuscivolontariam ente da l1na compagn a con una ma- re un liquido sieroso tinto in bl eu . Ciò 1).0notita copiativa, al1 a qual cosa però n on aveva dato stante i fatti n ecrotici continuan o a d approl a gitista importanza, anche perchè la piccola fe- fondirsi se1npre più, tanto ch e, lasciata a sè, la rita puntiforme si er a· chi.usa senz ~al·tro dopo quallesion·e 'si tr.asforn1.a in ·una fi stqla cronica, con oe~e giort1io. All'atto della visita, l'esame oib iettivo i1ecros i più o i11eno vasta, che interes a tu't ti rr1le;v~: Una tumefaziç>:ne g·rossa quanto una piccol a mand.orrla aJla. r egione tenar con scar sissimo· i tesst1ti, fin.anca le ossa . .Térusalem 11a descrit-edema circostan t e. l.i a pelJe in corri&pondenza del- to dei c·a si di~graziati , in cui si è avuto anta tu mefaz·jo•n e h.~, un colore bluas.t ro· pallido. La ch e }.a perdit.a delle dita. '{>a1paz!o~e pro1 voca poco doJore e m,ette in evidenLa cura consiste in un intervento chirurgico ·za. una n etta fluttuazione. Non febbre, n è ri sentim~nto glandolare. all 'epitroclea .e d all 'ascell.a. , . i)r ecoce e ben condotto . . Per i caratteri dell a lesione, ma sopratutto per Si tratta di asportare tùtti i tessuti necrol 'anamnesi, feci diag11osi di necrosi asettica di natura chimica, dovuta all 'inr.l11sion e in sito di tici fino .a quelli sani; anzi Iselin con iglia di asportare tutto in o locc·o, com e per _i tumori qualche pezzetto di matita copiativa. Intervengo in anestesia locale tutocainica con sani; e poi n1edicare a pi.atto senza alcuna susoprarenina. CoD: l 'i ncisione della pelle di tre tura. Dopo l 'inter,·ento, con siglia un trattacentimetri arrivo bentoslto su una raccolta di liquido sieroso color bluastro e con qualche strao- m ento coi ragg·i ultravioletti, indubbiamente 1

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896

IL POLICLINICO

maligni , fa cendo ca dere il taglio sui tessuti con l 'intento di agevolare il processo di ri- _ • paraz1one. Ritengo che i1ei casi già fistolizzati sia mol-. to opportuno il m etodo con sigliato da Iselin, cioè asportazione generosa e medicazione senza sutura per il possibile inquinamento da parte di germi attTàverso 'il seno fistoloso; m entre n ei casi 1ch iusi, come quello da me riferito, forse è più opportuno asportare fino ai tessuti san i e poi suturare possibilmente puT lasciando o meno un piccolo drenaggio per ,d ue o tre g iorni. Acireale, Marzo 1931-IX. RIASSUNTO. Piglia ndo lo spunto da un caso capitato sotto la sua ossèrvazione, l 'autore espone in b reve il quadro .clinico ~ d anatomo-patologico della n·ecrosi chimica asettica. Per la cura, egli r itien e che n ei casi non fistolizz.a ti , ·dopo aver asportato tutti i tessuti n ecrqtici, conviene meglio suturare, anzicch è medicare a piatto. LETTERATlJRA.

MARc, lsELIN. La Presse l\!Iédical e, 13 aprile 1927. n . 30. G. V. MARSIGL I A. Soc .. Napo!. di chirurg. , seduta 27 febbraio 1928. - Sunteggiato in Policl. , Sez. prat., 1928, pag. 916. l\1ARc .

l sELIN .

.Plaies et nialaclies infecteuses des

m ai11.s. l\ilasson, éd . , Paris, 1928 . E RDHEil\1. Pathologie et traitement des blesseures par erayon d 'aniline. .i-\.rchi.v. f. Klin. Chir.,

t·. CXIII, 1920, p. 779-810. ToRRACA. Archivio p€r le Scien ze n1ed. , 1922, pagina 44. JÉRus ,\J.,E~'l. Wiener. Kli11. "'' ochensc·h r ., 1923, pag. 211 .. Gr.Ass et KRuGER. Deutsch e Zei tschr. f. Chir., 1924, p ag. 382. FnANCK. Zentralbla tt f . Chir., 1924, n. 39. BAUl\fANN. lbid., 1924, Il. 47. Nouvelles expériences sur la nécrose par crayon d 'aniline. Jbid ., 1925, p·ag. 571. GLASS. L es Panaris p ar n.écr ose cliimique. Ibid., GLASS eit KRUGER.

9 octob·r e J 926. · B ETTAzz r. Policlinico., Sez. chir. , fase. 10, 1298, pag. 501. Interessante pubblicazione :

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[ANNO

·XXXVIII,

NlJ l\1.

25]

CASlSTICA E TERAPIA. li rene amilolde• Il re.n e amiloide, d ice M. Rosenberg (Deatsche Med . Woch ., n. 3," 1931) viene per lo· più con.s iderato· una nefrosi che clinicamente· non si può quasi distinguere dalle altre nefrosi li poidich e. :È vero ch e la m aggior parte ·dei casi di rene· amiloide si ma.n ifesta clinicamente coi sintomi di una n efrosi, essi possono però se durano a lungo passare a·d una sindro•m e clinica ch e somig lia piuttosto al rene grinza nefritico , ma senza ipertonia, nè i1)ertrofia cardiaca~ In altri casi l 'amiloidosi renale non dà al,c un sinto·m o clinico; l 'anatomo patologo riscontra talvolta un.a estesa ami1oidosi dei reni senza ch e clini camen te sia si .determinata nemmeno albuminuria. Si 1deve oggi ammettere ch e lievi g radi di tale amiloidosi possano guarire del tutto se si riesce a 1cur.are la malatti.a fondam entale di cui la degenerazione a1niloide è consegu enza (tubercolosi, sifilide, s·u ppurazio ~·e, ecc.). Esiste anico.r a un te.rzo gruppo ·d i casi in cui clinicam ente si ha come unico sintomo l 'al bumin uria ·d i gra.do liev·e· o m edio; spesso i pazienti diventano cach ettici. O l 'esan1e del sedimento è negativo, opp·ure dimostra scarsi ciliDJdri. Questa forma può dopo un decorso sub ac·u to o'd acuto po rtar.e all 'insufficienza renale; essa somigli.a a llora a d una glomerulonefrite a cuta o subacuta , senza ematuriat nò ipertoni.a, n è ipertrofia ·cardiaca. 1

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·

R.

PoLLITZER.

Cura di atermica delle forme infiammatorie renali. La diatermizzaz ione delle regioni r enali nel1'in·d ividuo sano determina u.n aun1ento delJa di·u resi: non solo l 'acqua è in qua!ltità n1aggiore eliminata ma sono el iminati in quantità maggiore (aumento però lieve) i cloruri e le sostanze azotate. Le forme acute di g lomerulonefrite si lasciano influenzare favorevo.Jm ente dalla diatermizzazione r enale. W. Ew1G (D eutsclie ~1ediz. Woch enschrift, 8 gennaio 1931), ne riporta due casi. Sotto la cura diatermica - specialmente assoaian·do la diatermizz-az1on e .de1JJ.e Tegion~ ·renali con la diatermizzazione d ella tiroide i fatti eclamptiici so.n o i primi a scomparire; la diuresi aumenta; l 'albumin·uria diminui sce, ecc. Anch e nelle n efriti subcroniche e nel rene g rinzo i ·r isultati ch·e si ottengono· specialmente con la cura associata (diaterrnizzazione r enale-tiroidea) sono buoni (modif1oazione delle cefa lee, modificazione dei segni subbiettivi , m odificazione della pressione del sa·n gue, ecc.). E. MILA NI .


'[ANN0 XXXVIII, Nu M. 25]

897

SEZIONE Pl\ATICA

Su di un ·caso 4i carcinoma primitivo dell'uretere allo stadio jniziale.

I tumori epiteli ali dell 'uretere sono molto rari, essi si dividond in tun1ori tipici (pap,i llomi, ed a,d enomi papilliferi) e tumori at1pici (epiteliomi papilliferi , o non papilliferi). I segni del carci..n·om,a primitivo dell 'uretere sono: -ematuria, ·dolo.r e, tumefazione r enale. Grue~neberg dà importanza al fatto .ch e la fuoriu -scita del sangue dal meato ureterale avviene indipende11tem ente d.a 1la peristaJtica ureterale. R. Ascoli (Arch. It. Urol., ottobre 1930) riferisce un caso di epitelioma primitivo, localizzato alla porzione intramura le vescicale ,dell ' u·r eter e d . ch e aveva dato l1uogo ad una uretero-uronefrosi d . Si trat tava di un soggetto tli 70 anni, ch e da tre m esi presentava un ' ematuria totale e venne a mo rte ~per fatti a cuti di pieJonefrite bila terale. La diagnosi precisa fu fatta solamente al tavolo anatomico, ove si potè ,const atare la 11resenza di un piccoJo nodulo epiteliomatoso ben localizzato, alla mucosa e sottom·u cosa dell 'uret ere, quin.di pass ibile di UJna o perazion.e radicale se la ·d iagno.si ·si fosse 1potuta stabilire ·p rima ch e interveniss ero i fatti infettivi. Da n otar e in questo caso: la peculia rità del1'ematuria, la quale presentava cara tteri vescicali p er .la sed e del tumore ed inoltre la lenta evoluzion e del tumore (papilloma seconda riamente degen era to) per cui era stata possi·bile la forte dila tazione dell 'uTeter e e pelvi senza fatti di r itenzion e aouta. V. Lozzr.

operazioni preg resse pra ticate nel piccolo bacino. L 'ostacolo al vuotam ento della vescica e-sisteva solo in tre casi sotto forma di caruncola uretrale, ed in 1 caso so tto forma di una cisti del collo. I sintomi sono .pr-0porzion.ati alle con1plicazioni: infezion e, calcoli, tumori. Il 70 % dei ca.si si è verificato n ell 'età comp·r esa fr.a il 35° e il 65° anno di vita. V. Lozz1.

I calcoli della prostata. I . P . Grinda (Journ. d'Urologie, sette,; mbre 1930), dopo aver riferito un .c aso di calcolosi de1la prostata osservato in un ' soggetto di 62 anni , trat tato con la prosta tectomia transvecicale e guarito radicalmen te , fa a lcune considerazioni d 'ordine a n atom o-patolo,g ico e te,r apeutico inter essanti sull 'ar.gom enrto. Se.p ar a n ettam ente ·i calcoli dell 'u,r etrçi prostatica d a quelli del1ia :p rosta ta : disting u e i primi in prim 1tivi e migrato:ri ·p,er la loro orig ine; ed in prostata-vescicali, vescica -prostatici, prostatomembrano~i ed 1u retro-prostatioi peT la lo·r o sed·e. P er I.a ·diagnosi hanno m olto valo.re: ·l 'esplo,r azione dell 'uretra con unr oliva , e l 'esam e ,r adiog rafico, m entre i segni urina ri sono po,c o carat te·r istici e tardivi. Distingu e i ca.leali della prostata : in cale.o li diverticolari ch e su ccedono ad uno o più ascessi della prostata vuotati n ell 'uretra, ed in calcoli veri della prostata sviluppati n ei cul cli sacco ghiandolari , i quali son o n ella maggio.r parte dei casi multipli. . Per la diag·n,osi, a lcune volte g iova l 'esploLa vescica enfisematosa. razio,n e r ettale ch e fa riconoscer e n el.la prosta.ta una cr epitazione car at teristica, però la ra · R . 1\fillss (Surg. Gyn. e Obst., ottobre 1930) . diog.rafia r esta il m·ezzo miglior,e di d.iagnos.i. L 'A. riporta un caso di questa affezione rari sP·er la cu.r.a: i calico·l i dell 'uretr.a prostatica, sima (vi sono solo 7 casi d escritti n ella le tte- ·se .so,n o ,piccoli , veng,o nio estratti per le vie n aratura) ch e con si ste n ella presenza n ella sot- turali , .a ltrimenti se son o g r ossi con vien e r itomucosa di vescicole piene di gas ch e solle- correr e .a lla perineotomia. va n o la mucosa ' iscerale , e sono d ovute alla N-e i 1c a.s i invece di caJ.ooli della prostata ocpresen za d i batterii . Tali casi si verificano solo corre ricorrere alla p rostatectomia, la qual,e son elle ' 'ecchie e g r avi cistiti. La di.a gn osi fu la n1ette al ripar o dalle r ecidive, a m eno ch e talvolta un r eperto di autopsia m a altre volte non si t ratti di malati g r av i, o con ascessi profu stabilita dall 'esame cistoscopico. sta tici in cui è indicato per for za u11a sem pli' ' · GHIRO~. ce perineotomia . V. Lozz1. Diverticoli vescicali nella donna. Forme spasmofile dell'enuresi infantile. 1

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"'r · Sch ach t e J. L . Creu shan U rolog. , ottobre 1930) riferi scono 18 casi di

(Journ. of

F.

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diverticoli vescicali nella d onna, osserv.ati n ella Mayo Clinic n el p eriodo di tempo intel'lcorrente fra il 1910 e 1929 su 56). casi di di-verticali della. vescica. I. .diverticoli vescicali . n ella ·d o11n.a son o oome .si yede assai rari , -e r appr esen tan o il 3,97 % dei dive.rticoli vescica·li in genere. . ' Di que ti 18 casi, 5 ·e.rana falsi diverticoli ~ r appr esentavan o: uno un esito di un trauma -Ost etr ico, g l i altri quat tro g li esiti lontani di 1

I r.a.p poTt i tra enuTesi ed a lterazioni d ella co.Jon,n a vertebra le 1n on so110 ben definiti, es... endo esigua la percen t uale dei oggetti enu re·sici risco·n trati a ffetti .dia tali m alforn1azioni .con g·enite (schisi, sacr a] izzazione ·delle vertebre J.on1bari ecc.). Nè me~l i o defi,n.iti appaiono i r appor ti tr.a il disturbo e l 'aden oi dismo, .sia per la di,rersa interpetrazio,n e ad es i data , ia perch è m-0lti enure ici non sono adenoidei • ,e Ylceversa. Si è cer cato a.ncl1e , con argomentazioni ,·arie, di por tare in rau .. a le di funzioni di gl1ian•


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[ANNO XXXVIII , NuM. 25J

IL POLI CLINICO

dolei endocrine (ipofisi, tirpide,, surreni) e l 'in_ fluenza del sisten1a nervoso. G. Macciotta (La Pedia.tria, 1° noven1bre 1930) partendo dalla costatazione del numero rilevante di soggetti enuresici pei . qua li nessuna d e.Ile ca use suddetté può essere c hiama ta in cau·sa , ha ricercato in qlllesti g li eventuali rapporti tra di sturbo e condizioni costituzion.a li di aumentata eccitabilità gen erale del sisten1a nervois o. Su 24 malati ne h a infatti trovati 17 n10stra111ti un a.u m.en to ;dell 'eccitabilità galva1n i0a, con inversi one o pareggio del.l a formula anodica, iip ocaJcemia e lieve diminuzion.e .della concentrazione ionica, con associazio·n e non costante di segni - di ipereccitabilità m ecca11ica. In casi simili, l 'enuresi acquisterebb e . dunque valore di ma1nif.estazio.n e sp·a·sm ·o fila , legata a condiz.i oni co,s tituzionali e lo.cali .p er le quali , specie n elle ·o re notturne, 11 detrusore della ' rescic.a può essere eccitato da s.t imoli fi iolog icamen te insuffici enli. Tale ipotesi è colilvalidata dal criterio terapeutic o, per il fatto .c h e i raggi ultravioletti, talora associa ti a is omminis trazione di vitamin a B, apportano rapidamente la guarigione. Un poco m eno efficace si è i'nveoe dimostrato itn tal senso l 'ormone paratiroi.d eo.

M.

FABERI.

IGIENE. La capacità vitale in rapporto all'educazione fisica ed· agli sports. G. D el Guerr.a (Riv. Se . Appl. a.ll'Ed. Fis. e Giov . n. 1, genn.-febbr. 1931) ricorda che abitu.a r e l 'apparato r espira torio a d immette·r e ·u na maggior.e q uantità .d 'aria ' ru ol dire non solo offrire un.a m .a ggior e qu.a ntità di carburante, ma anche ottenere un i11di c.e della sa. nità di tale organo. La quantità d'aria ch e i pol moni pos.sono conte.n e.re si misura con g·l i spirometri; · 1.a perimetria toracica co·m ·e indi·ce di g iudizio h.a p er·d uto ogn i ·v.alore . P er g iu.di c.are },a qu.anti tà d 'aria ch e i polmoni possono contenere i fisiologi ·Si basano sulla coisì detta capacità vitale, co tituita dall 'aria con1plementare e dal 1'.a ria di riserva; la capacità vitale si n1isura con g li pirometri; es,sa n egli uomini è di 3.500 cn1. n ell e ·do.n ne di 2.500. ' Da ricerche dell 'A. su g·io,rani diciottenni a ppare manifest'o il b enefico influ·sso ch e ha l 'esercizio mt1 colar e sulla capacitll vitale; in tali individui eSisa si presenta superiore a l normale. Il fumo ha un effetto deprimente sulla capa · cità vitale . Nelle oraanizzazioni criovanili e sportive si in1pone qu i.n di l.a ricer ca .della ·c.ap,acità vitale p er avere 11n g iudizio dia.g nostico, a scopo di controllo dello viluppo sportivo, e per l.a profilas . i di que•s ta cat egoria di crioYani. in cui f.aciln1011te si pl1ò nascondere qualch e lesione specifica ])O]n1011are.

L.

CARUSI .

MEDICINA SCIENTIFICA

. Sulla scomparsa dell'anergia tubercolinica in am· maJati di linfogranuloma maligno ·dopo roentgenterapht. L

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I

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noto, ·d opo l e rice-rche eseguite da Ba·s tai, eh.e n~l linfogranuloma n1aligino si osserva sin dai primi stadi della malattia, in una p ercentu,ale alta ,dei 1oasi, la neg.atività assoluta alle reazioni tubercolinich e. Si tratta, a g iudizio clel Haistai di una vera anergia in rapporto con I.a · natu·r a della m.alattia. I·n una ·certa percentu.a le dei casi di linfogranuloma però si possono osservare reazioni tuber colini che p iù 0 m eno vivaci, ma p er lo più deboli. C. R otta (Minerva Medi ca, 21 aprile 1931) ha seguito l 'an·damento d ell 'allergia tubercolinica in .a mmalati di linfogranulom.a maligno sottoposti a r ontgenterapia, per chiarire le r.agioni d el ritorµ o ~Il.a positività in certi carSi , delle r eazioni tubercoliniche . In 7 casi i è avuto , dopo cif'ca un mese di trattamento, la scompar sa dello stato di anergia pree·sistente con l ' insorgenza di un.a ipersensibilità alla tubercolina. Poich è l e a l te · dosi di raggi X, quali qt1elli dell 'A. a·doper ate, . hanno un 'azione inibente sulla r e.a ttività a lla tub ercolina e poichè n essun segino clin ico poteva nei casi in esam e far pensare a·d un 'azion e dei raggi su lesioni tubercolari preesist enti, m entre alle modificazi oni d el} ',allergia tubercolar~ si è aocompagn ato un notevole miglioram·e nto d elle con dizioni dei m .alati , l 'A. ritiene che la modificaz1ione .dell 'allerg1ia tubierrcolare, si~a conseg·u·en za d ella remission e d ella m .a lattia determinata .da l trattamento, ~emissione ch·e ha riportato _g li amm.alati i~ coin.dizio·n i di relativa n ormalità e quin·di .allo stato di reattività prin1 iti~o . C. ToscANO. 1

1

Ematologia della linfogranolomatosi. Trcnta·due casi di linfogr.anulom.at osi, controllati istol ogicamente, se>no ·stati stu·d·iati da R. ·I\.lima (Wien. J(lin. Woch., n. 14, 1931) dal punto di vista emf,ltolog·icq. Nei pazienti con forme ~enera1izzate e decorrenti cronicam·e nte e ·con forme progressive a t i po n eoplastico si ritrovò per lo p iù leucocitosi n eutrofila m io nocitosi e linfopenia ' sempre p iù a cce ntua~. L 'eosinofilia fu invece rara, mentre i valori ·d eg·li e ritrociti risultarono o pormali, o di poco diminuiti . Nei casi a deoor so rapido si trovò più spesso .an•emia grave e leu copenia non neutropenia , linfopenia progressiva ed aneosinofilia. · l\Tello stadio in izia le e durante le r emissioni d ella malattia il reperto ematologico fu norm a le. In conclusione,' l 'A. ritiene ch e, dal punto di vista diagnostico, tale reperto non sia utilizzabil·e, per la su.a ·s omig lianza con quello di altre sindromi pseudoleucemiche. Dal punt·o di vista prognostico, invece, ri- . sulter ebbe ch e il decorso è assai favorevol e n ei casi con re1)eTto n orn1a1e, più fa,rore, ole poi in 1

1


[ANNO

XXXVIII, NuM. 25]

quelli con leucocito'Si piuttosto che in quelli con leucopenia, e sfavorevole in quelli con linfopenia. M. FABERI.

RUBRICA DELL' UFFICIALE SANITARIO .

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Sieri, vaceini e prodotti a~flni. Tr.atta11do della profilassi delle mal.attie in· fettive è stato iripetut.amente accennato all'u.s o d i sie-ri e di va.ccini. È opportuno 1)er.ciò ricordare quelle ·dispo sizioni legislative, c he re· golano l 'impiego di questi prodotti biologici~ che più particolarmente possono inte,r essare gli ufficiali sanitari. Gli .art. 132 a 155 del T. delle leggi sanitarie (che Tiportano quelli della legge 8 luglio 1904 n. 360) riguardano appunto la fabbricazion e e vendita di vaccini, v i1

-u.

rus, sieri curativi e prodotti affirii destinati a scopo diagn.ostiao, profilattico e curativo. Tale fabbricazione, a. scopo di vendita, è subordinata all'autorizzazione ed alla vigilanza del Mini stero • del! 'Interno. Per alcuni pro·dot· ti (designati ·dal Consiglio Superiore di Sanità) è p1rescritto anche il controllo dello Stato, prima di esser m essi in commercio . Opportune norme di garanzia sono stabilite per i prodotti provenienti dall 'Estero. L 'applicazio·n e delle di sposizioni di l egge è stata disciplinata col .reg-o lamento ap•p rovato con R. decreto 18 giugno 1905 n . 407. Al,c uni articoli di questo regolamento interessano anche .gli uffi ciali sanitari. L 'art. 8 infatti dispone ch e la vigilanza ordinaria sul fun zionamento d egli istituti produttori di sie.ri, vaccini. ecc. venga esercitata dall'Autorità oomunale, m entre un ulterior e co.n trollo si ese. guisce .con ispezioni periodiche e strao:r dinarie d el m edico provinci.ale . ~ prescritto che i recipienti contenenti i prodotti messi in vendita portino le seguenti indicazioni: 1) d ell 'i stituto pro1duttoife; 2) d el n ome del direttore d ell 'istituto; 3) d el prodotto oontenuto; 4) d ella data ·di fa:bbricazione; 5) d ella durata d ell'attività 1d el prodotto; 6) del numero d'ordine .d el registro te11uto nell 'istit·u to; inoltre d ebbono contener e apposite istruzioni a stampa sul modo di a d operare e con.servar.e il prodotto. Sui r ecipienti cont enenti prodotti soggetti a controllo obblig·atorio ·d e·vono esser e in.di cati anche il numero e la d.ata del co·n trollo ed apposta la dicitu,r a :. controllato a cura dello Stato)· per i singoli prepar.ati la F.a rm.acopea Ufficiale prescrive inoltre altre indicazioni (titolo in unità antitossiche o imm·u nizz,anti). Col decr eto ministeriale 14 ottobre 1923 , in con formità del pa.rere espr esso dal Consiglio Superiore di Sanità, sono ·s tati sottoposti al controlUo !Preventivo obbligatorio ·dello ,Stato i segue11ti prodotti: siero antidifterico·; siero antitetanico; vaccini ·b atteirici (an,titifico, anticolerico. antipestoso); vaccino jenneriano; arsenobenzoli. Tale controllo è esteso agli st essi 0

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SEZIONE PRATICA

.prodotti fabbricati all'Estero, a m en o che non sia già stato esegui~o n,el paese di prod·u zione· con garanzie equivalenti a quelle ·stabilite per· i corrispon·denti prodotti nazionali. . Il R. decreto-legge 7 agosto 1925 n . 173~ sulla produzione e il .c ommercio d elle specia1i-tà m edicinali, e·d il r elativo regolamento approvato con R . decreto 3 marzo 1927, n. 4 78. si a·p plican o, in quanto non contrastino colle· n orme ·'specia li che li rig,u.ardano, anche _ .~i sieri, vaocini e affini: Secondo il regolamento• q·uesti prodotti con1prendono le segu~nti categorie: sieri e derivati; va.ccini batterici integ r.ali; vaccini batterici elaborati; altri vaccini;: fermenti batterici; virus; tossine e affini; arsenobenzoli semplici; d eriva ti deg li arsenoben. zoli; · altri prodotti chemioterapic i; altri prodotti bio1ogici e affini. Oltre le in·d icazioni di; c ui si è detto sopra, i pro dotti del gene r e, messi in commercio, debbono portare quelle del. d eoreto ministeriale di autorizzazion.e, della natura del prodotto e del prezzo fisso di vendita al pubblico in moneta italiana. Il Ministero• d ell 'Interno, con decreti 1° luglio 1928, .20 marzo 1929 e 29 agosto 1930, ha approvato g li elenchi d.ei sieri, vaccini e pro·d otti affini def qualli sinora è stata autorizzata la preparazion~ a scopo ·di vendita e l'impo·r tazionre nel Re-gno. I progressi della scienza medica nel camp(). immunitario ed in quello d ella terapia biolog ica , ·p ortano di continuo àlla preparazione· di nuovi prodotti (diagnostici, curativi e IN"Ofilattici) i qu.a1i, prim.a ancora di essere messi in commercio, vengono adoperati nell'uomo· a scopo di studio o di esperimento·; inoltre sono ora la1rgamente usati gli autovaccini ottenuti coi g·ermi ·isolati di volta in volta d.all '.ammalato stesso. Qu,e·s te categorie ·di preparati, non essen·do pro.dotti a scopo di vendita, non' cadono sotto la disciplina d elle n orme di lego·e e di r egol.amento sin qui rioordate. Lo Stato, p erò, cui s·p etta garantire Ja tutela della pubblic,,a salute, no·n poteva ·di sinteressa1.,si dell'applicazione di tali preparati, pur tenendo· c onfo ·della n ecessità di non porre ostacoli ai rapi di progressi d ella scienza in que-s to· cam po. A ciò si è pro~eduto col R . decreto-l~gge · 25 novembre 1926, n. 2164 contenente dispo· sizioni per l'imp·iego nell'uomo di sieri, vaccini ed affini n.o n prodotti a scopo di vendita e u;er la produzior:e di au,tovacci:ii. Il dec:et~ assicura la garanzia ch e 1 u·so de1 prepacrat1 d1 c ui si tratta si.a fatto sotto il controllo e 1a sorvecrlianza di m edici competenti , in quanto· stabilisce che l 'iinpieg·o di })rodotti , non ·autorizzati ai sensi delle vig.e nti disposizioni, è consentito solo in istituti pubblici di carattere ospitaliero, siano o non universitari, ed in pubblic i ambulatori autorizzati d .al Prefetto . sotto la responsabilità ·del dirigente l ' istituto, il r eparto o l 'ambulato;.io, :nel Cfl;lale .a:vien e l'impiego stesso. D ell im. p 1eg~ iJ d1r1gente d.e~e con serva.r e esatta reg1str.az1one e 1dare not1z1a scritta al capo 1del1 'Amministrazione o d el1


IL POLICLINICO

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l 'Ente dal quale l 'istituto, il reparto o l 'ambulatorio dipendono . Quando l 'im·p iego .d ,e l 1)rodotto si faccia in un pubbli co ambulatorio autorizzato, -la notizia scritta di esso, con le ·opportune indi e.azioni circa le persone .trattate, : deve esser data anche all ' ufficiale sanitario e da questo a l medico provinc iale. Il Prefetto, su rapporto ·del m·edico provinciaJe, può vietare I 'impiego dei prodotti, d.a11do con1unicazione del divieto al capo d ell ' An1n1inistr.azione interessata a mezzo· d.el Po·d·e stà. La preparazione di autovaccini non può effettuarsi che in istituti, labo.ratori e·c c. ·c h e, a loro doman·da, n~ abbiano ottenuto l 'autorizzazione del Ministero dell 'lnte,r no . Le norme di le gge così brevemente illustr.a te, .c hè assi curano La vigilanza dell'autorità sanitaria sul la pro.duzioin e .e.d il commer cio dei sieri, vaccini e affini . e la se.11.età dei nostri Istituti sieroterapici e vaccinogeni, danno · àl, medico pratico pieno affidamento sull 'uso !dii questi importanti mezzi :diagnostici, pro, .r filatti ci e cu·r ativi . A. FRANCHETTI. 1

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· POSTA DEGLI ABBONATI. •

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Azione ,degli estratti pancreatici desinsulinizzati sull'angina di pento. - Al dott. C. T.

da F.: E' difficile an•cora dare un giudizio definitivo suJl 'argome nto. I inalati di angina di petto non sono n è numerosi per un largo esperim ento., n•è presentano una uniformità di de.corso da perme ttere conclu ... ioni decisive do·p o l 'uso .d i ·u n qualunque rim e·dio. La personale esperienz.a m i porterebbe per .ora a co,n cl udere c h e gli estratti pancreatici .d esinsulinizzati mostrino un utile , transitorio effetto, su q·u egli a nginosi che contemporaneam ente hanno i segni di noitevole ipertensione. Neg li altri l'azione è me no evidente o addirittu1~a nulla. Il nuo·vo rimedio rientra tra i m ezzi ,_,irn tomatici di cura ad azionie transitoria e in·costante. t. pontano. 1

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VARIA. •

Raggi cosmici e cancro.

