Il policlinico sezione pratica anno 1915 parte 1 ocr parte3

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SEZIONE PRATICA

Il Dott. L. G. da F. al S. desi:dera convscere se la denunzia della nascita di u·n nato-morto dev~ essere fatta dal medico o dalla 1-evatrice all'ufficiale dello stato civile e se occorre verifica!"e 1a m·o rte. La denunzia all'ufficio di stato civile di un nato-morto è fatta dalla levatrice e non dal medico. Non occorre visita necroscopi• ca. Poctor JusTITIA . (5371) De'Yl.IUnzia di un nato-morto.

I Quesiti pel '' Doctor Justitia ,, e le Domande per la « Posta degli abbonati » non debbono essere sorittl mai cumulativamente o con altre richieste, ma su distinti e separati foglietti. Tanto gli uni quanto le altre debbono portare sempre per esteso Ja firma dell'abbonato. Soltanto suJ giornale potranno essere contraddistinti, su richiesta, con le iniziaJi o con pseudonimi oppure col numero del proprio abbonamento, Il quale però dovrà essere sempre indicato giustamente. Le domande anonime sar~nno cestinate.

CONDOTTE E CONCORSI. ADRIA (Rovigo). Ospedale C'i,..uiLe. - Medicochirurgo 1° assistentè o ai:ut0; classificazioni negli eisami speciali; L. 1600 oltre L. 200 per l 'ambu.latorio, nette di R. M. ; .a:lloggio e vitt-0 gratuiti. Servizio entro 8 giorni. Soad. 31 luglio. CAMPAGNATICO (Grosseto). - Due con<lotte mediche del capoluogo e condotta di Civitella; L. 4000 lorde per cura piena. Età massima ain·ni 35, salvo eccez. regol. Scadenza 20 lugli0. * CARPEGNA (Pesaro-Urbino). - Cond0tta oer 3 comuni conlsiorziati; a tutto 20 lugli 0; L. 3000 fiino a looo poveri (sono circa 600), L. 300 quale U. S., L. 50 per ogn·i roo :01 !frazione di roo semial::ibienti, L. 700 p·e r cav. ; tre sess. su L. 3000; per i pan-ti L. 20-30; iassicur. Accettaz. entro 15 giornn, salvo gravi .r agioni. . FORLÌ. Ospedale Civile. - A tutto il 15 lug-lio concorso ad assistente nella Sezione chirurgica ; annuo a ssegno di L. 1300; imp0sta di R. M. a caric0 dell'eletto. Ordi·n aria gnati:ficazione annua di L. 120, a ll•oggi.o nell'Ospedale, caffè e latte ogni mattina e vitto per l'i.ntera giornat a d:i turno per il servizio di guardia. LAMPEDUSA (Girgenti). - Cùndotto per Linosa; L. 2400. Scadenza 20 luglio. MANDURIA (Lecce). - Oondotta U ggiano Montefusco ; L. 2500. Età limite 35 anni. Servizi-0 ent ro ro gio!'n~ d.a lla partecipaz. Scad. 15 luglio. • MIANO (T'Ye?Jiso). Condotto residenziale; L. 4150 10rde. Scadenza .20 luglio. MoMBELLO (C01no). - Condottai con Cerro; Lago Maggiore. Abitanti 2500. C0ndotta consorziale; L. 3600, sessenni. Scadènza 15 luglio. MONTEFALCO (Perugia). - A tutto aigosto è prorogato il concoriso ia una delle due condotte; L. 4400 comprese L. 350 per obbligo supplenza. Obbligo cavalcatura. 1

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PERRERO (T orino). - Condotto ufficiale sanitario .p er Consorzio; L. 3500. Scadenza 30 luglio. ROCCHETTA AL VOLTURNO (Cmmpobass0 Al 5 agosto condotta ; età limite 45 a!nni ; L. 1800 p. poveri; L. 900 p. la generalità , L. 300 quale U. S ., nette da R. M. Chiedere l'annunzio. RovETTA (Bergamo1) . - Consorzi!V con On{>re, Songavazzo e Cerete; L. 6050 lorde di R. M.; trè . s essenni; ·obbl. cavallo. Cura piena. Scad. 15 lug. SCLAFANI (Pailermo ). - Vedi avviso sulla prima pa.g ina della copertina. SIENA. R. Prefett1.tra. - Ufficiale s.anitario del Comune; vecLi fase. 26. Scadenza 20 luglio. SPERANO (B ergamo) . - A tutto 31 agosto condotta con Luran.v; L . 4400 lorde, compres:o servizio U. S .; tre sessenni. Servizio entro 8 giorni. VIRGILIO (Mantova). - A tutto il 3 1 lugli\) pos.to di medico chirurgo del Ti;p arto di Pietole, frazione del detto Comune. In pianura, a chil1ometri 6 da Mantova, ·ecc. L. 3000, più L. 600 inden'llità pel cavallv e vettur.a obbligatoria e L. 300 retribuzione se eletto ufficiale sanitario. Aument i' sessennali. A·b itanti 1500 circa, rcon 800 di questi inscritti nell'elenco d~i poiveri. Medico trent rusettenne, fornitv di ·òttimi tit-0li e di congèdo militare assoluto, pratico di condotta, accetterebbe interina.to in montagna nell'Italia centr.ale o settentrionale (eccettuato il Veneto). Scrivere -o tèlegrafare al d.o,t t. A . Veneziani, Bologna, via Marsala, 41 . 1 ) .

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Sono segnati con un asterisco * i concorsi che ci risultano diffidati, con due asterischi ** i concorsi che ci risultano boicottati dalle Associazioni Sanitarie Professionali. '

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

NAPOLI. - È stato nominato soprai,nteooente dell 'Os.pedale dei Pellegrini il eointe Francesco Bonazzj di Sannicandro in1 sostit·u zione del duca Camillv Caracciolo di Schiani, che ha compiuto il triennio di nomina: Il conte Bonazzi, che g ià altra volta fece parte del gov·e rno dei Pell1egrini, .e splicò opera d~ 1prov·etto 1a mministratore, si dedicò inoltre alla s-0luzione dei più importa·n1t0 · protolemi 'Ospedalieri, provvedendo all'ampliamento dei locali del pio luogo ed al miglioramento dei servizi sanitari. PADOVA. - i\.lla Cattedra d'igiene sperimentale presso la R. Università di; Padova, per voto· unarnime di quella Facoltà, è stato propooto il profess ore Oddo Casagrandi, attuale rettore della R. Univèrsità di Cagliari. Rallegramenti vi v issi mi al nostro amico. ROMA. - C·o n decreto luogotenenziale sono promossi ordinari i professori : Pepere, di anatomia patologica all'Università di Cagliari; Bodi materia medica all'Università di Pavia. .nanni, . Il dvtt. i.\.ngelo M·o linara da Altavilla Salentiin:ai € stat0 con recente decreto iinsignito della croce di cavalierè della Corona d'Italia. Il prof. Gas pare Corso e il dott. Giuseppe Lo Jacono sono nominati membri del C. P. S. di . Girgenti. L'avv. comm. Gino Giolo è stato nominato Presidente dell 'Os.pedale di Rovigo. (27)


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NOTIZIE DIVERSE.

Sui campi della gloria.

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Sono morti da. prodi per la Patria : il d0tt. Giuseppe PICCOLO, d·i R occhetta S. Antonio sottotenen.te medico. Oadde nella l:attaglia del Montenero del 3 giugn0 mentre, d1n.c urante del pericolo, in· ll:na località battuta .dal fuoco, prestava. le sue cure ad un soldato fer1t0; il dott. Giambattista REBUFFI; da quiaittrv an•ni funzi0nava da medico scolastico· del Comune di Genova; teneva il posto di aiuto nel Dispensari.o ant itubercolare di Genova. Cadde sul campo 11 . · 3 bo-1uo-no b ' Emilio NEUSCHiiLER, sottotenente di complement0, alliev0 del Collegio militare di Romia, i·scritt;o ai corsi della Facoltà di m edicina del1'Ateneo romano ; era nipote del nostro ottimo amico p•rof. Alfonsv Neuschiiler.

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In app0sito padiglione saranno. deposte momentaneamente le barèlle per essere trasbordate dal t-ren·o alle vetture tramviarie. In questo padiglione la Croce Rossa ha apparecchiato una camera di socc0rso munita di tutto l'armamentario di cui si vale la moderna chirurgia. Si calcola ~he lo scarioo di ciaiscun tren-0, il trasportv dei feriti ai var! ospedali, compreso il più lo·n tano - quellv di S. Spirito - e la restituzione del materjale di barelle al treno debba èffettuaitsi in due ore al massimo. Una.Comm~ssione tecnica ha ispezi,0rnato e collarudato lè vetture e le linee tramviarie di iracc,ordo.

Lotta contro l'alcoolismo nell'esercito.

Il Con..siglio direttiv0 della Lega Antialcoolica Bresciana·, in omaggio a quei princip! di 1sobrietà e temperanza che la informano, ha fatto appello alle aut orità militari è civili, ai Comitati di prepa•razione, ai cittadini tutti perchè sia· presa a cuore e seguita scru p,olosamen:te la attuaziQne di Per il ricovero dei feriti in guerra a Roma. quei provvedimenti che esso racc0manda, e cioè: · ' r 0 che siano proibite nelle stazioni fèrroviaIl comm. Lusignoli, commiss.ari-0 regio per gl~ rie la \·endita e le Qfferte del vino e delle altre Ospedali riuniti di R·o ma, ha fatto prepara1re 1 bevande alcooliche; letti per i feriti di guerra, mano a manQ che 20 che le offèrte ed i d·oni ai militari partenti giun:g eranno a R oma. , consistanQ in1 sostanze igieniche, cmne pacchi di Ne sono stati allestiti 1nei padiglioni I, II, III, caffè, di thè, di cioccolato, ecc., che dannò enerIX, X, nella Clinica pediatrica, nella nuova sala gia al corpo senza intossic.arlo e ,s ono utili alle dell'Accademia med·ica èd in altri reparti arre- f.atiche che il soldato deve sostenere; dati ·p r0vvisoriamente al Policlinico Umberto I. 30 chè il vino in generale venga somminiOg·ni sala ed ogni letto è al completo di quanto strato' ai militari nella misura regolamentare e può occQrcr-ere per ricevère subitQ gli inrfermi•. Vi si eserciti su di essi la più scrupol0sa· sorvesono anc!J.e piccole sale per gli ufficiali. o-lianza perchè non si abtandonino ad eccessi ialAltri letti sono pronti Begli ·Qspedali di Sa·n ~oolici, facendo loro altresì conoscere i gravi peGiacom0 e di San GaJli'Cano. ricoli a cui li esporrebbe l'abuso dèlle bevande Naturalmente, sgombrando i padiglioni sud- alc.ooliche. detti del Policlinico, il commissario règio ha S0no principii igienici codesti che tu~ti ~bbi.a, fatto ricoverare i malati in altri ospedali della mo il dovere sacrosanto di iaffermare e dt difcittà, inviand0 i cifonici fuori di R oma. fondere i.n questi momenti in cui dal solda~o si L';on·. Celesia, sottosegretario di Stato all'in· richiede uno sforz.o ecceziotralè, fermezza dt votern•o, accompagnato dal regio commiss'a;rio, h.a lon.t à, occhio vigile e sicurv, freddezza d'animo. visitato l'ospedale di San Giacomo ed 11 .P-011clinico, in;t·rattenendosi nei reparti preparati per La guerra e l'educazione pratica della volontà. i feriti·. . La C0mmissione istituita dalla AssociaziQtlle Sin d8.! quando cominciò ia delinearsi la neces: <e Pèr la Scuola » di Milano, p-resieduta dall'onosità della nostra guerra, il !Sindac0 Colonna s~ re,T0le De Capit.an1, ha riconosci11to che 1:11ai c-0m.e preoccupò dei servizi necessari al traisiporto dei nel grave momento attuale è necessano che 11 feriti. che i nostri ospèdali d0vranno raccogliere paese inter0 sappia volere,. volere ~o!temen.te : e fece deliberare dal Consiglio raccordi tramviari i soldati per affrontare calmi e sereni il n~mlc'?, con lo se.alo della piccola. velocità alla staziùne i cittadini per sopportare virilmente dolon, pndi Termini e con l'Ospedale Militare, allo ·scopo v·azi-0ni difficoltà d'ogni ge11erè causate dalla di i.mpedire che il trasporto delle barelle dovess~ guerra 'e tenere ialto lo spirito nazionale. verificarsi sulla pubblica via, riisparmiando a i La C-0mmissi011e unanime decise di pubblicare deg~nti dan·11ose impressioni e agglomeramenti in fascicoletto, con quelle iaggiunte ed esèmpi di folla?. che si .riterran·n o opportuni, l'articolo pubblicato I lavori 1S'O n o stati alacremente eseguiti, e nel dal cav. Luigi Brioschi sull' «Educazione pratempo s tesso il Comune ha provveduto alla tra- tica della volontà », per. d.iffon~erlo :niell~ ma~e; sformazi0ne di trentaci·nque vetture motrici e ri- e prega vivamente med1c1, ps1col0l~1 1 , ~ir~..tto~t ~ 1norchi, capaci di aC00.g liere e trasporrtare senza direttrici d 'istituti e .s·c uole e tut\.t g11 studiosi scosse e :sollecitamente i ferjti dai treni ag11 1.n o-enerale, di volerl.e comunicare quelle idee, ospèdali. f'roposte e suggèrimenti che ritengano utili a Ogni , ,ettur8.! c0ntiene tre ;o rdini di barelle per· rend'e re l 'opusc0l-0· meglio rispondente allo sc0po ciascun lato, cioè dieiotto posti: il che permet~e alto e patri-0ttic,o. Le lettere vann.o di•rette alla «Commissione di accogliere più di trecento feriti, m olt0 più ci oè di qua·ntv nè reca un treno della Croce Ros- per l'educazio11e della volontà», via Rossari, 2, sa, che normalmente de,re ospitare 200 feriti'. Mi·l ano. (28)


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L'Istituto di S. Corona in Milano per i ·feriti. La ~residenza di questo Istituto ha stabilito di procedere alla tDasìormazi0ne delle sue ambulanze in via della Signora in ospedale della Croce ROiSsa, capace di contenere un centinaiv di letti e coni due sale di operazione, tr·e di medicazione, bagni e docce, servizi di disinfezi.one, un com plet0 e moderno gabinetto di radiografia è quanto altr.o funziona in tempo di pace nei migliori ospedali civili e militari. Per i figli dei richiamati. Il Comitato delle ·ool0nie estive di Roma ha . creduto doveroso di occuparsi. dei figli dei richia.1m ati i·n1 guèrra più i·nc1'ig·e nti. Ha quindi deliberato di i:Stituire per essi speciali colonie estive, nelle quali l'opera di assistenza sarà prodigata sotto forma di vigilanza amorevole, cli sat ~ ed abbondantè alimen:tazivne, togliendoli ai tuguri e alla strada per trasportarli, op;ni mattina, di bu0n'ora, i·n ville fo giardini, d ove trascorreranno nella serenità libera e salubre dell'aria piena, del sole, della lucè, del bagno, la maggior parte della giornat•a. 11 Co1nitatv si è rivolto alle scuole per raccogliere le adesioni dellè maestre e dei maestri disposti ai dare opera disinteres Siata per il funzionamento di tali colonie e per avere l'èlenco dei figli dei richi-amati che hanno bisogno di essere .ai uta ti e assisti ti. La ri•s.post ai a questo appello sarà degna dei maestri di Roma. '

Asili a Roma per i O.gli dei richiamati. La Sottocommissione (nvmi·nata dal grande Comitato per la mobilitazione civile) inoaricata di ordinare 1'a.ssisten:Za ai bimbi dei richiamati ha ·raccolto le .o fferte di par.ecchi Istituti, già esistenti in ogni rion·e, per accogliere circa 700 fanciulli e ha dèliberato di aprire 10 asili: propri nei var1 quartieri d Rvma, con speciale <riguardo ai quartieri popolari'. Nidi dei bambini. A Milano le signorine riunite intvrno a « La nostra Rivista», diretta da Sofiia Bisi Albilni, si propongono di cust0di re i bambini dei soldati, a!nch e di tenera età, quando ·l e mamme siano assorbit e da altre curè, racc0gliendoli in .case e giardini messi ia disposizione dalla generosità pubblica e che si chiama·no « Nidi dei: tambini >. I vi le s ignorine, per turno, si dedicano interamente alle . piccole creature, pèr le quali hartJ:nò raccolto vesti e regali'. 1

Pietà italica. Da una corrispondenza al « Giornale d 'Italiia > dell'8 lugli0 rileviamo che, dopo una sconfitta austriaca su~ta irn un t enta,t ivo d'irruzione .n otturna sul nostro ·territori·o, a Val di Sole, il nostro Comando ordinò che i l riflettore continuasse a funzioniare per consentire ai nemici di .raccvglieir'è i loro morti e feriti. I nostri cannoni tacevain,o, rispettosi di quella triste t .isogna. ~er tutta la notte le p.a ttuglie nemiche, agevolate dalla luce del 'nostro potente rifiett-0ire, si avvicinar0n0 sul tèrreno della infruttqosa azione portando via un centiniaio di caduti.

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Le violazioni degli austriaci alla Convenzione di Ginevra. L' cc Agenzia Stef:ani » comunica: Il « Correspondenz Bureau » pubblica, in data 29 giugno, chè il pers0nale infe rmiere italiano abusa della Convenzione di Ginevra e trasporta mitragliatrici a mezzo di barelle. Tale notizia è assolutamente inifondata. Si può invece asserire che continue violazioni della Convenzione suddetta .a;vverugono per opera dcl nostro nemi-c0. 11 giorno 29 scorso presso Plava un 11\0Stro reparto sanitario, munito visibilmente di ba ndiere neutrali, fu fatto segno ·a d un viv;o fuoco di artiglieria. Due infermieri rimasero uccisi ed un terz0 ferito. Il 3 correntè ppi, nei pressi di M·o nf1alcon.e , mentre il capitanv medico del 2° granatieri raccogl i\eva dei feriti nelle vicina11ze· dei reticolati nemici, sotto la protèzione della bandiera internazi·onale e previo accordo -cogli au•striaci, veniva catturato a triadimento con 13 p0rtaferit~ .

Inoltre è da segnalare l 'us0 frequente ch e il 'lJ.e mico fa dèlle bombe a mano e delle granate contenenti gas asfissianti.

Il colera in Austria. Notizie da Londra recanv ~h~ fra i ·J ?rigionieri ir .u ssi a Debreczen, città di 70,000 abitanti, capoluog0 del comitato di Haidu, nella pianura ungherese, si è 1siviluppato il colera, che in una settimana avrebbe dato circa 1500 casi. Il c0ilera si è propa.gato co~ allarmante gravità ad urn campo di concentrazione ove sono rac.c olti 17 ,ooo russi, facilitato dJall'insufficiente e malsano alimento fornito ai prigionieri. Secondo il corrispondente della « Morning Post» da Budapest si devon-01 deploraire ivi un migliaio di casi. Furono prese precauzi<Y-nii pèr . isolare il campo dalla città, ma sembra che i casi siano stati portati da Debireczen ; del resto 1'origine del colera non è russa, ·n è il morbo è limitat0 a Debreczen: l'epidemia è ri.aipparsa in quasi tutta l'Ungheria. N·otizie gi.unte dall'Austria ai Gin~vra dicono che il 30 g iug110 sono sta.ti constatati a Viènna due casi di colera asiatico, cinque in Moravia, uno in Slesia, due a Crae0via, ventotto a Valovitch.

A proposito dei gas asftssianti. L'Associazione chimica industriale di Tori1lo nelle suè ultime adunanze si è ùecupata. del problema di difendere il nostro esercito dai gas tossici che, presumibilmente, gli austriaci, imitando gli scellerati metodi di guerra adottati dia.i loro "'a1leati di Germania, impiegheranno contro i nostri soldati. Essendo quèsto argomento di speciale competenza dei chimiqi , ha nominato una C·ommissione col mandato di studiare sperimenta!lmente e metodicamente il ·problema: onde farè proposte concrete circa i mètodi di difesa che risult assero i più efficaci e pratici. La· Commissione, composta dei proff. Guareschi, Garelli, Iissogliv, dei dottori Rotta e Masino, dell 'ing. Pietro Guareschi e del presidente dell'_i\ .ssociazionè, si è posta all'opera e nell'assemblea dei soci ha riferito sui• risultati ottenuti. (29)


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Le con.e lus ioni che :fin d 'orÀ si possono trarre dalle e.sperienze fatte sono: 1° Gli aissorb·e nti o reattivi c·h imici liquidi (soluzioni di carbonati alcalini, ip,osol:fi.ti, ecc.) coi quali generalmente si imbevono le maschere proposte da qualche Comitato, .11on: sono sufficienti a tirattenere i g.a s velçinos1, sopratutto· per la piccola quantità dell'agente st esso che impregna le ma1S Ch·e re e ch e ~ien presto neutralizzato. 2° Ottimi risultati ha dato il .oarb·o nato di sodio cristallizzato con 1 0 molecole di acqua in minuti crist alli ~ per uno spessor·e da 5 a 8 cm. Con questo sale si :fissa· il cloro, l'acido cloridrico, l 'ip,o•a zotide, e ·più lentament e a:nche il · bromo. 3° ·_.!\.gente più irapido ·e d energico risultò essere la· calce .sodata in minuti . granuli, la q1uale assorb·e , con: 1s.v ilupp·o di calore, assai rapidamentè il cloro, l'acido cloridrico, il l:tt·omo, l'ipo.az.ot i.dè, l'ossicloruro di carbonio (gas fosgene), cioè i · principali .g·a s ch e sono o possono venir usati in g u erra. Pure utile riusci una mescolanza di oalce sodata e carbonato s odico : da questa non si sviluppa acido carb·o nico. 4° R~sultò ·c he l'a·r ia conitenente quantità diverse d·ei gas s.o vradetti (ianch·e in· proporzioni rilèvanti), può esser respirata liberamente se piri1na a ttr.av·e rsa calce sodat a sola, ·O m ista con carbonat·o sodico cristallizzato. L a Commi Rsione sta completando g·li studi per trovare la forma più conveniente . e pratica per effettuaire la resipi'razion:e attr.a venso al r~ttiv:o solido depurante. I11tanto, all'uopo di corrispù<n dère 1a lle iniziati ve del Comitat o presied·u to dall'on. Scia loja, ten·d enti ad elevare 16 spirito pubblico· con le parol e e con gli scritti, iteputando utile di illuminare il pubblico, media·n:te c0gnizi0ni scientifi che el~mentari , intorno ai coisidetti g.as as:fi.ssia·n ti, il prof. Icilio Guereschi teTrà, nellia sala della F ederazi one Società scienti:fi.ch·e e t ecni che, la sera di lunedì 14 corrent è, una confer·e nza col titolo : e( La chimica dei gas ·v elenio si e la guerr.a » . 1

Il Congresso per l'alimentazione razionale. Il Comitato p~o,motore del Co,n gressv per l 'ali.m.èntazione r azionale, i gienica e popolél!te, i1nr detto per inizia tiva della Rea.le Società d 'igiene, si è adun.a to a Milano in u11 .s:alone delle Società scientifiche. La numerosa asseml::,l ea ha deliberato circa la costituziott1'e de:fi.·niti"va d·el C·omitat o ordiniaitore·. A pr.esiedere il Comit ato è 1stato nomi.n at v il pro~. dott. Ad·riano Ceradi·ni', presidente della Società d'igiène., ed a segretario, è stato chiamato il dott. T. Alitti. Il president e prof. Ceradini ha espo1sto qu1ndi le c0nclusioni formulate dall'a Giunta esecutiva , s ul mand.a to precedentemente commès~ole . . I ,.a Giunta·, nella considerazivne della gravit~ e complessità del problema dell ':alimentazivne, dellè conseguenze che in1 riguardi) ad esse permar.ranno lungament e anche do·p o la cessazione della guerr.a•, ·e della necessità di .adattare decisioni e si1ggerimenti Telativamt:nte alle co.ndiz~oni dissimili 1'n, cui per rispetto all'a limentazione 1si tro·v ano1 le diverse 1regivni d'Itaìia, h a espresso· il parere che il Congresso dèbba esaminare il grave argomento in tutta la su.ai vasta. 1

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portata ed in, n:tpporto a lle contingenze sociali, economiche, agricvle, ecc. L'asiS·em1bl~a, d opo un.'esaurien.te discuissione alla quale hanno partecipato quasi tutti i presenti, ha deciso, conformemente ai suggerimenti della Giunta, di tenere il Congress o in ottobi:~ facendolo p·recedere d·a un'ampia inchiesta sulle con.dizioni nelle quali s i trovano ·1e dive11se priovincie italiane in riguardo .al problema dell'alimentazione, e trattando nel Cang·r·e sso il problema 1nedesimo in, tutti i suoi ra ppvrti collatera1i. . Ha. deliberata pure .d i provvedere immediata.mente ad una la rga diffusione, fra .l e popolazioni d 'og.n.1 regione, del!e conoscènze già acquisite sull'alimentazione razionail e, igienica, econom i.ca ; e ciò a mezzo di 0ipu scoli a grandi ti.raturè, di coruferenze, di comunicazivni alla stampa , ecc., che dieno I1orme popo1ari 1su1 massimo ren.d iment o n·u tritizio e sul m aggior 11endimento econo1nico delle diete .alimentari n elle d'iveirse p-rovincie, :sulla migliorata utilizzazione delle sostrunze a l imentari, attu almente non u sate com~ tali o non complet a1nente o ·e rroneamente utilizzate, sulla coltura Tazionale del .su0ilo· per sopperi,re ai tisogni alimèntari del m v-mento•, sull'allevamento economico del bestiame, ecc. L'assemblea ha q11indi deliberato s ul progra1nma del Congresso, :fi.ssan·do1 i temi. _l\ giorn i il presidente prof. Cemdini, acoom.pagnato da deputati e d·a senatori m·ilanesi, ;SÌ recherà a. Roma per .a.b boccarsi col president e del Consiglio onde offrir·g li la presi,d enza 0inoraria del Congresso ed avere i 1n.ecessarl appoggi dello Stato per lo :s·vo1gim·e nto dell a sua imiiziativa.

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Assemblea di medici chirurgi rinviata. 11 Consiglia dir.etti vo dell'Associazione fra i n1edici chirurgi li1beri esercenti di R0-ma e provin cia fa not o ai soci che per le pir·e senti condizioni e per 1'--assenza di molti soci da R oma , l 'as·semblea ordinaria che dove·va aver luogo nel 1nes e di giugno sarà rinviata ad epoca da stabilire. ' 1

Associazione milanese Rer la difesa dalla tubercolosi. Si è adunato il Consiglio della ben·e merita Istituzio·n e, e il preisdent e, prof. Denti, il d ottore cav. J ona, il pr.of. Ronz·v ni e il cav. Meroda, pr·e sentarono le loro relazioni dalle. quali risulta che nel 1914 fu.r ono 46,000 le visite ed ottimi i ris11ltati. ....

Colonia marittima permanente milanese. stata a perta a San R emo una Colonia ma•t'ittima permanente, con annessa scuola all'aperto~ per i bambini di Milano. U,n'apposita Comn1issione, che nell'ultima estate provvide in S an Remo la sede per una Colonia balnearia scolastica milanese; non v.olle ritardare a collocarvi anche l'rarttuale C{)louia permane~te con scu0-la all'aperto, che funzio11a dal 10 dicembre u . 1S . L 'istituzi.01ne si prefigge di giovare agl i .a lunni pove-ri o di condiziome non agiata, gracili o con·v alescenti· da malattie acute non infettainti , scelti a pref>erenza fra quelli appartenenti alle scuole elementa·r] , offre ai Patronia ti scolastici speciali fa.cilitazioni. Essa ,,iene a·s;sist·it a d.ai una È

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' Commissione didattica composta da direttori E: da direttrici delle scuole <:omunali, per qwa.nto riguarda il funzivnamen•t o della scuola .aJ.1'apert 01, nella quale vengon-0 adottati, con oppor11ni emendamenti, i programmi g-0vernativi. L'accettazione degli alunni e la sorveglianza sa.n·itaria è affidata al prof. G. Ron2oni e al dottor G. Salvini, dei Dispensari antitubercolari cittadini.

Nuova sala ospedaliera a Napoli. Il 20 maggio, con l'i1ntervento di S. A. R. il Duca d'Aosta e dei componenti il Governo dei Pellegri'lli, fu inaugurata la nuova sala nel1'0spedale dell'Augustissima Arciconfraiternita delTa: SS. Tr.i.n i•tà dei . Pellegrini e Convalescenti, capace di 32 letti , con annessa s ala openatoria, sala da bag·no e altra saletta, riservata di degenza. Ess·ai risulta dalla trasformazione di modeste casette di aoitazi0ne civ.ili avvenuta mercè ardito abbattimen.t o di muri .i ntermedi e rafforza111ento dei muri perimetrali, che sosteng ono il gran solaio 'i.n cemento armato. L'opera è stata eseguita su progetti e sotto la direzione dell'ing. comm. Comenci1ni con l'osservanza rigorosa della tecnica ospedaliera, escluso ogni irn:fisso in legno. Lai sala è destinata ad. accogliere le don·ne, cu~i si p1rovved·e dalla Pia Oper.a a seguito delle fondaziioni Paolotti e Veru·s io, perchè prìma l'Ospedale era per soli uomini. Cosi dalle sale troppo anguste dell'ultimo plano le donne passeranno in quest-0 nuovo amplissimo e m oderno salone, eliminandosi l'incooveniente del troppo immedi:ato contatto trai l'attuale 3& s ala. uomini e le sale donne, ora abolite e che .saran·no inv1ece adibite· per guardaro!ba e pel G,a binetto batteriologi·co del quale prossimamente si ar.ricch,irà l'Ospedale, vanto e gloriai cli N apoli .

PRATICA

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. . pos1z10ne economica in cui cadrebbero i suoi sanitari all'epoca della vecchiaia, se restasse loro soltanto la meschina pensione della Cassa Nazionale di previdenza, che liquida ai sanitari, d.opo 25 anni di servizio, appena 60 lire mensili.

Corso di dame infermiere. Anche .a Tivoli ·Si è sv.olto ed è terminato con esito felicissimo .il <:orso di dame infermiere, che è 1s1ato freq·uentato da num,e rosè sig-nore e signori11e. Il corso ha avuto luogo net civico Ospedale. Le varie lezioni pratiche e teoriche sono state 1m partite con zelo e con amore dai 1sanitari dott. Felice Sant0ri, dott. Vincenz.o Pasquali è dott. Lucherini Tommiaso. Il ·cons0 ha avuto la durata di ·un mese e mezzo. Ral1eg·r amenti con i tre sanjtari, che han.n o contribuito in questa ora a formare un lJ,o bj]e c6rpo di in1ferm1ere ed a diffondere sempre più ed affinare la coscienza sanitaria.

Per l'assistenza sanitaria a Tunisi. A cura del delegato della Sezione locale della Croce Rossa, cav. dvtt. Morpurgo, è st ato aperto a Tunisi un c.01rso p.er l 'istruzion·e d1 infermieri" per i feriti di guerr.a : ·nt1merose persone, fra cui molte signori11e, vi si sono iscritte. Le lezi•o:ni teorico-pratiche sono svolte dal oav. d0ttor G. Levi, coadiuvato dal dott. A . Cortesi e dal farmacista Campisi, tenente della Croce Ro>ssa Italiana.

Incendio a11• ospedale militare di Calais . L'ospedale ausiliare di Calais, diretto dal medico belga D·epage, è stato distrutto da· un incendio. Si provvide ad evacuare rapidamènte i feriti.

Ufftolo di collocamento per infermieri. Sotto gli auspici• della Società Uma1niitaria e dell'Unione infermieri verrà prossimam•e nt e istituito a Mila:no presso l 'Ass.0ciazi<Ynie Da·sinfettatori. diplomati, viale Elvezia 4-A, Uill Ufficio, di collocamento per infermieri ed infermiierie diplomati, specializzati nell'as.sistenza dei malati co1ntagiosi. Dirigente tecnico ne sarà il presidente .stesso dell'Associazione Disirufet•tatori diplomati, dottore G. Avcelaschi, iil ·c ui 1nome è gar.a.n zia della serietà e mo1ralità èLella nuova i1s.t rituzione. L 'uffici 01 sarà aperto dalle 8 alle 22. Per schiauimentj e richietste rivolgersi all a sede della Associazione Disinfettatori dipù.om.ati, , .. ialie Elvezi•a 4-A, Milano. 1

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Medici assicurati. Il Consiglio comunale di Tenracina, su proposta dell'assessore per l'igiene, ha appr,ovato ad unanimità di contrarre cvn l'Istituto Nazionale a favore dei ·suoi sanitari (chirurgo, medici e veterina·r io) un'assicurazio11e sulla vita (tairiffa IX) in modo che essi do_p'"> ~s a uni di servizio vengono a liquidare una pensione cli lire 2 000 annue; due terzi dell'·importo del pren1io li p:aga il Comune, ed un terzo è a carico del sanita.ri-0. Il Con1s.iglio comunale è vent1to a tale deter1ni11azione, ptt"eoccupato della:

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Nuovo ospedale per mutilati in Francia.

A Parigi la « Società di 1s1occorso ai feriti milita>ri » d'accord0 c0n la « Federazione dei mutilati di guerra», hia aperto un nuovo ospedale ' (n. 59), il quale sarà specialm·e nte destinato ai mutilati; contiène 40 letti; ne è medico-capo il prof. Legueu.

Arresto di un falso medico.· Roma. un individuo ch·e , spacciandosi pèr medico, diffondeva 111otjzie allarmistiche, simulando di telefonarle all'Ospedale Militaire. È stato arrestat0 in un caffè di

Si annunzia da Strais1: urgo il decesso del prvfess1ore Eugenio Koeberle, di 87 .anni. Da orperaio studiò medicin:a; tre mesi dopo la laurea venne .n ominato professore agg·r ega to si dette alla chirurgia, raggiungendo un'abilità mainu~e .straordinaria; a lui si debbono molti pèrfez10namenti tecnici nella chiru·rgia addomi·nale. R imasto in Alsazi a d o·p o la scon:fit~a fr atncese de~ 1870 rifiutò tutte le cariche e gli o nori ch e gl~ ven~ero offerti con insistenza dal Govern0 gèr1

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[ANNO XXII, FASC.

IL POLICLINICO

28]

Rassegna della stampa medica. LJ Actinoterapia, 20 mag. DESSAUER: Il problema della terapia fisira del carciinoma. - SPINELLI M.: L ai Rontgenterapia nelle metropatie e nelle metriti ·emorragiche. - LANZI~ La deJ?.1lazi0tn·e con i raggi Rontgen nelle ipertri-

-cos1. The ]ournal A. M. A., 22 mag. BAER, LIBBY: Il trattamento scopolamino:-m0rfìnko nel travaglio. - NATHAN : La coxite tubercolare. HAMBURGER e LEACH : Ulcera gastrica e duodenale: · influenza dell'intervento operativo sulla motilità e sulla secrezione dello st.omaco. G iorn. i1itern. d. Se. Med., 31 mag. VANNELLI: Sareo·m i dell'utero e loro istogenesi. - SPIRITO : Cu.tireazione della gravidanza di Engelhom ·e Wintz. Bull. de l' Ac. de I'/Iéd., 25 mag. ACHARD: Sull'asfissia da gas tossici dei proiettili di guerra. A rc1i. di Farmac. sperim. e Se. affini, r mag. SEBASTIANI e GALAS~I: Azione pirogena e antigene della tossina del tifv. - SIMON : Se la stricnina sia un 'antogou±sta della stovaina. Il Cl')salpi1io, l mag. DE DoMINICIS: Sull'identificazione delle pvl veri da .s paro. - MARIMÒ. C0scienza e libertà. - 15 mag. DE DOMINICIS: Sulla morte apparente .e la constatazione del decesso. - SFORZI: Dissimulazd.one di ernia tra·u matica. The Lancet, 21 mag. HAWTHOME: Aspetti clini ·· ci del polso alternante. Brit. Meà. ]ourn. 29 mag. OLIVER: Traulillatismo e tubercolosi. - COLLINS : Malattiai di Banti. ]ournal d. Prat., 29 mag. RENAULT: Sul trattamento abort1vo della sifilide. - Medicina di guwra. . Gazz. d. Osp., 30 mag. DE BLASI: Angina di petto pseudogastralgica. Re1,1 . del Circ. l\'lédico Argentino, feb. FAGNET: L'uomo divorato dalla sua matita. - Mar. AMEGHINO: Origini ed emigraziùni della .srpecie u.m a,n:a. - RAMON Y ·CAJAL : Le condizioo.i sociali favorevioli all'opera scientifica. - VrTON : Sulla semeiologia del s istema ,nerv-vso. La Clin. Os,t etr., 30 mag. FERRONI: Lesioni in· fiammatoir.ie annessio-pelviche e gravidainza. The Boston M. a. s. ]O·'l..tlrnail, 27 mag. GETCHELL: Tubercolosi della gola. La Presse Méd., 31 mag. LANDouzy, RoGER, AcitARn : I progressi della medicina francese 1n egli ultimi 50 ·a nni. 1

Medie Record, 29 mag. NOYES: I bambini atipici. - ERUST: "Le deficienze inentali dei precoci. - DUTTON : Crisi acide. - AMES e MAC Ro· BERT : Convulsioni psicogene. - WYETH : Cura del go~zo con iniezioni d'aéqua bollente. The Redical Re-vew, 20 ma1r. BREWER : Infezioni ematogene dei rend.. La Clin . Med. !tal., mag. FEDELI: Eliminazion,e dei cloruri per la bile. - FERRERO: Diastasi urinaria. - V ALLARDI : SaroOimJa a sindrome mediastinica. - OLLINO: ln·f luenza dei raggi suglie .elementi ematici. Ri-v. Clin. de Madrid, 30 mag. LAFORA e MARANON : Insufficienza li pofisaria (sindrome cli Frohlich). - AcHUCARRO : Gliotettonica della corteccia cerebrale. Il Lavoro, 31 mag. DEVOTO: Il cuore stanco dei militari non allenati. A n11J. di Ostetr. e Ginec., 31 mag. AYMERICH: In·fl.uenza de.ll'ad.r enalina sul quadro ematolvgico della gravida. - D'EMIDIO: Il grasso placeuta1re. - FERRONI : Fibromiomi uterini a sviluppo sottope1"itoneale. The .Tournial A. M. A., 29 mag. VANGHAN: Storia ed epidemiologia. del tifo esantematico. SMITH : Effetti dell'altitudine sulla pressione sa•n.g uigna. - DAvrs: I1n,fezioni da batteri emoglobinofili. - GUTHRIE e LEE: Trapianti ovarici. - DYAS : Trattamento aperto delle ferite iufette. La Tube1'col., mag. SESTINI: L'emigrazione italian·a in rapporto con la tubercolosi. La Pediatria, gin. ZAMORANI : Contenuto Jn lipasi del .s angue nell'età infantile. - RosATI : Teratoma lombaire e rachischisi ~n bambina di 2 anni operata e guarita. - MAGGIORE: Da !llalaria infantile nella città e circond'ario di Palermo. Patho1Logica, 1 giu. SANGIORGI : Sulla natura dei cosidetti « corpi di Kuirloff ». - LoRENTI : Reperto batteriologio in gastro-enterite infantile letale. La StO'mait ol., l giu. D'ALESI: Frattura com:. min,u.t1v.a del mascellare i1nferiore da arma da fuoco. Riro. di lg. e San. Pubbl., I gi.u . BERTARELLI e TEDESCHI : La cistifellea inella patogenesi · di alcune .infezi\Jni. Gazz. d. Osp., 3 giu. FARMACHIDIS: Nuova . sieroreazione per l•a diagnosi di carcinoma.

.

Indice alfabetico per materie. Amigdalite ulcero-membranosa . . . Pag. 937 Artriti purulente: cuira in chirurgia di guerra: . . . . . . . . . . )) 9-33 Ascite: drèn:aggio nel cellulare s0ttocuta.n eo . . . . . . . . . . . )) 944 Canfora : uso nella polmonite a.d ina• .

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Dermat0si di guerra : cura . . . . Emorragie occ11lte del bacinetto renale. Febbre tifoide : profilassi sul campo di battaglia. . . . . . . . . . F~rit~ . pe_netranti del torace da pro1ett1l1 dt guerra . . . . . . . . F erite tangenziali del cranio: trattament0 operativo . . . . . . . .

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Tip. Nazionale di G. Bertero e C.

Irocele : cura con iniezioni di formolo Pag. 944 Malattia di Quincke . . . . . . » 944 Meningite cerebro-spinale epidemica . » 942 Odontoiatria in guerra . . . . . . » 925 Pellagil"'.a : osservazioni di L. C. Parini. » 941 Pielonefrite ('omplicante la gravidanza . . . . . . . . . » 941 Setticemia gangrenosa . . . . . . >> 9.35 Sistema nervos,o : fisiol.0 gia . . . . » 941 'femperatura: anomalie da perturbamenti endocri nici . . . . . » 941 Urèmia : v:airietà cliniche . . . . . » 943 Vaccinazione Jenneriana in rapporto alla profilassi del vaiuolo . . . . » 945 Vaghi : azione sulla secrezi0ne biliare. » 941 1

L.

POZZI,

res-P.


. inno XXII.

Roma, 18 lug11o 1915

Fase.

~9 ·

I

SEZIONE PRATICA •

DIRETTORI: ..

Prof. GUIDO BACCELLI REDATTORlt CAPO:

Prof. FRANCESCO DURANTE PROF. VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. llediclna di guerra: Dott. Angelo Chiavaro: L'odontoiatria nell'ese1cito e nella marina in tempo di guerra. - LA RADIOLOGIA IN GUERRA: Prof. Mario Serena: L'apparecchio portatile radiologico della Sanità Militare. - Caratteristiche ddla sua potenzialitit. Prof. F. P Sgobbo: Sul servi1io r6ntgenologico Mll'esercito in gt1erra • ...a Osservazioni cliniche: Dott. Luigi Garovi: Appunti di chirurgia uretrale. - Accademie, Soole_. mediohe, 00lll1'8Bai: Regia 4ccademùs medica di Genova.

AJ)punU per il medico pratico: CASISTICA E TERAPIA: L'infarto polmonare nei cardiaci. - Embolia paraàossa in seguito ad infortunio. - Operarione e guarigione in un caso di embolo ddl'Mrta tiddominale. - Gli aneurismi professionali della mano. MINO~OGIA: Malattia di Osgood·Schlatler. - Posta degli abbonati. - Varia. - Cenni blbllograflcl.

TER-

lfella vtia professionale: Lette1a dal campo. - I servizi sanitari in guerra. - Risposte a quesiti e a domande. - Con· dotte e Oonoorsl. - 1'oUzle diverse. - Rassegna della aiampa medica. - Indice alfabeUco per materie. 9111tal •• •••rleM r11em1n. - 1Ì vietala Ia rlproduslo111 di Ia-,orl pubblloail nel POUCIUKllO o la pubbllaaslon~ di 1uni1 di 1111 aensa oftar111 la to11te.

MEDICINA DI GUERRA. •

L'odontoiatria nell'eserdto e nella lllarina io tempo di guerra per il dott. ANGELO CHIAVARO professore di odontoiatria· e prostèsi dentaria nella R. Università di Roma. L'odontoialria nell'esercito italiano ~ negU eserciti stranùri. - Cure dentarie CM '/>Ud f»'estare a medieo militare. Profilassi dentaria • Cura del dolore dei denti - Disodontlasi ::Malattie della polpa del dente - :Malattie del pericemento • Estrazioni - Cura delle fratture delle ossa mascellari. - Cvr• denlarie che pu6 j>restare l'odontoiatra. Le malattie dci denti • Apparecchi per la cura delle fratture delle ossa mascellari. P1ogetto 4i Mgtini11ari<>M tlel $ervì1io odont<nat1ieo neU'eserWo e nellfl... marina. (Co#tinuazione e fine).

SOMMARIO:

Malattie del peri.cemento. -

Sintomi caratteristici delle malattie del peri.cemento (iperemia, pericementite acuta e cronica) sono : arr0ssamento del tessuto gengivale; dolore alla pressione isulla gengiva nella regione apicale del dente; dolore alla pressione e al·l a ·p ercussione del dente; ipertrusivne d~l dente (il dente è più sporgente degli altri sul piano di comtaciamento) per 1'aumentato spessore del pericemento a causa dell'iperemia o dell'infiammazione ; tentennamentv più o meno accentuato del dente; suono leggermente ottuso alla percu1ssi001e con uno strumento metallico in confr.onto del suvno dei. denti sani omologhì. Nei casi più gravi a questi si·ntomi si aggiunge, per la pericementite apicale settica acuta, la formazi-0ne di un ascesso alveolo-gengivale; per la ·p ericementite apicale

settica cronica la presenza di una fistola gengivale, palatina o cutanea . La cura delle malattie del pericementv 11on può essere quasi in alcun caso efficacemente praticata dal medico, ri~hiedendo essa appositi strumenti, tecnicità tutta speciale ed anche un periodo co1:1·s iderevole di tempo. Quando però non si ha la possibilità d'indirizzare subito iJ · paziente all'odontoiatra, se si giudica di poter conserva.re i~ dente ammalato, gioverà molto ~n ogni caso di. malattia del perice·m ento a ifar diminuire le sofferenze la somministrazione di U·n calmante generale, (un sale di morfina, per i11iezione o per lx>cca, piramidvne, adalina, cachets del . Faivre, del Boveil, ecc.) e il porre il dente malato in istato di riposo, impedend-0 che essv riceva gli urti dei denti opposti. Infatti, al dente malato di pericementi.te, diventando ipertr-uso, è il solo che si! trova in contatto con i denti opposti quando la bùCca è chiusa·, e .ogni pressione o urt0 che riceve esacenba il dolore. Si può impedire il combaciamento del dente dolente consi.g liando al paziente di tenere fra i denti del lato opposto o fra quelli dello stesso lato, ma p0steriori al dente malato, un pezzettino di sugh·ero di altezza 1sufficiente perchè il dente 'llùn tocchi quelli opposti. Il pezzettino di sughero può anche venire legato alle co'f'one dei denti se esso viene taglfato in forma rettangolare, di lunghezza sufficiente per coprire le facce combacianti di due o tre denti, secondo i casi (due v (I}


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[ANNO

IL POLICL INICO

tre centimetri), e di larghezza press0 a poco uguale al diametro vestibolo-linguale dei denti da coprire (circa un centimetro). Si pratican-0 allora quattro forellini ai quattro angoli, vi si passano due fili di seta ,d entaria cerata, o in mancanza di questa, di seta da suture, d-vpo averla incerata, e is.i fissa la seta con legatura intor·n o alle cor0ne dei dent i.. Invece del sugh·e ro· isi può anche usa·1~e allo stesso m.odo una -strisciolina di caucciù molle o di mackìntosh ripiegato a più doppi. Intanto per un certo period0 il paziente dovrà rimanere a dieta liquida. Se sì tratta d'iperemia traumatica del pericemento per un c0lpo ricevuto dal dente, la guarigione si potrà avere in pochi giorni. L'iperemia del peri.cemento è frequente in individui che, per cura di malattie generali, prendono per , ria interna preparati mercur,iali o iodu1ro di potassio. I n tali casi tutti o quasi tutti i denti sono dolenti e più o meno tent ennanti e si h a iperemia generale delle gengive. Siccome ciò .avvi ene soltant0 in individui che non • hanno i qenti in perfetto istato igienico, ma intonacati più o meno di tartaro, la cura consist e n·e1 far sosip endere temporan·e amente la somminis.trazio11e del medicinale, indirizzando in pari tempo il paziente dall'odont oiatra per la cura e la pulitura accurata dei denti. In seguito, se il paziente curerà l'igiene della bocca, la cura interna non influirà più sul pericemento, nè sulle gengive. Nei casi ,d i pericementite settica acuta solo se il dente malato è profondamente cariat0 e la cavità della polpa è aperta all'esterno il medicò avrà la po1ssibìlità di tentare la cura locale, cercando di pulire la cavità del <lente e lasciandovi in. permanenza un batuffolino di cotone imbevuto di un antisettico energico, sempre, s 'intende, nei casi i n cui non è possibile di. ricorrere alle cure dell'odontoiatra. Se vi è formazione di ascesso, l'incisione di quest o mitigherà o farà cessare le sofferenze del paziente. Quando l'ascesso è in via di formazione non :si consigli mai di applicare cataplasmi caldi sul viso, chè s i potret·b e ottenere cvme con·s eguenza la complicazio·n e dell'apertura dell'ascesso sul viso, a·nzichè sulla gengiva. S·e si vuvle aflretitare la formazione dell'ascesso 1si possono applicare sostanze calde sulla gengiva (lattuga cotta, pane .o fichi secchi bolliti), nel fornice gengivo-labiale o gengivo-genieno. Sulla faccia invece è preferibile l'applicazione di ac· qua fredda o della b0rsa di ghiaccio, !S.p ecialmente in caso di minaccia di apertura dell'ascesso alla su perficie dei tegumenti esterni della faccia. I·n casi gravi, in cui il paziente ha tempera-

XXII,

FASC. 29]

tura elevata e si teme la possibilità d'infezione generale, si rende necessaria l'estrazione del dente. L'estrazione è in simili casi particolarmente difficile e dolorosa se il dente o la sua lI"adice :sono ancora bene impiantati negli alveoli.. Qu~ndo è possibile, è necessari0 perciò che essa venga praticata da un odontoiatra. Sia in quest o che in altri casi in cu i si è costretti ad estrarre denti o radici, .n on si deve mai dimenticare .d i. pennellare la cavità alveolar·e con tintura di iodio senza però zaffarla, e di ripetere questa miedicazio ne per più giorlllÌ consecutivi sul coagulo sanguigno f 0Tmat0si nel1':alveolo, nei casi in cui i tessuti peridentari sono infetti. . La pericementite cronica con formazione di fistola non può avere ~he riacutizzazioni leggere, poco de>lorose e di breve durata. La pericementite cronica del pericemento di. ra dici scoronate può dare riacutizzazioni piuttosto gravi~ anche c0n formazione di asces&o, e la cura mig liore è l'estrazione, che in mancanza dell'odontoiatra può venire eseguita dall'ufficiale medico•, se egli dispone di strumenti adatti. Una forma molto fireq uente di peri cementite cronica, diffusa a più denti o a tutti i denti, è la piorrea alveolo-dentale, così chiamata, perchè il sintoma caratteristicù è dato da flus!s o di pus dall'alve0lo. Questa malattia, che tal~olta si riscontra anche in soggetti giovani, è diffusissima .in soggetti di età avanzata e consiste nella distruzione progressiva dei tessuti peridentari (pericemento, tes s.uto alveolare, periostio, gengiva) e per conseguenza n el progressivo tentennamento dei denti malati, le cui. radici rimangono a poco :a poco denudate dai tessuti su cui erano impiantate. La diagnosi di piorrea alveol0-dentale si può fare con sicurezza se, premendo sulle gengive col polpastrello dell'indice e facendo scorrere · questo dalla regione .ap icale verso la corona del dente v dei denti d olenti e t entennanti, si vedrà fluire pus dallo s pazio gengiv0-dentale. L'odontoiatra può curare anche radicalmente la piorrea .alveolo-dentale ai suoi primi stadi. L'ufficiale medico però, che ha da occuparsi di tante altre malattie, non può certamente imprendere anche la cuira di questa, che ri!chiede molto tempo, strumenti appositi e speciale tee- · 1:1ica operativa. La cura palliativa eonsiste nella prescrizi.vne di sciacqui astring~nti e disinfettanti e nella pennellatura delle gengive c0n tintura di iodio. · I denti m olto . tentennanti, che impediscono la masticazione, devono venire estratti. I'll questo ca;so l'estrazione è facili;s sima e riuscirà di grande sollievo al paziente. 1 ,

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[ANNO

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• FASC. 29]

SEZIONE PRATICA

Estraz·i oni. - Da quanto si è dett0 · e.m erge che soltanto in rari <::asi l'ufficiale medico si tr0verà nella n{:cessità di ricorrere all 'estrazi.one di <leuti d<:lruti, ec.l egli certo non ignora che I 'estrazione spesso è operazi\Jne difficilissima, quando non si abl>ia una grande pratica di essa, e può dare ancl!e luogo a complicazioni dann01se. E vero che con le moderne tanaglie non accadono più le fratture alveolari, ta·nto frequenti quando si adoperava il così detto cane da •e strazione (tor1iiquet, ch.ia·ve i1iglese) , ma ai1~lle presentemente sono frequentissime le fratture di corone ~ei denti per estrazioni tentate da persone inesperte e non fornite di strumen.t ario completo. D'altra parte, c0noscendosi oramai tutta l'importa·nza che hanno i penti 'Dell'economia dell 'organdsmo, è · evidente la necessità di non sacrificare uno di ·q uesti orga·n i quando esso può essere conservato. L'ufficiale medico deve poi tener sempre presente che :finchè esiste tessuto alveolare, o rimangono anch·e semplicemente due terzi del1'altezza di esso, il dente estratto accidentalmente o per necessità di- cura può venire ripiantato ·nel su0 alveol0, ·può riacquistare la isua solidità d'impianto nell'osso e riprendere le sue funzioni normali. Il ripiantamento può e~sere effettuato anche dopo un mese e più dall'estrazione e possono perfino ripiantarsi le semplici radici scor0nate, alle quali ·si può applicare i·n mod0 stabile e fisso una corona artificiale, cementand0vela. Perciò i denti anche cari1ati e le radici che si t' costretti ad estrarrre per ascessi o per alt ·q causa, non devono venir gettati via, ma s~ c<n1serva110 in una soluzione di acido fenico1 i11 acqua (S %} o di formalina (5 %), perchè 1'odontoiatra possa in seguito ·eseguirne il ripia11ta1nent0 (1). Tec·nica per l' estra:=ion·e di denti e di radici. Qualunque estrazione di denti o di radici deve essere preceduta da anestesia locale, che riuscirà efficacissima in tutti i casi in cuil nù'll vi sia in atto una pericementite apicale settica acuta con formazione di :a·scesso. Un'ottima formula di anestetico per . iniezioni gengivali è la seguente:

Acqua distillata, steri1izzata, grammi 100 Cloruro di s0dio . . . » 0.92 Nov0cai11a . . . . . . » 2 .Adrenalina, soluz. millesim. gocce 50 Per essere sicuri dell 'asetticità dell'anestetico, questo, dopo essere stato preparato1 con le do-. A. CHIAVARO. Il ripianta.mento d,ei denti. Giorn. di corrispondenza pei dentisti, vol. 38, disp. x•, 1909. In. Tre casi rari di ripiantamento dei d·enti. Tip. Nazionale. Ron1a, :i:914. (1)

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vute cautele, deve venire co111servato in fialètte di vetro chi~use alla ftamma, contenenti ci-3.SCU· na un centimetro cubo di s0luzione. Il contenuto di ogni :fia1letta è .sufficiente per ogni caso. L'anestesia del dente e della gengiva per ratff1reddamento non dà risultato soddisfacente. D opo fatta I 'anestesia locale, mediante iniezio.n i gengivali sulla superficie v-estibolare e palatina o linguale, in corri•s.p ondenza della radice del ·d ente da ·estrarre, è necessari-o di scollare con un bisturì la gengiva intorno alla linea cervicale del d·e nte e d'inciderla longitudinalmente sulle due facce anestetizLat€, per 1uettere il più possil:1le allo scoperto la radice· da afferrare. Per l'estrazione di denti e radi.ci sono strettam ente necessarie 9 tanaglie: (1) una . p~ gli incisivi superi.ori, che si può anche far servire per i monocuspidati (canini) e per i bicuspidati (premolari); (~) u·na per il primo . e sec0ndo pùlicuis:p idato sup·eriore (grosso molare) di destra ed (3) una per gli stessi due d·e nti superiori di sin isti:a; (4) una per il terzo policuspidato ·s.uperiore destro e sinistro·; ·(5) una per gl'incisivi inferiori, che può anch 'es!Sa servire per i m0no-_ cuspidati ed i bicuspidati i.nferiù'ri dei due lati ; (6) una per i primi e secondi policuspidati imferiori dei due lati ed (7) una per i terzi policuspidati inferiori.. Per le radici possono in alcuni casi servire le tanaglie da incisivi superiori ed inferiori, ma è preferibile avere due . tenaglie apposite, (8) una per radici ~rupe1-j0ri ed (9) una . per radic~ inferiori, che posson.o anc~e servire per ·e strarre ad u·na ad u~a le radic~ multiple dei _policus·pidat11, quand,01 sono. sepainate l'una dall'altra . . L '.estrazione dey'essere eseguita, non s9lo teoricamente, . ma anche praticamente in tre tempi distinti : presa, lussazione, trazione. La presa del dente o della radice con la tan~glia de\•'essere fatta quanto più profondamente è possibile: le punte dellà tanaglia devono afferra-re il dente o la radi<::e possibilµiente al di là della. metà della sua lunghezza t0tale (non della lunghezza della s0la corona). La lu;ssazione si fa con movi1nenti di torsione e rotazione per i denti a radice unica e con movimen;1t'i a carm.pana in sens.o linguo-vestibvl a1re per i denti a 1raclici multiple. Soltanto dvpo esser sicuri di ave.re lussato il de~te s1 passa alia trazione. S~guend0 questo procediment0 ed operando con calma e senza. fretta, 1'estrazione , fatta da chi avrà acquistato un po' di pratica, riuscirà bene, poc0 dolorosa . e senza pericolo d1 con1pli• • caz1v-n1. 1

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Cura delle fratture delle ossa ma.sioellari. .!:_ La cura delle fratture delle ossa mascellari, cvme qµ:ella delle fratture di altre . ossa, non si può ottenere rapidamente e in modo perfetto) se non e.on l'immobilizzazione assoluta della parte fratturata per un certo periodo di te.m po. Questa immobilità, specialmente riguardo alla mandibola, è impossibile ottenerla con la semplice fasciatura V' çon la sutura metallica e perciò quasi tutti J. chirurgi chiedono in simili casi la cvllaborazione dell'odontoiatra, per la costruzione di apparecchi speciali d'immobiliz• • zaz1one. Si·ccome poi nelle f1tatture dei mascellari viene sempre lesa la polpa di alcu·ni denti, che a causa del trauma in seguito · si cancrena, si rende in ogni caso necessaria l 'aspoitazione delle pvlpe den~li 'cancrenate, o l'estrazione dei relativi denti, che possono in· seguito tt-:!irc an-che ripiantati. Ove questa pr~auzione venisse -trascurata le po1pe dentali cancrenate produr• r ebbero ascessi purulenti, fist ole e necrvsi di -porzioni del t essuto oS'seo. Verificandosi queste ~ondizio11i si comprende come la riu'llione delle parti fratturate venga 01Stacolata. 1.n tempo di pace lSÌ può sempre richiedere l'intervento di un'odontoiatra per la cura delle firatture mascellari. In tempo di guerra, :finchè non avremo un'organizzazio11e odontoiatrica completa per l'esercito, sarà l'ufficia.le medico che dovrà prestaire al paziente le prime cu.re. Dopo il lavaggilo accurato delle ferite e della bvcca, la cura del1'emo.rragia , ecc., sairà primo ' pensiero del medico di ridurre le ossa mascellari in posizione 11-0rmale, :anche se vi è perdita.i di sostanza ossea, basandosi s ul combaci'amento dei denti rim asti ne11e due m ascelle. È necessario pertanto che egli tenga presenti i pri'llcipali. ·p unti di riLSNn.bro d el combaciamento normale dei denti, che ·s ono i tre seguenti : I) I quattro incisivi superiori devvno cbiud ere labialmente (al d i. fuori) degli inferiori, coprendo le coro11e di questi per circa un terzo della loro lunghezza. 2) La cuspide del monocuspidato (canino) superiore deve trvvarsi i·n corrispondenza dello spazio interdentario fra il monocuspidato ed il primo bicuspidato (premolare) inferiori. 3) La cws:pide mesiale, ossia anteri0re, d·e l primo p ol~cuspida to (grosso molare) deve combaciare fra le due cuspidi vestibvlari del primo policuspidato inferiore. Post i. i denti in posizione 'llormale si pratica la fasciatuira della testa, in modo . da immvbilizzare le due mascelle, lasciando liberi i moviment i d elle labbra. Il paziente potrà mutrirsi (4)

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di liquidi, i qt1ali passano oon facilità fra i denti anteriori, rimanendo sempre un certo spazio fra di essi, :fi.nchè non potrà essere effettuato il trasporto all'ospedale e non potrà es~ere applicatv l'apparecchio. La persona che ha in cura il paziente dovrà fare, se sarà possi.. bile, lavaggi antisettici della bocca dopo ogni somministrazione di alimenti liquidi. CURE CH~ PUÒ PREST~ L'ODONTOIATRA.

L'odontoiatra militare ~ l'odontoiatra borghese addetto al sei-vizio dei m ilitari può prestare naturalmente tutte le cure odvntoiatriche moderne, se risiede in .o spedali militari territoriali, provvisti di gaèrinetto odontoiatrico e laboratorio per odvntotecnica sufficientemente arredati. È più limitata, riguardo alla complessità delle cure, l'opera dell'odontoiatra che segue gli eserciti combattenti o risiede negli ospedali da campo, sulle ·navi d~ guerira ·O sulle navi ospedale, per l'impossi.p ilità d'impiantare in tali pvsti il macchinario necessario. M.a ove si volesse provvedere alla cura odontoiatrica veramente effi.· cace dell'esercito, sarebbe indispensabile che il servizio odontoiatrico, al pari di quello medico, ' non f0sse solta·nto effettuato negli ospedali territoriali, ma anche nei posti sanitari di prima li nea, ·negli ospedali da campo, sulle navi da gueNa e sulle navi ospedale, in modo che ufficiali, 1soldati · e marinai potessero ricevere le cure necessarie n·e i numerosissimi casi di malattie deruta.li, che '.Sono mvlto più frequenti dei casi di qualunque altra m alattia, e perchè sol· dati e marinai potessero subito trovare le cure n1ece~sa.rie in casi di · fratture delle mascelle, tanto numerosi nei moderni combattimenti. Le malatt·ie dei d·e1iti. - Non è necessaria la presenza dell'odontoiatta sul fronte degli eserciti combattenti; ma nei pasti di medicazione reggimentali, negli ospedali da campo e .sulle na'Vi osipeda1le l'odontoiatra può curare tutte ·le malattie dentali efficacemente e permanentement·e, praticando a nche otturazioni e perfino ripa:razioni e cvstruzioni di apparecchi artificiali amovibili, tanto più se ha alle sue dipendenze un meccanico-dentista (odontotecnico), • che possa aiutarl0 'Dei lavori, potendosi servire di strumenti ed :a ppan-ecchi facilmente tra!Slpùrtab ili. Quan~o questo .sarebbe vantaggioso possono comprenderlo gli ufficiali ·e soldati, che hanno già presv parte a qualche ca.m pagna e rì'cordano le sofferenze causate da qualche dente malato o gl'inconvenienti derivati da un appar ecchi0 di prostesi rotto, mentre erano nell'impossil:·i lità d i trovare .tt·n o specialista e vedevano che 1'ufficiale medico, malgrado il suv


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SEZIONE PRATICA

buon volere, non riusciva a guarirli o ad aiutarli. Appa'lrecchi per la cura delle ·fratture deille ossa mascellari. - L'odontoiatra che risiede negli ospedali da campo e sulle 1lavi vspedale dovrebbe esser provvisto di un certe> ·n umero di apparecchi già preparati. per l'immobilizzazione della mandibola in casi di frattura senza perdita di sostanza ossea. 'l)tli apparecchi potrebbero cvsl veniire applicati ai pazienti anche prima che qttesti veni1sser-0 inoltrati negli vspedali territoriali. A mano, a mano che gli apparecchi vengo·no a mancare <issi verrebber9 riforniti dagli ospedali territoriali, dove verrebbero costruiti. Il t ipo più razivnale di questi apparecchi consiste in u11a doccia metallica continua, destinata a coprire le corone càei denti inferiori, e ch·e segue perciò la curva dell'arco dentario, e in una placca metallica sottomenton~er4. .A.ba doccia e alla placca sono sal~ate . due robuste lamine metalliche, che si prolunganv- in senso orizzontale in corrispondenza della regione dei bicu s.pidati (premolari) di ogni lato; ciascuna estremità di ogni lami.na ha un f9ro ed esso dà passaggio ad un asse metallico con le eitlrepii,t à tagliate a vite, che serve a fissare, per mezzo di dadi avvitati, la dvccia, quando questa è ap· pli'c ata sui denti, alla placca, adagiata sotto ral mento con interposta una fascia di garza e cotone idrofilo. Nella placca sottomentoniera si praticano delle apertufe i.in corrispondenza delle ferite esterne, per permetterne la medicazione (1). Con tale apparecchio rimane immoè.ilizzato l'osso man,d ibolare in tutta la sua estensione, ma rimane libera 1'articolazione, in modo che il paziente può apriire la bocca e nutrirsi di cibi a·nche solidi, pùtendo masticare sulla doccia metallica, ch·e combacia con i denti della mascella • supenore. Sia la doccia che la placea mentoniera> dovendo essere preparate in precedenza, :si potrebbero costruire su tre o ·q u·attrJ misure, che sarebbero facilmente adatta.bili a tutti i casi. L'apparecchio che ha servito ad un paziente può venire disinfettato e servire per altri pazienti. Nei ca&. di frattura delle ossa mascellari superiori senza perdita di s.:>stanza: ossea è possibile d )immobilizzare le parti fratturate legando i denti che limitano la rrattùra anche semplicemente con seta dentari!ia cerata, oppure praticandù una fasciatura occipito-mentoniera, dopo

di aver fatto combaciare inormalmente i denti delle due mascelle. In casi più gravi si può costruire una placca palatina in continuazione con una docoi1a, che pos~ · abèiracciare le corone di tutti i denti superioci, ai quali viene cementata. Si possono anche adoperare altri apparecchi d'immobilizzazione più complicati, già in uso in odontoiatria.

Apparecchi di prostesi pèr le masioelle, naso, faccia e ossa. - Gli apparecchi dii: prostesi per le mascelle nei ca~i di consider-evole ·p erdita di sostanza ossea, possono in qualche caso ven1re preparati in precedenza, ma gen·eralmente necessitano modificazioni per essere .ridotti alle pro·p vrzioni volute, o devono venire espressamente costruiti!; possono perciò venire applicati solamente dall'?dontviatra che risiede in ospedali ,t erritoriali e che è ai11tato da un odontotecnico, mentre l'0dontoiatra dei posti di medicazione reggimentale, degli ospedali da cam·p o, àelle navi da guerra e delle navi ospedale può prestare ai feriti molto efficacemente le ,prime cure, attenururne le sofferenze immediate e cu!are che non avvengano spt>.stamenti considerevoli d·e lle mascelle, f.a.cendù <'vnservare ,i denti i n combaciamento normale -0 mantenen~doveli con mezzi meccanici dopo di a vere estratto quelli che giudica di' nivn poter cooservare. L'importanza degli apparecchi di prostesi, mascellare ·sri comprenderà facilmente ove si cùnsiderino le dolorose conseguenze della perd.i ta di una porzione di osso mascellare e specialmente della mandibola, dopo la guan!gione delle ,ferite, quando non si applica l'appairecchi-0 di proste$i. Il viso del paziente è def o1"mato, tanto maggi onnente, quanto più cons1d·e rcvole è la porzione di osso mancante; la masticazi0ne è ostacolata, difettosa -0 assolutamente a·b olita; la degluh~zione è difficile, la fona·z ione diventa· p oco intelligibile, la sallva, nella maggior parte dei c.a:si, non .p uò essere tratten.u ta nella -cawtà ora._, le e fluisce all'·e sterno dalle commessure lal>iali sul ·collo e sul petto. ·A tutti questi gravissimi , inconvenienti rimedia 1'0don.toiatra con la prostesi mascellare, i cui apparecchi, che (jI"3. si costruiscono con metodi s·empl1cissimi, vengono ad~erati dai pazienti c-0me una cv-mune den- tiera (1). (1) A. CHIAVARO. Cisti paradentarie e protesi delle ossa mascella1'i. Pag. 459, con 59 figure. Napoli, 1905. In. Sui risultGJti lontan,i della resezio-disarticolazione del.la mascella injeri<>re seguJtm da prostesi ma'ndib<Jlarre. Bv-11. della R. Accademia (1) A. CHIAVARO. Apparecchioi d'immobilizzamedica di Rvma, a'llno XXXVII, fase. IV e V. zione nella frattur(JJ del cotrpo della mandibola. Pag. 10, con 4 figure. Roma, 1911. Pag. 22, con 6 figure. Napoli, 1912. In. in collaborazione col prof. R. ALESSANDRI. 1

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Auche la prostesi del naso, del padiglione dell'o.recchio e della lingua viene costruita dall'odontoiatra, dando la possibilità ai mutilati di questi orga·n i di riprendere il lorv posto nella società. È di c o.mpetenza dell'0dontoiatra anche la prostesi di altre parti della fa~ia e di poriioni os!see a sportate. Sull'osso artificiale costruito dall'odontoiatra il chirurgv esegue poi l'operazione di plastica. PROGETTO DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO ODONTOIATRICO NELLJESERCITO E NELLA MARINA. In Italia abbiamo circa trecent0 m,e dici-dentis1:ti e settecento chirurgi-dentisti, 1oltre ad un '!lU·m ero imprecisato, forse sei settecento, meccanici-dentisti (odont0ttecniici ). Sono dunque ci.r ea un migliaio i professi0nisti legalmente esercenti l'odontoiatri-a in Italia e parecchie centinaia i meccanici che si occupano esclwsivamente della costruzione di apparecchi di prostesi dentaria. · F-0Lt;se un terzo di questi pr«Y.f essi0nisti e odontotecnici è soggetto al servizi0 militare; alcuni, in s ervizio .a ttivo o richiamati, vestono già l'uniforme ; altri verranno richiama·t i in seguito per prestare il loro ·servizio come svldati semplici, g.raduati o ufficiali. Molti medici-chirurgi-dentisti saranno richiamati :semplicemente come medici militari, pur a vendo esercitato medicina · soltanto per qualche ann0 all'inizio della loro carriera professionale, o ·n on avendola mai esercitata. Tutti i chirurgi-dentisti e tutti glti1 oclvntotecnici, nel presente stato di organizzazione, dov.r anno prestare semplicemente il servizio delle armi 0 verran·,n o forse adibiti come i nf·etrmi eri. Le nazioni belligeranti ha·nno dovut0 istituire o ampliare il ·s·e rvizio cdontoiatri<:o, amm.a estrate dalla necessità, ed anche 1' Italia, essendo or.a intervenuta nel c-0nflitto europeo, dovrà pro"\·vedere al più presto all'0rganizzazivne del serv1?io odontoiatrico, che, come ho cerca~o di dim ostrare, rappresenta uno dei più urgent~ h.1sogni della llO$tra armata . Calcolando che circa un ter~o degli odont0iatri sia s0ggetto al servizio militare, si avrebl:ero circa cent0 medici-chirurgi-dentisti e ci.rea duecento e forse più chirurgi-dentisti. Gli odon:totecnki possono ·essere in numero a·nche maggiore 1

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·Resezione e p1101Stesi nlJan.dibolare. Boll. della R. Accademj:a medica di Roona, a:n.no XXXVII, ~asc . I-IV. Pa·g . 22, con 13 figu.r e. Roma, 1911. In. in collaborazione col prof. R. ALESSANDRI. Resezion e di tre quarti della mam:dibo·la per via oraLe. e nuovo metod oi di prostesi mandibolare defi:n.i tiva. Il Policlinico, Sez. chirurgica, volume XX . Pag. 16, con. I I figure. Roma, 1913. (6)

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di trecentv, prevalend0 fra essi l'elemento giovane. È certo inoltre che molti medici-dentisti e chirwrgi-dentisti, non soggetti al servizio militare, 1si arruolerebber0 con piacere se sapessere di poter prestare efficacemente l'opE:ra loro esercitando la prvpria professione, mentre si sent-0'110 certamente inadatti come medici-chirurgi e pel maneggio delle armi. Si potreb,b e cosi contare su un buon numero di prof.ession.isti volenter0si e I 'ufficiale medico, che non avrebbe più ad occuparsi delle malattie dentali e di gran parte delle ferite della faccia, potrebbe anch'egli disimpegnare co.n maggiore efficaci.a l'opera sua. . So che la Federazione St0matologica Italiana hai offerto alla Direzione generale di Sanità militarr-e 1'opera dei propri svci pel servizio odontoiatrico dell'esercito in tempo. di guerra, a somiglianza d-i quanto si è fatto melle altre nazioni belligeranti, e che ha diramat0 U'lla circolare a tutti i soci, invitandoli a dichiara.re quali obblighi militari essi abl:~ano, se sono iscritti alla Croee R0ssa e se son 4i!&posti a prestarre l '·o pera loro come odontoiatr.i dell'esercito. Hv appreso con vivo piacere la notizia della nobile iniziativa. della Federazione Stomatologica, che c0rrispon.d e perfettamente al m10 desiderio e alle m ie sp·e ranze, espresse da tempo anche a parecchi colleghi, e confido che nel progetto di ocganizzazione ~he la Direzione di sanità militare sta elaborando (1) non siano compresi sol(1) Il .p residente dell'Ordine dei medici della

pr0vincia di Roma ha diramato la seguente circolare: Roma, 25 giugno 1915. Egregio collega, L'Ispettorat0 di sanità m.i litare i·ndirizza a questa Presidenza il seguente telegramma : « N . 4705 R. S. - Quest'Ispettorato si rivolge « al patriottico interessamento della S. V. Ill.ma « perchè voglia interpellare i liberi docenti (ed {(in mancanza i liber.i esercenti) inscritti a co« desto Ordin·e , ritenuti eminenti chirurghi od «esperti radi0logi o stomatologi pr0vetti, per « conos.cere se accettano d.i lfar J?arle dei casti« tuendi gruppi chirurgici alla dipendenza delle « Direzioni di sanità di Corpo d'armata mobili« tate, c0n assimilazione di grado e corrispon« denti indennità. Essi gruppi sonv costituiti «con 1'intendimento che siano inviati ove oc~ corre 1'.0ipe1'a intensiva per ardui interventi, « per protesi provvisorie, per prime cure a. f~­ « riti gravi non trasportabili. Attendesi citSrpvsta « con. c0rtese -sollecitudine, ·e si aggiunge che «saranno sostituiti, n·elle eventuali loro. asse« gnazioni di servizio territoriale, quei colleghi «che saranno per essere segnalati come accet« tanti. - Il tenente generale medic0, ~spettore «capo. i nteri·nale: f.to C. SFORZA». Mi affretto a comunicarLe quanto sopra nella

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tanto i medici-<:hirurgi-dentisti, ma anche i chirurgi-dentisti ed i meccanici-dentisti, i quali tutti presterel:.b ero volenterosamente l'opera loro. In questo modo si potrebbe avere un Corpo sanitario odvntoiaitricv di circa 600 e fonse più individui, mentre se esso dovesse esser composto di soli odontoiatri laureati in medicina risulterebbe insufficiente, .sia: pel numero dei componenti, c0me per il la.vorv, che questi potreb·b ero produrre. Salvo le considerazioni d'indole tecnica, che soltantv la Direzione di sanità militare è competente a risolvere, io penso che il servizio odontoiatrico dell'esercito per poter riuscire di attuabilità ed utilità pratica, dovrebbe venire organizzato nel mod0 seguente. Un ùd\)lltoiatra, col grado di ufficiale, con due odontotecnici alla sua di pendenza, ·d ovrebbe trovarsi in ogni post0 di medicazione reggimentale e possibilmente su .o gni grande nave da guerra. Duranite i combattimenti questo personale coadiuverebbe il personale sanjtario, occupandosi spec~rulmente dei feriti alla faccia, per prepararli in mvdo c0nveniente ird.gwa!tdo alla futur~ applicazione di apparecchi per la cura di firatture delle ossa mascellari e di apparecchi· di pr:ostesi mascellatie. Nei periodi di tregua l'odontoiatra, coadiuvato d:agli od.o.ntotec.nici, presterebbe alla truppa ed ag1i ufficiali le cw-e odvntoiaitriche necessarie. La cassetta da 0dontoiatria dell'esercito, completata da qualche altro strumento e materiale odontoiatrico, che lo. stesso odontoiatra potrebbe procurare, c0stituirebbe il materiale e strumentario strettamiente necessari per quest[ posti. Un medico-cliiru.rgo--0.entista, due chirnrgid enit isti e tre meceanioi-dentisti dorvrebbero venire a sS'egnati in ogni ospedal•e d:ai c.ampo o in un locale ad esso vicino e in ogni nave ospedale. Qttesto personale dovrebbe avere a propria disposizione almen·o tre loçali : unù con un certo numero di letti; unv fornito di una i.sedia dentaria :s.emplic-e, di un trapano e dei necessari strumenti per le medicazioni, estrazioni ed otturazion.i dei denti; il terzo adit,i tv ad uso di lat'0ratorio di odontotecnica, col svlo macchittl.ari-0. strettamente necessario per l'adattamento di apparecchi d 'immobiliizazione per cura di fratture e di apparecchi di prostesd mascella.re ~ per la ri pa!!'azio.ne e costruzivne di apparecchi di prostesi dentaria amovibili. ,I

fiducia che Ella voglia aderire all'invito che per mio mezzo, Le viene riv0lto, e Le sarò o-ra~ to se vorrà darm·e11e cortese svllecita confe!:na Con distinta osservanza, · Il presidente : dott. E.

BALLERINI.

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Si potrebbero ivi in questo modv curare i feriti grav.i, che il loro .stato generale non permette di trasportare negli ospedali territoriali, e quelli con fratture delle mascelle, che possvno guarire in breve tempo e venire in s·eguito rimandati sul fronte. Gli ufficiali e la truppa potrebbero inoltre recarsi facilm~nte. negli ospedali da campi} 111ediante i treni ed automobili sanitari per riceve~vi tutte le cure Je11tarie di cui pot;ei,bero aver bisogno. Se il personale di (111esti _ospedali .avesse a sua dispvsiziùne a11che u.n 'automobile potrebbe forse cumulare a.n che il sei-vizio d~i pos1i di medicazi0ne reggim~11talt, o·ve ·n on si diSil-0nesse d·e l personale suff.ciente per provvedervi diversamente. Illlfat~i, IJotendo !l personale dividersi, nei periodi ch·e it1ter.cora-ono fra l 'airrivo dei treni trasportanti i feriti, un 0dontoiatra ed u•n meccanico dentista po:trel:>bero recarsi con l'aut0mobile in tali posti ed a:nche in punti più vicini al fo:'Onte per prestare ai soldati ed ufficiali le cure dentarie più urgenti, p·r endere impronte, riportare ed applicare apparecchi di prostesi dentar.i a, riparati o costruiti nell'ospedale odont0iatrico da campo. Il servizio odontoiatrico dei pvsti di medicazione reggimentale e degli ospedali .d a campo d.ovrebbe dipendere direttamente dall:ai Direzione odontoiatri!ca stabilita negli 0Spedali territùriali, in locali annessi o vicin.i ai principali osp,eda1i militari,. dove ufficiali e soldati .vengono trasportati dopo aver ricevuto negli ospedali da campo le prime e più urgenti cure. Ugualmente il personale od011to.iatrico delle · navi da guerra e delle 'llavi Qspedale, dipenderebbe dalla Diir1e~ione odontoiatrica stabilita negli ospedali •navali territoriali. In cilaiscunç> di questi 01s.p edali odontoiatrici territoriali dovrebberv essere messil a disp0sizione dell'odontoiatra-capo almeno cinquanta letti. U11 medico-chiru1rgo, di pru-i gifado dell'odontoiatra·cap-0, dùvite1:1b e vccuparsi della cura chirurgica dei feriti, e due altril medici-dentisti, tre chi'rurgidentisti ed un •numero adeguato di meccanici-dentis·t i dovrebbero trovarsi alle dipendenze dell'odontoiatra-capo per la costruzione e l'applicazione degli ap.p arecchi d'immobilizzazione e di prostesi dellie mascelle. Se ·il numero degli odontod.atrii, per obbligo o v0len1teros·ame.nte addetti al servizio militare, risultasse insufficiente, i 1l Comando di Sanità militare, valendosi de' suoi poteri, potrebbe ·d estinare agli ospedali odontoiatribi tenrit0riali . specialisti civili non soggetti al servizio militare e non· .arruolati·, con assimilazione di grado. L'odontoiatra-capo prepostù alla direzione dell'ospedale odontoiatrico più impontan1

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te assumerebbe la direzione generale del servizio odontoiat•rico, regolando ia distribuzi0ine dei feriti, la spedizione d.e l materiale odontoiatrico e degli· apparecchi n,e cessari e la destinazione del personale odontoiatrico. Tutt0 il servizio però sarebbe in dipendeni.a e si svolgerebbe in connessione col servizio generale di sanità miliaJrrte, seguendo le direttive e glil ordini stabiliti dalla Direzione generale di :sanità. L'organizzazione di questo servizio non costituirebbe u·n grande aggravio pel bilancio del Minister0 della guerra, dovendosi 1natu~almente escludere tutte le spese che non sono. di ass<rluta neces.sità; il buon volere ed 11 patriottismù di tutti gli esiercenti italiani · di odontoi.art:ria contribuirebre certamiente a diminuire questo aggravi'ù, perchè ci:ascu·n o si presterebbe nel miigliou.1 anOO.o, anche m:aterialmente, per la µuona riuscita del progetto. L 'efiettt1ar.i0nP di questo servizio di guerra faciliterebbe in seguito l'istituziooe di un servlzio odonrt:oiatrico per 1'esercito <t la marina anche in tempo di pace, perchè se 1ne riconùiscerebbe ora l'utilità e la 1lece5lsità. Sapendo come la Direzione generale di sanità militare e navale sia affidata a persone, che del compimento del proprio dovere fannQ una vera missilotne e che tutelano con tutti i mezzi :suggeriti d·3.!lla scienea mv.derna la sia[ute del soldatù, fattore principale dell'efficienza e del-la potenzialità di un esercito, giova sperare che l'organizzazione invocata da tutti gli odontoiatri italiani ed approvata certamente da quanti hflnp.o interesse a sapere .i l nostro esercito nelle migliori c0ndizioni di resistenza, •s arà presto un fatto compiuto. Roma, 29 giugno 1915.

LA RADIOLOGIA IN GUERRA. L'apparecchi• portatile radiologico della Sanità Militare. - Varatteristiehe della sua potenziali~ . per il prof. MARIO SERENA, doc. di terapia fisica. L'apparecchio nel suo insieme è a tutti ben noto e .qu,indi ogni descrizione è superflua: la suiai caratteri1stira è che l'energia elettrica viene prodotta da. una dinamo azionata a mano; mi interessa invece fair1 1notare che i giudizi -sulla sua potenzialità· svno 1sempre stati varl, forse non ultima ragivne è il fatto che lai Casa stessa costrutt-rice mon lVi ha· un·i to nessun istrumento di ·misura, nè ha indicato dei da.ti, sia pure vaghi, .sulla velocità dell'azionamento, sul tempo di pùsa, s ull'amperaggio, sulla tensione al (8)

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primario, ecc. Delle rice~he accurate in questo senso non mi consta siano sta.te fatte nemmeno dai radiologi. L'ultimo giudizio11&u di esso è qu•e llo del professvr Ghilarducci (Il Policlinico, n. 27, 1915) che avenà<?lo definitv «ottimo per gli. usi correnti della radiologia in guerra» osserva che u no.n: è adatto per le diagnosi più esatte e delicate che irichiedono interventi vperativi gravi» il che 1in a ltri termini s ignifica che non è adatto per indagini ra.dioscvpiche importanti come localizzazioni di. proiettili profondamente s.ituatil, esami di })3rti prvfonde, ecc. A mio giudizio però semb~ che la parte principale nell'uso corrente de t .radi\ologia· di guerra siano appunto tali ricc he che in· genere non possono es... sere suppl dall'esame obbiettivo com,u ne del ferito. La· cvnclusione a cui viene il Ghilarducci è dUJn:q ue la necessità di automobili radiol0giche. Siamo d'accordo in questo: che ogni ra,d iologo desidera il meglio; ma di automobili radivlogki la Sa11ittà Militare non ne ha e il procurarsele richiede tempo. Ci sa.ranno forse domani, ma n on ci sono oggi : vediamo allora se non potendo avere il meglio oggi· ·pos:siamo almeno procurarci il buono. · Per questo mi is.ono messo a considerare un po' da vicino l'apparecchio doella Sanità Militare senza avere nessuna tenerezza preventiva 'p er esso, giu ngendo a conclusioni che mi pare possano interessa.re i m.umerosi Colleghi che sono nell 'occa.sione di adoperarlo. ~remetto che non mi occupo degli accessori aggiuntivi dalla Dittai fornitr·ice: è chiaro che per r.adiosc0pie altri ne occocrono : mi fermo solo al generait ore . della corrente di alta ten.. sione che è ciò che ·cvstituisce veramente 1'appairecchio. Inserendo un tul:o ~undelach di 20 cm. di diametro ed essendo girata per parecchi secvndi rrupidamente la manovella da un solo uomo, in ragione di. due g·iri per seco1nd·o, la dinamo fa cirrca 30 giri al ,secondo, l ':ampolla dà raggi corrispondenti a 5 W tli durezza, il milliamperometro marca 1.8 milliamp.ère e al primario risconbriamo 4 ampère e 80 volts . .. È chiar0 che se ques,t o è il risultato sia pure per breve tempo ottenuto dal movimènto a mano di una sola persona, oioè di 320 Watt, due per.s·o ne ne ricaveranno almeno1 UJUt rlsultat0 maggiore del 50 %, e c~ avviciniamo già ai 500 Watt rima·nendo sempre nel caso prati~o di movimento ia. mano. Chi ci imped:isce di avere la dinamo cl;ie funzioni con UJll . prelevamento anche maggiore e sopratutto costante, se raccvrdiamv l'asse della 1: · :

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SEZIONB PRATICA

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·dinamo all'asse del motore di un'.automobile o D'altr.a p.a rte i raccordi necessair.1 sono di C·.)stlr:uzione tanto facile che anche in piccole offidi un:a •m.otocicletta ? . cine del Genio, da campo1, posson0 ess;ere perI fili degli avvolgimenti che v.a n·no ia·d 0gn-i fettam.e nte eseguiti. Si realizza in taJ. .modo con lamella del collettore hanno circa un mmq. una piccola dinamo (r) uini apparecchio generadi superficie di :sezione e son·oi due, il che sig.nific.a 1s·o pportatte ·Cvn u.n margine larghissimo t0re di raggi X di cu~ ogni radiolo1g o può iessere 6 ' ampère; lasciamo che il margine di sicurezza soddisfatto, e· che in riguardo alla quantità di non 1s:ia cosi largo, m.a p·er 1/2 ora 8 ampèrre sa... energia che può for:n ire fu fino ia·d oggi inaderan·n o sopportate eo1m0dame11te com·e su-ccede in guatamente apprezzato. qualsiasi conduttore simile, dunque 8 .a mpère col.il un voltaggi>C)! che possiam.o tenere a 80 ci Sul servizio rontgenologic~ nell'esercito dann0 640 Watt. in guerra. Ne .a bbiamo d'a'Vanzo per qualsiasi radiosco• (Prof. F. P. SGOBBO, Giorn. iint:erni. d. Scie1ize pia! Del rest0 ness~n:a: radioscopi1ai si pr.olunga Mediche, 15 maggio 1915). oltre ro minuti. · C'è timore che i fili dell'avvolgimento non Riportiamo da questo articolo quanto cùncerne abbiamo un isolam!e nto sufficien~e? e che arri- l'apparecchio del gen·. medico Ferrero di Cavalvand0 il voltaggio a roo o r ro possano non te- lerleone e le c0nsider~zioni generali. ner.e tale potenziale? bisogner·e bbe ammettere Il Ferrero di Cavallerleone, attuale Ispett0re che .la Ditta c-o istruttrice !non ~bbia adopera~o il Cap·o di Sanità lVIilita_1'e in Italia, al Congresso :filo di r:ame isolato che usa in tutti gli avvo~gi­ Internazionale di Medicina in L0111dra nell'agosto menti di dinamo •e mvtori analoghi, e abbia del 1913 comunicò su : La radiografiaJ i~ guerra. ad-operato del filo isolato meno b·e ne det · solito; Apparecchio radiografico· e trasportabile - tip.o o-icusto ·p er la .d.ina1no dell'.appairecchio della Sa- militar.e - modJello Ferrero• driJ Ca'Vallerleone. :ità Militare ,. cosa che non sono inclinruto a Dopo di aver ricordato l'imp·ortanza della racredere. di·oscopia e radi.o:g .rafiia, nella chirurgia di gu.e rIl pericolo delle b·r uciature nelle dinamo iro· r~, tanto da riconoscere l'opportu11iità di d'o tarne genere dipende dalle estracorrenti che 1si for- le un.ità sanitarie in. campagna, tratta du.e quimano per le interruzioni, ed a guairdia di e.sse stioni : dove può trov.are la sua utile ,a:pplicazione è s ufficien.Jte di inserire due piccoli e semplicis- l'~pparecchio radiografico in campagna, e quale simi c011densatori fra la dinam·o e l'iinterr:uttore, è il ·migliore _a pp,arecchi10 radiografico per la cam- buona u-.egol.a - osserv.ata da poche case copag.n a: struttrici. Afferma che per le moil teplici difficoltà che Il raccordo poi della dinaanv coll'asste del mopresentan•o in guerra gli apparecchi radiografitore è un problema della più elementMe mec- ci, .specialmente per il loro ma11:eggio, trasporto canica : a nche nei mot0ri « monoblock » , vi è · e per 1a· 'S\)rg·e nte elettrica, venn·e ritenuto che sempre un punt0 dell'a8$e in cui si p,u ò appli- l'uso di essi si debèa limitarr-'e agli os.p edali1, o care una puleggia autocentrante coi sistemi di soltant0 agli ospedali di sgomb er-0. Gli ap·p aapplicazione del freno Ptrony. L'uso di ·più gole recchi radi·ografici perciò dovrebbero darsi i·n do11elle pul·e ggie d:i trasmissi 01ne permette anche tazione .ai deposjti1 avanzati di materiale sanicli sceo-liere la velocità che si vt1ol dare alla di- tario per man.d arli, secondo }.e circostani;e, agli o n:amo. ospedali, quando questi vengono impiantati ataPuò rimanere ancora una obbiezione: che la bilmente,, e funzionano quasi come os~cdali f:!ssi. dinamo cosi ·c ome è raccolta e difesa in.0111 possa Egli fin dal 1898 pensò di r·e ndere l'apparecrapid.a m1ein:te disperdere il ·e.alare: dirò che in chio radio1g rafico indipendente da pile, d.a accuu.n quarto d'ora o mezz'ora di funz,ion.amento mulatori e da motori ,speciali a b·e nzina ed a non è un eccessivo riscald.a mento v.erosilmile per petr.oJio, facilmente trasportabile a mulo. anche la ~capacità termica delle masse metalliche; ad in montag·n.a, e funzionante c•on din::imv ecc jt::ita ogni modo è f.acile procurair1e maggior di:s:per · da un motore azion.a to da du·e rotiuste manovelsione di c.aJore a prendv lo sportello laterale della le a lungo braccio, girate ritmicamente da due cassetta di legno che la racchiude. s·oldati portaferiti. È in base ia tutte le considerazioni suddette (r) Il fatto che una dinamo sia pic~.ola non che concludo sull.ai possibilità di potere azionare sig.n:i~ca !Ch.e fo~zatamente debba f?rrure P?Ca con un motore a s.coppio1 l 'app:a:recchio Tadioenergia : certe dinamo p. e. : c?stru1te isul po logico della Sanità Militare ottenendone U·n pre- Soulier, ha.1ll11IV la grran~ezzai di q~,elle dell a_p.l•evam·e nto che. taluno può troivare esia·g erato, ma parecchio in pa~ola dandv 30 e p1u Ampère a che tuttavia è attuabile. 75 Volts. 1

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Questo a pparecchio più tardi f.u costruito e ·v enne adottato dall'Esercito I tali ano. L'apparecchio venne già usato niellai cam.p agna Italo-Turieai e dalla Croce rossa Italiana nel Mont·enegro durante la guerra balcanica. Esso, completo, è contenultù in 4 casse, someggiabili ·su due muli, oltre 2 cassette per gli ac, cessorii fotografici. Viene dato ~1n dotazi.orne ai depositi avanzati di materiale sanitario, dai quali è mandato agli ospedali d.a campo man m~1no che essi s 'impiantano, agli ospedalii so1meggiati o in .a ltri luoghi di cura che ne fac· ciano richiesta, così che, essend·o someggiabile, può essere portato al seguito delle truppe a.n che nelle zone montuose. È dato anche in dotazi,one agli ospedali territoriali, ove può venire azionato anche dalla cotifente strada.ile, sostituendo l'interruttore a mercurio con quello vVehnelt.

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scopi: per ricerche radioscopiche, o per ricerche radiografiche a posa lenta,, rapida, ·ovvero istantanea anche per frazione di s econdo, e servendoci opportunamente del quadro di . rinf.orzo.

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In tesi generale ri·tiene 1'A. che g·li apparecchi

radiologici rispondono utilmente· in guerra unicanz.e1ite do'Ve i feriti po1ssono essere operati delle lesio11ii per le quali serve lai radiografia, e quindi i1i queiJ po's ti o'Ve. trO'Vasi il corredo necessario per eseguire tale operazione chirurgica. Nell'ocdinament'O del nvstro servizio sanitario in guerra certa.m ente è stabilito, salvo speciali eccezioni, ove s i debbono eseguire le diverse ·Opera~ioni e fra queste le grandi operazioni per le quali ia preferenza si richiede lo aiuto iradiografìco. Questi po.sti, a nostro modo cli vedere, possono essere raramente la sezione di sanità, molte volte l'ospedale da campo, ed ordinariamente l'ospedale militare territoriale. Un eccezionale posto di ricerca radiologica potrebbe essere indicato unicamente dalle condizioni speciali del ferito e quiindi1 dalla più o meno diffiooJtà nel trasporto. ~e 0001.segue che la radiografia de'V·e farrsi nel. 1

* *.* Non è qui il caso di rico·r dare, perchè troppo nùta., la grande :importanza che hanno assunto per molte ricerche i raggi X :nel campo medico. Oggi in svariate lesioni il chirurgo specialmente no.n può o non deve intervenire se prima, avend-0ne l'opportunità, non abbia ottenuta la prwa radiografica o l'esame radioscopico della parte da sottoporsi all'atto operativo. Come si •sa la radioscopia e la radiografia, talora in.sieme, talora da sole, ed in prevalenza la radi ogr.afia, secondo Ja località in esame, ci mettono in gr.a do di rendere visibili organi ~n­ ter.n~, di studiarn·e la- sede, confùrmazione, integrità, i loro rapporti e no·n poche ·volte anche la fulnzione, di osservare ia.n che 1Se vi sono visibili corpi estranei, la l-0tro· forma o def'Ormazione e la loro ,sede e :s:e hanno lesi nel lvro decorso alcuni organi e tessuti. visibili ai raggi X, ecc. Nel cas'O' s peciale di lesioni determinate in guerra da un mezzo qualsiasi, l'esame rontgenologico si limita .alla ricerca del corpo estraneo fi-ssandoine pure la sede e la forma:, ed a stabilire le var.ie lesioni -OiSsee, articolari e di qualche organo, visibili direttamente o indirettar1nente ai .raggi X. Tutti questi reperti presi insieme veng9no facilmente forniti da un r-occhetto ci.ntensivo, ca· pace di ricevere anche intensità molto .a lte e di dare nell 'ampoll.a:, piutt'Osto voluminosa, una corrente ad altissimo potenziale, e, relativamente aii comuni apparecchi, di notevole intensità. In tal modo qu-esta ampolla renderà, secondo l'A., ltna cons iderevole quantità di :raggi X. Con questo t rasformatore e con adatte ampolle noi avren10 un funzionament.01 secondo i vari 1

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sito Of'ZJ•e il ferito p1w e deve operarsi. Si coonprende facilmente come sarebbe fuori propositù e non proficuo far la r-adiografia in altra sede dal luogo di operazivne: se cosi ifosse, tale sede n'On potrebbe essere che nei posti sanitarii più vici,ni alle linee di fuoco. Una tale radiografia, che poi accompagna: il ferito .in altra località lontana, sede di operazione, potrebbe p·iù tardi non essere la fedele fotografia d·e lla parte, giacc;hè nel trasporto del fie rito, trattandosi p. es. di iproiettile, questo potrebbe spotarsi, o,v vero, trattandosi di frattura, gli estremi ossei di essa potrebbero modificarsi nei loro rapporti. Ritiene poi l'A. che in ca·m pagna. di quasi nessuna util~tà è la rontgenoscopia in qualunque p·osto si voglia fare, e specialmente nei posti sanitari avanzati ; giacchè nei feriti, pei q~li si chiede l'esame rontgenoscopico, è sempre da preferirsi, .p er la utilità della ricerca, la radiografia, anche perchè il chirurgo si .tr0verebbe di dover operare sulle iindic.azion i orali o s~ritte che vengon·o date dal radiologo. La ricerca radiologica si richiede nei casi nei quali il chiinirgo n·e sente il ·bisogno : solamente per questi feritj :riesce utile la r.adiografi:a. Da tutte queste considerazivni oonsegue che il servizio radiologico iln guerra ha bisogno di apparecchi mobili e fissi: mobili, e quindi trasportabili, per l'ospedale da campo e forse ec1

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SEZIO~TE

cezionalmente per le sezioni di sanità; fissi, e con apparecchi fissi, per gli ospedali territoriali. Nella nostra uscitai iin. guerra tutti gli ospe-

dali ·niilitari territotriali, senza eccezione, dovrebbero essere pro'tYvisti dell'apparecchio radiologico e <bel corredo necessario. Tale apparecchio è quello così detto fisso, e quindi potente o at bastanza potente, e che nel minor tempo possibile (sempre a secondi e frazione di secondo) dia ·sicuT1a.mente la radiografia di una parte qualll!nque del corpo. N·o n è, aggiunge l'A., il caso di po}emizzare e constatare se tutti gli oopedali militari terrritorriali .abbiano tail e indispensabile apparecchio, e, pur avendolo, rispon.d e utilmenit e; p·e r noi gli ospedali militari territoriali ·d ebbono aveire un :apparecchilo che veramente risponda allo s.c opo, cioè sia adatto• a pot·e r dare tutte le radioglia·fie, che l'a1np0Jla · sia capace di dare nvtevole quantità di raggi X, e che la posa sia a secondi o frazione di secondo. Si cO'll1prende facilmente come un _apparecchio pvco adatto non affida .per la ricerc.a radi101grafica, apporta perdita d.i tempo, richiede una .p osa pr0lungata, anche di alcuni minuti primi, per certe regioni come il capo, l'addome, la colonna vertebrale, ecc., senza dare la sicurezza della rius-cita radiografica, 'aumentando le sofferenze del povero fieri t o1, che deve rimanere immobile oltre 1'0rdinario. Comprendiamo che per il servizio ospedaliero territoriale in cas·o di guerra s01110 a:eclutati i grandi ospedali c-ivili, le cliniche universitarie, gl'istituti. universitarii di radiologia, i quali t utti sono provv.isti di buon.i· e moderni apparecchi di radiologia ; ma un tale ·s ervizio· s.u ssidiario noni esclude 1'obbligo di prov·v edere, e ben provvedere, gli ospeda·l i militari territoriali. Il servizio radiologico mobile, che, a nostro modo, è fatto p·r incipalmente per. l'1ospedale da campo e talora per la sezione di sanità, deve avere col suo corredo necessario un appa.recchiv •trasportabile, d·i un rendimento tale da dia.re una sicura radi·ografia di qualunque parte del c·oTpo. 1111 queste località pos·sono rispondere utilmente e sempre gli apparecchi radiologi-ci trasportatili, la cui dinamo è .azionatai a ma110·? Non pare. Il rendimento di questi apparecchi è poco. Si sono avute e potremo avere qualunque .r adiografia, ma talora - e sempre con lunga posa - per 0ttenere una netta. e necessaria radiografia bisogina ripeterla. l·ngombrante e di relativa utilità sarebbe la dinamo, così detta a maneggio, azionata da uno o d11e cavalli; di buon rendimento, per quanto 1

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PRATICA

ingombrante, poco pratica e di non sollecito montaggio e fu11Jzionamento, sarebbe la dinam·o a~io11ata da motore a petrolio e benzina; pvco pratico è l'u;so degli accumulat0ri, i quali oltre il gr.an pes·o possono deteriorarsi nel tr.asporto ed hanno bisogno per ricaricarsi o di una dinamo o della corrente , stradale; utile, di buon rendimento, e molto pratico sarebbe invece riunire la di11amo al mo·t or·e di ·Un'aut'Om·o bile la quale, c0me vedremo., do·vu-ebbe essere la vettura r.adiologica. In ogni mo·do, secondo noi, il buon funzi'O>n:a.mento dell'apparecchio radiologico tras.p ortabile può ·e ssere dato dagli accumulatori o• princ.ipalmente da una bu·ona dinamo azivnata dal motore di una vettura automobile; in tal modo s i ha un s11:fficiente potenziale ed amperaggio. Ma insieme all'apparecchio radiologico ed al corredo necessario per avere, in tempo di guerra, la ·r adiografia, svilupparla, ecc., è .n ecessario provvedere al trasporto ed a·l facile .e so·l-

lecito spostamento di tutto• il materiale radJi;ologico di unia Loicalità -vicina, o lontana. Ed anche qui il mezzo di trasporto studiato è triplice: con muli da sonia, con vettura trai1iata da mitli o ca-vall'b, ·o· con automobile . · Nvn vi può essere alcun dubb io che il mezzo migliore di trasporto, se non l'unico, sia l'automobile, · 1a quale, oltre a sopportare uni ca- · rico' superiore agli altri due mezzi, compie un servizio rapid0, portaindosi da un punto all'altro a.nche mo1l.to lontani· fra lottv. Il campo di battag.lia m odern·o ha un'estens ione immensa, per cuì tale servizio non può essere affidato che ad un veicvl0 rapido. Ognuno comprende come pochissima utilità possa rendere la vettura trai1nata da cavalli, o il trasporto c0n muli da soma. Stante le larghe reti stradali che abbiamo, e l e sedi che, riteniamo, vengonv prescelte per gli ospedali da campo e per la ma.g gior parte delle sezioni di sanità, i quali anche in lu·oghi montu·osi so110 p·i azzati in siti facilmente praticabili per il trasporto dei feriti, 1n0n troviamo g,iustiflcato, in tt1tti i .casi, il trasporto del 1nateriale radiologico con .animali da s·oma, trasporto che, f0rse, potrebbe esser fatto eccezi0nal.1 nente in qualche località poco ·o· non accessil:-·i le all'automobile. Ma d'altra parte, dato .pure che in tale sit0 1n-0·n tuos0 e poco accessibile si faccia la ria.dios,i tro•v a nella medesima località dl pobo-rafia , sto adatto ed arredato per l'vperazione che l1r

richiesta la radiog1'afia ? Mancando questo posto sanitario, non vi s arebbe ragione di trasportare in tale località l'apparecchio radiologico. 1

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IL POLICLINICO

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Oltre al corredo radiologico necessario ed al 1nezzo proficuo e s0llecito di trasportarlo, è d i J1ia.ssima ed indispe1isabile neoeiSSità u1i pe-rso1ia1le 1nilitare adatto, che chiameremmo meglio tecnico. L'ufficiale 1nedi~o deve sape1' cornosce1'e ed aver pr(]tica di far fu1izionarre gli apparecchi, saper fare e be1i fare la radiografia, e poi legg·ere per gli opport1t1ii consigli al chirurgo1 operatore. A ·n ulla \ralgo·no anche ottimi apparecchi radioloo-ici ilelle mani di un medico poco esperto,. b Gli errori che si possono oommettere nel fare una radi0grafia s·o no molti, errvri che vanno tutti a danno del .p overo ferito. Bisogna sa per pi0zzare la la·stra fotografica e stabilire .i rapp·orti di questa oon la regivne che si vuole ,e splorare e con l'ampvlla; scegliere la distanza di questa dalla lastra, centrare bene l'ampo1lla e darle la necessaria inclinazione per non defor·m are gli orgruni, 11 corp·o estraneo e non alterar·e la is·ede della les ione ; conoscere il tempo ,d i posa; sapere ·se sia necessario un'altra radio grafia in altr.a p0sa.; oonoscere il modo di sviluppare la lastra, e pOti saperla legg.ere non s·o lo per ricercar·e il corpo estraneo e gli organi lesi, m:a ·stabilire la. sede di esso e il punto ove gli organi ·svno lesi, ecc. Tutto ciò si fa a base di competenza e di• pratica al,q uanto lu11.g a. Ognun·o cvmprende l'immens·o danno che si porta al ferito con una radiografia mal fatta, e con la lettura radiografie.ai non resatta e ])recisa. Il chirurgo opera S\>pra un.a guida sbao-liata .e 1no11 fa ,c he aumentare le sofferenze b ' s enza alcu111a utilità, ·e forse determinare la morte del ferito. · Se necessario è l'ufficiale medic.01 radi'0lvgro, 11ecessario è pure un p erso1iale subalterno, il quale sap.p ia come è distribuito nella vettura radiologica il corredo radiologico, come si deve preparare pel funzionamento, sappia fair funzionare gli apparecchi ·e cur.airne la manute nzivne, con osca come preparare i varl liquidi di s viluppo e sviluppare le lastre radiografiche, ecc. Mancando d.i personale adatto, vi è perdita di tem.p o, e generalmente si vien,e ad alte11a.re e distr11g·gerie la negativa. 1

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Il fascicolo di luglio della nostra sezione chirurgica contiene i segu·e nti lavori : Dott. G. PAGANELLI. Cisti ematica retroperi to·n:ea le. 2. Dott. L . C. ZAPEI,LONI. La prorva dli Bord•et e Genig o'n 11clla i?ifezio11 1e echinococcica dell'ito1no. 3. Dott. E. PIRONDINI. La P1'ova delJ.'azoturia, co111e 111 et odo di esa111 e della fii11zione renale.

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OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE CIVILE DI PIACENZA.

Appunti di chirurgia uretrale del dott. LUIGI GAROVI, chirurgo p1'"imario. <

Il chirurgo provetto in seguito alla -0sseryazione e allo esperimento isi è fatto un concetto adeguato delle tediose difficoltà, delle lunghe e diligenti fatiche, cui implica spesso la riparazione di perçlite di sostanza dell'uretra, e tanto più la ricostituzione totale del canale uretrale. Anche in questo capitolo della chirurgia riparatrice la grande abl:ondanza dei processi operativi escogitati è in ragione diretta della incertezza e della. scarsità del successo. Acquista pertanto un certo valore pratico ogni contribt1to alla chirurgia uretroplastica ; nè a tale riguardo è trascurabile una casistica, qualsiasi per numero, non umile per riiSultato. Giacchè in quest'ultimo quadriennio il Riparto. da me diretto in questo Istituto mi ha offerto tre casi iinportanti e fortunati di chirurgia uretrale, credo bene farne argomento di comunicazione.

I. (V.r etro-stenosi trau1natico-cicatriziale). L... P ... , di anni 60, contadino, di Lugagnano, non ha precedenti personali nè gentilizi degni di nota. Nel maggio del 1912 veniva aggredito in aperta campagna a scopo di rapina da un malvivente che infestava la Valle d'Arda, il quale, atterratolo, per ridurlo megli0i all'imJ?otenza gli vibrava un calcio colpendolo nella regione perineale. Soccorso poco dopo dai familiari in istato ·pres.s o il deliquio fu portato :a letto, e riavutosi più tardi dallo sbigottimento l~mentò subito acuti 1d olori alla parte lesa, vide gemere sano-ue dall'orificio uretrale e fu colto da febbre. La bemissione dell'orina diventò difficile; agli sforzi della minzione accompagnavansi dolori cocenti · le orine erano sanguinolente. Infine andò manifestandosi progres:siva tumefazione perineale delineandosi tutta la sindrome della lacerazi~ne sotto-cutanea dell'uretra. Per più di due mesi il paziente fu obbliga~o !-1- letto, e tr~scors<? questo periodo, mentre miglioravano gli altri sintomi morbosi, la disuria si accentuava.: al curante non riusci di praticare il cateterismo neppure con siringhe di piccolo calibro. Fu inviato l'infermo a questo Ospedale per le opportune cure il 25 gennaio 1913. La ~~nz.ione si effettua s tentatamente a fil.o sottilissimo. Esplorata l'uretra si rileva che soltant0i una minugia, e a mala pena, può attraversarla. Alla regione perineale si palpa per un certo t!atto s otto la cute, lievemente doloroso alla pressione, un corda.n e duro sinuoso modicamente fisso, corrispondente all'uretra ~emt..ranos~. Ovvia l~ .diagnosi di uretro-st enosi traumatico -~catnz1al~. Data la estensione del tessuto sclerotico era ev!dente la ino.p portunità di una uretrotomia interna, il cui esito ·prevedibile a breve scadenza sarebbe stato una recidiva di restringimento con intensificazione di callosità che avrebbe imposta '


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SEZIONE PRATICA

la :µecessità perenne di so·n daggio dilatante a brevi periodi, coll'andare del tempo forse no.n sempre scevro di difficoltà e di complicazioni. Fu. stabilito pertanto di applicare il processo radicale, ossia la escissione del callo cicatriziale seguìta dalla sutura dei monconi uretrali, . già preconizzata nel 1880 dal Konig e via via perfezion.ata da altri autori fino al Guyob. Il 1 2 fet,b raio 1913, sotto la cloronarcosi, posto il paziente nella cosidetta posizione del taglio della pietra, colle coscie ben diva:ricate, incido s ul rafe med9.an.oi perineale per una lunghezza superiore al res.tringirueruto, dopv- avere, con una minugia fatta sconrere su e giù .a brevi tratti, ric0r11os1eiuto 1s.ott0; il dito il lume uretrale al di qua e al di là del restringimento. Scopro in via ottusa l'uretra, rilevando che è di circa tre centimetri il segmentò sostituito da denso tessuto cicatri'.?iale. Completato colle forbici l'is?lamento uretrale d~lle aderenze, reseco la porzione abnorme procurandomi due monconi di uretra no·r male. Dopo avere applicata un'ansa di filo di seta - i cui ca pi afferro co.n klemmer - sul moncone prossimale per non smarrirlo e per poterlo attirare in basso, procedo alla sutura circolare dell'uretra: secondo v . Bram.a n·n cucio dapprima con fino catgut la parete anteriore e le laterali, e, dopo' avere introdotto un catetere Nélato11, la parete posteriore, dando s.empre dei punti sottomucosi. Finisco con s.utura .a piani della breccia perineale, us:ando fino catgut profondamente e filo· di argento per la cute, oltre a filo di seta sottilissimo per qualche punto intermedio. · S1 Jascia a dimora il catetere N élaton. Il decorso postoper.a tivo è normale, e l'esito, di prima intenzione. L'uretra viene lasciata libera solo dopo 20 giorni per maggiore garanzia di coalito. Prima di din1ettere l'operato dall'Ospedale, verifico il calibro uretrale e lo trovo co.m patibile con una sonda del n. 30. Il 14 marzo l'operato abbandona l'I1s;tituto perfettamente guarito. Se questo· caso, che trattato metodicamente con r elativa facilità viene cond·otto a g uarigione con u11a certa rapidità, dovesse costituire la reg ola ordinaria, con veste pur semplice si presenter ebl::e la chirurgia uretrale. Ma che a ben altre prove ess1a possa essere chiamata, e come p igra m ente la s ua opera possa venire fecondata dall'.op era del tempo, lo dicono i due casi segt1enti. II. - (Fistola ori1iaria perin·eale postuma a est esa lacerazio111e uretrale). - A ... D ... , di anni 30, di Vernasea, bracciante, non co11obbe mala t tie prima dell'attuale. Pieno di vigore; al 20° anno di età venne arruolato, nel Corpo dei bers aglieri. Compiuto il servizio militare, si tediò presto della monotona vita campestre e ·d alla su a natura irrequieta fu sospinto a peregrinare nell' . i\merica . del Nord sognando fortuna. Nel marzo del 1907 trovav.asi in Pensilvania, addetto come sterratore ad una miniera di carbon fossile, . quando lavorando nell'interno di una galleria ìmprovvis1amente fu travolto da una fran.a. Narra. il paziente di essere rimasto come schiacciato tra il masso staccatos.i dalla volta e la p.arete della g alleria, e di essere stato dai compagni di 1a·voro estratto di fra le macerie qu.as~ privo dj sensi. Si ricorda di un dolore lancinante al peri neo, della fuorus cita di alcune goccie di sang11e

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dal meato orina:rrio, di penosissimi e inani. sforzi per orinare. Trasportato all'ospedale della più vicina città, fu s.ottoposto in istato di cloro-narcosi a una opera.z ione, che sempre ignorò quale fosse stata, e che più tardi soltanto seppe urgentemente richiesta dal rapido formarsi di una voluminosa tumefazione perineale. Dopo circa tr.e mesi di ti.Poso as.soluto in letto, cominciò a(l alzarsi : l'em1ssione della orina e ra volontaria ed indolente, ma. frequente (circa ogni ora), e l'obbligava .a d accoccolarsi perchè avvèniva quasi completamente attraverso ad un'apertura perineale res itlu a alla s·u bìta operazione. Traiscorso ancora un mese, le condizioni gener.ali si ·erano fatte discrete, ma le condizioni locali poco o punto erano variate; ad ogni modo il paziente lasciava l'ospedale. Recatosi in altra residenza per procurarsi qualche nuova occupazione utile, ben presto dopo essersi abbandonato a copiose libazioni fu colto c•r uscamente da r{tenziori.e di orina, per cui ebbe ricovero in un secondo ospedale. Quivi, ripetutamente tentato invano il ·s.ondaggio, si procedette a un nuovo atto operativo, che l'.i11fermo non sa precisare, e fu applicat0 un catetere a permanenza. F11 dimesso l'operato dopo1 una quarantina di giorni : si era ristabilito · il mitto volontario, ma persisteva la fistola orinaria ·d el perineo coi diisturbi ad essa inerenti. I11ç:ibilitato a certi lavori manuali, e obbedendo al suo spirito av·v enturoso, trasmigrò in Inghilterra, e fermatosi a Londra s i diede a far.e pr.i ma il cameriere e poi il merciaio. Tirò innanzi per circa due anni relati vamen.te bene, ma dopo talt; perio.do di tregua l'urinazione si r.i:fece frequ·e nte, difficile, dolorosa e freque·n ti cris i di anuria. reclàmarono l'opera di un sanitario1. Ad ·o nta .d i varie cure e di ripetuti cateterismi, le cose andarono sempre più :peggiorand·O•, e alla peri0dica rr·i tenzione s ubentrò la costante incontinenza. ·d i urina. Si fece senisibile .il deperimento organico, assoluta lp, incapacità a l lavoro, completa la sfiducia dell'infermo : di qui il :S:uo· rimpatrio sui primi del s etteml::ire 1910. Il 10 ottobre il malato entra in questo os;p edale~ All'esame oggettiv·o, si osserva. che nel perineo, tangenzialmente a1l 'orificio anale si apre una fi:sto.Ja -0mbellicata del diametro di circa 4 mm . alla quale fa seguito un tr~mite palpabile - come cordone grosso quanto una pen11a d'oca - in: avanti sotto i comuni: tegumenti, che dopo 2 cm. di perCOl.18:0 Tettilineo· si fa toir tuoso, e si confonde tosto con una massa nodosa di con sistenza cartil aginea che grado grado aumenta di vol.u me fino1 a su pera.re la grossezza di una noce, senza sporg,e re, ma app·r ofondantesi sotto la sinfisi pubica. La pelle del perineo offre orme divers.e cicatriziali, tra cui più evi dente una linea continua lungo il rafe mediano :fìancheg ·· giata da due linee punteggiate parallele - t estimoni di una chirurgica incisione suturata - ; gode per altro, tranne alla inserzione dello sbocco fistoloso, di una certa s correvolezza. Nè sonde, nè specilli, rigidi o flessibili, p enetrano più oltre del tramite retto suaccennato. _t\.lla. esplorazio11e del ·c anale uretrale, s.i riconosce l 'inattuabilit?t. del cateterismo· : n en1m eno una ·minugia può superare l'ost a:colo op posto dall a st enosi dell'uretra membranosa. Il p.azien t e h a stillic.idio in,-Jlontario di orina dalla fi stola sen za a ver e inco!1 tinenza assoluta : durante il mitto, una quantità 1

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trascurabile di orina prende la via naturale e parenza ottimo, tra il terzo posteriore ed il terzo la m assima parte fluisce dalla fistola .. Le orine m edio ·d ella .s utura sagitta le, comparve una picpresentano reazione neutra, e un lieve sedimento ·cola bozza, che presto s i rammolli, e poi si mucoso. L'infermo è quanto fisicam ente intri- aperse dando esit0 a un p o' di' liquame ;sanguistito, altrettanto ps.-ichicamente depresso. gno, che tradiva un'intima disgregazione. Infatti non tardò un parziale ripristino di lacuna Essendo preclusa la via a cuTe antisettiche dirette endovescical.i, bisognò limitare la terapia con bocca fistolosa. sintomatica ai soliti espedienti per via interna. Il definitivo risultato incompleto della prima Dopo alcune settimane le orine si erano fatte seduta operatoria era in rapporto colla u}).icacost a11t emente acide e limpide, e le condizioni zioi1e e coll'ampiezza 1niziale dell'anfrattuosità, generali s i era no un po' rialzate . All'interve11to col d efici ente spessore, e colla limitata ~ttività operatorio si può tran quillamente procedere, proliferativa dei lembi a ffrontati. Il processo nadopo più di un m ese d.i cura aspettante, jl 15 turale riparatore per granulazioni. a lentissimi novemè re 19 10. passi andò riducendo in lieve grado la lacuna; ma a nch e dopo lunghi mesi si rivelò impari a Prima seduta. - Si praticano, sotto la clororicolmarla. La perdita di s ostanza (presso a poco narcosi, due t agli perineali, uno mediano che si quanto una mezza avellana) che rimane stazioarrest a allo sbocco della fistola, l'a ltro trasverso naria, si P.resenta come un cavo grossolanamente tra l'orificio della fistola e quello dell'ano. Con deli·catezza s i esegue la d.i ssezione dalla. portio emi-sferoidale, torpidamente granuleggiante, nel a1ialis del cordon.e che rappresenta l'inizio del cui fondo mostrasti a nudo per mm. 15 il catetere a dimora, e nella cui volta apresi un occhiello tragitto fistoloso. Compiuto il suo i solame11to, cutaneo elittico, ch e misura mm. ro pel lungo con trazioni sul m edesimo s i t en·d e la m assa di t essuto sclerotico per meglio orientarsi pel cli- e mm. 3 pel traverso. s tacco. L e alterazioni postirrfiammatorie e cica~ Da tempo un secondo intervento a epoca optriziali oppongono ostacolo alla dissezio11e per portuna più o meno lontana subordinatamente via ottusa e costringono ad un lavoro a d oltranza allo stato delle parti, era previsto come impredi bisturi e d.i forbici. Cosi in più ripres.e si scindibile , e quale indicazione razionale si offriv• riesce per frazionamento ad as.p orlare la vasta u11'a:utoplastia per scorrimento dei lembi, con callosità, che .all'esame istologico veniva poi ri- incisioni liber.atrici. E questo se non come sicuro conosciuta di natura fibromatosa. Nell'ablazione mezzo immediato di .completa riparazione uretroperineale, a lmeno come tase preparat oria, o abviene necessariament e sacrificato un segmento di bozzo plastico gradatamente integrabile dal la11retra, sclerosata e quasi atresica, di almeno vorio di buone gran.u lazioni. Ma il momento iquattro centimetri, ch e comprende parte dell'11neccepibile per rioperare il paziente si fece atretra spugnosa, tutta la membranosa, parte della t endere fino. al 10 m aggio r9rr. prostatica. Con qualche alla-cciatura v:asale, è con irrigazioni di soluzione fisiologica calda è doSeconda seduta. - Anzitutto abrado cautaminata abbastanza l'·emorragia. T en.endo deterso mente con cucchiaio Vo~ann le granulazioni il campo, si possono discernere i due monconi floscie dell'.anfrattuosità. Trasportando in altro uretrali, la c ui riunione per mezzo di una su- campo e in modo approssimativo l'uretroplastia tura appare impossibile. Si ricom pone la regione per fist ola uret ro-pen1en a del Nélat on, mi servo perineale, incominciando a riu'D ire con cuC'it11ra di due incisioni longitudinali parallele - che semplice il taglio trasverso, e poscia - a ridosso dalla cut e vanno oltre il t essuto cellulare sottodi un catetere introdotto in vescica e destinato cutaneo - ris pettivame nte distanti circa 15 mm. a starvi in permanenza - riunendo i lembi londalla bocca fistolosa, per scollare un doppio lembo a ponte, abbastanza lungo d·a potersi per gitudin.ali mediante sutura .a. due p.i ani, profondamente con sottile cat g ut, e superficialmente scorrimenit o abbassare 11el fondo avvallato e sul con filo di argento, in modo da affrontare non catetere. Unificato colla s utura dell'occhiello, margini ma superfici, e anche di ridurre al mipreviamente recent ato, il doppio lembo, insinuo nimo .i l van.o lasciat o dalla generosa ablazione. nei t agli laterali zaffi di grurza jodofurmizzata. ~A.... seguir e tale t ecnica fu i tratto dai lusinghieri ~er 48 or-e essi sono las'Ciati in posto a scopo • • • • • • • esperim enti fatti in 'Tasta scala s ul ca11e dall 'Inetnostat1co, e in s:e gu1to S\l. rinnovano a giorni gianni, ch e potè resecare perfino 14 cm . di ttre- alterni, per impedire la riadesione delle labbr.a tra, ·e sutura ndo s opra un. cateter·e l)ermanente delle d1erit"{ì e per stimolare il processo di grale p.arti molli del perineo, ottenere u na com11ulazione. p let a neofo1-mazione dell'uretra. D 'altron1d e anVerso il vent esimo g ior no le granulazioni h ancl1e dalla clinica mi \'enivano incoraggiamenti: no considere\·olmente ispessito il lembo .a po_nte; è risaputo infatti come del grande pot ere rigee allora sospesa la interposizione di garza 11ella nerati\ro dell'uretra - dal lato dei t essuti muprofondità , con medicatura esterna un po' comcosi e cavernosi, se noni dai muscola•ri - manipressiva si cerca q·u otidianamente di mantenerlo fesato dai monconi proliferanti e modellantisi contro il catetere e a contatto colla circostante s ul catetere ch e fa da subst rat o, parli116 positibassura ·d ei tessuti profondi. Grado grado al cot1,·amente pure i reperti nec1-oscopici in soggetti t atto inti1no segue l'adesione, ·e l'a\.··v allamento che in .a ddietro av·e,'ano riportato vaste laceraperineale risulta t egumentato. Indi sd liberano zioni ttretrali (F~au.cke) , e n·e si ano luminosa: dalla garza le due breccie laterali ablandonanconferma ·molti operati del Guyoin e dei suoi dole alla cicatrizzazione . • seguaci. .. Ma più tardi quando la riorganizzazi0ne delle l\ mio avviso non era st ato fuor di luogo nel parti sembrava già pienamente assicurata, l a mio caso usare uu metodo ch e in t anti casi conretrazione cicatriziale generale ,v111se il .:-oalito si1uili registrati dalla letteratura medica aveùei margini dell'originario occi1jello. Di qui un ,·a110 avuta buona sorte. Ma nel mio operato, piC'colo pertugio, il cui orlo 'l UÒ.Ò acrartorciandopo 11n decorso })et l)arecchie settimane in ap- . dosi, preparan do un ii1fundibolo il q11ale si mo-1


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.strò poi refrattarin a qualsiasi ruedicaziont:. Esso p.e rmetteva il pass'..l~gio cii un ~ordi11aria sunda scanalata, che spinta obliquamente dal basso al1'alto dopo circa 2 cm. di J. erc:orso ir1contrava il catetere. Mi' decisi di abba:ndonarlo .a ·sè, e di aspettare che si cutizzasse, riserv.a ndomi un trattamento plastico complementare della nuova fistola in una terza seduta a tempo debito. Intanto le due sedute precedenti aveva110 sortiti non piccoli vantaggi: dislocato dapprima lo sl::occo :fistoloso dalla primitiva sede para-ar1ale, ed estirpato l'enorme callo cicatriziale peri-uretrale; abolito poscia lo spazio morto, e ridotto l'antico tramite lungo e serpeggiante entro tessuto fibroso in un breve e diretto seno tappezzato da giovane epitelio. ' Le condizioni topiche mi consentono di riope1·are solo il 9 febbraio 1912. Terza seduta . - Incido circolarmente a pochi millimetri dal margine dell'apertura cutanea, ap. profondendo il taglio fino a scollare verso la base il rivestimento dell'infundibolo. Del doppio labbro risultante, introfletto l'interno cucendolo a sopraggitto coni catgut del n. o. R esta così obliterata profondamep.te la fi stola con un primo piano : a ridosso di questo ne foggio un seco11do col lahbro esterno stirato a losanga, affrontato in superficie, incavigliato con filo d'argento . Dopo dieci giorni, levo il filo metallico e il catetere che fin dalla prima seduta operatoria era rimas.to a dimora. La rip.arazione uretra-perineale era perfetta; il canale uretrale funzionava nel miglior modo. In appresso si notò il ricupero della tonicità dello sfintere vescicale, colla e missione dell'orina sempre volontaria a periodi regolari. Rassicurante fu ogni controllo nel successivo periodo di degenza. 1

Il successo fu dunque ideale. L'operato ,lasciava l'ospedale 1'8 marzo 1912 in condizioni eccellenti anche generali, e moralmente risorto. Indirettamente mi giuns.ero più volte notizie del1'operato le più soddisfacenti : egli gode se1n1?re perfetto be11essere, attende ai lavori di cantoniere pro,?inciale e nel! 'agosto del 1913 si trovava fra i bersaglieri della sua classe richiamati sotto le armi. A parte l'importanza del caso clinico su riferito, note\"ole il fatto .della pertinace applicazione del catetere a dimora per un lasso di ten11)0 lunghissimo senza inconvenienti. Mentre i chirurghi in ma?sinia si pronunciano contro il cateterismo persistente più di pochi giorni, preoccupati delle e-v-entuali complicazioni per t1na abusata 1p resenza di un corpo estraneo nella urocisti - tanto che ad es. dagli autori francesi si citano come eccezioni cateterismi permanc::11ti r)er I I m·e si· (ccme in un caso del Boye.r) e per 14 mesi (come in un caso del Voillemier), e per gli autori tedeschi isono già eccezioni cateterismi permanenti per più di un mese (come :.n un caso del Lyunggreen) - il 1ni0 operato sopportò benissimo ttna Nélaton a dimpra pel corso continuo di 15 mesi - collegata ·Col sifone quando

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era necessario rimanere a letto, e chiusa quando il paziente .s,t ava alzato - e fu il tempo maggiore - con· pinza Pèan, da :rimuoverisi a intervalli dalle tre alle cinque ore. Altrettanto portarono impunemente il catetere altri miei o.p erati, fra cui quello che è oggetto della comuni• • caz.ione a questa successiva. Prescindendo dalla tolleranza individuale e dallo stato lodevole iniziale della vescica, ho osser·vato che il catetere a dimora può senza pregiudizio essere usato per un tempo indeterminato, purchè :Si obbedisca scrupolosamente alla profilassi seguente: antisepsi dei genitali esterni ed in particolar modo del meato uretrale; lavande vescicali abbondanti due volte al giorno, con soluzione borica tiepid:a:; inrigazi·o ne retrograda del canale uretrale colla .stessa soluzi~e torica .t iepida, e cambio ogni 3-5 giorni della Nélaton sterilizzata ri~orosamente; istillazioni Guy1on di mitrato di :arrgento al primv appari.ire d·e lla reazi0ne neutra delle orine (da assaggiar.si bi·quoti;dianamente colla cartina di tornasole); sorveglia·n za del dietetico e delle funzioni a.1vine. Con siffatte cautele :a:ssidue, mi è sempre riuscit8! innocua quella temibile arma a dvppio t aglio che c·ostituisce 111 cateter.e, fuori di quei casi in .cui ostassero l'assoluta ·intol1'eranza o altre circostanze abnormi preesistenti. D.el resto nel caso cli cui• è parola, il ricorrere al cateterismo perman·enite piuttosto che a quello .inter... lnittente mi' si present8!va come condizione necessaria per condurre .ad effettv la metroplas.tia : altrimenti, forse erai S'enz'altro da rin·u nciare all'impresa. III. - (Ipospad'i a scrotabe). G ... R ... , di anni 18, di Gropparello ha il vizio congenito dt:lla manoa!n za t otale di uretra penieno-bal.anica. Se si deve ammett ere la teoria più verosimile dell'arresto di sviluppo, qui è ben manifesta la completa persistenza del seno uro-genitale. Di lui racconta il padre, che, da neonato, essendo alla ipospa dia associata la ectopia dei testicoli, sulle prime ingenerò forte perplessità sulla identifi·c azione del sesso. E veramente tuttora all'età adulta la configurazione dei geni,t ali esterni tiene parecchio del femmineo. Lo scroto a: bisaccia colle borse appariscenti pur quando risalgono agli inguini gli orchidi (c 'è instabile criptorchidia) ricorda le grandi lat.b ra; il pene poc-0 1sviluppato cvn glande ~e­ dio.c.re un po' velato da breve falda prepuzi'ale semilunare, attirato in. basso e fissato da corta plica cutanea, arieggi.a la clitoride; 11n'oasi losangica sottoSitante, r0se.a, liscia, con un lie\1e inrfundibolo per lo sbocco dell'uretra ipospadica simula un rudimentale ostio -vulvare. Il paziente 11ella tene~r~ età, e p1~, ta~di in ,·~­ rie ·ep.oche era stato ,,1s1tato· da p1u d1 u11 cl11rurgo; ma nessuno credette di accingersi alla cura della malformazione, ~icchè egli costretto a orinare accoccolato, additato malignamente come ermafrodita, crebbe fra i .sogghigni dei coe-

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tanei, oggetto di salaci commenti, in preda al più angoscioso avvilimento. Abbastanza sveglio di mente, e :fisicamente :florido si inoltra nella primavera della vi1tai sentendo vie più acre l'ironia dei fremiti dell'adolescenza, quando dichiarandosi votato a qualunque prova viene a implorai!e dai me uru soccorso chirurgi.co che valga .a redimerlo dal disagio della funzion e del mitto e dall'assillo di una irrisoria mascolinità. Lo accolgo nell'Osped,ale il 4 marzo 1913, col propos.ito di operarlo d opo un breve periodo di studio del caso. Come avverte il Monod, i processi proposti per la cura della ipospadia grave sono numerosiss.imi, il che s i spiegar data la: difficoltà dello intervento, e la frequenza degli insuccessi totali o parziali, quale che sia iil metodo adoperato. «La disposizione stessa delle pareti organizzate in. modo sfavorevole a·l s.uccesso della operazione, 1aJ presenza dell'orina che spesso rende vani i tentativi di ri1u nione, le variazioni :fisiologiche nel volume dell'organo che suscitano altri ostacoli, la sottigliezza dei tegumenti destinati a forni·r e d~1 tess,uti aiutoplastici cbe facilita la loro mortificazione in caso di leggiera infiammazione » sono cause di insuccesso operativo messe in rilievo dal Duplay. Per altro il Duplay stesso, sensa dare l'a::ffidamento assoluto di indefettibile riuscita, ha migliora to motevolmente i risultati, applicando alla ipospadia il principio di procedere alla riparazioin e in tante vedute s uccessive, sepa:rate aa intervalli di tempo talvolta considerevoli.. A lui il merito di avere fissato ques.to punto di tecnica operativa: «bisogna prima costrurre il ·nuovo canale alla rfaccia inferiore del pene, lasciando sussistere la aipertura .a normale dell'uretra, in modo da sottrarre a l contatto dell'orina questo nuovo canale (mentre è in costruzione) ; quando il nuovo ca~le .sarà ben conformato e non presenterà alcuna tendenza alla retrazione, quando il soggetto si troverà in unia. parola nelle condizioni presso a poco di chi è affetto da una fistola orinaria scrotale, si metteranno in comunicazione le due porzioni d·e ll'uretra me dia nte l'occlusione della fistola scrotale >) . La maggior parte dei chirurghi ha battuta la strada del Duplay, cotteggendo i . . .' . . v1z1 p1u gravi 1n tre essenziali riprese: 1a. sbrig liamento del pene, e ere.azione dell'uretra bal~nica; 2· formazione dell'uretra peniena; 3a. iriun1one dell'uretra balanica alla peniena, ed occlusione dell'apertura ip.o6padicai. .Qui alcuni preferiscono due tempi separati, dedicando una quarta seduta esclusivamente alla chiusuira del mesto ipospadico. Queste le tre o quattro fondamentali sedute operatorie, senza contare le secon·d arie che sono ordinariamente ancora richie..,t e per ottura re piccole oasi discontinue sussist enti J1elle par.ti suturate. (16)

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Il consenso è quasi unanime pel raddrizzamento de l pene nei primi anni di vita per impedire che l'1o rgano si atrofizzi . Non eguale è l'accordo per procedere alla uretroplastia: chi è d'avviso di attender.e ancorai almeno 6-8 mesi ; che di prolungare l'attesa fino a 6-10 anni, per essere ben si1curi che non sopravverrà retr:azione secondaria capace di riprodu:rre l'i,ncurvamento del pene; chi vorrebbe rimandare alla pubertà il completamento della operazione per potere contare sulla «cooperazione intelligente dell'operato ». Non manca per altro chi col P.ousso11 riduce il numero delle sedute e la durata dei periodi inter-operatori, e -u eppure chi col Tuffì.er ha potuto sintetizzare francamente in una .sola seduta i vari tempi del lavoro. ricostruttivo. ~ intuitivo che non. tutti i casi siano di tale una analogia da permettere la generalizzazione di u·n metodo o di un processo, e che la sa·via teoria positiva del cc caso per caso» anche qui • debba prendere posto. Per me che avevo sottomano un ipospadico 11on in fascie, o poco di più,. ma diciottenne, la questione cron-OJogica in rapporto al piano operatorio <li per sè stessa mut ava aspetto sp.o gliaindosi relativamente di importanza e semplificandosi. Allettato d'altronde dalla rapidità .di s.u ccesso del Pousson, del Tuffier e di altri, e confortato dall 'autùrittà del loro nome, mi eir a prepatrata 1~ mente al tentativo di plasticare una volta tanto. E giacchè l'ipospadia concreta era di grado e di forma non com uni, e poco conciliabile coni interventi sch ematizzati, mii accinsi a combin.are o modificare risorse tecniche raccomandiate da diversi autori. Descriverò senz'altro le vicende operatm.ie. 17 marzo 1913 . Seduta operatoria. 1° tempo : raddrizzamento dell'asta. È inattuabile il -

processo ordinario Duplay della sezione trasversale , della briglila. sottù...penienai, seguita da :sutura longi.tudi.nale. L'aderenza che non è costituita da una semplice piega cutanea, ma da un robusto e breve niastro fibroso, viene rimossa mediante la escissione di una ba11deletta antero-posteriore larga S mm. circa, ottenuta con una dissezione che intacca pure i corpi cavernosi. Cosi il pene è libero e s i può riversare sul pube. 2° tempo: uretroplastia per innesto cutaneo totale. Dalla porzione centrale, provvidamente glabra, dello scroto, e giù giù deviando a dest.ra anche d·alla natica di questo lato, disseco 1lll lembo peduncolato colla base verso l'orifì.cio ipospa·dico e coll'estremo libero in basso: lungo alquanto più del pene, e largo tanto da bastare ad essere avvolto attorno a un catetere del 111 . 13. Si introduce in vescica un tale catetere, e sopra di questo s.i rovescia il lembo gluteo-scrotale in modo da circondarlo completamente avvolgendov~lo intorno dalla faccia cutanea, restando quindi la faccia c.ruenta all'infuori.


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SEZIONE PRATICA

Si cuciono i margini del lembo arrotolato con punti superficiali staccati di catgut oo. Fin qui mi trovo col Rochet della seconda maniera, ma non posso proseguire colla buona compagnia, sulla direttiva Nové-Josseran, mancando le condizioni di integ·r ità anatomica per la preparazione della loggia peniena. sotto-cutanea ove innestare l'uretra neoformata. Provvedo intanto col Tuffier alla sola parte balanica, analogamente a quanto pratica il Beek pel trattamento delle ipospadie minori, aprendo con è-istori a stretta lama un tunnel nello spessore del glande: vi attiro l'uretra, abbracciata al catetere, fino all'estremo e quivi la suturo. 3° temp.o : Finisco colla ricostituzione tegumentale peniena, sezionando due adeguati lembi cutanei laterali rettangolari 1 a partire dai margini della discontinuità risultata dall'atto preliminare sbrigliativo; avvicinandoli poscia e suturandoli sovrapposti all'uretra peniena, la quale dopo il tempo precedente è già adagiatai -n ella cruenta doccia sotto-cavernosa. Il catetere a dimora viene munito del solito sifone pesc.a·n te in un vaso contenente soluzione antisettica, e una acconcia medicatura tiene la verga riversa sul pube. Per quanto perfettamente asettico, il decorso non portò sufficiente fortuna. Verso la decima giornata, tolti i punti si rilev.a. che l'innesto tubulare è assicurato solo parzialmente : il segmento uretrale balanico è un fatto compiuto, ma molto problematico è il domani del segmento penieno. Noru dà troppo affidamento la stessa tegumentazione, ove presto si inizia la' deiscenza cicatriziale che mette a nudo buona parte dell'innesto. Gradatamente la or.ec-rosi lo miete, accennando a risparmiare appena il tratto posteriore presidiato com'è dalla ricca vascolarizzazivne peduncolare. Alla fine, del lembo originario è superstite una porzione di circa 6 cm. di lunghezza e I I / 2 di larghezza. Egli è certo che il non avere potuto per l 'innesto tubulare sfruttare la continuità di una loggia sotto-cutanea (alla Nové-Josseran), e lo av-e re dovuto supplirvi col ripiego di un tetto posticcio - anche là dove nel dilunga•r si del lembo dalla suia. base l'evanescenza del circolo sanguigno avrel::ibe voluto essere controbilanciata da \ ivificante substrato - furono il debole della operazio·n e. Mancò infatti il coefficiente migliore delle connessioni vasali, della nutrizione, delle attività biologiche. Sta. a confermarlo il pieno s uccesso dell 'uretroplastia balanica. Oramai l'unico partito era l'attendere la esfogliazion e clei tessuti. Si lascia il catetere a permanenza. per dife11derli dalle orine, salvo riprendere il lavoro plastico al m.o mento propizio con modalità più promettenti, per una trafila prudente di sedute molteplici. IO giugno I9I3. 2a seduta. Si sono ricomposte abbastanza bene le parti per rendere lecito un nuovo intervento. Comincio col praticare come usa il Thiersch una ·bolttonier.ai perineale per deviare con· una N élaton a dimora le orine a salvaguardia del c.a mpo operatorio. Prima che si rattragga di so\·erchio il superstite lembo sc~-0tale, lo utilizzo per trasportare in avanti lo sbocco i pospadico. Ho alla portata gli elementi atti a plasticare una porzione posteriore di uretra secondo la prima.i maniera del Rochet, pre,·io q11alche scolla1nento e recentamento; e così 1

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rovescio sul pene detto lembo scrotale, e sovra esso, avvicinati per scivolamento iribatt o due lembi laterali. L'esito fu per priniani, con uru ava·nzamento dell'ipospadia l:;.a1stante ad assicurare una buona qua:rta parte almeno di uretra peniena. 20 agosto I9I3· 3a seduta. Procedo a rif.are i rimanenti- tre quart~ anteriori col secondo tempo del processo classico Duplay dei quattro lembi : i due di mezzo, a base interna, inclinati l'uno \'erso l'altro ci:r•condano un.a sonda modellatrice colla ±ìà.ccia cutanea; i due lembi di lato, a base ester:na, mobilizzati e messi a! contatto in• s uperficie combaciano colla faccia cruenta dei primi, e vengono incavigliati con sottile filo d'argento, semplice, fissato ai capi so·pr.a due pezzi di siringa Vergne allestiti co·n focr:i distanti fra loro mezzo centimetro. Viene completato l'affrontamento con alcuni pu•nti superficiali di sottile filo di seta. I4 ottobre I9I3. 4a seduta. Si sopprime il meato ipospadico ancora piuttosto· ampio mediante una' uretraplastia .a due piani, quale in s.enso inver?O il Thiersch applica alla epispadia : e cioè, un primo piano profondo formato da un lembo preso• da un lato viene ::ipiegato s ulla sonda modellatrice per chiudere la lacuna della parete i11feriòre uretrale colla superfice cutanea rivolta .all'indietro; il piano s uperficiale, preso dal lato opposto, per scorrimento raddoppia il prin10 p:iano, c.orrispondendosi l'uno e l'altro piano colla pagina cruenta. Riuscito bene questo intervento, l'uretra si t·rovava con;i.p·l essivamente rif~tta; t~tta'Via Qer essere perf'ettamente restauTata, necessitavano ancora quei ritocchi che quasi sempre sogliono fare esercitare enormemente la pazienza dell'operato e dell'operatore nelle autoplastie complementari su org.a ni cavi in genere e in ispecie sull'uretra. Ogni chirurgo che abbia uni po' di familiarità con siffatta branca di chirurgia riparatrice va verificando, che, ad onta della maggiore diligenza tecnica e del migliore decorso postoperativo, bene s.pesso · si residua.no qua e là nelle co.m messure dei tagli, o nei raccordi dei molteplici leml:·i , dei piccoli meandri, all:a cui obliterazione si addice una virtuosità certosina. Cosi nel caso in discorso 7 piccoli seni fistolo.si sparsi lungo le suture, appena specillabili, mi impegnarono per n. I O sedute operatorie in1 uni lungo periodo complessivo di 8-9 mesi. Dapprima per discontinuità cosi poco apprezzabili mi era sembrata sufficiente l 't1retrorr.afia Voillemier informata al metodo americano per la cura delle fistole vescico-vaginali - trattamento. il più semplice, il più spiccio, il meno aggressivo -, ma provandola. per tre volte noni segnai che in~ucces~o so: pra insuccesso non potendo aver ragione di far~ residui appena capillari. Per 11on abbandonarmi a interminabili prove, mi decisi di far tesoro del processo già tratteggiato dal Sédi1lot, e recentemente ben regol.a to da1 Doyen, che va sotto il nome di uretr·oplastia epidermica. Circoscrivo ed isolo con una incisione il collaretto cutaneo della fistola, e delicat amente disseco per adeguata estensione la mucosa in 1111 collo strato sotto-mucoso. Cucio a filzetta di cato-ut oo con spiire molto avvicinate, non penetranti nell'uretra, il lembo interno sagittalmente; sopra incaviglio coru sottilissimo filo d'argento il lembo esterno.


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Per non compr.omettere eventualmente colla vitalità delle parti il già acquisito, mi limitai a trattare u,na per ·volta le discontinuità in distinte 7 sedute, delle quali nessuna falli. Giova ricordare che solo d a circa un mese si era rinunciato al catetere a ·d imora infilato nella bottoniera perin eale - gi1a:echè s i era accert ato ch e nella minzione quest a· da sè bastava allo scopo di de·viaire l'orina . Così il periodo del cateterismo1 p.e rmanente aveva a•vuto la durata di 16 mesi. Ripeterò per quest'ultiano caso q'Uanto già espressi nella nota clinica, precedente : an._ che qui dunque per lunghi mesi la vescica ebbe ospite ben· sopportato ed innocuo il catetere. E ciò grazie non tanto forse alla propizia peculiarità organica del soggetto, quanto alle metodiche misure precauzion.a1i ialtrove descritte, attuate indefessamente con religiosa attenzione. Il 21 luglio 1914 ogni rabberciamento. era esaur·ito. Restava ancora per il collaudo dell'uretra neoformata chiudere la bottoniera perineale. Vi prov'\redo il 4 agosto 1914 con processo analogo .a quello adottato nelle ultime sedute, previa riapplic.a zione della Né1aton a dimora, questa volta imboccarta nella via naturale. Ottenuta l ai prima :intenzi!one, rimuovo in loa giornata i fili d'arge nto e presenzio la prima minzione normale dell '0 perato. Come l'esito anoa.tomiieo, cosi il funzionale non l ascia nulla a desiderare. L'uretra· neoform.a·t a è riuscita .a meraviglia : completa, ampia, uniforme, elastica, ricoperta da pelle morbida, ed a·b è1a.stanza scorrevole. Il membro è ben distensibile all'indietro, e s ebbene cotanto tardivamente sciolto dalle conig enite aderenze, manifestamente già in questi mesi di libertà ha avva:ntaggiato tro:fi.cam·e nte, raggiungendo le proporzioni medie .anatomi1che .assegn ate .a tale organo. I corpi cavernosi che n•ella misera epoca pregressa alla propri~ potenzialità di t essuti erettili non trovavano in atto altir·a rispondenza all'intfuori della emergenza di uni ovoide sessile tosto umiliato in b.asso a becco di pappagallo, 1'operato oggi vede espandersi liberamente in modo che l'asta descriv1a la parabola as.cendente degna dei suoi vent'anni. Egli è esultante : ancora gli s embra un sogno l'avere conquistata l:ai normalità genito-urinaria. Viene dimesso il 15 agosto 19r4. 1

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BIBLIOGRAFIA. G UYON. De la res·ectiow partielle de l'urètre p ér i1iéale swi11ie de restauration. i1n1nédiate et totale. Congrès français de Chir11rgie, r912. BERGMANN, BRU NS, MIKULICZ. Tra ttato di chi. ru.r gia pratica.. MoNoD, VANVERTs . Tratta~o di tec1iica operato;ria. DUPLAY, RÉCLUS. Trattato di ch'Ì/r'Urgia. PoussoK. Op ération d'hyp ospadias périnéo-scrotal en, une seule séanoe. Affection chir. des o.r g. gén.-uri111. 1897. ROCHET. Chir. de l'urètre, ecc. ,1895. In. N ou'Veau procédé pour re/aire le canal p én ien da1ts l, hy po spadias. Gaz. 11ebd. de méd. et de chir., 1899. · TUFFIER . Trariten1Aerit de l'hypospadias par la tu~ mélisati 01~ du1pénis et L'application des greffe s Ollier Thierscli (pr océdé de _'ové-Josserand). -~nn. 'des mal. des org. uiro-gén., 1899. 1

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AOOADEMIB, SOOIBTl IBDICHE, CONGRESSI (NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI) .

Regia Accademia medica di Genova. •

Seduta del 29 marzo 1915.

Dott. C. FORONI. Nuo110 1'rietodo per l'exenteratio bulbi in rapporto alla protesi ocwiarre . - L' A. es.p osto brevemente il metodo classico per l'eviscerazione del globo oculare, accenna ai vari: mezzi· con i quali si è tentato di costrurre un moncone emergen.te nella cavità del sacco congiuntivale alloJ scv.po di applicare sullo stesso un occhio artificiale : ma essi cùrrisposero :assai m ale allo scopo e poichè in qualche caso generaron0 l'oftalmia simpat~ca furono ben p1iesto 1a.b bandonati. L'O., affrontando 11 problema cui rioonosce in molti casi una eccezionale ,importanza nei rapporti sociali, ritiene di aver trovata la soluzione migliore; Da u ni angolo sperduto della Valle di Chero e ciò con i soli mezzi n·a turali più semplici ~n ripara·va nel nostro Ospedale una larva virile , quanto che si vale unicamente delle risorse maledetta dalla natura: l'Ospedale ha restituito locali. Ecco :i vari tempi della sua oper.azione : un maschio l:enedetto dall'arte chirurgica, s or- a) !iniezione sottocongiuntivale anestetica; b) diriso dalle gioie della vita. i\ll 'operatore non· fu stacco della congiuntiv.a dalla periferia corconcesso di colorire il disegno ardito-di una ure- neale; e) tenotomia dei quattro retti; d) sl:iritroplastia di primo getto; ma non mancò la pro- g1iamento d el bulbo da eventuali aderenze onde gressiva soddisfazione di guadagnare palmo a favorire la retrazione dei muscoli unitamente palmo il terreno. È infatti da ricordare ch e il . alla capsula di Tenone; e) incisione in.· croce ~iSIUltato parziale clella prima seduta oper.atoria della cornea oltrepassando di qualche millifu u11 primo passo nion disutile che aprì 1a serie metro l'a nello sclerale; /) svuotamento complefruttuosa di tante piccole t appe 1nediante le to del contenuto bulbare lasciando la sclera quali venne toccat a la meta. Nè il caso, come perlettamente d~nudata . Si medica chiudendo i l s u ccess o, è di quelli che og,n i giorno possono la .rima palpebrale mediante una o più listeabbellire pi·ù o meno la produzione chirurgica relle t rasversali di leucopaste applicando fadi uni riparto ospedaliero; ch è anzi - si può sciatura modicamente compressiva . Non occoraggiungere - è di quelli che nelle stesse su- re zaffare la cavità sclerale nè cauterizzare l'.arperiori s tatistiche di operat ori che ·v anno per la ter,ia cen trale allo scopo di arrestare l'emorramaggior e n on m.a~ o ben di r.ado figurano . gia, poichè at1zi, ricolmando essa la cavità &tes(18) .. 1

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s.a, lascia al paziente per un certo tempo l'im- dotta da tali trattamenti •n.o n è sempre nvtepressio11e di possedere anc\)ta ii suo globo ccuvole e costante. In. vista di ciò l 'A. ha ·pensato lare, e ciò che più importa favorisce una più di giungere alla ricalcificazione per v,ia chirurregolare adesione della capsula di Tenone e gica seguendo il concetto informativo dell 'opedei muscoli retti al .segmento posterivre del razione conservativa delle coxiti. Praticò cioè, nei casi che .n e presentarono le bulbo, impedendo altresì o limita:n:do la sua retrazione verso il fondo dell'vrbiita. In pochi indicaziolllÌ, l'innesto di stecche ossee: la. stecgiorni si elimina il .coagulo, la congiuntiva si - ca non viene eliminata e può attecchire beniss·i mo: l'operazione è d i una ndtevole semavanza da sola a rivestire la sclera, e tutta o plicità. ,. in parte, si raassorbe la cornea. Si determina in tale guisa un moncone protetico assolutaT.ali inn·e sti vanno eseguiti in. forme di coxite di antica data e non in forme di coxiti mente indolore ed innocuo e dotato di una mobilità quale non si osserva dopo l.a classica eviin atto. L'O. dimostra ed illustra le varie rascerazione. La sua mobi1ità sta precisamente diografie relative ai casi trattati; in esse è main· rapporto alla contrattilità ampia dei munifestamente evidente un attivo e notevole pro~ scoli retti, contrattilità che nella exenteratio cesso di ricalcificazione. ordinaria è assai diminuita per fatto che essi L'O. riferisce suceessivamente sopra u.n· caso di :cisti a·ddominale irv wna bambirva di tre vengo·n o per un btton tratto compresi nel mvncone cicatriziale. Per· la loro inserzion.e poste- 1nesi : venne p·r aticata la puintura esplorativa, dvpo la quale si .notò una notevole riduzione · riore si ha un movimento di leva assai maggiore, per cui viene :impresso all'occhio di ved·e l volume della cisti, ma successivamente si ebl-·e il ritorno al volume primitivo. L' A. pensa tro quella mobilità che costituisce il pregio migliore della protesi oculare; mobilità di poco di dover rifer.ire il fatto ad un p·r ocesso di autos~eroterapia. Praticata la laparotomia si riinferiore a quella degli occhi atrofici. Naturalmente il miglior effetto si 0ttiene foggiando , scontrò un.a cisti del legamento largo che seespressamente l'occhio di vetro. L'O. Jllustra comiv l' A. deve essere interpretata oome una cisti congenita del paraovaio. Conclude accenla sua comunicauone presentando vari casi da lui felicemente operati da parecchi mesi e rHf- 11ando .alla im porta·nza della osservazione spefrontandoli c0n altri operati col solito metodo. cialmente per la sua rarità. Prof. U. PARODI. C01itributo cas~stico alla c.oProf. G. MORO. Sulla; chirurgia dello stomaco. 1ioscenza delle anomalie congenite del cuore. - L'O . .nelle operazioni sullo stomaco in indi- L' A. presenta una singolare anomalia con,;dui deb0li e cachettici raccomanda di lasciar genita del cuore e dei grandi vas.i, osservata da parte la 11arcosi gen~rale e di fare ci. nvece in un individuo di mesi 13, morto per una largo uso d·e lla anestesia locale e non solo per le .operazioni di t.i·eve durata, ma anch·e e tanto infezione i·n tercorr-ente acuta . Si tratta di un più in .q u.e lle di lt1nga durata, c0me l·e stesse cuore biloculare con traspo.s izi0ne dell 'originP dei grandi vas.i, per·s istenza del dotto arterioSIO, resezioni dello stomaco, poichè sono le narcosi s·t enosi dell'arteria polmvnare. L'ind,ividuo pre· prolungate che rieséono letali in questi deboli senta\·.a, un grado moder.ato di cianosi. malati, s.ia per la comparsa della gastroplegia, M. SEGALE. sia per le degenerazioni indotte dal narcotico spec ialmente sul miocardio, già esile e indebolito. Premio semigratuito per gli associati al PoPresenta tre individui da lui operati senza narLic lin.i co : , cosi generale, C·olla ·s emplice anestesia 10cale, PROF. G. RAIMOLDI di gastrectomia subtotale per carcinoma gastrico e in condizioni di grande. debolezza, 0ggi, dopo molti mesi, guariti senza segni di reci• Questa interessante pu·b blicazione riassume diva e in ottime condizioni generali, con aubrevemente la tecnica di tutti i metodi di esplomentv del peso del corpo sino di 20 chilogramraziione funzion.a le, ch e son0 stati man mano mi. Pi-esenta i pezzi anotomici e le 1sezioni istopropos~i ed a]2plioati da •D1;lmerosi . sperim_ent~,­ tori e 111 ustra 1n modo part100lare 1 metodi p1u logiche id ei tre carci·111o mi aspo·r tati. recenti quali la còstante di A 1nbard! ~ e.o.effi• Prof. D. MARAGLIANO. Note di chirurgia i1tcienti di Marti1iet e il metodo della eLi11iinazio1ie . . pro'Vocata P·er mezzo della f taLeina. fantile. - L'O. espone ed jllustra la questione L'opera è ·altresi corredata dalle conclus1on1 della demineralizzazione coispicua c1ie si veri- tratte da un numero notevole di esperimenti fica . nelle forme di titbe1"colosi ossea e accenna eseo·uiti su individui normali e su malati. b ai mezzi suggeriti per p oterla combattere. La Un vQlume in 8° di pag. v1r-269, à.n commercio riminer.alizzaz,ione è favorita dalla elioterapia e L. 7,50 ; per i nostri associati sole L. 5, franco dalla roentgenterapia, ma la ricalcificaziùne pro- di portù e racc-0manda1f:o.

I metodi per lo studio delle Iunzioni renali.

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IL POLICLINICO

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. L'infarto polmonare nei cardiaci. L'infarto polmonare che segue ad un'emèolia partita dal cuore si rivela clinicamein.t·e coi suoi tre sintomi : do1ore purntoriai laterale, dispnea, espettorrazi0ne sangui.gnia.1. La sua prog.no·si, più grave quando alle lesioni cardiache .si associno le lesioni renali, è generalmente buona, poichè nonostante le alte temperature s i arriva so\ente ad ottenere la gua• • rig1.one . La terapia deve tenere doppiamente di mira la lesione cardiaca e quella polmonare. Terapia cardiroca. - R~pùS'OJ assoluto a letto, regime latteo-idrico (750 ·gr. di latte ed altrettanti d'acqua), somministrazione di digitale a deboli dosi (5 goccie di soluzione di digitalina I per mille) per 8 giorni, seguìti da 4 gi-0ir.ni di 1sospens iòne del farmaco, 2 cartine di 50 cgr. ciascuna di teobromina.. È d<l; notare che la digitale a così picco le d0si -m ·e ntre non imprime • • al cu0re una contrazione troppo energica capace di spostare n uovi emboli, gli impedisce di dilatarsi dand.01 luogo a :nuovo coagulo. . Terapia poilmonare. - C0ntro il dolore si consigliano da alcuni le iniezioni di 1-2 cgr. di morfin·a : ess.a indebolisce p erò troppo il miocardio, minaccian·d o 10J sinc.o pe: non iniettare mai più di 2-3 milligrammi di questo alcal.oiide. L'ossigeno s i pt1ò u sare contro1 la di:s.pnea . Cvntro l'em'o ttisi 11iente ipecacuana mè emeti na per la loro azivne deprimente : ancora qui il mi· glior medicqmento resta la morfi·na alla dose di 2 milligrammi ùgni 3 ore. Essa V·a le anch e per la t osse. Ove esista febbre, riooirrere alle iniezioni ogini 3 ore di olio canforato semplice (10 %) o misto con etere: 1

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Olio d'oliva s t erile. Etere solforice. . . Canfora • • • •

gr. 5 )) 5

. •

))

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Si può far u s0 di vento·se scarificate, coppe secch e, cataplasmi senapizzati; si eviti di avv·olgere l'inrf'ermo in pann.i caldi, ·c he .ostacolano il Tes,p iro. Per via interna c 'è molto meno da fare; si può somministrare og,ni du e ore un cucchia·iv della seguente pozio:ne : 1

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_'\cet at o d 'amm.onio liquid<t) . . gr. 5 Caffein.a . . . . . cgr. 25 L•iquore d'Ho:ffmànn • • • . gr. IO _.\.cq na cli 1nelissa )) 140 • • (20)

L'adinamia cardiaca si potrà gio\"are anche di 5- 10 g0ccie due volte al giorno di soluzione d '.adrena li na al millesim0. (Dal Journal des PraG. SABATINI. ticiein1s, n. 9, 1915) .

Embolia paradossa in seguito ad infortunio. Infeld ( Wienier klin. Wochens ckr., 1914, n. 44) comunica due casi nei quali, in s.eguito a infortunio s ul lavoro, comparve una emiplegia. L'interesse di questi due casi sta in ciò, che la lesione nervosa non è conseguenza diretta di uu trauma s u.J cervello, ma è dovuta ad una embolia, consecutiva a lesione periferica prodottasi a distanza dal cervello stesso. Si tratta cioè in entrambi i caisi (uno dei quali corredato da a:utopsia) del passaggio di u11 embol0 dal si&tema ven·o so al sistema arterioso attraver:s'.o il fo rame ovale rimasto permeabile, cioè di una embolia paradossa. Il m eccanism o, di produzio·n e dell'embolia paradossa fu riconosciuto da Cohnheim n•e l 1887; e da a llora la questione riguardante la frequenza con cui, negli adulti, rimane aperto il forarne o\rale ha sempre interessato gli anatomici e i clinici. Le cifre che si riferiscono a questa frequenza non sono concordi da parte dei vari a utori; esse oscillano fra un minimo del 20 % e un massimo del 50 °/o . Geipel, r iferisce che , su 1130 autopsie, 286 volte ;si ·r iscontrò che il forarne era aperto (cioè n,e l 25 °/o dei casi); in 200 casi esso era permeabile pe~ una sonda o pinzetta, in 86 aveva dimensioni maggiori. Il reperto ana tomico s i rivela dunque assai più frequente di quanto possa lasciar sospettare l'osservazione clinica. Perchè l'embolia paradossa si produca sembra dunque che non l::as.ti la persistenza del iforame ovale, ma che occorra la partecipazione di qualche altra condizione. Secondo Zahn la condizione favorevole sarebbe rappresentata dai processi di stasi periferica, giacchè allora, diminuendo nel cuore la pressione che il sangue esercita sui due lati del setto, i bordi . del forame s i allo·n tanano e lo rendono così permeabile .a,g li emboli V . FORLÌ.

Operazione e guar1glone in un caso di embolo dell'aorta addominale. R iferiamo 1il seguente caso che può interessare il pratico per l'indicazione ed i risultati. G . I., di ann1 39. In seguito ad un'infezione reumatica, da 16 .anni soffriva di in sufficienza e stenosi della mitrale . -·~.ll'impr~\·v·iso, alle 6 .30


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di. sera, accusò dolori acuti in ambedue le gambe, specialmente a sinistra; incapacità di movimenti attivi ~ cute fredda e cianotica. Fu trasferita i n un riparto di chirurgia e tenuta in. osser· vazione. Alle ore 8.30 i dolori si eraino diffws:~ all'addome, il viso cianotico, le condizioni generali buone, temperatura 37°, polso 92 molto irregolare. Cuore: aia di ottusità u:n pi0·' ingrandita a sinistra, e da circa 2 dita dalla lineai st ernale a destra ; sulla punta rumore diastolico-presistolico, accentuazione del 2° tono sull~ polmonaie. Tracce di albuminuria. In aml:edue le gambe e s ull'1addome fin presso all'ombelico la cute si presentava fortemente cianotica, livida, marmorizzata, fredda, un po' più spiccatamente a· sinistra e verso le parti periferiche. Nelle estremità inferiori nessun polso palpabile. Insensibilità cutanea completa nei piedi e ne lle giambe, parziale nelle coscie e negli ipocondri. Incapacità di muovere le gambe. Ad·d ome non teso. Assenza di edemi e di ascite. Si pensò che questa sintomatologia fosse causata da un embolo, localizzato v·e rosimilmente nell'aorta addominale. Non vi erano sintomi a ca'!ico degli organi addominali. e dei reni. La gangrena che minaccia:va gli a rti inferiori rendeva n ecessaria la rimozione urgente dell 'embolo. Alle 9.30 (cioè 3 ore dopo la prim.a osservazione)', fu eseguita l'operazione sotto etere-narcosi, previa iniezione di digalen· e di canfora. Incis·i•one di circa• 20 cm. sulla 'linea a lba : eventramento completo del pacchetto intestinale, che si ravvolge in pan.ni caldi. Incisio ne del peritoneo posteriore a sinistra della radice del mesenterio: s i mette così a nudo l'aorta e l'arteria celiaca per un tratto di circa ro cn1 . Il pols•o dell'aorta' eta conservato fi.110 a 3 cm .. al dis-0pra della biforcazione, al disotto era ab olito. Al disotto :si palpa·v a una'. massa c0tnsistente, che s i estendeva alquanto in ambedue le arterie iliache. Evi·d entem.en,t e quivi es.isteva l'etnbolo. F acendo comprimere l'aorta da un assistente, 1'0. praticò un'incisione longitudinale di 2 cm . dell 1aorta nella sede dell'embolo; l'embolo fu quindi facilmente estratto. La breccia dell'aorta fu suturata c0l m,etodo del Cairrel. L'emorra gia cessò dopo l:rieve com pressione 1sulla sutura. In ambedue le arterie iliache i polsi ricompa.r vero. Sutura del peritoneo a rild osso dell'aorta. Rjmesso l'i11testino in cavità, s utura a strati della parete a·d d·ominale. L'atto operativo durò r ora e 40 m. Occorsero 240 eme. di eter~. L'embolo estratto era lungo 3 cm., formato come un dente a due radici: la corona corrispond·ev1a all'aorta, le radici alle a.rterie iliache. Present ava un nucleo centrale grosso quanto una noc~i uola, di colorit o giallo-grigiq, duro, c.he costi-

tuiva il vero embolo; ·tutt 'attorno a questo, dei grumii di sangue . Il decorso post-operativo fu eccellent e. I sintomi degli arti soomparve rù :subito · e completamente, tranne una li,e ve dolorabilità del piede e del poipaccio di sinistra. Dopo 25 giorni si alzò dal letto, dopo 32 fu dim·essa completamente guarita (Fritz Brauer - Zentralblatt fiir Chi-

rurgie). P.

SABELLA.

Gli aneurismi professionali della mano. Questi a neurismi· so110 meno rari che non s1 creda - Monod e Vauverts. ne hanno riunito 35 casi - e di maggiore importa'llza che non si soglia ritenere perchè simili dilatazioni arteriose possono simulare svariate affezioni, sopratutto cisti, gangli·, ecc., ed essere quindi ooniuse nella diagnasi, con erronee conseguenze terapeufiche. Lejars (Sem. nié.d., 28, 1914) riporta il caso di un indiiv.iduo addetto al tr:as porto di grosse pile di libri, il quale, senza alcuna ta·r a morbosa, e senza alcuna causa occasitOnale, vide formarsi, sull'emjnenza ipotenare della s u a m ano sini,str.a, una pi,ccola tozza indol~nte, che fUi presa per una cisti ma essendo aumentata tn0lto di volume, e presentando una pulsazione espan;siva, fu giudicata un aneurisma della cubitale ed escisso, previa legatura d el tronco arterioso principale, e dei due rami che a valle della saccoccia aneurismatica si dis taccavano, il ramo dell'arcata palm.are e una collaterale ano. n1ma. Quale è I '.etiologia di· ques t o aneurisma? In genere gli a neurismi della mano 1sono consecutivi a feri te pregresse, o sopravvengùno a contusioni; ma ttn adeguato posto nell'etiologia va dato alle contusioni croniche professionali. Così può esisere per il caso s urnferi to del Lejars; del resto Guattanà· ha descritto un cas.o analogo in un cocchiere, costretto a maneggiare continuamente redini e frusta; Duvernoy in un fabtiro per l'uso conti'nuo del martello, ecc. Sono poi. noti i casi di ianeurismi appansi s ubito dopo una brusca contusione : Regnault e Bourrut-La:couture operarono un cannoniere che aveva visto un aneurisma svilupparsi sulla sua mano in seguito a forti. c·o lpi dati colla palma destra per a prire la. culatta del cannone; con egual meccanismo si produsse il suo aneurisma un macchinista, che aveva dato un energico colpo sulla leva della locomotiva, come narra RQbertson ; i l Rastouil riferisce pure di un docker cadttto colla 1nano aperta 1su un sacco di salnitro. · 1;

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IL

POLICLI~ICO

· Può essere che ttna speci·a le labilità vasale, sopratutto dovuta a prQces:si degenerati,ri· sifilitici, possa essere invocata in questi casi. Con· un esame attento, indagando le cause, ricercand.oi la sede e i caratteri della tumefazione, le sue mt>difìcazioni colla compressione del vaso afferente, la pulsazione espan1s.iva, ecc., si riesce ad e·vi,t are errori diagnostici. La terapia consiste 11ell'escissione ovvero nelJ.a legatura al di1S opra o al disopra e al disotto della sacaoiccia aneurismatica. 1

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SABATINI.

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FASC.

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POSTA DEGLI ABBONA TI. '

(516) Vi .~.arei grato se nella «Posta degli abbonati » del Policlinico (sez. pratiica) voleste dirmi qual'è l'etiologia di' q11elle certe ectasie dei ·vasi d'e lla pelle delle guancie (che credo passino lfra il popolo col nome di mal sal·so) specialmente quando appaiono in persone giovanissime o in ragazze e se è pQssibile farle scompairire, e come. Ringraziando anticipatamente Dottor L. N . da Roncone . I

TERMINOLOGIA. Malattia di Osgood-Schlatter. Definizione. - Frattura parziale per strappamento della tubero•s.'.tà anteriore della tiriia. Patogenesi. - La tuberosità della tibia si sviluppa vers·o• i 14 a·n·ni, da . due puniti d'ossificazione distinti : il primo è un prolungamento del1'estremità .anteriore dell'epifisi 1s1uperiore della tibia e va .d irigendosi ii1 bassoi; il secondo compare nella massa cartilaginea che c0stituirà la tubervsità e va dirigendosi !Ìn alto. Schlater considera il punto d'u·nione di ·questi due nuclei ossei come un locus m .in1°ot'is reistentiae, Qve un trauma anche leggiero, una "ont1azio11e del quadricipite, può causare importanti lesioni . . Etiolog·ia. -- Dai 13 ai 15 anni, spef'i'l11nerte ·nei maschi; poss0lio essere affetti i dt1e lati, ma lo è di più il destro. TalYolta nessun trauma; ordinariame11te frattura per strappamento da caduta, esercizi muscolari violenti, ginnastica, foot-ball, s.k i. Sinto1ni. - Dolore di raro, ·vivo, 1na. persist.e nte; marcie per solito possibili. _i\.lla palpazione : dolore ben local~zzatv i·n corspondenza della tuberosità anterio'!e (seg·no capitale) ; talvolta tumefazione e edeana delle parti mblli, i~s.pessimento della tuberosità anteriore, s po1rgenza anormale, prominenza. ossea. La crepitazi0ne ossea fa ordinariamente difetto. Nei ca·si inveterati, i m•U·scoli della coscia sono più o meno a trofici . •.\lla radiQgrafia : distacco della punta dell!a tuberosità riportata in avanti o scollamento parziale che passa per la fascia cartil'aginQSa apo:fiso~diafi.saria, od un firammento vsseo irregolare. Prog·n)o st. - Tal,·olta. •s·favorevQle, perchè i pazienti possono re&tare claudicanti e accusare d0lore persistente. Cu1·a. - Immobilizzazione mediante fasciature • c-0m press1ve.

L'abbonato intende probabilmente accennare alla co1s,idetta acne rosacea·, affezione cutanea legata agli stati morbosi i più svariati. In generale perchè si verifichi la rosacea, occorre che la capacità tonica di eo.ntrazione nei ''asi del volto sia scemata per qualche anomalia costituzionale (clorosi, alcoolismo, sifilide, disturbi riflessi di origine uterina o gastoro-enterica) . Sembra pure che l'affezione possa talvolta essere in rapporto con lesioni primitive della ca'1ità nasale e fal!ingea. Spesso la rosacea è complicata c0n altre n1alattie cutanee (acne '\ olgare, eczema, lupus eritematoso) . Come cura locale sono co11sigliabili l'elettrolisi, 1'ago-puntura, le scarificazioni. Per queste ultime è adattissimo lo scarificatore a rastrello proposto dal prof. Campana. Naturalmente prima di procedere a tali trattamenti Qccorre curaire gli stati infiammatorii della cute complicanti la rosacea (eczema, acne). È necessario infine cuirare le anomalie organiche ed i disturbi generali a cui la rQsacea è legata. In quei casi i.n cui si sospetti un rapport o con disturbi della digestione sarà utile l'uso dell'ittiolo per os (10 centigr. due o tre volte al giQrno, dopo i pasti). V. MONTESANO. 1

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(SI?) Prego indicarmi 11ella « Posta degli ab-

bo·nat i » qualche vttimo' manuale di ps1,:oterapia che possa essere letto con ' rantagg10 Hllch e dall'ammalat·o (nel casv mio trattasi di un professiontista colto ed intelligente, d1venuto 1)sicastenico in segui:t o a patemi d'animo) . Sarei grato se mi i11à.icasse pure qualche lib'fo di lettura forte, che elerri il tono morale, che i nfQnda maggior :fidttcia nelle proprie f0rze, vi,·ifichi il ca rattere, ecc. _.\.bb. N . 4269. Fra i 1nanuali di psi0oterapi.a possiamo indicarle : Giachetti : « La nnedi~ina del~o 1Spiirj to », edit . HQepli; Zbinden : « Consigli ai ner-

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SEZIONE PRATICA

\·osi e alle loro famiglie », edit. Quintieri; :Ruch: «Cura mo.r ate della nevra s1tenia », edit. Quintieri. ~ ·opportu no .p erò che il medico curante legga egli stesso questi manuali prima di consegn.arli all'infermv, ed -eventualmente caincelli quei perio•d i che, male interpretati, potrebbero - nel caso speciale - accrescere Je pr-eoccupazioni del paziente. I libri che mirano a. rafforzare la volontà e a temprare il carattere sono numerosissimi; le indichiamo: Smiles: «Il carattere», Firenze, Barbera; Lessona : «V 0lere è potere » ; Payot : « L'educazione diella v-oJ(>ltltà », J>alermo, Sanùro·n; lVIoru : « Soirgi e cammina », Torino L.a ttes; Feuchtersleben : « Igiene dell 'a ni1~a », I'a- · lermo, Re ber; Levrat : « Des armes1 pour la vie», P.aris, Blond; Gillet : «L'educazione del carattere », Roma, Desclée ; Guibert : « Le caractère >> Paris, Lethielleux; Forster: «Scuola e carattere », Torino, Soc. T. E. N. ; Forster : (< Il va'Tigelo della ,,ita », S. T. E . N . Alcuni di questi libri, specialmente gli ult~m i quattro, so110 pervasi da spirito religioso, ma senza esclusivismi nè intran·s.igenze di pregiudizi dogmatici . V. FORLÌ. 1

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979

erano stati denunziati 5151 e 5270 nel 1908. Della scarlattina. furono denunziati 801 casi con: una m o1r.talità bas.s~'Ssim.a. Del tifo si ebbero 931 denuncie, cui fanno riscontro oltre 1000 .n egli anni precedenti e ben 1324 nel 1908 e 1519 nel 1913, con 111tna mortalità ia:Ssoluta, in tutti i casi, superiore a quella dell 'ainmo in esame. Della difterite, che .nel 1910 diede luogo a più che lOOO casi, son.o stati denunziati appena 440 casi con u11a mortalità molto più baissia di quella verificatasi in tutti gli anni precedenti.

I suicidi a Roma nel 1914. - Dal Bo Llettino 1

di statisti'ca del Comune di Roma si rileva che nel 1914 .s.i eb bero in città 676 suicidi tentati, e 144 suicidi effettuati. La distribuzione per sessi f.u1 la .segue·nte : Suicidi tentati : 332 uomini e 342 donne. Compiuti : uomini 89 e 60 donne. Quindi prevalenza delle dù'n.n e n1e i suicidi tenta11ti, i)revalenza degli uomi·ni in· quelli effettuati. Le femn1ine :sono anche in prevalenza. nelle età più gio·v ani, mentre è rar-01 il suicidio tra le donne a·nziane. Nell'età intermed.ia sembra che siano i·n maggior nu.mero gli uomini fino a 30 anni, le donne da 30 a 50. Tr.a i mezzi adoperati gli uomini preferiscono i mezzi violenti quali le 'armi da fuoco e da taglio, lo stritolamento, l'impiccagi-0ne. Nella precipitazione, ed anco1r più nell'annegamento, le donine hanno1 al loro attivo un più alto numero d.i s·uicidi, perchè l'atto è i1um.ediato e facile e ·n on deve •e ssere sorretto da una fase di m·e ditata risolutezza. Tra gli avvelenamenti le donne scelgono a preferenza i medicinali che ha·n·n o a portata di man.o,; anche la varecchina, di uso comune nella. casa, tiene un posto importante nella scelta. L'uomo invece, che sta lonta·no dalla casa, e che ha più contatto con gli oggetti di cancelleria, ricorre all'inchiv:stro più della donna. I.n qu!anto. .a-1 luogo in cui si compie l'atto, l·e femmine, più pudiche in tutto, preferiscono la prio1pria abitazione, i maschi invece preferiscono altri luoghi e ciò farebbe credere ad una specie di esibizionismo, quando non si voglla ritenere che sieno piuttosto g·u.i dati dal desideri0 di non terrorizzare la famiglia, sentimento possibile più in chi ha il compito della difesa e tutela degli esseri deboli, che ill•On in questi. Tra le cause supposte o dichiarate, i contrasti in famiglia e le delusioni in amore fanno più strage fra le donne c he fra gli uomini, le mal~ttie e le ristrettezze finanziarie colpiscono i·nvece più questi che 1uelle; ira ed umiliazione dell'amor proprio non distinguono. (Da La Vita Sanitaria). 1

1

Le Domande per la « Posta degli ab.bonatl • e I Quesiti pel '' Doetor Justitia ,, non debbono essere scritti mal eumulativamente o con altre richieste, ma su distinti e separati fogli etti. Tanto le une quanto gll altri debbono portare sempre per esteso la firma dell'abbonato. Soltanto sul giornale potranno essere contraddistinte, su rloblesta, con le Iniziali o con pseudonimi oppure ool numero del proprio abbonamento, il quale però dovrà essere sempre indicato giustamente. Le domande anonime saranno cestinate.

VA.RIA.. Le condizioni sanitarie di Roma nel 1914. _:_ L'ufficio di stati·stica del Comune di Roma ha pubbllicato un riassunto del suo Bollettino mensile. Si rile·va da esso che nel 1914 le condizioni sanitarie della capitale sono risultate buone. Nell'anno stesso non si manifestò in Roma ~es­ suna f0irma di epidemia. Anche le malattie infettive che normalmente non .abbandonano il campo ebbe;'O manifestazioni blande. Del morbillo risultarono denunziati al1''ttfficio d'igiene 1845 casi, mentre nel 1910 ne

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IL POLICLINICO ,

CENfll BIBLIOORAFICJ. (

Non si recensiscono che t iibri pervenuti in dono alla Redazione

Dr. · ·cALoT. Berck. Lyniphatisnie et dé'Viations. Paris, i\. l\1aloine, édite11r, 1914. Prix 4 Fr.

N·o1n v'ha ormai studioso che non conosca le benemerenze del Calot, nelle diretti.v e e nella diffusione della moderna tera pia chirurgica delle adeniiti specifiche, degi ascessi freddi, della coxite, del morbo di Pott, delle tuberco,l osi epididimo-testicolari e delle d·eviazion1 co.n g1enite o acquisite, scoliosi, lussazioni congenite, pi:e di torti, ece. . Nel b·r eve volume, con la chiarezza che è dote precipua ed ammirevole dell' A., è esposto il me todo di cura che si segue a Berck, nell'apostolato di costanza e di amore, nel quale si riassume la vita del Calot. Per la frequenea delle lesioni delle quali nel libro si tratta, per i facili errori · fatali in quest0 gen·e re di terapia, il libro dovrebbe tener post0 tra quelli di uso e di con-sul tazione corrente. t. p. 1

'V·

T·rapian,ti dei tuniori ?naligni. Roma. Unione arti grafi.che, 1914. PIANTONI.

L.' A. dopo un 'ampia rivista sin.t etica della questione in gener.a le, si propone lo studio particolare dell'influenza che la soppressione di organi (testicoli, tiroi de, timD, 1ovaio) può esercitare s ull' ev-01luzione dei tumori ·trapiaintati. Esperimenta con trapianti etetiogenei (dall'uomo ai ratti, :ai topi dai 1r1atti, ,a i topi) con trapirunti omogen·ei (da · ratto a ratto, da topo a topo) ; i resultati sono negativi per i trapiànti eterogenei: sonio po~itivi pei trapianti omogenei e abbastan'Za dimostrativi per pTovare l'i'll·f luenza favorevole delle ghiandule sessuali allo !&viluppo dei ·t umori, l'influenza ostacolante della tiroide, del timo, della milza. Nel l avoro dell 'A. è in certo qual modo misu1·ato il grado di tale peculiare in.fl.uenza, a1lla 1nilza spetta il massimo potere di difesa. Lavoro sperimentale paziente ·e non. privo di difficoltà, è con,d otto oon sicu1ra tecnica, e co11 grande serietà d'intendimenti. t. p. ..

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XXII, FASC. 29]

sempr·e irto di difficoltà e di ques.tioni ancora non ris<;>lute. Con ordi:ne met0dico e .con dottrina profonda, l' A. tr.atta. es·aurientemente il vasto argomento, dall'an.a tomia e fisiol0gia dei nervi p·eriferici alla is.to-pato1ogia d·e i ner·vi ·sco11tinuati; dalla storia della chirurgia dei. 11ervi alla st0ri.a e tecnica del trapianto libero di essi. N·o tevole è sopratutto la parte sperimentale sulle "Tari e ·S.pecie d1. tra pianto. dei nervi e lo st11dio della isto-fisio-patologia dei trapianti e delle loro applicazioni nella pratica chirurgica . .

p. s. Prof. R. MINERVINI. Ricerclie sitlla 1"!.1.Jerierazio1ie epitelip,le ?iei 'Vertebrati. 1 op. in-4 di pag. 89 con 9 taV10le. Napoli, t9I1i. È . un lavoro condotto COJl girande perizia, che

assume importanza non soltanto scienti.fica ma anche pratica, pe1· le .a pplicazioni agli innesti cutanei ed alla cicatrizzazione. L 'A. ha eseguito moltissime osservazioni accurat(•, rese sulle magnifiche tavole che illu·s trano lct monogirafìa. Questa è stata premiata al co11r·r rso T e11ore ed inserita negli i·\.tti dell' -~ccademi.a Pon tonia11a. 1

Premio semigratuito per i signori abbonati al « Policlinico ».

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Pro:f. F. DURANTE

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E.

Sul trt»fJianto libero dei . ner'Vi. Tip. L. Fivrenza . . N~poli,. 1915. · L. 12. PELLECCHIA.

È un lavoro compiuto nella sc.Uiola del pro·

1essor von Schron di Napoli. Con ess0 l'A. 'porta un valido co.n tributo sperimentale in un campo della patologia già t ant0 studiato, ma

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TUBERCOLOSI ESUA CURA ABASE IODICA . Aftlnohè I lettori del • Pollolinlco • possano !ormarei un orlterfo dell•tmportaoza del libro che costa L. 3, 50 ma che al nostri associati viene cedute per Una Lira solamente, ne diamo qui appresso il sommarie: . INTROD «JZIONE. - Cause della tubercolosi - Essenza del processo tubercolare - Effetti anatomici e clinici del processo tubercolare -· Diagnosi della tubercolosi in generale Id. dell'ascesso freddo - Id. della linfoadenite tubercolare - Id. dell'adenite mammaria e salivare tubercolari - Id. della prostatite tubercolare - Id. della cistite tubercolare - Jd. della piolonefrite tubercolare - Id. della. peritonite tubercolare - Id. della pilorite tubercolare - Id. della cieco-appendicite tubercolare - Id. della della rettite tubercolare - Dell'idrope articolare tubercoloso - Id. della osteile tubercolare - Prognosi - Trattamento igienico e io· dico della tubercolo!! in genere - Cura della tubercolosi polmonare -- Id. della pleurite e peritonite tubercolari - Id. della pilorite e cieco-appendicite tubercolari - Id. della metrite del collo ed endometriti tubercolari - Id. della epididimite ed orchite tubercolari Id. della prortatite tubercolare - Id. della ciàtite e pielonefrite tubercolari - Id. delle ulcere tubercolari della pelle 1 Jd. della. linfoadenite tubercolare - Id. dell'ascesso freddo - Id. delle artrosinoviti tubercolari - Id. dell'osteite tubercolare.

Per

ot~nerlo

subito, inviare Cartolina-Vaglia da lJNA. LIRA.. unendovi la fascetta d'abbonamènto o indicando il oomer.o della medesima, esclusivamen&e al Prof. Enrico Morelli," Via del Tritone, 46, Roma.

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SEZIONl: PRATICA

I

NELLA VITA PRQFESSIONAL.E . '

Lettera dal campo. 2

luglio

IgI5.

Caro amico,

Ho un momen.to di tempo da dedicare agli amici, e scrivo al segretario della nostra redazione. Non so se la censura e l'altezza da curi scrivo (2260 m.) permett~no alla mia voce di scendere a piazza Colonna; da qui però dove ogni tentativo, per ob·b ietti che sem.b ravano irraggiungibili, è stato coronato da sucres·s o, tutto sembra possibile, anche .... ev:i't are la cenis1u ra e . farla in barb~ ai disguidi postali. ~oco dopo la mia pa:r•t enza sono stato distaccato dalla mia sezione, e col I 0 reparto someggiato ho comincifato a vivere vita indipendente: i peggiori fastidi dell 'u:fficiale medico e meglio ancota del capitano comandante, non sono già le marce, la disciplina, il servizio medi~o; isono le carte, d rapportini, . ta burocrazia, che, a vo- . ler dar retta a .t utti i richiedenti, · porterebbero via tutta la giornata. Lai pretesa di far diventare un medico ragioniere, furiere, estensore di co~ ti, relatore addirittura di fatti d'armi, è un non senso nella pratica. È stata una vera tortura: :figurati che dopo essere stato dalle IO del mattino del 15, alle 4 an:t. del mattino seguente (I6) in piedi a prestar soccorsD a 107 feriti, e non . tutti passibili d.i semp1lici medicature, 1SOno stato svegliato dopo 2 ore di aSSiOpimento più che di sonno, da· un coirriere che portava .una lettera urgente!. .. m8.ncava il rappOf'tino, m-Od. 908, che non era stato compilato ~r la materiale mancanza di tempo ! &no al comando di un repa'tto someggiato, con 110 uomini e 27 quadrupedi : sono destiln.aito a seguire le vperazioni in montagna. • Non si può non· elogiare tutta la disposizione del materiale di medicatura, preparato in maniera irreprensibile dialla nostra fairmacia militare di '.l'orino; una istituzione che deve renderci orgogliosi, che o.:ffre tutto l'~orrente per qualsiasi medicatura ed v-so diire per qualsiasi atto operativo... in monta-gna ! La distribuzione mei colli è razionale; . è stata tolta la parte ingombrante, e sostituita con l~evole giudizio con quanto di necessario od utile ha rivelato -la pratica mJQd•e rna e l'esperienza. La pair te medi-ca è invece men0 dotata ... E pensa che ogni tanito viene 1'ordine regolamentare d'impian.t are infermerie temporanee, nelle qu.:ali basta l'affluenza di un centinaio di malati di lievi affezioni per dar fondo in un

attimo al carico dei medicinali di prima necessità. Tutto è stato preparato. qurusi non fosse permessb avere una bronchite, una congiuntivite, u·n a blenorragia in tempo di guerra. Malgrado ques,t e defi~ien~-e, per . le quali sa·r ebèe utile insistere da parte di quelli che stamno nella stampa fissa,' il nostro ausilio sanitario è stato corrispondente quasi s empre al bi·so1g no, percbè la nostra men1talità di italiani è fatta di· una non prevedibile capacità di adattamenti, di troviate, di espedienti! I miei soldati passa-no da abili spaccalegna a costruttori di strade, alla funzione di ingegneri, di mulattieri', di facchini, di ottimi infermieri, portaferiti; le mie tende sorgvno linde e ben tirate in un'ora; i pavimenti delle tende tra le rocce, talo,r a, fanno invidia ad un cementista, in un attim·o tutto è prùlnto per l'opera...• e la simpatica sagoma del nostro soldatino è immobile () in·f aticabile a seconda del comando, che dopo un certo tempo, si svolge a cenni. Pratico di camerie di operazioni o di medicatura di; corsie d'ospedale, non ho potuto non ·rallegrarmi dell'assistenza di questi· infetmieri improvvisati, come il sv-ttoscrilbto è un alpinista del itutto improvvisato, direi quasi' creato d'urgenza ! · La salute delle nostre tir.u pp·e è ·davvero otftima.. 6000 u<Y!l1ini che io seguo, 30-40 malati al giorno e in· genere malattie lievi : reumatismi artico1ari, tonsilliti, lievi bronchiti acute; le enteriti .f requenti. Ho tentato la spiegazi\)ll.e di queste enteriti, ·ed eliminata ogni causa, ho dovuto attribuirne una parte al freddo; i·Ot stesso ass9ggettato a vitto jlg ienico e cucinato sotto 10l m ia svrveglianza ho av~to distuirbi noni tanto lievi in un brusco cambiamento di altezza (in un giorn0 di circa I8oo metri). Ma la giovinezza è_ qui una grande alleata del medi~o. I prigionieri hanno l'aspetto di ottimi soldaiti ben vestiti, ben nutriti, e forniti di larghe provviste. Il nemico è a pochi. chilometri, e nei mvmenti di tregua, assisto col l:.inoc0lo ail lavoro illlStancabile di fortificazione, .che compiono: sono trincee, tirate con regola militare, costruite con o:gni prec1sivne e con tutti i mezzi che le ren.d omv imprendibi.ti dalle fanterie. E ti assicuro che l'avanzata su questi monti delle do.torniti è difficile, oltremodo difficile, piena di sorprese; un'avanzata di' 1000 metri può costaire mvlte vite, e qualche posizione austriaca si può dirfendere cvn pochi uomini decisi.

Su

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[ANNO

IL POLICLINICO

Nei nostri combattimenti il soldato è stato pieno di slancilo, ma non sempre questo, coeffici1ente basta, anzi può essere pericol~IV, e qualche n OIStra perdita è forse ad ess0 imputabile. Ba;sta per oggi: u•n grande avvenimentv si attende: le nostre artiglierie s i sono airrampica:te, là dove è stato per gli uomini' difficile ar.r ampicarsi : presto tuon·e ranrn v inflessibili e io te ne dre scriverò gli effetti; assisterò dall'osservat-O!rio 'd i un mio .amico comandante una batteria, e grideremo vittoria. Salutami gli amici della !tedazione ... PONTANO • .

I servizi sanitari in guerra. In un'opera così grandioisa sarebbe stato inverosimile che si fosse raggiunta d'un subito la perfezione. Non può esser dubbio per nessuno che persista qualche manchevolezza. Gli eventi volgono così lietamente per noi, i glott"iosi s uccessi' dell e nostre truppe ispirano una calma così fiduciosa, che ci sembra lecito di entrare nella discuss ione, prendendù i:n esame anche le questioni di dettaglio. Ci arride la lusinga di pvter -concorrere a elevare i servizi sanitairi all'altezza raggiunta dall'organizza.zinne g·e nerale. C'incoraggia a parlare anche la circost&nza che si tratta di lievi imperfezioni, imputaoili alla fretta' ed · alla vastità dell'organizzazibne: questioni non sostanziali. Bastai richiamarvi. l'attenzione perchè si presenti ovvio il rimedio. Ci limiteremo a pr0spetta·r le, riservand~i1 di lumeggiarle nei prossimi numeri. Non ci pMe il caso di lamentare. che nell'assegnazione d~i g1tadi ai medici ri~hiam.ati ed assimilati nvn: sian.si 1siegliiti criteri di equanimità. sa.r et be del tutto inopportuno sollevare una questione di gerarchia, dal momento che · pers0ne le quali occupano pooti elevatissimi nella vita clvile si a•t ruola,n o come ·s emplici s oldati. D'altra parte lo spirito di cameratis mo dovrebbe SOlpprimere ogni attrito, tra mediéi di valfio grado. Si potreb· be solo tenerè· p res·e nte che la disciplina sofire da una sperequazione troppo stridente e che il grado regola la liquidazione delle pensioni nei casi di morte o d'invalidità. Nell'assegnazione dei gradi e dei' p0sti non si è sempre tenutv stretto conto delle attitudini personali° e delle esigenze d·ei servizi. È certo che non tutti i mèdici . i quali nèlla geraifchitaJ civile ~upano posti equipollen.ti sono egualmente idonei al serVizio di guerra. Ad esempio un aiuto di cli!nica chir.u rgica si renderà assai più utile èhe uno d 'i:stol0gia, adde· s trat'O a praticare le inclusioni in paraffina ed ia colorare i ta.gJi, ma che dovrà riif.are la sua edu1

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XXII,

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cazione cli1nica a spese dei pazienti. Eppure al secondo verrà assegnato lo stessv grado, magari un gradio più alto se egli è abilitato all' insegnamento libero. Queste incvngruenze sarebbero da evitare. Se si vuole ottenere Jai massima efficienza converrebb,e applicare la massima inglese : « the right man at the iright place », cioè J'u·011110 adatto al posto adaitto. Altre questioni di secondario interesse riflettono l'opportunità di non requisire le cavalcature ed i mvtocicli di cui i medici hanno bisogno per il senrizio di cvndotta ; la richiesta di un com penso o indennità da parte dei medici ·sbalzati lontarui dalle residenze ; e così rvia. Ci auguriamo che questi richiami non restino sterili. 1

La guerra e l'Ordine dei medici di Sassatri.. Il « Boll,e tti·no » dell'Ordine dei medici della provincia, di Sassairi· pub·b lica il seguente a1 ticùlo del suo presidente 0norario on. Dore : ' «Noi non potevamo desiderare la guerra. Figli di una generazione educata ,a lle idee della fratellanza mondiale; discepoli: di una scienza che nelle esplicazioni della sua missiooe uma·na non coru:>S-ce èarriere di nazionalità; nvi rifuggivamo dal pensiero che le ragi-0ni del diritto si dovess·e ro sottoporre alla forza brutale; rifuggiva.m o dal concepire che la mostra opera si ·dovesise accompagnare a carnefici·ne selvaggie. Ma, più forte delle 11Ù'Strie ashazioni teoriche, è ven.u ta a scuoterci la voce della patria. La patria ha sentito orrore per le infami violazioni del Belgio; ha senititv fremiti d'indiginazione nei suoli: entusiasmi per tutte le libertà, per tutte le rivendicazioni ·nazionali; ha sentito risor·gere, in ogni sua città ed in ogn:i suo bor-gv, gld spiriti di Dante e di Mazzini. Tutta l'Italia è insorta gridando: Viva Trento e Trieste... E abbiamo ripreso in manv il glorioso brando garibaldino! Siamo tutti in guerra. I ·n~Sltfli' soldati sono sul frùnte : noi siamo n•elle ambulanze v negli . • ospedali - sui monti o sui piani - ovunque v1 è da curare u.n a ferita o da confortare un dolore. Mili;zia di armi e mi·l izia di pi,e tose battaglie formano insieme una grandiosa armaita civile. E mu0viamo in guerra contrù la guerra; in guerra contro una civiltà barba;ica ; Ì'nl guerra contro una secolare oppressione di genti! nostre. Italiani tutti, 1siamo tutti in1 piedi al gri·io sacro di : Viva 1'Italia ! ». Ordin·e dei medici della pro1lincia di Perugia. - L'Ordine dei medi~i della provincia di Perugiai ha diramato la s:egueti.t e circoJ.are ai deputati d~lla, provincia per interessarli alla ,

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sorte delle famiglie dei medici condotti ed ospe• dalileri in servizio nell'esercito o nella Croce Rossa:

Onorr.e'Vole,

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In nome del Consiglio dell'Ordine di Perugia che ce ne ha dato incarico, interpetra;ndo il pensiero dei medici, Le rivolgiamv 1iai presente pev interessarla ad un'op,e ra di giustizia e . di umanità. Alla S. V. non sarà ignoto come i medici ~italiani, condo1t ti ed ospedalieri, abt,i ano risposto con entusiasmo all'appello che l\>ro ha rivolto j•l pa·ese. Volontari ed obbligati numero-sissimi accorsero a prestare l'opera propria sui ·campi di battaglia, negli 0s.pedali da campo e territoriali, della Croce Rossa. Oggi però trascor:s.i i primi due mesi: da. che molti dii essi si trovano sotto le armi, e sospeso .da parte ·d elle pubbliche amministrazioni il pa·g amento dell-0 stipendio alle fami·glie, queste .si trovano esposte a gravi difficoltà economiche, poichè l ':as:Segno del grado di tenente (è questo ìl grad-0 della grande maggi aranza) non può es·sere suffi:ciente alle esigenze del medico richiamato ed insieme ai bisogni1 della famiglia rimasta in iresidenza. Questa è la triste situazione in cui trovansi le famiglie della &rande maggioranza dei medici condotti1 ed ospedalieri sott0 1e :armi; non esistiamo a definirla piet\)sa. e per-ciò meritevole di un provvedimento da · parte del Go.v,erno. Alla classe operaia, agli . impiegati cilvili, ai maestri el1e mentari si ·è prvvveduto con disposizioni legislative in mod01 da metterne . al si~r0 le famiglie da ogni ri:s·t rettezza. Perchè non si provvede egualmente per i medici ? Se è vero . 1n . qu·eche l'opera loro non e' meno necessaria sto m0ment01 dell'altrui, se è vero che i cittadini de1la medesima nazione hanno i m.edesimi diritti e doveri, e debbono sottostare, se ciò è necessa·rio, .t utti nella stessa misura ai sàcrifict ·e d alle privazioni, per.chè i medici debbon0 esser.e privati di diritti che si accordano ad altri ed a.Ile loro fami'g1ie imposti sacrifici che ad al,t re classi di cittadini non si domandano? Sono questi i precisi term1ni della questi01ne che sottoponiamo all'esame del Governo. I medici svno pronti a faci1litare nel miglior modo pos,s ibile la ris0luzione del pr9blem.a ; essi noni domandan0 di meglio cl1e di potersi: dedi~ care c0ll animo t·ranquillo e sensa preoccupazioni per la sorte delle loro f.am.igli e :a:Ll 'opera propria. V ed.a il Governo di seguirli nelle loro giuste aspirazioni.

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Il Presidente : Dott. Il Segretario: Dott. BRACCIO

1ADOLFO BOLLI. BRACCINI.

BISPOSTI A QIJmfl I ! DOMANDE. (5372) Certificati. - Il Dott. abtonato n .. 4842 desidera conoscere •quali certificati il medico condotto è obbligato a rilasciar~ gratis e quali a pa·g am.ento. Non è possibile fare un elenco aprioristi!co di tutti i certificati che s i debbono rilasciare in carita libera e di quelli ch·e si debbon01 rilasciare in bollv.. In genere tutti si rilasciano in bollo, meno per le perso11e forni te di certificato di povertà e per determinati u si :speciali come per l'obbligo della istruzione elementare, per la leva, per sussidii, ecc., ecc. · (5373) S·essennii. - Il Dott. A. R. da P. espone che il primo sessennio gli è scaduto nel maggio ultiim o, ma siccome il Comune gli ha concesso nel gennaio scorso un aumento straordinario di stipendio, non cr-ede che, giusta la vigente giurisprudenza, possa adesSto riscuotere anche il secondo s·essennio, cui ha dirittv per atto di nomina·. Desidera conoscere se il secondo sessennio,, cui avea diritto prima di questo1 :aumento di stip·endio, venga del tutto an:nullato per il s uddetto au.mento oppure ad esso si possa sperare al compiersi· di un altro sessenniv, che è cominciato a decorrere dal gioo:no del concesso aumento. Per effetto del conseguito aumento di stipendio il diritt0 al sessenniv non è a.nnullato mai è semplicemente dilazionato. Ella potrà cQD.SeoQ"Uire il nuovo sessennio fra altr~ sei anni computabili dal giorno in cui le fu concesso l 'aumen1to dello sti pendiv. (5374) Chiamata .siotto ie armi - NCJrru in'Vo·cata es.enzion·e - Effetti. - Il Dott. N. P. da T. desiderai conoscere a chi spetti l'obbligo di promuovere la ·esenzione dalla chiamata alle armi del mediro condotto un~cv n-e l paese : se, cioè, al medico stesso od al sindaco. Se spetti al medico può costui, non avendola i n t empo invocata, pretendere lo stipendio dal Comune per la intera durata del servizio militare? La esenzione dalla chiamata· alle armi del medico condotto unico nel paese è fatta non nel1'interesse del sanitario, ma bensl in quello prevalente della pubblica salute, non essendo prudente lasciiare, per tempo più o meno lungo, un determinato paese senza l'assist enza igienica e sanitaria. Ciò post0 non sp·e tta al medico rendersi parte diligente per ottenerla, ma bensl al sindaco, chè rappresenta la collettività ed ha l 'obbli o·o di' provvedere a che non difetti uno dei più i;portanti irami di pubblico servizio. Se la richiesta, nelle forme legali, non fu fatta a tempo, non può la negligenza essere imputata al sanitario, il quale conserva, pertanto, come tut(27)


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ti gli al·tri impiegati com11nali, il dirittv allo stipendio per la intera durata del s ervizio mi· litare. (5375) Med.i ci · ospitalieri - Chiamata s()tto le ·armi. - Il Dott. .. abbonato n. 5328 desidera conoscere se ai medici ospedali eri sia accordata la conservazione del posto e dello s tipendio, qualora fossero chiamati sotto ·le armi, e chi dovrebbe pro·vv·e dere alla t isogna ·n el caso che l'opera pia interessata non abbia i mezzi occorir:enti. Con recenti istruzioni furono estese anche ai medici in servizio delle opere pie le facilitaziO!lli relative alla c-0tÌs·e rvazione del posto e dello stipendio in caso di chiamata sotto le armi:. Deve, però, trattarsi di medici di ru01lo che occupino il posto in modo stabile od in seguito a concorso. Non è previsto concorso di altri enti pel easo che le opere pie interessate norn abbiano i mezzi per pagare lo .stipendio ai propri impiegati durante il servizio militare. (s376) Medici dellai Croce Rossa - Chiamata in oaso di moòilitazion e - Diritti 'Verso il Comune. - Il Dott. F. S. da B. non più obbligato per ragi«:me di: età ial servizio militare, trovasi inscritto fin dal 1912 nella Croce Rossa col grado di tenente. Desidera conoscere se nel caso fosse chiamato per la. mobilitazone dell 'un1rtà 0S1pedaliiera, cui fu assegnato, possa conservare lo s.t i pendio ed ìl posto nei riguàrdi dèl Comune. L'articolo 3° del R. Decreto 23 maggio 1915, n. 719, dà facoltà di conservare il posto e lo stipendio ai soli impiegati civili dello Stato che sono ascritti alla Croce Rossa e che prestano servizio, anche volontariamen'.te, nella associiazione stessa in caso di guerra. Per gli impiegati comu.nali, e quindi pei medici condotti, non esiste disposizione di tal genere. .. (5378) Sdoppia.m llnto della cond:o tta. Il Dott., F. S. da S. G. I. ~spon·~ che il Consiglio comunale ha ;sdvpp1ata la condotta medico-chi· ruirgica, assegnando al più pratico e provetto dei titolari un ~aggiore assegno di li1tie 700 al· l'anno coll'obbligo di prestarsi anche 111ell'altra zvna nei casi chirurgici di una certa entità. Domanda conoscere se è ammissiibile questa di·· versità di trattamento, che mentre peggior.1. il servizio per il conflitto e l'antagon1.·s mo che certamente si stabilirà fra i due condottati, nuoce anche economicamente per iii minori introiti ed incerti prvf.essionali. Francame nte ·n-01n di~diamo tali preoccupazioni. In primo luogo non crediatno che possa sorgere fra i due professionisti la temuta rr-•i'vaJità dal moment o che il nuvvo va unica.m ente per prestar mano forte ed assistenza al titolare 1

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vecchio della zona·, il quale resta sempre il responsal:ile dell'atto operativo. Invece di chiamare u·n aiuto appartenente ad altrro C.vmune sii f.a assegna1m ento sull 'vpera del collega, che serve la medesima ammi1n istrazione ed ha un as· segno fisso per tale maggiore prestazione. I.v sdo-ppiamentv della condotta fu poi: apprc,vato dalle competenti autorità perchè iriconosciuto. se nvn indispensabile, ia:lmeno utile per il servizio della cittadina·nza e, come comprenderà faciluiente, di 'fronte al pubblico bene non può aver v~­ lore il privaito interesse rappresentato da una probabile diminuzione di proventi professionali. Del rie sto il lavo1ro è ridotto a metà e col maggior tempo dispon·i\bfile pvtrà anche nella zona, che le è propria, estrinsecare in mvdo più ampio il privato esercizio da compensare qualche eventuale perdita di clienti nella ZJcma dell'iailtro collega. Non è poi a Lei v·iletat\) di esercitate come priv:ato la professione anche nella 2Am.a dell'altro. (5379) Lioenziamento del medico c<m1dotto per ft:rtJe di ferma. - Il Dott. abb0nato n. 7313 desidera con<>1scere se il licenziamentv per. tìue di ferma: motivato per lasciar maig gior tempo e libertà alla Amm·ilnistrazione comunale di regolare il :servizio medico iin; maniera più ... on"\~e­ niente agli i nteressi del Comune, sia validv. Il licenziamento per fine di ferma del medie\'.> oondotto mot·i'Vato come sopra non è, secondo nvi, legale perchè esro priva ingiust·i ficatamente il sa11.itari0 della possibilità di acquistare il diflitto alla staibilirt~, che la legge gli ~corda dopo due anni di buona prova. in un Comune. Nel licenziamento per fine di ferma deve essere accennato al fatto della prova non riuscita a dovere e della necessità di mutare titolare nell'interesse del servizio. La delil:er.azione di licenziamento per tale motivo sarebbe impugnabile presso la IV Sezione del CQilsigli\'.> di Stato nel termine di giorni 60 dalla notifica. (5380) .Ser'Uizio militare. - Al Dott. S. C. da C. rispondiamo che stando all'impegno di servizi0 assunto mvlti anni or rono, la chiamata attuale, come consegue~a di quell'impegno, è obbligatoria. Ellai non avrebbe, inìfatti, potuto esimersene :se ·n-OiD. per. ragioni di salute che nel fatto nvn esistono. Si sarebbe potuto sostenere la volvntarietà dell'attQ, se l'impegno medesimo fosse stato assu·nto ora a guerra dichiarata e senza il beneplacito della Amministrazione municipale. . (5382) Vendita o somministrazione di medicinali da pa1'te del medico. - Af Dott. L. T. da S. G. di B. rispondiamv che come egli facilme nte C\)lll.prende il precetto del.lai legge che v·ieta ai medici la vendita o La: sommicistrazione 1

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dei farmaci a.ti propri c.liienti è assoluta e non ammette eccezioni desunte dalla urgenza o dalla mancanza o lontananza dii aziende farmaceutiche. Riteniamo, pert~nto, che la cvntravvenzione esiste, ma che però resta in certo mvdo diminuita la grav·ità del fatto ed in gra·n parte eliminata la colpa dalle due sues:presse circostanze dell'urgenza di provvedere in singoli casi e della grande distanza in cui era posta la principale ed unica farttnaci~ del Comune. (5383) Chvarmata sotto le armi - Dispenisa. -

Il Dott. A . B. da R. chaede conoscere \Se ad ottenere la esenzione dal!la chia.m ata ia1le anni occor.re che il Distliett0 militare si pronunzi in merito, o basta che sia presentata al Dtstretto medesimo il relativo certificato senza altro. Per ritener.si esentata occorre che il Distretto militare lo dichiari esprèssamenite con lettera a Lei diretta ed al sindaco. Crediamo che 11 Distretto non risponda petchè ool· s•u o caso noo trattasi di esenzione ma. di semplice prevenzione n0n es·sendv 's tata aìn.c ora chiamata ' la çlasse, cui appa1ttienie. Ad ognril modo si potrebbe illlsistere perchè si ottènesse almeno la ricevuta della lettera. Per nostro conto La consiglieremmo, però, a ripetere il certificatv con data recente al mvmento della chiamata, se vi sarà, e presentarlo personalmente al Dis tretto. Come comprenderà facilmente, la posizi'Ollle delle cose dal ~iugno a quando avverrà la chiamata potrebbe essere modificata. MaJncaindo alla chiamata alle armi si cade nel reato di diJser• z1one. (5385) Interpretazio111e di capitolato. - Il Dottor A. B. C. chiede conoscere se la interpretaz.ionie di un articolo del prop.civ cap!itoliatol stabilita da apposita Com.mi1ssioo.e e sottoscritta dal medico, dal Slinda~o ed approvata dal Consiglio comunale, debba essere approvata dalla G.

P. A. Se trattasi di pura e semp11ce disposizione ?interpretati va non vi è bisogno della approvazione della G. P. A. Se però essa, oltre che int erpretativa, sia a·nche, in minima parte, 11nnovativa non può prescindersi dalla approvaziione della Autorità tutoria. (5386) Ricette firmate dalLa le'Vatrice. _ Il Dott. V. R. da T . desidera conoscere in quali penalità incorre un f'.armacista che spedisce le ricette di una levat11içe. , Le ricette a norma dell'articvlo 48 del regolamento del 13 luglio 1914, n. 829, debbono essere sottoscritte dal medico o dal chirurgo. Le ricette sottoocritte d~lla levatrice non sono riconosciute. Epperò il farmacista. che sped·ilsce medticinali i'n· base a talf. ricette è passibile della pena di cui all'articolo 61 del testo unico delle

leggi sanitarie, cioè di pena pecùniaria estensi.bi.l e a -lire 100. (5388) Licenze bre'Vi ed ordinarie - S ostitu-zioni - Mezzi di trasporto . - Al Dott. M. G. V. da C. di C. rispondiamo che dalla lettura deglf articoli 14 e 17 del capitolato chm·r amente si rileva ch e l'obbl~go di lasciare a dispo.sizionie del collega, che sostituisce, il mezzo di trasport o è limitato alle brevi licenze, durante le quali la svstituziorne è grat11ita, ie che non si estende alla licenza o!fdi;naria, in cui si ha diritto a lir~ 150 di compenso. Del resto l'articolo 15 tace completamente, a differenza del precedente aJttieolo 14, sulla quistione del it raspvrto e della relativa indennità. Doctvr J USTITIA.

I Quesiti pel '' Doetor Justitla ,, e le Domande per la « Posta degli abbonati » non debbono essere scritti mai cumulativamente o con altre rlchiesh, ma su distinti e separati foglietti. Tanto gli uni quanto le altre debbono portare sempre per esteso la Orma dell'abbonato. Soltanto sul giornale potranno essere contraddistinti, su rl· chiesta, con le Iniziali o con pseudonimi oppure col numero del proprio abbonamento, 11 quale però dovrà essere sempre ·indicato giustamente. Le domande anonime saranno cestinate.

CONDOTTE E CONCORSI. . ADRIA (RO'Vigo). Ospedale Ci'ViLe. - Medicochirurgo 1° assistentè o ai~to; classificazioni negli esami speciali ; L. 1600 oltre L. 200 per l'ambulatorio , nette di R. M.; alloggio e vitto gratuiti. Servizio entro 8 giorni. Soad. 31 luglio . ANZANO DEGLI IRPINI (A 'Vellino). - Generalità. Annue lire tremilla, di cui duemila per poveri. Documenti da ·p resentarsi· sino al 3ò luglio. Non oltre 35 anni, salvv per ser.vizio di precedenti condotte. Servizi0' ,n ei quindici\ giorni dalltai parteci p;azione di nomina. Indennità di ufficiale.. ·sanitario. MIGLIARINO (Ferrara). - C-0cndotta; L. 3200 e tre .s:essen.n i di effettivo serviziv. Per ogni visita lira una dagli abbietti ; L. 6oo per indenn. cavale. Ab. 4000. Serrvizio entro 10 giorni. Scad. 20 luglio. MoNTEFALCO (Perugia). - A tutto agosto è proroo-ato il concors o ia una delle due condotte; 0 L. 4400 comprese L. 350 per obbligo supplenza. Obbligo cavalcatura. PERRERO (Torino). - Condotto-ufiici!a.le sanitario .p er Consorzio; L . 3500. Scadenza 30 luglio. RoccmTTA AL VOLTURNO (CmmpobaSS()i). - Al 5 agosto c-0ndotta ; età ·l imite 45 aJnni ; L . 18oo p. poveri; L. 900 p. la generalità, L. 300 quale U. S., nette da R. M. Chiedere l'annunzio. - SPIRANO-LURANO (Bergamo) . Chiudesi 31 ao-osto 1915 concorso medico consorziale. Abit:nti 3761. Stipendio 4400 lorde . Tre sessenni. Comuni equ:idistanti tre chil()liletri, pianura. Res.idenza Spiraino ove havv.it ~pi·tale.

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VIRGILIO (Aflantov_a). - A t~tto il ~l Jugliù poo.to di medico chirurgo del -:rtpa!to cli P.ietol~, frazione d,el detto Comune. In pianura, a ch1lomet.ri 6 da Mantova, ecc. L. 3000, più L. 600 inden11ità pel cavallv e vettura <:>bbligat<?ria. e L. 300 retribuzion1e se eletto ufficiale .sanitario. Aumenti sessennali. Abitanti 1500 circa, ieon 800 di questi inscritti nell'elenco dei poveri. Medico trentenne pratico vita condotta esente obblio-hi servizio 1nnlitare acc·etterebbe sub1it0 lung; interinat01 in pae.se salubre, condizivni economiche -vantaggiose. Dirigere offerte Dott. A. S., Redazione Policlinico. Medico trentasettenne, tfornit0 di ottimi titoli e di congedo militare assoluto, pratico condotte, accetterebbe interinat o un montagna nell'Italia centrale 0 ·s ettentrion.ale (eccettuato il Veneto) . Scrivere o t elegrafare al dott. A. Veneziani, B0logna, Via M.arsala, 41 . Occorre medico interin 0 peri durevole servizio di condotta. Rivolgersi ·s anitario Campofilone (Asco.li). 1

Diffide e boicotta~·gi : Rievoca di diffide : V1ig0nov0 di Fontanafredda (V·enezia) . Il nostro giornale nell'int;eresse dei propri associati accoglie 'Volentieri gratuitamente in questa rubrica gli annunzi di concorsi e quelli di offerte o ricerche di supplenz·e e di interinati.

VENEZIA. R. Istituto Veneto di scienze, lettere eid arti. - · Pr·e mio di fo1I1dazio1ne Balbi-V~lier per il progresso d·elle scienze mediche e ch~­ rurgich e : Sarà conferito un p'temio d'italiane lire 3000 all'italiano che avrà fatto progredire nel biennio 1914-1915 le scienze mediche e chirurgiche, sia cvlla invenzione di qualche istrumento o di qualche ritirovato, che valga a lenire le umane soifferenze, sia put blicando qualche opera di sommo pregio. Il premio è per concorso. Scadenza a twtto il 31 dicembre 1915. Sono esclusi dal con.corso i membri effettivi del R. Istituto Veneto_ Le opere presentate al concorso debbono ~ssere già pubblicate per la stampa e debbono essere in'V iate franche di porto alla S·e greteria del R. IstitUJto. Premi di fondazione ...t\.·ngelo Minich. Concorsi pel triennio 1913-915. Tema riproposto n·e ll'adunanza ordinaria 26 gennaio 1913 : «Illustrare un arg0mento importante di Anatomia umana normale nel campo della Angiol0gia, con estese ricerche embriologiche, anaitomo-comparative ed istologiche » . Il concorso rimane aperto a tutto il 31 dicembre 1915. Il premio è di lire 5000. Tema riproposto nell'adun.anza ordinaria 26 gennaio 1913: Patogenesi, eziologia e ·terapia del cancro. Il .coin.corso riest.a aperto a tutto il 31 dicemb1re 1915. Il premio è di lire 15,000. Discipl~ne relative a questi premi di fondazione Minich : Al c~nrorso non poosono partecipare c4e italiani, e vi' sono ammessi pure i soci corrispondenti del R. Istituto. Le J\1emorie dovranno essere scritte in lingua italiana. L e ailtre discipline inerenti alle modalità di qu·e sto concorso sono comuni a quelle dei concorsi di FondaZlione Qt1erini e di Fondazione Cavalli. 0

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NOTIZIE DIVERSE. Gruppi chirurgici per la guerra. È s tato diramato ai Presic1enti degli Ordi'lli dei medici il seguente telegramma espresso dall'Ispettorato di Sanità l\llilitare di Roma: « Quest'Ispettorato si rivvlge ~l p atriottico in-teressamento della S. V. 111.mai perchè voglia interpellare i liberi' docenti (·ed in mancanza i liberi· eser0enti) inscritti a codesto Ordine, ritenuti eminenti chirurgi od esperti radiolo1gi e \ stomatolo1g i provetti, per conoscere se accettano di far parte dei costituendi gruppi chirurgici alla dipendenza delle DiTezioni di Sa·nità di corpo d'armata mobilitato•, con assimilazione di grado e corri:s pondenti indennità. Essi gruppi sono costituiti con l'intendimento che s0no inviati ove occorre l'opera• intensiva peri ardui interventi, per protesi pro1vvisorie, per prime cure a feriti gravi non trasportabili. Attendesi ir~sposta con cortese svllecitudine, e si aggiunge che saranno soi.Stituiti1, nelle eventuali loro assegnazi001i di servizio t erritoriale, quei colleghi che saranno per essere segnalati1 come accett anti. - Il tenente generale m•edico : Sforza ». I sign.o ri chirurgi, radiologi e stomatolo1gi, i quali intendano .accettare 00. iarvere migliori chiarimenti, possono recarsi alle Segreterie degli Ordini. 1

Un appello ai medici italiani. Da un Comitato dit medici di cui fan parte il prof. Devoto di Milano, il prof. Silvag·n i di B<>'logna, il prof. Cli'Vio1 di Pavia, il prof. qa.m.pani, il prof. Ant0nrini, il dott. Ragnil e molti altri, è stato put.b licato il :seguente efficace invito ai medici: italiani : << Medici italiani, che non siiete al fronit e, voi non potete, no·n dovete rinunciare al diritto di dare il vostro nome al novissimo albo della Patria; tSottoscni vete il Prestito Nazionale. Medici italiani chie dalla cattedra, nelle· cliniche, negli ospedali, nell'esercizio p ratico, nelle condotte, nell'amministrazion1e .sanitaria vi siet•e conquistata salda e meritata con1s.iderazione presso ogni ceto o nucleo sociale, non vi sottraet e al vostro dvvere: dite a quanti halllllo il denaro J?er esaudirvi la parola a·m ka e siuadente, guidateli alla sottoscrizione; medici italiani, che dallo Stato, dalle Provincie, dai Comuni, dall·e Opere pie, dal pubblic? ~ià ved~­ s te in parte ascoltate le vostre leg1ttim1~ asp1raziollli mvrali economiche, non potete ri!fiutare u n l ileve sacri:fìzio di poche ore in questi giorni storici, per una propaganda che nessuno come voi saprebbe 'fende re altrettanto fruttuosa e fort unata . Mentre tanti nostri colleghi nobilmente si prodigano in mezzo ai valor~i ~omb~tenti diamo loir o piena e commossa sol1dan età di f.att i·,' partecipia-mo coll'esempio e coll'azione a questa b.a ttaglia civile a benefizio delle nostre altissime idealità nazionali ». 1

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L'ospedale sussidiario militare all'Istituto Massimo di Roma. :è stato c-011Js;egnato all'Autorità Sanitaria Militare I 'Ospedale s us.sidiario istitudto r.er cwra del Comitato Civile Roma111iv di mobilitazivne

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SEZIONE PRATICA •

nei vasti locali dell 'Istituto Massimo, generosamente concesso dall 'Ordine religioso che dirige l 'I.sti tuto stess·o. L'arredamento con 170 letti e coai tutto il necessario fu istituto dall'Autorità militare. Alla cerimonia inaugura:le le sale splendide, la severità del signorile arredamento e la cura mirabile con cui si provvide a:d ogni necessità furono da tutti altamente ammiiriate.

Gli ospedali territoriali della Croce Rossa a Napoli. La Sezione ·nap0leta:n31 dclla Cro1ce R 01ssa ha. org.a nizzato quattro ospedalri terd:itoriali. Il primo ~orge nei lo.cali del Convitt~ çarminiello, gentilmente concesso dal Coms1gl10 del I Gruppo. delle vpere pie, presieduto dal duca di Casamassima. I suoi locali, vasti e magnifici, constano di un pianterreno e di quattro piani, con giardini e terrazze. Al pianterren·.:> 1s:ono s~tuate ~ue .s3:1~ per ammalati, restandv gli altri locali adil:11ti.i per la Direzione, il gabin ett0 batteriologico, le cu.cine, ecc. Il primo piano comprende : due sale da operazioni, una da ttned1,cazione, una sala !radiogra·fi.ca, una sala per autoclave; UJna guard.aro1:1a , .amp~e sale .per feriit~ I?ro1v viste . 4i lOO letti :con reti m·e tall1che speci:ali per fenti, e un deposito per materi~e sanita?o. Al ~:­ condo piano si -con.tano1 altr~ lOO !ett~ per fer1ti, con farmacie e alt'fe s;a le di medicazione. Cento letti tu.tti in stanze ampie e aereggiate, sono anche .al terzo piano 1d ove è situata . la sala d'isolamento. Tre vaste sale, infine, per oltr·e .S1essanta feriti, con sale di medicazion~ e altri locali di Q'Uardaroba S\Yllo al quarto piano. In tutto dunque questo speda.le comprenderebbe da q~attro a clnquecento .l etti. Direttore n1e sarà il prof. Eduardo Salvia coadiuvato da molti a ltri chirurghi e medici. Direttore d~l gabinetto batteriologico sarà il prill. Galeotti. Il secondo ospedale avrà sede a ll'Hotel EXA:elsior. Questo splendido. albergo, cJ;ie ~orge a specchiv delle acque di Santa Luci.a , e res.tato chintso, come t ain.t i altri cc hot.els », tutto l 'i1n~ verno a causa della g uerra. Ora i suoi ambienti, s•oliti ad esser prescelti per grandi fest~ mondane e ~ome. brev·e so~­ g~orno dell' « élite» cosmopolrita dt ,passag~o1 per Napoli, saranno .adibiti a un~ scopo p~ù alto e più pietosamente uma11J01. Il primv e s~ condo pi:a~o dell' « h otel »,. 1'i;fatt~,. saranno. a llestiti per ricevere 100 uffici-a li fenti, affidat1 aille cure del di1rettore prof. Eugenio Liguvri. Il t erzo ospedale sarà impiantato in casa P1gnatelli, aJ vicv Santa Maria in ~~rtico,. e in ess0 vi sarà posto per una quarantina di u fficiali feriti. Dirigerà questo terzo ricovero il professor T·e odoro d'Evant. Un qual1t:o ospedale da 150 letti è ancor a in formazione. Esso sorgerà n~lla casa centrale all 'Air.cv Mirelli, delle Figlie della Carità, che vffriranno una parte dell'arredamento. Con~ludendo·, la Croce Rossa impiant erà a Napoli oltre 750 letti, s~yo ad 1aumentarn7 i~ numero ove la Sanità m1litare ne facesse r1ch11eis.t a. 1

L'Ospedale Bocconi di Milano. È stato inauO'urato a Mi lan0c l'Ospedale terri1

.toriale n. 3 d~lla: Croce Rossa, cvstituitosi in via Vittoria 63, con elargizioni del c0mm. Et•

tore Bocconi. È capace di 250 letti, dei quali Ioo offerti dal Bocconi <::he ha dato generosamente anche i locali; il res·t ante aJlestito :ai cura e spese della CrQCe Rvssa. L'ospedale sarà diretto dal dobt. Piantaroni.

Per la requisizione dei dici condotti.

m~zzi

di trasporto dei me-

Il presidente generale dell'•A . N. M. C., onl()lrevvle Brunellii, aveva int eressat o alla questione gli uvmi·ni politici della provincia cli Bologna. Ecro la r isposta che il senatore Sa~chetti ha ricevuto al riguardo dal capo del Gabinetto del1'cin. Salandra : On. Senatore, lVIii. affretto a comu.niicarle per incarico di ~· E. il presidente che sono s tate fatte presenti le considerazioni esp0ste da V. S. in unione a i suoi 0tn. colleghi circa la requisizione dellq_ cavalcatura dei medici condotti. Mi riservo di far le ulteriori cvm unicazioni in proposito. Dev.mv: SCELPI. •

Esenzioni postali a favore dell'Ordine di Malta. Con. decreto lu0gotèneziale 30 maggio 1915, sulla pro.p0sta del ministro delle poste ·e dei iteleo-1'."a.fi. è stata accordata l 'esenz.ione. dalle tasse p;s.tati' a l carteggio del Sovr,ll;no Militare Ordine di Malt a, durante lo stato di guerra·.

Le specialità medicinali e i trattati di commercio internazionali. Il lVIi·n i·stero dell'interno ha nominato una Commissione per l'es.ame e !o studio delle . q~e­ stioni att inenti al commercio delle specialità medicinali •Dci rapporti della !I'à'nnovazivne dei t r,attati coanmercia li internazionali che s.c adono . il 1917. . La Commissione è composita dei s ignor1i: Pat ernò. di Sessa mar.ches1e graind'ufficiale professore Emanuele, sen,atore d·el R egno, m.e mbr-0 del CollJSio'lio superiore di 'Sanità, p,r esidente; Pu0 gli·e si comm. ,dott. Carlo, direttore del~' U~ci? trattati' e legislazione doga·n al e presso 11 Mimster0 delle finanze; Villavecchia comm. dvttore Vittorio, direttore del Laboratorio chimico del~e gabelle ; Giomgo cav .. ~arlo, mem~ro ~el CO?-s1gli0 superiore di sanita; De Sanct1s Gi0acch1ln.o, farma.cis~ esercente a R oma. 1

Per dotare l'esercito di cani sanitari. Il Kennel Club Itali~no di. Milaino. si è .proposto di dotare l 'esercito nazionale di c~D:i sa~ niitari per il 1s;e rvizio di ricerca dei fenti sui campi .d i battaglia. . . . A tal fine ha costituito due Comm1.ss1oni, una t ecnica e 1'altra finanziaria. La Cvmmissione tecnica è pTes~edu_t~ d~l professvr A. Antonini, il qua.l e .ha. già ri~1ra~i nell~ propria clinica circa 15 cani nconosctut; ;a~atti al servizio pel quale dovrann~ essere. adib.iti. Venne già iniziato l'invio di alcun1 ca~ delle razze preferite, a qualche « dresseur D ~1~ pratico, per il loro addestramento al serv1z10 sanitario. (31)


IL POLICLINICO

[ANNO XXII, FASC. 29]

Rassegna della stampa medica. ,

Re?J . del Circ. Médico Argentino1, feè1. FAGNET:

L'uomo diivorato dalla sua. malattia. - Mar. AMEGHINO : Origtlni ed emigrazioni della specie umana. - RAMON Y CAJAL: Le condizi oni .sociali favorevoli all'ope-r a scientifica. - VITON : Sulla semeiologia del 'S istema nervoso. Tke Practitioner, giu. ADAMS : !insufficienza del quadricipite. - MILLIGAN: La meningite cerebro-spi·nale. · Riv. Crit. di Clin. Med., 5 giu. MEONI: Segno laringo-tracheale del versamento pleurico. PERSANO: Restrizione alimentare e digiuno nella cura del diabete. Pensiero Med., 6 giu. ROASENDA e TANI: Iperti• roidismo sperimentale e fenomeni oculari di .natura simpatica. Cor1iell Uni-v. Medie. Bull., apr. THOMPSON G.: Sulle malattie professiona.li. _ - FosTER : Sul1'u·r emia. - COLEMAN : Dieta ~ metabolismo nella febl:1re. NAUMACK: Degenerazione lenticolare progr.essiva. - LAI\1BERTH : L' « addizione » dei •narcotici. Tke f ourn. of Trop. Med. a. Hyg., I giu. TYzZER : La diag.n osi di verruga per,uviana. La· Rif. Med., 5 giu. SIVC:>RI: P1rincipi difensivi nel latte di animali immunizzati contro la tubercolosi - MAZZETTI: For.tnlaz~one di anticorpi specifici negli animali a sangue freddo. - BuZANO: Asterognosi. - SILVANO: Asportazione di carci·noma della testa del pancreas. Bull. de l' A c. de M éd., I gi.u. Medicina di guerra. La Presse M éd., 3 giu. Medicina di guerra. Th.e Lancet, 5 giu. BLIGHT: Sull'arteriosclerosi. - CLARKE: Febbre reum'atica e artrite reu.m atoide. - GRACE : Gastroptosi costituzionale. Brit. Med. f ourn., 5 giu. WILSON: Azione .irregolare del cuore. LOCKHART-MUMMERY : L'amputazivne iru guerra. - HENDRY e HoRsBURG~ : La soffocazione da gas velenosi. Gazz. d. Osp., 6 giu. MUGGIA: D.istrofia muscolare ed a lbuminuria lordotica n1e i baan,blini. La Rif. Med., 12 g.iu. ASCOLI M. : fJ.'ito di guerra e tifo dei vaccinati. - PORCEI~LI-TITO'.NE: Potere agglutinante del siero dopo il trattamento cùl tetravaccino di Ca.stellani (tifo + paratifo A + par.atifo B + coleta). - MARCHETTI: L'etere come anestetico ed eccitante del tessuto cromaffilo. Boll. chim.-far.m., 15 giu. SIBONI: I sensibilizzatori •nella pratica elioterapica. 1

Ri-v. Crit. di Clin. · Med., 12 giu. MARTIRI: Il ri-

cambio 1nateriale i n1 un caso dà. malattia di Kahler-Bozzolo. - SICILIANO : La funziO'lle cardiaca all'esame radioscopico. Psiclie, apr.-giu. SARFATTr : P sicologia. militare : la psic\Y.Log1a della r.eclutla; coraggio e disciplina. - BONAVENTURA: Sulle illusioni nell'introspezione. Paris. Médi,c al, 5 giu. TRÉMOLIÈRES e LoEw: La tetragenoemia epidemica. - SOMEN: La pra-, :ti<:'a del massaggio. Pensiero Med., 13 giu. PERUSSIA: L'anatomia p'atologiea del rene ectopico. Giom. d. R. Soc. It. d'Igiene, 31 mag. OvAezA : La .m alaria di Maccarese. Proc. R. Soc. of IYied., mag. WALLACE: I p~ cipt della dietetica. LrSTER e a. : Trattamento della tisi col pneumotorace indotto. Larg.ai caisistica. M edic. RecO'Yd, 5 giu. WILE : Profilassi delle malattie croniche cardio-arteriio-renali. - · van NESS: L'economia nello studio. - von der ORTEN : Lai classificazione logica della letteratura medica. The Journal A. M. A., 5 giu. BLAIR: Le i111dicazioni operative .n el gozzo. - CADWALADAR: Iniezioni d'alcool nei nervi periferici. - AsHFORD: Il genere « Monilia » nel tratto intestinale a Porto Rico. - ELLIOTT : La prova fenolsulfoneftaleinica nella neflrite cronica.. Giorn. d. R. So•c. It. d'Ig., 30 apr. CoEN-CAGLI: Igiene della bocca1. La Ginecol., n. 16. BECCHERLE: Cancro e fibroma nel medesimo utero. Le Progrès .Méd., giu. MACAIGNE: Sull'orga'll.izzazione del servizio militare nell'armata. CHARON : Psicopatologia di guerra. A rck. d . . Mal. du coeur, ecc., giu. CoTTIN: Bradicardie permanenti'. .,-- RocH : Il caffeismo acuto. La Press.e Méi~., IO giu. CLAUDE, DUMAS e PoRAK : Paralisi traumatiche dei nervi. - BRoCA : V asi e nervi del1~ base del collo. Gazz. d. Osp., 10 giu. INDELICATO: Misura della terusione del liquido cefalo-rachidiano. - CERIOLI : Ascessi d 'immuruizzazi()lle e fissazione. La Rij. Meà., 19 giu. LIVIERATo: Forma clinica e terapia specifica del cvlera. - BERTOLOTTI e Bo1n1-TR0TTI: L'acrocefalosindattilia di Apert. Bull. de l'Ac. de Méd., 8 giu. DELBET: Terapia delle ferite in guerra. - SOLLIER : Le nevrosi dovute alla guerra. · 1

Indice alfabetico per materie. Acne rosacea : etiologia e trattamento Pag. 978 Aneurismi professiionali della maino . » 978 Chitu'l'gia infantile . . . . . . . » 975 Chirurgia. uretrale . . . . . . . » 968 Cuore : anùlllalie congenite . . . . » 975 Embolia paradoss,a in seguito ad infortunio . . . . . . . . . » 976 Em.bolo dell 'ao~. addominale : operazione e guamgione . . . . . . » 976 Roma, 1915 -

(32)

Tip. Nazionale di G. Bertero e C.

Infarto polmona·r e nei cardiaci Malattia di Osgoo·d Schlatter Occhio : protesi . . . . . Odo ntoiatria in guerra . . . Radiolùgia in g.u.e rra . . . . Servizi sanitari in guerra Stomaco : chirwrgia . . . .

. . . • . . . . . .

. Pa·g .

. . . . . . . .

976 » 978 )) 974 )) 957 964, 965 981, 982 )) ' 97.5 •

I,.

Pozzx, resp.


.lnno· XXU.

Roma, 2e'$ luglio 1915

Fase. 30 •

.•

SEZIONE PRATICA DIRETTORI:

Prof. . GUIDO BACCELLI . REDATTORE

CAPO:

Prof. FRANCESCO DURANTE

PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Osservazioni ollnlche: D ott. Salvatore Gucciardello : Plastica del padiglione dell'orecchio. -

Medicina di guerra: RADIO·

LOGIA: Prof. Ghilarducci e U. D e Luca: A lcune esperienze sull'appareccltio portatile radiologico della Sanità Militare. - Dott. u. De Luca: Sulla necessità di fornire il nostro esercito di autoniobili radicloqiche mt1nite di apparecclti potenti e completi. - IL TIFO ESAN· TEMATICO: Cap. med. G. Mendes : La profilassi del tifo esantematico al campo. - Sulla profilassi del tifo esantematico. - Sulla distru1ione dei Pidocchi. - Sunti e rassegne: MEDICINA: Gastaldi: La cistinuria. - CHIRURGIA: Il trattamento operatorio delle malattie detle vie biliari. - NEUROLOGIA: Cohn: Ritenzione di urina di origine nervosa. - DERMATOLOGIA: Schamberg, Ringer, Raiziss. Kolmer: Intorno all'etiologia e cura della psoriasi. - Accademie, Società mediobe, Oon&ressi: - Societ4 Medica

Ciirurgica di Bologna•

.Appunti per il medico pratico: CASISTICA: Ulcera gastri ca e dolori intercostali. - I l dolore inguinale nei giovani. - TERAPIA: Sulla terapia digitali'ca. - Posta degli abbonati. - Questioni del giorno: Per la difesa igienica dei giovani soldati. Cenni bibllograftci. Nella vita professionale: AMMINISTRAZIONE SANITARlA: Misure sanitarie per i profughi di guerra. - Profilassi delle malattie infettive. - Cronaca del movimento professionale. - Risposte a quesiti e a domande. - OondoUe e Ooncorsi. - :Nomine, promozioni ed onorificenze. - Notizie diverse. - Rassegna della stampa medloa. - Indice alfabetico per materie ·

. . - Importantissimo nuovo Premio semigratuito per gli associati al «Policlinico». PROF.

F. VALAGUSSA .

®

®

Libero docente di Clinica Pediatrica nella R. Università, Medico Primario nell'Ospedale « Bambin Gesù » in Roma ® ~

Consultazioni di · clinica ·B·tBrapia lnfai1tilB ~ (con

speeiale riguardo alle malattie

infettive) ~

Il Prof. F. Valagussa, partendo dalle osservazioni fatte in un biennio di primariato nell'Ospedale infantile del Bambin Gesù, ha sinteti.z zato, per un gruppo di malattie, la sua esperienza clinica, spedaliera e professionale, offrendo a.i medici delle consultazioni utili nell'intricata esplicazione dell'esercizio dell'esame e della cura dei bambini. In queste prime consultazioni sono svolti i capitoli sulle malattie infettive ed in essi è in special modo curata l'ésposizione dei metodi di ricerca più moderna ed i mezzi cbe le nuove conquiste della terapia permettono di praticare. Un lungo capitolo è consacrato alle malattie gastro-intestinali della prima infanzia che, come è noto, sono le più comuni a riscontra.rei nella pratica e quelle che sono causa della maggiore mortalità dei bambini. In questo capitolo si troveranno _esposti in maniera critica i concetti di patologia e di terapia più nuovi e più utili, sia p('r la profilassi che per la cura diretta delle gastroen· teropatie infn.ntili . .Altri capitoli isolati, riferentisi a svariate forme morbose e ad osservazioni anatomopatologiohe, completano questo volume ohe ha un'impronta del tutto individuale e che rispecchia l 'osservatore che offre ai colleghi quanto ha potuto ritrarre daill'esperienza di oltre tre lustri in fatto di malattie in.f antili. .

Elegante volume in 16°, di circa 300 pagine, nitidamente stampato, L· a,c;o. = = Agli ab bonati al PoUcUnico si spedisce per sole L• 2, franco di porto

•11IW di , ...,raeM rbenall. -

aenza 01tar11e la fonte.

ÌI vieta&& la r1produz1one dl lavori pubbl1cat1 nel POLICJUNICIO o la pubbl1a&%Jono di aa11tl d1 eaal

OSSERVAZIONI CLINICHE. Plastica del padiglione dell'orecchio pel dott.

SALVATORE GUCCIARDELLO.

Quando .il padiglione dell'orecchio è JStatv per 1:1u onia parte distrutto sia accidentalmente, sia per interventi operatiivi, la sua ricostituzione, in una maniera che soddisfi. sufficientemente all'estetica, 1"iesce alquanto difficile. Nei pochissimi casi, dri. cui si ha convscenza, per riparare ai difetti derivanti dalle porzioni esaisse, sono stati escogitati processi . operativi diversi, a seconda dell'estensione e della forma

delle p0rzioni mancanti di padriglione, e a seconda delle speciali ved·u te dell'operatore. Per la correzione di p·iccole perdite di sostanza, l'intervent o è stato limitato a plastiche, praticate a spese del padiglione stess,o. Per le perdite più estese, in mapcanza di lembi di cute glabra, su.fficiente alla riparazione, si è d'v.rdinario ricorso a lembi che cOlDJPrendevano arnche una porzione di cuoio capelluto. I metodi adoperati, so·t to il punto di vista curativo, sono, senza diubl:,io, razionali e ingegnosi, ma, per quanto niguarda i risultati estetici, nella maggi0ranza dei casi si è dovuto lamentare ora un inconrveni ente, ora un altro. Il padiglione ricostituito, infatti, talvolta si è accar(1)


990

IL POLICLINICO

tocciato, talvolta è riuscito m0lto piccolo o di uno spessore eccessivo, e q•u ando si è ricorso a lembi di una certa estensio>ne, comprendenti anche il cuoio· capelluto, i capelli sono seguitati a crescere anche sul suo bordo e sulla faccia anteriore. Ritengo qruindi che la esposizione di un m et-vdo operativo differente da quelli adt0ttati da altri, e che, pur conservando inevitabili difetti, riesca ad eiiminare i maggiori inconvenienti lamentati, non debba riuscire inutile in un campo ancora co.sì poco battuto. I metodi ad-vperati per la riipa·raziOlne del pa-

[ANNO

XXI, FAsc. 30]

all'altro, e con la base sulla metà superiore della circonférenza della perforazione (1). Ritengo che, con questo metodo, quel padiglione s1a riuscito probabilmente · piccolv e un po' tozzo. · Metodo di Citelli. Oitelli, in un caso di epitelioma ulcerato, occupante qua&i intie.ramente la conca, a.sportò, di pieno spessore, 1m1tta la zona ulcerata, insieme a quasi l cm. a11'1ngir0 di padiglione sa.no . Ciò fatto, dopo di avere scollat-0, (lungo tutto il margine lim.1tante la perdita di sostanza del padiglione) per circa mezzo centimetro, asportò all 'ingir.o una 11sterella di cartilagine, i1n m odo da rendere sporgenti dalla cartilagine l e due la· mine di cute, e da potere cosl far bene la suttua cutanea. Dopo ciò, suturò dall'alto in basso cc·11 un piano di sutura anteriore e u!D.o poste~iore, la sezione del padiglione rimasta in avanti d ella perdita di sostanza con il lembo rimasto in<lif•tro, lembo che distaccò dal lobulo, e ctal cui estremo inferiore asportò la parte C·h e esul:erava. Il padiglione -riuscì abbastanza regolare e di un t erzo più piccolo di quello dell'altrv lato (2) .

diglione dell'orecchio si possono raggru1Jpare in due categorie : Plastiche nell'ambito del pacligld.one s.t~sso. Plastiche con lembi limitr-v:fì al padigl:one. I. - PLASTICHE NELL-'AMBITO DEL PADIGLIONE. L-'afjrontamento dei margin1i cruenti, secondo una li.n ea trasversale, nelle piccole perdite di sostanza del padigli.o·n e, è possibile, e il 1isult ato plastico, d'ordinari-v, sufficiente. Ma per le perdite un ·p o' più estese, già questo semplice a:ff.r ontamento fa1"ebbe accartocciare i.l pàdiglione, ed -0rientarlo in un piano quasi II. - PLASTICHE CON LEMBI LIMITROFI trasversale. AL PADIGLIONE. Questi in~onvenienti sono stati eviitati con L embo mastoideo a peduncolo posteriore. (Meesito, più o meno fortunato, mediante speciali todo di Diefferubach ). ~er le estese perdite di. m·e todi di e.orrezione. sositanza, Dieffenbach praticava dietro l'orecEscisicme a triangoU della fibro-cartilagirne. chio, sulla regione mastoid.ea, un lembo a pe(M·etodo di Guermonprez) . Guermonprez pratiduncolo posteriore che incastrruva, senza torsioca la esciSiione di due triangoli di qualch e cen-. ne, e s uturava nel1la 1p erdita di sostanza del patimetro di altezza, dalla fibra-cartilagine del padiglione. Sezionava il peduncolo dopo circa diglione, sott0cutaneamente e all'inde:ntrro dello venti giorni e lasciava: guarire la faccia posteantelice. I due pezzi di ca1rtilagine vengono ariore del lembo per graflllulazione (3). sportati 1'uno superiormente aJla perd1ta di sostanza, l'altro inferiormente, in modv che i due Lembo occip~to mastoideo seconidari:amente triangoli si g uardino con le loro basi, ed abbia- raddoppiato. (1° Metodo di Ombredamne). O.m no gli apici rivolti rispettivamente l'uno all'in- breda nne prat~cò in un caso un gran lembo orizsù, l'altro all'ingiù. zont al e a.Ila Dieffenbach, quindi a peduncolo poMalgradv q·u esto artifizio però l'Autore non steriore. L'estremità acnteriore del l em bo, liberiusicl in un c.aJSo ad evitare completamente la ra, fu incastrata nella perdita d.i sosta'Dza. del padeviazio.ne all' infuori del ip!B.diglione ricvsti1diglione, e .suturata. Dopo dieci giorni sezionò tuito. il ped.u ncolo molto all'indietro, in modo da reIn un altro caso cli tumore della conca, lo stare dietro dell'orecchio uma porzione cli leml::o stesso Autore ne praticò la estirpazione, poi libera ed uguale in super:fìcie alla perdita di sofece partire dalla perforazione due incisioni leg- stanza del pa:d.iglione. Piegava allora il lembo germente divergenti, dirette all'indiietro, ed a- su sè stesso, iin modo da addossare la parte sportò la porzione di padiglione compresa fra cruenta della porz.ione libera alla parte cruenta di esse. Oblite.rò allora il v.u oto con l'affrvnta- della · porzione già precedentemente incastrata·. mento pu.r:o e semplice dei. margini della per· (1) COCHERIL. Thèse de Paris, r894. dita di .s,o stanza che aveva creato. ( 2) Bollettino dell 'Accad. Gi0enia di Catania. Per evitare l'accartocciamento, estirpò sotto- Febti r aio r9r5. cutaneamente due pi-c<:oli triangoli cartilagO.nei . (3) SZYMANOWSKI. Handbuch der praktischen a grande asse verticale, disposti l'uno accanto Chirurgie. 1

(2)


SEZIONE

[ANNO XXI, FASC. 30]

Il lembo, cosi radrlopipiato, veniva mantenuto in questa posizi.one media11t e qual<:he punto di sutura. Il risultato, al d1re dell'Autore, fu soddisifacente, ma i capelli S'e guitarono a cres~ere sul bordo del padig lione n ella: porzione riicostituita.

Lembo occipit0i-mastoideo1 primiti'Vamente rad<JJoppiato (2° Metodo di Ombredan1ie). In lllll altro caso Ombredianne t agliiò n ella .regione mastoidea u•n lembo non più a peduncolo posteriore, ma a peduncolo anteriore. Di'S1Secato quest0 lembo, lo ripiegò su sè stesso , in modo da

PRATICA

991

D ... G. B., di anni 72, da Vittoria, Epitelioma del pa·d iglione dell'orecchio sinistro, con.f ermato all'esame 1st 0log ico. Iniziatosi da alcuni anni 5'U delle pi<:cole verruche dell'elice, .aveva invaso una buona parte del padigli 011e. L'infì.'l traznone epoiteliomatosa occupava la regione in cui ha.inno normalmente sede : la porzione verticale dell'elice fino alla c-0da, con la corrispond,e nte p oirz.ione della fos1Sa nia:vd.cola1"e_; l'ant elice :fino a lla bifo-rcazi.one in alto e fin quasii i1n vicinanza dell'antitrago in basso; porzi-0ne della conca fino alla spina heliicisi. Post eriormente la faccia corrisipvndente del padiglione :fìn0 al solco auricolo-mastoideo. 1

J

addossare le f ac{:e cruente, e lo fi ssò in ques ta attitudine con alcuni punti di sutura. Allora 1a porzione del lembo, cosi raddoppiata, fu incastrata nella perdita di sostanza, in m-Odo che la piega continuarva esatta1nente la sporgenza dell 'elice, e fu suturata iru questa posizione. La breccia formata dal prelevamento del lembo fu ristretta con alou1ni punti di sutu·r a . L'Autore cont ava, in secondo tempo, dli sezi10nare il peduncolo, e far coml:iaciare la s ua oo~ per:fìcie di sezione con la s uperficie di sezione della conca, ma l'ammalata. non si fece più vedere. Egli · ha però l'impressione che questo secondo processo sii.a inferiore al precedente (1).

Lenib.o glabro 11ia stoidea arrorves ciato È qrue11o che h v adoperato nel mio caso, e che descrivo in maniera particolareggiata. 1 •

(1)

NÉLATON

et OMBREDANNE. Autoplais.t ies.

,

S icchè ·d el padiglione rimaneva libera dall'infiltrazione : s uperiormente la curva s1u1perivre e l'anteri ore del~'elice, con la fossetta intercruralis e le cr.uira furoata, inferiormente il lobulo e l'antitrago, internamente porzi-0ne della conca per circa m ezzo centimetro dietr0 il forarne auditivo. Operai l':infermo in agosto 1912 , con l'assistenza del collega Dott. G. Re, mediant e anest esia locale. I1u p·r im-0· tempo praticai l'escisione del tumore con c1ue tagili retti, un po' al di là d eùl'in. :fìltramone, in tessiu to sano: superiormente · int eressai l 'elice e l 'antelice a: livello del punto di biforcazione, a.lla base delle crura furoata; inferiormente lo s pessore dell 'antitrago; all 'ilnterno mi spinsi a qualch e millimetro dal c0ntorno p ooteriore del meato auditi.v o; post eriormente esciissi per qualche centimetro anche la cute della regione mastoidea limitrofa al solco a.uricolo-ma'St0ideo. Malgrado la più accurata disinfezione dura~te i aiorni che precedett er0 l 'int ervento, e .specialm~nte al momento dell'operazione, non ero sicuro di potere scongiurare la s uppurazione in 1

(3)


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una regione che era rimasta infetta e malteD1Uta da anni, sicchè credetti opportuno di procedere in primo tempo soltanto alla. escis1Sio·n e del tumore. Dopo ci.ire-a un mes e, la s0luzione di continuo, prodotta. dall'intervento, era completamente guarita: nessuna traccia di epitelioma, segno evi· dente che em stato estirpato in maniera c.ompleta. La reg·ione si presentava in condizioni tali, da poter.si render·e stlcuramente asettica. In questo moanent•o, dell'antico parçliglione rimanevano la ·po'fzione siurperiore e la iniferiore, a guisa di due appendici, situate al di sopra e al di sotto del meato, dietro il quale poi si vedeva, libera e scoverta, la regione mastoidea. Su questa regione, nella parte lasciata soo:verta dal seg.mento manc,ante del padiglione, e seguendo preci!Samente il limite tra la oute glabra e fil cuoio ca:pelluto, pratico un'incisrl.oné a concavità anteriore, di lunghezzia- un po' superiore a1llia porzione ma•n1C.ante dell'e1ice. Dagli estremi di questa incisione curvilinea faccio partire ailtre due incisrioni rette, leggermente convergenti, e prolungo la superiore fino alla spina dell'elice, l'inferiore :fino all 'antitrago. Vengo a ci'!reoscrivere cosi un lembo trapezoide a preduTu0010 antenior·e e tutto a spese della cute gla!1:1 ra della regione mastoidea. Disseco per circaJ 2 cm. la porzione ·c urvilinea dteù lembo, e per circa un centimetro le due porzioni corrispondenti alle incisioni rette. Recento allora, tanto SUJl segmento superiore, quanto sull 'inferi·ore del padiglione, le antichie supenfi.cie d:i iseziotne, invadendo aniche per alcuni millimetri una ·striscia paramarginale della faiccia anteriore. Affronto le parti cru,e ntate di questi bordi· co n quelile d·e lle porzioni rettiil inee del lembo m0 stoideo, scollate, eome di'sisi già, per circa un centimetro, e u1n po' assottigliate verso il margine, in modo da potere ottenere un esatto <)Ombaciamento con la corris'])Ondente suiper:ficie cruenta: dei segmenti di padiglione, e pratico la

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sposizione .di .ap.p arenza normale, facile a risc0ntrar.si del resto i·n a lcuni individui, nei qcuali l'antelice è piuttosto pianeggia.nte. IJ nuovo padiglione rimaneva alquanto accollato al1a regiO'Ile mastoidea: questo però era u.n difetto che ·p oteva esser rilevato da chi cvnfrontava simultaneam·e nte i due padiglioni, ma che sfuggiva facilmente a chi, senza prevenzione, gru.ardav.a l'infermo dal suo lato sinistro. Dopo circa un anno e mezzo, l '1orp,er.ato morì di v·olVlulo. Fino ad a llora 11Jon si ·e ra costatata traccia di riiprodJuiizone dcll 'epitelioma nè in sito, nè alle ghiand0le viciniori. 1

Dalla esposizione del mio caso, si può dedurre che l'~dozione del lembo glabro mastoideo, secon,do la mia tecnica, permette dii riparare, con una p1laist~-ca sufficientemene estetica, rilevainti perdite di sostanza del · padiglione dell'orecchio. A maggior ragione quindi il lembo glabro mastoideo, opportuna.m ente variato, è capace dj ri parar'e con vantaggio perdite di sostanza di minore <limensi0ne, senza la necessità di far subire a!Ll'organo rimpicciolimenti o deformazioni, sovientri. sigr.a devoli. Si deduce !inoltre che la es tirpazione totale, finora oonsngliata., come regola generale, nei ca1Si di epitelioma del padi~lione, è un'operaZÌQlle eccessiva e ingiustificata ,anche di fronte alle risorse della eh irurgia estetica. Vittoria (Siracusa).

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ootum. In qruesto momento, sollevando con wna guida la porzione C11r·v ilinea scolla.ta del lembo mastoideo, si ha l'impressione che la :figu1ra d.el padiglione sia perfetta. È evidente però che, lasciato in questa posizione, in capo a pochi giorni il lembo si sarebbe riaccollato, e sarebbe perfino scompa.rsa la traccia dell'incisione curvilinea che 'lo deilimitarva. . Arrovescio allora il lembo con [e porzioni a.dierenti· del pa-diglione, in a ltri ter.m ini i.I :nuovo padig1'ione restauirato, su·l fvrame auditivo, in modo da rendere visibile e da steindere in uni'Co piano tutta la slll:per:fi.cie cruenta, cioè [1a faccia posteriore del lemèo e quella della regione mastoidea su cui il lembo era impiantato, e prati-co 1a fasciatura e le susseguenti medicature, lasciando il nuovo padiglione nella stessa attitUJdine, icioè sempire arrovesciato. Mano mano iche procedeva 1a Q"Uarigi.otne ~r seconda, il ma·r gine curvilineo del 1lembo, corrispondente alla porzione mancante 1del.J 'eliice, si a ndava leggermente ispessendo e raccogliendo su sè st esso, dim,odochè, a guarigione avvenuta, 1'illusione di una normale 1continuità dell'elice, col natiu.r ale spessore e arcuacrnento del suo bordo, era molto 1v eros~mile . All'inde ntro d e1'l'elice, la c.o nc a, divisa nel Stto m ezzo dalla, spina helicis., ma 11:aturalmente 'llon delimitat a da ll'antelice, riproduiceva una d~1

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MEDICINA DI GUERRA. RADIOLOGIA.

A.Icone esperienze sull'apparecchio portatile radiologleo della Sanità Militare per i profI. F. GHILARDUCCI e U. DE LUCA. Il prof. Serena in un. suo ·airticolo inserito nel n. 29, i8 lugli.o i915, della Sez. pratica del Policli1iico, espone alcune idee intese ad aumentare la potenzialità dell'apparecchio, portatile rad1ologico della Sanità Militare. A questo scopo egli propon1e di racoordare l'a·s.se della dina.m o all'asse del motore di un 'automobile o di una motocicletta. Questo sistema non è nuovo pel nostro esercito, poichè il Genio militare possiede gruppi elettrogeni animati da: motori a scoppio; la loro energia varia da i/2 a 6 cavalli; alcuni di questi gruppi son•o1 someggia·b ili. Nell'esercito tedesco so,no· in us o per jl servizio sanitario un1itamente agli automobili radiologici gruppi elettrog.e ni aut on omi anlima.t i da· motori a .scoppio. Quella che è nuova è la conclusione alla quale g iun ge il prof. Serena, che si possa. cioè realizzare con questo sist e1na e colla piccola dinamo del- _ 1

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l'apparecchio portatile della nostra Sanità Mili- ferite o di lesioni viscerali. Per questi casi, oode tare uni apparecchio generatore di Raggi X di ottenere resultati esatti, occor.r ono pose istantacui ogn~ radiologo può essere soddisfatto. nee o rapidissime e quindi ·p er lo meno 20-25 Noi non possiamo condividere questa opinione, Ampères nella dinamo. Sarebbe assurdo preten- · nè ·altre espresse dal Serena. .niel suo articolo. Sic- d ere un simile rendimento dalla piccola dinamo C·ome l'argome11to è di alto interesse ci siano della Sanità Militare. Sappi.amo che vi s0no diconsentite alc·u n·e note ·d i ·c ritica. namo di piccole dimen1s.ioni che dànn10 un alto Anzitutto ci siamo accertati della potenzialità rendimento, m a sono dinamo di tip,o e di C·ostrudell'appa1"ecchi·o ma:n'tQvrato a mano. Gli esperi- zione speciale. menti sono stati .eseguiti con un apparecchio di In oonclusione la modificazione caldeggiata· dal recentissima costruziJone che il signor Bernabei, Serena, .a nch.e ammesso che essa . sia facilmente rap.presentan:te della ditta Balzarini, ha gentil- realizzabile, n1on risolve il p.roblema di potere mente .posto, a nostra disposizio ne. C·o•n l'appare<::- ottenere sul campo un apparecchio capace di sodchio manovrato simultanea.m ente da due persone disfare a tutte le esig.e nze -dellai diagn·otStica ravig.orose abbiamo ottenuto i dati seguenti : diologica. Occorrono impianti molto più potenti e ben forniti di accessori; anche ·Sflll questi il SeTensione ai poli della dinamo 75 Volts; rena .sao rvola, sebl:e ne essi sian•o di somma imIntensità nel primario 4.50 Ampères; Intensità nel second·a rio (tubo Gundelach al portanza. L'apparecchio in u so nel nostro esertungstano di 20 cm. di diametno, 6 S . W.) cit01 può continuare a rendere i suoi ottimi servizi per gli usi correnti della radiologia di guer1.5 MA. Questi d.ati presentano solo minime differenze ra, os.sia per la diagnosi delle l esioni periferiche, con quelli 0 ttenru.ti .d al Seren.a dallo stess91 appa- le qu.ali Gostituiscvno la granrle maggioranza; in tutti questi · casi l 'in·d agine r.ad~ologica è utile, recchi0 inanovrato da. un.a sola persona. Non ci sembra dun,que esatto quanto egli affer- spesso necessaria, come ogni medico colto non ma che due per.so•n e dovrebbero ricavare dall 'ap- ign-o.ra. Resta così all'apparecchio del Cavallerparecchio almeno UJn resultato maggiore del 50 %. leone un immenso camp,o di azione per un laCertamente ponen.d o in1 attività la dinamo per voro fecondo ed utile; ma che esso possa svstimezzo di un motore si otterret .b e una maggiore tuire utilmente un impianto radi0logico poten.te velocità di rotazione della dinamo stessa e quin- come quelli in uso nelle armate estere, è pretesa di 1u1n maggior rendimento. Il Serena calcola. che assurda: nessu1n radiologo potrà dichiararsi, questo possa essere raddoppiato senza danno per come afferma il Serena , s0ddiSifatto di · lav.orare e-cm. un apparecchio inadeguato a ric.e rche rapide, la. dinamo. Supponiamo che la ipotesi del Serena· sia rea- délicate e difficili, quando :s.i possono aivere rapilizzab ile, cl1e la di uia.mo sopporti senza guasti damente anche dall'industria nazi0nale strumennell'isolamento e senza ri·s caldamento eccessivo tari perfetti e potenti. un. più elevato v·oltaggio e una .m aggiore intensità della C·0trr1e·n te: supp.oniamo anche che l'e- Sulla necessità di forni re il nostro .esercito di norme aumento della ·v-elocità (3600 giri al miautomobili -radiologiche munite di appareuhi n,u to, second0 i calcoli del Serena) non sia fonte potenti e completi di guasti meccanici, ipotesi tJitte che d·o vrebbero per il prof. dott. U . DE LUCA, essere verificate, .ammettiamo in conclusion~ che docente di radi~logia ed elettrotera:pia il rendimento sia quale il Serena lo prevede ossia nella R. Univ,e rsità di Roma. il doppio; ·aivremo nel tubo ool quale abbiam0 sperimentato una intensità di 3 MA. L'·utilità fra i s.ervizi di guerra dell'automobile Il Serena .afferma che ce n'è di avanzo per r adiologica, fatta e costr11ita in m odo che tron soqualsia•si radioscopia. Noi noni siamo assoluta- lamente .serva al rrapid10 trasporto degli apparecmente del suo pàrere. Ben altre intensità di cor- chi da U'11 punto all'altro della ,-asta zona di rente :s.:i irichiedono per radioscopie difficili n,e lle comb.a ttimento, ma rimp·i azzi, nelle vicinanze quali l'intensità della .corrente necessaria è limi- ·delle linee del fuoco .e n egli ospedali da campo, tata solo dal grado ,cli tolleran.rra del tu1b,o. Con ii1 tutto e per tutto i gra111di e moderni impianti ttnn inten<Sità di 3 MA. solo eccezionalmente po- radio1logici .d i cui so·n o, o dovrebbero essere, tremmo scoprire colla radioscopia un proiettile provvisti gli ospedali territoriali, è 0osa che non annidato ·niel cranio, nella colonna vertebrale o deve oggi neppure essere messa in discussione. nel fegato. Ciò in quanto .riguarda la. .radio- E tanto i chirurgi operanti nei posti sanitari • aivanzati quanto i radivlogi un animemente hanno scop1a. Sulla radiografia il Serena sorvola ; eppure essa ritenuto questo potente e rapido mezzo di ricerca è di capitale importanza ·specialmente in1 oasi di diagnostica non solamente utile ma niecessario. (5) 1

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È inutile qui fa'!e una lun'ga lis.ta di nomi e di

pu1bblicazi0ni per dimostrare che l'automobile :radiologica deve necessariamente, se si vu10i1e che · serva allo scopo per 11 quale viene messa in circolazione, essere fornita .d i appar.ecchi potenti simili a quelli funzionanti nei m.oderni impianti radiologici :fi.s:si creati a scop.-0' diagnostico e di :tutti gli accessori n·e cessari per le più fini e delicate ricerche diagn-0stiche. Ciò non costituisce nè l'opinione di talun0 :n è quella d i tal'altro; è opini on.e generale e basta rper con:vincersene s fogliare riviste ra·d iologiche comparse in.i questi ultimi mesi, compreso l'ultimo numero della RadiolOigi(J) medica italia'na, conten~te l'illustrazione fatta dal prof. Perussia della prima automobile radiologica italiana., o dare u:nro sguardo a !rivist e di medicina e chirurgia di guerra. Per farsene un personale convincimento è più che suifficiente pensare per poco a tutte le evenienze nelle quali '1lton solamente può essere utile, ma si impone d'i :n.ecessità u·n a perfetta ed esatta ricerca r.a.dio1ogica anch·e n elle più avanzate st azioni sa111ita:rie di un campo di guerra. Alla radiologia ai guerra .n oni si richiede solamente di ricercare e localizzare proi ettili s ituati in organi ·p iù o m eno pr\)fondi, più o men.o facilmenrte esplorabili : al medico radiologo, sia ch e accorra: con la su.a a utomobile '!adiologica, con il s uo personale, accompagnat0i dai colleghi chirurgi costituenrti con lui il grttppo di pronto soccorso, or:. ganizzato dalla nostra Sanità Militare, sia che operi n ell'o.spedale da camp.o, possono essere posti tutti i quesiti diag.nio stici ai quali deve corre111temente rispoindere un medico rradiologo d : un qualsiasi c9murne osip edale. Un soldato combattente p uò non solamente ammalare di ferita , ma può incorrerP i.nJ tutte le più svariate lesion : traumaitiche, e può presenta:re tutte l'e più sva, ria te affezioni mediche o chirurgiche iradioJogicamente p·recisabili, O.iagnostic.abili ed accertabili. In mezzo a masse di uomini, costituite & ' centinai a ·di migliaia di combattenti, operanti in special i condizioni di vita ie di clima:, non è :s.trano che si possano manifestare i più svar iati casi di malattie rigua.rd.a nti i vari capitoli delle patologie : i reparti di m·edicina e di chi.rlllrgia degli ospedali di guerra oggi già in funzione ce lo dimostrano . Ma· anch e sofferman«1oci un pocò a consider.are la ricerca e la localizzazi101ne di ooirpi estran ei, specie se di queste operazioni .s~ è pratici, s i vedrà subito che non è sempre facile e semplice cosa, se muniti di insufficienti mezzi di ricerca o di macchinario n·on adattato, il poter condurre a termine l'operazione. S e in casi di esistenza di proiettili in arti si può rapidamente c0n metodi radk>scopici localizzarli, questo ru>n 1

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è più possibile fare, se non si possiede un macchinario potente, quando s i tratti di localizzare un proiettile nel cranio, nelle parti più declivi del torace occupate dall'ombra· epatica, nell'addome e nel bacino. Se inv1ece d i ric\)frere ar processi radiosc-opici si adottano poi procedimenti radiografici, la necessità di usare apparecchi perfetti, p·o·t enti, muniti di. tutti gli acc,essor1 divie-n•e ancora più g·rande. In questi cas.i, la immobilità delle parti da ra·d iografare deve essere assoluta. La posa radiog.ra:fi.ca deve di conseguenza essere rapidis•s ima, per evitare gli spostamenti prodotti sia dal soggetto, spesso sofferentissimo, sia· dagli atti respiratori, sia da m oviment i spontanei di certi organii. Premesso tutto questo di viene strano l'assunto del prof. M. Serena (vedi PoLicLinico, sezione pratica, fase. 29, luglio 1915, pa.g. 965) secondo il quale ogni radiologo dovrebèe essere soddisJfa.tto di un· apparecchio radiologico com une portatile della nostra Sanità Militare la cui dinamo a mano fosse azionata da un motore a scoppio q ualsiaJS•i . Non è nelle mie 11ntenzioni di intaiecare m.en·o 1namente nessuno dei pregi ch e lo a pparecchio radi0logico tras.port.abile adottato dalla .n1ostria Sanità Mili'4tre possiede. Io non credo che esist a in Italia radiologo di professione ch e questo apparecchio n.on conosca; molti di noi lo abbiamo i n1 svariate circostanze adoperato, molti 1o po:sseggonù e lo adoperano per tutti gli usi radiologici. Quindi non è il caso di parlare di ina.deguiato apprezzamento, ma, a volere essere giusti, occorre riconoscere che in molti casi ed in varie circostanze, obbligati da lla manicanza del 1negli0, a ttribuiamo a quest or apparecchio meriti che, per la sua co,struzione, non p uò avere, e da ·ess.o richiediamo effetti ch e, dato lo scopo per il quale :s avia men te è stato ideato e costruito, non può dare. E volendo rimanere nel campo della radiologia di guerra oso affermare i ru modo assoluto che, comunque azionato, a mano o con motori, è impossibile con l 'appaTecchio traspo.rtabile della Sanità Militare eseguire in tutte le condizioni tutte indistintamente le indagini radioscopiche in qualsiasi r.egione d el corpo umano, come è impossibile eseguire .radiografie a posa non dico rapidis-sima, ma rapida; perciò è impossibile in tutte le circostatnze poter mediante esso rrioercare e l o:c alizzare corpi .s,t ranieri. _ Nè .q uesta è una mia gratuita affermazione. Ritenuti esatti i dati forniti. dal prof. Serena, ed ammesso che la ditta Balzarini , costruttrice del1'a p·parecchio, assicuri che la ·dinatnO' 'ad esso ann1essa poss·a com odam ent e, azionata da un mot ore, f11nzioniare a lungo dando una corrente al primario del rocchett o di 8 ampère a 80 volt, sarà


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im·p ossibile con questi dati ottenere sul seoon· dario del relativo rocchetto una intensità di cor· rente sufficiente ad azionare sufficientemente u11 tubo dotato di un conveniente grado di durezza per .p oter radioscopicamente esplorare qualsiasi :regione del corpo: come sarà impossiè ile avere una· quantità sufficiente di C·o rrente per eseguire una radiografia rapida anche di uru torac.e sottile di ad.u lto. Comunemente, con um.a cvirrent e di 15-20 ampère a lio-120 v:oJt.•·si ri0hied1ono, con un tubo di media mollezza, dai 15 ai 18 milliampère nel secondario per ottenere una rad:iog.rafìa in un second:o, di un tot"ace di un individuo di media costituizione, a 70 cm. di distanza dal tubo con 1'uso di un è uon0 .schermo di rinforzo. Se dal se· condario dell'apparecchio della Sanità Militare, azionato da un motorie a scoppio, inseritovi un tubo i cui raggi corrispondono a 5 W di durezza, possiamo ottenerre in m.:>do costante anche c'i'r ca 4 milliampère, cos_.a che è da vedersi, in quanto tempo otterremo una bu0na radiografia di un torace, di un cranio, di un bacin10 ? Ogni cosa sta bene al suo posto 1ed è utile quando vien1e usatai per quiei 1solì scopi per i quali è stata creata. L'apparecchio traspoTtabile radiologico della Sanità Militare non fu nè ideato nè costruito per rispondere a tutti indistintam.e nte gli scopi della moderna radiologia medica e non si può e non si deve quindi ad esso richiedere quanto non, può daire. Usato per quello che vale è utile, usato fuori pos.to diventa ingombrante e nel caso speciale inutile, quindi ogni radiologo indistintamente non potrebbe C'he essere insoddisfatto nel vedersi .c ostrett0 a iavorare con un macchin·a.rio in sufficiente, che elevato alla dignità ·di grande impianto radiologico, siocome quello che potrebbe rispondere benissimo a tutti gli scopi, di fcrtto non potret be essere u:sato che in determinati casi 1e n°o·n in altri. ~ un mezzo di ripiego momentaneo ha detto il prof. Serena, e potrebbe ripeterlo, da adottarsi in mancanza di meglio. ~ un mezZ01 di' ripi.eg0 inutile, qui'ndi superfluo non solo, ma dannos0: in qua nto che esso potrebbe ritaTdare, se non fare d i peggio, l'adottamento di altri .sistemi e di altri macchinari, già in uso in tutti gli altri eserciti combattenti, ai quali noi non v-0gliamo essere assolutam·e nte in nulla secondi. Non sooo mancate al nostro Min~stero infatti proposte .più o meno vanta ggiose per la fornitu:-a di automobili radiologiche dotate di ap·p arecchi potenti e di tutti gli accessori in u:so nei più modeflni impianti fissi. Una ditta Italiana ne ha già fornito uno alla Croce R.ossa milanese, il prim-0, meraviglioso per la qualità, la bontà e la potenzialità degli apparecch·i , munitv di tutti indistintamente gli accessori necessari alla. radiodiagn0stica; la s.tessa ditta è in grado di fornire 0

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mensilmente un certo numero di si.m ili .autom-01"' bili. Se mon si fosse fin qui perduto tempo nell'esaminare proposte più o meno accettabili o n0n accettabili, a qUJest'ora, dopo quasi due mesi dalla ·n ostra dichiara.z ione di guerra, il nostro esercito potrebbe avere già in attività di serv'i'zio1 almeno otto di questi ap·p arecchi. Noni è ·d unque questione di imèarazzo nella scelta o di potere, è isolo questione di volere: e noi raidiologi itali.a·ni, senza reticenzç, per la nostra dignità, in qu,e sto momento in cui le varie nazioni non solamente devo11-0 fare mostra della forza bruta delle loco armi, ma anche di tutte le loro risorse economiche, commerciali, intellet· tuali e moira:li, p.e r la dignità del nostro paese, nel nostro campo dobbiamo desidera1"e e volere che i nostri reparit i sanitari, di nulla mancando e perfettamente e sapientemente ;organizzati, siano forniti anche dei migliori e · più perfezionati mezzi di ricerca radiodiagnos.t ica e che accanto agli ottim11 apparecchi trasportabili della nostra Sanità Militare, ci sian/O le perfette automobili r.a diologiche pr-0°nte ·a d aecorrere sollecite dove più ardua: e più difficile è l ':o1?era del radiolog10~ e dove, data la lor''O cootruzionie e la loro potenzialità, non possono i primi esse.re siuf· ci enti.

IL TIFO ESANTEMATICO. La

profila~i

del tifo esantematico al t.ampo. LETTERA DAL CAMPO.

...... 8 luglio 1915. Urro dei problemi che ·i medici militari han·n o d0vuto risolv.er.e in questa campagna, sub:ito cl0po i primi 1sicontri vitt-0iriosi e . la successiva avanzata in territorio nemico, è stato quello della profilassi di poss·ibili epidemie che i soldati dell'esercitv austro-Tungarico prigionieri, potevan0 importare. A prescindere dalle epidemie di tifo e di colera che sono state segnalate nell'esercito nemico, si sa che molti dei contingenti che abbiamo cli fronte provengono dalla Galizia, ove il tifo esa!lltematico fa tuttora strage fra le truppe tedes-che, e la ·t rascurata nettezza personale di questi soldati, che combattono da mesi e mesi e molto spesso sono affetti da pedic.ulosi1, non fa che accrescere i pericoli di traismissione di tal temibile malattia. Si sono dovute c0si improvvisare sul fronte estremo e con mezzi limitatissimi, delle 'Vere e proprie stazioni di visita e disinfezivne, che avanzano coll'avanzare delle !nostre divisioni. Come si sa il nostro E·sercito è munito di p0tenti mezzi di disinfezione: primo e più importante le stufe sterilizzatrici locomobili da (7) 1


IL POLICLINICO

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campo; ma tali apparecchi, che .sono in dotazione .alle Dir·ezio1n i di sanità di 'Corpo, d'airmata, no1n possono che ,raran1ente trovarsi in p0sizi0ne avanzata. D'altra parte oltre la disinfezione degli effetti dei prigionieri, occorre provveder e anch e alla loro pulizia individuale e ciò in località alpe~tre e priva di qualunque m ezzo. Presso la D.ivisione . . . . , incaricat o di questo servizio, h.o creduto di risolvere il problema n.el modo seguente : I prigionieri prima di aver alcun cont atto con le truppe e con le po1polazioni, vengono accompagnati alla, località .che pr0vvis0ri ament e è stata prefis~ <:~e stazione Cli disinf~one. 1

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In poche ore le donne dei paesi occupati possono fabbricare, con idei vecchi! lenzuoli, parecchie di queste sopravvesti protettive, s0lo che lor0 se D·e dia il modello. Appena che i prigionieri sono giunti alliai stazione di disinfezilone vengono sottoposti ad una. rapid~ tonsura e rasatura. L'vperazione vien fatta all'ari a aperta ed i residui di essa vengono subito bruci.a.ti sul terrenD ove sono caduti. . Il cuoio capelluto vien poi stropibciato con batuffoli imbevuti di benzi11a o di acqua amm~­ niacale. Poi gli individui sospetti son fatti spogliare dei loro abit; e l:iancherie ed entrano nei rispet-

Per solito viene o~cupato a tale scopo un tabiai isolato dai centri abitati, c,01struzione assai frequente 11elle Alpi dolomitiche. Il tabiari si c0mpone di un piano i'nrferiore in m un:a tura che è destinato al rico·v ero del besti>ame ed un p iano su peri ore in legno che serve di deposito e di essiccaitori,01 per il foraggio. A p0ca distan·z a dal tabiai si costiruisce un piccolo l:araccamento divis0 :in più 1s·c ompartimenti, tale da ricordare run po' i camerini degli stabilimenti di bagni. Ogni .scompartiìmento è fornito di un'iampia tinozza di legn.o. Presso tale baraccamento si prepara poi una botte con coperchi0 mobile, piena di benzina . Il personale a ddetto alla Stazione è difeso da speciali sopra:vvesti di tela completamente chiuse da la~i al collo ed ai polsi:, e da calzoni che rivestono senza alcuna apertura piede, gamba e coscia, e porta in testa una s,p ecie di ct1ffi,a stretta al collo. (8)

tivi cameri·ni da bagno,, ove trovano la tinozza.i piena di acqua calda previament e prepara:t a. In piedi entro questa tinozza, e muniti di' sapone potassi'co e di spazzolino, sooo allora invitati e, se occvrre, obbligati a procedere ad un'ampia e scrupolosa pulizia personale , ed in genere bisog,n a diire che sù assoggettano assai di buon. grado a tale operazione, che da molti m~si forse non hanno avuto la possibilità di attuare. Gli abiti intanto vengono gettati entro la botte ed imbe·vuti abbondantemente di benzina, efficacisStima , come si sa , nell'uccildere i parassiti ectodermici. Si adopera a preferenza la benzina, anche perchè ·è facile procurarsela al fronte, dai numerosi parchi del geniv che ne posseggono grandi dotazil.)ni. Dopo il bagno i prigiotl!ieri vengono fatti rivestire provvisoriamente con altri atiti e rinchiusi nel piano teirreno del tabi'ai, in attesa che la disinfezione delle loro vesti sia completa.

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SEZIONE PRATICA

In qualche caso, quando vltre i parassiti ectogeni del tifo esantematico, si temano a111Che altrie inf.eziro ni, si rico.Pre dopo 1qua1,che ·oira di immersione nella benzina, alt 'ebollizione o al 1avaggio degli abiti con· .s oluzioni antisettiche; meglio ancor.a, se è p0ssibile date le distanze, si richiede la stufa .sterilizzatrice locom.obile alla Direzione di sanità di corpo d'armata. Quando il giorno di poi i prigionieri eis.con0 .dal tabiai per proseguire il loro vi!aggio ve·r so le nostre retrovie, .si può cosi ritenere con fondan1entò che il peric0lo che essi diventino veicoli di inrfezione, specialmen,t e per -ciò che concerne il tifo esantematico, sia -completamente sv·entaJto. Cap. med. G. MENDES.

Sulla profilassi del tUo esantematico.

J. P. Anderson discute (Publ. Health Report, _30 apr. 1915; Th.e Journal A. M. A., r mag. 1915)

l'etiol0gia e la profilasisd del tifo petecc4iale. Egli ricorda i dati! forniti da Nicolle per Tunisi: ·n el 1909 si erano registrati ivi 836 cas1; nel 1912 i casi si ridu·s1sero a 22, in seguito ai tentati vi diretti a distruggere i pidocchi e le loro uova negli abiti e sulle persone dei malati e delle persone con cui questi erano rimasti a -contatto. . . Nulla fa credere oggi che, al difuori de1 ·m orsi ,di pidocchi, la terr.itiile malattia possa essere acquisita. Tutte le no stre misure debbono dun·que mirare alla distruzione dei sudici insetti . A tal uopo l ' . <\.. . raccomanda, anzitutto, la nettezza, la quale può .ottenersi mercè l'educazione e mercè la sorveglianza :sugli uomin1i di truppa, . i bagni, ecc. In seco'lldv luogo .01cco.rrerebbe distruggere gli ~nsetti e le loro uova sul corpo, nella biancheria, nel vestiario, nei letti e ·negli oggetti pers0nali dei colpiti, dei sospetti e di quanti hanno avvicinato questi ult~.mi. Per tale distruzione si può far uso di n1ezzi chi~1ci e fisici. Conviene tener presente ·c he i pidocchi hann0 frequente bisogno di succhiare il sa·ngue ; perciò è .fac:1le trovarli sugli €fletti di vestiario o di letto appena tolti dal co11tatto col corpo, mentre poi -essi se ne allonbana11-0. Gl 'insetti adulti risentono l'azi·one degli ~n­ settici'di 'chimici; ma le u0va resi1s.tono; perçiò il :m etodo di scelta è dato dal vapore d'acqua. I s01s.p €tti ecl i, ·p ossibili. 1polrta.tD!ri debbono prendere un bagn 0; in particolare i lor.01 capelli e peli vanno accuratamente ripuliti; infine importa rivestirli a nuovo o con abiti. disin.fettati . · Aitr.a · misura importante è data dalla denun-zia e dall'accertamento d 1e lla diagnosi e dal con-

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secutivo isolamento, il quale s'impone s0lo allorchè le pensone con. cui il malato sta a cont~tto son.o sudicie ed 01spitano i1 pidocchi : altrimenti; il pericolo, di· diffondere 1J contagio è quasi nullo. Il pidoccJ.iio ha un raggio d 'azi0ne minimo rispetto alla pulce od alla zanzara. La trasmissione ·d a persona a persona ha luogo in seguito a co·nta.tti diretti e personali, -O•vvero mediante effetti usati da poco da uin malato od anche occupando un posto (letto, camera) in cui è stato da poco un malato od un anima~e che ha fornito il sangue a.i · 'P1docchi precedentemente infettatisi. Evidentemente questo stato di cose facilita non poco la pr0filassi. Si è propos ta anche la vaccinazione, ottenut a inoculando la forma leggera o m-0rè0 di Brill ; questo, m-0lto diffuso negli Stat:, Uniti, dà una mortalità forse ·n011 superiore all'1 %, mentre la forma grave, domitnante in Serbia, uccide il 20 % d·ei colpiti ed anche più (talvolta sino ad oltre 1'80 %) ; onde la questione merita di esser presa in esame; ma per ora siamo lontani: d.a una soluzio11e. Importa osservare che, second0 Plotz, il vaccino contro il tifo add.ominale giova a·nche contro il tif0 petecchiale ; ma un simil·e assunto 'ta ancora comprovato. R. B. 1

Sulla distruzione dei pidocchi.

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Pur troppo quèsto argom·e nto è ogg·i d'imp0rtuna attualità, dacchè la vita di campo ed in specie quella di trincea riconduce abitudini di sporcizia che erano state sorpassate da tempo; ne consegue una diffusione straordi1naria dei parassiti esterni ed inte·r ni : pidocchi, pulci, cimici, anchilostomi, ascaridi, •sii moltiplicanv con rigoglio straordinario. I pidocchi in particolare destano molta appren·sione nelle aut<Yrità sanitarie militar.i., inquantochè questi ributtanti parassiti diff.01n·dono il tifo petecchiale, ci0è una delle più terrib i1i malattie imf~ttive. · La distruzione dei pidocchi diviene dunque og·getto di mc.I ti studi nei paesi belligeranti. Ce 1n·e siam·o già più v0lte occupati. Riassumiamo ora una comunicazione preliminare su questo soggetto, fatta da J. P. l{inl:iOch, pr<;>fessore d'i'.g iene all'Università di Aberdeen, put... blicata nel British Medical /ourn.a l (r9 giugno 1915). L 'A. trov·a che i pidocchi ·sono di una •resistenza straordinaria : se 1oe ottiene la revivi· scenza dopo ·di averli immersi per un minuto in. àcq·u a bollente! È però da notare che, con-

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trariamente ai b atteri, resistono meno al calore secco a nzichè a quello umid0 ; è cosi che invece l'aria secca a Ioo° C. li ucc.ide nello stesso temp o. A.tnche le lendini (uova) nvn resistono a questo trattament o. . I disin.f ettanti :fe11oli'c i comUJni, nelle concentrazioni abituali, non uccidono i pidocchi e le lendini, neppuire d0po mezz'ora; divengono efficaci solo portandone la temper.atura a 65°. Gli oli volatili u o1n dimostrano azioni lns·etticide: ~ IJidocchi possono· vivere per ore in un'atmosfera satura di olio di trementina, eucalipto, timo, ecc.; ·possono essere .ravvivati dopo averli immersi in ·questi oli liquidi. I pidocchi n on ,·engono di~turbati in modo apprezzabile da iiodoformio, canfora, paraformio, allum·e, ecc. Se affamati, pungo·no la pelle trattata con· unguento di cri sarobina, elleboro, balsamo del Perù, ecc., per quanto preferiscano la pelle p1u lita. Un 'azione insetticida netta è data solo dai corpi ·della serie -p araffinica ed in particolalf'e dal petrolio. L'immersione per un miinuto nel petrolio uccide definitivamente .i pidocchi e le 10ro uova; cosi pure l'·esposizio.n e per mezz'ora ai vapori di petrolio. Anche .j,1 benzene, il t oluene, l'acetone, sono molto attivi. Ma tutte queste sostan ze presentano lo svantaggio di essere .iinfiammal:iili. Certi cloro-derivati del metano, dell'etano e dell'etilene sono ancora più efficaci:; di più preiSentano il vantaggio dì non essere -inpammabili. Per immersione essi uccidono pid·occhi. e lend1!1.i ista1Jtaneam ente; {lllo stato ili vapore in 5 nlinuti; un sapone .al 2 % di tricoloroeti.l ene od al IO % di tetraclaroetano in m ezz'ora. ·t Jna soluzione di vasellina e dicloroetone o tricloro·et0ne al I5 % spalmata sul corpo esercita una forte azione insetticida, la quale è manifesta ancora dopo ore; una .soluzi·one di vasellina e petrolio al 25 % esercita un 'azione di minore du.rata, ma pure abbastanza manifesta. In pratica sono cons igliabili il petrolio pur0 od il l:enzene (riteni.am·o1 che l' A . intenda rifer ir si alla benzina comune del petroli'o e ·nion al benzene propriamente detto o benzolo, 'della s e.Pie aromatica) . Vi S·Ì possonv immergere gli abiti e ricuperare poi il prodotto mediante un estratt0re. · Risponderebbe bene anche una soluzione saponacea di triclor o.ctilene al 2 % ovyero di tetracloroetaino al IO%, per pulire il corpo e per immergervi gli abiti. Una soluzìvne di petrolio o di tricloroetilene al 25 °/o nella vasellina tiene sicuramente lont ani gli in.setti, ungendone il corpo una volta al giorno. R. B. (10)

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SUNTI E RASSEGNE. •

MEDICINA. La e i s ti n uri a . (GASTALDI.

Il Morgagni, anno 56°, n.

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Si ha la ci.s.t i.nuria quando colle urine viene · eliminata la cistina, sostanza facilmente riconoscibile per la forma .d ei suoi cristalli, fatti da tav0lette esagonali, spes-so riunite in gruppi> in.solubili in a cqua, alcool, etere e solubili invece i.n· acidi mine rali, alcali, 1ammoniaca, e per la sua reazione chimica caratteristica, dipendente dalla presenza di solfo non ossidato e facilmente scindibile, di guisa che l'urina di un cistinurico, trattata con potassa ed acetato di piombo, dà coll'ebollizione una colorazione pera, dovu.ta al precipitato di solfuro di . p_iombo. La cis.ti·na è costituente normale di molte s~­ stanze proteiche e si trova in grande quantità co:me prodotto di :sicissi0ne della cheratina e come facente parte della molecola dell 'ovo-albumina. È importante la parte che essa ha· nel ricambio dello zolfo, perchè contiene quest0 minerale sotto forma non ossidata e quindi facilmente scindibile, mentre lo z0lfo in ff)rma o·ssidata, che nei prodotti vitali si trova i.11 combinazione eterea coll'acido solforico, nvn ha alcuna importa·nza nel ricambio animale. Secondo le ricerche ultime la cistina è un disolfur~ dell'acido rt-amido-~-tio-propionico ed ha la seguente Aormola :

S - CH2 - CH NH 11 - CO OH S - CH2 - CH NH9 - CO OH La cistina ha una parte importante nella prod uzione della bile, per la formazione della taurina, che unendosi coll'acid0 colico for1na il taurocolato della bile. Essa rappresenta inoltre la sorgente principale dei prodotti ·s olforati , che si eliminano con le urine sotto forma di solfato, et ere solforico, solfo neu.tro, solfo basico; ed è anche la fonte dei prodotti solforati di origine intestinale, quali l 'idr0geno ~olforato, il metilmercaptano e il solfuro di <-tile . La ricerca di cistina •nelle urine normali è ·sempre negativa, poichè l'organismo .normale ossida quantità anche notev0li di cistina. Nelle uri.ne generalmente torbide dei cistinurici, la c,istina è in parte disciolta ed in parte sotto forma di u·n precip~tato· bianco-grigia.stro, finemente granuloso, costituito dai caratteri·stici -crist alli esagonali. Secondo alcuni autori esisterebbe un isomero della cistina, il quale cristallizzerebte sotto forma di aghi; ma ciò è da altri autori negato.

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SEZIONE PRATICA

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l;a ci.s,t i.n a si , può mettere in evidenza nelle sione cui esse han fatto giungere, e cioè che urine trasforma ndola in composto difficilmente diaminuria e cistinuria s.ono due disti·nt e manisolubile, median~e cloruro di benzoide, acefestazioni morbose, le quali pos"Sono casualm·e ntato di mercurio, . fen.ilisoc.ian:ato, acido fosfote pi;esentarsi contem poraneamentè nello st esso wolframico, ecc. La presen~a di cistina nellè individuo. urine fa deviare a sinistra la luce polarizzata. La cistinuria rimane così, secondo le espeQuantitativamente si dosa la cistina delle urine rie,nze di Loewy e Neuberg, un'alterazione del col metod.o· del cloruro tCli. [ te n·z oile oppure dericambio delle s·ostanze proteiche e specialmente terminando lo zol.fo t0tale e s.ottrae11do lo zolfo degli aminoacidi. Il cistinurico non è capace di ossidato; in genere le urine dei cistinurici c0n- utilizzare nella misura nòrmale uno dei pr0dotti tengono quantità di cistina variabili da trac- intermedi della scissione delle proteine, l a c~­ cie a gr. 1.5 pro1 die. stin,a, che quindi compar,e nelle urine. Ciò non La cistina è stata riscontrata anche come pr0- esclude che, se il perturbamento del .ricambio dotto i·nfiltrante dei più svariati organi o come si aggrava, possa essere compromessa anche costituente del sudore. l'utilizzazione d~ altri aminoacidi, derivati dal . La cistinuria può presentarsi in qualsia.si età; catabolism<? ·del}e pr.otein'€, i quali vengono per il sesso n0n vi ha impo~tanza; du.b bia è l'ereciò a comparire nelle urine, nè più nè meno dità; sono ·stati descritti invece dei casi di ci- di come avviene per i diabetici che oltre lo sti.nuria famigliare. La durata della cistin~ria zuccaro poss·o no eliminare corpi acetonici. è variabile, potendo raggiungeTe anche i venti A seconda che questo ricambio proteico è più a·nni; ess.a può essere permanente o in,. termit- o meno pr.o.fondamente leso, si p0.s:sono distintente. guere tre gruppi di cistinurie. · La patogenesi di questa affezione è ?-ncora Nel primo grup·p o vanno messi i casi nei molto 0scura : da alcuni autori è stato segnaquali si ha ·e liminazione soltanto di cistina; il lato un rapporto tra cistinuria ed alcune ma- secondo gruppù comprende i ~·asi nei quali pur lattie quali il reumatismo articolare, la cirrosi essendo -e°liminata ·soltanto la cis.t ina, è dimiepatica, la gotta, la tubercolosi, ecc. ; ma pr0- nuita la cap.acità di utilizzare gli amin·o acidi so1nministrati ; nel terzo gruppo si ascrivono babilmente si tratta di coincidenze, poichè molte q·u.ei casi, nei qt1ali l'alterazi-0,n e del ricambio volte la cistinu ria decorre come malattia a sè. La cistinuria artificiale non è stata fi n,0ra 1nai è così gr.ave, da aversi oltre che la cistinuria provocata, poichè l'organismo umano ossida anche la eliminazion1e di .altri ami·noacidi , quali tirosina, leucina, ecc. quantità anche notevoli di cistina; si è riusciti Non è ancora chiaro perchè s.i abbia questo so·l tanto a far ti-comparire, mediap.te la somministrazione orale di questo ammi.noacid0, la ci- arresto del ricambio intermedio delle proteine, limitato o me110 alla cistina. Alcuni autori hanstina in individui che già l'avevano presentata •no messo in rappor~o qu·estù fatto con particonelle urine. Solo in alcuni animali si è riusciti a produ.rre ·una eliminazione artificiale di deri- lari alterazioni nel riassorbimento di U:n prodotto difficilmente solubile come è la cistina, vati della cis.tina (cisteina), che per :i rapporti più o meno conseguenza di uno speciale stato che h.annQ col mercatp tano vengono · n10111inati molecolare rappres~ntato da labilità del gruppo acidi merca.ipturic.i.. A proposito di queste ·sintesi che hanno ca-. solforico nella · molecola dell'albumina. Ricerrattere di difesa (p.o ichè la cistina si acc0ppia che più moderne attribuirebbero questo alterato ricam·b io della albumina a turè1e dell'attività con .altre sostanze d.annose all'orga·nismo, come fa la glicocolla), bi.s.ogna ricordare che la cisti- fermentativa d·elle cellule, Tascian.do impregiudicato il fatto se queste turbe sia.no estese a tutte nuria può essere accompagnata anche dalla elile cellule · dell'.organismo o limitate a: speciali minazione di diamine, specie della tetra ·e ·pengruppi cellulari c0stituenti determinati organi. tamelilendiamina, donde alcu·n1 a·u.t ori han.no Per questa 11-ltitna ipotesi parlano dati clinici, concluso che la cistinuria sarebb·e indice di una putrefazione · intes~inale specifica, la quale da- rappresentati dal fatto che, per. es.e mpio, la leurèè1be luogo a formazione di diamine (quali pu- cina e la tirosina si riscontrano particolarmente in individui con malattie epatiche, e che .nei trescina, cadaverina, ~cc.), che, riass0rbite, si cirrotici la cistina so::nministrata viene elimilegherebbero· con la cisti·na, fo,r màndo composti nata assai lentamente, persistendo l'aumento innocui, che solo successivamente si tornerebdello zolfo urinario per molti giorni. Il conbero a scindere, passa·nd0 per i reni . Ma sono cetto che la cistinuria sia u.n 'affezione prevalenstate fatte a questa ipotesi numerose obbiezioni d'indole clinica e sperimentale, che qui non ritemente epatica trova la .s.ua conferma nelle riferiremo, tenendo conto soltanto d'e lla conclu- , cerc.h e di Blum, il quale, ·s vmministrando cisti1

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IL POLICLINICO

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na per bocca. o iniettandola nella vena mesenterica (ed obbligando.la quindi a passare per il fegato) non ha visto mai comparire cistinuria, che invece si appalesa se si inietta cistina in m·o do da evitare il fegat0 . La sintomatologia clinica della cistinuria è assai limitata e la malattia per lo più viene, dopo lungl1i anni , scoperta casualmen~e, quando cioè per la pr0duzione di sabbia o di calcoli le masse di cistipa danno luogo a disturbi più o meno gravi. I calcoli di cistina sono· generalmente as:sai piccoli, gialli o bruni, rilevabili coi raggi X, mollicci, friabili. I,'urina dei cistinu.rici è generalmente alcalina e dà luogo a precipitazione di sali di calcio o di mag.nesi0 per la ·dimin11ita produzione de.ll'acido solfo• rico. La pro·g nosi della cistinuria è 1.:.uona. La cura, prescindendo dai casi in cui disturbi mecca·nici da calcoli richiedono l'intervento chirurgico, è pressochè nulla, riuscendo quasi imp ossi~ile modificare l'alterato ricambio e la comparsa .nelle urine di questa sostanza insolubile. È stato tentato di produrre o acidi mercapturici somministrando bromobenzolo, o taurocolato ·s omministrando acido colico : ma col primo mezzo si riesce a produrre soltanto troppe piccole quantità di acido mercapturico, ed il secondo è in.a ttuabile dato l'altissimo costo dell'acido colico. ·Scars o valore h a la limitazione delle albumine alimentari. Per favorire la solubilità della cistina, alcuni' autori consigliano .di ingerire molti liquidi, ed il Reale raccomanda ' l'uso del carbonato d'ammonio: ma in pratica nessu·no di questi mezzi ha dato notevoli ris ultati. GIUSEPPE SABATINI. ·

CHIRURGIA. •

Il trattamento operatorio delle malattie delle vie biliari. !{orte in una conferenza detta a: Berlino (ZeitscJirift iirztliche F ortbiLdunrg, 1915) espo,n e ci. criteri che si debbono seguire nel giudicare della necesisità di cure operatorie nelle malattie delle vie liliari. Nella colelitiasi semplice non infi..ammatoria e non infettiva, l'.i·ntervento chirurgico per solito non è indicato. P·er lo più gli attacchi di colica biliar.e 11Qn sono troppo frequenti nè violenti1 e la malattia ritorna allo stato di latenza sottoponendo il paziente ad un adeguato regime ed a q11a lche cura idropinica. (12)

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Nella colecistite acuta !invece l'indicazione chirurgica è più frequente. Nel maggior numero dei casi ta.l e affezione si sviluppa i·n conseguenza dell'ostruzione dell'orificio del canale cistiko da parte di un calcolo. La coleci1stite acuta può anche non essere .i n rapporto ad un calcolo, ma ànche in questi casi la sua. causa è la ritenzio'lle di bile, che ·i·nvece di ess·ere prodotta dall'ostruzione per un calcolo, è prodotta dalla tumefazione infiammatoria del canale di escrezione. Nella colecistite acuta il materiale ristagnante nella cistif.ellea, ·b ile e muco secreto dalla parete viene infettato da batteri (coli, tifo, stafilococchi e .streptococchi) provenienti dall'intestino e di rado anche dal 1sangue. Sotto l'azione a..ii questi batteni il c·ontenuto ri1sif:agnante si scompone e diventa purulento, talvolta ematico1 per sangue proveniente dall·e ulceri da decubito della parete della cistifellea. Questa cosi vien distesa eccessivamente, donde lÌ dolori che in alcu·ni casi .sono cosi forti da richiedere l 'wso della morfina. Può svilupparsi poi infiammazione fiemmonosa delle pareti, una suppurazione tra cistifellea e fegato, degli ascessi incapsulati della parete libera della vescica biliar·e , ed in qualche caso anche gangrena della parete e perforazi()ne con svuotamento nella cavità .a.d dominale. La cistifellea ~1 n questi casi è molto tumefatta, si palpa in forma dii· un tumore rotondeggiante, assa.i dolente, a liv·ello dell'arcata C·o stale destra. Spesso viene scambiato col fegato o con un focolaio di perisi:flite poicpè la cistifellea può giwngere col Guo margine inferiore fino alla re~ione del cieco. In questi casi l 'infia.m mazione può estendersi al pe• ritoneo e generalizzarsi come accade nell'empiema acuto garogrenoso dell'appendice. Tutta·v ia nella cistite acuta raramente 1il pericolo: diventa così grave e la cura medica è sufficiente a dare la guaTigion·e, mentre le aderenze omentali i~­ pedisco'llv la diffusione del processo infiamma·torio . Ma per la perdita della elasticità e contrattilità della cistifellea permane la possibilità di ripetizione di .attacch;i acuti coni tutti i loro pericoli. Da ciò la necessità, specie 1nei casi gravi, dell'jntervento chirur~ico. Di regola va praticata la cistectomia. La col eoistite cronica può essere una consegue11za di q11ella .acuta o anche sviluppa.rsi gradatamente in seguitl) ad accessi· ripetuti. di coliche biliari. In rapporto al grado d·ell 'in:fiammazione e alla duratai della inalattia la parete è più o meno -ispessita per l'accumulo di connetti·v o e quindi la 1sua contrattilità è più o meno diminuita. In alcuni casi la cisti è rattrappita attorno ai ca.l coli, in1 altri si forma un empiema cronico . L'~ ntervento chirurgico s'impone quando gli attacchi infia1nmatorl si ripetano a brev·e 1


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SEZIONE PRATICA

scadenza e siano molto violenti, in modo da costituire un. vero t ormento per il paziente, ovvero qua ndo i dl~isturbi dispeptici provochino un grave dimagramento e i dolori continui determinino delle forme neurotiche. In a.lcuni casi insorgoniO repentinamente com plicazion ii gravi com e colangite, ascesso epatico, trDmbosi della porta, fatti che rendono l 'interven.to -chirurgico tardivo ed inutile . Al riguardo bi'sogn a notare come l? stimol0 cronico esercitat o dai calcoli può predisporre lo sviluppo del carcinoma. In generale si · può a.ffermare che l'intervent o è ·necessar1i·o qua 1ndo la cistifellea rimane dolente anche tra un access0 e l'altro e le cure interne rimangono inefficaci; ed è assolutamente indispensa1: ile per evitare il peggio quando compaiono brividi, febbre, itt ero. La diagnosi ·d ella colecistite cronica non è sempre facile. L'empiema, i focolai ,d i s u ppurazi.one nelle ad•iacenze, le aderen.z e estese, la degenerazi()ne della parete 1non 1si manifestano all'esame clinico con quella inten.sità corrispondente al grado di a lterazione ch e poi si riscontra a ll 'operaiione. In molti casi la ci·stifellea n on si palpa perchè coperta ·dal fegat o o da aderenze coll'.o·m en•to o 1coll 'intestino : isioao all'arco cost ale si 1a p·prezza u na 1'1esistenza a limiti indecisi e ·sensibilità alla press.i,o.n e. L'idrope della cistifellea decorre per lo più senza disturbi o ·Solo lieV'i. Ma qua·ndo il liquido s'infetta 1s0pravvengono facilment e disturbi acutissimi e t alora .anche rottura aella cisti. L'in.fervento chirurgico ad ogni modo dà ·s empre dei risultati migliori qua.ndo s'intervien·e prima che il contenuto della cistifellea s 'infetti. La calc0losi del condotto biliar·e maggiore (epatico e coledoco) •segu e per lo più ad un.a calcolosi della ·cistifellea . L a presenza de1i calcoli nel coledoco costituisce sempre una complicanza pericol.osa , perchè possono prvvocare subdolamente -colermia, colangite ed a ltre m alattie d.el fegato. Talora il calcolo abb·andona i1 coledoco spontan eamente per la via n·aturale, o più raram ent e ed ·in modo pericoloso passando nell 'int estino .attraverso un'ulcerazion e dell a parete. Il sintoma prin cipale per quan to non costante della calcolosi del coledoco è la itterizia di vario grado. I1n molti casi ·s i hanno anche accessi febbrili intercorrenti e dolori colici, durante gli intervalli dei quali l'infermo avverte semprie un senso dii fiacchezza e di abl:1a ttimento, di oppressione all'epigaistrio. L'intervento chirurgico in queste f.orme è ~1ndicato per scon.g iurare i pE:ricoli derivanti dalla colemia, ci:oè dalla tossiemia d-0vuta al riassorbi.mento della bile nel -sangue,_ che prodt1ce debolezza del cuore e tendenza alle emorragie capillari. 1

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Non si ·interverrà .subito che s ia comparso l'itt ero, perchè t alora dopo qualch·e tempo la l.)Struz:ione scompare spontaneamen·t e, ma qua1ndo ciò non sia avvenuto in 4-6 settima ne bisogna senz'altro operare. ~e conseguenze delle op·erazioni di colelitiasi quand0 si i.ntervenga a tempo opportuno e co11 tecnica rigorosa possono essere anche nulle. I dolor.i• pensistenti dopo l 'operazion1e posso·no dipendere da p iccoli calcoli rnoru ais1p·o,r tati e rimasti in· loco, da aderenze, da disturbi neurotici , o a nche dal fatto ch e il paziente non si è a1s·s oggettat o a quella dieta rigorosa ch e è ·indispensabile per ·non affaticare le già debol:i condizio11~ dell'apparato digerente. In ogni cas.o per evitare la possibilità di r iproduzione di calcoli è sempre conven.i ente pra· t icare la cistectomi~, che d'altra parte, malgrado il parere co.ntrario di altr i autori, n on produce m ai disturbi degn.i di rilievo nella fu•nzione epatica e del tubo digererl.te. 1

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DRAGOTTI.

NEUROLOGIA.

Ritenzione di urina di origine nervosa. (CoHN. Berliner KLinisclie Wo ch., 1915) .

Nella maggi·o·r anza dei casi di · ritenzi\)Il.e di urina si riesce .con un esame accu rato a metterne in evidenza la cau sa p~ecìs.a. Questa causa è per lo pi1ù meccanica ed è costituita da un'ostn1zio11'e dentro 0 fuori la ' 'escica. Negli uomini la caus a più comune d i · rit enzivne è una malat tia acuta o cronica dell 'uret r:a e della pro, stata. lVJ.a :a nche una malattia musc.o.Jare, speci.almente la degenerazio·n e del muscolo1 detrusore della vescica, può determinare ritenzione di urina. Casper ha recel?-temente dimostrato che questa degenerazione sci. pt1ò trovare spesso 'Della · vescica .senil.le e · ne ha descritte tre forme . In una c'è ttna m•arcata ipertrofia del connettivo perifasciculare, in un'altra la ipertrofia del connettivo è maggiore nell'area intrafasciculare, ~nella terza ii.on c'è una ,n otevvle ipertrofia del con•n,ettivo, ma il muscolo è larga1nente sostituito da t essuto elasticv e connettivo. Le malat tie organiche del sistema nervoso oentral.e sono sp·e sso accompag.nate da disturbi della minzio·ne, e tra essi la ritenzione è la più comune. _.i\ nzi i dist urbi s0no spesso i primi seg·nd della tabe, della sclerdsi multipla, della siringomielia, dell'emorragia e dei traumi1 del siste1na · nervoso centrale. Ma benchè m olti casi di ritenzione di u:rina possano attribuirsi a 1nalattie del sistema ner~:oso, ci sono molti al(13)


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tri casi 1n cuJ non :si riesce a rintracciatte alcuna lesione nerv0'S•a. In tali casi il mediQo non può far altro che riportarsi ad una diagnosi di neurastenia o di isteria o di c·o111tentarsi della [rase a mbigua dii « vescica irritabile ». Eppure spesso1 questi casi non c0.stituiscori.o ch1e 1si1nto. mi premunitori o ini1zJali di tabe •O paralisi generale ,a ti po tabetico. Grazie a metodi più esatti di diagnosi, come la cistoscopJia e la radi10grafìa, molti casi di malattie .org·aniche dell'apparato urinario son0 stati riferiti ali.a loro . ver.a cau·s·a . Knorr, per .e sempio, con esami cistoscopici sistematici ha potut·o dimostrare che la mitnzivne frequen.te « inervosa » è men·o frequente di quel che gen·e ralmente si crede. In molte centinaia di casi che sarebbero stati diagn0sticati come «vescica irritabile » ·e gli mise in ev1idenza un.a ci!Stite, il cui tnattamento :Dece ·s·p arire la eccitabilità della v·escica. Sch warz ha :r ecentemen·t e dimostrato che la diminuzi,one dell'attività ifunzi'Onale delle ov.a ie ·p uò provocare la cosidetta « pollaku.ria nervosa». N.ell'uomo .d isor·d.i:nd. della rv:escica riten·u ti puramente funzionali possono e ssere anch·e essi riportati ad una lesione organica quando si esamini a:ccurata.menit e l'uretra posteri<or·e come in, qu.esto raso: Un uomo di 28 ainni senza precedenti m1orbosi e se~za av~er mai contratta la blenornagia rima•s e per 18 oce incapace a mingere: avvertiva contemporaneamente u•n1 sens0 di to.rpore nella regione d'e lla vescì1ea . Cateterizzato si 1estrasse dell'urina. limpida e senza albumina. L'esame cistoscopico, come qu~llo del sistema nervo.s.o, risultò as•s-01lutamente negativo, ma quando fu introdotto 1'urortroscopiv di Goldschmidt nell 'uretra p1ostierio.re si rilevò un i 1n g.randimento del colLicul·u.s seminalis. La ritenzione di urina persistett·e cinque giorni, durante i quali il paziente fu cateterizzato ap.p 1icando contemporaneamente alcune goccie di adrenalina '!lJell'uretra p:osterio~ .r.e a mezz0 della siringa di Guyon. Al sesto giorno il p.a zi1ente ricomi·n1c iò ad urinar:~ e pochi giorn~ dop-0 ·c on un nuovo esame si potette dimost.r.are che l'ingrossam·e nto del colliculus semin<Mlis era scomparso. È ovvio che se nvn si fos-se rilevato questo ispessiment01, il caso .sarebbe stato diag·n osticato come ritenzi1one nervosa. L'ispessimento del colLicùlus fu probabilmente determinato dalle pratiche mastu:r bat0rie .c ui il soggetto era abituato. M.a per quanto i oasi .d i ritenzi.one di urina. di orig·ine nervosa siano meno comun.i1di quel che si credeva, pure è e.erto che essi esistono. Cosi u11a ct1citrice di 19 a nni s offrì una ritenzione di urina per 11n ann o e m.ezzo, durante il quale fu co·-

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stantemente cateterizzata. Non es~stev.a nessuna malattia lo·c ale ù organica del sistema nervos·o. La- ritenzione scomparve il g±91rno in cui si avvertì l 'inferma: eh·e dovieva essere ·sottopo6ta ad una grande operaziiOne. Una donna maritata ili 58 anni .aveva sofferto di ritenziù'ne di ur:in1a per 8 Anni, cturante i quali si era cateterizzata da sè. Essa domandò ()011siglio ad un m~dico perchè unà porzivne del catetere ·si era rotta ed era ri1masta nella vescica. Alla cistoscccpia si tr-0vò u11 leggero gr,a d.o di cistite, molte trabecole •e diverticoli ed un pezzo di catetere al f.o ndo della. vescica. Ess0 fu rimosso a mezzo di un forcipe intr0dotto a lato del cistoscopi:o, 1ed alla paziente si ·d isse che cosi ·er.a stata tolta anch·e la ·« vialvula » che ·es•sa ritenev.à impedisse la minzione. Da quel momento la minzione ritornò normale e fu perciò confermata la diagnosi di ritenzion1e isterica. All'infuori di un'esagerazi0ne· del riflesso p.atel1are la paziente n o:n. presentava nulla di .a no·r male a carico del sistema nervoso. La r.itenzion1e nervosa funziorriale può verificarsi anche n·e gli uomini, ma è r.a.r a. La diagnosi può ·essere aiutata dalla misurazione della pressiion.e l!ntravescicale a mezzo di uni manometro. Ques,fo mette in evid1enza notevoli · varia· zioni di pression·e nei vari pazienti·, 111a queste variazivni •s·ono l'espressione di un-0 specifico disturbo · della vescicia.. Essa può indica·.-.."', pe·r 1esempio, il g.rado di contrattilità della vescica, e, quand·o la ipert .:ofia della ·p rostata .0 ~1 restri ~1gimento uretrale provoca una ritenzione di origine m·e ccanica, la · pr-essi0ne ·i·ntravescicale si trova aumentata. D'.a ltra parte ·quand :} la rj1·c·:1 zione non di pend·e ·d a. ostruzione meccanica, la press.ione è ·m-0lto bass,a. Così jn un .caso nel quale si era maniif1estata una completa ritenzione di ur.ina in seguito ad operazione bilaterale di ern~a ·e di idrocele, ritenzione che non potette essere messa ,i n ronto id i un'-0st·r~1zio·ne n1ecranica, si tr0vò ·u na pressione vescicaie strao-rdi-nariamente ba•s.s.a. Il manometro mostrava una variazione sol<0 dopo che miell.a vescica eranto stati iniettati 300 grammi di una s0luzione bore.cica, quando si1 r:aggiunser.o , i 600 grammi il manometr-01 registrava una press·i one di 5 cm. di .acqua, c·o n 900 grammi 10 .cm. ·e con 1300 g.rammi 25 cm. D'altra parte in ·un neurastenico sofferente di pollakuria la intr0duzione cli tioli ·75 &,ram111i di liquid·o pl10 duss·e un aumento della pression•e vescicale di 3o"cm., e quando il liquido introdotto raggiunse i 1 200 gr.ammi la -pressi.01ne salì a 40 cm., ed il paziente poteva appena trattenere il liquido. Le f.01rm1e ·nervose funziornali della ritenzione di urina s ono car·atterizzate dall'assenza di ogni 1

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fatto che possa spiegare i·l disturbo e da un '.a bnorme diminuzione della pressiOl.lle intravesci~ale; d'ia.ltra parte gli individui che ne .son0 af, fetti presentano per lo più una vescica ricca di trabecole ed una esagerazione dei r iflessi patellari.

in1 azoto. Questi pazienti furono tenuti in osservazio ne per periodi dii tempo varianti dai 14 ai 168 giorni, tenendo conto dei disturbi qualitati,,i e qua·nititativi del m etaholiism0t delle sostanze proteiche, curan.do che la l'o ro <l!eta contene~·se quantità determinate .d i azoto e '!'apDRAGOTTJ:. presentasse un d·eter.m:i.nato valore di calorie. Comp·arando l'azoto• ingerito con l'azoto eliminato, si è potuto stabilire l'equilibrio. DERMATOLOGIA. In · queste ri~erche ri•siultò subito che i pazienti affetti da questa malattia· presentano un 'alteraIntorno all'etiologia e cura della psoriasi. zione s peciale del met~.bolismo proteico. Essi ;SCHAMBERG, RINGER, RAIZISS, KOLMER. The hanno la; propri.età di Jitenere piuttosto 11otevoli ]orurnal of the American Medical Associa·tion). quantità di azoto con t1na dieta che nei soggetti normali appena basta a mantenere l'equilibrio. In questi ultimi due annì gli ~~A . hanu o Con un.a· dieta ricca di circa 20 gr. al giorno avuto l'opportunità di fare delle ricerche su1 · di azoto, se ne a·ve,1 a un'enorme ritenzione. E, cauoo1 e le natura cl.ella psoriasi, e di cercare di ciò che è più importante, con ·u na dieta pùvera trarne i possibili vantaggi per la cura di questa dii azoto (circa 4 gr. al giorno), con la qua'ie i malattia. soggetti normali con difficoltà riescon 0 a manMolte teorie sono state sostenute iutor110: alla tenere l 'equil•i,b rio, i pazienti di psoriasi hanno il patog.eniesi ·della psoriasi, ma nessuna ha resipotere di alterare talmente il loro meta-bolismo stito a.Ila critica. proteico da marntenere con grande f.acilità I 'equiLe tre teorie pi·ù iinportanti 1s-0n10. : r 0 la teoria librio. Essi hanno il potere di ridurre l'azoto parassitaria; 2° la teoria dell'alterato ricatubio delle urine ad un livello straordinariamente materiale; 3° la teoria dell'origin·e neuropatica. basso. Quest'ultimai teoria, benchè ·s1ostenuta da autori Clin.icamente, si osserva· i.in perfetto paralleliillustri, ha poco valore. smo fra il metabolismo• deille sost. proteicl1e ed Gli ~i\ ...\.. si sono proposti di studiare questo il decorso dell'eruzione. Nel periodo atti.v a delargomento soltanto dal punto di vista batter:olol'eruzione, una dieta ricca di sost. proteiche progico e dal punto di vista del metabolismo. ·1-Ianvoca una forte diffusione della malattia, mentre no costantemente cercato di dimostrare la pre- che una dieta scarsa di sostanze proteiche J~ e desenza di speciali microrgan~smi nelle squam·e , nel.. termina un miglioramento, anche se non si prasiero, nellai pelle e nel sangue dci soggetti matichi·no ·c ure locali. lati di psoriasi, ma senza mai scoprire g·e rmi che Di che n:atu~a è il rapporto fra il me-tabolismo avessero rapporti etiologici con l·a malattia. Fudelle sostanze proteiche ed il processo psoriasico r•onoi isolati 22 micr·otì differenti dalle sq u a 111e dellai cute ? di psoria1si, e furono tutti studiaiti nei loro caratQuale è la causa della ritenzione d'azoto nella teri speciali. Da questi batteri jlsolati, furono psoriasi, ? . preparati dei vaccini, i quali però non dimostra·· Una d·elle maggiori caratteristiche della psoro110 nessuna efficacia t erapeutica sulla malattia.. rias.i è la rapida •proliferazione delle cellule epiOgn.i mezzo di cultura speciale è l.5otato inutilteliali, che 1s.ubito si cor11eifican-0 e ,·engono elimente speri"mentato. Così nulla si è ottenuto minate sotto, forma di squame. dall'ultra-microscopio. Si · può conchiudere che Ripetute analisi hanno d·i mostrato che queste nessun germe è stato finora dimostrato patogenv squame risultano composte quasi esclusivamente di questa maJ.attia. di proteina purea!: la desquamazione intensa che si h ai nelle forme gravi di psoria&ii rappresenta Gli AA. hanno esaminato il metaboliisn10 <li una perdita di considere,roli quantità di materiali circa una dozzina di psoriasd.ci.. Evidentemente ciò che prima colpisce ]a nostra attenzione è il proteici. Le cellule epiteliali per viv.e re ie moltiplicarsi ricambi.o delle sostanze proteiche. Queste 1.icerha11no bisogno di grandi quantità di sostanze p;-oche sul ricamb'i o dell'azoto• furono co·ndotte tei·che, che prendono dal sangue e dalla linfa. s u pazienti tenuti .s.otto tUn vero regime di . Qcrni forma di dieta che tenda ad a!ltll1entare la r1gore. b concentrazi o;ne di amino-acidi nel sangue e l1ella I cibi che s i somministravano v enivano anali1Zlinfa, accelera per questo l' a~cre·scin:iento e la zati e pesati, e si determinava accuratamente lo moltiplicazione di queste cellule. E percjò una azoto totale delle urine e delle feci . Quanto più dieta ricca di albumi,noidi favorioce la diffusione era possibile, si raccoglievano le squame che si delle lesioni psoriasiche. Una dieta po,·era pare eliminaIVano, e si determina·va il loro cont enuto (15) 1

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invece che agisca in senso con.t rario, abbassando la concentrazione degli amino-acidi, e riducendo il catabolismo prot eico al minimo livello p ossibile. Non è nocivo tenere l'org.anismo per u11 !u11go periodo dì, t en1po a . dieta ipoazotata, purchè la somma di calorie sia su:fficien.te a m.a ntenere il peso del corpo. Chittienden 11a sost enuto di poter mantenere l 'organismo umano con 6 gt. di azoto al giorno, ed Hindehede an che con minori qua.n ti,t à per lunghi periodi di tempo. Gli AA. danno con s.uffici·e nti particolari d11e tavole di du e differenti tipi di dieta da loro adoperata nel trattam ento dei loro malati di psoriasi: l'azot o ' ri è rappresentato in gr. 4-5 al rriorno mentre non• m anca una somma di calorie ~ ' sufficienti a~ bisogni di. un u om o che debba la• vorare. È bene 1uisurare l'azoto totale delle ur ine delle 24 ore una volta la settimana : se il paziene osserva la dieta prescritta, l'azoto· non deve essere più di 3.5-4 g r. Se supera t ali cifre, sn può J)resumere che il 1)az:iente noni mantiene la dieta a·ssegnia ta. Alcu11i dermatologi hanno sperimen.tato queste restrizio•n i nella dieta della psorias·i., senza ottenere qu1esti risultai benefici. Gli AA. sost engono che più grave e diffusa è l'eruzione, e più facilmente essa· pot rà esser e influenzata dalla dieta appropriata; più difficilmente in.v ece lo sarà, se l'eruzione è limitata. Essi, dicono che quest'.affezione deve essere favor.ev.o1mente .o S!favorevolm ente influenzata dalle ·variaz.'ioni .del regime dietetico , e che in n essun caso delle l oro ricerch e la dieta. per sè soia ha inancat o d i. dare un notevo1e miglioramento della malattia. I ris.ultati migliori si sor10 ottenuti nei casi curati 11ell 'ospec1a1e, p erchè qui.v i :il regime dietetico pot eva essere meglio mantenuto. È necessa11i.o non .superare i 5 gr. di azoto al g:orno. Non si può pirecisare quanto debba d urar e la dieta i·poazot ata : al~une settimane di questo regime 1,n genere b.a steranno a modificare la reattività della cu.t e a i m edicamenti esterni, così che un'eruzione acutamente attiva., tale da non per1nettere 1'uso della crisa.r o,b ina, potrà dopo giovarsi prontamente di tale cura locale. Per le condizioni generali di nutri1zione e di salute del paziente, potrà essere necessario di non prolungare troppo questo regim e clietetico. Gli AA. l 'l1anno trovato utile anche in altre dermait osi di:ffu·sie, e in1alcuni casi senz'altra cura locale: in ca:s.i ribelli di cler1natite (1Sfo1iativa, di eczemi generalizzati, di dermatite erpetiforme. Nella psoriasi, nel1a dermatite esfoliativa E' malattie affini, nelle quali. vi è intensa moltiplicazione ed eliminazione di cellule epiteliali, la diet a ipoazotata produce un migl.i oramento della 1

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ma1atti.a quasi per un processo di inedia che la cellula epit eliale s ubisce. Proprietà germicide della crisarobina. È nota 1'azione benefica e pront a della crisarobi~a !:ella psoriasi. Nessun medicamento è pari ad! essa per la rapidità degli effetti. In molti casi essa a·g isce · qt~asi rCOme UD: rimedio specifico locale. È stato utile lo· s tudio delle proprietà germickl.e ,d ella crisaro,b ina. ed nltri 111er1ica1ne11ti usati nella psori1asi, anche per l'.ai,uto che ne è derivat o n€1la interp·retazione della natura della malattia. È evidente che se la crisarobina· risult asse un potente parassiti~ida, questo fatto avrebbe gran valore per la patognesi della ]JSO• r1a· s 1•.. Questo studi~ presentava, delle difficoltà per la insolul:1ilità della crisarobina in acqua. Gli AA. p erciò dovettero cercare un metodo di determinazione dell '.azione germicida delle sostanzeinsolubili. Per fortuna, s perimentarono dapprima l'azione germanici'de del calomelano, ch e i ~i ~:itro dimostrò di P?Ssedere i,1 ma·s simÒ potere germicida di 0 gni altro n1edicamento, parri a quelJ o del bìcloruro di mercurio. Dimostrata per le sosta·n.ze insolubili la p·r oprietà l::iattericida in terreni solidi nelle . capsu1e del Petri, gli A~!\.. e.on lo stesso m etodo studiarono la critsiarobina. e trov.arono che questa, aniche in dosi eccessi ve , non ostacola la culturas dei batteri e ·dei funghi . Gli l\.A. non vogliono trarre da tutto ciò conclusioni definiti.ve. Essi osservano semplicemente che la crisarobina, il medie.amento più efficace contro la psoriiasi, non dimostra praticamente alcun potere germicida . Al contrario, il calomela-nlO ch e è un potente germicida, infl.u.i sice molto debol1nent~ sulle chiazze della psoriasi . 1

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Azione bioc him~ca e chemiote"Yapeutica. della crisarobina. Gli l\A. hanno studiat~, le alterazioni che la pelle subisce per effetto dell 'applic'lzione della cr.i sarobina-. È noto che per azione della crisarobina la pelle assume uni color mogano, che dura fincbè non si abbia, la completa eliminazi1o•n,e delle cellule cornee colorate. Pare che quanto più è forte il grado di colorazione della pelle, tanto maggiore è l'efficacia della crisarobina nella psoriasi. La L"'fl:s:arobina avre1::1b e una, forte affinità ~himica per alcuni elem enti della cellula proteinica. In verit à la colorazione delle s quame mediante la crisarobi·n,a è una combinazione molto pitì stabile della oolorazio11e con qualsii.aisi colore d'anilina . La colorazione della pelle pare sia intimamente legata c9i processi di ossidazione . La crisarobina è un potente riducente, ed es,t rae l'ossigeno da.Ila prot eina.i delle cellule, g iacch è questa ossidazione può aver luogo in atmosfera d'idrogeno.


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SEZIONE PRATICA

~erciò

è da ritenere che l'azione della crisarobina sia dovuta a questi due fattori : alla sua affinità rollai proteina delle cellule epiteli.ali ed a,l suo potere r iducent e. Ciò fo~se potrà spiegare l'efficacia della crisarobina nel1a pso.ri,asi,, poichè la sua azione consiste nell'ostacolare la grande attività proliferat iva delle cellule epidermiche, che caratterizza il p1"ocesso psoriasico. alfa . .

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potere protettore e più aoncora per l'agglutinaziòne, precipitazione e fissazione . Il presidente, i soci tuttii, mentre si congratulano col prof. Lanf.ranchi non tanit o per le sue ricerche qua·nt·o per lo scampato pericolo della sua malattia, gli auguran<;> vivamente di guarire i·n modo completo.

C·o·municazioni d'interesse medico,.chirurgico.

Prof. E . GIACOMINI (direttore del Museo di anato1nia comparata) . PresentazioThe di gi1rini di 11ana esiculen,ta ntutriti con tiroide deilLai stessa speci e. - Richiamati i ·s.u oi precedenti esperimenti, l'O . espone questi' ·nuovi che dimostrano, che la tiroide di rana esercita sopra i girini della medesima ·specie la stessa aziane acceleratrice la metamorfosi dimostrata dalla tiroide di' bue o di mammitfero in genere, e che le p.a.r·a tiroidi dt rana come pure il tim.o e la milza no·n maniifestano alcuna influenza.

Prof. A . L-\NFRANCfII (direttore della R. Cli11ica medica veteri naria). Su la possibile trasmissione delle tripa.nosomiasi animali nell'uomo. La infezione tripanosomiaca contratta dall'O . in, laboratorio ha riaperta la questione se .sia possible che, tripanosomi ·ritenuti patogeni solo per gli animali, infettino anche l'uomo• sia pure eccezi;orialmente. E poichè nel suo laboratorio l '0. mai aveva avuto l'agente clella 1nalattia del sonno, ma solo studiava il tripanosoma evan!si, il brucey e quello della surra, sulla i,dentità dei quali nessun dubbio poteva sorgere, 1'0. si pone la questione quale fosse la n atura del virus dal quale è rimasto infettato. Mesnil e Blanch.ard (1914) hann·o cercato d i1 risolver·e tale problema eseguen.d o delle ricerche, sia ìSopra il virus che 1'0. aveva in, laboratorio, sia ·sopra quello del qua.le 1'0. medesimo era infetto. Riferendo tali ricerch·e, 1'0. mostra che il pro1b lema non è .s.t ato risolto e che appun•t o gli AA. ricoJ.·dati non si so.n o pironunziati in merito ed hanno dat o al mrus studiato il qtra·l ificativo cc lanfra n.c hi », .senia ann·e ttervi un significato specifico. Per contribui.re alla risoluzio•ne di tale problema, 1'0. ha studi•ato il comportamento del suo siero di fronte a dive11si virus tripanosomiaci in rapporto al p0tere agglutinante, tripanolitico, protettore, e ha ricercate le reazioni di precipitazione e di fissazione del complemento del suo siero di fron1te ai sieri di animali infetti dagli stessi virus. Questi viru.s oltre lo specifico, furono il gam1b iense, i11 rodesiense, l 'evansi e il brucey. Le conclu·sioni ultime alle quali 1'0. perviene. sono : it 'Virits la.'lfifranchi s.arebl::e da .riportare (per non u sare il tern1ine : identificare) più al gambiense che n on all 'ev.ansi per il potere tripanolitico, e al virus della suNa per il

Dott. C. GAMBERINI (aiuto chirurgo dell'Ospedale Maggiore) . Steno's i cica.trizmle dell'esofago i1isup era.bile . - Presenta U!D uomo operato di gast.rois tomia col metodo W itzel, la quale operazione ,renne giudicata d'urgenza per lo stato d'estrema inanizione del malato, digiuno da 0tto gi0rn,i per disfagia gradatamente sempre più grave fino a giungere assoluta, co1si da !non permettere neppure l'introduzi one di tracce di liquido, vano riuscen·d o d'altra parte ogni tentativo di sondatura. Alimentato pertanto il malato attraverso la fistola gastrica, esso potè reggersi do·po 12 giorni l'operazi·o·n e e aumentare via via di pes·o. Ma l'esofago, lasciato cosi in riposo assoluto, non migli'orò spontaneamente dalla s ua stenos.i a ss0luta, più v·olte diagnosticata radiografica·m ente all'estremo inferiore del suo tragitto intratoracico e ·orriginatasi i·n seguito ad ingestion·e di a cido nitrico a scopo suicida . . Il disserente vdeò uno speciale siiStema di cura della stenosi esofagea. Introdusse fino al limitare dell'esofago una pallina di piombo fissata a un filo di seta:; lasciò gran. parte di questo nella bocca e 'De fissò l'altro estremo all'orecchio. Dopo 18 ore la pallina giu.n1se allo stomaco. Attr.averso la fistola praticò l'endoscopia gastrica usan.d o i1 cistoscoipio, e poi sulla guida praticò l a dilatazione lenta graduale dcll 'esofago oon bugie co11ico-oli,·ari Bot1chard, trascinan<l<'·1e da11~altc al basò\) della boera fino a fuorittscire dalla fistola. In meno di un mese il mala bo poteva us3.re una doppia alimentazione, per l:o~a e per la fi·stola, dopo un altro mese l 'ali1n<.> utazi011e si cvmpi, a esclusi,r.amente per la bocca. Fu poi dimes so in condizioni eccellenti di salute, sotto og-nii rapporto, cres1ciuto di oltr·e 17 chili di peso dal giorno dell'atto operativo. Dott. GUIDO M . PICCININI. •

AOOADEIIE, SOOIETl IBDICBE, CONGRESSI •

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(NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI).

Società Medica

~birurgiea

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di Bologna.

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. I

CASISTICA. Ulcera gastrica e dolori intercostali. E noto il fatto, quantunque non sia molto frequente, che ·l'ulcera dello stomac0 con ma•nif~­ stazioni ·dolorose toraciche, sotto forma di i perestesie cutanee od •a nche di n1evralgie intercostali. Il Ca vin.a. (R i'V . critica di clinica med., n. 8, Ig15) riporta un caso di quest0 genere. Un uomo, .i l quale per cinque a·nni av.e va sofferto, una 10 due ore dopo il pasto di mezzogiorno, sens0 di peso epigastrico e bruciore retrosternale, a·d un dato 1nomento cominciò ad avvertire crisi dolorose violente irradiandosi a cintura v.erso lo stern10, lung,o .il decorso delle coste; tal i accessi, che lo ol:·blig.a'Vìano ad abban<lonare il lavoro e ricorrere ad im pacch~ molto caldi, insorgevano quasi ogni gio,r no verso mezzodi e vers.01 le sei ·d i sera, cioè dvpo circa 3 ore dalla colazione e 3-4 ore dop.o .il p~anzo. Essendo il paziente morto, drop0t gravi emattmesi, in seguito ad un'infezione ren:a.1 e intercorrente, fu riscontrata all'autopsia un'ulcera semplice della piccola curvatura gastrica. L'A . ritiene che questi dolori intercostali ì quali giova ric0rdare che sovente si associavano perfettamente con dolori epigàstrici siano stati in dipendenza dell'ulcera gastrica. L'interpretazione di questi fenomeni toracici d-o loros1i in caso di uloera gastrica è oggidi abbastanza ch.iarita. S0pratutto per oper:a di clinici i·nglesi è stato dimostrato che dagli organi malati parton.o stimoli dolorosi, i quali, battendo la via del simpatico, giungono al mid0llo, dove eccitano le cellule nervose immediatamente vicine, le quali ·alla lor.o volta reagiscono secondo la loro funzione, se son.o cioè di sens0 o di moto, o per meglio. dire s.e sono punto di arrivo di :fibr1e nervose sensitive o se s0n.o punto di partenza di fibre nervose motorie. Queste c.el1ule nervose v·eng.ono cioè st imolate dal s~ m patico per irrad~azion.e come se venissiero eccitate per mezzo di stimolì che giungesser0 ad esse per le vie nervose normali, co·n cui sono in rela• ziorue. La sensazio11e dolorosa determinata in queste cellule viene però dal cervello ·riferita. ia quel territorio cuta·neo o muSiColare, cui i gruppi cellulari stimolati presiedono. Quando naturalmente si tratta di sensazioni d.olorose leggiere si hann0 semplici fatti di iperalgesia in zone di distribuzio11e periferica di determinati nervi sen( r8)

sitivi (zone di Re.ad) o si hanno minime contrazioni di certi gruppi musicolari. Basandoci su queste nozioni fondamentali possiamo stabilire la via seg.uita da stimolazioni prov-e nienti d:a u·n 'ulcera gastica, p·er pr.o vocare quello che Mackenzie <'hirunò c0n termine generioo riflesso viscere sensitivo. L'anatomia insegna che ogni nerVX> intercostale fornisce, presso la sua or.igin e, u·n. ramo a•n,astomatico al gran simpatico. I :filetti nervosa. degli ultimi otto intercostali, u nendosi col gran simpatico formano il gra11de e piccolo splancnico ed il plesso1 1siolare. Ora se vengono irritate le fibre di questo plesso, per i rapporti descritti e c-01 mecca:nismo riferit0 la irritazion1e si ~ropaga ai centri di 1origine dei ·n.ervi interco,stali , determinando i fatti dolorosi ch·e vengono poi proiettati nel territorio di distribuzione .peri~erica di detti nervi. Nel c.as0 d i ulcer.a gastrica :si capisce come si p·o ssa ·avere l 'irritazione dei plessi nerVtosi che abbracciano il ventricolo, e qu.i·ndi si p0ssan.o aver·e le algie toraciche. Circa l'ora di insorgenza di questi dolo1i, l ' ...t\.. aggiunge ancor.a qualche considerazione, a proposito del caso riportato. Si è già detto che spesso si accoppiavano in questo infermo, persistendo per lo .s.tesso periodo di tempo, dolori ·epigastrici e dolori interco.stali. Questi do1ori epigastrici, insorgenti alcune òre dopo i pasti, appartenig ono ai cosidetti dolori tardivi e sono ..... . dovuti a spasmi della muscolatura ga:s.tnca, m~aggi1orm,en1te vivaci appunto alcu•ne iore dopo il pasto, probabilmente iri rapport0 colla maggior. quantità di HCl libero presente : questi spasmi d·ella muscolatura gastrica, e :S1pecie della porzione pilori.ca, riescono dolorosi sia comprimendo i ·plesSi nervosi intragastrici, sia determinando rapida e forte distensione del segment o dell0 stomaco immediatamente sovrastante al punto ove c'è lo spasmo. Per spiega·r e la c·o ntemporanea insorgenza di dolori intercostali, col mecc.anismo descritto, si dev1e ammettere che gli stimoli centri peti spi•n ali partissero a livello dell'ulcera, durante l 'insorgenza di questi spasmi, detertninan,t i stirament i , o trazioni. G. SABATINI. 1

' Il dolore inguinale · nel giovani. M. Spoerl (Mil'nch. medizi'Y.iische Wochensclir .. febbt. 1914) ha potuto osservare un dolore ~arat­ teristico nella regione inguinale in soggetti gic-

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vani in parecchie diecine di casi. Si tratta quasi sempre di giovani di circa 20 anni che temonu di avere l'ernia o la predisposizione ad essa. Tn genere essi si presentano già forniti di cinto erniario, che invece di attenuare spesso accentua le sofferenze. I dolori sono a forma di stiramento lungo la piega dell'inguine. L'esame obiettivo è completamente negativo per ciò che riguarda la presenza di un'ernia o di una predisposizione anatomica all'ernia ; solo si 0sserva una dolorabilità speciale in corrispondenza cl~l­ l'anello inguinale esterno. L' A. ha supposto che il dolore sia in rapporto con la funzione della secrezione dello sperma (l'età dei pazienti corrisponde al period 0 più t ;1multuoso di questa funzione) e perciò :ivrebbe sede lungo il cordo·n e spermatico. Ha ottenuto buoni risultati terapeutici dall'uso della belladonna sotto forma di gocce o di suppositori, dal massaggio leggiero della regione inguinale con una pomata indifferente, dai bromuri. L ' ....:\.. considera questa forma di .dolore come una specie di colica del cordone spermatico, come una nevralgia del ramo genitale del nervo genito-crurale, ramo che accompagna il cordo11e ,spermatico nel canale inguinale e può perciò risentire per la tumefazione del cordone stesso, specialmente se l'anello inguinale sia stretto e resistente. E cosi si com prende come il cinto erniario dev'essere proscritto, perchè oltre ad aggravare i sintomi dolorifici, può anche danneggiare la muscolatura della regione ed indebolirla per effetto dell'inazione alla quale la costringe. p. s. 1

TERAPIA. Sulla terapia digitalica. Allorchè, grazie ai prog.r·essi della chimica <S~ rilUJScÌ ad estrarre, dalle dr-0·g he brute, co.r pi nettamente definiti, si credette che questi p·r odotti possedessero tutte le :pr.o·p rietà s·pecifiche d·e lla :s.o stanza primitiva condensate in «specie chimich-e >> sempre eguali a se stesse, e, pertanto, di d!osaggio ~acile e sic'll•r o . Ma la p·r atica non tardò a dim0s trare che qill·e lle vedute aprioristiche no·n rispondeva.n o inter.amente alla realtà e che non era sempre possibile d'identificare l'azione fisiologica delle foglie o dei semi o delle radici d'una pianta, con gli alcaloi.d i o i glucosidi od• alt1i principi de.finiti che possiono esserne estratti. Cosi ab~iamo potuto constatare, da qualche anno, 11n_ ritorn,o indietro nell'opinione dei farmacologi, inclini oggi a ritenie re che, n.e lla maggior parte delle pianite utilizzate in terapia, il

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, .i Pr·O.do·t to veramente interessante non è l'alca10°ide \o il gluoos.ide puro, ma il compLesso in cui questi sono compresi. Ad esempio la digitalina cristallizzata, che si consi.filerò come il principio cardio-attivo per eccellenza .d ella digitale, non riproduce nella sua integrità l 'azi1one fisiologica della macerazione o dell 'i~fus0 delle foglie di dig.itale: intercedono tra i <l.ue modi d'azione delle differ.enze, che fanno ai1cora preferire ai .m edici il prodotto primitiv·o a: quello derivato. Si troverà un.a ris·posta a ques.te differenze qu1al0ir.a· si consideri : 1° eh.e la digitalinta non è il sol~o oorp·o cardio-attivo della digitale ; 2° che n1on è prova~o eh 'essa esista nella pianta sottlol la forma in cui il chimico l 'h·a: js;olata : ricerche .r ecenti sembrano stabilire, al contrario, eh 'essa è un ·p rodotto di sdoppiamento, creato artificialmente dai processi d 'estrazi1one messi in opera p·er ottenerlo. La polvere delle foglie di digitale possiede dei vantaggi che poss1ono riassumersi come segue : azione meno brutale, che si traduce con una regolazione più netta del .r itm.01 cardiaco; eliminazione più regolare, onde rischi men10 grandi di accidenti d.a. accumulo; azione più sensibile sulla diuresi. ~er contro dobbiamo ascrivere tra gl'inconrvenien.ti delle foglie i distucr-1::.i digerenti, che ris.u ltano daill'azion·e irritante sulla mucosa gastrica del~e sa p·o nine e dei sali di potas:sio ·e . forse della luteolina, sostanze che entriaino nella c·omp1osizi'o ne delle foglie ins.ieme a.d elementi indifferenti come la C·e ll uJosa e la clorofilla. Inoltre si possono rilevare le note variazioni nell 'e:ff.etto prodotto, d·acchè anche titolata la · fioglia di digitale si m10idifica piuttosibo1 rapidamente. Un'iossid.a si, caratterizzata da Brissomoret e Joanin, agisce un p·o ' alla volta s.u i glucosidi attivi e li sdo.p pia in prodotti inerti. L.a digitalina cristallizzata possiede sulle foglie di digitale da cui è . tratta l' inc-01n testabile vanta.g gio di ess.ere meno soggetta a variazioni e di un·a grande comodità nella pos0logia. Un prodotto ideale sarebbe quello che possedesse l'azione f.a rmacodinamica totale della pia11ta, che fosse :sprovvisto di azion,e irritante sullo stomaco e che fosse costante nella sua efficacià. Tali sarebbero i diversi digipurati del commerci0, i quali risultano di tutti i principi attivi, sono liberati dalle saponine e dagli altri prodotti irritanti, e posseggono costanza d'azion.e. Un: altro prodotto del genere sarebbe la di'gifolina, che risulta di digitalina e digitaleina (raccomandato in Le Progrès Méd., luglio 1915). {19)


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IL POLICLINICO

Poss:ono usarsi per ·via ipodermica e endovenosa; le iniezioni ipodermiche sono indolori. L'equivalenza farmacodinamica di questi ip rodotti è nettamente definita (per es. gr. o.Io di foglie corrispondono a gr. o. Io di polveri', ad uina compressa, ad I eme. delle .s.oluzioni iniettabili) . R. B.

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letti, od in quello della Croce R0ssa da 50 letti , esistenti in questa città? Il corso pratico deve avere la durata di un mese o meno? Ln attesa di cortese rispost a nella rubrica della sezione pratica, ringrazio. Foligno. Dev.mo: E . L aureati.

Finora a R oma non è stat o imp.artito n essu n · corso t eorico accelerat o .a sig nore aspiranti a d ott enere il ·d iplom a di dama della C. R. I. POSTA .DEGLI ABBONATI. · Per il rest o clte ci si domanda, dovendosi sempre e s.sere d 'accordo con le aut orit à locali della (518) Br.a merei conoscere una pubblicazione moderna (p0ssibilmente it aliana o tradotta) ch e istituzione, è opp0rtuno rivolgersi al Sot tocomitratti delle forme .sifilitich e in generale, ma tato di F 0ligno (ispet tore Agostinelli) . Le disposizioni del regolamento della C . R .I. specialmente o magari solamente delle forme in proposito sono precise e t assati ve . antiche, terziarie (gomme meni11go-cerebrali, aortite). P . S. È giusto il co11cetto delle ftizioni mercuriali (100-120 g.r. i•n cicli) seguit e s'int ende da Le Domande per la « Posta degli ab bonatl • e I lunghe ed intense (5-6 gr. al di) di ioduro? Quesiti pel '' Doctor Justitia ,, non debbono essere Qual'è il miglior colluttori:o durant e durante le scritti mai cumulativamente o con altre richieste, unzio·ni? E quale il preparato iodico più t olle- ma su distinti e separati foglietti. . rato clal ·ventricolo? Tanto le une quanto gli altri debbono portare Scusi e ringrazio anticipat ament e della rispo- sempre per esteso la firma dell'abbonato. Soltanto sul giornale potranno essere contraddistf nte, su rista che .spero sollecita. chiesta, con le Iniziali o con pseudonimi oppure Con tutta la conside.r azione. col numero del proprio abbonamento, il quale però Dev.mo Ab1::1. n. 5426. dovrà essere sempre indicato giustamente. Le domande anonime saranno cestinate. L 'abbo·nato troverà ciò che glit occorre nei moderni tvattati di patologia speciale medica e di malattie del sistema nervoso. QUESTIONI DEL GIORNO. Le frizi oni di unguento mercuriale sono ancora oggi un 0tti1no mezzo di cura, malgrado Per la dif~a igienica dei giovani soldati. gl'i'n con·venienti ben noti (diffic·o.lt à nel dosaggio del Hg che effettivamente vien·e assorbito , lVIai com;e i·n qu esti mesi, contempilandoi le confacilità a.I le dermatoti' ed alle stoanat it i). La dizioni ·d ella g ran.d·e ·maggioranza delle n.ostre soluzione .d i clor.ato ·d i potassi,01 è semp·r e il mivecchi e caserme, ,ci ren.diatno ragi0ne di quale glior rimed·io per le stornati.ti da H g , S1?ecialim portanzia può e de:ve essere il bu.on· organamente se il malato ·non si limiterà a sci acquare m1ento• .igienico ·d i t11tta I.a vita. ,d.e l ·soldat o, dalle la bocca, ma applicherà di tant-0 in tanto, ducasenme all'abit o, e m.ai come ·o ra ci irend.i amù rante il giorno, dei pezzi di ovatta, i111bevuti ragione -che senza un piano 1defì·nito di lotta, i della soluz:one stestSa, f.ra le guancie e le ge11nostri sogni di educazione rima.rranno sterili. give, e ve li terrà per alcuni m.i.n uti . Tra i Il giorn•ale uffi ci ale del Governo ifìrancese ha preparati jodici la sajodina è in generale bene oerca.to <li tradurrre in moneta spiccivla un protollerata clallo st omaco e d'indubbia efficacia. gramma minimo .di educazione e id i cura igieV . MONTESANO. nica del giovane soldat o e per l 'i'llt eress·e del momento t ogliamo qui dal giornale 13-30 marzo, le 11orme dett at e da lla Coma.nissio,nie pa.rLament are (519) Don1and·o se nel co·r r. .anno siano stat i impartiti a Roma o :altrove corrsi teiorici accele- incar'..cat a di questo st udio, tralasciando quanto rati a signor·e aspiranti ad ottenere il diploma ha rapporto al semplice fatto della revisione militare per le ,d ichiarazio.n i di inabilità. di dama della Croce R ossa Ital iana. Anzitutto l'•a utorità m ilitare 1éLeve essa assttA vendo· svolto qui l' tintero program.m a dei mersi la mas1s.ima cura per i locali d•est ina.ti ad 3 anni, quanti in tempi n-0rmali si richiedono ospitare i soldati. Sistematicament e si deve dicome preparazioine per tale nomina, possono le signore, che l'hanno firequentato, dopo subito sin.f ettare muri e p·av.imenti di og·ni caserma. destinata ai ·soldati con metodi encergici e si deve il rèlativo esame, optare ial conseguiment o del provvedere alla disinfezione accurata ·d egli 0'gdiploma, compiendo il corso pratico o nell 'Ospedale civile, o in quello militare ·d i riserva da 300 getti da letto (non si scordi che, due volt e su I

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tre, letti e br.a'll.d1e contengono cimici in quantità) . Si dovrà es.s ere severi nello evitare che si mettano treippi indi'Vidui i n ogni camerata e il numero massimo regvLamentare di posti sarà sempre r ispettato. N·e l caso di accantonamenti ogni locale che si vuol ,destinare ·a lle trruppe sarà visitato da una C·01nmission1e, nella quiale deve esiSere un medi·c o militare e 1du·e membri della C0mmissione locale 1di igi,e ne. La, Commissione res.p ingerà ogni locale comu1n que s0·s1petto o tale d8: non permett ere le installazioni igieniche in.dispensabili. La stessa Com1ni·siSione s orveglierà il modo cvl quale s i procede all 'accan.tonamento e al1a disinfezione dei locali. La st essa Commissione anche in seguito continuerà la sua sor:veglianza sui locali per accertarsi che vengan0 mantenute le nio rme di igiene e per accertars•i che pulizia e ,d isinfezioni sieno sistematicameinte eseguite. Si provvederaano ·p er og,ni evenienza dei locali ·di isolamento sufficienti per poter :s1eparare indivi,dui ed unità sospette. La C0mmissione p·a rlamien.t a·r·e ha richi amato l'a ttenzione s ulla necessità di stabili.r e co11 · criteri igienici l'equipaggiamento1 ed ha largheggiat0 nelle p r·oiposte : ad esempio, consiglia due paia di calzoni di lana 1e due di tela, due paia di scarpe di riposo, 11na mantellina .impermeabile, ecc. Anche per la nazione :Si consigliano alcun i a umen,t i : ad esempio, si consiglia di dare 1 / 4 di litro di. vino al giorno, senza mutare l '.attuale razione di caffè. Per le v.a ccinazioni a·ntitiif ose s i c·o1nsiglia un riposo di 48 ore dopo ciascuna vaccinazione. I noltre è p.r aposto ch·e tutto il !S1a bato sia dedicato all.e cu re igieniche; che almeno una volta la settimana 'i soldati debbano ·p.r endere la doccia ,e che a tale scopo nelle c:asierme 1debbano farsi le istallazion·i n ecessarie. • Si è cercat0 anche di tradutr.re tutto ciò in moneta corrente e il ministro della guerra ha in effetto en1anato un1'.ordinanza che s uonla esattamente c0sì: Pulizia. e disinfezione dei Locali. - Tutti · i locali desti nia.ti alle reclute saranno preparati e ti· puliti a fondo: si procederà alla loro completa disinf.ezione coi mezzi più en·e rgici e più efli~aci. Occcupazione d·e·i Locali. - Nélle camere si porrà il numer.01 minore legale di uomini e si terrà strettamente la 1distanziai V()luta per i ]etti. Letto . - Ad ·Cgni recluta si destinerà un letto completo in perfetto .s tato di pulizia : agli uomi·nii maturi, ai quali fosse a tale scopo tolto il letto attuale per passarlo .alle giovani reclute m.eno agguerrite, si darà un materiale letterec-cio ausiliario. 1

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Bagni, doccie .. - Le ins tallazioni di bagni e doccie esistenti saranno poste in condizione di èssere utilizzate : là, ove manca:nv, si provvederà con impianti provvisori, in guisa che ogni g.iovane soldato possa fare una doccia per settimana. Abito. - Tuitte le reclute a;vranno l'equipaggiamento ~he ver1'à sta:b ilito in apposita istru• z1one. A limentaziorve. - Essa. sarà oggettv d'i cu~e peculiari e le razioni saranno aumentate c·001,formemente alle racco.m andazioni fatte. A llenamento. - E~sso sa.rà p11ogressivo e :sii eviterà il surmentage. Si ric01rda agli istruttori come essi abbiano il do, ere di t enere il m:assim0 conto ·delle indjcazion i igieniche contenute nei regolamenti e che essi ·dovranno !fare appell0 alla collab.orazione id ei medici di Corpo. Oltre a queste prescrizi0ni definite altre istruzioni .s.onv .state 1mprurtite ai medici milit:i.t i, perchè niella ,visita alle reclute si t eng.a il 1nas-simo oonto della .d iagn,os'i iniziale di tubercolosi . B. E. 1

(D.a La Riv . di Jg·iene e Sanità pubblica, r6 luglio r9r5).

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CENNI BIBLJOORAFICJ. Non si recensiscono che t libri Pervenuti in dono alla Redazione

c.

A . EWALD e M. KLOTZ. Diat U'l'Vd Diatotherapie. 4• ediz., 1 vol. in-8° gr. di pag. 670. Berlino e Vienna, Urban e Schwarzenberg, 1915. P·rezzo M. 15; rilegato M. 17.

Ttttti i medici or.m ai· valutano l timportaru.za della dietetica; ma poche no1tme .d efinite sui regimi sono penetrate nella pratica corrente ·e per lo più sono col?-tèstabili. L 'A . ha fatto su questo soggetto una trattazione elaborata, minuziosa, sistematica, che risponde allo spirito tedesco. La put1b licazione, avvenuta durante le guerre della German.ia e poc.o prima che sco·ppiass.e la guerra nostra ·d~ prova di uno spirito d'intraprendenza ammirevole nel ca.m po editoriale. L'edizi0ne precedente risulta completa m ente rimaneggiata, mercè la ~ooperazione del profess0·r e Klotz . L a .materi·a è così . ripartita : 1 ° la dieta : varie specie, preparazione, alimenti per l'infanzia, energetica; 2° dìetoterapia: generalità . è v.art gruppi di malattie singolarmente ~onsiderate; 3a. ap·p endice, composta di ,·a rie tabelle dimostrati1-e. 1

V.

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IL POLICLINICO

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A . RODELLA. Diabete mellito e sua cura. Manuali Hoepli, 1915. Prezzo L. 2.50.

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI.

Questo volumetto, che ora esce nella 2• edizione, istruisce il ma1ato affine di agevolare !'o.p era del medico. Sovmtutto la dietetica vi è svolta con diligenza. Potrà essere con.sultato con profitto non solo dai malati, ma anche dai medici, poichè con.tie ne molte nozioni generalmente poco nok o dimenticate.

COLAO GIUSEPPE. L'alcooli,s.m o e il compito delle associazioni operaie nella lotta contro di esso. (Conferenza). - Oatanzaro, 1914. GIUDICEANDREA VINCENZO. Il primo Jall'IlO della Scuola sa.m.aritana di Roma. (Discorso inaugurale e relazione morale e finanziaria). - Roma, ·1914. BERTOLOTTI LUIGI. La tubercolosi .n ei· vecchi. - Genova, 1914. CHINCARINI FRANCO. La morbilità e la mortalità degli infermieri dell'Ospedale Maggiore di Milano nel decennio 1904-1:913. - Milano, 1914. DOMINICI LEONARDO. Resoconto delle operazioni eseguite negli Ospedali di Roma. - Trevi,.

Dott. UGo VIVIANI. COl'fl'i.e si assiste un malato od un ferito e come Si appresta u1i soccorso d~urgenza. Manuale per l'infermiere. Un volume in-8° gr. di pag. 440 con 235 incisioni. Arezzo, r9I5. A beneficio della « Cassa Lavocv f>ro. . Ricov.e11ati » nel Manico.m io prrvvinci:ale di Arezzo. L. 3.50. Ques,t o libro si .renderà utilissimo per i corsi agli allievi-infermieri e per gl'irufe:rmieri nell'esercizio pra.t1co; s i rraccomanda anche a tutte · le persone colte che vogliono essere edvtte sui principi dell'assistenza sanitari.a, e ·s·u lle cure d'urgenza. L'esposizio ne ne è diligente, completa, d ocumentata, chia.r a. È corredata di figure numerose, se non. tutte ·b en riuscite. Il lavoro verrà oO'iustamente apprezzato. F. MATONI. Per i 1iostri soldati. Consigli rnedi<(l. igienici. Napoli,. 1915. Officina Cromo ti pografica Aldina (Piazzetta Casanova, 2-4). I>:ezzo

L.

O.IO.

L'esimio prof. Matoni put1blica. U·n a raccvlta di precetti e consigli che valgano a mantenere sano e forte di · corpo e di spirito 11 nostro soldato combattente per la nostra !Santa causa, ch'è pur quella dell'umanità. La succinta esposizione è di una g.ra,nde effica.c ia e pra ticità. Tutte le nozioni più utili vi SOtno condensate (non. si .accenna alle malattie veneree; ma: sarà facile di ovviare a questa omissione in ùna ristampa). Il Municipio di 'Napoli ha disposto per una larga tiratura e distribuzione tra i militari del bell 'vpuscolo. •

lstruzi01'14, per le fasciatur.e. La signora· Luisa Valenti Giac:oanelli, chiamata a çoadiuvare il tenente oolonitlellv medico cav. Cusan~ nelle esercitazioni sulle fasciature tenute alle allieve del. Tiro a SeO'no in To·r ino J o J ha raccolto le conferenze dell 'eo-reO'io sanitario o o e ne ha compilato un. utile e pratico Manualetto, che comprende mozioni sul materiale di medicatura e s ulla t ecnica delle fasciature, con un'appendice sulla massoterapia. (22)

1914.

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VACCARI ANTONIO. Il riparto chirurgico delle navi-ospedale «Regina d'Italia» e « Albaro » durante 1'anno 1913. Resoconto clinko, statistico,. operativo. ·_ Rom.a, 1914. ORTALI CESARE. Sclerosi dei corpi cavernosi d'<r rigine blen·o rragica. - Milano, 1914. Rossr ·GIACOMO. Sesto contributo allo studio della · macera zione della canapa. La macerazione della canapa di Terra di Lavoro cai fermenti pectici· aeroè~ci. - Portici, 1914. RISICATO E. Una .nuova forma di dermatosi osservata in Libia. - Biella, 1914. ToNIN R. Traitement de la fièvre typhoide et des. infectiotis intestin ales en général par la teinture d 'iode. - cairo (Egitto), 1914. ALAJMO_L. Relazione sulla organizzazione della lotta . contro il tracoma nei comuni della pro · vincia di Girgenti. - Girgenti, 1914. CONA SALVATORE. Dispensario munici.p ale antitu·· bercolare i.n Caltagirone. · Funzionamento de} Dispensario dal novembre ·1912 al dicembre 1

I

1913 . I~A

RosA . . G. Sulla lotta contro la tubercolosi in {;altagirone. - ~ilano, 1914. TUBIATO P. Natura e valore clinico della reazione urinaria di Moriz Weiss. - Milano, 1915. RUBINO ALFREDO. Contributo cl.i njco . allo :s1tudi<> della ·splen om.e galia p1rimitiva c0n èirrosi epatica ipertrofidl. - ~apoli, ~9i5. · · · PETTAZZI i.\.TTILIO. Osservazioni cliniche e considerazioni med.i co-legali sulla patologia del lavoro in· aria comp·,r essa. - Firenze, 1915. . . J\.M~LFITANO GIUSEPPE. I .a ptllagra in provincia: di Cremona durante l'ultimo decennio. - Cremona, 19~4 · Ministero dell'Interno (Direzione Generale della Sanità. Pubblica). Regolamento di polizia veterinaria (R. D. 4 maggi·o 1914, n. 533) e istruzioni per la polizia veterinaria .(20 giugnO' 1914). - Roma, 1914. 1


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SEZIONE PRATICA

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NELLA VITA PROFE.S SIONALE. ,

AMMINISTRAZIONE SANITARIA Misure sanitarie per i profughi di guerra. È stata diretta ai prefetti, . in, data 24 giugn.Q,

la seguenite circolare (n. 20300 2 . A. S.) coll;tenente disp~izioni sa:nita:rie per i profughi di guerra: In seguito alle di1S1pooizio1ni date dal Comando su premù dell'esercito. ed agli accordi presti: fra le varie amministrazioni interessate, si s.ono stal:;.ilite le seguenti nor.me sanitarie da osservMsi per le persone allontaniate dalla zona di· guerra.

M isur.e nre lla zona di guerra. Le persone che dalla z0na di guerra vengono dirette allo interno del ·R eg·no dovranno subire un primù con:trollo :sanitario nelle stazioni di sosta, 1stabilite .nelle località prescelte dalla autorità militare press v il ronfi.ne. 2 . Queste persone (p·r ofughi) saranno concentrate, per quanto è . passibile, nelle stazioni di partenza, per evitare viaggi di persone i solate e di piccoli gruppi che saranno difficilmente s0rveglja bili. 3. L 'avviamen,t o dei profughi s arà effettuato in treni speciali, costituiti p\)3Sibi'lmente da vetture intercomunicanti di terza classe. Quando i p·r ofughi rn on SOilù in nutnero notevole, e non s ia possibile la form.azi\)lle di uni treno speciale, verranno adibite, pel trasp0rto, vetture di terza classe esclusivamente per essi. Le vetture adibite al tras.porto dei profughi avranno le latrine mun:i1te di cais1setta per la raiccolta e l.a: disinfezione degli escrementi. 4. I treni speciali per pr<Y:fughi dorvra11!11o esser·e completati da una s tazione m0bile di disinfezione, avere uno. scompartimentù vuoto per l'eventuale isolamento di malati infettivi, ed es.sere muniti di cassetta pel pronrto soccorso e dt'i medicinali più comu·n i. L0t scv.mpartimento dovrà · fare parte di una vettura con ritir.ata munita di: reci·piente per: la raocolta dei materiali escremen1 . t izi. Quandv non :sia possibile agganciare la stazione mobile ·di disi;nf ezione, ovvero nei casi in c11i il viaggio è compiuto i·n poche vetture accodate a tre~i ordinari, d0vrann10! 1esservi nel treno stesso uno o più mastelli per le drisi1nfezi0ni chim~che, tenuti in apposito scompartimento ed affidati alla custodia del personale incaricato delle di!Si.nfezioni. 1.

. 5. L'autorità che dispone l 'in·<Yltr.v dei profughi del Regno darà avviso telegraifìco al preifetto della provincia, ove trovasi il luo,g o d i smi:stamento, quelle dell'ora della ·p artenza e di que lla presuntiva dell'arrivù, nonchè del numero complessivo delle persone, con tutte quelle altre notizie di carattere sanitario che pos-sano servire di norma per la vigil<l!nza consecutiva. 6. L'Amministrazione milita.Te provvederà pel vettovagliamento durante il viaggio. 7. Durante il viaggio dalla staziooe di partenza a quella del lu0go di sm•istamento, il tre·no che tra1Sporta i profughi sarà accompagnato di regola da un medico <lell 'A1rnministrazione ferroviaria, incaricatù della vigilanza e dell 'assistenza sanitari.a. Questo medico, che avrà un distintivo speciale ·di rico1noscimento, sarà coadiuvatv da una· guardia di sanità e da age1:1ti di pubblim sicurezza.

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Misur.e du-ra111te il viaggio . 8. Durante il viaggio il metlic10 inicaricato della vigilanza sanitaria provvederà: a) alla visita medica di tutte le persone che compongon0 la carovana, prendendo nota dei fatti ch1e riterrà meritevoli di considerazione; b) all'isolamento nello iSpeciale sc.ompartimento vuoto degli individui 1sospetti d!i. malattie ·infettive ; e) al r icovero degli infermi di m.alattie infetbive ·n elle stazivni delle loca1ità che a lui consta siano munite di ospedali di isolamentv e di adatti m,ezzi di trasporto1, richiamando &u ciò l 'attenziione dal ca po-stazione, acciò qruesti faccia le segnalazioni prescritte dalle disposizioni f errov:i~arie vigenti ; d) ad iniiziare la disinfezion:e degli effetti di u1s o personale sudici, e c0ntinuarla per quant0 lo corusentono la durata del vi.aggi.o ed i mezzi di cui dispone ; ·e) a segnalare telegraficamente al Ministero dell 'inte:rn·o (Direzione gener.ale della sanità pubblica) le eventuali novità di carattere sanitario da lui constatate.

Misure nelle stazioni .di sonistame1ito . 9. All 'arriv0 dei profughi alla staztlone di smistamento si troiverà presente l'ufficiale sanitario, il quale riceverà la consegn·a d.al medico e prvvvederà ·: a) all'invio degli ammalati comuni, che si trovassero sul treno, nei ricoveri a aiò destinati;

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IL POLICLINICO

b) all 'inimediato trasporto: degli ·a mmalati infettivi nel lvcale ·d 'isol·amento ; e) a completare· le misu.r.e di pro.filassi lÌ·niziate durante il viaggio, co1n speci.ale riguardo alla distruzi:one dei parassiti delle vestùmenta e del co.r po. IO . Le vetture ferroviari·e eh.e han\llo servito al trasporto dei profughi .d ovrannv eS!s1e re accu1ratamente disinfettate nei modi stab1iliti d:alle norme in vigore. Nell'attesa, i comp.a rtimenti saranno chiusi a chiave ed i fìn·estriDJi, innalzati. II. Il prefetto d·e lla prorvincia ove av.v iene 110 smistamento ·si terrà in.. «~orrisp1vndenz.a .con i prefetti delle regioni vici·n·e , per prendere raccOt"di. sull;a potenzia lità di rico;vero nei vari Cllm uni, e segnalerà poi mano ma1110t i gruppi di cui disporrà l'invio. · A questo prop01sito terrà presenti, ove sia possibile, le speciali attitudini di lavoro dei profughi, e la nichiesta di man.o di opera n.e i vari centri.

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sono state. dirett e, ovvero pers·o ne che abbianiù fuori della pr·o:v incia stess.a par~Diti disposti. a riceverle o lavoro assicurato, i prefetti potrann-v, senza richiedere auto·n izzazion·e al Ministero, a.u t0rizzarle a recarsi ·n el1'e località medesime f0.r nedole anche, ove occorra, de' mezzi di viaggio, sempr.e ch e trattisi di in·c1irvidui insospettatdli ·e nulla osti da p·a rte 1delle .autorità politiche e m ilitari del lu·og·o di destin.aziome. 14. L e aut onità, ciascuna p·er la p.arte di sua compet enza, curerannv la rigorosa app.Jicazione di tutte le norme della presente circolare. Voglian·o le SS. LL. provedere in confoi!mità a quanto precede per la parte che le riguarda, .a ssicurandomene. Il mini.s.tro : SALANDRA. .

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Profilassi delle malattie infettive. La .d iffus.i o·ne .all'esterio di talune malattie infettiv-:e , speci~lm.ente · d·e l vaiuolo., del colera e tifo es.atem.at ico , e le speciali contingenze d·ell'attuale 1n·omen1to, tf,a \ orevoli. alla lc1ro importazio11e e diffusione n1el Regno, h anno determinato il lVlinistero dell'Interno a.id imp.a rtire, con circola.r e r4 giugno, alcun·e istruziv.ni a i prefetti ed alle publ:.1liche a utorità, r ichiamaindole alle ma.ggidri cauitelie ,ed all.a più rigo.r osa vigilanza sul modo con cui veng.o no attuate le ne~essarie m isure preventive. cc Ad integrare dice la ci.r colare - i priGiVvedimenti che le SS. LL. su . conformi istruzio ni di q uie sto l\1inis·t ero, avranno già presv:, per intens:ifìcare 1nei sinigoli C·o muni i s.erivizi profilattici, è necessario c11r.are che in tutte le collettività 1esistenti in ciascuna provincia, tanto pubbliche che ·p1"ivate (ospiz.i , -ri cov·eri di mendicità, ospedali, m.anicomi, orfan•otrofi, ecc.), siano al più presto elimi11ate 1quelle condizi01n<i che possono rappresie ntare ·un efI.ettivo pericolo sanitari.o, .attuando la più rigorosa 'applica.zione delle n·o rme d'igiene geùerale e di p·u lizia degli am., b.ienti, delle pers·one, degli ogg·t :tti personali, ·e la salubrità degli alimenti. All'uop'.o sa.r à a:11 zitutto necessario, come misura precauzionale, disporre che almeno un ambiente in · ciascun istituto .:sia desit inato per il provvisorio · isolat;nento di. inalati, nell'eventualità che abbi.a · a manifestarsi ·o si sospetti qualche cas:o di in.fe1:1!nità ciontagiosa, e ch e , là ove manchi·nro, si sistemino· congrui servizi per la disinfezione periodic~ degli ambienti ,e degli oggetti ·e per la pulizia delle persone. Oltre una ·continua vigilanza igienica e sanitaria, sarebbe poi pntdente che le persone, a preferenza quelle proven~enti d.a ll'ester-0, non siano rico:ve r:ate nelle camerate, senza av.erle prima sottoposte a bagni generali di p·u1izi.a . 1

nfisure 'YUei c.omuni di destinazione . Nel comune di definitiva ·destinazi;:>ne, 1'.autorità locale pro.c urerà di scegliere possibilmente i ricoveni in prossimità di istituti ~.J]let:. ~ivi già in _funzio·ne (q:11ali ricoveri di mendicità, cucin·e economiche, .ecc .) p·e r aver modo di as sicurare, più agev.o lmente ·e co'n minor spesa, la sorveglianza ed . il mantenimento dei profughi. Inoltre cercherà m.0 do ch e, nei limiti del pos:.~1Lbile, nei ricoveri vi siano pagli·e ricci i.ndivi~uali e larg·a dotazione di :acqua . r3. L'aut~rità s.a nitaria locale, quando1 i profugh~ siano g iunti, provved·e rà : · . a) ad · assicurare la vigi1.anza sanitairia giornaliera, anéh·e nei riguardi della pulizia dei lo~ali e delle p·erson·e, tenend0 pr·e sente in p.a,r ticolar modo la distruzion·e degli insetti prura.ssiti {pidocchi, cimici, ·ecc .) ; b) .a comp·1'etare le misure di disinfeziO!ne qualor.a non si 1s iano po.tute -compiere nella città dli smistament o; e) alla vaccinazi0ne o rivaccinazione delle persone che non pres!entino segni .d i vaccina~ zione recente ; d) al bag.n10 di pulizia, d.a: ripetersi se p·o ssiibile a non lunghi intervalli. I pro.f ughi saranno po.i avviati al lavoro secondo le loro attit ttdini, .d opo compiute l·e mis ure profilattiche, e passaitO! un periodo di os•s.ervazion.e di giorni IO dalle s t aZJioni di -s,o sta di cui al n . 1 . · Q11al ora fra i profughi si trovin0 pérsone fornite di mezzi propri e eh-e intendano stabilirsi • i n locali del R egn o fuori della provincia <'UÌ . . 12.

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SEZIONE PRATICA •

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Oltre queste misure profilattiche generali, dovrann01 curar.si quelle precauzional i essenzialissime della profilassi specifica di ciascuna delle malattie. Così, pe.r prevenire il vaiuofo, occ.orre attuare, seniza 1eccezioni, la riva-ccinazione .d i tutti i ricoverandi, 1ed anche delle persone ricoverate che non fosse.r o state rivaccinate, con esito positivo, da breve te1np·0. Nei· riguardi del -col~a , dwrà badarsi ch e gli. ~nd·ividui provenienti da l~oghi irufetti, previo bagno e disinltezione degli oggetti, siano · accolti in1 ambienti separati, e tenuti i.n osservazione. Ove lo si ritenga necessario , .a giudizio del medico ·p rovin.ciale, potrà praticairsi anche l'esame batteriologico del contenaut.01 intestinale. Sempre poi si dovrà portare particola.re attenzionte sullo stato di salute dei ricoverati, riferendo con la maggiore ·s ollecitudi.ne alle aut<r rità sanitarie tutto qu.anto può interessare la salute publica, specialmente nei riguardi delle affezioni gastro-enteriche acute. ~er prevenire il tifo1 1 esa1ntematico, valgono le nonne ~o-enerali di pulizia degli ambienti, delle . persone e dei loro effetti, provvedendo più particolarmente alla ricerca delle persone portatrici di insetti parassiti e specialmente d i pid oc.chi, ai quali è legata la trasmiss ione del contagio, e alla distruzione di tali pairassiti ».

_I\. quanto scrivono, i medici, noi aggiungeremo che anche i medici della Croce Rossa. vestono l 'uni·f orme . ~er recente deliberazione i medici assimilati furono invitati a portare il.11n bracciale rosso colla stella d"Italia .in bianco. _I\. quanto ci risultél! la maggioranza dei medici ha rinunziato a portarlo! Non sembra infatti tropp.o decor0s0 a1 medici. a.ndare in vestito borghese mu.niti di un bracciale ! Si noti .a ncora che i medici assimilati sono tenuti per turno al servizi0 di vigilanza dell'Ospedale, ma quale autorità possono far val€Te senza divisa verso militari, feriti militari, guardie? S i osservi pure che i medici militari assimilati sono sottoposti alla disciplina ed ai regolamenti militari; non si comprende perciò questa diversità di trattamento. Riteniamo dunque molto legittim0 il desiderio dei medici assimilati e abbiamo piena fidiu1cia nell'alt0 senn0 ~dell'illustre generale Ferr.ero di Cavallerleone, perchè sia data piena soddisifazi·o n·e a questa bene1nerita class€ degli ufficiali medici assim1 lati, che senza obblighi di leva, ha aderito a prestare servizio e non di rado con grave sacrificio, avendo dovuto abbandonare la propria residenza e la propria .clientela. Ci pare che s i potrebbe adottare la stessa di, -isa militare, con q·u alch e speciale distintivo.

Cronaca del movimento professionale.

Per l}asseg·na1zion1e dei gradi ai medici assi1nilati. - È stata indirizzata all'Ispettore Capo del Servizio Sanitario Militare la seguente lettera: • RIO!tlla, 19 luglio 1915.

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I tnedìci assiniilati e la di'Visa militare. - È stata diretta al « Giornale d'Ita.Jia » la seguente lettera : O'rt. Re dazione, A mezzo di ·questo autorevole giornale, gli « uffii(~j ali medici assimilati », precettati per la guerra, e destinati agli ospedali militari di riserva,, desiderano che il Ministero della guerra ven·o-a a conoscenza del lor0 desideri10 di vestire ò la divisa militar.e ; e ciò a maggior tutela della loro dignità prof ession al e e perchè il servizio loro possa. sv0lgersi più efficacemente, per ov• • • vie rag1-0tt11. Invocano due precedenti : che i « postelegrafici» assimilati anch'essi, hann10 avuta l'auto' rizzazione a vestir la di·visa militare; e che gli stessi « as.p iranti medici » avranno speciale divisa e distinti:vi. ., U11J gruppo di medici

assimila,ti al grado militare. Rendiamo nota noi p11re tale lettera perchè il desiderio dei medici assimilati di vestire la divisa militare ci sembra legittimo per molteplici . . r a!g1on1.

On. Sig. Tenente Generale Medic.c>1 Ferrero di Cava.l lerleoin e C·o mm. Luigi . Ispettvre Capo di Sanità Militare. Ministero della guerra.. La questione che abbiamo l'onore di s0fu>. porre all'E. V. riveste un .carattere generale, e poichè la sua soluzione non p·uò che influire sul migliore andament0 del servizi0 sanitario, così ci siamo affrettati a far1o. È s t ato opportunamente disposto che i liberi docenti siaJnQ assimilati al grado di capitano, i professori di Università a quello di maggio~ ire, ecc. .... .m a per i liberi eseroenti e per 1 medici condotti, ch e all'attto pratico si sono dimostrati, come è stato univer~salmente ricon0sciuto1, i più adatti ed utili niei servizi da campo e negli Ospedali, non è stata presa alcuna delil::eraziOflle se non· quella che conferire loro i1 o-rado di sottotenenti fino al .5° an.n o di laurea ~ e di tenente al disopra del q·uinto anno. (25)


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IL POLICLINICO

Ora se in altri tempi era ammissibile che riooprisser.o il g rado di tenente anche dei professionisti di molta età e di molta esperienza, oggi che in tutte le armi e specialità d'arma sonio :stati nominati capitani degli ufficiali in età giova'llissima, oggi che al raggiungimento di tale grado g li ufficiali medici effettivi impieg.a no brevissimo tempo, oggi che di ufficiali subalterni ne sono st.a:ti creati a migliaia e ch·e ad essi sono stati ,equiparati perfino degli studenti di medicina, per aspiranti medici, non sembra equo che dei vecchi professionis.ti la di cui oper-0sità ed opera.i è gran:demente ricercata ovunque non vengano considerati che .semplici subalterni. Domandiamo perciò che l'opera dei liberi esercenti e co1'lldotti venga a.pprezzata per quanto può maggiormente 'Valere e chiedia,mv che venga tenuta in considerazione anche l'anzianità di laurea per la nomina .a capitano, esprimendo il parere che 15 anni di ÙltU/Y.ea, specialmente per coloro che ha1ino 14 o I5 anmi di 1'VOmina ad uf. ficiale, sian:v suffiieie11ti per essere giud1cati matu:ri per il grado di ca p·itanic». La domanda: è t a.nto giusta che da tSè si .raccoma:nda, e non r ichiede di essere maggiormente illustrata .spec.ie perchè rivvlta ad una mente eletta e ad un organizzatore senza par'i per i servizi di S.a nità m ilitare. Pertanto chiediamo con fidanza un sollecito provvedimento al riguardo. Con ossequio. Alcuni medici condotti e Liberi professionisti. Barbarrie austrtaca. seguente cartolin.a, :

Riceviamo dal fronte la fl

ro gt·• u gno 1915. C.a rissimo, una ver,a indegnità: due miei portaferiti sono stati c0lpiti a breve distanza dal nem.ico, m.entre ·esercitavano in modo ben visibile la loro missione: essi portavano una barella! Ti prego di protestarre s ul giornale in nome dell 'um.anità, ogni momento offesa. Il giorno precedente la n.ostra artiglieria ha sospeso il tiro quando ha veduto quattro portaferiti trasportare una barella! La generosità no~tra è stata ben retribuita.i il • giorno seguente. E' il ca;sQ di strappa.re il bracciale e, all'occvrrenza, interromper1e il p~opri0 -lavoro medico. A:ff.mo: Pontano. È

I comurucati ufficiali ci aveva:nb ocrià informati su. questi atti odiosi di tiarbarie p.e rpettatì dai nostri nemici. Il collega Pontan·o ce ne offre una nuova testimonianza.

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Essi provan-0 quanto sia moralmenite iinferiore a noi il nemico con cui dobbiamo misu.rarci. Temiamo che l'istinto cavalleresco dei latini possa, non S'Olo in queste pietose contingenze, ma am.che in altri più gravi. momenti, costare gttaivi sacrifici ai nostri soldati. P~rtroppo ogni protesta è vana, data la. slealtà ed il livello morale dei nostri avversari. Importa inViece di chiama.re alla riscossa tutte le nostre energie contro un nemico che va combattuto senza pietà. 1

RJSPOSTK A Q~ITI I ! DOMANDK. (5390) Indewnità di cavalcatura. - Il Dott. G. B. da B. desidera conoscere se, dovendo servire una .estesa C'-Ollldotta e OOìll lieve stipendio, possa: pretendere un inderunJzzo annuale per la cavalcaitura, che è indispensabile, attesa la configuraziion·e topografica della località. E:ffettivamen te riteniamo molto modestamente ricompensato il suo lavoro professionale in una cond·o tta di gr.a:n1de estensione territoiriale avencte poveri sparsi nell.e camp·a gne ed .a notevole distanza l'uno dall'altro. Chieda al Ooonun.e un congruo aumento di stipendio o, quanto meno, una adeguata inden1nità annuale per la cavalcatura. Se il Comune non provvederà o si rifiuterà a provvedere ben può, a nostro avviso, chi edere aumento di !stipendio di ufficio alla G. P. A. ai sensi dell 'articollO 26 del testo unico delle leggi sanitarie del 1907. (5392) Pagamento di prestazione profession·ale . - Il Dott. U. P. da C. desidera coruoscere in qual modo d1ebba regolairs.i per il pag.a.m ento di una prestazione ·01Stetrica fatta in persona che , era inscritta nello elenco dei poveri, ed a cui norn potettero accedere i due medici d!e l Comune. Ella n\Yll ha diritto di rivolgersi ad :altri che all.a !Vamiglia, a c1ui ha fattai la prestazione profes sionale. Essendovi nel Comune due medici condotti non aveva alcun obbligo di aderire alla chiamata: di chi figurava incluso nello elenco dei poveri. In tal caso sarebbe stato il Comune nell'obbligo di provvedere alla tempvranea supplenza dei propri medici ed impegnarla .d irettamente. Ella. citi la famiglia e :sarà cu1ta ·d i questa di .rivolgersi contro il C-01tnune, chiamandolo in causa. (5394) Assegnazi1one neiie file del R. Esercìto. - Al Dott. I. D. P. da S. M. in L. rispondiamo che il suo quesito nvn riguarda interessi pr.of essionali ma materia assolutamente estranea al giornale ed in cui non possiamo dare consigli o suggerimenti di sorta . 1


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SEZIONE PRATICA

(5396) Gratificazione deiJ medici della MiLtzia

territoriale. - Al Dott. F. M. da R. ir.ispondiamo che il quesito da lui proposto non riguarda initeressi ptofessionali ma l'ordinamento del R. Esercito. Dott. JUSTITIA.

I Quesiti pel '' Doctor Justitla ,, e le Domande per la « Posta degli abbonati » non debbono essere serlttl mai cumulativamente o con altre richieste, ma su distinti e separati toglietti. Tanto gli uni quanto le altre debbono portare sempre per esteso la Orma dell'abbonato. Soltanto sut giornale potranno essere contraddistinti, su rl· chiesta, con le iniziali o con pseudonimi oppure col numero del proprio abbonamento, li quale però dovrà essere sempre indicato giustamente. Le domande anonime saranno cestinate.

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VIRGILIO (Manto'Va). - A tutto il 31 luglio pos.to di medico chirurgo del riparto di Pietole, frazione del detto Comune. In pianura, a chilometri 6 da Manrtova, ecc. L. 3000, più L. 6oo indennità pel cavallv e vettura. obbligatoria e L. 300 retribuzione se eletto ufficiale sanitario. Aumenti' sessennali. A·b itanti 1500 circa, icon 800 di questi inscritti nell'elenco dei poveri. Medico chiru:rgo, esente S·e rvizio milita.ire oh· bligatorio, accetterebbe anche b'11eve i:nlteriltlaito Italia centrale. Dirigere proposte sanitario Campofilone (A.s;coli). GiovJille medico U. S. es,en.te servizio militare perchè fornito di congedo assoluto a:ssurmerebbe interinato a buone condizioni. Scrivere al dottor Antonio De Capua, Longobucco, provincia di Cosenza. Cercasi medico-chirurgo i lltterino per Sermoneta (Roma) dal 20 agosto al 20 settembre. Compenso lire 450 più il viaggio in 2a. classe da Roma-Sermoneta e viceversa. Per schiarimenti rivolgersi al dott. Filippo Paolelli in Sermoneta. 0

CONDOTTE E CONCORSI. ADRIA (Ro'Vigo). Ospedale Ci'Vile. - Medicochirurgo 1° assistentè o aituto; classificazioni negli esami speciali; L. 1600 oltre L. 200 ~r 1'ambulatoriiC)I, nette di R. M. ; .ailloggio e vitto gratuiti. Servizio ·entro 8 giorni. Soad. 31 luglio. ANZANO DEGLI IRPINI (.4:veLlino). - Generalità. Annue lire tremila, di cui duemila pei p_overi. Documenti da ·p resentarsi• sino al 30 luglio. Non oltre 35 anni, isalvv per servizio di precedenti condotte. Serviziv ·n ei quindici1 giorni dalliai partecipazione di nomina. Indennità di ufficiale ·sanitario. BELLUNO. Ospedale Ci'Vile. Cercasi medicochiru.rgo non ,s oggetto .obbligo leva. L. 1400 e L. 4 per guard:i·a. Alloggio gratis. Chiedere avviso Amministrazione ospedale. DOMUSDEMARIA (Cagliari). - Condotta generalità. Scadenza 31 luglio. FELETTO CANAVESE (Torino). - Medico dei .poveri; L. 1750 oltre a L. lOO quale U. S. Documenti entro tutto il 31 luglio. FOIANO . DELLA CHIANA (A rezzo). - A tutto il 13 ag,o sto due condotte a cura piena; L. 3750 con. 2 sesiSenni, più L. 750 per indennità cavalca•u tra. Richiedere l'avviso. · MONTEFALCO (Perugia). - A tutto aig osto è pr.orogato il concoriso ia una delle due condotte; L. 4400 coro.prese L. 350 per obbligo supplenza. Obbligo cavalcatura. PERRERO (Torino) . - Condotto-uffic-iale sanitario .p er Consorzio; L. 3500. Scadenza 30 luglio. PORTALBERA (Pa'Via) . - Medico -condotto, lorde L. 4000; cura pien.a:. Comune in piano, vicinissimo stazion·e Stradella. Scad. 31 luglio. * PRATO CARNICO (Udine). - Condotto; lorde L. 5000. Scfl!den.za 31 luglio. RoCCimTTA AL VOLTURNO (CarmpobassO). - Al 5 agosto condotta; età limite 45 runni ; L. 1800 p. poveri; L. 900 p. la generalità, L. 300 quale U. S., nette da R. M. Chiedere l'annunzio. SPIRANO-LURANO (Bergamo). - ' Chiudesi 31 agosto 1915 concorso medico consorziale. Abitanti 3761. Stipendio 4400 lorde. Tre sessenni. Comuni equJdistanti tre chilù!lletri, pianura. Residenza Spira,n o ove havv.il 0spitale. 1

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Sono. segnati con un asterisco * i concorsi che ci risultano diffidati, con due asterischi ** i concorsi che ci risultano boicot tati dalle Associazioni Sanitarie Professionali.

Diffid·e e boicottaggi; : Ci si c0munica : cc La Sezione di Montefeltro d,ell'A. N. M. C. hai riti;rato la diffida ·p el comune di Carpegna, perchè · unif,o rmatosi ai desiderata. · Preg,o.la ·quin.di fare la opportuna rettifica. Con stjma. Il Pres .: .Sardi)). NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

N elL' A 11'll1nfinistrazione sandtaria. Sono ptrottnossi : dalla 3a. al·l a 2• classe il mediieo provincia]e dott. cav. Bell:egrini Pietro; cùa.lla· 2a alla r• i medici, provinciali aggiu·nti dottori Franchetti Augusto e De Marchi Alb,erto; dalla 3a. alla 2a .i. medi-ci provinciali aggiunti dott. Cavina Ottorino e Cocchia Cesare ; dalla 4a al1a 3a. 1 medici provti:nciali aggiunti dottori Tri·n\cas Lazza.ro, Angelello Francesco, Fuschi Giovanni. Sono promos·si di. classe i •s eguenti medici di porto : dalla 3a. alla 2a. i dottori Piras Luigi, Miceli Emanu:ele, Romano Angelo, Campanella Frances·co; dalla 4a. :alla 3a. .i dvtt~ri Addarii Francesco, Santaniello Gaetano, Bruzzese Do• meruc.o. Con decreto luogoteneniziale 6 giugno 1915, il sig. Nica:stri prof. Ra:ffaele è nominato membro del Con:s igli-0 provinciale di sanità di Potenza fin;o alla scadenza ·del triennio in cors-o (19131

19~5).

MILANO. - A vice-primario de.rmosifilografo presso gli Istitu~i ospitalieri è nom.i.naito il professor dott. Angelo Bellini ; a vice-primari medici so·no promossi gli aiuti dottori Aristide Torchio e Luigi I-1ampugnani; ia medici-assistenti pre~o la succursale dell'Ospedale Mago-iore a Cernusco sul Nav'igli-0 sono nom.inati i dottori Ugo Sella, Virgilio Ferrari e Ugo Dalla Spezia .


NOTIZIE D.IVERSE. Salus publica. Il comm. A. Lutrario, direttore generale della. Sanità, ha .acc-0m·p aglllato 1'on. Salandra al quartiere generale per prendere i necessari accordi con l'autorità militare al :fin.e di prevenire ed evitare l' cc importazio·nie » di malattie irufettive e contagiose dal campo nemico, o•ve sio oo inneo-abilmente soldati provenienti da paesi che m·o1llasciano a desiderare qu.a nto. a pubblica igiene e a pt1bblica sanità. Per fortuna i nostri or·din1amenti :sanitari civili sono t ali che possiam o· contare sopra una vigile difesa in qualunqTue parte dello Stato si v.e rificasse un :s ol caso d·i malattiia: « sospetta ». Ed è :s.u perfiuo aggiungere ch e .nella zona di guerra le misure ·pirevenrt:ive sono state inten/sificate, e che i prdfughi, i prig.i10111ieri e i feriti nemici s:olllo sottoposti a d'isinf.ezioni diligenttissime prima ,di esis ere internati Ì'lll Italia, nelle cas.e rme di concentrazione, negli ospedali territorial'i. Le malattie più t emute in ques.to momento sonlb il colera .ed il tifo esantematico . In Austria-Ungheria si sono verificati v.ari casi di colera, ma il loro numerv, secondo afferma un'agenzia uffi:ciosa, non autorizza affatto ta' credere che· si tratti di un'epidemia preoccupante o troppo estesa. D a vari .anni t ale morbo va serpeggiando in tutta l 'Ewropa, con\ casi più o meno isolati, :senza riuscir,e in nessun luogo, anche là dove le condizioni sanitarie sono più trascurate e il nutrimento è meno sano, a d assumere forme troppo v iolente con caratter istich e epidemiche . · Si calcola che in più di UDJ m ese .i11 tutto il territorio austriaco i casi di colera nion al:1biano oltrepassato il migliaio, cifra n:001 preoccupante e ch e noni su pera di .m olto la media degli a nni precedenti. Tali casi sono stati :fin0ra del restai assai rari nell'esercito combattente anche verso il fronte austriac10 orientale e cioè in territori dove il m ale ha sempre trovato le condizi,o ni mig-liori per il s uo sviluppo. ' In quanto al tifo esantematico, ha fatto strage in Serbia e si è p.ropagato in Ungheria. La vaccinazione contro il ti1fo addominale, a pplicata a tutti i soldati nostri indis.tint.amente, ha dato ottimi risulta:t i, tali da ritenere la cura prev.e ntiva di effetto s.iouro. Si ritiene da qual. che competente ch·e giovi anche c-0ri1tro il tifo petecchiale, sebbene le due m·alia.ttie infettive siano di natura totalmente distinta. M algrado quest e consideraziooi, la Di rezione generale di sanità ha disposto, ripetiamo, una sorvegliana:.a accurata sui profughi, s ui pri_$Ì'Ornieri e sui r.impatriati, come :sui tre gruppi di persone che involon.t ariamente potrebbero servire di veicol-0 d'infezione. Essi vengono .d unque accompagnati continuamente fino aI luo1g'o di dimo.ra dalla più accu.rata vigilanza sanitari~ , che si manifesta anche in di·s intezioni e cure pr.e ventÌ'\.'"e. Nat t1ralmente l'opera della Direzione generale di san~tà &i esplica .a l difuori d ella zona di guerra, la quale è affidat a a ll'autorità medica m ilitare, ma l'intesa più perfetta e l'inten!t o uni~o del. ~ene n.a zional.e coordinano ·perfettamente 1 serv1z1 e ne ga.r entisicono l'e fficacia. (28)

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A richiesta dell'autorità mili.tare q~ella civile fornisce disin.fettanti, apparecchi di disinfezione, pr.ep·a rati medicinali di sicura efficacia e qu·ei consigli che l'esper.i enza di molti ia·nni autorizza a ritenere preziosi. · Finora le nois tre truppe combattenti godono di ottime condizioni sanitarie ,ed i casi di malattia sono relativamente rari. La menin.g ite cerebro-Slpinale, di cui si e ra avuto qualche caso prima. della guerra, è ora sparita del tutto. Nel primo bimestre ·d i guierra hann-0 predominato le f,o rme influenzali e reumatiche, in dipendenza delle abtondanti pioggie che si sono av·u te nel mese di giugno e fin•o ai primi del mese corrente ; e qualche ~nfeziooe gastrica , in. pr0babile dipendenza dell'acq·u a, ch e non è .sempre eccellente nei luoghi di combattimento. La Direzione generale di sanità non h a m iancat o, d'accordo con 1'autorità militare , di prendter,e numerosi provvedimenti per prevenire od evitare qualsias i i nlfezion1e in tutta la penisola e specialmente nei territori più vicini a lla zona di guerra. L'org.aniz2)azi10ne dei servizi sanitari civili, che, come è noto, .sono stati pr.esi a modello da altre nazio·n.i , permette di ritenere che qualsiasi pericolo sia fi·n da ora scongiurato e che se in qualunque parte d,e l territorio diello Stato :s.i verificasse un solo cas10 di m·a 1attia .infettiva, siaremmo in grado di soffocarla al su-0 sorgere . . 1

Ufficiali medici di complemento per la B. Marina. La cc Gazzetta Ufficiale» del 28 giugno pubblic.ava il decreto luogot.e neziale ·111. 900, col quale il ministro della marina è autùrizzato a nomiJ;Lare, t empora n·e amente, ufficiali di complemento del Corpo sianit-ario militare marittimo, lau.r eati in· medicina e chirurgia. Tale facoltà è l'imitata .al 31 dioembre 1915 : i laureati devono avere età non s uperiore ai 40 an'Ili, non essere v incolati a servizio militare nel R. Esercito, e fare domanda regolare. Restano però ferme le dis,posiizioni in vigore, ch e regolano il normale reclutamento dci tenenti e sottotenen.ti medici di complemento1. Sarà aiss-egnato il gr:aido di tenie nte medico di complemento ai m edici nominati in base alle precedenti dis-posizion:i, ed il grado di ca~itano medico di complemento a qu.eJ.li !fu-a essi che posseggano. il diploma di libera docenza o siano primari d i. un ospedale principale od abbiano 12 v più anni ·d i laur-e a. I p.r ofes:sori ordinari e straor.dinari di medicina e chirurgia delle R. Università del Regno ed i liberi docenti. primari di Ulll ospedale principale poSGon.o essere nominati maggiori medici della riserva nava le (quadri m obilitabili) anche se abbiano oltrepassato l'età d i 40 anni. I t enenti medici attualmente inscritti nei ruoli ·degli ufficiali di cùtn'Plemento, potran·nro es! s:ere nominati capitani nel risrpetti•vo ruolo se posseggano i titoli contemp1la.ti per questo gFad•.} 11~Jle preced·e nti disposizionJ.. I tenenti medici inscritti nei ruoli degli ufficiali della riserva· n1a vale che posseggano gli stessi requisiti potra nno ottenere la nomina di cui al precedente capover:S(} qualora siano più anziani di qualsiasi ufficiale medico di pari gradi dei qua:dri atti vi e non si trovino in conged.o provvisorio in a ttesa! del collocamento a • riposo .


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SEZIONE PRATICA

Le nomine di icui al presente decreto sono su1:1ordinate all 'accertam·e nto dei titoli richiesti e dell '.attitudi·n e fisica. Il presente decreto abroga l'altro in data 2 maggio 1915, n . 591, ed ha .effetto dal 28 giugno.

Prevenzione del tetano sul campo. S_i è costittlito a Milano (via S . Maurizio, 13) un Comitato per la prevenzione del tetano. Ne diamo .il programma : Il Governo p1rovvederà id i :sier,o' gli ospedali da campo, i grandi centri ospitalieri, ma può tr·o varsi mancante di opportu nità per fornire i picicoli 051pedal1. improvvisati, q'llei posti di soccor-so che sorgono per le tristi eventuali1tà di guerra. A queste .si vuole venir1e .i n aiuto. Di più il Comitato aspira a riuscir.e i n un' 9pera, non solo esclusivamente curati.v a, ma an1che di prevenzione. P·er adempiere quest0 c0mpito· abbisogna .del largo consens10 cittadino e di quell'aiuto benefico :ehe l'anima g.e;nerosa italiana mai negò 1a.11a: sven1tura. Sono molte, è vero, le necessità che una guerra può creare e i sacrifici sarann01 immensi, ma nes:sun cittadino, nie ssuna madre, pensando al1'agguato che il micidiale bacillo tentle a quelle nostre creature, cui taffi.diamo il sacro compito della difesa del n·o stro onore, della .nostra gloria avvenire, potrà .rifiutru-.e l'obolo che darà modo di prot eggerle da un nemico non meno crudele di quello cui va incontro· colle armi . Al Comitato esecutivo sono già pervenute n umerose oblazioni da :s'Piccate personalità d'ogni partito e d'ogni clas·se, il ch·e dimostra come La iniziativa sia stata presa in favmev.ole con1Sid,e razione. A suo tempo il Comitato, si riserva di far pubt1licaTe i nomi dei. numerosi oblatori. 1

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Nuovo ospedale della Croce Rossa. f,. E. ~'jon. TittonJi, nostro amb·aseiatkxre · a Parigi, ha voluto destinare ad \,)Spedale della Croce Rossa la magnifica villa di sua propr~età che sorge a Desio (Milano). Il principesco palazzo v en:ne, sopratutto per opera del cav. ~issavini, procurat•ore generale di casa Tittoni, trasformato ìn ospedale, con proprietà, con ricchezza e con· elega11Za veramente signvrile : e lo st esso on. Tittoni ebbe a compiacersene vivamep.te nei giorni se.orsi. Esso contiene roo letti, e la · magnificenza con cui è stato allestito e lo splendido parco, del1'.estensione di 400,000 metri quadrati, che lo cittvnda, e la pr,eparazione accurata del personale d'assistenza che vi sarà addetto, sonio la: più sicura garanzia che sarà uno dei migliori di tutta Italia. Lo d'irgerà il dott. Giuseppe Segadelli, capitano medic-0 della Croce R ossa. 1

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Ha dira.m.a to la seguente circolare : « È ad opera riparante dolorooe conseguenze della guerra che abbi.amo pensato. Enti b.e nefici importanti già mostrarono di quali adattamenitì s iano suscettibili i derelitti della :sorte, i colpiti .da una disgrazia fisica, e qual meraviglia di agilità :si possa dia loro .CYttenere. Non ad una scuola-labor.atorio con insegnamento generale abbiamo _pen·s ato, ma, per lo speciale car.attere nostt"o, ad .u·nia applicazione all'industria chimico-farmaceutica. cc La facilità di istruzione diretta e di applicazione sia nel laboratori10 che a domicilio; la po:ssi1bilità di passaggio dalla scuola all 'industria; la laa:ghezza del campo di 1a:voro e di vendita, danno affidamento che la nostra iniziativa riuscirà utile .al morale dei nostri reduci e fren10 all'iaeca.ttonaggio. Saremo felici di avene n el compimento del nostro i·d eale la cooperazione dei buoni, convinti, ciò facen.d o, di non compiere ·che un dovere sociale » . Durante il periodo d'istruzione , ai mutilati bisognosi. ve.rra·nno possibilmente !forniti i nècessari mezzi. di sostenta.mento. L o statuto 5ta1:1i.l isce che i soci si distinguono in : a) .fondatori, se V1e:rsano una volta tanto almeno lire 500; b) benemeriti, se versan.o una volt a tanto almeno lire roo; e) ord:i.n1a ri, se pagan0 una quota annt1ale di lire 5. L'Istituzione, sebbene promoosa da.g li impiegati ·della ditta Carl'.01 Erba, accoglie soci e benefattori esterni.

Lascito ingente alle Cliniche di Roma. Donna Eleonora Spencer di New Y1ork, vedova del principe di Vicovaro, dama di Palazzo della Reg1na Madre, la quale nel periodo di vedovanza.i aveva r.iacquistata. la cittadinanza a mericana, ha testato sec0lnd0 le Leggi del suo .Paese d'origine che le consentivano la più a1np1a facolt à di dis·p orre della sua fortuna, secondo quei sentimenti di filantropica generosità .ai qua.li a\"eva .ispir.art:o tutta la sua nobile esistenza. Dopo aver costituito 1u1n cospicuo assegno vitalizio alla propria figlia e ad una diletta a.mica che l'aveva .assistita, ha dis.p osto che tutta la sua ingente fortuna sia dev1oluta a beneficio delle Cliniche univ.e rsitarie di Roma. È noto QOOD.e sia frequente in Americar il caso di colossali fortune private che si devolgono a ten.efìci 0 di 0pere pubbliche, di !Carità e di .educazione, e la citta~·n.a.nza romana dovrà essere ben grata alla memoria della benefica ed eletta Da.m a:, la qua.le ispirandosi a tale consuetudine d,e l suo paes,e h.a voluto contribuire al maggiore incremento di una meravigliosa istituzione scientifi.ca ed umanitaria qual'è il n.o s.tro Policlinico Umberto I che è vanto e decoro della t erza Roma. 1

Scuola-laboratorio. per mutilati del braccio. È stata istituita a l\1:ilano (via Marsala, 5) da-

gli impiegati della ditta Carlo Erba. Il Co111siglio direttivo è così •composto: presidente onorario : cointe Giuseppe Visconti di Modr.cme ; presiden.t e effettivo : prof. Giusep-p e Brambilla; vice-presidente: dott. Giuseppe Biscaro; segretarioi : .rag. Giovanni G·rignaschi ; ·c assiere : rag.i011iere Piero Perego; consiglieri : rag. Paulo A.ma<iei, Cesare Massagr.ande, dott. _.\.ngelo Usiglio; revisori : farm. Francesco• Concato, farmacista Gi·u seppe Martini.

Nuovo sussidio all'Ospedale Maggiore di Milano. La Giunta municipale di Milano, accogliendo a·n aloga doma·nda ri ·voltale dall '.t\.mministrazione dell'Ospedale l\1ag·giore, ha, in una recente seduta, deliberat0 di pr-0·p orre al Consiglio C{)ID UD1al•e perchè venga inscritto nel bilancio del 1916 il su·ssidio di lire lO,ooo per concorrere ad un nuo"\To acq11isto di !5.aJli dri. radio, .occorrenti alla f11nzion alità del Gabinetto radioterapi co dell'Ospedale stesso .a vantaggio delle classi povere. (29) 1

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Ooo ciò la Giunta intende g iovare alla più lar-

ga appl~cazio·ne curativa di ta1e rimed~o indispensabile ~n1 certe forme morb,ose, cont1nu'aindo quell'azione che in arg0ment-0. €!a s~ta segnata anche dall.a precedente Amm1n1straz1one .

L'Ospedale pei bambini di Miiano. I n un'adunanza di benefattori ed azion.Jisti :fu-.ono assodate le soddistfacenti condizioni finanziarie dell'Istituto e ne fu rilevato l 'incremento d ei servizi sanitari nel 1914 (un migliaio di bambini accolti; circa lo,ooo vi'site d'ambulatorio, contro 4400 del 1910) . .

Conversione di benefteenza. La « Gazzetta Ufficiale » pubblica un R . Decreto 6 maggio 1915, col quale, su propoota. d~l ministro dell'iinterno, il fine inerente a l patn. monio della conf~ater1nita d,i ·sa.n Giovanni Battiis.ta in Castellazzo Born~.i~a (~lessandria), è tr.asf0rmato a favore d•égl1 ~nab1l1 al ·l avoro, ed il patrimooio medesimo è concentrato nella locale Congregazione di carità.

Nuova condotta. Il Consiglio comu.n ale di Sesto San Giovanni (Milano), un paese il quale conta oltre 14,000 abitanti, ha approvato un ordine del giorno col quale si conferisce f.onnale mandato alla Giunta perchè abbia., senza ulteriori dilazi0ni, . ad ii:idire il concorso per Ja terza condotta medica piena.

La Scuola infermiere della Croce Rossa a Benevento. · La Croce Rossa, oon la Scuola delle infermiere, sorta a Benevento sotto' la direzione dell 'insigne prof. Pascale, ha assunto un impulso veramente degno di ammirazione. La scuola è stata inaugurata da una splendida conferenza dell'il· lustre prorf. Versari, che fu presentato con parola s impatica dal presidente prof. P.ascale, che f.ece rilevare come veramen't e il Versari è il degn.01 successore del prof. Antonelli nell /Ateneo Napoletan-0. Intervennero i. soci ,e le socie della Croce Rio:s.sa, il prefetto e la figliuola, le auto· rità ·c ivili e militari e tutto un pubblico cittadino che interruppe spesse rvolte con applausi che s i ripetettero i ntenlsi alLa: fine della conferenza. L 'indom·a ni. il prof. Ve.rsiari .fece u.n a seconda conferenza non meno importante della prima, e ·p rima di ripartire p·e r N aipol1, il prefetto c0n gentile pensiero volle che egli coru tutto l'Ufficio dii. presidenza della Crùce R ossa, sia della s·ezione maschile, 6li1ai della :sezione femminile, interveniS&ero :ad una familiare ccr lezione, cui presero parte aoche il sindaco cavaliere Isernia, il deput ato on. Basile, il pre· sidente della Deputazione comm. Meom artini. La terza conferenza venne affidata al pr-Olf. Al· haique.

Infermiera scolastica a Busto Arslzio. Su propost a dell 'uffi-ciale sa·nitario dott. Davide Brichetto, è stata nominata una infermiera scolastica ·per la s0rveglianza della pulizia e del· l'igiene degli alunni; sarà in certo modo 1:aiutante del medico scolasticv. •

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Propaganda igienica. Sin ·d al passat v a:n no il Ministero delta. P. I. autor~zzava il dott . L. Piazza da L entini a tenere in quella R. Scu011a t ecnica un corso di conferenze d'igiene ·second0 il programma stabilito dallo stesso Miniistero fra le scuole medie del Regno. Tale cors0 venne felicemente i11iziato nel gennaio e regolarmente proseguito sino al maggiv ultimo : alle conferene.e e alle proiezioni ch e le illuiStravano :assistettero con grande interessa· mento, oltre agli alunrn.i delle va!1l'e classi, il di· rettore della scu ola e parecchi professori. 1

Sospensione della legge sul lavoro dei fanciulli . È stato ,p ubblicato un d ecreto luogotenenziale

che sospende, per il periodo della guerra e per i figli. di età dai 12 ai 15 anni compiut i. dci militari richiamati o trattenuti 1a lle armi, l'ob1bli· go di possedere un determinato grado di istruzione per essere ammessi al lavoro a norma delle vigenti l.eggi sul lavoro delle donne e dei fanci.u lli, sal·w il 'Prescritto completament o del1'istruzione secoµdo prescriziond· che a suo, tempo saranno emanate. L'autorità che rilascia il libt'ebto di ammi.ssione al lavoro vi apyorterà l'annotazione che il rilascio è stato 1atto 1n. base alle disposizioni del suddetto decreto.

Cura gratuita per 1 poveri a Montecatini. An1che quest'anno i poveri d'ogni provincia d'Italia saranno ammessi alla cura gratuita delle acque a Montecatini, -ooane da avviso della. Società di quelle Terme. ColoTo che desiderano essere ammessi nel. l' « Istituto di cura gratuita per i poveri » dovranno in·v iare alla Direzione della Società Eserc.ente le Reg.ie e N uove Terme di Montecatinii in « Bagni di Montecatini » domanda in car·t a libera acçompagnata dall'attestato del medico curante e d:al certificato di miserabilità. Si avverte tuttavia che, come pel passato, i turni di cura son-0 di quaranta amm1a lati, ed h anno la durata èli quindici gi-0rni ciascuno.

Per i porta-feriti. Il grand'uff. dott. Gino Mvdigliani di Milano assecondando una iniziativa della «Milano Sanitaria» - hia consegnato al signor colonnello oomm . dott. Ettore D' .fun,g elantloni0, d1irettore di Sanità militare di Milano, dieci cartel1e da lire 100 del nu?Ovo prestito. Con esse saranno formati :einque premi da lire 200 da ass.e gnarsi a quei caporali o so~dati porta-feriti del III Corpo d'armata che riswlterann0, per rapporto degli uffici~ ,m edici, « deg.~i di eloo-i10 per diligenza 1ed oculatezza» nel di· simpe~no del pietoso com'Pito della inn.tmazione e della cremazione dei cadaveri sui campi di b.a ttaglia. I cinque premi saranno distribuiti il giorno 20 settembre prossimo.

Il premio austriaco alla pietà italiana. L'<C Agenzia Stefani » comunicai in data 16 luglio: Ieri, presso Monlfalcone, mentre un sacerdote, in veste talare, ed .alcuni ufficiali medici e por-

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taferiti, p1rotetti da una bandiera di neutral'ità, .a:ttendevan-0, fu or.i ,delle nostre trincee, all'opera pietosa di seppellire una trentina dti caaaV1e ri ·niemici, veni vano improvvisam ente fatti i&egoo a virvo fuoco di fucileria. Stante la brevissima distanza dalla1 quale il nemico faiceva fuoco, non vi è alcun dubè1o ch e l'inumano attacco sia stato scientemente eseguito. L'i ntero drappello dovette rinn1nziare alla sua opera per1chè il cappellano e due soldati vennero feriti in pr.emiO' del pericoloso e pietoso incarico che si erano generos·a ment e as sunti.

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Dopo poche parole del celebre Hfiltman:n, Eresiden te della giuria, il candidat0i cominciò ad esporre il suo soggetto ed a citare esempi; ma evocando le ore vissute delle battaglie, ricordando i cari compagni morti, la voce gli si spense nella gola, chinò il capo e non potè continuare. Ciò .ni0n• impedi agli esaminatori di accordargli la menzione e.e benissimo».

Un sanatorio saccheggiato.

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Il colera in Austria. N-0tizie da Vienna a Zurigo recano : Secondo il bollett±nb p1ubbl.icato dal Ministero dell'interno in data 12 luglio , vi sono sta.ti 787 casi di colera, la maggior parte d.ei quali in Galjzia:.

L'eroismo di un capitano medico nell'affondamento dell'• Amalfi •·

La « Gaz.ette de La usanne » narra il seguenit e episodio: Nella Val Sugana, sulla rivia: destra del Brenta, si trova um sanatorio di proprietà di un certo dottor Floriani. Un giorno una pattuglia italiana spinse le sue ricognizi;oni fino a ·questo sanatorio; trovò la casa .abbandonata, poichè .il proprietario era in servizio militare. L'ufficiale ebbe cura di far chiud1ere le porte e di ·a ssicurars·i che tutto fosse in oraine. Pochi gi01.1n,i ,d opo una pattuglia italiana ritornò allo stesso posto e trovò il sanafo~ìo C·Ompleta.mente saccheggiato. I mobili erano stati distrutti, gli istrumenti mie dici e tutto ciò che poteva asportarsi, rubati. Chi erano stati gli a utori di tale vandalismo? Si tratta di quei loschi elementi che le auto.r ità austriache hanno scatenato sUi que11e regioni per dar valoce a lla leggenda di una maggioranza antiirredentista nella pop0lazione indigena ».

La « Tribuna:» reca da Barletta la. seguente corrispondenza del 16 luglio: La cittiadinlanza è tu.tta pervasa d'entusiasmo per 1'atto nobilissdmo, eroico e geD.Jeroso compiuto dal nostr,o concittadino dott. Gallina Socr;ate fu Rugger-0, capitano m·e dico della R. nave «Amalfi». Mentre ai babordo, squarciata la carena, la èella nave s 'inclinava rapidamenrt:e per scomparire poi subito dopo nlel mare, gli uomini di bordo che lfeoero a tempo a balzare in acqua, si trovarono .d av,anti ad un altro più ter- Sottoscrizione amel"ieana per la Croee Rossa Italiana. ribile nemico, co.s,t ituito d.all'immane gorgo che Un Comitato italiano costituitosi a F iladelfia si. andava formando. Fra essi il macchinista caipo, che cercava vi- aveva raccolto, fino al r6 giugno, 10,000 lire a gorosamente nuotan·d o di allontanarsi, tfu da favore della Croce Ros.sa Italiana! (J ournaL A. u na ondata risospinto versoi ]ai p·op1p a della M. A .). navie : le eliche turbinavano a fior d'acqua, 'quasi nel vuoto, e ben presto una pala di esse col- Cani sanitari tedesehi. pi l'ufficiale al bracci o sin:i:stro.. ... L'u.r lo di Funziona sio tto la Direzione di sanità una dolore fu udi.to e comp~eso dal capitanlo medico Società tedesca di cani militari (Deutsche VeGallina, il ,q uale, espon·e ndosi a grave pericolo, rein fiir Sanitatshund), la quale si occupa ed avivalendosi della sua forza erculea, si di- esclus~viamente dell'educazione e diffusio1nie dei r·esse ver:sio il luogo ove, già fuor di sensi, il carui atti alla ricercia: dei !feriti sperduti. macchinista era s ul punt-0t di :sc()IJilparire. S olleIn tutti i reggimenti tedeschi vi sono delle vato il naufrago e accortosi della sua grave e- . « San.itascom paruien », dirette da un maggiore morragia, il capitano si tolse la cinghia dai medico; ogni Compagnia ha almeno quattro fianchi; poi, lottando col .m are, si trasse dietro cani santitari ; quando i portabarelle si mettonù il povero ferito. in ca1m mino i 1c o11duc-enti .d i cani, li seguono. Poco dotpo le s0ipraggiunte torpediniere :rac- Tali cani poTtano al collare un campanello ~ol­ colsero i due valorosd, che eran1e> già per soc- to sonoro. Quando il cane ha trovato uru fento, combere. il conducente 10i avv;e rte anzitutto dalla cessaPer tale eroica condl()tta del capitano Gallina, zione del ·s uon.o e poi· per i latrati del cane, il si è iniziata q ui uniai priv.a ta 1SOtt oscrizione on,d e quia·l e non e.essa ·di latrare ·s ino a che il suo paconiare una medaglia d '.oro da offril"si al valù- d1"-0n,e non è giunto sul ltt·o go del soccorso. roso.

Emozionante esame di laurea alla Sorbona. Si ha da Parigi, 18 luglio: Ieri un la:wr1eando in medicina:, tale Perry, di Grenoble, s i è presentato agli esami. Egli aveV01 la medaglia militare della Cr-0ee di. guerra; svolse la sua tesi sul trattamento delle ferite alle coscie. Era egli stes,s-0 gravemente ferito a una cioscia dalle sch,eggie delle granate t edesche. Il prof. Letulle encomiò la tesi perch è rappresentante per il can.d idato un lavoro vissuto e sofferto.

A Siena s i è spento il pr:of. E~ico. Gagnoni, direttore di quella R. Cl1n1ca ped1atnca. A Gratz è morto di vaiuolo H. Hammerl, prof essore d'igiene. A Francoforte è m-0lto il prof. Ugo Ap<?lant, ten n0to per i suoi studi sul cancro sperunen· tale. Sono m orti di tiJo esantematico in un osnedale della Ser1b ia sovraccarico di malati, i aottori Donnelly e ' Cooke di Nuova York. (31)

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Rassegna della stampa medica. Gi01'. intern. d. Se. Med., is g iu .D.' AGOSTINO: · Ortopedia applicata alla chirurgia di gue:rira. - - BAISI : Trapianto della cartilagine artico11Me. The Americ. Journ. of the M ed. Se., giu. FoR.DYCE : Sulla patologia dell:a sifilide. FRol:HINGAM : Dtagn0si e pr-01gnosi d·ella nefrite cronica. - Mc. CLANAHAN e MooRE : L'esame delle feci infantili. - BALDWIN: L 'immUJnità. nella tuber.colosi. - BRAY : La febbre dei tul:ercolotici. - KNOWELS: La pellagra nell'infìanzia. - HECKER : Il sangue nella. pi oirrea alvieolrur1e. Gazz. d. Osp., 13 giu .. D'EMIDIO: Riattivazione biologica dell1a reazìone di Wass:ermann. CosTANTINI: Ca&i di meruingite cerebro-s pinale epidemica. l • Medie. Record, 12 giu. ~RNHOK: La sec.rezione panc reatica. The JournaL A. M. A., 12 g iu. YATES e BUNTING : Tratta.m1e nto della malattia di Kùdg.kin. PUSEY: L'inizio della :sifi.1.ide. STILZIANS, KOLMER : La reazione di Landau .n ella sifilide. - ROSENOW :e OFTEDAL: Riprvduzione sperimentale dell'Herpes zoster. - LENT : Pneumotorace 3.lttifìciale. BuLl. J01hns1 Hopkins Hosp., giu. STEIN e WISCULY: Lo zucchero del sangue: - CooKE: Cori0epi'telioma del testicolo BLOOMFIELD: Ascessi del fegato da streptothrix. Trop. Diseases, BuLL., giu. Relazioni sull'igien e rtropictùe. The ]ourn, oj Trop. Med. a. H yg., 15 giuWENYON: Ematozoi pigmen.t ati deg,l i animali :a isangu e f rieddo . Rev. Clin. de Madri-eh, 15 .giu. VILLAVERDE: Atassia cereb ella:re congenita. Pathol oigica, 15 giu. BIZZARRI : Il complemento uma no ne lla reazione di W.assermann. - TALLO : Chemoterapia nell 'intfezione melitense. La CLin. Ostetr., 15 giu. ISIDORI: Pr:otezione dell'infanzia durante la guerra. - COBAU: I problemi .sessuali ,della. guerra. La Presse M éd., I7 giu. COLARD : La prafilassi della febbre tifoide in guerra. - SABOURIN : L'immunità antitubercolare .erie ditaria. The Lancet, 19 giu. GIFFITH : La tuberc"\)losà delle gJ.andole cervicali. WILLIAMS: Il reumatis mo nei bambini. - LEA : Blocco carr• diaco, ecc. 1

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Ri'V . crit . di Clin. Med., 19 giu. S:eROCCHI: Il iSinghiwzo nell1e affezioni .dell'apparato crurdio-vascolare. Brit. Med. Journ., r9 giu. R.ANKIN: La dispepsia da fatica. - LEA : La prognosi nelle malattie di cuore. KINBOCK: Come iiistruggere i pidocchi ed altri parassiti. - HEATH: Metodo Wassermann !Senza l'uso del siero di . cavia. Perrusiero Med., 20 giu. R uscA: Tra11matologia dell'ad,d1o me. - SACCÀ: Sulla 1n evrosi traumatica . - MANTELLA: Etri.opatoge nesi e terapia d ell'idrocefalo cronico. ' IL Morgagni, 20 giu. BERTARELLI: I met0di di urgenza per rendere pvtabili le acque desti1niate all'alimentazione. Ri'V . di Patol. Ner'V . e Me1it. , 2! g iu., RONCORONI : Sulla patogenesi dei 1s antomi ,c linici dii! lesioni oerebellari. - FRIGERIO : Paralisi pr~ gressiva a sintomatologia. atipica. BuLl. de L' Ac. de Méd., 15 giu. MAIRET, PIÉRON e BouzANSKY : « Sindrome commoziona.le ~. SARTORY, SPILLMANN e LASSEUR: Tifo. . diplococcia e meningite cerebro-spinale. Gazz. d. Osp., 20 giu. FANTOZZI: Trattament0 d ella fistola anale con· escissione e isu.rtura. Paris M éd., 19 giu. SCHWARTZ e MOULENGUET: Forma an·o malia di teta.no. Medicina. di · guerra. Rev. M éd. de La Suisse Rom., 20 gin., GEY: Ferite e chirurgia di guerra. - BURMANN: I vasocostrittori nell'anestesia locale. L a1 Presse M éd., 24 giu. Medicina di guerra. The Boston M. a. S. ]our·nal, 17 giu., GoLDTHWAIT : Una concezione .anatomica e mecca11i-ta della malattia. - PALMER : L'in.feziù'lle tubercolare. - HARDWICK : Esame dei psàcopatici asòciali . The JournaL A. M. A., 19 giu. BLOODGOOD: Aspetti medici del caircinoma gastrico. - W. J. MAYO : L'ulcera duodenale cronica. JABLONS : ~atologia della chirurgia di guerra. - SAWYER: La storia tardiva dei tifo-bacillofoci. M edic. Record, 19 giu., BOORSTEIN : ~oliartrite crù!lica progressiva (artrite deformante). MAYBAUM: Diagnivsi e trattam,e nto conservativo delle sinusiti. - ·MAYER : Come si- prepara un articolo medico. 1

Indice alfabetico per mate·rie. Cistinuria . . . . . . . . . . Pag. 998 Dig itale·: preparazioni . . . . . . » 1007 Dolore inguii:i.a.le nei gi1ovani . . . . » 1006 Esofago : s tenosi cicatrizia1e ins uperabile . . . . . . . . . . . » 1005 I giene dei :s oldati . . . . . . . » 1008 Malattie infettive: norme per prevenirne l'importazione . . . . . lOII, 1012 Padiglione dell 'orecchio: plastica . . » 989 1

Roma, r9r5 -

Tip. Nazionale di G. Bertero e C.

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Pso1r1i)a si : etiologia e cura . . . . . Pag. Ioo3 Rad·i!ologia in guerra . . . . . 992, 993 Tifo esantematioo : profilassi . . . . » 995 T iroide : azione . . . . . . . . » 1005 Tripanosomiasi a nimali : trasmissione a ll'uomo . . . . . . . . . . » 1005 Ulcera gastrica e dvlori intercostali . » 1006 Urina: ritenzione d'origine n ervosa » lOOI Vie biliari : chirurgia . . . . . . » looo ~.

POZZI,

resp.


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Roma, 1 agosto 1915

Fue. 31

SEZIONE PRATICA DIRETTORI:

I

Prof. GUIDO BACCELLI -

Prof. FRANCESCO DURANTE

REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lavori originali: R. Dalla Vedova: Per l'assistesza ai reduci storpi e mutilati. - Prof. Vittorio Maragliano: Un nuovo nietodo di localizz11ziane dei corpi stranieri. - P r of. M. Serena: Ancora un'osservazione a proposito della eveHtuale potenztalittl dell'apparecchio radiologico portatile della Sanità 111ilitare. - Lettere dal campo: P. Sab ella: I beHefizi della vita di guerra sulle condizioni di salute dei soldati. - T. Manc101i: Appunti di un otorinolaringologo. - Sunti e rassegne: CHIRURGIA: Latarjet: L'ambulanza chirurgica i1nmobilizzata presso il fronte. - MEDICINA: M. Einhorn: La diagnosi e la cura dell'ulcera gastrica e dMoàena!e. - NEUROPATO~OGIA: E. Greg~io: Sul.la posizi<Jne della testa in. alct1ne le1ioni cerebellari. IGIENE: A. ~ustig: Per la pulizia e l'igie11e delle caserme. - Osservazioni cliniche: Prof. M. Condorelli Francaviglia: Gru11-ii sanguigni simulanti parassit1· intestinali. Prof. M. Condorelli Francaviglia: Epilessia riflessa àa elmintia.si intestinale e Ascaris lumbricoides L. ». Accademie, Socleià m.sdiobe, Oon&re&81 ~ Societ~ Medica Chirurgica di Bologna. - Accademia delle Scienze Mediche e Natural,i di Fer1'ara. Appunti per il medico pratico: MEDICINA SCIENTIFICA: Sulla patogenicità della spirochete nella paralisi progressiva. - CA· SISTICA: Il segno di Remond nella diagnosi della pleurite. - Lesioni pleuriche nei sifilitici. - La pleurite metaepatica da colelitiasi. - TERAPIA: Le indicazioni per le cu re di altezza. - Posia degli abbonati. - Varia. Wella vita professionale: C1·onaca del movimento professionale. - Risposte a quesiti e a domande. - OondoUe e

Ooncorsl ...... Nomine, promozioni ed onorificenze. - Notizie diverse. - Rassegna della stampa medloa. - Indice alfabetico per mater1e.

•1r1w di tN•rle&à rltena&t. -

ae.n.ra attar.ne la fo.nte

B vleta.3&

la. rlproduzlone dl lavori pubbl1ca.t1 nel POUCJU1'1CO o 1& pubbllaazlonQ di auntl dl eaai

'

LAVORI ORIGINALI. tlinica traumatologica-ortopedica della Ragia Università di Roma diretta dal prof. R. DALLA VEDOVA.

Per I ' assistenza ai reduci srorpi e mutilati. '

R.

DALLA VEDOVA .

Le lesioni violente degli organi dell'appare<> chi•o del movim.enitv - ossa, .artic0lazioni, legamenti, muscoli, tendini, nervi, nevrasse - siano .semplici o complesse non sogliono per sè • stesse essere mortali, ad eccezione di quelle del nevrasse, se non sono acc0mpagnate o seguìte da cvmplicazioni primitive o se.condarie (emorragia ed infezioni). Esse, anche quando decorrono non disturbate da complicazioni fino all'esit o in cicatriice, guariscono tt1tte con ru.n def-cit anat0mico; che rappresenta la risultante di quattr.o fattoti, l'ultimo dei quali antagonista agli altri tre; e cioè: a) della perdita di sosta·n·z:a primitiva dell'oa.--gano; b) della degenerazione traumatica; e) della infiltrazione più o meno di':ffusa di cv.n mettivo di neoformazione cicatriziale ; d) minorate dalla estensione e dalla importanz:a della rigenerazione dei tessuti specifici. Dal punto di vista della funzione (movimento) '

tale deficit può .essere in molti casi del tutt-0 trascurabile ; c0me ad esempio in una ;ferita d i un mruiScolo, d.eterminata da un'arma da punta e t aglio, che abbia interessat o il ventre muscolare parallelamente alle sue fibre, oppure in esso prodotta da un pr0iettile (di arma portatile mod.ern?, da g uerra) che lo abbia colpito, nella zona di per.f.orazivne, limitandosi a tunelizzarlv : nell'un caso e nell'altro, appena che la cicatrice dei connettivi (perimisiali) e la rigenerazione specifica avranno colmato lo spaziv occupato dal primitiVìo coagulo, la funzione contrattile del muscolo poit rà riprendere senza difficoltà (se almeno n0n coesistano a ltri ostacoli), e beni presto potrà ristabilirsi' al normale; appena che cioè sia compensata la atrofia da. inerzia che n.ei primi giorni, seguenti al ferimento, si era stabilita nel musoolo. Ferite di questo genere - agli effetti pratici - si possono considerare c0me guaribili senza deficit anatomico, data la .s.ua minore entità e sopratutto. data la attitudine che ha il restante del muscolo a ipertrofizzarsi. Ma le lesioni prodio tte dai proiettili di piccole armi portatil i (fucili e mitragliatrici) hanno ben altri caratteri se interessano lo scheletro o se il proiettile ha raggiunto il bersaglio dopo aver subita una modificazione nella forma o nella resistenza del suo involucro (di rimbalzo, dumdumizzato, ecc.) ; perchè allora le lesioni presen(1)


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hanno data una mortalità d.el 70-80 %, nelle tansi assai più estese e più gravi. Ancor più guerre più recenti hanno abbassata la loro morestese sogliono essere le ferite prod·otte da pr0iettili o da frammenti di proiettile di artiglieria talità al dis0tto del ro %, e, secondo dati re(la·c ere e gravemente · contuse), e queste solo ec- centissimi (Lange, 1915), forse al r-2 % nella cezionalmente possono decorrere senza compli- guerra attuale. cazioni infettive. Se adunque la grandissima maggioranza dei ' Talchè, sia ·n elle ferite da proiettili di rurma feriti dell'apparecchi() del movimento è destiportatile che in molte di quelle da artiglier~a, a nata a sopravvivere all'aspra lotta, e se nel causa contrasto di masse ingenti di coml:attenti il a) della estensi0ne della primitiva perdita di numiero dei feriti raggiunge cifuie if.avolose sostanza, (nella battaglia de1la Marna si' sono avuti 112,00<> b) della estensione della degenerazione trau.feriti nel solo campo francese), dato il fatto che matica, la loro guarigione mai :si può avere senza un c) della estensione e della quantità di tessuto qualche deficit anatomico, ·m olte volte trascu.. di cicatrice ch·e viene a colmare la ferita, str:oz- ratdle agli effetti della funzione (movilll'ento),, zando e inibendo i tentativi di rigenerazione dei ma pur troppo spesso invalidante, è intuitivo· tessuti spe<:ifici e iml:origliando e ·saldando nella che il :n.u mero dei sopra vviss:uti debilitati alle cicatrice l'organo leso con. gli organi vicini, così esplicazioni professionali de~ movimento (storda ostacolarne poi lo scorriment0, pi e mutilati) dalle guerre a ttuali raggiungerà d) e :finalmente della atrofia da inerzia (.de- cifre impvnenti. E questa illazione non è sem~ terminat~ dalla immobilità, alla quale l'organo plicemente teoretica se dopo i primi 5 mesi di dell'apparecchio del movimento suole essere con- gue11ra (ai primi di gennaio u. s.) già si conta.. dannato durante la evùluzione della ferita) soil- vano ben 30,000 storpi ·e mutilati fra i tedeschi tan.t o nel minor numero dei casi il deficit ana- che avevano partecipato alla guerra (Biesals!ki) ! tomico p0trà essere considerato come del tutto • trascurabile: in tutte le altre ·e sso avrà naturalmente varia importanza a seconda della entità e della complessità della lesione primitiva e Agli effetti della possil:.ilità che sia mantenuta 'd ella sua evol uzivne. .n ei feriti la a ttidutine funzionale dell'apparecFra le lesioni che guariscono con un deficit chio del movimento, essi possonù ess.e re distinti anatomico trascurabile •o appena apprezzabile dal punto di 'rista pro·g ·n-01s,t ico e curativo in .agli effetti funzionali, e le lesioni che guariguaribili senz~ apprezzabile deficit anatomico. sc0n-0 c0n gra:vi deformità (osteogene, artrogene, miogene, desmogene, neurogene, dermatogene), mediante presidi ortopedici incruenti. e finalmente quelle che guariscono soltanto a costo di mutilazioni, sono scaglionabili in una J o peraz:on1 vasta scala tutte le .ferite ch e le varie armi def orto pedig u a ri bi 1 i con deficit , che di compenso. terminano negli organ.i dell 'appairecchio del anatomico/ mutilati definitivi; moviment0. 1 immodificabile • • • • • E p0ichè qru.este lesioni, sal\ro rare eccezioni storpi definitivi. (lesioni del nevrasse) non soglii0no per sè stesse I ferjti. dell'appariecchio del movimento, guariessere mortali, e poichè nella organizzazione del pronto soccorso, preparato ai feriti in guerra, bili ·senza apprezzabile deficit anatomico, se non sarà possibile nel maggior numero dei casi di siano andati soggetti ad altre lesioni o. a comprovvedere alle complica.zi0n.i primitiv1e perico- plic.azio:ni o a gravi minorazionO. ex non usuJ rilose di vita (emorragia, comptessiùne), e sarà acquistano facilmente le loro condizioni funzionali normali (t·a nto più rapidamente se possano· spesso possibile di profilassare il ferito da complioazionH secandJa:rie (inlfettivie) - o quanto fruire della terapia fisica). E a questo1 gruppo, per buona sorte, appartiene una grande parte meno debellarle nel loro significat0 pericoloso di vita - è prevedil:dle che il maggior numero dei feriti da pallottola (di shrapnel e di fucile) dei feriti dell'apparecchio del mvvimento p.o- che non abbiano determinate lesioni scheletranno sopravvi'vere e guarire delle loro glo- triche. Per tutti gli altri feriti (dell'apparecchio del ri01se ferite. Questa conclusione non discende dalla sola movimento), che sono guaribili con deficit anateoria, ma ha pieno conforto nella esperienza, se tomico, la funzione sarà variamente minorata a per es. le ferite da arma da fuoco dello schele- seconda della imp0rtanz:~ del dJ.eficit stesso: e tro, che nella guerra franco-prussiana del '70 la debilitazione ifunzi.onale (e la incapacità al la- _ \

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vor-0) saxà tantv più limitata per qua11t-01 più intensa azione· (di c.o,r rezione e di compenso) po0trà esercitare su: di essi la .o rtop·e dia e per quainto meno tamdiva potrà esplica.rsi tale assistenza ortvpedica. · In altri termini, ini un larghissimo gruppo di tali feriti il deficit anatomico è modificabile da adatti ·provvedimenti. (ortopedici) ·se questi possano es.plicarsi durante la evioluzione della ferita; .in molti di questi feriti il deficit anatomic0 e funzionale p·uÒ a:ncora essere modificato utilmente anche quando la lesione è già guarita (e fra questi molti storpi e mutilati in qualche mvdo valorizzabili). Abbiamo finalmente un altrio gruppo di tali feriti, guaribili con deijicit :aJnatomico immodificabile, nei 0q'1lali la antica f.u.nzione motoria in veruna guisa non potrà più ripristinarsi (storpi e mutilati definitivi). E pokhè nella evoluzione della ferita 'd ei guaribili con deficit anatomico, abbiam 0 un periodo nel quale con pro~vvedimenti ortopedici p·ossiamo in molti casi evitare che si complichi una eq·u ivalen.te minorazione funzionale e nella gran parte dei rima.nenti :p 01ssiam10 procurare alla minorazione compensi (se 11on completi almenù parziali), e poichè finalni,e nte coni adatti provvedimenti ortopedici possiamo minorare la debilitazionre in una qu•ota parte notevolissima degli storpi e perfino dei mutilati, ne viene che nel gruppo dei feri'ti (dell'appa.recchio del nwvimentoi) gu.aril:dli con deficit , anatomico il numero degli .s.borpi -e dei mutilati definifl'Vi avrà tanto mino'1'e estens~on_e per quanto più precoce e più 1

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mtti'Va potrà esp lica'1'si su questi .feriti la assistenza ortopedica.

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tt ovvio che nella cura ·d elle ferite dell'appar ecchio del movimento debbano possibilmel}te essere seg.u ìti quei criteri Qrtopedicj', che nel1a pratica civile rappresentan'o elementi profilattici alle debilitazion~ che Si stabiliscono ·DOn come conseguenza , neces.s.aria della lesione, ma per c'ura ins ufficiente da parte di chi assiste il ferito. Su questi criteri ho richiamata l'attenzione d.ei lettori di questo stesso periodioo, poch·e settimaD!e addietro (Sez. Prat. 20 giugn10 1915) ; ed ho cercato di mantenere in piena evidenza che nelle lesioni traumatiche dell'apparecchiv del movimento - assolte le indie.azioni terapeu~ tiche di pri.mo soccorso - l 'assi1stenza medica, lttngi dall'aver esaurito il suo c,ompito, ha ancora largo campo di attività·, ·n ell;ottemperare alle indicazioni vrtomorfica e fùnzivnale, ·« deve infa tti provvedere fin da.11 'ini'z io della cum, ma 1

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sopratutto durante la ulteriore evoluzione . della lesione, acchè la forma e più specialmente le comples.s:e funzioni degli organi della a-egiooe colpita e delle contigue possano mantenersi o ristabilirsi in condizioni quanto più è possibile simili alle normali »• . Mi limiterò q·ui a porr.e in chiaro che quei criteri - se ·p oss ano trovare loro piena applicazion€ nella a·Sis.istenza sanitaria ai traumatizzati della p·r atica civile - non semp.re potrebbero essere applicati ai feriti in guerra; non già ·per minore esperienza, o per trascuratezza dei sa:nitarl, che con. tanto amore e ieon tanta abnega1:i0ne offrono a qu,esti feriti le l,oro cure, ma. p·e r la ineluttabile necessità di· .s.g omberare diai feriti . le fo1rmazi0ni s.a nitarie di prima linea, avviandoli nelle ·unità sanatarie r.e trostanti, disseminandoli nell'interno del paese; necessità che deriva da ragio·ni molteplici (di indole militare, igienica, tecnica e morale). Ora nel1o affollamento di feriti in ambienti s.a nitari improvv~sati (in p·r ima linea), nella c0ntemp,o ranea presenza di feriti gravi, che assorbono le maggiori energie sanitarie a detrimento di quei feriti ·(dell'apparecchio del movimento) che mai nolll· hanno p.r esentato, o che or.m ai più 1non presentano un p·e ricolo quoad 'Vitam, nel :necessario allo.ntanamento dalla prima e seconda lin.ea di tutti quei feriti che p·o ssono tollerare il tras.p orto (e tali :s:o110 la grande maggioranza dei feriti dell'apparecchÌ'o del movim~nto) , e nel conseguente necessario camt.i amento della sorvegliaJJza s.anitaria· da parte dei medici delle varie formaziro:ni, troviamo ragione ad aff.ermare che la assistenza sanitaria di questi feriti riesce m~no minuziosamente accurata di quanto .sarebbe n·e cessario nel lo~o interesse: tanto che p1ossono consolidarsi in essi delle invalidità che non avrebbero rappresentata una necessaria conseguenza della lesiollle ·e sarebl:ero state probabilmente evitabili se non fossero stati trascurati i fondamentali cr:Lterl: ortopedici profilattici nel l o.ro trattamento. tt quindi da desiderare che, anche dal p111llto di vista dell'esito .funzionale, questi f,e riti siano t ras.portati quanto prima possibile in quegli ospedali territoriali nei quali possanlO poi restare fino a guarigione completa delle J.oiro ferite. Qui infatti - 'Della continuità di sorveglianza da parte dello stesso sanitario - il !ferito potrà più facilmente essere p·r ofilassato da quelle debilitazioni dell'apparecchio del movimento che nion sono conseguenza necessaria della 1esi0'1Je, epperò isono evjtabili. Ma purtroppo anche la assistenza sanitaria più oculata non sarebbe in grado di evitare che 1

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si stabilissero debilitazioni g r.àvi, ogni v1o lta che na direzione dei frammienti : se Ì·nvece residua presenza di lesioni di tale natura, che por- una pretermobilità in corrispondenza di un focota·n o necessariamente a storpiature . (fratture laio di frattura, è possibile di trattarla cosi da complesse, fratture articoil ari, s·ezioni di tendini, ottenerne la cons0lidazio.ne ossea : un callo ossezioni di nervi, lesioni del .nevtr·asse) limitasse se0 che si svolge a ponte Jra due ossa parallele, la propria attività :s-emplicemente ad ottenere la chie dovrebbero essere libere pel moivimen.to ad esempio dell'avambracci,o, può esse1ie allontacicatrizzazione dell:ai f.erita. Quelle lesioni, nelle quali il deficit .a natomico nato, restituendo all'vrgano la possil:ri lità alla ricooio sciuto rende prevedibile come esito neces- pronazion·e e a11a supinazione, tanto importanti sario u·na storpiatura, non dovrebbero esseri la- in ogni impiego pr~·essionale .d ella mano. sciate consolidare senza quei provv·e dimenti orLa meccan.oterapia, · il trattamento oon l'.a ria topedici che per sè soli o preparando la via a calda, la diatermia, l'elettroterapia, il massag· compensi s.u ccessivi, rendono evitabile se noni gio e l'idroterapia costituiranno altrettanti ele~ menti terapeutici .sussidiari, integrati'Vi del trat1a deformità ·a lmeno quel grado es.tremo di detamento .ortopedico cruent0, ·d iretto a porre in Jf•o rmità che :s arebbe altrimenti aeguìta. E in ogni .modo il feritv nel quale si.asi conso,.. val or.e quanto residua di .o,rgami fu.n zionanti nelidata una deformità, appena) lo consentano le gli arti lesi degli st<>rpi. · coindizioni della ferita (ottenutasi la cicatrizzaNon possiamo ~ioè trascurare che - quegli zi.one), dovrebbe ifruire del berueficio della cura stessi presidi, che ci permettono molte volte di ortopedica, sia pure secondaria: e ne dovrebbe correggere .d ef,ormità congenite dell'apparecchiv fru.i re :, del movimento storpia.tu.r e 'acquisite nella pri"a) nell'interesse militaire attuale (conservam.a infanzia, p otendo altrettanto utilmente essere posti in opera nella cura dei feriti - la zione degli e:flettivi) ; b) nell'interesse ·d el ferito dal punto di vi- società civile dovrebbe sentirsi in diritto di vesta civile (esplicazio·n e prv.fession1a le in qual- der~i impiegati nei reduci storpi dalla bella lvtta; e per questi ultimi dovrebbe rappr·esenta.Te che m·es.tiere) ; e) e finalmente nell 'inter.esse dello Stato : un diritto cli p;()l1;erne fruire: così com·e per i reche assume il gravame delle pensi1oni, pnopor- duci .c he, o ·s ul campo . o in seguito .a ferite inzionali al grado della invalidità <'Onsolidatai, e contrate in guerra hanno perduto questo o quel· che rinunicia a u·n c·o:ntributo tanto maggiore di meml:iro, rappresenta u11 diritto ·d i esser provlavoro per qttanto m.a ggiore è il numero di in- visti di apparecchi di 'Protesi~ E qui non intendo dividùi invalidi c-he, quando fossero valorizzati, alludere ad apparecchi costru'i ti a sco•po cosmepasserebb·ero nel ·n1u mero dei contribuenti. tico, ma ad apparecchi costruiti. ai fini d!el laNon possiamo in[atti· trascurare che numerose v<>ro ;· al quale storpi ·e mutilati dovrebbero es• paralisi possiOno. essere migliorate o g;u.arite per ·sere restituiti. interventi sul cranio v sull'encefalo anche quanDovrebrre adu;n.que funzionare in taluni ospedo la ferita sia già cicatrizzata. I nervi' troncati dali territori.a li un ser'Vizio ortopedico dove po·poss.on0 essere .s u.turati o essere libe11ati d·a ade- tessero trovare adeguate cure quei feriti che nerenze/ ch·e li strozzano impedendone la funzione. cessariamenit e andrebbero incontro a storpiature ' Se i m·o nconi .dei nervi' feriti noni sono .accessie quelli nei quali la storpiatura o la mutilabili p0sso110 essere eseguiti i1npianti parziali di ·zione già in att·o fosse valorizzabile. nervi sani S·U quelli parali'zzati. Tendini jnterrotti posson10 essere (secon1dariaI mentè) sostituiti da tendini .a rtificiali; oppure La a:ssistenzai .a gli storpi ,e ai mutilati nella Ifra i monc-oni tendinei possiamo trasportare un vita civil.e - similmente alla assistenza ai cietratto di un .a ltr0 tendine dello stes.so individuo, , Q1 p pure praticare u1n<> di quei trapianti tendinei chi e ai sordomuti - ·n·o n può più limitarsi, nielche dalla Clinica ortopedie.a vengono cosi larga- la con!Cezione moderna, ad or:ffirire loro un pane mente impiegati nel trattamento d,e lla paralisi e u.n ricvvero; ma si propone evme .scop·o di restituirli alla autoinomià sociale, rendendoli atti infantile. · Se in con.s.e guenza di ferite delle parti molli al lavoro e al guad:agno. N è un fine differente può prvp·o rsi la assistenr o dello scheletro residua rigidità o anchilosi :delle articolazioni , ribelli alla terapia fisica, que- za a ·qua'nti ·n·ella santa lotta, .richiesta loro dalla Patria, hanno riportate ferite che poosono laste. possono essere 11ese m.obili per via cruenta: se si s0no consolidati sposta.m enti fra i monconi sciare coine retaggio una st0rpiatura 0 un mondi fratture comminute, qu·e sti' calli defocr:~i pos- cherino. Epperò la assistenz:a ai redt.1ci' storpi e sono esser e ricondvtti per via cruenta nella buo- mutilati vedrebbe fallito il proprio scop.o se si 1

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limitasse iad esplicare solamente una azione di indol.e strettamente sanitaria. Questi provvedimenti sanitari (.ortopedici) rappresentano infatti un mezzo, epperò non :sono identificabili al fin.e. U·ni mezzo necessari10 nel maggior numerv dei casi per raggiungere la val0rizzazione d·e.g li storpi: un mezw davvero non trasc•u:rabile ·nella valorizzazione dei mutilati, specialmente i:n quelli dove la mutilazione (eseguita con processi di necessità e di urgenza) richiede modificazioni secondarie (cruente o incruente) del moncone p'e r renderlo adatto alla pro•t esi. La assisten~a orto•p edica dei reduci e d·e gli storpi - dicevo - rappresenta un m.ezzo, spesso imprescindibile, al raggiungimento del fine ultimo : ma la trasformazione dell'invalido da parassita in· autossita, atto al lavoro e al guadagno, la s ua nobilitazione all'autoniomia ec·onomica nel maggior nt1mero dei casi non sarebbe raggi11ngibile se 10 sforzo fatto dalla assistenza sanitaria (ortopedica) per minorare la limitazi0ne funiZionale non ai1das.s,e poi ad integ.rarsi nella utilizz:azi0ne delle nuove con.d izioni anatomiche, che l'ortopedia h a be11si potuto determinare, ma che n1on potrebbe mantenere se lv sti.m0lo funzionale non interven·isse a trasformarle adattandole e allenandole all01 scopo del lav.oro. Agli st orpi ed ai mutilati non basta cioè di aver frttito di tutti i m ezzi ortopedici (chirurgici ed integrativi), 1Jvn basta di esser stati muniti dei necessari tutmi o degli apparecchi 4i protesi, se l'organo o gli organi accomodati non ven1gono riadattati, rieducati al lav·oro utile in armonica .s.i nergia col restante dell'orga• nismo. N·e ssuno potrebbe n·egare nè escludere che anche in questa educazi!orne speciale la autodidattica possa dare i risultati più brillanti. Animi temprati e dotati di suif:ficienite energia ed i11telligenza rrescono a trarsi d'impaccio da soli. E infatti all'a11todidattica furono abbandonati gli invalidi delle gu·e rre di un tempo, limitan,. dosi la società a sovvenzi.onarli di una pen.sione vitalizia. Taluni fra essi hanrno volutv tornare al lavoro cosi · i ntensamente da tr:ovare nell'e proprie iniziative i compensi e gli adattamenti necessari alla lor-0 stmpiatura o .alla loro mutilazione, r.iadattan.dosi al primitivo mestiere io apprendendo una nuova professione, an-che senza il suBc:;idio sanitario e senza l'aiuto di maestri. Ma la grande maggioranza degli storpi e dei mutilati, anche dopo trattati ortopedicamente, e muniti dei tutori o della protesi, davanti alle difficoltà d·e i movimenti - e insieme, e forse p·i ù

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ancora, davanti alla difficoltà di trovare lavoro in concorrenza con persone san:e - nella inclinazione alle idee mel:anconiche, in essi gel;terate da.I loro stato, che si fa centro .della loro attenzione, difficilmente resistono all'allettamento del. l'azione inebriante degli alcovlici·, che per qualche momen.to annebbia il ricordo della loro minor.a zione; e che spes;S.O apre lor-0-la via a degradarli :fino alla più squallida miseria m orale. materiale e .s.ociale. Dev·o no quindi storpi e mutilati esser guidati da' educatori dei m1ovimen.ti, ed· ·e ssere aiutati e protetti dalla società per .r iacquista.re la attitudine e il posto di lavoro che li restituisca alla auton·oania sociale. Questa assistenza - in quanto d~bba es.ercitarsi d1stintai dalla assistenza sa·n·i taria - può essere denominata assistenza sociale (perchè si inf0rma allv .scopo di redenzione sociale dell 'in•v alido).

Essa però non potrebbe ·esplicainsi nella maniera più utile se non fosse iniziata fini dai primi t emp·i dello infortuni0, prima.i ancora che siano guarite le lesioni anatomiche subite dal fierito : deve quindi, almeno per un certo tempo, marciare di ·p ari passo con l'assistenza :s anitairia (più utilmen.te se esercitata da parte del medico stesso); salvo1 poi ad acquistare diritto ad esplicarsi da sola quando la assistenza medica abbia esaurito il pr0pri-01 compito sanitario. Non prendendo inJfatti a considerare altre ragioni mi limito a porre in evidenza le considerazioni seguenti . La armonica atti'vità degli organi dell'appar·ecchio del movimento, -coordinata ai :fini •s pecifici del lavoro, presuppvne due condizioni: e cioè che gli organ.i (passivi ed attivi) dell'apparecchio del movimento .si'eno adatti a compiere la loro funzione, ma anche che sialllO soggetti allo impulso dell'atto volitivo, che coordini la 10ro funzione. Non b·asta cioè che sia mantenuta o restituita, quanto più possibile completa, la ecvnomia anatomica ·e la facoltà funzionale, ma deve anche essere mantenuta la attitudine alla volontaria e coordinata esplicazi o,ne delle funzioni. Questa seconda condizione è altrettanto neccessaria qtta.nto la prima; ed anzi - starei per dire -· ancora più importante della prima; perchè è 0vvi0 che, anche con organi del movimento completamente sani, non è possibile la e&plicazione di una serie di movimenti coordinati se manca un con1grUJo atto rvolitivo (a meno che noni siano in att0 speciali stati morl:osd· q:uali si hanno negli psicopatiçi).

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La necessità della coefficienza volitiva al con- bile esplicaziùne 1energetica richiesta loro dalla seguimento del ripristino funzionale trova di" Patria, e da Q.u .e sta assicurati - si I.asciasse che mostrazione palmare nella prati·ca traumatolo- l'attenzione del ferito fosse a-ichiamata •s.u lle sue gica ed ortopedica degli infortunati. QOOldizio.ni fisiche, cosi da costituirla. centro alle Questi in!fatti - agli effetti dei risultati cura- inclinazioni melanconiche e che queste potessero tivi - sia di lesioni traumati~he in attv, sia di assumere il valore di una vera ossessione (di non esiti (in deformità) di traumi di antica data, ci poter più riprendere la attitudine al lavoro e al costringono a mantenere completamente distinti guadagno necessari.o. a lui e alla famiglia), e an.gli .assict1r.ati dai nvn assicurati. cora più si. lasciass.e stabilire un:ai p.s icosi da N·e i 11i0n assic·urati, appena ch·e siasi sta,b ilita rendita, si vedrebbero n1o tev0lmente minorati o la cOln,Siolidazione anatomica della lesione, le pra- resi in·u.tili la .m aggior parte degli interventi tiche ortopediche e terapeutiche integrative (te- di correzione o di coonpenso ortopedico, e verrapia fisica:) riesconv rapidamente .a ristabilire la rebbero a mancair e al loro, scopo la maggior funzio.ne nei casi guariti in ortomorfismo; e noni parte dei sussidi terapeutici integrativi; nè mitard·a no a statiiire adattamenti e compensi nei glior f0rtuna sortirebbero la maggioii p·a rte degli casi dismor·fici : negli infortunati assicurati in- s.fo·r zi diretti alla rieducaz.io,ne e all'adattamento vece 11 periodo neces.s.ario per raggiun,g ere la degli org8.'ni lesi. guarigione f!u1n zionale si prolunga - caeteris paQuindi la necessità che tanto la as&istenza saribus - per un tempo .che raggiunge a volte va- nitaria quanto la assistenza sociale possano esplilori favolvsi (anche in casi in c.u i si può sicura- care la loro opera di' redenzione prima che .i ntermente escludere la coefficienza di esageraziond. o vengano fattori che p.ossano frustrarle; prima cioè che le lesiùni si siano c0rnso·lidate. simulazioni) . Nella stessa man~era gli interventi (ortopedici) di correzione 10 di compenso di dieifvrmità trauLa assistenza sociale, abbiamo dett0, deve inimatiche dann0 .i risultati più favorevoli negli individui che non s ono assicurati, mentre spes- ziarsi quando ancora la lesione è 1'n atto; deve so vengvno parzirumente a mancare allo scopo, svolgersi durante tutto il perivdo della cura oro addirittura a fallire, negli assicurati, finchè al- topedica propriamente detta ed integrativa; d.eve meno q.u esti non abbiano liquida~~ lo -inden- già in questo periodo es.p licarsi nella forma di nizzo che lvr.o compete per l'infortunio. Tainto rieducazio11e e riadattamento al lav.o ro fino a 1·eche nella pratica ortopediGa è pacifico che sia stituire allo storpio e al mutilato la attitudine a da rinunciare a interventi (cruenti) di corre- cvm pi ere la antica profess.ione o una professione , zione o di com penso di deformrtà se prima .il nuova, qualora le sue oondi'z ioni non siano assopaziente ·non ha chiuse le sue competizioni lutamente compatibili con il più facile riadattacon la S ocietà assicuratrice. Ciò che ridonda a mento all'antico mestiere. Ma 11on deve considerare terminata la sua opera danno dello inf0rtunato stesso; in quanto è notorio ·c he ogni intervento di correzion·e ha tanto q11ando lo storpi0 o il mniitilatv abl:: iano riacquimaggiore probabilità di riuscita per quanto stata la attitudine al lavoro e al guadagno : bensi meno gravi sono 1e alterazioni che si sonv -sta- deve pro-v-veàere a rendere attuabile la es.plicabilite n·e gli 011gani del movimento come conse- zione della facoltà la.v orativa, aiutando lo storguenza secondaria del dismorfistno e dell 'iner- pio e il mutilato a trovare i loro p.o sti di lav·airo ' meno fa- nelle officine industriali e a proteggerlo nella zia; eppero quanto più ritardato ta:nto ·c ilmente può attin gere la: valvrizzazione com- con.c orrenza e.on gli individui ·s.a ni. pleta. Ma purtroppo questa inettitud·i ne allo eE qui ritengo che lo Stato debba intervenire sercir.io dell'organo già guarito, che gli infortu- sia riaccettand.o alle lor<> primitive occupazio11i nati assicurati presentano (almeno fino a liqui- tutti quei reduci storpi e mutilati in guerra, che daz1'o ne compiuta) - e che, quando non sia già prima lavoravano nelle officine o negli uffici espressione della vol01n°tà di prolunga1·e l'inden- dello Stato, sia facilitando 10 accogli'mento alle ntizzo, vai riportata ad u·n1a abulia circoscritta, in proprie dipendenze, di storpi e mutilati rieduessi determinata dalla psicosi da rendita è cati, sia finalmen:te cvn pr,ovvidenze di legge, conseguenza (non preveduta) delle provvidenze che stabilisc·ano quale debba esisere la percen... di legge per gli inrfortu.n.ati che costituisce bene tuale minima di reduci storpi e mutilati da vcspesso :un 'i:ntralcio cosi grave al raggiu,ngimrento ct1parsi dall;industr·i a privata in ciascun opificio. dello scopo etico al quale la legge stessa si in1

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*** classificazione

forma.

Riferendoci alla che abbiamo fatta dei feriti degli organi dell'app.arecchio del movimento dal pu11to di vista pr-o gnostico e cu-

Ora non è dubbio che, se nella ass·i stenza ai feriti in. guerra che vann o incontro a storpiature o a~ nlutilati - veri infortunati durante la no(6)

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rativù, agli effetti della possibilità che sia in essi trimenti, anche radiog.r aficamente la parte del manten.u ta o restituita la attitudine funzionale ai corpo in cui si trova il proiettile. fini del lavoro, risulta che la. assistenza sociale 2<1 Determinare con una radiogirafia spootando ha meno j11tensa esplicazione in quei fer~ti che il tubo col metodo di Mackenzie Dawison la pr-0sono guaribili senza apprezzabile deficit anato- fon.d ità del proiettile con u.n solo punto cli remico, in quanto in1 q uesti la funzione suole ripri- pere situato sulla parte del 'Cvrpo op·posta: alla stinarsi al completo : talehè solta·nt0 in casi meno lastra. · frequenti potranno at.b isognare di aiuto per riac .. 3° Metter.e a posto le due tele quad.r ettate una quistare la loro autonomia economica e sociale. sulla superficie del corpo opposta alla lastra, Ma è nel gruppo dei feriti guaribili con deficit l'altra sulla superficie ri•vv1ta versoi la. lastra anatomico che la assistenza sociale ha invece largù s tessa. · -cam.p o - e auguriamoci che sia ristrettissim.o per Riportare .d ilig.entemente sulla pelle 1a posiil m1~n.or numero di tali feriti nella ·n ostra guerra! zione della croce centrale e disegni marcati sui - nel quale esplicare la sua azione; per lo più bordi .delle tele. Eventualmente ci si può diintegrati'Va d·ella assistenza sanitaria, e .i n qualche s•pensare· dal collocare tutte e due le tele e limicaso escLitSi'Va, come negli storpr e mutilati àefi- tarci ·a metterne a posto una sola. niti'Vi; diretta a restituire alla. società, rieducati 4° Eseguire la radiografia senza spostamento di all'antica professione, o educati a una profes- tubo e licenziare l'ammalato. sione nuova, la maggior parte di quei figli del5° Sviluppata e fissata la lastra veder.e a qwale la Nazion·e , che partiti per la sa:nta lotta nella dei quadrettini o dei rtrian~o1letti cvrri!sponde il gagliardia vigm·o sa nel fiore degli a1n1ni e schi- ' proi·ettile, fissarne la posizione sopra u·n o dei vati sul campo dalla bella morte, ritornerannv mvdelli~ di carta forata. alla società invalidi, s,t 0rpiati, mutilati dalle 6° Mettendo questo mod,ello di carta forata: sulgloriose ferite. la pelle del ferito, fissare definiti·v amente la po· La organizzazione della assistenza sani tar.ia e sizione del pr0iettile sulla cute stessa. di quella integrati'va .s:o ciale a questi feriti si imIl seCiondo :tempo può, nella massima pairte pùne nùn solo per ragioni di sentimento, ma più dei casi, essere tralasciato e limitarsi al terzo, • ca:s;o 1nel quarto tempo ancora per ragioni economiche e sopratutto per spostando ·p oi in qu·es.to ragioni etiche. l'ampolla per determinare la profondità. I vantaggi del metod\) sono i seguenti : D'i potere determinare racliograficamente con Istituto di terapia e radiologia della R. UniYersità di GenoYa una sola radiog'rafìa la posizione del proiettile diretto dal prof. V. MA.RAGLIANO. che è la cosa più imp-0rtante ed insieme iamche (Jn nuovo metodo di localizzazione dei corpi la profondità~ di p0ter.e ap·penai eseguita la ra· dioo-r.afia licenziare l'aanmala.to e rimandare i cal.. o stranieri coli in seguito, oolla assoluta certezza di pvter per il prof. VITTORIO MARAGLIANO riportare in mod:o esatto l'immagine radiog:rafica sulla pelle dell'ammalato s tesso. La base del metodo c·onsd.!ste in questo sempliL'ap·p arecchio si può acquistare presso l'Istiieissimo artificio: creare una quantità di punti tuto di elettroterapia e radiologia della R. Unidi rrepere che si radiografano insieme col proietversità di Genova. La ~scatola. contenente qu0ttrù tile. Si troverà, all1ora, sempre quello che corritele, .d u.e grandi .e du·e piccùle e 6 fogli di c.arta sp0n1d e al corpo strani.ero, punto di repere che p otrà essere riportato sulla pairte del corpo che impermeabile pertfor.ati costa lire italiane 40 e • • si vende a beneficio della Croce Rossa. s1 esamina. 1

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!strumentario. - Sono neces·sari .d ue quiadrati d11 tela gommata con tanti pezzi di pioml::o attaccati: questi sono quadrati per :il superiore, pe11 l'inferiore, invece, triangolari. Inoltre vi è la croce centrale di orientamento in ambedue. Due quadrati della stessa grandezza di cartonoeino impermeabile nei quali per mezzo di fori sonio riportat~ esattamen.t e le posizioni dei punti cli repere di piombo e della croce centrale di .orientazione. Modo di imp~ego. - 1° Determi1n are o clinicamente o radioscopica.mente e, se n:on si può al-

A.ncora un'osservazione a proposito della eventuale potenzialità dell'apparecchio radiologico portatile della Sanità Militare per il prof. M.

SERE~A,

docente di terapia fisica.

Non mi d0lgo delle critiche al mio articolo sul· le caratteristiche della potenzialità dell 'apparecchio portatile radiologico della Sanità Militare, mos.semi dai proff. Ghilar.d ucci e De Luca, perchè qualunque dibattito che tratti della nostra spe(7)


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cialità si risolve i•nr un movimento1 a .favore del suo sviluppo. Però tali critiche potrebbero, gettare il dubbio in tutti i collegh i radiologi, che oceasiionalmente dovessero impiegare per usv di guerra apparecchi portatili di piccolo rendimen·t o, che questi non rispondan.0 ai bisogni. Ebbene, sappiano i colleghi radiologi che il prof. Busi, il quale attt1almente come .m edico assi1nilato presta intensamente l'op·era sua di radi:o1logo in Bo.l ogna e fuori Bologna, disimpegn·a, co11ie io stesso vidi, negli ospedali sprovvisti di impianti adatti, q u.aluJYL'que rice1'ca radio s eopica e qualunque radiografia col suo piccolo apparecchiù portatile ad accumulatori, a,d oiperando al primario del rocchetto 20 0t 25 volts e 5 o 6 ·a mpère (r), cioè da 100 a 150 watt, - e ciò con. 1

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piena so ddisfazione sua e d.ei chirurgi che 1ie fan.mo tesorro . 1

Alle critiche d 'o·r dine tecnico e radiologico che mi furono dirette, rispùnderò pu.nto1 per punto altr;ove; tengo ora soltanto a rilev.a.re un fatto importa nte per la dinamo dell'apparecchio della Sa:nità Militare, cioè che mentre il prof. Ghilarducci nel suo articolo del 4 luglio 1915 ino11 rico.n,o sceva ad essa. che il possit·i le prelevamento di circa r ampère (quanti volts, ?), nell'ultimo suo del 25 lt1glio ammise un prelevam.ento maggiore d·e l 350 %, confermanclo le mie osserva~ioni precedenti . Del resto rimango1tDermo· nelle conclusioni del mio precedente articolv. - E non già che con ciò si creda che io noin lodi .o aro.m ir[ le automobili radiologiche - forse che la. mia p·roposta esclude l'altra? - ma trovo opportuno, so.pratutto nel momento attuale, che si cerchi di ntilizzare e rendere più effìci·ente .o gni sorta di istrutnentari:o di cui si .dis.po11e. E intonno a tale argomento sulle pagine del <e Policlinico » non insisterò ulteriormente.

LETTERE DAL CAMPO. I benefizi della vita di guerra sulle condizioni di salute dei soldati. Si è parl1ab0i sempr.e dei malefici iche la guerra moder.na con i suoi in11umerevoli mezzi d'offesa pr0duce sull'organismo del :s.oldato•. Ed alla gara insana nell'allestimento di mezzi offensivi sempre piiù m icidiali', noi sainita.r i ci siamo adoperati ad opporre un sistema di diifes1a sempre più oomplesso e completo. ...l\d ogni anello a.ella rete di insidie brutali e di attentati selvaggi che l'umanità, nella guerrra, tende a ·s è stessa per stroincarsi le membra, per menomarsi la capacità ial lavo.r o, per spe(r) Come indicano gli s.t rumenti di m1sura. (8)

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gnere im sè cvl piombo fratricida rtutti gli sforzi alla felicità e gl'istinti alla conserviazi'one della vita, noi sanitari purtroppo non possiamo aipprestare ogni volta il farmaco salutare, il soccorso che tutto riS'a ni e reintegri al 1nvrmale.. Troppo spesso l'io.pera nostr-a! è inferiore alleesigenze! Cionondimeno l 'organi'q,zazione sanitari:a degli eserciti in guerra è veramente meravigliosa per la ricchezza e molteplicità dei mezzi e la sapienza del loro uso. Essa è f01rse paragonabilesoltanto, anche se inferivre, alla mostruosa ricchezza dei mezzi distruttivi della giuerra moder.na Non dire1no di tutto ciò, questa volta; ma piutto;s,t o :ricercheremo se la 'Vita di guerra, VIS.servata ·direttamente al camp~, dalla caserma alle marcie, dagli a tten.d amenti alle trincee, poosa nei riguaroi della salute dei soldati!, produrre qualiche liev.e benefìzio1, da contrapporre ai disastri im111a.ni .che fatalmente ne derirvano.

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Fra i l:enefizi della guerra meglio acce~ti e· più diffusi è la diminruzione dell'alcoolismo, con le liete salutari . conseguenze che ne derivano .. Nei paesi nor.dici, .d ove in tempi di pace l'a.lcoolismo era diventato la ipiù grave p1aga. 1sociale, le misur1e pr.otiib itive dei Governi .d ei !Siingoli paesi e le condizioni speciali della vita di guerra: hanno ridotto l'uso degli alcoolici a cilfre m·olto· modeste, sì che la salute dei soldati S e 'll·e è avvantao-<Yiata immensamente. Il fen0men0 è !stat o b già am1_Jiamente rrilevato. Qo-o-i non si ritiene più che larghe libazioni di 00 ~o sitanze alicooltlch1e, sommi nistrate ai soldati! pri-ma del combattimento, possa.no costituire un valido coe:ffìcie111te di iVittori'a. È n0tv che piccole dosi di alcool sogliono produrre uno stat o tran· sitorio di eccitazione delle forze organiche. È pure inutile ricoirdare gli effetti dannosi immediati che dosi più generose di bevande alcooliche in1ma.ncabilmente produ:cono. L'osservazione suddetta ha valvre m itnùre per il paese no·s,t ro. In Italia l'alcoolismo1 non esis te com'è inteso nelle altre nazioni; esiste sol' . .. t anto ed in proporzil.)lli min·()l!i in· alcune regioni dell'Italia set·entri1o nale. N el·l a gran,d issima mago-ioranza .o-l'italiani non sono dediti ·a ll'alc0ol. Sì b o che potrebb.e sembrare fittizia in pia tte la grande . .' . lotta antialcoolica che anche tra n·01 s1 e 0rgaruzzata. Forse si potrebbe pensare che noi anche in1 questo ci siamo moss.i 1oosequenti e pedissequi all'esempio d1ella oo-rande Germania; ed anche i11• questo avremmo fatto i.1 ~sru.01 giuoco. 1n ta11t1 paesi del settentrione le ubbriacature da alccoT SO.Dù in ribasso, è "\rero; ma annumerevoli diven1

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tano già .i danni prod-0tti dalle birr.e tedesche o nazionali, e forse .nessuno vi pensa! Anche in Italia è stata tolta la razione di 'rino ai soldati c-0mbattenti. Ed anche ii,.n. Italia noi di1rem-0 più innanzi che le c0ndizioni di salute dei soldati in trincea risultano a 1ni0i niQtevolmente migliorate da quan.d o essi hanno lasciato la caserma per il campo. Riteniamo però che quest'influenza benefica della yita del ca.m po non .sarebbe mancata, se ai soldati fosse stata ug11alm ente distribuita la solita ·m·odica razione giorn;a.liera ,di vino g·enuino .nostrano. Lontani dalla caserma,. essi non hanno più potuto frequentar.e l'osteria, il bar, gli spacci tut~i di bevande alcooliche : questo è il punto unie-0 .che tpuò giovare alla tesi; degli antialcoolisti. 'Tutto il resto è esagerazi•o!lle, è virtuosità morbosa. Al solda,to eh.e tutta la gior.nata. si è rotte le membra a scavare un1 aspro passaggio coperto fra sterpi e .rocc.e, quando sarà la sera ed egli dovrà lasciar.s·i cadere sotto La sua trincea per .sorvegliare gli allarmi nottu'fni del nemico v i.cino, un buon bicchiere di vino sano forse non gli temprerà i muscoli, e, se v0lete, neppure gli riscalderà il sudore già freddo e .n ·o.n darà com.bustib11e alle sorgenti inaridite di tforza e di lavoro; ma neppure sarà la dose infausta di un temuto v·elenv che potrà efficacemente m rnargli la salute. Approviamo e lodiamo che .sulle prime ·Otre del mattino si dia - come si dà - ai nostri soldati :una l:·u ona tazza di caffè ; nella guerra ricca della ltibia la Croce Rossa dava puire aiiJ su0i militi e faceva ben·e - una raziùne di the di prima qualità. M·a non dimentichiamo che il vino sano in dosi modi'che non 1può essere inutile ai salda.ti• e tanto m·eno da·n nos0 fra le f.atiche ed i disagi della guerra; e .non dimentichiamo inoltre che l'alcool di vi.no per noi itali·ani costituisce materia di uno1 dei più grandi problemi dell'econ\)mia nazionale.

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Dicevamo dunque eh.e tra i .b enefizi della vita di guerra va annover ata la sc0m parsa dell 'alcoolismo. Non 1s•o1ltanto .i':l soldato è lontano da ogni spaccio di vini e liquori, ma neppure le blandizie d·e l vi\randiere ,d el reggimento lo raggiungono in trincea. E però ·il soldato non va più soggetto ai freq•u,e nti disturbi delle funzioni g.astro-enteriche ed: alle riaccensioni delle antiche infezioni genito-uriniari~; le sue resistenze organiche non son o più cosi 1facilmente comprvmesse di fronte agli assalti ed alle recidive delle mal attie inf.e ttive acute e -croni~he; l'equilibrio del -suo sistema nervoso non subi'rà più turbamenti per azione dell'alcool. •

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Certamente la soppressione completa dell'alcoolismo, alla sua volta, è tra i più importanti coefficie.nti d·e l ·risanam~nto igienic-01-sanitario, che non di rad0 si osserva !fu-a le truppe come conseguenza del loro passaggi~ dalla vita di caserma a quel1a del campo e della trincea. Nella prima fase dell'attuale conflitto ·i talo-austriaco noi abbiamo avuto l'onore di seguire un reggimento di fanteri·a dalla caserma del suo d~­ pvsito .ai primi .attendamenti press0 il confine, e poi' ai quotidiani diurni e notturni attacchi del fuoc·o nemico ed ai trinceramenti sulle rive dell'Isonzo .... In una ·c ittadiina ·d·ell'Italia meridi.onale dove si era di guarnigione, alla vigilia della attesa mobilitazione, i soldati for.Ste un po' p iù del solito si davano alla pazza gioia, e cedevano facilmente alle insidie di Bacco ed agli alle ttamenti di Venere. Gl 'imtarazzi gastro-intestinali erano all'ordine del gio rno, e n1on meno frequenti si manifestavano le inf.ezi0ni veneree. Le affezionii! reumatiche ·e rano anch'esse relativamente frequenti. In quella cittadi'na v'era una lieve epidemia di morbillo; ·ed anche nella caserma si era insinuato· qualche caso di questa malattia. Inoltre un elemento p•sicologico speciale a quei giorni di vigilia a me :sembrava dovesse ap'p,arentemente aumentare la mor.b ilità in caserma, riferendosi al numero dei soldati che la mattina marcavano visita medica. .Ancora cosi vicini ai loro paesi d'origine, alle l·oro1 famiglie ed ai loro interessi, quando ancora n0;n era suonata la diana dell'appello alla difesa della nazione, eira naturale che qualche soldato richiamato studiasse in sè st esso ed esagerasse il sintoma di una lontana pregriessa malattia o di u·n a lieve accidentale indisposizione in atto per t entare di ottenere una proroga della partenza per iil frvnte ..... Gli altri invece, la maggior parte, dichiaravano che s'affrettavan·o1 a ttiC'hiederie l'opera del medico per potere es1siere sempre in c0ndizioni di seguire il loro reggimento .... Tutte queste cause murbose, rieali od immaginarie, naturalmente dovevano sparire d'inca.nto nioin ap·pena si paiSSÒ a vivere sotto le tende al campo. Durante le maTcie d·el mio reggimento, non ho avuto ad osservare veri casi di insolazione, s0lo qual~he lieve colpo di calore (sotto la tenda :stessa, per esempiv), e si.ntomi transit0r1 d'intossicazione acuta da surme1iage. Ho potuto notare che, più che altro, a fiaccare la resistenza orga· nica del soldato in marcia i'nfluisce il peso dello zaino, non per tutti facilmente sopp0rtabile. La vita del campo comj!nciava subito a temprare la salute ·d el !Sold·at o : l'aria libera, la luce 1

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del sole, l e marcie frequenti, tutto influiva in senso benefico. D'altra parte mancavano le offese della Venere; ed oltre il rancio non si pvteva fare •a buso della mensa. Di malattie veneree iSri poteva avere ancora qualche complicazione blenorragica, ed in qualche raro rcaso la manifestazione . del sifiloma i·n iziale. Alla visita mattutina il cont ingente di solda ti si riduceva già ai minimi termirui. Al campo s i ebbe ancvra . qualche rarissimo caso di morbillo (due soltanto), e grazie alle misure profilattiche sev~ramente applicate, .non si ebbe diffusione di contagio. La vita di tri11cea rese in seguito ancora più eviden.t e questo progresso ne llè condizioni sanit arie della t ruppa. La frequenza e l'abbondanza delle pioggie e l'umidità della vallata nella notte non facevano mancare lievi ·m aniJfestazioni reumatich.e : di ra do però queste erano tali da richiedere la spedalizzazione del m ala to. Alle malattie veneree n·o n ci~ si pensava più. E poi il soldato c0minciava a !Sentirsi sicuro nella sua trincea, ogni giorno più ricca di piccoli pres id1 di difesa: : egli si era 1g ià affezionaito alla sua nuo~a dimora, e non la tradiva per piccoli malesseri .... Sì che la funzione del medico si rid.u ceva quasi esclusivamente a lla medicazione dei feriti, ed ai pochi c0nsigli ·e -provvidenze igienich e per la profilassi generale del campo. Un 'a ltra funzione morale il medico reggimen· tale può efficacement e .esercitare al campo trincerato. I soldati in trincea han:n o bi•sogno di non senrtirsi abbanclon·a ti; gu ai se n{)lll è continua. in ' lorv la sensazione della presenza di chi possa consigliarli o soccorrerli . Il valore suggestivo che in questo senso può esercitare l'ufficiale medico è grande, no•n è i nd:eriore a quell10 dello . stesso colon11ello del reggimento. Se il soldato ha frequ1e nte la prova che v'ha chi possa eventualmente salvargli la vita, attende e d affr.onta con maggiore serenità il pericoJo. Quando facevo le mie vi s,i te d'ispezione alle trincee, o vi andavo per curiosità ad ammirare i s0ldlati nei lavori di afforzamento od a spiar e più da vicino le posizioni .ed i movimenti d·e l n emico, mi sembrava ch e un. sorriso di soddisfazione e di · com. piacimento illuminass.e lo sguardo dei nostri bravi soldati, .e d'altra parte mi sembrava che la loro vita mi divent asse più cara pei vincoli di simpatia e d'affezi-one fraterna che a d .essi sempre più mi lega.V1ano ..... Oss·e rvati in trincea, i nostri soldati dimostrano .u n organismo migliore, più forte e più resistente : possono presentare atteggiamenti stanchi ed aspetti incolti•, ma la loro fibra è d i:ventat a più gagliarda, 11 loro sguar·d v più sict1ro e marziale, gli spiriti superiori al pericolo. (10)

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Al disagio si s ono a·b ituati oramai. La vita di trincea ha trasformat0 la fisionomia cli questi figliuoli : se erano deèvli, li ha resi soldati vigorosi di braccio e d'animo; se già for.ti e c<>scienti della loro forz~, li ha fatti tem·era.ri ed eroi. ·L'allenamento delle marcie, l'addestramento delle esercitazioni e dei rudi lavor.i del campo e della trincea hfl rinsaldato e rinvigorito i loro. gruppi muscol~ri; la vita sana del campo, scevra. .da abitudini viziose e presidiata da pasti frugali e salutari , ha :risanato l e loro energie e le ha irrobustite; il sole e la campagna h anno cancella to dal 1orv viso la verntlce pallida della, ca-· serma e gli hanno · conferito l'a:spetto, della san ità e della baldanza. Essi vggi s prezzano il nemico ch e ieri i.forse t emevano . E la gagliardia del loro .a.nimo .non può essere che l'espressione dell'eccellenza della lor0 s.a lute fisica. ' Le malattie veneree infatti son diventate pallidi ricordi: il paese tutt'intorno è sgombro di popolazione borgh ese ed in trincea non appare neppure un'ombra di donna. Il cOllltagiv venereo,. che, come scrivevamv in una l ettera precedente,. ' può cost~tuire in, determinate circostanze la minaccia n1,a,ggiore delle truppe in tempi di guerra,. in trincea non dà nessuna apprensione. Le funzioni gastro-intestinali, non più sconvolte da eccessi di sostanze alcoolich.e o {la cibi malpropri, pr·o.cedo·no regolarmente. Non esistono nel .reggiment o ;s peciali malattie dnfettive contagiose od epidemiche. In· genere qualche compressa d'un preparato salicilico farà sparire la .cefalea od una. , miaJgia; una pennellatura di tintura di iodio guarirà da una nevralgia o dal torpore dolorosv di u.n 'articolazione ..... E tutto ciò ·n on è poesia od impressionismo~ Dvpo cinque o sei mie si di campi trincerati., i f'rancesi hanno rilev.ato la stessa influenza bene.fica della vita di trincea sullo 1stato di salute dei soldati. Non c 'è da meravigli arsenie, se si pensi che malgrado i disagi 1e le privazioni, la vita di trincea può essere contenuta da principt igienici elementari ed efficaci. Oltre la sobrietà dei mezzi alime ntari a cui il sol:d ato volontieri si a:datta,. oltre al b1enefizio dell'astinenza sesisuale che svttrae la trupp.a all'influenza tanto perniciosa dell a prostituzione e delle ma lattie veneree in guerrn, son di grande iih:nportanza le misure igien~che per il soldato e per il campo, alle qU?ali 1'ufficiale medico del -r eggimento dovrebbe sempre badàre col mas&imo rigore. La sorveglianza delle acque potal:~li, specialmente nel territorio n.e mico conquistato, dev'essere uno dei( doveri più urgenti ed impresici•n dibili. L'acqua è uno dei mezzi più indispensabili alla vita: e però sicuro ed abbondante deve es1

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serne il rifornimento quotidiano per la truppa: l'agilità, la tenacia e la resistenza delle azioni militari possono ess·e re più facilmente pregiudicate dalla scarsezza delle acque che d:a quella del cibo. D'altra parte veramente fatali possono es·sere gli effetti dan.n'O.si delle acque i:nq11inate sulle truppe combattenti e quindi 3ulle sorti dE.lla guerra. Oltr.e che come alimento, l'acqua è anche necessaria in misura S1Uffìcie11ce .r:i !Jioogni della ·p ulizia e dell'igiene esterna del 110stro corpo. Per provv.ede.re ailla puri:ficazio.n e delle acque le unità sanitarie (aà eccezione dei p0sti di medicazione reggimentali) sono dotate di mezzi •s empii·c i e ·bastevoli alle esigenze del campo. L'igiene personale del svldato dovrebbe essere un altro canone f0ndamentale su cui istruire le truppe. Per la profilassi del tifo esantematico è essenziale la lotta contro i pidvcchi delle vesti e simili ·insetti. La lotta contro le mosche dovrebbe essere c0stante e tenace fra i Sioldati per la prevenz.io11e delle malattie infettive più varie. La disinfezinone degli effetti d'uso dev'·e ssere fatta scrupolosamente in ogni caso so.spetto di contagio : le autorità sanitarie al campo h3!n:uo a loro .filsposizi0ne le stufe di disinfezione. 1 >igiene corporale del soldat0 dev'estS·e re curata quanto p iù è possibile col camt..i o della biancheria, le docce di pulizia, il lavaggio razionale degli indumenti sporchi o presumibilmente infetti, ecc. Abiti di lana, berretti, panciere, bevande cal· de devvn·o essene opportunamente e largamente distribuite ai militari combattenti. Fattore essenziale della salute dei solfuti è il buon funzionamento de1lla sussistenza militare per l'alilme~tazione del •soldatQ. Qualunque siano i movimenti d·elle truppe, 1'Intendenza dev'essere sempre in grado di provv,e dere puntUJa.l· mente alla fornitura r.egolare dei viveri a eia· scun.a u11ità combattente o sussidiaria. Nelle provviste dei vitveri le misure di igiene non S QiI10 mai sufficientemente raccomandate.

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Noi siamo lieti di potere affermare che in tutte qu\e ste provvidenze profilattiche e sanitarie non c>è stato risparmio o defiC'ienza ne11a preparazione e nel !S'Vstenta.mento• del nostro esercito • 1n guerra. Da tutti questi coefficienti dunque e diagli attributi speciali della vita. mili:tare al cam·p o derivano i miglioramenti da noi' notati nelle condizioni sanitarie del1e truppe combattenti. I benefizi della vita di guerra sul1l'organiS11110 e sulla sal11te dei svldati sono innegabili, ma a prezzo di mille previdenze e provvidenze igie-

niche e profilattiche, a prezzo della più sapiente ed attiva cooperazione da parte di tutte le autQrità sanitarie militari. E, naturalmente, anche il buoni destino dovrà difendere i s0ldati dagli assalti d'ogni .s1orla di epidemie. P. SAB~LLA.

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Appunti di un otorinolaringologo.

Il proif. G. Ferreri ha ricevuto da un suo aiuto 1runa lettera e ci autorizza a stralciairne il seguente brano : 1

H0 avuto occasione di vedere alcuni soldati ch·e .s.ubir01110 da parte di bombe asfissianti un effetto ass.ai curioso e che teredo ancora non sia s t a.to descritta. Narrano che mentre erano in trincea (in altitudi·DJÌ •Superiori ai rooo metri) udirono uno scoppio oon forte odore acre e ·p erdettero per qualche tempo, la conoscenza. Presentav·aino al viso un discreto eritema (in qualche caso segui eresipela), un: ~ema pastoso, e - fatto note-volissimo - un ,e nfisema so·t tocuta11eo diffuso1 specialm:ente alla regione frontale. Un egregio co.I lega che s ta raccogliendo questi casi mi ha narrato che l 'enfìsema insorge in un tempo v·a riabi'le da I ora a 7-8 .ore dopo 10 scoppio. L'esame d'e l naso e della faringe che io ho praticato tre gior·n·i dopo il traruma - non mi ha fiattv riscontrare alterazioni notevoli, eccetto che in up.· casv in cui esisteva un'intensa iperemia dilffusa della g·o la: il paziente diceva. di ess:ere stato anche disfonico, ma non: p0tei praticarie l "esame laringoscopico. .Ancora :ilni quarta giornata persisteva l'enfisema specie sulla glab·el1a. È da :n1otarsi che questi soldati nvn portava·n10 nè maschera nè occhiali d i protezione. Ritengo che 1'en:fìsem·a· debba attribuirsi alla violen.z,ai dell'esplosione avvenuta in ambiente semichiuso (trincea) , per cui l'aria pr0iettata c0n ~·or.za nelle cav.ità nasali per qualch e abras.io.ne della mucooa ·sia passata nel sottocutaneo. Ad ogni modo avendo1 occasione di osservare altri casi 'Vedrò di chiarir bene il meccanjsmo di questa curiosa alterazione. Numerosi mi si dicon101 i disturbi auricolari, sr,ecie 'in alc:u1nd reparti, ma anc0ra sembm n0n sia possibile raccogliere gli otopazienti in ap· • • • p.c·sito luogo di cura e d1 ·OS.S·ervaz11()1lle, sipec1e per la p,a rte medic0-legale. Ho visto anche qualche caso di mutismo insorto dopo forte emozio•ne: in uno di questi casi - avven.u to in seguito allo scoppio di una o-ranata che gli aveva ucciso vicino quattr0 com;agni coi quali stava raccogliendo dei feriti {II) 1


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d'o,g ni sorta, terreno di c ultura ideale per le più giravi infezio1ni, non .discute più della mecessità di larghi sbr.igliamenit i per mettere a nudo i tracciati, rimuovere i corpi estranei e le scheggie ossee libere e taglienti, e drenare in superficie quanto più è possibile. L'cinterventù quanto più è paziente .e minuzioso, tanto più p..r • • • • • • • • • • • • • • Qui ho trov:a:to all'infuori degli ufficiali me- trà essere efficace. Immobilizzare qu1esiti feriti e , dici ,effettivi, m·o ltissi.m i colleghi di Roma fm tenerli in os1servazione finchè sarà 1scongiurata i quali I.(ev i della Vida, Vivaldi, Muto, Leon1, ogni m~naccia d'infezione costituisce il compleF icacci, Piant0ni, Schiboni, Fichera, Giannuzzi, mento dell'atto operatorio. L'apparecchio gesBettolo, Colangeli, Rubin-0, Manginelli, Scelba, sato è sempre il migli0re mezzo d'immob1lizza• Campoli. . .. e t anti e tanti~ altri. Tutti godono z1one. buona salute e adempi0no con vivo entusiasmo Anche per le ferite intra-.articolari se gli orifi~i sono puntif0rmi, sarà di regola l'astensione e grand·e a bnegazion e il loro dovere. . ' da ·o gni intervento; se gli orifizi sono ampi, bi• • • • • • • • • • • • T. MANCIOLI. ~ognerà aprire l'articolazivne e, secondo le lesioni os:see constatate, praticau-e l'artrotomia semplice o la resezione immediata. Grazie all'intervento precoce eseguito .al prim<.~ .. arrivare del fer:ito, di notte come di givrno, le complicazi0ni infettive sono quasi sicuramente CHIRURGIA. evitate, e la conservazio·n e dell'arto è assicurata. L'amputazione è riservata alle grandi distruzioni L' a mb u Ia n z a eh i r urgi e a i mm obi Ii z z a t a delle ossa, con interruzione traumatica del tronpresso il fronte. cv vascolare principale dell'arto. Questi casi (LATARJET. Paris niédical, r9 giugno 1915). sono abbastanza frequenti al fronte di battaglia. 2° Fe.r ite del cranio . - Giova drstinguere due I feriti ,che si operano, in queste .ambulanze categorie di ferite del cran1o. La prossimità dellf chirurgiche specializzate, che nella guerra at · ·trincee, l'effetto esplosivv dei proiettili di fucile, tuale si sono dimostrate tanto utili, s0no tutti la violenza delle voluminose schegge d'0bice, da feriti gr.avi : essi vengono in·v iati dall'ambulanza . wna parte, e dall'altra la rapidità con la qual~ di smistamento da un'Òra a quattr'ore cir.ca dopo arrivano i ferdti all'ambulanza permettono d i vedi essere .st ati colpiti. Non s i può imaginare un dere i grandi traumatismi del cranio, queste vere ser\·izio più pronto, nè meglio selezionato. esplosiloni d.e lla .scatola ossea con lesiv-ni cereDal punto di vista clinico, i feriti possvno esbrali gravi che appena si posso110 immaginare. sere divisi in cinque grupp~ : r 0 le fratture degli Tali feriti spesso arrivano in coma, e muoiono airti ; 2° le ferite del cranio; 3° le ferite addominelle p rime .o re d01po che sono stati ricevuti. Tutnali e t6raco-addominali; 4° le ferite nntr:a-tor.a- tavia si rimane colpiti dalla resiste.nz;a di alcuni • ciche ; 5° le ferite superficiali e multiple da soggetti, i quali sopravvivono pa.recchi giorni, schegge d'o1::.ice 0 di bomba. malgrado le lesioni enormi .subite. 1° Frattiire degli arti. Questa categ0rla di La 1seconda categoria comprende i feriti che feriti è fo.r se l<;t più 1i!nter.e ssan,t e, perchè per lo semt.r ano av·e re lesioni relativamente limitate. più richiede l 'intervento d'urgenza ·e lascia spe- Per ~uesti 1'0pera d·el chirurgo può essere effirare al chirurgo i risulta.ti più lusinghieri. Se e.a.ce. Ogni lesione del cuoio capelluto dev'esl'orifizio o gli orifizi sono più che puntiformi, ser.e curata chirurgicamente, largamente iincisa superando così il diametro del pr0iettil·e da fu- ed esplorata in profondità. Ogni sintoma locale di frattura, con :Solchi o depressioni del cranio, cile, l'intervento precoce ed immediato s'impone. Questa formula c0sì assoluta è giUJStificata per 0gni sintoma cerebrale anche senza segni locali lo più dal tempo per l'evoluzione clinica. Le di · richiede 1:a trapa11azione. La pwntura lombaire si' non deve mai tralaisiei'arsi. Molte volte, men·stioni dell'orifizio han no importainza mag- st.emati~a giore della natura del piroiettile. Trattandosi di anche senza l esioni esterne apparenti, l'A. ha frattura, poco importa che l'agente vulnerante potuto riscontrare frattura del t avolato · interno; e dopo l'incisione della dura madre imbevuta di sia stata una palla 0d una scheggia d'obice. sangue, ma non pulsante, ha trovato dei !focolai Chi ha osservato queste fratture comminute, esposte fra mwscoli la.c eri e fras•tagliati e tes.- estesi di :e0ntusione cerebrale, un .e matoma ripost1ti profoDidamente contusi, sporchi da 'd1etriti durale sanguinante f·r a piccoli frammenti di _ il s uper-stite, un caporale di Sanità, presentava sordità completa all '0recchio destro e par·esi del faciale inferiore sinis,t ro. Di questi e di tanti_ altri' casi ch·e mi è dato di vedere prendo n0ta e ne parleremo..... quando si potrà.

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SUNTI E RASSEGNE.

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piombo aderenti alla sostanza cereb.rale disfatta. Talvolta queste lesioni non si m.anifestav.runo per n essun segno all'arrivo del ferito. Anc0ra però non· 1sono noti· 1 risulta.ti lontani di queste trapanazioni, guarite od in via di guarigione. Ma, comunque, in questi casi l'intervento molto precoce è indicat0. 3° Ferite penetraniti addominali o toraco-addominali. - Una piccola parte di qu·e sti feriti gravi può essere salvata soltanto dalle ambulanze chirurgiche presso il fronte. La discussione fra i!ntervenzion·isti .ed astensioni.s.ti ancora non è chiusa. L' A. iSi limita ad esp0rre alcune constatazioni anato,m iche più importanti. Anzitutto tutti i feriti addominal~ che soccombono rapidamente, muoiono d'em.o rragia. Nelle ferite penetranti da proiettili .a breve distanza o da scheggie d'obice, le lesi0n·i svno multiple e comples·se, ma le lesioni vascolari domi· na.no la scena : perforazione del mesentere con sezione dei va:si mesenterici, distacco intestinal~ dal mesentere, ferite dei vasi dello stomac0, larghe ferite degli 0rgani parenchimatosi (fegato, milza, pa11creas) . Queste lesioni so.no frequenti, sole od associate fra loro e t alvolta anche con lesi0ni toraciche e a:etroperitoneali. L'emorragia è ra.pida, 1il ferit0 muore di 1shock, ed all'autopsia si riscontra nell'addome una vera inondazione sanguigna. _t\.ccompagnate CO.Il queste lesioni vascolari, 0 molt0 più di rado isolate, si ha nnv perfoirazioni dei diversi tra tti del tubo digerente, molto varie per numero e per estens.ion·e , dalla s·e mplice ernia della mucosa attraverso una !ferita puntiforme, fino alla rottura completa. U n1 altro particolare anatomo-clinico è che quan·d o si trovano il foro d'entr.ata ed il fo,r o d'uscita, sul piano ideale che li riunisce per lo più si inc0ntra la maggior parte dell·e lesioni. È opportuno perciò operare su questo piano che indica la stra;da percorsa dal pr1 o~ettile : biso1gna orperaue rap~damente, ed allora l 'incision•e regionale può fare ·s perare di s.coprire tutte le lesioni. Questa regola non ha nulla d'assoluto, e l''A . in alcuni casi · ha potut0 constatare lesioni a distan.z a da scoppio all'inf.uo1ri del tragitto del proiettile. I feriti che arrivano molto rapidamente., dof!v appena pochi chilometri di trasporto, isi presentano clin1icamente nelle condizioni seguenti. Per 10 più arrivano in condizioni m0lto graiv i : faccia esangue, polsi piccoli e molli, sensorio lucido ma con tendenza alla sincope: è questo il tipo dell'em0rragia im±erna. Un cambia.mento di posizione, il trasp0rto del ferito sul letto possono affrettare èru:Scamente la fine. Ogni metodo di cura dello shock è inefficace.

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Il chirurgo in questi casi deve avere la certezza che la minrima incisione affretterebbe la morte. Altre v0lte lo stato di shoqk. non è molto pr0nunieiato, il polso è norma.le, l'aspetto buono, qualche conat0 di nausea o vomito. Il caso è favorevole, n0n v'ha emorragia grave, la peritonite non ancora ha potuto stabilirsi: l'intervento s'impone d'urgenza isenz.a attesa. Infine in un terzo gruppo di ca.si più rartl, il ferit0 arriva parecchie aire dopo che è stat0 colpito, in· stato di shock, ma le sue condizioni genetali migliorano. In questi casi l' A. cons·iglia pure di interv.e nire, se le lforze del paziente lo permett0no. Vi sono d'altra parte numer0se ferite addominali in,o•perabili, anche con condizion1i generali favorevoli a ll'intervento .. Le constatazioni locali e la isede degli orifizi indicheranno },e m0dalità dell'incisione. Se esiste un solo orifizio, le difficoltà operatorie poss0no essere estreme per.c hè il proiettile può avere percorso i tragitti più ca.p ricci0si ,e meno sos.p ·e ttabi li. Per questi ·fleriti si impone la ·n ecessità di un servizio chirurgico modello, sia per il personale come per i m ezzi operator!. Non a tort0 _alcuni chirurg·i si dichiaraino :as,t ensioni1s.ti perchè no11 sicuri dell'eccellenza della loro t ecnica o di quella dei loro aiuti. 40 FeriJte in1tra-toraciche . - In gen·e re i feriti non super.ano la linea del fuoco, così gravi sono le loro lesioni, cosi rapida è la morte. Ai più fortunati l'ambulanza chirurgicai può rendere servizi inapprezzabili, assicuraind0 loro l'assisten~a migliore insieme con l'immobilizzazione sollecita e il riposo assoluto, el·e menti essenzi1ali nella cura delle ferite del polmone. La statistica delle ferite toraciche curate nell 'ambulan.z.a del1'A. è molt0 brillante. · 50 Ferite muLtiple e superficiaLi da scheggie d)obiJci. - Tanto per lo shock, quanto per il pericolo dell 'iinifezione di queste ferite lacere e sporche, s'im·p one l'ospedalizzazi0ne più sollecitai presso il fronte. Esse vengono trattate cmn: e le frattur·e degli airti . Ogni ferita sarà aperta, r ipulita, drenata·; si cercherà di sollevare le condizioni generali. È quest0 uno schema della funzione dell'ambulanza chirurgica presso la li1nea del fuoco. Le sue statis•t iche non potnainno essere brillanti come quelle degli altri servizi ch·irurgici, ma sono molto 1s0ddisfacenti, e di più assicurano ed aumenta.n o il r·e ndimento degli ospedali territoriali. Il ferito ar,riva rapidamente, il personale è sempre prontv all'intervento. Il grande centro chirurgico non sarà per questo meno utile : rice-

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verà i feriti leggieri .e quelli i·n via di guarigione e fuori di pericolo, di più i .fer·iti g11aivi quando essi per. il gran numero ·non possano essere tutti curati all'am.t .ulanz:ai. La chirurgia attiva deve essere fatta, al riparv dal tiro nemico, ma quanto più è possibile vicino a l frointe, fin che le ()Ondizi0ni materi1a li! d 'ospeda.lizzazion·e sono suffi<::ie'l1ti. All'ambulaJnza :ch:i rUir.g ica spettai la fu11zion•e di salvar·e il ferito; agli ospedali da campo e territoriali la funzione di completare la cura e la guarigion·e , e di intri(\.prendere le vpera~ioni a freddo , ortopediche o d'altra natura. L 'ambulànza chirurgica specializzata si è dimostra ta molto utile. P. SABELLA.

MEDICINA.

La diagnosi e la cura dell'ulcera gastrica e duodenale. M.

EINHORN.

Arch. fur Verdauungs-Krank.

(15 ott. 1914, vol. XX, .f·a;sc. 5).

I sintumi cardinali di un 'ulcera peptica. sono l' emorragia :manifesta o nel ·vomito o nelle feci, e sofferenze g.a:striche; m'a. 1.5~ la dilagnosi dii ulcera dello stomaco o del d.u ooenu '5i v olesse 0J!restane e 001Illprendere nei' diue segn[ 0aipit:ali, sfuggirebtero àill'i.tndiagine olindta n.u:rnerosi malati, che tali sirutomi non •ptese.nlta.no : tra i Stùffereniti diii stomaco o del duodeno nel 4 per cen.to l'aUJtO!psia ha dimostrato l'esistenza dell'ulcera, e svl o l'uno 1per cento rd i ess1i .aveva presentato in vita la c'Oe!Siste nza dei ,d ue si.ntomi 1c apitali. Boas per il primo ha. richiamato l 'attenzio11e sui das1i1 di uilicer.a, nei qual.i Golo con 1:a riceroa chimica si p oteiva dim vs1trar.e o nel contenlwto gastrico o nelle ieci 10· preseruz.a di s.a ngue, che Slfuggiva all 'esarm.e mac:roscoipiìco : la nozione diell'e1n.01"ragia occulta, come egli .la denominò, e il tnetodo dJ' ricerca d el1e piccole quantità di sa.nrgue, costituiscono un vero progresso .nella diagnostica dell'ulcer a:. Il processo ulcerativo a ttraversa '.Periodi dd attività variaibil.e ; nello stato di ri'.Pos~ talora non SiÌ' elimi.na sangue in quantità sufficiente da essere rilevabil·e nelle feci o nel contenuto gaistTico , ne1nmeno c0n la pro·v a chimica; oltre di che, se il con,t enuto irutestinale è voluanrinoso e il sangue misto ad acqua e ad a limenti, può din parte essere digerito e riass<?rbito, e risultare co .. me emorragia occulta , mentre in realtà l'emorragia pttò essere sta~ d'una certa en.tàtà. Un altro 1netodo possediamo, « la pro'Va del filo », che ci permette du· scoprire la presenza dell '11lcera e la sua localizzazionte, anche se essa 110 11 dia em0rragia diretta. 1

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Il metodo consiste nell'introdur.re •n el tubo digerente un fi1o, alla cui estremrità sia legato un secc·h ietto e nel lasciarlo ~n sdltu per 8 ùre circa, dalla sera alla mattina per esempio: il secchietto & .enkie nel tubo intestiinia.le finchè il filo teso glielo permette, 1e questo ·p uò Jliwanere così 1per .Lunghe -vre a 1 rontatto 0001 la parete dello stomaco e del duodèno. Se un'ulcera even - . • tu.ailm·ente sia localizzata S!U•1la pariete, dl filo al su•o contatto si cvlora, e ritirandolo si può riscon·tr:are una 111Jetta macchia 1sanguignia· : questa i nldica 11lO'll ·s olta·n.to l'esistenza dell 'uJcera ma la distanza a cui essa si trova; ha tanto p i'ù valore quanto più essa è circoscritta, non• p·u ò essere -confusa con una macchi a di sangue , proV10cata da un'erosione artifici~~' poiohè mentre quest'ultim.a è fresca e rosso viva, il colorito del.l a .m.accihia, 1doV'Ulto ad ulcera dticviene in seguito ail lunlgo contatto, rossù scuro. Una diagnosi difjer.enziale t11a ulcera gastrica e duo denale è stata per .molti anni r.itenlllta impossibile ; attua lmente domina l'opinione di Mo~­ ni.han c·h e essa sia cosa molto facile. Egli afferma ch e per riconoocere un'ulcera duodenale, non si serve di nessuna pr0va, ma della s.t 0r1i1a del malato e dei sinitomi cLinici : hanno grande imp(Yrtanza le so:ffierenze che insorgono 2 a 3 ore dopo i pasti, ancora il dolore dellg, fame, più tardivo, il dolore cioè che Soon:Ju>ru-e con l 'irnltrod11zione dell 'aldmento; la periodicità dti! qu-dste .m anifestazi0nii, il decorso cronico : quando questi sintomi siano p1esenti, 1110n! è necessaria .altra pr-OIV!a per diagnosticare l 'ul'cera 1d u0denale. L'opinione dell'Einh·orn a tal proposito è che questi crit eri .n on sono un.a prova ·positiva per dimostr.a re }e'sistenza d'unai ulcera duodenale: si possono av·e re c0mrplessi sintomatici, quali quelli! accennati, ed essere in presenza di un1' ulcerai gastrica o nvn esservi addiri ttu.ra ulcera alcuna. L'ulcera gastrica può essere pilorica o della piccola c'urv.atura i n1 ·prossimità del cardias, e l 'att0 op.eraitivo tpotrebbe chiarire la localtizza7.JÌOne ; ma se ,alla s indrome non oor.risrponde la presenza di una ulicera, non si ipuò permettere di f.atr op erare il malato. ' L'autore asserisce, in base alla sua :esperien~ clinica·, che i!).. U·lli gra,nde nu.m·et'lo di sofferenti con, tale sindrome l' ulcera non esiste; ciò che è importante è la ci1rcostanza che quanta maggiore è l' iper.acidità e il malcessere due :0 quattro ore dopo i pasti, t antv più questi disturbi alla fin•e conducono al quadro de11' ulcerai; la sindrome clinica dell'ulcera non è il fattore primario, ma è d eterminata dal disturrbo funzionale. 1

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{ANNO XXI, FASC. 31]

SEZIONE PRATICA

Molti chirurg.i· (MoynJhan coID1preloo) hanno e· sagerato il valore del dolore ita!ld.iivto (2-3 ore dopo i pasti) nell'ulcera peptica. V'è un'ulcera nello stadio di attività che determina l'dnsorgenza del dolore sul:dto dopo i pasti, e la pressione, anche modica, 1"iesce dolorosa. Vi ipuò essere wn'ulcera in uno stadio di lf•ipo&>, non attiva, latente, ed ogni dol·o re 0uò ta· .cere; nell 'ipercloridic.a i.n.sorgono 1e sofferenze 2-3 ore dopo i pasti, esista o n0n co·n tempotaneamente .u n 'ulcera. In q·u ei casi 1nei· quali coesiste l 'ulicer1a·, i sintomi non con .l'ulceraz,ione ana colla sofferen.z a pri·m aria sono in r.a ppo1rto d1': dipendenza; l'ulcera può .r.e ndere p.iù intensi i • ·s intomi. Un '·ulcera può coesistere c0n acidità norma le ed anche abbassata, sebbene nella maggior parte dei casi .l 'lacidità s ia elevata: in un paziente 1 'A. trovò .achiliai gastrica, e no.o. S•)spettò ulcera; all'atto operativo, esegui.t o per calcolosd epatica, si tr-0vò, oltre ai calcoli, u ~1 '1~ lcera gastrica. Molta importanza si at~ribuisce pttre alla via <Che segue l'emorragia : se essa è intestinale, e il sangue si trova nelle feci, l'ulcera ha sede ·duodenale, se il sangue è vomitato l 'u1cera è gastrica. Ma ·il segno clinico facilmente può ind1urre in errore: l'atto 0perativo ha dimostrato .che un '.ulcera del cardias può presentare solo melena, l'autopsia ha dimostrato che varici del cardias qd anche esofagee posson0 provocare melena o addirittura una· grave emorragia, che segue la via intestinale. Il sintoma emorragia può quindi fuorviare da.I la diagnosi di sede. L'A. pensa inrvece che «la prO'Va del filo .», quando essa sia positiv:a, è decisiva; per gittdi-care della presenza e della Localizzazione dell'ulcera. Può sfuggire l'ulcera loca,lizzata .n ella parete anteriore, ma si disvelan~ l'ulcera del cardias della piccola curva.t ura, l'ulcera p,i lorica • e s.pecialmente la du0denale. La sede dell'ulcera si localizza determinandù sul filo la òi:.tanza che passa tra le labbra del paziente e la macchia ematica : d'ordinario dall'arcata dentaria al car.dias vi ·sono 16 pollici, da questo al piloro 12 pollici, nei pazienti di media grandezza; la dista.nza è un p0 ' maggiore o minore in quelli di grossa o di piccola taglia. Se il filo non present a macchie è-iliari, e se la sua estrazione non offre resistenza, è segn0 ch e esso non è penetrato nel duodeno; in mediai nel 90 % dei casi il filo, se ·non v'ha s t enosi o spasmo, attraversa il piloro. In cas0 di sip.asmo si può u sare l 'atropina; se all'estremità del filo si trova il c-0lorito biliare segno è che il secchietto ha attraversato il pilor0.

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** Posta lai diagnosi di ul-cera gastrica o di ulcera duodenale, quali i C'riteri cu·r ativi? Esistono alcuni pazienti i quali hanno scarse sofferenze, e non poss00 mangiare il vitto ordinario; tuttavia accudiscono ai loro affari : in t a.li casi è inutile consigliare un regime rigoros0, chè i malati non vi ubbidiranno : essi non vogliono rimanere a letto, perchè devon0 badare alle loro faccende. Al lor.o caso fa, la cura ambulatoria : si distribuisce loro una buona quantità di bismuto, che s'è dimostrato il miglior medicamento sia per l'ulcera duodenale che p~r l'ulcera gastrica, l'ammalato prenderà tre volte .a.l giorn0 un mezzo cucchiaio da thè, con 0.30, 0.50 di magnesia usta, una mezz'ora dopo ciascun pasto. La dieta consisterà in latte, uova, e molto burro, non m0lta carne; a.b otizione di .sostanze dannose, come insalata, dr-0ghe, gela.t i, non si può tenere un individuo che lavori ad una dieta insufficiente di latte e mi.nestre. Il malat0 deve giacere a letto almeno per mezza ora dop·o aver ingerito il bis1nuto, e se ciò non fosse ·p ossibile, userà delle çompresse umide <lJurante lai notte, come mezz0 utile a dar calma al d.olore. · Se le ·sofferenze aumentano, si potrà usare la atropina nella ·d ose di 1 /2 mgr. una, due v·olte al gior.no : il rimedio è pericoloso, non può essere ad.o perato che per breve tempo e con cautela . Essa at•b assa il grado dell'acidità gastrica, ma, usata a lungo, è dann·osa. Capitano dei malati più gravi: l'emorragia può essere il pri,mo segn0 dell'ulcera., e ne costituisce sempre una delle complicazioni più pericolos·e: l'ammalato deve essere lasciato nella quiete assollu.ta fisica e m·e ntale: riposo a Letto, ab0lizione di cibo e di bevande per bocca, ghiaccio sull'addome : si somministra.no da 5 a IO gocce di adren.a lina in acqua e gelatina : il malato può prendere 3 o 4 volte al giorn·o un rocchiaio d a zupp,a di s oluzione di gelatina al IO per cento. Utile riesce, sebbene la r agione non si conosca, il cloridrato di emetina nella dose di 0.03 una ·O due volte al giorn0 per iniezione. L'oppio per bocca, o per suppositori, la belladonna sono t1tili contro il dolore. Nel prime gior.no niente alimenti, il riposo è il punto principale della terapia: però si può ricorrere alla via retta.le per la ·S·Orrnministrazione specialmente di liquidi, rettoclisi 3 0 4 volte al giorno con . . ' . . acqua glocusat a al 5 %. Nei g1orn1 success1v1 si può ricorrere a clisteri 11utritivi (150 eme. di latte, con· un torlo 1d 'uo·vo e un cucchiaio di zucchero e altrettanto sale) . Il retto deve essere la\·ato almeno una volta al giorno; l'alimentazione rettale può essere (15)

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IL POLICLINICO

continuata per una settimana ; più a lungo la diminuzione d el peso rivela l'in·s·u fficienza della nutrizione. Naturalmente la condotta del medico deve m1ut are a seconda delle c0ndizioni del malato: se il sogg·etto è mnlto robus to s i può continuare tale s istema di cura anche per 2 settimane, e una diminuzione anch e di circa 20 libbre (9 Kgr.) non porterà dan·n o alcun0, ma se :il soggetto è debole e dimagrato viene il pericolo dell'esaurimento ed anch e della m orte. Si dovrà ricorrere a ll'alimentazione rettale anch e 5 volte al gi0rno con· piccoile quanti~tà di :nut rimento, s0mministrate an che per bocca, latte un cucchiaio ogni ora. Nel giorno seguente U·n a quantità doppia, al t erzo giorno 0gni ora 60 eme. fino a 180 eme. Aumentan·d o progressivamente si possono agg~ungere alla d ieta torli d'uov0, fino ad 8 a l gior,no. Durante la cura. di 2 o 3 settimane è necessario il riposo, e sarà s0mminis trata anche un'alta dose di tiismuto. Se il pazient e ·non sopport a. l'alimentazione ret tale é persiste la diarrea a m algrado della &Ol!Ilministrazione dell'0ppio, l' A. usa l'aliment azione duodenale per mezzo della sonda duodenale. L 'A. c·onsiglia di usare il metodo fin daJ secondo gi0rno d all'emorragia , però egli rico·r da di aver ott enuto buoni effetti servendosi della sonda anche durante l'e morragia, in tre . cas.i. Il principio dell'alimentazione duodenale ti:ae 0rig ine dalla necessità di t enere in· assoluto riposo lo .stomaco e il duodeno, sede dell'ulcera : anche il latte provioca secrezione gastrica e · agisce come stimolo per la sede d ell'ulcera ; il prrincipio del riposo assoluto si raggiunge a st om aco v•uot o. Tra questi casi lievi e gravissimi di ulcera peptica esiste la grande cat egoria di ulcere di media gravità. Ad essi c0nviene l'uso de~ metodo di cura di Leube. Il paziente starà p er 2 settimane a letto, a dieta liquida, con· un empiastro caldo di seme di lino durante il giorno, e un impacco umido alla Priessnit z .s.ul v·e ntre durante l a notte. D'ordinario l' A. s0mministra latte, brodo, rosso d'uovo (200 a 250 eme. og1n~ 2 ore) il primo g i0rno 4, poi 8· u ova. Al decimo giorno concede !un vitto semiliquido, a.1 q·u attordicesirmo il vitto solido, e sarà permess0 al paziente di alzarsi da letto ; poi in una settimana le varietà dei cibi saran1n0 allargat e, proibendo però sempre le sostanze molto grasse, le droghe, gli acidi. Fra i medicamenti il sott onit rato di bismutJ è il mezzo migliore ; il nitrato d'argento nella dose di O.O! fino a 0.02 anche per 2 O 3 seftin1an e è st ato usat0; somministrato più a lungo 1

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S-Orge il pericolo dell'argirosi. Anche il rosso scarlatto (Scharlachroth) può e~ere u sato in capsule come cicatrizzante; si usan0 ·p ure l'olio di oliv·o 1-2 cucchiai <: la paraffina liquida 1 / 2-1 oucchiai o 2 volte al giorno. Gli .alcalini e l 'atropina sono utili contr0 l'iperacidità e contro 1'ipersecrezione.

• •• Benchè la cura dell'ulcera peptica sia di pertinenza medica, pure può presentarsi l'indicazione all'intervento chirurgico : 1. La perforazione richiede un intervento d'urgenza. 2. Se per la melena o ·p er l'ematemesi o per entrambi le cotnplicazioni è messa in, ·pericolo la v ita d el paziente, conviene operare in· una tregua tra le emorragie. 3. Fr·e quenti piccole emorragie, non· influenzate dalla cura, che determinino un0 stato di anemia persistente, richiedono un intervento chirurgico. 4. La sindrome i persecretiva dispeptica, che non risente della cura, è· passibile d'intervento. 5. Violenti dolori, n0n influenzati da cuira razionale, 6. Spasmo p ilorico, st enosi pilorica, 7. l Tlcere, su cui si sian·o impiant ati tum.ori 0 sos.pette di tumore , d evono essere operate.

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PONTANO •

NEUROPATOLOGIA.

Sulla posizione della testa in alcune lesioni cerebellari. (E. GREGGIO, ""in Ricerche · di bio logia d~dicate al prof. AlessandTo Lustig, ecc. Fir~nz~ , J914, 539) .

In alcune lesi0ni d·e l cervelletto, clinich e o sperimentali, possono mainifestarsi delle modifi.zioni nella pùs·i zione della testai ra p.p resentate dalla rig:dità nucale, d all'arrovesciam·e nto all'indietro, dalla r0tazi0ine, :i-=t11 inc1inazione da u11 lato. Si trattai di atteggiame•nti che nel cors0 di una forma morbosa cerebellare ruell 'uomo o dopo 11n intervento sper.i mentale s ul cervelletto n·egli animali, r.appresent ano fenomen i transitori o fenomeni eh~ permangono per un periodo di t em po ai1che nvtevole. Fr.a queste modifi.cazion·i· nella posizione della testa 11 elle lesioni .c er ebellari fu descritta come peculiare quella in cui il capo è inclinato verso una sp.alla e h a su·b ito nell,o st esso t emp0 una rotazione per cui il mento è diretto versv la sp alla opposta e I 'occipite è inclinato verso la 1

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SEZIONE PRATICA

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prima spalla (Berthaux) . Il fenomeno può manifestarsi anche n·e i tumori unilaterali del cervelletto e in tal caso l'inclinazione della testa avverrel:·b e verso il iato omon tno a qu<'llo dov~ risiede il tumore. Nelle emistirpa.z ioni del cervelletto infatti si è osse.rvata l 'i1nclinazione e rotazione della testa verso il lato leso mentre il muso gu.ard~ verso il lato ;sano, non solo dura·n.t e il period10 in cui sono in a ttv i fenomeni primitivi o d.i,namici o irritativi (Luciani, Roll!" cali, Thomas) , ma anche molto più tardi, quan.. do l'animale può stare sollevato .su·g li a.rti e c.aimminare. Allora la sua testa è manten.u ta ri· gida e sempre un po' inclinata dal lato della lesione (Thomas). A questo .proposito sono 1.1nteressainti le storie delle scimmi·e operate da Luciani di emiestirpazione del cervelletto. Si trova in esse che l'inclinazione della testa dal la:to della lesione - in modo che l'orecch.i o dall'altro lato sia rivolto in alto e la faccia verso il lato sano viene 1not.at-0 per molti mesi nelle diarie del Macacus V, ed in quelle dei Macacus W e X il fenome·no è accennato anche quando il peri0d·o dei· fatti irritativi è cessato da t empo. Anche nei ca.ni u sati da Greggio per lo studio della tompressione ce.r etiellare, l 'inclinazione della testa da uno dei lati, mentre il muso guarda versv l'altro lato e per lo più in alto, si è manifestata parecch·ie volte, sia nell ai compr·essiione u·n.ilaterale che u'lJ qu·e11a mediana. Nella massima parte dei primi casi l'inclinazione e la rota~ione della testa si ebbe verso il lato opposto a quello della metà di cervelletto compressa, mentre il muso dell' an.imale guardava verso quest'ultimo lato e per lo più iin alto. I•n due ·c asi la ·direzione del fenomeno avvenne verso l'altro lato. Nella compressi\..Yne m ediana l'inclinazione della testa si ebbe ora verso destra, ora verso sinistra, talor.a nello stesso anitnale variò la sua direzione dopo un intervallo di sosta o il fenomeno si ri·p resentò in segu.i to a un secondo intervento. Nei casi del Gr.e ggio in cui il fen,0 meno dell'inclinazione della testa apparve dopo compressione unilater·a·l e del cervelletto, esso si maJnifestò in se11s10 inverso a ciò che .accade nella emistirpazione nei cani e nelle scimmie, ove la testa è in clinata e ruotata v·e rso il lato .01perato, mentre il muso è riv01to dal lato samo. ~ In qualche caso i r·isu'1tati delle esperienze di estirpazione cerebellare per ciò che riguarda l 'in.clinazione del oapo, si vollero a.p plicare alla diagu1osi di sede di un tumore del cervelletto nell 'uom·o, per conoscere se esisteva a destra o a sinistra. Ma appunto perchè nei tumori si 1

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tratta ;in molti casi piuttosto di fenomeni di compression1e che di distruzione, l'applicare integralmente il risultato, desunto dalle esperienze di emiestirpazione alla clinica fu causa di errore. Lamelle 1i11· un caso fece diagnosi di tumore del cervelletto d.a l lato verso cui la testa era inclinata, mentre il neoplasma esisteva dal lato opposto. Diller e Gaub in caso di tumore del lobo cerebellare destro v·i dero la t esta inclinata \;erso sinistra. !11 un cas01 di cisti del lobo. sinistro del cervelletto, H erson ,Hè·rmanide e Winl{ler osservaro110 che il capo era in posizivne fissa e guardava ·i·n alto e a sinistra , cioè inclinata e ruotata verso i l lato opposto a quello nel quale esist eva la cisti stessa. Anche Batten afferma che nei tumori cerebellari l'orec·c hio del lato opposto al leso può non di rado esser avvicinato alla spalla di questo lato, mentre la facc.i a guarda ~erso il la t o ove r.isiede il tumore. Gordon• descri•s se come segn.01 speciale per la diagnosi di tumori cerebellari il fiatto che la testa è deviata e ruotata dal la t0 oppost'O al leso : egli tr.ovò l'inclinazione c1el capo ·dal lato opp.osto in 4 casi su 6 durante tutta la: mal•attia, in 2 la testa era da pr.ima ·i ncl.inata verso lo st esso lato della lesione, m~ poi, p·oco av.anti della morte, mutò posizione. Questo peculiare atteggiam1en1:toi, d~ cui t ·irsogina tener conto nella diagnosi di localizzazione, ·non v.a messo ].n. rapporto con fatti bulboprotuber'a nziali - inclinazio1n .i· consimili della testa furon·o osservate in casi di tum.o ri del ponte, del cervello medio e .anteriore, - ma C()n un centro cerebellare della musc0latura del collo : il lobuliis simp~ex della nuova topografia del Boll{. La lesi·oine di questo lobu1-0 prov•oca alterazioni variabili nell'atteggiamento e nella posizione della testa; infatti Greggio ha notatv nei suoi cani all'esame necroscopico e 'S ovente a1 mieroscopio l 'alterazi.one accenin·ata. G. BILANCIONI. 1

IGIENE. Per la pulizia e l'igiene delle raserme. Riportiamo dal Secolo il seguente articolo del pr.of. sen. A. Lustig : Non intend0 con qu·este mie riflessioni ed a mmonimenti ~fare un biasimo inopportuno e forse ingiusto alle ·autorità militari, che dispiegano in questi momenti tutta la loro energia fattiva e sono sovraccariche di lavoro, responsabilità, preoccupazioni: ma constato soltanto il fatto inoppugnabile, che molte caserme anche nelle più grandi città, nei centri che d01VTebbero essere i più evoluti e civili, lasciano assai a de-


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IL POLICLINICO

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"sid:erare come pulizia; ed intendo parlare pro- polare di gra-n città, gli amm·aestramenti acquiprio di p.u ra e rudimentale pulizia, nì0n di mi- stati e magari subiti .s,q tto le armi e l'esercito nuziose e c0mplesse pratiche di disi:µfezione o sarebbe ancora una volta un focolare di civilizdi costosi abbellimenti e perfezionamenti edi- zazione ed istruzione. I dannii e.ansati dalle cons.u.e tudini di spvrcilizi, che sarebb·ero pure utili in molti casi, ma non sono ·n ecessari ed indispensabili in periodi zi'a nell·e caserm·e •Sono molteplici : danni mocome questi di intenso movimento di tr.u p·p e e rali, _penchè es.se scem:a:no il prrestigio, di un eserdi imprescindibili esigenze militari. cito di fronte allo: straniero e di fronte ai co~­ Le nostre cas·erme, spesso. belle, nuove, co- nazionali e rappresentano ·nè più nè meno ch'e struite sec0ndo tutte le regole della ing.e gneria un rilassamento della. disciplina; dan,ni ecvn-0militar.e e sanitaria, avrebbero bisogno di un mici, p.e rchè· deterior.ano i' locali; danni igiepo' più di scopa, ·di più frequenti lavaggi, di ~ici, i più importanti, perchè sono à.d un tempo · maggior disciplinamen·t o delle abitudini dei mi- da11ni sociali, ·econ.omici, mili tari. litari in riguàTdo all'u·so delle l:atTine, all'a1~on è qui il posto per lunghe sp·i egazioni di .lontanamentto dei resti alimentari, .al tratta- natura medica : basti ricordar·e ch·e molte gravi mento ld ei panni sporchi. Bisogna, coraggiosa- malattie epidemicv-contagiose, solite a fare stramente e senza falsi pud0ri, riconoscere che il ge degli eserciti in cattive condizioni igieniche, popolo italiano nQll• è stato fi nora molto avanti .s i trasmettono mediante i . n1~.teriali d.i J.""i:fiuto, in f.atto di pulizia. : solo in1 questi ultimi an·ni Ieci ed ;0·r ine, per esempio: il tifo, i1 colera·, , si sòno fatti dei progressi in· tal senso, di pan la dissenteri:ia; che altre, per esempio il tifo piepas.so col migliorame11to economico e sociale del tecchiale, sono trasmesse per m -ezzo di insetti nostro paese, col diminuire dell 'analfabetism0 'immondi, quali · i pidocchi ; che la p,romd.scui~à, e della miseri.a. Ma a.nicora c'è del cammi.n10 da l'affollamento ecc·essivo, l'uso in. comu·n e di re, fare, per arrivare alle al::d.tudini di ordine e pu- cipienti mal lavati, favorisc1on0 l'insorgere delle lizia dei popoli nordici, nostTi alleati (inglesi) epidemie di meningite cerebro:-.s.pìnale; che l'uso o n.ostri avversari: Ora i s.o ldati vengono dal di alimenti guasti o venuti a contatto con mani p·opolo ·e ·porta:no .nelle caserme e negli accanto- di perso ne sporche può ,d ar luogo all'insorgere na.menti le abitudini loro, qu·e lle acquistate dai di g.r avi gastro-enteriti. Si capisce d1t1:nque ~vme sia impvrtante 11 teloro • avi, .niei loro paesi o città di origine. Ed ecco che il soldato tende a gettar~ .a casaccio ner pÙliti i cessi, im.p edendo spandim·enfo di i resti di cibo e di bevanda, a lord·are le latrine, materiali fecali if.u ori dei bottini; l'abituare i a sputare dovunque; ·e questo purtroppo non soldati alle abluzioni ed iai bagni freqll.enti; 1'i.nsolo nel caso che si tratti di soldati di .o rigine, s.e gnar loro a star puliti della persona, cambiandicw.m o cosi, proletaria, ma anche quando il dosi spesso, evitando accuratamente di essere soldato provien.e dalle classi medie o penfi.no conta·giati da pidocchi ed altri immvndi' insetti dalle c.o sì ·d ette cla·~i colte. eventualmente portati da commilitoni ; lo atCosì, senza gran colpa dell·e autoxità militari, tendere a:d. un p·ronto spidocch.i amen1to d·e lle rele caserme acqui1stano spesso un aspetto non clute e richiamati infestati. Epp.oi sri devono inmolto proprio, costituendo una causa probabile ' culcare o megli-0 imporre tutte le pratiche di pudi danni incalcolabili alla salute. La colp·a delle lizia ed igiene più ele-mentari : non sp utare, :non autorità suddett e comincerebbe, quando esse orinare ro defecare f.uori delle latrine o luoghi non. prendessero le misure ioppvrtune, special- ·appositi, che dov·riebbero essere indicati anche mente dopo messe sull '.avviso, e si o.s.tinassero nie lle trincee. ed accampamenti in: guerra, n.on . a .trascurare questo importantiss i.1no punto di spargere resti alimentairi, panni sporchi, stracdisciplina militare ·e di igiene s0cia:le. I·n· nes- ci : regole qemplici, che però il soldato ha bisun ambiente meglio che in quell.o. militare è sogno di ben apprendere dalla pa.Tola pem11apossibile ovvia-re a certi inconvenienti, data la siva d·ei S·Uvi ufficiali e, quando ciò non basti,. ferrea ·d is.c iplina che vi domina e che permette dalla imposizione severa di questi. procedin1'enti e sanzi'oni che s.a rebbero impossiLa pulizia delle caserme s.tabi1i e provvisobili altvove. E si noti: una severa educazione rie in tempo di pace o anche in te.mpD di guerall'ordine ed· alla pulizia impartita, nell'esercito ra, specialm·en•t e fuari delle zone di guerra, ove Sla1rebèe un:a spinta potentissima al migliora- si accumulano ris.e rvisti e soldati di .s.e conda limento delle ab1tudini generali, ·p erchè il sol· nea, peti istruzioni o per :a:l tro, nvn porterebbe dato, tornando a cas.a sua, importerebbe negli via poi neppure un gran tempo: 111 tali luoghi a1ubienti più diversi, 11ella lieta campagna to- i .wldati stanno talvolta. ore ed ore dis.occntpati scana o l ombarda, nel malinconico e remoto vil- e non ci sarebl:e un gran male nè impliieherebbe l aggio sardo, negli alveafli di una gran casa po- un gran dispendio di energie, se alcuni· gradua1

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S~IONE

ti, con alcuni soldati, venissero, previe istruzìoni dei medici reggimentali, adibiti alla pu lizia nel seniso semplice e facile suddetto. l-0 non chiedo, lo ripeto, cose straordinarie ed impossibili, ma soltant0 che nelle caserme ed ac~ campamenti militari di ogni getrere, compresi naturalmente gli 0spedal:i', regni quella pulizia e quell 'o;dine, per cui gli eserciti fra.ncesi, inglesi e tedeschi vanno distinti ; e che è segno di civiltà vera e garanzia di disciplina e di salute, e qui.ndi anche di vittoria. A. LUSTIG. I

OSSERVAZIONI CLINICHE. Istituto di

para11itolo~a

medica della R. Università di Catania

diretto dal prof. M.

CONDORELLI FRANCAVIGLIA.

Grumi sanguigni simulanti parassiti intestinali per il prvf. M . CONDORELLI FRANCAVIGLIA.

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PRATICA

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Anche organi animali o vegetali, o sem.p l)ci frammenti di essi, talvolta vengono scambiati per parassiti : ricordo, come curiosità scientifiche, il grumo fibrinoso della vena safena, battezzato da 1\1.oug·and per Filaria zebra; la trachea di un uccello., descritta da Scop0li col nome di Physis intestinialis; la trachea vegetale, stu diata e descritta come zooparassita, cui fu imposto il nome di StriatuLa e la f-a m-OSa Euri.a infernialis, che fece pensare ai parassiti favolosi ! Da qu·e sti esempi e da altri, che, per brevità passo sotto silenzio, d-0bbiamo trarre utile ammaestramento, che non è sempre facile ricon-0scere la natura parassitaria dei . corpi, che si rinvengono nel nostro organismo, e che provengono o si stt ppone provengano da esso : occorre up. esame diligente e non dimenticare la raccomandazio11e di Moquin-Tandon, che cioè: « prima d'intraprendere la ' descrizi0ne di un parass ita n uovo, la miglior via da seguire, in parecchie occasioni, è di rivo1gersi ad uno specialista ». In tal m-0d·01 s i è savia1nente regolato u n. colleg·a di Misterl:1ianco, che mi o:ffri il materiale ' . . della presente comunicazione.

Railliet, 11el .s.uo 1'ratta.t o di zo·oilogia medica ed agricola, giustamente osserva che « bisogna mettere in g uardia i pri nei pianti contro certe cause d'errore, che possono presentarsi nella S... M... di L ... , di anni 24, da Misterbianco, determinazione dei parassiti ». E difatti sono il cui gentilizio non o:ffre nulla di particolare, a parecchie le erronee osservazioni dj parassiti- 6 anni fu OJ?erato di resezione del calcagno per smo, riguardanti invece casi d'insetti, di acari, osteo-periostite tuberc0lare. Crebbe 1n· buona salute e di costituzione alquanto r-0busta e sana, di vermi, ecc., che, arrivati accidentalmente nel esercitanclo il mestiere di calzolaio. Ventenne corpo dell 'uomo, senza com1piervi nessu na fase emigrò in America, a Mendoza, e vi dimorò 26 del loro ciclo evolutivo e senza adattarsi a vita mesi , accudendo ai lavori di bottaio e di campagna. Ritornato. in Italia , adem pi, per due parassitaria, si comporta110 . da semplici corpi anni, agli obblighi di leva, senza mai ammalarsi, estranei viventi, innocui o più m eno nocivi, se- meno una sola volta, in cui, per bronchite, fu • condo la 10110 natura, dimensione e sede. ricovera.to all'Ospedale militare di Firenze; da dove uscì guarito dopo pochi giorni di degenza. Mi è occorso, più d'una volta, q:ui ed a ltrove, Da circa ro mesi è sofferente di disturbi gadover tran1q uillizzare il paziente e convincere il stro-enterici: da principio senas o di peso all'adcollega., impressionati dalla presenza nel vaso dome e vomiti, mag~iormente pronunziati su.b ito da 11otte, fra le urine di recente emissione, di dopo il pasto ; poscia dolore intenso e bruciore in vicinanza dell'ombelico, non continuo, ma tal Ull!e larve di ditteri (Callip hora VIO?nitorta) e saltuario, ad in.t ervalli di una diecina di giorni; di anellidi (Lumbricus rubellus). Es~i non proalvo da .prima regolare, po! diarrea negli ulvenivano dalle vie urinarie; ma le prime erano timi tempi, dimagramento not evole, colorito state deposte nel recipiente dallo insetto alato, della pelle pallido, temperatura normale. Nel quadrante superiore di sinistra, in vicioppure vi eran·o arrivate coll'acqua di lavaggio, e i secondi pure per questa ultima via. Oligo- nanza dell 'om1::1elico, si nota una massa sferica endo-.adè1.0minale della dimensione di una arancheti e sanguisughe possono difatti, se1:1bere ra- cia, liscia, dura ed elastica., diagnosticata da valoroso chirurgo della nostra città : tumore ramente, trovarsi anche nelle acque potabili ben 'nialigno inoperabile impiantato nelle 'Vicinanz e condottate, che alim·e ntano la . pop0lazione : a dello sto"Inacoi ·e dell angolo1 spleno-colico. Cata.11ia e a Roma, nell'acqua attinta direttaVerso il ro del settembre scorso, it1 seguito a mente a l rubinetto, ho constatato la presenza del due scariche abbondanti di material e piceo (ent erorragia), le so:ffierenze si calmano alquanto, Lumbricus rubellus e della Limruit'bs niLotiJca, la intumescenza no.ti è più palpabile, le feci ridi cui un in.d ividuo giovanissimo, lungo d ieci e prendono il colore normale, le forze migliorano. spesso poco più di un millimetro, mi fu portato Ma, a due mesi circa di distanza, si ripete l'enin comunicazio11e dal chiarissimo collega profes- . terorragia insieme con emissione di altro materiale, che stupisce il medico e i presenti. sore M. De Cristofaro. 1

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[ANNO XXI , FASC. 31]

IL POLICLINICO

Così si esprime il 001lega nella lettera ir1,·iatami (10 novembre 1914) in accompagnamento del materiale patologico: « • •• . ieri, stmpre di dop0pranzo, fu colto da deliquio, seguito, dopo circa d ue ore, da una scarica di sa11gue liquido e parte coagulato commisto al materiale, che io le mando e che ho riconosciuto per parassiti (vermi) del tubo digerente dell'u0mo e che non saprei definire. cc Il fatto è di un certo interesse scientifico, ed h a destato n on poca meraviglia negli altri che l'hanno visto.

potrebbero, per la loro apparenza esteriore, riferirsi , gross0lanamente, a giganteschi oligocheti ; ma ad un esame anche superficialissimo, fatto da persona competente, si conosce su1:,ito la natura organica e non -0.r ganizzata di essi, mancanti di a mbo le a·p erture di ingestione e di egestion e, di cripte, di set0le, ecc., organi tutti che sono sempre bene visibili in essi animali. La superficie di sezione dei pretesi parassiti è uniformemente massiccia, senza traccia alcu11a di organi ca.vitari; il colorito è bianco-gri-

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II

I~

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A lei il respo11so, da cui dipende la prognosi e quindi la cura ». Detto materiale è c0stituito da tre corpi cilindrici leggermente depressi alle due faccie opposte, lunghi 31-31.5-55.3 centimetri e dello s pessore varia.b ile da 18 a 24 millimetri. Sono ricurvi a d anse irregolari, a rrotondati ad ambo le estremità. Il colore è g rigio biancastr0 uniforme· Il corpo simula una simmetria nettamente m etamerica, a metameri lunghi da 5 a, 9 millimetri, lisci alla s uperficie e con margine posteriore sla rgato, tagliente, a contorno regolare, in modo da ric0prire ciascun segmento la parte superiore di quello che segue : in co:qiplesso, per la loro conformazione, gli a.nell: sembrano cotne embricati. Tali corpi cilindrici, da C'hi non h a pratica di cose zoologiche ed osserva con poca diligenza, «

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giastro nello strato corticale spesso .a ppena un millimetro, in.e ro-rossastro nello interno, rosso· nerastro nel centro, 0ve la consistenza diminuisce al punto da divenire quasi gelatinosa. Si tratta, . evidentemente, di grumi sanguigni a'V'VOlti da uno straterello di muco: diagnosi questa confermata anche dall'esame istologico. L'egregio collega., alla mia risposta, ricevette una seconda sorpresa eguale, se non superiore, alla prima; ma colo.ro, che veramente rimasero male, furono il paziente e la famiglia di lui, che, di certo, avrebbe preferito ospitare nel suv i ntestino una fala.nge di vermi, alla cui fuoruscita sarebbe seguita la guarigione, anzichè allevare un tumore maligno, ulcerato, che lo tormenta, lo dissangua e lo .conduce a sicura, prvssi.m a morte ! Catania, gennaio 1915.


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SEZIONE PRATICA

Scartata, per l'anamnesi, la possibilità di una epilessia essenziale, la giudicai di natura secondiretto dal prof. M. CONDORBLLI FRANCAVIGLIA. daria e di origine probabilmente riflessa da elmintiasi intestinale. Epilessia riOessa da elmintiasi intestinale Riserbandomi di fare l'esame microscopico delle feci, consigliai di bene ispezionare il ma« A.searis lumbricoides L. & t~iiale fecale; talchè, accertata. la presenza per il prùf. M. CONDORELLI FRANCAVIGLIA. dell'Ascaris Lumbricoides, som,m inistrai la santonina in emulsione oleosa, che ebbe per effetto In precedenti lavori ho avuto, occasione di oc- · la fuoiruscita di due ascaridi . Dopo quel giorn·o, e senza l'usv di alcun mecuparmi di va.r ie forme di nevrosi riflesse di dicinale, gli accessi non si ripetettero più. Adesorigine parassitaria, ai quali mi riferisco ·p er l a so il giorvine stud.e ute sta benissimv, e nelle sue bibliografia della presente ·nota. In molti altri feci non presenta traccia alcuna di uova di elpubblicati, pri.m a e dopo dei miei, sul mede- minti. simo argomento, c0tncoirdemente .si viene ad amIl caso clinico, che brevemente ho descritto, è mettere l'esistenza di disturbi nervosi, più 0 di qualche interesse, non svltanto perchè arricmeno gravi e multifo1:111i (abbassamento dell'uchisce la casistica di epilessia riflessa da elmindito, cof0si, ambliopia, amaurosi, vertigirui, spatiasi intestinale (Ascaris Lumbricoides, Taenia smi ritmici, accessi epilettifarmi, paresi e pa- solium e Ta.e ma mediocanelLata, Hymenolepis ralisi transitorie, ecc.) sotto l'influenza diretta 'YLj(Jlna, ecc.), ma anche per il fatto che i gravi acdi ·e ntoz0i. cid~nti .nervosi, nel 's oggetto in esame, furono Molto si è scritto s ul me.ccanismo di azione provocati dalla presenza nell'intestino di due di questi, ma l'argomento no'n può ·d irsi a.néora soli ascaridi. risolu~o, restando così aperto il campo di diPer le osservazioini cliniche di Rosen, Franck, scussione sulla patogenesi di tali turbe nervose. Davaine, Hubert, R. Blanchard, avvalorate dalEd è appunto coll'intendimento di portare in le ricerche di lab0ra.torio di Min.g azzini, di Viciò altro cont rib·uto, che mi permett0 di comu- gnardon, di Chauson e di altri, devesi ammetnicare la segu·e nte osservazione clinica. tere che nel .c orpo degli ascaridi si elatorano

Istituto di parassitologia medica della R. Università di Catania

G ... B ... di C ... , di anni 19, .da Villarosa (Caltanissetta), studente, di sana e robusta costituzione fisica, ha goduto sempre ottima salute. Fanciullo soffri le solite malattie esantematiche. L'anamnesi esclude l'eredo-sifi.lide, l'alcoolismo, la malaria e qualun.que mala.ttia del sistema nervoso tant0 negli ascendenti quanto nei collaterali. È sobrio nella vittitazione, beve pochissimo vino e di rada· liquori, non fum.a , è poco amico di Venere. Studia <I,Uanto .b asta. per compiere i suoi doveri .scolastici, evitando, per naturale disposizione, la surmervage intellettuale. Mentre trovavasi in iscuola, ov·e si era recato del .solito buon umore, verso le ore I I fu preso da una sensazione di pesantezza al ca po e da vertigin e ; emise un debole grido e ad esso seguirono gravi convulsioni generali, prima toniche e rpoi cloniche, durante le quali egli si morse la lingua, producendosi una piccola ferita sanguinante. Dopo circa dieci minuti, le convulsioni cessarono e l'infermo cadde in un profondo coma. In queste condizioni fu da me visitato : notai sospensione completa della sensitdlità e della coscienza, pupilla dilatata e rigida . L'accesso fu oltre.modo violento e pr0lungato: il paziente riacquistò del tutto i sensi d opo eirca un 'ora, la memoria molto più tardi. A distanza variabile dai 60 ai 90 minuti, seguiron0 altri tre accessi di breve durata e di poca intensità. Evident emente quel giovine era nel pieno dominio dello stato epilettico·, in lui caratterizzato da un accesso violento e prolungato, seguìto da altri subentranti leggieri. Malgrado la somministrazione di un generoso purgante, l'uso q_uotidiano degli enteroclismi e dei bromuri, altri accessi, lievi rperò, ebbero a verificarsi nei giorni su ccessi vi.

speciali sostanze, caipaci di rprovocare, per contatto, fenomeni irritativi locali e, per assorbimento, disturbi generali più 0 meno gravi (prurito, .congiuntivite, starnuto, corizza, afonia, ,jolori faringei, difficoltà della deglutizione, gonfiore delle palpebre, contratture parziali o t~­ tali, ecc.). Che tali principi, sien0 sostanze .acide ,o volatili con azione spiccatamente urticante stilla pelle e sulla c.011giun.tiva (Alessandrini e Paoiucci), ,o vvero veleni a ni.mali veri e propri co11 azione tossica elettiva sul sistema nervoso, c·vvero .a nc0ra l'una e l'altra cosa riunite insie111e, non è possibile iprecisare. È certo però che gli ascaridi elaborano una tossina specifica cvu a zione elettiva sul sistema nervoso; come risulta dalle esperienze di Vignardon e di Chauson, i quali, mediante 1'iniezione ipodermica di 2 a 4 centimetri cubici di succo di ascaride, ottenuto per spremitura del verme tagliuzzato e pesto in mortaio, determinaron0, 1n· un periodo di tempo, variabile da · un minimo di 2 a 3 minuti ad un massimo di 50 a 70 0re, la morte delle cavie con accidenti convulsivi. . In fa:vore pure di iuna tossina specifica parlano le importantissime ricerche di Ghedini, il quale analogamente ai :-isultati ottenuti da Weinberg e Parvu e .da lui stesso nelle infezioni da echinococco e da anchilostoma, riusci a mettere in evidenza la reazione di fissazione del complemento, cioè potette dimostrare che nel (21)


.. IL POLICLINICO

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siero di sangue dell'individuo infetto da ascaridi ·e sistono reagine capaci .d i fissare il com· plemento. Talchè, ammessa la esistenza di una zootossina convulsivante, l'epilessia riflessa sarebbe una nevrosi da. intossicazione endogena di natura parassi tarla. D'altra parte non è possibile negare qualunque itrrportainza allo stimolo meecanico, esercitato dagli ascaridi sulle terminazioni nervose della mucosa intesti.n.a le. Essi nematodi, provvisti di potente apparato boe.c ale, costituito da tre labl:1ra funzionanti pure c0me organi di senso, esercitano un continuo. t raumatismo sulla parete dell'intestino, abradendone l'e·p itelio ed it~fossando la testa nella mu·c osa e nella sottomuc0sa, e metten1do allo scoverto, in tal guisa, le terminazioni nervose, che quindi vengono ad essere fortemente stimolate. Così spiegato, il .m eccanismo d'azione degli aiscaridi nella patogenesi dell'epilessia è dop. . . pto : to~sico ·e meccanico. Termino con una considerazione. La clinica ' c'insegna, ed io ho constatato più volte, che omopolielmintiasi da A. lumbricoides spesso sono sopporta•t e senza alcun disturbo degno di nota, da parte dell'ospite; e che turbe nervose gravi talvolta si avverano in individui, che ospitano ' pochissimi vermi, come .nel caso che è oggetto della presente n-0ta, nel quale il grave e prolungato accesso epilettiforme, seguito da alt ri subentranti di minore 1ntensità, si sviluppò -n ettam:ente sotto lo stimolo di due soli piccoli ascaridi. Tale constatazione di fatto, a mio parere, non infirma per nulla la !Spieg.azionie, che diamo sulla patogenesi delle nevrosi riflesse parassitarie; soltant0 essa, secondo i geniali concetti del De Giovanni relativamente alla -morfologia dèl nostro organi•s mo, ci dice che, perchè si abbiano tali turbe nervose, non basta lo stimol0 tossico o meccanico, o l'uno e l'altro riuniti insieme, ma occorre una naturale disposizione, quale elemento di .s peciale morbilità.

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AGCADEMIR. SOCIBTl IEDIOHE, CfrNGRESSl (NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI).

Società ltledica Chirorgiea di Bologna. C~unicazi-0ni

d'interesse medico..chirurgico.

Prof. V. PUTTI e dott. V. NERI. Su uni caso d·i trauma del mvdoLLo dors1ale . - Un ragazzo di 14 anni venn·e colpito da un tridente a livello del 5° segmento dorsale e presentò subito tutti i .segni caratteristici di una sezi-0ne totale del midollo : paralisi degli sfint er}, scomparsa dei riflessi superficiali e profondi, ecc. D,op·o I I mesi, cioè nel ~omento in cui ora gli 00. presentano il giova!ne, si os,serva parali.si di moto degli' arti inferiori, ·dissociazi,one ·si-ring.>mie1i~ della sensibilità, b.abin.ski' bilaterale, riflessi tendinei pronti ma non esagerati, esaltazione dei riflessi di difesa. La. coincidenza del limite di anestesia com quello dei 1 rifles•si di difesa fa ritenere che si tratti di una lesione di piccola estensione che si è andata- limi tando .a lla parte cen.trale del midollo. Dott. A. PERUCCI (-aiuto chirurg0 all'Ospedale Maggi,ore) . Anuria completa calcolotica guarita col cabeterismo1 wreterale terapeutico. - Riferisce la storif.a di una donna di 63 anni, già 'Operata di n·e frectomia destra per un'enorme idron.efrosi calcol0tica, ·e colpita poi, durante il complèto benessere, da forti dolori alla regi·cme renale 1sin.istra, anuria e sintom11 uremici. Detto particolarmente dei sintomi, degli esami . radiografici e del cateterism0 ureterale praticato e degli esiti' felici avuti, concludè che, di fronte ad una n.efr:ectomia d 'u.r genza, ·d ett0 cat eterismo era il sola mezzo innocuo · ed eroic'O' che p-0tes·s e sal v.are la vita ·d ella malata. Dott. A. :rERRUCCI. Sul valore dell'azotemia e delLcr costante U1'eo-secretoria dl A mòa:rd nei malati delLe 'Vie urinarie . - Riferi1sce e commen.ta le sue rice-r che intorn" all 'argomènto suesposto pratic.a te in 36 -c asi, e di questi. parla di quelli che vennero operati con iS·uccess-a in seguilf:o alle indicazioni dell'azotemia e della costante. Dott. Gurno M. PrccININI.

CONCLUSIONI : 1° L'elmintiasi intestin·a le ·d a Ascaris lumbri-

coides può essere causa di epilessia riflessa. 2° L'epilessia riflessa da Ascaris lumbricoide·s si svilUtppa sotto la doppia influenza di uno stimolo mecca.n·i co e d'una intossicazione endogerl.a d i natura parassitaria ad azione convulsivante, esercitata in individui morfologicamente predi. . sposti.

Catania, fetib taio 1915. (22)

A~cademia

delle Stlenze Mediche e Naturali di Ferrara.

Seduta del

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• ma1gg1• 0 1915.

Presidenza G. BoscHI. CAVAZZANI. Albumine dell'urina . - L'O. comu·nica il riassunto di una sua monografia. Precede una rasisegna storica, che va dalle prime osservazioni di Fordyce e di Cotugn0 (1768-1770) alle ultime vedute di Patein e Roux.


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SEZIONE PRATICA

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Sono poi descritti più di lLna trentina cli metodi per l'analisi qualitativa e riportati i giu.. dizt delle vairie critiche comparative di Lec0Chie e Talamow, di Wassilieft, di Antenrieth ed altri. A parte è trattato dell'emoglobina. In un terzi) capitolv 1'0. passa in rassegna i metodi per la determinazion,e quantitativa globale, come il proceso Simonot , Chr.itStensen, Bsbach, Koilleki, Tsuchija, l'uso del polarimetro, dell '-0leorefrattometro, della centrifuga, e si sofferma sui tentativi ·d i procedimenti volumetrici. Dopo un cenno abbastainza diffuso sulle varie individualità chimiche delle proteine, 1'0. nel quarto capitolo mette i·n luce il valore dell'analisi differenziiale delle protenine urina·r ie, e indica i mezzi per il differenziamento della nubecola, delle nucleo-altrumine, dell'aibumina acetosolubile, del nucleoist0ne e dell'istone, delle globuline, delle albumine propriamente dette, ecc. Il qu!i.n to capitolo è deaicato .all'azoto colloidale, agli amin·oacidi , ai fermenti, come materiali aventi rapporto colle proteine, e il sesto per 10 istesso motivo contiene b revi notizie sui cilindri urinari. Alla fine della com'u nicazione 1'0. ricorda UJ11~ sua recente publ::·licazione sul Policlinico, indie.ante una speciale condizione, in cui l'esame superficiale avrebbe fatta escludere la presenza di proteine nell'urina: presenta poi cinque campioni in · tu·b o d'aissaggio, dimostrando che una orina può non int0rbidire alla ebullizione in un ambiente neutro e i1n ambiente acido acetico, e - può restar ldm pi da 1n eccesso di acido nitrico·, mentre dà con altri procedimenti netta la . •reazione delle proteine. 1

Pro·d otti del sottosuo·lo di Castel San Pietro acLatti alla t~rapia. - L'O. prega l' Accademia a p·r ender visione di alcuni blocchi proven.ientri. dalle nuove cave di fango di Castel San Pietro nei pressi di Bologna. Si· tratta di ammassi di finissima airgilla, .scavata nei pressi di sorgenti salsoioddche, che is0no stati usati terapeuticamente in sostituzione del fango eruttato dalle salse di Sellastra, già dall'O. illustrate fin dal 1902 alla stessa: Accademia, con esiti molto favorev·oli : presenta il volume egit-0 dalle Terme iin occasiione dell'ottantesim0 .esercizio, nel quale sono 1r:accolti gli scritti· scientifici relativi alla natura, composd.zione e applicazione dei ddversi mezzi curativi· for.n:iti dail sottosuolo di Castel San Pietro. VECCHIATI. Intom'O ad wn caso di costa soprannumeraria cer'Vicale in soggetto affetto da tubercolosi polmonare (presentata dal socio Minerbi). - Questa osservazione aggiunge un ca1Sio a quelle non numerose note nella letteratura di CAVAZZANI.

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una costola cervicale unilaterale. È degno dd nota la presenza unilaterale della costa anomala e il corrispondente maggiore s·viluppo della apofisi trasve11sa del latù oppvsto ,nè sono da passare sott0 silenzio : 1 ° La non comu·n·e lunghezza dellai costa spuria la quale oltrep.a ssava i 6 cm.; 2° Il comportarsi della sua estremità distale la qua.le apparentemente si articolava col corpo della :s.e cond·a costa. 3° La en·o rme prevalenza delle lesioni polmonari tll'bercolari dal lato della costa succenturiata . GL~NELLI.

Lo S'Viluppo del piloro umano (in collatorazione con. lo studente Mongini). - L'O. comunica che per un lungo periodo della vita intrauterina il pilor0 nolll è segnaito all'esterno da alcuna incisura, ma è già distinto intennamente per una profonda modificazione delle 1&ue pareti, c0nsistenti, in 1embri:o1ni di circa 3 mesi, in una b1rusca diminuzione di 1s.p essezza della parte connettivale della mucosa, ed in que1li di circa 5 mesi, nei quali la tonaca muscolare è assai svilu'Ppata, in una i dentica dimiJ!luzione di spessvre del suo stratv circolare. Nei feti di mes~ sei, sebbene nessun1 indizio si abbia all'esterno del piloro, compaire la prima traccia della valvola pilorica consistente in un rilievo del detto strato cir0olare al passaggio piloricù, là dove si riduce bruscamente di ,spessore, .rilievo che sospinge ·n atur.almente verso l'interno la mucosa riestringend-0 il lume di quel passaggio. Nei feti di circa 7 mesi comincia a disegn:a•r si esternamente 1'incisurai pilorica, la quale va accentuand()si col progredire della ~v0luzione. È in questi feti che a costituire la parte periferica. del cercine muscolare della valvola entrano le por.z ioni pro51sjme delle pa.reti mus.colari dello· stomaco e del duodeno, e ciò verosimdlmente in seguitù ad u ni più lento accrescimento in a·m piezza del punto di passaggio pilorico di fronte ai quei segmenti vicind de.I tu1:10 digestivo. L'accennata pairtecipazione .nei: feti di sette mesi è tale che in quel cercine .si possono agevolmente distinguere due segmenti, un0 d:nterno ir:appresentante del cercine primordiale, l'altro esterno resultante dalla inclusione in lui delle tonache muscolari del d·uodeno e dello stomaco. Il cercine muscolare della valv0la considerevolmente si acoresc·e negli: ultimi stadl, e più a spese del segmento esternù, e tutte le specie di fibrocellule, decorrenti nei sensi p_iù svariati, che vi iSi ritrùvano 1n.ell 'adulto, hanno la loro ragi01t1.e n·el particolare suo modo di costituirsi. L'O. poi. si sofferma anche sulle apparenze della mucosa valvolare nelle v~rie fasi di sviluppo. PADOVANI. 1

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. MEDICINA SCIENTIFICA. Sulla patogenicità della spirochete nella paralisi progressiva. Il Forster ·e il T-01masczewski (B erliner Klin. Wochenschrift) in 50 c·asi di pair,alis.i progressiva estrassero del materiale cerebrale con la puntura e praticarono 61 inoculazioni nei testicoli dei conigli e nelle palpeèa:-e delle scimmie ; di questi animali pot etter·0r tenere in os· serv.azione per 4 mesi 40 conigli e 3 scimmie, senza riscontrare mai .alcuna manifestazione morbosa, a differenza di altri autori . I risultati negativi certo non possono avere v.alore assoluto; ma dato il gran numero delle esperienze, la lunga durata .d ell'oss·e r.v azione e la ricchezza di spirochete riscontrata in alcuni casi, è g iiu:stificata I.a conclusione che le spirochete proliferanti nel.Ja 1c orteccia c·eteb1rale n·e lla paralisi progressiva. siano modificate, fvrse attenuate nella loro attività patoig ena. in confronto con gli animali da esperimento, tanto più quando s i confrontino questi 1risultati con quelli c;lelle inoeulazioni dei prod101tti morbosi della sifilide terziaria. . " In questi ·prodotti è d_ifficile la dimostrazione delle spirochete, e pure si ottengono quasi cost~ntemente infezioni sperimenta.l i negli animali : dopo1 .alcune settimane di incubazione, si sviJ..u ppa il sifiloma con reperto di spirochete positivo. Lo Schusteir nota che questo concetto del F orster 1si avtvicina 1nolto all'101p~nione di altri a1111tori, che Ja paralisi progressiva e 1a tabe, ed in generale le affezioni metasifilitiche del sistema nervoso, siano dovute ad una s.peciale varietà neurotropa della spirocheta, da un -virus nervos10. Lo Schuster pen~a che si tratti più probabilment e di una forma particolare neurotroprl. della spirocheta, anzichè di una t:r asformazione di essa nell'organismo dell'individuo affett o nel corso d el tempo. Così si spiega il fatt o che proprio i pazienti che più tardi presentano manifestazioni metasi fìlitiche, molto 1spesso non presentano che scarse manifestazioni primarie o secondarie. Il -virus ?iervoso sarebbe da considerarsi come un agente infettivo poco pericoloso per la cute e le mucose, e molto per il sistema nervoso. La refrattarietà per il mercurio e per l 'arse· • • n1co s1 compirende sia con l'una ipotesi, come con l'altra. 1

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Il Rothma:nn nota che con ql\lJesti concetti si spiega ,p ure il fatto che, specialmente nelle classi el·ev~te, spesso .la paralisi si isviluppa precocemente nonostante le cure molto energiche incio•m inciate fin dal.1 'inizio della malattia e siste maticamente co ntinuate. • P. SABELLA. 1

CASISTICA. Il segno di Remond nella diagnosi della pleurite. Nell'uomo .n ormale in posizione verticale i muscoli lombari formano a l lato delle apofisi spinose un rilievo muscolare longitudinale eguale ai due lati. Questo riliev10 ha per limiti in alto la d od.i cesi.ma costola, in basso la cresta iliaca 1ed in fuori il bordo muscolare dell'ileo- · costale. Negli in1d ividui affetti da pleurite quest0 muscolo appare co.me paralizzato dal lato ma.lato: la massa muscolare lombare è distesa in lar• ghezza occupando quasi tutto lo spazi0 ileo-costale. I movimenti di flessione del tronco dal lato malato non prov0cano alcuna modificazione nei muscoli lombari. La palpazione meglio che l 'ispezione fa rilevare questo allargamento dei musc0li dovuto alla loro contrattura: insinuando le dita dolcemente, in, mo.do da evitare qualsiasi movimento di difesa, dall'infuori all'indentr0 sotto il bordo della r2a. costola si apprezza a .3-4-5 ed anche a 6 dita trasverse un rilievo musco•larie dovuto alla contrattur·a del muscolo ileo-costale e si osserva pure che il solco che esiste normalmente fra i due m.uscoli è scomp·a rso. Per rendere più evident e la contrattura di questi muscoli basta far flettere il tronco dapprima dal lat0 malato e .poi dal lato sano; si 0sserva allora ch e la massa muscolare è più lfacilmente apprezzabi'le dal lato malato e che essa è sempre in con,t razion1e e non perde la s ua tonicità malgrado l'iperrflessione del tronco dal lato malato. Questo è il s.e gno di Remond, ch e può essere completat o dal segno del martello. Percuotendo dolcemente con un martello da riflessi la regione <lor.sale tra il bordo interno dell'omoplata e la colonna vertebrale a due o tre dita trasverse all'in;fuori delle apofisi spinose, all'altezza della 5a., 6a. e 7a. vertebra dorsale si ha: 1° una contrazi0ne riflessa visibile ad occhio nudo di tutti i iasci medi del lungo dorsale, 1


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SEZIONE PRATICA

che parte dal p111.·nto percosso e :finisce alle inserzioni del muscolo; 2° una vil::1tazione di tutto il musc0lo come una massa di caoutcb.ouc duro, vibrazione che si può apprezzare con le dita. Il segno degli spinali o di Remond è accentuato s opratutto dal lato dove esiste la pleurite; è sempre più o meno accen·n at0 dal lato sano, in conseguenza di una oontrattu.ra vicariante che tende ad. immobilizzare la base del torace infiammato. Ma per l·o meno una volta su tr·e il segno è di intensità uguale . ai due lati e talora anche più accentuat0 dal lato ap· parent,emente sano. Questo fatto che pareva inesplicabile, trova, secondo Apchin, la sua spiegazione n·ella circostanza che le pleuriti possono essere bilaterali anche quando manchin0 segni clinici che facciano rilevare la bilateralità del processo e la presenza del segno degli spinali ai due lati h a una notevole importanza diagnostica appunto perchè mette in rilievo la ·e sistenza di un processo infiammatorio alla pleura anche dal lat0 appa.rentemente sano. DR.

Lesioni pleuriche nei sifilitici. Quando UI{]• sifilitico presenti u n•a pleurite, si pone subito iil g rave p.r:o1blema etiologico, se la pleurite sia essa stessa, di natuora s ifilitica, o se, provocata da altri agenti, non rappresenti una sem pl~ce complicanza. Brelet (Gaz. des Hopit., 8 luglio 1914) ricorda quanto. siano rare le lesioni sifilitiche della pleu· .r.a e ·Come nella diag.nosi di essa ci si possa m.tro•vare d'i nanzi a due particolari condizioni: la pleurite ·può 1essere sintomatica d'una lesione complicant e, negli organi alle pleura vicini; la pleurite può essere primitiva : quando un.a zona di parenchd.ma polmonare viicino alla pleura, quando una gomma della cupola del .fiegato, una oste0perio·stite goonmosa dello sterno o d·e lle costole, una mediasti1ndte sifilitica siano dci.mostrabili, non è dubbio che la lesione pleurica contemporaneamente insorta, sia essa una pleurite secca o si tratti di un versamento liquido, J"aippresenita una manifestazione pleurica di vicinanza di natura si:fil:iitica. Per la pl·e urite primitiva può trattarS!i di u.il ispe~simento pleurico, che provoca dolori toracici, e che obbiettivamente non dà se non una lieve ipofonesi toracica e qua.l che sfregamento, può tratta.ffii di un versa.mento con tutte le note semeiologiche del liquido pleurko; queste pleuriti possono insorgere nel periodo secondariio della sifilide ed accompagnarsi ad altre manifestazioni, possono insorgere tai1divamente. Il li-

quido pleur.ico è in gene-rale siero-fìbrin.os!O, a contenuto linfocitario. Non p1o co discordii son.o i pareri degli AA. sulla natura di quelle pleuriti che insorgono nei sifilitici .n el periodo secondario o nel peri'O.do terziario : alouni sostengono essere quasi sempre una complicanza, im1 generale d'origine tubercolare, o che per lo lneno non si hanno m·e zzi per dimostrare fa specificità della lesione pleurica, altri i1n1V1eoe sostengono l'esis tenza di vere pleuriti sifilitiche genuine, ap poggiandosi allo studio del decorso e delle ricerche di laboratorio: la pleurite sifilitica secondaria è gene·t almente precoce e comparre nei.i primi mesi, con le manifestazioni muc.ose e cutanee (placche mucose, roseola), è oompagìlla delle grav.i forme di sifilid·e; se il malato n,o n h.a precedenti bacillari, se la reazione di Wassermann è positiva c'ol siero di sangue e col liqu.id·o1 pleurico, se l'inoculazione del liquido riesce negatsiiv.a JJelle cavie, se anche la cutireazion·e è negativa, cvn tutta ·v erosimiglianza la pleurite è si:fi1itica; in tali casi d'ordinario la cur.a mercuriale o salvarsanica ha ragie.n e come delle manifestaziorui· cutanee e mucose così del versamento pleuritico. Non diversamente si deve regolare il medico · diru1a nzi ad una •p leurite tardivamente !itlllSorta in un sifilitico t erziario: qui la prudenza ·nella diag nosi di natura non è mai tr10ippa, quando [. dati siano d.e cisi p. es. per la natura tubercolare del liquido (inoculazione · positiva nellai cavia) il problema è rii.soluto, ma oon tutti i dati negativi, anche se la Wassermann reazione del liquido pleurico si.a positiva, la diagnosi è di prol:·a bilità non d.i certezza . t . p. 1

La pleurite metaepatiea da colelitiasi. La c.ompartecipazione della pleura alle manifestazioni accession.ali della colelitiasi, sostenuta d.al Grocco, è 1poco descritta nei tr.attati di partologia e di clinica medica, e pochi casi ne sono st ati segnalati dagli autori. Il Grocco ·i nvece ha da molti :anni e più v0lte rich.i am.ata l'attenzione sulla evenienza n·on rara di una pleurite, che accompagna la colelitiasi e che egli chiama pleurite metaepatica. Siffatta ffJo,g osi pleurica, che gen·e ralmente si limita a destra e .solo in linea eccezionale può ma'Difestar.s i a sinistra o bilateralmente, si appalesa già qua.11do l'accesso ·doloros0 è .al suo acme o quando è in decrescenza, e possiede tutti i suoi sintomi 12-24 ore dopo l'inizio dell'attacco. Si tratta allora di sfregamenti, dapprima fini e poi più grossola11i e s0r0scianti, con sede di elezione posteriormente e verso il rachide, e

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tusiasta in base ad una ricca esperienza perche p ossono estendersi fino a 4 dita s10·p ra la base del polmone; quando gli attacchi di c.ole- sonale. ' Egli ne P't-ecisa anche le controindic.a.z ioni 1itiasi si succedano, suben.tran.d·o in modo da date sopratutto dagli stati anemici secondari a dare lo stato di male colico. Questo r·e perto acustico di pleurite secca de- neoplasi:e ; Nella leucemia ed anemia perniciosa i risultati sono assai incostaDti, però tale metodo cresce inv·ece progressivamente coll'attenuarsi va tentato pur non trascurando le altr€ risorse e 1o scomparire della colica. Non è detto che la pleurite metaepatica si · terapeutiche che la scienza in tali casi consiglia. In molti casi durante il periodo di a,'climataaccomp.a gn.i 1SYlo cogli accessi ~ colici violenti ; zione si notano la disp·n ea, il cçrrdiopaJ.mo, la essa può m.a nifestarsi !a nche durante accessi tachicardia : la richiesta di maggior lavoro da lievi od abortivi, c10stituendo allora un· buon separte dei polmoni costituisce per i muscoli regno st1ssidiario per posare la diagnosi di c·olica spiratori un aumento notevole di funzionalità, epatica. perciò il clima di altezze è in:dicato ;n ei casi di Alcune volte la flogosi pleurica può assumere • n1~lformazioni del torace e dei suoi · muscoli carattere essudativo, e. ciò specialmente nelle ' nella convalescienza della polmonite, n·egli esiti forme più gravi e febbrili ed accompagnate con aJ;lgiocolite : in q-qesti casi la pleurite èLlr della pleurite, nell'empiema. Le controindicazioni sono l'enfisema avanzato, nel quale i polviene, ·p iù che che un 1Stintom-a concio.m itar.te, moni non possot;io accogliere ulteriocl quantità u1n .a complicazion-e . d'aria ed i processi sclerotici e cicatliiziali dei polSulla patogenesi di queste pleuriti, secche od moni', nei quali grandi zone del tessuto polmoanche essudative, nulla si sa di preciso. Le ricetche istitu.ite e l'evoluzione clinica pare che naire :sia!llo fu-0ri di funzione. Il cardiopaitico nel primo periodo dovrà riportino a-d esclMdere una causa tatterica, promanere in riposo allo scopo di evitare le palpipendendo invece per l '.ammis-s ione di cause :fio, gistico-irritativ·e , trapiantatesi da.Ila cavità ad- tazioni, poi riprenderà gradualmente e con prudom.inale 1aJla tlo·r acica attrave11s10 le indubbie denza il moto: però in tutti i casi di s<.:ompenso cardia.co il clima di altezza è controidicato, cosl vie di comunicazione diretta e linfatica attrapure nei casi di sclerosi arteri-0sa avainzata, soverso il di~framma. pratµtto se le coronarie sono coinvolte nel proIl Vi11.a Sa.ruba (Ri'V. crit. di Clin. med., :n. r, cesso : la sempli-ee ipertensi·o ne .n on ne costi1915) rif-er:isce un caso da 11.}i studiato di pleurrite metaepatica, e giunge alla conclusione della tuisce però una controindicazione, anzi in al1 esistenzai di rapporti intimi e frequenti fra co- ouni casi' .lai pressione ritorna nQrma11e. Altre indicazioni pel clima delle altezze sono lelitiasi, e sopr.atutto colica epatica, · e risentimento p1eu rale, generalmente destro, più rara- state accertate da ricerche ,speri1nentali eseguite . mente sinistro 0 bilaterale, dovuto a propagazio- sul metabolismo : cool si è dimostrato indicato in tutti i casi che si desideri un a11mento della ne flogistico-irritativa tran$diaframmatica, p.roprovvista dell'organismo in albumina e specialbabilmente lungo le v.i e li nifatiche. mente nella convalescenza delle lnnghe mala.ttie Siffatto risentimento, quasi semp,re sotto foresaurienti · e nell'albll:mi'nuri.a giiova.inile. ma di pleurite secca, accompagna anche le forAnche in casi di obesità essa trova la sua inme lievi, abortive od anomale di c~lica epatica., die.azione cosi in certe forme di diabetè. di macostitu~111do allora :tin sintoma diagn·o.s:tico suslattia di Basedow e nell'as.ma nervosa non comsidiario ; quan·d10 si trattai di coliche violente o plicata da bronchite cronica. P. A . protratte o accompagna.te da .a.n gioeolite o da flogosi febbrili si può avere .invee.e la complicazione di una pleurite siero-fib·r inosa. p·o sTA DEGLI ABBON~ TI. G . SABATINI . 1

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Sarei grato a cotesta Redazione se nèlla «Po.sta degli abbonati » volesse rispondere alle seguenti domande, indicarmi cioè : 1° Gli ultimi ritrovati che hanno dato i risultati migliori nella cura del diiaJ:,~te mellito, s pecia1mente per ciò eh.e riguarda la sostituzione del pane e dei farinacei. . 2° Qualche tabella dietetica più in usv, oppure sapermi dire se esiste una )t raduzione italiana (e da chi edita) del libricino stampato a (s20) 5_ulla cura del diabete. -

TERAPIA. Le indicazioni per le cure di · altezza. L'azione stimolante sugli organi ematopoietici del clima di altezza ammessa dal Bert e 'POÌ recentemente confermata dal punt.J di vista sperimentaJle da molti autori deve oggi essere utilizzat a .in tutti gli stati anemici e lo Stiiabli (Med. R e'V zew, apri1ie 1914) se n e mostra un fauto1"e ~n(26)


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Wiesbaden (1895) da Bergmann, che mise insieme un·Cl! lista variata di pasti di un diabetico per un anno intero. 3° Se s1 può adoperare la saccarina senza noc:umentù, per edulcerare il ca.ffè. 4° Come dovrà regolarsi la dietetica di . un diabetico ·non grave, in . c.u i, con l'esclusione assoluta degli idrocarbonati, :Si è ottenuta la scomparsa dello zucchero nelle urine, e 'in cu1, però, si è riscontrata la presenza di albumina in piccola ·q u.a ntità (1 per mille) . Al mi·scroscopio non si sono risco.ntrati nè cilindri nè cellule epitelialrl, ecc. Ringraziando •.i\.bbonato 6815. Rispondi:a1no ordinatamente : 1° Ha fatto buona prova la farina d'avena; i·n· qualche caso convengono anche le patate. 2° In molti trattati sono elenchi di cibi permessi e proibiti; non vediamo• la necessità del Bergmann, che no·n ci risulta tradotto. È :necessario individualizzare. 3° Nulla è da temere dalla saccarina, usata co.n· moderazione. 4° Conviene introdurre il consumv di latte e latticini freschi.

A. (521) Trattamento di iperidrosi. - Come trat · tare le iperidrosi localizzate? Né ho per es. ·un. caso in. d onna 25enne piùttosto anemica, che allatta. Dott. R. A. Contro quest e iperidrosi, 1ocalizza:te . ed unilaterali, o talv·o•l ta anche i ncrociate, la cu1 origine può essere ereditaria, 'o ppure legata agli .stati. morbosi più svariati (moirbo del Flajani, lues ce1·ebri, isteria, siringollnielia), dobbiamo limitarci a stabilirne la causa, quando ciò è possibile, e a combatterla. Cont·ro il fatt0 i.n sè dell'aumentata secrezione sudorifera non c'è nulla da fare direttamente. V. MONTESANO. 1

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(522) Le sarei grato se, nell'apposita ·: "L1brira del Policlinico (Sezione ~ratica), Ella volesse indicarmi un buon trattato, o meglio 111anuale, per la cura delle frattnire, ad uso dei medici pr<1tici. La rin1g razio sentitamenit e e la ossequio. Abbonato 6968. Le suggeriamo : A Predieri, « I~ezi onri di traumatologia, Fasciature », ecc. Pavia, Libreria Editrice Sue.e. Marelli, L. 8. - Hoffa «Fasciature, Apparecchi e Medicazioni ». Società Editrice Italiana, Milano, L. 14. R. B.

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VA.RIA. Il pane e le sue proprietà. - In una memoria pubblicata sulla Deutsche Mediz. Wochem. del 29 aprile il prof. Rubner osserva che il pro-blema del .p ane è oggi uno dei più giravi che si p0tnigano in Europa, .n on sol0 per gli Stati belligera.n ti, ma anche per quelli neutrali. Ovi1nq11~ è sorta la difficoltà di procurarsi i1l g.r ano, a causa ~egli .ostacoli creati .aJ commercio dalla guerra. Intanto il pane di grano cosit ituisce una tale necessità per i popoli civili; che la diminuzione della razione di tpane dev'essere considerata come urua calamità. .. In origi·ne i popoli tedeschi consumavanv ·p ani d'avena e d'orzo. La coltura del grano venne dai Galli, ad ovest; la coltura della segale dagli Slavi, ad est. La Francia e l'Inghilterra sono state sempre consumatri~i di grano. N essu·n pop0lo può esser considerato come m.a n.g iatore .d i .segale: questa vtiene coltivata solo 1nei terreni che rend1ono poc0 ·a grano, ma il gran0t è a 'tutti più accetto. La fabbricazione del pane non è un 'arte universale e rem.vtissima, come poitre1::1b e ritèn~rsi. A qu.an;to .sappiamo, un temp0 era nota solo in Egitto; poi passò in Grecia, donde raggiunse Roma nel 168 a. C. ; · di lì si diffuse a tutto il mond0 civile. Per molti :secoli il pane consistette esclusivamente di gran0 o segale. I tentativi di utilizzare altre farine son-0 quasi tutti tfalliti. Questi due cereali non hanno lo stesso valore, da.cchè il glutine di segale non consente di otten·e re una v·era pasta, nè dr ottenere una lllOllica soffi.ce. Il buon pane non sturf·a mai, neanche mangiandone tutt'i gioTni dell'a.nno . Un teinpo si utilizzavano integ.r almente i semi di gra'llo per preparare la /farina e confezionar.e il pane : :si ottiene così ancora oggi un P.ane i1nd igesto e poco nutrient.e , sel:1bene apprezzato da ~uni che lo reputano salutare perchè mantiene l'intestino ubbidiente (è il Graham-Brot dei tedeschi, il nostro pane integrale) . P-0i si prese ad abburattare la farina. Il pane biianco è ·o ttenuto abburattando la farina attra• verso maglie di 0.1-0.2 mm. di laTghezza. N.egli strati esterni del seme, che restano aderenti alla crusca, son.o contenuti fosfati ed aleuroni, altamente nutriti:vi. Invece lo strato più esterno della c-rvsca è privo .d i valore .n utritivo ; ma l'utilizzazio11e ai esso è oggi di grande attualità. Quando è macinato finissimo può essere mescolato alla farina bianca, s·e nza ridurne la digeribilità nè il valore nutritiv0 in modo apprezzal:lile. R. B. (27) 1


IL POLICLINICO

Il pane di paglia. - Destò molta impress.ion·e quand·o se n·e parlò per la pnima volta nei givrnale politici e la: ·notizia venne accolta con qualche incredulità; ma poi se n'è avuta la co.ntferma dai g iornali medici. È certv che le vacche veng.ono alim·e ntate ieon la paglia durante l'inverno, epp1ure conti:nuano a dare latte; quanto all'uomo, si credeva che la: paglia potes.se riru.sci~e dannosa al s istema digerente ; ma i fatti si soni() i ncaricati di smentire questa ·c redenza. I·n tempi di carestia si sono consumate la segatura, le corteccie·; la loro azi.on~ ·e ra puramente meccanica, cioè s i limitavano a calmare la sensazione pen<>S·a di /fame : potrebbe essere altrett ant0 per la pa:glia. Ques,t e ed altre. considerazioni sono s tate esposte dal dott. Friedenthal, ad u n 'adunanza di medici militari tenuta nella scors·a primavera (Berl. Kli11J. ivoche·n schrtft, 26 aprile 1915). Questo A. era dapprima scettico ; ma poi assaggiò egli .s.t esso il pane di paglia ed a fferma che quando si usa la paglia di segale, si ottiene un pane molt o più 1a ccetto al palato ch e il comune pane di g.uerra . Eppure Ii macin.a zione era gir0ssolana, perchè praticatai dall10 stesso A. Non si produsse nessun disturbo i n,t estinale. . Sostituendo la farina ·d i paglia alle pat ate, si otterrebbe un pane gust oso, digeribile,"" nutriente ... (Dal M edical Record, 10 luglio 1915). R. B.

Rimedi stranieri in Germania. - Nella Deutsclie M edizi1i. W.ochensiclirift del 22 aprile 1915 Zernik informa la classe medica t edesca che alcuni rimedi stranieri ven.d uti in Germania non rispondono alle indicazioni contenute negli :inr volti o consegn.ate nelle réclames . Ad esempi0, un 'fimedio frances·e contrio la gotta co.nterrebbe cvlchici.na cc cristallizzata»; ma la colchicina non cristallizza ! Una cc br:omo-chin~­ na » di origi'ne in,g lese, con proprietà lassative, consiste di fenacetina e gi1alappa f I « s.ali di Jirutt a », pure inglesi, non .sono che un·a prep arazi0·n e effervescente di aci d0 t artarico e t i carbonato sodico. V.arie pr.eparazioni di sandalo non sono che capsulie d'olio di leg·no di sandalo c0muni. M0lti rimedi dai nvmi fantastici possono far.si spedire più a buon mercato dai farmacisti . Solo una preparazione f.r ancese di « apiolo » sarebbe un rimedio segreto di valore effettivo, che non si è ancora riusciti ad· imitare in Germania. R. B.

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Non s i può ammettere .n emmeno per un momento ch e giammai si ristabiliscano, da parte dei t ed·escb i, rapporti dii amicizia cogli inglesi, nemici accaniti della Germania. Gl'inglesi sono barl:ari ·n el senso vero della pairola, si sono posti al di fuori dell 'u.m.anità e ·Dùn posso.n o essere accolti nella :società dei civilizzati tedeschi. Quando lw paC'e sarà ristabilita nessun tedesco eh.e si rispetti consentirà a prendere dimora in qualsiasi posto do.ve si t roverà un inglese. Noi germanici• dobbiamo giurare lai vendetta :nazionale contro gli inglesi e mai riposare nè cessare i preparatiV.i per un'altra guerra, nè tralasciare qualsiasi sfvrzo fino .a che non avremo distru.t to per sempre Lai traccia anche più piccola della potenza inglese. I russ.i dovrann,o essere trattati alla medesima stregua perch1è .si sono uniti agli i·n glesi per dist r.uggere l a potenza e la culturia germa:nica. E ssi sono i barbari dell'est come gli inglesi sono i barbari dell'ovest. La Russ1a deve essere bandita. dal consorzio civile. C0ntro la Francia non' abbiamo il m·e desimo odia violento, ma Qg·ni francese dovrà essere allontanat0 dal luogo dove si muovono uomini e dvnne rispettabili. Per quanto si riiferisce .alle nazi01Di neutre - e qui si comprende che si parla d·ell'Italia - noi non abbiamo bisog.n o di esse sia p·er il nostro bene morale sia per la nostra prosperi tà materiale. Siano anche i cittadini di dette nazioni egualmente all0ntanati dai nostri focolari e sappiano che noi Li disprezziamoi. L a. Germania deve e vuole restari :sola. I germani sono gli eletti della terra. Essi seguirain:no ·i l loro destin10r che è di • • gvvernare il mondo e di dirigere le altre nazioni per il bene dell'umanità ». cc

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Premio semigratuito per glri· associati al Policlinico : PROF. L. FERRANNINI Docente di patologla e clinica medica nella R. Università dl Napoli

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Il parossismo della

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Kultur >>. - La Frank-

furter Zeititng di febbraio pubblicava il seguent e sqt1atci0 del prof. E. vo·n Leyden, un·o dei più celebri clinici della Germania. È un bel1'esiempio della mentalità e della infatuazione attuale del popolo t edesco : (28)

Manuale ·di Semeiologia Medica, Fisica e Funzionale 2·

edizione, riveduta ed ampliata. coru prefazione del prùlf. G. Rummo

SOMMARIO. LA STORIA CLINICA - SEMEIOLOGIA FISICA GENERALE - s emeio1ioigia dell' app~ recchio respiratorio - Id. deLL'a4Jpare cchio ci1'coilatorio - Id. <LeLL'addome - IL. dell'apparecchio digerrente - I d. dell'apparecchio urinario - I d. del sistema nervosO' - I d. deL sangue Id. del ricambio materiale. - Volume in 16° grande, di 490 pagine, con 108 figure intercalate nel testo, rilegato in piena in tela inglese, L. 7. Per i nostri associati .sole L. 5,25 franco di porto e raccomandato. •


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N ELL A V ITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento proftA.'lionale. I medici aissimilati e la divisa militare. •Quanto pubblicammo su qu·esto argomen~o nell-0 ecorso numero rispecchia il mo.d o di vedere di u·na parte dei medici assimilati. - Ora ci si scrive per fare ·g iustamente rilevare che molti medici ·a ssimila.ti riten1g ono p,r eferibile di non vestire la divisa, poi.chè la f.u1n2i·o ne· da ·e ssi esercitata basta a co.n~erir :.I.oro il prestigio ·ne.c.e ssario per il no rmale andamento dei servizi. D'altronde l'esenzione dall'obbligo di vesti.rie la divis.a risp.a.rm~a: loro fastidi e noie, di cui no:n1 s·e ntono meno·m amente ]a necessità. Ancora: la ·d ivisa imp.o1'ta obblighi, ' i quali talvolta turbano ed intr.a lcia·n·o· i servizi, anzichè giovare; essa riduee la libertà e l'ind1 ple ndenza di cui il medico sente bisogno anzi necessità - per il .pien.v adem pim·e nto del suo alto mM1dato. 1

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rebbe mal compensato d.avvero1, ove il Governv non modificasse la legge Cassa di previdenza nel senso di riconoscere com·e utile a p.enstone il tempo passato in ,5,ervizi:o militare, s1a esso ' obbligatorio v 'r0]011tario1. . Ed utile e giusto sarebbe p·er parte del Gov·e rno il richiamo dei M.unici pi al lor,o ,d 0vere di corrisp;o,ndere ai medici richiamati sotto le armi lo .stip·endio durante il loiro servizio milita.re. Vi sv-no, è vero,, le due circolari 12 settemt.r1e e 10 novembre 1914, ch,e esorta.no · i Mundci pi a ciò, ,e a t a;li circolari si riiferi la rispo·s ta dell'on. Celesìa all'i11terrogazi one mossagli in proposito; dall'on. Ag11elli; ma purtroppo, se molti Municipi accolsero e tra,d ussero in attv quelle esortazioni, alcuni. invece si mostra11ono sordi ad 1o gni sollecitazio,n·e del Govern·o. Cosi sappi.amv· che qualche Mu:nicipio co:ncessie la aspettativa ai su0i medici soltanto se ·e ssa fu richiesta p.e r 1notivi dii faniiglia, facen1d o loro comprendere che l'avrebbero negata S e richiesta per motivi di richiamo in servizio militare; e ciò ·e videntemente disposero per sottrarisi a tutti gli obblighi di corresponsi0ne di stipendio e a tutte le es.o rtazioni govern.ative ! Ne è cons:eguit0 che quei medici specialmente che fecero sponta.n,ea domanda di ·essere :aiss.u n.t i in servizio militare e che poi furono, durante questo loro servizio, mobilitati d'autorità, si trovà.no ora senza. alcuno stipendio dei Mu1nicipi e perdona a.nche IJel co.m p ut0 a pensione tutto il tempo che pas.s.arouio sotto le armi. N·è i1 ,d ecreto1 luogotenenziale i·n1 data rs cvrrente pttò rigtta:r:dare i Municipi nei rapporti dei lor-0 medi.ci, nel s,en:s10 di pagar loro la differenza tr.a lo s tipendi0 militare e quello civile, 6:e ,q uesto· è superiore a 1qu·ello (art. 2); perch~ occorre riflettere che per 1un medico condùtto lo stipendio1 municipale rapprese nta una sola parte del suo provenlto professionale, che gli viene corrisposto soltanto per la cura dei poveri, mentre il guadagno m·a ggiore gli perviene, a differenza degli '.in1piegati .civili, dal liberv esercizio e ·d alla clientela pagante, che pure ha dovuto abbandonare p·er passare in serrvizio militare. Ci sembra q:uindi giust10 che il Governo in qt1~sti m.o:menti di supremo raccoglimento provveda a modificare la legge sulla Cassa di previdenza pei medici condotti n·e l senso che il tempo passato in servizio · militare sia .cicon~ sciuto utile a pensione, e intervenga presso i Municipi perchè non sospendaruo il pagamento 1

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I medici condotti e lai g·uerra. - Riportiamo dal « Piccolo Giornale d'Italia » : Mentre aro.m iriamo in Italia la prio·v vida organizzazione civile per soieco.r rere le famiglie dei richiamati sotto1 le armi, seg.n:a liamo con vero rammarico la; i·n·g iusta posizione fatta ai medici cl)ndotti nel momento attuale di guer.rta, a differ:enza di tutte le altre classi di impiegati. La legge sulla Cassa di previdenza per i medici .con·d0tti, che non pecca certo· di antichità, perchè itiveduta nel dicembre 1909, non ammette il diritto d'aspettativa pel 'c.asl01 di richiamo in servizio militare ( !) , talchè uni medico che 1&ia richiamato p erde pel computo a ·p ensione tutto il t em.p o che passa Sto tto le armi. Ciò ·è enor• me, se si pensi in quali c0ndizi101ni di floridezza si trovi questa Cassa di previdenz~, ricca di oltre 50 milioni di lire raccolte quasi escluis ivaim ente cod. contributi dei sanitari - perchè il Governo fin qui no.ru dette alcUJn . aiuto :finanziario - e d'altra parte 1s i rifletta alla g.nave j1attura che questa im\provvida · m.ancheVioil.ezza di legg.e .app·orta ·alle fa1niglie dei medici richiamati, che vedono per :essa à llo·n tan.a rsi il giorno d1e l cùnseguiment0 della ·p ensione.· Moltissimi llfedici condotti· so,no stati già ri'cl1iamati sotto le armi ; molti di es.si poi h~nm10 offerto spont aneamente l' opera loro filruolandDsi quali vol0nta.ri, e co.n:tinuando cos.l il bell'esiempio ch e la benemeri·t a lor;o1 classe offrì a]tre ;volte i·n temp~~ ,dJi gtLen.ia. Ma la loro opera utilissima, il 1oro slancio generos.o sa1

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dei loro stipendi. Ricordiam.o che il nostro esercito, a somiglianza degli eserciti francese, russo e specialmente serbo, difetta di medici e che ·s olo lo slancio patriottico di questi ha provvisoriamente riparato in gran parte alla deficienza ·numerica; ma cosa potrà avvenire f·DJ appresso, se . -0ggi si troveranno trattati troppo... economicamente? CERBERO. Ordine dei medici della provincia di Roma.

- Domenica scorsa alle 0re 10, in seconda convocazione, h·ai avuto luog.o, nell'Aula dell'Istituto di anatomia in via Depretis, una adunanza generale straordinaria c1ol seguente ordine del • giorno: 1° Comunicazioni della Presidenza. 2° Ricorso. all'Assemblea .g enerale del dottor Francese.o Burgio contro la deliberazione del Consiglio amministrativo 15 maggi10 1915, con la quale gli veniva inflitta la pena disciplinare della sospensione dalla iscrizione nell'Albo, col divieto del libero esercizio prOlfessionale, per la durata .d i un mese. Aperta la seduta il presidente h·a pronunciato le seguenti parole: « In.n anzi tutto 0 signori, nella certezza di interpretare il vostro desiderio ed 11 vostro sentimento, io mando oggi u:n fervido e commosso saluto e la viv·a esipressione della nostra a.m mirazione ai colleghi che, in servizio di Sanità Militare con l'ese~ito com.battente, dàooo oosi alta e luminosa pr-OVa di valore, di sapienza e di er0ismo. Insidiati dalla vigliaccheri·8.! . di un nemico che non si fa scrupolo di scaricare le sue armi su ·d i loro, mentre· compiono il loro santo ufficio e p.r ovvedono all'·a ssdstenza ,d ei caduti stessi d·ell'avversario, essi· dispregiano il nemico e si rendono degni del plauso di .tutto il monc:Lo civile! Noi, .m entre siamo dolenti che le circostanze ci tolgano di imitarne l'esempio, col nostrù •s aluto mandiamo anche l'augurio, che 10rmai è certezza, che essi' tor.nino iricompensati dal premio ambito dellai vittoria! « Lasciate ora che io vi .nicordi i colleghi che, dall'ultimai Assieml::•lea, abbiamo perduto. Trop• po abbvndantemente la morte, nei passati mesi, ha mietuto nel nostro campo! « Sono morti : Castrucci Evangelista di Roviano, Leoni Emilio di Gradoli, Maurizi Agostino di Roma, Mencarini Gregorio di Oriolo, Miu·l è Calogero, ~andolfi Gaetano, Serratrice R0tberto, Vincenzì Livio, Virili Pietro, tutti di Roma. Se di tutti f.u amana la perdita, particolarmente sentita fu quella del povero Roberto Serratrice e di Agostino Maurizi. e Il primo ci fu rapito in breve ora per una violenta infezione cadaverica contratta ·n el compiment o di un ufficio al quale non poteva sotI

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trarsi perchè chiamatovi dal giudice. L'atrocità del caso e la. grandezza della sciagura che ha colpito la sura. famiglia, che aveva in lui il suo solo e valido sùstegno, ·s pero che consiglieranno il Governo a provvedere con giustizia ed • equità ai superstiti. Il Consiglio dell'Ordine, come è suo dovere, notll mancherà di adùpera.rsi a tale scopo nel modo che potrà migliore. « Agostino Maurizi ha dovuto anch'egli soccombere a fiero morbo che ne troncaJVla la vita nel fiore dalla s,uai maturità, vita che era circondata dalla .stima e dall'affetto dei colleghi. « A tutti mando U·DJ memore saluto e alle loro famiglie l'es,p ressione del nostro vivo, prùfondo e sentito rammarico». Segui l'espletament01 dell'O. d. G. Venne confermata la punizione già inflitta. L'assemble.a generale dell'Ordim1e dei medici della pro'flJincia di A ·riezzo, riunita p·er la prima

volta dopv l'entrata in .g uerra del nostr0 Paese, approvava gli atti compiuti finora dalla Presi·d enza i rr relazione alla crisi storica attuale, è preso atto dello slancio dimostrato dalla classe sanitaria n'el favorire le iniziative del Governo, dei C0muni e degli enti costituiti pel fine di provvedere all~ necessità del .m omento, deliberava .alla unanimità di invitare tutti i medici: 1) a rinunciaxe a qualsiasi ·emolumento per il rilascio di certificati da servire alla liquidazione , di sussidi o pensioni ad individui chiamati sotto le armi od alle famiglie loro, aventi diritto al :soccorso, anche se tali certificati rendessero necessaria visita a d-0micilio ; 2) a largire le più ampie facilitazioni .su tutto ciò che compete al sanitario nei riguardi dei medici e delle loro 'farruiglie; 3) a facilitare tutti quei Comuni che sull'esempio dello Sta.to e di tan.te pul:1bliche . .c\.mmindstr.azilYD.i . h!(l!nno conservato stipendio ·e diritti ai sanitari chiamati sotto le armi, accettando in tali èasi, per «scavalchi» ed anche per interinati che si rendessero necessari, quel compenso minimo che può essere giudicato 1s trettan;iente snflfìciente per la ma,g giore opera d~a prestarsi in circostanze talmente eccezionali, evitando quelle contestazio.ni che potrebbero sembrane inopportune oggi, mentre la grande massa degl 'Italia.ni noo. trùva indeco.rosa qualsiasi prestazione d'opera che possa. concorrere al bene supremo della Naz1one. L~ Presidenza, sicura degli elevati sentimenti i1manitarri e patriottici dei medici tu·t ti della pr,ovin.cia, si limita a portare a conoscenza degl 'inscritti tale d·e liberato, che hai più valvre come wfficiale proclamazione dello spirito che andma la classe, di quello che .nlOll abbia come suggerimento ai colleghi. 1

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SEZIO~

RISPOSTI A QIJESITI 1· ! DOmDE. . (5397) Ser'Vizio militare. - · Il Dott. L. F. da F. ,d esidera convscere se ad un .nichiamia to medico c001.dvtto ed unico esercente che trovasi iru licenza di convalescenza per sei mesi :eompeta Lo stipendio di medico condotto. Fa notare che attualmente il conv1ailesce11te ·non risiede in con,G_.otta e ch·e in questa .fu chiamato a sostituirlv un: medico viciniore. Chi trovasi in licenza .d i convalescenza non ' può essere con.s iderato com. e esentato da! servizio mil~tare. Egli · trov.a si sempre in servizio e sottoposto ai vincvli ed .a lla disici plina militare durante l ' in.t ero periodo, di conval.e scema. Pertanto ha diritto a perc·e pire lo stipendio del Comune .anche quand-0, come n·e l caso, risieda in altro posto e , l'amministrazione municipale pirovv:eda ialla .suppllenz.a mediante un interinato. (5399) Operazi:o1ii chirurgiche - Obblighi del medico condo tto. - Il Dott. G. D 'A. M. da A. desidera conoscere S·e il medico oondotto è obbligato a tutte le operazioni· chir.urigiche e 1sie vi sonv operazion1 la cui esecuzione merita un compensq 1sipeciale. Il m·edicv chirurg01 condio tto è obbligato a compiere gratuitamente tutte le operaz:Loni chirurgiche che può eseguire cvn i m·ezzi di cui dispone. Per le ·altre dovrà ordinare il .ricvvero dello infermo in adatto 1·u og10 di cur.a. Se in detto lu·o go di eura eg·li interviene ed op·era, non 1o Ifa con la veste di medico cvndottv ·ma di priv.a to pro{essionis.ba ed ha, •q uindi, dinitto a compenso dalla famiglia che ha 1"'ichiesto il di lui intervento. (5400) Ser'Vizio militare - Com.petenz~ a carico del Co?nunie. - Il Dvtt. n·. G . .da F. desidera conoscere se sia giustificato il rifiuto opposto dal C1omune pel pagamen.t o dello stipendio al medico condotto chiamato .sotto le armi per la ragi0ne di non aver il Comune accettata la disp~)sizione dell'articolo 20 della legge sullo stato giuridico degli impiegati civili dell10 Stato e se vi sia un.a disposizione di legge che dichiari applicabile anche agli impiegati :eomunali il dispQSto del precitato articolo 20. Nessuna -legge rende obbligatoria 1'applica-zi0111e dell 'artic0lo 20 del testo unico d:e lle leggi sullo stato giuridico degli impiegati ~ivili ai medici condotti èd in: genere a tutti :eolvr.o che dipendiono da amministmzioni comunali. Con circolare diramata a :s uo tempo a tutti i Comuni fu fatto obbligo alle amministrazioni comuna:li di intr,o durre nei prvpri · regolamenti organici disposizioni identiche .a ,q uelle del precitato Mticolo 20 onde preventivamente sistemare la pv1

PRATICA

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sizi-0tne economica di q:u:elli impi·e gati che f osser-0 ev·entualm;ente chiamati alle armi. Se il Comune n.o n lo ha tfatto, è in colpa. Si potreè1b e ri.ao.r rere a:l1a G. ~. \A. enunciando l'omissione· ed i·ruvocand10 provvedimenti di ufficio in vista d·e lla inc·u ria. della a.mministrazione. Si renda Ella parte diligente :ed inviochi il provvedimento di ufficio dalla a.utorità tutoria oon1 la maggiore possibile sollecitudine. (5402) Sostituzioni in cas.o, di infermità. ~ Il D:0tt. abbonato n. 4294 chiede convscere se egli s.ia ten.u to a s.o stituire il collega malato per solo 15 giorni o p·e r un periodo anch·e sup·eriore e quale, se l'indennità di supplenza deve intendersi fissata in lire r50 per soli 15 giorni v per 1ogni mese e se la tariffa di com penso prestabilita d·ev·e intendersi estesa ~nche alle sostituzioni da farsi in caso di malattie contratte in sèrvizio ed ~a causa del medesimo.' Stando alla g·e n·esi della ;n1Uova disposizione inserita nel capitolato con la .quale :si m0difica e si illuSitra ·quella contenuta nel p r·e cedente ar, ticolo 8, con il c.ompenso di lire 150 mensili il sanitario titolare della seconda cÒndott·a deve ' sostituir-e . ·q uello della prima in caso di infermità per l'interv m·ese compres± i primi quindici giorni. La sostituzione è poi i0,bbligatoria' mente ammessa non :sola.mente pei casi di malattia ·n on dip,e ndente dal servizio quanito per quelli dipendenti d·a esso. In entrambi i casi, ricorr·e ndo id·entità di ragion,e, il compenso è semp11e il n1edesimo. (5403) Uffici'ale- sa'nitario - A llon:.tanamento frequente dalla reside'riza. - Il Dott. C. A. G. da A. I. desidera, c.-0.nosc·e re s.e il Prefetto può incarf.c are un altro medico condotto a reggere ~'UJfficio sanitario conso.tiziale e n·e l caso di violp.zione .d i legge .a chi ed inr q.u al mod0 ·b isogna , ricorrere e se il Sindaco possa permettere ad uno dei dlue iconddttati, rcon: evti.dente da.nno dell'altro,. di recarsi a scava1co ad esercitare altra condotta in Comune finitimo distante circa quattr-01 orre 1fra andata e ritorn0. Per la nomina dell'ufficiale sanitario con-sorziale 1occorre bandire apposito conc-0rs0. Se, però, il posto non .è abbastanza rimunerativo da essere' desiderato da liberi esfran·ei professionisti, bisognerà dare ·O/ continuare l'incarico al medico cond0tto del consorzio, il quale riunirà in1 sè la doppia qualità di medico condotto e di ufficiale sa11itario. Naturalmente è preferito in tal pvsto chi già ·esericit·ava lodevolmente la carica. Contro il decreto prefettizio con cui si pri0cede alla n0mina dell'ufficiale sanitario può essere .proposto ricorso per legittimità alla IV Sezione del Consiglio di Stato nel t ermine di gior·ni 60 dalla notifica vppure ricorso in sede 1

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straordi naria a S. M. il Re nel t ermine di giorni 180 dalla notifica. Anthe questa! seconda specie di ric0rso. è destinato a questioni di legittimità, e, cioè, a violazi.o·n i di legge, incompetenza od ecc-esso di potere. Il Sindaco .non si può permettere di da re il permess.v ad 1u1110 dei condottati di assentaPSi quotidian·amente per esercitare ~uno scavalco in paese vicino. Faccia d omanda al Consigliv comunru·e per ottenere uu aumento di assegno ed in caso <li rifiuto 'Produca reclamo per provvedimenti di ufficio alla G. P. A. a i senGi dello articol0 26 del vigente testo unico delle ->leggi sanitarie. (5404) Servi zio militare . - Al D.ott. R. D . P. da C. risipondiamo che trattandosi di invitv e non di precetto ricevuto per a ndare sotto le armi, Ella era perfettamente l ibero di aderirvi o meno, a pr~scindere da.Ilo impeg.nv a;ssWlto in linea di massima sette od 1o tto a:n.n i -0cr- sonù. La sua ·a'lldata sotto le armi è, quindi, volont arlia e non dà dkitto al m:anten1mento del posto e dello sti pendio durante l'assenza. (5405) Domanda per La liquidaziorie della pensione . - Il Dott .. abbonato n . 1659 desidera <'ù· noscerie se la domanda per l a Jiquidazione dell a pensione deve es.s.e re l.e g·a lizza ta e da chi, se nello inviare la domanda. si deve preavvisare l a Cassa pensione, se l 'ori1g inale laurea 'PUÒ ~s­ selie sostituito da u·na copia notarile di essa e se questa deve essere leg.a lizzatru e da chi, se è necessaria la c,o.pia dei man.d ati ·d i pagamento, e se gli altri documenti debbono\ essere presentati in carta libera e legalizzati . Quando il medico, a lla data della presentazione della d1o·m anda, si trovi tuttora in 3tti vità di servizio e non sia intervenuto· Tegolate pro·vvedimento di cessazion·e definitiva dal serviziv, la domanda stessa deve essere vistata dal Sindaco i0ppure d·a·l medic01 provinciale per l'autenticazione della firma del richiedente. Il Sin1d aco od il medie.o richiedente nell'inviane la domanda all 'Ufficio sanitario della provincia, dovrà darne avviso alla amrni·n istrazione della Cassa. A sostituire la laurea <lriginale si ammette la esibizione di eq.u ipollente qua1n do, per causa debitamente comprovata, sia resv impossil:dle di .ottenere la copia autentica cli essa. Detta copia deve essere rilasciata da un pubblico notaio, la cui firma deve essere autenticata dal Presidente del 'Tribunale. Non è richiesta la ·esibizione di m.a ndati di pagamento. Tutti i documenti che si uniscono alle dom·and e di pens ione sono esenti da tassa di bvllo p11rchè :sui medesimi sia indicat o l 't1so cui debbono servire e le legalizzazioni sono eseguite senza marca. L'atto di nascita de,·e essere legalizzato dal Presidente del Tribt111ale, 1nentre t t1tti gli altri sono legalizzati 1

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dalla a u.t orità politica che ha giurisdizione sul Comune, che li rilas.cia. (5406) S er11izio niilita.rer. - Al Dott. R. N. da D. rispon,d iamo che nDn sappiamo c;piegarci la ragione per cui, essendo unico1 medico. C'{ .·ndotto del Comune, non sia stato esentato dal servizio militare e sieno, a:nq;i, faJlite le pratiche all'1u opo espletat e, a S·Uv tempo, d:al Sinda.cv. Se le prime pratich1e dettero esito negatiw ora non si 'PUÒ ava11zare altra d omanda speran·d q in esito mi1 g lio11e. Stando alla lata, locuzione usata dal proprio ca:pitolato · spetta la conservazione del posto e dellio stipendio al sanitario· sotto Le armi, sen,za disti·nzione di soirta ,fra co,l ui che si è volontariamente arruolato e colui che ha dvvuto rispondere ad 01:1b lighi legali. (5407) s .o stituzione di collega sotto le armi Congedo. - Il D·o tt. abbonato in1. 3r74, medico condvtto ins,ieme ad altro collega ·attualmente sotto le a rmi e d obbligat0 a supplenza reciproca gratuit a, chiede conoscere s e sia tenuto alla suppl enza gratui'ta1 per tutta la durata della guerra e se essendo p·r ossimo a t erminare il ·primo a·nin o di servizio abbia diritto a chiedere ed usufruire del mese di congedo. Poichè il capitolato lllon fa dist inzione fra assenza per congedo o per altra causa di forza maggiore, riteniamo che Ella sia obbligata.i a s ostituire il c.ollega per la: intem durata della sua assenza senza p oter avan7..a.re -domanda per adeguato compenso. Sarebbe però giusto che il Comune riempisse .la la.cu·na. esistente nel capitolato ed in1 vista del m aggior lavoro che è obbligata a sostenere quotidianam ente, deli· berasse in favore di L ei un compen.s.o str.a-0rdin1a rio . Ha ben diritto di chiedere 1'anlllllale congedv. (5408) Ser'Vizio ospedaliero - M ed.ìci condotti comunali. - Il Dott. S . C. da B. deside1'a cv11oscere se i med• .i '='-'11dotti comuna.1i ~t1hialll0 l'oib bligo ài curare i i:~overi della città. anche quando si trovino ricoverat i nell'osped.n1c. . I medici condotti comunali non hanno l 'ob bligo di cur.are i poveri che .sono ricoverati nell'ospedale. Ad essi deve prvvvedere escl:u· sivam enit e :il personale addetto al ·n.osocvmio e che è all'uopo .stipendiato . .(5409) Servizio niilitare. Il D ott. abb:o · n·ato n . 3073 chiede conoscere se essendo s.tato esonerato per ragioni di , età dal servizio militare poss·ai far pratiche per riottenere il grad<> di capitano medico che prima possedeva e se, nella. affermati-va, possa con:servatre il posto e lo stipendio per la intera ,d urat a della guerra. Può ottenere la reintegra in,el grado di ufficiale medico nel R. Esercito, ma-, tra ttandosi nella s pecie non d1 uni seryizio obbligatorio> 1

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SEZIONE PRATICA

ma di servizio che sarebbe volontariamente assunto, non avrebbe d·iritto a mantenere il posto e lo stipendio per la intera durata della guerra. Occorrerebbe avanzare ana:l oga domanda al Ministero della guerra, I spettorato di Sanità Militare. (5410) Tariffa: di medicinali. Il Dvttor G. C. da S. E. d'A . .desidera conoscere se è tutto1'1a in vigore la tariffa di medic1n:a1i approvata con R. Decreto del 9. mag·g io 1910, ·e d a quale tariffa si riferisce Ja risposta c01ntenuta a pagin1a 886 del fascicolo 26 della sezione pratica. La tariffa di cui Ella fa cenno, appr.o.v ata con R. Decreto del 9 maggi0 1910, n. 121, è tuttora in vigore e lo sarà fino a quando ·n oo sarà put.b licata la niuova tariffa. di cui è parol~ nello ar.ticolo 17 della legge sulle farmacie del 22 m•a ggio 1913, n. 468. A questa ultima t ariffa si ritferisce la risp.osta contenuta a pagina 886 del ~ascicolo 26 ·della sezi.vne pratica. Doctor JUSTITIA. ~

CONDOTTE E CONCORSI. ForANO DELLA CHIANA (A rezzo). A tutto il 13 agosto due condotte a cura piena; L. 3750 con 2 sessenni, più L. 750 per indennità cavalcautra. Richiedere l'avviso. . MONTEFALCO (Perugia). - A tutto a.g esto è prorogato il conconso ia una delle due condotte; L. 4400 comprese L. 350 per obbligo supplenza. Obbligo cavalcatura. MURAVERA (Cagliarl). - li C0 ncùtSO per la condotta medica piena è pr0rogato a tutto il 20 a·gos.to. Lorde L. 1400, oltre L . 225 p. carcerati. RAVENNA. - Due condotte d·e lle frazioni Mandria.le e Savarna; L. 3500 con 3 sessenni e L. 500 per cavalcatur.a. Scadenza 7 agosto. ROCCHETTA AL VOLTURNO (Campo basso'). - Al 5 agosto condotta; età limite 45 a.rnni ; L. 1800 p. poveri; L. 900 p. la generalità; L. 300 quale U. S.; .nette da R. M. Chiedere l'annunzio. 1

SEDRINA (Bergamo) . - Consorzio cvn Clanezzo; popolazione complessiva 2800 ab.; L. 4800 lorde, compreso assegno U. S. Ubicazione alpestre. Scadenza IO agosto. SOLARA (Rovigo). - Medico-chirurgo; L. 5000; obbl. cav. Scadenza 20 ag0sto. SPIRANO-LURANO (Berg(!-mo) . Chiudesi 31 agosto 1915 concorso medico consorziale. Abitanti 3761. Stipendio 4400 lorc1e. Tre s,essenni. Comuni equ:idistanti tre chil\)tnetri, pianura. Resi.denza Spira.no ove havwl vspitale. TARANTO (Lecoe) . - Cvnieo rso per titoli al sto di capo lal:oratorio mediccrbatteriologico Comune; L. 3155 e 4 aumenti quinquennali decimo. Chiedere schiarimenti. Scadenza agosto. 1

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TuoRo (Perugia). - Condotta; L. 4300 lorde c0sì ripartite: per la cura dei poveri ed abbienti ed indeninità allog.g io L. 4150, e come U. S. L. 150; indennità cavalcatura L. 700; aumento di 1/ 10 .sullo stipendio iniziale di L. 4300 per u:n solo sessennio. Assi'c urazione. Scad. 31 ag. Ahi tanti 3559. Sono segnati con un asterisco * i conaorsi che ci risultano diffidati, con due asterischi ** i concorsi che ci risultano boicottati dalle Associazioni Sanitarie Professionali.

D iffide e boicottaggi: •

Revoca di diffida: Gualdo (Macerata).

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Servizio Sanitario Militare. Ufficiali ìn• se1·vizio permanente.

Tenenti colon.nelli m·e dici promossi colvnnelli medici: Perassi cav. Giovanni Antoniv, Ruini cav. Camillo, Pronotto cav. Benedetto. Sulpizio, Tommassino cav. Mario. Maggiori medici prom0ssi tenenti colonnelli medici : Mazzetti cav. El1seo, Ceino cav. Achille, Fur·nò cav. Gia·C\)!UO, Viale cav. Angelo, Delminio cav. Orazio, Rossini cav. Tommaso, Zi·b etti cav. Giuseppe. Capitani medici prom·oss.i maggiori medici : Sanna Attilio, Ann1no Beniamino, Tempesta cavalier C0stanzo, Negro Ernesto, Ruta Sebastiano, Andreini Alfredo, Ferro-Luzzi Massim iliano, Grixvni Giovanni, Santini Federico, Coda Car-

lo Castellani cav. Romeo, ' 7inci Francesco, R~nga Vincenzo, Maglioli Antonio, Romano Enricv. Ten·e nti medici· promossi ca pitani medici : Branco Vincenzo, Savarino Saverio, Zappalà Giacomo, Sum.a Cosim0, :Ruggeri Antonino, Pettini Pasquale, Bocca Tito1, Cambise Ettore, Sesto Antonin·o, Albanese Ricciotti, Cr0siglia Evaristo, D·e Angelis Ardui'no, Riccò Ettore? Sinapi Vincenzo? ~1orc~r~ !si.doro,. V 3:lente Gtoacchinv-, Gelorm1n1 Lu1g1, Rtnaldt Giuseppe, Tomaselli Vito, Del Vasto Giusep,pe. Premio semigratuito per gli associati al Policlinico:

PROF. G. RAIMOLDI

I metodi per Io studio delle funzioni renali. Questa interessante pubblicazione riassume brevemente la tecnica di tutti i metodi di esplorazione funzionale, che sonv stati man mano propos~i ed a~plioati da ·D1;1merosi. sperim_ent.~­ tori e illustra 1n modo parttcvlare i metodi piu recenti quali la cos.tante di A mbard! ~ ca.efficienti di Martinet e 11 metodo della eliminazione pro'lJocata per mezzo della ftaleina.

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L'opera è altresl .corredata dalle conclusioni tratte da un numero notevole di esperimenti eseguiti su inrlividui normali e su malati. Un volume in 8° di pag. VII-269, lin commercio L. 7,50 ; per i nostri associati sole L. 5, fran.co di portù e racoomandaito. (33)


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NOTIZIE DIVERSE. La '' medicina di guerra,,. A partire dal nui;n~ro a~t1?-ale sopprimiamo ~ rubrica della « m~ic1n:a di guerra », la quale e venuta acquistando mol~o sviluppo, per modo che includerel:•b e un matenale troppo et erogeneo. Quest0 t roverà più opportunamente posto nelle consuete rubriche del ,gior-n.a le . Nei campi dell'onore. Mentre prestava: servizio sul cam po di battaglia è caduto il dott. GIOACCHINO LAN~IN~. ~~r molti anni aveva .f att o parte della 1am1gl1a clinica fi.oren.tina ; u1tjma.m ente prestava servizio inell'Ospedale di S. Maria Nuova in qualità di assistente.

Per il reclutamento degli umciall medici.

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Un recente decreto 1uogoitenziale stabilisce ch e per la durata della guerra, ferme restando le a ltre n.orme ch e iregolanv il .reclu tamento, i laureati in medicina potran•n o ottenere la nomina ad ufficiali medici senza limitazione superiore di età. Di.spvne inoltre che, semp,r e per la durata della g uerra., le norme per il 1~·eclutamento degli ufficiali medici di complemento e d~Eli « aspiranti m,e dici » sian'<>' interamente appl1cabili anche ai non regnicoli, ai quali però la concessione del gradv si intenderà limitata ailla durata d·e lla guerra stessa.

Una casa di convalescenza a Roma. L'Istituto De Merode in R oma si st a tra,&formando in Casa di convalescenza. e di cure fisiche, ch e potrà accogliere oltre c·e ntvcinqua.nta ult'.fi.ciali e soldati feriti in g uerra . L'idea è stata attuata, di pieno accordo con l'Autorità Militare, in seguit0 all'offerta che i superiori dei Fratelli delle Scuole cristian·e fecero al G.ove11no dei locali dei loro Istituti e del pers0nale disp0tnib,i le. çiò senza alcun pregiudizio delle scuole che continuerain1n·o regolarmente nel prossimo anno. L'Istituto metterà a disposizione dei nostri prodi le sue aule spaziose e luminose di fronte al Pincio, i suoi grandi e ridenti giardini, vero nidv di ombra. e di pa.ce nel centro tum,u ltuoso di Roma, le schiere volo:nterose dei suoi' giovan1 che faranno con intelligente affetto tutti i servizi d'assi stenza. Il preside del De Merode, n:ella difficile opera d'impianto, è stato efficacem en.t e coadiuvato dall'illustre senatore Morn.ndi, presidente della Giu.n ta di vigilanza dell'I stituto, e da un Pa~rv­ nato di elette signore di cui S. M. la ~egina Elena • .si è degnata di accettare la presidenza onOTaria. È verament e lodevole lo slancio c0l qual~ la cittadinanza h a risposto a11 'invito della c:ai:ità : famiglie priv~te , ditte, a lberghi, case religi?se, hanno gareggiatv nell'inviare all'Istituto biancheria, letti, mobili.

Ospedali territoriali a Sondrio. Il Comitato della Crvce Rossa di Sondrio ha fatto trasformare 11 convitto d·ei Salesia·n i in ospedale territori'a le contenente duecento letti (34)

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per infermi e feriti, c0tn sale di operaziV:ne, di medicazi0ne, d'isolamento e tutto ciò ~he è necessario a l buon fiun2i0namento di u·n a unità sanitaria in temp0t di guerra. Anche alcune spaziose sale, negli splendidi locali posti s ulle colline di Svndrio, del Convitto Nazionale e delle Suore di Santa Croce in San L orenizo, son-0 state trasformate in lu0go di coovalescenza con circa 300 letti. Questi locali sQno stati o,f'f.erti generosamente dalle Direzioni delle s uddette istituzioni. L'anredamento pell'ospedale llerritoriaJ.e dei Salesiani è s tato fatto in gr.an parte dalla P<?J?Olazione di Sondriv e della provincia valte1lin~se . A qu·e llo delle sale del Convitto Nazio.nale e delle Suore di S. L o:renzo hanno' graziosamente provveduto le Direzioni stesse. Questi locali, che contengono circa 500 letti, funzi'o nano sotto la direzione d·ell 'ispettore in prima della Croce Ross a, tenente colonn·e llo dolt- · tor G. B. Violi.

Per i mutilati In guerra. È un sacro d overe per la nazione provvedere

nel .modo più dignitvso e cvmpleto alla sorte dei propri figli che p·e r Lei ba!Jno rischiato l'esisten.z a e sacrificato l 'i ntegrità personale. 001n, alto senso di opportunità se ne occuµa in questo ·n umero l'esimio prof. R. Da lla Vedova. Segnaliam0 anche una lettera alla « 'fribuna • del prof. Attilio Curcio, direttore dell'Istituto Ravaschieri di Napoli, il quale incita ad i.m itare 1'esempio della Francia, ove si è costituito un Cvmitato Nazional'e per dare uno speciale distintivo on\:>rifìco .a i .m utila:ti in guerr~. Il Curcio ricorda inoltre che in Italia esi:stvno molti istituti che l?rovvedono alla rieduoazione funzionale dei mutilati in quelle arti e mestieri per essi ancora possibili, ed alcuni asili per mutilati gravi e poveri. Vorrebbe diffusa questa p,r-0vvidenza dovervsa e civile, ch e c~ pletere1::1be le disti•nzioni onvrifiche e darebbe 11 sostegno a tan•t e famiglie a cui'. ritornai in~bil~ un c?ngiunto., pr:ovvisto sol,o della t enue pen&ione di Stato. 1

La lotta antimalarica nelle ferrovie di Stato. L'A1n,m inistrazi0111e delle Ferrovie di' Stat0 in questi ultimi an,~i h a int~sificato la. lotta co~­ tro la malaria. Si annunzia ora che 1 provvedimenti relativi hanno dato risultati degni d'amm i111a.Zione . La percentuale dei casi di febbre pal:ustre nei soli agenti che dim.:orano ? pre~o vrdi niariamente servizio in zone mialanche, mentre pressv le cessate Società, fra il 1885 e il 1901, era •s tata in media di 69.92 all 'a~:no e dopo' l'applicazione della nuova pr~filassi, era venuta scendendo, . pur mantenendosi nel! allll? 1905 ancora a 34.44, già nel 1906, che fu _il Jirl· mo a·nrno in cui le Ferrovie poterono cominciare a svvlgere un 'azione di difesa 0rgan~ca con concetti uniformi, si riuscì a. farla discendere al 24.65. Negli anni successivi la di~cesa si1 è sempre più affermata con progressione non solo costante, ma così senis.ibile, che peri il r9r4 ~ percentuale risulta d·el 6.03, cosi che P7! og~ agente che dimora in località di malan~ o v1 p1"esta ordinariamente servizi'o si ~ avuto 1n me: dia, per febbre ma la rica, la perdita soltanto di r .or giornate di lavoco. •


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SEZIONE PRATICA

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Da tutto ciò è derivato che mentre un tempo il bi1ancio delle Ammi,nistrazionii ferJ:oviarie era oltremodo. gravato dai su.sisidi di· malattia assorbiti dalle febbri, ora, con una cilfra complessiva che, tenend0t conto di tutte le spese di infermità, super·a ann1ualmente i sei mil1ùni, per i malarici nel 1914 noni si a:rtriva alle lOO mila li.r e. ·

vaccinazione straordinaria contro il vail,lolo.

Egli ha dato .notizia di sè ailla famiglia e risulta che trova1si a Munthausen Donau. Come è noto, la cattura dei medici è contraria al diritto della Cotl!Venzi0ne di Ginevra.

L'eroismo di un medico soldato.

I

Il Municipio di R.vma richiama a.ll'osserva:nza della legge la quale prescrive di far voccinare i bambi'ni n'el primo anno di vita, di ripetere la provvida pra,ti<'a fra l '8° e l 'l 1° anno e lascia alle a·utvrità locali la facoltà di ordinrure che l'operazione venga, ripetuta in qualunque tempo fosse ritenuta necessaria. Fa io.bbligo a tutti i cittadini di sotto.p orsi alla vaccinazivne qualora sia ,s tata omessa od eseg.u ita da oltr.e dieci anni. Le vaccinazio~ni 'Verranno eseguite gratuitamente dal 1° al 31 agosto, oppure a mezzò del medico di famiglia, il quaJe dovrà fanne denunzi\a a ·n1orma dell'art. 19 del regolamento 29 marzv 1892, n. 32. S·arà proceduto alla contravvenzione verso qualsiasi inosservanza, applicando anche le severe sanzioni dell'art. 50 d·e lla legge 22 dicembre 1888.

Toglia.mo da. u·na. corrispondenza da Savona al « Cor.nier:e della Sera » : .A.~ p~rt~nz~ pel fr~nte del tenente degli alp1n1 Fas1a:n1 di Garess.to1, s'llo fratello, un dist1inr to medico, lo violle seguire, arruolandosi volontario nello stesso battaglione. I ~ue giovani par.tecipat1ono con ardoo:e e corag1g10 a druri ed aspri combattin1enti. . Tornato. il battaglione, -dopo una intera notte di battagl1a, verso un ·paese redentv- dove si trovava il grosso del reggimento, si cv-nstatò la mancanza del tenente Fasiani. Il f11atello allora, _malgrado il terreno1 difficile ed insidioso, malg.m do f0sse la strada presa di mira dal fuoco austriaco, seguito da alcuni prodi alpini, volle andare alla .r icerca del caro scvmparso. Riuscì, dopo infiniti stenti, a rinvenirne il cadavere, crivellato1 di proiettili. li dott. Fasiani si caricò sulle ·s palle il sacro tfardello, riusc·e ndo ancora a porsi in salvo, malgrado la mitra.glia nemica.

Onoranze a colleghi. Scuola per infermiere a Sansepolcro. Il dott. Scatolari Gi,ulio-Ces.a.re, medico pr~­ mario di città ed ospedale a San.sepolcro, come presidente del locale Comitato della Croce Rossa Italiana ha istituito in Sansepolcrv una Sc.uo1la p:er dame inifermiere, alla quale preserò parte numerosissim·e isignore e si'g norine, che ora, terminatù il corso, prestano attivo' e intelligente servizio .n el locale ospedale, in attesa di .poter :essere· utili anche ai militari feriti se colà ne ven issero inviati. Le lezioni teorico-pratiche furvno dal dott. Sca· tolari impartite nell'ospedale. 1

Un secondo dispensario celtico municipale a Milano. Milano pc:Ssedeva inora due dispensari celtici: l'unv governativ0 e l'altro comunale. Nei due dispensari 'il lavoro è 1ntenso ed in comtinuo a:umento, e, di fronte alla spiegabi1:e stazionarietà del dispensario governativ10 rispetto a l ocali, al personale ed all'orario delle cure, 1 'Amministrazi~e com unale ricvnob be sp:ettare al Comune di adottare provvedimenti adatti' a meglio condurre la doverosa lotta contro le malattie venereo-sifiliUiche. E in questi gio-uii la Giu.n.ta mu·nicipale d'eliberava appunto l'adattamento e l'arredamento dei locali nell'ex Casinv daiZiari10 d~ Pv-rta Lodovica per installarvi un secondo dispensario celtico municipale destinato a funiZio.nare entro il corrente anno. 1

Tenente medico prigioniero. L' «Idea, Nazionale» ha da Caltanissetta, 26: Uno dei tre medici ch·e mentre sul campo di battaglia prestavano la loro pietosa opera di socconso ai feriti caddero prigionieri degli au~ striaci il 18 giru.g nv u. s., è un nisseno, il dottor Girolamo La Villa, tenente medico di complemento d'el . . . fanteria.

Gli odontoiatri e stomatologi di Fjrenze han- no solennemente .o n,o rato il prof. Carlo Dunn, il quale, per l'avanzata età, si è ritirato dall'insegnamento profes·sionaLe. Il festeggiato ha pregato il prof. Arnone, presidente dell' Assoèiazione od-0nltoiatr:a: fiorentina, di rendersi interprete presso i colleghi del suo vivo compiacimento. .

Il Congresso scandinavo di chirurgia rimandato! deliegait i sve<lesi, norvegesi, danesi e finn.i della · Presidenza della Associazione chirurgica .scandinava hanoo d~liberato di rimandare « sine die » il Congresso annuale che doveva tenersi in agosto a Goteborg in Svezia (J ourna1 A. M. A .). I

Nel giornalismo medico. La << Gazette des Hopita,ux », la. quale nòn vedeva più la luce dopo l'inizio della guerra, pu~­ blica ora un numero che porta la data di giugno 1915. E·s so contiene un lavoro originale di Chalier sulla gangiena gassosia ed alcune 'Ilotizie, in specie d'ordine medicormiliita.re. Vi è annesso l'indice delle materie per il 1914. La redazio1n e annunzia che, siccù1Ile i redattori sono tutti dispersi, la pubblicazione del giornale resterà sospesa fino a q ua ndv le circostanze ·non consentiranno il rit0i1".n o al lavorv abitu•a•le. Non dubitiamo ch·e la celebre rivista medica francese ritroverà, a suv tempo, il favore di cui ha .s:empre goduto ·n el m0ndo medico. Ha .s.vspeso temporaneamente 17 .Pu~bli~ziond? in cau•sa della guerra, 1' « Archivio 1tal1ano di ginecologia», il quale vantava un sedicen·n io di vita. Al confratello au·g uriamv che il commiato sia di breve durata. (35)


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IL POLICLINICO •

Rassegna della stampa medica. ~

1'he Lancet, 26 giu . BRUCE: Le tripanosomiasi dell'uomo e degli an:im a.li nell '·A frica Australe. - MELTZER : Il solfato di magnesia nella cura del tetano. Ri. crit. di Clin. Med., 26 giu. CANTIERI: Anemia grave a ti po pernitioso da carci11oma gastrico latelllte. La Rif. Mea., 26 giu. CANTELLI: Conoeetti che inforn1ano 1e aritmie. - MAZZETTI : Potere di rid uzion.e del vibrione c-o1erico. Brit. M ed. Journ., 26 gi•u . BRUCE (v·edi sopra). HoLLIS: Che cosa l'uomo ha perduto nello sviluppo evolutivo. Boll. d. Malattie dell'Or., ecc. giu.. CLERC: Varietà di tumori benignn emorragici delle cavità nasali. Pensiero M ed., 27 giu. TENANI: Esperienze sulla plast:ca vasale. - BAJ : L'insufficienza cardiaca . GiO?'n. I1itern. d. Se. Med., 30 giu. ROMANO: R.:egime sanitario degli a lienati. - SPIRITO : Reazione di Mori;z -Weisz in ginecologia. Boll. chim.-farmaceut ., 30 giu. CoNDELLI : Gli an.tisettici organici attaccati dai milcror.ga• • n1sm1. Bull. de l Ac. de Méd., 22 giu. RAVAUT: Sintom·i nervosi detenmin.a ti dal «vento del.l'e:s.plosiv·o ». ]osuÉ: Ascoltazione del polso venoso. - BouRGES : Le forme attuali dell 'i'nfezione tiifoide. Parris Méd .1 26 giu. Numero sull'elettroterapia di guerra . . Ann. dell'Ist. Maragliano, 2. OLLINO: Setticemia di plococcica generalizzata con reazione proliferativa sistematizzata degli Drgani emopoietici. - COSTANTINO e SIVORI: I sieri citotossic11 nelle malattie da alterato equilibrio endocrino. Bull d . Se. Me·d., gi1u1. BUSACCHI: Esame della capacità funziona1e del rene. - XAVIER: Origine del solfocianuro di potassio dell:a saliva. - MAGNI : L'inondazli'01ne peritoneale di uri\na.; il potere riparatore delia vesoeica. 1

La Presse Méd .,

giu. ACHARD, CASTAIGl\TE: Progress.i della pato-logia generale e della patologia i n terna in Francia. La Clin. Ostetr.~ 30 giu. LA TORRE: La ·m orte apparente del neonato e la respirazione arti:fìcdial1e. IL Morgagni (Riv.)' 30 giru . BERTARELLI: Tifo 'esantematicò e pedi·c ulo1si. Riv . di JYied. Legale, giu. GABBI: Sull'esame del polmone in medicina legale. The Boston M. a. S. ]ournal, 24 giu. CUTLER: Come bere l'acqua. - CHRISTIA'NI: Sulla dietetica del diabete. Bull. de L'Ac. de Méd., 29 giu. REYNIER: Gl'innesti eteroplastici sul cranio (discus .). - NETTER : Sieroterapia della meni.ngite oerebro-spinale. - BoURGES : Il ti!fo neii vaccinati. Rev. del Circ. Méd. Argentino, apr. ETCHART: Le illusi0ni cenestetiche. - MORENO : Le nuove orientazioni della terapia. -:-- CASTEX e VIVALDO : Semiologia e :fìsio-patog.e nia del p ianto e del riso ~s.pas~odic-0. - VITON : Quadro sinottiço di semeiol0gia del si:stemia nervoso. Revue Neuroi., mag.- giu. Numero sulla neurologia di ·g uerra. - CARATI : Sulla sensibilità dolorosa farado-cutan.e a. Gazz. d. Osp., 24 giu. DE LUNA: Per la liquidazione della parziale te1nporanea da infortunio sul lavo.ro. Arch. p. le Se. Med., 30 giu. BAGGIO: Influenza del tim0 sulla formula leucocitaria. - BERTONE : Sorte dell'antigene ·n ella reazione di Bo.rdet e Gengou. - PERRONCITO·: Isotossicità del sangue. The ]ournal A. M. A., 26 giu. BABCOCR'. : Natura e trattamento dell'asma bronchiale. - LovETT: Il :trattamento della parali:&i i·nfantile. KEILTY e }ESSE: Sull'efficacia delle sostanze antisettiche nel trattamento delle tf,erite. BURNS : Il thorium nella pielografia. Medie. Record, 26 giu. MALLORY: La diag.nvsi d.e l can.C"TO dello stotniaco. - SHARPE e ROBERTS : La mi,o site g1uteale. 30

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Indice alfabetico per mate.rie. Albumine nell'urina . . . . . Pag. Ambulanza chirurgica immobilizzata presso il fronte . . . . . . . . » Anuria completa calcolotica guarita col cateterismo ureterale . . . . » Assistenza ai reduci st0rpi e mutilati (Per l'-) . . . . . . . . . . » Azotemia e costante ureo-secretoria di Ambard .n:e i malati delle vie uri• )) nane . . . . . . · · · · Caserme: pulizi·a e igiene . )) • • Cervelletto : lesioni del - e p0sizione della testa . . . » • Corpi stranieri : localizzazione ait raggi X . . . . . . . . . )) Costa cervicale sopranumeraria in tubercolotico . . . . . . . . . )) Cure d'altezza : indicazioni )) Dia bete : cura . )) • Roma, 1915 -

1042 1032 1042 1021

1042 1037 1036 1027 1043 1046 1046

Tip. Nazionale di G. Bertero e C.

Epilessia riflessa da elmi·ntiasi intestinale • . . . . . . . . . . . Pag. Fanghi terapeutici . . . . . . » Iperidrosi : cura . . , . . . » Midollo spinale : trauma . . . . . » Pane e sue proprietà . . . . . . » Otorin·olarin.gologia in guerra . . » ~airalisi prvgres.siva: patogenicità della spirochete . . . . . . . . . » Parassiti intestinali simulati da grumi • • )) san O'Ul O'n1 • • • • • • • • • b b P1lo1to umano: sviluppo . . . . . >> )) Pleure : lesioni da sifilide . . . . Pleurite metaepatica da colelitiasi . . » Pleurite : segno di Remond . . . . " Salute dei soldati e vita di guerra. . » Radiol0gia in guerra . . . . . .. » Ulcera gastrica e duodenale : diagnosii e cura . . . . . . . . » L. Pozzi, resP.

1041 1042 1046 1042 1047 1031 1044 1039 1043 1045 1045 1044 1028 1027 1034

I

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.inno XXII.

Roma, B agosto 1915

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Fase. 32

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SEZIONE PRATICA DIRETTORI:

Prof. GUIDO BACCELLI -

Prof. FRANCESCO DURANTE

REDATTORE C APO : PROF .

VITTORI O ASCOLI

SOMMARIO •

L a vori orig inali: Prof. D . Ottolenghi: Per la preparaziotie del vaccino anticolerico. -

Lettere d a l c am p o: Pontano: I servi.zi 1'adiologici in guerra. - Oscar Amoedo: L e cure degli odontoiatri di Parigi ai feriti in guerra. - Medici na soci a l e : Dott. I . Romanelli : L'obesità e l'assicurazione vita. - Sunti e ra s seg ne : CHIR URGIA: R. Lericbe : Necessità d'operaf'e sisteniaticamente le

ferite addominali d'artna da fuo co . - MED ICINA: M. E inhom: L'esame diretto del contenuto duodenale ti,ella diagnosi del.le affezioni vescicolari e pancreatiche. - TERAPIA: H . Mayet: Elioterapia. - Osserv a zioni clinic h e ; Dott. Luigi Tonnini : Due casi di febbre niediterranea nel basso Polesine. - Acca d e mie, Società mfldiche Congre s~ I Società Medica-Ckirt,rgica di Bologna. - Reale I stituto Veneto di scienze, lettere ed arti. - Accademia delle Scienze Mediche e Naturali di Ferrara. Appunti per 11 m edico pra t i co: CASISTI CA: Due nuovi casi di sokodu in I talia. - Complicazioni poco note della parotite. - • TERAPIA: L'infil,trazione perineurale nel t1'attamento della sciatica. - Posta degli abbonati. -Va ria. -Ce nnj bibliografic i . Nella vita prof e~s ionale: AMMI NISTRAZIONE SANITARIA: Per l'organizzazione sanitaria. - Cronaca del movimento professionale. - Rivista di giurispr udenz a s a nita ria : Notifica di deliberazioni - Sospensione di votazione - I llegalità. - Concorsi - Rinunzia del primo graduato - Efjetti in t'apporto degli altri. - Problemi di medicina socia l e : In difesa della 1nate1'nità. -

Risposte a q u e siti e a domande. -

Condo tte " Oonoorsi. - No,izie <1iverse. - Indice altabetlco per maierte .

. . - Importantissimo nuovo Premio semigratuito per. gli associati al «Policlinico». PROF.

F. V.ALAGUSSA

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Libero docente di Clinica Pediatrica nella

Consultazioni . di clinica

R. Università., Medico Prima.rio n ell'Ospedale « Bambin Gesù » in Roma. ® 'E?>

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tBrapia infantilB

(con speciale riguardo alle malattie infettive)

Il Prof. F. Valagussa, partendo dalle osservazioni fatt;e in un biennio di primariato nell'Ospedale infantile del Bambin Gesù, . ha sintetizzato, per un gruppo di malattie, la sua esperienza clinica., sp edaliera e professionale, offrendo a i medici delle consultazioni utili nell' intricata esplica~ione dell'esercizio dell'esame e della . cw·a dei bambini. In queste prime consultazioni sono svolti i capitoli sulle malattie infettive ed in essi è in special modo curata l'esposizione dei metodi di ricerca più moderna. ed i mezzi che le nuove conquiste della terapia p ermetton o di praticare. Un lungo capitolo è consacrato al.).e malattie gastro-intestina.li della prima infanzia che, come è noto, sono le più comuni a riscontrarsi nella pratica e quelle che sono causa della maggiore mor talità dei bambini. In questo capitolo si troveranno esposti in maniera critica i concetti di patologia e di terapia più nuovi e più utili, sia pl"r la profilassi che p er la cura diretta delle gastroen teropatie infantili. A ltri capitoli isolati, riferentisi a svariate forme morb ose e ad osservazioni a natomopatologiche, completano questo volume ch e ha. un' impronta del tutto individuale e che rispecchia l'osservatore che offre ai colleghi qu anto h a potuto ritrarre dall'esperienza di .oltre tre lustri in fatto di malattie infantili.

Elegante volume in 16°, di circa 300 pagine, nitidamente stampato, L· 3,60. Agli abbonati al Policlinico si spedisce per sole L· 2, franco di porto = = •1r1au •• •n•rleM rllena&t. aensa oftarne l a fon te.

lÌ vietata la riproduzioni di lavori pubblicat i nel POUCJUMICO o la pubblioaslonQdi aunil dl essi

LAVORI ORIGINALI. Istituto d'Igiene della Scuola Veterinaria di Pisa. •

Per la preparazione del vaccino anticolerico. Pr,of. D .

0TTOLENGH I .

Il colera è ·g ià com parso da qualche t em po nell'Austria-Ungheria e le s t at istiche iaf1pr~­ s imat ive che si hanno in proposito son o abbastanza gravi, per far t emere una diffu1s1ione sul nostro fronte di battaglia e, coni J profughi e i prigionieri, anche nell 'interno. Oltre ai pro,-•

'

vedimenti generali ili ·p rofilassi che saranno stati presi dalle a utorità sanitarie, è qlllindi ormai tempo di pensare anche alle vaccinazioni, la etti applicazione non presenta difficoltà notev:oli , m ent re p uò essere di grand.issimo v.an.tag·gio per evita'fe o a nche per circoscrivere rapidamente i focolQi di colera anche nelle truppe obbligat e a d una vita ,forzat aitamente poco igie. nica. Basta ricordare per ciò, che due armate aust ro-ungarich e manovra:nti con,t ro i russi in G a.lizia - secondo quanto afferma su documenti persuasi'Vi quella Sanità militare - si 's alvarono d.al colera ch e v.i era già penetrato minac(.loso, sopratutto mercè le vaccinazioni. esegui(1)


SF.ZIONE PRA'.l'ICA

1058

te su vasta scala coni la maggiore prontezza. In tal maniera si sarebbe pure indirettamente salvata dall'epidemia la popolazione di alcunJ territori più esposti dell'Ungheria. E forse l'attuale comparsa di colera in Austria è dovuta, più che ad altro, alla difficoltà o all'iimpossibilità di sottoporre anche i borghesi, come i militari, alle vaccinazioni. Vi hanno molti metodi per preparare un vaccino anticolerico, ma non tutti sono egualmente adatti per una produzione su vasta scala, possi·J:,ilmen.te {.On· 'S1p esa modesta e modeste difficoltà tecniche, come occ.o rre per I 'esercito. Da alcuni mesi sono andato occupandomi di tale argomento, g·iungendo così a conclusio.n i che mi par utile di riassumere adesso, riservandomi di pubblicare più tardi i particolari sperimentali. Fra i vari vaccini studiati, solo alcuni 'Sd sono m1ostrati alla prova degni di maggiore considerazione, ·e sono quelli formati da batteri uccisi o con un moderato riscaldam·e nto o con i vapori d'etere o oon l'etere liquido. All'uccisione col riscaldamento si può far seguire l'autolisi a 37° ie la filtrazione per ottenere quegli estratti che hanno , dato buoni effetti nella vaccinazione antitifica; ma resta inteso che le vaccinazionii in massa si debbono fare con germi morti, sia per togliere di m~zzo gli evidenti pericoli del maneggio di colture vive e sia perchè il modo di applicazione consigliato per i germi vive nti, oss.ia l'iniezione endovenosa, non sarebte certamente raccomandabile per la pratica tli guerra. Finora }'.e sperienza ma·g giore s[ ha in.torno ai vaccini di vibrioni uccisi col calore, ed è 1esperienza favorevole, com 'è resultato pure nella prova fattane dall'esercito austro-unga1rico, testè , ricordata, e, meno recentemente, ìini quella dell'esercito .greco durante la guerra })alcanica. Non si hanno invece se non poche esperienze di l aboratorio ·sui vaccini con vibrioni uccisi dall'etere e 'Wi v:accini a base di autolizzati filtrati. Io ho saggia to comparativamente questi di\rersi ti pi, usando un ceppo colturale di notevole virulenza per la cavia e determinando la azio·ne dei va·c cini : r 0 con la titolazione delle ag·glutin·i ne in conigli vaccinati un'unica volta sette giorni prima (r) ; 2° con la titolazione in 'Vitro delle l:iattieriolisine in quei medesimi conigli; 3° con la prova del potere protettivo, in cavie vaccinate sette gior-ni prima, con.t ro dosd· 1

,

1

1

(1) Le iniezioni di vaccino negli an imali fu-

rono eseguite sotto cute.

[ANNO

XXII, FAsc.

di coltura capaci di uccidere i controlli in

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12-16-

ore; 4° e.on. la durata di persistenza delle agglutinine e delle batteriolisine nei conigli vac. . . ' c1nat1 un'unica volta. Per tutti i vaccini si usò lo stesso numero di vibrioni della stessa età, e anche le altre condizio.n i di esperimento vennero scelte in mod<> da p1e rmettere un paragon1e rigoroso· fra i sesultati avt1ti dai diyersi vaccini, e che sono pri11cipal111ePte questi: 1° I va.ccini:i preparati con vibrio.n i uccisi dal calore o dall'etere liquido (procedimento "lincent) o dai vapori d'etere, e il vaccino a base di :filtrato d'autolizzato, danno luogo, nei conjgli, ad una produzionie abbondante di agglutinine e di batteriolisine, senza che si possano riconoscere, fra cotesti diversi vaccini,. difftTeu.z e veramente notevoli; 2° Il v.alcr~ protettivo per la ca'Via, è eccelJej.t"' -in t11lti i vaccini sperimentati, eccetto che in quello preparato con vapori d'etere, il quale si è dimostrato senza efficacia (1) ; 3° La p(-tsistenza ·d·E: Ile agglutinine è notevol~ ed è disc;reta quella delle batteriolisi ne n1e i sieri dei conigli trattati con vibrioni uccisi d..11 calorie o dai vapori <l '<:::tere, molto aca·.sa .~!Pi crrnigli trattati 2ltrimen~i. L'uccisione col calore è dunque non solamente il mezzo più semplice, ma anche quello che sperimentalmente ha dato effetti migliori e fra loro più concordi. Nella pratica iesso dovrebbe avere la preferenza; e poichè, in ba'Se alle mie' ricerche, il riscaldamento a 60° per un 'ora n-0n ba corrisposto così bene come il r.i scaldamento a 53° p-er un'ora, a questo •e n011 a quello si dovreb1:1e ricorrere. · Quanto alla dose di vaccino da inocularsi nell 'uomo restando fermo il volume di r eme., la pr.ima iniezione potrebbe essere di 500 milioni o di 1 miliardo di vibrioni, per salire a 2 miliardi niella terza ; poichè le prove fatte anche con vaccin-0 preparato da me, hanno dimosit rato che 500 mil·i oni-r miliardo di vibrioni uccisi a 53° n.o n dànno luogo a reazioni notevoli, nè locali nè generali. Per il conteggio dei vibrioni, ri.tengo che in pratica sia più comodo procedere così : allestite le emulsioni in soluzione :fisiologica di NaCl con colture gio.v ani di 18-20 ore, pr·i ma di porle a riscaldare, se n·e preleva I eme. con 1,

(1) Le esperienz·e es·e guite con vibrioni uccisi

dai vapori d'etere prov·e rie bbero, come si vede, che non vi è parallelismo necessario fra produzione di anticorpi dimostrabili in 'Vitro1 e azione protettiva in 'Vi1JO, .che è la vera azione vaccinale. È un punto che mer.iterà di essere studiato con maggiore precisione, anche 1per 1'evidente interesse pratico.

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cui fare una serie di dil uzion.i e COlll queste una serie di piastre in agar. Dopo 24 ore si numerano le colonie ·s viluppatesi nelle piastre meglio rd.uscite, perchè la diluzione vi era più opportuna, e se ne ricava la r icchezza dell'emulsione in vibrioni. Di qui si calcola quanta 'SOlu'Zlone ,d i ·N aCl bisogna aggiungere a cotesta emulsione madre per avere un vaècino con determinato numero di vibrioni. Tutto il procedimento., come si vede, è abbastanza rapido per poter·e produrre in breve tempo le grandi quantità di vaccino an.tic.olenico che occorrono per· le nostre truppe.

LETTERE DAL CAMPO. I servizi radiologici in guerra. Un ·n ·o stro redattore ha ricevl1to la lettera segnente dal front e: Caro amico,

Non ti meravigliare se la mia critica p assa d·a uno ad altro argomento con disinvoltu.r a : sono le impressioni del momento, che prendono il sopravvento, e tan.to più vere e . fr~sche risultano le corris.pondenze quanto esse sono meno sistematiche. · Appiglio alla mia lettera è la vivace discussione, tra radiologi, letta sull'ultimo numero del giornale : non si può non ess,e r.e grati agli studiosi che rvi prendono parte, quando sri. pensi che solo dalle qt1estioni vivamente agitate, traggono origine le migliori applicazioni nella pratica. Il problema però non potrebte avere adeguata r isoluzione se non si tiene il dovuto con tq dell'ambiente nel quale le organizzazioni sanitarie svolgono la loro opera : ogni bel proposito potrebbe rimanerne frustra t o, ogni lusso di preparazione riuscire d'impaccio, dinanzi a difficolt à naturali non p·r eviste, o U'lla ver.a stonatura nell'armonia d'una preparazi.on1e da lungo tempo maturata. Non è inopportuno brevemente accennaJt.e alle due condizioni : a'lnbiente naturale e organizzazio ue san.itar1a, sopratutto per quel ch e riguarda niezzi di sgombe-ro degli a m1naLa1ti e feriti e luoghi di ricovero. Tranne poche eccezioni, per brevi zone, che non mod·i ficano il tono generale dell'ambiente, i ltioghi n,ei quali le nostrie operazioni si svolgono son,o aspre montagne, in molti punti inaccessibili, rigate da p oche •s trade mu·l attiere, da sentieri militari impro·vvisati, sentieri in c11i « l'occhio e il pi~de » devono essere pronti e ubt~dien.ti. Le strade rotabili, anzi l'unica 1

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rotabile per ciascit-11'.a z01ia, sono strade prevalentemente militarci., costruite .in modo tale da poter essere utilizzabili solo qua?do le nostre truppe s i saranno impadronite dei tforti che a grande distanza le dominano e le battono. Non v'ha Convenzione di Ginevra che trattenga le mani ai nostri nemici: essi tirano s ui nostri portafer.iti, s ulla bandiera della Oroce Rossa> s ulle automob·ili. ambulanze ! L'autoniobile radiologie.o quindi avrebbe un raggio d'azione in primo luogo ll.mitato dalle condizioni naturali del terreno e dalle abitud·ini belliche dell'avversario; , la sua opera potreb.1:1e invece giungere nei luoghi dove la rotabile è al sicuro dai tiri dell'artiglieria . n em1.ca. E l'utì1ità potrebbe esserne doppia, e per la dia·g nos tica chirurgica, e per la diagnostica medica. Ma contro tale possibilità urtano tutte le disposizioni sanitarie militaui . Seguiamo la s.orte d ei feri..ti e dei m alati , dal fronte alle formazioni sanitarie più avanzat e, da queste alle formazioni , .di seconda linea, agli ospedali di r.iserva e t err itoriali. Il soldato ferito riceve le p rime cure al posto d medicazione reggimentale; se g.r avissim o, dev'essere lasciato e curato ·s,u l posto; se le sue condizioni lo permettono, o i n barella, o • a p lecli , è con•d ott 0 nella sezione di sanità più ,vicina, ch1e provvede ad una più accurata medicatura e a ll'inoltro negli ospedaletti da campo o n·e lle formazion.i sanit arie più import anti. · L'a;utomo·b ile racl:iol ogico è natura lmente in·utile per il posto di medicazio.n e ; dati i luoghi e le attribuzioni della sezio1ie di san,ità, l'automob il1e :il più delle \.Tolte no11 potrà raggiungere la sede della sezion•e, e dato che l a raggiunga, sca.rso ausilio potrà portare: le sezioni realmente utili, sono in questa guerra le som·eggiate, ch e posson·o seguire da·vViicino le truppe oper anti, inerpicandosi per luoghi accessibili solo al paziente muletto; ma anche là dove poss,a funzionaire la sezionie carreggiata, e l'automobile radiolog.ico giungere a. destinazione, passerà il rischio di non trovare più i malati, già trasferiti in luoghi di cura più opportun:i . Obbligo preciso della ·sezione di sanità è quello di sgombrare al più presto i malati traspo·r tabili, su it •a rella o su .ambulanza, sia perchè a sua disposizione non sono che scarsi e s·pesso improvvi sati mezzi di ricovero, sia perchè la sua funzion.e verrebbe notevolmente ad essere inceppata dall'accumulo. Soltanto pochissimi feriti (addominali, con ferite penetranti del tor.ace) r.imangono, :finchè cessi ogni pericolo legato al tra·s.porto; si trat ta di pochi giorni in cui, o 1'esito fat ale, o un deciso mi(3) 1

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g liorame11to, risol yono il problema dello sfollamento. Il r iconoscimento delle ·difficoltà di diagnosi e~ un po' in ra1J1)orto co11 la possibilità di agire : ,·olet e ch e s i 1)reocct1pi della localizzazione precisa di 1111a 1)allottola, in c11neata n el cra11i o, di 11na sch eggia ch e leda il midollo, di una l)allottola cl1e si sia ·c onficcata nel fegato , chi trovasi ·n ella m ate1:J.ale . impossibilità di porvi u u im1nec1.iato ripa ro? Sen.za dire ch e oerti int er\-enti cl1ir11rgici, a11clie ·iri tenip o di g·u.e1'ra, cleYono esser e r iservati .a d abili mani ed es·e rcitat e. L'a111biente della sezione di s anità in,-ece si adatta a m era ,·iglia p er i piccoli ausilj ch.iru;rgici, 1nedicature d efinitive, appareecchi, allacciatttre a scopo emostatico, ecc. L'estrazione di projettili, quando presenti i caratteri d 'una certa urgenza (ferite d i sh·rap11el fac.ilmente suppuTanti), o è b isogna per cui b a~ta 1'a Pl)arecchio portatile s omeggiabile di cui disp o·n e la s anità mil itare (ferite degl;i ar.t i 1) . es.), diversamente •solo v arie ·r adiografie, ·11um erose os.servazioni i11 111oghi tran.q uilli, indu rr an110 il chirurgo cos cienzioso .a•d intervenire. Gli os p edaletti ·someggiati s eg11o·n o in gran part e le s orti dei reparti someggi ati, dell1e sezioni di s anit à : :in essi pe·r ò la possibilit à di i 11t erventi cl1irt1rgici è fa·vorita sia da un p iù al:.•b ondante e meglio prov·visto materiale chirttrgico, sia dalla ·stabilità m.aggior e che tali formazioni s anit a·r·i e h anno. Non sono p erò neppure essi gli ambienti atlatti per la g•rande chirttrgia : s olo i feriti molto lievi, che in poch.i giorni possono tornare .al fronte, ·o i feriti gra·vissimi, non trasportabili, de\Tono quivi essere cu1rati . Au·scilio p·i ù ch e sttffìciente per gli ospedaletti è aidunq11e l'app.ar eccl1io portatil·e ,d i Fer~ero di Cavallerleon·e . • S olo per i pochissimi m alati intrasport abi li sar ébbe utile l'aut omobile radiologico. Le formazioni ·s.ariltarie più comples se o di seconda o di t erza linea (ospedali da cent o letti, e successivamente osped ali di riserv.a, ospedali t erritoriali) sono impiantati assai l ontani dal fronte, e per di più in generale ~n città dove esist ono i stit uti ben forniti per ogni bisogno 1ned ico e chir1ttrgico; l'automobile ra1diologico diYerrebbe qui un oggietto s u p erfluo e di lusso. :N"on inte11do così di negare un.a qualsiasi ut ilità al gra11de e completo automo.b ile radiolog·ico ; dalla bre\Te rassegna t rapela, qui e là, qualche angolo remoto in c·u i u na applicazione potrer1b e t rovar·e; ma l'angolo è troppo angusto e troppo remoto .... per un genere d i tanto lusso ! I\Ia ai1cl1 e in tempo d·i guerra, anch e tra gio, ·ani, possono sorgere i più complessi e difficil i probl e1n.i d'indole medica .. . : l'automobile r-adiologico ,~errebbe in utile soccorso nell'·in1

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clagine, senonchè bisognerebbe trattenere, in attesa dell'automobile, quei malati, che altrimenti, p er prorv~·vida djsposizio11e, avrebbero .t·aggiunta più co11venientie residenza. Nè una ragione, che tagli la testa al toro, r>ortano coloro i quali prendono esempio dalla Germania 1)er dar consigli e per riformare ogni istit11zione italiana.: biso·g na rendersi conto delle 11011. lievi differ1el)ze eh.e coTrono tra la nasit ra e la guerra condotta dagli imperi centrali, per ·venire nella convinzione che può essere da noi sttperfluo quello ch e altrove è reputato necessario : guerra in pianura , solcat a da innume1revoli str ade rotab.ili, per territo:ri vastissimi, in c u.i la conquist a si prolunga su t erreno ch e l 'es.ercit o sconfitto lascia desolato, abbisogn a 11aturalmente di rapidi mezzi che rendano possit.i le il p iù ampio es ercizio dell'arte medica, i n zone molt o distanti dalle città del proprio p aes e. Se il giudiz io d i chi vede il problema dal terreno, dov·e la g1rande tragedia si svolge, può avere u11 valore pratico, esso è co11tra.rio alla istitt1zione degli a utomob oli rad.i ologici : i n loro vece, si moltiplichino i mezzi di rapido tras porto 1dei malati e feriti; l'automobile radiologico è s pes.a di lusso che 11011 compense•rebb·e con util e l)raticità, nep1)t1re l'amor propr.io del radiologo! 1

P ONTANO .