Per troiv are una spiegazione al l 'aumento, del . cancro, si vanno facenid o le ~potesi più bizza.rr e, a1n 1che da parte di chi ~avora in campi abba tanza lontani dallo studio della medicina. ~ ora la volta di un g·eologo irla ndese, JOlhn Joly il quale, secon·d o qu.a nto riferisce The Am~­ rican Journal of Cancer, gen.n . 1931 , s uggeri sce ·l ' idea ch e vi sia un rap p1orto fra la dim.inu zion e dei ragg·i cosm .ici e l 'aumento del cancro. Tali r aggi , e o-li afferrma 1 sono venuti dim inuen do ai 1n o tri tempi e, quindi, hanno la . . ciat i liberi g li agenti cl1e provocano il cancro. Il pr of. Joly è induhbia111ente un geologo ,di gr a nde \1a] or e; fra ] 'altir o, eo-li ha fatto l'im;portante o ervazion e ch e ] 'aloin e m icr oscopico, ch e ... i corge attorno a certi cri talli , è dovuto al1

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la radioattività e può esseire utilizzato allo scopo di stabilire ·1'età ·delle roccie da 1cui tali <;,ristalli provengono. Ma è poco .p robabile che le sue ipotesi nel campo della medicina possano a ,rer fortuna. I raggi cosmici, scoperti anni fa da Kohlhorster, arri"v.a1no a ll.a terra ·dagli spazi cosmici ed hanno affinità con i raggi X e con quelli gamma d·el .r.a dio, nel sen,s o 1che ·poss·o n·o· penetrare attraverso ' un grosso strato di materia senza perdere della loro energia . Sotto tale rigua.r do, essi sono i più potenti raggi conosciuti, oltrepas.san·d o, in potenza, anohe quelli gamma del radio; dopo passati attraverso uno speissore di 60 metri ·di acqua, ne rimane ancorra il due per cento. Ma il pensare che essi possano avere sull 'organismo umaino un'azione del genere .di quella supposta da Joly ci sembra assurdo. Anzitutto, questi raggi airrivano ·sulla te.r.ra in quantità così infinitesima che sono rilevabili soltanto co n i più delicati a1pparecehi ed è quindi poc o probabi:le ch e essi possano avere qualsiasi azione sugli org.a nismi terrestri . Il prof Joly ritiene che, quan·do tali raggi erano p iù .a bb,on,danti, avevano un effetto distruttivo sul cancro; ora, è evidente che, prima di .a.r.riv.a re a distruggere la cellula cancerosa, essi avrebbero distrutto l 'organismo che .a lbergav.a .detta cellu]a a cominciare, per esempio, dai ·l eucociti che so1n•o di m·olto più sensibili a lle r.adi.azion·i · •Che le celluile del sangue. Del resto, è un'affeirmazione non ancora dimostrata che i r.aggi cosmici fo ssero più abbo·n danti nel passato che · og·gi. Lo· Joly aggiunge poi ch e essi sono più abbon da1n1ti nelle altitu1dini elevate, il che contr.asta con l '·o sserv.azione che in aJ.cuni paesi che son.o situati ad altitudini abbastanza elevate, l.a mortalità da carcinoma è alta quanto o p·i ù 1che in altri paesi di pianura. L 'aumento delta mortalità per cancro è, nel suo comjplc.sso, più fittizio che reale, in quanto che è dovuto in g.r an parte a i raffinamenti ed ai pro·g ressi d-ella diagnosi. Chi di.agno-s ticava un c.ancro del pol mone, 30-40 an1nii or sono? Ben poch e volte si faceva tale diagnosi in vita , m entre ora ogni m edico che ha una .di scr eta prati ca , n e ha veduti 1p iù d 'uno in.ella propri.a clientela . Un altr.o co·e.fficiente ha aumentato in appar enza :la mortalità per cancro ed è l '.all ungan1ento della durata de:lla vita umana; 1I1 ella società odierna si trov.ano, in maggior proporzi on e ch e per il passato degli individui in età pi'llttoslo av.anz.ata e si comtprende qu1indi , cl1e ia110 r elativamenit e aumentate le malattie del1'età av.anz.a ta, fra cui si tro·v a appunto· il cancro. Non si e elude, con questo, cl1e le i gn ot~ .r.adi az ioni •Ch e traversano lo spazio non abbiano u1n1a qu.alch e a zion e, tuttora ig not.a ed impondera bil e, ~ ulJ 'organi mo , ma , per ora l 'ipotesi em essa del] 'azione d ei ragg i co miic i sul can· er o appartien e al r egn o della .p ura fantasia. fil . 1

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SEZIONE P RATICA

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.<*> CONTROVERSIE GIURIDICHE. XX. - Accertamento della identità personale, mediante la cosi detta '' prova del sangue,,. È stata r isoluta dal-la Co,r te di Cassazione una

quistione moJto ~nter.ess.anite. Si doveva stabilire se tizio era figlio di e.aio. C'era un atto di ricono scimento della paternità. Fu poi contestata la presunzione legale di oonsangui1i.eità . e si chiedeva un mezzo ·di prova mediante raffronto ·dei gruppi sanguigni. La Corte d'appello non ammise questa prova perchè, i1el caso concreto, non era possibile il confronto del gruppo sanguigno del figlio con quello di entrambi i genitori . Si è quindi discusso della possibilità di un accertamento giuridico col metodo ·dell a cosi detta p rova del sangue. La Corte di Cassazion·e, con se·ntenza 17 n'larzo 1931, ri1coirrente Troiani , ha conferm.a to la risoluzione della Corte d'appello. È importante rilevare che il Collegio Sup1rem.o ha ammesso la efficacia ,probato,ria dal raffronto dei griipp i sang~igni sia pure l imitatamente al caso in cui sia possibile l'esame del sangue di entrambi i genitori. Certam ente s.i deve prooe·d·ere co·li mol·t a cautela, perchè non sembra che, allo tato d.el1-e conoscenze scientifiche, la identificazione m,e diante esame del sangue abbia una base di oertezza o di grandissima probabilità. Ecco come h.a ragionato la Corte di Cassazione. «La Corte di appello fu tratta a dichiarare I ' inammissibilità della ricerca ·dei :rispettivi .grupipi 1sanguigni ·dalla considerazio,n·e della attu.a le imperfezione dei procedim.enti tec11ici con cui essa verrebb.e praticata e della · perdurante incertezz.a dei su,o i risultati, ,c he per la soluzion·e del prop1osto · qu·esito gene:.a log·ico avrebbero soltanto un carattere di probabilità. Non sembra invero giustificata questa diffidenza ver.so i1 nuovo m·~todo ·diagnostico dell 'identità in.dividual ~ che special mente per merito della g·iovane scuola modenese di medicina legale, ha ormai raggiunto un notevole gra·do di perfezione. Le inevitabili ince rtezze di tecnica rilevate dalla sentenza, che ·dapprin1a accompagnarono, svalutandol a pratican1ente, la geniale teorica del Laudsteiner, possono dirsi og.gi vittorio.s amente sup·erate m ediante i l:>azienti ed .a ccorti perfeziona1n.enti dovuti al Lattes, a llo Schiff, .a l Cubani (si ved,a ad es. l'Archivio d'.a ntropologia :cr im., 1930, fa se. II). Numerosi tribunali stranieri e anche recente1nente l'Oberlan,degericbt i11 I\.onig b erg (M. 1V/ ed. Woch., 1929 pag. 1995) hanno ricono1

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sciuto J'attendibilità ,s cien tifica di questo metodo diagnostico e l 'utilità dell e sue applicazioni nel cam·po giuridico. Quanto poi alla certezza dei suoi risultati, gli studi e le r icerch e eseguite in quefSti ultimi temp i dimostrano che , .se la determinazione ·dei gr uppi sangu igni non offre elementi siculìi per l 'affermazione di un dato rapporto di filiazione, ha •p erò ind iscutibile valore probatorio per e·scluderlo quando il gruppo sanguigno del figlio non si armonizza secondo un determin ato schema con quello del .suppo sto genitore. ~ però da notare che i risultati di questa ricerca, .p ar esse.ne conclusivi, richiedono eh' essa si estenda ai gruppi sanguigni di entrambi i genitori, perchè i ·due agglutino.g eni (A e ·B cui si contrappone I.a loro n1.ancanza O), comportandosi come qualità mendeliche dominanti non posson o com.p arire n\3Ì figli se non sono presenti o nell 'uno o nell 'a ltro genitore, per cui .si può dire ,c he il figlio stato procreato da un terzo solo quando risulti che i1 suo gruppo sanguigno non armonizza nè con qu ello del su.p posto pa·d re nè con quello della madre. .°È questa insuperabile ·esigenza tecnica dèll 'indagine, e non già le riserve teoriche della sentenza sulla bÒntà del metodo, che legittima l'impugnata decisione nella disposta reiezione di questa prova. P.erchè mentre la legge non appresta alcun m ezzo per ottenere che la ma·dre di Iolanda S. presti la sua persona all 'operazione chirurgica della ,p rova del sangue, l'esser.. i ques ta mantenu ta ·estran.ea al p,r ocesso e quindi terzo- n ella controver:sia, n·o n consen~ te che dal su o 'Pifiuto a sottoporvisi si possa trarre l1n.a qual.si,asi conseguenza pre.sunzionale a favor·e e contro ] 'avvenuto riconoscimento. 1

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Rammentiamo a tutti I medici l 'importante Manu aletto del Prof. Dott. AUGUSTO FRANCHETTI

Medico Provincial e presso la Direzione Generale della Sanità Pubblica

Appunti di

legisl~zione

per gli Ufficiali Sanitari

(Vedere l 'Indfce a lfabetico delle materie nel Numero 15 del 13 aprile, · pag. 542). Volume, lin form ato tascabil e, di pagg. VIII-200, niti· damente stampat o. P rezzo L . 1 2, più le spese poetali di spedizion e. P er i nostr i abbonati sole L. 1 0 , 50 in port-0 fran co. Inviare Vaglia all 'Editore LUIGI POZZI. Uffioio Po. stale Succursale diciotto, ROMA.

r• \ La. preeente rubrica è a ffidata all'avv. GIOVANN I SELVAGGI. esercente in Cassazione, eone. le~ale del noetro periodieo.


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IL POLICLINICO

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NE LLA VITA PROFESSIONALE. M EDIC INA SOCIALE Il valore monetario dell'uomo. l~egli

Stati Uniti, più che in ogni altro paese del mondo , si è compresa la nece. sità di tradurre in espressioni mon~tarie, i dai111i che alla società Ulrlt3.na provengono da lla 1norte d.a l.la malattia e dal! 'infortunio prevenibili. So~ lo per .questa via, e non in base a criteri 1110ral1 o sentimentali, si arriva infatti a scuotere l 'in.differenza relati va delle classi dirigenti di tronte ai suddetti evitabili danni. Segnaliamo al riguardo un notevole vol urne di (Louis L. Duhlin e Alfred J. Lotka : T he Jt'loney value of a Man. The Ronald P.ress Company, New York, 1930, pag. 264), ideato e redatto da l Direttore del Servizio Statistico della ìl1 et1~op· olitan Li/e Insurance Company. Esso è costato cinque ~nilli. di lavoro e d è inteso a dimo~trare i più pratic.i metodi per determin ~r~ il valore .economico della vtta di ogni ind1v1,d uo all~ ·differenti età, in ra·p·p orto a colo1·0 che da lui dipendono, in base ai suoi ·rua5 dagni , alla sua età, ecc. · Gli AA. si sono proposti d'indagare di quanto tale valore economico è diminuito dall 'infortunio, dalle malattie, ecc. Il prezioso volun1e è a~icchito da ~ltre 80 tavole c he p ermettono di computare in pochi istanti il valore n:ionetario di ciascun uomo nelle più svariate 01rcostanze : e cioè il valore netto in caso di morte per individui sia in condizioni di salute normale, sia ridotti nella loro efficienza in tre graduazioni differenti, sia per infortunio cl1e per malattia . Altre tavole esprimoin o il valore lordo applicabile nei casi in cui il lavorato,r.e infortunra to sopravvive e diventa oo-o-etbb ~o d t spese per parte di coloro. ch e egli prima invece ma nteneva . Il lib~o è .Pr~zioso , non solo n el campo d elle assicurazioni sulla vita e suo-li infortuni n1a. anche in quelli del giure, dell 'eoonomi~ s?c1ale, del!a statistica, della sanità e dell 'ass1s tenza sociale. .Nell'.int·r oduzione e nel Cap. 2°, a carattere d1 storia retrospettiva, si definisce il term.i ne di valore Tiferito alla vita umana , e si riassumono i pr~imi I?'eto~i impieg~ti per tali indagini da noti sociologi e 1statistici, ·c ioè William P ~tt)r A.d.a m ..Smitl1, William 1F a·r r, Engel, Nlcl101son , L1ndheim, z.eitlin e Biedertv e Al fred l\fa rsh a 11 . · Gli AA. pa.ssan ò poi a valutare (Cap. 3°) il costo del mantenimento e del] 'educazione del1'uomo dalle .p rime età fino all 'a,d olescenza , comprenden·do i.n esso le spese per l 'assistenza n1aterna , per il paTto, per il cibo, le vesti menta, la casa, l 'educaz.ione propriamente detta, la salute e h1tto ciò in rapporto alle varie età . 1

Nel Cap . 4° .si considera il valore dell 'uomo in quanto produttore, disting ue ndo diversi redditi variabili ·da un minimo di 1000 dollari ad un massimo di 10.000 dollari . ' Nel Cap. 6° si ri,a ssume, con d.a ti interessan.tis?iini" ~I I?e.~o .ch·e rappresentano per la societa, gli 1nd1v1du1 comunque minorati fislca~ente: ?iechi! sordo-mruti, storpi, alienati, delinq:uen.t1; e s! l?'arla dall'attitudine rispetto ad es.si d~i 1 d~t?r1. dii lav?ro, con speciale rigua rdo. a1 mirabili. !1~ultat1 ottenuti dalla Compagn~a ~utomo~il1 st~.ca Ford nel val~rsi di questi residui uma ni . L interessante capitolo si conclude con uno sc1itto sul valore residuale di tali individui e sull 'uti·l ità della loro rieducaz ion~: ,argo~en~o questo in cui la guerra ha fornito ampio insegnamento in tutti i paesi del n1ondo e specialmente in Italia ove così nobilmente si è operato per i nostri reduci. Il problema de1'1 'info,r tunio in rapporto a l v.a lore del · compenso, . è studiato 11el Cap. 7'', pren.d endo in considerazione i fattori fondamentali' per .determinare il quanto del compen1so, in rapporto al grado ,d ell'infortunio al1'età dell 'infortunato, alle sue precedenti occupazioni. Vi si parla pure della situazione economica de lle vedove degli ~nfortunati e dei problemi ch e insorgono col loro passare a 2° m.atrimon-io. . Di s~ciale importanza per i medici è il Cap1tol:o 8 , ove si par1a del deprezzamento del ''~!ore ~conomic? in.d i ~i·duale in seguito a lle piu varie m~la~me , e oiò. specialmente in rapporto a vastissime esper1e.n ze della Metropolitart Lif ~ I nsurance Compan y. I capitoli c onclusivi (9° e 10°) trattano dell 'a.J:>plicazione di tutti i dati pr-ece.denti, applicati al camp? ·dell.~ S~nità Pubblica ed a quello ~e~le ~ss~curazioni sulla vita. Per quanto t~tt1 1 dat! esposti n ei numerosis·s imi quadri , ~1agramm1 , ecc., tSi riferiscano alla popolazione degli Stati Uniti, e siano espressi nel valo~e monetar.io corrispondente, pure le conclusioni non ·s ono meno interessanti per noi , per c?è un calcolo assai semplice, permette di applicare tali conclusioni ai casi nostri. Alcune cifre ch e citeremo spig·o lando a caso tra Ile innum.e ri espo te, appaiono impression anti. Di particolare .i,nteresse ci sembra riportare il seguente qu,a dro ch e riassume il costo totale ·dè i Servizi Medici n egli Stati Uniti: 1,50.000 m edici a 3.000 doldollari -!50.000.000 lari per anno 140. 000 infermie re profe sionali private a 1. 500 dolJari per .anno » 210.00().000 150.000 infeirmier e comuni a 1. 000 dollari per :l nno » 100.000.000 50.000 denti ti a :3.000 · dollari per anno n 150.000 .000 1


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SEZIONE PRATICA

7. 000 ospedali con un totaleT di 860. 000 letti Spese farm.aceutich e e 1ne<licinali 25.000 empirici ,·a ri (Chiropractors, osteopaths, Christian, Scientists) a 2 .000 dollari per ,an110

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~gli ordi11i ed ai sindacati 1nedici e della possibile ))

500.000.000

))

500.000.000

})

50.000.000

Tot.ale g·e.nerale doli.

2.110.000.000

interferenza. Il ministro, on. Rocco, rispose che gli Ordini sono i cu s todi del] 'albo ed esercitano fu~z~oni disciplir1ari ; invece i Sindacati hanno una ver a e propria tut~la degli in~eressi di categoria: non es.~s te dunque sovrapposizione di con1piti. ~ '<>:n ..RAil\IIONDI sollevò il problema de~le espropr1az1on1 per opere d~ pubbl~ ca utj]ità. Il ministro rilevò che I~ djjficoil tà sono iner enti all 'onere ii11anziar~o ch e deriva dal criterio del valoire venale . Il problema va risolto1 con prudenza e con equo rigua.rdo dei vari interessi. Vari oràtori si SO•nQ occupati degli istitu ti di prevenziofl;e e di pena. Il minisitro de tte risposte esaurienti. Informò eh~ co·l 1° lugl!o l a sistemazion e penitenziar~a voluta dal nuo·vo Codice pe11ale sarà in gra~ part~ attuata. Verrà ànche inaug urato i.I prim,o st abilimento sociale per la preparazione dei detenuti al rilorno nella vita civile. Ha ricordato riuanto si è fai~to p er i manicomi giudiziari, per i sanatori giudiziari, ecc. Ha trattato largam ente il problema della delinquenza nlinorile.

Efficac·i&sima è la dimostrazione ch e .i l lavoro di educazione sanitaria è econ omicame11• te redditizio: così, pe.r es. , il valore monetario perso per malattie e m io rti ·da febbre tifo i· de ne} periodo 1904-1907, n ella sola città di Pittsburgh, se impiegato per la costruzion e di a cquedotti, filtri, ecc. , .sarebbe bastato a pagare tutte le opere costruite ·su ccessivamente per tal fine n ell 'intiero Distretto ·di Pittsburgh. Le conquiste quotidi.ane della scienza appli cate alla m ,e dicina pratica, sono m esse in eviAlla Camera dei Deputati. denz.a in modo d.a ooJpire coloro che aro.ministrano il da.naro pubblico, "e 1s.pecialm ente &i Gli 011. FELaICIONI e VERGA hann(} sollevalo il procitano esperienze recenti nel campo della pre- blema de.Ile colonie estiv~ per ~ figli d 'emig ra ti .' Il sottosegretario agli Esteri, on,. FANO, ha assicuvenzion e della .difterite, ch.e,i nelle comunità , ove tali m etodi sono u sati co n tutte le cautele rato ch e, malgradQ l e misure di se.ver a parsimonia attuate in Qg11i ramo dell 'ec001omia nazionale, scientifiche n ecessarie, ha ridotto a ·zero la verrà afleg11ataIQente provveduto per l 'entra11te morbilità e la mortalità per tali malattie, g ià estate. da più anni. Prima dell' era antisettica e asettica, e dell'a n estesia chirurg ica, le fratture CONCORSI. -complicate ch e oggi sono rarame nte fatali (circa 1 %), provocavano la m·orte in più del PosTI VACANTI. 60 % dei ca i, ed esen1pi di tal ge11ere si po· ANCONA. Ospedale Civile Umbe r to I . - Cercasi trebbero moltiplicar e all 'infinito. assistente volontario con .t utti i doveri degli assiÈ grande m·erito degli AA., e specialmente . stenti effettivi, co11 probabilità di nomina, rendel Dublin, ch e può dirs i l'in staur,a tore di dendosi vacante un posto di assis te nte effettivo. Vitto e alloggio tu.tli i giorni ~ qualche incerto. questa geniale forma çli propagan.da, aver traI~viare dn.manda e cu rriculum v itae alla Diresformato le .a ride cifre .della statistica sa.n ita · zio~e Sanitar~a. · r ia in argon1enti persuasivi .d i g rande .eff.icacia. AosTA. Co nsorzio Sanit. Anlituber c. DiretProf. ETTORE LEVI. 1

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SERVIZI IGIENICO-SANITARI. Al Senato del Regno. Discutendosi il bilan cio d ella Guerra, I 'o n . prof. B. Rossi si è a ugurato che le voc~ corse, di riduzione n,ell 'organizzazion!}. medica militare, siano infortdate . Non è possibile, egli ha detto, improvvisare i chirurgi che devono eser citare il loro alto ufficio i.n prossimità delle prime linee e m antenere l a calma e l avorare senza r~po1so durante il combatt imento : occorre una preparazione ad h Oc fin dal tempo di pace e un completo affiatamento nelle singole unità e tra i vari componenti la Sanità militare. I medici IQilitari di carrier.a gioiv ano anche a inquadrare, valorizzare ~ dirigere 1'attività degli ufficia1i 111edici richiam aiti o volontariamente accorsi in difes.a della Patria: è così ch e, durante l a gra11de guerr.a, 874 medici militari n e assimilarono 16.884 ci vi i i .

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D~sculend os i

il bilancio della Git1stiz ia. I 'on. LoNGHT sollevò il problema dei rompiti spettanti

tore; L . 14.000 e 10 bienni ventes., oltre L. 4000 serv. att., L . 4000 ~mpenso inibiz. libera profe.ss., L . 500 m en sili trasferte, età lim. 35 a.; taissa L . 50. Scad. 31 agosto. RivQlgersi segr eteria, via Saverio de Ma~stre. ASPRA SABll"'fA (Rieti) . - Scad. 31 lug.; L . 10.500 e 5 quadrie:Qni dee.; deduz. 12 %; tassa L . 50,10; doc. a 3 mesi dal 20 apr. ; serv. entro 20 gg. BoRGOFRA~co Po (Mantova). Scad. or e 18 del 15 lug.; L. 7920 già ridotte del 12 %, 5 quadrienni dee., c ...v., L .. 600-2000 trasp., L . 500 uff. san.; età lim. 39 a.; tassa L. 50; doc. a 3 mesi da.I 30 .mag. CASSINO (Fros.ino11e.). - Per S. Angelo in Th eodice; L. 8500 oltre L. 1400 cavale . ; riduz. 12 %~ 5 quadrienni d ee. ; età lim . 4.0 a.; doc. non anteriori al 4 marzo. Scadenza 19 luglio. Assunz . entro 15 gg. FERRIERE (Piacenza) . - Per la seconda condotta. Stip . annuQ L . 11.000; indennità cavalcatura L. 4200. Domanda e documenti di rito entro il 30 corr. giugno. P er chiarimen ti rivolgersi alla Seo-re teria Comunale. e


90-!

[-.\.~~o

IL POLI CLINICO

FuscALno (Cose n za) . - Scad. 7 ag.; 2a cond.; L. 6000 e 5 quadrienni dee. ; deduz . 12 %; per vcttu ra L. 2500 ; doc. a 3 mesi dal 7 giu. !\IoLrNI DI TR1onA (Imperia) . - Per titoli. Slipendio lordo L. 9000 per 500 i)overi, con addizionrùe di L. 5 per ogni p overo in più , dieci aw11enli biennali di un ventesi1no; indennità cli L. 500 quale Ufficiale Sa11itario· e d~ L. 500 p er serYizio ostetrico sino ~ quando i1or1 si sarà provveduto alJa nominai della Levaitrice condotta, no·n chè lire 2000 per indennilà di cavalcatura. Gli assegni di cui sopra sono sog·getti alle tratte11ute di legg·e. Domanda ~ documenti debbono perYe11ire all 'Uffi cio Comunale di 1\ilolini di Triora, entro il 1 luglio. Allo stesso ufficio può richieder si il bando di co11corso per co11oscere 1'e]en co dei docun1enti e altre modalità . • Mol\IIBELLO lVIoNFERRATO (Alessaridria) . Scad. 25 giu.; 1a cond.; L. 7000 O·l tre L. 2000 trasp .. L. 700 uff. san., sotto deduzione d el 12 %; tassa L. 50,10. ì\foNCHJERO Nov.!IT.LO (l~ uneo) . - Scad. 10 lug.: consor.; L. 9000 oltre L. 4000 automob.; deduz. 12 %; tassa L. 50. MoREs (Sassari) . - Essen,do revocato il co11corso ))a11dito precede11 ten1enle, è apert101 ex novo !l çon corso1, a tutto il 31 agosto; L. 9500 e 4 quadrienn i dee., oltre L. 800 se uff. san. ; riduz. 12 %; età lim. 40 a.; t assa L. 50,10; doc. non anter. a 3 me ~ i dal 28 mag. PENNABILLI (Pesaro-Urbino) . Scad. 15 lug.; 1a cond.; L. 9000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 500 uff. san., L. 3000 cavale.; diminuz . 12 %; età lim . 40 a.; tassa L. 50,15; doc. a 3 mesi dall 'l g-iu. PEsAno-URB1No. _4.m1nin is traz . Provinc . - lVIedico primario n ell 'Ospedale P si chiatrico· Provinc . con sede in Pesaro; scad. ore 18 del 25 ag.; titoli-; età lim. 42 a.; tassa L. 50; doc . a 3 m esi dal 23 mag.; titoli di preferenza: pratica di laboratorio; s tip. L .. 13.000 e 5 quadrienni dee., ol1tre L . 910 serv. alt. e c.: v.; riduz. 12 %; alloggio non mobiliato o inden11ità; riconoscim. serv. a11teriore. PIENZA (Sien a) . ·- Scad. o·r e 13 del 31 lug.; con ~Iontichiello; L. 8500 e 6 quadrienni dee. ; deduz. 12 %; tassa L. 50; doc. a 3 m esi dal 10 giu. ; età lim. 39 a. · Ro~IA.

Mi1iisle ro delle coniu 11icazi Oni (F errovie dello Stato) . - l\ifeclici d~ riparto per: ì\1acerata II

(Ancona), Cesena, Lavezzola (Bolog·11a), · Galluzzo (Firenze), 1'011zanico, 'forre dei Pice11ardi (l\ililano), Pon licelli, Portici I (Napoli), ..-\!bano , Giulianello (Roma), rfi to, Cosenza II (Salerno), Fortezza (Tr~n­ to). Per titoli . Inviare do1nanda e richiedere 1nformazio11i ai risp et tivi Isp e ttor a ti Sanitari (indicati fra pare11tesi) . Scadenza or e 17 del 15 luglio. SAN GIOVANNI A P1Ro (.')alern o) . - Con frazioni Bosco e Scario. Stipendio L .. 7000. Inden11ità di cavalcatura : se si possieda carrotza ocl automo1>ile L. 3000; se si possieda altro· i11ezzo L. 2000. Do~ cumenti di rito. Scadenza ·30 g"it1g·no . Per ogni eventuale chiarin1ento rivolg·er si' alla Segreteria d el Comun~. SESSA CILENTO (.._ alern.O) . - · Per titoli . Stipendio a11nuo L. 7000 più L . 1500 IJér inde11ni~ à di cavalcatura , ridotti del 12 ~b a tèr111ine R. D. Legge 20-11-1930, N. 1491, ed al 1orclo ritenute per R. M. e contributi Cassa di Previdenza ecl I.N.I.E.L. Scadenza 15 ngos lo. Docu111e11ti di rito . Per chiari111enli riYolger" i nl la Segrelerj a Comunale . 1

XXXVIII, Nu~1. 25]

SuL1'10~A. Ospedale Civile. -

Chirurgo primario; scad. 15 luglio; libera doc. patologia chirurg. · o clinica chirurg.; &tip. ed indenn~là alloggio lire 6500 complessive ; assicurazione contro le disgrazie accidentali per L. 300.000; 70 ~,{, degli em-0lume11ti spel tanti operazio11i e co~sulti interni. Richiedere ])ando cii con cor so . ToruNo. Ospedale ~{auriziano Umberto I. Scad. ore 18 d el 30 giu. ; q assisitenti di chirurQ'}a e 3 di . medicina: . Riv~~g·ersi al Gran Magist~ro dell Ordine. ~aur1z1ano1 , presso jl quale si pt1ò prendere v1s1011e delle condizioni particolareggiate del COn COlfSO. 1

VILLONGO (Bergan10) . L . 12.000.

Scad. 30 giu. ; consor.;

VITERBO. Ospedal G r and·e degli Infermi. - Aiulo inedico; scad. 15 lug·.; età lim. 35 a. al 4 giug110; cloc. a 3 mesi; L. 8600 e c. -v.; riduz. 12 %. Tassa L. 50.10. Serv. entro 15 gg. Chied . annunzio. CONCORSI A PREi\1I. Con.co r so « Luigi Sabbalani ».

Con1e ::il>biarno· annunziato n el N. 16, per donazione éh~lla Casa E. ~Ierck di Darmstadt· è bandito un con corso tra gli studiosi italiani sul tema « Ca] cio ~ vitamine; Ricerche scientifiche >>. La Commissione giudicatrice è cosi co1nposta: prof. Zoja Luigi, direttore della Clinica Medica gen erale Q.ella Il .. ·università di T\1ilano, presidente; prof. ~Iicheli Ferdinando direttore della Clinica n1edica generale dell a R . Università di Torino; prof. Pepere Alberto, direttore dell 'Is~itu to di .t\ natomi a patolo·g ica dell a R . Università di ìVlila110; proif. Spolverini Luig·~J direttore della Clinica pediatrica della R. Università di Roma; prof. V alenti Adriano, diretlore dell'Istituto di Farmacologia, Tossicologia e Terapia sperimentale della R. Universi~à d~ Milano. 1 ,

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE La Facoltà medico-chirurgica di Modena ha proposto il trasferimento alla cattedra di patologia ger1er.ale, lasciata dal prof. Guerrini, del prof. Bru110 Polettini attualme11t~ a Catania. Rallegramenti. Il Consiglio del Gruppo delle UniYer sità Cattoliche d 'America, su proposta del Senato accaclen1ico ha d eliberato di co11fer~re la laurea in lettere 11onoris causa. al Padre Ag·ostino Geme,l li, dotto·r e in medicina, lVIag·nifiCQ Rettore d ell 'Uni,ersità Cattolica del Sacro Cuore. Il Collegio Gqucher d~ B~jtimora 11a conferito il titolo di dotto re honoris causa in legge alla dott.a Florence Rena Sabin, dell 'Isti.~uto Rock efeller di Ne"\v York, per i suoi studi sul sa11gue, i quali hanno avulo applicazioni medico-legali. 1

Il p·r o,f. Lem aire è . nomin~to· tilo~.are. del~a cat: ledra dì oto"-rino-lar1ngolog~a dell Università d1 Parigi .. Alla cat.t edra di oto-rino-l aringologia dell 'Università di J ena, per la successione del pr°:f. Brtining, sono risultati: primo et aequo loco i proff. Uffen :-trde (Nlarburgo) e Zange (Graz) ; secondo et aequo loco Amersbach (Praga) e Sleurer (Ros tock). B st ato nominato il prof. Zange. Erratun1. -

gere: Yita.

\'el frtsc . scor so, p. 866, 1. 18, leg-


[ANNO

XXXVIII,

1\-UM.

25]

SEZIONE P RATIC.-\

NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Padova. Notizie dell'Università .

Il prof. iVlario Tn1ffi, direttore della R. Cli11ica llermosifilopatica, è statQ nominato' Commissario !\1i11is teriale per il Sin,dacato dei fvledici.

....

t

In orcélsi'one della celebr azione d el centenario del Collegio di Frànci a, ~l 18 corr., il prof. G. Ferrari, Rettore l\1ag11ifico, ha inviato a quella Presid en za il segt1ent~ indirizzo : « L 'Università di n Pado1 va fedele agl~ spiriti d~lla su a Sto,r ia è assai « lieta di p.artecipare alla festa b~ndita per l a ce<c lebrazione Ciel quar to cen,te11ario• dall 'oirigin e del « Collegio di Francia, Collegio d e' Lettori Reali, cc ch e Frar1cesco I volle interprete dell 'umanesimo, « scintiJla ravvivatrice scattata pr~ma dal genio cc dell 'Italia, e apostolo della libertà e della b el « lezza, nel m ·o mento profeti camente fervido e luce ininoso della llinascer1za, di con,tro al d-0gma teocc Jogicamente imrnobile ~ m edievale della Sor<c bon,ne. cc Fu l 'istituzione del Consiglio di Erancia uno cc fra gli, avvenimenti più glori-Osi e decisivi ne i « fasti del pensiero europeq. E s.~ mantenne esso, « per en tro a ' secoli, e rimase degnissimo dell 'ori« gine ~ . dell 'ttfficio assegnatogli n,el cuore· di Pa« rigi un.i versitaria, p er l 'irradiazion e mon(liale .cc sempre più nobilmente feco·n ,da del sapere e « della civiltà. ~ cc L'ant~co -Studio· pàdov_anQ invia un au gura]e «saluto l atinamente fraterno ». PLF. Da Catania . La lezione di chiusura al Corso Ufficiale di Clinica Medica .

905

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co~l le i1-tclle ricerche co n1p~ut e e le 11umer ose pub-

blicazioni d! cui son-0 st ate oggetto. Ha incitalo gli allievi al lavoro tenace, silenzioS-O e sopratutto coscienzioso ed onesto J la• sola forma cli atltività ch e apporti, più o meno tardi, più o tn en o a stento, ma imman cabil1ne11te, alle soddisfazioni più gr anrli e pii1 elevate: nella scuola e T. ..11ella vila...

Per l'istituzione di un premio annuo presso la R. Università di Roma, da intitolarsi : '' Fondazione Vittorio Ascoli ,, Son11na, co111e da preceden.te N. 24 L. 24.062 Minist~ro dell 'Int erno - Direzione Gener:_ile dell a Sanità Pubblica (*) )) 10.000 Dott. Pedro Re (L~ Plata) . . . . . )) 500 Dott-; Azeg·Jio Filippi11i (Rom a)~ . )) 100 Do li. Gaetan-0 BasiJe (Ro1na) . • )) 100 Prof. A. Ilven,to (Roma) . . . . . )} 50• Dolt. C. Sica (Roma) . . . . )) 30• • Doti. A. I,ahranca (Ro1na) )) 30• • Dott. ~I . Collina (Ron1a) . . . . . )) 30Dott. S. Ra vicini (Roma) . . . . . . )) 30)) 30Prof. E. Carlinfant~ (R o n1a) . . )) Dott. 1\1 .. ·Gr~spli a (Ro1na) 20Dolt. , ,.al erio· (Roma) . . . . . . . ~ )) 30)) 30Dott. Crisafulli (Roma) . . . )) 30Dott. G.. Druetti (Ro1na ì . . )) 20 Dott. E. Micel~ (Rom a) . . . . . )) 20 Dott. C. 'fommas.i Crurleli (l\0111a) )) 20Dot.t. A. Zannetti (Roma) . )) 30 Dott. C. Bisa11ti (Romaì • l)rof. M. Pergola (Roma) . )) 30 • • )) 20·• Dott. L. VivaJdi (Roma) . )) 10Dott. Bruno (Rom a) . . . • • )) 20Proif. P. Zannelli (Ro1n f1) • • )) 30 • • • Dot l. l\1larotla (Roma) . . . )) 20• .Do l I. G . Lazz arini (Ron1a) . . .. )) 20l)ott. l\I. Cingolan ! (Roma)

Il prof. Lu~gi Ferrannini h a . tenuto, ag-Ii stu(lenti del 2° trie11nio della Facoltà di medicina ecl ai medici intervenuti, la lezione di chiusura al corsoi ufficiaJe, formato quest 'anno d i 90 lezioni. L. 35.312 Il taurear1do Santornauro, a nome di tutt~ gli (*) Questo versamento è stata accom pagnato ida un.a lettera. ·rbe ci onoriamo di pllbbli,care: stu denti ha ringraziato il Ma~stro per l ' abnegaSpett. Comitato per la « Fondazioine Vittorio Ascoli n zio1n e e per l a d iligenza con cui i discepoJi sono R. Cltniic a Med1i,c a - Roma. stati intratitenuti, durfl rtte l 'anno accndemico, al In segno di .a,desione alle oin oranze che cper iruiz.iativa le t Lo cl el I 'a 1n mal Cl t-0, i1 ell 'aula delle lezi 0 11 i e. i1el di cotooto On. Comitato verl'an.n o tributate a11a mel?])oratorio deJl a Clinica; ~ per lo spirito di fam·o ria del -compianto prof. Vittoria Ascoli, il quale, per 1niliarità paterna ~ fraterna con cui l 'insegnan1.enlnoilti anni, ftl collaboTatore apprez.;atissimo della AmmindGtrazione 1rlella Sanità Pubblica e spiegò larga attilo è stato impartito dal Maestro· e gli aiuU su ss ivjtà in seno a l Oonsiglio Superiore di Sanità e ad altre <iiari dai suo! collabo·r atori. Commissioni di stl1dic., qu esto Minis tero è venuto nella ll prof. Ferrannini h a riassunto 11ei suoi a i)etti determinazione di contribuire, con la elargizione della €-omma di L. 10.000, al finanziamento della Fondazione })iù salien ti i.I l avoro dell 'an110 accaden1ico, i11 t111 i•~titu1ta al nome del1'illuetre scien11iato. s;evero bilancjo consuntivo. Pel Ministro: F.to: G. BASILE . Ha p arlato delle difficoltà econon1iche , ch e so110 • L e sottoscrizioni si ricevono presso la Clinica Mes ta te superate cqn l 'ocula.t-0 aiuto de.I Governo, coi dica al Polic li-rtico Umberto I , Roma~· ovvero presso llroventi d el laboratorio, con spontanee iniziative il nostro periodico, via Sistina 14, Roma. <li privati; ha parlato del materiale clinico, che non è n1ol Lo abbo·n dan le nè troppo vario, malgraInteressante per tutti I medici pratici: do l 'Amn1inislrazio1ne ospedaliera e le Autorità PAUL MARTINI sani~arie municipal~ faccia110 del loro, meglio per ProfessOO'e Straord. n ella Università di Monaoo l'.lrovvedere alle necessità d e.11 '~nsegn amento, meritando tutta la gratitudj11e della Clinica, ch e quest'ann o h a, potuto1registrare, fra ambulat o1rio e r e(ad uso dei medici pratici e degli studenti) parti ospeclalieri, u11 movimenti d i mille ammaTraduzione ,italiana dalla edizione te-dee<>a a cura del Prof. Ciuseppe Bastlanelli lali; ba parla.~o d ella s-0la difficoltà che ~a. b~on~ Ordinario di Sc-me~~t!.oa. Medica nella R.. Un.iv. di Roma Yolon tà nor1 è bastata ~ superare, quella c1oe dei Vollune in-8° (tascabile), d1 }ìagg. Vlll-256, ron 35 filocali, assolu tamente inadeguati, l e cui deficienze gure nel testo, in n1tid1ssima veete tip~g-rafìca ed el~ nssorbono e di sperdono tante preziose ener g ie, ch e gantemente rilegato in pi~na tela. P~ezzo L: 3 2. pi~ l)iÙ t1tilmente po trebbero essere impiegate; h a Je spese postali di spedizione. Per 1 nostri abbona.,1 sole L. 3 O in porto franco. parlato, infine, del l aYoro scientifico svo.It-0 o ini~ ziai~o nell 'anno, multiforn1e ina tutto on entalo a1 Inviare Vaglia a ll'E.ditore LUIGI POZZI. Ufficio Po- . ~tale Succursale diciott-0. ROMA . fini della Clinica, cioè a fini pratici. Ha ricordato 1

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b'esame diretto del malato


IL POLICLINICO

NOTIZIE

DJVER5E.