Le core degli odontoiatri di Parigi ai feriti • 1n guerra. Il prof. A. Chiavare ha ricevt1.t o dal dott'°r prolf. Oscar Amo·e do di Parigi la segu ent e lettera, che rri p·o rtiamo tr.a dotta : 1

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P.arigi , 25 lu·glio 1915.

D1ovresti 'Venire a p·aS'S•are u•n,a settimana a Pari·g i per avere un'idea esatta dell'entità e · quanit ità delle ferit~ della faccia •e delle fratture dei mascellari causate dalla g uerra moderna. Ness'll.no dei metodi di cura che coniosciamo serve aittualmen·t e. Tutto è cambiato e · qui si son dovuti creane nuov~ procedimenti e nuovi apparecchi per poter risolvere i problem i che si presenit ano a centinaìa in questa guerr,a di trincee, dove il s o.J.dato 1e spone solamente la testa. « Va l d·e Grace >> è l'·o spedale militare dove si trov.aino centralizzati' tutti i casi di feriti ai 1n.a scel1ari che arrivano a P arigi; da questo ospeda.l e vengono poi distribuiti .ad altri centri, come l '~L\..mbulatorio americano, la S cu101a dentaria di Parigi, ecc. Il dott. Frey è il medico capo di Val de Grace. Nella Scuola dentaria di P.a1Iigi i set"\'izi son diretti dai dottori Roy e Martinier. 1

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IL POLICLINICO

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Oggi ho passato la mattinata nell'Ambulatori:o americano. Il servizio odontoiatrico è diretto dai dottori H ,a)Ties e W. D avenport. S ono arri\·ati ultimamente anche alcuni professori da Filadelfi.a per essere ad·detti al s~rvizio odont oiatrico (il l)rdf. Guilford co11 s uo figl io e altri dt1e) . Nell'.aiml:.u lato.r io vi sono otto sedie d entarie , che lavorano tutti i gior·ni ·d alla miattin1a a lla sera. V i. s<Ynto1 molti casi di frattu11e man.d ibolari, in ·CU i manca la metà .d ell'osso. In questi casi si fa l'innesto .au.t ogeno, p·r endendo un pezzo id i i01Sso dalla tibia, altre volte pren1d endb· un pezzo di costola... (come Dio fece per Eva !) . Mi affretto a consigliarti di ven1ire a studiare questa importante questione in Francia , adesso · che le valentissime e ben dirette truppe ita.lia11e si battono con -O•n ore i n cam.po aperto, c:om1e avrebbero voluto fare le t ruppe franicesi, se :il ha.rbaro teutoate, come un sorci10 \rìgliacco, nascondendosi s·o.tt o terra, non avesse obbligat o o-li alleati a fare altretta:p·t o. Se il tanto ammirato esercito italia 110 si v..edrà obblig.ato ·a lla .g uerra. di 'trincea, si avranno an1che a Roma moltissi111i casi 'd i feriti ai mascellari, ed all-0,r a noni potresti più allontanarti per venire in Franci,a, e sicco·m e s ulla 1nat eria 110111 ·v i è nulla di scritto, do\ resti a:ffatic.airti per ri1solvere difficoltà, che qui sono st at e già risoJ. te. Qui gli odontoiatri si lagnano perchè i chirurgi li chiama1n10, troppo tardi, qu.ancùo le fratture si sono g ià consolidate viziosamente. In altri casi trovano ch e è stata fatta la sutura del.. le labbra e delle guance senza d are importanrza alle arcate dentarie. Però a p.oieo a poco i chir urgi van110 .a ccett and•o· la collal::or.a zio•ne deg.li C.'dontoiatri .c on g rande v antaggio dei soldati. Di~f!i~ in m:olti casi si fan1no mais·cellari di caucciù corrispondenti al framme·n to mancante; ne! mo111ent 0 de11'oper.azione si collocan~ -in posto e 'Vi si sutur~no s·opra i t essuti moilli per ridare forma alla faccia. Perchè tu possa Tenderti conto dell'impor.. tanza <l1ella cosa ti dirò infì'D'e che attualmente vi tS·ono più di centocinquanta casi di mascellari fratturati n·el solo ambulatorio americano. Un celel::ii-.e chi1rurgo id i una nazione alleata, isit a n,d0t l'ambulatorio americano, rima·se am1nirato 11el vedere l e meravigliose restaurazioni del viiso che qui s i fantlio e ·d isse ch·e 1Tella capi t ale del su 01 paese si occupa.no tsolo d elle ferite senza daire im·p ortanza alle fra tture e ch·e qui n1di molti soldati rimarran·n o deformati. Il mio amo·r e per 1'Itali.a e per i suoi laboriosi e degni figli mi ispiira queste righe e le dirigo a t e.. ... Tuo amico 1

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~I>IOINA

L'obesità e

SOOIALE.

l'~sicurazione

vita.

I profani di 111edici na spesso protestano per l'applicazione di u11 soprapremio o per il rifiuto d·e1 ris·c hio di un assicur:and:o obeso . Ed è tanto più logico· il loro 1"agio11ame11to i n q11anto essi giudicano essere l'obesità l'es1)oniente di una flor ida s.alute ; dimenticano i11rvece ch e anch e Galen10• av.e va notat o che g li ·o.b esi h a11110 vita ·b reve . ~ntendo· di parlare del1l'a.diposità generale, escludendo quin:di le adi1)osità parziali (lipomi ecc.), l'anasarca e l 'adiposità dolorosa d: Dercum. Cioè di quello' s t ato detto err.oneamente cli poli sarcia (dal greco 'it'~).~ç = 1nolto e crò:p~ == carne), ma che consiste in\ìece i n· u n accum 11lo eccessivo di O'rasso 11el · co.nnettivo .sottocutaneo e negli orO'.ami , che normalmente ne conten!r.ono una quainL. <::I .._, t ità minore. S pesso la di1agnosi d i obesità si p uò fare a11rch1e O'Uardando l'assicuir.and.:o· eJd osserva111done l a disai1monia ,d elle forme est ern.e ed il 1)oft am,e nto, n1a la difficoltà s 'inco.11tra al li1nite tra obes~tà e st ato normale e nella det ermin.a zi1on1e del grado di obesità. Perciò è 11ecessario b.a sare la diagnosi s ulle misu•re somaticl1e accurat a1nente p<tese. Ne]1'eserciz.io della pr.a tica. medica un criterio utile per la 1diagruos.i' oltre il conoscere il peso del paziente è quello di accertarsi se il peso del corpo si mamtiene costan.t e, g iacch è nell 'adulto il peso normale, salvo lievi oscillazroni, rimane costante. Nell'esercizio della medec.ina delle a ssicurazioni non bastano le risposte dell'assicurando, le qua1i qu·alehe voJta possono, an1che in buona fede, non rispon1dere .a V·e rità. Il peso del corpo poi p1er sè non h a valiore se non co·m1)at.ato alle a.l tre ·m isure e s.p ecialment e 1a ]l'altezza. Riservandomi di ritornare sull 'argomen to delle m.is 111re normali, a cce11no. brevem ent e ch e il p·eso ,dell 'assicurando, sal\~o le variazioni dovute al1'altezza, alla pr.oifessione, al clima , ailla razz,a , al sesso, dovrel:ibe essere, secondo il BToca, di t ainti chilogr.ammi di qu.a.nti centimetri l'altezza s u pera il metro. L e ·ricerche di par ecchi osser,-atori h~nno st abilito che la regola del Broca non sempre è esatt a . Il Villaret afferma ch e la iformola del Br:oca si -v-·erifica per le persone di bassa statu.r a e che la differenza .si fa sem.pre più se11si1è~ le con il progredire dèll 'altezza. 1

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OSCAR _i\l\IOEDO .

Il Bo,u cha•r d h ai stab.ili to il rapporto P

A = -IO x

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e cioè il peso è u g uale al prodotto dell 'altezza espressa in decimet ri moJ.tiplicato per 4. Per il dlott. Mahi11on. (con:sulente medico della Cassa di assicurazione a nnessa alla Cassa generale di rispa.r mio sotto la garanzia. dello Stato, in Belgio,

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SEZIONE I 1 RATICA

Bruxelles) aa ciifra del peso non1 deve SU·p erare quella che rappresenta la metà dell'altezza. Così, per esempio, secondo la f.ormula del Broca, un individuo alto m. 1.65, 1d ovrebbe pesare 65 lcg. ; secondo la formula del Bouchard dwrebbe pesàre 16.5 x 4 = 66 kg. SecondJo la formula del dott. Mahill·o n l'ass.icuraindo alto m. 1.65 noni dovrebbe a vere un peso superiore ai kg. 82.500 e qualora supe~asse questo· p eso sair~bbe dichiarato obeso. Alcune Compagnie di .a ssicu.razione ctichia.rano obesi coloro i qua.li. hanno u1111 p1eso S·U periore al normale d·el 20 %. Per il dott. Nort1on (medico della Compagnia , <<Mutua! Life » di New York) si può considerare obeso, qualunque s ia l'altezza e l'età, ògni assicuraindo di cui la circonferen.z a .addominale superi la circon.fìerenza toracica nella mass.ima in~ spir.azion e ; la circonferenza ad·d omin:a le si prende a livello dell'ombelico e negli addomi pen·d uli, evitando le natiche !?' lie creste ili.aiche, obli• quamente dalla insellatu1~a lombare all'ombelico. Per altri la circon[er-enza dell'addome, presa .allo stato di ttiposo, non deve superare i 6/10 del1'a lt·ezza. P·e rciò l'assicurando alto m. 1.65 deve avere una circontferenza .addom[n·a le non s uperioa:-e a cm. 99. Il dott. Rlorschiitz (medico capo del Banco Assivurazioni Vita per la Germania i·n Gotha) determi.na la 1ob esità d.al coefficiente di obesità che egli .r icava nel modo :seguen~e: sottr.a1e dal doppio .della ci•rconferenza addominale l'altezza e per ·il resto ottenuto divide -l'altezza : il quozient e otte111ubo dà ·il coefficiente .d i obesità; pes. 1es. ; se lo .a ssi.cur ando a lto m. 1.65 avesse una circonferenza addomin.ale di cm. ro5 ·i l calcolo sarebbe il seguent e : 105 x 2 = 210 ; 2ro-165 =45 ; 165 : 45 = 3 .6 coefficiente di obesità. ' Egli 1iti1en.e 5 coefficiente nor·m.ale eid i coefficienti i·n feriori al 5 in1d icano un'obesit à sempre pi ù grave. Quando gli .assicurandi ha111n:o un coefficiente di obe,si.tà inferiore a 3 sono rifiutati. Non trov-0 esatte le forn1ttle che si basano s olo stil peso i11 relazione al] 'altezza ; gtacch è non mi senth1a che s i possa dichiarare <bPso colui che, a\·endo delle masse muscolari 'molto ·b ene svilupl)at e, ha i n consegu1enza un1 peso s u periore a l noc1nale. Si aggiunga poi che spesso iJ peso segna to 111el rapporto medico per l'assicu.r.azion1e -vita è un peso approssimativo, denunciato dal.l'as:sicurando e giudicato a·d oc·cl;iio dal medico :fiduciario, il quale si trov.a certo nell'impossibilità di .arv ere i11 ogni caso u na bilancia a disposizione. Nè mi pair e cl1e 1a maggior ampiezza della cir co11ferenza addominale rispetto a quella toracica possa far diag.nosticare un'obesità. Tale criterio d i diagDJOsi non è valido nelle donne che hanno 1

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a\ruto parecchie gravidanze, n è risponde negli individui nei quali per ipotonia delle pareti addominali vi è una· ptosi viscerale, come si verifica non' raramente dopo i 50 anni di età. La formula del Floruschiitz è un po' lunga e non :si pr·esta per i medici che devono giudicare m olti . i:a pporti al giorno; inoltre si . basa solo s ul rapporto tra altezza 1e circonferenza addominale. Io credo che per la diagnosi di ·obesità bisogna tener conto non solo diel rapporto tra peso ed altezza e del rapporto tra· circo11ferenza addominale e toracica nella mass.ima illlspirazione, ma anche della circo1Jifierenza del collo. Questa misura che si prende a livelllO della cartilagine tia-·o ide, se supera i 39 cm., quando l'assicu.r ando non è affetto da gozzo, serve -a denotare u·n• collo grosso e proconsolare. Solo tenendo conto di tutte quante le m isure sopraindicate s i può fare con ·esattezza la diagnosi di obesità ed evitare !è cause di e rrore. Dopo aver stabilito ch1e 1'.aissicuirando è obeso, è utile per il giu.dizi10 sul rischio disti n1guerie vari gradi di obesità . ' I1 Maurel ammette 4 gradi di obe1s1ità: il 1° che comincia dall'aumento di UJll decimo del peso normale e a!'riva fino ai tre decimi ; il 2.0 gr.ado dai tre decimi ai cinqu:e decimi; il 3° grado dai cinque ai sette decimi; il 4° <'01nprende tutc:i ~li a ume nti a partire cla quei di s€tte decimi ~1 di supra del peso norn1ale . Ai fini òella M~~l! cìna de.i l .•~ ssicurazione-Vita , io credo che basti ·disti11gu ere due gradi di obesità fon.dandoci sul peso d·ell'assicura11'do: un prime grado per col\1ro ~lte pesano dai 20 ai 29 chilogrammi in più del onormale, e.d un secondo per g·li assicuraudi che hanno u11 p·e so s up·eriore al normale di chilogrammi 30 ed oltre. È supe-rfluo ripeter.e qu.i qu.anto h o detto s opra de lla necessità di valer.si d el concorso del.le altre misure per la diagnosi della tobes:tà. L'osservazione clinica poi ci fa notare come •vi sono éLegli obesi che, con viso acceso, guance sostenute, collo grosso, s pingono inna·nizi la loro pancia con ·v"iv,a cità, dimostrando ielasticità nei movimenti, e vi sono altri in·vece p.allidi, con guain ce flosce che con apatia trasportano un addome pendulo che pare impedisca loro il c.am• mino. Possiamo ·dire i primi affetti da obesità tonica, i s econdi da obesità flaccida. Vi :sono delle persone che , ad onta di un '.al:. . bondante alimentazione, non1 ingrassano m.ai, mentre a ltri ingrassano con 1mmien sa facil:tà conr trari;a mente .al loro 'Volere. Si ammette perciò una disposizione e reditaria a ll'obesità, che secondo 1

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IL POLICLINICO

alcuni si avrebbe in circa la m·e tà dei casi e che può essere diretta e collaterale o .&imilare. Gli .autori francesi danno importanQ;.a nella eredità al gruppo di qu·e lle malattie dovute .a modificato ricambio materiale e che va sotto il nome di artritismo. Bouchard in 94 casi ha trovato nell'eredità 1 'obesità 43 volte, 45 .85 % ;

il reumatismo • . . . . la gotta . . . . . . . l'asma . . . . . . . . il diabete . . • . . . le affezioni cardiache . la calcolosi vescicale . la litiasi biliare . . . .

33 volte 35. 10 %

. 28 . 24 • 14 . I2 . 5 . 4

))

)) )) »

29.78 %

25.53 % I4.89%

Io63

dai 20 ai 25, come risulta dall·e statistiche del Bouchard, del Mathiieu, ecc . Esaminando le schede di coloro i quali, avend10 chiiesto nel 19I3 e 1914 un contratto di assicurazione al] 'Istit11to Nazionale delle Ass.i curazioni, ne furono rifiutati per ragioni mediche, ho trovato n. 308 obesi. Di questi solo III furono rifiutatj per 1obes~tà; i rimanenti lo fu·r ono per .altre cause. Avendo divisi questi rifiuti per età ho tl·ovat,) le seguenti cifre : Età

12. 76 % 5.31 %

Uomini Donne Totale Percentuale

Fino ai 20 anni . . I I 0.32 Dai 21 ai 25 anni . . 2 2 0.64 )) 4.25% Dai 26 ai 30 » • • 8 2 IO 3.24 Norden1 n10ta che in molti 'c asi si tratta della Dai 3I ai 35 » • • 2I l 22 7.14 Dai 36 ai 40 » • • 46 eredità di speciali abitudini di vita di cui è con46 14.93 Dai 41 ai 45 » • • 45 6 51 16.55 seguenza. 1'obesità. Dai 46 ai 50 » • • 61 6 67 21.75 Alcuni aff,e rmano che rl a razza israelitica sia Dai 51 ai 55 » • • 42 5 47 15.25 -più predisp·o sta all'obesità. Dai 56 ai 6o » • • 48 3 51 16.55 Oltre i 6o anni . . . IO l II 3·57 Molta importa'llza si dà .all'iperalimentazione <CO-me causa dell'obesità, ciò che spiega .anche Per cui mi risulta che i1 maggior numero d_egli 1a etimologia della parola (da'l latino .ob 1e edere obe~i si è avuto ali 'età dai 46 ai 50 anni e men= .m an1giare). Ed ai1che quando gli obesi prote- tre .alla stessa età corri~ponde il massimo per gli -st.aino afçermando di mangiare paco, i sostendtori u0111ini, per le donille invece si ha dai 41 ai 50 di questa teoria incolpano i pazienti di avere annt. Le donne sono più predisposte degli uomini mangiato molto prima che :s i stabilisse la obea11 'obes:tà a oausa del genere di vita più •seden·s ità e di· continuare ad ingerire un'alim·e ntazione taria ·e della funzione sessuale. Un certo impol· ~he è superiore .ai l:d.sogni dell'organismo obeso, pamento si verifica nelle donne nella pub€rtà, pur sembrando scarso per un organismo normale. Certo le sostanze 1drocarboniate possono :favo- isubito d:opo il matrimonio, dopo lo slattamento, rire la obesità, ma anche le sostanze proteiche ed i·n1 ispecial modo dopo 1a menop.a.u sa. introdotte in ·quantità superiore ai bisogni orgaIl gener.e di vita, scarso di movimenti, vita nici permettono che siano messe in serbo le so- sedentaria, i·n.fluisce certo 1f.aJV10revolmente allo stan'Ze grasse ed idroca.rbona te . Allo stesso modo sviluppo dell'ol:esità, e gli obesi tendono semagisce la i'D.troduzi:on·e di piccole quantità di al- pre più alla vita sedentaria perchè qualsias i p1ccool e ·d i sostanze alcooliche (vino e sp ecial- eolo movimenit o richiede in essi uno · sforzo magmente 1a birra la qua le contiene oltre all'alcool giore, ta·n to .d a a:ffatiaarli ed affannarli con f.aci·a nche idrati di carbonio) . cilità, sicchè essi preferiscono muoversi il meno possibile, ciò che oont·r ibuisce .a farli divenire Nella Germania m·e rididniale dove si fa uso di molta birra, si nota un maggior numero di obesi. ·sempre più obesi. Certe professioni .agevolano lo stabilirsi della I d1orti bevitori .di alcool difficilmente diventano ,o.b esi, perchè l'alcool alterando l a mucosa obesità, e cosi sono facilmente obesi i pizzicadell'.apparecchio digerente non permette l'a ssimi- gnoli, i pasticcieri, i mace11.ai, i birrai. lazione delle sostanre nutritive ed anche perchè Tra gli obesi rifiutati nel 19I3 e 1914 dall 'Istii tris.t i effetti dell'alcool non tardano a farsi sentuto Nazionale delle Assicurazioni, i} 33.37 % tire su tutto l'org.anismo. erano comm·erci,anti, il 17.53 % erano impie-~nche la eccessiva intr.oduzione ·d i acqua fagati, il ro. 7 % professionisti; g li industriali e i vorirebbe l'ol:esità. TSlkovesco afferma che per possidenti partecipano nella stessa misura 9,og idrosintasia (imbibizione di acqua dei te.ssuti) gli per cento; il mindmo è d.ato dai marina i, ferroobesi trattengono nel loro organismo una mag- . vieri e tramvieri, agricoltori e domestici. Questi giore qu.a ntità di acqua che non i magri ; Maurel risultati potrebbero essere viziati dal fatto che afferrn.a che la privaz110ne di acqua fa diminuire non tutte le classi sociali adiscono nelJa stessa 1a quantità di alimenti ingeriti, ed altri pen:s.a110 misura all '.a ssicurazione. c:he un cibo abbondantemente inaffì.a to vi.iene più Alcune sostanze tossiche introdotte a piccole faciln1ente dig-e·r ito ed assimilato. do&i possono provocare l'obesità, cosl l a stricniL'età in -cui si inizia l'obesità negli aduJti è nia, il fOSlforo, il piombo ed in ispecial modo l 'ar• -per gli 11omiui dai 25 ai 30 anni e per le don'lle semco. (7) ))

1

1

1

1


SEZIONE

Oltre la obesità che si ·verifica nella convalescenza di alcune malattie infettive acute, come i1er esempi:o il tifo •e quella che è s t ata notata ctu.a.lche ,·olta in un periodo intermedio di una tubercolosi polmonare o 91 una paralisi progressi \·a, non t isogna dimenticare l'obesità di ori. gine endogena diovu.ta a . so,p pressione o m~difioata secrezio1~e delle glandole a ·s ecrezione interna. È 11ota la obesità degli ·e?-n·u~hi e delle dOllllle ovarectami,zz.ate, ma si può ai\Tere anche o·b esità di origine tir,o idea, ipofisaria, pancreatica. Difficil1nentte .s.i guarisoe dall'obesit~ conielan1ata, sol:o con aèLatto r.e gime dietetico e co n un gener~ di vit a opporturno · sì potrà m~tenerla s tazionaria. La prognosi 1dell 'obesità quo ad 'Vitam è subordinata ançhe alle a lterazioni che facilmente si riscontrano negli obesi. Nei qUtali si rilevan10 con 11ote·vole facilità le malatti,e del uic.ambio materiale· (la g licosuria, la gotta, l'ossaluria, ecc.), la litiaSti, l'arterioscleros i diffusa e specialmente localizzata alle .arterie co,r onarie del cuoc.e, ai re11i, ii el qual,e uJtim:o1 caso si risc·o nit ra albuminuria ed .8..11 'esa·i ne 1nicroscopico1 delle uri11e s1)esso si nota la prese11za di pi·c coli cilindri jalini. · L'acc111nu1lo di grasso negli organi a·d dominali impedisce .al ·d-iafliamma notevole e·s tensione dei m<JVim,eniti, onlde respiro frequente, piccolo, facile àispnea per piccoli sforzi, stasi polmonare, cat arro bronchiale cronico, ecc. L'.a.u mento della s uperficie vasale dovuto ai capillari del tessuto adipos:o, 10 sforzo maggiore dei movimenti, dovuto all'aumentato pes·o·, la difficoltà della res.pirazione, l'accumulo di grasso nel perica·11d·io, l'arteriosclerosi sono,. caus,a della tachicarrd ia, della .a ritmia, · 1d ella insufficienlz,a fun1Zionaile d·e l -,cuore, . della miocardite degli obesi. Dei 308 obesi rifiutati n1el 1913 e 1914 dall 'Istituto Nazionale delle Assicurazioni il 36,38 % era stàto rifiutato per obesità, il 21,75 % pe.r glicoS1Uria, il 10,38 % per nefirite, il 7,18 % per albuminuria, il 5,84 % per cardiopatia, il 5,19 % per arteriosclerosi. Il rimamente era stato rifiutato per altrec ause (sifilide, alcoolismo, catarro bronchiale, ecc.). · Esaminain1do inoltre le sched.e di colono che er.a no stati rifiutati per ol:esità, ho trorvato che il 65 ~{, dei casi D1<)n presentavano altre alterazioni in .a.t to, ma che il 15 % dei ca·si era affetto da arteriro scleros i ed il 20 % .d a aJ.buminuria. Gal1e no aveva notato che gli obesi ha-n\Uo vita breve e F. Bacone (secolo XVII) nella cc Istoria della vita e della morte» affermava. che la o-rasc;ezza in età gim·anile indica vita breve. Il dott. Moses, esaminando il materiale della « \ ,.ittoria >l , 11a raccolto e seguito 407 assicu1

1

1

1

1

1

1

[ANNO XXII, FASC. 32J

PRA'fitA

rati, i quali, all'~ngresso in assicurazione pesa' 'ano non meno di chilogrammi 10 oltre il nor1nale secondo 1a formula del Broca e che avevano un a circoniereniza add:om inale superiore ai 6 decimi dell'altezza. La \Tita media di costoro fu di 41 .ainnci. e 10 mesi, mentre quella degli altri as.sicurati ne] lo stesso periodo di tempo fu di 50 Ju.n i ed un mes.e. Il dott. Brandreth Symonds d·ivise gli obesi in obesi mo1derati av·e hti un sio·p rapeso del 20 % sup·e riore .aJ normale ed obesi eccessivi coni soprape.so ·d el 30 % oltr.e il. 111ormale e tro,v ò, come risuùta dalla seguente taib ella che riporto dall:o Schroeder (Insurance ·Medecine) che la mortalità raggiunlSe il massimo all'età dai 43 ai 56 anni e che in ogni età .l a mortalità è stata sem.p re più. ' alta aumentando il grado di obesità. 1

Età

15 a 28 29 a 42 43 a 56 57 a 70

(8)

• • • • • • • • • • • • • • •

Obesi eccessivi

80% 103 %

88% 124 % 162 % 156%

133% 125%

Anche il 1)rof. A. Beneduce nell·e Prime linee· di de1nografia degli assicurati co,n il materiale c1elle Compagnie Americane raccolto da u·n1a Co·m missione medi,c_o-attuariale, dimostra che gli obesi hanno una più alta mortalità rispetto ag~i assicurati con misure somatiche 11ormali ed inoltre che la m;ortalità dieg·}i obesi è ancora più alta se uno od ent·r.ambi i gen1tori sono lnorti in età al disotto dei 70 anni. Così mentre gli assicurati con s opr.a peso figli ·d i genitori longevTi presentano una m.ortalità del 118 %, gli obesi figli di genitori no·n' longevi pr·e s·en1ta110 una n1ortalità del 147 % : la .m ortalità aum1enta progressivamente n1e ll'uuo; e nell'altro caso· con l'aumentaredell'età all'ing1resso i·n .assicurazione. l\1i piace riportare qui la ·1nteressia·nte tal::te lla del prcxf. Beneduce (op. cit. pag. 29, tabella VII) : 1

1

Numero dei sinistri in ciascun gr1.eppo scelto di assicurati per cento sinistri previsti sulla basedella ta?rola di mortalità tipo. Rischi con pesi anormali (extrapesi)

Età all'ingresso in

·

assicurazione

re a1 70 anni

I5-28. 29-42 . 43-56 . 57-70.

73

. •

.

113 144 132

.

eo n

d

circonfe-

con geni. t ori. con t uno b. o. en. Tenza d e ll'a d d ome pi'ù am. e tà t ram i 1 genimor. t i. in ti 1 . or1 mor a . d .• . pan .o supeno- d 1so t t o d ei. pta ec&1a cir-·

-

1

~

Obesi moderati

In complesso

118

con(erenza toracica

7o ann1

. .

115 136 167 164

104 130 172 172 147

r52

'


[ANNO

XXII,

IL

FASC. 32]

POLICLINICO

Le cause di morte più i:frequenti per gli obesi sono la emorragia cerebrale, l'angina pectoris, i vizi di cuore, la morte improV1Visa per paralisi cardiaca, il coma diabetico, l'uremia, ecc. È niota la minor Desistenza degli obesi ai trau·m i in ge·niere, alle operazi:cm:i chirurgiche ed in special modo alle malattie ~n.fettive. Il 28 % dei morti per diiabete fra gli assicuirati ·d ella « Con•n ecticut Mutual Life Incurance Company » erano: obesi. Dalle ricerche d·el dott. Moses con materiale . della cc Vittoria » r isulta :

,

in tutti gli assicurati

nei• corpulenti

nume.ro dei respiri al minuto. S1peciale attenzione merita 1'esame de11e uricne nelle quali bisognereb·t 1e determinare oltre che la reazione e il peso specifico, anche la quantità di urea; e dopo a:ve!l rioercato con l '·esame chimico se vi è presenza di albumina, di· glucosio e di acetone, bisognerebbe prc>cede~e 'i·n· ogni caso all'esame mic!1oscopico, ricordan1do çon;ie :spesso in urim·e con assenza. di albumina o con traccie ap·p ena percettibili di albumina si !riscontra all' esam1e microscpico la presenza di picco·l i cilindri jalini. Il dott. W eill-Mantou (medioo de)la Comp8.gnia cc La F en:ice » , P,arigi) nel « Manuale del Medico di Assicu,r azionie sulla Vita» esprime cosi il s uo i)a rere sull'obesità: Possono essere r ifiutati p er chè obesi : 1 ° Tutti gli obesi giovani la etti porlis.arçia cresce rapidamente e regola·r men.te; 2° Tutti gli obesi la cui poilisar.cia conduce a ·dei dis.turbi meccanici apprezzabili (afian,nio, dis pnea) e n1ei quali s i constati o si s upponga la 2bbondan·z a di gr:asso d·el cuore; 3° Tutti gJi obesi di cui il polso s arà rapido o aritmico (tener conto nell'apprezzamento di ques te si11tomo della emotività del candidaito durante 1'esan1e) o .nei. quali s1 constati la tendenlza. all'arteriosclerosi; 4° Gli o·b esi accentuati, giov.anri e fortemente • affetti di artri.tismo. Iio ·p enso che il gi ud.izio sul valore del rischio di un obeso si p1u ò lf•o rmulare caso· per casa. I rischi degli assicurandi obesi si potranno a volte accettare con s opr.apremio ovv.ero a ccettare ·i·n' una f.orma di a ssicurazione p~ù favorevole all'Istituto, in alcun[ casi si dovrà ri:fiutél!re il rischio. Ad ogni modo, nel giu.d icare del ·valore del rischio di un assicuran d-0 obeso si dovrà sempre . t ener conto dell'età d ell 'assicura·nd·o ; del sesso ; dell 'epoc.a i·n' cu·i si è iniziatia J 'obesità; d1e'1 grado di obesità; della longevità nel gentilizio, e della presenza o assenza nel g·entilizio s tesso· di mal attie ·d el rieam1b io materiale, diel cuore, d ei v.aiSi, dei reni; delle m alattie pregresse dell' assicurando ed i n special mod:o1 della condizione degli organi dell'.assicura·ndo a.1 momiento dell'assicurazione. In tutti quei casi nei qua li si riscontras.sie la presenza di una glicosuria, di una nefrite, d i .aritmia, di arteriosclersi o . di uona liesione cardiaca, il rischio si rd eve senz'altro rifiut are. Dott. I. ROMANELLI. 0

1

Malattie acute degli organi respiratori

II

.o

12.0

II.I

· Malattie croniche degli organi respiratori (tubercolosi compresa)

I7.o

Malattie del cuore . . .

13.0

14.0

18.9

5·4

dei reni . .

9.0

9.0

13.8

Apoplessia . . , . .

8.o

6.o

lI.3

Malattie chirurgiche

• •

-

I

.o

3.9

Id.

Dopo quanto si è detto mi pare superfluo spen·der.e delle parole per dimostr.are quanto s iano importainti le misure somatiche degli assicuranrdi, e come il me dico :fiduciario debba pren~erle sem.p·r e con grande esattezza. Mi pare utile avvertire ch e il nastro metrico, quand10 non è metallico, deve essere sempre tenuto con 1e gu.ale ten-sione, onde evitare possibili e rrori, e di richian1.are l'attenzione sull 'espedi1ent e cui possono ricorrere alcuni assicurandi, di compiere ci:oè un .a tt o .d i in spirazione m·e11tre il m·edico misura la circonfere11za addomin.ale, tirando così i·ntdietro 1'addome per fa11e i•n modo· che risulti una circo11feren~za addominale meno ampia del reale. Spe-ciale att enzione .deve porre il medico nell'esami11·a re l'assicurando obeso all'.appar.ecchio cardiovascolare, al r espiratorio ed all'uro-poietico. Al1 'esame del cu:ore cercherà di determinare con pazienza ed esattezza i limiti dell'.o ttusità cardiaca 1e, dopo aver rilevato il r eperto .ascoltat~io, fermerà la s ua atten~ione :s.u i ca:ratteri del polso e specialmente sulla frequenza, sul ri.tm·o e s ulla t ensione e poss:bilmente misurerà col Riva Rocci la pressione arteriosa. Dopo aver fatto l'esame dell'appa recchio respiratorio il :fiduciario conterà con esattezza il

1

1

1

Pul::1blicher emo prossimamente: U., La cura del morbillo nio rbillo s·i con1fvales ce riti.

MAJOLI

S"ero "

COL

\

{9)

2 )

di


1066

SEZIONE PRATICA

SUNTI E RASSEGNE. CHIRURGIA.

Necessità d'operare sistematicamente le ferite addominali d'arma da fuoco. I

(R.

LERICHE -

Lai

Pres~e

M édicale, n. 28,

1915).

Dopo sei mesi di ·.s.eriVizio in un'ambulanza avanzata, l '_,i\. si è convinto che si debba quasi in tutti i casi intervenire nelle ferite dell'addome. L'asten.s.ione, finora ammessa -oome regola, non d cxvrebbe essere più 11n dogma. Invece in pro6si1nità di ogni ambulanza di smist'amen.to dei feriti, si dovrebbe in.stallare una ambulanza chirurgi1Ca specializzata, che permetta di p0ter laparatomizzare d'urgenza la maggior pru:te, se non tutti i feriti all'addome che possono .sopportare l'op·erazione. È u n 'affermazione contraria ,agli insegnamenti classici. Inca.r icato della c:ernita di m i.gliaia di feriti, l' _,i\. ha potuto operare soltantv eccezionalmente in: casi di queste ·f erite; ma l'os:servazio1né dei risuil tati' dell'astensione l'ha confermato n·e l suo convincimento. Certamente 1nelle formazio·n i sanitarie a·dibite allo s mistamento dei feriti, la necessità di medicare un· n.u mero considerev·o le di lesioni, di immobilizz.a re i fratturati sempre numero~i, e di ais6ieurare il trasporto .n·elle unità mieno avanzate di un gran numero di feriti, toglie la possit~lità di eseguire con arte parecch1e laparatomie. Ma ogni ambula•nva di smistamento dovrebbe essere completata da un'ambulanza chirurgica immobilizzata ·e , se i locali mancano, da una ambulan·v a automobile, dove costittrire un centro operatorio per la chirurgia p·r eventiva delle infezioni. Il persoinale ch1irurgico non. può mancare, perchè molte ambulainze sono cùstantemente inoperose ·n ella zona di guerra. Si potrebbe anche organizzare un· servizio ·d i turn.o fra ·i viari chirurgi, in m,odo che tutti :siano alternativamente occupati. L'esperienza delle g uerre precedenti vale soltan.t o in· parte per la guerra attuale . No·n si potrà dire che l'astensione nelle ferite a ddominali ·dia più oggi il 65 % di guarigioni, come fu osservato in Manciu·ria. Recentemente Sencert ha avuto il 77 % di mortalità s u 58 .casi, Weiss e Gross jl 70 % s u 57 casi, Dup·o nd e Kendirdjy il roo % su 40 'Casi. L'.A . ·SU lI7 casi che ha po,t uto seguire, ha avuto una mortalità dell '80 % m algr.ado l'astensio.n e : soltanto 12 feriti guarirono col riposo e la morfina. L' A. pers0tnalment e ha potuto operare soltant o du e casi di ferite addo1ninali. Nel primv si {IO)

[~i\.NNO

XXII,

FASC.

321

trattava di una ferita del fie gato da scheggia d'obice co.n colerragia intensa: con un tamponamento si ebbe la guarig·i one. Il secondo, ferito da fucile, , presentava ematemesi abb001dain.t i : due ore dopo la ferita·, alla laparàtomi:a fu riscontrata perforazione do.p pia dello stomaco : fu fatta la sutura a due piani, e s i ebbe la guarigione dii prim1a intenzione. Le . ferite ~ulti ple dell'intestino sono al disopra di ogni risorsa chirurgica. Certamente le lesioni intesti?n,a li da scoppio sono frequenti; ma l'effetto · esplos·ivo non è costante. Talvolta il proiettile a.rriva obliquamente e prvduce soltanto una o due perf,01razion:l dell 'intestino t enue, somiglianti ,alle fenite della pratica civile, e che poSSl.)nO essere suturate prima che si stabilisca un.'infeziorn.e mortale. Talaltra il proiettile traversa l'addome leden~ do soltanto i mesos: i feriti mu·oiono d'emorragia intraperitoneale, mentre la lap·a ratomia eseguita a tempo li salverebbe quasi sicuramente. Le f~rtite del colon ascendente e discendente e del cieco guariscono soventi spon,t aneamente per fistulizza.z ione. Le ferite della regione soprapubica di so~ito guariscono spontane~mente. . Per le ferite del col10n che p0$Sono guarire con la formazione di un ano preternaturale, che poi nec.e ssita quas1 sempre di .u n'operazione in s~on.do tempo, wn.'enterorrafìa i~mediata non sarebbe f.orse u·n trattamento miglior~? Le ferite del fegato e delia ·m ilza senza dub·bio hanno maggiore prol:abilità di guarire mediante la lap,a ratomia anzi che CQill l 'asten:sione. Le ferite addomin.a li, qualunqu~ sia il loro trattamento·, daranno semp·re una m6rtalità alta; m:a ~erto ,non si tratta di 1oiperare per la s oddi~ione d'una bella statistica. Non laisiciand0si. S cor.aggiare dagli ins.u ccessi, il chirurigo p0trà contare guairigioni ':in-attese. P. SABELLA. 1

1

MEDICINA.

·

L'esame diretto del eontienuto duodenale nella diagnosi delle atlezioni vescicolari e panereatiehe. (M. EINHORN. A rch. ,des mal. de l' App. digest., •n. 9, 1915).

L'esame clinico del malato, decisivro per la d!iao-nosi nelle affezioni della cistifellea, che preò sentano tipica sintomatologi·a, fallisce spesso quando una forma frustra rimpiazza i classici sintomi; nelle affezioni del pancreas il più delle ,·olte la visione clinica ·d el malato 'llon dà res ultati utili e si è costretti a studiare la funzione del pancreas per· ·via indiretta., sia ricer- _ cando il ferme11t0 triptico J1elle feci, s ia esami-


[~L\.NNO

XXII,

IL POLICLINICO

F ASC. 32]

nando il contenuto biliare che ri fluisce nello stoma-co dopo l'i·ngestione di olio d'ulivo (m etod0 di Boldyreff). In illessun caso il isu cco pancreatico può essere ottenuto pur0 e lo s tud io ne di\·iene incompleto. L'A. ha cercato di riparare a t ali inconvenii enti sforzandosi di ottenere il cont e11ut0 duodenale in ma niera diretta, e studiandone l'asp etto, i ·caratteri ·m icro·scopici, il potere fer·m entativo (amilase-lipase-tirip.sina) . I resultati più salienti ::.ono stati : in 2 casi d'ittero catarrale nel co.nt en.u to duod enale v'era presenza di muc0 , la bile era scarsa, chiara e mist a a muco ; di 15 casi di colecistite C'on calcolosi , la bile era t ortida ii1 13 casi, negli alt ri due era chiara; i11 un caso c0n echinococco del fegat o, bile verde-scur.a t orb1ida, mescolata a piccole qua ntità di san O'Ue ,· di 6 casi con lesioni pan creatiche, in 4 la secrezione pancreatica era sprovvista di uno o di due fermen,t i, i.n 2 (t11mori) la secr ezione cont en eva. tutti e tre g li enzimi. L' A. ne. deduce che l'apparenza macr0scopica della bile è im po·rtante per la diagnosi : se essa è di colorito giallo oro e chiara, è indizio che la vescichetta bdliare è ·n o·r male; se la bile è g iallo verdastra o un po ' torbida, la vescicola è m·a lat a e .spesso v'ha ·pres·enza di calcoli. L a bile giallo-oro, ch e oontenga muco, è spesso presente ·nell'ittero catar.r ale ; tuttavia bile chiara , di colorito giallo-oro, può esistere m algrado della presenz.a dei oalcoli. Per il pancreas : la presenza di tre fermenti in s ufficient e quantità indica un':a ttiV'ità normale. Se uno dei tre fermenti m anca, d'ordi·nario esiste una pancreatite cronica. Un tumore del pancreas può pertanto esistere a malgr.ado che i tre ferment·i siano presenti nel succo pancreatico. Il contenut0 duodenale che l!lOn presenti ·nè bile nè t raccia di secrezione pancreatica, ·indica un ostacolo meccanico al di 'Sopra della papilla di Vater. Il m ezzo migl•iore per ottenere il contenuto duocle11·ale è quell.o d.e ll'aspirazione con siringa attra'Verso la so11;da duodenale. O l'ammalato è te nuto a digiuno, oppure due ore prima dell'esame gli si fa pren·d ere un pastro di prova (the zt1ccherato, o leggero brodo), avendo però qualche t empo· prim:a introdotto la sonda. Per l 'estrazi.o·n e b1s0gna aspirare con precau· zione, lentamente, per circa cinque m inuti, con frequenti interruzioni. Se nulla si aspira , si può praticare un'innezione sottocut anea di secretinia ed as.p irare tre, 1

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cinque mi·nuti più tardi; oppt1re si 1può la.vaire il duodeno con acqua a t emperatura 37°-38°. L'acqua si m ette nella siringa pri\"a di pistone : in genere essa e.ola a gocci1a a goccia n el duodeno, senza che vi sia bisogno di spingerla col ·pistone; prima che la siringa sia vuotata si .abbassa così da: costituire un sifone : essa così contiene quanto è necessario per l'esame delle seorezioni biliari e pancreatiche. La bile ·può mancare nella prima aspirazci.one, e oomparire subitG do.p o in una seconda aspirazi101ne; solo quando ripetutamente si riceva un li.qu.ido che n0n contenga · affatto bile, si può concludere per una occlusione totale del coledoco. ·S e nonr si as pira n è bile nè succo pa·ncreatico, prima di concludere per un'occlus ion e totale e cont empo·r anea del virsungiano e del coledocv è necessario assicuria rsi con }a radioscopia, se veramente la sonda è nel du.odeno. In u·n caso d.i neoplasma proèabile del pancr•e as senza ittero, con m etast aiSi epatiche, non si riuscì con aspirazipmi sistematiche a ricavare bile ; a l ma ttino seguente si potè ricavare il secchietto duode11ale, l asciato in posto per tutta la notte, ripieno di bile ; probabilmente il tumore, q t1ando il malato era in piedi o sedut0, jm pediva il d eflusso l:iliare, che noni t rovava più ostacolo a pazi ent~ coricat o. PONTANO.

TERAPIA.

Elioterapia. (H. MAYET. ] oitrnaL des praticie1is).

Tutti ne parl ano: dalle accademie scientifiche, fra le quali il Con.g resso di talassot erapia tenuto a Ca·nnes nell'aprile scorso di c11i già si è parlato in quest o periodico e dalle riviste di m edicina fino a i g ion1ali p'01litici, sicchè la question e è già conosciuta dallo stesso cliente. Essa è invero entrata nella farmacopea corr-ente t ai11to più ch e è accessibile a tutte le b orse. È per quest o ch e 1'A . si propone nel suo articolo di tornare ancora una ·volta sull'argoment o per esporlo brevemente, ma com pletamente, nei suoi dati più recenti e determinarne il Talare, le indicazioni, la t ecnica. Un punto fondamentale va posto anzitutto: l'elioterapia può esser praticata e ben praticata c101Vunqu·e splende il sole in modo abituale pe1 alcune ·oo:e del giorno : secondo ]e parole di Po11cet << l'elioterai:ia può applicar -i in tutti i paes1, le radiazioni solari sono dovunque abbast~nza attive da permettere delle utili cure» . Non è dun(11)

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SEZIONE PRATICA

que il caso di ''a·ntare delle virtù speciali del eole di montagna o del sole marino : senza duhbio si potrà associare alla cura eliote rarrica la climatoterapia e la t alassot er.a.pia s i farà in certo qual modo una a S'sociazione !Iledicamentosa: ma nessun fatto scientifico ha finora dim0strato che il sole in qu.e sta o in quella Tegione a·b bia delle virtù speciali. Ciò che occorre 1affermare si è ch·e , 1)er essere veramente a ttivo1, questo metodo di cura. h a bisogno di esser prolungato, sia· per quel -che riguarda la dttrata dell'ins olazione quot1 · diana (dia 2-3 fino a 5-6 ore), sia rispetto al periodo di cura. È bene dire sut~to, una ·volt a per tutte, ch e l'elioterapia è m·et odo r ealmente efficace: affermazione qu·e st a n on basata ·sopra un'impressione entusiastica del momento, ma confortata dalla pratica ormai di parecchi annri. (Poncet la usa g ià da venti anni). Il medico non · p·uÒ più è.isinteress.a rsene, il mal at.01 ha il d1riitto di goderne il benefizio : bisogna che ·essa entri nella pratica corrent e. Qua li le malattie che dall 'elioterapia traggono g iovamento? Domanda imb.arazza·nte, percl:è in es.sa si è voluta ritrovare una specie di panacea uni"·ersale. Cominciamo dai fatti solid~ ­ mente accertati. L'elioterapia è potente mezzo a u siliare ne:l trattamento di quasi tutte le tubercolosi esterne . Tutte le forme di tubercolosi osteoarticolare ne ritraggooo un. grande benefizio: su quest o punto tutti ormai son d'accordo. E ancora si è notato che essa è particola~rmente efficacf: ne11e lesioni' suppurat e : facilita rapidan1ente il riasso·r bimento degli ascessi ·e s,opratutto cicatrizza in un modo sorprendente le fistole tenac: e ribelli, contro le quali a nche la cura marina $i era dimostrata spesso impot ente. Ma la c ura s0lare, sufficienternente prolu.ng.a ta, agisce anche su lesioni profonde quali la coxite e il n1orl:o di P-0tt. Sole forse sfuggono ai SU·Qli benefizi le tubercolosi articolari granulari e le cosidette carie secche. In tutti g li altri casi essa. è in grado di permettere in lnolte forme anche g ià avanzate la re sititutio ad integruni funzionale. M.a risu1tati simili 11on s i ottengono che con molta pazienza e so1),r at utt o occorre che dal trattamento elioterapico n·O!lJ. si disgiungano quegli altri m·ezzi di c u.ra che hanno già fatto buona prova, specialmente l'i1nmobilizzazione pi ù completa possibile. Così intesa, l'elioterapia c.t=>mbra sia in grado cli abbre,·iare di un terzo o a nche della lnetà la lunga cura dell'ost eoartrite tubercolare. Si aggiunga che essa è ottimo mezzo per evit are le recidive delle quali chiunque si sia int eressato dell'argomento sa la freqt1enza, at1cl1e 1

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dopo parecchi mesi od anni di guarigione a p_paTente. L'eliot erapia è un mezzo di cura che do\•rebbe esser ripetuto da chi è stato affetto cli tubercolosi -0.ssea ogni anno, col sopravvenire della buona st agione : es·sa in tal modo assic11rerebbe una guarigi·one permanente. Second-0 Po·n cet e Leriche a nche 1e tubercolosi ganglionari ritraggono g.randissimi benefizi dall'e li·oterapia e tutti gli autori si accordano su questo punto. Ne risulta ch e, prima di far emigrare il pazien.t e verso una stazione m arina o b.a lneare, si doiVTà provare la cura solare , ser~­ za peraltro trascurare i medicamenti interni sempre così preziosi ii1 tali affezioni.· Lo s tesso dicasi delle tubercolosi cutanee e g·om1ne tuberc.olari, lesioni che anzi furono l e prime sulle quali Finsen saggiò l'elioterapia . E l'A. ricorda appena en passant l 'effetto utile dei raggi solari nelle t'Libercolosi delle d'iafisi ossee, in quella dei 1nuscOli , nella sino'Vite, n1el1a tubeoAco losi genito-i1,rinaria. Ma si affretta .a mettere in· guardia da entusiasmi eccessivi e ricorda che, fino a che non ·s.ia espletato questo 0 "2 riodo sperim·entale, ogni tubercolosi locale no11 artico.lare dovrà essere asportata, affidando p oi a ll'elioterapia il compit o di affrettare la C'onvalescenza, specialmente facilitando la cicatrizaz zione delle fistole consecutive. E, per finire sulle lesioni bacillari non polmonari, va citata. ]a peritoni te tubercola1'e sul~a quale, sebbene da applicarsi con discern.imento e in certi casi dopo . la laparatomia, sembra che l'elioterapia. J?Ort i indiscutibili vantaggi. Ma non è solo riservato a lle tubercolosi il benefizio dell'elioterapia : esso sembra indiscutibile nella c·iJcatrizzazione delle ferite specialmente atone, delle scottature est ese ·e anche del1e ulceri varicose: azione eccitante dunque che pot rà ·essere messa a p·r ofitto in certi ca.si di fratture non consolidate di innesti ossei ecc. Del resto .alcuni partigia ni entusiasti ne h anno fatt0 un processo curativ·o e modificatore d·ello stat e' gener.ale : e, sebl:ene manch ino su questo punt~ delle nozioni precise, alcttni fatti lascia.no pensare che anche qui esist a una indicazione scientifica ·vera e pr orpria. E passiamo -0r.a a lla categoria numerosissima dei fatti contest abili o non sufficientemente studiati, tanto che alc uni autori non sol o non ne ammettono ·u n effett o b enefico, 1na lo ritengo·n o persino pericol oso. Ciò deve dirsi per quel che rig uarda l'influenza della t er.apia solare sulle affezioni ginecol ogicJ1e (quanti agenti fisici non sono s t ati vantati per t ali lesioni !) sui reumat smi s ulle lesioni sifilitiche, sulle artriti croniche secche ecc. Resta la grossa questione dell'influenza dell'elioterapia sulla tubercolosi po~1n01iare : ma 1' _A,... si rifiuta di aggredirla e ri1


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IL POLICLINICO

manda al libro s ulla Pratica dell'elioterapia pubblicato da A. Aimes . Egli si limita a ricordare tuttavia che, sa pure che in certi casi essa dia risultati it1coraggianti cc abbreviando» il cammino e diminuendo le imboscate » secondo1 la frase di Hens ler, non procura delle guarigioni ugualmente rapide ugualmente suggestive come quelle che si ottengono nella tubercolosi esterna. ·Serr1bra anche che essa poni sia senza. pericoli. e che occorra usarla con dis-cernimento. E questo è quanto p uò dirsi .allo stato attuale delle nostre • • • cogn1z1oni. Sulla tecnica dell'elioterapia che è esposta un po' da per tutto l' A . è assai breve limitandosi a ricordarne i principi fondamentali, combinarla a quei trattamenti .che hanno già dato ottimi ris ultati (in particolare associare nei tumori l:·i auchi l'immobilizzazione e l'elioterapia per mezzo di apparecchi adeguati) ; cominciare assai lentamente in modo da e·v itare il colpo di sole : sedute di 5 minuti seguite da intei;ruzio1n i della stessa dura ta senza sorpassare, a ll'inizio, i IS20 minuti di inso1lazio11e avendo anche cura di s tendere sulla pelle un velo di garza. Tali precauzioni. sar.anno anche maggiori sui soggetti bion,d i, poco pigmentati. Arrivare in tal mode alla speciale pigmentazione della pelle; una vo•l ta ottenuta questa, si può ·senza inconvenienti fare delle sedute di 3-4-6 ore, di una intiera giorn.ata. Ma no·n si creda che lil risultato sia in1 rapporto indefinito con la durata dell'esposizione al sole : spesso 3-4 ore al giorno·, divise in parecchie sedute, sono sufficienti. Quando la pign1entazio1J.1e è stata r.a ggiunta essa persiste a 11111go il che permette d 'init errompere l a cura in caso di cattivo tempo per parecchi gio1rni e ri'p renderla, qua11do ritorni jl sole? saltando le prime tappe. Una delle più grandi difficoltà della cura solare, pt~ati cata fuori di instituti speciali, consiste nell 'i11sufficienza di cure o di perseveranza nelle persone che la dirigono. Essa h a i vantaggi1 e gli inconvenienti di tutte le cose gratuite : non costando nulla e ;1e usa ed a busa senza metodo e spesso senza fiducia : \i s i porrebbe molta più .attenzione se si vendesse dal farmacista a ttn prezzo ele,·ato. È necessario quindi che il meclico la son·egli personalmente specie .a ll'inizio, assistendo alle prime sedute percisandone la durata e la frequenza, diminuendo le sue T.risite solo q11and·o1 la pigmentazion,e sarà nettamente ottenruta. Diffidi.am·o1 della ·frase p·r onttnçiat a con tanta disinv·oltura al termine di' una consultazio11e : « mettete il ginocchio al sole 1> : questa non è elioterapia ! Se vogliamo che questo metodo di cura non resti privativa di certi istituti, se ,-ogliamo diHondere i benefizi di 11na ter.apeutica realmente so,·rana, trl.sogna che ,-i 1

prendiamo una parte veramente attiva e scientifica .• Il medico pratico dovrà presentare questo metodo (ciò che del rest o non è che l'esatta verità) come difficile a ~ssere ben applicat o, come speciale .i 1l! cias.c una delle s.u e applicazioni, come suscettibile di fare sì del bene, ma anche talvolta di arrecare del malie in una parola., dvv·rà -sorv<::.gliarne iesso stesso l'applicazio,ne. Il sole è propri'età comune: ma sap,erlo u sare, usare bre ne, perseverare nell 'us0 richiede la presenza frequente e ~.ap.iente dell'uomo dell'arte. 1

SERASTIANI~

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OSSERVAZIONI CLINICHE. Due casi di febbre mediterranea nel basso Polesine per il dott. LUIGI TONNINI. Non. c'è, ·si può dire, regione d'Italia <loive non si sia risco ntrata la febbre da micrococco di Bruce. Sembrerebbe però r.arar nelle pro,v ! ncie settentrionali, a 1neno che questo1 non · dipenda dalla minia r attenzione prestata sino1 ad 0ra dai medici prati<:i a questa 1nalattia. Perciò mi sembra non. inutile p.u bblicare due storie che possono, se non altro, servire di me1ne1ito speci.almente in qttesti paesi del P olesine dove la malaria col suo aspet~o multiforme rende difficile la diagnosi differenziale. 1

I. -· S ... A ... , di anni 30; nata da parto fisiologioo, sviluppatasi .n ormalmente; mestruata .a .. i6 anni. Non ebbe fino ad orra alcuna malattia deo-n~a di1 nota. Sposata ad uomo san.o ue ebbe du~ figli . sani. Dei parenti il padre è morto a 70 a nni di .P·olmonite:, la 1_11adr~ è. aff~tta da br0!1chite cro.n1ca con ri,acut1zzaz1-0sn1 di qu,a ndo 1n quand·O'. Fr,atelli e sarelle sani. La malata viv.e da circa sei anni in Adria ed i suoi viaggi si limitarono a Bologna e dintorni. Ai primi di gi.ugn~· ~el I9~3 fu colta imprw,·visamente da un brivido dt freddo che duro poco t.empo: s~ ~isero su~it? j~ evidenza fenom~ru morbosi .r1gu~rdanti 11 .sistema .gastroenterico (anoressia , lingua .Patinosa, di~rea), accompagnati. da f~bbre co,n~1nua. che ragg1~se in qualche gior-n o t 39° centigr~dt,. e <?efalea in: tensa. Si. aggiunsero ancora net giorni seguenti dolori vaganti. Il processo decorse co·m e una leggera. tifoide. L'esame batteriologico delle feci negativo. Una , -entina di giorni dopo la febl: re era cessata e la convalescente si recò in collina . Non rimase però nlolti giorni senza febbre: s 'accorse çhe verso sera la tet:lperat.~ra oscillava ~r~ ~ 370.3 e i 37°7 : con ~~tto c10 le sue con,d1zion1 o-enerali non ne soffrivano molto: non aveva ~emmeno senso di malessere. . . . . . Dopo due m~si !itornò in1 .t\.dr1a 1n cond1z1on1 d i salute mediocri. In· ottobre fu colta tla. un altro accesso febbrile iniziatosi come la nn?1a ,-olta con un bri,·ido di freddo. L'esam e obbiet(13) 1


SEZIONE PRATICA

tivo non fece riscontrare che qua·l che rantolo alle· basii polmonari e una l eggera splenomegalia: si a·v vertiva appena la milza alla palpiaziQllle. Si ris'Contraro.uo ancor.a diarrea, dolori nevr.algiformi agli, a rti, sudori profusi, c.lt1ta11te i qruali la febbre diminuiva senza però scendere oltre i 37°.5. Fu curata all 'ini.zio c·ol chinino : ma (lllesto noru riusciva che· ad atib assare di poco la :f~bbre. Allora ci si decise per un esame morf olog!co e bacteriologico del s.angue. Un pomeriggio, mentre la febbre raggiungeva i 38°, mediat!te puntura di un polpastrello si ottiene qualch e goccia di sangue col quale si semina del brodo comune sterile. Morfo1lo gicamente si trovò ipoglob ulia n-0n molto spiccata, o1igocromenia, leuèopeniai (leucociti 6000 circa) : assente il parassita malarico. Quanto all'es·ame batteriologico il brodo a 37° com.i.nciò ad intorbidarsi dopo 48 ore : si seminò con qualche ansatai una piastra di agar comune e lentamente si formarono rare oolonie del diametro da r a 2 min. : co1onie finemente! granulose con rialzo ieentrale ; osservate per trasparenza gliallo-brunc al centro con alone gj allo,.. g.nalo. Al micros0opio, previ.ai. colorazione: con fucsina, cocco piccolissimo, in qualche esempla:re un diametro m aggi or·e dell'altro (micrococoo di Bruce ?) Sieroagglutinazio·n e macroscopica negativa. In ogni modo si pose la diagnosi di febl::re maltese. La malata guarì anche del secondo accesso: ne ebbe un terzo qualche mese dopo della durata di una quindicina di giorni. Fu fatto un altro esame batteriolo.g ico e questa volta la sieroagglutinazione su un ceppo di cocco di Bruce proveniente dall'Istituto sieroterapico milanese fu positiva. 1

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II. - D ... A ... , di anni 25, 1. d. (Porta Tolle). Nata da parto fisiologico, sviluppo regolare, mestruata a 14 anni. Stette bene fino ai 17 antll.iJ. Da allora di:ce d'aver comiruciiato a indebolirsi e a diventare pallida. Per questo si sottopose a diverse cure ricostituenti rinnov~te ogni, anno perch€ stava 1neglio qualche tempo; per ricadere di nuovo nelle condizioni di priIUa. Le mestruazioni erano poco abbondanti : qualche volta senti,v a malessere maggio·r e e le sembrava che le venisse la febbre : spesso cadeva in deliquio. Un mese prima dell'ingresso nell'Qs.ped.ale di Adria fu .assalita da gravissimi dolori alla regione epigastrica, da cefàlea, doilori agli arti, b1tividi e sudori; e fu 0ostretta a letto.. Qui non rimase con co·ntinuità quantunque le sue condizioni si. facessero sempre più precarie. Era curata con chinino senza risultato. Essa racconta ancora che la sua .famig·lia ha tenuto delle ca: pre fino .a tre anru fa, ma che n•o n ne' ha mat bevuto il latte; e che, lei eccettuata, in casa: tutti sono sempre stati e s tanno bene. All'esame obbiettivo si ris0ontra di anormale: 1° leggero sfregamento plet1rica all'apice _sinistro; 2° radd·o ppiamento del II tono sulla polmonare ; 3° esagerazio11e dei riflessi rotulei ; 4° mialgia attiva e passiva tanto alle coscie che alle braccia ; 5° febbre ricorrente. La milza non è palpabile ; esame o rin~ : n~ albumina, nè zucchero. Esame sangue : g·Jobul1 rossi 3,200,000 ; emoglobina 55 / 100 ; glol:uli bianchi 4,300; è aumentata la percentuale dei mv· (14)

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nonucleati a spese dei polinucleati neutrofili; assenti parassiti malarici.. Esame batteriologico del sangue estratto da un1a; vena della piega del gomito mentre la temperatura ascellare ascende a 38°.5, cultura in brod·o, intorbidamento dopo 36 ore. Cultura in piastre agar comune: colonie numerosissime, confluenti; le isolate presentano i caratteri come sopra. Esame microscopico previa colorazicme con fucsina : cocchi piccolissimi. Sieroagglitinaz1one su un ceppo della malata e su un altro ceppo cli micrococco di Bruce proveniente dall'Istituto sieroterapico milanese : posi tivai 1 /100. Si s~no tentate sulla malata varie cure, anche iniezion.i iodiche Durante, senza alcu11 successo1. È pres·en.temente ·in buone condizioni, ma ha accessi febbrili press'Ochè quotidiani., che però .hanno di solito l'apice a 38° centigradi al massimo. Oon ogni probabilità abtiamo avuto a che fare coru due malate di febbre mediterranea. La sierodiagnosi nel 1° oaisQI è stata la prima volta nega tiva; ma una sierodiagnosi negativa ha un valore clinic,o relativo (mentre una sierodiagnosi positiva ha quasi un valore assoluto). Del resto anche allor.ai l'esame clinico e ~)atte­ riologico parziale n·o n pote'Van.o far pensai e cl1e a quella diagnosi. Ci si può domandare ora come le nostre malate si sian·o infettate. La storia nel secondo caso accenna alle capre (le ca.p re furono 1ncol · pate all'inizio degli studi sulla febbre maltese come causa di trasn1issione in tutti j, casi), ma la malata non aveva avuto a che fare con aue• sti animali da tre anni, e s.a rebbe troppo artificioso il voler pensare che essa albergasse il micrococco in tutto questo periodo di tempo, e solo ora ·per gravissima debilitazi1one dt-ll'organ:ismo ne sia stata dominata. Nel primo caso le capre sono fuori di questione. Da altra parte ora n01JJ si riconrQscon10 più come unici 3.genti di trasmissione. La questione rimane insoluta. In ogni m odo il medica oapo dell'Ufficio sanitario di Adria, dott. Raule, nel cill laboratorio sono stati fatti gli esami b.a tteriologici dei due casi, l1a intrapreso delle ricerche per riconoscere se 1e capre di questa regione son.o infette da u-iicrococco di Bruce. Egli pubblicherà i risultati di queste ricerche.

INTUBAZIONE DELLA LARINGE ETRACHEOTOMIA Pratica ed importante pubblicazione d cl prof. Francesco Egldl,· Docente di Laringologia nella R. Unjver~ità di Rom9=· Elegante volnmP in carta. di 111$0 di oltro 300 pagme con 46 ft gure - In c6mmercfo L. s. 50 p ù le spese di s.pedizione. Pei nostr Abbonati, franco di porto e raccomandato L. 2.150. Inviare cartolina-vaglia esclusivamente alla nostra .Amministrazione:

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IL POLICLINICO

ACGADEMIE, SOGIETl MEDICHE, CONGRESSI (NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI).

8oeie'à Medica-()hlrurgica di Bologna. . Com11nicazioni d'interesse m·e dico. Prof. G. FINIZIO (direttore Asilo maternità) . Sulla digestione d·ella ca•seinia nello, stomaco dei lattanti. - Ha vio1luto saggiare il .poter.e pepticv del contenuto gastrico di ro lattanti sani, estratto o a digiuno o dopo· un tempo v:ariabile da un pasto di latte di ·donna o di latte di mucca , e ciò per vedere se lv st\)lll2,co dei lattanti 1sia atto alla digestione delle sostanze proteiche del latte, in1quantochè poche ricerche soltanto rivelano la presenza di pepsina ·a ttiva. Saggiò il potere peptico verso la caseina, perchè questa è la sostanza che lo stomaco dei· lattanti è chiamato a dige~ ttire, sia .p erchè essa richiede minime qu1antità di acidv cl0ridri•co riguardo alla 1d igesti101ne pep• • s1n1c.a. I risultati delle numerose ·os~ervazi.oni, s.v olte sul conte11uto gastrico estratto a ·d igiuno o dopo 30r 60, 90, 120 minuti dopo i .p asti, dimost1·a110 come il grado ·d el potere digerente del lattante di frO!Ilte al1a caseina sia equivalente a quello dello stomaco degli adulti di fronte all'ovoalbumina. 1

D.ottoressa I. FINI (assistente della R. Clinica pediatrica) . e ontribu.to al trojoede1na conigenito famigliare. - P.r esenta unia. donna di 32 anni ed un suo bimb o di ·d ue .m esi, l'una e l'altro ·aff,etti dalla nascita da edema duro .degli arti inferiori, in dol·ente, bi. anco, permane.n te, a limite n·e tto tra esso e la p.a rte sana sop1r·astante. Mostra questi ca·si sia per i caratteri obbiettivi, sia per la oongeneità a quella che si trova desc:ritta come malattia di Milroy (1892), la ·quale meglio dovrebbe dirsi malattim di Notnne-Milroy, stante la precedenza di Nonne, che per prim·o rilevò la famiglia•rità della malattia ·s.tessa. La disserente pertanto illustra tale carattere e i precede nti anamnestici del suo caso, e poi passa alla diagnosi differenziale, escludendo la el efantiasi c.ongenita, il gigantismo p:arzial,e ed altre forme speciali meno note. In seguito a tale studio differenziale è -condotta a pr.esentare una classificazione degli edemi famigliari .c~onici. Infine la ,di!sserente passa alla p1atogenesi di tale malattia, e si sofferma specialmente sopra il concetto del di~s.trofismo lo-cale vascol o-connetti\·ale e sopra la possibilità di un intervento iendocrinic0 in base alle alterazioni test '.colari ripetutamente osser,·ate in questi malati e, pel suo 1

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caso, al fatto, a'Vutosi per 4 volte nella inferma a.t tuale, della diminuzione .n otevolissima dell'edema n·e l deoorso ùi ciascun puerperio. Il prof. FINIZIO, presente, ricorda un ~simile caso .s uo in tre figli di iUna stessa madre, la quale aveva disturbi tiroidei ; e la somministrazione di t ir.oide alla madre era s·e guìta da una diminuzione dell'edema nei figli. La .dottvr·e ssa FINI fa nort:o che altri malati id1entici a qu·e sti non ,r isentirono ·v antaggio alcuno dalla cura ti.r0idea. Dott. A. BoSEI~LI (vice-capo d·ell'Ufficio municipale d'igiene). Il ser'Vizio sanitario scolastico nel Com..une di Boloigrva. - Presenta una relazione sopra tale servizio dall'anno della sua creazione (1898) fino ad oggi, e richiam.a ndo le sue precedenti c9municazioni viene a par1are del f oglio biografico per o.gni fainiciullo , seguito per circa un triennio sopra quasi un numero di duemila. Il materiale raccolto .d a tali ifo.g li fornì argomentv di vari stu1d i' e di os.servazioni ch1e ebbero poi, coll'aiuto cùell 'Amministrazione éomunale, c0nseguenze ben·efiche sulla scuola e sugli scolari. Sono state qu.e ste la rr·ef,ezione scolastica, i nuovi edifici scolastici , gli orari e i pr0gra.Jnmi di scuola, le .m isure -contro .le malattie infettive diffusive, contro la tubercolosi, ed infine l'inseguamento 1della igiene ·n elle scuole. Sopra i quali argomenti tutti :ampiamente il lettore può inform·ar.s.i di su la memoria cvmpleta data alle stampe con u1na giralfica e due tavole illustrative. Dott. C. CAVINA (assistente volontari o dell'Istituto di materia medica ·della R. Un.iversità) . Dell'azione aborti'Va degli estr1itti pla.centari. - Dette le ragioni di u.n suo studio critico-sp·e rimentale su tale oggetto, comunica ch·e l'iniezio.i1e sott ocutanea di .estratti di placenta in totoi, · praticata nelle cavie gravide, ha prodotto nel _50 % dei casi l'aborto non acco·m pagnato da fenomeni locali o generali visibili, e negli altri ca!si ha provocato la morte o il parto con feti vivi e maturi. Sul meccanism0 di tali fenomie ni, il disserente propende a r?tenere che più di un'azione diretta su.Ile fibre muscolari dell'utero, si .tratti di una :s.tato di intossicazione generale artificialmente prodotto, e ciò mette in r elazivne co1lla causa oreduta d a vari A.11. quale determinante il parto naturale, cioè ·i ~ raggiungi1nento di un m.a ss.i mo nel pa.ssaggio di 1nateriali tossici placentari nel sang11e. 1

~rof.

F . DE NAPOLI (assistente e libero docente di dermosifilopatia). Di un metodo di frenttlecto1nia e1nostatica· a scopo profilattico e curati'"i.J O. D ott. GUIDO ::\!. PICCINIXI.


SEZIONE PRATICA

1072

Reale Istituto Venet.o di scienze, lettere ed arti. Aduna11za or,dina·ria del

~3

i11 aggio 1915.

I. SALVIOLI e L. SABBATANI. R eazio11ri bioclii11i.iche ed istolog·iche dell'organis1no all' ossido ferrico colloidale . - Gli AA. espongono i risultati delle loro r·i cerch e int0rno .agl i effetti delle ini·ezion:i di oss.i do ferri c.o• colloidale. Quest0 preparato, qualora si inietti, non molto concentrato, in ragione di 0,06 p·er c hilo.g·r:am .m o di pes0 dell '.anima.le, non dà luog.01 a disturbi : esso "v·iene assorbito dalle cellwle del I<=upffer del fegato a llo st ato colloid.ale e solo nell'interno di esse di·v enta granulosv : viene pure fìs.sat0 dalle cellul e della milza. e d.a l miqollo osseo. D oipo poco più di un ·m~se dal trattamento, il ferro scompare dal fegat o, u n, po' più t ardi dal midoll o v-ssev e m olto più . tardi (dopo più di due m es•i) 1dalla milza. B. D. POLETTINI. Sul preteso antago'nismo tra

secrezion'e i'nte.rna pancreatica ·ed aizione dell'adrenalina sulla fibra mus.co·lare liscia 'Vasale (Not a I, presenrtata d al prof. A. Stefani). - Visto 1'antag·onismo tra secrezione surrenale e secrezione interna pancr~atica rispetto alla glicvgenes1i, si cerca se esist a U!ll antagonismo fr'l secrezione pancreatica e $ecrezione s urrenale .anche rig uardo all'azione at eromatoo-ena di questa sui o .. v asi e s i dimostra \'he questo antagonis1n0., d::i taluni ammessa non esi'ste.

G . COLL~ . S -viluppo dell"'oisso 11asa le 111ell'uo1no (present at a dal prùf. D . Bertelli) . - L'A. trovò ch e l >os.s0 nasale si sviluppa da u111 solo centro di ossificazione nel connettivo. che ri·v este la capsula n.asale cartilaginea .e dimostrò che l'incisura ·nasale n,on ha DJUlla a che fare con :stadi di sviluppo embnionali. A. DIAN.

[ANNO XXII, FASC. 32J

parti fe mmi·nili dei manicomi, .anche nei reparti maschili .d i questi. Due ordini di fatti confortano la tesi : 1° l a conoscenza della depressione e delle .aberra.zi0ni sressuali negli alienati più frequ ent r .ass.a1 che non le disposizioni eretistich e fi.sioiogiche ; per cui la presen~a della donna è menv stimolante di •quello che a tutta prima potrtebe essere creduto; 2° le es,p erienze favorevoli oramai n1un1erosis.sime. Alc uni alieni- · sti, come l'Hermann, generalizzanv addirittura I '.e sclusiva assistenza femminile a tutto il ma• • nicom10. Così, i·n tempo di pace. Tanto più leo-ittimo s 'imporrà il problema. dii: !fronte alla conti~o-.enza di guer.~a, quando possa essere difficile il ;eclut ame11t0 di personale 1naschile sano e valido e sopratutto, istruito previamente alla delicata • mans ione. · L 'O. r.if erisce l'esito di una sua recentissima inchiest a in Francia, da cui gli· è ris.u ltato che una buona parte di quei direttori ha attuata la organizzazi011e fen1miuilé . Una pa·r te che ne ha f.att0 senza per l'offerta numerosa di lavoro da parte di profughi belgi, si è mostrata tuttavia assai fa.v orevole. L'assi stenza femminile nei repari maschili dei 111a_nie-0mi era gtlà a utorizzata precedentemente alla gu~rra da un decret0 presidenziale. PADOVANI. ~

Pubblicazione di palpitante attualità:

1

!~cademia

delle Scienze Mediche e Naturali di Ferrara.

Seduta del 20 ma1ggio 1915. Presidenza G. BOSCHI.

Dott. G. MENDES Capitano Medico ne1 2• Reggimento Granatieri Già Aiuto negli OspeJali di Roma

Manuale ~i Me~i[ina e[~iruruia ~i guerra Elegantissimo volume tascabile di circa 300 pagine, con :20 figure intercalate nel testo e l tavola a colori (vedere Prefazione e Sommario del libro, sul foglietto rosso unito al Fase. 8 di Sezione Pratica).

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GIANNELLI. Ancora siil pancreas intrasp lenico di Gobio fluviatilis . BOSCHI. L'assistenza

femmin~le

11ei reparti 111aschili dei nzaniconii durante la g·uerra.. L,O. considera innanzi tutto l>opportunit~ di sfrutta re le .attitudini1 della donn-a mio-liori di ' ~ quelle dell,uomo, alla assi st enza degli ammalati, oltrechè niegli ospedali con1uni, oltrecllè 1Jci re(16)

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LIRE

2

all'importo del loro abbona mento per il 1915 e che lo invieranno subito mediante cartolina vaglia. Gli abbonati che hanno già pagato 1' abbonamento potranno avere il Manuale di Medicina e Chirurgia di guerra allo stesso prezzo ridotto, inviando, subito cartolina vaglia da L• ~ al Professor ENRICJO MORELLI, Via del Tritone, 46, ROMA. ,


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IL POLICLINICO

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. • I

Due nuovi casi di sokodu In Italia. Il pri1no caso di so kodu fu descritto in I tal.i a dal Frugoni nell1a. Riforma medica d1el 1911. Nella Gazzettai degli ospedali e delle cliniche del 1914, Zannini ne d·e scrive altri due in due bamb~ne sorelle, appartenenti ad una fan1iglia di contadini ro·b usti della pr.01vincia di Bresoiia. Mentre dormiva•n10 insieme, le due bambi·n e fur0no morsicate alle braccia da un gr01sso topv; • le ferite, medicate alla meglio dai genitori, guarirro·no rapidamente. Ma dopo 16 giorni, furono prese da febère elevata a 39°.5 e 40°.2, preceduta da b:rividi di freddo intenso. La maggiore, di 8 anni, presentava n·e lla regione p0stero-interina del braccio destro• una zona di infiltrazione fi0gistica con ar·rossimento1 e dolore della cute, tumefazione d·ei ·nod.i linfa ti,ci •ascellari, e nel mezzo ' 3-4 crosticine residue delle m·orrsicature del topo·. La più piccola a 5 anni .presentava 10calmente nella regione ciel gomito :sinis tro g li stessi sintomi, li·nfoangi·oàte e linfoadenite, lingua patin·osa; e secca, ipvlso e respiro frequente, dolore locale ie cefalea. Si fecero impacchi di sublimato ed una cura sintomatica. Il giorno dopo la febbre era ce~ sata, pure per.sis tend0 i gravi fenomeni locali . Si c·o ntinuò nell '.antisepsi locale, e fu dato del chinino. Ma due giorni dopo1 la, febbre ritornò: nella prima l'arrossiment o1 s i era diffuso s0tto forma di eresi.p·ela, nella seconda presentava i si•ntomi di una forma fiemmonosa nella regione olecranica. L' A. dovette assent arsi per u•n. mese, dt1rante il qua le la febbre era tornata a periodi di circa 3 gio•rni, cadendo con forte sudorazi0ne. Nella minore si era f.ormata un-'ulcerazione al disopra della r egione 0lecranica e, quando fu rivista dal1'l\.., a\·eva febbre a 39° .9 insorta .al m attino con è·rivido di freddo molto intens0 e tumultuoso. Oltre al deperimento g,enerale, si notava la p·resenza di macule e papule rvtondeggia·nti, alcune' con ce11tro :azzu.rrognolo1 ,e di strie irregolari, sparse' irregolarmente su.I la fro11te, s ulle gu:a ncie e sul petto, senza alcu·n. sintomo subiettivo. L'eruzion•e aveva ·i· caratteri di un eritema po.Jimorfo, che aveva cominciato a 1na11iifestarsi alla comparsa della febbre ci rca venti giorni prima, dileguand0si poo completamente dopo la defervescenza. Nella sorelli na maggiore i fenomeni locali persiste\ ano con gli stessi ca:rat1

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t eri di prima, un poco migliorati. In ambedu.e si notava lieve tu1nore di milza ed albuminuria. Il c0mplesso dei fatti faceva pensare ad una forma infettiva, o·r iginatasi nella lesione prodott a ·c1al m·o rso del t.o,p o. L'esame del s.angue r·i uscì negativo. Iniziate le iniezivni di electrargol, gli accesi· febbrili si succedetero con gli stessi .s:itlltomi ogni 3-4 giorni; poi più ir·r egolar.mente 0g.ui 7-9 giorni . :Ge lesion.i locali lentamente miglioraron10, e guarirono dopv un mese di cura . La sorellina maggiore però non migliorava nelle condizi.oni generali : asten·ia, anoressia, irritabilità, ecc. Dopo 25 giorni ebbe un .n uovo aceess0 febbrile, C·v n lieve reazione locale al braccio. Gli accessi febbrili si seguirono poi co•n intervalli di cinque giorni. Dopo altre 8 iniezioni di electrargol, no.n si ebbero più fenomeni morb0si. La con.v alescenza fu lunga i n :ambedue le bambine. Il periodo febbrile durò circa 3 1nesi. Per la causa prima del m .o.rso di topo, la rapida guarigione delle lesio'lli, la m anifestazione di fenom·eni :fl.o·g istici gravi ed ulcerosi dopo 16 giorni, la febère intermittente con brivido, gli ingorghi gland0lari, il ,,omito, la cefalea, l'erit ema, l' A . differenzia questi due casi dalle comuni forme infettive •e le ascrive ad u•n a forma morb·os.a frequente nel Giappone e nella Cina, • c·an·o sciuta col nome di sokodu, finora ritenuta eccezionale in Europa. L'efilorescenza si differ.enzia d.all "eritem3: polimorfv per la sua labilità estrema. Si tratta di u1n eritema s i•ntomatico, che com·p are ad intervalli, e precede di solito l'.acceSS·Ol febbrile. Il Sokodu o Rattenbisskra1ikreit è pr0dotto dal mors·a di topi infetti, ha un periodo d.i incubazi0ne da I a 5 settimane o .p iù, mentre le ferite iniziali guarisco·no rapidamente. Dopo un breve periodo di sintomi generali incerti, insorge febbre alta preceduta da brivido intenso, che cede poi 00111 sudori profusi, a t ipo intermittente quotidiano, o con accessi periodici irregolari, accompagnata. ·d a sintomi locali più o men.o gravi: tumetfaziooe, arrossimento, edema, necrosi, linfoa•ngite, li11fadenite, eritemi : questi fenomeni si accentuano 1e regredisoono in relazione con gli accessi febbrili. Nei casi più gravi si han·n·o dolori mttscolarf ed artic0lari, disturbi della motilità e sen.sitilità, edemi generalizza.ti, albuminuria, delirio, coma.. La malattia può durare parecchi m·esi ed anche qualche anno.


SEZIONE PRATICA

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Secondo le statistiche di Rata, la m·oirtalità è del ro %· L'etiologia non è oonosciuta. Agato, dal sang·ue degli ammalati raccolto dal fondo delle ferite, isolò c·on cultura una form.ai d.i· sp0irowo patogeno, che ascrisse ai 111e0tStporidi. Frugoni praticò ricerche batteri1ologiche ed ist ologiche, ma sen.z a risultato; riscontrò soltant o ·& :>sinofilia. L'esame ·d.el sa·ngue fu negati·v·o N·o n si sa se la malattia può es,siere inoculata da qualsiasi specie di topi o da una specie s0ila, e qua.li rapporti causali ha C·v n l'ambiente, la stagione, ecc. Secondo Rata, nel Giappone la cura è stata sempre sintomatica : preparati salicilici, chinino, :stricni1n.a , pil0ca.r pina, ecc., s•enza risultati sicuri di guarigi·one dur.atura. Rata 0ttc-n ne in otto casi risultati inco-raggiant.i· dal salvarsan : gli effetti si ebbero rapidamente. Frugoni tentò l 'atoxil oon su ccesso piut tost0 notevole. L' A. l oda l'uso dell 'electrargol. Prevale il ooncett,, che si tratti d'un.i n:a lntti.a d'origine parassitaria . P. S. 1 •

Complicazioni poco note della parotite. Ram.o·nd e Goubert (La Presse méd., 25 marz0 1915) n:anno avuto occasione df oss1ervare in un'epidemia di 115 casi di parotite, le più var ie complicazioni, dall'orchite . alle 1'infoadeniti, alle complicanze dell 'apparato d.igerente: -oltre a 5 casi di orchite·, che in·s orti sulla fin.e del primo settenario hanno avuto una durata di circa. diciotto giorni, essi h~nno p0tuto, con esame sistematico, scoprire ben 20 volte l'epid'ldimite, due vqlte asS1ociata all 'orchite, 18 violte come u1iica nianijestazione d"ella 1.ocalizzazione genitale; il più delle volt e unil•a terale, 13 volte a destr.a, 7 .volte a si·nistr:a. L'epid·i dimite da par0tite si manifesta verso il sesto giorno e dura da quindici a venti giorni: talora è svelata da un semplice dolore s pontaneo o alla pressdone, .il più delle v.olte si accompagna ad una tumefazione notev·ole molle o renitente, qualche volta dura, parziale o totale dell'epididim0. La funriculite .p uò essere associata all'orchite, ma d'ordinario si presenta come complicanza indipendente : di 40 casi osset\nati 14 er.a no unil aterali e 26 bilaterali. Inizio, precoce ( 2a. . o 3a. giornata), in qu:alche caso precede l'infiammazione parotidea; il funicello .sd presenta ingr0ssato, dole nte; il dolore si irradia a tutta la regione, si accen tua co11 la palpazione e nei colpi di tosse come negli sf.orzi, che si associano a contrazione dei mt1sc0li addominali . In 2a. o 3a. settimana si esat1riscono .siintomi e fatti o·b bietti, i flogistici . (18)

[ANNO XXII, FASC. 32]

Ventitrè dei malati osservati attirarono l'attenzi0ne sulla proisitata e sulle 'Vescichette : pesantezza vescicale, pollacuria e disuria, difficoltà nella defecazione, una volta ritenzione d'urina per. la durata di 13 ore. All 'esipl0razione rettale cinque volte la prostata era dolente, quattro volte leggermente J·ngrossata, 14 volte voluminosa e m iol to• dolente, renite11te :alla palpazione ; in un caso s i constatò ingross.a ment0 contempor.aneo delle vescicole se~inali : inizio ver.so la fine d·ella prima setti1nana, decorso brev·e (7-8 giorni). · I~'adenopatia può eSiSe·re di vicinanza, o a distanza: la prima più frequente si l·ocalizza nel triangolo di Scarpa, e, 0 provoca dolore con tumefazione ghiandolare appena apprezzabile, o dà not evole ingrossamento dei gangli linfa~ici, di consistenza elastica, mobili. In 6 casi fu int eress·ata la cate·na ganglionare iliaca; i n tre casi fu 1osservata adenopatia :a distanza: in due di essi micropoliadenopatia gen.e ralizzata, nel terzo cas0 adenopatia tracheo-bro·n chiale destr.a. In 40 d·e i m al ati ipertrofia toniSillare pr1e·coce, che insorgeva 001n l'affezione par0tidea e ne avea decorso 1par.allelo. In 60 malati inso·r se diar·rea, di breve durata, con l 'iniziarsi della malattia; talora la diarrea è intensa e si assiocia a coliche. Due volte fu riscontrata ~pp.endicite, con inizio brusoo verso il decjmo giorn0, con dolore vivo n.ella. fossa .i liaca destra, con nausea, vomito, costipazione, difesa addominale localizzata; il riposo e la dieta, le :a pplicazi1oni fre<i\de, ebberio ra·g ione della sindrome addominale.

t. p.

TERAPIA. •

L'infiltrazione perineurale nel trattamento della sciatica.

Leszynsky ne r~ferisce 160 casi (Medical R e~ cord, 6 fet.b r. 1915); in una precedente memoria dava notizia di altri 25 casi (.ivi , 17 febbr. 1912). Mai seguirono complicazioni o sintomi spiacevoli : .adottando ttna tecnica idonea ed un 'asepsi rigorosa, l'ape.r azione è del tutto it1nocua. Essa ·va co.nsi·d erata come -u n a-cquisto di grande valore per la cura della sciatica : nei casi subacuti e ~ro·nici nessun· altro intervento .risrpose così bene. _'\.lcuni pazienti non reagirono sfavorevolmente; ma costitu.irono pur sen1pre delle eccezioni. In più del 75 % dei casi, si supponeva che esistesse una perineurite, ma furono queste le form.e che riuscì più iacile di v incere. La tecnica consiste nell'iniettare una forte qua11tità di liqt1ido direttamente pello sciatico.


[ANNO XXII, FASC. 32)

IL POLICLINICO

Or:iginariamen.t e Lange, di Lipsia - il quale in trod U!SSe i.I metodo nel r907 - adoperava una ' soluzione di eucaina; ma l 'A. afferma che una semplice soluzione di cloruro so.d ico si mostra adeguata. Secondo Lange , i risultati fav,o revoli debbono ascrivers i i11teramente all"azio,n e me<:oan.ica diel 11,q uido, il quale rallenta, dissolv.e o rompe addirittura le aderenze nelle vicinanz·e del nervo. Ma il sollievo è sp·esso pronto e durevole anche nei casi acuti ·e recentissimi, in cui manca la produzione di tessuto conb·e ttivo; on1d e 1'l\. ritiene €he il ri.s1ultato fa:v,o revole sia do· v.uto piuttosto al blocco .p:i;odotto. sulla conduttivttà senso·r iale, ovvero ai cambiamenti nella ciiricol.azio·n e e nutrizio11e ·d ei tess.u ti ,perineurali, d.etermin.a ti dalla presenza del liqui1do in!,et: tato. La tecnica è la segu·ente. Durante l'ap,p licazione 1d el metodo il paziente si mette a giacere s ull'a.d dome, con le gambe comp1etamen te ·e stese. Un guanciale ·d uro e arrotolat o è posto sotto . la parte inferiore deJl'addome, p er tfar rilassare i muscoli .g luteali. Onde localizzar.e il nervo, si traccia una linea dal1'articolazione sacro-coccigea all'orlo posteroesterno del gran trocantere : all'unione del terzo intern. o col terzo medio si trova la spina dell'ischio. Due centimetri e ·mezz·o a.11'.esterno è il pun,t o della iniezione. Si pennellerà con tintura iodic.a un 'area circolare cutanea di circa 4 cm. di dian1etr0 : il p,u nto .d i puntura starà al centro. Si u sa 11;.a s iringa di tutto m etallo, capace di 60 eme. L'ago è di aociaio, lungo 12 cm., con calibro interno ·d i 2 mm. a punta arrotonda~a e tagliente; ·p uò pure u sarsi un ago svitabile protetto ·d a un lungo stiletto salvapunte, il quale può s fìlai.rsi dopo avere introdotto l 'a.g o; tutto ciò ha lo sco1po di fare che scivolino sotto l'.ago e non restino lese 1.e gua.ine nervose e le arterie. ·Q uan.d o è toccato lo sciatico, a· 6-r2 cm., il paz.1 ente può sentire un fo1·te dolore che 1s1i irra:dia alla regione poplitea o giù .a l piede, ovvero un forte dolore nel calcagno c~rrispon­ dente; ol?pure può .aversi un movimento a scosse della g,a m·b a, op,p ure un. forte strappo nei m11scoli del polpaccio; alcuni pazienti si' lagnano solo. cli un .d olore diffuso nella 11atica. Tolto, lo sti1etto, s' innesta la siringa riempita con. soluzione :fìs.i1ologica a 35-38° C., che viene rapi•damente iniettata. L.a quantità da usar.e varia fra 80 e r20 eme. Si toglie l'aig o, si asporta l'iodio con alcool, si applicano collodio 1e plaster s t erile. . Sono ,essenziali strette regoJe di asepsi. Non si richied.e l'anestesia. 1

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Il paziente rimane ·p~i i·n 1 letto per I2 a 24 ore. Subito dopo l'ini·ezione egli avverte per solito un dolore assai molesto, con sensazione di peso ·e torpore dell'arto, ma di breve durata. In alcuni casi il dolore nevralgico scom p,a re 11ella coscia entro 24 ore, ma continua invece nella gamba, lungo il p·e r·o neo. Anche qu·e sto dolore per solito ·scompare mercè un 'i11iezione di r5-30 ~mc. nella regione de~ 11ervo, allla som1nità della t i1l:d.a. Il numero ·delle iniezioni v.aria nei singoli cas.i da 1 a 6; è -&tato in media· di 3. L'intervallo v;aria pure, secondo il grado di S·o llievo (Jttenuto : 1'1A . .a·s,p·ettava .d a 36 ore .ad una .set timana. , L'iniezione di soilito comincia per esser.e dolorosa ; ma ·n on appena il p . avverte pesantez-· za e torpore dell'estremità, i'ulteiriore introduzione di liquido non ries·ce più dolorosa . Nella magg ioranza dei casi la cura n·o n può dirsi dolorosa. Conviene tener presente che il metodo ten.de a produrre in,f ìltr.azio·n e del nervo e dei tes-suti circos,t anti. L'ago non deve pen1e trare entro la gu.aina del . n·e rvo: se forti quantità di liquido -v.;enissero forzate ne'1 tronco nervoso, si avrebbero .p roba.b ilmente conseguenze spiacevoli', come paralisi e neurite traumatica . Ma l'ago è costruito in modo ·da evita·r e la p·ttnt·ura dei vasi sanguigni e dei tronchi nervotSi. Non è i l(f,r equente, dice l' A., vedere pazienti resi inv.alidi per parecchi mes i e ch,e non ottengono alcun benefizio dai rimedi us uali, guairire r.apidamente sotto questo trattamento. Dal punto di vista economico .il m·e todo è superiore :a molte ·a ltre form,e di cura appunto perchè il p.a ziente è restituito .alla sua attività. Molti pazienti gu.ariron-0 dop.o. una sola inie• z1one. . In' neseun caso si ebbero prove di les,i oni a.r ticolari o pelvi che persistenti dopo la cu•ra: dun1qu·e l'assunto di Wm. Bru-ce, seoo.lJ!do cu.i il dolore è sempre sintomatico d.i un'artrite dell'anca 0 1 s·acr 0-ilia·c a ovvero di una malattia 1)'e}vic.a, risulta ins u s·s istente . Struss_ 1'itiene (.i'vi, 6 febb. r9r3)· che l'inie?.ione ·e pidurale sia superiore a quella perineuritica, in quanto che evita I.a poss1ibilità di pung·ere i n ervi . Sareb1l:e anche più raziona l e, in quanto che molti casi di sciatica paiono do\7ttti. ad affezione delle 'tadici dello sciatico . D éjerine ha creato il termine id i radicoliti per queste ,f orme. , Volendo eseguire queste it1iezioni l'ago de\·e ess·ere rob,u sto, perchè .a ltrimenti può spezzarsi quando viene forzato attraverso il legamento sacro-coccigeo; lungo 8 Gm . ; con calibro di 1 mm. Viene jnserito a.d una profondità di 1

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SEZIONE PRATICA

6 cm. in mod·o da r.aggiungere la 2a. ,,ertebra sacrale. L'ago passa attra,·erso il foramen sacra·le superiits, che sta al princi.pio della cresta sacra le ed è limitato lateralmente da due saglienze ossee. 11 paziente sta di pre.ferenza nella po·s izione geniu -pettorale. s.

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F ASC. 32)

Le Meignen : « Les accidents du travail l> Paris, 1913, 2a. ed. Da consigliarsi pur.e gli articoli seguenti : GRADENIGO : « Perizie medico-legal i i n casi di traumatismi auricolari» (Archivio ital. di oto'logia, 1913, 212) . CAZENEUVE : «Essai d'évaluation des incapacités perman.e ntes partielles. ch ez les ac.cide11tés du t ravail en oto-rhi uo-laryngologie » (Revue hebdo11i. de Larynig·o l., etc. , 1914, n. 5) . g . b. 1

POSTA DEGLI ABBONATI. (523) Desidero conosc.ere qual vo1lume i taliano o fran~ese tratta della traumatologia di guerra.

La ringrazio sentitamente e la riverisco. Dott. Geremia Cornetti. Non esi,~ te un trattato italian0 di traumatologia: nel «Trattat o italiano di ch irurgia>> (Vallardi) 'il primo volume si riferisce t utto alla pait ologia gen.erale delle l esioni vioìe·n t e, e l a patologia speciale vi·ene svolta nelle 1s1ing.o le re• • g-ion1. Ogni ·t rattato, di chirurgia co1nprende e sviluppa i n capit oli v.a riamente .am pi la t raumat ologia. Nel « Ma11uale .d i medicina e d i chirurgi.a di guerra» ·d el Mendes (edito dal Policlin~co, 1915) abbiamo un compendio del t utto consigli a,b ile, dove trova larga pa rte anche la t raumatologia; più esclusivo è il « Précis de chirurgie de guerre » di E. Delorme, Masson> Paris , 1914. Lejars, «Chirurgie d' urgence », rappresen.t a quanto di m eglio c0nosco fra. i t rattati di ch i·rurgia del pronto soocorsv. R. DALLA VEDOVA. 1

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(524) Prego sapermi dire a mezzo della «Posta degli abbonat i » del Policlinico 1S1e c'è qual' in francese -0d· italiano che t ratti delle che libro malattie degli ore(:chi 1iegli irifortunati . Lasci il F abri e il Campeggiani che io già conosco. Qualche tempv fa ho visto accennato su un catalogo di libri di medicina !francese un libro a riguardo dell'argomento sopra accennato, ma oggi non ric0rdo il nvme dell'autore .n è del1'Editore. Dott. Gi0Ya nni Masciaga . Oleggi o (Novara) . 1

Otti'ma, sotto ogni aspetto, la relazione al XII Congresso della Società Italiana di Laringologia ecc. (..forin o, 1908) , di G. Ostino, « Pe:ràz.ie medido-legali nelle lesioni auriool.ari da infortunio sul la\·oro » . Fra i laYori francesi indicati i .seguenti : De Stella : « Hys.téro-traumatisme de l 'oreille », 1907. - I1egrain : « Trot1bles f0nctionnels conséc11tifs aux trau1natismes », 1894. - Olive et

(525) Mi rivolgo alla loro cortesia p.erchè mi rispondano .n ella rubrica « Posta degli abbonati )) se vi sia un sieirv contro il colera da usa.rsi con efficaci·a e di quali .altri mezzi di1s.pone la t erapia mo.derna . Ringrazio distintamente. D ot t. Gui ot to Giovanin i. Non si pos sd.ede un si1ero anticoleroso sicuramente efficac.e. Rispondono bene i ·Viacci11d m ia sol-0 a scopo profilatti~o. Della cu ria del co·lera ci siam·o, più volte ·o.c cupa.t i ; probabilmente vi tornere1n0 sopra ancoJ:a nei pr-0ssimi numeri. R. B. 1

Le Domande per la

« Posta

degli ab bonatl • e I

Quesiti pel '' Doctor Justitia , , non debbono essere

scritti mai cumulativamente o con altre richieste, ma su distinti e separati foglietti. Tanto le une quanto gli altri debbono portare sempre per esteso la firma dell'abbonato. Soltanto sul giornale potranno essere contraddistinte, su richiesta, con le Iniziali o con pseudonimi oppure col numero del proprio ab bona mento, i·I quale però dovrà essere sempre indicato giustamente. Le domande anonime saranno cestinate.

VA.RIA. Curiosità statistiche. - A proposito del cosidett0 pr0let ari ato scientifico, e a t itolo di curiosità, riportia1no alct1ne ~ifre che si riferiscono alla vita dei colleghi in Francia, osservando che, senza dar ·va10re di scrupolosa attendibi1ità alle cifre stesse, .sarà utile ifar.e .q ualche conf.ronto con quanto avviene da· noi. La dis·o ccupazione della classe medica in Francia era ul.ti.1.n an1ente cosi diffuiSa che, se la guerra non avess,e reclamata l »oipera di tutti i medici disponibili, si sarebbe av11to il curioso spet t aco1o del prolt t ar1ato 111edico in agit azione per• reclamare il di.r itto all'esi•s ten~. Specie nelle grar1di. c:ttà la pletora dei medici è allarmante. La città che ha, o meglio aveva, più medici è Lione; seguono in ordine decrescente Nizza, Digione, ::.\Iarsiglia, ì\1ontpellier, ecc. In tt1tta la

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{ANNO

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IL POLICLINI CO

Francia vii erano, prim·a della guerra, circa 20 mila medici, ed a Parigi soltanto più di 3000. D:i questi 3000 esculapi pairlgini cinque o sei guadagnanio da 200 a 309 m ila franchi per anno, dieci o quindici d a 100 a 150 mila franchi, otto<::ento medici guadagnano da 10 a 15 mila !franchi e milleduecent o g uadagnano al disotto di 8000 franchi; il rest o dei m edici parigini non ar.riva .a r aggranellare in.dividttalm·e nte i. 4000 franchi annui. Su più di quindicimila m edici residenti n el resto della: Francia, settemila arrivano a guadag nare u.n a cifra superiore a 7000 lire, il resto s trappa a1la megli.o la vita con l'arte sanita.r ia , o con altri mezzi, la politica compresa. Nell'attuale camera francese più di ottanta medici si conitan o, e noni sono pochi. (Dall 'A v.v enire Sa11it~1·io) .

La mortalità degl'insegnanti. -

La signora A. Nella Grassi, in segnante elementare, basandosi s ull'a Statist.i ca delle cause di morte, annuahnente pubblicat a dalla Direzi:one generale d ella statist ica nel decenni.01 1901-10, e ponendo .in cvn1ronto per alcu.ue mala ttie più importanti le percentuali offerte dalle di verse categorie di professioni ·es'aminate, è venuta alle seguenti co•n clusioni : Gl'i' nsegnanti :occupano riguardo alle condizioni di :salute e rispetto alla mortalità un grado i.ntermedio f,ra le professioni intellettuali e quelle manuali. Quasi trasc-urabile è il tributo che essi pagano a lle inf ezi0ni proprie della scu0la. La mortalità per tttbercolosi n on è i11 essi, almen-0 per i maschi, così eleva.ta come c.omunemente si crede. Per i'l gruppo di cau se di morte che sono proprie degli intellettuali, gl 'insegnanti occupano costaintement e il g · adino più ba;sso. In genere per la m aggior p'1!te delle casuse di morte gli insegnanti occttp:lno U·na posizione media) di poco s u periore o jnferiore a quella della generalità delle professioni. È certù che le cond{zivni delle donne non devono essere fa·vor:evoli come quelle degli u omini, ma mancano cifre in pr0posit0; sarel>be opportuno .che la ques.tione venisse ulteriormente studiat a , es.tendendola anche alle donne, nell 'inter esse della classe e della scuola. (Dall' A vvenrire Sanita1'iO). 1

Sadismo pedagogico. -

l\1ette cont0 di riferire un 'aberrazione illustrata da N. Kirainsky nella Zeitschrift f . die gesam. N·euro Logie e riportata da P. Bini s ulla Rivista di medicina legale (maggio 1915). Si tratta di un ispettore scolastico, il sadismo

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del quale consisteva n el terrorizzare gli allievi. Allor.chè questi, dura·nte gli esami, rispondevano male, egli provava sensazioni voluttu0se accompagnate da erezione ed emissi\'.:me di s perma. Una s erie di esami sfortunati acuiva queste su e sensazioni. Il malato confessa che esse raggiu.usero l 'acn1e della l oro intensità nell'apprendere ch e due sventurati scolari, da lui d eliberatamente r.iprovati in· una lunga serie di esami, si erano suiciclati. Chi avrebbe m ai s0spettat o che il rigorism o d i certi i.nseg.n·anti od ispett ori 1sc0lastici potesse n·ascon dere dei m0venti sadistici ! Eppure si sairebbe do·vuto indovina re, dall 'impegn-01 e quasi dalla voluttà ch e 'Pong0n0 nel dain11eggiare .) nell'avvilire di par.tito presso ·a lcu111i sfortuna ti scolari. R. B.

CENNI BIBL/OQRAFICJ. Non si r ecensiscono ch e t libri Pervenuti in dono alla Redazione

G. BERNABEO. Pronto soccorso chirur'rgico e chirurgia di giterra. Uni volume in 16° di pagine VIII-208. Casa editrice Vittorio Idelson . N.apoli . ~rezzo L . 5. Il prof. Berna beo ha dato alla luce un preziosissimo libro di attual:tà veramente ];ia1pitant1::, raccogli1endo l e s ue lezioni di quest'anno sopra la chirurgia di g u erra che in questo momento offre l'inte ressam ento più virvo. Dimost•rando in questo l ibro la riconosciuta perizia e la s ua tecnica impeccabile, egli tratta tutti i capitoli del pront o soccorso chirurgico in guerr.a, con u·n criterio di praticità davvero oom.m e11devole. Dopo aver parlato dell'organizzazionie e del funzionamento del ser vizio sanitario milit are in campagna ·s.i occupa, scegliendo i mezzi più semplici reperit.i li !S-Otto una t enda 10 in un posto qualsiasi di medicazione: dell'ipodermoclisi, dell'edemizz.azione, dell'inoiezio n'e intravenosa, delle emost asie d iverse, della respirrazione artificiale, della tracheotomia nonchè della pratica della a nestesja in generale e della a nèstesia rach :dea, senza ,trala1sciare l'a·nestesia con H. M. C. Abbott. Sulle d.i verse .f erite e sopra tutt 0 sulle ferite di arma da fuoco e s ui vari proiettili (proiettile dum-dum , cartuccie drel fuc ile Wetterly, cartuccie del fucile 1891, shrapnel!, granate, scatoJe a mitra:glia, ecc.), sul m eccanismo d'azione dei proiettili st essi, abbiamo .rilevato tutto ciò che la chirurgia mrod~rin·a di guerra, oramai con u11a pratica di dieci mesi, ha potuto dim1Q!s.tra re. K on parliamo della trattazione delle di,·erse ferite specifiche sul cranio , sulla faccia , sul collo, sul t orace, sull 'ad·d ome e sugli .airti con le di,·erse fasciature, dalle prO\Yisorie .alle d.efiniti,·e : quel(21) 1

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SEZIO~~

lo ch e crediamo rv1er.am1e nte trattato oon criteri m.a gistrali e modetin!i è il capitolo ~rulla cura delle ferite in· generale, avuto riguardo alla sepsi,. asepsi, anti:sepsi e disirufezione. Siamo convinti che il tr.attato del prof. Berna beo debba esser letto e consultato soprattutto da quei medici, ufiì.ciali del .n ostro e.sercito, che si trovano a prestare la J.oro ù•p era pneziosa sul fronte e 11ei diversi osp~dali del Re.gnro. E. CIOI<'FI.

[_.\~so

PRATICA

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PUBBLICAZIONI PERVENUTECI.

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ORTALI CESARE. La prostato-vescicolite blenorragica. - Frascati, 1915. LORIGA G. P.rotection des ouvriers des ports. _ Ber ne, 1914. CASAGRANDI O. Sull'origine leucocitari•a delle sostanze virulicide dei sieri antivaccinici e antivaio1oisd. - Firenze, 1915. ERCOLE NATA~E- Brevi notiziè per l'esame dei bovini in piedi ed abbattuti. - Palerm0, 1914. MARIANI CARLO. Sull'u so di 1uin mastice adesivo liquido in chirurgia. - Milaino, 1915. LERDA GUIDO e QUARELLA BRUNO. Sul potere tossico ed ain·e stetico dei più cvmuni anestetici loc.ali e delle lor 0 miscele. - Milano, 1914. BOSSI L. M. N europsic.opatie di origine genit:ile e a ltri problemi di iniziativa della ginec0logia italiana ......... Genova, 1915. GALLINA G. Sezione chirurgica dell'Ospedale Maurizia·no d'Aosta. Rendiconto clinico dal 1° gennaio 19r1 al 16 giugno 1914. - Mortar1a, 1

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UMBERTO GABBI. Trattato elementarre di Patologia es.otica. Rom·a , 1915. Libreria L. Bocca. Il libro, che questo ins1igne cultore della ~a­ tol0gia esotica ha recentemente pubblicato, è u·na t'rattazioflle accurata, scientificamente rigorosa, delle. malattie più gravi, che si incontrano da noi, nelle nostre calonie africane, e nelle terre dove emiigrano i nostri lavoratori. La esposizivne chiara e lucida, la .c ritica severa, ma semp11e obiettiva e serena, le i.n (luzioni cliniche, espos.te con 101gi~a sicurezza, .sono1 tali pregi, non nu.o vi inv·e ro nelle pubblicazioni del Ga1:1bi, che cosltituiscono uno dei pregi più salienti del suo recente trattatv. Il lllbro è des:licato a Guido Baccelli, a questo illustre maestro di clinica medica, al quale non isfuggì tutta la importanza dei n11orvi studi anche in questo campo delle mediche discipline, quando « aecolse con a.nimo liieto, come egli si e s.prime, il pensierv di integrare la clinica med:ca di Roma collo stu·d io delle malaittie esotiche », rivolg·endosi a tal fine all'amico e ddscepolo prof. Gabbi . Questo dell' A . è il primo trattato itàlirun10 di patologia esotica' ·e d in esso l a. classificazione delle 1nalattie è fatta secondo il ·crit erio etiologic.o, ciò che sin01 ad oggi non Ju mai fatto da alcuno. Nel trattato sono . conten;u te. molte chiare fùtoinci.sioni ed alcun·e tavole calorate, che rendono lo studio più agevo1le, e facilitaino la esatta intelligenza delle 1dee, che si vannv svolgendo. _t\.d ogni capitolo segue la bibliografi.a recente, raccolta con quella diligenza e con quella accuratezza che è propria all'autore. Il libro costituisce, e lo affermiamo con serena coscienza , un compagno [edel1e, un maestro provetto e· sicuro, non solta·n to degli st11diosi in generale, ma anche, e più specialmente, di coloro, ch e come i medici di porto e di bordo, '"Vengono frequentem e11te a c011tatto di forme morbose, uni tempo , confuse e sconosciute, oggi lumeggiate, grazie a stt1di g ~ à cosi cop1ios i e progrediti, ainche nel campo della Patologia esotica. Il Gabbi ha ver an1e11te compiuto c0lla SU?- nu10iva pubblicazione opera utilissi1n a e deg11a di encomio. C. P. 1

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1915 .

DE SANDRO DOMEJ.~Ico . Sugli amilo-b.atteri del1'intestino degli animali. - P0rtici, 1914. DESDERI PAOLO. ~rofi.lassi contro il tifv ed il tetano . - Tori.no, 1915. INTRITO RAFFAELE. L'obesità s.tudiata nelle sue ca.use con un nuovo e pratico1 metodo di cura dietetica. - Roma, 1914. Co1vrDNE DI ROMA. Il servizio veterin1a rio durante il ·sessenni o 1908-1913 . - R0ma, 1914. BENASSI GIUSEPPE. ConsiJerazioni sulla tubercolosi genitale fem·m inile. - Napoli, 1915. GnIXONI GrovANNI. Nuove ricerche sulle conserve alim~ntari dell'esercito. Roma, 1915. PALIERI DOMENICO. Su di un caso di simulata impotenza. - Nap·o.li, 1914. FERMI CLAUDIO. Meccanismo della vaccinazione antiiral:·b ica. (Note: la, 2a, 3• e 4a.). - Siena, 1914.

ROSSI GIACOMO. Dell 'qpera di Angelo Celli nei suoi rapporti colle bonifiche italiane. - Roma, 1914.

CALIARI CARLO. Ospedale di Valdagno. Terza relazione c1inico-statis,t ica delle operazioni chirurgiche 1907-1914 e prima relazione delle cure mediche del 1914. - Vald'agno, 1915. ìVIosCATI GIUSEPPE. Perltonite tubercoilare sperimentale nei cani sani ed ipofi.si-p1rivi. - Napoli, 1915. MAIONE PASQUALE. Relazione sulle condizioni igieniche, sanitarie ~ r!emografìche del Comune di Ascoli Picer10 nel quadriennio 19101913 . - Torino, 1915. FLA1vrINI l\tIARIO. Colonia 1marina « J olanda di Savoia» in San.t 1a Mari.n ella. Relazione 1914. - Roma, 1915.


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I L POLICLINICO

NELLA VITA PROFESSIONALE. AMMINISTRAZIONE SANITARIA

Per l'organizzazione sanitaria. Il presidente del Co.nsiglio dei ministri , ed il rnini·stro della guerra hanno og.g i firmato il 1Se....g-uente decreto : Riten11ta la necessità di coordinare a~l 'azione clell'autorità sanitaria, civile 1e militarr e, quella dei Comitati locali di organizzazione civile, per quanto ha tratto all'assistenza ospedaliera dei militari, fuori la zona 1del1'e operazio1ni di guerra, decretano : • Airt. 1. - Sono istituiti 8 Comitati sanitari, regionali, nelle sedi e per le cir·coscrizioni i ndicate nell'art. 2, con incarico di coordinare all 'azione dell'autorità sanitaria, civile e militare, quella dei Com·itati locali di organizzazione civile, per quanto concerne l'impia11to, la desit inazione e il fru nzionamento di ospedali e di ricoveri .per militari infermi () feriti o convalescenti. ' A.rt. 2 . - I Comitati regionali sono composti nel modo seguente : Primo. c .omitato. - I. Carle prof. Ant emio, direttore della clinica ·chirurgica dell'U.nivers:ità di ·Torino, presidente. II. Direttore di Sanità del Corno di Ar111ata di Torino e di Alessandria. I I I . Inghilleri dott. Francesco, ispettore generale medico del Ministero dell 'i nt erno. Il pri1no c:o1nitato ha sede ·a rforino, ed ha. competenza pel territorio dei Corpi di Arrmata di Tor.ino e .d i Alessandria. Secondo1 Comitato. - I . Novaro prof. Giacomo Filippo, direttore della clinica chirurgica dell'Università di Geno·va, presidente. II. Diirettore di sanità 1del Corpo d'Armata d i Genova. III. Canalis p.rof. Pietro, medico .p rovi nciale. Il secondo Comitato ha sede a Genova, ed ha competenza pel territorio del Corpo d 'Arn1ata di C~enova .

Terzo Comitato. - I . T ansini prof. I gino, direttore della clinica chirurgica dell ~univers'ità di Pavia, presidente. II. Direttore di Sanità del Corpo d'Armata di Milano. III. Pampana dot tor Igino, medico prO'Vinciale di Mi.l ano. Il terzo Com:itato ha sede a Milano, e.d ha competenza pel territorio del Corpo d'Armata di l\1ilano. Quarto Comitato. - I . Bassini prof. Edoardo, direttore ·d ella clinica dell'Università di Padova, presidente. II. Direttore di Sanjtà del Corpo d'Armata di Ve•rona. III. Marzolo dott. Gir olamo, medico provinciale di Padova.

Il quarto Comitato ha sede ~ Padova, ed ha competenza pel territ o,r io del Corpo d'A.rmata di Verona. Quinto Comitato . - I . Ruggi prof. G:i.usep· pe, direttore della clinica chiru•rgica dell'Università di Bologna, presidente. II. Diret tore d i Sanità del Corpo d'Armata d·i Bologna. III. Jatta prdf. Mauro, :ispettore generale l:atteriologo del Ministero dell 'intern.01. Il quinto ComiUito ha sede a Bologna ed ha competenza pel territorio deil Corpo d'Armata di Bologna. Sesto1 Comitato . - I . Burci prof. Enrico, direttore dell'Istituto d1 clinica ch.iruTgica di Firenze, p1':sidente. II. Direttore di Sanità del Corpo d 'Armata d i F ir.e nze. III. Pavone dott. Angelo, ispettore medico compartimentale d1e1 Mi11istero dell "interno. Il sesto Comitato ha sed·e a F irenze, ed ha competenza pel t erritorio del Corpo d 'Armata di .L.-{ trenze. S~tti'Yno Comita1 to . - I. Dwrante prof. Francesco, direttore della clinica chirurgica dell 'Uni·versità di Roma, president e. II. Direttore di Sa·nità del Corpo d'Armata di Ancona e di Roma. I I I. Ravicini dot t. Serafino, ispettore generale rnedico del l\1inistero dell'interno. Il settimo Comitato ha sede a Roma ed ha competenza pel territorio dei Gorpi di Armata id i Anc.dn.a e di Roma. Ottavo Comitato. - I . Pascale prof. Giovanni, direttoTe della clinica chir1ungica dell'Uni,·ersità .di N.a poli, presiidente. II . Direttore di Sanità del Corpo d' Armata d i Napoli o di Bari o di Palermo. III. Falleroni dott. Domenico, ispettore medico compartimentale del Ministero dell'interno. L'otta'Vo Comitato h.a sede a Napoli ed ha competenza pel t erritorio dei C.vrpi d'Armata di Napoli, Bari ie Palermo. Art. 3. - I ·d irett ori di Sanità di Corpo d' Armata fanno parte dei Comitati regionali e prendono pa·rte ai lavori di ·e ssi solo per i provvedimenti che .interessano il territorio del Corpo d'Armata di loro giurisdizione. Art. 4. - I Comitati regionali sono ass.1s titi da un ufficiale medico con l e funzioni di segretario, designato dal Comando d i Corpo d' A1rmata, dove il Comitato ha sede. Art. 5. - Il ministro della g.ue.r ra surroga con decreto i m·e mbri dei Comitati iregionali in caso d,i rin11ncia, impedimento -0 vacanza. Art. 6. - I Comitati .reg.ionali hanno faroltà di e~1eguire accertamenti sopraluogo; di met"f"" •

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SEZIONE PRATICA

tersi in .rapporto con enti locali aventi finalità, dirette o indirette, di ais.sistenza sanitaria, e cOii Comitati di organizzazione civile, e di fare ai Comandi di Corpo d'Armata territoriali le proposte che .ritengano necessarie pel coordinamento di cui all'a rt. l. Le proposte di provvedimenti, che esorbitino dalla competenza dei Com.and:i id i Corpo d'armat~ territoriale ed ai qual1i i medesimi no.n possano far fronte coi mezzi di cui dispongon,o , vengono da essi segnalate al Minisrtero ,della guer·ra. Art. 7. - L'azione di coordinamento, che spetta ai Comitat1i, .non esonera. le autorità territoriali, militari e civili, dall 'adempiere le mansioni ad esse affi1date dalle norme v.igenti. A•rt. 8. - Alla spesa pel funzionamento dei~ Comitati .regiouali si provvederà coi !fondi del capitolo lOI-ter del bilancio del Ministero della g11erra. 0

È q ues.to u·11 ottimo prov,~edimento ; pei-mette

di usu1fruire, finalmente, dell'alta caipacità tec11ica dei nostri clinici chirurgici, che viene a · innestarsi con la pr.atica di cose igieniche ed ammin.istrative degli alti funzionari della Sanità - pubblica, messi loro a fianco, e con la pratica di cose militari dei comandanti di Sanità dei Corpi d'armata. 1

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medici che hanno prestato o prestano servizio di condotta non viene imposto limite di età. Nè 40 anni costituiscono pei tenenti deli 'esercito in effettività di ·servizio il limite di età oltrepassato il quale non si può essere più promosso capitano. Per queste e altre ragioni che per b•revità omet~ tiamo e per il recente decreto luogotenenzia1e ch·e stabiliva .~on ess·ervi l·u ogo a limite superiore di età per le nomi11e ad ufficiale medico durante tutto il tempo della guerra, ci vogliamo a11.g urare che S . E . il ministro della guerra voglia prontamente riparare all'inconveniente, che colpisce tanti nostr.i valoroS1i colleghi. 0

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Penisio.1ii e inden1iità a medici, loro 'Vedo'Ve ed orfani. - Nel r . trimestre 1915 ·ven.n ero conferite le seguenti pensioni e indennità: Pensioni : dott. Celli di Vicalvi, L. r457; dott. Ceracchi di Narni, L. 2483; dott. Alì di Salerno, L. 1243 ; dott. Lo Russo di S. Pietro Ta.nagr-0, L. 1117; dott. Fed,e le di Minturno, L. 2706 ; dott. Stefanon ,d i Portogruaro, L. 2894 ; dott. Del vecchio ,d i ~ignataro, L . 963; vedova del dott. Castellano di S . Eusanio, L. 1500; vedova· del dott. Severi di Torgiano, L. · 1105 ; ·v,e d. del dott. Sterlich di Tivoli, L. 1077; dottor De Stelfano di Grottolella, L. 2033; dottor Talamo di Camerata, L. 145I ; dott. Pigorini di Angera, L . 2699; dott. Musto di Casalvelino, L. 2279; dott. Bonafini di Goito, L. 2633 ; dottor Spadoni di Germiniano, L . 2588; ved. e orfani del dott. Ludovisi di Bagnoli, L. 510. 0

CJronaca del movlmenw professionale. Sull'asiSegnazi01n1e dei gradJi ai medici richia11,iati. - L'applicazione del Deareto Reale del 28 marzo 1915 ci rea la nomina di ufficiali medici per il tempo della guerra ha sollevato amare lagnanze. Avremm·o preferito di non farcene eco. Ma ci sono perve11uti molti ed insistenti inviti ad occuparcene. Aderiamo, anche perchè le ·p rot·este di cu i ci rend.eremo interpreti ci paiono giustificate. Ecco di C'he si tratta : mentre ai medici civili non vien fatta nessuna limitazione d:i età per la nomina a capitano, ai tenenti medici di complemento richiamati ·viene imposto 11 limite dei 40 anni. Non vale che cessi abbiano prestato lunghi ed onorati servigi in qualità di m edicl militari, nè che siano for.niti all'abilitazione alla libera docenza o che coprano il posto di primaor1 di ospedali, n.è <'he s iano a·cco·r si ·volenterosi sen1prc ·e ovunqut.' ];i ha chiamati il dover e; tutto è n11lla di f.r . . nte ai cr:ter1 restrittivi dell'interpretazi0ne b11r0rratica del no·m inato decreto-legge. D1n1od0ctè si giunge alla conclusione parados~ale che il ~ervizio costituisce un demerito nell ' ..\.111minis l:-azione militare, a l contrario di qua11t o a vvie ne n elle altre Amministrazioni ! Epp11re nei concorsi per le condotte mediche ai 1

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RIVISTA DI GIURISPRUDENZA SANITARIA . . Notifica di deliberazioni - Sospensione di votazione · Illegalità.

La PU:bblicazi~nie all'Albo pretOrrio di una deliberazion1e consiliare non fa decorrere i termini 1ttili per il rico1'so a1lle Sezioni giurisdizionali del Cooisig·lio di Stato•, ·n'lJa 0tccorre clie essa sia 1'botificata legalmente alle parti i1iteressa1te . Nel caso clie per la namina di un medico cond-Otto siasi sta.biL.ito di fare tante 'Votazioni separate peir q'ua11iti sono i graduati dichiarati idonei dalla c·o1n1nissio1ne giudicatrice non è legale interrompere le dette 'VOtaziomi e rimandarne il seguito, comintciando ex novo ad altra seditta, sia purre pe.r cliè nez fratt empo· è mancato' il numero legaiLe (IV Sezion°e del Consiglio di Stato:, 26 febbraio r9r5) . La Sezione ·ha considerato fra l'altro : « Il regolamento per la esecuzione della legge comullale e provinciale allo articolo 49 dispone (2° e 3° comma) che 1i consiglieri che dichiarano di astenersi dal votare si computano nel nume·r o


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IL POLICLINICO

necessario a rendere legale l'adunanza ma non 11el nun1ero dei ·v otanti e che i consiglieri ch·e escono dalla 1sala prima della votazione non, sì compt1tano nel numero necessa.rio a rendere legale l'adt111anza. Il sis~ema , · d11nque, è che i consig1~eri astensio11isti coillcorrono :a formare il ·n ttmero lega le e che quelli che escono dalla sala di1,rante La 'Votazion1e non alterano il numero legale già ·accertato in precedenza. Ora, .ammes1sa la t esi del Comune, che trattasi di deliberazione unica mercè singole successive votazioni su cùi'\-ersi nomi id i concorrrenti da essa non può trarsi che questa illazione : quando dopo votato sul quinto nome, quattro consiglieri uscirono dalla sala, tale uscita, essendosi in votazione, non rese deficiente il numero legale. La votazione perciò avreb1::1e dovuto continuare fino all'ultimo, per dar vita all'unica deliberazione di nomina del medico condotto». « L'avere i nterrotta la ·votazione e, peggio ancora, l'aver ritenuto ciò che fu fatto come non ttia tto per ricominciare ex 1ioi'Vo in altra seduta, costituisce· una illegitt:Jimità eh.e rende an11ullabili gl.i atti compiuti . Che se, in ipot esi, volesse 1risolvers1i a:fferm.a tivamente la questione propugnata 1dal ricorrente e dianzi accennata 1d ella autono,m ia di ciascuna votazione successiva, su ciascun nome, in modo che ciascuna votazione rappresentasse ·d eliberaz:io[le di per sè ,s tante, in tal caso il rinnovo · delle ,-otazioni per l'allonta11amento dalla sala di quattro consiglieri con conseguente alterazione del numero legale, sarebbe st ato legittimo per l'ultimo comma dello articolo 49 del rego1ame11to ma nella successiva s~duta avrebbesi do\ruto proc·e dere soltanto alle .r esird uali votazioni e deliberazioni e 11on già a ripet~re an·c he le votazionj già fatte .e le deliberaziorui g ià p1reis1e , con imp·l icata ed illeg··al·e 1=e·voca di queste. Comunq11.e si guardi·n o, dunque, gli atti. compiuti dal Cons·i glio comunale risul~ tano illegittimi)). Il ragi~onamento fatto dalla IV Sezio11e è pienamente conforme alla legge. Innanzi tutto la notifica del provvedimento è condizione sine quai 1ion per mett ere in grado chi si sente leso da un p·ro,·vedimento an1ministrativo di difendere i propr1 :interessi ed esporre le proprie ragioni .•.L\..lla notifica legale non può es' sere sostituito altro qualsiasi .e quipollente, quale la semplice pubblicazione all'Alto preto rtio dell'atto cl1e fu dalla rappresentanza municipal e adottato.. E ciò non solo per· impedire ·una manifesta ,·.iolazione di legg,e ma anche p.er essere 111atematicai11ente is[curi che il provvedri.mento 'Ye11ne portato a conoscenza dello interessato. Cir~a il •rin\.·io della sedut a: osserviamo· ch e col sistema seguito dalla _.t\:mministrazione si violarono i dir.itti dei terzi, cioè di coloro che nella prima adunanza a\1 evano ottenuto la mag.g ioran1

za prescritta e pote\·ano riteners.i eletti senza altro. La ripetizione della \totazione li espose a ris~hio gravissimo ben potendo a'Vvenire, com e sarà forse anch e a\-venuto, che nella seconda sedt1ta i \ oti dei consiglieri si raggr11ppassero di\rerisamente intorno ai nomi de.i singo1i can didati . 1

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Concorsi - Rinunzia del primo graduato - Eff etii in rapporto degli altri. La rinu'riiia al post·o messo a cotnicors.o qiuzndo equi'Valga a_1ion1 accettazione e 1ion aJ di1nissione lascia sussistere la 'Vacanza e per conseguenza Lascia piena libertà aLLa A mminist·razione di coni eri1 e La norniiria nei Li1'riiti e cor1; Le 111or1ne del co1icorso già ba11dito ed espleta.to (Parere del Consiglio di Stato, Sez. Unite, 29 dic. 1914) . 1

La surricor.data massima del Consiglio di Stato fu stabilit a non. a riguar·d o •di medici condotti ma bensì a r.iguardo di altri impiegati comunali. Abbiam0 però creduto utile di iri portarla ·e di illu'Str.arla perch è ci sen1bra applicabilistsdma anche ai concorsi di medici co11dotti. · Non è raro, il caso1 in cui, Jformulata dalla competente Commissi one giudicatr.ice la graduatoria degli eleggib.ili e procedutosi dal Consiglio com.u nale alla nomina di uno di essi, :il .uo111 i nato non accetti. In tale eventualità si è sempre ritenuto che il concoriso fosse esaurito, pur r imanendo i1 posto pri,·o del titolare. Con l'a,~­ venuta .nomina, si diceva, il Comune ha esaurito t11tto il ciclo delle formalità ad esso incom.b enti per .chiud.e re es.aurientemente il concorso ; la non accettazione è t1n fatto nuovo., chè da vita a nuo\ i O st ato di cose, non prev,isto prima del tando icli concorso. Epperò 11.essuno .a ltro dei co·ncoa.-renti fJUÒ aspirare ad ess,e re sost ituito al non accettante: occorre ban·d ir·e nuovo c011corso e formulare nuova gra.d uatoria. Il Consiglio di Stato col pairere che commentiamo, ha fatto· una distinzione. Se colui che fu prescelto non accetta, il concorso non può dirsi esaurito perchè, cosi si esprime, a re11 dere pratica1ne1ite attuoso il cO'niferin-iento ii>el posto' è 1

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pu1' 1iecessario il concorso1 del n101ni'nato : fino a clie qitesti no1i inter'Viene, gli effetti della 111011ii1ia, cvlnie11.o quello principale, cioè, La effetti'Va occupaizio11.e del posto, 'non si 'Verifica. Il che conduce a rit enere che il co.n co,r so non si è esaurit o, che il Consiglio comunale de,re procedere a n1u ova 1designaz1one, se già non l'abbia precedentemente fatta e che gli altri graduati possono a buon diritto as·p irare alla .nomina . Che .s e inv·e ce trattasi d.i ,·era e propria dimissione dopo· conseg11ita la nomina in tal caso, essendo già implicitamente aV\·enuto il concors o del nominato, il quale non a\·rebbe certamente (25)


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potuto dimettersi da un posto non maj ·accettato, (:; da iritenere chiuso ed esaurito il concorso e r1ess.un altro dei candidati ha più diritto alla • nomina. cc Nè d'altra parte, seguita il parere, la questione può co.ntfondersi con l'altra affine, m·a diversa, relativa alla esisten.z a o meno di un diritto in chi fu gradu:ato immediatamente dopo il primo di i0ttenere il posto allorchè il primo rin11nzii. Quando nè la legge nè il iregolamen.t o nè jl ban·do ·del concorso dispongono altrimenti, l'Amministrazione non può ritenersi vincolata all 'i0bbligo sopra detto. Infatti il bando di concorso, in questi casi, pone in essere, in sostanza, un impegno da parte della Amministrazione soltanto in favore di chi sarà designato vincitore. Avvenuta la designazione nella persona di uni0 d ei concor.r enti, gli altri nessuna pretesa possono vantare, nè la rinuncia al d.:ritto della nomina da parte del titolare del diritto stes-so, lo fa passar:e in ·altri ». Di tal che è da ritenere che il pubblic-0 concorso con la nomina del titolare si esaurisca definitivamente ancorchè costui posteriormente si dimetta. Gli altri concorrenti non hanno in tal caso alcun diritto da far valere nè p·o sson.o in.tentare :even.tuale giudizio per danni. Nel isolo caso che la rinu·nzia implichi non ac~ettazione si può aspirare a nuova designazione da parte dcl Consiglio comunale, fra gli stessi elementi già g.rad.u ati dalla Commissio.nie giudicatrice. D.octor }USTITIA.

PROBLEMI DI MEDICINA SOCIALE. In difesa della maternità. Leggio nella Gazze tta delle levatrici, n . 14, 25 luglio cocrente anno, una 1l1ettera aperta del direttore della Scuola di levatrici di Venezia nella quale si implorano provvedimenti legali contro l'a mmissione ai corsi· di ostetricia delle allie·ve levatrici nubili o vedove gestanti. Egli a:ffe.rma che avendo avuto quattro allieve in tali condizionà. si appellò al Consiglio Accademico della Università di Padova per impedi·r e loro di frequenta•r·e le lezioni e che avutane una decisi1011e negativa si ri:fi.t1tò id i dare gli esami alla sezione di lu.g lio. La questione è gra vissima sotto il duplice punto di vista morale e sociale, poichè a priori 1'os.tetrico d ella scuola di Venezia presuppone che una n.u bile o una vedova che rimanga!nto incinte siano immorali, il che equivale ad afferma re ch e per moralizzare la funzione della

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procreazione occorra la :fi..rma dava!nti al sindaco, ed ironicamenit e soggiunge: libera gravidanza in libero stato! Io non esito invece seriamente a far mio tale principio sacro per la conservazione della specie, ~acro per legge di 100.tura. Il Consiglio Accademico della Università di Padova in via legale già splendidam1ente rispose che, C()Jme qualunque alt1"aJ studentessa delle varie · fa1coltà, l'allieva, levaitrice 1i.ubile ha diritto a essere madre. Io plaudo viv.a mente a tale logica, umana· e giusta deliberazione che dimostra ancor più quanto l'U•nliversità di Padova sia diretta da menti elette e su periorti. che han.n o superato certi pregiudizii medioevali. Ma quale clini<)O ostetrico sento pure il dovere di ·rilev.are che ma-i potr:ei ai&sociarmi alle proteste del di1iettore della s<:;uola di Ven1ezia e tanto meno alle pr.oposte sue di •s imili limitazioni legali che. metterebl::ero le nostre allieve ingiusta·mente in condizioni di inferiorità rispetto alle :studentesse degli .altri corpi u·n iver·s itarii, stabilendo nel conbempo un principio .che sarebbe la più truc.e e avvilente offesa ai sacri diritti della materni tà. Mi sarei ben guardato dal perder.e, oopratutto in questi momenti, il tempo nel rilevare la suddetta nota sia pure ispirata a principi morali, se leggendola non mi foosi sentito pro:lìon1damente rattristato nella mia qualità e di i1n'segnante univ.ersitario e più ancora di clinioo ostetrico, qualità che impong·on.o sopra ogni altra e.osa di tutelare tutte le libertà individuali e fra queste in modo p.articolar.e quella santa, sublime della maternità all 'inlfuori d'o.gni preg~udizio sociale 1e confessionale. Non 1abbiam10 .a dimenticare le quotidiane lagrime che dobbiamo asciu·g are spargendone spess10 noi stessi, per tranquillare 1 l 'a·n imo crudelmente offeso di tante nubili inconsciamente cadute n·e l tradimento del maschio bruto e poi al:::bandonate senza mezzi n!è per sè 11è pel frutt;o delle proprie viscere. E in molti casi appunto qu€ste infelici, divenute coscienti della propri.a responsabil~tà, lotta nd10 fra la verg-ogna, l'ingiu.sto quanto feroce lu.dibrio a cui le conda'11na.n o la famiglia e la società e volen.d o provvedere onestamente a una vita indipendente per sè e i)el futuro essere, scelgono la via ch,e più ada.t ta al caso, la più, diciamo, spregiu.d icata per l'indole degli studi e della missione, quella della professione della levatrice. E in qu·e sti casi .appu•nto 11oi ma.e stri, noi clinici ostetrici, dobbiamo n1on ostacolare loro 1a \"Ìa, ma fttngere loro oltrechè <la maestri e da 1

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ostetrici, da padri, loro facilitando in tutti i m-Odi una vita indipendente, onesta, sufficientte e dignitosa per sè e pel figlio. Ed è questa la oondotta che la mia scuola tiene da trent'an1ni in innum1eri casi senza maii aver dovuto anco una so.i ·v olta pentirsi. Non dimentichiamo che la missione die1 clinico gineco1ogico 1n10ru ~ 1sol10 quella di insegnare, di istruire, ma anche quella di educare sulla base della sua quotidiana, s.acra, tangibile esperienza, tutte l1e classi sociali e quell'ineluttabile culto della maternità che non è mai e non sarà m.ai sufficientemente .a lto e sentito. Prof. BOSSI.

RISPOSTI '

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I ' DOM!NDE.

(5411) Servizio militare. - Il Dott. abbonato n. 2427 desidera conoscere se ·essendo stato. chiamato sottv le armi possa ma:ntenere il posto e lo stipendio durante la guerra a mente del disposto dello articolo 20 della legge sullo .stato giuridico degli imp~.egati civili applicato dal .comune a tutti gli impiegati comunali. Fa notare che il Sindacv no·n fece in tempo gli atti ·n ecess·él!fi per lo esonero, come unjco medico condotto del Comune. Aven1do il Comune applicato a tutti gli impiegati municipali il disposto dello. articvlo 26 del testo unico delle leggi sullo stato giuridico <legli impiegati civili, è indubitato che anche ai medici oondotti .competa lo s tesso benev0lo trattamento, giacchè anche esisi s.on10 impiegati comunali. Il ritardo fra,pposto nella ·e sibizione delle ea:rte .n·ecessarie per ottenere l'esonero come unico medico del Comune, è imputabile alla amministrazione municipale e n1on a.I sanitario, che n0n1 avea, d'altronde, alcun personale interesse pe11 rendersi parte diligente. (5412) S ervizio 1'n:tlitare. Il Dott. a·bbonato n. 2200 desidera conoscere se come ufficiale sanitario e direttore di un ospedale pvssa conservare il posto e 10 stipendi,o per la intera durata della di lui chiamata .sotto ]e armi come tenente medico. Desidera anche conoscere se abbia il diritto alla nomina a capitano e nella .affermativa in base a quale dis posizione di legge. Come ufficiale sanitario, che è .a·n1c he impiegato comunale, ha diritto a co.nservare il posto e lo stipendio per la interai durata della guerra, in· baSJe allo articolo 20 del testo unico delle leggi sullo stato ·giuridico degli impiegati ci'rili, che fu recentemente reso applicabile anche agli impiegati comunali. n posto di direttore dell'ospedale potrebl:e essere conservato qualora 1

il regolamentv speciale delll 'Opera Pia le ne desse diritto, non risultando essere stato ancora adottata dalle opere di beneficenza disposizione analoga a quella app11ovata dai Comuni pei propri impiegati chiamati 1so:ttio le armi. Ci'!ca l a prom0zione, trattandosi di cosa che riguarda l'oridinament.o del R. Esercito, non al;.biamo elementi .siufficienti per d·ane ad-eguafa risposta. (5413) Ufficiale sanitario - l17Jdiennità pel servizio veteri1iar.i01. - Il Dott. G. P. C. da V. desider1a; conoscere se essendo mvrto da diveroo tempo il veterinariv comunale, ·e gli che come ufficiale sanitario disimpegna il servizio di ispezione a i macelli ed .alle carni macellate abbia diritto a speciale compenso. L'articolo 8 del regolamento sulle bevande e sugli alimenti approvato cvn R. Decreto del 3 agosto 1890 dispone che l 'is·p ezione ai macelli ed alle carni macellate è affidata ai veteri·narii comunali e,id i-ru niancanza all'ufficiale :sanitari..:>. Mancando, quiindi, costà il veterinario, per l'avven1u ta morte del titoil are, compete a Lei, oome ufficiale sanitq1i.o, .di sostituirlo senz:a compenso; trovi modv di sollecitare il ba.ndo del concorso interessando del1ai ~osa il veterinario pr.ovinciale. (5414) Servizio militare . - Il D.ott. P. L. da G. des.idera conoscere se essendo da tre anni medico condotto interino ed al presente sotto le armi sia stato sostituito nel suo Com.u ne da u·n supplente v da un altro interino, se servendo 11n Comune di oltr~ 9000 abita.n ti poss.a otte.nier·e la esenzi0ne dalla: chiamata in con-siderazioue cl1e vi è colà solamente t1n altro condottato .d ichiarato inabile al servizio di guerra e aome poS1sa :s.piegarsi il ritardo frappostv .alla di lui nomina ad ufffficiale m·e dico del R. Esercito. Essendo Ella interino e n0n· medico condotto regolamnente nominiato sarà stato sostituitv da altro interino ·e noTh da un supplente. Oome interino non compete la esenzione di cui all 'artico1l0 1°, lettera q, del R. Decreto 13 aprile 1911, ma se anche Le avesse pvhlto competere vramai è tardi ed è inutile fare qualsiasi pratica giacchè tutti i congedamenti ed i licenziamenti sono sos.p esi. Si metta a rapporto ·ai propri superiori per so.llecitare la ·n omina ad ufficiale medico, per cui a suo tempo .avrà presentata regolare istanza al Ministero della guerra. (541.5) S·ervizio militarre - Co1npetenze. - Il Dott. G. T. da A. desidera con0scere se sia legale quello che ha fatto il Comune, di trattenere, cioè, la metà dello stipendio dovutogli per la ragione di dover con l'altra metà compensare il supplente delle spese di ca'\7 alcatura. (27)


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La deliberazione dei Con.:iglio c0ml,1nale è certamente -illegale perchè al medico cvndotto chiamato sotto le armi , non la metà ma l 'int em stipeudio deve essere corrispost o, perch è considerato com e in• congedo per la intera durata della g uerra. Oramai tutti i Comuni h ann o adottato nei pr0pri regolamenti disposizioni analog·he a quelle s ~nzionate nell10 anticol<) 20 del t est o t111ico dell e leg·gi sullo stato giuridic0· degli i1npieg·ati ci·vili , ed a bbiamo ragione di ritenere che ·ancl1e il s uo Com11ne al: bi.a fatto lo stesso , alt rimenti n vn. Le avrebbe corrisposto· nemmeno la metà dell,o stipendio. Ricorra al prefetto della provi11cia per ott enere l'annullamento del deli berato ch e a noi sembna·, senza altro1, i llegale. 1

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(5416) Paga1nento stipe1'1;dii - Servizio 11iilitarre .

- Il Dott. G. d ' A. da· C. chiede conoscere in qual m odo del: ba regolarsi verso l'esattore comunale che si rifiuta di pagargli gli stipen·d ii scaduti ad·d ucendo di non aver fondi petthè l' Am111inistrazione municipale non gli ha a·ncora con.segnati per la riscossio,n·e i ruo1i di tasse di questo ai1110, ed in qual modo• potrebbe ottenere la cl1iamata ·di ufficio sotto le armi come ufficiale ·medico, non essendo p.er .ragio ne di età più obbligato a qualsiasi servizio militare . La ragione ch e adduce l'esattore per .non pagarle gli stipendii arretrati n on è legittima , inquantoch è egli è obbligato a·d eseguire tale pagamento a qualsci.asi cost o s otto comminator.ia della applicazione della multa. Produca fo~male ricorso alla I nt endenza cli fi.nanza da cui l'esattore dipencle. Non avendo per .r agione di età alcun obbligo di militar.e servizio n on può s perare i n u11a chiamata di ufficio, n:è può farsi no·m inar e uffi,ciale 1nedico, di compleme11to per aver già s uperato il l)rescr:itto limite ·di età. Secondo noi non ·vi è alcu1i ·m ezzo per ottenere l 'i11tento che Ella desid.era . (5417) C 011ipen Si p.er p restazi01ti fartte a pe1'1so·n1e ·no n, i11cl,use 11ell' elen. co dei poveri . - Il Dott. R. C. da ì\I. es.pone che a·vendo mosso giudizio p er pag·amento di prestazioni professionali fa tte a persona .non inclusa nello elencai dei poveri, il giorno prjma di di s~utersi la causa dinanzi al conciliat ore gli era stato ·dal ·sindaco sor.itta una lettera con la quale lo si avvertiva ch e il debitor:e con deliberazio1n e di Giunta del dì 8 novembre 1914 era is t ato incluso nello e1enco delle persone cui era do\ uta la &o·mm.inistrazione gratuit a dei n1edicina li . Chiede conoscere in. qual modo si debba regolare e se debba insis tere nell 'incoato giudizio. ~on è concepib ile il fàtto ch e nel Comune esj:tano due elenchi separati e distinti per le medici11e e per l'assist enza medica. Il Comune che fi11ora ha seguito tale e11rou.eo ed illegale sistema l.· re~pon ~abile d i dan11i, così come è responsabile 0

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di dann.i per non aver tenuto al corrente e rettificat o nei modi di legge annua ltnente l'elenco delle person·e aventi diritto a cura ed .assistenza sanitaria gratuita. Il Tribunale di Cremona si è occupato di tale questione e con recente sentenza, di cui non possiamo precisare· la data, ha afferm ato che il medico condotto ha dirit to al risarcimento dei danni qt1ando il Comune trascura la revisione dello elenco dei poveri. Il giudizio contr·o il debito-re potrebbe essere, secondo noi, continuato perchè la deliberazione d el 1914 non iu mai portata legalmente a su a conoscenza, ma se p·r eferisce abbandonarlo avrebbe pll!t s,en:lpre il diritto di rivolgersi, per le ragioni anzidette, alla Amministrazione municipale. Doctor J u sTITIA. • 1

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I Quesiti pel '' Doctor Justitia , , e le Domande

per la « Posta degli abbonati » non debbono essere serittl mai cumulativamente o con altre richieste ma su distinti e separati foglietti. ' Tanto gli uni quanto le altre debbono portare sempre per esteso la ftrma dell'abbonato. Soltanto suf giornale potranno essere contraddistinti, su rl· chiesta, eon le iniziali o con pseudonimi oppu,re col numero del proprio abbonamento, Il quale però dovrà essere sempre indicato giustamente. Le domande anonime saranno cestinate.

CONDOTTE E CONCORSI. CAMPIGLIA CERVO (NO'Vara) . - Condotto per la cura dei poveri. Ri\rolgersi al Sindaco. Sca denza 15 agosto. FoIANo D~LLA CHIANA (A rezzo). A tutto il 13 agosto du e condotte a cura piena; L. 3750 con 2 sessenni, più L . 750 per indennità cavalcatura. Richiedere l 'avviso. MoNTEFALCO (P erugia) . - A tutto a gosto è pn:>rogat o il concoris o ia u na delle du e condotte ; L. 4400 comprese L. 350 per obbligo su pplenza. Obbligo cavalcatura . MURAVERA (Cagl iari). - Il co nc0rso per la condotta medie.a piena è prvrogato a tutto il 20 agosto. Lorde L . 1400, oltre L . 225 p. carcerati. * PIENZA (Siena) . - Conferimento di urna condotta cui è an11esso lo sti1)eudio di L. 3500 .oltre gli incerti per indennità di cavalcatura per \-Ì.;;ite i 11 èa11111agna . Scaclenza 31 agost o. PoRTAFUORI f B erg·amo) . - Condotta con·s,orziale; L. 5000. S cadenza ro agosto. • * RECANATI (l\fa,cerata) . - Condotta rurale di. Montefior.e Bagnolo; L. 4000 lor-de co·n 3 s essenni. Scadenza ro .ag.osto. ROMA. A mmi'n,istrazio1ie Provi1iciale . - Tre medici assistenti nel ~1anicomio di S . Maria della Pietà (Istitut o di Roma o Succursale di Ceccano); L. 2530 oltre il vitto e l'alloggio perso11a le nell'Istituto. Carica biennale senza conferma. Concorso per titoli. Documenti alla S egreteria della Provincia. Età 25-40 ann.i . Scadenza 31 agosto. Servizio e ntro 15 giorni . ROTAFUORI ed UNITI (BergaJ-n,o) . Concorso coni00rziale in base a capitolat o approvato dalla 0

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A. ì\. M. C. Stipe11dio L. 5000. _..\..t1ita11ti 2685. Documenti soliti. Scadenza IO ag•ooto . . SIENA: R. Pr~fet~ura. - Il concorso al pos·t o di ufficiale san1tar10, bandito con manifesto Io giugno, per l'attuale stato di cose viene riman.dato a tempo in.determin.at o. SOLARA (Rovigo). - Medico-chirurgo; L. 5000; -01bbl. c-av. Scadenza 20 ag0sto. SPIRANO-LURANO (Bergamo) . Chiudesi 3I agosto 1915 concorso medico consorziale. Abi- · tanti 3761. Stipendio 4400 lordie. Tre sessenni. Comuni equidistanti tr·e chilvimetri, pianura. Rers .idenza Spirano ove h.avvii• ,)spitale. TARANTO (Lecoe). - Cvncoa:-so per titoli al posto di capo1 latoratorio medico-batteriologico del Comune; L. 3155 e 4 aumenti quinquennali del decin10. Chiedere schiarimenti. Scadenza 31 agosto. TuoRo (Perugia). - Condotta; L. 4300 lorde c0sì ripartite : per la cura dei poveri ed abbienti ed inden·nità alloggio L. 4150, e come U. S. L. 150; indennità cavalcatura L. 700; aument o di 1/ 10 .s.u llo stipendio iniziale di L. 4300 per un sorl o S'essennio. Assi'curazione. S cad. 31 ag. Abita.nti 3559. C1e.rcasi dal Comune ·d i Vetralla (Ro1na) medico per lungo ii11terinato. Stipendio 500, con1d o.tta oomoda e saluberrii-na. Rispondasii1 a l do.tt. Cecchini. C·ercasi interino per Sgurgola (Roma) con de.. correnza dal 1° settembre p. v. e p er la durata di un m ese. Stipendio L. 400 nette senz'altra in.d ennità, cura piena. Il paese ha a•ria salubre, frequentato da v.illeggianti, conta 4000 a bitanti circa, tutti riuniti ed è a 2 km. distante dallo scalo ferroviario lungo la linea Roma-Napoli. Rivolgersi a l dott. E. Formica, Sgurgola. Sono segnati con un asterisco * i concorsi che ci risultano diffidati, con due asterischi ** i concorsi che ci risultano boicottati dalle Associazioni Sanitarie Professionali.

.D iffid·e e boicottaggi : Revioca di diffida: Vestignè (To.rino) . Nuova diffida : Pasiano, pel II reparto Cecchin~1 (Udine) . 1

Uffici di collocamento dell.1A. N . M . C. A vendo il dott. Alc·iati rinunziato alla gerenza dell'Ufficio di collocamento di Roma qu·esto resta fino a nuov·o avviso s oppresso. AgenzJe gien.erali : Milano : D ott. Ferrero, via S. Marco, 46. _.l\gienzie sezionali : Milano: Sig. Enrico F erri, piazza Ga1',·ani, Archginnasio. Como: Dott. Giuseppe Patriz~, Villalbese. Mantova : Dott. Vincenzo Qr.s.i. . Mache : « Gazzetta Medica delle ]Yiarcl1e », Portoci vi tanO'Va. Padov.a : Associazione Medici Condotti, Po11te 'Molin (Casin Rosso, ~) . Toscana : Sig. Alfonso Ru~tici, ' Tia clei Pilastri, 15, Firenze. Udi·n e: Dott. Ital·o Salvetti, Mortegliano. T·reviso : Dottor Fausto Sehenardi, presidente Sezione provinciale , Colle Umberto. Si rammenta di inviare la quota anticipata, che è di I,. 2 per i soci in cerca di s upplenti, L. s per ·i soci in cerca di i·n terin.ati, L. ro per .i medici non \Soci ed i comuni.

IVOTIZIE DIVERSE. Per

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salute pubblica.

Il Consiglio dei ministri si è occupato della i giene pubblica. l !>.. . questo proposito occorre dire s ubito che le condizioni ig.ienich e del nostro paese ·s·ono . otti1ne. Ness11na preoccupazione, qu indi, e tanto n1e110 allarmri che apparirebbero assolutamente ingiiustificati. Ciò però no·n escl11de il dovere per i nostri gov1er·n.anti di svo1gere una a·s·s idua o~­ r a di prevenzio,n e. L'estate v.o lge a.l culmci.n.e e con i calori le epidemie sono più facili. Inoltre alcuni piccoli Comuni, del Mezzogiorno specialm1ente, son.o· in condizioni igien ich e n.on liete. Il Consiglio, quindi, ha deliberato due ·0 rdini di provvedimenti, di carattere immediato, e cioè maggiore vigilanza igienica e di carattere dutat11ro nel senso di mettere quei Comuni in condizioni di riparare alle pericolose deficienze in ct1i, da troppo t empo, indugiano. Fr.a q11es.te, la principale è la mancanza di fognature. A~ 1ripetuti r~chiami ci. Comuni h anno sem pre op.p osto l)impossibilità ad ·eseguire le opere necessarie, 1)er le critiche condizioni dei propri bilanci . Il Gov·e rno è perciò venuto nella determinazion·e di soceorrerli e quam•ent e. Ed ha approvato l o schema di t1n1 clecreto-legge a .questo ·s copo. Il decreto tr.a l e alt re disposizioni a11torizza la Cassa depositi e IJrestiti a fare co n l a maggiore possibile so111ecitadine e larghezza gli a nticipi per l'esecuzione ,delle più u•r genti opere ig~en.iche. Il pr0\7\Tedi111eoto, com 'è facile immaginia te, gicYra a:11che a lenci.re i danni .della disoccupazione. 1

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Per l'igiene scolastica. La Commissione per l'igiene scolastica h a iniziato i su.oi lavori, eleggen·do all 'u1nanimità a suo presidente il comm. Lutrario, il quale prima di aprire la discussione sull'ovdine dei temi da trattare, ha opportunamente fatto cenno agli accordi preliminari intervenuti fr:a le due Amministrazioni, ,d ell'Interno ·e della Pub1: liaa Istruzione, per l'azi.o.n e da svolgere nel campo dell'igien1e .scolastica e pedagogica, accordi che hanno cond.otto alla costituzio ne della Comm.is·s ione Reale. Egli ha comunicato che .da una inchiesta, compiuta dalla Direzio·n e generale della Sanità, risulta che in Qen oltre la nletà delle provincie del R egno - e non tutte fra le meno importanti - la sor,·eglianza igienico-sanitaria è tuttora allo stato embrionale ·e che pochissimi sono i C.omuni, anche tra i maggiori, i quali abbiano istituito un :servizio efficace per la difesa e tu·t ela san itaria n,elle scu ole . Il presidente ha altresì ricordato che il Ministero d•ell 'Interno, di piena intesa con 1quello dell'Istruzione, ha provveduto all 'apertur.a di brevi corsi di pel.i.fezionamento in 'ilg iene scolastica presso l e u .n iverisii tà 1d1el Regn•o, ad u so, di preferen·z a, degli ufficiali sanitari, essendos i rico11osciuta la 11ecessità di accrescere, per questa parte, 1a cultura specifica di e?loro che .sono per. legge te?-~ti ad esercita.re le 1mportant1 funz1on1 della vigilanza sanitaria delle scuole; ed ha riferito che tali corsi sono stati com.p lessi·ramente :frequentat1, con ottimo esito, da ,oltre duecento sanitari. Il comm. Lutrario ha chiuso la su a relazione, dichiarando che il Ministero dell'Interno fa (29) 1

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o-rande affidamento s ull'opera della Reale Com~issi-0ne affinchè l'azione dello Stato per il rinnovamento igi·e nico del p1aese, validamente sorretta ed integrata da quella della scuola, possa dare presto ,}:1enefici 1risultati che, a parità di mez~i e di sttorzi, già si sono ottenuti da varie nai.ioni; a suo giudizio, in sootanza, è la scuola media ed elementare, che può e deve diventare il centro più impor,t a·nte di diffusione per la pr-opaganda igienica del Paese. E la Commissione, pienamente convenendo nelle considerazioni esposte dal p.r esidente, dopo un largo scambio di idee sull\)rdine dei propri lavori, ha. d1eliberato di proporre alcuni pr-0vvedimenti, da adottarsi per ora in via di es.perimento, circa la vigilanza sanitaria delle scuole, traccian.d o quindi, nelle sue linee generali, il programma dielle .d iscussioni per una pr.o ssima • • r1un1one.

Per la tutela dtll'infanzia. In seguito a decrèto luogotenenziale del 13 giugno u . s., il Miniistero dell'Intern.o ha diramato a.i prefetti le seguenti istruzioni perchè sieno devolute alla tutela dell'infanzia le risorse pro\ enienti dalle istituzioni di beneficenza. Sarà facile alle Prefetture, in base all'elenco clelle Opere pie d ella provincia, agli statuti ed ai regolamenti, ·d i determinare quali siano in concreto, le istituzioni alle quali debbasi .applicare la norma del decreto luogotenenziale. Questo deve avere effetto dal giorno della sua· pubblicaz-i·one; e però dal d·etto giorno si intende, sénza altro, devoluto a favore dell'inf.a·n zia il reddito netto delle Opere pie ed istituzioni dotali., da calcolarsi con i crite.r·i stabiliti dalla gurisprud,enza per l'applicazio1ne dell'articolo 54 della legge 17 luglio· 1890 . . Vi sono anche istituzioni che .amm·in1st<ran.o forldi aventi scopi .o destinazioni non bene definiti, o che di•Sipongono d-i avan.zi di amministrazione o fondi accantonati per essere erogati a n1omento o.p portuno, o a seconda delle circostanze, o provenienti dal reddito di lasciti non ero g.at·i per qualsiasi causa negli esercizi precedenti, che dovrebbero oramai capitalizzarsi in aumento del patrimonio d~ lasciti &Stessi o essere devolt1ti, mediante legale trasformavione, ad altri scopi. Il reddito netto di tutti questi fondi, per i quali le amministr.azion·i interessate e le autorità com·petenti non abbiano ancora stabilita la destinazione d.efinitiva, sotto la osservanza delle prescritte formalità, s'intende devoluto, dalla data della pubblicazione del decreto, a pro cle11 'infanzia. Nella erogazione dei i-fondi destinati alla infanzia, si dovrà avere speciale rigua rdo a i figli dei militari e particolarmente a quelli ch·e non possano fruire dei sus.s idi previsti dal r·egio decreto r3 magg.i.o r9r5, n. 620 ; è questa una doverosa considerazione verso coloro ch1e rarrisch·iano la loro vita per la patria e ai quali accrescerà l ena la sicurezza di saper protetta e assistita la loro prole. Tra le ìistituzioni anche tempor.anee, da. sov,·c nire con tali fondi. sono spec:almente da iraccomandare le Case di maternità o presepi, che si propongano di accogliere e 1Sorvegliare i bambini di tenera età durante la intera g;iornata , 111entre le loro m.adri sono occupate nei lav-ori. 1

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[ANNO XXII, FASC. 32]

SEZIONE PRATIGl

I signori p·r ef etti faranno anzi opera molto lodevole, promovendo efficacemente dalle iniziative locali la. dstituz1one di dette, Case, affi.nchè le madri possano con seren·J.tà di animo attendere ai lavori agricoli e a tutti quegli altri nei qu.ali, ,p er la scarsezza della mano d'opera maschile)' sarà necesiSario ac:tibirle. Il J\!Iinister.o. da pairte sua non manch.e rà di incor1agg1are, entro modesti limiti, queste prOIVvidie istituzioni. Per i fanciulli che possono essere assistiti negli a.sili d'inifanzia, in. ricreatori, ecc.; i prefetti provvederanno che sia destinata una congrua pa1rte delle somme d·~sponiqil.i, affidandvne la gestione o direttamente alla amministrazione dell'asilo, o al p-a tronato scolastico quando dia garanzia di regolare funzionamen.t o, ovvero~ ad altro istituto locale che g.ià .abbia o voglia assumere la ass·istenza dell'infanzia, oppure al Com une, o infine a qualche Comitato che affidi per serietà ed attività. Ciò che sopratutto interessa è che n-on si di1sperdano mezzi ed energjie, e che nessun ~an­ ci ullo bisognoso rimanga privo di assistenza materiale e morale. Per il miglior coordinamento e la in.tegraz.ione delle diverse f-0rm1e di beneficenza, è data fac.oltà al prefetto di· ordinare d'ufficio la cost:tuzione .d i federazioni tra le istituzioni della pro• • Vl•nClia.

La necessità di riun·ire e <-oordinare tutte le for~ sovven.tive per una più efficace, intensa e razionale opera di socco!ISo giustifica a pieno la disposizione e molto vi è da attendere dalla opportuna applicaZ''.one di essa. Per estendere anche ai fanciulli di età supe1riore ai 9 anni i b1enefici dell'attuale provvedin1e11to. si sono modificate le disposizioni dell'attuale legge sul lavoro dei1 fanciulli.

Contro il fosforo bianco. Un decreto luogotenenziale stabilisce che il termine per .l'emanazione dei provvedimenti necessairi per l '1eis·e cuzion,e nel Regno delle dispo·· sizioni della Convenzione internazionale di Berna, 26 settembre r906, concernenti la interdizione dell'impiego del fosforo 1:•ianco (giallo) nell'industria dei fiammiferi, è prorogato a tutto il sessantesimo giorno successivo alla conclwsio·n e della pace.

Per l'esportazione delle carni. La Direzione generale della ·Sanità ha provveduto perchè in seguito alle recen.t i disposizioni €manate dagli Stati Uniti d'America, che richiedono, per l'importazione delle carni, certificati redatti in lingua inglese, sia facilitato il rilascio di tali certificati affidandone la firma ai veterinari di confine e di porto, coll'ooservanza di una p rocedura speci.ale, che tuttavia riconduce alla osserv.a:nza della norma fon·damentale vigente nèl Regno in materia di ispezione delle carn.i ; che cioè questa deve :essere compiuta nel Comune, dal veterinario municipale o dall'ufficiale sanitario. Il v~eterinario comunale (o l'ufficiale sanitario dove manca il veterinario) compilerà e firm erà la matrice di speciali moduli; gittnta che sia la spedizione al c·onfine o nel porlo destinato all 'i1n ba1rco, il ,-eteri11ario di confine o di porto, 1

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[_i\.NNO

XXII,

FASC. 32]

IL POLICLINICO

sulla scorta. della sezione g.ìà compilata e firmata Buzzi e degli aiuti Etro, Milano, Cain.elli e Fedal veterinario comunale del luogo d'·o rigine, che ruglio; rf.a ranno servizio di assistenz;i anche Je tra tterrà presso di sè, compilerà e firmerà il intermiere della Croce Rossa. certificato. 'che dovrà scortare la spedizione fino a destinazione. Un altro ospedale di riserva a Napoli. Gioverà far notare che l ' iaver disposto che il veterinario di confine o di porto, come unrico , ~~ g'ta~de ~ sontuoso albergo napolet ano, veterinario di Stato che possa adibi1rsi all'uopo, 1 «Excels10r », e stato tirasformatt) 1>er una buo·si sostituisca, nella firma, al vet erinario comu- na parte in ospedale della Croce Rossa. La Sonale (o all'ufficiale sanitario), non. esonera que- cietà an.onima svizzera p er imprese d'alberghi s ti sani.tari d all'ad-empiere scrupolosamente le ne ha fatta la generosa concess·~one i·n-sieme con loro mansioni per la visita delle carni e pel ri- 80 letti, cucine, lfrigoriferJ , ecc. Il duca Luigi Dusmet, la baronessa .Bar.raccol asci() del relativo certificat o, rimanendo essi res ponsabili di eventuali inconvenienti derivanti · Doria, 1a principessa di Cellamare hanno prodida negligenza o dalla maincata osservanza delle ga~o le maggiori attenzioni a questa metamorf.os1, per la quale l' « Excelsior » è diventato norme , di cui sopra. Ai prefetti vengono fatte speciali raccoman- u~1 modello. dazioni perchè sieno impartiti ai veterin1ari di confine e di porto le istruzioni ·n ecessarie, e di- Nuovi ospedali della Croce Rossa. stribuiti ai C·omuini i moduli dei certificati. La Croce Rossa ha ufficiaimente aperto in Milano due nuovi ospedali territ or.iali : uno creato Per la nettezza delle strade a Roma. alla Poliambulanza di via Arena, l'altro in via Per migliorare le condizioni di questo impor- Monterosa, 12, n ei locali dell'Ospedale evanrre0 lico. tantissimo fra i servizi pubblici durante la guerr.a, il Municipio d.i Roma ha ordinato agli eserA Palazzolo s ull'Oglio s i è organizzato un alcenti negozi e b ott eghe di qualsiasi gene·re, a tutti coloro che abita110 o comunque occu.pano l ocali tro ospedale della Croce R·o ssa, per 150 feriti. terreni prospicienti su st rade e piazze pubbliche, a tutti i proprietari di case, palazzi o ville, Ospedale per soldati convalescenti. ed a tutti i proprietari od imp,renditori di opi1el Comune di Orbassano è stat o inaugurat-0 N fici e s tabilimenti industriali, di provvedere a loro cura alla giornaliera ·sipazzatura del tratto un ospedale di 80 letti per soldati convalescenti, del marciapiede p•rospiciente l'ingresso agli sta- istituito e mantenuto completamente a spese bili, abitazioni ed esercizi suddetti, curando·n e dell'industriale torin'es1e Giovanni Ag·nelli, cavaliere del lavoro. costa·ntemente 1a nettezza e la d ecenza. Dove non. esista marciapiede, l 'o·b bligo di cui sopra deve intendersi rifer.ito ad ttn tratto· equi- Per i porta-i eri ti. valente della via publ:·l ica. Il maggiore signor 'Angelo Sconfietti ed il caI contravventori alla ordinanza saran·n o pu- pit ~l~H> si;;nor C'Jaudio Annani, della Crr~e }{(-Sniti a norma di legge. sa Italiana, hanno messo a disposizione della medes·i ma la somma di lire loo, per due premi L'Ospedale Evangelico di Milano per la CroceR ossa di lire 50 cadauno da assegnarsi : al portafeniiti L'osped,ale chirurgico di via Monterosa, cir- r eggimentale che primo si sarà s·e gnalato per condato da giiardino, in po•s izione e con aspetto un atto, di valore nel C·omp·:ere il proprio dovere; quasi di vill1eggiatura, è da un mese già J-' ! on:- al milite della Croce R.ossa che primo srurà sta• to ed offrirà 200 letti alla Croce Rossa. Gli im·· to seg·n alato per lo st es·so motivo. pianti per i servizi della chirurgia speci·1lizzata e di chirurgi.a corirente risultano di ;rr1n1iss11110 Le se7.ioni americane della Croce Rossa lasceranno ordine. Varie sale operatorie con completo arl'Europa. mamentario costituiscono dei veri r·e1)arti ·speSi ha da Zurigo, 30 : <'iali che rispo11dono a tutte le esigenze moderIl cc Berlin1er Tageblatt » 1n u·n dispaccio da 11e : varie sale di med.icazione sono disposte per l:t trattazione chirurgica dell1e ferite post·opera- Vien·n.a riferisce ch e tutte le sezioni della Croce Rossa americana in Europa sono state avvertite tive, che possono cooi essere disti·n te in rap- di far irit orno in America ientro i primi di otporto a queste varie sale. Una nuova sala di radiologia è stata aperta tobre. La misura - diice il g.iornale - verrel: be mole scorso an.no; doccie, bagni, laboratorii, gabinetti, cucinette, sala inalatoria, riscaldamenti, ti vata con la mancanza dei m ezzi finanziarii. apparati generali di dis·i nfezioni, camera per grandi disinfezioni alla formaldeide, ecc., ven- Per i militari feriti. gon-0 a dare completo assett o a questa IstittiRiceviamo e pubblichiamo.: • z1one. Spettabile Redazione del « Policlinico », La munificenza della Colonia s·vizzera ha !fatto Roma . si ch e oggi è dato alla Croce Rossa, arredat o Il Comitato bresciano di preparazione rende e trasformato, l'ospedale, che da un mese quasi ha a11restato la propria attività per disporla tut- noto a codesta spett. Redazione che, ist~tuendo ta per la gra:nde opera di pi età. La Croce Ros- dei pacchetti di utili cose da inviar~ ai sold~ti sa insedia il suo Corpo medico nelle persone dei combattenti, s u .proposta del dott. I sidoro Griffi professori T. Della Vedova, direttore-ispettoTe ha sta bi lito d·i acc1udere a ciascun pacche tto u·n a e capo reparto, e dei capi repa·rti Bossi, Badini, copia dell'ottimo «Decalogo del soldato ferito» .

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[ANNO

SEZIOl\TE PRATICA

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ùel dottor Lusena, a cui .si apporrà 1:1r1clicazio11e della pregiata rivista «.Il Policlinico », da cui ' ·ien tolto il « Decalogo ». Il Co,m itato bresc,ian.o, ciò facendo, è s icuro che il nobile scopo onde è animato gli farà trovare p·i1enamente concorde codest a spettabile Re·d azione. Con ossequio. ' Il segretano Il presidente A . Ferre tti T.onricelli. Renato Colini. 1

Sia1no .lietissimi che la proposta da n.oi carcleo-o·iata di diffondere t•ra i combattenti le normè..,l:'>principali del p ronto soccorso e dell'i~ene tro\·i accoglienza e venga .a ttuat a da part e d1 benemeriti cittad ini.

Per il monumento a Francesco Fede. A :retrella Tifer·n ina, in provin·c ia di Campobasso, patrria dell'illustre prorf. F rancesco Fede, è soir to 11n Comitato nel mese di aprile scorso per on o rare la memoria <Li t anto uomo· con una ~tatua , la cui esecuzione veniva affidata allo scultore prof. Buccini, di Na'Poli. Il Comitato si è rivolto agli enti, .alle autorità ed ai . più illustri cittadini per avere 1d elle oblazioni e quindi anche .a l presidente del Consiglio dell'Ordin·e di Napoli, il quale annovera moltissimi discepoli, che ricordano l'alta .dottrina e le benemerenze di Francesco F ede. Il Co1n siglio del1'0rdinie , facendo pla11s o all'iniziativa del Comitato locale, r icordan·d o che Francesco Fede fu il rfondatore della Clinica pedia trica nella Regia Unri:versità e clinico emine11te, nonchè deputato J1el Parlamento n azionale p1er diverse legislature, deliberò all ' u•n .a nimità di concor.11er e con un contributo per onorare la memoria di colui 1 che f\t. un uomo veram•ente superiore per dottrina e per bontà d ',a nimo e che fu ori ore e vanto del Molise forte e gentile . 1

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• Per I militari tedeschi mutilati in guerra. I cortili del M111seo N azion1ale di lYi onaco ii·n Bavi era sono stati apprestati per imp·a rtirvi dei -corsi .di cura ortop1edica ai militari mutilati ,e storpiati, capaci di trarne Vianrtaggio. L' << Ambulatorio m edico-meccanico » , come v iene design.a to ufficialmente, è ·stato affidato a l prof. Trumpp (! orurriaL A . M . A .).

XXII,

FASC. 32]

Il giubileo di Laveran. L 'Isti.t uto Pasteur di Parigi ha f es.teggiato il 77° compleanno .d el pr<0f. Laveran. La fes.ta h a avuto forma intima .

I soci tedeschi all'Accademia medica di Parigi. L'Accademia. medica di Parigi, a dunatasi in Comitato segreto, delitiera·va di radiaire i soci t eclescl1i firmat ari del manifesto degli intellettuali , proff . v . Roentgen, v. Behring, Fischer ed Ehrli{'h. .

Il patriottismo dei medici austriacio A Vienna . ha fatto molta impressio11e un nuovo scandalo scoperto clalla i)ol:zia auslriaca e che ha port ato all 'anresto ,di numerosi ufficiali medici ~ di parecchi avvocati .d ella Galizia. Gli ufficiali medici accor davano, verso pagamento, .s.otto ,·ari pret esti, l'esenzione dal servizio militare a gente che invece saret·b e stata abile e avrebbe dovuto presentarsi ai rispettÌ'\'i distretti. 1

Il tifo esantematico in Germania. Secondo la « Miinch. mediz. Wochen.schrift », durante l a quindicin.a chiusa il 5 gi ugn.o ,.i furon-0 23 casi di tifo esantematico in 14 diverse locaLità della Germania, tutti in militari tedeschi od in persone addette ai campi dei prigionieri. La malattia è presente {u diciotto di que sti campi (JournaL A. M . A. ). 1

Il colera a Vienna.

Si ha da Zurigo, 3 agosto: Il colera comincia a destare preoccupazioni a V.ienna , tanto vero che mentre s ino a pochi giorll~ fa i giornali erano ·costretti a ignorarne l'esist enza , .~ra improvvisamete si sono messi a pul:blic::i rc tutti i 'giorni i bollettini degli uffici sa11itari centrali . In questi bollettini sono segnalati nuovi casi ch e vengono constatati ogni g.iorno e che raggiu·ngono in media la cifra di 300. Nell'ultimo bollettino del giorno 30 luglio so·n o segnalati 309 casi di colera. Naturalmente in qu.esta cifra non sono compresi i casi constatati i11 Ungheria, do·ve l'epidemia è molto più forte .

Indice alfabetico per materie. _.t\ .drenalina e secrezione interna pancreatica : preteso antagonismo. ' . Pag. 10 7 2 Duodeno : esame del .contenuto per la diagnosi delle affezioni vesci» I066 ~olari e pancreatich e . E lioterapia . . . . . . )) 1067 Estratti placentari: azione abortiva . )) 1071 F ebbire mediterran·e a : casistica. . . )) 1069 Ferite addomi11ali d'arma da f u oco: )) 1061 i nterventi opera t i·vi . . )) 1080 Giurisprudenza sanitaria . . . . Lattanti : digestione della caseina . )) 1071 l\Ia11ico111io: assistenza durante la gt1er.ra

.

Roma, 1915 -

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))

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Tip. Nazionale di G . Bertero e C.

. Pag. l\1at ernità (in difesa della) . . . )) Obesità e assicurazione vita )) Odontoiatria i n guerra . • • )) I Ossido ferrico colloidale : azioni Osso nasale : svilup·po nell 'uo1no )) Parotite: complicazio11i poco note . )) . R.a diologia in guerra . . . Sanità .scolasti.ca nel Comune di Bologna . . . . . . . . . . . )) Sciatica : trattamento con l'infiltrazione perineurale . . . . Sqkodu : casi in Italia . . . • )I 1'r ofoedema cong~nito famigliare Vaccino anticolerico: preparazione ))

POZZI,

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))

1074

))

1073

))

L.

1082 1061 1060 1072 1072

resP.

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~nno

Roma, 15 agosto 1915

XXII.

Fase. 13

-

SEZIONE PRATICA I

.

DIRET!T.OR/':

Prof. FRANCESCO DURANTE . REDATTORE CAPO: PROF • .VITTORIO ASCOLI

,

Prof. GUIDO BACCELLI •

,

.SOMMI.RIO·.

I

Lavori originali: Prof. Gherardo Ferreri: Trau mi di guerra dell'orecchio. - Lettere dal campo: E. Mendes: Il trasporto dei feriti neUa guerra in montagna. - Sunti e rassegne: NEUROLOQIA: Dejerine e Mouzon: Le lesioni dei grandi t1'onchi nervosi m guerra. - DIAGNOSTICA: A. Leitch: La sierodiagnosi della gravidanza e del cancro - Medicina sociale: Luigi Ferrannin!: · L'organizza::ione scùntifi,ca del lavoro per gli storpi· e i mutilati in gtSe1'1"a. - Osservazioni cliniche: Dott. Emanuel e Mondolfo:

Due casi di tetano t1'aumatico guariti col metodo Baccelli - Dott. V. E. Ovazza: L a cura del tetano col metodo Baccelli nei luoghi i solati. - Dott. Guido Corradini Rovatti: Contributo clinico alla cura dell'i'schialgia col metodo Baccelli. - La profùa:tsi del tetano col meto~ Baccelli. APP'QDU per 11 medico pratico: MEDICINA SCIENTIFICA: S u -l'esistenza di un tessuto paratiroideo tran!itorio, fetale nelZÌuomo. - CASISTICA: Sulla diagnosi e prognosi di alcune fornie di osteomielite dell'estremità s"periore del femore. - Le frat ture dell'estremità inferiore da radio nell'età infantile. - TERAPIA: La stf'icnina nelle insufficienze cardiache. - Se la stf'ionina sia un antagonista della stoo.aina. - Posta degli abbonati. - Varia. - Cenni blbllograftci. . . ~ella vt1a professionale: Il servizio di trasporto dei feriti. - C1'ottaea del mov•mento fwof11sionale. Risposte a -quesiti e a domande. - Condotte s Ooncorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. - Notizie diverse. - i Rassegna

della stampa medica. - Indice alfabe,lco per

81111d •• fNtrleM rltertaft. -

aensa oltar11e la tonte.

ì vietata

materi~ .

la riproduzio11• di lavori pubblicati 1111 POUCLlltlCO o la p-ubbliaasio110 dl 1u11tl di 1111 '

-

LAVORI ORIGINALI. . Traumi di guer'ra dell'orecchio l

per 'i l prof.

GHERARDO FERRERI

direttore dellla R. Clinica oto-rino-laringoiatrica della R. Università di Roma, colonnello ispettore medico priaici pale della Cr.oce Rossa. •

PREFAZIONE

..

Il principale va1ore di uru medico militare è di pùSSedere la somma possibile di cognizioni che p.oosono essere utilizzate di urgenza. Egli deve dunque conoscere quel tanto della specialità che valga a farl0 orientare tanto n ei casi gravi come in quei lievi. Nelle trasiformazioni ch e hanno subìto i fatti d'armi nelle ultime guerre è .a umentato il numero ,d elle ferite del cran·io e quindi d·e gli organi di senso ; per cui la chirurgia. dell'orecchio ha acquist ato sempre più importanza. Mentre nei vecchi trattati di chiruTgia di gu.erra: .- questo capitolo era trascurato, ora v iiene .anche dai .chiruirghi generici tenuto in considerazione. Le -stesse autorità militari hanno creduto di chiamare nelle g'randi unità sanitarie competenti specialisti otojatri, potendo la pratica della. tecnica speciale riuscire utile in m0lti :int ervenit i che praticati second01 le regole della Medicina ope1

ratoria descrittiva ·e rano · ù.n·a volta definiti · 4me-nità macabre. I traumatismi dell'.orecchiOI hanno dal punto di vista militare non solo im·p ortan.z a chirurgica, ' ma a·m ministrativa per la definizivne delle :indennit à in1 rapporto ai disturbi ~esiduali in.i:• benti certe professioni , come per es. le vétti• • g1n1 . Deve essere assegnato a.d onore della letteratura chirurgica italiana l'accennare che fino dal , XVI0 secolo a lcuni italiana. trattarono delle ferite d'arma da fuoco comprese quelle dell'orecchio. Il primo che scrisse un'-01_:>era espressa sulle ferite d'arma. da fuoco fu Alfonsv F erri (D·e Sclopaetor-um sive archibusorum) . Altro scrittore originale in tale materia e superiore al F erri ed a tutti i contem poran.e i e successori fu Bartolomeo Mazzi (De vulnerum bombardorum ·et sclopaetorum). Tra l'altre cose dà questi consigli utili: a: S ebbene le palle non s ieno maligne si debbono estrarre dal primo gio.rno; -che se poi siano penetrate molto profondamente si farà una controapertura alla parete corr-ispondente. Peggiori delle stesse palle sono i frammenti delle v·e sti ed -altri corpi estranei e si debbono assolutamente togliere dalle ferite. Le palle rimas t e in1castirate nelle ossa s i debbono estrarre con piccolo trapano che si fa agire dentro una canula ». 1

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1090

,

'

.. Anche Marcello Cumano, Gio\•anni Da Vigo, Am1:irogio Pareo, Berengario da Carpi e G. F. Rota hànno d·ato precetti per le armi da fuoco sia nelle ferite del cranio che dell 'orecèhio. Scarsa è la messe di notizie iehe si raccoglie sui traumi dell'organo acustico. riportati in guerra e specialmente per arma da fuoco nei trattati cla:s~ sicr del secolo XVIII 0 e XIX<l, sopratutto quelli famosi pubblicati nel periodo Napoleonico. Sola,. mente :i.n poche pagine. se ne . trattiene Dupuytreru nelJa sua opera classica ·( « T.raité t'héorriq,we et pratique des blessures par armes de guerre », Par.is, I. B. Baillière, vol. 2, 1834). I chirurgi che osservarono ferite dell'orecchio d 'airma da ft\loco nella guerra del I870 hanno tutti dimostrato ·gli effetti deplorevoli che ebbero per i feriti i tras.l::ordi effettuati nelle differenti formazioni sanitarie. Il fatto provocò numerose pubblicazioni e discussioni della Società di Chirurgia di Parigi, di cui vanno ricordati i rapporti fa1v orevoli al precoce intervento di BeTger: (1888), ·d i Picqué (igo7), Sieur, Sebileau, ecc.· . . Si legga :i.n p·ro·p1oisito il breve capitolo riassun-: tivo ~i queste discussioni sulle ferite da fuoco della region.e auricolare che ha scritto Auvray nel suo trattato. Nella letteratura medica ita.l iana mod.ern~ oltre i prezios:i contributi di Avioledo e Rosati non aibbiamo disgraziatamentè che una casisti~a sparsa nei giornali, difficile a ricercarsi e da nessuno sinteticamente posta in1 valore. I migliori mia·nuali di chirurgia di guerra, :fu-a cui qu~ilo di Randone, fan:no appena un breve cetlll!O sopra le cottl'plicazioni 'élluricolari da ferì.te d'arma da fuoco. Silvestrini, nel suo notevole rapporto della nostra guerra libica, sorvola su questo argomento, mentre a noi consta, come i:spettori della Croce Rossa, che furono numerosissimi fra i traumi del capo quelli della regione temporo-auric~laire.

Lo stesso Rho parlando dell'operai compiuta da.I la 11. Marina durante la guerra libica, accennando alla !frequenza delle lesioni auricolari, si limita a ricordare le perifor-azioni traumatiche della. mem·b rana del timpano srpesso associate a emorragia e commozione labirintica. Del resto di questo scairso interesse conceduto alla chirurgia auricolare di guerra non c'è da: maravigliarsi quando anche nel voluminoso rendiconto della guerra balcanica di Laurent si lamenta questo medesimo diletto di trattazione. Fatalmente, per l a trasformazione subìta dalla tattica di gue!'ra e per la modificazione e varie· tà delle armi in genere, si dovrà giungere a ·una più esatta e completa valutazione del nostro arg omento di studio. Poichè se un tempo il sol(2)

[ANNO XXII, FAsc..

IL POLICLINICO

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dato era tanto miglior coml:attente in quanto più si avvicinava alla figura atletica del lottatore, ii soldato moderno sarà tanto più valido alle battaglie e ' alla. tensione delle vigili attese,. per quanto eccelleranno i suoi organi di senso.

Trau1natisrrui del padiglione No,n sono di poca i.mpor.tan~a le lesioni traumatiche del padiglione di 'cui limiterem01 l'enumerazione alle più frequ:enti e cioè le contu;sàoni. le soluzio,n i di continuità, le fratture, l'asporta· zione parziale o totale per morso, strappamento, o arma da taglio, gli otoematomi e infine tutti quei disturbi di circolo e d'innervazione prov0icati da abbassamento di. te..:nperatura. Per sua buona sorte il padiglione dell'orecchio è un'ap-· pendice dotata. di così ricca rete di vasi e di nervi che può resistere alle maggiori . peripezie traumatiche in modo che vedremo ·persino alle volte ferite lacere e porzioni qua&i. del tutto di·· staccate saldarsi di prima intenzione: Per 1& stessa, raigiene bisogna star sempre bene accorti ad u'Ì1a accurata disinfezione dè1le ferife del ·padiglione p·e r evitare ch'eSse siano . punto di partenza di complicaziOinii gravi infettive dell'orga~ nismo (eresipela, tetano, trom·bo-flebiti, 'c angrena gassosa . ecc.). . La forma pi1ì grave di contusione del padi-· glione è l'otoematoma costituito da uno stravas()o di san1g ue non solo ·:fra il ·pericondrio e la C8.rti1agine, ma nella stessa trama della CMtil.agine.. In principio, nel posto delle ·depresisioni nOltlllali del padiglione, a nteriormente, si forma un rigonfiamento fluttuante di colorito rosso bluastro, ma poi lo stravaso e la deformità possono assumere m.a ggiori pro:porziond. In guerra l'otoema.toma: è per lo più .u nilaterale, mentre quello che con lf"elativa frequ·e nza si riscontra nei pazzi agitati è ·b ilaterale. · Ciò è in rapporto sia con speciali modalità del traumatismo nei dementi, sia con· particolari alterazioni trofiche di origine centrale· ne11a struttura istologica della cartilagine. L'otoematoma nei soldati può essere prodotto da colpi dir.etti (ca~cio di if~ile, collu.t tazione, cadute, pressione continuata del padiglione riel profondosonno, proiettili morti di fucile, shrapnell, schegge d1 materiali ecc.). Negli otoematomi il medico militare che deveprestare i rp rintll soccorsi abbia presente .c he .n,e r maggiore numero dei casi lo stravaso sanguigno, se non avvenga infezione del suo contenuto, tende ad organizzarsi rimanendo però sempre anche ·n ei casi più favorevoli una deformità nella parte superiore del padiglione, fatb:> già conosciuto ab a?itiquo. L e statue romane che rappresentano i gladiatori hanno i padiglioni aurico1


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lari d'aspetto globoso al posto dei rilievi dell'elice ed antelice. La guarigione viene sempre in seguito ad un ispessimento connettivale più o meno 11otevole. Dopo che si isarà lo stravaso ematico da prima convertito in un siero citrino e sterile, si riass-01"birà lentamente lasciando sempre il pericondrio distaccato dalla cartilagine. Dalla chirurgia d '·u rgenza deve essere bandita la immediata puntu•ra evacuatrice .a scopo curativo dell'otoemato·m a; .p erchè nonostante le maggiori precau_z ioni antis.e ttiche praticate, trattandosi .d i tessuti co:nsiderev:olmente contusi con abrasioni e scailfiltture settiche dell'epidermide · e talora anche frattura della st~ssa cartilagine, si and1rà incontro quasi se:QJ.pre ad .UJ!la reazione :flemmo,.. nosa di lunga durata avente per esito finale una deformità maggiore che si sarebbe avuta da una cura aspettante. La . cura pitì razionale degli otoematomi in primo tempo .sarà di disinfettare accuratamen.te le scalfitture superficiali della pelle e spalmare con la tintura di iodio l'intera superficie del padiglioille e avvolgerlo it1 un cuscinetto di ova.tta tenuto fisso con opportuno bendaggio in modo che il ·m a.l ato poggiando la t esta s ul lato colpito non abbia a sentire dolore. Solo dopo qualche tempo si raccomanderà un massaggio moderato per sollecitare il riasso·r bimento dello stra"' vaso. Le pun.ture evacuatrici, le iniezion~, d~ liquidi irritanti e risolventi, l'ampia incisione. della ·sacca · ematica seguita da escissione delle pareti e .sutura saranno risenr.a te agli !Ospedali e alle cliniche dove tali operazioni possono essere fatte con l a maggiore calma e ponderazion·e. Le contusilo!ni del padigJione non sempre portano alla formazione dell'otoemat~.i:la; .q uando l'org.a no resta violente m.ente compresso in posi. zi one :vdziata si determina'nlo delle linie e di frattura nei ptt'llti dove più specialmente si depositano i sali calca.rei. negli individui artritici e gottos,i1. Disinfettato il padiglione, purchè il ca·so si presenti entro 24 ore dacchè il trauma fu subìto, il trattamento consisterà nell'applicazione li0ca1e della borsa di ghiaccio seguita da delicata compressione per evitare che si effonda del sa.ngue s ul punito f·r atturato della cartilagine. Si eviterà in t al guisa che poss·a svilupp·a rsi U.I1a condro-pericond1rite :flemmonosa seguìta alle volte da necrosi della cartilagine; sopraggiunta una tale cot..n.p licazione s.a remo forzati ad inter-venrl.re con una incisione con~JOrme alle pieghe naturali del padiglione per evitare seni fistolosi, cicatrici deformanti, ecc. Riscontrando poi la cartilagine necr.osata la escideremQ fino a giungere ai tessuti :s:a111i. Fra i più svariati traumi di guerra del padiglione nelle ultime conflagrazioni si sono 1

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resi sempre più comuni quelli prodotti da agenti chimici e termici, i quali possono in vario grado estendersi dalle sem pJici ustioni e perdita d ii so,stanza più ;o meno prorfonda fino alla perdita totale del padiglione. Nelle ustion·i da materie esplosive il trattamento, eliminate le zone necrotiche, consisterà nelloi spargere sulla superifìcie del · padiglione polveri di iodoformio e cumarina , vioformioJ aristolo acido borico porfirizzato, dermatolo, ecc.; quando ,e sistono :flittene, eritemi umidi, ecc. il linimento calca·r e. Il [reddo intenso può determinare alterazioni simili a qùelle degli agenti escarotic i sia chimici che potenziali. Allorchè soccorreremo immediatamente un paziente sorpreso da congelamento del padiglione au ricolare, la ·prima cura sarà quella di portarlo gradualmente alla normale temperatura, applicando sulla parte del ghiaccio e poi dell'acqua fredda, quindi impacchi freddi che si andranrno mano mano riscal~ando onde evitare un imp rovviso disturbo ·di circolo della parte assiderata. In definitiva il congelamento del padiglione, se non :si saranno avute le precauzioni ora accennate, sarà seguìto da condropericondrite, necrosi della cartilagine e lf01r.mazione di seni fìsto·losi e cicatrici deformanti. • Se i soldati colpiti da congelamento del padiglione si presenteranno a.1 medico quando già i tessuti sono in gran· parte asfittici ci limiteremo a cosip·a rgerlo di iodoformio, vioformio, ecc. in p·olvere e di cop·r irlo di un~ m·e dicatura asettica, rise1rvando le ulteri1ori cure quando essi siano internati negli ospedali. Non sono · da. trascu;raTsi le morsicature del padiglione ·Che spesso si riscontranlO nelle guerrig·Lie a corpo a corpo in monta.g na ; queste ferite contuse seno assai più gravi delle altre, perchè settiche fin dal principio e seguite per lo più da sfacelo gangren-0so della i·€.lle, da necrosi dellai cartilagine ·e da cicatri~i deformanti. ~er v.endetta sono assai frequenti a riscontrarsi nel Tirolo tedesco e in Sicilia, come ce ne dà esempio nella « Cavalleria Rustica·n·a » Turiddu che sfida Alfio. Le morsicatu.re fa.n no correre inoltre il rischio d'essere la porta d'ingresso dellai sifilide, dimodochè al primo dubbio sarà opportuno procedere alla reazione del Wassermann. Sono comunissime nei combattimeniti d 'avamposti, nella guerriglia ~i montagna, negli attacchi alla baionettai e nello scOilltro della cavalleria le ferite del padiglione da punta e da taglio. A meno che le armi siano inquinate queste ferite del padigl.ione, com,e succede per solito nei duelli, guariscono in genere molto bene e irapidamente ifacendo subito la sutura delle parti 1 ,

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.. distaccate con lru più rigorosa antisepsi. Si racconta di casi nei quali si eb1l::ie un successo completo dalla pronta. ,SJutura di un padiglion.e interamente sezionato. Nella chirurgiai d'urgenza di ·g uerra sarà un obbligo suturare subito il padiglione in gran parte o totalmente sezionato, inquantochè tale mutilazione oltre avere un carattere antiestetko può iridurre ·notevolmente 1'uditOi per. la successiva retrazione del meato._.

Traumatismi del con.dotto uditivo esterno Il condotto esterno dal punto di \ ista traumatologico merita speciale attenzion.e perchè non oolo il pronto soccorso spesso salverà il soldato da ulteri1ori g,rav.i complicaziona, ma1 lo restituirà imm·e diatamente fra le file combattenti. . Cosa ipiù comune ad .avversarsi è la penetrazione nel co·ndotto uditivo esterno di terriccio o di corpi stranieri puntuti per scoppio in vici11anza di gra·nate, obici, ecc. !11 questo caso ora esisterà il semplice tamponamento del condotto e tal 'altr:a delle· lesioni delle pareti. Lo scoppio improvviso di un cannon·e vicino può dar luo·g o ad unia improvvisa sordità dovuta allo spostamento di un tam pone ceruminoso fino a cacciarlo oontro alla meml:• . rana del timpano.. Non s'indu. gerà, dopo aver versato nel condotto uditiv9 qualche .gocciai di .aoqua ossigenata o di ~oluzio~e iodica all '1 %, ad e.s-eguire il lavaggio i orzato con aoqua calda sterilizzata. , L'instrumento che useremo sarà una · siringa a· tre anelli con estremo a punta d'arresto per non ferire il condotto uditiv·o. Sollevand.o il padiglione in alto e indietro si raddrizza la porzione ca1rtilaginea d·el condotto e s'introduce il becco della siringa lungo la 1pa.rete su periore che· è la più coir ta, sicchè il . getto d'acqua possa raggiungere più ·· piesto lo spazio 1nterposto fra la membraina del timp•ano e la parete posteriore è.el ' tampone che verrà così respinto in fuori. Nel uditivo, f•ra i soldati costretti a . condotto . . . dormire sul terreno, sulla paglia e in locali poco igienici, è· mo,~to .comun.e .la pene~r:azione di co!pi estranei che vanno divisi in due classi, organici • ed. inorganici. Dei primi è infinita il numero e soltainto ricorderemo che il loro interesse p·er: noi si riduce alla più 01 meno facilità con cui potranno esser~ rimossi e a lesioni che e.on le loro asprezze, con la loro irregolarità di iSIUperficie, consistenza, facilità di aumentare di volume e decompocsi arrecheranno alle pareti del condotto. Fra i corpi stranieri orgatllici i più pe~ ricolosi van1no a· 11nover~ti gli insetti che con il l\1ro pungiglione, con i loro movimenti e col deposito delle uova costituiscono una condizione 1norbosa t al-volta. così grave da rendere inabile 1

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il soldato alle sue funzioni. L'esame otoscopico rivelerà la presenza del · corpo straniero e in che condizioni si trovi il condotto uditivo, essendo questa la base .fondamentale su cui deve escogita:rsi l'abilità del chirurgo. Quando si tratti di insetti si uccidano sia con instillazioni ·di· olio mentolato 1 % o di. glicerina, èhe sovente li portano a galla, s1a introducendo per pochi minuti del cot<Yn:e imbevuto d'·e tere solforico o di cloroformio. In gen.e re :s:arà ~uffici ente un getto d'acqua a sloggi.are il corpo straniero dal c.ondotto ; ma quando si tratti di semi e sostanze vegetali ~uvide e fornite di ·b arbe o di piccoli corpi rotondi penetrati a considerevole p•rofondità, n1on sempre si riesce con un. getto d'acqua a .liberare .i pazienti ed anzi si correrà il rischio di spingerli contro la membrana e perfino nella cassa timpanica qualora il timpano per pregresse flogosi non .a vesse la normale resistenza o presentasse una vecchia perforazione. Si abbia l'.a vvertenza di ricordare sempre ai medici che 11µ,ai mal. ·d estra estrazi on·e di •carpi stranieri dal condotto uditivo esterno fu molte volte cagione di profuse suppurazioni dell~ cassa con risentimento delle cellule mas.taide·e, fenomeni di compressione labirintica e persino di complica~ortali. zioni• in.tracraniche . . . . . . . Due rego~e, che non !s ara.n no mai abbasta:nza raccomandate, son quelle di non accin1gersi a qu_alsiasi te.~ta.tivo di ~str:azion.e alla cieca, ·Sènza il controllo dello sp·ecc~io e di assicutrare in precedenza una perffetta disinfezione delle pareti del condotto, soprattutto se esse furono tr.aU:matizzate dalla presenza del corpo stranier·o. Noni si dève ri·nunz1are alle iniezioni anche quando i prim;i tentativi non riescon·o. Se il corpo :.s traniero è ben tollerato s~ tratta 'Semplicemente eh 'esso sia piccolo .e incastrato nel seno di l\.ieyer, dopo avere 'per uno o due giorni instillato ripetutamente dell'alcool assoluto per • • retrairre le pareti del condotto, ripeteremo con pazienz·à il lav.agg!o. Se invece il corpo straniero è aderent·e alle pareti per cerume o fissato da t11m~:azion~ o ulcerazionO. delle paTeti del condotto, instilleremo nel primo caso dell'acqua ossigenata e boro-glicerina o glicerina neutra, nel secondo combatteremo la flogosi con instillazioni di soluzione ·alcoolica di cocaina e adrenalin.a innanzi di · rinnovare la siringatura. · . .. . . . . . Allorchè questi tentatt'Vt r1petut1 s1eno riusciti infruttùosd. o si sospetti ch·e la presenza del corpo straniero fu seguita da un'otite media con r itenzione di pus, si ricorrerà all'estrazione per le vie naturali mediante opportuni strumenti sott o l'anestesia locale, in.iettando nel condotto una soluzione forte di cocaina e novocaina per 1

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insensibilizzare la memb1ran.a e polverizzando 11 scontrerà una notevole riduzione di calibro d·el bromuro di etile nel m·e ato. Siccome occorre co n·d otto, un'anorma1e sporgenza della sua pau11'immobilità as-s-01uta per qualsiasi manovra, rete 3:nteriore, talora anC"h e soluzi1o n·e di contiqualora i ma1lati :sieno i.n:soffer enti si ricorrerà nuità delle parti molli ed · otorragia con .d olore al clorof.oo-.m io. Allora c·o n una b.u1o na sorgente e difficoltà dei movimenti nell 'articolà.Zione della luminosa, sotto la guida d·e llo specchio e d-0·p o man,d ibola, n·e lla masticazione e fonazione. ' aver introdotto lo s.p eculum nel meato., con granFrequentemente la lfirattu-ra è bilaterale con de sic·u rezza di ma 110 e molta delicatezza di mapropagazione più o meno a distanza, rvuoi che novra tenit:erem101, a seconda della natura e della sia :solo interessato. il cerchio O.Sseo timpa·nale superficie d·e l corpo straniero, di ielSitrarlo con le con lacerazione della s t essa membrana, vuoi che pinze di Dupla·y , di Sexton e quelle 1a1rticolate sia comi:»ro·m ess.a anche la !fiocca p:etrosa. Mentre di Maht1, con croc'fvet smuis si e ·p iegati ad an- 1;1-ella sem.plice frattura · d el condotto uditivo esterno la pr-01gm)'si ·è favorevole e l'incapacità al golo retto, con ~erranodi e via dicendo. • Malauguratamente capita n'e lla pratica medica servizi 0 mili.trure di brev·e durata (Poli.tzer la cal' militare d~ dovere estrarre dal condotto uditivo oola al 11iaximum di 20 .g iorrii), quando si comcorpi stranieri puntuti metall:ici e schegge di plichi la frattura della roc.ca petrosa le riserproiettili co·n ficcati nelle pa~eti ossee in vicinan- ve s.u ll'esito non sar.a.nno mai a sufficienza caute za dell'anulo timpainico e ch·e avendo trascinati riguar1d o alla 1funz.ione statica e alle icori:iplimateriali settici minacciano di . produrre :un'oti- cazioni initracraniche. La prognosi sarà molto te grave, un.a mastoidite .e d altri accidenti in- più 1riservata nelle· fratture indirette del con· fettivi'. 0 .c corre non più indugia~e in va:ni ten~ dotto uditivo determ.inait~s.i: in s.e g•uito a colpi tativi di estrazi·o n·e per le vie naturali, ma afe cadute sulla testa, poiehè è quasi trascurafrettairsi a lib·e rare i pa.z ienti . dal proiettile dal- bile la les.ion.e delle pareti ossee del condotto di la via esterna col metodo d·i Paolo d 'Egina, sen- fronte a quell!e della rocca petrosa. za i111viarli agli ospedali di :tappa o delle retrovie L·a condotta del chirurg.o sarà differente nelle 'd ove potrebbero giungere già con complicanze fratture semplici e complicate · della porzione cerebrali. Cloroformizzato iil paziente o fa·t ta l 'a- ossea del condotto ud1tivo. Nelle p·r ime, tlopo 1l'e stesia locale con l 'iniez.1one S-Orttocutanea alla avere ridotto il co'n dilo niella _c avità glenoidea, periferia . dell'attacco del p·a diglione e s ulla re- si ta1npona il canale uditivo esterno .e si im.mogione mastoidea, ~i farà un 'inc.i sione nel i.solco bilizza la mascella inferiore con opportuno ·ten· retro auricolare fino all'osso e lo scollamento daggio, provvedendo alla nutrizione del pazien. con ·l o s tacca-periostio del condotto uditivo tè con la sonda esofagea. Nelle seco·n de il giumembTanoso. Quindi si Sezion,a tras·v ersalm.e nte .d izio s.e si debba o no interveniire chiru·r gicae perpendicolarm·e nte il condotto uditivo mem.- mente deve dipendere da molte considerazioni. l::ira.noso rasente alla porzione ossea di esso. Si Se si ·n oti emorragia nel condotto. uditivo con ro;vescia in; avanti con un· divaricatore smu:Siso lacérazione della membrana, scolo di liquido cet runto il padiglione che la parete posteri~re d·e l falo-rachidiano, paralisi di alc11ni nei-Vi della condotto membranoso. Sarà allora relativam·e nte base (facciale, oculo-moto.r e, trigemino), co:ma facile l'estrazione del corpo strruti~ero · c-0111 U..~a seguìto da vertigini, rumori, sordità, s'impone pinza o um 1evia.. L'ultimo tE.•i:npo de1l'operaziottJie la reo-ola di prevenire l'infezione meningea, ciò consist e nella sutura della ferita ,retroauricolaire, ch·e ·~ ottiene p.onendo · il p·a ziente i1n' assoluto in.troducend·o nel meato una lunga striscia di · riposo e nòn praticando alcun intervento loc·ate~ garza a tamp,one forzato onde impedire una renemmeno la: m·ini.ma esplorazione, disinfezione trazione cicatriziale dei du·e labbri dell'incisione del con.d otto, ins,u ffiazioni,. làvaggio. del c:o ndotto. L'intervento chiru.rgico non sarà consigliabile La porzione ossea del condotto .u ditivo esterno che dalla necessità i·ni secondo tempo di combat• tere un'infezio· n :e consecutiva, alla frattura, vtnot VQ soggetta a frattu~e tanto d.i rettamente quanper stabilire la sede della complicazione (mastoito per contraccolpo, le ·prime qu-a·s i sempre dovute a colpi, a cadute sul mento, le seconde agli de , .J,a birinto, cavità intrac.r anica), vuoi per custessi traum1 st1lla testa. La parte anteriore del rare i postumi deli·a lesione traumatica come ad con·d otto uditivo esterno è molto sottile e fra- es•e mpio 1a. p.a.ralisi dell'oculo-motore, i fenomegile e nella sua parte esterna contribuisce alla ni di compressione labi rintica, la para lisi del fa1 formazione della ca'Vità glenoide .d ove si a~ti­ ciale (apertura della cassa e dell'apofisi mastoi dea per decomprimere il nen,.o, -0ppure anastocola il condilo del m.a scellare inlferiore. Basta che il condilo sia con :una certa violenza spinto mosi del VII 0 col grande ipoglosso e lo s pinale). contro il iC.o ndotto, perchè se ne fratturi la pa- Queste operazioni però non saranno •:.nai ~a consi bo-liarsi nè alle sezioni di sanità, nè agli ospet e te 10-ssea anteriore. .Avvenuto il trauma si ri1

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dali da campo, dove manca la calma per interventi così graIVi ed importanti dal pu·n to di vista dell'esito iJn.mediato della funzionalità.

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Asportati a secco i residui dell'emorragia dal condotto la membr.ana presenterà i due aspetti seguent i: a) Se essa era normale prima del trauma Trau·matis11ii della me·m brana del ti1npano la lacerazione lineare segue per lo più la dire: ' L'e ferite ·d ella membrana del timpano &e>no zione delle fit.r e radiate con sede in vicinanza dell'umbo, a margini infiltrati. f1r·equentissime nei :s.oldati, distinguendosi quelle b) Se il timpano ·e ra già alterato, le perfo. . prodotte da azione d i1·etta ed indiretta. Non sapremmo invero dir1e ·quali rprevalgano all'esam.e razioni, ora rotonde, ora ovali, orai irregolairi e dei chirurgi inilitari, ma per ordin·e di narra- s.pesso multiple con. margini lisci e infiltrati di masse calcaree, fanno pensare ch'esse si siano zione parleremo ·iinnainzi delle di1"ette, che con· sistono ora in corpi stranieri che già erano nel prodotte nelle zone atrofiche e cicatriziali. La prognosi delle perforazion:i traumaitiche delcondotto e che una compressi.one brusca dell'aria caccia con violenza contro il timpano, ora la membrana è in gen:e re buona purchè la terai n colpi vulneranti penetrati dall'esterno {scheg- pia sia astensionista. Il trattamento dunq.u e ge di proiettili, di pietra, sostanze caustiche, consisterà in un tampone di cotone o megli10 di ecc.), ora nella violenta compressione dell'aria garza sterile a· scopo emostatico nel condotto ·entro il condotto determinata da schia·ffi, pu·g ni, proscriv.e ndo nel modo più assoluto le lavande -colpi di calcio di ifucile, proiettili morti che col- e le instillazioni antisettiche. N!on attenendosi pir.o no I '.orecchio. Le detonazioni ed es1plosioni a qu,e sto modo, 1'otologo diventerà più pericoche da vicino e inaspie ttatamente hanno sorpreso loso del n·e mioo, p·oichè upa perfora4ione della • un so.Idato sono eziandio capaci .di lacerare la memb1rana mal ct1rata può essere seguìta da con il corteo di tutte le sue complicamembrana ·d el timrpano in seguito alla rapida otorrea • • C·ondensazione dell'aria nel condotto non .equi- z1on1. librata daJ.l 'accorta avvertenza del colpito d i· . Dopo un m·ese di riposo un soldato colpito da irottura traumatica della membra·na sa'lla pu·ò aver pervia la tromba di Eustachio. La membrana cede tanto più facilmente, quan- tornare al rf:ronte. Se invece la perforazione o to è s tata più o men.o lesa in precedenza, poichè · persiste o ha colpito una membrana già pre' le cicatrici ne r iducono la resistenza e l'urto si cedentemente lesa con1Verrà destinare il malato estrinseca ·n-egli strati assottigliati di essa. La ad un ufficio più che ia·l le trincee. Nelle lesioni rotttll"a di un t impano normale · è più rara, la trau:matiche della membra·na ·in cui pet"sista U·n a sua elasticità proteggendola assai bene dallo perforazione con diminuita acutezza dell'udito seoppio e quando s i verifica la forza viva della e con probàbilità di infeZioni dellà cassa·, qu.a n· spinta .aerea è in gran parte assorbita dallo sfor- 'd o i soldati troppo pr.es.to rip1rendono servizio, · zo: della lacera2ione; di1nodochè la commozione sarà utile appoggiare sul timpano ttn disco di labirintica o non avvien·e ;o è assai legg·e ra. In- pellicola d'uovo che da un· lato aumenterà la revece le mem.b rane timpaniche ch·e per prece- s isten'za ·della membrana .e farà da trasme-ttitore denti .m alattie pii-esentano cicatrici ed hanno dei suMi .-e dall'ailtro ostac-0'1erà la penet·razione perduto l'elasticità ·normale offrono sca•rsa resi- di materiali settici da:J: condiotto uditivo nell 'ostenza alla forza viva della spinta aerea e il la- recchio medio. birinto subisce u11a ron1mozi1<)ne più forte se Per un altro meccanismo la m emb.rana de1 tim .. non esiste un'anchilosi provvid·e nziale d.e lla capano, s ia in condizioni normali che patologiche, tena degli ossicini che ·impedisca l'urto com- può lacerarsi, cioè per rapida deconnpressione • press1vo. dell'aria e ntro il cond·otto, negli aviatori, negli · A v,·en uta la •rottura -della membrana i sinto- aereostieri e · negli alpini; in queisti combattenti mi più manifesti sono: la fuoriuscita ' di q·u al- è capitato ta1volta di riscontrare che per un ""Che goccia di sang ue dal condotto uditivo, il do- !&emplice colpo di tosse o di sternuto o di tentat o s uono di trom.b etta la it· esistenza della memlore improvviso, ttn tumòre sordo, l'ipoacus ia. Spesso l e soffere11ze sono così acute da produrre brana cedette lacerandosi. In genere son.e) s-01• un'istanta11ea s incope, ma di breve durata. Giun- dati che anteriormente avevano avuto inalata ti i soldati all'ambuianza è di precetto. non far la membrana e in loro capita lo stesso fatto che nul]a senza a'\ er fatto l'esame otoscopico, il alle volte si avvera coi comuni' apparecchi di mass.aggi e con l'esperiment o del Valsal,..a, la qtta1e a second{t del tempo passato dal traumapera di Politzer, il cateterismo della tromba e tismo fa1rà scorgere ora sangue rutilante, ora g-e111izio di .sangtte, ora 11n· coagttlo, ora una 'Crùpersino facendo scattare un bacio improvvisastici11a einatica che masch era il timpa no. · mente nel condotto uditi,To. 1

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Come innanzi dicemmo, le lacerazioni della posa il carico che la slitta deve portare (fimembrana del timpano possono. av.ver-arsi 1m~ gura r). . .. ~-" ·- . provvisamente in tutti 1 traumatismi del cra€on l''4ggiunta. <lì una sala a due ruote e di nio, specialmente nelle .f ratture della rocca con un picéo'lQ" timone, la slitta si trasforma facilpartecipazio1n·e del cerchio o~èo timpanate. Vi mente .in un leggiero carr:ello, quan·d o debba p·ercerrere strade' rOttabili. sono tuttavia anche dei :Casi ~·n cui in .séguito • a colpi inferti sulla testa le forti vjbrazioni tras.Sui declivi molto..ripidi, s.iano essi ri~operti messe attrav·e rso le -G>s·sa si limita·r ono sempli- di zolle er.è ose1ò di n~v;e, la slitta viene guida~emente a lacera r e la m'.embr.ana· ;e in questo. , ta. da un portaferiti, che si mette avanti ad caso sovente si noterà il distacco completo dri essa, appoggiando le due stanghe ricurve con-essa al punto d'inserzione · del · èerchio timpa- tro il propri.o dorso e, nelle forti peµ.denze, rienale. s~e quando occo,rra, a frenarla facilmente, punSarà bene essere avvisati ·che ancor più du- tando i talloni· al suolo. Del resto, per magrante la guerra che i·n tem pò di paèe i medici gior sicurezza, un secondo portaferiti segue la militari dovran'llo essere ~n grad10 di smasche- slitta. e la trattiene con una corda legata porarre i .simulatori. Generalmente dopo· i· primi 3 . steriormente (fig. 2). o 4 giorni che sia avvenuto il trauma, Ja diaA bordo della :slitta si mettono a sedere, o gnosi di lacerazione trau,ma:tica della membrana a cavalcioni, da uno a tre feriti, avendo cura è .facile. Dietro il consiglio di Politzer terr€.•iio che il meno grave si collochi posteriormente e <:XYnto di un sintomo che ci potrà da.re la prova sostenga quello più grave. In casi speciali si di Valsalva: ·q ualora la m.embrana· era· del tutto può invece mettere sull 'a:sls:e un ferito siemidisana si senti rà un soffio molto largo~ e prdfondo; steso, sostenuto posteriormente da un portatferiti. ma se invece essa . :era · g·ià compromessa .d a preSulla slitta !Si può anche adattare una baced·enti cicatrici, zone atrofiche e ·con otorrea in rella da montagna di q·u elle a tipo pieghevoles atto si sentiranno ,d ei ·rantoli creipitanti e gor- , la cµi parte . posteriore viene mantenuta in n1aggoglianti. (Contin:uia). giolie . o mÌ1nor seìniflessione secondo il bisogno, a

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mediante una· cord.a o con cin·g hia reggibarella, fissata alle · stanghe 'della parte anteriore . . Questo .si$tema 1se.rvie ottimamente anche per LETTERE · IDAL, CAMPO. trasporti di una certa lun1g hezza su vie irotaO trasporto dei feriti ·nella . guerra in montagna. 1 bilì. ·Allora natura:Im~nte sotto la slitta si a 0 .. giunge il carretto c~e può venir tirato da un Il problema 1 del trasporto . dei ieriti rn ·alta somar1e llo, ed unia icopertura cds.tituita da u·n montagna:, ove · spessq le stra.de si ri·d ucono, telo da ten.<!}a o; da a>ltt-0 mezzo, vien sostenuta quando esistone, . a poco ~ praticabili mulattiere, · da: ·du·e fili di .f~rr-0 ' O" d'a due funicelle 11egate è stato aslsai genialmente ·!lisolto dal direttore longitudinalm1ente fii.a · l'e es,t rem.ità delle standei Servizi -sanitari della . ... Divisione, mag- ghe p-o steriori della barella e le stanghie curve gior Riva, e dagli ufficiali medici della Sezjo- anteriori della slitta (fig. 3). Tn· mancanza di barella si può utilizzare un ne di Sanità division1ale. Coi mezzi ordinari, còn tè· comuni barelle, telo · resistente fissato tra due baJs.toni trasversei portaferiti sono inf-atti appena sufficienti ad · sali : 1~anteriore inchioclato trasver.salmente alle eseguire il malagev·o le trasporto in discesa : si · st~nghe della slitta, il posteriore alquanto elesa d'altronde quan.t o -tale p,ersonalie sia i1lJ nu- vato sul piano di essa, mediante due sostegni mero limitato, ed è ovvio comprendere come inchiodati sul ·b ordo posteriore. Il telo r,esta in tal caso sospeso a mo' di difficile riuscirebbe tra•sport~e in. tal modo sollecitamente un ingente 1n umero di .f~riti d8rllie amaka· ed il ferito · non su.J:iisce n1el trasporto vette alpine, ove avven1g.ono . i combattimen.ti, notevoli s<::osse. J alle 1strade n-otaibild1 della valle. t Con tale 1S'erilplice mezzo, molto facile a pro, Il mezzo prescelto · è ·s tato ·qu111di, un sistema curarsi nelle re_g iorii. a~pine, perchè ogni caso. ' prettamente locale, quello .cioè di una specie lare possiede un10 .o , due di questi primitivi e di slitta assai u s8:ta in quest'e regioni. pur utilis~:imi ·veiç,oÌi che servono ordinariamenTrattalsi di un veicoJo . molto semplice e pri- te a trasportare 1a legna, si è riusciti ad atmitivo, comp.osto, nella sua parte essenziale, di tuare rapidàm·ente lo sgombero di Jeriti caduti due tronconi di abete _ricurvi ad un estremo e 1su altur~ ·poco accessi.b ili, che son giunti ('OSl mantenuti solida.tjente p.aralleli da assi trasver- alle formazioni sanitarie. di pianura in soddi• sali dello stesso legno. Le traverts.e servono --di sfacentissime ·condizioni. Capitano med. E. ME~"DES. sopporto ad una o due ta\·ole sulle quali si · 1

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SEZIONE

SUNTI E RASSEGNE. NEUROLOGIA.

Le lesioni dei grandi tronchi nervosi in guerra. (DEJERINE

e l\tiouzoN. La Presse Médica1le, r9r5, n . 20).

La frequenz·a ·d ei traumatismi dei· grandi tronchi nervosi degli arti durante 1.a guerra attua1e ha indotti chirurgi e neurologi a porsi la .questione delle indicazioni operatorie: co·n viene operare? quando bisogna. operare? qu ale è il conte-gn.o da tenere di fronte a questa o quella lesio.ne? L'esame cli:n~co minuzioso permette sempre di rispondere a ques.te d omande, senza i·n trodurre nell'atto opera·t o·r io delle c0mplicazioni superflue ìO delle manovre esploratrici pericolose. In effetti è sempre poss~btl~e appre;:zar-e praticamente il valore funziona.le del .n ervo leso, il decorso e le condizivni d·e lli sua r.estaur.azione. I c.omplessi sintomatici che gli AA. hrun·n o potuto osisa-vare si raggruppano tutti sotto un certo numero d~ sindromi : r 0 La sindrome d'interruziorrue ; 2° La sindrome di compressionle ; 3° La sindronie dtU irritazione; 4° La sindrome di restaurazione, che può segu ire a ciascu·na delle preoedenti. Ciascuna di queste sind1rio·m i richiede un trattamen.t o terapeutico speciale. D'altra part e ciascuna di ·e ssie può interessare tutto il t erritorio in:nervato dal nervo al disotto ·d ella sua lesivne, o interessar.ne ~·olo 11na parte quan1d 0 .il traumatiisanoi non h a leso che una parte d'elle :fibre nervose. Lru quest'ultimo caso si osservano quadri clinici molto rari, che possono anche desig.n arsi ,c ol nome di st·nd roniv dissociate . Queste sono molto frequenti e 'S ono in,t eressanti per lo studio delle localizza. zion-i ias~icolari nei nervi periferici. In questo primo articolo gli• AA. trattano la s indrome d'interruzione complet a , che è la meglio caratterizzata, e la sindrom e di rest aura· zione, il cui valore certo isi può apprezzare solo qtt•ando essa segue alla i:nterruzione totale di 11ru tronco nervoso. I n un, secondo a rticolai tratter.anno le sindromi di compressione, d'irritazione e quelle di•ssociate. La sindrome d 'inter.ruzione completa del ner\'O si ha quando la lesi.rone ~mpedisce a tutti i cilindrassi del moncone prossimale di continuarsi in quello distale, e ciò qualunque sia l'aspetto macroscopico delle lesion·i. Questa interru 1

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zione ha per con seguenza e per caratteristica l'abolizione di tutte le fun-zioni del nervo•. A) GLI ELEMENTI CLINICI DELLA SINDROME sono: r 0 I sintomi mwscola'Yi: paralisi completa, assenza completa di tonicità, as1senza di dolori alla pression,e delle mass.e muscolari. a) La paralisi è completa. quando non LSÌ con~ st ata alicuna cont razione volontaria in nessuno dei 1nuscoli i·ttniervati dal nenro al disotto della stia lesion.e. È n.ecessario di fare questo esame muscolo per muscolo a mezzo della ·vi1sta e della palpazione durante i mo·vimenti attivi e quell : di resistenza. X on basta fare I 'analisi dei differenti mo,·imenti di ciascun segme11to dell'arto, e della forza con .la quale questi moYimenti possono ess·ere e.seguiti, perchè possono in.t ervenire muscoli vicini per suppli·r e al musco lo princi·pale paralizzato. b) L'assenza completa di tonicità si manifesta con la mollezza e la flaccidità delle masse muscolari .a lla palpazione, flaccidità che può esis t ere a.nche senza amiotroi:fi.a importante, che è più precoce di q11esta a miotrofia, e che non è sempre .associata ad essa; l'atrofia musculare del resto, come è noto, non sopravviene che dopo qualche tempo. La mancanza di tonicità si manifesta anche con l'attitudine dell'arto in riposo, attitudine do,·uta a lla tonicità dei mu;Scoli antagonisti· : la mano è più -cadente, più penzolante in un.a paralisi radiale per inter.ruzione completa del nervo che :in una paralisi radiale da com- ' pressi•o1ne, a!nche quando l'impotenza mus~olare è ugualmente completa nei1 due casi; in un individuo normale è necessario u•110 sforzo dei flesrsori per riprodurre 11'n.a flessione deJla mano analoga a quella che IS!i ha 1n iindividui con• lesione completa del radiale .Il piede varo equino eccessivo, il piede penzolante, la mano ad artiglio, la m·a no di scimmia hanno un sign·ificato analogo nelle lesioni di ciascuno dei nervi corrispondenti. Quanto :all'ampiezza esagerata dei movimenti volontari e passivi in senso opp Ol~to .all'azione dei· mu:scoli paralizzati, è possibile che essa sia in rapporto anche con la lassezza dei ligamenti a·r ticclari. In un gran numero di casi• gli AA. ha11no os· servato anche un'esagerazione dei riflessi 1n rapporto ai ·m uscoli antagoni~ti, il ch e sembra u l:>crualmen·t e d0vuto alla prevalenza dell'azione t onuca di quest~ muscoli. L'ato•n i·a può maillcarè quando il nervo sezionato è in via di l!'estaurazione 1spo·n t anea, D'altra parte essa non è un secrno sufficiente d'interruzione perchè la si può l:> constatare in certe paralisi da compressione ed anche nelle paralisi radiali da gruccie nelle q11ali il ner,~o è spesso leso profondamente. 1

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e) L'assenza di ogni dolore alla pressione incomplete. D'altra parte la detta ci.·n eccitabilità d elle masse mu·s-colari• coi1ncidente co'n una parapuò persistere anche quando è riapparsa la conli si co•mpleta e con l'atonia costituisce · il segno ducib1ili tà per la sensibilità, per il tono e per la più caratteristico della inter.ruz.ione completa del . moit:ili·t à volontaria. Insomma sarebbe pericoloso nervo•. In generale i m uscvli· paralizzati son0 affidar si a questo solo si:ntomo per apprezzare il meno dolorosi alla pressione profonda che i muvalore della conduz.ione funzionale di un nervo. scoli s•immetrici del lato 1sano v'ha ni01n solo L'ineccitabiliità del nervo al d1isotto della lesione a t1algesia, ma anestesia muscolare alla prespotr:ebt1e f•ocnire delle indicazioni, ma essa va di • s1one. pari pas-so co11 la R. D. muscolare, che si può Di· regola l'ana lgesia muscolare persiis.te, anfacilmeµte constatare clinicamente p11ima1 della che quand0 la rigenerazion·e si produce e fa s.p a- lesione. rire gli altri 1s1intomi della interruzion.e co·m 2° I sinto11ii sensitivi sono molto più vari~bili~ pJ.eta, anche quando la to.n icità e la motilità Quelli che 1sembrano costanti s0no : . . . . com1nc1ano a riappa·r1re. a) L'assenza <Li zone di iperestesia e di feA questi sintomi fondamentali, paralisi, ato- nom•eni parestesici nel territorio del nervo leso~ nia, analgesia muscolare, si aggiun·g ono altri b) L'assenza di do1ore alla pressione del tron· sintomii m11scolari , che sono costanti m a non co ·nervoso al disotto della lesione. hanno una importanza specifica per: la diagnosi e) La stabilità dei distt1rbi della sensibilità d'interruzione nervosa ; obbietti·va . a) L '.aboli·zione dei riflessi tendinei, pcric•d) La topografia dei d·i·sturbi della sensibistei e cut anei c.o'frispondent i, s in.tomi che si conlità che corrisponde a tutto !'.,} dominio cutaneo, statano ugual111ente nelle lesioni a1nche leggeris - osseo ed articolare i·nnerva:to. dal nervo al disime delle vi·e centripete o icentrifughe ·d ei ri· sotto d.e lla sua lesion.e. Infa1tti si constata semfles,s.i. pre per lo meno una ipoestesia tattile, dolorifica b) L'esagerazi 01t1e ·d ell'eccitabilità meccanica e termica nel territorio de1i rami cutanei - quedel muscolo per lo meno nei primi mesi· dopo la sta ipoestesia s'accompagna ad un allargamento fe r~ ta e fino ·a quando l'amiotrofia 'non è troppo dei ci1icoli .di W·eber senza _gr~nd•i errori di loaccentuata. calizzazione - ed inolt·r e u·n 'alteraz~one più o e) I~e ami.o·t rofie, che non si saprebbero di·· meno marcata del senso di posizione, della senstinguere p er la 101'0 sola intensità nè dalle asibilità ossea, vibratorio, Ja cui dist·ribuzi:one trofie da .lesi·o·n i irritati ve, nè anche talora da corr·i sponde a quella dei r.ami ossei ed. artico- · certe atrofie riflesse. lari del nervo leso. d) Certe deformazioni come i·l tumore dore) Quantoi all'intensità dei disturbi· della sensale del carpo nelle paralisi radiali, come il tus.ib·ilità bisqgna attribuire ad essa un• valore molmore dorsale del t~rso nelle paralisi dello scia- to limitato per la diagnos,i d'·interruzione JDerti·co poplite0 ester.no : queste deformazionrl. sem · vosa completa; le supplenze a mezzo1 dei nervi br.an 0 generalmente essere in. rapporto con l'i- vicini vestringono sempre più i Jiimiti• delle zone poton1a muscolaire ; d'anestes1ia completa; e possono anche sopprie) Le, ireazioni elettnche : la reazione degemerle oom pletame'nte nel caso il IDte rvo interrottonerativa dei muscoli è sempre comp1eta nei a bbia un territorio di· distribuzio·n e cutanea mo lcasi d'i11terruz·ione completa e nei quali il trauto esteso. In questi ca:si non esiste una vera anema rimonta a più di· un mese. Ed appunto perstesia m·a solo zone di i poestes1ia. I·n fine queste chè appare s0lo d·o·po qualche tempo non è una S.Upplenze ha:nno U'Ila importanza variabilrissima indicazione per un.a. d•iagnosi pr.ecoce. D'altra da un i·n dividuo all'altro, per modo che è imparte la s ua :sco1npar.sa è ugualmente len.ta: possibile s tabi}ire un.o :schema) asso·l utamente paessa si attenua durante ]a r i·g enerazione solo tognomonico d·elle zone d'anestesia icompleta per • c1o,po i prim~ fenomeni di ritorno motori o senciascun net'\"O. si ti•vti. f) I doloti spontanei ed in particolare il doL'ineccitabi1ità faradirca o galv.a1n!ica del. nervo lore vivo che ha potuto acoomp.a g.nare la ferita al clisopra della lesione in genere si constata cli- sembrano' variabi·ll~ssimi e certo non costituinica111ente con molta facilità. Si conistata tnei scono un ,s egno sicu.ro, pro o contro l'interrucasi d 'i11terruzione completa del n ervo, ma non zione completa del nervo ·a Jivello della lesione. 3° I disturbi trofici e 1l'aso-motorii sono anche n·e è 11n s·intomo specifico' ; jnf.atti si ha nello st esso g.rado nella paralisi radia le da compresessi d 'imp0rtanza variabilissima. Gli AA. in on sione di tipo classico, che guarisce rapidamente, hanno trovato alcun· elemento che permetta di di!s tinguerli da q11elli in rapporto a lesioni irried a11che in certe le9ioni da proiettili iin guerra, che si· presentano per a ltri riguardi come lesioni tati,-e; ad ogni modo ci n queste ultime sono più 1 :

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caratteristici ed acquis t a:no talora una !intensità più grande che .nelle interruzioni. B. LE LESI ONI RISCONTRATE sono di due specie : 1 ° S ezioni compleit e dél nier1J101cOln· separàiione netta dei due m0nconi, ch e sono talvolta retliatti e allontanati l'un0 dall'a ltro, t alvolta soituati allo stesso livello ma più o meno s postati lateralme nte, tal'altra mantenuti a piccola di.srtanza l'u;n,01 dalll 'altro da un lembo di perinervo,. Il mon<:one su periore termina generalmente c0n un rigonfiamento, un vero neuroma analogo a quello degli amputati e costitu1to dai giovani cilindrassi·, proli.ferati, attorcigliaiUi ed arrestati mel loro svilupp.01 verso il mon cone p eriferico. Il moncone ·i·nferio•re ha. qualch e volta ancht esso un rigonfiamento conosciuto col nome inesatto d i « neuroma del moncone inferi.otJ:e » : si tratta di u·n·a proli1erazione fibrosa cicatriziale co1n1 produzione gliomatosa delle gua~ne di Schwann del moncone periferico. 2° Tumefazioni cicatriziali, veri chelotdi nervosi, che :s.embrano ris·p et tare fa cvnt·inuiità anatomica d el nervo e che si ma·nifestano uniicamente con un aumento di volume ed u n: indurimento del tronco nervoso. Se si prat ica su di essi U'lla sezione longitud1nale si osserva una colorazd.one bianco-giallastra" ch e ifa contrasto sulla colorazione grigio-rosea del nervo. Si tratta di una varietà di lesioni ch e ci chirurgi hanno frequente occa.sione di ooservare durante le loro operazioni per lesioni dei nervi periferici per ferite in guerra.. Il termine cheloide 1ie.rvoso risponde ad un aspetto morfologico, molto different e da quelJo che presentaino tutte le formazioni fibrose peri· nerv~ compressive o iriritative per quan.t o per i caratteri istoJogici e per i disturbi funzionali ohe pro·v ocano le differenze non siano molto sost anziali. I 11 effetti nella maggioran.z a dei casi qu·e sti cheloidi nervosi si riscontrano nelle · isind,r omi dissociate da interruzio.ne .n ervosa parziale. E ssi sono assiali , eccentrici o laterali; a'&siali per lo più nei casi d'interruzione completa, eccentrici o laterali nelle sindromi .dissociate. Conten.g ono 6empr:e .d el t eslsruto fibroso dispost o in una specie di nodulo cicatriziale limitato, che costituisce un vero :fi.t .r:oma ; ma contengono anche nel moncone cen.t rale d·elle fibre nervose sezionate a differente altezza. C. LE INDICAZIONI OPERATORIE. Dal punrto di vista clinico i risultati otten·u ti1 dagli AA. sono decis.am ente favorevoli alla sutura in tutti i caisi dii sindrome d'interruzione completa del n ervo. D'a1tra parte, dal punto dii vista i:isitologico, le ' 'ari.e fa·si della rigenerazione spontanea, lll!e1 casi d'int erruzione n erv·osa da proiettili di guerra, non possono praticament e essere t enute ~tn gran 1 1

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cont 0. Quando i due segmenti· del nervo sono nettamen·te :separati, sono in generale retratti a parecchi centimetri d·· distanza 1'uno dall'altro o anche spostati lateralmente : in queste condizioni i gio.vani cil1ndrassi 1si fuorvtiano nel tes·· suto :fibr.oso, o si raggomitolano formando il nev·roma del moncone superiore. Quelli che potrebbe110 giungere al moncone 1inferiore sarel::·b ero poco numer0si e non· pot rebbero dar luog,o ad u•n. lavoro di rigen·erazione u.ti•l e. Quando al contra·r io es~1ste un cheloide nervoso le fibre sezionate tentano un pr.ocesso di rigenerazione ma la spessezza e .Ja densità d·el fibroma pare che oppongano come una barriera all'accrescimento dei nuov·i ci.Ji·ndrassi verso il moncone periferico. Si vedono le g iovani fib re sparpagliarsi, raggomitolarsi su tSè st esse senza mai raggiungere il moneiorn·e perifericio Dal punto di vista i·stologico, dunque, è indicato di praticare la sutura dvpo resez1one, secondo i casi:, d el nevroma del moncone centrale, del :fibre.m a d,el moncone periferico o d·e l cheloide .n ervoso, che even.tualmente riunisce i due segmenti del nervo. Riassumendo si· può affermare che in tutti i casi di ferita d'un 1'1Jervo peri/erico per proiettile in guerra, n.ei quali si osserva clinicamente la sindrome d'interruzione conipleta, senza sintomi di rigenerazion.e, bisog'na op.erare ; qualuwque siano le lesioniJ riscontrate bisogna resecare largame1ite tutto il tessuto indurito• che si incontra attorno al 11Jervo o lungo ess.o e suturare gli estremi dei due segmenti. Bisogna praticare quest o intervento quarndo non esiste più alcun focolaio infettivo nella re· gio·n e. Il migliore pro·cedimento di· sutura sembra quello impiegato da Gosset, che consist e nei riav·vioina·re i du·e m vncon·i col cat gut, p.oi riunire i· due nevrilemi con punti di set a sottile senza interessare nè .la :sezione del moncone centrale, nè quella c1el 1noncone periferico. Questa tecnica ha il vantagg1io di non interporre tra le due superficie di sezione alcun ostacolo al lav.oro di .rigenerazi·one : d'altra parte nvn si ha tra dri esse un contatto troppo, stretto, il ch e permette la libera orientazione dei cilindrass1 del moncone centrale. Se non si riesce a praticare la sutura imijledia t a a nche dopo avere i1solato per un buon· trat· t v i due mon·c oni, la s i .ottiene qualch e volta med1ante una leggera flessione dell'arto, che ~ farà scomparire a poco a poco durante le settiman e s uccessive all 'operazione. _.<\J trimenti quando si tra tti di un grosso tronco nervos.o si tent·erà la 1sutura a llunga:n1do il monc0ne periferico a mezzo di sdoppiamento. Se in·vece il nervo è di piccolo calibro o .speci·a lmente quando il mon1•

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co·n e periferico è troppo atrofizzato si farà la su- n1ervt, poi i disturbi muscula-ri (R. D. e amiotura m ediata : questa si pratica, interp0nendo trofie) scom pai'Ono a po co a poco 1n!ll1 più tardi. fra i due monconii un pezzo di un n er vo sensLL'esist enza dii segni· di rigenerazione spontatirvo o semplicemente dei fil1i di catgut. L 'u11i0 e nea , specialmente di parestesie e del t ono mugli altri faran,no da g uida per i cilindrassi in risculare, costituisce i1n· gen·e re una c0ntroindiica. zione per l'intervento . generaz1one. Qualun.q ue sia il metodo nmpiegato si cerch erà Ma quando i segn1i di rigenerazione rngµ•a rdano di• far subire .a l moncon·e :s.u periore maltratt~l­ solo una parte del terri,t orio del nervo leso a.l m enti il m eno che sia p.o ssu.b ile e si cercherà di lo1'a bisog·na contenersi a secon·d a .l e circ0stanze. metterlo a c0ntatto con strumenti non metallici. È n ecessa·r io s orvegliare il lavoro di restauraSe nel corso dell'operazione si tr0verà tagliata z·ione esaminando il ferito dii 1settimana in setti~ una bra nca collat erale musculare si dovrà sem- maina; se l'interruzione nervosa. p·ersiste solo per pre suturarla. fibre sensitive o per. fibre ch e non incorranù un La rapidità della rigenerazione è in rapporto gruppo musculare impo·rtante, non si' av·r à il di1111011 solo con la lunghezza del ~ratto che do · riitto di compromettere il risultato acquisito per v1ra11no perc0rrere i cilindra.ssi, ma anche con lo t·e11tare il rischio di ottenere con la s utura una stato generale del ferito ed a nche col nervo leso. rigenerazione più completa. L'intervento non La restaurazione 1nfatti sembra prodursi più pre- sarà indicat0 ch e nel c.aso la rig enerazion e consto, a lunghezza ugu.ale, nei 11.ervi dell'arto1 sutinua a compiers1i unicamente per le fibre sensitive, me ntre persiste l ,interruz~one d·elle fibre periore che in quelli· dell'arto inferiore. musculari che hanno u na maggiore importanza L'elettrizzazione dei muscoli, 1i massaggi, i moviment•i passivi' e di res iistenza tSe non eserci- fu·nz•ionale : bisogna allora trattare il nervo come nei casi .d'1interruzione completa, oercando postano alcuna influenza sulla rigenerazi0ne del sibilmente di· rispettare quelle parti ch e hanno n ervo, fa ci lii t ano per 10 meno l'utilizzazione dei un aspetto fasciculato. primi m0vimenti volontari impedendo che si accentuino i disturbi puramen.te muscolairi. Se la rigenerazione ·d i cierti fasci· di fibire sii I f.eniomeni capitali della simdrome d~ ·r estauraacc0mpagna ad irritazione di altri· fasci, partizione del nervo, ottenuta con la sutura d0po se- co•l arment e nei casi nei quali esistono dolori vio7Jione complet a, s,ono quelli musculari. Tuttavia lent i, disturbi .trofici importan·t i, nei casi ·nei i• primi 1sintomi di con.duoibilità nervosa nei quali un nodulo fibroso accessibile a lla palpacasi d'interruzione s ia complet a ch e parziale zion·e , un collo osseo vtisibile alla radiog.rafia semsono sintomi sen1sitivi. bra impedire per c0mpressione 1a restaurazione f.unzionale completa, del n erv,o ·g ià rigenerato, 1° I sintomi sensitiviJ .sono : l'operaziio·ne può ·essere utile. Ma ~n questi casi , a) dolori· sponta1iei che sop·r avvengono ogni I 'intervento deve essere pe11inervoso : liberazione 8-15 giorni e se~bra·no accompagnare le gittate da una g uaina fibrosa, escissione d'un collo, ad:i crescenza clei cilindrassi·; sportazione d'un proiettile o d'wna scheggia vsb) dolori alla pressio1ve dei tro1ichi nervosi; sea. Quale che sia l'aspetto macroscopico delle c) i l restri11.1g'inie11Jo ,graduaile delle zone dilesion•i il t essuto stesso ·d el nervo deve essere s·estes i che. rispett ato scrupolosamente; non deve essere :in2° I sintomi musculari sono : ciso, maltrattato, stirat o, nè esposto al contatto a) I L ritorn.o. del tono muscular:e è 11 primo di antisettici ir.ritarnti. segno di rigenerazione delle fibre venose muscuNon si devono ugualmente praticare ùn·ievi oni l ar i : si manif,esta .con una maggiore consi1S.t enza d 'aria sterilizzat a o di liqui·di colorati, pratiche dei m ~scoli alla palpaz;ione e sopratutto con una m odificazione g raduale dell'att•itudine del- che n on hanno alcuna utilità d iagnostica e che _non s ono senza pericolo. Quanto alla . bi0psia l'arto. n·e rvosa essa deve essere condannata .assolutab) La contrattilità muscolare -vo lon taria commente. pare p1iù tardi. ~..\.l principio si apprezza solo un Il nervo è u11 t essuto molto fragile, che bileggero gonfiamento, un a t ensione ed un induri1Sogna trattare con molta deliicatezza. ment0 delle masse musculal"i duirante gli 15.forzi. La chi·r urgia dei n·e rvi è una chirurgia ind1 ~ ­ Il ferito h a l'impressione che egli ha riacquispensabile, m a difficile : nelle m aini d1 operatori st at o il movimento perduto, ma 1intantoi agli p0co pratic·i o t emerari, ~n assenza di indicasforzi fatti non risponde alcun spostamento. ~oi zioni formali s uggerite da un neurologo dopo u11 ~ mo\·imenti 00mpaiono dapprima deboli, dism etrici, i ncoordinati, accompagnati da tremore, esame cliinico accuratissimo , essa può divenire facilmente una chrirurgia d·isastrosa. p er p eriezionarsi gradatamente. DRAGOTTI . e) L'asse nza de lla conditcibilità elettrica dei 1

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DIAGNOSTICA.

La sierodiagnosi della gravidanza e del cancro. (.L\.. LEITCH. The British medical four·n ., 25 luglio 1914).

Un periodo nuovo, assai efficace per il prog,r cssv delle nostre cognizioni sui pr.o.c essi i)at.:>logici, si iniziò con la scoperta 1della presenza n<~l siero sain·g uigno dei malati di alouin e malattie infettive di sostanze capaci di distruggere i microorganismi p·a togeni o neutralizzare le loro t ossine : e , attraverso alle teorie delle diverse scuole, le esperienze vennero a dimost·rarci la presenza di antic0rpi per le più diverse sostanze (antigeni) intr odotte nell'organismo. Tali sostanze la cui nat11ra è incerta (proteine complesse) la cui origine è varia (l::iatteri, tossine, prodotti di origine vegetale, tessu.ti di altre specie animali) hanno qu esto di comune, di e&sere est•r a·n ee all'eco.n omia del s~ngo1o animale, nel qua.le si sono o sono state introdotte. È quasi certo che la reazione che si man~iesta nell 'org:anismo è differente da quella che otteniamo in 'Vitro : tuttavia q u·esta può esser· sufficiente a dare 1111'idea del meccanismo difensiv0. Ma quan do abbiamo da fare con ,sostanze meno estranee all ' o rgan~smo (protein,e cellulari provenienti da animali della stessa specie) i mezzi fi11ora impiegati sono imp0ter1ti a svelare la presenza delle sosta11ze reattive, salvo casi eccezi-0.nali che p0ssono consid·era rsi come reperti causali: così p. es. la presenza di un cert o potere emolitico v<Zr•so i corpusc0li rossi di a ltrti individui della stessa s•p ecie. I risultati sono poi assolutamente negativi quand·o si cerchi di· sv·elare la reazione che si produce all 'inoculazi0ne dei tess·uti dello .stesso animale. Ma d'altra pa·r t e è innega·b ile la possibilità della presenza nel siero di prod0tti metabolici delle cellule iniettate. Citiamo un• esempio: nel cancro si ha un :accrescimento progressivo (oltre i cvnfini naturali) di cellule che s ono originate dalle cellule normali del corpo e conservano ancvra molte proprietà di queste : eccettuati i casi, estremamente rari, di g11arigione spontanea, 1'0rganismo non dimostra alcuna resistenza verso queste cellule che cresco110 indefinitamente fino a provocare la m orte. O.ra, .tralasciando quei casi. in cui il cancro ha interessato organi la cui funzione è vitale, perchè dovrebbe esser e la malattia, mortale? Ciò può a ·v venire solv perchè queste cellul·e m ettono in libertà dei prodotti metabolici , i quali, sia per la loro qualità sia per la l or0 quantità, diSiturbano il regolare meccanismo dell'economia. E, allora, il siero sanguigno acquista forse il p0tere di disgregare tali prodotti in elementi 1

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meno nocivi? Se così fosse noi potremmo sperare c1i mettere in evidenza i cambiamienti che si producono 1nel sangue. È qUJi che il genio di Abderhalden ha indicat0 una nuova ,·ia da s·eguire che ci può condurre a mete :insperate. Abderhalden immagina ch e, come · le cellule del tubo intestinale hanno a loro disposizione fer:menti che disintegra·no i complicati c.a s,t ituenti degli alimenti in pirodotti semplici asso.rbibili, così le cellule d·ell 'organismo siano in grado di elaborare in opportuni composti quanto hanno aso.r bito dal sa11gue circolante, per opera di fermenti. Se poi penetra nella corrente sang·uigna qualche elemento estraneo, direttamente, senza prima aver sublto cioè una disintegrazione nel canale digerente vengon0 elaborati dei fermenti nuovi e specifici, capaci di aggredire quei corpi estranei. Quesit i nuovi fermenti, originantisi senza dubbio nelle cellule, Sùno poi immessi nel sangue ci•rcolante, e, poichè noi possiamo riconoscere un fermento so lv a m ezzo della sua attività specifica, così la loro presenza sarà dimostra.t a isie si metterà i,n1 evidenza ciò che accade quando il sierv contenente il ferme11to è posto a contatt0 c·o n la sostanza specifica verso la quale esso è attiv-0 . Così noi possiamo dimostrare la p•r esenza nel sang·ue di fermenti proteolitici v peptolitici, aggiungendo plasma ·o s~er0 a proteine o peptoni, e osservando le modificazioni che si producono in questi substrati. Ma qui sorge una questione importante : tali modi:ficazio.ni sono dov·ute ai fermenti o ad altre cause? Qu.e sto costituisce di fatto il punto det0le della teoria di Abderhalden. Il :fisiologo di Halle pone a base della 1s1ua dottrina d·n·e esperimenti capitali. In primo luogo egli afferma .d i aver constatato .n1el plasma o nel siero di animali in0culati co11 peptone estraneo una azi·o ne fermentativa su .q uesto peptone, che egli mette in evidenza con l 'aumento del potere rotativo. dvpo un certo t empo di contatto fra siero di animaii trattati e peptone. La sec0nda serie di esperimenti •r iguarda le alterazioni prodotte in m iscugli di soluzioni di zucchero e di s iero di animali, che a"·evano avuto ·p recedentemente iniezioni parenteriche di zucchero. In ambedu·e i. casi le letture polarimetriche fur0no eseguite per dimos1t•rare la presenza di fermenti i)r0teolitici 10 invertitori, rispettivamente. Ma. in n1esst1no ·dei due la rotazione fu considerevole : essa de·v·e esser calcolata non in gradi e neppure in decimi di grado ma in centesimi : , anche con una grande pratica e con gli strumen•t i più perfetti chi può ammettere un grande , ·alore a tali minime deviazioni? Si aggiunga che, come è noto, il siero è assai instabile, e delle lie,:issime de·viazioni da una rig0rosa i sotonicità dei li1

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quidi che si aggiungono, sono capaci di prod·urre in esso alter.azi.o ni evidenti. Generalmente pa,rlando, è discutibile se le letture p0larimetriche siano più delicate che i metodi di titolazionie: Abderhalden peral.tro afferma che esse negli esperimenti con pr0teina sono conJermate dal metodo della diaLisi (vedi appresso) e ammette che negli esperimenti con i1n:i·ezioni di zucchero i risultati desider.ati nvn possono essere ottenuti cost antemente. Ma, per quanto favorevolmente consideriam0 questi esperimenti fondamentali, non possiamo far a meno di avv·ertire che le reazio·n i suddette sono rispetto a sost anze affatt0 estranee all'animale e introd0tte ii1 circolo per una via abnorme. Il che trova analogia con quanit o si osserva nelle reazioni immunitarie. E Pincussohn e ~e. t0w trovarono sperim·entalmente che il siero normale di un ain~male ·ha il potere di scindere il peptone mu·sc0lare della propria o di specie affini, m a non ha affatto tale azione v1eirso il peptone di. s_pecie estranee : e inve ro la rotazione polarimetrica in questi esperimenti [u maggiOJ:",e che quella indicata da Abderhalden ·p er la diag110si ·di gravidanza. Se ciò fosse esatto·, 1sd dovrebbero acc0gliere con g•rande circospezione le proposte di ques.t 'ultimo· A . : il sie!o umano .scinderebte il · peptone placentale, .ruon perchè il siero è quello di una gesta.nte e il peptone è derivato da una placenta, ma perchè siero e peptone provengon0 da ·organismi umani .

*** Kella g•rav~idan~a \T'è temporaneamente un nuovo organo: questo pre11d·e rà dal sang.ue alcuni costituenti per i suoi bi·S·o gni e cederà ad esso dei prodotti d·el m etabolismo : si è supposto che questi si incontreranno non tanto con fermenti endo-cellulari qua11to con fermenti speciali S·p ecifici, elab0rati nel plasma ad hoc . Ciò appare •razionale, ma può o .non può essere vero. Per s·velare la presenza di qu.e sti fermenti s0no impiegati due metodi separati, il polari1uetrico e quello della dialisi : ques.t'.ultimo è stato il più usato ma seco·ndo Abderhalden ambedue rispondono ben·e. L' _t\. negli esperimenti di cui parlerà i n seguito ha usat0 sol10 1 il metod0 della dialisi: la sua tecnica, brevemente, . s1. puo' riassumere come segue. Del tessuto placentale fre sco, dal quale siano stati allontanati tu.tti i coaguli sanguigni, viene tagliato in pezzi e la\Tato fino .a rimanere incolore. Indi è bollito parecchie v0lte in 5 volte il s u0 , -olume di acqua distillata, fino a che questa, filtrata, 11on dia più reazione colorante se bollita co11 l c1nc. di ttna soluzione IO% di ninidrina. I pezzi di tessttto placentale possono al-

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lora esser conservati in aoqua distillata .s.terile, S!otto uno spesso strato di toluolo. Essi contengono ta proteina placen.tale coagulata (in uni-0111e naturalmente ad altre sostanze la cui importanza è q·ui trascurat,i le) e servono come subsfJrato per la dimostrazione ·d ell'aziome del fermento. Il S·ierv da ·e sami•nare è otten·u to con la puntura venos:a e conseguente coagulazione spontanea del sangu e r.accolto. Si usano degli speciali tubi da dialisi che debbono essere in grado di trattenere la protein·a e di la;s?Ciar passa•re i peptoni e gli aminoacidi: si pongono i1n piccoli Erlenmeyer ri·e mpiti co11 20 c·m c. di acqu.a distillatla sterile. In un1 tub0 si pone un frammento (1/2-1 grammo) di tess uto placenta le, più una determinata quantità di siero ( 1 o I e mezzo eme.), facendo attenzione che neppure u:na goccia venga a cadere fuori del tubo. In un altro tubo, che serve d.a cont·rollo, si pone r eme. I/ 2 di solo s·i ero. Nel1'uno e nell'altr0, sia al liquido in.t erno che all'ester110, si sovrapp one uno strato di toluol0 per evitare }',e vaporazione e l'inquinamento batterio-o. I tu·1:1i. sono posti a 37° C. per 16 ore : d0po ques.t0 tempo si aspira IO eme. del dializzat0 e si provano con 0.2 eme. della soluzi10i11e di ninidrin:a, facendo bollire la provetta uniformemente ' per un minuto esatto: la comparsa di un colorito violetto denota la presenza di peptoni o di amin1oa-cidi. La comparsa della colorazion.e indicherà la presenza nel dializzato di peptoni o amin•o.acidi e quindi di un; fermento proteolitico nel siero; nel secondo tubo non deve avvenire nessu.na reazione colorante o .a ssai minor.e (alcuni sieri contengom·o sostanze diffusibili che reagiscono alla ,nrinidrina) . La reazione positiva indiC'a l'esistenza della gravidanza. Lo stesso .dicasi per la d1agnosi di alcuni sta.t i patol0gici : nel cancro si impiega c0me substrato tessuto canceroso, nel gozzo esoftalmico tessuto tiroideo e così \ i:a . Cent~11aia di pu1:1blicazioni sono state fatte Siu 'questo metod0 che ha avuto larghiss1ma applicazione e con risultati uniformemente bu onri. . È vero che vi è stato chi ha elevato dei dt!bbi, ma • questi scettici sono stati ridotti al silenzi·o can la cost ante ass.e rzione che .i loro metodi eran.:> difettosi e che non hanno tenuto con1to di alcune ' caus.e d'errore : invero queste poss.ooo possibili • • • esser inv.ocate per spiegare quasi 0gn1 c.>ncep1bile falso risultato. La t ecnica che abbiamo sopra schematicamente descritto è r.iferita con minuziosi dettagli nel libro di Abderhalden• A b7Jehrfermente des thierischer Orga1iis11it1As, e in numeriose pubblicazioni in '\'T ari giornali : essa. non presenta difficoltà particolari. Set·b ene abbia lavorato su questo arg0ment0 per più che 18 m€si 1' _t\. ha messo da 1

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parte j risultati ottenuti nella prima metà di questo periodo, per eliminare il sospetto della sua poca familiarità con la tecnica. Egli sii· è attenut'O• scrupol osa1nente ai precet ti di Abderhalden, sebbene non abbia fatt0 il tradizionale pellegrinagg.io ad IIalle per ricevere la rivelazione <liretta dal maestro! Comunque, ha notato che i risultati otten·u ti nel primo periodo er:a1n o as:s ai p iù favorevoli alle v·edute del fisiol.og·o t edescio. : il che .spiega con l 'entusiasmv col quale intr.aprese la ricerca, e con la suggestione avuta da:lla lettura dei vari articoli : s0tto questa duplice influenza fu portato ad accettare senza critica i risultati favorevoli, ·a trovare scu se per respingere i risultati non co.rri.s.pondenti. Negli esempi seguenti l'.L\.. dapprima ricercò la reazione nella gravidanza come quella in cui a lun go andare la diagnosi non può rimanere du·b bia. Cert0 una s ierodiagnosi noru può avere qui g·rande importanza cv-me lo è, per es., nel cancro : ma, se la tecnica di Abderhald·e n dà in quella bu01ni risultati; è logico supporre ch e uguali si' p·ossano ·o ttenere nell'epitelioma sebben1e le co1n.d izioni non possano considerarsi ;s trettamente identiche fr.a i rapporti tra p.Jacenta e organismo matern0 e que'lli f·r a cancro e organis mo cca·n.c eroso . In ogni caso citato la di·agnosi certa era n•ota. · In una prima tavola sono esposti i risultati di 36 casi di gra,·idanza, che vanno dal 2° al 9° mes e: sol o 1.n due la reazione ifu negativa (è necessario un gr. 1 / 2 di placenta). A meno di ammettere una subcosciente generosità nell'apprezzamento dei 1ris.ultati ver.s10 la teo.r ia, o a meno cl1e .i l siero delle gra·vide sia più instabile dell 'ordi11ario in altre con1dizioni, da questa prima serie risulta · ind·ubbiamente una conferma all'idea di Abderhald·e n di fermenti protettivi specifici. Ma in una seconda serie sooo dati i risultati della •reazione in II casi di altre alterazi0ni gin ecologiche : messo a contatto con tessuto pla~e11tare il siero dette reazione negati va in un polipo uter1no, in un caso di vagJni.sm,, e in tr~ fibromi, ma dette reazione positiva in una endometrite, in1 una dismen0rrea, .in un pyosalpinx in un :fi.bro.m a uterino, e in due c0ri·onepitelio1ni. E similm.ent e, su 22 casi di epitelio·m a, il s~e­ ro non fu capace di disintegrar.e la proteina placentare .i n 6 casi, ma ·negli altri I6 dette più o meno reazion·e positiv·a. Si trattav.a di tutti casi operabili e il siero fu preso al momento dell'ope:• razione. Finalmente in un'ultima taviola s0no esposti i risultati dell'azione sulla placenta di sieri normali, o tratti da indi,·:idui affetti da svariate le1

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sioni non ginecol0giche nè cancerose (31 in tutti). Anzitutto la tavola mostra, megli0 f0rse che tutte le altre, che letture diffeirenti posso110 essere ottenute quando si paragonino i tubi contenent i I eme . e quelli contenenti I eme . r / 2 di siero. Ma prendendo insieme i rist1ltati delle due serie troviamo che il meglio che possiamo c1jre è che la re:azione è risultata erronea in ~ C<lSi dei 31 . Se vogliamo a·d essa accoirda•re fìdu,cict illimitata, possiamo trovare delle scuse per d t1e di essi, dicendo che il sangue .fu· estratt0 a troppa poca dist anza dal pasto; e per gli altri ammettendo qualche errore di tecnica, poichè nes· suno può aspirare alla infal1'ibilità. CoNCL USIONI . - Riassumendo i risultati dei lOO casi esam.i nati ·p er provare il valore diagnostico delta reazione della dialisi !llella gravidan za, troviamo che, con la lettura più generosa possiè·i le, giudican.d o su due serie di esperimenlir e non sull'unica usuale, ten·e ndo conto a~ '~utte le ipotetiche cause di errore, vi sonio .anc0-a I7 evidenti erro.ri ·diagnostici, il che pe•t se stesso costituisce u•na grand·e perce11tuale, sufficiente a dist ruggere il val0re diagn.ostico ·d ella ire.izione. Mla, se poi applichiam•o1 ai risultati favore·voli gli stessi criteri ·c ritici ·Con i quali respingiamo i .r isultati non cmrispondenti, tutta là teor~a f1\'::rde qualsiasi valore. eIn un sec-0ndo articolo l'A. <::onsidererà la on • stione dell'esistenza di fermenti protetti vi nel SEBASTIANI. ca-nero.

N.IEDICINA SOCIAY-4E• '

L'organizzazione seientifiea del lavoro·per gli storpi e i mutilati in guerra. Il prof. Luigi F1errannini ci fa corte&emente avere le b1ozze del seguente articolo, che egli pubblica .n ella « Rirforma Medicai» : La mobilitazione, l'organizzazione e l'assistenza civile ,-anno s·v olgendo in tanti comitati e sotto forma diversa la loro attività, non isempre troppo concord'e per non riuscire qualche volta dif:ettosa o superflua, per sopperire al1e multiple necessità che la guerra crea o agg·ra,ra. L'assi.sit enza sanitaria specialmente si moltiplica per-chè gli ammalati ed i f1eriti destan10 s empre il più pietoso e gent:::aie interessamento, perchè per ·e ssi tutti sentono di poter fare qualche cosa contribuendo con la propria borsa e con la propria opera, prodigando le cure della scienza e quelle del cuore. Son sorti così n1iraC'ol )l.;a·..1ente e per ,-t>~:a forza d'entusiasmo forse più os pedali di q.uelli (13)


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che o~corrono (almen101 ci auguriamo), si sono offerti più medici di qurel che sia necessar?0·1 si han·no pronte più infermiere 'Volontarie di qua11to po·ssia.n,0 servi.re. È un r isultato· mir.a bile, che in ltna sola espressione dimostra il l)ucn volere ed il buon cu·o re di tutti. Ma oltre all'assistenza ospedaliera e sanitari a in g enere, a que<sta che pot remmo chiamare il primo 1socc.orso dell'arte medica per le vittime della guerra, v'è un'altra necessità assai più grave e più complessa, quella di dover priVvvedere all 'a,Tvienire di colo·r o che restera11no invalidi. Non ·v'è biso.g no di dipingere a forti pen·n ellate il ·q uadro des.o1ante ·d i coloro, che per gli effetti della guerra resteranno più o meno i·nabilitati al lavoro. Basterà penlsare come tanti giovani nel m iglior \ igore degli a n ni, esuberanti di attività e di er:{ rgie, vedendosi di botto troncat aquel che pet lorei .e ra fonte di vita e di sp·eranza, arrivino ad invidiare la sorte dei compagni rimas1i sul campo, specialmente quand o, passati i mo1nenti d·el più fervido entusiasm10·, lo stato e la ls•ocietà lasciano q uiesti miseri col solo compenso di una mag.ra pensi~}ne , che per i soldati va dalle 5 10 alle 1066 lire .a nnue ed interdice per sempre le gioie della vita a ch i aveva tutte le aspirazioni e tutte le probabilità di raggiungerle e le vede di botto coniviertite i n desiderii e spasimi imp.otenti. La carità pubblica, ch e fa miracoli, non può sanar.e queste piaghe .fisicamente e moralment e doloranti per tutta una vita, che il 15,occorso della pubblica pietà avvilisce, non conìf·orta. Si pensi che anche all'ammalato comune, all'operaio inabilitato per infortunio sul lavoro il soccio rso della p ub·b lica carità s11on·a ,offesa .i1ngiuriosa più oeh e conforto f1ratern·o, e per essi si è dovuto a nche per questo solstituire ed in.tegrare? con altre provvid·enze quella del ricovero all'ospedale o all 'ospizi.o. Tra qttalohe mese tutti i nostri oispedali di guerra e di pace co·m iniceranno a metter fuori, assieme ai malati guariti, una quantità di mutilati, ai quali 'Sembrerà che a 20-30 a n ni, assieme al braccio od alla gamba, sia /stato spezzato il corso della 'V ita civile e sociale. Molti di essi hanno anche veochi genit ori da sostentare o piccoli l:ambini da allevare. Pe r tutti costoro la vita, che sorrideva affidata ai loro petti r~busti ed alle loro braccia e gambe .atti,re, potrà diventare insopportabil1e. A tutti costqro u,oi dobbiamo, non la nost ra commi serazione platonica o l'elemolStina di un as~eg no ·vitalizio che avvilisce ed è insufficiente, n1a una speciale assist enza premurosa, che colti,·i e S \ iluppi in toro le energie che ancora re~ta110 per sopperir qt1elle perdute. Ha ancora 1

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questo nuovo compito, la nostra organizzazione civile, c.o·m pito arduo e grave, ma iche supera per nobiltà d'i~.itenti ·e ·grandiezza di iris ultati qualsiasi altra forma di assistenza civile. Io ·n on intendo qui parlare d ella fornitura ed ap plicazione degli apparecchi di protesi, giacchè questi presidii dovrebbero oggi far parte di una \nera ichirurgia che a·spiri ad esser completa. Io intendo parlare della rieducazione profes1sionale, di cui dovrebl:.e ro e1ssere fattrici apposite scuole di lavoro. Il pr0.f. Jules Arm ar, che dirige il Laboratorio di ricerch e s ul la'Voro professionale al Conservatorio naziona le di Arti e Mestieri a Parigi, mi scriveva, due m esi :fa , che parecchie scuole per :storpi e mutilati della guerra si andavani0 organizzando in Fra:n:cia ed una stava per sorgere nel Belgio appliicando i principii sicientifici a l:"enefici.o di questi sfortunati. In Franciat auspice il senatore H en1'iot, queste Scuole di lav.oro van.no sorg·e ndo ovl1llque accanto a lle cliniche chirurgiche ed ai lal:ora tori ortopedici ; ed in Inghiltierra , in Rulssia, in· Germania non si fa cli meno. È l'ora anche per noi . Noi abbiamo in casa nostra un nobile esempio da imitare : l a Scuola di lavoro istituita dal icompianto on. Carmi11e nell'Istituto dei rachit ici a Milano, e la Ca1sa di lavoro fon,data da d.0 n111a F anny Finzi Ottolenghi a Gorla presso Milano ove i n aperta campagna i malati sono adibiti ai l av10•ri camp estri. Appren.d o da un bell'articolo di R oslsana pubblicato su.J Maitti'Yl1o che uni istituto identico si sta organizzand,o .a Torino ove si son raccolte già 240, 000 lire, ed u11 .altro si spera di poter stabilire a Roma . Ma molti ne orccorron-0, perchè il bisogno sarà gtl""ande e f,o rse richiederà an:che una opportuna ts·pecializzazione. E, come in tutte le opere consimili, i medici specialmente dovran1110 versarvi i loro t esori di intelletto e d'amo.re. Essi, che sono i primi a 11accogliere qu·esti marti.ri sotto il grandi nare dei proiettili ·che non rispet tano più neanche il simbol.0 dell'opera più pietosa, e!s:si, che li ' ac· coinpagnano a ttraverso tutte le formazioni ospedaliere prestando loro tutti i .socoorsi ed i conforti dell 'art e divin·a e del cuore educato alla scuola della sventura, essi dovranno compiere in queste scu,ole la loro opera ls.ublime ridando a tantl. sventu:rati la vita sociale do·p o di aver ridato l oro la vita mateniale. È un campo n.u ovo e sem pre più degno che si apre alla straordinaria e magnifica attività del medico, un campo in cui rifulgeranno risorse scientifiche preziose e nozioni pratiche di una utilità inie stima:bile come mi propongo di dimostrare in parecchi articoli. 1

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OSSERVAZIONI CLINICHE. Istituto di Clinica Medica Gen~nale della R. Università di Pisa diretto dal prof. G. B.

QuEIROLO.

Due casi di. tetano traumatico guariti col metodo Baccelli per il d ott . . EMANUELE lYibNDOLFO J assist ente. L ai casistica clinica è ormai ricca di osservazi0ni concor di, le qttali dimostran-01 la efficacia della cura d.el t etano m ediante le i.nezi"0ni sott0cutanee di acido fenico . Sono da annoverare, , t ra le più recenti os... servazi.oni di tal genere, quelle riferite da Della Volpe, Lepore, Righi , Pi ccaluga, Di Montè, Rabitti1, Masotti, Lucchesi, Cagnetta, Setti, Oataldi. Nè sorltanto in Italia, ma anche presso le cliniche estere, il m·etodo Baccelli conta ormai numerosi e convin ti faut0ri . Così nella Clin·ica chirurgica del prof. Praksin· di Kazan, il dottor Goulyae:ff ha p0tuto guarir-e due casi g.r avissimi di tetano con le inezioni d·i acido fenico, mentre la siero.terapia antitetanica, precedentemente praticata in molti altri casi, non gli iaveva fornito che scarsi successi terapeutici. L o1 st esso autore si è inoltre c0nvinito che l'acido fenicò debba verisimil111ente esplicaire una azione specifica s ulla tossina t etanica, poich@, diminuendo la dose del rimedio, ha osservato più volte u n.a spiccata esacerbazione degli spasmi muscolari. Il M edical R ecord (21 settembre 1912) , dopo aver d.escritt<:' il metodo Baccelli, 10 dichiara di somma effi cacia, iriferendo a questo prvposito importanti dati statistici . Nella guerra civile degli Stati Uniti, per esempio, la mortalità per infezione teta11ica fu d.el 92.56 %· coi metodi abituali d·i cura . C·o n la sieroterapia, secondo R ichter .e Beh1in:g , la m01rtalità si mantenne intorn0 a 88 %. Invece da una statisti~a di 190 ca·si curati col metodo Baccelli, s i rileva che la mortalità è stata ridotta fino al 17.36 %. Anche nella Cli11ica 111edica di Pi.sa, per• consiglio del prof. Queirol10 , speriniet?-tammo più volte, con esitor fortunato, 18; t erapia del tetano mediante le iniezioni di acido fenico: e i due . nuovi casi che sto per riferire forniscono alla bontà del metod-0 ulteriori conferme. A... B... di 30 a n11i, nata ai Bagni di San Giuliano, attendente a casa. Non ha precedenti ereditari nè personali degni d·i .n ota, tranne una i.n fezione tifica c0ntratta all'età di 12 anni. L a paziente, circa 15 giorni prima del su o ingresso in clinica, aveva D·o tato, in corriS1pond enza del tessuto peri-ungueal~ del pollice sinis tro, una lieve tumefazione, insiorta per cau3

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sa n oin apprezzabile, e .seguita da . scarsa secrezione purulenta. Nei gi0rni successivi semèrò a ll >ammalata che la descritta tumefaziome regredisse ,a lquanto, insieme coi fenomeni reatt~yi locali ..se non che, dopo c~rca .-12 giorni, 1 ~~erma. S·l accorse che la falange s1 era fatta p1u tumida, senza però aum·e nt o nè d.ella dolorabilità nè della ·secrez~o ne purulenta. Era frattanto insorta una evidente difficoltà della par 0la, ed erasi maniif est at o il trisma. L>ammalat a vieniva accolt a nella Sezione delle malattie infettive il 27 gennai0 1914. All >,esame g·enera~e del~ >inferma , l '~s.pressio­ ne del ·volto appariva spiccat amene ngida per l'aumentato tono dei muscoli mimici : corrugata la fronte, manifesto il risus sardonicus caratt eristico. E·sisteva trisma di alt0 gràdo, rigidità della nuca e del .r achide, ta1oira marcat0 opistotono. I~'addome er a . fortemente · contratto. L'ammalata cadeva spesso in preda a viulente contrazioni tetaniche, emettend·o grida dolorvse. La temperatura, ·a tip0 continuo-remittent e, noni oltrepassava i 38 centigradi. Polso ritmico, asisai valido (pttls . 120) ; , r esp. 26. Niente di notevole all'esame dell'apparecchi10 ci.rcolatvrio e degli organi del respir·o . Inizia·i subito 1a cur.a seco11d0 il metodo Baccelli, iniettan do a ll 'inferma ·sotto cute ··da 30 a 40 ctgr. di acido fenico1 nelle 24 or.e, per 5 giorni cùnsecutivi. Contemp·or.a n.e ament e la lesione ii1iziale fu trattata col t ermocauterio, · e furono .svmministrate all'inferma larghe dosi di e loralio e bromuro. · , L'effetto terapeutic01, in questo cas'O, fu st raordinari.a.m ente pr0nto ed efficace.· Infatti, già dopo due g·iorui dal . principio della cura , si not ò una ma.nifesta regressione di tutti quanti i fenomeni meirbosi: 'diminuzione de l t risma e della. contrattura dei muscoli della nuca e del rachi.de ; più rari e meno intensi gli accessi t etanici. D opo otto giorni l'inferma nùn ·presenta.va più accessi: persisteva . s_o ltanto un m oderato grad0 di t rismia , che andò gradatament e rjsolvendosi. La t emperatur.a si ridusse alla norma: la con. valescenza fu rapida, . completa la guarigione. 1

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M... B... di 20 anni, di N ugola, colono. Il paziente, il 29 a,prile 1914 si era ferito al piede destro1 mediante un a ttrezzo ru.r ale. Successivamente si manifestarono, in corrispondenza dell'arto colpito, .fenomeni di. lirrloangioite, i quali, mediante imp.acchi di acido salicilico e pennellature di t riclorofenolo, rapidamente si risolvettero. Era frattanto guarita la lesione locale : quando, il 13 maggio, essend·osi m.a.nifestato il trisma, l>infermo veniva . immediatamente in·v iato alla n·ostra clinica . Ad un primo es·a:me del paziente, fu rilevata la esisten.z a di una forte contrattura dei m asset eri, e di una mvdica rigidità della nuca e del . rachide. Anche la espressione del volto era particolar1nente rig ida e fissa: corrugata la front e, ro stacolate alquanto la fonazione e la deo-lutizion,e: La temperatura, subfebbrile all'inirio, decorse dipoi coµipletament e ap~etica. Come ne l caso precedentemente d.escr1ttv, dopo aver trattato la ferita col temocauterio, prat icaj senza i1ndugio la t erapia col fen?lo .. Il pazient e ricevette sotto cute 36 ctgr. di acido fenico nelle prime 24 ore, e fu ripetuta la stessa dose nella gio·rnata ~uccessi,·a . .'

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Le c0n.dizioni dell "infermo, durante i ,p rimi si vuol discuterne ancora certe illazioni o trai ne due giorni della st1a degenza in clinica, si agdelle co11clusio.ni già rigettate o tr.ionJ.altnente gravarono sensibilmente. Si riscontrò infatti un confutate d:al nostro lYiaestro stesso. aumento del trisma; ed il p.a ziente, ad i·n terPorto infatti qui due esempi che dain1no risaltc valli di un'ora circa, er~ còlto da viol1enti tsipasmi muscolari, durante uno dei quali si ebbe :a ll'innocuità di una tal cera ed alla deplorevole anche il morso della lingua. Aumentai allora la incertezza dei medici delle condotte isolate ~ dose giornaliera dell'acido fenico, pvrtandola a volerla !applicare. In tutti e due i miei casi non 45 ctgr. per altri 4 giorni, e, su·ccessivamente, a avev:o a mia disposizivne il siero amtitossico (nè 54 ctgr. I-1'.effett•o terapeutico non si fece attenp·er la sua tuttora d1scussa efficacia si p uò pretendere : talchè potei assistere, m.entre andavo aume11tandù la d·o1se del rimedio, ad una rapida dere ch e ai1che i piccoli armadi farmaceutici ne risoluzio·n e di tutta la sindrome m·orbosa. siano 1s.empre pro\rvisti di attiivo); i malati non Dopv 5 giorni dall'inizio della cura, ul paziente potevan0 per svariati e m,olteplici cau'se dd me cominciava già a disserrare parzialmente le arindipendenti venire trasportati in città o all'ocate dentarie, e già poteva sufficientemente alimentarsi, essendo in gran· parte scomp.a rso l'ospedale e nel I 0 caso er~ certo che la ripetuta e stacolo alla deglutizivne. Gli accessi convulsivi sem.p lice azione di sostanze 1n.ar.cotiche non ~;~­ andav1an0 facen.d osi sempre più rari, più brevi, reb be stata sufficiente a dar.e ad un orgarnismo ed .a ssai meno intensi. Non v'era p1ù dul>bio i,nrfral.ito la possibilità di racc0gliere nuove forsulla favorevole evol uzivne della malattia : ciò nondimeno continuai ad iniettare l'acido fenico ze per una lotta p11oficuia. sino a che non furono ·del tutto scomparsi i Restava quindi il fen0lo di cui la soluzivne si11tomi della infezione tetanica. non richiede manualità o cognizi0ni farmaceuIn questo caso è d·a notare, oltre alla efficacia ti-ehe ignote ai medici, qt1ando poi esso, p·u ro o del trattamento istituito, la pe11f.etta tolleranza dell'acido fenico da parte .dell'or.r.ganismo. Di- in soluzio1n.e, non pt1ò loro1 manicare ma·i. fatti il paziente sopportò, en.tro un periodio di Nel mio 2° caso i,n1oltre per la n.atu1"1a a'lltisetdue settim.ane, una d·o se complessiva di grammi 7.44 di acido fenico. Le urine, givrn.almente · tica del farmaco, badando sol0 alle 1n0dalità della tecnica, ho potutv SE>"nza gravi apprensioni esaminate ,n0n presentaro·no alcun.a alterazione, nè alcun inconveniente' si ebbe ad osservare, se gi·o varmi di una persona profana, senza di che si eccettui un moderatoi senso di prurito, comnon avrei avuto la necessaria regolarità ed inparso verso la fine della cura e rapidamerrte disistenza della cura ipoderm.ic.a. legt1atosi con la sospensione del fiarmacv. In questo stesso 2° c:aso di più fu manif1est:a la poca giu1s.tifioabilità dei timvri di c0mplicazioni I casi che ho riferito, insieme con altri già renali e come se la carbolu·ria non va perd'Uta osservati in passato? nella nostra clinica, dedi v.ista, nello stesso tempo non le si deve dare pongono in modo ,n on dubbio per la efficacia tuttavia 11n'import:tnza •..:!sagerata : colla sospen-d€l metodv Baccelli nella ter.aip1a della ti.nfesione del rimedio si potrà ben arrestare in breve zione tetanica : metodo che il Clinico di Ronia h a genialmente intuito, e che vanta una supe- e sempre p'i ù a tempo, ch·e .n1o n finora colla · sieroterapia, gli effetti nocivi1 e non utili di esso. Tiorità manif·e sta sopra o:g ni altro sistema teRiguairdo all 'azio ne 1dell 'acido f.eniico, nel n:ira.pentico. 1nero 51, 1914, di questo r>eriodico è :riportata la recente conclwsione del dott. Arthur A. Pin c.l1e UFFICIO D'IGIENE DEL COMUNE DI ROMA attribuisce alla pr 0iprietà anestetica del fenolo diretto dal prof. T. GUALDI. gli -effetti benefici suoi ; così come il Rej:n,-,lds nel La,n cet del 23 maggio 1914, la riferisce, anLa cura del tetano col metodo Baccelli che lui, all'azione iniè itrice sull'attività riflessa nei luoghi isolati muscolare. Ma se quasi non bastasse il iriroino• scimento della potenza antitossica dopo ~re lu · per il dott. V. E. OVAZZA. stri di esperienza del Baccelli istesso e d'altri (XV Congr. di Med. I.nit . Genova), dovre1:1b e esAltri due casi di teta 110 guariti pel trattamentv coll'acido fenico credo di segnalare, perchè in sere sufficiente agli stranieri al ponderare sulle amtedue a ·d istanza di a!nni le circ:o stanze fup·u bblicazi0ni nostre nu merose : da es1se appa'!e rono tali che senza tale risorsa avrei dovut.:> a·b- chiara e per le •Oisservazion~ cliniche e per gli bandonare i s0ffere11ti alla lor sorte con troppa esp·erimenti di laboratorio la continuata afferprobabilità di esito infau-s.to. mazione dell'enunciato del Maestro. È poi accertato che torna utile per l'azione Dopo le centurie di tetanici gua.r iti col metodo Baccelli nvn è necessario, che io li descriva mi- sui bacilli del Nicolajer nonchè ~ul momento 1nt1tame11te, darò le caratteristiche più salienti. predisponente rappresentato dai batteri della Ora che nelle altre naziotd. finalmente tale meto- suppurazione ; ma di quelli è sempre scarsa la do ha acquistato il pvsto che gli con1pete, pur moltiplicazione, e se i bacilli possono formarsi a 1

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PRATICI.i

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lungo nel loro pUin•t o d'ing•resso, appena prodottasi una certa quantità di tossi:na è difficilissimo il riin1venirne ancora alcuno. Qt1indi senza negare a l feinolo una certa azi0ne anestetica sul sistema nervos·o 10i meg•l io sulle sue .terminazil()f!li peritferich.e, azione presumibil.mente leggiera, pa~seggiera ed insufficiente ed il Baccelli stesso era precisamente partito dai. brillanti rii, s ultati avutine nella cura delle nevralgie, delle neuromialgie e delle neuriti - dobèiiamo considerare il fenolo piuttosto come un vero antidoto chimico su una tossina, che, relativament.e ad altre, viene elaborata in quantità finita. Del resto siccvme pel veleno tetanà.co è provato ·ag1ire esso direttam·einte ed essenzialmente nelle cellule gangliari del midollo spi1n ale e solo in seguito nelle fil::ir·e 11ervose periferiche, la cura col fenolo, che -potrebbe di1rsi specifica, è -0pportun-0 venga coadiuvata dai c.almanti : idr.ato· di cloralio, morfina, belladonna, cloroformio, br omuri, curaro, .ecc. Ora tali anelgesici ed 3Jnestetici, da tempo usati contro il tetamo anche quando esso v·eniv.a pur confuso con altre manifestaziond patologiche d·ell'asse cerebro-s,p inale, non diedero mai un successo dur.aturo, anzi spesso fu evidente che fi nita l'azione o per la I.imi.tata quantità del far1naco le contrazio nJ. esaurienti e 11efaste riprende,rain10 più gravi e più intense. Per ultimo io ·volli verificare 1nella massima parte dei casi pubblicati, dal prim.o del Gualdi (1888) , .i n quale mese la malattia si era iniziata. Ess·e nd0 il tetruno· così g.r ave 1ad i1n cubazion·e brevissima nei paes.i caldi, forse poteva rist1ltarne che rD!eile U!O\Stre regi1oni l'estate alm·eno fosse il ·più propizio all 'inrfezione. Nei casi finora ben :specific~ti trovai che in quals.i asi mese dell'anino le spore od ·addiritturra i l:iaoilli d·el tetaino mi1nacciano uomini ed animali (i miei casi son0 tutti e due del ,dic-embr.e, il 1° con un -contorn•O• di 50 cm. di neve); la prep,o nd·eranza numerica estiva è appen.a sensibile e [0rse do\ruta alla maggior faci.l:ità di cammin1are a piedi nudi ed alla più grande qu.antità di lavori al1'aperto, condizioni d'altra parte facilmen1te .compensate d 'inv•e rno nelle nostre latitud.i ni dagli •a mbienti caldo-umidi, me110 soleggiati e tenuti con tant0 poca pr-01p rietà, oon arnesi e pavimenti imbrattati di fa,n1g o. 1

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I CASO. - Nel dJcembre del 1910 i•n. urn a frazione di 'un C·omune abruzzese er0 in s·ervizio anticolerico. Una donna sui 50 an·ni, di aspetto meschino, mi chiede una medicazione antireumatica ·per 1'a difficoltà che da .t re gionnti provava, specie a destra, ad aprire la bocca •ed a girare .il ca,po. Da 15 gior.ni essa aiutava a pu1lire i dintorni della sua abitazione e diai locali adiacenti aveva allontanato n0tevole quantità di concime sotto raffiche cont.inue di pioggia e di neve.

. S~ erano risolti g li ultimi cas i di colera e vis1ta1 accuratamente la don.na . Non an' accorsi d'altre c.omplicazi·oni che una· temperatura di 38°. Raccomandai semplicemente di stare a letto molto coperta . Nel g iorno dopo il trisma è c0mpleto. T emperatura 39°, alvo regoliare, difficoltà a piegare le ginoccltla; pel mio· sospetto di tetano non trovo alcuna lesion·e cutanea ; la perso1n·a inon~ è d1elle ·p iù pulite, nè I '.a mmalata può .accenna1rmi un ricord0 di essersi lesa in qu alche parte; per quel g~orno so1nministro bromuri e oloralio. Il capoluogo sta ·i n basso e dall'altra parte della ".alle, la strada mulattiera per qu•alche chilometro era coperta da più di 50 cm. di n•e ve e gli abitanti di quella f1razione do·v evano, per rispetto al colera, cons;iderarsi ancora in contumacia. Per aver poi il siero specifico od altro a.iuto non ero s·icuro· se 1ni balstassero 3 o 4 giorni d'attesa ; l'•unica risor.sa terapeutica quindi era cQlst•r etta nelle in.iezi·oni fr:.nolì<::he . .A.ffin,:bè non si manifestassero di nuo:vo certe ostilità al mio operato medico av·visai i carabinieri di .a llontanarmi parenti e vicini col sospetto di colera n·e ll 'amm alata, cui, isolata nella propria ca·s•a e sorvegliata solo dai miei i•n.fermieri, ,potei liberamente prat icaire -0gni due ore iniezioni al 3 % di aoido fenico da m,e S·t esso preparate (Sa giorn1ata dall'inizio del primo :s.in·t oma). Per due giorni aumentò e si estese la rigidità dì tutti i musc0li s·e g.n.atament•e alla parte destra, frequen.t i e "Violenti cc•ntraz.ioni del capo. Temperatura 39°-39°.5; assopimento e talora vaneg·giamenti; 1nieziond di olio canf01rato . Poi scese la temperatura, ritornò l'intelligenza, le contrattur e divennero i1ntermittenti ed io lasciai l'ammalata alla fine del mese guarita dopo 75 iniezi0ni e gr . 4.50 di fenolo·, 1s·enz'alcun inconvend. en.te. 1

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II CASO. - A Castel di Guido (..\.gro . Romano) presentasi all 'aml:·ulat0rio il 5 dicembre 1914 un C·O·ntadi1n·o di 17 ann·i . Mi r acconta che dalla notte si se11te .dolenit e la ·regione lombare con difficoltà a muov.e re la gamba ·d estra: ciò egli attribuisce ad un 'abrasion·e sotto al ginocchio per una caduta della sera i1nnanzi. All'esame è a 111e ·evidente una certa rigidità della colo·n·n a ,1.e rtebrale, che potevo spiegarmi c0n una in~bizione riflessa da fatto reumatico, led una spiccata t onicità 'di ambidue gli arti inferiori, specialmente su·b ito dopo aver pro·vocato Jl riflesso patellare, per un m om.e n,t o ·vivacissimo. Medicata l'abrasione, lo consiglio di farsi v.edere il gior.no appresso; ma g ià al mattino susseguente mi richiede d'urgenza. Lo t rovo in pleurostotono D. con trisma, spasmi degli arti iinferioir i, espressione s0fferenti·ssima. Temperatura 38°.2, polso 94. Credo plausibile l1a diagnosi di t.eta:no; 0ltre a ll'accennata, ma troppo recente abrasione con crosta asciutta, tr-ovo nell 'ammalato parecchie scalfitture e piccoli segni di ferite 1n 1ell~ m1ani e nei polsi, nessuna con gemizio ùd alone d'infiammazione, nè posso sapere di quale data non essendovits.i prestato attenzione alcuna. Egli1 a,·e,·a trasportato una diecina di giorni prima fasci di rami spinosi. .l\..1nche qui per tante cause m'è impossibile di.sporre pel trasporto ad un ospedale di Roma; già il 11ecessario •e pur diligente trasloco in una vicina cameretta tranquilla e più pulita risveglia u11 g.ra'\.·e accesso di convulsi0ni seguito da 1

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amba·scia profonda ; ricorro ·su1b ito ad iniezioni di m.orfì.na seguìte cla quelle di urn a . soluzione esteroporanea di acido fenico al 5 %. P er le mie occupazioni noni posso d ed1carmi esclusivamente a quell'ammalato; affido quindi qua.I cuna di queste iniezioni alla m oglie d'un fattore, elle per altro paziente si era 0fferta ed ora m i aveva fatto vedere di saper compire l'ufficio assegnatole. Il ciaso era grave ed un ascesso per errore di tec.nica era pr~eril:·ile alla morte. Ten,e ndo d'occhio anche in questo ca·s'o le urine, s0l0' éLo·p o il 5° giorno di iniezipni '(acido fenico totale gr. 0.85) esse mi a~pa·io1no . spiccatamente bruno-scuir e, con traccie d'alburmina. Temperatura 38°, poi.so 96 ; nulla al cuore. L'ammalato ha per la prima volta di notte relativamente riposato e dei fenomen!Ì .neuro-muscolari 1Sol.o il trisma ha cedut0 un 'Po!. Non credo1 di sospender il f.eno1'o, m.a diminuirlo al 2 % ; l e contrattuir e e le contrazioni i1nfatti nel giorno dopo sono leggermen·t e diminuite e le ttrine sicuramente meno scure, la loro quantità arriva sì e •no ai 500 grammi (prima non la si era misurata); ma l'ammalato h a spesso sudori prof,u\.5i. Dopo altr.i tre giorni au•nienrta la quantità dell'ur.i na e devo confron~arne · il colore .con quella normale per accertare ·un bruno appena sensibile, che in seguito 1non rilevai mai più; persiste però l'albumi1na in tracci~, che ·s.c:ompare sol0 5 git>rni dopo <lacchè il oolorito delle urine era diventato normale. Mai r·i scontrai ialcun edema. Allora pratico solo io le :i.pd·e zioni, limitandole talora 'a du e, tal'altra a tre per- gi.orno, di 2 eme., e riportando la dil11izione. al 5 %, s~n.za che i reni mi dimos·tri1n o di .s0:ffri1rne ·e sorpas-: sando le urine i l ooo grammi. Le condizi·oni generali .m iglioran·o molto iin fretta, cominciando a dlsci plinarsi le fu•nzioni d·ei ma·sseteri ; d.opo un mese di letto l~ammalato . si a lza prova1ndo appena una dolenzia alle ginocchi·a ; trascorso qualche giorin·o posso lasciarlo guarito. 1

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()ontriboto clinico alla cura ~ell' ischialgia merodo Baccelli. . Ben· lieto di poter anch'io presentare un piccolo contriè1u to clinico nella cura della sciatica colle iniezioni feniche ..second·o il metodo Baccelli. R ... A ... , di 62 anni, fabbr·orferraio, a_:ffetto da grave ischialgia o nevralgia al grande sciatico, ( arto inferiore destro, completament e guarito da 20 iniezioni feniche alla Baccelli, iniezioni intramuscolari, regione g lutea, una pr01 die. A... L ... , di 23 a.n.ni, carrettiere, affetto da ischialgia, nevralgia a l gra·nde :nerv0. sciatico, arto inferiore sinistro, che dopo 20 iniezioni fenich e alla Baccelli, riesci a guarire splendidamente. F errara di Monte Baldo (Verona), 17 aprile 1915. CORRADINI ROVATTI

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Dott.

GUIDO.

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L.a profilassi del tetano col metodo Baccelli. Arnd e Kumbein hanno J)Ubblicato nella Corz.Blatt. fur Schweizer-A erste (r9r4), n. 48) i risultati da essi ottenuti adoperand 0 il m etodo Baccelli non solo per la cura, ma aniche per 1~ profilassi del tetano. Il trattamento con le iniezio11i . di acido fenico anche 11ei casi a incubazione ra- · pida è coron,ato qu.a si sempre da successo,, I.,a dose gior·n.a liera del medicamento va·r ia da 0.30 a l.50 gr. e più, e deve essere diversa a seconda della tolleranza degli individui; deve quindi procedersi per tentativi cominèiando da d osi basse. Ad ogni modo è .n otevole il fatto che gli individui affetti da tetano tollerano una dose di acido· f ennco,ch·e sarrehb·e da'tltnosa per un ~omo1 allo stato normale. N·on bisogna diminuire rapidamente ~a dose da iniettare per evitare la ricomparsa delle contrazioni. · Dopo a~ere sperimentata la efficacia curativa del metodo, Baccelli gli AA., hanno pensato che l 'aci·d10i fenJ.co potesse spiegare da solo ,o anche in unione col siero antitetanico un'azione preventiva. Per verificare questa presunzione hanno proceduto a delle esperiencz;e su a11-i mali da latoratori·o. Queste ricerche hanno . dimostrato ch e le iniezioni di acid·o .fenico proteggono sicuramente i topolini bianchi contTo il tetano. Dop.o. di che gli AA. pensano che iru p·e riodo di guerra sarebbe molto vantaggioso praticare a. tutti i feriti con lesioni infette una iniezione di acido fenico col ' metodo Baccelli, oppur~ somministrare ai pazienti del salolo alla dose di un gr. ogn~ 4 o 6 giorni. DR. 1

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I

SEZIONE

PRATICA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATIC·O . •

MEDICINA SCIENTIFICA. Su l'esistenza di un tessuto paratiroideo transitorio, fetale,. nell'uomo. A. Pepere (R.icerche di biologia ded'ica1te al prof. A Lessam dro Lustig, ecc., Firenze, 1914) OS· serva che nell 'u0mo esiste un tessuto paratiroideo tra.n sitorio, costante, distinto e d.ndipendente da ogni apparato accessorio, distribuito, in sistema di lot.ulazionii, che in• vario numero si di· spongono intorno alle paratiroidi, alle tiroi'1i e al timo (coirpo o organ-0 pGJYa-paratiroideo-ti.tmico). La s ua funzi"ne resta limitata al secondo periodo fetale e ai primi mesci. della nascita e si origina dagli stes.si abbozzi delle paratiroidi (4a e 3a tasca branchiale) e si differenzia da queste, in primo t empo, solo oome gruppi cellulari paratiroidei che non entrano nella c0stituzio•ne d·elle gla·ndole principali e dei nodi glandolari del tessuto accessorio co·s .tante (timo). Le prime manifestazioni anatom.i che differenziali fra tessut0 paratiroideo transitorio e glandole paratiroidee (tessuto permanente) risalgono all'incirca al 5° mese di. vita fetale e .si appalesan·o con caratteri istologici e istochimici chiaramente funzionali delle cellule delle lobulazioni . La struttura ist0logica d·el tessuto paratiroideo transitorio fetale, profondamente diversa da q11ella del tessuto delle glandole della stessa età, è analoga a quella del tessuto delle paratiroidi adulte. · L'esistenza di quest'0rgan·o studiato dal Pepere s'arresta, come s'è detto, ai prim.i periodi della vita estrauterina; ma la sua scomparsa si con1pie in limiti relativamente molto esitesi da individuo a i11dividuo : è probabile che particolari condizio11i di t .i sogno di funzione paratiroidea da parte dell'organism.o (alterazion.i anatomiche delle glandole paratiroidee), favoriscano una più lunga persistenza del tessuto paratiroideo tra·n sitorio fetale; ma esso n.on sembra mai capace di trasformarsii in .t essuto permanente (nodi accessori, glandole soprannumerarie). L'organo in paDola supplisce· la funzione paratiroidea rnon a·nc0ra assunta in questo periodo dalle paratiroidi : la matur.i tà funzionale delle paratiroidi segna l 1involuzione del tessuto paratirroideo transdtorio. Questa nuova conoscenza sul complesso sistema paratiroideo dell'uomo, mentre rischiara alcuni dati anatomo-funzionali ancora oscuri sulle paratiroidi infantili e alcuni quadri contro,~ersi della :fisiopatologia sperimentale, riso!-

ve su pieno fondamento anatomico I 'interpretazione tuttora dibattuta ed ipotetica di quelle tf!Jtanie dell'infanzia che vengono riferite ad in sufficenza paratiroidea. BILANCIONI.

CASISTICA.

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Sulla diagnosi e prognosi di alcune forme di osteomielite dell'estremità superiore del femore. L'osteomielite che occupa un posto cosi importante nella chirurgia infantile, colpisce per lo più le epifisi dette fertili, ossia all'arto supeiriiore le epifisi dell'estremità superiore del1'omer·o• e inferiore delle ossa dell'avambraccio, ed all'arto inferiore le epifisi vicine a ll'articola·z ione del ginocchio. Kirmisson (J ournal des praticiens, n . 25, 1914) fa llJOtare che questa leggè ha delle numerose eccezioni . Si~ p·u ò in~att:i' osservare l'osteomielite U 1oicalizzata a11 'e• stmemità superiore del femore. Questa forma merita molta attenzione per le gravi difficoltà che può offrire nella pratica anche al più sperimentato dei chinuirg.i . Riesce infatti n1olto più malagevole esaminare l'estremità superiore del femore e l',a rticolazione coxo-femorale che l'estremità inferiore del femore o superiore della tibia. È difficile apprezzare i sintomi locali che f>OSsono spesso mancare ainche qn.an·do i sintomi generali sono molto imponenti. La febbre è forte, la temperatura sale a 40° e 41°, la faccia è alterata, la lingua secca e arir:o ssata; i1 mrulato nel raccontare l'anamnesi, dice di avere a'luto pr·e cedentemente u·n t·r.a uma a livello d.e l1'.anca. Ma ncm .si trova nè g001:fi.0Te, nè rossore, nè edema, nè circolazione venosa collatei:ale. Si può così confond.eire un'osteomielite con un tifo o con un'appendicite. D'altra parte è ben difficile decidere se la malattia è localizzata sull'estremità superiore del femore o sull'osso iliaco : e l'o.steomielite dell'anca può talora svilupparsi e magari conduttre a morte l'infermo per infezion·e generale s.e nza essersi manifestata con sintomi locali. u .n altro punto importante è quello di decidere se esist e compartecip·a zione dell'articolazione : al riguardo bisogna notaire che quando non v'è artrite i movimenti dell'anca non sono molto doilorosi e la coscia conserva la sua attitudine normale. La prognosi è molto più fa\rorevole nell'osteomielite ~on accoon pagnata da artrite, perchè, quando esiste, 1'inter,1ento è più complicato : è necessario resecare la testa del femore. 1

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L'osteomielite dell'estremità superiore può are per incuneamento avvengono con un meccadunque presentars:i sotto aspetti svariatissimi: nismo di compressione nel senso dell'asse rauna fovma speciale è quella che colpisce i bamdiale, le altre per flessione dell'estremità delbini poco dopo la nascita e che conduce ad ! '.avambraccio. una lussazione dell'anca, che si può s uccessivaQueste fratture sono frequenti nell'età inmente distinguere dalla lu.ssazi.ane congenit a per fantile : il dolore e la tu111efazione circoscritti la presenza di depressioni cicatriziali locali t a- e l'impotenza funzionale debbono far cercare la lora molto piccole, che sono i r·e litti dell'infe- . presenza della frattura, se è i1ecessario con zione che ha condotto· .a lla distruzion·e dei leg·al'ai11to della radiografia . , menti e della capsula articolare. Il trattamento è molto facile nelle fratture DR. senza spostamento, difficile e delicato in quelI la per flessione. La riduzione dev'essere praticata co11 molta accuratezza, e sempre sotto narLe fratture dell'estremità inferiore del radio cosi. La prognosi in genere è buona. Non si nell'età infantile . de,,.'essere m_o lto proclivi a proporre interventi cruenti per la correzione di fratture inveterate Il \ lulliet (La Seniairie niédicale, 17 giugu•) in i)osizione viziosa, perch è in quest'età la na1914) nota giustamente che nelle lesioni traun1c1.tura compensa molto bene i disturbi della funtiche dell'estremità inferiore del radio dei bam. zione, e per non rischiare di peggiorare le conbini si parla sempre di scollamenti epifisari, e dizioni del paziente. Soltanto in casi di estrenon si dà l'importanza alle fratture vere e pro1na deviazione nel senso dell'asse longitudiprie che pure sono frequenti. Lo scoltame11to ' nale, l'A. consiglia l 'intervento. epifisario si osserva più frequentemente i1ella seconda it1fanzia, è molto raro al disotto l1t:i r2 p. s . • anni. L' A . ha potuto osservare in . pochi anni 29 TERAPIA. casi di queste fratture, che egli ha classificato in tre tipi distinti. La stricnina nelle insumcienze cardiache. 1° S colla1nenti epifisari. - Ne ha visti soltanNewburgh (Americ . f ourn.. of Medie. Sci en.to 4 casi bene accertati, .e sempre in fanciulli ces, mag. 1915) pro.v a e\s.aurientemente come la. al disopra dei 12 anni, con spostamento tipico <::redenza, generalmente ammessa., che la stricdel framment~ epifisario nel senso dorsale e ranina accresca il lavoro del cuore nelle deficienze diale, che necessita di una riduzione accurata, acute e croniche di quest'organo manchi di sotto narcosi, per evitare la deformazione del \t ia.se. polso e l'impedimento della funzione. Su 21 Le osservazioni di laboratorio compiute da pazienti di età superiore ai 12 anni, solta11to in • altri in vestigat-0ri aveva.no già dimostrato che 4 casi si trattava di scollamenti. le dosi terapeutiche di stricnina non esercitano 2° Frattura per i1icu1'l,eame1ito . Si osserva alcuna influenza sulle malattie croniche sperifrequentemente all 'estrem~tà inferiore del ram,entali d el cuore. dio, a circa 2 centimetri dalla linea epifisaria, Clinicamente non si ottiene il menomo benee somiglia alla frattura dell'adulto con penetrazione della diafisi nell'epifisi e spostamento fizio. da sinig ole dosi nell'insuffiei·enza acuta del dorsale del frammento inferiore. L'ha osserva- cuore. ta 12 volte su 29. Il cubito è quasi sempre ilL'effetto s ul cuore di dosi alte di stricnina leso. durante un periodo di pariecchi giorn.i è stato 3° Frattura p er ftessio1ie. - Ha sede varia- studiato dall'A. negli scompensati. I pazienti ven·ivano tenuti i11 letto a dieta bile, in tutta vicinanza della linea epifisaria leggera; i liquidi erano limitati a lOOO eme. fino a 3 centimetri al disopra, avvicinandosi Sotto questo regime l o scompenso non di rado alla frattt1ra delle due ossa dell'avambraccio. scompare, senza il concorso di medicine; perciò Non vi ha incuneamento dei frammenti, i quali 1'A. ebb e cu1ra di ,a spetta,r e alcuni giorni prima anzi mostrano una forte t endenza a spostarsi. d'intraprendere la ~somministraziooe di stricniSpesso esiste anche la frattura del cubito. È sopratutto notevole la dislocazione quasi cona, e questa veniva limitat a a quei pazienti che stante e considerevole del frammento inferiore rimanevano scompensati. Dopo 3-4 giorni di in senso dorsale e radiale. È stata osser·vata 11 cura stric.n~ca l 'A. ne determina va l'effetto sul volte, più frequentemente nella prima infanzia. polso, il respir·o, l'urinazione, la pressione siLo scollamento esige un traumatismo 'riostolica e diastolica ed i sintomi soggett~'\-i. Poi lento con la metafisi fissa e la mano ro'\·esciata somministra"·a digitale e diuretici, alfi.ne di in flessio11e od estensione esagerata. Le frattt1compararne gli effetti 1:\.'U la stri cnina. 1

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SEZIONI!;

Furono ·così s.tudati otto casi di compenso ca•rdiaco rotto. Nessuno venne beneficato dalla stricnina; i·nvece quattro videro p1oi sparire lo scompenso sotto l'azione della digitale; du1e nio· riron-0 nell'ospedale e due furono dimessi. I miglioramenti ottenuti dimostrano che i rpazienti non 1si trovavano ancora in uno stadio incuuabile: il fallimento della s tricnina dunque d eve attribuirsi unicamente alla incapacità di questo rimedio a 1nigliorare le condizioni di lavoro del cuore. Concludend0, manca ogni provTa clinica e farmacologica che giustifichi l 'u•s o della stricnina nelle insuffi<~ienze· ·acute o croniche del cuore. R. B.

PRATICA

III!

In generale occorre anzitutto allontanare le ct\Jste, il che s i può facilmente ottenere con la cosidetta calotta olea.ta, ungendo cioè i!l cap0 con la segue111:e miscela : Acido salicilico . . . . . . gr. r-2 Oli.o di ricino . . . . ) Olio di oliva . . . . . .' ana gr. 50 e poi ricoprendo la parte ·Cvn una fasciatura ben fatta. In seguito sii potrà ,a d0perare la pasta al tumenolo e ossido di zi.nco al 5 %, consigliata dal Neisser, oppure il semplice unguento di os.s,i do di zinco e bismut0 ana ro su roo parti di vaselina. Sembra che ai1c.i:ie il protargolo r i.1sp0nda bene in certi eczemi umidi dei po1ppanti. Un.a buona formula è : protarg01o gr. r; sciogli a fredd·o in acqua distillata gr. 5 ; lanoli na anidra e vaselina alla q . b. p. f . gr. roo di unguento. Quello che i!tnp0rta sopraitutto è di otten·e re mercè solide !fasciature ch·e l'unguento resti bene aderente alle parti malate. La cura locale sarà inoltre integrata da quella interna, qualora si sos·petti l'influenza di disturbi della digestione, o ·d i .altre funzioni, sulla genes,i; della dermatite eczematosa. V. MoNTESANO. 1

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Se la stricnina sia un antagonista della stovaina. In seguito a diligenti ricercl1e sperimentali sui .conigli, I. Simon giunge alla conclusione che l'iniezione di stricnina non aumenta la resistenza alla stovaina nè modifica sostanzialmente il 1nodo di comportarsi del cent1ro resipiratorio di front e a questo :farmaco. Dunque n~n trova sussilli{) 11 E.ll 'esperimento la pratica di Jon·nescu, il quale inietta una miscela dei due alçaloidi nella regione dorsale del u-achide per ottenere l'anestesia anche delle regioni su periori del tronco, nella fiducia che, se la stovaina a.v esse per caso raggiunto in alto i centri del midollo allungato, la s ua azione verrebbe annullata dall'azione antagonista contemporanea della stricni·n a . Egli desumeva questo antagonismo da quello, ammesso ·d a Bignon e da altri, fra cocaina e stricnina . R. B.

POSTA DEGLI ABBONATI. . (526) Negli ecze >rii dei latta·11 ti. - Sarò ben grato a co·t esta onorevole Redazio11e se nella « Posta degli abbo·n ati >> del P.oliclinico· mi si vorrà rispondere 'S ul :seguente argomento. Accennare cioè alle p1ù •recenti ri·sorse terapeutiche nei casi di ecz.em i dei lattanti. Io intendo riferirn1i agli eczemi (croste lattee) dirò cosi idi1o•p1atici e non già a quelli ch·e si1 voglivno secondari a scrofolosi, . e-:c. Lieto .se potrò avere qualche dato in proposito, ianticipatam.e nte ringrazio e ossrequio. Ab·b . 5584. 1

La cura degli eczemi dell'infanzia costituisce tino dei oom'Piti più penosi per il dermat0logo, sia per l'incertezza che r.egna ancora 1sulla loro etiologia e sul1a lor0 pato·g enesi, sia .pe.rchè 1:[so1g na spesso combattere i pregiudizi delle madrd che temono effetti dannosi dalla soppressione di queste forme ess11dative. 1

(527) All'abb. rr8r :

L'educazione completa di un Tiagazzo sordomuto non può farsi che in un istituto ad hoc, di c uri ne at1biam0 numerosi in Italia, non tutti di egual valore scienti:fi.c0 e pratico, ma buoni (a Si~na, quell0 che -s'intitola da Padre Pendola; a Roma, ecc.). Quanto .ai lavori relati·vi all'educazìone dei sordomuti, specie ai primi rudimenti di essa, vegga : O. Fornari : « Il sord·oonuto e la s.u a istruzi0·ne », Milano, Manual i Hoepli; - P. Parise : « Ma11uale di ortofrenia » ibid. Sarà anche utile la conoscenza del perivdico L'educazione dei sord,oniuti, diretto dal prof. Giu1'io Ferreri di Mila110. È al XII anno. .g. b.

VA~IA. '

Propaganda d'igiene. -

In tutte le scuole della Svezia è stato a-ffisso il seguente decalogo d'igiene : 1 . _t\ria fresca, .n ·o tte e giorno, è condizione necessaria alla salute ed il miglior pr.e servativo contro le malattie dei polmoni1. 2 . Moto è , ·ita. Compiere tutt'i giorni esercizi all'aria aperta , lavorando e passeggiando, e cosi controbilanciare il lavoro sedentario. 3. Bere e mangiare moderatamente e semplicemente. Colui che all'alcool preferisce l'acqua, il latte, le frt1tta, rafferma la 1s.ua sal11te e le s ue capacità di la\Toro e la sua felicità. (23) 1


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4. -~,·er cura della pelle con intelligenza : av,·ezzarsi al freddo la\ andosi q.u otidianamente con acqua ghiaccia e una volta la settimana prendere bagno caldo in ogni stagione. Si può così preservarsi dalle infreddature. 5. Vestire abiti nè troppo la rghi nè troppo stretti. 6. Abitare .u na casa esposta al sole, asciutta, spaziosa, pulita, luminosa, piacevole, c·o moda. 7. Rigorosa p ulizia in ogni cosa. Aria, alimenti , acqua, paine, pa·n·n i, indumenti, camera, tutto dev'essere pulito. .. anche il morale : quest'è i l miglior preservativo dal colera, dall'anemia, dal tifo e da tutte le ·m alattie contagiose. 8. Lavorare reg.o.Jarmente ed intensamente è altre~ì il miglior preservativo contro le malattie del corpo e dello spirito: è u na con solazione nella sventura; è la felicità della vita . 9: No1n1 cercare, dopo il lavoro, riposo o distrazione in .fest e rum·orose, percbè non si tro\1a. Le ore di riposo e ,di vacainza sono . des.tin.ate a lla fami glia e alle soddisfazioni spirituali. 10. Prima condizioine di buona salute è una vita r,esa utile dal lavoro ·e no·b ilitata dalle buo~ ne azioni e dalle sante g ioie. Il desiderio di essere un buon membro della famiglia, un buoni la\·oratore del suo mestiere, un buon cittadino della patria, conferisce alla vita u n prezzo inestimabile. 1

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CENNI BIBLIOORAFICJ. . Non si recensiscono ch e t libri Pervenuti in dono alla Redazione

Dott. ANTONJ;O PASTEGA. Gli anticoirpi wegli umori ocu·lari di animali normali ed im1nunizzati e di ca1da-veri uman.i. Spezia, Tip. Argiroffo, 1914. (Istituto Sieroter,apico Milanese di11etto dal prof. S . Belfanti). I

L'-~.

dopo aver parlato nella « Prefazio ne » degli anticorpi i n generale ed accennato a quelli dell 'occhio, passa in s uccinta disamina nello « Studio st orico », i reperti di precedenti osser,·a tori s ui singoli anticorpi degli umori oculari e sulle varie condizioni che m odificano il loro tasso. Addiviene poi a lle sue « Ricerch e sperimentali » esponendo da prima il metodo seguito in esse. Servirono .a tali indagini cavalli ed asini im·· munizzati rispettivamente contro la tossina difterica e t etanica, dissenterica, il colera , il tifo, la tubercolosi, il carbonchio, il gonococco, l 'ade11ite equina ed il sangue di coniglio ; inoltre conigli trattati con emulsione di paratifo B e con albumine di maiale, di cavallo, di bue ed u1nana e cada\·eri umani di tifosi e tubercolosi. (24)

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Nei cada?Jeri u1nan:iJ di tifosi nei quali il siero offriva agglutinazione al titolo massimo di 1 : 200 e fissazione a bassa quota, non si riscon· tra nè sostanze agglutinanti, nè fissanti nei rispetti vi umori oculari. Nei cada-veri u11ia11ri di tubercolosi non si osserya reazione preci pitante cosi n·e l siero come negli umori dell'occhio. 111 an'hnali :1iormJ.mLi corrispondenti a quelli immunizzati ed in cada-veri wma1'Ui normali nel cui sier o fu rilevata fra i vari anticorpi ricercati, la sola presenza di agglutinine in basso titolo e non in forma cost ante, 11ei rispettivi umori oculari l'indagine dei vari anticorpi riusci negativa. Il p resente la,·oro reso meglio dimostrativo da not e riassuntiYe e da considerazioni per ciascun gruppo di ricerche, è chiuso da un capitolo sulla Sierologia nella terapia 0 culare in rapporto alle r~oerche immunitarie, nel quale esposte le moderne aplicazioni della vaccinoterapia e della sieroterapia specifica e paraspeA. R. cifica. 1

17 ite dei 11iedici e 'l'iatura.l tsti celeibri. 2 . M. CAR-

Franicesco Redi . 3. D . BARDU ZZI: Ugoli1io da Montecatini . Firenze, Istituto Micrografico Itali?-no, 1914-19 15 .

DINI:

Quest a elegante collezione, iniziatasi con l 'Eustaclii di G. Bilancioni, continua cv.n• fortuna le s ue 1pu1:1b licazioni; il Cardini si occupai della :figura interessantissima di Fra1icesco R edi, al tempo- istesso in s.igne naturalista, medico, fisiico e poeta. Oltre alla vita e all'ambiente in cui operò, l' A. accenna agli scritti int0rno alle vi pere e alla generazione degli insetti, in cui il Redi applicò alla scienza della natura il metodo sperimentale, compiendo molte osservazioni nuove su fatti fisici. Sullo sfvndo d·e l quadro si muov:ono numerose figure minori, della Corte Medicea e di poeti gi0cosi. Il t erzo volumetto è dedicato al primo idro· logo italian0, a Maestro Ugolino Cacci11:i, l 'autore del De Balneis . Il Barduzzi lo dice «il vero restauratore della :idrologia medica, avendo egli per il primo c011cepito ru.n lavoro organiico, bas.ato sopra dati positivi, visitando e studiand.o le varie sorgenti mi,nerali e termali, e sopra casi clinici numerosi, conipiend0 studi ed osservazioni dai primi anni della sua carriera e continua.ndoli fino alla pubblicazione del suo t rattato» . I v0lumetti sono ricchi di documenti e di nitide riproduzioni fotografiche; presto seguiranno quelli dedicati a Ramazzini, Malpighi, Cesalpino, Mercuriale. gb . 1

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SEZIONE

PRATICA

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, NELLA VITA PROFESSIONALE. I

Il servizio di trasporto dei feriti. Alcuni giornali politici hanno accennato ad una specie di dissidio tra la Sanità militare e la Croce Rossa, dissidio che rimasto latente e senza effetti durante il tempo di pace avrebbe assunto nel primo periodo della nostra guerra una forma acutissima e molto perico1osa. Non si sarebbe trattato di una nobile gara nel far m·e glio, ma di una specie di ootracismo che la Sanità militare avrebbe decretato ed applicato verso la Croce R ossa. Il Carri.ere d·ella Sera infatti seri ~eva : cc Vogliamo insistere su una circostanza, fra le molte suesposte: quella che, mentre a Milano sono n11merosi gli ospedali vuoti, splendidi per preparazione, adattatissimi per salll!tirità, si sieno preferiti locali, che se fu utile e prudente predisporre, .n on .rappresentano - come l'ex do·r mitorio pubblico di. via Colletta - l'ideale del ri.covero sanitario s ia per la infelicità degli a·m bienti, sia perchè al contatto com'è di vi e rumorose e p10ilverose. cc È questa .forse una delle conseguenze di una specie di ostilità, manif.estatasi n.e lla Sanità militare, contro l e iniziative da essa non strettamente dipendenti, 11'on esclusa la Croce Rossa, che la stampa ebbe già o.ccasione di fat rilevare? Non sappiam.o·; ma, poichè si tratta evidentemente di una preoccupazi one di autonomia ad ogni· e.o-sto per parte della Sa.n·i tà militare, osser·viamo cl1e da eissa derivano altri gravi in1convenienti : quello, ad es·empiio, che feriti grarvissimi ·van1110 a finire in ospedali secondariissimi in1pro\1visati alla megli10, che dovrebbero servir.e solo in un ultimo estremo, mentre f.erjti lievi 1sono in ospedali disposti per feriti che esigono operazi.o ni d'alta chirurgia, o dotati di tutto qua11to necessita per caisi difficili ·e complicati ». Per parte nostra possiamo .confermar·e che il dissidio con tutte le sue pericolose conseguenze c'è stato : ma fo·r tunatamente elsso è o·r a sulla via della composizione. E di <:iò è prova il miglioramento che si è andato v·e rificando nel S1ervizi.v di trasporto dei feriti. Come è noto qu·e sti ven.g ono inviati ai lu-0ghi di .r icover.o e di. cura a mezzo dei cosid.e tti treni attrezzati della Sanità militare e dei treni ospedali della Croce Rossa e della Croce di Malta. Qu1esti 11ltimi s0no costituiti da 'V·etture a caJr'rello, con ottime molle di sospensione, intercomunicanti : sono splendidamente arredati e forniti di ogni mezzo di .c ura e di c.olllfortv an1

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che per feriti gravi e per lunghi viaggi. In questi tr·eni ancl1e il personale medico e di assistenza ha il modo di potersi dare il necessario . riposo. I tr.eni attrezzati fino a poco tempo fa · (ora si h.a notizia che alcuni di qu.esti treni avr.anno, almeno per il materiale, una co·m pos·i zione analoga a quelli della Crooe Rossa e della Croce di l\1alta) erano esclusivamente costituiti da carri merci alle cui pareti si trovano appese le barelle. Chi corros·c e la durezza delle molle di sospensione di questi carri può immaginare a quali specie di scosse e di sbalzi siano esposti i poveri ferit i. I carri stessi non sono f10'fniti di un adatto sistema di chiusura, per modo che i feriti o debbon10 soffocare e star-e all'oscuro o essere esposti a tutte le intemperie, alla polvere, al fumo fa1stidiosissimo specialmente durante il passaggio n1elle gallerie. D'altra part e i carri no.n sono intercomunicanti, per modo1 che durante i lung·h~ p·e rcorsi tra una fermata e l'altra i feriti rimangono senza alcuna assistenza, ed il medico di scort a deve attendere le fermate per pas1sare da un carrio all "altro •e rinunciare a qualsiasi aniche brevis&i·m o ripoSio durante tutto il viaggio. Sappiam9 che alcuni colleghi comandati a qt1esto servizio sono rapidan1ente caduti in forme di esaurimento, per cui hanno dovuto essere esonerati. Non dician10 che cosa saretib ero questi. treni d'inverno, sprovvisti oome sono d i qualsiasi sistema di riscaldamento . Eppure i treni attrezzati nel primo periodo della 11ostra guerra ,·iaggia.v ano sempre carichi d i feriti, mentre i treni della Croce Rossa ·e della Croce di Malta giravano per le linee della zona di guerr.a carichi di .... medici, di dame e d 'infermieri. E ciò ad onta delle preghiere e delle proteste dei soldati· stessi, che appena feriti. chiedeva no d'essere trasp.o rtati C'On i treni della Croce Rossa e non co·n quelli attr.e zzati. Anche luno-o le trincee dell'Isonzo e sulle vette alpine si ;:, conotsiceva la differenza tra le due specie di convogli! Ora le cose si sono andate modificando ed i treni per il trasporto de i feriti attualmente trovano tutti una convenien.t·e utilizzazione. Ma non si p11ò fare a meno d'insistere per la completa soppressione dei treni attrezzati, specialmente di quelli composti con carri merci. Fortunatamente il numero dei nostri feriti e malati non è grande, e la Croce Rossa e la Cro(25) 1


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ce di :&falta potrebbero con i lor.o treni provvedere da sole a tale ser:izio. Tanto più che date le loro risorse :finanziarie le due istituzioni potrebbero ancora a umentare il numero dei treni ospedali. La cosa sarebbe più fattibile quando le due iisitituzioni e specialmente la Croce Rossa si decideJssero a rinunziare a certi inutili sperperii ed a qualche elemento di lus·s o nella ciomposizione dei t reni stessi. Per quel eh-e rig uarda gli sperperi possiamo affermare ch e è universalmente deplorata la :istituzione dei nl1merosi p.osti di 1S·oc:corso1 nelle stazioni ferroviarie, posti costosi qua11to inutili. Gli stessi medici che vi sono prep.o sti si affaticano a dimo1strarne la inutilità e si lamentano perchè so·no costretti a rimanere inoperosi per giornate intere. Qualcuno ci ha dichiarato che dal maggio fino ad oggi 11on ha medicato una graffiatura e che non ha comunque avuto o~ca­ sione di prestaire l'opera s ua. Eppt1re questi pois ti di socico·r so cost ano diiecine di .migliaia di lire al g iorn.o. E sono inutili. Non giovano n eppurè per ·d are qualche ris toro ai freriti, ai1 ma lati di passaggio, perchè a ciò p rovvedono. svari:ati Comitati locali. Sono inutili specialm,ente là dov.e, come in tutte l e grandi stazioni, esi·stono post i di soccolts·o is~­ tuiti già in t empo di pace dal s·ervizio sanitario delle F errovie dello Stato, posti che convenientemente integrati potrebbero provvedere a tutto il servizio di soccorso di urgenza nel1' aimbito ferroviario. Se la Croce R ossa si decidesse alla soppressione dei s uoi posti nelle stazioni, sopr:essione di cui tutti' vedono la ie.0invenien·za, potrebbe realizzare un 'economi.a di parecchie diecine di migliaia di lire al giorno, che potreb11:1e.r10 essere utilizzate per la istituzione e l'es·e rcizio di par ecchi altri treni. ospedale. Nel ser vizio di questi treni la Croce Rossa si è dimostrata da:vvero •eccellente , ed or a davrebbe fa r convergere tutti i su:oi .sforzi, tutte le sue risorse nel miglioramento e nell'aum ento di tale 1servizio, rinunziando ad incarichi secondari che possono essere d·itSimpegnati da altre istituzioni o cl1e costituiscon.o solo la ripetizione r funzioni già esi.stenti. Cosi la · Croce Rossa dov.r ebbe limitare o rinuncia.re anche al servizio delle a.m bulanze. Di ospedali da campo, di posti di medicazione, la Sanità mili.t are ne ha fin troppi. Chi ha frequentata la zona di g uerra ha potuto con statare che parecchie diecine di ospedali da 200, 100 e 50 letti sono accantonati in attesa di funzionare; il loro numero è t ale da pot er corrispondere adeguat amente a qu alsiasi deprecat a richiesta . Per questo law il servizio della Sanità n1ilitare non ha biisogno di essere integrato. 1

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Concludendo adunque noi riteniamo che la Croce Rossa debba, uinunziand-0 ad altri incarichi, occuparsi prevalentemente del servizio del tra~porto dei meriti, perfezionando questo servizio non nel senso di u 11 migliorame·nto qualitativo, chè ·i s uoi treni so.n o già troppo perfetti e qualch,e riduzione nelle s p·e se di lwsso non faretib e male, ma n1e1 s enso di aumentarne il numero i1n modo che possano essere , . definitivamente tolti da1la circolazi 0.ne i treni attrezzati della Sanità militare. Avrà cosi ciascuna organizzazione sanitaria il suo compito ben definito, ciascuna nell'ambito delle IS:ue competenze ,p rovvederà alla cura, al confoirto, all'assistenza dei feriti e dei malati della nostra guerra e · superate le prim,e difficoltà scompariran·n o, come accennano a scomparire, quei segni di incertezza che qualcu110 ha lamentato. DR. 1

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CJronaea del movimento professfonale. I medici assi ni.ilati e la dì'Visa militare.

Riceviamo e pubblichiamo : Onorevole IS;ignor Direttore, In qualità di abbonato del giornale IL PoLicLi 11.ico mi irivolg10 alla- S . V. perchè voglia intet·essarsi nelle colonne di detto g iornale di quanto sarò per es.p orle. Nel fase. n. 30 di detto giornale, n ella ru·b rica : Ne lla 'Vrita prof essionaLe, lessi con molto piacere cr:i prodotta una lettera già p·u bblirc.a ta dal Gi<Yr'nale d'Italia circa « I medici assimilati e la divisa militare» : detta lettera veniva, per parte del giornale, commentata nel modo pi1ù benev·ol:o, ispirandO!si a senti.m enti di alta giustizia e ritenendo legittimo dl desiderio esp.osto. Si ag·giungeva inoltr.e che non solo i postelegrafici, anch'essi assimilati, e gli aspiranti medici avevano la loro divisa, ma anche i m edici della Croce Roslsa. All'assimilato che volontariamente, e il più delle volte .con. i più gravi sacrifici, si è messo a disposizione dell'autorità militare per prest are la: s ua san.ta opera, venlÌ'Va invece ce>ncesso un bracciale a guisa dei ferrovieri o di altre clatssi che, pur rimanendo a disposizione delle autorità militari, restavano, avendo obblighi di leva , al loro posto pelr il disbrigio delle consuete mansii0ni. Ben altro invece è ~l compiito dlel med.i co civile assimilato: egli esce dalla: sua sfera di azione per ·entrare in un'altra ·b en. diversa, quella militare, con tutti j relativi oneri, ed essendo .sottoposto ai reg.\)lamenti militari, alla disciplina militare. E allora perchè questo tratt amento diverso? perchè creare qru~sto s tato di inferiorità per una classe così benemerita?


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Il malcon'tent0 è gen,eraJ.e, e p·osso aS1sìcurar- militari stessi . E poi, non abbiamo forse detto le che s·o1no i più, per .non dire la quasi totalità, che I '.assimilato è sottoposto a regolamento e diquelli che sen.tono già il peso di questa posi- sci pl:na militari, coisa che ' eni,·a anche sancita zione ambigua e inten.dono reced·ere dall'impe- in t1n r.e cente bando militare? gno morale assunto , cosa che è in loro facoltà. Le chie do scusa per la pr.olissità di questa È ovvio ·io le dica perchè ivi !Stia questa le- ·mia, ma ho creduto, nell'interesse della g iustivata di scudi : sono mille gl 'inco•nven1enti che zia, mettere nelle sue mani una qu·e stione di ad ogni piè sospinto isi presentano a chi, già tro- alto inter.e:;se per il nostro funziona·m ento, sivasi in servizio e s·e nte p1e rciò il bisogn!o di re- curo' che Ella , affidando la pratica al redattore golare la 'Sua posizion1e o di riacquiisrtare la pro- cl1e si 10ocupa della succitata rubrica, voglia, a pria· libertà di azione. mezzo del suo autorevolissimo giornale, eleva:r si È inoltre necessario io Je fac.cia presente un a patrocinatore delle nostre giuste aspirazioni. altro fatto della massima importanza: quando, Siccome scri·vo la pr:esente anche a niome di vari anni Dir sono, s.i ;fecero gl'inviti -ai medici m1olti1ssimi colleghi, non ·vorrei in tutti i modi civili di mettersi a disposizione dei relativi che si facesse il mio nom·e su articoli che il corpi di armata per prelstare la propria opera giorn.a le credesse oppro rtuno pu1l:1b licare al ri• in caso di mobilitazi011e, -si metteva a loro scelta guardo. il grado militare, o l'assimilazionie al grado., Mi creda, ·Con la massi1na stima, e grato d·e lsenza che vi f10ssero delle condizioni specia li 1'i11teressamento che 1s.p iegherà, di Lei per avere il conferimento dell'uno o dell'altro Dev.mo . S . N. stato. Quelli che scelser.o di a'Vere 1.1 grado veI 11ùed.i ci ricliiamati reggimeThtaili. Ci si stono oggi la divi1sa; gli altri, ossia quelli che scels·e1ro la semplice assimilazione, hann10 .avuta scrive per rilevare che i 11umerosi medici richiala interdizione di indossare l'abito militar·e, pur tnati, anche se di 3a categoria ed ,anche se avendo le identiche ma·n sioni dei primi. Se do.- iiscritti alla milizia territoriale, sono inviati a mandano ora di avere il grado, invece di rimaprestar serviiio in qualità di medi.ci reggimennere se1npli1cemente assimilati, si risponde loro tali; invece gli wf:fi.1c iali med·ici eff.ettivi non :fiche ciò è l·o·r o concesso Isolo se accettan10 il gra- gurerebbero che in trascurabile n1um.eri0 pr:e sso do immediatamente inferiore. A che questo di- ·i reggi,menti, e verr~bbero in maggioranza destinati presso gli1 uffici o presso gli ospedali, sia verso trattal.llento per chi pur si sente degno di da campo ch e territoriali. indossare al pari degli :altri· l'on1o rata divisa S i chiederebbe che .ai. reggimenti, d.o ve c'è biper servire la Patria e per I.a quale ha sie ntito sogno di una maggi1ore con.o scenza del servi7-io tanto nobilmente, da mettere la propria opera a e dei regolamenti lnilitari1 e dove is.i è esposti a completa disposizio·n e di essa? maggiori fati•che, fossero destinati gli effettivi Ma mentre fin qui siamo avmpletamente d'a1ced i più giovaini, rtra gli ufficiali medici di c.omcord.o con quanto scri.veva il redatto!rte di coteplem·e nto. sto ·g iornale pel ·numeno sopra citato, ecco che nel 11umeri0 1segu·e nte, nella stessa rubrica e sotto Gli ufficiali medici offesi o segnaLatlisi in lo stesso titolo, si vi·ene d::t un gruppo di medici, che deve 1essere ben esiguo, a confutare guerra. - Da una lettera del dott. G. Fatichi di quanto era contenuto nel primo articolo,. arri- Firenze al prof. Silvagni, presidente diella Fedevandosi perfino a sostenere che la divi1s1a importa razion·e degl~ Ordini dei medici, riportiamo il obbligl1i i quali turbanio ed in1tralciano i S·ervizii seguente brano, non senza oss:erva.re che sarebbe assai difficile mettere in pratica· il desideratum a.tizichè giovare, rid.uce la libertà e i11Jdipen~ espresso dal collega, data la difficoltà di procude1iz a di citi il ?nedico sent,e bvsiogn10 , anzi nerrursi le n,o tizie occorrenti.: cessità, per il pie1io a.dem.pirrien•to di un :rlto .Per l'inter·esse che noi tutti sentiamo pei ool1n1a1r1dato, e allora, a parte tutte le considerazioni che in ocxntrario si potrebbero fare, si ver- leghi nostri cl1e sono .sul fronte o in altri servizi, interesse che ha carattere differente da rebbe a stabilire che tutti quelli, e sono la masquello che nutriamo pieno di augurio e di ansie sima parte, che indossano la divisa, risentono pei combattenti tutti, riteng10 'Vantaggioso e don•o cumento da ciò e possono siolo molto medioveroso che i principali giornali medie.i e i giorcrea:nenrte adempiere al m·andatv ]oro affidato. nali. di classe pubblichino :iin ogni numero i Io non crec10 che un sentimento antimilitan,Ofmi dei collegh·i e degli studenti di 1nedici-n'a rista abbia potuto sttggerire a questi colleghi offeisi o segnalatisi in gu,e rra e la provincia cui tali e tante considerazioni, ma dall'altra parte non iso oeome giustificare· modi tali di V·eder:e appartengono, distinguendoli in morti, feriti, prigionieri, dispersi, mala.ti e decorCllti. che sono in perfetta antitesi con gli ordinamenti 1

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POLICLINICO

In un primo numero d.ovrebte esser reso conto dei colleghi dalla dichiarazione dd guerra ad oggi, ne1 numeri successivi solo dell'ultimo periodo. T1ornata la pace la classe :u ostra dovrà 1o norare la memoria dei colleghi morti in guerra. In occasione della guerra libica dopo· il martirio del dott. De l\1urtas e di altri m·e dici il Consiglio dell'Unione Sanitaria Fiorentina approvò la mia proposta di tenere pr.esiso ogni Orditne dei medici un albo d'onore, do~:e fosseno inscritti i n·o mi dei colleghi n1orti i i1 Libia, eh.e ogni Ordine curasise che una la pi de fosse posta coi n10 mi dei caduti nell'Uni yersi tà do,-e essi a ,·evano studiato e una lapid·e ne ricordasse la m emoria nel paese di .n ascita. Ma non .ft1 prov\·eduto1 all'applicazion·e del deliberato. Oggi rinno,ro. quella proposta alla S. V. e stendendola ai caduti in questa guerra d'indipendenza. La S . V. coll 'autorità ' del nome e della posizione potrà presso il l\'.linistero della guerra o presso la Direzione General1e di Sanità otten·e re i dati necessari all'attuazione delle due proposte. I n questa m aniera la •classe avrà seg11ita e conosciuta la sorte d·ei ·c olleghi .e .onorata la memoria loro, come era suo dovere. Che se la S. V. troverà modo più deg·n o per onorare la m·e moria dei ·col1,e ghi 1s1arò lieto. di associarn1i alle sue proposte soddisfatto di aver solle,·ata la nobile questio·n e. Con ossequio, della S. V. De\r.mo D.o tt. G. FATICHI.

RISPOSTI !

Q~ITI

I A DOMANDE.

(5418) Paganie'nto st·i pen,dii - Mancanza1 allog·gio i1i sede di co111dotta . - Il D 0tt. G. A . da R. des.idera co11oscere quale articolo di legge iinpoue a ll'esattore l'obbligo di pagare gli sti pendii ai medici condotti l1on ostante la 1nancanz,a di fondi in ca·ssa ·e d in qual modo debba reg.olarsi c ~rca l'obbligo della residenza ammesso il fatto che manca110, do,re egli si trwa, alloggi convenienti e l'unico che esiste costa lire 450 annue. L'esattore è obbligato a pagare i m·a ndati 1rilasciati a fa\.·ore del medico condotto .in ,;rtù dello articolo 40 del testo unico delle leggi sa·n itarie ancorchè non abbia fondi in cassa. Se il fitto che si pretende per l'unico alloggio possibile èhe esiste nel luogo ove ha la condotta è molto esagerato e sproporzionato allo stipendio che rice,·e, .r i\·olga domanda al Consiglio comu.nale per co11grt10 aumento. Nel caso di esito negativo chieda pro,·ved.im enti d'i ufficio da parte della G . P. A. ai ·sensi dell'articolo 26 del precitato • (28)

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testo unico . Il ,f atto costituisce secondo noi, una delle ipotesi per cui è legittimo l'interv.ento della autorità tutoria onde impedire che cessi il servi.zii)' perman•ente i'.n1loco con detrimento degli interessi dei naturali, che han diritto alla assistenza 1nedico-chirurgica. (5420) Ser"Uizio· milito.re. - Al Dott. S. C. abbonato n . 2761 rispondiamo che dal momento che il proprio capitolato dà diritto, in cas.o di chiamata sotto 1e armi, ·a soli tre mesi di stipendio, non si può pr.etendere altro. L'articolo 20 del testo unico delle leggi sullo stato. giuridico degli impi·e gati, che è stato del resto recentemente modificato anche a riguardo dei funzio11arii dello Stato, non ha valore p.er gli impie~rati comunali se non in quanto sia stato trasf 11so nel regolamento speciale organico. Ciò non pare che :s ia ·a vvenuto perchè egli stesso afferma che per capitolato ha diritto al pagamento di tr.e soli mesi di stipendio. (542 1) Capitolato di co1idotta. - Il Dott. G. L. da M. desidera conosc.ere quali :pratiche debba esperire per ottenere che il Comune adotti il rego1'a mento sa·n itario tipo redatto dal çonsiglio provinc iale di sanità ed inviato dal prefetto a tutti i Com.ulili d·ella provincia. Il regolamento tipo redatto dal Consiglio provinciale sanitario non è obbligatoriamente .imposto ai Consigli comunati. La s11a iadozione è fa· coltativa, cioè dipende dalla libera elezione de: Consigli c0munali. Ella, quindi, non ha, per tal verso., al'Ctt:n mezzo per obbligar.e il Comune ad accettarlo. Però siccome a seguito del regolamento del 1906 furono tutti i Comu11.i obbligati a morlifìcare, in conformità delle nuove norme, ·i rispetti \ri ça pitolati ed Ella può avie re interesse a eh·~ tale revisione, che non fu fatta a suo tem po, si faccia ora traendo v·a ntaggio dello schema mod~llo distribuito dalla Prefettwra, si potrebbe ricorrere alla G. P. A. perchè p·r ovveda di ufficio al rigua1r1d o, ben potendosi interp·r etare l'inademr·ienza del Comune, come atto di rifiuto a compiere una ·o perazione resa obbligatoria per Legge. (5422) Certificati medici. - _t\l Dott. abbonato ii. 2617 rispondiam·o che il medico è obbligato a rilasciare tutti i certificati di cui è richiesto c~alle . parti. Se trattasi di persone non pover.e il detto . rilascio è a pagam.ento. (5423) Servizio' militare - Compet;.enza. - Il Dott. L. C. da C. del G. desidera conoscere se nc--i duie mesi di stipendio che per il locale regolamento si debbono corrispondere dal Comune in caso di chiamata alle armi ai proprii .i mpieg·a.ti, sia compreso quello gi.à passato in congedo 01dinario, se le .disposizioni che a tale riguardo sono stabilite per gli imrpiegati comunali in ge11ere, si applichino ezia.nd.io ai medici condotti, e e il congedo comincia dal giorno in cui si · lascia il servizio o dal mese successivo. 1

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Noi riteniamo che il mese di congedo ordinario non sia com•preso nei d~e durante i quali, .in caso di chiamata sotto le armi, è corrisposto lo :stipendio agli impiegati comunali. Il locale r egolamento, in.fatti, dispone che .all'impiegato sotto le armi si debbon-0. corrispondere due mesi .di stipendi-0, ma nOlll parla di congedo, per cui sia possibile equivoco. Le disposizion.i relative al servizio militare ~tabilite per gli impiegati comunali in genere, 1s.i _applicano ezia.ndio ai m·e dici co·ndotti per la idet!.tità della loro pQsizione. Il congedo comincia a deco11rere dal giorno in cui .si lascia il servizio. (5424) Servizio1 militMe. - Al Dott. abbonato n. 7383 rispondiamo che qualora .i n seguito a 11uova visita fosse riconosciuto abile al servizio 111ilitare verrebbe incocporato nel R. Esercito come semplice soldato. Potrebbe, però, avanza1re domanda per la nomina ad ufficiale medico di complemie nto, per cui ha tempo fin-0 al 31 dicembre di questo anno. . . (5425) Divisione delle cotzi,do·tte. - Il Dott. P. T. R. da T. desidera conoscere ·q uale articolo del reg-0lamento o della legge del 1904 impon1e ai C<>muni l'obbligo della 'd ivisione delle sin.g ole condotte. ·N on consta che sia stata mai resa obbligatoria ai Comuni la divisione delle singole cond9tte. (5426) Visf,ta delle carni macellate. - Il Dottore abbonato n. 6438 chiede conoscere se gli . competa compenso per la visita alle c~rni macellate che come ufficiale sanitai:io è' -obbligato · a prestare durante le frequenti assenze del veterii1ario com.u nale. Se il veterinar.io comunale. esiste, l'ufficiale sa11itario nçn è tenuto ia.illa ispezioµ.e dei macelli e~l 'a lla visita delle ca.r ni macellate. Se, ciò . non ostant~, esegue 1'uno e l;altro servizio, 4a diritto a speciale compenso. Qual0tra non esista veterinario comunale, a tale servizio deve egli adempiere gratuitamente in forza dell'articolo 8 del regolamento 3 agosto 1890. (5427) P.ensioni. - Al D~tt. R. S. da V. che c·!iiede conoscere se esistendo :nel C-0mune un regolamento per pensioni più vantaggioso di quello governativo pvssa sottrarsi dall'obbligo di iscriversi alla Cassa di previdenZa ·dei medici condotti, r iispondiamo negativamente pri1n~ipalmente perchè ai med.i ci coh·d otti, quali che' siano i ,regolamie nti speciali in vig-0re, là pensione è sempre li quidata in base alla tabèlla A annessa alla legge, e viene pagata dallo Stato, salvo rimborso dagli enti l ocali della parte proporzionale . agli anni di servizio prestati prima dèlla istituzione dell a Cassa. (5428) BarbiefYe flebotomo-dentista. - Il Dottor G. B. da B. chiede conoscere 1Ìn· base a quale legge un barbiere flebotomo munito di patentino 1

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SEZIONE F RATICA

è autorizzato a fare il dentista e se possa prati-

care iniezioni ipo.d.ermiche e medicature chirurgiche. In base 'all'azrticolo 4 della legge 31 marzo 1912, n. 298, coloro che da non meno di 15 anni eser{'. Ìtavano odontojatria e protesi dentaria :pubblicamente e personalm.ente, furono autorizzati a continuare l'esercizio a .seguito di ric'o noscimento <lella loro idoneità da p1a rte di a·pposita Commissione esaminatrice sentito il ·p a1rere del Consiglio 1>rovincial·e di sanità. NO!IlJ ·possono, però, tali persone eseguire iniezio·n i ipodermiche che non abbiano relazion.e al. servizio odontoiarico e pro:tPsi ·dentari<l;, .nè fare medicature chiru•r,g iche in campo estra.neo. (5429) Otzorari. - Al Dott. abbonato n. 6486 rispondiamo che per sistema il giornale non indica il prezzo delle operaz.io·ni chirurgiche, perchè uni giudizio aprioristico p.otrebl:1e riuscire, :il più delle volte, fallaoe non tenendosi sotto occhio tutte le ciocostanze che indubbiamente accompagnano qualsiasi atto io·perativi0. (5430) Pensioni. - Il Dott. A. R. da S. C. A. desidera conoscere quale pensione riscuoterà con 25 anni di servizio e 50 di età e se 0011 le ultime disposizioni deve riscattare i primi anni. Alle condizi~ 'e sposte liquiderà l'annua pensione di lire 799. A vendo aderito alla cassa fin dalla sua prima istituzione, gli anni di 1s.ervizio prestati prima della iscrizione vengono riscattati . ~i diritto se n~n oltrepassano il n.umero di 15 senza .alcuni sp~iale corrispettivo. · (5431) Cura di· militari dell'arma dei RR. CC. - Il D.o tt. F. B. da 1-4'. d'A. desidera conosoere .se stando al proprio ca pi tolato che gli impone di cuirare gratuitamente i p·o veri, i detenuti del carcere ed i militari che soggiornanp nel e~ mune o che vi sieno di passaggio abbi.a: l'obbligo di prestarsi gratuitaménte alla cu.ra dei RR. CC. Ten·u to conto della locuzione usata dal capitolato non sembra dubb io che Ella abbia l 'obbligo di curare i militari dell'arma dei RR. CC. perc·h è essi soggiornan:o nel Comune. (5432) Servizio militare. - Il Dott. C. G. da R. desidera conoscere ISe avendo accettato nel 1902 la nomina ad ufficiale medico del R. Eser· çito per il caso di 1m -0bilitazione pur esseµdo e~ sente da servizio militare atib ia ora il dovere, se chiamato, presentarsi re se, non costituendo ~iò un o.b bligo, pOlsisa prestandosi a servire f'\nOlontariamente, mantenere il posto e 1.o s tipendio di ufficiale sanitario per 'la intera durata della guerra. Avendo aderito alla nomina ad ufficiale me· dico nel R. Esercito è per Lei ora obbligatorio il rispondere alla chiamata, tranne che il Ministero, in vista di speciali circostanze, non 1

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POLI~JNICO

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credesse esonerarlo da qualsiasi impegno. Ciò, rigFa..vame ~- 6. se l'interposto ricorso prt0duce efperò, che per Lei è obbligatorio, non· costituisce fetto sospensivi0; 7. a chi si debba ricorrere per obbligatorietà da parte del Comune, il quale ottenere che il Comune si attenga al caso de. non potrebbe essere tenuto a corrispondere lo ClSO. stipendio per la intera durata della guerra ad Il ricorso contro il provvedimento della G. P. un professionista, che pur potendo essere eso- A. con cui si aumenta di ufficio lo stipendio del nerato da qualsiasi servizio, si sia volontaria- medico condotto deve essere proposto entro iJ mente e liberamente impegnato da molti anni termine di giorni 30 prescritto dalla legge coprimq·. Di tal che se Ella non potesse ottenere munale e provinciale, giusta ·circolare del MiÌ~ dispensa e dov.efS:s,e partire, non potrebbe pre- nistero dell'interno del 5 maggio 1910, numeten·dere dal Comune la conservazione del posto ro 20400-1 . Esso deve essere unicamente diretto e la corrispo.n.sione dello stipendio p.er la intera al Consiglio superiore 1d i sanità, non esisendo in· durata del servizio militare. materia competente altro qualsiasi C·o rpo con(54~3) Vendita di garze, co1 t one, fasce, ecc. tenzioso amm1nistrativi0. Naturalmente allo iecc. - Il Dott. P. C. da L. desidera conoscere 111oltro del ricorso deve precedere la notifica allo se una persona che s~a munita di diploma di interessato del provvedi1m ento Ghe si- intende imfarmacista possa ·vendere al pubbliico esclusi- pugnare, nè il ricorso istesso può essere ocmsevamente pacchetti di garza, cotone e fasce, non gnato alla aut-0-rità competente se ti.on risulti -potendosi quie ste considerar.e icome sostanze me- da atto legale che esso fu previamente notifidicinali a dols e medicam·e ntosa e se per essere cato alle parti, che nel caso sarebber10 medico autorizzato basta fare domanda al Sindaco come oondotto re G. P. A. Nessun ricorso ammi.n·istra.impianto · di un esercizio pubblico ovvero biso- :tivo produce effetto sospensivo e, quindi, nem. . ' gna fare altr.-o. meno quello in esame. Per ottenere ch1e il CoI pacchetti di garza di cotone· e le fasce pos- 1mune si attenga al caso deciso e oo-!trisiponda al sono essere vendute d·a l farmacista in1 parola, sanita!rio quell'aumento di stipendio, cui ha facendo le pratiehe consuete per l'apertura di · presentemente dirdtt?, occorrerà rivolgersi al· un e.sercizio pubblico qualsiasi. l'aut<;>rità giudiziaria, çitando innanzi ad essa (5434) Pensioni. - Il Dott. Cele desidera co- l'Amministrazione municipale. noscere se essenc1o ufficiate sanitario :fin dall'ot(5437) _sostiJtuzione del veterina1'rio da parte tobre 1908 e medico condotto :fin dal 1900 possa dell'ufficiale sanitario - CompenSOI. - Il Dottor riscattare il servizio prestato' nel 1909, e se S. V. da ç. , desidera conoscer.e se disimpegnan• nella qualità di ~fficiale sanitario possa ifar so- do il servizio di ispezione del pubblico macello spendere da un pubblico servizio il marito di e delle carni macellate in luogo e vece . del ve· una tubercolotica. terinario oondotto,. che trov.asi sotto le armi, Ella può riscattare pairte dell'anno 1908 ed il abbia diritto a speciale compen>So. 1909 perchè tanto l'uno quanto l'altro periodo di , Il veterinario condotto, che trovasi sotto le tempo è ·anteriore al 1904, epoca iDJ cui la legge armi per mobilitazi1o ne è considerato come in ' E»ulla ·c assa di' -previdenza fu estesa anche agli çongedo. ed ha quindi, diritto a so~tituzione a ufficiali sanitari e ciò pel tassativ-0 disposto del- spesa del Comune. Non è però giusto che tale lo articolo 36 del testo unico delle leggi relative supplenza sia sostenuta ·d all'ufficiale sanitario all'Amministrazione della 1C assa 'd ei Depositi gratuitamente, perchè egli non è tenuto normale Prestiti, approvato col R. Decreto 2 gennaio mente alla sostituzione del 'Veterinario durante r913, n. 453. I~'ufficiale sanitario non può in il -congedo. Se egli si presta a tale servizio deve tale sua qualità fare allontanare da un pubblicq essere ricompenlsato a parte. servizio il marito di una tuberoolotica. ·(5439) Riposo s·e.ttimamile delle farmacie. (5436) Aumenta di stipendio di ulfficio da pa.r- Il Dott. M. P. da B. desidera conoscere se '=Ste della G. P . A . - Il Dott. G. B. da S. A. sendrC>ci un decretq pr1e fettizio che obbliga i· fari;n G . desi1d era con·o scere in tema di aumento macisti alla osservanza della legge sul rip-OiSo festivo può ~ostringere tutti · i farmacisti di un di stipendio di ufficio da parte della G. P. A. : r. in qual term i ne il Com une può incorrere paes·~ rurale di cui nessuno ha c1>n1mess~ ·a sottostare alle disp.osizio11i emauate dalla Prefet.contro il pr·ovvedim·ento della autorità tutoria; • 2. a qt1ale autorità si del:1 b a unicamente ricor- tura. rere; 3. s e si possa ricorrie re ad altre autorità Per virtù dello articolo 28 del regolamiento in sede co11tenziosa; 4. se il gravame deve essere per la legge sulle farmacie, il prefetto, sentite n ot ifi cato al medico condotto ed alla G . P. A.; le Giu11te comunali ed il Consigli() provinciale 5. se la decisione della G . P. _.\. de·ve essere no- di sanità, stabilisce le norme e gli orari per il tificat a alla parte interessata prima di qualsiasi regolare esercizio delle farmacie nella provirn 1

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SE'lI 1)~E

PRATICA

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eia, tenendo anc};te co·n to della conveuieuza, o·ve sia. possibile, di concedere la ichius.u ra dom:e11icale. Ora se costà il prefetto ha imposta la chiusura domenicale vuol dire che, valutate le condizioni locali, ha creduto di poter concedere tale facilitazione senza danneggiare il servizi~.). Esistendo il decreto prefettizio, nessu110 può 1S,o ttra.rsi dall'osservarlo. (5440) Servizio straordinario come ufficiale sa1iitario. - Al D.ott. M . R. da U. risp.o·ndiamo che, seml:rando anche a noi !?;Ìusto che il servizio s traordinario ch e esegue sia anche straordi11ariame11te ricompensato, ·d ovrebbe fare analoga domanda alla autorità competente, accompagnandola con un certificato delle autorità locali, con cui si attesti il maggior lavoro sostenuto. (5442) Servizio a sca'Valco - Stabilità. - Il Dott. R. D 'A. da Q. desidera conoscere se essendo medi1co condotto da un anno in un tale Comùne acquisterà in esso, allo scadere dei bi·e nnio, il diritto della s tabilità, n!O'll! · oistante abbia assunto, per la durata della guerra servizio a scavalco in un Comune limitrofo. Allo scadere del biennio acquisterà la stabilità nel Comune in cui ha già compiuto un anno di carica. Allo aoq11isto, della stabilità in un determinato centro non fa ostacolo il servizio a sca,ralco che 1s.i esegue in un C-omune ·limitrofo, pwrchè, però, detto servizio si sia as~unto con consenso della Amministrazione municipale e nen 'si ti-ovi in contrasto con• tassativa contraria dispcts.izione del capitolato. , (5443) Ci1,rn.ulo di stipendii - Chiamata alle armi. Il Dott. abbon:a.t o N . 3438 esp:one : Il Munici pio ·h a dichiarato di applicare per i pro.prt medici condotti · richiam.ati l'articolo 2 del decreto Ju,ogotenenziale dell'rr luglio scorso, n. 1064. Uno di tali ·m edici, oltre ad essere condotto nel Comune è anche al servizio della Pr10vincia con· regola.re n10mina in un ricov·e ro di mendicità ed al servizio dello Stato come medico del carcere ·gjudiziario ·anche con nomina 1·regolare. O gn.i .singolo stipendio è inferio re a quello del grado che il sanitario va ad asisum·ere nello esercito; ma i tre stipendii, cumulati insieme, sono, in, ece, superiori. Desidera eonoscere se il sanitari101 h a diritto di• farsi pagare la differenza fra lo. stipendio militare ed il cumulo dei tre :stipendii civili e quali enti ed in quale proporzione dovranno pagarla. Il decreto 1u"Ogotenenzia1e da Lei citato non prevede tassati,ramente il caso ·esposto. Stando, però, ·a i ·principi informatori del medesimo si deve con·v enire che· al medico, di cui nel quesito, spetti la differenza del cumulo degli stipendi ci1vili di cui gode, su quello militare. La 1

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differenza deve essere pagata dal Comune, dalla Provincia e dallo Stato, .ognuno per una quota parte proporzionale .allo stipendio che origin·ariamente corri1SJpondeva. (5445) Comgedi anntUaali - Sospension·e. Il D;0 tt. G . B. da R. desidera -conoscere se sia vero che il Governo ha tassativamente sospese per questo anno le licenze ai medici c-0tndotti e se, n ei casi in· cui il servizio sa:nitario non venga a soffrirne, queste possano essere tuttora concesse. Nessuna disposizione fu emessa dal Governo, diretta a ·s.oopendere per questo anno la concessione dell'annuale con·gec1o .ai mediici condotti. Qualora le condizioni locali della pub·b lica salute il consentano, ben possono essere anche ora aecordate. · (5446) Certifica.ti - Pagame.n to di visite. - Il Dott. G . I. da T. desidera conoscere se tutti i certificati che si stendono in ca.rta semplice debbano essere rilasciati ·g ratuitamente, se gli eredi di u11a persona .c he era inscritta n·e ll10 elenco dei po veri abbiano il dovere di pagare il medico condotto per le visite fatte nell'ultimo semestre antecedente alla nomina e se come antico medico supplente po.ssa, se nominato titolare in base a conc,o.rso, aoquistare s ubito la stabilità. Poichè i certificati in carta libera sono rilasciati a persone p,overe e poic.hè queste sono incluse nello elenco degli aventi diritto ad. assistenza .sanitar ~a gratuita,, ne deriva .che ··il rilascio a tali perso·n e dei certificati1 di cui hanno eventualmente bisogno, è . ifatto gratuitamente. In altri pochissimi casi è lo scopo, del rilascio d·e l certificato che impo·n e la. gratuità della prestazio,n e, anche di fronte a perSi0t1e abbienti, che sono autorizzate ad esibire taluni certificati in carta semplice. Gli eredi sono tenuti a soddisfare gli eventuali creditori del Iorio autore, a nche con beni. 10 p·roprietà proprie, quando non si sia ··a vuta l'avvertenza di accettare la eredità col t .eneficio dell'inventario. Però siccome l'autore era inscritto nello elenco dei poveri, ed aveva quindi diritto alla assistenza sanitaria gratuita, nessun debito ha, per tal verso, lasciato ai suoi eredi, i quali, non possono essere perciò compulsati pel pagamento. Il periodo di servizio prestato nella qualità di supplente non è computato in quello di p·r ova per lo acquisto della stabilità . (5447) Jnd.e'n.nità di vestiario! 'nel R. Esercito - Competer1.za. - Il Dott. L. 13. M. da M. S. S. desidera . co·n oscere se . .e ssendosi dimesso fin dal 27 aprile p . p. dal gJrado dri ufficiale mediic.o del R. Esercito abbia diritto alla indennità vestiario per a"\-er avuto parteci1pato l'accettazione 1

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delle dimissioni nel giorno 28 maggio, cioè quattro giorni dopo a quello in cui si sarebbe dovuto presentare alle a.irmi per la mobildtazione. Noi riteniamo che Ella abbia dir itto alla inden.nità. vestiario p erchè nel giorno stabilito, per la mobilit azion·e Ella ignorava che le presentate dimissioni erano s tate a.c eettate. È ovvio che nessun provvedimento amministrativo può pr.odurre il s u·o effetto se non è comunicato alla pa rte interessata. Se Ella avesse conosciuto il provvedimento stess-0·, non s i sarebbe presentato il 24 mag-g io e ·n on avrebte, p-e rciò, fatta la spesa della divisa. Per Lei, dunque, la presentazione del giorno 24 era 1o·b bligatoria ed essendo tale deve produrre tutti gli effetti giuridici inerenti, fra cui anche la corris.pi0msione della indeninità vestiario. (5448) Chiamata alle armi - Medici di Opere pie. _:_ Al prof. G. F. da M. rispondiamo che non vi è una disp·osizione sp-e ciale per i medici delle Opere pie chia·m ati sotto le armi. Co.n• 'Circolare furono, però, le dette istituzioni invitate ad introdurre nei proprì reg~lamen,ti organici disposizi1o·n i analoghe a quelle per gli impiegati comunali, per il caso che impiegati da esse dipendenti fossero chiamati sotto le armi. Djo.cto,r. JUSTITIA. I Quesiti pel '' Doctor Justltla ,, e 1e· Domande per la « Posta degli abbonati » non debbono essere

serlttl mal cumulativamente o con altre richieste, ma su distinti e separati foglietti. Tanto gli uni quanto le altre debbono portare sempre per esteso la ftrma dell'abbonato. Soltanto sul giornale potranno essere contraddistinti, su rl· ohles~, eon le Iniziali o con pseudonimi oppure eol numero· del proprio ·abbonamento, li quale però dovrà essere sempre indicato giustamente. Le domande anonime saranno cestinate.

CONDOTTE E CONCORSI. FoNNI (Sassari). - Fino al 25 agosto concorso 2a. condotta medica, stipendio L. 3500. Capitolato visibile in Segreteria. MONTEFALCO (Perugia). - A tutto agosto è pr.orogato il concor.so a una delle due condotte ; L. 4400 comprese L. 350 per obbligo supplenza. Obbligo cavalcatura. MuRAVERA (Cagliari). - Il concorso per la condotta medica piena è prorogato a tutto il 20 agosto. Lorde L. 1400, oltre L. 225 ·P· carcerati. * PIENZA (Siena). - Conferimento di .ulJla. condotta cui è annesso lo stipendio di L. 3500 oltre gli incerti per indennità di cavalcatura per vis ite in campagna. S cadenza 31 agosto. ROMA. Amministrazione Pro11inciaLe. - Tre m edici assistenti nel Manicomio di S. Maria della Pietà (Ist ituto di Roma o Succursale di Ceccano); L. 2530 oltre il vitto e l'alloggio personale nell'Istituto. Carica biennale senza con(32)

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ferma. Concorso per titoli. Documenti alla Segreteria della Provincia. Età 25-40 annd. Scadenza 31 agosto. Servizio entro 15 giorni. SOLARA (Rovigo). - Medico-chirurgo; L. 5000; 01b bl. cav. Scadenza 20 ag0sto. SPIRANO-LURANO (Bergamo). Chiudesi 31 agosto 1915 concorso medico consorziale. Abitanti 3761. Stipendio 4400 lorde. Tre sessenni. Comuni equ:iclistanti tre .chil\mletri, pianura. Re- · .sl denza Spirano ove havvciJ vspitale. 1

TARANTO (Lecoe). - Cvncoirso per titoli al &to di ca po la toratorio medico-batteriologico Comune; L. 3155 e 4 aumenti quinquennali d·ecin10. Chiedere schiarimenti. Scadenza agosto.

podel del 31

TuoRo (Perugia). - Condotta; L. 4300 lorde cv-si ripartite: per la cura dei poveri ed abbien· ti ed inden·n ità alloggio L. 4150, e come U. S. L.. 150; indennità cavalcatura L. 700; aumento di l/10 .s:ullo stipendio iniziale di L. 4300 per :un soilo s~essen11io. A.ssi'c urazione. Scad. 31 ag. Abjta.n ti 3559. VEROLAVECCHIA (Brescia). L. 2844. Scadenza 26 agosto.

Condotta;

lirre

· Il Comune di Cela-n-0 (Aqttila) cerca sul:;iito, per la durata della guerra, u.n. medico interino con 1o stipendio di L. 437 nette melllSili. Per i nf~rmazi:oni rivolgersi a quel delegato speciale. Cercasi interino per Sgurgola (Roma) con de· correnza dal 1° settembre p. v. e per 1a durata ·di uin mese. Stipendio L. 400 nette senz'altra indennità, cura piena. Il paese ha airia salu.b.re_, frequentato da villeggianti, conta 4000 abitanti circa, tutti riuniti ed è a 2 km. distante dallo scalo ferroviario lungo la linea Roma-Napoli. -R ivolgersi al dott. E. Formica, Sgurgola. Medico-chirurgo, uffic1ale saDJita.rio, pratico ospedali, ·a ceetterèbbe subito interinato pu!lChè buone condizioni. Scrivere : Dottor Xeros, viale ~rrento e Trieste, Lanciano (prov. d'i• Chieti). - Sono segnati con un asterisco • I concorsi che ci risultano diffidati, eoa due asterischi ** i concorsi che ci risultano boicot· tati dalle Associazioni Sanitarie Professionali.

· Il nostro giornale nell'interesse dei propri associati accoglie ··•.:olentieri gratuitamente in questa rubrica gli annunzi. di concorsi e quelli di offerte o ricerche di supplenz.e e di interinati.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. '

N el CDirpo sa1iitario militare.

Il' tenente generale medico Sforza Ctau·d io è

nominàto ispettore generale dei Servizi di sanità militar.e , in sostituzi,01ne del tenente gener ale medie.o Ferrero cli Ca"Vallerleone Luigi, collocat o in posizione ausiliaria.

Ordine della Corona d>Jtalia. Il prof . dott. G. De Luca, nostrv connaziona~ le residente a Buenos Aires, è stato promosso da cavalie re ad ufficiale.


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SEZIONE

NOTIZIE DIVERSE. 1· medici condotti e lana per i soldati. La Presictenza dell ' . .i\ ssociazione Nazionale dei medici condotti ha pubblicato nel s uo organo ufficiale questo appello a tutti i s0ci :

Pro1curiawo lane per i nostriJ soldati. 1

Uno dei -b isogni che in'Comincia già a farsi sentire in alcuni l'uoghi delle nostre operazioni di guerra .e che nei m esi venturi si ,f arà sentire su tutta la zona è quello di indumenti di lana (maglie, icalze, guanti, pannolini, coperte, berrettoni, cappucci, ventriere) pei soldati. Qualc-he ·minaccia di congelamento del1e estremità si è già avuta nei luoghi più alti conquistati dai rnostri e però urge venire in aiuto del Governo per fo,r nire i combattenti di questi · mezzi di riparo contro i r igori del freddo. La pr.opaganda per guesto aiuto deve es.sere in gran parte opera dei medici in genere e dei condotti in ispecie sia perchè con essa si mira a provvedere alla difesa della salute dei soldati, sia perchè n0in vi è modesta casa dalla quale ~ nostra in'Citatrice pa:rola non· possa ottenere un contributo qualsiasi al rifornimento che si richiede. All'opera dunque, o colleghi; s iate in questa pri0paganda i pion·ieri dei Comitati di assis tenza civile, dove questi esiston 0 ; fatevene i volontari iniziatori dove nessuna istituzione del genere esiste. Rii;>etiamo che non c'è condotta, compresa la più 1-solata, dove il medico 1n;on po.ssa otten·e re anche dalle più povere massaie un 'ora di lav.or.o dedicato al confezionam·e nto di qualche effetto di lana a protezione dei nostri . soldati oontro le minacci e del freddo ic he essi dovran·n o sfidare nei prossimi mesi d i campag·na ». 1

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Un dono della Croce .Rossa Britannica al\'Italla. L'Ambasciata inglese coln:unica: Il desiderio espresso in Inghilterra d i dare una forma concreta alla viva simpatia provata dal popolo intero per gli amici italiani che . si battono così valorosamente per una c.omuine causa è stato appagato assai cortesemente dal Ministero della g·uer·r a e dall'Intendenza militare. In segnito a trattative orm'ai. compiute, un'unità c0insistente in venti auto.-aml:rulanze, completamente equipaggiate e corredate in ogni particolar.e, partirà fra una quindicina di gforni per l'Italia. Quest'unità è .stata offerta dall'iniziativa di iparecchi gruppi u·niti, sotto la direzione della Croce Rossa Britannica, ·la quale ha portato a venti il 'lluniero delle auto-ambulanze offerte. Esse presteranno servizio sotto il controllo 'diretto delle autorità sanitarie militari italiane e alla loro manutenzione sarà provveduto coi fondi sottos·c ritti i,n Ip.ghilterra per la cura dei. feriti italiani. ·

Per la Croce Rossa Italiana in Rumenia. In seguito ai caldi appelli fatti .nella st ampa dal delegato della Croce Rossa Italiana a Bucarest, le oblazioni dei .n ostri con.nazionali sono cot;ninciate ad affluire numerose da ogni J?.a rte. La lista è stata aperta con una ·offerta d1 lire

PRATICA

dal .nostro ministro barone F asciotti, che ha sottoscritte altre 5000 li1re per l'istituendo ospedale della Croce Rossa Italiana a Bucarest, ospedale che sorgerà nei localli della scuola italiana nel caso che la Romania entri in campagna. Oltre a fi0rnire i fondi peir: la istituzione di detto ospedale i sottoscrittori si? sono impeg.nati al versamento di un assegno mensi1le che ha raggiunto finora la somma complessiva di 2000 lire. Tale inizia·tiva ha incontrat.o lodi unanimi e gen-e1rali simpatie. 5000

Nuovi ospedali per feriti. I principi onorevoli Giovanni e Car1o Torlonia hanno fatto adattare ad ospeda.1e ~l Conservatorio alla salita di S. Onofrio inJ Roma, abitualmente adibito a scuole. Vi sooo istati disposti quaranta letti, completamente forniti e corredati di tutto l'occorrente. I principi Torlonia si, s0in-0 assunti t11tte .}e spese d:el m.antenimento. È stato inaugurato a Prato un i0spedale ter-

ritoriaJ,e oostituito ed impiantato per cura del Comitato locale della Croce Rossa. I primi feriti giunti all'ospedale son·o stati ricevuti alla stazione dalle autorità del Comune e da una folla di popolo.

La mutualità scolastica Italiana. - Il Comitato delle Colooie climatiche e balneari della Mutualità scolastica italiana, c-0n sede centrale in Milan10, via della Signora, 12, non· ha sospeso neppure quest'a·n no la propria azione, ma l'ha prudentemente contenuta nell'invio al mare (PMto Ma·urizio) di squadre di scolari che colà s'alternano per un mese formandov i scaglioni di 200 t ag11anti ; e illlell 'invio al nionte (S. Fermo della Battaglia), di altri riparti di allievi bisognosi. di aria pura e di' assistenze edù.cative ed amor:ose. Il Comitato ha predisposto intanto una piìt vasta opera di rigenerazione fisica e spirituale, mediante la· creazione di nuove Colonie in s-iit i di effi.cacis.sime cure speciali, quali Salsomaggiore per le fanciulle, ed Acqui per i giovanetti. Ha provveduto inoltre all'impiiain;to di un Ospedale ausiliatt'io della Croce Rossa a Porto Maurizio, in un ex-convento recentemente abbandonato. da suore francesi, da pietosi doveri richiamate nella loro p.a tria, e dall'attuale proprietario, sig. G. B. Fassio di S. Lorenzo a Maire, messo liberalmente a disposizione della Croce Rossa e della M. S. I. Qu~sta pertanto ha prov·veduto all'arredamento con un centinaio di letti completi e m asserizie occorrenti. 1

Per gli orfani dei sanitari caduti in guerra. L'Uni.o.ne l\'.'.Cagistrale Nazionale ha ri·unito in R.oma, nei locali dell'Associazione, i rappresent ani della Confiedeltazio ne Generale del Lavoro e della _>\ssociazione Nazionale dei medici condotti per una intesa concorde allo scopo di promuovere la Federazione di un Istituto Nazionale di soccorso ed assistenza per gli orfani d ei soldati caduti in guerra, chiamando a concorrere al successo dell'opera doverosa, nobilissimamente patriottica, quante :altre I stituzioni nazionali si propongooo l'incremento delle ener1

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IL POLICLINICO

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gi.e morali e materiali del paese o vivono a contatto con le classi lavoratrici. Vi hanno aderito la Federazione Nazionale fra i sanitari addetti alla vigilanza igienica, l'Associazione veterinaria naziJO,n ale, ecc. Il Comitato promotore ha deliberato di troncare ogni indugio ed iniziare senz'altro in tutta Italia il necessario lavoro di i0rgan-i,zzazio,n e. 1

Corso per dame infermiere. A Nuor10 la dottoressa Adelasia Cocco Floris

e il dott. Muzi.o hanno tenuto un ciclo di conferenze d'indole sanitaria. Il corso è durato tutto il mese di luglii()r ed è stato ieortedato da numerois.e dimostrazioni pratiche. Speciale attenzione è. stata volta all'assistenza dei feriti e malati 1n guerra. . Lo .han·no frequentato moltissime signore e s1g·norine.

11 rincaro ilei medicinali.

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Si fa sentire in Italia, come già in Francia ed Inghilterra. Importerebl:e correre subito ai ripari. La Presidenza dell 'Ordi.ne dei farmacisti di Roma e provincia puèblic.'a al iriguardo una 1ettera sul « Giornale d'Italia » ; ne stralciamo 1'e notizie seguenti : Ormai è un au·n o, al primo sorg1ere ,d ella conflagrazione, quando si iniziò l'ascesa dei prezzi dei medicina'li - che in · qu·e l tempo commercialmente parlando non era sempre giustifi.cabile - il Consiglio dell'Ordine fece appello al cuore dei1 .farmacisti; ma fu superflua l'invocazione perchè essi nell'esercizio professionale spontaineamente, nobilmente rinu:n~iarono a tanti aumenti che sarebbero stati giustificati, anteponendo sentimenti: d'umanità .al lor·o particolare interesse; ed una qualch·e particolare eccezione non guasta la regola. Og.g i i farmacisti sono le prime vittime di questa grande crisi commerciale farmaceutiéa. Oggi a Roma vi sono' quaranta farmacie che ancora sommin·istrano medicinali pei poveri ai prezzi seg·nati in una tariffa compilata cinque anni ind-i.etro; ciò .che sig.n·i fica fornire medica.. me nti, non :solamente con totale rinune.i.a al compenso professionale ed a11'interesse commerc-iale, ma ad u.n prezzo inferiore a quello di costo e perciò in aissoluta perdita! È maggiormente doloroso poi il dov.e r constatare che quest'ascesa vertiginosa di molti prodotti farmaceutici non· solamente non accenll;la. ad una sosta, ma si verificano sempre nuovi aumenti. L'aspirina, non brevettata, ad esempio, da 10 lire è salita a 120, il bromuro di potas.s io da 5 a 50, i preparati di acido salicilico da 5 a 50, 80 ed anche 100 l ! Hanino aumentato ancora enormemente alcuni prodotti indigeni e questi aumenti sono in gran parte i1n.g iustificati. Nulla può la classe farmaceutica per modificare questo stato dolorosis.simo dii cose. Per creare, facilitare la entrata dei prodotti esteri, per regolare il mercato italiano, si ritiene necessario ed urgente l'intervento del Governo. 1

Dalle t abelle d el bollettino della Federazione dell'Ordine dei farmacisti, il quale pubblica i i)rezzi comparat i,·i deile sostanze medicinali iin 'igore ant eriormente a lla guerra e che si prati(34)

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cavano nel giugno ultimo scorso, risulta ·che per alcu:ni prodotti gli aumenti sono addirittura rvert i.girnosi. L'acido ·fenico è salito da 2 a 20 lrire, l'acido salicilico da 4.50 a 18 lire, il be.nzotDaftolo da 6.50 a 24 lire, l'idrato di cloralio da 5:50 ~ 1? lire, il sal~cilato. d·i ~odio da 5 a 18 lire, 11 timolo da 41 a 78 lire, il clorato di ~o­ tassa da 1.20 a 3.90. Altri prodotti hanno sW::a.to aumenti dal 15 a l 100 per cento. Secondo il « Gior.n .ale d'Italia», è dovere del~·o Sta~o. pr?vved·ersi. direttamente all'estero per 1 med1c1nal1 che .g li occorrono, come ha fatto· per il grano, al doppio scopo di non lasciarsi sif~u.ttare d~~li :a ffaristi e d1 1noni aggravare la cr1s1 che IStJ. e scatenata sul pubblico. 1

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Ospedali per la cura all'aria libera dei feriti. . Nel «Giornale d'Itali·a » del 6 agosto il professor. Carlo Ruata descrive un nuovo Ospedale e.ostruito ed arredato per la cura dei feriti dal ~o!po unive\sitar~o di Cambridge. Il fabbricato e l·n legno rirvest1to da asbesto e ruberoide. Le sale hanno tre sole pareti e la parete opposta al lato libe~o ha una grande apertura protetta da una P.e rsiana. L'ospedale comprende 1200 letti. È coJs.tato 500 lire per letto. Le medicature vengono eseguite in modo da permetter.e che una grande quantità ·d 'aria giuin.ga a contatto. dei tessuti cruen.t ati ed infetti. . I risultati sarebbero me-ravigliiOsi, e non solo per ri1Spetto alle ferite, ma a·n che nelle malattie com·uni. Sopra 6600 feriti e malati si è avuta una mortalità del 4.6 per ·m ille ; sopra 60 polmonitici 111e sono guariti 57. Già in precedenza, osserva il dott. Souttar; si era osservata l'azione benefica dell'aria aperta sulle ferite, anche se infette e gangrenose, e nelle malattie comu,ni. Questi risultati convalidano quelli ottenuti in Francia :dal prof. ~. Delbet.

Repressione dell'alcoolismo in Egitto. Con· p1roclama d·e l 21 giugno, ent rato in vigore il 13 giugno, il comandante supremo delle forze britanniche in Egitto ha proi.b ito i·ndisti·n tamente e rig-0r0samente che nei govèrnatorati di Cairo, di Alessandria, del Canale e di Suez e 5 miglia attorno ai luoghi ove ri1siedono soldati, siano vendute da chiunque ed a qualu·nquè perS01la bevande alcooliche dalle 10 di sera alle 5 di mattina. Ha ordinato .altresi che alle 10 di sera 1&iano chiusi tutti i luoghi pubblici (caffè, bars, bir.r erie, teatri, restaurants).

Colonie agricole sani tarle in Francia. A Touay-Charente sono state istituite delle colonie iaigri~ole ove s ono accolti coloro che sonv fortemente predisposti alla tubercolosi, e più specialmente coloro che s0no temporaneamente riformati pel servizio militare. !;a col0rt1ia agricola differisce dal sanatorio pel fatto che in quella è prescritto il lavoro nelle forme e nelle condizioni ritenute utili dal medico. Gli u0mini; ivi ia·c colti ricevono, oltre le cure necessarie richieste dal loro stato, una buona educazi011e altialcoolica e antitubercolare, ed i1.:truzioni' per la· coltivazione delle ortaglie, frut-

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SEZIONE PRATICA

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Alle Opere pie diede opera costante e intellita, fiori, ecc. Alcuni sono occupati. in lavori esterni· suscettibili di assicurare lor0 per l'av- gente. Tra queste attrasse maggiormente la sua venire una occupazione lucrativa in buooe con- solleciit udine quella per la cura degli scrofolosi, dizioni igieniche, specie nei riguardi della pro- · al qual fine instituì un Ambulatorio or molto filassi della tubercolosi freq11entato e meritamente apprezzato. L'Istituto della Croce 1R ossa l'ebbe fra i su.oi N,on è ancora possibile dire quwli siano i risultati di queste colonie; è certo però che q·u e- primi e più ferven.ti a postoli. Fu più volte consigliere e assesso!re del Costo sistema di cu.r a. è bene accetto, e gli effetti _ immediati s ono esarttamente favorevoli nella mune. mas·s~ma parte dei casi. · Nel 1866 aveva seguito le schiere garibaldine, guidando una s quadriglia di medici e infermieri, che molto si distinsero nella cura dei soldati Un medico americano premiato dal Governo Cinese·. feriti e malati in quella ca·m pag·na di guerra. Il presidente della Repubblica Cinese, Yua.n, Ln questi estremi suoi anni, ma landato di saha decorato del Sesto Ordine di Chia Ho il melute a'n che a cagione di U·n'iil!fezione che s'era dico Hardman N. A . . Kinnear, dell'Ospedale procurata sezionando un cadavere, il CattaFoochow, eser~ìto dall'Ufficio america.no delle neo soffriva, oltirechè di dolori fi·sici, del dolore Missioni straniere, in riconoseimento dei servigi morale di -n on poter più dare la sua attività alle resi al Governo cinese durante la rivoluzione. predilette cure chir.urgiche. L'ospedale contiene lOO l~tti ed il. s uo personale Al Comune ha egli. legato la maggior parte consiste di due medici ed un infermiere ameri- del suo patrimonio per la -istituzione di un nuocani e sei assistenti cinesi. Durante lo scorso vo Dispensairi.o per cure ortopediche, il quale anno vi furono compiute 900 grandi operazioni ancor manca tra le molte e provvide istituzioni e circa lOO minor.i ; vi furono accolti 5241 nuovi benefiche, delle quali va rioca Pavia. p:azienti e trattati nel di~pensario 34,915 paPa\1ia, qu11ndi, perde in Giuseppe Cattaneo zienti. un benemerito figlio e il ceto medico può gloriarsi d'un esempio di .nobile disinteresse <..be ne onora la classe inn·a nzi alla umanità. R. I fasti della Kultur tedesca. ' Legigiamo nella rivista rus.s:a « Sovremennai:i . Psichiatria>) (Psichiatri~ contemp~rainea) , f.a1st1Vittima di una malattia contratta a bordo co1o 12, pag. 950, 1914) una not1z1a che supera della sua .niave è mort0t immaturamente il d0tforse tutto · ciò ·Che si conosce su gli orrori diella t or Paolo Panfilo Rainaldi, capitaino medico guerra attuale. ~ · nella R. Marina. A qualche chilometro a nord di Reims si· troEra nato n.el 1876 a Fagnano Alto (Aquila) ; va il grande sanatorio ~el do·~. Nuisar, per n:ia- aveva compiuto gli .studi1 medici a Roma; ·era lattie nervose e mentali, ospitante oltre 400 in- entrato in Marina nel 1902. fermi. Il distaccamento dell'esercito tedesco che Fece la campagna del Benadir. Qu·ivi rimase • accerchiava Reims, occupo il sanatorio, slog- per 20 mesi. <riandonie a viva forza gli a·m malati, i quali si D'incarico del Ministero compì in quel tem:eo dispersero nei ?oséhi. dell~ y~ci~anz~,. privi· ~ il viaggio dell'Uganda insieme al comaindante cibo e sofferenti per 1 ternbil1 rigon 1nv~ma·l1: della nave «Marco Antonio Colonna», ritraenS~come si trattava quasi in maggioranza di doti.e gli elementi per una pubblicazione m-0lto agitati, si ~bbe qualche caso di aggreSISione con- apprezzata sulla malattia del sonno. tro le sentinelle tedesche. Venne allora dato orScrisse anche 'lltlla memoria sul ·b eri-beri e vi dine di a:ccerchiare i toschi e di stermin·a re i consegnò u:na preziosa auto-osservazione, .p oipoveri inifelici. . chè egli stesso ven•n1e 1attaccat0\ dalla ma]attia. Il dott. Jemilian, medico . capo del sanatorio, In queste pubblicazioni - le quali sono inse~ fatto prigioniero dai tedeschi, e poi fuggito i·n rite negli «Annali. di Medicina Navale"' - egli Olanda n•arra al gi·o rnale di Amsterdam «Da- afferma il suo ingegno e la sua coltura non co• ged », '1e vice~de di quell'orribile mac.e llo. Le muni. truppe del Katse!, .co?dotte dal tene!-lte ba.r~e Passò sei· an·n i in servizio di emigrazione, cuMirbach dell 'art1gl1ena della Guardia prussia- rando con impegno ammirevole la tutela sanina stri~sero sempre più il loro cerchio di fuo- taria dei :nostri emigranti. co' attorno al bosco, uccidendo a mano a mano Ha fatto tutta la campagna di Li.t .ia sulla i dementi che veni vano t rovati· nella triste bat- « Saint-Bon » e partecipò allo sbarco di ~odi. tuta. Rimaneva un piccolo gruppo nascosto nel Al principio di questa guerra fu imbarcato folto della foresta: l'eroico barone teutonico sulla « Lirruria » che dall'Adriatico, seguendo la fece a questa appiccare il fuoco. Altri. c~daveri squadra, passò nelle ac,que della Libia. carbonizzati si trovaronlo poi inel sanatorio, che Il 3·0 luglio, innanzi a Tripoli, dopo sole 24 i tedeschi retrocedendo, avevano dato alle fiam- oire di malattia, il nostro valente ·collega cesme. (Rtv.' di lg. e San., Pu1bbl., 16 luglio 191.5.).. sava cli vivere. Fu un cu.o r d'oro e un modello dii coscienza e d'l().n està. Lascia un vuoto 11ella famiglia me· dica. Al ,f ratello çlott. Vittorio, duramente provato Nell'.e tà di 83 anni' si è spento a Pavia il dottar. cav. Giuseppe Cattaneo, chirurgo prima· dal lutto, porg·iamo le mois.tre condoglianze sent itissime . rio in quell'ospedale di S. Matteo. o P. Visse, si può dire, più di· mezzo secolo nel1'ospedale e per l'ospedale. 1•

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IL POLICLINJCO

[ANNO XXII, FAsC. 33J

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Rassegna della stampa medica.

Re'V. Clin. de J\.'ladri.d, 30 giu. SANZ: Distrofia muscolare progressiva, actomegàlia e gigantismo. - LAFORA : Etiologia radicolare o neuritica del m orbo di Dupuytren. Ri'V. di Ig. e Sarn. pubbl., 1 lug. BERTARÈLLI : Le titolazioni del siero antitetanico. - DE· CASTRO: Infiuen~ della luce solare :sulla tub·e rcolosi sperimentalè. The Lancet, 3 lug. FLETCHER: Sull'·e tiologia del· la lebbra. La Rii/. Med., 3 lug. ASCOLI M. : Sulla cura della febbre tif.01ide iln campagna. - MARAGLIANO V. : Nuovo metodo di localizzaziQlle dei cot"Eil :s.tra.ni eri. La P·ediatria, lug. CARONIA: Sull'etiologia del linfogranulOl!lla maligno. - VAGLIO: Acond1"0plasia. a tipo iperplastico. - CORICA: L'elimi. nazione dell 'ur0tr.opinia. nei bambini. ADAMO : Il megacolon congenito. The PractitiJoner, lug. HARRIS : L'impotenza nell'uomo. - MACNAUGHTON-JONES: La sterilità nella don.na. - GLAISER: Gli a.spetti medicolegali dell'impotenza nei due sessi. - HETT .e FINZI: L'infiammazione dell'antro mascellare. - LITTLE : L'ulcera rodente. - TUBBY : La chirurgia i()J:t0pedica. La1 Presse Méd., 1 Iug. DELBET: · La piocoltura. - LOEPER, PEYTEL e SABADINI: La gastrite dei soldati asfissiati.' Parris Méd., 3 lu~ . .TRÉMOLIÈRES e LOEW: La tetragenemia epidemica. SCHWARTZ : Cura delle ferite d'arma da fuoco del cranio. - SALIGNAT: I bagni locali di vapore nei disturbi trofici degli arti.

Pensiero Med., 4 lug. BAJ: Sulla tecnica délla s~s.i venosa e del salasso. BERTARELLI : I limiti di applicazione della vaccinazione antitif.osa. T~e Quarterly f ourn. of Med., lug. ROLPH: Diag·n{)i&i · e sig.nifi.cato d:ell 'i pet'"acidità gastrica. GLOVER: La d1agnos1 ·p recoce della tubercolosi . polmonare. - FRY : Le secrezioni interine nel diabete mellito. Medie . Record, 3 lug. Numerv sul cancm. L'Igiene Soc·., III. CACACE: Profilassi antimalarica · scolats.tica. - CARFI PAVIA: La Leishmaniosi mediterranea: diffusione. e profilassi. Ri'V. Ospedal., 15-30 giu. MENDES : Enteriti non specifiche fra i soldati in guerra. - FRASCHETTI: Lavoro a domicilio e tubercolo-si. - BIANCHINI : La sim·d rome radiologica del cancro · gastrico. Boll. d. CLin. giu. CARDARELLI : Neoplasma endotoracico in uni ragazzo. - MARAGLIANO E. : Meningite da diplococco in in.d ividuo colpito da influenza. Le Progrès Méd., lu.g . BAILLEUL: ~lastioo di guaine peri-nervose e 1p eri-tendinee. RAMOND ·e RÉSIBOIS : Sui trat4tm.en~o d~lle n;r_e, ningiti cerebro-spi~ali. - ·GIROUX : Eritrodermia es.foliante gener·alizzata. - Chirurgia di ·gue~ra. . The Boston M. a. S. Journal, l lug.. GRos : Il tr:a:sporto dei feriti. - SEVER : Paralisi da cause chirurgiche ed ostetriche. La Rif. Med., 10 lug. RIZZARDO: Sulla pachimeningite cervicale ipertrofica. CICCONARDI : Sul pneumotorace artificiale.

Il ·f ascicolo di a,g osto della nostra medica contiene i seguenti lavori :

Il ·f ascièolo di :agosto della 1:lostra. chirurgica contiene i seguenti lavori :

1.

Sezi-0tt1e

D oitt. F. BoSELLI. Sulla 'vaccino-terapia della febbre tifoi de.

Dott. A. LORENZINI. Sui f ~rmenti presenti . 111elLe orine iin 7J•ari. stati pato 1 lo~ci. - Fermenti presen,ti nel sangue e nelle ori.ne dei nefritici. 2.

3. Dott. B. MAIOLO. Sulla diagnosi differenziate tra essudati e transudati.

Sezi-ùne

Dott. G. BOLOGNESI. Su la osteomielite da bacillo piocianeo. 2 . Dott. Prùf. ORESTE CIGNOZZI. Il torace paradossale ed il suo trattamento chirwrgico. 3. .Dott. L. c. ZAPELLONI. La prO'lJ{J) di Borrdet e Geng.oii nella infezion1e echiinococcica dell'uonio. 4. Dott. E. PIRONDINI. La pro'Va; dell'azoturia, come metoido di eisame &eLLa funzione renale . I.

. •

Indice alfabetico per materie .

Eczemi dei lattanti: cura . . . . Pag. 1111 Feriti : ·il servizio di trasporto dei » 1113 Feriti: trasporto nella g ·u erra di montagna . . . . . . . . . . . )) 1095 )) 1108 I schialgia : cura col metodo Baccelli. Lavoro per gli storpi e i mutilati in • • guerra : organ1zzaz1one . . . . . , 1103 Nervi : les ioni in guerra . . . . . )) 1097 Orecchio : traumi di guerra. . . . . » 1089 Osteomielite dell'estremità su peri ore del femore : diag.nosi e prognosi di alcune f Oil"lile . . . . . . . . ]) 1109 Roma, 1915 -

Radio : fratture dell'estremità inferiore .n ell'età infantile . . . . . Pag. IIIO Sierodiagnosi della •gravidanza e del

St~fc~f~a ~ell~ . in~uificien~. ~ar~

1101

»

dia\che . . . . . . . . . . . )) IIIO Stricnina : presunto antagonismo con la stovaina . . . . . . . . . » 1111 TeSlsu.nto paratiroideo transit{)ct'io fe. tale nell'uomo . . . . . . . . » 1109 Tetano : cura e profilassi col metodo Ba~celli . . . . . . . » 1105, 1106, r1o8 'L. POZZI, 1'esP •

Tip. Nazionale di G. Bertero e C. •


~nno

XXII.

Roma, 22 agosto 1915

Fase. 14

SEZIONE PRATICA DIRETTORI:

Prof. GUIDO BACCELLI -

Prof. FRANCESCO DURANTE . .

REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

~

NUOVO Premio semigratuito di eccezionale importanza!

La missione della donna italiana è oggi al letto del soldato ferito. Niun'altra opera, e sono molte alle quali è chiamata in questi supremi momenti la donna, può essere più benefica e confortevole di quella diretta ad alleviare le sofferenze e a sollevare lo sph'ito dei nostri prodi soldati caduti feriti sul campo della gloria. Ma l'arte dell'infermiere non è agevole, o quanto meno non produce t11tti quei benevoli effetti onde è capace, senza una seria preparazione, e a ciò mira il •

anuale della infermiera iri c a s a e

:n.eg1i ospeda1i •

con speciale riguardo alla cura dei malati e feriti i.o guerra ,

che il nostro egregio collaboratore prof. GIACINTO QUARTA ha preparato incarico della nostra Amministrazione.

p~r

Questo manuale con stile chiaro, semplice e conciso, e con singolare perizia compilato, contiene quanto è necessario alla donna di saper.e per adempiere efficacemente il pietoso ufficio d'infermiera al letto del ferito e dell'infermo. Le numerose illustrazio:p.i sono di grande ausilio ali' intendimento del testo e agevolano in modo sicuro l'opera della lettrice in ogni contingenza del suo nobile ufficio. Per mettere i nostri cortesi abbonati in grado di diffondere i1 manuale stesso presso le signore di loro conoscenza, abbiamo deliberato di spedire in porto franco le copie che ci venissero richieste col loro tramite a.I sow prezzo di costo, cioè a L. 2.~0 ciascuna. La nostra . t\mministrazione . non ha apprestato questo libro a scopo di lucro, ma unicamente con l'intento di concorrere a rendere sempre più benefica la nobile e pietosa opera delle donne italiane al letto del ferito o dell'infermo ; e se i nostri fedeli abbonati vorranno prestarsi al conseguimento di questo intento avranno anche essi la loro parte di be11emerenza.

Un vol111ne in 16° grande, di circa 250 pagine, nitidamente stampato e riccamente illustrato . (per i non abbonati al Policlinico) • Prezzo L. 4.

Le richieste da farsi mediante cartolina vaglia si dovranno indirizzare esclusivamente al prof. ENRICO MORELLI - Via del Tritone, n. 46 - ROMA. (1)


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II, POLICI..lNICO

L.\~~o

XXII, FAsc . 34]

SOMMARIO. ' Lavori originali: Prof. Gherardo Ferreri: Traunii di guerra dell'orecchio. - Dott. G. c. Trabacchi: Interruttore elettrico per la corrente fllternata. - Lettere dalla zona di guerra : P. Sabella : Combattiamo i danni del freddo fra i nosiri soldati in montagna. - Pontano: Lo stato sanitario delle truppe in alta montagna. - I proiett,i li scoppianti. - Accademie, ·Società mediche, Congressi: Riunione dei chirurgi mi1itari tedeschi a Bru%eUes. - Società medica chirurgica di Bologna.

Appunti per il medico pratico: CASISTICA E TERAPIA: Sui gas asfissianii 1n guerra. - Sul trattamento dell'intossicazione da gas irritanti. - Sulla profi!assi dell'insolazione. - Posta degli abbonati. - Varia. - Cenni bibliografi.ci. Nella vita professionale: I medici e l'esercito. - Risposte a quesiti e a domande. - Oondotte e Oonoorsi. - Nomine, promoziqni ed. onorificenze: - Notizie diverse. - Indice alfabetico per materie. t

Diritti di proprle&à riservati. -

il

vie~aaa la rlproduzJon• dt lavori pubblicati nel POUGLIKIGO o la pubblJoazlonQ di auntl dl eaal

aenza. citarne la fonte .. ·

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LAVORI ORIGINALI. Traumi di guerra dell'orecchio per il prof. GHERARDO FERRERI direttore dellla R. Clinica oto-ni.no-laringoiatrica della R. Università di Roma, colonnello ispettore medico pri111cipale della Cr.oce Rossa.

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(continuazione e fine). '

1'ra·umatismi dell-'orecchio 1nedio •

Le lesiond. traumaticlie della cassa timpan!ica rappresentano nella chirurgia di guerra un contingente .assai rilevante di casi di una importanzai eccezionale dal punto di vista clinioo e medico legale. N e1 1580 Montaignie seri veva : « Les arm.es à feu sont s i peu d'effet, sauf l'étonnement des oreilles, qu'on en quittera l 'usage ». Sooo queste parole che néll'immane conflagrazione presente sembrano un'ironia quando si pensi che a1 projettili d'arma da fuoco si so·n aggiunte proprio j _1 ques.ti ultimi tempi le frecce che la11ciano gli aviatori. Quest'.arm.a d·e ll'antichità convertita in 11na freccia d'acciaio leggera, acuminata, lanciata da altezze -inverosimili, fendendo l'aria con t el"'ribile rapidità e colpendo il capo, può far mo.riire istantaneamente un soldato. Alle palle di fucile poi si .sono aggiunti i proiettili degli shrapnel!, degli obici, delle granate, delle boml:e a mano che quasi sempre feriscono, miste a terriccio, schegge di pietre e indum·e nti personali. Nelle guerre recenti anglo-boera, russogiapponese e l'attuale eurr0ipea, si è notato un notevole aumento nelle ferite del cranio· e d el1'arto superiore sinistro, le parti del c-0rpo che più sono esposte nei combattimenti di trincea. l\. nulla sono valsi i più inverosimili copricapo che gli stessi soldati escogitarono per salvare la t esta dalle ferite d'arma da fuoco ed anzi si è dovt1to riconoscere che presentavano un ln aggi or pericolo. 1

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Frai i traumi del cranio l'apparato uditivo segna un aumento sensibile di proiettili penetranti nella rocca, .come pure di traumi a distanza del cranio, colrpi di calcio di ifucile, di sciab~la, di baionetta, di lf.r ammenti di terreno roccio6o che prov-0·carono frattu re più o meno estese · del temporale. Si sono segnalati pu1"e traumatismi della cassa prodotti da penetrazione di sostanze corrosive e metalli fusi. Assai p·iù frequentemente è colpito l'orecchio sinistro di quello destro nelle trincee. Si pa!rla sempre in ge11ere di traumatismi della cassa, m a è chiaro che nei casi più fortunati anche 1'orecchio esterno e la meml:lfana timpanjca 'Vi sono compresi e in quelli più gravi la lesione abbraccia pure l'orecchio interno e spesso non si ariresta alla rocca, ma si estende alla squamma, al pariE-tale, all'occipite :fino anche alla metà opposta, specialmente alla base del cranio. Le palle di fucile a seconda che colpiscono a breve o .a lunga distanza }',orecchio, come in qualun.q u·e altra regione del corpo, produttranno nel primo caso vaste distruzioni esplosive e nel secondo tramiti più regolari con deviazioni che si possono spiegare rper l'ostacolo offerto dalle parti ossee più o m·eno spesse che il proiettile nel suo decorso ha colpito. Se il proiettile penetra con st1fficiente forzai nel condotto uditivo, oltre essere interessate le sue pareti e la membrana del timpano, avremo sempre la frattura e lo scollegamento degli ossicini, la ferita delle pareti della. cassa; ma :se il proiettile colpì il temporale in .altre direzioni possono essere offese tutte le altre pa.r ti della rocca, ad eccezione della cassa propriamente detta. Le ferite d'arma da fuoco dell'orecchio nei soldati s·o no per lo più mortali e\SJSendo quasi sempre estese al labirinto e all'encefalo. E anche.. quando sopravvi,1 ono con sintomi in apparenza. non allarmanti, bisogna farre una prognosi assai più riservata che non nei suicidi che so1


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SEZIONE PRATICA

pravvivono a colpi di riv1oltella :i.n·fertis.i nell'orecchio : in questi individui le palle da revolver si arrrestano sovente nella ca.s sa e loro vicinanze o s'incastrano nella sua parete interna senza fr.a ttura .a clista,n.z a della. ·b~i:se e della voJta del cranio e senz~ lesiione delle meningi, dei griossi vasi arterio-v:enosi e della massa encefalica . La mania suicida che costituisc·e una delle malattie social•i più comuni della vita moderna dà un contingente molto forte di ferite d 'a.r ma da .fuoco del cranio per la via dell'orecchio, per cui esse sono state C'on-0s1c iute e ·b ·e n studiate anche in tempo di pace dai chirurgi e dagli otologi, s·ia per i soccorsi da prestarsi :in primo tempo, sia per i fastidiosi disturl:·i dell'organo uditiv·o prodotti daJla permanenza d·el1a· palla non potuta estrarre o dagli esiti stessi distruttivi del trauma. ìVla le lunghe armi po·r tatili u sate in guerra di rado colpiscono }'.orecchio direttamente come il revolver; feriscono 1)er lo più in altro punto della ,faccia o d·e l cranio che non sia la regione temporale e poi am'Vano a ledere gravemente queste ossa che raicchiudono l'organo uditivo, complicando nel ~odo più svariat o la sindrome e la gravità del traum·a . La t•raumatologia della a-egione temporo-.auricolare ha U·n 'importanza affatto singolare rilevata da prima da: Samuel Sexton in Inghilterra e da _!.\. voled10 e Rosati in Italia che trattarono l'argomento diffusa.m ente in1 speciali mo~ nografie. Questi studi però si limitavano, si può dire, alle anni di co·rta misurai e m 1inima portata; mentre ora abbiamo fucili che a 2 o 3000 metri son:o in grado di attraversare il corpo 11mano e ucciderlo. Il risultato anatomico d·e gli esperimenli con '"' rmi portatili di corta misura (1re·volvers, pisto1e) e la pratica della ch1rurgia d'urgenza gio·r 11aliera dimostraron10 a Rosati che la rocca prese11ta nel cranio la parte più resistente ai simili t·raumi. lVIa l'organo dell'udito ne rimane sem1)re più o m·e no gravemente leso nella tota~ità o 11elle ,-arie sue parti. Nei colpi esplosi dentro l'o:--ecchi·o è difficile che il proi·ettile trav~rsi il cranio; si ha quind·i per solito un solo foirame, qnello di e11trata e ]a m1aggior parte delle volte il proiettile resta più o meno profondamente incu nieato nel1a rocca. Di rado la palla rimbalza. Le alterazioni delle ossa sono sempre notevoli, verifiçandosi le frattUJ.ie più svariate, il distacco completo della piramide alla sua base o la frattura lineare ed incomplet a di questo osso, le c-0ntusioni e lacerazioni della dura, dei vasi, dei nervi e della m assa cerebrale. I casi di morte immediata avvengono o perchè il proiettile pe1

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netrato nel cranio ha leso gravemente il cervell~, o perchè fu .ferita la meningea media e la carotide. T~e lesioni d'arma da fuoco dell'orecchio medio riportate in gu·erra, a differie nza di quelle da revol \·er o pistola a scopo suicida, ·v an.no distinte in base alla clistanza da cui proviene il proiettile e 1c ioè quelle determinatesi ·nella zona esplosi va 1della tr.a.iettoria O• delle brevi distanze, e quelle prodottesi nella zona delle ferite n-ette o delle gran·d i dist anze, alle quali si può ancota aggi11ngere la zona delle ferite laeere e della forza morente del pr·o iettile. Però, riguardo alla ro·cca petrosa, delle qualità statiche (.) dinamiche del pro.i ettile .n on t erremo il medesimo conto come in a ltre p·a rti del cranio ·o della faccia; ipoichè la sua struttura molto compatta, allorchè il proiettile colpisca da 1:·:cino l'orecchio, molte volte resiste senza d a·~ 111ogo a fe11·o·m eni esplosi-vi. Ben altrimenti a pari condizioni di distanza furono le conseguenze ,d i u·na ~erita ·d 'arm.a da fuoco, qua.ndo il proiettile colpì l'orecchio dopo aver attraversato altre reg;ioni ·d el cranio o della faccia. Si può dirre anzi che nella letteratura traumatologica di· gu·e rra è n101to più comune inco1ntrare descr~tte alter.azioni dell'orecchio medio e •• i·nterno, come com.plica:nze di ferite ra ca.rico della faiccia o meglio ancora del cranio, anz:chè casi in cui il proiettile avesse :infilato direttamente il condott o imprigionan1dosi nella rocca . !11 con·c;lu•sione parrebl;>e che, qualunque 1s.ia ]a distanza, i proiettili d'ar1ni da fuoco portatili , 111o·derrn.e, quando a1rrivan:o a c·o lpire 1'orecchio lungo l'asse del condotto ud·itivo esterno in modo da leder ·d irettamente la cassa e il labirinft?, come nelle. ferite di irevolver a scopo di suici·di·o, d~fficilmente superino la resistenza della rocca petrosa e della mastoide. Vien sempre ricordato un caso stranissimo os · servato da De Rossi in cui la palla, trapassando il cranio da ·Un pr-ocesso mas:toideo all'altro, lese ambedue i labirin~i. Si vedevano le aperture c1 · entrata e di u scita del proiettile dai due meati uditivi; sgorgò per lungo tempo '1 1 liquido cefalo-rachidiano. Il ferito sopravvisse con sordità bilaterale senza paralisi del faciale. Se delle ferite d'arma da fuoco dell 'or-ecchio medio ed inter110 scarseggia la letterat11ra, si è che la maggior parte 1nuore s.ul 1campo, riscontrandosi esse per l o più :n soldati caduti sotto il tir110 effettu.atosi a 500 o 600 metri dove Je fratture cd.nminuti,·e ed esplosive sono com11nissime e costantemente mortali. Già per sè stesse le ferite della regione temporale sono fra le più pericolose da11do il 55 % delrl e morti immediate, di fronte al 40 % per il tronco ed al 5 % pe.r gli

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IL POLICLINICO

arti. Un quarto di questi feriti del temporale inuoiono alle ambt1lanze n·ell e prime 24 ore per C()IllpresS!ione, edema ed in·f ezioni, donde l'urgenza degli interventi precoci in questi 1casi. Le statistiche dimostrano che gli operati di immediata trapanazione ed estrazione del proiettile perirono nella proporzione d el IS •O 20 % ·e quelli in cui si attese essa fu del 50 %. È spiacevie)lle che la chirurgia militare sinora non abbia. fornito e.olla sua letteratura alla 0to~ogia tutto quel conit ributo che si sarebbe aspettato dopo tante guerre immani che hanno j m perversato nel secolo scorso e 1'inizio del presente. Guthrie non fa nemmeno parolai deJ.la ch~irt1rgia dell'orecchio nei ·s uoi com.m en,t ari di guerra. Maggiori notizie f""t.ranno leggersi nelle opere cli chi,rurgia di g·ue11·a pubblicate d.a. Hennen, Macleod, Motta, Rowsari, Fische'f, ecc. S econdo la statistica di quest'ultimo sopra 8132 casi di i:erite del ca.p o nella g,u erra del '70-7r tre<'entotre interessarono l'orecchio cioè 3.072 %· Rosati da tutte le 11otizie r.a ccolte sulla let• teratura traumatologica dell'orecchio viene a queste conclusioni relativamente a-Ile ferite di arma .da fuoco : 1° La mastoide è semp'te la più esposta alle ferite d'arma ·da fuoco del capo, sia che i colpi vengano dal di dietro, :sia dall'avanti; quando la lesion.e non :finisca· con la morte, ne risulta obliterazione delle cellule con pennanente apertura allo esterno e comunicazione con l'orecchio medio, oltre la completa distruzione quasi sempre del meccanismo di· trasmjs• s1onie. 2° Il condotto uditivo può esser ferito in vari modi ·e da tutte le direzioni, con gravi conseguenze per la funzionalità auditiva, o perchè avvengono s tenosi cicatriziali nella pV'rzione cartilagi.ne~, o perichè seguono complete ooclusioni della parte tOSsea per neoformazione di tessuti, senza dire dei danni che anche i.n1 questi casi può ricevere l'orecchio medio. Ad Dgni modo non ma.n cano mai r.esiduali alteraziooi di tensione nel meccanismo di trasm.issione, rumori e ironzii , sordità più o meno accentuata. 3° L'orecchio medio può essere danneggiato in ' 'ario modo, dalla semplice rot~ura della membra1na del timpano alla possi1:1lità che il proiettile s i arresti nella cavità timpanica, dìno ad esserne addirittura attraversato 10 completame·n te distrutto. Anche in questi. casi è facile prevedere gli effetti per la funzione dell'organù, il quale, 11ell'ipotesi più benigna, rimarrà alterato ·n ei s uoi mezzi di trasmission·e e ne seguirà sordità incompleta, ma permanente. 4° È ovvio infìllle il prevedere le alterazioni etti .può anda re incontro l'orecchio interno an1

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che quando noni Stia leso direttamente, ma sia offeso indi.rettamente per l'aziooe del grave trauma sulle pareti vicine. Più che fa n considerazioni chirurgiche o otùlogiche basate sulle esperienze negli animali, 11ei cadaveri e persino in bersagli inanimati, noi ci atteriren10 a dare quei consigli che la lunga pratica clinica in casi del genere ci apprese su•l le lesioni auric·olari d'arma da .f.uoco. P.rimieramente è da escludersi che tutte le :fierite d'arma da fuoco, dopo, a·ver tra versato 1' orecchio e entrate .i1el cervello, siano m·o rtali. In parecchi casi del ·g enere molte volte .il metodo aspettante i1,e lla cu1ra (emostasia, medicatura asettica) permise iche il proiettile s'incapsulasse e la lesione della rocca, suppurata ù no., dopo u·n certo tempo guarisse; residuarono naturalmente più o meno gravi disturbi permanenti della fu11zione acustica e soventi paralisi del facciale, che quasi sean1)r·e però scompai:e per fil p·o tere facil•e che ha il VII0 di rigenerarsi, come già ebber•O a dimostrare Steinbriigger, Griiber e Bezold . La condotta del chir.urgo sarà diversa a seconda dei casi. Se ·n elle ferite d'affma da fuoco dell'or:ecchio ieon penetrazione del proiettile nel cranio insorg1ono fenomeni irritativi corticali e si accerti la ferita dell'arteria meninge.ai media o di U•n1 g1rosso seno venoso della dura madre l'astensione sistem.ati<::a sarebbe un eTrorc. Dinainzi al fatto che una emorragia epi :ed ipo-durale segn.a ]a rostantemente 1'89 o 90 % di mortalità si ,( lovrà senza indugio init ervenire dando ancora la statistica un 30 % di salvati. Nella su pp.osizione che il proiettile sia rimas to incuneato nella rocca·, avendo per masS!ima che tran.ne le ferite da proliettili di shrapnel, granate, obici, ecc., quelle di ar·m a portatile sono cli 1per isè stesse aJS€ttiche e decorrono tali se ben pulite -e medicate a secco, si bandiranno rigo1~osamente tutte le manovre di riscontro e di ricerca, meno proprio nel caso che la palla si vegga arrestata nel condotto uditivo o nella mastoide e ne sia s tata .avvertita la presenza con la radiografia. Come strumento di saggio la son,d a di Trou vé fa correre al paziente gli stessi pericoli de'llo specillo nella ricerca dei proiet·tili in prin10 tempo. Si abbia pe11 principi10 che la principale causa di morte nelle ferite d'arma da fuoco della rocca è dovuta all'infezione meningea, la qttale il più delle volte non dipenderà dalla presenza del corpo straniero, ma dai tentativi d!i esplorazione e asportazione compiuti in primo tempo. Per reoo-ola· oo-enerale nelle sezioni di Sanità e negli Ospedali da campo do\•remo limitarci alla m ed icattt•t"a asciutta con garza ed ovatta sterile • delle ferite .at1ricolari d'arma da fuoco non n1

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muovendo le croste che ne occludono il tramite e :fissan·d o i batteri dei dintorni . . con tintutt"a di jodio senza che una . goocia . 1Sola di liquidi estranei penetri niel trarµite . del p1roiettile. Ma nelle guerre moderne sono assai più cresci ute di numero t ant o le ferite qua11to le fratture della rocca prodotte da proiettili dli rimbal~o, pallottole di s.h rapn·e ll, schegge di granata, palle di fucile sparate a breve distanza cioè al ·disotto di rooo metri; se non è avvenuta immediatamente la morte per lo rscoppio della s:catola cranica e lo sipaippolamento del cervello sotto la pressione id1rodinamica, .n oi potremo avere gravissime lesioni in cui l '1indicazione di intervetJ.to. sarà urgentemente richiesta da emoriragia dell'arteria me liingea o di un sen10 venoso lacerato p·er dep1ressioni: di :S1ch egge ossee, da ferita della carotide interna o della arteria tempo rale superficiale, infine da ·ern.ia cer ebrale. Rima11ere in questi casi a nch e s ul fronte con le mani incrociate significa abdiicare alla propria ·arte salutare. Non b.as.ta allora a·v·e r messo la prop1ria· respon.s1abilità al coperto zaffando con medicatu·r a asciutta e sterile la fe11:ta e . di a·vere fatta l'iniezione intrarachidea d.i s iero antitetanico; bisogna avere sangue fred·d o di allaccia-r e i va·s i lesi e di estrar.re persino il proiettile se s i è potuta localizzare la sede. In questo genere ·d i chirurgia d'urgenza l 'otoiatra deve conoscere la t·opografia dell'arteria meningea m ·e dia valendosi a .p r efere11za del consi bo-lio dli P-oirier. Si fissa·no co111e punti di repere il meato auditivo est erno, l'apofisi zigomatiJca e }'.orlo inferiOlre dell'orbita e si riuniscono questi tre punti con una lintea : è l '·o rizzontale in.feriore del cra nio. Dal margin·e superiore del-· 1'orbita s i tira una secouda linea, par.allela a lla ptr:ima e si prolunga indietro, al di là dell'o recco io : è I 'orizzontal e s u periore. Ora se <3i pog-gia la punta di uno specillo nel punto medio del1'arco zigomatico e lo si dirige per pendicolar1n.ente all'o.r izzontale i.n feriore, misurando dal pun,to med1'.o dell'arco zigomatico 5 cm. su quest'asta, 'Sarremo sul passaiggio della menin1g ea lnedi·a . Faremo dunque un grande lembo emos.tatico a ferro di cavallo. Su questa r egione ingrandiremo in alto e indietro la breccia o la fenditura ossea esistente, oppure col trapano e icon. la sgorb1:,a solleverem·o un g ross·o .lembo di osso: Poi ci regoleremo a seconda di quello che s1 trova; •sre è lesa la meningea media, si toglie i·l bo-rum·o e si leo-a l'art eria ; se è leso un seno o venoso si fa la legatura m ecL:ata cioè prendendo pure la dura madre nella legatura o si zaffa il seno con. filo di catgut e ga•r za asciutta. Se vi sono schegge ossee si asportano; se l'osso è av·vallato si alza e si .asporta, p11rchè non sia '

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molto largo e ancora aderente al periostio. L a fen:ta q11indi si m edi ca con zaffamento di garza s t erile asciutta e qualora siasd. constatata la presenza di pezzi di stoffa o corpi est:iraniei, da ifar t emere l'in.f ezione tetanica, Sii praticherà contemporaneamente a ttor.n o alla ferita l'edemizzazione profilattica di siero antitetanico. Qualor.a si tratti di lesione dell'air.teria temporale superficiale faremo la legatura d·ell'airteria in s1:t 0i seguita d.alla fasciatura· n1odooa della tempia o nodo da imballatore. In seguito a ferita della cassa da proiettil~ d'arma ' da fuoco l'emovragia prima.ria può essere ' così imponente da far credere ch e la 1fira.ttura d·ella irocca abbia leso la carotide interna e .a ll1ora la vita del paziente è alla m1ercè del pron.t o soccorso. Non è da p·eirdere t~'..npo con la compressionie digitale 1:,n diretta dellal carotide primitiva s ulla linea delle apofisi trasverise e sp ecialmente sul tubercolo della vra. vertebra o di Chassaignac. Occorrerà senza indugio (set.b ene l'interve nto sia grave e n·o n sempre, per il circolo collaterale, dii· efficacia .aSISoluta) procedere alla legatura della carotide primitiva, m ettendo bene l'arteria allo scoperto in modo da rn on1 comprendere nella legatura che la sola arteria. È raro che la ferita del seno trasverso _da proiettile penetrato nella r·oicca dia così abbondante emorragia che non si riesca a frenare col tamponamento. Ma se essa fosse infrenabile converrà .p rocedere .alla legatura della giug11lare, seguendo la direz.i:one dello s terno-cleido-mastoideo e mettendo bene allo scoperto la vena in modo da non compre11dere che esis a sola nella leo-atu1ra t·otale circonferenziale. ò Questo è quanto un· chirurgo militare è in dovere di compiere per salvare nelle prime 11~ nee i combattenti colpiti da ferite .d'anna da fuoco della regione aurioolare. Gl' interventi metodici, per la cura definitiva delle suppura zioni della . rocca prodotte dalla presenza dei proiettili e dalla frattura del te•.nporale, come puTe · delle .successiive complicazioni . intra~ra­ n1'.oebe , saranno riservati agli ospedali t errit oriali e particolarmente alle cliniche ot oiatrich e ,as sunte in servizio dalla san·ità. militare. Finalmente s i è capito d1alle autorità competenti che a nche nell'organizzazione del ser.v:izio sanitario mrilitaire è g iovevole una intelligente s uddivis ione del lavoro, ciò che varrà a colmare molte lacune che finora si sono lamentate nei principali trattati di chi1rurgia . di gu:rra~ dove i capitoli che ·riguardano gli organi di senso sono trascurati deplorevolmente e nulla aggiungon10 a quant o ci aveva tramandato -la lettffatura .antica re specialment e del t empo Na1

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poleonico. Se, .per citare un, esempio, si scorra il famòso «Trattato t eoriro e prait ico delle ferite per armi di guerra» di Dupu.y:tren si vedrà che tutto si riduce quel truodesto insieme di cognizi0ni che ogni 1chirurgo gen_erico già sapeva. Generalmente neg.li ospedali territoriali e nelle cliniche otoiatrtiche le .ferite dclla cassa timpa11ica e per meglio d1'.re della rocca ci vemanno con suppurazioni a·b bòndantissime e fetide dovute alla pres:enza di osso necrosato e quasi sempre con seni fistolosi n,e i contorni dell'orecchio o in altre parti del cranio e della faccia. Si capisce facilmente quanto debba essere va.rio il quadro di disordini f u11zionali che pre• senterann10 questi pazienti traumatizzati, siia per la direzione s·eguita dal proiettile nell:incunearsi entro 'il temporale, sia per le alterazioni esplosive subìte dall'organo aicusti~o e sia per le degenerazioni centrali e periieriche di alcun1i nervi della base cranica iche con la rocca hanno strettissimo rapporto (facciale, acustico, t•rigemino, ipoglosso, ecc). NegLi ospedali territoriali e nelle cliniche otoiatriche, dove no·n si opera più di urgenza ma con tutti i mezzi più progrediti di sem.e iotica e ' con la lunga pratica cliniica acquisita, 1siamo intanto giunti a c0tt1vin~eriei che come guida· dia.g nostica e operativa sia di gran lunga la · radiografia s uperiore ad ogni altrio mezzo d'lindagine mrella 1ocalizZiaiiv ne edJ . esit·r azione dei -, proiettili dalla rocca, 1come pure nel riconoscere l'opportunità d'in.t ervenire oltre i confini di essa. La sonda esploratrice di Nélatoo, !a sonda elettro-magnetica· di Trouvè, la sonda· telefonica di Graham-Bell, l'ago astatico di Hocher, la bussola dii Bau·d in hanno fatto il loro tempo. ' Dinanzi a.d una lastra radi-0°g r.afica istantanea chie al:1bia raggiunto una lj)ierfezione e precisione sorprendent e, massime se si sia ricorso ai più recenti suggerimenti di tec.nicai da. darci matematicamente la top0.g rafia del proiettile ·n on indugeremo l'intervento. Si tenga sempre presente che u.n. proiettile nella rooca di rado resta indifferente; ma per lo più dopo aver recato 11otevol1i disturbi funziona-li e psich·i ci, finisrce con produrre una meningo-encefalite. Nella maggiorainza ·d ei traumi dell'orecchio da arma da fuoco la via che meglio si ipresta per la estrazione dei p.r oiettili o delle schegg~ dii osso necrosato e per farsi una strada ben diretta alle com.plicazioni intracraniche sarà quella retro-auricolare, limitandosi all'operazi-O'Ile di Stache nei proiettilii incuneati nella cassa e al processo di Schwartze nella ricerca del.le palle 11ascoste prod'ondamente, dando questo metodo più ampio accesso per esplorare e raggiungere il proiettile ne1 masso petroso.

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Fi0·r se ancor.a più numerose delle· ferite ·t raumatiche d'arma da fuoco sono le lesioni e sopratutto le fratture della rocca, che attraversano la oaS1s.a alteran.d one pr.orfondamente tutta la struttura .anatomica, in seguito a oolpi di calcio, di fucile, di lancia, di schegge di mitraglia, granate, obici, masse franate di terra e pietre, ecc., insomma di qualsiiasi corpo estrane0< che abbia violenteme-nite colpita la regione temporo-mastoidea. Queste fratture della rocca po·s sono estendersi talvolta a grande distainza della base e della volta del cranio e talaltra, invece, il traumatismo limitarsi alla membrana e agli ossicini restandio persino in.colu·mi le pareti della cassa. La diag:nosi in genere di simili leS1ioni non è tanto difficile quanto saper.ne valutare l'entità. Immediatamente avvenuto il trauma i paz•:enti per l~ più perdono i sensi per u,na variabile durata di temtpo; hanno perdita di sangue dal1'orecchio eolpit·o o·cl .a n·che da ambedue e dalla bocca attraverso la tromba . .Ritor.nati i sensi i pazienti accusano paracusie tormentosdssime, stia lordimento, ottusità dell'udito, fina11co 1.a perdita di ·esso e vertigini. A seconda della frattu'!a della rocca si not erà paralisi del faciale, più o meno completa, e dell'oculo-motore es.terno, iperestesie e anestesie del trigemi1no ed ipoglosso e sintomi di c·oonmozione, contusi10.n e e 00•.fu pressione cerebrale. La commoz·ione ISl' rivelerà con perdita di coS1Cienza trainsitoria che segue immediatamente il trauma e a seconda della gravità di esso può durare da :alcuni minuti a parecchie ore e giotrln·i , ,1as.cia:ntd!o una laieuna d·ella memJaria. Subito dopo l'accidente , tosto che il pàziente sia sv·e gliato, compar.e 1il vomito, ·il polso è lento, da 48 a 60 pulsazioni al minuto, il respiro superfìcial.e, il co11Po pallido e freddo. La compressione cerebrale provocata da ~ram­ menti ossei e d·a versamenti oonguig.n1 endocranici s i diagnosticherà per la perdita della coscien,z a che non t1itorna in breve tempo e perchè, se l'ammalato con:tinua a vivere e la c0is~ienza torna, essa si perde di nuovo presto. Nella compressione si niscontra ipoi la perdita dei movimenti volontari, la com parsa di sintomi di localizzazione e un. rallentamento graduale del polso. Terremo conto di due sintomi diag11ostiic1i m~lto preziosi ; l'uno di Ortner e I 'altro di Ledderhose. Secondo Ortner i mu~oli respiratorii della metà del torace opp-Osta alla lesione funz,ionerebbero in modo an-0rmale; secondo Ledderhosc dal lato corrispondente allo stravaso si vedrebbe all'oiftalmoscopi.a una stasi papill are.


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Infine nella contusione ceretirale avremo ·i sintomi netti di localizzazione, allorchè la lesione emoriragica e distruttiva della sostanza cerebrale col pi unio dei centri delle zone motrici e .sens,o riali. Questi sintomi saranno o irritativi (convulsioni e spasmi), o d·epre.ssivi (pa.ralisi dei movimenti corrispondenti alla zona contusa). Nelle fratture dell'osso temporale da azione tanto diretta che indiretta, di cui il contingente sii è riscont·rato accresciuto notevolmente in• quei corpi di truppa destinati alla guerra di montagna (alpini, doganieri, artig1ieri) e nei repa·r li destinati all'aereonautica, l'infrazione ossea ben di rado si li•...niita alla rocca, ma è diffusa più o meno estesa.m ente .a lla base del cranio e talora anch·e alla squamma e al parietale. Come norma ·fondam.en.t ale di terapia di urgenza nei soldati che ri portarono u•n trauma abbastanza. rilev9-nte dell '·orec:.chi.o n1edio sia pure a sintomatologia apparentem-e nte leggera, s'illiporrà la più rigorosa vigilanza; si considereranno come· malati gravi da tenersi in assolu.t o riposo almeno per 48 ore evitando che con qualsiasi mezzo di trasporto i&ieno allontanati .d alle sezionii di isanità o dagl1i ospedali da can1po. Ricordiamo un alpino che ricevette un fierissimo colpo di calcio di fucile sulla regione temporoma:stoidea di'.· destra· rimanendo per po,chi d.1s.t anti stordito; potè senza .aiuto percorrere un lu.n go tratto di 'yia per raggiungere il posto di soccorso dove .si riscontrò lacerazione della membrana con uscita di sangue e liquido 1s:i·e roso dal con.dotto uditivo (liquido cerebro s pinale o p.e rilinfa del la:biri.nto). Noo volle assolutamente mettersi a ri pos·o pet·c hè sosten·eva d1i s entirsi bene ad eccez,ione di forti rumori e sordità all'orecchio colpito. Insistendo nel voler riprendere servizio nei ranghi della :sua compagnia, venne d'oròJine medico inviato all'ospedale. Non, 1eirano passate che poche ore di decorso di viaggi.o in carro di ambulanza che il soldato perdeva· la coscienza e in pr·eda a convuls.:oni moriva. All'autopsia fu ri'Scontrata frattura della iraoca estesa al tavolalo medio della squamma e del temporale con emorragia della. meningea media e compressione ematica della massa encefalica. Adunque solo che si sospetti la frattuira dell'osso temporale, sieno pure lièvi i Siin,tomi soggettivi. ed obbiettivi, il ferito· sarà tenuto irn assoluto r.iposo ed in osservazione. Vescica dJi.. ghiaccio sul capo, lassa.t ivi intestinali, iniezioni di morfina ed ero1ina per combaittere l'~citaz.ione generaile del sistema nervo.so, in1ezioni di olio canforato e èafieina se havvi depressione e irregolarità nel polso e nel respiro. Se dopo qualche ora il trautnatizzato si aggrava e compare la feb1

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bre (otite media acuta,, .otite media purul~nta, labirintite, .m eningite) s~nza attendere si. prÒcederà alla puntuira lombare, sia per esamina.re il liquido cefalo-rachidiano a scopo diagnostico, sia per introdurre medi::cinali e sieri terapeutici, fra cui l'aintitetanico. Passato questo periodo di osservazione il quale durerà ci.nca due settimane, questi feriti della -rocca petrosa, qualora 1'orecchio continui a suppurare, verranno rinternati negli ospedali e nelle cJi11iche otoiatrich.e, perchè .soven,t e ·q ueste fratture daranno luogo, a più o meno breve di$tanza di temrpo, a su ppurazionJi otogene dellf;l mastoide, della base del cranio e . paravertebrali: per continuità (attraverso le deiscenze e i cap.a.lri. t~ormali della faccia iaferiore della rocca), per \7Ìa venosa (peri- e trombo-flebiti che dai seni si son·~ diffuse alle giugulari), per via ~infatica. In conseguenza della frattura del tempor.ale non sarà raro risconti-aire la comparsa di ascessi occip1t?.li corrispondenti alla faccia inferiore ,d ella iiocca e dii r~colte pre:- e la.tero-verteb r.ailli corrispondenti ad osteite della volta lfa~in1gea, (Lell'apofisi basilare e delle apofi$i trasverse delle vertebre. In ttttti auesti ca.si, sovratutto se esiste ·o torrea, è precetto fondamentale chirurgico di resecare c<1..npletamente l'apofisi mastoi~ea con la sua puntas la zo·na compresa fra . la parete posteriore del condotto in av,a nti e il seno in,d ietro, infine la gronda del seno laterale. Negli ascessi ocç'ipita~, all '.ipcisd.one retroauric:olare eseguita . p,e r la tr.apaiµazione del)a mastoide, aggiungeremo un 'incisione orizzontale che pa•Iita dalla punta: apofisaria. Distaccati ~ 111uscoli e disinlfettata 1.a racco~ta puru.Jet?ta si cercherà ~i stabilire se si tratta .di suppurazione di cellule mastoidee aberranti o di ascessi extradurali cerebellari per procedere rin conseg~­ za e particolarme11te alla trapanazione della ~ossa 1occipitale. . . Nelie raccolte profonde pu.r ule_n te occipitali, di cui si sospetti l'origine infettiva delle ~e ie quindi prodotte · da trombosi sinuso-giugu~, procederemo all 'inieisione pre-sterno-mastOlidea per legar la vena; quindi t~asfor.meremo, medi.ante una completa demolizione dell'ap~fisi, il seno, il golifo _e _la vena in una vasta doccia aper.ta all'esterno. Negli ascessi pre- e latero-vertel:irali, a seoon1da della maccolta purulenta, Seguiremo due vie : ro via pre-sternO-mastoidea. Incisione sul bordo anteriore del muscolo sterno, apertura della sua guaina aiponeut10tka che si · sposta infuor'i, scopertttra del fascio nerveo-vascolarre che si allontana esso pure all' esterno, ricerca col dito e colla sonda scanalata del tessuto cellulare ptiofondo e puntura dell'aponeurosi 0

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profonda. Per solito dopo ciò si vedrà il pus uscire a getto ; 2° v1:a retro-sterno-mastoidea. S'incide lun.g o i 1 bordo posteriore del m11scolo sterno la pelle, il pellicciaio, l'aponeurosi .s.u perficiale e le vene e\'itando i fi1~1uenti del plesso cervicale superficiale; si allo11tana ·a 11 '·it.~ t-erno lo stern10-cleido e l ;omciioj deo e tosì pure i1 fascio 11erveo-vascolare, s~oprendo così 11 piano· dei. muscoli prevertc1rali cI'. e si &ttacca110 · ai ~ u b(·rcol:i anteniori, posteriori dell 'apofis :. trasversa . S collando questo piano rr1u.scolare si vedranno in genere colpite da carie la ra. e la 3a. apofisi. Vi sono finalmente alcuni ascessi ossl:fiuenti consecutivii a .frattura della ifocca che Sii affacciano nella volta 1nrcis.'O'-faringea, 1s.u lla parte mediana o d i l ato. In tali circostanze , aperta col bisturi la raccolta, s e ne :favorirà ril vuotamento introducendo nella ferita una pinza• emostatica divarioata. Per lo più negli' ascessi faJringei otogeni, la g.uarigione definiti.v a non sarà ottenuta che con un intervento sull'apofisi mastoidea che ci guidi al focolaio primitivo dell'infezione -ossea. Tra1t1t!.atistni del labirinto

Nella traumatologia auricolare non v 'ha dubbio che una, saliente importanza. hanno le lesioni. l abirin.t iche, sia quelle dirette che indirette, come pure le ifunzionailii e psichiche .. L e due p·r ime molto di irado si poss1ono scin·d ere da altre lesioni de11 'organo. L e seguenti poss·o no esse·r e ben localizzat e all'-0·r ecchio inter·lllO e sono di più difficile ii1terpretazrione diagnostica. Poichè di esse non è urgente il soccorso, 'llon ·ne parleremo a lungo, tuttavia bisogna tener presente la possibilità della simulazione ed i mezzi per sma'Scherarla. Tanto 11ei traumi diiretti che ii.n diretti dell 'o. recchio, il latmnto può essere in prevalenza colpito, vale a dire la direzione tenuta dal proiettile e la linea dri. frattura possono aver seguito l'asse della rocca dal forarne lacero-posteriore verso l'anteriore, interessando i canali semic'ilrcolari o" il vestibolo e la chiocciola, rispettando 1'orecchiio medi.o . In questi: casi all'atto del trauma avremo~ sintomi di frattura cranica e quelli di localizzazione labirintica e cioè coma, paralisi facciale, :sord~tà completa dal lato leso, sindrome menierica. Non sem.p re &i avrà otorragia del condotto ud.i:tivo esterno se la. m embrana del timpano resti integ.ra, come pure uno scolo di liqt1ido cefalo-rachidiano dalla ferita e dal naso. L a puntura lombare ri,·elerà sangue nel liqurido cefa lo-racb1: diano. (8)

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Quasi costantem.e nte le alteraziorii subite dall 'organo del Corti, dal nervo acustico e dal facciale reliquano una abolizione colDIPleta o quasi della funzione labi.rint:ca. Ma di çiò il chirurgo militare ·non ha da preoccuparsi tanto qu.a!lto dei pericoli p iù 0 1 m eno tardivi di una suppuraziooe della · rocca e della 1S1Ua propagazione al1'end·o crqnio. . Il m·e tod·o 1nigliore d~i cura d.a .seguirsi al primo 1momento è quello dii occludere il ico·n dotto uditivo con· medicatura asettica e fasciatura compressiva, se esiste fuoriuscita di sangue o liquido cerebro-spinale. La puntura loml:are è da con.siigliarsi rnel. casi in. cui persiste il coma e sia d.a temere una compressione cerebrale da spandimento di sangue epi- ed ipo-durale. Son questi i casi in cui è peric-o1oso il traspòrto a lunga dist ainza ed aivendo la possibilità di poter :stabilire con. la radiografia le localizzazioni "del proiettile s arà a d~scutersi se non convenga di procedere p1iù presto che sia possibile alla s1ua rimozione. Molte volte in questi casi 1'essere stati rigorosi astensionisti ed anche t emporeggiator.i per l'interv.en.to porta a morte i feriti per settice1nia o flebite o meningite. Più frequenti delle ferite d'armi da fuoco labirintiche dirette sono le lesioni indirette, cioè quelle da. colpi sulla testa, da caduta dall'alto e qt1este hanno maggior estensione tanto che molte comprendono ambedue gli orecchi. In tali ca·s i i t :pi di fratture principali sono due in senso trasv<ersale e ·l ongitudinale della rocca . Il secondo tipo compromette più .facilmente la cassa timpanica ed è causa più frequ·e n:t e di otorrea e di compli1cazion~ endocraniche. In 0odesti casi è buon,a pratica lo zafiamento asettico del condotto, vescica di ghiaca:o ed immobilità assoluta dei pazienti. Ma le vere forme tipiche caratteristiche di le:si-one traumatica labiri'lltica, di cu1i dobbiamo occuparci in questo breve capitolo, sono tutte quelle .alterazioni. del labirinto mem.t •r anoso dovute a varie cause (colpi sul capo, esplosioni, ecc.) e che si possono raccogliere sotto il titolo di icommozione labirintica (emorragie, essudati, distacco dell' epitel1io specifico, degeneraziooi parzialii' e totali dell'elemento nervoS<>). La sinto.m atologia è più o meno g;rave a seconda dell'estensione della les:one che può riguardare solo il lab'i.rinto acustico o quello n·on acustico e può 1:nteressarli entrambi. Sempre si h a rperdita della coscienza che dura più o meno a lt1ngo; a l ri sveglio si h a 11 quadro caratteristico della labin'. ntite (sordità, "ç'ertigini, nausea, vomito, nist agmo). La commozione labirintica è una lesione sempre gra"V"e, q1t0ad fi111ctio n e111; i suo: effetti possono essere miti- -


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.gati da u·na precoce razionale terapia che co11s i ste nel sanguisugio alla region·e mastoidea, dieta leggera, riposo assoluto, uso dii purgan.ti, ves·cica di ghiaccio sul capo e nei casi più gravi puntur.a lou1bare. Va da sè che questi malati ne: primi giorni illon. d·ebbono 1essere mossi dal 1oro letto. La più cd.nu~nie ·forma di commozione ilabirinti1c.a i11 guerra è ·qt1ella do1v uta ad ·e splosion!i . Il meccànismo p-a togenetico è il seguente : per 1a brusca cond·e nsazione dell'aria nel condotto uditivo rimane perturbata l 'accomdd.'a zione dei mezzi di trasmissione, :sicchè le vibr.a21ioni giun:g·ono al labirinto con ·i ntensità talmente grande che il 11euro-epitelio dell' orecchio i nter.no ne soffre. P.er gl·: effetti ·dell·e esplosioni bisogna distinguere i casi :nei qua.ili la meml:1rana del timpano ba resistito alla prima con4ensazione dell'aria da quelli in cuJ essa ha. ceduto. Nella pri•..na ipot·e si i fenomeni labirintici in genere so·n o più gravi, in1perocchè il o s.f orzo occo·r·rente per lacerar.e l a membr.ana toglie forza viva alla inten.sità delle vibr.a zioni . D'altro canto. però, allorquando ·vi è lacerazione della meml::.r ana, è facile la complicazione :flogistica de1l'orecchio medio e sue conseguenze. Riguardo .alla prognos.i della com1nozione lab ir,:ntica bis-0gna sempre essere iriservati perchè è imrpossibile la diagnosi anatomica e le previsioni: posson·o basarsi solamente sul decorso pos.tumo, il quale dirà se le lesioni furono limitate od estese, se vi è tendenza al riprist'. no d·ellie funzioni 'O no. In genere si può dire che la commozione del la·b iri.nto acustico .ir.isol\ e con maggio·r e di.ffìcoltà di quella ·del 11on acustico, pe1· cuii an.che n·e i casi più favorev·oli, mentre sco:m paio a.o i di.s.turbi statici e dinamici, persisteranno la sordità o quanto meno l'if>oacusi.e: acco1upag.nate sempre da paracusie. Nei relitti della commozione lab·irintica &i è <:onsigliato l'uso giornaliero di nitrato· di stricnina alla dose di o.oor e 0.002 per 15 gioTn•i stante l'azir_,ne cumulativa. Bisogna evitare che coloro che hanno s ubìto una co1nmozione labirintica anrc he se apparrentemente g.uariti tl0!rnin10 sul fronte, perchè a loro 1na11ca la facoltà di orientamento dei rumori• . Nelle guerre •.11.1deru e aille lesioni d ell'orecchio int·ern,o· prodotte da proiettili d'arma da fuo001, <la iairmii bianche penetranti (baionette, frecce, ecc.) e da frattura della · rocca vanno aggiunte quelle provocate daille repentine variazioni di alti~tudi.ne cui s 'es.p on.g ono gli aereostieri . Anche i piloti più esperti, quando le variazioni di pr.essione barometrica sono repentine o fu notevole l'altezza :raggiuntai i·n b~eve tempo, accusano un 1

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sen•s o di stordimento m al definito, rumori o pressioni auricolari e sordità transitoria. Questi disturbi possono assu1nere una gra,·ità eccezi·onale si.no a produrre la sindrome menierica classica con perdita parziale e definitiva dell'u·dito (lac11n.e tonali l)ermanenti) determinata ·d a piccole ·emorrag.ie d·el labirinto. Quandv i piloti o per va1ncare alte monta.g.11e o per sfuggire. ai tiri del nemcico· ·d evono spino-ersi a crranb di alt:tudini si rompe da un lato l'·e quilibrio aer·eo fra 1'or.ecchio ester:no e medio ·m ediante la tromba .d 'Eustachio e dall'altro ces·sa la compen:s:aziooe Ja.h'iri.n tica per rapidi -spostamenti della !p.er.i- ed endo-liinfa. Tanto più gravi sa.ran110 le c011seguenze d-=-1 perdt1to equilibrio c01npensativ·o timpanico e latirintico allorchè prin1a di am1r1ettere gli allievi alla scuola di p.i.Iotaggio non si sarà compreso n 1ella visita medica una peculiare attenzione agli organi di senso e special1nente a quello dell '11dito, escludendo a priori tutti coloro che presentino deformità scheletriche naso-pailati.n·e , deviazioni d·e l setto osseo-niatsa1e, ipertrofia 1de:lla mucosa dei turbi'llati, vegetazioni adenoidi, ip•ertr·odìa delle to·nsille palatin·e o lingua~i, insomma tu.t te quelle alteraz·ioni del tavo nasofaringeo che ostacolano la normale per1neabilità della tromba d'Eustachio. Siccome l'orecchio non può accomodarsi che lentamente con i difetti •suaccen.nati a u.na ,g ran.de ·v ariazione di altit11din·e, vedendo gli allievi aereonauti o aviat0ri .alle prime prove accusare 11-.u mori, vertigini, nausee, disturbi ·vas·co]ari, inv.e rsione del segno di Rin.ne, diminuzione dell'acutezza u·ditiva, li scarter·e mo per non aver a rimpiangere un num.e ro 1naggiore di vittime dell'.aviazione. Avemmo occasio1ne pure di esa1n.inare sa-. nissimi piloti i quali dopo ascensioni rep,entine a 2000 o 3000 mie tri ebbero all'improvvi.so tutti i feno1neni di u.n a probabile emorragia ~a­ !:>irintica (otalgia, iperacusia. da principio e poi obnubilazione con rumori, , rertigini, ndstagmo, ecc:.) . Curati prontamente col s.a.n guisugio alla mastoide, ~O!'~ iniezioni sottocutanee di cloridraito di pilocarpina all '1 %, la puntura lombare, il riposo, la vescica .di ghia~cio alla regione temporale, questi pazienti m.igl.iorarono ma non guariron·o del tutto, nel senso cioè che il difetto funzionale ·s i attenuò, 111a non scompar\~.e coml)]etamente, restando abolita ora la percezione d·ei su-on;i gravi, ~ra di quelli acuti. Dopo i gra.n di combattimenti nei quali Yi è stato un nrunero s tra1g rande di esplo&ioni si nota che una cospicua quantità di soldati so110 , -ittime di 11na specie di shok act1stico, di st~rdi­ mento per cui la percezione specie dei suoni ~

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bassi è diminuita od abolita. Questo distur11:0 è H. DE GRAFFIGNY. Hygiène pratique de LJ A 'Viateur et de l) Aeronaute. Paris, l\.. Mal.Joine, OOipiù manifesto in coloro che fisicamente sani pireteu·r , 25-27 Rue de l'~ole de Médecine, 1912. &entavano tutta·v ia qualche difetto dell'orecchio M. LERMOYEZ. La sordita di guerra. La Presse medio e delle prime v:ie aeree. médicale, 1915, n. 8. T a.l e perturbament o acustiico, a cui spesso sri. GIORGI G~ORGIO. La dottrina e la pratica della chirurgia d'urgenza nei tra.JUmi del crando e associano dis turb1i dell'equilibrio, dura per del oer'Uello. Anna.l i di Med. Navale e Colosolito poche ore, ma in alcu'ni, perch è a fondo niale, anmo XXI, 1915, vol. I, fase. III-IV. neuropatico o perchè precedent emente otopatici, LAFOY LEON. L'extraction des Balles Intrac.rapuò persi:~tere più a ·l unglo t•raiendo i medici a ni~wn:es . Pa:ris , Librairie J. B. Ballière et filis, r9 Rue H .auteifeu;ille, près du Bouleva:rd Saint giudiz:i1 prognostici più gravi di quainto la aesione Germain, 1904. non comporti e facendo credere agli stessi paM. AUVRAY. Maladies du crii:n1e ed de l-'encéphazienti di essere più .malati di quanto 111on1 sieno. le. Paris, Librairie J. B. Ballière et :fils, 19 Que·s.t i disturbi s 0no dovuti all 'esau·rim1ento deRue Hautefeuille près du Boulevard Saint gli elementi nervosi tanto motorii dell'apparecGermain•, 1909· ch.io di trasmissione quant o di quelli sensitivi . G. _F . RANDONE. Guida pratica per il medico militare in ca11ipagna. Un•. Tip.-Ed. Torinese> specifici. La tera pia di q u·este for.me s i riassume 1909. nel riposo ,a•s soluto possibilmente lO'tltano dai O. LAURENT. La guerre en Bulga?ie et en Tur• rumori. quie. Paris., A . Maloine éd., 1914. Lai dimostrazione che lo shock in ~evalenza L. SILVESTRINI. Le 'Vicende sarnitarie e la chirurgia di: guerra a bordo lLella R. 'Y«aroe-ospesi nota in i.ndividui eh.e hanno qualche tara 0udale «Re d"Italia » durante la guerra Libica ricolare ci p uò indirettamente esser e confermata (1911-12). Genova, A. Donath editore, 1914. da una notizia aniedottica coltai nella presente FILIPPO Rno. I ser'Vizi sanitari nella guerra na'Vale. Annali di Medicin.ai Navale e Coloniale~ gu1erra. Il famoso violinista Kreisler in un suo a~no XXI, 1915, vol. l, fa:s~. V, maggio, pavolume (Quattro setti-mame nelle trincee) riportò gina 473· interes:san.t i esperienze di guerra ri.gu.aordanti il LINCOLN D]; CASTRO . Singolare tragitto à'un suo :finissimo orecchio musicale. Anzichè il SUJo pr.oie·t tile da ri'Voiltella inicumeato n.e1l co-rudlotto uditi'Vo o·sseo1• Torino, Fratelli Bocca, ed. 1910. orecchio arvere risentito un vero e proprio straDOMEt11co fA ,"\l'C i ·: :~J. Proie;~1ile nella te~ i:.;ne zio alle detonazioni nelle aspre battaglie aust~o­ a'ntro-mastoidea estratto dopo sei anni. Narusse in Galizia egli dice che alla sgradevole poli , Tipo~r. Editrice A. Tocco,, via del Gransorpresa del pri.m o momento, ia.lla nervosità prode Archiv10 19, r912. dotta dai primi colpi sub.entrò presto una specie a.: abitudine alle scarich e quasi che eg.li si Istituto Fisico della Regia Università di Roma. fosse abituato ai rumori· eotne ai suoni, non diminuendo affatto le sue qualità mus icali come · Interruttore elettrico per la corrente alternata. (1) temeva. L'·i mmen sa t rasformazione che ha :subito la Dotti.. G. C. TRABACCHI. guerra, sia p·e r la natura e velocità dei p11oiettili, si.a per la violenza delle detonazioni ed Quando si deve far funzionare con la corrente esplosioni deg.li s hrapuell, delle granate, delle a lternata un rocchetto che debl;>a servire per alibombe a mano, sia infine per essersi trasportata. mentare dei tt1bi per la produzione d.ei r aggi X, · la lotta dalla terra al cielo .coi dirigil:d.li e d aeuno dei più gra·v i proJ:.lemi che s'incontrano è-reopla ni , h a senza dubèio prodotto nelle s tati- certo quello della scelta dell'interru,ttore. stiche dei traun1i ·diminuzione di numero in L'impiego a.ella corrente alternata vi·ene imcerte categ·o1iie di es.sii ed aumento in altre, fra posto sovente dal fatto che la distribuzione urle quali con un crescendo impressionante vanno bana della energia elettrica è fatta in quasi tutti segnalat e le lesion.i dell'occhio e dell 'orec.chio. i piae&i con tale corrente e i pilccoli impia11ti,. · Aivier dunque richiamato l'attenzione sui traumi speci almente se debbono essere trasportabili, non di guerra dell'organo acustico s periamo che serpossono in generale essere muniti di complessi va ad ani1nare i chirurgi a raccogliere sull 'ardinamo-motore atti a trasforn1are localmente la gvn1ento .11uovo e proficuo materiale di studio corente a lternata in continua. nell'interesse ·d ella scienza e dell'umanità. La soluzione ideale d~l problema è per ora rappresentata dal noto interruttore a turbina, azioBIBLIOGRAFIA 1

Le ferite d)ar111a da fuoco dell)orecc1iio e La resiste'nza del suo sc1ieletro.

ROSATI TEODORICO.

Annali di l\1:ed. Navale, anno III, 1897.

i\. VOLEDO PIETRO. Ferite deLLJorecc1iio d) arnia da

f·uoco . Morgagni, a.nno XXXV, nov. 1893 . l 10) •

(1) ~L\.ccogli·amo molto volentieri questa nota,. poich è la soluzione semplice e rapida dell'interruttore su corrente alt ernata presenta llitm speciale importanza pei serviQ:i radiologici di guerra . (N . d. R.).

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nato dia un motore sincrono, :il quale interrompe la corren.t e nell'istante in cui essa assume i suoi valori massimi : alcUiDi di t a.l i interruttori utilizzano solo la metà di ogni periodo; altri: più perfezionati, con opportune disposi~ioni, utilizzano ambedue i sem.iperiodi. Uno spinterometro a punta e piano inserito convenientemente tra urn· polo del rocchetto e il tubo è sufficiente ad arrestare le eventuali correnti inverse. Tali interruttori so,no però assai costosi e per dii più non ne è facilissimo l'uso e la manutenzione, così che è andato diffondendosi l 'interruttore ·elettrolitico malgrado .le difficoltà che presenta il suo uso con la corren.te alternata. 1

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sulO costo esiguo: all'acido solforico si sostituisce in genere una soluzione salina. Per eliminare le conseguenze del secondo inconveniente sono stati proposti vari dispositivi di valvole da inserirsi tra il rocchetto e il tubo per arrestare le correnti indotte dirette in ,sensc opp osto al normale. Rima.ne però sempre difficile trovare le condizioni di bu·o n funziona.mento a seconda dell'autio-induzi.o•ne del rocchetf) e della durezza del tul:!o impi·egato. 1

*** d'introdurvi

.t\.llo scopo dei miglioramen.t i mi s-0n.o innanzi tutto proposto di studiare il fun-

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difetti essenziali delf'interruttoce elettrolitico con la corrente alternata sono principalmente due: 1° La l) Wllta dii pla•t ino si logora .rapidamente essendo ad ogni periodo sottoposta per la metà del tempo a funzionare da. catodo. 2~ Dt1rante il semiperi·o do in cui la punta è catodo, e che diremo semiperiodo i11:-verso, avve11gono delle interruzioni, in g·enerale irregolari, le quali, più che le chiiusure che han.no luogo nel semiperiodo utile, pr-0·vocano delle · correnti che sono deleterie per il tub.0 perchè 1ne detenn:ina·n o rapidamente ]a. metallizzazione e l'indurimento. .t\l primo inconveniente si suole ovvia.re sostitu-endo alla punta di platino urna di ferro che può essere di tanto in tant<> rinnovata dato il 1

zionamento dell'interruttore elettrolitico per corrente alternata .eo1n un mezzo che permettesse di rendersi conto di tutte le modalità delle interruzioni. Ho studiato perciò 1'andamento della corrente primaria interrotta servendomi dell'oscillografo più p·erfetto· che si conosca. Non è il caso che qui descriva i p.a~irolari del dispositivo impiegato (1) ; riportio solamente alcuni dei risUlltati ottenuti. Il n•. r della figura ra ppr~enta il diagramma relativo ad uno degli interruttori elettrolitici, più usati con la corrente alternata, costituito da una, punta e una lamiilla di ferro in una soluzion·e di carbonato di p,otassio (et = l .036) . (1) Vedi R e1id . Ace. L incei, 1915,

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Da quie sto diag ramma si ·v ede chiaramente che la corrente dura11te ril semiperiodo utile sut.i sce una b11ona inter.ruzione durante la fase di massimo seguita da altre di effetto tra1scurabile; però, durante il semiperiodo inv·erso, avviene (sebbène in misura ridotta) la s tessa cosa. Non si comportano megl~o altri interruttori analoghi con lamine e sali diversi che so.n:o stati p:rioposti allo stesso scopo. L'oscillografo rivela poi per tutti una grande irregolarità di funzionamento. Il comportam·e 11to di questi interruttori varia assai con la temperatu1r.a d el liquido; la punta si logora rapidamente e ·la corrente per la metà del periodo, oltre a dar luogo alle scaniche dan.nose di cui si è parlato, e che devono essere arrestate da buon1e valvole, scalda iruutilmente il liquido co1i 1iote'Vole spreco di energia. Allo scopo di eliminare, per lo me~o in parte, questa corrente dannosa ed •inutile ho pensato di sostituire alla lamina di ferro una di alluminio c.ambiand·o il liquido usato, ordinariamente con u110 di quelli che meglio isi prestano alla funzione pola.rizzatrice dell'alluminio. In questo modo essendo notevolmente ridotta l'intensità della corrente durante il semiperiodo inverso, era da pre·v edersi anche la cessazione delle interr,umoni dur.ante questo tempo; infatti tal.i interruzioni sono COinseguenza de·l l 'effetto termico della rorren te, effetto che si riduce in Inisura più forte che oon la corrente stess-a. L e previsioni sono state completamente confermate dalle esperienze cosi che cotll il dispositiv·o che ora. clescri·verò ho potuto realizzar€ t1111 ii1terrutt.ore che funziona in 1nodo che si avvicina assai a q11ello dell 'interruttore con motorie sincrono il quale saltando i semiperiodi in'Versi i1iterrompe la corrrente quando essa ha raggiu'nto il suo 'Valore 1ti.assi1'n.o dura1ite il semiperiodo utile. La lamina è, come ho detto, di alluminio, la sua superficie immersa è utile che sia variabile perchè l a den1s.ità di corrente che l'attraversa è bene che n on sia' mai troppo piccola, la si im1nergerà quindi più o meno a seconda che si adoperano correnti intense o deboli. Tra i liquidi che h•o sperimentato, quelli ·c he ho trovato 1nigl·iori sono : il ta1trato doppio di sodio e potassi.o detto co1nunemente sale di Seignette (soluzione a1 20 per cen;to) ; il bicarbonato di sodio (soluzione 1s.atura). I~a p runta può essere di ferr.o ma, tenuto conto cl1e il s uo log-0ra1nento è minimo, perchè miu1n1a è la corrent e in,·ersa, può essere at1che di platino che non 5Ì logora affatto; così è facile 0

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adattar€ per la corrente alternata, qualunque comune interruttore elettrolitico per corrente continua cam1bi'ando solo il liquido e la la•

mt!IJia .

Usando il platino si realizza an.c he una maggiore con·servazione del liquido; la lamjna di a lluminio serve per molto tempo; quando si usa. una lamina nuova è nie c·essaria 11rna ,f ormazione preliminare che si compie conr la stessa corrente alternata in men·o di mezzo minuto. Il buon funzionamento dell'apparecchio non d.i pende dalla temper.atura del liquido e perc·iò ne è postsitjile l'uso anche per varie ore di seguito senza inconvenienti. L'esame fatto con il metod·o .oscillografic-0 mi ha permess-0 di asserire quanto sono venuto esponendo. Riporto pertanto il diag1ramma n. 2 relativo alla nuova disposizi,one usata con· tartrato di' potassio e sodio. Come si vede ditrante il semtperiod;o inverso 11,on v·i sono mai interruzioni e l élJ corrente inve11&a ,è deholissi.ma rispetto alla dir.etta. Si r·ealizza quindh 111n.a notevole economia della corrente; per sincerarsene basta ainche un mezzo grossolano: se alla lamina di alluminio, senza mutare le altre condizioni, si sostituisce uma lamina di ·ferro o di piiombo, pur non ottenendpsi aume11ti nella corrente l.ndotta utilizzabile, si vedrà aumentare ,n,otevolmente la intensità efficace della rorrente pri1naria. Se, come accade per tutti i rocch.et~i~ m.Qderni, è in proprio potere modificare l 'autoindt1z.ione del primario insieme alla resistenza inse11ita nel circui•to, si possono ottenere condizioni di funzionamento anche 1nigl1i ori di quelle descritte co1ne lo p,rova il diagramma .n . 3 in cui si vede che pur determinandosi la . interruzione nella fase di massimo, la susseguente corrente di chiusura è praticam·ente trascural:ile; l'interruzione è poi una· sola per ogni periodo. Quando tutto è c.osì ben regolato è anche poss ibile connettere il tubo genieratore di raggi X con il rocchetto senza bisogn·o di intercalare val~ vole. Ln mancanza di autoinduzioni e resistenze ampiamente variabili è però s ufficiente anche per i tubi più molli inseri·re uno spinterometro qualsiasi come si usa ainche con l'interruttore a motore sincromo. Data la grande regolarità di funzionamento d: questo apparecchio, che possiamo chiamare Jn,terruttore sincrono elettrolitico, n,e consegue che usando la disposizio1ie descritta con la corre11te altcr111ata i ·risultati so110 migliori di quelli clie l~ordi nari o interritttore elettrolitico dà con la corre1zte contin'ua. Con questa infatti la legge con cui si st1rs seguono le interruzioni t determ:l -

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nata da condizioni che variano assai con il funZJiomamento, 0osicchè è difficile che le modalità della .i nterruzione siano sempre le stesse; con la corr.e nte ·alternata (invece dopo la interruzione segue wn intervallo determinato di riposo, durante il quale tutto t orna sempre nelle .stesse condi-

. ZlOnl. .

L'esame o.s cillografi.co infatti eseguito per lungo tempo mostra eh.e le· interruzioni .sono regolarissime n•on so.lo per l'intervallo che le separa ma anche per le altre caratte11'.stiche; in altre p.a role i diagrammi 2 e 3 >S~ vedono ri produrre sempre uguali in tutti i particolari per tutto il tempo del funzionamento. C·o1n l'interruttore el,e ttro1litico· ordinario e la corrente cont1inua l '01s.c illografo rivela invece che le int·erruzioni . non si seguono a intevalli regolari e inoltre le co.r renti dii chiusura, a icausa d.ella costanzai della f. e. m. soino qt1asi sempre tali da generare correnti indotte capaci di attraversare i tubi da11neggianc1oli, se 11on si fa uso di buone valvole. Il funzionam·ento dei tubi generatori di ragcri X con l'interruttor.e descritto, è .assolutam-enit:e t> perfetto, con gra.n beneficio per la loro durata, essendo completamente eliminate le scariche dan.nose. A titolo di prova della regolarità di f1111zttonamento dell'interruttore dirò, ch·e, con due rocchetti nei cui circuiti primari, disposti in parallelo eran; inseriti, riispettivamente in. sensD oppost~, du,e interruttori sincroni elettroiliiltici! 50110 riu1scito facilmente ad ·ottenere che due tubi emettessero con eo-rande regolarità i raggi X al. ternati,ramente, utilizzan.do cioè, m·e tà per ciascuno o.o-ni intero peri·odo. Dis~osti i due tt11:1i a con.v~niente distan~ dallo schermo fluorescente si ott1en,e u1na doppia decrli iOt>l:> O'O'etti interposti che, guardata l·mmacrine b b • coi due occhi attraverso a due serie di fon praticati in modo ·o pportuno in un disco opaco che ruota per mezzo di un motore .sin~rono, dà completa la sens azione del rili·e v·o. Sui particolari di questio di1s·positi'V·O radiostereoscopico riferirò in una prossima nota. 1

Norme pratiche per la co·strwziorne e l'uso dell'iwterruttorre. Per gli scopi della radiosco,pia ordinaria conviene usare un bicchier.e cilindrico di vetro o dii terraglia della capacità di circ~ 1s.ei. li~l. : .vi si mettono cinque litri di acqua i.n. cu1 s1 ~t': glie r kg. di sale di Seignette o 0.5 kg. di bicarbonato di sodio. Da una lamiina. di! alluminio dello spessore di circa r /2 millimetro si taglia Ulll.ì quadrato di circa 10 cm. di l ato a cui si lascia attaccata da una parte una zona lunga e sottile. 1

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La lamina è adagiata sul f.ondo del vaso : la 1s.t risciél! sottile piegata ad a1ngolo retto esce dal liquido e fa da elettrodo. Nel centr.o del bicchiere ad una tavoletta di legno forata, che serve da coperchi.o, è fissato il tu.b o isolante da cui sporge la punta di ferro o di platino di lunghezza regolabile. Per mettere in funzione l'apparecchio si deve considerare che gli elementi variabili sono : 1 ° la ten.sione esterna ; 2° la durezza del tubo; 3° la resistenza in1s.erita nel circuito; 4° l'autoinduzione ·del rocchetto ; 5° la lunghezza della punta .dell'interruttore. Supposti fissi i primi due elementi il problema ri1nan:e 1s.emp.re indeterminato. Io credo che il metodo più rapido e ~icur.o per tr·ovare le migliori condizioni di funzionaimento sia il seguente : si parta dall'autoinduzione p :ù alta e si cerchi di inettere in azion·e u.n o spinterometro in cui la distanza tra la punta e il pian·o sia quella della s.cintilla che corrisponde presso a poco alla durezza d·el tubo. Si allungherà man mano la punta, dimiriuendo in corrispondenza la resistenza inseriva 'nel circuito, finchè iin terruttore e scintille sono all'unisono e il suono. -emesso corrisponde alla frequenza della corrente usata. ID! poco t empo si acquista la pratica per di1scernere questo. Quand.o tutto va bene le scint;ille sono tutte uguali per aspetto e l'occhio ha l'illusio- · ne di vederne contemporaneamente tante quanti sono i periodi al secondo divisi per dieci. Così con la corrente :a cin1qiw,nta periodi per secondo si vedono le sciintille come se f·o ssero cinque contemporanee. Se la più alta. autoi.n.d uzion·e non permette di .r aggiungere lo scoplOI, si p1aissa alle successive fi r1chè le cose vanno come si è detto. Si attacca allora il tubo con i1 solito unico spinterometro in serie : ise la intensrità dei raggi è poca si dimi,n uisce la resistenza aun:enta'YlldOi ia. lu'n.ghezza della pu'nta i n modo ch e 11 suio no ei11esso dall'interruttore rimanga puro. Se la inte11•s ità d·e i raggi è troppa ·si opera al conftrario agendo sempre però c011.temporaneamente sulla resistenza e sul'la p1inta. Ripetendo le stesse operazioni per tutte le autoindt1zioni di cui si dispone, escluse qttelle • scartate nella prima ·o·p erazione descritta, st troveranno facilmente le condizioni che conrvencrono e per le quali lo spinteromet ro in serie ;uò essere ridotto alla minrima lunghezza o abolito del tutto. Per r ao-criuncrere le alte intensità, necel.Ssarie oo ~ 1 d' per le rapide radiografie, si a~m.entan~ e im ensioni della lamina di allu.m11n;io e s1 usano dtte -0 tre punte i·n parallelo. (13) 1

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LETTERE DALLA ZONA DI GUERRA. Combattiamo i danni del freddo fra i nostri soldati in montagna. . . . . 10

agosto 1915.

In questa stazione centrale dell'Alta Italia i treni dei prigioni eri austriac1i1 s i alternano con i' treni dei n·0tstri feriti. Anche dopo i tumulti dei combattimenti lo spirito deu nootri soldati si mantien·e in1 genere m.e ravigliosamente alto. Essi parlano con :fierezza delle battaglie dove f'Urono feriti, ma nM mostrano interesse per le loro sofferenze. 80010 &enza r.a.nicore , ·erso la sorte che li ha colpiti, e pieni di entusiastici trasporti per la sorte della patr;ia .... . •J\.llo stesso modo infaticabili, accaniti, multanimi, u11ivoci devono essere gli sfo·r zi ed i sacri:fizi della nazione per salvare la salute e la vita di questi t iravri, figliuoli. Ancora tutto non è fatto per essi, an~·ora mo1lto v'ha da fare . Così pens avo l'altro giorno alla vista dei primi c~si di congela1nento fra i nostri fre riti di passaggio ... È un altro temibile n·eIIJJico il freddo della stagione invernale che ci troverà anco.ra e sicuramente in guerra, iru aspra gu~rra di montag.na dallo Stelvio al Carso. Che cosa si è fatto per pr.evenire e combattere e curare gli effetti del freddo e della tormenta delle Alpi, avendo riguardo i n ispecie alla Vtita di trincea dei nostri Sfaldati? Le autorità militari e sa·n itari.e a molto hanno già provveduto. Ma sarà uti1e che tutti ci pr01spettia1no per intero l'entità del pericolo per .nion lasciarci cogliere alla s,p rovvista. B·i sogna pensare che per l'inclemenza della stao-ione cventura m0tlti valichi e picchi di m·ono • tao·na forse dovranno ·essere da noi abbandonao . ti; bisog.n~ pensare che il nemico che dovremo vincere, se meglio di noi avrà preveduto e meo-lio di 1n1oi s i sarà potuto premunire, p,otrà rioco . . cupare le nostre posizioni e cantar v1ttona su di sa·no-ue italiano. Forti della .n e-• Z olle bao-nate o b -c·e ssità dli qu.esti .sentimenti, ed am.m aestrat1 dalla esperienza degli eserciti che già 1sostenn,e ro i1n. que ta g uen·a i rigori ed i disagi d'u.na campagna in\·ernale, siam10 sicuri che pure a quest e grav·i esig,enze no i s:8Jpremo opportuna• • mente 1)rov\•ed ere. Ma bisog·n a ncerc.are i me.zzi, ed indag·are i problemi e l·e difficoltà che 1n quiest a ricerca s i do,·ranm,o superare. 1

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** * 1'ambient e est erno,

Qnando per difetto estretno cli Cc'l1ore, .~timoli intensam ente le t e rminazioni ne n ·,-.se del 110 tro ri\estimento cutaneo, (14)

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n.el nostro orgainismo si genera e si attira un particolare sistema di reazioni difensive. Per via riflessa i vasi 1s-u per:ficiali si contraggono, sì che alle parti più periferiche del corpo viene ISOttratta una parte più o meno notevole del norma~e affi usso sanguigno, ed Jl sangue acco!fe in maggior copia V·e rso i t·e ssuti e gli organii più profondi. Qu•esto stato ischemico delle pa.rti p·eriferiche del corpo può durare a lungo, e può pr·eludere a fenomeni di asfissia locale e dii congelamento. Se queste condizi-0ni si accentuano sempre più e perdurano, può essere superato l'indice di resistenza dei t-essuti a questa sottrazione di liquidii nutritizi, aggravata d.alla ostacolata elimimazione delle scorie del ricambio cellulare; e quei tessurti ne p01ssono essere fo.ndamentalment e colpiti nelle loro proprietà vitali . Il sano-ue, ritiratosi dalla perifenia del corpo o per salvare i centri della vita - come si esprime artisticamente il Mosso - lascia in b:alìa della morte J.e parti periferiche del corpo; l'ecc.esso di dif·esa diventa noct·v o. Per fortun:a, in molti di n-o~ la resistenza al freddo è grande . Ma in· altri è evidente d 'inverno I.a debole resistenza dei tessuti all'az1one del freddo ambiente. In essi i v.asi sangu•:gni cutanei possono per azione del freddo cosi fortemente e stabilmente cootrarsi, da ridurre ad un minimum, od a sopprimere del tutto la circolazione del !Sangue d:ei piccoli vasi in determinati> territori e tessuti. Ed allora il colorito della cute assumerà una tinta cianotica livida., simile a quella del sangu-e privo d'ossigeno. Per fortuna i centri vasomotori s001 capaci di funzioni di compenso, se al:iituati a questi stimoli ripetuti· d·el freddo: 1sì che noi ved~am.o a~pinisti ed alpini, allenati ai disagi ed at rn~ort della montagna, resistere validamente all'azione deleteria del freddo intenso. In alcu.ne popolazioni i vasi cutanei pare siano meno sensibil1i all'azione del freddo, o pure più forti soJ10 i poteri c~ pensatori dei centri termo-reo-olatori e vasomotori. È noto, che fria le armate ~ond·otte da Napoleone I nel cuMe della Russia i contino-enti forniti dall'Italia meridio' b nale ebbero a soff11ire meno dei popo1·1 :settentrion~ali gli effetti disastrosi della rigidissima 1

stagione. . . . . . . r so<Yo-etti deboli e denutnt1, gli anem1c1 ed 1 bb • ola linfa·tiici presentano di solito una part1c , re vulnerabilità all'azione d·el freddo. Nelle eta es treme i "Tasi cutanei \ranno più facilmente sogo-etti ai danni del freddo intenso. ~ L'abuso di sostanze alcooliche, e tanto più lo s tato di ubbriach ezz.a , predispong.ono fortemente a g ra-vi fenomeni di congelamento. ~ el passato


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SEZIONE PRATICA

non ,f urono rare le vittime dell 'alcooJ durante le ascensioni invernali, dovute al pregiudizio che forti dosi di alcoolici aumentassero la resistenza organica al freddo. Non deve trarr.e in inganno la resistenza dimostrata dai. 1soggetti di costituzione molto robusta agli effetti del freddo e dell'alcool, come è il cas·o di alcune guide alpi11e che abusano di bevande spiritose. La lotta mossa dagli ~lpinisti contro le sostanze .alcooliche è p1iù che · giuista. S·o tto l'azione dell'.a,l cool i cent ri vasomotori si paralizzano, per cui viene a mancare il ton.o vasale alla periferia d·el corpo, ed i ·vasi sanguigni superficiali si dilatano e d1iventano incapaci a, contrarsi sotto lo s timolo estern-o del freddo. Di qui ha origine un'eccessiva dispe11s.ione di calore attraverso i t essuti più periferiai, i quali ini iconseguenza di ciò subiscono un f-0rte raffreddamento e possono cong·elarsi. Sotto l'itÌfluenea aissociata del' freddo e degli alcoo.lici, gravi pc1ssono essere anche i f enomeni con•gestizi dii organi interni, ·quali, per es., il cervello .ed i polmoni. Quan.d-0 s i parla di bevande alcoo,l iche è chiaro che n·on si intende parlare del vino coonune. Per noi italiani anzi, .n el regime di \Rita alpina, la migliore bevanda è il vino sa.no e generoso, senza per questo abusarn·e mar. Se per effetto del freddo la circol.azione sanguigna alla periferia è pigra, qualunque causa che ne aumenti le difficoltà . può essere dannooa alla vitalità dei tessuti. Ciò potrà osservarsi facilmente alle p.arti estreme degli arti, se le .calza.ture troppo strette, i legacci d·e lle gambe o gli .anelli molto stretti ostacolano la ·c ircolazione del sangue nel territorio corris.p ondente. Chi per particolarri condizioni non1 possa reagire ai1 primi efietti dell'azione del freddo, più facilmente ne subirà le estreme coniseguen.ze dannose. L 'i'11Sens ibilità al freddo di determinate zone di cute predispQrrà 1aJ con1g elamento. Così vi andrà soggetto ch!i sia rimasto inerte fra le nevi per gra·ve estenuamento di forze o per svenimento. Così i nostri, cOlstretti alla immobilità nelle tr'jncee, potranno gravemente· risentire dell'azione del freddo, se a questa non potrann.o reagire con delle .sortite o delle mar•

Cle ...••

I1 congelamento 1colpisee le parti più periferiche del corpOi, dove più fa-cilmente si veri·fica l'ischremi:a, e sopratutto le parti più di1stali degli arti, cioè le dita dei piedi e d·elle mani. Anche le orecchie, gli zigomi, il naso sono 1sedi frequenti di coogelamento; anzti il naso sarebbe ancora meno risparmiato, se n.on fosse riscaldat:o dall'aria espirata.

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Il congelJa,m.e nto può colpire qualunque régione del corpo rimasta a lungo in cointatto col ghiaccio o ccm la neve : quindi arti interi, natiche, ecc., possono eSls.erne colpit·i in tutta la loro estensione, come purò verificarsi nei ·f eriti gravi che non possano essere stati soccorsi in tempo e quindi siano rimais.ti a lungo semi-sepolti dalla neve. Anche i sold;a.tii combattenti .non feriti possono es·sere così ampiamente colpiti, quando sian.o costretti a tenersi celati 1ed immobili nelle trincee per un 1111n1g o periodo di tempo. Iu queste condizio1ni, i soldati posson:o avere le gambe in •\·ere pozzanghere dii nev·e dits.ciolta e di fango ghiarcciato, e l'umidità diaccia dei ·vestiti più d'ogni altro fatto contribuisce, nel1'imm·o bilità forzata1 del rorpo, ad affrettare i processi dli congelamento. Da queste condizioni alla morte per assiderazione può essere breve il passo. 1

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Come per le scottature, così per i casi di congelamento son·o st.ate proposte par.ecchie classifiche a seconda ·d ellai gravità delle lesioni. In genere sorno stati distinti tre gr:adi di congelamen.to. Nel primo grado sono state comprese s oltanto le lesioni. iniziali nelle quali al periodo della ischemria è succeduta I 'iperemia da vaso-paralisi, con s t asi venosa e linfatica dell:a. regione, colorito bluastro della cute ed anestesii.a, sensazioni dolorose profonde. Nei casi ancora più i1Jcipientli l'azione del freddo produ1ce semplice formicolio delle dita, senza v·eri fenomeni cli congela"ll,e nto. Altre vo1t E>, dopo rongelazior:i 1-eggierc, r~si,dt:i per ·ìe: n1esi anestesiia1 piit 0 !11e)ji) r:c11tpleta della par.t€ colpita. Nel s eco.n.do grado si hann 0 i primi ifenomeni di necrosi super•f iciale dei tessuti, con distacchi epidern1oidal:i e .formazioni di l:olle e flittene più o m·eoo volu.m inose, a contenuto 1s.ieroso o siero-ematico ; le sensazioni dolorose profonde possono essere più fiere, l'anestesia cutanea assoluta, e la motilità del segmento d'arto colpito ·può essere parzialmente compromessa. Nel terzo grado si hanno i veri fenomeni di ne.eros.~ , con formazione di escare più o meno profonde, che possono colpire i tessuti molli fin,o allo scheletro. E possoino colpire anch·e le ossa, nel senlSo di diisturbarne la. circolazione ~ renderle estremamente fragili. L'escara necrotica può mantenersi secc.a fino a ch·e si verifica il processo di demarcazione, se la regione è man.t enuta asciutta e non ~•i infetta; m.a può anche diventare isede di processi putrefattivi e suppurati•Yi, con tutte le gra,·i conseguenze della gan· oo·rena umid.a settica. 1

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IL. POLICLINICO

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Oltre le alterazioni circoscritte .nei singoli territori della peniferia del corpo, anche l'azione del freddo intenso può influire sinistnamente anch·e sulle co11dizioni generali dell'organismo. L'assidera.m ento genierale si annunzia con una estrema prostrazio11e, :s.o,nno1en.z a profonda ed inv~nicibile che pttò di·v entare \r.ero sopore, con risoI uzione complet a d·e lle f orz,e ; a ciò può seguire rigidità 1d i tutte le articolazion1. e stato di morrte !arp pra rente cl1e ·d icesi assiderazione. In! questo caso 1il corpo è irrigidito., il polso :fili~or­ n1e, q11a1s1i impercettibile, il respiro d·eboliss imo, l'aspetto generale pallido cereo cadaverico, l a cute ·fredda. i\.l sopore ed alla m orte apparente può seguire il coma ·e la morte per assidera-

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ZlODe.

** * congel!a.m ento

Di fronte a casi di parziale o di assiderazioue generale, il primo, ca.n.o·n e fondamentale è 1d i badare a .n.o:n far male. Bisogna pensare anzitutto che l'assiderato dev'essere mosso e tr.as·p ortato co:n grande precauzioo.e, p1erchè . anche per scos,se minithe 1e ossa in tali con.d izioni vanin o soggette a gravi fratture spesso inguaribil i, ed i tessuti molli posso.no s.u bire lesioni di corntinuo difficilmente riparabili. Bisogn.a anche sapere che le be·v ande a lcooliche sono molto pernicio1se nei casi di congelazione : fin che la circolazione n on s.arà ristabilita e non sarà ritornato il calore normale n ei ten·itori congelati, le sostanze alcooliche devVrn·o essere assolutamente pros~ritte. È soprat11tto essenziale !Sapere ch e non si dev;e 1n:ad. cercare cli affrettare il ris.c aldamento delle 1;egion.i congelate o del 1corpo :a ssiderato. Il riscaldaro ento dev'~s.s·ere lentissimo e gra1duato; de·re cercarsi soltanto di fav·o rire lo sviluppo 1s.pontaneo del calore dell'organ1smo1, senza mai ricorr.e re a sorg·enti calorifere esterne. Nel porgere i soccorsi di cui diremo bisognerà cercare di tenere il paziente laill 'aria aperta od 1in ambienti freddi. Il Catiano ha d~mostrato speriment almente il danno che il riscaldamento affrettata può produrre. Col mezzo dell'eva porazione dell'etere, egli ha raffreddato bruiscamente il cervello del piccione; e quindi v·ersa.n do dell'acqua t1.epida sulla testa dell'a nimale per ottenere u.n. riscaldamento rap.ido del cervello, ha osis.ervato spiccatjssimi d~stur.bò. ne rv·o si. Questi mancavano del tutto, ed anzi il piccione si svegl~ava graclata111ente, se il ri sca,J damento veniva effettuato a poco a poco 11ello spazio di parecchie ore. Bigogna essere 1sommarrnente convinti di queto fatto. Il paziente potrà i n·'-·ocare di essere ri"calclato con ttna :fiammata od altrimenti ; ma 1

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non bisognerà mai conc~derglielo, come al coleroso non si permetterà mai di raffreddarsi quando egli, an,c he se sarà in istato .algido, potrà accu13are un caldo insopportabile e vorrà buttare via dal lette, coperte ·e borse d'acqua calda. Il coleroso ha bisogno di un .ambiente caldo per fare la su1a reazione contro 1'1intossicazione oo-rave; I '.a ssiderato de.ve aspettarla pazientemente in ambiente freddo. Il calore in.t em.p estivamente prodotto, produce od .a fftetta la necrosi dei tessuti', e quindi pro1duce un gran-d e ritardo nella guarig.ione, oppure è causa di amputazioni,, di infeu:oni 1settiche generali, di m orte. Dunque primun-i n:on 1iocerre. Per la cura dei congelamenti parziali bisogna cercaxe òi poter intervenire prima che si abbiano fenomeni di necrosi. Se ancora persiste parzialmente la circolavione del san.gue nel segmento minacciato da congelamento, possono bastare semplici coinita-azion1i muscolari 1ed un p.o>di massaggio prud·ente per evitare il ra:ffreddan1ento delle ·d ita, le quali cosi resistono all'a-· zione d·el freddo. Qu.a n.d o la regione s i fa li vi da ·e manca la sensibilità, ed i movimenti si fanno torpidi o mancano del tutto, bisog.na subito intervenire .cercando di ria1ttivare la circo1azion1e , dalla quale s oltanto dovrà deri. var.e il calore alla regione congelata. Il Mosso non approva il rimedio antico ed ancora popolare di fregare coru la neve le parti congelate, percbè .n.elle regioni cosi 1stro:filllate frequentem.ente si producv.no delle ulcerazioni a causa dei cristallini.... della neve che sc.al:fiscono la pelle,· e dànno or.igi1n:e alla formaziione di ulcere e pi,a.g he. . È da ritenere però utile di soffregare dolci.s simamie nte la parte malata con n.e ve sottile (mai con ghiaccio), ·ù meglio ancora con pannolini bagn·a ti in1 acqua molto fredda : e ciò a lungo, con grande pazienza, fino a veder tor.nare il colorito roseo ed il calor·e della pelle. In un pri mo tempo è bene usare panni freddi e bag.nati, poi pan·nolini e flan.elle asciutte e fredde, ed infine, cioè quando la circolazione è -ria.ttivata, panni leggermente riscaldati. La parte gelata 1sarà cosi d•ventata sensibile, ed a·vrà riacquistato i mo.vimenti : ed allora soltanto s i cop·r irà il corpo con ooperte ·d1 lam.ae si lascierà ancoira i1n ambienrte freddo. Ma fi.DJChè persisteranno anestesia ·e d algidità, si ci0111ti)n'Uerà a praticare le fregagioni .fredde suddette. E sse potran.n o eSISere alternate con compresse di alcool canforato, seguite da impa<:chi di ovatta e guttaperca direttamente applicata sulle pairti colpite. Efficaci sono pure le 1semplici com1


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SEZIOl\E PRATICA

presse di spirito can·f orato, alternate cQU bagni salati freddi. Il Mosso consiglia 1s.empliici ·m assaggi con · vasellina, in senso centripeto, ·e seguiti molto dolcemente, senza comprim·ere tanto, fino a che la pelle ridiventa rossa e calda. Nelle fri~ioni bisognerà sempre procedere molto cauti per non leder:e la pell·e , e per .n on prod·qirre ·paralisi molto dtur.atura delle paireti dei vasi già contratti dall'azione del' fr.eddo. Le clita colpite potranno essere circondat·e con striscie cli cerotto anes,t etico, rcon grande sorllievo del paziente. Sono state pure usate le vari e pomate coo .sostanze ai1estetiche. Dunque dapprima proibire assolutamente l'Ulso dell'acqua calda, ·d el fuocor, di abiti di lana e praticare le fregagioni com·e si è detto; soltanto in secondo tempo coprire co.n lana molto lassamente, per non riscaldare mai più del bisogno. Nell'assidera.z ione generale s·e , scomparsa la rigidità, tarda a ripristin1arsi la oirco1azione e la respirazione, ·s i potrà praticare la respirazione artificiale con gr:a111de dolcezza. Qt1ando il paziente potrà i11ghiottire, sarà bene dargl:i qualche cucchiaiata di buon eaffè o di the tiepido. Soltanto quando si sarà fuori di pericolo, e le parti colpit/e hanno riacquistato il calore primitivo ed il loro colorito, si potrà trasportare il paziente ~n un letto leggermente riscaldato, e gli .s.i potrà somministrare un cordiale allu·ngato eccitante. Nei con.gelame11ti di terzo. grado, ci·oè con fatti di necr·osi e gangrena, dovranno prevalere, nei limiti d.el possibile, i crite11 della chirua.-gia con.servatrice. Se non si ha fretta di intervenire con l'amputante, spesso si vedrà che la linea d.i d·e marcazione, circos·c ri vendo nettamente il territorio necrosato che dovrà elimunarsi, ne restringerà i confini, ·si .che c oru l 'atte:s.a, si sarà ottenuto un guadagno nella parte residt1a salvata. Altre volte l.a n.ecrosi, che ave\1a l'apparenza di colpire in pieno tutto lo spessore dei· tessuti mo.Ili, si delimiterà in un'escara p\iù superficiale e, quando q·uesta si sarà spontaneamente elimin,ata, si potrà a vere un buon tessuto di granulazione, che tenderà a rei.n,t egrare con tessuto di cicatrice la r·egi·o11e colpita. Dopo la caduta spontan·e a delle parti necrotiche, bisognerà s·oltanto .regol:airizzare d mon0oni di an1 putazio11e. Nei casi di gangrena umida con sfacelo dei tessuti e colll fenomeni· settici locali o generali non bi:sognerà temporeggiare: l'intervento sarà sollecito e generoso: ci. tessuti saranno a1 massimo grado risparmiati nelle manovre dell'atto 1

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operatorio : si lascera,n no tra le maglie della sutu.ra picc.oli drenaggi che noo, producano decubiti sui tessuti inci1s.i : sii· applicheranno deO'li . o 1m pacchi allo spirito canforato. lVIa qualutnque intervento potrà essere insu·fficiente ad arrestare il processo di necrosi che avanza, e tanto più a combattere ri fenomeni di sepsi generale grave.

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* * g·uerra di

Il freddo nella montagna è fra i nemici· più formidabili. Quando es1so ba oO'ià col. pito le carni del soldato che vigila le alte vallate e i valichi gh.iacciati, le sue ferite sono gravi e si curano male, aumentano fortemente la perce11tuale dei mutilati e p·o ssono essere fatali . È un nemico non manifesto, che colpisce con 1 'insidja e coll! l'insidiai continua ad aggravare le ferite, perchè l 'inse11si1bilità degli arti1 conr gelati potrà far sì, ~nell 'im·m obilità prolungata d·e lla trincea, che il soccorso venga chiesto e giunga quando nessun rimedio è p.ari al male. N·essu.n dolore annunzi.a la gravità del pericolo. Il so ldato che immobile vigila la trincea, non . può reagire contro l'insidia mo.r tale del freddo, non sente che il nuovo n.emico è più implacabile del .n emico in carne ed ossa. La buferai, la tormenta che in una ridda in.fernale tutto travolge e seppellisce f.ot1se è meno assillamite, meno feroce del fredd·o li vi do nell 'immoècilità della trincea, umida, nel terrore della rigida notte nebbiosa. Un po' di moto, una fiammata di fuoco potr.e bbero prevenire il male. Ma il soldato non può staccarsi dalla sua rupe di ghiacctio, non uscire dal gelo umido della trincea scavata nella neve :· :nell'alta .n otte n 1on può accendere Uin :fia.m mifero solo. In· questa lotta spaventosa il .s oldato d.eve essere aiutato, contro il nemico titn agg.uato deve essere efficacemente pt'otetto prima che il nemico 1'o assaùga. Laf profilassi deve valere molto più della cura contro gli effetti del freddo. · I deboli costituzionali, gli anemici, i linfatici 1101n. sono adatti ai rig01ti della montagna in una guerr.a rinvernale. I liquori devono essere assolutamente proscritti. Si dia piuttosto il caffè, il th.e, lai kola, il vino• genu~no in. dosi .n on ecces1s.i ve. Fra gli alpinisti è i.n· voga l'uso della }{ola sotto, fotilila di elixir, taiv olette, pastiglie, cioccola:ttine: essa è un buon tonico del cuore, ne aumenta la forza e regola.rizza le contrazioni; non• è priva di pFoprietà nutritive; è utn buon eupeptico; è un antidiarroico eccellente; e però è molto utile in montagna. Il regime d1ietetico de·v 'essere igienico e corroborante. 1

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IL POLICLINICO

Fra le misure pre,·enti'\··e molto utile è la pulizia e la cura dell'integrità della pelle dei piedi : fin che è possibile, i soldati lavino i piedi anche tutti i giorni e cambino le calze almeno ogintit du·e giotrni; li tingano con olio ,o sego al1'acido salicilico; non u sino calzatucre strette nè legacci che possano 01s.taicolare la circolazione. Se fosse possibile, si dovrebbe evitare di ten·ere a lungo i piedi immo1bil1i nell'acqua diaccia e nella neve. Si raccomandi di pestare ogni tan.t o fortemente e a lun·g o i piedi nu1di anche nella 11 eve per attivare meglio là ciroolazi1 on1e. Si badi che 1i· ricoveri, le trincee siano ten·u te asciutte e bene riparate dal freddo, sopra tutto dal freddo UJtD.ido; ~e è possibile, 1si u si qualunque sorta di stufa .n!elle trincee che abbiano carattere di una certa stabilità. Ma ciò che più bisogna curare è i~ vestiario del soldato. Il freddo .si combatt e princi palment e con i vestiti, cercancto di conservare al più possibile il calòre del 11ostro corpo, ch·ecchè ne dica il Ruata, inspir;andosi ai novatori .americani. A questo scopo i vestiti de,·ono essere tutti di lana, di t essuto non troppo compatto, disposto a più strati tutti di lana, corufezionati coni taglio ampio e con1odo, e stretti al collo, a lla vita, ai polsi. I vestiti di lana si cambino spesso e s i indossino bene asciuttti. Maglia ai ciclisti, camicia di flanella, faiscia addomi.nale, mutande a maglia, p,ossibi1mente d'Ue paia di calze di lrun.a fatte a mano od un paio di lana ed al di sopra 11n ailro di cotone, gambali a, maglia ·o mollettiere. corp~tto o p~i11rìotto, t enuta pesante, pastrani e mantelline, cappuccio passa-montagna, sciarpe, guanti e meglio i cosidetti guantoni a dita unite ·ed il solo pollice libero, copripiedi e coperte da letto: tutto, fuorchè le tscarpe, deve essere di lain.a pesante. Un buon paio di scarpe alpine, alte e ben larghe, completerà l'abbigliamento. 80110 molto utili i sacchi imermeabili foderati di pelli di montone, coniglio, orsetto, ecc. Vestito a questo modo il 1soldato potrà resistere anche a lungo in trincea, n·e1lo stato di immobilità, senza alcuna preoccupazione per la pro• • pr1a sicurezza. La stagione fredda troverà forse tutto il nostro esercito fra le giogaie e le brume delle Alpi: ·ed occorrerà pei nostri soldati utn'en orme quantità di indt1menti di la n.a. La fornitura in maglieria ~ostituisce un problema di importanza v itale per la nostra guerra, e 1s.i impone in tutta la su a , -astità al governo ed alla nazione tutta. I soldati che danno la , -ita per la patria devono essere difesi contro i morsi fatali del g€lo. T11tti gli italiaru: ch e non combattono si occupino e si i)reoccu pino di quiesta parte importasn.tis-.i1na del l'organizzazione ci,·ile della 110, 1

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stra guerra. Le madri, le spose, le fanciulle itali·a n.e saran.n 0 tante volte più "irtuose e tante volte di più avranno merit ato l'affetto dei loro soldati, per quante ore avran·n o dedicato alla preparazione di tali indumenti. La Presidenza dell'Associazione nazionale dei medici condotti ha rivo.lto il 7 corr. un appello ai soci incitandoli ad ottenere con propa0o-anda assidua fra tutte le famiglie un contributo qual~iasi al. rifornim·ento di indumenti di lana per 1 soldatn. Tutta la stampa qu'Otidiana agita ormai quets.to problema. Noi estendiamo a tutti i nostri lettori l'appello Lanieiato ai medici condotti si. ' cun che l'opera nost ra è molto efficace, se fatta con volontà tenace ed in.stancabil·e . 1

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SABELLA.

Lo stato sanitario delle truppe io alta montagna. ...... 4 agosto 1915.

Carissimo, Le impressioni, che rapida·menlte voo-lio oo-gi . o o comunicare ai nostri amici del giornale, se :non hanno il pregio della freschezza, hanno il raro merito di essere oons·olcidate durain.te una lunga osservazione di un mese e m·ezzo, trascorso i'll un ambiente ecoezianiale per i nostri soldati, su un terreGo di cui le vallate sono a 1500 metri e le alture raggiu1ngono i 3500 metri; ambiente eccezionale, perchè 1non si tratta della solita v~ta dell'alpinista sp:o rti vo, :ma di una vita di una popolazione .n.u ova al clima e al ·g enere di fatica, lanciata d'un tratto dalle nostre regioni più ricche di sole, allo squallore di maeis.tosn giganti rocciosi baciati tin1idamente da uno scialbio e palliclQI sole. Chi ha uin: concetto, quale l'esperienza e i libri formano d'ordinario, della umana resistenza e adatt abilità, a·vrebbe sJcuramente pensato che, prescindendo dalle difficoltà d'indole militare, le nQstre popolazioni· si sarebbero tr~ vate d'a vanti alla difficoltà grave della vita in montag;na: naturalmente la guerra escludeva la possibilità del comodo ricovero alpi·no, dell'ascensione poet.ica durante la giornata lucida e all·egrata da un piacevole tepore primaverile ! essa porta,·a con sè tutte le necessità del campo, dell 'atte11damento sulla vallata umida o sul cocuzzolo d'u·n 'aspra a:occia conquistata, alla vit a all'aperto durante il gi<>nno e spesso anche durante la notte, esposti alla pioggia e al vento gelido, ricoperti della mantellina grondante, pri,·i non raramente anche del telo deUa tenda! I o ho temutp per un mo1nento, con l'animo angosciato, che il 11ostro entusiasmo si sarebbe in~ franto, cozzando invano contro la natura; e che

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S~ZIONE

tra i ru1di disagi della guerra, l'i,m magine del bel sole 1neridionale, troppo spesso faces.se sor· gere il ricordo .n ootalgico nella buia e fredda dimora della tr1ncea. Poli ho visto i nostri .soldati ali 'opera : li ho veduti nelle asce11sioni ardue e perico1ose, nella vita di trincea, dopo giorn.a te intiere di fatica, dopo u11 pasto più che frugale, mantenere le posizio'ni conquistate. Questo co·mpito, che spesso si legge nel tacitiain.o comunicato del comando supr·emo, qt1ali sacrifizi costa ! Sono nottate intiere insonni, senza la possibilità di impiantare la tenda, spesso dedicate a·d ·opere di rafforzamento, con l'animo s01s.p eso per il pericolo d'i contrattacchi, JJotti in. cui il fancro fino o oo-iuncre o ai capelli e la pioggia freddissima bagna e intirizzisce l·e membra! Quanto tempo dura questa vita? _l\11che u·na notte sembra un'eterntità · ma ' non di rado per 11ecessità militari questo orribile mod.o· di viViere si prolunga anche per UJtlJ mese! Nè è possibile, con opportuni cambi, dare un m·e ratato riposo al gruppo di valor.osi: la conosce11za acquistata dii. ·ogni punto pericolos,o, 1e necessità militari, l'obbligo di non scomporre 1e unità organiche, l'impossibilità di ma1novra i.n. luoghi ristretti (ma non per questo meno ·i mp ortanti m ilitarmente) con grandi unità, le quali poosono concedere momenti di tregua, mettono talora un gru:ppo di uomini nelle condizioni di restare es.p osti per lungo tempo alle offese del clima e alle molestie del nemico : conoseo un battaglione di alpini che umi mese fa ha conquistato per la sapienza deii e.api e per l'eccezionale valore d·e i soldati, una posizione importa11te a 2600 metri circa d'altezza : ricordo •a:ncota l 'em.ozione pro.v ata .n.e l seguire da lontano col b.in•ocolo, ·i primi pionieri della dtifficile impres.a avanzarsi sulla cresta del colle; -semb.rav.a un,'imprets·a leggendaria e il suo compimento ci fece sospirare di sollievo; ma 1.v sforzo immane non ·era che il prilncipio d'11:n0 vita d'indicibili sacrifizi ! Più tenaci dei nostri av\.·ersari, i nostri meravigliosi alp;ini hanno main.t enuta la loro p.v sizione sotto una gragnuo1a di mitraglia nemica, giorno e notte vegliando alla di;f.e sa di quella trincea che era di· ven U•ta il d·om1icilio improvvi1sato del pugno di eroi: i rif.0rnimenti difficili 1o bbligavano ad un nutrimento fa:tto .di viv·eri ·di riserva; !nO!lJ la soddisfazione d'un ristoro caldo; la notte sotto la pio·g gia, per due volte s.otto la neve, difesi solo dalla mantellina, durante la giornata celati sotto l'umida trincea per non servire da bersaglio alla vigilanza nemica. E il servjzio sain:itario? Non v'è posto per il medico in certi luoghi ci.ove la vita si offre come sa·n to olocausto alla patria: qnel manipolo di 1

PRATICA

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valorosi non doveva essere malato e al medico noni rimaneva eh.e iammirare. E i feriti? Pochi lamenti quando di notte, per mezZio delle corde, essi discendevaino per l 'as.prai roccia che avevano asceso vittoriosi ! L'esempio illumina il sacrifizio quotidiamo che qui si com.pie ; ma io mi d·o mando: quanto durerà la forza di resistenza materiale, avvivata sia pu)_fe da entus.iasmo inestin.g uibile? Dobbiamo rontinu.are a vivere da eterni gari,b aldini, anche se le mutate condizioni di tattica guerresca fal!laJo rorgere l'imperioso bi1sogn·o di essere più sereni nella misura del sacrifì.z;io, e di usare con parsimonia ·dei tesori di entusiasmo che sono . la crrande dote della razza? La grande dol1e della razza deve essere tenuta gelosamente cu1stodita, deve essere usata e non co1isumata con prodigalità ! ~

PONTANO.

I proiet'ili scoppianti. •

. . . . . 4 agosto 1915. Preg.mo Professore, non senza· un vivo risentimento dell'animo si assiste alle novità nefande, di icui si serve il n·emico in questa guerra. La perfezion.e delle armi, le bombe e le frecce degli aeromoè·i li, i gas as:fi.Slsianti non bastavano, anche un altro crudele mezzo doveva essere da lui usato: le

palL0 tto ie se.op piatn.ti. 1

U n.a:n~me e concorde fu il grido di protesta

contro le pallottole deformate dum-dum, quando d a tutti i lati furono studiati i gravi danni, che v·e nivano prov.o cati da 'sin1ili proiettili 11elle diverse pa,rti dell'io rganismo umano colpito, e con indignazione profonda ne fu bandito e vietato l'uso nel1e guerre. Furono apportate modifiche alla grossezza ed alla forma dei proiettili e nella speranza di avere raggiunto lo !scopo di provocaire minima percentuale di ferite mortali, venne battezzato col nom1e di « umanitari10 » il proiettile delle armi moderne. Per avere una idea 'd ella struttura di qu-este micidialissime pallottole, bisogna rimpicciolire col pensiero quanto si sa sulla struttura e sullo scoppi10 diell.e giranate d'artiglieria. Raccapricciante n'è l'effetto. I pr1o iettili scoppian,t i, simili i·n tutto ai proiettili da fucile, hanno la stessa gittata e sono animati dalla stessa forza di penetrazione di quelli comuni, ma con la differenza che, appen·a dopo l'urto, scoppiano in minutissime particelle, ognuna delle quali acquista azione dilaniatrice s ui tesisuti. I pezzetti più grossi, che di solito \engono trovati, sono la 1

(19) '


IL POLICLI NI CO

1144

quarta parte della camicia di acciaio del proiettile. Le ferite, che provocano tali juumanissimie pallottole, sono larghe e profonde, con asportazione di tratti abbastanza vasti di t essuti . Negli arti. sbrandellano, dilaniano, mozzano i muscoli, l asciando dei icavi impressionanti. E nel r est o d·el corpo è facile immaginare quello, che possono apportare. Ora , se si considera che in prima .linea 1)er lo più il nemico è armato con proiettili di simile natura, s i vede ch iaro ·aon quainto sentimento u·m anitario abbi.a 1seguito le norme della Convenzione dii Ginevra . Si levi, perciò, poderoso un grido concorde dii protesta e d'indignazione contro questo malvagio metodo u sato da un nemico che, quantunque di nazione europea, per le sue innovazioni brutali, resta ancora parecchi gradini al di sotto della scal a dei popoli barl: ari e selvaggi. Con stima R. S. 1

ACCADEMIE~

.

.

SOCIBTl IBDICBE, CONGRESSI

(NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI).

Riunione dei chirurgi mili tari t.edesebl a Bruxell~. m.ediz. Woch1nSchr., aprile I9r5).

(R F.FER. Mil1ich.

I. - Cenni sugli inter'Venti chirurgici nelle formazioni sanitatiie del fronte e negli ospedali da campo; emostasi ; mezzi per sopperire alla perdita di sia'YIJgue. Prof. GARRÉ (generale medico) . - Sul fronte nei casi di emorragia di origine rvenosa si ottiene di 1s:olito l'·emostasi con il t ampooom·ento, in quella di origine arteriosa con la fascia d 'Esmatrch. Sarebbe f o!se preferib1ile di afferrare con una pinza emostatiica l'arteria sanguinante e di c.om prendere la pi:nza st essa nella fasciatura. Nell'ospedale da: cam po s i sostituirà ai sopradetti mezzi di emost asi la legatura del o dei vasi. Nei casi di grave emorragia molti r.accomandano la flebocliis.i con soluzione di NaCl 7.5 %, conten·u ta in ampolle speciali. Non c 'è molto da aspettarsi dall'uso della soluzione salina fisiol ogica, giacchè la pressione sanguigna cade dii n.u ovo rapidam.ent e; d'altra parte la resistenza del cuore nei soldati feriti, aissoggettati prima a grandi strapazzi, è così diminuita, iche la ·m orte sopravviene talora ;.mprov' ·isamente; è meglio quindi ricorrere all'autotrasfusione, e propinare degli eccitanti. P er ciò che rigt1arda le ferite del era 11io, si baderà anzitt1tto a quelle tangenziali da arma

[_t\.NNO

d~

XXII, FASC. 34)

fuoco. Come princ1p10, le operazioni debbono farsi nell'ospedale da campo ; quando però le sezioni di 1san·ità sono ben situate e ben arredate (come negli a:ssedi) si potrà trapanare, prima di procedere al trasporto del ferito, p.oichè altrimenti il trasporto è dannoso e l'attesa pericolos a . Gli ematomi intracra1iici debbono op erarsi d'urgenza; bas~ di solito una piiecola apertura; l 'allaceiatura della meningea media non è strettamente necessaria. N1elle ferite del C01llo s i ricorre a lla tracheotani.ia molto più raramen.t e di ciò ch e si sarel>be potuto credere. Nell'enfìsem·a mediasti.n ico s i debbono praticare incisioni multiple, quando ·non s i pOlssa_occludere la ferita, per cui s i fa s trada l'aria. Nelle f.ormaziioni frontali non si deve i ntervenir.e per ferite del torriace a meno 1eh e non vi sia prolasso del polm-O!ne o pneumotorace aperto, peir il quale è di g rande importanza l'occlus ione prec·oce della 1ferita cutanea. Nei casi di grav·e emoriragia polmonare è impossibile praticare sul campo la toracotomia : 1sd. m anterrà il ferito · i n riposo ass oluto, s i darà morfina; si farà la puntura, se i sintomi a,i compressione divengono· 'minacciosi. P en quanto riguarda le ferite penetra111ti nell' addame è necessario un dnt er vent o d'urgenza (anche nelle 1sezion.i) non solo per le gravi emorragde in.terne, ma a nche per 1e lesioni dello s tomaico e dell'intes~ino, poichè tanto più prec.vce l'intervento, t anto migliore l a prognosi : ed in·v ero già dalla 4a. alla ga. ora la mortalità at1menta dal 15 al 45 %. Nelle lesioni èLell'ure,t ra e del perineo è da raccomandarsi in certi cas·i 11on1 1'uretrotomia esterna, ma la puntura d·ella vescica, traverso cui viene :infilata una ca:nnula, da lasciarsi in sito. Nell'i,nfiltrazia.ne urinor;:,a sono indicat e delle • • • • • ampie !1nc1 s1on1. Una cura speciale richiedono le ferite da granata, giacchè esse espongono alle infezioni più gravi (flemmoni, fiemmonri. gassosi, setticoemie, tetano) ; ed i•n vero i 5/6 delle complicazioni più temibili, osservat e n.eri feriti dell.o Champagne, appart engono a questa categoria di l esioni. Queis.te ferite debbono ·quindi essere quant o prima e con la maggion cura poss(bile liberate d·a tutti i corpi estranei, regolarizzate, i t essuti gravemente contusi asportati, gli emat omi inoi•si, 11 tutto irrigato, asciugat o, drenato. Naturalment e quesrt:.a accurata toilette sarà possibile solo in un ospedale da campo. È .n ecessario inoltre non procedere ad amput azioni precoci, anche in arti compromessi nella loro ,{talità. 1 ,

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[ANNO XXII, FASC. 34]

SEZIONE PRATICA

Riassumendo è da raccomandare: limitarsi sul fronte ad operazioni di ungenza, nei casi in cui l'in~ervento è assolutamente indicato; negl>i• ospedali da. campo trattamento detersivo delle ferite da granata, trapanazioni e laparatom1e solo per m ano di chirurgi icapaci. DISCUSSIONE.

d~:minuì

:fino al 75 %; in ottobre, novembre e dicembre si ebbe una rapida diminuzione dei ·ca1s.i d'infezione tetanica, che tornò poi a rifiorire (ma in una zona circoscritta) dopo la battaglia di Soissons . Fra '~ 'S intomi iniziali sono da annovera.re co1ne im,p ortanti i disturl:i della deo-lutizione o , che posso no essere scambiati per un 'angina. Di gra. nd,e importanza ,è la profilassri con iniezJ:oni di siero antitetanico, che ,d ovrebbero possibil. mente farsi in tutti i f.eriti, ma specialmente in qu·e lli •co.Jpiti da scheggie di granata; l'iniezione può essere fatta anche n1e ll·e trinoee, quando l'ospedale da campo Slia lontano ; l'iniezione di 20 U. I. sembra. sufficiente in via profilattica. Il 1siero è utile anche quando l'infezione è conclamata, specie nei casi m1eno oo-ravi ' ma sono necessarie dosi più 'elevate (con tiniezione di 200-400 unità s i a.v eva il 61 ~~ di guarigioni) . _L\.ncl1e LEXER ha avuto buoni risultati nell 'ospedale di Amburgo, a.dopera11do1 foirti dos;. ; in un altro ospedale si ebbe giovamento dalle iniezio.ni combin.ate di siero· e di (S1alvarsa'll>. I{UMMEL inietta giornalmente, fino a scomparsa délle contrazioni tetanli~he, lOO unità per via lombare e endo·venoisa. Non bisog.n.a trascurare la cura sint omatica (morfi.na a dosi generose, cloralio, scopolamina, bagni prolungati) ; molto da ra.ccomandarr3i è 1'uso d.el solfato di magnes io. I flemmonrr gassosi sono abl:iastanza frequenti. l{UMMEL ha osservato in molti casi un de. COlllSO relativamente favorevole, s.p ecie quando le condizio.n i generali t& ano buone. Non è assolutamente 11ecels1sario amputare su tessuto sano; se non ·v'ha gangrena sono di. solito, st)fficenti alcuine inc1isioni p,r ofonde, e la disinfezione con tintura di I, ed ossig,e no. La prognosi n01!11 è molto sifavorevole ; su 150 casi 1sd. ebbe il 33 % di morta.lrità ; ma è da notare che molti feriti anr~varo·no all'ospedale in condlizioni generali deplorevoli. ' 1

FRIEDRICH al pari ·d i Garré crede che nelle formazio11i frontali si debbano pinvettare i vasn, che negli ospèdali da campo potranno esseTe allacciati; insiste sulla g1ranùe frequenza delle infezioni (an~he di :flemmoni gassosi) non soJo nelle ferite da granata, ma anche in quelle da shrap11ell e da fucile. REHN ha 1fatto un'inchiesta . presso un'armata sulla frequenza delle ~o-ra' 11 emorragie, specie di origine arteriosa ; esse non sar ebbero molto numerose; su 421 emorragie arteriose solo 201 furono trattate com· l'allacciatura (122 sul fro11te, 188 nell'·o spedale qa campo). In 590 casi fu applicata la fa:scia.· d'Es.march o altro mezzo costrittore . ' ma in 260 casi tale applicazione non. era ·n ecessaria ; i s oldati poi, anche peri pi.ocole lesiot?Ji, s i fa sciano spesso gli arti con m.ezzi co1Sit rittivi (cinghie, fazzoletti, tubi di gomma, ecc.), talora in luogo e •·n modo inadatto, tanto. da provoca.re gravi emorragie '\'enose, lasciandoli in s ito aniche per una intera giornata, così che si manifestavano anche fenomeni di gangrena, e l 'in~ezio·ne era d<i' molto fa~il>itata. SCHULTZE, contrariamente a Friedrich, crede che le illiezioni, e specialmente i :flemmonti gas· sosi, non sieno molto frequenti. MULLER preferisce la ·s ectio m.e d•i ana alla puntt1ra della vescica . · 1

II. - lnjezio1ie del.le ferite, in partico!.are l'i111jezio11e tetanica. e il fie1'Y'.;11 ione gassoso . 1

Prof. I{UMl\IEL (generale med1iico). -- ~l tetano è in questa guerira molto freque11te : 6-6.5 % in co11fronto a I .5 % nella. gt1erra di Crimea, a 2.5 % nella guerra americana, a 3. ~ ~~ nella guerra del 1870. Su 350 casi curati in ospedali da ca1npo si ebbe il 70 % di mortaìità (co me nella s tatistica di Madelu11g), mentre su 125 crusi curati ad Amburgo la m ortalità ftt solo del 25 % ; il che1 si spiega facilmente, dal momento, che i casi più gra·vi, col più breve pertiodo d'incubazione vengono curati nelle formazioni vicine al fron,t e. I casi verificatisi durante la marcia dell'esercito tedesco traverso il Belgio aveva.no un breve pel'Ìodo d'incubazione; nel settembre i casi di tetano erano frequenti e gravi, tanto ch,e dapprima tutti i tetanici mori·v ano, poi la mortalità 1

1145

I

DISCUSSIONE. su 2000 casi iniettati con siero te,desco (cc t edesco» è stato sottolineato da. F.) non h a osiser~1 ato· alcun caso di tetano; è necessario far I 'iniezione nelle formazion1i sanitarie frontali. Su 2000 feriti ha osservat o il 2 % di :flemmoni gassosi , ma solo 58 casi furono studiati dal punto· di vista cljinico, batteriologiico e anatomicp ; mortalità del 53 % ; fu tro,raito il bacillo di Fraenkel (tipo grande ·e piccolo) nella ferita, 11011 n.el sangue circolante. RrTTER non ha osser\·at o tetano nei casi in ct1i era stata fatta l'iniezione profilattica. KAUSCH raccoma.nda nell'infezione tetanica l'iniezione sottocutanea di soluzione 3-6 % di solfato di l\fg. LEXER ha viF'RANZ

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IL POLICLINICO

sto insorgere il tetan.o in ind1i·vidui icon piaghe da decubito; crede che i buoni successi ottenuti all'ospedale di Amburgo dipendano dall'uso di iniezion.i lombaiPi (60-100 unità al giorno); ha avuto fino all'87 % di guarigioni. KoRTE su 28 casi di tetano, in cui non erano state fatte i niezioni nè profilattiche nè curativ·e , osservò 21 gttarigioni. StEMPEL h.a visto guarire casi gravi di tetano, con ini·ezioni di :siero nello sciatico messo a nttdo, men.tre l 'in·i ezione lom• bare s i era mostrata inefficace. · 1

0

III. -

Ferite del cranio .

(generale medic0) . Le vedute teoriche sull'azione dei colpi d'arma da fuoco sul cranio sono state •confermate dall 'esperienza della guer.ra attuale. I proiettili sparati da vici110 pr-0ducon.o effetti esplosi·vi così gravi da causar·e la morte in breve tempo. Agli ospedali arrivano solo i colpiti da proiettili !sparati da <listanze :notevoli : il forame d '.ingresso è piccolo e rotondo, .quello di eg1riesso più grande, con schegg·e ossee :s.p arse sotto la cute. N·e i colpi tan.g enziali, trattati da.p pri,m a in modo del tutto. 1conservativo, la radiografia la1s:cd.a v·edere talora scheggie penetrate 1n1el cervello,; e non J:"aramente sopravviene un 'encefalite. ~ bene quindi in tali casi operare, allargando il icanale percorso dal proiettile, ed estrarre le scheggie, andando alla ricerca di queste col dito, piuttosto che c-o n la sonda. In alcuni casi (spesso ferite da shrapnell) si osservano fatti di paralisi, che vengono riferiti a compressione esercitata da un ematoma, mentre qu·esto poi s i 'V·ede non esistere, e ·l a :paralil.sri dipendere .i·n·veC'e da: spappolamento delle parti su·p.erficiali della corteccia; lo s tesso si verifiica per il mid01llo spinale. Non tutte le ferite del cranio nrecessitano un'o·p erazione, e in ogni caso questa de\re eseguirsi negli ospedali adatti, limitanddsii su·l fronte alla sola disinfezione dei forami d'ingresso e d'egresso. Molto interessanti e capaci di cam bi~r.e da un giorno all'altro, sono i sintomi di deficit osserval:~li: così si veggono scompainire in 3a. giornata alcune paralilsi, 'Sia flaccide iche spastiche; i.n un caso di ferita trasfossa l'emianopsia si dileguò dopo alculJi giorni; e, sempre in ferite trasfosse, si sono oS!srervati notevolissimi miglioramenti anche dopo 14 giornii. L'in.fezioin e delle menri ngi sii .avvera nei primi giorni, e la si può diagnosticaire precocemente, con la puntura lombare; questa deve essere ripetuta nelle infezioni purulente, ogni volta che la cefalea tende ad aumentare. La puntura lombare è molto tttile nei casi di meningite sierosa ed emorrag ica ; le forme pttrulent e sono q u.asi sempre leTILMANN

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[ANNO

XXII,

FASC.

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tali. La meningite non è .così freque.nte come si potrebbe credere; è sempre accompagnata da en"c~efalite, mentre questa può decorrere senza meningi te. L'encefalite è abbastanza frequente, sia n,e lla forma it·eattiva, che purulenta; altre 'Volte si ha un focolaio. di ramm ollimen.to; la forma puru1en.ta 'Sopravviene dopo un intervalJ..o più lungo che per la meningite, ,e va unita a lS:tato . stup·o ros·o·, rallentamento del polso, aumento dei fatti paralitici, febb1re. La diagnosi di ascesso . cerebrale è difficile ; in ·Casi simili il cervello talora fa ernia traverso la ferita; l'ernia !spesso si riduce dopo vuotamento dell'ascesso. L'encefalite reattiva gua•risce di solito con formazioni di cisti e di estese cicatrici; onde la pr-0gnosi, quo ad fu ncti01iem, deve essere ritservata. (generale medico). - Ha osservato, i n ospedali da campo, 311 !feriti da arma da fuoco al- cranio; ·d i ·q uesti 149 (44·7 %) mori111on-0, non pochi nei primi giorni, per la gravità .d elle lesioni riportate. Il secondo fattore di mortalità è l'infezion e: encefalite e meningite, memtre .i l rammollim·e nto ce11ebra1e post-traumatico è raro. In linea generale, e .come principio, è n.ecessard.o esaminare con cura tutte le ferite del crainio. L'elstrazionie immediata del proiettile si fa solo quando esso •s i trovj superficialmente, e dopo Uina sicura localizzazione. Allorchè si procede ad una estrazione secondaria, si pensi aJla pOissibili·tà di mig.r azione del proiettile (ricorrer·e ·qui!ndi sempre all'esame radioscopico). La pr1o g·n ·o si deve essere riservata. ENDERLEN

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1

DISCUSSIONE.

si pronu.n cia fav,o·r.evole all'intervento nelle fer.ite ~el cranio, perchè in molti casi ha trovato scheggie penetranti nel ecrvello, sia nel forarne d'ingresso che in quello di egresso; in . seguito all' interve11to i fatti paralitici regredirebbero •assai più rapidamente. BEST, rome oftalmolbgo, ha esaminato il if-0tndo dell'occhio .n ei casi di f·erite del cranio; nei 2/3 dei casi ha riscontrato sintomi oculari, più spesso papillite; in 1/ 6 dei cal&i emia,nopsia; in 1/7 cecità psichica. La papillite era più .f.requente quan,d o l'osso er.a leso, e più frequente an00ira, se la dura era aperta; essa interveniva il 3° o il 4° giorno al più presto, era dli solito più intensa dal lato della lesione craniica. BIER dice che, per i proiettili penetrati profondamente nel cervello, l::asta porre il paziente sul lato del forarne d'ing·rie!Sso e battere sulla testa, perchè il proiettile fuoriesca, o quasi, da sè ( !) . Le conseguenze lontane delle ferite da arma da ft1oco del cranio sono spesso gravi (eRIESE

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[ANNO XXII, FASC. 34]

SEZIONE PRATICA

pilessia). KLEIST s ulla bais.e di 70 osservazio.n i afferma che la prognosi quo aà 'Vitam delle ferite del cranio dipen.d e: 1° dalla specie della ferita (le ferite tangenziali hanno prognosi meno grave di quelle penetranti ·0 1 trasifosse) ; 20- dalla grandezza della lf'.sione durale; 3° dal tempo trascorso trai la produzl:one diella ferita e la rev iJ&ione della stessa o l'operazione. GOBEL raccoma·nda di operare precocemente ogni ferit a del cranio. v . EISELSBERG: bisogna sempre operai:e le ferite tang·enziahl, solo eccezionalmente quelle tras&osse; non bisogna tamponare; il prolasso tende ad aumentare allorchè .il paziente venga trasportato a lungo,; la meningite è più estesa dal lato sano che da qu·ello ferito; in numerosa casi ha adoperato la plastica alla Miiller-Konig. BURKHARDT e LANDOIS, quanto alla cura, non fanno distinzioni tra ferite tangenziali e trasfosse : operano i casi con. non troppo grande frammentazione ossea o emorragi·e, mentre nei casi più gravi, con fonti lesioni craniche e cerebrali, non d.n.t ervengon.o , per il pericolo dello shock ; si ntomi a focol.atio progressi vi, comprelssione cerebrale indicano l'operazione; operano a nch·e nei icasii di prolasso, sia contro il ristagno delle secrezioni, sia perchè, ingrandendo il for.ame, spesso il prolasso is.i arresta. DEUKER :fa osservare che non raramente a lesioni delle ossa cranio-faciali conseguono suppurazioni d,ei seni , che ne~ssitano l'intervent o. CHIASSERINI. (c.ontiwua) .

Società

medl~a

Delle ricerche comu•nicate dal - prof. Puntoni ci 1occupiaano in .ailtra parte del giornal1e (a pa.. gi1na 1149) . Prof. G. F rNIZIO (direttore A.:Slilo maternità). Valo-re del rieperto dli acido clo.ridrico libero nel conteni~to gastri1coi del lattante. Con tre serie di ·esip erienze si è propost01 di esaminare la. questione .d ella possibilit à della digestione p1e psinica in assenza di .a cido cloridrioo1 libero. Esposti i ri:s.ultati e le ci!fre avut·e, cvnclude di ritenere che .n el lattante dopv un past·Ot di latte, l'assenza di acido cloridrico libero nel contenuto gastrico prelevato nella prima ora di digestione non· autorizza ad ammettere che la digestione prvteica gastrica manchi . 1

Do·t t. M. FLORIS (assistente ·v ol. 1alla R . Cli· nica pediatrica). Lo S'Viluppo del senso musicale nei bambini mcmigol1Jci .e moirugo loidi. - La memoria è cost ituita da qu·e sti capitoli: cenni sul m·o ngolismv; il senso musicale nei bambini mon·g·olici e mongoloidi ; ricerche ed osservazioni p1ers·o1nali; conclusioni'. Dott. GUIDO. M-. PJCCIN1NI.

Pubblicazione di palpitante attualità : Dott. G. MENDES Capita no Medico nel 2 0 R eggimento Granatieri Già Aiu to negli OspeJatl d i Roma

ehlrorglea di Bologna.

Comunicazioni scientifiche. Prof. V . PUTTI (di<tettore R. Clinica ortopedica). Ulteriore co'ntributo a"lla mo bilizzazione chirurgica d,.ell'anvchilosi del ginocchio. - Ai 9 casi già comunicati nel 1913, 1ne aggiunge ora al· tri 3, .dei· quali mostra i malati e r.elative fvtografie. Sonio casi di anchi1osi ossee da artrite gonlO· cocciea. o fie mmosa, datanti anche da 3 a:IlttllÌ, Fatta la mobilitazione chirurgi cca, interpose un lembo aponeurotico lil:ero tolto dalla fascia lata. · Il risul'tato dopo 7-13-15 mesi dall'iinitervento fu i1n og.ni crus10 l'estens iooe e ~ fiession1e attive complete, con giinocchio vailiklo, indolente o lievemenrte dolente. 1

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IL POLICLINICO

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XXII J

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E , TERAPIA. Sul gas asfissian ti In guerra . . U11~

questione di « palpitante attualità » per dirla 111 p uro gergo gio!fnalistico è quella rio-uard~n1te l'uso d·ei gas .asfi.ssi•a.n ti in guer.r:. E giun ge opportuno .Jl larg.o, contributo d'oS!s:ervazioni che a questo prop·o sito ne forniscono sulla P~esse 1nédicale del' 15 lwgli_o 1915, alcuni colleghi ·frances.i (tR. Dujarric de la Rivière J G. Leclerq e F. Lévy) i quali hanno avuto QCcasione di esaminar.e e curare complessivamente più di 200 soldati francesi rima:sti colpiti dal1'attacco co·n gas asfissianti il 22 ·e 23 aprile 1915. Ci soffermiamo brevem.e nte sulla r·e lazione dei fatti cli.e è bene sia resa nota a nche ao-li italiani. · ò 1

cc

Le trttppe t edesche avev.a no posto dinanzi

:a1ll.e loro trincee 'di prima li·n ea dei tub1 distanti 2 a 4 metri l'u•n o dall'altro donde a un certo mo111ento sfuggirono dei vapori gialli e ppi verdastri, pesainrti, che, spinti da vento fav.olt"evole, -raggiu.nsero ben presto le linee francesi s.fi.orando il s uolo. Contenl.poraneamente u1n nutrito fuoco d'artiglieria proiettava, in. direzione delle rise1\.·e di seconda linea e sul tr·atto che queste dovevano perc.orrere per sostenere le prime linee, anche degli o•bici asfissianti donde pure emanavano ga1s. ver.d astri che al pari d·e gli altri aveva110 odore penetrante di cloro e d'acido !litroso. I soldati delle prim·e linee d.o.-ve penetr.a ,rano i gas alog·eni densi resta\~ ano rapidamente asfissiati se non a·veva·no il tempo di lasciral"e il loro riparo: in quest'ultimo caso invece, costretti a precipitosa ' ritirata, a:rrivavano alle 1Sec.onde li11J1ee ansanti, semiasfissia ti: si trov3.vano nel1'impossibilità materiale d'opporre la minima resistenza alle colonne nemiche dell.e quali alcune s eguiva.n o le nubi di vapore, altre invece munite d'apparecchi respiratori pen.etravan10 in pi.e-na atmosfera gassosa e .attaccavano i fran• ces1• con suiccesso. I soldati pro,·avano dapprima un senso di pizzicore agli occhi, alle fosse nasali e .n ella gola, si mettevan-0 a tossire incessantemente, avevalTlO senso di costrizione toracica, impedimento respiratorio, soffocazione, oppressione, dolore alla gola e « bruciore intratoracico». La t01sse di·v eni\a be11 presto penosa, continua, ad accessi, con abbo11dante espettorato che in bre'\·e si tinge,·a più o m eno di saingue mentre il pazient e aCCl15'1"\"a annebbiamento TISi\O e stanchezza. (24) I

_.\lcuni, incapaci di fuggire dinanzi all''Ollda oO'as. sosa, morivano ·vomitando sangue ~n1 aib bondanza; altri, pur abl:attuti, rieis.c ivano a trascinarsi sull~ .second~ linee e presentavano sangue nei vom1t1, negl1 espettorati e nelle urine». Qu.elli tra i colpiti che poterono salvarsi dall'a.sfissia immediata, ricoverati nei posti di soccorso o .negli ospedali pres.entavano per lo più aspetto depresso, stanco, occhi lacrimosi e talora con segni di ~ongiu·ntivite, pomelli ed Qrecchie rosso-violacei, labbra ,,iolacee, lineamenti stirati, 1n.aso affiliati; erano scossi da tosse dispnoica, accessio•n ale, penosa ; apparivano dispnoici e asfittici, con tachipnea (30-36 R. ) ; comprimevano j} petto tra le mani per la dolenzia dei muscoli toracici ed alcuni accusav~no un vero dolore pun.torio laterale. L'espettorato era abbQ•n.d ante, aerato, roseo o anche n·e ttamente 1sanguigno: la parola riusciva pen·o sa e a sbalzi, persisteva annebbiatnen.t;o• visivo, cefalea, prostrazione e astenaa generale. l\tlucose delle vie respiratori.e superiori ro55e, congeste, infiam·m ate, lingua secca e in alcu·n i pazienti 1saburrale. Segni toracici di edema poln1onare e d'u'Ila infiammazione bronco-polmonare, estesa fino a·i capillari (rantoli sottocrepitanti e crepitanti e sibili, senza soffio nè modifica:iioni alla percus1s.ione). Polso celere, ipertensione, lieve ipertermia (3 70'-38°) e solo in pochi soggetti vera febbre (39°-39° .5) . In .molti si a.ssociavain10 anche alterazioni del sistema digerente co1ne inappetenza, . senso di molestia o di bruciore esofageo e gastrico, d·olorar~lità epiga1strica, vomiti alimentari e biliari or sanguigni or no, melena, raramente diarrea. Il fegato i1n1 alcuni infermi era gr.osso e dolente e 'ri si ass·o ciava tinta subitterica o piuttosto anemica (clorotica). Pjù della metà dei mialati accusa,1 ano dolori lombari e la maggior parte emette"\.~.ano urine scarse, concentrate, scure o r.ossastre; i reni b.on erano dolen.ti alla palpa• z1one . L'evoluzione dell'affezione presentò le più svaria·te modalità secondo i soggetti e i i grado di intossicazione. L'8o % dei pazienti ~uarì rapidamente dopo sollecita attenuazione dei fBtti irritati,ri d·elle vie respiratorie, senza che l'espettorato divenisse puru~ento, col ritorno di urine normali im: p.ochi giorni. Nel 10 % 1s.i ebbe ltna bro·nc1iite diffusa con espettorato purulento, temperature febbrili per 8-ro giorni. Pochi (circa 4 %) ebbero una broncop11e1l111011ite ed alcuni o una ,·era pne1tmonite o una gang1'e1UJ.


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SEZIONE PRATICA

polmonare di lunga durata (alcuni ·a.nzi non s ono ancor guariti). L'esame degli espettorati dimostrò una forte çongestione del t essuto p,olmon.are con ricca flora batterica n·: lla quale furono rile,·ati freque ntemente alcuni anaerobi (bac. perfriugens, bac. serpens, ~ac . ramosUJs.) . Le ~rin;e contenevano spesso lievi quantità di albumina, talora p·ersistente, e in. molti casi .emoglobina : solo di rado pig,m enti biliari soli o associati a ll'emoglobina. L'eisame chimico dimostrò una intossicazione da cloro e da bromo. In con.elusi one si sono osservate 3 sindromi : Tuna asfittica acutissima, brutale (non constatata dai medici, ma riferita nei racconti dei s uperstiti) con esito letaile piressochè immediato; una asfittica. acuta, della durata di alcuni oo-ionni e con esito raramente ii1fausto; una asfittica lenta, con prognosi generalmente benigna. Per evitare g l.i effetti d·ei gas ts·offocanti i soldati tedeschi av.evano una specie di museruola di cau;cciù in form•a, di :vero « grug·n o » ch e proteggeva naso e bocca : alcun1i i)ortavano d elle mascl1ere lwminos·e che coprivano la t esta. In meno di 48 ore il Comando, militare francese for·nì ai soldati una sem plice e p:ratica maschera protettrice formata da un sacchetto rettan.golare fatto di vari 1strati di garza impreguata di una · soluzione glicerin ata d'iposolfito di sodio. D ai quattro angoli del rettangolo partivano quattro fettucce da l egars i d ue a due dietro le orecchie o sulla nuca. A l primo allarm·e i solda ti bagnavaino leggermente d'acqua la maschera e la fi.ssav.ano s ul naso e s u1lla •b occa, p·otendo così affrontare impuneme.nte la nuvola di ga1s asfi.ss ia.n te. Ma credia·m o inutile soffermarci su questa profilassi orm ai J1otissima a1u.ch e ai p rofa1n i : il .nostro esercita trovasi ormai a bbastanza sicuramente difeiso contro questo s leale m etodo di 1.otta . 1

U. ROLANDI .

Sul trattamento dell'intossicazione da gas irritanti. Negli ttltimi stadi dell'intossicazione da gas irritanti si. osiserva una broncorrea assai penosa , con affanno. Secoo.do L . Symes (B1'itish niedical f ·Ournal, 3 lu1glio), la proint a e ripetuta so1nministi. .a.zio11e di stramonio la fa ·diminuire . Qu.esto rimedio. si è m ostrato il 1)iù efficace di q11elli 5peri111entati finora; mescolato con un po' di 1n:itro, s i .accende pronta:nente ed arde 1~enza fiamma, prodttcendo dei fumi che debbon.o ,-enire inspirati per il 11aso e non per la bocca. Nell'e,·entt1alit à che una dose troppo alta dei . . ""' . . . . . . . . pr1nc1p1 att1Y1 (atropina, JOSc1om1na, JOSCl·n a)

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venga assorbita dagli a lyeoli polmonari, si hanno subito dei s intomi (sete , p u pille midriatiche, pols? accelerat-0), tali da mettere presto sull'av·vert1ta per e\itare conseguenze dannose. Si può a nche tentare la sommi·n istrazione di lobelia, tabacao e forse oppio, soli o con lo stramonio. Per ragioni ov·vi·e, il far fumare del1'oppio n·oru è .eerto con.sigliabile, ma ii1 manca11za di altro n1edi.came11to, e -con una bu.ona ventilazione, si purò anche ricorr.e rvi, almeno come t en.tati vo. Sembr.a che il cloroformio ed il nitrito d'amile sian10 da escludersi ed il loro u so, 1se an.c he vengono adottati, d.e,·e essere accu1rataimente sorvegliato. F.

Sulla profilassi dell'insolazione. Un diligente studio del dott. V . Puntoni (A n'n.ali d'Ig'bene sperini., 1915, I-II), es.e guito nell'Istituto d'Igien·e di Bologn.a diretto dal professor;e G. Sanar·elli, giu11ge alle seguenti concl usiond : I tessuti ch·e compongono la calotta cra:nica (dalla dura mad·re ·alla cute) sono diatennaini così pei raggi giallo-rossi, com e pei violettiultra,·i eiletti; assor·b ono in·vece i r a'oo o-o-i in!narossi ed i verdi-bleu . Sorgenti raggianti molto ricch e di r aggi violetti-ultravioletti (lampada di q uarzo a vapori di mercurio) producono nel .ratto hianco, animal·e sen1sibile all 'insolazion°e , tutta la sindrome del coJpo di sole. Per contrario so·r genti molto ricch e di r.ao-o-i oo rosso-gialli (ferro tincandescente) rim;a.n·g on,o inattive . De,'esi per conseguenza ritenere che l'insolazio n·e s1a determin.at a dall'azi o.n1e dei raggi vio,.. l etti~ultra·violetti sullai me11inge e !&ulla sostanza cerebrale. Tutta,·ia non s i devono trascurare completamente i raggi rosso-gialli, che possono favorire l'azio1ne fotochimica dei raggi '·ioletti-ult ravioletti, con il riscaldamento eh 'essi producono. P er la profilassi con·t ro 1'insolazione, è bene difender.e le parti sents:ibili (testa, nuca , rachide) con tessuti ·verdi, i quali assorbono tanto i raggi violetti nltra·v ioletti, quan.to i rossog·ialli, m·e ntre lasciano passare solo raggi v·erdi cert an1e11te ii1nocui perchè 'yengon 01 del tutto arr.e st ati dai t eis.suti della calotta cranica. Poichè in pratica è necessario combinare la profilassi dell "insolazione con quella del colpo di calore, no.n è consigliabile mantenere i tess ut i ,-erdi, facilme11te riscaldabili, all'esterno; 1

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IL POLICLINICO

ma è opportuno ricoprirli con stoffe td.anche le quali notoriamente hanno il massimo potere di riflessiooe. Contro 1'~nsolazio:ne bisogna difenderci anche proteggendo gli occhi con lenti colorate ; il colot<e da. scegl~ersi, è, per .le stesse ragioni di cui sopra, il verde.

POSTA DEGLI ABBONA TI. (528) Cura di blen.orragia cronica. - Prego in.d.icanni nella rubrica e< Posta degli abbonati » come viai praticato il massaggio dell'uretra con le sonde del Beniquet nella blenoirragi.a cronica: quanto tempo deve restare iru sito la sonda e se durante tale cura cieve essere sospesa la cura locale o se deve essere fatta con qualche preparato ch·e no.n sia il solfofenato di· zinco o se la cura coadiuvante va waticata per via' orale mercè preparati che si ·.eliminano per le . url'ne. Desidererei ~noltre · sapere se l'appli1c azione de ll·e S()lnde debba ..esseré' giorRaliera o periodica. Dott. A. M. La cura a icui accenna l'abbonato trova la sua indicazione nel caso im. cui il processo blenorragico cron'ico, ru:ffusosi alle parli prof101Dde del tessuto 1sotto-mucoso, abbia provocato una diminuzi()(lle della dilatabilità dell'uretra o una ipertrofia del capo gallinaceo o una prostatite cronica con consecutiva prostatorrea e nevrastenia. Quando la lesione è situata n·e lla parte anteriore, si adoperano sonde di( caliibro eleva.te, ev.entualmente previa inlcisione del meato esterno, e se ·n e aumentan·o lentamente i numeri. Lo stesso dicasi quando la malattia ha sede :nella pante prostatica con ipertrofia del capo gallinaceo, senlza che si possa rilevare una vera stenosi : anche allora l'uso delle sonde di cal'i.bro gradatamente elevato, dà buoni1 risultati. Le sonde si lasciano in 1sito per qualche minuto: il sondaggi'O si farà a giorn-i alterni o aniche con maggiOfle intervallo a seconda della tolleranza dei malati. · Va però rilevato che la mucosa di questi focolai presenta ancora · sempre un process·o d 'infiammazione cronica e quindi la cu11a con la pressione verrà integrata con l 'a pplicazionre in. loco di sostanze astrin·g enti (soluzi1o ne di nitrato di argento, pomata jodo-j-Odurata da. introdursi con la siringa del Tomm3soli, secondo la formula del Finger : joduro di potasstio gr. 5, jodio puro gr. 1; lanolina gr. 95; Qlio di ulive gr. 5 ; ecc.). Se esistono restriingi menti uretrali I

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veri e proprii, la icura sarà natura1mente chirurgica e verrà eseguita nei modi consueti. La cura per bocca ha ·poca importanza per queste forme infiltrati ve cironiche. La fibrolisiinia per iniezioni può concorrere a rammollire i f1ocolai iinfiltrati;vi ed è stata adoperata con su:ccesso nei veri irestringimenti u~etrali come coadiuvante della dilatazione graduale. V.

MONTESANO.

(529) .Le sarei grarto se 'V10.lesse consiglian:mi un buon trattato delle malattie della bocca e dei denti. Dott. Pierangelo Meineri. ~ ·abbasta112a completo il cc Trattato delle malait:tie della r .o cca e dei denti » per Virginio Caccia, .e dito dalla Undone tipo.grafi~editrice di Tori•no (du~ 'V!Olumi, uno di 563, uinlo d i' 1082 pa1

gine, con illustrazion.i ). . Per il medico gen·e rico, 110n odointoiatra, è consigliabile il volume del prof. A. Chiavaro: «Elementi di. odontoiatria e di protesi mascellare e faccial·e », in commerci-O per lire 10, che Il Policlinico spedisce ai suoi abbonati per lire 6 franco di porto. A. C. Il lavero di H-0:ffa : « Fasciature, apparecichl e medicazi1oni » di cui !Il.ella risposta n. 522 di questa. .r ubricai (fase. 31 pag. 1047) è s·t ato edito dalla Società Editrioe Li1brairia: di Milano.

VARIA. Note di psicologia militare. - L'esercito, per essere costituito da grandi masse di individui s,ottoposti ai medesimi .r egolamenti, in,d irizzati al medesimo fine, indoslsa11ti il medesimo vestito, ecc., forma una 'Vera associazione, nella quale entrano in gioco gli elementi costitutivi di una psiche sociale; ed infatti esso h~ costumi, tradizi0ni, e anche un gergo suo proprio. Ma vi sono circostanze Ì·n cui masse più o meno grandi appartenenti all'esercito agiscono sotto l'impulso di passioni momentanee, lo studio delle quali esnia dal campo della psicologia sociale e rientra in quello della. psicologia collettiva. In molti~ime condizioni poi si rivela, .nei gregari e nei capi, ! 'importanza della psicologia individuale. Chi voglia dunque indagare nel campo importantnssimo della psicologia militare, deve analizzare i fenomeni esaminandoli dal punto di vista della psicologia sociale, collettiva e indi'·iduale.


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SEZIONE PRATICA

I.e doti richieste a chi appartiene all'esercito varian-0 notevolmente a seconda delle circostanze ; ma esi~.ton-0 due qualità essenziali della psiche militare, senza le quali un esercit-0 non può essere in grado di adempiere alle funzioni cui è destinato. Queste due qualità s ono: il coraggio e la di sci p1ina. Il cora·g gio fa sl che il soldato compia gli atti neoeslsa:ri al ·c ons.e guimento di un determinato fine, malgrado i pericoli ad essi inerenti; e presuppone quindi : l a esistenza e la conoscenza dei mezzi di cui disponiiamo; la valutazione del pericolo ch e s i corre ; la f1e rma volontà di raggiungere un dato fine . Concorrono dunque, all'atto di coraggio, e lementi fisici, elementi i.ntellettivi ed elementi morali. La diversa prop10rzione di questi elemenrti caratterizza l'audacia, il coraggio, la temerità, l'erois mo, e - in qualche cals·o - la prepotenza. L'educazion.e del ·cora~gi o è uno degli scopi più importanti che si pttopone l'eser~ito, fin dal tempo di pace. T ale ·e ducazione s i basa sui se- . guenti procedimenti, che icorris.p ondon10 alla ·analisi innanzi esposta ·d ell'atto di coraggio : aume11taxe le forze fisiche dell'individuo; rendere questo esperto a servirsi di tali forze, e a valersi di tutti i mezzi idonei a superare le difficoltà; determinarre in lui uno specia le modo di pensare e di sen.tire, che lo persuadano della necessità di raCTgiunCTere u·n determinato fine . Praticam ente o b ciò si ottiene con la educazione fisica, l'influenza dell'ambient e, la educazion.e morale. La psi:cologia col1ettiva insegna che il coraggio e la paura: sono fra i sentim-enti più trasmissibili e più contagiosi; risulta da ciò la neceisisità di disporre, tra le file d ei soldati, individui che, ,per il loro coraggi0 · e il loro ascendente, valgano a garenti•re il corruggio collettivo (ufficiali e sottufficiali). I"'a discip'Jina può v.enir definita: l'abitudine di adempi.e re esatt amente e coscienziosamen.te tutti i propri doveri, non per timore di pena o per ·s.1>eranza di ricompensa, ma per l'intima persuasione della loro necessità. È ecceS&ivo il d istinguere una disciplina sosta·nziale ed una formale; 1na è certo che nella disciplina esiste a nche una parte formale, la quale non è priva di importanza, e qu1!1di nou deve venire trascurata . Inesatta è l'asserzione che la vera discipli_na si ottiene con una quasi completa soppressione della volontà individuale ; ] 2 volontà non deve essere soppressa, m a i n.di:-izzata in .urn dato modo; e il soldato deve v.eni re educato a volere vincere gli ·o stacoli che si fra ppon·g ono alla es·e cuzione di un ordine. I m.ezzi di cui l'esercit o dispone per rafforzare la disciplina 10000 gli s tessi già indicati per il coraggio: i struzioni militari, influenza dell'ambiente, educazione morale. ParreJ:,b e a prima vi1

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st a che la educazione morale, ossia le parole dette dai superi ori per spiegare che cosa è la d1isci plina e per c-0nvincere della necessità di questa, doveSls·e essere il mezzo più efficace ; invece la pratiiea dimostra ch,e l'utilità di questo mezzo è relativamente scarsa, giacchè il livello intellettuale dei soldat i è tale che non tutti comprendo·no i concetti astratti della disciplina, e ,che molti non son,o in g,r:ado di prestare atte11zione prolungata alle s piegazio·n i che vengono loro impartite. L'influenza dell'ambiente, invece, per quanto meno evidente per l'osiservatore s uperficiale, è invece il m ezzo più adatto p.e r infon1dere e rafforzaire la disciplina. ' V. FORLÌ. (Da un articolo di Gualtiero Sarfa·t ti, in Psiche, Anno IV, n. 2). 1

CENf1/ . BIBLIOORAFICJ. Non si recensiscono che t Ubrt Pe1'11enuti in dono alla Redazione

A.

ANILE.

Elenienti dti anatomia u1nana topo-

grafica. Nuova edizione. Un V!Olume in-8° gr. di pag. 471, con 90 figure e una. tavola. Unio-

ne Tipografi.ca Editrice TtOrinese, I9I5. Prezzo lire Io. È U11a esposizion:e lucida e corredata da. figu-

re dimostrative per modo che i rapporti a·n atomict risultano netti e ben definiti. L' A. possiede il privileg·io di cattivare 1'at· t en.z ione, malgrado l'aridità del sog-gc"ttc . Non sempre il lavoro risponde a tutte le esigenze della pratica; ma è aondotto i1DJ modo aln.mirev:ole e verrà s tu1diato con soddisfnz.i. : ~ne t::d utilità. A questo l:avoro, CLi: pret~a ven..-=t· ita iiana, no11 potrà mancare un'accog-li:! .tza lu sin 1gbi'=r~. Esso può considerarsi co1ne un.a nuova edizione , molto ampliata, rl 1 u11a « r~uida » {' he aveva visto la luce alcuni ai: ~i ur S\'.>no. R . E. 1

a nnata (1915). Un volume in-8a oO'f, di pag. 8I6. Briistol, John , Vlright e Sons Lt. Rilegato; prezzo scellini II .

T1ie MediCOJl A nrnual.

32a

Questo lav-0iro riproduce il piano solito degli altri anni: comprende cioè un dizionario di medie.inali, un10 di trattamenti, un elenoo illulStrato di presidi medici. e ichirurgici, ecc.; due articoli .speciali concernono la chirurgia castrense e della guerra ·navale. Vi collaborano 32 medici di valore. Rispecchia i progressi delle scienze mediche dura·~te il I914, invaden.d o anche in parte il 19I3 ed 11 I9I5. Inco11trerà la solita accoglienza benevola. R. B. (27)


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NELLA VITA PROFESSIONALE. I medici e

l'~erclro.

L'entrata in guerra dell'Italia hru m esso in evidenza la perfetta organiz~a.zione del suo esercito, organizzazione che ha meravigliato il mondo e .ci ha gua·d·agn:a.t o il ris·p etto e l 1ammirazione .dei n etnici , che dopo una lunga serie di ingiu1rie trivia l·i ha dovuto. riconoscere con che sorta d 1avversario aveva da fare. Alla mirabile esatt ezza però co11 la quale han·n o agito i molteplici congegni dell 1immens.o orgarolismo mili t are non ha c.o·rrisposto del tutto adeguatamente il s ervi~io sanitario. Siamo ben lungi da quel che s u ccesse all'impr'0\rviso scoppio delle ostilità ,niella Ftra'llcia colta alla sprovyist a , n.ella Russja impreparata e perfino n·ella pronta· e prep;aTatissima Austria. In questi paesi, si può dire il s.e rvizio di assist enza nelle prime settima.ne della guerra ,n ·o n ~unzionò affatto : i feriti senza neppure un be11daggio era110 icaricati sui viagoni adibiti al trasporto ·d egli animali ancora lordi· degli .escrementi di cava1li e di buoi. Come è noto .n ell'esercit o francese ed au1striaco nel prim.o mese di g u erra la gangrena ed il tetainb- fecero s trage. E non sappiam·o quel che SUGcesse negli eserciti • russi. In I talia tutto ciò n!on si è verificato : il sen rizio sanitario ha funzionato fin dal primo g i.or:no. E 1se qualche mancheV10lezza, qu·a lche i.m perfezione è s tata rilevata, si deve al fatto ch e il lungo periodo di preparazione, l 'esperienza d·egli a ltri aveva fatto legittima n1e nte sperare ch e a tutto era st ato provv·edutt:o e ben prorvvedut o sia per il 1nateriale che per il personale. Una t ale sper3Jnza era ta.n to più fondata inquant och è l'esperienza fatta .niella guerra libica non a\1 e\•a lasciat o nulla a desiderare. L asciamo st are le querimonie e le proteste di alcuni colleghi per quel che riguarda l'aissegnazion.e dei gra.d i : dobbiamo riconoscere che molto difficilmente si sar-ebbe p.otuto escogitare al riguardo U·n sistema ch e avesse conten.t ati tutti e ch e non offrisse il :fia11co a1lla critica. Quello scelto dalla Direzione della Sanità militare ha dato luogo c·ertamente a degli inconvenienti, ma non è detto che facendo altrime11ti, gli ~ncon\Te11ienti e le proteste sarebbero st at e . . m1nor1. Qu1el ch e conta in\•ece ai fini del 1s.ervizio si è che nell 1assegn'lzione dei p,o sti e delle funzioni 11on s i è t en11to alcun conto della specifica capacità pr.ofessiou ale e scientifica di ciascun tne1

dico. _t\. furia di specializzazioni, l'antica figura del me dico da·l la capacità, dall'attività complessa e multiforme è andata scomparendo. Non c'è che il di1&prezzato medico condotto che deve saper tutto, che deve far tutto : medicina e chirurgia, igie.n·e e medicina legale . So.n o i medici co·ndotti, che più o meglio dei più colti e sperimentati frequentatori di Gabi11etti e Clim:iche s pecializzate, avrebt-er.o corrisposto alle molteplici mans ioni cui deve atten· dere il medico in guerra . . Abituato a dover fare rapidamente la diagnosi senza l'ausilio dei cosid·etti mezzi di labora· torio, abituiato ad indicare rapidame nte le cure, c.ostretto agli in·t erventi di urgenza. nelle lesioni ·chirurgichie, il medico, c01Ddotto dei piccoli com uni è il sanitario che più si attaglia alla fig ura ·d el medico 111ilitar.e in tem1),0 di guerra. Ma i)urtroppo l 1op·era dei medici condotti è necesis.atia altr.ove e quelli dis ponibili .nr0n sono nu·m ericamente s ufficienti ai bisogni del! 'esercito. Gli altri medici , i liberi esercenti ed i con.dotti dei grandi centri, anche quando non sian,o specializzati in u·n a s ingola• t •ranca, si occupatlo per lo più esclusivamente di medicina o di chiru.rgia. Di tutto ciò 1si sarebbe dovuto tener conto. L 'asseg.nazione dei posti si salfebbe dovuta fare non rta:oticamen.te, m a in èase· alle s i.n gole capacità di ciascuno ·dei medici chiamati alle armi. Lavoro arduo e· difficile certament e, ma possibile .n el ·lun·g o1 periodo· di tempo corso dallo scoppio .d ella guerra eull."opea all 1intervento dell 1Italia. Si sarebbe così evitato che ai reggimenti fossero addetti p ediatri, ostetrici, ginecologi e perfino i stologi, che alle sez.io·ni di 1s.anità ed ai piccoli ospedali da camp,o fossero asseg•nati :fisiologi e psichiatri e che chirurgi fossero destinati ad emarginare le pratiche negli uffici delle Direzioni di Sanità. C'è s t ato chi ha rile'\·ato che 1sopratutto le des tinazioni ai reggimenti non siano s tate fatte con un criterio giusto e logico. Lo stare ai reggimenti si sa, specie in quelli di fanteria , è pericoloso; più che altrove si corre il rischio di essere feriti. Ed ~nifatti le prime viiittime tra i colleo-hi le abbiamo ai:ute tra i ruedici reggib mentali. Ma non è <:ert o un senti.m ento di codirurdi1a quel1o che ba spinto alcuni colleghi a protestare con tro la ingiusta assegnazione. Chi scri,-e ha assi·stito nella zona di guerra a nobili o-are tra colleo-hi che si esibi,·ano per recarsi b o

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sulla l~nea del fuoco e sa quali atti di vero e d'organizzazion,e civile per quanto concerJJe modesto eroismo sono stati compiti dai medici. l'impianto, le destinazioni ed il fu1nzionamento La codardia non può all~·gnare nell'animo di di ospedali e di ricoveri per militari infermi, o chi deve por,t ar conforto e sollievo ai i&o·fferenti, feriti, o convalescenti, è un provvedimento che di chi deve mitigalfe le orribili brutture della dimostra che si sono avvertite le deficienze e guerra.. che si è disposti a .f ar di tutto per eliminairle Ma la vita del reggim·ento oltre che perico- e che sopratutto si vuol togliere og.n i r agione losa è piena di disagi, ·f aticosissima. Solo chi è e mot1vo di dissidio fra le varie org•a nizzazioni abituato ai disa.g i della vita militare, chi ha sanitarie. l'.o rganismo . temprato ad ogni s·o rta di fatiche, L'appello ch·e il nU()IV'O direttore della Sanità può resistervi. L'av.ere inviato ai reggimenti militare ha rivolto ai chirurgi italiani, troverà medici già .appartenen,t'i alla milizia territoriale certamente molti consenzienti. Di tutto si può e che non han1n o mai appartenuto all'esercito at- dubitare ma non dello zelo, dello slancio, dello tivo è stato certamente un errore. I medici dei spirito di sacrificio dei medici d'Italia. reggim.enti devono attendere roltre che alla cura 11 prof. Queirolo a conclusion.e di un suo ardelle più comuni e brevi• malattie, al servizio ticolo nel quale riferiva le impresi~ioni da lui disciplinare e fi.1sca.le, alle prime medicature dei riportate nella visita alla zona di guerra, espriferiti durante i combattimenti. Ora il servizio meva il convincimento che i n ostri colleghi cordisciplinare e fiscale 1n1on può essere fatto effica- rispondono al loro alto compito sorm6 n,trundo cemente che dai medici mi·litari di carri.era, e le gravi -e d inevitabili difficoltà. Tutto sta a non prime medicature, che sono e devono essere ri, preteµder tr.oppo da essi ed a far sì che le difdotte a ben poca cosa, posson:C1 .eSJs·ere fatte an- ficoltà evi't~bili siatlJ(j elimioo.ite e quelle inevitache dai meno sperimentati fra i colleghi. Ln. bili ridotte al minimo possibrile. ogni reggimento dovrebèe perciò possibilmente E p.er \Ottenere ciò bi1s.ogna che l'organizz.azioesserci un capitano effettivo e d·ei giovani sctto- ne sia perfetta : altrimenti lo &lancio, il sacriteneuti medici di co·m plemento ed eventualmen- ficio dei siingoli rimarrà sterile sempre. te anche degli studenti di 5° e 6° :a1nno col graSi è detto e si è ripetuto che uno dei fattori do recentemente .adottato, come d'altra parte è essenziali per la vittori.a1 cli un esercito sta nel stato già fatto in qualche armata. L'esperienza servizio sanitario. E ciò riaffermiamo .n on per ha dim.o strato che sulla linea del ·fuoco non si può 1S1pirito di casta e per magnificare la nostra mise non. si deve fare gran che: disi.n\fezione, ben- sione. Questo è certo che la esperienza delle uldaggio della f eritai, eventualmente arresto di e- time O'Uerre ha dimostrato che 1'esito di uma o morragia mediante l'applicazione del laccio ela- guerra oltre che dalla potenza dell.e armi adostic.o. E per far ciò .non c'è b1soiino di medici e . perate e da•l valore d·e i capi e dei combattenti chirurgi con lunga carriera. cli pende dal numero dei soldati che ogni naziioAbbiamo voluto accennare a queste deficienze n.e ha messo in campo ed ha saputo mantenere del servizio sanitario del nostro esercito non per atti alla batta,g lia petr tutta la durata della incoercibile spirito di critica, mai perchè abbia- guer.r a. mo creduto di d1o ver stimolare l'attività dei diNon sappiamo in che mi'Sura i succesisi milirigenti a correggere le mende, .ad eliminare gli tari dei tedeschi debbano attribuirsi alla per:fet~nvenienti. Nell'additare tali ma.nch·evolezze ta mirabile organizzazione del servizio militare e nel suggerir.n e i rimedii riteniamo di non aver dell'esercito, ma sa·p piamo che gra.n1 parle delfatto opera .n è 1savversiva, nè ain1tipatriottica, e l'inazione dell'armata francese è dovuta alle etanto men10 a1s.surmere un fuci1e atteggiamento da normi perdite per malattie e ferite. Perdite che l\{aramal'do verso chi inon ha preveduto, nè prov- si voglion far risalire alla disorganizzazione del vedu.t o a tempo. Corpo sanitario militare. Clémenceau ha ne1Del resto le cose vanno gradatamente e sicu- 1'HOm'n1'e Enchainé ooru parole rovenrti richiam~­ ramente orientandosi verso un .assetto Logico e to 1'attenzione del G!OVerno della Repul:: blica su regolare per la perfietta funzione del servizio e quainlto sopra e ne ha fatto u·n capo d'accusa perchè sia assicurata unai migliore als~istenza a contro il mini stro della g.tterra e dell'Alto Cochi alla · patria, all'ideale, per il quale com- mando dell'esercito. batte, offre la sua vita, la sua salute, il suo beI~a nostra.i guerra si è iniziata oonl altri aunessere. spici, ma JJon sarà male tener conto dell'espeLa istituzione dei Comitati region·a li incarica- rienza altrui. ti di coordinare all'azione dell'autorità sanitaG. DRA GOTTI. ria civile e militare quell.a dei Comitati locali 1

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Per gli 11,jficiali medici offesi 0 segnalatisi in guerra. - Riceviamo dal presidente della Federazione degli Ordini dei medici la seguente le tt era:

Bologna, 17 iagosto Chiarissimo sign·o r direttore,

1915.

Rileggo ·nel cc Policlinico » (Sezione pratica, 15 agosto) la lettera che mi è stata indirizzata il 2 ago5.to dal collegai dottor G. Fatichi di Firenze e le proposte che ègli ha fatte intorno al modo di onorare i medici caduti-, o feriti, 0 m.a.la t~ e. quel~i che nella nostra guerra compiono att1 d t particolare valore, compr.endendo j n ques te on0ira1nze a·nch.e gli studenti di medicina. Ora la prego di concroermi di dire nel « Policlinri co » ch e io risposi 1'8 agosto al collega Fatichi annunci.a.ndogli che già dall'inizio della guerra, io ho presi accordi con· la Piresidenza dell'Ufficio per n otizie dei militari (che ha sede iìn1 Bologna), e che ..;eguo, 11.o no.stante non iievi difficoltà, le s orti dei n01s1tri am.a ti e valorosi coJleghi; ch·e ho invia te condoglianze alle fam·i glie dei caduti; eh.e ho chiesto .e ottenuto particolari co1nmov·enti de1la loro operia. pietosa; che ho seri tto per mezzo della Croce Rossa di Roma ai m ed.iici prigionieri; che c·erco ocrni modo per o . avere n.0itizie dei medici feriti o malati. Sino ad ora i Bollettini degli Ordini: hainrno comme m orato i medici caduti e hanno annu·n zirato particolari atti di valore di nostri colleghi: m,a. questa Presidenza :non f.a am;eor.a un primo . elenco di comunicaz1oni perchè sa di non avere dati completi e non vuole commettere dimenticanze sien10 pu·r e i tT'l(•lo11tarie. Per poter fare ciò con assoluta e.sattezza invocherò l'aiuto dei Consigli deg1i Ordini•. E quanto al mod·o di onor.a:re perpetua·m ente i medici ·e gli studenti che perddno la vita per la P.atrip. terrò conto della proposta del dottor Fatichi, e di. qu:ain1to altro mi suggeriranno il Consiglio Federale e i Consigli degli Ordini. La deliberazione conoreta ed unanime dovrà spettauè, i.o penso, al nostro futuro Congresrso federale, ove tutti 1noi saremo concordi neJl,a commo·v ente c.omm.emor.azione dei caduti e ·n .ella collegiale affettuosa riconoscenza a tutti i nostri colleghi che ~nani.me riscuoto.no già da og1n!i parte in m-ezzo al nostro Esercito e alla nostra Marina ;i,.J plauso per la loro opera sapiente, vigile, 1affettuosa, pronta e coraggiosa . . Mi abbia , isignor direttore, suo dev.nro L U I GI SILVAGNI.

L'obbligatorietà cill.'iscrtzio11e 11egli Ordini. LO: Cassazi~1nie di Roma con sentenza 15 gennaio 1915, s tt conforn1i conclu.s ioni del Pubblico Ministero, decide·v a : (30)

«I medici esercenti s ono tenuti ad iscriversi nell'Albo dell 'Ord1ne de~ medici della provincia. • « ~11: cais.o ~i cont•r a\'Venzione all'obbligo di 1scr1~1one . essi ~~o tenuti . alla penai pecunitaria non .IJrufer1ore di lt•re lOO stabilita per l'esercizio ab.us1vo del1a profess ione : i\rt. 3, legge 10 luglio 1910 sull'O.rdine •lei Jnedici; art. 9 regolamento irelati\1 0 12 agosto 1911; art. 53 testo unico legge !sanitaria 1° agosto 1907 » .

RISPOSTI

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QIJESITI I A DOll!i1DK.

\5449) Sd oppiamento di c_:on-iune

- Obblighi dei nuo?Ji ent·i in rapporto ai diritti acquisiti dal n-iedico condotto . - Il Dott. A. F. da F. espo~e. che rl Comune- ove attualmente presta servizio faceva parte di altr.o Comune :fin\O a poco tempo addietro. È rimasto presso il :nruovo ei+te in vigore il capitolato origilliarioJ in cui era previ1sto 1'aum.ento sessennale, scadibile al 31 dicembre 1911. La scltSsione del ·n uovo Comlllne è avvenuta nel 1910. .Espone alncora che col 1° gennaio 1912 il Comune accordò un lieve au·ment.o di stipendio di sole lire 200. Chiede conoscere se ha diritto a farsi pagare il sessenntio, se deve pagare la ricchezza . mol::~le e se es.ista qualche disposizione che abroghi l'obbligo che egli ba per capitolato di curare i RR. CC. Dal momento che è rimasto in vigore il meÙ€-sim,o c11.it Jlato, Ella ha di·r itt.) di rhiedere tutti i benefici dal _medesimo contemplati, fra cui 'Cl;nche _la concessione del sesse11nio. Ha diritto poi ad ottenere il p!a gamento del sessennio nonostante il leggiero aumento di stipendio conseguito, perchè jl detto· aumento fu concesso a decorrere dal r 0 gennaio 1912 menrbre il sessennio fu conseguito co·l 31 d.icembre 1911 . Ha diritto a mantenere illesa la facoltà di non pagare la ricchezza mobile, tranne il leggiero aumento conseguitp à:lello stipendio nvn si.a stato concesso app,ultlto come riparaz~one del danno derivante dalla trevocazione della :relativa concessione da parte del Comune. Non esiste alcuna disposizionie che iabrogra quella contenuta nel suo capitolato secondo cui ha l'obbligo di cur~e gr.atu.it.amente 1 militari dell'Arma dei RR. CC. (5451) Riduzione della condotta ai po?Jeri Nonii'>'ia ad ufficiale sanitario. Il Dott. G. S. da C. desidera conoscere se la ptt'esenza di un libero esercente sul posto sia ragione sufficiente per far ridurre la c~ndotta. ai isoli poveri, e quali pra:ticb e occorra espletare per ottenere la nomina ad ufficiale sanitario in luogo del medico condotto che attualmente la esercita. La sola presenza: sul pc.sto cfi un libero esercent e 11on è motivo sufficiente per far ridurre la condott,a ai soli po,·eri. Occorre esaminare molI

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teplici e svariate condizioni di fatto e sopratutto cale is.colastico, purchè non ne turbi la tranquil1S1tabilire se la condotta piena non fu a suo tem- lità e la decenza giusta quanto dispone l'artipo in.stituita per assicurare uru buon servizio colo 113 del regolamento 6 feb·b raio 1908, .n. 150. pei poverl,, che sarebte stato altrimenti impos- Per gi udi•c are se Ella possa sempre che il vosibi1e. Per ottenere la n1omina ad ufficiale s.a.ni- glia lasciare la casa che abita!, .m antenendo il tario in luogo d.el medico condotto, occorire at- diritto di riscuotere l'equivalente i1ru danaro, octendere che si bandisc.a il concorso, che Ella po... corre t.ener presenti le relative disposizioni del trà, se crede, premurare pr~o la Pref.ettuira. capitolato. (5452) Alloggio - Determinazion!e {iel 'Valor.e . (5454) Ser'Vizio 1nilitar.e. - Al Dott. S. M. da - Il Dott. abbo,n ato n. 4378 espone che egli ha B. ·r ispondiamo che ise eventualmente fosse ridiritto allo alloggio, che fu valutato nel capito- tenuta abile al servizio militare dovrebbe prelato, d·ebita.tnente approvat~, in lire 150 annue. sentarsi, non ostante sia stato da. poco assunto Succeis.sivamente il Comu·n e 1.ia con· delib.erazio- in servizio come medico i•nterin·~le di un con• 1n~, anche approvate dalla autorità competente, sorz10. aumentato il .numero delle stanze portandolo da (5455) Pensione. - Al Dott. G. M. da F. ri5 ad 8 camere senza mutare il valore pre1a.nnun- sppndi-amo che alla fine di ques.to aruno egli ziato nel capitolato. Volendo ora l'Amministra- compie 22 an·ni e non 25 di servizio e perciò non zione privare il sanJtario dello alloggio gratui- pu\ò ottenere pensione di sorta. Non sono riscatto e corrispondergli la indennità relativa, inten- taibili gli anni di servizio prestati dal 1898 al de compensarlo con .annue lire 150 quante era- 1904, ep<?ca in cui ha aderito alla Ca&sa. no pr·eviste n.e l c~ pi·t olato senza tener conto del (5457) Ser'Vizio militare . - 11 Dott. A. D. C. suecessivo aumento degli :ambienti: Desid.e ra co- da L. della classe 1888, riformato per la IOl()minos.c ere se ciò &i~ legale e nella negati Via: a chi na ad ufficiale medico d•i complemento deisid.era ed in gual termine si po.ssa rieorrere contro la sapere se, ·f atto abile a seguito della revisione d.ecisione della G. P. A. che respinse analogo dei riformati, possa ottenere la esen.z ione dalla, suo ·r·e clamo. Des.idera:, i1nioltrre, conoscere se :il chiamata com·e unico medi~o condotto comunale Comune .sia tenuto alla visita di auto,rità com- o come medico unico i·nterinale. petente per giudicare l'idoneità di un locale da ') Ella n.oin è soggetta a nuova visita perchè appartenente a l J.a -classe del 1888. _.\d ogni modo des.tinarsi a uso scolastico, se un locale ad uso di s~uola possa essere sovrastante ad una ta- diciamo che se foos.e dichi,a.rato abile potrebbe èaccheria e ad un pubblioo caffè •e se egli possa ottenere la esenzione dalla chiamata dimostranlicenziarsi dall.o alloggio sempre che lo C1"eda. do essere unico medico condotto. La qualifica Il nuovo più ampio locale non, trovasi valu- di unico medico interinlo m1on è sufficiente a protato. 'frovasi bensì valutato l'antico, composto durre la esenzione dal servizio militare. (5458? Medici delLa1 Croce Rossa. - Il Dottor di 5 vainii. E poiehè la valutazione è contenuta S. S. da R. d·e:&ildera conosoer.e 1s,e wn: medico n·e l capitolato, che non è stato ma.i m·odifioato, si deve logicamente ritenere che I.e 8 stan.z e val- condotto regialarmente iscritto dai tempo nei ruogano quanto le prime · 5 io che, quanto meno, li del personale direttiv.o della Or:oce Rossa, l'aumento di ambienti abbia costituito una e1a1"- chiamato ne~l '.attuale momento ilnl servizio p.uò gizio.n.e o benevolo trattamento d.ella Ammini- rifiutarsi di risponder.e alla chiamata e se non strazione, m·a non un ampliamento del diritto può rii:f ìutar.si o n1on vuol rifiutarsi il Comune preesistente conisacrato nel capitolato. A nostro da cui dipende deve con.serva1rgli il pdsto e lo giudizio la decis~0tt1e della G. P. A. coinl cui si sti pen.dio. Se Ella appartiene all'esercito in qualità di respinge il gravame da Lei interposto non ·merita censura. Ad ogni modio Ella, se crede, può ufficiale o di truppa di miliizia territoriale, iln1 impugnare tale decisione con ·ricorso a l Gover- ca.iso di mobilitazione, ha l'-0bbligo, di presenno del Re d•aJ proporsi nel termine di gionnti 30 tarsi al]a! Associazionre della C11oce Rossa di cui dalla notitfìca. Non ocoorre visita preventiva fa parte e non al Diistretto militare. La chi.a.r perchè un Com.u n·e destini un. determinato · am- inata sarebbe, quindi, obbligatoria ed .iin declinabiente .ad u\S.o scolastico. Però il Comune st esso bile. Col Decr·e to Reale diel 23 maggio 1915, .n udeve, senza pr·eia·v\Tiiso, far · visitar.e all'ufficiale mero 719, gli impiegati civili dello Stato ascritsainitario o da medici all 'uop~o delegati tutte le ti a lla Croce Rors.sa Italiama, se prestano serviscuole almeno una volta al mese. In caso di ur- zio anche voLO'D.itariamente nella Associazione genza anche il maestro potrà direttamente ri- stessa in caso di· guenra, si considerano ad ogni chiedere la 'risita dell'ufficiale sanitario. Non è effetto come in congedo. Tale di'Sposizione .rum proibita· l'esistenza di wna rivendita di generi figulra però n.ei regolamenti orga1nici delle Amdi privativa o di 111ru caffè al di sotto di un lo- ministra.z.ion1 comunali, le quaili si possono re1

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golare co111e è di sposto per coil oro che SODIO' chiamati a prestar ser\ izio nel Regio Esercito in caso cli 1nobilitazione e ooirrispondere perciò due mesi di stipendio ed anch e l 'intero tai seconda che abbiano o meno t enuto conto delle 11110difiche recente1nente introdotte dal GoìVerno pei pr.01)11 i,m piegati. Se l'isorizi 0111e alla Croce R o&sa fu \•olontaria, se11za a\rere cioè a ltrimenti obbligo di serviziio militare, pfotreb be es1s ere, a sua clomanda, di~spensato. (5459) Sost1tuzi0-n.e di collega. cliiani:a.to s.o tto le ar1nfi. - Il Dott. abbonato n. 5076 esp8'lle ch e l'articolo· 8 del proprio capitolat o si esprime nei segu.enti termini : Il sanitarilOI ,a1vrà diritto ad utn mese d.i licenza1 aruninale da .accordairsi in urn10 o più periodi. Le licenze non godute non, potranno per nessun motivo essere aggiunte a qu·elle d·egli aulnti su•ccet$Si\1i. Duirante il congedo ordinario o st raordinario o in dipendenza della c10.ncessicm:e di esso non saranno imposti a1l sa11itario oinieri od· aggravi~ .n è tanto meno diminuzioni di stipen·dio1. In ogn1 caso di licenza il medico è sostituito dall'a1tro 1nedico1 e queis.ti sarà retribuito ootlla somma fissa di lire 100. D·esid·era conoscere se egli che sostituisce .un collega chiama:to sotto le armi 1s[a ob1::1ligato, in1 forza di detto a.Tticolo, alla siostituzione medi6lllte il compenso di sole lire 100. StandJO al succitato articolo di capitolato mon1 ci sembra che Ella debba pr·estarsi alla sostituzi~ne del collega in servizio md.litt:are p·er il com penso di isole ]~re 100 giacch è il1 detto col]ega non tr.o\ 1asi i1n congedo ordinari o, che può avere la durata m assim•a: di un mese, n.è im cong·ed:o straordinari 0 che si a~corda in caso di ilnlf1e nnità. Il congedo derivante dal servizio militare è u11 congedo sit.i generis che non p·u ò e&sere trattato, i1n quanto agli -01bblighi di 1oostituzione , alla stregua delle dispo&izidni contenut e nei ca1pitolati fatti in tempi ed iJn1 condiziooi normali. (5460) S11,pple11 za - Cong.edo. - Il Dott. G. D . da C. chiede conoscere se sia legale accordare ad un .m edico che sta sotto le armi e che ha goduto di due mesi di stipendio come in congedo, ttn altro mese di congedo ordinario, obbliga1nld10 il collega a sos.tituirlo mediante il compenso di lire 100 stabilito in· capitolato come compenso della sostituzione del congedo ordinario. E lla ttn mese ·s olo h•a! obbligo di prestarsi come s ttpplente con il compen 510 di li•r e 100. Per altre e\'entula]i s11pplenze il compenso è da con,-endrsi'. .:\ pre5cindere da qualsiasi p1ù o meno larga concessione che int endei-siSe :il Comune fare al collega, ed a ct1i Ella de·ve rlma11ere estranea co1ne affare cl1e n on Le riguarda, hia diritto a 1>er cepire co11111enso diyerso e certamente mag1

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giore di lire roo per tutti i1 mesi, .meno wno, che sostituirà nel sen·izio m edico di condotta il collega chiama t o Stotto le armi. (s461) Ser,vizio 1nil'itare - .ç·u pplenza. - Al Dott. S. S . da C. ri1s.p ondiamo che il su o quesit o non è chiaro giacch è 11on ci sembra irregolare ch e l' Am1ni.nistrazione comuna11e, iin1 vista d·e l'l a c1i lui chia1nata sio:t to le a1illli, abè.ia incaricato un interin 0' per sostituirlo. È vero che come unico· m edico condotto del Comu;ne avrebbe potuto n1on rispo1n1d ere alla chiamata, ma è da supporre che gli atti ·non furOlllo fatti a. tempo dal Camune. Q.r.amai ogni congedamento è vietato e, quindi1, riesce inutile quaJsiasi recr1• m1• naziou.e. (s462) Elenco dei po,..Jeri. - Il Dott. F. B. da G. chiede conoscere se il Co11 nune poi~sa di front e ad un medico st abile aumentare esageraiamente il numero delle ftattn.iglie comprese nello elenco d·e i poveri, se possa mettere ·.i1n1 vigore un e lenoo non approvato dal medico condotto e se ·e quale rimedio vi sia p er ridulrre i da.n ni economici .d el sanitario. Il· Comune ha sempre facoltà di modificare e di' ampliare l'eleìnteo d,ei PtCYveri anche di fronte ad un medico stabile , giacchè il numero delle famiglie povere indicato iaippros,simativamente nel bando di concorso non ha valore oontrat · tuale. Il medico condotfo deve iaiSSis tere la Commissione incaricata della 'redazione dello elenco, ma non è chiamato ad approvarlo. Ell·a non può negare le sue prestazioni a chi è incluso nell-0 elenco, ma in riparazione del conseguenrte danno economioo, h'a, fa.coltà di cricorrere alla G . P A. per cong·r uo aumento di stipend·ilO di ufficio ai senrsi dello a rticolo 26 del testo unico delle leggi s1a1nitarie. (5463 UfficiaZ.e sa.1ii.tario membro del Consig lio pro'Vimciale di sanità - Pensioni. - Il Dottor P. R. da V. chiede coDJOscere se u·n urfficiale &a1nii1tario possa frur parte del Consiglio provinciale sanita·r io e se un uffici·a1e sanitario di r ecente nomina possa sottrarsi all 'obbligio di iscriversi alla Cassa pensione. L 'uffici1ale 1sanitario non può f air parte del Consiglio proviin\ciale di sanità perchè cumule1rebbe le due fra loro incompatibili vesti di vigila.nte e vigi lato od anche, in alcuni cas1, di giudice e di parte. Non si può essere esclusi da11 'obè·l igo di iscrizione d ella Cassa di previdenza perchè trattai&i di !Thuov.ai nomina a posto retribuito e stabilito ÌJDI organico. Il Comune deve pagare lire 132 annuie di oontributo ed altrettanto Lei. L'obbligo del pagament o del contribut o decorre d·al giorno della iscrizione alla Cassa. Doctor J USTITIA. 1

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CONDOTTE E CONCORSI. ~MUGIA-BALLAO

Condotta epnsorziale; L. 4000. Scadenza IO settembre. CASTIGLI?NE INTELVI (Co•1no). - Condotta piena consorziale~ popol. totale 2385 ab . ; L. 4000 lorde compresa indennità U . S. e medico carceri mandamenta:li; 3 aumenti. Scadenzai 3I agosto . CRISSOL0-0S'l'ANA (Cuneo). - Generalità. Lire 4000 lorde. Alloggio a Crissolo, capo conso·rzio. FOIANO DELLA CHIANA (Ar:ezzo). - Due condotte. Proroga a tutto il 25 .agosto. FoNNI (Sassa(f'i). - Fino al 25 agosto concor so 2a. cond otta medica, isti pendio L. 3500. MONTEFALCO (Perugia). - A tutto a<TOSto è pr.orogato il concorso .a una <lelle du; c0ndotte ; L. 4400 comprese L. 350 per obbligo supplenza. Obbligo cavalcatura. MONTE S. MARIA '"fIBERINA (A rezzoi) . - Collldotta per Lippiano; L . 3900, L. ISO quale U. S. e L . I20 per a. f. Diritto cavalcatura. Alloggio. Scadenza 3 I agosto. * PIENZA (Sien·a) . - Conferimei1to di u•n a con· dotta cui è annesso lo stipendio di L. 3500 oltre g li incerti per inden·nità di cavalcatura per visite in campagna. Scadenza 3I agosto. QUISTELLO (Manto'Va). - Condotta per Nuv,ola:tO!. Scad. UJn. mes-e dal I8 ag0isto. L. 3000 lorde e tre sessenni pei pov.eri, compenso dagli abbienti; L. 600 per carrozza e caivallo. Servizio entro 15 giorni. ** RoM \. A mn1:i1z-i.st-rJzl-J ne Pro11tnciale. - Tre medici assistenti nel Manicomio di S. Maria della Pietà (Istituto di Roma o Succursale di Ceccano); L. 2530 oltre il vitto e l'alloggio personale nell'Istituto. Carica biennale senza conferma. Concorso per titoli. Documenti alla Segreteria della Provincia. Età 25-40 ann.i. Scadenza 31 agosto. Servizio entro 15 giorni-. * s .....\GATA FELTRIA (Pesaro-Urbin,.o). - Condotta 2° repa:rto, L. 3000 lorde e L. 700 per cav., ind.ennizzo di L. 50 per 1ogn1: IO semi-abbienti, L. 200 per U. S. Scadenza Io sett·embre. SPIRANO-LURANO (Bergamo). Chiudesi 31 agosto 1915 concorso m.edico consorziale. Abitanti 3761. Stipendio 4400 lorde. Tre sessenni. Comuni equ:idistanti tre chil\)filetri, pianura. Residenza Spiraino ove havv·i1 0spitale. TARANTO (Lecoe). - C..:>ncorso per titoli al posto di ca po lal:orat0ri o medico-batteriologico d el Comune; L. 3155 e 4 aumenti quinquennali del decin10. Chiedere schiarimenti. Scadenza 3I agosto. TuoRo (Perugia). - Condotta; L . 4300 lorde c..:>sì ripartite: per la cura dei poveri ed abbienti ed indennità alloggio L. 4I50, e come U. S . L. I50; indennità cavalcat ur a L. 700; aument o di l/Io .s.u llo stipendio iniziale di L. 4300 per un solo s·essennio. Assi'c urazione. Scad. 31 ag. Abitanti 3559. VEROLAVECCHIA (Brescl a) . - A tutto il 26 agosto per lo stipendio di L. 2844. Indenn1tà trasporto L. 750. Tre aumenti .sessennali. VILLARBOIT (N o.11ara) . - Condotta per la generalità, iin1 pianutra. Popolazione IIOO. Stipen(Cagliari). -

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L. 38<;>0 l?rde, più L . lOO i)er U. S . Allog gio oon g1ard111·0 : tre aumenti s es•sennali di L. 160. Per la cura dei lavoratori avventizi compens.o speciale da s tabilirsi fra i proprietari e il medico·. Scadenza 15 settembre. VILLENEUVE (Torino). - Med·i co consorziale· L . 2500 Lorde; indennità L. 200. Scad. I5 sett: . Medico-chirurgio· giovane, e1Sen.te servizio milita.re, cerca clal 1° settembre servizio interinale o s upplenza ·ovunque nell'Italia Centrale o Settentriona:le purchè ben retribuito. Scrivere : Condotto, Santa S ofia d'Epiro (Cos enza) . . So~o segnati con un asterisco • i concorsi che ci risultano dlf~dati , con due ast erischi ** i concorsi che ci risultano boicottati dalle Associazioni Sanitarie Professionali.

1

Dlf fide e boricottaggi.

Il Consigiio d1rettivo dell' Associazionie f!fa i medici dei l\tlanicom1 pubblici italiani considera come i.rrito e nul]o l'avviso di Cùnc-0rso, con scadenza al 3r ,agosto 1915, per tre posti di medico assistente n·el lVIan.iromio di Santa Ma1ria d!ella Pietà (Istituto di Rom·a o succursale di Ceccano) , del quale pnoclama il .b oicottaggio.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Nel Corpo Samitario1 Militare.

Il prof. Tansini Iginrio, direttore della clinica cl1irurgica della R. Università di Pavia, è stato nominato consulente chirurgo generale del III Corpo d' ..L\.rmata, ed ha cominciato a prestare l'opera sua a vantaggio dei nostri feriti.

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BOLOGNA. - Il prof. Francioni Carlo è nominato, in seguito a concorso, straordinario di clin.icai pediatrica. · Sono nominati i dottori : Car:bone Domenico aiuto in igien1e, Martiruotti Leonardo aiuto in clinica der-m1osifilop.atica, Venturoli Francesco in clin.J.ca delle malattiie mentali e 11·e r·v ose. NAPOLI. - Sono abilitati alla libera docenza i dottori: Manatta Artt1ro in. patologia medica, De S andro Domenico i11 igienie, ~el1ecchia Ettore in patologia . chirUJrgic3:· . . . . I dottori Serp1co .t\n·t on10 e Flor1d1a Gior~10 sono ·nominati assistenti volontari alla 1a. clinica medica. PADOVA. - Il dott. Pellegrini Rinaldo è abilitaito alla li•b era cfucei1za in anrutomia ed istologia patol;ogica. Il dott. De Giacomi A·ntonio è nomim0ltu assistente i1n. elinica dermo~ifilopatica. PARMA. - È abilitato alla libera docenza in clinica chirurgica e medri.ci·n,a• opera toria il dottore Sempianti Paolo. PALERMO. ·- Sono abilitati alla libera docenza il. dottori : Ri:boll:a ..\chille . in odontoiatria, Vincenzoni Giuseppe Enirico in cli1nri.ca ch.iruirgica. Il diott. Guccione Filippo è nominato .assistente volontario in anatomia patologica. PISA. - Sono a bilitati alla libera docenza i dottori: ?\i.o si Francesco e Anzilotti ~iulio in clinica chirurgica e medicina operatona. (33)


IL POLICLINICO

NOTIZIE DIVERSE. Sui campi dell'onore. Il sottotenente mecliico dott. DoJvtENICO BETTI cadde a Podgora il 28 lJUglio saor so, colpito proditoriamente da ·t ln prigio:ni·ero a1ustriaieo,, meintre pJ:estava l '.ope1iai sua in un posto di medicazione. Sebb ene giovanissimo, godeva già buo'tla rinomanza nell'ambiente professionale. Fu anche un atti \ "O pr.o·p agandista delle opere di educazione popolare ed il Ricreatorio cc Duca d·e gli _l\bruzzi >) Lo· eèbe per m·olto t empo quale infaticabile segretario. giu111ta notizia ufficiale alla famiglia, in Cologne Brescianro, che il tenente medico dottorr BORTOLO ìvlAZZOTTI risulterebèe dispe11~10 in uno degli ultimi -oombattime.nrti in Libia . Era da olir·e un anno nella Colonia, dapprima con le trup~ e del vaLoroso generale Ca·n tore, poi col 15° battaglione ascari del colonnello Billia. Ques.ti l'aveva ·v oluto con 1sè ed in seguito p·roposto per la medaglia al valore per il mK:>do brilla·11te con cui si eta comportato in numerosi co1nbatti1nenti. È

L'assistenza sanitaria a Milano. Riportiam,o l'elenco completo degli Ospedali che funzionano a Milanlo per l'assistenza san~ ­ taria e morale ed il cui servizio è affidato alla Croce Ras.sa, a lla Pro Esercito, al Comitato di Guierra, a l Com·i tato femminile d.i preparazion·e : Casa di salute S. Giuseppe, Ospedale militare pri11cipale, Collegio Convitto Longone, Collegio S. Carl10, P.adiglione chiirurgico prof. Mangiagalli, Ospedale Fatebenefratelli, Pio Albergo Trivulzio, Collegio R·eale ·d elle F.a1n1c iulle, Collegio Leone XIII, R. I stituto Sordmnuti, Istituti Osu 1 talieri, I stituto Dame Benedettine, Collegio Marc·elline, in via Quadron1110 e piazza Tomma>Seo,. Suore del S acro Cuore, Ospedale l\1aggi,o:re, Istituto Mantellate, Clinica malattie professionali, Dormitorio Popolare, Seminario Arcivescovile, Case Popolari Niguarda, Collegi10 Orsoline, I stituto Canossiane, Istitutt::o S. Corona, Istituto Carlo Cattaneo, Istituto dell'Addolorata, Collegio della Gurust ailla, Istituto lVIissi,onarie, Suore di Carità, S. Sofia 13, Istituto Bas.sini, Oo·lleo .i ' Marcelli11e di via Amedei, Ma.nricomio di Mombello, Stabilimento Bisleri, Collegio Calchi-Taeggi, Stabilimento Bril\."l"Schi, Collegio S . Celso .

Gli ospedali di guerra nella regione lombarda. ~on solo nella. città di Milano, ma anche nella regione della provincia la gara delle buone ~o1ontà in fav·ore della Croce Rossa Italiana va allargandosi e ~oncretaudosi. Ha potuto constatarlo 1111 'apposita. Com1nissione del Co·n1itato milanese della Croce Rossa, composta del cavaliere uff. Ronchi e dei t enenti Leonardi ed 01n1. Agnelli, cl1e ha compi.u to i11 qulesti g.i orni 11n gir,q d'i spezione i11 alcuni fra i nuo\•i ospedali allestiti nei n1aggiori centri della regionte. Così ft1rouo , ·isitati l'ospedale di Crema, che ha sede n el palazzo S. Domenlico, che è capace cli 100 letti ed è di.retto dal dott. Filippo Zaa:nbelli11i; quello di Erba, allestito nella casa Airoldi e do\·11to all'iniziativa del .signor Carlo Baragiola, ca pace di 50 letti e diretto dal dptt. Sala ; quello cli Lodi, capace di 150 letti distribuiti nelle (34)

[ .!-\ NNO

XXII, FASC. 34)

ampie sale del Collegio delle Dame inglesi· quello di l\1onza, collocato nelle scuole comu~ n:a li di Borg}o Milan,o, ricco di 70 letti ed al quale è preposto il dott. Giuseppe Mariani; quello di l\1elegnano, con 100 letti, sotto la direzione del dott. ~t\.ntonio Cattaneo·; quello di S,a:ron.no, sito nella villa della signco•r a Lina I{oelliker e dotato di 60 ·l etti, diretto dal dottor Eroole Cabri.n~; .ed infin·e guello allestito nella virla del se:n1. 'fittoni a Desio, diretto dal dottor Giu1s·ep1)e Segatelli e capace di 100 letti. Ad i.:r.1:-a alla Commissione d'ispezione si a~ g.iu11se il senatore prof. Mangiagalli. Son dunque sette nuovi ospedali a llestiti in ·ville e palazzi, dovuti molti alla generosità di p rivati, e che so11 sorti ,nielle vicinanze di Milano, dove l'aria è più 1salubre e la tranquillità perfetta e dove 630 a.mma.'lati o feriti potranno trovare amorosa assistenza ed ospitalità. Va ag-g iunt·o che la Commissione ispettrice ha trovato tutti gli Ospedali in perf.e tto ordine, ricchi di ogni necessario e pro·n ti ad essere utilizzati.

II padiglione Litta militarizzato a Milano. Un altro padiglio.rue trasformato in ospedale di guerra è il Litta, il quale benchè costruito quindici anni or sono rispoDJde egregiamente alle esigenze sanitarie più moderne. Per adattarlo al .ruu1ovo compito non sono occorse che poche e rapide modificazioni. Ai quattro comparti di cui era composto se n'è aggiunto un quinto, all'ultimo piano, per i feriti affetti da forme in·f ettive. È un com parto dotato di una scala speciale, di servizi speciali, di personale specipùe, in modp che esso ri1sulta completamente isolato dagli altri. Da quaisi due settimane il Litta, che sorge, com 'è .n oto, niella grande città ospitali era e al quale si accede da via CO!tnmend.a, ospita feriti che sono cu.r ati dal primario prof. Crosti, m.ag-giore, dai capitani dott. ~ollini e ~rof. Maioc~hi, dai t enenti dott. Scutr ati , Colombi e Borett1, e dal sottotenente Marinon.i . Al pianro rialzato v\=n0-ono ospitati i feriti affetti da forme asettiche, ~l primo piano quelli affetti da f~e s~ttiche. Ogni piano è diviso in ·due c.ompart1, ciascuno dei quali è i.ndi pe.ndente da.11 'altro ~ssendo pravvi.sto delle ·r ispettive sale di operazione e d1 medli:cazione. Ciascun compart? può ac~o~lie~e in co11di~ioni normali quara'tltac1nque fer1t1 <:: llli ,m~enti ~­ cezion-ali anch e cinquanta. Il Litta e po1 m uJJ:tto di un suo o-abinetto di chimica, di uffici e camere per ilbpersonale di1igente. P~r le espe~ rienze radioo-rafiche si serve de~l1· apparecchi messi a disposizione dei padiglioni dell'Ospedale ìVIaggiore.

Pavia e la guerra. In ba1se a quanto hanno pu.b~licato ~ gi omal~ di Pa,·ia traccia1nrJ alcune .not1z1e su gl1 ospedali inilitai<i 'ai riserva di questa città che fu un.a dielle primissime lungi dal fronte eh.e ha 1?'sp1tato feriti di O'Uerra, e che per la sua situazione e per il & tto di esser 1sede di università è ,-ent1t a ad essere ulna delle più importanti città ospedali ere 111ngi dal fronte. 9-li osp.e~~li militari di riser\"a , .i sono n.11meros1, allestiti 1n modo completo, e 1n special. modo mercè ~'i.ntervento della ben,~ficenza cittadina, oltre le clin1cl1e tutte aperte e funzionanti.

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[ANNO

XXII,

FASC.

34]

SEZlONE PRATICA

1159

>

S~

sono tra;s.f.<}rmati in ospedali infa tti il Collegio Borromeo ed il Colle'O"io Ghislieri ambedue capaci ~i .500 l~tti. ciasc~, le moderne scUjole Card1;1c~1 capaci di 300 letti circa, affidat e rispettiyamen~e . alle dir.ezioni dei proff. Golgi, Ascoli e Cl1v10 .. ~n1oltre minori ospedali nuovi son:o .niello st abilimento Vacchetti Cines-Seta nel Collegio S . Agostino, nel Colle~o del Sena.: !ore, 1?-eJl'Asilo ~ a~zanig,a.. Vi prestano servizio l . med1.c1 della , citta e dell 'Osipedale ; il ser vizio di assistenza e affidato alle dame della Cròce Rossa, .ed è dis.im pegnato in modo encomiabile ' . . per cui sono u1nantm1 parole di lode i n ispecial mr0·do alle da.me direttrici di tal servizio. Per il trasporto degli ammalati dalla stazione ag~i o:;pedali, s i prestano la Croce Verde e vari pnvat1 e.on loro automobili. Tralasciamo di parlare dei feriti nella o-rand.e maggioranza leggieri, e nella i'ntera ~talità a-ye.nti u1~ m<;>irale· altissimo e una lode per i1 serv1z10 san1tar10 al fttonte. (Dal P ensiero Medico).

Gli ospedali della Croce Rossa in Roma. l;a Croce Rossa con mir.abile slancio ha allestito 1n breve tre unità ospedaliere territoriali a ~orna; in esse i feriti di guerra trova110 cure ai5s1due, amorose e oontfort o dalle frequenti visite di aug11sti pe11sonaggi. Un altro ospedale m.o bile .della Croc·e Ross:a si sta allestendo siotto 1ai di.rezione del ma~giore S cafi e di o ttimi sanitari.

Il primo ospedale della Croce Rossa in Palermo. V~nne ~stit~ito e g-i~ f·U·lli~iona nel lo~le soo-

lastico Niccolo Turr1si a piazza Marmi, grazie alla solerzia ed all'attività del Consiglio Direttivo del C01I1itato Regionale. Per la parte sanitaria dirig·e l'OsJ?e dale i~ clinico chirurgo prof. Ernesto Tricomi, . colon·n·e llo medico della Croce Rlosisa. , L'Ospedale è diviso in tre reparti, due di chirurgia diretti dai capitani Fredà e Zappulla ed uno di medicina diretto dal prof. Donizelli. V 1 presta servizio una schiera di assistenti . Altro ospedale più vasto sarà tra giorni impiain tato nell 'a ttìguo Lstitutio scolastico I sidoro La Lumia. CP~lla Riv. Sa'nit . SicuLa) .

Ospedale per utnelali a Genova. · U n1ospedale di .r iserva per ufficia•li è stato ·f atto allestire a Genova dall' i\.mministrazione dell 'inglese signor Evan Ma~kenzie, col contributo proprio e delle Società di Assicurazioni : A usonia, A llean.za di Genova ed Union di Parigi, da lui gerit e, in un'ala dello spJ.endid10 palazzo della Meridiana sito nella via Cairoli. L '.ospedale contiene oltre q11aranta ·1etti dis~osti in dieci grandi camere ove tutto fu studiato perchè i degenti abbia.n o viva l'illusione ·di essere non in u·na ca:S>a di cura m a fra le pareti più intime. La disposizione degli ainbienti e l 'arredamento delle camere - tutte bianche, a sm alto, dalle pareti a l mobilio - non potevano essere più felici e più completi. V'è non il necessario, ma quasi il superfluo. · 0

Assistenza sanitaria gratuita in Roma per le famiglie del richiamati. 11 Comitato Romano per l'organizzazione civile, preoccupato di rendere maggiorment e proficua la propTia azione per le famiglie dei ri-

chiamati sotto le armi, rende noto che quell e che, nelle attuali con.d izioni econ.o·m iche ed i 11 caso di µIia lattia , ris~ntono. d;el g-riave disagi•o di sost·ener~ le sp~se di medici e m edicinali, potranno rivolgersi alla sede del Comitato (Palazzo de.ll'~sposizio?e, .via Nazionale) , preSlSo la Comm1ssio1?-e ~a.n1taria,. allo scopo di fornire le inf,ormaz1on1 necessarie per il modulo relativo alla richiesta. Il Comitato Romano per accordi intervenuti c?l C~~u,ne di Ro~a ,. offre questa nuova fo·r ma di att1vita alle famiglie ch e mao-o-iormente sen t o·n o il disagio derla o-u1erra. bo · Le iscrizioni si ·chiuderanno col 3r a 0o-osto corr. (Le iscrizio·n i si ricevo.n10 dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18 di tutti i .giorni meno i festivi in cui l'ora1ri10 sairà limitato dalle 9 alle r2) .

Vaccinazioni straordinarie contro il vaiolo. Un'ordi·n.a nza del Municipio di Roma della quale d~mlll:o ?otizia nel fase. 31, pag. ;055, è stat a poi chiarita, nre l sens,o che l 'intenzionie del1'Uf:ficio d'Igienie è stata di consio-liare o-li adulti che n o n si sono più vaccinati dopo il decim o a:i·no, di sott?pors.i alla in.no·cua prati~, per far s1 che ?Ve, .cio -:h e augur1a1110 !;_on s1a, q11alLì·H:: caJs10· cli ·vaiuolio tlovesse essere importato a Ro~a~ la m:;ig:gi~r parte d·e lla po1p~lazione si trovi 11n : condiz1on1 da essere refrattaria ad ogni pericolo di aontagio. 1

Contro l'alcoolismo a Milano. Il Sindaco di lVIilano ha p·ubblicato un .m ainifesto che recai le disposizioni s uggerite da una Commission·e oontro l 'alcoolis.m o, istituita presso la Prefettura. La C{)ltl1missioi1e ha d,eterminato che la vendita delle bevande cont enenti alcool i1n1 quantità superi1or·e al zr % del volume (grappa-, ~ognac , .rhum, ecc.) non può essere ·e ffettuata negli esercizi pubblici e n·elle vendite ambulanti prima delle ore 10 del mattino, ma può ·essere protratba fino all 'ora di chius.u ra dell'es.ercizio. La disposizione t ende a combattere l'abitudine qua·si generale nelle nostre classi 1operaie del biccl1ierino p.r ima di recarsi a l lavorio . Il manifesto del Sin.d aco - dopo aver ricordato a.nche i di,1ieti della vendita dell'assenzio, della somministrazione dei liquori ai mi nore·nni e dello spaccio delle bevande alcooliche oltre il 21 % a lla domenica an nuncia cl1e la stessa Commissi1one governativa ha stabilito che a far t emp·o dal 1° gen11aio 1916 l'apertura e la chiu1S1u1ra d·e gli esercizi pul::ib lici sarà regolata dai seg uenti orari : ri1s1tora1nrt:i e trattorie : a pertu·r a ore 7 del mattino; chi usUira alla una di notte ; caffè e bar: apertura ore 5; chiusura alla u·n1 di n.o tte. Uguale orario diovranno osservare le :fiaschetterie e le bottiglierie, mentre per le osteirie e le bettole esso è ridotto dalle 8 di mattina alle I I di sera.

Provvedimenti igienici a Bologna. Una prov--vida ordinanza del Sindaco di Boloo-na eman.a1 le seguenti disposizi!oni igieniche in~iu·no-endo che raccolte i·n un m anifest o, siano ~ncb~ tenute esposte al pubblico in ogni esercizio it1 cui 1sri. vendano generi alimentari : 1° È proibito :fino a nuovo ordine la vendita e la introduzione a scopo di vendita delle ostrich e, mitili e simili. (35)


1160

IL POLICLINICO

fatto obbligo ai venditori di ~Olstanze alimentari di te11ere protetta dalle mosche e dalla polvere la loro merce mediante opportUtni ripari, non lasciando toccare la merce stessa dal compratore prima di averla acquistata. 3° La distribuzione del pane a di01tt1icilio sarà fatta mediante involucri o sacchetti di carta ciascuno dei quali d·ovrà contener.e la sola quantità richi.esta dai s ingoli clienti. · 4° Il i)ane che si distri•tuisce negli alberghi, trattorie, caffè, ecc. dovrà essere accurat amente racchiuso in carta e consegnato ai consumatori nella sola quantità da essi richiesta, escludendo dai una .n uova distribttz1one quello che da chicch~ssia e per qualsiasi motivo sia stato privato dell 'in.vr0lucro. 2° È

Opere di fognatura a Napoli. L' ..J\.mminri:strazione comUJnrue di Napoli ha p,r ovvedu.t o al _progetto di fog,ntat~a compl~en­ tare pe! la sezione Vomero per J.o 1~porto di 5:5:., mila I.ire, a quello pel nuovo Rione Vomero ArenelJ.a. per li'te 920,000 e a quello pei Casali Archite11o, Pigna, Ca1s epuntellate, ecc. per 302 1nila lire.

[ ANNO

34]

, '

Scambio di personale sanitario tra Francia e Germania.

Per l'esecuzione delle opere igieniche. I -1a « Gazzetta Ufficiale » pubblica urn decret o recante provvedim·eniti per s·ollecitare ] 'e1secuzione di opere igieniche in base ·al~ . legge 25 O'iuo-no I g 11 . _.i\Jl'uopp, oltre a stab1l1re .n.u ove ~or~1e per la concessione dei. pr·estiti da parte della Cassa Dep·o siti e Prest iti, il ·d ecreto istituisce presso la Direzione generale della Sanrità Pu·b blica un ufficio speciale al quale potranno essere aggreg.ati, in ò\iia temporan·e a, fu·nzi~nari tecnici di pendenti da alt~e ~ministr:azi1.on~ dello Stato o, ~01 m•ancanza, 11ben ptrùfe1S1S1on1st1. gue~ra.

Si è costitui to con sede a M·i lanK~, via S . Barnaba, 8. Esplicherà la sua a.t tività prevale11teme11te nella Lomcardia.

Una lettera del m~n:istro Delcassé alla «Commissione dell'esercito» informa che la Francia e la Germania si sono accordate citrca il rimpatrio del personale sanitario. Finora fu p.os.sibile scambiare trecento medici e tremila i1nfermieri.

. Medico milanese prigioniero. Uno dei tre medici iche men.t re sul campo di battaglia prestavano la loro pietosa opera di soccorso ai feriti, caddero prigionieri. degli a~­ striaci, il 18 g iugno u. s ., è un milanese, 11 dott . Gerolamo Lavilla, tenenrte medico di comolemento nel . . . . ran.teria. Egli ha dato notizia di 1sè .a lla· famiglia e risllllta che trov.a si a Mauthausen . Com'è noto, la cat tura di medici militari sar·ebbe contraria .alla Convenzion e di Ginevra . 1

Indice alfabetico per Aci·d o cloridrico libero nel contenuto ga1S.trico del lattante . . . Pag. 1147 ~'\nchilooi del ginocchio: 1nobilizza1147 zione chirurgica . . )) )) 1150 BlenlO'I'ragia C·r onica : cura . )) 1144 Chirurgia di guerra. . » 1138 Freddo tra i soldati . . Gas asfi.ssia1nti .in guerra . 1148, ll4S )) 1149 Insolazione : profilrussi . Rom.a , 1915 -

F ASC.

G ii scopi che si propone sono : azioni e fatt i di carattere medico-igienico, a vantaggio dei no: stri combattenti, delle loro famigli·e, delle classi lavoratrici. I metodi di cui si vale sono : propa.gand·e orali, fogliet ti volant i, organizzazione di aiuti, collaborazioni con insegnant i ed altri. Mezzi: i contributi verisati dai promotori e dagli aderenti ; non si accettano sussidi . La bel-la iniziat iva si deve ai seg-uent i promoto ri : _J\.llievi, Antonini, Arcella;Sieh1, Badini, Bedws.chi, Belfanti, Bellezza, Bellini, Bertarelli A ., Bezz.o la, Campani!, Cattaneo C. , Celli F., Oesa... Bianchi, Clivio I., Della Vedova, Devoto, Gagliardi G., Germani, Mamtegazza U., Mariani (di Bergamo) , Massal1ongo, Pasimd, Pedrazzoli, Pugliese, R agni, Ramazzotti V., Riv.a-Rocci, Ronzoni, Sormia·ni G., Tern~, Varanini, Viganò L., Zambianchi. Abbiamo 1s.otto gli occh i i primi fogli di propaganda, sull 'alcoolismo, sulle malattie veneree, sulla tutela dell 'inf.anzia, sulla prevenzione della pellagra e sull 'uso alimentare delle uv·e. Ne riporteremo qualcuino nei pnossimi numeri. Ci auguriamo che l'i.n:iziativa t·rovi volenter,osi imitatori nelle altre regioni d'Ita1ia.

1

Gruppo per propagande mediche nella

XXII,

1

~aterie.

. Pag. 1152 Medici (I) ·e l'esercito . . » 1126 Orecchio: traumi di guerra • • )) Broiettili scoppiia'11ti• . . . • • 1143 x150 Psicologia. militare : note . )) 1134 Radiografia : tecn.ica . Sen1so musicale nei bambini m o·ngo» 1147 lici e mongoloidi . . . . . . Truppe in alta montagna: stato sani» 1142 tario . . . . . . · · · · ))

L . pazzi, 'resp.

Tip. Nazionale di G. Bertero e C.

(36) •

'


&nòo XXIL

Roma, 29 agosto 1915

Fue. 35

SEZIONE PRATICA. DIRETT0RI:

Prof. GUIDO BACCELLI

Prof. FRANCESCO DURANTE

REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lavori originali: Prof. L. Isnardi: Cura delle ferite di guerra settiche senza dre11a.ggio. - Riviste sintetiche: P. Sabella: Il tifo esa'!tematico o tifo degli accampamenti. - Sunti e rassegne: PATOLOGIA: A. Gouget: Le tonsille considerate come organo di eliminazione. - A. Castellani: Tonsilliti acute e subacute di origine ifomicetica. - TERAPIA: Prof. L. B ernard: Bagni freddi e metodi rivali nel tifo. - Medicina sociale: Dott. Elce: L'avvelena1nento da tetracloretano. - Igiene: G. Tacchetti: I primi risultati della vaccinazione antiti{ica nei militari della R. Marina in Taranto. - F. Rho: Lo sperpero nell'aJ,imentazione dei soldati. - Osservazioni clinicbe: Dott. Rosario Sacco: Adenite inguinale da sforzo. - Accademie, Società mediche, Congressi: Riunione dei chirurgi 1nilitari tedeschi a Bruxelles. - Società medica chirurgica di Bologna. Appunti per 11 medico pratico: CASISTICA: Cefalea gastrica. - Pseudotumori cerebrali. - Sulla nevralgia brachiale, e su di un sintoma caratteri1tico di essa. - TERAPIA: Gli ipnotici. - Posta degli abbonati. - Varia. - Cenni bibliografici. Nella vtia professionale: AMMINISTRAZIONE SANITARIA: La sanità pubblica in sede di bilancio. - Cronaca del movimento professionale: Per i medici oUesi o segnalatisi in guerra. - Ramo di olivo. - Risposte a quesiti e a domande.

- OoodoUe ., Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. stampa medica. - Indice alfabetico per maier1e.

OC::#t

Notizie diverse. - Rassegna della

BUO VO Premio semigratuito di eccezion.ale importanza I

La missione della donna italiana è oggi al letto del soldato ferito. Niun'altra opera, e sono molte alle quali è chiamata in questi supremi momenti la donna, . può essere più benefica e confortevole di quella diretta ad alleviare le sofferenze e a sollevare lo spirito dei nostri prodi soldati caduti feriti sul campo della gloria. Ma l'arte dell'infermiere non è agevole o quanto .meno non produce tutti quei benofici offetti onde è capace, senza una seria preparazione, ed a ciò mira il

iri ca.sa e :negli ospedali

con speciale riguardo alla cura dei malati e feriti in guerra

DfllA

che il noEltro egregio collaboratore prof. GIACINTO QUARTA ha preparato per incarico della nostra Amministrazione. Questo manuale con stile chiaro, semplice e conciso, e con singolare perizia compilato, contiene quanto è necessario alla donna di sapere per adempiere efficacemente il pietoso u~ficio d'infermiera al letto del ferito e dell'infermo. Le numerose illustrazioni sono di grande ausilio all'intendimento del testo e agevolano in modo sicuro l'opora della lettrice in ogni contingenza del suo nobile ufficio. Per mettere i nostri cortesi abbonati in grado di diffondere il manuale stesso presso le signore di loro conoscenza, abbiamo deliberato di speaire in porto franco le copie che ci venissero richieste col loro tramite al solo prezzo di costo, cioè a L. 2.50 ciascuna. La nostra Amministrazione non ha apprestato questo libro a scopo di lucro, ma unicamente con l'intento di concorrere a rendere sempre più benefica la nobile e pietosa opera delle donne italiane al letto del ferito o dell'infermo; e se i nostri fedeli abbonati vorranno prestarsi al consegui~ento di questo intento avranno anche essi la loro parte di benemerenza. 0

Un volume in XVl grande, di circa. 250 pagine, nitidamente stampato, con 9! figure intercalate nel tosto, L. !. 0

Le richieste, da farsi mediante cartolina vaglia, si dovranno indirizzare esclusivamente al prof. EHRICO MORELLI • Via del Tritone, 46 • Roma.

LAVORI ORIGINALI. ~ora

delle ferite di guerra settiche senza drenaggio per il prof. L. !SNARDI, direttore t ecnico dell 'Ospedal1e milita.r e di riserva di Vercelli.

I francesi dicono che la moderna chirurgia di guerra segna il trionifo del drenaggio di Chassaignac. Un recente articolo di Richard

Derby, comp~rso nel Thei Bosto1i Medical and Surg. f Ournal, maggio 1915, e ria~sunto dal Policlinico del 13 giugno, termina con queste parole «i metodi impiegati in questo ospedale cons1ston0 nel combatteue 1'infezione drenando ampiamente ed usan do irrigazioni a-ntisettich e ». Non rileverò l'accenno a lle iiirigazioni antisettiche, le quali oggidl non si cliscutono più essendo t1ni,Tersalm·ente abbandonate; mi fermerò sulla questione del drenaggio: io sono d'av1

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IL POLICLINICO

viso che il suo u so debba esse-re sempre più limitato. Nella prima medicazione che s,i fa ai !feriti e che ha scopo preventivo, se anche trrattisi di gravi ferite di artiglieria, si deve andare cauti nelle pratiche di sbrigliamenti, lavature, mani poI.azioni, zaffa men ti e drenaggi che sul principio dell'odierna guerra il De Lorme raccomandava; è miglior consiglio secondo il mio modest o modo di pensar.e tendere piuttosto verso l'astensionismo. Ma anche nella cura ulteriore, che si svolge negli ospedali di riserva, in generale non si dovrebbe derogare dallo stesso principio. Ossia non solo in via profilattica, ma anche come metodo di cura quando la temuta sepsi è già dichiarata e le ferite gemono pus, si sia o non si sia drenato in antecedenza, io penso che l'asten1sù'Otm:smo debba imperare ed il drenaggio debba passare in seconda linea, come metodo d'eccezion.e . Scopo di questa m1a nota è riferire alcune osservazioni clinich,e recentissime che dimostrano la bontà di questo p·r inci pio. Nell'ospedale militare di r1serva di V.ercelli che io dall'inizio della guerra dirigo, giunsero nelle prime settimane 290 feriti : di essi 5 erano feriti al polmone, di cui 4 son già guariti, ed I in via di guarigione; 253 ferite leggiere cicatrizzarono e pochi soldati restano tuttora nell'ospedale per fratture, rigidità articolairi, les ioni nervose, ecc. ; 32 erano gravi e settiche, ed è su queste 32 che ho fatto i miei studi. Queste ferite si possono di'Videre in due categorie: r° Ferite a fori cuta.n.ei piccoJi, m:ai a lungo tragitto, di fucile o da pallette di shrapnell, frequenti neJl 'attuale guerra di montagna, che attraversano obliquamente la spalla, l'ascella, o dal dQrtsO vanno alla natica, o longitudinalmente quasi tutta la coscia, il polpaccio, ecc. Una attraver~ava obliquamente il ginocchio, 3 l'articolazione <le1 piede e 2 di queste erano eresi pelatose. La sepsi in queste lesioni pare dovuta a tarda medicazione o a medicazione che si spostava, alla posizione di un orificio sulle vicin anze dell'ano, a pezzi d'indumento che più tardi spontaineamente uscivano, ed in questi casi era caratteristica la suppuraz1one maggiore e più prolungata del foro d'entrata; oppure eravi stata una grave emorragia e, causa la strettezza degli orifici, residuava un V<>4 lu1ninoso emat oma che poi Sttppurò. La suppurazione in questo genere di ferite no11 è abbondantissima, le articolazioni attra(2)

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versate sono tumide, molto dolenti, la pelle è arrossata e spesso solcata da istrie di linfa.ngite cutanea : specialmente in, vicinanza del foro d'uscita si trova qualche diverticolo laterale ripieno d'essudato. 2° Una categonia di ferite lSn.lppuranti, che furono in numero di dod·ici, è data dalle cooidette ferite a scoppio, a foro d'uscita ampio, imbutiforme, della coscia ·e della gamba (n·on tenni conto delle lesio1ni a scoppio della mano, piede e delle piccole sezioni del braccio lie quali per quanto vaste siano, essendo la parte poco carnosa, non 5ono quasi mai pericolose). In queste ferite per lo più lo scheletro è interessato : 5 volte eravi frattura del femore con scheggie, r volta· del perone, I delle ossa del1'avaml:.raccio presso il gomito. È facile capire come in questi casi le ferite si infettino, pensando ai luoghi diffic :li in cui si svolge la nostra guerra. Certi feriti sono calati con funi dalle rocce. Molti feriti gravi sono costretti a fare a piedi lunghi tratti di via malagevolissima. Un soldato caduto a 50 metri dalle trincee nemiche con frattura del femore presso la radice della coscia e ferita -al lato interno larga come una mano, legatasi da solo strettamente la gamba m alata alla sana col suo cinturino, erasi scivolato per il pendio di un colle e per 5 ore iSi trascinò carponi fino a che raggiunse il p1roprio accampamento. L'infiammazione di queste ferite è impressionante. Dagli orifizi esce sangue nero, pus e talvolta ga·s ; gli spazi intermuscolari sono invasi dal pus, larghe ecchimosi colorano tutto 1'arto, fortemente tumido; febbre alta e nelle prime notti delirio. Una sola condizione è favorevole, l'ampiezza della breccia cutanea. Debbo dire fra parentesi che malgrado tutto, in generale i nostri soldati feriti quando arrivano all'ospedale colla storia clinica che li accompagna , le medicazioni perfette, gli art~ fratturati immobilizzati, spesso col ges&o su cu1 è soritta chiara la diagnosi . e le date, attestano una calma, uni ordine, una soda preparazione scientifica nei nostri med'.ci di campo che è veramente ammirevole, e di molto superiore a quello che io ho potuto osservare in Francia e nella dotta Germania. Ecco come mi comportai in questi 32 casi. Pulizia della parte, .riduzione immediata delle fratture con apparecchio a forte trazione con pesi e applicazione di bendaggio gessato, immobilizzazione delle articolazioni lese, finestre nei bendao-o-i di '-' Q'esso armato molto ampie per 00 modo che i loro bordi mai si insudicino, nessun minuto es-~me con sonde, ma solo esame raclioscopico, non ricerca nè estrazione di scheg-


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SEZIO~

ge, se non presentatesi alla vista, nessuna mani. polazione. L'arto fasciato è coistanitemente posto su un piano elevato, inclinato. L'immobilizzazione e l 'elevaz ~one del braccio e della gamba sono i migliori antiflogistici che possediamo. Applico a piatto garza atbondante, a batuff-01li, asciutta, b,e n soffice e cotone idrofilo, che ricambio l-2 volte al gior.no se occorre. Mi astengo in · modo assoluto da qualsiasi zaffament o di sfondati: non pongo mai dren1agg1• . Ricambiando la ga.rza, ise c'è ttistag.n o, ne ricerco la causa. La garza troppo asciutta può favorire la formazione di una crosta occludente ed allora si applica sulla garza u na striscia di tela impermeabil e, oppure sui bordi della ferita lanolina o leucoplaste. Oppu·re sarà un giro di benda troppo stretta che applica contro la ferita la garza cosi serrata da ren<ler1a occludente. Oppure l'orifizio della fer:ta r esta in alto, e si cercherà di dare all 'airto una posizion,e laterale e tale che la ferita- r'e sti ad esempio nel v uoto tra due cuscini, in guisa inso1nm a che in ogni caso sia !acilitata la fuoruscita degl'. essudati: in una pa~ola antisepsi fisica all a Preobragen.ski. ~ lecito og11i volta che si medica premere dolcem ente s ul tragitto fistoloso senza provocare però nè dol or i nè la minima traccia di emorragia : asciugasi 1a ferita, si pulisce la pelle vicina con alcool, etere, ecc., e si cosparge di polvere òi acido borico, talro, ecc., per mante11erla v~ li da contro la macerazione facil e in queste abbondanti suppurazioni. Non sarebbe un gran 1nale irriga·re i lunghi tragitti della prima .c ategori q di ferite con acqua ossigenata che faciliterebbe 1'eli1ninazione dei corpi estranei; io per semplicità ed ec011omia· non vi ricorsi mai. Tocco le larghe superficie cruente con scarsa acqua ossigenata o con nitrato d'argento per prepararle eventualmente agli innesti, e null'altro. Ma sovratutto non zaffo, nè dreno. Cosi ho curato queste 32 ferite, abbastanza • gravi. Di esse u na era stata zaffata in antecedenza, era una ferita stretta, settica, attraversa.nt e.. obliquamente il piede, cbe aveva dato e diede anche a ll'ospedale gravi emorragie da sepsi, e si complicò con t1n flemmone. Tolto il zaffo, elevato 1'a•rto, colla c11ra aspet tante, in sei settimane guari. Soltanto poch e ' rolte fui costretto a derogare da questo principio. In un caso di ferita della spalla, con apertura i11 alto dell'articolazione e lesione del plesso

PRATICA

bra,chiale, ho dovuto fare una controapertutt"a nell'ascella, .esportai un sequestro e drenai la ferita per 15 giorni. In un individuo del:ole con grave flemmone diffuso del polpaccio e poplit e, dovetti incidere: il processo si diffuse anche alla coscia, che apersi ampiamente e trovai tutta la diafisi femorale scollata dal pus; anche qui drenai ed il risultato fu· buono. In tutti gli a ltri casi segu,en1do il principio dell'astensionismo non ebbi complicazioni che mi .a1bbiano 1rnd·O'tto a fare inci:s.i.0tnd e drenaggi . La febbre si manteneva per 8-15 g iorni, salendo talvolta a 40.5, associata anche a d isturbi generali, insonnia, dolori, inappet enza ; la s uppurazione era sempre copiosa, speSISo abhonda.ntissima. Ma colla cura paziente, aspettante, le cose rientrano da sè .nell 'ordin~. D i quando in quando facevano capolino nella iferita scheggie ossee o 1l:irani di vestimenta che veni vano .allontanati. · . Ebbi 4 casi di risipola, ch e cedettelio agli impacchi di sublimato ed unguento Ciredé; in un caso in cui alla ferita , grave della natica era associata una ferita del polmone, ho praticato 4 i niezioni endovenose d i electrargol, oltre alle abbondanti iniezioni di olio canforato di cui faccio largo uso, e l'individu·o ,o ra è sfebbrato e<l in buona via di guarigione. Verso la fine del processo, quando le ferite stanno per chiudersi, compaiono talvolta piccoli ascessi, tre ne dovetti incidere, e da questi piccoli tagli tardivi che cadono sui tessuti già riparati escono sche.~gie ossee, e prestissimo g11arisce la pi<'.cola ferita. Al momento attuale i 32 feriti vanno bene, oonservano tutti i loro arti, qualcuno ha ancora 37°.5-38° la sera. Io concepisco la ferita di gtrerra come un.a lesion·e leggiera alla superficie, grave nella profo ndità dei tessuti. Nelle parti profonde &i accumulano sangue e t essuti in via di necrosL (e la. semplice palpazione fa sempre rilevare i segni di questi . guasti, punti r ammolliti, tumefazioni, cordoni duri e dolentissimi). La provvida natura corre ai • • npar1 . L'arte nostra pare che in questo suo lavoro r iparatorio non al:.b ia finora indo,1inato il modo di aiutarla efficacemente. In passato l'abbiamo anzi danneggiata colle l avature antisettiche. Ora noi possiamo disturbarla coi drenaggi e coi tagli. I d•renaggi di garza, di gomma, di vetro sono corpi estranei che irritano i tessuti, prestano ai m icrobi una rocca forte, un nascondiglio, un angolo morto dove le batterie dell'organismo ~

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IL POLICLINICO

non a•rri vano a colpirli e donde essi !fanno le loro sortite. I tagli espongono all'aria i tessuti in \'Ìa di distruzione e che soltanto nel grembo materno della pelle intatta potrebbero rivivere. Noi credia1no di favorire coi d•renaggi ed i t agli la elimi11azione degli essudati; ora la natura sa trovare 11ei solchi tracciati dal proiettile se111p•re aperta t111a buona via. Ed anche quando, come capita nei fiem 1n .oni della 1c01s.cia, noi vediamo che l'arto elevato presenta verso la r--ua· radice un fondo ceco non è bu0n consio-lio affrettarsi a drenare e ad incidere, poichè b bastano spesso le g'tanulazioni che si avanzano a col1nare dal profondo alla s.u perficie queste breccie senza far correre all'organismo i perico}i che portano con sè i tagli ·i·n ·m ezzo a parti carnose e prossime all'orifizio anale. Se i tagli ed i clrenagg·i pare che facilitino l'elimin·azione del })t1s, è questa spesso un'ill11sione ; sono e ssi ch e creano una maggio·r e distruzione di tessuti e talvolta· non fanno che produrire iudirettame11te l 'a,è bondante pus che ·p oi esport ano. Riepilogando io SO•nO convinto che in cnirurO'ia anch e n ei fatti s ettici noi dobbiamo avere ~ao·o·ior fiducia nella naturale fagocitosi che nei nostri inter,renti. Sarà nostro compito porre gli arti nelle n1i· O'}iori condizioni di nutrizione coll'immobilizl::> zazio11e e l'el e,-azione : cosi si sca-rica l'albero \renoso che nelle flogosi è il più compromesso . In tutto il resto l'astensionis.mo e l'antisepSl fisica alla Preobagenski debbono imperare, il drenaggio e gli sbirigliamenti siano metodi di eccezione. Le alte temperature per sè sole n·o1n debbono1 i1npressionarci troppo e indurci trop]) O presto ·a mutare .s.i stema. Vercelli, 19 luglio 1915. b~

RIVISTE SINTETICHE.

n tifo esantematico o tifo degli accampamenti. Dalla zona di guerra, 27 luglio 1915. l\lentre la n ois.t ra guerra, per 1'avanzata se111pre progressiva al di là dei vecchi confini d'Italia e per 1'internamento dei profughi e dei prig-ionieri fit1 nelle gt1anig1i'0°n i più . lontane dal . ca1npo della lotta, crea. rapporti semp1"e p1u iuti111i fra il nOIStro paese e le popolazioni .ne111•icl1e, 11on mi seiubra fuor di luogo richia111are le 11ostre cognizioni più utili e più prati ~h e into1,1 0 al tifo esantematico o petecchiale. Ftt de11on1iuato con tennitl!i m olteplici; e per le s ne fi ere epide1nie tanto frequenti nelle grancli g 11erre tnoder11e, fu detto anche tifo de,{fli ac\

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ca11ipa11ie11ti . E mentre la più grande guerra della s toria. fa strage, possiamo dire che per essa il tifo esantematico si è imposto finv.ra più di ogni altro morbo epidemico all'attenzione degli epidemiillogi, e nell 'organizzaziione sa11ita.r ia civile e militare delle varie nazioni ha fatto i&orgel"e gravi e n11ovi p1"oblemi d-i dif.esa sociale e di profilassi fr.a le truppe combatt~nti. Nell'economia e n:elle so·rti di una grande guerra, le gravi epidem;e possono avere l importanza di un fattore preponderante e risolutivo. È oooì che nella prima guerra balcanica il colera fu tra le pri1ne cause a trattenere le forze d•egli .alleati nella marcia trionfale su Costanti n opolri ! L'Austria-U.ngh.eria è forse ri·l paese nel quale i.i1 qu•es.ta guerr.a il tifo esantematico ha avuto più larga diffusione, a quanto fin· d'ora si può a.pprendere dalle pubblicazi.01ni 1S1crientifiche e profane. Di qui il n·o1s,t ro dovere naz.ionale di appresta.re sempre più valida, com.e già ,~ien fatto, la 11ost ra difesa contro· quest'altra insidia c;l1e il nemi·co ci può po·r tare. In queste note uni po' frettolo1se trarremo profitto a11che da qua1che r ecente pt1bblicazione dei giornal1i di Vienna e dalla nostra personale esperienza fatta nell'epidemia di tifo a\•utasi in Lib1a .nel primo an:no cl.ella nostra occupazione. 1

*** esantematico p.a~e

Il tifo. fosse noto fin da epocl1e molto remqte, gu·ando, fra le guerre e le carest ie più frequenti, le malattie ep,idemiche trovavano più facile diffusi one. Ma a Fra- . castor01 si attribuisce la prima m·e todica des.criz;ion·e di qu.esta malattia, che egli denominò niorbus lenticularts, nella sua operai sui C on tagi e 1nalattie C01'l'tagiose. Da allora, cioè dal principio del '500, il tifo esantematico è stato descritto in quasi tutte le regioni dell'Europa in epidemie più o meno gra~, ed in molti paesi dell'Africa, dell'_L\•s.ia, dell'America . I paesi più gravemente decimati nel passato furono le Isole Brita•nniche e la Russia. Anche nei paesi l:alcaniici e nella GermaDJia e nell' Austria si sono avuti periodi di grande diffusione di questo contagio. ~·T'=11a c: ermania e n·e lle Isole Brit anniche la frequenza di queJS.ta m alattia è andata sempre decrescendo, e negli ultimi anni in molti paesi è del tutto scomparsa. Nella guerra di Crimea e nella guerra russo-turca si ebbero epidemie con mortalità elevata. È endemicai in Turchia. Nel 1892 si srviluppò intensamente in Tripolitan ia . Nelle guerre balcaniche, nella nostra guerra libica , nella più parte delle moder.ne guerre coloniali ha sempre a\'Uto la sua parte. 1


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SEZIONE PRATICA

In Italia un t empo fu piuttooto frequente n el Napoletaino e nelle isole, in proporzioni minori nel Piemonte, Liguria, Toscana, ecc. Durante le guerre NapoJeoru:che ebbe diffusione notevole in varie pro\•incie : il Rasori ha descritto l'epidemia avutasi a Genova fra il 1799 e il 1800. L a sua frequenza negli uìtrimi decennii è andatai sempre scemando: ·nell'Ospedale Maggiore di M1:lano, per es., nel quale .nel 1862 fuTono curati 357 tifosi, dal 1884 al 1888 vi furono soltanto 61 casi, e 1s.0Jo 15 :nel triennio dal 1889 al 1891. Il Bozz.o lo nel 1899 notava che da parecchi anni il tifo .esantematico era completamente sc.omparso dalle nostre statistiche ufficiali. Di qua.ndo in quamdo però s i è avuto, nelle provincie m eridionali, qualchie caso sporadico importato. Noi abbiamo r agione di ritenere che questi rari ca.si di importaz\ione rin· luoghi dove l a con oocenza del morbo da molti anni fa difetto, possano ·e ssere stati miisconotsciuti ed erroneamente diagnosticati per le speciali difficoltà dia·g nosti.che che cosa spesso piresenta quelsita malattia. R icorderò uni esempio. A molti colleghi di R·oma è fresco alla memori a1 il caso di un valoroso giovane chirurgo romano, L. T., attualmente esercente a Tripoli, che molti di noi pochi anni o r so.no vegliammo per parecchie notti al Policlii:~ico, gravissimamente malato per una forma infettiva ia, tipo 1s.etticemico che ci lasciò sempre perplessi per la diag.n1osi, ricordata pùi e definita del pror.f. Bignami come una speciale entlità nosografica sotto il :nome di eritema essudativo gra7Je, insieme con altri pochi casi clinic·a .mente somiglianti (Rivista 0sipedaLiera di Roma, 1911). Fra questi era ricordato anche quello di uni altro g:iovan e ch·i~u.rgo di Roma, il prof. N. B ., morto qualch e an1no prima. Notevole che ambedue i colleghi, pochi giorni prima d'ammalarsi) .a veva.no soggior.nato nelle Paludi P-0rntine di Terracii1n·a. Ebben•e, dirò che quando nel 1911 a Tripoli potetti· conoscere pratt'.camente la clinica del tifo esantematico mi balzò .netto alla mente il ricord-01 dell'amico' L. T., e mi conivinsi (con tutto il rispetto dovuto 'a chi l 'avev.a altrimenti ri·nterpretato) ch e nel · caso suo dovesse essiersi trattato appunto di quest a malattia . Ne paTlai in seguito anche al prof . A1ntonel1Ji, ch e con amore aveva c11rato il T., e si era occupato del su o caso in 111n'a1 dotta comu.n1cazione all'Accademia Medica di Roma. 1

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** * tifo esante1natico

Del1 'eziologia del è st ato scritto in1 riassunto più volte in q11esto giornale, anche da noi stessi : e però n e diremo più breyemente nei punti fondamentali.

Il tifo esantematico presenta una contagiosità foru:e n.oo inferiore a quella di qualsiasi altra malattia infettiva. Circa 1'eziologia di questo contagio fì.no a pochi anni fa ·sri era al buio completo : oggi ancora non ne è noto l'agente causale, ma per lo meno n·e conosciamo la via di trasmissione. D ai osservazioni clriiniche e studi speri·m entali recenti è dimostrato ch,e il pediculus vestimenti è l'O!s.pite dell'agente infettivo del tifo petecchiale e, nella s ua 'Viita parassd.taTia sul corpo umano, trasmette a .questo per inoculazione il contagio d·e lla malatti•a median.t e le morsicature della cut e. È singolare però coone questa n~ione trasparisca oggi tra gli studi e -le osservazi-0ini degli AA . precedenti :S1Ulla contagiosità del tifo e le condizioni nelle quali il contagio si effettua. Era noto che tra ]e popolazioni m•sere ed indigenti i c·a.si di tifo non restano mai isolati, e che gli asili nottur.ni ed i ricoveri della povera gente son•o i focolai p1i'Ù attivi del contagio. Era noto che l 'infezi orne tifosa vien'e trasportat a da paese a paese dai girovaghi e mendicanti che infettano facilmente gli asili, gli alberghi d'infimo grado1, le camere di sicurezza. Era stato ·Olsservato che le person•e addette alla cura dei malati erano colpite allora. dalla malattia in una percentuale molto elevata : fra i medici irlandesi dal 1818 al 1843 vi furon-01 568 cas i di tifo con 132 morti, cioè il 46 % della totalità dei mia.l ati, ed il 10.5 % della totalità dei m<)rti; dal 1843 al i848 su 335 1norti di medici, 199 erano dovute al tifo. Nella guerra di Crimea 80 medici militari ne morirono•; e nell 'a<:n1e dell'epidemia, in meno di due mesi, 603 in1fermieri s.u 840 .ne furo,n o contagiati. Era noto che il contagio si v erifica soltanto quando vi sia stato contatto diretto col malato, od an:che in determinate circostanze per mezzo delle sue masserizie : difatti is.i era osservato che bo-li ammalati per altre infermità, rimasti • ri oo-orosamente nel loro letto •nelle st esse corsie dei tifosi, .no:ni s i contagiavano. Il Pringle narra di 23 operai che contrassero la m alattia per avere rappezzato delle vecchie tende, che avevano servito di ricovero a1i tifos.i trasportati su bastimenti tedeschi. E così è frequente il contao·io in chi abbia dormito 11ei letti. precedenteo 1nente occt1pati dai tifosi. Anche s1 sapeva che una persona sa;na può trasportare la malattia da famiglia a famiglia senza s ubirne il contagio. La frequenza maggiore del tifo nelle s~a,­ Q°ioni fredde veni,-a spiegat a con la necessita b ao-o-lomeramenti delle persone po-• d o1 mao-o-iori bb bO yere, che rendono più numerosi e prolun gati 1 contatti infettanti. 1

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Tutto ciò si sapeva : ma sfuggiva la nozione della via di trasmissione del contagio, ed il m-Odo di penetrazione di esso nell'organismo sano. Ma già si nota vano i punti di analogia con altre malattie infettive trasmesse da parassiti: per es. il tifo ·r icorrente, la febbre del Texas, l'ema tu-ria dei bovini. La · difficile trasmiS'sd.bilità del tifo fra le famiglie agiate faceva amme ttere la posS1ibilità che fossero d•ei parassiti a d inoculare 1a feb.t ire petecchiale. Il fenomeno costant e dell'eruzione cutanea e la contagiooi·tà degli indumienti dei tifosii, facevano pe11sare ch e sulla cute fra le squam.e dovesse ricercarsi la presenza dell 'a.g ente infettante. E si pensava pure che d parassiti succhiassero il virus dal sangue infetto e lo in,oculassero, pungendo, ai soggetti sani. Il Moczutkowski nel 1 900 in Odessa si era sperimentalmente iiin.1ìettato in.oculandosi il 1sangue di una donna tifosa. L'osservazione di tutti questi fatti e la loro interpretazione sembrano completarsi quasi con la recente scoperta del Nicolle che il pediculus vestimenti è il mezzo di tTasmissione del con- · tagio del tifo petecchiale. ' Il Nicolle ha dimostrato che il pediculus ?Jiestimenti traSl1llett e da u o.m1a ad uomo il contagio. Prima di questa scoperta si riteneva da talun1i AA. ch e il contagio potesse trasmettersi per l 'arià m ediante il pulviscolo degli sputi diss1eccati dei ti·fosi. Ed ancora oggi vi sono ri partigiani di questa · t eoria, i qu·ali non ammettono che il pidocchio del icorpo sia l'unica vlia di trasmissione dell'infezione trl.fosa. Si tratta di 11Jn qu esito a ncora molto discusso. Ma già priima della scoperta del Nicolle furono m.osse obiezioni molto serie a questa teoria. Il Netter per es. notava. che 5,e la trasmissione del tifo si effettuasse per m 1ezzo del pulviscolo di sputi sospeso nell'aria, nei casi i.n cui i tifosi sono cu-rati ·nelle corsrle comuni, come si praticava un ·tempo in molti ospedali, il contagio doveva essere ugualmente frequente o quasi fra gli altri ammalat1 ed il personale assistente, a d eccezJione di quelli ch e fosser o venuti a ieoota1tto diretto coi tifosi . Inoltre il Netter osservava che con qu,e st a teoria non si spiegherebbe perch~ i casi d~ tifo restino i solati nelle famiglie ag;iat e, d0ve non ma ncaino le precauzioni per impedire i1 contatto diretto, senza badare al pericolo degli sputi. Nell'ospedale di Edimb11rgo 280 studenti in 32 anni contrassero il tifo, e furono curat i nelle loro case senza m ai cont agiare coloro che li assist evano. Il Christiso11 afferma che a·d Edimburgo i tifosi si cura,"ano nelle sale comuni senza i.nconvenie11ti, pt1r che essi non fossero m olto numerosi ed occ11pnssero setnpre 111 loro lett o, senza (6)

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m:ai essere avvicinati dagli altri ammalati e senza mai avvicinarsi a questi durante la loro c-0nvalescenza, e badando che il servizio di infermeria fo_sse fatto per loro separatamente. Il Perry ammetteva solo la necess1.tà di separare i convalescenti di tifo in sale speciali. A Tripoli ebbi ad assistere con altri colleghi il . dott. C. B. dell'Università di Roma, che si era contagiato nell'Ospedale e/vile «Vittorio Eman,uele » osserva.n do un • tifoso. Il C. B. fu isolato in ·una baracca a parte, e quivi fu assistito da personale numeroso. Egli presentò notevoli fenomeni bron.chiali durante la malattia, ed espettorava piuttos.to abèondantemente, sputando s ulle coperte e tutt'attor:no senza d.iscernimènto per la gravità delle sue condizioni. Nessuno del personale assistente e dei visitatori ne rimase contagiato. Al contrario il capitano della Croce Rossa A. Mezzetti, nelle bar.acch1e .comunii di isolamento dei tifosi, dove veniva ricovera ta la povera gente in condizioni di ·n ettezza molto deficiente, ebbe a notare parecchi casi di contagio nel p·e rsonale d'assistenza indigeno e d euro·p eo. Le princip.ali argomentazioni degli AA. favorevoli .a.1 pluralismo d elle vie di tras missione del contagio tifoso (per es. il Granduc in Francia, il Kisskalt in Germania) sooo le seguenti. I n alcune storie cliniche non sii hanno notizie che faociano a ttribuire fondatamente ai pidocchi la trasmn!Slsione della malattia, meaitre che la freque.nza delle complicanze broncopolmonari potrebbe far supporre che il pulviscolo degli .sputi non è estraneo alla diffusione del ,c0intagio. A priori si potrebbe ammettere che , oltre i pidocchi, anche altri ectopar~ssiti possano tr.a sm•ettere l'agente morbigeno. ~ stran 1ai la frequenza del contagi01 fra i medici, pure consci della .necessità di difender&i contro i pidocchi e che quindi presumibilmente :l1JO!ll si. 1asci•eranno infettare da essi. Gli unicisti oppongono che mentre l'infezione sperimentale della so:mmia dimostra a luce meridiana ch e i pidocchi delle vesti son capaci di trasmettere il tifo esantematico, invece non sono affatto prob.abitivi i pochi casi citati a sost eo-no della t eoria dell'in·fezione per mezzo de<=> gli sputi. I noltre è dimostrato ch e il pidocchio, sperimentalmente infettato, è capace di co11t agiare dopo circa ro g1'.orni_; ciò ch e fa pensare si verifichi nel parassita un ciclo di sviluppo del germe infetta nte, e che quindi 1sd tratti anche n.el c.aso del tifo di un 'unica via di trasmissione, c-oone .avviene per la febbre gialla e la malaria. La frequenza del tifo fra medici è d'altra par te spiegabile dati i rapporti frequenti ed ine'


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SltZIONlt PRATICA ,

vitabili che essi devono avere coi malati, e di più per il fatto che fino a qualche tempo fa la difesa del medico da questa malattia era difficile, non conoscendosi la via di trasmissione. È .notevole l'osservazione fatta dal Granz receintemente in una grande epidem·ia fra i prigionieri serbi, c he tra ii1l personale di asl&istenza di medici e di ufficiali ammalati non si ebbe nessu.n. caso di inif.e zione. A riprova del concetto unriicista si possono citare i risultati otten.u ti dal Nicolle a Tunisi dalla. profilassi fatta con· tro il tifo esclusiva.mente mediante la lotta éontro i pidocchi : in pochissimi anni ii· casi annui di tifo da 200 si sono ridotti a 3. Tuttavia il Bertarelli di Parma propone per prudenza di rivolgere la pro:filasistl 'prevalentemente contro i pidocchi, come se questi fossero il sol·o veicolo dell'infezione, ma di difendei:is.i anche contro gli sputi (per es. con maschere re, spiratorie), come se questi possiaino pure trasmettere il contagio. And.erson e Goldberger hanno sperimentalmente osservato che il pedtculus capitis è capace .anch'esso di trasmettere l?ri nfezi0ine. Si ritiene p•erò eh.e q,uJesta seconda' via di diffwsione h a iimporta1nza secondaria. Per concludere intorno all'etiologia del tifo petecchiale, possiamo affermare _che orma.i è assodata per esso la priocipale e forse iulnli.oa via di diffusione. È ancora ignoto il vero agente patogeno del tifo esantematico. È tuttavia molto probabile, per analogia con altre malattie, che si tratti di urr protozoario. Vt· tso..no pr-0ve sp·erimentali, come abbiamo più sopra ricordato, a dimostrazione che il germe inìf·ettante passa un periodo della sua vita .n el sangue del.l 'uomo. Il Wencketach ed altri hanno studiato gli organi ed il sangue con i migliori mezzi d'i.n·da·g ine senza pratioi risultati . Gotschilch riscontrò nel sangue di 6 m.alati degli -0rganismi mobili, piriI00111i, isolati od accopp1'.ati nei globuli ra1ssi. Sono stati descritti anche elementi liberi nel sangue, alcuniil ciistici, altri flagellati. Il L ewaschew descrisse dei microrganismi ì.n, forma d.J cocchi cigliati oi.rco1anti nel sangue e forme di in.elusione nei globuli rossi; in· seguito però fu accertato da altri tra.ttarsi di speciali alterazioni .ce1lula11i. In America .sarebbe stato tr-0vato il bacillo, e s i s.a rebbe ta.nche studiato un meto,d o di immu.nizzazio.n e e di vaccinazi-0n·e, ottenute ri.n•o cttlando la forma leggiera -0 malattia di Brill, molto diffusa negli Stati Uniti: e per provarlo, una C-0mmissi001e sanitaria sarebbe già an data in Serbia. Ma ancora non si sa nulla di .concret o o di pratico. 1

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Ci si~ma _ d~ffusi alquanto in questi problemi di epidemiologia per intendere tutta l'importanza che i pediculi possono avere nella propagazione del tifo fra le truppe combattenti. ~ evidente che fra i soldati ammassati in trincea per lunghi periodi di tempo la nettezza personale è facilmente trascur.a.t a, se noni si avvistano tutti i pericoli che ne possono derivare. E di fronte ad uria guerra iehe ci crea molteplici ra·pporti con austro-tediet&chi, slavi ed altre pop101Lazi·01ni ori•entali, non dobbiamo chiudere gli occhi al perioclo di un ritorno del tifo esante·matico nel nostro paese, come pare che sul prin.ci pio abbiano fatto i t e.deschi, a quanto afferma il Bertare11i, per spir'ito di partigianeria contro i ·f rancesi, a cui si deve la scoperta dell'importanza epidemiologica dei pedi culi nel tifo. Egli osservai che il Jockmann (vittima in seguito anch'egli del tifo esantematico) nel suo recente Trattato delle malattie injetti1Je, putiblicato dopo lo scatenarsi della guerra. europea, tace dell'operai di Nico.Ile nel capitolo sul tifo petecchiale ed appena accen.na alla trasmissione del c~ntagio per via d·e l pidocch1io, omettendo del tutto di occuparsi della lotta contro i pidocchi qua.odo parla della profilassi contro questa malattia! Si vuole che da principio i tedeschi abbia.n.o ostentato una certa avversione al concetto della diffusione del tifo per mezzo dei pidocchi: e però si sono lasciati sorprendere anch'essi da11 'epidemia tifosa, ed hanno avuto numerose ed illustri1 perdite di popolo e di scienziati (Prowazeck, Jockmann, ecc.). Se, come d!iremo più avanti, isapremo prendere a tempo, come già si comincia a fare, le migliori misure profilattiche fra i nostri s 01dati, mostreremo di avere appreso qualcosa dall'esperienza altrui. (Continua.) P. SABELLA. 1

Premio semigratuito per gli1 associati al Policlinico : PROF. G. RAIMOLDI

I metodi per Io studio delle funzioni renali. Questa interessant e' pubblicazione riassume brevemente la tecnica di tutti i metodi di esploraZJione funzionale, che sonv stati man mano proposti . ed applicati da numerosi sperimentatori e illustra in m-0do particvlare i metodi più r ecenti quali la costante di A mbard, i coefficienti di Martinet e il metodo della eliminazione pro1Jocata P·er mezzo della f taleina. L'opera è altresì corredata dalle conclusioni tratte da un numero notevole di esperimenti eseguiti su individui normali e su malati. Un volume in 8° di pag. v11-269, rin commercio L. 7,50; per i nostri associati sole L. 5, franco di portù e raccomandarto. I

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IL POLICLINICO

SUNTI E RASSEGNE. PATOLOGIA.

Le tonsille considerate come organo di eliminazione. (A. GouGET. La presse m édicale, n. 19, 1914).

Malgrado i numerosi lavori compiuti s ull'argomento, .non si può dire# che sia risoluta la questione dell'importa,nza :fisiologica e patologica delle tonsille. Sappiamo che, per la loro struttu~a, esse sono veri organi linfatici analoghi ai gangli; ma, a differenza di questi, esse non sono circondate tutt'i.n torno da una ciapsula che le isoli dall'ambiente circostante; esse invece sono in contatto diretto con la cavità bucco-faringea. A questi loro rapporti speciali è stata rivolta la discussione, considerando le ton·sille come orga.ni d'assorbimento o com·e organi d'eliminazivne, ~me porta d'entrata 10 come .p orta d'uscita. Stohr nel 1882 descrisse il fenomeno d'una emigrazione leucocitaria costante attraverso 1'epitelio delle tonsille : i leucociti, .a ttraversando il rives~imento epiteliale, produ.r rebbero delle piccole brecce o lacune :fisiologiche. Riferend·o a questa particollarità anatomica la fr·e quenza delle infezioni tons illari, numerosi AA. ritenner·. . che l e tonsille fossero la porta d'ingresso di g ran pa rte dei germi infettivi. Molti AA. hanno cercato di dimostrare sperimentalmente l'assorbimento di s ostanze inerti o di germi patogeni attr.averso la mucosa tonsillare. Goodale ha iniettato una sospen·s ione di carminio ·nelle cript e delle tonsille ; He nderson ha ins ufflato abbondantemente s ulla super:fì.cie delle s ostanze polverulente: ambedue h anno d:m ostrato la presenza di quest e sostanze e stra n t><: ·nella profondità dell 'orga110. Ma q u,e ste esp(rienze ft1ron10 condotte in condizioni che si discostano dalle condizioni na turali; e d inoltre altri AA. con g li st essi metodi .non sarebbern riusciti ad a·vere g li st essi risultati positivi. L exer h a ripett1to q uest e esp erienze a dopt rando delle culture batteriche , sp en uellandole t versandole a goccia a goccia nella cavità buccale o sulle t on sille. Hia. avuto risultati negati,·i con st afilococch i e streptococchi raccolti da diversi ascessi. Adoperando cu.l ture molto ,·irt1le nte , i risultati furono negati,·i col pn eumucocco, debolment e e raramente positi, i con le· stafilococco; con lo st rept ococco, Lexer h a av et o l a 111orte rapida cleg1i aui1na]i , ed hia ritrt.1

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vato il germe nella tonsilla. Ma se soltanto una mezz'ora dopo l'infezione le culture dagli organi interni svelavano la presenzai dello streptococco, il Lexer su 40 esperienze non ha potuto trovare questo germe nella ton·s illa che dopo un'ora o più tardi. ~erciò è a d0mandarsi se la penetrazione del germe nella tonsilla sia avvenuta att:raverso la muco&a o per via sanguigna. Lexer ed altri AA. in casi analoghi in• f.atti hann0 potuto .o sservare che i germi infettanti sono più .numerosi nel tessuto circostante, a nzichè nell'intern°0 della glandola stessa. In conclusione i risultati delle ricerche sperimentali non sono .favorevoli al concetto chE: le tonsille siano fra le principali vie di penetrazion·e d·e gli agenti patogeni. Più recente è la teoria che considera le tonsille come via d'uscita delle cause morbigene. Si possono ricordare alcune osservazioni sperimentali già antiche circa La presenza nelle tonsille di corpi estranei o di germi_ iniettati a distanza ;nel sangue. In un cane sagri:fì.cato 24 ore dop·o u11'i·n iezione d'indaco .nell~ giugulare, Siebcl ha ri1s~on.trato 1niella tonsilla la sostanza colorante in qua.n tità n-Otevorl e, e .n on ·s oltanto nei leucociti, ma anc·h e nelle cellule epiteliali. Recentemente Federici ha praticato nei cani iniezioni endovenose di cann.inib o di cocciniglia :fì.ne1nente polverizzata, in sospensione nel siero a rtificiiale; e ne ha trovato '5empre il giorno dopo un.a certa quantità nelle tonsille, libera o inglobata• nei leucociti ,o nelle cellule epiteliali! Gli stessi ris ultati ha iottenuto iniettando emulsioni di bacilli tubercolari sia nelle vene, come nella pleura o ·n el peritoneo. Egli ha concluso che le tonsille hanno l 'u·ffìcio, rumeno in parte, di liberare il sangue dai corpi estr.a.nei e dai germi che vi possano ·e ssere pervenuti·! Gorke mette in dubbio questa proprietà, avendo osservato che di sostanza colorante si riscontra nelle tonsi_lle in proporzioni minori che nel polmone, _ nei r eni ed in altri· organi. Le esperienze preceden:t i in conclusione sono lungi dal di·m ostrare la fu1nzion1e depura.tric.e del•l e tons ille . Molto più importanti sono le ricerche rivolte a studiare i rapporti di queste glandole col sist ema linfatico. Schonema nn, p aragona ndo la tonsilla ad un nodo linfatico, sostiene che la sua infiia.m mazione deve provenit.re dal territorio linfatico afferente. Questa conclusione va d'accordo con alcune cost at azioni clini-eh e . Non è rara la tonsillite come seguito a certe operazioni sul naso e a d alcu ne !forme di corizza : questa complica· zi one, oltre ch e per propa gazion e per continuità della m 11cosa , è d1mosbrato che può avvenire per difftt sione per v ia linfatica. 1

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SEZIONE PRATICh

In parecchi inrfermi, Schonemann ha iniettato nie lla pituitaria soluzioni di iodio, ed ha sempre ritrovato questa sostanza nella, tonsilla ; ma qui si può obiettare per la rapida diffusione dei sali di i,odio. Lenart sper.im·e ntalmente ha ini·e ttato nella mucosa nasale gr.a.n i insolubili e 24 ore dopo li ha. sempre ritrovati .n egli strati profondi delle tonsille. H ·enk·e ha ripetuto queste esperienze sugli animali, e poi anche nell'uomo. In soggetti che do1v evano s,u bire la tonsillectomia, e col loro consenso l' A. ha inietatto piccole qua11:tità di nero animale sterilizzato in differenti punti della mucosa nasale. Da 6 1oire a 6 giorni dopo ha praticato la tonsillectomia. In generale, già d opo 24 ore, una gran parte del nero iniettato si ritrovaw nella tonsilla, anche nella tonsilla del lato opposto a quello della narice iniettata. Gli spazi linfatici perivasco1lari contenevano numerosi grani neri, mentre questi ma11cavano. del tutto nell'interno dei vasi. Estirpando la tonsilla. parecchi giorni dopo, non. vi si trovav.a più nulla. Numerosi esami micros00tpici hanno dimostr.ato. che i gra.ni id i nero animale si eliminano in mass.a, attraverso l'epitelio, cioè per la cavità bucco-faring.ea: si stabilisce unia specie di corrente che trasporta le particelle nene verso la superficie della tonsilla. In un'altra serie di ricerche, Herike ha iniettato il nero animale nelle gengive della m.a1~lla superiore: ha ·ritrovato i granuli nelle tonsille, ma u.n po' più tard1, da 36 a 48 iore dopo. All'esame istologico, pare che i granuli di carboni non siano trasportati dai leucociti, ma direttamente per la cor:rente linfatica verso il rivestimento epiteliale, di cui essi circondano le -céllule per venire in superficie. Per escludere comp1etamente l'intervento dei 1eu-oociti, Henn.<e ha eseguito delle esperienze s.u l cadavere. Iniettando numerosi g·rani di inchiostro di China nelle gengive .su1periori, ·li ha ritrovati negli spazi linfatici perivascolari e nelle maglie del rivestimento epiteliale. Sembra dunque trattars i di semplice trasporto mec0anico: la pressione dell'iniezione avnebbe fatto le veci della corrente linfatica. Dopo queste ed altre es.p erienze, l'Henke ha cioncluso che la tonsilla, organo linfatico, rrappresenta. un filtro p·e r la linrfa che la percorre. I corpi estranei, i micr.o bi possono. esservi tratte· nuti e re.si inoffensivi come nei inodi linfatici. Ma oltre a ciò, attraverso la suprficrie libera della tiollJSiilla, resa. più ampia per l a presenza di cripte ' più o meno profonde, l'organo elimina una parte d1e gli elementi estranei che ·vi giungono per via linfatica. 1

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L'Henke tende a ritenere che nella maggior parte delle tonsilliti l'agente infettivo .non proviene dalla superficie della g landola, ma arri va ad essa per la via linfatica. E così le angine del reumatismo articolare acuto, dell'endocardite, della setticemia, ecc., malgriado la loro ~om parsa ii·niiziale, non starebb~-0 a dimostrar1e di nec.e ssità la porta d'entrata dell'infezione nelle tOllls.ille, poichè la penetrazione dell 'agente irufettivio avverrel::1be nel più dei casi per la mucosa nasale, bucco-faa-i'll.g ea, per la mucosa. dei seni. In fatto d'angine, come per l'appendicite, si è troppo esclusivamente pensato ad un'infezione d'origine c.avitairia, trascurand10 di considerarne l'origine sanguigna o linfatica. Tuttavia 1e esperienze di Henke non &ono aJ. ri.paro da ogni critica. Se l'angina fosse sempre dovuta a.d un 'eliminazione microbica, essa dovrebbe OS·s ervarsi nel cors.o p.iu,t tosto che all'inizio dell 'infezd.one. Forse qu·e sti oo.n,c etti vanno tutti intesi in: senso 1relàtivo e le tonsille forse hanno uguale importa.nm quali porta d'entrata e porta d'u;;ci.. ta ·d ei germi patogeni,. P. S. 1

Tonsilliti acute e subaeot.e di origine ifomicetica. (A. CASTELLANI. Ricerche di BiologiJai dedicate al prof. A lessatzdro· Lustig, ecc. Firenze, i914, I09).

Sono vari casi' legati a un .i f omicete raramente patogeno. · Una ragazza singalese di circa II anni entra all'·o sped1a le di Colombo con la diagnosi di difterite. Presenta placche bianche sulle tonsille, ugola e palato mlQtlle, ha 38°.9, pols0 frequente, .n on teso, tumefazione delle glandole linfatiche all'angolo della mandibola. · Dopo l'ingresso all'ospedale in1S-0rse broncopolmonite che portò al1'esito letale al 3° giorno. L'esame microscopico e •batteriologico delle placche della gola fu negativo per il B. di KlebsLofller; non s i trovarono neppure altri batteri, invece si rinvennero numerosi elementi micelial1i e di conidi di ifomiceti. Allestite ·numerose colture su siero ·d i sangue e agar glic.erinato non si ottenne lo isviluppo di alcun batterio, ma la vetegazione rigogliosa di 11n fungo, la Mo1i~­ lia tropica, descritta da Castellani in casi di ni,icoSii bronckiabe. (I905) . Alla necroscopia il fun,g o fu trovato in grande quantità anche nei bronchi. Un piantatore europeo entra nell'ospedale Kandy con febbre a 38°.3, forte dolore alla g0la e

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disfagia da due settimane, volto acceso, stato generale depresso. La voce è grossa e nasale, v'è 1scia1orrea, dalle narici esce liquido l::ru. . n1cc10. I muscoli del collo sono rigidi, le glandole sottomascellari ingrossate e dolenti. Il paziente non può aprire largamente la bocca, la lingua è secca e fortemente patin•o sa, 11 palato molle tumefatto. Sulla tonsill a palatina sinistra, .sul pilastro anteriore omonimo e sul velo s'osservano delle m embrane grigiastre. Il giorno stesso si fa un'i.aiezione di siero antidifterico (2000 U. I.) e isi prescrivono gargarismi di acqua ossigenata. Nei quattro giorni seguenti le condizioni generali mig'liorarono, essendo tuttavia ancora evidente la membrana grigiastra sulla tonsilla e sul pilastro anteriore di sinistra; d opo dieci giorni ~l paziente viene dimesso. Nei preparati allestiti dal tampone strisciato in faringe non si rinvennero bacilli, v'erano pochi cocchi e numerosi grossi miceli. Nei tubi di siero di sangu·e , di agar glicerinato non si ebbe alcuno sviluppo di B. difterici, invece sviluppò u,n. fungo, che ·ebte rigoglio sui terreni maltosati e glucosati. Nei preparati recenti si vedono numerosi conidi r otondeggianti e grossi segmenti miceliali. Il fungo si sviluppa tene sui terreni al glucosio e al maltosio ; le colture in agar g1ucosato e mal t osato han no un colore leggermente brunastro, la superficie uno speciale aspetto rugoso. Lo sviluppo sui terreni solidi rassomiglia molti·ssimo a quello della Monilif]) rugosa Castellani e alcuni suoi caratteri biochimici sono comuni alla M. rugosa trovata dal Castellani in un caso d.i micosi bronchiàle. · Terzo caso: una signora europea, di 22 anni, si ·è ammalata improvvisamente con dolore di gola, che fa sospettare al curante la difterite. Temperatura 38°.3, polso 98, difficoltà e dolore nella deglutizione; entrambe le tonsille palatine e l'ugola sono ricoperte da placche bianco-giallastre. Allestiti dei preparati si trova una grande quantità di microorganismi simili a saccaromiceti e pochi cocchi ; non bacilli. Il fungo cresce .iin colturn pura ·sull'agar glucosato con tutti i caratteri della Monitia. Il l atte con laccamuffa viene leggermente acidicato e poi completamente decolorato; la gelatina e il siero non vengono fluidicati ; sul siero si forma, int orno al punto di sv~iluppo, una stretta zonVci di scoloramento n ero. Per questi e altri caratteri, questo fungo è identico, dal punto di vista colturale, alla MoniLia Lustigi, trovata nel 1905 da Castellani in campioni di the. 0 1si di micO'si cronica delle tons ille, dovuti a "i\ ocardia, a LeptotJirix ecc. sono ben noti; ma

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da quelli ora riferiti appare che vi sono forme micotiche a decorso acuto, je quali determinano gravi tonsilliti, con sintomi locali e generali di tanta im pone.nza da poter ~" enire scambiate per difterite, mentre sono legate a varie specie del genere M onilia. G. BILANCIONI.

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Bagni freddi e metodi rivali nel tifo. (Prof. L. BERNARD. Annales de Médecine. Tomo II, n.. 3, 1915, pagg. 291-310). Su questa ancor dibattutai questione l 'A. p-Oltta un bUJon contributo. Sembrava raggiu,n,t o l'acoordo di gran parte dei medici sulla preferenza da accordare a.Ila baLnieazione fredda nella oura del tifo (terap·i a ormai cinquantenne) quando son si<->rte riecentemente delle obbiezioni a tal metodo, fino a far·n e temere i danni. Certo deve darsi ainieh·e un giusto val1ore ad altri sussidi terapeutici - ghiaccio sull 'addoane, aJCqua 1Ste111plice o zuccherata per enteroclisi, urotropina, adrenalina., ecc. - che poSISioo.o rispondere ad .alcune dinddcazioni .special'i, ma è iin·n egabile che proprio dal.l 'epoiea in• cui si è diffuso l'uso dei .b agni freddi, so.no pressochè scomparse niella praticai corrente quelle gravi forme cliniche descr.itte dagli antichi autori, sopratutto le cosidette fonne putride che 1Slemtira fossero così comuni : e si ha la controprova d1 ciò nel fatto che proprio là dove per peculiari circostanze di luogo no:n1 è poo•sibi~e prraticare sistematicamente i bagni, si ritrovano ques.t e gravi forme. P·er con!verso è innegabile il miglioramento evidente che si constata aniche nei malati più gravi, appena si inizia la bal1neazione fredda. e non per una.i !Siel1l plice azione ant.i piretica, la quale spesso è scarsai e fugace, ma pe-r UJ~a favorevole influenza su tultte le reazi0tni del malato all'infezione ti.fosa: nè si deve dimenticare che bene spesso gli stesisà irufermi gradiscono e de.sideramo il bagno ben fatto1, dal quale ricavano un ·l :enessere subbiettivo pari al miglioramento obbiettivo consta.t ato dal medico. Circa la tecnica è da oss·e rvare che non occorre fai:r soffrire Ji malati dando loro wn1 l::oagno troppo freddo (a 18° secondo il primitivo metodo Bra.ud, r867). È opportuno usare _bagni a 25° e solo se i malati llJ{)tl li 15.0pporlino comincirure a 30° raffredda.n do poco a poco a 25° e praticare la diminuzione progressiva della temperatura iniziale dell'acqua mella serie dei bagni. Vi possono esser casi in cUJi sia opportuno scentdere a 21° e perfino a ..18°, o all'opposto altri irn

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TERAPIA.