La giornata della Croce Rossa. Me11tre questo fascicolQ è già impaginat-0, i svolge l~ giornata della Croce Rossa, che ha raccolto UD;animità di consensi. Vi hanno aderit-O le più alte autorità e personalità della Nazione. Ne daremo ulter!ori 11otizie n el prossimo nt1· rnero .. 2° Congresso internazionale ospedaliero. Si è svo·l w a V~en.rl:a, coll'i.Qtervento dei rappi·esenlanti d~ 32 NazioQi e dei delegati ufficiali di 19 Stati. La seduta inaugt1rale, nel salone delle cerimonie dell'ex palazzo imperiale di Vienna, è stata apert a dal Presidenl e d eilla Repubbl~ca austriaca, dott. Miklas. IJ presidente del Cong·resso, dott. Sand di Par igi, ha inv~ato UQ calorois o saluto1 anche ai delegati e ai co11gressisti j taliani parl.anclo 11ella n ostra lin.gua. Tra i nostr~ cuI1gressisti eranQ il prof. Ronzarti , direttor~ dell 'Ospedale Maggiore di Milano, il prof. Roatta di Firenze, il prof. Trevisanello di Genov.a , jJ dqtt. LiebmaI1, consultore degli Ospedali Riuniti di Roma,. i dolto1r~ Calzolari, Chiapponi e Magni di Ferrara, il dol t . Girard!ni d~ Torino, ecc. I lavori del Co·n gresso si sono svolti con nuinerosissi ma partecipazione nella sede dell 'Associazio._ ne medit a viennese. 80110 state trattate questio1n i del più altp interesse scientifico e 0 rgaI1izzativo. Ne daremo notizia in un, prossimo numero. 2° Congresso internazionale di actinologia. E statq fissato dal 15 al 18 agosto 1932; il progra1nma dettagliato v~rrà distribuito al pTincip.io d el prossimo autunno .. P~r info·r mazioni rivolgersi al segretario gen,erale A. Kissmeyer, Kronprinse11sgade l~ Copenhague, Danimarca. 1

so Congresso britannico di ostetricia e ginecologia. Sj è adunato a, Glascoiw dal 22 al 24 aprile. Vi hanno partecipato tre Socjetà di ostetr~cia e ginecologia, la Sezio ne osletricQ-ginecologica della So~ cjetà Reale di Medicina, quella della Società Me-dica dell'Ulster e. la, Società Reale di Medicina dell 'Is.landa. 'fe1na in. discussione fu: i tumori. ova. r ici. 'fennero due conferenze j.J p·ro.f. S. A. Gamìl1eltoft di Copenaghen f jl pro,f. H. Giggisberg di Ber1la. J\!Iolli congressisti si recarono a Lamak, per ass~stere nd una ceriinoI1ia pel centenario di Smellie. 1

en za u sare i_l proprio orologio. Le pazienti di·po11gono di cuffie per la radio·. Il personale sanitario sarà fornito dall 'lJniversilà e la direzione è tata affidata ai dottori De Lee e Adair, professori ,]i ostetricia !} qi gi11eoologia all 'Universilà. Trai~to caratteristico: un passaggio coperto, che unisce la Clinica Ep.stein,. al Padiglione per l'Aiuto Materno, reca 8 nicchie, di c11i 7 sono dedicate ad ostetrici di valore; l'ottava è vuQta e resta riservata ~ chj preciserà la causa dell'eclampsia.

Ospedale per tubercolotici a Marburgo. Un fl:Uovo ospedale per tubercolotici è stato cotruit-0 a Ma.r burgo ed annesso alla Facoltà medica ; dispone di 100 letti; è costato 1.800.000 marchi (ossia. oltre 6 milioni e mezzo di lire it.). Per un Istituto d'idrologia a Lione. La Facoltà medica d~ Lione ha chiesto al Min istro• qell 'istruzione pubb.Jica che venga creato un istituto d 'idrologia e di climatologia, per scopi cier1Lifici, didatitici e propagandistici. Nuovo ospedale nel Veronese. Si è inaugurato a ~Iezzane un a1npio ospedale, unita1nente ad una casa di ricovero, donat~ al detto co1nune ed a <tuello d~ Lavagno dal sig. Felice ... chiavoni, benemerito an che per altri atti di filantropi~.

Scuoiai. di l\ledieina tropicale di Londra. La « Post Graduate ~fedical Association » ha organizzato UI! corso clinico sulle malattie tropicali in due ser~e : dal lq giugD;o al 3 luglio e d.al 5 al 23 ottobre; il cqrso si svolgerà nel! 'Ospedale della Scuola (Gordon Street 25, W. C. 1). La quota è rli Lst. 8 s. 8; iscrizioni pTesso il « Fell-OfWship of Medicine », Wimpole Stre~t 1, Lo111do n W: 1, In1

gh~lterra .

Corso di perfezionamento. Un c-0rSQ sulle tubercolosj osleo-articolari e ga11glionari e su alcun,e affezio.n i dell 'a.p parato locorr~otore è annunziato ~ Berck.-.Plage dal 3 al 15 agoto · tassa 300 franchi francesi. Per informazioni riv~lgers.i aj. Dr.. .J\ndré Delaha) e, H~pital Maritime, Berck-Plage, Pas-de-.Calais, Francia. 1

Nella stampa sanitaria. Il « British Journal of .i.\.ctinotherapy and Physiot.herapy » ha cambiato il titolo in « British Journal of Physical Therapy ». Esso• copre un campo vastQ: actinoterapia, elioterapia, radioterapia, elettroterapia, idroterapia, climato~erapia, talass~­ Clinica delle malattie tropicali e subtropicali in t.erapia, massaggio, esercizi fisici, chirurgia « r1Roma. .. d uttiva ». L'indirizzo del periodico resta: Fealhcrstone Buildings 17, L-0ndon W. C. 1, InghilIl X Padiglion e d~l Policlinico Umbertqi I è terra. stato destinato ad essere trasforn1ato nell3: Cl~nica <lelle malattie tropicali e subtropicali, che sarà La « Revista de la Tuberculosis del Uruguay » è diretta dal proti. A. Castellani. organo ufficiale délla Società di Tisiologia. delIl padiglione è sitalo sgo·mbrat-OJ dei 60 malati 1'Uruguay, la quale organi.zza- la lotta contro la t~­ che esso ricqverava; questi sono stati trasportati, bercol.osi in, questo Paese. Ne è redattore-.capo Il 1 jn perfetto• ordine, par mezzo di auto a mbulanze dott·. F. D. Gomez ~ vie~ redattore-capo Il dott. della Cr~ Rossa, in un pad~glione del grandio·s~ H. Franchi. Ogni fascicolo contiene, 0 ltre ai r~Ospedale del T,illorio. oconti della socJetà, receI1sion! di lavori pubbl1r ati nei Paesi .a lingua spagnola. · Nuova Maternità a Chicago. Ha iniziato Je J)ubblicazio·n i ~l periodico « Nutr~­ Il 29 aprile si è inaugurata a Chicago una Malio11 . Annales cliniques, biologiques, thérapeulIternità che è costata 36 milioni di lire ~t. e che ques », a cura dell'editore G. Doin (place de è organizzata secondo i criteri più moderni. Conl 'Odéon 8 Paris Vie)· è diretto da P. Carnat, l\.f. tien e 157 letti 8 camere da parto, un anfiteatro, Loeper e 'M. Villaret 'ed è .red.atto: ~a ~· Glénard una sala per cinematografie, un,a cc camera dei pae Mathieu de Fossy; gli a,ct1colI or1g1nal1 sono cordri », In ogni camera da panto un orologio batte u n colpo ogni 15" , per modo che il medico possa - reda ti . di brevi riassunti in inglese, spagnolo e rilevare l a frequenza dei battiti cardiaci del feto , tedesco. 1


[ANNO

XXXVIII , NuM. 25]

SEZIONE P RATICA

L 'ospedale americano di Parigi h a a' viato la pubblicazione dell '« American Medicai J ournal of Paris », che h a lo scopo precipuo di far noti ai medici con idioma i11gles~, i progressi della ~e­ dicina realizzati ~n Fran,cia. ll pr~mo fascicolo, contiene articoli di Claude, ~ ~Iée , Armand-Delille , Ravina, Pierret. 1

Biblioteca di pellicole radiografiche. Viene ed~ ta rl,alla Casa ~IasS()n & C._ie, di Parigi per iniziativa di Béclèr~ ~ Porcher ; ha lo scopo di agevolare la compren sione delle immagini e dei procedimenti r adiografici. Le pellicole han,n o il formato di quelle cinematografich~; pojs sono esaminarsi direttam ente per trasparenza (su fo·n do bianco), ovvero per proiezioni m ediante un app·a recchio d 'ingrandimento qu alsia~i. Si prestano bene anch e per l 'insegnamento scolastico. Ne sono' pubblicale 50 serie; altre sono. il'l: corso. Ogni serie costa 25 franchi. L'esecuzione ne è stata affidata . alla Ca,s.a specializzata « La Photosoopie ».

907

conlro la gue1ra chi1nica - C-O·n sede i11 Losanna (Svizzera) . La Commissione, composta dai sigg. colonnello Arthur Fonjallaz, avv. Felice Cacciapuoti, Marcello Pulejo e Giulìo Pulejo, h~ esposto al Duce il progra1nma della Associazione.

Facilitazioni per i medici e loro famiglie. Le Terme di Chianciano (linea Roma-Firenze), specializzat e per la cura delle malattie del fegato e delle vie b~liari , accordano per la stagione 1931 (1° inaggio.-31'- ottobre) l~ seguenti facilitazioni ai sigg. medici (iscritti nell 'Albo) e famiglie: medici e sigrìo re dei med~ci: visita medica e cure complete gratuit~; figli rr1inori ~ genitori a carico: visita 111edica e cura di bibite gratuite. Le relative tessere si riiiJ'ano, previo, riconoscim_e nto, in Ba~i di ChianciG.n o presso la Direzion~ degli Stabili1nenti ove, preavvertendo dell 'arrivo, potranno trov:irsi già pronte . 1

In onore di tre scienziati americani.

Per la limitazione delle nascite nel Giappone.

Il parlarr1ento dellQ Stato di l\1ichigan, ha citato all'ordine del giorno, U 14 ap·r ile, il dott. F. G. Novy, professoife cli batteriologia n ell 'Univer sità di Ann Arbor; il dotl. l\f. Gomberg, professore di chimica n,ell a stessa Università; il dott. R. L. Kahn, a1utore della reazione ch e n e po'.fta il nome. Alla cerimonia assistevano ~l go,v ern atore W. M. Bruoker e altre alte autorit à.

Il problen1a della limitazione delle nascite va preoccupando molti Pae,s i ove l 'incremento della popolazione sembra. sproporzionalo1 all'incremento della pro:duzione. 11 47° congresso dell 'Associazion~ medica Igakushi-kai, tenutosi a ·rokiQ, h a p reso1 in esame il proble.ma, allo scopo d~ elaborare un progetto concreto1 da sottomettere al Governo. In conformità al parer~ espresso dal dott. Kurimoto, presidente della commission e incaricata di esaminare il problema, il conveg~o ha ritenuto che questo debba essere accurat amente studiato dal punto di vista dell 'eugenica e della sociologia.

Il programma della ''Croce Bruna,,. Il Capo deJ Governo h ç\ ricevuto una Co,m mis-

sione della Croce Bruna - _\ssociazione Internazionale pèr la protezione delle popolazioni civili

1

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Indice alfabetico per .

Ar1emia secondaria: epatoterapia . . . . Pag . 873 Angina di petto: azione degli estratti )) pan creatici des~nsulinizzati . . . . . . 900 )) 891 · Artriti : ricer che . . . . . . . . . · · · · _J\rtropatia anchilosant e tipo Bechterew: )) 885 trattan1ento . . . . . · · · · · · · · · Bibliografia . . . . . . . . . . . · · · · 888, 889 )) 893 Blenorragia: malarioterapia . . . .· . · )) 886 Colecistiti cronich e: stl1di batteriologici )) 905 Corrisp onden ze . . . . . . . . . · · · · Educazion e fisica ~ sports: capac~tà vi)) ta]~ . . . . . . . . . . . . . . . . . 898 )) 891 Emoca teresi . . . . . . . . . · · · · · · )) 897 Enuresi i11fantile : forme sp asmodich e . I denlità p ersonale : accertamento mediante la coside tta « prova del san)) gue >> • • • • • • • • • • • • • • • • 901 Intestino: trasformazione di an sa in )) 881 condotto fibroso dopo riduzione . · · Ittero completo d a occlusio.n e: fun zio)) 885 nalità gastrica .. . . · · ~ · · · · .· )) 895 Lapis copiativo: puntura da .- · · Linfoblastoma bilaterale delle man1m-elle )) 892 )) 898 Linfogranu1o·m a maligno: ricerch~ . ·... Morbo di Flajani-Basedow: fegato e m1l)) 8Sl. za n el - . . · · · · · · · · · · · · · · )) 883 Morbo di Flaiani-Basedow: patog.enesi . •

mate~ie .

Nefriti: diatermia . . . . . . . . . . . . Pag. 896 Pacb~meningite ~m,orra.gica probabilmente da, trauma . . . . . . . . . . . )) 893. Par atiroidi : effetti della legatl.1ra di )) 884 un 'arteria tirojdea infer. . . . . . . . )) 892 Perforazio11i intestinali da paratifo B . )) 897 Prostata: calcoli . . . . . . . . . . . )) 900 Raggi : cosmici e can cro . . . . . . . . . )) 896 Rene amilo·~d~ . . . . . . . . . . . . . . Reni: ·esame della funzionalità con uro)) 892 sel ccta~ . . . . . . . . . . . . . . . . )) 903. Servizi igienico-s~nitari . . . . . . . . . )) 899 Sieri, vaccini e prodotti affini . . . . . )) 893 Sifilide terziaria e malaria spontanea . )) 887 Tabe e crisi bilio-vescicolari . . . . . . )) 894 Tubercolosi: comunicazioni varie . . . . )) 893 Tubercolosi del sacro: complicanze . Ulcera gastrica e duodenale: ri serva al)) 891 calina . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 902 U01no: valore mOrtetario dell' - . . . . Ure tere: carcinoma pr~mitivq allo stadio )) 397· iniziale . . . . . . . . . . . . . . . . . . Vaccinazione antidifterica con anatossi)) 882 na Ramon . . . . . . . . . . . . . . )) 897 Vescica: diverticoli n ella donna . . . . )) 897 Vescica enfisematosa . . . . . . . . · · 1

Diritti di proprietà riservati. - Non ~ conantita la t'iatampa èl-i }àll)ori pubblicati nel Polialinioo 1e ftOft '" •Pouito ad maon.•a•ione scritta dalla 'feda•ione. a Nt:ata Jo J>UbblicarimM "' tunt• di e11• 1en•a c•taflle la fnttt"

v.

AscoLI t, Red. ~po.

A. Pozzi, resp. Rom1l ~ 'Stab. Tipo-Llt Armo-ni di· M . Gònttier.


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IL POLICLINICO

SUFFICIT

[ANNO

XXXVIII,

NUl\l.

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OPERE DI MEDIClNA CHIRURGIA ED IGIENE pubblicate dalla Casa Editrice LUIGI POZZI di Roma '

le quali, dagli abbonati a « IL POLICLINICO > o alle altre Riviste edite dalla nostra Casa, possono essere acquistate : a) contro pa.g amento a contanti (benefic1ando del prezzo di favore qui di seguito indicato') mediante cioè invio del rispettivo ilmporto contemporaneamen,te alla ordinazione; oppure b) al prezzo di copertina, contro pagamento rateale. Il to·t ale, considerato al prezzo ds copertina, deve esser·e pagato con un primo versamento pari a un terzo dell'ammontare della richiesta ed il rima.n ente medilante rate mensili da L. 20 cadauna. Con il primo versamento si deve inviare l 'impegno scritto del pagamento rateale mensile fino al completo saldo. Continuazione dei precedenti N. 22, 23 e 24:

MATERIA MEDICA E TERAPIA. SINDROMI D'URGENZA. Cause, Diagnosi e Terapia. (Dott. C. SANTORO). Prefazione dei proff. T.

FERRET'II e G. ANTONELLI. Volume d i p agg. XII-400. Prezzo L. 45, più le ·spese postali di spedimone. Per i nostri abbona.ti sole L. 41,90 in ·p orto franco. TECNICA TERAPEUTICA RAGIONATA MEDICA E CHIRURGICA. (Prof. B. MAscr) . Prefazione de] Prof. A. CARoucor. Volume di pagg. VIIl-845, con 273 figure nel testo, rilegato in tela. Prezw L. 78 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 72 in porto franco. ' LA TERAPIA CLINICA NELLA MEDICINA PRATICA. (Prof. L. FERRANNINI). Indicazioni-Prescrizioni igieniche, fisiche, dietetiche e farmaceutiche. Volume d~ ipagg. VIII-574, rilegato in tela. Prezzo L. 58, più le s~~4'e postali di spedizio·n.e. Per i nostri .abbonati sole L. 53 in ipo~to franoo. PRONTUARIO TERAPEUTICO. Vademecum per il pratico . (Dott. E. VENEZIAN). Prefazione del Professore U. AROANGELI. Volume di. 1pagg. VIII-324, rilegato in tela flessibille. Prewo L. 25, più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 22,50 in porto franco . RADIUMTERAF IA. Manuale per i medici pratici. (Dot t. L. CAPPELLI) . Prefazione del Prof. F. GHIURDTT .;01. Volume di p agg. IV-150, oon 5 tavole e 5 figure nel testo. Prezzo L. 18, pjù le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 16,50 in po-rto franco. li.E COLONIE SANITARIE MARINE MILITARI. Nozioni di terapia marina, solare e di educazio11e fi$ica . (!Jott. F. BooòHETTI). Prefazione del prof. A. ScLAVO. Un volume di pagg. VIll-80, con 21 filtlJre ne! testo. Prezw L. 12, ' più le sp ese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 10,80 in porto franco . COME SI ASSISTE UN MALATO? COME SI SOCCORRE UN FERITO? Guida pratica per infermieri ed infermiere. (Prof. G. QUARTA). Quarta edizio ne. Volume di pagg. XII-312> con 112 figure nel . ~to. Prezzo L. 18, più le spese postali di spedizione. Per i nostri .abbonati sole L. 16,50 in p0;rto franco.

PEDIATRIA. (Prof. F . VALAGUSSA) . Quarta edizione. Prefazion~ di A.. MuRR1.. Volume in-8°, di oltre 400 pagine~ con molte figure nel testo (in corso di s tan1 pa). . MANUALE DI PEDIATRIA PRATICA. (Prof. M. FLAMINI) . Terza ooi~ione. Volume di p.a.gg. XII-452, oorredato di una est.esa Posologia infantile e oon 1]8 figu.r e nel testo. Prezzo L. 55, più le spese postali di spedizione. _ Per i nostri .abbonati sole L. 50 in porto franco . L'ALIMENTAZIONE DEL BAMBINO. (Prof. G. FRONTALI) . Lezioni dettate per i Corsi di Puericultura ai medici, sotto gli auspici dell'Opera Nazionale per la protezion e della Maternità e Infanzia. Volume di p.agg . XVI-248, con 38 figure in nero e a colori nel testo e una tavola a colori fuori ~to . Prezzo L. 40, più le spese postali di spedizione. Per i nostri .abbonati sole L. 36 in porto franco. , CONSULTAZIONI

DI CLINICA ,

DIETETICA E TERAPIA INFANTILE.

LE RECENTI ACQUISIZIONI DELLA SCIENZA SULLA ALIMENTAZIONE DELLA PRIMA INFANZIA.

(Prof. L. SPOLVERINI). Presentazione del prof. sen . E. MARCHIAFAVA. Volume di pagg. 64. Prezzo L. 10, pii1 le spese postali di spedizione. P er i 11os tri abbonati sQle L . 8,50 in porto fra11co. PRESCRIZIONI PEDIATRICHE. Vademecum ad uso dei 1nedici condotti. (Prof. G. FRONTALI) . Volume d i circa 300 p agine, in formato tascabile, rileg a to in t e]a fl essibil e (in corso di stamna). MALATTIE GASTRO-INTESTINALI E DELLA NUTRIZIO.NE NEL LATTANTE. (Prof. R . PoLLITZER) . Volume di !;)agg. VIII-108, con 7 figure nel testo . Prezzo L . 9, più l e spese postali di spedizione . Per i n ostri abbonati sole L. 7,90 in porto franco . COME SI ALLEVA IL - BAMBINO SANO E COME SI ASSISTE IL MALATO. (Prof. R. PoLLITZER) Prefa zione del Prof. F. V ALAGusslA. Volume di pagine VIII-118, con 66 figure nel testo. Prezw L. 15. più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 13,50 in por~ . frane~. IL BAMBINO. Consigli d'igi ene alle madri. (Pro.f. F. VALAGUSSA) . Quarta edizione riveduta e ampliata. V olume di pagg. XVI-244, con 84 figure schematiche ed una grafica nel testo. Prezw L. ~ò, più le sp ese p ostali di spedizione. P er i nostri abbonati sole L. 2a,25 in porto fr.anoo.

L'elenco continuerà nel prossimi Numeri. Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia all'editore LU I Cl POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA·


A..NNO XXXVIII

Roma, 29 Giugno 1931 .. IX

Nnm. 26

fon dato dai professori : GUIDO BACCELLI .-

FRANCESCO DURANTE

SEZIONB PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. • Osservazioni cliniche : F. Speciale: Sillidrome olinioa osoura, in un caso di litiasi biliare ~sociata a cisti di echin<>-OOC\X>. - M . Faberi : Sull'iperpl~ia del fegato nelle cisti ,di eohinococco. - G. Moro: Sulle cisti da echinococco della milza. L'attualità medica: L. FiILdlay: Osservazioni aull 'acidooi ·dal punto di vieta del •ru:i.nico. Sunti e ra ssegne: ORGANI 01 MOVIMENTO: Berenwen.ger: Sprone .calcaneare e achillodinia. - Rooher : A iP'r oposito della co:xialgia cotiloidea.. - Heitz-Boyer: Reumatismo ed osteoartrite ·di origine i·ntestrl.naile. Forma artioolare della sin•drome ente:riorenale. - A Sicard: MaJa,ttia di Hoiffa. - Oehlecker : Contrattura delle d,ita di Dupuytren. - G. Bren.dolan: Sulla miosite oeeificn,nte. - GINECOLCGIA : G. Cotte: Le ovulazioni ,doloro\Se. - R . W. Te Li11de: Turno.T i dehl'ovaio a <Cellule grantùose e loro rapporto oeolle emorragie poot-menopausa G. Riddoch: Manifestazi·o·n i del climaterio. Thorek : La possibilità dJ eseguire auto-, omo- ed eterotrapianti ovarici (oon prova ietologdca). - M . Noè: Sulla terapia della ile'lllcorrea. Cenni b ibliogr afici. Accade mie, Società Med iche, Cong ressi: AccadeIDlia Medico-Fisica Fiarent ina. - Società Medico-Chirurgica di Pavia. - Società di Scienze Mediche di Coneglia-

OSSERVAZIONI CLINICHE. ,

OSPEDALE! CIVICO S. SAVERIO DI PALERMO DIVISIONE CHIR . · diretta .d al

E.

pro,f.

AncoLEO .

8indrome clinica oscura, in un caso di litiasi biliare associata a cisti di echinococco per il dott.

F.

SPECIALE.

M. Em,anuela, di ann! 17, da Prizzi, entrata in ospedale il 28-XI-30. Viene in condizion,i assai gravi. Nega q11alsias~ precedente ereditario, e dice di essere stata sempre di buon,a salute sino a quattro mesi addietro,.. In,. questa epoca, senza causa apprezzabil~, fu ~mprovvisamen,te colta da vivi dolori all'ipocondrio' destro. Dolori che furQ1n o violenti, irradia11tes~ alla spalla ed accompagnati da febbre, tende11za, al v-0,m ito, ittero intenso. L 'inferma ricorda che Je feci er ano· scolorate. Curata dai sanitari del luQgo, co·n ap1»1~cazio·ni caldo-un1i.de locali e sedativi generali, s~ rimise dopo• sette giorni, notan,do contemporaneamente la scomparsa dell 'ittero e la colorazione delle feci. Cessò l a febbre e le condizio,n i g·enerali e locali migliorarono rapidamente a,l punto, dice l 'inferma, che dopo 20 gipirni poteva riprendere le sue occupazioni domestiche. L'alvo era stitico. Dopo quella ~olica, durata una settim_ a na, stette bene sino ad 1

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t ,

n o e Vittorio. - Società Medico-OhiruTgica Trevisana. - Società. I taliana. di Pediatria (Sezione P.iemontese). A~punti per il medi co pratico : CASISTICA : Le glicooiurie mno-0enti. - Osservazioni sulla sindrome fipo.gli.cemica. - TERAPIA: I l minimum di sintomi dell'appendi-cite che giustifi~hi l 'intervento. - Il tratta.mento dell 'ulce1·a peptdoa oon mUiCina ·g astrica. - Il trattamento delle -crisi acut.e e su.bacute di tCiOOtipazione. - II sottonit.rato dii bismuto nei .disturbi nervosi e ciroola· tori paradi-ge.stivi.- La cura .delle emo.rroidi. - TECNICA: Forme ·n o n aci.do-reeistenti .del b~cillo tubercolare. Dli!Illootrazio,n e di bacilli tu1bevcolari nehlo striscio del laringe. - MEDÌCINA SCIENTil!'JCA : Contributo sperimentale allo .studio ·del passagig·io degld ormoni fetali att ra.v ereo ia placenta. - Studio sull'in.grc.Gsatmento delle para,tiroi cli nell'ooteite fibrosa gen eralizzata. Si 3tema :neuro-endocri·n o e rachitismo. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA : La psicofisiologia del sentimento e del genio architetto1:ico. Nella vita p rofessiona le: P. Gai·f ami: Rilievi e prc\Poste $Ui. concorsi per le Maternità. - Conco1'6i. - Nomine, pl'omozii.Òne ed on-orifirc enze. Notizre diverse. I ndace alfabet ico per ma terie. 1

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otto giorn,i fa . F u ripresa da un seco,11do attacco di ool~ca, s~mpr~ l.qcal~zzaita all 'ipooo1n drio destro', molt~ più violenta della prima, accoim pagnata pure da ittero, febbre a t~1)01 s.u ppurativo, feci scolorate, notevole scadimento di forze, tumefazione clell 'addon1e. L 'i~erm,a si · d~cise a:llo,r a entrare all'ospedale. . E . O. Condizioni g·enerali assai defedate. L 'i11ferma presenta una tinta ~tterica diffusa su tutta la superficie qel corpo. P. 102; R. 20, T . 39°,2. L ' addom~ all'ispezione .si presenta aumentato di volume ma molto piì1 deformato in alto, ne.lla n1età destra dove è un accenn.o di circolazioin e ve11osa vicaria.. .<\ssenza di edemi agli arti inferiori. Alla palp.azione notasi un,a tensione dell 'addome e dolorabilità tn corrispondenza deJl 'ipocondrio destro e dell 'epigas1trio. Lq p ercussion e mette in evidenza presenza di liquido libero', confermando i dati delJa palpaz~one, ch e mostrava un fegato ingr.andito in toto ~ di cui norn si riusciva a per cepire. ! margini. Nel torace, all'infuori di un '01ttusità della base destra che si spinge sino all '8° spazio, l 'esain.~ è neg·ativo. Esame delle urine : prese11za di albun1ina con fram1nenti di cilindri jalini, abbondanti pigmenti biliari; feci steaitoTroich e. Wassermann negativa. ..i\ll 'esame del sangue lieve leucocitosi ed assenza di eosinofilia. ·Dai dati ·anamnestici e valutando i dati dell'esame obbiettivo, la nostra attenzione venne posta alle vie biliari. L 'inferma av~va avut-0 due at-


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IL POLICLINICO

tacchi Qi t:olica1 violenta.. all'ipocondrio destro, col~ca che era stata accon1pagnata da ittero," che era scomparso. con l 'allontanarsi deJ dolore. L 'ittero era totale in quanto le fec! e.r ano· comp·l etamente scolorate. Dal p,r imo attacco l 'infer~a si era rimessa al punto da tornare alle occupazioni domestiche. Indi in seguito a nuova crisi con car.a•tteri in parte ug·t1ali a.. quella subìta quattro m esi fa, si è venuta de.terminando una tumefazione enor1ne del fegato, acoompag11at a da no1~evole scadi1nento delle .fo rze. Il caratt ere della febbre è a tipo r en1ittente accompagnato da sudori. I seg11i: colica ricorrente a sede all 'ip-0condrio destro, irradjazione del dolore alla spalla, occlusio·n e delle vie biliari, febhre, tumefazione d~l fegato, ci fecero porre la diagn-0-s~ cli colecistite cal colosa con occlusipr1e del coledoco, angiocolite seco11dar~, probabile suppurazione ·miliarica del fegai~o. Si tiene l 'inferma in osservazione dand-01 dei cardioicine tic~ per r~metterla 11n po ' sù , dell'em-0styl, del clor uro di calcio per un p·ossibile intervento'. Al terzo giorno però assistia1no ad un fatto assai interessante, ~n quanto l 'inferina, dopo un 'abbondante scarica, si sente meglio·, il dolore è un po ' ab~utito, l 'ep~gastrio lieve_ n1en:te più trattabile. All 'esame delle feci (che era praticato giorn aln1ente) si nota una grossa sacca che h a tutto· l 'aspetto di una parete di cisti di echinococco con molto pus tra l~ feci (1'esarn,e m~crosco 1p'ico ne ha confermato la 11atura). La sacca che si era svuotalta, aveva le dimensio.n i di un 'arancia. D~ fronte ad un dato obbiettivo cqsì preciso e sicuro, la diagn.osi posta ve1n iva fortement~ compromessa, in quanto l a tumefazione era data possibilmente dalla cisti di echinococco; l ' ~ ttero forse dalla cisli ch e· cq,mprirn,eva o. spostava il coledoco. Restava a spiegarci la colica e la sede della cisti. La colica nor1 è un sin t-01m a frequente delle formazioni cistiche e si può avere clinicamente o p er cliste11sione della p arete cistica o per rottura della stessa. Bisognava, però, tener presente ch e la nostra paziente ebbe due coliche tutte e due accompagnate da itt~ro. Quale poteYa essere la sede dell.a.1 cisti per e ss~1·e eliminata spo11t a11ean1ente ? Lo1gicament~, era ql]a faccia inferiore del fegato ch e doveva ubicarsi ed acnmettere che per aderenze contratte co11 gli intestini (colon) erasi poi eliminata attrave~so questi. Ql1esta sede spie,g ava anche la coi:ripress~o ­ ne delle Yie biliari, che diedero l 'ultimo ittero intenso con acolia intestinale totale e ·permaneTute. Le condizioni dell 'inferrn,a aggravarQi~o sempre più, e dopo ire giornj morì. . _i\ll 'aulop sia (consei1tita p arzialmente dai pa renti) si è con slnlato quanto segue: Aperto l 'addome, viene fuo·r i un~ discreta quantilà di liql1~do legg·ermente ematico; ma que~lo che colpisc~ l a nostra attenzio:ne è .lo en.orme in: grandi1nento òel fegato, a carico di tutti e due i lobi . La sua superficie si presenta come marmorea co11 dei rilievi .e bozzella ture, ch e n ei t agli cta~no fl1oriuscita di pus . Questi focolai sono· diffusi s11 tu tta la superficie de! due lobi. L 'esame della cistifellea, mositra la presenza di due picco~i calooli frtccettati lisci; cistico e coledoco sono dilatati. ' Al taglio ' i mostrano ispessiti, contenenti bjle purule11ta; non si trovano ad una acc~rat.a esplorazione calcoli di sor.ta ..I co~on. erai;to l1~e:~ ' rosì pt1re il te11 ue. -~sse11za d1 les1on1 per1coJ.ec1Si~i­ liche. Scorre11do la superficie convessa del fegato i1 e l lolJo il estro, nella sua porzione posteriore e prec i~ an1 e n.te i1clla porzio11e coinpresa tra le pa·1

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gine del legamento coronario, si nota una escavazione della forma di un grosso limone, come uno starr1po da cut si intuisce facilmente che si è stacca•t a quella sacca ~liminata dalla paziente quando era ir~ vita. Questa cavità, che presenta del pus, si spinge sino ~ duodeno che si mostra perforato: questa evidentemente è la via che ha seguito l~ cisti staccatasi dalla sede d'impianto. La diagnosi anatomjca quindi era di: litiasi biliare, cisti di echinococco sup·p urata della parte postero-.s~periore d.el fegato, angiocolite suppurata secondaria, epatite suppurativa diffusa.

Le cisti idatiche, le quali non sono direttamente esplor.abili, non presentano che segni o assai ·difficili ovve•ro, e ciò è spesso, riman g·on o .assolu.tamente silenti finchè il loro contenµto n on suppura o non si romp·e la cisti. La m.alatti.a idatica non h.a n è segni funzi onali, n è se1g ni gen erali ·ed ancor meno segni biologici sicuri, propri. Un buon criterio per la diagnosi di ciste ..da echinococco è l 'osser' 'a re il Tapporto t1»a i fatti loca li e d i fatti gen e1rali. Infatti l'aumento di volume _del fe·g.ato , anche enorme, e la ·co·n serv;azione delle b11one co,n dizioni gen erali dell'in.div1duo , in dirizz.ano verso I.a di.aghosi di cisti di echin-0cocco1. Questo criterio non su·ole fallire mai, perch è nei casi 'di epatomegalia per neoplasia, degen erazione amiloide o gomma, gli ammalati .ne risentono sempre n ello stato generale. M.asselot et Bloch (1) riferiscono dei casi ·c.linici di cui uno è importante. Tratttavasi di un uomo di anni 24 ch e rapidamente viene col to da vivi dolori .all 'epigastrio, accompagnati da vomiti a limentari . L'indom.ani pvesenta altra crisi ma di mino·r e intensità. Obbietti' vam.ente riscontrava 1u na contrattura e difesa alla region e sopraombellicale, ment•re la zo,n a 'ISottostante, era trattabile. .Si pensa a peritonite incistata sottoepatica .d.a perforazione da ul·cer.a gastrica e duodenale latente. All'ape1rtura dell'ad dome , notarono fuoriuscita ·di piccola qu.antità di liquido chiaro, leggermente tinto di sangue. Nulla not~­ rono nello stoma.o o n e1 d·u o deno, nelle vie ' biliari. Esaminan·do la faccia inferiore del fegato~ notarono una tumefazione fessurata al lobulo ·di Spigelio. La puntu,ra ·'d ie,d e un liq:uido acqt1a di rocc.a . Trattav.a si di un.a cisti idatica, la quale era stata perfettam,e nte silente, e ch e, senza alcun ttrauma si era fessurata , dan.do luogo ' . ad una s indrome clinica di llna peI1foraz1one .di un 01rgano digestivo. Il caso è assai istrut1

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tivo, perchè oltre a mostrare il decorso silente d elle cisti, mostra anche, come senza alcuna causa sp iegabile, la ·Cisti possa, improvvisamente •dare luogo a·d una coorte di sinto1ni abbastanza gravi, indi·r izzan·do per una diagnosi di una C·e rta gravità. La sintomatologia ·della nostra paziente deponeva nettamente per un 'affezione epatica e delle vie bili.ari e particolarmente per una forma calcolotica. Il dolore, per la sua forma e per la sua sede, l 'ittero· che accompagnava la colica, la febbre, non potevano far pen.s are a·d altro. Non '" i .poteva nè pensa·r e nè sospettare una malattia ·da cisti idatidea, in quanto nessun e1en1ento ·deponev.a p.er questa m.al.at~ia, neanche gli esan1·i di laboratori per quanto questi · n.elLa fase ultim.a di .d egenerazione e setticità ·della cisti, potevano m .a n.care. Come spiegarci allora il reperto di autop·si.a con I.a sindrom·e clinica avutasi? Senza dubbio la nostra .a mm.alata er,a portatrice ·di un.a formazione ·cistica di natuira idatidea, avente sede nella porzione postero~superiore d·e l fegato . P er la sede, ·dirò che il caso nostro si allontanava dalla norma. Lo stu.dio della ubicazione della 1cisti, da echinococco epatica, nella n1.aggior.anza dei casi ce .Ja moiStra a carico ·della superficie convessa e superiore d ell'organo, con sviluppo antera-superiore in modo da es:sere bene ubicata e·d aggredibile dalla parete anteriore ·dell 'addome. L 'ar c.ata .c ostale, se·condo alcuni autori, verrebbe· a·d ostacolare Io sviluppo i1oste ro-superiore della ciste. La. no tra paziente viceversa presentava 11na c isti nel lobo destro ·d el fegato, n ella sua porzione postero-superiore, .f,r a le due pagine del l e.g an1ento coron.ario, e si .diffondeva in pieno parenchima epatico. Tal e cisti fu silente per p.arecchio tempo, senza provoca re alcu.n disturbo. E dico i)er molto tempo, perchè la superficie del feg.a to mostrava un.a vera esca·vazio·n e, come 'uno stamipo della c isti, che certa.m ente non eif.a di Tecente formazione. La cisti non: di.e.de alcun disturbo sino a qu.attro mesi .addietro, epoca in cui per la prim.a volta l ' iillferma so ffrì un attacco di coli.ca. accompagn.ato d.a ittero. Que·sta colica dovette essere determinata con molta ' rero imi glianza da calcolo, ch e occlUJse anche il coledoco, dan•do ittero e ristaD'IlO n el feo-ato e con I.a prob.a bile eliminao o zione di es o, si ebbe la scomparsa dell 'ittero. Quest.a sindrome clini ca è piro·pri.a della calcolosi, non potendo con la cisti, di qu.al· si.asi natu·ra, spie.gare una tale sintomatologia. l Tna cìsLi p·llÒ· dare ittero per compressio·n e, n1a in tal ca·so è un ittero persistente, p ro1

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gressivo. A prescindere poi che l 'o cclusione non calcolosa di solito non dà dolore non dà ' febbre, due sintomi che la nostra i11ferma invece presentava. L 'inferm.a migliorò da que· to attacco e potè ·r iprendere le sue abituali o,ccupazioni. A ·distanz.a /di quattro m esi fu colpita da nuova calie~ e qu·esta volta co·n caratteri più violenti, inoltre, tumefazione alla regione epatica, temperatura ~l evata, ittero totale, .sintomi che .aggrava·rono così le condizioni ·d ell 'inferma da non pOlter 'l'Ìcorrere a.cl una r.a"diogr.afi.a. Come spiegare la complessa fenom enolog ia ·di questo secon·do attacco P La cisti idatidea, silente per pa:recchio tempo, sviluppatasi in pieno parenchima epatico, sL era estrinsecata sino al duodeno e per fatti degenerativi tanto pe riferici ch e ~ndocistici,, avev.a determin.ato, oltre che I.a compressione delle vie biliari, anche un 'angiocolite sup·p urata. Il pericolo ;delle cisti idatidee è appu11to la supp1t1razione ed anch e le parti vi.cine alla ciste, possono essere compromess~ al punto da deriva:rne una rottura in u.n organo cavo che è .situ.ato in p·r ossimità. Perforato il duodeno·, la sacca alterata nella sua p.a•rete, già scollata d.a lla nicchia epatica, ha trovato mez zo di svuotarsi con i.1 suo contenuto attraverso la vi.a in testin;ale. La d egenerazione della ciste, ch e arrivò a determin.are la perfora zione ·•del .duodeno fu l 'inizi o della secon·d a colica, la qt1a]e n o11' diede il dram.m a a·ddominale, perchè interes ava quella poTzione del duod·eno• ch e è estrap·eriton eale, come si cotatò .al ~~eperto di autopsia. L 'ittero , oltre che per la comJ)Te ione delle ,,ie biliari, era man tenuto •d.all '.an.g io oolite suppur.ata . Questa h.a avuto origine dall'ostruzione d elle vie biliari, aggr.a v.a ta dall.a degen e razione della cisti.. La s11p1)urazio·n e rapidamente pirop·a gata ai fini condotti , ha ·•deteTmin.a to la forinazion e di ascessolini miliarici diffusi e p er con se gu,enz.a. l ' ittero· 1non soompaTve n è diminuì,. con l 'emission e della ·ciste. Il caso presente si p·r estava b eni si.mo alla diagnosi ban.a le ·di colelitiasi e malgrado degli .autori abbi.ano cercato di trovare in certi punti ·della sintomatolog ia , qual che element~ ·•di di,agnosti:ca ·di ffe•renzi.ale ,c on ·l e .a ffezioni idatidee, ritengo ch e que ti dati non abbiano nulla di costante e tanto n1eno di caratteristico. L 'orticaria, l 'età, il sesso sono segni rivelatori ch e spesso ingannano o mancano. Può e·ssere .di cruida alle volte il fatto ch e ] ' infermo previe.ne d.a posti ove l 'infezione . i.d.atidea è particolarmente freqt1ente. Un sintomo cl1e ,a vrebbe potuto farci escludere la li ti.asi , poteva essere l 'ascension e 1del limi te superiore 1

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dell 'ottusità epatica . che difficilmente viene l!'iscontrato n elle affezioni calcolose, mentre suole essere relativamente. frequente nei casi di a1ffezione cistica o di cisti aperte nelle vie biliari, secon.do alGuni autori. Il caso nostTo è assai istruttivo perchè mostr.a la sede non tanto frequente di l·ocalizzazione id.a tidea; porta inoltre un contributo allo studi.o ·di quell~ fo·r m·e ch e silenti in' una prima fase, sono masch erate poi ·da una sintom.a tologia che ne ·devia n ettam ente la di.a g nosi ; infine per la presenza co·n temporanea di liti.asi e .cisti idatica. Tutto ciò m-0st1ra anc ora .di più quanto sia difficile la diagnosi esatta n elle a1ffezioni dell 'ipocondrio destro e come tutti i sintomi ch e vengono descritti e giudicati come sicuri per un dato in.dirizzo diag nostico, possono in certe date contingenze m entire. 1

RIASSUNTO.

L'A. riferisce un .caso nel qua le I.a sindrome clinica era incerta .p er la complicanza della cisti di echinococco a sede n on comun e. Porta inoltre un contributo allo studio ·di quelle form e di cisti idatidee che sono silenti in una • sinprima fase e eh~ sono masch era te da una tomatologia la qua le devia· la diagnosi . 1

Clinica Pediatrica della R. Università di Roma. Dir·ettore prof. L. SPOLVERI NI.

Sull'iperplasia del fegato nelle cisti di echinococco. Dott. M. F ABERI, aiuto vol. L '.argomento dell.a cisti di echinococco i1el fegato dei bambini è stato ormai perfettamente studiato, e si conoscono bene i quadri clinici offerti dai varii tipi di sviluppo n elle differenti porzioni dell 'organo. La nostra attenzione si è tuttavia volta alle c isti intraepatich e propriamente dette, perch è, da un caso recentemente osservato, abbiamo avuto opportunità di rilevare qualche dato clinico non del tutto accordantesi con le comuni '\redute in pro·p osito. Si tratta di una bambina di 10 anni. Z. Ida , ,da M<:>nle Romano, ricoverata in clinica il 10 novembre 192~. Dall 'anamnesi si apprende che ambedu e i genitori sono viventi e sani; la madre e bbe 3 gravidanze a termine, di cui una con aborto di m esi 3. Dei figli, uno mori a 3 mesi di elà in seguito a disturbi ent erici, e l 'altro gode di <>tlima salute. Anch e il gentil!zio materno e pat erno è immune.

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La barnJ>ina n acque ~ termine, da parto eutoc~co, e fu all~vata al ~rio materr>:o p er un anno circa; i primi denti spuntarono a 12 mesi e la· dea1nbulazione s~ ~11iziò prima di quest'epo~a. Ha sofferto r ecentemente di rnorbillo e di ang~na con pseudomembrane, per la quale furono praticate anch~ i~iezioni antidifteriche. . Nel m ese di aprile 1929 i ge11it<>ri si accorsero che la ba_mbina presentava modico colorito itterico. delle sclere e della cute ' mentre le urine venivano en1esse di colore scuro e le feci sbiancate .. In seguito a sQm1ninistrazione di ia.s sativi e di pr.epa~al~ ricostituer>: ti l 'ittero scomparve nello spaz~o ~1 u~ mese. In questo periodo, tuttavia, u~ san1tar10 che ebbe a visitarla riscontrò un modico. ingrandimento del fegato, e sembra che, in seguito, tale epatomegalia sia st ata periodicamente oontrollata, nor>: presentando però modificazioni notevoli. La bambina, inoltre, non h a avuto manifestazioni morbose d~ altro ge11ere, n è il suo stato generale ha eccessivamente sofferto . Viene co11dotta alla visita ambulatoria della cli11ica e trattenuta, per 1'abnorme stato del fegato. L '~. oh . dà il seguente reperto : aspetto sofferente. Nutrizione generale scadente, con grado modico Q~ ~maciazione . Cute pallida, elastica e SQttocutanoo scarso .. Non ert1zioni nè edemi. Nelle varie stazio11i l!nfatich~ si palpar>:o numerose piccole ghiandQle, d,ure, sp os:t abili. Temperatura 36°,8; polso 84; respiro 30; peso 19.300. Il torace è d~ forma r ego·l are, un poco svasato alla bas~ destra, posteriorment e. Nulla di patologico a carico dei polmoni e del cuore. L 'addome è ,di foTma piuttosto globosa, più sporgente nel quadran te sup. destro, specie in prossimità della cicatrice o mbelicale. Assenza di reticolo venoso. Modico meteorismo diffuso e assenza di dolenzia all a p alpazione profonda. · Il fegato appare notevolmente ingrossato. I11 alto s~ delimita alla V coslola sull 'emiclaveare; il l<:>bo destro raggiunge in basso i segu enti livelli: s11ll'ombelicale, a, 3 cm. al disopra della cica.t rice 0 mbelicale; sulla pararettale, a 3 cm. al clisotto dell 'ombelicale trasversa; sull 'ascellare posterio,r e, la cresta iliaca. Il lobo1 sinistro·, che in alto si clelimila alla VII costola, giun ge in basso a 3 cm,. dall 'ombelicale trasver sa, sulla mammill ara, e ad 1 cm. e mezzo sulla pararettale. La palpazio11e fa rilevare una con sisten za n oteYolmente aumentata di tutta la massa epatica, che ac<11Iist a durezza lignea in corrispondenza dell 'unione tra lobo sin. e d., ove sembra esistere una m assa più con1patta, deforme. La superficie del fegato è irregolare, scabra, specialmente sulla massa sopradescritta, e s~ p alpano piccoli rilievi semisferici, duri, della g·randezza variabile da quella di capocchie di spilli a quella di piccoli piselli. Con la palpazione profonda non si suscita ch e modica dolenzia, e n·on si provoca nè flut. tuazione n è fren1iti. Il m,argine epatico è poi tagliente, duro, irregolare, con profonda incisura sulla linea xifo-ombelicale.. Gli atti respiratori fanno spost are tntto l'organ o compresa la massa più dura descritta. La loggia renale destra appare libera. La n1ilza si delimita in alto al 9° spazio sul1'ascellare ant ., e in basso deborda circa un dito rlall 'arco, a consisten za alquanto aumentata, a margine arrotondalo. Nulla di p atologico a carico òel sistema nervoso, dell'apparato locomotore e rl ei genitali esterni. 1

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Esami cl~nici pr.aticati: Urine: assen za di ele1n~nti pato1ogici; si nota solamente presenza di piccola quantità di urobilina. Sangue: Gl .. R. 3.4.00.000, Hb . 80, V. G. 0,85, Gl. B.. 15.800 (neutr. 80·, eos. 8, linf. 2, gr. mon . 10). Cutireazione: debolmente posit~-va. Azoten1ia (a cligiuno) 0,45 :1000; glicemia 0,95 per mille; urea 28 :1000. Jl. W. nel sangue della bambina e dei genitori : 11egativa. Reaz. di Gh.eciini-vVeimberg (0,30-0,60 liq. cistico): nega t,va. Esame. r adiografico: Nulla a carico dei polmoni , cuore, e grossi vasi; il di aframma è alla stessa altezza da étml1edue i l ati, e l 'ombra epatica occupa la regione median.a1 dell 'addome. Durante la deg·enza in clinica si nota costante111ente apiressia. Le fec~ sono· emesse sempre ben colorate, e lo stato generale resta soddisfacente. Una ulteriorr e. misurazio,n e dei diametri del fegato, praticata un paio di set.ti1nane dopo l 'ingr esso in clinica non fa notare variazioni apprezzabili delle cifre sopra riferite. I car atteri fisici dell'organo permangono pure inalterati. Dal complesso di tutti questi ·dati, il problema diagnos tico ch e ci si proponeva non appariva di r apida e fa·oile soluzione. Se infatti il d ecorso clinico permetteva di eliminare numerose affezioni, capaci ·di indurre nel fegato un ingr,andimento così notevole, e le ricerch e clini·ch e eseguite corrobo·rav.a no tale processo· di e1im in.azione differenziale, i caratteri peculiari d ell 'ingrandimento stesso ponevano sulla bilancia altre possibilità diagn ostich e, d 'impo-rtan za essenziale per il g iudizio prognostico e curativo che ne d erivava. Furono così escluse : le forme di anemia e di leucemia , la m alaria, l a l eishmania e il morbo di Gau·ch er, ch e hanno ·di co,m une un ingrandim ento to·t ale d ell.a m.a ssa epatica, co·n reperto e m atologico però caratteristico e particolari d ecorsi clini ci; la tubercolosi , ·p er l 'età della malata, il suo stato general e, l 'assenza di a ltri fo colai, e, sopr.a tutto, I.a consistenza speciale . d ell 'organo; la sifilide per la n egatività dell'anamnesi e d elle re.azioni sierologich e; il fegato amiloide e il grosso fegato da stasi, per l 'assenza di nesso 1c.ausale; la cirrosi ipertrofica di Hanot, per la mancanza dell 'ittero e delle p oussée& febbrili. L 'atten zion e si rivolse quin.di piuttosto alla possibile esistenza di un neoplasm.a primitivo d ell '0tgano, di n atura cistica, parassitaria, o di natura m a li 0'n.a ."' 1

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A favore d ella cisti da echinococco militava ! 'andamento non trop,p o r apido della m a lattia,

la .r eazione di Ghedini-Wei1nberg, si restava perp,lessi ·di fr o·n te a l 1c.ar.attere semeiologico di un fegato ingrossato notevolm,e nte, ma di consistenza durissima, addirittura lignea in a lcune sue porzioni, e, quello ch e p·i ù importa a superficie ·s cabra, i1Teg.ol.are, caratteri questi propir·i a p1p un to d ei neoplasn1i maligni ·dell 'org.a.n o. Ora è ~ sap·uto , e tutti i trattati vi insiston o, che n elle cisti d'echinococco intraepatich e, come eventu.almente avrebbe dovuto trattarsi, it fegato può p·r esentarsi ingrossato in toto e di consistenza molto aumentata, ma la sua su perficie si con serva liscia, , rego1are, senza mo·dific.azioni di form.a. Volemmo comunque approfondire· ulteriormen.te le nostre ind.a gini, e praticammo ·l 'intrad ermo-reazione alla Casoni (0,20 liq. cistico),. ottenendo allora u.Ila n etta r eazione posibiva. precoce dopo 10 m', confermata nei controlli • • success1v1. Basandoici · quinc\i, ··r ipetiamo, sul deco.rscr clinico dell '.a ffezione, e sullo stato generale della malata non eccessivamente compromesso, nonchè su questo ultimo da to, ponemmo diagn osi di : cisti da echinococco del fegato, e trasferimmo la malata il 27 novembre a l 2° Padig lion e Ch irurg ico del Policlinico. 1

L'a tto1 oper atorio, protratto al 20 gennaio 1930 a causa di una mastoidite acl1ta intercorrente, fu esegui lo dal primario prof. Margarucci, e ne riferiamo l 'andamento-. Laparotomja media11a xifo-<nnbelicale. Si trova l1na grossa cisti intraepatica del lobo destro, del volume di circa 1200 eme., sitt1ata medialmente alla cistifellea, e sporgente massimamente nell 'il<), in piccola p arte sulla faccia convessa. · Puni ura esplor.ativa: liqt1Ìdo chiaro, trasparente. Svuotamento parziale e(l iniezione• di circa 100 eme. d~ alcool iodato. Svt1otamento del liquido residuale; arrtpliamento della piccola apertura fatta dal treql1arti (cm .. 3); prosciugamento del cavo e trattam ento delle pareti all 'alcool iodatoi 1 :1000; lavaggio co·n, pezze in trise. Sutura a ]Jorsa, con catg·ut, del pericistio e affondamento. Sutura é\ :3 piani dell'incisione laparotomica. Decorso postoperato·rio regolare. L'aspetto dell 'orgar10, all'apertura dell 'addome, è il seguente: parenchima epatico fortemente iperplasico; tutta la superficie si presenta uniforme1ne11te e finamen te granulosa. Nel gennaio· 1931, a distanza quindi di 1 anno dal! 'operazione, la bambina viene r ivisitata. Il suo stato g·enerale appare o·ttimo; il fegato deborda a·p·p ena dall'arco costale, nelle profonde inspira7.ioni, l a sua superficie è perfettamente liscia e la consiste11za n()rmale, con bordo tagliente e regolare.

congiunto ad uno stato generale n on eccessiva- . m e nte d eperito, ·e la modica eosinofilia risconL'interesse spe·ciale di questo caso è dato, come si ri] eva dalla descrizione, dai caratteri trata n el sangue. Pre.scin·dendo tuttavia d~lla n eg.a tività del- fi sici assunti d.alla ghian_d ola epatica, i quali


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si allontanano n ettan1ente da quelli descritti n ei manuali didattici e nelle monografie sul! 'argomento. In una delle più r ecenti e complete tra queste, pubblica ta d al Vitetti, e ba ata sopra uno studio di 3± casi, si insiste ad esempio, parlando dell e cisti intraepatiche propriamente dette, sul c.ar.attere d ell.a superficie d ell 'organo, la quale rima11e liscia, regolare, senza modificazioni ·di forma, indipendentemente dall 'ingrandimento in toto e dall'aumento d ella con sistenza. Nè ci è stato possibile di trovare, n egli .a ltri lavori consultati, accenni al fatto sul quale insis tiamo . Solo il Cardarelli, in una delle sue magistrali lezioni, parla d ella possibilità che il fegato alteri la sua forma normale a cau sa della c isti di echinocooco, tanto ·da far propendere per altra diagnos i. ~la si tratta, in ques to· ca·so, di evenienz.a morbosa ben diversa ·da quella ·d.a noi considerata, val e a dire di ciò ch e l 'A. chi.am.a con I ',a ppellativo di: « ci sti latente o non esplicata ». Le varie parti della cisti, cioè, affiorirebbe·r o · ulla superficie ·d ell feg.ato in maniera irregolar,e , in guisa ·ch e « è una parte .ch e prima si espliCd. e forma in un certo pun.to una bozza; e .d opo è un 'altra parte d ella c isti ch e si esplica, e dopo ancora un 'altr.a ; e tra una parte e l 'altra ·della cisti ch e si è esplicata restano· parti anrc ora n.ascoste dal pairenchima epatico, ed allora '.a queste parti di cisti 11on esplicate corrispondono d egl i avvallamenti, ed a quelle esplicate delle bo.zze » . Anche n ell 'inteTessante ed .ampi.a monog·rafi.a di Veg. as e c .r :amwell s i fa C·e nno .all.a po·s sibilità ch e il feg.a to .a lte1i la su.a configurazio11e a causa d ella cisti; ma qui pure l 'evenienza è b en di,rersa dalla nostra, in qu.a nto si tratta ·delle 1cisti multiple nodulari, la c ui ·diag n o i tanto fac iln1ente va confusa co11 quella di can cro nodulare d ell'organo, co111e era accaduto ad e empio 11ci casi n1olto dimo trativi di Gouguenl1eim e di Segon. Il no tro ca o dunque , r ie1Jilogando , costituisce un esen1pio d elle abnormi condiz.i oni 1che possono p r esent.arsi n ei confronti ·di quadri c linici clas ic i, p er le quali talora i può esser e fuorvi.a ti .cl.a lla r.etta di.agnosi. Resterebbe ora a parlare breve111ente d el! 'int erpretazione p.a togenetic.a d.a darsi a que to singolare stato del fegato; n1a a tale scopo fa difetto la dimo tr.azione ist ologica d el tessuto epatico cl1e era sede d ella alterazione ·d escritta. Comunque è indiscusso, perch è ai <lati d el1 'esame fisico si associano quelli rilevati al\ 'atto d ell 'intervento 1 ch e la superficie d el fe-

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gato, nel nostro caso, era sede di una iperplasia diffusa, ch e gli conferiva un aspetto irregolare e granuloso. Ora, la possibilità che il fegato, in date condizioni morbose, vada in contro a processi iperplasici di una su.a porzione o d·ella sua totalità, è un fatto ben accertato scientificamente. Reperti di ipe rtrofia e iperplasia compensatoria si possono cosi istituire nel fegato, relativ.amente .a perdite di sostanza parenchimale, in vario modo determinate, tra le quali è da ann overarsi l 'atrofia da compressione (Parodi) . Nel caso quindi di una cisti di echinoco·cco ch e si sviluppi nel centro d ell 'org.ano, è log ico ritenere ch e, atrofizzandosi il tessuto epatico nelle vicinanze del focolaio morboso si ' abbiano iperplasie compensatorie , talora oonsi1de revo1i, in altre parti (Fabris). Il Ponfick descrive, a tale proposito, 6 casi di echinococco del feg.ato, in cui i lo·b i no·n colJ)Ìti dal par.ass.ita mo.strav.a no fatti ·di ·iperplasia rigener.a tiva, e Durig notò lo, &tesso fenomeno in altri 17 casi. Interessante anche l 'osservazione .di Reinecke, il quale, in una ·donna di 31 anni, operata per cisti di echinococco del lobo epatico destro, notò che la porzione di questo non ditru tta ·dal parassita aveva un aspetto irregolare, a piccoli nodi, corrispo11denti mìcroscopic.amente a fatti di iperplasia lobulare. Anche le ricer ch e sperimentali eseguite sug li animali d.a Ponfi·ck e d.a P odwyssozky , nonch è quelle di v. Mei-ster, hanno d el r esto· stabilito che I.a rigen er.azio·n e d.ell 'erg.ano, in seguito ad insulti meccanici di varia natura, ha luog o non co·n form.a zione di p.uovi lobuli , bensì con l'ingrandimento di quelli preesjstenti, per mitosi cellulare, limitata a territori più o meno gran.di, o diffusa a tutto il r esto del1'organo. NatuTalmente, sulle modalità secondo le quali si stabiliscon o nel fegato i processi progressivi di compenso hanno influenza notevole il modo , il tempo e il d ecorso secondo i quali si istituiscono i processi distruttori che indirettamente li d eterminano (P.arodi). In oltre, nel caso nostro , trattandosi di una b.an1bina, sembra che non sia da tr.a scurare uri altro elemento importantissimo, favoritore di tali processi, e rap•p resentato .d.a lla m.aggior C2pacità reattiva che il fegato ha appunto nell'età infa ntile. Tale organo infatti, come fa rilevare il l\.fya in un suo magistra le lavoro sulle alterazioni d ella funzione nutritizia, è nel n e-0nato più voluminoso 1c he nel lattante, e n el la ttante più ch e nel bambino di maggiore età. Ma il. mag1


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SEZIONE PRATICA

gior volume dell 'organo è dovuto a maggior ampiezz.a e ricchezza vascolare, anzichè a maggior superficie dell'elemento ghian.dolare. Man mano che la .vita procede, i capillari sanguigni divengono più .ristretti, il connettivo si riduce, e la ,superficie paren chim.ale si fa più abbondante di primia. Considerato· dunque un si:rpile st~to anatomico e fi sjo}o.gi1co peculiare del fegato infantile, ci sembra ch e piiù fa cile resti la co·m prensione ·del processo pàto1ogico verificatosi nel nostro caso. La g rossa cisti, sviluppatasi in pieno parenchima epatico, avrebbe infatti da un lato distrutto parte .del tessuto, .. e dall 'altro lato eccitata la parte resi.dua, con la r esultante ·di una iperplasia compensatoria di gra do tanto alto, da alterare anch e i caratteri fisici grossolani. Il diffonder si di tale iperplasia .a lla qu.asi totalità del fegato, troverebbe la sua spi egazi9ne facilitata appunto dal fatto· ·del rappresentar e tale organo nel1 'età infantile una disposizione attivissima a i processi produttivi. Che infine siasi trattato di iperplasia unicam ente funzionale e compensatori.a, appare sufficientemente provato dal controllo eseguito a distanza di un .a nno, ·per il qu.a le il fegato nlostrò di avere Tecuperato la sua forma e la sua g ra ndezza normali. 1

RIASSUNTO. Viene descritto un caso di cisti di e·chinococco intraepatica, in cu i la superficie del fe.g ato avev.a .a ssunto co,n sistenz.a lign ea, con irregolarità palpabili e diffuse, sì da m entire prrooesso 1norboso di a ltra n atur.~. Vien e discusso tale abnorme comportamento, ch e è m esso in relazione .a fatti di iperplasia ·della porzione ·del1'organo non distrutta, a causa di un ·Conseg uente processo rigenerativo. BITILIOGJlAFIA .. V rTETTJ G. I.a P~diatria, XXXVIII, 22, 1930. CARDAR~LLI A. Lezioni sulle m al. f egato e vi e biliari, p. 179. V .. Pasqu ale, Napoli. VEGAS H. e ,GRANvVEI,T, D .. J. Los quistes hidatldicos. Buenois Aires, 1901. G ouGUENHEIM. Soc. Anatomiquei, 1865. SEGON. Citato d a DuPLAY e REcLus: Traité de Chirurgie. PARODI. Trattalo Anat. Pat. FoÀ, Torino, vol. XII. FABRis . lbid., vol. I , p . V. PoNFICK. F estschrift. d. Assist. f. Virchow, 1891. DuruG. Inaug .. Dissert ., M-Linche.n,, 1892. REINECKE. Ziegler Beitr. , XXIII, p. 238. PoNFICK e PAn"vvssozKY. Ibid. , I, 1886. V. M EI STER . Jbid ., XV, 1894. MYA. Riv. Cl in. Ped., IV, 1906, fase. 5.

915.

Sezione Chirurgica dell'Ospedale G. B. Morgagni in Forlì

diretta dal prof. SANTE SoLIERI

Sulle cisti da echinococco della milza per il dott. 0-1No Mooo, aiuto. L 'esperieTuZ~a clinica sull '.echi.nooocco sple11ic·o, abbastanza matura per p1ermettere il più delle voil te una ·diagnosi .di certezz.a o· di grande probabilità quando la cisti h a raggi·un~o uno sviluppo fi sicamente .a pprezzabile, insegna che è s empre ad una aruamnesi e ad un esan1e obiettivo a ccurati ch e bisogna · ricorrere per giungere a lla m èta, n on trascu rando l 'applicazio·n e ·d·elle i>rincipali ricerch e ·di laboratorio alle quali però m ai deve essere sottomes. . o, il logico criterio clinico. Quantunque sia ormai g rande jl nrumero dei casi descvitti di cisti id.a tid·ea dell.a milz.a, pure la rara localizzazi on e in confr·oit1to a quella degli altri org.ani, la varietà dell.a sintom.atologia, i risultati ottenuti ·con . di verso trattam ento ·chfru,rg ico, con.feriscono impo·r tanz.a .ad ogni nuovo contributo casistico. OssERVAZtONE I . Storia. clinica: Gener alità : R . S., casalinga, di a nni 48, da Forlì , maritata. l;n tra ~n osp eda1 e il 17 maggio 1921. Anamnesi : Nulla n el gentilizio e nell'anamnesi p ersonale rerrLota. Da cinque anni si er a accorta d ella presenza d i ltn piccolo tumore sotto l 'ip-0co11drio sinistro. T ale tumore, ch e non aveva arr ecato da J>rima alcun p atimento, er a andato g r ad atamente a umentand o di volume sino a raggiungere quello riscontrato· all 'esame obiettivo. Negli ultim i t empi l 'arn,1nal a t a .aveva co1ninciato a so.ffrire per .a1nbascia r espir atoria e, dopo· i pasti, i:>er inte nso do·l ore all 'epigastrio accompagnato spesso da vomito alimentar e. A questo· aggiungevasi u11 dolore gravativo alla regio·n e dorso-lomb are sinistra accentua11tesi n ell'inspirazione e t ale da costringere l 'amn1alala ad incurvar e il tronco sul lato sinistro e ii1 ava11 ti. P er questi disturbi si d ecise ad entrare in Ospedale. Esame obiettivo : Individuo d i robu s ta cos1~itu­ zione fisica; r oseo il colorito della p elle e delle 1nucose vi sibili; scarso il pannicolo adiposo; masse n1uscolarj atrofiche ; conformazione sch eletrica 11or1nal e. Non si palpano glandule. Le due lnetà d el torace so110 asin1metrich e essendo più svasat a quella di sinistra. L a papilla inammaria sinistra appare p iù elevata di quella di d estra. Nulla di rimarchevole all'apparato r espiratorio. lVlargine polmonare a sin~s tra risalito. Cosi pure l'aia cardiaca. Il primo to110 sulla mitrale è accompag11ato d a soffio d ebole e superficiale. All 'addome l 'ispezione fa constatare uno sfianca111en to bene apprezzabil e d ell'arco cost ale sinistro sotto il qual e protund e una tumefazione volt11n inosa, poco mobile durante la respirazione. All a pal pé:tzione si rileva una massa d ell e din1en sioni di una grossa t esta di adulto, liscia e flut t11ant e, quasi indo lente, che si spinge svasandosi in alto sotto I 'i pocondrio e che, seguita in


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IL POLI CLI NI CO

basso, dll sen sazione di un margine ant eriore inferiore smu sso e indur~to, fornito di un 'incisura. Il ~umore n on è ballottabile e quasi affatto spostabile. No n dà fren1it~ . Alla, percussione l 'aia splenica è compresa n,~i lim~ti del tumore. Il feigalo i1on appare ingrand~to. M~nzione ed alvo 4ormali. l\1edia d ella tell1:peratura ascellare 37°, dei respiri 22 d ei poJsi radiali 78 al minuto. · ' 1

Esanii di laboratorio. lntraderrttoreazi_one del

Casoni

intea1samente ]iquidf.>l idatideo•, S, soluzione fi sio-

positiva (D~ lo~~ca) .. Esame del sangu e : Hl) 70; G. R. : 4. 728.000; G. B. 8400. Rapporto: 1562; Valo1re, globulare 0,47. For1r111la leu cocitaria : ·~olinucleati neutrofili 58 %. Basofili 1 %. Eosinofili 14 %. Mononucleati grossi 5 %. Linfocit i 20 %.. Forme di passaggio 2 %. Non leu cociti paoologici. Siero-reazione del vl1assermann: negativa. Esame delle urin.e: negativo. C1;lti-reazione alla tubercolina : negatiYa. Diagnosi: La, n10 bilità . respiraior~a se pur sca~sa del tumore e la su a forma co•l margine infer101re sm usso e· fornito di incisurai condussero' alla localizzazion e sple·n ica, sede, elettiva dei tu1nori dell 'ipocondio sinistro·. Il r ene fu escluso per la .man cartza del J:?allo·t .tamen,to è per la 001n formaz1one della mass.a che lasciava libera la regione lombare corrispò1~dente. Così anche un neoplasma a carico del! 'angolo splenico ch e avrebbe avuto risenti1ne11to sulla funzione intestinale. Per i .precede11ti, per il decorso,, per l 'esame emat ologico furon.o: scartati il paludismo• il tumor mali moris e Je varie forme sple11~1r1egall­ che deJ sangue .. La diagnosi clinica di cisti fu raggiunta per il cara·bter e flutt11ante d ella tumescen za, per l 'ap·i res~ia e per il lun,go dee.orso di quattro anni in ottime condizioni generali, sen za dolore. Esclusa pure lai cisti ematica anche per l 'assenza di traumi e per ~l criterio della rara freque11za fu preso in tutta cons,i derazione l 'echinocoçco al quale inducevaI10 l'eosinofilia ~ la po sitività d ella Caso•nj_. Operazione : l-VI-21 (prof. Sol1eri). Anestesia morfio-eterea. Mediante la-paroto1nia lung·a t rasrettale sinistra vien m essa in evidenza una tumescen za cis tica gTancle co1ne una testa di adul lo · elevantes~ n ella loggia · sub-frenica, di color ~ianco tendineo che, p,unta con un tre quarti, previo opportuno isol a.1ne111.o, dà esito a litri quattro di liquido idat,deo . Chiuso l 'orifizio con una p1nza di Mac O' Klint<;>C"k, per l 'aiflosciamento delle pareli, è possibile rilevare ch e la milza è situat a al polo inferiore della cisti e_ fa corpo co'n essa. Nel parenchima splenico si vedono altr e cisti di minor vo1lume. Si procede perciò alla splen ectomia : sezionate lra due legat11re varie ad erenze epiploich e, si esegu·e tosto, mediante I 'ago di Dechamps., l 'allacciatura in seta dell'arteria splenica vicino all'ilo dell 'or gano ·per otten ere riduzio·n e del viscere m er-· cè il discarico di sang·ue .. Dop·o di che si procede aJ la sezione dei resi~anti elemen ti del peduncolo prevja allaccia tura frazionata con grossi fili di <'atgut. Resta in ultimo la liberazione del polo superiore che si presenta assai ·difficile per aderenze t enaci alla cupola diaframmatica. ·L 'isolamento, riegce · 0 ltantò col distacco di lembi di peritoneo parietale Particolare cura · fu ·data alla sezione dei. vasi brevi gasttjci ed ai rapporti saldamente 1