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SEZIONE PRATICA

cui per particolari complicazioni l'intere&Se del malato richieda bagrui. tiep&di ed anche caldi. I 25° gradi sono r:erò la media da usare nt-lla grainde maggioranza dei casi, si3:_ come temperatura :i,niiziale, sia ottenuta col raffreddamento • progressivo. Presa l a temperatura dell'infermo, questo deve es.ser portato evitanc1ogli qualsiasi movimento attilvo (vai&ca da bagno presso il letto, numero d'infermieri sufficiente) dolcemente nel bagno, a gambe ddJSltese, e gli si 'Pratica •Uln• d olce massaggio su tutto il corpo eccetto che sul ventre, mentre con una spug.na che viene costa;ntemente .immersai nella vasca s t essa, si spreme l'acquia ·s ulla tes1ta dell'infermo al quale vien data nel contempo u .n a1 bevanda calda. Il bagno si fa durare 5 ai 10 mimiUti, serondo la temperatura più o men'°' bassa: il brivido iniziale si calma ben presto col massaggi'O e colla bevanda calda. Più tardi apparisce un nuovo brivic1o : .aillora si deve interrompere il bagno. In -o.ginii. caiSiO, anche noni sorpravvenendo il se, condo J::,r ivido, non deve protrarsi oltre 8 m.iJnuti u1n bag no a 25°. Se invece il malato è sem.pre scosso dal brivido, si lamenta ·e si fa cian10tico, sigìnifica che s i deve modificare la temperatura iniziale dei bagni. È beni r.airo che possa parlarsti, di uina assoluta inttolleranza pei bagni. E s.t rotto dall'acqua, il malato va messo, colle stesse precauzioni di i nerziai passiva, in una coperta di lana scaldata e distesa 1Stu1 sulo letto e ripiegata poi su di lui, lasciandovelo da 20 a 45 minuti firn thè si produce la benefica reazione dell 'orgarnismo al bagno. Si togli·e allora la coperta, si ricopre con lenzuolo scaldato, si friziona leggermente, ooa:npletand 0 l'asciugamento dei tegu1nenti, gli si fa inde1s1sare 1a camicia, il tutto con la mas'Sima dolcezza; solo dopo ciò p·u ò diTsi comp leto il bagmo. Si rip1"endre allora 1a t.emper.a tura, che trovasi scesa di qualche decigrado fino a un grado e .' p1u. L a ri petizil()ltle dei bagni è s ubordinata non alla sola curva termica, ma alla grarvità e al decorso della m·a.lattia. In genere è opportu:no un bagno ogrn i 3 ore, .nei casi gravi anche la notte: in ogni modo può ritenertsi che 5 bagni nelle 24 ore è un minimo al disotto del quale è inutile usaire la balneoterapia. L'acqua del bagmo si ri1nmoverà almeno una v-0.l ta al giorno oltrechè ogni volta che sia imb1tattata dalle uri1 ne o dalle feci dell 'infer.mo. ' Gli effetti del bag·n o sulla temperatura sono variabili e in ogni caso passeggeri giiacchè d opo 3 ore la temperatura ritorna all'incirca al punto di prima: il ritmo termico non si modilfica e tutt'al più discende di uni grado o poco più 1

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la clllrva termica dopo qualche giorno di bagni. La defervescenza febbrile non fa che i&eguire il miglioramento della malattia ottenuto con l'uso dei bagni. N-Olll deve quindi la bal.n eoteràpia esser c01nsiderata UJn, a1ititermico, .come alcuni medici fanno. Invece gl~ effetti patenti dei ·bagni si osservano sulle reazioni nervòse del m alato : nella maggioranza dei casi, dopo 3-4 giorni cessa il delirio, si e.alma l'agitazione, s'attenuano o scompaiano i fenon1enil atassici (tremiti muscolari, sussulti tendi11ci, balbettamento, digrignamento dei denti), torna un po' di tono muscolare; l'imifermo che era prima priOIStrato e in stato di stupore caratteri1stico (tifoso) ,. s'interessa colLo sgu-ardo, col gesto, colla parola a ciò che lo circonda. La fisonomia 1sii modifica, le mucose s'inumidisconro, la lingua, i denti, la bocca s~ ripuliscono dalla fuliggine, inscxmma l a malattia n1001 è ancor vinta mai, per così dire, modificata, trais.formata in una men10 g.r ave: effetti costanti se la bal11eazione fu applicata fin dai primi gior- , ni di ma latti,a. Al pari però di quei difterici'. che resiswno alla sieroterapia, v'hanno pochi tifosi che non migliora110 in modo deciso e sicuro con ~ ba~nd. ed occorre impiegare ini tali casi artche ailtri sussidi terapeutici : ma in generale si: osserva coll'uso dei bagni un miglioramento costante ch·e isi esten-d e anche .qlle condizioni uropojetiche; infatti la diiUresi aumenta e da poche urine scure, oa·riche di urati, albuminose, si ottengono dopo pochi giorni urine chiare, abbondanti (1 a 2 litri), 'Poco o nulla albumiinose. • Riassumendo dun.q ue gli effetti diretti e maggiori ·d el .m etodo dei bagni sono di sedare il sistema nerv01s.o e ·d i ottenere la diuresi . Circa le indicazioni per il bagno, non è suf:fi.ciente il sol o criterio della temperatura, giacchè questa ruon è sempre l'indice proporzionato alla gravità del m ale: occorre osservare se vi sia stato ·saburrale, prostrazione, linguia secca, urine se.arse e albuminose, anche senza, un 'Vero e proprio 1srt:ato ti/oso, per convincer.Sii· che occorre una balneoterapia sistematica non meno di 5 bagni al giorno, come 1&i è detto anche prescindendo dalla temperatura; e interrompendo solo quando vi è vera caduta termica coi segni .dell 'iiniziata con.v alescenza. È i.n1u tile stabilire, come s;pesso 1si fa, il 39° o il 38°.5 rome criterio p er l'indicazione al bagno. L'unico rapporto tra la temperatura1 dell'infermo e i bagni si riferisce al grado dei bagni stessi : infatti il bagno deve esser somministrato a temperatura ta1ito più bassa quanto più alta è quella· d·el m.alato. Se 25° può ritenersi il 1

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gra do meclid dei bagni, i casi. iperpiretici (4o<L41°) debbono esser cu!rati can bagni a 21° e perfino a 18°, 1sia iniziale ch e ottenuto con raffreddamen,t o prog ressi\-o. •

Co1itro-'lndicaziorn~ .

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- A pre8ci•nd·e re dall1e forme tirforicli legg·iere in cui p1uò ;farsi a meno della ba lneod:·erapia, possriaJ11.o restringerle ai . 1ca;si che ~sigiono 1'assoluta im.m1obilità del malato (enteroa.iragia, minacci1a di perit'()lllite, collaisso cardiaco) ed a pochi altri . • Nell'enterorragia i bagJJli si devono sospendere e p ossono riprendersi solo 2 o 3 gi-orn.i dopo oessat ai l'emorragia: così pure può dirsi della m inaccia di perito1ii te (periodo preperforante di Cushing) - e ai più forte ragiOllle m caso di pe ritonite conlclamata - ton ando ai 1b ag·n i isolo dopo che la .m ina.ccia di ·p eritonite sia scongiurata. Il collasso cardiaco1 rieh:i!ecie pa:rticolar·e attenzionie : ·s~ .o sservi sc!iupolosamente lo stato dell:ai circolazione sia cerutrale che periferica, ricorrendo a rt a gndl men0 ·freddi (27° a 30°) e ad inie zi1Q1n1e dii .ca11fora prima del bagno; ma quando vi s ia vero collasso cairdiaco non si insista e si attendano migliori cond.iziomà. permittenti. La temperatuita del 1:iagno potrà esser .ainche innalzata (da 30° :fino a 36° e persinlQI a 38°) in presenza di complicazioni brooco-polmonari gravi, rongestioni polmonari, sopraltutto nei bambini : e coisì dicasi per le complicazioni meningee (o .nello scoppio a tipo menitn·g eo d'u-n a f.el::.bre tifoide) , tornando a: bag.ni p1iù f~eddii dopo S<::om pa:11sa i sintomi me ningei. Invece dev·ono u sarsi bagni più freddi nei casi atasso-dilnamici, coni del'.irio intens o. Le complicazio11i rernlali fan·n o d'altronde restar du'b biosi: m ai all'irufUIOri. dei casi, piuttosto rari, in 011i vi s iia una vera nefrite acuta grave con la s ua ,s i.n drome (anasarca, ritmo di galoppo, ematuria, oiaindruria, ecc.), 1'albu.tninuria è cosi cost ante n el tifo che noni può considera rsi come cvntroindicazione .alla ba1 treoterapia; p er effetto di questa anzi bene s pessOI l'albuminuria soema o cessa e la diuresi, come 1Sii è d etto, miglior.ai. Le loz'l0?1i o i le nzitOLi bag nati, se porta.no .un certo benessere al febbrici'tante per il gradevole sensOI di fresco che gli procurano, .non irappresenta110 ch e UJDta parvenza di idroterapia ben inferiore alla l:ialneazio ne fredda: possono in parte essere impiegati là dove si~o contro-in. . dicati i b ag11i, sebbene anche quest i} metodi lllbn rispettino troppo 1'immobilità a ssoluta. Potra11no render qua lch e utile servigio n ei caisi leggieri do,-e non occor ron o ~ bagnd. 1

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L a crioterapia, nondstante l'entusiasmo di alcuni suoi recenti difensori, .nODJ può esser contrapposta alla batn1eazione giacchè, come vedemmo, quest'ultima illon è .utn semplice antitermiico con;ie iintveoe il ghiacci<Y applicato localmente, il quale d'altronde è indispensa1bile in tre ci~cos.ta·nze: per complicazioni addominali, cerebrali o cardiache. Appenia compaia meteoris1no - e:h1e preannunzia comp lite.azioni iinlt:estinali e sopratutto mtl.in1acci.ai di pertforazione e di ' enterorragia - la vescica di gh~accio permanentte sul ventre s'dlm-po.rue : a maggior ragione poi s'imp01n1e quando si siano So.5pesi i bagni per enteirocr:ragia o per mi·n accia di peritonite. N·e iJ casi con delirio grave, ipertermia, fenomeni atassici e d'eccita2llbne cerebrale, pur e<m· tinuando la bal·n eazione ed anzi aibbassandone, come si è detto, la tem.peratura fino .a 21° e 189, si deve applicare la vescica di ghiaccio; iin permanenza sul ·c apo, i1n modo che a1b bracci ·b ene tutto il craini 0 e badando che r·e sti ban1e i:nJ posto, il che .noln è sempa:-e agevole a causa. dlell ':aigitazione dell'infermo. E fina lmente anche nelle rçom1?1icazioDJi cardiache (miocardite, minaccia di! collasso cairdiaco) che poos10010 conitrodndicare i bagmd, è utile ricorrere alla v1esciloa di ghiaccio sulla regib he cardiaca, senza però trascurare la spar· teina, la camrfora, 1':adlrenalina. Il metodo eietto goccia a giaccia (introduzione nel retto di una soluzione tepida dil gl·u cosio in acqua al 5 %, a mezzo di son1da Nélaton, con robi'netto sacchiuso in modo da laJStciar passare cirça 60 ·g occie al min.u to e oioè <'i.rea un lriltro i'n 3-4 ·ore) è certamente um1 buon coadiuvante - consiglia;bile del t1esto in ·o·g,n1 girave .malattia iinlfetttiv'a - che rispon1d e al biS1ogno di idratare l'organismo, ma incapace di ottenere da sol10 gl~ evidenti effetti della b.ailn1eoterapi:a. L'uso dei me talli co1llOidali n·e lla .febbre tifoide è ancora controv,erso. L'urotropina, preconizzata quasi com'e specifico, può rendere solo utili 1SierVigi come mOOicazilone accessoria sopratutto nelle complicazioni a carico delle vi.e biliari e urinia.riie ed è certamente preferibile a tainti altri antisettici intesti.n ali così largamente ianp.ilegati per d.1 passato. L'adrenali11Ja sia. a gocce (20-6o al giorno), sia per iniezione i·podennica (1-2 milligrammi a!l gior.no) è utilissma nei malati praSitrati1, con ipotenlsionie, con polso più o men·Ol dicroto, col primo tQllo UJD• po' sordo : e forse 1ia pure una proprietà opoterapica, utile contro le alterazioni, preSStochè oootattJti nel tifo, delle glaindole surrenali. Concludendo, il miglior trattamento finora not o del tifo è la baJ.neazio11e fredda. U. ROLANDI. 1

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[ANNO XXII, FASC. 35]

SEZIONE PRATICA

1'(IEDIOINA SOOIALE.

L'a"elenamento da tetracloretano. (The Lancet, 13 marzo 1915). Nello scoirso a11Jllo, i gi•ornali medici: irtaliani riportarono in riassunt0 il l avoro del d{)it t. Jungfer di Berlino (1) s ull'avvelenamento da tetra cloretano, cvnstatato in alcuin.i· 10perai di una fabbrica di aeroplani in Johannisthal. Non sa:rà fuor di luogo ric.ocdare ancora brevem ente quanto riferiva lv Jungfer. Nel dicembre 1913, in una faibbnica. di aer oplani, qua ttro d.e gli ot to operai v~rniciatori occu pati ammalavano di cc ittero ema togeno» ed uno dei colpiti moriva . Gli -01perai, che lavoravan·o in una baracca di 1'egno lunga m. 15, lairga 11 e d alta circa 3 m . .e mezzo, ma p1o•co aereata, er.a n o adibiti a1la appl:ilcazione sulle ali· d egli aeroplani di una vernice, che più tardi ris ultò contenente oltre il 60 % di tetracloretano. L'inchiesta v en11e affidata al pr0f esso·r e Heffter ed a l dottor Grimm, i qual i, nelle concl us[oni del loro rapporto, misero in chiara luce il pericolo che minaccia gli operai a <:vntatto di questo ·n uovo .s•ol vente. I colpiti c0minciano col1'accu:sare .cefalea, inappetenza, cloJori all'·e pigastri'01 ed all'ipocondrio destro e ~n l:reve tempo presentaJnv uina diffusa c·o lorazione gialla. dell a cute e delle mucose visibili. I d ati raccolti dai predetti studiosi con0ordano nel riferire ques t i fenomeni all'azione del solvente usato : il tet racloretano. Ma in1 questi ultimi t empi i casi gravi e mortali di avvelenamento fr.ai gJ.i operai delle fabbriche d.l.• aeroplani .s.i andarono moltiplicaindv. In· Inghilterra, n ello scorso anll!o', se ne denunciaron.01 oltre quindici casi, dei quali ben· cinque mortali (2) . D·e i casi studiati, i ·p iù grav.i· erano quelli os· servati irD• operai che ca:doperairono la vernice a base di . tet racloretano, ma non lievi furono anche quelli vfferti da pers-01ne che lavorano nello stesso locale, a nch e a dist a nza notevole dal posto di applicazione della vernice. Fra i colpiti, nelle fa bbriche inglesi, si trovavano t re donne (due in età di 17 a:nni ed una di 34), ·delle quali due vennero a morte. In tutte le fabbriche, .i l medic0 inquirente con;statò che i· vapori della vernicce. potevan10 svo1lgersi e solle.. varsi nel locale, perchè nessun s istema di aspirazio ne era. stat0 applicato. Willcox così riassume la sintomatolog ia dell'avvelenament o da tetracloretan·o. Per alcuini giorni, il colpitv .si (I) In1 Zeitstc'hrift fur Gewerbehygiene, ~914, pag. 222. (2) W . H . WIT.,LCOX, in Lancet, 13 marzo r 915.

1173

lamenta di m a lessere gen·e rale, son.no le nza durante il la:v·oro, perdita dell'appetito, nausea, senso di costrizione in gola; facile st ip si ; cefalea. In alcuni e.asi si ùsservar.o.no disturbi intestinali. Dopo questi si•ntomi vagh.i , ch·e p0s;sono persistere anthe per a,lcune settima,ne , si present a una spiccata itterizia, con feci acoliche ed urine f'Orrtemente p igmentate. Il vomito che talora rr.idompare a n che n·e l· .p eriodo prodromico diventa pi ù insistente. Il 001lpit0. cad e s pesso in u 1no stat0 di confusione, . di stupore, di delirio. In casi gravissimi si osservò ematemesi· o convulsi'O'D.i. Negli ultimi mome nti emorragie ed anche anuria : m orte in coma. • Se il colpito v.ien s ubito allontanato, nei primi m omenti della malattia, il quadro è natu· ralmente più semplice e più b e nigno, ma l'itt erizia non m a nca anche nei casi più leggeri. Nei casi con rittero intenso, la p rognosi è riservat a o addirittura infcau:st a. Nei primi· stiadl della malattia il fegato a ppare un po ingrandito; m a più tardi sembra ridott0 Nelle urine si trovarono quantità niotevoli di pigmenti biliari, a lè·umina in modica quamtità, numeriosi el em enti renali (cilindri epiteliali, granulosi) : non leucina, n è tir-0sina; non acetooe, nè acido diacetic0. L' A. mette in giu.s.t o ri1ie\ro : 1° la s ubd:o•l a comparsa dei si•ntomi; 2° la relati vam·e nte lunga durat a, ·d ello stadio acu'bo1, quando sopraggiunga una marcata itterizia : ciò che differenzia questi casi dall'atrofia g iall'o acuta del fegato; 3° l'assenza di uno spiccato movimento febbrile , ch e li differenziia dall'ittero infetti,·o (malattia di W eill); 4° l'assenza di anemia ch e li disting u e da f·01"me di a v·velenamento per sostanze cù'lli forte azi-01ne em0litica, ad 'es. idrogeno ars·e nicale; 5° la marcata tonalità d el color e itteric.o, più m a rca to che di soljt o n on si osservi nei casi di a·vvelenamento da cloroformio. Willcox a mmett e che questo ittero .sia d·e l tipo t ossiemico o emoepatogeno di R olleston e ch e questo tipo speciale di sintomi $i del:.b a distinguere da quelli sost•enruti d a ' releni del fegat'O• finora descritti. Non è impr0babile che in tutto questo giochi un ruolo mlolto import ant e la quantità del veleno; ma è certo che l'organismo è molto sensibile a dosi a nche piccolissime della sostanza :incrimin1ata. E quest a sensibilità a umenta straordinariam·ente sopratutto di fro·nt e a d0si sub entranti, anche se molto piccole. Dal r apporto del prof. H effter s ull 'a,;velenament0 sostenuto com e si è detto da , ·ernici contenent i un più elevato per cento di t etracloret ano, risulta che la fig ura clinica si può riportaire a due t ipO. : uno rappre·sentato da fenom eni gastro-enteric.i· ed epatici, c10me quell i osser,~ati in Inghilterra; l'altro da (13) 1

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1174

IL POLICLINICO

fenomeni in preval·e nza nervosi e precisamente da tremore, cefalea, d-OJ.vri nelle membra, stup0re, formicolio .n elle estremità, sudorazione profusa, ecc. Le :ricerche sperimentali poi acc{!rtarono l 'aaione narcotica della sostanza che, a parità di peso, sairebbe 2-8 volte maggiore di quella del cloroformio, ma ·n on vennero disgraziatamente condotte a termine le ricerche collaterali ch e si dev0n-01 es.perire a.ll'autvpsia degl i animali in esperim·ento.

* * *

Fin qui i dati raccolti dagli stuc1iosd, incaricati daii singoli Governi di . studiare i oo-ravi fatti osservati nelle diverse fabbriche di aeroplani. Di fronte alla gravità dei casi accertruti, 1e autorità tedesche han.n o subito proibito l'iimpiego d elle vernici a ·b ase di tetracloreta:no; in Inghilt erra, si tende invece a reg-oJarn.e piuttosto l'impiego, prescrivendo rù1g oros1e norme· di igiene (as.p irazione dei vapori, ecc.). Questo a·vvelenamento, osservato nelle f1abbriche di aeroplani, deve richiamare l'attenzione degli studi·osi di igiene industriale e d·elle competenti autorità, perchè risulta sostenuto da una sostanza di recente la·nciata sul merca to indus triale e che ha un larghissimo campo di applicazion·e come sostituto dei solventi oggi più in uso. È noto e h€ i solventi più comunemente adoperati sono 1'etere s0lforico, il soJfuro d i carbonio, la benzi·na ed il benZJolo, sia per scivgliere resin·e, colori, lacche, ec~., ma princi'Palmente la cellulosa, s ia nell'industria della seta a:rtificiale, degli olii, dei grassi, dei saponi, ecc., sia per smacch iare, pulire (industria meccanica, poligrafica, tintoria, ecc.). Già da tempo l'industria chimica aveva messo i·n· commercio e con s uccess0 un sostituto della benzilll.a che aveva il vantaggio non indifferente di essere iininfiammabile: il t etracloruro di ca:rb·onio (derivato dal metano, colla formula CCl4), poco accetto però agl i vperai per il suo odvre molto intenso e perchè attacca a lcuni metalli. Ma in questi ultimi an'!li, i ricorda ti solventi hanno avuto un t emibile concorrente in un altro .o meglio in una serie di solventi, derivati alogenati (cllQlfati) d ell'etano e dell'etilene. Di passaggio, :sarà bene ricvrdare qui che tanto ·l 'A. tedesco cvme l 'inglese chia ma:no indifferentemente queste sostanze « derivati dell'etano o dell'etilene », ciò che non è peiiettam ente esalf:to. Pe.rchè ~ diclorutro (C2 H2 Cl 2), tricloruro (C2 H Cl3), percloruro (C Cl4) di etilen·e deri'\"ano dall'etilene o etene - C2 H4 - : sono liquidi a forte potere solvente, con Ieggiera volatilità, eccellenti solventi del cau.tciù, e sopratutto i·ndicatì per l'estraziane d ei profumi. Mentre il tetracloruro di etano (C2 II2 Cl4) o tetracloretano, il pent acloruro (14)

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(C2 H Cl5) e l'esaclorurv (C2 Cl6) sono derivati alogenati dell'eta:no (C2H6). I primi due sono liquidi, con proprietà mrolto simili a quelle dei derivati dell'etilene; l'esacloruro invece è un corp0 solido, con un odvre che ricorda quello della ~a.nfora . ·e ~he trovarebbe utile impiego 'Della 1ndustr1a degli espl1osiv.i e della celluloide. A tutti è comune la importante propr.ietà di essere incomt,u,s.tibili, inesplosivi, ininfiammabili, di bvllire a bassa tempe·r atura e di poter essere facilmente ricuperati e senza perdite sensibili, distillandoli dopo il 10ro impiego. Contemporaneamente l'industria chimica cercava di sciogliere il p11oblema di ottenere un sostituto della nitrocellulosa, oggidì largamente impiegata in m0lteplici industrie, nonostante i ben noti e gravi pericoli di scoppio, di incendio. E di recente, essendo la tecn1,ca industriale riuscita a fissare nella cellulosa il gruppo .aretil !W.vece del g·r uppo nitroso, otteneva un altro etere celluJos~co: l'acetilcellulosai. Gli .acetati di cellulosa si fabbrùrc ano oggidì scipgliendo la cellulosa in ,u,n .m iscuglio di acido e di anidride acetica., in presett7~ di un agente condensante, che può ess·e re l'acido solforico od uno dei suo deri.vati. Si pirecipita quindi la massa coll'acqua., si lava, si essicca, otten,e ndo l'acetat o diii cellulosa utilizzabile pel commerciù. Questa sostanza può sostituire la nitrocellulosa illl tutte ~e industrie e lavorazioni nelle quali venne finora impiegata e cioè come materiale plastico, perchè può essere segata, forata, lisciata, lavorata al tol"nio, incvllata, ecc., imitando l'1avorio, il cvrallo, l'ambra, il oorno, il marmo, ecc., e di conseguenza nelle industrie m olteplici degli oggetti di toilette, articoli per fumatori, coltellinerie, spazzole, giocatt0li, fiori artificiali, ~vestimenti protett·ori, vetri, vcchiali e sopratutto nell'indu:stiria delle film fotografiche, nella impermealizzazione delle tele, dei tessuti, dei cuoi, come isolante al posto della mica, dell'ebanite, del caoutciù, nella fabbricazione della setà. artificiale, di lacche, vernici, ecc. Ora questa sostanza, che indubbiamente sulla nitrocellulosa presenta .innegabili vantaggi, è, è vero, solubile !nell 'acidv acetico, nel cloroformio, nell'acetone, nell'acetato di amile, ma • pare lo sia più e meglio i.sopratutto nei s0lventi che abbiamo sopraricordato e specialmente nel t etracl orurv, pentacloruro d'etano e nel dicloruro d'etilene. A11zi nella fabbrica degli aeroplani - a detta dei tecnici - il tessutv che costituisce l'ala esigerebbe come solvente della verni ce a base di acetilcellulosa rolamente il tetracloretano, perchè solo con questi due prodotti si può avere u•n a lacca che impermeabilizzi la tela delle ali senza ricvrrere alla gommatura


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SEZIONE: PRATICA

che in passato si faceva applicando delle foglie di cautciù. Leggend0 attentamente le relazioni tedesca ed i·nglese si è indotti a pensare che si vioglia far questione di « quantità di tetracloretano,. nella soluzione, perchè si tende a mettere i·n evidenza com,e le ver.ndci usate .i,n. I·n ghilterra, c0l nome commerciale di « aervplane dope » contenessero un percento di solvent·e 15-25 % cli moltv inferiore a quello accertato per le ver·nici· tedesche « AviatoJ » e « Quittners Emaillit » (40-60 %)· Inoltre 1s1il ricorda coo:ne la vernice frruncese, conosciuta col nome di << Novaviì:a », pare non contenga più del 15 % di tetracl\)!etan·o e non abbia dato luogo :finora ad inconvenienti. Coiollar.i·o1 pratico è la necessità di sorvegliare attentamene l'impiego nelle industrie di questi nuov.i solventi e . di esaminare, caso per. caso, la opportunità o la necessità di dettare rigorose n0rme di protezione per gli vperai che li· impieg.ano .Ma di fronte :alla gravità eccezionale dei fatti accertati ·nella· fabl:ricazi.0tn.e degli aeropla11i non è forse condan·n abile l1a p:roibizione assoluta emanata dalla aut·or.ità tedesca, visto poi che le vernici ~ base di ·acetilcellulosa possono essere preparate .con altri svlventi meno tossici del derivato ial.o,g enato dell'etano. DOTTOR ELCE.

IGIENE.

1175

risulta.nte sia dalla registrazione negatitva nei quaderni di v~siita dei reparti, sia dal mio persom.aJ.e accertamento, è oltremodo importante e contfortante per l'avvenire: importauite perchè, :finalmente, &il è giunti a trovare il modo per prevenire e quindi combattere la sempre temibile infezione; -confortante perchè, con gli ulteriori progressi della scienza, si giungerà a render Siempre •p iù. ag-e vole e duratura negli effetti la benefica iniezione profilattica. O·r a sembrer-eè1b e prema.turo proclamare ai quattro venti il risultato della scompa'!sa del tifo fra la nostra gente, poichè essa potrebbe attribuirsi o ad una semplrlce so&ta. dell'infezione, o al fatto che dal 23 maggio u. s. - cioè dalla nostra entralta in . guer;ra - tutta la genrte imba·r cata è rimasta consegnata a bordo, e quella destinata a terra deve rientrare in caserma al tram·onto. Ma qua.udo si pensi che i cais.i diii tifo son veniulti man mano d1minuen°d o, prima di quest'epoca, :fino a scomparire del tutto verso la :fin.e di marzo, è d'uopo concluder.e che, a miSl\1ra che la vaccinazione antibirfica si c-01111pieva, veniva diminuendo la poSlsibilità di attecchimen,t o dell'irufezd'o ne, :fino a che questa - pttr non essendo cam1b iate le abitudini di nostra gente - è effettivamente sc01tD.pa.r sa. A ecxmprova di ciò riporto il seguente Sf;ecchietto, facendo presente che, dall'agosto 1914 in poi, molte illavi dell'Armata dttalia.n a si ISO'll!O trovate 11.elle acque di Taranto . Casi di infezione tifica.

I primi risultati della vaccinazione antitifica nei militari della R. Marina in Taranto.

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G. TACCHETTI Colonnello. .mediiloo - Direttore di sanità.

Ci sono state gentilmente favorite le ·bozze di stampa della seguente ·n ota, la quale è destinata al fascicolo VI degli Annali di medicina navale e coloniale.

Serpeggiava in Ta.raru.to, finOl a quattro mesi or sono, fra, i mi1iltari dell'Armata, l'iniezione tifi.ca., che, ad onta delle raccomandazioni e d<:-1le misure profilattiche, più volte ripetute ed ordinate non SIÌJ riesciva a. sradicare; anzi, in al' cUlne epoche si risveglia·v a con maggior diffusione e gravità, dando spesso es~ti J.eta1i;; e ciò in.d ipendentemente dal numero sicarso od abbondante di militari residenti a bordo o a terra in questai Piazza marittilm.a. Ora, da quando la profilassi dell•a dinoculazione di vacc~no antiti:fìco è stata resa obbligatoria (gennaio 1915) (1), e generalmente applicata a tutto il pensonale della R. Marilnla, ll'()lt]J si è più osservato u.n sol caso di tifo fra i nostri militari qui presenti. Questo 'd ato di assoluta certezza, (1) Dal luglio 1913 era soltantù facoltativa.

Anni

Mesi 1912

Gennaio

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3 (i)

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7

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6

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Marzo •

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Aprile •

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Maggio.

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8

4

Giugno.

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5 (i)

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Luglio

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Agosto.

• •

Settembre Ottol;>re • . Novembre Dicembre

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13

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I

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3

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1915

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Febbraio.

1914

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I9t3

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4 (1)

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3

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3

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2 (i)

4 (i)

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3 (1)

4

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5

••

I

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2

I

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53 (3) 30(5)

28 (1) 23 (1)

Avvertense. - Il 3 gennaio 1915 venne emanato il Decreto legge che rendeva obbligatoria la vaccinazione anti.tifi~. - Per i milltarl della R. Marina. praticamente, la va~c::inaz1o~e venne appena iniziata ai primi d.i .feb~raio. - I n~ert 1n cor.,1vo e fr~ parentesi rappresentano m1htar1 del R. Esercito, compresl nel t o tale in nero.

(13)


IL POLICLINICO

Da questa tabella risulta dunque che, compiu-

ta la vaccinazione, non si ebbe.r01 più tifosi ad eccezione di uno ricovierato, ai! primi del mese di luglio. Ma costui risulta .noru vaccina.t o e ·viene perciò ad offrirci la controp·r ova degli effetti benefici di questa prati:ca profilatttica. Altra c-om.troprova è questa : nieù mese di giugno e di luglio furono accolti altri due tifosi in pe11s!001e di ma·rinai dell,e navi ingl,esii qui presientsi.; anche costoro risulta,n o non vaccinati, e lo sorivente in base a questi casi ha credulto dri consigliare ai colleghi stranieri di praticaa:e l 'inoculazion•e ai loro equipaggi. Si può, dunque, oggi, 30 luglio 1915, aS1serire che, compiuta o quasi la vaccinazione an:titifica, d1l tifo è scoanpairso in questa Piazza marittima, fra la gente della R. Marirua. E, nell'affrettarmi a segnalare, coni somma compiacenza, un d~t,o di fatto cotanto importante, mi sia lecito ·fa:r rilevare, che n·<)on è piccolo merito delle nostre sup·e riori a111torità sanitarie (1) (che i.ntensan1ente e tenacieimente vollero applicata la salutare e moderna · profilassi contro il tif,o in tutti i militari) di aver superato ogni ostacolo fra ppos:to dai misoneistill, · dai pavidi, dai trepi&i, da:gli inerti, e di· arver vinto. Ad essi vada :il plauso e la gratitud1i.n e della n•ostra Marina, la quale· vedrà; se forse i11'0n int e ramente distrutta , per certo ridotta a1. minimi termi.n i questa cat1sa di ma1latti·e e di morti fra i .... . . propri equ1pagg1. Tar.a1nito, 30 luglio 1915. 1

Lo sperpero nell'alimentazione dei soldati. (British Medical /ournal,

10

1111glio 1915) .

Riassumiamo brevemente questo leading article del magn-o giornale medico londinese, che dimostra come ainche nell'opulenta Inghilterra la questione di un meno prodigo funzion0mento delle sussisten~e militari si imponga nelle attuali circoSlta.nze. R ecenteme nte iil canoelliere dello Scacchiere della· Camera dei Comuni h a! par.lato eloqu1entemente sul dovere incom1b ente 1&u tutti i ~ittadmù di praticare una rigida economia, poichè, ~nche nelle private ammimistrazio,ni, k> sperpero non è e<>sa da prendersJ1 alla leggera. Altri membri del Parlame11to, ail'largando 1aI discussione, han·nlo rilevato che neanche le a,m ministrazioni putbliche ,~anmo esenti dalla taccia di prodigalità. La I ge11erali m edici Calcagmo e Rho delJa R . ]\fa rina , per la etti iniziativa la questione ' ·ennie portata al Consiglio supenilore di sanità ~e1 Reg;no, che diede pare1"e f a, rorevole ed invitò 11 GO"\Terno a p rov"\ edere d'urgenza. ( 1)

1

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stampa pure ha predicato d•ov.u nque l'opportunri.tà di economJe p,u bbliehe e priva.t e, massime a propasd.to dell'arl imentazione. Il British M edical Jour1ial muove ora alcume· c.rit1che alla razion·e del militare britannico, ·facendo rilevare che, anche oolla raz.flone di pace, si distri1b uisce a ciascun individuo unla libbra di cairne (la libbra inglese è cli 453 grammi e mezzo,) ; orbene, egli di.Ice, a p,r.esci·n dere da ogni altra considerazione, non è ammissibile che un i ndividuo anch.e abituato a conisumare una libbra di carne nella. stagione invernale, con.S1Umi la stessa quantità ,iln esta.te. Sen1on~hè, molti soldati i:n·g lesi (gli ammogliati, per esempio, che sono assai 1nftl:merosi) prendono la razione in contanti e cambiano il regime a loro pila.cimento, anzi vi fanno sopra a·n çhe delle ·econ omie; altri poi vend0tno a.ddirittu1ra una parte degli alimenti loro soonministrati1, con questo risultato : che 1'1 nsieme delle provvliStte e delle spese fatte dall'Intendenza per le sussistenze non è in realtà impiegato come sarel:·b e giusto dovesse . avvenire. Il soldato dunque o impiega una p:a.r te della razione .in contanti per altri scopi, o ne vende una parte; oppure sciupa il' s uperfluo buttandolo nei rifiuti. Che qwes.t'ultimo caso sia pure frequen1ti!Ssimo, dice il giornale medico britan.n ico, og,nuno può vertltfi.care visitand-01 i dintorni degli aiccampamenti, i1n cui 1sii istruisc0tt1-0 e Slii a11en'a11(i) attualmente gli ·e serciti reclutati da l•o rd Kitch·en·e r. Basta un esempio, per comprendere ciò che ivi accade. È una bazza per le fattorie agrieùle dei dint01'·ni ' le qua.li fann 0 ;:,<Yrandi alleva.m enti di maiali e li nutrono coi rifiut~ dell'accatm:pamento. Ecco cosa il redattore ha trovato in Thlli trulogolomangiatù!ia di quei porail : in ;una massa nauseabonda di altri rifiuti alimentari ·v ide questi galleggianti : un pezzo di f orma,g gio del peso 'd i mezza libbra; 111n grande pezzo di prosciutto; parecchie pagnotte di paine, senrza parlare di numerose patate ed altri ·r imasugli di dgni specie. L'articolista calcola che tutta q11ella roba or.igi11ariamente av·rebbe potuto bastare al nutrimento di u.n adulto per parecchi giorni e fa la mela11conica riflessione che i truogoli di ciascun.a fatroria isii cantano a dozzine e che le fattorie che si valgono di tali risorse sono centinaia. E chiude la sua pali n10dia1 così « è una triste ironia che, mentre d: prezzi.I delle derrate alimentari continuaino ai salire, e men,f re i miniistri in coro esortano 1a nazione ad ogni sorta di par• • • • • • • simonia ed ll Governo nonnna comm11~s1om per stucti.are i migliori mezzi di rifornimento dei viveri, in lungo e in largo, da neird a sud, avvengano gli s perperi sopra segnalati ». E, dopo 1

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qualche altro .ameddot-0 condito di piccante humour all'uso inglese, finisce con queste paro1e: «i medici che hanno esercitato o esercitano la loro ·profes&ilone nei più poveri quartieri cli LOllldra o di altre grand1i1 città e che quindi ne conoscono le miserie, rimarranno colpiti dal c0tnrtrasto di questo scialacquo, e conver.ranlllo con noi che urgono misure intese a r.idurre aJ minimum cosi grande male ·dell'amminis.traziooe militare ».

* * * Ogni p()}ese ha le sue abitudind alimentari e tutto è relativo; ma ,iQ maJe lam,entato iin I·nghilterra .esi!Stte, .sebbene in minor scala, anche press.o di noi, poichè diamo ai nostri sioldati 375 grammi di .ca.Tne al giorno, menlt.re la fis~10logia e l'igiene dicono che 200-250 grammi saiieb1èiero più che sllifficienti, e icostituiscomo già una quota, che nell'immensa maggioranza es.s,il noni hanno mai coniS!Umato, nè consumeraD.lllo mai più, allorchè ritorneran•n10 .alla vita civile ed ai loro duri lawri delle minier·e, delle costruzionJl ferroviarie, delle officine e delle camp.a1g ne. E si ricordi che il lavoratore italiaino, amante dei far.inaeei, ma in sostan.za parco nel cibo e quasi vegetari.aino, è il primo e il più resistente lavoratore del m ondo. F. RHO.

OSSERVAZIONI CLINICHE. Adenite inguinale da

sfor~o

per il dott. ROSARIO SACCO.

La gran·d e quantità delle adeniti, che vengono curate annualmente mi hanno offerto il campo di poterne studiare la etiologia e di avvicinarmi alla spiegazione di alcune domande, che casi clinici speciali mi hanno suggerito. ~ risaputo che la infiammazione acuta suppurativa delle glandole linfatiche è determinata dai comuni germi della suppurazione e che le vie dei piogeni sono: o focolai suppurativi delle vicinanze, oppure quelle piccole escoriazioni della cute, attraverso alle quali i germi possono fa.r si strada per andare a fissare la loro sede di distruzione nelle glandole viciniori. Una percentuale non indifferente viene richiesta dalle adeniti a localizzazione prevalentemente inguinale. I vasi linfatici degli arti inferiori derivano dal piede e, paralleli alla rvena safena major, vanno a sboccare nei gangli della regione ingui·nale; quivi c-O'Ilfluiscono pure i linfatici dei genitali esterni e quelli della dorsa; decorrendo 3

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i primi pel monte di Venere ed i secondi trasversalmente. I gangli linfatici hanno forma glodosa od ovoidale e sono rivestiti da una caps.ula connettivale di vario spessore. Da questa capsula partono verso l'interno del ganglio parecchie gittate, le quali s'i.ntersecan·o fra 'di loro, circoscrivendo degli spazi in modo che la sostanza glandolare viene ad es.sere divisa in numerose trabecole. Tutta la sostanza glandolare può essere divisa in. una porzione midollare ed in una corticale. Nella porzione corticale si trovano abbondanti i follicoli linfatici, che si continuano nella porzione mid.ollare coi cordoni linfatici. Tanto i follicoli quanto ·i cordoni linifatici risultano di un conglobato di elementi linfoidi (linfociti piccoli m o:n onucleati) sostenuti da uno stroma di connettivo adenoride-0. I vasi s·a ng.uigni, insieme ai vasi linfatici efferenti penetrano dall'ilo nella glandola e si insinuano .nei follicoli e nei cordoni linfatici. Dalle poche note di anatomia esposte, chiaramente viene spiegata la via di propagazione, che può seguire un.a infezione e l'insorgere di una adenite acuta nelle glandole i.nguinali, quando un contagio venereo esista Jielle parti genitali, o quando qualche altra lesione, sviluppata sulla s uperficie dell'arto inferiore provochi una invisibile li·n.f angioite (u.nghia incarnata, eczema, spellatura da calzatura, ecc.). Il loro modo di formazione non ammette dul:,b i. La vir.u lenza dei germi, pri•m a, e l a vicinanza del focolaio infettante, pori, ai plessi linfatici, ci costruiscono lo svolgersi della infiammazione delle glandole linfatiche del territorio stesso. Ma vi sono dei casi, i·n: favore dei quali nessuna altra apparente spiegazione etiologica ci è venltlta ad illuminar·e, se si eccettua quella.i riferita dai pazienti, che l'adenite è venuta .su in seguito ad uno sforzo esagerato e ripetuto. 1

I. - G.: . I ... Nulla da rilevare nel gentilizio. Non ha mai sofferto malattie veneree. Riferisce, che in seguito ad una corsa sostenuta per fermare un ladro, incominciò ad avvertire dolore nell'inguine destro e rilevò che una glandola linfatica era aumentata di volume. È individuo di ottima costituzione organica con nutrizione generale molto ben cooservata. All'esame obbiettivo ·n ella regione inguinale destra presenta una tumefazione grossa quanto un uovo di gallina con margini indecisi e coperta da cute arrossita ed edematosa. Al mi.nuzioso esame del territorio irrigato dai linfatici corrispondenti non si potè rintracciare nessuna - an.che minima - lesione, che fosse apparsa come porta d'entrata dei germi pio<Teni. È da 'Dotare, che all'infermo, alcuni giorni prima della corsa, era stato inciso .un grosso fo.ru11colo sul dorso. V·iene praticata la oncotomria . 1

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IL POLICLINICO II. - C ... D .. . Non riferisce precedenti morbosi ereditar! degni di nota. Non si è mai contagiato di malattie veneree. Assicura che in seguito a parecchi salti eseguiti nell'istruire alcuni dipendenti, gli comparve nell'inguine destro una piccola tumefazione, dolente alla pressione. In cinque g iorni ingrandì tanto, da richiedere l'intervento del chirurgo. Furono inutili le cure apprestate per fare regredire l' « i·ngrossamento ». Individuo di otti·m a costituzione con nutrizione generale vantaggiosa. All'esame obbiettivo nella regione inguinale destra si nota una tumefaz1one, grossa quanto una mezza mela, con cute arrossita ed edematosa, fluttuante. Viene incisa con fuoruscita abbondante di pus. Non si è riscontrata alcuna lesione ·nel territorio linfatico . Il D... presenta il collo fasciato per un focuncolo, che gli fu inciso proprio cinque giorni prima, che si fosse pr,e sentato alla visita. In simili casi quale spiegazion~ può venire i·n, nostro a iuto? Davanti alle 1:J.ostre domande, rivolte all'ammalato, troviamo insistente il movente etiologico dello sforzo, in seguito al quale è avvenuta la infiammazione. A prima vista sembrerebbe superflua una cons iderazione ,a l riguardo, perchè siamo abituati ·a pensare in similii occasioni alle linfadeniti, che venivano chiamate idiopatiche e che spieghiamo con l 'attribuire la lesione alla penetrazione dei bacilli d1 Koch nella glandola affetta. Sarà vera la nostra asserzione quando il soggetto gracile è individuo linfatico, quando l'infiammazione prese11ta decorso lento, per non dire cronico, o quando altre lesioni della stessa natura si riscontrano in organi, che atdtualmente vengono ·offesi dal m ale, ma in individui validi, robusti e con. nutrizione vantaggiosa, l'insorgere dell'adenite, con tutti i caratteri dell'infiammazione acuta, in seguito a sforzo, ci spinge a nuove ricerche . Per questo, nella mancanza delle lesioni in Loco e delle suppur.azioni vicine, all'oculatezza del sanitario non dovrà sfuggire l'esame ~ttento di tutta la superficie del corpo. Vi si troverà, di certo, qualche focolaio di flogosi dal quale, dobbiamo pensare, siano partiti i germi che hanno dato la adenite acuta. Per interpretare la formazione del processo flogistico nei casi come quelli riportati dalle storie cl·iniche esposte, dobbiamo considerare, che lo sforzo od il trauma nei territori linfatici abbia determinato il maltrattamento della parte, abbia costituito il locus 11'i.i11c ris resisten.tia e adatto ed abbia dato luogo al pab1il1t1n necessario per lo svolgersi della vita dei microrganismi. Esperimenti di l aboratorio che convergono ad analogo risultato possono servirci di guida nella nostra opinione. (18)

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Becker ed Ullmann osservarono osteomielite acuta tipica, allorchè i·n. animali di esperimento iniettarono sottocute culture di piogeni e dopo contusero o fratturarono un osso lungo. Gli stessi risultati ebl:ero Lexer e Canoni con le iniezioni pure di stafilococchi piogeni aurei. Ora, come la spiegazione di questa lesione provocata è da concepir.si in tal guisa, che dai punti infettati siano entrati in circolazione i microbi e trasportati dal .sangue siano rimasti a svilupparsi nella parte lesa, cosi è da rite· nersi che l'adenite è dovuta agli agenti flogogeni, entrati in circolazio·n e, che sono stati attratti positivamente nel luogo deteriorato dallL) sforzo (traù.ma). Avverrebbe, qua.sii, quello che le osservazjo11i cliniche ci mostrano, che dalle suppurazioni localizzate si origina·n o le metastasi, specialm~nte quando esista una sicura debolezza della parte nuova infetta (Rinne). L'adenite da sforzo o traumatica, dunque, sarebbe determinata dai mi crorganismi flogogeni messi in giro dalle vie sanguign1e o linfatiche, mentre che lo sfcrz..:traumatizzante ne costituirebbe la vera causa determinante. BIBLIOGRAFIA. TILLMANNS. Patolog. Diagn. Chirurgica. DE GAETANO . Patolog . Chirurgica. VIRGALLITA. Giornale Medie. Milit., 1912. 'HETZMANN. A tl. anat. umana. TESTUT. Anat. umana descrit. BERNABEO. Diagnostica chirurgica.. FIORITO. Ann. Medie. Navale, 1911.

Premio semigratuito per gli· associati al Po·

licli1iico : PROF. L. FERRANNINI Docente dl patologia e clinica medica nella R. Università dl Napoll

Manuale di Semeiologia Medica, Fisica e Funzionale 2•

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SOMMARIO. LA STORIA CLINICA - SP:MEIO· LOGIA FISICA GENERALE - Semeiologia dell'appa-

recchio respiratorio - I d. dell'apparecchio circo la torio - Id. tLell'addome - IL. dell'apparecchio digerente - Id. dell'apparecchio urinario - I d. del sistema nervoso - I d. del sangue Id. del ricambio niateriale. - Volume in 16° grande, di 490 pagine, con ro8 figure intercala.te nel testo, rilegato in piena in tela inglese, L. 7. Per i nostri associati sole L. B,26 franco di port0 e racoomauda to.


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SEZIONE PRATICA

ACCADEMIE, SOCIETl IEDICHB, CONGRESSI (NOSTRI RESOCONTI P~TICOLARI).

Riunione dei chirurgi mili tari tedeschi a Bruxelles. (REFER.

Munch. mediz. wochenschr., aprile 1915). Ferite del t01'ace.

IV. ,

Prof. SAUERBRUCH. - Su 22,145 teriti ha osservato 836 lesioni da arma da fuoco del to:race (30 %, di cui 1'A. non tiene conto, erano morti sul campo di battaglia). Importante è la distinzione anatomica tra ferite da piroiettili di fucile, .che tendono a decorrere bene, e ferite da granata e shrapn.e l, con forte :strappamento dei tessuti ; come è intereSlsa·n te la questione della entità dell'emorragia : in. alcuni casi questa è primariam·e nte m·ortale; si hanno, ma non !requenit em·e nte, emorragie secondarie dalle aa. tnammaria interna e .intercosta1i . Han.no maggiore im p·artanza le emorr.agiie p·o1monari, le quali h anno di solito prognosi migliore, p·er ciò ~he riguarda il pericolo di un 'anemia acuta che per i p;ossibill effetti meccanici concOtD.Jitanti: solo in rari casi però è .n ecessaia la pu.rutura, per ovviare agli effetti cli forti spostamenti provocati da un'emorragia abbondante. È necesisario pensare alle emocragie secondarie, che talora, in casi .anche di ferite leggere, provocano dopo 2-3 settimane la morte. Per la progn·o si è di gra.nde interesse saper-e se, e quanto, fu lesa la pleura. Gravi, :arn che immeidatam·ente, sono le ferite ampie della pleura c·o1n p.ne·u motorace aperto; a l contrar.io lo p·neumoitoraoe chiuso, con piccoli forami d'ingresso e ·d'egreJsso, non è pericol0tso; anche l'infezion:e è più da temersi, qua:n1do la pleura è ampia·m ente lacerata. Le ferite della parete toracida, se da fucile e senza lesione pleurica, guariscon.o. di solito da per loro; se da granata, la prognosi è di solito buona, ma è necessario .ripulire la merita, regolarizzarla, tamponarla; se v'ha pneumotorace aperto, bisogna anzitutto trasformarlo in chiuso, il che però non garantisce dal propagarsi dell 'in•fezione. Negli ultimi tempi ha operato .con vantaggio iin a.lcuni casi col 1s uo metodo della differenza di pression.e. Ha avuto oc.casi1o•n·e di operare solo 2 casi con lesion~ cardi·o-mediasti~iche 1; niell 'u.no, con grave emo.r ragia secondaria, che non cedeva al tampona·m ento, e con media.:stinite putrida, fu sutu.r.ata una lacerazione del tronco anonimo, ma il paziente mori d'infezione; nell'altro fu fatta una sutura del cuore destro, l l/2-2 ore dopochè la ,ferita era stata ini:ferta, ma il paziente 1

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morì dopo 5 giorni di pleurite, e alla sezione si trovò un altro frammento di granata nel cuore. Un altro preparato mostrò BORST: forarne d'ingrestso di un frammento di granata a destra dello sterno, forte 1tachicardia; ·d opo 14 giorni morte improvvisa; all'autopsia si trovò che il proiettile, pe11forato :il \Se~to interventt:riro.lare, era penetrato nel v·e ntricolo sinistro·, ove ISci era '.r iv.estito di trombi da cud erano partite ma1sse embolich1e. Nelle .ferite del polmone si possono avere fatti flogistici ·e d emorragie secon.d arie anche nella 3a. o 4a. settimana : tali emorragie secondarie si hanno di lsolit o per ttammollimento dei tessuti, che limitano il canale percorso dal proiettile, o per ervsione _delle pareti vasali da frammenti rimasti in sito. Anche per le .ferite del polmone si arvvera il fatto che le lesioni, prodotte da scheggie di granate, sono assai più gravi. Qua.nto all'infezione polmon·a r e, come cau1s.a d.i morte, non è raro che l'infezione secondaria (su·p puraziond, gan.g r.e na polmon;are) abbia maggior1e importanza della primiti·va. La terapia delle ferite del po1lmone consist~ di solito nella propinazioine di morfin.a , trasporto dei feriti, eseguito con cura, e riposo assoluto. La mortalità globale è d·i ciir ca il 24 %. Nei casi di pn·e umotor.ace infettato S. consùglia 1' evacuazione del liquido con punture ripetute. Stima invecie opportuno d'intervenire nei casi di gravi lelsJ.o.n i toraco-polm1onari prodotte da glianate, dato che, lasciati a loro, quésti feriti soccombono in gran parte (su 83 ne ha v1e duti morire 74 solo n·e gli ospedali da campo). In:tervien.e anche nelle ferit e da proiettili . penetrati sulla linea ascellare media all'altezza della 7a.ga costa, allorchè 1si manifestino s'intoani di lesioni addomi.nali, il che iSel?'.1-bra avveniire rfrequientemente. Su 8·2 di tali casi, non curati attivamente, 71 ebbero esito letale. S. incide sulla linea mediana nelle ferite da proiettili di fucile, segue la via transdiaframmatica, con previa sutura pleurica, nelle ferite da granata: su 14 feriti g:ravi di queis.t a categoria, operati, 10 gua· • nrono. Prof. BoRCHARD. - S'intrattiene :sulle conseo-uenz.e delle ferite d.e l polmoi n e, che rvolgono a b . guarigione, sopratutto sulla formazione, talora estesis1sd:ma, di ad.e renze pleuriche, e sui fatti d'induramento polmonare; consiglia di evacua. re con punture ripetute gli emotoraci, che, d")PO 8-9 giorni, .no.n1 tendono a ri:a.ssorJ:.i rsi. 1

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DISCUSSIONE.

BuRKHARDT dice di aver osservato con I-4ANDOIS in alcuni casi di ·f erite tangenziali del torace delle forti contusioni del polmone (con ,

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IL POLICLINICO

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frattura di più costole) :o del fegato, se era stata col pita la parte infe riore diel torace destro : a tali gravi contusioni vanno uniti sin.tomi di colla·s so e cianosi.

Feriie dell.1addome .

V. -

Prof. K oRTE. - Si 1occupa solo delle ferite addominali penetra:nti. I proiettili delle armi da guerra producono spesso delle gravissime lesi-0ni dei visceri addominali e dei vasi ; nia si deve intervenire ch irurgicamente , anche là dove la indicazione è netta, solo se le circOlstanze esteriori (asepsi, 1.stru·m :e ntari10 adatto, abilità dell'operatore) son·o favorevoli, perchè non di rado l'operazione è lunga e difficile. Queis.te circostanze favorevoli rarame nte si trovano riunite negli ospedaletti da campo; più s pesso quando si tratta di guerra di assedio o di poisizioni. Di grande importanza e il t empo trascorso dal mome nto in cui la lesione fu infe r.t a e l'intervento: dopo1 1 2 ore la progn101s.i diventa molto grave, più grave ain'cora se il ·ferito era stato assoggettato ad un lungo trasporto su strade cattive. Per avere una regola generale sul modio <li comportarsi l'll. casi di ferite penetranti dell'addome bisognerebbe sapere : 1 ° se l'attesa è cosi funesta da giustificare un intervento, anche i.n circostanze esteriori !sfavorevoli; z<i se i successi della cura operativa ~ustifìcano, anche nelle_dette circostanze, 1'intervento. Ma una ris posta µre cisa è impossibile .Su 312 casi di lesioni addominali (la maggior parte da proiettili· di fuciJe), 38 morirono ai p.o sti di medicazione; s u 274 arrivati a ll'ospedale il 53 % morì, il 46 % potè essere ii.nviato negli ospedali1 di base. Su 17 operati in primo tempo per prolasso dell'intestino o d ell'omento 14 morirono. Su 257 fu fatta u·n a cura di attesa : funono cioè lasciati per 6-8 giorni nelle formazioni sanitarie frontali,, poi tras portati in un ospedale da campo, dove r imasero 2 settimane , quindi i.n'Viati negli oopedali dli base; di questi il 47 % guarl. Dii queisti, ro furono secondariamente operati per prolasso dell 'omento, formazioni di ascessi, iecc., con 6 esiti letali. Riassumendo, su 312 caS:i· s i ebbe il 60 % di morti, e il 40 % di guarigi.oni. Spesso è acca' duto ch e durante 1'operazione il chirurgo non abbia trovat o la o le perforazioni intestinali, ch e pure 1'autopsia fece 'Vede1re. Su 23 casi di ferite del fegato 15 guarirono (in due casi si ebbe perit onite biliai:re) ; 2 di ferite della milza guari.rono, I morl; su 7 casi di ·ferite della vescica 4 guarirono . K. con~lude che è difficile dire se esista o no lesione d ell'intestino; ch e u1na feri.t a dell'intestino può guarire da sè; che in caso di ferite addominali, in cui si sospettino lesioni dell'intestino o di altri organi, bisog.na 1

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operare entro le prime 12 ore, quando il ferito non abbia viaggiato a lungo e non si trovi in troppo gravi condizioni generali, e quando inoltre le circostanze esteriori sopracitate sieno fav1orevoli. ScHMIEDEN. - Crede che la guarigione s,p ontatJ.ea di ferite pen•etranti dello stomaco o del1'intestino sia oltremodo rara; di sol ito si stabilisce una · :flogiosi peritoneale grave. Solo con l'operazione la gravità della ipr.ogndSi può essere modificata, poichè i forami prodotti dai proiettili• sulle palfeti gastro-enteriche sono• quasi ISiempre così gran di, che è un, illudersi aspettarne l'occlusivne da un'ernia della mt1cosa ; più favorevole è la prognosi, se il proiettile fu sparato a gJ;a.nde distanza, e per le ·f erite <le Jle parti più p11ossimali dell 'iintestino, e se quest o era vuoto. Bisogna però op~rare precoreme.n te, nelle prime 12 o al più tardi nelle 18 ore : natu1talm.e nte si terrà conto dello stato generale e delle circostanze esterne. La peritonite per isè 11J0n richiede operazione sttl campo. La tecnica dell'operazione deve esseire semplice e rapida; quando. è possibile, è bene chiudere del tutto l a cavità peritoneale; r ettoclisi. Un· t erzo d egli operati per perforazione gastro-intestinale è g·uarito. Solo però durante le guerre di posizione è poS1Sibile operare con successo e su larga scala. 1

DISCUSSIONE. FRIEDRICH è partigiano della tera pia conservati va assoluta, della quale cita molti successi. ENDERLEN è favorevole all'interve:t?-to, quando le circoot ainze est eriOlri lo perm-ettano : su 89 rasi operati, com prendenti ferite da fucile, da shrapnel e da granata, talora con molteplici pertocaz.ioni, ha avuto il 30 % dii guarigioni ; data la bontà e la rapidità dei m ezzi di trasp()(tto, ha potuto operare nell'ospedale da campo, fornito di una splendida sala operatoria, anche dopo 4 ore; ha operato anche dopo 18-20 ore, ma ha trovato sempre perito1nite putlrida; non ha mai osservato che 1111 t appo di• mucosa occludesise la periforazione. KRASKE propende per l'operazione, perchè, al pari dii ScHMDIEDEN, non crede ad un'occlus ione spontanea della ferita intestinale. SAUERBRUCH su 54 casi operati ha ottenuto il 40 % di guarigiontl. REHN raccomanda di operare solo se le circostanze est eriori 1sono nettam ent e favorevoli.

-

Fratt1tre degli arti e fertte delle arrticolazicm.i.

VI.

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P rof. PA\'R. F'ratture . - I proi ettili di guerr.a producono sulle ossa delle fratture complicate che s i trasformano in semplici o sottocutanee, quando le ferite delle parti molli guariscono sen-


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[ANNO

SEZIO~

za i11fettarsi. Però soltainto le fratture da proiettili di fanter·i a guari1scono spesso asetticamente ; quelle da shrapnel s101no in gran parte (70-80 %) , . quelle da granata quasi sempr·e (go-95 %) infette . Grande iinportanza per il buon andamento della frattura ha la cura razionale delle ferite delle parti molli, e reciprocamente. N.ei casi1 di frattura i nfetta la cura può essere conservativa od operativa a seconda .d ella graviità e dell'estendersi dell'in.fezio1n e. La terapia attiva va dalla regolarizzazione della ferita cutanea, alla esciStsÌ·Olne di tess uti, (fascie, muscoli) frammentati i0 lnorti:fìcati, alle 1nc.i sioni: più o meno an1pie, cbe permettano· l '·e strazione di corpi estranei e di schegge ossee. N·a i casi di flemmone gassoso, 1s.pecie per quell10 sottoaponevrotic,o,, incisioni ampie ·e profond·e e, se non interviene un rapidi{), miglioramento,, amputazione. Iniezione pr1ofìlattica di siero antitetanico .nelle ferite da proiettili di· artiglieria. A seconda del decorso di, una frattura infetta si possono disting11ere 4 tipi principali : a) la suppurazi.o,n e guari1sce rapidamente con l'estrazione o 1'emissiione spontanea di corpi estranei o di s cbegg·e ossee; b) suppurazione notevole, febbre modica, che aumenta coi movimenti dell'arto 10 col cambiare la fasciatura; basta di solito un 'incisione e il drenaggio; e) 1suppurazione inten•s a 0 1 essudato fetido, febbre alta a tipo setticoemjco; rapida necrosi dei fra·m menti OlSs·e i, colorazi•one bruno-verdognola della spongiosa, infezione putrida d!el midollo osseo ; i focolai osteomielitici dai moncon i ossei pOlssono guadagnare 1'articolazio1n e; ulte riormente si pr 0.ducono s·equestri corti.cali ed os teofiti irregolari; talora albuminuria (rene ·amiloide) ed anemia gra,~e; spesso, n 0Jn e'SS·e ndo s ufficienti il e semplici incisioni1, bisog.na rico•r rere ad un intervento più radicale; d) suppurazione progr·ess1va; nonostante molteplici inci&ioni1 1si stabiliS<::on·o for1ne flemmonose diffuse, suppurazioni articolari, quadro settico-piemico. Una compli.cazione grave è data dalle .e morragie secondarie settiche. Nei tipi e) ·e d) è speisso nec·essario ricorrere all'amputazione. La cura operativa secondaria delle fratture gravemente infette consiste in: ampliamento d•ci forami1 di in- ed egresso, .asportazione di corpi estran.e i (pal pando1 nella ricerca con. le dita rivestite di guanto), inciisione di ascessi e drenaggio, esposizione del focolaio di frattura ed asportazione delle schegge Ji,l:1ere, talora resezi1o ne dei frammenti ossei', vuotamento, del tratto di canale midollare infetto, asportazioo-e di sequeis.tri, tamponamento leggero; si disi1t1fettano le cavità oSIS-ee cùl termocauterio o con la tintura di iodio; non abusare del iod0formio, 1

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PRATICA

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che ha dato ripetutamente sin,t omi1 d.i avvelenamento . Nel trattamen.to CiQ1n secutivo so110 n1olto utili gl'i·m pacchi o i bag·n i caldi locali. L.a 111edicatur.ai non deve essere cambiata mo·l to s pesso, perchè spesso, ad ogni suo rinnovamento, si hanno durevoli aumenti dci. temp~ratura. Pt:r quanto ri1gua.r da la cura in sè della frattura si può adoperare : l'estensione in 1sen1ifÌessione deg1i arti, ap1parecchi gessati, fenestra'ti, raramente si è usata 1'eSitensione con chiodo; utile si è mostrato il metodo di estensionie di Hackenbruch . Si badi in·oltre alle condizioni dei muscoli e delle airticolazioni. Co1t1trollo frequente con i r.a ggi Roentg.e n . F·erite e suppura.ziornti aticolarri : sono determinate da proiettili che colpiscono un'epifisi u la dia:fìsi, arriva.ndo fino a ll'articolazione; l'e·m artro ne è una naturale 0ons eiguenza ; nielle ferite dell'epifisi sft ·o.sis;e rva.no anche v·ersamenti si,ero:fìbrinosi ; il rials:sorbimen.to spontan·eo è la regola, se la lesione si maJtlti·en1e asetti-ca. L'emartro viene, punto e compresso, se l'emorriaggia è persistente e tende fortemente l'articolazione. Di solito basta il ripo1s10 e una fasciatura compressiva ; l'estension.e si u sa solo se v'ha contrattura in' flessione . Molto utile è l'esame radiografìco1, :s.p ecie ·n:e lle ferite non trasfosse. Nelle ferite articolari asettiche 1'intervento è indicato s olo quando la funzione è lesa : a.nomalie di posizione, intensi dolori, si1n1tomi di corp.i mobili articolari (5 volte al ginocchio, 4 volte a l gomito) ; i frammenti· di gra:nata iendoarticolari vengono asportati. Le articolazioni s'i•n fettano,, in via prim.i tiva o secondaria, 1s.econdo quattro modalità : 1Q. ferite penetra11ti o trasf•osse settiche; su ppurazione dell'emartro; 2° f.ramm·entazioini o fessure ossee, che raggiungono l'-articolazione: si avvera un processo oisteomielitico, i,l quale si propaga fino alle estremità articolari; 3° suppurazioni paraarticolari; 4° s uppurazioni metastatiche. Il pericolo d'infezione de11.e ferite articolari è assai maggi•ore per quelle prodotte da proiettili di artiglieria; alcun°e articolazion°i, per es. Ja tibio-tarsica, s'infettano con maggiore facilità. Il decorso delle inf·e zioni articolari aSISlume forma acuta solo in vaa eccezi·0111ale; di solito è lento; frequente è ra suppurazione de]l 'emartro, dovuto alla penetrazione di corpi estranei. Il flem.m one della capsula articolare Coall f{)colai necrotici, ascessuali corrodenti la sinoviale è molto più grave dello steSISO empiema articolare; traverso le perforazioni deLJ:a capsula il processo suppurativo si estende 11iegli interstizi muscolari e lungo le guaii.ne tendinee; notevole è la tenden·z a al ristagno del secreto purulento. 1

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IL POLICLINICO

La diagnds.i di un 'infezione articolare è resa più d ifficile dalla contemporanea presenza di un focolaio dì frattura diafi.sario; sono di guida la tumefazione articolare, gli ascessi paraarticolari, il dolore alla pressione, la puntura. Com·e metodi di cura di tali infezioni in gwerra abbiamo: r 0 iniezioni di tintura di iodio o di fenolo canioratOI nell'articolazione; 2° puntura, aspirazione, e consecutivo lavaggio (fenolo 1/2I %, collargolo 2 %) in casi di emartro suppurato; 3<:! incisi·one, drenaggio di vetro, iniezione di fenolo canforato (acido fenico 30, canfora 60, alcool aJS.Soluto 5), chi usura del tuèo di vetro con ovatta, dopo 24 ore vuotament-01, ecc. ; 4° incisione e drenaggi·o ; 5° resezioni economiche (asportazione di corpi mobili, ecc.) ; 6° artrectomia e r·esezione; 7° amp.u tazione e disarticola• z1one. Le suppurazioni nelle articolazioni a cerniera presentano qualch•e particolarità : quivi (p . es. al gomito) la cavità articolare è divisa in due sezioni (p·arte flessoria ed est.elllsoria) ; l'infezione in questo .ca1s101 può col pire solo u.n a parte della cavità articolare, e s·olo s·econdariamente per arrosione della capsula •estendersi al resto ; onde un'incisione precoce può impedire che questa diffusion·e si verifichi. La resezione primitiva è indicata nei icasi di gravi lesioni articolari, coni ferite penetranti, ampie e fortemente imbrattate. La secondaria nei casi in cui gli altri .metodi tsi sono dimo.strati inadatti e quando le alterazioni anatomiche sono molto av.anzate, e ciò specialmente -a,l ginocchio e al gomito. Queste resezioni secondarie si praticano naturalmente con ·m a.g gior frequenza delle r~sezioni primitive. L'estensione permanente è spesso uis.ata come trattamento secondario delle s·u ppurazion1 articolari: essa agisce, proteggendo le cartilagini, distendendo la capsula, calmando il dolore, correggendo la posiizione. Nelle forme gravi l'anchilOISi è frequente; per cui deve porsi mente a che l'arto si fissi nella. posizione più adatta alla fu.nzione. Si ricorre all'amputazione 1q uando, accanto a focolai ascessuali estesi paraarticolari, esista una frattura comminuta della diafi.si, o uno stato settico generale.

Articolazione dell'anca: i processi suppurativi di questa articolazione non sempre sono riconosciuti, specie se vi ha frattura del collo o del trocaintere. Il pus, dopo esset1Si fatto strada traverso la capsula e i muscoli pelvi trocanterici, t ende a diffondersi lungo il 11ervo sciatico 11ella doccia dei flessori, più raramente ' rerso gli adduttori. Si drena postePARTE

SPECIALE.

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riormente, dopo aver fatta un'.incisione dall'apice del trocantere, parallelamente ai fasci del grande gluteo, diviso per via ottusa il 1Diedio gluteo dal piramidale, in modo da poter esporre la ·faccia posteriore del collo, e incidere in tutta la sua lunghezza la capsula. Se il processo settico è molto grave giova la resezione della testa del fem ore, 1'estirpazion·e dei sequestri e delle parti malate della capsula. A rtico•lazio?'IJ,e diel ginocchio: la causa della frequente imsufficen.za di 1semplici incisioni e consecutivo drenaggio risiede nel non ricon0rscere le perforazioni ti piche della capsula e gli ascessi paraarticolari. Le perforazioni della parte posteriore della capsuJa verso il condilo mediale con· formazione di asceSls.i verso i musc 01i semimembranoso e semitendinoso son") assai più frequenti délle perforazioni laterali con ascessi profondi verso i muiscoli del polpacci.o. Il drenaggio classico traverso il recesso della si·noviiale è sufficiente nei casi di empiemi semplici; m entre è ·n eoessario il drenaggio posteriore, o mediale ~on inci1s.ionie l•u ngo il 001ndilo interno e il muscolo semimembranoso, quand.o il pro~esso suppurativo è. grave e v'ha flemmone periarticolare. Se il processo è molto grave si può ricorrere alJ. 'artectomia (incisione di Kocher) o alla res,ezione. La resezione tardiva si eis.egue con J>i11cisione di Textor, le ossa vengono segate ad arco secon1d o H·e lferich. A rtico lazione talo-crurlVle : le guaine tendinee del muscolo tibiale posteriore e del flessore delle dita decorrente lungo il malleolo interno vengono corr.ose, quando il processo :flogistico condu.ce alla perforazione della capsula, ed esso s'impianta in· tali cavità preformate. , Se v'ha frattttra del calcagno conviene estirparlo : la gtt'a rigione della :fiogosit artiooJare è allora assai più rapida. Il pus può anche farsi strada ve~so 1'articolazi011e tibio-peronea inferiore e profondamente verso la pianta del piede, d a dove, traverso gli spazi· interossei, può pervenire ainch.e sul dorso del piede: sono questi i casi più gravi, che rendono talora necessaria l'amputazione. Gli aJscessi profondi della pianta del piede si aprono con incisioni analoghe a quelle usate per la ricerca dell'arteria plantare mediale e laterale. La resezione del1'.articolazione tibio-astragalica !Sri esegue secondo il metodo di K ocher o di Langenbeck. A rticoilazi,o ne della spallaJ : le perforazioni d-ella capsula a,-vengono: a) verso il solco bicipitale, donde il pus può diffonderisi lungo il bicipite e il lato interno del braccio; b) verso l'ascella (ascesso sottopettorale.) La cavità glenoidea è spesso lesa nei colpi d'arma da fuoco della spalla, e a ciò si dovrà por mente, quan1

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SEZIONE PRATICA

do isi resechi la testa omerale. Il drenaggio posteriore dà bu·oni risultati·. Articolazione del gomito: nei casi di grave infezion·e della parte anteriore della capsula è molto utile, per un buon drenao-o-io la reseoo ' zione del capitello del radi·o. Se non è s u:fficente il drenagg ;o tipic.o traverso il _tricipite, è necessario sezionarn·e il tendine, ed aprire largamente la capsula. Gli as0eS1s.i perica psulari tendono a diffondersi tra i fasci muscolari profcxndi dei :flessori. Prof. GOLDAMMER. - Si. limita a delle èirevi con siderazioni generali. Fa n.otar.e che, per il decorso ulteriore delle fratture in guerra, moltissimo dipende dal primo apparecchio contentivo ·e d:al m·odo di trasp.o•r to del f.erito. Non crede applicabili gli. apparecchi geissati nelle formazioni sanitarie fro.n.t ali, ·poi.chè essi richiedono tempo, e debbono essere contr.oil lati dopo alcune ore. Ritiene gli appar~chi a estensione come i migliori. 1

VII. -

Chirurgia , dei vasi, aneurismi.

Prof. BIER (generale medioo di marina) . - Il relatore ha operato 102 a.n eurismi, variatili, per durata, da 8 gior.ni a 5 mesi. La cavità aneurismatica era generalmente ·a mpia (non raramente come la testa di u.ru bambino). Le 1e1siioni • delle pareti arteriose erano molteplici : semplici ferite lineari, determinate da proiettili di fuicile, spesso con strappamento di un tratto di parete; o ferite con. margini divaricati, circoscriventi un'ampia ca'Vità sanguigna. In nessun1 caso si trovarono coaguli occludenti. Non rar.e le f·erite trasf.osse dei vasi : tali furono osservate n1ell'aneu·r isma della femorale (8 volte), brachiale e poplitea; u1n questi casi si osservano spesso due cavità .aneurismatiche, o addirittura degli aneurismi artero-venooii. All'inizio della guerra sembravano predomin'a re gli aneurism i semplici, p.oi gli artero-ven.o si; così su 33 aneurismi della femorale, 28 appartenevano a quest"ultimo tipo; in essi lo 1sdìan·c ament·o v·e noso era talvolta enorme. Rarissimi gli aneurismi varicosi. Da diagno's i era generalmente facile; tuttavia in qualche caso l'ane urisma fu scambiato per un ascestso. I pazienti .non avvertivano sp1e sso alcun disturbo; altre volte, al contrario, soffrivano di dolori violenti. Il miglior metodo di cura è lai sutura arrteriosa: essa fu eseguita 74 volte, dopo aver posto la fascia di Es·m arch o il laccio di Momburg. La sutura n'l>n è difficile. Nei casi di aneurisma artero-venoso, più dlifficili a operare, bisogna prima preparare a parte l'arteria e la VenJai, liberandole . dalle forti aderenze. N•on fu mai rnecessario 1

ricorrere al trapi·a1ito di un segmento di vena. L'estirpazione del sacco aneurismatico è u.na operazio71,e da abbandonarsi. In ?.8 casi, dattQt il piccolo calibro dell'arteria, isi procedette all'allacciatura; la sutura è da ·e scludersi, quando vi sia i n·fezione, per il pericolo di emorragie secondarie. D·ei 102 pazienti 8 morir.o no; di qu·esti 4 avevano un aneurisma della.i succlavia (9 casi). CHIASSERINI. 1

Società Medica Chirorgi~a di Bologna. Comunicazioni d'interesse medico-chirurgico. Prof. F. DELI'.rALA (a1ssistente e libero docente d 'Orbopedia) . L'impiego delle soluzioni resinose in chirurgi;a). - Le soluzioni resiinose (mastiisol) sono state ri'messe in onore nelle attuali guerre come mezZJo per fare .a·derire alla cute le medicature e costituire una barriera alla ii:nfiltraz.io,ne dei germi patogeni, ed uis ate ancora per le trazionii sugli :arti fratturati. ~erò sp·eS1si0 dan1110 luogo ·ad inconveni:enti, crune irritazioni cutanee ed eczemi. I quali i nlconrv.enienti si sono verificati tanto ~ l'impiego delle solruzioni di resi·na mastice, quanto di resina dammar, colof1onia, sa:n d·r acca, sia in cloroformio che in ben~oJ.o. Secondo alcuni, tale potere irritante sa- ' rebbe da attribuins.~ al solvente, secondo altri all'a resina. L 'A. ha veduto che la f101i1D.a.Zione delle vescicole è diovuta principalmente a un fattore meccanico ·e cioè all 'adesiQlle t1"-0ppo forte che sii verifica, .fra la c ute e la stoffa· alla quale poi viene appliteato il traen.t e. Frattainlto ha potulto ccmstatare, che le soluzioni clooaformiche e allJChe 1e soluzioni benzoliche di mastioe, di dammar, <li sandracca, di colofonia sono un buon mezzo per filstsare le medicature nelle ferite e per applilcairvi gli apparecchi di trazione. I.n fine dirà 1'0. in una prossima adunanza delle opportune modificazioni da inltrodurre ~ella preprararione di tali soluzioµi .adesive. Il prof. BERTI fa notare che ta. resina di dammar n-OOJJ i.r ritò mai la pelle dei neona bi, ai quali aipplicava con essa degli apparecchi per raccogliere le urine. Dott. G. VALTANCOLI e datt. A . SERRA (assi6/ten•t i dell'Istituto ortopedico Rizzoli). Sulla sede di predilezione della scoliosi da 7icerche statistiche su 500 casi. - Illustr.aino le loro grafiche nelle quiali haruno riassUitllto i tracciati ottenuti con lo scoliosometro Schulthees, •s econdo le modalità che questo autore ha usato per i suoi 1040 casi. E mostrano anche fotografie e • • • pro1emon1. Dott. GUIDO M. PICCININI. (23)


IL POLICLINICO

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. Cefalea gastrica. Generalmente periodica, ri corre per m esi ed anni : talvolta è co:ntinuai con 4-ccessi di maggiore intensità, ma di solito compare dopo intervalli di benessere, con attacchi che r.aramente durano oltre 24 o.re (\ìV. FITCH CHENEY, Medi cal Re'Vi ew, 1895, n . 8) . ... Il paziente s,i sveglia al mattino con la cefalea, che cresce durante la giorna.ta; oppure eSISa incomincia alla .sera, perdura tutta la notte e scompare al mattino. Talvolta è tanto grave da ianpedire o.g ni sorta di lavoro, e può .essere accompagnaita da i1ausee e vomita.. La sua localizzazione ·no11 è sufficiente per deter1ninarne l 'originie gastrica; talora è a tipo di emicra11i.a , 11011 sempre dallo stesso lato, con dolore a ti J)O perforante in un occhio o nella tem pn a ; può prendere tutta la metà della. testa fino alla base ed al collo . Questo tipo di dolore però è causato frequentemente da intossicazione dovuta a stasi intestinale cronica, oppure da . uremia. _t\ .ltre volte esso invece Sii. estende a tutta la fronte ed al ,·ertice, con~ senso di pienezza e dist ensio.ne diffuise. La cefalea può costituire l'u1nico sintoma di disordine gastrico, •oppure vi possono •essere altri segn.1, quali erwtta~!Qllli, rigurgiti, senso di t ensio11e ·dopo i pasti, appetito ~bnocme, sapore acido persistente; qualche 'V'Olta inv.eoe la cefal'ea è accompa<Yma-ta, da siintomi marcati di di• s,o • pepsia abitual·e , ipercloridria, gastrite cron11ca. Col pasto di prova si riscontra. più frequentemente atonia : in tal caiso la cefalea compare quando ~·l paziente fa un paist01 più abbondante del solito o con cibi grossolani, oppure qua!lldo è stanco fisicamente o moralmente. In altri casi si nota ipercloridria e la cefalea si ha dopo un . pasto troppo acido o carico dì aromri·; altre ,·olte infin·e si 01sserva1no i segni di una lieve gastrite cronica con i poacidità ed abbondante muco nel contenuto gastrico. Nella dnagnosi, l'ana mnesi può fornire soltanto ttn sospetto : la certezza può venire solo dall'analisi del succo gaistrico, dopo eliminazione delle altre cause ; si dovrà quindi prendere in co11siderazione cttore, urine, sangue, occhi, sel11i fronta.li, la possiit iilità anche di cefalee riflec;se. Spec:..c;o si nota costipazione, ma la stasi intec;tinale non è il disturbo primario: di fatto i 1

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lassati·vi noiru iproducono miglioramento, mentr~ una dieta cOOJJfacente con i rimedi adatti a vinoere l'atonia gastrica e la secrezione difettosa sono spesso !Sltlfficienti a r·e golare la defecazione se11za aggiunta di lassativi. F.

Pseudotumorl cerebrali. Esistono delle forme cliniche che assumono tutta la sindrome dei. tumori intracranici mentre all'autopsia nvn si rileva a lcuna neoplasia del1'encefalo. Già Finkell:1u ·rg ed Eschb.a um pubblicarono quattro a·n.n i or sono uno di tali casi; più recentemente Reichmann ne ha pubblicato altri due casi nella Deutsche Z eiJts·chrift fur N erve;nJi.eilkunde. N·e l primo caoo si tratta di un bambino che rapidamente presentò anacusia, afasia totale, pata paresi agli arti i·nferi1ori, cu:i seguì oftalmo.p legia completa prima a sinistra e poi anch·e :a destra, e par:esi degli arti su' . per.iori; il sensorio sembirava del tutto integro. Questi fatti combinati con l 'a.ssenza di ogni fe•nomeno meningeo e e.on la ri)resenza di papilla da stasi fecero fare diagn0si di tumore cerel:~ale con ;Sede all'estremo frontale del ponte al principio dei peduncoli cerebrali. All'autopsia si constatò trattarsi di una meningite tubercolare della base, che avreva.-proViocati fatti degenerativi nei nuclei del ponrte, 'Delle vie sopra·n ucleari e nelle fibre efferenti, lesioni ch e .spiegano sufficientemente tutte le 1paresi c0nstatate clinicamente. N·e ll'altro caso :sii trattava di una donna di 36 anni, ·nella quale l a malattia sri iniziò con cefalea e vertigini, comparve poi il v1omito mentre le verti<Yini aumentavano fino al punto• da h impedire di stare in piedi ie la deambulaz1one. In :assenza di qualsiasi fatto obbiettivo si pensò a disturbi di natura isterica, ma quando comparve la papilla da stasi bi fece senz'altro. dia: O'n0si di tumore del cervelletto. All'autopsia• s1• l::> tro,·ò tubercolosi conglomerativa delle meningi molli allia base del cervello, tubercolosi pure COn O'lomerativa del cervello, dei plessi cor-Olidei con °.n.otevole epididi.mite granulare, idrocefalo interno e lieve appiattimento delle circonvoluzioni cerebrali. DR. 1

Sulla nevralgia brachiale, e su di un sintoma caratterlstieo di essa. L' A. riferisce su sette casi di nevralgia bracbiaile. In tre di qu1esti casi egli ba riscontrato un sintoma non ancora descritto e che egli de-

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SEZIONE PRATICA

:finisce .come «dolore brachioscapolare quando il capo viene tenuto nell'atteggiamento di radersi la barta ». T.a le dolore è più evidente quando i1 capo, 01ltr~ che abbassato all'indietro, vien.e pie?ato l.ateralmente verso il lato opposto a quello 1n cu1 ha sede la nevralgia. Poichè nei dolori di origine differente detto sintoma non viene riscontrato•, l'A. ritiene che esso non · siia privo d'importanza per la diagnosi di nevralgia brachia1e. V. .(MEYER.

FORLÌ.

Berl. klin. W o·chenschr., 1914, n. 35 ) ·

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TERAPIA.

Se ne occupa Roger nel Jour1ial des Prati.ciens (giugno e luglio 1915). L'ilnS-ODJnda - egli dice - è di ·0 rigine nerv·asia o tossica. Nel primo gruppo rire 'ntr.atno l1e iin1son;n.i e da -eccitazi,o•n e periferica, spesso dolorosa. Altre vdlte l'ecciltazione è centrale : impressioni psichiche e morali, emozioni, dolori; ovvero tra!ttaisi di neuro-psicosi : ùlleurastoo~a, isteTia, pazzila, lesdonri. organiche del sistema nervos'O, la paralisi generale .all'inizio, il r.attnrmol1imento, i tumori cerel:•r ali. Le insonnie tossdiche possono derivare dal] 'uso a:bituale ·d ei veleni .n ervo.si, il the, il caffè, l'a1cool, da t-01ssi-in1fezi01liÌ, da auto-ilntossicazioni, come le affezioni digerenti, epatiehe, renali, -cardiatc he. Di: fronte a u1n 1s:0fferente di inso111u1ia, il primo dover.e del medico è di rioercaie e com:batter1e la cattsa. Se 1'i:nsonnia è provocata da dolori, basta lerui!Jie questi, anche senza somministrazione di ipn1otici. Se la .causai è morale, sono }n,d icate le distrazion.i, i viaggi', l'allontana.m ento dalla famiglia, d all·e quotidiane preoccupazioni. L'iill!sonnila. può anche ess1ere d·o,v uta a cattive co.ndizi-0ni igieniche d'armbieinite, per · esempio, al dormire in una camera male. atereata, e facilmente vi si può mettere rilparo. Per C'om·b attere il d1olore, m .eglio dii tutto è ri.c orriere all'op pio e succedanei. Se es1ste febbre, ·b asta un b.a gno freddo. Buoni sono anche i bromuri 1e d i sali di chi·nli:n a. Negli alcoolisti! aill'oppio sono da associare piccole dosi di alcool. Nella 0dnvalesce11za l'ins01Unia può esser dodovn1ta a i nsufficienza aJimentare e dilegua. aumentando la razione. Nell'insonnia n1ervos.a, 'Se non hanino effetto 1'i'giene e l 'idiroterapia, si possono 11tilizzare 1

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gl 'ipnotici, specialmente il sulfonale e il triotIJ1ale. Negli alienati con forme depressive è indicato l'oppio, .n.e gli esaltati ill s ulfonrule il cloridrat.01 di iosci:llla, la paraldeide, l'idrato' di a.m ilene, l'uretano. Negli epilettici, il m<Ìlglio:r ipn«)itico è il bromuro di po1tas1sio ad alte d·o.sti. Nei sifilitici, le insoontle penos.e dovute alia cefalea notturna sono ,efficacemente combattute coll 'i,oduro pota:ssilco. N e:i' cardiaci m;itralici la digitale, ·r istabilendo il comipenso, agisce favorevolmente anche sull 'insontniÌ.a. Negli aorti1ci con {LIJStpnea .notturna e insonnia, è ultile un'iniezione di morfina. N ell 'insorunli.a, dovuta alla tosse, come nei tubercolotici, s·arà impiegato l'oppio e S-Opratutto la codeina. Nei ilispeptici bas ta spesoo modificare il iregime alimentare, or.d ina.ndo un paisito l·eggero alla. sera. L 'i11.s on'nia dei rvecchj) noni p1uò essere comtiattuta coi comwnfi ipnotici, dati i pericoli ·d i .a buso; ma; tal ora si p·otrà ri.oorrere :a.I trionale o al sulfoma.le. Gl~ a lcools provocam.o un'eccitazione iniziale, ~he li rende inetti come ipnotici; fan.no eccei>i·o ne soltainto 1'alcool amiliico terziario o idrato di amilene. Questo è un liqui·do .solubile iln acqua, di odore canforato. Può SQlDrtn i nistra11sri. .iin dìos·e di 2-4 g·r . È di :aizione rapidis:s[.m a ; dopo ttnezz''ooai dall'in•g estione provoca sonno dolce e calmo, che dura 6-8 <)te. Soli ilnlc·o nv·e ni em.ti' son.o l '.assuefazione e il g usto ,sg1"ad·e vol·e ; questo p·uÒ venire mascher.ato nelle formule 1s1eg·uenti : 0-1·· I clrato di amivene . . o 6 )) Sciroppo di zucchero • • • 50 V~no . • • • • 200 1

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Gli ipnotici.

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Idrato di amilene • gr. 2 • • Sciroppo di lamponi • • » 20 Acqua di tiglio • • • • • • 40 . . sera., s. La 1·nnanz1 di addo1rmenita.rsi . ))

Si può anche .sQlTlm~nistrarlo <01leoso : Idrato di amilene • Oli 0 • • • • Tu·o rlo d'uovo . • • Aicqt1a • • • 1

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come clistere o0-1· ·

2

20

))

• •

n.

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100-150 1

Molti deri"\·ati <l.egli a.lco,>ls s ; usane, r o me ipnotici, ad ·esempi,o ìa paraid~ide . È indicata sopratutto nelle 1nson111ie nervose; è molto usata per gli alcoolisti e gli ruJje.oati . È controindicata negli ammalati dellreo vie respiratorie,

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IL POLICLINICO \

perchè per ta!li vie vilene eliminata. ~ di sgrar devolissimo od-0re, e dà facilmente assuefazione. Si può somministrare come segue: Paraldeide . . . Alcool . . . . T~nrtura di vaimiglia Acq.u a . . . . Sciroppo sempl·ice

• . . . .

. . . . gr. IO . . . . )) 48 )) . • • • 2 . • • • » 30 )) . • • • 60

S. r-2 cucchiaii innanzi dii! addormentarsi. Ogni cucchiaio da tavola contiene gr. r di par aldeide . Il cloralio o tricloroaldei<Le uisa.si idrato : prodotto ins ieme ipnotico e anestetico. Ottimo in moltissimi casi, è controimdicato ne~ sofferenti di stomaco perchè irritante; si deve proscriverlo anche n ei gottosi, nei febbricitanti; è discussa la 1S1Ua utilità nei cardiaci; deve essere sommjnistrato con moltai prudenza. ai miocarditici1, ai vecchi artèrosclerotici, alcoolisti, ecc. Come ipnotico, di cloralio se ne propinan-0 do.5i di I gr. fino a 3-4, per esempio illella formula seg·uente : Idrato di cloralio . . • .. . gr. 2-4 Sci.r oppo di lamponi . . . . )) 30 Acqua d~ menta . . . . . . )) 30 1

Lo sciroppo di cloralio del Codice franiceJSte è oosì com posto : Idrato di cloralio . • • • • gr. 50 Acqua distillata . . • • • • » 45 )) 900 S ciroppo di zucchero • • • • Tintura di menta . • • • • )) 5 cioè all 'I : IO. Nei carcliaci utile è la ricettai: Idrato di: cloralio . . Br<Xtnuro di potassio ~ ana cga: · o. ro

I I

Estratto di girusquiamo . Estratto di canape india.rua ana gr · IO Sciroppo di zu cchero ' . . . . gr. roo S. Un cucchiaio da cafiè o due , in una tazza di ilntfuso di tiglio. Il cloralio può usar.sa anche nelle malattie nervose , quali 1a corea ; localme nte nelle gengiviti e in certe piaghe. Spessissimo , dopo l 'itnigestione di cloralio, le uirilne del malato ridurono il liquido di Feh~iug: ciò è dovuto alla oombinazione del cloralio o meglio dell'alcool tricloroetilico con l !acido g1i• curon1co. Vengono designate col .n ome di ~loralidi m<-1tc sostainze derivate dal cloralio ; tale e il t l''l'alosio, 'omhin<i1ioue di cloralio e glucusio; si può 1&0mmi1nistrarlo alla dose di 50-G') cgr. Pro 1

1

di.e.

L,ipnale o monocloralio-antipirina, è ottimo in certe insonnie da d-0loril, ad esempio nelle colich e epatica , nefnitica. e nel male di denti.

[ANNO

• Va impiegato soluzione: Ipnale Acqua Alcool Sciroppo Sciroppo

XXII,

FASC.

35]

in cachets da r-2 gr. o meglio in

. • • • • • • • . • • • • • • . • • • • • • • di scorze d'arancio semplice . . . •

gr. 5

»

30

J>

I5

l)

»

IS 40

S. lJ no o due cucchiai' da taVQla iaill:ai sera. Il dormiolo è un.a coanbinazionie di cloralio ani:d ro CODI idrato di amilene. Si somministra sciio lto, o in capsule. L'acetofenone o ipnone è utile in specie nelle • • 1nsonn1e •n ervose, alla dose di gr. 0 . 10-20. È controindicato .ne.i cardiaci. Il sòlfona.le (dietilsolfondimetilmeta'tlo) ha lo incon·v eniente di provocare al mattino, dopo l'uso, un senso di angoscia precordiale. ·t sufficiente nella dose di I gr. in cachets od infusione calda. A dosi troppo alte (3-4 g·:.) provoca eccitazione i1niziale, seguata da depreS1sione, senso d i. aninie11tament>0, stupore; l'e1n,)globina1 può tr.aisfiormarsi in ematoip orfirina, e come tale si riscontra 1JJ1elle urine (ematoporfirinuria). L'uso prolungato di alte dosi· determina u~a sindrome con-0scfuta col nome di soJ.fonal~sm.o: ronzii auricolari, mali di capo, vertigini, allucinazion.i , esantemi. Il solfona.le, se somministrato a dovere, è ottimo in ogni caso di inoonnia, .e può essere propinato anche ai cardiiaci . Il trionale (dietisolfonmeti1lmetano), più ener• gico e, pare, meno tossico, è utile Jl€i cardiaci, neuropatilc i, neurast-enici, maniaci; è impotente negli alcoolisti. Viene SOlnlIÙlnistrato a 50 cgr. pro die. L ,uretamo, di prontaJ eliminazione e non tossiCt)., è -indicato nei fanciulli e n1e gli aidulti alcoolisti, nervosi, alienati.... È indicata la po• z1one: Ureta·I1J0 • • • • • • • • . gr. 2 Sciroppo di fiori d'Mancib • • > 15 Acqua di tiglio • • • • • • ., 45 Il som.n ale, composto di cloretile e d'uretano, venme specialmente consi gliato nell'epiles&ia. L,edonale è poco uisato nella pratica. Il veronale (dietiJma lonilu·r ea) è sommi.nistrarto in inifuso o in cachets, alla dose di gr. 0.50. L'oppio e i derivati rnonl SODIO più di uso corrente come ipnotici. L'oppio e la morfina, a dosi! elevate, determinano fenomeni di depressione, rallentano il respiro ed il polso, abbassano la pressione, riducono le secrezioni tranne quella sudorale. L'oppio 'Vienle somministrato sotto forma di estratto tebaico, in ragiooe di cgr. 2-5; come laudano (gr. I =XLIII goccie). Meglio che la morfina, vengono u sati i succedanei di questa: la dionina· e, sopratutto, l'e• roinai.

(26) •


[_1.\.NNO XXII, FASC. 35]

SEZIONE PRATICA

La dion~na (cloridrato diJ etilmorfina) l&i usa alla. dose di •Un centigrammo dn pozione o in.ilezioni sottocutanee. · Il cloridrato c1i enoina (diacetilmor.fi.na) è tos~ico, e viiene usato soltanto a pri ccolissim,e dosi. La cainiape ind~na viene s pesso aggiunta alle pozioni ipn~1tiche per renderle più gradevoli. Il giusquiamo è un ;sedativo e viene pure aggiunto agli'. ip1n otici comun~ nella dose di centigratnmi 5-10. Per i bam1l:~ni, gli ipnotici vanru:> impiegati con molta prudenza. Meglio è, nelle inisonnie ~infantili, provvedere a una regola,r e alimentazion1e, ·a un:a buio·n a igiene; p·ossono usars~, come ipnotici, qualora le regole igieniche fal1ilscano, il bromuro di ·p otassio 'O il cloralio o anche tal1ora una poz.ìio ne con urertano, .ai dio.si varie secondo l'età. R . B.

midollo spinale s ono : pa:ra paresi spastica, zone di ipo- e anestesia, disturbi a carico della ve• sc1ca e del retto. MeIJ.tre la tubercolosi vertebrale è malattia i>iutti;,st<. freq11ente, è invece rara la sifilide delle verteb1 e, la quale può dar luogo a :fatti di periostite, f<,rmazione di esostosi, osteite gomm0sa, necrosi• ossea. Occorre 'ad ogni modo tener presente che una localizzazione del processo morboso limitata al sacro non p0trebbe dar luogo a fatti di compressione del midollo spinale (che termina as~ sai più in alto), ma solo delle ultime radici. Il riscontrare l'ascesso tubercolare in un punto qualsia1s.i del corpo non vuol dire che la lesione ossea debba interessare l'osso im·m ediatamente vicino ; è noto anzi che il pus tubercolare della carie vertebrale si fa strada profondamente, e compare al disotto della cute in punti assai lontani dal luogo di origine. V. FORLÌ.

POSTA DEGLI ABBONATI. c·om.pressione mJidollare da tubercoL0 si 'Vertebrale. - Le sarò molto grato, se ,nie lla «Posta degli abbonati>> v1orrà risolvermril ri1 seguenite quesito: In seguito a tubercolosi ossea (osteo-periostite ' del sacro) ·O anche a sifilide ossea, può avvenire una paraplegia degli arti inferiori (dai quali sintomi sembra· €Ssere di !fronte a un caso di atassia locomotrice) (forma frustra), paraplegia dovuta ad un restringimento dello speco vertebrale (per l'ipersesostosi) che causa la compressione del mlidol1o? Opp.uire si possono avere due malattie distinte e separate, cioè tabe e tubercolosi ossea ? Fac'c io notare che · il soggetto presenta una grossa e profonda piaga in corrispondenza al sacro, dalla quale fuoriesce abbondante pus fetido e giallastro che proviene dall'osso, e che non è affatto piaga di decubito, perchè · s1 formò subito il primo giorno che l'am malato si allettò. Dott. V. E. (530)

1

·(53 l ) La prego di fia r rispondere nella « Po,s.t a degli aibbo.n ati », al seguente quesito. Nel tra.t tamento contro l 'i1Slter:ismo, in soggetti che 11ipetute volte hannv sofferto reumatismo articolare acuto, nei nuovi a1ttacchi1 nervosi, si deve, ·oltre ai soliti rimedi contro l 'isterism.o, fare l a cura specifica del reumatismo ? Abb. N. 1577·

Se non esistono i f·enomen~ caratteristici del • reumatismo ·a rticolare acuto, non è il caso di ricorrere alla ~ura specifica di questo; tanto più che i preparati salicilici hanno :influenza deprimente sul sistema nervoso. Mer1iterebbero inv&e oure opport11ne gli eventuali vizi valvolari conse2'uenti a] reumatismo. V. FoRù. 1

CENfl/ BIBLIOORAFICI. Non si recensiscono che t libri Pervenuti in dono alla Redaz-k>ne

Atlan te e C01mpendio di ,Chirurgia Odonto-Stomatoloigica del pro[ . dott. P. PREISWERK-MAGGI. Trad.uzione italiana del dott. Giuseppe Marin. Lire 16. Società Editrice Libraria , 1Iilano, 1915.

In moltissimi casi di tubercolosi delle verteè.r e si riscontrano sintomi morbosi dipendenti da com·pressione del midollo spinale. Tale compressione è solo di rado dovuta a. spostamento dei corpi vertebrali; d'ordinario essa è originata dalla produzione di masse fungose che restringono il lume del can~le vertebrale, e determinano fatti di pachimeningite esterna (tu·berco1osi epidurale), edemi, mielite interstiziale trasversa, arterite obliterante con consecutivi rammollimenti. La compressione si esercita anche sulle radia: spinali, sia nell'interno del can,a le spinale, sia a livello dei fori intervertebrali. I sintomi ordinari della compressione del

In questi momenti in cui la chirurgia di guerra ha fatto degnamente apprezzare la l:iranca s tomatologica, bene acconcia viene la chiara versione fatta dal Marin dell'Atla nte del P. Maggi del cui testo originale ci occupammo lo scorso anno. È un 'Volume in 16° di pag. xx-238 di testo, illustrato da 230 incilsiorui e da 35 bellissime tavole a colori, intercalate: segue un indice alfabetico-a nalitico completo. Per la precisione dello stile, per l'evidenza delle figure, iii libro (27) • \


II88

IL POLICLINICO

si raccomanda non solo agli speciali1s ti, m.a1anche a tutti i nledici-chirurgi . Lo stesso indice delle materie che facciamo seguire ne è la prova dim1ois.tra tiva : I. Preparativi per l'operacione. - II. Preliminari anatomici. - III. L'an:estesia. - IV. L a estriazsione dei denti. - V. Di·f.ficoltà e impossibilità dell'estrazi 0,ne. •- VI. Accidenti durante e dopo l'operazione. -- VII. La scalpellazione. -VIII. Tumori connessi! al sistema dentale. IX. Tumori non pr\..kvenienti dal sistema. derutalie. - X. Scaùpellazione diei denti ritenuti. - XI. Il radd·r izzamento forzato. XII. Il trattamento chirurgJico della periiodontite cronica. XIII. Processi neorotici. - XIV. Riipiantazione. - XV. La sezione della radice. - XVI. L'emA. PIPERNO. piema del seno masoellare. 1

La febbre traumatica. Un val. in-8° gr. di pag. 135, con 2 tav. Paivia, Ti pogradìa Cooperativ.a , 1914.

GASPARE PICCAGNONI . 1

Questo lavoro oom prende •una serie di osservazioni cliniche e di ricerche sperimentali. Le prime SOID\O state eseguite nel ,comparto chirurgico dell'Ospedale Maggi ooe di Milano, diretto dal prof. B. Rossi, su ·f orme tran.m atiche chiuse (contu15'i0'11i, distorsioni, lussazioni, fratture) e su operati asett1ci . Le seconde sono state compiute nella Clinica delle malattie professionali diretta dal prof. L. Devoto, su :ainiima:li in cui venivano provocati traumi di diwrse specie. L 'A. ha affrontato vari latii del problema : curva te.r miùa·, azione pirogena e antigena delle sostanze tos1siche· d'origine intestinale e dei prodotti cli r1ass:orbimemto degli ema1tiomi, e quri1ndi presenza di ambocettori 1emo·litici e di oomplemento. Egli discute in un ampio ca.pitolo l'eziologia d·ella febbre traumati.ca e racco,g lie poi le prin.cipali conclusio.n i del s.u o studio dinteressante. Il lavoro è preceduto da cen·ni tsit·orici e seguìto da una buona 1:. ibliografia. R. B. 1

0

VA.RIA.. Frodi alimentari ,in tempo di guerra. -

Le asprezze della guerra determinano un profondo senso d·i simpatiia in coloro che restano, i quali desiderano di mandare un· segno tangibile di affetto ai combattenti, di offrire loro qualche co a di 11tile ov\·ero ooltanto di gradito al gu· sto e che rompa la monotonia della dieta regola1nentare. In, Gertrn~n.ia questo impulso natur.ale alimenta tutto 1111 commercio di Liebesgaben o e doni d'affetto 1, articoli personali o dietetici. (28)

[_&\.NNO

XXII,

FASC.

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Una conseguenza n'è stata lo sviluppo straordi,nario di frodi "\tergognOl~e. La madre, la fidanzata s'impongono spesso duri sacrifici per r.a.ccogliere le somme ·en ormi a cui ,,.engono vendute pretese cc delicatezze», generi di poco o nessun val~re ma che si suppone debl:ano ristorare o rinvigorire i soldati del f!'onte . Questo traffico disonesto ha dato origine ad . alcune novi2à ne l caimpo del1e frodi alimentari in German'Ìia. Si trova ivi ii1 commercio l' cc alcool isolido » : cubetti di gelJatina i·m pregnati di zucchero ed acquavite; sciolti im· acqua. calda, forniscono UJnia bevanda dolcigna, d i sapore piutt01Sto1 sgradev·oJe, di colla; se co.nservati, l'alcool lentamente evapora. Si allestiscono anche tubi semigelatinosi cont enenti alcool all'~nterno. Il prezzo per 60 eme. variia. da lir.e 1.25 a lire l.75. Alcuni fabbricanti poco lscrupolosi hanno cominciato a ridurre la quantità d'alcool ed una ditta è giunta a i1ntrodurre «sostituti » dell 'acquaJviite, di natura « pepacea », atti .a fornire il çalore di u:n bicchierino di acq·Ulavilf:e ! Sono stati riferiti casi d'irritazione dOtlorosa della bocca nei1 soldati in marcia e che non potevano lavarsi la bocca ed eliminare il prodotto dannoso inviato loiro, a grandiil spese, da parenti od amici affezionati ! Altri sostituti dell'alcool consistono in cubi di zucchero impregnati di .anilina e di acido citrico o tartarico: la bibi·ta che si ottiene mercè questi cu·t ettil è u na specie di limonata artificiale di qualità in·feriore. Sono .,,endute qttalità s.c adenti di caffè e di cacao in t avolette, a prezzi es;o·rbitanti; una libbra di una marca fav·o.rita, con l 'i1m mancabile messaggio agli eroi della guerra, costa 15 lire (12 marchi) . Il caffè è spesso sostituito da una mescolanza di cicoria e zucchero. Solo 1Sul mercato di Amburgo tr·ovarono ·impiego 500,000 diili dli cascami di cacao. E così ' 'ia. La legislazione germanica s ulle adulterazioni dei cibi è di1retta precipuamente contro le imitazioni; essa è disarmata contro i pretesi nuo\i prodotti, .come l'alcool solidificato. Cosiicchè molte azioni giudiziarie sono fallite. N è può farsi assegniamento sul patriottismo degli imbroglioni : in guerra come ,i1n• pace, essi vivono sulla dabè1e naggine e creduli,t à dei loro s imili. Questi dati, dets.unti da una relazione ufficiale redatta dal direttore del Laboratorio chi mico dell'Ufficio di polizia a Berlino (A. Juckenack, « Liebesgaben auf dem Lebeusmittelmarkt 1, in Zeitschr. f. gericlitL. /i/led ., 1915, XLIX, 258), sciai() da noi riportati dal ]0r1tr. o/ tlie A1ner. Med. A ssoc., 10 luglri-0 1915, p. 173. R. B. 1

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[ANNO XXII, FASC. 35]

SEZIONE PRATICA

NELLA VITA PROFESSIONALE. AMMINISTRAZIONE SANITARIA. La sanità pubblica in sede di bilancio. La relazi'One della Gi u•n ta del Bilancio sull!o ·stato di previsione del Minisero dell'Interno per l'esercizio 1915-16 si occupa anch·e estesamente dei servizi della Sanità puJbblica e dei progresisi realizzati. Riproduciam·o la p1arr-te principale della relazione dell'on. Cao Pinna: Nella ·r elazione dello stato di pre·visione dello scorso esercizio furono ·s egnalati i progressi ott enuti dall'opera diligente della Direzione generale e riportati a lcuni dati utili intorno al}'.esecuzione della legge 25 giugno 1911, .n. 586, sui mutui di faivore concessi per acquedotti, per opere igieniche ed: ospedali, come altresi vennero segnalatii importanti elementi relativi alla diminuzionie di 1m orlalità in confronto ad altri Stati di Europa. Quast'opera non fu :interrotta nel corrente esercizio, poichè onde da1"e un.'applicazione generale e metodica al titolo terzo del testo wnico delle leggi sanitarie che riguarda l'igiene •t urale, venne presentato un disegno di legge n.. 128, che, seguendo l,a procedura degli Uffici, non ottenne, finora, per eventi parlamentari, la sua esplicazione. I progressi sull '·igiene che ebbe.ro largo svi1u ppo nelle gra·n di ·e medie città, non altr~ttanto poterono ottenere nei• comuni• grossi• e piccoli, nei quali solo in asisai te nu·e m~sura se ne trova tracce per modo che le più temibili infezioni di tif10, tubercolosi, tTacoma, che tendono laro-a·m ente ad allontanarsi dai centri urbani, si ·riscontr.a;no in grado avanzato nei CO· m Uind rurali . Di tali condizioni igieniche si preoccu pa.r·)no molti colleghi della Camera nella d:iscu.ssione del bilancio dello scorso anillO, ser~nalando, C<.>n le gravi Gon1seguenze delle diffusi \.~11i di si1uili infezioni, la necessità di pro·v·~J-edinteuti atti ad attenuarne se n!on ad eliminarne le cause. Nell'accennato disegno di legge, che auguriamo possa sollecitame11te essere discusso dai due rami del Parlamento e di ve11ire lfgge dello Stato, &i i'.n tende di svolgere un pr.ogramma fattiv,o di azione s ull'igienie rural e che i1Prmetta di aJSsicura.r e con la tutela dèl1a salutt! delle nostre popolazioni campestri·, l:i ì1ttegrità e I 'incremento delle fonti dlella popola·l.io:ie agrioola, contribuendo ad un maggiore rendimento etl<!tti,•o della polizia sanitaria, sia nei rigUiaxdi ~

1

delle malattie ·itnfettive dell'uomo, sia contro le . . • epizoozie, -che ta.1pportano tanto danno econotruoo, colle eriormi perdite del bestiame. Così oggi auguriamo che i progressi ed il miglioramento igienioo generale del paese, possa altresì ampia m.ente svolge11si anche nel campo dell'igiene rurale, appenai verrà discusso l'accennato disegno di legge. 1

* * * L'attività legislativa sulla · pubblcia sanità e la sua applicazio.nte intensa, dato il complesso delle disposiizioni tend·enti al benessere sociale san~tari.o, si possono con compiacenz.a desumere dai vantaggi r0ttenuti in ordine a lla dimi.n.uita mortalità per malattie in·f ettive, le quali appaiono più facili ad essere combattute con la diffusione dei mezzi per prevenirle. Ci piace const,atare intanto che mentre nel 1888 i morti per malattie iinfett1ve asce:s.ero a 184,188, si ridwssero nel I903 a 86,022; elemento questo che; in confronto alla popolazio ne, dà il coefficiente d ei .d eceduti per le malattie infettive del 6. 19 per mille .nel 1888 contro il 2.48 nel 1913 . I risultati ottenuti per talune 1nalattie infettive nei rigua'fdi alla loro diffusione e della diminuita mortaaità, appaiono abbastanza sod·d isfacenti, data la difficoltà di adio ttare una accurata profilassi, specialmente pel vaiuolo, la difterite e la m·alairia ; occorre però ancora peirse. ' ·v igoroso . verar·e nell'azione spiegat a Qon p1u impulso, 1specialment e per il vaiuo1o, nonostante che la m.ortalità si sia ridotta a cifra minima (150 morti nel 1913 di fronte a 18,110 .nel 1888), o-.raq;ie al1e misure profilattiche e più particolaro . . . mente all'isolamento ed al}a vacc1naz1one Jen. nenana. Bi1s.iogna in0oraggia1-.e il servizio in tutti i comuni e provvedere alla istituzione del vaccinvgeno di Stato, come venivia: i·n diqato ne: dis·egno di legge n. 28, già citato e del quale s1 attende la discu1Ssion e. 1

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Lrutorno ;alla tubercolosi, malattia infettiva grave e pericolosa, 1s.ulla quale laa:gament~ e con sa:piente diagnosi si intrattennero molti . coll~­ o-hi della Camera ne1la discussione del bilancio dello 1scorso esercizio, per quanto siasi avuto un im'Partante miglioramento, tuttavia ancora il numero delle vittime è sempre n otev,o le, anche per le numerose cause che ,-i i.nifl:1is_co~o, e ~pe cialmente per il rimpatrio degli em1grant1. (29)


IL POLICLINICO

però da .notare un movimento attivo di lotta diretta contro il contagi.o, dall 'albro la disposizione congenita od acquisita a subir.ire i da.nn.i. Di tale risveglio si è interessata con dilig·enza la Direzione della sanità ed a tale uopo s i è impiegata una parte cosipicma dei ~0tndi inscritti il bilancio per provvedimenti di profilassi, e cioè integrare l'azione dei Comitati antitubercolari e sorreggere e promuovere gli istituti ·r icon.o.s ciuti utili allo scopo, come dispensari, ospizi marini e mon4a1nini, colon~e mar'.ine e scuole all'aperto di carattere popolare, diffonden·do e porta·nd.o a portata di tutti i mezzi a difendersi e c.omba ttere questa funesta malattia.

[ANNO XXII, FASC. 35]

È

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Sul tracoma che pi.irnciPlalmente dilaga in talune regioni del Regno ed il cui contagio è cosl g.ravemente pericoloso, si è l'Amministrazione assai interessata, favorendo gli ambulatori a1rntitracomatosi, concedendo altresi sussidi annu~ c01n.tinuativi per l'impianto ed il funzionam ento di .a·m bulatori, e raccomandando alle cliniche ;o·culistiche, :i stituite negli osp·e dali del Regno, ogni maggiore interess.amento. È da racoomandare alle due Amm~n.istrazioni della sanità pubblica e della istruzione pubblica, una cooperazione fattiva per 1'.igiene nelle scuole, la cui recente in1ziativ.a. trovò, con sincero plauso, .ets.plicito cenino negli articoli del bilancio del 1914-15 e che s'incoraggia a pnoseguiTe efficacemente, perchè è mezzo ad una sicura elevazione delle condizioni non solo igieniche ·e sanitarie delle popolazioluti scolastiche, ma a1tresl di quelle intellettuali, morali ed ect<>nom.i ch e .

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È fin almente lodevole l'iniziativa presa dalla

Direzio11e della sanità per la difesa contro le mala ttie esotiche, organizzando unr complesso di mis ure di .~:igilanza e di difesa contro la possibilità di propagazione e diffu1sione, per l'arrivo di n11merosi profughi e di rimpatrianti, che dai paesi in conflagrazione cercaronio di scampare, einigrando nei nostri paesi. Sull'opera sanitaria nei piccoli comuni, fur.o•n o sol1ev.a te, nella discussdone del bilancio dell'a11110 scorso, importanti osservazioni, e suggerim enti {u1rono clati i11torno al f11nziouamento dell e con<liotte m ediche; noni per l'opera dei sa11itari, c1eg11i di ogn1 attentz.ione, m a piuttosto sui cnn flitti fra l e i\mministrazioni e i sanitari stei; i. I#' .\1n111i11i trazione di sanità pubblica istatale si è con n11Vlta dilige11za occu pata del griave prob le111a , onde dare 11n definiti,~o aSisetto al1' a~.., i ..,te n za 1ne<.l ico-chin1rgic:i. {30)

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Già le dichiarazioni del Governo avevano cam.f~rmato la tendenza generale in1 ordine all 'imp ortante sentizio puè blico, sul quale le Federazioni dei medici, ed i Consigli dell'Ord~111e, si erano esplicitamente pronunc-iati nel senso della adozione, in linea gen.e rale, delle condotte residenziali, dando per tal modo la sicurezza di asIS!istenza ai poveri e lasciando ai sanit,ari !i.I modo di elevare la loro condizione ec.onomica coll'assistenza agli abbienti, che poteviMJiO soddisfare in misura equa l'opera del p·r ofessiio nista. Così ora mentre 1si risponde allo spirito della legge .ed alla giurisprudenza del Consiglio di Stato, in pieno accordio cogli intendimen.t i del Governo, sono divenute anche meno fr.equenti le ostilità che al riguardo si m.amifesta.no in talulld comuni.

f'ronaea del movimento professionale. Per i medici oftesl o segnaJatlsi in guerra. Il Presiden1te della Federazione degli Ordini dei 1nedici ha inviato ai Presidenti degli Ordini dei medici la seguente lettera : « Bologna, 19 agosto 1915. « Egregio

coll ega, cc Da quando h a avuto inizio la n olstra guerra ù10 ho sentito il dovere, come Pr·e sidente della Federazione degli Ordini dei Medici, di aviere sollecita notizia di quei nostri valorosi colleghi C'he n ell 'assistenza dei soldati dell'Esercito e della Marina fosJsiero cadttti o morti, o f.eriti, o prigionieri, o malati. Se nell 'tnaugurare a Bologna l'ultimo nostro Congresso Federale nel dicembre 1914 inviai una parola di saluto a tutti i nostri colleghù degli es·erciti combattenti allora in Europa, e misi in rilievo l'altissima mortalità dei medici nell'ùtmmane conflitto, durainte l'opera intesa a salvare quel poco di vita che rimane dalla strage della guerra, vivissimo do,Teva nascere in me il desideriio di conoscere la sorte dei medici italiani che si apprestavano ad andare tra i combattenti. E, sino dai primi del giugno tscorso, io presi accordi con la Pres1idenza dell'Ufficio per notizie di militari, ch e ha sede in Bologna, allo scopo di avere i nolTlJÌ dei colleghi caduti. Ma, nonostante la g ra1nde cortesia di chi presiede a quel1'Ufficio, l'esperienza mi ha dimostrato sin qui che le notizie non sono complete. Per aiò che ho potuto .sa pere, o con questo mezzo, o da lettura di giornali m edici e politici, mi son data cura di far giungere per mezzo degli Orddni le condog-1ianze della F ederazione alle famiglie di colleghi m orti in guerra; ho a\·ute di loro notizie 1

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[ANNO

XXII,

FASC.

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SEZIONE PRATICA

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biiiogra.fi.che con particolari commoventi della loro fine; ho cercato, e spero di essere riuscito, di far giungere a medici prigioni.eri in Austria la parola di conforto della ·nostra Federaziione ; ho av.uito notizi.e di medici feriti e malati , e di studenti di medicina rpur essd. caduti. Tuttavia io so di non av·e re si.n ora notizie com• plete ed esatte, e mentre vo cercando se posso in altrio modio su pplrl·re a qrtesta manchevolezza, p11eg10 intanto g li Ordini nei loro Presidenti, o in coloro e h.e ne fanno le veci, di volermi sollecitamente eoa:nunicar:e i nomi di colleghi caduti o morti., o feriti, o prigionieri, o gravemente malati, g l1i indirizzi delle loro famiglie , gli atti di sacrificio ·o di valore da loro com piuiti. E la medesima domanda faccio p·er gli studenti di medici.na di ogni a nno di studi.o. E la medesima domanda riv.olgo ai nostri colleghi che curano i feriti e i malati dell'Esercito ·e della lVIarina. S olo quando sarò certo di non comm·e ttere dimentica nze, sia pure involontarie, comu nicherò agli Ordi11i un primo elenco di notizie, e poi successi vam·e nte quelle che mi perverr.anno in seguito. E al nos.tro futuro C·ongresso Federale commemorerem 0 degnamente i nostri morti, decreteremo come •o.notarli in perpetuo, e rendere~o l'omaggio della nostra affettuosa riconoscenza a tutti i medici che già danno t0pera così piena di dottrin.a, di abnegazio11e, di valore personale. L'onore reso ai caduti, e la riconoscenza nostra ai m·olitisls.imi ch·e torneranno tra no,i , non bas t ano anc·ota però a dar qwi·e te a l sentimento che ci anima in questi giorni. Noi tutti sappiamo g ià che, come il serviz10' m edico d~ guerra rapprese11ta p.e r alcuni n,os.tri colleghi un grave darnno economico, del qu1al'e patiscono le lor~ famiglie, così dopo 1a guerra vi potranno essere e vii saran·n o orfani e vedi0ve di medici, e medici ai qttali i danni fisi ci patiti. impedira1111LO il 1av<"'ro professionale. Se posso sperare dall'opera c.ompiuta insieme con la Presidenza d ell'ASls,ooi.azi.01ne Naa;ionale dei Meclici condotti e con quelle delle altre Federazioni Sanitarie che 1'attualie disagio economico di mediai che sono tra l'esercito c.ombattente venga lenit o da prov·vedimenti governativi, penso che non dovremo contentarci, in ogni singolo caso, del !S.Occorso che verrà dato dallo Stato contro il danno nrreparabile dei medici e delle lor.o famiglie. E penso anche che potrà essere p·er noi doveroso un fratellevole aiuto a quei nostri colleghi carissimi de11e terre irredenti, o profughà, -0 internati dall'Austria e sofferenti di ,ogni patimento fisico ed economico. Ho veduto con piacere come a.lcu.n i Ordini preoccupati di qu.eiStti danni, ne abbiamo dili1

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gentemente studiato i·l rimedio : ma e loro ed io malinaonicamente d01bbiam convenire che nè tassazioni s·traordinarie obbligatorie, nè assi.curazioni c-0llettive sono ora possibili. I~ ho sempre s01s.tenuto, e non me ne pento C·erto oggi, che le nostre Associazioni dovevano pensare ai cosibituire . patrimotìii proprii. Ma ove non potè la previdenza, s·occorse l'impulso generoso. In questo anno i1s.t esso i medtici itali.ani h anno d ato con oblazioni volontarie più di 26 mila lire pei medici d•el Belgio, e circa r8 mila pei medici del terrem.oto della Marsica. Io domait;tdo ali medici italiani una n·u ova spontanea oblazione che debba .. essere inviata, anche in più volte, impersonalmente alla F·ederazione deKli Ordini dei Medici (Bologna, Archiginnasio). Le sormme ric-evwte saranno versate, perch~ sieno fruttifere, in un IstitutO' di credito e saran1io serbate a disposizione del nostro futuro Congresso F ed erale perchè ne stabilisca la erogazion.e. Dieno tutti ciò che· possono e quando posson·o, e gli Orid11i portino aome meglio credano a notizia dei colleghi, e specialm.e nte di quelli più .agnati, questo mio invito a sottoscrivere. Ogni melsie io darò agli Ordini e ai giornali medici la notizia dell·e somm·e ricevute. L' onore di es.sere Presidente della Federazione mi conieed·e il piacere di aprire la so,t toscrizione con la mia offerta personal.e di Lire mille~ Il Presi dente: LUIGI SILVAGNI. 1

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Ramo di olivo. Il ·medico condotto scrive : Ad affermare la d01Verosa concordia civile, a co·ncent raxe ognril n·o stra attività a servizio della patria chiamata all e prove supreme, a rinunciare alle condizioni di favore creat e alla nostra lO't:ta particolare da]l.e contingenze e dalle difficoltà attaruli, noi abbiamo teso la mano an Comuni :sospendendo l'uso di quell'arma che sopra ogni altra ci era ris.uici.ta efficac,e : le diffid1e e i boicottaggi. Abl:damo fatto bene? Si tratta di una riruu!ncia gener0$a con intento eLevato, ·e lai coscienza oi dice di s ì. Abbianno giovato alla nostra particolare battaglia? Forse no. (E allora dove is.arebbe il merito se per lo. meno n;o n ci fosse incertezza?) C'era·no dei Comu,n i e c'erano dei coJ1eghi che aspettavano come in aggu ato il momento propizio per sfugo-ire all'incalzar.e delle no stre schiere vigilanti, b e approfitteranno certamente della. nostra tregua per violare la legge, per tradire il programma. Ma contro quei Comuni e contro q·u ei colleghi ricominci eremo più aspra, dopo la guerra, la no1

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IL POLICLINICO

star battaglia. Si, ainche e specialmente contro i oolleghu i quali quando accetteram.no i posti a cura pi!ena o a doppio elenco saranno più biasimevO'l.i ancora di quello che erano i colleghi che sfida·v ano in passato il battesimo di krumiro; perchè questi erano pressati quasi sempre dalle strettezze econo.m ic·h e e avrebbero corso il rischio, a&teniendosi dai concorsi, di v.edere occupati t11tti i pos1ti migliori, mentre quelli di oggi ~ data 1a scarsezza dci. medici d.isponi1b.ili possono permettersi il lusso .d1elle ripetute rinuncie 1Sienza pericolo di rimaner senza posto. Chè sospendere la diffida e il boicottaggio significa rinunoi1a.re ai 1nezzi, ma non significa affatto - intendiamoci bene - contraddire aJ fine, e rinnegare il pro.gramma: molto più che il programma della condotta residenziate con elenco nnico non aggrava e anzi pi1Uttosto solleva le condizioni fi.n.anziarie dei Comuni. L'osservanza di questo programma n.001 è più raccomandata al.Ja vigilanza - dirò così - aggressiva1 della Classe, ma Tets.ta affidata ·all·a co~ scienza d.e i singoli. E questo, og·gi, deve l:astare ! T . M. 1,

RISPOSTI & Q~ITI I l DOMANDE. (5464) Servizio ostetrico. - Il D\ott. abbonatv n. 3814 desiderai conoscere se un m .e dico conklotto con un capitolato che rimonta a m1olti anni addietro e che non fa menzione di operazi'Oinli ostetriche possa essere obbligatd dalla Amministrazion.e comunale a compierle senzia: ricevere alcun compenso e se possa rifiutarsi. Il meddco condotto è 1otbbligato iad eseguire tutte le operazioni chirurgiiche che oonlo1 compatibili ooinl l 'a1n1biente in cui\ agisce ·e ron i mezzi di cui dispon·e. Fra le bperazion.1 chirurgiiche che debbono ess-ere eseguite come adempimento del prop1io mandato sono comprese le ostetriche. Però il medico non è obbligato alla assistenza ai parti normali perchè dettai a•ssistenza compete esclU'ISivamente alle levatriciì. Se fa anche tale servizio h a diritto a speciale straordi• nano compenso. (5465) Frazion.e clie si erige aJ Comune autono>no - Diritti acquisiti del san,ìtarrio. - Il Dott01r V. T. da V. chiede corrose.ere se diventando Co111un1e at1ton-0mo la frazi1one in cui p·r es.ta sa-,;zio poss.a110 essere rispettati i diritti! da lui acquisiti fra cui l a st abilità. _\llorcl1è la fra.zi10ne diventa Comune a sè, si co~tituisce 1111 ente nuto,~o assolutamente di,·erw clal prituo. Decadono, quiindi, di diritto tutti gli obblig-l1i precedentemente contratti, giacchè 'ic:ue a 111t1tare l'ente obbligato a rispettarli. Vincenclo il 11no,·o concorso, potrebbe, però, a (32)

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nostro avviso essere ri1ten1uto come pro,~a. il servizio già precedentemente prestato. (5466) Ser'Vizio miLitarre . - Al Dott. A. "'L\.. da I. S. (4820) ri1s.pondi0mo che essendo stato chiamato iin servizio della Croce Rossa a cui aveva volontariamenté aderit~, non può manteniere il posto e lo ·stipendio per la durata dell0i guerra. Il Comunie aivrebbe potuto espletare le pratiche p·e r lo esonero se f oss.e stato ob·b ligato a servizi o nel R . B siercito a m~ente del R. Decreto 13 a·prile 191 l, ma nDn per il: servizd,o facoltatitvo, ch·e trovasi! di aver as·s unto. (5467) Pensiarni . - .t\.l Dott. S. G. da C. rispondiamo che la risposta.I della Prefettulra è pienamente legaile. Il contributo del Comune deve decorrere dal 1909 perchè in quell'epoca fu ricoDJOsciuto .il p asto di ufficiale sainlitairio, quello a suo car.ÌQO deve decorrere dal giorno della sottoscrizione della scheda di adesione perchè esso costitUlisce u·n premio di riscatto a mente del disposto dall 'airticolo 42 del testo unico. Il medico ·ed il Comune, in ta!l caso, pagano J'1 contributo per scopo diam1etralmente diverso. (5469) Servizio 11iilitare. - Il Dott. V . M . da R. I. ora a C. desidera sapere se avendo fatta domanda per la nomina ad ufficiale medico del R . Esercito gli com.p,eta. la nomina a ten·ente od a sottotenente ed a chi possa ricorrere nel caso -che n o1n gli s i dia il grado che gli. spetta; se ottenendo la nomina a tenente abbia diritto alla differenza dello stipendio, tenuto conto che orai è pagat·o come sottotenente in :attesa di nomina e se pos!s:a essere nominato .u.fficiale medico di mri.lJ.zia territoriale in luog.o di ufficiale medico di complemento. Il Mi.nisteno della· guerra, esaminati i titoli dei siingoli candidati, attribuisce loro il grado con criterii insindacabili, ma certamente in axmonia alla età, .a.gli. studii ed alla pratica già fatta da ciascuno di essi. Le com'Petenze inerenti al grado decorrono dal1a data del decreto di nomina. Ottenendo quella a tenente, non pdtrà aver diritto al pagamento degli arretrati per aver fino a quel momento riscosso lo s ti pendrio di sottotenente in attesa di nomina. A' endo ella fatta la doma1nda per la nomina ad ufficiale medico di complemento, non può essere nominata nella Milizia terr.itoriale, giusta quanto prescrive il R. Decreto legge 28 ma rzo 1915, N. 357, riguardante la nomina ad u.ffi.ciale medico di complemento. (5470) Servizio 111ilitarre - Diritti -i:erso il Co11,,,it11e in c·ui si presta servi zio co1n e co11 dotto. Il Dott. V. R. da S. B. del T. desidera sapere se essendo 1stato chiamato sotto le armri come ufficiale medico del R. Esercito il Comune debba corrispondergli 1o stipendio come medico condotto per la intera durata della guerra. 1

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SEZIONE PRATICA

Per un certo temp·o i Comuni furono obblti·g ati a corrispondere ai proprii medici condotti chiamati sotto le armi lo stipendio per la intera dura t a della gu·erra . _L\.. vendo ora lo Stat·o m-odificat o l'articolo 20 della legge sullo stato giurid ico degli impieg.a ti civi li nel senso di acoorrdare lo s:ti pendio piiù elevato fr.a quello militare e quello ci'vile lo stesso ~rattamento sono i Cl()imuni autorizzati ad tts.a r•e ai .proprii dipen.d·enti. A costo.ro, quindi, dur.ante -la guerra non è più corrispos t o s'tipendio a carico delle ammri111istrazioni mttni1ci pali 1n,a benrs.ì solo quello dell·oi Stat o. Il Con1u11e è obbligato a pagare la differenza n·el caso che 1o s ti pendi.q corme ufficiale sia inf eriore a quello che l 'imp iegat o percepiva prima di assumere servizio nell'esercito. (s471) . S ervizio sa1iitario ai profuglii della zona di geurra. - Il Dott. L. G. da S. S. T. des id·e ra coinoscere se essendo m edico a tutta cur.a -abbia diritto ad esigere c·ompenso per le visrite che presta ai profughi della zo·na d:i, g.u•erra ricoverati nel s uo pa·eSle, o se- ooistoiro ve111g o1no ·Conrs id:erati. come cittadini aventi diritto alla cura gratuita. · A nostro .avviso i profughi dalla zona di guerra debbono, agli ,effetti d ella ·c.U1ta ed assistenza s anitaria essere cons!iderati come cittadini aventi ·diritto alla cura gratuita. (5473) Certificati ad operai . - It D ott. P. A. da M. chiede conoscere se il 1nedico c.ondotto, .a cura piena·, 1s.ia -abbl1igato in caso di indisposizione di un 1oip eraio de]la s ua condotta e ch e t rovasi impieg.ato in uno stabilimento di alt·r o Comune a rilas.aiarg1i un c·ertirficato comp~ovante ~he lo 'stesso trov.asi per infermità imp ossibili• • tat o a. riprenclere lavorio e , dopo guar1g1011e , t111 alt r.o certificato compirovant e che lo stes·s•o è O'Uar:ito e può, q11i.ndi , at tendere al suo lavoro, : .nel caso positivo sie al medico condot to spr ··ta qualch e co1npenso .e d in quale misura e da chi deve essere c.0ttrispos.to. I certificati, di cui è parola nel quesito, van no -rilasciati gratuitamente. A nulla influisce la. circostanza ch e l'operaio , -àdé!- a lavorare fuori paes·e : egli però è sempre naturale del luog'<> ed n a, qu~.ndi , diritto .ad .U\Sufruire cli tutti i vantao-21. che ai suoi com paesani sono con~essi. La bb localit à, ,o,,e il certificato de,-e esse.re usat o, non muta nè men0t:tna il diritto di <Ytten·erlo g ratunt an1e11te, tratt andosi di Comu1ne in. cui la condot ta medica è estesa alla generalità degli abit ant i . (5475) S·ervrizio militare . - Il Dott. G. L. d a, S . G . M. ave·11do aderito• fin d.a l g iugno iscorso alla nomina .a capitano medico di complen1ento e n.on a\Tendo fino a questo momento ottenuta la nom.1111a, d•esidera conoscere se atbia diritto 1

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a riscuotere Je relati\ e competenze dal gii1orno dell'invito ric.e,·uto. Le compet enze inerenti a qualsiasi imrpiego milita~e ,o civile decorrono d al giorno della n omina e prorpri.amente dalla data de l r elati V'O decreto. Ella, quindi, potrà aver diritto allo stipendi·o' di capitano medJi.co del R. Esercito sol quando avrà .o:tt enut·o la nomina effettiva a tal grado. Doctor J usTrTIA. 7

Il dott. G. F. , ten·e nte medico, desidera conoscere in base a qua1'e dispOls.izione o circolare minist eriale si è promossi capitani medici dopo quindici .anni di laurea e quindici di spalline da 11fficiale di comrplemento. Non è poss~bile, iegli dice, essere al pa.ri di un t enentino di 18 an111i e marcàare appiedato dietro un reggimento a 40 anru.• La quistione cui accenna l' egr~gio collega è stata ampiam·ente trattata nel n·u m. 34 del n ostro giorn.ale.

CONDOTTE E CONCORSI. ARAMUGIA-BALLAO (Cagliari). - Condotta consorziale; L. 4000. Scadenza 10 set tembre. CASTELNUOVO VAL DI CECINA (Pisa) . - A tutto il ro settembre. Residenziale. L. 4050. Tre ses.senni . Assic.wrazione. • QUISTELLO (Mantova) . Condotta per Nuvolato. S cad . um. mese dal r8 agosto. L . 3000 lo.r de e tre sessenni pei poveri, compenso dag~ abbienti ; L . 600 per carrozza e caivallo. Servizio entro 15 g ic>Tni. * s. AGATA FELTRIA (Pesaro-Urbi1io) . - Condotta 2° reparto, L . 3000 lord'e. e L. 700. per .cav;, indennizzo di L. 50 pe.r 1ogn1 10 s·e mi-abbient t, L. 200 per U . S . Sca,d enza ro settembre. VILLARBOIT (N a.vara) . - C~ndotta per l~ generalità, ~n· pianuira .. , Popolazi·one 1100. Stipendio L. 3800 lorde, p1u L. roo l?er U . S . ~llog: o·io e.on o-iardin·o : tre aument1 sesisenna11 di L. r6o. Per la cura dei lavora tori avventizi compenso speciale da stabilirsi fra i proprietari e il medico. S cadenza 15 settembre. VILLENEUVE (T orino). - Med·i co consorziale; L . 2500 1orde; indennità L . 200. S cad. 15 sett. Sono segnati con un asterisco • i concorsi che ci risul!ano diffidati con due asterischi ** i concorsi che ~i risultano boicottati dalt'e Associazioni Sanitarie Professionali.

Diffide e boico.t taggi.

R eYoca di diffide : Muccia (Macerat ai). NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Rol\rA. - Il prof. Chia\•aro A.11ge~o è ?ominato i 1n 1 seo-uito a concor se,, straordin an o di odontoiatria<=>e protesi denta-ria. (Sentiti ral~egram~nti). Sono abilitati alla libera dtocenza 1 dotton De Villa S a1l\·atore iin clirn ica pediatrica, Passera Ercole in clinica oculistica. (33)


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NOTIZIE DIVERSE. Medici decorati. È stato proposto per la medaglia al valor mi-

litare il dott. Bellinato Sebastiano, noto pediatra di ìVIilano, ora sottotenent e medico al fronte, per l'eroico contegn-o da lui tenuto nel distimpegnare il proprio ufficio dove più ferveva il oombattimento (La Ra.dio logia Medica). 1

Il dott. Ros.ario Casto,r in 0 da Catania è st at o decorato per artti di valore (La Rassegna Me dica Sici lian,a) . 1

Covoglto ospedaliero inglese al nostro fronte. La Croce Rossa Britannica, che inivia al fronte italri ano un ospedale da campo con un convogliù di aanbulanze-autom·o bili, ha affidato allo storico Giorgio Treveylan, un grande ami~o del nostro paese, la direzione di qu.esto primo gruppo di aml:·ulanze, mentre Lord Mo.nson è IS·t ato ,n ominato comm~ssario per l'Italia della Croce Rossa Britan.nica. D'ora innanzi i fondi raccolti a Londra da un<0 speciale Comitato, sotto la presidenza onoraria di Sir Ren.nel R oidd, ambasoi~tore britannico a Roma, sara:n·no amministrati da.Ila Croce Rossa Inglese ·e devoluti a l mant enim·ento di qu1esrto convoglio OS·p edaliero. L'iniziativa delJ.a Cro1ce Rossa Briitannica è il risultato de1le offerte rivolte direttamente al Governo italiano ed all 'Ambasciata lond1,n ese da vari fervidi simpatizzanti, c-0ane la. marche1s.a ' 'i Tweeddale, il pittore Sargent ed altri; ora esse V€ngon.o coord:i.n ate e accentrate dalla Croce Rossa Britalllnica. Come esempio della. g€nerosità di ta.lur1e offerte basti notare la somma di 30,000 lire donata da un .signore scozzese, J ohn HanbutJr, ii quale offri metà della somma direttamente alla Croce Rossa Britannica· per acquisto di :-:lmbt11a.nze, e l'altra metà al Comitato Pro It.alta che, oltre ad offerte per le famiglie dei rich iamati locali, ne raccoglie per la Croce Rossa. Questa seconda parte dellai somma verrà 'J.tilizzata per acquisto del materiaile chirurgico e di u1 edicazione che userà· il convoglio 'Ospedaliero c11e st a per essere invùato in Italia.

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Per l'assistenza ai mutilati. Si sono adunati i n R oma. i rappresent anti dei vari Comitati regionali per addi venire ad accordi su, dri un com une progr amma di assisten~ a favore d~ soldati ciechi , storpi e m utilati in guerra . Parteciparono all 'adu.na.nza per il Comitat o di Roma, oltre il presidente conte dJi, S . Martino il p·r of. R iccardo Dalla Vedova, il prof. Neu schiiler, il prof. T omaso Bencivenga, il dott . Goffredo Bellon.ci. Rappresen•t avano il Comitat o di Torino i l p rof . .senat or·e ~io F.oà ; il Comit at o di Milan·&, il prof. com m. R i-ccardo Galeazzi; quello di Firenze, il prof. comm. E. Burci ; il Comitato di Bologna, jll senatore marchese Giuseppe Ta.nari e l'ing. cav. Lambertini. Furono lun.g amenie discusse le modalità di un coordinamento di lavoro e venne deciso di costituire allo scopo una Federazrione Nazionale dei Comitati, lasciando alle sin.g ole iniziative regionali piena auton1omia dti· svolgiment o e di azi001e e integrando l'opera di ciascuna con opportu1nci. aiu·t i da chiedersi al Governo e con equa distri.buztione per le v.a rie provvidenze locali. FUJ.\.Ono inoltre espressi . dei voti di caratt ere tecnico :sianitario, v.oti che sara.n1no presentati all'autorità isanitarùta militare, e infine venne unanimemente delib€rato il seguente ordine del gi orno da presentarsi al Governo : « La Federazione Nazionale dei Comitati reo-ion.ali per glci. storpi, mutilati e ciechi i n guer~a invoca dallo Stato provvediemnti atti a risoÌvere in parte il probl~ma. finan~iar_io rel~tiyo all'assistenza degli stCYrp1, d~' mut1lat1 e d~ . c~e­ chi in QUerra favorendo ed integrando le 1n1z1ati ve l~ali, n~l duplice ~ ntento di. forn.ire. e di mantenere gli apparecch1 necessan e. di ruu.tare le opere che provvedono alla loro ned ucaz1one pPOtfessdonale ». 1

I medici pavesi e la guerra. .

Abbiamo o-ià riportato dai giornali di Pavia alcun~ cen:nf sull'assistenz,a sanit aria di quella città ai malati e feriti di guerra negli ospedali mi·litairi di riserva, ch·e già funzi.o·nanti s,ono in numero di 10, non calcolando le cliniche uni- • versi tari e. I ferrovieri per la Croce Rossa. A o-o-ill!D.ITTamo ora alcuni dati a dimostrare La mobilitazione ferrovciaria si è compiuta con com~blarcr°amente i medici di Pavia 1Siano stati le ri1SOrse ordinarie, attraverso le gravi difficol- adibiti alb servizio sa.nd.tario militare. tà opposte dalla configurazione geografi.ca d€lla Incominciando dagli ospedalieri, la cui Assopenisola e del teatro di guerra, con tanta disci- ciazione sin dall'inizio della guerra offrì all'Auplina e con sì larga e. sicura €ffioienza da costi- torità militare per gli ospedali di riserva il. sertuire un esempio di organizzaizione. vizio dei medici non chiamati al fronte, abb·tamo Il Re e il Governo hanno espresso il J?ÌÙ cal- che, i&u 22 medici di quell'ospedale, circa uI!do plauso all'opera straordinaria, mirabile, dei1 terzo si tr.ova già in z.ona di guerra e qua1s1 ferrovJeri. tutti o-li altri sono medici militari assimilati .nePer coonpensarli del1e prestazioni ~cezionali o-li o;pedali di riserva di Pavia. Anche il per- · oltre il do·v ere noimale, è stata assegnata ad ~onale medico delle cliniche è quasi tutto nella essi, co11 decreto luogotenzàale, la somma di tre zona di o-uerra, rimanendo i soli direttori e in 1nilioni. qualche clinica l'aiuto o un assistente, che 5:0n~ I ferro,·ieri han risposto all'atto del Governo pure tutti medici assimilati a grado e fu111z1on1 dichiarando di voler devolvere questa somma 1nilitari . alla Croce Rossa, al Comitato di a ssistenza ci•.\.nche i liberi esercenti hanno dato un largo y,ile ed al} 'assistenza degli orfani dei caduti sul contributo sia .al servizio sul fronte, sia al campo; ma il Governo ha stabilito che l'asse- ser,·izio ~ che pure richiede non pochi medie~ gno7Jione debba ec:;,er fatta egualm€nte : le obla- - t1eg1i ospedali di ric,erva, ed ugualmente 1 zioni potranno aYe1 lt1ogo solo indi\•idualmemte. 1nedici condotti della città. (34)


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SEZIONE PRATICA

Da tutto ciò si vede come la città dell,Ateneo L omba·r do ha cosi conit ribuito con i suoi medici molto largamente ai servizi sanitari mili tari cosa del resto dove~osa, ma. per cu.i non deve' però ma~care lode ai colleghi pavesi, perchè voloniteros1 hanno accettato il non lieve lav.o·r o per la salute dei nostri 1soldati. (Dal Pe1is1.e;0 Med ico) .

Per 11 personale sanitario degli Ospedali Militari a Messina. Il c_o?-sigli:o provinci~le di Messina ha fatto una v1sit~ collegiale agli ospedali di Messina ove sono in cu:ra i so.ldati ' feriti . Il dott. Lo Cicero, co.n sigliere provinciale ne trasis.e aro-omento per fare i~ Con?iglio 1~' seguente priposta : • « Il sott<;>scr1tto, 1n seguito alla doverosa vis1~a. f a~ta i~. cor p<? dal ConiSiglio provinciale ai m:ilitari feriti e ricoverati nei di versi sanatori oltr~ ~he un ':7oto di an;imir~zio!le e di plauso ai meda~i ~ddetti a quegli Istituti, propone che il Cons1gl10 offra ad ognù, singolo sanatorio una pergamena artistica in cui sia no elencati i nomi dei sanitari , che con tanto zelo assolvono in questo momento til compito più che di medici di veri apostoli » . Il presid.e nte del Oonsiglio, on. Pulci, propose di unire nella doveros.a distinzione anch e le gentili dame .infermiere ed il Cornsiglio1, dopo alcune nobili pa.role del dott. Di Mauro, votò per accla.m azione la pr.oiposta Lo Cicero e !>aggiunta Pulci.

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L'on. Roc<:o Santoliqwido, deputato di Ace!~za e, pres1dent~ dell'Ufficio internazionale di 1~iene , e stato chiamato dal ministro degli este· r:t fran:eese a farne parte.

Sui fasii della Kultur tedesca. Ci si com.umica : Spett. Redazi o.ne del o: Po1lriclinico », Ved<? riportata a p~g. 1123, faisc. 33, del vostro gi<;>-r~le la not1z1a sullo soempio fatto dai tedeschi. ~1 un .san~ttorio di pazzi, attribuendola alla « RtvJ1sta di Igien.e e Sanità Pubblica». Veramente i primi che hanno' da ta la notizia ste~ sa IS ono i miei « Quaderni di Psichiatnia » :fino dal marzo 19r.5, ~· 3, pag. ~4~, e non pote'vamo es~ere che D:Ol, g iacc?e la nvista russa psichiat 1111ca, d~ cui la togliemmo, giunge in Italia in ~na copia. sola, quella al mio aiuto dott. Kobyliusky. S1cc0me i « Quaderni » sono o-iovan1. e t engono ad essere conosciuti dal pubblico, così v~ ho .'V,oluto segnalare la cosa per P ·llll"O amore di ver1ta. V ostro : E. MORSELLI. 1

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Il colera in Germania. Il « Lloyd » di Lon·dr.a p1u1bblica la seguente no,t a del lVIinistero degli ·esteri : V-1ene riferito che il colera è diffuso in numerosi diis.tretti della Germania.

Per una vittima del dovere. La Clinica Medica di Modena e la guerra. La Cl:inica M edica Generale di Modena, diretta dal prof. Giuseppe Zagari, funziona in questo periodo, per disposizione de] Govern•o, da ospedale militare di riserva. Negl i scorsi giorni è stata visitata da S. A. R. il Duca di Bergamo, il quale rimase amm:irato del funzionamento e del! 'efficienza ·d ella Clinica.

Una medaglia d'oro al capo del servizio sanitario delle Ferrovie di Stato. D'a una Commissione dei m edici del le feniovie di Stato della Sicilia , com post a del prof . Brancaleone Pietr.o, ispettore sanitario capo del compartiinento di Palermo, e dei dottori Ca lderotD.e Gioacchii10 e Madonia Saverio, quest 'ultimo quale presidente sezionale dell'Associazione nazio nale dei m edici ferroviari, è stata offerta al commendatore dott. Fabbri Guglielmo, capo del ser vizio sanitario dell'intèra rete statale, in occasione della ben meritata assunzi,one all ,altissima carica, un 'artistica medaglia d'oro. Alle brevi parole di present azione dell ,omaggio da parte d·el prof. Bi-ancaleone, rispose forte111ente commosso e profondame~te grato il commendatore Fal:bri, ch e ringraziò i n p·erso1n.a del promotore prof. Brancaleone, tutti inçli stintamente gli ob1qtori, dice11dosi legat0 alla Si: ilia da forti simpatie.

Commissione sanitaria in Francia durante la guerra. Una Commissione speciale è st ata costituita a Parigi per determinare le n.orme igieniche e sal:litarie a tutela della isaluite pubblica nella nazione francese durante la guerra.

Sulla tomba del medico ameri cano Donne1ly, morto in Serbia di tifo esantematico contratto n ella campagna contro l a terribi.le malattia, è stata eretta una croce monttmentale che porta la semplice iscrizione : « James F . 'Donnelly, m.e dico militare, Nuova York, S. U. A.» (Jour1ial A . M . A .) .

Lercara Fr.iddi a 72 anni speg·nevasi 11 oomm. Alfonso Giordano, ca v.a1iexe dei Santi Maurizio e Lazzaro, docente d'igiene ·mineraria ne lla R. Università di , Palermo. Fu oratore facondo é 1forb·:to scrittore, igienista g·e niale e decano delle malattie del lavoro in Italia. Nel r 882 scoprì l'anchilostomiasi nelle solfare di Sicilia e più tardi mise in evidenza ed illustrò la pneumoconiosi. Dimostrò con originali esami antropometrici comparativi le deformazioni scheletriche ed alterazioni organiche .nel corpo dei ca-rusi conseguenti al trasporto a spalla del minerale, riu'scendo con nobile apostolato ad ottenere rimedi legislativi per la redenzione fi:sdca delle ·classi 1a voratr,i ci . Fu membro delle Accademie m•ediche di R oma, T orino, Palermo; delle Società d'igiene di Londra, Parigi e Milano, e fece parte della Commissione R•eale i ncaricata da S . E. Baccell~ di studiare le malattie dei lavorat ori i n. Italia, riferendo in un'ampia e dotta puèblicazione: «La Fisiopatolog ia e l'ig iene dei minatori», la più completa sull'a1rgomento, su quelle di qttesti ultimi e sui rimedi ed arvvedimen.t i atti a prevenirli. G . G. A

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Il,

POLICLINICO

[ANNO XXII, FAsc. 35]

Rassegna della stampa medica. •

Brit. Jl,,Jed. ]oitr1i., 3 lug. SMITH: L'identìficazione dei batteri tifo-coli . Il Cesalpino, l lug. BILANCIONI : L'opera medicolegale di Ingrassia. Giorn.. It. d . Mal. l'e n eree e dJ. Pelle, III . CoPELLI : Sopra la attenuazione del gonococco. FII,ADORO : I.a cura arisenobenzolica nelle 11ef riti si:filitich•e. - BREDA : Concrezioni calcari '= prodt1zi0ni osteilformi nel connettivo sottocutan1eo. - BosELLINI : Distr.o:fia aplasica uno-ueale malarica. Edi1ib. 1\Ied. ]oitrniaL, lug. lVIARSHALL: Adenoma malign.o primario del feg,ato simulante un asces.s0 tropicale. - BRANWELL: Studi clinici. Tlie Jou,rnal A . M . A., 3 lug. BRYANT e HENDERSON: Sull'anestesia eterea. - G. F. DYCK e G . R. DYCK: La batteriologia. dell'urina nelle nefriti, non s uppurate. Mc CLENDON : Le differenze nel}a· digestione degli adulti e dei bambini. - V\TILLOCK : ~.<\utosieroterapia della psoriasi e di altre malattie cutanee. - PARKERS : Sulla ct1ra delle scottature . - PORTIS : Alterazio11i del sangue ·d a raggi X. Bull. de l'Ac . de Méd., 6 lug. MENJ;STRIER: Sieroter.apia della meningite ~ cerebro-spinale. GAUTIEH: La razione del soldato in campagna. - ORIÉ : Trapanazione per .ascesso del cervello. Folia Medica, Io mag. FRUGONI e PISANI: St1lle modificazi,oni· da alcool della reazione di Wassermann . - FERRATA e NEGREIROS-RINALDI: Anemia grave a tipo pernicioso. TJie Lancet, 10 lug. Medicina di guerra. - HEN'\100K : La tubereolosi trasmessa dai libri. Pe1isiero M ed., II lug. Il volume del cu0re nei tuberc0J.osi . , La Pratica Oto-rino-lari'n.g. I5 giu . PusATERI: Verruca spino.sa della faringe. - DELLA VEDOVA : Malattie della voce parlata. - CASTELLANI: Corpi stranier,i delle vie ·aeree. Lo Sperimentale, III. CASTELLANI : Vaccinazioni combinate. - LOMBRoso : Adattamenti enzimatici. - ToRRACA : Potere coagulante dei tess uti e plastica emostatica. - QUATTRINI : Il solfuro mercurico colloidale per via endovenosa. - FULLÉ : I pediculi in relazione a lle malattie infettive. - FULLÉ : Le ,·accinaz,ioni antitifiche negli eserciti. 1

Patliologica, 1 lug. CESARIS-DEMEL: Sulla funzione piastrino-cinetica dei megacariociti e sulle modalità della loro penetrazione in circolo. - SANGIORGI e TROSSARELLO : La reazione d i _-\.bderhalden n·e lla sifilide. Brit. Med. ]our-rial, ro lug. Chirurgia di guerra. Riv . crit. d.i Clin. M ed., IO lug. BRIGHENTI : Sin.tomi radioscopici e cli11ici dei gastr.o-enterostomizzati . Giorni. Intern. d. S e. MedJ., I5 lug. CHISTONI : Meccanismo d'azione dell'aconito sopr~· i sistemi cardiovascolare e respiratoriv. Il JJ!Jorgagni (Riv.), I5 lug. CAVINA : Mvrfologia e riproduzione della spirocheta pallida. La ciin. Ostetr., I5 lug. LA TORRE_: La morte apparente del neonato e la respirazione artificiale . La Presse Méd . 15 lug., DUJARRIE DE LA RIVIÈ~E,. LEC:LERCQ, LÉVY : L'intossicazione da gas 1rr1tantL l l rclii-v·es des Nlal. du Co·e ur, ecc ., lug. LIAN : Impiego tera pentico del riflesso oculo-cardiaco nelle crisi tachicardiche. - HEITZ e DE ]ONG : Influenze nervose nella pr.oduzi0ne dell'edema. La Rif. Med ., 17 1ug. MARcozzr : I tumori primitivi d·e lle gwaine vascolari . FARMACHInrs: Opotera1)ia delle ~licosurie semplici e del diat ete m·e llito med1a11te la somminiistrazion'e di es,tratto di tonsille palatine. Pensiero Med., I8 lug. GANASSINI: Sulla ricerca dell'albumina nelle orine. The Lanicet, I7 lug. WALLER: Sull'allattamento naturale. - SMITH : Come misur.are 1 'intelligenza dei prigionieri. - SEHEULT : Isterectomie in rotture d'utero. TJie A?ner.,_JournaL of th.e Med. Se., lug. BOGGS : R adioterapia combinata dei tumori maligni. - OsTENBERG e LIBMAN : La trasfusione di sangue. - REHFUSS: L'achilia gastrica . WHITE: Polso alternante. - LYONS: L'emetina nell'entamebiasi . - YoUNG: Trattamento della .scoliosi. Brit. Med. ] owrnaL, 17 lug. HERMANAN-JOHNS~N: Diagn•osi , prognosi e trattamento delle ferite da fucile di nervi e muscoli . Gazz. d . Osp., I lit1g. SETZU: Valore della diatermia per la produzione di calore nell 'organ1smo. 1

Indice alfabetico per materie. Adenite inguinale da sforzo . . Pag. Alimentazione dei sùldati . . » Avvelenamento da tetracloroetano » Bagnti freddti e metodi rivali neil tifo. » Cefalea gastrica . . » Chirurgia di guerra . . . . . . . » Chirurgia: impiego di soluzioni resinose » F erite di guerra sett:tiche : cura . » Ipnotici . . . . . . . » Medici òffesi o segnalatisi itn1 guerra (Per i -) . . . . . . » DlrtUI di ''°"le&i rllenad. 11D1a

II73

1170 II84

1179 II83 Il6I 1185

1\-Iidollo spinale: compressione da tubercolosi . . . . . Pag. 1187 N e\·ralgiia bra-chiale . . » I184 Sanità pubblica in1 sede di bila11cio . » 1189 Scoliosi : sede di predi1ez11one . . . » 1183~ 1164 Tifo esantematico . . . . . » Tonsille com.e organo di e lltminazi011,e. » 1168 II6g Tonsilliti ifomilcetiche . . . » II84 Tumori (pseudo -) cerebrali . . • • 1175 VaccittJrazione ant1tifica : risultati• .

j vleSaaa la rlpr odu1loa• di lavori pabbllaaSI nel NUGURleO o l a pabblloa1to111 di 1aa&l di •••I

otur12• la fonte.

Roma, 1915 -

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Tip. Nazionale di G. Bertero e C.

~.

Pozzi, resi>.


Anno XXIL

Roma, 5 settembre 1915

fase. I l

SEZIONE PRATICA

,

I

DIRETTORI:

Prof. GUIDO BACCELLI

Prof. FRANCESCO DURANTE

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. Riviste sintetiche: P. Sab~'a: Il tifo esantematùo o ti/o degli accampamenii. - Lettere dal campo: Q. P. : Un '1epa1to 11et110, psi:'lliat'fico in un nostfo osp,èàale da campo. - Sunti e rassegne . MEDICI~ A: G. Sabatini: I l coma mll'rmo1'ragia Cefebrale. CHIRURGIA: W. Watson Cheyne: Sull'ulcera gast1ùa con speciale riguardo al suo trattatnento per mezzo della gastrostomia. - Acc&demie, Società mediche, Congressi: S ocietà medica ciiturgica di Bologna. - Reale Istituto Y eneto di scienze, lettere eà arti.

AppnnU per 11 medico praitco: CASISTICA: Azion1 della nicotina tabagica sul sistema circolatorio. - TERAPIA: La cura del decubito. Tfattaf,Mnto delle ferite atonùhe in gwrra. - Problemi medico-legali. U. Rolandi: Aborto criminoso e condotta del medùo. - Posta degli abbonati. - Cennt bibliografici. - Varia. . Bella TI ia protessf onale; L. Ferrero di Cavallerleone: Stil servizio sa11itar io militare. - A che vale più la convenzione di Gffsetl,a? - Cronaca del movimento professfonale. - Rivista dl Giurisprudenza Sanitaria. Doctor Justitia: Iniezioftj ipodermiche - Mancanza di titolo di abi'litazione. - Risposte a Quesiti e a domande. - Co1>d0Ue t O~J>corst - Nomine, promozioni ed onorificenze. - Coltura superiore: Per t1na maigiore produzione dei medici. - Pt'f s nostri soldMi. -

NoUzie diverse. - Rassegna della Stt>.mpa medica. - Indice altabetlco per maierte.

. . - Importantissimo nuovo Premio PROF.

F. ·V ALAGUSSA

®

®

Libero docente di Clinica Pediatrica nella R. Università, Medico Primario nell'Ospedale « Ba.mbin Gesù. » in Roma ® ~

semi~ratuito

.

.

per gli associati al

«

Pol1clinico ».

Consultazioni di. clinica Btsrapia ·infantilB (con speciale riguardo alle malattie Infettive)

Il Prof. F. Valagu.sRa, partendo dalle osservazioni fatte in un biennio di primariato nell'Ospedale infantile del Bambin Gesù, ha sintetizzato, per un gruppo di malattie, la sua esperienza. olinica, spedaliera e professionale, offrendo ai medici delle consultazioni utili nell' intricata esplicazione dell'esercizio dell'esame e della cura dei bambini. In queste prime consultazioni sono svolti i capitoli sulle malattie infettive e.d in essi è in special modo curata l 'esposizione dei metodi di ricerca. più moderna ed i mezzi ohe le nuove conquiste della. terapia. permettono di praticare. Un lungo capitolo è consacrato alle malattie ga.stro·intestinali della prima. infanzia che, come è noto,· sono le più comuni a riscontrarsi nella pratica e quelle che sono ca.usa della 1DJ1,ggiore mortalità dei bambini. In questo capitolo si troveranno esposti in maniera. critica. i concetti di· patologia e di terapia più nuovi e più utili, sia. pt'lr la profilassi che per la cura diretta delle gastroen· t.eropatie infantili. • ' Alti:i capitoli isolati, riferentisi a svariate forme morbose e ad osservazioni a.na.tomopatologiohe, completano questo volume che ha un'impronta del tutto individuale e ohe rispecchi.a l 'osservatore che offre ai colleghi quanto ha potuto ritrarre dall'esperienza di oltre tre lustri in fatto di malattie infantili. .

Elegante volume in 16° di pag. VIII-304, nitidamente stampato, con 23 figure intercalate nel testo, L. a,c;o. , Agli abbonati al PolicUnico si sped.Uce per !ole L· 2, franco di porto = = Dlrltd di ,roprleià rberta&I. - ì vletau la rlprodu~lon• dl lavori pubbllcatl nel POUCJUNICO o la pubblla1slo11~ dl aun•l dl eaal senza citarne l& tonte.

RIVISTE SINTETI.CHE. Il tifo esant.ematieo o tifo degli auampamenti. Dalla zona. di guerra,

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luglio

1915.

(ContJnuaiione e fine).

CLINICA.

. Lo scapo pri11cipal,e dd.1 qt1este nostre nio te è quello di dare un'esposizione al più possibile chia·ra ed es.atta del qt1adro cl1inico del tifo esa11t ematireo. \ l i siamo st ati1 mossi dal dubbio che questa. grave ma lattia sia poco nota a parte dei medici pratici d'Italia. Se dobb:iamv esser pronti a combattere UJllt altro nemico, s arà es-

...

sen.ziaJmente utile aivere a·ppreso a oonoscerlo nelle sue forme e nei suoi mezZJi1offensivi. Il tifo petecchiale è una malattia ii1fettiva .acut a di non c~une gravità, eminentemente contagiosa, con decorso molto tipico, e con una grande uniformità di si.ntomi e di reperti. Colpisce indifferentein~nte a tutte le ie.tà; si è -OSserv.ato che il maggior numero dei :soggetti infetti h.an·no dai rs ai 25 ainni dri.1 età. · Fra il contagio e le prim·e manifestazioni cliniche della malattia deCO!tre un periodo di incubazJione che di solito varia dai 5 ai 20 giorni . La durata più comune è di 10-12 giorni. Alcuni aru.tori avrebbero. anche osserva.ti() che il tifo talvolta si manifesta senza alcun periodo di incubazione. Fra persone intelligent1 che pote-çano precisare il giorn0i in cui erano 1Stati morsicati (I}

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IL POLICLINICO

dai pidocchi, si potè statili.re che il periodo di incubazione erai durat-0 IO-II giorni. Per lo più mancano manifestazioni prodromiche bene apprezzabili. Spesoo l'inizio della malattia è preceduto per 1-2 glÌIOrni appena da malessere generale, con cefalea, anoressia,, i&possatezza, vertigini, ecc. Nella maggior parte diei casi l'inizio si ha bruscamente, ·in pi~no benessere. In molte epidemie è stato costantemente oss€'rvato, come sin.tam.a premonitore dell'invasione febbrile, il hri· vido unico viQlento Qd anche ripetuto. Altro sintomai preoooe è la niausea con vomito o senza, oon o senza dolore all'epigastrio. I·n ra·r i casil, fra :i; sintottni prodromici fu notato prurito cutaneo .paTecchi giorni prima dlell 'inliziio della febbre ed indipendenlt:emente dalla presenza dei parassiti. Altra volta si ebbero fin I4 gi{)rIJi prima disturbi della deglultizione senza aJtera7Ji-0nd special~. Alle vqlte la feb,b re fu .p.re<'~d uta da qualche scari<'a diarroka non causata da €:!tori dietetici. • Tumultuosa e poco cairatteri-stica si presenta la prima scena sifnrtiomatologica di questa malattia che in seguito assumerà cosl tipica fenomen-o.logia clinica. Il paziente avverte di essere colpito da maJatfu grave, e subito è vinto da •Uln senso di prostrazione generale, con dolori al ca po ed agli airt:i, ,arross.aimento e congestione del volto, congiuntive iniettate e lagrimanti; ·respiro freq Ulente, con senso di ·r u,iidezza nel laringe e nella trachea, e talvoltai fin dall 'indzio con tosse, espettorato m1u coso e qulalche ll"anit olo umido ; dolori a cintura alla base del torace e forte oppressione del iresipiro; lingua pallida od ugualmente patinosa, sete, perditai dell 'appetito, ventre indolente, alvo stittico, uri11e piuttosto scarse. I polsi frequenti e compressibili. La :fisionomia è abbattuta e stanca : non s1• tarda a leggervi apatia ed i.ptontimento. Frequente è l'insonniia, coni xonzìo alle -0irecchie ed agitarzione nervosa. La debolezza iniziale è giià grav·e; e dalla prima febbre l'infermo ha bisogno di te11ere il letto. Tutto ciò può costituire il primo aissalto del}'infezione ·n ei casi gravi; ed è tale il qutadro che, se non si sappia che v'ha un 'epidemia di tifo esantematico, si penserà piuttosto ad una forma di influenza, di bronco-polmonite, di malaria, ecc. Ma fin dai primi giorni il quadro si rischiarerà : l'andamento della temperatura, l'eruzione cutanea, i sintomi nervosi ed i disturbi dell'apparato respiratorio varranno, sopra tutto, ad illumina.r e il problema diagnosbico. Wunderlich iDel 1857 determinò per primo la • curra t ermica del tifo esantematico. In essa s1 (2)

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d1s·t ingue un periodo di ascensiùlle rapida e dd: brevissima durata: dalle prime ore la temperatura può raggiungere l'elevazione maiS.Sima fino a 39°.5, 40, 40°.5 e più; più di rado il massimo è raggiutn to a gradi la seconda o lai terza sera. Nelle ore del mattino si hanno remissioni leggiere di pochi decimi clii grad-0, di un grado al più. Il periodo di stato, durante il quale la temperatura si manterrà costa:ntemente elevata, dura 10-12 giorn~ circa. In un gran numero di casi fu osservata, nel mezzo del periodo di stato, una notevole remi1s1sione verso i.l 7° o 1'8° giorno, :fr.nio ad un minimo di 37°.5. Dopo questa ·p seudocrisi, la temperatura risale di nuovo èrn~­ mente, e sembra ·r iprendere e proseguire il suo decorso fino all',e saurimento del processo febbr.ile. La defervescenza di solito è anch'essa rapida come 1'inizio: spesso la temperatura da 40<> scende bruscamente al disotto del normale e non si .riacciende tpi ù ; rpi ù frequenìt:em.e nte la crisi si con1pìÌe con· lentezza mia1ggi-0re, in 36-48 ore. M.olto diii rado la defer\Tescenza. avviene per lisi, m a sarà sempre meno prolungata dii quella de! tiifo el:erthian10, e forse dovrà attribuirsi a com.plicanZJe b·ronico-polmonari o d'a1.t ra matura. Nei cas1 letali si ha ipertermia premorta.le. In gen·e rale la curva della temperatura è molto unifoirme e costituisce uno dei caposaldi principali per la diagnosi. Il polso n~ tiro esalllt:emati.co è più freqtilente che nel tifo addominale. Esso :in genere è in rapporto alla temperatura: raggiunge e .n on di rado sorpassa 120-140 battute al mlilnuto. Frequentemente diventa molle, piccolo, appep.a. percettibile, e nei casi gravi disuguale ed intermittente. Talvoltai è stato niOtato ia. polso dicroto, m.a meno costante e meno accentuato che ·n ella febbre tifoide. Il polso ritorna normale con la defervescenza. Nell'esame del polso il si11toma che più colpisce .è 1a straordinaria mollezza dell'arteria : il tono delle paireti vasali è molto dimriin.udto . I toni cardiaci sono del:oli, d·i rado irregolari ; talora si hanno 1eggieri rumori sofna'llti, specialmente al primo tono. Disturbi dell'apparata respiratorio. - Tutti gli ammalati pr,esentaino fin dall'inizio fenomeni più o meno estesi dii bronchite, laringite. Il Wenckebach osiservò un caso di laringo-tracheite (f.; fteric.a a rapida diffusione con ec;itJ let ale. '.Nell'ulteriù!e decorso della malattia, anche nei casi favorevoli, quresti sintOlm.i nonJ dJiJ rado si accentuano e daJJruo luogo a bronco-polmonite e qualche volta a pleuro-polmonite. Di solito nella seconda settimana della malattia si comi!nciano ad avvertire dei rantoli secchi alle basi, 1


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SEZIONE PRATICA

e nei casi più gravi si notai 11.n a zona più o

meno ampia d& 'llttusità polmonare, fremito vocale tattile aumentato, respirio bronchiale, e ranro1i ootto-crepitanti. Si ha tosse, dispnea, ciiano&i; e .d opo qualche giorno si ha espettorato mucoso, attaccaticcio, e talvolta striato &i: sangue. Avvenuta la crisi della malattia, la risol u2lkme della polmonite ·siegue da presso; iin questi ~si spesso la def ervescenza si ha per lisi, e la convalescenza è alquanto più prolungata. Il Pal:tauf con&~era le manifestazioni bronoopolmonari n-o,n come appartenenti in proprio al processo irufettiV10, ma come vtere complicazioni. Ci sarebbe da obbiettare a quest'opinione per la straordinaria frequenza di questi sintomi. Forse è più esatto .p arla1re di complicazioni, quando queste mainifesta.Zlioni toraciche aJSiSumono gravità maggiore con fenomeni di bronchdte capillare diffusa, di po1mondte ipostatica, di _polm>01nite franca. Ciò di solito si verifica nella seronda setbiima:na, ma an.che fin dai primi giorni. Manca. il dolore toracico puntorio, può mancare la tosse e l 'es p·e ttùrato : perciò non bisogna tralasci'a·r e di osservare accuratamen.te il torace. ~ 1trequente la pleurite. Più volte si è avuta lia· gan·g rena polmonare. Per la prevalenzai di alcuni di qu1esti sitntomi d'el sistema resp.1.r atorio, sono state descritte delle fo~e cliniche speciali sotto il nome di brenco-tifo, pneum<>-ttfo, laringo-tifo. ~el laringo-tifo si ha raucedi•ne spiccata per ulcerazioni delle corde vocali, pericondrite laringea ed edema della glottide, che può rendere necessario 11in interv·e nto chirurgtllc-0. Sintomi ner'Vosi. - Finchè il sensorio è desto, 1'infermo si sente prostrato, aiccusa cefalea e do]1oo-i al tronco ed agla arti, seniso di vertigine e ronzlo alle orecchie, insonni.ai e-ani s1ogni tristi e tumultuosi, i1perestesia generale. Dopo qualche o-iorno si ·c ominciano a notare movimenti <::> ' convulsivi dei muscoli della faccia, che talvolta rendono difficile la parola ; tremori frequenti delle ma.ni, e nei casi gravi m-c1vimeniti carpolog:i'ci. Talvolta m a.n cano i '!iiifies:si patellari, add·om1nali, cremasterici. Quinruif l 'infet mo comincia a ·perdere l a me moria e n·on; è ca pace di prestare a.tte:nzione. Verso il second 0 settenario perdie l a coscienza del tempo e dello spazio, e non rico.n'OISCe le persone che lv circondano. È molto comu:nie il eosidetto stato tifoso, frequentemente accompagnato da grav~ delirio. Il delirio del tifo ipetecchiale è molto differente dia quello della febbre tiroide. In quest'ultimo 1'infermo per lo pi1ì giace supino ed è inerte nel suo delirio, e solo per eccezione s i niuove /dal letto e fa. atti vrlo1enti. Nel tifo esantematico in,rece si h anmo spesso vere idee fiJsse deliranti, 1

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a tipo melanconico. Di solito il tifoso, in uno stato aipatico, emette gemiti e lamenti, e vaneggia contro qt1alcu:no, spesso contro chi lo ass1:5te. :N"on di rado 1s1 ha un delirio violento atti\'<), perfino cori U:ntativi di suioidio. Talvolta U.ila vera forma ili cie1irio. di persecuziVttle mostra di organizzars1i ; 1'intfermo crede di essere perseg·uitato proprdo da <'hi lo benefica. ed inveisce e minac~i a; ha alluc.in:azi.,1.i; c-rfde cl!e si voglia sagrifican:lo, e 1s.i ribella e gestisce e, se può, tenta di con!mettere atti viùlentd. con le • manri, con i denti, in qualu:nque modo. Con vivacità commenta le sue condiziond, si lagna del cattivo trattamento, diffida delle CUJre prodigategl~1. In· questo stato, la faccia è éongesta, le congiuntive inietta.te, 1'espressione del volto srom posta e furiosa. Questi accessi durano poco e si esauriscon-0 per la grave prostrazione delle forze dell 'in.fermo. Dopo lo sfe.b bramento, son·o stati descritti casi dii' psirosi, tsotU> f-Olnlla di deliri da inanizione. N·e lla forma atassica del tifo prevalgono i fe. nomeni a1d inamici 'O atasso-adinamici. Si può ave!le la perdita delle urine e delle feci. Frequentemen.t e in queste forme è stata des<7ritta come c0n1pLicazione la parotite. Essa si manifiesttJa, di solito nel secondo settena·riio; non· sempre ha esito in suppurazione. Studiando la frequenza di questa rom.plicazionie nel rolera, dicemmo in un nostro lavoro delle condizioni anatomiche e :fisiologiche ad essa predisJ>Ottlenti ih tutte le malattie tossi-infettive a caratteri atasso-adinamici, specialmente per quain.t o riguarda lo stato igienico· della mucosa buccale {v. Mo-rgagni - A rchi'Vio 1912). Anche nel tifo petecchiale lo stato della mucosa buccale e lin.g u ale è rfavdrevale a1la connparsa dellai parotite supputratitVa. Da principio la· lingua si presenta copeita da una patina biancastra undforme piuttostù spessa. In seguito, col sopraggiungere derll fen'Ottlleni nervosi, la lingua si fa arida, la patina si fa secsa, n·e rastra, fuligg)i,nosa, la .s,utperficie della lingua si screpola e dà sangue, che coagulando rende pdù sp.elsiSa e nerastra la patina della. lin·gua e delle geng:irve. Verso la fine della seconda settimana i margini della lingua si inumidiscono, la patina si distacca a tratti, e la mu(:'QSa ling uale rimane scoperta, di colorito. rosso vivo. La mitrcosa ·buc~aloe e ifariin.gea si fa arida anch'essa, e ·sii' 001pre di detriti e muoo6ità disseccate sotto forma di fungosità graveolenti. Le labbra sono secche, fuliggi.nose, scr,epolate. La is.ete e l'anoressia sono dovute in parte allo stato della mucooa l:ruecale. Queste condizioni locali concorrono a turbare le funzion1i delle g1andole salivari, e favoriscono la comparsa di fatti suppurativi delle parotidi. 1

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Il Granz recentemente ha descrtitto un altro sintoma nella mucosa buccale che per la sua precoce comparsa, se troverà conferma, potrà essere utile alla diagnosi. Al disopra delle arcate del palato, egli ha osservato la presenza di 5-13 macchioline di colorito •!'OSS0r-scuri0 del diam etro di mm. r.5-3 e le ha paragonia te ad una spruzzata di pennella intilnto in u.n colore rosso v ivo sopir a una suiper.fìcile . di oolori.to roseo. Queste macchie fu.:ro.no riscontrate !S1p·esso dentro le prime 24 o·r e, più spesso nel ~ondo giorno della malattia ; nel terro di venta,n o un po' livide e . poi rapidamente impallidiscono. Punti sanguigni isdmili a questi si · possono osservare sulla mucOISa normale, ma sono di colorito irosso-vi v·o e JJ.on si modificano in tre giorni. Il sintvma fu costante in tutti i casi esami:naiti dall'autore , e fu utilizzato anche da altri medicrir per la diagnosi precoce. Egli non isa dire se si tratti ·di esantema. o di altera zione dei v~i sangudg1n i. D ai p·a rte del sistema digerente, oltre la stipsi che è più frequente :nei pri.m i giorni, non è eccezionale la dian·ea, talvolta anc'lie grave. E ruzio-ne cutanea. - È il sintoma più importante, dal quale la malattia ha preso il nome. Per esso alcuni autori l'avevano classificata f.ra o-li esantemi a cuti infettivi. In alcune · epide. mie di tifo l 'eruziilone non è ma i mancata, in a·l tre è ma ncata circa nel 6 % d ei ·Casi. TI Netter oltre gli elementi eruttivi che si osservano sull'epidermide, . descrive un aspetto marmoceg giato della cute, dovuto a macchiie pallide ii-.regolari che non vengono fino all'epide rtnid,e : sarebbe un'eruzi•Qllle S·O•ttoc·u~nea , C'Otn'egli dice. L'esantem·a proprio del tifo rompare ·p recoce1ne11te, e cioè tra il 3ò e il 4° giorn.o della malattia, a dtlfferenza della roseola del tifo addominale che non compaire prima del 6°-7° • gioano. Da principio l'eruzione è costitulita da piccole macchie rOlseolari, spesso leggermente rilevat e sul piano della cute, diii colorito vario dal r oseo a l rosso vivo, a contorni poco netti, di forma irregolarmente rotondeggiante, talvolta circondat e da un• alone più pallido. S e ne possono distinguere due v arietà : l'una a n1accl1ie più g ra ndli• e rilevate, somiglianti al] 'itrizio all'eruzione del morbillo, l'altra a macchie piccole del~ gr andezza di una testa di spillo. "'e11 n maggior parte dei cas.i sono grandli, qua nto u11a capocch.ia di spill o od uln1 g ran o di ca11ape. ~011 sono così rotonde com~ l e roseole del tifo addominale. T al volta l'eruzione compare dapprima a.l l'epigast rio, alle ascelle , a i polsi , e qUJimdi si ge~

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neralizza al tronco ed agli arti; talvruta si manifesta da principio al tronco e poi, aJ contrario del tifo addOIDJisoale, si estende agli arti ed anche alle mani ed ai piedi, tanto nelle superficie dolìSali, come nielle palmari e plantari. Come ha 1nlotato ·i l Brauer, è caratteristico il fatto che nella palma della mano le macchie spesso sembrano quiaSti1 approfondite. Il dorso della mano e le g1ra·n di pieghe cutanee, come le ascellari•, sono più abbondantemente disseminate. L'eruzione rispettai la faccia, a diffettenza del morbillo.. Gli iel1e menti eruttivi rilil certi caisi tendono a confluire. L'intensità dell'eruzione non sempre è in rapporto con la gravità della malattia, benchè n.e i casi lievi dei bambini· essa soglà.a esser più scarsa. . L'eruzione diventa completa in due gior.ni . Spesso, durante la febbre contilnua, le m.acehie sJ m.oltiplicano; ma verso la fine del periodo di stato esse diminuiscono di intensità e ten4,ono ad assumere l'aspetto di macchie giallastre. Nei..primi gio1rnli1 scompaiono oom:pletattn'en.t e ' alla diascopi a• o con la ;p r•e.ssione digitale. Nel corso della malattia dirventano quasi bluas tre ed aissuimonlo i caratteri delle petecchie: allora l ascia no alla pressione un ''Ìm pronta giallo ecchimotica, coane fa.nno le macchi'e dii iporpara . Le roseole del tifo ebert.hiano scompaiono semp re .alla rpressione. Le ~ecclh.ie d1el tifo sono piccole, puntriformi, e non presenta1110 le emorragie più vaste della porpora vera. Rarissime volte sono state osser\Tate efflorescenze emorragiche più grandi e :più 111unerose. È d'uoipo ricordait'e che le ecchimosi possono mancaire. · Verso la fi.n e della malatbila si ha una des q u am azioue fine s uperficiale forforacea, per 10' più abbondante e persistente anche dopo par ecchi ba gni. È s tato osservato che, soffregando col polpa.strello della dita sulla cute in desquam azio n·e , si h a un fe nomeno che ricorda ciò che :si ottiene fregando sulla carta con lia. gomma da cancellare : -e perciò si è parlato del f enom en o della gomma da can oellare. C1nque casi descritti d.al Granz presentarono una desquamazione singoJa·r.e : 1'esantem a dopo lo sfebbramento cominciò a presentare dalle pu:nte delle dita fino all'avam1l::iraccio ttn colorito giallo-s porco dapprima e poi sem pre più oscuroi, finch è si ebbe la desqu1a1n1 a.z1o ne a grosse lamelle brunastre. X ella maggior parte dei casi fra il 12° ed il 14° giorno sopravt"iene un migliorame nto i.mpro\~\-iso: l 'infenno dvnne tra nquillamente a lungo, e dopo il ~on no si sente ristorab>: rico- 1

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·n05ce le persone e gli oggetti, non delira .p iù, comincia ad accuisare appetito, avverte la sua debolezza, il polso è più valido e meno .freq.uen.t e. Q.u~sta fase è ~oom..pagnata di solito dia sudorazione p.iù o meno abbondante, da poliuria e talvdlta alniche da diarrea. N.ella crisi si riattivano gli emuntori, e si riaprono alla elim~·­ nazione dei prodottir tossici : Anche nel tifo esantematico, come irn tutte le malattie toss.i -infettive, la cute pare ab1b ia attributi ft1nzionali specti:ali . Il tipo di queste malattie è il colera , com·e illustrammo nel Giortzale italiano delle Malat tie 'Veneree e della pelle, 1912. Il fenomenQ cutaneo anche nel tifo esantemati'co deve avere la sua importanza, sia per l'esantemai inteso come espressione del proceis..so morblOso, sia oo,me coe:fficen.t e nella risoluzione della malattia. C'è man~ato finora l'opportunità di studiarlo con cura speciale. Dal punto di vista anatomico ri1 Brauer ha osservla<t:o che 11ella 1roseolia del tiifo addominale si ha soJtanto ·d ìlatazione dei vasi sangui:i.g.ni, ie nel tiflo e!sta.ntemati:OO invece i cap111ari ·pr:esentaino vere alterazion~ istollog.i.ch·e . Du11que, a differenza della ti00-eola del tifo eberthiano, nel tifo ·petecchn"lale l'es-a·n tema si manif.esta precocemente, e più a boondan.te e confluente, si p uò diffondere a q:uasi tutta 1a superficie cutanea tra nne la faccia, persiste più a lungo, si trasforma .assumendo dapprima.i l'aspetto di petecchia, e poi\ desquamandosi più o meno aibbondantemente. La niilza è costantemente a:umentata di volume, accessibile alla pa1p·a zione, di consistenza molle, dolente .a lla presis1one. Il turno.re di milza compare molto pr.ecocemente., fi.n dal 3° giornù; per lo più non è molto considerevole. G1ia verso la fine della malattia si riduce di volume, e non si palpa più. Talvolta. si ha lie"'\."e .aumento di volume del fegato. Le urriii.e pei: lo più sono scarse e concentrrate filnichè · dura la malattia; quasli1 sempre nell'acme della febbre sil rioconttra lieve albuminuria, che scompare subito nei casi con deCo:rso favmevole. La diawreazione è statai riscontrata sempre f.o.rtemente positiva. Il Romke· ha osservato che eSISia sarebbe in un certo Tapporto con la gravità della malattia, cioè verso ifil periodo della risoluzione essa rap.i'da.meloite diminuisce di in. tensità .nei casi a decorso fav-OCrevole, mentre perdura nei casi gravi e con ·esito letale. Sono frequenti la reazione dell 'urobd.lina e quella del1'aldeide di Ehrlich.

La sierrodiagnosi di W·idal per l'aggluti!D;a,zione d.eri; bacilli del tifo fu tro.vata sempre ·negativa od 'insignificante. Il reperto etnatologic.o ris~.o ntrato dal Granz corrisponde a qu.ello descritto dal Coca nel 1912 e dal Robi11owitsch nel 1913. Qualch·e volta da principi·o Sii ha lieve leUICOpenia, ed in seguito costantemente iperleucocitosi con aumento relativo delle forme polinucleari, dimin·u zione relativa dei hl:nfociti, assenza di eosinofili, forme irritative fino al 3%, e qualche miel()cita neutrofilo. · Una diminuzione della colorabilità dei nuclei dei linfociti avrebbe un significato pronostico sfavorev·o le. Nel tifo addomi11ale invece è costante la leu• coperua.

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Il quadro cliruico d·e scritto corrisponde all 'andamento dell'infezione tifosa nei ca&i di gravità media. A seconda di una sindrome predominante o dii· un'altra, .a sec011da di quiesta o quella complicanza, éd a seconda della gravità dell 'infezio111e, sono state descritte numerose furme cliniche. Di alcune già abbiamo accennato : forma atasso-adin.am:ita, b1"onco--tifo, ·p neumo-tifo, laringotif.o. Si è rparlato di tifus siderans quando l'esito letale avviene dopo 2-3 giorni di malattia, ed in qualche caso pa.re sia avvenuto in poche ore; e di tiphus lae'Vissimus quando povera è la sintoonatotogia, ma.n ca pertsn•n o I 'esantema e la guarigione è sollecita. A.n che in questo caso l 'iniizio è bmtsco con brivido, cefalea e prostrazione delle furze: poloo frequente, agitazione, pelle secca e calda, febbre 1eggiera, sibili all'asooltazione del torace: dopo 5-7 g1i'.omi Ta1pido miO'lioramento a.n·n u'llziato da sudori profusi. In questi e.a si la diag1nosi Sii. fa solo in rapporto all'epidemia esistente. Jiacqùot parla di tifizzazione a pìccola dose quando i soggetti esposti al contagio presentano sintomi leggieri ed incerti per qualche settimana: malessere, febbre leggiera•, istanch~za, nausea, cefalea, insonnia, ecc. Fra le coo:nplicazrioni del tifo, oltre le su ricordate, abit astanza frequentemente è stata osservata in alcune epidemie la ftegmasia alba dolens, in altre le otiti, la formaziQ11e di fleinmoni, i decubiti. 15.acrali. La durata anedia· del tifo è di 15 giorni; può prolungarsi, :per altro, anche fin oltre 1a 3a. settimana. La mortalità è molto va·r iabile a seconda del geruio epidemico, delle condizioni di resistenza organica, dell'età degli ammalati e dell~ loro condizioni sociali. Murchison dà una media del 20 % e Lyons del 33 % nell 'epidemaa del 1893 l:)

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ti•n, Frruncia. La media de lla mortalità iru Germania dal 1886 al 1888 fu del 19 %, rad Amsterdam dell'11.6 %; il Wenchebach nel i901 a Groninga eb~e wia mortalità del 7 %. L'enorme mortaliità avutasi nella guerra attuale forse è da attrièiu.ltrsi alla defi<:iente assistenza d.el malato, a.Ile ferite gravi e malattie comphlcanti, e sopra tutto alla scarsa difesa profilattica consentita dalle €inPtt-mi proporzioni d•ella oonfiagrazione di popoli contro. popoli. Durante l'inverno passato ~l Tienhoven in Serbia ebbe una mortalità del 90 %. Egli notru però che non era possibile rurare gl 'infermi perchè difettavano gli ambienti adatti, il personale •ed i mezzi d'assistenza. L'età inoltrata è sfavorevole alla prognosi della malattia; nei baml:1i.ni il decorso è più mite. I casi più gravi con delirio s.i hanno più frequentemente .nei soggetti adulti e robusti. Se l'•es:ito della mala.t tia è fav.ocrevole, la con- · valesoenza è Tapida per l a reazione pronta ge• nerale dell'organismo, ed anche ·p erchè, non €Ssend.ovi state complicazioni da. parte dell'intestino, appena si rideis.ta l'appetito si può dare da mangi.are qualsiasi cibo igienico a.11 'iniermo, sì che il recupero delle forze non tarderà ad • aversi. Non si ebbero mai recidive in questa malattia. La mancan2a di lesioni intestinali, à. differenza del tifo a ddomi nale, è dimootrata anche ·dall 'autoprs.ia : mai sono state constatate alterazioni della .m.uiCosa intestinale. Il reperto necroscopie-o è molto scarso e ·n iente caratteristico. Si ris~ontra tumore molle di milza, co.ngestione del fegato, polmoni coingest1 s plenizzati od epatizzati, meningi iniettate e liquido ventricolare abbondante, reni congesti, miocardio p.allido e flaccido e talora con fatti di degenerazione grassa, ed in alcund. casi piccole emorragie premorta1i in alcuni organi, compreso il sistema nervoso centrale. La morte avviene per 1o piÌ·Ù per debolezza del miocardio e per grave intossicazione dei centri nervosi. Vi possono contribuire i focolai ipost atici e pneumonitici. La morte avviene quas1i sempre nel1'acme del periodo di stato febbril e ; in alC11Ili oasi come per collasso dopo una forte discesa della temperatura. 0

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Abbiamo definito d.1 tifo esant ematico co1ne u na 1nalattia infetti va acuta con caratteri . di contagiosit à grave, decorso completamente tipico e grande unifonruità di sinto111i e di reperti. Per lo più 1a diagnosi di que.:.ta malattia viene resa più facile da notizie a na1nnestiche, dal sapere che infierisce un'epicl e111ia 11el paese, dalla conoscenza di possibili DIAGNOSI.

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rapporti diretti od indiretti del soggetto in esarne con focolai di contagio. Ma anche il quadro più classicamente tipico del tifo dev'essere differenziato da numerQISe malattie che possono presenta.r e caratteri tilosi. Anzi tutto r .i sogna dire che nei primri1 due gi•or.ni il sospetto diagnostico può fondarsi esclusivamente sulla anamnesi e sulla notizia di llllla eventuale epidemia. Nei g1oo-ni success.i vi il problema diagnostico comi,ncerà ad essere rischiarato dal . sopraggiungere di sin.tomi più patognomoruici. Ma anche allora ed in og.ni caso, il tifo petecchiale dev'essere differenziato dal tifo addominale, dal tifo ricorrente, la polmo.nite, la ma.Jaria, gli esantemi Q..nfettivi acuti, la setticemila, la tuberoolooi mdJiare acuta, la m·e ningite cerebro-spinale, iecc. . Se i SIÌ·nit.omi bronco-polmonari e nervosi, e sopra· tutto lo stato tifoso, ipossono con.t ribulire a far con.fondere il concetto diagnostico, di g:ralnlde aiuto tiieis.cono invee-e ia curva termica ed n ca;ratteri dell'esantema. L'i11izioc brusco della ·malattia, la comparsa precoce della spl.e nomegalia e dell'esantema, i ca:rart teri ·e la localrlzzazirQID.e di esso, la mancanza della diarrea, gli attributi del polso, la defervescenza rapi da, Ja 1s.i1ero-r:eazione ·di Wid.a l ed eventualmente la ricerca culturale d.el bacillo d'Eberth dal sangue e coin la puntura della milza, darainrn;o elem'ellti suffi.Jdiienti per a.ocertare che non si tratti -di tifo addomimale. .Nel tifo ricorrente l'inizio è ancora impro\•viso, ma .-il decorso così caratteristico della curva febbrile, l'assenza di esantema, la ricerca dello spirillo di Oberm eyer, faranno evitare il pericol'O dell'errore diagnostico. U n·a polmonite centrale può restare latt:nte p·e r più giorllli e presentarsi con fen10111eni tifosi. Il respiro più frequente, il dolore puntorio, il rossore degli zigomii, 1'erpete 1.abiale da una parte, e dall'altra l'esantema e le notizie epitlemiologich·e , fa;ranno 1precisare la diagnosi. Nella meningite si rileveranrno i sintomi a ca.r ico de l is.istema nervoso centrale: rigidità della nuca, vomito, delirio più grave, fotofobia, fenomeni di paralisi, puntura 1omtra.re, ecc. N·ella mala ria basta considerare il deoorso della febbre, l'esame del sangue, la presenza o meno dell'esantema pe!tecchiale, i sint omi bronco-polmonani', il criterio t erapeutico, ecc. Con la scarlattillla e col morbillo il tifo petecchia1e ha in comune 1'esantema, m a con caratt eri morfoloo-Jici e con distribuzione differenti ;. e o poi varrà la curva termica ~ n rapporto col penodo eruttivo, ed i sintomi concomittanti . Il tifo petecchiale può mentire a perfezione una setticemia, anche per ~. ca·r atteri del1 'esa11te1

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ma. Spesso dovrà essere differenziato dall 'influen1Za, dalla tubercolosi mii·l iare, dal vaiuoLo a.1l'.1nizi-0., ecc. Nei oasi !Più dilfficili all 'indzio, il decorso 11Uteriore della mala ttia farà accertare la driagnosi.

Si è introdotta anche la vaccinazionte contro il tifo, come abbiamo già detto; ma ancora .umi si, sa se a.b bia valore pratico. Il Ploitz avrebbe trovato utli,Je contro il tifo esa.ntemati-co il vac~ cinlo del tifo addominale ....

CURA E PROFILASSI.

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La tera·p ia non! ha grandi risorse per il tifo esan.t ematico; è semplicemente sin.tornati.ca. G]i eccitanti, il salasso, gli emetici, il mercurio, la chinina, ecc., fur.ono preconizzati per la cura del ti;fo. • Prima d'ogni altr10 l:.isogna curare l'igien.e del soggetto malato e dell'ambiente. Le salie dei malati ·no.DJ devono essere molto in.gombr.e, e 1'aria dev'essere frequentemenibe. 11i1nnovata. La dieta dev'essere a ba!Sie di latte e brodo e bevande in grandi quainti:tà (limonate, aranoilate). Si curerà molto la pulizia del corpo. L'igi•ene della hocca e del laringe richiede u.na speciale accuratezza, e d1e ve essere fatta coni sostanze solventi delle mucosrittà che l'i1ncrostano, con sosta.nze leggermente antisettiche e deodoranti. Si· un.geranino le labbra con miele rds.ato, s~i!ioppo di more, ecc. I preparati alcoolici sono ·u tili solo nei casi in cui iii caratter1 del p.o.lso rivelano un certo grado di deb1olezza del miocardio. È generale, e con: risultati lodevoli, l'uso di mezzi idroterapici, sotto forma. di spugnature fredd-t, imp.acéh~. fred<lli1 del tronco, bagni ad immersi.oJJe tiepidi raffreddati. I bagni e la vescica di ghiaccio sulla testa giovera111no nei casi dli :i per-piressia e d~ fenomeni cerebrali minacI

ClOSl .

Ne l corso de1la malattia è quasi sempre _indispensabile l'uso d.i cardioci·nie tici, e sipecialm·ente utile è la digjtal1e. Le ti111.i.ezioni di canfora son·o molto efficaci in 1ogni caso. Si sorveglierà lo stato dell'apparato respiratorio. La cefalea è un ts.intom-a che richiede speciale .a ttenzione, perchè può essere molto intensa. Alcuni banno fatto r.icorso a nche a preparati oppiacei : p. es. le polveri del Dower. Piccole dosi di piramidone o di aspirina di solito bastano. Alcuni sc-Qllsigliano ff,1 chinino per il ronzLoi che produce e perchè nQDl giovere1:1b.e. Il Tobeitz lo ha uisa.t o abitualmente (gr. r-1.50 al gior.no) in:sieme con l 'urotr.opina (fino a gr. 2-3 al iiorno .a dosi crescenlti), con risultati favorevoli nei casii leggieri e di media gravità. Legrain usò le iniezioni sottocutanee di siero di conval escen.ti in 1 2 tifosi con buoni risultati : ebbe rapido abbassamento della temperatu'!a che durò 30-36 o~e, con mli1gliora1me nto del polso e dello st ato generale. Raynaud in Alg.eria ottei1ne risultati anatoig hi. 1

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Molto più importante e più ardUù è il problema della profilassi individuale e social1e, specialmente in· tempo di guerra. Base fondamentale in qµesta p.rofilassli1 dev'essere ;U lna lotta bene mgianizzata ed accanita ron.tro i pediculi . Nella guerra attuale, sapenldo. di avere a fare con un nemico gjà decimato in altre sue contrade da ques.to mo111:0, bisog·n.a essere sempre vigili per la diagmosii· precoce dei primi casi che eventualmente si mani.festino. I"'a diagnosi precoce certo nlon1 è facil e, ma si deve sempre sospettarla e cominciare a pr~ndere te prime miBt11"<. precat1zionald. in difesa degli altri. 1-1'isolame11t'O del soggetto malato dev'essere immediato e rigorosamen·t e mantenuto in appositi lar.zaretti ; e l'ideale della profilassi vorrebbe ancora ch·e in un locale di iOSsietvazionie si • sorveg}i.ass<"ro tutte le persiane di famiglia o che abbiano avuto ra·p porti con esso. L'infermo, appena ammesso n.ell'aStpec1al•e, deve essere sobtoposto alle seguenti mis uJre: tagli'O dei capelli e rasatura della barba e possibilmente delle altre regioni pelose (anche prima della scoperta del Nicolle si ammet.teya 1~mportainza del . taglio d.ei ca pelli), bagno caldo di n:ettez~ .. generale e.on sapone potassieo e s pazzola, wnzione -g~ne­ rale del ·c orpo con olio canforato, benzina, ac- . qua ammoniacale, petrolio p11ro o sotto forma di soluzionie di vasellina. e petrolio .al 25 %· Gli oggetti di poco vakxre possibilmente infetti si distrugg1~0 bruci;andoli. Gli ablirti o .si imbevono abbonda.n.t emente in benzina che è tra i rparassiti.cidi più effi.cadi ~r i pediculi, o si sterilizzan.o D'ella stufa a vapore. Tra Je unità sanitarie più avanzate· diel nostro esercito, le Sezioni di s.anità sono fornite di stufe rs.terilizzatrici ch_e, all'occorrenza, possono essere iniviate a!i1 posti di medicazione d 1ei 1"1eggim~ti dipendenti. Tu·t ti gli individui che han·noi avuto contatto col malato verrannio sottoposti allo s tesso trattamento con. taglio dei capelli, bagno e nettezza genera.Je, dÌ·s.infezione degli abiit i ed oggetti pers.o oali rper la distr.ll1zione più ~adicale dei pidocchi. . Se un caso di tifo si manii1festasse i.0 trincea, poss.i1b ilmen•t e bisogn.erebb·e farla subito al:bandonare dai soldati. E se ciò .non fosse possibile, bisognerebbe rimuovere e bruciare la paglia e t 11tti i rifiuti che si trovassero nella trincea, fare 1

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smuo\•ere il terreno con le zappe ed inondarlo con latte di calce, e nello stesso tempo far curare al più possibile la nettezza personale dei solda·t i per la distruzione dei pidocchfi1. Sarà ·ne· cessario far cambiare ad essi la biancheria e magari 1'uniforme. I ·s oldati che han'llo avuto maggiori conta.tt1 ' di vicina·n za col malato d ovranno essere più scrupolosamente visitati e ripuliti. Almeno i pochi soldati più vicinJi, si potrebbero fare allontanare dalla tri.neea per isolarli in località più convenienti. In questi casi• 1'opera del medioo reggim.eltltale è altamente preziosa, e può, con le misure igieniche più opportune, risanare am modo assoluto una trincea infetta. Chi ha potuto ammirare l'opera di r.iSaruamen'to delle noo.tre trincee e la bellezza igienica delle tcit!lcee stesse risanate dai lllOStri medici militari a Tripoli ·n el 1911 alla prima minaccia di un'epidemia di colera, è profondamente comvinto che a questa lotta ad oltra·n za non possono mancare i più benefici nirs ultati. Com,e allora in Tripolitania, l'ispettore capo della Sanità miliitwe, tenente generale L. Ferrero di Caivallerleùne ha "fatto diffondere fra gli ufficiali medici le norme genera1i della cam pagna sanitaria in1 questa guerra. I nostri ufficiali sapranmo completarle e sopratutto adattarle alle esigenze ed alle particolarù.tà del momento e del luog.o. Nel faJSCicolo 30 dlii questo giornale il solerte capitano medico Mend·es- illustra come ha potuto utilizzare a questo scopo il tabiai delle Alpi dol.oa:niti.che, e come ha potuto organizzarvi il servli~io di profilassi contro il pericolo dell'infezion-e tifosa, rivolta per ora ai prigionieri di guerra. Il campo di questa. gramde .01pe:ra di pro:fi.lasisi è molto vasto. I prigtionieri devono subire le s tesse misure di pulizia personale e di sterti[izzazione deglli· abiti, devono essere sott-0po.sti ad un periodo di i.solamenitc> e di osservaziione di almeno 15 giorn:i prima che siamo internati nel n ootro paese, e pcn bisog,nerà farltil viaggiare ii.n carri speciali che po~no essere facilmente lavati e disinfettati. A nche per i profughi dielle terre che noi1 verremo occupando è stato predisposto dalle autorità &anri1tarie un servizio di rorvegliacnza igienlica e di osservazi0i11e. Essi·, i nostri fratelli redenti, vengono direttamente da contrade t enute e difese da so1dati provenienti d alla Galizrla e da altre località largamente battt1te dal 1norbo; e , nell 'iuteresse della patria nostra che è la loro, sapranno sopportare quest'a ltra picoola lòmita7Ìone clella litertà per~onale. 1

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DunqU1e la prima linea dli; difesa del .nostro esercito e del paese nostro contro ii[ p,ericolo del contagio dev'essere organizzata fra i prigioniieri ed i profughi. Ma l'igjene della trincea e del1'accampamento dev'essere il baluardo più sa.Ido, dove più attiva. e rompleta l'opera profilatbica deve esplicaTsi a difesa del paese tutto. Quivi deve essere bandita fra tl1 soldati una crociata .igienica oontro i pidocchi. Il soldato nostro ama 1a pulizia diel proprio corpo e ne gode : occorre insegnargli il modo dlii curarla. .nelle DJUove conidizioni di vita dove la patria l'ha chiamato. Ed a·n che nelle provincie al di qua dei vecchi oonfìnri:, questa lotta preventiva non deve mancare. Gli asili .notturni, le prigioni, le ~aserme sopratutto, le scuole, gli ospedali, le chiese, gli alberghi d 'dnfimo grado, vaftlino sorvegliati : dovunque devono diffondersi ed applicarsi le norme più generarl i per la lotta contro il pedicullii. N·ell 'assedii.o di Sebastopoli le armate inglesi, grazie alle eccellenti condizioni '11g ieniche in cui .fiurono tenute, :Vlenìtlero coLpite dal tifo esantematico soltanto nella proporzione di 6 ca.sii su 10,000. Le armate .francesi al contrario ne furono decimate; ed anche fra queste J acquot potette dsser\rare che nei corpii di truppa fra i quali 1'igiene era megli.o rispettata, la diifiusioine dell'epidemia fu molbo mi'llore. Alla stessa ragione fu doVilllf:o in parte se l 'armata tedesca niell.a guerra del '70-71 fu preservata dal c.Qntagio. Cosi pure è mirabrl1le il risultato ottenuto· dal Niicolle in Tunisia, che riusci in due an·n i a spegnere la grave epidemia·, ottenendo con• ogni mezzo la cooperazione del pubblico •niella battaglia rlgienica, e oopratuito curando che in tutti i luoghi pu'bbldci si accertasse e si combattesse l'eventuale presenza di pidocchi. In questo giornale varie volte è stato scritto delle diverse sosta·n ze in!&etticide più efficaci con 1tro i pidocchi e dei metodi più efficaci per la loro dri1Struzionie. Si è pure cercato di orgaDli~zare questa profilassi nel senso di difen1d ere l'individuo contro la possibilità di essere infettato dai ped.i.cul.i. Fra eserciti numerosi questi non possono essere che dei ten.t ativi più o meno uti111 iin1 proporzioni più o meno limitate. Il Kisskalt in Germania h a voluto fare esperimentare dagli ufficiali le m a·g l1·e d:i. seta, perchè seml:a-a che il pidocchio debba sf'llggire gli abiti di seta : ma si sono a\·uti risultati molto magri e poco. pratici. Si è cons ig1riiato di portare con sè, sotto gli abiti, de1le sostanze attive co.ntro i pidocchi : .olii es~enziali, naftalina , i deri, ati del] 'aglio, fi oI1i1 d1 1

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SEZIONI PRATICA

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zoltfo, polvere di pepe. Ma è sempre molto dif-

ficile trovare una, sostanza t ale da poterne diffondere l'uso su larga scala fra masse enormi di soodati La ben·zli1na ed il petrolio forse si prestano più d'ogni altro mezzo ad etssere abbondantemeJnte usati . I parchi del Genio, sempre ben dotati di benizina, potreb·b ero fornirne aJÌl Corpi in grande qua.n tità. 1•

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Abl:t.i.amo v.eduto 1:1 grande contributo che i medici ed il personale di assistenza sogliono dare alla mortalità per questa malattia. E qi1im~ <li sarà gi u:stificait·i le un breve Qen.no particolarmente dedicato alla ·p rofilassi del medico. Il medico deV'e guardarsi da tutto ciò che possa favorire il ·passaggio dei: pidocchi sul suo rorp·o. Egli deve coprirsi cont vesti bianche in modo che meglio ris.alti alla vista la presenza d)ii dlnisetti fra di esse. In Francia hanino a·do.ttato un ti po special1e di vest e, detta abito verde ò tenuta verde, p erchè fat ta di stoff.a di questo ~olore, sul quale pa.Te iche distacch;i meglio la presenza del parassita. Essa. è fatt ai a forma di !sacco, che si introduce d:i sotto &n sopra, aperto in alto, dove arriva alle ascell'e e vi si fissa· con una cinghia; gli arti iirrferiori con tutte le ·s carpe Si.1 d.ntroducono il111 due diramazioni della veste, chiu1se a cul di sacco. Una specie di giubbetto, senza altre aperture oltre quelle per la introduzione della testa e delle mani, si sopra>pponie alla prima. L'abito è ben serrato con le-o-acri ai polsi ed al collo. La testa rimane co;erta da.Ila stessa giubba, formante in alto Ulna specie di cappuccio aperto sulla faccia. Il capitano Miendes ha adottato un tipo. . simile di oopravveste nella Se1.iiione di sanità ehe egli dirlo-e. Queste vesti ha·n no il va1Utaggio di to<rli.ersi e di lavarsi con somma facilità. 0 I·nlQltre il medico potrà soffregarsi le mami con olio canfor.ato prima e dopo la visita. Eventualmente ·p<Ytrà fare uso di guanti di gomma • • • • per potere osservaire 11 paziente con maggior s11

~urezza .

P.

SABELLA.

INTUBAZIONE DELLA L.ARINGE ETRACHEOTOMIA · Pratica ed importante pubbUonzione del prof. Francese• Egldf, • Docente di Laringologia nella R. Università di Roma. Elegante volume in carta di ltl.880 di oltre 800 pagine con 46 ft· gore - In commercio L. S. 50 più le spese di e.pedizJone. Pei nostr Abbonati, franco di porto e raccomandato L. 2.SO. InfJiare carlolina-tJaglia ucluBivammU alla noatra À.mmini8trazioM: Rema - Via del TrHone, 48 - Rema

LETTERE D.i\L CAMPO. Un reparto neuro-pslehiatrieo in un nos&ro ospedale da campo.

Fin dai primi · gio11ni della nostra fortunata entrata in guerra, i nostri valenti ed attiv.i.s·s:i·mi medki del ·Servizio 1della Sanità militare ebbero a coruvincersi del rfiatto g ià osservato e an:npiia.mente illustrato sui· cam.p i di battaglia, cosl in Francia ie Belgio, come in Galizia, P<Ylonia e ~russia, che fra àl belligeranti si sviluppano con gr.a ndi·s sima f requlenza e con impressionrun,t e violenza e rapidità molte malattie mentali e nervose. E dove q.u esto ifenomen.o s'è avverato, si è dovuto non meno 1S1ollecitiaimente provvedere, sia per sepairare glriJ infermi di sistema nervoso dai feriti 1e dagl:ii altri amma lati com.unti, sia per tentare un trattamento medico e psichico di pron!ta ed efficace esecuzione. Fra d: mediai miJ.i1tari i·taliia:n i, che serV101110 in prima ·liniea 'negli ospedali d-a cam.p o, il Corpo sanitario dell'Ospedale n . 032, appartenente alla III i\.rmatia e operante in terre ormai redente al~a Pa;tria, f.u tra di primJ, 1se 1n1on ainic.o il pri1, mo, a ·prendere misure atte a separare, diag.nosticare e curare in modo opportnuo i militari incolti da « nevrosi e psii1Cosi di g11erra » . A tale uopo al detto Ospediale 03 2 fu annesso un reparto per psico-nev:rosici, il quale cominciò a funziiOìn:allie fino dial 13 giu1gn10 u. s. , cioè c1iieci giorni sol·t anto dopo che l'Oistpedale era gdtu.nto con tutto il suo personale e materia.le a destinazione. Il reparto è stato org.anizza:to dal capitano medico, pr.of. dott. A1"turo Morselli, cultore della specialità (il suo « Ma·n111ale di ~i.chi.atri.a» è stato or 101ra pu·b blicato dall'ieditore Id.elson) .· Il capitan10 prof. l\.. Morselli è tuttora a capo del Reparto .e d ha alle sue di pendenlze 4 infermieri della Santità miLitare, pur essi ~pecializ­ za:ti. Il Teparto neuro-psichiatrico dell'Ospedale 032 è sit·u ato in .u n edifizio adattato all'Uloipo. Al pianter.r eno si tro·v1ano due dorm~tori-camerate, una per alienati ed una per nevrosici1 irn esservazion~ : accanto è un locale balneo-idroterapico con doccia orulda e fredda. Al primo piano sono altre d.u e camerate, delle quali una è :tiiiservata ad ufficiali infermi di sistema nervoso ; vt• s1• ' tr·ova pure il gabinetto medico. Dietro all 'edificio havvi un gi.aroino alberato, che fu ch1uso con rete metallica, alta però appena un metro; vi si tratte'.ngono in libertà i ricoverati del .reparto sotto la contiinua vigilanza di intfermieri. NelJo stesso g.iardino-.cortile fu costruita, con tende, una camera di isolamento, del tutto .ap(9)


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IL POLICLINICO

partata, dove si accolgono gli ammlalati eia. morosi. Tutto il reparto è bene esposto; aria, sole e luce lllOll vi ma:ncano e quasi, diremmo, lo allietano e gli danno un aspetto piacevole. A ciò conitni.buisce a·nche la grande puldzia dell 'i·nterno: le pa•r eti, bi.anche in alto, furono dipim:te al basso i.n azzurro. I letti per infermi tranquilli S011-0 quelli comuni, ia cavalletto: per glri aliena· ti irrequtleti, il capitano prof. Morselli ha, invece, fatto adottare reti m.e talliche appoggiate al s uolo p er rendervi piiù sicura la degenza pro1u.u.g ata (a soopo clinoterapico). Complessiva· mente, il reparto è capace di 25 letti. Il movimento degli infermi di neuro-p.s.icosi è stato fin qui abbastainm intenso. Dura:n.te i primi settanta gior:ii d '.esercizio (13 gi111gno-2 r agosto) vi si ·s ono avute 196 ammiss ioni, con una media giornaliera di 18-20 ricoverati presenti. Il reparto serve specialrmente come qruartiere di osservazio·ne per gli individui alienati, che vi vengono inviati dalle truppe operanti più avanti; però il p1eriodo di osservazi 0in1e nO'llJ oltrepassa mai i 10 gior.nd. Le psiicosi accoltevi hanno, in g.einerale, ca~attere isteroide, talune son·o a tipo cata·t onioo, poche a ti po esaltato o ma·ni.aco. Fra le neurosi, primeggiano naturalmente qurelle psicogene; su .d i esse e sulle forme mortose veramente eccezionali finJ qui osservate, i~ capitano medico prof. A. Morselli da!!à ulteriori ragg.uagli sulle ri·v iste della specialità. I risultati curativi del reparto .neuro-psichiatrico 032 sono veramente incoraggianti e lasciano credere che .u na ·p iù ampi61 organizzazione d'altri Servizii consimili su tutto il nootro «fronte di guerra» darà vantaggi iDotevoliSISlimi per la salute e la ·vigt01rla delle nostre truppe. Le guarigi·ond. e i miglioramenti raggiunsero infatti la .proporzione del 53 circa per cento! e ciò, nonostante la obbligatori~ brevità del ricovero. Non s i ebl:e a lamentare mai fino ra dl più lieve incidente : la stessa coercizione, malgrad'O le non s empre favorevoli circoSltan~e, fu, per principio scientifico e umano ad ·u n tempo, usata p arcamente ; mai si è ricorso a1 ~etto di forza; s olo trans itoriamente s i è ·f atto uso di bande ai polsi dei m alati più agitati. A tutti i caisi con eccitaziO'Ile giovò il s emplice riposo in letto; la rgo, p er quanto era possibile, è stato l'uso dell'idroterapia ; ottim:ai è :riuscita l'elettroterapia. (faradizzazione a spazzola, a doppio rullo, ecc.). Ma sopratutti0 è da rilevare la applicazione della p...'Ìcot era pia sotto tutte le sule focrme, di st1ggestione , Cli persuiasione, di i'Pnotismo. Con qnesti n1et odi curati"i vengono rapidamenrte mi1

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gliorati i frequentissimi stati di eccitazione ansiosa, oosì da renderne poi }>iù agevole il trasferimento in ·uni ~spedale delle retiiovie o anche in UtJl manicomio territoriale, valendosi di un tren~ospedale: nei primi tempi. si incontrarono per ciò gravi difficoltà, ma adesso queste, fortumatamente, si sono .superate, e il Reparto 032 si evacua con soddisfacente rapidità ta.nito da concedere sempre lliuove, urgenti am•

IDlSSl•Oll.1.

Non di rado certe manifestaziooi ·m orbose p;sdcogene di natu!ra cc isterica » (p. es. pru-a'Plegie, s ordità, mutismi, ecc.) vi si videro guarire ins soli 6-8 giorni di ricavero e di trattamento psicoterapioo: fra gli altri, sonr01 da Tirordare 29 caisi di cosidetto «mutismo da ·b atta.g lia» completa·m ente guatiiti ... e il più spesso con rinvio al f ronte ! L'esempio d1aito dal personale sanitario del1'0spedale 032 ci fa ritenere che un buon n umero diii malattie acute del' sistema nervtoSO fra le truppe belligem.ntti 1?UÒ iessere guarito quasi in posto, evitando così il periodo di vederle poi farsi tenaci e ribelli, qua.lora. non siano sottoposte a &Olllecita cura per opera di mediçi comp etenti o colti 1.n! neuro-psichiatria. Q. P. 1

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SUNTI E .RASSEGNE. MEDICINA.

D coma nell'emorragia cerebrale. Non è giusto ritenere che og·ni lesi0ne a focolaio del cervello, la quale si accompagini ad un ictus, debba portare e-on sè il coma completo : questo invece è l'espressione fedele dell'emorragia cerebrale. Questa a sserzi0ne (che però non l:·isogn·a capavolgere, perchè la reciproca non è esatta) viene appu·nto sostenuta ed in base a reperti cli·n ici ed anatomici documentata, da Pierre Marie e Léon-Kiadberg (Preisse méd., n. 45, 1914). Prescindendo dalle emorragie della base, dei peduncoli e del ponte, che sono mortali per la lacerazi0ne di tessuto nervoso sede di orga'Di iind·is pensabili alla vita, nelle comuni emorragie dei nuclei grigi centrali è indispensabile l'int erv ento di un a ltro fattore: la compressione del cervello. Gli AA. non ammettono l'opinione che il c0ma sia conseguenza dell'inondazione sanguigna ' re ntricolar e, avendo constatata presenza di sang ue nei ventricoli in casi dov 'era assolutamente ma ncat o il c0ma : essi ritengono invece che per


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SEZIONE PRATICA

la produzione di un coma completo e persistente si trovino simultan-e amente sospese le funzioni d·ei due emisferi, ciò che i'ru altri termini significa che l'emisfero sano deve trovarsi compresso e schiacciato c-0ntro la parete cranica per effetto dell'aumento d·i volume dell'emisfero colpito da emorragia. Ed a produrre quest'aumento di volume concorre, oltre che il sangue stravasato, anche una specie di edema, di probabile natura infiammatoria e che si ma·nifesta dopo cinque o più ore dall'ictus. Incidentalmente gli AA. avrebbero notato che le emorrag·ie del talamo ottico producono un aumento di volume dell'emisfero in senso antere-posteriore e quindi n.o n ·si accom.pag'nano ·' al coma, poichè non comprimono l'emisfero sano, mentre ciò avviene per le emorragie del nucleo stri:a to, che si espandono in senso trasversale. Per osservare queste modificazioni del cervell0 s·i consiglia la tecnica is.eguente: fissare, almeno 12 ore avanti 1'autopsia, gli emisferi in situ media•nte un'iniezione int~acra·nica, attraverso il naso o l'orbita, di circa 200 eme. dii soluzione di f0rmolo al 25 %. Quindi estrarre il cervello e tenerl0 per almeno dieci gii:~rni in soluzione di formolo al 10 %, in modo da esser certi che il ·sangue dello stravas0, se anche considere,v ole, 'Sia tutt0

~r,agulato;

prat{rare quirdi

delle sezioni orizzontali totali. Si vede così bene il grado di compressione che l'emisfero sano ha subito da parte dell'emisfero emorr-agico; questa compressione del resto non è sempre proporzionale al volume ne11(' stravaso emor1·agico, ma è anche dipendente dalla sede del focolaio, dalla resistenza della falce cerebrale, dall'epoca d 'app:arizione, dall'intensità e dalla sede dell'edema secondario. Quel che però è certo è che, affinchè si produca il coma, occorre che esista compressione dell'emisfero sano. Gli AA. riportano numerose osservazioni anatom0-cliniche che comprova·no questa di pendenza, e diverse figure molto dimostrative. In una prima serie si tratta di 9 casi, in cui mancarono s·i multaneamente il coma durante la vita e all'autopsia i segni della compressione dell'emisfero &ano ; rnonosta11te che in tre di questi casi esiste·s.ser0 per di più nefrite cronica, alcoolismo, epilessia, tutercolosi, ecc. In una seconda serie sono riportati cinque casi (tutti di emorragia sinistra, che sembra più grave) nei quali al coma còrrispose all'autopsia l'es·istenz,a. di una evidente compressi0ne dell'emisfero sa•oo. Restano quindi tre osservazioni inte rmedie, nelle quali si .manifestò durante la vita u·n coma incompleto e fu trovato all'esame anatomo-pa-

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t ologico un modico grado di compressi0ne dell'em·isfero san-0. Da tutto ciò gli .!\.A. . concludono che « nè lesioni cerebrali pregresse, nè uno stato generale grave, nè un'infeiione acuta in atto, nè u11a malattia dei visceri, nè l'età avanzata, nè l'inondazione ventricolare portano c0n loro, in caso d'apoplessia, il coma :assoluto e completo: l'esistenza del coma, il suo grado e la sua assenza sono in funzione della compressione dell'emisfer0 sa·no e della intensità di questa compres. . s1one ». Da siffatta conclusione deriva quindi, come inevitabile postulato, l 'idea d'una terapia decoropressi• va. Nell'apoplessia comatosa già vari autori hanno pensato· di rlcorrere ad altri mezzi oltre le classiche cure igieniche. Il vecchio sangui:siugio, tendente ad abbassare la pressione s:a·nguigna, può essere dannoso poichè •non sempre l'ipertensione è causa di emorragia, ma in taluni casi è effetto. La legatu.r a o la comp<res.sione della carotide primitiva non poss0n·o essere utili che nei primi n1omenti seguenti l'ictus, e quindi non sono pratiche. Si sono tentati interventi chirurgici iintracranici nell'emorragia cerebrale, ma essi ha·nno avuto il torto di essere diretti contro il f0c0laio emorragico, cercando, attraverso la corteccia cerebrale, di raggiu·ngere il coagulo sanguigno. Nvnostante che sia ir:iportato qualche caso favorevole fra i pochi tentati, resta sempre discutibile un'operazione per se stessa così indaginosa, poichè se il coagulo ·non !formato, si corre il rischio, aprendo, di provocare una nuova emor.r agia : se poi il coagulo è formato (e bisogna ricordare che la coagulazione del sangue stravasato avviene assai lentamente) è difficile e pericoloso enuclearl0 e non si può dure che i risu ltati cui si può andaire incontro lasciando una cavità beante e sanguinolenta sia certo mig1ior·e di quelli che Sii possono ottenere lasciando a sè il riassorbimento, che si può spingere fin.o al punto di lasciare come residuo ttna semplice cicatrice lineare ocracea. L'1intervento invece da consigliaire è assai più semplice e più giustificato: la trapanazione decompiessiva dell' emisjero san a. Questa decompressione va fatta praticando una larga breccia temporo-parietale ed evitando possibilmente nel malato, che del resto è comatoso, ogni genere dd narcosi. Secondo lo stato di tensi0ne, resta affidato al chirurgo di aprire o non anche la dura madire. Pierre Marie e Léon-Kindberg riportan0 particclareg·giatamente quattro casi di emorragia comatosa così trattati : meno uno, ehe fu operato

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IL POLICLINICO

i·n extremis, negli altri tre, se pur si ebbe l'esit-0 fatale, gli autori risco.ntrarono il miglioramento immediiat0 e indubbio di tutti i gravii ·sintomi, fino alla scomparsa del coma. Certo ad una prognosi favorevole presso ques ti infermi si oppongono molti altr.i fattori in.di pendenti dalla lesione cerebrale: ma ove si pensi che questo intervento operatorio è l'unica sper.a.nza di ·salvezza cui il medico possa attaccarsi, s embra bene giustificato il tentarlo. Dal punto d~ vista pratico gli autori suggeriscon0 alcune regole. Quando in un quadro d'emorragia cerebrale 1':ammalato si trova in coma profondo tre ore dopo l'ictus, si può ·m ettere in discussione l'idea di un.a trapanazione decv.mpressiva, perchè in tali casi si tratta di stravasi volumi·nosi, che hanno arrecato estese di·struzioni di tessuto cerebrale, di cui è difficile si possa sopravvivere. Se invece un infermo di emorragia cerel::irale passa, dopo alcune ore od alcuni giorni, da uno stato di coma incompleto ad un coma profondo, bisogna il più presto possibile pensare a far praticare una trapanazione decompressiva sull'emisfero sam.o. Questo che si è detto per la emorragia, vale anche per i rammollimenti molto estesi, ~ quali dànno un coma, per lo più stabilentesi progressivamente, e dovuto iallo svilu'Ppo di un e~ema collaterale, che porta per suo conto alla compressione dell'emisfero s ano. G. SABATINI.

CHIRURGIA.

Sull'ulcera gastrica con speciale riguardo al suo tra«amento per mezzo deUa gasttostomia. (\ iV. WATSON CHEYNE. The Lancet,

ag. 1914).

Quali le probabilità, per un"ulcera dello stomaco, di guarire, se lasciata a s è stessa? Su qu·es to primo punto già le opi.n ioni sono assai discordi ; e a vgni modo occorre non di.menicare che le nostre idee sono per lo p~ù basate sulla esperienza ospedaliera, che ha sotto il suo controllv solo i casi più gravi. In un0 dei suoi .numerosi articoli W . J. Mayo dà varie statistiche di reperti di autopsia : in proporzione sorprendentemente grande (dall'1.30 a un massimo del 20 % di tutte le autopsie) furono trovati i segni di v ecchie ulcerazioni gastriche : la diversità nei ri ' t1ltati d ei diversi osser\atori· sembira doversi attribuire al !fatto che tali s egni non sempre son o facili a rintracciarsi. Ora, poichè il numero dell ""' persone che muoiono di ulcera gas trica e . 11e complic~zioo;i (inclusa la tra s{oomazione in t u1111ore 1uali gno) è assai~ minore, ne segue (12)

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ch e una grandissima proporzione di ulcere debbono guari1re senza alcun trat:tamento speciale. Una seconda questione, in linea subordinata: se un'ulcena guarisce, quali le probabilità che tale guarigione sia permanente? Sappiamo che alla superficie esterna del corpo le ulcere possonò di tanto in tanto riaprirsi, se le cause 0rigi·nali vengono di nuovo in giuoco: e lo ;stesso sembra accadere per. l'ulcera gastrica, se si esamina la sua storia, nella q u1ale sonio assai frequenti 1ntervelli di benessere, che separno periodi di acuzie. Ci si può domandare se lv stesso non possa accadere i.n quei ca·si in cui la guarigione fu prodotta con mezzi chirurgici, come la gastr.oe-nterostomia (col qual termine l'A. comprende sia la ga.strodu1o den.o stomia sia la gasltrodigiunostomia). Se così fosse; insorge il quesito se dobbiamo indirizzarci verso l'esclusione del piloro 01:.1bligat0ria, allo .scopo di distruggere per sempre l'azione naturale del piloro. Ricordiamo per UJn momento la st0ria di un'ulcera c11tanea ·p . es. della gamba. Vari .sono gli ostacoli ch·e possono impedirne la gu·a rigione : la. causa stessa dell'ulcera può consistere nello sviluppo di micr0ganiismi specifici (tubercolari, sifiJ.itici), cui i poteri difensivi natmrali ,n on son capaci di· vincere; i movimenti, l'irritazione per opera di agenti chimici posson9' ess·er ostacoli assai efficaci; una terza serie consi:s.t e nell 'imp.erfetta nutrizi0ne d·e lla parte (vene varicose, indurimento dei tessuti vicini, condizioni generali) : allontaonate queste div-erse cause e la guarigione s i produrrà rapidamente. Se ora prendiamo il caso dell'ulcera gastrica le cause infettive sono relativamente rare e possono ess.e r lasciate da parte : ma il motivo principale che impedisce la guarigione cùnsiste prvba bilmente nei movimenti continui dello stomaco per la digestione del cibo, 11ella presenza del succo gastrico acido, nella malnutrizione del soggetto. Si aggiunga che nel caso dell'ulcera i mov imenti peristaltici sono più aceentuati anche perchè indipendentemente da qualsiasi stenvsi cicatriziale la presenza dell' ulcera provoca U'llO spasmo pilorico; e lo stesso si dica per I 'acidità, chè è noto che in questi casi è quasi costante l'ipecloridria : se le cellule epiteliali normali son o indubbiamente dotate di una notevole resistenza all'azione del succo gastrico, 10 istesso non può dirsi quando divengaino deboli o malate. E infine contribuisce al difetto di guarigione la cattiva alimentazione generale dell'organismo per la c atti,-a a limentazione e per l'anemia emor ragica. Ostacoli s uppletivi sono poi l 'indurim euto dei t essuti periulcerosi e l'aderenza che l 'ttlcera contrae con le parti 'ricime.


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SEZIONE PRATICA

Orb.ene gli ·attuali nostri metodi di trattamento chirurgici o medici non corrispondono sempre aJle indicazdoni necessarie per la guarigione. Delle cure mediche la migliore senza dubè1iv è 1'astensione c.o mpleta da11'ali.mentazione boccale, sostituendovi quella rettale, ma . non si può dire davvero che questa o:7iesica, a lun1g o andare, a mantenere buona la nutrizione del .p aziente. E nemmeno i metodi chirurgici sono del tutto soddisfacenti. La gastr0entero:s1tomia non mette lo stomaco a ri. poso e presumibilmente fino a che dura la tritu'l"azione un 'attività muscolare aumentata tiene chiusa l'apertura artificiale facendo si che il cib-0 non esca troppo presto dallo stomaco; d'altro lato cvl rimediare all'ostruzione pilorica la gastr.oenteros.tomia dimi·nuisce notev0lmenté l'ipercloridria e secondo L'A. è senza dubbio a ciò che si devono i buoni risultati che si hanno da questa operazione. L'escissione dell'ulcera è certamente il metodo più efficace e difatti esso va prendend0 sempre maggiore applicazì<Yne ma è operazione grave e n on :ap·p licabile in tutti i casi. In complesso l' A. crede si possa affermare che mentre l'u.n o o l'altro dei metodi chi-rurgici attuali p01ssono in genere beneficare la maggior parte dei casi di ulcera., ID.Olll imitino i metodi naturali e perciò ideali di gu:arigione ·. r imane sempre un e-erto numero di casi in cui i risultati n0n sonoi completamente o affatto soddisfacenti: p. es. l e ulceri situate vici.no al cardias o le ulceri aderenti della parete posteriore o le ulceri '-)d erosio,n i mucose picc.o le e multiple. Stando ' così le cose, abbiamo noi esaurito le nostre risorse chirurgiche e ci dobbiam0 limitare a miglioramenti di t'ecnica ? L 'A. non è di questo pare.r e. Da lungo tempo egli ritiene che in niro lti casi non tratta:bili con gli altri metodi• la ga:str.o·stomia conferisce allo stomaco un riposo più com·pleto. Un caso .simile gli accadde n1ell'a.pri[e scorso. Una .signora di 65 :ainni presentava i segni tipici dri un'uil-cera g.a strica che la ttadliioscopia dim0strò risiedere sull'estremità cardiaca dello stomaco; mancavano i segni dell'ostruzione p.i1loricia. _All'operazione la di:ag;nosi fu perfettam ente confermata: la escission~ era quasi impossibile e cei:to assai pericolosa, la gastroenterostomia a valle dell'ulcera inutile sec. l' A. per antica cvn·vinzione : egli all0ra lasciando a sè .l'ulcera praticò u.n a gastrostomia alla W.itzel introducendo una sonda attraverso il piloro per circa 8 cm. nel duodeno. Questa fu larsciata in situ per sei settimane co·m inci:ando una leggera alim entazione boccale solo alla 6& 1&ettimana; durante tutto 11 temp0 si sommi111~sttrò per bocca carbonato di bismuto e tricarbonato di soda. come antiaci·d i antisettici. Fu scelto il periooo di tem-

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po s uddetto p.erchè esso di regola è più che sufficiente per la guarigione di ulceri callose esterne assai più vaste. Il ri:s.ultatv immediato fu la sc0mpar.sa del dolore e dei disturbi; l'introduzione del cibo allia fine della 5a settimana non produsse alcun fastidio ; dvpo la rimozione della sonda la ferita .s i chiuse in pochi· giorni ·; e da allora non si è avuto più alcu.n disturbo. Ora se cvnsideriamo l'effetto della gastrost0mia in questo caso il primo punto è che lo stomaco fu posto completamente a Tiposo sia meccanicamente, si~ chimicamente : l'alimento :arrivava direttamente nel duoden~ e non v'era quindi necessità di movimenti peristaltici: di più esso nvn veniva in contatto con l'ulcera nè anda.va incontro ad alcu·na decomposizione nello stomaco. Inoltre il paziente era sufficientemente nutrito e quindi is.:i trovava nelle migliori cvndizioni per l:a guarigi0ne. Se si considera invece la gastroenter<?'stonia già su ciò che è con.sii.de.rato il miglior vantaggio, cioè la penma.nenza del rimedio, si possono elevare dei dubbi. A parte poi delle ulceri ·non trattabili c0n l'escissione a causa della loro situ,a zione pericardica e della loro fissazione a or-gani im,p ortanti, v 'è un1a considerevole classe di piccole ulceri, pi u.ttosto erosioni superficiali, che tuttavia 1possono drar luogo a cO!Spicue emorragie e che 1!1011• possono esser trattate nè con l'escissione 11è con la; gastroenter.ostomia : in1 t ali ciasi la gastrostomia appare specialmente indicata. Ma c'è di più: tale o,p erazione è probal::iilmente da pr.e ferirsi alla gastroenterostomia anche nei casi di ulceri pe.ri pil0riche ·e che non possono essere escisse. N è è da credere che .la sonda venen1. do :a contatto con l'ulcera arrechi disturbi : invece sa ppiìamo che nel caso di stenosi uretrale il migli0r mezzo per e liminare l 'indurime~to 'delle pa.r ti. consiste nel catetere .a permanenza per qualche giorno. Sec. 1'A. tale trattamento corrisponde più alla linea naturale che gli altri metodi in uso, speci:almente la chiusura a rtificiale del pilvro. Mentre, per qUlanto è a conoscenza. dell'A., la gastrostomia non è stata finora i ndicatai oome trattamento dell '·u lcera gastrica, la digiunostomia è stata eseguita in uni considerevole numero di casi di' ulcera druodenale: ma sebbene essa a:bbia aivuto caldi sostenitori non semt·r a aibb:ia preso molto p~ede. Secondo l'A. essa non possi~e gli stessi vantaggi che la gastrostomia in certe ulceri gastriche. Sembra che l'ulcera duodenale provochi e manten•ga. ipercloridria e aumento di motilità gastrica che possono continuare anche se il .paziente è nutrito attraverso una fistola digiu1t1:a.le. E non recherebbe sor·presa se anrche nell 'uacera duo1

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IL POLICLINICO

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denale una gastrostomia con passaggio di una sonda bene spinta nel duodeno com1:1nata con l'affonda.mento dell'ulcera rispondesse meglio che la dig.iun,os.tomia ·e sostituisse possib~lmente la gas.troenterostomia e occlusione del pilorv in quei casi nei quali l'affondament o dell 'ulcera non produce grave stenosi. del lume duodenale. SEBASTIAN'.r. •

lOOADBm, SOCIETl IBDICllE, CONGRESSI (NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI) .

Società medie• chirurgica di Bologna. Comunicazioni scientifiche. Prof. V . PUNTONI (assistente e libero docente d'igiene) . Influenza li>elle variazio111i climatièhe (ca.1nbiannento d) aria) sui microb~ intestinali. _ Oggetto di ricerca fu particolament e !i.1 colibacillo, che per essere di facile stutl.ib venne preso come indice delle variazioni generali. Dalle sue esperienze condto tte sopra animali, l 'A. ha viadt1 to che il cambriiamen,t o .d 'airia porta costantemente ed i·mmediatam:ente alla &comparsa del colibacillo indivi1d11a,le ed alla su:a permanente sostituzion·e con un'altra razza colibacillare. Tali mutamenti sarebèero da ritenersi denitvati da modificazioni· primitive dell'ambiente intestinale, che trasform.1a·ni0 secondariaim:ente l'equiliihri.o mi 0robico esistente. Da questo punto di vista il « cam•b ia·mento d'aria » sarebbe da considerarsi come u11a batteri1otera,pia intestinal·e s.pontanea. 1

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Dott. A. SANGUINETTI (assistente volontario della R . Clinica medica). Effetti della soprareni1ui sulla milza e s~l sangue dei leucemici. Ha iniettato un oentimetro cubico di soprairenina Hoechst ~n1 leucemici c11onici, ed ha potuto confermare l'esperienza di Alb. Ha veduto cioè Tullia proo.ta dimilnuzione di volume della milza e poi dopo alcune ore un Titorno della milza ai li.miti precedenti. In1oltre, m·eintre la milza si impicciolisce, aumentano i mononucleati normali e anche le forme in; distru(Lione. Questo aumento di corpuscoli bianchi nie1 sangue non lo ha potuto constatare J111 splenomegalici dove però si è avverato il primo ·f atto, ci<>è una ~iote­ vole riduzio ne della milza. Il prof. DAGNINI ricorda che, in un caso di leucemia linfoide e in un altro di leucemia mieloide, osserYò egli pure notevole aumento dei globttli bianichi, ma il volume della milza n'On si. modJi'.fìcò in modO\ &ictu"amente dimostrabile. Dott. G. CAVI~A (assistente dell'OSipedale Maggiore). Ricerc1r,e sp.eri1nentali intorn.o alla ste(14)

[ANNO XXII' FASC. 36]

?iOsi dell)arteria polmonarre. - Riferisce intorno ad una serie di esperienze condot te su conig1it, mia stra fotografie maoro e microscopiche e legge le conclu sioni. Da queste è indot to .a pensare ~l:ie nell 'uomt01 la cau5a de1la ectalsiia polmont:l1 re che spesso si incontra associata alla stenosi del· l'ostio arterioso destrt0, sia da riferirsi 11on già all'ipertensionie o alla stas1, come da alcuni è stato supposto, ma, piuttosto alla diminuita resistenza della parete vas~1-è dì fronte alla pressi;o ne sanguigna, -per effett~ di un pr«ESSo irn:fìammatorio o degenerativo che ne a bbia pri·m itivament e alterata la struttura. 1

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Pr,of. V . PUNTONI. I1ifiuenza dei gas putrefattivi sui microbi tifici e paratifici latenti neLl"'inte~tino. Dott . GUIDO M . PICCININI.

Reale Istituto Venero di seienR, lettere ed arti · Adunanza ordinM"ia del

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giugno 1915.

A. RoNCATo e G. TEssIER. Sulle degenJerazi<>ni nei bulbo e nel cervelletto dei colombi, conJSecutive ad asportazione dei ca1iali semicircolari rile'7.>ate col metodo del Donaggio (:presentata dal prof. A. Stefani) . - Si dimostrano col metodo d:el Donaggio le degenerazioni che si· vterifica.no nel hu}bo e nel cervelletto dei colombi operati nei' cana1,j semicircolari, degenerazioni che erano state dimostrate solament e col metodo del Mlarchi e eh.e qualche sperimentatore ha di recente n·e gate. C. PORLEZZA. Sitll)assorbimento delle sostanze sciolte nell)acqua salsoiodica, e specialnniewte dell)acido borico, per parte degli ammalati che fanno La cura di Salsomaggiore (presentata dal prof. R. Nasini) . - L'A. per inizialtiva e sotto lia1 ~u-ida del :prof. E. Baistr:oochi, d:iirettore del Sanat,o rium di SaJlsomaggior.e, ha studiato negli arm.m alati, che fanno la cura delle celebri acque, l 'a~o11bimento delle sostanze sciolte nel1'acqua. Ha limitato le sue indagii•n,i all 'aci.do borico e ai sali di litio. È giu·nto a risiultati di un certo interesse riguardo al.Jo assorbimento dell'acido borico e .i risiultati vengono esaminati e disicussi in questa notia . A. DIAN. Il fascicolo di settembre della nostra Sezibne medica icontiene i seguenti lavori : •

r. Dott. P. SISTO. Studio anatomo patologico delL)itter. 0 enialitico (con una tavola litogra:fìcai). 2. Dott. V. MAssARoTTI. La c11:ra endovenosa del preparato EhrLicJi-Hata nella paral1Si progres•

S?11a.


[ANNO

XXII,

FASC.

36]

SEZIO~

PRATICA

I2II

.APPUNTI PÈR IL MEDICO PRATICO. CASISTICA.

Ulteriori studi hanno però portato alla conclusione che la nicotina esercita un'azione sulle Azione della nicotina ta bagiea fibre muscolari cardiache e che la sua azione si sul sistema elreolatorlo. estende anche ai vasi sanguigni, portando cosi ad un aumento della pressione. Dopo tale peÈ molto discussa l'azione del fumo sull'org·:!riodo di aumento di pressione, si ha un abbasnismo umano : alcuni 1o considerano sempre samento di essa al ·disotto della norma : negli dannoso, altri ritengono che possa favorevolanimali da esperimento tale abbassamento può . . . . mente influenzare l'organismo, in ispecie come finire con la morte. eccitante delle funzioni psichiche e della periNuova luce sul modo di agire della nicoti l la stalsi intestinale. Il Pawinskì (Zeitschrift f. klisul sistema nervoso portarono gli studi di Long·nische Medizin, Bd. 80, r914) avendo compiuto ley e . .i\ .nderson, i quali poterono dimostrare et e delle ricerche statis tiche sui fattori etiologici la nicotina è un potente veleno per le cellule dell'arteriosclerosi (esclusa la sclerosi delle co· del sistema nervoso vegetativo (simpatico eJ ronarie), è venuto alla conclusione che l'abuso auto11omo) . Per quanto riguarda il ritmo c~_r­ .del fùmo occupa nella serie di tali fattori un diaco, sotto l'azione della nicotina si ha dappriposto subordinato: il primo spetta all'obesitn, ma bradicardia; segue aritmia. Quanto alle alil terzo all'alco01, il quarto alla sifilide. Nell'eterazioni anat omo-pato·l ogic1ie prod-0tte dalla niziologia della sclerosi delle coronarie, invece, 1'abuso· del fumo, sempre secondo gli studi del- cotina, Otto riscontrò in primo luogo notevole l'A., occupa il primo posto; seguono a gran ispessimento clell 'intima delle coronarie e lor<' rami, dovuto a proliferazione degli elementi fissi ·di:stanza l'obesità, l'alcool, le eccitazioni psi:del connettivo nella tunica media; trovò inoltte ·chiche e infine la sifilide. necrosi dei fascetti muscolari, tumefazione tvrChe il fumo costituisca il principale momento bi,d a, scomrparsia ,deg1i elementi elastici. . Nel .eziologico d·e ll'angina pectoris, risulta anche d~· muscolo cardi•aco la inricotinia prodnice alte_g li studi di Bouchards Dunin e Huchard, Max r.azioni del pa.renchi.m a e del tessuto interHerz e altri . stiziale. Tale azione tossica del tabacco sull'organismo Clinicamente l'azione della nicotina sull 'orumano sembra dovuta alla nicotina, la cui t0so-anismo umano si manifesta con alterazioni del ·sicità si avvicina a quella dell'acido prt1ssico: ;itmo cardiaco e comparsa di extrasistoli ed iudosi di 0.001.-~.003 sono già sufficienti per protermittenze: tali alterazioni si manifestano ~;cr durre nell'uomo segni di avvelenamento. Lil risolito nell'uomo circa 10 anni dall'inizio dell'abi-cotina è contenuta nelle foglie del t~bac~o, e in tudi11e del fumare; nelle donne si avrebbe almaggior quantità (da 0.5 a 8 %~ nei tabacchi quanto prima. Nei forti fumatori sopra:rven~o­ più fini. Il tabacco da fumo contiene anche, olno ' in seguito ansia precordiale e bradicard!a. tre la nicotina, due basi : la piridina e la colFra le turbe cardiache funzionali va ricord:1ta 1i'd ina. anche l'angina pectoris spuria o falsa che si maSecondo le esperie11ze' di Sée, Rochefontain p nifesta con senso di pressione al torace e dolore Dondieu, la piridina attenua l'eccitabilità del intenso nella regione sternale o dell'itto cardiamidollo spinale e del centro respiratorio : que- ~o, irradiantesi lungo il plesso brachiale -c7lla sta osservazione indusse il Sée a adottare la pi- estremità superiore di sinistra, fino alle ètta. ridina come mezzo terapeutico nella cura del- Questa forma è causata evidentemente da un l'asma bronchiale e dell'angina pectoris. crampo delle coronarie. Tale form1 può trasforIl tabacco eia fumo contiene anche idrogeno marsi nella angina pectoris vera, in seguito a solforato, ammoniaca, acido carbonico, ecc. sclerosi delle pareti arteriose. Primo a studiare l'azione della nicotina sulA complet.are il quadro clinico dell'azione dell~ 1 'apparato circolatorio fu Claude Bernard, il nicotina, sopravvengono fatti di arteriosclero~1 quale riconobbe che ess.a è un vele?o del v~go . generalizzata '(claudicazione in.te~itt~nte, ~W.:be 1 Secondo Traube la nicotina esercita un azione a carico dei vasi cerebrali e sp1nal1, disprasta inmolto affine a quella della digitale, in quanto termittente angiosclerotica intestinale, t:c. .:. ). i due alcaloidi eccitano fortemente gli• apparecchi Spesso, abolendo l'uso smodato dal fu~o, si otnervosi regolatori e motori del cuore : la diffeteno-ono subito evidenti miglioramenti. ò renza starebbe in ciò, che la digitale spiega un 'azione anche sulla fibra muscolare. R. B. \

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IL POLICLINICO

TERAPIA. La cura del deou bito. Il disturbo di nutrizione della cute .e del connettivo sottocutaneo più frequente in pratica è il decubito ; esso si osserva specialmente necrli ammalati magri, in quelli di età avanzata, :ei cachettici e in particolar modo nei pairalitici. Per lo più si sviluppa. alla regione sacrale, più di rado alle scapole, ai calcagni, agli alluci (M ediz . Klin., 1914, n. 24). I~ poche affezioni la profilassi ha così grand·e amportanza come nel decubito. Lia cute in dette regioni, nelle quali 'Va soggetta· facilmente alla neorosi da C011J.pressione, sarà lavata regolarmente con acqua sa•ponata !fredda, con alcool, con alcool oanforato e si farà cosi più resistente. Si eviti l'applicazione di unguenti e di impacchi umidi, chè macerano la cute; è consigliabile invece 1'uso metodico di polveri. Il cuscino ad .a cqua o la ciam.è ella ad aria servirà a d:iminruire la pression·e sul piano del letto. De i\.m.b rosis ideò dei cuscin·e tti para-de0ubiti, fatti di feltro di Jana spalmato di gelatina mista a gomma arabica. Gli infermi in condizioni gravi, i peritonitici che giacciono in decubito supino passivo, i vecchi immobilizzati per una frattura del collo del femore, gli emiplegici saran.n o tenuti a permanenza sul cuscino ad acqua ; si proteggano i calcagni con anelli di gomma o con tamponi di ovatta. Se lo permette lo stato dei pazienti, di ora. in ora si muti il decubito supino in quello laterale. Se, ad onta di tali precauzioni, si produce una lesione della cute e si ha pallore o arrossamento locale, si !ripeteranno più volte pro die le lavande e l'applicazione di polveri essiccanti e si farà il possibile per evitare la compressione della parte. Questo trattamento secco sarà continuato senza posa quando appare una colorazione nera della cute, che sta a denota·r e una vera necrosi cutanea : questa sarà protetta con polveri antisettiche di iodoformio, di euforina, di vioformio (che è inodore) e con un cuscino. Si sono tentate le correnti di acido carbonico ; un buon antisettico modificatore per queste piaghe si dimostra il terpinolo (Malacrida). Dopo il completo disseccamento della cute annerita e necrotica e dopo ben stabilita la linea di demarcazione, la cute necrotica viene as.pQlrtata con ] 'aiuto di forbici e di p1:nze sterilizzart:.e: ciò è assolutamente necessario quando, ad onta della cura , a cagione della poca pulizia si produce un •infezionE! e al disotto della zona necrotica si (·!'Ìf,:'.ina secrezione a·tbo11dante. In tal caso, po1

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XXII, FASc. 361

sta -~ nudo _la lesione, si ricopre poi con garza um1aa e s1 t.·ratta come una piaga qualsiasi,. a·vendo ct1ra delJa sua perfetta detersione. In

queste ('.Jndjzjoni è opportuno l'uso di uncruenti che favoris(ano l 'epitclizzazione. b Non di rado, in p1oss:imità di un decubito al • • sacro o ai <:alLagr 1, si ha la infiammazione :fiemn1onosa o i 1 formarsi di una iraccolta ascessuale con febbre elevata; la sacca marciosa che forma nelle regioni glutee o in vicinanza del tendine di Achille sarà incisa e drenata. G. BILANCIONI. •

sf

Trattamento delle ferite atoniche in guerra. Di r·egola in guerra le ferite senza lesioni ossee gua:riscono abbastanza ra.piida.mente : taLcxra ' . pero rllilan.g ono atoniche e di v1entano ulcerose. In tali casi la, lesione, .g eneralmente superficiale, che non: ha d<llpprima nulla: di icaratteristko si· fa violacea, liscia o coperta di crranulazioni · moliJi, con i margini tagliatii ' a pie~ o prominenti. Vi è abbondante :secrezione sierosa o pu~ulenta; talVQlta si forma quai e là del tessuto cicatriziaae, debolissimo, tal'altra I 'ulcerazione si aipp.rofonda ie s[ estende. Comp·l1teazi'Olnti. di tal genere si osservano sopratutto in soldati debilitati o dediti .a11'alcool. La sede di pr.edileziJOtne è al dorso del piede, alla regione a1D.tero-1nrt:e1J."na delle gam1b e, alla sup.erficie ri.ntern:a delle braC'C'ia, ossia dove si ha un'epidermide sottile, circo]azjone scarsa 1e cotntr.azioni muscolari rn·re e deboli, mentre itlelle regionli: palmare e p1atlltare, dove si hanno c-Ollldizioni opposte, la guair.ilg ione è sempre rapida. Qualunque trattamento attivo fallisce: gli a.in...tisettici irritano e distruggono i tessutii1; 1e medicazioni utruilde macertaro.o l'epidermide pr!OIVt<>cando dennatiti e follicoliti; quelle asciutte determinano la formazione di una crosta, sotto la qualle prosegue la: suppurazione, e dopo 2-3 mesi il paziente è !iin cdOOizioni peggiori che al1'inizio. Il Debat (Medicai R eview, 1915, n. 8) ha t!-ovato un certo V1ain.t aggio col seguente trattamento: medicazilotne con garza imbevuta di soluzione fisiologica, protetta da uno strato di cotone ; esposi~one della ferita aJ1 'aria aperta per due ore al gior1n10, aumentando poi il tempo. Quando cessa la tS.e crezione, si so.stituisce la soluzione saJina con ipasta spessa di ossido di zin~o o di innotyol. Ogni gi1orn1o si fanno roznpiere esercitazioni per di nquJe m~n.uti ai muscoli sottostanti alla ferita tenendo 1'arto elevaU>, e si fa 1'effietirage dii tutto l'arto e il pizzicottamento della pelle. CQn tale trattamento si può ottenerela guarigione in una qui.ndicina di giorn1. F. 1

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[ANNO XXII, FASC. 36]

SEZIONE PRATICA

PROBLEMI MEDICO-LEGALI. Aborto ~rimlnoso e contlotta del medico. La vexata quaestio viene nuovamente esaminata in un artirolJo di fondo del Lan1eet (n. 4795 del 24 luglio 1915, pag. 185). pata la frequenza delle chtlamate dei medici per assistere donnle sulle quali sda sta.to pTaticato1 a:borto crimi.no:so 0 da persone dell'arte &a:nitaTia o da profa1l!i - che l'autore non esita a chi.amare mulfattor-b -, si presenta spesso al pratico l:a questione se egl~i debba o no farne denillnziai. Il punto di vista dei magistrati è un po' diverso oo quiello dei ·m edici i qu1ali ei· ritengono per lo più legati dal segreto professionale : in generale però tutti convengono che tale legame poss·a esser .r otto quainldo il giudice, in udienza, inter.roga il medico ic-0me testimone. Ad ogrui modo l'articolista si compiace che il R. Collegio dei: Medici di Londra, esaminata mrl.nutamie nte la questione, 'a.ibbia emesso liecentem enite (15 luglilo 1915) uin. « gi.udJir.z.io » s ul 1a oondotta che il medtlro deve seguire inl questi. casi, giudii;z io che serviTà di facfile norma a l pratico nei casi dubbi e che è fond:ait o sur 'Ulna !Slpecie di r.eiferendum t ra ginecolo:gi, medici legali e magistrati. In sostanza il sud.d etto ·C-0J1eg1iro ritiene che il cur~nte, senza il ()OOl:Senso della pers·onla assistita, non <lieve rivelare le informazioni ottenute nel corso dell'assistenza ·p restata: se è convi.nrto, su fatti obbdettivi cerbi1 e non sulla so1a dichiarazione delil a pazienite, che si tratti di a1:1orto 'C rimtinoso, 'd eve cercare diii indurre la pazi·ente, sopiratutto ;se questa sia in per.icolo di vita ;p,err- causa dell 'a:borto stesso, a fiare 1u-p.a dichi:airazione i&C'Titta che .p ossa aver eventualmente valore legale. Se la donna si rii.fiuta, tl:l medico oon deve fare a'ltri passi; se la ipaz.dente ivenga a morire, egli deve rifiutare di rilasciare i·l certificato dii: morte e da~rue c0t1Uun1icazione al' coroner (ufficiale giud·i:z.iarùo !i·ncaricaito delle necroocopie) . Questo giudizio, c·h e iaill 'articolista sembra così facile ad ess·e re 1sieguito 1n pratica, risolverebbe l1e d1ncertezze fÌinlora esistenti e toglierebbe l'in.conveniente che la .linea di condotta da adottansi fosse l asc-:iata: - come finora è avvenuto - alla dli·screzione individl\ltaJle: ed dJ1 pratico potrà eontare. 1siull 'appoggio dii: così alt a aJU·t orità qual'è il R. Collegio dci M·edie:it in caso di divergen·ze col magistrato. 1

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unifonmasse al suddetto «giudizio », il quale dà adito a ta·n ti dubbi. Non sembra illllf.aitti tropipo co.n sona a~l 'indolre della pro![essione 151allliitania q11el1a specie di coercizione morale che dov·r ebbe esercitarsi sulla paZ1iiente p.er irndurla a fare u.nia dichiaravione che possa avere eventualmente valore Jegale. Prescindiamo anche dal fatto che tale dich ira:razii:one v,e r.r à quasi di regola ri:fìut a;ta: è certo che per .eviiia.re uno scoglio il. me· ddco in:correreb1te in un alt ro e cioè di isientirsi poi chi:amair respollJSabile d 'aver profittato della debolezza morale dlii una illferma grave (appunto nei -casi .p resumibil.m ente mortali il R. Collegio corusigliia: il meddco a indurre la d·o nna a fare la dichiaTazione s uddetta) e forse noni del tutto c0mpo·s sui ; e sarà ifacile obbiettare ch•e la « dich'iia razion:e » fu fatta (o magari « stra pp·a ta ») dlU.Tante la febbre, .1:1 d.elirio o simili e che qui11d~· è di dubbiia attenld~bilità. D'altronde qual serietà da parte di uni medico · ch'e, dopo aver provocato ili ril.asci-0t della detta dd,chia·ravirone, la mette i:111 taoer·e, attendendo l'esito finale delle cose? Lungi da· 1nloi i l pensarlo, ma. l'\111. documento di tal fiatt a ini ·m.ano del med~co potrebbe ·p res·t arsi ad eventuali rappresaglie la cui poisrsi·b ilità n:on· saipremmo escludere a • • pr1oc1. Senza contare poi le difficoltà materiali inerenti al ·rilasci<o di u.n;a. t al dich i:arazi1o ne :in fortrull legale (forse con testimo:nti? indi!sipen sabili del resto in caso d 'analrfabetismo della pazi ente) in pieno .c ontrasto con q:uel segreto a cui la paziente ha diritto e che in generale Sii vuol mantenere da lei e da11a famiglia in simili frangenti. La condott a del medi:co in questi casi, secondo il Codiiic e penaJ,e 1taliano, è d'eteTminata speci0il mente da due a:rtrl.coli : il 439 che pu11isce l 'IOttni'ssione di r~erto dei caiSli aventi caratteri d!i• de11itto contro la per.sona (com'è appunto l'aborto criminoso) , eccetto c1ie il referto1esponga lf1A persona assistita ad uni procedimento penale; eidJ il 163 che punisce la ri vclazio.nie ·Senza giusta causa del 1segreto professionale, :se il palesare quest0 segreto possa cag·i:on1a re nocumento. ~ evidiente che il medico cb.1am·ato ad ass.1stere una donna sulla q.u ale sia !Stato praticato abi0rto -criminoso, iattenendosi a queStti d,u e ~ coli, s;i :può Jriten.ere 1sciolto dall' ob.b ligo del referto ed' anzi ·o bbligato al isdlenzio giilacchè il suo referto a.ll'a11torità recb'.erebte nJOcumento (art. 163) ailla persona .assistita, che sarebbe i.n:e sorabilmen·t e imputata cli procurato a borto: sarebbe cioè esposta (art . 439) a procedMnente> penale. Nel sollo caso, eccezionale del iresto, in cui il medie.o si c0111vincests1e esse.re stato p raticato aiborto criminoso su donna nolente, (17) 1

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** Iin. realtà per noi itali:ami 'llon riesoireb1b e troppo

facile attenersi ad ttnla .1inea di condotta che si

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IL POLICLINICO

sarebbe s uo do.vere darne senz'ia•l tro denunzia: sebbene ainche in tal caso ti1l medico 11110in possa esser certo che la siu a denunzia non esponga la ipaziente a procedimento pena·Le eventualmente scaturito da n.uD1Ve indagi ru o dai prove testimon~ali che potrebte f~e in segutito ~'l Magistrato e non si veda quindi tardiviamente sopr aggiungere una querelai da parte della don·n a asisist·i ta, per l'infrazione del segr,e to profess;i,o nale ! 1

[ANNO

POSTA DEGLI ABBONA TI. (532) SulLe extr.asistoli. -

Le .sarei grato se a

mezzo della «Posta degli abb·onati » v.oJesse rispondermi con cortese solleci tudinie al seguente ques1i:to: L'extrasistole, e specialmente quella vall1Ìietà avvertita dall'infermo coni uni senso ang.osci0$0 di brusco urto al c1ttlore, coincidente con l 'intermitte1iz.a del polso, è u•nl fen()(lll'ectl!O a carico sempre di un.a lesione organica del cuore o può esi1stere anche per u na cau!Sa estracard:iaca.? In questo caso qual 'è la diag.nosi differenziale? Ed in ogni modo, quale il sig.ni:fi.cato clinico, la prog.nosi e la possibile tera.p ia per sopp-11i.mere questa molesta .sen!S:azione? Abbonato N. 3543. 1

Fin dal 1908 il prof. CastelliJno in u·n a sua relazione letta al XVIII Cong.r esso della Società italian.a di medicina interna classificò, dal punto di ,·ista cllimico, così i vari tipi di extrasistoli : ai) extras:istol:ii che si originano in itl!fermi co!n1 pressione intracardti1aca asso1utamente, o relativamente aumentata; b) extrasistoli in cuori a :fi.bro-cellula alterata; e) extrasistoli a cuore anatomicamente integro ed :i.n indliividui, che possono ritenersi perfettame11te sani. La prognosi e la terapia delle !&uddette forme , raria a seconda del tip.o, al quale si possono ascrivere le extrasistoli nel suo infermo. ...\.lcu.n e volte, ad esempio, sarà utiJe dim.Ji\nuire la pressione arteriosa (trinitrina., correnti ad alta frequenza, ecc.) ; in alcuni vizi valvolari (vizi mitraliçi) la constatazione di sistoli aggiunte può invece a volte riuscire benefica; neo-li i.n dividui sani con cuore sano può anche faro si a meno d;i ogni terapia; altre volte occorre correo-o-ere anomalie del .ricambio; se l'eccitazionie del vago è causa del disturbo UJtll prezioso rin1edio at.biamo nella belladonna; ecc. o~

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Da qua.nto :s:opra ho espooto si com prende anche di leggeri come li.il significato clinico e la dia.gnosi differenziale tra le varie forme di extrasistoli il ·più delle volte non inicanttri serie dtlfficoltà dopo un esame accurato generale del paziente, iin specie dell'apparato card.io-vascolare. 1

CIUFFINI.

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U. ROLANDI.

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(533) La gelatina e la cura àelle metrorragie. - All'abib onato S. F. 2965:

L'uso i·podermic-0 della gelatiin a a scopo emostatico, oltrechè vietato con ordinanza mi·niisteriale del 1903 - provocata appunto da 0asri. di morte per infezione tetan~ca e non revocata non ci sembrerebbe di azione troppo rapida e duratura. Nè sarebbe consigliab«1e di sommini1&trare la gelatin.a scio1lt:Ja, tt;n acqua caldissima per irrigazi1one endoutt:erina, sia per la difficile sterilizzai;none, sia perchè la gelaiti1na non ha azione emostatica locale. Del Testo lia moderna. dsitetri,.. eia nelle emorragie post-partum da atonia uteri11a tende ad evdtare irrirg azioni end10U·berine a scop.o emostatico, specie quando lie ve1ne aperte versa110 sa.n gue .n ella cavità uterina. La gelatina • • • • si può somm1n1strare, isenza preoccupaz1on1, per via rettale, diluita iin pocca acqua sterile tep~da .. Nel1e emorragie post-partum da atonia oltre l'in:iiezi1one ipodermica di ergotilna (possibdlmente fialette al 75 %) ohe è sempre il rimedio sovrano, si possono usare altr:il em{)!&tatici (stipticina, erg-0.tini'na, teinosina ecc.) e praticare un regolare maSl&a!ggio uteri.nlo nonchè la compressi 01De dell ',utero contro la siintfisi pubica. _i\.ltri consio-li,a lil laccio elastico d·e tto alla Momburg, non. o .scevro però di pericolo. Non 1b astando tali mezzn· ed assicuratisi oehe l'emorragia non v·enga da lacerazioni della vagina o del collo - nel qual caso occorre suturare - o da residui placentani· che occorre rimuovere, è neoessario ricorrere ad uno stipato za:ffamento endouterino e v.aginiale, a collo scoperto (speculum a valve), con garza sterile introdotta per m ezzo del tampon.a tore rapido, impiegando per la cavità uterina ci!r<:a 5 metri di u.n.a benda dfi, garmi· di 10 cm. d'.attezza. Si sottintendono poi la pOStizione declive a testa bassa l 'autotrasfusìone con fasciatura degli arti inferi~ri sollevati., l'ipodietmoclisi ron soluzione fisiroloo-ica, le iniezioni eccitanti, ecc., tutti mezzi i q~ali oltrechè combattere gli effetti de11 'ane mia acuta, destano anche l'utero dal suo tor;>ore atonico. Le altre metrorragie (durante il 1seconòamento; da aibort-0 m1lnacciante, imminente o incompleto; o-inecolo~che n o trattate con criteri b o , ecc.) 'Va'D1 . speciali· a ciascuna causa, ciò che non è poss1bile esporre qui bre,~emente. U. Ro1,A~I. 1

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SEZIONI PRATICA

(534) La prego irulli-carmi qualche iraccoltai di autopsie giudiziarie . e qualche giornale ri1s.pondente ai bisog.ni del medico condotto. Dott. C. T. Libri che riportino raccolte di verbali di autopsie giudiziarie non ve ne sono. Si trovanQ nei trattati di medicin·a legale (per es. Strassmann tradotto da Carrara, Società Editrice Torinese) degli schemi per redigere un'autopsia giudiziari!a, e si tr·ovano delle raccolte di casi medicolegali, tra cui vi sono anche degli esempi di autopsie (p . es. : Ra:ffaele, « Clinica medico-legale », edit. Jovine, Napoli, 1900) . A. ASCARELLI. 1

(535) Pregherei darmi qltl!a•liche indicazione bibliografica recente sulle assicurazioni obbligatorie contro le malattie, specie riguardo agli Stati che h·anno testè introdotti nelle loro . legislazioni leggi in proposito. Conosco già la relazione lVIagaldi, il libro del Pieraccini e gli articoli di Sforza. Pavia. • Dott. Gino Dori . Svizzera: << L'institution· de Caisses-maladies rurales ». Pubblic~ion.e del Secrétari.at Suis se des Paysans, 1914. - Danimarca : « Le C~s­ se riconosciute dallo Stato per l'assicurazionemalattie .n el 1913 e 1914. Statistiche Efte:rretninger » (Comunicaz+oo1 statistiche), pubblicate dal Dipartimento della Statistica, 31 marzo 1915, n, 7, Copenaghen. Ddtt. I. R.

CENrtl BIBLIOORAFICJ. Non si recensiscono che f. Zibri Pervenuti in dono alla Redazione

Esercitazioni pratiche di batteriologia e di protozoologia. Parte I. K1ssKALT, Batteriologia. Un vol. in~8° gr. di pag. 147, coni 40 iincis. Milano, SO!cietà Editrice I-1ibraria:, 1915. L. 4.50. IJ StUccesso di questo lavoro, attestato dal rapido seguirsi! di tre edizioni tedesche, ci si spiega in qtLalllto che esso risponde a intendimenti prettamente pratici. Stabilisce giorno per giorno che cosa va fatto e oome, per espletare miel periodo di· sessanta giOTni u1n corso completo di batteriologia. Sono stati scelti i soli metodi facili, e ne sono indicati il particolari e le possibili cause di error1.• Temiamo che, in genere, troppo materiale s1ai adden·s ato in ogni esercitazione; ad ogni modo il lavoro. potrà Tendere utili s ervizi. R. B.

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G. 'fEIXEIRA. Tra ttato di chimica applicata alla bromatologia ·e all'igiene. IV ediz. Un vol um e itn-8° di pag. 1110-xxv. Terni, Società Anonima Officin~ Tipografica « L'Economica », 1915. Prezzo li:re 12. L 'annu•n1Zio ùi una .~ :i. eJizione ccutiene it1 se stessio l'elogio di un li.b ro del genere. È di u n~ precisione, di una chiarezza, e di una praticità rimarchevoli. Nell'edizione attuale sono state portati molti rimameggiamenti e introdotte molte aggiunte, che la mettono a giorno degli studi ultimi. Il lavioro del prof. Teixeira continuerà a godere il favore dei competenti. · R. B. PUBBLICAZIONI PERVE:N-UTECI. D'ERCHIA FLORENZIO. Co1n tri buto allo studio dei tumori pararenali nella donna. - Bari, 1915. CARTOLARI ENRICO. Ospedale Civile di I sola d ella Scala . . Rendicv-nto· cli·nico .d ei principali atti t0perativi eseguiti d!al 1° febbr.a io 1914 al 1° . febbraio 1915. - I sola della Scala, 1915. GRIXONI GIOVANNI. Febbre tiforide e vaccinazione antiti:fica. (Conferenza). - Milano , 1915. 1

VARIA. Un nuovo antisettico del dottor Carrel. Il dott01r Carrel, ·n oti5simo pei s.noi lavori s111.la sopra:vvivenza ·e s ugli in:neStti dei tessuti, consacrava da tempo la sua attività alla ricerca di un aintiisettico che distruggendo gli ia·genti della infezione delle ferite non attacchi i tessuti, ·n on sia irritante come l'acido fenico, n on coagulante come il sublima to. Basaindos:i· wlle ricerche n·o te 1s.u gli ipoclociti di ·p otassio e di calcio, che h a.nJDICY potere miicrobri..cida s uperiore a tutti glà: a'lltisettici n•o ti, Car·r el ri·utsciva a neutralizzare l'a·cidit à dell'ipo.clonirto di calcio aggiungendovi ' carbonato di calcio e a r.enderlo, con l'a.g giunta di acido borico sufficientemente stabilie, da permettere la conservazione per un mese. Il corrispondente del M atin da C0ttn.pilègne, dov-e il Ministero della gu erra ha pooto a dispo&izi·o ne di Carrel e del chimico D eking un grande palazzo, assicurai che i rUisultaJti sono feliciss1,m i. Per runanime constatazione dei medici militari le ferite più spaV1e'lltose rlJn meno di t111a settima1DJa cambiano .aspetto: i pri~ipi di cancrena tsono arrestati, l 'infezione delle ferite, se l'interve'.n!to antisettico av,'"iene a tempo - ha dichiarato il direttore dell'ospedale di Compiègne - · è ormai scongiutrata (La Riforma Medi•ca, 21 agosto 1915) . 1

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NELLA VITA P ROFE SSIONÀ LE. •

Sul servizio sani~rio militare. In relaz;ione agli ia•rtiooli I medici e l'esercito e Il servi z11o diJ trasporto ded feriti, pub:t:Jicati nei . fascicoli 33 e 34 <lit qwesto period::ico, riaeVttaimd e ben vol!enitieri. pu:b b.lichiamo la seguente lettera del tenenite genie rale medi001 Fexrero di Caval.1·er1eone: Roma, 25 agiosto 1915 . All'Onorevo Le Redazione çlel a Poltclinico ». • ' M,l; sono sempre astev.uto, per dovere d'ufficio, dal Tilevare e dal rispondere a cose che riguardassero il ;servizio sanitario militare o iaJludessero alla mia pet1oona, finchè ebbi l'onore di tenere la carica di· ispettòre capo di Sanità militare; ma ora, ·f·a tto forzatamente libero da quegli obblighi doverosi, intendo usare del mio diritto di ri·s pondere a queigli attacchi che mi si fainno o mi· si faranno ·p er quanto rigua'l"da l'opera mia. Per sentimento alti!Slsiiimo del dovere che ll1r com:be ad ogni cittadlino m questo momento supremo, .n on intendo certamente 1p erò discendere a polemtiche e m~ attengo perciò sem plicem.ente a contrapporre affermazioni ad iaffer.nlazioni, con la differen!Zlal che Le m.i1e saranno sempre esclusivamente basate sopra dati di fatto e documenti. Ciò premeslSO, spe110 che cotesta onorevole Redazione vorrà p.ulb·b licare queste mi.e poch1e parole in r.ilSp·o sta all'articolo comparso or oca .nrel numero del 22 agosto di cotesto pregiato rperiodico a firma G. Dna1g otth intitolato : « I medici e 1'Esercito » . L'A. incomincia col dire: «che all'ammira« l:·i le esattezza con la quale hannio agito i mol« teµli ci congegni dehl.'dmmenso organfitSmo mili« tare, non ha corrispos.to del tutto adeguata« me nte il servizio sanitario militare». Bontà sua però, aggiunge pooo dopo, che, a differenza di quello che successe in Fraincia, in Russia, in Au·s trd'a, « tn· Italia il servizio sanitario ha fun« ziooo.tf:o fin dal primo giorno, e se qualche «ma nchevolezza, q:ualche imperfezione è stata «rilevata, sii deve al fatto che il lungo peri'°do «di prepa razione, I 'esperienza degli a.J.tri aveva « fatto legittimamente sperare che a tutto era «stato provveduto e ben provveduto, sia per «il ma teriale che per il personale, speranza tane t o più fondata :in quanto che l'e51perienza fatta « nella guerra lib.ilca. non aveva lasciato nulla a e desiderare» . l\'.Ia non speci!fica 1'A. nè Ie manchevolezze nè le im,perfezion~ che furono rilevate. 1

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Sarebbe stato tanto più ·Dteeessario, perchè in verità, i pochi articoli che sonio comparsi sui periodici filllO a pochi giorni fai, erano tutti improntati ad elogio, ed IÌ.b ho ricevu·to anche molt~ attestazioni, fortUJlla.tamente tutte sullo istesso stampo; ed ufficiali esteri, i quali pure avevaino p-0tuto visitare i servizii saniit ari c1i1 altre nBzi101nd. belligeranti, si sono dichiarattii entusiasti'. ed am,mciratori del fu1t1zio11amen·t o del nostro. E il definire quelle manchevolezz.ie e quelle imp.e rfeziooi sarebbe stato tanto più necessario, a:nche ·p er p 0.ter giudicare a chi . devie spettarne 1a respons.a bilità, volendo supporre che l'A., .nella sua inte.l l·igenz.ia. e iittnparzialità, non vorrà certamente far risalire a11 '01"ganizzatore cli un sierv.iizio manchievolezze e i!Il-perfezioni di dettaglio ·di esecuzilcme. Mi· atter·r ò dunque soltan.t o agli appl1111ti pri·nci-pali che l'A. ha fatto, rivolti proprio all'organizz.a.tf:ore che «non ha ;preveduto nè provve« d.uto a tem·p o », scaricandolo della taccia che egld te.mie gli si poissa darie di Maramaldo. Non ab1b ia ritegni: Ma:ramaldo ha uccilso un UOlDJO morto, ed io, sebbene morto, purtroppo, dolorosamente all'ufficio, nu sento ancorai vivo - e più vivo di prima - come direbbe il Giursti, nella si0urezza della mia coscienza. E della camp·agn:a che si inizia in questo mQmento, anche .i.ni questo periodico - poichè ben altrimenti vi seri veva cr 'A. stesso nel in'l.llW.ero del 14 marzo c. a. - ne ·m isuro e ne COllJ4)rendo tutto lto SCQpo. E sia pu'!"e ! non 1a temo, se fatta - come almeno è lecito di -chieél:ere e come 11'e .d à l'esempio il dott. Dragotti - tutta alla luce del sole, con quell'obbiettività, con quel1'.o·n està di intendimenti, e con quella franchez' za che è dovere· dei galantuomini, che fi.ttrn.ano quello che scrivono. Sul primo appunto, ci~a «le querd.ttnoniie e le « proteste di alcuni colleghi per quel che riguar« da l'assegniazione dei gradi », egli stesso riconosce « che molto difficilmente si saret1b e potuto « escogJJt:are al riguardo •u n sistema che avesse « aiccontentati tutti e che non offrisse il fianco «alla critica» ; ed aggiunge che « qu:ello scelto « d:alla Direz;ione diella Sa'llità militare ha daito «luogo oertamente a degli inconvenienti, mia. « non è detto che facendo altrimenti gli incon« venrlenti e le proteste sarebbero stati minori.i». La difesiai, perciò, sarebbe dig~à insita inr queste stesse parole, ma ·m i piace aggiungere che se inconvenienti vi furono, furono molto e molto ],jrmjtati, e posso assicmrare eh 'essi sono as&olutamente indipendenti dal mio buon volere 1

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SEZIO:m: PRATICA

perchè 11on m.a.11cai dd: firure tutte quelle proposte che giustamente, secondo me, avrebbero soddisfatto ai legittimi desitlel'.'ati, e c11edo che, sotto questo ra'Pporto, •niessun altro ceto di professionisti abbia ottenuto più del ceto meclico, maggiori soddisfazioni. ~iù grave invece la coJpa che mi si ifa - anzi questa la si aecentu·a vibratamie.nte - è quella riguarda;nite l 'a·s segnazione dei posti e delle f.utnUioni dei medici per la quale 110ru si sa.r ebl:e tetnruto alcun conto della specifica capacità professional·e e sci.enitifica di ciascu;nQ di essi, ai fini del servizio. Orbene, qui rasseril.sco in modo -asso1luto che nessuna preoccupazi1dn1e ftt maggior·e in mie di que lla di ottenere prec~ISamente che -ciascun medico fossie assegnato al posto ed alla fulnizione cui meg1.i10 lo chiàmavano le attitudini -sue professio111ali e soilerutifiche. E fin dni primi momenti in cui, '.P~r lo sco·p piare della guierra fra le altre nazionii1, si travide sull '10irizzonte la probabilità che il nostro Paese dovesse pure e&-ser.vi im•p egnato, rivolgendomi aii di.rettori di Sa.n1 tà - oui ·spetta l'incaTiico, 1per ogni Corpo d'armata, di prepa·rare il quadro di m10bi1itazionie, ·p r,oponendo le singole assegnazioni• - prescriveva in modo tassativo 1c he ognuno di essi dovesse informarsi per bene delle attitudind: particolari medJiche, chir.u rgich·e e delle specializzaz:ioni di ogn.unlO dei medici p·e r designarli ad UJnia pi urttosto che all'altra dell.e unità sanitarie o delle unir ·tà reggimentali, prescrivendo di tener conto non meno delle loro atti'tudini fisiche. E tale raccomandazione rin,nkwai agli1 stessi direttori di Sanità più e 'Più vioJ'be e, finchè fu pO!sisibi:i'le, ·n·el1'Ufficio dell'Ispettorato sii variiairono as.segnazioni e d1estinazii10ni tuttia volta -che fu dato di ri'C'Onoscere .che 'le primitive assegnazi1oori ·nlOn erano state fatte sec01n'do un giusto oritertilo. E dirò di ·più che, nella rigorosa mdisura della giUlSiti.zia, si cercò persino di temer conto dei desideri' che ·direttamente venivano espressi. Chè se, miaJgrado ciò, ·a lcu.n:ir fw01n10 ins.oddi·-sfatti per le loro assegMz1ioni, ciò lo iSd deve, noni già, come ho détto, a chie non si sia « pre·1Jeduto >>, ma b.ens1 al fatto che di alcuni non erano QOOlOSci.ute, perchè non fatte conoscere, le a ttitudini1 s peciali, e per molti si dovette dar.e ·11n'aisseg.n azione reggimen1tà.le, anzichè quelle desidenatbe preSISo gli osped.1ali, perchè il numero ·degli ufficiali medici effettirvi - dov·r ebbe ormai ·essere saputo e risaputo - è talmente deficien:be cbe rion si riuscì n1e mmeno a metterne uno per og.n i reggimento e preiSISO le undtà sanitarie; e ·defici1enti pure furono gli ufficiali di còmplemen'to già ioni orga1n ico, menitre quelllri di nuova nomiina come quelli territoriali - fatte po;che eccezioni - tutti avrebbero voluto essiere assegnati agili .os.p-edali di ri•s erva od! aigli. ospedali dia campo.

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E che questo desid·e rio d.i mettere ciascuno 'd ei medici nell'a·mbriio pirù confacente alle sue attitudini fosse i·n me viv.iissi.mo, lo posisono attestare le pratiche che feci per procurarmi la nota di chdrurghl provetti, di radiologi, di stom0toiatri, di psichiatri, di oculisti, di igi·en~\sti1, di batteriologi1 per poter coi medesimi assiooraire 1'impeccal:.i le furnzionamento dii tutti i servizi; e lo atte~ta non m.e no l'inJs.istenza con la quale desidierai che le cliimiiiche tutte fossero assegnate 00il rispettivo personale alla Sanità militare perchè in 1:1a1 modo :assicuravo digià miei pri1noilpali centri del Paese, ai nostri cari feriti ed ammalati, l 'assisteniza dei migliori specialisti in reparti s peci.ali. E se malgrado tutto, ripeto, si è avverato che ali 'atto pratico alcund. si mostria.rono l1iOll adatti alla loro funzionie e ciò spec-iialmente nel perriio.do in cui si dovettero maindare i medici richi·esti d'urgenza i1n massa senza alcuna desig.nazione, ho imm.ediatamente « prO'V'Veduto » per.eh è i direttori di Sandtà di Corpo d 'Arma:ba e quelli d'Armata nella zona d·ÌI guerra stessa, si rendessero edotti immediatamenrte delle rispetti ve attitudini :Scientifiche, professionali·, fisiehe, i1ndividuali, per fare im·mediiaibamente qutelle assegnazioni e sostituzi.o ni che iiis.u ltavano necess<J,riie e !llle dessero C'<i>noscend alil'Ispettorato. Cosicchè, se « le cose vain:no gradatamente e « sicuramente orientandosi verso un assetto logi« ·CO e J:egolare per la 'Perfetta funzione del ser« vizio, e perchè sia assicurntai una m i1g liore asce sistenza >> ai ferii.ti ed ammalati, non ne spiaccia all' A. dell'articolo, 110 si dovrà ancora all'antico direttore della Sanità militare. E a que'Sto stesso. 1a.nttico di.r ettore d.e lla Sanità militare, sr dovrà pure ancora, ed esclusivamente, l'istituzione di q.uiei gruppi chirurgici pei quali, d1n sua a•s senza temporanea, l&i è rivolto nuovo appello ai chirurghi italiani da ch i teneva in sua viece interinalmente la Direzione. Quiei giruppi chirurgic·ii fur-Ofllo dia me pensati e voluti fin dall'inizio de11o studiio della mobilitazione, e furono pensati e voluti presso ogni! Direzione di sanità di Corrpo d'armata ·p-er urn. funzionamento organii1co, per un pronto accorrere suci e.ampi di battaglia, provvisti1 di tutto l'occorrente per preiStare efficacemente l'opera loro, specialmente pei feriti più gravi non ttiasportabri.li, coni auto-ambulanza trasiformanrtesi all'occorrenza in camera operatoria, con apparecchi() radiografico, con cassa dii pronto soccorso; e tali gru·p pi chirurgici dovrebbero essere composti di due chirurghi, un mdd~logo e posaibilmente dJ uno stomatologo. Se non erano stati ancora costituiti lo si d·e ve soltain:to alla mancanza dei chiru•rghi: per cui 1~ n.u ovo appello. Ed io non ho mai dubitato nè dello zelo, nè (21)


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dello sla ncio, nè de llo spirito di sacrificio dei medici d 'Italia, e, pur pre?Jedendo che nei prilllli tempi del funzionamento del Servizi.o sanO.ta ri·o, noni avrebbe potuito aviersi immediatament e que lla perfezione che era pUir tanto da me des.iderata, perchè, così come s'è dovuto 001Stiituire il perSOitlale - di cui i sette decimi non hanno maiil prestato servizio militare - esso noni è iancora che un·'amalgama, sono certo che quest'amalgalll0., fatta di ottimi elementi, fusa assieme, 1non mancherà di costituire una massa valida, garanzia di splendidi risultatiil. P.er abbattere un uom.o tlllOn si voglia perc·i ò denigrare un Servizio, e prima di accusare si vogli·ano aSJSumere precise informazil()ll[ e si sappia tener conto del tempo e dei m.e zzi.

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La Presidenza della Croce Rossa, desiderosa dii c001correr.e ad elimiinare le difficoltà in cu·~ versava l'Esercito, dapprima annuì, ma ipoi, tir ate le .somme, le parve che almeno una parte di essi le fosse assolutamen.t e .n ecessaria, e ne chiese con insiistenza la restituzione. Vi fu difesa per parte diella Diirezione della Sanità militare, e non furono ridia.ti quegli ufficiali alla Croce R'\lSsa se non quando si ritenne poter con,tare sul concorso d:i1 ·n uovi provvedimenti. Ma fu diSlsic1io aperto e lieale, del quale - almen·o per parte della Santità militare - non rimane om..l~ira alcuna. E ·n~go nel modo più as· iSIOluit:o ie perentorio che mai vi sia stata animosità o competilZJioni per parte della Sanità militare verso la Croce Roosa, e che si siia voluto• di proposito lascia.re illilltilizzati treni ed ospedali della Croce Rossa, per far viaggfrare ~ feriti a pr.eferenza sui treni attrezzati, o ricoverarli Con la circos tanza desidero pure rispootle.re a quanto è detto in altro artiC'Ollo recente del 15 nei pr.oprl ospedali di riserva. agosto di cotesto period·i co intitolato: cc Il serEra :anzi da me tassativam enrte prescritto che vizio di trnsporto dei feriti » a firma Dr. sii di01vessero utilizzare in modo .speciale i treni In detto articolo è affermato « una speaiie di ospedali della Croce Rossa e della CToce di Malcc dissidio tra la San·i tà militare e la Croce ROISta - il di c.u i aumento am..i1 sempre oa1deggiaci « sa, dissidio che , ri111.aiSito latente e senza ef- e valersi soltanto <lei treni attrezzati nelle co<< fetto durante il tempo di pace, avrebbe as- muni circostanze per ~1 tras porto d:ei feriti ed « sunto nel primo pe11il0do della •nostra guerra ammiaJa:ti legger:Ìl e, come prescrive lo stesso Tecc una nuova forma ac.u tiStSima e molto pericogolamento, soltanto per brevi perc()l1'si di o-tto« Iosa ». D·i ssidio che 1Sii sarel:·b e manifestato speore al ma.ssimio, comprese le fermate, data la. cialmente nel tras·p orto dei1 feriti e n1ell'assegna- composizi-0ne .e l'attrezzamento di detti treni. zione loro ag1r aspedali di riserva, facendoli S·e altrimenti! av.venne, in. rari casi, ciò fu doviaggiare nei treni attrezzati anzichè 1n1ei tren·i1 viuto esclusivamente a circostanze . eccezionaili ospedali della Croce Rossa e iricov€1'1a11doli in di servizio, 1101'b certo per colpa mia, nè per diversrli ospedali della San·irtà militare « seconda- partito preso o per mala vol:o ntà dei dirigenti « rissimi e improvvisati a11a n1egli10 », anzichlè in il seirvd.2io sanitario militare. altri sple ndidi, ada.ttatissi·m i della Croce Rossa. Cosi per il ricovero dei feriti negli ospedali. Il dissid~o - se dissidio .s~- può chiamaire - tra E l'A. dell'articolo, nel citare quanto scrivel a Pr.esidenza della Croce R ossa e la DiTezione va dil « Corriere della Seria », avrebbe pure dodella San·i:tà militarie, v i fu nonJ appena s'intra- vuto citare la rettifica che v.eDllle immediatamen-vide la probabilità della Campagna, ma per que- te inserita nel gior.n\a.1e ISltesso il giorno sesti·one di person1a.le. L a deficienza degli ufficiag.u ente. Li1 medici per i bisogni della mobi1litazi.one si I miei sentimenti per la Croce Rossa ebbi trop• • presentava t ale , da essere veramentte 1mpreSS10- pe volte occasi10ne di m'aniifestar1i1 pubblioamennante e costituire un obbligo al oaipo diella Sa- te perchè possano essere rmiisloonosciuiti - e non nit à militare d·~ escogitare tutti i mezzi possibili sono u:oo ia mentiire il mio pelllSiero - ; desiderai • • per ·r1pararv1. sempre che fra Croce RoSiSa: e Sanità miliitare ci On.de parve giusto e di dirjtto richiedere alla fosse quella intesa corddQle che dev'essere fra Croce Rossa tutti quegli ufficitali medici che si colvro che han'llO u11i{à di intenti e un sacro· erano ad essa ascritti benchè aventi tuttora ob- compito comune . bli<To di servizio militare. Giusto, 1perchè, pur E faccio punto perchè non voglio oltrepassare b • • • detraiendole questi ufficiali, la Croce Rossa ven1quei limiti1 che mi 1sono imposto per quet sensi • • • ,.a pur sempre ad avere un'esuberanza notevole di forte e oaldo patriottismo che sempre m1 1sp1di persontile per sopperire alle esigenze della ram10. gua mobilitazione; di diritto, p.oi.chè avendo detSi inspiirassero cosi ameb e gli altri, soltanto· ti t1fficiali tuttora obbli1go di servizio militare, al bene e all 'imteresse dell 'Esiercito e del Paese! 11ell,Bsercito essi dove\ a no anzitwtto - data la L. FERRERO DI CAVALJ,ERJ,EONE. necessità - prestare 1'opera loro.

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SEZIONJC PRATICA

A. ebe vale più la convenzione di Ginevra ? LETTERA DAL CAMPO.

agosto 1915. Dal Carso al•le Dolomiti..... Con viviissiano cotn;piacimento t ornia.mo in ·p rima linea dove si è sempre in. vista dlii tutta la tellez~ frontale . della guerra, d1ove di fronte al ·p ericolo il sentimento del dovere patrio si esalta e le virtù 1b·el licihe si an'. olt1pliican~. . . Qui .medagllia della g 1uer'fa noni ha rO'VleScio : il suo rovescio s'i mai1ifesta nelle retrovie, molto li0ntano dall'azione. Nessuna categoria di cittadind ·p uò osservare, meglio del medico, il rovescio di questa: medaglia. Oltre i malati comuni od :Ì'llfettivi, oltre i feriti, i mutilati, i ciechi, gli storpi che la g•u erra semina dovunque a mano piena., all'osservazione del medico capitano anicihe le manifestazioni: dello spavento, della paiura, della debolezza, della viltà. Vi sono i deboli del sistema nervoso anche fra chi è capace di atti d'eroismo, a·niehe di0ve l'aria è satura dii· temerarietà ed il diapason delle virtù guierrestehe è altissimo. L'eroismo può ess.e re fr.utto dell'educazione civica, può essere epressione sincera dell'umana bontà del sentimento o .della saldezza inlvitta del tem.p era111ento; ma se la :struttura basale nervosa del nostro organismo è tarata, verrà il giorno della debolezza che, in, confronto dell'audacia dei p1ù, somiglierà a viltà. Nelle re'brO'Vie, il med~co assiste anche al passaggio dei deboli, sotto forma di neurosi da esaurimento, oon astenlia 1psichica o fisdca, nosofobia, d eliri, a.b ulia. In genere è l 'eff.etto del trauma psi~h1~o in soggetti in cui• il sistema nervoso ,e ra' taxa.to 1dJa1 cause toss1·-i1n!fettive, oo esaurit? da eccesso di la.voto i0d abusi precedenti. Qui al fronte, il caso :singolo non ha nessu.na importanza, e subito scompare all'osservazione. Fra: le oorsie dell'ospedale, .il medico studia le formie più svanate cli smarrimento d 'aniimo, dall 'aèrulia all'a'l iucinazione, afila psicosi; e studia inoltre ed intravede i propositi di'Sonesti per non tornare al campo, e le piccole astuzie ed i tentativi malsani, che dileguano poi non appena l'aria non saprà ·p iù di chiuso ..... Di tutto ciò, qui al campo, quasi non si ha notizia. Ed inoltre quassù non si assiste al pettegolezzo dell'ozio forzato della retrovia, all ''ipercritica sempre sc-onten°ta, alle arti traffichine degli uomini piccoletti che alla t~onetta preferi·s cono la penn:a, od a11a tenda da miedicazione al campo la camera o_peratoria dell'ospedale t erritoriale .... . .. . 27

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Qui si ammira tutta la bellezza frontale della nostra guerra : la bellezza -che deriva dal contenuto storico, ideale, umano delle nostre rivendicazioni.

* ** Ma se !santo è Io scopo della 1nostra O"Uerra b ' ~UJrtri0~po selvaggi sono i m etodi di guerra c·h e .il nemico ci oppone. E mentre attorno a noi1 si sferra selv•a ggiamente la caccia all'uomo, ·pur mentre si matur~n.o le s~rti di .un'umanità che deve essere più Cl!Vlle, noi ·p ens1amo a llo scempio fi0lle che le niaziond a noi nemiche hanno fatto del miO'liore 0 patri·m onio ideale dell'epoca nostra. Che cosa rimane più della Oo.nvenzione di Ginevra? Noi medici di gente latina, che a·b biamo as.sisti1to alla rovi·na del più bell'accordo internazionale iru un intento sovranamente 11mano, faremnno un atto degno della nostra sincerità se procurassimo di far denunziare ufficialmenit e i nostri nemici, pure es si firmatari della Convenzione di· Gi·nevra, al Con·siglio Federale Svizzero per sentirli dichiarare destituiti dal novero delle nazioni civili, anoora degne e capaci di serbare fede a quel patto. E per la stessa sincerità noi d·e l personale sanitario dovremmo domandare di armarci in guerra, almeno per difen1derci dalle insidie del n·eanico. A ben poco varrà la maschera contro i bO'as asfissdainti che ci viene distriibuttta. Dovremmo dili1e'nderci col pi01I1ibo contro il piombo nemico. Ogni convenzion1e internazi0111ale nlOltl è ormai peggio d'una m€11zog1na? Che pi1ù esitare? Il mito di Minerva si era trasformato attraverso i secoli : le uniche armi sue eranio rimaste il raggio della fronte e l'atto 11mano· dlel 1br.aicc~o· ; ma oggi Minerva ha b Ls.ogno di armarsi nuovametl!te d'elmo e corazza....• A troppe cose dolorose oramai hanno assistito gli i0cchi nostri perchè il sa11to segno araldico della Croce Rossa su campo bianco si possa ritenere valido presidio di difesa contro 1a. perfidia del nemico. .l\..1::1biamo vS·s to i posti di medicazione sfondati dalla mitraglia, i coruvogli di feriti e le carrette di Sanità fatte bersaglio alla furia dissennata del nemico, le Sezi·oni di Sanità bombardate dagli aeroplani, la n·e utralità degli Stabilimenti sanitari barbara1nente violata, medici e s:01dati della Sanità caduti per tra ne.lli nelle mani del 1t1etnico e trattati com·e prigioniieri di guerra.... Spesso, per essere un po' più sicuri, abbiamo dovuto togliere le bandiere della neutralità dalle can1e.tte di Sanità o dai posti di medicazione reggimentali .... 1

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IL POLICLINICO

Di· fr ont e a t utti questi abusi e tradimenti, perch è ni0n riconoscere al nostro persona.Le sanitario di prima lin1ea il dkitto di difendersi? perchè, quando un areoplano nemico bombardi una Sezione di :sanità, il personale di questa non de ve essere autorizzato a dar mano al mosch etto e conicorrere alla difesa della Patria, di fendendo sè stess o ? L'art. 33 della Convenzione di Ginevra del 6 luglio 1906 riconosce alle parti contraenti la facoltà di denunzi.are la Convenzione stessa; m a tale denunzia avrebte valore soltanto riguardo a lla P.otenza che la notificasse, e produrrebb e i suoi effetti un anno dopo la no~ncazione ~atta per i!scritto al Consiglio Federale Svizzero. In altri termini, la Potenza·, che denunziasse la Con1 venzio~e, dopo u·n anno verrebbe pros'Ciolta da ogni i·m pegno verso tutte le altre Potenze firmatarie. Ma ciò noi non vorremmo. N olii vorremm.o diffidare presso il Consiglio Federale Svizzero i cr:iostri 1JetTiici che hanno tradito il patto int ernazionale da essi firmato, per sentirci dichiarare 1prosci-0lti da gli il111Jpegmi aStS11.1.nti v.er.so di essi. Noi non vediaano l'utilità di mantenere il disarmo stabilito · dalla Convenzione; noi non. ci sentiamo più di potere essere cavallereschi verso chi ha rotto fede ad ogni patto; noi non crediamo di poterie più oltre serbar fede ai sigilli della Convenzione per quanto riguarda i nostri ne mici, senza dar prova di un nuovo e:cce9So di s incerità verso chi ha caLpestato ogni norma di diritto sancito. Perciò riteniamo che il nostro G01Vetnl() farebb e opera veramente equa e riparatrice s·e presso il Consiglio Federale Svizzero diffida:sse i nostri nemici per l'opera loro fedifraga. Ognuno di noi tutti, partec ipi della guerra, avrebbe 1e sue prove da addurre. P. SABELLA. 1

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pure doveroso per noi riconoscere che esi1Stono altri med:ici, 1per cui V'estire la divisa o n-0t è indifferente e ail tri ancora p·e r culi! la divisa a.iapprese'n.terebbe 1pirU.ttosto un im paecio · anzichè un beneficio a.ll 'esercizio deil I.oro mifilstero. Anch e d elle voci - m èno numerose e insistenti ch e parlano in quest'u:ltriimo senso ci siamo fatti ·eco. L'imparzialità e la serenità che am.iamo pot· t are in og.n\i1 questione non ci permette di decidere nettamente .da qtUale parte stiai il massimo d ei vantaggi e il minimo degli incolllV'enienti. Similmente non r'ÌUJsciiamo ad affer.raire quali g ravi e potenti motivi funtpediscano all 'Autorità militare di cons entire l'uso d eilla d!Lvisa ai medici assimila ti. Ci p:are .p oco encomia·b ile e lusinghiero iil provvedi.m ento che ti1 medici assim~lati 1portino il bracciale. Puir essendo .p oco ,a.m anti degl~ acoom~damen­ ti in genè.re, noi vorremrrno augurarci, in utna. questione per gran parte f.ormale, ch'€1 fosse oonsentito l'uso d'e lla da.visa militare ali: medici aissimiUati che ne f'3.lC'eSSero d-0rnanda e dism.0.strasser-0 di possedere quei Tequts.iti che il Ministero iriconOtSCeSSe neC'essarilo 1per vincere quelle difficoltà che finora si sono opposte a che venisse esaudi.to il voto di tanti aisipiranti alla di•

vtsa.

. .

RIVI&T! DI GIURISPRUDENZA SANITARIA. Iniezioni Ipodermiche - Maneanza di titolo di abilita1lone. res1io-nsabi le di esercizio abuSÌ'VO di professione sanitaria colui che senza regolare diploma esegu1e · iniezioni ipodermiche ancorchè a secruito di prescrizione del medico o senza e:compe1i so, potendo ·esse per impe-rizia di chi le esegu e essere causa di gra'Vi danni all(JJ SllJLwte. (Cassazione di Rom.a, 20 apri1le 1915) . È

~

f'ron~

del moTiaento

J 1nedici assi'rn,1La1ti e la

profe~onale.

di'Vi sa m i litare. Ci continuano a pervenire da m olti medici oollecitazion~ per insistere sulla opportunità, anzi s ulla n ecessità, che i· medici assimila,t i siano aut orizzati a , -estire la di,risìa. Per fa1vorire t1na soluzione t orn.i·amo ancoo-a s tt.11 'ar g-oment o. ).;oi ab biiamo già espooto le rag ioni c-h e 1nilitc'tno in fa,rore di coloco che r ecla mano tale prmi\~edimento dall'Autorità militare. Non occt1pere1110 a ltro spazio nel riipeterle c:otto 'lltra forma dopo aYeire p ubblkat o testualmente t1na delle lettere che chia ra mente le ri1

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bacli\-a.

Con b11ona pace di tali tned.ici assimilati, è

La suest esa massima &ella Cassazione di Roma s uoni di monito a tutti coloro che .senzai esservi abilitati si permettono eseguire iniezioni sottocutanee. E non sono pochi!! Il campo delle i·n.iezioni fu 1ritenuto facilmente espugnabile ed una \rera fiumana di persone vi· s i abbanbicò, athra tto dal pingue guadagno e dalla lairga richiest a, specie in questi tempi, j n cui non è p iù messa in dubbio la grande su periorità che present an-0 i medicinali iniettati s u quelli i11g-eriti . • Xoi abbiamo sempre sostenuto ch e la coga no11 era tollerabil e, che il solo 1nedico od il solo •


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SSIONJt PRATICA

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chilt·u rgo poteva e~gu.i·re iinjezioni e che ogni t:liltra persona dovea essere iinesoraibilmente dichiarata in contra'Vv·e nzione, e ciò 11ell 'interes-se della pUll::·h lica .salute, ovvio essendo che una iniezione mal fatta o per ineapacità o per imperizia, p11ò arrecare danno al paziente. Sian10 veramente lieti vedere confermata dal. la Suprema Corte Regolatrice la 11ostra tesi, C'he con quelli della purb blica salute, difende eziandio gli interessi patrimoniali di tanti e tanti professionisti, illegalmente spoliati. • La contravvenzione esiste anche nel ica.so che il ipt1ati~ainte esegma 1':iinezione per ordine del medico e senza compenso, perchè in fatto di capacità o di· stato professionale, a nessu110 è lecito fare deleg.aizioni senza grave offesa alla legge, così come la .m a:ncata rimunerazione dell'iatto lesivo del diritto, non lo giustifica ad. fini della giustizia pu·nitiv.a. Doctor JusTITIA. •

RISPOSTB A QIJESITI I A DOMANDE. (5476) Servizio militare - Il Dott. V. G. da C. I. dels.idera conoscere, se, nulla disponendo il capitolato, a•hb1a dirittor a mantenere per la durata della guerra, lo stipendio da ufficiale medico e que1lo di medico condotto . e nella n<:gativa, se idue~~fil~ipenilioc~dAf~odare~~

muni si oalcolino dal giorno della precettazione o da quello d.e11a nomin·a a1 grado di ufficiale. Nella negati.v a della prima questiQ!le se divenuto ufficiale e trascorsi i due mesi pei quali si sarebbe esatto e dal Comune e dall·o Stato, si possa, rin11nziando a questo la. paga corrispettiva al g·r ado, ma usufruendo della sola ind.ennrità giornaliera e di quella d•ella entrata in campagna, pretendere dal Comune l 'inter.o stipendio. I Comuni, in . manca11za dii speciali disposizioni contenute nei propri regolamenti organici, debbono usare agli impiegati chiamati sotto. le armi per mobilitazione lo istesso trattamento che lo Stato fa ai suoi dipendenti. Gli impiegati com.u nali hanmo, quindi, diritto a d we mesi di stipendio trascorsi i qua.l i p•o ssono pretendere lo stipendio più vantaggioso, sia civile o mii.litare. Nel caso che lo stipendio militare sia ci.inferiore a quello cirvile, il Comune deve oorrispondere la differenZ<'l. I du e mesi di stipend~o si calcolano dalla precett~.zione e non dalla ·n101mina ad ufficiale. Rinunziando allo assegno militare non si può manten,e re quello civri1le ctacchè ·n on dipende nè può dipendere, :in materia regolata da legge, dalla volontà di una delle ·p a·ry:i .a ddossare all'altra oneri che non le competano. Il Comune è ten:ut'O ad integrare lo stipendio mi1

litare . nel solo, caso chie esso fosse infeniore a q1t1ello di medico condotto. Non può essere ad altro chiamato. (5478) Responsabilità civile - Infortunio ad un garzone - Obbl'tghi del 'padrone. - Il Dott. abbanato N. 4034 desidera conoscere se avendo per proprio capitolato il diritto di percepire compenso nei casi di infortunio, posisa pretenderlo da un .proprietario, il cui garzone, che è incluso nello elenco dci poveri, si è fratturato un braccio . Non ci sembra che si possa nel caso esposto esperi·m ·e ntare diritto verso il padrone per compenso delle prestazionii fa tte al g.a rzone. Il pr<>prietario risponde di tutti gli atti colposi che il garz.orn e commette ma ·n on di quelli che ad esso ca·pritano. Si dovre1:1b e din1ostrare che nella frattura del braccio !S.Ìa concorsa imperizia o imprudenza del proprietario, il che certamente non è possibi1le, perchè escluso dal fatto. Per tale iragit0t1e la cura prestàta al · gdovanetto n 10.n1 1s.i discosta dalle comuni ed è, quindi, gratuita., attesa, la inscrizione dello individuo nello elenco dei poveri. Per le S'Pese fatte in farmacia deve provvedere la famiglia del p.a zi·ente od il Comune. (5479) Corngedo. - - Il Dott. M. l\ . da B. desidera conOSC€re se è vietato i l congedo 0 rdinario o può il Sindaco vietarlo, e, nella. a:fferma.tiiiva, se per lo impO'sto divi-et.o si abbia diritt'O' a Speeiale com·p enso. Il Sindaco può v:ietare il congedo o:tdinario qua1n<lo speciali oon·d izioni l1ocali della pubblica salute non consentano l'allontanamento del sanitario. Costui ha tp·e rò il dii.ritto di ricorrere contr.o il rifiuit·o alla G. P. A. Non esiste disposizione generale con cui si proi.l:~sce ai medici con,.. dotti di usufruire d·e l congedo an11uale. Tale disposizione esiste solo per gli impiegati g.overnativi. Non è escluso, però, che i prefetti possano tiare nell 'am1b ito della !'!Ì·spettiva Provincia dispo,sizioni i.ndbitive del congedo qualora ritengano tale provvedimento indispensab:irl e per il regolare an<lamen.t o del servizio di cura e di assistenza s anitaria. Da qualsiasi fonte derivi il divieto e da q,ualsiasi causa esso venga determinato n•o n compete al' medioo compenso di sorta. (5480) Danni reali e potenziali. - Al D ott. A. D. l\.. da C. ris pondia.m o che ben egli si a.ppone nel ritenere che solo i da nni visibili ed ~ n atto debb01n10 essere inde1nizzati dal proprietario della cavallà ndrofol:a a lle tre persone che furono morsicate. Le precauzioni per impedire la manifesltazione della idrofobia n1o·n possono essere addossate al proprietario d ell'ani.1n ale , 1n a , tutto al più, al Comune pe-r l 'im.teersse generale ch e ha di impedire che tale infezione s i propagastse ad altri connatura·l i1. . 1

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(5482) Ricchezza 11-tObile. -

IL POLICLINICO

Al dott. P. A. da V. M. ris pondiamo che sul compenso che ha ricevuto pel .serv1i2io interinale deve pagare la R. M. La t assa si prescrive dopo cinque anni. (5483) S·ervizio mtlitare. - Al Dottor F. M. da Z. di G. rispondiamo che non si applica agli ufficiali 1nedici del R. Esercito ciò che è stabilito per gli ufficiali medici dell 'Arma:ta. I Comun.i. applica:no ai proprii impiegati chiamati sotto le anni disposizioni identiche a quelle che lo Stato attua pel personale civile ad esso dipendente e ' qui·ndi, anche il trattamento circa lo stipendio, per cui è dovuto oolo quello più elevato. (5484) Ufficia1le sanitario - Presidenza della C011gregaziowe di carità. - Il Dott. abbonato n. 215t d.esi•d era oono~ere ·se l'ufficiale sanitario pos,~ra. essere eletto presidente o membro della Con,g regazione di carità o vi si opponga il disposto dello articolo II, lettera b) della legge 17 luglio 1890, .sulle is tituzioni pu.b bliiche di benieficenza. La gi.u risprudenza del Consiglio di Stato, a:n.cbe dopo la legge 25 febbraio 1904, n. 57, ba ritenuto che sussista l'iùncompatibilità fra le funzi.oni dell'ufficiale sanitario quale addetto alla _t\mministrazione comu,nale e quella d1· ammiin·i stratore di qualsiasi Opera pia. in relamone allò a.r ticolo I I lettera b) della legge 17 luglio 1890 . ...t\·nizi il parere del 21 :s,ettembre 1912 è andato aµche più oltre, stabilendo che il medito che, pur non essen·d·o investito con decreto del prefetto della cariica di ufficiale sanitario, 11e esercita di. fatto le funziCYni, diventa incompatibile con la carica di amminist~atore di qualsiasi Opera pW. esistente nel Com•u ne. In di'Versi rincontri abbiamo, però, sempre noi sosten.u to che noni vi è alcun motivo per scartare da simili uffici l'ufficiale .sa:nitario mentre il regolamento per la legge sulle Opere pie tassativamente accoo-lie il medico condotto. o (5485) Alloggio del medico condotto - Mancanza. - Il Dott. N . D'A. da P. di C. desidera conoscere in qual modo debba comportarsi dal momento che nel Comune ·ma11ca Ulna casa idonea per lo alloggio del medico condotto ed i~ sindaco non intende accordargli il permesso di pen1ottare fuori dell 'at.i tato. In YÌ ta della assoluta ma•ncanza di locali per lo a lloo-o-io del medico c.ondotto non è possibile l">t°' pretendere che egli dimori· s ul posto. Il Munici lJio 1:i propone di costruire ex fu-n damentis 1111 a ab it~zion e ron danaro da prendere a mutu\.1 e lo faccia pure. ~1a fi•no a quando il propoc;ito 11011 sarà di,•enuto una realtà, non potrà obblig'lre il condottato a sottostare ad urna condizio·1e d i i1upossibile attuazione. Faccia Ella,

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intanto, notificare l'atto giudiziario al Comuine con cud., constatata l'assoluta manca·nza di ido. nei alloggi, si dichiari pronto di prendere resi<l~nza stabile sul posto fino a quando 11on. sarà possibile allocarvisi coDJV.enientemente. (s486) Prestazione pr<>fessio1bllle. - Il Dottor C. F. da N. desidera conoscere se vi è qualche artic'Olo di legwe che salvaguarda la dignità professi.onale pel caso che un proprio cliente chiama per La. cura di Uilla malatti·a , a sua insa' puta, a ltro sanitario a pagamento. Nessurno articolo di legge o di regolamento prevede il caso esposto niel quesito. Il cliente è ce.rtamente lib.e r.o di chiamare quantii medici vuole a p.agamento. Non la sapremmo co n.sigliare di rifiutarsi di accedere ulteriormente presso l'infermo cliente. P.i·uttosto Ella dica alla famiglia che ba sruputo de-ll'intervento del collega e e-be non in•t ende assumere alcuna 1·esp.onsab:ilità pel caso che, seguendo altre prescrizioni o suggerimenti, 1a malattia dovesse volgersi div.ersamente ed ieven.tualmente iin disaccordo con 1a progno.s.l precedentemente da Lei fatta. ~a il sanitario che senza preViell~rla ac.cetta la cura a paigamen,to di un stto cliente, faccia rapporto all'Ordine dei medi-ci della provincia. Doctor JusTITIA. 1

capitano medico. - Gradirei concr scere a mezzo la rubrica « Posta degli abbonati> se recenti disposizioni danno diritto a l grado di caipitano di terra al la u.reato da 12 an.n i, diritto dato dalla libera docenza o comprimarità di ospedael. Nell 'afiermativiai desidererei la in·tegrale sdiposizione luogptenenziale, tredatta in esteso. Dott. Marmino Francesco. Non è stata em•anata alettna disposizione relativa all'assegnamento del grado di capitano a quei medici che siano laureati da 12 anni, a meno che essi ·non abbiano altri titoli come quello di libero docente, prim-ario d'ospedale, ~. D. 1'J0mina a

CONDOTTE E CONCORSI. ARAMUGIA-BALLAO (Cagliari). - Condotta consorziale ; L. 4000. Scadenza 10 settembre. CAN1'1ETO PAVESE (Pa7Jia) . - A bit. 2345. Condotta piena in collina. Stipendio SO?O lire lorde. Tre aiumenti sessennali del decimo. Documenti di rito. Scadenza 25 settembre. CASTELNUOVO VAL DI CECINA (Pisa). - A tutto il 10 settembre. Residenziale. L . 4050. Tre sessenni. Assic.wrazione. CHIUSI IN CASF.NTI~o (A~rezzo). Condot~ residenziale; lorde L. 4502, per due sessenni :


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SEZIOm: PRATICA

in caso di rinunzia al conlg edo L. 350. Scad. 30 settembre. GIOIA DE' MARSI (Aquila). - Condotto; lire 3300 lorde, d.i cui L. 2500 per i poveri, L. 300 per la visita ai dementi del carcere n1andamentale, L. 300 per gùi abbienti, oltre L. 200 alloggio gratuito. Scadenza 10 sette.mc.re. GRAGLIA-MUZZANO (NO'Vara). - Condotto per poveri (circa 80); L. 1200; indennità di supplenza L. 250 ; q·u ale U . S. L. 150; d:a En.ti locall· L. 450. Scadenzia 30 settembre. LORETO (Ancona) . Ospedale S. Casa. - Cercasi :s ubito a:ssistenlf:e medicG-C'hirurgo1 stipendio lire 200 mensti•li lorde R. M. Alloggi-0, prima colazione. Ospedale mQderno con laboratorio completo, ga1b inetto rad~ografi.co. Inviare domanda al direttore. . QUISTELLO (Manto'Va). - Condotta per Nuvolato. Scad. UJn: mese dal I8 agosto. ·L. 3000 lord.e e tre sessen·n i pei poveri, èompenso dagli abbienti ; L. 600 per carrozza e caivallo. Servizio entro I5 giornt. s. AGATA FELTRIA (Pesaro-Urbino). - Condotta 2° reparto, L. 3000 lorde e L. 700 per cav., indennizzo di L. 50 per ogni Io semi..abbienti, L. 200 per U. S. Scadenza Io settembre. VILLENEUVE (Torino). - Medico consorziale; L. 2500 lorde; indennità L. 200. Scad. 15 sett.

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COLTURA SUPERIORE.

Per .una maggior produzione di medici. È stata diretta al ministro della P. I. 1a se-

guente lettera :

Parma, 27 agosto 19I5. Eccellenza,

I sottoscritti profeS!Sori della Facoltà di medic~oo della R. Unirversità di Parma, ai quali si uniscono aderendo i professori Guizzetti, R attone , Cor<medi, Cor.0113, Gardenghi, Bonazz.i, della stessa Facoltà, parte dei quali si trovano comandati fuori residenza per servizi militari, hanno esaminato con quali provvedimenti· · si potrebbe assicurare a.Jl'Esencito e al Paese un nuovo contingente di medici, del qua.J.e è nota la necessità, senza sottrarre all'Esercito in un sol tempo e per m·o lti mesi gli studenti che dovreb1::1ero prossimamente iscrivers.l· al sesto anno di medicina, per completare i loro studi. I sopradetti professori hanno riconosciuto che questo intenrt:o potrebbe essere ottenuto qualoSono segnati con un asterisco * i concorsi che cJ risultano · ra il periodo delle lezioni· nel prossimo atD.no diffidati, con due asterischi •• i concorsi che ci risultano boicottati dalle Associazioni Sanitarie Professionali. scolastico fosse rr-ip.a rtito in due e in ciascuna delle parti tfosse impartito interainente l 'inseCi s i comunica : . gnamento che per ciascuna, disciplina $Uole esVillarboit, 27 agosto 1915. D.evo iSiignificare a aodesta on. Redazione, sere svolto in un· anno accademico e conte.mipoche, causa la guerra, 1'autorità tutoria non ha Tanea·m ente i giovani in servizio militare che approvata la p·u bblicazione del concorso a questa 1Condotta medica. Prego quindi l'oru. reda- nel venturo 'an1no scolastico dovrebbero iscriversi nel sesto ann.o fi0ssero distinti in due zione di prenderne nota nel Pol~clinic.o. Il segretario com1unaùe. grUJppi. Il ·primo ·g truppo dovrebbe frequentare le lezi·o ni del primo periodo, il secondo del secondo. Gli studenti che noni hanno obblighi NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. militari potrebbero seguire le lezioni di un solo o di entTa.m bi i periodi del.lo stesso · anno di · Nel Corpo Sanitario Militare. corso, ma non darebbero gli esami che alla fine Il prof. Raimondo F·e letti, direttore della R. del secondo periodo. Clitnica medicai di Catania, e il :prof. Gesualdo A questo modo, sottraendo al servizio miliC:le:n:enti, diretto.re del1a Clinica chirwrgica della stessa Università, ven.n ero nominati dal Qo- tare per un periodo di tempo relativamente verno isp1eittori degli Ospedali militairi della Si- l::rr-eve un numero di soldati, rispetto alla mascilia orientale, col grado di maggiori generali sa qua·si trascurabile, si potrebbe con. oor.s:i· acmedici. celerati ed intensivi, ottenere nei giovani una Nel Corpo sanitario della R. Marina. sufficiente preparazione alla laurea e quindi vaCon decreti luogotenenziali sono .avVienute le lersi di un numero ni0n indifferente <li nuov'i· seguenti promozioni nel Corpo sanitario milita- medici, in questo momento specialmente nere marittimo C·On .anzianità di grado dal 23 cor- cessari all:Esercito e al Paese. rente ie con diecorrenza amministrativa dal 1° A questo scopo in ciasoo.n periodo dovrebbe s·e ttembre p1rossi.mo venturo : a tenente generale, maggior generale Rho Filippo; a maggior impartirsi un congruo numero di lezioni· e, g·enerale, il co,lonnrello Petella Giova1nn!i Batti- diopo la chiusura di ciascun periodo, i nuovi sta ; ·a col·o.nnello, il ten·ente colon1n ello Cocozza laureandi potrebbero immediatamente presenCamparui.le Vincenzo; a tenente colonnello, il tarsi agli esami special1i- e di l aurea, per la maggiore Monierisi Nicola (scelta); a maggioquale dovrebbe essere abolita in questa circore, il capitano Rolando Gi<>.vanni (an~ianità). (Sentiti rallegramenti al nostro .ama.co profes- stanza la tesi scritta. ~ da avvertire che, poichè i d·u e periodi potrebbero coincidere coll'esore Rho). 1

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poca 1più rigida ed inclemente dell'an.no, il dis togliere per pochi mesi dal fr-0nte un. numeTo limitato di giovani potrel:1be riuscire meno pregiudizievole all'efficienza dell'esercito attivo. Analoga.anente, affinchè gli s tudenti del terzo e del quarto anno potessero megli.o essere atti a prestare ne11 'esercito quei preziosi servizi militari a cui son-0 addetti gli stud·enti degli ultimi tre a n'lli di m edicina, il provvedi.mento po-. trebbe essere esteso ai corsi del quarto e del quinto. È d a avrverti!fe che gli studenti, durant e u n alllllo solare, non ·p otrebbero iscriversi a più di un corso accelerato. Che se poi il Governo riconoscesse che l'estensione del provvedimento anche ai corsi· dei primi tre an•ni di medicina è compatibile colle supreme esigenze del servizio militare, .p.otrebbe essere starb ilito l "i11segnamento accelerato alllChe a tutto od a parte del primo triennio. Disposizioni· regolamentari e trans itorie -pirecise dovrebbero fissare le norme per questi· corsi accelerati, ai quali dovrebbe tnaturaJmente presiedere una rigorosa disciplina. P er poter attuare run simile piano di studi, sarebbe naturralmente necessario ohe il Mini,.. s tero della put.b lica istruzione ottenesse che i professori destinati a servizi mfi-litarri fuori di residenza f-0ssero, dura.nte questi periodi di lezioni, comandati a .p restare il loro servizio in r esidenza. A questo punto delle nostre proposte 1 professori .attt1almentie comanda.ti in1 serv izio al fronte non partecipa110 per ragioni ehe saranno altamente apprezzate. I professori. della Faicoltà medica della R. Università di Parma si onorano dl sottoporre a S . E. il ministro della pubblica istruzione qtu.es to schema d'i· progetto ohe essi hanno formulato nell'intento di g iavare all'Esercito e al Paese in u n momento cosi solenne, coruv:i.nti che l'a.umento del ·n111mero dei medki, rom.e pure il porre gli studenti di medicina meglio in guado dJ assolvere le fUJnzioni sanitarie, siano due int enti ch e, qualora s i possano ottenere col minor danno possibile della efficienza del1'Esercito, al quale sono rivolte tutte le sper a nze e tutti i voti del Paese, si deve t entar ll j rag~iungere con ogni maggiore sforzo. E per questo i professori stessi sarebbero Jieti di sottoporsi al grave sovraccarico di lavor-0 che, qualora il progetto dovesse venire attuato, si i1n porreib be ]ore necessariament e. Cotnltnque i sopraddetti professori augura.no cl1e S . E. il ministro della pubblica istruzione, o con qu e"ti, o con altri prov·vedimenti che E g-li nella ua saggezza sa'Prà e~cogitare, possa r~g:g- it1 ngere gli intenti patriottici che si sono :i\•u ti di mira nel formulare quest e proposte e (28)

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assicuri così i.n sieme nel venturo anno accad.etnico l 'effi.cace funzionamento delle sooole universitarie di m edicina. Firmato dai professori RoNCORONI, preside della Faicoltà - GALLENGA - RI\'A CECCHERELLI -

PELAGATTI -

~I

BERTARELLI -

UGHI -

NI -

CEVIDALLI -

FERRAR!.

SFAMEGHERARDI-

Per i nostri soldati. Va intensifì~andosi in tutto il paese la campagna contro il freddo, ohe già i'ns.'idia l'integrità fisica e la vita dieii nostri combattenti. La classe medica ha portato il pr01prio contri:buto fatti.v o a questa cam·pagnai: l'Associazione .dei medici condotti ha lanciato un appello ai soci, la stampa medica ha aiperto le sue colonne a discutere con competenza l'argomento, il senatore Maragl:iano ha tenuto una conferenza sul~a lottai contro il 1fireddo•. Ogni medico senitirà il dovere di portare il sruo concorso a quest'opera, sia direttamente, sia1 c.o.n i con.s iglit Sono sovratutto necessari gl'indumenti di· lan1a (sciarpe e corpetti, calze e g.u antoni) e gli indumenti imperm-eabili (mantelli, ~chi felpati per pa'Ssarvi la notte). È sentita .a n0he la necessità dii proteggere il .r apo id ei combattenti ch'e sporge daille trincee - contro le :s cheggie di shrapnells o di rocce calcari, animate da. debole forza viva e che perciò vengooo faieilmen·t e arrestate da schermi legg1eri, sebbe'nie determinino ferite estese e s p esso gravi. Per il cranio ba'S tano gli elmetti sottili d 'acciaio riivestitli di stoffe : se ne fa grià uso i1t1. Francia e in Germania. Ma è s.ovratutto importante la ·p rotezione degli occhi, i quali vengono rovi'nati anche da ·piccole siche ggie e da proiettili mortii, che non danneggiano qruasli la pelle circootamt e. _t\.ll'UJOPO giovano le visiere già uSa.te nell'industria. Ques.ta protezione s.'im pone pelT i militari che iportanlO le lenti, poichè quest e, scheggiandosi , ·producoino l·e più t erribili ferite del capo, tanito che in alJ..cuni' eserciti si è già proposto di allontanare dalla linea del fuoco i militari ehe hanno assol.JUto bisogno cli lenti. Qcro-etti utili sono anche pentole metailliche, 00 per riscaldare ed aiSettizza-r e le vwande. S arà bene cc propagandare» le famiglie dei combattenti, affinch è inivece di leccornie o d i oggetti inutili o superflui, i nviino a l fronte questi articoli preziosi cli difesa personale . Dob• • biamo aver presente che si va 1n guerra per vincere e non per morire o per rimanere mutilati o am1na lare; epperò dobbjarmo curare in tutti i modi la tutel a d ei combattenti. R. B.

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SEZIONE PRATICA

NOTIZIE DIVERSE. Sul campi dell'onore. So.no caduti eroica.mentte iper la Patria: 11 dott. Adolfo CAMusso tenente medico notissimo odontoiatra di Tori~o · non ci è not~ in quali circostanze egl'i· al::1bia ~vato la morte· lo s tuden.te in· medicina Livio RASORI sot~ totenente dii. complemento di fanteria da 'Valer~ IP!es.s-0 Parma ;. gravemente ferito e fatto prigion1e.ro, ve11111e intern.a.t o ·n·el Castello di Lubdana, -0;ve è .m orto in seg,uito al1'e ferite riportiate; il farmaci's ta i\.lfonso DE MATTEr, tenente di fanteria. Per I provvedimenti proftlattiel. Il .n umero 1180 della « Raccolta uffici·ale delle leggi e dei decreti del R eg.no » contiene u·n decreto luogotenenziale col quale « ritenuta la necessità di. s tanziare i.n bilanciv. i fondi occorrenti per intensi;fic.are tal'urui provvedimenti profilattici in dipen.denza dello stato di o-uerra, viene aumentato d i lire 615,000 lo stanziamento del crupitolo n. 71 pei provvedimenti profilattici in casi di endemi·e e di epidemie, ecc., dello stato di. previsione della s:p·e sa del Ministero dell 'inrter'no, per I 'esercizio fii1anziario 1915-916 )) . .

La produzione nazionale dei medicinali. I,' « Ageni;iia Nazion.a le » çomunicai : Uno d ei problemi che maggiormente ha 'impressionato durante la preparazione della nostra guerra è stato senza dubbio quello della produzione dei medicinali, che àn massima parte erano importruti dalla Germania, specialmente dalla Casa Merck di. Darmstadt. Esso è .stato bri'l lantemente risoluto con l 'oper.a tenace, sagacie e vol0tnterosa de11e nos tre Case d.c1 prodotti c himi.c i, ch·e h anno intrapreso, riuscendO!Vi brillantem·e nte, la fa·b1t1ricazio1n•e di quei prodotti ieh e sembra"Van.o di ,e sclusiva specialit à tedesca. Questa fabbricavi1one nuovissima, e Milano è alla testa di questo ris,v eglio, .noi1 potrà non gio.v are per l'avvenire, sottr.a endoci in ciò all 'ind·u stria estera. 1

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L'arbitrato medico e gl'lnfortuni sul lavoro. Il Co·nsiglio Su,p eriore del1a C.assa Na;zionale Intfortun:i nella sua ultima sed•utai votava un ordine del ·g iorno i.nvitante il Governo ad affid.are, mediante decret-0-le.g1g e, la risoluzione delle controversie sulla natura e sulle consegu~nze dell 'info·r tunio ali 'i.s tituto del[' Arbitrato m edico ob1bligatorio~ Ii1 risposta a tale deliberazione, i ra1ppriesentanti della Triplice drel Laivoro (Corufederazione, Le·g a Nazionale C·ooper.atirva ·e Federazione Nazionale Società M. S.) h an·n o v·otato quest'ordine d el gior~no : «Vista la deli.berazion'e della Cassa Nazionia,... le Infortuni ,·otata iiru un rec·enrte Consiglilc>, per chiedere al Governo 1'arbitrato m edko obbligatorio onde impedire e fren.are la piaga onerosa della speeulazi:cme e della simulazione deQ"li intfortu·ni ed abtiassa.re conseguent emente le~spese di .Liquidazione delle indennità; .p re-

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messo ·ooe .qual111n~ue parziale modificazione d~lla Jegge 1nfortu1ru·, oltrechè essere incostituzionale :se promu-lgata con decreto s~iale non può riuscire profi.oua se scompagnata da' una radicale e generale riforma della. leo-o-e stessa · ritenuto che la istituzione dell 'arbit:'a-to medie~ obbligatorio non gioverebbe in modo sensibile alla Cassa Nazionale Infort111ni e darebbe inV1ece a1dito agli Istituti di assicurazione di intensificare ancor più l'opera di sfruttamento a dai1no degli operai in.fortunati; .s i chiede il sollecito ed ener-gico intervento del Comitato perml:J.:nente perchè · esamini la proposta della Cassa Nazionale e scongiuri la promulg.azione di provvedimenti pericolosi e dan!nosi, ricorda ndo che la Trip.lice del Lavoro non fu mai· seconda ad alcuno nel desiderare una gius ta e morale applicazione della assicura:razione infortuni; i.n vocando daJ Governo la sollecita riforma della· legge, poichè solo il regime di monopoJio confortato da una speciale magistratuiJ."a, dall 'indennità i 1n rendita e dalle altre riforn1e proposte dal Congresso della Tripli1ce del L avoro (febbraio 1913) può impedire ogini forma di frode e di parassitismo» .

Comitato lombardo per i soldati mutilati in guerra. Ai1che a Milano è sorto un Comitato di .. ben·efi~he sig~ore .e di vo~onterosi ci ~tadin~, il quale ?i prop?ne ll comip1to dell'assistenza ai sold~t1 che ntor.nano dalla guerra .m utilati o storpi, o comurnque indeboli·tii n elle loro attitu<lini· e nei loro mezzi d i lavoro. Perciò il Comitato loml:: ardo si proipone di : ' . 1._ Provv~~re questi soldati degli arti artificiali costru1t1 secondo la tecnica. più perfezio·n~ta e che crea ?On già delle a,p pendici a semplice .sc~po. estetico, a:na bensì degli apparecchi c~pacl' di rispondere ad una reale ed utile funzione. 2 . Orga·n izZa.re la ti educazione p rofessionale del soldato m·utilato provveduto di conveniente arto artificiale. 3. Provv.edere a l collocam·e nto dei soldati 0he esoono da.I le Case di lavoro a l termine della 1oro rieducazione, mettendosi i1n rapporto roi Si.rudacati dell 'industria e del coanmercio, colle imprese di la\"'Oro, co~J.e organizzaz'ioni di m estieri, nonchè promovendo dallo Stato n·u ove disposizioni legi·s lative, ohe rendano possibile a questi gloriooi reduci dafila guerra di ottenere u·n impiego governatiivo compatibile colle loro deficien:Ze fisiche. 4. Coordinare alla propria le iniziative regiouali, che già stan'llo sorgenrlo o sorgeranno nei princirp ali centri del Regno, i.n u·n.'azione concorde e perciò più efficace, miraindo a costituire una L ega n!a.Zionale di· soccorso ai soldati m.uti1ati, che più prontamente 1porterebbe alla soluzione del complesso e difficile problema. Il Comitato lombardo intende dare il :suo app.o ggio m orale e materiale al Rifugio per mutilati « F an DY. P i nzi Ottolen·g hi », sorto per iniziativa privata a Milatn.o (in Gorla Prirrna). Ma poichè le provvidenze .del Rilfugio sarann-0 certamente inadeguate ahle esi genze delle molte centinaia dei nostri· laivoratori resi dalla iiuerra parzialmente in'V.alidi, il Comitato lombardo confida poter dischiudere al·l a rieducazion·e dei sttoi protetti ancora altre vie nelle indu1

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strie, nei commerci, ne lle imprese di lavoro, nelle organizzazioni di mestiere e promuovendo dal1o Stato nuove disposiziO'lli legislative. Queste molteplici attività suggerite dallo studio dei primi bisogni, dovranno in avvenire essere integrat e da altre utili provvide·nze quali, ad esempio, l'istituzione di Patronati pei soldati disoccupati, l'organizzazionie del lavoro a domicilio per i più gtravemente da·nneggiati, ecc.

ganiz.z.azione dei .servizi sanitari della Divisione militare di Yuinnanif~ (Yunnan Province) e con le cutt"e pres·t ate ulbm1amente ai feriti mili., tari e civili, in seguito al saiecheg·,io tlella cit0 tà ?-i Lao~ok~n (Hupé Settentr.). C1 compia~1amo vivamente con il nostro collega di questo riconoscimento ufficiale della suai fattiva operosità in Ci.na.