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s ~abiliti col. lobo sinistro epa tico. L 'ultima ispe-

z~one ese~u1ta

alla loggia vuota residua portò al1 em ost asi C?n:1Pleta ed alla peritoneizzazisne per qua~to J>Qss1bile. Sutura ~ strati delia parete addom111ale senza drenagg"io. L '~sa~1.e d~l pezzQ asportato di~ostrò una gra11~e c1.s t1 1dat1d~a senza vescicole figlie al cui polo 1nfer1ore era situata 1a n1ilza ipertrofica e friabile. Altre. numero1se c~sti superf~cia li ed intra-spleniche furono fl1esse in evidenza al taglio) dell 'organ,Q. Decorso postop eratorio n,ormale. In nona giornata ven~o~o tolti i pu~1Li. In quindicesima l 'operata lascia 11 l~tto ed 11 20~VI-21 è dimessa dal1'ospedale. Riveduta pqi clopo due anni godeva ottinta salute. ~ssendo esatte ~e ricer che bibliografiche la descr~tta splenectomia sarebbe la, undices~a eseguita ii;i, Italia per cisti da echinococco e seguirebbe prec1sainente a quella con1piuta dal Taddei (12a è quella del lVlonzardo in data 11 marzo 22 e 13a. quella del Cavin,a i11 clata 23-VII-24). 1

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OssER~AzroN~ II . :-- Storia clinica: generaljtà:

S. S., d1 anni 41, d1 l\1ercato Saraceno casalinga maritata. Entra ~n ospedale jl 14-8-29: > Anamnes~: padre clecedut.q fl 71 ann,i per carcinoma gastr~co'. Madr~ so·ffer·ente per venti anni di calcolosi urinaria., m orta sessa11tacinquenne per cardiopatia. Un fratell o e tre sooc-ebbe deceduti in tenera età per m ala t.t ia imprecisabile. Ha vivente una ~or~lla ~ adre di figli sani, soggetta ad attacchi d1 artrite reu111atica. Nata a termine . di pa-rto n oTm ale, allattata al seno rn,aterD:o. MeSi~ruata regolarmente. A 19 anni ha soff~rto di pleurite essudativa sinist ra e di peritonite: fu curata oon iodio, arsenico e ferro. Ventid11enr1e ft1 operata di annessiectomia bilaterale ed appendicecton1ia1 per ooforo-annessite suppurata con partecipazione del vermio.. La paz~ente risèrut ì bene1 volrr1ente dell 'intervento chirurgico tanto ch e crebbe molto d~ peso ed andò sposa, amenorroica, all 'età di 32 anni a uomo bronchitico c:r:~n!co, in misere condizioni di aibitazion~ ed in ql1otidiana oqmunanza co11 animali domestici (cane e gatto). La m·alattia in esam e ebbe graduale inizio· un anno dopq il matri1no11io con, sen so di oppressione all'ipocondrio sinistro e dolo,r e alla spalla corrisponder1 te, esacerpantesi alla fine del! 'inspirazione; fu curata corr1e pleuritica con iodio e ricostituenti e fu anche inviata al mare nel 1924. Le sue buQne condizioni generali cominciaron9 però a decader e nel 1927, quando fu colta da anoressia, nausee e da frequenti accessi dolorosi al f~anco sinistro dopo i pasti e dopo prolungata stazione eretta, acco·m pagnati da conati di vo,m~to e· disp,n ea. Dal 1928 fu prostrat a da gravi metrorragie per cui subì a.n che r aschiamen·to uterino. Dallo stesso anno n·on le fu più possibile il d ecubito laterale sinistro (Trinkler) . Pochi gi.orni prima di esser e ammessa in ospedale ebbe trrticaria e da un mese si era accorta di febbricola serale. Alvo non infrequentemente diarroico. Esanie Obiettivo: L 'ammalata giace a letto assisa, il colorito pallido, emaciat a; di media costituzione fisica; la ct1te arida, sollevabile in pliche alte e sottile. l\Iasse mt1scolari ipotoniche. Con-


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SEZIONE PRATICA

formazione scheletrica norma.le. Peso corporeo kg. 70. Non glandule palp·ab.ili. L 'esame detl 'apparato respiratorio dimostra i segni di versamento pleuriCQ libero a sinistra sino a livello della sesta costa sulla scapolare poste• r1ore. Aia cardiaca spostata in alto; itto della punta al quarto spazio, all 'interno dell 'emiclaveare. Ali 'ascoltazione della ·mitrale si nota il primo tono oscuro ~ leggermente soffi'a•n te. Evid~nte i.l reticolo ven,oso sottocutaneo della cegione ipocondriaca sinistra. Alla palpazione, al di sotto dell'aroo costale sinistro che è mo] to sfiancato, si avverte il limite inferiore d'una tu~escenza. allungata, disposta parallelamente all'arcata costale dalla quale deborda per dirigersi verso la linea mediana con un

Formula leucocitaria: Polinucleati neutrofili 70 %. Basofili 1 %. Eosinofili 17 %. Mononucleati grossi 7 %.. Forme di p·assaggio 3 %. Linfociti 2 %. Reazione di Wassermann negativa. Esame delle urine negativo. Cutireazione alla tubercolina positiva . L'esame del liquido pleurico estratto mediante puDJtura esplorativa neJ .settimo spazio dimostra essudato quasi limpido, di color citrino, con sedimento ricco di leuoocjti polinucleati fra i quali molti gli eosinofili (20 %). N'O'n si osservano globuli rossi. · Esame radiologico (doitt. Borelli). Stomaco ed intestino esenti da qualsiasi lesione organica in-

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F1c. l.

cn1argine arrotondato e duro, provvisto di un 'in~isura.

- Il tumore è di vol urne enor1ne, più che una testa di adulto\ di consiste·n za dura-elastica, dolente., a superfi~ie .. Ltsc~a e dà la sensazione della fluttu azione. Non fremiti. Nella inspirazione scen-Oe al disotto della spina ~liaca antero-superiore; .non è spostabile nei diversi decubiti, nè con manovre esterne. Non ballottabjle all!i palpazione niman11ale (fig .. 1). Alla percussione l'aia di ottusità splenica risulta ingrandita confondendosi in avanit i con l 'ottu-sità epatica, i11 alto con l 'ottusità. del versamento 1;>leurico, i11 bas~ il limit~ corrisponde al ~ar­ .gine inferio-re del tumo•r e rilevato alla palpazione. Il fegato non deborda. LQ s.t omaco è ptosico .-e spostait o a destra. Media della temperatura ascellare 37°,3 . Dei re·spiri 24, dei polsi radiali 80 al minU1to. Esami di laboratorio. Intradermoreazione del Casoni positiva. Esame del s(]Jngue : Globuli rossi 2.547.000. Globuli bianchi 4000. Emoglobina 80. Valore globu!lar e 1,60.

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F1c. 2 .

trinseca. Peristole e peristalsi e svuotamento gastrico n ormali. Si osserva invece uno spostamento mediano dello stomaco (fig. 2) che s~ tro•va disposto verticalmente a ljvello della linea xifo.-0mbellicale e dei fatti ben evide11ti di co1npression e estrinseca esercitati sullai gr ande curvatura del fondo e corpo gastrico .. La cupola diaframmatica sinistra è notevolmente più alta della destra e l 'angolo splenico del colon è ricacciaito in basso all 'altezza della prima vertebra lombare. Gli spostamentj so·p ra citati non possono essere dati da una m assa n eoifoirmata a carico della coda del pancreas perch è la compressione proviene eccessivam-en te da sinistra e si esercita solo sulla grande curvatura gastrica . Non da una massa a carico del rene perchè i fatti di compressione sono prevalentemente nella grande curvatura del fon<lo. Diagnosi: Dall'esame clinico', per j dati della p'alpazione e plessimetrici non vi fu dubbio ch e il tumore appartenesse allo splene. Per quanto lo stato deJla nutrizione gener ale fosse molto sca1

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lL POLICLINICO

dulo, già l 'anamnesi col lento deoorso (sei anni) e l 'esame obiettivo lQcale avevan,o posto innanzi a tutte la probabilità della cisti di echinococco. Tuttavia ~l lontan,o passato morbQso a carico delle sierose e d egli annessi non lasciava tranquilli riguardo alla con comitanza di un processo tubercolare della sierosa peritoneale.. Il lento accrescimento, ~ caratteri della superficie dcl t11n~ore, I 'assenza dj glandule sembrarono buoni criteri per escludex:e la n,atura neoplastica. Che non potesse trattarsi di un cistoma 0 varico a lungo pedunco·l o .si deduceva dalla mancanza degli annessi asportati chirurgicamente. Anch e la splenomegalia primitiva e la leucemia fi1rorLo esclu~e dall'esame del sangue che ci &velò · l'esponente acidofilo della intossicazione da elminti. La prese,nza degli eosinofili riscontrati nel sedimento dello essudato pleurico ·in maggior percentuale che nel sangue si può spiegare co•n i rapporti di contigu~tà tra cisti e pleura infiammata .. Nel caso presente l 'osservazione dell 'intensa eosino·f ilia locale acquisita importanza peiCchè da essa g ià si è volu1to soste;nere la genesi dell''eosinofilia sanguig n a così frequente nell 'echinococ1

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punto. Ritirate progressivamente le pezzuole isolanti, sono posti due piccoli drenaggi in cavità peritoneale ai due estremi dell'incisione e facendo poi trazion,e sui fili d.ella stomia e divaricondola si ricmp·i e la cavità cistica CQn una larga e lunga fascia d~ garza sterilizzata. Il decorso post-operarorio fu ottimo. Ogni giorno medicazio•n e esterna; dopo 48 ore si cambia la fascia della cavità residua; in quinta giornata si rit:irano i drenaggi dalla cavità peritoneale. L.'ammalata si · alza in ventesima giornata dal1'intervento, se1l7.a più alcun s~gno di versamento all 'emitorace sinistro, ma solo con lieve rumore di sfregamento alla base. 1

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COSI.

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Pare p·r o1v ato però che l 'eosinoifilia sanguigna derivi dat poli nucleari neutroli le cui granulazioni, sotto l 'iniluenza dei principi tossici elaborati dal parassita e stimolanti il midollo osseo, si trasformerebbero in acidofile, per poi rito,r nare a trasformarsi , in neutrofile quando con l'asportazione della cisti v~nga a cessare l 'influenza t.Qssica. Operazion e: (prof. Solieri). Il 29-VIII-29. Ane-. stesia narootal-etererea. Laparot-0mia transrettale sinistra c<m lunga incisione da: due dita trasverse al di sopra dell 'aroo costale fino alla fossa iliaca. Si presenta una massa cistica di coloif bianco tendineo, fissa ~ ~derente al d~aframma spinto in alt<J1 ed al lobo sinistro epatico, continuantesi in basso c<1n, i1na striscia di tessuto consistente, duro e fornito di un, 'incisura che si riconosce appartenere alla m~lza; la massa è aderente tenacemente allo stomaco, al mesocolon , al QOlon trasverso e dal suo angqlo splenico. Per r endere libera la s.up~rficie anterio·r e del tumore ven gono sezionate tra due allacciature numerose aderenze omentali. Poi isolato accuratamente il campo con pezzuole ed estratto con puntura esplorativa un campiQlle del liquido caraitteristioo color acqua di rocca, la cisti ne viene svuotata di ben cinque litri co,n un tre quarti al quale è innestato un, tubo di gomma. Ritirato il tre quarti, soJlevati i margini del1'orifizio con due pinze, si iniettano nellai cavità 20 eme. di soluzi.o ne d,i t~~hiolo all 11 % per ucci- · dere gli scolici del parassita, poi si incide longitudinalmente la parete splenica di color madreperlaceo, ridotta all.a sola pericistica. C9sì può essere estratit a facilmente la membrana idatidea acefalocisti; si prosciuga lai · cavità. residua a mezzo di batuffoli di garza montata su pinze. Si comincia la marsupializzazione avendo cura di re$ecare quanto possibile della parete e di mantenere ben ampia la breccia esterna. I punti in seta ve11gono datJ in modo che l 'agol, dopo aver trapassato la parete cistica, si diriga sul peritoneo parietale, qt1indi sul mt1scolo per uscire d a1i 'ap-011eurosi anteriore do Ye viene annodato il 1

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Fra. 3.

Nel decorso ulterioire, per ottenere il drenaggio profo11do d ella 'cavità che giungeva sino a contatto del diaframma, pur avendo 'seguito ogni dettaglio di tecnica per la migliore sto·m ia, si dovè lottare contro la tendenza alla sten·o si del lungo seno fistoloso ~ediante dilatazione digitalei, strum entaile e con coni di laminaria. Si ottenne così la guarigione del tram,ite senza sventramenti so·lo dopo u _n, a11no di assisten·za ospedaliera (fig. 3) . Un esame di smgue eseguito il 4-IX -30 dimostrò: G. R. 4.000.000; G. B. 8250; H. B. 95; Valore glo1b ulare 1,18. Formula leucocit~~a : polinucleati neutrofili 68 %.

Polinucleati basofili 1 %. Eosinofili 2 %. Mon onuolea.ti grossi 8 %. Medie piccole 7 %. Linfociti 14 %. Il peso· corporeo dopo un anno dall 'intervento era salito a kg. 82. CONSIDERAZIONI.

In en tr.ambi i casi la cisùi parassitaria a sede marginale (periferica) ed a sviluppo ascendente indusse ·dall 'inìzio del decorso clinico disturbi respiratori~ tali da poter far credere ad un1a lesione toracica. Lo scadimento delle


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con,d izioni generali cominciò so1o in secondo .d i cisti secon·d arie nel tessuto splenico . Nella tempo con i fenome·n i ·d i com pressione a carioo seoon.d a osservazione si procedette alla marsudel tubo gastro enterico : veniva appunto a pializzazione per le scadute coTudizio·n i g·enemancare quello che Card.arel.li chiama l 'indice rali e specialmente perchè il tumore era taldiagnostico più sicuro e precisamente la sprome·n te ad.erente a tutti i visceri circo·stanti che porzione tra il grosso tumore ad.domin.ale e l·o la sua rimozione si presentava assolutamente stato generale ben conservato . impossibile. E certo assurdo il volere in's istere Notevoli nei seco•n1do ·caso le m etrorragie in nell 'ottener e u.n a splenectomia a qu.alsiasi cosoggetto annessiectomizzato che .p ossono spiesto a rischio di perdere l'operato. Occori:e tegarsi ootne manifestazio·nii. an.afilattiche (Monn er presente la labile 1resistenz.a di U·n O·r ganineret e Davaine) assieme al.l 'urtica·r ia, scom- smo ·defedato. Dobbiamo ricordarci delle polparse dopo l 'ectomia. moniti e del.l e emorr.a gie gastro intestinali nel Alcuni auto·r i, tra i quali il Cignozzi, hanno decorso po,s t op·e ratorio' alle quali è da aggiu.n~ richiamato l 'attenzi·o ne sulle alterazioni urinagersi lo shock, il m.aggior pe.r ico.Jo immediato·; rie, (cil1in,d ruria ed albuminuria) indipe·n denle man,ovre di un lungo e ·difficile ~·nterven­ temiente da lesioni renal~, che regrediscono doto si l'ipercuotono sul plesso sol.are per n1ezzo po quattro o sei giorni dall 'intervento: mettode.i n·e rvi del peduncolo, anche co·n la sezione no in relazio·n.e questo fatto con i pro·dotti tospreve.n tiv.a. A questo rigu.ardo· ci pa1re impo~ sici dell 'i.dati,de ed avrebbe l·o stesso signifi- sibile poter . isolar.e i nervi dai vasi per ·non cato clinico e patog~netico dtell 'eosinofiJia, delcomprenderli n ella legatura, come co·n siglia i.1 la deviazione del complemento e dell 'in1trader- Gilson. in.o:veazione. A noi però, nei ripetuti esami, Certamente I.a splenostomi.a costituisce un non è stato dato di tr~ovar·e urine .ano-rm.ali. trattame·n to m enio .a gg,ressivo; ma se ad esso la statistica .attribuisce È inutile ·che io qui ricor·di tutti i mieto.d i una mortalità sen sibil. . m ente superiore al.1'ablazione è da osservare curativi incrue·n ti e cr:u·e nti ormai relegati alla storia. Per unanime .consenso .la terapia deve ch e la marsupi.alizz.azio·n e è stata applicata in tutti i casi priù gravi. Essa richiede però una essere esclusò.v.amen te chirurgica r.im.a n endo da scegliePe tra la spl·enectomia. e la marsupializ- scrupolosa ·e lun.g.a a.ssistenz.a po,sto·p er.atoria • (nostra seco1n1da -osservazione-) per evitare le zaz10, n e. complica.nze settich e intracistich e, pericistiche È da considerarsi di eccezionale indicazione l'estirpazione della cisti oo•l suo peric1stio e so·- e pleurich.e, pur avendo fatto ricoTso a tutti lo nel caso di cisti peduncolate: secori.d o Dieu- gli accorg~iment~ .di tecnica. N·o,n s:i può quindi essere partilgia·n i ~ssoluti 1del,la mar.su pializI.afoy l 'ipertrofia co·mpeDJSatrice, di Peazrione della milza sarebbe un argomento· in favore· zazion.e o delJ.a splenectomia; è .neoes.sario· ch e in ogni singolo caso la scelta dipe·nda dalle della resezione parziale d ell 'orga·n o , ma questa è controindicata anche n elle cisti margi- condizioni ,a natomo.-patolo,g jche e dall e ben n.a li per le perico·l os·e emor·ragie ·parenchim.a - vagliate condizio.nci cl~niohe. tose che si determinano dalla superfi cie cruen.RIASSUNTO. tata. Così pure l'enucleazione della ·cisti con la L' A. descrive la sto·r ia clinica di due casi. di riduzio,n e senza .dren.ag gio, p•r eoeduta d.all.a oisti da ·echinooocco della milza tr.attati l'uno formalizzazione, esige che le pa~eti ·del.la sacca con la splene·ctomia, l'altro con la splenostosiano abbastanza floscie, sì da favorire il loro mia. Mette in rilievo, nell'uno .dei ·du e, l 'i.n.contatto e I.a soppressione di spazi morti : se tensa eosinofilia dell 'essu dato pleurico, magil metodo ha avuto fortuna nel]' e,chino co·cco gioir e .d.i quella sanguig n.a. Discussa la diag·noepatico n e h.a avuto scarsissima n ell'echinococ_ si descritti gli iDJterventi o·p eratori, con idera co splenico e si comp:vende come esso n on ' . le indicazioni dei vari metodi di cura cruenti possa realmente riten ersi in dicato ch e solo nelconcludendo ch e ad ogni . ingolo raso spetta le cisti juxtaspleni che (Leotta). l 'intervento consentito· dalle co.n1dizioni clini1 J.n ,g enere 1'ectomia rti a.d dice alle cisti in ch e ed .anatomo-p1atologicl1e. milza mobile, .atrofica, poco o scar samente • aderente (Donati) ed ha il vantagcrio di asporBIBLIOGRAFIA. tare le cisti intraspleni che che potrebbero passare inosser,rate. Nella nostra prima osserva- B EGOUI N-GOSSETTE-LECÈNE ed altri. compe ndio di patologia cli irurgica, vol. III, Francesco ' ' al1arzionie, per qu.a nto di fronte .a ten.aci .adeTienze, di 192·4, pag. 315. n·on fu praticata la stomia oltre ch e per la lo- Bror:n1. Sii di un ca.so rii ec hinocco dell a milza. cali zzazione alta sub fren.ic.a per la presenza · Rif. l\[edica, 1911, ~"\.,'Il , pag . 365. 1

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CAPECCHI. Cisti di echinococco della milza e loro trattamerito. Ibid., 1930, fase .. XXIII. CAPPELLI L. Le indicazion.i d'e lla operaP,ilità nelle varie jorme di splenomegalia. Roma, Comitato esecutivo della Sqcietà It&liana d~ Chirurgia, 1~24 .. CARDARELLI. Lezioni sce.lte di clinica medica, vo1ume I, pag. 15, 1921; B~bl~o~a dello Studium, Napoli. CAVINA G. Splenectomia per cisti da echinococco con cenni statistici sull'ecbinoco·c co sp,leni_co in Italia. Archivio ItalianQ di Chirurgia, voi. XIV,

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Libero docente di Clinica Ostetrico-Ginecalogi-oa !IlE.lla R. Università ,di Roma

Eugenica e Stirpe con 8 grafici nel teeto e due tavole fuorli testo. Prefaz.ione del Prof. Sen. Ernesto Pestalozza.

• Vol'n me in-So. di paigg. VIJI-230, nitidamente sta.m· pato, su carta uso man~maicchina. Prezzo L. 2 5, più le spese postali ·di 6J)edii.zione. Per i n<>etri rubbonati sole L. 2 2, 7 5 in pol"to franco. Inviare Va.glia all'Editore LUIGI POZZI, Ufficio P oeta le Succursale diciotto , ROMA. •

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L'ATTUALITA MEDICA Osservazioni sull'acidosi dal punto di vista del clinico. The British '!YI edic. J ourn., 1-! marzo 1931).

(L.

F1NDLAY.

L'acidosi è un disordine del metabolismo che accompagna vari stati morbosi. Si •p uò in un c~rto modo para.g-0I1a~e alla febbre. Il fare la diagnosi di ~ebbr,e o di ,febb.r icola indica I 'ignoranza che abbiamo nella causa del processo morboso e così è anche per l'acidosi. Che co,sa si deve in ten•d ere per aicidosi? Certamente un'acidità del sangue vera non si ha mai. Nel sangue il solo a·c ido libero che possa tr-0va.:r:si è l'acido carbonico, ma anche cLi questo solo la ventesima parte è libera, •p erchè il resto è combinato con alcali. La ·Cilìcolazione di a,c ido libero nel1 sangue all'infuori dell 'acido caroonico è incompatibile colla vita. Si intende per acidosi ·l a tendenza a produ.r re una reazione aci da del sangue. . Acido nel1 sangue si forma 1come risultato del •Cata:b·o lismo, ma esso è tr.a sportato agli organi (reni, polm·o ni) .che lo eliminano. Finchè la produzione di acido· ·r imane normale e fl1nzionano gli 0 rgani che lo· devono espellere non si hanno manifestazioni cliniche dell 'acidosi. Il sangu·e normalmente può avere solo una data quantità di sostanze a,cide, quin.di se que•s te ,si fo,r m,a no questo va a 1d,anno· c}el C02. Nei casi in cui ·diminuisce il C02 del sangue (per e,s empio in alta montagna e nella stenosi piloriJCa) cio,è in casi in cui si produce alcalosi, si ha acetonuria per formazione di acidi organici della serie oss,i hutirrica. L'op,i nione corrente in questi .casi è che la p resenz,a di acetonu-ria indichi aci,d osi . L'acetone nelle urine ,dipende unicamente .d,a lla co·m bustione incompleta dei grassi e r~uò ave-r si tanto nell'acidosi quanto nell 'a.lcalosi. L'eccesso di C02 è eliminato dai polmoni. Così si spiega l'iperpnea dell 'acidosi. Siccome gli acidi volatili della serie 0 ssibutirrica sono •p ure parzial1nente elimi1iati da,i polmoni si h.a alito 1che sa ·di aceto·ne. In casi ,d i acid,o si au·n1enta l'elimin.azio·n e urinaria degli acidi. L'acidosi può ave-rsi in va;ri stati che sp~sso il medico ha occasione di vedere e precisamente nella gastroenterite, nel diabete, nella nefrite. Nella gastroenterite è aumentata la prod~­ zione •d i acido per l'ijtanizion·e dovuta a~ vomito e alla diminuita assimilazione degli alimenti e per di più si ha elim.i nazione delJ.e basi che ·dov·r ehberol neutralizzare l'acido, tperchè c'è ,d iarrea. L'acidosi nella gastroenterite indica solo la gravità della malattia, indipendentemente dall 'etio1loaia dello stato morboso. In l:> • • questi casi è indicato somm1n1strare acqua~ sali e glucosiio. 1

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SEZIONE PRATICA

Nel diabete ·m ellito si ha l'esempio classico di malattia in cui si riscontra acidosi . Non poten·d osi avere la combustione degli zuccheri, i grassi sono incompletamente bruciati donde produzione di chetoni. Anche nel diabete. si ha eliimin.a zione urina.r ia di alcali. Il rene tenta di ovviare. a, qu·e sti inconvenienti ed è per questo ·Che il ·diabete acquista particolare gravità se si complica con lesioni ·r enali. . L'.acido·s i dei nefritici è certo meno imponente di quella dei ·diabetici perchè c'è .s olo una difficoltà ad el,imina.r e l '.aci·do che normalmente si forma nell 'organismo ma non c'è una produzion.e esagerata di questo acido nell 'interno dell'organismo. L'acidosi si può pro durre o introducendo in eiccesso sostanze acide. (per esempio c loro) oppure ostacolando la 1completa combustione dei grassi. Si può ottene·r e lo scopo au·m entan·do l 'introduzione di acidi col cloruro di calcio e col cloruro di an1monio. Per ostacolare la 1combustio·n e oom pleta dei g.r assi si può ricorrere all 'inanizione. Però in queste a ci dosi sperimentali l'A. non ha mai osservato n è voimito nè iperpn·ea; feno•m eni che invece si verificano nelle condizioni cliniche 1ahe ·dànno acidosi, perchè in que.ste i tessuti so·n o in grado di neutr.a.lizza·r e gli effetti dell'a.ci1dosi. 1

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R.

LusENA.

SUNTI E RASSEGNE. ORGANI DI MOVIMENTO. Sprone calcaneare e achillodinia. (BERENWENGER.

Arc_h. Klin. Chir., vol. 159,

pa.g . 4 72). ' Con il termine ·di spro)n e cal canear~ si .designano delle eso·s tosi che pa.rtono d.a ll 'osso, dal periostio o dalla cartilagine del .c alcagno e che in stretto 1~appo 1rto con l'osso possono· trovarsi sulla superficie plantare all'inserzione dei muscoli brevi del piede o p·o steriormen.te sulla i·n serzione del tendine achilleo. Per quanto la diagnosi .'d ifferenziale ·c linica sia quasi impossibile non ·d evono essere confusi con lo sprone ·delle neoformazioni ossee c he si origimano 1)er metapla,sie del tessuto ten·dineo e che solo secon·dariamente si fanno ader.enti all'osso. Un tipo di .sp:rollle ·c alcane.a.re si origina nel1'età dello sviluppo .p er t1~az:io·ni che fasce, ten1d ini e legamenti esercitano su.III.a epifisi calcane.are, un secon'.d o tipo, acquisito nell'età adulta si origin.a p1e r c.ause iinfi.amm.atorie o arteriosclerotich e, per traumi , per gonorrea, ecc. Spesso i ·due tipi sono combinati in quanto il 1)rimo tipo sii accresce per qu·elle cause che possono provocarne l.a comparsa nel secondo tipo. Ra·diologioamente si trova che il primo tipo corrisponde a una spin~ ossea ben circoscritta,

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la corticale e la spongiosa si continuano regolarmente e se.nza discontinu·i tà nello sperone. Il secondo tipo ha confini indistinti, la neoformazione ossea è giustapposta alla corti.cale. Mentre le esostosi del primo tipo possono esse.Te indolenti, quelle ·del secondo tipo sono sempre ·dolenti. Il ·d olore n ell:e p·rim·e è determinato1 dal trauma, dal p ie·de piatto, da affezioni croniche, ecc. Il term)ine1 ·d i achillodinia caratte rizza un com.p lesso sintomatico non una affezione. Le cause anatomoi-patologiche sono .differenti e da diagnostica.r e in ogni singol.o caso. La cura de]lo ,s prone calca1n eare sarà conservati v.a nella maggior parte ·dei casi. Si appli cheranno cal zature adatte, suolette da p iede piatto, ecc. La cura chirurgica è S8.oo-uita molto spesso da recidiva; l'intervento c onsisterà nelI 'exeresi dello sperone. P. VALJ>ONI. 1

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A. proposito della coxalgia cotiloidea. (RocHER. Bordeaux chirurgical, 2 aprile 1931). In meno di tre anni l 'A. h.a osservato sette casi di coxite, ·c on lesioni primitivamente .localizzate al cotile. Età. - Due casi i.n fanciulli di quattro a11ni, due casi in fanciulli di cinque anni, tre casi in fanciulli di otto, quattordici, quindi ci anni rispettivamente. 1

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Sintomatologia. -

Si può distinguere nella coxalgia cotiloi·dea due fasi successive : 1) un periodo di r~azione articolare; 2) un periodo di invasione articolare. L 'inizio è subdolo, il malato ha dolenzia al1'anca, zo,p pica. Obbiettivamente si può già 1rilevare l~elve contrattura peri.a rti colare, debole limitazione dei movimenti (s1)ec. ab·duzione), leggera ipotonia muscol.are a livello dei muscoli della coscia, non a·demopatie. In certi casi si può rilevare anch e la pr.e senza di un ascesso d.a l lato• della pelvi. · Il periodo di risentimento articolare ha un decorso variabile ·da 5 mesi a 24 mesi; a questo succede l'invasione dell 'artiieolazione, che può farsi in silenzio progressivamente. ma che. in certi casi può manifestarsi coll 'an.damento di un 'artri1te acuta. 1

Diagnosi. -

Si basa esclusivamente sul controllo radiografico. La radiografia ali 'inizio può essere negativa e dall~inizio dei segni clinici alla constatazione di segni radiologici possono decorrere più mesi, tuttavi.a è possibile riscontr.are in questa fase una decalcificazione d'e11'articolazione risiedente in modo più spiccato a livello del cotile. La localizzazione iniziale può manifestarsi sotto forma di una ca ,,ità circondata d.a un cercine osseo più denso, più spesso· sotto forma di lesion e mal limitata estendentesi più o meno lontan o nello spessore del tetto cotiloideo. Nell'osso iliaco in vicinan-


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za del cotile si rivela talyolta una dissemina- lungo p eriodo di malattia, risoltisi i fenomeni zione di macchie chiare paragonabile alla pelle a:rticolari così com.e la sindrome entero-renale, di leopardo. Talvolta infine sullo sfondo della a ndò incontro a ricaduta di artrite ogni quallesione è riscontrabile un'ombra più ·d ensa che volta a .d isturbi enterici. dà l 'impressione di un sequestro. In UlI1 .altro caso le lesioni restaro,n o localizLa radiografia permette di rilevare un po' di zote all'articolazione sacro -iliaca sin. ed alle ispessimento periosteo sulla faccia interna della due ·u ltime articolazioni vertebrali. Nel1a paregione cotiloidea. La radiografia rivela inol- ziente in parola vi era una storia di enterite tre l 'integrità del .collo ·del femore. .all'età di 2 anni, e dall'età di 20 anni stipsi La lesione primitiva è abitualmente adia- ostiinata, a cui seguirono i feno•m .eni articolari. cente al fondo del cotile a livello della carti- Con la sco·m parsa ·dei disturbi inte.s tinali e con lag ine di coniugazione. Di qui essa sembra l 'appen1dicectomia si e:bbe ta risoluzione. dei estendersi talora in alto verso il tetto del co- fen·om·e ni articolari. L 'A. fa :segui.Ire la citazione di osserv.azioni tile, talvolta invece le lesioni si propagano in· linea retta verso la cartilagine di coniugazione analoghe. La diagnosi differenzia.Je ·di tali fo rme è da e evolvono verso la dislocazione del cotile. Prognosi. - In .p resenza di una coxalgia farsi con I '.a rtrite gonococcica, e ne.li' occasione cotiloidea all'inizio non è possibile al chirur- richiama l'attenzione sulla diagp.osi colturale go precisare quale sarà il cammino della le- del gonoicocco. È possibile porir.e la diagnosi di artrite di orisione e la sua evoluzione. Cura. - Il chirurgo deve quindi domandarsi gine entero-renalre isdlando dalle urine il cose d.ata un.a osteite cotiloidea all'inizio egli de- libac111o o l ' e·n teroco·c co. La prova tera;peutica, guarendo i disturbi a rve tenersi al trattamento classico dell 'immobiticolari con. la scomparsa delle turbe intestilizzaz~one o se non sia più opportuno prevenire la diffusione ·delle lesioni e l 'inv.a sione ar- nali, rinforza la diagnosi etiologica. V. JuRA. ticolal'le. La guarigione col trattamento classico è stata ottenuta in 2 ·casi in cui il processo Malattia di HoJfa. tli.bercolare ha potuto esser.e arrestato alla fase d'osteite cotiloidea. Tuttavia non è illogico pen- (A. S1cARD. Bull. M ém. Soa. Nat. Chir. de Pasare, neqI 'eventualità di una localizzazione raris, 31 maggio 1930, p. 646). dio.g rafica precisa ·all'inizio, a·d un intervento L 'A. illustra un caso di pr<?liferazione, di radicale. T;ale interve nto potrebbe esser compiuto nei casi di lesioni marginali dell'esterno. origine traumatica d ella pallottola adiposa reNei casi di lesioni profonde la vi.a per rag- tro·rotuJ.oo; tale a!ffezione fu ·descritta la prima giungere la fa.ccia interna del cotile può essere volta da Hoffa nel 1904. Si trattava di un ferroviere di 55 a., il quaquella che si usa per l'allacciatura del] 'iliaca esterna, oppure l'accesso al cotile può essere le ·d a par·e cchi anni 1era affetto da una tumerealizzato passando sotto al] 'arcata crurale, con fazione prerotulea a lentissimo accrescim.e nto ed indolore. Nell'ottobre 1928 trauma viola tecnica esposta dall 'A. , B. PAGGI. lento, direttame nte sul g inocchio flesso, seReumatismo ed osteoartrite di origine in- guìto d.a dolore m .o lto vivo. La .tum·e fazione prerotulea (igroma) aumie ntò notevolmente di testinale. Forma articolare della sindro- volum, e, ma .dopo pochi giorni qu·esta riprese me enterorenale. il suo prim~tivo volume; :r.esiduò il dolore, specie alla fine della giornata e localizzato alla (HE1Tz-BoYER. Bull. M ém. Soc. Nat. Chir., n. parte interna ed anterior·e .d el! 'articolazione. 30, 29 novembre 1930, p . 1299). · Dopo alcuni mesi l 'ig.r oma prerotuleo era di Sono artriti od oste.o -artriti idi oirigi1ne inte- modico volume, erano 1 scomparse le depresstinale, che possono prenidere la forma del sioni sottorotuJ.ee laterali, poichè ai lati del legamento rotul.eo si apprezz.a vano due tumereum.a ti smo acuto o cronico. AlJo~chè nelle urine· so·n o presenti germi intestinali e vi sono fazioni indolori, di consistenza molle, con sensegni di disturbi intestin.ali q,u an·do compaiono sazione di fluttuazione, per cui si suppo·s e co,m plicanze osteo-articolari, queste si debbono I '·esistenza di un igroma ratrorotuleo. Lieve i dr.artrosi; l'estensione completa provocava poter rricolleg.a re all.e m.anifestazioni enteriche. l·eggero .d olore; non punti ossei dolorosi, siP erciò l 'A. p·a rla di sindro·m e enterorenale. L'A. riporta varie osservazioni, delle quali la noviale non ispessita. Ipotrofia di 2 cm. del più tipica è quella ch e si riferisce a se stesso. quadricipide. A seguito di gravi manifestazioni di enterite, Operazione : Incisione verticale mediana compli cate a ma nifestazioni morbose urinarie, prerotulea, con la quale si estirpa facilmente ebbe •congiuntivite, fenomeni di artrite acuta l 'igroma ant. Incisione arciforme sottorotulea prima del pugno destro e del g inocchio sini- a con cavi1tà superiore fino alla tuberosità ant. stro, poi dei colli dei piedi, d1ella spalqa destra. della tibia. Si scopre una m.assa grassosa reDalle urine fu isolato l'enterococco. Dopo un tror.o tulea; quanto un man.darino, infiltrata, 1

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più estesa in avanti che in fuori : essa si approfonda fino alla sinoviale, nella quale due frangie fanno salienza all'interno della cavltà articolare. Estirpazione. Chiusura d·ella sinoviale . Sutura dello strato· fib·r oso e della cute. Ematoma retrorotuleo1 che si vuota. Guarigio·n e; funzione dell 'arto normale. Nel caso in parola quello ch·e interessa di più è la proliferazione del tessuto grasso sottorotuleo, come nella malattia ·d i Hoffa (1904), la qual.e è caratterizzata etiologicamente per la sua origine traumatica, clinicamente per i dolori variabili .di intensità, abitualmen:te localizzati alla parte anteriore dell '.articolazione, con appianamento delle fossette pararotulee, ripiene da una massa molliccia fluttuante, spesso dolorosa alla pressione. Ulteriormente Hoffa fece rilevare ch e può esistere a11che una proliferazione adiposa delle pieghe alari ·d ella sin-0viaJ.e, e ch·e l 'estirpazione di . queste produzioni fibrolipomatose faceva sparire il dolore. Di poi furono illustrate altre osservazio11i da altri Autori. • • • • • • Furono invocati com·e causa i traumi unici violen.t i diretti, cosi com.e le flessioni brusche del ginocchio o anche i piccoli traumatismi ripetuti sia da cause esterne ch·e intraarticolari; a volte la malattia in parola è stata creduta segna1e ·di rottura di menisch·i , oppure tr.a ttarsi di corpi estranei articolari, e persino di idrartrosi (Rammst edt). Il grasso sottorotuleo è aumentato di volu. .' me, la colorazione p1u o meno rosea, consistenza maggiore che te11de al fibroso; si può approfondare nelle alette sinoviali e può prendere persino l'aspetto di escrescenze a grappoli di riso. l stolo1g i·c amente si hanno le caratteristiche ·di iperplasia infiammatoria del tessuto fibroso; a volte zone emorragiche, iperemia, . ed·ema; infiltr.ato linfocitario. Il dolore ha sede antero-interna, più forte ' nella estension,e ·Completa. A volte non s i ha ·u n ve.r o blo:cc.o articolare ma u·n • dolore fugace che impedisce i movimenti del ginocchio; in!atti i movim enti passivi sono sempre conservati. A volte fini scricchiolii , lieve idartrosi. Scomparsa delle depressioni ai lati d·e l tendine del quadricipite, le qi1ali diventano più salienti. La terapia è chirurgica, utilizzando in.c isioni economiche senza ricorrere a quelle per l 'ag' . gressione ·dell 'arti colazion~ . Ramm.ste~t con.s1 glia m edicature compressrve, bagni d1 sabbia, aria calda, massagg i. V. JuRA. 1

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Contrattura delle dita di Dupuytren. (OEHLECKER.

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SEZIONE PRATICA

Brun' s Beitr. z. Klin. Chir., 1930).

Dupuytren fu il primo a dimostrare che questa contrattura .delle dita è dovuta all'apo·n evrosi mentre iJ t endini rimangano normali. Questa malattia è caratterizzata per lo più dalla contrattura dell'anulare o del mignolo, oon è accompagnata da d.olori nè da segni di

infiammazione. I malati si lamentano, ordinari.amen.t e, ·p erchè non si possono, lavare con. la n1ano e non possono afferrare gli oggetti, specialmente n~l caso della contrattura dell'anulare. ~ tipico che la falangetta rimane non contratta e ciò faceva già pensare a Dupuytren ch e non si trattasse di una, co•n trattura di tendini . La contrattura dell 'ultima fa lange è rara. Raramente si ha , 1a contrattura del dito medio e .dell 'indioo e qualche vo l1ta del pollice. In 25 casi · studiati ·dall 'A. il dito più colpito è stato l 'aillllla.r e e ·p oi i'l mignolo. Spesso .sono tutt'e due insieme. Può essere c.olpita una sola mano o tutt'e due. Alla 1contrattu·r a possono seguire alterazioni della pelle poichè esistono delle re'l•a zioni intime tra aponevrosi e grasso cutaneo della palma ·del1a man.o sotto forina di setti. Sono interessan.ti a con oscere dal punto · di vi.sta de11l1a terapia le gravi alterazi,o ni secondarie nelle articolazioni della baise e di mezzo d·elle dita e nei legamie nti e tendini. La malattia colpisce ordinariamente gli uon1ini nell 'età avaniia.ta. La .diagnosi di fferenzia'l e con altre contrat- · ture primi tive dei ·tendini o dell 'a.rticol.azione è facile poichè queste hanno un altro aspetto e cominciano dall 'artioolazione mediana o distale. An1che le con.tratture ,da infiammazioni della pelle hanno altra anamnesi e a ltri sintomi. Per il piccolo .dito è da n otar e ch e si possono · avere anomalie di posizione congenite o professionali, specialìn·o ote arcuamen~i del] 'articolazione media che ·p ossono somigliare ad una m·alattj.a di Dupuytren. Così è facile distinguere il così aetto· dito a martello. Per l 'etio1l1o·g ia porichè ·si trova spesso insiema 'l a gotta si attribuisce alla a n o,m alia di rie.ambio la .cau sa delle contr.attu·r e; ma _sta di contro che 1su 100 .g ottosi [liOIJl fu trovata alcuna o app~na una cont:r.attur.a ·di Dupuytren. Lo ·s tesso .sri può dire per i rapporti co n il reumatismo cronico, co·n l'avvelenamento da piombo, col diabete, tubercolosi, gonorrr.ea, arteriosclerosi, lues e alcDolismo. Qua'lche VQlta è stata messa in rapporto con malattie dei n ervi come tabe, gliosi, neurite ·del n. ulnare . Reich el in alcuni casi di lesione del n. ulnare ha osservato una contrattura ·di Dup. e pensa ad una alte·r azione trofoneil1ro·t ica. Ma n ella p1a ralisi del nervo ulnare con formazione di mano ad artiglio la contrattura ·d i Du.p . non si osser·va , n è tampoco secon do Iklé con l 'aumen·t o ·d elloe ferite d-ell 'ulnare in g ue.r ra sono aumentate le contratture di Dup. 1Friind trovava una stnettezza della sella turcica e ammette una ipofunzione dell 'ipofisi. In nessun caso dell'autore è s't ata trovata un'alteraz·i on·e della sella. Solo in un caso coesisteva una malattia di Rekling hausen ch e datava dalla g ioventù m en.tre la contrattu1

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ra era comparsa a 50 anni.' Secondo l 'A. si Per il trattamento della mal. di Dup. octratterebbe di un.a malattia costituzionale con corre notare quanta è la retrazione dell'apoalterazione del ricambio materiale. ne"\Tosi, quanta l 'alterazione ·della pelle e l 'al. Led.derho e la mette etiologicamen·te vici- ·t·e.nazio·n e secon·daria .dei tendini e delle artina al} 'artrite ·deformante ·di cui Tappresentecol.a zioni delle dita. rebbe lo tadi·o ultimo ed ammette una etioloNelle for.me lievi possono gi.ovare i massaggia costituzionale . cui si aggiungono altre cau- gi, gli stiramenti passivi e sopratutto attivi. se come piccol1i traumi continui, scosse fibrilSono state usate iniezioni di tiosinamina e lari nella apoin evrosi. Anche Dupuytren dava cioè fibrolisina, ma senza risultati duTaturi . importanza ai traumi, ma contro tale opinione Teoricamente sareb·b e migliore l 'iniez. locale stà il fatto che i laY.oratori col'le mani non di soluzione Pregl.pepsina di Payr. sono oolpiti più frequ,e n·temente dei camerieri , E' stata usata la novocaina locale e Payr ha medici ecc. Vi sono casi nei quali l'inizio delavuto qualche buon risultato. la malattia è seguito ad un trauma unrioo d·elL 'umanolo usato da Stahnke ha dato buon la m .a no .an che lontano d.a l .p unto, della co·n risultato; e.ssend·o l 'iniez. molto1 doJ.orosa si tr.attura. ~ tipico il caso di Wyss in un _ragazzo apprendista fabbro che U·rtò in llno spigolo può fare run'anest~sia con novocaina o.una .nardi latta sulla palma ·dell1a mano; dopo 14 gior- cosi. Dupuytren interrompeva con p1;cc~l1 ta ~ ni ritornò al lavoro ma 2 giorni più tardi co- gli .della pelle l'aponevrosi malata a guisa d1 minciaron·o d·olori, I.a cicatrice recente si fece una ten·otomia sottocutanea. ,Ma tale m etodo 1ili lesioni nernon è oonsigliabi1e per le possib rossa e si formò una contrattura del 4 ° dito vose e v.asali. · che dopo una quindicina di giorni scomparL'intervento migliore è quello che prepara ve. Questo caso di •contrattura postraumatica anatomicamen·te l'aponevrosi alterata come fe.è tipico n ell.a letteratura. Nei casi .dell 'A. e in .altri della l·etteratura oe ·p er il primo Kocher con un taglio longitudinale. A questo 1c riterio si è unifo rmato I' A. sì esclude ril trauma. Si è ammessa una ten.d enza costituzionale che pratica una incisione ellittica alla. quale alle formazioni fibro-plastiche . In ·due casi del- se la alterazione è di due di'ta può aggiunger1'A. coesistevano fibvo.r ni simmetrici delle di- sene una laterale. La preparazione ·del'l.~aponev~osi si deve !nita e· in .altri della Jrette:r.atur:a è riscontrata l 'induratio penis plastica; ma qu·e s·t a ha una forma ziare dalla .par.te 1p ross1male :icePcando pr~ma piatta circo•s critta, la pelle al disopra è sem- i nervi i vasi e l'aponevrosi sana. Speciale pre spostabile e sono riscontrate delle regres- attenzi~ne bisogna porre nel distacco dell'aponevrosi verso la. base del~e dita .·dove è po s~ sioni spontanee . Con gli esami istologici si può escludere sibile 'l ed·e re a:rtene e ne.rvri del .d ito. I 1emb1 un.a infiammazione come ha confermato l'A. cutanei latle:rali1 ·d evono essere pr~~arati fi,nin 8 ·dei su.oi casi. Nella malattia di Dup. si chiè si è sicuri di 'lllla buona nutnz1one .. ~ aha n ell'aponevrosi una proliferazione circoscrit- ponevrosi ma1ata con tutt~ le. sue ramificata d·el tessuto connettivo, che può esesre mol- zioni ·deve essere asportata Il più 1~ntano po~­ sibile. L'operazione può essere fatta in a:11estes1a to ricca, tanto d.a semb:r.a.:rie .simile ad un filocale ma la ·p reparazione anatomica. si fa beb1iosa·r coma. Secon.d,o Janssen ·questa proliferazione pro- ne in n.a rcosi e in emostasi preventr~a e.d h~ bisOO"no di tempo e pazienza. Spesso il d1t? s~ viene ·dall'avventizia ·di piccoli vasi. Se si trovano qua e là segn:i ~i una ~nfiam,.: este~de ma in caisi :iinvet~rati con alterazioni mazione ciò non deve m-e raviig·l1are poichè SI di vasi, de~le articolazioni a·d uno stirame~to possono m ·ette:ve in rapporto oon piccole le- brusco potrebbe seguire ·o angrena dell~ dita per cui si .deve fasciare la ma no col dito arsioni della pelle e quindi non hanno che fare cuato. con la m. di Dupuytren. Vi posso·n o essere anche retra~ion.i ~e~di­ Janssen così parla di una ipe.rtrofia. del tessuto connettivo che porta a lla retriaz1one de~ n·e e ,d ei flessori che osta col.ano 11 n pr1st1no . . tessuto e Iklé di una fibrosi dell'aponevro~1 completo della funzione. Alla fine .della prima settJimana s1 comin palmare. È stato riscontrat.o un nesso e:e~1tario in qualche caso e Ko~1g pensa che ~ Sila ciano i movimenti attivi. I punti di seta cuta. una disposrizione, tongen~ta alla formazione nei vengono ;t olti tra il 10° e 14 ° gio.r no. J.n, un caso J 'A. osservò una picco1~a n~cro si fibromatosa dell'aponevrosi. . Secon·do A1i I\.rogiu.s un tessuto emb:1onale della cute ch e fu .p oi colmata 1con un trapianto. In seguito si fanno dei masaggi. . .che si svilupperebbe come una propagg1n~ del Dopo 1'operazione si possono notare alteraziocorto flessoTe ·de'lle dita verso l 'aponevrosi co~ I 'accrescimento darebbe luogo a tessut~ tend~­ ni della sensibilità cutanea che possono scomneo. Questa è l'idea m .a ggio rmente seg~1ta .P,O I- parire r.apid.a mente ma in ognri modo non . ·Chè è una malattia ereditaria, i;iella me~a de~ ca~ sono durrature . I risultati n ei 25 casi dell 'A. sono stati. buo: si è bilaterale e iru modo pec1ale colpisce il 4 ni e varie volte ottin1i. "S'intende che nei casi -e 5° dito. 1

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SEZIONE PRATI CA

gravi con a lterazioni cutanee si impone una plastica 1possibilme11te prendendo nn le mbo dall'avambraccio e anche dallo scroto.

R.

lBRANCATI·

Sulla miosite ossificante.

maggiori disturbi w nsistenti specialmente nella limitazione della funzione cagionata spesso da d olori; un terzo periodo, di involuzione, di durata a·ssa.i varia e che non sempre 1si verifica. La diagnosi nel maggi~ numero dei casi riesoe faci~e; solo in alcuni casi offre difficoltà notevo li pèr dirj·n1ere le quali l 'ausiilio p1iù prezdoso è l 'esame :.r:adiologico. La prognosi èfausta quoad vitam, n·o1n se1n;p re quoad fun.atio, nem. La pro1filassi .p uò essere istituita solo peir le forme •oosseguenti a ·lu:ssazio·n e del gomito e, secon1c10 1' esperienza 1del1l 'A. , è ba,s ata sulla rJduzione in anestesia generale e sulla immobilizz~ione ·p er 6· 12 gionni seguita da b agni caldi e massa·g gio ·dolce. La cura ·del,la miosite in atto ·dev 'essere da pnincipio di attesa peirch~ la forma ha. tendenza alla regressione spontanea ed anch e perchè,. operando durante il periodo evo·J utivo, ci s] espone al pericolo della r.eci,diva . Solo nei casi in cui la regDessione non si veri.~ichi e sia passato talee periodo di tempo dalla stabilizz.azione della· intium.es9enza che tol·g a la ..~peranza di una riduzione sp ontain.e.a, si deve ponre il quesito ·d,ell 'intervento, che d eve essere a llora ispirato al ·p rinc.ip1io deJ.la più rigor,o sa coruserva· zione del·l e parti lese. C. TosnANO. 1

A1·ch. !tal. di Anat. e lstol. Patol., n. 6, 1930).

(G.

lBRENDOLAN.

La miosite ·ossi1fican·te è un processo degenerativo iperplasti co che ha il s110 esito nella n,e oformazione di te.ss.uto osseo iiI1 seno ad un mu· scolo dopo un ll1Il ico trauma violènto o dopo ripetute e più lievi offese id ei tessuti. L'etiologia de lla miosite o·ssificante è c hiara e indiscussa; essa si compendia in un 'azione traumatica isolata o ripetuta. SU!l1a patogenesi l 'accortdo 1I11on è i.nveoe Tagg·Ì unto. In confronto della iteoria del~' origine periostea e della teoria dello stravaso, contro le quali m ,o lte obiezioni possono essere avanzate, 1'' A. ritiene che lo sviilruppo di osso, po ssa ritenersi nella plruralità dei casi dovu·t o, ad ossifirc azione per metaplasia. La Ulbiquità della malattia im. qualunque teirritoTio musco1are T•ende difficile tracciaTne un quadro clinico ben definito. L'A. ritiene che, dal punto ·di vista clinico, .J e miositi ossifi,c anti d ebbano essere di stinte in 3 categorie e cio,è : a) qruelle che comprend-Olll!O un territorio di piccola estensione, che inso:rgono subdolam ente ed evolvono in Ulil p eriodo p iù o m ·e no lungo, senza dar luogo a disturbi notevoli, e che si riscontrano ·casu.a lmente aiJ.l 'autopsia o durante _qualch.e visita m ,e dica fatta per altre • • rag1on1; b) quelle ·che comportano nna crescita no· tevole di vol1Ume della ,p arte l·esa, con soffeTenza ma·ga:rj di u1111 intero ventre mu1scolare, ma che d-eco rron.o . in un periodo lunghissimo di temp.o ch e dJu,r a anch,e «liegli anmi; esse vanD{~ .in c l:iin,iJca col n·ome generico di osteomi ffiU•SCOlari e seoo-uono, i1l più d,e lle V·Olte, a traumi lievi e i.ripetuti, solo di rado ad Un trau'm a violento; 1dato .i l continruo accrescimento provocano disturbi funzionali che .poDtatno l 'infer.mo dal chirurg-0 e) quelle, più 1\umerose, a ricca massa di ossific azione, a rapido accrescimento ed a piruttosto rapida involuzione_; di solito ip.sorgenti dopo un trauma ruin1ico, e quasi sempre violento. · Il dl{3'COrso ·olin,i co :pillò essere .di.stinto in tre periodi : un p1rim.O periodo di accr.escimento oocUJlto duran te il quale la foiCTllazionie va progressiivamente au:m .e1n·t an.d o di volume fino a :iiendersti. manifesta, fa·se di d·llll"ata varia ma che si agigira n·e l più dei casi ·sulle quattro settimane; un seco·n do periodo di accresoimento manii1festo, nel quale cont:i:ruua l'aumento di volume fino a Jqe dimensioni (massime, che possono .essere raggiunte do:po tre m esi ed an-che più tard~, e durantJe il quale si haooo j 1

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GINECOLOGIA.

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Le ovulazioni dolorose. COTTE. Rev. Franç. Gynéc. e;t Obst.,

(G. n1aTZO 1931).

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In ce.r te donne l 'ovulazione si a ccompagna a fenomeni im orbosi, che si traducono in cri~ si 'do,l orose più o m eno .acute e .p rolun.g.ate, o in ,c risi ·congestive, eh.e possono· talora da r luogo a l egger·e elev.azio·n i te,r mi che. Queste crisi intermestrua.li si presentano abitualmente dal 13° al 16° giorno, ma la loro compa·r sa è subordinata all '.evoluzione d el follicolor e ·quindi va.r ia in rapporto a lla su.a .maturità~ Vi sono due tipi di crisi: il tipo uterino e il tipo ovarico. Il primo corrisp,onde all e congestioni fruste intermestruali , ed è ,caratterizzato da congestioni .u terine, •con· se.gni di plexalgia i1pogastrica, di cistalgia e t en esmo anale. Il tipo ovarico :p resenta segni di plexalgi.a lombare, con dolori n.eJ basso, ventre, localizzati in uno ·d ei l.ati ove si co·m pie 1'ovulazione. Questo dolore, difficile a localizzare, si accomp1a gn.a a stiramento d ei reni, con irradiazioni alla faccia interna delle cosce. Essi p.ossòno essere confusi con 1'appendicite o l'annessite. In rapporto alla pa'togenesi , si tratta d'un sempliic e fatto meccanico? Ma altre cause pare che entrino in giuoco a produrre tali crisi , non escluso il terreno neuro·p atico. In con clusione si può consi·der.are ch e la crisi intermestruale 1

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IL POLICLINICO

caratterizza un distu.r bo dell 'ovulazione, e che a base di .tutto ciò vi è sempre una piccola alterazione .p arenchima tosa dell'ovaio. Il trattamento dev'essere fatto· in rapport9 alla causa c l1e .p roduce la crisi : quando si trat ta di congestione ov.a rica esagerata, basta il riposo : se di·p ende da un prolasso d ell'ovaio giova il riposo; se vi è una sclerosi ovarica, od una ovarite o 1periova.rite, la crisi è più lunga ed i medicam enti non giovano. In quest'ultimo caso ha dato buoni risultati un intervento chirurgico con cui si fornisce all 'o,raio un p eduncolo vascolare supplementare. L. CARUSI . 1

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Tumori d~ll'ovaio· a cellule granulose e loro rapporto colle emorragie post.. me· nopausa. (R. W. TE

LINDE.

Amerìc. Journ, of Obstetr.

aind Gynec., ·o tt. 1930) . L 'A. n e illustra 4 casi. Dopo aver i ricordato che vari n omi furono dati a questi tumori e ' precisamente aden·o mi del fo1li col·o di G1~aaf, folli colomi maligni dell'ovaio, ·car-cinomi follicolo idi, ooforomi_fo'l licolari. Si tratta ·di tumori vari, per lo più unilaterali e non associati ad altre alterazioni dell 'cv.aio, di grandezz.a' che varia da un tumore is olo microscopico· ad una testa di uomo , per lo p·i ù non più gr.a n.de di un ovaio, spesso incapsulati da tessuto fibToso, molli e spugnosi, cl1e appaiono semicistici alla sezione. Microsco.p icamente sono caratterizza.t.i__dalla somiglianz.a colle oellule granulose dell'ovaio norm .a le e dalla tenidenza a formare strutture che ricordano i follicoli di Graaf e i folli1coli cistici. l\ll eyer distingue un tipo follicoloide ed uno cilindroide. Nelle strutture fo1licoloidi e' è Ullla sostanza o·m ogenea che si coloTa coll'eosina e spesso piccol.a qu.antità di sangue e d etriti 1cell11lari. La maggior parte del tumore è vascolare. Vi si possono vedere fig.ure mitotiche. P er l 'isto.g ene.s i, q·u esti tumori ori1gina.n o dalle cellule granulose ·d ell'ovaio, o adulte 0 embrionali (più .p robabilmente solo ·d alle embrio:r;iali). · Clinicamente sono in m .aggioranz.a tumori benigni suscettibili di guaTigione rp er via chirurgica. Alclllili casi sono stati descritti in donne giovani , ma i casi più numerosi si hanno dopo la menopausa. Il sintoma ·più notevole è l 'emoTragia uterina che compare ·dopo la me11opausa. R. LusENA. 1

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(G. • • R1nnocH. British Medical Journal, 13 dicembre . 1930). Il climate.r io o periodo involutivo è quella fase d ella vita durante la quale le funzioni riproduttive s'indeboliscono per estinguersi defin1itivamen.t e. •

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Nella ·d onna le manifestazioni più evidenti sono la scomparsa delle mestruazioni e del potere di ooncezione. Ma oltre a questi fatti ve ne hanno altri soma_ tic~ ~ psichici, . che sp~sso precedono le irregolarita mestruali e persistono dopo la oessazione ,delle regole. · La maggioranza delle donne attraversa il climaterio 1oon a dattamenti p·sico·-fisio~oO'ici senz.a notevoli disturrbi . Altve sono meno·bfor~ tunate e so ffr.ono. disturbi ner-vosi e mentali . ' piu o me·n 0 gravi. Anche l'uomo ha il suo climaterio, che s'ini.zi1a una diecina d 'anni ,p iù tardi e con reazioni meno intense . Tuttavia, l'uomo, CO·m e la donna subisce m?dificazi<)nii ~omaticl1e e psichiche,' che appaiono meno impo,n enti ·p erc hè l'attività del1'.u om·o è assorbita ·p iù che nella donna in faccende estranee alla sfer:a sessuale, e perchè i disturbi stessi consistenti in fatti vasomotori, coin:cidono con il prodursi dell'arteriosclerosi ·e con il pe.r iodo presenile, ai quali essi vengo·n o g·eneralmente attribuiti. Il clima terio n.e lla donna è un processo schiettamente fisiolog·ico, una reazi.one generale alla deficienza o all'annullamento dell 'attività ovarica. Di ·regola comincia tra i 40-50 .a n·nri. e dur:a due o tre anni. Le manifestazioni soma ti che e ·p sichiche sono in relazione a·d un perturbame nto di tutto il sistema endocrino, e specialmente della ti.roide e delle sUITenali. Il più delle volte nel climaterio ·n ormale si h.a un 'iper.attività ·dell.a tiroi,de ,e oorrispon.dentemente run abbassa,m ento, della soglia di eccitabilità de.I simpatico, e quin·di aumento dell ~emotività, palpitazioni, tachicardia, sensazioni di m.alesseTie .a l capo, sudori, perdita di peso· ed eventualmente go.zzo. , Meno, spesso sì h.a ipotiroidismo co·n mixedema, 't endenza a l sonno, torpore mentale, secchezza e 1pey,dita di elasticità della pelle, polso lento, caduta di ca1Jelli, ed a.um·ento ·d·ella sensibi~ità al fre·d·do. Si ha inoltre iperadrenalismo con crisi di arrossamento della faccia, sviluppo di peli alla ~accia, alle gambe, a l tronico, approfondimento della voce, aggressività e talvolta glicosuria e ipertensio·n e. · La sind.r ome di ovariectom i.a si distingue da quella del climaterio, perchè in quest'ultimo la funzione ovarica scompare a poco a poco e corrispondentemente i sintomi si manifestano gr.adatamenit e co,n variazioni quantitative e qualitative nei differenti periodi della menopausa. Al •p rincùpio del climaterio si hanno lievi alterazioni del carattere, con tendenza alla cattiveria ed ·a prendere in malo modo ogn1i cosa, alla depressione, all'irritabilità, ed alla critica specie verso il marito, i figli ed i domestici. La donna sembra che viva in uno stato di ansia e di apprensione. Il sonno è 1

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: · Manifestazioni del climaterio. ·

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SEZIONE PRATICA '

disturb.a to d.a vampe di calore, da sogni di sve·n it ure familiari. Quando le sue r.egole ·diventano irregolari o cessano ·del tutto l·a donna c:g.e ha con sapevolezz.a di andare incontro a·d un mutamento della su.a vita, se la prende .p iù o meno filosoficamente . Gr:adualmente ritorna a l suo· primitivo eq.uilibrio emotivo. Le vampe .a l volto ·Ch e costituisoono il disturbo p iù comune del climaterio agisco·n o come un motiv10 d 'irritazione .richi.amanido l'a ttenzione ·d·ella do·n na sulle sue condizioni som .a tiche. Esse si verifican·o a crisi momentanee e durante qualche min·u to, variabili ·p er frequen. . ' .' . za e per tn1tens1ta, ma spesso so·n o p1u intense di notte forse a causa del calore delle coperte. Nelle crisi lunghe sono precedute da cefalea, palpitazione, o d.a run senso ·di oppressione al petto ch e scompaiono all 'inizio della vampata. Consiston,o in .u n eritema diffuso principalm ,e nte al capo e·d al collo, accompagnate .d a un sen so generale di calore, con o senz,a effettiva alterazione della t emperat·u ra . Gli attacchi nottu.r ni sono spesso accompagnati da sen so di soffocazione. · Le v,a m·p e sono Slpesso spontanee, ma possono essere tprovocate dalle emozioni, dall 'aumento della temperatura .ambie!?-~al e, dai pasti. Sintomi meno comuni, ma non rari, sono g li altri disturbi nervosi , oome la ce·falea, i dolori in varie parti del co.rpo, le vertigini, il prurito diffuso ·O localizzato a i genitali. Parecchie donne sono fortem.en.t e .c olpite dal c limaterio e ipresentan o veri e ·propri ·disordini me·n tali . Peir:ch è questi '.si v.erifichin-0· o·c coue un·o stato costituzionale predispon·ente, ·Ch e r ende l 'org.anismo più vulneifabile alle ~nfluenze psichiche o somatiche. Vanno p iù frequentemente soggette a disordini mentali le donne, a temperamento eretistico, o nei .oui precedenti in1dividu.ali 0 familiari vi siano stati episodi psico-neurotici o psicotici. Le condizioni ambientali di miseria o di malessere familiare, i tra:umi psichici , le malattie :somatiche favoriscono lo ·s vilu·p po dei disordini men tali . L'opinion,e generalmente diffusa ch e la menopausa costituisca per sè uno stato di malattia aumenta le an·sie ·e le preo·ccupazicmi di quel period10; il ch e 00 n oorr·e a·d accrescere lo ·stato di squilibrio emotivo. Le complicazioni mentali del clima terio possono essere a ti po psiconeurotico e psicotico. L'angoscia, I.a tristezza, il malessere fisico sono i sintomi basali d·e lla psi con1e urosi , ch e differiscono solo per il gr.ad10 ·d a i disturbi ch e possono essere consi·derati cq.me normali del ~limaterio. È difficile quindi delimitarli dalle r eazioni normali: tuttavia si può con siderare varcato il limite del patologico quando 1o sta1

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to emotivo è ·peT1sistente ed inte·n·s o al punto da determinare 'llll 'effettiva e pronunziata alterazione della condotta e una vera invalidità. Strettamente pa.rl.and·o si può parlare di psicon.eurosi quando lo stato di ansia è stato precipitato 1dalle angustie domestiche o da altre sventure, dalla stessa paura della menopau·sa e delle sue conseguenze, e ch e nello stesso tempo non è contaminata da veri elementi psicotici. La distinzione con le ipsico,si è .m eno agevole q.u an.d·o lo stato di tristezz.a raggiung·.e I.a .depressione o qu.an·d·O i sosp etti, le gelosie, le false accu se verso il marito possono arieggiaJ"e a delirii. Al riguardo è a notare che la ·don·nia. è m essa in istato di sospetto e di irritazione ·dal fatto che il m arito non si mostra più sessualmen te premu.r oso o per l 'indebolimento dei suoi poteri erotici in relazione all'età o anch e iper le diminuite attrattive della donna. Ciò aggrava la situazion·e . Il clim.a terio, oome la ·p ubertà e la gravidanz.a, è il periodo nel quale La donna inco.r re più freg.u-e ntemente in m.a nifestazioni psiéotiche. La forma più comune è la malin1c onia. La m .ala ttia s'inizia p rim.a della cessazione ·d elle regole con angoscia, apprensioni, ipau re (specie del cancro) irritabilità, insonnie, cefalea, senso di stanch ezza. Tale sintomatologia evolve gradatamente verso la depressione e l 'iipoco·n id ria. Lo stato depressivo è persistente. Le idee ipocondriache si riferiscono a l funzionamento iruperfetto del tratto intestin.ale, del cuore e ·di altri organi. I fatti illusionali ed allucinatori sono quasi costanti e.d hanno un forte colore sessuale. Le fasi di inattività che puq r.aggiungere lo stupo re ·p osson o essere s·e parate ·d a fasi di agitazioni . .Si ha anch e tendenza agli impulsi ed al suici di·O, specie nefie fasi n elle quali la depressione è meno profonda . , Oltre la malinconia 1p ossono aversi durante il climaterio stati ma·n.i aci, psicosi paranoiai cronici, stati ·oonfusi on.a li oon .allucinazioni. L'età del climaterio è quell~ nella quale suo.le manifestarsi nella donna la paralisi progres• s1va. Per quel ch e riguard.a la prognosi va notato che i .disturbi vasomotori e :n1ervosi, compresa l 'instabilità emotiva, tendono a scomparire, e con l~ loro cessazione la donna en-tra in :uno stato ·d i serenità che è stato chiamato la pace autunnale dèll 'età media. L 'avve·n ire di quelle sofferenti di psicon eurosi dipende dall'ambiente fami'lia.r e e sociale, e d.a ll 'attitu·din1e della donna ad .a dattarsi alla scom parsa della giÒvin ezza e .d ella funzione ripr-0d.u ttiva. . La felicità domestica, 1'attività intellettuale, la salute fisi ca agiscono meglio di qualsiasi ·p sicoterapia. . Le possibilità di •g uarigione delle psicosi . del climaterio dipendono da parecchi fattori, so1

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IL POLICLINICO

pira tutto dai precede·n ,t i individuali e familial'i e dalle cure fornite aille pazienti. Ogni donna ch e si avvi cina all 'età critica deve essere protetta da ogni influenza fisica o ·p sichica sfavorev·ole. Essa 1deve vivere tranquillamente evitando tutto ciò che può nuocere a lla sua tSalute somatica e .m entale. Anche l 'igien e del OOir po d eve essere particolarmente curata. I pre.p arati ovarici _possono riuscire va·n 1taggiosi. Quelli tiroi·d ei lo so,n o quando vi sono sinto·m i mixed·em.a to,s i, so no co·n troin·d icati quan.do esiston·o .disturbi da ipertiroidismo·. In quest'ultimo .c aso giovano i ·b romuri, la belladonna, il b romi drato di chinino. La psicoterapia è molto e~ficaoe n elle psiconeurosi e ·deve oonsistere nella suggestione. Le pratiche p·s icanalitiche .sono molto per:icolose nel c lima·t erio. Le forme psicotiche vanno c urate negli istituti di cura pe:r malati di mente. DR. 1

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Il fluor proviene da·lle ghiandole periuretra li, dalle ghiandole sebacee dei genitali esterni, . . ·d al trasudato d~i vasi delle pareti vaginali e .dalle ghiandole di Ba·r tolini (il cui secreto è scarso quando la ghiandola no.n è malata) e contiene .numerose cellule di sfalda me nto e germi. Seoondo Scl).roder è poco probabile la partecipazion e dell 'utero nella formazione della leucorrea. Esiste oe·rtamen te u·n fattore psichico, come pure u·n o costituzionale. Secondo Loeser c'è u,n rapporto diretto tra fluor e diatesi essu·dativa linfatica, ipoplastica e neuroartritica; secondo Revoltella-Natale la leucorrea è più frequente. fra le bionde. Il sistema nervoso vegetativo interverrebbe a ume·n tando o dimiruuen·d o la secrezione ·delle g hiandole cervicali e modifican-do la re.az ion e d el secreto vaginale. Kabhot ritiene nel 75 % di leu.co-r rea in causa uno stato di i po tonia del v.a go . P er quanto riguarda i rapporti fra leucorrea e ble·n o·r.ragi.a, l 'A. ritiene che .p iù spesso, contrariamente a ll'opinio·n e generale, la blenorrag ia rd ella donna è un,affezione ·discreta e dà solo seg·n o -d i sè ·con manifestazioni a carico dell 'JUr etr.a e deg.l1i annessi e che è frequentissimo r iscontrare ~I gonococco an·che in una secrezione limpid.a . Un mezzo efficace di cura d ella leuoo,rrea è quello di ripristinare la simbiosi .n ormale fra la parete vaginale e i germi che la popolano o con l ' intro·duzi·on.e di b.a cilli v.agin.ali o ·dei mezzi nutritivi dii essi (glucosio) o introducendo a·cido lattico . Noè si è servito di tampon·i e medicature vaginali con soluzio·n e debole di acido lattico mescolato ad uno dei suoi salii come soluzione tampone ed è riusciito così a manten ere a lungo l 'acidità ·del secreto vaginale nonostante la continua .diluizion e con secrez·ione oervicale alcalin.a. Egli n otò quasi sempre, anche ·dopo la prim.a applicazione, un evidente m tlgliorame·n to e 1dopo pair ecchie applj cazion-i la guarigione della leucorrea o almeno I.a ".su.a soo·m parsa per lungo tempo. R. LusENA. 1

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La possibilità di eseguire auto-, omo- ed eterotrapianti ovarici (con prova istologica). (Tno~EK.