Arruolamento di Infermiere.

Il premio Oslris.

Il Comitato cli Milano della Croce Rossa., vista l'ottima prova fatta dalle infetmiere volont arie negli ospedali militari e vista la necessità di avere nuovo perwnale di assistenza, ha stabilito di a.p rire un n!Uovo corso a ccelerato. L·e lezioni sono iim partite dal 1naggìiore dottor T. Sia:oni. -

Il premào Osiris,. ammontate a 183,000 franchi (llnclude anche la quota del 1912, la quale non ven.ne as~gn.ata), è stato con·fenito dall 'Istituto di Francia per scoperte e studi pratici compiuti n:el campo della medicina : Chantemesse e Widal si r.ipa'!tiranno 50,000 franchi, e la stessa somma va al dot.t. Vincent, per gli studi sul vacci.n o; 60,000 franchi sonv distribuiti tra varie ambulanze; il resto viene posto in riserva.

Giornali medici sospesi in Austria. Il « ]ournal of the Am.er. Med. A·s s. » del 14 agosto l9r5 riporta dalla « Berliner » che hanno sospeso le loro pu1bblieazioni : 1a « Praget mediziin,i sche W ochenschrift » dopo 40 an:ni di esistenza, nei quali ha rappresentato la medicina tedes.ca in Boemia ed è stata l'organo della Facoltà medica di Praga; 1' « Allgemeine 'Viener medizi.niische Zeitung », la quale era nel 16° amno di vita.

Colera, tifo e vaiolo

a Vienna.

Si ha notizia d~ Zurigo, 30 a~.osto : È istata pubb1icata dal Municipio di Vientilai una relazione S1Ulle condizioni san.i tarie della ca·p itale austriaca durante i~ pri:m-0 ain·no di guer~a. Per quanto riguarda le malattie comuni la relazionie registra un aumento dei decessi ~ n seguito a malattie di cuore. Nei larzzaretti destinati a malattie linfettive fftl·r ono ricoverate complessivamente 31,000 persone. Il vaiuolo assume .a Vien1n a proporzioni rilevanti e preoccupanti q uaJi non si .riscontrarono da più di venti anni. Furono denunziati cormplessivamerute 1613 casi ; la mortalità fu del 21.7 per cento. Anchie il oolera, il tifo intestinale, il tifo esantematico fecero la loro apparizione. Il tifo esantematico fece morire il 28 .7 :per C'en.t o dei colpiti.

La professione medica australiana per la guerra. Il « Medical Journal of Australia» del r9 giucrno ii1forma, e il « Journal A. M. A. » del 14 ~gosto tiferisce, che il 28 % dei medici australi'<lni sono impegnati per la guerra in Europa; p restano servizio nelle am.b ulanze ~a campo? nei depositi di cont\?alescenza, negli ospedal~ aenerali e .in 18 navi-ospedale. Il ra;pporto dei ~iedici alla popolaii~e ci,·ile si è cosi ridotto in _.\.ustralia da l : 2000 a l : 2722.

Medico italiano premiato dal Governo Cinese. Il c.av. uff. dott. D . .\ . n1azzolani, residente ora a Tripoli, ha in questi ultimi gior.ui r:ice\'uto le inseo-ne e il diplo1na di ca\•aliere del1'0rdi n~ Chi~ Ilo, trasmessi gli da S. E . il contt Sfor? 1 , ministro italiano a Pecl1ino. 1·.11e atto di ~ . E. il 11resic.lt nte dell 1 Repu~­ l>lica l' ine<;e, \~nan, è in rapporto co11 le a 1 t1c hc h1.: nc111e re 11 zc <lel nostro co11c-i tiadi no nell 'or(30)

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PAOLO EHRLICH Ad Homburg, nei dintctrniil dri. Francoforte sul Meno, è spirato il 23 u. s . Paolo Ehrli'Ch; la fama universale dell'uomo ha saputo varcare tutte le barriere che oggi più che mai dividQDIO i popoli e portare anche a not la triste nuova. Siamo certi· di int~rpretare giustamente il pensiero del mondo medico italiiano nel iparlecipare con tutto il cordogLi:b alla iimmatura perdita di Paolo Ehrlich, mente geniale ed i.nmovatrice, maestro di maggior seguiito, benefattore grande ed ill·u mi·n ato di tutta l'umanità. Njato a Strehlen (Sles:i13>) il 14 mrurzo 1854, studiò medici~nta in Br.eslavia, Straissburgo ed assolse l'esame di Stato a Breslavia nel 1877 d!O!PO aver frequentato in modo speciale i laboratori di Cohnheim· ed Hcidenhein. Nel 1878 era già chiam:ato rom.e medico capo alla Prima Cld'nica medica di Berlino allora diretta da lt~rerich& ed il prim10i periodo ~al 1878 al 1887 di attività scientifica svolta inl questa clinica è caratterizzato da studi a·n alitici delle sostanze coloramti. I primri. risultati di tali studi appli()ati alla jstologia del sangru e portarono a quella diffe.renziazione dei dtl1versi elementi :m.orfologici• di esso sulla quale riposa ancma oggi la di.agnosi pa.Tte delle malattie del sangue. della1 m a010-ior bb N-0n m eni() importanti, sia da un punto dii vista dottri'nale corme pratico e pure dli questo periodo sono la scoperta della res1stenz.a agli acidi di alcune sootanze coloranti fissate dal bacillo tubercolare la diazoreazione dell'urina, la colo' razione vitaile col bleu di metilene della sostanza nervosa. Nel 1884 riceveva il titolo di professore e nel i887 era nominato docente presso l'Uni\erstà di Berlino. :\Tel i888 speriment ando col bacillo tubercolare ina'\·\.·ertita1nente si infetta,·a e do\·e,-a poco ten11')0 1lope>, con~tatare


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nel proprio 151puto e col metodo legato al SIUO riche, la dottrina degli ambocetto1#i, la costitunome la presenza del b.a cillo tubercoJaire; dovetzione del complem.ent01 ed i suoi· rapporti colte sub1to interrompere la sua attività scien1tifi- 1'a·m bocett·ore forman;o le basi dell 'odiernia sieca, recars1ir in Egitto ed i:rr altri paesi del sud a rodiagnostica, sulle quali Wassermann1 fondava s.cop.o di cura, irimanendo lontano da Berlino per poi 1'edificio della .sierodiagnosi della S·i filide. un anno e mezzo. Nel 1903 Ehrlich ricevev8' la gra.nde medaglia Rimessosi in sa.lutte, entrava nel 1890 nell 'Id 'io ro per merito scientifico e nel 1904 era no:stituto 1delle malattie infettive, diretto da Koch, minato professore ordinia.rio onorario presso la ed era nomiooto rptio.fessore straordi'lla.rio presso Università di Gottingen. l'Università di Berlino. S'inizia qui _il secondo Nel 1902 d.n collaborazione con Apolant i.n~­ periodo deilla multiforme attività dell'uomo, gui- ma 1e ricerche sut:i tum1ori mali·g ni confermando data sempre dal concetto fondamentale degli il possibile trapianto da a:nimale ad animale, stretti rapporti· che cr0t:rrono fra cootituzione, didimostrando l'aumento della virulenza . mediian.sitnibuzione ed azione; apparteng()tllo a questo pe- te i sue.cessi-vi trapianti, :il possibile passaggio riodo le r1-cerche su alcune sostanze proteiche · del carcinoma in .sarcomai. Da un punto iputaviegetali assai ve1€DJOSe, quali l'abri.nia e la ri- mente dottr~niale importanti sono le ricercina, la possi·b ilità di 1m·m .u nizzare contro esse che sulla immunità ac·q uisdta e sulla immunità e quindti anche contro sostanze dii natu.ra ttlOilJ atreptica verso i tumori maligni, ricerche leb.atterica e ciò che più importa la dimostrazione gate al nome suo ed a quello di H. Apolant, ron metodi· esatti eseguiti in vitro dJi; u.nia. mi- collaboratore efficace, purtroppo anch 'ess.o que- · sura matematica del grado di immunità ottenu- st'an110 improvvdsamen•t e rapito allà scienza. ta. In c.o lLaboraiione con Brieger, Kolle e W asNel 1906 Ehrlich assumeva anche la direziosermann stabiliva le leggd; fondamentali che rene della Casa Georg Speyer dovuta alla illumigolano la immunizzazione, la preparazione dei· nata mu·nificenza de11a signoira Francesca Spesieri antitos.sici, la 10lt'O amministrazd.iooe cOtlJ yer e .fondata per Ticerche di chemo-terapia ad speciale riguardo al siero antidifterico ed infine onoirare la memoria del marito. Era così coroddìlllostrava negli anima.ti immunizzati il passag- 1D1a to il sogno ta11to a·m.ibito di Ehrlich dii studiao-io d.eo-li a.n:ticorn.1 niet latte e qu-indi iil mieccaò b .t""' re in modo ìSàstematico e ootll mezzi suffic-ienti naSllllo del carattere eredi.tani.o diell'immunità per i rapporti che corrono fra p!IO'top1atSma da un.a alcune malattie. parte e costituzione, distribuzione ed az;ione del Nel 1896 Paolo Ehrli-ch fu chiamato :aJ dirimedicamento dall'altra. Nel 1908 gli ven1va gere -i n Stegllitz (Berlinio) l'Istituto per il concoruferito il premio NOlbel per la medicina. Non trollo e lo tSitudio dei sieri; il breve periodo dal tardar.omo a manifesta•r s·i· i grandi fruttii sia dot1896 al 1899 passato a Stegl·i tz è caratterizzato trinali che pratici dell1a rinnovata operosità del da utn'enorme .a ·ttività di quel piccolo Istituto genio di Ehrlich .nel campo della c-hemoterapia; a.1 quale g.ià com-i·nciavan()1 ad accoirrere da ogni il tri panrot q ulale mezzo cu-rativo delle infezioparte del mondo studiosi chiamativi dalla fama 'll!Ì da tri1p·a nosoma, la costituzione dell 'atoxil da indiscussa che Ehrlich si er.a procacciata. So.no esso chiarita e quindi aperta la viia a moltepljei di qu-est'ep,oca gli ,situdi; più g.e niali che la. menpossibilità di introdurre nell'organtiismo l'arsete di Ehrlich seppe ideare ed attuare; ncordo nico sotto va1"ie nuove comb.iinazionii ed in f orq1uelli S1U1la costituzione delle tossine che ma più attiva e ·prima fra queste il salvars:an. tarono alla netta dnvisione fra funzione tossica C-0lla scoperta del salvarsan il nom·e di· Ehre fissatrice dell'antitossina, sulla natura delle Lich u1sciva dalla ~erchia degli studiosi ed aca.nititassine e degli anticorpi in1 genere d·efi:niti qu1i;stava una ·popola['ità univefjsale giustificata quali· gr-upp.i atomici staccatisii: da~ pro~op:a:sma dalle benemeretiize verso l'umanità che a lui doe destinati a fissare in modo specifico 11 T1spetveva un nuovo mezzo di• difesa con!t:ro u111a deltivo veleno, preparando così gli elemie·nti dii le più diffuse ed inSidiose malattie. quella dottrina delle catene laterali che ha rreQuale allievo devoto, qua1e ammiratoire della òo-olato òITTà per oltre tre lUiStri e Tegola a.ncora geniale operosità e della andmai e letta di Paolo i·l meccanismo di una serie infi.n ita di fenomeEhrlich, io m-i IÌ•n chino coll'animo affranto dal nti1 biologici i plÌÙ delicati. · dolore diDJanzi alla Sua v:enerata salma. Il n'OllI1e Nel 1899 Ehrlich è chia.matio a di·r igere l'Istidi P aiolo Ehr1i~h rimarrà scritto a caratteri intuto di tera pia sperimenibale di Francoforte ool delebili nella storia della soienza e non potrà Meno d'()IVe le ricerche già !iniziate ti.n Steglitz essere ri0ordato che con animo di piena gratiin collaborazione con Moirgenroth sulle emolisi• tudine da tutta l 'umamd,t à . ne pr.en dono un nu1ovo imp·u lso ed un enorme C. MORESCHI . SYiluppo. Il meccanà·smo dell'azione litica degli anticorpi diretti contro cellule animali e racte-

P?T-


IL POLICLINICO

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[ANNO XXII, FAsc. 36]

Rassegna della stampa medica. Bit-LL. Jokns H Qpki1is Hosp., lwg. MILLER e FAIRBANK : La fissazi0ne del complemento ntelle malattie della tiroide. - SHIPPEN : I microrganismi del latte riscaldato. - SANDROCK: Relazioni tra splancnoptosi e acidità gastrica. Il Cesalpino, 15 lug. CIAMPOLINI : Lussazione traumatica dell'estremo distale del V metatarso. - BIANCHINI : Neoformazione c0n.n ettivale della spallai in un p.ortatorie a stanga. J:Jull. de L' Ac. de Méd., 13 lug. GRIMBERT: I prodotti · medicinali d'origine stranier.a (relazione). - Medicina di guerra. A1inali di Med. Na'V. e Colon., mag. RHO: I servizi sanitari nella guerra navale. - FIORITO : Tossicodermia -arsenicale : cheratosi palmarce. - DE BERNARDINIS: Psicologia e medicina ·t ripolitane. Gl'I111curabili, 30 giu. AIEVOLI: Insegnamenti s anitari tratti dall'attuale guerra. A 1in. di Ostetr. e Ginec., 30 giu. PAMPANINI: Influenza delle scottature, delle iniezi0ni di siero e dello shock anafilattico .sulla gravidanza e sul prodotto del concepimento. - M.AccABRUNI : Cisti dermoide del canale inguinale in connessi1011e col legamento rotondo. - Cor~OMBINO : Trattamento delle fistole ureteriche colla ·nefrectomia. Paris 1\!Iéd., 17 lug. MIGNON: Una sala d'operazione sul fronte. - QUÉNU: Sintomi peritoneali nelle ferite da arma da fuoco non penetranti dell'addome. La Stomatol., lug. BABINI : Le fistole cutanee d'origine dentale. Giorn. di Med. Mtlit., 30 apr. Epidemia di me·ningite cerebro-spinale tra i militari di Capua. - CHIABRERA : Scale acu.m etriche professionali. - FRANCHI : Spo.ndilite post-tifica. Proc. R. Soc. of Med., giu. MAc LEOD: Le eruzioni pemfigoidi. - WALKER : Isolamento e ide ntificazione del « Bacillus typhOlsus » e dei microrganismi affini. Gazz. d. Osp. 4 lug. DE ANGELIS: Valore d:iagn-01s.tico dell 'emocoltura n·el1a: febbre di Malta. BuLL. de l' Ac. de l\1éd., 20 1'u$. LANDOUZY: Vacci.namoni antitifoidee. - PETROVITCH : Omosie... rotera pia della febbre tifoide nell 'a.rmata lS.er1ba. - DALIMIER : Trattamento degli accidenti sifilitici nei combattenti. 1

La Pr.esse Méd., 22 lug. GAUTRXLET: Trattamento delle emoraggie traumatiche mediante il lava~giio ,col sier? fisiol0gico di Locke. JoM.E : L ascoltazione del polso venoso. La Rif. Med ., 24 lug. RocCAVILLA: Le resistenze glol:.u lari ed i poteri a11tiemvlitici del sangue nella pratica clinica. FALCONE: Sui trapianti articolari. - PROVINCIALI: La terapia vac.cinica 11ella tm.b ercolosi infantile. Pe-11.siero IVI ed:., 25 lug. DELLA TORRE : Sui d1verticoli della vescica. Brit. Mred. ]ournia,L, 24 lug. MAYO ROBSON e altri : Chirurgia di· guerra. - Note di farmacologia. Il C·eSalpino, I ag.osto. CIAMPOLINI: Postumi traumatici oculari nella pratica infortunistica. - DE Dol\IIINICIS : Perforazioni dell 'ut erv da manovre abortive. , L'Attualità Med., giu. ASCOLI V.: Le moderne conquils.te della cli!ntioa della malaria. - !SNARDI : Chirurgia di guerra. · The Boston M. a. S . Journal, 8 lu>g. GooDALE: Terapia « pi0J1Jirnica » nella febbre da fieno. HONEIJ, KATSAINOS: Sulla Lebbra. M·edicaL Record, ro lug. ECCLES: Le tonsille e 1a lot•t a per l'esistenza. - INGALS·: Br()lllCoscopia :fluoriscopica. - MEYER L . : Il trattamento conservia.ti'Vo del1e adeniti tubercolari del collo. T ke I orurna.l A . l\!. A., 10 1ug. COLLINS : Sifilide del cervello. - E1NHO~N: Sulla pancreatite cronica. - BUFFORD e LANE: Avvelenamento da cal,0'11lelano. - KOLMER e MOSHAGE : False reazioni cutanee. - Mc CRAE: L'uso delle parole in m·edicina. Ri'V. Ospedal., I5 lug. CAGNETTA: Trombo vulvovagi11ale in gravidanza. - BIANCHINI : La sindrome radiologica del cancro gastrico. Tlie Lancet, 24 lug. LAUDER BRUNTON: Le malattie funzionali delle artertie. - FILDES e REICHMEN: Nuova mescolanza a/JlUSettica per le 'f erite d 'arm:a da f1uoco. e in chiruagia gene-

rale. A rch. di Fa.rmac: sperim. ecc., I e 15 giu. PICCOLI : Attivazione esercitata dal lJievito di birra sul succo gastrico. - BALDONI: Reazione della strofantina. - MAESTRE: Dosaggio dell'urea e delle sostanze estrattive delle orlrne.

Indice alfabetico per materie. Aborto criminoso e condotta del me. Pag. clioo . . . . . .L\cqua salsoioo:ica : assorti.m ento del)) le sostanze clisciolte·vi . . . Arteria polmon.are: stenosi s·p eri)) mentale . . . . Batteri intestinali e cambia1nento . • . . . . . . » d ' arl.a li Coma nell'emorragia cerebrale . Con\·enzione di Gine\1Ta. : infrazionii . J) J Decubito : cura . . . . . . . Encefalo : alterazioni consecutive al1'asportazion~ clei canali semicircoJari . · · · · J)

Roma, 191s -

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Tip. Nazionale di G. Bertero e C.

Extrasistoli . . . . . . . Pag. Ferite atoniche in gt1erra : trattamento . . . . . . . . . . 1 Gelatina• nella ou.rai delle a:netrroc.ra.gie. , Leucemia : effetti della sopraren.i na. ,, Medici : per :una tnaggiore prod uzione di - . . . . · >) ~euro-psi~i: cura in· gu~rra . . , ~icotina tabagica : azione del sistema circolatorio . . . . . . li Servizio sanitario 1nilitare (Sttl) . . , J Tifo esantematico . . . . . illcera gastrica: trattamento cbirur• J gico • • • • • •

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-


~nno

XXU.

Roma, 12 settembre 1915

FMe. 37'

SEZIONE PRATICA DIRETTORI:

I

Prof. GUIDO BACCELLI REDATTORE •

Prof. FRANCESCO DURANTE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO.

\

:La'Vori originali: Dott. u mberto Maioli : La cura del m orbillo col siero di morbillòsi convalescenti. -

Sunti e rassegne : E PI -

DEMIOLOGIA : Landsteiner: La etiologia della peste. - R . Poech : L a sintomatologia e la cura della peste. - CHIRURGIA : M•. Tuflìer : Contributo allo studio della chirurgia dr, guerra. - Dott. P aul Ravaut: Le emorragie interne prodotte da choc vibratorio dell'esplosione MEDICINA: Kenneth Black: La contrattura di Dupuytren. - P rof. Andrea F errannlni: Sul valore clinico della reazione di Wei.s z . - Medicina sociale : Embolia cerebrale paradossa ed infortuni. - Accademie, Società mediche, Congressi: Societtl. meiica. cllir11rgica di Bologna. - Reale I stituto Veneto di scienze, lettere ed arti. - Il tifo esantematico o tifo degli accampamenti. Appunti per 11 medico pratico: MEDICINA SCIENTIFICA: Deviazione del complemento nel vaiuolo. - CASISTICA: I ntossicazioni da gas asfissianti . - Diarréa da trincea. - TERAPIA: Il benzolò nella leucemia. - Iniezioni endovenose di sublimato corrosivo n ella malaria. - Lo zolfo nel trattamento delta febbre ti ;oide. - Posta degli abbona'!. - Varia. - Cennt bibliografici. '"Nella TI l • profeastonale: G. Dragotti: Ancora sul servizio sanitario dell'Esercito - Per le pension-i q,i medici condotti 1'ichiamati alte armi Per i boicottaggi e le dt:ffide. - R1Tista di Giurisprudenza Sanitaria: Veterina1'io condotto - Residenza Farmacia - Chiu sura - Diritti di terzi. - Risposte a quesiti e a domande. - OondoUe • Oonoorsi. - l'fomine promozioni ed onorificenze: Nel Corpo Sanitario militare. - Notiate diverse. - Rassegna della stampa medica.

-

lndice alfabeUco per materte.

·CC:#

·

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:NUOVO Premio semigrafuifo di eccezionale importanza I

La missione della donna italiana è oggi al letto del soldato ferito. Niun'altra opera, e sono ·molte :alle quali è chiamata in questi supremi mome.n ti la donna, può essere più benefica e confortevole di ·quella diretta ad a\leviare le sofferenze e a sollevare lo, spirito dei nostri prodi ~o!dati caduti feriti .sul campo della gloria. Ma l'arte dell'infermiere non è agevole o quanto meno non · produce tutti quei 1benefici effetti onde è capace, senza una seria preparazione, ed a ciò mira il 1

.

I

in.. casa e riegli ospedali

Dfllft

con spooiale riguardo alla cura dei malati e feriti in guerra

-che il noeatro egregio collaboratore prof. G IA~INTO QUARTA ha preparato per incarico della nostra .Amministrazione. . Questo manuale con stile chiaro, semplice e conciso, e con singolare perizia compilato, contiene ~quanto è necessario alla donna di sapere per adempiere efficacemente il pietoso ufficio d 'infermiera al letto del ferito e dell'infermo. Le numerose illustrazioni sono di grande ausilio all'intendimento del ·testo e agevolano in modo sicuro l'opora della lettrice in ogni contingenza del suo nobile ufficio. Per mettere i nostri cortesi abbonati in grado di diffondere il manuale stesso presso le signore -di loro conoscenza, abbiamo deliberato di speaire in porto franco le copie che ci venissero richieste col iloro tramite al solo prezzo di costo, cioè a L. 2.50 ciascuna. . La nostra Amministrazione non ha apprestato questo libro a scopo di lucro, ma unicamente con ·l'intento di concorrere a rendere sempre più benefica la nobile e pietosa opera delle donne italiane al d.etto del ferito o dell'infermo; e se i nostri fedeli abbonati vorranno prestarsi al conseguimento di ·questo intento ~ vranno anche essi la loro parte di ben~merenza. Un volume in XV1° grande, di eirc:a. 250 pa,gine, nitidamente stampato.., con 9! figure intercalate nel testo, L. i.

Le .richieste,, da farsi mediante cartolina vaglia, si dotranno indirizzare esclusivamente al prof. ENRICO MORELLI • Via del Tritone, 46 • Roma.

LAVORI ORI GIN ALI. .O~pedale

'Uivile Umberto I in Ancona (Padiglione Isolamento) cdiretto dal prof.

UMBERTO

BACCARANI,

ta cura del morbillo col siero di morbillosi convalescenti (Sieroterapia ·iaterumana antlmorbillosa) per il dott.

UMBERTO MAJOLI ,

assist ente.

Nell 'inverno .e primavera dell'anno 1914 si è aV'llto qt1i in Anco~a una forte epidemia di !IDDr.hillo, con "il massimo di intensità nel mese di

marzo (748 casi) . Si sono .a vuti in tutto sovra wna po1piolaribne di 68,280 .aibii;ta:nti1, Ig38 casi di mo·r billo. I morti furono 56; la mortalità qu1 ndi dell'epidemia del m·orbillo, nel n0stro Com une, fu del 2.89 %· Di questi I938 casi di morbillo ne ·vennero riCO\"erati all'Ospedale 58 e in questi ospitalizzati - la maggior parte dai 2 ai IO anni - si ebl:e una forte m ortalità, e cioè del 25.86 %. La ragione · di questa mortalità cosi elevata deve ricercar.si n.el fatto che i medici condotti hanno inviato a ll 'Ospedale solamente i casi più (1)


IL POLICLINICO

1230

g ravi e quelli con g ravi c0mplicanze, a carico s opratutto d ell'a pparato respiratorio. Infatti in • quasi tutti i nostri infermi avemmo c-Om'P-licanze dell'appara to respiratorio, dell'apparato digerent e, del sistema n·ervoso, dell'apparqto uropoietico, dell'apparat o cardio-vascolare. Solo in pochi casi, rigua rdanti infermi oltre i dieci anni, l'infezione morbillosa decorse senza alcuna complica.nza. La d egenza individuale media fu di 12.14 gi0rnate; e cioè ogni .m orbilloso. rimase in media all'Ospèdale po~o· più di 12 giorni. Per consiglio del prof. Baccarani ho tentato in alcuni casi la sieroterapia antimorbill-0.sa in- · terumana, .e ·p<>ich~, i risultati 1111on mi s·o no sem.brati se11za qualche interesse scientifico e pra- · tico, così credo prezzo dell'opera di renderli di pubplica ra.gi-0ne. Per quante ricerche bibliografiche .io abbia praticato, non mi è. $tato possibile di rilevare che altri prima di me abt:iano eseguito un simile tentativ·o nel trattamento dell'infezione morbillosa. Si con-0sce invece - per non parlare ' che delle malattie esantematiche dell'infanzia la sieroterapia interrlmana della scarlattina, e pare con risultati abbastanza incoraggianti. E precisamente · il trattamento della scarlattina con il s iero di sangue di soggetti recentemente guariti di questa malattia, fu fin dal 1896, tentato dal Weissbecker. Tali tentativi furo.no rip·r esi ~n,el 1902 da von Leyden, in. oollartorazio.ne QOn Huber e Blumen·t hal; nel i-912 d·a E. Reiss e ~- Jungma.n n, e finalmente ne.1 1913 da R. Koch. H o utilizzato il siero di sangue di ammalati di jnfezione morbillosa non trattati con sostanze medi'camenltose, sena:.a alcuna cotn·p~ioa1nlza clinica, in '00n1Val.escenza appenia d.nizlliata, e mi sono valso di co.muni metodi di laboratorio per a ssicurarmi che il siero <'ra sterile e che i soggetti che mi fornivano il siero non erano sifilitici. Mi h anno fornito il siero cinque giovani donne di ottim~ derivazione e senza precedenti pers onali importanti. Il sier0 veniva raccolto dal s ang ue di un salasso (circa 250 eme.) ten.u to per 24 ore in riposo, a bassa temperatura. Veniva poi passato in fia le da 5-10 eme. ciascuna e dop o essermi a ssicurato che era sicuramente s terile, u sato negli ammalati. In alcuni infermi vennero eseguite le iniezi0ni con un ttnico siero antimorbilloso, con siero cioè fornito da un s-010 convalescente; in alct1 ni a ltri a mmalati praticai runa polisierotera pia antimorbillosa e cioè utilizzai il siero di tre con,·alescenti i o parti uguali. Dichiaro fi n da questo nlomento, che i risult ati n1i gliori s i sono ottenuti con l e iniezioni

-

[ANNO

XXII,

FASC.

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polivalenti. La qua.n tità di sier-0 iniettata ha variato, a seconda dei casi ed a seconda della gravità della malattia, da r5 a 50 eme. Le iniezi-0ni (5-10-20 eme. per volta) venivano praticate vgni 24 ore. I casi trattati col siero antimorbilloso fur-0n0t otto e nella maggi-0re parte baml::.i ni sui 9 anni. In nessun caso si è osservato il più piccol0 accidente serico. Ecco in breve, come vuole questa nota preventiva., i risultati da me ottenuti in riguardoai principali sint-0mi dell'infezione morbillosa. FEBBRE. La febbre, come è noto, su·ole d·urare, n·ei casi ordinari, una settimana circa. Nei. miei infermi quando la iniezione venne eseguita in seconda, terza giornata di malattia, a! prim0 comparire dell'esantema, la febbre ebbe una dttrata più breve, ·e più precisamente, in alcuni casi, la febbre durò in tutto 4-5 giorni. In qualch·e cas-0, p·oco dopo la iniezione, si e.bre un rialzo termico di alcuni decimi; in altri una tale reazione febbrile 1nancò del tutto e finalmente in tre casi, sopra otto, la febbre incominciò a diminuire fin dalla prima iniezione .. Il comportamento cioè della febbre, di fronte alle iniezioni di siero antimorbilloso, non ftl! uguale in tutti i casi. Solo io p-0ss-0 affermare che ii· periodo febbrile, nei casi nei quali venne iniziata ai iprimi sintomi la sieroterapia anti.morbillosa, fu alquanto più breve dell'ordinario .. ESANTEMA. L'esantema mo.rbill-0so ca.r atteristico, fu in tutti i casi molto limitato; impallidì rapidamente e la desquamazi0ne fu pressochè insensibile. E cioè l'eruzione morl::rillosa, ner casi trattati · con le iniezioni di siero, apparve attenuata e di breve durata, in e-0.nfronto degli altri casi di morbill-0, che non ebbero la siero -. terapia antimor.billosa. COMPLICANZE . In nessuno degli otto casi trattati con il siero dei convalescenti di m-0.rbillo si ebbe la più lieve complicanza. La malattiadecorse in tutti regolarmente, come una forma di morbill-0 lieve, mentre in tutti gli altri casir come ho dett-0 fin da principi-0 e come lo dimostra l'alta percentuale di mortalità (25.86 %),_ le complicanze, .sopratutto a carico dell'apparato respiratorio, furono m-0lto frequenti. I risultati ottenuti con il trattamento sieroterapico antimorbill-0so mi sembrano tali da autorizzare 4 riprovare sopra un maggior numero di casi una siffatta cura ispecifica. Infatti le iniezioni sono state ben tollerate e ·n on hanno dato· luogo a nessun inconveniente. Il processo morboso, nei casi trattati e-on il sier-0, ha d ecorse>' con fel:bre meno alta, la durata è stata un po' più breve della comune e in nessun infermo si è av uta nessuna complicanza.


[ANNO

XXII,

FASC.

37]

SEZIONE PRATICA

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SUNTI E RASSEGNE.

mali posso.no trovarsi altri bacilli morfologican1ente sci.mili a quelli della peste. La infezione pestosa dà origine a due forme EPIDEMIOLOGIA. cli•n.i che differenti : la peste bubbon.i ca e la peste pneumonica. La peste bubbonica, secondo la La etiologia della peste. opinione prevalente, sarebbe trasmessas all'uomo dai ratti e dalle pulci, an~mali con i quali i ba(LANDSTEINER. Klin.-Ther. Wo ch., 1915). cilli della peste vivrecber<> in una specie di Le epid~mie di peste occasionate dall'attu ale · simbiosi. In alcun e· ·r egioni la peste è fra i ratti g uerra han•no ·d ato incremento agli studì su endemica; dì t anto in tanto essa di·vampa, molti questa iin.fezione. animali muoiono, a:na parecchi sopravvivono afI giornali anedici tedeschi ed aust riaci s i 1Jcfett i da una forma cronica dell'irufezione. In cu pa110 diffusamente dell 'argoment o. Landsteiprimavera quando i ratti partoriscono, si ha la ner ·r icapitola le moderne conoscenze is;u1la e- produzione di nuovi individui recettivi, l'epitiologia della peste. Il microrga•n.ismo patogeno d~mia scoppia di nuovo fra essri. e può diffon.d~rsi agli uomini. di qtl:esta infezione è un .b acillo, le c.u i caratteristiche morfolog·iche s·o no ben note e che si È il ratto domestico, come qu·ello ch e più vive trova in grande quantità nel materiale infetto. a contatto con l'uomo, quello che diffonde l'in·· Esso asisume co.n• i comuni colori di a.n ili•na una fezione, e la trasmissione da ratto a ratto è do,colorazio1ne più accentuata ai poli. Può di'Sporsi v uta certament e alle pulci, che, secondo alcuni a cat ena ed assumere una forma vescicolare , AA., sarebbero anch e i veicoli . dell'i.nifezione dal anulare, ramificata·, forme che sono ritenute de- ratto all '·u~o . generati ve. Anche le co1ooie s ui terreni solidi . La diffusione da u omo a uomo della peste di cultura sono caratteristiche, il loro orlo è ti- bubbonica non è grande quando le condizi011i picamente lobato. igienico-sianitarie siano buone : seco~do alcuni Ordinariam.e nte l'esame mi~rosc·o·pico e quell,) negli osp·e dali ben mantenuti le probabilità di culturale son.o sufii:cienti per la diagnosi, ma contag io noni sarebbero superiori a quelle del tifo. nei casi diffic ili un mezzo di accertamentp sicuro è quell0 dell'es:perimento sugli animali. L a Viceversa la C·O ntagiosità della peste pneum9peste sperjmentale è molto analoga a quella unica è enorme. L'escreato dell'in1erm.o nel qua• mana, anch e gli .animali inoculati pres.e ntan0 le i bacilli sono numerosissimi, costituisce una tumefazioni graindularri e setticemia. fonte inesauribile di cont agio, la cui diffulsione Gli at1imali più sens ibili sono i ratti e le ca- è dovuta alle goccioli.ne emesse col respiro dal·vie, m a anche i cani, le peco1"e, le capre, i l 'i·niferin-0. cavalli, i bovini possono essere infettati. La profilassi della peste nelle r egioni dov~ Il materiale pe~toso può essere introdotto n·el- essa è endemicai si• fonda pr:incipalmente sulla l'origanismo dei ratti, che sono gli 21nJma li più distruzione dei ra tti e delle pulci. Per la distruadatti agli scopi diag.nostici, o iniettandolo con zione dei .ratti sulle navi si adoperano i prÒdotti un ago-cannula .alla radice della coda o fredella comè;ustione dello zolfo o del carbone. gandolo su u11 p.unto della.i c.ute di una cavia Anch e la v accinazione si è ·d imostrata un efpreceden tement e rasa, per modo che i germi p e- ficace mezzo profilattico sopratutt o per l a peste netrino .a.t tra verso le piccole lesioni che ~i pro- bubbonica. Lai sieroterapia non ha dati buoni ducono radendo 1'animale. Ainche quando si risultati. tratti di materiale misto ad a ltri germi, con questo ultimo sist ema l'unica i nfezione che si produce è quella pestosa, perchè solo i bacilli La sintomatologia e la cura della peste, della peste hanno u,na virulenzp. tale che li rende capaci di superare la barriera cutMlea. (R. PoEcR. Klinisch-therapeutische Woch., I materiali che si adopera·no per gli esami dia1915, n. 5-6). gnostici 1sono il sangue, l'urina, lo sputo o anLa peste · assume due cliflerrenti forme cliche il succo dei bubboni che ·si ottiene mediante niche : la peste bubbonica e la pneumonite 1)euna ·p untura o un 'incisione. stosa. La glandula linfatica o il gruppo gla11~er quel che riguarda la ricerca del b acillo dulare colpito dal bacillo della peste è dolente nei ratti morti sulle , navi, bisoginia· osserva.r e che alia pressione, e questo dolore costituisce il essa è molto difficile perchè i l:iacilli della peprimo sintomo della inf,ezione. Con l'aumento ste sono rapidamente distrutti dai batteri della di volume della gla11dt1la o del gruppo di glanputrefazione, e d'altra parte negli stessi ani1

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dule j nfette, la cute soprasta;1te ,·iene anche essa infiltrata, s 'inspessisce, di\·enta dura ed -edematosa. Questa tensione più o meno mar-cata d ell a cute è caratteristica della peste : a poco a poco la c11te perde l'elasticità, acquista uno splendore opa·c o e talora un colore r0sso scuro ed è più calda della pelle circostante. In principio si possono ancora distinguere con la palpazione le s ingole glandule infiltrat e, ma più tardi ciò non è più poss1i.b ile perchè la cute diventa dt1ra e tesa . Questo edema cuta11eo si diffo11de anche oltr~ la porzione di pelle -corrispondente al pacchetto di glandule infette, s uccessivamente ridiventa p iù o meno 1nolle ed anche fluttuante, ed infine nell'ulteriore decorso le glandule si disgregano. _JiJlora la parte diventa più molle ancora e l'edema si può deprimere con le dita, la pri1nitiv-a durezza scompare a ·poco a poco. Infine le glandtile pos sono su ppuraire ed a•n:~he ap!r irsi 1s1ponta111eam.ente. Albrecht e Ghon furono i primi a constatare all'autopsia cl1e le glandule infettate primiti·vamente hanno un. aspetto cliff.erente da quelle infettate in secondo tempo. I bubboni primarii presentano sempre più gravi manifestazioni. Si distinguono l;1ubboni primari inguinali e crurali, che sono i più frequenti, ascellari, cervicali, che sono meno frequenti, mentre più rari ancora sono quelli cubitali, poplitei o di altre • • reg1on1. Ordinaria1nente le glandule inguinali e crurali .so110 infettate sempre insieme. Spesso si vsserva che ambo i gruppi sono infiltrati omogeneame11te ·e tanto intensa1nente da formare ttn unico tumore solcato nel mezzo dal legame11to di Poupart. Molto s.pesso il bubbone inguinale provoca una flessione delJ.?. coscia. Il bubbone ascellare si manifesta sempre nella parte posteriore del muscolo pettorale, riem})ie a poco a poco il cavo ascellare fino a farlo di,·entare con\resso. L'edema cutaneo si diffonde larga1nente s ul pettorale ed al braccio. In q u~ ti bubboni specialmente si osserva non di raro che la ct1te iedematosa, quan1do vi s i stri, eia ]1egge1i11ente SQpra oeol dito, tremola come la gelati ua. I tubboni cervicali pro'\·engono. dalle glandule linfati cl1e della parte esterna del paYimento dell1 bocc1 o dalle lat ero-cer\·icali. In p1rincipio ~i l)OS~ vno a11cora distinguere le singole glantlttl e tu1nefa tte, ma èer. 1pre to ques te . i fondono 111 t1na 11nit'a bozza,, il cui pututo ·PÌ ù promi11 ent c è all'nng-ol;) clel 1na1s:cellare inferiore. L'ed\.'.'nta si cliffon(l e a tutta la 1netà clel ,·olto e del ca.po, , ·er.;o la cla,;cola ed indietro , ·erso la 1

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Specialmente in questi bubb0ni si ha la formazione sulla cute di bolle piene di un. liquido s ieroso o ematico. Naturalmente la localizzazione dei butboni al c0llo produce un grande ostacolo alla respirazione: il paziente apre con difficoltà la bocca, le narici sono dilatate, i muscoli ausiliari del collo entrano in attività forzata, compare dispnea e grande irrequietezza. At1che la mucosa della bocca e della retrobocr:1 l)UÒ essere infetta e nell'interno della faring : si determinano versamenti siero-ematici. Il paziente, il cui aspetto è dei più rattristanti, giace in p,reda .a delirio ed i rumori respiratori e le parole impacciate formano un suono indistinto. Molto spesso oompare edema della g10ttide, che pone termine alla malattia. Nella pneumonite pestosa la infezione è localizzata nei polmoni; può sussistere sempre isolata oppure seguire o dar luogo ad una localizzazione glàndulare. La malattia comincia con un brivido di freddo caratteristico e le altre manifestazioni sono analoghe a q·uelle della forma bubbonica, solo la tosse, l'escreato sanguigno, la dispnea, la ciano.si mettono sull'avviso per una localizzazione polmonare. L'escreato sanguigno della polmonite pestosa è simile a qu·e llo della polmonite crupale, dal quale si distingue unicamente per l'assenza di coaguli di fibrina e percbè la quantità di san. gue e' maggiore. Talorai si .p uò avere u.n vero em. , o ftoe. La tachi pniea è iaiccentuatisisirma, da una media d1 50 si p·uò salire :fino a 75 a.tti respiratori al minuto. Alla percussione si rileva una zona di ottusità d·o·v uta alla confluenza dei focolai lobulari . Nella polmonite pesto.sa primaria v'è sempre un notevole tumore di milza. Per quel che riguardai le manifestazioni generali della peste bisogna notare che la malattia può oomparire con prodromi, ma può anche scoppiare nel più completo benessere con un bri vid.o violento cui segue la f el: bre che i·n poche ore sale :fino a 39°. L'infermo soffre cefalea, ·vertigini ed estrema: prostrazione. Può anche ·verifìcaTsi che già dai primi gi0rni esistano malessere, cefalea, vomiti e la caratteristica congiuntivite. Il periodo d'incubazione è per lo più di 2-5 giorni, ma può durare anche più a lungo fin0 a 10 giorni . Il brivido iniziale è costante nella pest e polmonare tna può mancare nella forma bubbonica e ad ess0 si aggiunge tachicardia e la ben nota congiuntivite. Molto frequentement e l a lingua è impaniata, 1'am1nalato ha cefalea, la sua andatura è 1nalsicura, ha disturbi della fa-,.~ella, il s uo linguaggio è impacciato co111e quell0 di un ubbriaco. ~ pe.-so fio dal prin1


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cipio si ha tosse secca ed arrossamento della faringe. Nelle storie delle antiche-- epidemie di peste si dà molta 11mpoìtanza alla cas.idetta fac'kes pesftca, ma nelle più recenti 0sservazioni questo speciale atteggiamento del volto n·on è s t ato mai constatato. Naturalmente un ammalato di peste che 's offre violenti dolori contrae nello spasimo il volto, mentre un altro che g.iace affatto incosciente ha un volto apatico. Ma nulla di caratteristico in tutt0 ciò. Anche i deliri pos.sono modificar·e l'atteggiamento del volto a seconda del tono del loro contenuto. Altrettanto fantastico è lo speciale fetore che esalerebbero gli ammalati di peste. Straordinariamente importante per tutt0 ~.l decorso della infezione ed anche per la diagncs! è il comportamento del cuore. Le tossine <lel bacillo della peste agiscono come veleni èir20lato.r l nel più largo senso della parola; esse abl:assan-0 fortemente la pressione vasale e provocano fatti di debolezza cardiaca. Perciè, fi11 dal principio la frequenza del polso. è altissima, 120-150 battiti al min·uto si contano nelle forn1e gravi fin dai primi giorni di malattia. Un indice prognostico di grande importanza è appu11to la· frequenza del polso : raramente nei casi che guariscono i battiti salgono a 140-150, come nei e.asi in cui il polso -raggiunge i 200 battiti l'esito è certamente letale. Un altro segno sfavorevole è l'abbassamento della temperatura contemporaneo ad un aumento della frequenza del polso. La febbre · fin dal principio sale rapida1nente. La differenza col tifo sta appunto in ciò che l'ascesa n o-n è graduale, ma improvvisa. Già dal primo giorno di malattia la· temperatura sale a 39°-40°, ed eccezionalmente anche a 42°. La curv.a febbrile della peste ha di caratteristico oltre alla ascesa improvvisa le forti remissioni, specialmente al mattino, n1e11tre le esacerbazioni si hanno nel pomeriggi.:> : le oscillazioni .sono di uno. a tre gradi. In ogni caso la febbre può superare .anche i 42°, il maximum finora osservato è stato di 42°.7., I disturèi a carico del sistema nervoso sono : vertigini, andatura barcollante, obnubilamento clella -coscienza, deliri a contenuto talora ilare, tal'altro iangoscia11te, e tentativi di fuga che sono caratteristici per la p este e costituiscono un pericolo per la diffusione della infezione. Possono anche a\·ersi manifestazioni d'irritazi.o·ne m·o t0rie come scosse r loniche, crampi.i tonici, rigidità nucale. Al riguardo bisogna ricordare che nel corso della peste p11ò s vilupparsi secondariamente una n1eningite dovuta allo stesso bacillo.

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Le successioni lnorb0se a carico del si stema nervoso sono costituite da apatia, debolezza p sichica, paralisi del palato e del nerv0 ricorrente, afonia, af.asia, paraplegia, ,ecc. Nel corso della peste possono verificarsi infezioni miste Sffondiarie per lo più dovute a streptococchi provenienti dalle tonsille ed in questi casi l'esito letale È; la i1orma. Frequentemente accadk che in seguito ad 11na pneumonite pestosa si .sviluppano focolai piemici, che anche per lungo tempo costituiscon0 un pericolo di contagio. Una forma speciale di peste già nota agli antichi è la pestis siderans che provoca la morte in poche ore s.p esso con l'assenza di qualsias'i prodromo : l'indi,•iduo nel più completo benessero è preso da un grave malessere e muore in poche rO.re. Anal0ghi a queste forme sono 1 casi di peste senz.a bubl:oi;ii. All~esame an.atomo-patologico si finisce per trovare il bubbone, .1na così piccolo da s.fuggire ad ogni ricerca clinica . Questi casi però no!J.J vanno confusi con la cosidetta pestis 1ninor, la febbre bt1bbonica, che batteriologicamente non ha nulla di <'omune con la vera peste. Il reperto anatomo-patologico del bubl:one pest0so è affatt.o caratteristico : alla superficie del taglio esso è caratteriis.t icamente screziato in -ross o e giallo e s i d1istingue nettamente diai « bubb·oni climatici >> che alcuni AA. ha·n·n.o voluto considerare come forma para pestose. Oltre l'edema cutaneo e le bollicine sieroepatiche sulla; cute si possono avere altre manifestazioni : così sia come infezione primaria, sia secondariamente alla localizzazione glandulare si può avere una infiammazione cutanea a carattere carbonchioso. Alcuni AA. hanno ammesso che analogamente alla peste pol1no11are vi sia una localizzazione primaria della peste nell'intestino. Altri A i\. non an1metton0 questa forma anche in considerazione delle difficoltà · che si incontrano a pro·vocare s perimentalmente negli animali una infezi o11e pri1naria dell 'i11testin0. Ad ogni modo dal punto di Yista diagnostico è certo che quando ·y i sono notevoli manifestazioni intest~nali .senza altri sintomi Ja peste è la malattia alla q·uale meno si deve pen sare. Quando la malattia si -protrae oltre 1'0rdinario si verificano svariate condizioni di debolezza organica, un.a cachessia s peciale, un \~ero m ar.a sma piestoso. Dal punto di vis ta della diagnosi differen ziale bisogn·a notare che la curva febbrile della peste, s.p ecie nei paesi tropicali può simul are la malaria : l'esame del sangu e toglierà og ni 1

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d ubbi-0. Dal tifo la pest e si distingue perchè l'elevazione della temperat ura è i mpr0vvisa e notevole fin dal primo momento, e per l'assenza dei disturèi intestinali caratter istici del tifo. La peste può essere a nche confu sa. con un avvelenamento alc0olic-0 acuto : vi sono individui con andatura barcollante e la parola impacciata, -che sono malati di peste ed a prima vista fanno l 'impressione di ubbriachi. Il bubbone pestos0 ing uina le si differenzia dall 'adenopatia s ifilitica per la sua dolorabilità e perchè più profondo. Un ·b ubbone cervicale potrebbe anche essere scambiato con una pa.r 0tite epidemica, ma in quest a malattia le tumefazioni pure delle g landole cervicali sono rare. Con la febbre dengue la peste h.a comu·ni la C·ongiunti·v ite, l'imp:aniament-0 della lingua, l'a rrossameD:tv d~lla faringe, i vomiti, ma nel deng ue compaiono pr·e sto i dolori a·r ticolari, che mancano n ella pest e. La p0lmonite pestosa si disti~1gue da quella crupale per la natura dell 'escreato che manca di coaguli fibrinosi e per l a presenza del tumore di milza'.. Ad ogni modo la diagnosi di pest e specie nei casi sporadici ed a ll'inizi0 delle epidemie offre sempre delle difficoltà, che non possono essere super at e se non con gli esami batteriologici. Il più cost ant e dei sint0mi della peste è la debolezza del cuore, che nella maggioranza dei casi è la c.ausa .d ella m ort e. La terapia deve quindi principalmente mirare a comba ttere questo .sintomo: i cardiocinetici e gli stim0lanti devono essere usati su larga scala. La sieroteraipia non ha dato quei risultati che era lecito sperare. I dati f0rniti dai var1 AA. al riguardo .sono discordi, ad ogni modo è certo ch e se la sieroterapia è riuscita t alora efficace nella forma bubbonica, nella pneumonite pestosa i risultati sono stati affatto negativi . In questi ulti1ni tempi sono stati f.a tti tentativi con l'adrenalina, il salvarsa·n ed altri medicamenti mod~rni c0n risultati ancora non sicuri. Quantunque non esista una terapia specifica della terribile infezione pure 11 medico ha sempre un largo campo di attività per il trattam ento sintomatico delle singole manifestazioni, specialmente in rapporto ai bubboni. Si può tentare la escissione totale e precoce del bu 1:.1boue per estirpare la sorgente d'infezione dell'intero organis1no, ma non bisogna nascondersi he con tale e ciss.ion·e si age\·ola la penetrazio11e de11 'infezione 11elle ·yie samiguigne. Tt1tta·yia llll tralta111ento cl1irurg·ico è indiicaito quaindo il bubboue co1nincia a ra1nmollirsi uell 'interno e pitt !'pecialn1e11te qt1ando il bubbon1e si a·pre ~ 1)onta1 11ea111ente e nei ca1:::.i di pustole, di carbc.ncl1i llcst osi e di altre manife~tazioni esterne; (6)

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nei bubboni cenv·i cali in parecchi casi è necessaria la trach eotomia. L a profilassi della peste si fa con l 'isolamento rigoroso del malato, la disinfezione di tutto ciò ch e ha avuto contatto con lui, la distruzione dei ratti e delle pulci. Il semplice contatto del pes.t oso non è per sè contagioso, solo il materiale pestoso, come per es. il pus contenente bacilli portato sulla pelle può attraverso le minime abr.asioni infettare ~'organismo. Da ciò risulta che quando si seguono tutte quelle n orme che LS·i è soliti seguire per tutte le malattie infettive, i m edici e gli infermieri possono ass istere gli infermi di peste bubbonica con una certa s icurezza. Nella peste pneumonica invece il pericolo di contagio è molto maggiore, pericolo che si può ovviare solo con l'applicazio11e di masche,re protettive. DRAGOTTI.

CHIRURGIA.

4'ontributo allo studio della chirurgia di guerra. (M. TUFFIER . Bulletin de l' A cadéniie de médeci11 e, .n. 31, ott. 1914). 1

D opo aver compiuto. una accurat a ispezione s ulle differenti f'or.m azi0ni sanitarie dell'armata fra11Jcese l' A. vi ene ai quesrt:e conicl.usioni génlerali. In tutte le formazioni sanitarie a ·v er di mira il t rattannen:to oonservaitore niella chirurgia degli arti S·enza dimenticare la superiorità dell'a1nrtisep:;i sull 'asepsi nelle ferite infette, cper le quali po.treb be complicarsi una cangrena gassosa o una setticemia acut a. A queste lesioni vanno incontro specialmente le iferite per pezzi di obice per le quali l'antisepsi e il drenaggi0, dopo l'estrazione immediata, rappresentano uni dogma qu:asi assoluto. A t ale trattamento vanno sott opost e le fratture complicate dell'estremità, ta1n.to più gravi quanto più vicine alla :radice dell'arto, mentre per le ferite del t orace l'intervento è un'eccezi0ne. Stabilite qttest e regole l 'A. descri\re le di·v erse tappe ·s anitarie percorse dai feriti . Poc11i interventi sul fronte, una semplice estrazione dei pezzi di ùbici superficiali e un'acc11rata toilette della ferita (tintura di iodio, compresse asettiche, tamponj ,e fascie). Per le fratture applicazion·e immediata d i un apparecchio che 1:mmobilizzi nel modo più com'Plet0 e più perfetto: sono preferibili le stecche di legno imbottite di cuscinetti. I feriti \•engon0 così trasportati negli os pedali di eyac11azione situati a 30-40 cl1ilometri dal fronte, do,·e Yengon0 tratten11ti solo i più gra,·i (ferite penetranti dell 'a(ldome e del torace,


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·fratture del terzo superiore del femore, emorragie). In questi ospedali necessita perciò un persvnale scelto, ca pace di agire rapidamente e di eseguire tutti gli atti operati vi. Però Ìin• questo -ambiente sempre settico ed in cui .m anca il tempo necessario l 'A., parland0 del trattamento delle ferite pen1etra11ti d·ell'addome, non conisiglia un intervento lap·arotomico (5 morti su 6 OQ)e' rati). Da tali ospedali ì feriti ven·g.onv evacuati per mezzo di treni-ospedali, treni viaggiatori e treni merci. Quest'ultimo modo di trasporto, secondo l'i\., è ·oltremodo pericoloso perr lo sviluppo del tetano, poichè i vagoni m·erci hanno 1servito prima al trasporto ·dei cavalli. Per la cura di questo ricorrere all'accurata disinfezione della ferita e all'uso del sier·o an:titetanic0. Tale terapia deve essere praticata più presto, .cioè sempre :s.ulla linea del fuoco. Quanto a·lla gangrena gassosa, che è di ulna frequieni-za sorprend·ente in sp·e cie n.e lle fierite da obice con. pentetrazione di pezz:i· di vestiario insudiciati e , conten e11ti sempre il vibrione set• tico, bis0gna diag11ostica11.,la all'inizio e agire immediatamente sbrigliando la ferita c.o,l ferro rovente e praticand-0 iniezioni di aoqua ossigenata. Tal-e terapia è spesso insufficiente e in 5 casi non ha giovato nemmeno l'amputazione. L' A. -perciò raccoma1nrlia1, come profilassd, l 'estraziicme dei corpi estranei dalle ferite. Infine nelle emorragie secondarie a frattuore 1' A. ha legato le arterie ·q uasi ·sempre al disopra del focolaio emorragico. 1

CASIMIRO F'RANK.

IJe emorragie interne prodotte da choc vibratorio dell'esplosione. (Dott. PAUL

RAVAUT .

La Presse médicale·,

8 aprile 1915). L' A. parla sul pèric0lo che posson0 offrire gli scoppi· di ·obici a breve distanza, e dice che le esplosioni ·non sono solamente pericolose per 1a proiezione diretta dei di versi f.rammenti ma possono èSSerlo anche indirettamente producendo dei 1numero.si accidenti attribui·b ili alla violenza dell'esplvsione st essa. Tali acc:denti sono stati spesso coin statati, .dopo l'inizio di questa guerra, in soldati che trovandosi in proissim.ità del lttogo di scoppio d'un gr0sso proiettile, sono stati più o meno gravemènte traumatizzati senza che sul ·loro corpo si rsia tro\·ata alcuna lesione . ~ stato osservato che alcuni mu0iono sul colpo e sono r itro,·.ati nella posizione che occupa'\'ano al momento in cui si produ.sse l 'esplosio1

"> "' I -.:>.)

ne; altri presenta:no dei sintomi vari che indicano i·l p iù delle volte delle lesioni nervose. Queste constatazioni hanno già sollevato numerose i potesi e per spi egarne la natura si è pensato .ai gas asfissianti, allo choc, all'inibizione nerv01s a e i.nfine anche all'isterotraumatismo. Una recente ossèrvazione di· M. L emert (Società di c~irurgia, 13 gennaio 1915) fornisce la prova material1e dl lesioni abbastanza n ette per chiarire la patogenesi di ques'ti accidenti. Si tratta di un soldato chè morì qualche ora dop·o lo sc0ppio di un grosso obice a un metroI • dai lui : ~a faccia era pallida, il naso affilatò, gli occhi. infossati, la · respiriazione .st ertorosa ; non presentava alcuna ferita e solo la violen~ commozione atmosferica prodotta dall'esplosione poteva render ragia.n e ,d i questi fatti. I rrisultati dell'autopsiai furono: molto istruttivi : i due polmoni erano lacerati, le pleure ripiene di sangue, lo stomaco conteneva del sangue proveniènte da numerose lacerazioni della mucosa. L'esisten.za di! queste semorragie abbondanti q multi·p le permetteva dunque di precisare in modo .a1s.s.0iluto la cauisa della morte. A questo fatto interesis.antissimo l 'A. aggiunge un'0ssèrvazione propria. Si tratta di un sergente di fanteri.ai che fu c-qndotto all 'ambulanza il1 . 1 del 9° Corpo d'armata, pe·r una paralisi apparsa subito dopo l'esplosione di un grosso obice a piccola distanza da lui. Si constatò sul::1ito: paraplegia completai c0n anestesia che giungeva fino all'ombèllico e a·n uria. Si 1spogliò l'indi,riduo pensa:ndo di trovare una {erita della colqrun;a JV1ertebra.le, ma con .grainde stu·p ore nonJ si constatò ·a s:solutamente nulla in alcuna parte del corpo. Il malat0 riferì che dopo l 'esplosionè del1'obice av:eva provato una violenta commozione tale da rim.a.n ere leggermente stordito; ma quando v olle sollev.a rsi si acc<>rSè che le gambe erano inerti. Interessait o da quest0 rfatto l '~. visitò di nuovo il malato il giorno dopo; il suo stat0 non era cambiato: fu siringato 1e si estrasse dell'orina fortemente emorragica; si pensò allora che i fenomeni spin.ali fossero l'effetto di un fatt0 emorragico e perciò si praticò subito ~·na puntu·r a lombare con esito di u•n liquido sanguinolento sotto forte pressione. L'~same degli altri visceri fu negativo. Questo .f erit0 ·non potè essere studiato più a lungo perchè dovè essere mand.ato via due giorni dopo, dimodochè D ·0 11 fu potuta determina·re la 1s-0rgente di queste èmorragie me·n ingee. o midollari da unai parte, renali o vesc:cali dall'altra : ma ciò che è cert v, coll 'esame obbi·e ttivo, l;A. ha :avuto la. prova dell'esistenza di due focolai d'emorragie interne prodotte dalla com1nozione dell'esplosione e senza alcuna lesione esterna.. 0

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In s ostanza ques ta osseryazione è m0lto sim~le caziond. brusche della pressione atm.o.sferica,. a quella cli Sence:-t ; la s t essa causa : scoppio a presso gli aereonauti per esempio: i·nfine anche nella malattia dei cassoni le para.l isi sono deterbreve dista11za di un grosso <>l::.icè e assenza di qua.lunque lesione esterna; anedesimi effetti: minate da emorragie capillari intraner\ose. emorragie interne. Riassumend.:>, 1 numerosi accidenti osservati In ambedue i casi nessun segno esterno ha · in seguit o ad unai Yiolènta e&plosione, sono il pèrmesso di ·stabil ire la natura della lesione. In più sovente cau sate da emorragie più o meno un caso, l'a utopsia rivelò l'esistenza di abbon- abl::ondanti nei polm·oni, nello stomaco, ·n ella ,Tedanti em0rragie polmonari e della mucosa ga- scica, nel sistema ner·voso. In alcuni casi l 'emorst·rica; •nel caso cit ato dall'A. il catet erismo della ragia n on si 111ivelò alL"esterno, m.a1 potè essere \·escica e la puntura lombare diedero sul vivo messa in evidenza o all'autopsia come •n ell'osla prova n1ateriale di questi due focolai di emor- servazione di Sencert, o con il son.daggio d'e lla ragiè viscerali . vescica e la puntura lombare, e<>me nel caso ciOltre queste alterazioni n1acroscopiche è ve- tato da l.l' A . rosiimile che ve n e s iano altre microscopiche; Motti altri accidenti che, superficialmente, si però è cert0 che il rapporto tra causa ed effetto attribuiscono allo choc nervoso, hanno forse oriè evidente è la mancanza di qua1siasi lesione gine daltai medesima causa, che d~ve essere semesterna permette d'affermane che non si tratta pre ricercata con cura; come pure ogni ,~olta che di traumatismo diretto. Si potrebbe anch e pen- iI sistema nervoso sembra interessato 1'A. racco-sare che dei gas asfissia:nti abbiano potuto qual- manda di prruticare la rachicentesi che talvolta che volta deter1ninarè la morte, ma questa ipo- cosit ituisce l'u·n ico mezzo di· diagnosi e di tè• tesi, che i n ·certi casi può ia.vere. un certo valore, rapta. l\.. MANNA . 'Don può es.sere invocata nel caso citato perchè il 1n.alato che era in pieno benessere a l mom~nto dell'accidente, non presenta,·a1 alcuru disturbo MEDICINA. xespiratorilO, ma delle emoNagie interne che UJnla i·ntossicazion e non av·rebbe potuto produrre. La contra,tnra di Dupuytren. P er spiegare i dist url:: i. 11ervosi s i pensò ia1Vesse importanza lo choc nervoso, ma nella mag{KENNETH BLACK. Britis h 11iedica L JO'U:rnal,. gior parte dei casi è s t at o itnpossibile dire a 1915) . qu.a1le lesione corrisponde\·a questa ip·otesi ; inLa contrattura di Dupuytren fu per la prima :fin~ si è anche pe-nsato all'istero traumatism o. Invece, come è 1evidente nel caso di Sencert, volta descritta al principio d.ello scorso secol<> è accertat o che a· lesioni. nervose corrispondono da Cooper, ma fu solo nel 1831 che Dupuytre11 delle em orragie ; i11 alcuni casi il focolaio emor- potette sezionarne un caso. Egli trovò che la ragico può essere mi11imo, ~- quindi d ifficile a .malattia era dvvuta non• alla contrazione dei svelare ad un. esa1n e s u perficiale; i n t ali casi bi- tendini ma ad un indurimento e raccorciamento sogna ricercarlo colla puntura lombare e con cùell 'a pvn•eurosii palmare. ]ones ha recentemente detto che questa retral'esame del fondo dell'occhio. Ricorda infine l 'A. ch e alcuni ~i stt1rbi ·y iscerali (quali le dispeps ie zione è causata ,d a una infiamm:az.ione plastica, ad una fibrosi te della fascia palmare , che non è 11ervose, l.e enteriti \Oiervose, gli itteri em·oitivi) s-0no 1spesso d'.1 mettere in rapporto con le emor- assocLata ad alcun raccorciamento infiammatorio ragie \'Ì cerali e così forse altre lesion1 anato- della cute. Una f,e rita, un ascess0, o una scottatura può 1niche n-011 be11 not e che i mezzi più sensibili d 'in\Testigazione permetteranno più t ardi di mèt- condu rre alla flessione delle dita e simulare la m alattia di Dupt1ytren, lna in questi ca~i, c0me tere in eYidenza. In ogni nlodo è cert o, e le osser,·azioni citate nella mano de i 1ninatori e nella mano aè artilo provano, che le e31p1osioni Tiolenti sono capaci glio dei soffiatori di ' Tetro, la contrattura è d~­ vt1t a a lla formaziooe di ttn tessat o cii:-atri ;,iale di d eterminare in differenti i)unti del nostro corche n011 coi u\ olge la fa-eia palmare. pv <lelle elnorragie i·nt erne più o meno abbonCosl la contrattt1ra ~ouge nita delle dita, ch e c;i cla11ti. Per le ,·ibrazioni aeree lo ch oc si trasmiette per 111ezzo cl ella ci rcolazione; raggiunge i punti osserva non raramente e c·i1e :-ig narda r·er lo j)iù profondi del nostro organis1no, col pi s~e , fa più il m ig1101o, non è dcYttta :i11 'i11cluri1ue:r.to ed ' ·ibrare le pareti cell11lari, e rompe i vasi per ec- al raccorciamento della fa~cia p31mare, ma in parte al rarcorria~t> ; 1t0 dt:lla cap!'u ]a at 1i colare c~ so di pressione. t= ~~ja C'·)ntrazi 111'! d*""lla t1~e Il 1neccaui su10 è si111ile a quello c0n cui s i pr0- del dito ed in narl ' e della guaina tendinea. Parecchi _I\ • • hanno erdt1co110 le e111 orrngie consecuti,·e a delle modifi1

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roneamente denominatoP questo stato come una militare inglese, ne trovò solo 3 casi tra 203,000 forma congenita di morbo di Dupuytren~ so1ldati dell'età di 17-35 anni. La mailattia è dovuta all'indurimento ed al· L'aftezione coLpisce S·p esso intere famiglie e la l':ac~orci~en~o dei processi' digitali della /fascia tendenza ereditaria è stata ripetutamente constapalmare, la massa tvtale di q_uesta è afietta solo tata. La contra ttura di Dupu,y tr•en è s tata psserin secondo tett1:po1. Le dita ri·m angono piegate vata attraverso tre ed anche! quattro ge • • vers-0 la palma della mano, benchè non . vi sia nera~10111 . u.na contrazibne :attiva dei :flessori. Ne.i casi g.ra.L '.a.fiezione non ha preferenze per classi svvi può verificatsi anche una lu.ssazibne parziale ciali:, per ·qttaDJto ·d a qualcuno sia stata osserv.a.t a delle artic01azioni interfalangee. L'ispessimento più frequentemente nelle olassriì agiate. della ·f ascia palmare microscopicamente appare Molti osservatori hanno trovato che il reumadovuto alla forma.ziorne di cordoni con infiltrazil(}tismo e la gotta .sono spesso assoc iati all a conne cellulare, ossia ad un'i:nfiammazione plastica. trattura di Dupuytren. Keen su rg8 casi trovò La pelle, normale. nei primi stadl della malat- 95 volite precedenti gottosi. È stato anche' osser• tia, può a poco a poco raggrinzar.sii per i·l rac- vato in qualche caso che la lesione della mano è corciamento delle fi.b re della fascia attaccaite al acc0mpagnata da un'analoga affezione della fa-connettivo sottocutaneo; negli! ultimi stadi la scia plantare. Teschemacher tro-vò su 2:,:3 casi cute diventa intima.m ente leg.a.ta alla fascia. 33 ·Vvlte la maitattia aissociata a 1.iabete. I riisultati degli esami per accertare la presenza Per qttel che riig uarda La causa dell'affezione di microrganismi sono stati sempre negativi. E ci sono due opposte teorie: per una la lesione pare anch·e che l'afiezivne non· abbia alcun. rap- della fascia è . dovuta ad agenti esterni, cioè a porto con la sifilide. traumi lievi .c ontinui e ripetuti; per un'altra la Collis e Eatoch hanno osservato nella malat- lesione è in r.apportv ad un, fattore interno o cotia . quattro periodi clinici : stituziionale. Alcuni AA. ritengono che ci sia r 0 Semplite ispes•s imento della fascia. una combinazione delle due cause. 2° Ispessimento della fascia e leggera :flesP.er la prima teoria traumi leggeri, ossia colpi sione di uno o più dita. o pressioni ri.p etuti sulla palma della manv pro-3° Ispessimento1 della . fascia e semi:fiessione duirreb1b ero nn1'in:fìammazione cronioai e quinru fibrosi1 e contrattura della dlruscia; cosi il manegdi uno o più dita. 4° IspeStsimento della fascia e :fiess.iv.ne com- gio dello scalpello nei carpenJtieri, delle redini nei cocchieri,, della vanga nei contadini, e, nelle pl1e ta di uno o più dita. Nei casi in cui l 'a.ffezione è bilaterare tali classi non operaie, il maneggio del remo, dél. fustadl possono essere diversil nelle due .m ani. cile, e di altril attrezzi .da sport sarebbe, seoond0 La malattia. ha carattere spiccatamente croni- alcuni, c.apace di provocare l'infiammazione della co; in alcuni <:asi può ri'riianere sta7ionaria per fascia. molti anni, ed in altri svilupparsi relativamente Fer.gusson" Little, Keen, Adams e Anderson in' modo rapild·o1: si p·u ò giungere :al 4° stadio nel sosteng·ono invece che la malattia cli Dupuytren sia l'es1pres1sione ,di una discrasia costituzianale. C011SO di pochi mesa. Nel priimo stadio l'indurimento della fa~ia '.Anche l' A. in base ad una larga esperien$ ha palmare impedisce l'estensione indietro d1elil a potuto c0nv.i ncersi della erroneità del'l a ~a base di uno o ·p iù dita; in alcuni\ casi esso può traumatica. essiere preceduto o accompagnato da leggerli doI sostenitori d ii questa teoria basano il loro lori al pailmo della ·m ano, ma in• gene11e la ma- oon·v incimento su questi tre fatti : r 0 la grande prevalenza della malattia nel sess0 maschile e lattia procede .s enza dvlori. La malattia, come si è detto, può colpire una quindi la importanza della causa p·r ofessional.e- ; o ambo le mani ; nelle furme unilater.ail~ la ma·n o 2° la grande prevalenza della malattia negli u ·destra è la più freqUJentlemente colpita. Le for- m·i ni anziani e quindi la imp0rtanza della ripe· me bi!laterali sono menv frequeJ?-ti di quelle uni- bizione dei traumi perchè si deter;minil la lesione; 3° la prevalenza della malattia negli individui, laterali. Il dito più comunemente comp·r-01I1eS!SlO è l'anu- tanto della classe agi,a ta come di quella operaia, lare, poi il mignolo, i'1 med.i o, il .pollice, e meno che ·l avorano eccessivamente con la. mano. Ma .si può fac.ilmente obbiiettare che anche aldi tutti l 'in·diae. La malattia è molto più frequente ·n ell'uom" tre malattie, c.vme :a;d es. il cancro dello sto... che nella donna, e si ·verifica quasil sempre nel- maco, s0no più frequenti nell'uomo che nella l'età media e nella. vecchiaia. Su individui' del- donna, e che d'altra parte le statistiche dimol'età media di 63 anni l'A. la constatò nel 21 % strano come il primo stadio della malattia di Dudegli esaminati, mentre De Lom, un chirurgo puytren duri più a lungo negli uomini che \

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IL POLICLINICO

hanno usata la lorv mano per un periodo di tem· po più lungo. In quanto al fatto che la contrattura colp~e di preferenza la mano destra, cioè quella più u sata, non si deve dimenticare che nei destrimani ci sono delle differenze circa la. cia:-colazione del sangue tra la manv destra e quella sin i stra; che la malattia di Dupuytren è stata constatata nella m:ano sinistra anche nei destrimani ; e che infine in u·n terzo circa dei casi uniJaterali la mano colpita è quella sinistra. I !sostenitori della causa traumaitica esterna spiegano i ca.si bilaterali come un fenomeno « simpatico» : la malattia ind.ziatasi ad u.na delle m ani si di:ffonderèbbe all'altra per « i'nfiam.m azi-OOJe simpatica>. Ma questa spiegazivne non ha un valore serio come non ne ha quella che l'altra mano sarebbe colpita .p er il fatto che essa sarebèe maggiormente usata in conseguenza della irufermità della mano primitivamente colpita. Per tutte queste ragioni 1'A . dice che la causa vera, o per lo m.eno la principale della malattia va ricercata in una condiz.ivne organica interna degli individui anziani, probabilmente uno stato gottoso o reumatico. Per quel che riguarda la cura dell'affezione l'A. ricorda come 'Vi sia un trattamento non operativo ed uno operativo. Nel primv stadio della malattia, quando c'è una leggera tendenza alla contrazione, il paziente d:orvrebbe portare continuamente una stecca bene ovattata sulle dita affette, allo scopo di mantenerle in iperestensione. Anche utili 1'n.sieme a questa estensione sonv gli esercizi, i massaggi, l'idroterapia calda locale, il trattamento alla B1er. Sono .st ate tentate le iniezioni di fibrolisina ma con risultati poco incoraggianti. Leopold-Leri, che ritiene la contrattura di Dupuytren un sintomo d'insufficienza tiroidea, ha tentato il trattamento interno con iestratti1 tiroidei e su 7 casi .in 5 ha avuti risultati favo-a-evoli : la dO'se giornaliera sarebbe di 10 centigrammi di polvere di tiroide. Quando il trattamento non operativo fallisce, nei casi avanizati, bisogna ricorrere all'intervento chiTurgico. A parte 1'amputazione che deve essere riiservata solo a casi ecceziona·l i di forme mùlto dolorose, vi sono due specie di operazione: la sottocutanea e quella a pelle aperta. In quest'ultima i lembi cutanei sono disseccati dalla fa?scia polmonare, questa , ·iene aspvrtata e qui11di' si sutura la ferita. L'operazione deve essere fatta con l'asepsi la più rigorosa: la infezione della ferita potrebl:e determinare una contrattura più gra\·e ancora. L'operazione non è facile e ri(Io)

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XXII,

FASC.

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chiede me>tlta pazienza : la dissezione dei lembi cutanei daJla fascia ·p almare è dolorvsi:SiSima, e la escissione della tfascia dai tendini dei flessori deve es:s.ere fatta accuratamente uno per uno. La operazione sott0C11tane.a dà degli eccellent~ riiSultati quando si adoperi. il metodù suggerito da Adams. Un sottili!ssimo tenotomo viene introdotto tra la •p elle e le parti tese della fascia lata che a mezzo di parecchie punture viene sezi10nata in più parti. 'Generalmente 6-10 punture sono sufficienti, ma nei casi gravi pvtranno essere necessarie fino a 20 puntune. Quindi si applica u..na stecca che deve es•s·ere ·p ortata contin11amente fino a che le dita si mantengr0no diritte e poi solo di 'll.Otte per parecchi' mesi. ancora. Nei casi di ricaduta, i1l che è possibile, giova ripetere l'operazione .. DRAGOTTI.

Sol valore tlinieo della reBzione di Weisz. (Prof.

ANDREA F'ERRANNINI.

La Rif. Med.,

1915, n. 18).

Moritz Weisz, partendo dalla supposizione che • la tanto :n ota diazoceazione di Ehrlich sia dovuta alla ri'CChezza di una urina in cromogeni dell'urùCromo, venne spinto a sostituire quella. reazione di Eh·r1ich con un'altra, che si poggiasse sulla azione O!sisidante dei permanganati,. ma fosse più semplice come tecnim. Cosi socse una nuova reazione dell'urina, proposta da W eisz nel 1907 e .dettagliatamente pubt1licata da lui nel 1910, onde viene oggi iindicata col suo 1nvme. In um'epoca, in cui soltanto un lavoir o sul riguardo ·era stato pubblicato all'estero (Vitry e Mladenoff) e nessun ·l avoro era .stato pubblicatv imi Italia, cioè in dicem.bre 1912, A. Fen-ann1mK,. per dedurre .i l valore clinico della ·n uova reazione, ne affidò lo studio a E. S.a·lustri., interno dle.1la clinica medica da. lui diretta nella U1nli~rsita di Camerino. I risultati delle ricerche compiute da Saluistr.i. in parecchi infermi e i1t1 i·n dividui sani vennero com11nicati alla Società Eustacohiana di CaaneriJnlo in aprile 1913 e poi· pubblicati sul Policlinico in novembre 1913. Lo stesso argomento è stato studiato nella clinica di Ferrannini da altri allievi (Valbusa, Ceccarelli, Bozzoni, Pichi) in pubblicazioni a parte. Nel lavorò presente il Ferrannini molto dettagliatamente riferisce il ris ultato còmplessivo delle indagini compiute nel suo Istituto, e coordilll3l i risultati pubblicati da altri ~ervatori. Da questa s intesi il valore clinico della 1t1uova reazione riesce definito più saldamente e più completamente. 1


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XXII,

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SEZIONE PRATICA

In distinti paragirafi. 1'A. tratta delle varie questiùni che si sono venute prvspetiaindo nello studio d.ell 'argomento : teomi~a della reazione ; sost11ato chimioo della reazione ; reazilQIIle in individui sani, in .stati morl::0si cronici non· tu1bercolari e in stati morbosi acuti non tubercolari · irapporti con le forme di.v erse di tubercolK>Si ;' assenza della .reazione in tub'ercolotici gravissimi; parallel0 con. la diazoreazione di Ehrlich e con la cutireaziùne. Infine l 'A. riferi·s ce le seguenti concllusidni : Il !sia.ggiù del permanganato nell'urina (reazitO!lle di Mmitz-Weisz), poten.d o considerarsi rom.e una r.eazio.ne ill.tn9fale perchè poggiata .sulla elimi·n azione renale di peculia.r i sostanre, elaborate nell0 ambiente intraorga:nico (per quanto non ancora definite clinicamente), non può avere valore clinico assoluto per alcuma malatti·a e quindi ·n eppure per: la infezione tubercolaire, C-Ottlle per 1questa infezione, in conseguenzà della medesima ragione, illOD ha valore assolutù rucuna delle molteplici reazioni umvrali, propos.te sino oggi (vari saggi tubercolinici, cutireazione, i·n.trader.moreazione, oftalmoreazi\,)ne, !&aggio delle pr.ecipitin.e , sieroagglutinazione, deviazione del complemento, sierodialisi ,d i Abderhalden). Questa cvnsiderazione, di indole generica, 1no.n esclude la esistenza di un valore clinico relativo, il quale per la reaziùne di W-eisz può concretarsi nei termin~ seguenti: In illlfermi d'i nfezione acuta, che non sia rappresentata dal tifo comune (bacillo di Eberth cODl o slelnza ~s.soci.lazione di altri :mi~o:-0bi) la esisten1Z.a dieilla reaziione in ~r.adù elevato e per vari giorni è eliemento semejolvgioo, atto a conrvalidare o defìill~re la natura tul:iercolare dellai 1:ntfeziibnJe. In intfer,mi di malattia or-Olllioa:, molto grave, la presenza .d ella reazione, se intensa e costante, st.atlilisce sicuramente la natu.r a tubercvlare del mate, e l'assenza. della reazione esclude sicuramente questa natura, fatta -ecceziòne del caso, in cui l 'a.m,ma.lato sia pros•s.i mo a morire, poichè in queste rcondizioni la reazione può mancaTe talvolta, come può manca.re nella condizione opposta di una tubercùlosi iniziale. In infermi, per i quali la diagnosi di ·n atura tubercolare del male, acuto io cronico, è già sicuri.a, la reazione, se è molto costante e sempre intensa, indica sicuramente una prognosi poco fausta, anche quando per. il momentv i fenomeni, locali· v generali, della iniezione tubercolaire noni tSli 'J>Te.5entin:o molt'O g:riarvli. Il valore ·della reazione di Wieisz, inteso im questi limiti, permette di arccogliere utilmente nella pratica clinica questo acquist() re-e.ente qella semejologia, tanto più che esso richiede una tecnica tra le ·pi.ù semplici.' A . S. 1

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l.\t[EDIOINA SOCIALE. '

Embolia cerebrale paradossa ed infortuni.

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In seguito ai traumi cefalici può comparire un'emiplegia, che talora può essere anche tardiva. Se queste emiplegie da tmumi diretti sul . sono rare, ancora p1u . ' rare oono quelle craruo consecutive a lesioni. traumatiche di altre parti del corpo. Imfeld· nella Wieneir Klinische W ochemschrift (1904, n. 44) IDle ha .d esarlttii due • ca.Sl. Nel p,ri.mo si tratta di un contadino di 28 anni, il quale in seguito ad una larga e profonda ferita alla gamba sinistra ebbe un'al:1bondante emorragia e pai perdita •di coscienza, che si ripetette 11na seconda volta dopo circa due ore. Al nÌQl11no dei sensi dopo il secondo stato di incoscienza . si constatò un'emiparesi destra e poco dopo disfasia motoria. I disturbi della favella scomparvero rapida_m ente per quanto persistesse sempre un leggero inceppo della parola; l'emiplegia che inta.nrto ena divenuta spastica anche essa si atte1D111.ò. Ma dopo aikuni •g iorni si· manifestò 1111a spiccata riduzione menWe ed ili soggetto cominciò a soffrire aiecessi 1epilettic-i·. All'esame somatico fratto subito dopo l'infortunio ed anche dopo nro1n rilevò mai alcun segno di malattia degli organi jnterni, nè tracci.e cli sifilide, che fu esclusa anche dall'anamnesi. In questo caso si è. trattato evidentemente di t1n attacco di iapoplessia. La prima incoscienza dipese dall'emorragia della ferita, la seoon/dlai fu in raippo·r to alla lesione cerebrale che determinò la sindrome emiplegica, ossia ad ttna ostr11zione embolioa della silviana di sinistra. Trattandosi di un individuo giovane, robusto e sano 1~apo­ plessia si deve mettere in rapporto col t rauma. Per spiegare questa dipendenza .s i può pensare che in seguito all '.abboudante emorragia dalla ferita si sia format 01 U·n trombo nel ventricolo sinistro o in un 'arteria prossimale, dal quale poi si sare1:1be 'staccato 1'embolo che occluse la silviana sinistra. Per quanto si sia ammesso da alcuni AA. senza puranco una conferma anatomo-patologica e sperimentale, clte possano a.versi degli emboli ad endocardio integro, pure una tale possibilità non è generalmente accettata. È più probabile che nel caso in quisti'Olle, come in altri casi precedentemente descritti, l'embolia della silvianra si sia potuto verificare per la persistenza nel soggetto del f orame ovale, e che l'embolo sia s.tato costituito dal frammento di uni trombo formatosi in una delle vene del focolado della ferita•, focolaio che era molto crargo. 1

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I f.,

POLICLINICO

Nel secondo caso studiato dall' A. la persis tenza del f orame .ovale f.u accertata. all 'aut<>tpsia. Si tratta,·a di un muratore che cadendo dal1'attezza di un socontlo pi·amo riportò fìe.rit e lacere della lung hezza di uln oeintimetro alla tempia sinistra, all'occipite, alla fronte, groosa ecchi1uosi a>l zigomo sin.istro, co.ntusio11e alla regione sacrale. Dopo IO giorni dall 'in.fortwntio si ebbe u11 attaicco apoplettico con'· emiparesi dlestr.a e cli&fasia motoria, mrontinenra delle urine e de lle fieci. Dopo II g1orn1 dall 'ictus ron1parve 1111 nodulo di broncopolmonite destra, cui seg uì r a<pidamente la morte. All'autopsia si. trovò rammollimento dell'emisfero cerebrale sinistro, dei gangli della base e dell'ins ula da embolia della silviana ; trombosi dellia ·vena iliaca destra e di tutte le vene del1'estremità inferiore destra con. dilatazione e varici, m enro d·i latata ma ,pure ,~ariços·a era la grande safe111ai sinistra; embolia dei rami della ipulm onare; infarto anemico del rene sini'Stro ; enfisema puilmon1aire; ·b ronchite purulenta difflliSa; pulmouite l obare ad atn1bo le basi; alteraziioln~ ateromatose al~'aorta 00. alle :temor:ali; deg.enerniz.ioni del m iocardi 0; forate .ovale •pervio. In questo caso adunque si tratta ·di un individuo affetto da arteriosclerosi, da . degenerazione del miocardio, da bronchite purulenta diffusa, da forti varici agli arti inferiori che è obbligato a stare a letto in posizione s upina in seguito alle ferite riportate. Si sotn iformat~ cosi delle trombosi, dalle quali si sono staccati degli emboli, dei quali alcu ni per via diretta hanno raggiunto il pulmone, altri a ttraverso il forarne ova1le pen\·io hanno raggiunto altri organi ·e fra questi il cervello. La per\rietà del foro ovale è più frequente di quel che 1risulterebbe dall'esperienza clin·i ca. Secondo i \'"arii AA. il foro ovale è pervio rnel 2 0 -50 % degli adulti. Nei casi quindi di emr1olia paradossa si de·ve 1a mmettere che essa sia facilitata da detta ~ircostanz.a. LA. ritiene che oltre alla stasi che si verifica cosi spesso nelle malattie dei pulmoni e dei reni bisogna dare importanza agli stati di debolezza. In. generale i due foglietti dell'orificio sono tenuti fissi contro l'altro, e qui nrli il foro ri·m a me chiuso, dalla pressione che subiscono ambo i lati del setto e rorse anche dall 'azione dei muscoli stessi del .. etto. Qt1a11do la pressione dimin11isce, anche quando u.n1 vero foro non esiste ma c'è solo l a SO\·r apposizione dei foglietti senza saldarsi, essi si distaccano apprendo la via agli emboli. Nei casi s tudiati d a11 '_\. la di minuzi.one della pressione intracardiaca è stata. determinata. nel primo dal1'a hbonda nte en1orragia della ferita, 11el secondo è ~tata preparata dalle condizioni debilitanti 1

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FASC.

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del soggetto preesistenti all 'inifortunio ed è stata determinat'él dalla degenza al letto. Ad ogni modo agli effetti medico-legali nei casi analoghi a quelli s u descritti non si può fare a meno di mettere in rapporto l'affezione cerebrale con il trauma. DR.

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ACC!DEMIB, SOCIBTl IBDICHB, OOHGRESSI (NOSTRI MSOCONTI PARTICOLARI).

Socit&à Medica-«Jhlrurglea di Bologna.

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l •.\.NNO XXII,

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Comunicazioni d'interesse medico.

Dott. G. FORNI (assi'Stente dell'Istituto di an~tomia pato1og~ca della R. Università). sopra un CCDSO di cosidetto fegato accessO"Yio. - Riferisce sopra un fegato :a:cecssorio da lui trovato diurante una necroscopia e che era eonneSJSo a ~alfioirmazion,e del lobo caudato di Spiegel, e ne presenta la iotografia. Dopo averlo descritto macro- e microscopioa.mente e presentato l 'elenco dci casi noti• .niella letteratura, d quali raggiungono circa i quaranta, esp.OID.e alcuine considerazionil sulla loro importanza anatomica e clinica. Il prof. G. D, AJUTOLO ricorda una sua memoria del I894 dal titolo: «Di u1rua enorme ipertofia del lvbo detlo Spigeglio », nella quale diescrisse a lcun.i• suoi casi iS!imili e raccolse la letter.atura sui fegati suc~enturiati . Dott. .E. SCANDOLA (assi:ste11te chirurgo). Sopra dwe casi di ernia crurale i l primo} ingui1UIJle diretta il sec(}l11do operati da un anno colla nitova carne di Fieschi. - Riferiti i suoi d·u e casi operati da un ain1no, ne conclude che la .spugna èLi gomm.a può 1.5•ervire come un buon mezzo di plastica. 1

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Dott. V. NERI (direttore Villa Baruzziana per malattie nervose). Le Ondulazioni emotive della pressione. Prof. V. PUNTONI (assistente e docente d'igiene). A Lterazio11i di alinie?tJt~ in seguito ad assorbi1'ne11to di gaiS con particolare rtguardo alla dietilarsi1ia. - Ponendo varie sostanze in u11a a tmosfera riicca di gas arsenicali, svJluppantisi da dietilarsina intaccata da arseniomuffe, ha potuto stabilire che vengono assunte delle piccole quantità di arsenico dalle sostanze alimentar.i stesse, percbè ,.i si dimostrano con opportune ri~erche chimiche. Tali quantità sono certamente insufficienti a produrre gravi a~,.e1

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SEZIONE PRATICA

lenamenti, ma bastevoli per produrre sint()(tni di .arsenicis·m o in seguito ad uso prolungato. E sperienze eseguite con altri gas, han'llo dim!O,. strato che è un fatto generale l 'ass()'libimenrto de1 ga:si per parte degli a.Jimen:ti porosi, come caffè, pane, dolci, formaggio, Ziucchero. E se l'aissorbianento d.i ialcuini gas, oome l'ammoniaca e l'idrogeno solfora.to, può considerarsi ·senza pregiudizio in riguardo a dan1n i immediati della salute, esso però altera i 1 caratteri organolet·tì.ci degli alimenti stessi, cosl da renderli Tipugn.anrti. E siccome il fatto viene favorito dalle basse tempera.ture, così si spiega anchè da ciò come delle ailterazioni sensi•bili all'olfatto ;iella atmooiera dei magazzini fr.i.gorif·er·i si riflettano sui caratteri organolettici degli aJimen1ti che i n ·essi h~nno soggiornato•.

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sciatore, nel gior·no s tesso nel quale il ~atin diceva aver a1vuto quella solJecitaziO(De, trovavaSJii i1n'Vece a Sedan. A . DIAN.

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Il Ufo esantematico o tifo degli accampamenti.

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Le boz.ze di questo airticolo pubblicato n ·e i fase. 35 e 36 ci .s-0ru101 gi.unte troppo 1tairdi, di ritorno dal prof. P . Sabella per tener conto delle oorrezioni. Riportiamo ora 1e principali. · A pag. 1198, siniisitra, linea 29, deve d1.rs,i : dolori al capo ed a gli ao:ti,, rachialgie ... A pag. 1202, s in., prima del caip. sulla diagnosi, d,eve dr.irrs it: La morte a.vv:iiene quasi sempir1e nell 'aicme del period:o 1dri ·stato febbrile, l!J.iel com,a. o rnlell'asfissiia d'origine ;pDlm-01Doa;r,e o rnie:l.l'asistolia, ~n alcuni casi oome :per collassoi, dop'O una forte di s,0 esa d el11:a temperatura. Il· coJ.las•s'Ot a1lgido 1può ia1t1.che precedere di 2-3 .g iorni il . ' decesso; un'elevazione birusca della ·t emperatuProf. F. DELITALA (assistente e doeen.t e di or- ra può annunzi1aire l'ersito letale. A .pag. 1203, sin., i1n1 fine, deve .a gg.iungier&ii: topedia). Nuove oss·ervazioni su1ll)impiego delle Anche NicDlle ha dimostrato l'allione 1preventivai soluzioni adesi11e in chirurgia, con particolare del 1s.'iero dei con1valescenti e dei guariti; questa riguardo alla chirurgia d'urgenza e alLa tecnica arzione è completa se il is1iero si preleva subito - delle trazionti. - Fa seguito ad una sua prece- dqpo la 1c aduta della temperatura; iin 1sìeguitD si at.t enua ed è incostante. d~nte comuni.caZ1ione e mostra U'Dla soluzione pag. 1203, prima dell'ultimo c.aipoverso, dedecr. ge.nere del mastisolo e che· ·e gli chiaro a veA·a ggiungersi : « adiesolo », dii sua faibb:nilcazion1e, a ,batSle di resi.. L'O.rticoni ha trovato molto utili per la dine e di ca uicciù, fornita di poterre adesivo assai struzicin(e rapi.da e sieura dei pidocC'hi la polveelevato e p·r iva di azione .irritante sulla. cutte. rizzazione degli 1a1biti co1n1 una soluzione a~q'UOSa di formolo iaJ. 10 %. Questo metodo è molto praDott. GUIDO M. PICCININI. tico ed è già stato largam·e nte esperimentato f.ra 1'e truppe francesi . Esso è f011sie su,p eriore ad • ogni alt•r.o mezzo ·d i u1nzione dtella I?,elJe, di fu-Reale lslto&o Veneto di seienze, lettere ed arti m~gazione o vaporizzazione degli abiti. . A pag: 1205, priJ!Ila degli asterischi, .d eve aggu unge11s1 : Adunanza ordinaria del1 1 II lugl1o I915. Le stanze e le corsie dei malati deb1bon0t es-ser,e mrunltenute in uno stato di pu1izia! massima D . GIORDANO. Di una in·cisione assai proficua e contin.u am.ente disi.nlfettate. Il ipavimento deve €8.siere tuttd i giorni in.umidito con stracci baper operare la ablazione dell'intestino crass.o. con• ·s oluzione c1i &UJblimato al 2 per miille. Per esport1e chiaramente il crasso in tutto il gnati Cosi devono essere pure larvati i mobjil.i, i. letsuo deco~so, rl.n modo c-he il c·h'i·ru1rgo 1poss.a1 do- ti, eicc . G 1.i oggetti di u:so per59niale non si faranno minare il campo, ed operar.e senza ricorrere a trazioni d3Jn·nose, si presit a egregiamente U·n a j·n.- · uscire dalla 1stanza1 senza averli precedentem€ttllte disi.n.f.ettati, avendo cura di diiSrtruggere il pi1 cisii.onie che parte d'a~l' i p ocondri01 .sinistno didoochi, lasciandoli p€wr .u n paio d'ore .Ì1n UtJl mascende fi1nto a1 livello dell 'om;belico, Qd; alquanto stello d1 soluzi.olnle di Slllbl~maU:> ail 2 per mille od più in basso e quindi si incurva .p er d~orr.retre immergendoli ±n1 acqua bo1'1e'11te. Si metteran,no trasveirsalmente fin sulJ.la regione .epi1eolrl.ca de- poi denrtro un sacco ben ~hi uso e si consegner3Jnmo ai di&in.f ettori. In q1Uesti lavori è benie un· stra, ·dQnde con nuova cuirva discende 'llella fos- gersà. le man,i e gli 3!Vambracci con petrolio per sa iliaca. · proteggiersi: da.i pidocchi. Nelliat profìliassi sociale contro il tifo, per le D. GIORDANO. Riflessioni sopra una lettera nel- opere di di1s:infezione delle case, per il seipcpelecc., graJDJ pa·r te spetta atte Autorit:ì la quale .Guido Patin ra:cco·nta il Senato avergli ·lla:nento, s anitarie municipali.. ofjerto un posto di medico a Venezia. - Dallo Il convat1esce1n1te di tifo deve essere iso'la.tc studio dell'epistolario del Patin e dell'ambiente fì nchè dura la desquamazi'<me, duira}n:te la q11a1,e medico vcerl!eziano neJ.l 'anno 1657, nel quale il sono m olto u·t ili i bagn~ ca1di coin. illJSa.p onatmra conpo. Patdn afferma aver ricevuto tale iillvito da:ll 'am- delPrima dell'ultimo capo\rensto: Anche gl'infer· bascia.tor;e veneto alla Corte di Francia, la cosa mieti ed ·i l personale assistente delV'Onb iprotegappare inverosimile. E iciò tanto più ch·e da.ile gersi con vesti e guanti prima di a v·v'icinairsi al lettere dell'Ambasciatore al Senato esistenti nel letto 1d'egl'~njfermi . Debbono frequentemente la,·airsi e disinfettarsi le m.rund e , possibilmente, nostro i\.rchivio di Stato risit:rlta che l, Amba- fare bagnli generali di tutto il corpo. 1,

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APPUNTI DI MEDICIN,A PRATICA. MEDICINA SCIENTIFICA. Deviazione del complemento nel vaiuolo. Il Klein A. (Munck. mediz. Wockens., 1914, IIJJ. 47) si maraviglia che ancora così pochi lavori s iano stati dedicati allo studio degli anticorpi nel vaiuolo. Secondo alcuni, nel vaiuolo l'immunità sarebbe istogena ed insita .nei tes. suti, mentre gli anticorpi a cui è dov·u ta la deviazione del complemento si trovano nel siero : perciò forse sarebbe da aspettarsi che nel va· i uolo non sii ottenesse la reazione della devia·· zione del complem·e nto. Al contrario numerosi autori ottennero spesso risultati positivi quasi costanti, adoperando come antigene il materiale contenuto nelle pu,stole vaiuolose o la linfa vaccinica. Il Klein ha adoperato il materiale delle pustole, facendone una sospensione con le croste I triturat~ in soluzione fisiologica cloruro-sodica. C-0n questo materiale 1'A. ha ottenuto risultati nettamente positivi, e perciò conclude che l'esistenza di: anticorpi nel siero di vaiolosi è ìimo.sitrata con sic urezza (egli ha adoperato anche il siero dei va iulosi). La reazione è specifica tra antigene ed anticorpi, l'antigene essendo 1appresentato verosimilmente dall'agente del vaiuolo. Em ulsionaudo nello stesso modo le croste di impetigini, .non sii aveva la reazione col siero di vai uoloso.

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CASISTICA. Intossloazlonl da gas asftsslantl. I . E lùiot, Black e Elliot T. GleDJnly (Br1ìtish 11ied. f outrJ-i ., 1915, 31 luglio), trova:ndosi in un ospedale di s mistamento, hanno avu to oocasii.one d i osser\·are 685 casi d'intossicazi one, alcu:ni dei qu ali gi untt:i solo sei ore dopo l 'i•nspirazione dei gas. L 'arri,·o del 1)rimo convoglio di a sfissiati, nel cuore della notte, è stato qualche cosa di impres"'iona nte ; uino di essi era lnorto, La maggior par1te degli ailtri si tro, •ava in condiiziontl disperate, facendo t erribili sforzi per respiraTe, adung hiandosi il collo e strappandosi gli a biti ; si nlza,~auo boccheggianti e ricadeva no esausti. S i noLi.\·a una spiccata cianosi specialmente delle l1.bbra ed '-'recchie, ed in pochi individu~ della sch iu1na. giallac;tra dalla bocca e d al naso. (14)

Alc.u·ni, specialmente i .p iù a.n:ziaini, era.aro din stato di collasso, con tinta plumbea del viso e delle ma·ni ; la maggior parte di questi non si riebbe. Tutti, eccetto i moriJl:ondi o quelli in collatsso, .L ottavano ditsperatamenJte ·p er la vita. Nei .dri.vier.sii cotllvogli :sono sta.ti notati tll;'tti i gradi di asfissia senza che si potesse trova.re la ragti()ne della djfferente intensità, provenendo tutti da una stessa trincea; in generale gli ain'. . . .' . zian1 erano i p1u gravi. I casi tipici si presentava·n o freddi, con temperatura subn~le, ooscilenti, inquieti, oon polso raro e pieno (meno nel collasso). La faccia cianoti.ca, con i lineamenti stirati; la posizillone variava: alcun~· si allzavano p·e r tenta:re di respirare, altri stavamo stesi col capo sopra un lato della culccetta per aiutare i 'espettorazion·e. La res·p irazio·n e a s~atti e frequente {40 per ,minuto) accompag.n•a ta da tosse penosa ed espettorazione .schiumosa ; ad ogni inspirazione i muscoli ausiliari erano con.t ratti• come in un a~cesso asmatico ; la risonanza a lla percussione era alquanto indebolita senza essere però ottuisa ,· all'aiScoltazione sii percepiva·no fatti umidi . diversi per tutto i1 torace. Nei casi ~he tendevano alla guarigione, pas. sato lo stato asfittico di: circa 36 ore, il paziente dopo uri buon sonno, 'Si sentiva assai meglio per circa una mezza giornata;. è questo il periodo più faivorevole .p er irruviarlo all'ospedatle di

tra.se. SU!èentrava poi lo stato bronichitico, con secreziione m1t1co-purule'nlta verdoginiola1, delirio, temperatura fin vel\S:O 40°; polso a 160, respiro fi·no a 70 per minuto ·nei casi.i· mortali. Il trattamento consigliato dall'esperienza è il' seguente: Provvista di abbondante quantità di aria, riscaldamenlf:Jo (battigLia d' acq~ calda), emetici (acqua s alata, seguii.ba da 1ngesitione di acquai tiepida) ed espettoranti (canbonato d'ammonio r gr. coni vino d'ipecacuana 30 goccie =ogini tre ·ore) . Eventualmente respirazi®e artificiale ed inaàa.zioni di ossigeno, se vi è notevole cianosi e dispnea. Nei casi con grande inqu5.etudi11e oppiacei, ed i·n quelli c-0n tpolls~ assai debole, estratto di pituitaria , e alcoolici. In primissimo tempo (ambulanza da campo) può tentarsi l'atropina ( I mg. circa) . A 11,top sia . È stata fatta in ro casi con il seg uente reperto, quasi costante. E dem a della glottide, congestione della lar1• nge.


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Mucosa della trachea iintentSamen.te congesta ed edematosa come quella dei grossi bronch!i•; questi; e qulel.'la ,p ieni di secreziqn1e1 schiu·m osia .g ialliocia, che riscaldruta si solidificava, ~ome j} bianco d'uovo. Solo l' grossi bronchi .p otevano ·r intracciarsi, i 'P~dli erano perduti• in una massa di ron·.gestione ed ec1ema che comprendeva tuttto il ·p olm:onie. Polmoni voluminosi e dilatati si da coprire in ~rte 1'ail"ea ·p'e'ricardicai; mollo auanentata in peso. , Emorragie sottopleuriche piccole ma talvolta 11umerose: esse si apip rofondavano nel polmone .da.nd-o l"apparenza &ii u'lll iinifarto; i tagJ:i dii pol111one in questi punti affondavano. Specia•l mente lungo i margini polmonari e I.e superfici diaframmatiehe, si .nfotavano ·aree gti·gie di endìsema aicutto, chJei ISli affon<lava·n o per poco più di un centimetro nel tessuto ipolmo-· nare. Nello :stomaco s.1· nota!Vla stato aitarrale; la mucosa coperta di spesso muco gialliccio, con emorragie sottomucose. L'esame istologico del tessuto polmonare era estremamente difficile. Le parti non enlfisematose presentaivano notevale 00ingestione d,e i c:a pillari, con · molti alveoli pieni dli .sootanza albuminosa amorfa: che si color~va con l'eosina; -qua e là si aveva reazione della fibrina. Nelle parti ienfisem:atose si nota,v a rottura di molti alv.eoli, !p er cur oitnque o sci confluivano in1 u_n o S'o lo; gli.i alivieioli iinitegni era1n1o molto distesi, si da essere grandi il dioppio del normale; questa disitensiO'lle avevai obliterato il '.Lume dei captlillari ; i bronchi in queste aree erano vuoti. Tutti i casi osservati si possono raggrtlt'_PIPa·r e in due classi : quelli coni asfissia acuta, di cui u.n• quar.to mori ; quelli con a1Sfissia ;Siubacuta. Si • • può sperare che 1'uso de.Jle m·as~here resp1rat<r rie porti all 'elim'inazione dei casi d!i asfissia acuta. Wi~mot He!rringbam (Ièddem) co~ su dati des1Unti dall'esperienza di trincea I 'efficacia de11e masichere respd.tratorie. ' Per ·qu.ainito ri;guard~ i ·p rimi soccorsi, sarebbe oonisigliabile l 'atropi•nla, clie nelle esperienze SU! anima.li si è driltnoskata utile; stabilitosi 1'edema, occorre somministrare il cairbonato d'arn1

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m ·0 0110.

Allo 1sttato éLi :b ronchite o broncoipneu:nronite sono ·p iù utili i calm:a1nlti ohe gli ecoiitanti. Da.gli effetti qui .sopra descritti si diovrebbe co~ludere che i gas erarno costituiti quasi interamente da cloro ; ma J1e .grain1a;te conten1g ono .altri gas tQSSici. FILIPPINI.

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Diarrea da trincea. Sotto questo nl01Ile, osservaruù Remlinger e Dumas (Rev. d'hygiène e de p0Lice1 sanitaire, marzo 1915) :soino state indicate .p arecchie affezioni del:J. 'aiJ?!Parecchio di~erente : inferioni tif,ose e .paratiifose, enteriti muco-memt.r anose, diam-ee accom1pagnate da distll.11clÌ di stoma.co. I.n • molti ca1&i .s~ tratta di unla forma IPiÌ ù o meno acuta c1is1senterica, mala·t tia dallia q ulal:e nessuna truppa i1n: '.Ca·1D!pagna va esente. Lai diarrea e la dissenteria hanno infierito con paTtioo1an-e inten,sità .n1ell e truppe operanti- nelle Arg·o.nne. E·&Se aip~1airv.ero verso ~ia fine della. tSttagione calda, quan·d-O ·l e ostilità ciJa:ni.nciarono Ìttli qruel distretto, ie si attenuarono durante l'inverno. Di pa-recchie centinai·a di casi .i.n. aù'c uni ' si trattava di dnsipepticii. di vecc·h ia data, iin <jlltri si trattavia· di una lf-0rma dli. euiter,ite muoo-m embranooa, probaibilanen,t e ·p rodotta ,d alla grossolana. r~ione al':i:mentare ind~penden:temente ·dai disa1g i della trinceai. In alt·ri casi ebbe a 00111statarsi che s!Ì tra ttawa dJ fonnie 1pairatiifoSle. Ma nella maggioranza id ei cas~ oon·s t:atati il paizi.ente .noni presentaiva affatto 1distwbi nè gastrici, nè intestinali di ·alit ra 'nlatura all'imlfuori della sem.p1ioe d.i arrea. Poco dopo l'ingresso nel1a trinoea, .dove sii .è etsipooti1, ad ogni sorta di dri&a!gio e iaw freddo intenso, molti soldati a1V1evaino la diarrrea, che cominciava coni quattro o cilntq ue scariche gial:J.astre duralll.te le 24 ore. Gradatamente il numero .- diellie ·s cariche aumenitaiva, sipeci~almente di n:otte : Je feci ·diventiaivano più liq ulide e chiare e da gialle diventava110 · v.erdastre. Con1tem.lpora:neamem.te dolorii colici .p recedevano lai def.ecaz.ione, eh-e •per aJ.tro non dava ailcun senso di so111ev10. In·tanlto sopravveniva t.eneS11Do, edl il numero delle Sicariche aumentava a 12-15, cli cui due terzi duramte la notte, e parecchie seguite da emissione di sangue. Non c'era alcun m1ovi1111ento f.eb;b rile , ma non mancava.no disturbi :g.eneral,i oome uni s·enso di spossatezza, • leggero llla'l 1di testa, e taloca .nausea e votruito. I fenomeDJi mor.b osi per lo più scomparivano in pochi gio11nli con l'allontametn.to dlei pazienti dalla trincea, il riiScaldam.e nto ed il riposo a letto. In pochi casi gn-aivi, ra.11amente fatan1, s<r pra'VVeruiva la dissenteria. Nei casi mortali l'iaitJ.topsia dimostrò lesioni del gro.sso intestino ed i pertrofìa dei gangli mesenrt:ericii. Il piccolo in1testino fui trovato integro, e le placche di P1eyer non erano nè ulce.r ate, lllè ipertrofiche , la milza era dura e raggrimizatiai: questi fatti face,·ano escludere la infez,i'ooe tifosa o lp!M"atifosa. All'esame microsropico le feci avev1ano l'aspetto caratteristico delle dei~ioni dissenteri1

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che; d'altra pa·r te 'l:lon si constaitarono an.a i parassiti animali e .n :eppure uova dL anchilostoa:rui. Le cause della diat"rea da· tri.ncea vanno ricercate mel fatto che i ·s oldati ·sono 1esposti :a l freddo e alle intemiperie, e .n ella manc.ain<Z.a di alimenti .caldi. Mà si deve tener a;>ur p·r esente che il m·ag.g ior numero dei soldati non sono abituati ;a1d una larga alime1ntazi.o,ne oarnea, mentre sotto re armi e specialmeinrte; nelle trincee iJ.. loro n·utri.m en·t o è qua-si escl.usivam.en,t e di carne : quiesto .fa tto deve certamiente contri·b uire nel determinare .la speciale . afierzionie. Alcu111i pazienti attribuivano la loro malattia all 'iacqua che .essi erano costretti a bere da p,o zzainghere o da sorgenti di du·b bia purezza. Gli l·\.A. ritengono che I.e ca use ora accen111ate devono J;·i tenersi sal:o come ~p·redi:s ponlen.t i. La oanisa ·d eterminante pare sia uno ·speciaile bacialo, che di •per :sè non 0JV're!bbe un'azione patogeno. spiccata, perchè è s.t ato troivato anche nelle fec..i di in1dii.vidui c1h e godevanio 1perletta salute. Tale bacil'lo ipare prcwenga dal fango delle t!'i.neee iim,b rattato con 1e m1aterie fecali ; esso si atta. cca alle .scarpe e di qu1i è portato oon· le mani agli alimenti. D'estate Ja 1polvere trasip orta.ta d:ail vento dissemi,na la im.fezi{)llle. D'al:tna: parte la in1f.e2:i1001e, a11JC'he q1t1and'o non !infierisce nelle trincee, può verifica·rsi nei vi1liaggi, dove i solooiti dopo quaittro o cinque giorni .dd trilllc.ea vaintio a ri:posare per un eguale periodo di tempo, e dove perciò si verifica uno sit taordinario a:ffollannento p.er cui riesce difficile quiail!s1iasi seria misura igienica. Inoltre la ma.g gior parte deglil alimenti stessi sono prep,airati :ntei villaggi irufetti, per . tlJ.odo che ia bacillo è trasportato ne.Ile trincee dai cuci'nd.eri. (Questa forma di diarrea. sem,plice si Vìerifìcata in larga proporzione anche nel nostro eserci.t o : è iprobabile che più che ad una s~iale iintfezi0111e si debba ;a1ll'eccesso dell 'aliment.azione carniea, alla quale i nostri s.o.ldati sono abituati meno che gli altri . N . d. R.). DR.

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TERAPIA. Il benzolo nella leucemia. . F. H. Smith (/Ourn. A. M. A., n. 21, 1915) ha descritto ultimamente due casi cli anemJta, trattati con ·benlzolo (C6 H6), secondo il metodo di Koranyi. Uno dei malati morì ; il trattame111to rol èenzol:o fu ~sospeso ,qualche giorno prima della mort e, perch è ~on mostrava aku1ru effetto sull'a<llr <lame nto della malattia. Il sec011J1do caso, a ti po splenomegalico, si trova s.otto l'osservazione da d ·rca 19 mesi, e con(16)

Viall ida l'opindone esipr·essa un .anioo fa, ci-oè che il ben·z olo è U·n rimedio potente nella leucemia mielogena. , Il paz..ien:t e in question.e , è u•n· r.ag.azzo d.i1 13anini·, sottoposto alla cura q ua:ndo la sua rm,iJ za occupa.va già 4/ 5 della cavità addominale ed il 11un1ero dei 1erricociti era di 500,000. · Ogni caso di. leucemia in: un arlo1.escente 'veniva con~·c1etr.a.to aoo.ne· dti.slperato prima del trattamento benzolico. Qua1ndo 1a d1ag.n ooi era pooitiiva la progia.osii si considreraiva i'lllfausta. Il ragazzQ di cui t·rattasi, .i1nvece, vive . tranquil·lo, attende aille s1t1e occuipazidnd d'i scuola, e sembra .s.a no 01 prima vi.sta. Che ciò si debba al benzolo è fuori du bbio, p1o ichè il pazienite 1n1on ha subito .a;1Jcun altro trattamenlt:Q. Sembra che il .n umero dei leucociti Sita in dipendenza diretta del dosaggio del medicam1ento. I·l J:;en'7...olo è una lama a ·due tag l~ . Una. q uantità _troppo g.r.a•nld:e può dare facilmente disturbi tossici ; ·u ·n a quantità troppo piccola può riuscire stimolante alla genèsi de.ii leucociti. La dose stabilita da.Il' A. ·p er il ·s u.o ca1So fu da 20-25 goccie 3 volte al giorno, cioè 4-5 gr. appressi· mativa.mente. Per evitare, però, ogni inrontvelllrlente, biisQg~ fare frequenti eonite dei leucociti Qnde ·poter giudileare :se la d,o&e usata puòessere aumentata, dimilll.tuita o sospesai. Nulla sorprende di più che Ultla bruscai soesa· de.i leucociti da 30,000 a 6,000-7 ,ooo. Se la curva l1eucocitaria foo·&e r31P~esentata grafica.mente, rassomiglierebbe molto a u ·n a curva termica con crisi. I leucociti risailgdno e scendono bruscamente. Il periodo del .rialzo non può essere c.altolato con precisiooe: tatvolta dura due, tal'altra 6 settimane. La scesa avviene brusca· m.ecnte ed inas•pettatamente. Nulla meglio del segiuen:te 'fatto .p uò illuistraa-e il ·pericolo ·del medicamento. Per 6 :s ettimane i:l paziente aveva ricevuto la .p iù alta dose d.i1 benzollO, ma la curva leucocitaria si mainteneva a 24,000. Credendo il medkam1n1to senza nessuma efficaicia l 'A. lo sosipese, e con grande sorp1"esa· vide seg;uire l 'ab·b assamento dei leucociti a 6,ooo. A tal p1unto rimasero iamche senza i1 ~en­ zo11o p-er 6 settimaine. Sem.b ra che dopo un certo tempo e un certo. grado di saturae:i.'O!:nie il tesS1Uto leuropoietioo rum solo è i'mmune contro il benirolo, ma viene stimolato addirittura. È bene diu:nque ~dere­ per un po' di tempo la somminis.trarLione dJet ben.z olo ogni qual volta, doipo um uso prolungato, la curva leucocitaria. resta ferma o ascende . È interessante l'esame per stri·s ciamento: le cel1ule 1bianche indicain o degeinierazione, SOlllO frequenfi le f.o rme di transazione ed i mielociti s ono sempre presenti. 1

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Myeti9 e Fenlkln1s .h anno -0;sservato che

l'j1nv.imenti ameboid~ cessano, in.v ece di essere grrmdimento della miJza non ha 1niessuin irapporto stimolati; lo srvilUippo degli schizonti viene inioon la quantità dei leucociti e l' A. .c:QDiferma bito invece di .p11osegu~re; la penetrazione dei tale osservazione. L' A. non ha ri1evato 1111el iStuo m er0Z10iti nell:e e.maaie viene impedita de] tuttvcaso alcun sintomo di aV\ìetlenaan.enito, eccetto Il me'!!Curio è letale per tutti gli stadi; soltanto frequenti corizze o bron·chitJi. . Mai tal~ disturbi 1 gam·e tocidi oedo110 più lentamente, tuttaiv.ia s1 verificavano indifferen1temente sia che si soin.- -sono già 1s1compaorsi 36 ore dopo la~ somministraministra.sse o no al benzolo. zione del mercurio, rrientr.e resistono per 1unL' A . con~lude confesisandù lai Silla d1elusiorue gh1issimo tempo alla chinì;na. n1e ll'uso del benzolo coane 1S1peci.fico. Forse la R. B. &pecifici tà di pende da d~si rµirù alte di q uJe1:1e da lui usate? Lo zolfo nel trattamento della febbre tifoide. • Egli otede che l 'and1211n1etnrto della malattia nel Gouteau riferisce di a!Vler trattato una serie suo caso assumerà una delle 3 seguenti forme: ç1li! 31 tifosi: nel seguenibe modo: dopo uii11a puro c:ncmico pro1g ressi va, con irialzo dell1a curva lleh.tcocitaria, in,g randimenit o della milza ed esito ga in~ziaJ.,e di calome1ano, darva · 5-6 caichets o letal e, o riact1tizzazione fwlmi•n1aintte, o con ane- cartin·e al giorno 601nrtenen.t i cia81CUJlll8. i ·grammo mia apJ.astica, in c.u1 l 'aibb.a1s1samento .nella cur- .di fio,ri di zolf·o1; du.r ante i primi 15 · giorni di va leucocita·r ia non •s:i ferma aJ limrite '11Jorana1e convalesce11za andia:va riducendo le dosi. L'eiffetto d1 questo metodo di tlr.attam1ento s:a:rebbe ma scende sotto i 500. starto di a 1bbàs.Sare la temperatura· ie ridurre l'i11È i·n duè1b io, però, il 1vialore in·~bitorJ:0 del 1b en1zolo; come la di1g i.tale, benchè 1non specifico, tein1s~tà di tutti gl!i. altri .s.ùi;i.tom.i e ain1n1111.are adoccupa u11 posto 1disti1ntta nella ter·a.p1ai pato,g e- . dirittuira la mortalità : tutti i iSiuoo .p azienti s i • sono salvati! nica. Il metodo ha, se llK)ln( altro, il m.erito di esse.re Dott.SISa OLGA RESNEVIC. sicuramente .in,n ocuo. (Bulletin Généra·l de Thérapeu.tique; rJf.er. in M edical Record, r4 agolniezioru endovenose sto 1915). R. B. 1

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di sublimato corrosivo nella malaria. . ' I

N. Bar1ow ha1 fatto lai seguente osservazione

POSTA DEGLI ABBONATI.

(Am~rica1n 1

]ournal of Trop1lcal Dtseàlses amd Prev·enfli'Ve Medicine; riferito in· The ] ournal oj the Atn.er"lcan Medicai Assocìation1, 31 luglio

(536) Età di 11-na ferita e aspetto della cicatri-

ei,e. -

1915). I

Un indigeno a' eva sofferto per nove giorni di parossismi tipici di febbre malarica a giorn.i1 alte-!lni. L'esame del sain.g ue mostrò u,n a generar · zio.nte di ematozo1 dii estivo.-autunnale, con numerosi gam.eti1. Iniezione endor'\renosa di circa 16 milligrammi di cloruro mercurio a11e 10 ant. ; l 'acaess o giraive, atteso per le 2 poan., fu so:stituito da. modica f.ebbre che •S enza ·bri'Vidi ragg.irunse ciii-ca 38.7 a11e 5 :poro. e ,desis tette per lisi. Il paz1ente •niO'Il arveva riieievuto altra cuira, durante la malattia, che una capsula di 40 centigrammi cli chinina, la quraile non aveva aJVUto ne~sun effetto rniè sulla febbre ntè siul reperto ematico. I si·n tmni della malairia scompau:vero i.ntexamiente. Sei settiamne dopo i parasis,iti ma1nica Va!DIO com1pletame.nte e la .conta differenziale dei lieucociti non mostrav:a nessuno sca.r to dal lllOlrmale. L' A. analizza, il cori:nportam.ento diei· ipairassi:ti di frronte alla chinina e a] mer.curi0i e ri:l~vai come questo si dimostTi mo1to più letale ; i mo1

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possiibile ch1e possa.si determin:aire il n.u mero preciso de.i giornri; di cura di una feri.ta, col solo esame della cicatrice dopo q,uattro mesi? Dott. A. S . da B. È

Non è possibile determina·r e i~ numero dci. giorni di CUT8: di U!n:a ferita, dal solo eisame di u·nia cicatrice. Sp·esso l'esame accurato della cica.t rice, può dire se la lesione è guarita per , prim.a o per seconda. intenzione. Le .ci~atrici esito dlii lesione guanite per .p rima, sono molto sottili, lineari, poco visibili, dopo poco tem·p o imbia:nchiscono. Se poi• la lesion1e f~ 151utur{Lta si riscontrano ai lati della· cicatrice,' a!tre piccole cicatrici pun• tiformii che denotano 1a sutura a.vven111ta. ASCARELLI.

l!dtposi

post-ovari·e cto ~nica.

Sarei grato aJ redattore della « P.o sta degli abbonati• che volesse ri:sipondere al seg1uente quesito : Esiste altro m etod:o d1 culf'a 'Oiltre all' qpoteraipioo con sUJCco ovar~co i.n casa di distrofia adiposo genitale s uccessirv.a ad isterectomia ed ovariectomia totale? _Abbonato 3472. (537)

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IL POLICLINICO

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Oltre alla cura opoterapà.oa con S'll.cco ovarico nella c1i:stro:fìa adiposa .suc~iva ad isitero-ovariectom.ia totale, 1p uò ragionevolme nte usarsi la tirOlidinia e i· prepa·r ati alllaloghi {jodotirin:a, tirojodina, ecc.), nonchè i ,p repairati jodici in generale. lini una malatai ·p otrebbe anche tenttiairsi U·na cura paziente e costante (uni po' dispendios a peralt}:"o) . di inialazioni sistem·atirche di ossigeno iche attiv.ando gli scam.b i ed acèentuando le c.ormbustioni Sii è visto provocare un certo dillllagramento. Le ·inalazioni possono farsi· della durata di circa l mid1:uto ;pri-m o, ognd ora l2-°I4 Ì·nalazioni al giorno - . Pes~n1do esattamente la paziente a princi pio di curai e pesandola d1· nuovo dopo lo-15 giorni (possi,b ilmente all'ora medesima e nelle medesime conk:lizioni di vacuità intestinale e vescicale) dovrebbe già verificarsi un' a·pprezzabile. dimagramento. SaTebb,e opportuoo•, per rigotfoSo controllo, che durante questa cu.r.ai venissero s:osipese le altre cure medi'ci1nali; salvo a ripre.nderle pi.ù tardi, associate o no a quie sta.

un poco camminare appoggiato a sostegni, od altro riparo. Desidero conoscere, e con preghièra dettagliatamente, se esistono o no appositi istituti e dov.c, nei quali possa apprendere un'arrt.e, mestiere, o professione? Se sì, sie la. dimora i&ia gratuita e coni quali titoli da esibirsi ; se a pagamento, quali siano gli oneri e la dn· nata. Dev.mo : Dott. Luigi Galli. .

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Riteniamo chè corrisponda ai suoi desiderata lai ~i-a Caisa della Provvidenza, o Istituto C0ttolen1ga, Tori.no, via Cottoleng.o; alla q·u.ale potrà scrivere direttamen.te per ulteriori s.chiarlmenti. V. li'ORLi.

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1

U. ROLANDI.

(538) Disinfezione degli arn.esi da barrbiere. Desidererei sapie re per ·quanto tempo iraooi, pettini, s.•p azzole da ba-rbiere dow.ebbero subire l'azione dei vap·ori. di form.Mdeide perchè viemga tolta· la poSISi·b ilità d~' tra:smettere d·ermatosi (da ifomioeti, e0C., ecc.) . c'()IU quali mezzi facili e pratici (oltre il riscaldarm.e nto di pasticche di formaldeide) SlÌ posso,n1o pa:-odurre i suddetti va1?0ri? Abbonato 3422.

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L'azione dei vapori dev'~ssere molto proltll1gata is e si vuo1le ottenere l'effetto voluto ed è a tal u·o po consig1i~bfi.le tenere gli strumenti in appositi recipiien.ti ben c·h iusi, nei quali, ottenuto col calore lo svilupp:o dei vapori stessi dalle c01llpt"ess-e di formiallina, se ne fomni un ambiente saturo. Entrio questi rroi:pientti, che sii adope!laJD.o molto per le sonde ed i cateteri uretrali, &i lasciano gli .strium.enti a permanenza e si può allora essere sicuri1, dopo alcune ore, dell.a loro più o meno completa, sterilità. Invece che dalle pasti.celie, &i potrebte ottie!L'ere lo &viluppo dei vaporii di formaldeide dalla oomune f.otrmalina del commercio entro apposito recipiente, tenuto a bag.nomaraa in ooqua bollente, ma il sist.e.mia· è assatii meno pratico e mal si presta al.la s·terilizzazionie di strumenti cihi' ruirgici, arnesi d.a barbiere e si.trui1i. V. MONTESANO. 1

(539) Ho un ragazzo paraplegico dell'età cli sette anni per malattia spinale Nntratta nelle fasce, però attualmente si regge in piedi e può (18}

(540) Pr.ego codesta on. Ditr~ilonie ad esserecosi gentile diii volermi da·r e 1e .seguenti .indicazioni : 1° Mi occorre un bubn formulario terapeutirco in ;i.nglese sul tipo del « Formulaire ThérapeutriJqure » di Lyon et Loiseau oppure del tilpo « Taschenbù.ch de.r Thecr0.lpie » del; D. Schnirer. 2° Lnldic.az.i:one di un buotni trattato (in francesie, ingiese o tedesco) !S ull'ali·m entazionie vegetariana e Latteo-vegetariana c011J o senza uova, trattato il pitù esteso poos~bile. 3° Trattato di terrupia naturale : elioterapia, balneoterapia (non idroterapia), gilllllastica sempli:e'e ec.c . Rii.lng·raziamenJti. D. Della Tc•rre.

r 0 Rice~ i formwa11i.! editi dalla « The Scienltific Presse » di Londra; uno è cli Heribert Freooh. 2° Come tr.a,t tato generale, è ottimo quello di Mairce1 Laitrb é, o: Régiime alimentaire », Paris, 1910. Pi·ù sp·e ciali, i•111 alcune p.a rti menio .recenti, soino iÌI seg.u enti: H. Gil1et: « Form111a1re des régimes alillillentaire », Paxis, 1897 ; - Malapert du Peu_"'I( : · « Le lai t et le régime lacté », iibid., 1890 ; H . Colltière: cc Lie végétarisme et la physiologie alimenta.irre », Paris, r907 ; - E. Coutet : « Le végétarisme et le régtlme végétarien », id., 1902 ; - C. Schu·l ze: «La table du végétarien », Pa• ns, 1910. 3° In ques.to campo noni v'è che la diffiroltà della scelta. ContSigliabili d. seguenti : L. Landouzy, A. Gautier, MoureU/, de Lau.n ay, Heitz, Lamarque, Lal.esque, Carnot: « Crénothérapie, Clima.tothérapie, Talassothérapie, Our.e hydr-0m~n1érales, CUJres d'altitude, CUJres miarines », Paris, r910; oppure F.raikini, Greniiier, Coustensoux, Tiissié , Delao-euière, Pari.set : « Mécanothé.mlpie, Rééducation, Sports, Méthooe· die Bier, HydrothéFapiie », ib., 1909; Henri Hoenig: «La praibique des exercices physiques », iibid., 1910; Mialgat : «La cure solai-re», ib., l9rr. 1

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VARIA. Pazzia d'imperatori od aberrazione nazionale? - Sotto questo titolo il prof. Ernesto Lugaro ha .p ubblicato rnella Rivista dii patologia nervosa e men1tale un interessante studio sulla mentilità dei due im.pe:ratori ialllie ati e sul fetn\omeno dli .ps[co-pa~ogia colletti,v a che oggi offre hl ·pc>:polo tedesco. Come è n-0,t o l'opimone a;>opolare si ratpp-resenta Gutgliehno II e Francesco Giuseppe come deg1li esseri anormali, •pazzeschi, ed attribuisce im massima alla loro iinfluien:z:a perversa la megalomane politica. teuton.ka_ e la barbara condotta della guerra. • · Alcuni alienisti hainln'<> te!1itato di dare una veste ed una importanza scientifica a questa credenza p·opola'te. E cosi il dott. Neipp mette in rilievo alcuni caratteri di degienerazione somatiic.a, retaggio degli .As.b urgo, la med~ocrità intellettuale e la insensibilità n10tr.ale dell 'timperatore d'Austria per pt%<TlllOStiicarg1i ·u na imminente imbecillità senile. Per. Gu1g liemo II il dlottor Neipp mette avianti iaJ.CUJDe ii)otesi diagtriPstiche: la psicosi maniaco-depressiva, l'ereru; sifilide, la pair.alisn progressiva inicirpiente. Per lo stesso Kaiser, Finot fa 1111:a diagnosi generica di degenerazione somtrutica e tpS!ichica. Bechterew lo qualifica « degenerato di ti po ner0in&a11J0 >, Ca!ban.ès lo ritiene un .epi:liettico. Il prof Lug.airo ritiene questi giudizi superficiali e ,pur mon niegantlo la.i influenza che certe personalità possano a vere n·e l deterministllJO dei fatti storici, non ritiene clie la guerra attuale possa avere un 'ori.g ine psico-patologica e personaJle nella presente in.f ermità dei drue imperatori. I . E dopo aver ricordate tutte le nefandezze commesse dai tedeschi esclude che esse possaino essere state commesse unlicamen.te per ordini. super.imi d'un crim.i.nale o d 'uru pazzo. La verità è tultt'alitra: Guglielmo n<m ha fatto che la sua parte .p restabilita nel comple.Siso delle norme tedesche di guerra, che oramai d·a quasi un secolo, oltre all'iessere metodicamente pratiicate, . . . . h.anno trovato una sistemaztone teonca. Se a'n1ehe n;°'n si .p uò riconoscere ai due im peratori ·perfetta normalità di m·enite, sii dev~ convenire che le loro anomalie hanno un valore traiSIC'Urabile a confronto dei J.arghi moventi psicologici ~ siociali che han1n'O preparato la guerra a\oggi. Il mento di Franicesco . . . Giuseppe ed il braccio di GugliellillO notl! valgono nieppure qu.anto i'l naso di Cleopatra. ·s ia pUtre Fran'c esco Giuseppe deficiente d'intelletto e moraLmente insensibile, la sua inflruenza personale rimainie un n.u lla tra le forze

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tirbmiiche clie i.n1 secoli di storia hanno rondotto alla fonnazione deli 'i~ro austro-UJllgarico e che ne preparano Ila rovina. Non1 cosi inerte appM-e Guglielmo II, mai la suai azione effervescente non è iche un• riflesso delle idee domi,nanti in Germania. fuò dar.sii che egli· sia ~ilefti­ co; è certo che egli è legigiero, i.rrequiieto, superfìciale, vani toso, a m biziosi:sssi1111Q ; ma: non è UlDJ uomo da imprirmere una ·p iega personale alla stori·a. Medi1ocre di intelligenza, monJ ha .m;iri 1 avuto unai idea direttiva originale; mailiermo nel volere, per quan.to esuberante d'attività, ha :finiitiQ sempre col navigare secondo la corrente, o tutt'al più ·s 'è permesso qualche atto impulsivo, qualche gesto inoppor.t uno, 1dti. oui1 ha dovuto :&ub.i,t o far.e ammenda. La tesi di Cabainès, che la psicosi di Gu,glielID()1, se P.mre psicosi tp·UÒ dirsi, s~ sia diffusa da lui fino all'.u ltimo dei oo:oi sudditi, dando luogo ad un d1e lirio cd11etti1v o uniJco per la sua vastità, è decisamenrt:e erroneàl. Più ne:I• vero è Neipp, qruand'o d.iice che l'ambiente f.u fatale allo s viluppo intellettual1e e morale di Gu1g lielmo. Sicuro : egli si è certamente infatuato delle idee domimanti·, e per la sua ipo&iz.ione e per 1a suia oostituzione mentale ne ha risentito forse più di molti ailtri. Purtroppo ;pierò le stesse influenze suggestive, cresciute a vala'Ilga negli ultimi tempi,, le hanno sentite più ' o meno tutti i tedeschi. . La psichiatria. clinica può d·u nque deporre le sue artrui. Alla s-0luzio:ne ded.l'ian.m ane problemai che questa guerra ha posto ill11anzi a tutti, essa noni può contribulire che con una conclusione negativa mettendo in guardiai contro l'errore ~lare che a~mul:a tamte maledizioni srui due imperatori. Errore .p ericoloso iperchè tende a oopriire il vero responsa1hiUe,_ che n:On è un uomo, ma una ntazionle, la. tedesca. L'esaltazione dei tedeschi swpera ogn!i eS'eltllp1o per la sua enotmità, per un impeto di violenza criminale che sta~a, che .appare fuori di t~n:po e di luogo in.I mezzo al• \potpoli europei. Fa pensare .ad epoche remote che si riteneva non potessero più rito!lnare; fa pensare, immagin~ inadeguate, agli Unni ed ai Vandali, a Tamerlano e a Gengiskan. I tedeschi ·non possono sentirselo dire; s ii meravigliano, s'arrabb1ano a sentirsi trattare da c·a rbari e mettono avanti la loro cultura. Ma il sape.re s'a~quista i·n breve, dagli i'rulividttti (.'()me dai1 ipopoli; ai sen·t imenti civili occorre inVlece un tirocinio secolare. Il sentimento barbàrico non rimane d·e1 tutto mascherato sotto lai ~ennice dcl progresso tecnko e della :floridezza rèconomica, coane la rozzezza. de11 'ani-


IL POLICLINICO

[_l\.NNO

" ma mal si cela .sotto i compl~·menti goffi e l'ostentata bonarietà. La civiltà latina, l'Umanesimo della Rinas cenza, la sciienrza moderna' moru hanno modi:fic.a to sen-.si•b ilmente l 'aniana tedesca. Le virtù che essa vanta son fatte di forza maiteriale e di fiero eg.()fismo. La sua storia non ha esemp'i.1 di gen·eros.ità, di -cortesia, di sacrificio .ad un idealie .disinteressato. I suoi eroi . son-0 capi d'orda, so1ldatac.ci, 1pedanti. La Germania for.nì trUippe mercenarie a tutto i.I mondio1, non• ha dato u1ni solo volontario alle .lotte per l'indipendenza degli ailtrii pqpoli. Conseg.u ì l'unità nazionaJe più che per virtù di pop0ilo, per violenze ed ing~nni di gover.nanrti. Conosce bene la guerra, ma ignoua le rivoJuz.ionir rigeneratrici. Deci.se e odiò Garibaldi, 111on comprese Mazzini. Il suo movimento democratiico-sociale fu ed è g·u idato da ebrei di buonra razza, a:bili nel far trà:ffico della. merce lavoro, incapaci di conrepire ·uilll ideale super.i tte a quello d'un 'umanità fol'lmi.caio. SuJ •questo fondo comun·e dii rozz.ezza, proSa;>erano a maraviglia, favorendosi reci'P1"ocamente, la tende'nza mega11omaine e la tendeniza criminale. La tendenza megalomane nacque dalle vittorie che chi.usero iJ periodp napoleonico, dalQa conls eguita unità politica, dall'aumento della popolazione e delle forzie milita.rii, dalla floridezza ec.oillomita, da.Ile vittorie del '66 e del '70 ; creè1be a di&mi.s·ura con 1'ecce&StO dello svilu1p po industr.iale, cO!l bisogno artirfi:cioso d'espansione coip.mercia1le• e di conconie111za accanita; tocca iil siu o apogeo ed acquista n.U10tvo vigore di:ffu'Sivo nella classi colte, .s111~perbe dei loco progressi, dello svd1luppo scientifico e tecn~co, del['orga' nizzazione, del fermo indiri~zo economic.01 ,e politico; :fiorisce negli scienziati miJlantatori anche se grandi, lll·el filosofi apologisti della forza, nei profesM>ri· di storia .... futura che pirofeti.zzano giorniO per giorno le truppe trionfali del • pangenna.n1smo. La tendenza criminale è insita nel militarismo germ.a nico, allenato all'aggressione, ediu.cato al di.sprezzo d'ogni diritto. Nell'·ufficiale tedesco, accanto all 'oligoglio e al disprezzo verso •l o stranaero; cresce lai 'SU[>erbia scon:fina,t a della casta, che non tienie ·in al~·un reonto ·il soldato, umiJ:e e cieco ·str,u!mento, massa ·di muscoli senza \"olere, carne da ·bastone e da cannone. Nes.snh1 es~rcito rome il tedesco dà it11 temlJ?O di paoe tanti esempi! di brutailità autoritaria., ehe anrivai fiMI al deliitto, in.v ano mascherato dallo spirito di disciplina. ~eggio che mai in guerra. C'è gdà qualche rosa di criminale nella tattica se'nzai scriupoli, che spinge aIT macello masse ~

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com.p atte d'uomin'i, sbstituendo incessantemente i Caduti, solo perchè questo 1nietodo dà maggiori pr.obabilità di ·successo sollecito. Ma c'è almeno la scusa del :Preconcetto dottrinario che an,nci1e nta i driritti de1'1 'ind~v~du<> di fron,t e all 'interesse dello Stato. Più schietta brilla la 1ariminalità nel comando bruta'Jie, nel.lie Violenze OOltl cui Sii pretende d'iDJCit·are J., soldaiti all'azkme , (inlfìnitamenite meno efficace delJ 'incoraggiamento cordiale e dell'ese1n1pio), nelle sevizie disci.plinari. La nota criminale non emana .Stootainto dall'elem1en1to militare, ma aniehe daii mercanti e dag.l ii in1dustriali, che ebbero .non ipoca parte .n ello spingere la Germania a ,preparare e provocare la gulerra, la guerra che avrebbe dovuto dar loro a buù.U meroato lai padronanza sul mare e siui conti'nenti 1lontani. È a costoro che si ·d eve :se Ila. Germa.n.i a s'è comportata come u111 g.iuocatoire che siede al tavolo senza denaro,. pronto a :inta;scare se ·vince, pronto ad acco1te11aire l'avversario e a dep11edarlo se 1p erde. Megalomania e vi-01enza si danno la mano in perfetto accordo. AJ. popo1°' eletto, JCome al superuomo, tutto è lecito. Non v'è morale con g;l 'i,n:fi niit amente inferiori. I~ diritto arriva &we arriva il ;potere. Ciò che pia.ce si prende. Chi s 'opponce vien•e atterrato. È gènerosità se si concede a!l vinto la. vita perchè lavori sottomesso c.eime uno ~h-iiavo. Tutti i tedieschi, più o meno lai pensano cosl. E 1lJOll1 c'è da meravigliarsene. Militari, :filosofi, mercanti, .scienziati, staiisti1, industriali predicano d:a un secolo q1u esta crociata barbarica, e lavoraino ·a realizzare questo .sio,gno folle e delittuoso. Neppure il più pi.a.tto ed innocuio borghesuccio ha potuto sottrarsi1 al' fa.scino della siug;gestiQne. Il suo orgoglio dovette ringalluzzirsi ·quanklo Gobineau, Chamberla~n e Wdl:tman·nl gli assicurarono che egli apparteneva alla razzas eletta, "che ha; fatto tutto · qru.anto c'è di buono al m6ndo e che è destinata a dom..imare senra oontrast~ E la sua rapacità istintwa do-viette esaltarsi :fino alla pazzia qua·nrlo gli si asskurò che il primo gra.n cdlpo da fa.re con la guierra era l'estorsione di trenta miliardi ail1la Francia: la vecchia danarosa. Le aioerrazio.ni coll1ettirve, sopratuttoi quelle • • che colgono un'1nJtera nazione, no1J1 s1• possono affatto cons·idierall"e, dal Lato psichico, pari ailla • • •• pazzia individuale, che si cura net man1comn. 1'u1Jtavia non è per una semplice metafora che si · parla di pazzia collettiiVa, di pazzia naz:ionale. Quailu.n que sia il meccaniama genetico dell'aberrazione, il risu1tato :finale, psicologico, è un ver,o delirio, con• le consuete infiuen~ su~I


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la condotta, aiggravate ainzi daJ.la suggestione reoiiproca. Dal 1punto di vista pratico deve dunque valere pei popol.i1 fanatici lo stesso criterio che s'adotta per i pazzi : quello del perico.W aùtriui. Per quel che riguarda la prognosi essa è assai riservata ma non disiperata. I gran1di disiinL ganni giovaino anche ai paranoici1; e i dell.irii colleittiv.i. si .sanon1tano p[ù fac:i1menJte d·i quelli indirvidrua.li. Anleh·e i graivil dìf·e tti m.o rali, i'nde1ebili .n1egli indrividui, p·o ssono· rorreggersi nei pqpoli, ohe 1d i.spongono dci secoli 1per formare il loro caratterie. Speriamo ·b èn1e , ma non il'lru.liamoci che il ravvedim·e nto possa esser pronta. Tultte le nazioni civili vedranno volentieri la Getrmania, intenta .al·l o studli.o disinteressato ed al lavoro tranquil1Jo, oollaborare al progresso ·u rnano: ma intanto la vogliono assolutamente li1ber.a, per amore -Ot per f.oria, da ogni · pretesa dii egemonia;. DR. . .

CENNI BIBLIOORAFJçJ. Non si ,,.ecensiscono che i libri Pervenuti in dono alla Redazione

L . FERRERO DI CAVALLERLEONE. Norme per gli uifficiaii 1n.ediVi durante la campagna. Ti pografia Voghera Enrico, Rvma. · In piiiccolo vol11me ed iin forma sem1plice e chira;ra il generai1e F·er.rero di CavallerleO!lle ha. proStpettato quali .sono i pr0iblemi, .le diffiooltà che il medico dev.e aflrontatre dlurante un1a cam.p:agna ·b e1'lica. Non c'è in questo opuscolo lusSiO di erudizionre e 1p1e nsatamente è tr.aJa.sciato tutto quanto .i1 medico ci'V.irle ·rut:We conoscere. Viceversa è dato1 1Ulll cettnlo 1oomp.Leto quanto semplice di tutte qwe'l.le quesitionl:i mediiJch.e, chirutrgiche, igtleniche ohe si 'Possono :dir.e specifiche 1degli 1es1erciti icombattenti e ch·e non rigiu1B..rdano la 1pratica profesionale ordinaria. Dato il fatto che il nostro esercito è prevalentemente costituito da ufficiali di; com.p1emento, la ·puibbl1cazione d.i tali norme è stata rvteramente premosa ed è mreri:t o non tr.ascurabile di averle ' com-pilate in modo così conciso e nello stes'So tempo così chiar~. DR. '

H. MÉRY. La 'Umccinati1on antityphoidique . Un Oipuscolo rin·-8° di ~ag . 96.- Paris, J. B. Baill!ière et fi1s,, 1915. Pttezzoo fr. t.50.

La vaccin~zione p·r ev.entiva contro il tifo ha reso in;esti·m abili servigi tra glJ es1erciti combattenti, dacchè ha praticamente 'Sotppresso UJDa delle « malattie della1 gu~Pra », e forse è destinala

a renderne molti altri ancora tra 1e popolazioni civili; quella curativa lasci-a i1n1tra1viedJere speranZie ben fondate. È dunq•u e con sen1so di opportlLllità che il professor Méry ha raccolto in una monografia tutte le nostr.e cogn.i2iond. relative ra questo argomento. Egli passa dapprima in ra1Ssegna i vari vaccini ; poi ne esamin1a il modo d~ azian.e ed il controllo·; poi espone la t ecnica delle vaccinazioni p reventivè, gli' effetti immediati, le indigu:i.to tratta delle vaccinazioni curative, rilevandone le diffiooltà .e faoendlo va•l ere la circospezione che impongon!o. Tutto ·ill lavoro è compenetrato di ·prudenza e animaito da iimpairziaJità. R. B. 1

G. :eisENTI. Discwssio'n,e pro e corvtro la -vacci- 1iazione fat ta al Reichstag germanico neL1/aprile 1914. Tor.ino, Rosenib erg e Sellier. L. 2. la tra· d·u zione di ulJl im1portarnte e viv.are I dibattito s;voltos1 .al Parlamento tedesco tra i fia·uto.r i e gli avversarii d1ella l·e gg,e contro la vaccinazionte ab1t 1l. igatoria. La 'b ontà della tes.i vaieI ci.nista 1balZJa fuori da questa hl1i1lante discussione .più che dai qualsiasi memoria :scientifica o opuscolo id i p·r opagan1da. Ed è perciò che il pr-0f. Pi'Senti ha fatto opera meritoria dando al ;p ubblico medico italiano la opportumlità di conoscere com•e svolge oltr' Alipe l·a lotta ka• \•ac.ci.nisti ed anti:\aocin~str e metten«1o in giro un piccolo volume che .per quanto modesto è più efficace di qua:lsiasi opera dottri1nia.le. DR. È

si

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. FIORAVANTI LUCA. Ospedale Civile cli, Orbetello. Sezion1e chirurgica. Resoconto statistico-clinico di un bien.n io (r 0 giugno 1912-31 maggJo 1914) . - Siena, 1915. 'RoYo M. i\..lcunas o·b servaciones de tum•o res de la parotida. - l\tiadrid, 1914. VIRGILLO FR;tNCESCO. l Tn nuov.o metodo per la reazione agglutinante d·el latte delle capre infette di micTococcQI melitense. - Genova, 1915. 1'AIDELLI A. La Convenzione d[. Ginevra e cim.qiurant'anni di vita della Croce Rossa. (Conferenza). -- Milano, 1915. CERNEZZI ALDO. - Contributo alla diagnosi cli. 'llii ca dell'ipernefroma renale . - Milan.o, 1914. DE Nu1-iNO RENATO. L'azion1e del miicrococco di Bruce (m·elitense) e dell.e 1sue toss ine sul sistema nervoso centrale e periferico. - Fi. renze, 1914. BOSSI L. l\II. La ma.n ia religiosa nelle nubillii e n•ello stato puerperale. - Gen~va, 1915. 1

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NELLA VITA PROFESSIONALE . .lneora sul Servizio sanitario dell'Esercito. Alla elevata lettera che ~1 generale L. Ferrero di Carviailler1eone ha indirizzata a13iai Redaz.i.one del «Policlinico» farò seguire ùna breve dichiarazi01n1e. Non è il caso dii · ·p olemiche perchè, COttDJe avverte lo stesso generale, il momento 1t1.0fll è o.pportu'no, ma sopratuttoi ,~è egli stesso in.on ha Ullegato gli iruxmwnienti da me accennati. N.dn1 possiamo enit mre mi nellat questi-Ollle del1e responsa1bilità. Chi sa: i !111 q:u ale .conoeetto istl.anb tenuti da molte nostre Amministrazioni i ~izi s.ainrlJari p,u ò relndeiisi conito degli ostaioolJ. e delle r:esistenze che avtl"à incontrato ill ca·p<> del Co!JPO sanii.tario dell 'esercJ.to nell'esecuzione d·e lle provvidenze, che egli afferma dii a vere predisposte in ognrr ipiccolo particoilare per ais.sicurare la, regolarità del settivtizio durante la guerra. Il generale Ferrero di Cavallerleonie ocoon1na a suoi a;èfitualdi interessati denrligratori ed a SCOJPÌ reconditi cui si ispirereb·p e una certa campagnai che si fa contro di lui. Non vorrà a'lllllo;v-erare fra costoro il sottoscritto, il quale 1J1e1 marzo ultimo, no111 s-olo .esponieva .in questo giornale i progiress.i fatti da-1 çorpo sa.nata.rio militare .e d es1primeva la :fiducia che nell 'taitteso evento della guer·r a esso sarebbe stato pari alla: SfUa. m.issilone, ma av·v ertiva che tali progiressi &i doveva'11ì0 in g<l"an .parte alla sapiente atti'Vlità di chi iaillora ne dirigeva le 1St0rti. Non io quitndi, ripeto, iposso essere tra quelli che « per at... battere umi uomo denigrano un servizio ». G. DRAGOTTI.

in un posto legalmente i·sti.tud.to ~ con P·ercezio'J'l;e di stipendrto ; mentre che il servizio milit:Me è cail colato aiii soli effetti del rag.giungimento del 1diritto a pensione (art. 16 e 30 della legge, . testo unico, 2 .gennaio 1913, in . 453). Ha aggiunto inoltre che di recente, dall 'a:rtirolo 12 della leg.g e 20 dicembre 1914, n. 1382~ cli modifica alla Cassa di· p11eividenza dei segretari comunalii, -venne statuito (estendendo la disposdzione ai sani.t ari) che sol1a1t11Jente fil tempotra:scorso in. aspettati-va per moti-vri di salute sia calcolato per d.ntiero agli effetti della misura dell'aslSegno di riposo, e di conseguenza, .allo stato della ,1.e gislazione, il periodo di a5(Pettativa. per ri.chia.mo inl servi.mo militare 1tL0D. puòes:sere valutato .c he per ii soli effetti dcl raggiungimento del diritto ia pensione. Senza alterare 'lo spirito delle attuati di·s pos~zi10!rui, .p otreb·b e essere invocato un pl'O'VlV'edimenrto legislativo che oontemiplasse nel caso d't gwerra Ila valutabilità di detti servizi anche agl·ì effetti della miS1Ura dellai .pen&ionle, con pagamento dei contributi alla Cassa dii previdenza.

Per i boicottaggi e le dlmde. Nel n. 23 del « Medko condotto» era am1nunziato - e noi riportammo integralmente l'annu'llzi-0, - che si era deciso di porgere durante la giuerra il ranw d'ulivo, desiistendo temporaneamente dai boicottaggi e dalle diffide. Nel n. 24 de1lo stesso Bollettino vediamo intanto arn11lUnziata una nu·orva condotta diffidata. ' Sarebbe i·n teressante ccmo.scere le decisioni pireci.se e d·efi.nitive dell'Ufficio dii pr.esidenza del1'A. N. M. C .

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Per le pensioni ai medici condotti richiamati alle armi. Il presidente dell'A. N. M. C., oni. dott. Brun.eJ.li, a·v eva d'ù1Ilanda.to alla Direzione generale degli Istituti di previdenza di conoscere se i-1 sanitario prestante! seliVizio di guerra senzai stipendio da parte de11 'Ammrinisbrazionle da cui di·pende 11ia rimasto tito Lare del po.sto poteva, versando regolarmente alla Cassa Pen·s ioni i regolamentari colllt.ributil, far valere cretto servizio ainich·e agli effetti drelll'a misura delJa pensii.OIJl~.

Il direttore generale ha ri~posto che il servizio uti11'e rper la mi&ura dell 'asseg;nlO di riposo ai saruitaTi è quello prestato -con· .n1omi.na regolare

Pensioni e i11J,denn<ità a medici, Lorro -vedi.orve ed orfa1'ii. - Nel 1. trimestre 1915 'Vennero conferite le seguenti 1pensioni e indennità : Vedova e orfani del dott. Trevi san di Teor, L. 900; ved. del dott. Leone d'Ivrea, L. 1167; dott. Bassolati di Motta B., L. 3626; dott. Rel>usco di ·C·a struzzone, L. 819; dott. Brusati di Bellinzago, L. 2396; dott. Civitelli di Ajello,. L. 1055; vedova del dott. Vigilante di Peschici, L. 1150; ved. del dott. Rinaldi di Campolattaro, L. 951 ; ved:. e orl. del dott. N otargiovanni di Alvignano, L. 900; rved. del dott. Caporali di Schio, L. 1438; ved. e orf. del dott. Pisaniello di S. Martino V. C., .L . 900; dott. Monaco di Tricarico, L. 1208; dott. Ranieri di Larino,. •

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SEZIONE PRATICA

L. 1923; dott. Vinci di Sortino, L. 3000; vedova del dott. Angella di Pontremoli, L. 955; vedova del dott. Della Scliiava di Cordenons, L. 900. . Indennità: dott. Impicciator.e di Bomba, lire 3171; orf.ani del dott. Ussai di Sassari, L. 1438; ved. del dott. Torelli di Gergli, L. 2285; dottor De Medici di Martirano, . L. 4460 ; ved. del .aott. Grillo di Castelspina, L. 1318; ved. del dott. Pane di Carlopoli, L. 3040; ved. del dottor D'Arman di Caneva·, L. 871; ved. del dottor Di Maria di Viterbo, L. 2230; ved. del dottor Nanni Cli CampÒ di Fiore, L. 2048; vedova e orfani del dott. Roppolo di Parella, L. i.189; ved. del dott. BUlfalini di Roccasecca, L. 1906; ved. del dott. Manhedi di Altamura, L. 3002.

RIVISTA DI GIURISPRUDENZA SANITARIA. Veterinario condotto - Residenza. A differenza del medico c-onào·tto·, 1'l veteri:ruvrio non è tenuto ad OlS'servare l'obbligo della residenza. Egli può, quinid}V, occupare più posti contemporaneamente. (4a. Sezione del Consiglio di Stato, 16 aprile 1915).

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di non1 1agevdJ.e .aittuazione allo stato presente delle ~ose. Con ciò non si intende cer.tamente affermaire che il veterinario condotto possa risiedere dove vuole e<;1 es.ercitare quante altre condotte gli• piaccia. t Jn limite, risultante dail.la compatibilità di .fatto, è da lasciare ali CO!IlJUllli ed la·l la ' autorità locale tutoria . A nostro avviso il ragionamento della 4a Sezione è giusto ·p~rchè effettivamente l'arlt:iQ> lo 3° della legge del 1911 non richiama, mentre ben agevolmente lo avrebl::ce potuto, I 'articolo 24 . del ,testo unico delJlie leggi sanitarie del 1907 -che fa obbld.g o appunto al medico condotto di mantenere la sua residenza stabile in determinato comune ed ind.irettamente proclama la unilC~tà della condotta. Sia. per lo scarso numero di veteriniairii cihe esiste attualmente nel Regno sia per l'indole della missione propnia di detti professnonisti, non è assol.Uitamente indispensabile che essii risiedano permanentemente in un determinato posto; possono accedervi, invece, 1b i:gogn1ù il richieda, purchè .non sol .quando il ( f acCTa·no mai mancaTe i più importanti e princiipali .Servjizii, comet 1quello 1d ella )visita alle carni macellate, la ispezione ai macelli ed ai pubblici mattatoi, la sorveglianza :aJ.le fiere di bestiame ed il pronto intervento in1 caso di epi-

La quarta Sezione ha considerato che l'assi·• .m.i·l azione della condotta veteniniaa-ia a quella zooz1e. , medica fatta dlalla legge 27. aprile 1911, n. 375, · Ma si potrebbe ob.Criettare che il servizio illl.si estende ol trè J. casi e le i potesi previste ed .t ercoanunale dei vreteri·n arii è tacitamente auespressa.m ente richiamate ·n ell 'artkolo 3° del1à torizzato dalllai legge, allorchè permette la, costituzione dei consorzii per la vigilanza wojalegge suddetta. Il detto articolo 3 rende però app1iieabile ad. tricai. Se il veterinario è conJSorzi.ale ·n iqnJ risiede veterinari solo gli arti~li 26, 30, 37, 38, 39, 40 staibilmenit e che in • uno solo dei comuni che 41 e 205 d,e l testo unico delle leggi: ,s·amtari.e del 1° agosto 1907, ·n . 636, e non. altro. « Se, per com pon·g ono il coo.:sorzio ed: in ciò si parifica ragioni o di analogia o di· conveniienzai, si può completamente al medico condotto consorla parjficazione estendere anche a rn orme e for- ziale il quale :non ha rnè può avere obbligo di residenza in tultti i comuni che compongono i•l me processuali ed a quelle a1he di.siposizioni clie . consorzio. sieno conseguenza diretta degli articoli1 richiaL'obbiezione s embra a prjma vista giustificamati, non· potrebbe mai spingerisi tanto oltre da invadere il ~mpo del diritto sostanziale ·e 1SOt- ta, ma guard:alndo a fondo la cosa, non lo è comtoporre i veterina·ri':i ad obblighi e restrizioni pletia.m ente. È vero che tainto il veterinario quanto il medico, se prestano servizio in conche la legge non staoilisce espr:essamente ". E la ragione del divarJo è gi ustifida!tai da.1 sorzii fmmati1 da più comuni 11on hallJllo l'obfatto c'he i ve.teri.narii muniti di laurea non ab- bligo della residenza in ognuno di essi e che, bondano dn: Italia e che per ciò non si può pre- q·u indi·, entrambe le condotte potrebèero essere tendere, senza danno del servizio · e della dili- appiellate non uniche, m;a,, però, a riguardo della genza zootecnica in isip,ecie, l'obbl.igo della re- massima di giurisprudenm che illustriamo, dobhila mo ammettere che il concetto è molto più sidenza. Il !primlcipio della undciit:à della resddientza., . a.m pio e lato nel senso che il veterinario consecondo la Sezione, è certamente desidera- dotto può esercitaire la sua profèssione in due bile per un md.g liore 1e1 più razionale ordi- o più comulni contempora:neamente, sia che naa:nenlto della vigilanza edJ assistenza zooia- questi sieno consorziati, sia che sieno liberi ed indi.pendenti fr.a di loro. È chiaro poi•, che c-0n tri~, ma deve essere apparso nOlll opportuno e '

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IL POLICLINICO

questa 1naggi.o re llati,tudi-ne si avvantaggJia molt issimo il servizio sanitario g.i·a cchè riesce in tal modo agev.ole assicurare la ·vigilanza zooiatriica anche in quei centri che, per d:ifficoltà di ~­ çesso, manca_nza cli strada, 1d isagevole posizione, ecc ., 1non r.ie51ca p ossibi:le stringere in regolare consorzio. I

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ziare la. nu·llità di un atto amminist.rativo, ma può disconoscerine gli effetti in raffronto al caso portato in· giudi,z io. Doctor JusTITIA. •

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RISPOSTI 1

Q~m

I ! DOMANDE.

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Farmacia - Chiusura - Diritti di terzi.

Dimissioni! - A ccetta:zione tacita - I111tetinato - Cassa Pensioni. · - · Il dott. H . eSfP011e

A llOrchè n011J concorrano ragtoruh di pubblico i?iteresse ma solo· private di farrmacisti vicinio-ri è illeigale la chiusura di -zt1ia f armGJcia otràinata 4al P11efetto. (4a. Sezione del Con·s.iglio di Stato,

che per incongirui tà di sti pentli:o raJS&egnò nello scorso settembre le proprie dfum1issiioni dallai carica di ·m edico condotto del OOns/()l!"Uo X. z. I due Com.uni consorziati .non si pironunziarono aipertamen:te s ulle presentate dimissioni m0 ognuno .dei due lo ID.IOllllinò con separatii atti medico condo.tto interimo oon m1.g liorato stiipendrio. Uno d1e i dule Comuni, 1però, si è opposto a farlo p,a1garie i l contributo alla Cassa di preivideruz;a adducendD che come interi.n o nulla deve pagMe. Desùdera conoscere se ciò è legale dal momento che .sulle .d ate dimi1ssioni :niessuno dei due Comunii si è finora pronunziato. È vero chie le sue dim-ilSsionti. non futronio ma•ii chiaramente accettattei dai dlue Comuni con. sorz.iati m ;i enJtrarm bi, jpetÒ, ciò :fecero mdii.rettamente e larvatamente nom1inandùla interino ciascuno p1er proprio oonto. Ella, acoettando il nuovo stato di cose senza alcuna opposizi.on,e o riserva, si uniformò alle swperioo-1 di&p0sizioni e si contentò di passare da titolaire ad interino. Ritenendola come tale, g.i.u.s:tamente i·l Comuinie si oppone a Ticevere la sua contribuzione aJla Cassa di previdenza. NDn 31vendo mari. il Prefetto accettate le sue dimi·s sioni può continruare ad eser citare le fu·n zioni di uffic.iale samitacio, anche perchè mai ha lasciato di fatto 1'ufficio. Per poter1e liquidare la pensione cui ha diritto, occorre che Ella r~ produca i dati di servizio già esposti con '1 '111dicazi0tlle della età pirecisa che av.rà a11 'atto del col1ocamenlto a iriposo. (5488) Servizio militare - Pensione. - Il dott. G: 1\1. da L. desidera ronosoere se assumendo il servizio militare il Comune può obbligairlo ad ab•b andon.ar<e detto servizio perchè unico sanitario., se andandQ ai servire può ottenere dal Com une due mesi di stipendio, se può liquidare la pensione sin da Dra mentre col 1° novemt.r e prossimo éompie i .p rescritti dieci anni di servizio e se, .nel1à negativa, ipossa durante il servizio militarie seguitare a pagare il C·ontritiuto · onde usufruir.e dcl tempo che trascar·r e in cannpagna tli guerra. Bene il Comuine può opporsi. a ch'e Ella vada a servire come capitano medico del R. Esercito, essendo unico medico condotto. Il Si.ndaco farà a s uo ·t ·empD ·i l prescritto certificato e lo farà te·

23 aprile 1915).

· La .potestà del Pirefetto di oodiLnare la cihiusura di Uina fairmacia si deve esplicar.e solo ·n el .. puibb1ico g·e nerale in~er_esse, per ottenere, c~oè, il rigor.o so ttiiscpetto delle relative disposizioni di legge e la s tretta applidazione delle norme che la legge :stessa stabilisce a garanzia della prubblica s·alute ~i·n materi.ai tanto importante e del icata. · Trtattan.dosi ·d i atti resri ttivi del la ulmana lioertà l'intervento del . Prefetto non· ipuò e~ten­ del\5i oltre i casi: t assati.v amente previ.s.ti daìla legg.e e dal regolamento '.a ttualmente in vigore circa le farmaci.e. Fra questi -cais,i n?Il è certamente compres.o quello rifieritiile a protezione di ev.entttali diritti di terzi, crei'uti lesi dai titolari di aziende farmaceutiche vici niori. . . · Costoro se in1tendono .f ar val.erre o ri·venùicare d:i ri tti che credono essere loro ·si:)etta·nti non <lebbon.o nè possono invocarre .l'intervento del Prefetto, posto a c.9:po della provincia per la tutela degli i1nt~res•si colelttivi ,d ella società, mai d1e b1:'ono, ~. nvece, ricorrere alla autorità giu.diziariai, ~he è l'?niica competE-n~e ai garentire il diritto patrim.o niale del singolo. Bis?gna bene .1111 'uq>o distinguere gli interessi• pubblici da quelli privati : a g-uarentigia dei primi è ·preipost:o il Prefetto della proviniCia; a guarentigia dei secon<lli, quaindo non entri iTh ~amipo la competenza giurisdizion~..le delle autorità .ann·m i.nistrative, il magistrato .ordinarii0. - Ep:però' il farmacis ta .che si sente leso nei suoi privati interessi dalila. esis t enza di un'azienda viciniore, che ·non è legalmente impiantart:a, non :deve inivocare J 'intermente del Prefetto della provincia. per i0ttenie.rne 1'a -chiusurà, ma deve adi'r e 1'atitorità gìtUdi• • Z1.ana. A tale autorità non ipotlrà, però, chiedersi il decreto di ichi·usiura della farmacia, chè su tal pu!nto ·srurebbe incompetente, ma ·b ensì i daimii c'he d:a1ll 'abuisivo esercizio gli sono derivati. L'autorità giudiziaria, inrfutti, · non può pronun1

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nere al Distretto militare compeiteinlte, che lo eSl()nererà di ufficio. Ad og,n.L modo, anda:ndo a servire, conserva il di.ritto a due mesi di. stipendio. Per il rimanente periodo di tempo du1rante il qua le rima:rrà sotto le arm.i. ,a vrà diritto al1o sti.pendio maggiore.. Non avendo ora compiti i dieci ainni di servizio non può chiedere il collro camento a rjiposo e lLquidare la pensione. Crediamo che durainte il senviizio 1 ni.litare si possa rimanere iscritti alla Cassra, anche nella con:side raZJ.ione che il posto di condottato si conserva. Occùfre, .p erò, pagare i contributi prescritti. (5489) Croce R ossa. - Al d-0,t t. C. D . da B. rispondiamo che non ci semb.r a dt.Lbbio che si possano dare le dimissioni d al1a Croce Rossa, q.uando non si abbiano ()it1b lighi di serviz.io militare e quairrdo non si è stato ancora chi-amato i:n, s ervizio, perchè la cl1iamata costi.tuis.ce mobilitazi0t11e e, qui.nidi, ob·b ligo. Ripeta la istanza alla Direzione regionale diel serviizio san.i:tario di detta Istituzione. (5490) Ser"..1izto 11iilitare . - Il dott. L . G. da S. chiede con oscere se avenido J.a Prefettu1:a ritard·ad:o a fa.re le piratiiche d el di lui esonero dal servizio militare come unico m edico condotto, 1)ossa il Sindaco otteniere il congedamento in ta1e qualità. Dal momento che già trovasi sotto le armi è inuti11e ·esrperLi:.e altra pratic-a per attene.re l 'esonero, giacchè in ten1po di 1n:o1b ilitaz.ione è sospeso qualsia1si oonge<lamento. Osservia1no, però, eh.e non doveva la Prefettura ·r endersi in tal caso rp arte diligente, ma ben1sì 11 Si:nda.co, il quale ha l'obbli·go di .r·i lasciare il presoritto certifi1c.ato, farlo \ idimare dalla1 Pr·e fettura e conseg1na1rlo allo interessato, !il quale lo deve esibire al Di:s;tre tto militare n el gioirno d·ella cliiama:ta. Ora , ripeti.amo, qu alsi.a1s~i pratica 1riuscirebèe infruttuosa. (549r) Ser'Vizio 111,ilitare. - Rapporti econ·omici col Coniune. - Il ·d ott. C. S . da S. des.i.d era conoscere se il D ecret o Luogot enenziale riguarda11te 'il c uniulo degli stipendii .colpisca pure i medici c.ondott.1. chiama ti so.tto le ar1n.ii e se, nellai affermativa, :annulli l'articolo del suo capitolato che dice : In caso dd. chiamata sotto le anni la supplen.z a resta a· .carico del Co·m u:ne. Il D ec.reto Lu~oten1enziale dir sopra 1.n<licato non JS:i a·piplica dir.e tta.m ente agli impiegati dipendenti d:arl Comun.e, ma benisì solo agli impiegati gover.nativ.ir ed ai maestri . Però i Comu:ni che adottar().n o le norme precedent em ente in vigore e più favorevoli, per detti impiegati, si a.~Talg01010 ora, e non senza.i ragione, delle lllljOdifìicaz,i•o ni introdotte d.al Gov·ern10 pei suoi dipendenti, allo scopo d.i risp·a rmia rsi u.n1 onere abbasta.nza rile·v ante. Riteniiamo, per altro, che 1

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le nuove disposizioni non possa.no modifica.re l'articolo del oeaipitolato di. sopra enwnciato 1secondo cui l'onere della s uipplenza, durante il servizio militaire resta a carico 'del Comune. (5492) Sessennio. - Il dott. ab·bon~to n. 180.s desidera conosce!ie d ai qual·e epoca comi.niciai a decorrere il diritto a1 sessenn.i:o essendo stat o llJOllli.n ato me dico con.d otto ed asSiunto servizio ntel 1909 ed essendo stato il c.ap·i tolato, che 111e affeJ.1111a il dirittto, approvato nel 1911. Il capitolato a.pp.rovat01 111e1 1911 si riferJ1Sce evidentemente a1l concorso bandito ed espletato nel 1909 ~ Epperò esso 1'"etrotr.ae la sua efficacia all'epoca in cuti Ella assu411se il s ervizio. Non t.Tattaisii, inivero, di mo,difica ad ·u n capitolato esiis t ente per cui l 'effica.cia si dete.rmima dalla d·a ta 1d i apprOIVJ8.1zione, · ma di un capitolato nuovo d.e stinato a disoiipli.nare il concorso a suo • tem.po bandito, per cui l'efficacia deve pro,trarsi a11l'epoç_a d1e-lla immissione in carica del ntuov-<> co•ndottato. Ella, q.u1:ntdi, h;a1 diritto al sessennJIO da li 19og. (5493) S er'Vizio militare . - Il dott. L. C. da C . desidera conoscere se effettiva.m ente i Com.u ni • 1 son 0 tenuti a seguire a riguardo dei propri.i r:i m p.i egati chiamati sotto l.e armi le dispos1zioni contenute nel D ecreto Luogot·enenz:iale riguardante gli s tip·e ndii ·e se u·n med1co cond-0.tto ritomando da1l froin:te in co.ngedo abbi.a l'obbligo di rip,r:endere il ·ser:vizj10 di condotta, per cui:i !riceve an·co ra l'intero stipendio. I CQmu.ni furono 1ruvitati ad adottare a riguardo deglii stipendi~i dei praprii impiegati richiamati sotto le arJni disipo:sizi01ni an.aJo.g he a quelle ·allora in v.igore p.e r gli impiegati governativi. E ssen1d o queste ultime state recentemente m odificate, i Comuni s.i s01no c.r eduti in dir itto di modificare le ,prqp.r ie in conformità. E c~ò per evitare un 1n:o tevole aggrav.i10 a lle loro finanze . Essendo in icong·edo nl{)tru oes:s.a di aippartenere all'Esercito e di essere a continua e c-0staitJif;e disposizione dei prop·r ii Capi e Superio.r.it. Ciò s t ain:te, non p.u ò ess.ere o·bbldga:to durante tale ·periodo ad eseguire il serviz.io di condotta, non o stante le rosse a ll 'uo!po corrispos to 1'i•ntero stiipendio. (5494) Con.corso rn,edico-chirurgico . - Il dott or A . F. d.a T. P. espo1n1e ch e avendo p.reso parte nello a;prile SCO['SO ad un concorso peim-ed1iro condotto, si è visto solamente ora restituire i d ocumenti co1n la seguente lettera: «Non ai,..endo la S. V ..presentato nuova domanda pel secondo ooncorso, l 'on . Comm.i ssione giudicatrjce noo ha potuto proV1ved1ere alla di Lei ·g raduatoria fra i c01ncorrenti » . Chiede conoscerre se l 'a mmti.niis.t razion·e comu.nale prima d~ ba·n1dire il nuovo concorso dovea notificargli 1-'esito negativ·o del primo, e se, ritenendo an(25)


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ch·e per la seconda prof'\1;a1 i docum.e nti, avrebbe dov.uto ·invitarlo in tem•po a ripeter.e la domanda. Ella ha ragione. In tem.po debito il Comune aivrebbe dovuto farle conoscere l'esito del preced.enlte ocmcorso ed aviem& illegalmente trattenuti i dc1cun:nenti fino al termine della seconda p·roivia, awebbe .p otµto e dovuto ri.ch.i1edere la p·r od·uzione della. n·u ova domanda. Eµa ha, qui111:di, diritt~ ·a rifaz.ÌOllle d·ei darunti d1erivatigli dall'operato· della. am·m inistrazione 1n.unii:ci\1.)ale, che può all'uopo citare dinainz.i Ja com·p eten:te autorità giudiziaria. (5495) Vendita di fasce, garza, coto1ie, ecc. 'A l Dott. P. C. da L. d;iicri1atmo .che la ven.d dta delle sui.n ·d icate sostanze è 1i1bera a .tutti. (5497) Ricchezza niobile. Il dott. V. Z. da C. chiede conoscere se era t enuto a pa1g ar e 1a R . M. sul re.ddi:to d i li•re 330 guadagnato .nre l 1:913 facendo un mes1e di suipplenza in ' un Comuto~ vicdno, .ove ave.ai fatto il patto di li•re II :al giorno. Siccom·e no.n .era spiecifìcato se il com1pen:s.o di 1ire I I al gior.n o si dovesse intendere al netto di R. M. ·e poichè, iin mancanza di s.pecia,l e patto coDJtra·vi10, qgni stipendci.o .od assegno deve ritenersi gravato di R. M. e, quindi, al lordo, r.i'teniamo che Ella non .possa sfuggire dal corriolS;p,ondere la illljpostai, eui l'hanno assogg·e ttata. (5498) R icchezza mobile. Il dott. G. P. da P. desider.a1 conioscere quale R. M. ricade an\nualm.en:te sullo stipendi10 di Iitre 4500, se .l'agente delle tasse pu·ò considerare come ammontante a. li.re 700 anzichè a lia:e 800 , l'inde-ninità cav~l­ -catura.1 e se sono tassabili le lire Ioo che si Ti'Scuotono p·e r ass,egno di ufficiale .saJndtario1. SulI.o stipendio <l·i lire 4500, 1comprese le indennità speciali, pagherà l'an1n1ua tassa di R. 1\1:. di lire 388,12 oltrie l'aggio all'esattore che varia da .Qom.u.ne a Comune. L'agente n1on può ridurre 1'ammotntau-e di .alcU!ll ces•p ite di entrata, ma deve tassarli tutti mella miiisura den·u nziata dal • <Contr~b,uente, od accertata di ufficio. An1 c he la indennità ch1e si' riceve eoane ufficiale sanitario è 1.Sogg·etta alla t ais sa di R. M. (5499) S er'Vizio militarè. - Il dott. G. M. da A. desidera conoscere se il Comitlile può neg.airgli lo s.ti1pendio dal gioir.nlo j1n1 cui si è presentato s qtto l1e a rmi e se può 1s1eguitaire ad esercitare la catrica di: medie-o con·d otto, trovandosi in servizio nello ste&slo Comune di suia residenza. Il Comune deve corris•ponde-rle lo stip1endio solamen,t e .p er i primi due mesi ai deoorrere dal gil()r.no in cui si è presentata sotto le armi . Non è t enuto a c on·isponderle 101 stipendio per la i1n•tera durata dellai guerra, per.chè alllChe lo Stato ha recentementte ·m utato trattamento verso i proprii .impiegati. Non osta•nte trovisi a prestar 1

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[ANNO XXII, FASC. 37]

servizio..militare nel medesimo C·o mune di residenza, ltlon può rip.r endere · 1e funzi1oni di medico condotto, essendo i·l detto serviz.i:o incom.paitibiJe con qualsiasi altro impiego civile. (5500) Le'Vatrice. - Il dott. F. di N. da N. I d1esidera conoscere se ù;nla leva:trice dopo .nove a1n1ni dii .s ervizio ac.q.u ista la stabilità e contro il pronu:nziatQ licenziamento ai quale autorità si • !P-O,s sa ricorrere. La . leviatrice non acquista m.a.i la stabilità. Conrt ro il licenziamento ·ip·ronu1niziato dal' Consi.· glio comunale si ·p uò ricevere in limea c0intenziosa alla G. P. A. ai :termini dell 'arti~lo 1°, 1n. 12, dellai legge sulla giustiz.ia ammi.niiSltrativa. (5501) Perizie giudiziarie. - Al dott. àiè1b onaito n. 7389 ri•spondiam·o che contro la tas1sazione della p .e rizia può ricorrere al Tri·b unale, i1ndiriz.zando il .r elativo '!'icor.so al Presidente. Non vi è norma. legale per la tassaziOttlle delle perizie, c-he .d ipen1de diaa oriteriio di coloro che stabiliscono il 1c om.p enso. N·e lla valutaii:0n1e del com.penso 1d ev e certam·e nte aver valore il: fatto 1c1i esser stato t erzo .perito e, quindrl, rela.tore. Doctor JUSTITIA. 0

CONDOTTE E CONCORSI. .

BOlVIASCO-ZECCONE-CERANOVA

(Pa'Vta).

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Con-

oorso med1,co .chin1rgico1; L. 4686. Domicilio a Bom·as.co. Sca delnza 15 ·s ettembre. CANNETO PAVESE (Pa'Via). - Abit. 2345. Condotta piena in collina. Stipendio 5000 lire lorde. Tre aiumenti sessennali del de-cimo. Documenti di rito. Scad-enza 25 settembre. CHIUSI IN CASENTINO (Arezzo). - Cond-oitta residenziale; lor.de L. 4502, .per due sessen·n i: in caso di rinunzia al con1gedo L. 350. Scad. 30 settembre. GRAGLIA-MUZZANO ('t/O'Vara) . - Condotto per poveri (circa 80); L. 1200; indennità di supplenza L. 250; quale U. S. L. 150; da Enti locali L. 450. ScadenZìa 30 settembre. LODÈ (Sassari). Condotta; L. 4000. Scad,enza 15 sie t:tembre. NEIVE (Cun.~O). - S.e conda co11dottai; L. 1600 l1oude e L. lOO per in·d·en·nità SU1Pplenza. La n'O; mina è per tutto il periodo della. guerra e. ~.ra titolo via.lidisistimo :per la n{)l!ll11Dia de:fìrut1va. Dom. e doc. d'uso. Scadenza 1° ottoè1re. PALMIRA (Basilica•ta) . - Condotta 111eclico··chi· rur<Tica pei soli p,o·v eri. L . 1500, lorde. Età JjOll sup~riore agli anni· 40. Scadenza 30 1settembre. QUISTELLO (Manto"Va). Condotta per Nuvolato. &ad. UJD: mese dal 18 agosto. L. 300'? lorde e tre sessenni pei poveri, compenso dag~ a~bienti; L. 6.oo per carrozza e caivallo. Serv1z10 entro 15 giorru. VENEZIA. ospedale Ci1flle . - Cercan·s~ medie~ assistenti liberi da obbl.i.ghi militari. Rivolgersi alla Direzi one medica·. 1

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{ANNO XXII, FASC. 37]

SEZIONE PRATICA

VILLENEUVE (Torino) . - Medico consorziale; L. 2500 lorde; indennità L. 200. Scad. 15 sett . VALLERMOSA (Cagliari). Medico poveri; L . 2300 lorde; generalità L. 1250 lorde; U . S., L . 300 ; tenuta ar-madif01, L . 150. Sca·d. 30 set t . Dal Munic1pio di• Forno di Canale (Bellum10) . cer·casi m ·eclico-condotto jrnterino-consoirzi,a1e con Falcade e Vallad.a, esente od esorniera:to da servi~i·o militare, dispostOr iassumere il posto qua·n to prima. Sti p.end.io giornaliero L . 25 .tlJette e rimborso ;Stpese viaggio qualora dovesise rimanlere circa 4 mesi. Per altri· schia.r imenti rivolg .ersi al lVI un.icipio. Sono segnati con un asterisco • i concorsi che ci risultano diffidati, con due asterischi ** i concorsi che ci risultano boicott ati dalle Associazioni Sanitarie Professionali.

Diffide e boicottaggi: N UOJVa dj ffida : CriSiS0[10-0rtan·a (c u1nieo). Revoca di diffida: Can1n1eto P·aivese (Pa via). Il •presidente della Sezione Gallaratese dell' A . N . M . C., dott. Arsuffi ·ed il presidente d el Comitato I~ombardo dell' A. N . M. Osp., dott. G. F orlainin.i , a ·n ome dell•e ri·s petti ve Ass.ociazioni, haill!lllO de1ti·b·e rato di b,cd.cottar.e il concorso al posto di direttore dell'Ospedale Casati di P.a,ssi• rana.

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cav. Alberto, 1'ravers i cav. I"eo.poldo, Mele cavalier Ascanio, Dettori cav. Angelo, Sticco cav. Antonio.

Ricompense al valor m.i litare ed -011orificenze suppletive per la campa.g·na di guerra in Libia. Medaglia d'airgento in com-m utazione della 1Illedaglia di bronzo già conferita : Forti Igino, Sanna Attilio, Orlanrl!i. Nino, Im.g ravalle Alfredo.. Medagilia idi t ·rOIIlzo in. com.m utazione dell'encomio solenne · già roniferito: T 01m.a:selli Viito, Tangheronri. Dante, Scotti di Uccio Domenico, Bartolon·e Gi10.aicchino, Salvatore Luigi, Saija Paolo, Sa rto Vittorio. Encomii o sol€:'D.ne : Loscalz'OI Vito. CaVla:l'i.er:e delil 'Ordine dle~l.a! Oorrona d'I ba11ri.a, Piaz:z;a Be1n~amino, M.alabarba Pietro. 1

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Per i nostri soldati.

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La lotta co·11.tro glZ escrementtt. Nelle trincee di prima linea una elementare prudenza oon·si.glia iai n01111 uStCirne per .de.p orre gli escrementu; i·n tal caso è ieonis igliabile l'uso di anastiell.li che funzionioo da latrine mobili. Questa • semplice misura vale ad impedire la: di:ft.u1sii.one de11e malattie gastro-i1ntesti1nia1i.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Nel Corpo Sanitario militare.

(.'01-itro le mosche. - Seppellire profondamente cadaveri e ca.rogne; altrimenlti vi 'llJidificam.o in copia le mosche, se ]a temperatura non e ,1I110lto b.assa1. Possibiilmenite cosp:M"gervi calce "V"tliva o clorwr.o cli cailoe. RidJur,re nei limiti de'l 1poosfubile le cause di sporciziai (resiid ui di ciJè~ ed ,escreme11rt:i sparsi all'aperto). I

Ufficiali iru servi-zio attivo permanen,te . Maggiori med.iiei promossi tenenti colonnelli m edki : Marini cav. · Ernesto, Spima cav. Vincenzo, Piergia·nnti. cav. Vi1111cenzo, M:o mbello caivalier Ernesto. Primi capiitan'Ì medici •promossi maggiori medici : Iaco.n o Francesco, Ann:arato111e cav. CarJo, P avia1 Cali-man, JYiiraglia cav. Eus,t achio. 1'enenti m ediic i rpr.om·o s.si capà.ta1rui medici : Ara Achille, Viggia:no Alfredo, Noice Giovantti<i, F e rr.ani. Gi•ovannii., Grillo Girolamo, Coglda.·t iD ezza Giuseppe, Pi.cazio Antonio, Perilli GiiOlv.anni, Ipipoliti Arnal1do, Mign-em:i Franicesco, Binaghi Alberto, Corcioni Corradin10.

Ufficial1i in posizione di ·se·rvizio ausiliario. C()lonnello medico :prr-:omosso ma·g giorie geuera1e medico : Susca ca v. Domenico . Tenente colonnello 1nediico p romosso colonnello medico: Cherubi n~-Giammaroni ca\·. Orl'an1do. Mag·g"iori medici promossi tenenti co:lonn~li medici: Infelis·e cav. Giusie:ppe, Sclavo cavalier Lua·g i, Cu.san~ cav. Martino, Sulliotti cav. Efisio, 1'11cci cav. Fili'Ppo. 1

Ufficiali di riserva. Tenente col0in:nello .m edico promosso colon11·ello m ed'Ìco : Citanrnia: c.av. N icola. Maggiori medici pr()(Illossi t enenti. çolonelli medici : Quirico cav. Giovanni, L11Cc1ola cavalier Giu. Giacomo, G.a ssi cav. Francesco, D'Amato ca\r. Carmelo, Taipparirui cav . O~are, Iorio ca\1. Luigino, Bogi Ernesto, ~ch1one ca, .a,l ier Fr.ancescio, Bargoni cav. _t\.tt1l10, Pascale

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Contro g·l"insett1l parassiti. - Vengono uccisi jmanediataa:nente dall'olio o dal petrolio, ii quali n1e ostn1i1scono stabilm ente le trachee. Ln:vece la benzina eva'Pora, dopo di c he segue quasi sempre la rev1..ves-ceruza. Efficace è la for1naliniai diluita (10 %)· 1

Come asettizzare Le gamelle . - Sul frorute le gamelle vengono ripuùite assai imperf.ettamenite, tUJtt'iaJ più 1per mezzo di e rbe secche o di carta; esse esalano un tanfo :sgiradevole, ed i residui corr01tti de i ~ibi che vi restaino ad~renti1, mesco[ aUJdoo.1 ail rancio, lo inquinano e sono causa di peit1J0S.i disturbi della digestion:e. Per asettizzar e le gamelle bas:ta versarvi un po' d'alcool e darvi ftU.oico : il :sudiciume resta ma drilviene i'I1Jn10cuo. Difesa contro il freddo . - L a lana dei materassi può utilizzarsi in modo semplice 1.mbottendone abiti, m a g li·e, sa.cclii per dormire, ecc. 1 1

Protezi011 e del cranio. - In,.\·ece degli elmi di acciaio, i qt1ali n10rn sono a.ncora in commercio, possono usarsi delle calotte c1i cuoio che qualulllque calzolaio o sellaio sarebbe in grado di fabbricare V. (27) 1


IL POLICLINICO

NOTIZIE DIVERSE. Sui campi dell'onore. Il dott. 8ante MAGNANI, di R eggio Emilia, è cad•uto mentre in un .posto dii primo SOICCO!I1SJO medicava i feriti, ·f atto segno - pare - contro ognii1 uso di gttrerra ci·v.ile ai c.olpi nemici. Il dott. Bartolo J\1AzzoT'r o, ch e ave1v amo dato coa.n.e di.s1perso in Libiia.1, .r isu1lta invece caiduto in . uno scoin:tro ~001 gi!i arabii ribelli.

[.l\.NNO

XXII,

F ASC.

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de1le adunanze ~lei Conisigli provi nciali sa.n.i tari e, per ~e ·p~o·VV'l.site d 'll!genza di 1111.a teriali per 1 organ.1zzaz1:on1e e per 11 funzionamento di servizi .sanitari. .. U.n'ordina nza del Coman,do S U\pr.emo stabilisce C'he per lo spois.tamento di bestiame fuori del territorio dei comuni occupati è !fatto otiblio-o agli iinteressati di muni.rsi. c1ri. u,n certificato ili ~rigine da rila-sci·a rsi dalla a utorità comunale a.ttes~nte iehe g1i animali provengono da looa; lità ·l'mmune da 1nalattie i.nlfettive .

La sanità pubblica durante la guerra.

llobilitarizzazione dei medici 'borghesi.

Con reoent~ decreto luogot~n·e.nziale, s.u proposta d·el ·piresJ.dentei d.el Consig.110 onl. Salandra, sono. state aipJ?rovate dispos~zioni di oarattere ecoezio.na1.e pet servizi di sanità pubblica diurante ii per.iodo della gu:erra. Con ques.to decreto l11ogotein1en;ziilale sùllo stalti resi esecutori alcu1n:i, provvedimenti i quali ten.dono ad as.si;eura-re fino a lla con.elusione dell·a pa~ce l'assistenza saniitaria e 1a tutela della pubblica >Salute, ùvie per ragioni eccezionali, dipendenti da1lo stato 1di guerra, la .nor.malità dei se11vizi. venisse a1d . essere alterata. E ssi tend()n10 p·rinci piallim1e'nt e : r 0 ad assicurar e nei C0im un:i i serviz.i di iassi.st enza i11edico-chiru1rgica e quello, di profilassi contro le malatti·e .i.n·f ettive, daind:o :ai prefetti e ·a l mci..nist ro d 1e'1l 'in°terno la f.acoltà di prov·vedere .anche in modo coattivo ; 2° ad autorizzare .a ll'es.e rcizio di p·r ofilassi ~ ai~i tarie . i . ci ~ta ~i:n~ i t:aliatn1i .r~m patri:atti o profugh1 m:u·nuti d1 diplomi esteri; · 3° .a rendere più spedita e agile, senza danno dci pri:Vlati, l'o.ccu•pazione dii. s.t abi11 e l'eSie"' c.uzione di la.vori Df2correnti1 per la tutel1a della p·ubblica s alute; 4° a dare ai iprefetti, ove ne 'ìorga il bisogno, ia11npie facol:tà :per l'accertam·e nto, l'~sola­ mento e la cura d1ei casi <li. mal·a ttia infettiva·' . 5° a render.e più facili le <leliterazion~ dei Consigli pr.oivincialri. sanritari, riducen·d:o Jl numero dei presen.t i n.ece.ssario per la 1'e ga·l ità dell e S'eid u te ; 6° a .s1emplifica re le .norme di. 0on.tabilità nei lavor.i. ·e r.e·lJ.e provviste di materiale.

Si s~ .esa~ ina~ndo 1'importamte 11_:»ro1bl,e ma del1~ ~O!b1l11:an~ZJa1z1<?n~ . tem p~ranea dei proiessào-· ni.st1 _borgh~si, ~edic1 e ~~urg:i , per dare un a:s~ettio _.raz1onal1e .ai \Serviizl'o che questi ison'o c?~am:at1 a. da:re :n~gl.i ~edal~ militari in qua l1ta di san1tar1 ass1milati1. A ci.ò consioJia la necessd.tà dimostra~~ imprascindibi~e ai st aJbiJlire preci:-"e rie&ponisabilità, ed: amclie precisi diritti per 11 .b uo1n, an·da111ento sanitario tecnico e sanitario di.s:cilpli1n ar·e, ai li·b eri profes.sionti~ti che facendo rinunzi-a a tanti privaiti iint er.essi han.no :C'or·r j·srposto1 all1a, oh·iamatélJ del Gov.e rno ~er la pr~staz1otn1e dell'op·e ra J~ro 1n1egli oslpedali militan. Sem.b ra eh.e la m01bilitairizzazion-e i·niziiarta. &1. ·Con un .d!ecreto Ql\.11ogoten1 enzial.e sarà' sta1hi,l i1ta st1 criteri ·SÌ!mnli a q•u1ell!i c·h e hann'o 021.à trioruf.ato all'estero con ottimi risultati .

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Al' servizio di ass.i.stenza m.edico-chiruro-ica d-O'Ve non. possa essie.ire altrimenti assi.culfat~, iÌ prefetto ha faco:ltà di incaricarne uno o ,più m d1ci-.chci.rurgi rondotti o liberJ, esercen.t i i u1s.crit . ti nell '.alìbo d i. uwo degli Ordinii de l Reo-no. L'~.ncarico 1s1arà obè1ligatqrio per C'ht .~e è in,~es_t1to . ..J\.llo stesso modo sarà provveduto iper iJ ser·vizio cli assist enza e \"i·giilanza woiatrica. Ognii medic<>--chiru'rgo .i.nsoritto ,n1e gli .albi è t enuto a prestare la prop.r ia oper.a. in quals iasi co1nt1n~ .a1 quale ~ia desitinato da un prefetto o dal m1i1·i stro dell'1,nter.no, per 1pirevien.ire o combattere la diffusione di maila ttie 1i.n f1ettive. Con.tro tali d estinazion 1i n0U è ammeSS·O .alcun gra'Tan1e. Ai ·c ittaidini 1.taliani, rimpatriati1 o rifugiati llietl Reg1rno, in occasi01ne ed in conseguenza del]a guerra, muniti di diplo1Il!Ì ester.i, per l 'esercizio di professioni sanitaui.1e, sa:rà coin1cesso di esercitare la ·professione cui sono abilitati.. Sono inoltre :fissate altre diStposO.ziionà per l'isolamenrto coattivo degli uomini e de.g;li animal i. colpiti da malattie infettisvie, per lai legalità 0

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La vaccinazione anticolerica obbligatoria per i militari. La cc Gazzetta UfficiaJ.e » pubblicai il seguente decreto luogotenziale Ì •Dl data 22 agosto: Art. r. - La vaiecinaz.ione anticolerica è obbli.gatoria nell'esercito e nell 'armata con l e modalità da stabili·rsi iin aip1posit.e istruizioni r.iisp.eitti~amen.te dai ministri della guerra e della marina, ·d 'accordo con quel1o d.e ll'int er.no. Può essere dichiarat a Dtbbligatoria .con ordinanza del Mini1stero c1ell 'inteirno peir determinate categorie o grutp1pi .d i petrsone nella popolazione éivilie. Art . 2. - Sarà 1a:d·o perato il vaccino preparato da.I L aboratorio batteriologiico della Direzione generale .del1a Sanità puibblica o da a:1tri istituti a ll'uopo legalmente .aiutorizzati. Art. 3. - L'one re della .spesa g1raJVerà peti militari sulle Amminist r.a-zioni cui aippartegono i Corpi da v.acciniatre e ·P · ~ lai popolazione citv:ile stairà a carico del bilancio del Ministero dell 'i.nter.na.

Misure sanitarie per i prigionieri austriaci. L' cc Agerlz:ia .delle notizie » reca: La Direziol!le g.en,e rale della Sallliilà ha istituito in alcuJnd: p.u nti di contfine, di aocordo ron l'autorità sanitaria militare, 1degli osipeda.li conltumaciaùri iper i pJrigionieri a11striaci, sospet ti, d 'irrfezione coler1ca ·o portatotti di colera , di tifo e di vaiuolo. Qualcun.o dli 1.qiuesti OlslpedaJri 1sarà anrae impiantato in qulalche :im1pooi:anite centro d'Italia, ed a1n1che a Rom·a ·s e ne ·v uole fare l 'esperime.n1to.

Denuncia obbligatoria della dissenteria. Il Prefetto de1la Pro·yincia di N~'l?oli, considerata 1'importan"Za del·l 'infezione di1ssenterica, la facile sua1 diffusibilità .ed i rapporti che con


[.l\NNO

XXII,

FASC.

37]

SEZIONE PRATICA

essa t alora p1ossono interceder.e con fomiti •varii di ,i,n<saJuhrità, ch·e , onnosciuti 1a tempo colla d·enun2Jia dei ipvin.ni .casi, ,possono essere rim·ossi, .i.1nipec1em.do cosl 1'ulterioire diiffusion1e del contagio; Visto l 'articolo 129 del Regolamento g1eneraile sanitari.o 3 febbra•i o 1901, n. 45. Ordilia. : È resa eibbligatoria da parte d ei. .m edici esercenti al Si.ntdaeo ed all'Ufficiale S.anitario e risp·ettiv<l!ment e al Pr.e fetto ·ed !é!ll Medico prov-inciale la denunzia immediata dei casi aocertat.i. od anc·h e sos1p·etti di dissent eria. Contro i contra:vventio.r i s i proyv.ederà a nor;ma dell 'a1-t. 123 de1 Testo Unico ·d ellie leg·~i .santltarie, 1° agoisto 1907, n. 636. 1

Colera e tito esantematico. L' cc i\ger1zia Stefani » comunica: <e Si annunzia ufficialm·e'Drte che il colera ed il ti~f.o esantematic.o hanno assunto n.egli imperi cenitrali un1a sen•s:ibile dri.ffusione. Secoo1c10 dati ufficiali, i casi di co1era constatati nell'impero austro-unganico n egli ultimi v.enti giorni del decorso luglio ascendono a 7427 con 3295 decessi: Particolarmente colpita è la Galizia e casi d·ella malattia si sono verificaiti an1ehe 111el territ orio di Trieste, 1n1ella Ca·r inzia e n.elltai Carn io.la. . An.C!h·e n el1a Germania, .s·econdo risulta ufficial11nente, sii sono di re0ente aicces~ numerosi focolai di colera. · Di t iifo esa1n.tematico, n,el ?etio.do 4 luglio-14 agosito fwrono deinunviati nella sola Austr.ia ben 1885 casi, mentre in G.ermasniia la malattia risulta diffusa soprat utto nci cam.p i di eoncerutramento dei pngion:ieri di guerra ». 1

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Il colera in Germania. Si ha notizia da Zurigo, 2 settemè1r1e : I giorn.alii. tedeschi pubblicano oggi nuorvamente u1n .aivviso al pubblico invitandolo alla c·a lma. S cmio avvenru.ti c1ei casi di ool.era ma non si deve parlare di epidem·ia; .i. casi. si s0rno verificati nei caJllipi di concentrazione e si è già provveduto ai .n eeessari: i:solamenti1. Un .Sloldat o d·i Bres·l avia , morto di colera, si è bagnato .nell 'Oder e l 'acqua è perciò rim.aJSta infetta (? !) . Solo per questo, diicono i giornali, 1.e acque d·el l ' Oder non debbono esserie adoperate. Secondo il cc Lokal Anzeig-er », si sono prodotti. casi di colera a Breslavia, a Wurtemberg, a Wuttenwald, a. Francoforte sull'Oder.

Posto di disinfezione pei treni ospedali a Milano. Ha .conni nciato a furnzionare a.illo Scalo merci di P . Gariba1di a Mil·ano un posto di disi nf e ziQlle al servizio dei treni ospedali, stabilito i.n un gran1de locale a.nesso a disposizione della Direzione delle Ferrovie e sorto per iiniziativia dell' .l\ssociazi0111ie disinfettatori di,pl1omati d1 Milano che ne cura il fun·zionament o. All'inizio dei ]avori h:aruno presenziato 11 co;lo11nteù:lro D' Angelatonio della SanJtà militare, il conte Gritti Morlacchi d,e11a C·roce di Mallta, ed i m1agg-ioiri Pini e Segre d1ella Cr0ice Rossa , nonchè molti ufficiali. Il prof. Bordoni Uffrediuzzi , inediro ca·po del Comune c1i Milano, che aiveva ,;si1tato in precedenza il ·p osto, mandò run1a lettera lodando ain1che 1'im1pia.nto stesso. Erano presenti come ra1pp·r esentant·i 1'i\.ssociazione di-

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si.nrfiettatori il presidente <l·ott. ca p. i\.rcelasch.i , il .d irettor,e tecnico sig11or Vittorio Mar.agnoli ed! il 1procuratoµe ge.nerale e direttore amministrativo ra.g . Ema1nu·ele lVIaronsi.

Per il trasporto dei feriti. Un con1unicato ufficiale a•rnnunzia che da qualche gior.no circo1ano, pel trasiportq dei feriti d·a l fronte ai di \ ersi os.pedali dé.11 c.am'Po e da questi ai treni della. Croce Rossa, delle vettu.r.e auton1oè·i li vera:me11te com·ode ed assai adatte allo scopo. In ogni vettu1ra oono disip:o sti quattro letti che si possono toglier.e e rimettere con la massima facilità . Con1e è noto, i letti degli os.pedali sano identici a quellii che si trovamo nei trreni della Croce Rossa : e tanto gli uni che gli altri sono facilmen;te tra•sportabili. Così, il ferito parte dall 'osiped:ale nel suo lettino eh~ vi ne dep·o sto nella vettura autoanobile, e da questa p1o rtato nel treno della Croce Rossa . Ormai sono scompa r.si del tutto gli incomodi carri ·e birocci s ui quali v·e.nciva•n!O traspo,rtati i fe riti -neti primi giorni della guerra. Le vetture au.tomobili poi sono disposte in modo da potervi adattare sedi1i p·e l bra:sporto dei 'ieri ti met..~ gravi . Sta;nn10 arnche s:eomipa-i;endo i cooidetti trenJi .att rezzati adibiti al tr.aiS1port-0 dei feriti. Anch'essi davano luogo a molti inconvenienti, ed il provvedimento è m•olto lodato. 1

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Un appello a nome del Comitato Regionale Sanitario Napoletano. Il prof. Pasquale rivolge ai direttori di ospeda.li civil1 questo p:a triottico apipello che troverà eco in q uainti .sie1n.t ono l'altezza d·ella miss.i.on.e sanitaria i.n questo momento : « Si·g nori direttori ed aiuti ' degli Os.pedali civ.ili ,e militari. NelJ.'assu1mer·e oggi la direzione d~l C-c•mitaito sanitario regionale del X ed XI Corpo d'armata, affic1ata.mi dal G oiverno dcl Re, porgo il saluto defer.en:te alla S . V . ed ai colleghi, che da lei d.ipendono. Ad accettare il grave e difficile oompito del coordin1amento dci ,servizii ospedalieri cuci. si collegan-01 g:riavi e comp1essi problemi scientific.i ed economi•ci, mi hanno iin·dotto il sentimento del dovere, cui mai Vteinn~ meno, e la fiduci:ai di poter fare largo assegnamento sulla benevolenza e sul concorso efficace di co1'leghi, cui mi stringono saldi l egami di J,u nga vita scientifica e di ]otte fecùode ~.nsieme combattute. Potremo, iru tal guisa, raggùu-ng·e re lo S1Copo che ai buqn diritto il Paiese esige dalla nostra .class e, lai quale educata alla scuola del d01Vere, logora ·qu01tidianaan·ente la propria esistenza al fine nobiliss.imo dell'assisten:za sociale. Questo e1evaito sentimento di altruismo coni serena tranquri.llità ci spinge oggi nel.le prime linee della m11schia tr.aivo1lgente, così come ci g1uidò iern att.raiverso le maoerie pericolanti id i convulsii moti telluric.i, o lo imperversare d i terribili flagelli uma.rui . Ma perchè quest'opera sia. veramente feconda dovran.110 sempre 'Più cementarsi lai concordia e l'un.i.tà di proposit~ che molto agevoleranno il mio compito. Col 'Comll:I1e a usilio, 0oi r eciproci suggeri.me orti e con salda dis.c.i.plina potremo lotta.re contro la fatale iinrcongruenz.a della società civile, pe~ cu1i, di fronte a lla difficile e sapien~e opera, diretta a proteggere ed a prolungare, sta pure di un 'ora soùa, ila vita wnana, s'erge m.i1

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IL POLICLINICO naccioso i·l folle ri·n corrersi n1elila creazione di nuovi e più terri·bilti mezzi di distruzione! Ltn tale concordia d'intenti ed in tale lavoro fecondo io sarò con fede esempio te.nace e guida volen.teroèra. Napo·lil 15 agosto 1915. Prof. GIOVANNI PASCALE ».

[_t.\..NNO XXII, FASC. 37]

q.uipaggia·m ento cOilTI.pleto di cam,pag.na e col materiale necessario per un corso d'istruzione di servizio di sanità dia· cam·p o1. Con tale corso l'Assis tenza pubblica milanese compl:eita la prepara1zion1e d1 suoi militi iper le JJ.Jeces.sità dei servizi di guerra cu·i ogni gi·oirno è chiamata anche dall'autorità militare. 1

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Per la fabbricazione del cloroformio. Con dlecrGtO aU~·gote!llenizi.aLe 8 agosto 19r5 n. 1269, pll.l:bbl.ica.to nella << Gazzetta Ufficiale » del 28 agosto (n. 214), l'industria della fabbrica.z ione del clroroformio è stata ammessa a godere, fino a l termine della presente guerra, d'elle a,g evolezze conisentite alil 'alc.ool adulteriato, s.ort:to1 l 'osservama:a dielle .c ondizioni eh.e saranno stabilite dal Ministero d~lle Finanze. Questa disposizi.o ne richiama gli articoli 48 e seguenti del testo unico delle leggi sugli S"P.iriti, appro1v ato con R. decreto 16 settembre 1909, n. 704, n10inchè le modifìeaiZioni apportatevi con la legge 8 giugno 1913, n. 572, e col R. decT.eto 31 dicen11bre 1913, n. 1392; e gli articoli 118 e seguenti del regolamento 22 novembre 1909, ~· 762, per l'applicazione dell'ainzidet·t o test.o di legge. 1

Una difesa metallica contro le ferite del cranio. I soldati fr:an,oesi vengono ora :protetti contro le ferite ·del crairuio da ·u na calotta ·m etallica che si porta .sotto il kepì. P1aire che questo mezzo

di p.rotezioru; si sia dJmo.strato abbastanza efficace. Su 55 casi id i iferita del ·oo,p6 che Devraigne ha •presentato· all' Acc8idem:ia di medicina, 42 furono ricev1J.te da uomJ.ntl. che n1o n iaivev.ano ~l cranio protetto ed hanno prodotto 29 frruttuire del crain.io e 19 ferite ·intea-essautii il cuoio capelluto. Negli altri 13 casi i·l cranio era protetto dalla calotta metalli0a, e fora essa. sii contano 8 com.m·ozi01ni cer.ebr1ai1i e 5 ferite siuperfi.ciali, ma non una frattura. Non resta che poctaire •pea:fezionamenti a questa calotta metallica, perchè, ad esempio, possa adattatrsi :aJ.ll.e ditverse c,001Jformazioni della testa, ritlrucendo al m.iinimo g.li i1nJconvenienti di cui ~otrebbero lamentatt:iSd i ooldati.

A questo rigu'(ljrdo s i }1ai <la Nizza. Marittima 4: 1' nuoviil elitni per .la fanteria , gl'indrspensahili c-0[)1J:1ir-.c apo :bestè adottati dal l\1ri..llliisrtero della guerra peir l'esercito francese, comiinciano a fare la loro ·a ipparizion.e. Elss.i .sono flLDJ -ec-cellente pres·e rv.ativo oontro 1a mitraglia e gli scoppi d'obici. Siccome essi hanno già dato Dittimi risultati su1 fronte di. guerra, il Governo francese ne ha i:nrviato U111a serie di ca.m,pio11i in, pro'ya, tan.t o all'esercito italiano, oome a quiello inglese.

Croce Rossa anglo·americana. L'8 co1T. è g.i·u1nto 1nletl port·o1 dti.. Napdli i~ -~i­ r(l1Slcafo cc Romania » piroveniente da SalOlllloco, cOtD.I a .b ordo U.11J reparlo della C·r oce R-o&5a angloamericana proven:ilente da Nisch.

Corso d'istruzione di servizio di sanità. Un.a squadra di trenta militi diell' Assistenza pubè1lica miJanese, a l c o)lllando c1e1 capo squadra siign10ir Belia, è partita! per Arona con 1'e-

La polizia annonaria a Roma. La• sagace propos.ta faitta all' Amrninistrazione comuina1e dia:l :p rùf. Tito G-ualdi, ufficiale saini't ario, diiret:tore dell'Ufficio d'igiene, p·e r l'istruzionre di un grup·p o di g.u ardie municipali, addestrate ed istru1te a servizi d'igi1ene in coadiuv.azione degli ispettor.i per alc111nd servizi, ha aivuto es.pl:i1cazione favorevole e vain1taggiosa. 'I'ali agenti, per ora in .n1umeiro limitato, scelti · fra le .g uard•i e rerl istriuiti particolarmente S!Ull'applicazion.e razionale del regolamento d'igiene, e mu1niti di u.nl .biracciaùie distintivo, sono. addetti .S'Pecialmente al'La· $orveglianza sui mercati di riiven·ctita, alla \l)'Uliz.ia del swolo pubblica e dei cortili d·e lJe .aibitazioni, alla protezione de i generi alimentari in· venditru, sia ambulantemente che nei mercati, alla loro commerciabilità, a:lle vendite ambulanti irregoùari e nom autorizzate, alle sot1paiese d·i macellazioni cla.n'de1S1tiin1e o fu-od.ii nini g.enere dà. carnd, e ad altre· man'Sion~ che ·r iflettono l'osservazion1e del ' '1g.en•t e regolamento d'ig·i ene. 1

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Nuovo bagno municipale a Milano. · Per in:izia1tiva. dell'assessore al'l 'i'giene dottor E . Veraitti, l'Amministrazione comunale di Milaino studia il progetto di un nuovo bagno pubblico, più grande e più completo dei due finora esistenti. Il nu·ovo bagno sorgerà nel q.uartiere ad est d ella città nella vasta zona popolare che va sviluppandosi rapidamente fra l'Ac-quabella e il rondò di Lo1reto. Comprenderà bagni e docce in camer.i1n i sepa-· ra.ti sale collettive per docce, vasche da nuoto per' l'estate e per l'inverno. Vi sarà ino.ltre un impianto completo di idroterap·i a e bal~eotera­ pi1a, tale da mettere a portata delle classi. meno aiè1bienti quei J?r~sid~ terapi~i che :f?.nora si ~a1n­ t engono un prrv1leg10 quasi esclusnvo ~el ncco.: idroterapia sotto tutte •l·e forme, bagni gassosi! ma·ssotera p1i1a, inalazioni. V i s~a?!n·o ~ale di o-innas1tica principalmente per la ginnastica svedese, sale di riunione, ecc. 1

AsiJo elioterapico. A Livorno , su.Ila sp·i an.a ta dei Cavalleggeri, è avvenuta l'apertura ufficiale dell' A 1sii.lo. el:i10ter:apic-0 marino « Regina Elena >>, presenti tutte le autorità . L'asi1o è sorto per iniziativa del sindaco c?nte Orlan·d o a orura del Co1nune e tServe s~c1aJ: mente ai fi.2111 d·e i richiamati e ne accoglie gia .::> oltre 300. S. ~1. la Regina, pla1Ud~ndo ,~l~ proV\.'ida iniziativa, concesse che l'Asilo s intitolasse al suo nome. . Parla·ro.no aipp1auditissimi il s1i:nc1aco, i1 prefetto comm. Gasperini e il s ig. Camillo Poli, di Genova. 1


[ANNO

XXII,

FASC. 37]

SEZIONE PRATICA

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• Impressioni sugli ospedaletti da campo. Il prof. Ettore lYiairchiafava, reduce dal.la zona di guerra, •haJ ipuibb1icato n:e11a cc Triib una » alcune sue impressioni; riportiamo qwe'l.le che con.cer:nono .g li ospedhletti da campo. «Per cortese invilito dei colleghi direttori, ho visitato qualche ospedale di feriti e di ammalati, e ovunque, l'impressione ricevuta è stata buona. Nelle sale amche mceno spa.ziose non v'è l'ombra di catti·vo odore; :segn·o infa1li1b ile che la p·u lizia non è s.u!perficiale. Gli aminalati sono tranquii1lli, fidt1-ciosi, soirridenti alle afI.ettuos•e premu.re delle infermi1ere e dei medici, i quali tut1ti son·o instruncabili, pieni di; abnegazione e di carità. Ne ho ved1uti che ha,nno lasciato posizioni .e c]1i·entele invidiate, attend ere con serenità al vasto lav oro, senza badare ad alcun pericolo. «Fra i medici esi1&te emulazione nell'impiantare ospedaletti da campo. Uno di questii è stato creato in un'ex-caserma. degli alpini, con sala di pronto socco,r so, camera operatmia, c.a mexa di medicazi011e, sezione medi·ca e seziiione chirurgica, , tende per i1solamento, ecc. In questa trasformazione m·edici e s·oldati. han·no fatto ogni m.estiere : anuratori1, falegnami, fa.b bri, vernicia1t o.ri, eoc . . Ora so'tlo tuttti orgogliosi del loro ospedalefto che è f•o1rnito anche di un apparecchio Rontgen, di miic.roscop1o, ecc . . « In questi ospedaletiti, se is1i1 ha tutto l 'occorrente, che non potrebbe essere migliore, per l'esercizio della medicina e della chirurgia, ditf·etta tuttavia. ciò che costituisce il conforto per l'infermo e specialmente ·b iancheria, n1aglieria, ecc. E quando giungono µacchi di 1l::dancheri~, di dllldumenti di lana, caffè, thè, zucchero, b1S·cotti , ecc. tutti i ;nedici si .u.nisrono p_er, .ri.n~ra­ ziare in nome de1 loro fer.iJti, com,e :figli dilettissimi » • 1

A Parigi nei due ultimi decenni si è avuta u·na :notevole diminuzione : infatti dal 40.9 per lo,ooo, media del qui,n·q uennio 1891-96, si discese. ai 34.2 nel 1911. Una lieve diminuzione si ebbe pure nelle grandi città fra 100,000 e 500,000 abitanti: 28. 1 per 10,000 nel 1891.95; 26.6 nel 1911. In•v·ece melle città minori la 1n01:talità per tubercoloiSi è venuta aumentamd0. Quinquennio 1891-95 : città di 30-100,000 abitanti, 23.2; di 20-30,000 .abitanti, 20.7 ; di 10-20,000 abitanti~ 19. 2; di 5 - 10,000 abitanti , 16.7. Anno 1911: città di 30-100,000 a1bita11ti, 27; di 20-30,000 abita:nti, 25; di 10-20,000 abitanti 23,4; d.i 5-10,000 at itanti, 18. 7. Così la «Presse Médicale ». 0

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Per un mezzo busto al prof. Alfonso Giordano. Com.e aibèriamr0 già annu.nziila:to, il 14 luglio u. s . repenitiiniamente .eessava driJ viveire il :prof. Alfonso Giordano di Ler<:'Jl1'"a (Palermo). Egli onoirò ilru :Patri.a sua con opera di 1SlciJettIBa e cairità. Combattè sain.t e crociate per la redenzi•o ne fis:i·ca dei lavoratori delle zolfare, acquistando per le scoperte fatte .nel campo a.e lla medicina sociale, il meritato titolo di Ramazzini della Sicilia. Per ricordare l'insigne scomparso, cuore nobilissimo, la civicai rappr.esenta:nza del çomune, co.n: :d eliiberazione del 16 luglio ·U . 6., ha sta bifui1 to di eri·g ergli p·e r p.u bblica sottoscrizione un mezzo busto; r.accogJiendo altresì a tale scopo leoffierte di coloro che, 1:nteressati strett amente alle vicende a.e ll'industria solfifera, si giovarono dell'opera sua redentrice delle fisiche e morali condizioni deri! solfarari. · Le adesioni e le offerte s·ono da: indirizza.r e al sig. G. Sartorio, sindaco di Lercara. 1

I servizi sanitari militari in Francia. In un 'itl!tervista concessa1 a P.arigi iad un redattore della cc T.rihuin.a », .1 'on. prof. G. Sainlairelld. ha posto ·i n evidenza i .perfieziro namenti c~e son? stati è·onsegu.iiti nte:l coo-.so dri un léllnno da.i servizi sani.tari mili tari in Francia. Sotro relat'i vi : 1a11la dif.esa igieniciru; alJ.e for~ mazioni san:i.t.arie del f.ronte, ove s onio addett.1 chirUlr.O'i eSiperti,; 1a;t traisport;o d,e i feriti, 1pel quale rispondono b.e ne 1a tetti ga a def.~~ne ckl dott, Jay e sono impegnate 40 autom·o1bili-~1n?-J::>u1.anze, eh-e verraJnln o portate a 60; all 'ai1?oJ~~-01a1e deglli -051pedali ·a~tendati de~ f.ronte, sostitw.ti da baracche a dQPpia parete, tipo Fav~o ? Ro~ert; all'iistituzione di ospedali a•mbu.1ant1, ideati da! ca,p . mediico MairciJile, tr:ais)portabi1i iin· tre girossi furO'oni-automobili mon.tabili i1n1 u1n1'ora e che pos~o,no essere ~~pletati d~. serv~zi s?ssiàliaiii \SU ca.m ions; alle automob1l1 .ra<liolog1iche, le quali rendonlO servigi prezi~i; all~ S?Jole ·pe~ l 'educazi.one profess.i onlale det mutilati ed alle ~sltiituz.ioni . p.er i c!echi ; al,l a ~es~ i1nlvet1n0ile COJllit-ro le l•n tem·petrie; all'ocgan11z~1ne ge?~a­ le dei s et1v[zi, d<t cui è · :stato bandito oginti. 111nti~alcio bu·roc:riatico. . 1

La mortalità per tubercolosi in Francia.

· '

Con·sidera·ndo il paie se · ?el ·suo .e0mplesso, l~ mortalità per tubercolosi in Franc1a dw pare~chi anni si mantiene stazionaria intoDno alla cifra di 18 per lO,ooo.

Si è sipento a Ferra1ra itl dott. cav. Marco Luzzatto che dal .1882 fu medico prianario del1'0s.pedal~ civile di Venez;ia. C·ontri1b ttì a tener alta la co1tu·r a medica delLai città e dell'intera ·regi()Jllie 1V1eneta, cooperando, piiù che tr.ent'ann.i:. ou ~ono, alla ~ondia-zic;xne ~elJ:a Rivista Veneta di Scienze lliediche, dt cw rimase poi unio0t Direttore, e a cuii diede ~l mag2"ior contributo delle sue .forze e le u1ltime !-fao ti~he della s111a1 operosa esistenza.. Nel cdulgedarr si dall'Ospe~a~e, ~naug-~rando il c011so l91r della· Scuola Ml'Dllch, ded!ico la sua proJ.usio"?e (·da no~ .ripo~tat~~ ~1 ~ior.nia.lis~o m€dico · e 1n essai ricca di dat1 e dii concetti, svol' b2"iovanile , a· se con eneirgia tutto un programma 1 • • .l avoro elevat1ss1mo. · È morto a Firenze il prof.

Ugo Schiff, di chi-

mica O'·e trerale. EgJi lascia p•regevo1li lavori. nel campo~ della chimà~a fis iolo1g ica. E11a· nato a Foraneo.forte sul Meno. Era fraitell<? diel fisiolo1go l\iauriz.io. F u uno dei fo!tlda.ton d ellru « Gazzetta 1cbjaniiiea italiana ». . Soc.iaJis1ta fervente, ipr.ese. :par·t e attivissim~ al.l:a f-oillda.z.ionle d.e ll 'Internazionale e fu un<? de1 fondatoci del!!' « Arvra.nti I ». Avendo partecipa:to a motit riv.o luzionari, fu ~ostriertto a fuggire dalla patria e ripairò pnima illl Svizzera e poi in IWia. 1

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I260

IL POLICLINICO

[ANNO XXII, FAsc. 37]

Rassegna della stampa medica. •

La Cr6n. Méd ., mar. IìERCELLES: La cisticeTcos.i 1uanana 1n~l Perù. - BARTON : Dissenteria ba1cillare. _t\pr. ODRIOZOLA: Cirrosi v·eno.sa del fegato di tipo ip.ertri0tfico. Rev. M éd. de la suisse Ro11i., 20 lug. RAPIN: Le cure preoperatorie in ginec0logia. - PERRIER : Chirurgia di guerra.. Tlie Journ . oif Trop. Med . a. I-Iyg., 15 lug-. CHALMERS e PAPATIIEODOROU : Somministrazione dell'·em«:rtina durante la gravì·daniza e la mestruazione. La Gi11ecol. Moderna, mag.-ag. Bossr: La manì·a religiosa n clle nubili e 'ne11o s tato puerperale. - PATELLANI : .Eugenetica e guerra. "'The Boston M . a . S . f ournal, 15 lu g . REYNOLDS: Le nuove vedute s ul canero. CoBB, PERCY, HUTCHINS: Sul cancrt0 dell'uterio. The f ournal A. M. A ., 17 lug. SwrFT: La terapia ìntraspinale della sifilide del sistema in~r­ voso centrale. - WIENER e VOLFNER: Un-3.! reazione pupillare nell 'artesioscierosi. ABDE : I raggi X 'Della cura dell'epiteln1o·ma da .raggi X. - CARMAN e BALFOUR : Aspetti rioentge.nologici dell'ulcera gastro-digiuna1e. Boll. d . Mal. dell 1 0recchio, ecc . lug. CIAMPOLINI: Valutazione di danno lavora.tivo in caso di frattulra delle ossa n.as.ali . A n'n. d' l g . Speri·m ., I-II . MAnCHIAFAVA: La vita e l'opera di Ange1o Celli. - CASAGRANDI : La dm.mu·n ità p,assirva ·n1el vaocino e nel vaiolo. DE BLASI: Sull'igiene della lavorazi(:lnie del tal:iacco . - PUNTIONI : Eziologia e profila:s.si del oolpo di sole. - - ZIRONI: Potere pa·tiogeno degJii, .aspergilli. Il Morgaf{ni: (Arch .), giù. Dr BERNARDO: La condotta cih e deve tenere il chii,mrgo nella gain:grenla dell.e esitr.emri.tà. VIGNOLO-LUTATI: Raggi Roentgen e ra<lium nel cheratoma simmetriieo ere~tario. - CARRARO: PiJiminzione. - VALTANCOLI: Malatt1a di Berthes. Gazz. d . Osp ., 8 lug. CANTELLI: Eliminazione . dell'indolo per la cute e le urin.e. - RUBINO : Caratteri del sangue rilevati ad ttna reazione · croim ogen·a . 1

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Il LavOroJ 30 giu . AMAGLIA : Lo stato del cuor~ neii. lav'Oratori dei campi . P(Iff/,s M éd .; 24 lug. Numero sulle malattie infettive in guerra : colera, dissen.teria tifo me·n ingite cerebr.o.-spinale. ' .' La Presse Méd., 20 lug. JoURDAN e SrcARD: Le lesioni dei n·ervii: d.a ferite i n g uerr.a . - FIEUX e LEREMBOt.TRE : L 'im11I1iOib ilizzazione d·e lle fratture degli arti inferiori ilrn camp.a.g na. - LE~ENDRE : Parassitologda s·ul campo. Giorn. J1itern. d. Se. •Nled ., 3r luo-. BACULO: J.\.~-0~ti apparenti e morti i1-Uprovvi:e dei bamb1n1. - ToRCINSKY : Meccianismo d'azione del pneu~ot<:>race terapeutico. La Ped1atria, ag. CozzoLINO: La febbre m.e liten'se nei bambini. - DE STEFANO: R.a:pporto etiologico f.ra idrocefalo cronico e sifilide ereditaria. - GATTI, BELLOlVIONTE : Reazione di Noguch-i, 1n1ella sifilide ereditaria. Rev. Clin de 1'.lfadrid, 15 lug. LoRAND: Gl'inieon·\re11ienti del pan.e biia.n-co. - URRUTIA : SuJla dilatazione acuta dello st<J\maco. - MAYORAL : È possibite la cuti-1feaz1·o ne della g•ravid.a·nza? Pathologica, 15 lug. FORNERO: Cultura placentare in v1i.tro. · · Medie. R ecord, 17 lug. FrscHER: Il sistema n·er~ voso 1a:uto.n omo e le fuin~ioni gastro-in1testinali. - CASAMAJOR : Sulla n1atura delle neu.r osi. RICE: Sulla dri.a.gnosi di paralisi generale . 24 lug. STEIN : «Angina pecto.ris » . WHITMAN : La chirurgia ortopedica. The Journal .t.4 . M . A., 24 lug. RAVOGLI: Il trattamento delle :scottature. - DRENNEN : Chiru.r gia milita-re. - WILLIAMSON : Infiu.enra del. l'età e dèl sesso sull'emoglobina. - THOMAS : TUJt•ercolosi del seno frontale. Brit. Med. Journal, 31 l1ug. BLAçK ·e al4i: 685 osservazionri• sull 'avvelenamen•t o da gas asfis1siianti. - BIRT e altri : La f.ebbre da pappataci. - wALSHAM e A VEREND : Il movimento del diaframm.a nella tisi iniziale. La Rif.' Mcd ., 3r 1'ug. FIORI: LesionJi speriment ali d·el vag·o intratoracico ed alterazioni della pia.r ete ga:st·rica. 0

Indice alfabetico per materie. A·d~posi

post-ovariectomica . . . . Pag. '1245 Alimen!bil : a.ssorbimento di gas arsenicali . . . . . . . . . . .)> 1240 Chiirurgiia. di guerra . . . . . . )} 1234 ·Chirurgia : nuO\ra soluizione adesiva . )) 1241 Cicatrice : età . . . . . . . . )) 1245 Contrattura ,d i Durp uytren . . . . » 1236 )) 1242 Diarr.ea da tri ntcea . . . . . . Dtsìnfezione degli arrn·esi da barbiere . )) 1246 Erni,e : intervento c<YD. a:p1plicaz:ionie )) 1240 della «nuova carne >) • • • Febbre tifo,i de : trattainento conr Jo zo1lfo .. . . . . . . . . . )) 1245 )) 1240 F .e gato accessorio . . . . . . . Giurisprudenza sanitaria . . . )) 1251 In/tes . tino 0rasso : tecnii ca per l 'abla.z1one » 1241 • • • • • • • • • 1

Diritti 41 ''°'rie&&\ rhenaO. atora 01iaroe la fonie.

Roma1 19r5 -

(3l)

Intosisi,c azionli da gas asfis.sia.ntti . . Pag. 1242 Leucemia : trattameinito coni ·b enzolo . » 1244 M·a Jaria : traittannento con iniez1lon.ii endovenose di sublimato corrosiv:<> ) 1245 Mor.bill'O : cw:a con siero di conivale-

soenti

. .

.

.

.

.

.

. .

»

P:azzia• d'imperatori od aberraz.ione naz1bna:le ? . . . . . . . . . Penistl.oni dei medici condotti richia01.a.ti alle a;rmi (P.er J.e) . . . . P·e ste : etiologia e .s intomatologia . Servizio oonitMio dell 'eserc~to (Anco-

ra ·s ul)

.

.

.

1230 1247

»

1250

)

1231

:

))'

. . . . . del cotrupùe. . . . . .

» »

1250 1241

1241

»

1242

.

.

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Storia del•l a medicina T1·f.o esantem:ati-co . Vai'lltolo: devi.azione men.t o . . . .

. .

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. .

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J} v i11ta&a la rlproduzlont di lavori pubbltcatt ael POUCJLIN'llO o la pabblloazton1 di aun•t di 1111

Tip. Nazionale di G. Bertero e C.

L.

POZZI,

resp.


Ro.ma, 19 settembre :1.915

Anno XXII.

Fase. 38

SEZIONE PRATICA DIRETTORI:

Prof. GUIDO BACCELLI

Prof. FRANCESCO DURANTE

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. Conferenze : Prof. Vittorio Ascoli : Le moderne conquiste della clinica della malaria. -

Sunti e rassegne: CHIRURGIA: L. De-

vraigne : L e ferite da u crapouillots ». - A. Sc-hwartz: Trattamento di ferite d'arma da fuoco del cranio nelle ambulanze degli avamposti. - F. Mc. G. Lougbnane : Sarcoma renale nell'infanzia. - NEUROLOGIA: Mingazzini: Un complesso sintomatico analogo al morbo di Pa,.kinson.. - MEDICINA SOCIALE: CeUulodermiti da autocontusione. - Osservazioni cliniche: D ott. Pietro Azara: Voluminoso meningoence!aloce/.e con assenza dezt•occipitale. - Accademie, Società mediche, Congressi: Co11versazioni castrensi promosse dal Gruppo di propagan4a mediro nella guerra. Appunti per il o."dlc' ' pra,lco: MEDICINA SCIENTIFICA : I ple!>si cardiaci e l'innC1'vazione dell'aorta. - CASISTICA E TERAPIA: La prognosi nelle malattie cardiaclle. - L'uso terapeutico i el riflesso oculo-cardiaco nelle ctisi tachicardiche. - Aneurisma arterio-venoso della femorale. - Posta degli abbona•i. - Varia. - Cenni bibliografici. Nella vita D'rQf•••l••ale: Per le pensioni ai medici dipendenti da Amministrazioni pubbliche e chia1nati alle armi . - Sui servizi sanitari militari. - Per i servizi radiologici di guerra. - Lettere dal campo~ Le prodezze degli austriaci. Nostre corrispondenze: La lotta contro la tubercotosi in Venezia. - Risposte a quesiti e a domand e. - Ooo.dotte e Concorsi.

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:Nomine, promezloni ed onorificenze. -

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aiverse. - Indice alfabetico per

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F. V .ALAGUSSA

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[onsultazioni di clinica

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Libero docente di Clinica. Pediatrica. nella. R. Università, Medico Primario neJl'Ospe' da.le ~ Bambin Gesù » in Roma ~ ~ . Il Prof. F. Va.lagusAa., partendo dalle osservazioni fatte in nn biennio di prima.ria.to nell'Ospedale infantile del Bambin Gesù, ha sintetizzato, per un gruppo di malattie, la sua esperienza. clinica, spedaliera e professionale, offrendo ai medici delle consultazioni utili nell'intricata esplicazione dell'esercizio dell'esame e della cura dei bambini. In queste prime consultazioni sono svolti i capitoli sulle malattie infettive ed in essi è in special modo curata. l'esposizione dei metodi di ricerca. piti moderna ed i mezzi ohe le nuove conquiste della terapia permettono di praticare. Un lnngo capitolo è consacrato alle malattie gastro-intestina.li della prima infanzia. che, come è noto, sono le più comuni a 'l'iscontra.rsi nella. pratica e quelle che sono causa della. m.i.ggiore mortalità. dei bambini. In questo capitolo si troveranno esposti in maniera. critica i oonoetti di pa.toiogia e di terapia pià nuovi e più utili, sia. p0r la profilassi che per la. cura diretta delle gastroe nteropa.tie infantili. . Altri capitoli isolati, riferentisi a. svaria.te forme morboRe e ad o~servazionl anatomopa.tologicbe, completano questo volume ohe 1 •ha un impronta -del tutto individuale e che rispecchia l'osservatore ohe offre ai colleghi quanto ha potato ritrarre dall'esperienza di ~ltre tre~ lustri in f.a.tto di malattie infantili.

(con speciale riguardo alle malattie infettive)

Elegante volume in .16° di pag. VIII-304, nitidamente stampato, con 23 figure intercalate nel testo, L. a,oo. Agli abbonati al Poliolinioo si speditce per 8ole L· 2, franco di porto = =

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CONFERENZE. Le moderne conquiste della clinica della malaria p,eo: il prof.

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i\.nzitu.t to sento il biJsogno di spieg.are pe.rchè abbia messo n'el titolo la panola alquanto preS\llntuosa di conquiste . (I) Il prof. Và..ttorio Ascoli de1l'Università di Pavia ha esposto l'interess.a·nite argomen·t o 'ini

l1na riunio.nie di medici tenuta a lVIilanlQ. Riproduciamo qui la parle sostanziale, omettendo l 'introc1uzion1e e una breve neoro1og.ia del prof. Celli, il quale all'epoca della conferenza era da poco ma•oca to ai vi vii.

Le conquiste in cl~niiea assumono .u n signifì0ato alquanto dirr erso da quello che spetta ioro nella scienza pu.ra. Raramente i•n ic1irnica s0inJO l 'eStpres51one id i una scoperta di.retta : ortiginiano piuttosto da scoperte comipiute iln altri caa:n.pi. La cl1.n.i1ca, -s0itto l 'ini:f luenza dli ess.e , procede aid osservazioni. n1uove, le controlla su molti casi, le rassoda con esperimenti., assdcurandone la precision1e e il s~gnificato. Se parecchie di tali constataziloni si S"\'lolgono intorno ad un argomento, costitu1scono un particolare modo dci. intendere una analattioa o un g·ruippo di malattie, rr-apprese11tan o aduntque una conquista clinica. L a; quale si svoJge per un .po:ocesso .s~ntetico ch•e aibbracica e fond·e molti fatti analitici, spesso di ,·a.r.i:a natura ed origi'.DJe. 1

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IL POLlCLINICO

Le attuaai conq uiste nella clinica d'e lla malaria, .riposano essen;zia11.men,t e sull 'appl~·cazione all·a clinica del r eperto parasisittario. Anzituitto nessuln! malarico dovrebbe essere diagnosticato e curato senza il c.ontrollo del reperto parassrit a,r io nel sanrgu·e . I dati biolo1g ici niferentisi ai11a Yita del parassita governano l'evoiluzione della 1nala:ttia: 1a clinica mo.d-erna si plasma, per così dire, s1ulla biolo.g ia del 1parass0.ta. Lo studio metodioo1, .sie.tema tico, com·e B.a ccelli hai insegrua1to, della temp·e ra,t ura p riesa og.nd 2-3 or.e , comip!leta le n-0zi1oni clin:iche. Con qu.esti · fondam'€!tlrt:i noi v,edrenn.01 ~he in quel caos cll1e Dut.Toulau niel 1840 affermava essene costituito dalle febb["i di malaria te' che 'arncorra nleù 1899 Manna:berg es1pli.ciltamen'Ìiei riconosceva, soino penetrati la 11uice, ·l 'ordline, il ritmo. QueSltQ mi propan•g o specialmente dimostrare -staisera. Davanti a un pulbblico di medici, sarebbe peggio che superfluo trattare p arliicolat:mente delle proprù e.tà biològi1che d·el .parassita dehla malaria. Esso fu sooperto n·el 1880 da Lavera•n in Alustrato 11el1e fiolfllle ·ni com uniJ e bo-.e ria ,· fu ill1 ..t" ù clinkamente ipi ù importanti a Roma da March1afava e Celli; fu interpetrato niellar sua eivo,luzionle e distinito in specie da Golgi1 a Pa, ,.ia. Golgi ebtie il .g rande me.rito di <rilevare il rapporto che co11.e gava una serie di forme, dii. riconoscere nel loro p·rogressìilvo SiViluppo un ciclo biologico. Il germe, penietrato iDel globulo rosso, vi .cres~e, si pigmenta, si scinde (schizo.g·enesi) in un c·e rto numero dJi,' •p arti capaci dii assumere vita liln1dipenlc1ente (merozoiti). Coane Marchirufava1 e Celli provarono il valore diagnostico del reperto dì em.a tozoi, Golgi spii.e gò l'arcano del 11irorrere periodico d·ell1e febbri, quando rioolnobbe che l'accesso inso,r g,e ad ogniil schizogenesi. Splia.nò JOOSl inoJtre 1a: v.ia alla rricogntlaiìone del posto che in· ·niatura sp.etta:v.a a1 parassita. Lo &vil'ttppo cicliico del paxassita è lai aegge f-0n.dam1enta1e della d1nuii1ca della m.alaria. Essa si integ'ra con la nozione che un1 certo n'lllll1ero di parass.iti compie da propria evoluzione in lnod'o qJU.asi parallelo. Lai somma dlii questi inldi,·.id1uliJ a svilu;ppo contemporaneo costituisce una ge1'ierazione di IPa.rassiti. L'accesiSo febbrile, ch'è così carratteristico nella malariia .p er il modo brus.co di insorgere e per la breve dura1ta, su1cced.e tutte 1e 'V'Olte che ttnia.1 gen erazione parassitaria sufficientemente forte arriva alla schizogenesi. Permettete che io affermi che 1'accesso malarico sii espleta ini • • 24 ore : in questo tempo, la tempeiratura s1 1n11alza con rapidit à e con rapidità discende fino alla norma e a nche a1 disotto. l\ii riservo di 1

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dimost•raa.-e più av·a nti c he ·un accesso di f1ebtre malarica non dura più di un: giorno. Che Cùt5a è questo occ·esso? Come si< genera? Ad ogni schizogenesii., si versa :in circolo una massai di mer.o zoiti ch'e in parte sii dissolve e in parte ·p rende sviluppo in globuli ros.slil niuovi . Nell'acc·esso si con.srumano i glo1buli rossi col pairassita in schiwgenesi, non solo, .ma ·un largo nunner-0 di emazie 111J0n jparassitlilfere. La febb11-:e 1c1eriv.a a1nrzitutto .d alla diss.o.IuzioDJe dii· un:a. parte dei' m•e rozoiti che oono passati iru circdlo e iiJn seconda linea d.a l numero dei globuli r.ossi che si d~srtrugge : è in genjere p1 ù iin .p ropormone deri. gl•o buli it'Ossi che sii, cons11m1a'llo, che diel ntumeflo dci ci)arassitfu che entrano1 rn schizogenesi. L'aittacco febbrile è quindi una specie di tl1nto&sùcazione chimicai da sostanze p1"oteiche. Può venire faci1men.te alla mente d1eli; biologi i! problema se e quanto al proces•so febbrigen10 cooperi l'ia1Zione anafilattica prom.ossa dall'rimmission:e i 1m circoJo di tali sostanze a dnte.rvallfil di tem•p o. Io h10 tenttati alcunfr esperimeniti, difficili e de1icatii, pe·r pro'\rocarei il trasporto di sosrtainze sensibiil:izzate da ·m alato all'altro, per detem:i.i nare 1cioè l'anafilassi passiw..: su tre esperimenti ·u1no è ir1uscito favorevole e due assai vncerti; al:tre ricerch·e non conosco. L'intervento di fenomeni anafilattici n:ell 'accesso febl>rile malarico per ora è quiindi tper lo meno ipotetico. · 11 processo febbrile non è (B~elli) lél!Ccompagnato da fen.o.meni iinlfiammatori·; l'organismo rimane leso, s.ia per la perdita di sangue, s.ia per le alterazioni ci.roolatorie e nutritizi~ di molt11 orga11JÌ. I copiosi paras1sati li;u circolo si fenhano nei caipillari degli 01rgani, i1n: isp·eci·e dii. aLouni organi : milZJa', m.icùo1llo delle ossa, rervello, rene. I rpairenchiilmll:, in di·pendenza deI disordin·e circolatorio, e a'll.che aJ:l'1nfuori . di . . e necrosi. .p1u .' o esso, presentano degeneraz101n1 meno profonde e diffuse . Da ciò una serti.e di fenom·eni e siintooni, .p arte costanti ad' ogni accesso, come anennizzazionle, urobiil inuria, angir0tsrsamento della mìifiZJa; .p arte aicciièlentali, come a1b11m:i'nuni1a, disturbi nervosti, circolatori, intestiiniali, respiratori. Vediamo così nella sua viva esplicaziwiie la lecrO'e fonda11ie11tale n.ella clin'ica della malaria, bb che ad ogni suifficiente schizogenesi ,segua, corrispo1rida1 u1i attacco febbrile. GoÌgi ha des.c ritto due specie di parassiti.~ quiello della qttartallla in cui la schizogenesi ricorre 01g.nii qma·r to giorno e quello della terzana im. cui rkorre o.g ni terzo gior.no. Marchiafava e Celli ha:nnA aggiunto la descrizione di una terza specie dii< parassita, la qua·1e, poichè prese11ta ~a .schizogenesi ogni terzo giocno, merita a'D.-

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eh 'essa il 1JJO.tlle di terzana. I •parassà.ti delle due speoie di terza11a. son:o diifferent!i1 nella forma e negli effetti : distinguiamo però due specie di p.airass~ti della terzania. Già g li anticlii avevano perlettamerute osservato ch·e le terzanie si preseitl!t.ruv'ano, alcune miti, altre giravi e 1perico~to­ se, e avevano descritto la berzrigna e la 11ia1ligna.

stesso tempo a conipiere il suo· ciclo feb'brigeno, cioè CD raggiun,ger.e la schizogenes1i, 9gni a.ccesso febbri le inizia a distanza di tempo fissa e costante dal precedente . Gli accessi singoli, es1pletandosi i:ni 24 1o~e, .siono :s epar.atit da 1lil1 period.o di apiressia se1npre uguale : le febbri sonio periodiche . 1

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:Malaria recidiva (Terzana benigna) - Tipo febbrile semplice o fondamentale.

Qu1esta classica dns.f:ihlzione n.oi riportriam,o volentieri dalla. clini.c a alla parassit ol ogia. E riconosciamo tre specie di piairassi t\il : 1 ° dell·a quarta11a; 2° della t erzana bellligna; 3a della t erzana maligna. La legge fondamenta1'e1 delle febbri m aJariche or oira esplicata si it1tegra 11ella seconda : ogni specie parassitaria, impiega11.do sem.pre lo 1

~resento

due cun·e feb.b rili : t1na d i quartana, u·n·a di teirzan.a ben~gna (figure I e 2) . Un oosì ritmico rinnovarsi degli accessi, qutale mostrrrno }e) d·ue grafi.che (so.no, oome tutte le .altre, riprod11zidnti p·r ecise di osservazioni cliniche inie perso.n ali) noni poitrebbe tenere che a u na potente ragione biologica, estrinseca ai noranali congegn~' ,·itali: deriva :infatti dia.il ciclo di -·çita dei dt1e parassiiti che si tiene in1

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IL POLICLINICO

defetti·b ilm·en te costante. Lasciate cbe rimetta a più tardi la presentaziollJe della curva della t erzana maligna. È più O'Pport11n·o c·h e io en.unci la te.rza legge : la malaria per lo più nasce niultipla. Di co.n t·r o a] l'uso n•on un~fonn.e nè determinato c·on cui sing.oli aut ori us·ano qu:est'aggettivo rispetto alla malaria, è necessario che precisi il concetto di maLaria 11ii1,ltipla. D:icendo ch e la m alaria nasce multipla., i1n,tendo che quando i parassiti sono innestati e attecc.h is•c ono nell'organismo umano n:cxn1 si dli!Slpongono i 11 una generazion·e un·i ca, ma in più geneirazioni, le quali si sviluppa.no l'una a.cca11to a1ll'altra, paral-

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Fig. 4. - Malaria recidiva (T erzana benigna). Tipo febbrile secondario; due generazioni con accessi corrispondenti e disugua (febbre quotidiana).

!cela.mente. I parassiti si di1s.pongono in: due o tr,e generazioni, come a d icre s u due o tre file parallele. Ogni generauione, p·er svolgersi n1el sangue ci.rcoil ante, ha bi&ogn10 a.i circo·stanze fo•r se a noi non del tutto no:te: sli1 può supporre che a l parassita malari00 in alcune tappe de1 suo sviluppo oc-corra un'atmosJera non febl::.r ile ; o veramente che, du1rante la febbre in1dotta da una generaz:ion·e , s i piroduca110 nell 'o,r g·afniSimo sostanze d.i f·en.sive contro ]a stessa s·p~ie d:i parassiti. Sta di fatto ad ogni modo che 11 malaria, nata quasi sempre con più ge11erazioni, ten1de per sè stes.Sia. a ridurle a . una sola. I parassiti, nell 'e·voluzione entro il nostr01 orga . . . . . . ' . 111snno, s1 organazzano p1r:11ma 1n p1u generatZ10. . ni, e poi si di.soiplinano 10 una generaZ1one • unica. Quando la mala1-ia arriiiva ad evool·vers:i con 11na generazi ooe, p·11 Ets.enta il tipo p1'imi.tivo e f o rida nzenta le di f ebb1-e, c-he corrisponde aùl 'e"rol uzion1e del ciclo f ebbrigeno dii una specie pa1

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rass.itaria ; quando si sva1ge con più generazioni dii UJna s·p ecie parassitairi•a, quando, vaJ.e a diu.-e, è mudtip·l a, offre tipi secondari. Ai tipn primitivi febbrili della terzaina e diella quartana da noi esaminati, corr1spondono tipi. secondari, quando si hanno accessi nei gior11i che la prima ·generazion·e lascia apirettici. La quartan~ avrà un, tipo secondario, quando una seco,n da generazione erutra in schizogenesi IÌ·n uno d ei due giorni 1'i1beri, o quando due genie razioni li occttrpan.o am·b edue, producendo una febbre quotidia11a. La terzana benig,nia avrà un tipo seoo·n1dario, q u1an·d o un'altra generazione indu11rà l 'ia1c.cesso n·e l giorn.o intervaillare e darà "· dr!}/!Je IS'tft.•.u24

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q.uindi luogo ad una fe1::1bre quot1ldiana. Già Gol.gi aveva scev erato la qu·otidiana da qu.arlana tri1pla e la q uati<liana da terzana doppi.a. La febbre quotidiana è itl tipo secoi;J.dario .più com•u11e di f.ebbr·e malarica. Ora siamo forse in grado di aibbordare il problema dei ti pi febbrili della terzana maLilgna. Nel sruio an1da·1nenrto, per lo più complesso e oosi grruve da richi.ed,ere un pronto dntervenbo1 teraoeutico, essa è stata considerata per lungo tempo come la causa delle febbri in-egolari da. malaria : da essia. er.a preci p11.1amente gene.rato quel caos, che •era lamen,tato dagli autori. Noi vedremo, usufruein1do l'esame del sangue .per l'interpretazioin e delle cuirve tenno1111etriche, che anche la terzan1a n1a1igna segue 1e 1'eggi dei t~pi febbrili. Ho la soddisfazione di .aggjung~ che le nostre inJt:erpreta.z·ioni co.rrisp911dono a pieno con q11.1elle c·h e i n10s.tri vecchi, ma sa.g aci, oosen1atori, purr essendo sprovvisti <li termometro e di microscopio, ave·v ano descritto con fedeltà. 1


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SEZIONE PRATICA

A·bitualmfenltE\, nella t erzana mfcl:ligna, l'accesso f.ebbr11e si rinno·v:a bell!sa ad o·g ni terz.o giorno; ma il peri'Odo tnter'Vallare, lungi dal de.corrr-ere aipirettico, è occupiait o quasi p1er intero da f.e t bre alt a, che per lo p.iù priesenita •U na f1o rte remis6ione. Poch e ùre d1opo eh-e 1a f ebba-e

volta persino er.ron·ea.men.te separatai dalle comuni felJbri intermitt·enlti. È tropp·o fugg·evole l'ora d·i una conferenza perchè i•o tenti antc-he sommariamenrt:e di fare 1a storia di questa! terzana cl1e f.u battezzata an~he subtertiana, emitriteo, ec~., e spesso anche coro,..

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Malaria primitiva (Terzana maligna). Tipo febbril e subentrante con pseudocrisi così" profonda che scinde ogni accesso in due accessi quotidiani. t

è c-aduta, c-omincia, coni s·c arsi sinto·m i, l'attacco successivo. Il quarle si distingue 1P'eirciò sp•e1sso poco bene. I v1eochi maestri di cliujca lo rioonoscev.run•o dal ritmico incalzare dei sintomi costaru.ti ad ogni inizio della febbre; noi lo detennindam-0 anche con le misurazion.i termiche a brevi intervalloi. I ,a1 terzana con febbre p.rotratta era già stata d~scritta da Celso col n.ome di terttana no·tlia , extensa, e dai cl.a1Sisi.ci tu t al-

fusa con fe·b hri d'altra natura, in ~specie con feit1bri del gi'll'PlPO tifoi.deo. QUie&to andament() ' d·edla f.e bbre hanlflo saputo c.on. gra11de abilità discer;n•er.e Marcl1iafava e Bigniami. T e1riamo la via più breve e vediaimo cio me si d'e ve oggi int endere la curva temom·e trica della terzana maligna. La fie1bbre 1Sii protrae per circa 36-40 OTe, prese11tan•d.o, approssimatii\1am ·e ate a metà del su.o

5)


IL POLICLINICO

percorsq, urna evidente remissione, detta Pseudocrisi. Nel oorso della f1ebhre, e sooraitutto in ,. v icinanza della ps·e1Udo1crisi, si notano nel sanr gue forme parassiitarie gio·vani'. espressione di schizùgenesi s0ipravvenuta allora 1Diegli orgaini in,t erru. Io ho osservato che, sotto l'azione del chini110, la pseudo-crisi si fa spesso p.r ofonda dai giiungerie a ll'apiressia , e che non di rado si cambia in una vera i.i1te'J.·m·ittenza, 1Sic indendo, in due ·accessi sta-coaiti, la febil:;,re d'ella durata di 36-40 ore. In: tal guisai l'accesso di terzana maligna si tra·s forma in due accessi che vengono

[_t\NNO

XXII,

FASC.

38]

nes.i abbiamo ora la p.seudo-crisi più o m eno profonda, ora la scissione dei · due aiccess1. Dal ohe si vede come l'ordinaria febbve di terzana malig.na norn sia altro che la fusione dei due ac.eessi.• Io criedevo di aver trovato una bella e bu10na spiegazione della febbre dai terzana malign.a ; ma, studiando l'aureo libro di Torti, fui fe rmato da ques:to pa\.Sso che amo leggervi inel- · la sua lettera1e traduzione : « . . . . . lnltendo peir sub·e ntrante 11na febtire in« term.1ttente per natura 1S1Ua e continrtta solta.11·« to per accidente; ed è per accidente in quan- .

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dato da una generazione di ematozoo della terzana

maligna. , b andamento della temperatura dell'accesso dato dalla seconda generazione. ~ punto di interferenza dei due accessi (pseudocrisi).

in due giorni suss~enti. (due accessi .di quotidiana). Mi è iparso trovare in ciò u•n1 forte argomento per decidermi i.ru favore dell'opinione · di qualche vecch1o auto.re che a!Vleva già ron1siiderato la febbre da. t erzana maligna come ter~ana. doppia. Era ovvio riconoscer..e, poichè il cicloi di vita dei parassiti malarici è preciso, 11Jelle forme gi1ovani, sopravveniienti verso la pseudocriisi, 1piuttosto la consegtteniza. di una s econda indi pend•ente generazione parassitaria entrata in schizogenesi, che n0J1J una sola 1s.chizogienesi che protraen.c1osi uno o due giorni, a ondate, a tapjpe, im~ettesse pairassibi giovani in chl.~lo. H o pertanto S1llpposto, come mostra chiaramente lo schema, che la. febl:ire a teirzama mali,g.na ri.su[tasse d:a11 ' al.5Sociazione, m-e g.l io dall'interferen.za di sviluppo, di due gene.ra2ion~ del paraissdta d-ella terzana ma.l ig.na. Essa dovrebbe essere, secondo me, considerata cosl : mentre l '01Ceestso di una prima generazi.ù'Jlie di parassiti sta per decl·ina.re, sorge uni secondo ~esso : n e11 'interferenza di azione delle due schizoge(6)

« to che un nuovo parossismo viene prima della

riscluzioinie .perfetta deill'am.tecedente. Il quale « fenomeno man•iifiestamente s~ riconosce nella « terzan.a doppia, spessissimo subentrante, nel« la qu.a;l e il secondo accesso viiene quando il « pruno non è t erminato ; tira il 1siecondo ed i 1 «terzo intercede una remissio111e maggiore che «è molto vicina all'aJ)Ìressia ..... ». Torti, il padre della cli·nica della ·m alaria, descriveva adun.que perfettamente un tale .fenomeno col nome di sub·e'ntranz!l, con che intend1e,1a 1'inizio di uni accesso qua11do l'altro starva per finire. Io non avevo fatto che scop.ri•r e.. .. quan.t o il grande mode nese aveva con matennatica precbsione descritto oltre un secolo prian.ai. L'anda:mento subentrante egli l'aveva rkonosciuto frequentiS'si.m o nelle teirzane: tertianae saepissime su.bitrantes. Ma oltre iil conforto di così alta autorità, la i11terp111etazionle che io sosten.g o, che cioè, nel mio linguag.g io, la forma comune di febbre t erza'.na maligna è un tipo secotndar.io derivante «


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Fig. 10. - Malaria primitiva (Terzana maligna). Febbre a tipo subentrante che, sotto l 'azione del chinino, tende a semplificarsi.

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FASC.

si che vann10 prog.resisi1vam·e nte crescendo d'intens\iità. Questa febbre ch e non inter.mette e che: con1s.ta deJlla somma di attaCC'hi con esacerbazioni sempre più alte e con ca rattere grave, rappresenta quel tipo di febbre che Torti descrisse come subc<nitinua ( conti•ntUa. nell'espressione, int ermittente per natuirai). Noi possiamo rtiioonoi::icere una tale tend.enza alla subcontinuità nelle g•rafiche seguenti (fig. 11 e 12), tendenza, vin,.. ta nel pri,1no caso dal ehinin.o, interrotta .n.iel secondo dalla morte. Ma un tr.a1cciato dii f'eibbre subcontinua più tipaco e più protratto è ra ppres.entanito da,lla se-

dalla st1berutran.z a di due accesisii terzanari, ha l'appoggio di altri fatti clinici . T.1a prova evidente sta in1 ciò che, con le steSisie form.e parassitami.e in ciirccilo, si oss:ervano frequentemente febbri con ti po nettaimenite, precisamente, ter, zanatrio, cioè con accessi ohe si espletano i11 ventiquattr'ore, s-e parati da u ru giorno di ia1piressia e soprruvven1entii1 a giorni alteirni. Il tracci,ato che .p ·r esento mostra 1eiò all'evidenz:a (figura 8) . Qui noi abbiam,o il tipo primitivo, fooidamentale & terzan:a maligna: esso si rinviene ge'lliera11.m·ente nella malaria recidiva. .

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• Fig. It. - Malaria primitiva (Terzana maligna). , Tipo .f ebbrile con andamento subcontinuo (precedettero tre febbri quotidiane).

Ma prove anche ·p iù decisive p,r ovengono dalle due grafiche (fig. 9 e 10) che passo ora a presentair·e, nell'una dell e quali si vedono acic essi semplici di t erzana tnalrig.na tras•formarstll in accesso subent·ranrte e ne1'l'altra isà vede un a.ccesso sulèentrante scindersi in accesso di terzana dop1pia e quindi di terzana semplice. Più di rado li(l ti:po secondario assum·e la forma di quotidiàn.a (vedi figura 6). Il pa.rasiSita della terzana m.aligi1a ha dunque co1n-e primiti'\Ta, fondamentale, tipica espressione, l'accesso di terzana semplice; ha, come ti·p i secondari, la f'éibbre .Sl\llbenrt:ra.nte e la febbre quotidi.atna. La terzana malig,nta riveste un altro tip.o febbri1e, che s'in~ontra il più spesso nella malaria p.rimitiva: all'accesso iniziale di febbre più o 111eno alta seguono, senz~ intermittenza, acces1

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Fig. 12. - Malaria recidiva (Terzana maligna). Tipo febbrile subentrante che diviene subcontinuo.

guente figura 13 ·niella quale oon è diffici,l e '!iconoscere l'inca lzare di più accessi di terzana a tip.o subentrante. Le febbri irregolari dei nostri vecchi apparten1evano niella maissima parte aìlla t erzana malliigna. Se non si di.sturba con l'uso del chinino l'andam.ento 1d·ella temperatura, appaiono invece chiare e relativ.amen.te facili a rinlterpretare la mass.ima parte delle febbri, qua1lora si usur fruisca insi1em•e dell'esame del .se.nguie e delle misurazioni esatte e frequent1i: dell1a tempera-

tu.ra. Una quarta legge è quehla che io '\'Orrei dire della malarria mista: nell'evoluzione della febbre, il sang.u e lasdia talvolta riconoscere drue o anche tutte e tr!€J le specie di ematowi malrurjci. La c ciesistenzia di più parassiti 1Sli osserva di rado; si ·v erifica in genffe im casi piruttoSito gra·vi


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381

FAsc.

SEZIONE PRATICA

di ll1lallaria. La tendenza, che du·e generazioni di parassiti ha;ninp ad e1imii1na.r:si reciprocamente, è più spiooaita quandb si tratti! di due o .p iù generazionli di .paraisisiti idi diverse spe.ai,e. La cosa venne specialmente dimostrata, innest.a.ndo sangue con foo:me dii 1.l!lla s pecie iparassitarr-iia imi un malariC'o con p atr.aissitiii linr c ircollo d.'altra s1pecie: lia s pecie p reesitente si eclissava•. Se noi potes1-

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Malaria recidiva (Mista di terzana maligna e benigna) - Accessi di durata corrispondente alla specie parassitaria.

s imo segu6r e un m a larico per molti! mesi, attaccando energic am.ente c·o.l .c hinino Ja g enerazion,e attiva e poi. arrestandoci. nel·le sommjrndstrazibni de l rimedio, v.ec1remm o. s,pesso !SIUsseguirsti par assiti dell'una e p 1at •a ssiti di 'U\1'.li'altra s p ecie con· il col1I'isponldenite a ttaicco febbrile senza che siano interve n·u ti a ltrii, in!llestil. P er lo ·p iù UJJia specie s i :pres:enta, qua·ndo l'altra è .scomparsa dal circolo: due specie di parassiti hanno più t endenza a segttirs i C'h e a CO'Df'\'i'\..erre, .c ome h a, giius t am en1te osservato Big1nlami. 2

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' .r assita d1eil.la1 t erzan a m a,lignia e uno de lla terza na be1lligntai. . Un'altra le g ge dom.iinia la m oderna cli·nriJca della malaria . Questa 1egge n'O.n ha ·b isog.no dJi, esser e svilup p ata da\-?Jainrti a v,.oi : conJS!iste 'llella ,~ùrtù <l'el far11iaco specifico~ della cliinina. · La C'hinina agisce eS!SetlJZ.'Ìlallrn,e nte srul parass ita . L a d.o se ·a1nitiparassitania è la vera.i dose farmacologica : 80-100 cent igra mmi di a l cal10i de n elle _:'\7,e.ntiquattr'ore. D osi iiniferiori so no ritnefficaci : do15i s11perioni., 1nentr e indu co110 disturbi (9)


IL POLI CLINICO

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tùSsi1Ci (ci'11JConismo), non rieseomp maggiilo mrente attive. La dose terapeutica ha il messimo di efficaicia, . quando intemene i.n vicina·n m della schizogenesd·, ·q uaindo ciOè è ini caso di attaccare i piccoli merozoiti menltTe sono ain.co.ra liberi nel sa·nigue. Tali norme s ulle modalità dell'iam11111i,nist'l"azi·o,ne della chinina d.erilvlanlo, quali corollari, dagltl. studi che Golgi pubblicò mel 1888 e nie1l 1892. Queslte pub·b.lièaziopi sonio rimaste quasi ectis-

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f·elice nosografismo dcl ·n ostro Torti una raippresenitazione così esatta che m ierita di essere preferita .alle molte deslCrizi'OltlJi. e cLassificazionriJ seguite di p·oii cioè dal secolo diciottesimo ad oggi . Ncxn p.o ssiamo fermairci ad 111ustra·r e le pe1'nicios.e ; importa qui appem ric011<la.re la distinzione che T1orti fa di p.errn:i\cio·s·e solitarie e di

comttate .

pernic~o·se

Nelle solitarie ci 1sti. offre .fil quadro cli1l!i,co di u.n a iru.tensa i ntfezione genierale; ·n elle comitaite 0

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Malaria recidiva (Mista terzana maligna e terzana benigna) - Accessi di forma e decorso corrispondenti alla spede parassitN-Ja.

sarte d 1a quelle -più fot.ndamentali swl ciclo biolo- ' ou1mina qualche fenomeno iilmponente a carico gioo, ma merita.n~ di essere segJnialate e messe di u111 apparecchio (sistema nervoso, icircolatoin ot11orie, perchè iailtre.ttanto precise e c~lusri­ niio, ecc.) . Siccome runiche le perniciose dipemr ve. L'esrperienza cl.ilnka rum h a fatt o che conJ- dono dalle specifiche azioni dell 'agenite morbo-fenna~nre la •p recisione. so, la cli·nica trova ancora qualche Legge geneA..coonto :a queste leggi che gorver.nanJO r ale : a d esem:pio .che ,t utte q qUJaSi ile per.nrilciose 1' evol1uzione diella f.eb bre, io .p renderò di mi- sono ip!tlOdotte diail'ematoooo dell'a terzana mialira, per gii1Ungere a llo scopo di tracciare dava'llrt:.i gna, che le comitate nOtll si presentamb mali nella malaria primitiva. a voi U•no sc'he:na1 diella ielirnti~a delLai mialaria, Meno diefìniito in tutti gli a utori è il gruppo alocun·e d1el.le ta·n te modalità 1sfitntom:atiche che h anno fatto considerare in altri tem.~i la m iala- dt quadri' clinici, che si connprende .nel capitolo che ria come la più proteiforme delle inf•ezioni. Aro~ de1le sucoessioni morbose. Sono le sindromi • che quci ci fermeremo alle n1oziond. fonldamerntali. re.siduaino frequentemenite dalla ma1ari a, sopraLe varie forme cLiniche dipenrllono troppo dJaJ tutto dal.lai mala.ttLai girave, quando l'emat-0000 ha condizioni individuali perchè sia facile sotto- determ1nato lesioni, o almenio distll1ibi funzrlbnaJ.li gravi, a carioo di si.ingolli orga;ni o lbe!ssuti p·oirJe a leggi definite come qurelle che derivaino (cervello, sangue, fegato, ecc.) . dai fenom~i dipendenti dal cilcl~oo svituppo deRicorderò i1ntfine le co-mplicaziJoni della malagli ematozoi. ria., cioè 1'aissociaziorue della mala:ria con altre La m•alaria, quand;o è grave e periicolosa di vi· maJ.a.ttie, 1sìiiatno fntfettive, siano tossiche , siano ta, può assumere .p arvenze, quadri cliniicii, assiari. speciali. Essi sono già .stati •s ceverati dai in.ostri legate a lesiont progressive di sillbmoli organi. vecchi col n.omted.i pernici,ose, e ha1ltno t·rovato !llel Ap·parivattl'O con freqmenra straordinaria Je com1

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SEZIONE PRATICA

pl.icazi-0nii. della malaria, q;ua111do febbre interm11t:tente suonava quasi &i'llOnimo di mai1atria. Pemfezionati i concetti e i congegni diagnostici, le com·plicaziorui. sono apparse piutt·oisto rare. · Se in .q ueste varietà dii avvenÌllllenti clinici predomirn1a oosi il coefficente i1ndi\vJduale da sottraTle ai leggi biologi.che abbaislta:nza fisse, si porta, con il a ·d istribuzione g.e nerica ·delle forme cliniclie da 1nloi indicata, un 'OO:diitne che oonsenJte ai! pratici di orientar.si con facilità. SpMisce quindi quel nosografìsmo multitfmme e instahi1l•e, dileguano .quelG.e fomne clinii.che dai contorni vaghi ed i1nloer.bi ch·e aJooni autori h anmp riconosciruto proptiile della! malaria. I.n niaituira, da condizioni e da 1I11otivi beni determimati:, non possono .nascere iehe conseg.uen!Ze! piroporzfuoo:iate : Sipesso i quadri morbolSli sembrano tr01ppo 1Va.rti. e mutaìl:d.li a C'hi d:i[ettii di analisi o sia incapace di a ppr.ezzameniti sintetici. N>0ii :abbtiamo s[tn qui cons'ic1.e rato , da medici pra.t ici, 1·a a:naJ.aria ttJlelle sue estril1JSecazio.ni, prima attravenslo i tipi febbrili, quiin1d i . attraverso i complesiscii quadri morbosi che assume .p er :Lai sua g.ravità e per le con1dfizionlil i'ndivd.dua.li. Perahè la clinica dellru maJaria ci .sia nota più completamente, ci nilmaine a t0011siderare la ma11iatria nell;e sue ta pip e evolutive. Queste diliPen.doDJO essenzialm enrt:e dialle prdprietà vitali de11'emaitoz;oo: si p!teSltamo .p ertanto ad esisere raic oolte in altre leggi generali. Possiiamo ohiamare leggi d~ e-v·oluzione della ma1laria 1quelle che ci r:estano a co nsidet1aire. Si presenta pirima lai legge dell'i111cubazio11,e. La durata dell'incubazione è stabilita specificam·e nte, mediante oatre uina cinqruantina di c-asà· di malaria otten.utai facendo innesta.Te paTassiti all'uomo srun10 dall'anofel e i.ntfetta. Gli esperim.enti dimostrano che, ·d1opo un determinato peniodo di tempo dall'in·o culazione del paras.si•t a, scoppia la febbrie . Il tempo che i,n tercede tra innies:to di emrutoz.oi e insorgeinza delle ma·nà.festaziomi malariche, cioè :il P.e riodo d'incubazi0111e, può variare da cinque-setii gioirni fii10 a ventiquaranta, ma suole 'O.Sci·l lare fra i ·dieci-quindici . . giorru. Se la malaria si presenta olliniiieam·e nte a1 maggiOlt'e distanza di tempo, non è il casto di parlare 1più di tÌincubazione. Allora avvtiene che il soggetto ha . subito un'inf.eziione 1Jeggera1, estrinsecatasi cot11 febbri cooi miti, o coni malesseri cQSi lievi, che sono decorsi inosservatii ; doipo quallch1e tempo, •per cir.oostanze che mettono in maggiore attività gli ematozoi, 1s~oppia una tipica f01ma di malaniia. Gli esempi sono numierosi. Io stesso ho oss'elrvato ca;Sfi ruetti in cui la m1a,laria è scoppiata parecchi mesi dopo l'in:nest o ematozoico, e ho timrlicatt:o come periodo a late-nza primiti-va, il temipo interposto tra inne1

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sto e manitfestazicme. Citerò tuttarvia, come più <l1an.o strativo, trnt esempio tratto dallai e,pidemiologia: un battaglione dell'esercito ungherese era stato mandato in settembre .iin1 una località infestata dalla malaria; i suoi1 soldati am.ma.Jarono di malaria nella successiva> primavera, m,e ntre risiedevano in1 l ocalità c0si 1Sialubre che ·nessun altro, tramne essi, eb·b e la febbre. Evidenze di tal geniere do1v•re1b bero avere presenti coloro che, os.se~ando [ fatti su perfìcialimente e inducendo utn in:di.viiduo sia divenuto malarico senza previa inoaul:azw;nie di pairaislS~tiJ da za.no;are. La seco1nda d,elJe leggi di evoluzione della malari.a. s i riferisce alle reciilive: quamdo un ind11-vriduo, o spontaneamente, o 'l'rn s·eguito all'uso del chinino, si è liberato dalla febbre, presenta, dop,o qualche tempo, U11J nuo-vo attaicco, simile. CTJ.l precedente .. Il n'lllovo attacco diipende dal ricostituirsi di una g.e nerazione febbrigerua originata dagli ·ematozoi superstiti: al precedente flCOesso: è una recidifva. Le recidi·v e sd. m anifestano dop()7-15-21 giorni; tardano anche dei mesi (5-8-9). Secondo la dura/tao d ell 'in!t:erval1o si dist1nguo.tll<> le recidive a bre-vi e le recidi-ve a lunghi inter-wll-V. Queste ultime, che 1&.Qpraggiungono a distanz.a di 5-9 m·e si,, hanno la .propriietà veramente sing0ilare d 'in1Sorgere i1n1 un certo rn1uttnero, in un determinato p·eriodo dell'anno, fra la primavera e l'estat e, ge11eralm.ente in epoca un po' cùifferenrte a seconda che appairten1g ono alla terzana beni1g na o alla terzan.a malig.ua. Qwelle da t erz:ana, èenigna in Italia compaiono a prima~era inoltrata, quelle da terzan1 a m·ailig.na per lo più i•t11 luglio-ag:os.to. Per le recidive lu.n ghe da quartana non si riconosce regola fissa. In genere le recidi.v e si pre:stentaino in f oo:me più leggere e pi.ù sem.p li·c i che le primiti1v e. Nella malaria misita le recidive son più frequenti ; sipe:sso allor.a su:ecede malaria di una speciie a malaria dd. s·p ecie diversa. Così si passa dalla legge sulla recidività alla terza legg·e di ev·oJuzio.ne : quelJa de1'la attenuazione. Nel sulccedersi de.i le recidive la graroriJtà della malaria dirninuisc:e : la febbre prende un dec,011S10 più regolare, i sintomi diventano meno gra1vi. Si presU1lle che i patraSSii:ti acquistino un magigiore adattamento all'ambienJte, o che l'organi.smo1 lllll1;ano acqutilsti UDJa immunizmizionie più o meno forte e duratura. Gli a ccessi di malaria sono meno lilmpo.ne'ntti. Ma nel'lio stesso tempo i pairassiiti hain1no acquistato maggiore res.istenza a11a chinina, sono diventuti più refrattari co11 il pirotrarsi della vita nell 'organ:iismo umano, lo hanno ;più iintimam.ente '.iin1v aso. Cosi le recidi '\·e ricorrùno i.nsisteniti e la malaria passa, allo stato cronico. La malwia cronica porta epesso alla cachessia; ma talora lascia il s og0

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getto in C·o ndizi.01ni di ap.paren1te sal,u.te, per qula!nto sempre discreta.men.te anemico (talora c.e-lp,i to da nefrite cronica e dai i1diro.pis11a), disposto alle infezioni inrt:ercorren1ti (sopratutto alle di1P·1ooocciche). . Dove la ·malairiia regna enidemica, cil.)è n:uanerosa e grave, la malaria croruilca è comune nella popolia zione. Oltre che i·n1frali:bi di corpo, i malarici idiventa.onco fiacchi nelle energie psi~hiche e morali. La razza tendle a degenerare. I malarici cronici allbergalllO CO\Il frequenza emaoozoi, specialm.entte nel·l e fasi sessuali, e costituiscono così la sorgente dri: dJis·semiinazione del morbo dove gli a:n1olfeli albbondruno e sia.no attivi, riescollliO cioè pericoil osi p er g1i a.Itri. Nei bambini la malaria, per complesse :rag-ioni, .p assa spesso allo sta.oto cronico : .Stono es1si una larga S01rgenrte di contagio. Nel period.o storico che attraiversi.a:mo, no[ tutti - e giustaimente - ci p1reoocupiamo non solta;njto. del1a vita ~ei sog:getti affidati alle 110lSltre ct1r.~, ·m a ain1ctb.1e della p·r-evenxi!One ·delle malattie nei san~. Sorge così un nuoivo cdnlcetto clii.n ico da adotta~re per 1a ma:lair1a. Le forme acutiei, s~an.o pu'!e gravi, facilmente orm-ai si d.iagnos;ti~.runro e p.o i si vincono co1 l clii-n1i1no : è più difficile sceverare i casi ron lievi e du•b.b iie manifestazdonli, ed è sopratutto arduo guarire daJle lente a.lterae.ionri.' i malarici cronici e liberar]i de:finiitivamente dagli. ematozoi. Per il medico m odleii.n10, sipec.ialunent·e per chii inte1n1d1e l'.alta imporr:ta:nza sociale delle iniferi1oni, ]a malaria ha perduto valore come nLalaJttia acuta, .n e ha ac-quis:tato ca.me malattia cronriica. Que1sto con:eetto d·ella cr.01111icità ha a1p erto una IV'ia grarnde a lla profil:assiÌ in· quanto mostra tutto il si1g ·11ifì.cato della.i cura per la 'PrelV!enzi·o ne. UDJa1 via non m ·e no grande alla p·roilìl.assi ha addàtato la co.nos~en\Za precisa e minuta della biologia dell'anofele e del-le c:ouldiizion!i che g.en1era.rio l'endemia (stato del t errie1no e delle a;cque super.fìcial.i , clima, vegetazitonri., a:bitudi nfi di vita, di lavoro, ecc.). Il rim·e dio specifico usato. per la cu1ra e la preve11ziione 11a J.-Ì·dottio ·ass.ai la malari.a, in It:a.lia . L'ha fatta quasi scomparitre i•Ill Lorruèard.ia. Del tema sugiges,t ivo della profilassi ev~to di occupa.rmii, non isolo iperchè esorbitai dal compito propostomi, ma sopratutto perchè meriterebbe trattazione ampia e ·precisa, qual,e no11 conlSente .lo scorcio di questa ormai lu·n1g a confere11za. Constaterò soltanto, per roncludere aggiiumg·endio qualche altro fatto concreto, che in meno di '\~enrt'ain·rri la 11ostra Italia si è j,ru gran .p .arle liberata da questa calamità. La cifra an111·u1a1e dei n1orti è scesa negli ultimi tredici anni da sied.icimila ·a due111ila e seicento. La tota[ità dei mor1

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ti è ra.w' a.-esentaita dalla ma1a:ria crOllJi.ca, perchè il :nlUlmiero delJle per.niciose è rimasto al disotto di dieci in· ci·ascun10 degli ultimi due o tre ainltli. Tale oonclusionie, se è significante per la medricina sociale, è altrettanto lu1sii.'1Jghn1era p,er la medicina scienrti:fìca. Studi e scoperte, che parava d·oviessero rimanere nel campo dell·a p·u ra biO'logia, hann10 in brevie tempo .iirradJiata la loro influenza e s ulia cl~nfrca della malaria, rinn-0vandJoLa dal1e fo11dam en1ta, e sull1e oonseguenze sociali del.la mala-ria, riducendo1e alla mini1mia esp·r essione per quant1tà ed ~ntensi1tà. La vera mediciioa è quella che intend·e e rappresenta la i-ealtà cioè la clinica, che nasce dall '1osservazione del vero, s'illumi:na nel Slentimento del bene e passa fra le genti reddmellldo le sventure. 0

SUNTI E RASSEGNE. CHIRURGIA. •

Le ferite da « crapouillots ». (L.

La Presse niédicale

DEVRAIGl-.TE.

24 giugno 1915) .

Un risultato inatteso della guerra di trincea, a co111tatto sempre p·i ù immediato col nemico, è stata u11'evoluzione speciale della bàlistica. I tedeschi, che aJvevano ,preparato tutto per J:a guerra, avevano g ià dei .soldati addestrati a lanciaire le bvn1be a mano a qualche centinaio· di metri. l\r1a le trincee di 1)rima linea durante la guerra si son trovate a distainza siempre minore, a 50, a jo e perfino .a ro metri l,'u11a dall'altra. Tutti gli ordeg·ni atti a lanciare proiettili a poche diecine di m etri sono stati utilizzati. Tutti qnesti proiettili, dalla semplice granata a mano, alla bomba proteifor1ne, sono denominati dai francesi col termine unico ,d i « crapouillots >>. In alcuni settori essi sono molto us•ati, e son tenati dai s oldati d i am·b edue le pairti. Questi proiettili han•no mod·ificato la frequenza e la l)rog110:si delle ferite di guerra. La guerra di trincea già pr0duceva numerose ferite alla testa : essi hanno .m .o :ltiplicato .la [ requenza delle fratture del cr.anio. Carichi di forti dosi di .melinite e rolurite, di lframmenti di ferramenta, éhiodi, pezzi di vetro, non soltanto essi esplodono producendo rumori impressionanti per il morale, ma hanno degli effetti distruttivi formidabili, potendo uccidere parecchi uomini con un solo colpo e 'ferire gravemente i più fortunati. I feriti da queste speciali bombe a manù posson.o essere classificati ii:i diverisd tipi clinici. In u11 pri1no tipo u n frarmnento d'a rto (mano, ayambraccio, piede, gamba) è · asportato dal 1

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proiettile. In tali casi un laccio appliatto alla meglio da un soldato vicino permette il trasporto del ferito al post o di soccorso o .all'ambulanza chirurgiica, in st at o di sh ock, ma non dissainguato. A1 disopra ·d ella ferita u na cravatta, una corda, un laccio di scarpe posisono essere utili, in mancanza del tul:o di gomma. In un s·econdo tipo di feriti si poss0no considera re i gravi strito•l amenti degli arti. I1n un.élJ gamba per esempio, la tibia ed il perone s0110 fratturati in più punti con numerose siehegglie ossee esposte, le parti molli sono peste maciullate nerastre; l'altra gamba può essere pure gravemente colpita, o a ttraversata d:a frammenti di mitraglia. Spesso si osservano mani prive di dita, o ridot!€ in poltigl.ia, u11 ,a v·a mb.r•accio attraversato da parte a parte con asportazione di parti molli e tratti d'oSlSo, con conservazione appena di uni collaretto d!i tessuti cutanei. Un terzo tipo di questi feriti presenta su tutta un·a metà del coripo un numero infinite:> di scott ature e ferite superficiali o poco profonde, più o meno anfrattuose. Questi feriti S0llo letteral· mente cosparsi di polvere e schegge di mitragl.ia, frammenti di vestiti bruciacchiati e pezzi di pr0iettili. Questo tipo è m olto f1requente. I feriti al petto ed all'addome da questo genere di proiettili a ma11v arrivano all'ambulanza chirurgica in condizioni molto gravi (s e p~ vj arrivano .a tempo), a seconda del tragitto, il n1umero, il volume e la natura dei proiettili. Le ferite del capo, ·q uasi sempre con frattura del c·rtanio, con o senza lesivni delle meningi, sono certo più frequenti nella g,u erra di trincee cosi vicine. I soldàti minacciati dall'arrivo di questi proiettili, corrono al riparo gettandosi a ter,ra, e son frequen1temente colpiti alla testa, più raramente alla facc.i a. La patogenesi e l'etiologia di queste ferite spiegano l a l oro prognosi e rischiarano la cura dai praticare. Tutti questi proiettili esplodono con rumori spaventevoli, che impressionano anche i soggetti più c0raggiosi: i loro effetti disaistrosi sono costatati da Q0tloro che 11e S-Omo rimasti illesi e pens:an-0 alla possibilità dell 'ulteriore pericolo. Anche i soldati più spava ldi finisconv per temere più quest e ·b ombarde a mano dei proiettili e dei g·m ssi obi.ci; ed i so1ld~ti sopraffaticati e demoralizzati possono risentirne fino a pras,enlta.r e dell e \··e.r e 11:: ic0 .:i~ Quest e bombarde di solito produconù i massim.i danni qua!ndo cadono sopra una trincea od altro genere cli riparo ; esse col pi1scono da pressv e possiedono una grande forza d'espansione, per cui producono .strappamenti e stritolam enti degl i arti, eventramenti, g·ravi fratture del cranio co11 penetrazione delle sch egge proiettate. 1

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Tutto ciò che può costituire un proiettile fa parte della composizione di quest e lombarde : di qui la grande v.a r,ietà delle ferite e dei empi estran ei in esse .riscontrate. Inoltre qua si tutte queste ferit e sono sporche di terra. Riass umendo, dal .pum.to dii ·rista della prog110si, .i f1eri1ti d!a1 queste speciie 1d~ 1bo11I1Jbardie q1uasi tutti si presentamo in stato di shock, più o m env a lg idi, ed anemizzati, già infettati quando .a rri·vano all'ambulanza chirurgi.ca del fut001te, e molto esposti alle infezioni anaerobiche. La prognosi di queste ferite è 1s.empre seria:, e richiede una cura immediata. Tutti questi feriti a nzitutto h<Unno bisogno di un tra ttamento generale attivo prima d'ogni .cura locale. Si praticheranno inezioni di siero sottocutanee o 111ettali (s.a lvo ~ feriti a ll'addome), si daranno ·b evande calde alcoolich e o no, iniezioni d'olio canforat o a f vrti dosi, di et ere, m0rfina. Il riposo a letto sarà di un'eccellente azio!De fisica e morale. Nel tra ttamento lo.cale di queste ferite si deve partire dal principio che esse sono tutte infette da g.e1rmi piogeni e poJSSono es·s ere sos~tte d'infezione anaerobica. L'asepsi n o1n sarà il metodo di cura pe11 quest e ferite ; i mezzi .antisettici dovranno essere gen erosament e rimpiegati. Tutte le ferite devono essere su·b ito sbttigliate, deterse • liberate dalle schegge, disi.n fettate, drenate·. In oo-nri caso non .si tralasci l'uso del s iero antitco tanico. In questo m odv i feriti sar.aDJno tra.sfe11:ti agli ospedali nelle migliori condizioni, al riparo dalle infezioni piogene ed an·a erobiche. Nelle ambulanze chirurgiche del fronte l'anti:.. sepsi ha importanza pr·eventiva e curativa per tutte le ferite, e più sp ecialmente per le ferite settiche da bomb arde. L'A. ha usato al::ntualmente la tintura di iodio a.11'1/20, J'aoqua ossigenata, il formolo fenico (2 di formolo e ro d'ac. fenico per mille), l'acido fenico dal 2 al 5 %' il permanganato di potassio, l'alcool ed il liqu0re d.i Labarraque, e così pure l'iodoilormo in polvere od in pomata, ecc. Per i feriti c h1e h anno s!Ulbì.to lo strappame!nlto d'un segm.ento d'artv si imp·one la regolarizza. zion e del moncone, ma sempre dopo aver sollevato le condizioni generalii. L'amputazione si furà il più distalmente possibile, secondo i me- · todi classici, e s i s uturerà il moncone. D'altrvn · de la sutura non impedirà il drenaggio della ferita. Nei casi di s t r itolamento parziale d'un arto col segmento periferico sost en.u to appena da un punto -d i cute, con assenza di polso e di sensil::~­ lità in questo segment0, si amputerà soltanto se vi isia una. ind~cazione assoluta. S i esciderann-=' le schegge ossee libere, si faittà 1'em0stasi, si disinfetterà ben bene col formolo fenico e si dre1

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nerà la ferita . Si immobilizzerà l'arto · in docce d'allumin;io, e si medicherà una volta al giorno con lavaggi all'acqua oiSsigenata 01 con· liquvre di La·ba1~raque. Se m·a·l grado ogn.i cura, si ha febbre, odore putrido e cattivo aspetto della ferita. l'amputazione si impone. Se in questi casi, n()nostante le disinfezioni più accurate, si manifesta la gangrena gassosa, tS.i pratichera11110 la·r ghe incisioori ·col bisturl e col termocauiterio, si drenerà più largamente, si zafferà con garza iml:.ibita in acqua ossigenata o nel liquore di Labarraque, e si farà u1na medicatura umida co11 lo steS'so liqu-0 re. Cosi si potrà vincere l'infezi0ne anaerobica; in casi ·r ibelli si praticherà l'amputazione. I feriti d·e lla terza categoria, ric0perti d1 ferite sUJperfìci:ali e più o meno ·a nfrattuose, han1n10 bi.sogno di cure molt0 pazienti. Si' allontanino le croste e si tocchino 1e ferite s uperficiali con tiintura di iodio; si allontanino tutti i frammenti di proiettili; le ferite penetl1Mlt1 si isbrigl~no e si liberino da ogni frammento di tessuti e di pro·i ettili, e si medichino con tintura · dii iodio, o formol0 fenico, o liquore di Labarraque. Dopo tutto ciò e dopo ttn 'iniezione di siero antitetanico, se .sii dovrà sgombra·r e l'ambulan.z a, si 1sarà sicuri di trasferire questi feriti all'interino senza periricvlo o quasi. I feriti al torace, disinfettate ed occluse le loro lesioni, vengono immobilrizzati in posizion~ semi-seduta; se sarà necessairio, si praticheranno iniezioni di morfi. na, di siero artificiale, di .gelatina. Se .sopraggiungeran·no segnri di versamento, la puntura esplorativa rischiarerà la diagnosi : se il liquido è purulento, si pitlaticherà la puntura ev.acuatrice o una semplice incisione senza resezione costale. Per i feriti addominali si impone atl.zi tutto 1'immobilizzavio.ne e la dieta assoluta. L' A. pensa. che questi feriti posson o trarre vantaggio straordinario da un servizio chirurgicù perfetto rappresentato dall'ambulanza chirurgica 1specializzata presso ~l fronte ; ma nello stato attuale delle cose, egli preferisce di astenersi da ogni intervento. Tutti i feriti del cuoio capelluto e del cranio vengono sistematicamente portati sul tavùlo opeiratorio e sbrig1'iati. Quas i sempre, ainche nelle ferite apparentemente più tenigne, vi ha frattura con avvallamento del cranio, che bisognerà corregger:e al più presto possibile. Quanti feriti arrivati in coma, 11 giorno dopo l'ùperazione dom andano di mangiare e fumare. Acn:che s e vi è fuoruscita di sostanza cerebrale, biisognerà togliere i frammenti ossei e disinfett are la ferita. Certo le delusiorui in queste ferit<C del cranio da b,1mbarde sono numerùse, perchè 1

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.spesso ·i l proiettile si è incuneato néll'encefalo : tq.ttavia questi feriti debbono riporre ogni speranza ~n. un p1ronto intervento. In questi rinterventi può essere prezioso il s0cconso della ra· di osco pia. A preveoire o limitare i danni di q~esti p roietti l i al cranio ~on.o is.tate consigliate delle calotte di lamiere dl'acciaio con cui coprire la t esta al disott0 del berretto. In co nclusione il pronostico di tutte queste ferite de·v e essere riserv.ato, e può essere reso più felice soltanto med·iante interventi energici ed ·immediati. Le ferite da bom·b arde dunque trovano il loro p-osto naturale accant0 :alle ferite d'arma da fuoco e da obice, tant0 per il numero di vittime che produco11'0, qurunto per i soccorsi chirurgici che flichiedono . P. SABELLA. 1

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Trattamento di ferite d'arma da fuoco del cranio nelle ambulanze degli avamposti. (.t\..

Paris Médical, n. 9,

SCHWARTZ.

1915).

Tn1 tutte le ferite del cr.an'io da qualunque pr.oietrtile il trattamento chirurgico d'urgenza s'impone come unico negli .aivamposti., indipendentemente dalla gr.avità del trauma e della regione co1'pita. Anzitutto bis.o gna evitare la specil1azione ricorrendo invece sempire allo sbrigliamen.t o largo . della 1erita. Se vi è ,d epressione del tavolato esterno tai.sogna .s•o l1evare un framm·entto iOSSeo poi1chè spesso in tal caso scheggie del tavolato in.terno poss ono ledere l.a massa cerebrale. Se la d'll!ta madre è .j ntatta· e manicano i ·s egn1i d:i com pressione cerebrale l'inteirve'nrto è finito, ·se. inivece la. dura è ferita la si in~ide e s'.i: drena. Questo stesso trattamento si farà quan1do vi sO'no segni dii compressione .anche a drura intatta e perciò .anche niet casi di ·perforazionie del tavolato esterno con itl!fossamen·t o dell'interno e nei cas11 di pertfora'.òione completa dell 'os.so. Si raccomanda sempre l'emostasi .Ia più accur·atai e •lo scollamento del periostio più lim~taito possibil e. ' Nelle :firatture com.m1n1uite con fuoriuJscita di sostanza cerebrale rim.u overe le scheggie, sia l.iJbere che .aderentj; e ,i:n queste manovre evitare ch e l·e s1oheggie ledano la massa cerebrale. Se la la.mina ossea dista<Ccata è g·r ande e mobile, p . es. nina 1pairte del ;p·a rieta:le, è megl.io non ~tn.­ sis,t ere roll 'asportazione. Nelle f·erite gravi della base del cranio si può tentare titlla tra·p ainazione dec()(tllptessiva con drenaggio n ella regione t emporale bassa. In 1

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FASC.

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SEZIONE PRATICA

nessun caso si deve riicercare il proiettile, benehè la .siua. pell"'ll1anenz.a cagii0na 51Pesso g.ravi accidenti tMdivi. rni ogni ioaso per quanto è 1possi.bile si pref ensca per l'intervento l'anestesia ·l ocale. CASIMIRO FRANK.

Sarcoma renale nell'infanzia. (F. Mc G. LouGHNANE. Brit. ]ourn. of Surgery, luglio 1914).

Scapo dell'artieolo è dimostrare che l'operazione iin que&ta serie d ii casi così dis perati può .talvolta: esser ·s eguita da successo. Il materiale è stato IJ:1i·cavat<> dag·l i a!'Chivi di 12 anni (19001912) dei principali osipedali di Londra e da ptrbblicazionti comparse nel Lamcet e nel Brzitish M edical ] ournal nello stesso periodo di tempo. Il DJUmero dei ca.sii ra.acolti\ - 35 in tuttv - non .è g.rande, mra ciò non fa ·m eraviglia qu1ain1c1o lo si corufronti con i dati desunti dall'Ufficio generale di statistica per le cause di morte nel Regm10 Unito. Da uno S·pecchliretto, nel qruale ·s0no estratti i ~asi in cui la morte era dovuta a tumore del rene (senza distinzione tra sar-coma e carcinoma e fra tumore del rene e della capsula: rs.u rrenale) spiccano tre fatti : 1° la grande frequenza della malattia sotto i 5 anni dii età; 2° la nessuna irnifluenza del sesso, corntrariiamente all ' opinione di Albarran· che ammetteva nei ma.sc-hi una proporzd.one maggiore come 3 a 1 ; 3° l'eccezionale scarsezza dei casi morti in caJsie di cura : i[ che fa sublirto pensare al fatto che la diagnosi nei casi non seguiti da autopsia rom.e è della qi1asi totalità di quelli curati i·n· casa è probabilmente ierrata, .ment11e la diagmosi tlei caisà. ospedalieri è basata su.J. reiperto necros~opiico. Di fatto dei 35 casi riuniti dall 'A. la diagnosi clinrlica .f·u con·f ennata :iln 26 o dall'autopsiia o d-all 'opea-azione. Cottnu·n que fra le cause dii morte in tutto il Regnv Unito il tlumore maligno del ren°e è accusato in 557 casi sotto i i5 anni', deiJ q1t1a1i ben 430 sotto i 5 anni di età. La sca.nsità dei sintomi nel sarcoma renale dell 'iin:fanzrl.a costituisce una enorme difficoltà lper una diagnosi precoce. Le madri parlano di pallore, scarsezza di appetirt:o, dlitmagramento, lt<)Sl&:e: assai rar.a mente di dolore, di scarsezza di urine, di ematuria: tnancano dunque sinioma precoci . Più taitdi la .madre si accorge dli un i'ngrossamento generale dell 'addoane o d;ell 'esistenza di u•na 1ll0.S'Sa ~ u·n· fianco, ma anche in tal caso il medico può non far la di:agnosi: in un caso di quelli raccolti dall' A. fu diagno&tiilcato un ingroSISam·e nto della milza e -flu• riiconosciuta la 1

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vera natura del tumore solo 20 mesi più tardi 1rt un, esjame praticaito sotto narc·os.i. Nell 'ipern·efroma ·d egli .adulti 1•analisi del.l'urina può fornia:ci importanti indicazion.i s ulla fu.nzionie r.enale. Disgraziatamente nei bambilnh, i metodti di ricerca più fini e recenti sono inapplicabili : .iintattil l'indice emato~renale, la cri.osicopia, le iniezioni di :floriz.dna e indaco-carminio dànno nitsultait:ti1 assai incerti quando si eisam.inci l 'u.ri·n a g lobate, •e il cateter!smo degli uireteri non è possibile nei bambini. Non ci restano dnin·q ue che .i metodi più semplici, cioè la riteric.a nelle urine del sangue , e dell'albumina. Nei 35 casi, sangue o albumin.a era piresente nelle uri11e in 10, cioè nel 28 (il che contrasta co1l 90 % di tut1110ri renali negli adulti) ; Slicchè 1t11el 72 % l'anali'si dell'urina non è in grado di aiutarci . A~ai sp·e sso dunque il medico Sii trova in presenza di un addome ingrandito, nel quale ,può avvertire la presenza di un tumore la cui sintomatologia è affatto sfi.lenviosa·. Quasi sempre il bambin0 è in buone condizi01ni di nutrizione; è raro i'l d·o lore, rara la siensibdllità locale: eS1So eir.a presen!te in 8 dei casi raccolti, ma non aveJVta alcuna caa.-aitteristi.ca e non aveva affatto costituito il movente per la c0a11sultazionie medli.Ca. Una Lieve febbre è di regola sebbene ~1 pus fos:se presen;t:Je ·nell'urirna solo in un caso. Delle ri prod·uzioni del tumore in altre parti del corpo si mia.nifestan0 no.n r.a·ramerotte con. pireS1Sia, dovuta i.n :parte a infezione settica del neoplasma, in parte ad aumentata produz.iione di pirodotti regil"essivi di un metiatolismo anormale ; con la metastasi nel polmoroe coincide poi u·n a· elevazione d6J temperatura ancora più marcata aacomip·agna~a da tosse e da progu·essi vo deperim·ento. La conta deil globuli ha sca11so valore: di solito si ha Ullla modica leucocitosi che al massimo potrà aiuitare nel·l a diagnosi dli'fferenziale con una· splenomegalia. L'ascite è spesso presente (iJ lrlquido è talvolta ematico) ma senza raggi unger·e u11' grado intenso. Dimen1s:ionli e peso di q.u esti tum,o ri variano noteviolmente. Van der Byl cita !U·n caso di un r:agazzo dd. 8 a\nìni in C11ti: il tunnore raggiiU.llgeva i 14 kg. ossia la metà del peso del corpo; nel caso 3 lPesa·v a 1 / 10; ne l caso 11 pesava 1 / 13 e 1 /27 nel caso 15. L'altro rene immune può €'S, sere ipertr·ofi~o. L.a bil.atemfil'tà della lesione è rara e p,e r lo più non contemporanea. La patologia .d el sattO!IIla renaJJ.e non è ancora diefìnita·. Rabdomi'Otlila, aJngiosarcoma, teratoma, embrioma, adenosarcoma, embriocarcin•:;ma sono piutt·o sto termini descri·ttivfi che quadri istologici reali. Clinicamente questi neoplasmi non Sii d~istingruono ·uno da ll'a ltro e per

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IL POLICLINICO

quel ch e ri·g u ard a lo Sivilt11ppo e la diffusione sono nietta.m ~nte sarcom a·t osi. i\.l microsoopio JS~ osser·v a ~1na molteplicità di e lementi cellulari : cellule f.usate e rotonde , tlu1b .oilli 1ittnit:ati da epiteli au.b ici, cilind·ri solidi, .masse cel1ula.r i rassomiglianti a1i glom.e ruli, c.ellule muscolari ]iscie e isltriate e finalmenrt:1e in casi rari cartilagine, « peinle » epi.t elia]i' .e a n che cellule gangLii0n ari . Spessa: dunque il tumore è un ve-ro m ·o:sa ico· e qua1nldo non s i p:ra tichi l'esame su parecchie isea:Ji:oni si Tisichlila di diagnosticarlo per carcinoma o per sa-r coma a s~onda dell 'elem euto che prevale n1ella sezione elsamtitnata. Le v,edute ·p iù lo.g iche a quest0 proposito son 0 quelle espresse in Guy's H ospital Reports, 1909 , da N ichoLson, il qiuale basa la sua classli'fìcazi,one piuttosto s.UJ1.lo svilUJptpo che s.u dati i st ologiaiJ. Il rene è una ghia·n .dùla cOIIllpo:sta : uretere, pe~Yi e tubu li collettori, svilup'Pati datl d·o tto dll.1 Wo·l ff, sQn,o epiblas.tici; la p·arte rim1anente - meccanismo sec-retore e s t rom·a oonine ttivale - sooo mesoblas tioi. Nel rene fetale il tessuto connettivo è .presente in ~'C·es·so e similmenit e è una considerevole quantità di fì.b!ie muscotlari liscie attonno an•· tubi collettori : nel rene adulto invece il connettivo è scarso e il tessuto muscola·r·~ è Jimitato a poche fitire si.t uate sotto 1a mucosa qe l b•a cin1etto e ·n ella oapsula. Quanto al tes s uto mesoblastico, il primo a differenziiars i è quello ehe formerà J.a caps u[a di Bowmann e il g lomieruJo : q1u•esto dapprima colllSrba di una massa solida di cellule che sporge iDJ un10 spazio l~m.itaito da epi.telrio cubico e solo più tardi si via~c·olarizza, men.tre agli sit·ra~i periferici le cellule .çtS'SUttn'ùDJO 1n titpo piatto. Ora i[ quadro dei tumori retna lri' de ll 'inf.anzia riceve luce da quesrt:i da ti is tologici : vi s·i vedono quasi sem1p re oellule ro:tond·e e f1U1sate e se ca.c.curatannente cercati non . mancano m ai dei. tuboli. Se quiesti ultfu.n1i sono . aibb0nidanrt:i, immers·i in u.ria. massa di aspetto 1s.arcomatoso, è .da applicarsi .il termine di adenosarcoona. Si può prurlaa:e di adenoma m\a11i1g no quando s i osservano acini tubolari limi.tati da uno s.tniato dli' epit elio cubico con i n1teripoliati c ilindri solidi di cellule simili. Tali ce11ule cubli'C'h e dei neoplalSlili renali infantili oltrepassarw .raraim ·e nte, del r esto., la memibra1na basale , drifferenziandiosi cosi dalle vere cel1'uJe carcinomatose che invadono i t essuti senza alcuna limitazione da parte di membraine. In due casi la (presenza di fi1èrre m116'Colaitl slbriate f~e iporre la diagnosi di teratolIIlla., ma il termine è ~ttDlpriùprio: cellule epite liru1i• e fibre muscolari, se presenti, sono ritenute d a Bussi come il r iisultato di metfap1asia e non rappresentano nè iresid11i del dotto di W-0lff, nè i:nduzioni di miomeri prevertebra~i. Nel rene in via dri.· siviluppo 1

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la s t essa cellula madre m esodermica è capace di dar 0rigi.ne o ad epitelri.IO o a muscolo liscio. Del resto crasrl. di metaiplasia non sono ra1"i : il carcinioma del bulbo u~etrale è del tipo squamoso ; l 'uit ero gravido contiene noni irufrequentem·el11te fib·r e mu1scolarài Slbri~te; e t1aJ..e tipo di tfìbre è 5lP·e ss·o .p resente anche nel s·a rcoma d ella 10ervke e dell'utero. Si è detto ch·e il saTcoma rooiaJ.e dnfantile è aiSlsai più f,neq.u ·e nte sul lato sinistro : ma tale ra pp-0rto n.0 n risulta· dai casi raccolti da Jacobi 'llè da quelli niuniti dall 'A. La proginos,i· è d·ecis1amente infausta. Si è vi•sita la <recidiva in circa l ' 80 % dei casi e in 70'Ilel 1primo ann.o (è rara dopo 4-5 Mllnli). La nefrectomia ~recoae è l'operazione di scelta. La m!or.rtalità immedà·a ta è s.c esa dal 76 % nel ·1 885 al 22 % nel 1902 ed è an100ra minore al giorno d'vggi: 7·7 % nei casi racrolti dall'A. Di 12 cas1i di n:e frectonii.a, 2 moriro.no entro & mesi per reoildiva, 4 sapra'VIVi!Ssero per ainini, in 3 l'esito nQll è conosciuto, 1 mo0rl di tis i 3 mesi dopo e 2 sono viventi e .sani a un mese e a 6 mes i dall'·oiperazione, rils:petti1Vaanente. In altre parole 33 l / 3 % sopravvissero all'operazione per 3 an11i e 25 % per 10 anni. D'a1ltra pare i risultruti immediati furono I morte su. 13 nefr~cto­ miie ; 2 miùrti su 7 qperrazionti esplorati ve ; mo rti ·s enza operazione: 8. Segjuono le storie oliniiehe dei casi riporta.tees.t es·a mente per le qualli ri.m:arndi.aa::no all 'a~ticol o 011iginn~e .

SEBASTIANI.

NEUROLOGIA . .

Un complesso sint.otnatieo analogo al morbo di Parkinson. (MINGAZZINI. A r ch. f . Psych., 19 15, II). L, A . ri p·ortq. iJ caso assai in.ter~ssante di u·na contadina cinquanten'D:e, La quale nel 1906 fu col'P.i ta da u•n, ictruis apopletti•form,e con emipleg·ia destra, scomparsa q111 as~ oompletamente dopopoco t empo. Comparvero iinveoe accessi convulsivi tonico-clonici, ri·petentis i circa una volta af m ·e se . Dopo 5 di t ali accessi si sta1bilì u·n1 tremore g.rossola:no a ll'arto s uperiore destro e - un po' meno inteniSo - a nche all'arto iimiferiore dell o .stesso 1lato; furono rilev.ati alllChe dis turrbi psi'Chici (la paziente gira.va nuda per casa, urlava, miniacciava) . Per quattro an.n i l'i11iferma~ presentò tremore (con i caratteri del tremore parkinsoruiainlo) e !i.Ipertonia neglli arti d~ destra e de! l'ar.to s uperiore sinistro (qui però meno i111tenso) , clisartriia, .paretsi del facciale inferiore destro.

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SEZIONE PRATICA

La morte avvenne ~nel 1910, dopo un ictus chà aveva determinato afasia sensoriale. All'esame aniatom.i co tlel .c ervello - oltre adi u1n1 ra.m ilnollimento d1e lle circonvoluzioni temporali ra. e 2a. di siniistra, iram•m to lliime.n:to che spiega la afasia sen:soriale - s.i riscontrò, a destra, una perdita di sostaltlza ai li.m iti piuttosto netti·, interessante ii.I 1n,ureleo caudato, u·na parte del segmento anteriore dellai capsula .i.n terna, e una parte delJ ll/U.cil1ero lienJtiicolare. Distalmenite si rilevò d·eg1t:merazi·one n1ell' ain1sa letnlt:icolare, nel cottpo di Luys, tnJelJa: commes:St1•r a subtailamica posteriore, nel·l e cellule nervose d.e lla substantia· nigra, 11el1ie· :fi1bre dell1a 'parte mediana del pes p edunculi, 1n ei fa1s1ci m.e diali ·diel1e vie pir2midali, in alcUJli grupipi cehlula.r i dell'area. paraaned.iana del .p onte; scomparsa di wnia pa.rte del.le :fibre trasversali del pOltlJte, e di a10U111i tratti d.e i 111Uclei am.teriore, med1a.Ire e laterale del t alamo; e i'.ndìne ·ral1efutzione delle vie piramida1li. Al complesso sinto'matico a carattere palrlcitnsoniano corris.p10tt1deva dunqu.e, anatomicamiente, una c.is.ti, la qulale aveva distrutto una pairte del nucl·e o cauklato e i-1 quinto a·n.teriore del m1ucLeo lenticolar.e 1e della caP1slUla inJte.rnia, e aveva determinat,o fatti di degenetrazione ~n, varii complessi di fibre che ha1J1n o rapporto con tali formazioni. È logico dunque conside.r are la lesione d.i una delle tre form.aziani suddette (:nucleo caiuda1to, nucleo lenticolare, caps1ula intern.a) come causa del complesso s intomatico. Ma, per qu.ia•nto rigwarda il nucleo cattdato, le indagini at1atom.o-pato1logic1he e quelle sper1Ì1tt1.enta1i1 han110 dim·os.trato :finora che .esso n·on h a alC'tl.na ma_.niiesta attinenza con le funiZioni motorie. Assai m·e glio i·nvece si accorda con le i()dierne nozioni di fìsiopatologi1a l'tirpotesi ch e l 'ipertondla, il tremore e la ·paresi a.b biano clip.eso non solo dalla lesione del quinto anteriore del putamen, ma anahe da quella delle vie fronto-cerebel·l ari, le quali assai v.eros.imri.1m.e11.t e att11aversano la porzione a!llteri.o re della capsula interna ; i.nfatti . la diminuzione di motilità e la .&tanchezza sono isintomi .di lesdone del sistema fronto-c.erebellare. Inoltre si deve ammettere che i.l polo posteriore della cisti esetieitasse um <'onti11.u a stimolazione sulle vi,e · ·p iramadali de00Trenti nel segmento posteriore della capsula interna. E poichè in quiesto segmento le fibr,e desti1nate all'arto superiore sono po&te più iDJ avanti di quelle eh.e van'nio al1'ia·rtro i;nferiioire, si comiprende colllle il braicc.i'o a piparitsse leso più . della gamba. . A confermare quesba ipotesi ·sta ~~ fatto, inettamente rilevabi·1e all'esame miC'roscopi.co seriale, che in questo soggetto m ancava quasi completamente l'incrocio delle ·y ie •piramidali; ciò 3

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che sp·i eg·a perchè il tremore era più intenso !Degli arti di destra. La disartriila dipendeva evidentemente dalla lesion1e del quiinto anteriore del nucleo lenticolare destro; gli is.tucli recenti hanno i·nìfatti dim10rstrato eh.e Ja 1ers101nie del nucleo Jenlticolat1e è seguita da disartria sempre qruando ha sede a sini.stra, ma talo11a anche quando ris.iiede a desjt ra. L'analisi dei r uumerosi preparati microscopici 1Seriali ha permesso i·noltre all 'A. di portare un valido contributo alla ,soluzione di vari problemi anato.m i.ci, riguiardJa,n ti specialmente i rapporti -che il ·nu<'.'leo cattdato, il nucleo lenticolare ·e la capsula i•nterna hanno co•n altre formazioni cerebrali. V. FORLÌ.

MEDICINA SOCIALE.

f)ellulodermiti da aufucontusione. Bianchini, nei numeri 9-11 del BolLettino della Cassa Nazionale per gli inifortuni, riferisce le indagini sperimentali da lui fatte per stabilire il meccanismo :fisio-pat·o logico di quelle neoformazioni connettivali che furono per primo descritte dal Séoretan (edem a duro) e che furono in Italia specialmente .studiate dal Bernacchi, dal Mori e dal Biondi. Queste alterazioni Qrma.i è assodato essere il più delle volte simu·late dagli infortunati, a scopo di lucro, mediante la percussione ripetuta, con adatte manovre, ~ei t essuti s,uper:fi.ciali, specie delle martl1. Le esperienze vennero dal Bianchini praticate sulle scimmie, perichè questi ani·m ali hanno la pelle che più s i avvicina a quella umana, percuotendo i tessuti, protetti con u·n panno, con U'll mestolo levigato. I fe11omend an·atomo-patQlo1gtici e clin:ici osserv~ti, posso·no distinguersi in tre diversi gruppi, che possono considerarsi tre st adi del processo. In U·ll' primo· stadio (edema molle) si ha tumefazione della parte, ' si può i·m primere una impronta spiccata col dito, si hanno fatti :flogistici i11tensi, si può, con. la siringa Tursiru, aspirare con facilità un liqt1ido. sieroso o siero-emorragi ... o. Durante questo periodo, che dura da 10 a 15 giorni, il reperto istologico della cute è quello di un: edema assai molle, che ha sfibrato e dilacerato in fibrille elementari il co11nettivo dell'ipoderma il quale forma una rete a larghe maglie tra le quali sono abbondantissimi elementi morfologici (eritrociti , detriti cellularri, cellule connettivali fisse e morili) , Questi ele1

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IL POLICLINICO

1nenti scemano 111a111 u1ano che ci av\·iciniamo al 2° stadio (20°-25° giorno) in cui si han110 fenomeni proliferativi del connettivo. Fin dal 5° giorno l'epidermide si mostra stimolata a fatti prolifer.ativi. È ca.ratteris:t ico l o spianarsi della su·a s uperficie libera ed il disporsi a festonie della su perfìcie profonda : lo strato cor11:eo·, nonositante l 'atti ·vità proliferante delle cellt1le epiteliali degli strati sottoposti, non si in spessisce mai, come potrebbe sembrare, ma anzi diminuisce di spessore, si stacca e cade. Le papille del derma, sempre nel primo stadi.o, si atrofizzano· e scompaiono, progressivamente, per l'allargamen1to dei gettoni interpapilla;ri, le cui cellule .apicali sin s·piiin1gdn101 11el derma; J~e .oellule laterali di questo, come tante digitazioni, co·mpenetrano il connettivo della pa.pilla, lo strozzano ed in, ultimo lo fanno sparire. Nell'ipoderma predo·miu.ano f.atti di sfacelo, di di.s.t ruzione e di infiammazione, e cioè : edema intenso, sfibòl<ame~to del conn·e ttivo, spezzettamento delle fibre elastiche, distruzione delle loggie grassose coni sp·a ndimento di grasso. Si hanno, oltre a ciò, alterazio·n i delle pareti vasali, con edema delle tonach·e esterne e inedie, infiltrazione di globu,l i rossi e di cellule rotonde; l'intima ha l'endotelio trig·onfio o staccato, o caduto dentro al vaso. Si ha, inoltre, trombosi, iperemia, infìltr.azione perivasale, stasi. Nel 2° stadio la cute s 'inspes1Sisce e diventa dura, perden do così la proprietà di ricevere l'impronta col dito: dopo le battituire essa si tumefà molto meno di quanto aic·cade 11~el !J?lliim10 periodo. A11 'esame iS!tolo1g iro domi1nano la scerua i f•aitti f.orn1ativlti del coinllJlettivo. L'epidermide ha caratteri che poco diversificano da quelli del 1° stadio e mos,tra· sempre spiccata sentSibilità agli stimoli eccitatori della sua ipertrofia ed iperplasia. Nel cellulare sottocutaneo si osserva un edema meno [·ntenso· di quello del 1° stadio. Tesìsuto connettiv·o neoform.a to occupa il posto delle logge adipose ed in"·iluppa le glandole sudorifere. La maggior parte dei vasi sono del tutto o quasi obliterati. Nel 3° stadio la cute è foggiata a tumoretto dur'O', spostabile .sui tessuti sottostanti, e noni s~ tumefà . . on le successive èattiture. All'esame istologico dominano fatti di sclerosi. L'epidermide, adattatasi ai traumi, ha perduto l'eccital:dlità agli stimoli traumatici. L'ipoderma ha maggiormente accentuate che non nel 2° .stadio le neoformazioni connettivali che sostituiscono loggie adipose e ghiandole, mentre i vasi sono obliterati, ed i nei-vii in preda a fatti degen·e rativi. 1

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Il Bianchini, per quanto gli è stato possibile, ha fatto ·e speri·menti di battitUJre anche sull'uomo, ed i risultati avuti non differenziarono da quelli precedentemente descritti · se non per il grado, aven•d o dovuto attenuare la violenza della con,tusione. Alla stregua dei reperti istologici trovano spiegazione i segni clinici es,te1ini e cioè: le vescicole mili.ariche, le ecchimosi puntiformi, le picco·l e ulcer.a zioni, le suffuzio111 ecchimotiche, la lucentezza della cute dovuta alla mancanza di &trato corneo, la sua levigatezza, e.ansata dallo spia·n•amento delle creste dermiche e dei solchi iinterpapillairi, la cianosi, ecc. Il risultato di ques·t e ricerche conduce ad una importante ap·p licazione medico-legale, in tema d'infortunistica: la diagn1osi della auto-contusione. Asportando, infatti, con un ,coltellino di Graefe una sottile s.trisciqlina di epidermide della regione sospetta e sottoponendola all 'es.ame dstologico, aviremo la prova della simulazionie quando troveremo : superficie libera pianeggiante per scomparsa aei solchi interpapillari; ipotrofia o manca11za dello s,trato corneo, ipertrofia delle cellule del co·r po mucoso; approfoncla:mento 11el derma di gettoni epiteliali formati di alte c·ellu'.Le claviforn:M dispoote a palizzata, con i nuclei in divisione od in· via di esserlo. Per valutaire lo spessore dell'epidermide nelle varie regioni del corpo· abbiamo le tabelle di Robin, Retterer·, Drossdorf ; per conoscere lo spessore irelati vo tra lo strato cor·neo e gli altri stati ·e pidermici, abbiamo le tabelle di Drossdorf. Tra l'·edema da stasi e 'l'edema traumatico e&i.stono parecchie differenze essenziali : ·mentr-e in quest'ultim·o non vi sono alterazioni a carico dello strato papillare, sottopapillare e del derma reticolare, ques'ti tessuti so·n o gravemente colpiti nell'edema da stasi. Nell'edema traumatico i fasci dell'ipoderma sono risolti nelle loro fibrille elementari, che costituiscono· una rete nella qttale stanno nu·mero&i elementi morfologie.i di vario genere : .nel1'edema da stasi gli elementi morf·ologici mancano del tutto, ed Jl connettivo è ridotto ad un· insieme di detriti, inzuppati dall'edema : nel primo esistono, in una parola, tutti i segni della flogosi, nell'altro ma·ncano affatto. Per distin.g uere le lesioni da monotraumatismo, da quelle auto-contu&ive bisogna tener presente che depon.e per la simulazi011e l'esi~tenza d'un tumoretto con·n·ettiv.ale del cellulare sottocutaneo, affusato, od a forma d.i focaccia, al disopra di un osso o di un'·articolazione. Nel monotraumatismo mancano le punteggiature ecchimotiche, le escoriazioni puntiformi, le ulcerazioni co11 orli rilevati, a fondo torpido, proprie delle auI

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SEZIONE PRATICA

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tolesioni; la c11te non sarà lucida, distesa, sottile, violacea ; non si avrann 0 peli tronchi con fatti di follicolite; non si avrà la comparsa, dopo .settimane o mesi dal trauma, della suffusione verde:giialla:s.t ra propria della trasformazio.tte di uno stravaso- profondo recentemente provocato. s. DIEZ.

di sviluppo della teca membranosa) venire completamene a mancare la parete ossea e l'involucr0 della dura madre. ()rbene, nel nostro caso, potemmo constatare l'assenza quasi completa della. squama occipitale ·al cui posto si osservava un ampio foro ovalare, a margini dentellati, in corrispondenza del quale mancava anche cvmpletamente ogni rivestimento costituito dal cuoio capelluto. Da questo foro, come abt.iamo già dett0, si OSSERVAZIONI CLINICHE. vedeva fuoruscire la sostanza nervosa (cervelletto e la parte posteriore del cervello) . Sezione chirurgica dell' Ospedale di Grosseto C·o ntrariamente p·oi a ·q ua n to si vsserva Del diretto dal dott. prof. o. CIGNOZZI. comu·ne meningoencefalocele, non mancava afV0J11miooso meningoeneefalocele con assenza f,a tto, in nessun punto, il rivestimento durale, dell'occipitale tant'è vero, che, avvenuta dopo un 'q uarto d'ora di vita la m0rte del feto, noi potemmo dissezioper il dott~ PIETRO AZARA, ai:uto. nare benissimo la dura madre e mettere a nudo Il caso che abbiamo avuto m-0:d o di osservare l'aracn·o1de sottostante. Per l'insieme di questi non è privo d'importanza, e come tale, ci è carat teri noi abbiamo ammesso trattarsi d'una sem·b rato op·p ortuno farne una dettagliata descri- forma speciale di .meningoencefalocele occipitale, e questa diagnosi abbiamo c0nfenmato dopo azione, per 1e considerazioni che su di esso si verne avanzato anche un'altra, che però su•b ito possono fare. abbiamo dovuto 1scartare non p·resenrtando questa P ... M ... , d'anni 23, cond.ugata, da Roccatederi- nessun fonda.mento. ghi, ·primipara. Ni·ente di notevole nel gentiAro.m ettendo infatti trattarsi d'un caso di volizio e nel passato della suddetta. Gravidanza n·o rmale; parto a termine. Procedutosi all'es plo- 1uminosa idrocefalia :ini parto con presentazione razione nel periodo dilatante, dopo avvenuta la podalica, si poteva anche pensare che nel perio-rottura del sacco, si fa diagnos,i di .p resentazione do espulsivo si ·f osse avuta, per forte ed esage-podalica, varietà natiche in S . I . D. A. Il travaglio del parto procede normalmente e rata comp1resisione attrarvier'So 1.a trafila. .p elvica, la si espleta senza nessun intervento strumentale, rottura dell'idrocefalo fu ciorrispondenza della soltanto dopo il disimpegno degli a·r ti inferiori fontanella posteriore, che come si sa, trovasi :SÌ procede all'estrazione m anuale del resit o del nel punto confluente della sagittale colle due tronco e d ella testa ultima. bl".a.nche lambdoidee. Feto di sesso mascolino, a svilup·p o completo; . Per esclu dere quest'evenienza basti ricordare esso presenta in corrispondenza del cefalo una .anormalità 'che attrae subito la nostra attenzio- che noi abJ::..i amo assistito al travaglio del partv ne. La testa si pttesenta di volume ·normale col durante tutto il periodo espulsivo, e q11esto pos·maggioir diametro .a,ntero-posteriore: in corri- siamo affer.m are che fu normalissimo, ed i.n base ·spondenza della parte posteriore del cranio fuori esce li•b eramente una. .rna.ssa sferica, del volrume a questa considerazi0ne possiamo perciò escltt·d'una grossa arancia. Dopo attento esame abbia.- dere qualsiasi accidentalità che possa avere promo constatato che detta massa altro nom· era vocato la rottura dell'idrocefalo. D'altra parte se non il cervelletto e la porzione posteriore dei bisogna pur ricordare, che dopo l'espulsione del lobi parietoccipitali, regolar.m ente rivestiti dei f·ebo .n on ab.hl.armo .n!otatc1 lia pres1ett.Iza1, 'Diep.p ure loro involucri meningei. min-ima, di liquido cefalico ; infine in corrisponDi che cosa si trattava? Si pensò subito ad denza del foro non si notava che una scarsa una forma di mening·oencef.alooele, ed in questa porzione di sostanza cartilaginosa che sarebbe ·diagn0si siamo rimasti, quantunque si convenne .stata invece molto estesa se si fosse efiettivadi riconoscere una. forma speciale di meningoen- mente trattato di idrocefalia. cefalocele, che per var1 carat teri si differenziava dal ti po classico di meningoencefalocele descritto It fascirolo di settem·b re diella :nostra Sezildne ·da 'Tar1 autori (Meckel, Cruveilhier, Lériche, m·e dica tconti~n·e i :seguenti lavori: Larger, M uscatcllo, Klirmissonl, ecc.). Noi sappiamo infatti che il meningo-encefalo- r . Dott. P. SrsTo. Studio anatomo patologico dell'itter.o emD'Litico (con una tavola l:itog.ra·cele ha due sedi di predilezione, una. ini c0rri:fi.ca1). spondenza d·e lla parte .p osteriore del cranii.o, l'altra in corrispondenza della parte anteri0re. I n 2. D.o tt. V. MAssAROTTI. La cura endovenosa del prepa,,-ato Ekrlich-Hata nella paralisi progres· uno di questi due pu nti, può, per un'alterazione -potologica, ri.ferentesi al period'o fetaJe, (arre1sito St"Jrva • 1

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IL POLICJ_,INICO

ACC!DEMIB, SOCIETÀ IBDICHB, CONGRESSI (NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI).

Vonversazioni castrensi promosse dal Gruppo di propaganda medico nella guerra. Milano - Seduta 1d1e l

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·s ettem1t1re.

Il p.ro·f. DEVOTO, qual·e .d elegato d1el G.ruPIPO, apre .la seduta 111Jell'aula drell'Istituto Clinico. C·on questi nostri periodtici incont11i eo-li di~e ' o vediamo di me.t tene i1n circolazi0111·e noz1 oni e fatti, che .possa1JJJ0 essere u1:1ilizza.t i per i nostri combattenti. Richiaana !il ser vizio sanitario della: Germania ove si è ritenuto utilie valersi in guerra di tutti .i medici specializzati, ove si preven1gon-0 con efficacia le malattie i·nf etti ve e si mettono ù soldati feriti od infermi, ~DJ grado di ritornare sollecita1n1ente tra ci: co.m.b.a tten.t i. 'U

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(Pavia). Flem1no:n1e gamg·ren.oso. - L'O. richia1n.a l'attenzio·n1e su di una for1na dli' flemmone gangrrenoso che ha avuto occasione di oos.ervare iin1 ail10une ferite d 'a[!l11:a, da fuoco, associate a frattrue, 1e d è caratte.r izzata dal vasit o e progr1essiv10 dlis,facriment~ necrotico d1eii' tessuti e gravi f.en1omeni tossici. A questa rE'ln1tità morbosa sono da. ascriversi molti dei ca"S!i de:fìnliti come ga,n.g rena gassosa,, er.is11pela bronzina, enfisema tr.ammatico, gangrena galoppante, pneumoemia, e~c., den.omhliazioni tutte i·m proprie, essendo la ga·n1g rena l'esito, l'ultima fase, d1 un processo m·o rboso, amrzi di ~nJtità cliniche fra loro sostanzia1m1e nt e divers-e , ed iS1pir:andos~ J.e altre diefinJzio1nir a seanpli·ci manifiestazi01ù obbiettive o di d·eoorso_ La c1enominazii~0Jn1e i1n1vece · dii fiem1ni0n1e gangren.oso, basata su' criteri ana·t omi1ci, eSU?rime l 'eSse'niza intima del pa-ocesso. A.n .a tomo-patologicamente l'affezione è pertanto caratterizzata da un p.r ocesso l1Je0t'O~izzartJite che colpd.sce i t esisutli1 tutti .daJff 'osso s in.o al oe.llulallie sottocutaneo e oons ecutm-amente anche la pelle. L'osso è denudato dal perios tio, il g?eri'QStio 11ecrotico, dlisfatto·; i mu;sicoli 1-jd-0tti ~·n· ipol(tig1fi·a come feccia d!i vi1no, di odo·r e acre, O\rvero, se comservati nel.l a loro fornla, dli aspetto di cann1e cotta, ap·on.evro1si i1ecrotich e, cellulare disfatto, vasi in parte trombizzati, in ·molte venuzze si scorg1orno n•u merose bollicine gassose : ri.1 sanguie che piroviiene dai va!srel11n~ anteri1o ri è tenJU1e acqueo ed ha l'aspetto ·d i la·~.ratura 1d i ca·r n1e. Dai tessuti vfren fuori un liquido spumooo di odore ranai1d o .cocre. Nessu•n.a traccia di ptts. La pelle in una pri.m a fase è di colore rosso rameico, con marezzamenPEREZ

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to v~noso, negli stati a·v anzati ~;i .preS1~nta raanmoll1ta con chiazze gnigiastre scure, e "\-erdastre, :flittene a conten.u ,t o srun,Q1Uinolente q'llii e là il d·erma trovasi per estesi b t ratti sc~erto. Notte cliinich1e locald: tumefazdonre, cu.te forte~enite tesa d1el ~ 'ruspetto S'Olprade•sic.11iltto, edema p iuttosto. duro, cr epitìo enfisematoso, elevazionre term1c-a ·loca1e Ì/111 genere 1J1on notevol1e, ta,l ora iraffed dam1ento 1d i zo;n:e iC'U.tanee, p1ressioue n·0tn1 IOCces.s ivamente doloro1s a, a Violte ri.ns1ensièiilità a1la pn_·,es·s.iane, ma dolori .sip·orntanci talora intens1. Note .c1d.n·ic-he generadi : sensorio inteo-ro taò , l ora a1g1 tazi()nie ed 1 am:sli~ ; t emperatura osc11Jante dai 38° C. - 38°,5 C. ;a1i 39° C., raramente ai 40° C. con remissb:oni mattutine, non preoediuta da bri viidi .n è seguita da s·u1dori ; polso freq uen·te (100-120, talvolta 130-140); m1essun dlisturbo gas tro-enterico, tiinit:a subit!terica all'inizio, gradatamenue accentuantesi stni() ad u111 ittero intenis·o. Esami batteriologici (aerobici e anaerobici) del 1S1ang1Ue ottenu1to col salasso a lla 1pri1ega del gomli to, ·negativi. Nella fas1e inJOl.traita ta.Jrvolta i1potermia, dissoçiazione fra polso e temp1e:ratura; morte per tossiem1ifa . Il deco~so tanto delle a.1.teraziond. loca:li cl1e delle manifestazioni general~ è in tale foru1.a ra.p i diam. ente progressi.v o. Di venlta partìco1armente impressi.onra.'Ilte quamdo i·n sorganù i fatti ga'lloo-renosi a ciairieo della pelle. Ha impo.rtanza ma'SISima la diagnosi precoce d:ell.a tlatu:ra del processo fiem,m oinQSo, che b'isog·na fi11 dall '1nizio diflìerenziare daJ comune fiemmo,ne d.a1 pi9g.e111~. Nella forma gangren101sa n1anca il caratteristico arrrossamento ·d1eii 1pr-ocessi coanuni fiemmonos!i, 1'acrenit uata i'P1ext ermia e dolenlZ!ia locale ; si ac-cenn.aino in;vece sin dlal[ 'dlnizio l e note di asfe~ ma (co1ore rairneico, ma1.tezzamen:to Vte<noso, raffreddamento). Il cliep'1ti.o ienfi&ematoso è costainte. Quanto alle mandfestazioni genre.ral'i pos·soino \ialere Qame criteri diffierenzli'alii 1a presenza di ittero, l'ipertermia, senza bri'V'id~ o sudori, in ge11lere meno aiceentu~ta che nei comuni :fie1nmollti. La prog·nosi per quanto asso1luta-mentei i'!l!f.alUsta se m·o n $!'interviene opportunamente, I.ascia . tuttavia ad1ito a sperainìZe .n on solo di guarigione ma di conservazione dell'arto, specialmente se s i . intervi•enie precocemente e prlimai che vi sia 1.;rui.z.iato lo sfacelo .d ella cute. Ma anche lin quesiti ultrim.i cas'i s'i piuò e si c1eve tentare la con• servaz1on· e. Certo rse oginti t·racdi'a di vri.ta nell 'arto è spenta, se esso è oompleta:inente disfatto, non è j} ca·s o di tardare lai demolizione della parte distruvta ; ma se nehl'arto, per q1u anto estesamente gang1.eniato, vi sono parti ancora ·v itali, 11 ten1

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IL POLICLINICO

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SEZIONE PRATICA

tativo di eonserv.azrionie può aivere pieno successo. Il P erez 1~feri'Sce il caso di u11 soilda to con fralttura del.la ti·b ia e del pero11e e con gangrena putrida coinrvolgein:te am~he la ipelle d a1l dorso del ip iede a l teTzo i11rferlitoire de1'la coscia (pelle g?ià verde, cosip arsa di fl~ttenie T.ammollita e qua e là con epidennidie: COIIIl pletam emlte distrutta), in cui essendo ancora perfettamente conservata la 'Vi.t alità delle ditai e di tutta la piarnta de l piede, non.ch è dri qu.a\lche Ji.mitata zona cuta'lrea al ·p olpaccio, volle tentare, pur ess1e nd·o le condizio111d dell'infermo asis ai g ra.v i, la conservazione m ercè sbrigliaanentfr multipli e cauterizzazioni es.tese inin1terrottaanente da l dorso del piede a lla co6cia, proifon1d·i sino a11e s u'Perficie ossee ed al legamento interosseo, sl::!fi.gliaaneiniti i niteTessantli' le •Sli.ng.ol·e g uaine ap.o nevrotiche. Grazie a t a,le intervento, coa<li.uiVlato da OIPportun.e cure geinterali (ab1b ouda.nttli :ipodennoclisi, eccitél!n1ti, diuretio'i~ e locali (lavaggi copiosi con acqua ossiigena ta ed ipoclorito d~ calci·e>i, im;pacch.i caldis;simii con npoclo1tjito dli calci1o) si è potuto ott•ener.e la con serv.a zionre dell'arto. Naturalttnrente occorrerà ri:pa rarie le vaste perdite dovute all'eliminazione dei tessuti gangren1osi, fra cui quasi tutta ta pelle diel d orso d el piede e d,ella gamba, come si rilevru dalle fotografie presentate . P erez insiste sulla1 necess ità dii p.ra.tiicare (a dlì:fferenlZa che nei ·Comuni flemmoni) gli sbrigJriament'i n el m.odo a11z1detto. Riferisce a.n1che un altro caso, provenie nte da altr·o o:S.pedal.e , :iìn· cui- erainto state di 111oceurt:e 1_)raticaite aan.pie inci•9ioni, 'interessamrt:ii a pieno spessore ~ mus-coli del .p olpaccio, e tutta·via lai forte t e111siolll.e 1d ella parte, caratte'fis.t ica del processo sudescrltto, non era 1nen·o mamente dimilJ:llurita. I muse-oli del polpaccio face\an<> forte ernti·a att.ra·v·e rso1 la ferita. F a notare ohe a volct:e i mttScoli 'S1upierficialn1 aippaiono nontna!l i, e tutta-via ·i l processo nec.rotico h a colpito e·slt:esamente ·l'osso, il periostio, le ~poneurosi e i muscold ip·r afondi, donde la neoessità di raiggti'u111gere sistematicamente con le ~nci1S·ioni le superfici.e OOISee. N-cm. .crede a lla utili tà delle -iniezionci. dli· acqua os·si g-en1ata, ed a:fferm·ar inrvece la granid e efficacia dell ~ipoclorito di oaJcio (da anmi usato niella Cl·i nica di Roma e nella sua Cldnica di Pavia) ri·n soluzione acquosa satura, 1senza i.I più 'Piccolo i:nconvenu1e nte e senza ricorrer.e ad alcu1na . . neutralizzavio.ne, essendo assolutamente ing1ustifiooto ril timQte della corrosio ne dei t essuti ·,r1venti. In u11 caso ~n. cui, p.e r totale sfacel o de.1 piede e della gam.b a· sino in pross.imiiltà d:e.1 ginocchio, ftt costretto amputar€, ebbe ottimo risultato dai1

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la amputazione circolare al limite della gangre1ia, senza len1bi nè sutu.ra c01ns.ecutiva, e con ' cauterizzazio111e d.ella su,perficri.e cruenta. Tal.e metodo, già da aJtri oonsigliiato, h a il grande ' Tan.taggio di li.m itare, lil più ch e slia ·p ossibile, l 'es.ten1sdone de l tratto da demolire, faitto che nel caso anzidettQ ha ~vuto la massima import anza, esseindi0si potuto con seryaire l'articolazlione dcl g inocch io. Rossr B. (Milai1110). In base alla osservazio11e persoi1ale di sei cas~ e alla aatrui esperienza ritiene prefet1ilbile 1'intenviento. _<\... PASINI (Mila no). A proposito di un caso di ga.n g.nena gassosa a ll'airto inferiore sanistro e venuto a morte, CJS'Serva che la sint omatologia cli1niica di questa f.o rmai m·orb01sa varia alquanto da •caso a ca1s·o1, 00SÌ come vari ·s ono i mliiarorga:nn smi .ch:e dai si1nigolli malati bo.no isolati. È pertasnto verosiunil,e eh.e l1as gangrena gassosa più. che un1a 1entità morbo.sa a sintomatoJog.ia fissa e ben detenminat ai, costituisca e rappresenti una s.i ndroane, ch e riveste diversi cauaitte.ri ed assume speciale ainidaanento beruigino o glrave, i11 raigiione del para;S\Sita che 1'ha d eterminaita. Nel caso visto da Pasin.i fu coltivato, iniei t e1s.sulti gangirenosii, dal prof. Be11fant'i i1 bac. perfringens : C01J1 questo bacillo il prof. Bclfamti p·re:pa.rò un siero .cu.rativ·o, che ben volenltieni porrà a disposizione di qutanti desidererannlO espetiiirlo in casi di gangrena 1g as:s.01Sa. PERF.Z in1siste nel con0etto ch e 11 nO!IlJe dii « g.aing1renia gassosa » in1dica la fa:se terminal:e, l'esito dri u:n processo, ma non è appropriato iper definire 11·e l suo insi.eme u1na entità anoobosa. R~ch~a­ ma la moltepli0ità degli agenti• batterici iri.scontrati . Irusiisite srulla p<Yssi1bi1irt:à e Sll.11 dovere cli tentaa:e ·u1na terap1a conservat1Jviai. 1

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PERUSSIA ..(Mi.laino) . La 1a. aittOmob'lle radiolog1•ca italiana. - L'O. dinnostra cosn proiezioni la p1riil11a aiut om·01bile radiologica italiana. Da tempo 1'0. , ...a sosten:end·o la we.eessrità della is1tituzione di automobili radiiologiche desfinate sopratut t o a dislimpeglnlarre 11 servizi.o di radiologia 111egl'i ospedali mri.Litari di sec-O'llda liniea. Il fascicolo di stetitem;bre della .n ostra S ezione medliJca contiene 1 seg.uenti lia.voci : r. D01tt. G . SCANDOLA. Contributo alla casistica dell~ ern.i e di'Verticolarii e del « Littre ». 2 . Dott. G. TROTTA. S1 emplificazione · di .tecnica nelle Laparoplast'Lche per . S'Ventrannenti postlaparo tomici CO'fll applicazione alla cura radicale delle ern:zle 'V1entrali. 3. Dott. L. C. ZAP~LLONI . La pr~'Va di !Jordet e Gerigoi1, n\ella1 injezione ·echi nococcica dell> U 101'1LO.

4. D.ott. G . MORONE. Sui coside tti tu:mori 1nisti del palato. (2I)


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APPUNTI PER IL MEDICO PRAT.I CO . . MEDICINA SCIENTIFICA. I plessi cardiaci e l'innervazione dell'aorta.

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Il Vaquez sostiene, ~ la patogenesi del{ 'angina d i petto, che g·li accessi dipendano dalla brusca distensione che un 'aorta già amm'ala t a viene ad un determinato mome.nto a sutlire per ' effetto di U·n· ii11pr0vvis0 :a umen.to della p.res:sione deJ sangue. Questo modo di vedere tr<>verebbe una c.onf.erma nelle ricerche .a:natomiche che il Manouélian ha fatte recentemente (cf1r. A 1inales de l' Instit. Pasteur, XXVIII, 6, pag. 579) col metodo del1'impregna~ione argentica. Egli ha potuto cosi mettere in ev.iidenza, nel caneJ numerosi centri nel plesso cardiaco post eriore, t ermi.nazi.oni 1n.otr.ici in corrispondenza delle :fibre elastiche e delle cellu.le musc~lari liscie dell'arrc o .aortico, e terminazioni sensitive n el t essuto connettivo della tunica media dell'aorta stessa. A q·u este termi•nazioni sensitive, che éostitu.i s•cono un dat0 11uovo, spett erebbe una im.p ortante funzione n·e i fen.o meni vasom0tori, poichè le :fiè1re sensitive periferiche porterebbero gli s timoli alle loro cellule d'origine, le quali, per mezzò del loro prolungamento centrale, li trasmetterebbero ai e.entri simpatici vasomot 0ri, ·d ai quali partirebbe l'eccitaziooe la quale, percorreud-o il loro prolungamento peri:ferico, giun1g ereb·b e fino ali~ cell.iu le muscolari, provocandone la contrazione o il rilasciamento e quindi diminuendo 0d aum entando il calibro d el va•so. · G. SABATI~!. 1

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CASISTICA E TERAPIA. La prognosi nelle malattie ear•iache. Si può dire che in n·esS1Un altro gruippo di m aila·t tie la prog11osi veThga chiesta con. t ant a insisten~a; ed · essa ha di fatto molta i.m1 port·a nza, si.a perchè è diffusa la colnl()Scenza della necessità che iil cuore sia integro .p er la oontin1t1a..zione della vita.i, sia per le ,condizi.onii drrammatiche in. cui si presenta talvolta la morte subitanea per una sua lesi1on1e, tSiia 'infine per la rprontezza con oui si· manifestano subb·iettiva1nen-te i disordini delle srue funzioni. Il f.atto poi che si tratta ·di un organo muscolare a fibre liscie, il quale rii.sponde con più raipidi cambiamenti~ ne~­ la su.a azione e a.d un• maggior nu1ner-0 di :st1mol.i ch e ogni altro .ocgano similare, rende più ( 22)

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difficile la prognosi. Questa, in presenza di una grossa lesione del sistema cardio-vascolare, devè rispondere a due questioni : a) quanto a lu111go può vivere il lPaziente; b) come ne risentirà LaJ s ua v itai (Edgar Lea. The British med. jour., r9r5, p . 1936). Le condizioni princi•p ali co·n c-u~ avremo da fMte, si •posson.o raggrup·p are nelle seguenti : r) m iaila.ttie va]Jviol1ari; 2) degenerazio,ne carrlioarteriosa; 3) di·s turbi mecciainci.iai, 151pecialmente aderen©e del rp ericardio ; 4) endocarc1ilte maligna. Tiral1ascianJdo quest'ultima .p e1r l '.eviden~a dlel1'·esito tfatalie e le ad.ereruz.e .p ericardiche :per la. loro concamitanza ad altre lesioni, ci trovi.amo inna•n zi alle lesioni val·volari , che segiuono ad un'in!fezionìe nel principio dell'età adulta, ed alle malat t ie cardio-.arteriose, che rappresenta110 lo sforzo imposto alla circolazione da cause agenti a ·l un.g o e gradatamente. I l riconos·cimenrto <lh' queste \].esLo•ni .rappresenta ·u 'na diagnosi ed è indubbiamente di una certa utilità, ma nulla ci dice dal lato iprognosti~o; i l fattore più im.p ortant e in tal caso, è il mioc-ardio e le lesioni di cUJi si è fatto parola devono venir con.siderate in raipporto agli effetti che producono su questo elemento essenziale. In tal caso i si'nton1i subbietti·vi forniscono dei dati notevoli :s1ulla efikienza cardiaaa, così p . e. la 1dis.pnea che :s.e gue uno sforzo, il quale veniva dapprima. co~iuto faciln1ente - limitazio1nie d'e l campo .della ri!s.iposta. oardi·aca (Mackenzie) . Quando un. cuor: viene così co~~i:o i~ età relatirvamente g~:ov~n:ile, le probab1l1ta dii una lun1o<Ya vita sono assai scarse. Però il decorso d1 tali casi è ben lungi dall'essere regolare; . la id isPnea può essere notevole aJ .p~ncip!o, senza iereSJcere notevolmente per deglll an·n:i, mentre in altri casi si· verifica la morte in età giovanile; le cause rd ell'aggravamento di pro~nosi deè1bono ricercarsi in accidenti a cui tali ammaalt1 sono espo1sti e cioè : r) embolismi; 2) dii.~turbi funzio·n·ali; 3) dilatazione cardiaca; 4) angii:na .p ectoris. . 1 ) Embolismi. Sono abbastanza c:omun1, aff.atto imp,r evedibi:li, ·nion sem.pre fa.itali; t~lv?lta, come nel caso di embolismo cerebrale, 11m1tando le occasioni di sforzo del ct1ore, prolungano l'esistenza. 2 ) D1\s01idi·n,i fun ziOnali. Il più freque nte è la fibrillazione auricolare, che, n1e l 50 per cento delle malattie cardiache, cdntluce a morte . Obbietti va mente è caratterizZ1a•ta da polso irrego1are e spesso freq11ente; la sua comparsa modi-


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:fica sfavorevolmente il decorso della malattia , che apip.are allora in forma .cli scom:penso ca.rd.i1aico, con edemi, e congestioni polmonare ed eipatica. Vi ,p ossono essere f.asi di relativo benessere alternanti:sd coni ·quelle di scompenso, in cui nell 'un1 caso 1predomiinerà 1' angoscia !Precordiale, ·nell'altro ·dispnea e palpitazioni oppure disturbi riflessi viscerali . Importante in questi ammalati è il modo con cu1 ri.spood.o no a!Ì medica:m.enti della serie digitalica., e nessuna ·p rognosi può farsi se non· dopo che si sdoo saggiati ; per mezzo di essi· molti di tali ammalati possono godere per degli anni un relativo benessere, mentre altri non ne ritraggono giovamento. Quando si osservai la fi,b rillazidne auricol<M"e, la fine può verificarsi• o con uno Sloornpenso gradoole, o subitaneam~te per fibrillazione ventriicolare. Altro dci disordini funzionali è la tachi1cardia parossistica, Ja qùa1e è ocoas!itOlnlaJlle e s.pontarnea, Cli duirata difficile a i)recisare. Raramente però è fatale per sè stessa, .e nei. casi in oui ·la :s~ vede ripetersi ed aggravarsi, occ.oirre ri!Cercar.n1e una 1caus1a ·rliiflessa(, specia:lmerute giaistro-intesti1ruale, :rimosisa la quale se-0mpare spesso a·niche. 1a tachicardia. Il blocco del cuore ad un gradb tale d!a provocare la sindrome dli Stolres-Adams deve :e ssere considerato com.e una condizione molto grave, amiChe se alcuni di tali pazienti possono vivere abbastanza a lungo. 3) Dilatazvone cardiaca. Come il' polso alternante è uno de~ sintomi più gravii per la p10g;no.si. Essa è datai dall 'esaurimen.to della pro' prietà di tonicità, che noti deve però venir considerata come u·nia · conseguenza dell'i1n debolimento miocardico, ma piuttosto questo risulta da quella. C1i1ndcamente è caratterizzata dal polso lfirequente 1COn1 ritmo regolal"e, estenlsione dcll!'area d~ ottusità cardiaca, speci a1lmenltie a destra, segni generali di. edemi. Sono da escludersi da questo grutt:>'.P-0 i casi. i'n1 cui la dilatazione dipende da cause meccaniche od è associata con enfisema. Spe.cia.Jmente caratteristica è la frequenza del polso che si ha anche 111cl riposo; e non è :suscetti·b ile di miglioramento oon i mediNlltnenti. I ·giovanfu .pos.is;o.no tallv-olta ristabil1rsi sebbene molto lentamente; con a.rterio-sclerosi la prognosii è disperata, in.certa nel·~e mai1attie mitTaliche. 4) Angina pectori·s. N·e lle forme severe la prognosi è gen•eralmente .co·nsiderata come grave, però l' A. non ritiene che la fine sia anticipata in coloro che ne soffrono. La m-Orte spesso è d.0iV7llta a1l 'in1d ebolimento di contrattilità. Per ·q uanto poi riguarda l'efficienza del miocardi.o, è evidente la qtUasi impossibilità di fare qua·l siasi· previsione all'inizio della lesione car1

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d!iaca; in un solo caso si ,può stabilitt'e una prognos.i, e fatalmente grave, quando si riscontri il polso alternante, che, come è noto, è dato da.I suioc-edersi di uina pulsazione forte con una de· bole; tale sintoma deve essere ricercato con molta cura, •può notarsi anche solo per poche rivol•uzionri cardiache e spesso può esser messo in evidenza :s·o lo col metodo grafico, dopo uno sforzo o '.J)er ,p ooh e pUJlsazJc0n[ dopo Uilll'extrasisto1le. Dopo · che si è V·e rificato q1uesto s.intomo , lirr deoorso si f1ru a.1oitev,otment.e rapddo, 1'ammiala•t o è dispnoico anche in riposo, sopravvengo'nio ~demi, attacchi ·a'll•g,i11osi e morte. È bene poi rammentare che vi è una piccola, ma · app1·ezzabile ql11antità d.i casi di malattie valvolari, in cu'i la vita è mantenuta coni poohe o punte incaipru.cità fuinziolla!bili riferi·b ili al cuore e la morte 'PUÒ essere caru:sata da condizioni esltraneei adì esso. 1

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L'uso terapeutico del rltlesso oculo-cardiaco nelle erisi tachicardiche. nvto che la forte coan.piression1e dei ·l::JUllbi ocu1lari ,p rovoca un rallentamento del polso, che si verifica 4-5 secondi dQpO l 'inizdo della compreSS!ionie. Questo riflesso, già utilizzato come sussidio diagnostico, è evidentem-ent.e in di pewdrenza. di uma ecoit~ione del vao-o · iJ1 ir-:t o ' a:J. lentamento poi non si manifeslta con un 0_;umeinr to regolare della durarta delle ,paiu:s•e, ma cdllJ la produzione di 'Pause ineg.ua.11 sus.segueinti. P.o ichè appunto i drirversi procedimenti tera· peutici negJi accessi di tachicardia parossistica hanno lo scopo ,di( provocaTe un 'eccitazione del vaig o, sper.a ndo Dlella sua azio11e inibitriioe (anche col m etodo di Vaquez, oioè oon l'in.g estione d:i .una grossa .pillola, n·on si ha che una eccitazione i 1ndire.tta ·del va1g o). C. Lialll (A rch. des ma•lad. du Coeurr, 1915, n. 7) ha consigliato di .r.icotrr€1re alla compressione dei bul1l:Xi! ocuù.ari. T.ale pr~ed.1.mento è affatto Ì'lllnocuo: gli ammalati non si lamentano che di u·n: 11ew disturbo Te.Sipiratorio e di una lieve cefa1lea durante la c.0tm·p ressione ; sii. ·pu·ò ],noltre graduare in certo modo, l'intensità dell'.ecci·t azione, con la palpazione del polso ra•dial1e, sospendendo la COl?Jlpressione, quando si manifesti una pausa inqt1ietan1te. L'illlfiiuenza mrdi-0-ini·b itrice è S1U.periore a quel.la del trattamento con emetici e della de· glutimon·e di un bolo ·volruminoso. Il rallentamento card.iaoo raggiunge il massìmo durainte la compressione ~ulare, ma persiste anrcora, dopo di ess.a ; così per una compresSIÌone 0011È

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la re di 15 seco11di, il ,ritmo cardiaco ritorna alla s ua freq u1enza anterior·e ·s olo dopo 90-120 secondi. Sebben,e la :pr.atica clci.nica non a:bbia dato ancora risultati decisivi, ' :sii può sempre tentare nielle ierisi di tachicardia parossistica tale espediente : per prolungal"·e e a.·inforzare l'azione inibitnice si 1può ripetere l~ comipressJone. FIL. 0

Aneurisma arterio-venoso della femorale. Uin sotd..at.0, dii 25 aD.!!li rticeve una pallia che gli .attraversa la coscia sinistra al terzo SlJ\P€· riore; passati cir.ca 2 rmeslit, rip·rendie servizi< al reggimento, seniza .a cousare alcu.n di.stJurbo. 1"'r.e mesi dopo, in sieguitQ a:d unia• caval•c ata &. sei <:lire, ,a,v:verte dolore nella .regione fieniiita e SUJbito si ha la formazine idi UfnJ aineurisrna1 art erio-venoso, 1e'V'Ìd!en:temiente -ca.U:S1ato daJ.:1.a ferita prod!otta dalla parrila all'arteria femorale. (G. Gore Gillon. British medicai ] ournal, 1915, pag. 1043) . AJ11 'esame obbiettivo &i nota tu.m ef azione e pu:lsaz1i011e visi èn·l i n°el triaingol 0 di Scarpa• e lungo la lirrea del canale di Hunter; la ipul1&a:llion1e è visibile anche .al li·gamenrt:.o di P011part ed a:l d•is0tpra di •e sso. Su.11ia tum.cl0.2ione e lungo l'arteria femiora1e .si s.e nte .un· rumore come di ga1ttJo q1u,ando fa l e fusa. Ndn s1 aivwerte p;ulsazione al!l 'a . dorsale del 1pli1ede, .si se;n.t e invece alla tibiale posteri~e, e, debole, alla p-0r - plitea1. Le verue della coscia notl! srcmto varicose ; un po' dilatate quelle die[ po11paccio; con ilia staz1i10.n e e r:etta i1 pied'.e .sinii:stro si fa più oong>e1Sto e le ·~.-ene diventano piominenitd1. Dopo apiplkazione ia11'iin1g uine d·e lla fascia dii Esttnarch comprim1endo per tre mi'n,u ti la f emorale non s~ 1nota ailcun cambiamento; solamente :il :piede e la gamb.a riman1gono ciain:otici: : an:alogamein!te si oomporta J 'arto inferiore destro, 11 eh.e dimostra che in ambedue i polpacci- vii è fl:ebo-sclerosii e ch1e la circolazione collater.al1e dell'arto sinistro si com pi.e bene. · Atto operati'VO. In,iCisione 1UJ111go .l'arteria, d0.ll 'a1pic1e del tri·a ngolo di Scarpa per:r 12 cent. iri basso lungo i1 canale ·idii Hunter; spos!bamento del sarto.rio e di drue gross'e ven e, che corre,,.atno 1pa.ralle le. L'arteria f-eanorale era ingr.aindi1ta in tutti r. sensi; la vena femorale vi stava vici'n issima, griossa. · qUJaisi qu~nlto la oaiva, .oQn una oon'D.Jessione ancultisma.tica luruga dir'~ 8 mm . Npn esisteva un1a vera sacca, esoondo l'aneurisma dli fonmaz.idnle recente: l'ing'rain<l:imento era a carico della ·vena. . i\llacciatu11 . a dell'a1rteria ,p er 5 cent. sopra e 5 centt:. sotto la lesione, con seta grossa; solle1

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vando la po rzio11!e allacciata, l' A. v1de una rpd.ccola arteria che prendteva ori·g ine dta essa, e ne asportò per pi,ù di 2 cent. tf.rai due .a•l lacciature con catg11t. Il r.umore 1dli' fusa cessò prima della chiusura de1il.a ferita . Levati i iputnti1, ni0ve giorrui diopo, si po,tè sentire, .p er quanto debolmenJte, il· battito della dms.alie del piede; si <.Pote·va udke un. ronzio venoso rl.111 viiei1nanza della lesione, ohe però n.cmr si ·pitiopagarva· fino iaJ gtl!nocehio, e'Sso era1 af;fatto diverso dal rumore aneurismatico e d·oivuto alla drilatazione venl()lsa. L'àneutrisma si .p oteva conisiderare guarito ed il :paziente si senti-via• perfettamente bene. I cas,i< cl.ti tal g·e ner·e va11J110 o~erati presto per :impedi.·re i danJni 1d1e lla ·diilata.z ione venosa. 1

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POSTA DEGLI ABBONA TI. (541) Otturazio1ie dei canali radicolari dei denti1.

- Vorrei conoscere le formule : della pasta alla f·ormalina e del trio che si :usano per la otturazionie dei ca!nalri, radicolari. Vorrei! pure cionosc·er:e il m:etodo più sicuro p.er otturare i denti con oa.rie di 3° grado qu~ndo non è poo.sibile estrarre la ?Oilpa dai canal:il radicolari. Dott. Gioa.cehinilJ1 Marchi . Riguardo alla ·p asta: alla formalina e :trd.o si rispose ad id·e ntica sua domanda nel « PoLilclinico » d1e1 9 ,tlJOvein:bre 1913, fasoiooJ.o 45 . La· polpa den.tale,. di cui si è pTaticata la devitalizzazione, o la polpa cancrenata, nion dovrebbe mai ri·ma!niere nei canali! radioolari di un dente ottur.a to; rtl.m.a.nlendovi, sarà causa presto o tardi di .ascesso 1alveolo-d.e ntario. Quando ·per la tortuosità, p·e r l'eccessiva sottigliezza dei cantali o per la !Situazd.101t1ie anom:ala di éssi non è possibile di .f arne 1a pulJi.t ura meccanica completa fino a11'tapice radicolare, il metod10 più C·Qll)Sitg liabile è il seguente~ Pro1uinigata disri:nfeziODJe (dJUe o tre <.settimane) d.e lla cavità ~ fio rmalina al IO % O con . tricresolo . formalin.a.

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parti parte

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da cambia.r si ogni due ()1 tre giorni. Indir si ottura la camera d·e lla polpa e la pa:rte iaccessiiibile dei canlali con una pasta a b.:;i.se di formalina. Ottimo 0.i questo scopo1 il tricresolo-formalirua suddetto :ittn.pa.sltato c0cn ossido di zinco, glicerina ed una essenza (dli garofano, calllllella, eucalyptus, ecc.). Si ottura nella stessa seduta la parte 1?rofonda della cavità con cemento, completando la chiuSUJ'a della, cavrità dop6 un paio di settiimrune con una otturazione metallioa. A . C.


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SEZIONE PRATICA

(542) Cura delle orchiti tub·ercolari pritnarie. - Pregola volermi hllldicare nella « P.osta degli abbonati » la cura delle -O!rchiti tubercolari pri. mane . Dott. GiovaThtli Giunta. La tul:.ercolosi .assai .r.aramente rol pisce il testicolo prti1111iti vame11te; nella massima parte dei -casi colp~sce l'ep:ididimo e di li pori si di:ffotnde .al tes.ticolo . Q'Ulandio la :1eJsi101ne nionl è fisto1izzata o in 1p 1rocinto dli apri1rsi' all 'est ernJo, corrisponde molto be.ne la cura locaùe iodica. Si fan.n o ini ezioni nell'epididimo d ella soluzione iod-0-iiodur.ata di Duranrte (i odtilO gr. I ; ioduro di potassio gr. 2; acqua gr. 100) : un'inie.zi·one di un eme. di solurzione ogni 3 o 4 giorn:i. La cura locale deve es&ere ooadinvata dalla -cura genera}e igienico-dietetica solita. Quando la cura i ncruenta n()ln• è indti;cata è necessa.rio ricorrere all 'emicais:trazn:One. 0

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L. D. (543) P.tiego la S. V . ad aivere la bontà d'informarm:i se l''impiant a d ei ·r aggi X Kompact, la ou1 notizi a a/PP.a.11-iisce •p er l a prima ·volta m1er « Poli.c linico », Sezi01n1e pratica del 16 maggi-01 scortso, serve .per quals11aq.i altro esame, runia volta chre s ia montato 11'.appar.ato ·nell'offic.:iinra. del medico, e se s i vende l 'appaorato oon s uffic ie nte spiegazi01ne in italdano, o spagnolo, o fra11cese, -011de fiaci.l itare il suo maneggio. Tarib,a (Ve111ezuela, Estado Tac-hira). D·ott. lVItllg uel A. Villamiza. 1

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S i tratta di un picc.~lo :s trum·e ntario l)Ortat ile, -che noru è certo a·d atto per terapia; co11se11t e di fare radiografie. a posa. piutt osto Jun.g a -ed, .a:v1ell1do .sufficiente abili1tà, anche radiosoopie. E\~i1dentemente si .adopera. di prefe renza con accu1nula1tori; quJiinfdi v 'è l'inco,m odità di cari,carli. ' L'apparecchio non si vende in Italia. Questi piccolii apparecchi richiedono molta -più esperienza rad.iologica degli strumentarl comuni di med1a intensità, buonci effettivamente per qua:sri. tutti gli usi. M. S.

Le Domande per la « Posta degli ab bonati • e I ·Quesiti pel '' Doctor Justitia , , non debbono essere -scritti mal cumulativamente o con altre richieste, ma su distinti e separati foglietti. Tanto le une quanto gli altri debbono portare sempre per esteso la firma dell'abbonato. Soltanto -sul giornale potranno ~ssere contraddis~f n~e, su richiesta con le Iniziali o con pseudon1m1 oppure eol nuii:iero del proprio abbonamento, il quale però -dovrà essere sempre indicato giustamente. Le domande anonime saranno cestinate.

VARIA. Propagande mediche nella guerra . Il Gruppo per propagande mediìch..e nella guerra ha dri..s tribui,t o alcun'Ì fogli di propagarndia.. Ne ri.por.t:i:amo qualcuno.

Soldato! difenditi dalle malattie veneree r. - Le ma:1attlie v.etneree, sop1rat.u tt0i la stifì.lri.d·e e '1a b1enorragia (sco[o), dan11eggiano la salute gravemente. È dovere di ogni buon cittadino e soldat o conservare i•n.tegra la propria salute per le necessità della Patria. 2. Non. cre<leire che l'as·t ensione dal rapporto se&S1Ua'l.e sia dannosa. Al contrario l'astine nza coniserva .all'orgamsmo umano tutte le s ue fo:rzie ed è il mezzo più sicuro per evitare le malattie v.erueree. 3. - P.e11JSa che se contra.ii ilna malattia venerea pu?i trasmetterla ai parenti, agli arnie.i, sopratutto .alla moglie ed ai figli . Sarai ca11sa per loro d i g ra v.i: malan1nd e ne p.e rderai ! 'amore, ' la sitima. ed il rispetto. Dovrai vergog;'n arti di n.nanzi· al1a tuia famiglia. Ch·e diresti 1.li t110 cognato o di t uo genero che ci.•nifettassero tua sorella o tua figl.i.a ? 4. - Evita tutte lé donne che inc )11tri per la strada e che ti invitano a l r apporto ses · sua.le, sapendo che sono quasi tutte am111:a 1atc e che accompagnandoti con esse ti comunicherebib ero le loro malattie. 5. - Sappi ehe la bocca di: q u esite persone a.mmalate è perii.colosa per la sifì.l i·de quanto gli oro-ani o-enitali ed evita anche i baci . o b 6. - Se hai . rapporto con una di tali donne copriti1 coni un g.uanto d i gomma od ungiti1 i o<Yenci.tali con olio o vas·eli•na senza toccare alla donna, -n è prima nè dopo il coito, g li organi genitali e la bocca . Dopo ~l rapporto lavati generosam·e nte gli org.a ni1 genitali e le parti viai.n:e con acquia e sa·p on1e, e, se ti è possibile, con una soluz1oniet aJl'r o/oo di sublimarto corrosi:vo (circa una pastiglia i·n u·n piccolo catino di acqua). Non orin.are prima del rapporto ed orina invece .S1Ubito dopo. 7. - Se fatalm·e nte ti capita di conrtrarre una malattia venie rea, ricorri s ubito a l medico e sta ii1 sua cura fino a quando egli ti dirà che sei o-u.arci.-to. Non curarti da solo a casaccio o se1 :t11endo il conisio-lio di amici non medici • o o 8. - Sappi che le malattie veneree, sopratutto l a sifilidle , sii p.0i-5sono contrarre aoche senza il rapporto sessuale con. don.ne, e solo usallldo 100-0-etti 1persona1i1, qpputre sdgari, pipe,. oo bicchieri, posate, rasoi , tovaglioli, fazzo1etti ecc. di persona sifilitica anche mas chile. Sta 0

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quindi a ttento se fra le persone con le qua1i hai maggiore intimità e confidenza· vi sono malati di forma venerea, ed evita con essi ogn.i comunanza di oggetti ed inoltre ~ baci• ed il toccar.sci. la ma.no. 9. - Quanto tu fossi malato, astienti dal rapporto sessuale con qualsiasi donna; · lavati iSem pre le mani dopo esserti toccato le parti ammala.te, non baciar.e 1llè parenti·, .nè amjci, e tieni gli oggetti personali -escluisii.vamente per te. Facendo altrittnenti correresti il pericolo di ·iarttaccare ad altri iJ tuò male, e ciò sarebte disonesto e di grave danno alla società e alla P:atria. . Io. - Evita le bevande alcooliche (vino, birra, liquori), 1',abu)So di tabacco, giacchè questi danneggia1110 il tuo organismo, lo rendono più proclive a contrarre le malattie veneree e meno resistente a sopportarle ed a g.u arirle. L'alcool ed il tabacco diminu.i1scono le tue migliori qualità di uomo, ti buttano f.aci-lmente in t racci-0 iaJ.J.e male femmine, e ti es.pongono alle mailattie veneree. I. Sii casto. Ama una donina sola, sposala e procrea dei figli. Rifuggi dalle donne di malaffare; esse possono rovinare te e la tua famiglia. Sara.1 !COISÌ um onesto marito, un buon padre, 1111n ottimo cittadino e soldJa,t o per la Patria. A. P. 1

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I danni dell'alcool e dell'abuso del Yino! L'accusa au:s.tr.iaca, che il nostro soldato sia tratto all 'iimpeto del formidabile assalto d:al1'ebbrezza alcoolica, è un'ig.ntobile cal1llllinia. 2 . I soldati 4'Italia sii battono sereni .e cos cie nti pel d iritto e p;& la· giustizia. 3. Ma l'alcool è uni veleno. 4. L'acq·u:avite, ~a gra.p•pa, i JJ:quori sono soluzioni concentrate di alcool, che debbono essere bandite dal coinsumo. L'usarne, a1Jche se non si rao-o-iiuno-a lo stato di ebbrezza, conduce ai da·n oo o .n;i dell'intossicazione. 5. Il vÌ!no, la bi.rra, deb b.ono essei:e usati moderata•m ente e soltanto durante i pasti. 6 . .La qua11rtità massima giornaliera di VÌ'lllO tollerata senza da·n.n o non dovrebbe superare il mezzo litro. 7. Chi saprà mantenrersi asti1llente potrà essere or·gog1ioso di dare 'Uln esempio salu.t aue ..a co1o-ro che si mostrano i'lltemperaalti. 8. Si vive benissimo ed i n1 perletta salute sen,. za bere nieppure una goccia di v.i1no. 9. Diffidate della vostra tolleranza a sopport are oo-Ii effe tti 'del vi no. In essa sta aniZi il pe. ric-010 m acro-iore e l'insidia di una i ntossicaz10oo n e cr;0nioo che può ccmdurre all'ospedale ed al • • mann.com10. I.

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Io. L'eccitamen·t o procurato dall'alcool dura poco, e lascia p.o i u·na debolezza maggiore, dimiin·u isce la reSIÌ!Stenza ai disagi ed alle fatiche della guerra. G. A.

Mamme! salvate i vostri piccini! -

Maru.terì.e.r e i!ntatte la salute e la robustezza dei V()stri bimbi &igruifica, o anadri itali.a-n e, dare al padre soldato Lai tTam.qu;iJl;ità dello spirito, con(servare ail1a patria i futuri cittadilnd che la reni.. dieranno sempre più grande e gloriosa, prepa:raire la felicità della vostra famiglia. 2 . Ricordate che il segreto di allevare !SaJni e• f11.J.r!t1 j bambini, dii. strapparli a11e malattie che· ne insidiano tutti i giorni la vifu sta nel dare· ad ies1Si il c1bo in qlllantità moderata e ad ore· staibi1ite, nel mantenere la 11ettezza dei· loro corpi e .diei loro ind1umenti, n:el tenerli lontanri dal -contagio 'd i ammalati. 3. Allattate v.oi stesse i vostr~: b(a.m bini. Quasii . tutte le madri possono, se vogliono, essiere buone ·n utrici . Non ascoltate chi, senza .senso di re-spon'Sabilità, al minimo &isrturbo vi consiglia di non allattare, di dare il bimbo a balia, o alimentarlo artifìcfu.~niente con latte di vacca o con paippe. Op•eraie !degli jstaiè\i1im'ent1, sarte,1 adL.. dette alle arti grafiche, stiratrici, cameriere, ecc.. smettete di dare a balia i vost111 piccini. La balia è u·nia mercenaria, che ·n on darà affetto al ~ stro bi111'bo, ed è, spesso, una donna inlfetta iehe può comunicargli terribil1 malattie. Il maritoche, per amor di quiete o d·i, lucro, obbliga una mad1"e a rinunziare all'allattamento è un iegaista od u·n ignora·nte, sempre uin cittadi•no e padre di famiglia pessimo. Il •l atte di vac-ca, le pappe, rap1;)·r esentano nel primo aninlO di vita 11nia1 al~ttnJentazione in.n aturale, che 'COnd111ce a: gravi ma1!attie. 4. Date il vostro latte al V'O!s:tr.o 1bimbo ad orefisse : .non gi'lllèLi~te, quiando pianige, che pianga sempre per fa m e : è assai più facile che iptianga per dolori di ventre o altri disturbi : riempieru:l:olo di latte iaggravate j.J mala!ltDo e non riavete la tranquillità. 5. Molte malattie dei bambini dlitpendono daeccesso di alimento, ·p ochi·s sime da. scarsezza. Son/o a:ss1ai più firequenti lie indigestioni che i disturbi da fame. Non attribu.ite ai vermi e ai denti le feci verdi, i vomiti, le convu~siona, ae ' croste al ca po : di pendono quasi sempre da cattive digestioni. 6. Date ai b.imbd ci.b i .semsplici e sani!: non è vero che i cibi molto sostanziosi .i.r robustiscono. N.on date mai vino che per essi è un veleno a·nche in piccole dosi. Tutti i cibi siano ben cotti. Impedite che il latte, i cibi destinati ai voSitri bimbi siano contaminati dalle mo~he. 1.

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XXII,

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SEZIONE PRATICA

7. La maggior parte delel malaltbie in1ettive sono d.oivute alla brutta abitudine dei bambini di introdurre • le dita nel naso e in bocca, e di portare alla bocca ogni oggetto ·s porco; oon ahi. lità e pazienza ail::ri.tua teli alla nettezza, lavate loro spesso le mani, il naso, la boaca, gli orecchi : fate bollire l'acqua se nQll è buona. 8. Tenete i ,b am·b ini, anche piccoli, al~ 'aria aperta, allta luce ·e al sole quanto più è 1possib.iJle. N-0tn temete troppo il freddo, non copriteli eccessivamente, non teneteli chiusi nelle stanze prive d'aria o troppo Tiscaldate. Temete piuttosto i graindi calori estivi durante i qual~ la mortalità è enorme. 9. Se il bambino si ammala non iascoltate i con·si-gli delle comari ; non· state a 'Vedere, non perdete tempo, ma richiediete subito il medirco. Ricordate che 24 ore di attesa signii:fica.no ·s~ la morte del · bambino. Non somm.i nistrate maj rimedi senza ordinazivne medica. Non dia.te mrui calomelano o santonina, o ·p olvere diei vermi. 10. Mad.ri agiate, madr1i istruite che go'd ete per i miracoli d:el[ 'igiene nei/ v1osltri bimètt; sig·n·o re, che vi trova.t e in compagnia, maestre, benemerite, introducete qUJe.ste ·n orme tra le famiglie l:ttsognose di ig,i·e ne, aivrete il cdnforto di risparmiare qualouno tra i 200.000 bambini che muoiono annualmente, in ,p i,ù , in Italia prima di aver raggiu·n.t o i I2 mesi. Ma, all'opera e subito! •

Le vittime della guerra. -

Al Senato Frn{DJcese rooentemente è stata sottqpoista la seguente lista ufficiale di f)erdtilte de'i 1belligera'nlt1 : Uccisi

F eriti

·prigionieri

Totali

Intesa. . Iniperi.

1 1 739, 000 3,350,000

2, 589,000 3,885,000

1,135,000 1,795,000

5,463,000 9,030,000

Totali. . .

6, 089, 000

6, 674,000

2, 930, 000

14,493,000

G1ri uccis i figuuereb1b1e,1ro cosi J.iptartitii. : Germania r,630,000, Austri a 1,610,000; R'lljS,S:iia; 1,250,000, Francia1 460,000, TureH·ia 100,000, Belg.i:01 49,000. Seootllldo The Sun, ohe ri p,o rla quesit!è: va1utazdott:ln, esse son!Oi ecce8\$ive ( Dal Medicai R ecord, 28 agosto 1915) . 1

CEN/11 BIBL/OORAFICI. Non st 1'ecensiscono che t ltòri Pervenuti in dono alla Redazione

A n Jndex of Treatmenit, edi.ted by R. Hutab.i-

J.

Sherren. Un vol. i n1-8° gr. di pag.i'lJJe 1143 ·c on 82 incis. BriJsitol, John Wright and S oln1.S Ltd, 1915. Rilegato, prezzo 21 scel1ilnd. sonl

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1

1

È uno di quei lhbr.iJ che inronrtraJllO largo favo-

re tra i m.edlici ·p,r atici e che fanno la fortuna degli editori.

Contiene i1nr forma si.ntetiica e precisa 1e nozioni .essenziali e più recenti relia1tiVte ai1 trattamento delle :malattie, racoolte in articoli brevi, ordi n:ati alf~betic:am ente. Il ·l avoro è stato redatto da. utna colluv:ie di lnecfici comp'e tenti : i rollaboratori. raggi ungono q wa\Si il ic.enrtinai.o e tra essai! si conlf:ano alcuni dei più ril10l!llati · clinici inglesi : Allbutt, Bramwell, Gulland, Lan.e , MoriJson, Muna y, Russell, Saundry, :ecc. Li1bri del gielDJere h'anno molta voga in Inghiliterr.a ed li1n Armerie.a. Questo è u·no dei migliori, dei ptiù 1--ilusciti, i'1 che iSrpiega .come nel corsoi cli otto allllli giunga alla 7a ediziO'D.Je. SOlllo stati omessi i .p rocedimenti e.Laiborati, &peciailrnente q111e1liJ idi natura chirurgaca o irela· tivi alle .specialità. Sono stati desorti.tti i soli trattamenti che porta no a risultaiti sku:rti:, evitando così l'imbarazzo della scelta. Ogni sfotrzo è stato .compiuto 1perchè il lavoro rispondesse alle esigenze della prat·i ca generale. V. 1

Etiologia e patologia del mOt'bo d' Adidison. Un vol·.· in-8" gr. cli pa.g . , 207.

FILIPPO FRATINI.

Pesaro, Officialla d' Arti Grafiche G. Federici, 1915. PTezzo lire 5. Questo bel lavoro riassuntivo abl:,r accia tutte le cog.nlizionri che ogg·i si ,possieggono ·s ul moobo dli; Ad1di.so.n : evol11riione stenica; ,anatomia, istologia , em·briolog:iiai, :fisiologiiai normale e patologica delle capsule surrenal~; altri tessuti C·r omaffini; etiologia, anatom.i a pattologica, sintomatologia, clinica, terapia e patogenesi del morbo di Addison; bibli:ografì~. Sovratutho pregevole è la parte relativa alla patogenesi, imi culi. sooo mas;se a raffronto e di!scusse J,e varie i potesi avanzate. R. B. G. HAYEM e G. LiòN. Malattie dello stomaco. Vol. XVI del Nuovo Tirattato di m edicina e teraipia. Un vol. in-8° d~ pag. 672, con 91 figure. Unione Tipogr,aifìco-Editrice Torinese, 1915. Pr,e zzo lire 13.50. È un quadro completo della patologia e della

clinica s tom.acale. Gli· Al\.. premettono i mezzi generali d'indagine e J'analisi dei singoli sintomi ; fa11rno seguke . la descrizione delle varie forme .m orbose. Tengono -c01nrto de~ progressi '!ecenti. Un r:initero e vasto capitolo è destinato al ginepraio delle nevrosi gastriche. Da.nno la preferenza alle concez~oatl etio.logiche, patogeniiche e newografj.che ed alle risorse diagnostiche e terapeutiche che hanno ricevulf:o, lia sanzione della pratica. Il lavoro è illusitraieo da figure e rorrediart:o di note dei traduttori pro:ff. I~. Borelli e G. Gastaldi. R. B. (27)


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IL POLICLINICO

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.N ELL A VITA PROFESSIONALE. Per le pensioni ai medici dipendenti da Ammiòistrazioni pubbliche e chiamati alle armi•

. Per i penrslionati mil~tari richiiamati in sea-vi~1.0, 1e p~ 1~ ~o famdg"llde1, la. pensione ipa:-irvile<=>1ata sara liqUfda~ su[1a pos1z1one .ultim~ . ~~ ..a!D'bedue 1 casll.! la pemsione .privilegiata sost~tu1i!'a quella ,p recedenmm:e nte o-oduJt:a aniar lllOllJ potrà essere mai inferiore a qu~slta.. ' ~~· 3· - Per .J.a liquidaizio111e delle pienisà.oci: pniy1l~giat1e .a1l1le vedove 1ed aiglli orfanii dei mili... tari ·d t •terra e .d i maire sarà in oo-ni ~aso ronside0 . rato coone valido 11 matri.Iru)ndo contratto prima dell'a'lldata !iln vigore del presente decreto ancoiflehè non autorizzato nei m.o di prescritti.' . :A:rt, .4. - Allorquando le autorità sanitarie mil1tar1 non .posslaino pr-antunc'iairsi definit~ te _isutla gravità delle ferite lei delle inf.ea.m.ità di cui all.:a.rt . . r.01 del ~s~o 1:1'nliro. 21 febèrraio 1895, n. 70, .ti nul1tare !Sara 11nv.i·a to ln congedo e dalla Corte d~i . cont! gli verrà liguidato un ~ssegno temporamieo comsipO!lldente acr. d:uie rteirzi della pensio1ne dci. terza categor~iaJ per 11ma durata che sarà ·~~term~'!la~ in base al .pare11e 1e messo da1Le autorità prediette . san11tar11e . . . , e che non sarà mai . superiore . a~ cinque an;o11. . ~"rt . 5 . .-: Gli aiE·parte~n~ ail personale degli ~ti loeal1 (C?J11~nli, P.rov1ncie, Opere pìile ed Az1endJe .mun~c1 pal1zza.te) mocti o 11es~ pe.nna:nen~~eDJte i na.tbil/i: al servizio per le isitesse cause 1nidicate ai precedente a1rt. r, siaranmlO oonsà.de:rati anorti 01 feriti a cagi.one dcll 'esercizio de:1le l~ro fu'llZiooli' .agli ef!etti. della _pensione privileg1~ta ~?Wlta t~1 appli1caz1one dei uegolamenrt:.i degli enti che direttamente provvedono al trattam.e:n:to cli -quies~enza, qualora dettai .pensione slia più fav~evole di queLla p 1rivilegiata .mj.litare. La differenza tra .gl[ assegnd che saI.afll'11.0 lliq ui.dati [rn di penidreniza del ·presente decreto o delle leggi sul1.e p.etnsioni mil~tatri, e quelli nonmali dovu)tli in b·aJSle alle disposdzi.oni proprie d1eg-lii! enti, sairà a carico del ·b i·l ancio dello Stato. Uguale trattamento sarà faitto alle varie categorie dli' prersonale is1c ritte agli Istituti di pTeviidenza aimmi!nisit rati dalla apa;>.osita Dimezi(j111e §!en1erale, .aù .personme fer.rovi'a.rio, ed a ·qruello governativo i·n scri tto al1ai Cassa nazionale dli! .P1revide~za .p·e r la invaliidità e la vecchiaia degli op1eraà., .restau~do aintehe per iessi a cariieo dei siimgoli Istituti e gestioni :i1 trattamento nion:na.le ed a carico diel b i•laincio d!etlù Stato la differenza fra questo ie quell.o p.rivileg1ia.to. Nel caso .che gli enti ·ed Istituti 1predetti fossero tenuti a corrispondere solamerute una indenn?ità per una voltai tamlt:o, per gli effetti del presente decret'{) sii ·provv.ederà alla •sua valutazionle ln rendita vitalizia ~ltl base all:e apposite tabelle ann1e.sse a11e l1e ggi ed aii regolamenti delle singo.1e ·gest1onl, od affinliJ. Ar.t. 6. - Le ,disposriziQnli del pr.esente decreto a·vranno ,r;i,g ore dal 24 mag,g i'o 1915.

La <e G.a zzetta Ufficirale >> deJ. 28 agosto u. s. h~ pu·b è lica.to i 1l 1c1ecrteto luogotenenziale n. 1266 r11guamaute ]e disp1osiz.i-0nli per il tr.a ttamento di pen!sti.onre ;a gli impiegati e .pensiilon.ati chia:tna:ti aJ1e armi . Il .d.etto. d~eto ha una specia1e i,mp1orlainza per 1 sa:n1tar1 perchè esso ronitem·p ·l a il itrat1tamento da farsi aglJit impiegati e quiind[ ai medici dipendenti 1dai Corruuni, dille Provindite dal.le Opere pie e d.aJle Aziende m.ll11ici palizz~te. Sarrebbe s tato giusto che il decreto avesse anche dis.p osto che il perio.do di aspettativa, '111el quale i med'ici condotti forzatamente si tro~ per essere stati rtichi.ama,ti a prestar servizio nell'1elsercito, fosse 'Vlalido agli 1e ffetti d.etla, liquidiazion:e della pensio.n e. È trnfa disposizione chie !Sii 1~pon1e ·p ·e r la srua equiità e la siu a mi.u:stizia e 1100 C1Jn:fìdiam10 perciò che il Govern~ norn <letà a provvedere. Ecco autanrto il testo del doc-~eto i.uogo·t enenzial1e testè pu1b blìc·a to : , Art. r. - Agl'imp·i egati civfilril con.t em.p lati dal_1 airt. · 8 diel t e.s to .unico approvato . con R. decreto 21 iìeib•b.raio 1895, :n1. 70, agli operali' ed ao-li agenti coni diritto a penslionie a carico del bil:ncio dello Stato chiamati 01 trattenuti sotto le iarmi nell 'resercito, nell 'ar.a1111ta e nei ieorpii .e serv~zi au:~l~i1 ari ,. in ~empo ~i" guerr~, c4e .Per ca.U!S0. d1 serv1z10 r1,porti=n10 fente od 1nfenmntà che li rendamo perm·anenrtemenrt:e inabilli· ainch.e al servi~~o ci vi1e, ~n l:uog01 dlella pen~j·one p.rivil1egiata m1l1tar·e, sara l1qu11:aa·t a, se p1u favorevole, la pension.e privilegiata civile, sru\Ra ba~e de llo s.tip.endio o sec·o n·d.o le re1atirve niorme speciaJi sie age1n1ti· ,o d 01p erai. La p1ensi·on1e privilegiata, civile cotrri\S,p o·n derà ai qua1ttro qui.n ti della medlia degli stipendi n 1eli e.asi di cecità, amputazione o per.dita assoluta dell'uso delle mainri. o d·e i ipiedri., ed alla ·m età .diel1o s!lpen.di.o per le ferite od inif1e rmità meno gravi. Alle famigliie dei suddetti imp1i1e.gatli, agenti ed operai, morti in (.'()l]J.5eguenzru delle fe~ite crl i·n!f,e nni.t à riportate in tempo dli'. guerra per causa d!i servizio, sarà liq_u11da.ta, se più favo,r evole della pensione privile~1arta mtilita.re, }a pen!SUO'lle prilv~l egiata ciÌ.~e nel.La misura :fissat a, dall'articolo lIO del tesito u'n1ico citato1, o dalle relative n.01rme spedi'a li . La caiu1s1a della. morte, drellie! lesi·ù ni, o del1e1dm.fernnità, la loro graiv.ità, e lie consegue1111ze, anche nei ri•g uar,d i dell'ianpi1e go civii1e, s.a ran·no acSui servizi sanitari militari. certate secon1d o J,e nlOOime stabilite pe~ m~li·tari. Art. 2. - Le disposizi·o ni dell 'articoJo pa--eceCi pen·reinigono a l,c11n.e lettere da ufficiali medente s.aranmo a,p,p1icat e ai pensionati civili dello Stato oonltemplati dall '.acrt. 7 del N ostro dre- dièi di complemento iainziani i q uaili deplorano creto I I luglio 1915, n. 1064, ed a1lle loro fam)i- ch•e n1eSsu11 ufficiale med:i1co di complemenrto abglie, tenuto presente J.o stipendlio o la paga di bia ri"cev"'U..to la .nomina a capitaoo medico, fatta cui erano prov\·isti all'atto della cesisazio:ne del eccezione per i liberi docenti. s erviùo oi:vile. 1

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XXII, FASC. 38]

SEZIONE PRATICA

Eppure rV1e ne !SlO'lliO .con oltre 14 .a1n111li di 1awrea, e con 13 e più .a.nn\i idi •nomi•na ad 11fficiali; professionisti valo1tosi nel mas1siimo della l:<)'r o efficienza, i quia:fil. attlen·d:o1110 in1vano· 1dailla promozi01111e il 1-k:onoocimento dei Joro meriti e dclla loro opera. Ven gono emaioo.te quotddi·a namente 1n1ttove çl'isposi zioni e <lecreti con cUii si f.aioil:iitano nomli111e e promozioni : ma i medi.ci di oomplemento anziani s0ino dim·e nticat1. N<Y111 si mettono tln1 vtig~ a ·l oro vanta:ggib n.ePJpure l·e vecchie di:spooizioni del Regolamento s·ugLi avainzame:nti. L'articolo r6 fissa a sei ainni la 1per•m anienza ìi!nl ciascun grado per poter conseguire l '.ruvanzamentVo e l'articolo 56 riduce a metà det~o :periodo il11 t6111po di guerra; ma 1-Yer i medici di complem·ento simi1li disposiztioini ordinarie in·o n han:no tr01Vato appl1ca1z.i1onie di soirta. A tale riguairdo l'OtD.. La.rizza ha inviata alla PreisddenM. de11a Camera la seguente domarnda d 'icrite,rro·gazi01n1e al min~s.bro della guier:ra : « Sulla necessità di ~oordare agli uffici:aili medici della r.iserva richiamati alle anni pari trattarne.nito di quelli ~n aitti'V~tà di servizio, a.g li ieffetti della p·romozi-cinie al grado su:per·iorre, avu.to riguardo al,J a non tll11feriare capacità fisica, scientifica e · milli.tare di essi, ied ad non liev i servigi che con: abnegazii01nle le patriotti1smo r-endono alla N az.i1one ; togù.iendoli cosi dallo stato umiliante d'inferiorità di fronte ari Loiro antich:il coan pagni cli cor.so ». 1

Un ufficiale medico da più di tre mesi sul fronte ci scrive : «Non ,pare igiustei a m1essun s1p.irtito equilibrato e sereo10 ~he m ·edlici di terza cate·g oria, figli unilci, ed u.ni100 sost egno ed affetto della loro famigliia, ven.g a:no i1niviati e m ·a nt·enru.ti a Jrungo 111.ei posti più difficili, mentre una falange di giovani con maggiori obblrilghi mi1itari si ripara 'negl~ • os ...o·e;d1ali territoriali. « So.no sicuro di int,e rpiretare il sen:tli.m ento eomu.ne, senJtimento oorrispondenite ari; più alti sensi • umani».

1.

Personale radiologico .

La radiologia di gu1erra deve eS\Sere affidata esclus:i.v a1nente a spec1lalisti medici radiologi. Esclttsi dunque: medici generici, prolfess·ori di fisica, fotog.rafi, e1ettroteC1liici, meccanfi<:i, sacerdo~i!.

La Società di Radiologia Medrica è rprOlllrt:a

a

fornire per ·og.ni Corpo, <l'Armata un e1eneo deli medici radiologi ~aiutentici. Può darsJì che il num•e ro oggi esi:sltente di n1edici radiologi sia prima o poi, insufficiente per i ·b isiogni intensii della raidiologiai di geu)t'ra. A provvedere a tale pericolo è nJecessario che si istituiscano so,l lecitamenlte, presso cia,s.cun Corpo d'' Armata, d·e i co-rsi accelerati di radio Logia dt guerra. 1

Ordinamento razionale del processo radiologico per servizi di guerra. 2.

A) Pier ogni Corpo d'Armata la respoJDiSa1biltità dei serviizlt radioilogioi dovrebbe r-><sc:.ere affidata ad 1110 competenlte, clie come t ale c;aprà valo1izz:aire, 1nten·sifioaire tutte le ri.:;ursE. l ocali, e prop>0irre le soluzionti. i)5.Ù eco!1cvn1ic!: e e più opportune. Qu·estC\ rom peten4:e dovrebbe essere una autoirità uffici~J.e della rad~1ologia n1edica (professore univ·e rsitatio deJJa materia, l:ibe:ro docente <le-Ila materia, <lirettore <li 11n servizio radiologiiao di clindca o di un grande ospedia.le). B) Gli I spettori dei set\Tizi racliol< •gici di ciascu·n Co1rpo d' ..l\.rmut,1 clc.·vrebbE.ro (per C'i<'· cbt riguarda la radiolog1a) clipendere da un Caro Jspeit:tore dei servizi r~diolo;{ici <li g uerra residente a Roma presso la ~an~tà MilitarP, e istit11j1e C(111 questo 111n Cons.i:~lio, o C cn1m issioue prr1nanent e per lo studio, ;.rop0Ste, sc.luzionii di tutti i problemi ra•clJi·ologici i:;iù i111portanti.

3. Apparecchi per -raggi X . I pd.ceoli app1ar.eccni portatili per raggi X di qualunque tipo e co11 ..1ua]s:iasi modifi< azione oggd proposta, deiè1bo110 es;S'ere elimipati e sostituiti con l 'auto1nObiLe- radioiLogico di. grande potenza· (con c1inamo li alnLeno 15-20 !l.) . Dov·e no'n1 possoino recarsi gli auto1n(~bili cr:a..diologici: si . deve pr0;rvedere con gruppi elettrogeni ·someggiabi·l i di s11fficiente r--0tenza, sìmili a qu1elli possedutii <lal (~en:io Militaire . 1

Per i servizi radiologici di guerra. Il Con.siglia di·rettivo della Società Ital\iaina di Raidiologia ·m edica, .r.él!diu,natosi a Roma, presenti i profes:::10tri: Busi, Gh!i~arducci, Maragliano, Ceresole, Bertolotti, Seren1a1, De Luca, Siciliiano, Tandoja, e aderenti g.111 al·tri m1e.m bri, sii è occupato della riorg·a1iizzazio1ie dei S·ervi..zi radiologici di g·uerra) concretando 1e sue pr·oposte in l.lJll me1norli:ale, appro1viato ia[l '·ttn1ainnmità ie presentato alle co1npeten~i Autorità. Le proposte più importanti, iru riass unto, s·0111 queste:

4. Riforn_ime1ili. La C ommission e r)r edetf-a dovrebbe 0ocuparsi anicora di presentare delle proposte concret e per assicur.are :il ieont/L1auo ·r iforni1ne11to delle ampolle per .r aggi X, dei -nateriuli fotc>grafici, SC'LE-rmi di rin:forzo, ecc., cose delle u11ali orinai v'La i)enurli;a . 'iin Italia , con r>ericr)}O iin1ni11en te di limanerne sprovved1tti . . 1

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IL POLICLINICO

La Soci·et à Italia~1a ·d i Radiologia M.edica fa voti che il Gov~r110 incoraggi le ii1c111stJ1ie Lazionali, interusifi ca.::i~lone event11alm ent e la produZJione, per t utto .ciò che riguarda la costruz;iQnie e il rifor.nimenlto tleg·Ii ·a.ppareccl~i radiolc..:ig-ici. 1

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Per il Cons.ig·lio Direttivo Prdf. ARISTIDE BUSI President e della Soc. It. di Rad. Med. R om.a, 8 settembrei i 915 .

LETTERE DAL CAMPO.

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Le prode z ze degli austriaci . Dall 'Os.pedale di campo 038 inr ... . . . :1gosto 1915. D ai pochi giorn°i, .per la miai destin·a zi·onie a questo osp~d:a1e, ho lasciat o le triruoee avanzate 'sul Col cli Lana dove da ci.rea ·u n mese mi trovaivo col !legigimento ... che ho seguito fino dal1a dichiarazri.oine di guea.ira. In questo de liz.ioso p01eisetto della Val· d·el ... clie ora ani ospitai, ho ripreso una vita quas i n'0nnale - i-n trinicea se ne vi ve una a:normailissima - ed ho potuto leggere fì·nalanen te dei giornali che las;slÙ i-n queà. d:i'rupi, per !ragioni faciliss.ime a cOllllprein(iere, n-Oln era possi·b~le a vere che molto di rado. H o iscorso, f.ra g li altri, i nruttneri 26 e 30 del Pol.icl~nico (S. P.) in cui sonv racc01ntabe le barba.r!iie austriache verso alcu·nà. nostri portaferiti (lettera del dOtt. PQntano, n. 30, pag. 1014) ed a metodi u sati dal nostro nemico c01n1 i n'()fStri sanitari (Come combattono i nostri nemici, \llUm·e ro 26, pa.g . 891) . Ora ml~ ·p ermetto invia.re a cod:e;sita spcltab1le Redazione del « PolicliJnlico » q:u este poche righe ri.g11ardanti alcuni fatti i31'2Cad'llt1 durante e dopo alcund. combatticm en•t i sostenuti dal mli10 reggimento e che valgono a t estim'Otnti:are come gli episodi tristi sopra. raOOOll)Dati 11onl siano !isolati od eccezionarli e come invece sia abituale per glii. austri.aK:'i: calipestare i1n1 ogni m'Vmenìto il povero trattato :internazionale d'i Giruevra. T ermri.nata l'ruvanzata del 9 l•urglio s ul Costone di i\gai del Col di Lana, e:he :segnò il nostro primo e vero soon,t ro rol n1emko da giorni cercato i 1nivamo, dopo medicatli i feriti, mi recai assieme al comandante d!i 1111a. com.pag11iia e ad un porWeritti' (avevamo naturalm:enite il bracciale internazionale che è v.isibil'il5:.slim01 a distanze anche grandi) sul posto i'D.1 c·u i era cad'l.lto un all ievo ufficiale ,·oùontario, 1'ruvrvoca.t o M .. ., per ri1con1oscere -- come è nostro ddve.re - la s.ede de1la lesione ch'è causa dtella mvrte. 1

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Mentre, ~nginocchiato pre&So à.l cadavere ed aiutato dia.I portaferiti, slacciaJV'o gli indumenti per la .11icerca della. ferita, f,1mttno fatti segno ad u na violenta scarica di mitragliata-ice e d ovemmo ri.nun·ciar e a l lllO:Stro pietoso dover e per noru espo.rci più oltre . È da notare che il giorno avanti nai' avevamo •a ssiistito impassibili e riverenti al trasporto, sulla barella, di un loro ferito da rum: g ruppo di case tn cu[ s i e•raJnK> rifugiati! u,na quarantina di nemici coi quali i nostri soldati, poco prima, ad una distanza> d~' circa 400 metri, avevaino scambiato delle fucilate . L ':i11.doman~ dor\revano iC'Ollbraccam.biarc.i n el m C1do che ho detto·! E /ll•On basta. Dopo il com.b attimento dell '11 lugfio - uno dei più rimP?ttanti per il mio regg ime.n.to - avendo sent'ito daglii. ultimi feriti trasportati aa poo.to di ~nedicazione duramte ·i l oomibattimento, che molti ne rimanevano ainicora s.ul campo, inv.i0J. sul far <llella notte cinque port aferiti per farne ri0erca, faceru:Loùi precediere da u1n sesto che t eneva la lall11terna ~u cui s picca be' nissimo la Croce R'Vssa. i\.p·p ena scoperti d-a l nemico, forse precisamente per la luce della lanterna, furono acct>lti da una s~airica di fucileria ch e li costrinse a diesist ere dall ".i•nicarico avuto, e ri,t omarono da me a-ttestan·d o d.i avere udito t1en~ss:im10 i lamenti d e.i feriti e-be invocavano aiuto. Arrivò infatti dopo la mezz.an()itte ilnl istato pietosissimo, esau sto daill'emorragia1, uin ilerito che da .s olo, dolorante e straziato dalla sete, era riuscito a portars i fino a n.o i, attravers~ndo t1n terr.eno diffic:i~is&mo come p u.ò essere a 1800 !lJ etri d.i altezza. Qu.es.to povero marti11e - morl pOC'he ore dopo - ci atssi'Cllrò che moltissimi oompia gni era110 ii•masti lassù inca-paci a muovers i·, aspettaindo ed in1Y1ocando .i nostri soccorsi. L'indomani matti·nia volJi te ntare un ultimo espedien,t e e, d'accordo col Comandu d~l k cg g.ilmento, · illlviai una ~quadra composta del Cappellam.o in abito sacerdota11e - la divisa grigio verde poteva farlo credere uu ufficiale - preceduto d•a un· portaf.erit.i colla t1a11di::-.r<i i11ternaziona~e, seguito da un altro col ("rocifisso e (la alt ri quattro con! le bareltlle. Si tentava d i toccare le milizie imperiali miel · loro sentimento religioso che ost enta1no di possedere in cosi alto grado. Va n!e spei-anze ! La piietosia ;squa1c1ra non fruJ p'iù fortun~ta della . pr-ecedente e dovette ritonnare iai mani vuote, 'l.!llseo-uita d~ fi.ttissiane scariche di fucileria. b Così , dolorosaimente, si dovette rinunziare a soccon·ere i· nostri fleriti. Lo stesso a,rvenme per gli altri combattimenti del 15, 18 e 19 luglio; dopo ql1ello del T(_), il 1

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SEZIONE PRATICA

comandante del battaglione l.' ercò di far rifuare il cadaNer.e di un utticialc 1norto valorooiss'ima· 1n1enrte cnell'occupazio11e di una trincea , ma non v.i riuscii ed Uino dei s.a ld:ati desti:n:ati a l pi1etoso ufficio tornò al posto di medicazione col gomito passato da una ~pallottola. E là sul cann1po, al loro posto d'onore, gi.accicxno fo.r se a·noora le povere sa1111e incomposte di molti fratelli 11.q stri ai quali la truce barba.rie di rum 'n emico :i!ndtetgno i1111p.edisoe l'ultimo riIJOISO ! D.o.tt. GIOVANNI APERLO Capitano Jl.tl edico della Croce Rossa. 1

NOSTRE CORRISPONDENZE. La lotta contro la tubereolosi io Venezia. Il prof. R. Vivante, ufficiale sianitario di Venezia, fede al Congr.esso del1a Federazion1e Italia11·a delle opere tubercoliaa.-i u.n a r·elaz:ione sulla lotta oontro .lJa tUJbercolosi in Venez,ia. La rela.zioin.e 1Si occ.u pa del lavoro fatto i~111 Ve·11ezia niell 'ultimo deoen·n io p1h combattere la :bubei"Colooi e comincia dal narrare come sorse, per ri.uiiziat:iva dell'allora :assesfS.otJe all'1i:gi.ene pM. L. Pichini, l'ospedale dei tub.ercolosi a1ll'iso·l a delle Grazie, coaninciam.do a farlo funzionare nel 1906· conJ due ,p adiglioni p.er se!S/sla.nrta mala.ti tolti dall'Ospedale oivil1e. Rilevata:s~ però ben presto l 'i11Sufficienza delle nuove in;ferme~ie, iin1 vista del gra!n numero di domainde, ii1 grazia della proipaganda fatta in di:ttà corut:.ro la malattia e onde perslllaidere i tubercolosi dcl. benefici che li0iroJ µotevan'O ri·t rarre dal soggiorn.o nel nuovo ospedale, col vanta:gg,j.o che vieriivai alla famigl1:a dal loro allontanamenit o, l"os;pedal·e de1i1 tuib ercolosi venne trasportato n1ell'isola di Sacca Saissola1, molto più vasta. dell'altra, cli.e ha 111n:a superficie di r47,ooo mq. L'ospedale è costituiito dd. 15 faibbricati che occupano coll'area scop:erta, rid-O'tta a gi:a!rdino, 28,300 1nq. L·a parte oocidentale dell'isola per una s uperficie· di 71,400 mq. è coltivata a ·vite e ad ortaglia, e do\·rebbe es.sere destinata a colonia agrtioola., mentre la parte merid~01nale ron un'area di 23 ,400 lnq. fu ridotta a pa.rco con l'i,mpiian:to di u.n .mig.liaio di condfere. L'ospedale tien·e 230 letti a d1sposiz~ionie .d·ella città, e e.on .questo numero e' possiit tile non solo dli os:pitalizza.re le forme più o-ratvii della malattia, ma di ottenere una vota;ionie di quie i malati che, assis·t iti nei peri~.di '11lleno ava1nzati, pos•sono, dopo av~ con.segu1'1:0 lVnl mio-liorame·nito delle loro cond!izionti, e~s·e:r.e ~ rinviati alle loro case, educaiti a una ·vi.ta qg1en1ca ed a norme profilatti·che che valgano .a. sal' "0.guairdare la sa:l ute degli altri. 1

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Il Comt1111le 1.noltre desti•na\i'la un legato di 50,000 lire, lasciato dal dott. Marini Missara a1la Città, per un' op.era di in1con1bestata utilità puhbl:iica : a11a istituzione di un dispensar.io antitu.b ercolare ; 1e ne affi<léllv:a la gest101n1e alla Società VeDJez1ana oonrtro la tubercolosi, assicura·ndole Uin sussidio aTI!ll'lllo d.i 6000 lire, e fissando che a garanzia dell '1·nrl1·r izzo . eminentemente priofila:ttico che vi dov-eva v·e nire seguito fadesse parte d1el Comitato d1retti\·,o ii1l ·direttore del'l'Uffi.cio mundciipale d'ig,j.ene. L'op:era diel d'is.pensario è specialmenite iinidiriwata a com.b atter.e i pitì g~aivi focoÙJaìi del'.la malaJttia, cer.cain<lo di con·vinc.ere i mala.t i ad entr.are all'ospedale, curall"e l'igiene nel miglior modo .pass~bile per quelli che si ost:tinano a rimanere a casa, o che vieng~no dianes:sii dall'ospedale. Basti ricordare che m.e l 1914 a 151 farm iglie assistite dal dispensario, aiventi n1n casa un tuber.coLoso, furono distribuiti 11,200 litri. di soluzione fenri cata e 12 quintali di soda. Quest'opera igien.i ca viene completata da aiuti ali1nentari (.n el 1914 veD)ne.ro dist.rib·u~i~i 22,400 Ji<trii di latte e 40,000 uo1va), con concess.ione dii letti, 1111.atera!Ssi, coperte, .JellZJUola, mediicin e, sussidi ·per il fitto, ecc. Si è provveduto anche alla protezione dalla tubercolosi dell 'i.nfanzia e più preaisa1111ente dei ~gli ded. tu·b ercolosi. A tale scopo la So-cietà Ve1nieziana contro la tUJbercolosi coni le contribuzioni della Cassai di rispa,rmia e di pr-i vati istlitbuivia a11'iooù.ai dlella Giudecca ru:n 1pa<liglione prospirei.ente la laguna oosti·tnrito esrenzia.llmente di UJn'a sala ce111trale li:Cera da parete verso mezzogiorno e che accoglie dli' .prefereniza bam·b i·ni dell'età p·r escolare. Esiistono le scuole all'aperto nielle q•uiali l'ig.iene e .l 'istruzionie si •alleaino allo soopo di J:"eooere 1'insegnamento com·paitibile con un miglioramento delle c01ndizioni fisièhe degli alliievi. Nel 1914 furono 120 gli all'iievi accolti in baracche D6ckien situate all':es.tremo limite de11 'isola di S. Elena in. un a.m1pio prato lambito dalla laguna. L'Osp1zio 1\l!al!'ino Ven.e to, istituvione che conta c'i rca mezzo secolo ·d i vitai, accoglie ogni ainlno sulla s piaggia del Lido per un periodo mooio di 45 o-io.rni .500 ragazzi scrofolasii della regione, di cui.::>1 25 d·ella eittà. Altri 300 bambin~1 scrofolosi di V enezia \'engono, per period1 anche 1più bre,-i, portati alla spiaggia , per fa·r vi r1till".no ' Terso il tra·m onit o. La Colonia _'\.lpi.na S. ::Marco, llllQde·s.tamente iroizia ta •n.el 1890, co::;truiva •nel 1907 a Norcen di Feltre 31 500 m .. di altezza un fabbricato capace di 125 coloni .e niel 1913 pure niel C~rutne di F. eltre ne costruiYa u n secondo per altri lOO . 1

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IL POLICLINICO

Nei 15 an n1 di v"i·t a la Co}on.ia ha portato a11a cura cli.matica 2601 ragaQ:zii, con una durata di p er1n.a ne nza d ei r agazzi in colonria dai 35 ai 70 giorni. La d.i:ffusuon.e della tubercolosi i1n1 V einez:ia è ostacola t a a n ch e da quei provvedimeuit i di ca rattene ip.iù genera.le ohe si sono a·n dati marni a1n:oo attua111 do niella città, qua,li La più aocnrata ed e1stesa v1ig ila nza ig1enico sa1nà.taria esercitata dalil'Ufficio muniieipale d' i·g iene, l a mUJnilc1i1palizz.azi one d.ell e ca pan·ne b a1lneari, il migliora1nento dell 'abi·tato ottenuto coni larga costriuzàone <li case san•e ed economic he. Il Vivant1e chiude la sua relazione aug11rrando1s i che gli eve11ti eh.e si va.nu.10 m ·a turando nel n.os tro .paese poosaruo pr.elud·ere a u·n l wngo p eriodo d.i pa ce e a un riThllov.ellamiento d.eJ1e nos tre enie rgie, per cui assicurati alla.i città dd. Ve.n ezia nuovi 0esp.it'i di ni:cchezz.a, più si1curo ie più largo possa d1iffonders i quel benessere generale che forsie è 1'elemento più prezioso di vittoria contro il m .a l e che cosi g~usitame·n1te ci preoccupa. A. DIAN. 1

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RISPOSTI A QUESITI I & DOMAi~DE. (5503) Pensioni . - Al dott. ~bbonato 2935 ~5p·onddanno che a nos tro avviso 1'inrflermità che ahlega ·ncinJ può cons!iderarsi come prodotta dal servizi'O od ai causa del m~deslimo .. Può, però, la'sciando I 'ufficio, ottenere una1 in·d en·ndtà per una volta tanto, ~emipre . quando a.b bia p1restati oltr.e dieci anni di .serviz!i'o . Potremmo da.1-gli molit o magg·.ior!.i riaggua.gJ.i al riguardo se. avesse la cortesia di Tipro<l:urre il qu·esito oon l'a 1.ùn1dica.zioine del numero d egli ant!ld di servizio e della età, che conta attu.a1m.e,nte. Fino a che non s.ieno es.pletate le pratiche pe·r la lli1quid:azione della pens iome e per il coll-0.camento a riposo può pur segwitaire l'esercizio pro.fessioniale. L'articolo 17 della legg1e da Lci in<ld1cata dice : AcquiiSta:nlO il diritto di essere collocati a ri poso e dd coniseg u!iire la p e ns:i,one di cu~ all 'articol01 2 0 : a) i medici co1ndotti ed ailtri sanitari, d.i cu'i al! 'articolo 3 ch·e hanno presta·t o un serviz1i10 '\"alutabile in 25 o più a1n1ni; b) i m1e dici coruclctiti ed altri san:ita·r~i che per ferite riportate o p.eir infermità contratte a cagione delle loro f·uln2.io11d. so110 diventati inab~ili a p.r estare ulteriorme·n it e servizio, qualll'Dq·u e •siia la durata d el servizio s tesso. Il t esto wnico da L e!i citato s1u1lle pens i001i, trovasi vend•i1bile p?:esso la tipografia d1elle lVIan•t ellate •in Roma. (5504) Tassa di rr ccJi ezza m obi1le. - Il dott. S. F. da B. P . chied e con·o sce11e se, in m:anca101Za di qualsiasi patto, speit ti a luli' od al Comune il pagamento della.i R. l\I. s ullo :i·DJ-O?Orlo di ventidUJe g im n1ate di interinato. 1

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In manca·n~ di speciale patto ~01 contra.rii'<>, s p etta .aJ p er cipiente .e non al Comune, cfi ipag a re la t a1ssa dri R. M. gi.aoch è questa colpisce ogni i1n.t roito o reddito che faccia od esiga iiil privato cittadi·nlo. (5505) Servizio m i litar.e. - 11 dott. L. G. da i\.. d eSlid·e ra co·no1sce'f'e s.e essendo stato chtiacrnato al serv:itzio n1ilitartè ed aive n1do già cominciato a p·re.stare sel:tvizio, possa essere diispen.sato com.e 1ne·di-co uni-co de l pae;sie o p OIS:sa rlaire le proprie dimissioni dal grado. Non può nè dim.e ttersi nè ess ere esentato d al servtiz.io m~litare, giac chè du.rarn•t e l'attua,l e stato di giuerra, &omo so!Sipesi tutti i congedaimenti ed i lice niziam.en!ti, quali che sieno le ragionn che 1i potrebbero determina.re . · Alle so11 ti del Connunie, rimasto 111om1entaneam en.te privo di ia.issistenza :sa.ruta.ria, dovea pe11sarci primai l'amministraizione, facendo in te1npo de è·i.to gli atti niecessari iper dl di Lei eson1e1ro.. (5506) Esonero dalle chiamate . - Al dott. A. B. da R . rispondiamo eh.e la ciTco1are da lui indicata ri1feris.cesi evlidenrtemente a tutti i sani; _ tarii ia.ncorchè non a,n.corai chiam.art:i sotto le armi qUJalunque g.rado p u1siseggano e, oioè, quello di ufficiale o di siemp11ce s.:0ldato. Evid·enrtemente, poi, riguarda i medici condotti ~nic·i, giacc·h è solaauerute per ess1i è s ta,b il.ita esenzione daJ servizio mil·i tare giu:Stta l'articolo 1° del R. Decreto 13 .a1prile 19II . I\. nrulla va1le aver rprodotta 1a do mainda di dis.p ensa prima d1e lla chiamata della classie a C'lti si appartiene. Doctor J usTITIA. '

CONDOTTE E CONCORSI. CAVAZUCCHERINA (Venezia) . - Primo repa.rto; L. 3500 e L. 500 indennittà aJloggio. Pratica triennale ospitalliera o serv1ilzio tri-etrnla1e di COlnr dotta. Età mass. an.n i 40, ISI. e r. Scad. 3~ sett. CHIUSI IN CASENTINQ (Arezzo). Cond-O't~a residenziale; lorde L. 4502, per ·dUie sessenni : in caso di rinunzia al con1gedo L. 350. Scad. 30 settembre. GRAGLIA-MUZZANO (Novara). Con.d otto per poveri (circa 80) ; L . x200; indennità di supplenza L . 250; quale U. S . L. 150; da Enti locali L. 450. Scadenza 30 settembre. LORF.TO (Ancona). Ospedale s. Casa. - ciea;c asi s ubito a ssisibeinlbe· medico-chir.ur.go _con s~1pendio m en s ile di L. 200 Lorde. Al1ogg1b e v~t­ to. D oma1~da al direttore. NEIVE (Cu1ie.O) . -. Seco~~ condottai; L. 1600 l1orde ,e L . lOO per 1nd1enn1ta SU1Pplenza. La .n·omina è per tutto il periodo della. guerra e. ~rà titolo via.l idiS1stimo per la nom11nia definitiva. Dom. e doc. d'uso. Scadenza 1° ottoèire. PALMIRA (Basi licata) . - Condotta n1edico--~hi · rura ica pei s oli po·v eri. L . 150 0, lorde. Età ron sup~riore agli anni 40. Scade nza 30 settemb!"e.


(ANNO XXII, FASC.

SEZIONE PRATICA

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PES?INA CREMONES~ (Cremona) . Condotta p& circa 1850 po!Vle:tl &u 2092 ab . ; L . 3000 oJtre L. 800 per inden1n~tà cavallo, nette R . M., L. lOO per U . S., casa gratruita. Scadenzai 26 sett. SALSOMAGGIORE. R ·eg11 Stabilimenti Termali. Di rettore ; L . 12 , 000 . Cau zione di L. 20,000. Titoli che prol\T'Ì•no l'istruizione, la coltura, le attitudini e 1a pratiica esperiieinza per esercitare le attribuz.iio1ni del posto. DOC'U!ln. aJl 'Azienda di Stato i n Salsomaggioce o al Mindstero delle Fin1ainze (Direzione Ge~rale del Demariio) e'nltro il 31 "Ott obrie 1915. Chi1ed•e re 1'anrnu·nzio. 1

SERRALUNGA D'ALBA (Cuneo). - Cdntdotta lil::era .c on S inio ,e Roddini ; ·p·o pol. ab. 3023, poveri 200 circa, L . 2000. Scadenza 25 settemttire. VALLERMOSA (Cagliari). Medico poveri; L . 2300 lo·rde; g.e neralità L. 1250 lorde; U. S ., L . 300; tenuta annadi01, L . 150 . Scad. 30 sett.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Gl*i .ispettori del Servizio Samlita.r.i,o delle Feirrov.i.e rdre:llo Stato, dottori Mariani Filippo, Tom a i G:i,useppe ed Arrighi Arrigo S'Ono stati pcr:omos.SIÌ is·pett0iri princi'Pali. La Comn1issio·ne aggi udicatrice del co·ncorso a direttore del Frenocomio di Collegno, composta die.i professori Mingazzin i e Mondino e del1'a vv. Cattaneo, ha 1?ro1posto all'Amministrazione del R. Manicomio, il dott. cav. Federico Rivano. L'Amministrazione ha ·p roceduto alla • ·n omi na. Il Consiglio comunale di Recanati, procedendo alla nomina del chirur...~o p·r imario della città, accoglieva la desig.nazione della Commissione giudic.atrice del concorso, che classificava primo fra i concorrenti con v oti 30 su 30 i l prof. Silvio Porta . 1

CATANIA. - Sono '11omiinat'i aiuti i dottori! Russo Giuseppe . in materia m 1edica; Foderà E111anuele i n1 fì.si·ologia. GENOVA. - Sono nominati i dottori : Fedeli Alessa1Il'd·l1i, aJi:uto i·n1 maiteria medica; Merlo Cesar,e, a!sisistente ~ru anatomia u.man.a . FIRENZE. ~ abilitato alla libera docenza in patologia medi.ca il d:ott. Commessatti Giuseppe. MODENA. - Il dott. Vallinsiieri Ercole è nominato a'.ituto i'DJ clinaca c1er.moS1ifi.1opatica. 1

PALERMO. ·- S0tno noo:n:ilnati i dottori : ,.t\ ma1to Aless:andro, aittto in patologia gienerale; Fradà AttiNo, aiuto, e Morello Gaetan·o, as·sistente in clinica chirurgica. PARl\1A. - Il dott. Alberto Oliindo è 11J!01DJÌ11ato as sistente iin clinica medica. TORINO. - Sono nominait.li i doittori : Chiò Carlo, assistente in 1na,teri1a medica; Satta Giuse1ppe, aiuto, e Brossa Alessa'n1dro, assist ente in cli- 11.Ìca medica. 1

PARIGI. - Il dott. Ales.sio Carrell, d ell 'Istituto Roc·k efeller d1 Nuova York, attualmie1nlte in setl·rtizio chirurgico pt1esso l'eser0ito francese, è stato lm;sign·i to de11a Legi·on d'onore. 1

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NOTIZIE DIVERSE. Sui campi dell'onore. •

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Sul Co11 di Lama il 20 agosto u. s . unia granata, scio1p1p~:ando .suil posto dii meclicaz.io!The del 2° bat. t~g~onle .d:eJl . .. Reg~ent~ f~nteria, f eriva grav1ss1miaa:nente, f!ria· gli altn, 11 teruente medico assimilato della CTooe R ossa, dott. SANTE MAGNANI di Reggio Emilia, che e ra inrtlen,t o a prestare l'opera sua ad u.n feri1to. Il povero collega, in seg·uito al•le ferite, è mo1rto pl)chi gi,orni dopo itn u·n ospedaJetto da campo. Gloria e paice al modesto eroe, ool'a vittima d'el dctVlene ! G. A. Di questa p,end'i.ta aiv1evamo già f aitto ael.1JI1o nel fascicolo scorso . Sono anche caduti pier 1a Patria: il dott. ALLORA FRANCESCO, .soittoten1en1t.e medico degli alpin~; il doitt. OTTO OTTORINO J medioo condotto del com,u1ue di Cresipi'Dla (Pisa) . 1

Comitati regionali di assistenza. Sono stati . istituitli , i1ru aggiunta a quelli di cwi ail decreto 1° agosto u. s.. ,. altr~ due Com.ilta.ti, denominati e coa:n:posti' come segue : IX Co.initato. - I. Tricomi pirof. Ern1esto, cliretto,r e della Clinica chirurgica diell'Un'àversità di Palermo, presidente. II . Dir.e ttore di sainità del Corpo d'armata di Palermo. III. Ungaro dott. Goffredo, ispettore m eidico con1partimentale del Ministero drell 'inite11no . Il IX Comitato h a. sede a Palermo ed ha competenza pel territorio del Corp.o d'airmata di Palermo. X Comitato. - I . Roth prr()(f. Angelo, direttore della Clinica ch1ifru.rgica d ell'Un1versità di Sassari, pres.id.ente. II. l)irettore dell'Ospedale militare principale di Cagliari. III. Albertazzi dott. Alessan,d ro, m1edico proVIÌ'nciale di Cagli'a.ri. · Il X Comitato ha sede r:i.1nJ C.a gliari ed ba c onnpete-nrza per il territo.r io della Divisione militare di Cagliani:. 1

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Norme pel funzionamento dei Comitati. Pe·r la esecuzio 11,e di quanto è d1istp·o sto· dai d ecreti ministeiriali eh.e i1stituiscon·o i Comitati re2Ì.01nali per coo.r dinare a.Il ~arz.idrue dell'autorità sa~taria civile e miili.t are, qrutella dei Comitati ìocali cli orga nizzaziom1e ;ciJvi.~ e , per gua.n to . co11cern1e l'mpianto, la d~t1?.azi~e e 11 .f1:1 n z~o1:1a­ mento d.i osped ali e di nco~1er1 . p·er ~~1:i1t.an mdi~ fermi, feriti o convalesciemt1, 11 Mi1JJ:1stero spone: . . . . . . ·r . u1 1° I Com1tat1 san1tair1 regq.01nra1!l. r'l.11er:ìran110 s le visite passat e negli ospedali e nei ricoveri pei militari su·ddetti, su appositi moduli, curando La maggiore •sob1~ietà possibil1e n1elle riJS poste. T.ali moduli verran'oo in\"Ìati in adeguato numero., al1e D'i'reziornd di sanità militare ed a qu·ella del] 'ospedale millitare di Ca·gliari . 2° Le proposte deb·è ouo essere limitate a ciò ch•e è s t rettamen1te neaessario ai fini de11 'assisten?Ja, tenen1d.o pr€senti la necessità della guerra, la qu.ale non può con.isientire apprest11menti, come si potrebbero richiedere iDt te-mpo cli pace. 1

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IL

POLICL I~ICO

. 3° Il ri su.l~t? d.elle. indagina, le qu.a li hainmo 11 fìn·e nob111ss1mo d'iill.um1 nare il Governo su q t1anto si. ritiene air;c?'ra neeess~ ~er ~ig1io­ r ar.e l'asststenza, cui 11 Corpo san1tar10 m1l~·tare ed ii m edici civi li m ilitarizzati ed assimilati declica'!Jo cure cds:l ialacri e s·ap:i-emti, d eve essere s tnettamente nsenvato. . 4° I Comitati. isall1.Ì1:airi regionali debbo1no :i!lldir1zza11e e oooo-d1lnla.re l 'opera d ei Coanj1ta,t i civili a colmar.e, per quanto po.ssi.ibile, le la.cu1nie risccxntratJe nei sin.g oli lu.oghi di cura. 5° All'a. vis'ita dei d etti luoghi di cura assi st erà il direttore rispettivo, o chlt· per essù. 6° Di ma.no in ma·nlO che la vi1 s~tk sarà corrnpiuta in ciasrun l>uo1go d'i curo, la r elazion/e r~­ lativa sarà trasmessat, eo1111 1a maggior sollecitudine poooicile, al Comando d·eJ. C-oirpo d 'arm-ata ris·p ettivo, il qual1e la i1nrvierà pronta:men.t e a questo Ministero. 7° Tali visite av·r anno 1prti1n1eip1o il giorno 16 agosto. 1

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La vaccinazione antieolerica ·obbligatoria naJI'eserclto e nell'armata. Il cc Giornale :inilitare uffi.c~a1e » .p1u1bbli.ca il decreto luogotenenzi.aJe, da 1J.0i già riportat o, s ulla vaocinazione a:ntico1erica, di cui precisa le 1nodaJità. La vacc~.'nazione a nticolerica sarà eseguita s u tutitlil i miliitari dell'esercito. Nei militaJli che hanlllO già sntè·ì ta la viaiocinazione aintiti:fìca ·si procederà a quella anticolerica semplice. Questa conlsiste .iin due iniezianri di vaccino anti:eoleri.co ~i primo e .second-0 grado, id i.stanziate d i sette giorni . . La pri.m a iniezionie di ltal vaocino (di primo g.ra<lio) dev'essere fatta1 non prima .che si:ano tra1SCOrs:i sette giotr'n~ dall'ult ima iniezione di , ·aoc:irno a.ntitifìoo. (Le OC""eazi'tmli prodotte dalla ,·accinazi'o·~ie antico1e1t"i 0a· oon·o in generale p.i ù li.e vi di quelle i.n.erenti alla vaccinazione a ntitifìca). Nei mfiUitari che non hanlno subìta la vacci1Jazi qnre iaru.titifi.ea, sii. procec1erà a lla yaccinazione J11ista, adoper.a.ndo vlaccino antitifico ...a11ticolerico, che sarà .fo rnit·o1 ri'tJJ dosi triple. L e iniezio·!Ji di qrule s.t o rvacci.no m!isto devono ess.e~e distanziat e di sette gior'nn. (Le ireazio1n~ che ne con.seg-uooo ha nno p·r esso ta. poco lai st e:s;sia intensità cli quelle prodotte dailla s~pliee vaccinazioni~ antitifi.ca) . In quei militari eh.e 11'ei giiorni d estinati alle \·accinazioni a·n1ticol.eriche o miste, ~ano affetti cla qualche 1n·a lattia acu 1ta (i'nlfiuenza, an1g ina, bronchite, enterite, eec.) , la vaccinazione sarà differita a quand,o sia a-v'Te11uta la guari~ione . J..,e vacci·niazliro1n!i eseguite, la qu·alità d·e l va.ccino adoperato, ·l 'inten°s ità dell·e reazioni ossiervate, d'D·v rantnlO es.sere notart:e nel libretto personale dei militari. Occorrendo di dover eseguire ancl1e la vaccinazione aurt!i1vaii0ilosa in u;n1 m·e d1esimo conrf:ingent e di truppa, è indifferente co1111i'o1ciar.e co·n que~ta , o co11 quella anticolerica o mista; purch è nel p·ri1no c aso intercedano dieci gi'orni fra l '·i11oeulazione del :~:accino jennerian.o e la prima j uiezione di v-acci1110 antiieoleri.co o misto, e n el ~econdo caso seitte giorni :Era 1'ultima in-i1ezioine cli "·a cci no• ;ii1tic·:>lt :·1co o 1r1.is to, e l ·i11,;\.·ulazione di ,~aC'cino jeruneriano. 1

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[_-\.NNO XXII, FASC. 381

. Propagande facili ed utili nella guerra. . U n gruppo di medie'[ dell·e varie r;eO'ioni d'Italia, avenrte la su.a oode a Miliaino, in ~ia S . Barn.a~a, 8, per 1?-J~tr~e oome si possa;no c01nsegu1re, col susls1d10 di elementari 11:0rme medicoigi.eniche? ~otevoli . varnta1ggi pei' soldati, per le loro faan1gl1e e pe1 kuvoratori in metneralie si è pr~·posto . la vo1garizzazio1ne di isfu.uzioni 'popo1'a r1 p.rat1che che servono oltre che ai mil'i.tari a tutte que'lle persorne che vogliono fare del'1e op,~·re è1uon e du~ante ·l·a guerra. I fogli pubblicat'li. so•no 15 ~ nguardano i seguenti argomenti : l. Preven.Z10111e de11e malattie sessuali. 2. ~·0111tro l'al.oo~lismo e l'abuso di vi-no. 3. Per ·11 consumo al1mentar.e dell'uMa. - 4. Assistenza ai lat~~·ti .. - 5. Pr.evenziollle della pellagra. 6. Pariita di trarttaanie1nlf:o a tutti i soldati. - 7. N·o rme elementari· dli alimentazio1n1e. - 8. Con:s:igli igiienici preir chi v110J diventare sol.dato. 9. Nella SOS,Pen:sd:orn~ di alcune ~ISp·~siiziOflli d·e lle -noswe Jegg1 SOOI'.a.11. - 10. Difendiamoci dalla t~b.eJt10olosi. II. La nie.cesisiità delù'educazioine fi.si·c a. - 12. Ass:i:stenza a1l1e operaie giestrunrti. 13. Consi·g li :per i ferì.ti di guerra. - 14 I 2"iietne d"ella .b occa e deli denti. - 15. La dinesa c~ntro i para;ssd.ti. Un es.e mplare di qu1esti foO']i e degli altri in cor'S\O d·i stampa sarà invia,t o o-raitu1ta1nente a chi nie farà .richlire sta al cc Gruppo~> in via S. Barl!laba, 8, Milano. 1

Maggiori assegnazioni a favore di alcune cliniche universitarie. e .o n d ecreto l uogotene.lllziale 1° agosto 1915, n. 1301 ( « G·a1zzett.a Ufficia le» , 2 settemib re, n.u men~ .21~) son·o start:~ ernatllalte l1e segueruti dispoSJ,zuon>i. a favore d1 alcune clintiche. u.niversà.tariie . . Nella parte straordi1naria dellto stato di previ.s1one dJel~a spesa del Ministero dell'istruzione .pu;~blfica1 per l'esercizio fi.nianzJiario 1914-915 è arut0I11zzata la isc1izion e della soanma di lire 60 ooo P.e r maggiori spese di mantenimento delle' cliitLÌ~h-e U1n1'ver3\itairie d~ Genova, Parma e Pavia · di l·i re 185,200 per maggiori spie se oocoirse per i servizi di riscaldamento, ventilazione ed raicqua calda 1c1el Poliiclinioo Umberto I di Roma, dal 1° novembre· 1914 a.I 30 gi ugno1 1915; e di lire 128, 702 .02 per saldo ·dovuto all' Amministrazionle os:pedal~era ·d i Ro·m a dell!e Sipese di p~ndenti da.i servizii1 di riscald amellJto, venti.lazion1e e.d acqua calda d~lle Cli1nlilche universitarie d·ura)Illte l'am.no 1912-1913. È autorizza.ta la maggiore asseg.n azione ordi111aria di lire 94,000 da poirta-rsi, pier l 'esercblz.io finanziario 1915-1916, in aumento allo stanziam ento del capitolo, ill. 171 : <e R•egie U.n~viensità ed altri Istitu·~t d'is truz.ion1e univers itaria. Dotazioni per acq.u isto d:i mart:eriaJe sciiemti1ìoo, per man.temrimento delle cl:bn:ilche, ecc. » dello stato di p111evisiQn1e della srpie:sa del Minà.srtero del! ';istruziom1e ipubblci.ca. Detta som,m :a è da destinars i per lire 25,000, li1-.e 15,000 e lire 20,000 rispettivamientte al11e spes e d~ m arut enimento delle Clt.i.tniiche delle Universlii>t:à di Genova, Parma e Pl(UVia, e pea: lire 34,000 alle spese di funzionamiento dell'im.p ianto di nisca1da.mento deJl'Uniiviersità di Bologna. È at1torizza1ta l'inisicrizione de11a som.m a dJil lire 23,691.50 lJlella parte strao,rdinaria dello sf:a:t.q di previs ione della spesa dcl Min.istertll dell'1stru1

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[_.\NNO

XXII, FASC. 38]

SEZIONE PRATICA

zi·one pubb~i;ca per 1'1e.sercizio :finanziario 19151916, per provvedere ai lavori di man,uten.ziJOne s1braordinaria. e di restau.ro oc.correnti ~.n servizio d1egli U·mpianti termici del Policlinico Um.b erto I dli Roru'a.

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L',on. Mo·ran~o in una s ua lettera, pubblicata !Olell ~< ~dea N ".lZiO'Ilia:le », ha faitto Uina interessacnite d~ <:r.tz1one dlii un viaggio delle ambulamze flu-

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Vla i.

Sull'organizzazione degli ospedali militari italiani.

Per gli studenti universitari sotto le armi.

11 corrispondente del <e Journal de Ge.n.ève » Il Consaglio ·dei ministri ha app.roivato lo sche- ~Ila z01nla . di guerra ita:liaina cosi descrive la vin1a d'u~ '4ecre~o co! ,qua1ie. si ~taibillisce che gli sita, fatta 1n Uin o·s pedale italianio deJ fronrte : !S/tudent1 d1 Un1versita e di Istituti S'u1periori e« L'o,s.pedale eh.e mi s~ permette di~ vi·s itare è quipaT~ti po:ssrun10 es.s ere iiscr~tti dri.. ufficio, qua so11to ~on uniéll r.apidità fan.tastica. L'Ita1ia è en;.. l.ora st1 troV1nJo so1tto le armi per la pres,enlte trata. 1n gu~rra c.otn l'Austria il 24 maggio e il g u erra, all '·an'no di co,rso s·uccie.ssivo ed essere 21 ziugno il nuorvo oopedal1e funzi()llJava aanmidi!s,pensati dall'oit1bligo di frequenza all,e lezidOl~ aab1lmen:te. I 1oca~i:. necessari flllrono trovati oced aJle e1s1eirc:itaziQllli. cupando, i'n1 un convento1 delle S·u,ore di Gesù Le tasse dovute per la iscrizione dovranno1 es- . l~ st.aiwe destinate ad u'DJ piccolo pensiionato pe; s elfe pagate insiemie 0qn le tasse di esame p.ri- g1>0V1nette. Nella casa di cura .non 1niain1ca nulla 111a che gli studenti si presentino a sos!t:en~re or~ , l1lè il gab~n'.etto .di radioscopia, 'Drè le macgli esami s.peci al~ riferibiJli all'an·no di corso a chine ·p er la dtsLllfezione. Vi \5'0tlJO le corsie per cui siano stati iscritt1i: d'ufficio. g~.i amma lati e p.er i :f.eriti, tutto perfettamente È fatto salvo il dir'itto al ·r imborso di queste d~spos.to e tutto ciò coi f 01n di dcll:a. Croce Rois,sa tassie pe'!' quei g iovanliJ ch e posSIOlno asp·i ra.re all·ai di T. e coi d·o ni dei dirttad'i·nli . Il direttore che dis·p ensa parzi:ailie '9 totale delle tasse scolastiche. ab~ta ~ dorme n.ellio stesso orspedale, ba c~ntri­ buito in gra'n1 pan~ di sua tasca all'acquisto delle m.a cchi·n1e per la radioscoipia. Il servizio sanitario delle Ferrovie di Stato. Tren'ta da.n1e i1n[ennlie1"1e diella Croee R ossa fra Con un dlecreto1 del Ministero de'i lavo·r i pu;b - le qua li s i fi:nicontrano ii più 1b ei 111pm.i d elÌ'ariblici S'O:no :aipprov.ate .alC'Unie moidificazionti. ed ag-- sitocrazia di questa p!()fViiucia venietai, si dann.o giunte al R egolame nto per ;i·l servfi.zi,o s:aini tan10 il cambiio di isette in sie tte ore. I più 111njli imdelle Fer.ro1Vi1e dello Stato. Casi viene stab.ilito pi:ieg-ati sono :fì-eri e soddisfatti di sopportare de'i che s·ia a,l'la sed:e central1e, !SJia alle .sedi dei com- sacrifici e s.i prodig·a no oome posson·o ». partimremti poss ano esservi medici ari. uti, consuilenti in clin,iea e chi·r.urga 1e spiecialis.t ica, otoia- Per i fè riti del sistema nervoso. trila, malatt~e nervose e ·t raumatologia in .relaS·u~1 'esiem.pio d'i quanto è stato fatto: in Franzione colle esigenze di servizio. Vi pasoonb eis- cia, Inghilterra. e Germia1nia, anche a Milano sere medici aiuti e speda.l.isti anche piresso ,g-li v:erune i stituita u111a sezione speciale per i feriti I spettorati rcsi·d cnti fuori delle .sedi oomparlidiel sistema niervOlSIO e per g11 istero-tra11.maitizmenttalfr. In base aJJe an-0d!i:ficazioni è sta·b ilito zati dia.l]a guerra. Questa sezione fu'D2iona :fin che gli !Slpeciialisiti iu traumatologia: a) coad.iu- dalla metà di giugno ed acooglie etra soldati clie ,·atno iJ Servizio centtrale e g li Uffi<::i sainitairi · LIJlel- ripovtaro•nlO ferite cùel cervello, del midollo spila trattazione degli imorturoi e conconro'nlo a:lla nale, de) nervli periferici 1e che abbisogna110 di loro li,quidazi.onie cosi ti.n sede airbitrale, com,e in ·riC'el!che S:f>·ec~a~i dal punto di v?s~ .diag·DJostic? sedie g1udiz.iaria; b) consigliamo ed eve'nitual- o d1 un g1udhz10 srulle loro cond1zion1 'D!evro-p.s1utrernte s01tVegliano le cure :fisiche dli!rette ad el~­ chiche o di cure speciali (eliettriche, idroterapianinare a rid:ur1·e a l mfilll:imo la éLe1bilita~ione ch:e, psci..coterapichle" ecc.). La sezione fa part e flhnziofn:a le co.rnsieguiente a lle lesli'on~ t ra1umatiiehe. del padiiglio1ne Biffi ed è d1retta da.I p·rioif. G. Med,ea, c1i11etto:rre dìellai sezione neu.r()rp1at0Jo,g ica deJ.Il trasporto dei feriti sulle ambulanze fluviali della l '01s.p:e.d·alie Maggi.01re, capitano, v.a!lidaanenit e coadiuvato d.al sottoteine•nite dott. I. Micheli. Croce Rossa. 1

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Dal principfio di lu1glio le ambul.ainze fluviali della Croce Rossa compiono l'importante e delicato servizio del trasp-oirto dei fer.iti dia1 fa-onte agli ospeda!li di Cremona, Mantova e Piacenza, risalendo til corso del Po e diel Mitllcio. Sono sei barconi, trascinati da rimorchi a vapore, arredati 00111. tutte le più mode rne esigenre, a bocdo dei quali i nostri gloriOISih feri_ti i111 gu-erra ha,n 110 un comodo mezzo di transito dagli ospedali da can1po, dov1e ri'CeV'OlllO le prime ~:edica.zio~i , a. quelli dii terraferma, dove la cura e proseguita e C()mpletata. Il comando delle ambula.nZie :flu-viali è affidato all'on. coillte Gian1 Giacomo Mora!atlo, deputato del coll:ei<Yio di Ch:i!ari, tenente rolonn1ello delITa Croce Ro~tSa, che as~olve al siuo coanipito con intelligei1te operosità, .meritandosi speciali enc~i: I viagg~ oom,piut1 dalle. am bul_asniZe :fluv:_iali sono sltati costamtemente disturbati dal n1e.m1uco, per il quale ncu1lla è sacro : i·n!fatti gli .aeroplani nemici hanno la11ciato molte tom1bie su1 tra6po.rti, fortunatamente senza ooglite1re il beTsagliv.

Un Comitato modenese pro-mutilati.

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Già d:a tempo ~li è costituito lin Moden~ un Comitato pro-mutilati in guerra allo scopo di raocogliere i sol.dati c-he a•è1b ia·n o b·i sogno, a-p1partenetndo afla provincia, di~ riparazioni o protesi att e a renderli arttl. per q:u alohe Laivoro. Neli '·ul'tima adun:a:ll'Za del COIDllÌ·t ato, ipresieduta dal prof. G. B . De. Ton1, a:s~essofle del .Com.u ne, ~i rivolse l 'attefnz1one s.pedl!almente at proivved1·m enti intesi a lla i;ieducazi.oinie al Jra voro e ad altri vanta·g gi da da1~s.i ai muti'l,a!tjii !Stessi, . con I 'i-dea di istitu.ire p.ossibilm1entJe una Casa d6' lavoro. Del Comitato fain1no pairte il presidente diella D.ep·u tazione p_ro~noi'ale cav.. 1~aparell~, ~1 radioloO'o prof. Balli, tl prof. Mano D,on.a ti, .11 prof. lJgo Pizzoli della. c:o.ce .ROS:Sa, l'avv.- P1? Donati, ii1 senatore Tnan1 e 11 sindaco. di .l\I1:ra1rudola. Certo sarà cosa t1ti.le wna Federazione dfi diversi Comitati regionali o prov1.ncial~ per una i•nlf:esa r.m-olta .a ri1ool,·ere nel mJi~1io:r modo passibile il problema alta·111ente patriottico. (35)

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I2C)6

IL POLICLINICO

Cura di Salsomaggiore per i soldati. Da Salsomaggiore si stanno facenido pratiche per oltten1etre I 'apertura dei RR. Sta,bilimenti o di uno almeno, dura111te 1'iruv.erno, nel1a oon1si~ der.azio11e di assi1curare agli ufiicdali e soldati feriti ctd ammalati liln CO'tJJseguenz:a. dellia rO"UJer•r a 1a cura b en1efica delle acqu1e di Sa1soma~2"iore: La Gestione di Stato dovrà dreli1ber.air-.e ~ me-nito all 'acc.oglimen.t:Q di t a1e pro.p osta . L' Am:im~­ nis trazion1e comu tJlale in~nlto si prop.o ne di pro. muovere dal Corusi·g lio un votx> .pel qu:ale siano esentati dalla tassa di s,01gg1io11no i mi]itari che si recherann·o :a. Sal1s101m aggiore per cura, in seguito a ferite o malattiie contratte i·n1 guer1ra.

Ospedali francesi per i feriti italiani. I l r4 corr. s i è i1na1ugurato a Milan10 l'as;pedale offerto d.alla colonia francese, iin1 V1Ìa Bellini. L 'in1a.u guraU.one ha étato luo,g o ~d u1nla s<impatrica main.1festaz!ione di fraternità . italo-fra:noese. Er3.1n·o1 pr·esenti per l ai colonna ,o:ffierenitl~ m.D1lti s:uoi c1o mp·Qn1eniti: l1e siuore d1el1a D elivTan da, che ebbero l'iruizilativa dell'ospecf.ale, al 1odnisole g-~­ n·erale fran1ceS1e Chat,rié ed il collJSQlte <li Mi..1a.110 N oble, e in raptpres1enta1n1Za dell 'eseriai.to i generali Sapehli com•aindante il cùr.po d'armaita, Tuuetti comanda1tJte la div.ils·ioin'e e Sozza110 pe.r la s:ani.tà mil1itare. E·ra:no pu.r e p·l.1esenti il vice-piliefetto eav. F r.igerio e 11 co,nis.o:le d'Inghilterra Tou.sey, ruoniehè iailtre nrum1eir oise aiUltori tà. .Ha~ù ~onu•nci:a,to èLis'Corsi viJbra1nlti ili patr1ott1sano 11 co]onne11.o D' An1g elantonio, il cons~le gen1era1e firaincesre che ha reso omat9'2"Ìo al1 'eroi1S1I10 dell'esercito italiainio ietd ha i1n,V,l~to un riverente s.aluto aJ.l~ faa:niglia reale, e il gener~le Sapelll1 che ha l'nneggiiato a1l1a sii!cura v.i.ttor:ra éLe111e ianni all,eate 1e ha tenninato 0<Jri,dan<lo: « V i va la Frainteia ! .,, . Gli in1te11vienru.ti han.o o qutlncli vrisdftato i ma.a<tJri:fici locali dell 'os·p1edaùe, dotato dii ,og.nli oomodità .e situato 1n Locali ampd.d e tramquill~. Il Consigliilo municipale di Parigi ha deciso di desti.nare 20,000 franchi per questo os·p edale. 1

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Per le ambulanze automobili dell'esercito. L' (( Agenzia Stefan.i

» comunica:

Il presid.ente della Repubbllica, Francese, Po1nc.aré, ha tlnviart:-0 all 'dn.. Tittoni la somma di cin-

[ANNO

XXII,

FASC.

38]

quantaanila: franchi, desti nata alla 5tottoscrizio'1J1<7 fatta a Parigi dalla Colonia ~taliana per offnne delle ambulanze automobili pei fe-r1tfr dell'eser.cito italiano.

Per gli indumenti al soldati. . Il miinistro Barzi~, .nella sua qualità di presidente . del~~ C<;>mmts151onie. centrale per gli ind:umenti. m111tar1, hai trasmesso ai prefetti u na cir1Coliare che contiene le i·struzi01n~ ci rca l 'opeira richiesta ai Comitati locali .

Umcio dei libri per i ferlii In guerra. So•t to la tute1'a1 del Mlilnistero dell 'istru.zionc pubblica si è costituito a Roma un Uffic'io per r.asccogliiere volumi ed qpus.coli !S.torici, letterari specie di cara ttene patriottico e di am.ena lettu~ ra, coan1e pure numeri di riviste illustraite, da mandare a conlfiorito e sollievo dello spirito ai feriti in gu erra, d·e genti ·negli oopedal·i di Romar. L'Ufficio ha sede in via Due JYI~-elli, n. 66, p·. l.

I ftori del giardini di Roma ai feriti. Più volte, da quando i soldati feriti in

gitI'Eir-

r ai ·s ono amorevolmente curati n.egllii· ospedali di

Roma, il ;pro-sri.n.d.aco comm. Apolloni ha inviato alla Direztionie dell 'Os,ped:aJ e del Celio parecchiie oeste di fiori d:erl. giardi·ndl di Roma, p·e rchè veniss:ero di•sp·os1ti nelle camerate e nelle corsàe . La diistri·b uz:ione è fatta dalle dame i;ruferm:ilere e dalle diame vlils.itatrici . Il pensiero g.en~tile è stato gradito :aiSSai dai soldati . 1

Spettatoli cinematograftci in un ospedale militare. La Direzione ·d1ell 'Osp·edale militare diel Celio a Ro1na ha im.p iantato, i1n1 UJtll terreno se.oprert o annesso all 'Istituto, u.n ditnemat ografo . Si da'lln10 spetta~oli tre v:olte la settima11a: [1 martedì, iJ giovedì ed il sabato. Quando ù.l sole è ca.lato e le omb11e della sera si adden.sano, da tufti i padiglionci. i soldatii\ feriti vanno a frotte a vedere il cinematografo. Per lo più si tratta di films patriotti,c·h e off.erte gratuitamente dai rappresenbanrt:i romani dJi! Ca:se cicr:iematografìche. L 'i,d.eia squisi1tamente p i,elf:ooa Sì devie al capitamro Maniotti .

Indice alfabetico per materie. AJn1et1ris.m ia :anterio-venooo della femorale . . . . . . . . . Pag. ~i\11tomobile rradiologica . . . . » Cellulod•emniti da a11tocontusi.one . . » D enti : otturazione dei e.anali r adicola ri » Ferite da (< era pouil1ots. » . . . . » Ferite del orainio da arru:na da fuoco » Flemmone ga·n grenotSo . . » I n1nervazt0l'1e del c-u;ore e de]l'~ orta. » L ettera diel cam p10i . » l\[alaria : clinica . . . . » l\I alattie card:i.acl1e : prognosi . . . )> .ì\Ieningo encefalocele voluminoso oon ass:en1Za dell'occipitale » 1

Roma,

IQI5 -

1284 1281 1277 12S-4 1272 1274 1280 1282

1290 1261 r282 1279

Tip. Nazionale di G . Bertero e C.

Morbo di Pa1TkiDJs01n1 : C·Otrl'plesso si·ntom a,t ico a:nia.Jogo . . . . . . . . Pag. Orc hiti tubercolari primrai1e : 0u1ra . » Pen.sioni (Per le) ai 1nedici di•pen1denti da amministraz.ion1 p·u bbliche e chiamati alle armi . . . ·. . . » Propagande mediche nelila giwerra . . ,. Sar.èoma ren.a J.e m1ell )!inifa:n:Zia . . . » S ervizi radiolo1gic·i d:i guerra (Pie r i) >> S ervi.zi sanitari militari (Sui) . . . » Tachicar<l.ia : uso t er apeutico del riflesso oculo-cardiia1eo . . . . . » Tubercolosi : La lotta corubr.o la - a Venezia . . . . . . . . . . . » 'L. POZZI, resp.

1288

1285 r275 1289 1288

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Anno IXll

, .Roma, 26 settembre 1915

Fase. 39

I Interessantissime pubblicazioni di palpitante attualità fatte espressamente compilare per cedere in

I •:i::-emie> semig:i::-a,-t,-. i -te>

ai nostri signori abbonati:

Dott. GIACINTO QUARTA, aiuto negli ospedali di Roma, Lib. Ooc. di Patologia Spec. Medica nella R. Università ·

.Vademecum della infermiera i:n. c a s a e

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con speciale riguardo alla cura dei malati e feriti in guerra Un volume, in 16° grande, di ciraa 250 pagine, nitidamente stampato, con 94 figure intercalate nel testo

(per i non abbonati al « Policlinico» - Prezzo L. 4). Al nostri Signori Associa ti si spedisce per sole L. 2. c;o franco di porto.

INDICE GENERALE. PARTE PRIMA: I. Qualità e doveri di una buona infermiera. - II. Che cosa è un ospedale.~ III. Elementi di ~natbmia del corpo umano. A) Dello scheletro dell•uomo; B) Appar.ato muscolare; C) Apparato ci1'colatorio; D) Apparato 'fe· spiratorio; E) Apparato digerente; F) Sistema nervoso; G) Organi dei sensi; H) Apparato urinario ; I) Apparato genitale: K) Regioni del corpo umano. - IV. Nozioni elementari di tisiologia e fisiopatologia. A) Apparato scheletrico e muscolare ; B ) AP· parato circolatorio; C) Apparato 1'espiratorio; D ) Apparato digerente; E) Sistema nervoso centrale; F) Organi dei sensi; G) Apparato u1inario; H ) Apparato genitale. PARTE SECONDA: - I. Delle malattie nel campo medico. SOMMARIO: Cause delle ma· lattie - I principali disturbi morbosi della pelle; Dell'apparato respiratorio; circolatorio; digerente; nervoso ; Degli organi dei sensi; Dell'apparato urinario; Dell'apparato genitale. La febbre. - II. Delle malattie infettive in gen~rale. - III. Mezzi di difesa per l'infermiere contro le malattie Infettive. - IV. Della pulizia e disinfezione delle infermerie per malattie contagiose. - V. Assistenza agli ammalati in genere ed ai malati di malattie infettive in ispecie. SOMMARIO :. Riscaldamento; Illuminazione; Ventilazione degli ambienti della infermeria; Il letto dei malati; La pulizia del malato; Posizione dcl malato nel letto; Sua alimentazione; Somministrazione dei medicinali; Sui vari medicamenti, e sW.le vie di loro introduzione nell'organismo umano. Cateterismo vescicale; Lavaggi vescicali; Irrigazioni uretrali . Jli!edùazione ipodermka. Bagni e docce. - VI. Assistenza alla visita medica. - VII. Nozioni di patologia medica. A) Malattie infettive più frequenti in guerra. SOMMARIO: Tifo addominale; Dissenteria; Tifo esantematico; Colera; Peste bubbonica; Meningite cerebro spinale; Tubercolosi polmonare; Morbillo; Scarlattina; Vaiolo; Difterite; Pertosse; Orecchioni; Polmonite lobare: Carbon· chio; Malattie veneree; Malaria; Scabbia; Enterite acuta. Cuore da sforzo; B) Avvelenamenti. C) Come si appresta un soccorso di urgenza in medicina esclusi gli avvelenamenti. SOMMARIO: Vertigine; Sincope; Lipotimia; Apoplessia; Convulsioni epilettiche; Convulsioni isteriche~ Vomito; Crisi gastriche; Delirio acuto; Alcoolismo acuto; Delirium tremens·; Epistassi; Emorroidi; Ernia strozzata; Emottic;i; Ematuria; Enterorragia; Asfis&ie; Folgorazione; Elettrizzazione; Insolazione; Assideramento e colpo di freddo. PARTE TERZA: Dell'assistenza ai malati chirurgici. A) Trasporto dei malati. B) Delle sale di medicazione. C) Delle sale di operazione. D) Lesioni violente. SOMMARIO : Con~usioni; Distorsioni; Lussazioni; Fratture. E) Delle ferite. SoMMARIO: Ferite da punta; da taglio; Ferite contuse. F) Complicazioni delle ferite. a) Emo'f· ragù; b) Tetano. G) Ustioni. H) Lesioni violente dell'occhio. I) Lesioni violente dell'orecchio. L) Lesioni violente del naso. M) Corpi estranei nella laringe. N) Fasciature. O) Massaggio e mobilizzazione. Bi.. bliografta. Termini tecnici più comuni.

Eper mettere i nostri cortesi abbonati in grado di diffondere il Manuale stesso presso le signore di loro conoscenza, abbiamo delibetato di spedire in porto franco le copie che ci venissero richieste col loro tramite al prezzo di costo suddetto; cioè a L. 2, 50 ciascuna.

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di Medicina e Chirurgia di guerra

Dott. G. MENDES Capitano Medico del 2<> Reggimento Granatieri 0

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Elegantissimo volume tascabile di circa 250 pagine, con 20 figure intercalate nel testo e I tavola a colori P RE Z Z o L • ~ (Per gli associati al Policlinico sole L. 2 franco di porto). So•-.....• n a.rio: PARTE I. Composizione delle unità di guerra. - Ordinamento idei servizi sanitari in guerra : Organi direttivi ed organi esecutivi. Servizio sanitario reggimentale e posto di medicazione. Sezioni di sanità. Ospedaletti da campo da. 50 letti.

Ospedali da campo da 100 e da 200 letti. Ospedali da guerra della Croce Rossa. Sgombero dei feriti e degli ammalati. Servizio sanitario lungo le linee di tappa. Treni ospedali della Croce Rossa. Treni attrezzati trasporto-feriti. Stabilimenti sanitari di riserva. Rifor. nimento del materiale sanitario. - PARTE II. JlalatUe più freqoen" al campo: M. degli organi della cireolazione. M. degli organi della respirazione. M. dell•appa!ato digerente . .M. dell'apparato uropoietico. M. veneree. M. della pelle. M. del sistema nervoso. M. mentali. M. da infezione. Avvelenament1 alimentari. - Ricerche ed a,n allsl chimiche sommarle. - Formularlo. - Indice del pii\ osaU medicamenti con naduzione In francese, tedesco ed inglese. - Cura degli avvelenomen&I più frequenti.. - Dosi massime dei medicamenti. - PARTB m. Traumatolo:ia dJ guerra: Armi moderne. Ferite dei diversi tessuti (Parti molli, vasi sanguignJ, nervi, ossa). Complioazfoni delle ferite. Ferite delle varie regioni (Cranio, faccia, collo, torace, addome, reni, bacino, colonna vertebrale, arti). - PARTE IV. lclene dell'eserdto In campagna. Alloggiamenti. .Alimenti e bevande. Maroie e fattoha militari. Accidenti morbosi durante l~ marcie. Igiene del vestiario. Igiene individuale. Profilassi delle malattie da tnfeatone. - Mezzi più atti•I e eomonl di dl!llnf ezlone chimica. - P ABTE V. ()onTentlone di Ginevra. - Elenco del mezzi pel f onzlonamento del servizio B&Dl.&ado ID eampagna. - Modelli degll stampati In oso nelle unità sanitarie In guerra.

..- Per l'acquisto di quanto sopra, inviare Cartolina vaglia direttamente al prof. EHRICO MORELLI - Via del Trifone, 46 -ROMA (I)


~nno

XXII.

Roma, 26 settembre 1915

Fase. 39

SEZIONE PRATICA DIRETTORI:

Prof. GUIDO BACCELLI REDATTORE CAPO:

Prof. FRANCESCO DURANTE PROF.

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VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Note e contributi: D ott. Umberto Loreta: Per l'applicaz1·om di esanii psicologici ·nell'esercito - D ott A Cossu· R d" z · d campo.:- D. <?t~olenghi: La_ Pt~riftcazione ·d~U'acqtta coti il cloruro di calce. - Sunti e rasségne: CB.IRURGIA." p a,;:_;gui e{

!~ussy · Decubiti da trau~atistni in guerra. - N EUROLO GIA: Reznic-ek : Disturbi vasomotori ed alte1·azioni trofiche. dd Zesi::ii ener• . e. -:- TERAPIA_: P. ~gaud: La cura _degli a:seno-benzoli e le ne1iro-recidive acustiche della sifilide. - L . D eppe di Tanga: In · : :io;r intra_v~n'tfaa di s~blima_to nella n:alaria tropica con sepsi latente. - MEDICINA SOCIALE: L'esatne col diapason fantasma p~

Iaz ~:;;~ d~ pr~p':gi~:d:n:~~alen!;;:ulata. - ARccal adeimt_ie, SVocietà .m~dicbe, Congressi: o guerra. e e s ituto eneto d.,, scienze, lettere ed arti. 0

Ap~unU di m,j._:icina pratica: CASISTICA: Nevriti e polinevriti in guerra. ; :;;r:ad. egli RAPbb I.A. t~ PROFIL.ASSl: I l perman~anato di potassio nella cura a ona l. - Varia. - Cenni bibliografici. 0

Nel~

.

~

Ti'&a Il

Conversazioni castrensi promosse

Sindrotni nervose da sroppio di grossi proiettili del colera. - Sulla vaccinazione anticolerica _

·

pro~essle•ale:

Pa'.'~t unico. -

Nella zona ~i ~iier!a· - _LE~ISLA~IONE SA~ITARIA: Disposizioni eccezionali per la Sanità ubblica Contro le ad•lterazioni dei generi alimentari. - Autorizzazione a viaggiare cotne medico di bordo. _ Ri~posté

quesi Re a domande. - Oo•dotie • Ooncors1. - Nomine, promozioni ed onorificenze erse. assegna della stampa medica. - Indice alfabetico per maierte. ·

Diritti di proprietà riserva••· -

aen.1a oitarne la. tonte.

lÌ vietata la. r l produ1Jon• di lavori pubbllaatl nel POLICLINICO o la pubblloazionQ di sun•i 0 di •asi

.

.,

cara~teristiche

e trarne 1110rma per un migliore rendimento del congegno dell'istitut o scoliaLStico.

NOTE E CONTRIBUTI.

Che c 'entra tutto c·i ò con l'esercito? C'entra

Per l'applicazione di esami psicologici nell'esercito. Per avie re nel servizio militare nini personale idoneo, la .visi ta medica procede, oltre che a scartare ri' :fisicamente inadatti, a riconoscere tra gli idonei rii più a datti al servizio ~elle varie armi e speci alità; ed i segni s u cui basarsi per f1ornnular·e ri.1 g iudizi all'uopo s•ono, come ognun sa, d·ete11mi1nia ti seg.nci.1 fisici (1statura, circoruferenza t oracica, rap·p o·r to fra t ronco e arti inferiori, ecc.) . E tutto ciò va bene, mra non basta. Quanto sto per dire potrà anche fare a molti l'effetto d.i una u·b bia; ma ved:iamo .ulÙ po'. Nelle scuole fìno a giorrni non lontani iid compito del sanitario era ben superficiale e poco ralcolato. Comin·cia ooa ad esser1e riconosciuta 1'importanza dell'ufficio d.el medico scolasti co ' ma .snmile istituzione è lungi dall'avere guadagnato universalme11te la m eritat a samzion·e. Il medico si occupa.v à dapprima degli scolaretti mala:ti di forme contagiose e diffusibili, e poi sii interessò pure àe:i disturb.i :fiu.nzionali dei sensò. in rapporto alla 1Stcuola ; e poi - e qrui: siamo ind.ietro a,ncora - pensò di studiare psicologicamente gli al1ilevi, scopri11ne le particola.rii 1

1

(2)

Notlzte di·

b,eruiss.imo., in·quantochè l'elemen1to psicologie<> è t roppo poco studiato ·e conosciuto come coefficiente del tru.on s·oldato, come indice di produttività_ E i criteri che ora servono per saO"!Tiare bb ' g.iudicare e c1assifi.care i vari rlindividui s ono twtt'a:ffatto empirici. · Evidentemente, non è possibile p·e nsare al1'impianto ,e al fu.nzion.amento di tanti ga b'lnietti di psicologia quanti 1s:ono i p osti, anche principali, ove oolnlcentransi tr-uppe, ed alla tiistituzione di completi casellari d·e stinati a raccogliere i dati degli' esa:mi psicologici di tuttlit i militari indistintamente ; e sarebbe davvero Tisibile la pretesa di integrare l'ordinartl~ visita di leva con altrettanti esa.m i p.s.icolog.i!ci individuali. È dubbio s.e pure n.elle scuole si ·p ot esse, come da qualcu ruo è stato vagheggiato, procedere a met odici esam.i psicolo1gici di ogni singolo a111lnno. Ma, come nelle scuole si può - 1a.nz:i1 si dovrebbe - procedere utilment e a 1s1peci ali esami psicologici in ·d eterminati soggetti, nei quali1 l'ocC'h io pratico dell'tllnsegnante può scorgere qualche segn.o sospetto e nei quali u.in rigoroso esame scientifico pttò scoprire s1Lgn~·ficative s tigmat e (dionde l'applicazione pratica importantissima di sottoporre cot ali soggetti ia. un regime specia-


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FASC.

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SEZIONE PRATICA I

le pedagogico), così n,e ll 'esercitto lo studi·o e l 'esame psicologico speciale ~ln:dividuale dovrebbero applicarsi solo a quegli individui che si facessero n'Otare per qualche carattenii.stica (timidità, irr.equ1etezza, a normalità di c,a rattere e di condotta, ecc.). Centri di questi studi e di queste speci1a1i indagintl1 dovrebbero essere .a lcuni degli ospedali militar.il pri;ncipali, ·e c1avrebèero esservi adibiti ufficiali 1nedici speaializzati; rico·r dando al proposito che sarebbe ora di staccar.si coraggiosa.mente dal v·ecchi 0 diiirizzo11e di far ]a.re un po' d.i tutto al medico militare, c1001 la vana pretesa che dritventi enciclopedico in· onta all'odierna ten,d enza sp,e ciaJizzatrice; oggi .anche J3le l terr·eno della mediailna militare appare ben chi1ara l'u.t il.i tà d'un.a division'e di 1avoll"o e d'una distri1nzione di importanti ra1ni quali, 101ltre alla chintrgj'a e .a lla èLermosifiloipatia, qu·ella degli esami chimici e microscopici, qiuellia. del~'assi­ stenza igienica e del Jsiervtiizio disi,nfez:ioni e, mi permetto ,a ggi.ulngere, quella degli esa1ni psicologici. E qt1a1ora si av.esse anche in questa specialità i·m portantissima un convenri1ente pers.onale tecnico e un eonveniente co1rrec101 strum.entario, potrebbero le autorità mediche miJitari, con mezzi prop,r:ir, pervenire alla conoscenzia. di caisd veramente ddis graziati ·d i so1g getti in1compatibili co[ servizio militare e pure .n o·n rieonoiSciuti a una sommarii'a visita, e a dis·v elare d'altra parte va.r1 casi di meditato trucco e d'abile simul1aztl10ne. Oggigiorin.o la debolezza, la ma11chevolezza, la irregolarità nell'evoluzione men·t al e si manifestano as•s1ai di frequente e 1ni :ilsvarti1ate f 91rm·e e gradi, perchè 1'igiene general'e, ] 'igiene corporea, l'igien1e psichioa sono raccomandate dagli S1cienziati1, ma restano appl:i!cate t1u tt'altro che largamente; e la vita odierna, vertiginosa, assillante, s·urme111ante è JUID. fattore precipuv1 di simili squilibri. Viii so11·0 m10!ltti1 e:aisti ,d.i giovani individui ehe non danino nessun indizio preoccupante: ipoi avviene che, so·t to l'effetto degli stimoli di ambiente e ·d i abitudind. cangiate, come nell'entrare nella dti1sci'plina del.l'eoorcito o i1el legame di un. . impieg10, es:si liberan10 completame'n:te al crogiolo di simile prova o.g ni loro manchevolezza, ogni la,b e ingenifta fi1n10 1a,ll1oira mal aeilata. Qualora iJ. Corpo Sanitario dell'esercito fosse provveduto di medici psicolog.il, la non grave complicazione di serviilZio siarebbe .oampen1Sat a. da non tardi frutti; perocchè così si giungerebbe , a elim~nare più facilmente individui che, portando seco il tni.ste fardello della d ege:n1erescenza con relativ:e note fisio-psichiche più rO meno appariscenti, poSiSono iriuscire gravemente dannooi, e 1

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si potnebbe mirg liorarn·e altri suscettibdrli (specie se adibiti a particolari servizi) di apprezzabili 1 giU.a. dagni; sti evitere·bib e d.i a·ssegnare a certuni, sOllo perc:hè fisicamente nant deficienti, in.carichi inadeguati alla lo1ro1 piort:enzialità p:s1ichica e si potrebberio, i medesim'i1 in altra guisa utilizziare. Si sono letti e s:1 leggooo casi di militairi colti da impi!ovvisa alienazione ed a bèandonatiiisi ad atti per.i colosi : resterebb.e precisam'ente a vedere se si trattava sempre di alienJazi.oln:e rumprovviìsa, senza veramiente verun indizio premonitorio, o ruon piuttosto. di un'·esplo·s ione s1u bitan1ea. in 1mdivdld ui già tarati e che, pure .tacendosi notare per qualche caratteris1t1iiea svantaggiotSa, non erano esatta1nente giudicati e veniv.a!llo magari peggior.a n·d o p,er l'influenza di vieti IStist enii; ma allorquan·d.01 detibi esami psicologii,c i av·e ssero applicazione e vi si s•ottoponessero• se:nza inc1u1gio gl'individtti so1s pettabili pel loro ·p ortamento psichiico, ques,t i casi verrebber-01, se non assolutam·e nte a sco,m p.aa:.ilre, certo a ·r idursi n1oteV'01lmente di n·u mero. Si m'a verà forse l'obiezione che 00\01 tale in1novazione si P'Oitreb1b e dar esca a ll'aumento del numero dei simulatori per sottrarsi al servizio e farsi, m·ettere sdtto oisis1e rvazio·n e psicologùtca. Ma si può rispondere che il sapere che vi s·onv m,e di,c i forniti di particoJare com pete11za varrà runzi a mettere in guardia l 'aspìra.nlte simulatore contro il p.eniieolo di ·essere sooiperto e di UJ&cirne 1

0

s~ornato..

I vantaggi poi non possono sfuggire a chi g1utdi·c hi con moderni·t à ,d:iJ vedute. Basti U:nt'.osservazion·e : si è .ae<::en111ato ail male dei s imulatori dlii iruf ermità per is1ottrarsi al d~rvere del s.ervizio milriltare; ma v'ha. d'altra parte chi dissim1.11a, dif1etti 01 malattie, sia per am1bizione dell'uniforme sia per ci.nrteresse d~ ·c arriera. Tra queste dissimulaz1!oni, quelle ch e spesso riesieo1, no e che sono le più temiibili per le 1eventu.a l.i conseguenze, sonio le dissimulazion,i dlii disturbi funzionali nervols1i1 e psichici (for'lne epiletti~1he, ne.urastenich·e , temperamenti impulsivti1, ecc.) . Qud è i;n1eontliotverso il benefizio di cotesti odiernn mezzi scientifici dlii esame psicologico.; i quali pure p otreè1bero fare buon giuoco prima di procedere all 'assegnazion·e di m1ilitari o graduart:ii1 a taluni servizil che richied.ono in particolar modo requisiti indiv1idluali di equilibrio, di sangt1e freddo, di domilnio di is è. È i:n negabile che per arrivare all 'attuazionie di simili proposte, si richiedono fatiche e sacrifizi. Ma ora che ben a ragione s1l domandano nuovi sacrifizi per una maggior efficlilenza del1'esercito, noni de,·e parere eccessivamente strarl/a la proposta di 1s1tudiare l'impianto di un ser\izio speoi1alizzato rispondente a nuove esiigenze 1

(J) •


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IL POLICLINICO I

[ANNO

XXII, FASC.

scienti·f iche ed att01 a portare lumin!O!So ineremen- ponevano l'iaitttoradiologica qu.aindo da noi, creto ad una funzionie che 11.Jell'orgiainiismo dell'eser- do, :non se ne faoeva ancora parolai. cito, come nel grande organismo socirue, è maLa <li.110.mo dell'aippa.recichio da campagna maniifestamente di pri.m '•o rdine, la notdle e att- ruJivrata da due ·persone ha d.aito: stera, previdente e provvida fu.nztlone della Sa80 vo1ts cli. tensione ai poli!; nità. 4 almpères d '~ntensità al prim.airio; .Noru da ieri rimugina1 tra me la quistione 1.5 m. a. d'intensità al secondario (con tubo Miiler ad anti'Oatode riruformto del diametro di dell 'applica.ZJÌIOne di esami p!Stico1og·i ci mieli 'esercito in casi s:peciaJi (i. quali, consid•erato il no- mm. 150-170) ; risultati ·qua.si jldentici a quelLL tevole contingente ann!Utale diii uomo ni sott6 le ottenuti da aJ.t ri o,ssenviatori. Imi seg.uito, e oil ':attacco detlla comente stradaa'f·m i aniehe i:nJ tempo ili! p ace, pOSStono essere bastevoli per giustifica.r e l 'im p~anito di uno sa>e- le direttamente allla. dina.mo, diven1U1ta in questo mioid!o organo di tra.sm iLSsione, non arviendola ciaile isiervizio, ed in temrpo di g.ulerra aumentano di numero, <late le emooibni, le prtilV'azio.ni, gli .. potuta esclude-re dal ciTIC'tlito, ottenDJJi. con 95 st·r apazzi, le varie condizi,Ofni ainormaùi di vita) ; vol,t s: 5 a m pères al primario ; ma mi sO:nlO risolto a manifest are adeS'S01 il mio 2 m. a. al secondario. penstiiero, perchè adesso sui molteplnci quesiti Per esigenze di servizio e mielia 1>'J.'Obabile e· con.c.ernienti l'esercito è in particolar modo riventualità di doiver trasportare rapidamente chiamata l 'attenzione. .. 00tn!fes.s·o• di non conoscere se n1egli organa- l 'aippa11eechio a distanza dalla base u,t ilizzai, pe:r menti medici militami di .a1ltre naztioni si sia la messa iin .a.ziione, il moto rotatitro de1l'ia.sse fatto o n•OI qualche cosa . del genere, quantunque pri1nario della Fiat con marcia in 3a velocità nion ignori ch1e altrov1e funzio.n ano bene rip,a rti raggi utrugendo : 110 volts di t ension,e ai poli; per malattie nervose, anche al c.amrpo; ma oso 5 . 5 ampètes d 'im.tenrsdtà al primario ; affermare ·c he, quando pure mancasse Jo stimo·lo 2.2 m. a. d'intensi.t à a1 seoondar.io senza ecdell'esempio di fuorti.1, saTebbe qiuesto uno di qlllei' casi in cui isi potrebbe a tempo opportuno cessivo riscaldam.ento nè produzione di corti p!iend·e re q.u i 1'iniziativa e faTe da $è, e si fa- circuiti. Con qu·este tr.aSformaziorui. ho potuto dimilnruirebbe bene. Dott. UMBERTO LORETA. re il tempo di posa e aumentare il potere de1ìnietn1~ dei raggi X, il che mi parve già abba•• stanza, tenuto conto della 1potenziaJità della diRadiologia da campo. namo, quantunque di perletta cos,t ruzion1e. per il dto tt. A. Cossu, .capitanlO m·e dico. S.imtetizzando, i risultati SODIO i segue.nrti : arti, baci no di adolescenti : 'Vitti.md, ; Le C0J1siderazioni sulla raéLl.ruogia da campo torti.ce, collo : b,u oni ; esposte :lllegli ultimi numeri del « Poltl.cliiniico », cranio, articolazioni coxo-femorali: mesebbene non ispirate a unità di criteri ·teorici nè diocri; prati,ci, data però la presente cia:-:c.osta111za e pel add onne : mrulli. f·e rvore di concorde finalità che le ha suggerii.t e, PVìtrei e&ibire a coloro che lo desiderassero, la meritano tutto l'i.nteresse delliai claisse medica. mia raccolta di 1n.ega.tiwe .mdriogra:fiche e dii diaL'apprurecchio radiog·rafi.co d·e l C·oirpo 6iainJita- pos!Ìtive. rio militare, iin. d'o tazione alle uniiità .m o1b ilitate Ed ora aiccenno brevemente ad UIDa circostanè quello - ognuno sa - f•ornito dalla d.i.tta Bal- za la qua1e potrebbe aviere u.n qualc.h,e interesse. zarinii dri. Mil'atno per suggerim~nto del generale Nel com.b attimento di Ettan1gi II avvenuto nel me dico Fenr.ero di Cavallerleone. settembre 1913 nel setto.re di Der.nia, il 1llemico N0tt1 conosco qua:1e rendia:nento abbia dato nei n1eill:a f11ga l:aisciò nie11 'a1ccam pa1miento '0.Jtre uno Balcan[, quale ne dia at·t ualmente nella guerra ·s tock di ferri chi!rurgiiiCi, un completo .aippa.recnazioniale, certo1 è che in Libia h1a pienamente chio radiJografico di marca tedesca (c0111. intereorri.s.p osto in molteplici e non. facili ciircostanze. ruttore elettrolitico, tUJbi valvola, ampolle Gu.nNe tengo 1Jarola non fosse altrro per l'uso qua- delach, i·nld·o tto Reinigier modiello gra'llde e JDUsi qu\)jtidiano di quattro anni, d.a ll 'i·n:iz.io ci'9è merose ·p ile Bt11nsen1) ; daJ.la furi1aJ devastatrjce della ocC'l.lJpazione d.e lla Cireniai~a. dei nostri asca111i si salvò solo l'induzione la Quan·t o hanrno scritto su questo giornale di- quaile trm asi att11almente nelJ.'OspedaJe civile stinti rad.iologi circa i pregi e difetti dell 'a ppa- di Feltre. Dall'esame delle poche radiografie rimaste inreccbi,o, fu da me rilevato in precedenza, ia che mi persuase ad alPportaTvi ailcune modifiche ten'"" tatte e dai num.el}o,si fraan.m enti!, mii convinsi denti ad ~ utmentarne la pod:en~ialità e che su p- coone a P.a.rità d.i condiziond, si possa rimarnere 1

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soddisfatti dei risultati ottenuti da un a pparecchio di modeste pretese ma diJ f.acilissimo manegg.io. Pur riservando ai .t ecnici apprt:;zzamenti e giudizi in merito, positoch è ·t anto si è detto e scritto per sostituire m1ella zona avanzaita 1'01pparecch.iio da camrpo co!lJ l'autoradàologica, mii pernn{etto di rtirordairieJ che difficoltà logistich e 1nai rp.otranno con&ienti.r e .t'impiego di questo potente ma · ingombrante mezzo di indagine :n,.e lle vicinainize delle Linee dii f.uoco. Chi conos1ce i settori orv.e si svolge 1a in1ositra ~ione s,a pur.e che ai piedi delle ALpi 1 n•o n difettano ospedali civili dotati1 di mezzi moder.ni dliJ !i.nd!aigine clinica, noni esclusa quella rn.diogra:fì.ca. Orben1e la pretesa di lfa.r arrivrure più in alto le auto ove iai fatica si rur·r ampi.cano ~ muli (.nici-1 parlo della stagione invernale) è Ullla 1sip1endida ut-0.pia, rn.a selDJpre un'utopia, mentre lassù l'apparecchio da campo &omegg.iato 1può gi u~gere e dare i suoi buoni i-isultati, .pwr.chè gli sii dormain.ldri que·llo eh.e può dare. Circa ·g l 'interventi chiru1rgici ·d a p1"atiicarsi nelle primis simie linee o poco a tergo, la prudenza non sa•rà mai sufficiente; a contesa finit:.t si potrà dire della .ch!ru.rgia di guerra, para.fr.;isando il motto 'V·r aziano: l\'lulta ceciderunt .. 1

Ben.gaisi, agosto

1915.

La porifieazlone dell'acqua eon 1 U clomro di calee. La nec·eissità di provvedere alla purificazione dell'acqua per le truppe in campagna, ha indotto le nazioni: meno minuziosamente apparecchiate alla guerra, e tuttavia tras.cinate nell'attuale conflitto, a cercare del1e soJ.uzioni immediate di quel problema. Poichè era impossibile allestire subito il :n.u mero occorrente di apparecchi per la sten1izzazione col cailore, così oltre questo metodo di purificazione, certaanente il più sicuro e raccomandabile, si dovette ricorrere ad altri veramente ·i mprovvisati, e !Sopratutto al tratta.m ento con i.l clotiUJro di callOe' : sostamza, d·elJa. quaie esistievaino od erauo facilmente preparra;bili q,1an ... tità i.nlg.enti. Come mezzo chimico di disinfezione dell ':acqua potabile, l'i.poclorito1 di calcio ha evidentemente grandi pregi : .notevole efficacia, basso prezzo, comodità di trasporto. Ha però an.che dei difetti: sapore e od·ore di1s.gustosi anche in piccolissima quantità, intorbidamento e variazione della costituzionle chimica dell'acqua, azione disinifc.1.tan1t~ m<ilsicura sullia parte cQDJ)ulScolare sospesa nell'acqua.

. Si trattava p,erciò di trovare qualche artifizio, mediante· il quale codesti difetti, o i più rilevanti di essi, fossero più o meno completamente aboliti, e in.. pari tempo, si: raggiungesse la semplicità e la sicurezza che sono indispensal!dli per gli usi ·delle truppe in guerra. In questi m·e si non sono davvero ma11cate le proposte per tale s0opo, e sii sono andate raggruppando initorno a due indirizzi pr~ncip·ali: o trattare l '1aicqua eon Ul11 eccesso <11 tilpoclmito, IP110'habilmem~­ te sufficien.te anche quando l'acqua sia inquinatissima; oppure determinare e UJSare, volta p·e r volta, la quantità mi.ruima d i ipoclorito necessaria per lai disirufen!zione. Il primo indirizzo è senza dubbio il più spiccii-0, ma ha, f.ra altri, l 'incoDJVen i ente di dJair luogo, a.oc-be iin acque 1poco impure, all'aggiu.ntta di qua:n:tità eccessivie di ipocloriltx>, prima., e di iiposolfì to 1sodiro, poi, p~ neuhrallizzare l'ipoclorito alla :fi.ne de11ai disinfezionle. Si hai cioè dliiscreta modifi:oazione dehla .composizione chimica dcll 'acqua aniche quand·o ciò non è ·n ecessario1. WeSJenil::erg (1), .per ovviare a quiesto, propose l'uso di un .~poclot1ilto <li calcio, 1preparaito le!Siprressarmenlte con alJto oontenuto di clor-0 attivo, e di un n·e utralizzante a base di aequa ossigenata, per cui l'alterazione dell '.acqm non v·e rrebbe ad essere troppo grande. Il secondo indirizzo invece ha il grande vantaggio di far accertare, per ogni singola acqua, la ·q uiaintità ocronrentte di ipoclorito, e cosl, oltre Lai ma.g gior sidulreZza dell'opera d!i ipurificamone, è pur possibile la scelta giudiziosa dell'acqua da destin;a.rsi .all'uso p·o tabile, il ri:conois.cimenlto di sruc.cessivi inquinamenti accidentali nella stessa acqua adoperata per più gi'orni, ed è evitato l'abuso di disinfettanti ichimici, che .non !Si possono considerare innocui, sopratutt-0 se adoperati per lungo tempo. 'i\Toodh~ (2) h.a p-0r.tato a questo secooklo indirizw un import:.amte contri1bu.to ron l'osservazione che un'acqua addizionata di ipoclorito di ca1ce la qu.a.l!e assuma, 15-30 minuti più t.Mdi colorazione turchina oon joduro potasSlico e amtido, n<>tnt devie più COllltenere baitteri vtilvi del gruppo diel bact. coli e del b'a cillo dissenterico. A me è pa.r so opp0irtuno di esami.niare con cura quanto 11 W oodhead aveva affermato, senza la scorta di documenti speri·m entali che ne climostra1sse110 chiaramente la portata: mi sono pr0tposto cioè di sta·b ilire, con ri0erche dirette, se l) aggiunJta di cloruro di calce aLl' acqua•, in quantità tale da dare dopo is' colorazione turchina con\ joduro potassico e annido, è sufficiente ad assicurarvi l'uccisione dei batteri c1ie han.n o 1

(r ) Hyg. R111ntl1Schau, 1915, n. 8.

(2) Lancet, 19 settembre 1914.

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niagg iore i11iportamza per l"'ilgiene delle trupp.e : bacillo del tifo, del paratifo, della dissenteria, bacterium coli e 'Vibrio11ie del colera. N•on è qui il .caso di deisicrivere i particolari delle molte esperienze, che ho eseguito con tale scopo : basterà ·espoirne i res ultati: pratici, premettendo solo qualche avvertenza. La reazionie colorata· che si •ottiene aggiungen·do aJla solou•i ione id i ipoclorito il K I e i 'amido ha intiensità divtersa .a secocnda del contenuto cli Cl atti'V·o, ma an~he a \s.e canda della proporzione e della quantità dei due reattivi. Io mi sono valso di una ·m iscela beru macinata di una pa1te in peso di K I e di tre parti di amido: l':a·g g·iunta di un pizzico (una punta di spatola) ·di essa a roo eme. di soluziane di clorur·o di calce dà ·C·oloraZlione t il u-viola in priesenza d!i/ 0.0028 rp& mille di cloro attivo e colorazione bl1t1-filferaist1iai con 0.0035. È solo •raggillitlgendo una · di q·weste colorazriond, che si può aver fiducia nell '.a;vven'Uiba disinfezione, .iC'OltD..e vedremo a morrue1nibi. N01n. sempre gli studiosi di qu·e sti .a rgomenti riferiscono in qual maniera si sono accertati dell'azionie degli ipocloriti S·u ll'acqua: altr·e volte il meto.do è bensì descritto, ma l'accertamento spesso è 1s.tat01 ·fatto •c oltivan.d·o solo r eme . del1'acqu·a , oppure m ediant·e il cosi detto saggio del coli su 5-10 eme. d'acqua. Ora è bene ri;petere che quando ISli. tratti di esper1itenze le cui conclusioni devono tr.adursi n ella pratica, è necessario esisiere molt0i più ·e sigenti 'Verso i metodi di purificazio,ne, appunto perchè l'acqua non si beve a eme. e in guerra le condizioni generali del soldato sono non .raramente propizie a.11 '.alttecchimento deJ.le iDJfez.io1nd. intes ti'lltali. R·o ritenuto pefta.nto ·in1dispensabile di ricercare l 'eventuale sopravvivenza dei batte ri patogeni specialmente su catr\pi·oni di roo ~mc . Un altro lato inter·essante del problema è quello che concerne la torbidezza dell'acqua. Le pairti corpuscolari 1s1ospese possono essere costituite da elementi m i.nlerali di n1iuna importa:nza dal punto di vista igienico, oppure resultare da -.... detriti organici più o meno riicchi di .l::iatteri ~n tutto il loro spessore. Non è impossibile di uccidere anche in quest'ultimo caso i germ~ patogeni, ma occorr·e perciò un:ai concentrazionle di disinfettante e , forse più, una durata di disinfezione, che presso le truppe non troverebbero e-erto comoda a pplicazione. Se si deve consumare per scopo potab•ile d•ell 'acqua torbida e se s i vuole purificarla coni l'ipoclorito di calce, b~sogn.a dunque filtrarla . Il d·o tt. Vittore Ravizza di Milano h a costruito, per 'PurificaTe con l'ipoclorito masse ,nJOtevoli d'acqt1a, u11 aippairecc-hio as sai seinplioe e irnge(6)

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gnoso, il quale è a ppunrto IProvvlilsto di u·nia1 telafiltro che, .pulr fl.ll11zionando ·rapida1Thenrte, corrispo1nde assai ben!e. Ma in qualche carso la torbidezza dell'acqua è di tail natura da non ipoter venizre allontaina t;ru con J..a ISiempldce :filtnaz.iollle attravietrs.o tela: raccomando iaJll.o ra di aggiu11gere agitaJndo bene r.5-2 grammlil di oolfato allu.minko commerciiaJ.e per iettolitro e dopo 10-15 minuti filtra.rie: 1a precipitam011Je che ne segue permette di avere acqua discretamentbe limpida ainche filtrando a~traivierso sem plki falde di cotone [drofilo (meglio attrarverso cotone idirofilo rom.presso, che ·p erò non credo si trovi attualmente in oommerclo). · Noto pure che, occorr.endo, si può es~eguiire contemporaneamente dl trattamento oon cloruro di .calce ·e quello iOOll solfato ailu.m~ndco : essi non s i disturbano a vicenda. Reis.ta infine da dire qualcos.a intor.n.01 al contenuto batterico. Qual 'è il numero dei germi patogeni che i.ru questa sorta di esperienze bisogna aggiungere all'acqua per ripetere con maggior fedeltà il caso pratico? Evidentemente non si può dare alcuna risposta precisa : :io ho pen.sato che ci ~si potesse però ·a ccostare alle condizioni peggiori u sand·o acqua di fiume (acqua ·d ell 'Ar.n:o) molto ~ngui:n.ata naturalm ent.e, addizionarla di piccole quant1tà di feci e di uri·n a, e poi di un numero di batteri paragonabile a quello che si trova ordinariamente nelle aicqtUie .lurird e, o che lsli: ve1:111eè1bre ad avere irn 11na acqua potabile inquinata ad arrte con germi pat ogeni os6ia con; 1tia:le qua.nltità di ctul1trura dai non irruparti:rle una torbidezza ohe per sè Ja irendesse SO\Spetta. T.a nto per riferire qualch·e cifra, dirò che in una delle esperienze decisi ve si usò un'a0qua già ricchissima d·i gierrmi p·ropriJil, che con.sumava col metodo, di: Kubel gr. 0.02 di O p·er litro e c·h 1e. fu a·dldizionatai di oltre 5 mililOlnli di b:aicilli del tifo ie dli oltre 2 m.i1ioni di vibrion~' del coùera per omc. In 11n'altr.ai prova, con acqua dell'Arno stenl1zzata, s1 aggiunsero, net vari campioni, e per eme., persino milioni 4 di vibriond del colera, milioni 5 ·d·i bacillo dissent·e rico, milioni 36 di bacillo pa.ratifo B, milioni r6 di bacillo del tiifo e milioni r8 di bact. coli. Premessa tutto ciò, io posso d~re che se l'acqua, dopo r5-20 minuti d'azioine del cloruro di calce, dà ancora colorazione tilu..ivioletta persi1&tente con la miscela di ioduro potassico e amido, essa, nelle mre ,ooperi>enze, è resultata ormai cosd. !pttt'a da .n oo d:are più svilllllppo dii germi patogeni, neppure coltivando 1n massa ioo <'mc. de11 'acquru stessa, add1znonati, appena trascorsi quei 15 m~n111ti, d~1la c{llla.n ti.tà id.lii iiposolfito sodico necessaria per abollijr e imaniediiiaftailllleJnte l'azione drel['ipoc-Iorito. 1

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Naturalmente la quantità di cloruro di calce Per la dci;sinfezione dell'acqua si userà, ogni da usarsi nei var1 casi è differente : può essere 1oò litri, un pacchetto di cloJ:ato di calce, che si cli di 1-2 ~or. di cloro attivo (1) per litro, ma macillla: ntel mestolo ,a ipliù .r~prese oonl poca acpuò sa.lire a·nchle a 150 mg.r . e priù, quainldo l'ac- qua mediante il p,estello di legno, deca1nlta.l1Jc1iq qua è molto inquinata1. Sta ad ogni 1Il!Odo il fat- ma.D}() mano la pa.rte .p iù il·ianrpida sul telo posto to che la reazi,one colorata coru ioduro potassico sopra la ·b ocoa del reciipienJte del1'arcqua per ian.e amido è pttimo segn,o per ·g iudicare dell'an- pedwe che im. quesita pe!V'etnga la piattte .i nso1udamento d·ella dri·s1nfezione, onde a me pare che bil·e del clorur-0 dli cal6e. &11'ultiimo siÌ. g.e tterà via esso debba aver.e la più larga applicazione n el~l p 0C·O ·resri/diuo rima:sto nel mestolo •e rCOllJ questo, att~n1gend·o l'acqua da[ recipiiient!el 1ni cui L5lta disi:n1a p:r.a tica. Per le tmpipe, tenietndo pure conto delle ils.truzioni che il Ravizzai ha aninesso a..1- f!e;ttandosi, si fairà .passare [>ar.ecchia acqua 5111 t e1o; pdil sii ia1g•iterà bene la mais/Sa e infine si ~en­ l'apparecchio già ricordato, io proporrei quindi derà Uin c am1pi•one dci. 100 c•m c., a[ quale s[ agl e seguenti norme: 1° Le acque da sottoporsi alla purificazione gi!ulnge una comipnessa di j-0d'lllr.o potassico e aanicon i1poclorito tcùii cal1ci:o (C'lor.UTQ ·di calce) deb- do, ch·e •si sarà .prima polverizzata. Si osserva, agitando, se compare una colorabono essere scelte fra lè meno sospette e le organoletticamen,t e migliori : sempre quando sia zione blu-violetta i.ntensai: se dopo 1-2 minuti possibil1e, :si aidoperiino cioè le ac·que p,o co e~o­ essa no1lll è ·a~parsa oppure si è 01ttenuta solamente una colorazion1e violacea o paonazza che ste ·a inquin.amenti, senza. colore, odore, sapore tende a scomparire, si aggiunga subito . alla sgradevoli, fresche e Limpide. 2° Se le uniche acque disponibili per bere nra1SSa dell'acqua, nel modo indicato prima, un ·s ono torbide, dovranno venire a~curatamen.te altro pa:cchetto di cloruro di calce. Quindi si 0hia.rri1ìcate, o faicend-0le p,a sisare iatttraversio UlI1 telo preleva.no nuovamente roo icmc. per la reazione di fiuJstagnro ·bianico OJ?IPUire, sie qUJesrto ·non basta, con ioduro pota.ssico e amido ·e , nel caso che trattandole ·c ol 15-20 per mille di solfato allu- anche questa volta essa f:allisica, si farà un'almiruco, sciolto prima in una piccola quantità ·bra aggilllltai dii cloruro cli ooLce, le cosa villi. (1). In genere le acque pure o poco impure :noni dell'acqua entro un recipiente non metallico e richiedono piu di 1-2 dosi .di oloa:ll'to cli calce: poi aggiunto alla massa lasciandoJo agire almeno 10 minuti. Dopo quel.Sito trattamento l'ac- sono solamente le acque notevolmente inquiqua filtra bene anche attraverso una grossa .fal- nate che n·e richiedono parecchie. Dopo l'ultima aggiunta di 1c loruro di calce si da di cotone idrofilo sostenuto, d:ai un telo comune. L' aiggiu1nlta del 'Solfato allìulmilnict>i pìUÒ lasciano trascorr-ere 15 minuti, tenendo sempre essere fatta .s11Jbi to dopo ,q ue lla .d,el cloruro di d'occhio il .campione di 100 eme. che si agiterà cal,ce, lin mod:o da esegui11e lie ,d.u e Oiperazioni di di tanto in tanto con uno stecco, pulito.: se la dhia!1ifi0az.io·n e e di dis~ntfezione nello st-es·s o colora,zione violetta durante quel tempo accenna a diminuire o a scom·parire, ciò indica che t eni po. 3° Supposto iche i recip1enti in cui avviene \ la q·u aintità di cloruro di calce a.g giu1nta all.,aequa il campione trattala pu·riiicazJone oon l 'l:poclorito ab.biiarno una ca- è insuffi•ciente. Solo quando • pacità di 100 litri, saran1110 dati i.n1 dotazione : to con KI ·e ami,d o, agita.to ripetutamente, rea) una serie di pacchetti di cloruro di calce sta blu-vi1ol1etto per qu-i111dlici miln1Uti, si può rileggermente compresso e avvolto in carta per- t enere che la <lisiitnIBezione idlell 'acqua con la dose g.attneniarta, 'C'Ollltenlenti ciasc:uno g.r. 1.5 del sale, 'uls:atta di ipoclorito è soddisfacente. Dopo si assaggerà I 'acqua e se ha sapore o pari a circa gr. 0.5 di cloro attivo1; b) un·ai serie di piccole compresse di amido e ioduro po- odio.re di oloro, vi si scioglierà l'iposolfito $.Odico, • taissico fabbrica.t e co.111 tre partfii ~nl pes\O del prooedendo come iper il ctoruTo di oalce. In geruere ne bas!be.rà un.a do·se sola, ainclie se sii! oono p·r imo per una parte del secondo ; e) 11.nla serie di pacchetti del tipo di quelli di cloruro adoperate ·più dosi ·di ipociloritoi. La lllleutmlizzazi•o ne ·del sapoce e d·el'l 'odore d1 cloro è quas1 di calce, contenenti gr. 3 di iposolfito $odico; d) una s·erie di pacchett~ di 2 gr. di solfato al- ~Sltantan,ea d.opo la diss·oluzioo(e dell'~lposoJ.:fito. Il telo·- filtro ·dovrà essere tenuto ·ben pulito e luminico; ·e) un mestolo, di l•e gno in cui sia sedi tanto in tainto fatto· bollire icon acqua e u:n g.n a.t a la capacità d.i- roo eme. e ·u n pestello di legno che si possa adattare al mestolo, il qua- po' di: soda cristallizzata o di c.en.ere, per disinle funzionerà anche da. mortaio; /) u:n. telo di fettarlo a. fondo. Esso è soggetto a venir corfus~agno bianco da usarsi come filtro. (1) Con •ulni po' d'respenenza 1sri rioonoscerà subito dali'ainHia,1 nento della reaz!ilone con K I e a(1) Il clorttro d!i' cal ce ardi:nario del C()t11 mietcio, mido se Ja dose di ipoclorito usata è insufficienqllMld'è in buono stato dd con.S-erv.a.zione, cOlnttie- te e se quindi occorre aggtiun1g er.ne immediatane in n1edii ai il 30-35 o/o i111 1>e5.0 di cl0110 attivo. mente del l 'ail~ 1

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roso dall'ipoielorito, .sebbene la precauzione di fairvi passare ·pairecch:ila acqua e poi la soluzione dell'.iposolfito, durante la disinfezione dell'acqua, co.tne è stata descritta, valga a ritardaire e ad attenuare tale corrosione. Norme •a naloghe possono valere per la diJsànfez.ione d'e ll'acqua destinata a picooli reparti, drra·pP;e11i, ecc.; e special·m ente 1·n ta[ oaso dovrebbero ritt~re molto .ut:J.Ji l'e cOttllipirietssie di c1oouro di calce e di cloruro sodico secondo Vri'llcent e Gaillard (1), che orà prepiaua la ditta E·r.ba oppure q'l1~11e Sclavo e Betti, .p erchè da ies\sle l'acqua .n:on è 1ntorbid-ata, mentre lv sareb·b e • c1aù cloruro di calce aggiunto in sostanza s·e.nza farlo pass'a re per un telo, come fu indicato p·r ima e come 'llon pare certo possibile di praticare nelle disin·fezioni 1.n1 pitcolo:· Vi è però un inc-0inveniente: la diffusioine dell'ipoclorito di calcio nle!1'l' acqua con cotesiti preipair.alf:1 aivtvtiene abbasta~ai lentamente: per es. dalle compresse Erba, diopo 15 ', non !Si ottiene ie;he la metà del cloro attivo che esis.e co.n.tengono. Se si vuol aver il ben1efizio1 dell'acqua limpid.a s.a rà dunque necessario di prolungare convenientemente la· durata della disinfezione in base ai dati che i fabbricanti dovrebbero porre sui loro preparati, o, meglio, ,aumentare a.a ricchezza di qu1eSiti iin clorruro di oaqce. sicchè la dis[nfez.idtlie 1110n· abbia a richi ede re tro1ppo tempo: poichè non bisogna dimenticare che non è molto facile far pazientare per mezz'ora o più delle truppe assetate. Quaindo però condizlilOUlli s peciali rendiamo imposs.i·biYe l'esecuzione d·e l 1Saggfi..o che abbiamo indicato per !la determ.iioozione della dose di ilpoclorito occorrente a purificare Ulna. data acq,l;la, non '!'esiterà che <rlilc01rrere iad u1n. iautro agente di disinifezion:e, e preferilbi1mentle al calore, opipu.a-e vtaùerisi di q1U0Jnti1tà di iJpoolorito fis;.sate dm. prrecedienza oome presrum1bilimente suffi~i anche per acque mo1to ini~uKroate. Wese-n.berig, siecondo le ricerclie citate ~111 .princiipiio dii qUJeSt'artioolo e che io posso confermare, IP1"opcme 1'uso di 150 mg:r. dli1 croro attivo (·gir. 0.45 dli cl'oirurro ' dli cailce ~dill0ltio) per litr.01 d'acqua!. ~' iin fOlnlèlo, 11rna1 dose chel n1o n dareè1be tropp10 pensdero, se at~he in I ta!l.ia si pensasse a :preipairare del cl.oruro di calce ad a11to con,t enuto di ipoc'lloo1ito, mia è pulre so~amerute Uina dose .aippirossdmaltil~ ; e lnkm s1 raocoana.nderà mai ab OO:s,tarolza di ricorrere solo in caso di n•eooslsi tà a questo procedimento. _'\.. parte questo punto, che peraltro meriterà di veniir preso in esrume per una ronveiniiente sA111ZÌQllie, i dati raiccolti fim,or.ai dia.nostraino bene che la pull"ifi-cazione de11 'acqua oon il cloiruro di calce, t

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(1) C. R. Acad. S e., 1915, t. 160, p. 483. (8)

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eseguita con le cautelJei .d!e$C'ritte qui (1), è, lfira i metodi di necessità, fi0trse i1l più raoc01110.1ndabi1'e >' • pier la relatiiva setruplicità e ,p er la notevole sieu.rezza. D6ve le nootre truppre non b.Jainino pombilizzatori o d'O'Vle questi noni poissiono venirr i1sati, il clorwro di calce dovrebbe nel maggior 1t11U.m.ero· dei ca:si ri1sol vene a:bbastanz.a ben1e il vitale problema della provvista di buon'acqttai potabile. Pisa, R. Un~versità. D. 0TTOLENGHI. 1

SUNTI E RASSEGNE . CHIRURGIA.

Decubiti da traumatismi in guerra. (~. MARIE

e G. RoussY. Bull. de l' Acad. de M éd·ecine, maggio 1915).

In con.fronto alle guerre dei tempi ·p assati,. nella guerra attu·ale le ferite del rachide e del midollo spi\Dale sono state molto frequenti. Cic> p.are dov•u .t o al fatto che i soldati oggi son più spess.o costretti ad avanzare strisci·a ndo carponi o verutre a terra, alla frequenza mia.ggiore delle ferite da proiettild d'artiglieria che non di rado colpiscono i soldati già curvi o abbattutisi per terra, alla moltepli-cità delle imboscate e degli attacchi di fianco e d'infilata. È no,tev-0~e sopratutto che i fenomenii paralitici consecutivi a. lesioni midollari d'or.i.g ine traumatica i.n guerra tendO'nlO spontaneamente a migliorare e guarire m~lto più rapidamente· delle lesioni consian.i:l i d'altra natutra. Negli ospedali da guerra le m:anifestazioni p.airaple-giche presentano una prognosi molto , più favorevole che negli ospedali ordin1ari. Queste lesiioni che sono quasi sempre di prognosi it!ltfausta in condizi()nti comuni, presentano. caratteri di gravità. mjnme e di·f ficilmente h.anno esito letale in ferite di guerra. Quamldo è leso il midol1o du.nk:J. ue non bioogina mai essere fatalisti e considerare il analaito per perduto; se si rdesoe ad evi.tare le complicazioni che possono aggravarne la prognosi-, spessosi possono iavere miglioramenti tWn sperati. Bisogna sopr.atutto cercare di evi.t are la formazione di decwbiti e gli inconv.end1enti delle alt erazioni funzionali degli sfinteri vescicale e rettale.

(l ) Anche Gascaa:d e La.roche i·n F.ra:ncia (Pres:-se méd'i'c ale, 1915, .n . 36) ri·leva:no l'importanza d! fisssare di·retrtameJn!te 00<11 og114 ac·q ua Ja ddste dt i pocliori to necessairia e s ufficiente per 1ia. purifi• caz1one.


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SEZIONE PRATICA

Le escare necrotiche rappresentano u1ni0 dei J>ericoli magg·i or.i· delle ferite midollari. Si è riten.u to dalla quasi generalità che esse avessero originre diretta da alterato trofismo cu'taneo dovu,to alla lesione del mi·dollo spinale, e perciò si ritenevano inevitabi.l i in questi gravi 'traumi e poco si cur.avano. Charcot non conosceva l'antisepsi e l'a:sepsd, e però considerava i decubiti aèuti come l 'esp·r essione diretta ed e•&clusiva dell 'alteriato trofismo d'orJgine cen1:rale. Inveoe le scoperte della l::atteriologia, m.od.1iìcando i nostri concetti circa la patogenesi dei decubiti, ci fanno ritenere che questi poss.o no .-essiere evitati nei traum.i m.idollari. I centri nervosi eserciterann.o sempre la loro funzi0ne regolatrice sutl trofismo dei tessuti; ma. 1 'alterazione di q.u esta ftinzione trofica in casi di lesioThi m.idollari si• esplica so.ltanto sotto tor·ma di una diminuita .r,esistenza dei tessuti alle cause morbose esterne. Le lesioni midollari per sè non· producono mai inJ genere le alterazi101ni tdell 'epi:dermdde che precedono la formazione -dell'escara. Queste alterazioni si hanno invece a causa della comp·r essione prolungata dei tes-suti ·molli nelle regioni più declivi e per l'inifezione settica che sopraggiun·g e ed è favordta da ·~ond.i.zioni di umidità e di sporcizia della pelle. Nelle lesioni .traumati~he del midollo spi•n.ale, a causa della paraplegia completa che .n e consegue, 1e parti più declivi (il sacro, i• talloni) ·so1p·p ortano tutto il peso della metà inferiore del corpo; .ne ris·ulta un .ostacolo grave alla circolaz..ione n·elle regioni così compr.esse, nelle quali per di più la nutrizionre è rallentata per la ·1esi'One midollare stess.a . Inoltre per la paralisi di 1s1ens.01, il paziente non sente il 1èisogno di cambiar-e p 0isizione. Per tutte queste ra.g .i:oin.i , nelle ·r egioni più grave-n1ente com1press.e, si ·produ1C'e dapprim·a una chiazzia di rossore, che subito si cambia al centro in ecchim.osi, sulla quale si v.edrà formarsi ·una bolla a contenuto s•i ero-ematico, a mantello sottile che facilmenit e .si lacera. Ma n·elle lesioni midollari quasii sempr.e un altro elemento m.o.rboso contribuisce ad aggravare il decorso dei decubiti che per sè stessi, mantenendosi in stato di. secchezza ;e di asep.sd, potrebbero volo-ere a <::>Qlla,r.i!lione. J.n queste conb ...... d1izioni è perniciosa 1'umi-dità d·ovuta a m edica-zi.orn.i umide e più an<'ora a lLa perdita delle feci' e delle urine. Le urine fermentate e le feci pr.eparano il terreno mi..o-JioJ."e 11elle lesioni cutanee suddett e p.er o lo sviluppo di germi a·erobi ed anaerobi. Così si hanno i fenomeni di sfacelo che spesso SOlllO 1a vera causa di morte in queste lesjoni spinali

per i processi tossici· ed ~nfetti vi che debilitano sempre più l'organismo. Che i decubiti siano dovuti più speciaJ.mente a cause locali è dimostrato dal fatto che essi si verifican10 sem pr.e al sacro ed aii talloruii qua1unque .sia la JS.ede della lesione midollare, e che la formazione dell'esoara è sempre in rapporto con l'incontin1enza vescico-rettale. U'lla lesione midollare sen1Za incontinenza vescico"11.1etta1e nOD! dà luogo a decubiti, tranne cond1zioni speciali. P·e r qu;este ·ragioni bisog.nerà sorveglJare atten.tam.e.nte le .funizioni della vescica e del retto, ;a seconda che si avrà incontinenza o ritenzione vescical.e i0 rettale, .ed ~noltre ètisog.nerà cuirare molto lo stato igie.n.ico e la protezione dell.e reg.ioni declivi pi.ù soggette a decubito. Le precauzh:inli. più semplici, preventive od im·m ediate, potranno prendersi anche agli avamposti O nelle U·n ità samtarie avanzate dJ; prima. linea. Nelle unità di secon·d a linie a s.i provvederà meglio, se i feriti non vi .arriva:no dal fronte già con decubiti o COIIl J:nfezioni vescicali. Anche i·n questi casi noni bisog.n erà mai• dis.p erare; se si potrà ~ittscire a far migliorare le condizioni· delle lfunzidnliJ vescico-rettali, . anche i decubiti potra nno guarire, e le l·e sioni midollari tenderanno più facilmente alla guarigione spon tanea. P. SABELLA. 1

NEUROLOGIA.

Disturbi vasomotori ed alfierazioni trofiche da lesioni nervose. (REZNICEK.

wiener Kl"Ln1. Wochenschr., 19r5, n. 20).

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Nelle c.omuni affezioni dei in1ervi periferici i disturbi trofici· e vasomotori sono rfr,eq wenti e mol.tep1ici, per es. ootto forma di gangrena, mal perf:orante, herpes zooster, ecc. Son.o frequenti anche n·elle ferite da arma da fuoco dei nervi periferici, a causa delle paralisi motorie e sensorie che così 151pesso si ri percuotono n·ello s tato di· nutrizi.one dei ·t essuti. L' A. r.i!ferisoe su 200 casi e più di lesioni nervose ra carico preval.entemente degli arti superJori ed inferiori, dei nervi periferici o dei plessi n-e rvosi, e di s.ingol.il .nervi cranici; in qualche caso 1sù tratta di· fra·tture guarite con callo deformie . Fra le manifestazion~ vaGomotorie, i più frequenti sono i disturbi circolator.il nei segmenti periferici degli· arti colpiti, sotto f1orm.a di iperemia venosa, con colorito cianotico uniformemente diffuso o con marm.o reggiamento cu-000

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nieo. Le regioni· ool'pitè .SOlTò ·:alquanto tumefatte per l'iperemia, senza edema · evidente. · La stasi aumenta· i.n· po·sizi·one declivé, 'per l'ostacolato defl:usso. In que.sti cas.i1• lre stasi vetiiOsa non dip1ende dalla mancanza · dell 'azidn1e aspirante e premente della'•musoulatura per il disturbo della motilità, o da altre· cau.se fisiche; ma è dovuta alla p.a ralisi dellé pareti vasali ·p rodotta dalla lesione dei ·nervi· · corrisponden·t i . · • Nella ' 'paralisJI del mediano il colorito c:iaoot1éo è'" l,o calizzato al pollice, alll '1inldice ed· al medi~, nèlla 'paràlisi dell~u1'na·lt"e soltanto al mig·nolo. Nei cas.i in .cui ~ distu.r.bi vasomotori oonto p.iu accentuati, oltre all'iperemia venosa Sii ha l'edema da s ta.si. Più freqtte.titemente tnJelle feritle dello sciatico, od ·anche in: q·u elle del · p:lesso brachi'ale o di alcuni .n èrvi dell'arto superiore, si hai tu·miefazionè magg.iiore o mi·nore diel piede o delìa mano dovuta· ad ed~nìa dell·e patti molli. La· aute nO'ril presenta a11mehto locale della teµiperatura. Per mafilrfestaziòni irritative dlei nerv1 lesi, si ·p0ssono averie dio1ori ,nelle reg.ioni tumefatte. L'edema è dovtito ·al.La, parali'S.i. delle p:a reti rv:enose che, dopo ulll certo te:tnpo; ditven.: tano facilmente permeabili ai transudati. Tali perturbamenti vasiom;oto~i i n1 alcu-n i casii .sono presenti, e in altri ma-ncruno, benchè tutti questi siano clini;camente ·s imili: ciò dipende dalla magg.i'ore o minore comp~rtecipazione dei nervi vasoolaril. nrel tronco vien:0so, !ll-OD1. sempre propo.rzionata. alla lesiorue delle fibre m~torie e • sensitiv.e, perchè i singoli sistemi di fil:.re ìn un niervo presentano resis.ten,za diffeTente al trauma. Così per es. la porzione peroneale dello 1scia:tiico è poco TesJ.stenite ai traumi, e p.erciò molto spesso dà manife~ta.z..io·ni vasomotorie nèl siu10 territorio di iin.nerv.aziOIIle; mentre 1Ja parte mediale del tronco dello sciatioo presenta una r.esiisten~a molto maggiore. L 'A. ha osservato finora soltanto lievi alteraz.i,onil ·t rofiche della cute, mai gcravi lesil()1l]n regresisive, come gangrena, ecc. Non di rado nelle paralisi estese, per es. niell·el para·l isi del plesso brachiale, ha osservato uno s.t ato atrofico della cute nel tierritorio dis ba1le corrisipondente. La cute si presenlta sottile, liscia, a rughe s.pianaite, •a derente ai tes'Suti sottostanti : nlOn è Jucente, non rorrisponde ad· .u no stato di scleroderm~.a, ma oostit:ui.s!ce q1u asi una fase di pre.parazione. Non ha osservato nepputte fenomeni di sclerodatti1ia; 'Soltanto in alcuni casi con paralisi di parecchi nervi, ha potuto •nlOtare dei fatti a naloghi, con atrofia i?t toto delle d.i·ta delle m ani e con cute sottile e splendente. I

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· Molto f.requentemient:e, circa nel 10 % dei oasi, 1'A. ha osservatO' una particolare tendena:a della .cute alla iperch.eratosi 'llielle parti periferichedegli arti, · nel territorio di éLi's tribuziòne dei nervi lesi;· per es., nella paralisi ael mediano, in corrispondenza ·della parte liadiale della palma· e della superfi~ie flessoria delle prime tre dita;nella patal1iis:i1 dell:o sciatico, i·n · corrisp.o ndenza della pianta· del piede, la sensibilità della quale è i·n·nervata da.I tibi1ale. Quest'abnorme corneificazione dell'epidermide ha sede nel territoriocòlpito, e-On delimitazione ben .netta, cosi nelle pieglie cutanee come ·nei tratti intermedi: H.a · spessore vario : alle punte aellie dita, e sb.lle falan·g i può raggi ungere 110 spessore' qi alouni millimetri. In. un primo per~odo l 'epidetmide così ispessita nòn "presleùlta discontiin1uità, è d1 . colorito;gi.alJars.t-ro ie simile aJ.le ca11l·ood.1tà delle regionii ipa.1-. mari .e plantari. In seguito essa si screpola, si rompe s-0tto forma dì tagli liineari e sd S·o lleva sotto forma di piastricine~ le une contigue allealtre, di qualche millimetro quadrato di superficie. Le maisse cornee allora ·si distacca.n o facil-:. men te, ie sotto di esse àppare l'epidermide an-. ·· e.ora ispessita o· d'aspetto· normale. Questa tendenza all 'i percheratos.il può dura<te· settimaine e mesi. Non pare che sia · in .rapporto diretto con i disturbi del1a mio tilità e· della sen-· sibilità, percbè può scomparire qua:ndo ancora la paralisi non presenta .neSSU'!ll migl i-Oramento .. Nell·e regioni c0iJip,i te si ha qiua·s i sem:pre àtpood a.nalgesia, talora anche ipierestesia i0d ip.e ral-· gesia. Di solito sono sede di dolori 111evralgJCi. Probabilmente, secondo l 'A., questo processo' iPe~cheratico è dovuto ad uno stato irritativo del nervo colpito che perturb.e rebbe il trofi.sano d.ell 'epidermide. L 'Erlenmeyer ed il Remaik h~nltlo osservato, in casi dii nevrite alterazioni cutanee simili alla ittiosi. È mo.lto frequen·t e l'iperidrosi .n elle regioni p.almari e plantari .n elle lesioni dei nervi che par.t~ipia·no all 'in•niervaziìone delle mani e dei pied•i:. Anche nelle paralisi isolate del radiaLe>del mediano o dell'·ul111are può aversi forte ip.erJdrosi di tutta la regione palmare, forse per· azione riflessa. Sol·o di rado sii osserva una v.era a·nidrotsd,., perchè di solito .n elle lesioni· dei nervl periferici previa.lgono le ma nd.festazioni ~rritative. L'iperidrosi si può interpretare come 11na manifestazione irritativa del simpatie.o o in1 via d1ir.etta per irritazionie d·e lle terminazioni nervose o in via rjtfiessa per il midollo spinale. Le pen•n1ellature con formali1na pura sono efficaci contro questa forma. di iperidrosi·. 1

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Le alterazioni di,&trofiche . dei peli 8ono moJto s.piega il mecùainismo di queste' .atr<i>fie ton la rare : fu d.eooritto un caso di lesione' diello ·sci.a-• combin·a zione ·d i uno s·tato ir·r itati.vi01 niorl:osa~ tico e.on la caduta deii peli della gamba quattro mente .aumentato, il quale inteteSsa. a.nche le mesi dopb la ferita·, ed U·n caso di ferita dell 'ulpareti vas?-li, e ·di un pertutbà·menito della con. . nare e rad~ale con ripertrioosi dell'avam.[ .r aeèio. duZJione centripeta 1nel tessuto a.trofico. Tutto Non si ebb.e ro mai alterazioni molto notevoli ddipenderebbe dai vasi, innervati d.ai nerv~ cendelle unghie : l 'A. non ha oss.ervato mai la. catripeti in1 via 'rifiess.a p•er jJ nlid0illo spinale : duta sponta.n.ea delle u·nghie da altri descritta essi reagiscono ad 'lllna stim9laz.ione del 'lliervo; ii1 seguitò a lesi·one d'arma. da tfuoco d~l plesis.o . stimolo dolorifico b 110, 001n fenomeni di vasocobrachiale. Qù.alche voltà i pazienti notarono i)iù ·S.trizi1o ne o vasopara lisi, i quali fenomeni detersc~r:s.o svilt1ppo cl.e lle u:n·g hie 1nel lato colpito. 1ninerebber·o in tutti i casj una <1iminuzi·o ne neSi p c1ssono avere perturbamenti: trofici dei gli scambi nutr.i tizi dei tessuti. _L\. causa d.el per- · tessuti profondi, per es. dei tendini, delle ossa, turbamentv del1a .conduzione centripeta, d·n condelle arti·colazion.i. segue1ruza deE.a l·e sione della Via se.nsitiva, da~a In ca.s Ì dì paralisi dell'ulnare e del mediano periferia gi ung-ono pinì dle1boJi o n·o n gi un.gon'O fll. des·cr.itto un acco.r ciam.e nto dei tendin,i :flès- affatto gli sti1noli riflessi regojl atori del1a .p rosori, tesi come cordoni d.u ri 'llél cav•o della p1a:gazione d·ell 'itÌfiam.maziionie. mano. L'i nia.ttività avi-ebbe importanza secondaria ed Nelle lesioni dei nervi periferici le alterazio- in secondo tempo. ni trofiche delle ossa furono desicritte fino.ra solAltri AA . .sostengono ancora il conicetto della tanto . .in qu.alche rarissimo caso : nel 1900 esse prop.agaziione d el•l!'rnrfìamm azi 01111e. erano ancora sconosciute, mentre a 1nolto temL'Opp.e11heim ammette anche un ·procesiso dipo risale Icr conos·cenza dell'atrofia trofoneurotì- strofico propr.iamente cl.etto; prevalentemente 'a ca delle ossa dj.origine oentr.ale 1nel1e affezioni · cari.co dei nervi sensitivi, in! direzione cen.t ricerebrali e spinali·. peta. Il Remak afiennava nel trattato del NothnaIl Reznicek conclude che l'atrofia acuta delle gel che la JJevrite perjferica non ha mai deter- os.sa 1nelle lesion.i periferiche dei nerv:i non è minato atrofia ossea. · rara, e che ·con i tagg.i Ron.tgen esse possono Più tardi qµeste di.stròfie ossee nelle lesioni es.s.ere cbnstatat e i·n. tutti i éàsi grav1 appena periferich.e dei mervi sono state descrit te dal- qt1alche meis,e 'd·o po la lesione. · · L' A. ·non può dir.e ancora :S~ queste atrofie 1'Hirsch, dal Goldscheider ed altri, jn seguito sono capaci di .r egredire, oppure se sono defiai reperti del Sud.eck e del Kiien·b ock. Il .G old.scheidier nota che, s·e si fosse p.iù ac- nitive,' altlche dopo la gwa.rig.ione completa della curati nelle osservazioni, le altenazioni ossee in paralisi. P. S. questi casi risulterebbero più frequenti . In a1lcuni casi: di 1parali:s:.i del median·o con atrofia .accent uata di tutto 110 scheletro della TERAPIA. 1nan-o e delle parti d.i stali dell 'u1n.a e d.el radio, fu osserviato che l'atrofia era più grave .n elle I La cura degli arseno· benzoi I ossa del pollice e dell'indice che nella parte ule le neoro-reeidive acustiche della sifilide. nare della mano. (~. RIGA un. A 1111.ales de Dermatologie E cosi •niella par.alisi del cubitale era più foret de Sypliiligraphi·e, 1914). temente colp.i,t o lo .sch.eletro del 5° dito e del 5° metacarpo, oioè quel1e parti oorrispondenti alle Dopo l'introduzione degli arseno-benzoli nelzone anestetiche della cute, I.e quali per la pa- la cura della sifilide, in molti lavori si è messa r.a.lisi della muscolatura partecipavano più de- in rilievo la frequenza delle manifestazioni udibolmente ai movimenti della mano. tive1interne nei soggetti trattati con i preparati Il Reznicek osserva che :furon10 osservate atro- arsenicia1li. Ma nlon s'i è ce~ato a sufficien~a fie acute delle ossa in casi di trauma e dopo 1.e- di p1rovare se la sifilide per se stleissa ·p ossa prosion.i di· nervi periferici . dJuirre le medesi1m e lesioni con una 1nedesima Il Kien.b ock considera le atrofie oss,ee come fUiequenza . n·e urotiche, avvenute .con meccanasmo trifliesso Su 581 casi_ di sifilide osservati da EscatJ in per perturbamenti irritativi del sistema 'llervo- circa il 10 % si ebbero lesioni uditive interne so. Il Goldsdieider si .a·ssocia a questo ooncet- precoci o tardive; Gradenigo ne dà una frequento in b.ase ad un caso di lesione dell'ulnare le za del 6.8 %, Bruckner il 7 %, Botella il 9 %. del med.i·ano, nel quale c.01rn la radioscopia ha Queste cifre dimostrano la grande frequenza constatato atrofia delle ossa della ma·no. Egli di queste localizzazioni della lue. 0

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Il dott. Rigaud, in un lavoro importante su questo argomento studia, fra le altre questioni, l'influenza delle cure precedenti sulla comparsa della sifilide dell'apparecchio uditivo e sulle neuro-recidive acustiche. I. - Su 109 casi di sifiili de acustica, di 39 non si aveva notizia circa le cure precedentemente fatte, in 46 casi era stato fatto un trattamento insufficiente od addirittura nullo. Per gli altri .32 casi meglio curati colpiva il fatto che non si -era fatto uso di sali mercuriali insolubili, e che ·si trattava quasi sempre d'infezioni di data re·cente. Nella maggior parte dei casi dunque (51 %), gl'infermi non erano stati curati od avevano avuto cure insufficienti, e però l'infezione esaltandosi aveva colpito l'apparecchio uditivo. In molti casi l'infezione presentava caratteri di malignità fin dall'inizio, aggravati in seguito durante la cura poco adatta e debole. II. - Nella maggior parte dei casi di neurorecidiv e acu sti che nessuna cura mercuriale fu praticata prima delle iniezioni di arsenobenzolo : su 122 osservazioni, soltanto in 14 casi erano stati dati dei sali mercuriali. Quanto ai rapporti fra le neuro-recidive e le iniezioni di salvarsan, è notevole che la comparsa delle neuro-recidive si ha costa11temente nel 2° o nel 3° mes e dall'inizio dell'infezione. Questo fatto elimina la possibilità che si tratti di fenomeni dovuti alla reazione di H erxheimer. La dose totale di arseno-benzolo adoperato è di gr. 0.50 in 19 casi su 90, ed inferiore ad l . . grammo 1n 71 casi. Nella maggior parte dei casi alla cura salvarsanica non fece seguito. nessuna cura m~rcuriale : s u 122 osservazioni, soltanto 15 volte ' i fu una cura mercuriale insufficiente. Dunque le n euro-recidive si osservano nei casi di sifilide m al curata : nella m agg ior parte dei casi le iniezioni di 606 non furono precedute nè seg·uìte d a cure m ercuriali, il loro numero fu scarso, e le dosi totali molto deboli. Le neuro-recidive si manifest ano costantement e verso il 3° mese dopo l'inizio della malattia,. proprjo n ello s tesso periodo in cui si hanno gli accidenti · dell'apparat o uditivo interno indipendentem ente dal salvarsan, nei casi di sifilide acquisita recente. È il p eriodo in cui la mèningite secondaria latente è più frequente (80 %) . Nella st atistica di Audry il numero delle neur o-recidi ve acu stich e è m olto più basso : un solo caso su 780 pazient i curati con gli arseno-benzoli. Natura e patoge11esi delle neuro-recidive acustiche . - Non esist endo nella letteratura casi di aut opsie di sifilitici m orti in seguito all 'iniezione di 606 e ch e presentassero una n euro-recidiva 1

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acustica, si possono emettere soltanto delle ipotesi intorno alla natura di questi accidenti. 1° L'opinione che le neuro-recidive fossero di natura tossica, dovute esclusivamente all'arsenobenzolo, è stata del tutto abbandonata, sopratutto per il fatto che la frequenza di questi accidenti è quasi costante, sia stata la sifilide oppur non trattata col 6o6. , 2° Le neuro-recidive sono veri accidenti sifilitici indipendenti dal salvarsan. Questa teoria era stata formulata da Ehrlich fin dal 1910 in questo modo : «Le nevriti dei nervi cranici non sono di natura tossica, ma di natura specifica luetica; sono dovute a spirochete sopravvissute alla cura salvarsanica; tali nevriti si verificano anche dopo le cure mercuriali. L'assenza della reazione di Wassermann e la guarigione rapida di esse nevriti in seguito a nuove cure si spiegano con la scarsezza delle spirochete e loro localizzazione così circoscritta. Non si tratta dunque di recidive, ma di sterilizzazÌone incompleta della sifilide ». L' A ., sulla base di numerosi dati clinici e statistici, è favorevole a questa teoria circa la natura delle recidive acustiche. Dal punto di vista sintoll1atico, non esiste alcuna differenza fra le manifestazioni ordinarie della sifilide dell'organo dell'udito e quelle osservate dopo l'uso del 606: nelle une e nelle altre si hanno le stesse forme, la stessa frequenza, lo stesso decorso. I loro rapporti con l'infezione sifilitica sono identici. Identico è il periodo in cui esse si manifestano in rapporto all'inizio della malattia : ciò dunque sarebbe dovuto a speciali proprietà biologiche delle spirochet~ e alla loro evoluzione nell 'organistho. . Nelle neuro-recidive e tiella sifilide dell'organo dell'udito, la sintomatologia indica la gravità dell'infezione e la s ua localizzazione profonda precoce nelle meningi. La sifilide dell'orecchio interno e le neurorecidive s ono n ettamente in rapporto con un trattamento specifico insufficiente. In questi . ultimi due anni il numero delle neuro-recidive è n ot evolmente diminuito, e pur l'uso nell'arsenoben zolo si è sem pre più diffuso e si è intensificato. In questi ultimi due anni, Audry su 780 sifilitici salvarsanizzati h a avuto soltanto due casi di n euro-recidive acu stiche. Quest a diminuzione degli accidenti dell'orecchio interno è dov uta evidentemente alle nostre conoscenze sem- · pre più p erfette sull'uso degli arsenicali nella cura della sifilide. Le n euro-recidi·ve acustich e, invece di essere aggr avat e, in gen ere g uariscono in seguito ad u na nuova cura arsenicale o mercuriale. Sopra 1 22 casi di n euro-recidive, di 105 è n ota la cura


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SEZIONE PRATICA

ed il decorso ulteriori. Fra questi ultimi, 97 furono curati e diedero 50 casi di guarigione, 32 di miglioramento, 15 casi incurabili. Altri 8 furono abbandonati senza cura : e si ebbe fra essi un solo caso di guarigione, 5 di miglioramento, 2 casi incurabili. Le neuro-recidive acustiche non sono state mai osservate nei non sifilitici trattati col 606: il numero di questi soggetti è aumentato sempre più, essendo stato usato il 606 nelle più sva• riate malattie. Essendo state identificate le neuro-recidive acustiche e la sifilide dell'orecchio interno, identica deve essere la cura delle une e dell'altra. La cura dev'essere volta a volta mercuriale e salvarsanica, dev'essere molto attiva e metodicamente seguita, con vario criterio a seconda che la sifilide e la sordità siano di data recente od antica. P. SABELLA. ,

Iniezione In tra venosa di sublimato nella malaria tropica con s.epsl latente. (L. DEPPE (Tainrga). A rchi1J jur Schiffs- und Tropen-Hygiene: Bd. i8, 1914).

Nelle regioni malariche i profani sono inclinati a chiamare senz'altro malaria c1u.al1tnque febbre. Ed infatti, anche considerando che la malaria in tutti suoi rapporti non è ancora chiarita completamente, sarà appena possibile qttalche volta distinguere da essa alcune affezioni che per caso l'accompagnino. Solo un mutamento in seguito alla terapia ist.itu~lta per1netterà di concludere per un 'altra diagnosi, o confermerà quella già fatta . A questo riguardo non sarà forse senza interesse riferire un caso un po' oscuro, osservato dall'autore: Donna: di 30 anni: da bambina soffrì il morbillo, la scarlattina e la meningite. Da 10 mesi si trova in paesi tropicali e ancora non ha sofferto malaria. Occasionalmente ha ricorso a misure profilattiche. Interrogata più minutamente, ammette che in precedenza qualche volta, e precisamente sempre nel pomeriggio, ha sofferto piccoli attacchi febbrili, dopo i quali si è sentita relati\Tamente bene. Avendo circa tre settimane fa avevrtito, in un grado piuttosto notevole, un senso di freddo seguito da febbre, ricorse al1'0spedale dove per lo più verso le 4 pomeridiane insorgeva la febbre . Da allora, quasi ogni giorno ebbe 39° e ;1iù. Nel primo pomeriggio del soggiorno nell'Ospedale il preparato di sangue fu positivo, e precisamente si trovarono parecchi anelli di media grandezza, interpretati come parassiti della ma-

laria tropicale; più tardi non si ebbe più alcun reperto positivo del sangue. Malgrado una \_ontinua somministrazione di chinino ,la temperatura non discese. Anche nella settimana seguente al suo ritorno in casa, malgrado la sospensione della chinina, la febbre non cessò. I9 giugno. - La donna rientra 1111t1ova.meinte nell'Ospedale: il pomeriggio alle 4 ebbe 39° di temperatura e 120 di polso. Nulla di abnorme si riscontra negli organi, specialmente nessun ingrandimento della milza. Nelle urine non si trova nè albumina, nè zucchero. Il contenuto del sangue in emoglobina è dell '80 %. Il preparato di sangue mostra parecchi anelli, interpretati anche questa volta come di malaria tropicale. Alle 7 di sera si manifestano leggeri dolori addominali che ben presto diventano più inten3i e più frequenti e l'inferma due giorni dopo dètte alla luce un bambino. Dal giorno 19 al 28 giugno, continuarono gli attacchi febbrili, malgra· do la somministrazione di chinina. 28 giugno. - ~i\.lle ore 10 di mattino 40° dopo 0.5 gr. di aspirina; alle 2 pom. 37°.6; alle 4, 40° .4; alle 5 prima iniezione endovenosa di sublimato; alle 8 di sera 36°.3; a~le 9.45, 37° v seconda iniezione di sublimato. 29 giugno. - ~t\.lle 2 di mattina 38° .6; alle 8, 37°.8; alle II, 38°.2 e terza iniezione di sublimato; a mezzogiorno 38°.6 ; alle 6 pom. 37°.4; alle 8 di sera 38°.1 e quarta iniezione di sublimato. 30 giugno. - Alle 2 .di notte 38°.8; alte 8 di mattina 36°.8; alJP Io, 37°.2 e quinte ed ultima iniezione di sublimato ; alle 6 di sera 38° .8 ; alle 8, 36°.8. I 0 luglio. - Alle 6 di 1nattina 37°.6; alle 8, 37°,2; a mezzogiorino 37°.6; alle 6 di sera 360.8. 2 luglio. ~t\.lle 6 di mattina 36°.2 ; alle 6 di sera 37°.2; alle Io di notte 37°.5, e così via, con una temperatura massima del n1attino di 36°.4 ed una temperatura massima della sera di 37°.5. La paziente fu licenziata gttarita il 19 luglio . Poichè non possiamo ammettere come causa della febbre il puerperio, cl1e ebbe un decorso normale, se si eccettui che la paziente dovette essere cateterizzata fino al 10 luglio, tanto più che la febbre esisteva già 3 settimane prima del parto, interessa in prima linea accertare l'origine di essa. Quantunque siano st ati trovati nel sangue dei parassiti della malaria tropicale, tuttavia il carattere della febbre e la mancata azione terapeutica della chinina, hanno escluso la ipotesi che l'unica causa fosse una malaria tropicale ed al tempo stesso non si è potuta nemmeno ammettere una febbre da chinina. (13)

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IL POLICLINICO

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Il qecorsq della malattia e la natura della che, ~om~ è noto, gode le preferenze degli inforfebbre, facevano pensar~ piuttosto ad un protunati. S1 tratta di una prova biauricolare esecesso· settico. Tuttavia, malgrado. ripetute minute guit(l! con, un di~pas·on in realtà silenzioso, menricerche, non si è potuto avere alcun preciso tre contemporaneamente dal lato dove si accusa punto di ~ppoggio per qu~sta ipotesi i vero è l'acus·ia :sii fa all'insaputa del sogg·e tto una proche il liquido. cerebro-spinale non fu esaminato, ·v a reale con diapason vibrante. ma nessun sintomo ~ccennava ad una affezio11e .OccO'!ro·no i s eg,u enti strumenti : a) un tubo cerebro-s.pinale come quella che la paziente <lice di gomma. che termina ad un estremo c0rn1u.n.'olidi aver avuto nella gioventù. Quindi fu deciso ·va auricolare ed all'altro con u110 speculo da di far l'iniezione. intrave-n osa qi suqlim~to, 5eorecchio destinato a funzionare da padiglione ; condo il me~odo di Baccelli : metodo da lui racb) un tubo otoscopie-o di Toynbec luno-o 80 cencomandato anche nei casi di « infezioni acute . · ~im·etri Jonmato ,d i 1d!Ue bu:anehe sepa1~te e riucon diagnosi molto dubbia e per le infezioni la•nlilte invi1sitilmente .Ille:lla 1000 m!età da un t enti »~ tappo, consistente in. un piccolo c,ilidrv pieFu a·doperaita l~ fo1rmola adottata 11ella sua no ·dii 1egrno o idi vetro; e) due dia'Pasanr do 2 Clinica; (128 v .) di piccole ·dimensio11i, d·ei quali uno funzi.o nerà da fiam.tals!ma: le ·l oro viitl:irazioni .p er via Bicloruro di mercurio o.oro • • • • aerea non de·vono eS1sere sentite al di là di IS Cloruro di sodio . • • • • • • 0.075 .: . centimetri. Acqua sterilizzata • • • • • • I0.00 Si r.iu.niscono le due orecchie col tubo oitosco. Mentre Baccelli ripete la dose fino a tre volte pico i,ntroducendo le due olive nei due meati 1n 24 ore, l' A. si conte11tò di 2 iniezioni al gior110, uditivi e la parte media· dello strumento si fa rifacendo in 3 giorni 5 iniezioni. cadere a4 ansa s1ulla regione pettorale. L'esamiIl successo fu sorprendente, come già si ri• natore mette ostens ibilmente ·in vibrazione uno leva dalla discesa della temperatura, che subito dei due diapason battendolo s.u di un tavolo , e . si verificò : ma specialmente il subitaneo riaversi lo porta al disopra della testa del soggetto a 10 dell'ammalata, che fino allora dimagrava a vicm. circa dal vertice e nel momen1to stesso sensta d'occhio e quasi stava per morire, dimostrò za farne accorgere all'esaminanda stringe con la I 'effetto di questa, che ben si potrebbe dire, temano stessa le branche del diapason in modo da rapia dei casi disperati. spegnerne le vibr~azioni. Poi c0n la. mano siniAbbiamo voluto rendere noto in Italia questo stra solleva il tubo otoscopico fisso alle orecchie articolo del Dott. Deppe, non tanto per avere del soggetto e dal davanti lo porta indietro fauna conferma della efficacia del 1netodo di cura cendolo ricadere sul dorso. Un assistente separa preconizzato dal clinico di Roma nei casi di rapidamente e silenziosamente i due segmenti infezioni latenti, quanto perchè il largo consendel tu·b o ch·e pendono c-osì liberamtente sul so sta a dimostrare la diffusione di un sussidio terapeutico prettamente italiano, che ha var- dorso . Il tubo che fa capo iaill'orecchio sano rviene cato i limiti di una scuola e di un paese. Nè pootturato col già descritto tappo di vetro o di trebbe essere altrimenti. I successi difatti sono legno in modo che l'orecchio sano rimane escluandati rapidamente moltiplicandosi, cosicchè oggigiorno non si può astrarre da una tera pia so, mentre a l segmento libero che corri·s ponde aùl 'orecchio che si pretende leso si attacca lo così sicura e di facile tecnica, la quale è possibile non solo praticare in Istituti scientifici, ma speculo auricolare che funzionerà da padiglione. Si prende l'altro diapason, che intanto si è teanche nei piccoli centri. nuto na·sicosto, e lo s i avvicina inerte al padiPAGANO. glione acustico tenein1do le branche ravvicinate pronte a vibrare. L'esaminatore appoggiai al ' vertice il diapason-fantasma 1c·he è fe!'llllo e l 'asMEDICINA SOCIALE.• sistente lascia libere le branche del suo diapason iche è i:n1 comrunicazione con l'oreochiio la L'esame col diapason fantasma per la diagnosi ooi funzi one si v1uol d·etermr.iinla re. della sordità unilaterale simulata. 11 simru1atore che sente jl suonio .del diapason A misura che aumentano i tentativi di simu- ()Olll l'ot1ecclrio pretes o s ardo .rilmwne inga11nato lazione ·di s ordità, si vanno perfezionando e au- dalla presenza d·el dia•pa:s an sul rV!ertice, che è men1tano i mezzi di aocerta1u,ento delle ·vere co JJ - fer11110, menitre egli ritiene in m ovimenito, ed afdizictni d ell'ucl it o. E s.cat (.'1 uu al es des 11ialadies fern1.a di sentire dal l.ato nonma~e e così la slimulazione è s,~elata. d.c l' orcillc, 19 r3) l)I~opone 1111 1J·tto\·o metodo pe~· DR. 1::n-elare la sù1uulazione dell1a S·o:·dità U1ndlaterale, I

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{_-\.NNO

XXII,

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SEZIONE PRATICA

ACCADEMIE, SOCIETÀ IEDICHE, CONGRESSI (NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI).

·C)onversazioni castrensi promosse dal Gmppo di propaganda medieo nella guerra. ·· ,

Milano - Seduta del

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settetnJl::ire.

C. VALI.ARDI (Mdlano) . - I1itorno alla dissen.teria aniebica. - Un s1oldato, toscano, entra nel.l'Ospedale Mi15.tarre di Ri serv~a d1li via S. Barmaba (Milaino), pro·v eniente dàl C ... , presentando da ·circa un m ese grave ~nterite, acecompagnata da astenia, feè1bre, dolori addomi.~ali, f req uerutissrime sic.ariche san·gui1101enit1 . Nellie feci si trov·aino numerosiss.irrne amebe del tipo « enit amoeba hyrs.tol•irtica ». Vien subito init rapresa la sioan;m inistra.zionie. d1i: cloridrato di emetina ipeir via 1en1dov·e oosa .a do&i progressiva·m ente cresc.e nti a gdorni al:ter1nd, fino al1la dose di gr. 0.08. Sii a:~iste ad una rapi.da .riduzi•c1nie della frequenza dell'alvo, alla .attenuaz.i•one dei dolori : dopo la va. sommii.nistrazione di emetina le feci! assumono a~petto normale, .scompaiono i parassiti ie1d iJ sangue. Il contagio sarà stato trasrne1siso assari. probabiLmente da qualche s 01dato portatore di ameb.e .o ammalart:o dli <litssein,teria amebk·a ; è possibile .anche che questo sia s tato umo dei commilitomà. ·richiamati dei tanti che ' fecero la cam:pagna di L~b·i'a e che n'Ull1e-i-osi si trovavano nella compa.:g.niai :d el 111c:xsitro soldato. La d~ssenteria am1ebà.cai non ba pr~upato se:riamente le aiu1t-orità san:itarie degli eserci'tli stranieri. belligeranti, forse 1per La faci.ldtà dii ri1nltracci·a11ne subito la causa e, di consieguenrza, procedere aol rapido isola.n1enito degli ammalati, per 1a relativa facilità di spegnere IS{ubito il focolaio mo11boso mer& I;a. cura speci:fìc.a dell 'emeti.na, di ·effetto !iimmediato, ma piu.rtroppo non sempre du-raturo, forse a:tiiehe per la .n~tura quasi mai imponente delle ·mainn•f estazioni morbose e per la mi•nritrna mortalità. Ma ndi siamo forse in co,rulizioni meno buonle degli altri eserciti rii~petto alla ,dissenteria ameb1ca; le .nostre truppe \di Libia tiln epoca non l•onta'Ila. ed anche .attualm:enlte furono e SolDO largamente toccate daJla malattia ; non poche sono state le conseguenze ren1ote dell 'infeZ'iione, specialmente gli ascessi epatici, curati ·qua e là negli ·01sp·edali con'tinentali. Nella p·ro.fila~1sd qu.indi del'l e malattie 1.n fettive del nostro esercito noi non dobbiruno dimenticare che un posto impo~tain.ti.ssimo va assegnato alla -<lissenteri'a amebica. 1

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lazi·oni di II0 e III0 grado degli arti, it1 soldati provenienti dal Cadoue, il benefico e pronto eff:etto delll'azione locale del vapore acqu€o. Si espone la regione ammalata 1per 10'-20', due o tre volte al giorno, agli.i etfluvii di v.apo1re acqueo, la cui so11genite può ess!ere d:i1Ver:sla1 .a seconda degli al11J]:1ent·i dove la cura vien·e intrapresa ; può bastare 'llilla peinrt:ola con1UJlle, un , p1ccolo autoclaive ecc. Salign.a t ha i.deato, un dis.p ositivo molto sempl~·c·e e pratico che C·onsiste in una sorgen!te ca,lorifica (lampada a ~etrolio od ai ga.s), ~Jn1 una 'Piccol!a cal1d aia i111. c01nu11i-Gaiione con una cassetta o ·&t:Jufa di legnq n:ella- qual,e viene i1n1tr-0dott o l'arto congelato. Il prirmo sintomo .ch·e s•comJpaie con qu·e sta ieu·r a è il ·c1oloc-e; raip~dla1mente si 1"iduce l'edema, la cri1ainosi e il e flittene dim·iinuiseono in brev~. Gli io ttimi risiUltati otte'nluti, ·ru,oni .s1olo n·elle coog-elazioni di primo e ·soccindo graido, ·m a aniche in qlu el le .assai ipiù .gravii, la sempliiCità della tecnica 1a1ppli-caièii.le ov.unque, a!nche n1egli ospedali iavanza:tiiJ, inooraggi.a·no ora, nell 'im1n·iinenza 1della stagion1e rti·g ida, a cocnlsigliare largaimente l'uso d!eV v~pore acqueo ne:lrla cura del[e congelazionru, tainlto frequienrti nelle git.lie rre attuali. A. PASINI (l\!Iilano) . - Soonsi.glia l'uso d•ella tintu·ra di jvdlO ·nel trattam1ento delle cong·ela• • z1on1 . 1

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C. VALLARDI (Milano) . - Il bagno a vapore '?lei casi di co1igelazioni. - Abbiamo avuto occasione di sp-erimentare in alc.UJnii. ca1.S!ir di conge-

(Milano). - Affeziom card'i ache i1t guerra. - Riferi1sice di tre ricoverati nella sua clinica, nei quali si poteva aimmettere la le!SistelniZa di un p·r ocesso m~ocarditico circoscritto. In tutti e tre ba preceduto un p.e rio.d o dli griruvi fenomeni gastro-intestinali (anlche mlel,l a guenra di secessionie nord-amer'ica\a·a s1 son visf:~ casi · di cuore irritabile o di miocardite nei quali erano interve- · nulte manti!festazioni enteritiic1he) , al quale residuarono segni di spiccata stanchezza carddaca·, eh.e non si può spiegar.e s'enza ammettere una com promissione del miocardio (senso dli pen1a retrc1slter.nale, aumenrto della :figurai cardiaca, rumore sistol•ilCO alla mitra1le accentuaintesi dietro le p·i ù piccolle prestazion5, facile passaggio dalla na·r.ità al[a gratl!de freq111entza del po1s10, aritmie, piccolezza del polso, senso dii: graive stanichezza). IlI1 u·no dd qu.esbi in•divi,d·u1, che era privo di ogni allenamento, è da i.nvocare, come causa, lo tSltrapazzo i.n~e1n1So, negli a~tri drue una p.roibabile condizione infett'iva. L'O. raccomanda che nei s1oggetti, che hanm.o c orrupi1U!to grand:i sforzi fisici e cadono poi malati, s ia esaminato di sovente ed attentamente lo &tato del cuore per ievitare che soggetbi incamminati aippairentemente verso la guarigiione sien-0t mandati da u.n ospedale all'altro, limprendano ·vi~ggi lunghi i1n1 ferrctvia1e sieno anche sotrt:opost1 a maniìE!re di ristoro, che se :'\"'atntno bene per il sano, DEVOTO

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IL POI.,ICLINICO

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·n,dn1 si ro11.fanno alil 'iinJermo o ad og·ni 5_,ntfer·m o. I tuazione veram'e nte tragi.ca, e poi con la stessa. bag,ni d il acido carb·,)nico di cui si è fatto largo arma tentò sui~idarsi. uso niella. oSua clinica per quesiti infermi, risponL'O. lo ri)ferisc'e nei dettagli. donlQ assai bene. È utile anche 111na, oura morale; Intervenne C{)ll11e spinta del fattQ una viera e per il soldato, a cuorre leso, ma che sente le at- prvpria ma lattia mentale, ond'è <'he la respons.atrattilve del fronte, è uti1e dirgli che sarà b;en bil~tà deve essiere in qu·esto caso esc1u1sa.. presto ip grado di tor.n1are. In base ad un rumore Il paziente ·verrà a tempo indeterminato trait cardiaco, che non è costante e che non s1 può t enuto ~DI seques1traz.ione mainkom.1lale :perchè aibcollegare con uin1'endocardite v·e ra e propria o ad bia con una cura opportuna e regime di tempealtra condiz,i•one g.raJv!e del cuore, ma che può es- ra'llza ad essere drlsintossièato, non solo, ma a,-_ sere in rapporto ad uno strapazw intenso o ad ·viiato a di·ventare astinentte a togliere la iposisibiun processo ~·nfìammatorio di data recente, n'Otn è li tà di una Tecidiva ·n ella faiSe al1 ucinatoria. Non il casio di .par1are cli el.itn.irnazione o di ·r 'iforma, si esclude però che in ragione delrla srua integri.tà. essendo possibile, anzi facile, la guarigione. mOTale ~ della manca,niza di . caratteri crimtiinia~~" Press10 qualunque sVildato che p reSienta seg.nii di quando si~nlo 100mplet.amente scùlilll>airsi g.liil efsta·nch ezza cardiaca di datai r ecente, e non i·n rap- fetti dell 'iintossicaziro ne alcoolica ed ahèiia daito. p orto a lesioni extra-.cardiache, ili ~poso a letto prova di c0lllpleto divezzamento dall'alcool ed e iliai .b uona e :s:e m plice alimentazrione danno ot- · anche d11 eS1.Sere entrato 1·n una completa critica: timi ri1Sult.ati. Raccomanda di pra;tioa.t1e iniezion!i dlei sospetti gelosi, possa in avvend.rei, sotto con-endovenose di solu~ionie fisiologica contenenti da dizione d'astinenria, ed a ri~hie.sta, ritornare in 1 a 2 % di g'Lucosiro, tin casi dlii repenlti1 na prostr.a- fa.miglia. ziione miocardica. 1

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ANTONINI (MOttnJbello). Forme mentali di origine alcoolica. - Sqpra 20 ca&i diii miJitari richi1amati o p·e rman1e·n ti che 1dall 'Osp edale vennero inviat1 al ~.1anicomio di Mombell!o, e dei1 quali si è già dato itl respon!SO definitivo, sia di constat azione dlel1a malatti;ai mentale, o di eollls~guente riforma 1 dall'eser.ci·bo, oppme :sii es.piresse giiuldizio che non dovessero !esisere [Più addetti a l servizio di g uerra, in ·blen 9 casi si trova ia genesi, ·della n1alattia mentaile DJel.l 'ailicooJismo. L' i\.. li riferisce .p er s001mi capi. La diag1n'OSi :f u genericainente <li psicos~i alcoolica, 6~a clie presenlt:asse stati confusO.onal~ ed amenziali, sia .eh.e :Sri. ri00noocesse su un fonKlo di gracilità :i.n tellettuale una patol101gi.ca int olleranza all'alcool per le manifestazioni morbose presentate ·n ello stato di ~mibossicazionie acuta, sia che gl~ .episodi deliranti p·resientassero il qua.doro del delirio al•l ucinatorio ac.u to -0 della forma paran-0nde. . Gli ammalati non presentarono gran1de interesse clintioo e si ricom.posero presto e non offersero nella imaggioran!Ziai mo~vazioni di pericolosità permanente da dich~iara.irli bisognosi di cura e ricovero manicomiale, e però non si richiese il decr1e to dli Ticovero definitiivo. Però per la per1::(Uasionle che C01Storo ben d1ifficilmente avrebbero resistito alle attrattive del1'alcool, o vi sarebbero stati spiinrt.i nuovamente per il carattere di dipsoonamlia dlegli eccessi compiuti, o perchè già condotti ad 11.na intolleranza a.l l'alcool, ven nero, meno u.110, proposti tutti per la riforma dal.l 'Esercito. Un altro caso fu oggetto di uno speciale studio p:eritale ·p erch è il di&gr"aziiiato, un giovranottù richiamat o, attentò a lla ,;;ta d ella moglie ~in si-

Reale lstiiuio Veneto di stienze, lettere e.i arti Adunanza ordinaria dell'11 luglio 1915.

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G. ALBÈRTOTTI ed O. ORLANDINI. Considera-

zioni sopra un caso di sublitssazion e unilaterale· traumatica. Perizia giudiztar1'a (presentata da! pr.oif. A . Stefan.i:) . - Trattasi di un caso sing.vliare di trauinatisimo oculare 1nel quale in se-· g uito ald accura ti e ri.pet11ti esami diottrici è· st ato possibile di ,s,t abilire la funzionalità del-1'occhio leso che era affetto da sublussacz.ione· del criis.tallino. A. · D . 1

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P.rem1o Semigratu1t;o: ~rof.

V. BARNABO'.

I poteri defensionali e l'officio protettivo degli1 organi viscerali e parenchimali contro i germi delle infezioni chirurgiche. Data. la notevole importanza dell'argomento; trattato esau·r ierutemente ~n1 qnl'e/S.ta recentissjma monografia, in cui sono riassunte le più moder·· ne ·nozioruil anatomiche, istologiche, clinriche esperimentali, ed esposte le svariate ricerche e le Croncezion\i perSO'OOli dell'Autore, ci siamo pro-· curati, certi di far cosa gradita ai nostri abb~na­ tii1 il mezzo di o:ffri,r e a condizioni vantag~ilOis.e u~ libro indispensab~le non solo per chi s1 occrup1a di Pat.olog1~ special.e ch~ru_rgica, ma altresì per chi studia la Patologia 1n gen ere delle· malattie àinifiettive. Un vol. in 8° grande, di pag. xvr-922; in commercio L. 20; 'Pei .ntostri asS1ociati sole L. 12, franco di porto. Per ricevere quanto sopra inviare cartolina-vao-lia direttamente al Prrof. ENRICO MORELLI,. ~a del Tritone, 46 - Roma. 1


[ANNO XXII,

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SEZIONE PRATICA

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APPUNTI .DI MEDICINA PRATICA .. .

CASISTiCA.

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Nevriti e polineniti in guerra. I l Non•n e ritferisce n ella · Deutsche Zeitschrift fur NervenheiLkunde (1915, fase. 6) di avere osservrato nel.Ja guerra attuaàe parecchi casi di nevrite che si s.pieg1ano con la t eoria del collSl\1• mo dell'Bdiinger. In questi casi i soldati precedentemente sa11·± presentarono nevriti multiple agli rur.ti infer.iori ·dopo marcie molto faticose, senza. essere stati esposti a cause reutm.a.tizza:n.ti, e 1sen2'a essere affetti da .siifi1ide, ail~oolismo .o soggetti ad altri fattori di intossicazione o di inifezione. In qruesti casi consecutivi a marcie forzate più volte lai :n.evrJte era a carico del crura..Ie e del tibiale, come qu.elli che nelle marcie e specie nelle salite isop.portano sforzi maggiori p·e r parte degli .e sten1Sio•r i della coocia e dei :flessori della gamba·. Un ;s;ot.dato presentò nevrite ili tutti e tre ~ n~rvi del braccio sinistro (mediano, radiale e cubitale) avendo dovuto sopportare sopra1 tutto da questo lato per pareoehie ar:e un suo compag·no ferito. In altri casi invece, senza essere direttamente -preceduta da strapazzi fisici, la nievrite multipla si presenta in soggetti in stato di es:a.Ulrimento nervoso causato in genere dalla vita di· guerra. Il Manln ha descritto al~ dl · questi casi, nei quali ·ia· polinevr.iite in niervi sensitivi .e ra associata 1a gr.a vi fen10meni dli• n·e vrastenia. Egli la considera come concomitanza dello stato di es ainrimen.t o n~rvo&o. Il Nonne ha osservato due casi simili di polinevrite di nerv·i motoi-i o di nervi misti . Ln1 un caso si trattaiva di soggetto ,n europatico, affetto da ianni da neuTastenia, dl quale dttrante la campagna si era assoggettaw a forti strapazzi, sen.za e'&porsi m ai ad altre cause cap1aci di provocare la nevrite. In seguito ad una lieve ferita i sintomi nevrastenicii si aicoentuarono e si ma·nifestò polinevrite srubacuta in tutti e quattro gli arti a car.ico dei m.emvi .misti1• La polinevrite guarì quan,d o si attenuarono i sintomi .nevrastenici. Nel secondo caso si tra ttava pu:re di soggetto adulto nev.rastenicQ, il quale, in1 seguito a·g.li stra.p,a zzi fisici e tpsichi~i de·l la guerra, presentò esaurimen.to nervosv ed in seguito polinevrite dei nervi misti degli arti inferiori, senza altre cause apprezzabili. Vi si· 1t1ota'Va pa.resi dei :flessorl ed! ieste.nsori delle coscie, delle gambe e dei 1

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piedi, in maniera non corrispondente ai territori !Illerveo-miusrolari maggiormente affaticati. Per questo fatto, e perchè in tlutti e due i casi la polinevrite si era ma.pifes&ta dopo llilll considerevol.e periodo di. riposo, questa non può esse:re spi,egata con la teoria del consumo dd.1 E dinger. Non v'eran.o neppure stati discrasici speciali ·n ei du,e casi descritti . È si1n gdlare il fatto che un'affezione f1u nzionale del cervello, la nevtrastenilai, pos·s a porta:re ad un 'affezione organica dei .n erVi periferici sotto 1'i·ndluenza .di fattori generici fisici e psichici. Il meccanismo determd1Dante questi feru:r meni è n1-0lto oscuro. p. s. 1

Sindromi nervose da scoppio di grossi proiettili in guerra. La neutrop,a tologia h~ avuto largo cam:po di osservazioni n·e lla guerra attuale. Dai numerosi casi· illustrati. nel f ournal deis pratic"lens, giur gno 1915, .sii. vede che lo scoppiù di obki può pr.o durre svariate sindromi. nervose, fra le quaJi 1'epilessia, Ja corea, la parap.J,egia, ìl morbo di Parkinson, la scler01si a piastrte, ecc. In tutti questi ca.si non può traittarsi di isteria e nevrosi traum.atiche; ma bisogna amm.e ttere che si tratti di speciali lesioni 'nie rvose, ccm sede variabile, dovute alla C()llll,moz.ione genera.l e ed al violento cambiamento di pressione, che forse detetttninano p~cic-0le emorragie, o vere lesioni celluùari nervose. Ln tutti questi casi i sinrt:omtiJ mi·glioralnlo, ma possono residuarne e p·ersi'Stere del,Je turbe ner• vose. . I1t1 un primo .p·eriodo di queste aff·e zioni può ess·e re utile 1a puinltura lombare, la quale talvolta rivela tracce di reazi·o ne meniin·g ea (linfocitosi ed alb·u mina) a dimostrazione dell'esisten.za di lesioni orgamiche. In secondo tempo, m·e diante sostanze stimoJ.am..ti o deprimenti, si farà una cttra sintomatica, co·a diuvata dalla fip. s. sio-meccanotera pia.

TERAPIA E PROFILASSI. •

Il permanganato di potassio nella cura del colera. Freu1dJ (Wiener Mediz. Wochenschri/t, noviemb11e 1914) assicura cli avere a1VUtt:o dal permanganiato di potassio nella cura del colera degli effetti sot}prendenti. Egli ebbe ~'opporlunità di curaire in. tail modo dal 10 al 30 ottobre 1914 (17)


IL POLICLINICO

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a Criacovia 324 individn.t.i affettli: dia. colera asti.a.tiro !llci. quali la diagnosi era. stata con.fermata batteriologiQaanen.te. Ai paz.iei.'tlil ~Ul sommi1nci.strata Ogni . 15 min,u tl 11:na C'U~:chiaiata di zione di perma·n gainato <li potassio al o.I per mri.lle. · Ttranare ·che negl,~ i,n dividui amrmessi 'Dloribondli 0111 ',~edalre si .oobeiro setnpt"e buoni risulltati. Dopo poch!e ddsli ii.l vomito cessava ei 1Jas diarrea sii frenruva i·n 24" ore. An.c>he negli iinkili:-wi vidui amrm1e.ss.i la sera con 1 li·nea.metiti i.nfusis ati, 'd ebolezza .g rave, ipolso impercettibile , estremità f·riedde, do!Lùri colici, iVloanito, crampi alle sure, il pertmainganato combinato COIDI appl'icazioni caJ.de dette dei ri·s uJtati lilnJSlosJpettati ta~to che la malbti.na IS/eguente i pazJ.letniti eranio fuori pericolo. Non è dUJbbio che ~t perttnJM1giam0to potrebbe riuscin.ie utile aiDIC'he C'Ollle profilattico e dowebèe ~­ sere siu1blilto sommdJnlistr3Jto in tutti i ca.si sospetti.

solu-

D'~tta ·p arte anC'he i casi leggeri fu.a:ono pro-

porz1ona1lan1ente mo.lto :nnimer(jsrii e si deve pu.r tener conto che essi non ·p resentavalllo altro che i1 na diarrea di èueve d wrata. Noni è d uhbio che la viaiccinaz:ione profilattica ooDJtr-0 il colera è molto vantaggiosa. E questo va·n taggio è t.ainto ·p iù rilevainte in quanto che le inoouJazioni non producono di regola effettli dannosi, amic:tie · quand-01 esse si praticano dmàalte le epidem:ie e -q11'ilndi in :ilndividwi. che poSIS()no assere già inietti senza purainco presentià!l"e le prime manifestazioni. della malattia. In base alla loro esperienza gli AA. possooio · affermaire che la vaccinazione anticolerica ha 11m1ai notevole influenza favorevole suJ decorso della malattia e sulla mortalità, e che le vaccinazioni praticate .n ella cosi detrt:a fase ~gativa o ainche in im..dividu.1! all'inizio della malattia pare non producano effetti dannosi. DR.

Sulla vaccinazione anticolerica.

ABBONA

Bui\vid e Arzt (W11ener K l'ln. wochens., i9r5) POSTA DEGLI TI. hailllliO s1p1erimentato a Craoorv.ila. S(Ulle truppe au(544) Insuccesso di rachianestesia. - Prego risbri.a'Ohe il vaaore d~lla v~ciiniazkm.e anticolerica. spondermi ·nella cr Postai degl:il ab'h oniati » alla Non avendo pot uto aver~ il anodo ed il tempo di dietermiina1re la imfluein:za di !tale vaaci·n azione sulla dom.a.nda seg.ueniUe : In JUh1 soggett~ fortem.lente itterico per amgiomorbilità da co1era, essi mie hab.tnlo stud.ia~ sola.m ente la ·importainza .]m. rarpporto alla mort:a- colite cronica e che dloveva sott0iponsii ad! il11ll iiinter(viento chi.ru.rgioo, la Taehianestesd.a ripetuta 1ità. . Essi dividono i loro casi iin due gruppi: illie!l due volte, a dlistanza di otto giornli, riusci affatprimo sooro romJpresi qò\llei oaJSi nei q,1al~ la irno- . to neg.aitiv~. Si <lieve escludere ~ini i1ntfluenza, sia da parte culazi10U1e a VIV'€tDllle niella settirmaina precedlenrt:e alla com~·arsa dci .primi siintomi d!i colera, o essai della tec·n:ica che del materiale impiegato. Può lo stato itterico dell'ammalfa,t o entra.re per fu piratioo.rta quando gli individruil me erano già q.u ale'he oosa neit1a m1runcata amiestesia? affett~ o .l a malattia ISÌ trtOJVlava. ~ru incuèaziooe; CivJi,taJnova Marche. nel seoondlQ vi sono quci caSi nei. quali tra l 'itnoDott. Rosi Ulisse. culaziio1t1ie e 1a malattia intercedervai più di u,na sett'ima:nia1. Una. 1:!a1e separ.az·i one è neoossiaria per Il ca1so è interessante, e probabilmente l'ti:nl a qui:stione dlella così detta fase ro.egàtiiV\3.. s ucresso dell '3Jllestesia è dovuto all'aumentata Glti AA. dSìset?Va·rcin10 47 lindividUJi aippa.r.tenenti al secondo gruppo: in 29 1:ai vaccinazioo~ alcalilncità del liiqU:id-o cefalo-raohidiiam.o. Veda a questo prQPos!i to le ricerche fatte daJ..lo Slei!ter era stata praticata Ulna sola volta, in 17 due 'V'Olte, in uno solo 3 v-0lte. Il decor.s-0 della malattia nell'Istituto di' patok>giiai chirurgica della nostra UnivetiSità, te che portarono ril prof. Alessa:ndri fu berui1guro i.n rg casi, di' médiiai gravità i·n 4 casi, 3Jd ttSare iUJtlla fo1i!DluJa di stovailll.a aicidifìcata con iin 20 fu 'grave ed in 4 .si ebbe la morte. Fra i 19 adido lattico. leggeri solo ro era di· i ndividui vaccinati una. P. vio1ta ie 9 due vdlte. Nei 4 casi seguiti da 1DJ0rte un dJD.dividuo era stato vaccimto i1:na sola volta. (545) Nei rom.uro .llibri di patologia medica Di iindividui appartenenti ai1 ·p rimo grUJPpo, di calS.i cioè cei qu:aili l 'i-nocu:laz.ionie fu praticata dU'- nODl trovo :nessun accen100 al.J.a febtire d' oriranrt:e lai analattia o poco piri.m a•, gJi AA. ne os- gine gastro-intestinale che pa.slSa comunemente col n1cmi.e d'i febbre in/etti'Va e che pure è cosi :k'eservair.ono 16 ; di questi 9 ebb.e ro ~ lieve, quente e che può assumere un andamento molto 2 di media gmavità, 5 grave, !llQll si ebbe aiLcun gravie. esito letalie. Pregherei iruformannii quali libri e monograTenuto conto che nei! !llKm inoculati la prO!p<>l"zione dei decessi fu del 30 ~~, la percentua1e fie potessero servire ad illustrazione dli tale endel 6.3 % nei vacéinati si può diTe abb:asstamza tità iD.OSOlogica. L. C. bassa. 1

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SEZIONE PRATICA

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__;:--Sotto il n()f]]]e di febbre infettiva di origine Il medico ipratico può anche trova.ire tutte le giastro-intesfina.le sono erroneamerute comprese .necessarje cog.nazioni 111/tottino all 'estraizione dei delle infezion.i. che decorrono coo. si•nrt:omi pre- denti nel volume del prof. A. Chiavat"o: « Elevalentemente a carico del tub;0 digieren.te. Così menti. di odontoia.tri'ai e c1l protesi facciale e ma&pesso è dato tal nome al tifo, ai paratifi, rulle scelJlare », i·n comrmercio per Lire 10, chte il «Pocolilbacillosii. ed a~he ailla f~bbre mcli1Jerse e liclinico » spedisce ai suoi abbonati per lS<>le lire sim5li. Tale maJaittia :IlOOJ c01Stituisce UJill'enitità 6, franco di porto. I·n . questo ·volume, scr.itt~ per nosologica .e quindi non è. ill1ustrata i11 111es.sun i med~ci p ratici, sono dedicate all'estraiione dei trattato modei1nb di medicina. Per faire la dia- .. deniti 75 pagine con :fuguire. L'estrazione dei giruosi della UJiatu\ra della 1nfezione oltr~ ai co- denti è pure tr.attaita m'°lto <l1ffu:samente (87 pamuni sintomi bisog·n a rioorrere agli esami ema- giine con figure) !D.el: o: Manuel de dent·i sterie oipératoire » del dott. E,dward: C. Kirk, tradutologici e serologU.ci. DR. zi~nie fr.amcese 4el dott. Raymond Lemière, edit. • Masson> ci ç.iie, Pa.ris, 1910. (546) Il dott. Domenico De Sandro diii Napoli A. C . . scrive: L'agglutinabilità di. U'll dato bartterio si iart:te(548) L'a!bbonlaito X.'. . ,n on aventlo mci trattati nu:a dopo una lunga serie di trapianti in ter- di Fisiologi:a. ·:nè in quel.lii di Patologia Medita reni culturali ? trovato det·tag-li mi•DJUltii! sulla pressione sanOccorre, per conseryargli tale proprietà, isogui·g na rn modoi da. aver nella pratica criteri prelarlo di quando in quando da animali ai quali cislil s.u Ha tenlS.iorié vasaJLe, chled·e !Sie esista qualsi sia inoculato? che .trattato che dia p1el' medico piratico ni~rme per regol'M'si! sulla m~sur:.a dell1a, it/ens~onie JV1aSale, l'acro-lutinabilifà è scarsa od! assenI n .o-enere o 00 anche tenendo conto d1ei vari .s is temi dli maillote nlei germi a p·p ena isolati ·: i germ:i si di1f.enrdono metri usatlii isllJ clinica. ·contro le aptine elaiborrate da.11 'organismo ti:nv.aiso, 1iiberandosi dei ricettori aitti a fissarle ; restami() Notizie dettagliate sulla pressilon1e vasale e immu1nizzati. Percl.iò si sottraggono all'azi0ne delsui v.a.r1 metodi per determina.rla si trovano nel 1ie agglutiin.~1ne come pure delle ba:tteriocii.dà.tnle e trattato di d!iagnostica clinica delle mial.attie ind'i a'ltri anticorpi. · terne del Krause, la cui traduz:i'one italia.na è L'acro-lutinabilità riprende .nelle colture. Essa pubblicata d'allai Casa Editri~ei dott. F. Valla.rdi. 00 . va esagerandosi in passaggi successivi attra- ' DR. verso i mezzi colturali; invece il passaggio attraverso il corpo ammale fa .dliminuire o scom(549) Le ·sairei oltremodo grato se, con cor.t ese pari.re questa tproprietà. sollecitudine, volesse indicarmi, a mezzo della V. « Posta deg1~1 abbonati :e, qualche anooografia o qualche libro che trattasse ampliamente dèlle (547) Vi è un bu-O·n trattato per il medi~o pira.polmoniti traumatiche. tiico, che triatti: solo del come debbO!tlb cavarsii. i Ringrazian.d ola a1nticipatamente, mi creda ·denti? Dev.mo dottor D. S. Abb01nato n. 4625. Confronti il t r:attato del Borri « Gli infortuni In ait aliano c'è. uni lavoro deil dott. Lodovico del lavoro sotto il rispetto medioo-legale », Soc. -Coulliiau.."X. d[ Milano : « A viuiltsion'e dei denti », che Ed. Libr. 1912. Nel vol. II, a pag. 177 e seg. l'A. fu ·p ubblicato dail « Gioc.nale ~ri oorrispomdene;a studia i processi morbosi post-traumatici conpei dentistii », vol. XXI, dis.p. II, 1892. È u.n opu- secutivi alle contusioni dirette e indirette dei -soolo d1l 52 pagine con figua-e. polmoni, nilferendo anche interessanti osservaIn iingl1ese sono stati p·u bblic.ati p.e r gli spezioni pensonali. -cialiiSlti ~n, odontoi.aitrial i seguenti lavori: V. F. ·Dr. J. H. Giibbs: Extraction of teeth », edit. E. ainld S. !Jviin1gstone, Edfunlbttrgh, 1912. - Dr. (550) . A11 'a:bbonato 2309 : Geo11ge B. Winter: « E~odontia: A p<ractirol Da parte mia, non credo ch e l'iperidrosi postreatilse oni the tecnic of extractioi111 qf teeth, with a chiaipter <>tD. ainesthesia », iedit. Amerti.can sa eslSer causa di rene raggrin~to, ttiè mi pare Mled;ical Book Co., St. Louis, 1913. - Dr. Wfil- possibile che questo possa invece attr.i1b uirsi al1iam J. Lediei.rer : « The princi ples iaind piracti.ce l'uso del.l a formal!Lrua1, ad.operata '!lte lle dosi e nei of tooth extracti-011 and J.,ocal aniàSthesia of the modi prescritti. Tanto meno, che i01 sappia, la -maxi11ae », edit. The Rebmain Company, New formali·n a .p uò dare fenomehl a carico dell'udito. V. M. York, 1915. 0

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IL POLICLINICO

[ANNO

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VARIA.

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FASL 39]

Il tsi.ano1lo è salito da L. 5 .50 a L. 33 al chilogrammo; ciò trova 1a: sua spiegazione nel!la Il rincaro dei medicinali. - Sono generali le grande richiesta per preparia~ioni dentifricie e pr-O!teste che si · eleJVano da qualche it em'Po per colluttcd:ii e nel fatto ch·e la Germa.nria ne aveiva l'esorbitante aumento di p·rez~o, che s i verifica quasi monop.o lizzato la fabbricazione, acquàstanneri. medicinaJii. Peirò se, ~n qualche caso, esso do p . es. nel 1913 8641 qulm.tali del sea:ne di Ptynnn è affatto giustificato ed è dovuto solta'Thto choti}s1Ayowa.n da oui sii esitraie, sopra i 9221 q11drnall 'iJngordigia di speculatori, bi1sogma riC'O!llo.sce!. tali di _p roduzione tota·l e: essa aveva così fabb.ri.cato 107 qui1nrtali di timolo col prodotto di r,e che tale . fenomeno ha origini diverse e profonde ed è leg.aito· 1ill gran parte alla guerra atquell 'artlJllo. O!!a peirò sii ha ·llO'tlzia che le fabbrtilc·h e id i Beng;a[ (India) 1rue ha.n1t1101 ripresa la latua.le. Esso ·p oi è ben lungi dall'esser.e limitato ,,orazione, che avevailllO da a lculnii aa11nli. sospesa aJl'I·tal~a e dovwnque se ne studiamo le cause e se ne iescog.i.tano i rimedi . perchè lillOlll era possibi.lJe lottare con la con.cocrenza d1e1 b,assissimi prezzi fatti drula Gertn.aJniia. Anzitutto si devie riconro scere che nelle nazioni 1bell~geiranti la fab1bricazione ne è ridotta al · Contro la maggior part-e delle cause ac.cennamindmo o praticamente sospesia; se 'Ile ha 1~ te d.i rialzo d·ei prezzi, salvio conrtro gli &pecuprova indirettai esami'nla.nd'O il tOOlllmercio degli latori, ·non P.uò essetivi rimedio. La g.uerra atStati Uniti che nel maggio 1915 ham1nl01 espor.- tua1e potrà i·nvece portarci grande gi~ento taito p·e r L. 9,399,600· in confronto ..dii. L. 4,017,000 eman:c.ipa1ndoci u·n a tuona volta da tutta la conDlello .stesso mes.e 1914; COllJ quali vantaggi p.er gerie di me<lli,cMI11enti can cui la Germania h(t gli specu1ato!'IÌ .ed i rivendi·t ori si Pll:Ò agevol- inond.ait'O i1 mercato mdntliale : la qu€;Sltione è men:te Jttnmagin.are. Sitaita oggetto di dis:cntSffione aNa A cqidémie de Per molti medi·ci.nali l'oomeinlto dii prezzo è Médeci1ie (13 luglio). Ora alcu116. cli tali rimedià; dovuto a calll!S·e div.,.e rs1e : oosì ad ies . per il chi- sono realmente .efficaci edJ til loro uso si è d1fnri.no. La sola In.g hilterra ha . aoqui1stato negli fu.so talmente .che non sairebbe possibile asteultimi quattro mes.1 90 quintali di ~oliato di nersi dal tprescriverli. D'a1tra parte la loro CO.. chinina per 1e sue truip1pe comba.t teniti : si agstituz.ci.one non è aff~tto segreta, trattandosi di giunga a ciò una diiminuziOll!e di circa u1DJ ter- compos.ti ahlmici defiindti, e p.e r la loro p·r oduzo nella ·produziooe della cortecci1ai ·di ·china, la zione ·n-Otn. è afia\tt9 inidi:sipenisa:bilie i_l la.bocar perdita di una 1n.aive, s ilurata dai tedie schi, con- torio tedesco. Detti composti però ,portano un teruente oltre 6 quintali di chi1ntina e si cottn:prenr nome speciale, considerato come marca dii, fa1bderà 1'aumento che essa ha su•èà.to diii L. 3 .60 al brica depositata, pèr tutti i paesi dell'Unl10\,ne chiJogra.m m,o (1). · cliplomatica d·e lla p·r opirietà indtllstriale. Qu:iinldi P·e r l'oppio (aum.ento~ di L. 2;80 pe!t' chiJo~ sotto il nome di urotropi.na non può essere venigrammo) si devono iinvocare una tassa imposta . duta della esametilentetramjna :fiaibbrl:cata p. es. dalla T·u rchia per l 'eSIP,ùirlazione, diverse ['agio- da u.'na ditta italiana, ana soJ.o ·quella della ca>&a IIlii. d'indo~e strettamente c.o m.m erciale ed il gran- Schoering. Nè è .p os:si1ètile che il medico pirec1e m·o1v imento contro à.1 flilm.o di tale droga, che scriva n:elle sue ricette· i notmi sc.iienitifici troppo cori:iplessii delle dette sostanze, essendo oramai n e ha. ristretto il commercio. La sa•nit onina è aumentatai da L. 38 a circa erutrati nell'uso comune i nomi speciali imposti L. 66 per chilogrammo, iiln 1Slegiuci:bo alla rniotevo- dalle ditte. 1 din1inuzione J ,e l raccolto, che .p,r o;vii,enie quasi Per ovviare a detti inconveruienti ISlatebbe neto.taJmente 1dalla Russia. cessario spronrare anzitutto gli industrl;ali .alla L'olio di· flelgato di merluzzo ha SU!bìto degli . prod uzi'Oln1e di tali medicamenti. Per la loro venaumenti del 122 %; esso è stato in gra:n p.arte dita legirule, 1poi, seco,nd<> Grilm·b ert, che era ftl t;ea.cquis.tato dalla Germanà.a che ne ha ipotecato lélltoire n1ell'ac-cen11ata seduta, sà. dovrebbero in~ il 50 % della piroduzioirue toitale e •se ne serve scrivere nella . Fa'1Ullacopea i mediieamenrt:i rea.1per la lubrificazione degltL aereoplani . La pesca 111en:te .ri0CX11osciuti utili . ed . enttrati ormai nieù no.rveges.e ha avuto poi wna diminuzione del domirui.o pubblico, arl:ottando per essi UJill altre 21 % in conseguenzai di affonJd~rnenti e sequestri sinonimo, opputre invita.nido i medilci a p'!escridi n.a;vri. da parte della Germania e per la. pessi- ' ietli sotto. il nome con cui già li C'Olll0Sco1n10, fama stagionie. cendoli seguire dall'appellativio «farmacopea» : _i\nche le preparazioni mercurriali hanno subì- p. es . Aspirfna-farmacopea. Le ditte fabbricanti to d~gli aum.eDJti il mercurio serve per la fab- poi, potrebbero mettere Ìinl vendita i prodotti bricazi<:>ne di esplosivi (fudmina·t i) e recenltemen- con il lor.o 111C>m·e sciem.tifi.co, ciò che non offre te tutta la produzione della c a,t ifornia è stata i1DlCODJVenienti poichè il fM1l1llacista è persona t~acquistata dall'Intesa. 11ica e può poi s'Q!Ilmii.nistrare il dimetilfenil pirazolon1e, quando la ricetta 1prescri1"e l 'antipiri(1) Pre-zzi del mercato americano.

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Ciò che si dOVJrebb:e evitar.e è 1'adozione di sii11J0nimi speciali da piallite delle ditt~, 'P.otiichè allora la 1C0t1JCorrenza e la ·réclame creerebbero una c-010\fusi\ln.e in cui .il pratico sarebbe completam,e nte disorientato. A guerra fin.i:ta poi sarà in~ssairia U'llla r e\li.sione delle convenzioni diplom.atiiehe per evitar re che una siemplice denominazione data ad U!l'.1 prodotto chimico., pur sa1 vag.uardanc1o per un certo tem.p o i l1egii,ttimi diritti dell'imrenrtore, diventi u.n diritto perpetuo. Tali coosiderazionlii :p ossono valere anche per 1'Italia, che fa pure parle deùl 'UniottJle diiplomatica :p er lai ·proprietà indus tria:le. Nella pirefaz.1one a1'la Farmacopea si .dichiara che Ja Commli~io.­ n ie « nel ricorrere ai lllO!ll1Ì commerciali 1n1on hai 6.111teso di ricon-O!scerno.e privilegi, nè pregiudicare e'Venituali dtritti di marchio, che potessle'ro c.omp1e.tere d1nJ base alle vigenti leggili». Con q•u este paroile essa isi dichiara estra·niea al conflitto com1nierciale, che sorge appunto daJ. fatto che il tnlOlllle i1m posto è con·s ird.e nuto come .m arca dli fa,bbrìca depositata. FIL.

.n1ai.

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CENNI BIBLIOORAFICJ. Non si recensiscono chef libri Pe1'11enuti in dono alla Redazione

~t\ .

MORSELLI. M anuaile dli psichiatria. Casa Editrice Liib raria V. Id·el'Son, Napoli. L. 12. 1

Questo ]ihro non ha 1'aspetto di un pò.nderoso trattato, ma di un vero trattato ha l'~mportamza per la larga esiposiziionie d'e!l materiale che la .p si0hiait:ria italiana e forestiera ha ,p ·repa.naito i1nl ques ti ultian1i. teanpd, per lo spiri.to ooin cui son10 espo~tte e d·~scuss·e le quis.ti()IDIÌ. c011J.tr.overse. Q•u estù del prof. A. Morsell.i è - c0il1le scri,.e il prof. Tamiburintl .niella ipre:fazione - un l:a.,-oro coscienzioso ed uttile, degno di essere raccomandato JJIOn 'Solo agli. studenti ed ai medici per ·i quali esso è princ.i .palmente dettato, ma aniche agli stessJ psichiatri, i quali rvii trovèranno iegire,giamente rispecchiato, oltre il vasto movimento compiutosi neglii ul·t imi anmi nella sicieniza che essi coltivano, tutto ciò ohe di più certo ed utile è derivato .da.i suoi ultimi pr-or gressi, 1s1pecialmente .nel~a s!fera delle s ue appliieazioni alla rp ratioa clinica ed ai vari carm1pi della vita socia:te. La veste tipografica è vieramente accu·ratai e fa onore alla Casa Editrtlce V. Idelso.ni che si affermiando oltre che .p er la .scelta acoorta di argomenti e cll autori, \Per la eleganza e la nitidezza delle pt11b blicazioni.

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DR.

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI . . CARPANO J\'[ATTEO. Piroplasmosi tti.po « parvum)) nei bovini del basso l:acino del Mediterraneo. Febbre d.ella costa mediterranea. - Milan.o,. 1915. MOSCATI GIUSEPPE. Esperiene,e in. animali privati dell 'ipofisli1 cerebrale co.ni un nuovo metodo, orbitari·o. - Napoli, 1915. PASINI AGOSTINO. La reazione di Wassermain1Ji conl&iderata specialm.ente dal punto dfi1 vista del suo valore clinico nella sifilide. - Milano~ 1914. SPADARO G. I leucociti a granulazioni grasse (osmiofi.li) e ·i1l loro valore semeiologico d.in rappo·r to all1e 1n~fezioni purulente e ad altre infezio1n i. - l\tiilano, 1914. MARIOTTI UGO. La vaccinazione Jenneriana 1n • rapp.o rto alla · profilassi del vaiuolo. - Roma, 1915. MILAN! EUGENIO. Azione del radio s ulle culture di bacillo tubercolare specialm.e nte in ra·p porto alla quala.t à d.ei raggi. - .Napoli, 1915. RHO FILIPPO. Nu·ovi mezzi di offesa nella guerra attuale. - Roma, 1915. SALMON A. e MAESTRELLI A. Di UD• ca~10 di paralisi associata d·el nervo oculo-1notore esterno e del faciale . - Firenze, 1915. RONCHETTI VITTORIO . Piastrinop.e·n ia da b enzolo. - Genova, 1915. ASSOCIAZIONE BOLOGNESE CONTRO LA DIFFUSION& DELLA TUBERCOLOSI. Relazion.e morale ed ecolll()mica ,per l'anno 1914. - Bologna, 1915. PINNA PINTOR A. Gravidanza ii.r i corno rudimentail e atresico di utero bicorne. - Milano, 1915~ PERONI BEUNARDINO. I possessori di far•m acie allo IS'Ca·d!ere 'del ventennio e trentenn~o. - Milano, 1915. GALLI GIOVANNI . Ueber spondylitis typhO'.sa. Miinchen, i915. FIGLINESI GIUSEPPE. I risultati della 'Vaccinazji1orne in una recente epidemia di vaauol.o. Firenii.e, 1915. R UBTNO ALFREDO. Cloro-bri.ghtisa.no o .plSeudbnefrite delle clorotiche. - Bari, 1915. PANZACCHI GIUSEPPE. Un caso di sifilide-infortu•nio. - Bologna, i915. TADDEI DOMENICO. I ,a prima resezione .della milza coJ metodo del Burci j.n un caso dlii splenomegalia primitiva. - Siena, 1915. Il fascico·l o di otto1b re della :nbstra Sezione medicia conterrà i seguenti lavori : I . Prof.ri R . _t\LESSANDRI e G . l\fINGAZZINI. S indrome acuta di Ra01 n1aud associata a paralisi delle ·estremità. 2 . Dott. li . ì\IIÀRTIRI. La 1'1ialattia di Ka1iler-Bozzolo . (21)


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NELLA VITA PROFESSIONALE. Nella zona di guerra. Nelle prime s·ettirrnr?fille d ella. guerra in una città c1i con:finie si· trovavano accant·a.rm.ti in attesa di de stin1azione parecchi ospeda11 da campo. Di m·e dici ce ·n 'era urua morltitudine. Erano :riaip_pirelsie;ntate tutte 1e rieg'ionii, tuflte 1e ecuol1e, tutte 1e fredi. Pire·va.lieva !l '1e1emenlto mett!i1diioma1e ; reg;n1aiva quindi ·un'al1eg:ria booori01 e cr.--UJID.orosa. A'Vleva'lliO tutti lasciata. la pirof,e ssii;ane già avviata o ;p romettent,e, :aveva1nl01 1alsciaito la famiglia, .qua1lcuno i .figl.i, pa~ecc·hi la spio sa gio1van·e e recente, ey.p .ur.e er.a;nio aillegri. Durainte 1e ore ·d·e l vesp1e ro questa allegra anol·.tiitudi!n.e di med'ici sii riversava 11Jella piazza e nei caffè. Pa11eva 1a(Llora di esisere cri tornaJti aùl bei tempi del1'1u:n1v-ter&i.tà : lo ·ste~so ci1aaleg.giJo·, lo stesiso ·bruls io id i chia:c~hiere e di risaite. Nroin pareva di trovarsi icri una zona prrossd.ma alla guerra: gu,err.egig~ata, tra gente che avteiva llasciaito a aaea le ·sue spera1:JZe ed! ill JSlllO!i affetti. N<0n marn.cava qualehe tentatiivio d:i1comizio nel .quale qualche oratore, subito .z'ilttito dal lontalllo pa:stsaggio di wn. qualsia.sii s1u1µeriore, si scagliava eonltro la ~osta che ia[lorai f.u .nzionava oosi male .e che oira va diisc.ret:amerute. E d:il posta si ave·v a fame: e sii faieeva110 tu.tt1 i tentativi ~ farla re·c apitare alla fam~gliia1 e per ric:everliru. Quella gente aveMa bisog·no d'ella corrispondet11Z:a come de1l'ossigeno, senza d il essa soffocava. Il vile borghets1e che capitava di ·p assaggio iin quella lo~li,tà era caricart:o ,diJ lettere, di cartolitne, plelrc•h è fossero imbucaite fu~ della regione della S1tasi·, nella regionie fel'ice dove la .pos.ta circolava liberamente. U.n1 iailitro argomento di ooncionlel ieira la capitamit_e. · V'eramo parecchi, tenenti, s-ottotenenti o .ru.ncora allo stato ..di soldato, che d11111.-0stravainlo semp1r,e con le leggi e i docum:enti alla mano -come loro spettasse iJ grado di cap5taJno. Si ar~ r.at1biavano a diJmosit rare il loro buon diritto ai -colleghi, che un po' perchè ~poco perts1Uasi o perchè god·evaino nell'eccita.re iLai V1amità deill'aspira111ite capita:n101, facevaino sem,pre deil1e obbiezicmi:, che co.nduoeva:n·o a repliche sempre p~ù caJorose .e concitate. A·d .01g ni mio.d o là sru furaev a caTriera ra.pida: qua lcuno t1·e l 1breve gi.ro di una settim a·nia. cam.b iò la 1d w .i1sia1 d1J s otdiat-OI in qttie'Jla di sottotenlenite , e qruesta im. q uellia dli ca pd ta,UJO. La vita per ~ariecchiie settimarn e trascocs e p iù -0 me no -0ziosa : alcu·n~ , impazi1 e nti di far qua1c he cooa, di oorrere s ui luog hi d el perioolo, à. più, -contteruti di quella caJrn.a tanto lo nttaioo1dalla guerr a , so1dd1sd:a tti eh-e 1d ell 'opera lo ro 11J0tru c'era bisogn-0 . 1

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Un bel giorno qua10UJno OS1S1e rvò che in città di medici e.e n~eraJno fin trqppi, tanti da os.tacio Jare la li:bjera ciircolaz'ion:e mclle IVIÌ!e. 'E f.u dato a'ordine di sfollare . Rim,iaser:or i diicr.--ettori degìlli OSjpeda~i in'lltilizzati con i falf'!ll.a cis.t!i, i oontabili, à. caip- . p·ella·ni e · tutto i~ 1nateriaJe. G]il uffi.càiali medici ·su'bal,t erni furon10 .maindatl.i i!n -lsiuss idio alle s ezio1114. di 'samità, agli a slpeclailii. da camp·o glilà ~J11pia:n­ tati. · Fu così .c he pa11eac·h i .coll-eghi antd;a11101no in una graz.i01sa città d'oltre C'Oll.1fine . Si presentarono a:l colI01n1n•ello, diretto~e di. sa.11ii1tà del C.o rpo d'atrmata, . . un ·m edico. d'iJnrtellig·e n.za e cu11tura non oomu.ne, un u.ffi.cial,e attivo 1e zelante, e dealiin:airo110 le loro g1enieraJi1tà. Cie n'e!'.a di tutte l e sipeciaJi tà: chirurgi, medi0.i generici, ort01pediiis ti, igienisti, un mcdiic-0-legis ta,, U!Jlo psi.chia.tra, t.11n: 010uùista, rmo EfPeciiali&ta di 1nalatti.e g einfrto-ur:i:niarie, un otoci.01tra e perfino un pediatra, u·n istologo ed urn fi:sio·1ogia puT,o. Per ciasc1u1no per q uarnlto fu poss1bile fu trovata wna conf.a.ciente OC'Cupazianre . I du:e os.p edali dai campo da 50 l1etti, che .erain10 im;p ·i.ainltati i·n quella ('ittà, furonro tra1sr.f011.1111ati in g.i:.andi 1oi9ped!aù1 dov.e fu pos!SciJbiJ~ curar.e og.ni sorta .dri f·e rita, o gni ·s1pieciel di mal!attia. E per tutti vi fu lavoro. t chirurgi si t1rovavat10· 11~1 loTo ca1npo di battaglia e si davaino una certa aria, \ 01n·e ~hi dicesse : qui conil:o 'i o. E qualche medico, rom.e un libero do0ente di patologia generale, per n1on essere da meno, si ricordò d'aver fatto nie.i. ·p.r'.i.mi all!Di della profes~iooe il chirurgo1 e volle passa'!" per tale. Era u.n uomo che sièia.lbrdiva per la sua cuil tura, aweva letto Ippo0rate e Galeno. Ciò valse ~ fare Ìillltorno a lui u.n vuoto torri~elli.ano. Di chirurgi dlel resto ce n '1eran10 d!i yiaJ~ntis­ siimi. C'era un libero docenrte di' chirurgia di Spez,ia eh.e lavorava .p er quaJtitro: :p~ocolo, sbarbato, c0tn ia:Sp.e tto irufainitile, lav-orava, lavora.iva sempre, sempre attorno ia& siuoii fe riti, m.uto come llln pe.sce. A Vle'\ a . cOltlliinciato la cam1pagna CO!l grado di s.old•ato, dopo pochi giorni era stato pncanolsoo sottotenenlte, e poi capitaaJo. .A;vieva appcres•o tutte Le sue vertJ.g i.n os.e promozio1n1, ed aveva a g giunto i fi.l'i a1 suo berretto senza. 1nodifica:re affatto l 'atteggiameruto ISletnJPil1e impas• si~bi1e, che s olo raramente acquis tava ~IWipinatamente qual.che cooai t.ra il tr.uce e1d il malii:nconico. E sen~ protesta egl!i a1c.oettò la comt.11cci.cazione faittag li che la p romoziQn.e no n aveva v alotie tp.erchè e 'era u n01 ~!baglio nella trascrizi,one del cog.nom.e. Come li aveva m essi tolse due fili, aJ ber retto·. 1

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C'era un altro chirur.go, un metiidiionale, alto idue metri e con altrettainta ci.roontferenza addomiinale. Era sempliaemJente sottcxteruente, egli che a giud:iieairLo daJla m ·o le poteva essere un generalissimo. Lo potev·a, ma non si, era mia:i curato di esser di più. Quel che canta s.i è che egli si diim.ds•trò un chir·urgo 1v.alentiissiimo : feae d1e1.1e aperaziernii. ar<Iitissime e tutte beni riuscite. Ciò _gl1i valse 1'elo·g io pubbli·oo del colo1n,n·ello, e la _gratitudir11ie .degli op1erati. Sieco·m ·ei era tanto evidente, era S emp·re scelt.o per le spedrizi,oni più _perico.lose, ed egli v1 a1n1dava ca.Jimo e sereno. Vi _ritornava con maggioire .e sperienza della gu.erra ed i1ndicava ai colleghi il lll·o do come salvarsi dalle grain1ate dei 305 : buttarsi a 1t.err:a. perchè le schegg.Le delle granate ha!llno una drirezio1n1e obli.qua dal baSSù in .aJ.to. E qua;ndo la cittadi.n a d'oltre ronifi.ne ,e ra .fatta.i segno al tiro defi grossi cannoni a.ustriaci egli dava u.na spi1egazion.e pa-at!ilca della teori:a. : si vedeva allora J'enorme massa del ch-i rurgo lPreci pitaD."'si al suolo ccxme 'lltDl e1etfante ferito. L'oculista, è·e l giovane, figlio di u11 i1oto ocu11Ìlstla, s'era: reso tLn1disp1eln;sabil1e : cll1amate di quJa·, chiamate di Jà. Curruva nre i varl osp·edali gli occhi ai so1dJarti, ed ~ntcantava q~11L delle ex sud<liite deli'it1.111peria,1e-.regio governo. Lo specialista delle malaitti e genito-urin!arle era u11 111.t litarista, che nel gergo d.el luogo vuol dire ~hi non ess.e:ndo ufficiale medico di .arurriera tenga tr.01pipo alla discipl~nia. mi•lii.ta•Pe. Era un i1percrli1tico e si trovava perciò all'111n0.'610no co;n1 1.1 dirett01re drel suo oopedale : un ca pitano dii carriera ehe malgra·do una grave malattia vesaeiciaile non voleva saperne di abbandona-r e il ISIUIO p:osto. I 00illeghi1 .m aligni suS1Urravain01 che la ma1aittia alla ·v1escica re l '1u11T10re del oapd.Jtaino .si eran.o aggravati <la. cl1e egli avieviac avuto la i<:xrtu.na .dl'.iincontrarsi con uno specialitSba deJ..le malattie genito-urinarie. Il medico-Leg··itsta, noto iamche come sindaco :(egli ie.ra viioe-sli1n1daco di una g·r.a1n1c1e c~ttà del J\1•ezzogiorno) ostentava, .non aveva, 111na gran .paura degl~ a·reopl:a:n.i e dei colpi da 305. Aveva trovata oocupa~io.ne presso il TJ"'ibumale m:iaitalt'e, id.Qvie egli si sforza va col dermografìsm·o, col polso, rol vagod:ono e simpaticoitono di attenuare i 1·igori del Cod.ic.e penale :i1n· tempo ·di gu erra. Suoii tC'ompagn1 i·11ldivisiibili eraino un collega detto il conte ·p er il suoi tratto signo·r:i1.e, ed un · al•t ro da1l tipico aspetto do1n1chisciottesco. Questi ros.titul un so·g ·getto mell."avigli.0001 pte.r 11:nia1 riuscita maiec-h.ietta di un chirurgo caricaitu rista. N:ùn era :fi:si0run e,nte un forte e pur.e lavorava per dieci. Quan1d-0 qualcuno a veva hisog•nQ di un .a1i.uto ricorreva a 1ui siCTtro di non avere un rifiuto : era sem·pric l·ui a cloroformizzau.e, sempre lui a faxe da assistente, sempre lui di g·uardia 1

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all 'os'Peda1e. Fac ecva di tutto e quando noru ave·v·a nulla da fare oom.e medico, accarr.ev.ai al capezzale dei feriti e coni i suoi modli gentili, in1&irut.m111tii rie:sicri..va più ptetoso della.i .p iù .pietosa fra le dame. I SUiper.ioiri, ti -colleghi sapevamo di p oter contare seimpre e 1dovunq ue su di 1ui. Una \11eil ta du'!ante un'as:p1r a battagli;a,· fu mandiato con un g.ruippo di colleghd. ~n una zona batt.uta dal fuoico: gli altri, esa.uriito i[ lio1ro comp•i to, rttornta!ron10 agli os.p·eda1i, eg]i; rimase lì ancora a prodigar.si a: tutti e per tutto e rien,t rò solo qu.a.n do fu richiamato ,d'autori1tà. Questo lav:oiro ~n­ tens10 spestS10 lo estenua \'a ·ed! i seginii. della sofferenza, dtell'esaurimenito ccxmpatt"ivaino sul suo organii:smo. I superiori g1i consigliarono di ch~­ d:ene Uinta visita collegialae, egli ·n on volle ; gli offrirono una occupaziionre meno faticosa e memo pericolois.a, egli rifi·urtò. N .01111 volle, ·n fiutò se,n~ assumerie un atteggiamento di erois mo o di· fierezza, ma <lis1se, COiSÌ, .sem.pliicem,enite, eh~ non . ' .. staiva bente. · Un altro i•nttati•caibile• era ua.i ,i~he.ro dooente dli • p,atologia medica, un lodigia.no1 : an1che eg~i atv1e·va .rlicapi.to1ato .ontogie111etica.miente la· ~'1ogen~si 1nlilitare : n.ello spaz1o ~i .pochi giorni fu soldato, sottotenente, .aaipitaino. Sapeva dli tutto e prurlava v·olenltieri di tutto : <li filosofi1a, di agrari.a e di balistica e simili . ...L\.veva :iln.ventato un n.uovo si\Stema di p.roduzione di gas asfis&ianti ~ ne voleva il brevetto. So.stene'\.·a che si: sarebè1ero a·vuti degli effetti meravigliosamente micidiailli. se su11e trincee austriache si fx.-iSse laindato dapprima del carburo di calce e poi dell'acqua : 1'aicetbi.lene avirebbe ammazzato i .n emici meglio c-he Ja riatZziia • le mosche. Se parlava mo1to, operava moJtiss:imo e benie. Una volta salvò un. soldato ferit0t teUJ~ndogl~ ieom.piressa con ·1'e dita per cilica 1u1n'ora 1'art.er.i.ai linguale, che non sii er.a riescito a legare. Ma tutti, tuitti qruci colleghi si prodigavano in prestazio:n~ d'og.rui sorta anche le più umili e le più pericolose. Rimam.eviaino caltmi, serenii, Ì1DJpass1bili quamrlo. la piecùla ieittà d'oltre confine era • battuta dalle grosse artiglierie austriache, che ave·vano una barèarira ;preferetn<ra per glti. ~e­ dali. Un piccolo ospedale da campo aveva da poco impiantato le sue tend·e quando fu fatto se~no aid un v·iolenito canmoneggiam einito che sparse il terrore e la morte fra i .feriti ricoverati : i medici rimasero al loro posito, raccolsero e rincuoraron10 i superstiti, non spostaro•n10 l'acea.mipamenit o; solo, per ·essiere al' sicu ro, abbassarono la brut]diera che dove·v a 'Proteggerli, lra! .b and'iera can la croce rossa. Del resto s em•pre affaccendati, semipr e in compag1n1ia, quei colleghi non\ a\·e,rano bi'SOgino di darsi a oraggio. Solo il ricordo nosta.lgico della 1

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IL POLICLINICO

fam.ig1ia, della casa, della vita pa~ifìca, del lavoro profession·a le t alora li turbava. Sp.esso la preocoupazione dr.i i€1s1sere :separati, essi che si eriano a ffiaitati, iadfrate~l:ati ·n iel luogo del laiv·o ro e d el dolore, d ava loro 1irn.a v aga inqrui'etudine, un 1sienso di paura. 1Yia era.n ·o sensazioni. ·p asseggere che essi cc:YJJlsci della loro alta, ·tlleC€1ssa:rira- missione sapevano :5'uperare <'On f erm,ezza. E .non hain•no mai dubitato ili llOro : .e ailcuni so.no a.ndati a so.st:irtmire i coll·eghi morti, t;icllo s tesso po.sto doive quresti erano c,aduti, e .S«)ttJ.lo .a:ndlaJti sicu'!r, su[>!erato .i l ·p rimo e legittimo se1nlt·i m1ento d'incenkz~ e idi: iinquietudine. E·sisn lo t&anrno che Il-Olll v'ha ieiroism.o senza paura. · Anehe Cristo eh~ aveva seg101ato il s uo destino, i·l 1diestino che e glci aftretta:v:a CQDI la v()llontà e con 1'opera, im paillidi va ie s udlarva al pensiero diella morte. Senza paura sarebbe sacrificio? PANGLOSS.

So tto:Scrz'1zion1e p er i medici caduti in guerra e per quelli inabiùb al la'Voro. - L 'Ordi1n\e dei medici dii Napoli .r ichiama 1'attenzi·onteJ ·dii tutti i ieoll-eghi s.u l conite1n1Uto di .un!a dire.o-lare inviata dal chiariSSlimo prof. Silivta1g1ni d·il Bologinla, Pres~dente degli Ordini dei medfuci, oon la quale si fa appello ai sanitari, rimasti nelle proprie ~esi­ denze C0tI1 a!srsegni s,ipiecti.ali, provenienti dal grado militare, per fo.r ma.re un lf.oin\do dii cass~ da se'!ivi1"e -p er le famrrglie dei medie~· richiamati i'ru guerra, e per quellli rimasti i1niabili al1 l avoro professionale .pe:r e ffettò stesso d·ella guierra. L'appello è rivolto prri.:ncipalmente ai medi~1, che possono s.en.z a alcun disagio, prelevare qualc he som,m a dal proprio bilancio. I colleghi d el settenrtrione d 'Ital~a hanno già entu1sias:ticametn; t e ris pos,t o a11 'inv1to della F ederazione , e quel p,r esidente 1.;ia i·niziata la s,u a operai dii p·e rsonale contributo con la cospicua somma di }ire lOOO (vedi fase. 35, pag. 1 190 -91) . I mediai na.polela)ni certamente .non saranìn101 secondi agli ail tri colleghi, essi che han dato sempr.e prova di fraterno affetto e d'Ìl grande colleganza, quan1do le sciagure non sorl o ebl::ie110 a e01lpire la nostra classe, ma anche mtti i nof::1tri Jfratell'i d'Itailia, e talvolta dando qualnJto potettero a prò della ·S\~entura di pop1oli s tranieri .

Il fascicolo di settembre della nostra Sezione chirwrgica contiene i seguenti lavori : l. D ùlf;t. G. SCANDOLA. Contributo alla casistica delle ernie di'Verticolarit e del « L ittre ». 2. Dott. G. TROTTA. S·emplificazione di tecnica nelle Lapa_roplast"lche .Per _ S'Ventrannerz:ti postlaparotomici c0n1 app ltcazione alla cura rad,tcale delle ern:ùe 'V'e ntrali . 3. Dott. L. C. ZAPELLONI. La prova di B ordet e Ge'ngou nellllJ infezione .echinococcica del-

l'uomo . 4. Dott. G . MORONE. Sui cosidetti tumori misti del palato. (24)

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LEGISLAZIONE SANITARIA. •

Disposizioni eccezionali per la Sanità pubblica .. Ripartiamo integralmente .le <lti.sip:o1s:izioni. con_.ten.u te !lllel decr,erf:o 1111ogotenen.z.ia:le pubblicato sul'la Gazzetta Ufficiale d'el 3 settemè~e, delle quali ab1b iamo già dato ·n otizia -: Art. l. - Al s·en··v'.izio di asisistenza medico-chi11tt;rgiica, nei CO!lilu111Ì nei quali esso .non .p .o ssa esserie aJt·r imenti: aslSicurato, iil .p irefetto ha facoltà dti. :provrvedere, sentito il Consiglio prownciale di sa'!lli.tà, incaricandlQ!nle UJlO o più medici-chiirurgi condotti· o .l ib.e ri eseiJ.1C1enti ·inscritti n~ll'aùbo di uno oogili Ordlilni <liel Regn'.(>. Il 1d ecr.e to del p·r efdto .conterrà 1'inid1aazio11e: del comp·ens-0 che il Comune inter:essato dovrà corrispond 1e.rie al medico-chintrgo iprescelrt:o, e ch·e , se qwesti r.vs.iede nel Comu.n e, .non potrà ess·ere iinf eriore allo s t i1pendio assegnato al medico condotto eh 'egli sostit~sce. Contro il pr;0vv.edimento d~l ,prefetto non è a.m mess·o ricorso nè ini via amministra,t i va .niè i.n v·:iia ·giudiZiariia1:.. L'i ncarico è ""o bbligatorio per colui che ne è i111JVe&tli to. Sono a quefslto aprplicia1èili le ddsposii.zi()l!li e le pen1aiiità delJl'art. 1 24 del testo unico delle leggi salll1itaa:ie 1° agosto 1907, n. 636. Le sites:se n orme 'Vlalgo.no .p er !i!l <SE:irvizio di a::;s.istenza e v:ig·i·lainlZa z.ooialbrica. A·r t. 2. - Fermo rima1nendo1 il disposto d.€1l 'art. 124 del teS/to untlieo delle leggi sanitarie 1° agas.t.o 1907, n. 636, ognii. medfuco-chii.irurgo,, inJScritto nell'aù:bo dii u.n Ordii.me de.I R egno, è t eruulto a ipriestaire l 1opie:ra s.u a iin1 qurulsi:aisi Comune,. a.~he appartenente a Prw.inciia div,ersa da q1uel la idi sua r:es1<lienza, aJ, quale stia destirualbo d:aI pref.e tto a dal miruistro de11 'd..n.t erno, per preveni:re o combattere la diffusione di malattie infettive. I·l p1"ovvedimenito cTI d.esttlmaz,U:me dieternniM· le· c01nrl·iziiorui di aslSIU1nz.ione e dichiara l:a ()()[I1p~e11za 1pia!S1Si'V'a della relativa spesa, in a ppJioaz..1.10tn1e dell'arti:c olo 201 d:el testo t11nnco dellle leggii stain itarie. C01n1tro il1 decreto del piref.etto o d~l a:ni'llistro d ell 'in/terno •DIOn è a mmesso g.ravia.me nè ffi v ia a1ma:rui1nistrativa 1niè inr via giiudizfiaria. Sono apipJicab ili a l ca;so del pTesente articolo le dis;potsiizionli de l .second-0 e de l terzo C()tl]].ID:t dell 'airt. i 24 del testo UJllioo ~ile leggi sa'llitari:e-_ Art. 3. - È concesso ai cittadiin~ iltJa.1lia!nii , rimipatriati o rifugiati ncl Regno in occasi01De ed !in cons eguenza della guerra, mullliti di d·ipl01111ài es t eri per l'eserciz.'io di pirofessioni samitarie, di esercitare n.el Regno la prorfest--li10111e cui sono abilita.t i dai relativi .diplomi. 1


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SEZIONE PRATICA

FASC. 39]

Il godimento di questa 0C1ntcessione è subordinato iaùJa prova da foc.niT.si dngJ.iiì interessati, del]a qu.ailità di cittadino irt:.aliano e di rimpatriato o rif•ugiato ii.in con.seguenza ed fun occasiione della g.uerr:ai, e alla prewntiva. 1"eg'is.trazione d~ll dipli0ma a 'D\olrm!ai dell'art. 65 del .regolamento genera.le sanitario 3 febbraio 1901, n. 45. Sono .equO.·pa~ati ai cittadinri. dello Stato i cittadi·nli dli :a ltre regioni d'Italia ·quand'ainche manchino del~a natumJità . ..c\rt. 4. - Il ;procedimento di cuii all'art. 127 del test01 :unico d:elle leggi lSla!Dtl.tarie 1° agocto .I907, n. 636, è applicabile d.n quals~asti caso,, a11ch1e ia1ll'in.fuori dii quello di :malattie epidemri.che, in cui vi si.a, nell ~interesse de!l:la tutela della pu·b blica salute, :necessd..tà a.SS-O!luta ed urgente di -0CC11poce proprietà particolari. per servizi sanitrurfi, compuesa la iprotezi{}.llle :per le op~e di presa e di coorllu!ttu·ra delle acqu.e potabili. Art. 5. - Dove 1n\e s~giai il bi!Sogno, i.n i:rel·a:zione ad ecc.ez,ionai1i esigenze della pnbt•l ica pro.filassi, m·prefetto, con mot~vata oirdin.anza, senr tito il Coo.sig1lio prov~nicial~ di sianiità, o, !llei casi id:i somma u.rgenza il m edi00t ·p·r ovinciale, provviede ainche co·a ttiv.am.e nte ta1 quainto occorra per 1 'accerta.m ento, l 'iiisolan::nemrt:o e la cura dei casi di m0Jattia infettiva d.ell'u(Ylllo ~ degli an.imaJi a.n che iin deroga alle vigenti norme speci01li pecr:- la prodì1a:SGi di detei m:inate mrulattie. I rontravvenrtori. sono puniti canr la multa si•DIO .ia ~ire 1000 e .con l'a:rresto da ttn mese a due amtnif, :sailvo le maggiori pen1e sanlc lte dal Coclke pe111aùe. Art. 6. -- Ptett" ·~a legalità de.11e aduna!UtZe dei Con1sigli iproviocia!li di sanità è sufficiente, anch.e ilru 1p·r ima con(\rocazi1on1e, 1'i1nt&V1ento di quattJro icorusig1lieri t0t1tre il p.r esid-ente. · Art. 7. - P er i l'avoni e !Per 1e p roVV'iste occorTeinlti di uTgenza 'P·er l'organ.izza21ion1e ~' il fun:zlion:ame.nto di 1s,ervdzi sanitari, il Mit111i1ster101 del1'~nJberno è arutorizzato a derogare dalle ni0!1Uie stabiliite da~la Jegge di contabilità generale d'1ello Stato e daJ1 relativo cr:egolamento, .provvediend'O media:nit e licitaziOIDle o a traittati va privata 00. aJU.l.. che in econom.lia. Per i pagame1n1ti potra!llllo eissere emessa. mandati di anJtdci pazii.one .f ino .a,.1 limite ma1ssiimo di ]ire 50,000. L'approivaziiorn,e dei progetti di la-v"Ori pa-inci-pali e su\p·plieJtivi sarà data, qualunque ne sia l'import'Ù, <lia1ll'is.p ettore C Q'Dl·parflia:n1enrtaJ1e del genti.o ;c.ivi.1e, ,ed avrà effetto ,p·er ogni rigua'f'do siia d '·oodin.e teanico ~.a di con\roe!llienza am.mfi.n,i\Str.a.ti va. Art. 8. - Il ptesente d!ecreto avrà vi go,r e dal giorno dehla su:a pubblicazi01I1e nellla Gazzetta Ufficiale del Regniù a quello deùJa -conclusione dellia1 pace. 1

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Or<linli0mo che i~ presente decreto, munO.to del sigillo deLlo Stato, siiai :i!ni.serto nella raccolta ufficiale del•l e 1.eggi e dei deareti del Regno d'Italiia.1, mand!a ndo a chiu1nlqUJe s,p etti clli QSl5!ervarJo e cli farlo 10Sservare. Dato a Rom.a, addì 22 iaig.osto 1915. TOMASO DI SAVOI.i\. 1

SALANDRA -

CIUFI'ELLI -

GRIPPO -

CAR-

CANO.

Vusto, Il g 'uardasigilli : ORLANDO.

Il miniilS\tro dell 'I·n ilerno ha diretto ai prefetti, in data 5 corrente, la seguente ciroolaire che illustra il decreto precedente : Con decreto .luogotenenziale 22 agiOts.to 1915, n. 1311, pubblicato niella Gazzetta Ufficiale :n. 219 del 3 settemt.re -corrente, emesso coni i poteri conferiti dall'ai legge 22 maggio 1915, n. 671, son<> state dettate alcune disposizioni ecceziooolo. per la tutela dell·a sanità pubhl·i ca du:rainite la guerra. Sulla particolare imp011tanza delle disposizioni lSltesse, ~.ntese .ai da.re all'autorità che ha dalila legge l'i•n'Ca·r ico e la res1)ollJSabilità dìe1la tutela delQa pub1blica &Iute, quella m.a gg.i1o re discreziorualiltà che, in oonf.ronto di qtllella ace:ordata ipet" ti. tempi 1101rma,li, appare rec·] amata dai bis9gni iillUOVi, tutto affatto speciali, che hanno avuto vita ed ev~denza dalla par.Uico1airissima. condizione di cose creata dallo stato di ~~ra, credo oP!POiif:u·n.o ri..chiamare riin modo sipecia:le l'attenrz.ione delle SS. LL., segnalamdo, cfra le n.u qve 1llbrme, quell!e che si mantifestano di maggior rilievo, p;er il fine cu:i: mira.no e p.er 1e facoltà che im.p oritano. Cito, ·p rima fra dii ess·e , quella delll'art. r, anoti:vata dalla) ·r es.tiittilv'a ri.Jnlte:r.preta.z i1crote che, per necessità sntp•rem:e, i;l Mi·n~st•ero dell1'a guerra h a d.8!ta alle 1norme che regolano la dispensa dei medlciì"'COndotti d:ai ric·h ·i ami alle aJ.1J.Thi, e dal1'u.so, che il Mi1niistero sitiess·o ha dovuto far-e, della facoltà di sospendere og.ni contessionte di nuove dispense. Il con.corso, i1ntvero, di siffatti elementi ha tolto, come è noto, a cn1on pochi C·om1urn~, con ti propri m·edi:ci co.nldotti, ogni mezzo di assicurare l'asstistenza medico-chirurgica ; e ·s e alla deficienza si è, doviunque sri. è pot~to, sopperito cqn incariC'h i a li·b eri esercenti o a m edici condotti di Com.unii. contermi1nli, no,n manrca·n o1, p1Urtroppo, calsti nei qua11il ain?ehe qll!esto mezzo sii è dci1nostrato inattu.abi1e. A xipru-are a tali casi, mira a1p.p1U!nto l'art. I del r eicient·e d·e creto, c·h e dà al Prefetto la facoltà di imp·orre ari. sainit ari, cond otti l·i1beri esercent!i, della pro\TtÌocia, dli p.restare servizio co1là ove Ja a1ss.isteniza med~~ch.irurgica non sial.Sri. potuta altri.meroti assicurare. E ciò, statuendo, con Ja Tichiesta d~l parere del Contsiglio provilnciale di santità, un opporiltlllno ·s istema d~ garainzie cOG~ di (25) 1

1

'°'


IL POLICLI1'TJCO

1322

ordine tecnico,.ammii.ntis.tratii\710 .oùl:Ile di carattere pirofess~bruale; assi1curando, con l 'est€ll1Si10inie del-. 1'arl. 124 del testo u111'.ico delle lleggi s.anci.ita.tiie, aci. ISla·n itari -cosi .n omi-nati u.n trattamen1to di fa· vore, gill!stificato d·a llre circostalNle e cocris ptoind·etnlte ad e q·ui1tà ; offr.e ndo, ccm l 'acc~nlllJC) che vti si fa al co1n1pen1So minimo da aocordarsà. al s arruitario :p rescelto·, s enza lim·i tare ecceSiSivaanente la li1bertà di giudiztio e d·il determinazion·e del Pref•etto, .u ·n criterio i1l!diice ispirato a daverolso ri- , g·u·a rd·o alle finanze .co1nu•n a1i. ]ni oonfront0t de1le qua!l<i, d'altra parte, ·i1 Mlrntistero 11on. m1.aincherà, nei casi di assoluta ~ecessità ed entro i confini segtnrat.i dalla limitazione dei d1001di ali 'uopo d'.is p0011ilt-il·i, ·di es~.licare u in'opportuna ?ziou1e i1nrte· gratrice. Dalila steslsa cond:izione d~ fatto d·e l pTedederute deri,..-a, .p er quainto iisp1ra.to a finaliità di.verse, l'ar· ti~olo 2 , che pure eomtien!e u 1 na diisposizlione meritevoJe di ·particola·re 1nenzione. Esso, infatti, con.gidera la iip·ort:e1s~· dJeilla manca1n1Za, liin1.un Comu.n e, di sa.n!itari s ufficienti alla or.ga11d2:za~one di un'adeguata difesa contr:01 la mina.coia o la coniipa.rsa di u·n a mianif.e stazione ep~ldemka, e della i~.nità degl\i sforzi del Comu11e steis1s10 per trovar.01e ftiori del siuo ter.nitorio; conrd izioni, cl1e rendereb.b~o vana ed inefficace la dis.p osizione del1 'airt. 124 ~a vigente testo U·ruico delle leggi saniJtarie. Ed in base a tale ip<r t esti. COtnCede J.a fa<..'Oltà, al Mi1oistero e al Pre.fett·o, n.ei limtiti di oompetenza ris1pettivarmente seigl;larti ncll 'airti1eolo 1sftiesso, di adottare a.il caso quei PTOJVvedimetnt1 di assunzione e d[ destiinazi,oine di personale satntitario che ·l e esigenize del servizior re· claanassero. . · L'art. 4 m·i ra a prevenire ed e liminare il pericolo ~he, nelle a·n ormali conti.ngenze del. momento, potreb.b e d ·e rivaire dalla taS1Satività de lle im.dicaziionii c-0nteo1u te ttell 'art. 127 del teslto uniJCO delle leggi sanitarie; niella considera.ziione che l 'imteresse della tu:tela sanitaria del Regno può esigere l'adozione di gravi provvedim!enti, limitati:vi dcl diritto d il privata iproip·r ietà, anc·h e all 'iruf11iori del catSb dlel1la~ avvennita manilfe!stazione di malatt:ie a1n1fettive 'epidemiche, -ed appunrto per prevenirne anche la prima · com.parsai : s'P·ecialmente importa·n ti fra dli essi quelli c0111ce11nlenti1 la protezione igi1en:ioa délle opere di presa e oomidotta di aicque potabili. Ora .tal~ 1 provvedim·e nti \ engono dall'art::.ic ruo p red,ettx> cons entiti contro og.o~ diffiooatà, .a1D.Che media·n te 'l'adeguata est·ension·e dlelll'applicahilità d e ll'art. 7 della 1egge 20 .m arzo 1865, 1111. 2248, allegato E. L'art .. 5, infine, ti..n contem.p lazione d~ ecaez:ioniali esigenze, rinvigorisce, c on ampi poteri, 1e o rdi.nrarie faooltà .dei Prefetti in materia di p ubb lica p rofiil assi. 1

[ANNO

FASC.

39]

Ciò ch·e ap.p are -<;la particolare importanza rniei riguard'i delle malattie celtiche, Ja cu'ÌI diffUJSicme; come l'!e.sperieinza di altri tempi e di a.ltrii p .a.e1s1i ci ammaestra, si accresce durainte i1 periodi d'i g1uerna e si esalta in p.rossrimità dei posti di concientramenrt:o .dei milital!i di terra e ili mare. Ne1 paese no1stro è da P.or ane.n.te ailla parte iiu1p;oirtru.Jrte che i11 tale d~ffuJsd.>Cme ha 1a prost·i;tuzione claind.estina o, icomu•n que, n 10101 disciplinata a .norma delle vigem:ti ·d!isposizio11!i1 di pulbbJlicai sicurezza : e agli ostacoli -che, ad una energtica ed efficaee azione co•nltro di questa, sono 0ipip1osti dai li·m i.t i c·h e all'op·e ra delàe autorità saJnàtar<i·e irmpangano le :nlonne 1ord1inari~e i'lll \.iigore. Limiti ch·e, se .rarpprese11tan·o iru tei11pi .normali ragioni d ir effic acia dell'azione ·p rofilatti<:a ad e!Slsi ispir,ata e di e.s81i risip•ettosa, co1sit1tuis~,o n.o, d.nveoe, llJlei momenti e ·n!eillie c1rcootainz.e anormali che si attraversano, fonte e <'agiooe d'i i.nsuifici;enza e di i1nefficacia1 dell 'az'Ì·one steslsla, coln1 gra:ve pericioilo e pG.ù gra:ve dan•nlO per la salute p1Ubè.l ica, e, sovi1artutto, 1p•er le forze viive dell'esercito che ora più che m ·a i occocre sia110 tenute •i.ntegre e sane. Ora essi s0110, .nella forma iCtomp.1 esSiva e generica in elSiSa usata1 iper 1suggerianenit-01 di ov-Vii criteri di co1nwe•n1iieinza co1nseguenti a.i la delicatezza della materia, toltli dalla disposiziione di ques.to a.r ticolo; i.n base aJ q.u ale le SS. LL. po-tran•nlO or·m.a:i adottare quelle più res~rittiilve e .r igorose miSIUlre, stia pure importanti u11 qualche straordinario sacnficiio d!el princi p~:O asls!Oilwto di libertà individuale, che .le circostanze i1nderogabi1men.te esigessero n:el 1p111bb.J.i1co 1rnrt:eresse. A questi brevi cennii è superfluo ch1e i10 aggil\111-· ga la :espres1sio1nie della mia piienia fiducia che le SS. LL. 'Vorr.ainno delle notevoli facoltà con.f·erite dalle '!luove dis·pO!S!iZ.ioni, far uso illuminato e pr.udente, 11n guisa' da ass1ilou:rare il riaggi ungri.mento delle finalità che le 11J01t·m e \Stesse hairuno ispirate. 1

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Il M11nistro :

SALANDRA.

n pane unico.

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XXII,

Un DOC'!eto miinti.steriale del 25 agosto d'ÌsiPone : « Art.

l

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È vietato ai .mulini produrre dal

frumeintto fari1nie des.ti11.ate allai pa11ificazione che s ila!no aibburattate c on runa resa inferiore a.ll 'ott.anta p 1e r cento. È pur.e vietruto togliere elementi .n01rmali dalle farine s tesse per aggJungerne al.t ri di valore commerciale ed alimentare i1niferiore. Art. 2. - È vietato dtil tie1nere, tVendere, C'OOSeg nare la farina di fru!miento desti.n1a ta alla panificazione se .n on 1n sacchi pi-oanèiati . Ciascu101sru::'Co porterà le seguenti ind~icazioni : ditta esercente il m-ol•i1ni0, ,q ualità della fa:ri•n a e limite di aibbur atta1nento o la dichiarazione che la farina lDtOn fu abburattata . Per tali i1nlélic·a zioni g.1i esercemlti 1

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[ANNO

X..XII, FASC. 39]

SEZIONE PRATICA

i nì,io:lini ipdtrarnnt> servir:s;i delle targhette o et·i1ch·e tte piombate o comu·n que 5atldamenite aissiicurate al saccò. ' Art. 3. - Sono abrogate le d~spos.iz:io·ni relative alla prod11zii101nie ~el pane per gli ammalati di cui all'art. 2 del decret0i mi·nisiteriale 7 marzo 1915. A11t. 4. - I fru nzionari e g ld ag:enti Q.,ndicati nJel1'.art. 4 del decreto n1 i1nisteriale 7 marzo 1915 corn.stater.an1110 le rontrav·v enzioni alle d istposiziornd su.11a produz.io11e e s ul cro1tI1JU1ercio d ·ellie fariine ·e d 1e l 1pane e 1piroivveder.airuno per la doourne..ia dei contravvenit:ori ailJ 'autorità ·gi1t1diziaria·. Art . 5. - I pa-e·f etti .d ,e lle province sono in.caricati dell'esecuzione del p•r esenite decreto che avrà effetto a cominciare dal I5 settembr.e» . 1

«Jontro le

adulterazi~ni

dei generi alimentari.

Coni D 1e!~reto Luo.g o,t enenzia:le del 22 agosto 1915 si dd.s1pone: Art. l. - Chi1Unque contravvi1ene agli ~rdi1 ni che l'autorità .cormpeteinrt:è h·a rp1U:b·b licato., atnch e prlrma, dleill'emanazionie del pres€!llte Decreto, per regolare J~ p<toduzione ed ~l commercio d·e~ gen:enii al~tn1ecnta.ri, è purnfito con l'arresto ,fi1nio a due anni e con l 'amaneintda da 11icr:e oentto a .lire due.:. mil~, senza pregi·uldiz:io dlelle maggiori pene previste d·al codice ipenale. Art. 2. - I fu11zion.ari e gli ageniti .ad. qu.al~1 è affidata la sorveglianza per l'appliicazione delle norme -che regolano la p.r oduzione e il 00anmercio dici genm ahlmenta·r i han1no l'obbligo di c01Ustata<te le rontraivivenzioni :aJle .11orme st~e per denu nciare i ieol pev-01li all 'aUJtorità g judiziaria. Il fuln!Z!ÌIOfDta:rio o l'ag·ente .ohe, aveooo acquistat a notizia di u.nJa contravvenzione a t a1li nonne, om'ette o indeb'itamen.te .ritarda ]a de n1uncia, è punito con -la multa da ldre ci1ntqua1ntta. a li:re mrille . Allia an:u:1ta p ·u ò, i1n cas01 di ma:ggiore gravità, essere 1aggi uiruta l'interdizione dai pubblicri ui:fici fi.no ad un an.n.o. Art. 3. - Le disposdzioni del presente decreta avraintno vig-ore per tutto il peri1odo de1la guerra, durante il quale ogni alitra disposizione ad esse oon.ttrària è abrogata. 1 ,

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Autorizzazione a viaggiare

co~e

medico di bordo.

Con Decreto Luog·o,t enenziale del 19 agosto 1915, ·n . i 275 , p·e r assicura;re il ·servii.zio> di vigilanza ig ienica e dii assistenza ·s a:nitaria siutlle inavi .addrette ia vi~ggi1 di lUJn1ga naviglazione è stata emessa la s,.eguen.te dlisposizioine : « È .d ata fino al 3 r dkem bre 1915 fa~oltà al Ministero dell 'Inrt:erno dà. com1eedere, dir ettaanentl! o per mezzo dei p refetti da esso delegatt, l'aiutorizzazione a viaggiare come medico di b oird'o 1

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a ohi .ne faccia domanda, corfiedata dai s~e1nti d·o c.u menti : 1° atto di .nascita ; 2° certificato ~ cittadinanza ital~ana; 3° diploma di laurea in medicillla e chirurgia, conseg 11'ìto i.n una Unùlverl5Jiltà d·e l Regtno; 4°, certificato cli buona condotta rilasciato dal sirndaro del Com·u.ne di r.e'Sidenza, di data non ain.t erioire· ai 3 mesi ; 5° certifìcart:o rp1e11ale di data ino;n anteriore a tre mesi ; 6° certificato ili sana e rot·u sta costiituzione dii data recente; 7° .titoli c10aniprwanti suffiiciente cultuira nclle d1iscipJin.e igi.en~che e provata abilità nell'eslerrcizio pratico della medici1nia, chirurgia e ostetricia. L'autori1zzatZ.ione, ieo\s[ concessa, deve cOUJ!te-nere la i.n&icazione deì viaggio p 1er il quale vien.e rilasc.itata e non ha val-01re c he per il vdaggi10 per cui fu emessa ».

RISPOSTE A QUESITI I ! DOMANDE. (5508) Conge.do. - Il DOltt. C. da C. avtendo 13/Viuto la :pres1arizio.n.e di 40 g iornnii di rip'Oso per ronrvalescenza, chiede conoscer.e se debba ·e posISa chiedere a.l Comune la conteessicme del cong.e c1o r0r.dinario. Per norma generale sono ora 1s1os.pesli• i congedi dei medici con'tlotti, attesa la s1Ca11Sezza del personale che, stante l'attuale stato di co.5e, può. essere :adibito al servizio dei Coanu.ni. Ella ha,. però, s·eocmdo J110i, 1.n.dlu1b.i.tatam.e1nrte dirilbt.o al con1gedo .p er infer.miità, ~1 qrwaJe oong,e do può eist endersi, cOitlle è J:isa1puto, anche a tre mesi .. Oetrtaan1e1~1te le ragionii. ,daJl Comunei ia.ddotte peiinegairle il co.tllgedo ordi101ario no1n1 sono, · a ni01stro aivrviso, attendibili, 11J0n :potendosi, sotto pretesto di gair:entiire la salute piu:bblica iJn, dete-rminata oc-casiorue, rioonrente og.nri. ia(tl)no in mod.o da costitu.i:re un fatto endemico, n1egare al medico oondotto qucl period·0i arunuale di r iposo che il legislatore per suprema :funialità soci ale in1tese concedergli. (5509) Congedo - Supplenza. - Il Dott. U. V . da P. désidera con(jscere se i.n seguito alla sospenJSlOille del ron.g edo ain n uo, ordiinata dal prefettio p·er tutti i m1edidi rondOtti del1lia. ptQIVi~ia, vi sia diri tto da parte dei medki stessii di percepire la so1nma :st a:n ziata per la supplenza. Es1S1e)l]do s1tati sOls.p esi ~ COlnged:~ dei medici condotti, vien. meno la ragione del ocanpie111So per la s1uip1pl-enza. Esso, quindi, no1n d·e ve esser.e dato, pierchè si C'O!nvert'ireb1be in 11lllJ non autorirzzato aumento di stipendio. (5511) Ser-u~z1o m i lltare . - Il D.ott. abbonato 1n1. 6996 desidera ron,01soere s e 11.11! militare rifor(27) 1


IL POLICLINICO

ntalto lau·r eato atll. medicina, dichiarato abil·e ii.in UJnta. ;possibile n·u ova vi!sita, debba servire oome ufficiale medico di com'Plemento e se lo stesso iiilì diIViduo .possa ·prima dellat chiamata essere nominato uffidiale medico delili;t Croce RdsB.a, e, nella affermativa, iaJ chi si debba rivDJgere. Se a ·s eguito della nuova wsita il md.litare già riformato fosse rirt:e.n1t1to tlid0ineo d0Vl1e1bte, non .ostante si.ai possessore della laurea in m 1edicima, ·a:n1dace sottioi 1e armi i:nt quialità di semplice soldato. Si p·uÒ e'sisere aiss1urnto in servizio p•r esso la Croce Rossa anche pri·m a della nuova visita, ·pe.rchè al presente 11-0n s i ha alcu.n obbligo di servizio militare .p er essere stato ai suo tempi0i r,e-gol-armente .riformJa.to. Faoc.L·a dlO'lllanda di am·m lissione al Comitato regionale della Croce Rossa. Sappiiamo, pe:rò, che qu:a•ndo detta i1sltituziorn1e ha bisogno d.i sa:nitarii, dJL aiutanti, di inf€Tmlieri o di portaferiti, bandisc.e apiposito airruo1amlelntto, che rende, il .p iù C'he sia pl()Slsibile, di pubblica ragione. (5512) Cong~do. - Il Dott. U. R. da C. e51pone che nel Comune esistono tre medici condotti coni ot1bligo di su1pplenza recipll"oca retribuita pe:r .il miese di con.g edo. Il Com wne, ca usa ·10 sta.·to di guerra, ha crediutto converuiente sop primexe il mese di congedo e naturalmente anche il relativo compenJS!O. Desidèra conoscere se tutto ciò $ia! legale. Essendo stati ·s ospesi i congedi: dei medici condc1tti vien1e meno la ragionJe del compenso per la su piplenza. Se f os:sie corr·iiSposbo 1iil detto com.p enso IS:i convertirebbe in ·u n non autorizzato aumeinto dii stiiipendio. (5513) Camipagna antimalarica. - Il Dostt. A. P. da S. O. espone che da tre annlÌ consecutivi niella stagione estiva ,esegue la profilassi a,ntimalarica diistri.buendo alla sera 111ell'ambuJat-Olr:i.o pubbliC'o il chini.no di Stato all·e persone o che risioo.ono :n1elle .due zone malariche del C'Ollllune -0 vli 1sri recaitIJO quotidianamerIJte p.e r i lavori ag.ricoli. Ch1ede conoscere se poosa chiedere il prremii10 gov·ernia.tivo. Il G •ctvier.010 conced.e , non a.i sin goli sanitarii, ma al Comune suss.1dl ade·g uati per cotn!Pen1sarli delle maggi1ori spese che evenrtualmente sdsrte:tlffise:ro per ÌJUtensi:fuc:alt"e 1ai lotta antimalarica, di-struggen.d·o n1c con m.aggioire e·n,e:1.1gia Je cause . Se Ella, tC1u.uque, i'n tale opera, emi nJen,t emente sociale ed un1ainitar:ia, dedica gran parte della propria aittività personate hai ben diritto rai Sipeciale rimwnerazi!on·e. l\1a questa ttJ.on1 d.erve es\Sere chiesta d1relt:tament•e al Governo ma bensi al Comurnle, il quale, ricevtllti i fonrli dai1 M1:nistero, li distribuirà equaanente fra tiurtti i sanitbar! che h a1nno contribuito a1ll'a profilassii. am.±·i malarica. (5514) Candotta piena. Il Dott. abb001ato n. 5277 desidera couoscere : 1° se u:n un Com:u.11.e 1

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[ANNO XXII, FASC. 39]

ove risiede un medico~hiruTgo giiova:ne [ib,ero es1ercen·t e 1poss:ai essere impd~a 1al oonld.ot~ medii~­ chia:urgica p.iiena ; 2° se il l1Jber:0 esercente contro tale atto può ricorrere al1e superiori autorità o citaire il Comune .per d da:n.ui a lui derivati co11 la istituzione della condotta piena. Se i1l Comune nonJ eccede il Jli1mdite leg~e della 61ovraim.posta ·è libero di istituiire la ccxndabta piena, .nOlll ostante c4e illel tposto risiediai 1t1111J g.iovane libeno e&errc.enrte. Se tperò il Com·u.nie eccede il detto limite, nt0in può fate ispese fiélloo1tatiivte e, quin dd, anche que'lla ·r elatiJva alla ;istituzione di una ronfddttai ipiena quando di essa l1l()l1 si senta stinetto bi-sog1no per aJssiou.rarre il rnrmaJe funriionam:ento dcl serviziìo .pei .p overi, tanto più se, come .n el caso, risieda iin Joco persom.a che esercita liberamente la tprofessione. Se, not11 ostante la eccedenza, il Com'\JJne ittnponga ~ conservi la o0111dotta generialle, il anedJilco, che si Js1ente leso, potrà im puglla.re la reLartirva deli,b erazione o alla Giunita prov~nciale aman.i:nisitrart:.iva o alla V Seziioine deil Coni&iglio di Stato ai termi.ni delJ.o articol-0 310 dcl vigente testo unico dell:at legge com untale e provinciale. Non vi è luogo ad a'Zione per danni . (5517) ·PenJsioni. - Il Dott. 0. B. da B. desidera conoscere la pen·s ione che liqiusiderà con 70 amni di età e 3 2 di iservizi.o. A1l e esposte cc.n·dizio.ni liqui1d erà 1a .pen:Slione dii: ainnue Jire 3000, cioè la ma.Ssiima. (5518) StabiLttà - Lunigo ininterrotto servizio. __, Il Dottt. G . A. da P. avendo prestato servizi•o in q uatiità di medico condotto provvisorio dal 1904 ad og.gi, méi! sen:za .nomina regolatt"e perchè quella ottenuta nel 1903 dall. Consiglio coonU1Dal e f·u ·a111n.111.Hata dal .prefiet.to, desddera ro.noscere se atbbia a1cquistata la {s.tabililtà. Ess.enrdo stata' annu11ata dal rpl!"efeitto la nomiina che Ella Dittenme d·a l COltlisigJ.io romu.n aJe nel 1903 a seguito di conoarso, ora ~nron ha a1cun diritto da f.all" valer.e. Il lungo ini1nterrotto servizio non vale per far l,e acq:url.stare u·n diiritto i-1 cui pieno p10.S!Sles.so e godim·ento presuppon1e i.n1diispensabilmente ·n1omina. regolare cons·e guitai dalla awtorità competente illl seguito a concorso. (5519) Elenco d·ei, po-veri. - Il Dott. T. D. C. da P . desidera con10Seere se esis.en.diQ stato aum1ecntato di 24 ·lllllOrve fami·g lie 1'elenlOO dei poveri pQss a av1er diritto ad· aumenlto di 1sltipendilio e se essendo qweste 24 famiglie IDIClvierate iprima fra gli agi•alti nna non pagav-aino egua1me111.te, possa aver dir.itto di essere paigato dal Comune ~nvec·e che da esse. Il numero delle famiglie povere inditc.ato mie llo avvciso di co.n icorso non ha va.Lorre conltraittuale, epperò esiso pttò essere anche aumentato dalla Ammi·n.istrazione m ttnicitp,a le senza che il m redioo ab·b ia perciò diritto e.id aumento dri sti perdi.o. Sol 1

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SEZIONE PRATICA

qua.ndo l'aumento app.o rtato dal Comu111e sia eff·e ttiva:mente eccess~vo e molto diverso da quello aPP1"oosimati.vamentte :iindiicato nel bando diventi il numero degli a.veniti1 diritto a cult'a grnltuita, può il sa·n itario giustamente chiederle rm a11:m.e nto dello 1.Sltipendio. In tal casto, se iil Com.u ne si mostra esitamttie o riliuttainte a cO!tlcederlo, !PUÒ il samitario rivolgersi alla G . P. A . per il provv.edittnento di ufficio previ1Sto dallo :a\rt~coùo 2~ del t esto 'llullco delle leggi sani.tarie . N oui !PUÒ es,s &e a'<idoosato a l Comune il pagamento delle vils~te eseguite alJe 24 fan1iglie ora incluse nello eilemco dei J101Veri, perchè esse h a1111J10 l 'ol;1bligo diretto dli pagare il medico .p er i[ periodo anteriore alla iscrizione, cioè q llla'Ildio eramo ritenute ~giate. (5521) Supplenza - Compe111so. - Il D ott. L. S. da S. espone che f.u i nvi!ta1Jot dalla Ammi•nlils!ta:azione munticrilpalie a s,upiplire il coJ.1ega della 2° condotta chi~mato sotto le armi ron lettera dcl giug,no s~orso ~n1 cui è detto ch!e i1 oOjtnpenso, d'acoordo col raprpresen·taJnlte della _.i\ ssociaziome dei miedic.i, è rirtenUito StU:fficierute in .p •r oporzione del terzo di s ti·pen1dir0 del collega oltre l'indenniità e le .spesre di tras,porto. Che egli C.ottl lettera del 30 stesso mese, mentre per la inden1nità di t.r aSferta sci! riportava a quella che il C{)(lDJUlne in altra ocaasione avea1 c.o rris1posto, al medico viicinior.e, si rimetteviai, p•er .Io stipendio, alle disip1os.izroni che c1aJ1e autorità coa.npebenti d'accordo Cotnl la P.residenza dell'OrtlÌlille dei medici, Sa1'ebbe s tato stabilito. Chied:e c0tn10Soere in quali oondiZtioll!Ìi di diritto lsli trova di froll1Jte al Comune, se il Com.11.n e con lettera d el giug.r n ha dletttato per il compenso delle condizioni inderogabili iin rapporto al servizio di supplenza, se le Sl\Le ri.serve fatte oon ~ttera del 30 giugmio aibbialltù efietto l egale, e se il continuato sil.e n@o sia a vairuta.gg:io

del Comune o del medioo. No.n aivenldo :i:1 Comru..ne contrastate ma1 1e rProp.Qste da Lei frutte co111 1a l ettera de l 30 giug.no p. p., vuol dire che l e ha accettate. Quindi !l".es ta fisisalta l'i1nderuniità di t.r asferta. nclla m.i&ult'a in cui si cornspondeva al medico vici.nioce e lo stiipendio nella mis ura del terzo perchè tale lll!Ìsura fu app•UJnto dietermitnaJta, com.e Ella st essa diceva, da:l1a autorità . comunal e crompetJetnrte d'accordo rol r:ajppresentanit e dell'Ordime dei medici. La liett&a del sindaco inoo ha dettato tper il comp.enso delle condizioni i•n de-roga.b ili iin r aprporto al ISlervizio di supplenza, :nè l o poteva, giacchè ag,nri. a tto C'h e :si atti1en1e all 'ord.i:nei OOlllitrattuale, non ha v alore defi.nitiivo ed iinderog.abi1.e se non è accettato palesa:menlte od anche t aci!tamenite dall'.'altra parte. Il si}enzio now ·g.imra e a1on nuoce ad alcu•no : 1asciia og1ni cooa aillo stato primlitiV-O. Potrebbe piuttosto 'llluocere iaù Coanu.ne che con la aicquiescenza m·o sitra am.cora di tpiù dri accettare le coo.tr0ipiropo}Slte: fatte daJ saniiitario. Sa1

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rebbe però .consigliaibi1'e m ltlj())Vere Jiai pedina per promuovere u.na .p osiZ;Ìlcxne netta. Chieda.i al Com une il mandato di pagarmento pel ~izio già faitto. Il m.'O!Clo coni cu.i. s i .ne·goLerà il Comlllltle sa.rà a L ei di guida per il da farsi. (5522) Congedo - Compen.so. - L1 Dott. G. O. da C. chiede conoscere se avendo il prefetto del~ la .proviniciia, sospesa la oonoe1s1sà.0tne dei c oingedi ·ali medici c.onldotti, possa egùi, ciò nion ostante, riscu<)tere il com p•enso di li.r e 300 staJbrilito dal Comu11re .p er la s upplettl0a. NtlW. può riscuotere la soanma 1srt:anziata dal Comune p.er la supiplenza perch è , mancando il con, gedo mamca anctb.e questa ~essariamiellllte . Non sii P.UÒ alnmette!1e che il meclfuco s.uipp.Lisca sè stesSIO. Il d~niego <lel ~on•gedio è determipa.to da caso di forza maggioce, che ùlOlll oons,e nte xifUJSione di daillJD.i . (5523) Stipe·n dii - Ser'Vtzio militare. - Il Dot· tror B. R. da V. chioo·e conoscere se dai Com11rnj si1emo dovuti ai medici condctiti gli sti penili per la duTata! della g1u e.rr a. Il decreto luqgotetnienz'ial'e che regr01Jai .g li stipendi in caso di m otiilitaziome isd. applica agli impiegati governati vtl, e non già a· quelli cODllU.nali e, qurindi, a:i medici condotti. Però ~oeome i Comu11ii nello soorso an!Ilo modliificaroinb i propri regolamenti organici nel .\.SletJJSo di a1cc0trdare ai piroprl impi egaiti tratta m ento idieinrti00 a quello che lo Stato falt'à ai propri rlii'Prendenti, attuala:n.ente il C·1)omU!ne, al · medico oondotto, ill.0!11 deve corri1

sipoo·éLere alcwr stipendio se qulelì1o militare che il sanitario ric.eve, s:iia swperiore od eguaJ.e ai quello municipale. Sarà questta la raigione per aui lai Sottoprefettura si oppone ad aippll"ovare !la deliberazione d.e l 001t1siigllio coanu,n ale con. C'llÌ s.i fa

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u n :trattamento diveroo. Pott1e1bbero esseire c-OIID" cess.i , al massimo, d·ue mesi di s tiiperui•i o itre1:la c-oin!Siderazione che tlil precitato dec~to luogote.nenziaJe d is'P;0t11e ,p er lo stato di m obiliibaziO!ru', meintre l 'rurtioolo 20 d'el t es1to unioo de lle Leggi l.SluJJo stato g.iurik:lico degli impd.egalbi civili chie i Comuni furOlnP, a suo tempo, ilwiita.ti 0d adorttare, accorda due mesi di std.pemlioi p~ qu,allsi a si chiamata fu genere ·~tto le oomi, anche se 11on di mobiùitazionie. (s525) Tariffa pe,naLe - Interpetrazione. - Al D otltx>ril S. F. e V. G. d:a1 G . rispondiamo oonsiglia:ndoli' a ti.correre al proou ratolt'e dle1 Re contro il cri.terio che adotta il local'e ,p retore .nella tassazi{O\!le d1e:l le perizie medico-Legali . Cosi rsti· ottenrà ceribamente u na disposizione ufficiale · e di massima, da poter servire dli guida nella solt1ZÌD•n e di casi simili •nel tratto avvenii re. (s526) Disciplina ·i nterna dell)ospedale. . -- Al Do.tt. Prof . G . Z. da C . 11.is.pondiaano che noru esi stano che mezzi mio.rali per ottenere l 'esecuzi..>ne delle disposizioni, che un direttore tecnico di o1

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IL POLICLINICO

&pedale dà nello interesse d-el serv~zio in ro.pporto ad una i\.m m 1nisrt:ir.arz.iOllle recailcitrante. Il . detto .dirciltore 'l~ d·e ve, a salrvagiu1airdlia della pr~ pria 1posizio.ne ed autcxrità, deciid.•e.rsi a lalsciare il pdsfto o llJQn devie -c11rarsi se le dii&p<C~sizioni ed ti ssuggerim.e nti da 1ui dati &i.eno SJCru!polosamenite eseguiti 1diaJla Oomlllli>s\sioDJe ospliitali1ecrn., res.tallJ.do pago, n·ella prop.r.iia oosci:emza, di arver faitto il proprio dovere e ·d i a;v'ler.e a11®rtainatai q·uaJ.is~asd. anche più 1ontrunia eventualità d.ri petis0tnia.Le oc.m• • p.ro.m1ss10in1e. (5527) Ser'V'l1zio militare - Stipendio. - Il Dottor abbonato n. 5682 da Piaceinrza des!idera conoscere se sia e:ffettivaane.nte vero e, nella affermativa, in bais:e a qualre disposiziioine di legge, cbe i Comuni debbono corrispond1e re due mesfu di stipendio ai propri medici condotti chiamati sotto le armi. I Comuini n1ello so0trso a:n1no furono iinv.i.tati ad irutrod!urrre, ed ~ntrodussero e~ettivamente, nei propri reg.olamenrt:i organici, a f:aivore dei p r0ipri imp:i egati chiamati sotto Le ·airmi, le dlisposizi,olll.i oontein:uJte nello a·rtico1o 20 della }1egg1e sull.lo l.Sltato giuri1dico d1eg.li iJmpiegati c:i;vi:li. In d·etto fttrtioo1o è dispooto che agti illllpiegati chiamia1ti comruJn1que s 1otto l1e ann:ii spetti,n o due mesi di stipendio ed a quelli chiam:21tì in caso di mo1b ilitaz1iùne S!pte1tti imnece lo sitiipenrlio per la intetrai duirata del senri.zio milirta.re. Il decreto luogoter11enziale d'ell'11 lugli.o 1915, n. 1064, si riferi~e alla chia·m ata .p er mobilitazio111.e e non e1S1c-1ude che si possa110 acc0trda·r e ì duie mesi di s ti petnrdli;o rome per lia entrata comune sotto l·e irurmi p1"e.vista qal pre-ced.e nte carpoverso del ptneciit ato artioalo 20 della legge sulilo stato. giuridico degli ianp;i1egatti ci vili. (5529) .1 umenito di stipendio - Comu'rn11 coipift dal terremoto del gennaio I9IS. - Al Dott. G. M. da F. rmponldiamo che è vero quiello che gli ha detto il medico pi!ovinc:iia.le a riguairdo delle pirat1c-he diirette ad otten!ere iai cOlnmeto Lai oorrispon191:one del magg.iiqre stiipendlio ·g ià aipiprovato e ,t .i llanciato ·dalla A.mminliistrazionie di l1JlJ comune colpito dal t erremoto del 1915. Sarebbe bene ~mviare ainaù.oga istan1z.a a1l M1nistero dell'i.nterno per soll!eciltare •l a ptToced'l.lJt'a. (5530) Veterinario e·d ufficiale sanitario. - Il Dott. G. C. da S . desidera aot11J01Sc~re se ha diritto a coanpemrso per il servtizio che p.resta ~n luogo 1e veee del vieteriintatriio comunale, chiamat-0 sott·o 1e ia1rmi, 1s1e ha dlitrittoi a .compenso o a11a ind'erunità di trastfei.-ta p~r la (V1Ìstita aJle S10Uole spairse !Diell'esteSIO terriitoriio comunaJie ed iiru general•e p-er l1e visilte che è obbligato di fare ai w.ri stasbti[imienti esisteruti .nell'ambito della cixoosoriiicme del Comu'Ille. L'ufficiale ~lam.itario ha diritto a compenso per il servi1io che pr.e sta r:i1n liuogo e v~ dieù vete1

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rinario r~:m11n.ale chiam~ito sotto le armi ~c' ò chè esistendo nreù Comuwe il 1posto di veterinario, le flu1nzi-0rui di visita al macello e l 'riJS'pezione alle cam macellate; gli SOfilO ia:ffaitto estranee. Il Corusiig.lio dlii Stato coni pan-ere del 24 novembre 1911 detemniinò che lla visita ail1e scuo.Jie deve essere eseguita gratuitamente dall'ufficia1e sa.nritario. Riteniamo, p·e rò, che se quest!e sieoo poste iin. 1,otcalJiit à distaD1tie dal ~enta:-o :ablit.ato rsi debba a d:e tto funziorniario oorrisipondere 1'indetnlnità dd traSlferta. o, qu·a.n,to meno, il rimbOCSIO\ delle spese sOOtenutie ·p1e l tra·spor.to. Lo stesso dicasi per le iJspemQn.Ì eh.e l'-ufficilale sanitario è ot1bligato di fame ai IVlari stabiùimenti esistenrt:d. mell'ambito della 0ir00scrizil.on e del Coanttnre. (5531) Consorzio ·s anitario - Aspetlati'Va al medico co1tdotto consorziale. - Il Dott. P. C . .da T. mediicio coruS-O'rZiale da m i0il tissimi ainlni ha cliiesta l'aspiettiart:iva per ragicme dli salute. L'uno dei Comu111ii 1()()11JSorz1ati 1'ha concessa ;per UJn· 01nmo con un terzo di stipendio, miettltre 1'altro l'ha oonbessa per soli trie mesi 1e 1pel :prim10 m€1Se coni rietri1buizione di u.n terrzo dello st1i pen1drl.o'. D1es~de­ ra 00in01Seere sie 1a deliiberaziO'.nte dlii u.no dei due Coanu·ni sii i.mpon1e anche all'altro ed Ìtll qual mtodo si po&Slat irisolvere la vertenza. La soluzione del.la ventenza dlirpeinde dirul caspitolato, che pare che costà 11011 esiste. In mancamr za di capitolato e di~ altra base legaJ.e cont.nuttua.1e, oroarrerà che i due 0om'1lJDi. si metta.mo d'accordo, òsservaind;o le disposizioni emesse da quello più popoloso e che, quindi, oon,t r·ibuis:ce ~llJl maggiore .proporzione \lJlello s.t i pendio del sa nitario. Ond 'è che noi riteniamo che 1:1 deliibeira· to ·deù. Comune :mJa1gg{ior.e debba '€1sis·e re comunicato a q111ell10 1111in.011e 1perchè vi si runi:formi . Nel oaso che enltr3Jmb!il per.sd.stano nel ipravvted1m€1llto da o·gnuno adottaJto, sa11ebb·e oppoirtiulllO che gli atti siruno rimessi al prefetto della rp1"ovillldia, p.erehè derima. la rot11brOV!elrsiiJai, che ora si preseinta im termi1111. assolutamente ronlbradittort. La m ;ulatitia accennaita può ess·e re co.nisiderata come contratta a causa del grav1o so 1e ipreoccu1Pamite setl"Vizio e drur, quinldi, luogo alla aspettativa per la durata massima di 1lJtlJ iaJnll:LO. (5532) Supplenza - Dimissiornri. - Al DOltt. at1boniarto 1ll. 6699 ri51pnndjaano che esste.ndo già rrlruterven.uta 1a. nO!lll~na a titolare quando dovè assentart5Ji dia[ Com;tine, il reliati'V'O .periooo di assenza d·ev,e oonrsiderairs1i come con.giedo Oll"dimari-0: La SfPeBa diell1a1 ·SIU!pplenza lilncomhe, pertamto, al Comune. Staru:lo a quanlt:.o iegli dichiara che s!UUlo esemplare a. sta.mipa del capitolato è scritto la cifra 1, c-he vedesi corretta a maino con IUJill 3 e eh.le il dlett-0 capitolato non: fu mai a lui .l etto nè da lui sottoscritto, ritenl.anw che po.$.3. lasciare il sen.~zio dopo un sol mese d1 .p reav1

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SEZIONE PRATICA

(5533) Congedo. - Il Dott. C. F . .da B. desidern.. (X)(ll.()Scere se avendo liasciato il Comune per ventis·e i giornli. Ol!lde IC-0111rispondere a chiama ta soitto le armi, !e6s1endo ora ri'tonn1ato d.n 1paese possa ottenere~! consrueto ·m ese di c01D\g1e do. La ieon,cess.i.one del ccmgedo ai t111e1dici c0111dotti è so.sip,esa durainte il '.J)e.tiilodo delJa 1g uerr.ai. Se ciò no•nos.tante El1iai ab1bia bioogino assoluto cli a'lS,.. senltan:si può mettersi in relazlianie con n'Ammiinistrazii01n1e comun!a J.ce 1011:1bligaindosi 1ai ;p!rovv.edere a sue sipese 1a,lla &Uprp]e01Zai dlulrante l'al3isenz.a. (5534) Esenzio-ne dal servizio milita.re. - Al Dott. B. F. d ai C ., che ci inJteripellla s u ta1e arg .o mento risipondliamo ch·e 1n10n è possibile oonltrollane la iragione per cilll il1 prefetto ,non ha Ctleduto di vi•staire il certificato rilasciato dal si:nd!ar co per la di lui di\.srpensa dalla chìiamaita sotto le anmi. È faiooltà dalle legge attri1buJilba, al criterio i1Usdndarabiùe del .capo della provincia, il quia!Le ·d eve, nella .sua alita ed til.iliua.niJnata giUJStizia1, com.tr-Otlla.1re 1nci.) riguairrdi! dieigli i11/teressi dJella pru.b1b lica salute 1:n detertm.1nata ·l tocalità, se l'o.pe- · ra dietl saini.tario sia assoluta.m ,enJt:e ed im:presc~n,.. <lit.i lmenite n eoes1Slari1ai p.el 1bene ooa:nun1e e pel mormale andamentbo di 1u1a1 lilmporrt:iatnte ·r a mo di pubblico &et'Viziio. Contro 11 1pirOV1Ve dim,e nto del preretto !im .t ale maiteria nJOn è a,1 nm1.ssibile necla.mo ·d i sorta. (5535) Supplen~a per chiamata sotto le atrm.i. - Il Dott. A. V. da S . (234) chliiede conoSde!re se com'Peta comipen.so pe1 servizio che è obbli giaitx> a fu.Te per rl a :su ppllietnza dii un collega chiamato s·o tto le armi. LI medico com.dQtto che Slllplpli/Slde .UJn: .collega -ch1amato sotto .le a:rmli ha diritto .a speciale compenoo, e dio :nQn oistainte esista l'obbiligo de1la suipplenza reciproca gratuita, 1perchè l a chiamata 1alle armi .non è iaon1giedo ordiimrio 11è t~o­ co c ongedlo straordinari 0 'P'e r iin[.e rm.ità. Circa la lll.ÌJ9tLra 1deil cotrup1emiso c,o nverrà i!ntenders.i con 1 ~ Ammiinllsd:raziooe m'\lJnrucipale ; ma 1noi 0I1edlilanno che 1sri.a cOtUvenienlbe concederle 1 'i111tero stipendio che sd. corri.s.ponldleva al col1ega, tantto ipiù cl.e ·esso .non è dli el!e!vaita misura. Dacto.r JUSTITIA.

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chie l'Italia può aver hisog.no di medici vorrei metterm1 di 1nruovo a d.isposizio.ne di S. E. il Mi·nis.tro della. Guerira ; ma vorrei prima riman1ere u ·n paio cli mesi din un ospeda·le qualsiasi per impa:rare ilie disiposizio111li militairi ed essere

poi subito inviato

i1i

u1ia zona di Guerra.

Potrò riuscire util1e com1e m edico-chirurgo gener'i1co? Mi accetterra11.no iai queste o01n1d:izioni e co1n quail:e grado? D ott. G. A. Poggio Fio:enze. 1

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' Conto 51 a:a1n~ <li età, SOlllO stato laureato nel 1889 e pooseggo lodevoli certificati •sd.a du·r ante _gli studii, s ia ·ne i .26 anni 1di esercizio i11 Con·< lott a. Apparrteinievo alla 3a categoria, m ia lllion ho mai prestato servizio militare :perchè aivevo d.ichiarato di esse1re pronto a:lILai chiamata solo in tempo di guerra. Berò giu.n to all'età di 41 o 42 ainmi , al sol.i to annuale bollettino r.iisiposi che non ero più di.spos.to a prestare servizio aùc1.1no. Oggi invece

Orediamo che EIJ.a possa ·e ssere oontentato 1ILelle sue no1bifii e generose aispiraziorni. Ne fiaiccia domanda alla Diriezione di SaJnri.tà del Cor.po d 'A.r matai diella zona :nel·l a quale trovasi il Sili:> domiiciùio e coriredi 1a domanda di tutti i titoli e oert!i:fìcati ehe p01ssiec1e, iinl base ai quali le potrà eventwalmente essere assegnato il grado. D. Dottor G. D . L ., abboinato 4330. Essendo nato nel 1884 Ella è 1ùl:1b.Jigiato a ,p res1taa.ie sietrviz.io md11 taire com.e ufficiale di complemento, ed ess1ffilld>0 laur:eato da oltre 5 1ainnri ha titolo ~l grado di teJllJen te . D.

CONDOTTE E CONCORSI. CAVAZUCCHJ;RINA (Venezia) . - Primo reparto; L. 3500 e L. 500 :indennità ai11oggio. Pratica trien11ale os.pita.lffera o senni'zio trieil'Dla1e di COIDr dotta. Età mass. anni 40, tSt. e r. Soad. 30 sett. CHIUSI IN CASENTINO (Arezzo). Condotta residenziale ; lor-de L. 4502, per due sessenni : in caso di rinunzia al con1gedo L. 350. Scad. 30 settembre. GRAGLIA-MUZZANO (Novara). Condotto per poveri {circa 80); L. 1200; indennità di supp lenza L . 250 ; qittale U. S. L. 150 ; da Enti lo· calJ· L. 450. Scadenza 30 settembre. NEIVE (Cuneo). - Seconda. condottai; L. 1600 lorde e L. lOO per indein11ità supplenza. La .nomina .è per tutto il periodo della guerra e sa.rà titolo V1atlidiSIS!imo per la nom.i1n1a definjtiva. Dom. e doc. d'uso. &adenza 1° ottol:tre. PALMIRA (Basilicata). - Condotta medico-chiru.rgica pei soli po··~leri . L. 1500, lorde. Età non superiore agli ann·i· 40. Scadenza 30 settembre. ROMA. Ferrovie dello Stato (Direzione ge!IlleraLe) . - ConCQtlSlo -per titoli a miedko di ri part.o a normai regiol. aipp1rov·a to con decr. m.in. 31 d~­ bre 1913) per il riparltO <lrii Castel S. Gd.orgi~, con la residienza a Castel S. Giorgio o a Firnna,nri o ru Rocca Piemonte ie 1a retri.b uzione arnln.'ll1a di lire 140. Bigl'i,etti perma1n1ellJti e 'Per un :solo viaggio, e pagamento dei .eertificat1 per iinfortun.io, ai sensi del regotarrnJein:to ( artiica11 51 e 55). Domanda all'Ufficio saini1tario 1diil Napolii, 1nlon più tardi delLe ore 17 del giorno 31 ott'Ofbre 1915. SALSOMAGGIORE. R·eg1~ Stabilimenti Termali. Direttore; L. 12,000. Cauzione di L. 20, 000. Titoli che pròviltlD l'istruzione, l a coltura, le at-

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IL POLICLINICO titudini e 1a ·p ratica esperienza per esercitare 1e attri·buzd.oini del posto. Doeun:n. all 'AziienJda di Stato in Salsomaggiore o al Ministero del.Le FinianZie (Direzione Generale del Demanio) e'D)tro il 3 r ottobre 1915. Chiedere l 'ann11·n zio. VALLERMOSA (Cagliari). Medico paveri; L. 2300 lorde; ·g eneralità L. r250 lorde ; U. S., L. 300 ; tenuta armadi01, L. r50. Scad. 30 sett. VILLARBOIT (NO-v1ara). - Il concorso per la condotta medtl1aai 1dieV.e, p·e r or.diinte dell'autorità superiore, c0'111Sidera:rsi coane 11011. avvie:nuto, caiusa la 1g u.e nra.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

BOLOGNA. - Il dott. Saonrtini Paolo è nominato assistente v:olontario in clinica chirurgic1ai. CAGLIARI. - Il dott. Gism1cmdi Ali.r edo è abilitato alla libera d(ocenza in clinic,a, pediatrica. . CATANL.I\. - Il dott. Consoli Giuseppe è nominato aiuto volontanil() di materia medica. FERRARA. - Il dott. p1r.of. Mi'.nerbi Ceslaie è aibilitaito a.Jl.a l'ibe1ra docenza in semeiotica medlca. GENOVA. - Il dott. Golgi. Alessandro è nominato aiuto in igiene. MILANO. - Il prof. Cattaneo Cesare è incaricato dell'insegnamento di clinica. pediatrica pr~­ so gl'Istituiti clinici. MODENA. - Il dott. Venturi Antonio è abilitato alla libera docentza in clinica chirurgica e medicin,a ioperatoria. NAPOLI. - Il dott. D' Am•b rosio Andrea è abilitato alla liberai docenza. in clinica medica. PALERMO. - Il dott. Sireci Damiaono è 11J01I1inato asi$istenrte in ·sopr.ann'llttllero in patologia generale. · 1

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PARMA. - ~ abilitato !rulla lrubiera docenza tìin clinica chiir.urgi.ca e medrl.cilnia QI>eratoria il dottm Sennbia:nti Guido. PAVIA. Il diott. Bimda Pietro è iwminato assistente alla clinica medica. PISA. - La dott. Fischmanlnl Di Vestea Maria è nom1roata assàstente volonltaria in clinfi.c,a. chi• rurig1ca. ROMA. - Il dott. Politi Gaeta·n o è autorizzato a trasif erire da Napoli a Roma lai li1b.e ra docen· za in clliruica ostetrica e ginecologica. SIENA. - S·o no abilitati alla libera docenza i dottori: Grumer Ettore in patologia medica, Pensuti Virginio i 11 storia della medicina. . 1'oRINO. - So,no ahilitati alla I.ibera docen.z a i dottori : Dardarel1i Matteo in clinica chirurgica e medici.nla operatoria, Funaioli Gaetano i11 antropologia criminale, Rolandi Silvio in clinica oculistica. Il cav. u.ff. praf. Giu,seppe De Luca, IOloStro connaziona le residente a Buenos Aires, è stato promosso da cavaliere ad ufficiale 111ell 'O.rditn1e de lla Coroi1a d'Italia.