E·ndocrinology, luglio·-agosto 1930).

Autotrapianti ov.ar~ci furo·n o eseguiti con successo da Kn.a uer, Grigo·r ieff, Uffreduzzi, ecc . . omotrapianti da 1F oa, P ettina·r i ed altri, mentre g li etero.trapianti fallirono . Il su,ccesso dei tr.a.p ia.n ti dipen·de, secondo I ' A. , dalla sede in ·cui si fa, ·dall'età e dallo stato· del .trapianto, dall'affinità -del sangue fra donatrice e ri c.evente. P er la sede, l 'A., ritiene .da osservazioni sue ch·e sede appropriata è lo s.p·a zio r etrorooale. È .b ene operare simultaneamente J.a ·donatri ce e la rircevente . I mig,l iori Tisultati si hanno con donatrice giovane ·e con sangue d ello stesso tipo n ella ricevente e nella donatrice. Il Thorek ha ottenuto la pro·v a istologica dell 'attec.chimento ·d i trapi;anto di ovaio, uma110 nella scimmia (Maoa·cu srhesu.s) ed è la p·r ima ·prova del gener e. Ha anche notato l'attecchimento d i omotrapi.anto umano istologi:oame.n te accertabile .d ue a1n ni dopo l '0 perazione. Egli ritiene che nei tr.apianti di organi sessuali non si abbia il ·r i·n g iovanimento, ma pe·r ò i trapàanti attecchi sco·n o1cie·r tam·ente e questo mig liora le condizioni fisi che e psichiche e può rita:ndaìfe l ' insor gere d el.la senilità. I successi sono migliori nelle donne 1che negli u o·m ini. 1

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Interessantissima pubbllcazlone:

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R. LusENA.

Sulla terapia della leucorrea. (~I. NoÈ.

L'Osp edale Maggiore, gennaio· 1931). 1

Ci son.o due specie di leucorrea: quella che accompagna lesioni genitali vere e proprie e quella ch e si ha a·d organi integri e regola·r men te funzionantri . Di que sta seconda specie, che si può chiamare e senziale si occupa l 'A.

Dott. ORESTE BELLUCCI

La medicina preventiva e la selezione professionale in rapporto al le assicurazioni sociali • " Nel quadro delle misure preventive entrano non poche delle misure curative; giacchè anche curando la malattia In atto, si previene l 'invalidltà ". G. Pisentl.

(Lavoro premiato a l ConcoTso Nazionale indetto dalla. Società Italiana di Medicina Sociale, oon L. 10.000 di premi della « Riv. di Ter. Moderna e di Med. Pratica. »).

Vol. irL-8°. di pagg. VIll-168, nitidamente stamp ato. Prezzo L. 1 8, più le spese postali di spedizio~e. Per i nostri abbonat~ sole L. 1 5,90 in porto francq. Invia.re Vaglia a,ll'editore LUIGI POZZI, Ufficio Poeta.le Succursale diciotto, ROMA.

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[ANNO

XXXVIII, NuM. 26]

CENNI BIBLIOORAFICI (1)

c.

M. !BOLDRINI, L. DE BERARDINI S, G. ZIND.emag·rafia, Anttop1ometria, Statistica sanitaria, Dinamica delle pOlf)'Olazioni. Un vol. in-8°, ·di 740 pag. Unione tipograficd e·ditrice Torino.

Di grande i:Qtere.sse si presenta p·e r lo stu, dioso questo volume del noto Trattato italiano di Ig iene, ch e si viene pubblicando sotto la direzione del prof. O. Casagrandi. Nella prima parte , il prof. Zingali si occupa della d emogr.afia propriamente detta (censiµiento della popolazio~e, nuzialità, n.a talità, m ortalità, emigrazione). Nella antropometria, il prof. Boldrin·i tratta la materia in m-0do da m ettere ben~ in luce, per il dottore non specializzato, i procedim enti logici e tecnici; si occupa dei caratteri morfologici, fisiologici e psichici dei grup1pi etnici, dei caratte.r i fi sici delle razze europee e della ri.partizione delle popolazio·n i secòndo i car.a tteri fi.s ici. Il dott . De Beraridini.s riporta I.a documentazione statistica sanitaria 1compen etrata co n le :nozio·n i sull 'eziologia :delle varie malattie e l' esposizione d ell 'ordinam ento sanitario . Una vasta visione .sulla dinamica delle popolazioni ci offre il prof. Gin i , esaminan·d-0 lo svolgersi del ·f enomeno n el tempo e n ei varii stati del mondo, facendo calcoli e sviluppI per una previsione del futuro, investigando l 'avvenire d ella razza bianca e conclu.dendo per la teoria ciclica dell o· sviluppo delle :µazion i . E - si domanda l 'A. - cc se le nazioni ch e noi ci oompiacciamo di 1ch iamare civili , si avviano verso la chiusura del loro ciclo, in quale parte ·del mondo si stanno maturan do· le stirp1i destin.ate .a prenderne il posto? » Affannosi p roblemi per chi sa vivere oltre le contingen ze d el momento e vuol fi ccar lo v·iso al 1

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fond o. HERLITZKA.

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mina il ristoro della fati ca, i fenomeni compensatori, i rapporti fra .c ircolazione ed atletica, le prove di carico circolatorio e respira- torio. · La fisiologia dell'atletica, come osserva l 'A., è una scienz.a ch e si viene formando ora e si trova in un periodo di 1oosì :rapido e tumultuoso sviluppo· ch e no·n è possibile, oggi, dare dei criterii fissi per .l a selezio·n e degli atleti. .Meg·lio è, q.u in di , evitare ·dei g iudizi troppo de·Cisivi .c h e potr:ebb·e·ro anche getta1'e il discre·d ito .su questa scienz?. d.a parte ·degli sportivi , spesso irritabile genus su questo punto. L'A. si 1imita, pertanto, a fissare i principii genera li su cui s i basa ·t ale studio , a descrive- · re i metodi di ricerca e di elaborazio ne ·dei dati ed i giudizi generali ch e se ne possono trarre, fornendo. oppo1rtuni consig~i per la se-lezion e. Libro di scienza e di pratica. 1

GINI , GALI.

A.

929

SEZIONE PRATICA

fil. ValUJtazione fi siologica degli

atleti. Un vol . in-16° di 280 .p ag., con 60 fig . e 24 tab. L. Cappelli ed. Bologna, 1931. Prezzo L. 15. Molto oppo·r tunamente i_l fisiologo dell 'Uni: versità di T orin o ha pubblicato questo ch e egli con modestia da .scien ziato, ch iama semplicemente « Saggio sulla fisiologia dell'at1etica »: Allievo e con.tinuatore del Mosso, er.a ·c erto il più adatto per forni~ci tale .in segnamE}n~o : Espo·n e .d.a pprima i :n:et~·di ~ntropo;logic.i .e·d antropometrici , con la in·d1caz1one dei van indici di robustezza usati. Passa agli esami fu.n zionali d ell 'attività m,otoria, allo _studio dei fe nomeni chimici del lavoro e della fatica; esa1

(1) Si prega d 'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione.

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fil. M.

SENATOR.

Der gesundheitliohe Wert des Rei--

tens. Un vol. in-16°, di 60 p.ag. Schi.ckardt e Ebner 'iedd. Stuttgart . L'A. m ette. .in rilievo i .vantaggi del' . . igienici , . cavalcare ottima g 1nnast1ca attiva e passiva , g ià r.acc~man. d.ata da PI.atone, da m edici , da· igienisti e prediletta da uomini di stato, fra cui · l 'A. cita Bism.arck ed il Duce. cc der grosse· ..c;;taatsman des heutigen I taliens », che m ·o stra di .a pprezzare l 'efficacia di un regolare eserci ~ zio ·di cavalcatura. L 'A. mostra come il calvalcare .p ossa costituire anche un fattore terapeutico, accenna ai possibili sv.a ntaggi e termin.a con alcuni co.nsi- · gli gen erali. fil. 1

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F.

AB BA.

Nazioni di igiene scolastica. Un vol.

in-8° di 273 pag. con 56 fig. Edizioni de· cc L 'Erma n, Torino. Prezzo L. 20. Il prof. Abb.a , ·d i cui tutti 1con~s~ono le gr~n- · di ben emerenze nel campo dell igiene, ha r1u-ni to in questò libro le lezioni ch e egli tienen ell 'Istituto superiore di l\IIagistero (Erma) del Piemonte. Il compl esso progra~ma di que~to .corso è· svolto mettendo in rilievo le nozioni essenziali in modo da fo·r nire ai giovani insegna~ti delle idee ·chia'fe, precise, ordinat~, tali da permettere ad essi un' e~f~ca~e o per~ di pro:pagan·d.a e di istruzione igienica agli scolarlche saranno loro affidati. ,. . In q11esta prima parte è .sv?lta t~tta 1 igien e : l 'aria, l 'aoqua, le ~alatt1~. i~fettive, la :r;>·rofilassi l'igiene domestica, l igiene scolastica, l 'igiey{e del lavoro, la protezione ·d -ella mater-· nità ed infanzia, ecc. Nella seconda parte, in corso di pubblicazione, troveranno posto le nozioni sull 'anatomi.a e fisiologia del corpo umano. fil..


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IL POLICLINICO

A. BARTOLUCCI. Produzione, Approvvigionamento e Controllo igienico del latte. Un vol. in-16 1>, di 541 pag., con figure., Pubblicato a cura de.Il 'Istituto sieroterapico milan.ese. Il compianto prof. Bartoluoci, mentE. di largh e vedute e con la viva passione per la scienza, aveva da molto tempo sent.it.a la grande importanza del probl.ema .d.el latte, che era stato scarsamente curato in Itali.a, fino .a pochi anni fa . Tecnico competente, ha tra.s fuso in questo suo libro per cui da anni veniv,a accumulando il materiale, la sua esperienza, la sua coltur.a, sicchè, oggi, il volume rappresenta una sintesi completa e d aggiornata di quanto si .sa e si fa in materia. La pr.oduzione, l'approvvigionamento, la conserv.a zion.e, il controllo igienico nella produzione e n el commercio, l'analisi del latte, i.I latte come alimento, la legislazione sul latte sono gli argomenti trattati, ·CO·n senso di p~aticità e con opportuni raffronti con• quanto si fa all'estero. fil . 1

A. HoFFA. Teohnique du massage. Un. vol. in 8° di 141 ·p ag. ·o on 85 fig. irn nero e col0ri. Payot, ed. Paris, 1930. Prezzo fr. 40. Il libro del prof. Hoffa, direttore della Clinica universitaria di ortopedica ~i Berli.n o, costituisce runa gui1da precisa utile per il medi.e.o·, ii m•a ssaggiato re e per chiunque utilizza iì massa•g gi·o me dico ed 1gieniico . Una ·prurite teorica chia.r:am,e nte sviluppata ser· ve da introduzion·e, iind:ican·do le varie forme dri massaggio; sfioramento, impastamento, frizion e, vibrazione, ecc. Nella secon.da p~rte, l 'A. espone la tecnica speciale del massaggio per ognli. parte del OOiìp0 arti, testa, 00110, a1p pendice, rene mobile, passaggi.o dell.e fratture e delle ·distorsioni, nelle neur.a lgie. ecc. L '.opera è stata ben tradotta d.a l Do.tt. F. Gidon ed è illu.s trata da belle figure . fil . 1

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L. TA13ARY. Précis de massage scientifique, de déontologie et de séméiologie. U.n vol. in 16°, ,d i 140 pa·g ., co1n fig . N. Maloine ed. Paris, 1931 . Prezzo fr. 10. 1

In questo cc Breviairio per il massaggiatore », l'A., dopo alcune no·z ioni generali siul corpo uman-0, specialm·ente sui muscoli e sulle aTtiieolazioni, tratta ·d eii metodi del massaggio, degli effeit ti che se 1I1e otten~go1n·o, descrivendo poi accuratame·n te i diver;sci. modi di massaggio per le vari.e regioni, n·o n·c hè il massaggio essenzialmente chirurgiioo. Dà poi dei con sigli generali, aocennando ai pri.n·c ipi deontologici, fornendo delle indicazioni di semeiolo.g ia e sul modo di trattare col rnassaggio le diverse inalattie. fil. 1

[ANNO XXXVIII, NuM. 26]

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Accademia Medico-Fisica Fio1~entina. Seduta del 30 aprile 1931. Presidente: J ..

CAPPF.LLI.

Infarcimento emorragico delle surrenali da trombosi venosa.

Dott. G. B. G1uLIANINI . - L'O. illustra 3 casi di trom,bosi delle vene surrenali con infarcimento sanguigno e distruzione notevole del parenchima delle capsule, rispettivamente unilaterale in due bambini l 'un,o di un anno•, l'altro di 17 giorni, bilaterale in, un uomo di 60 anni. Commento epicritico dei casi riferiti ad esposiz~one delle cognizioni che attualmente si hann,o sull 'argomen,toi. Azione ipotensiva dello zolfo. Ricerche clinich.e sugli ipertesi.

Dott. C. PECORARO. - L 'O. passati in rassegna n,umerosi studi recenti sopra le varie azioni farmacologiche dello zolfo, espone alcune ricerche cliniche, da lu~ eseguite, che hanno messo1 in evidenza una netta azione ipotensiva di queSJta so.stanza. Le ri.cerche sono st.ate condotte s.ia su individui co,n, P •..\. normale, sia su ~ndividui con ipertensione di varia natura. Nei soggetti con pressione normale l 'O .. 11on ha notato, in seguito a somministrazio1n i parenterali (so ttocutanea ed endovenosa) di alcun,a modificazione notevole della PA., salvo lievi oscillazioni di pQchi mm. di Hg., che possono rientrare in variazioni normali. In un, gruppo di malati invece, comprendente 10 indiv~dui affetti da ipertensione di varia natura e d! varia entità, l 'O. ha visto che lo S ha l1na notevole azione ipotensiva, producendo un abbassamento della pressione, specie di quella massima, in certi casi anche di 50 mm. di Hg. Questa · az;ion~ ipotensiva raggiunge il s110 massimo dopo circa un 'ora o due dall 'iniezione, dopo di che la P A tiene a r isalire lentamente: nella generalità dei casi d opo 24 ore la PA non è ancora tornata al valore di partenza. Co·n tinuando per vari giomi la somministrazione dello S. ' la P A di questi soggetti si . mantiene . . durevolmente più bassa, sebbene la var1az1one sia di grado più lieve in confronto agli abbassamenti iniziali. · Insieme all'ipo·tensior1e l'O . ha notatq rallentamento dell'azione cardiaca e, sebbene non costantemente aumento del riflesso oculo-cardiaco, ciò che f.ar~bbe presumere un'azio·n e eccitatrice sul vago dello S. L 'az~one ipotensiva è più evidente ~elle. forme di ipertensio,n e senza substrato anatom1co rilevante, che jn quelle accompagnate da alterazioni scleroitiche. 1

s.;

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Contributo cl inico e radiologico allo studio dei " tumori a mieloplassi ,,.

Dott. D. MESSUTJ. - L'O. descrive un caso di « tumore à mieloplassi » dell'epifisi superiore del fem ore in una donna di 25 anni, la quale fu sottoposta qd intervento conservativo. . . l)resenta successive radiograf~e praticate a dis-tanz.a di tempo vario per dimostrare la tumul•


{ANNO

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SEZIONE PRATICA

tuo sa progressio·n e d el male che condusse a mo·r te l 'ammalata a distanza di circa due anni dall 'intervenlo. Dopo essersi intrattenuto sui r eperli clinici e radiologici dei tumori delle ossa e particolarmente sui cc tumori !! mielop lassi », fa un 'accurata discrimina circa la benignità o malignità di quesrt:i tumo ri e sulla tecnica chirurgica da seguire per agg·redirli e distrugger!~ D;el modo e nel tempo più opportuni . I Segretari: Prof. L. P1ccHr e P. NrccoLINI. 1

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e particolarmente a quella prostatica, ven gano sottoposte a riesame con nuove direttive e sotto a1tra luce.

Contributo alla conoscenza della nefropielocistite colibacillare consecutiva ad append icite subacuta recidivante con stipsi cronica. E . GroJA. - In du~ gi01Vani donne, con fatti di metrite cervicale, e in UD;a anche di annessite, insorse, a un cerloi periodo•, stitiche.zza, e p10 scia attacch i dolo1rosi col tipo di un 'appendicite su bacuta recidivante. A qu este crisi doloro,se fecero seguito, a breve distanza, coliche renaJi, colil po.ilach iuria. bruciore u re1trale, ten esmo vescicale, piuria, co1lib acilluria. In uno dei casi le colich e furono sempre limitate ~l la tq d estro, nell'altro si estesero ad entrambi i lati .. La diagno·si clinica, data la n1utevole fisoin omia d egli attacchi doloro1Si e la loro parziale sovr apposiziou e, rimase per qualche tempo indecisa. Poi varie indagini, m a sopratutto il decorso della malatt ia p-0irtarono .al oonvinc~­ rr1enlo· ch e lfl, fonte primitiva dei disturbi fosse da• riceircare n ell 'ap·p enclioo-tiflite e n ella stipsi . Si prat~cò l 'appen:dicectomia e la cecoliberazione con l 'interruzio 1n~ e parziale estirpazione di mem brane avvolgenti il ceco e p arte del coil on : le appendici estirpate n,o·n, presen tavano segni d~ flogosi acu ta, ma alterazioni simili a quelle che si r iscontra110 n ell 'appe·r1dicite sub acuta Q' cronica. In entran1bi t cas~ si è avuta la scomp,a rsa di ogni distu rbo, q an,che della stitichezza. In uno dei casi questa però ricomparve transitoriam ente in coin cidenza d). un attacco influen zale, e poco dopo la donna fu colta an cora rla due lievi colich e re1

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Societ à Medico-Chirurgica di Pavia. Seduta del 1° maggio 1931. President~:

Proif. A.. FERRATA.

Il prof. A. MrGLIAVACCA rjferisce su un m elOdo .curativo e profilatlico del l 'afta epizootfca n ei bo. . .vini.

I l prof.

EDOARDO

ZAVATTARI descrive un caso di

pseudoscabbia in un zellae ».

libico da

cc Psoroptes

ga-

Sopra un caso di ritenzione vescicale permanente completa senza ostacolo me~canico, guarita mediante cistotomia e divulsione digitale del collo. E. GroJA,.. - UrL i11dividuo di 72 anni assaì robusto, mang iatore formidabile, da circa 20 anni soffre di disuria, con ter1esmo• vescicale, pollachiuria, spasmi vescica!~ dolorosissimi . Non h a mai faLto' cure, sinch è, a· m~ dato momento, pre.ceduta da passeggera emat1rria, compare ritenzione permanente completa. La cistoscopia dimostra una cistite del fondo e del collo, parzialmente incrostata. La pr<:>stata è piccola, n-0n esistono restringjmerut~ uretrali. Poichè la ritenzione non accenna a scomparire, l 'O. pra tica La• cistotomia sovrapubica, l 'asportazione dell 'arenula d ep o,s ita.ta sulla m11cosa del trigon o vescicale (urato sodico) e la divulsione digitale d el collo. Il detrusore era enormem ente ipertrofico'. Dopo· dieci gio·r ni, soppresoo il catetere a permane11za, l 'operaio urin a con bel ge,trt:o, co·m e da venti anni non gli er a possibile, e tale risu l tato teTtapeutico si m antiene im111odificato ancora do1p o quasi due anni, bench è l'individuo non abbia più fatto cure di sorta: e bencb è le sue urine, vist e d~ recente, sian o an cora torbide per 1nuco ~ pus, e d ecisam ente ·alcaline. A spiegare un risl1ltato così straordinario con un temper am e11to così semplice, 1'0 . fa due ipotesi: o ch e l a m alattia primitiva consistesse in un'ipertr-0fia d el coJlo, aggravata poi da cistite, o che si tra ttasse · invece di una cistite ch e aveva provocato secondariamente una ipertonicità 0 spasmo riflesso d el collo•. Non può portare alcun ru:goment.o positivo a sostegno d ella prima ipotesi; a sostegno d ella seconda invoca un ar~omento di analo1g"ia, ricordando· 19, spasmo dello. ~intere. ainale deter·m inato1 dalla ragade, e. la guar1g10ne di questa con la divl1lsio·n e dello sfin t ere anale. Nessuna delle spieg·azio,n i od ipotesi prospettate g li sembra però soddisfacente, tanto~h~ è indotto a pensare a qualche fattore, fo r se di 1nd0Je nervosa simpatica, n on an cora ben noto nel suo m eccanismo di azione. Concll1de affermando che nel s u o caso si trattava di un o·s tacolo fun zionale e non 1neccanico alla n1inzione, e auspicando che le questio ni patogeD;eti.che relative a ~olte iscurie 1

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n ali con

sintom~

vescicali, fatti d ileguatisi rapi-

dan1ente in m odo sponLaneo, mentre a distanza di quasi un anno persiste ancora una colibacil1uria asintom·aitica. Nel secon do caso l 'O. potè provare oon ·m inuziose p roive culturali l 'identi tà del colibacill o di provenienza urinaria coin quello isola lo dal! 'appendice. Prendendo in co1nsid erazio;i.1e la patogenesi della rnalattin, l '0. esprirn,e l 'avviso ch e l 'infezio·n e delle vie urinarie fosse avvenuta pel passaggio in circolo1 del colib ac~llo dall 'intesti.no·, p assaggio favorito d alla stipsi ~ dagli a l Lacchi a.ppendicolari; richia111 a inoltre l 'atten zione sulla probabile influen za esplicata d ai dis1t11rbi genit ali nel fav-0rire l 'insor gen za della stitich ezza, della quale le inferm e m ai , prim a d'allora, avevan o sofferto. Esclude nei suoi casi la via ascendente come causa della n efropielite, eh ~ ritier1e invece d! origine discen d<>n le od e~atica (da colibacillemia). A spiegare il fn t to ch e in, un caso le co~iche si present aron o solo a d estra , e ch e nell'altro iniziarono . a d estr a e so·l o piì1 tardi comparvero anch e a s1n~stra, ~&po·11e ·a] cune con s idera~ion~, intes~ a dim ostrare eh~ il rene destro er a il p1u predisposto all 'at tecchi1nento d ell 'i11fezio,n e colibacillare. Prop·o ne infine d i est eD:dere sist ematic~ei:te la ri~ cerca d ella batteriuria ~ d ella batter1e·m1a a tutti i casi di ap·p endicite acuta, . subacuta e cr onica. ar.: corrtpagnati o n on, da stasi fecal ~, ~er . deduz~on1 scientifiche e le eventu ali appl1caz1on~ _ pratiche ch e potrebbero scéllturire da questa iruteressante ricer ca. 1

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E. GroJA riferisce su ricer che sperimentali sui vele11i del B. c<>li. Il Seg r etario : P . lNTRozz1.


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IL POLICLINICO

Società di Scienze Mediche di Conegliano e Vittorio. Seduta del 27 marzo 1931. Presiede il Prof. DE G1RONCOL1.

Un nuovo metodo di pielografia endovenosa (l'abrodil). Prof. DE G1n0Ncou ~ dott. F Acc1Ni. - Il primo riferisce che dopo1 l 'uroseleotan furQino propo,sti altri preparati per la piclo·g rafia, tra cui l 'abrodil f~n dallo scorso autunno sperimentato dall 'O . che 11e presentò i risultati al Congresso di Roma. La formula chimica è 1 CH2 80 3 Na, è isotonico al sangue e ne descrive i caratteri fisici ed organolettici. Egli è soddisfa tto del nuovo. mezzo che dà ombre di contrasto• più nette e p~ù r.apide del1'uroselectan e lo, consiglia p erchè di più facil~ preparazion e e la so·l uzione è più st abile da u sarsi n ella, proporzio•n e del 20 %, ' pari a eme. 60. Il secondo' mo·stra · p ar ecchi radiogrammi ottenuti d o·p o, 3, 5, 40 minuti. Il momento n el quale app are pi.ù inten sa l '01nbra di co ntrasto è dai 15 ai 20 n1. ' in condizio,n i n:ormali, e lo preferisce per la m aggiore opacità all 'uro.selectan. Alla discussione prende parte il socio VIETII che a, sua vQ.Jta n1ostra' altri radiogram~i ottenuti r,,ol1'uroselectan d~ cui si addimostra soddisfatto avendo ottenuto la stessa ombr a di contrasto come nella pielografia re tro·g r ada. 1

GRoLLo domanda se vi sono delle controindicazio·n~ P.er l 'u sq d ell 'aprodil. risponde che per quanto riguarda la do·s e massima d a u sarsi è di gr. 35 ma in co•m mercio le fiale sono d~ gr. 20, dose solitamente u sata perchè riscontrata sufficiente da sciogliersi jn eme. 50 di açqua bollita distillata. Sulle controindicazioni non può per ora pro·n unciarsi, rit~ene però che esse sieno egt1ali tanto• per l 'u rosel~tan ch e per l 'abrodil e possono esser e tanto di natura medica che di natura chirurgica. DE G1noNCOLI

Pericolecistite senza colecistite. Dott. FACCINI. - L 'O. co11sidera tale stato morboso, alla stregua d elle visceriti e p erivisceriti nelle quali manca talor,a il corrispondente an atomo~ pat0Jog ico di lesione ulce.r a liva a carico del segme11to g·as tro-intest~nale; e ciò in b ase ad osservazioni ~ u pazienti ch e presentavano sinJ..omatol0>gia di colecistite pur essendo apparsa la vescichetta radiolo·g icamente di grandezza, e forma armonica colla co·m binazione morfologica dei soggetti, di opacità unifor1ne e d Qtat a di buona contrattilità. Per questi fait ti conclude per la esisten za di i)ericolecistite senza interessamento· della colecisti. All 'atto operativo fu riscontrata la perico·l ecistite a volte con aderenze es tese anche al .b ordo inferiore del fegato p. al d t1oden o o all'antro gastrico con la colecisti normale per o.p acità, grandezza e pel svuotamento facile del su o co·n tenuto. L 'O. co·n clude che, pur no·n potendo sempre senza esame istologico rilevare la n ormalità di un viscere, si deve rico.n oscere anche all 'anatomia patologica macro·s copica un grande valore n el giudizio sintetico. 1

Fa seguito l 'interessante discu ssione tra i soci DE G1noNcoL1, GnoLLO e V1Err1.

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XXXVIII, NuM. 26J

A proposito della polmonite dell'apice. Prof. TR4.Iv10NTIN1. - L'O. rilevate le difficoltà.i d.i agnosliche della polmoni1~ apicale al suo inizio, ricorda come spetti al Cardarelli il m erito di aver segnalato per primo esser la regione ascellare i1 p unto ove compaiono ~ primi segni steto-acustici. Tripi~r con ~ati desunti da n ecroscopie, Weil1 e M?u~1quan~ con, dati : adiologici, fatte proprie assai più tardi le osservaz1o·n i del geniale clinico· dii NapQli, hanno d ato, la dimostrazion e dell'assenza all :in~io dei con sueti seg11i fisici n elle regioni ap1cal1 e della loro comparsa alla r egione ascellare. L'O .. fatto un rapido esame dei sintomi presentati n elle polm,oniti apicali dai vecchi, dai tarati (specie alcoolisti), dai b,ambini, me.tte in, rilievo l 'impoTtanza dello skod ismo infraclaveare quale segno di enfisema vicariante al disopr a e di lato del lobo epatizzato, e conclude cqnfermando co~e la polmonite dell'apice n~i sani d ecorra a sua volta (meno una più spiccata r eazione dei centri nervos~ ~ una pi1ì lenta riso·l uzione) in: modo tipico.

Occlusione intestinale da diverticolo èi Meckel. Dott. ToMASI. - L 'O., rammentate le difficoltà diagnostiche della diverticolite e delle occlusioni da diverticolo, descrive un caso di occlusion e intestipale in bambino d~ 4 anni n el quale lo strozzam ento era dovuto ad un diverticolo sito a 80 cm.. a rno nte dell'appendice, c h e abbra·c ciava un 'ansa d el t enue con doppio n odo, mentre quesita fu riscontrat a normale. L 'O. n e descrive la struttura e, ricordate le recenti scoperte ch e di1nostrarono l 'esiste11Za di zone mucose eterotopiche, rammenta le diverse cau se di occlusione int estinale dovu.te allo st esso, co,n sigliando praticam ente a pensare come cause di sindromi per:iitoneali acute an,ch e alla p,r esenza del diverticolo di f\1eckel. Il Segretario : Dott. P. F ABRrs. 1

Società Medico-Chirurgica Trevisana, Seduta del 29 maggio 1931. Presidente: Prof.

L. F10RANI.

La dieta Gerson nella tubercolosi polmonare. Dott. MARIO T.wANELLI. - L 'O ., esposti i criteri sui quaJi è b asata la t erapia dietetica di Gerson, riferisce i risultati Qttenut~ in cinque cas! di tubercolosi p olmonare in differente st adio di evoluzion e, tenuti in osservazione per circa un anno. Dopo aver studiato •il con1portamento della temperatura, d el p~sq , degli elementi figurati del sangue, dell 'espettorato e del repert:Q polmonaire prima, durante e ciopo la cura, conclude di aver otteD:u to sempre un, peggior am ento nelle condizioni d.~ nutrizio·n e e sanguificazio·n e, nelle condiziQni polmonari, e d 'av~r riscoìltrato per lo più un p eggior am ento gen erale, m.a•i un migliorameD:-to . Nessun,a influenza sull 'abbassamento della temperatura, sulla d im~11zione della quantità dell 'espe ttora to·, su lla prese·n za del b . di Koch. Peroontro potè eo·n stat ar e m igl ioramenti d ello stato. gen er ale e lQCale negli stessi paz~enti tanto prima che dopo .èfi esser e stati sottoposti alla Gersonlera pia, e ciò mediante il trattamento con le comuni diete per tubercolosi. 1

Il doti. BIFFIS riferisce su di un caso di sodoku.


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SEZIONE PRATICA

Su di una recente modifica nella tecnica della rachianestesia.

bott. ·N. ZACCHI. - L··o ., sulla se-0rta di circa un centinaio cti rachianestesie, espone i buoni risultati ottenuti dall 'iniezione endovenosa preventiva di liquido cefalo-rachidiano preso dallo1 stesso ammalato. Tale iniezio;n e, di cu i espo•n e parlicolaireggiatamenie lé,\ tecnica, evita g]i accidenti im med~ati ch e talora accompagi1ano ques.t a forma di anestesia, e previene qu elli lontani. S·ulla tecnica operatoria delle ureterotomie.

Dott. N. ZACCliI. - Consiglia in, tutti gli interventi sul! 'uretere l 'applicazione di un catetere vescicale ai permanenza eh~, funzionando da sifone, ed assicurando ~l conL!nuQ deflussQ d 'o·r ina, permette ~i togli ere il drenaggio in brevissimo tempo, consentei1do così la normale · çicatrizzazio ne della ferita operator~a .. 1

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Fibromioma libero nel cavo addominale.

F.

Società Italiana di Pediatria. (Sezione Piemontese). S~duta del 14 apr.!le 1931. Presiede il PrQf. G. B. Al.J.,ARrA. Il dott. ARTURO BoNrNI riferisce su un contributo .casistico e critico alla conoscenza d'ella . eritroderm ia desquama.tiva de! neonati (malatt.ia d'~ L~iner) .e della der mati_ le esfogliativa (malOJttia di Ritter). AMEDEO

INGLIMA r iferisce su un caso di

.diabete r enale infantile.

Il dott. L .. GREPPI accenna alla questio!\e. della .distribuzione della anemia splen om egali_ca ! nfan.tile in provincia di Novara.

Anemia da latte di capra.

Dott. C. CuRRADO .. - Dopo avere accennato alle ipotesi eziopatogenetiche più correnti ed ai rai:>porti di questa m~latti~ c9l g:r:uppo delle ane~ie splenon1egaliche, 1 O. rifer~sce !l · se~uentei ca~o; . . Bimbo di tre mes~, secondqgen1to gent1l1~10 .sano. Allattaine~to, matern,0 pre ss~chè. escluSilv~ ·du rante ~ prim,i due mesi , po i sostitu zio·n e qu asi ·completa del latt~ materno . (cau sai una . pro·g res.siva ipogalattia) COI\ latie di u na ..vec~h1a ~apra: Durante jl terzQ mese due ~pisqd1i . d~spept~~1 d1 ·Consider evole imp·o rtanza. I disturbi gastro-inte·stinali non sono ancora cessati ~l mo·m en·to della accettazion~ del b . . All 'e. o. st ato di nutrizione e turgore scadenti, _,p eso gr . 4570, p allqre assa,i spiccato, IWtevole de1 ,

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pressione generale. Legger a bronchite. Fegato due dita sotto l 'arco.. Milza distin.t amente palpabile, molle. TJrine n ormali, n on urobilina. Es. sangu e : Hb. 39, gl . ross~ 3 milioni, val. glob. 0, 65; gl . bianchi 6950 (neutrof. 41, eos. 2, bas. O, linfociti 50, gr. inon. 4, inieloc. n eu trof. 3). Spiccata an~soci tosi, p olicr omalo·f ilia; numerosi eri troblasti basofili, ra,re forme· megaloblastiche. Si somministr a, in luogo del latt e di capra, latt~cello e. l atte in polvere, e si in izia una cura di prot?ssalato di ferro e di vitamin,a. Do.p o una settim.ana cond~zio,n,i generali apparentemen te m igliorate, cessata la diarrea; gl. rossi 2.900.000, Hb . 35. Il ban1bino viene riportato a domicilio ed alimentato con latte ~n polvere e poo CQn l atte vaccino. Lo si rivede dopo 6 settiII\ane: stato gen erale ott~mo, gl . rossi 5.600.000, Hb. 100, gl .. bian chi 7000. Scompar se tutte le forme immature. Notizie ul ter~piri confermano la guarig~one. Sopra un caso di " encefalite ,, parotitica.

Dot.t. A. CEsTÉR. - L 'O .. espone un caso di fibromioma libero n,el ca,vo addominale, interessante · per le difficoltà diagnostiche e per la sua r arità. Si tralta di u n tumore grosso quanto una test a d 'adul to di origine sicu ramente annessiale, del peso di ch~l. 2, 850. La fQrn1a, l a mobilità del tumore facevanp pensar~ a, neoformazioni d'altra natura. (cisti), m er1tre la d~a~"Qosi ,esatta . (~nfer­ mata dall 'esame istologico:) si pote st abilire sol amente dQpo l 'atto operativo.

Il dott.

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Prof. PmRo FoRNARA. - L 'O., r~corelata una propria ,a•n lec~dente CO·m un,icaziQ!\e, in cu~ esp ose tra l~ complicazioni della parotite epidemica un caso con sinto,n~ en,cefalitici ~ tipo cor eico ed uno con sintomi clin ici ed umorali meninge.i, riferisce S.u d.i t1n altro caso Qsservato in bambina di sei a!\ni, a tempcrain~i1to ist erico, nella. qual~ sei g~orni dopo la parotite co~p·~vero . disturbi n ervosi a t ipo di p~cco1e con vulsioni tonich e, co1n sonnolenza e successivamente mutismo, disturbi paretici agl~ arti e disturbi sfinterici: ~ m,utismo lentamente cedette per dar luogo prima a una 1

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pal~lalia , distanza d~

evide11te

poi ad una parola

nor~ale.

Ora a sette inesi, per sistono fatti parelti~i agli arti inferiori con amio1troifie degli estensori, spasmo dei flessori, iper-rµIe~sia a . de~t:a, ipo..,riflessia a sinistra, I?arca ~a. ipo1-ec~i~.abil1i~ elettrica de! muscoli, movimenti intermedi~ tra i cc tics » e l ' a,t~tqs~ .. Su due casi di cuore da grosso timo.

Dot t. F. SToPPANi e do1Lt. M. ScARZELLA. - Gli 00., dop·Q aver:e -trattalo breven1ente la question.~ del cuore d.a grosso timo, ne illustran,o d~e cas~ osservati in due bambine rispettivamente di ve~t1 e quaran ta mesi. La prin1a aveva. p·res~ntato si~ dall a nasc~ta stridore !n- ed espiratorio, accessi dispnoici ~ bron chiti fJ. ~~petiz~o·ne; nella seco·nd~, eccezione fatta di una lieve d1sp·n ea dopo le ~a,ti: ch e, j parenti non avevano osservato .alcu~che d1 partir,ol are. L 'esame cli~ico me~tev.a ~n eviden za, accanto ai segni dt una ipertrofi.a t1m,ica, una no~ tevole dilatazion e dell 'area cardiaca, e alla. asco:Itazio11e, si rilevava su dt essa un rumore di sof~10 sistolico. L 'indagine radiografica h a. acconse~tllto di r ilevar e sia una ipertrofia dei 101b1 laterali del timo, sia un aumen.to del volume del cuore . Interloquisc~ il p·r of.. dott. ALBERTO MUGGIA.. 1

Il dortt. A.. LuccA riferisce sul

val~ re di alcuni

dati a1i~ rop.ometrici del Pirquet p er il calcolo del fabbisogno· alimentare,.

Il prof. dot.t.. E .. M EYN1E1: f~ alcu?e osservazioni sul mutismo nelle malattie infettive. Il Segretarj_O : Dott. G. SALvE·rr1.


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IL POLICLINICO

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. Le glicosurie innocenti.

Dallo stu·dio di 91 casi in cui una glicosuria benigna fu diagnosticata in base ai risultati della prova di tolle r.anza al destrosio, somministrato oralmente, H. Powelsoru e R . · Wild er (Journal af the Am. Med. Ass., 9 m .aggio 1931) traggono . alcune con clusioni interessanti . a ·conoscersi. La g licosuria b enig na non presenta segni d efiniti, e molti casi probabilmente sfuggono alla diag nosi : la glico,s uria normoglicemica è sellZa .dubbio rara . I pazienti con glicosuria benigna diminuisco·n o, di peso e. di forza se sottoposti al trattamento dietetico diabetico o :rig ua·dagnano peso e forza se questo trattamento viene rimosso. Il trattamento c on insulina può dare in questi ·m alati disturbi notevoli. D'altra parte il vero diabete mellito dovrebbe essere rico·n osciuto .p recocemente e trattato appropriatamente in m.odo da arresta.re la sua normale t endenza progressiva. La prova ·di tolleranza del destrosio può essere un ottimo m ezzo per differenzi.are la glioosuria n01m1oglicemica !dal diabete mellito precoce o lieve: di 82 casi diagnosticati come g licosuria normoglicemica m ediante questa prova, in ·n essun.a il di.abete mellito si sviluppò in seguito ed i pazienti furono s~guiti per la durata di 1 a 2 anni. Il carattere familiaire della glicosuria normoglicemica.. è illustrato da una famiglia n ella quale la madre e quattro su 6 fig li avevano questo ·disturbo. Questi casi di cc ·dia b e.t es innocens » e di iperglicemia alimentare dovrebbero esser e trattati come .diabete mellito fino a quando essi non sar.anno riconosciuti innocenti da un.a lunga osservazione. I casi di gli·cosuria della gravidanza sono generalmente espTessione di una g licosuria no,r m·o glicemica, ma la prognosi in questi casi no·n è sempre favorevole. I casi di glicosuria che a1cco,m pagnano la ·forun colosi ed altTe condizioni saproe:rnich e possono essere innocenti ma il loro carattere benign o deve essere dimostrato· dalle prove ·di tolle.r a nz.a ripetute più tardi . Il vero diabe·t e m ellito può essere accompagnato ·da u,n 1 abbassam ento della soglia renale, ch e aggiunge difficoltà a d un trattamento efficace. G. LA CAVA. 1

Osservazioni sulla sindrome ipoglicemica. Reinwein (D eut. Med . Woch, n. 14, 1931) ri_ corda che, malgrado le brillanti proprietà de!l 'in sulina, pure g li effetti reali della sua applicazione in pr.a tica sono b en lung i da ll'essere come era lecito sperare : e ciò dipende dal fa t to che la cattiva conoscenza dei disturbi che

l 'insulina può dare, ha ingenerato un mal inteso timore del farmaco, restringendone notev·o lmen te l 'uso e l'efficacia. La somministrazione poco oculata dell 'insulina può d eterminare l'insorgenza di l}n complesso di sintomi che vanno attribuiti alla ipoglicemia. Anzitutto, disturbi psichici; un commerciante , dia betico da lunga data e trattato con insulina , durante un periodo di forti diarree . venn e co.Jto da attacchi di pazzia furiosa, che guarirono con la somministrazione di zucchero: si noti che, durante le di.ar·r ee, le enteriti, ecc.,. l 'assorbimento dei cibi viene ridotto, e l'insulina, se non è anch'essa diminuita, diventa eccessiv.a ; onde i disturbi . Un 'altra diabetica, avendo mutato l 'ordinaria • somministrazione dell'insulina, veniva a prender e 40 unità notevolmente prima del pasto: venne allora colta da riso convulso, immotivato e infrenabile, il sensorio· si fece ottuso,. il volto irrigidito: la glicemia era di 0,50 %o; sotto l 'iniezione di gluéosio l'inferma andò rapidamente ripr~ndendosi . Un custode, vecchio diabetico, sotto regime d 'insulina, un giorno, dopo aver fatto un lungo g iro in bicic letta, è colto, mentre giocava a carte da un senso di confusione mentale; va ' e ivi comin·cia a fare discorsi incoerena l etto ti: un m edico a·ccor so .p ensò ad una ipoglicemia, ·e fece un'iniezione di zucchero; ma , poich è l'infermo non migliorava subito (si noti ·dunque che il miglioramento non è sempre rapido), cambiò pareTe e iniettò 50 uRità d 'insulina; (ma non esaminò, come avrebbe dovuto, I "urina ' in cevca. .di zucchero e d'acetone). Le condizioni si fe•cero gravissime, respiTo profondo e r egolare, incoscienza completa, di tanto in tanto attacchi epilettici, schiuma alle labbra; pupille però r eagenti); solo l 'abbondante iniezione di zuochero fece lentan1en·te risalire il tasso g licemico che era sceso a o' 30 %~. Un qu.a rto i11divi.duo, colpito durante un trattamento insulinico (70 U . a l giorno) da vomiti ripetuti, cad·de in uno stato d 'ipoglicemia (O, 30 %o) ch e si rivelò con atti incomposti, fuga n el giardino d,e ll 'Ospedale e resistenza furiosa agl 'infermieri. L 'iniezione di glucosio fece rapidamente calmare l 'infermo. Un altro presentò, in occasione di uno stadio acuto d 'ipogli cemia, dei tipici attaochi epilettici, con un completo qua dro sintomatico, ed un .e vi·dente riflesso di Babinsky; quest 'ulJ.timo f.atto è stato già nota to da altri AA . ch e g li danno impo·r tanza per la diagnosi differenziale con il coma dia betico. Ch e malati , come questo, presentino sindro: mi ipoglicemic h,e durante il cor so r egolare di un diabete, si può spiegare ammettendo o che 1

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SEZIONE PRATICA

il sistema insulinico del malato, in quel momento, si fosse ripreso, o che la glicemia fosse già discesa pur senza dare, come fa di solito, alcun disturbo . Talor.a l 'ipoglicemia dl sintomi cerebrali a fo,colaio, che fanno pensare a malattie organiche, talora si tratta ili vere manifestazioni apoplettiformi. Tipico è l 'esempio di un diabetico con glicemia altissima 3 %o, in cui dopo lunga cura insulinica, improvvisamen)te si ebbe perdita della coscienza, perdita di reazione delle pupille, incontinenza di urine e di · teci; in questo caso furono necessari ben 45 gr. di zu.cchero, pe.r via endovenosa, in più volte e 1 mg. di adrenalina per trarre il paziente dal letargo in cui era rimasto per quasi 12 ore. · P.robabilmente, in questo caso. si trattava di una ipoglicemia centrale, con forte diminuzione .dello zucchero in qualche zon.a m .o lto sensibile: ·certo, l'anamnesi precedente del paziente e la ·sua alta pressione fecero dapprima pensare ad un i:ctus apo,p~ettico. Le ri cerche istopato,l ogiche su questo problema sono scarse, ma Wohlwill ha osservato in due malati, morti per ipoglicemia, ameboidosi della glia e degenerazione dei cilin·d·r omi; altri parlano di edema .cerebrale, che spiegherebbe gli attacchi convulsivi. Un diabetico di media gravità, a cui per la c oesistenza di un processo tubercolare, si da· va un vitto abbondante sotto la protezione di 50 unità di insulina, improvvisamente comincia a vomitare (il vomito è spesso il primo disturbo!) indi si fa irrequieto, poi ca,de in sapor~: all'iniezione endovenosa di 5 gr. di soluzione di glucosio ripren.de subito e completamente i sensi, ma non ricorda quel che è avV·e nuto. Un 'ora dopo, ricade di nuovo in un accesso di pazzia furiosa da cui si risveglia dopo una secon·da inie.zione di glucosio.. Ricapitolando, l 'ipogli cemia si combatte agevolmente; basta diag nosticarla in tempo! Si fa più spesso diagnosi di com.a diabetico, magari a torto, che di ipoglicemia; i medici no·n sono familiarizz.a ti con questa diagnosi, e si dimenticano sempre di esaminare le urine del .p aziente (non dimenticar mai il catete·r e I). È opinione diffusa che l'ipoglicemia proce·da ·con crampi; essi invece possono mancare spesso. L'iniezione di zucchero è certo l'unico rimedio, ma non sempre agisce immediatamente, bisogn.a non scoraggi.arsi e ripeterla. V. SERRA. 1

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TERAPIA. Il minimum di sintomi dell'appendicite che giustifichi l'intervento.

Dice J. L. Faure: cc Vi è per il medico, molto minore r espon sabilità a fare operare una appendi.cite che non esiste nel timo-re di non fare

operare un.a vera appen·dicite, piuttosto che a n·on fare o·perare un.a vera aip1p'1r1dicill·, nel timore di fair.e operare una apip endicite che non esiste ». I medici ·c omi·nician·o ·o ra a comprenc.iere tiutta l'i·m po.rtanza dell 'intervento rapido precoce nell 'appendicite a·p pena .diagno.s ti cata. Ma ecco la questione ·delicata: Si tratta o nion si tratta di una crisi di a·p pendicite? In altre paifole esistono UlllO o più ,s inton1i che da soli1 consiglieranno l'operazione immediata, se11za· attendere una sintomatologia completa? A questa domanid a risrponde Guimy (A rchives Médical es Belges, ·febbraio 1931) con una, b.r eve rivista .d ei sint{)IJlli dell'aippendicite, basta11ti a stabilire una ·diagnosi e a•d attuarequindi un immediato i1n tervento. 11 segno principale è il dolore, non oscuro, indisti.n .t o, ib ensì vivo, talvolta a co~po di pugn·a le. Può eJSseJre di corta durata e essere già sparito all'a.r rivo del medic o od in seguito ad' iniezioni di mor.fina, in questi casi si 11a do1,o re alla ,p ressione. Il dol-0re segue f'evoluzione della malattia. Si att·enua il dolore, &i attenua l '.aippendicite. Quando l 'ajppendice è anteri1ore il do1ore alla pressione è superficiale e fa,cile a risvegliarsi. Se l'appendice è retrocecaJ~, il dolore si presenta nella fossa lombare: nelle appen.dici situate ·p rofo ndamente nella cavità pel,rica il dolore si risveglia talvolta solo con l'esplora-· zione rettale o vaginale. Un dolo:re vago, diffuso, n on è sintomatico· dell '·appen·dicite. Il segmo più importante dopo· il ·dolore è il vomito, la nausea: ne•s suna affezione dell'a1ddome provoca così frequentemente il vomi·to come l 'ap·p endicite. Ancl1e il vomito spesso, oome il dolore, segue parallelamente il progredire o il r8e,DTedi.r e· del male. Basta.n.o questi due sintomi riUJllci.ti peir stahi1ire la ·d iagnosi ·d 'appendi cite e propor.re l'intervento. Anche la ·difesa muscolare della parete è u11 se.g no eocellente, ma manca qua:n1d,o l'appendi-ce è retrocecale. Si sono visti id ei malati con appendici cancrenate, in cui questo sintoma: mancava compl·etamem.ite . D'altTa parte la perforazione dell 'appendice è sein1pre contrassegnata da u.n a forte difesa muscolare delle pareti. II ·p iastron,e, la zona di ottusità sono sintomi di un'appen1dicite ·che ha subìto la sua evo· luz.ione ed indicano una raccolta purulenta o un magma ~ibro·so . La costipazione e l 'a:nresto dei gas non hann10 grande importanza per quanto frequenti. Si dà di solito grande importanza alle modificarion1i del pols o e della tempera·t ura. Il polso subisoe spesso il contraocolpo della crisi .d olorosa e si accelera, ma si può avere a11che al -contrario un rallentamento. In alcuni casi il pol·so resta normale. La tensione del ·polso è più importante ·d ella frequenza: un• 1

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IL POLICLI NICO

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polso molle indica sem.pre uno stato molto grave. La febbre manca raramente: ma spesso è .poco aocusata (37°.3-37°.5) . Si so·n ·o viste però appen·dici perfino gangrenate ch e n on avevano portato nessuna elevazione termica. Asp ettare quindi la febbre p er stabilire la n ecessità dell ' intervento significa b attere. una falsa strada. In conclusione si può dire che il dolore vivo, .acuit o, a poussée e il vomito sooo i sintoim i più fedeli dell 'appaTudicite ch e p ermettono da soli ·di impo,r re l 'intervein to: gli altri &intorni . ervira·n no a meglio confermaIDe la diagn·o si . G. LA CAVA.. ,·11 tratiamento deJI'uleera peptica con mucina

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strica. Un .a gente ter.ap·e utico id1e.a le per 1comb.atterr.e l 'azione irritativa del succo gastrico sull'ulcera peptica dovrebbe aver la proprietà di neutralizzare o combin.a rsi oon l 'aci1do senza stimolare o ·deprimere la secrezione gast,rica, ~enza alt er.a·r e la funzione gastro-intestinale, senza avere infine un'azione sistematica generale. Le p1olveri alcaline usate finora a questo scopo non h anno 1dato risultati ideali. S. J. Fo·g elson (Journ. A. "Ji1ed. Ass. 28 febb. 1931) basandosi sulle osservazioni dei fisiolog·i Heidenhein e Paulov i quali h.anno stabilito ch e la mlllcina gastrica è un antiacido ideale in quanto si combin.a p1ronta.m ente· con gli a cidi liberi, ha azione protettiva e lubrificante sulle m embrane muco se ~ non dà alterazioni della motilità e della sec·r ezione gastro intes'tinale, 'h a tentato la cura dell 'uloera peptica con mucina gastrica di maìale. In 12 pazienti con storia classica e conforto ra.dio1ogico di ulcera peptica, la so1nministra· . zione tre volte al giorno di un ' oncia di mucina g.astrica .di m.a iale più 30 g r. giorna lieri di mu. cina in forma 1di pillole . produsse scomparsa co·m pleta dei sintomi per periodi va rian:ti da 2 . a 5 mesi. Le esperienz.e fa tte sui cani oonfermarono il con cetto terapeutico dimostrando che la mucina gastrica è un lieve eccitante della secrezione gastrica e possiede un alto potere di combinaG. LA CAVA. zione.

realizzare la sindrome dell 'occlusione intestinale. Non .s i ·deve dimenticare che degli accidenti identici possono essere la prin1a man.ifestazion e clinica di un.a lesione a foco·l aio, sp ecialmente di un n eoplasma, o di una do· licosigmoidite confinante con un.a m egasigmoidite, fin o a llora ig norate. Tali ipotesi vanno tenute presenti ·dur.a nte l'esame ·del malato, ch e deve essere minuzioso. Come tria ttamento è necessario anzitutto il riposo assoluto, con -larghe compresse sul ventre. Dieta a base di brodi di legumi, con un po' di vermicelli o .di tapioca. Soppressione di ogni lassativo (pillole, ti.sane e specialmente solfato di so,dio), come pune .d.ei clisteri. Somministrazione quotidia na di olio di paraffina e 1di mucillagine, alternati nella g·iornia ta. Se vi è spasmo con comitante del colon, prendere ogni giorno, in q·u attro volte, una cartin.a con: Sottonitrato di bismuto g. 4: (oppure c arbon·a to di calcio leg·gero g. 4) ; Magn esia calcinata g. 2; Polv. di foglie di bella1do·n na cg. 5. In pochi giorni i fenomeni r eazionali scompaiono; si ottien e una prima scarica, raTamen· te abbondante, si aumenta a llora progressivam ente ·la razione alimentare vegetariana, con esclusione .di tutti i legumi scoriacei .e delle frutta . . Le fun.zioni intestinali diventano poco a p oco normali e si può allora istituire il tratta m ·e nto ·d i fondo della costipazione abituale. Nella maggior parte ·dei casi il corso nor.. m.ale delle feci si ristabilisce poco a poco, senza n essuna scarica ab·b ondante di sostanze da stasi (an che ·dopo 10-15 giorni di costipazione assoluta), contrariamente a quanto a ccade p1er l'ostruzione ~tercorale p.a rossistica d·ei vecchi . (Journ. de méd. de Paris, 5 m.arzo 1931). fil . 1

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tll trattamento delle crisi acute e subacute di costi• paz1one. . Si osservano tali orisi in· individui di ogni età (costretti a ll '.uso quo!idiano .di la.ssativi) sotto l 'influenza di cau se occasionali, come ·emozioni, stanch ezza, ecc. Dopo avere aumentato le dosi d.e} ·l assativo con su eto e poi ag. g·iunto altri mezzi di azion e senza altro risultato ch e delle piccolissime scariche liquide o semiliqui·de, il co tipato finisce per oonsulta· r e il medico. Se se ne esclude il fatto ch e manic a la ri·tenzione assol.u ta ·di gas, il quadro clinico può 1

Il sottonitrato di bismuto nei disturbi nervosi e cir· colatori paradigestivi. Sono note la frequen za e l ' importanza delle ripercu ssioni che. i disturbi digestivi possono avere sul sistema n ervoso e sull 'apparecchio circolatorio'. Per quanto rig·uarda ,q uest 'ultimo , possono essere colpiti, sia il cuore ch e il siste,m a arterioso. Le manifestazioni cardia·ch e vanno, dalle palpitazioni ai disturbi diversi del :iiìtm·~ caiìdi1a00, 1le extr:asistoli, l1e impressioni !ipotimich e, le alg ie toraciche o precordiali, fino ai dolori angosciosi d ell 'angina pectoris ed alla sincope. Pure numerosi sono gli accidenti a1'teriosi, che corrispondono, il ,p iù spesso, a processi angiospastici, con sin't omato· logia varia a second.a dell.a regione affetta: cefalee, disturbi cerebrali v.arii a tipo di « ecli s· si cerebrali », vertigini, r onzii di orecchio, disturbi della visione , disturbi vaso-motori delle estremità, emicrania semplice ed oftalmica .


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SEZIONE PRATICA

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Il processo gastro-intestinale che sta alla base di tali disturbi può essere. del tutto lieve. Per lo stomaico, si ~nn·o peso all'epigastrio, sensazione di gonfiezza del ventre (aerofagia!) ed altri disturbi più o meno vaghi, fino, talvolta, ad una sindrom~ che richiama l'ulcera ga·strica-duodenale. P.e r l'intestin10 s.i tratta abitualmente di manifestazioni varie di enterocol·i te, con sintoma.tologia varia a secon.da della regione affetta, spesso molto attenuate, con tendenza moderata alla diarrea; caratterizzata q::·a si soltanto da defecazioni anormali nella consistenza e nel numero. Spesso tali disturbi passeriebbero inavvertiti se U me.dico non li ri cercasse1 con una anamnesi accurata; l 'importanza della loro ripercussione sullo stato generale si misura dal vantaggio che deriva dalla loro soppressione. In tutti questi disturbi, R. Bensaude e J. Cottet (Pr.esse médicale, 9 maggio 1931) hanno trovato molto giovamento dalla somministrazione regolare di sottonitrato di bismuto. Gli AA. non ne precisano una dose costante. Nella casistica che riferiscono • le dosi som,ministrate vanno da 3-6 grammi prima di ognuno dei tre pasti giorrnalie.ri, fino a ven.t i grammi una volta sola al mattino a digiuno. Il medicamento va sospeso in 100-1 50 cm·c. di acqua. Contmnporraneamente, va sorvegliata e regolata l'alimentazione: soppressione di alimenti crudi, restrizione ·d egli erbaggi, sostituzione del pane -con bisc·o tti, ecc. Nei casi con ipertensione è stata osservata una notevole diminuzione della pressione sanguigna. fil. La cura delle emorroidi. Prima ·di intraprendere qualunque cma delle emorroidi bisogna ·S tabilire ·se sono· interne o 1esterrne, se soin o mo111i o ·dure, riducibili o no, se coesistono altre lesioni anali (ragadi, ulcerazioni, cancro) e quali sono le condizioni generali del malato. !La cura delle emorroidi interne ·s i pruò fare con ·iniezioni, coll'operazione. oppure può esser·e aspettante. Lei iniezioni si fanno con soluzione di ·o lio ed .a·eido (fenioo che si intr-0duce sotto1 la mucosa al ·diso·p ra delle emorroi.di; si provoca cosi una fibrifieazione se si ripete l'iniezione nei vati qua·dranti a distanza di U•n a settimana ·da un 'iniezion e in un quadrante a quella in un altro. Se le emorroidi sono nume-rose. o se esistono oompl.ic.a zioni 1locali, l1e iniezio·n i non si possono fa.re e si ricamerà all'operazione. La niù conveniente è l a legatura per trasfissione fatta anche con anestesia locale o lombare. Secondo Gabriel (Th e Practitioner, genn. 1931) il trattam·ento aspettante si fa nelle emorroidi prolassate e trombosate. o ulcerate. Consiste nel ri.p oso in letto coi piedi ~all evati. 1

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Si farà la riduzione dei noduli prolassati. Se non ci si riesce si applicherà una soluzione di me~c~rio. all: 1-2%0 da x.innoivansi ogni 3-4 ore e irr1gaz1on1 esterne ·con acqua ossigenata. Per le emorrmdi esterne ' ·si farà J 'escissio. n.e in aneste,sia locale del tTatto di mucosa anale oorrispon·dente ai noduli em-0rroidari. R. LusENA.

TECNICA. Forme non acidoreststenti del bacillo tubercolare. L'aggiunta di cardiazol e di coranina ai terreni di coltura ha dato a E. Schmieder (Zeitsoht. f. Ttiberkulose, n. 4, 1930) una stimolazi~~~ del1o sviluppo dei bacilli tubercolari. Su questi te:r.r.eni si ottengono anche forme non acido-resistenti. Questo effetto 1del terreno canforr-ato· può dipendere da runa alte.r azione· del biochimi.smo del bacillo tubercolare, così da risultarne forme,. non acido-resistenti, oppure ·da un'azione e.s&citata ·s u bacilli non acido. resistenti preesistenti. Nell'ultimo caso1il terreno potrebbe inibire lo sviluppo delle fo'rme acido-resistenti oppure stimolare lo sviluppo dei bacilli non arci do-re.sistenti • · R. PoLLITZER. 1

Dimostrazione di bacilli tubercolari nello striscio del laringe. Esaminando glì 1Stl'isoi laringei, G. Hafnerr (Zeitschr. f. Tuberkulose, 111. 58, 1930) trova ·bacilli tubericolari in una percentuale leggerm·ente superiore a quella ottenuta col semplice esame dello sputo. L'esame degli strisci laringei è peiiciò una ricerca importante ch e non va tralasciata. Essa va però associata alla ricerca dei bacilli nello 1sputo, .p erchè spesso in casi in oui si ·trovano bacilli n.e llo sputo la iricerca riesce negativa nello striscio laringeo. R. PoLLITZER. 1

MEDICINA SCIENTIFICA. Contributo sperimentale allo studio del passaggio degli ormoni fetali' attraverso I~ placenta. Sono stati studiati, sotto qu·esto punto di vista, l'ormon.e .del1l:e ghiandole surrenali, e l 'ormone ipofisa·r io posterio re, con ricerche speri mentali di L. Cattaneo (A nn. di Ost. e Ginec., n. 3, marzo 1931). Le concluisio.n~ di tali ricerche dimostra1110 1che tanto l'adrenalina, quanto la colina, quanto infini3 l'estratto del lobo posteriore del! 'ipofisi sono capaci di passare dal feto alla madre attraverso la placenta. Questa dimostrazione è stata fatta in cavie e coniglie gravide, iniettando l'ormone nel cuore del feto, con tecnica specia1e. In tal modo, dopo .I 'iniezione, si osserva un certo· pe-riodo di latenza, a differenza di quanto si ha iniettando n elle vene materne. 1

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IL POLICLINICO

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Si è ililfine din1ostrato che nelle su;rreriali adulte esiste un « quid » che manca in quelle fetali, o c he non è ancora bioJ1ogicamente attivo oppure n.o n può passaire, attraverso alla ' . placenta, nel circolo materno. Se ne deduce c h e le surrenali fetali non son.o in grado di supplire .all 'assenza di que,J.le materne. M. FABERI. Studio sull'Ingrossamento delle paratiroidi nell'osteite fibrosa generalizzata.

Noo sono di vecchia ·data le {)1sserviazioni di stati pro'lifera.tivi d elle parati.roidi in malattie delle ossa (rach.i tismo, osteomalacia e osteite fibro·s a). L'importanza delle parativoidi lllell'osteite fi1'rosa fu c.o nfermata clinicamente dal Man,dl operando sulla tiroide ingrossata in un caso .di ,osteite fibrosa (1925) Ask-Upmark (Acta medica sc:andinavica, 16 dicembre 1930) descrive un caso ,d i osteite fibro sa in un uom·o di 46 anni, il qu·a1e da un anno aveva doloDe ai tarsi nel cominci.are a camminare, mentrie dopo un po' il dolore scompariva. Poi com: parvero dolori a quasi tutte le ossa du.r ante 1 movimenti, rtanto forti .da costringerlo a l~tto. Ebbe su ccessiva1nente tosse con espettorazione sanguinolenta e numero·s e fratture ossee sp·o ntanee, .deperimentQ, febbre e anuria. Radiologicamente fu notata deca1cificazion·e ed osteoporosi in tutte le ossa esamin.a te . All '.a \}topsia fu n·o tata una malattia del sistema osseo, in"' grossamein,to ·delle p·a ratiroidi, alterazioni renali (infarti calcarei e dep1o siti calcarei), piccolissima milza e calcifi cazione di a.r terie. Le lesioni ossee erano tipiche dell'osteoite fibrosa. Per qu.a nto riguarda l 'ingr.ossamento delle paratiroidi, in circa la m età dei casi in cui esso si tr.o,v a, esistono alterazioni .del sistema osseo. Nel maggior numero dii casi si ha osteite fibrosa genera1 izzata; ·p oi osteomalacia, rachitismo, catllcro della mammella , con metastasi, osteite. fibro1s.a localizz,a ta, mielom.a multiplo, osteite deformante di Paget. I casi di osteite fibrosa senz.a ingrossan1ento d elle par,a tirioi di sono· in realtà meno frequenti di quello ch e appare , perchè non sempre si fa una dissezione accurata per ricercare ·l e parati'Po1idi c he ·p ossono essere n ello s pazi.o· fra lingua e timo e a volte localizzate nella tiroide o nel timo. L'-0steite fibrosa gener.alizzata di Engel-Recklinghausen è meno ·comune del m. di Paget , n e sono colpite più spesso le dolllile e i disturbi possono cominciare anche n ell 'età giovane. I disturbi clinici derivano ·dalla minore resistenza ossea e dalle fratture frequenti. I pazienti hanno dolo·r i forti e non possono cam1ninare , compaiono deformità . Anatomicamente la malattia è caratterizzata da ·d islasia atr.ofica con osteoporosi e rigenerazio·n e solo di una pie1

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cola parte di tessuto osseo, oon abbon.danza di tessuto fibroso e osteite. La diag nosi d~fferenziale col m. ·d i Paget è difficile. L 'ingrossamento paratiroideo va interpretato con1e un 'ipertrofia funzionale compensatoria, secondaria alla malattia ossea ed al disturbo dei metabolismo del calcio connesso oppUire com e primario (iperparatiroidismo)? La prima ipotesi è di Er.dheim ed è la più vecchia. Più n101d~nia è la seconda, in favore dellà quale c'è il fatto che l'ipertrofia riguarda una sola delle paratiroiidi. Di più sperimentalmente c'è concordanza fra iperparatiroidismo e osteite fibrosa. Inoltr·e l 'estirpazione della paratiroide ing.ro ssa ta mi gli ora l 'ammalato. A questa 'teOJ'ia dell 'iperparatiroidismo si è obbiettato che spesso si ve.de l'osteite fibrosa senza alterazioni delle paratiroidi, come pure esistono modificazioni anatomiche .delle paratiroidi senza alterazioni ossee. Dal lato terapeutico si conosoo·n o 14 casi (compreso il primo ·d i Mandl) in cui fu fatta l '·estirpazioille dell·a paratiroide ingrossata. Dallo studio di questi casi si può conclu.dere che nella maggioranza dei casi l'intervento è utile, ma che il miglioramento non è co·m pleto e c'è il ri:schio di avere tetania postoperatoria. 1

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LusENA·

Sistema neuro-endocrino e rachitismo. G. Guassardo (Rivista di Clinica Pediatrica gennaio 1931) fa ,dapprima notare oome nel1'etiopatologia del rachitismo siano da prendere in considelìazione i fattori età e costituzione e i fattori esogeni chi.amati di volta in volta in causa, co me :, deficie·n za di igiene, malattie infettive, intossi1cazioni , carenza vitaminica, alimentazio ne difettosa, carenza solare, e tlisturbi nutritivi in genere. A questi fattori esogeni si devono aggi un·g ere alterazioni a carico delle ·d iverse ghiandole a 1secrezio·n e interna sostenute ormai da molti autoir i (alterazionii delle s·u rrenali, timo, tiroide, ipofisi , e.c c.). Dalle moil te osserv.azio1n i sperimentali e clinich e risulterebbe però che per il rachitismo non si può ammettere la lesione 1circoscritta a d un.a g1ando~a o .ad u .n gruppo di ghiandole, ma la specifica alterazione di quella che è la situazio·n e ormonica propria di ogn,i 1

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o~.ga n1smo.

Squilibrio interormonico e alterata affinità ioni ca cellulare verrebbero a costit·u ire una fa.se .comunie a tutti i diversi agenti etiolog ici del rachitismo i quali agirebbero modi fican·d·o le condizioni fi sich e chimich e delle cellule dei vari te_ssuti e in partico·l a.r e moid o di quelle ghiandole a lle quali oom·p ete il ricambio fo· sfo-calcico, con effetto di diminuzione delle loro attività m etabolich e. Mentre neJ soggetto n ormale questo difetto di attività metaboli ca


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