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NOTIZIE DIVERSE. Sui campi dell'onore. Sono morti eroicamente .per la Paitria : d.1 dott. CARLO VISMARA, sottotenente med!ioo, caduto ucciso sul coJtpo da una boan:ba di aeroplainp gettata sulle nost·r e amb'lliJ.a,n re. Aveva poco ·piiiù di 28 amni. Si era dedi·c ato al ramoelettroterapico e di·r ig·e va a Milaino ~l Gaitli.netto che fu già del comipiant-0. dott. Carlo Lura.schi in via S. Andrea; il dott. SILVESTRO TuABucco, tenente cmed:ico, trenteD.lll.e. Era med'Ì~o condotto lini Carinola (Caserta). CaddJe il 2 agosto nelle terre redente;. il dott. CORDA MANLIO di Calangiamn.is (Sassari), ufficiale medi(."() in un i-eg~imento d'i fanteria; era assdstente illclla Clin'ltea medica del prof. Grocco a Firenze; ALBERTI LUIGI, .studente del II corso ili medici·na niell'Università diii Parma. Seg.naliam.o ainlci.he i llJOIIli di aJtri sanitari: il dott. CARLO FRANCESCO TREVISANJ tenente veterinario, addetto a ulDla. sezione di artiglieria, oodlde colpito da una granatai mentre arttend\€Ml; al suo serviil'llio. Era da ~airetcchi ainni veterinario cot11Sorziital·e a Pontebba (Udine) ; . ROLANDO DOMENICO, farmacista, tenente di con:iplem®tù. Era rimpatriato dopio.· 18 a'lllnii di :res1denz.ru inle l Paraguay, d<We aveva accumulato· UJDla. 'coll!Sid'erevoile ric0hez.za esercital]ldo la sua prolfeSiSione. Era \DJatilvo di Valperiga (Torino).

Le sal·e del Quirinale trasformate in ospedale per: I feriti. Mentre ti[ Sovraino è aJ.la testa delle sue tru1ppe, la sua Augusta Consorte sii è dedicata. con· llllStalll.oalbile ed ammirevùle alacrità a11e opere dii. a·ssisit:enza e di beneficenza della guerra, dG.venen-· do ·il ben~ettìco angelo oonsolatore di coloro che soffronJO per la grandezza delila p0Jtria. Tra le molteplici! forme di quest'assiistenza, 1ai Regina ha ·voluto anche offrire ai feriti! in guerra un rico-viero più undco chie raro, !trasformando cioè tutto il primo pii.ano d·el Qui1.,ilniale ~'n Ulll. ùSpedale, che· aJlai fas,t .osia sontuosità delùa. sede un.:iisce ogni sor-· ta di «comfort» e tultte le più miruute esigenze dle.11ai scienza e delll 'igiene moderna. A guesta t-rasfonnaz1one l'Augusta Signora ha i>resa.eduto· Ella stessa dopo aver.ne !ideato e cuJ"ato i1 piatno· sin· nei mi•nimi d·e tt.agli. Le fastose sale dii Paolo V .hainlno subìto, sotto la Rers-o.n al.e direzione dJella Regina, 11°na trasformaz1:one com piet.a, sicchè l'ada.tta.meinlt:o di quella pa1rte del Quiriiaale chiamata dellru Rap,p :resentanza è riuscito in modo· da non arrecare il mii,nfi.m o datlllo al11e IS(plendide saJ.e e da trasfoa:ttnare l'appartamento in um. ~o­ e proprio ospedale con. turtte le esiilg enze dcll 'igie'll!e moderna. I,n modo ingegnoso fu risoltuto il grarvissi•m o px-0ib~iema delle rondruttu1re e degli impiamit:i dei bagni. Il dott. Scafi cwrò l 'allestri.meinibo per la parte tecnica. L'ospedale ('omp·r ende tutto .l'appartamento dtel primo p·iaino con undici sale destinarle a 206 malati, aJle quali m le S. M. ha vo1'1.lto dareil n-qme dei 1pnimi decorati dal Re oon medaglia al valore. Così la sala degli J\.mbasciatori ha preso il nome di « Sala De Rossi » ; lai sala diel Trono dii « Sala Sehenardi », e poi Sala Cioochimt>,. Sala Vico, Sala Plattanzia, Sala Mazz.etti, S a1la TerS:Ollo, Sala Andreolo, Sala RomaJJo. Nella Sala

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SEZIONE PRATICA

del Ba.leone è stata Ìlmpiantata wnia. camera di medicazione e nel1a « Serra » prossima alla Mand.calUJI11ga wn1'altra rca:n1era d1 .medicazione, una per le operazionri ed una stanza di prepara7.Ji0t11à. e dilsà:nf!ezioni. Per il se!W'izio sono s.tati impiaiUJtati quattro gua.rdaro,ba secondard. ed unio cenltraJe f orin ito d•ii tutto l'occorrente. E da per tutto lavabi, bagmi, g,ahmetti, fot1nelli a gas, acqua, luce. Un c-OIIlpleto gabinetto riadioJogioo funzrlona regoJarmente ie rende servigd. ~nesititma.bili . Due ampie sale sono dest~n.ate a refettorio, uin'f del1e qua1i, la splendi1da Sala Battaglia, capace dli 150 cposti . Duriainlte l'ora dei paiS(ti ~l ref ett-Otrio è rallegrato da. 1llll magn~:fico fonografo, dono dei Princi·pii.ni. L'os.p edal.e , unia volta allestito, fu affidato alla Croce Ro.ssa, e per essa al Ooa:niitat-0 reg'ionale dli Roma pr-esied·uto dal1'on1. duoa D. Leopol,d o TorJonia. E così 1sulla Torre dell 'Qro,logri.o sventola la. bandiera della Croce :&ossa. L'o1~e·dale è diretto con intell·etto d'a.m ore e OOlll sapi•enite cu:ra daJl maggi:osre medi100 comm. dott. Em·iùio S:c afi rul quia.le è valooosam.ente coadli·uvaito dal seguente personale direttivo : capitaJnri. medici : Lugli AugtLSto, Pampersi cav. G., Serena Ma·r io ; 1ten1en.t i med~1ci : Bartera Um1 berto, Calonz,i A., Car.ra cavalli1eir Vince11zo, Leuzzzi cav. Ni1cola, Liverzilani Cesaire, Tesa Dùtl1lenko; ~en1ente rfarm.acis.ta : Vincigu·erra doitt. Alberto; sottotenente coon1missa1rio : SaccooC't Vitn1Cen210; sottotenente oomitaibile : Ballierini cav. AlLgusto. Ci so no 1111oltre : 24 dam1e i.nf·ermiere volontarie, dirette <l'.ail1a valenr tissima e caritatevole ispettrice pcr:in~pessa d:i Pate,r nò, e cinque .siuore di carità, ·più 46 militi del1a Croce Roslsta (sc*tufficiari., irufermieri, iinservfienrti, ecc.) . In tsrev·e , run ospedale perfetto, unico al monl(LQ p,er la sua sede fastos·a e cari ca di storia. 1

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Un ospedale francese a Roma per i feriti italiani.

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Dia.il. 3 settem1bre fun1z iona a Roma un ipiiccolo e mod.ernis,sjmio ospedale che 1' Ambaisciata di Francia, a conto ,del pr'opriio Go\~et\n!o , ha is titu1to in Roma. Quando l 'Itali1a noni.·era an1oora in guie:rra, rlto1nrn1a Bice Tittoni e i .m a1ggiorenti della Colcmda italia:na a Parigi, :Dra cui primo Gabriele D' At1:r11ttnzio, voller-ù da.rie cip.era alla fo111daZiione di un osp·edfile .che sig1niificasse l'amore del popolo ~lta­ lda:no per il p1Qpo10 fraillaesie, la simpatia che ttPtti noi aveva.mo per la nazione S:Otrella. E l'olSlpeda.le sorse a Parigi, e raccOtlse m1umerosi feriti, che furrono e sono curat~1 dai nostri sanitari. . A rioam1tii.ar1e l'atto frater,n o e g·e nti1e madatn!e Barrère 01tten·e va c-he sorgesse a Roma uni ospedate 'Per i nostri feriti, oisiped.a.J.e a lla cui istiftuzione dovessre p.erusla:re la Francia. Quello che era il diesliderio di madame Barrèire ddlvein1ne presito realtà. FUI scelto come .1ooale la casa di sal·u te, ch1e le monach e d1i! San Carlo di Nancy ha.Il!llo 1n,ell'a piazza della Sa crestia. L '·0tspiedale ha sei va·s te ed ari;eggiate corsie nelle quali posls1on.o essere ricoV1era.ti oomodainrente cento malati. Vi sono !i:n o1tre carnere adatte a rii0evere veniti ufficiali ; e tanito 1e primie che le seconde sonio state f1orniite di tutto ciò che la scieniza hai di più modrerno e di più .p ratica.mente utile. · A dirigeTe l'ospedale sono starti chiamat·iJ il professor Alfonso Ramoni, il p.rofeSISi"C.<r Paolo Ferraresi, i dottrui Alfredo Ricci e Lu1·g i Siran·il.

Prestano servizio di infermci.ere le suore di Saiu Cairlo e i s'Otldaitil. L'ospedai1e è d'ornlito d·i wn1a modiernissima •e perfetta sala di chirurgia, di UJna. 1.s'ia.la da medri.c:a.zi.on.e , di vaste sa1e per la. :rkreaziione e d·i1 b e111JSS1me terrazze da111e quali si gode una visita stu.rpenda.

Elargizione all'Ospedale Maggiore di Milano. Ad onoraire la memoria della signoo:a Luigia Mangili vennero con1segnate al cassiere .dell '0SJ?ec1ale Maggiore di Miilaino, i~ occasio11e del1 'ann1rv1ersa11io d1el1a morte della predetta signora , dai persona che ha manifestato it1 desiderio di non essere ·nominata, tante cartelle di rendita del D1ebito pubb]ilco italiano del valore com~les­ sivio ca·pi.tale itlomin a1e di lire ioo,ooo, a titolo di oblazi01nie a favore dell'Ospedale. 1

Ambulatorio per 1· poveri a Napoli. Presso la II Clinica medica, al Policlinico della Croce di Luccai, O.,l 14 agost·o, il p rof. commendator G-a etano Rummo, coadiuvato dal professor Luigi Ferrannini e claJ. personale della Clinica, ha in.a ugurato lllil ambulatori 0 gratuito per infermi poveri, che funziona im: tutti i giorni .prarl. Il prof. Rum.mo · pr01V1Vede personalmente a fornire gl 'inf.ermi dell:e medici11e .n ecesis,a rie. In casOI di specia1e necessità e compatibilm1en:te c•on la dispo.nibilità del persona1e sanitario, qualche inifermo potrà anch e essere visitato a domn~ilio.. 1

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Il nuovo acquedotto di Livorno. Con 1'int·ervenlt.o del ptrefetto, comm. Gaspari11~, 1 d1e1 sli:nidiaic o e di tutte le .autorità, il 29 agosto è stato ina·u giurato il nuovo acquedotto di LivorJlo.

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La pulizia e la disinfezione dei treni e dei locali ferroviari. La DireZitone generale d·e lle Ferrovie dello Stato ha d1iraimato una cir.colare che id:ettai ,n;0irme d·ettag,ld.ane e cu1'1e efficaci :per .la .p utliz1a e il a disilllfezi·o ne dei tPen.i e id ei locali, specialmente di quelli cll.e per loro mia.tura s:i: pre1slta.no maggi<Yl"menite ad essere tra.n sito ·d i malattie iirufettive . ed epidiemich,e. La circolare fissa a ciascUJJJ agente o a ciascun gruppo di agenti uina propria respjcmsabilità ri1S,petto alla. pulizia ed alla d1sii.n f ezicme cùi d·e terminaiti oggetti. Fra l'altro 1sti fa obbli.g o ai icaipis1taiione di t·e nere p1u1iti e di f a:re ·distl1nf etta1ie C·Ol mezzo dei p ropri agenti gli uffici, le s.a le di aspetto, i p 1iazzalci. e tutti i ·v:a~1 l-01cali aperti aù pubblico; occor.rreinld 0, due volte al giorno, specie quando si verifica movimento di prigiorui1e ri, di soldati, d1i profughi e di eanig.ratnti. L a spazzatura. d eve essere fatta semp.re ad ruanido per evita.r e polvelie, e quando ciò non basti sti deve ptiOIVVed.ere subiito ahla lavatura con acqua .ca l!cla. Quando 11 treno ospedale ed i treni éLei; prigioniieDi sostaJnlo lii11nga:m·enlte DJell1e stazio11.i, i bi'lla·r i sottostan,t i e gli Sij)azi laterali devono essere oospairsi di calce dm polJvere. Le •i mmondizie raccolte devono iesls!e:re sem'Pre depositate i1ru appositi fossi da disinfettar&i, \ersandovi sopra uOJa conJVenii.ente quantità di latte di calce. Ciò ind~rpendentemente dalile disinfezi01Dli. ordinarie ie straordina:rie iper le qual!i è necessaria l'opera del1

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IL POLICLINICO

le 1siquadre dri disinfezion1e arppositam~nlte i stituite. Vienie stabiiilito poi clle la pullizia e la disi:.,,f~ione i1nrt~r.na di tutti :i trerui ospedali, di quelli. at.trez~ti, spetta al .personaJJe sa'll~tario dci tre11!1: st~ssi, men~re que11e ,dei treni dei prigidlJJieri e dei profru1ghi spetta al :personale d!eil SJen-viztio v.eicold.

Società di nipiologia. In NaJ_poli, p1 ~ i1ni~1 rut~va del ipcrof. Ernesto Caoaice della R egia U•n 1ver.s ità, i1cùe:ato·r e de lù'Is1t iitlu;t<? ni pi:oigiien~co, fu ~°'.ndata la S<?cietà di niip~Jolo­ gia, . sotto g·li a us.piC1 d1e:J. Comitato 111apoJ.etanio i)er iù Vio!=·o a~la dol?Jn~, 1eon l1o :;cop.o eµ. proanuov~re t~tt1 ~11 studi riguardanti la p.r1ana 1~nlfan­ Zla : b10ilogici, plsti.JcologiC'il, cli·nici, stari.ci e aoor~i~rli co1n un1a.. s·in·t!esi rigorosa in UJDa 'bramlca scientifica denoan11nati da.I Cacace « N iipi olo.o-ia » cJ;te potrebbe con.siiderarsi ?-Il r~? deilla 1peda1g-0~ gla e concorr'ere all•a 1S101Iu)zt0ù1e irnitJegra.le de l co!DJplesso pr.o blema di tutela della 1n.aiternità e della pr'ima età irufan.t ile, fa,rorendo lo &viluprpo <kd .rela.rt1vi Is.ti1bt1ti di pTotez•i one. e oorpuatultto fondand·o Istituti nipiologici . L 'Jistiturto ni pioigien1.co può oom prenldere fra loro coordi·na ti: : a) ~·stituzi.o.ni ,~i ass1stetn~ : -oon1S1U1ltaz.i.01rui p·e r latt am.t1, go1c.cie d1i la t te, .ars1l1 per .latbba.nrt:i .a iuti mate.'il!Ì, asili di m at ernità, ecc.; ' · b) istiituzion·e e ducativa : s1c11o·l e d':iro-iene i111,faintile o di p1uericultura, scuol,e per l~ madri cattedlf·e iaJn1bula·n ti d'igiene ci..nfantilie S'C'tt:oJe po~ polari di m aternità; ' e) istrit·u~ioni di p·r evid·enz.a : aaslSie di maternità ed a ltrd iJStituti di mutualtlltà materna· d) laboratori s ·cie11tifìci : per I 'esame d·~l latte e per Lo s tu·dio bi·o·l ogi·c o ied igiilein;ico del bambirno lauta:nte. ~e oblazioni d·e i soci. ben~er~ti (ni0111 ti11f~iori a J11re 50) e le tasse di 01DlililllSS101nie (li~e du~) e 1e quot~ an1nue (non mino~i d_i 111na llir.ai) idei soci ordi1Dta1il .d ebb.o n-0 esisere 1n1v1ate al presidente prof. Er:nes~o Cacac1e, NapoJ.i, ·vda P . S . l\1anci.n1i r3 (·dia lla Vita Sanitaria) . ' 1

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La difesa sanitaria di Roma. l'n. un'in1tervista pubblli.cia,t a sull' cc I dea Nazion:al1e » il prof. R osie1li, assessore per l 'igie.n e d el Comu11e di Ro1na:, ha messo i n rilie'VIO le ot.Ui11n1e comdizi01nci. sa1nnta1r4ie della capitale ed ha accein1n·ato a :u1utlllerose mi1S1ui-e san~tarie già adottate : iugrandime'n·t o del L aboratorio 1è atteriioJogico (allogato i1n• nuovi locali) e di quello chirru~o; p.r edispooizione di locali per la cu•ra dei C()l!lJtagiiosi e per l'esame e l'isolamento d ei sosipett!i, in colla bo1"azionie NIDI ~'autorità samittaria rnildtare-; a.:ffi tto di UJn1a nuova casa cocntumaciale; i stituziorn.e di lazzairetti separati, arredati a 'nuo·ro, per colerosi, vaioloo1 e tif-oo.i es.a ntematici (fin 'ora non c'è ness~ ca;so delle tre malatrt:de) ; ·n .u ova a uto-ambwa nza; eoc . La Giu11ta ha stanZ:iato un f.omldo s tra'O!rd11nario di 135,000 lire iper far frornte alla p'.l"ofilassi sanitaria contro l1e epid1ei1n1e it1 qu•esto eccezionale periodo di guer~a .

Contro le specialità farmaceutiche. L'Accademia di m edici1na di 'forino ha appro·vat o il seguen1te ordine d el giorno : « L' i\ccademia R eale dli' medici.t rai di Torino, t1ell 'inrte11to di con1sienvare aJla Farmacopea uffi(34)

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cial~ del Regmo 4'Ital'ia il siut> alto valore, come Codi:ee faTm0i0eut1.co e come indice della coltura moo1co-farmaceutica, ita.lliaria, fa voti che i l Governo voglia .esclud'e re dalla Farmacopea stessa 1'elenco delle cooidette specialità ».

La denunzia della pellagra. L 'Ufficio san~tarliro della Louri.siain;a, partendo dal ~~to che. la p·e11agra sia UiOO ~alattia com urucab 1le, ha 1mpos\to c h e ven1gano denunciate all':Uffic.io d'ig-i1ene t utte I.e famiglie dove se ne venficano ca.s111• (da Malariq e malatt"le dei paesi caldi) .

Contro la bilharziosi in Egitto. In visita d.ei c,asi di bilhairzJilosi che si sono verificati ruella popolazi1ollle militare e civBe dell'E~t~o, è s~ta .o rgainizzata in Inghilter·ra una s ped1z10,ne scientifica per il.o studio d ella malattia. Sarà diretta d•aù dott. Leiper, entomologo, e d al dott. OoC'him., l'uno e l'altro ap~arteDJenti alla Scuola d·e lle m alattie tropicallii di Lond.ra. Si recherà nelle regiorui dell'Egitto infestate dalla malatt iia·..

Il pane misto con farina di riso proposto e studiato in Francia. Al Consig lio Su periore d'igiene in F rancia è stata comunicat a un'interessante relazione I.S ulla util~zzazion.e della farina di riso per fabb·r icaire il pane. Tale innovazion·e abbasserebbe il prezzo d·el pane, e sopra tutto dispenserebce la F·ranc~a da l grave tributo ·d ell'importazione del grano, gia:cchè il riso potrebbe ·venirle dalle sue st esse colonie. L'i.nri.ziat i'Va spetta al prof. Mauiel di Tolosa, e già l' A.c cademia di med.i cina si pronunciò favor·evolmente, dichiarando che nessuna ragione pratica d':0rdine igienico vi si oppone. Il Comsiglio Superiore d'igiene ha confermato il rresponso de11'Accademia, e i relatori hainino osservat o che la ricchezza i t1 fosfor.o delle farine di ~iso e di frumento è uiguale, soltan1to la ricchezza azot ale diminuisce nel pane così misto, mentTe aument,a la rjcchezza d·ell~ sostanze amidacee. I l pane mist o è irricono1S1cibile da q uiello èLi puiro frument o al '5apore ia.lmeDJO fino al 20 per cento dii riso. Naturalmente il Con1siglio ha prem esso ch e tale misura ve1:1rà adottatai sioltanto se considerazioni d 'ordine economico l'imporranno; del che solo lo Stato è giudice. 1

1

La Germania proibisce di esportare medicinali. Un'!ondi.nainza iitn.periale vdeita l 'esp;oo-tazicme dialla Germania di tutti 1 anedicinali ed articoli per la c.ura dci malati .

Mostruosità tedesca. La « Pres&e Méddca le » del 9 sette,m bre dà questai motizia riferita da UJDI medico francese il quale, con.t ra·r iamente alla O<:mvenz~orrJe d1 Ginevra, era stato i nrtlernato i.n 1tn campo di cornGe1olbrazJii0rnle '.ted·e sic o : moltd J:uissi prigiionderi avevano ~l tifo (evidentemente s~ tra tta di ti.fo esantematico) ; i tedesichi f:eC'lero dormire Utno di quei ruSISli tra due fr.runresi ; dopo venti giornd tutti· i prigionie:ni francesri. ebbero il tifi(), che fece delle ecatOlllllbi. Se il fatto è vero, h a d el mostruoso; ma la « Presse Médicale » esita a credervi .


[-:..\. NNO

XXII,

FASC.

39]

SEZIONE P RATICA

l33r

Croce Rossa Americana.

nes~uno p iù di _Jui

La Croce Rossa Amer icana h a spedito S1Ul la nave « Espagne » a l la Croce R ossa Belo-a in L a Panne, 4400 lic·b re d·i materia1e osiped:ii~ro, tra ou.i 400 Ji bbre d i cloroformio e 3 casse di effetti di vestiario iper c·a mbini (/ 01-trYl!aL A. M . A.) . ·

dje\11 ofta11nosrop·1a, di culli scrisse con wna lucidità meravigliosa ; come lJUcidi e pierui di amttnaiesbramenta ci appaiono amchie oggi ti: 1&uoi studi sempre nluKWi, &11111 'epilessia e sull'emicrania dettati da chi ip1'"ofondai dOJvea possedere l 'atten~ zionie ie la rifiessiione.

Soldato che si ferisce e ferisce un capitano.

~~ù ranat omriro, aiutzi profo1n1d amente anaitom.ieo,

Il 13 coir.r. tnie11'0spedale SUJSsidiario d·eJ. Seminario di Milano, un giovia1ne s 1iciliiaDJo,, pare in p·r eda a s1qllld.ld.br i o mentale, si f1eriva gravem ent e con 111{11, tt"as1oio e f.eri va con la stessa arma il prof. dott. Casian11ro D·on1iselli , dirigente il Gabinetto munici·pale dli p sicologia e attualmente capit ano della Ciroce Rossa .

:fìu 11 v.

dal nootro Gol-

g-'1·, JSe ne. fece, 1C'Qn RamJ01n. y Cajal,

l '~os.tolo;

1n&t~b1J1e n·e~le sue 1-1.,ce~ch1e, .11ese cois ì 'J?i ù coan-

prel1l$1baJe l a minuta fabb·11.ca d1 ·n um•el1os1 grungli. Smanioso di segui.r e J 'i nt:riicaito destino dei faisoi nervosi, dornaJnklò a l m 1eitodo a ltl!i caro la soluzii1on.e dei n:um ero15i problemi cli nieuiro1oo-ia ch1e 0 agitarno ~ei nostre menrti. Forse postulò pJù di q•uanto s1 potea,, e talvol ta dove non potè giungere con 1 occhi.o 1dell.Jai ~ronlte s upplì co1n qucl.lo dellla m:ente; ma quainido si accorse di aver concess'o troppo alle sue induziOlllii non si peritò d1 con:eggieire rsè stesso·; rd appaidiè alle anime ich 1e aisp:1ran10 al vero, i sentimenti egoistici 111on. famino ~ai velo. Nessu·nto al certo, più dri lui , comprese JJl concetto f ondamenta1le e'Spt'esso dal o-ernriale B. v. 9:u.d den : Zu1erst Anatomie, und dan~ Phy-

Valore di un cappellano.

1

Con decreto luogotenentz.iale è stata asseg.111a,tai la meda.glia d 'argent o al valoir militrure a d~n' G iovalllllri. BarazzonJ, da Lnvo.rio In-fìerio!le (Novar ra) , carppella'llo militaire del 92° fainteria, perchè sotto i l grainldinarre d~· ·prr0iettili , deliberatament e diirebti •dal ·n emjco iD1uma1nio controi feriti e cont no med~ci 1ne1Jl 'esercizio dJeillie 1011:0 fu'tlzionii, porrtaiva;sti' ripetutamente, con ammi•reviole coTaggio ed aibnegaz.ione, sulla 1i1n:ea del :fuoco, trasportainldo p ers.o n1alnne.i1te ii. feriti più g.r avi al p1o sto di m1ec:lica~ionle (4 ag0Jsto1 1915). 1

siowgie ,· we·nn zi1,erst aber die Physiologie, dann nJlcht oh,11•e A 1iato1'1'i.1~e . Perciò vediamo neO"li ultimi lUJs.tr.i d!ella sua vita i l v . Giehuchte~ 1pas-

Il record di un chirurgo. La. << Gazet te l\tiédi cale » rif e risee ch e i l d ottor

sare, gracld a grado, n1el caa:n1po dell.a 1D1eurorp.at01lo1.gi:a, ·e q1ui i nt r:odurre dottrine p i11.g ui di m,UÒvi fia,t ti ·e di pitù nuOfVle con<:ez.ioni. A h imè ! e r a tras.corso appena m ezzo Jiutstro da che tutt o il mond,o scien1tifico a·veva glorifi<Cato 'Dell e pa·cinie 0 ~el suo N e?Jrraxe il 25° an~nd.versario 1del suo insegnamento : fill un peana foriero d•i1 fine tragica. Egli m'Orivia, esu1e volontario rual suo Belgio, mentre il fuoro dcl ·n emico - sic tra1VSit g loria mu11d.i - divorava lai .r icca collezione dei suoi preparati ! 1

R u·sca , natiw di Loca.nno (Svizzera Itali:i1a1nlal) , i l qualie tSi trova attualmente in un 01stpedale mit!itare russ·o a J ag·er<loff, ha1 eseguito dal novembre 1914 :al giug1nb 1915 più di 8000 opierazd.oo.i ch~iru.rgich e .

(agosto 1914, agost o 1915). Ab JO'Ve pr-zìn,ciptum : i l principe delii neruropato1ogi iimglesi , Sir William Gowers, 0 1, come lo ch!iamaivano i s.uoO. colleghi lll~11ie sedute della Briltish Neiutro1ogicail Society, Sir W illiam , aJPpiarrtiemie anche egl i al la s t ortla. Con maggi1otr'e p·redisdi~ nle ·d i li!niguagg1o, l o si dtowebbe s;a11!ut ar e ooane «maestro dei nieurotp·at-0l101gi m1oèùeirni » , dappoichè neslsluno più di lui ID.()strò ch e dli!alet tica cl11111Ì'Ca, sa1pere medico e coltu·r a fisiiopaitoi1ogica S!Olllo 1il tripode necessario a qu!a:nti V101glri.ono 1bene e deg·namlente ed1tficare nel tempo della N·e u.ropatologia. Il fascio d 1el mJildollo spinale, che pcxrita i l suo nome, fu da lui s 1c01Pe.rlo e niv·e lato senza p•oo:n,pa : ·da.ppoichè sem plli<:ie - simplex siigilLum 'Veri - . e pian.a• fu sempre ogni s·uia espos1zionie. Eppure in mezzo alla sua sempilic'.ità trapela l 'entus1asmo eoh•e p ortò :nieilla scienza; ne è dociu1menlto i l suo M a11ntale d-zl e li rii ca d·e tle malattie 'ner'V ose, che agli storici della nol31tra discLplina appalri(!'à come ·p1ile.t Ta mil~are. Lo spinto di oss1ea:-vazi()(lle vi 1pw1lu11a ad og.ni .p iè so1sp1iln.lf:o : amch e !l11eill 'ora presente, in 1C'\ll l 'anal1i1Si' s1eimejo~ogica ha forrts e 0Ltrepas1Sato i eornfuni cl1e le :sono leciti, c•hd·utnlqu~ vanrti un1ai lruing·a '€.ls\p.e.rtilenza pootfieStsdonal e p u ò att i:ngervi quat oooa di n1ulo1Vo. Gl·i è eh.e Gow?errs tennre gli occhi fissi, coane versoi u1ru faro, Sl1.1 tutto dl -resto della medidinla, .convi11to che Le scienze sorellie, dalJa psdchilart:.ria alla 00Ul·i stica , e da ' questa aliliai ùitollogia, sono C'OSÌ legate fra Joro e ron la .p atolo,g ia nervosa, che è vamo, anzi pernicioso, distaccare l'una 001l'a1tira1. Eco0i pe.rchè

Gehuchten. Entusiasta, die:l metodo del-

Ji'~mp1reginazione argenti.ca id·e ata

0

Ne c r o 1o g i a de 11' anno Neuro 1o g i e o

~na.m~ato, e a ragione,

f:U

0

·

Mod'esto> quasi tropip;oi, e rapito immabuiramente allat sc1e11z.a (av,eai ap,pena 54 ain11i) fu il rt:erw, L. v. Frankl Hochwart. Dilsicenicùe.ntte da l1JJOlèri1e famiglia, .eb1b e più nobile .l'a11imo, che lo r.es.e caro a q ua•nti Jo cOlnlC>!bib ero; di tlui che a scrissi f.ra i più cari idci miiei amiircii, 1pot~ei ripet e;r.e J'1oo:azi1a no :

Mi{,ltis ille bonis fiebilis occidit Nulli fiebtL1lor quam 1nihi. I ·? uoii stud~ neu.ropatologici si erano maturati ·n.e lla s.cuola neuropatologioa! di V ien'D.a, orgog-.liosa di ntwmerare f.ra i suoi. figl~' uomi1nri. nispondenlti .ai nomi glori-0lsii di Teodoro 1Y1eyn,ert e dli Brma.n trilO N'<Jthna.gel. D ell'u1n·o1 o d ell'altro v. Fra.nlkl-Hochwart segui le or.mie nella cosit.anza delle indagini e nel ri'Spetto iaJle leO'g-i d ella logica. Gli studi 1.SruLle vertigini aurti.C'Ufl~n, s uglii. av' "elenamenti da nric·0ttinia, s ulla t etania, sull 'enuresii. notturna, sulla ~astenia carct'iaca, sui tu... mori C'erebrali rispecchian>0 un raro .aic11:me e.ritiro, c he n·0tn1 1'o abbandonò mai, in tutt'e Je sme de1d uzioni diagtnb1S1tii1cb e . "V\T. Go·w ers, v. Gehu'Chten, L . Frankl-Hochwart: tutti, per viie diverse, concordi nieJ. fin.e sup1t1emo cli ogni biologo: i.n1da1g are e poosil:~l­ menrt:e i.sco1pirire il velo d'Iside, sotto il qu.ale Sii nasconde la venità. 19 settembre 19!5·

G.

MINGAZZINI .

(35)

'


1332

IL POLICLINICO

[ANNO XXII, F Asc. 39]

· Rassegna della stampa medica. The Practitio1ier, ag. BLAKEWAY e altri: Effetti dell'operazione per labbro lepùrino sull 'airco dentario. - CAMPBELL: Uso ed abuso dei ipurganti . l\.fAc •.c\.RDLE : Lesioni arti colari da malatti,e nervose. CoBB: Cau1sie ed effetti ·d ella nevr.astenia. Pensiero Med ., l ag. · GILBERTI : Ernia -dell'uretere. Bull. d. Se. JJtfed ., lug. MODENESI: I1nltor·no alla cosidetta sindr1ome taLa:mi ca. LORENZINI : N efri te da orecchtloni . Ri-v . di Ig. e San. pubbl., IO ag. BERTARELLI: Sull 'epidemiol ogia d,el tifo ·esantematico. Nonzr: lVIetodo per svelare le alterazioni iniziali delle farine. Il Morgagni Arch ., lug. LEVI: « Prdl:a1ps1Us uteri iniV1ersi )) . - BERTOLO e MARIA·NI : Profilassh antian1ofelica. - Dr PACE: Per la diagnosi di ma.la.ria Jatente. Arch. di Se . Ospedal., 1lli. 5. l\IIAFFEI: Scuole per bambini degenti negli 00ipedali. A nnales de J\tJ·éd., lug. ACHARD : Sulle feb•b ,r i paBROUARDEL e GIRO"G'X: Tiraujmar.art:ifoidi. tismo e tiu1bercolosi ip1euro-p.o1anonare. - DELAMARE : Osse11vaziorui s-ul colera. A UBERTIN e CHABANIER : Granul azioni .azz,urr00.le .d ei ·mOn•ODIUcleari. . . Ri-v. di Med. Leg., lug. L ATTES: Le docim iasie polmonairi e 1'oiro ieaiuse id i errore. - GAMMARATA : Runibilità delle frodi· relative alla legge per gl 'inforbuni sul lavoro. - PozzoLINO : Retribuzione idei periti e gratu!ito ' patrocinio. Rev. de I-I.yg., ecc., 31 mag. CASTELLANO: La lotta contro la lebbra e lia rec1enzione del JebbrQso. 30 gi'li. Num:z : Nuovo trequarti per il metodo Forlan1ni. Th e Brttish f ournal of Surgery, lUJg. CARSLAW: Gli essiud·a ti peritoneali . A.RMSTRONG : La cura operativa ,d el cancro del seno. - CoPE: Stu·clio clinico sull'actinom~cosi. Chiruirgia di guerra. Gi.orn. d. R . Soc. I t . dYig., 30 gJu. PUGLIESE: L'alimentazione del fanciullo. Tlie Lancet, 31 lu.g . CHEYNE: Sulle ferite in guerra. - RoGERS : Su11ia te<ra,pia del colera. Paris Méd., 31 .lug. LAURENT: Tecni1ca pe.T l a liberazionie dei .n 1ervi f•e riti . - DE LA RIVIÈRE: Ospedale di campagna per i contagiosi. 1

1

The Boston M.

Brit . Med. ]ourn., 7 ag.

Roma. 1915 -

1315

l.111 1311

1304 1311 1298 1315

1318 1320

Tip. Nazionale di G. Bertcro e C.

22

ROWLAND:

I principi

dell'anociassociazione. LUCAS : Il trattamento della tuberrollOSi i>Olmon1are con la compres.s1one da azoto. - .RrcH~ns : Le ferite da arma dai fuoco dell '1ntestino. Bull. de l' Ac. de Méd., 3 ag. DAUMEZON : Flora tifica e par.atifica del Jiquido cefalo-rach ideo. - Chiirnrgia td i guer.ra. Le Progrès 'f./Iéd., ag. LOEPER e VARHAM : Lo zolfo c·o Jloidale per via en1doV'enosa nel reumatisim01 articolare aauto. -·- II u·rrNEL : Le s~etticem[e infàntilJ. PensiJero Med., 8 ag. BONARDI: ..\nafì.lassi idatidea.

Indice alfabetico per mate.rie. Ag.g lutinabilità dei baitteri . Paig. Ac9_'u•a : purifìcaz'icmie co1n1 il cloruro )) di calce . . . . . . . . Colerra: cura con ·permanganato 1d i )) potassio . . . . -= • • )) Colera : vacci•n ariolnie (~onltro il CongieilazionO. : cura con il bag.n o a vapore . . . . . » Cuore : affezioni in .g ,u erra . . » DecUJbi:ti da t rarum:a.t'i.sttni i•n g,uerra » Dissenteria amebica » Esam.rit p,sico~ogici nell',esercito . » Feè.b ri infetti,..e . . » Guerra (Nella zona di) . » Legislazione sainitaria . »

S. f ournaL,

lutg. EMERSON: L 'alcoolism.10. W ATTERS : I l liqu ido cerebirospinale. nella diagnosi e rniella cura. - GOSLI~ : St.rl trattamento dellai .p iorrea. a1veo1are. Ri-v. dì Patol: nery. e ment., fase. 7 e 8. Lu. GARO: Pazzia d'imperatore o aiberraziione nazionale? - BERTOLINI e PASTI.NE : Studio fi1sc1o.- patoliogico del clono del p iede iper mezzo del galvianometro di Einthoven . FUMAROLA : Mor.bo di Basedow firusto associato a oftaJmopl,egia. - AYALA : Tumpri d.el corp10 ca~1oso. BuLL. d·e L' Ac. de .Méd., 27 lug. SACQUÉPÉE, BURNET e WEISSENBACH: Le meni!tlgiti acute nell1e tr.uppe in1 campagnia·. - KoNINDJY : La rieducazione dei feriti in ~uerra. REYNÈS: Chirurgia di g•uer.ra. . Lucina, 1° ag. VrANA : L.a sifilide degli annessi -OIVlulari . L'Idrologia, ecc., mag. SGOBBO: I limirt:i dell'insegnamento dell'elettroterapia e radiologia medicaI. Ri-v. Ospedal., 30 lug. CORMIO: Curra della meningite c'erebro-.sipinale epidemica. - CA ULI : Cura .delle a.n 1chil1osi1• The Boston M. a. S . f ournal, 29 lug. LEE: Le malatt ie prevenibili del cuore. - POPE : La febb,re .m acu1o,s a dell.e Montagne Rocciose. La Presse Méd., 5 ag. WAHL : Ittero srperimen.tale d·a acido picrico. - GASCARD e LAROCHE: St•erildzzazio.n e dell 'acqrua con gl 'ilpocliooiti o · la t1ntu.ra di iodio. La R if. l\tJ.ed., 7 ag. MAROGNA: Carcinomi e sarcomi del retto. GJ.

I.;esi·oni n re rviooe caUJS!a di disturbi ,-asomotori e alter az.ii:oni trofiche . Pag. 1305 M•aJa.ria trop.i·c a: cura con iniezio~ iintraven1o·sa d1 swb1imato . » 1309 1Jl6 Mediciinali : rincaro . . » Nevriti. e polinevriti in gtterra )) 131.3 1312 Psiicotpati·e id i 1origi;ne alcoolica » RachiJa.ne:stesi.a : i1n1Succes1slo. >) 1314 Racliologia da campo . . . . . » 1300 Sifilide : cura ·deglJiJ iarseno-bienzoli e nelu!ro-recidive acustliehe . . >l 1307 Sindromi nervos,e da ,s coppio di gros~i proilettili i.n1 guerra . . » r313 1310 Sord!iità unilatèrale simulata: esame » Sublussazione ll!llilaterale traumatica : ·p erizia gi ttd1zia riiai . . » 'L.

POZZI, 1'esf).


~nno

XXII.

Roma, 3 ottobre 1915

Fase. 40 ,

..

SEZIONE PRATICA DIRETTORI:

Prof. GUIDO BACCELLI

Prof. FRANCESCO DURANTE

REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. XLavo.ri.

~~iginali~ Prof. Gherardo F erreri : Lesioni del naso e cavità accessorie in guerra. -

Mlsstroh: La reazione tennoprecipitante nella diagnosi della dissenteria bacillare. -

Note e contributi: Dott. A.

Dott. Mahokian: Ricerche preliminari sulle azioni delle tossine tnicrobiche. - Per la Pulizia dei nostri soldati. - L' abi1so dei disinfettanti. - Sunti e rassegne: CHIRURGIA: Il trattamento delle ferite d'arma da fuoco del midollo spinale. -PATOI.OGIA:· Prof. A. Gasbarrini: Ricerche su una particolare forma di emoglobinuria sperimtntale. - MEDICINA SOCIA!tE : L. Brocq: La questione del matri>nonio tra sifilitici. - Accademie,

Società mediche, Congressi : Società di medicina legale di Roma. Appunti dl medicina pratica: DIAGNOSTICA : L'albumino-diagnostica dei versamenti delle sierose . -

La reazione di Landau. ·- Ricerca delle sostanze coloranti della bile nelle urine. - TERAPIA: Il cosl detto nuovo antisettico. - Prevenzione del congelamento det Piedi nelle trincee. - TER~1INOLOGIA: Il segno di J ellineck. - I giene: Prof. M. Rubner: n pane ed u suo valore nutritivo.

- Posta degli abbonati. - Varia. - Cenni bibliogratlcl. 1'ella vita professionale: Per il 1'ichiamo alle armi dei medici condotti. - Gradi e retribuzioni dei medici richiamati. - Cronaca dtl movimento Professionale. - Risposte a quesiti e a domande. :--- Condotte o Ooncorsi. - Notizie diverse. Rassegna della stampa medica.. - Indice alfabetico per materie •

. . - Importantiss;mo nuovo Premio semigratuito per gli associati al «Policlinico». PROF.

F . V.ALAGUSSA

'@)

'@)

L ibero docente di Clinica. Pediatrica. nella R . Università, Medico Primario nell'Ospedale « Ba.mbin Gesù » in Roma '@> '@>

[onsultazioni di clinica B· tBPapia infantilB (con speciale riguardo alle malattie infettive)

===

Il Prof. F. Va.la.gussa, partendo <Iaµe osservazioni fatte in un· biennio di primariato nell'Ospedale infantile del Bambin Gesù , ha sintetizzato, per un gruppo di malattie, la sua esperienza clinica, spedaliera e professionale, offrendo ai medici delle consultazioni utili nell'intricata esplicazione dell'esercizio dell'esame e della cura del bambini.

SOMMARIO: Morbillo - Malattia di Dukes o quarto esantema - Varicella - Scarlattina - Pertosse - Difterite -

Meningiti purulente - Infezioni tifiche e paratifiche - Infezioni settiche delle vie urinarie da '' Batc. Coli ,, Broncopolmonite crupale - Preparazione dei vaccini Wrlght - Tubercolosi - Peritonite diplococclca - Menin,gite tubercolare - Malaria - Stomatiti - Nefriti acute - Rachitismo - Spasmofilia e tetania - Morbo maculoso di Werlhof - Malatti&" de tubo gastro-Intestinale - Cardiopatie congenite - Trombosi dei seni cerebrali. Elegante volume in 16° di pag. VIII-304, nitidamente stampato, con 23 figure intercalate nel testo, L. a,c;o. ==

Agli abbonati al Poliolinioo si spedi!ce per sole L· 2, franco di porto

Diritti di proprle&à rlserYa&l. -

aenia 01tarne la tonte.

à vietata la

rlprodu~ioll• di lavori pubblicati nel POLICLINIVO o la pubbIJaa~ion~ dl aunil dl •••1

LAVORI ORIGINALI. Lesioni del naso e cavità accessorie in guerra per il .p rof.

==

GHERARDO FERRERI

direttO!te d'e lla R. Cliinnciai oto-ri1n10-lari1ngoiatrica della R. U ni.versità dii; Roma, colonnello isipettor.e medico princi•pa1e della Croce Rossa.

medica. Essi saranno m eglio i·n grado di prestare utilmente la pr.orp ria op.eira in ogni caso d'ur~enza, dimostrando senza titubamJZa o b'iisogno di a ltruli co nsig1iio la capacità cli r1ao)Il.oscere ciò che l'M·te medi,c a e ch1irurgica p1uò compiere a ·v-amrt:aiggio dei feriti1 ne lle sezioni di sanità, negli osp~dali da cann:p P di 'Prima e seconda linea e i.n quelli territoriali, come pure sui treni e sulle naYi porta-ferirti, il cui più o miem.o lungo percors,o. di viaggio ta1volta oois'tri·n.ge a m odifìcare le ·decisioni dre1l'operatore. Alle 1prime minacce di guerra, i medici chiam,aibi' al1e armi, istintivamente presi dal desiderio di a\·:eTe le maggiori n1ozioni su ciò che si riferisce ail l 'igiene sani.ta1ria e s01Vratutto alla 1

1

PREFAZIONE

I

migliori medici ·miiilitari sano dtn guerra

qweilli che con sagace s tudio e b.u ona prepa1tazi:one clinica si formarono Ultla curl tura sin:tetica delle 1princi pali branche -speciali de11ai scienza

(1)


IL POLICLINICO

1334

XXII,

[ _t\.NNO

FASC. 40}

chirrurgia d'urgenza, rieclam1an10 che 1e Autorità chè nella ~ropria specialità, ma è per u·n a vera sci.elnrt:.ifi.che scenda no a 1oro e cont ribuiscarno con deficienz:a delle 11\0Sltre cono&een1Ze o-e111e.rali , di conferenze e pubblicazionii d'indole pratica a cui debbono dar p·r ova i mediai mil~tari, che completare lia prr-eparazidne, massime dlii quanto smviamo queste .p agine. Co.si ·n ei· Co,nsigli di riguarda l·e branch e 1stpecia1i della1 soi1enza ane- leviai, m entre si 0 S1serva'nio gli organti toniciici d.ic·a , d oV1e sono in1ca1zanti. ·e m1eravig1iosi i pro- con i vari sussidi della sem.eiotica e si tie111e anche oonto di al~u.tili orgarn.J di senso, le prigressi di t ecnica fisica e biologica. • • • • A questo comcetto du1111q·ue s'.in.sipira il presen- me vie resp1rator1e non csion.~ state ancora p1·ese te lavoro co.1 qua~e n1on1 s i vu-o·l e da·re che uno in quella C'011Siderazio1ne che meritano. S e sii stringato com pendio delle pri1n1::;i:pali lesioni d el fos&e ovviato a ques ,t o difetto dell 'esiaa:rue rdm:onaso e eaività annesse deJ..la faccia <'he pos15ano scopioo e farin.g osc1o:pico avremmo ridotto, a noriscontrarsi in truppe com.b attenrt:i. E :non a caso st ro aviviso, ti. r·i rormati duirante il periodo attivo della guerra, sia per la comparsa e riacu- . dicja.m.o lesio·n i e n1o.n semplicemente t11.a1t.1mi, tizzaz..ione di lesioni l!lrasa.Jii fiogiÌ1sltich.e o s truttuperchè in guerra i mtBdici, assai più che le feIÌ:te .propria·m·e nte de~e, aviran1n o da ·p-resta.r ra1li, sia perchè questi so1darti .n10ill furono capaci, seb1b ene di valida corporatura, di maa-ciare, dì . soccorso adJ a flezioni mo1:".b ose 1n1aso.- faringee e dei seni del~a· fac.cia, !iln1 15/trett:ai dipendenza roDJ portare lo zaino, 1cli far.e ascese in montagna, di , la vita disagiata e avventurosa dlei comt,a tten- sopportare gli stimOtli d·e lla ipolvere stradale e pirica o gli s1q uilibri metereologici. ti esposti alle p1ù svariat e cause etiologicbe, fiAtbiam.01 •vi sto proprio i1n questi giorni uffisiche e infettive . ~ Se n1e i t emipi antichi, ad esempio, le perdite ciali ma~a:ti 1nr congedo di conrvalescenza e aldli. sostanza del inia.so 1erano all'ord~nie del gior- lonta·n.afì.i! ~Oln di$iac~re dal fronte rpercbè alnieno, or.a sono .p assate in setonldia linea di ifir()lnte mizzati da .prdfruse e moirragie ·p er vairici della mucoisa masa~e ; altri da. iaisma rifleSISo da. d:eviaa tante altre affezi,om..i m 011bose di quest'organo, i10( rui la diagnosi e la cura precoce di llina rini- ziOtlle del· setto ; altri co111J vertigini di oriigi'ne t e à:n.fetti va (bacillo dii Loffier, streptoc.occo di rini~a ; ailtri .p er ostruzione dei oana1i na~la­ F.ehleisen, men·itn.gococoo di W1ei;scbelèaum, ba- cr'imali da riniti ipertrofiche ; altri infine con cilluis mucosus Ozenae) ipotrà arrestaire in tempo otiti cata·r rali e su.p purative d:ai mettersi àin r apporto con · per·main1en1ti stenosi :tUJbaricbe da alteil contagi-0 nella vitai collettiva dei com•b atteinti e un intervento chirurgdco d'u·r genza sa1~1 erà razioni m-01r.bose dèll'ancllo di Wa[deyer (vegetaz..ioo~ adenoddi, ipertrofia d elle tons ille palaquasi 1S!empre la vita di un soldato. t irne e linguali) . È niecessari·o dunqtte che la coltura del 1nedico Non è vano ribadire in q.u este poche pagine militare rvada ~an po' oltre a qu~eilla sempli.cerelati'Vle a1lla medicina di guerra de11e prime vie mente ristretta alla cura delle ferite, fra,t ture e reSipJJratorile il nostro concetto che a.lJa visita 1Uissazioni del na•s o. Su questo argomento ben poco di 1n1uovo c'è d·a aggiun.g ere a~la 1n1ota mo- di r eclutame nto dei! S(}lldati, oltre l'esame degli nografia di Bergmran:n, oh e fa parte del classico. or:g ani di sei.ns:o che di soJ1ito vien:e limitato trattato di rino-lari'llgologia pubblicato nel 1898 a lla !Prese'DiZa o meno di un difetto di vista o di naso, sarebbe indispensabile l'esame cilnosico:pisotto la direzionie di H eymarun1. oo aintero-pos.teriore. Infatti .l e cavità n:a.1sali hanRicbiama:re a lla 1nem1ocr:ia qualche nozione fondamentale di rinollogia sarà ai medici milita- no moJitepJ.ici fUJnzioni, oltre qu·e lla dell'olfatto,. ri iilmmensamenlte proficuo, più cbie la lettura di ma il loro compito più importa:nrte per le ripervo1umin-osi trattati di chirurgia, dove i capi.t oli cussi1onii p atologiche si ·è aippUJnrto quello delrig uardanti gli organi di senso sono trasc.u rati e l'attiva. partecipazione alla fu11zione r.eSipiratosp'e sso li t oglierà d'impaccio i 0 1 cas1 eh~ ricbie- ria e di difesa dell'.ocganismo, le due chiavi di donv una pronta decisio.n1e . Quale sod!d'iisfaziclnte volta della· ;fìsi-0p.a tologia ematologica e oconcosarà per UJnl medico di fa:r ,~alere a<l u 1t1 t ratt ·o le . p 01lmonar e, che invece vengono obli1ate comples ue cognizioni speciali ad altri l)OCO cc,11osciute, tamenite. Se si pr-0c'e.desse rigorosament e, almeno duco.tne pur troppo sono in g.entere quelle sulle afreziorui del naso e dell'orecehio ! Potrà esclama- r anlbe la permanenza sott-o le armi, dai m edici re con orgoglio coune il p:oeta persiano Mirza mi1~tari compete.n.tfi. in materia a d un esame delle vie nasali, come si fai per tanti altri organi, Schaffy : non .si avrebbero iai deplorare lllella vita co1letLe sage peut se passer de la faveur du puissant, tllva delle icasenm.ie, de,.~li .aocampament~ e delle 1111ais 11 on le pi1tissa1it des l·eçons du sage . tri·nicee iepidemie g·ravissi:m,e (difterite, anenin.~.oo. è peir quiella specie d'infatuazione UJncilagite cerebro-spilnale, polmonite, .p ertosse) con terale ch e fa sì ~he ogni cultor-e d~ un dato ramo tutte le comipJd,c azioni a carico dell'orecchio e della lned·i~i na n ou ,-eo·CYa altra sal\·ezza f uor- d·ell 'occhio, ecc. oo ~

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SEZIONE PRATICA

Noi ·Votr€1lllmo che si facesse oltre dri ciò wna cernita di tutti gl'individui che hatlJnlO seorezicr ne :aibbondante anuc01-purul1enta nasale p1er procedere al preleva.m1ent-0 del ma t eriale batteri~o coinitenuto nel caw 111Jaisio-fair1nigeo; il che si potrà ottenere r:ùn qualunqwe dielle for mazi.oni s.anitarie dai campo, .i.t11Viand. 0 a1 laiboratorii speciali il materiale cli esame. Si vedrà così ridurs i al minimu1'n. il ft:aig.ello delle epidemie im· prav.vise che decimaruo le t11u1Pp'e o le rendQIIlo imprui alla loro missione, parallizz.andone il compito. La . rinoscopia metodicamien:te fatta di quelli che accus:a110 s·ecriezione abbO!lldarute· dal ooso non ha. lo s0otp.o sol:t:a1nt01 cli p rooedere ~on la. maisrsima sollecitudine alla diis criminazione dei . casi che posso.no .e ssere contagiorSdi iper la collettiività in base all'esame ou[turalie, mia quie11o di d.jmin1Uire ·1 .d:atrunii. che si han:no tra gli st essi pazientti, i qruali si ct1edoino autDrizzati a faue delle cure clandestine. Così essi' seguono delle pratkhe -v;olgari come l'uso di ·p1omate, di lava'.llde-1all'acido bori1co,. all'acqua oolata, di cc !bi.rar i.s;u acqua », insufflano polveri di acidto borico, d:iJ mentolina, ecc. Ora se queste pratich.e socr:ilO da111rn1oise nella v.ita civil'e, tanto più lo divenrta110 niella vita militare in ~ui le nanilci sono e-sposte ai inalaa.ioni di ,p oJveri, a inf.ezioni va·r ie, a penietrazi-Olll.ie di genmi e di corpi estranei. Sovente i pazienti S•OIIllO soggetti ad epistais si chje 11.i richiia11iani0 a questie pratiche di medicina empirica, c0tn1si&tentil ·nel:l 'introduz.ione di. acqua dei. fuissi (pericolo di mignatte, larve d'insetti, ecc.), della telia di ra.g no, di Siostanzie emostatiche (percloruro dii ferro, a.0qua emostatiiciai del Pa.gliari, pol,,eri dii f erripiri.na, ecc.), sostan~ che· si trovano facilmente :nella dotazio1111e degli arnnadi farmaC€1Utici militari. È tutta t:vna rieducazione c·h e si deve fare sia nell'e file dei .sol1d ati, eh.e ricor·r ono a queste. pratiche istintivamente senza T.iJchiedere OC4ll'SÌglio, sia nella ed·u cazionie scientifica dei medici 1nilitari che iSpesso non dà'nflllO i.m portanza ai talil pericolose 1na:novre. _'\d esse so1no da impU:ta<rsi anzitutto 1le complicanze :fio,g istiche a carioo1 dei seni annessi alla faccia, lesiilotnd dei canali e d.e i Hacchi .lacrimali, l esioni orbitarie profo11de (ascessi e fiem.m ·o ni), ot:.iti acute ip1er l,011più bilateraJ.i coni <li:ffusionJe alle cellule mastoidee. N è è rairo taùvolta che Ì'tlJ seguito a queste lavainlde troppo vi.01le1t:ùte si .siano d·e terminate trombofiebiti, specialme·n te a traverso il labirinto etmoiidaJe, del s.istema èL'e0.1e vene oftalmiche, della vena facciale e in genere di qurelle della t:ase del cranio. È strano che queste com,plicazioni .a ca.ri~o dei senti della faccia, dtell'or:eechio e del sist ema 1venoso presentino qualche -volta un amrlameinto 1

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quias.il e-pi·d emioo, che di pende dal fratto del prevalere di uno .o deH 'altro dei miarorgamii.smi nelle prime vie aeree. Cosl si s pi1ega come in al· cuni caiSi sia!no prevalenti le a:ffezi-01J1i dei! seni mascellari e 1e otiiti per il p1n eumiQçocc,o1; altre volte 1prevalgano le meningiti, se vi è il mellllitngococco; e altre volte si ha eresipela, o della faccia o della mucosa farin·g o-laringea, a;>eculiar.e forma ieres; pela;tosa del tJulbo lari·n1g -0-tracheale studmta diaù Masisei. È bene dunq•u e che i1 medic'i: m'.i.litari conoscaln10 qualcosa d1e lla prartologi,a delle pirime vie aeree e dell 'orec:chio; e sie un giOl!ioo si avesise a detta.!1e: un compendio su quanto p1uò ac:ca1de.re ad un ;s10Jdato e s~ l.S('rirviesse ciò che sii dei:vie fare in ffa.tto di terapia, il capitolo dell'cxto-rino-laringoiaitria dovrebbe essere esposto cio1n speciale ;ampiezza· e c01tUp1eren:za. Siamo oeTti che itm tal m:odo sii ridurrebbe il ·n umero dei so1da.1ti che debtono essere eliminati d.ailbe file combattenti p·eir ignoranza propirli.a o a ltrui, o che più tardi aindranno a .popOtlare le cliniche speqalil .p er malattie cirorniehe di-penden,t i da questo trattamento volgare. Seinrza cadere in quelle esagerazioni che posson.o sembrare iJ frutto dell 'amio re al.Lai propria coltura speciiiaile, :noi vogliamo che i medici militari sianr0. bene compresi che illella teon:ica opeJ;atoria dell e ma/latti.e d~l 11.aso, çome del resto in tutta la patologia chirurgica, sii è compiuto tal/e un ·perfezioniameruto, di cui non sii trova no le tracce n.e i coo:n uinti. itirattati di mediciina operatoria; d'altronde non basterebbe aver letto sui libri i diviersi procesStL, ma occorre arvere frequ1enrtato e Vìed!uto 1€\S>eguirli in una clim.ica sipeciale, come occorre fare ·p er l'oculi·s tica. I!lllV·e ro è stato tutto ttn lawl!'o di costruzione ex no'Vo d 'i.interi caipiltoli di patologia e chirurgiia, essend1oisii in·n01vati tutti i metodi d 'intervento ·e di le:sam ,e . Riguardo al 'Dia.so, in quies,t i ultjrmj ain•n i, si è accr.esci·u to iJ. corredo molto più che per l'orecchio. Così .riguardo alle anes1tooi1e , m .ntr.e si vta re:stri:n(gendo l 'us01 del1ai 1D0J-ctorsi general e, si diffonde sempre più quella lo-cale con cui si poss0t110 tentare iinrterventi prima insospettati. So·n o quindi sortii metodl per avere libero il campv. operatorio da maschere imigombranti e .si è con1gegnato il metodo perorale di l{uhn, dehla ini&ufflaii.otDJe blulc-co-fianlngea di BilaniciQ11i, ecc-. Venendo aùl1a ch·i r.urgia. delle suptpUJrazioci d1e.lile cavirtà acces.Storie nasali, $lamo ben lungi dallle barbarie dei tempi in cui si aiso;>orlava il m .ascellare superiore o s i fisto1izzarva con rna.glio e sca~pello a traverso gli al'V!eoli dentari o dalJ 'ester.no; mJentre oggi con trapano elettrico o con pirntze 1o steovore e sulJa guida dell'illuminazionle si seg.ue nna chi.rurgia da un canto conservativa iper l'estetica e per la funzionalità naso1

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faringea, da1ll 'ialtro radicalte ·p er la guarig;io111e a ncora in argomento vigon10 per m.aincamza di defìni.t~va, lnolto più sicuramente raggiwn.ta. Con b.en aiccertatie deduzioni legali, le quali ronforgli ;Stessi .m ezzi s i ai)ron:o Je parti più recondite tino con giudizi acquisiti la testli del ferato. d·el cranio, aglerrolain1doci il SU;Ssidio dei presi:di Qualche .n ·otizia in 'PtO•p osito si ha nella rcladella terapia fisiaa mediante l'appl~aarzione 'l~n zir0ne di Poppi 0 •n;ell 'articolo di C'iampoli'nti.. ;itu dei r a oo o-Q"'i'. X, drci tu.betti di radi ll!lil, del meDERl\fATITI NASALI sotori1utm, ecc. . Sor\·oleremo n,el parlare delle più comuni derI progreS!si fatti d alla 1n10stra specialità hanmatosi. vestibolari del naso e cioè: la sic.osi, la no qt1esto merito id i :arv·er sostituito a unai chiforuocolosi, l'impetigi~ne, 1~eczema e l'acne pururgia 1diemolitr.ice u.na. chirurgia meno san·g ui&iroloso per non usciTe troppo fuo1i dal niostrv naria .e m .e no sogig etta al1·e com plica:nze settiche rurgomento; n1a dal punto di vista delJa chirurif,el1e cavità vicine; abo1en·d o le profuse lruv.a.ngia 1d'urgenza è m1ecessario porre :im: avviso i ·d e disinfetta.nti post-operative, al sub.1.Jitmato, alchirwrgi militari di combattere queste lesioni l'acido f.enueo, ecc., fuori delle quali non si crecaratterizzate dalla costante ·pr.e-senzai d ei coanu<leva vi potessie essere salvezza e che spesso eran'il piiogieni e specie defilo stafilococco dorato e delnro inlvece fori.e re di cr.oni.cità dellre suppura:niolo str.ep.tocco., don1de la :f.aici.1e conn·p arsa urei sol11i e dà. diffu1sioni di p·roc:es~. dati di li.nfoaJlgio-iti ed eres~pele e talora tromDa ultimo resta a fair •o onsiderare che i medi- bofiebtiti dfellla :6a1cciale ~he per la rvtena oftal'CI~ militari s i a1s.sumono •llOtJJ lievi 11esp{)ID.;sabild:tà, mica può prQpa garsi aJ s enii. dèlla dura madre. anche morali, quand·o d eb1è ono curare dei trauQueste derma·t osi ip.oi mtelle :fierite accid·en.tali del mi. del nalSo, sia risp etto ai danni tran.sitom che naso p-o,tranno essere caUJsa d'inaispettate romdefiruitivi, n'e i militari sinistrati in gru.erra pe:t; plicazioni.• renlder:e lllen·o gravi i ·p ostumi e p er ivalutar·e il Nei soldati addetti all'artiglieria, ai treni e qita,ntum della deformità permanente. ai campi di cotlJC'entraziiOne d·el b1estiame si inI.n raipporlo a ciò i anilitari dQ1vranln10 essere contrerà spesso la pustola malig.ruai, lai furma sempre molto gua·rd1ilnghi di 1nitervenire. senza p.iit . frequente del carb6nichi:o ematico. Il gerav·er fatto una. diagnos i iesatta1, aiVVlertendio che me del carbonchio penetra sempre nella pelle molti d~en-iti, c·h e in princip.i o ·n on p.resientan.o d1el naso a tra verso ·U na fieri ta od una lieve sint01mi gravi, in seguito t enni.n.aitllO con estito escoriazione, producendo rapidamente unai !Picletale; fine ohe sol10 indirettamente è callegat2. co}a ·v escichetta ripiena di liquido sieroso miisit o al tra'llma, ipotendo ii.nvece essere attri1b,u ita a ima sangue od a poca marcia o pus che presto il11elp1erletto tam ponam·e nt01, ecc. la sua p.a rte centrale si dep·r1me e si trasforma In qu·alu1nlqu·e trattma, prima d'intervemiire, il in ·wna ~rostai nera, mJentre la pelle all 'intorn.o m·ediico militare ip recisi ·u1Ja diag.n osi eh.e possa si rigonfia e sà a'tros·s~ notevio1mente. Talvolta coscienziosamente sostenere e •sii assicuri che il il g01n:fìore e l 'arrosisamento della pelle si estenr . . ' soldato traumatizzato nl()nr aves\Se gia un pro- dono dalla faecia al collo, al petto ed anche alla cesso infettiivo latente caipace di peir sè di apri- schiena. Ove non s'intervenrgru con una cura re la ivia a UJDJ'inf:ezti1c1nle .p er l'intervento reso pronta ed efficace, tl; genmi del carèonchio posindis·pensahiJe dal tranima. oon10 diffondersi Slellnpre più ed inrvadere l'orgaTutti i tra umi del nas10, oltre a mettere in ri- nis.mo, pr101ducendo u11a malattia generale coo sc'h io 1a vita o i1J11...l'Dec1'iatamente o 'Ì!n seguito, perd.i ta di appetito, forte dolore di testa, vomicome tutti g·l 'infortund sul lavoro, possono di- ti, febbre alta, debolezza se.m pne crescente, fìnmin'llire la capacità al lavoro 10 in modo tempo· cbè il soldato viene a morire. rairneo o definitivo; opipure dar luogo a deformiVa pur·e ricorda-to fira ~e più frequenlti alteratà del volto che miinorain.o la pe'rson·a lità ~(x·ialt zioni, in alcune zone molto elevate e ìlltella stadell 'i,ndi vid U\OI. gion.e in1vier.nale, 'il congelamento seguito da neIno1tre la di·minuita funzionali·t à olfattiva Ten- cr.osi e talora da parzia.]e distacco delle p.arti de impossi1bili a1lcun.e p,r ofessi oni; come pure m·olli del naE;o, per l o ipii!ù fin qu1aisi alla l~n1ea l a lesione miasale può indu~re mutam·enti della di demarcazione d ell '!n1palcatura osteo-cartilaiontetica e della respirazione (asma, fenomeni ginlea. Com,e esito, S•i a della pustola maligna cbc riflessi, ecc.) . Innnle non· è da dimenticare l'Oze- del congelamento, s.i possdn!O a·vere delle cicatri· ?1,c~ traumatico per ooteite ratefac.ente e atrofia ci profonde e .retrattili che d.a ranno luogo ai ecdella mu~osa con formazion1e diii secrezione feti- tropion, s t€nooi del canale lacrimale, ecc. da ch e fa a11ontanare l'.i1n1dividuo dafile coanuEPISTASSI nità. ' Per ogni singolo cas1o il medico militare ch e Le emorragi•e nasaili rappresentano niella casia'Trà fun~onie anche di ~ediro-perito dovrà col stica del .proPtv soccocso militare una cifta ~ b- _ s uo cniterio sapersi districare dal:le difficoltà che bas.'ta1nza rile,·~1nte fra alcune tntppe con1Lat1

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tenti (alpini, dqganieri, artigl11eiria da ·montargna, ci1cli.sti, esplora1tori, .s ol·d ati deil genio, aV'ia.tori, aereos.t ier.i) e fr.a le reclute nlOn a·n cora all,en!ate alle marce e ,a llo zaiino e fra i soldati i11 geniere che furon'o esposti i:n .r ipetute battaglie alla ·pennainie·n te irritazione della polvere delle strade r.o.tabili, al fumo delle pol'Vlenil pririche ·e s.p lose ed alle esalazioni di gas asfissianti ed ie1s1p losi vi. Na.turaiLmen·t e vi sarannio più soggetti quegli individuii! che alla visita medica di arruolamento non fuiro1no sotl'\Q1posti ad un .r igoroso esame delle ·prim,e vie respirator·1e, el-imina·n d:o quelli affleitti da dev~iazione 1e w.rici del setto osteo-cartilagineo nasale, da rimti vasomot(){tie ed ipertrofiche, da· ul'c erazioni sipecifiche della mucosa •e della im palerutura scheletrica nai.salle, da vegetaziiloni a&enoidi. Specialmente iin1 alcuni mestieri (metalluligici, fondiitori, vetrai, t01111itori, cementisti, ecc.) è ~omtine la rinite sec ca, affez;i·one caratterizz.a,tai 'p rima da una atrofia del rivestimento 'epitteliiaJ.e e poi da. escolt'iazioni ed ulcerazioni del setto. La p0lvere inspirata e il tDJUco fo11II1ano delle croste tenacemente adet1e nti aHa superficie ulcerata, distacca.n d·osi le quaai comparisce l'epistaS\Si. Ma anch·e quando :nion è ancora ulcerata la nu<:osa del setto sono già assai dilatate aleuJne venuzze sulla pante ain°terio,r e di iesso (varici) che facilmente sanguinano appena si tocchino ron u·no s·p ecillo e coni l 'u.nghia çlel dito, soffiandosi il 1niaso, facen·d o un 'aiSlcensiQne in montagna, starnutendo, ma·n.g iando sos·tan~e trop.po calde, ecc. Sarebbe bene che alla.i visita di arruolamento oon ci si limilta.s se ad escludere soltanto Je malattie orga1ndche conclamate; ma si procedesse con più rigore all'eis.am.e del sangue per escludere da1l servizio attiiv.o d.ell 'lesercito ~oloro che presenti.no le catatteristiche dell'anemia, della. por,p ora, della leuroc.i temia, della emofilia, ~c., onde non avere fra l!e file individui ch1e alle prime azioni belliche debèono venire riformati ira le t'ante altre ragioni per epistassi. Dinanzi :ad una emorragia '!l:asale, oc~orrerà che il medico militare prima di decidersi ad arrestare l'emorragia, quailu·n que sia il posto dove egli ftllllz.iona (ospedale da campo, sezione di san~tà, ecc.), ~ faoc.ia un'1dea chiara sull'origine di essai, potendo vairiare da caso a casa il trattamento e la validità .p rovvrsoria e definitiva della cura. Si capisce imfatti che l'epistassi dipendente da malattie costituzionali co1ni&igli di con gedare il soldato1, mentre ciò sarebbie biasri1nevole qual10ra si t·ratf:tasse di banali lesioni delle narici per cui i soliti metodi di emostasi locale farainno subito g1iustizia dcll 'emorragia, 1

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restituenldo uominri. validi nelle file dei combattenti. I medici militari siano ed~tti che le emorragie spon!tanee del naso, come 61ono in genere più frequenti niel ma•s chio al -p1eriodo della pubertà (su 367 epistassi Rosemibierg ne segnalò 24 7 nell 'u0l11o e 120 ine11a dioin111a), così si presie ntano in grande numero f.ra le reclute da poco allenate alle dure fa:ti1che della guerra. Qu-e ste epistassd spontanee h a:nno sede s ulla parte an· teriore-i'n1feriore del setto catrtiltagweo, territorio i.rriga:to• dalle diramazioni dell'arteria a.scen•ì.entei >Cùel Sietlto, bra.nica interna del.la sfein10-palatina (arteria detl 'epistassi) . Negli i ndividuii. affetti da epistassi spont.a.nee si veggono all'esame rw.oscotpico, fra un intier!V'allo e l'altro dell'emorragia, sulla piaa:te anteriore del setto, alcuni vasi ectasici e nodulini bluastri simi!li a varici, Wvolita grossi come teste di s1pillo. I .soldati clie van1no soggetti ad eipistasisi sponta·n·e a sovente ae:cusano dei .p rodromi (rougestibne e pesantezza di testai, rtl1lllori a·g li orecchi, vertigini) e l'emorragia per lo più è mo.l to aib,b ondante, quasi i.rrefrenaltàlie. Oome re·g ola· generate si tenga per detto che qualun.que tamponamento, .blei s1oldati .affetti da ~&as­ ~ sp.01ruta:nea, può essere cai'll!Sa d'infezione tanto delle cavità accessorie del .niaso qillanto dell'ar~­ chio e che perciò ltllOn dovrà ie&sete eseguita che nei casi in cui ess·a sia ·così cviolenta e l'anemia consecutiva ta1n to grave da non pp-miettere dli véc.lere il punto 1sta n1g uinante della mucosa nasa1'e. v .e neudo senz'altro al . t~·attamento dell'epistassi., si abbia am<Zitutto per massima che uin traittamento en·ergico e pronto ,g.'i.m·pane sempre h~i solda:ti so·ggtetti in gen:ere a enormi fatiche ed esaurimento di forze, 1per 'M .og.nriJ gocciai di sangue perduto com1promette la loro validità e resistenza. Amiche quanldo 1'emorragia è mDderata e di data ·vicina , non! si attenda che si ar1~esti spontamea11n.1ente quasi che fosse un flusso &alutare da rispettarsi e non ci .si co1nten;ti ·di consigliare al paziente la. com pressione, C001 l'ind ice, delJ 'ala nasale contro il ipiano resistente del setto e le irri.gazionliJ dli acqua calda salata a 45° o 50° ch1e arrestano solo provvti!soriamente l'emorragia. Nem·moeno ci si affidi all'intr<><i11zione n1elle narici di tamponi di ovatta imltrisi i1n a·c qua ossigena:ta, ~n soluzioni! di anti.piirina e fe rrip,irin:a al decimo, nell'acqua del Pagliari, eoc. Si conti poco sulle proprietà vaso-costrittrici delle soluzioni dii' clorw:o d'adrenali·n a al millesimo, di oeoca.1.na, novocaina, eucaina al decimo, talora miste assieme, essendo la loro azione transitoiria ie ~ lo più seguita d:a una dilatazione maggiore dei vasi e quindi da più ·p rof use e infrena·b ili emorragie~ Si protesti in ognri modo contro il barbaro e volgare sistema di 0

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IL POLICLINICO

tamp01namento del n1ais.0i con cotone intriso ntel percloru.ro di ferro enormeme.nlbe irritante, che produce vaste e profonde escaire della mucosa nasale. Il it rattamento curativo d·ell '1e:pii:Stassi deve, in tesi general'e, fondarsi sul ·r ico.noscimento1 ri·niO· scopico del vaso o della T·egùone sanguinai+te, ten!en1do sempre :p1resente che il •l'u.ogio di ellezio1lle de11 'epi:Stas·si è il setto. Lo scopo poi d.e lla • ou,ra ess.erudo quello :di tr.a~lf.ormare i:n1 tessuto ai cicaJtri ce la regiorue sa.inguina.nte c'induce a ricorrere, se l'emorragia lo ·p ermette, alla cauter.izzazion1e ohe è il metodo di scelta o e.o~ galv1ain01caruterio pcxrtato a:l rosso, o coru la peri.a di nitrato d'argento, o c0in l':aicido cromiilc·o, o con l 'acid'O tricloroaicetiico, eac. Ma bisognia conte.mp.Ia:re a11!chle i casi di epi.. stassi tiiaumatiche (accidentali o 'C hirurgiiche), idiopatiche (pairotssistiche, d·e lla ipuberttà, da variazi1o ni di tean peratU1·a e di ·p ressioni atmos.fieri1che), sintomatiche (affezi-Olllrl. .renali, malattie di 1011ore, discra~iìe, iintoss.i~azionii) in. cui la !Pierdita d\i 1siang·ue è così v iole·n ta e imp·onente d'essere cost11etti seniZa l"itard o al ta111ponamento delle fosse nasali. N uttnerosi s0tno i meto!di can5,i gliaiti per praticare il tam,ponamenito anit erior·e; il più sempl~ce dei quali consiste nell'introdurre nella narice sainguina.n:be una lu,nga striscia d i garza larga 2 cenitimetri sotto lia g.uida defilo speculum e dello specchio frontale finp a quanta ne può essere ta1ffondata. A questa ·soopo sono ottimi i rotoli di ga·r za al.1 ~af0l1111io preparati da H"Mtmiailllll lei Guarrueti di Pavia. Questo tamponamento sarà lasciato i n .p osto almren10 48 or.e e poi iestratto con la maggj;oir delicata lentezza .favoren1don1e il d.i stacco dalle pareti con istilla.zioni d.i acqua ossd.lgenata. Nei oaiSli di epistassi non! molto g·r avi te dipendenti da .ulcerazioni varicose del setto saranmo efficacilssimi i tan:nponi c011Dpres:Si introdott~ :nielle nlarici e fatti 1entamenfu rigonfiare con aicqua ossigenata fin,o ad oocludere compl.etame-nrtie le cavità nlasali. I tamponi cQ1Il.pressi sono assai superi·o ri .a.11 '~pparecchio d:il Howard consistente in una borsa dli cautcih·o uc che ISl'in.Jbrod uce nel naso, si rigonfi.a d'aria .a l mass imo e si maintt:ienle1 cosi distesa con .u1na vite. Questo istrumento è mal sopportato, nè si trov.a 1in dotazione :niegli iairmaime11tari chirurgici militari, Una parti-colare modalità di tamponamento n:asale anteri-o re è quella a .piami SotV'r app.osti, straordJilnariamentte semplice e rapido e altrettanto .efficace di Geronzi, che 1n10i raccomandiamo seniza alcuua riserva. Si 1p~aran0i 4-5-6 pooitastuelli faittl di d·ule fili di rame inarrgentato e rav,·olti a spira come si u sa nella n1QStra Cli:n1iaa, discretamente forti e nuovi ; si p•reparaino con 1

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del cotone altrettanti ta.miponi priù o men·o lll!llg;hi e più o aneno grossi; a traverso lo spec·uJ Lum .ne inltroduciamo un pnilmo sul pavimento naisale, poi un \Secondo al disopra del primo e quindi u·n terzo. Ordinariamente al terzo tamp10tn~, quakhe wl~ al S·e condo, la caività nasa.Fe n1on: è più visibile attraverso lo specul1.tm, Rigirando allora .i porta stuelli in sens·o i.nvel'lS!O a quello con cui son/O stati montati, :Si &filano dai coririsp-01I1d.enti tamponi, ciò che è semp·r e f.aciLissù.Jn-0 purehè i porta stu1elli siano nuovi e ·n on siaino stati curvati. Con u:n1a tenta, con uno specillo r-obusto, coin1 la costa di una pinza nasale o ron qualunque istru·m ento adatto, facendo pressione sulla faiccia supeniore dell'ultimo .t ampone, sipingia.. mo la massa 1diei taimp.01n.i cQn forzai contro il parviimento nasaile. Ciò fatto s'~ riiesce a poter iintrod'l1111"e u.n . iallbro taimJponJe e poi aocora U1n1 ailtro, sfi.larnJe i ,retatiivi porta sttuielli e nuovamente lais.siestarli ·e cosi di ·s eguito fi·Illohè è po1$s~bile.

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Relativa.m.e nte a l tam.pon.ame.nto posteri.ore, il più sag.gi.o consiglio da darsi aii medici militari è quello di praticarlo il meno possiibile, es~do ·n;on1 solam.iente fastidio-s0i, ma mo1te volte seguìto da complioaziorui flogistiche dell'orecchio e delle caività amlnreSSle dlefll naso, dai tromboflebiti e setticopiemie. Solo adunque quando non si riesce a frenare un'epista1S si col tampooia mento a.n· teriore si ricorrerà a quello posteriore. Ma si gniairdi .b ene d'.a1doperare l'a sonda di Belloc, difficile a di'sinfettar& e che .p urtropipo. fa pa:rte ancora delle buste chirurgiche portatili mil1ta · ri, Il metodo più st>.mp1j-ce' per eseguire. il ta1n. ponamenito ·poste:ri-O!"è t~ il siegu.ente " ' S'1n.t roduce nella 11{1~11-à-ce una sonda- molle ur~trale (n. 10) fino alla parete posteriore del~a farinlge; quando avrà girato ilillborno al mMgine bero del palato tS.e ne afferra 1~estremità con U·na .p inza rittu!rV'a e si .trascina nella cavità defu bcc·oa. Negli occhielli che si trovano all'estremità c11e1la sonda si faranno paS1Sare e si anmodera-n1110 due <:api del doppio filo di .r efe fissato attorno ad un tam.ponte di garzat sterile di forma o.'Vlalare e di dimensioni proporziQnate alla coa·n a che dovrà es.sere ermeticamente ostruita. Si ritira • allora dal dietro inr avantiif la sonda in anodo che :a1niche il ta.m pone ven1ga1 ti·rato nel cavo na:s0t-fatri11goo, dovlel 1'~nldli.:ee del!la marno diestra lo ca1• cherà con forza contro l'orifizio p.o oteriore della foosa nasale. Allora .si seziona il doppio filo che è fissato alla s01nda per rian.n odarlo di nuovo sopra UJll altro tam·pon:amento eseguito ante• riormente e proporzionato al calibro della narice. Gli altri du~ fili d el tampone faringeo rimas ti lièe.ri nella bocc:ai sono ainnodati e fatti cir- condare il ipad1iglione dell'orecchio. 1

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SEZIO~

Si capisce che questo doppio tampona.mento a.n-tero-poisteriore è destinato a togliere qualunique via di uscita al sangue raccolto 1n·e lla fossa nasale e a coagularlo. Dop.o 24 ore cominceremo a p rovare a togliere il tam pon·amenito anteri'Ott1e -e se l'emorragia non ricompare ài1 giorno successivo, con trazione lenta es·e guita sui fili rimasti fuori ·d·ella bocca, dislocheremo il taan·pone ·p osteriore dal ca"</o maso-faringieo. Natura1mente Lai cura locale sarà integrata. o fillss.idiata da que11a generale: c.lisrtte:ri di gelatina emostatica, i'.nliiezioni di ergotitndna Tauret o di sie-o normale eterog1e neo (Bel!f:run.ti).

PRATICA

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NOTE E CONTRIBUTI. Laboratorio batteriologico della Sanità Pubblica diretto dal prof. B.

GOSIO,

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CONTUSIONI

La reazione termoprecipit.ante nella diagnosi della dissenteria bacillare. Nota .p,relimi·nar.e del dott. A.

MISSIROLI.

Eseguendo una serie di ricerche sulla dissenteria bacillare ho potuto prepa:rare da colture in brodo di 24 011e deg~ estratti. precipitinogeni termostabili, che stratifi:cati: oopra siero di animali im1m unizzati col tipo Shiga davano i r.i·s ultati tra1SCritti. n ella tabella seguente:

. Fra le lesioni traum:atioche propriamente dette una delle più bia1I10.li è ra contusione detetlllliTipo bacillare in espena.ta o da cadutas o da co1pi -ricev11ti in collwttarimento Immunsiero · siero normale .zione e anche dagli stessi proiiettili morti. La Shiga • • • • • +++ cont11~0111e ora sarà semplice, riCQlloscibile da Flexner • • • • + unia ecchimosi, da u.n ematoma d1 !Viaria esten.Strong • • • • • stione ch'e dop.o ·b rev·e tempo dal tra11.m0 stÌi diffonde dallas radice del .n aso alla parte interna La re.azi.onie. zonale peI tipo Sh'i ga-Kruse è tdelle palpebre; ora inrvece sarà comiplioata da istantanea e dà luogo ·a d un ~nello che ingrossa fratture e lussazioni .sia delle oc.sa nasali, sia rapida.1llfet11te, mentre pel tipo Flex11e.r tale anel.del setto ostleo-cartilag~n.eo, per cui aiwemo an- lo, pur essenido evidenite, 11J01n dà an:ai luogo ad che epistassi, ematomi del sietto, dd's turbi del- una reazione co.si spiccata coane pel primo caso. Cogli estraiti baci11ari del ti po Stron1g la real'olfatto, f.enom:e.nii riflessi e persino· com.mo-. .zione cereè rale. Nelle conltusioni naisali non bi- zioltlle è negativa (I). ' sog.na essere tamto corrivi nel giudicare da nu[Il fatto che gli estratti dei due ·primi tipi la il tra111m;a. D'ialtra parte 11on si può pireten· contengono una sostanza tiermopirecip:ittante che dere da un medico m.ilitaJ.1~, che in certi m,o,. reagisce con un im.mwnis.iiero an:t'i-Shiga si spiega menti dovrebbe molti,plicar&i tanti sono i feriti con le reazioni di g·r u pipo chie si nota'l10 s,p icrada soccorrere, ch'egli a.1 primo esame sommario ti;~im.e per ii b. di·S.Senterici, specie pel gr1upipo di una con,tusionie nasale abbia il tempo e i acidog.eno (Flexinier ; Strong ; Hilss- R ussel). lnezzi per diagnosticaire se esisa è semiplice o La possibilità . di ottenere sieri. precipitan·t i complicata; ·per :il miomento conisigliierà riposo pel cacillo ddsstenterico e di es.t rarre UJDI pree vigila•n2.a per a.I meno 48 ore con a pplicazionie cipi tinngeno dal protoplasma batterico di qwesti sulla regione dorsale del naso della vescica di genni oltre ad awrie un'importainrza ' !teorica, poghiaccio e impacchi freddi. trebbe avere 'Ulna pratica applicazione niella dia(e onti·nua). g.nos1 del1a d!i\s.senit:eria. È noto come per il bacillo pestoso e per il baPremio semigratuito per gli: associati al Po· cillo ca.rbonchioso sia stato possibile estratt.re so.l iclinico: stanze termopreci'Pitrunti daùle freci degli animaJi PROF. G. RAI~OLDI infetti, per cui è presUJ1Ilibile che per la dissenteria, che è sopita tutto una malattia dre11'iinteJ st~nio crasso, e pirecisramente della mucosa, si 'Q uesta interessante pu·b blicazione riassume passa estrarre dalle feci un preci pi1tinogeuo terbrevemente la tecnica di tutti i metodi di esplo· mostabile. razri.one funzionale, che sonv stati man mano Nel!la dissenteria le d:eiiezioni, che dapprima sopropoeti ed applicati da 1numerosi sperimentatori e ill uistra in modo particolare i metodi più no oomJsistenti, perdon10 rapidamente questo carecenti quali la costante di A mbard, i coeffi· rattere: le evacuazioni si fa'Ilttio sempre più frecienti di M artinet e il metodo della eliminazione quelllti e scairsissime di materiale, costituito di pro-vocata P·er mezzo della ftaleina. L'opera è altresi corre.data dalle conclusioni ;:i1ruco commi'Sto con più o meno sangue. Se si p·r ende un fiocchetto di quel muco nen tratte da un numero notevole di esperimenti eseguiti su i.individui normali e su malati. caSii recenti di dliss enteria, si tr01Va il bacil.Jn. Un volume in 8° di pag. VII-269, rin commercio L. 7,50; per i no.stri associati sole L. 5, franco (1) Non mi è stato possibile avere il t ipo :r di di portù e racoomandart:o. Hiss-Russel. 1

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metodi per lo studio delle funzioni renali.

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IL POLICLINICO

[_i\NNO

dissemiterico q:u1asi in ooLtura p.t1ra,, [11 crra.n parte . raicchiuso nei .oo.r.puscoli di pus. Pr·endendo quindi questi :fiocrc hetti di muco e s battendoli p.r:itma con pallillle di vetro in modo da d;iisg.regarli finamente si potrà, a1g g.iungendo quattro-cinque vo1umi di soluzianie fisiologica, e s~aldam1do ai bag.no-maria a 100° per 10-15 mi11uti, es.trarJ"e il precipiti'110geno batterdc.o per le successivie prove diagnostich:e. N aituiralrmente la :prova ·va corredata coii doViU ti controlli ( l) • Nel pU!cblicaire qu1esta breve nota md ripro· metto di rendere noto qua<D.Jto ,prima è possibile il nisu.1.t ato d'i· ricerche <1a com pi.ersi direttamiente sul·l e feci dissenteriche e dis6lenberi.fi01rmi .

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FASC.

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tate con dosa. mo.ritalii. di tass:ima difterica ; e mentre i testi11110.n~ inocula.tli ocm la sola tossina difterica s·ocoombo.no irn 30-35 ùlr'e, g.li animali trattati con le due toss·i ne s:imu:lta111leam1ente sopraivv1vono ad essi di 35-40 or.e. Il contra.rio è strut<> osservato per Ja tossii.na tetani~a, se ·l lOllJ nell<> stesso grado; tp.er lo meno, noln! è molto lon-tana da1l'ab.èirerv·iar.e di dir.c a 1/3 la vita degli ·animaili che ha-nino ricre:v,u.t o nel]o stesso temp.o tossina tetanica e dli.fteri1ca. Sicchè i soo-g.etti ' ò aventi la :stola tossirna tetandca :illJ d-0se mo.rtale· soccom.b ono fi.n 75-80 ore, e qucllri inoculati con J.e d·u e tossi1nie inisi eine muoi·Qno dopo 50-55 ore: dunque ·l a tossi'Da tetanica atteillUa I 'azione deJ11ai tossi1nla. difterica, qrule sta e.sa1lta l'azione di quella .. In ta li espe,rien2Je wna delle due tossine è oertamente siemrpre sommi11is.trait:a illJ dose mortaRicerche preliminari sulle azioni delle t-Ossine Le ; i1n:viee1e q uel1a ~ cui si vu<>tl p·r ovare e precimicrobiche sare la natura e il grad·o1 d'azione è inoeulaJta a dose ridottai o mortale, perobè anche a dosi; per il dott. MAHOKIAN. mortali ile tos1sinre di prova :st'inifluenzaaJ!ù reQueste riceriehe, interrotte in. seguito a circo· cip.r ocamooje atteniuando o esalta:ntdo ~a loro ristanzle sf1a.1vocev-01l1 inattese, non hattlllllo il mm- spetti va azi"C1ne, benchè ad UJpl grado m·inore. to di ressere definiti ve e lai loro iprematura pubQueste rtlcieirche f.wrono ieis.tese anche alle enblicazione è motivata più dal desiderio di atti- dotossine, ma .senza ·poter.nre otteruere risultati rar.e l'attenzione :&u 0llcunà. pun·t i' di qiulalche in- precisi, perchè le esperienze sventuratamiern1teteresse che dall~ aertezza dei .risultati ottenuti : dovettero essere interrotte. il tempio .miateiriale e 1e nis.orse iper la prosecuAlcwne tossine solubil:L modificano il potere zione ulteriore di questi studi sper:imentaLi. es- antiit-Osts.ico dei :s ieri. Così, pirendie1ndo OOIIlle tip<> sendo il .sostrato rp er una durata, dii cui non è in le tosisiille sumlm!enzionlaite, 1a tosisi·oo tetamdca. nostr.o q:>otere dri. precisiairre iJ. termliln1e. Talà.. rr-·i cer- iniettaJta con il siero aintidifteirc0t a cavie cheche sono isit ate effettwarte in vitr.o ied iw vivo CO!ll hanno rkevuto iln p11eicedenza 11na dose mortale una certa prefer.et11ZaJ pel •s econdo metodo e sanlO di tossina difterioa, accentua senis.ibiilm1en.te ii state e seguite con tutte ùe .precauzioni necessarie. potere antitossico del siero stesso, a·oche inuettaI gruppi di animaili, a1di1bità. per gli esperi- to 8-9 ore dopo l'inocruflazlion·e della dose difterimentd, com.e oontrollo e com:e s·Qgg,e tti pr.ilnci- ca morta1e; e a.n1e.n.tre le caviie di 001ntrollo, rtratp.a1li, son-0 stati scelti ie ttna!Ilteniulti nelle condi- tate nelJe id.en.tich.e cond1zioni, a11o stesso 111Wdo> zioni identiche, in modo che tutti part ecipass·e ro ma .sen,za aggiungere la tossina tetanrlca al sieagl;i stessi vanrtaggi e svantaggi, qualche volta ro antidifterico, s 'appes.a ntiscono con leggi era inevitabili in parecchie ricerche : vierificandone el.evazione termica, alle volte mostrando ancheil peso, Jo stato generale ecc. e sottomiet- uw certo grado di pares.i alle m-embra, che svat einrcloli a11 'osserv.ae.ione dal .princ~ pio degli espe- nisce è vero assai presto, gli altri a•nri1nali conri1nenti alla eventual1e morte, seguita .dall 'autop- tinua.no la loro vita .n ormale, o presen.t ano rarasi;a. Tossine, aintisieri, agenti e mezzi d:irversi mente ·ll'DJa leggtra deb.oLezziai allte m·emc~ra, sensono stati rontro11ati pnima della oo!I'o ll.litili.zza- za però punto airrti vare \ ad un g.r adv di pares~ii. L'azidne Ì:llJVersa è esercitata dal:ta tossina difzione e le d-oisi rsono state fissate an0he tll più .riterica .indettata i&imultaneamente con il siero aingorC>SaJIIlientf:e possibile. Le ricerche Sdno porta.te su11 'az.ione reciproca ti.tetanico ad anfÌ·m ali chre aveva:oo ricevuto d osi delle tossi.ne provellliieniti dai micrqbi d-i dìiffe- mortali di toss.iina .tetanica. Sarebbe dlllteressainfte sapere is.e il siero antite111enJti specie ·e mostrano che alcune di esse !s,'tt111fluenzaino recip; ocamenite, attie.nua.ndo o esaltan- tanico esaata l'azione delta tossiina dlifterica, e do 1'aziotnie pro:pria a ciascll!tlla di esse. La. tQS.Si- ·se il ·s iero anticlilfterico attettlhl'a quella della tos1t1a tetamica, per esempio, attenua sensibilmente sina teta'Drica o a:esta !imdifferente. Lo scrivente si è doanaOO.ato se le t(jssine ilru1'aziO'Ile di: quella difterica., aumentando del doppio la duraita di sopravv1J,,..1~mza delle ca.vie 1.n iet- fluenzamo e in che maniera J'attività dei ba1tter:i, e l1e ricerche icomliinciate in qwesto senso sem( 1) L. i1rssIROLI. La reazione della te-rmopre- brano dim-astrare che i batterli ma11iifesterebbero cip1ti na n ella dtag nosi della p est e. Patht0Jogica, una V.i.t alità relati·vaanerute ,più grande nei m€Zzi I 0 lugl1o 1914. ~

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SEZlONE PRATICA

ai quahl .sci. sa.a-ebbero 01ggiunte deboli tracce dli tos.sin·e proprie ad ess,i ed alle volte aioche di p1r1ofVleinienza estranea. Ciò fa pen·s are che esiste 11na somriigl!ia:ruza :tra gli en:z;imi e lie t ossirne, ed eventualmeinit e anche un'a proprietà ch1e favorisce la prolife.razion•e dii alcuni batteri a coltuJ:"a difficiJe, per esempi·o~ quello d·e lla l~bbra, che si è ce.reato di coltli vare a sua volta siepa..ratamente .i,n tlfodo g li1c erinato 00111tenente u·n1a debole proporzione ili filtrato derivante da su.eco di lesioni 1ebbrù1Se ricche di bacilli dii Ha1nisen (lo stesso eh.e è servito1 p1er la coilturra) e 'ilndiltrato, fortemente diluito d'unra, coltura 1m brodo glioe;rinato di baciJJ'i tu.b errolari. N:.on avendo potuto ri1petere l'esperimento non siamo in condiziOln~ di poterne trarre una c<mcl'u&ione; ma l 'u:]Jti.mo mezzo sembria men10· dilsiadatto al fine proiposto1. Questa ossietrvaz10!tlle, rima1slta isoi1alta, f.arebbe ·suppor11:e €he le secreviomii del baci,llo 1ebbroso, ancora cosi male conoociute, sa.r ebbero pirutto1sto aderenti, me1nltr1e quelle d1e l bacil1o tuhercolare sono adere11ti e ·d iffusiibil.i, e ques.t e 'll!ltime - secrezio1nii diffusibili - sarebbero le più attive, almeno nel nostro ca1so particolare. 1

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Capiri (N.aipoli), 25 lug lio 1915.

Queste esiperi1enrze sono state eseguite parte in Egitto, parte al Laboratorio cen.t irale dell'Ospedale Beaujon a Parigi.

Per la pulizia dei nostri soldati.

La stagi1ane fredda cui 1Si va iocdnltro

deve

fa.rei porre :e risolv.ere ·U ilJ ~roèllemia .cti tnloa:L trasc11rabile im p·o rtal!lza ·p er la salute dei nostri solda~i : la pulizia del 1000 corpo. Fino ad o.ra essi hanJn10 utiliiz.zato per baginiarsi i corsi d'acqua eh.e sono num1erosi nella zona di guer·r a. Ora ciò non è più posstibile. Ma iintanto non è memo :impecioso i1 èisogino di ru111a rigorosa pulizia, il bisog·n o di liibera.re la pelle da tutto quel sudi~iru.me ~he rapi.d amente si deposita suJJllai pleille di chi è costretto a rimanere lungo tempo con g .l i sitesisi abiti. Se sci vogliono diani.n uire i pericoli d'infeziO!tle del1e ~erite, se si 'VlU.Ole imipedire la pediiculosi ' e fla!lie quiindi u1ru'•e fficace pro:fiJ,a&SJif dleil tifo esantennaitico, se si vùole che la. funzione della pelle • si com.pii.a liberamente, se si vuole insomma eh~ 1e noo~ trup·p e mantengano u1110 stato sanriih:trio bUJ0tno convien1e 1provvedere alla illOl!'O pulliizia. P er i soldati ~he venlg{)!J]J fuo'ri dlalle trimcee un'a.bbdnidlainte puilizia del corpo più che utile è iindisrpensa·biile. Nelle tnll).'Clee e nelle locaJità dove lnon è possibile impi~nrta.r.e un qualsiasi ·b agno a doccia o a vasca si pttò in certo modo s,uplPlire con le 1

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lavande coni l'alcool. Le lavande di a1cool fatte su tutto il corpo arvrebbero certo dei vantaggi incaleolaibi1i : 1Ja cute· vie101 di:g rassra ta e disinfettata, ii pori dell1e glandru[ie liberati, ia circolazione cutanea forteanemrt:e attivata.i. Oon tal sistema si ve1~rebbe ad ottte1n1er-e effetti ~gienici forse anJCih e maggiori d'i• qu.e l che s'i otterrebbero con un bagino di .aaqru~, specie se invece dell'alcool p·u ro s1 usassero le sol1uz1ibni alcooliche di quellle iSIOlStalllZe (1b.e rgam,o tto, ain\iso•l o, finocchio, amii.ce, garofa'llo, ·eucaliJtto) ch e J.a e.'Sperientza ha dimostrato ca.parei non solo di uccidere i pidocchi e le loro uova, ma a:nJohe d.i te1n1eirli lOltl.t anj1 dallla pelk. N 1o n ci s i 1d eve ipe.rò disiSIÌllnu.lliire c·b.Je il.a. s~ n.eeess:a.ria p1er f.or.n'ire in quainitità sUiffici,ente per tu.tto 1'esercito l'alcool e J;e dette sostanze non sareb1b e tra·s1cu11afbi:le. Con mi.norie s.p esa Ire 1avainde si ·potrebbero li.m itaire ai pile'.di, alle !llatiohe, alle S1Palle, al pu·b e ,ed. alle ascehle. Dette l:a!Vande ·p arziali iS101n.o as;s.o lu.t am,e 11te 11tldd.S1pensrubfili per .i soldati ch;ei ai travano i1nl trincea. Le frizion~ a1loooliche ai piedi coSlt:ituis·c ono d'altra parte un otti.m o preservativi01 per 1e cong,el:a.Zli oni. . Ad ogrui modo là dov.e è ·p ossibile bisogna impiantare dei bagni. Noni è 11lecessa.rio eh.re il bagno sia fatto in °v1asoo, è s uffi1cienrt:e que1l!o a doccia. Tutto sta a p.rorv.vredere dell'acqrula ca1l da e del 1

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buon s~ooe . In Francia halnlno .e scogitato ed app.licaito panecchi si.s\temri.. Natuiralm.entie conviene sfruttare tutto ciò che è a portata di mamo ed in ciò si rivelerà l 'i11geg.n.osità del medico reggim.retn(taJe. Uln sisteina se1111plicii ssimo è que11o di situare in alto in un ambiente qtWa.lsiasi UJll 1 ecipiente di am.p ie dimensi.o ni ri1emspito d'1acqua calda, ch,e s i può facilmente ottenere dalle cucirne da. caanipo. Nel recipiiente pesica un tubo di gomma eh.e fu1t1Zio·nand·o da stifou1e p<uò e:sse11e manovrato da qualsiasi so·l dato che aspergerà dell'acq111a cailda i.1 corp.o d1ei b:aginlan:litil. Questi naturalmente fat1a1nmio sul loro corpo 1111'ab1b-0 ndante sapoc ll!a•t a. L'unico imconvemiente di questo sistema coo.sliste n:e11a ,d iffiooltà .d i sotlilevare 1'.acqu1a1 aal'da n1el 11ecipiente situato i·n alto. A ciò si può provV1ed,ere o a mezzo di ttna pompa, o, quamdo int>n riesca 'Possibile prOCJUrn.rsela>, facendo riempire il r ecipiente dai soldati a mezzo d'i utna scala. Un altDo sistema è il segiuientte : si pratica nel fondo di un stecchio com.Uine un lforo ed a quesito si ap'Plica, mediante statg1nlatura, l'asperso~o di UJn1 inaffiatoio, o, :iin malllJcanzza dii questo, una scatola 'di carne viuota il cu1 f ondo1sia stato pnec.edientfemente crivellato. Tanto questa che quella son,o chiuse dalla .pattte iilniterna del seochio, mediante un taippo legato ad Utna cordicella che Q":Ìra attraverso ad ·utna carrucolar o ad un chiodo o • 1

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IL POLICLINICO

ad ainello sospeso al s.oiffitto. Anche il secchio è sosipeso al soffitto co.n lo stesso sis!bema. Il secchio vien riempito d '.acqua oalda e sollevato a.il soffitto tirando la corda ou.i è attaccato. Il bagnante si mette itDJ una tilllloe.za. sotto al secchio e quim):ii egli \&tesso tira la ror,d!k:clla lega.fu al tappo iche chiude il forui!O del s:ecchiio: l'acqua cosi defluirà aittraver!So i frori dell 'ina.ffiato:iio·. Ma qa111t1do si avesse 1::~1og~o di fare U1111 ianpianto per i bisogni di mol·t i soldati, e sii potesse 1avere i mezzJi per costruirlo sti potrebbe i1nnestare ad u·n g.ralnde recipiente .s ituato i n alto 1ltn0 oo1n1odtta di piiomibo ohe distrièntlsce .J 'a.equa a numerose dJoccie situate !in i\lltla oaa:n;eni. Pier quel che riguairda lo scolo del'1'aoqua di rifiuto n011 è a:ieces.sario che esJsa si faccia reg.olarm.ente. Si provvederà alla meglio. N ellie retrov:ile, netlla zona di guerra lontana daù campo di battaglia e dalle trilnjo ee i1 bisogno delLa pulizia dei soldati pruò essere men10 impellente, ma è prur certo neCJelS)sario 'P'e!:r co11Jservare ottittno 10. .s tato di salute dela;e tirup·p:e adibii.te ai . serviiii1 11ogistiti o .amm!mSsate .p er sostituire o dare il cambio a q.uiellie che si itrovaM at ftr0111.te. Certo qu'i è possibile pirovrvedere più convenientemellJte all 'impiiamlto dli iba;g:DJi nelle casenme o in altri edifizi che è più facile aver.e a di:sposizioo.e. Purtuttav'iai qual'Che volta anche 111elle r.etrovie s'ilnloontra a.J rigi~r<llo qua10he drilfficolità ahe potrebbe essere elimi nata m;ediB.!nlOe 1a istituzidrue dei cosi detti treni-bagni. I·n PdLondla dove Je operazion'i si svo1goob ~a:i. lande senz.:a ir.i~oirse, doive per chilometri n.on 1Sti à1ncontra UJn casolaJtle, i russli ham:110 adoperato· questi trellli.-:èagm:i che essi fanlll\Ot circolare fino in vicilJ.Ja.Jllza del fronte. Si tratta di cmrvogli fonmati dli vagoni-m.erci attraverso i qualil viassa ullla conduttUJra anialioga 01 quella adoperata per Ja ttra:sanissioare del! vapore per i'l ri•s caldamen:to dclle vetture dci treni ord11D.ari·. Ogmi vagone ha quattro o sei apparecchi a doccia. L'acqua crùda vletlJ fonnlita ooitto pressiorue dralla maceh1na che traina ti~ treno e ·n el ("&SO qwesto ifi0!9Se molto lungo anche da rtlll'altra macc-hina poofu iin ood'a. L'acqua di rifiuto vienie racc·o lta in 11rna tinrn l.SlitJulata sotto eia- . Sieuno d.ei getti a doccia, o viiene anche espW"gata a ìllllist1lra ~he colla!, attraverso futri praticati ·n el .p avimento dei vagoni. Al tremlo può essie'l"e attaccata qualche vettwra special!e per dl trattamento del!la scabbia ed anche Ulnta stazione di disimlfezione per la rapida disimfezion.e degli abiti dei soldati mentre questt praticalll!O la pruUizia del loro ror.po. No n è d111bèao eh.e .nJeil.la. nostra ronta di gue11a l'adozione di ta'lti\ trenà sarebbe utilissima. Se ne patrebbero far circolare moltissimi e f.arli sostare 1

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nei binari morti <fu11Je stazioni; si potrebbe oosì provrV'edere alla pulizia dei miostri soldati, pulì- ' zia tanto più nrecessania oltre che per ovvie ragion.ti. che non giova ripetere, anche perchè l'avviicinar&i dell'inverno non ci premiuJnsisce cOD.Jt.ro quellia iterri·b ile 1piiagia degli esericiti che è ilL tifo esarnttematiro, che m~ete le sue Vittime indifferentemente i111 tutte 1~e ~tagi01n:i. I1l conitatto OO!lli le truipip1e austriache che hain·no già ' sentito i mra1lefici effett i di questa i nfezione ci devte faire essere guMdinghi e nlQll ci d.erv1e fare sosta.re cliinanz.i a qaul.siasi d:ifficOlltà o ;~ is'incQnitrl preir la la effi:caoe profilassi del terri·b ile moribo. Riasslume.ndo : le lavamde tota!lil o pa·r ziali d~ a1coru a 70° fatte dai soldati nelle trincee riu.scira/Illllo illln buon mezzo di pulizia, Ullli ottimo piresenvativo :per !1e C'onigela..zioni dei ;piedi, e qi1amdo i:nveoe dJell'alcoof s'i adoperino SOtluzioni alcooli:che di ·sosita!n ..zte ped'iculicide si otterramm.o gli ' stessi .e:fiietti ed in:.siem!e si farà una s'i.c.ura pronlassi del tifo petecchdale. ' Come .sooo fllleC'essarie tali lavande, è indispen&aJbile l 'adQ:Zioine dei treni-b:ag.ni. È stato possibiJe isti·t uirl'i i1.i ·RluJssia, Jo rsiarà amche ~DJ Ita11a.. Confidiaimo che l'autorità, cui spetta di pirovviedere, darà le disposizioni del caso; gli ing{\,omeri e gli operai delle nostre officine :ferroviarie che ha1n1n o saputo trasformare .1JeJ v.ettu·r e in sale ospita1iere, le sap!l'"a:runb ainche tras.fonnaa-e iiln sale da ba·g no: e fara'lltllo presto 1e bene. G. DRAGOTTI. 1

L'abuso dei disinfettanti. Spesse volte mi è accaduto cli osservare tra i mooici prati ai , ed in genere .t ra quelli che non sii sono specializzati nello studio e la ptiaJtica della lotta contro le epidiem1e, come preva,lga •Ì.1 concetto f ondamenrbale che le misure di dtisin!fezione con mezzi chimici debbano essere larghe e gienerose , e che nel consumo dei dis:i.nfettainJti non si debba badare ad economie. Questo roocetto che CODJSiderato dtni lSè è certamente g.Lusto, può facilmente portare ad esaigerazioni perirolosie ~e mi semìbra doveroso seginialia.re e combattere. Un egregio .l1lJel<lko, 1VJaJ1oroso opera/tore, proponeva reoenrt:emente di ~naffiaire :tru:tte le strade con la C!!eolina in un rotnUJne .ru.ra1e semplicemente minacciato da epidemia : UJDI .alltro collega pratico stimato, in una cittadiilna dove arncora la sailute p.uib1::1lica era Dtttima, voleva assolutamenrt:e far procedere iiitco et immediate ailla disinfezione ·m etodica casa 1per c.aisa onde risanare tutte le abitazioni! Ora basta riflettere alla parola stes.sa dis,lrn fezione ·p er COllllprendere che essa si ·prefigge 101 ~opo di d:istrugigere i germi patogeni e di rendere innocui i maiteriali infettanti. Fa -


[.i\NNO

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FASC. 40]

SEZIONE PRATICA

d'uopo qu.ind!i <listtLnguere nettame nte tra dtsinsirnifezione . e risanamento per ~.1 q·uale si indica quel coan.p1lesso di opere che intendono a mod!i:ficare l 'a.m bO.ente in miodo che i suldd·e tti gie1rmi • • non v1 possan'O attecchire, molti.plica~si e dd.ffonc1ers~.

Il risa.naananito dell 'am1bienlte deve eis!sere opera diuturna e d usuale, ed è effiieacissimo per la ' profi1asrs:i dii 01gni moitibo infettivo. Lai pulnzia gi•orrnald.era dielìla persoru.t e della casa, la teoota i gienica costante del cortiiLe, delle stalle e dei letamai nelle abitazioni di campa01nia coortritui• o ' . ISC-Olllo :appu.nto l1e più semp1ici ma1 a.IliC'he Ile ipiù importanti mjisure d1 :cilsan0anento. Debbono essere quotidiane e le 1o:ro arm[ pr.i•ncipali S-O!nlo la scopa e lo strodintaccio, l'acqua ed il sapone. La d·isO.nfezio,n e chimica i.nveoe costituisce uno dci mezzi più potenti di cui dri.spontiamo per C'OOD.batteire l'infeziooe in atto, ed anche in tale coo.tinigenza, nlOl!l. è logico generalizzarla, mè sii deve us'M"la a casaccio a1niehe dove sec-0tndo og1n.i pa.--obabilità materiald. inifettatniti noin €1sri.istoino. Sono passati i tem:p1i 1111 cui si agiva ciecamente contr,o le malattie inrfetti'Ve : pre.ir nos.tra fortutna delle più imipoirtanti fra. esse conosciamo le .cause e sorgenti di 11ntfezione, il modo di d·i ffl1JSlionie, la resistenza dei germi re1atiVi, e quin-dii sappiamo di01V1e e come diirigere le .nostire anni onde elsse riiesca.'110 più sicuramente efficaci. Si dirà che generail:izzando ed intenis.ificandù le misure di d1sinfeziOlnie si è più sicuri .di diiSltruggere tutti i g;e.nm:i d'Olvtu'll q ue essi possano trovarsi : orbene ch:i ha p ratica dci. ep~dem.ie 1s1a -.che ta1le opi:nlibne è .errata inq.uantochè anche in .questo caso la quantità va a iscaipito de1la quali.t à. È eviidente ohe }e misure dii di&inifemdnle gen·e ral'izzate rieSC'Olllo, sarei per dire, più diluite 1e q·uindi meno enengiche ed ,effi.cac'i a\ppU1Drt:o dove la materia peccans si trova. Con esse isi avrà un gram.de dà.~dio di energie, ulni enorme consumo di disinlfettanti ed UJD) risultarto mimiano. L'uso dei disiirufetbamti non devie quindi degenerare in aè11so o per di.r megl~o in m ia.il uoo. È a tutti noto che i capisaldi della lotta contro le epidiennrle SODIO , la den'lllnc?-a, l'accertamento della diagnosi, l'isolasmenrto e le disinfez1oni, ai qua1i si sono aggiunte da ,qua1che anno la l.1i'Cetrc.al .m etod'ica dei pontato.ri e le va<ritniazioni. E be11:e a proposito la dis i1nifezione è citatai l'ultima delrta serie, inon perrchè eslsa is!ia la men.o dm.portante, ma perchè tale misura deve es:s.ier dm piega:ta subordinatamente alle .prime. Purtroppo la coscienza umaina tende sempre a "bravare scuse iai sè stessa e si add'Ortllenta volenltieri 1niet1Jla 1pertstuasione del dovere compiuto. Spesse volte sindaci. ed ufficialli samtari.i .sono convinti di aver fatto quanto era in 1\)l"o potere nie.ll'imteresse della ,salute pubblica provvedendo largamie1nite di d'isdinfettanti i depo1

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siiti, ed ordinandone un uso aibbondante fatto ·magari da guardie ~gnoranti o iilJOOOll pet enti in materia : ·ll!lll forte odore cli acidù feniico o di cloruro di c.ailce inganna il profano che si crede protetto. R:i cordo 1a .soddisfaziiane del s·iindaco di un comunella irudie.n.ine che avendo ricevuto pan:ecchlie damigiamie di ·lisoformcio, cne a1veva pirof11mato sg.radeviolmente tutto iiJ.. paiese: due giorni dopo sci. v&.ificò il primo caso e di ltllsof-0trmio non ve n'era più nemrneno una goccia. È una rregola logica e siemplicie quella dO. risei.-'Vlal!'e la disi111fezion~ per dove e q 11a n.do irnlfeziome c'è o si sospetta essercà.: ma ritemgo opportuno ricordarla appunto perchè 1a1 vedo troppo spesso dim,entkata anche da chi, p!UiI' ~anco ma tcitnJOros·o della responsabilità, desiderando di lfaire molto, :firuiisce quasi sempre per non fare bene. Dott. G. HoFFER.

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SUNTI E RASSEGNE. CHIRURGIA.

Il trattamenro delle ferite • d'arma da fuoco del midollo spinale.

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Le ferite d'arma da fuoc-0 del m~dollo spinale, osserva Guleke (Munchenier medizinische WocJienschrift, 1914, n. 15) o:ffroM quasi sempre uno dei quadri più gravi e più rattristanti. Fiin dal momento in cui sono colpiti 1 poveri freriti rimangono paralizzati, incapaci di muoversi, di provvedere ai loro bisogni, alla loro puliizia. In poco tempo, spesso in pochi gior-ni muoiono per meningite, per infezione ascendente delle vie urinarie, per ·a ecubiti che si manifes.tano e si diffondon0 ra pidamen.te, ·per ·s epsi generali ed altri fatti secondari. L a guarigione è rarissima e si ha solo quando la lesione midollare è relativamente leggera. Tuttavia abbandonare senz'altro questi feriti senza nessun tentativo chirurgico n on è giusto. Bis0gna tener presente che il quadro anche dii una lesione midollare può essere in rapporto ad n·n a semp1ice compressione di una scheggia vertebrale, la cui rimozione · può irestituire la integrità anatomica e funzionale del midollo. Questo può essere completamente spappolato, trapassato, .s.chiacciato dal proiettile o da frammenti 0ssei, o essere anche semplicement e compresso. La pressione può essere solo m omentanea, transitoria nell'atto che il proiettile p assa attraverso il rachide, o essere permanente quando il proiettile rimane nel canale vertebrale o vi è spostamento di parti ossee fratturate. •

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II~

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POLICLINICO

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Fare una diagnosi del gr·a do e della natura della lesi0ne m·idollare in base alla sintomatologia clinica ed anche a mezzo della iradioscopia non è possibile. Una tale diagnosi 1110.n può far.si se non mettendo allo scoperto il punto colpito. La laminectomia · quindi si im pon·e in ogni caso. Nei casi nei quali il ·m idollo si troverà .spappolato o comunque molto leso l'intervento sarà stato inutile ma ·non dan·n oso, l'operazione non eserciterà 1alcuna influenza sull'esito fatale dell 'affezi011e. Ma nei casi nei quali la fu.nzio.n alità del midollo può ritornare sol che si1 ri.m uova 11 proiettile o il frammento osseo che lo comprime senza averlo sostanzialmente leso, l'iintervento riuscirà utilissimo. È inutiie dire che il trattamento deve essere precoce per evitare irreparabili degenerazioni secondarie. La laminectomia nelle ferite d'arma da fuoco d·el mid·o llo spinale per - un operatore éserc~tat0 dal punto. di vista tecnico è molto semplice, speciiaJ.lD:ente qua.n,d o s i faccia l'anes.tes1a locale. Il livello dell1a lesione si .determinerà facilmente ricostr.u1endo il canale della ferita quando vi sia il foran1e di entrata e di uscita del proiettile, ritrovando le eventuali fratture delle apofisi spinose, oppure con l'esame radioscopico quando il proiettile sia rim.as.to n·e l rachide. Un'approipriata tenaglia da ossa di Luer è 10 strumento più sicuro e meno diistrutore per mettere allo scoperto il midollo ed asportare i frammenti ossei, che ~l più delle volte sono numero:Si. La ferita .s:i chi ude prim·ariamente, .m a se vi sono cavità ossee (specialmente n·elle lesioni da shrapnell o da g 1r.anata) è consigliabile il tampo11amento. L'·e motorace, u.na complicazione anche essa frequente delle lesioni midollari, i decubiti, la infezio·n e vescicale non costituiscono una controindicazione per l'operazione, per quanto le probabilità d1 gµarigione siano mino1ii quando la infezione delle vie urinarie esista da lungo tempo . Costituiscono invece controindicazione la men·ingite conclamata, le ferite aperte molt0 infette, la sepsi urinaria molto accentuata e la pt1lmonite. D'altra parte non devono essere operati quei casi in cui v'ha una tendenza alla regressione delle manifestazioni paralitiche. Nel lazzaretto di Straburgo 1'A. ha avuto su 3200 feriti 26 lesioni d'arma da fuoco del midollo spi11ale. I·n• 17 di questi casi fu praticato l 'inter,yen,to chirurgico ; tutti i feriti 1s1o pportarono bene l'operazione e nessu.no morì subito per essa. Otto operati morirono poi, due per meningite, gli altri quasi tutti per infezi0ne as cendente delle vie urinarie precedente all'ope1

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[ANNO

XXII,

FASC. 40]

razione. In quattro casi si et.be guairigione o miglioramento progressivo che fa sperare la g uarigione completa. Altri avrebbero potuto essere salvati se l'intervento fosse stato più precoce, perchè alla sezione si rilevò che dl midollo si era rreintegrato e che la morte era stata determinata da grave pielo.nefrite già in atto al momento .del] 'intervento. Tuttavia anche nei casi n·e i quali !a lamin·ectomia non impedi l'esito • letale, si ebbe un miglioramento ;nelle sofferenze ,d ell'infermo : la piaga da decubito si deterse, mostrò :tendenza alla guarigione, diminui la sepsi vescicale, migliorarono le condizi:olllÌ generali e l'aspetto del paziente, il che fa supporre che rimovendo la compressione del midollo, -anche se questo è leso, i disturbi trofici regrediscono o per lo m.e11i0 1si arirestano. DR.

· PATOLOGIA.

Ricerche su una particolare forma di emoglobinuria sperimentale. (Pro[. A .

GASBARRINI.

Lo sperime'n,tale,

fase. II, 1915). Lniettando nei cani o nei conigli sangue prol)rio laacato ed isoitonizzato, fresro, insorge emogl01binu:ria. Per llat sua ros.tainza ed .u niformità nel modo di presentar1si e di decorrere, il f enoo1eno si 1prestava S1U·frfìc1i:e ntementre ad esstere analizzato. Ciascu.n. animale, prim·a del tra.tt.amento, era studiato dal punto di vista emato, sieFo ed ttrol101g icv. Si iniettava nel peritoneo, ·e d in q11alche caso nelle vene, sangue proprio defibrinato, lavato per tre volte consecutive con soluzione ·!?~t.,. rile di NaCl al 0.9 %, indi laccato ed isotonizzato ' con .cloruro di sodio, in quantità variaè ile co1 peso corporeo, cosicch è ogni animale veniva a riceverne press'a poco una stessa dose. Il liquido era iniettato fresco ed anche riscaldato a 56° per 3 ore, allo 1s00p0 di ·vedere se l'inattivazione portava qualche modificazione nei risultati. In 2 cani l'i1niezione peritone4le di sangue laccato fresco fu preceduta da quella peritoneale ed erldovenosa .d i siero inattivato di cane ·reso emogl0binu1ri00. A diverse o~re di distanza dal1'i.n•iezione si facevano ricerche sulle ur~ne, sul sangue, sul siero e 1s.ul liquido peritoneale, che si prelevava a mezzo di puntura esplorativa. L'animale veniva ucciso nelle ·varie fasi dell'emo· globinuria . In 3 can i si è studiato anche il potere emolitico dell'estratto splenico e irenale. Ecco i fatti più im p0rta11ti rile'\'ati : 1


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XXII, FAsc. 4a]

SEZIONE PRATICA

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Emoglobinuria. - Insorgeva dopo 12 ore o poco più dall'iniezione periton·e ale di san.g ue laccato fresco, e s.olo dopo pochi .miinuti da quella endJ<YVenosa; raggiungeva il massimo nelle prime 30 ore ciirca e scompariva gradatamente anche in meno di 50 ore. N·e lle urine sanguigne la colorazione era data da ossi e da metaemoglobina. Il tasso di Hb. calcolato per ciascuna ora :raggi ungeva un massimo nelle prime 30 ore t: poi diminuiva pooo a poco per cedere il posto ad una lieve albuminuria, la quale permaneva per alcuni giorni. Soleva inoltre conis.tatarsi albumi· ntUria già prima dell'emoglobinuria,. La bilirubinuria ed uro1b ilinuria accompagnavano di solito l'emoglobinuria e costantemente la seguivano. La quantità complessiva d1 Hb. che si trovava nelle u11-ine era sempre un• po' inferiore a quel1a iniettata. La quantità media di urina emessa, calcolata per og1ni ora, variava irregolarmente: soltanto n·e lle prime ore dopo l'iniezione si pobeva osservare che la diuresi era aissai scarsa. Facen,d o ~Jre· cedere all'iniezione nel peritoneo di sangue laccato fresco un'iniezione parimenti peritoneale di siero inattivato di ca.n e reso emoglot.i nurico, l'emoglobinuria non era meno intensa; i111oculando invece una forte dose di siero per via endoven·osa ad un cane, 5 ore prima dell'iniezio11e pel p·e ritoneo di sangue laocato, si avevano unine scarsamente sanguigne, nelle quali già dopo 36 vre non erano più visibili allo spettroscopio le strie dell'Hb . Risultati m.o1to più interessanti si ottenevano adoperando sangue laccato -sottoposto a 56° per 3 ore. All'iniezione .p eritoneale di esso s·e guiva l'emissione di urine così chiare, che uon si :~a­ rebbero dette samguigne, se l'esame spettroscopico non avesse fatto rilevare le st:-ie ùell'IIb, appena visibili tuttavia nelle urine de~le prime 30 ore e che scomparivano ad una d,ebole diluizione. L'urina era invece ricchissima, di bilirubina, biliverditna ed urobilina. Nel sedimento urinario di animali trattati con sangue laccato fresco si trovavano rari globuli rossi, cilindri, graJIJru1i di Hb. Tuberi ·e rilu1t1'iti/ iITh gruppetti, leucociti; in quello di animali iniettati oo·n liquido sottoposto a riscaldamento, i cilindri erano assai scarsi.• 2° EmogLobinemta. Esiis.teva ordinariamente durante l'emoglobinuria, e non era sempre in rapporto con quest'ultima, potendo essa essere appena apprezzabile e d'altra parte le urine contenere un tasso di Hb. relativamente alto. 3° Globuli 10.ss·i. - L'iniezione d i sangue laccato fresco determi11ava un abbassamento del numero dei globuli rossi, che si tr'auteneva per tut1°

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to· il periodo dell 'emogl•)b~ nurja, e a LU i .segui·va una ripresa ascensionale ar·b astanza rapida. Lo stesso :reperto si otteneva ordinariamente anche negli animali, in cui all'iniezione di liquido fresco• si faceva precedere quella di siero inattivàto di cane reso emoglobinurico. 1Al contrario, nei cani iiniettati c0n sa.ngue 1s.ottoposto a 56° per 3 ore si determinava do po non .mo1te ore un aumento· del .numero dei globuli rossi. 4° E1noglobi7la. - Subiva Jiew~ oscillazioni, paragonabili a quelle descritte per i globuli rossi. 5° Resistenza globulare. - Per l'intiezione di. sangue laccato fresco si aveva dapprima wn lieve abba1ssa.mento della resistenza globularre (specie della R3) e più tardi un aumento di essa. Invece, in ·s egu ito ad inieziocrie di sangue riscaldato, la resistenza globulare 1non subiva alcuna modificazione :fino al termine dell'esperienza. 6° Globuli biarnchi. - Si aveva leucocitosi , specie negli animali iniettati con sangue laccat o fresco . 7° Potere autolitico de;L siero. - E sist evamo aut o1isine soltanto nelle prime ore dop.o l'iniezione peritone.a.le od endovenosa di ·s angue laccato • f.resc0 . 8° Prova di Do1iath e Landsteiner. - È risultata costa.n temente negativa, sia durante che fuori il periodo · dell 'em1oglobinuria. 9° Potere antiemotitico del stero. - In qualche caso il siero, dopo molte ore dall'iniezione di srungue fresco, mostra,·a un lieve potere antiemolitico. L 'antiemolisina agiva da anticomplemento. lo0 PD'tere autolitico del Liqui do peritoneale. - Costantemente assente. 11° Potere autolitico dell'estratto· splenico e re· nale. - Il su cco splenico di 3 caini, trattati con sangue fresco o sottoposto a 56° per 3 ore, nei quali l'emoglobinuria era cessata da qualche tempo o da poco, possedeva certamente un potere emolitico sui globuli ros·s i dello stess0 cane, ma no1n molto inten so, nè superiore a quello presentato dall'estratto di milza di cane normale. Tale potere non subiva alcuna modificazione, sia che la prova fosse eseguita subit o o 24 ore dopo la prepar.a zione dell'estratto, sia in fine co·n succo splenico, riscaldato a 60° per 45'. Il succo renale non ha dimostrato affatto proprietà autolitiche in vitro . Dai risultati ottenuti· si ritrae la persuasione che l'emoglobinuria provocata negli animali non possa spiegarsi con la semplice eliminazione renale dell'Hb. contenuta nel liquido iniettato, ma si debbano qui considerare, come ·n ell 'e1noglob1 · nuria dell'uomo, tutto quell'insieme di fatti che govern,a no la di1struzione e la rigenerazione globulare. 1

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MEDICINA SOCIALE. La questione del ma.t rimonio tra sifilitici. (L.

BROCQ.

Le Bulletin médical, r9r4).

Nel r907 Civatte pubblicò i risultati di l1na rua i1nichiesta sul matrimonio dei sifilitici e Si\1 notizie avute d.a i più accreditati specialisti dei di'V1e rsi paesi. Da q111esta inchiesta si· trassero certe regole generali che dov·e vano se-r.v ire nella con·s jderazione di questa graive qu·eSttione sociale. Ma da quel tempo nuovi elementi di fatto e nuove cognizion<i scientifiche son venuti a rinnovare le nostre conoocenze in proposito. La reazione di Wassermann da una parte, dall'altra 11i1n troduzione nella pratica terapeutica dei nuovi composti arsenical~ ha nno completamente rivolu~ionato q•uest'imp~rtante ca.p itolo della medicina . Le vecichie Jeggi formulate .sulla b.ase di lunghe e numer01Se osservazioni cliniche devono essere modificate. Si .tratta di s tabilire bene se . . oggigiorno noi sia,m 101 autorizzati :a sostituire . . , Dorme scientificamente accertate al1e antiche regole prescritte, ed in .caso affermativo quali modificazioni noi possiam•o ap,p·o rtare al nostro ain.tico codice dei sifilitici. Negli ultimi 35 anni lo studio della sifilide ha fatto progressi eno!illli. Nell'ultimo quarto di secolo si è completato l'edificio della sifilide ereditaria; Siono state asoritte alla sifilide numerose lesioni viscerali delle quali era sempre rimasta ignota la patogenesi; è stata perfezionata la terapia mediante . le iniezioni solubili ed insolubili, intramuiscolari, endoven·o se ecc. Ma dal pri11ci·pio del .secol? presente progressi maggiori si sono compiuti: la scoperta della spirocheta, la con1oscenza della sifilide sperimentale, la conoscenza del valore terapeutico antisi:filitico dell'arsetnico, le sic operte di Ehrlich del salvarsan e del ·nieosal,1arsan, la scoperta della reazione di W assermann. Lo studiù analitico delle possibili diisastrose conseguenze prossime e lontane della sifilide, e la campagna della propaganda con°tro le malattie veneree ha'llno diffuso _nel pubblic-0 wno stato d'animo favorev.ole alla tesi del divieto assoluto di matrimonio ad ogni .s0ggetto sifìliti~o. Ma dopo l 'introéLuzi·0rne di nuovi composti arse11icali, nt1ove sper~n.z_e hann·o nutri~o molti si:filogra:fi. Mallo-rado il fallimento della sterilisatio niao gnia preconizzata sulle prime da Ehrlicb, essi s on convinti della possibilità dl guarire radicalme11te la sifilide iniziando wna cura attiva fin dalla prima comiparsa dell 'acci<lente primario . Bisog.na riconoscere però che, prima d€.11a scoperta clel salvarsan, f·u nutrita da altri questa (14)

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speranza della guarigi0tne completa della sifilide m eidian·t e una cura 1ocale del sifìloma associata ad una cura generale intensa. Queste speranze attualmente sembrano copfermate da una parte dall'osservazione clinica di s'Oggetti sifilitici rimasti indenni da ogni altra manifestazione d-0po una cura siffatta e con• reazione di · vVassiermann costantemente negativ~, dall'altra dalla conoscen.z a dei casi di reinfezione sifilitica. P~r questi fatti alcuini s i:filogra:fi noni hanno esitato a concludere che per i sifilitici curati con questo ~etodo si possa reclamare il diritto al matrimonio subito dopo pochi mesi dalla manifestazione dell'accidente iniziale. Nello stato attuale della scienza, che cosa potremo dire i.n coscienza all'infermo che verrà a d1ottnall1dare i·l nlostr·o prurere su q:uesta questiiioine? I. - Mettiamo da parte dapprima ed in modo assoluto la prima opinione del divieto del matrimonio ad ogni sifilitico. Noi non dobbiamo fare nè d·e lla :filosofi.a, nè della letteratura: dobbiamo co·nsliderare ii proè•l ema pu.ramente da medici. . U.n . antico sifilitico genera sempre degli eredo-1 uetici dichiarati od anche dei soggetti tarati? Ogni medico pratico ri.sponderà di no. Un antico . sifilitico, ben curato anche con i soli metodi antichi e che in seguito ha cond0tto sempre vita igienica, gen1era spesso eredo-luetici manifesti od anche dei soggetti tarati ? Raramente egli genera degli erede-luetici di~hia­ rati; ed ainzi, se egli si uniforma rigorosamente a lle note pr.e scrizioni igieniche, si può dire . che n·o n genera mai dei soggetti erede-sifilitici e molto raramen.t e ·dei tarati . Ognuno di noi ha conoscenza di famiglie numerose con figli . sami e vigorosi, il capo delle quali ebbe la s~filide prima di contrarre matrimonio. È certo d'altra parte che, se un sifilitico non si conforma alle prescrizioni igieniche, se fuma e beve molto, se si strapazza e ·non si cura, bi. sog;nerà consigliargli di non ammogliarsii. iv.t:a quest'ultima ipotesi è al.l'infuori della questiont: • 111 esame. . La questio.ne va mess•a in questi termini : deve proibirsi ad og,nii sifilitico ·d i crearsi una famiCYlia anche se si è ben curato e se la S1Ua b ' igiene generale è ottima? Considera.t o dal punto di vista medico, questo divieto ascsoluto non può essere sostenuto, poichè le statistich e dimostrano che è molto raro che un si:filiti~o, rigorosamente fedele ai principi della terapia e dell'igiene, 'llt0n possa crearsi una famiglia saroa. Vi sono, è vero, d~lle eccezioni; ma esse ~on o rare, ed inoltre nella pratica non ci si può fondare sopra di esse per dare l'ostracismo a tutti i sifilitici.


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Si può obiettare che nessuno è obbligato ;·!. far fam.iglia; e che s iccome per nes1Su:ru antico sifilitico v'ha certezza assoluta di procreare figli -perlettamente sani, perciò egli deve asteuersi dal matrim0nio. Ma queste sarebbero considèrazioni filosofiche e morali, mentre che il medico deve riguar.dare questa questione dal punto di visita medico, come fa.rebèie per qual•s iasi operazione chirurgi~a . Data la percentuale dei successi cli un '•operazione i•ni determinate condiziooi, si è aut~rizzati a consigliarla? Data la percentuale delle fMiliglie sane procreate da sifilitici in tali e tali condizioni, s i è autorizzati a permettere il matrimonio ~ chi si trovi in condizioni ird enticb.e ? Si deve r.accomandare di 1n on permettere ìl matrimonio agli antichi sifilitici tarati, a ooloro che presentino sintomi iniziali di tabe o di parali.si generale, od altiu tninuria p·e rma:nente, "" gli rarort'ici, a chi ab1bia delle leucoplasie e non voglia smettere di fumare, agli alcoolisti, a chi a.b bia fatto cure in.c omplete o •Dt011 V10.glia sottoporsi a cure sufficienti prima del matrimonio. Diremo in seguito della Wassermann. Fatte queste riserve, d al punto di vista medico oon .stiamo autorizzati a· negare il consen·s o al matrim·onio ad .u n aintico sifilitico, che si sia · ben curato, che rispetti severamente i miglìori principii igienici, e non presenti ùl·e ssuna tara specifiica. II. - Servendosi nella cura dei .n.u ovi prodotti arsenicali, si può consentir.e al matrimonio prima iche scadano i termini fissati dagli auto1i. classici? La q.u estione è molto complessa : e però bisognerà distinguere i casd. in serie differenti. ra. IPOTESI. - L'infermo si è curiato s'iln dall 'inizio della mal.aitti1a., fin da quatITdo si è potuto aicoertame la di~g:nosi medi~a1Jlte la dimostrazione de:1ùa .spiiro1C'h eta •nel sifiloma im,iii:a.le o per la oonstaitazione di car:atteri obbiettivi patognomon~ci, prima della generalizzazione dell'in.f ezione. La cura con l'arsenobenzolo è srtata compiuta s r condo le regole comunemente ammesse; in :.n;,a prima serie da 2 a 3 gr. di sa1varsan e da 3 a 4 gr. di ne0sal varsan. Il Brocq usava da pp·r1ma dosi minori, ma aivendo visto che queste pote·· vano r.iuscire molto pericolose, negli ultimi tempi le ha aumentate almeno di un terzo. Durante la cura, non si sonia avuti mai accidenti seço11dari; la Wassermann r.e azione si è mantenuta sempre negativa. In questi casi si può permettere il matrimonio 5-6 mesi dopo la prima comparsa del sifiloma ? Si sa che alcu1n~ fatti, ancora discussi da molti sifilografi, sembrano pr10.vare la possibilità della reinfezi0tne sifilitica in soggetti precocemente c11, 1

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rati con l'arsenotienzolo. Ciò proverebbe la pos... sibilità ·d ella gua.rigione ~ompleta diella sifilide 0on i nuovi preparati, e quindi la possibilità di autorizzar·e il matrimonio precoce nei S<Jg · getti sifilitici cosi curati. Ma si è veramen.t e sicuri che un soggetto nelle condizioni così sichematizzate sia raclicalmènle guarito dopo una serie d'iniezioni d'arsenohcn-zolo? A prima vista ,s i risponderebbe di sì : perchè egli· non ha mai avuto manifestazioni stcondarie, perchè la WassermaitJJn è sempre restata a.iegativa, p·erchè egli è suscettibile di contrarre di nuovo la sifilide. -~naliz.ziamo questi s'ilngoli wgoonenti . r 0 Assenza di manifestazioni secondairie . È noto che, malgrado la mancanza assoluta d'ogni cura, si può non avere 11essuna maiDifestazione sifilitica secondaria, ·e presentare poi veri accidenti terziari dopo m1olti anni .d i apparente guarigi·one. Oppure dopo il sifiloma iniziale si 1-)UÒ arvere un periodo di calma di parecchi mesi f) di r o 2 anin1, ed in seguito presenta.ne ma1ndfesta· zioni· dette secondarie della cute e delle mucose. Senza avere avuto accidenti secondari visibili, si può contrarre il matrimonio, infettare la do.una e mettere al mondo dei nati-morti o degli eredoluetici. L'assenz?- di accidenti secondari obbiettivamente apprezzabili in un soggetto sifilitico curato è llltl1 ·elemento in· favore della possibile glllarigione, ma non ne costiuisce una prova de· • • c1s1va. 2° Persistente neg«1;tività della reaziorne di JiVassermanni . Certamente la reazione ò.i Wassermann· negativa per pa·recchi m·e si costituisce un buon argomento in faviore della inesistenZ<i; di un'in.fezione generale, sopratutto quando si ri· cerchi la reazione nel sangue e lllel liquido cefalo-rachidian10. Ma è questa unai prova assoluta? Vii sono dei casi rari ma incontestaèiili nd quali le manifestazioni secondarie o terziarie coincidono colla Wessermam1n negativa. Inoltre, dopo essere restata negati,·a .per lungo temp·1 ~11 seguito ai oure salvarsaniche, la Wassermr-.nn può ridiventa.r e positiva dopo 1-2 anni, ed iv~­ sieme possono aversi altre manifestazioni sifilitiche. Di più è da no.t are che alouni partigiani ucl matrimoni,o· precoce dei sifilitici non si conte11tano di una· prima serie di iniezioni di arseno.. benzolo, ma 'Ile praticano altre serie per essere più sicuri della guarigione. Ma in questi c:-asi la reazi10.n·e non può diventare positiva prima dell'epoca fissata· per il matrimonio. Ma si può osservare che o l 'i.ntfermo è .radicalmente guari~0 con la cura intensa abortiva istituita fin da (15)


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principio, ed allora è inutile se non dannoso continuare le i niezi1oni di salvarsan; od egli oon è completamente sterilizzat0, ed allora non gli si deve permettere il matrimonio precoce, quando si pensi che non si sa a quale epoca la ~ua infezione sarà sufficientemente modificata perchè egli pos!Sa sposare senza inconvenienti. N o•n bisog11a però essere troppo pessimisti. Quando s i sia fatta una cura intensa fin da1la 1 com par.sa· ·d el si:filoma iniziale e prima che la W asser1nan11 sia diventata positiva:, quando nC'n si abbia in seguito nessuna ma•nil..f estazione specifica ,e la reazi0ne resti n~gati va per parecchi mesi dopo la fine della cura, bisogna. riconcs<:e· re cl1e è molto probabile la guarigione definitiva. Questa ptiobabilità è sempre più forte, quanto più in queste condizioni passano i mesi e gli an11i. Sifilografi di grande valore a.f fermano in modo a'{)soluto che, ·da q.u:ando praticano la cura salvarsanica fii1 dalla comparsa del sifiloma, essi no.n hanno .t nai 1ors servato il minimo açcidente sifilitico i1n1 questi loro infermi. La moltiplirazi-01ne sem1pre maggiore id i questi casi contribuirà ad aumentare la fiducia nei risultati. ~a finora si tratta di pro·c abilità, no,n di certezza di guarigione. E quando e come si potrà essere sicuri della guarigione .radicale? Nello stato attuale della scienza ci manca il mezzo d'accertarlo. Come i .n ostri predecessori ancora noi oggi ·n on poosiamo che fondarci sopra una lunga osservazione di numerosi casi clinici per formulare delle nuove leggi : ma questa va·sta esperienza potrà aversi soltanto dopo un oerto numeri<l! d'an1n.i . 3° La . possibilità di reinfettarsi di sifilide. Certamen1te non tutti i casi di reinfezilQ,n e della letteratura, 1na una parte di essi offrono tutte le garanzie per potersi fidare d·ella loro attendibilità. Dunque per principio si deve ammettere la possibilità della guarigione definitiva e la p0ssibilità della reinfezione sifilitica in seguito ad una cura intensa abortiva precoce a m ezzo di iniezion.i di, salvarsan. Ma non si potrà mai, soltanto per la possit.ilità reale di questi fatti, ritenere che tutti i soggetti sifilitici che sii trovino .nelle stesse condizioni debbano essere dichiarati completamente guariti, e quindi autorizzati al matrimonio precoce. · · Si è 1si.cu·ri che le condizioni d'infezione siaino le stesse in tutti i casi? che, quando si inizia la cura, la spirocheta sia sempre a.Jla prima stazione del sifiloma primitivo, od abbia già in·v aso i ·nodi linfatici o li abbia superati? · Si è anunesso, è vero, come base fondamentale di questa prima.i ipotesi che la reazione di 'ì\1 asserman.n· n on sia stata mai positiva in que0

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sta categoria di sifilitici. Ma tra il periodo in oui la spirocheta è localizzata esclusirvamente nella sede d'inoculazione e q.u ello in cui la reazione di Wasserma-n.n diventa positiva, vi sono molti stadi intemnedi, nei quali la cura noni ha in tutti le stesse probaèd.lità di successo. E poi I.a recettività dei terreni è sempre la stessa ? Ed il medicamento agisce forse in tutti" i casi con 1'·efficacia medesima? Du11que noi possiamo avere delle probabilità,. mai la certezza della sterilizzazione totale della sifilide curata fin dall'inizio. Tale certezza ci ma•ncherà finchè 'llon avremo un mezzo preciso di riconoscere scientificamente se un soggetto sifilitico è completamente g.uarito. Gli argomenti dei partigiani del matrimonioprecoce dei sifilitici sono dunque ·fallaci. Ma potremo noi infliggere a questi soggetti che forse sono guariti i 4 o 6 am111i di attesa come i,n, a.Jtri tempi :Sii esigeva? Pèr p·ermettere il matrim·o nio ad un sifilitico si richiede·va che la cura fosse stata sufficiente e che n-on -vi fossero state manifestazioni specific:11e per u11 periodo di èue anni. Partendo da questi principi. e rite.nendo rlolto probabile che la cura inten1si \ ra prec<X'e oggi in uso attenui fortemente e forse speug::i. 1'infe• zione, 1'A. pensa di potersi provvisoriamente attenere alle seguenti condizioni: r 0 Richiedere la cura più intensa che è possibile fi. n1 dal primo inizio della malattia. 2° Dopo la fine della cura tenere in osservazione il soggetto1: e se dopo due anni nessuna· manifestazion1e è comparsa e se la reazione di W assermann del sangue e del liquido cefalo-· rachidiano si è man1te11uta sempre negativa, al-· lor.a si 1pwà· autorilzzare il mratrimonio. In questo tnoclo non è escl.u so che il s·oggettocorra pericoli seri, se egli non è radica-I.mente guarito. Certo sarebbe . più pruden.te per il malato continuarsi a curare, pur potendo pensare· di · essere stato sterilizzato da una prima serie di iniezion·i ; ma in quesito caso non si avrebbe più il diritto di permettere il matrimonio dopodue annd. Un altro metodo sarebbe insieme più prudente e più razionale: contin.u are la cura i•ntensiva per un annoi e tenere quindi LDI osservazione il soggetto : per.mettere il matrimonio alla fi•ne del' ter~o a.n•n o, se la Wassermann è restata sempre negativa. 2· IPOTESI. La cura non è stata intrapresa fin dall'inizio dell'infezione, ma quando l'organismo era già totalmente sifilizzato. Non crediamo che in queste condizioni la guarigione completa della sifilide sia assolutamente impossibile; ma in questo secondo grup- 1


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po di casi sarà ancora più incerta ed aleatoria la dichiarazione di guarigione definitiva. Crediamo pertanto che s~a prudente tenersi alle regole antiche, ed anzi oggi più strettamente d'un tempo, perchè oggi s'aggiunge la questione della doppia reazione di W assermann. illel san oo-ue e •nel liquido c·e falo-rachidiano. In queste condizioni occorre che dopo cure lunghe la •r eazione di Wassermann diveniti n·egativa e tale si conservi per un lungo periodo di riposo, ed iin1o ltre ·che essa no·n ritorni positiva dopo un 'iniezione di arsenobene;olo o dopo un breve periodo di cure mercuriali. Pratica.mente, sarà bene protrarre le prime cure per un periodo di due anni in media, con i relativi intervalli di riposo, sia con preparati mercuriali o coni più serie di iin.i ezioni di salvarsan o con cure miste, e ciò malgrado la W assermann diventi negativa, come di solito a·vviene, molto tempo prima di com.p ire questo primo e lungo periodo dii cura. Dopo di ciò, :sie la reazione di Wassermann è negativa, si è .a utorizzati .a sospendere la cura e tene·r e il soggetto in osservazi•o1ne. Si ripetono le reazioni ,d i W assermann ogni tre . mesi ; se dopo 6-9 mesi esse sono sempre negative, si tenta di riattivarle .m ediante un'iniezione di salvarsan. Se esse si manten.g ono .negative, vi sarà molta probabilità ·di aver ottenuta la guarigi·one. Dopo sei mesi si ripeteranno ancora le reazioni; ed in caso favorevole, prima di autorizzare il matrimonio, 1sarà ancora prudente di praticare un 'altra serie di i.niezioni di arsenobenzolo o tre serie di iniezioni di sali mercuriali solubili da 12 iniezi o·n i l'una·, separate da r8 giorni di riposo e d1 praticare quindi un '!Ultima • reazione di Wassermann. Q!tli•ndi, 1Dei e.asi più favorevoli, il sifilitico non potrà spos1a re prima di tre anni e mezzo o quattro .dopo l'inizio .d ella malattia. Ma· se le Wassermann riattivate diventano positive, bisognerà rifare una od amche due m.u ove serie di cura intensa, e quindi s1 rimetterà il soggetto in oss·ervazione, per .r ipetere periodicamente le reazioni. In seguito si ten, terà di riattivarle nu,o vamente ; e cosl via, fin~hè mon si otterrà che esse rimangano costantemente 1negative. Si può du.n que osservaré · che i nuovi metod1 d'indagine hanno agg.r avato la prognosi della sifilid·e dal p·u nto di vista del matrimonio; di più essi non sempre sono alla portata di tutti, perchè di mon1 facile praticità e molto dispendiosi. Quando è impossi1bile praticare le reazion.i, si dovrà conformarsi alle regole antiche, esigendo 5-6 anni di aura seriamente praticata. Le cure 1

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arsenobenzoliche possono attenuare la gravità di questa prognosi dal pun.to di vista del matrimon,i o, se i risultati che se .ne ottengono potranno essere controllati mediante le reazioni di Wassermann . Si dovrà intendire il matrimonio ai sifilitici che ~1n,tinueranno .a presentare reazione di WastSermann positiva, analgradò le cure più ]ntense e ripetute? Questi casi do.v rebbero essere straordinariamente eccezionali : l 'A. non in,e ha osserva ti mai . Si richiedera:n110 per oostoro 6-8 anni di cura i·ntensa, e poi gli si permetterà di pensare al matrimonio : es•s i rientrerebbero illella ·c ategoria dei sifilitici antichi che voo-liono o . f ar famiglia. 3a. IPOTESI. - Sifilitici antichi che domandano di contrarre il matrimonio. Per dare il consenso al matrimonio· in questi casi, è iso·g.nerà che il soggetto no,n presenti nessuna tara luetica, nè 1eucoplasie, nè tabe o pa· ra.lisi gen·erale, che essi siano · .stati ben curati e da 1c11le .a·nni1 alanen.o non ab bia110' nessuna manifestazione .d ella malattia e che presentino reazio·n e di Wasserman.n l1egativa. Ma se la Wasse~ann fosse positiva, come bisognerebbe regolarsi? Talvolta nel periodo terzia.r io è difficiJe ren.dere negativa la Wassermann e, quando vi si sia riusciti, .la reazione, se si cessa la cura, può diventare di nuovo positiva. Ma la· reazione di \Vasserman°n postl.tirva. in un sifilitico antico, i1n ottime condizio·n i di salute, dimostra in man.tera certa <Che esso è crupaoe di rontagifa.r e la don!na e ,di procreare figli :ei.-edollltl!etici o tarati? Noi non• lo c.r ediamo, perchè si può trovare la reazione di Wassermann fortemente positiva in soggetti ammogliati, che ebbero la sifilide prima d·e l matrimonio, e che <:-iò non OSJtante hanno dei figli sani e ben formati. Sembra d111nq.u e che non siamo autorizzati ad interdire il matrimoni,o ai sifilitici antichi. Bisogin1erà sottoporli ad una cura intensa consistente in tre mesi di iniezioni mercuriali, od in una serie di i.n iezioni di arsenobenzolo. Dopo ciò, se la reazione di Wasserm.ann è diventata megativa•, s i terrà il paziente in iosservazione, e dopo due mesi si ripeterà la reazion,e . Se questa è ancora negativa, si permetterà il matrimonio dopo un .n.u ovo periodo di cura simile ai precedenti. S'e la reazione di Wassermann sii mantiene positiva dopo il primo periodo di cura, si .r icomincierà :unai 1n111ova serie di iniezioni, e cosi di seguito, con periodi di riposo di circa due mesi; dopo due ann.i di cure siffatte, si darà il consenso al matrimonio. 1

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CONCLUSIONI. Non si è autorizzati ad interdire il matrimonio e la procreazione ad ogni individuo che ha av·u to la sifilide; ma soltanto ad ogni sifilitico che no·n si sia beni curato, che ha presentato da meno di due anni manifestazioni sifilitiche nette, che presenti tare evidenti o malattie gravi dipendenti dalla sifilide. U·ni sifilitico energicamen.t e curato fin dalla com pars a del sifiloma iniziale, che .n on ha avuto mai manifestazioni secondarie apprezzabili, che ha sempre a-v·uto la reazio•n e di Wassermann negativa, può contra.rre il matrimonio prima della s cadenza dei termini fissati dagli antichi, purchè esso siia stato in osservazione per almeno due • anni. , Un s ifilitico che ha avuto la reazione di' Wassermann positiva e ma·n ifestazioni secondarie, può essere a11torizzato al matrimonii o, se si è curato molto intenis amente per un periodo di almeno due anni, se le su~ reazioni di Wassermann ·div·e nner0 1 rapidamente negative; i n1 caso contrario, finchè que&te reazioni siano divenute stabilmente n:egative. Inoltre · bisog.nerà non avere av:uto altre manifestazioni da almeno du€ • anni. Si potrà co1n,t rarre il matrimonio dopo due anni di cure rigorosie, se la reazione di W.as sermann è diventata negativa e tale •SÌ è mantenuta, malgrado le reattivazioni, per un peri·odo di osservazione di almeno un anno e mezzo; quindi in nessun ca·s o prima di tre anni e mezz o o quattro anni dopo la comparsa del sifi1oma. Per og.ni sifilitico che ha avuto manifestazioni secondarie e reazione di Wassermann positiva è pr·udente tenersi alle regole degli antichi sifilografi, e permettergli il matrimonio soltanto quando le sue reazioni di Wassenmann· siano diventate ,negative e tali si ma1n.t engano malgrado la reattivazione. . In certi casi eccezionali, se iUn sifilitico regolarmente curato non ha a·v uto altre manifestazioni d a due anni ed è arrivato cosi al ses.to anno dal contagio, e ciò ·nonostante continua a presentare la reazione di Wassermann positiva, si potrà permettergli il matrimonio dopo un altro peri'O do di cure inte11s•e. P. SABELLA. 1

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Il fascicolo di otfa bre della :nlostra Sezione medruca contieinre i se-g ulenti ~avori: r. Prof.ri R. }\LESSANDRI e G . MINGAZZINI. S i·ndro-rri.e acu ta. di R aiy1Va1td associata a paralisi de lle .estre'niità. 2 . Dott. _'\. l\I ÀRTIRI. La malattia di Ka1il er-Bozzolo. ( 18)

!GG!DEMIB, SOOIBTl IBDICHB, CONGRESSI (NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI).

Socie'à di medicina legale di Roma. Seduita del

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n1aggio r9r5.

Presidente Prof. A. TAMBURINI. Dopo la commiemorazione fatta dal v1ce presidente del compianto pf-of. Zii no, e dei soci prof. A. l\Iaurizi, dott. R. Serratrice, e dopo che l'assemblea approvò l'invio di un telegramma di plauso a S. E. l 'On. Salaindra, che era rimQsto saldo <liifensone della fortu·na e dell'onore del paese, s'iniziò lo svolgiilllento delle comunicazioni scien·t ificlte. 1

Prof. A. AsCARELLI. Sulle emorragie tardive traumatiche. - L' A. ricorda che i traumatismi an~·he iievi· del .1dapo possono produrre dopo un lib ero· intervallo, m)eningiti~ a sicels:sd cerebr.aJ.i, remorra.gie extradurali, .ed anche, rome mise itOJ evidenza il Bollinger, emorragie en,do:cerebrali. Spiegata la patogenesi· e la fisiopatologia di qweste emorrag·ie :tm1uma.ti10he tasrdiv.e, ricordata la bi1bJiografia ~111 iproposito tra cui una memoria riassUintiva del 1prof. Cevidali, l'A. riferisce su u·n caso personale occorsogli. Si trattava di una donna e:he arveva ricevuto un rvialen.t o schita:ffo dal marito : per due giorni nu1la a;veva aiccus ato, poi s'iniziò u na fortis·s ima cefa~ ·e al 4° giorno, per dùe volte consecutive, fu presai da capogiri e cadde in terra. · Mess.a in letto, si oon.statò che aveva inceppo nella parola, emiparesi sinistra. Fu condotta all 'o.spedlale, e dopo dddici orre morl. All'autop&:a si ri'Scotitrarono i segni di Ulfia sifilitie pregressar istologicamente dimostrata anche stUi vasi cerebrali, e un vasto ematoma endodurale da. rottum di un ramo dell'arteria silrviana. I iprepa.Tati istologici dimostrarono, che mentre la lesione arte.ri'Osa traru.matica era relativamente recente, il sangue stravasato et1a recentissimo ed anche la compressione cerebrabe ·era recentissima. Si ann.miise pertanto che il! trauma avesse determinato nel vaso arterioso sifilitico un locus ·minoriSi resistentiae in modo da ledern.e la costituzione anatomica. Di poi la pressiro ne endav.asa.le aveva· vinto, man maino, la continuità del vaso airterioso, determinando e progressiva-mente aumentando l'emorrtlgia. Dal punto di vista medico-legale si concluse per utn omicidio preterintenzionale (tenuità della lesione, graive evento) con il beneficio dcl.la concausa preesist ente (sifilide). 1

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SEZIONlt PRATICA

r351

APPUNTI DI MEDICINA PRATICA. DIAGNOSTICA. L'albumino-diagnostica dei versamenti delle sierose. La deter~in·atZione quantitativa del1a albumina nei versamenti pleurici o peritoneali ha gran.de valore diagnosti'c o, purchè per la ricerca si adoperi il metodo della pesata o il refrattometrico : il ?i ~sba.ch dà 11esultati inesatti, iper quamto s1 d1lu1sca 'CLCcuratamente il liquido; .un l~·­ quido a scarso contenuto albuminoso può mos~r~re all 'Esta~h .una p.e rcentmale alta s.e il :preC1 p1tato1 albuminoso è poco retirattile. Servendosi del metodo della pesata Mosn.y , Jav.a l, Dumont (La Pres. méd., 24 giugno r914) hanno trovato come fatto costante una percentu!a..Iie che va dal 40 a l 66 per mi1Je nei liqllllildi siero fibrin osi e i·nfettivi: i liquidi purulenti m generale so.n o piiù albu·mi~101srl. dei siero-fib·rimosi (70 per mille). N 01n. ·v 'ha illlVec-e UJll raiprporto assoluto tra carattere ·emo~ragiro d·e l liquido ie contenuto d 'a1bumi'lla ·DJel conlflronto col liquidb dJ'una pleurite streptococrica (51 .p er mille) e d '~na pl eurite tuberc:ola.ire emorragica (53 peir nnlle), i~ L·i.q!u1id-0 .d 'uoo p·l eurite cwdia.ca a netto cairruttere ·elllO!ITagi.oo t0onteneva il 3 r rp,e r mill~ d'al·buminia. Se una p leurite recidiv.a, il liqt1rido conserva lo stesso tasso d'albumina. Ne~le pleuriti oaincerose :iJ liquido è nio tevolmente albuminos01, s·i mile a quello delle pleuriti microbiche, e il carattere em·orragico poco vale a f'all" varia·r e i 1 taisso d 'albu1nj 11a. Nei tramsudati invece, a differenza degli esS1Udati, il ta:sso di albumiina var:fu. dal 3 a:1 26 per mil•l e : si può affermaire -che ogm~ ver:S!a!mento il quale colllltenga meno del 30 per mille d'alb~1rmi­ na è u·n1 transudato,. Se i trains1urlati recidivano J • 11 tass'°' ,d''.allbUIIllina n.on 1111.1u ta. Le pleuriti cardiache, che dal punto di vista clinico e citologi·co si avvicinan10 alle pleuriti. infiammatorie, forniscono un liquid-0, che contiene un tasso albumi.nosoi pTessochè uguale ai transudati o a i liqu:idi da stasi : lai ricerca in casi dubbi, h.a grande valore per svelare la natura d'uni versamento pleurico in un cardiaco. Un andamento p·a1rallelo1 hanno i liquidi perito-n eali: asciti dia cirrosi di Laennec, asciti cardiache sono ipoalb11n1inose (al disotto di 35 per mi.Ile), perit001iti tubercolari danno liquido con t asso aillbumi.noso che va dal 40 per aruille in siopra. I vlersameniti ' da peritonite .darncerosa sono iravvricinabili ai tutercolari (ipenalbuminosi). Anche le asciti, recidivando, 111antengono i medesimi caratteri chimici.

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Le alb~~ne dette di Patein, (nucleoalbumine), che cost1twscono l'elemento della reazione di Rivalta, p.r ecipitabili in· soluzione acetica; deboleJ a. freddo, possono essere utili a completare la ricerc~ della a lbumina totale: secondo l'opinioire del Rivalta e di molti altri, la loro presenza1 e la loro assenza d·eporrebbero in modo sicuro per un essudato e ri•s pettivamente per un transudato. Secondo gli AA. invece talora le indicazioni che la r·e azione dà, son:o tutt'altro che decisive~ in t ale categoria• si devono mettere le pleuriti cardiache, nelle qua·l i il liquido, anche alla p·r im.a puntura, presenta una reazione debole ma ra:ramente . del tutto negativa . Se poi si tratta di esaminare wn liquido d'uma cavità, ripetutament~ punta, la reazione su1ScitaJ anche maggiori dubbiezze. Dosando le albumine di Patein si chiarisce la .ragione del fatto : i liquidi ipoalbuminosi cont·e ngano meno dell'r per mille di q·u este albumine, i versa1nenti i peralt1t1minosi ne conten·g ono più dell'r per mille fino al 4 per mille: la reazione di Rivalta è considerata positiva o n egativa, secondo l'apprez~amento ind~viduale, quando l '~lbumina di Patein è vicina all' r per mille. In alcuni. casi però la Rivalta1 può correggere gli errori dorvuti alla sola albumiro-reazione : ise un liquido da stasi s 'inietta, 1'albuminoreazione è di poco modificata, m.a la Rivalta, ·da negativa od incerta, diviene nettamente positiva.

t. p.

La reazione di Landau. Il metodo più recente proposto dal ..S.a ndau .per la sua reazione è il seguente : In un tubo da saggio di 12 mm. di diametro s i versano 0.20 eme. del siero in esame, e si aggiungono 0 .10 clll:c. del reattivo di fresro preparato (iodio 1 % in metano tetraclorato). Si lasci.a il tubo a temperatura ambiente per circa quattro -1C)re; si aggiungono 0.20 eme. d'amm-0n1.aca : se il siero è normale la miscela dà un colorito bianco-Lattiginoso, se il siero è sifilitico la miscela è invece chiara, trasparente. L'aggiunta dell'ammoniaca dovrebbe secondo l 'A. servi.re a discriminare i casi dubbi : ]e reazioni nette si possono leggere anche senza l'aggiunta dell'ammoniaca. Villaret e Pierret in un confronto stabilito tra WR, reazione di Nogucki e reazione di Landau concludono che qu·e st'ultima senza essere sensit.ile quanto qt1ella di Wassermann merita tuttavia; d'essere presa in considerazione, per la semplicità cl ella s ua tecnica.


1352

IL POLICLINICO

J.

Golay (R evite 11-iéd. de le Suisse R c.11i., 20 sett. 1914) ha sottoposto a controllo la rea~ione di Landau, es~~~ueindola contempora11eamente oon la \ i\I R in c.as1 di 5·:fi.lide accertata, ii: individui sa11i, in! individui m.alati per affezioni tossiinfettive o neoplastiche. Mentre i s uoi risultati sono confortanti per quel che rig uarda i sieri sifilitici, e .~ sieri '.J.or1nali, poichè i risultati sono µositi·vi (Ì.ordir1ariu nei primi (63 casi) 1 negativi nei set\.ìll(li 13 casi soltanto !), i ris ultati cbe si ottengo,n o nell'esame dei sieri provenienti da individui ieon: 1aff.ezioni comuni (go·nOO )cco, ulcera molle, tubercolosi, ttimori maligni, affezioni cutanee) tolgono. ' qualsiasi valore diagnostico alla reazione di Landau : essa dimo8tra solo ((una r eazione dell'organismo contro un 'affezione important e, capace di modificare la composizione del siero del malato ».

Ricerca delle sostanze coloranti della bile nelle urine. Si prendono 10-12 eme. di urina :filtrata, si addizionano 1-2 eme. d i soluzione al ro : 100 di cl0ru:1jo di bari·o e si centrifuga la soluzione. Si decanta il liquido limpido la.sciando nella provetta il pr.ecipitato formato; questo s i spappola oon 6 a 8 arnie. di una soluzione a1coo1'ica di acido nitrico (198 omc. di a.l cool e 2 eme . di acido 11ntrico [D . r.2]); si aiggilulngono al miscuglio 4-5 gocce di acqua ossigenata. D opo agitazione si scalda leggermente la soluzione e s i avrà una colorazione ed un precipitato verde per la. presenza di sostanze col ora nti d ella . bile. ·E. C.

TERAPIA. Il così detto nuovo antisettico. Il giornali si sono molto occup.a ti di un nuovo antisettico, il quale .sìi sarebb.e dimostrato o sarebèie per dimostrarsi utfi·lissimo 1n1e1 trattamento dei f1eriti titn guerra. Esso viene a·c oreditato a~ ·d ott ori Ca·r rel e Dakim. In Tealtà i[ nuovo a.ntisetfico ·n on ha moilto d:i .nJU!OV() . È a base di clJortUJro di calce. Era g·i à noto il potere genmicida d1.i q1t1esta sostanza. S e IDlon che :liaJ islua forte akalirnità la reJn,d e corrosiva pei tessuti ed impedisce di u sarla, sal'VO a forti diluizioni le ql\l.ali m! ri!d.uoono 1'efficacia. _i-\ltrettanto avviene per l'ipoclorito di potassio (-aicq1t1a di Javelle), che puir.e è stato la.ngame11te usato dai ch1crurgh'i franceS!i ÌlI1 questla (20)

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g uerra, e per l 'i']?ìacl.orito di sodio (so11uzi·o ne di Labarraiqu.e ). Era anche noto che, facendlo gorgogliare del gas atnidride ca11bo'lllica attraverso iJ clorw-o di Gallice, s i aacr1eisoe l'attiviità g.ermicid;a di quest a S'OO.tanza. Si:ffiatto ris.u ltato v~ene geniera.l:menite attribuito ail1o sv-0.l gimento di acido ipocloroso, molto attivo. Qualrunquie altro acido debole possiede la stessa azione dell'amidride .ca.r.bonica: per es. l 'acido borico. il qual1e , .essendo stabile e chitmiaaim1ente un po' più e.n.ergi.co deilll 'ànnd·r ide carboruic:a, manii·f esta anche liru proprretà di sopprimere la reallilone aJ.cal~llla delila soluzio ne, elfifm5!Dla!ll. dion:e l'azione d'i struttiva s uii teSS111.ti; di più ·n-Oìll im t a ~ t essuti. La mesoolaln2.a di clOllillro di calJCe e acido boil.".ico era gi à stata ·p roposta da V ilnieent ip·er itraitta.:re lie ferit e u1cerooe e ganglfenose (Presse M édicale, 1904, n. 70). D'altra pa·r te, sotto gli auspici di un Comitato me<li1001 inglese, ierarno sd:ate te.seguite delle ri10erche .ruelll.'Università di Edfunburgo, per trovare un 1budDJ a'll!tisettiro. Queste ricerche eraa:io s1bat e 1a.ffidate al p·r of. Loirrain Smith, coadliuvato .dra,l .p rof. Dr.ennan di Otago (Nuova Zelanda), dal chinniiC'o dott. Rettie e da Uin ufficiale m~co, .J1uogotenente W. Cam.pbel~. Bss·e :p<:mtarono eg,ualmentbe a l risultatoi che il migùiore antisettico in ic·h i·ru.r.gia è ~to d!ai una mesoolamza dli cloruro 1dli ica.Ice e acido b.o riro. Gli AA. ic-0tnsi gliavano una mesoo~.anza ia.i paxtii. eguali dlei due p·r odia tti :fioottnenJt:e polverizzati; ritenevamo più idonm. la forma pPlverulentlal, perohè più pratica e meno ~ngombraa:it.e. L a loro relta!zi101ne velllll.e ·p ubblicata oo· British M edical / ournal (24 lug lio i915). Secondo lo stesso giornale (14 agosto · 1915) , or è ci.rea un ain1no ii •p ·r of. Oolhen, diell'Un:ivtetrsità di Lood!s, :im. Lnghiliterra, ·si era m.e sso ·d'acC()(l'!do col do:tt. Daikin, già !Studente iiru q.u ella Università ·e poi enrbraito nel La1b oratorio Herter di Nuova York, per lo s tudio degli antisetffici sotto il riguardo delle aip·plicaz..ioni iJn, chiru.Tgila:. v .erune stabi:lito ohe g1li! amtisettiei elab.oirati d al Coh.-eru sarebbero stati ooggiati batteriologri.~a­ mente dal D·akin; i più prOOJ.JeJtten.ti sare1:1b ero .p oi s?tti provati c<liinicamente dal Ca.rrel, a~h e egli Te&idenrte a Nuo!Wll Yock. Il d-0tt . Da,ki.m è or.a :iin Francia in qual'ità di batteriologo, pt1eSSo u11 ospedaille di guerra di Com1pièg1n e. I ·r i1suI1taiti delle ricerche esegmiite in cc:hllaiborazrl.1om,e con Cohen e cdnl Carrel e pro1Seg uci1te dur1a1nite la. gtuierra sono stati da lui COlllJUnicati a•tl 'Accad!ettnia delk Scienze di Parigi (Presse l\tlédicale, 5 agosb> i915, Resooontii d'Accademie). In fonido n'Qn diJcono molto ipiù o cii di,·erso d!a· qi\l.anto già si sapeva. 1

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FASC.

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SEZIONE PRATIC.\

Ecco come si procede 'Per allestire il nuovo ainti·s ettico. Ad runa solru.zione di clorUtro di calce sii aggi unge cairb.<maJto di soda ; la mescolainza viidnie agitata e do.po 1wa mezz'ora 'il liquido limpii& sc:xvr:a.staitllte viene sifonato 1e poi :filtrato aJttraivienso cotone. A questa solluiziro ne d'ipo~lP.rti.to .siodioo si ag,g i u.ruge una quantità di acido borico bastevole a r.enJdere la . so!uzione 'll!elltra o.d appeln;a acida, titolainJd10tla per mezzo 1®1!1a fen.ç>lf,t:Ja1,ei.n a. (Da!l Journal A. M. A., 4 iSett. 1915). R. B.

1353

durata di questa; può attenuarsi in uno stadio avanzato o diteguaa-,e con essa. Esiste solo nel 16 % dei casi di gozzo esoftalmico (Sainton, XI X Congresso degli alieni. ti e neurologi francesi, Nantes, 1909). Si Vf'de assai più rara·m ente nell'ut0·mo che nella donina . È forse dovuto alle oon1nJes.sion1 che esistOlllO tria la t i1-oi.de e il siSitema s1urren10-s:i1rnipatioo (A. Puifferat, « L e signe d e J ellineck dans le syndrome de Basedow », Thèse de Paris, 1911). (Da La Presse M·édVcale) .

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Prevenzione del congelamento dei piedi nelle trincee. Il c-0inge'laim.enit:o dei piedi è •Uno diei! più .p enosi accidenti. che possa occorre.tie .niellla! vit a di trincea. È doV1uto :a1l'azione pr•ottatta di ult11 frteddo per sè steslSo non u1olt<>i iintenso. Costituisce una min:aocia permanente dellie campagme inve!11Jal!i . A rioh~esta d 1el Comitato medioo à.ngles1e dli studi p er lla: •gtllerra, l'argomelnltQ è stato stlUJdiato a Eidri.rrnJbu·rg.o d:ai pr101ff. Lorra.iin Smith e J'am1e s Ritcih.1.e e 1dail dbbt. Jannes Dawsorn, che p1ubbl'icano ·l:a 1'oro relazi-01ne n!el L ancet de11'11 settembre 1915. Fr.a i risultait1i prin.cip·a li ooncernienti1 Ja pro:fi.lassri. del cc 1piiooe dia trilllC'ea >> a oui sono gi111;nti qqresti AA. ·seg1n1alriamo ··i s 1eguenti : pa:aiti•care il massaggio dci piedi prima di anda:rte in tr'iiruc.iea e un paiio .d l ~olte aJ gioc-no durante Ùlal ipermanenm in trihlcea; ridJutrre qru.esta permanenza se comdJnìcia·nlo ad avtvern.r si gonfiore e iinitormentimento ai pied.i e non mai pirotrar1Ja oltre 1e 48 ore; m;ut01versi quando è po·s sibile ; evit a.re tutti i corr·e di di v1ei5'ti:a rio che p:ossan10 i'llltrruciare la . circolazidn1e .dell·e giamb:e , ·per es . le un101J.e ttiere (puttees) andlreb1bero s:osit'i1tuite con u ose lasse (loose mosle-skins legginsi), che l1iOll 10omprimaino i te.ssuti e che tengono ·a 'llcora più caildo, p 1erchè im1m{~bilizZJa111JO l 'ari..a, ·e con calzaiti am'Pii ecr aJti ; pvoteg.get1e ben.e contro ·il fredido m,o n solta·nto i pied·i, ma alnfc·h e 11e gamib e. R. B. 1

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,

TERMINOLOGIA.

n pane ed il suo valore nutritivo. {Prof. M.

Deut. Mediz . Wo ch., n. 18-20, 1915).

R UBNER .

Il p~obl1e.an.a d,el p:a n·e è 0 ggi U/110 dJei più imp·o rta:nti. Gli Stati se n·e •vceupano, escogitando mezzi atti ad· 1aJS1Situr a1.,e alle popolaz.lionà. questo ciibo essenzial.e . L e diffi.1c oltà sorgono ovuinrque p1er for.nii.rsi di girall!O e di altri aetleali idonei alla paini:fi.caz:i10ne e derivano essenzia1menite d1aigli ostacoli 0011ti al' t'.faffi.co coanmerci:a.Je. · Il graino costituis~e f01nlte rosipicwa di nutrimre nto € la diim.i:nuzione .d.elJe s'OOli:le dli esso deve coniS.iderair.s1 un •pericolo assai gcraive. È provata l 'imiportanza che spetta a l g·r ado di macinazione <l!ella cru's ca e sita1bi1ito che la preferenlZa data al .pa:n1e •COl!l cr:uische.hlo nOlll è gùusti.:fi.cata, p·erchè i pr~nci.pt nutr~tiJv'.i ed 1.ai S·pecie l'albumin1a non ne vengono abb01strunza utilizzati. Il p1a:n1e di fa.rinia a r1e11dim·en,to, del 30 e 70 % d·il maci:nazio1n·e h a miglior .s.ap·o·re di quelloo e<m faril!la contenente tutta la ·c ariossi de d1el grano. Qua:l1u n1qUte sia ] a spec;ile di ·paJ.1e, le fteci che me d1e riva.n10 han111io reazione taicida, perchè si formamo p er fe11111entàzionie acid0t but'irriro, aceti00, eac. Rubner trovò che questa femnentazione acida fa diimilllllire la purtr.eifazione dell'albumina e la :Eormazione . di acido solforico coruilugato. Le perd'i te di sostaine,e nutriti ve, d ov1uite alla f erm er1tazione butirrica, s0110 inote,.,oli an.a aioin straordi111arie, a meno ·Chte· .noin s·iJ tratti di paine fatto ooo· p .a sta acida, il quia:le è mal tollrerato. I.n bas1e ad aJ.lfJre ct01nsiderazioni tecniche e :fi.s~ogiche, Ru.b ner ronic1 hiude che in tempi di carestia bò..so1g ,n1e reb.t 1e aum.e n tare i1 recndi.men:to di farln·a con quello di girano ~utero di circa 13 % ; c<>tn ciò tuttavia il materiale utilizzabLle non viiene aracresciuto nella stessa piroporzione. Ln base agli esperimenti di Miniicanti e Praussn'itz e di altri, l'_I\. i·s tituisce UJD oonfronto tra farina di segale e di f.rumento. RiS1Ulta che l'utilizzazilone della prima, per la stessia: forma di (21) 1

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Il segno di Jellineek.

Descritto da Je llinech e Rosin nel :r904 ( Wie1i. klin. Woche1ischrift, p . 1145), si risoointra. .nreJ. m0t1b.o di B.a?sedow. Consiste irn Ulna « pjgment azlione bru.11asbr:ai, dliffusa uniform e .. mente nella cute delle pal pebre, in specie di quelle superiori. In alto la colorazione è limitata dalle sopra('.ICiglia, v·er.so il lYaiSISO tierm.iin\a a livello dell'orlo inferiore dell'orbita. La cctngiuntiva è intatta )> . Questo segno appare in genere fin dall'inizio della malattia e persiste di solito per tutta la

'

IGIENE.


1354

IL POLICLINICO

panificazione, è mimore. Il1 pane nero di segale dà 1uogo a copiosa pirqd/urdone di gasi, dovuta a f ermenrtazi-0111i iche si s;volgolllO neJJ 'intestino; ~. distwbi dati da quesro esagerato sivriltu.ppo cli gas vrairiano a seron<la. c he il paine fermenrt:a nel tettJ.Jule o solo nel orasso. Non si rt:ratta d'i ferm.entazione dii iOOlluJosa, pjdikfuè niei suoi esperimenti l 'A. potè .assod:a.re che la quantità d 'idrraiti di CM1bonio calcolata è molto magg'iore di quella assai tenue di cel~ ulosa contenuta niell 'alimren~ ; quanto alla perdita di sosta.n za 11JUtrtitilva, si può var lutare all'r % appena. P.er ciò c he rigiUJarda la torma del pane, il Rubnier, all!ai stregu.a di sipeciali osservazioni, è portato ad ammettere c·h e più .razi~onaJe è la .forma grande. Non sil ha lllJeS's um.a prio>Va 1pooà.tiva c he il pane così detto fres co, ma già riaffreddJato, sia poco

digeribile; quindi UJIOn v'è a:lC'll:lla. iragione igienica che consig1i a mangili.-re il panle raffermo. Più ehe 50 annrl. or '&QllJO si era già cominèiato a oreare s.urrogiarti della fairina (1patate, rape, riesidui della pa:epa:ra.z1ionie d·e l sidro, ecc.) ; rma, come già :ill. Lie1big ebbe a dire, taJ.ri. surrogiarti vaiLgono ben ipoco. Recentemente si è ·p .ioposto drl., sietrviirsi dii! farine d'orzo, aJV1en'a , riso, gr.anrtmrco ed aDJC:he f ag'i0011 ; m!a R ub111er non è di par.ere favorevolle. Eg.li mn si dic.h iara .afutto parligi:ano delle misicel1e ·di: farina ed .alimenti di natua.-a a·ndnnale per a1le.Sitilre un; ·paine speciale d± g:uierra ; lo :am.mette per quanrtio condelne il latte, iil burro e le ruova, già i!n 1t11So ; ma ila oosì detta farina di carne è ·m eglio lasciar.lla tlia parte: più accetto e V'ia:nta·ggiiolSO è ma.ngiare Ja iea:rne a parte col panie. È s tato :aintahe messo avanti il pane di savngue, .che non è proprio adatto a g·r ande diff11sionie, pe.r varie ragiond, e l1m1) attecchi~à m.ai. T1t1a1 tutte J.e sostarnze 1prqposte come aggi.u nta alJ:a :tarina , .p.e r economizzare questo prxxlatto ed aumentare il coeffi.cientte 'Thutritivio, del pane, sarebèero se anai da :p referire il latte m.agro ed D.1 siero di 1.atte; cma oocorireTebbero più ampie os1

servazioni. Un rapittoJ.o del lavOCIOI co1llderne il vero pane di fame, di cui si trovano lt1aC'Ce ain~he i·nl tempi normali •presso certe popolazilOll'i e · più spec:i!almente in amnirute di scarr-sissimo raccolto di frumento e di segale (pamd di fa.ri!na dà. paglia, di :f.oglie secche di !albete, di ossa, di l eginio, ecc.). Questi imgr.edient1i del pane di fame senvono a nilennpire 110 stom:aco, non .p osseggono ;valore illllltr.itivi0. È verù ..cohe ·n ell'alburrno di certi alberi si travaino cellule contenenti grassi ed amido, ma s i p roseguono .ricerche e studi, per defi.DJirne l '1uitiilizz.azione qrualle nutrimenito. Rubner tutta' 'Ì1a: con sigl1a vivamente di m etter.e da parte qruel1

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[ i\.NNO

XXII,

FASC. 40J

la ch'egli chiama mania d']ntVentare altre specie di 'Panie non di farina di cerea.Ii. Vollendt01 ohe i su.rnogati ab·bia110 :valore nutritivo, bisogner.eibbe iilmrpiegia.T.ne g·rain!d'i qua111tità; m0 le feci verrebbero a.d aume!llta.re din modo straorilirn0rio, cosi da ·p.riùdurr.e ~on)V'enienibi e distUJ!'bi, senza dire dellia esagerata peristalsi che "V1err.el:::1be ciehiesta. per spiinigere le mia:sse dli ger.einde; ne detr'.iiveriebber.o · pertanto e:ffettli !Slfavorevoli ·diretti e indiretti sull'assorbimento. R. B. 1

POSTA DEGLI ABBONATI. (551) Nei grossi 'Versament11 siero-ematici del ginocchio. - P.rego 1-lsipondetttniJ 11ella «Posta die;gli abb011Jati » a11a sieguente domanda: Nei gr.00.s't versJaitnienti siero-ematici del gilnlocC'hio - oltre la plll.lllbtM-a ed aspirazione del liquido - è o:piportun~ - onde impedire la riproduzione del versametnit'ÙJ - iniettare in cavtità tiintura di iodio o acqua -0tssigenata1 o qualche alito antl1S€ttico? R1mtgxa z,iiamenti. Frassinoro (Modena). 1

Datt. Zainotti Piietro. È assrolutamente · rontrodind:icato iniettaire liqui-

di, com unquie ca:paci di sruscitan-e ru.11a ireazione vivaoe· e della qua.le nOlll si può m~\Srurare 1a. portata. Le conseguenze (ri·g idrità, 0Jllch111osi) potiretrbero essere dolorose. Dopo il vuotamento, fatto per tempo, è op.. portuna UJll?aJ revulsione esterna e · l ".ilmmobiliità assoluta. · Con• questo metodo si evita geneTal-· mente la rip1'oduzi•Qn.Je del liquido.

T. F. (552) Denrunzia dei nati-morti. - Allorehè :uina. donna espelle un feto .di sei mesi coma>itu.tii, m..ort.<> d;a icirca ro .g.ior.nii 'iln1 seg.utito ad tUltl accesso di ~Jam·,psful (per al1 buminuria) dentro l'utero ma.terruo, è ob.b ligato il medico condotto che ha a~slist'1to iJ parto a far.e la 1dleniu'llcia allo stato. civile di futo nat~morto?

RùC>C01Utica (Perugia). Dott. Nioola Gra:ffagnàmd.

NaturaJttnenite dJ meclico che ha asslistito UJn· parto con fieto morto deve farne senz'altro a.naloo-a d:ichiarazione ali 'ufficiale di \Stato civthle se- . o condù il d~sposto degli a.rticQI! 279 e 288 del Codice cii'vilie e 371, 373 e 374 del Codice pemial.e. N eli11as presunta causa della morte poi il medico~ se w.erament:e sia conviinto la morte esser dovu~ aill'eclam.p sia della madre, metterà la dich~ara­ zione cc per eclam·p sia matenna ». U. ROLANDI.


[~.\.NNO

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FASC. 40]

SEZIONE PRATICA

(553) Disturbi mestruali vasomotor1~ e secrezioni interne. - Al Dott. C. Maffi: È molto verosimile l'ipotesi che la ~rezione

di alcune glandole endocrine esaltata rnell'1mminenza della mes truazrione prevalga. sull'azione delle .secrezioni interne anta<Yoniste e che da , o questo squilibrio del sistema endiocrino derivino ditsrt:u111:d. vasomotori . Non ci pare peraltro di dbver ammettere che ta1ii sostanze verrebbero eliminate col sa:ngue miestru.01. C-0a11u·n que, tali disturbi per lo più oonsistono inl u111a Jipertensione vasale, più raxa.m ,e nte in UJna ipotens~one : ed è ragionevo1e il tentatILvo di 1tna cura preventiva di essi con qualche estratto .o rganico che iini queStto calSo potrebbe essere appunto l'estratto di corpo luteo - luteina, ocrei.na - ·o d anche di glandole 1sru.rrenaJj, ~nza peraltro eSJCludere l'uso c:oinlbemporaneo del ?Jtburno che è pure un ottimo sedaitiv.o nervoso ed uterino. Solo nei poc•h i casa. im . cui esista ipotensione sarebbe op·p ortuno ·r icorrere invece ad! estratti tiroidei . U. RoLANDI.

(554) Desi1derereii che mi facesse la cortesia di farmi riis.pondere nella « Posta degli Abèonati, pe.r farmi saipere qulal'è um li·b ro di ostetrici.a pratica, di poca mole, utile per i casi necessari in condotta e da potersi .subito consulta·r e. Valmontdne (Roma). Dott. Michele Guerrieri. 1

Per una pratica e rapida cotislltltazione può • • se:tvJ.rre egregiam·ente il volumetto pubblicato dal nostro :Periodico (e dato i1tt dono agli .a;bbon·a ti) << L·'ostetri~Ui 1}ratica » del dott. Pompeo Taruffi. Al med!i1c.o condotto può riUJScire pure molto ufti·l e e di farei1e consultazione «L'ostetricia operativa» di H. Fiehli.ng, tradotta ed accuratamen.t e a n•n otata. dial prof. Micheli (Edizione Fr. Vallardi) . U. R. 1

VARIA. Decalogo medico per il soldato. -

I. Conserva e custodisci gelosamente il pacchetto d;ei medicitnali: esso potrà rrapp.resent.are la tua salvezza. Quan°d o ti acrad'essie .d i cader ferito cercherai di metterti al 1sd.euro dai proiettili (in un fosso, d1ietro una siepe o U;lll riparo qualsiasi) e possibilllllente accanto a • un· altro compagoo ferito perchè poosiate aiutarvi reciprocamenrt:e. Poi se mon sairà venuto alcuno in tuo soccot'\SJO dienuderai la parte ferita, ripulira!i· la parte intorno alla ferita se essa sarà sudicia

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(ma senza usar a-equa nè altri liquidò.), apri'l"ai cauta.mente il pacchetto di· medi.cazione ·b adando a .non ill!Sudioi:arne il contenuto, passerai ~ulla pelle che circonda la ferita un po' di tintura di ioddo, aipiplicherei rsrulla ferita il ta.mpone di gai"za e lo :fi.ssera~· e.o lla fascia. Quindi se n011 sarai in grado dri. ·camminare attenderai che giun·giano i portaferiti o la vettura d'ambulanza 'P er traSlportarli via. II. Lava le tue mani più spesso posstb~le e almen:o p·r ima dei pas.ti e dopo aver fatto x tuoi bisogntiJ corporali. Esse toccando la terra e gli oggetti che ti .circondano s1· sporcano e 1possono fa'Oi1lmente irufettar:si ooi ocrenni di . gravi malatti:e, come il tifo, lai dsissenteria, il colera, ecc. ; queste si prendono appunto perchè i germi che le prod.u cono entrando dalla b.occa van'll10 a fermairsli .nelL'intesdJino e lo fanno ammalare. III. Quando ne arvrai lai possibtlità lava il tu-o corpo col bagno. I~ sud1ciume che ricopire l.a pelle non solo è daD!noSio alla salute, ma nill. caso di ferite entrando col proiettile nella carn·e •produce gravtllssime complicazioni; ru:n1a ferita su tlln.a pelle pulitai può guarire · in pochi gi·orm: o setti·m1ane, mentre se colpisce la pe1le ricoperta di sudiciume ·sii ~·nfetta. sicuramenrte e può per questa ragione u ccidere il soldato o metterne a grave pericolo la vita. IV. Non bere l'acqua se non bollita o comunque steriltzzata. È m olto facile che nei paesi• rin cui si trova della truppa. combattente si sviLuppin.o le epidemie; in que.Stt i casi l' acqu~ qu1as1 sem·p re si infetta coi germ:i delle malattie, e il moµo più s.icuro diii uccid·e rli è il far bollire l 'acqua che li contiene o sterilizzarla coi mezzi d1~ cui i mediai! che seguono gli eserciti diispon;g on.o . V. Nari a1busare degli alcoolici ('Vino, cognac, rhum, . acqua'l>ite, liquori). Noni credere a.11a illusione che bevendoli puri· essi aumentino o ristorino le tue forze. In realtà non fa.Tullo che ubbriacarti e avvelenarti. Potrai 1.n vece l.5!0ddisfare meglio la tua sete aggiu.ngendone una piccola quantità all'acqua bollrita o sterilizzata che berrai. · VI. N01t mangiare 'Verdura e frutta crude. Il cibo ch·e mangerai deve essere bollito o com.u nque cotto. Pensai che tutti i prodotti che pq-oven.g ono dalla terra posisono essere ri1nquin.ati dai germi delle malattie ci.n~ettive e che questi sd.no ucctsii dalla cottura. Anche il latte corre il pericolo di essere infetto e 'Perciò non lo berr0t senza averlo fatto bollire priima. VII. Non fare i tuoi bisogni corporali se no1L nelle fosse a tale scopo costr·u,ite o nei luog1ii a ciò destinati. Se non prenderai questa pre1

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IL POLICLINICO

cauzionie, e d i·sseminerai· gli escrementi dovunque, e s e così faranno anche i tuoi compagni, si produrranno sicuramente gravi epidemie di lThaJlattie infettiv.e. Gli escrementi dei! malati e d~i convalescenti contengono i germi di queste, per cui se essi n.o n vengono depositati néi luoghi ap.pos.ti e d:isinf.e ttati, finii.ramno coll'ilinquinare il terreno e l'acqua ,e per mezzo delle m•o sch.e e degli altri insetti c·h·e si sa.ranno posati su di essi, semin1eranno l 'i·n[ezione su tutti g li oggetti che ti circondano, e prima o poi finirai col cader m1alato. VIII. .Non portare a contatto della pelle che 'Vestiari facilmente la'Vabili o rinno'Vabili, e quinc1i solo ,b.iancheria <li ·t ela, di cotone o di fla:nella, a ltrimenti accumulerai in essi e sulla tua pelle il sudiciume, e tu sarai e:siposto a tutti i gravi i.rl1conven.i.enti che questo produce. IX. Proteggitii dal freddo e dall'umidità, poichè a:ncbe ess1 possono essere causa di malattie, come i reumi, le 1lir.onchdtr, le po11noniti1, ecc. A questo scopo prenderai le prec:a.u zioni di un·g ere di grias1so le estremità più esposte al freddo (manri, piedi), e circondarti. il petto e il ventre di larghi pezzi di carta che metterai fra la pelle ·e la bia:ncberia, e che rinnoverai appena sudici. X. Rispetta le do-nrn,e 'dei paesi in cui sarari co1idotto . E ·ciò si•a per dovere di civiltà, sia per evitare delle malattie che ti ren1derann-0 invalido senza aver combattuto, e che rovineranno forse ìrreparabi1m·e nte la tua salute. G. PIER! . • A u n'adu.-. nain1za 1d ella I. R. Sociie tà l\tledica d1 Vienna ten1uta n·el.lo corso apri1le (B·erli·,rier J{lin. ·w ochens chrif t, 31 mag. 1915) il clinico chirurgo v. Ei13•elsb:erg priesentaiva u1n paiziente il quale otto .a111nli prima in America aveva avuto .amputati i quattro arti! pr.e sso le iniserzioni, in segud.'.bo ad uni grave eletbrotna.uma. Sei llJJesi dopo essensd esercitato ad utilizzare i s uoi monconi, wien· n.e fornito dii quaittt-o arti alftificiali da un oostrurbt:ore am!erilcanro. Dirvellllle, itn tal mlO'dio, capace di gu1aidJag.n1airs~ Ja vita ·d a sè ; pdtè ca,mrni~ nare senza wppiicare e 1percorrere 1Steniza 1èa.sto11e 18 ~hilom.etri in un gionro; erai caipalce di ,·estirsi e svestirsi e dJi, ci1b arsi da si;; e nell'insi eme noni mostirava u.n.a :girainid e incapacità. Que· sto soggetto venne mostrato, a islcopo morale, ai 1ni.l itari di VieDllla .c he aV'evano perduto i loro arti i1n, batt!a1glia e si 1propose di esibirlo, allo s tess•o .slropo, in altri 10Sij)edaln1 mil1tari. Il Medicai R ecord del 21 a.g osto 1915 richiama questi fatti per dùlmo~.a.11e la superiorità della prot esi am ericaua degli airti. (24)

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CENNI BIBLIOORAFICJ.

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Protesi americana degli arti. -

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Non si recensiscono che 1. librl Pervenuti in dono alla Redazione

Prof.

Co1iferenze ai medici in g~erra. Edit. Istituto Sieroterapico Mil0lllese, Milla.nio, 1915. MAURIZIO ASCOLI.

So1no ·r icordi di patOilogia e di cli'lllica, ncmm.e cli terapia e di poofi.la.&5i dellle malattie inifettivie 1che più frequJenteim.enlte intresitano gWi eserciti im. guerra. Il" prof. M. Ascoli ha ~sposto in queste iCIOlruf·eren'rle tutto q1Uanito si poteva sfruttare d!all '1e sperie.nza fa1t'ta .negli altri eserciti. duram.te i nove .m esi che precedettero l 'irntervenrt:o del1'Italia. La foirm.a. letteraria, carne queH.a cui è adusato 11 conierenziere, è classicamente italiana, e ren1de .piamia e .p iaicevol1e J.iai lettura del libro. DR. Raccolta àl1ì -ruozioni di medicina s.u alcune malattie da inifeziOne, deL rtcambiJ e dei re'n,i , più comuni, ·e d'elemerrvti d'igiene e profilassi pel pubblic,o. Un vol. in-8° di pa.g~ne 118. Alatri, Tip. Editi:. Prof. P. A. Isola, l9r5. L. 3.

M. GUERRIERI.

UJn'esiposiz.i001e <lici fatti più essenzia.li dell'igiene, della ipatologia e della temipia. Pregio pr;eci pu10 :ne è 1a sotirietà : 1'A. si 1!imita a quel tanto eh 'è Dieoe.sS!ario conoscere, pre r p11epa!!Me l ':01pera del mec1ico o co.m.p1etarla. IJ. tlarvoro adempie bene lo s1copo diella propagiamda ~·gi,enri..oo-sa­ È

1

n~taria.

R. B.

Premio semigratuito ner gll abbonati at "Policlinico ,, :

ELEMENTI DI ODONTOIATRIA e di protesi mascellare e facciale ad uso del medici e degll studenti di medicina de] Prof. ANGELO CHIAVARO della R. Università di Roma con prefazione del Prof. F. DURANTE.

Seconda edizione, in commercio al prezzo di L. 10, per gli associati al " Polidiniro ,, sole L. 6 franco di porto. Per riceverlo prontamente, inyiare ci.rtolina-vaglia al Prof. BNRICO MORELLI • Via del Tritone, 46 -

Roma.


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SEZIONE PRATICA

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NELLA VITA PROFESSIONALE . Per il richiamo alle armi dei medici condotti.

.AJnz•i:tutto, nei rapp1ooti del g·raido, noi pensiamo ch'ei ·non is'ii può pretendere dai 1c1etti saJlilvii credo 'Ì1n dov-ere di mettere s'llùl 'avviso il tari il titdlo di pareggio o di direzi-0tne di osrpenostro !J>residente generale e tutti i medici condale pe:r con.cedere loro il grado, quando la loro dotti, specialmente mrali, c·h e s10111101 i più, per 111na attività si eSiplica in attro campo, campo pe~ò q uisti'One di interesse asis.orl1utamente vitale per che corrisponde 1benilSls~ano alle mansioni d!el mela classe, e che menta tutta l'atten~ione in quediro in g·u erra. sto .m omento, per evitare dìutu.J:ie recrirruinauoni « • . . • abiitt:uato a dover fare ra.p idament!e la d!iae rampogc!le. « gnosi senza 1'ausi.1i:o di mezzi di laboratorio ... Conosciamo le 11110nme attuate dalla Sa:nrità mi~ «ad indiicarie rapidamente le ciurr-e, costretto ad lita~e pel rreclutamenito del pel1sonale sanitario, « interv·enti chirurgici di urgenza, til medioo cone . per l'ass-egnaiion:e dei gradii agli ufficiali mece dott-oi dei piccoli comuni è ~1 s.amitario che !Più d11ci. « si .attagliia alla figura del meffitco militat1e in GiUJstarm,ente però que11e d~srposizidnrl. avieiv-aino «tempo di guerra... (dal Policlinico). sopratutto riferim·e nto ai medi e.ii lib.e ri esettenti,. Sar·e h·b e qru:iindi equo che il servizio i>rest;alto i qu:ali eralnl() claisisificati &i.a ~per anz:ianità (tein .co.n1datta f asse equi.parato al sertvizi:o mild.,~e nJenti) che per titoli (capitarui e ma•ggiori;) . agli effetti dell 'a$Segnazi101nie dle[ grado; perchè> Dei medici condotti non era necestSario occufra:nea.inente, è strano .che all 'ainz1anità, al paparsi, perchè essi in masslim:a1 parte ·erano per reggio, a tutte le a ltr·e conldizioo.i si badi, e diel legge esenti! dal iserviiio, nè si pen1sava di po·tirrocinio di condotta non si tenga poi alcwn ter.ne aver bisogno. conto, cosa questa che dà allro condotta un diOra cperò :vi sono alcuni fatti che fanno sieriasprezzo, un non :so che di iinif.eriorità, n?è vero meìnlte dubitaxre che anche i medici co·n dotti esene nè giusto. tati vierrain1n10 richiamafil in siervi~io, v:ale ~ dire: la d~51posizio11e ch'et acoogliiie nnedici iche hanno -v1ltrepassato 'il 40° ainrno di età; ·U'lla circolar.e anri.niE vi è un'altra cdndizione dii ordine assolutasteriale che avvisa i Comuni che i anedid1condot- mente m1orale. ti ri1s pettivi sii considerano esentati sol1tanit:o :iin1 Sa-pip iamo generalme.n te gli &forzi dei C0tmlulni V1ÌiaJ ·pr-vlV'Visoria, perr ora, valé a di~e che 'potranr:urali 1per !p·rOCtUa:"télirsi rù.n a:nedico : sfo["zi che sii no s~p-re essere r.i ehiamati ; 1nfine i.I de~reto :rilverberainrJ1 1&ui biaanci lnon semrpre floridi : saiprecenJte tS:ui senm di sanità pubblica che dispopiam;o .a·n .ehe .dlei sa:c-rifici ie he i1l medico, dopo ne l 'IOlb!èiJ.'.igo ai medici di qiualJunque età di eser- aver sio steniuto un concorsoi, aiffro1nta .p e·r sistecita.re in coindiotta in qualunque Connru·nie· venga marsi, icio o la •P't'O\Piria famiglia, ~In. ·Ulll p·a.e sle ruordinia.to .dai! ·prelfietti della ip~ovi.ncia. rale. Tutto questo dioe chiaraimerute, ed aJntche giuDa questi dtuie termini emerge ch.iial!.a la c:onstamente che, la•l l''occorrenz.a, -i1l Mi'llistero della seO'uenza d'el :t'i.chiamo .alte aim1i di un medi.crJt o guerra vuol tenere le ma.ni libere ipie r l'impor- condotto .d i un comu111e rurale. tante servizio di as!s.istenza sanitaTia. Non credo che il G1ov&no vorrà e potrà obEd è iper .t anto che è neceS'S.atio ed urgente ùc- J::,J igare i Com1Uini a conservare lo stipendio, macupairsi delle oondizioni dei medici cond?tti 1"u- gari ridotto, ai medie~ condotti titolari riichiara•li1, attualmente esentati, in caso di richiamo. mati, mentr,e d101Vrainmro sopportare la spesa non • , . lieve <li 'lltn interiiDIO - sipesa tassata senza appello . .E d'ailtra parte oredo si ·ri1è elli ogni sa·n a Così come stainillo le c:ose, se essi s alt'anno rimorale qua•ndo LSti. 'VIUOl obblligare un povero mechiamati p.rian~ del 31 di.icembrie 1915, rien:t·r eran- dico a percepire uno sti p~ndio da tenente, con aio ne.I.re norme 1arti11.1ali, ed aviran.n o il g·rado mas - obbliO'o di dare a vivere a sè srtesso ed alla prob silIIlo di tenenti : vice\•ers!a, se saranno xicliialointan:ai - .n on s\i è pa:regg.iati, e P ria famiO'lia b • • mati dop10t quel termine, ·n.on te.irutreran:tllO più nel- quind!i non si può aver.e nessu•na spera.in~ di rimaner.e :n ella resiideniza. della ipropria famiglia la legge speciale, e seguira.n:Do le sorti comuni, prestando servizio magari COime s em.plici sol- col pericruo di perdere un pvsto dove s'i era, bene o male, sisrt:em.ati, un piccolo cereh:io di clientedati di sanità. la~ ecc., .qu.a·ntlo in condottai a1 stenti si tira:a È giusto quest01 .trattamento? Noi crediaano d 1i1 no, e .ne intdli cheremo L-reve- iru1anz.i una vita grama collll tre o quattrotnjla li·r e di stiipendìio. mc.:ite le ragioni. 1

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Tutto per la ·patria, plruudtiaimo anche noi : ma rava la .n :omina a sottotenente medico a. chi anon è detto poi che .u n collega che ha avuto la vesse aa 1a/wreaJ in anedici!na e chirurgia ; a tefortu·n a dii pareggiarsi d!opo ;pochi anni di; laurea, nente a chi avesSle questa Laurea da più di 5 sia ca·p itano, restando d'ordiio orio 111e:lla città amlnii.; a capitaJllo a chi possooesse una libe,r a dove esercita, c·o n cerchia di c}ien1tela auan. ettl!ta- docenza. Già si è fatto notare dia altri che poteita. ed nlll ip·orviero, condotto che ha logorato tina va essere opportuno. e .g iusto che fil la.iureat4 da esistenza 11el sacrifizio e niel Jlaivoro, che non oltre 10 aJn.n~, o da oltre 15, pOltessero aviell." dipaventò iJ collera ed i1 .teirremotp, <lebb,a ora es.- ritto egualmente alla ttiomiin.a di caip~tano, come s1e re trattato con lo scu.d'irscio, p·r esta:ndo servi- atto di ri.guard10 ~illa loro età e1, più ancora, per zio e ·perc•e pendo il o sti ~en·d~.o ma.g ari da sotto- una giusta val1ultazione di nwnerosi tiitol'iJ dii p~a­ tenente . ti.(:a pr.orfess ional1e; la quale, in molt!i casi, può P.e rchè, a]tro a1n1a~1101n~Slll10, il medico crc1n1c1otto, rius1c ire assai ·p iù utile iaill''Esercito di una liche no111 è già 11ffi.cìale, è ·m esso tl111 condizion,e di bera docentza 11!1 materia pJUTamente dorttrinale. _ii.on p19'ter avere a1tµ:io grado: in quainto IDIOlll Ma .sta pure il fatto ch·e a laureati da 10 e più può fare domai11d.a di pasrsaire nei 11ulolli degli uffi- anlnfÌ, fu as.sieginato in ·realltà i1 g.radJo di soittoci1ali di ·ccan.plem-ento : p·e na l 'leslSere co·n1Siderato tenen:te; e ;i.n tal grad·o tuttooa sono tenuti, a.d dimissionario <llailla 100111d-0tta, da armmdìntistrazio- oDJta di r.epJicate e regolari domand·e . ni ben1e inrf1ormate, e bene avvedute!. ... • , Altra imiportante questilollle è la destinazio!lle. È quindi ill~cessario tener p•r esente e.d in giu:Miediici del tutto n1111ovi al serv1vio mil\ita.re, e sta con1si,derazlione a1n1che 110 stip·e ndio che lil megià matuiri (ìad esiemp~o1, di 38, 39 anni, i:g nari dico per0eip:iiva in· oondotta, e la assol•u ta impos- dli vita militare per.chè di 3a oategoria), furono ohiamat,i 4'a;utori1tà alJ.'a.tto 1de11a mo1b ilitazinne, s~bi1ità da parte id ei Corm·un~, di con1ServarJJo od e imrn:edia.tamente mandati a p:resfu.r e servizdo in.t eg.r arlo. di ·reggim.e nto, aa fuiomte. sa asskura che quiesto fatto « è a.mmesiso dal· regio.lamento » ; ma s1locom•e è p·u re ammes.so 0he possano andare i più S·e l'on. Brun·e lli si piersuad·eirà di queste ragiovani e 'i g'i à iniziiati al sewizio speciale di g'i1oni, assol1u1taan.e nte obbdettive, della gran massa reggimento, è· Cfertattniente desiderabile che solo dei c oanp1oJnletnlti l 'Associazione 1d~i medici .con111.e l casro1 che di tmiedidi. giorvani non ve ID.e siawo dotti, farà s·e ntire la .stua va1lida· v·oce presso le disponiìb.iJ.i, slt malll!diinto agli avamposti, e vi siaaiutocità comipetenti affinchè, in caso di rich~amo no tnattenhtti, quelli ·,più matm.ri. dei ·m edici rt11-ali, sia assegnato ad ogruuaio il Tria i fatti .che si patr.eb.biero p1"endieire in cO!Ilgrado in ra p1p-0rto .aig~iJ anni di servizio p·r estati sider:azione p1eir imnnedJiati provviedimenti, altro ci.·n co11:dtot'ta ed al.lo &ti:penJd.1io. perdeipito. ve n'è che riguair.d.a li medici sotto 1e armi. MolE la Patri.a potrà lf.are sicu·r o aisseginiamento su ti di essi, medicd. c01n1dotti, avevano av.uto affitremila taltri m.ediic i, abituati ai ·saCTi:fìzi e ben darmento, dai ris,pett11vi comUtni, in:spirain:tisi a 1 al1,e nati ad 1ogn ~ disagio, ii q.u ali accorreranno circorari ufficiali, ohe (( lo sitipendiOt dei méd:ici senza esd.taz.'ioni a .p restare la l.or·o1 opera colà condotti oorebb.e stato integràlmente ma·n tenud~ve vi è una gloria da conquistair.e , un a lto dot:o, d1t1·r ante ill .siervizd.o .militare ». I·ri:v:ece i.I de.. · vere d.a compiere. creto [IUiogotenz.iale dello. sc01r.so 1ug1io, riguarRoccadevandro (C·aser:ta). daJnite gli imipiegati dello Stato e deThe pubbliche Dott. GIUSEP.PE FARGNOLI. A,m:niinistraziorui~ :flu· aipplicato arocl.e a1l medici con.diott'il in .senvizio ·miJita.re ; ai quali fti considerato come stipendio anche il:ai .i!n!dennità · ·di Gradi e retribuzioni dei medici richia.mati. guerra. In. pir.at~ca, accade che mediici maitu.ri si tr:o~ Rioevia.a:no e .pJU:bblichiamo le segu1 e nti lettere : v~nlo, OOill lo stJesso grado di giovani diaiotteruni, ·a divid.ere aon illoro le f.a~tche ed i pericoli della On.. R edazio1ie del « P:oli011nico », vita di :aivaimposti, trattati con identiche condiPrea:ntesso1 che tutti gù1i iinlteresisi iDJdlivid:uali zii0ni di onorari, :salivo Jire 15 e centesiiinrii 24 in . debb-0no oggi :tlalC>ere di f<ronte ad smpir.ean.i interes- più, menlS!ilrrnente, p·e r la laurea [.n m edici!Ila. e sii della Patria, pur tuttavia, dato che era ed è chirll.11gia; ma i'. giovaìnli sottoteneruti non debbotuttora p.ossiibil1e p·r.o vvedere a oasi speciali, .s1en- no provvedere ic he a sè srtessi, mentre il medico za affatto }1edere, o inrtralieiar.e , gli oè1biettiivi namaturo ha, a casa, una. famigliia, fonse numerozionali, vlall Ja pe·na dii affermare oon p:reciisione sa, alla quale piroiVVedere, e che :Ìi.on ha, per lo qua.nto rigt1arda il ceto me dliico, nelle circostalll- piiù, altr·o provento di sorta. ze a ttuali. Alcuni collegh'il a1 fronte . Il R. decreto u. 357 d:el 28 mairzo 1915, assicu1

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{ANNO XXII'

FASC. 40]

SEZ10NE PRATICA

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I

Rom.a, 22 .luglio 1915.

* ** Caro Redattore del giornale

cc

Il Policlirui.co », Ri0ma.

Con svi vo senso di .g ratitudine ti faociiaano giu11~gere il niostro plauso 1 per avere siegnalato nell'autorevole ~eriodico Jie mancate pirottn.1ùZio1nli dei medici mi11i tarri laJ!liziaini. Ti facciamo os,s1erva:re però, nella i.Sll?eranza che possa 1esisere pirosp~ttart:o a chi dii raigione, rahe non soli0 vi sono m·e dici oon r4 ain111:i di }.aurea e r3 di illomin·a alllcora tenenti, mim che i~n tali con1dizi-0ni ve ne sono molti f ra i .medici di .comp1ettnento, della milizia territoriale e de11a riserva e cioè o.,m r5 e 16 ammi di laU11eta e con 14 e 15 a.nini di 111om:ima oo rufficiale ! La 1nQStri.ai è una rpr-OlfestsiOlnie che ci abitua al bene per il bene senza tanJbo imdagarie, ma non si può fare a ,meno, 1qiu.ando ce \n1e venga offerta !L'1ooc.aislione, di ri.ILevaire un contl1.aislbo tanto stridente a .dutt si ass.is.t e: Jtai grande rioerca dell'op1era nastra e la mreSlsuna defiere1n·z a ch'e rei si us·a quando d'a.l tra parte s i creaino tcarrierie vertiginose in tante altr.e categorie d'u:fficiiaili. Con cari saluti. Roma, 23 settembre l9r5. Alcuni tuoi lettori ed ammtratori. 0

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Zon!a di g.uerll"a, 27 settembre 1915.

Rispettabile Redazione del giorn1ale « IL Poltcl'imico » R-0ma . Netl :fascicollo n. 38 de'l Policlinico. a p1ag. r289 ho letto J'arti:aolo .it1fViato da un. m edrico daJ! fu-onte ilig:uardiainte la posiz11on·e dtei m·e dici di 3a. caitegoriJai ~. Aderisco com.pJ'etamente a quain:to è detto ine11'accerunato articolo e plaudo cod!esta R.edla!ziraine per la campagna giusta intr.apresa. iin tprò del diritto leso. Al detto arli'Colo, oltre iai quan.to è detto, bisog.nereb0b e aigg'ilu•n1g ere: e faci·en.t i parte della milizia territoriale. SiicUilo che Le giungerà giradita 1a ania ade• • s1on1 e, con oss1ervanza mi cveda. dev ..mo aJb1bonalto Di01tt. EMILIO COSTA T.en. med. 8° Bersaglieri, 38° battaig.1.

Cronaca del movimento

prof~ionale.

D'lffide e boicottaggi. - Ricevia1llo e di buOlll grado pubb1ichiarm!O .1a seguente lettera dell 'ono:revole Brunelli :

Egregi colleghi del « Poli.cli.nico », Asfsente dalla mia aèiituaJJe residenz;ru 1.eo-cro 00 solo ora la vostra nota interroo-ati va oiroa i . o criteri ch1e la. :nostra Associazione attualmente segue miei .riguardi delle d'iffi,çie ,e dei boicottaggi. N1eiss.u't1Ja contraddizione. E n.ehla deli;b,e razione dled Cdnisig·lio diret~ivo e, m 1eglio, 'llJelle note esrpl:icative che in prose· giuo la Presidenm centrale dette al JP110IPO!Stto · .siulli « Medico condott0i », s'if <lri..51se che le diffide e i boirottaggi era11J0 sos.p esi per tutte le !Ù:V\end.i:eazioni ecoinioaniiche e di ·p rincipio, ma che questi m:e:zzi .di .lotta sarebbero stati ugUialaneirute a ppli.cati ai Oomuni ql\llaJ.ora .sti foss·e trattato di ·patenti illegalità o di evidenti aibusi della nostra tregua 1per carnrrnettere rap'.Presaglie a da/Il.no di colleghi. Ora la d~ffidia che voi citate .r iguarda ap,p unto una patente .i llegalità .che potrebbe esser.e ainch·e ttna e.vi.d'ente .ra1p·p resaglia, giacchè, come avrete vis.to dalla motivazione ch1e di d.ettiai diffi1d a si è data, si tratta di un licenzia'Y1iento allo scopo di non far prendere la stabilità al medico che starva P·er vompiere il b?entnio di prova. Certo della. pubblicazione di questo mio chiarimento ringrazio e cordialmente .saluto. Vostro: Datt. BRUNELLI. • 0

Per l'assistenza sanitaria civile . - Il Consiglio dell'Ot1dd.ne id ei mediai della provi:DiCia di Milalll/OI ri1c~iama l'?-ttenziaoo delle autorità civiEi e militara.' su11a .necess~tà di ma'llltenere integra e in pienJa efficiienzia p1Ur iin questi momenti l'assistenza, sainitaria civile; ·.p laude al1' diecr.eto luogotenenz:iale del 3 setteJillbre cor:rente, che a questa necessità si !ispira, e richiede che ìDclle poss1bi1i future militairJzzaiioni dei medici e degli infermieri, questi non siano allontanati dalla loro sede: con uno sforzo doveroso e volo.nte110.so la doppia a51.5istenza civile .e .mililta.r e può essere compiuta; e richiede che si iproV\Vfelcla a rmanten1ere per l'assistenza sanitaria civile quel numero di letti che nel prossimo 1nverno sia da ritenersi assolutamente 1ndispiensab11e; e infin1e rec]arm a che un 11ro-ente ed enero-ico o o iirutenvento ·g overnativo ·pro;vveda a ·n on lasciar manca:re gli strumenti chiru.tgici e :iil 111ateriale di meclicazione e a fcxrnire 1'e fa.r madie ospedaliere e priviate dei med~cinali ne.cessar~ a oo-i.usto prezzo, Jnentre ora per 1J fatto della guerra, di molfi pr.odottti 'lliOn facilmente s urrogabili aironi sono esauriti, altri v~nno mp~damente esaurendosi, e altri di u so quotidiano necessario, per effetto di u.n a egoistica, sf.ren\.llta spequdazi001e, au•me:ntano vertiìgiruJOsamente di prezzo. 1

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IL POLICLINJCO

[_<\NNO

FASC. 40)

medico ~nterino da oltre un iainltlJO, ca.duito da una vettura p.er imprudenza ed iines'Perienza del conr (5537) Pensio11,e. - I·l D ott. G. O. da S. d esà.- <lucente, hai diritto a rivalsa di danni .sri.a per dera conoscere i•n1 qual modo debba !reg.oJars.i: p·eT i.nt.t ennità permanente o transitoria, in quali p1"oiscri'veTsi ora alla Cassia pensi'()llli, avendo 56 porz1oni e can: quali formalità. ainJni di età e 29 d 1i ser.vizio. Il oonducente che per imprudenza od imperiElla potrebbe profitta.ire della disposizione conzia cagioni danno a11a di ilei salUite è Tesponsatentuta :nello arficolo 42 del testo Uiniloo diella bile ·p,enalmeinite per Jiesd.one colposa. Il padre è,. legge .siu ]la Cassa di p1rievidenza p·erc-hè trovavasi :i.DJveoe, responlsa1bilte civil!mente ·per i danni che in servizi.o alla entr.ata im vigore della legge 14 le sono derivaiti. El1a. deve fare, qurl.11di, ir.egolare luglio 1898, :n. 375. In virtù di tale articolo è quer.ela e presentarla al Pretore ocl a qualsiasi collJC'eSSO il ricdnoscimenlto• di tan.ti aroini cli ser- ufiicilale diii polizia giudiziaria. li Comune !DJOn v·i.zio effettivo quant'i rnle occorrono per comp•le- è ·te!n111to a ri!s ar.cianento di dJ~rmà. iperchè la vet.,.. tare ulnl q.u iindicennio anteriore allla. iscrizi'()llle. tura, da cui fu determinatoi l'iinfortnmio, non era D oiVireb·b.e rima1nlere iscritto alla Cassia per ail.tri lnlUIUiicipale :ma pr.i vata. Pier ottenere la liiC.enza. dleci ,annri almeno e ·pia.g are in tale decetlJl]io, ol- s traordinaria per inie11mità si munisca di certitr',e il rontriib1ulto ordinario annuale, anche il oaficato medico e lio mia1J1di a1 s~nidaco. In caso di pitaJe corri·spondente ai com·ples.si:vi rontri.,b uti , rifiuto o di Tita.rdo nel provvedere, può rivoldrel Coon11nie e del medico con l·e quote mutue g·e rsi alla G. P. A. e gli i'Dte·resS~i rompesti, cioè 1utna somma che si (5541) Esenzioin•e dal servizio m'lìlitarie. - Il ag·g ira fra ~e 4 o 5 mila .Ji·r.e. ·Con 25 anmii di ser- Dottor a.b.bonla!to n. 5555 desi·dera conoscere se ·vizio ie 66 di età liquitdletrebbe J.a pensione di sia vero che tutti e du:e i sanitari c0ndotti dii lire 1541. T.ale penJs~·Olnle sarebbe riversibile agli lllill Comune avenrt:'i una popolazianie di circa Qt.. orfalnti m~norenni in cp!'Oparzione della metà. tomila .abitaniti .stieno eseniti iper liegg.e daJ. servi(5538) S·u,pplenza di un collega sotto· le armi. zio militare da·t o il 111Umero rilevante della po- Il Dottor L. L. da P . d·e sidera conoscere se po1azione di quel Comune al cui serv'izio si troessendo tStaito intvitait.o dal sd.(nida.oo ad assumere vano. la sttprpleu.z a di 111n coùlega chiamat·o sotto le Per effetti<> dello artioo1o 1° lett. q) del RegiC> armi tp•OI~ prebendere c0'1Ilpenso conv1enzi01nale decreto 13 iaprile 1911, .n . 374, so1no esentati da o solamente quello fissato n1e l capitolato per le qualsias:ii servizio militare dlue 1n:e dici nei Cosup·p 1enze iin caso di congied·o. muni aventi popolazione fr~ i 5000 ed i 15.000 La .perma:n:e1nza solf::to le a11mi .n1o)nl può essere abitanti. P.er ottenere tai dispensa oc00rre che , ..alutata, nei rapporti della ~u 1ppl.enza, come un si .presenti al DiSitretto militare da cui il sanisempJi,c e conged 0 p,eochè ques to è d1 durata detario di pende prima della p:reSJentazionie alle t enninata di un mese mentre lo stato di guerra armi t11n· .cei·:tii:ficato dal qwa;le risulti l'impiego h·a, termi:n1e in1determiniato. N.01n posso11P essere, c·h ·e 1d à diritto ai~n disp1en.sai e ciò per :effetto perl.a!nto, api)licate Je 1nrJll'.lne s.tabi:lite nel ca.p i- del} ',articolo 1° dlel R . decreto da oonrvertiirsi i.n to:laJto j?ieT le s.~pple:nze in tempo di cong"ietlo. legge clel r8 marro 1915, UJJ. 668. Ella, qui1n1cti, accetfando la supplenza, è 1i1b e:ra (1543) S ervizio militare. - Il Dottor C. M. da: di :fi.Sisatre quel ieo1u penso che crede oon:venietilt:e V. del~la cha.sse 1864 dimissionarlo ufficiale mecli accordo co111 l'am.mj1ni~strrazion1e oO!lllunale. Il dico di coimplem;ento desidera conoscere se per sindaco non ·può 1m1porl.e di fiarr-e ]a supplenza disposizione specja]e relativa ai medici mili.tari, coru iJ com1p1e\nlso che f-0sse unilateralmente sta- po.ssa essere cl1iamaito sotto 1e armi indipendentemen,t e <lal1a chiamata della sua e lasse oppure biilito dalla iamministrazione. (5539) Stabilità - Servizi1o a scavalco. Il iin 'Occasidn.e d.ella .chiamata idiellla sua classe. DeDattor U. G. dia C. titolare della rond10tta ha sridera, inoltre .conoscere se es'Sendo unico medico fatto per U ·Dl 1periodo di tempo senza interruzione consorzi,al:e qUJali 1"\ratkhe debba fare per essere il servizio a scavalco di altra c-0n·diotta rimasta esonerato da quaJs iaisi :eventuale chiamatia. _L\. vendo a s uo tempo tassegmate :le proprie div'"acante per la :r1n;unzia del titoilare. A v:e1ndo 1nissioni ed es1sendo state qUJes1te accettate, tlllOOl v~nto il conoouso irn questa seconda oondotta desidem coooscere se .agli effetti della stabliità ha al presente aleUlll' obèJigo di servizio :m,jJi~ tare, e quirnd:ii no,n dev:e ·p resentarsi mè con la sia valido il periodo del s:eirvizio a scavalco. propria classe nè indipendentemente da lla ch1aIl servizio a scavalco non è rompu·t abile n:el mata di questa. Con le dimissioni S1UJbeil/trò negli periodo di pro·v a agli effetti della s tabfilirt:à perchè obblighi nottmali di ùev1a1, obbli·g hi che ora per 111.attlJCa del requisito della i:res'idenza stabile tniel raigio ni di età sono com,pletamenrt:e cessati. Sdlo Camune. ·v ol.onitariaanent.e, cioè arvanzaindo analoga istan(5540) Risarci1n ei111to di da11.ni per infort·u,1ito. Il Dottor F . S. da N. desidera sapere se un za a·l Mi'lllis.1Je:ro della guerra, potrebèe essere,

RISPOSTE A QUESITI I ! DOllllll)E.

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(_i\.NNO

XXII,

F ASC . 40]

SEZIONE PRATICA

come di1missio.niario, r:e~ntegrato

grado e , quindi, essere ich~aanaito in servizio . Come uin~co med'ico .del ronsiorzio ha diritto ad esenzi•one in casio c11 chiamata .per effetto d'ello arti colo 1° lettera q) del Regio decreto 13 0,pirile 1911. Ad ottenelie l!a esen2io1re occorre che ~pr11m 1a1 della chiamata si esibis1ca al Dist11etto militare dlai c ui dipende un .eerti:fkato attesta nlte il p•osto ch·e attuialmen/te oopr:e e 1 a u-niici tà ·de l 1Sain~tatio. Però nel

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questal proceèLuna è, :seioondo noi, ultron1ea dal momento c·h e, com:e s i ·d is!se, el'la :non hia al presente a!l1C'U.n obbligio di servizio milittarie. Dacto.r JUSTITIA. 1

·

CONDOTTE E CONCORSI.

CASALOLDO (Jr] a?'l·tO-va.) . - Condotto p1er i S1oli pov:eri (aibitanti 1758 di rcui circa 700 poveri) ; L. 3000 più 600 per i1nldennità cava'1C2!turq., 200 più per U. S. e diritto a tre ses,s1e11Ini . Scad. 5 oitit. . CASTELNOVO BARIANO ( R O'"Vigo) . Condotta ge'Il1era.lità se1condo riparto; L. 3800 oltr~e L. 700 !ilnldle tll11ità m ezzo tra:s1p1oflto e L. 300 indennità ·a ilioggio. Tierrit. ii.n perfetta pianura.. S·ciad. 15 ott.

(Pad<X'"Ua). osp edal(!) C'L'Ziile . - Cercasi medico chirurgo assistente esenrtei s.ervà.zio militare. Stiip.eooio ian:nuo L. 3200. ' ROMA. Ferro'"Vie dello Stato (Direzione genieralie) . - ConicQ11SJo per .titoli a moediico di ·r ipart.ù a MONSEJ4ICE

normai r~giol. approvato con decr. min. 31 dicembre 1913) per il ripa~o di Castel S. Gi-0rgi~, con la residenza a Castel S. Giorgio o a Fi.rmani o a; Rocca Piemonte :e la retribuzione a1ntn111a di lire r40. · Bigl'iietti perma;n1enti e per un s·olo viaggio, e pagamento dei certificati p.e r iinfortUill·i·o, ai sensi diel rego~am1en:to (artiicoli 51 e 55). Domanda aTI 'Ufficio sani1tario d 1L Napold., .nlOn più tardi delle ore 17 del giiorno 31 ott-oibre 1915. ROMA. Ministero ~'lierale dell e Carceri

dell)i111terno (Direzione ge·e dei Riforniatori) . - Si ricercaJno ,sa1ndtari dis,p osti ad a.coettarre la n omiina presso i P:e1nitenzi ari ,d i Planosa, dli Ca.praia e dri. Bitti (Mamo·nre) , 10. a d :asiSru·m ere l'iocarico in iV'.ia ,p11avvii•sor'i a. Le i.nmcazi0inri. di ·n·o mina somo Le s:eio-oonlti : l~ Per Pianosa. - P osto di seoorndo medico; aJSSegno L. 3000 3Jlllnue e icrJ.dientUità di disagiaita residenza tDJ ragionJe per dl .pri.m o b~e1nmO.o di L. 250 se celibe o vedov.o senza .p r·o1e, ~e L . 35_0 Ele 0!II1/ll1ogliaito o ved01vo con prole; e sucoeStSavamente L. 300 , 350, 450 a.-ispettlivannente. Non poten,do i J1 servizio di farmacia e&s:e.r~ dis:im pegnato dal ·p rimo saJndtario, sarà p110tv1vi;s1oriament e asseg.n ato al sanitario me.dianJte c-0ngruo a6segno. 2° P er Capraia. A.s'Slegpo a:nnuo L. 2500; ind.eninirtà di 1dri.sagiata resildenZ!a ·p·e r il pirin10 bienlnio L. 150, 175, 200, e s~es.si,ram.e nte lire 1

1

con pro1b.abilità diel1a nomina pur.e dii medicio conJdotto del Com.unte. Il concorrente deve a.sstU1tI1·e r1e 1'ob,b ligo di ·prestare l a siu a opera d'i medico chirurgo tanto a l 1person1ale illDiPiegati, g u ardie, condain\n:arti dello Staibilim:ernto peiD1aile, quanto ailla popolazi()lnle Libera di Capraia; disilmpegmare altresi il servizio farmaceutico. Il 200, 250, 300 ;

Municipio dii Cap,raiiaJ .corrisponde : a) assegno ain•n uo quaù e medico c hi'nlrgo L. 900 ; b) quale 1

ufficiale sMritario L. 100. Il dis.taecame1n!W1 militare corrisponde Utnl ais&egno aitlln1u10 (al lordo di R. M .) di L. 240. Qu·alora il sanitari.o ~uvesse necessità di assent:a!fsi, egli deve pr-oviVedere al s:euvizio, faceln!dosi .sostltuire a proprite sp:ese da un altro 1p·r ofessionrl..sta dli . fidrucia d.ella Direzioinie. Età 2 1 anirui compiu·ti. e 111 oin o l•tre i 40. 3° Per M·amone . - Ass:egno ainnuo L. 2500; inden,nità di disagiata residenz;a per il p ·r imo bielnin!io L. 250, 300, 340, e s.u ccessivMD1e nte lit.e 300, 3 50, 400, con probruèilità deJl'iniearico di m:e1di100 del C-0tnune di Lode. Età 2 1 annri compiu.t i e lnion oltre i 40. · Qualora n:essltlJnJ sanitario s'ia disposto ad acceti!aire l'incarico iin via definitiva, il Minis tero è .dlisposto .ad assu.m ere 1.n v ia di es.perimento i:n servizio provvi·s orio, rmJediainte 5.1 .coa:rupeooo g.iorinialiero ,di L. 15 per Pianosa e ip:etr Rittii., e L. 10 ·p.er Capraia, ic.ompr.en1d enitesi in tale diaria tutti gli ralm emo]ument'.i .stopraccenm.ati. L e spese di 'Viaggio S1aa.-an1n10 però a carico deg1i interiessati. Cosi pure p:e.r jl Peniteinzirario di Gargona (dove dovrà es•s er nomi;nato definitiv•o un sanirbario ora riC'h iaan.aito iailJ:e armi) potrà pr1orvvediersi iin via .p rovvvisoria medirunrte la diarilaJ di L. 10. I pires1celti dorvrarun\o Slllbito 1~aggùflln­ gere la residenza. ROTA FUORI (Bergamo). Condotta consorziale. _t\.bita.nti 2685 . St1p.en1di.01 comrplessivo 1ordo L. 5000. S C'adentza 20 (l!f:.bobre 1915 . Servizio senza 0Ì::1bligo rd l CaJVla]ccart:ura. Ca pitolato 1nodello deLl 'A. N. M. C. Scihi:a.rimenti Segr.ecteria oom.u 1n1aile. Il C0111Sorz10 si OOtDJPCine di : Valsecca, a ·b itanti. 909 ; R ota D en·t ro, 339; Brum.a n10, 325 : paiesi che disit,ano d:al capoluogo anassinto un'ora di s.traida a piedi. 1

SALSOMAGGIORE. R·eg11 S tabilimenti Termali. Direttore; L. 12,000. CauziODJe di L. 20,000. Ti-

toli che .proivi•n o l 'istru·zione, la coltU:ra, le attitudini e la .p ratica esperienza per esericitare le attribuz.1101ni del posto. Docutm.. all 'Azi enda di Stato in Sal.somaggi•o re o al Mindstero del.Le Fin1ainz,e (Direzione Generale de l Demanio) entro il 31 ottoh11e 1915. Chiied•e re l'annu·nzio. Giovi~n1e m edico U. S. esen.te .setviziio mit:itare oer.ca interinato a ·b u.o n1e condizi.01n~ . Scrivere al dott. De Capua Alnltonio, Cam:pofilonie (Ascoli 1

Pioeno) . • Diffide e boicottaggi : di diffida : !vwduna d'i Liv.enza (Tre-

Il fasciictolo di ottobr.e della 111ostra s·ezione chirurgica conterrà i s.eguen.t i la,vori:

o.

Dite casi di ferite d·1 arma da fiio co a pallìni della spalla. 2 . D ott. L. l\tIANARA: Ca111cro dell'u,tero guarìto col solfato di, ra1ne . 3. Dot!t-. L. C. ZAPELLONI: La pro'Va di Bordet e Gengou 11ella i1ifezio11e cc1iinococcica dell1uonio. 4. Dott. G. :WioRONE : Siti cosidetti titniori 1n.1sti del palato. I.

Dott. Prof.

CIGNOZZI :

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_IL POLICLINICO

NOTIZIE DIVERSE. Consiglio superiore di sanità. E ri:mttninenrte la c011JV1ocazi0<I1e diel Consiglio s·u periore di Slalnità per 1a trattazioine di iml]?1ùa:-ta11Jti :arngdmenti.

Per i soldati ciechi. A Firenze, su l'esempio di quainto già ottimamente si fa in Franci,a ed in lnghil:terra, fiu già aperta una Casa di convalesceMa e di lavoro pei miJitair'il rimasti ciechi in guerra, ad inizi1atliva cli UJn.o speciaile Comitato di a.ssiJStenza ai feriti !agli occhi, di cui sono << 1111~na pM.s: » Ja matC'hesa Alfi.eri e il doitt. Barlo1oman.ei-Giol~1 . La Casa dei ciechi è i'n un .comodo e ridie.nte villino che Ugo Ojetti hléL generosamente c0t1JCess o pel :fìla·ntrop,i co scopo; ila direzione ne è affidaJt.a alli stesisio Bartolommei-Gi1oli ed al prrafessor Pietro Lanrlrianri, ciechi, apiprezzati sostenitori. di quanto può tor.nar utile agJ.i infelici che 1)erdettero il be11e su premo de1la vista. Anehe a MiLa.1no, che man't!ienie un invilliaibi~.e primato per tutto quanto si a:iferisice aJ1.e pirovvid~nze sociali ed rumainitarie, la sorte dei soldati ciechi per caUJSa della guerra è onn0j oggetto dJi l?~-em ulfie e · provrvedim1etnti, sia da parte dell'autorità comu·n ale, s ia da iparte dell'Istituto dei ciechi, notoriam.ente a'll.tesignaino d'ogini progresoo n ella assistenza di 1tanJtil infulici. Un appo.sito Comitato si è all 'u.qpo oo.stituito nel Mun11cipio, auspice il silnJdaco lalvv. Caldara; e iJ Con&iglio del Pio Istituto dei ciechi SÌ! è posto a disposizione dli qurel Oùlllitato, cui ha dJi;.. r.etto 1\lJna nobilissiana lettera, espontendo i suoi 1

p~oposirti.

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L'Ospedale di guerra delle Suore Benedettine a Milano.

Da poco :si è 18/perlo ad acaogI.ier.e i nostri valoros'1 fJetiti l 'Osped:ale militare di t"iserva delle Suore Benedettine. È questo un altro d.e<Tl.ii ot· timi ambiein ti sanitari - parecch~ de'i quali funzJ.'Olnlano a. Millaino - impdiantati n.ei loeal'il dove erano is tit'tl.Zionri. tieligi'ose. . L'Ospedale delle Benedetti.n e rappresenta una opera di carità cresciuta i.nJ silenzio per merito delle Suo re Benedettine e della Croce Rossa. È sorto casì un luogo sa.n itario dove, in meno di un m ese, si è riusciti ad impiantare quanto di meglio in tema -Ols.pitaliero si possa immaginare. Si dovette Ticorrere ad opere n1urarie, rin·n ovare impianti d'acqua, di luce e di gas, f0in1dare di sana pianta twtto quanto concerne l'assistenza e la cura dei feriti. Tutto questo ftt fatto sotto la saiggi,a e solerte direzione del cçi.piitano medico NiicoJ.ia Beati, c10ad'iuvato da!Ì sol·dat'i' dellia Sainità l\1ilitare, da inlfermi-ere della Croce R ossa e daJle Suore Benedettine. Gli ampi cameroni delle aule sco•l astiche, dove normaln1ente le a.lieve ricevoo-0 tutto quante-, è n ecessario alla loro i struzione, divennero le corsie per gli a mmalati. In ognuna di esse una ventin a di letti ai primi due piani e circa cinqu anta. letti per corsia a ll'ultimo piano - lt~ttini ~ia1~­ chi, lucidi, puliti. - accolgiooo i v~lorosi c:aa.~t1. 1'11tte le garanzie volute dalla scienza, s1 rivelano nei particolari anche delle sale di medic~­ zione, di preparazio ne e di operazione, nel gabi(30)

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FASC. 40]

netto radiografico diretto dal dott. l\.lfredo Vassena, nell'ampio, fresco, ombroso giardinr0 a disposizione dei convials·ecnti, che completa lo aspetto quaisi lieto, certo sereno e simp,atico di questa nuova casa del dolore. Dinige l'ospedale il icapita1nK> dtattor Nicola Beati, assis~ito dai tenenti medici dottori Vasi-sena, Giuseppe del Bini0, Angelo Ricotti ~ Cesare Parravicini. Insieme alle Benedettine, in m,a·g gior parte francesi, inglesi e belghe, prestano i loro delicati e \PÌetosti senvizi lie nostre 'i,lltfet1.ni·e re della Croce R c1Ssa.

Un nuovo ospedale francese a Milano. A.id 1111 a'.l?pello lanciato d·a lla Lega franco-~ta­ liaina, le ctttà f.r a·nces1 haln1no risposto invtianJdo at1 Ooonitato forti soonane destirnate allJai creazione a l\1i.l ano di :un ospedalie d:a ca,m ·poi capace di 200 letti. · Q1ulesto nuovo OS1pedale ·verrà i·naugurato in locali già i01cicupati dalle officitne di Casa R~­ cordi - nel prossim10 'lllovetmJbre.

I nostri servizi sanitari in guerra. Abbi:attl].9 ·r ipoirtato gJ1 app·r ezzamenti dell'onorevole Q\.:ieiroJo e del seJnJator.e Marchiafava sui nostri serrvilzi sanitari ; facciamo posto or.a a quelli esp·ressd. da1l'on. Roberto ~klli, depti.taito di Pia.via, e pUJbbliciati rnel: « Corriere dell1a Sera». «La mia andata al fronte con due egr~ ooJ.aeghi ·lllledicil paivresi aveva per fine p:reci'PUO di visitarvi le nostre instaJJ.azil()lnd sandta.rtl.e sia n~ irispetti delle organizzazioni di grubinetti e labo-· ratorl ·perr la .p rofilassi delle malattie ilnlfett'ilve e per combatterne la di:ffiusione, dove per 0.1VVentura fosse110 laipparse già, Stia 1p er la cura diretta d~ arnm~la.ti e feriti! in.egli ospedali e o&pedaletti da. cam·p o e 1n1ei locaili d:i isolamento, ecc. « Orb-ene, noi abbiamo 1potuto c01I1s:tatare che ta;li .organizzazi<;>ni, se pure &Cino s~m'P~~ itt;t v~a d~ ·m la10io-1ore sviluippo, sono tuttavia gia giu.n.te a it.al p~nto di p1erfez.i.o\n1e da dar siiau'ro affidamento al Paese che si' è .pr-0iv.ve<l.uto e si sta prow~endo 001n . accurate, me~odiche in?agi~i scientifiche c-Ollllrpt·u te come nea. :liaboraton !ll•D tvters itari ed -0spitalieri e ·<X>JlJ l'aipplicazione sapiente di og11i espediente chirurgi.tco e ri.trovato. teirapeultiro. « Il ocxrpo medico militare non lascia nulla ~ desiderare : sapp~mo. già delle proye di v?1~e che danno q.~ei m~Uil c.he seguo~o da ~i'lll~ l'avia1nzata dei regg1mienJt1, a .n che ~.n !uon der servizi tecni<'i : 1na è veraim€1Di1:e mi-rabi1le osservare la serietà con la qt1ale, tutti d'intesa una:nime , 1m edici, farmacisti, 'in.fet~eri, coi qua~ va quaSti sempre in compagna.a 1J cappe11Ja.n o, .SJ.lenlzios10 e severo, disciim pie~iano le lo~. g·raJVD. e d.elicate f1u<nzi'o ni. Essi s1 raccolgono 1Illll1tarimen:te ed offrono un esempio vera.mente bello di disciplina, di compostezza e di or<:Iin~ severo. « Nom posso 1r.1è .d evo far nomcr. 9i ,pe.r~ne nè di luoo-hi : ma doVillnque .era pani 1 orid1ne, dov.unqu~ ·p ari 11a sollecitudine e il fervore. « I soldati, se pur feriti o malatl, sempre calmi e 5ereni a'IlJch 'essi. Arita e 1u.ce e neittezza: n,e gli iospedali noni solo, ima P'?-re ~ei ba.Tacca.men.t i e nelle tende. NesslUn d1sord1ne me11e iretrm11ie n·essUJUa oan•f usione, nessun i·ng01II1bro~ Quando si entra ner Jiuoghi dove m.a,l ati e feriti s on t141C!coJti e aurr-ati, si ha coone un forte coan1

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[_t\NNO

XXII, FASC. 40]

SEZIONE PRATICA

m'OIVimento nell'animo 1niell 'osseJ:1V1are oome ess.i. sorridano sempre ai aoro consolatori ! Mai un atto di impazienza, anai .u n segno di ranoore. Pass.alnlO dagli oeehi dei soldati a quelli dei Loro ufficial!i. .sguardi di confidetlZlai, che isoro..o instieme di rispettosa diferenza: .saJuti e sorrisi ·b enievoli scambiaoo gl1 uffi_ciali coi .loro s1oùdatli. « Si ha ques1ta imipressione .srintetica : ron tale di&aipliln:a, ron tale Utnità di intento e di affettuosa corrilspondenza fm i soldati d'ogni gradc, si .av1a11zerà sem prie ; ;nè è possibile -ch·e s~ tor1nd i nd!ietro ».

L'opera degli ufficiali medlcL Un uffi:cia.le dei granatieri hia. diretto al « Giormiale d'Itaili~a » t1na lettera da cui stralciamo il &eguente ·b ran10: « Da.11l:a riironosClelnz.a. della Nazione - eglii. SIC'rive - rnon va dianenticialta J'QP!etra grande dà. sacnificio, di abil1tà, di ordine clre, nelle triJn1cee, i1n1 caanpo aperto .e neg.li oopedaletti da. ca·~, coonpiono gioc.n.ial.ltnenteJ i nos tri ufficialà. medici. Dopo UJn romlbaittittnento d'uti tr.a.siport.ato1, tempo adldietro, :iJtl uln1 osp1edaleuto da cam1ipo, situaito à~ una 'C!atSa d1 ru:n paieselllio oc~upato, e 111\on tardai a riiootrd,Mind di aivter.ci sostato due mesi .prima., cogili 3Jltri ufficia.Li del battaglione du~a1nrte niosrtra vittoriosa avanzata; mai quaLM trasforttnazi Olll.e ! Camere pulite e timb11a11!Cate, Te{I>.arti Cetll distinti e segnati d:a iappos~te targhette a muro, sala operatori1ai, letti e brainkìe .COlll .b uona biamr cheria : :poi vitto, cura e assistenza '00lffie lllOIIlJ si :potrebbe .piretèn!deie :in 1llD. ospedalie !territoriale : tutto ordine, tu!tto pulizia. Nei pochi giorni ohe vi sooo rimiasto, ho sentito tutti i riooverati, uif:ficiaJi e solldia.ti, parla'!'.e con ~a· più sincera fiducita. e riconoscenza dellie operazioni sollecitamente ieJSeguite da questi sa11itari che soinb IS!€flllpre v.icittw. ai loro :ammalati notte e giorno, vig1lanidJo a· tutto, prod1ga1nldo loro Je OUie ,p iù aiff ettuose » .

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I libri per I soldati feriti. Fi1no dagli 1.niz.i della DJostra gu.er:t1a1 il Ministero dell'istruzione diramò n1onme init ese a pro1J.111U-0ver.e e faicilitare la raocolta ·e l:a: distr.Ubuziio1nte d.e l maiteriale li brario destfoniato ia1lla lettura d 1e.gJ1i uiffiiciaJ.ii! e dei soldati d·egen1ti negli ospedali e nominò un aipp1osito delegaito nel dott. Adolfo Orv.i eto. Ora il l\tiinistero delJ.a guie:rra, d'accordo con quello dell'istruzione , raecomainda ahl'attenzit0ne dei direttori di sanrl:tà e dci dir.ettori! degli IOISJJ?edali ques.to servizio e li inrvilta ad ammettere un r.a:p.presen:tta.nte d1e l Comitato Jocal1e rper i Jiibr.i ~i sol.d ati, a vis11tare 'il reparti p eir verificare come 11 servizio procedia. . . . . In.oJtre ass11C'll.ra franchigie d1 trasporti per le da181Ste o ipaiochi vollumino1&i, .s1ped1~ da~ C? mitati agli o&ped·a li o ai Oomitat1 dagl1\ ed1t o1"1. 1

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Le condizioni sanitarie dell'Italia.

IJa1 « N eiu1e Zurx:~l11etr Zei.tunig >> ha . p ubblicato che il col era serp1eggiia in tutt.a Itali1a ~ che a Mi1a11.o .si sar,e bbero verificati glà 600 e.a si. Ta.li d.nformazioni 1100 ha nno fondamen:to,. Le colnd·iziond.: sanitarie del Regno sono ott~.me. A Mila:ni0 non si è vielrifìcato n.es.sunl da1Slo1 d!.i colera. 1

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Medico ferito. Il dott. _l\Jessandro D01nlati, capitamo medico, caduto da oatvallo ~nl seguito all·o SiCoppio di ~na 2"ta.n ata austriaca , è rimasto Q:ra·vemie·n te fe.nto. ~

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Il valore d'un tenente medico. 11

Corr~ere

della Sera » narra di un tenente medico genovese, il cui reparto era impegnato a11 'assalto di una serie di vasti e formidabilii tri'l1Ceramenti. L'iaizione vi·g orosa e violenta era condotta dall'iimpeto del coma111dalnite, che proce:deva innanzi a tutti. Ad un tratto il comanda111.te cadde oo i 1Soldati ebbero u.n attimo d':indecisì1onie, del qu1ale il nero.dico già p·rorfìttélJVa; ma il te(n!ente medico, aiffidati i feriti! agli aiiutanti, S'i s tra.p·p ò .i l 1b racciaJe della C·roce Rossa e si .sllanciò t ra i •s·oldati tri1C'ond·u c.endoli alil 'assalto. Le tn11JC'e1e vennero espugnate alla baionietta. Colpito Ullla1 ·priima volta, nella fase ris oluti!va delal lotta, egùi s'era fatto forza ed aveva oonti1ajua.to a c·o mbaittere. Preso di m ì.ra una sec0tnda JVOlta assai da vici·no, era caduto con :u.n o sqrua.r.cio Jargo aJ petto. V1olle tuttavia che nel· 1'ospedaJetto da ca1ncpo foS1sero curat'i per primi i suoi soJ..dati. L'eroiJco collega, del quale n.on è fatto il nome, è .stato proposto per la m1e daglia al valore. Le sue ferì.te .sono g.ravi. <e

Pietà austriaca. I·l corri·s ipondente di guerra dalJ 'Ltalia della « G!aizette .d.e Lausa•n ·nJe » narra dli uin. ferito austriaco, .aadut o tra le n :o stre trincee e quelle nem:1che, d·ilsta.nti . ap·p en1a una dJozz.ina dli. metri ; i l nostro coman•dainte mandò dap1p rima quattro mi:liti della Crooe Rossa mu.nti1ti di braccilaile, po.i un medico e a10UJ11ii. militi che spiiegavano Ù;na grande :b .an1diera della Croce Rossa ; p·o i ancora del personale della Croce Rossa a1c .compa:gnato da un ca:p1pellano, che su1la sottana nera portava il biraioci.ale della Croce Ross1a. Tutrte e tre le volte fil rpersdn~a:le di socc:orS-O ven.n e ferito e d01Vette desi'.stere dall'opera pietosa I Tra gl.1! altri ifu ferito il c'.a\p.pellano. Dopo 36 ore il if-erito cessava. di gem.e re. 1

Ecatombe di medici tedeschi. Seoo1ndo il « Gio.nn1ale tedesco di mediciina » le perdit?et del Co1rpo sanitar'i•o dell:a Ger.manda dlail pri1n1cipd.o diell!ai guerra 1aJS1cend~u10 a 783 med.1ci ('e10.mp1resi g li studenti d1 m.e·d icina,) , dei quali 228 rimas,t ii '11.cicisi o m -orti in siegn.ti:to ai feritet 362 feriti, 81 prigiornileri e 120 mia\n1e2111t'i. Amm .essa esa!tt·a , per il a Gerllllania, la ci.fira di oltre un milione e mezzo di m;orti Ì'1J1 guerra o per ferite ripo.r tate i.n guerra cO!!Ilunrl.oaita al Steiniato francese, valutazione forse es'a ;gerata, si· sarebbe 31Vlltti0 dJU11lq ue in Germania u•n 1medi~o morto :ogni 6000 combattenti. I.I rapporto S!e!Il1bra .p iù elevato per la Fr1ancia e l 'I·nghilterra, data lia 'Predileziio1nle dei tit'"atori tedes.chi per .liat Oroc.e Rossa, tain.to ah.e gli osip.edali deb·b ono 1ess.e re tutelati ai~b~samdo l 'emblem·a td etla Croce R ossa. TuttaVla 1111 ailUJnero efferttivo di an1ed-ilci. u.ccisi o morti in seguito a f1e r1te è certo notevolimentet rm11nore, data l a miin1o.r.e entità del~e perdite coDJtPlessive. Seoondo il cc Giarn·a le dell' Associazi,one medica americana », circa 1430 <leniti.siti della Ger-mania so11110 stati s1u1l campo di batta.glia. Di essi 123 sono , rin:naisti uccisi, 78 :f.eriti e rr fatti prig1omeri. Questi ·p·rofessiolnri.1Sti fa·n no parte del CorPOI .s1aini·t ario, ma veng-O'Po impegtntati solo quando è ri:chiesta la loro competen~a professionale : di essi 853 s0010 nei rainghi, 3~0 pres~ano ser~­ zio iaiusiliario .p resso le truppe o niegl'i ospedali, r77 ,pres.tan\o. se.m-izio ausi1liario '1J.leL1a propria residenza.


IL POLICLINICO

(.l\.NNO XXII, FASC. 40]

Rassegna della stampa medica. Edinburgh Med. ] ournal, ag. CROOM: Scopolami'DJa-morfi.na nel travaglio. BODY : Trattamento d 1el ,g ozzo esofltalmico. - Ross: I disturbi oculari nella nevrastenia . FORDYCE: - Maternità e tThtela dell'infanzia. The Lancet, 7 ag. MADDEN : Sulla vac-cinot•etraMc pi-a. - ROLLESTON : Aortite malilgna. QUEEN: Meccanotera,pia delle frattu re . çazz. d. Osp., IO ag. MASSAGLIA : L'opoterapia .~lla1 gili.c osuria da insufficienza ,pa~creatica. - RECUPERO : Sulila. reazione di Lan1dau. La Presse IYiéd ., 12 ag. El\!ILE-\VEIL : Il trattamento id'el-le e mmragie con .i sieri s:a:n.guignd. ZELIN : TI <liren.aggio ·p elvico mediante incision1e sopra-p ubica. La R.if. IJIJe·d., 14 ag. FERRA?-{NINI: Sull'infanti.ldni.sano :mitrali•co. CAP.PELLANI : Co1rioepi:telioma e :111J01a ~nfi.ltranite. Brtt., Med. f Ourn., 14 ag. SCIIAEFER, BROADBENT: L'avvelen·a m·e nto da gas i1r11~tan.ti. Il Ce·s alpino, 15 ag. · LEONCINI: La valutazione medico-le.g-ale dei1le emorragie in,t raor.a niche sott odurali. Giorn. intern. d. S e. Med., 15 .a g. DE SANDRO: Il .medico rpratico di f1ronte alle albuminrurie. Pen·s iero Pr-1ed., 15 ag. PERUSSIA: I~a tprima automobJle Tadiologicai italiana. FAGIUOLI: Sul tetano. MANTELLA : Leis hma nioscit itnitern.a (Kal a-azar) . · La Clin. MedJ. !tal., giu.-ag. ~ELLEGRINI: L'1titero nella ipollmonite. PRETI : L'uricemia nel saturnism01. - DozzI e DALLA BONA: Reazioni zonali fra estratti eterei urinos1i e sileri MrCHEr,r: Sull' eanoglo•b ian1titU1beroo1ari. n:uria· narossisticai a :f.Iiigore. L' Igierne - d . Scu1ola, ag. ~IL~SI .: Sugli. alUttJ.ni -con di1fetti al cavo .niaso-fannge~. A 1inaes Paulistas de Med . y Cir., 11n. 3-5. MARCONDES : Oli aneSitetici in ostetricia. - NETTO : S 11tura circolare dlell 'a rter;ia femorale. • PUECH : Osteo-periostite cr-0n~ca dell'omorpilata. . Medie . Record, 3r ·l ug . KNOPF: Balne!Ote~aip1a della tuberoolosi. - MAc l\fURTRIE: Per 1 defunmi in Ger.mania. - HUNT : Il de11rio. L'l.f{Ìene Soc., .n n 6-7. ASCOLI V.: La Lega· Nazionale itailiana contro 1a !tubercolosi. - TAMBURINI: L'Alleanza antitubertoola,re Riottnana. LJidrologia, ecc., gtlu. SICCARDI : La terapia igie!tllica e fisiica d'e111a: tubercoilosi. 1

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Indice

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alf~betico

AlbumiJn·<? - d'iagnastica deil versarn·e nti delle s1eroste . . . . . . . . . Pag. 1351 1352 Ail!ti Stettico (Il così detto ;nìUov.o) . . » Dis.in~etta:nrti : :ab1uso . . . . . . » 1342 Dissenten!a bacihlare: rea1zion.e termo1 339 precipitante ia ~opo diagnolStico . . » Bmoglobiinur.i:a sperirmentaJ.e . . . . » 1344 Gin~hl,o : cwra dei versamenti s'i~ro­ ema tiici. . . . . . . . . . . . » ~IatrimODio d~ si:filitiici' . . . . . . » ~Iedi·ci condotti : per ~1 richiamo alle armi dei . . . . . . . . . » :rvie-dicina. legale : comun~oaizioni . . . » lVIedioci rich'ila1J1aei : 1g riadi e retribuzioni. . . . . . » 13.58 Romai 1915 -

The Lamcet, 14 ag. GRIFFITH : Le cause che de:te111ninano lai !p ooi4one del rfeto nell 'ut<:\ro. - TIDY : Vaccinoteral>ia dei feriti . - HALL : Emvttisi da alta ten1s1one. - BRASHER: 'Conges,tii;one !'enade transitoria. Riv. d.J ig. e di Sa1i. P·ubbl., 16 ag. CAI#DERINI e DATTA : La reazione d:iJ Abdierhalderu nella r.abbia. Bioichimi. e· Ter. Sperim., n1. 2. SEBASTIANI e FoRNERO: Sul1a reazione di AtderhaJden. - CANTIERI : Terapia ro1esteri.nica nell'anemia g.rave. A n'l'lJ. di M edic . N av . e Colon., giu. !NTRITO : R azti.:on1e 1a1l•ia:nrent8.;,re del ma.!1inairo. · BRUNO : Colpo di calore. - 1~ACCIIETTI : Vaccinazione 1a1nJtitifica tra i mi'litarà. della R. Mairina a Taran.t o . La Tubercolosi, gi.u. COLONNA : Le cuire chiru1'"giche della tubercolosd. pctltmonare. L' A ttua.l ità IJtJ ed., , 1.ug. ASCOLI A . : DiffutSione e pr.cxfi.la:S:Sli della dissenteria bacillare. BELFANTI : Il tetan'OI. The ]ourna;l A . M . A., 31 lug.lio. DERCUM: R ecenrt:i aspetti.i d.e~la patol'ogia nerv·o~a e meri.ttale. - COR1'ETT : Le glandole soprareniali .nelJo shock. ALvAREZ : Le funzioni motrici dell 'inrtestino da t tn1 nuorv.o 'P'u nto di vista. SKOOG: CompreSISiùne del! midollo spinale da leptomeni.ngite saccata. 7 ag. WHIPPLE: L'occlusione intestinale. - LICHTY e ZURHORST: I J."J1Su1ltati remoti delle ma1att1e delle vie biliari. - KYLE : Diagnosi pre- coce della mastoidite. M·edic. R ecord, 7 ag. R OHDENBURG e BULLOST: I ndlu·e nza dei pr:o.d otti autolitici sui1 tumori. KELLOGG : Sul l 'aliment·a zìone nel tifo. The ]ournal Of exp.erim. Med., r ag. NEwBURGH e PORTER : Il mioc.ardi01 ìlllella polmon .i te. - Mc LEAN: Sull 'elimillJazi0rne dell'uirea e de1 cloru•ri. - D ANDY: Estirpazione della gland-0l a pineale. - CHICHERING: Concentrazione d·elle sostanze protettrici· neI siero anti• pnen.mococc100. T he Americ . ] ournial oj the Med. S e., ag. OSBORNE: La sinid·r ome di Rayn.a ud. - LANDIS e LEwrs : Sifilide dei polmoni. - GERHARD : La .p l'eur·ite. KRUMBHAA..~ : Classificazione e d: a.nalis,i .d lei ti pi cl inici d·1 ranemia splenica. - MELLON : Colture e vaccinoterapia nel morbo di Hod,g kin. STEIN: Le febbri tifacee gruppo del tifo), en1tericoi:di: e ·piair:aeniteriche.

Tip. Nazionale di G. Bertcro e C.

1

per materie.

Mesit.nuazion~

: disturbi vas!omotori e s ecrezioni interne . . . . . . . Pag. 1355 lYiidvllo spiinal1e : trattamento delle ferite d'artmia da fuoco . . . . . . » r343 Naso e cavità accessorie: Jes1oni in )) guerra . . . . . . . . • 1333 . )) 1354 Naiti--morti : denru.·nzia . . . • )) Pa•n1e e suo valore nutritivo . . • 1353 » Piedi da tri·ntcea : prevenz.iione . • 1353 Pulizia de~ nostri s oldati (Per la) . . )) 134r )) 11c;1 Reazio.ne di Lancla u. . . .. 1 353 Segno di Jell~m:eck . . . . . . )) T os sinie 1microbiclie : azioni . . . . )) 1340 U riioie : r·k eirca .d!elle sostanze coJmanti dlella bile . . . . . . . . 1352 L. Pozn, f'tst>.


..nno XXII.

Roma, 10 ottobre 1915

Fase. 41

I

SEZIONE PRATICA DIRETTORI:

Prof. GUIDO BACCELLI

Prof. FRANCESCO DURANTE

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. Lavori originali: Prof. Gherardo F erreri : Lesion i del naso e cavittl f:I-Ccessorie in guerra. - Note e contributi : Dott. L. Verney: Per un vaccino antitifico atossico . - G. Dragotti : L'alimentazione del soldato. - Sunti e rassegne: P ATOLOGI A: C. Paderi:

Sull'atnitogenesi in rapporto con la glicolisi nell'organismo anim ale. -CHIRURGIA: Prof . Broca: I flemmoni cancrenosi. - Dott. L. Billon: La sutura delle ferite di guerra. - Osservazioni cliniche: Dott. MiJani Antonio : Un caso di distocia da vizio pelvico, complicato da lacerazione cerv~·co-vagino-uretrale, considerato in rapporto all'opportunità di rimozione Precoce del tamponamento, e trattato colla cistostomia. - Accademie, Società mediche, Congressi: Conversazioni ca ~trensi promosse dal Gruppo di propaganda medico n ella gtterra. - SocietJ. di m edicina legale di Roma. AppunU p e r 11 metlico pratico: CASISTICA E TERAPIA: La dispepsia da fatica. - Diarree e dissenteria negli eserciti in guerra. - Diagnosi e trattamento del carcinoma gastrico. - Igiene: Dott. A . De Gastro: Le ispezioni ntediche nelle sctlole a1neri·cane. -

- Posta degli abbonati. - Varia. - Cenni bibliografici. fiella vita profe•1ioaa le: Pe1' gl i ufficiali medici di complemento. - Rivista di giurisprudenza

sanitaria~ Concol'si per

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Interessantissima pubblicazione di palpitante attùalità fatta espressamente compilare per cedere in

I •re:Xl'"l i<> semigra,-t-a:w i -t<> ai nostri signori abbonati:

Dott. GIACINTO QUARTA, aiuto negli oapellali di Roma, Lib. Doc. di Patologia Spec. Medica nella R. Università

Vademecum della infermiera i:n. c a s a e

:n.eg1i ospeda1i

con speciale riguardo alla cura dei malati e feriti in guerra Un vQlume in 16° grande, di circa 250 pagine, nitidamente

~tampato,

con 94: figure intercalate nel testo

{per i non abbonati al •Policlinico, - Prezzo L. 4). Al nostri Signori Associati si spedisce per sole L. 2.c:;o franco di porto. BlrlMI di proprietà rlserta&l. aenza otta.rne la tonte.

B vieta&&

la rl1roduslon1 di lavori pubblla&tl nel POLl«lLINICO o la pubbllcazlonQ di sunti di •sai

LAVORI ORIGINALI. Lesioni del naso e cavità accessorie in guerra per il prof. GI-IERARDO FERRERI direttore della R. Clinii.cai oto,..ri·~IO-larilDgoiatrica delila R. U11iversità dtii Roma, col~nnello i stpettor.e medico p,r inciipale della Croce Rossa. (Continuazione; vedi

f~sc.

precedente).

FERITE D'ARMA BIANCA E DA FUOCO DEL NASO

Le feriite del mia.so s~ disti11guoruo in quefile da armi <la p1Urnlta, 1dia tag~ i o e rontun.denti, .le quali ultiun.e rompr~do.n.o tu.tte le armi da fuoco .

Esse presentano varÌlO intereS1Se dal punto di vista chirurgico e medico-1,eigalle, a l.Sleconda ,che saTanino soltanto col pite le parti m-011i o an1ehe l'impalcaturai schelet rica del naso, divenendo in tal caso la ferita penetrante, ne l ·p iù semplice dei casi, entro ,l e narici e negli altri più compliicati ·d entro J'or,b ita , la bocaa,, i seni accessorii della faccia e l 'en·docranio. È segnalato un :aiumento delle fterite d a punta e 1penetranti della regi'Onie nasale, rn1egli assalti alla bruionetta d ellie trincee ; u·n s.i:ntoano costante è 1'enfisem a alla radice del .niaso e , nei casi Ì111l cui l'arma penetrò n1ell'endocrainio, la emorr agii!a sarà accompagnata da. · SC'olo di liquido cefalo-rachidiano. La prog·nosi saa sempre riser( 1)


IL POLICLINICO

,·ata e il trattaa:nento c01DJsisiterà :nel riposo as·soluto,• .nie llar disirufezione accwrata della ferita , nell 'applicazionre d.eU.a iv:esci-ca di gh~accio s ulla regione colpita . Le ferite da. taglio era'lllo senza dubbio pil.ù comu·ni rnelle gu1er11e passate dove prevalevano i com·b a:ttimenti all'arma biancai e cOJitro grandi masse dii carvialleria a1"lI1aJte di IS!ciabole e lance . Messo qu·es-te ·mutilazi.onri. nasali sono .p iù segnalate UJielle guerre coloniali, dove i barba1ri tnutilano il naso ai prig1Ìf()n1eri, come a~ ltemiµ0t cù1 Sisto V in Italia iSi rpunivaino i ladri e al tempo degli Egiziann, dei Greci e dei Ron'llani si punivanlO 1e adultere. Ne seppero qu1alche cosa nella guerra, italoalè1i:sJsi•na i nostri p•rigilonneri che in gran numero, fra 1e tante altre ·m utilazioni, sUJbiroin o pure questo sfregio sen~a nemmeno. la speranza di avere come negli eserciti combattenti in Europa un chdrurgo ethe ri.parasse pronitamente taJe deformità. Infatti più è sol~ecito l'intervento con Ja sutura del monc,o n.e .e maggio,tmenrte si assicurai la riu·nione .p rimitiva della ferita ,DaJSlaJ.e alljChe qiu.a ndo esso fu c·o mpletam·en.tte disrbaccato. Riporlt'fltrono esempdl di :b,r illante successo LaT· rey, Bera·~01e:r-Ferainld, l\t1art1n, ecc., in cui la ferita 1>er arma 1b ianca 11on aveJVa wltanto initeressato le parli molli del naso, ma ezia.nidio le g1Uan.ce ed il labbro superiore intaccando l'iml)alcatul!'a ossea fino al paJato. E, quando queste ferite da strumenti taglienti non siano infette, spesso riusciranoo anlC'he dopo qualche ora .che aivvenne il trauma a gularire c0in s utura di prima ri:nltenzione. Gali111 e H<Yffacker poter-000 ron dell1e griffe far di nuovo adterire uni moin:eon.e di 11aso dopo circa un'ora iche. 1u distac~ato. In genere la parte separata dopo la sutura. resta palli1dia e fredda ,per pairec-chio tem]>0, il 0he non ci farà temere eh.e debba nrorosarsi, .pu'rchè si cus.todfisca c~nJ medicatura &uffici.ente ca1do-umida per r.ilatti'Vare la circolazione. Alle seziorui di sandtà e agli ospedali cli pri.m a lineai .ne1l'e ferite da taglio superficiali e profonde che siarnK>, il chirurgo si ldimilterà alla disi.n.fìezi'O'nle, alla emostasi e a11a su.t uira o coU. c~tguit a punti 15\ta~ati o con le griffe meta11iche. Nelle ferite che a:bbianio1 qua si nettamente stac.c ato il 1: 13JSO dialla sua. .raidice e rom presa l 'i!lllpalca tura -scheletnilc a sarà alle volte da consigliarsi d 'introdurre ne111e due narici come sos'teg.no a. taml)Oni ·oom1pr-essi ISlCanalati che serviranno di appoggio le! di emostasi, 1pernnettend:o in pari tempo Ja respirazi'onle. Di quiesti' taan:po.nti. rliov•r ebbieiro sempre a vere una buona scorta le am.l;ula1Jze inilitari. _.\gli ospiedali territoriali sarà riservato il tratt a1uent o chirurgico cLi tutte le ferite d>arma 1

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bianca che ha1111I101 laiSciato perdite dle:fi.nitive di soisttànza del naso, non< potendosi comprendere niella chirurgia d'urgenza Ja correzione delle d>eformi tà post-trauanati~he. Non è sui campi! di b.atta·g lia che il chirurgo ha da perdere il tempo in ingegnose operazi01lli di estetica e iper leq utaili si r·i chri!ed1e iponldiera1Zion1e e genialità ll()tll comune, sia che si tra.t ti di rifare in toto il naso. o di restaurarn·e una pairte o ,dci. modifìca1"e u,na foruna anbi casmeti:ea. 1

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RINOPLASTICHE

La genialità deif chirurgi si è s,b izz.arrita nelle rinoplastiche indi•slpensabili a ri paraire al1'~ p erdite più IO! menK> estese di unJ organo di cui si è così gelosa.mente orgogliosùl come una delle DJOte caratteristiche del1a fisonomia uma.na., tant-0chè Edmond Rostand fa a Ci.r ano de Be-gerac escliamare quest'ampo11osai ap10Jogia del suo. n:asio: 1

« Enor:me, mK>n JJJeZ. !

Vil caan.w51, sQt ca.ma.rrl·, tete .p late apprenlez Que je m'enorg.ueillis d'un pareil appendice, Attendu qu"uln. g.rand! 1n1ez est pr«)prement l'[ndice D'u·n homme affaible, iboin1, courtods, spirituel, Llbéral, courageux, t el que je suis, et tel Qu'il :vtorus .est interdit à jamais de v101t1s crOiire,. Dép.l orable maraud ! ca!!' lai f.ace sans gloire Que va chereher ·m a main en haut de votre col,. E:st aussi denuée .... ». Ma in verità l'arte chirurgica non è merli riuscita a costruir.e dei nasi artistici ed anzi si puòdire che quest'arte era più in vogai, più aicc-reditata e più felice rigua!rdo agli iesiti nei tempi in culli le guerre erano più frequenti che nel secolo attulallel; il combattillilento individuale (co)!po a corpo) dava un anaggiior contingente di estesi trau·mi ·e demolizioni de·l naso che richiedessero una solleoita o tairdifvai ri pa razii'oirue. Dell'ar.te rinoplas tica ci 1siaran.nt0 semipre maestri gJi antichi e fra loro se ne contano d1ei famo.s,i fra gl'italiaini, dimodochè è bene rich~ama­ re l'at•tenztqnJe dei ·mlediai mhli·t ari per quest'argomento ai meditare S'Ulla letteratura classica chirurgica. del' nostro paese. La rinoplastica ebbe iru Italia re sue origini antichissime e cultori a1ll11isitri sino al Ri1l:eri (1839); verso lla metà del XV secolo il Bramca da Cata.nja già ricOSJtitu.iva i,1 nasOI coni un lem·bo autop1atstico della faccia. Il figlio AntonioBrantc a tiicorse inNece a un lembo p·11eso dal bracci·o , metddo imitato poi da Pavonie, dia Mongitore , dai fratelli Bod.ani, dal Tropea, dal VÌ!aineo di Ca1abri·a, da Ronzano i quial.i tuttl furono celebri nie ll 'airte diii ricostruire i nasi col processo n.oto come metodo italiano o del T aglia.cozzi di Bolocr.na o:> , che ebbe il merito v·e rso la ~tà del secolo XVI di rimettere in onore e diffondere qua.n to i Branca a·ve,·a·no fatto. 1

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S~ZIONE

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Nel iSlecoLo XIX De Graefe ri totrnò al m·etodo del Tagliaco;z zi ribattezzaiDJdo1lo come !tedesco, solo aib1::irevia.1J.ldon1e 1 tempi. Nel 1830 Larrey ricorse per ~ plastica nasale a un lem·b o della gu.aD.Jci.a portato per scorrimen.to e trazione sulla per1dilta di sos.ta.nza, seconda l 'a1nftico metodo di Oe.1so, ma che i francesi non. esùtano a chiamare metodo fran<::ese. Mentrre l'Italia vedeva · riaprirsi la carriera della rinoplastica a mezzo di letn!bi d!a ailitre parti del corpo, si annoverava putie un'app1icazio11e di un'altra 'Vecchia cu1'azione di 1mso mozzato. Già il Fioravanti, emulo del Tagliruc ozzi, a.,1e1via <raocoLto u.n n.a so r.e ciso da u1n colpo di sciabola e l'ave·va innestato di bel nuovo in situ ottenendowe il ripTi1S1b~no. I1 Carlizzi (1832) fece altrettanto dopo u ni violento morso. Le ·m igliori fonti nella letteratura antica e inoderna, relativa ia.lle iperdite di sostanza ed alle <lleif.or.mità 'Post-trattmatiche del :niaso, son:o: « Traité s uir l'art de restaurer les diffor.m~tés de 1ai facie» di SerJ:e e l'opera pu·bblica..ta .nel 1904 da C. Nél:ataDJ e A. L. Ombrédanne sulle « Rini<>.p l.astiiche ». V al la •p ena di ri p-0rtare u n1 -b reve brano sto· rico di Serre sru.i oasi ·più originali di perdite di sosta1nza accid•eintali intenessanti quasi la totali· tà del naso guarite di ipniltn.a intenzÀ.onie con la sollecita sutuu-a del fram·m ento distaccato. « Si era egli di0e .nie.11 'In.d ia talmente per.s1t1asi .della ·p ossibil1tà .che si potesse aggiustare un naso separato dal corpo che l'esecutore ;usava di getta.r lo irn. un• ,b raciere immiedliatamente dopo aiverlo am putato. AL ronltrariiO, in Italia, >SO. fu sempre meino severi. verso i malf attorti che si purntitvano 'in questa maniera ; così 'r,edemttno ipiù di un!al w.olta rdeii delinqueniti riuscire a faTsi rimetteve il lori0 naso seinza che risultasse la minim'as deformità. E ciò che Henri ili Moenicken asis.iewrava aver cilnt eso a dei testilttlmtl ocullari le in pa.r:ticoLare a Molinelli, suo maestr,o, allora celebre professore d 'ana:tontla e chirmigia a Padova, di cui tiU padre, abile chiruTgo a Venezia, avevru Teso quesrt::o servizio segnalato ia un italiano d~ b1uona1 famiglia al1'esecuzione del quale aveva ass~·stirbo nel 1826. « D'altra parte Garanrgeot tracconta che du.rante ;una 11issa f:ra due saldati, ·l"ulno d'es~ asu;>ortò con un m{)ltso tutta la p·arte cartilaginosa del naso dell'avversario; poi ·lai gettò :nel ruscello. SopravVOO!Il'e allora :un ba11biere p·er U1ioane Gaulin che, <lopo a'V'er raccolto il frammento dell'organo, lo lavò nel vino caltlo e lo _rimise a posto sulla ifacciia del ferito; q11attro gioir.ni dop:o il naso era ac1eso. « Regnault rimette a posto il naso d'un uomo chi.amato Londu'lld che l'aveva iarouto distaccato dai denti d'Uill contra.bba.n diere; d[ ferit o l'aveva 1

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PRATICA

portato nfel su·o fazzoletto, dove era arrmto freddo e nero. I~ ehirurgo lo lavò co!l> l'acquavite oamforata ; l'applicò : ess.o ·I ipnese. Leyser fece riiprendere il naso d'un giovanotto. Loubet, medico d 'airmata, riattaccò con succ.e sso il naso d'un giovane ufficiale reciso alla battaglia di Rocroi. « C:etelius, doipo Urtli'ora di duello alla: -sciia11:0la, dove ttn1 ferito aveva f>erduto il na so, lo rimise a posto: esso riprese. « Brindenbareh a~isisteva1 ad utnJ duello; una s:c.iaibolata sta:ccò il nais o. di u.n o degli aivversari; un c.a n•e vi is'i gettò so1p ra, ma fini col c.elderlo al chirurgo che glielo ri'Prese nella gol.a; la plastica riusci » . Qu.e sti differ.enrti ·esem,pi dtegni di fed,e pr01vano d·u nque con sovrél!bboncLaintza c·h e un 111taso compùetam·e nte sezio'n.aito iaicciderutaln1enrt:e è susc·etti:bi1e di riprendere, alla COlll·dizione tuttavia ohe :il tfra:mm1en!to staioc.ato sia ria'Piplicaitò i!IlJ un brevisis.imo i'nten..ra llo. Disgraz.iJrutamente il chirurgo ha molto ra'!amente l 'oiccasio ne d'i·n ltervenire a UJn. m omen.to cosi vicinlO all'accidenite e n.od. sappiamo, d'altra p.arte, che le perdrite di sostanza i11tenessando la totail:ità del ·naso s0in10 il più .sovente consecutive a UJDI processo p1artJologico che ha distrutto progressivamente l'organo. Abbiamo v-olttto riportare questi eSJempi utilissim1il a ric·h iamare l'atte11zione clei medici militari s·u lla necessità e 'il dovere che loro incombe di prestare la più scrupotosa e sollecitai cura delle ferite deturp·a nti del naso quando aincora la part·e diis!taocata conserva 11n.a inrnervazioltle ed u nia irrorazibne sangu:ig.nai favorevoli .all'att eochimen.to del moncone. Molte v,\)lbe u1na pironta sutura .dj eislso risparmierà dolori e sconforto all'i·ndividuo rimasto coru un n.a·so incompleto o da doversi ricùstruire con una ·plastica s1em pre beni lontana artisticamente dalle illusioni che e1g li 1Sli. era crea·te. Si ram.m enti ohe il ·nasio fu detto bersaglio della matechina u .maina e c'h e Tagliacozzi invece esaltò con le segUJe!nti 1parole: « Inest nes cio quid augustum et riegium ». Per <ripara.r e una perdita totale del naso Lai scelta a seconda d1ei oasi sarà fra d! tre metodi di rinopla.s:tlca pit't conosciuti : l'italiano, 1'indiano ed il francese. Il p·r imo sarà più coDJVeniente iper le vaste distruzioni e quMJ.do i pazien1ti sii rifiutino d!i aJVter'e altre ciratrici sulla fronrt:e e sru.11.lJe gua:nice. Per no.i il metod'o in.ldiilano con la modificazione di Ollier e Langenib'e ck c-he com.p rende n.el lembo il periostio frontal1e è quello che ris1poncùe meglio alla .p ratica corrente e che garaintisce il su<::cesso della plrusltim per la buona nutrizione del Lem•l::o quando esso &ila stato fatto a pe(3) 1

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IL POLICLINICO

d·uncolo laterale •inJ mlQt:l.o da contenere U:nta delle arterie frontali i ruterne. Il , 1netodo francese verrà impiegato a preferenza per le rinoplastiche parzirali prendendo u1no o due lembi sim.m etrici sulla guan.cia da ciascun lato della per.di,ta. di sostanza e che abbiaino il Loro peduncolo presso la radice del 'llaso ('metod0 di Nélato11). I risu1b::iti di qweste rinopJas,t iche sarebbero trairusitorii l)e!1C'hè i letD.tbli ten.d ono s·ennpre ad iaiffonda11sd a l)OCO .a poco assumen:do cosi il naso artifici·alme'nite rifatto una forma grottes~.a. Per e vit·aire queSit o inconrvenire nte si propose di restaurare il naso coo dei l embi appoggiati su di un sost eg n10 di ·platino, oro, argento od allurrniu~o . Si è rico,r.so anieh1e alla. r.ilc:o sitruzione del 111aso coin u11 sost egn10 metallico com1preso tfr.~ ·due pia.n i d~ lieml:>i. Il n11etodo di Berget consiStte nel dissecaire du·e lembi trlianigorla.1-i la cui b a.s~ d 'im pi1ainto icorniJsponde ai margini l ateTali d!ella per.dita id i sostanza. Qwesti lembi ven:gono ri.b atltuti d·a dìuori inéLentro e subu1rati ;s;ulla 1i'niea meclia n1a in mod.o che la lo ro faccia cruenta S:Ìa in avia,nrt:i e .}ai cutanea indietro. Su qu.esto prian.10 ,piano di plastiiea si a p,pJica la faccia cruenta di un altro gran lembo dissiecato d alla fr.cmte, i etti bordi ·veinlgono s1uturaiti ai ma!l"gtini della perc1i1ta di sostaniza. rimasta dopo la dissezian:e dei Le·m1td. della faccia ; f.ra i du.e piani dei lembi pl~stici sarà ~:pliieato un sostegn10 di platino 1aip.p oggia.to SJUlla spina naJsiale e su11e branche mo.ntantr dei mascellari su periori. Visto però che questi apparecchi protetfutri enamo 1per lo più mal tollerati dai tessniti e compromettevano il successo delle plastiche, si rinrunziò ad essi sostituendi01vi un sostegno os:teo· periostale (m1ebodi J{.onig e Nélaton). La rinoplaistica di Nélaton comp·i:~nld1e due tempi: a) innesto di un pezzo dell'ottava cairtilagine costale sotto il periostio del futuro lem.b o frontale ; b) confezione e messa in posto del lembo frontale. Per sollecihaire la cicatrizzazione &ella ferita frontale qua:n1do la piaga sia coperta di buone gran1ulaziond vi sii faranno degl'innesti alil a Thi'erseh. Ma tutti questi metodi di ri.noplastica che d ebbono e ssere noti rad chirurgi militari, come si comprende bene, .n on apparteng1ooro alla chirurg ia d'urgen1Z.a e saranno solamente eseguiti con 111aggi1ore calrm:a e nelle migliori condiziond. di t empo e di am·b iente n•egli ospedali territori1:t.lj. Avremo però casi in cui s i tratta solta·n:to di clover prati.care plastiche parziali dtel .niaso e che con le dqvute cautele possono eseguliirsi dai 111edici militari anche se.nza attendere di IDJ31llclare i feriti nelle unità ospedaliere di socon1da 1~11ea che nouJ sono soggette a imrpirovivis~ sposd:a1uenrti. Do·ve11do ad esenn pio ricostruire il lobulo 1

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è buono il metod.o di Rouge, rii qua1ie consiste n1el traaciare sul dorso del naso uni lrem,b o quad'!alatero con due incisioni orizzontali che sd rende mobile sulla parte med!iia facendo scivolare a pratto un bisturi fra 1'osso e la cute; si abbassa questo ltemb.o e si Si.1tura ]a ·p erdita di sostanza i cui bord'i furo.no :·avvi·vati; la breccia cosi prodotta sa:i-à calmut.a <la un le:inro simile preso al disoprn. del primo. , Mo1lto mi1g1iore è il metodo i'tali.ano col quale si riesic-e a cos,t ruire :n!on sol·o il lobulo, ma a.nche il segm.ento anteriore del!11e 'lllarici. Il lem1b o v.~en ipne,so suita parte anteriore .e inferiore del braccio, a due dita tnaisvierse dal pug.ruo in fu01·i dalla 11nea mediana. Questo lembo deve avere • tt:na base concaiv.a ri1ma,n1cln1d.o p1er il s·uio a pice aderente all ':arviambraccio. Prima di suturare il lemit o brachiaLe: ai •b ordi d ella perdita di sostanza questi devono essere ravvivati distaccan1do ·per un certo tratto dai tesStUti sottostanti 1a ptairte residuale d1ellie ali nia1sali che i111 genere soni:> attirate :i:n1 alto. I marg.iini della f·e rita dJe:ll'av.a.m ,b r.a1ccio sar.an1no fissati accuratamente ai b ordi della p erdit:a1 di sostaniz.a d·e l n1a1So con crine di Firenze. Il braccio sarà tenuto in posto con d e.ile assi-celle gessaite e la mano !Poggerà $Ulla franlte da cui la sie:para un cuscinetto di ovatta per evita•r e la contusione del na;sio. Al 15° giorno si taglia il p,en1dun1colo del lembo, che p otrà es·s ere uitilizz.ato a11a ricostruzione ciel sotto-isietto nasale. Per riparare a .perdita di scr stanlza delle .ailli del nas·o si prenderà il lembo o dalla guancia o dal labbro superiore. Preferiljile è prendere il lembo dal lahbro1 superiore media!nte due incisioni verticali a pedU:l1Colo S{Uperiore. Si noJVesaia e si sutura alla perdita di s.arstamza tr.attanido la \ferita dle1 tabbro rome qu'e lla del labè·r o le-porin-01. Se si vuole .evitare in tutti i modi u·n a cicatrice ·sulla guanci·a ricorreremo anche in questi casi al metodo irtaìiano, come consiglia Nélaton. Si pratica al disotto dJell'orifìcio a.nteriore delle fosse nais ali unl'incisi'one 'Olbliqua ascendienJte che va dal s.ùtto.Jsetto rafL solco nrusio-genieno. Q1ui1ndi alla cute del labibro s.u périore &i. fissa can sutura utn lembo dissecato dell'anltiib raccio e si riecr struisce la narice nel anodo che segwe : ravvivialti tanto i b oirdi della perdita di sosta.nrza quanto il bordo del 1embo rJlparatore s i porterà questo da fuori in; dentro torc'e.ndolo sopra se stessio, in modo ch·e il suo rn:alfgine esterno divenga supter~ore sutu·r ando1o alla perdita di sostanza nas·ale. La S'u:tura della mucosa delle fosse lll3sa1i è fatta con fili sottilissi1mi di catgut. Essendo st~ta rovesciata la faccia cruenta del lem• • • • bo ess•a guarderà allora 1n a1vaint1 : s1 rovescia <J.Ue'5t'(='S:brernità sopra se stessa per porla.re in avanti la doccia epidermica del lembo ie rosl eotn 1

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SEZIONE PRATICA

. qt1èsta ripiegatura si forma il bordo della nuoI,egouest ricorda un individuo che emise dalla va narice. ·Le .s,uper.fi.cie cruentate sono ri11nite to000. un•a; palla ch•e ~i si era 18 anmi prima con sutttta di 0nn,e di Firenze. Il lVia1n1tiaggj10 del contfiocatai n.e l is.eno frontale. L eu1a1re estrasse 1netoc110 1tal!ano sugli altri è iprinieipalmenrte un frammento d'obice che era a cavaliere del quela.o di eviltare la grootU:ale atresia consecu- setto osseo nasale e che da 4 anni era causa di tiva alle .p lastiche quando 11a1 ntu•o1v a 111arice non u·na rinite p.urulenta fetid·a;. Nella nostra Clinò..c a è cutizzata sulle d11e f2cce. Anche per ricostr11i- furono registrati due caisi interessantissimi di re il SO!tto-setbo 11.aSale si deve pa:endere u11 lem- cot~pil 1Sltranderi. Un paziente affetto da s'eno fibo ~l labbro Sltlp·eriore: qiundi si torce il lem- stoloso all 'ang,cUo interno cùell 'occhio ed O•p erato bo o si fa .s civolare a seconda che il pedlll1Joo1o è di sinusite fronlto-etanoidalle .p ortava i'llcistato a inferiore o su peri ore. sua insaiputa un pezzo di drenaggio l'ungo 5 Tutti i metodi di rinopJtaistica in fonid0i nqn1 cell!ti.m etri da m•olti anni; l'altro con occlusionie qoo1sli toftale delle na11iici .aveva 'Ullll moncone di presenta·n o difficoltà oi:-eratorie; ma in/ genert>, p·~p·a i'lllctUlrreato ·nellla base del crando, che fu esia pure eseguit1e dai più abili chirurgi, ben d': rado condu~ono ad e.sito fe!lioe riguardo al·l 'e- stratto cliaJ.la bocca ìSlltlla. guida della Tadiografìa. Le ferite laicero-contUJSe da proiettili di guierstetica, d'i modo che più o me110 t airdi è nera so1ll'O accom·p ag.n ate da più o meno vasta dicessia:rio ricorrere alle in~ezioni di paraffina f11siblile a 45°. Si può adoper.are u1na Sliringa di Sit.PUZtiiùllle dJe:llo scheletro osteo-cairtilagineo del Pravaz o quell~ di Gersu.niy o l'altra di Broec- ma:so, vuoi im.mooiata.mie•nte per l'atto dell'ekaert. Resa asettica la regione nasale s'int<ro- S!plosione, vuoi 1n seguiito iper 1?rocess.o ne{)roduce l'ago dellJ.;ai siri•ngai a q1ualiche diJSltanza dal tico consiecutivo al trauma. I postumi che rientrano nel oatn•pOi attivo <llel~ chlirwrgia militare ~utnto dl()IVe deviet acromodwsi 1a par.affina. La iniezione verrà eseguita con dòlcezza nel sono le deformità per insellatur·a e a:ffundamento del .naso, cQtThe piure 1·est.riin1gimenti. e occlusioni tessuto oottoC'Ultaneo compri.m endo 001 pollice e l'indice La radice del n•aso per i·m pedire la delle narici. diffu·s ione ruel liquido. Fatta l'iniezione si mio_'\llorchè la deformità consiste nella depre~.­ della la regio1ne iniettata 'Priima che sias.i soli-\ sione esagerata della radice del niaso e l'eleviad~cata 1a paraffi•na1. Queistto mietod'o di protesi zÌJOn-e an1ormale della su-a pu·nta, sarà a disc.u dev'essere noto ai chirurgi militari sia per ri- tersi se convenga correggere l'insellatura con parare alle deformità t raumatiche nasali, sia per Utll.a in1lez.i.one di paraffinru o con una p[a,'Sltica. mrl.g liorare 1a CQS·m ·esil nelle p1asticlie msa:li Quaindo manca il sos1tegn10 del setto osteo-oartiche laS<:iaoo sempre esteticamente molto a desi- 1agineo, bisogna ricorrere per la coirreziOlllle del1'irusiellatuira nasale ai .1Il{etz.zJi crueruti di plastide-raxe. Come per tan t~ altri \nobili te:rrbaiti vi della e.ai. Il m~cd:o di e lezione è quello di H·elferich. chirurgia ·si sono imputate a lle iniezioni prote- Si traccia un lembo nasale a forma di V rovesiche di paraffin·a alcune gravi coanpli cazion~ , tra sciato 1a1 cui ron:vessità corniisponde alla radi.Ice cui la :flebiibe della facciale, la trombosi d.e1'1e vene del naso : qui·ndi suJ 0entr,q d1ella fronte si fa oftalmiche, gl'infarti polmt01?-1ari, ecc. Unrcis pre- U·Ill secondo l.em bo a forma di V e a coniv essità cauzione possiamo ra-c<::omandare prima di spin- superiore avendo 1ai p•r ecauziooe dii lasciarci adegere cdn1l'ago 1'inieziotte di parafiinla nel tessuto rente uno str·a terello d'ossio. Si rovescia quiesto sottocutan·eOJ, quella cioè . <1i assicurarci eh 'ieistsa lembo con la faccia iGruenta in ava.n1ti che vti-etnre 11on penetri in· u:n1a vena. Se in verità dovessimo ricoperta con un lembo nJasal.e. Dopo /tre s ettiarrestarci dinianz6. a :tutti gl:il aiocidenti che han._ llll81De s 'incid·erà trasversa1menite il peduncolo de.1 no a.ccom·pa1g n·a to ogni nuovo trio1nlfo della· 0hilembo cfir.()rutal•e ; ·sulla piccola super.fi.1cie corrisp01nru.rgi.a, s·a'!em·mo iC'O:D.ld a:nnati ad una paurosai dente alla .g labella gria.U11U.leggiamrt:e verranno fatinerzia nemica di ogni !Progresso 11.mano. ti .d!egli i·ntnlesti alla Thiersch. Altro metodo più comip1icato da ricordia.rsi è * quello dil Nélaton col quale si viene a dare ai * * Coo.ne si ·p uò immaginare, tn!On .s1on10 trunto le l embi un sostegno organico fatto di cartilagine. ferjite da punta e da taglio quelle che preval:Basta richiamare la te0nica già descritta d-a lgono ne11e guerre .m oderne ; m ai le 1aicer()-'()on- 1'awtorie per 1:a rinoplastica totale e a ·vr.emo 1'ituise, iSOIV!tatutito da ,pr.oiietti•lli di gurerra, le qua- dea fon.datll1Je:ntale che ne ha. guidato l'applicali ben di rado sono superficiali e quasi sem- zione alla cura delle insellature traumatich e. pre pen1etranti n1el cavo orbitale e b'll~co-fanin­ JYientt.re nelle ferite del naso d'arma bianca e geo, nieti seni de1la faccia e n ·e1I'·emdocra1nio, com- da f1uoco, che n1e han1no a siportato uin1ai porzione plicate dalla presentzaJ dei .più s·v ariati corpi eo la tot:alità, nelle sezioni di sanità di prim a stranei (pelle, sch·e.g ge di metallo, fltiam.meruti di li•n·ea il chirurgo militare deve rils,pettare rigoroV'estari·o, ecc.) . samente la medicina conservativa (in quanto eh ~

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un gra11 nrumero di casi n on si può subito gi udi1cane della entità e vastità della perdita. di so5\tanza si·11 quau1do n·o n sono •eliminate le; p·a rti 11iecrosat e), negli ospedali territoriali ii1vece sarà .iin obbligo di cono.scere tutte l1e ·riS10.tse del1'a rte sia p·ar ottenere utna restaurazione dell'organo, sia per ri·petrare ai restri1n·g imenti ed alle oxlusiorui. cicatrizi1a li delle narici . QueS1ti.i es.i.t i sanio ·p·er lo ·p!Ì ù la con·segtUJenza di 1p·e:i;dite di sostanz·a delle pareti laterali: del 11aso seguite da aderenze estese e p.r ofonde con il setto, t alvolta per tutto il pexcorso _delle narici d al vestibolo al~e coane, in gui'Sla d:a esse.r e la s t enosi coIDJpleta. I <llistl.tl1bi r.espiratorii fasti,d.Ji1osi,sisitni, 1'anosmia, i fen.01neni n1ervosi riflessi e specialmente le flogoisri faringee ed otitiche quasi iman:a~a­ bJli, s 'im p.orra:n1n·o :preslto a[ chirurgo militare in farvtore di ·UJn iiinJt ervento ch·e r~stabilis.ca da u n l aito il ipassagg;io dell'aria a·t tr.a1verso le narici, da ll'altro pro\rv·ed.a con una rinap·Las tica alla cos tILe&i della faccia . N·ei casi di ,s\ten•os.i p.a rziale d·e lle nar.i ci si t enterà la gradu:aJe dilatazi101n1e di esse con le s·onde metalliche di Chiari, lasciate i'n' siito per cliver.s10 tempo, oppu1""e coi ciLiin,d ri di laminaria o i ta•II11poni compressi e nelle parziali -atTesie cic-atriziali il gal vano-cauterio sarà sp)e'Sso utilissimo a sezionare le sinechie. Q·u1ain·d o p·e rò I.e l esitorui sono trop·p o estesie, di gui·s a che l'orifici·o nasale com e tutto il percoirso <lella :niatLce ìSli,a sostituito d.a un tessuto iiruodulare, la t ecnica accennata saiiebbe insufficiente ed è preferì.b ilie allora r esecare in primo ' t empo i tes·suti cicatriziali, rispettando attorno a.l ·r esiduale · orifizio dell1e narici pilÙ che è poss ibile la n1ucosa che sarà e's troflessa e suturata alla cute ; d:op·o qwa.lche tem·p o si ri·co!u-erà ad utna plaist~ca scegliendo fra i tanti metoidi quiello di Nélaton, a nostro avvi·s o incotnJtestaibilmenite il più geniale e il più sicuro per 'Lai riusclitai; di questo metodo, demmo già breve cenno in precedenza. i11

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FRATTURE DEL NASO

Il !01aso per la s ua forma e sporgenza semè1ta destinato ad essere il b·ers.ag.lio, i111 tutte le età, dei più svariati traumatismi diretti, siano cadute, col.pi ,-iolen.t i j,nrferti su questa. regione e corpii s trani eri d'ogni geniere, compresi i 00tsidetti proiettili morti, ch•e ven1g0tno da }u.11ga dis tanza a .co11pi·r lo. Sono molto rare le ifratturè limitat e alle ossa proprie del naisio e per lo più inrti~essan-0 anche la volta. <.lelle fosse 1111sa.li ed il setto osteo-cartilagineo. In un caso di Holmes la frattura era stata prodotta da un bas tone di cui, all'autopsia , sd tro\rò la punita fe r(6)

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raJta m!el crani:o a s[n~stra d1ella s·e.Jla turcica. Molte volte per tras·m ission.e ossea la frattura delle ossa nasali isi acaoo:npiagna a quella della 1a1nir '\ perpendicolare e de!La lamrn~ cribrosa d 1eùl 'etmoi1d:e. Di rado, ma !pUi" furono segnalate fratture indirette o per co.ntraiecolpo delle ossa proprie d.el naso e dell'etmoide i 111 seguito a cadute v:il\)lenti 151u(il'occipite_. in cuii si ebbe Ulna :fu.1aittura postero-anteriore paramedia:na dlella bas1e del cramio. Q.uenu Ille ha ri•p·o rtato un cas10 iin cui la lin~ di frattura contornava iil forarne (J;:.c~itale e seguiva le suture pet'fo-basilare e sfe.n10-petrosa, rispettando la rocca.; quindi frazionava la sella, turcioa1 per raggiiun,g ere la lamlina cri·b rosa dell '.etmoide. Le fratture d elle !CcSSa ·prorprie del naso ripo·rt ate in1 guerra •di Pado S'Ollo sem p1ici e u.nilatera1i ; coa:n:wrettn:ente sono comminute e bilaterali, data la natura dei traumi che per· solito colpiscono il .nia;so (colp~ v101lenti, cadute, calci di cruvallo, ecc.) . La direzi'One delle fratture è a111che vaniabilis·s ima ; nrelle trasveraali il! frammenit o i.11fer.iore che non è fissato coll'osso. frontale tende a ,p ortarsi in1dietro, donde un infossamento an:g olare come di oo.l po di ascia. sul dor.~.o del '1l!aso. Nelle fratture com.minute icl.ell'impalcatura si unisce Ja pe-rforazione della cute e della. l;amii'nla cr'ibr.osa, dell'u,nguis, dell 'aipofisi m Qa-tante del mascellare ·su\periorel e sov.ratuttio ·d el .s·etto. Dioonsi queste fratture complicate e i.sono di solito qu.e lle che avran:n10 in discreto num.e1"o da soccorre.re i medici militair.iJ che seguono l'artiglieria, la ca·v alleria, il treno e truppe da mo11tagn·a . La sintnmatologia viatriru molto a seco.nda de11a gr·arvità e 1dell 'estension1e delle cfrattu.re. In quelle sem.p li1ci, essa ,sii ri<lm1ce ad~ un'epistassi . tra:nsitoria, a 'Cefalea. frontale, a d-0lorabilità .sponta11ea e provocata della volta del naso e qualche 'V'Olta -ai crepitazione . La cute è costamtemente ecchim·o sa·t a e la muoosa delle narici tumjd.a cos ì da ostacola'fe la respi'fazione .niasale. Nei casi leggeri m 1olte volte sarà difficile distinguere una contusione gra:\re da un1a fra.ttu.r a senza l"icorrere aJl.a r-adi-0.graifia. . Nelle fratture com.p licate runvece la sintomatologia a ssu1ne un'importainza èent maggiore. Oltre l'epistassi, speSJso profusa e alliarmatllte, apparisce assai sollecitamente l'enfise1na , ora limi tata alla radice del naso e alla reg.iione front ale inferiore, o·r a diffusa ta!lle palpebre e alle gua nce in modo da ,r e ndere mostruosa la faccia. L 'endìsema dipende dalla lacerazione della m ttcosa e ·dal-l'isti1nlti v"'O b'isogno che hanno i pazienti di soffiarsi il naso per espellere il sangue che ostruisce le fosse niaisallri.. Se il .t raumatismo oltre l e ossa :nasali compr-eS!e il labirinto etmoi1


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SEZIONE

da.le, si av·ranno con m olta probal::tiiliità fenomeni idi coman;0.zione cereba-ale. Riguardo ai sintomi locali, noDJ solo vi può -essere ecc·h imosi e · soluz.'ione diii ron,tinruo lacero-con:tus.a, mai avvallamento deille pareti nasali ..cOlnJ fuoriusciit.a di ifra·m menti, en:fi.semia difiìuso, <:repitazione, dref1o rmità del na:so. Lo scolo di ·sangue di·viene una COlil(pli;cazione seri-a quando sia laieerato un vaso importante. L'ep~s:tassi sp1esso è acc·o mp·ag11ata ·e quindi seguita da s,co1o di liqUJido -cefalo-rachidiano; i'n1 prinldipiio lo .scol-Q sai-à rosso rutilante, quindi ros·e o come lavatura dii sanguie ·e infin·e trasparente e limpido, .aumentan'.d o in• quialsia:sd. sforzo (tosse, stemUJto, azione di soffiarsi il n·as•o) e in1e:linazione della t.e&ta in aivaruti. Lo scoq.o del liquido cefa1o-rachidriainio dal nJa•s o iS1i dlisti,nguerà dalla sile1tosità viscosa di U•n a ri nite e sinusite concomitante, perchè questa sierosit~ ha i caratteri d'1wn liquido infiammatorio (leucociti, albumine, ecc.). La puntura lombare sarà. un. elemento imJpOrta·n te di -Oii1a1gn10tsi per 1s.tabilire se nella frattura dell 'impalcatu'ra ossea nasale è compresa la lamina -cribrosa. In tal caso iJ liquido cefalo-rachidiano t>arà sempre tirnto di sangue ed in ip·erp1'essione. Quando alra fra.ttura delle ossta ·n asali si com-plichi: quella delle pareti dei seni ~rootali, si :noterà rig,o:n:fi.a.m ento e dolore limitato a que-sta regione, infossamento della parete anteriore che cede sotto il dito came un coperchio, crepil:az1cme, fuoriuscita d'aria attr.a verso una ferita dei tegumeJnJtli, qualora esista in:fi.ltrazdone d'aria -sottocutan1eia (enfisema) o isotto il periostio (pneumocele). Nelle fir.aitture della rviolta niasal'e me abbiaoo anche compromesso l'osso un.gu~s ·e 1a parete interna del cavo orbitario, avremo ecchimosi ed en:fi.semrai sottocongiuntivale, esoftalmo, ptosi, diplbpia, fot oifobia, immo1::1ilità del globo ocuil are, e,oc. Ne1le frattutfe comminute delna volta nasale nio teremo unJ'alterazione più o meno p['ofond·a dell'odorato per compressione e distr.u zione d·e l n·e rvo olfattivo. Fra gli ocu10motor.i1 la paralisi del nervo ·patetico in:teressamte ~l muscruo gran1d1e obliquo è 1 p iuttosto comune ntelle fratture nasali. La condotta del 1nediico .militare comin-cerà ad essere abbastanva d elioata al morr1Tento in cui do·vrà 1~bilii.re e.e si tratta di uiii:a frattura d.e lle -ossa nasali. _I\. tal uopo dovrà rievocare tutte le risorse diag·nostiche differenzila li p·er distin·g uere un1a contusione semplice da una frattura o da u na lussazione delle o ssa nasali e del setto; un sem·p11c·e e n:fisemta .d'oVtt·tO iai lacerazi10111e della pituitaria da quello prr0idotto da fuoriuscita di ~11amm e·nrti delle ossa infrante ,nJeille fratture non es1p oste. In qulesti caisù. oltre a l crepitio d·e ll'enfìsema 'ri sarà quello dei capi ossei. Non tra1

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PRATICA &c'ttri mai il medico miilitare la rinoscopia, la radioscopia e, Ì111 caso che sospetti la fratbu\r.a della lamiruru cribrosa, la 'Puntura lombare 'Per dare anche =il primo giudizio p.rog.nqstico e curativo. Infatti nelle ifratture semp:lici limi-tat e alle oSISa .p roprie del mtalS'o, la progn·osi è b·en.i gna, data. la rapida ripamzionre delle oosa, meno qua1che deforttnità che potrà essere a s uo temp0t riparata cdru la plastica di paraffina. Nellie fratture itnvece comminute o esposte estese all'etmoide, a l cavo oribitario, l'evoluzione diple nderà da numero.sie corutd.n1g enze che dovran!nlO far sempre riservata la prog.nosi da parte del medico m1litaire. I soldati che soffriron'O di qwesto g enere di fmltture :non saTranno senza precauzioni messi nei treni e spediti ar destinazione, ma tratten1Uti .i!n riposo nelle sezioni di sanità di prima o seconda li.nea·. QuiJvi fin dalJ prim1Q momento, oltre ~e cure local.~ disinfettanti, se le fraittu11e &ùtlo espos.te, non si trascurerà la vescica di ghiaJ0Cio al capo, l'uso della mor:fi..n a per coml::,attere la commoz.io·nie cerebrale, la .purntm-ai lombare quandio vi siano seg.n i di versamento sanguigno sottodur·a le c·h e mina.cci fatti cli compression•e. La frattura divi'€1lle allora un f.atto accessto .. rio e il chkurgo militasrle com.p renda ii.I soldato fra i mala~ti: più gravi di lesi:ioni del capo, in cui la cvtl.ta diel .pamente dipende da un.l'abile .ccxnldoitta fra la chiruirgia attiiva e quella .conserva· tiva. Ne sanno qualcosa i .nieuropatologi che dopo periodi di guerra veggono aumentati ·n clle llioro cliniche i ca.si di Jesiorui menin.go--eroicefalich-e rpotst-trau•trua·ti.che tardi.ve che :forse &i sarebbero .p otute etviitare coni opporturn.ri inter.venlti chirurgiici. I!Jl!faitti d!opo f.m:ttiure comminute d'el1'ian palcatura• nasale sono OOllll.Uni le cefalee persistenti, re crisi di epilessila jaksonia.n a' i disturbi · p-sliichici, di penden1ti da lesioni menin.go-encefalliche che isubironi0 una lenta 1:rasforn1.a·zione sclerosa. Fra Jte tante complicazioni tarditve ftt p·urie ricordato, ~!li seguito a dislocamento de! fraimtnenJti delle fratturo, l 'enntia cerebrale e il pseud.omeninig ocele cerebrale, sp·ecie attraverso il tlabir.ilnto etmoid!ale. Ritornand\OI ma ali tratta.m ento in genere delle frattU!re nasa1i è bene insisttere che DJeii primi gioiin~ cdn!slecutivi aJ. tra111na, ad eccezionle dii una medicatura .amtisettica delle ferite t anto della curte qll'a•nto d·ella muc01sa, il chLrulrgo mjlit are 1d eve aisiterueir.si da qualsi al5i applicazion~ di apparecchi clie ;potrebbero far cadere in itlecrosi [,e parli ·m olli de l naso 001Dituse ·e tumeifatte. Ci si guardi bene a111Che nelle fratture senza spostamento di frammenti <lJi fare irrigazioni nasali o schizzett atuira d"acqua ossti•g e'nata, acqua salata, acqua bori-ca, ecc. , per e·vitare c01nplica1

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zioni s ettiche a carico de.il seni e dell'orecchio occorre riparare a1le future defomnirt:à dell'orgamedio. La disinfezione del nas,01 verrà fatt:ai CQcllJ no e ai disturb:i :ftunll.iVinali che talo.ra nie derimiscele oleose anrtisettiche v·e rsate a gocce .n1ellie vano (dispinea, a:&ma, epifora, daicrio-cistite) in nari.ci o. spruzzate oon utn polverizzatore. .segui1to alla viz.siOtSa o esU1b'era:nte formacionie del D0ipo quattro o cinque gior.nd. essenldo diminuiita callo osseo. È qui che il chirurgo an.i Jitare pvla tumefazion.e d·elle parti mdlli sarà possibile trà dair pa-ova della sua abilità operatoria. Dato r.i.conoS1Cere se esiste s·p ostamento di frammenti ch·e ci sia unia ..ferita dellJ.e partri. m'O!lli sti aippirofite allora diviene f.a1cile ridur.ti sotto l 'azionie del terà di essa per soll:evare da dlentro i1lJ fuori cloroformio. Questa riduzio.nie va compiuta 101 con frammenti av.val1ati e rego1are con pinze osteo• le dita o con pinze da medicaturai a. br1a nche l~- tom·e .l e pulnte sporgenti che tendon10 a ~ro­ ghe e ;sa:ruusse o con le pinze a leva di Cl. Marsarsi. Qll:a.ndo non te.si sta flerita esterna è molito tiln: questa pinza è formata oo una branca iniunegl:io i~niterveniire poniendo ai mru.do il focolaio. feriore che pirentle il punto d'ap1p oggio si0ipra la del trauma ron um.'incisdon:e rego1anmente meimpalcatura nasale. Els\.sa è mi1nita a liveH'O d ei- diana. Si cercherà di ess ere meno agigriessivi e~ la iarlicolaziane di un cercin,e clie le imp~sce sia p:QISsibiLe rniell 'asportazion.e dei frammemibi osdi penetrare ia.1 di là del 1rllmite necessa:rio. La sei e ciò ·p erchè Mnl sia t!'oppo viziOS\a la defor:. braooa superiore è mohilie e si raddrizzza lllelfla mità lin s·egiuito al ~onsolidamento dlel JC1aillo osdirezion•ei diel' dorso del naso; essa è articolatai seo. Dopo aver rimesso a tp-O'Sto i frammenti O•Smediante un sistema speciale che lnt0iltiplicia con1- ·S!ei di u.n a frattura nasale comrpliicata e sUJtllrn!t:Q siderevolmente lo sforzo della mano. Grazie ai l'incisione do.n.5ale medi.aiola, si app.li:c!herà 1'aipquesta .pinza il raddirizzam·ento delle O&Sla i>ro- parecchio. gessato di Chra1n1delux. prie <ltiviene f.aciLe, il ooll!eVemlelnlt:io1 si fa lerutaLUSSAZIONI DEL NASO mente e iin mia.n[era progressiva. Se ne co.nltrolla la gradazione .paJpandb con lta1 mano sinistra la .AJocenneremo ora alla 1uSJSazione dclle OSS« radice del naso durante l'operazione. Se me.nca. proprie d~l lla!So che da al0lllllil vengonlo amla pin!Za di J\iiartin si può ricorrere al d:iilatatore mess·e (Beniamino Bell, Heister, Boiurguet, Londi L. Tripier, adoperato nella chimrgiia. geim::crale g.uiet, Haanilton) o da altri negate o almeoo crea condizione di foderare le bra•nthe. con dei pic- dute rare e per lo più associate allru loro fratc-Oli drenaggi di caioutchduc. Un1ru volta che si tun-a. A miostro avviso iruvece si rilSlcontrano pitt è ragigiunrto il rardidrizzamento si mamtengano i frcque'nti che :tlPill 1&~ creda nella chllrurgia di f1J.1ammenti in buona, posizione mediante un tam,- guerra in seguito a co~pi vi01Jrenti inferti sul na;so. ponamenfu serrato di 1g arza asettica. in ciaJ&CìU!Dla diretili seguiend0t un pian.I(). norm·a le alla fac.cia. delle foS!Se nasali. Ottilm10 strumento per riduirre P.er s.olito ndn1 sonto facilmwite riootn.o.sciute, pere sollevare i frammenlti dellie1 ossa .n tasali avval- chè ìnl genere ino.o11D1Plete ie accompagnate da· late è pure 1'01pparecchio ideato da De Rossi, moai una for:te tumefazion·e delle parti che impedisce si rit~nga che JJtelle f.ratture nlalSalii ddsgraziata- di distinguere a pribri la na·t ura dell'ai les~on.e 1n:ente mon si può contare sopira un a p,p arecchio pro.fonda. uDJiro che rfrsiponda a tutti i oasi.. . Nella lwS\sazione 0ompJ eta d&le OSS!a: nasaJi,. Compiuta la riduzione dei frammenti della che è ner m-aig :gior nn1mero dei ·casi U11ilaterale,. frattura li .m .antterremo i.tll .poslto1 COllJ 1'app~­ si scorgerà dail lato della lussaziorrel ·uma depireschio gessato di Chand~1ux. E·s sv si com pone di siidnre circoscritta alla iporzio11e ossea, mentre· una rdtiecinla cli doppi dri. gairza disposta sopra 11mia la parte cartilaginea conser:va la sua posizione striscia vertilcale da dove -partono dei prolunga- nortDJatl e ; dalla parte opposta i'nvece esisterà una menti frontali e la bia.li. DIO\po la riduzione della devia·z ione i·n lna!SSa de1la 1pi11:amid·e nasale. La :ftrattura l ':aipparecchio gessato è a,p :p.Jicato rul sinfisi ·n aso-frontale è dolbrosissima a lta pressio11ia.$o, che deve iessere in linea retbai aiSISo1uta; un. ne, .sp1e ciabnen:te quando Q01lll dtue dita s'~pri­ aiuto manterrà rla buona posizi:one finlo a l1a: com- maino dci ·m dvdmenti lateraùi. S'inJtenlde che l'o,.. pleta esskcazione del gess·o. La lin·g uetta supe- strazio.ne .niasale è s€1lll,pre più :notevole dalla riore aderisce ai capelli che saranoo rasi a que- parte in cui è avvenuta la lussazione. La ridusto li!vello; i prolungiam<etnti frontali e la1bila~i zione deille oosa nasali lussate si compie as~ai sono :fissati 1per mezzo del coùliodion:e; la stri- èen.e .cal'l 'aippa.'!!eechrio di De R~ ; ma va esesdila. ipri1l1cipa1le è con C!Ulra nbattUJta da ogni lato gUJirta ail pi1ì prestvJi. Si.cchè nei casi i ru cui la sopra le .parti laterali del naso. L'apparecchio è diagnosi 1sia un po' d11.'b bia il chirurgo mlilitare reclami ulna ·r adiografia del soldato sinistrato~ lasciatù in posto qu~ntdici gior:nd. ' Ci sono poi le fratture esposte o complicate FRATTURE E LUSSAZIONI DEL SETTO in cui, oltre l'imperiosa necessità di sottoporre I medici mili tari chiamati a soccorreire un inad una 1~rurpoilµ sa an tiisepsJJ il '.forolai o della firattura per sconrg it1rare a ocidenti talora mortali, dii ,·icl uo che ab b!ia subìto un colpo violento sul 1

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naso non tràscurino l'eSialme ri1110Scopi00 in quan- con UJn 'irucisi10ne am.p ia su amto i lati deil setto tochè il setto oSISleOt-Carlilagineo va :soggetto p,i,ù parahl!el1a1 al pavimento nasale. Purtroppo qua·n che .non si pensi a fratture e 1ussaziond. Zuc- <lo il trauma fu molto glìarve o distrutt~vo, l'inkerkandl volle 0.PtPU:nto spi.e gare il meccanismo fezione asSlai virulenta, l 'evacuazionie del pus <lii siffatto traiu:ma localizzato al setto. Secondo eseguita con troppo rita.r do, il i:--aziente sarà ques4>! ain~tomdco, a co.nrt:atto delJ dorso na:sale esposto alla necrosi della cartilagine e qu:hndi è molto più ~esa t1a porzione, carti!Laginea che al~a perforazione del setto. 1a. ossea del setto ;per tCUÌ quella sarrà anche più Com.e dunqUJe già dicemmo in principio, d.1 espo1-5ita alle lulssazioni e fratture. ~ solo :trelle f·r onte a 'llln mdlitare che ~b,bia subito u'n1 colpo frattu re comminute estese de1le ossa proprie na- v'.ilolenito suO. naso e presenti immediatamente isiali che potranDJQ anche .r iscontrarsi infraziond. ostruzione delle narici, epistaJssi rapida, tumefadel setto osisoo iniasale. S'è però dato q ua'1che c·a - zione della mucosa rivestente il setto, sarà swso di frattura della lamiltl!a perpendicolare del- bito sospettata una frattura o lussazion1e della l~etmoide im s:eguito a violento traumiaitismo dicartilagine qrua1dran:g olare. Se inoltre si aggrunretto sulla radice del! nMo : te fratture del v()rgainlo devriia.2ione laterale della p·u nta del .n aso, mere sono rare. appiattim·ento del dorso, crepitio niei moviPer lo più quando il tra.u matismo non fu men.t i .laterali della pu:nta, raccorciamento delmolto graive, il suo effetto si riduce a lUJssare in 1'ap·ertuira oosale e all'e~me cilnoscopico si noti bl'OCCO tutta la ioo.rti~gine quadxa:DJgolare, di- un irufossamento profondo e limitato da un lato staocandola da1 vomere. P erciò il margine poste- con rtigOllifìamento &e111a mucosa dall'altro, opriore della cartila.g in.e si porterà in forma di pure la mucosa del setto laceraita a b:rain1delli con sporgenza a lato della spina .nasale ostruendo la &copertura delliai cartilagine ed aocarvallameruto di narice e il marginre libero di es:sa formerà sul frammenti, av·r emo tutti i dati per la diagnosi pavri.lm ento un nUJorvo ~oleo. Altra volta la luss·a- <li frattuTa e lussazic.ne ·del setto. zione si accom pag na a fratt,ll'ta che può essere Le fratture e lrussazioni del setto, tosto che sea:nplice o . multi pla, ltirasversale e sagittale, CcitlJ sia passato il ·p eriodo acuto del trau.m a, richiaiaceaivaJ'lamento dei f ra·man enti, deviazi·o ne del meranno l'attenzione del chirurgo, tanto per risetto e deformità de11 'osso del naso. Qoo111do parare alle defonmdtà permanenti dli quest'organo, quanto per evitare tutt'il i disturbi funziontali DIO!Il si provvede con .sollecitudine aJl'assestiamenito dei framm.e nti, la rilparazione avviene con che accom.p agnano le stenosi [}Ja1siaJi post-traumatiche e chie sono .s,en1 pr-e ipiù gravi di quelli umi callo fib·r oso deformante che '\YStrulis<:y:: !U.'11a o ambedue le nari.ci. In1 genere nelle lussazioni che hanno origin·e da alterazioni morbose d'alJtra natura. e :fu1rutture qel setto 1a mucQSa rimante rintegra; ma si scolla dando luogo ad un ematoma, Non è da meraivigliiare ohe negl'indi:vidui siche prodJurrà in seguito colla sua organizzanistrati d1DJ guerra per traiumi del setto osteo.,aa.T~ iionre un maggiore ilSlpessimenlto del· punto tila·g i·neo 'lllasale imsorgano dopo, come fent>men.i p0Situ.m i, sinusal gie frontali, .enuicrandie off·r atturato. N·eii soldati però in seguito a fratture comanit.almiche, distur:bi visivi, aipTosexia, eri.si epinutive del n1aStQ esterno sovente si riscontra pu- l:ettdidi, asma riflesso, anomalie dell'olfatto, polre unia frattura complicata ed esposta del setto luzioni notturne, ecc. cartilagineo ch!e comunica CO\t1 I 'aria esterna ~ conclud!ere, al chirurgo militare Sii preper uoo soluz.lione di c01t1ti111JUità della ·mu- senteranno nelle fratture e lussazioni del setto · cosa. Sono questi i casi in C1li facilmenrte per in- osteo-iear:tilagi·neo :nasale due circosta/nlZe di dofezione secondaria si mandfesta '\l'Ila. oonrlro-peri- ver presta.r e utilmente la sua opera, l'una imcondrite del setto con :necrosil e sequestro par- mediatamente dopo .l 'aceildenite e 1'altra in U'nJ ziaU1e o tota.J.e della cartilagine che rvierrà più o periodo tardivo per correggere la deformità residtua.le del traurna. Nel primo caso, dopo avere meno ·ta.rdivan,.ente eliminato. Allorchè la frattura o la lussazione (come preso le precauzioni a.n tisettiche d'11.S0, senza nelle cadute dall'alt:oi, nei colpi violentti di èox, mai ricorrere ad irrigazionlÌ e schizzettatu:re e baiStt one, calci di~ cavallo, ecc.) f u aocompag;nata. S-Ot.to l'anestesia, generale si ridurranmo i framda escoriazioni e ·ferite della mucosa di rivestimenti o con le dita o coni Je pinze da oompr~s.­ m'€ttlto del setto, vedremo di solito all'ematoma sione di Delstamche, De Rossi, eoc. Ridotta la sucaerlere I 'ascesso e TUlna raccolta puntlenta di frattura o corretta lia deviazione dipendente origine sta:filococciiaa,. L'ascesso del setto è ca- dalla lussazione si tam,poneran·no ambedue le ratteristico, rtiscon·t ra.ndosi nelle fosse mnsali U!lla cavità nasali 'O C01I11 strisce di garza al vioformio a OOllJJ drenaggi di guittaperca che ipenmettano il tumefazione simmietrica, molle,. :fluttutallte, di colorito roseo, situata sulla .p arte a'tl1teriore del passaggio dell'aria, o colli i nostri tamponi di setto. F>0t!mtata.si la raccolta, essa va evacuata cdtone com presso. 0

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IL POLICLINICO

Nel secondo caso si tratterà con lei reseziione

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c,ottom urosa totale della cartilagine quadirangoIare di correggere .u na dieviazicme esagerata del setto ch·e ha. daito 1uogo a stenosi. di U/llla o di ambedue 1e :nia.ridi, oppure di asportare ron Wt1la incisione dorsale medi!ana un callo es1U1berante che ha fuso in5*me in uno stesiso tessuto osteo-fì:b'rooo la cart.ilag.ilne del s·e tto oon le ossa proprie del .niaso1. Dopo aver eSdilSSo il callo osseo e resecato le parti sporgenti del setto si procederà alla sutura profonda e sup·e rficiale ron :fili di catgut dell 'incision!e dorsale mediana del llJaJSO. Intt:rodotti nelle due 1DJarici due tamponi oompressii si ra,ppliclierà all 'estelino l'apparecchio gessato di Cha:ndelux.. (Continua).

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NOTE E CONTRIBUTI. I

Per

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un

vaccino antitifico atossico.

La ivraccinazione antiti:ficia. detetmina dist'U!rbi reattivi locali ~ generali ·piuttosto intensi. L'impiego di due o tre dosi! cresicenti attenttà. questi fenomeni sgradevoli, ma non ·Li elimina; d'altra parte rende 1noomòda la pratica. delle vaccinazioni e, malgrado tutto, si dimostm. rncapace di destare 1U1n1'ti.mmuD.Jità salda e durevole. Il desideraitum di conferire inie.I più bireve tempo e col mi.nimo diJsturbDi iil massimo di protezione e per !\.l'Dla lunga durata, verrebbe sOOdi&fatto qualora il vaccino potesse rendersi atossico senza intaccarne il potere immwruimnte. Basterebbe una. sola dose lll.aSSliva di ·questù vaccino ben tollerato per confurire uni'ianm.11n.ità staibile di alt-O grado : la pratica delle va.ocitnazioni rtiSIUlterehbe s,empli:fì.cata. Mi somo pll"oposto di ricer'Ca.re !Sie lo iodio Jf.oose iin grado di far ·s ubire laJ. ~ci!np amtiti:fì.co questa trai&formazione, a'llalogamente a quanto esso opera per le tossine d~fterica e tetanica e per le tubercoli·n e. Le mie ri10erche soinio state iinterrotte da forza maiggiore quan<h> er.ainJO appena avviate. Tuttavtia 'llOn mi astengo. da'l oomu11karle, in vti\Sta. dell 'Ìinteresise· che tSli aivtr.ebbe a t!'icp.remderle. Gli aminnali di loa.bo.ratDf'io ·m mostraino resiISltentissian:il al vacc~no antitifiro. Picoole cavie tolleraino senza distutibi 01pparenti. il vaccino III della Sainità (11 più conrentraito) iit11 dosi 5-lo volte s.uper.i'ori ia quelle usate per 1l'uomo, il che importa ~he una lieve intossicazione fenalka (0.5

%)·

Una sola volta ebbi uno shock ainafilattico tri.ipico scatenato dalla seconda iniezione a dieci g iorni dalla p·rima ; l' ani.male morl due giorni dopo. (10) •

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Data la scarsa reattività degli aindrnali, ho provvediU;to ad allestire da me un vaccino molto ricco dii germi, vale.ndoon.i dello stesso stipite de1~ia Sanità. Le colture i·n piastire d 'agar, r-asahiiate e sospese Ììt1 Sotuziiione :fi·sioLogica, venivaino ISOtfuposlte iaO.la teJlJ4Peratura di 530 du.r.anite un 'ora. Vi aiggiun1g evo ~1 0.5 % di iodio (da uma soluzione di Lugol appena ipreparata, per evitare che ldointenesse acidlo ~). Come controllo usavo il fenolo al posto dello iodio, nella stessa proporzionie. · Il vacci.llJù 1odiro appetnia. ·,p~rato ha fil colore brUJno conferitogli dallo iodio libero; poi si decolora paù o men.o. Quan.d'o contiene tlOdio libero determina con fuiciJità Lai awcrosli dei itessuti ci~stanti ta1l punto d 'd11iez.ione. A lllo stesso modv si comporta la semplice soluzione di I.Ju,gol diluita. Quest'azione ·n ecrotizzante viene a ma·ncare se .sti allestiiscono sospensioni baitteriche dense, cap~ di fissare tutto lo iodio; ùlV'Vero se lo iodio in eccesso viene neutralizzato per mezzo di un.a soluzione ddlruita d'~posolfito siod1ro, fi:no ad iùttenere la scOlD.lpars:aJ diel ool.Jore bruno. Era milO iintendlim·ento di l"'affrontare \i diue vaccini iod'.ico ~ fenolico sotto i s~011enti riguairdi : r 0 azioni tossiiche (dose letale) ; 2° atti• tudine a destare le reazioni immtllndJtare (agglutilnlaziorne, :fissazione del COll1lp1eanento, potere battericida) ; 3 ° gradlo di rcsiste'll!Za cdnferita ver50 l'infeziJoolie tiitfosa. Ho dOV'Uto $tnebtere le ricerche iSU.lle cavie perchè q uestte si comportavatw1 irn modo irregol~ e inie moriJvan.o anche di qruielle non trattate (correva uina. moria di cruvde). Mi hanno c,o rrisposto di più i conigli; tuttaviiai ne mori.ronlo .pure di quelli inon tratta>ti (sii'. trovarono affetti da coccidiosi). In tre coppie di conigli ho iniettato, per ognii. animale, u11a ventina di 'Patine di coltura preJ.eiV'ate da piatStre di media grandezza, .iin drue o tre :riprese, ·sotto cute o inel iperitoneo. I conigli di ogni coppia erano trattati in mooo nigocosamente identico, 1'uno con vaccfulio iodico, l'altro con vacci110 fenoliro. Twtt'e due i vaccini hanno determinato intensa · agglutin.az+oaie (1 :1000-1 :2~ m~crosc\Y' p.ka:mente). Questa anzi! era più ma.rcata per il vaccino iodico, di carne non fosse per il controllo. La :fissazione del complemento è stata pu·r e postitiva per tutt'e due i vaccini : faceva da a:ntigene UJna sospensione appena lattescetnte di una coltura vecchia di più giorni (come consigl1a Felke, Munch. Mediz. Woch., 27 aipr. I915). Negativa per tutt'e due i vaccini è stata la ricerca del potere battericida, saggiato col metodo Stern e Korte q1u ale è descritto da Fornet (in Kolle e Wassermanm, II ediz.). 1

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SEZIONE PRATICA

Queste ricerche provano che il t-rattamento

con 1ìodio nOn modifica le proprietà antigene del '1Jacci1io antitijìco. Tenderehbe piuttosto .ad esaltarle. Circa la tos1s icità dei due vaeciini, ilru U'lla. coppia di ·oùll:igli è morto q.u ello rtrattato con v.accinlO ,funJoliiCO ; in uin'alt~a CQ\Plpia quello trattato oon; vacooo ilùtdioo (ii coniglti1 delllru terza coppia sono stati UJCci.si da a.ne'). C'l)ll.sidero q·u esti ris:u.ltati come poco cOlniclusivi, perchè, come si è .dte tto, morriva,n o anch e dei conigli testimoni. ' Le niicerche esposte - le qualri po~sono valere solo di orientaanento - sono 1slt:ate intra!P·r ese e dovevanp essere pro 1 s~guiite 1nell 'Istitwto di FMmacologia e M·a lteria M·edica dell 'Università di Roana, me'SISO gelllti.1mente a mia d:isposfi~iane dal prolf. G. Gaglio. Le prove slUlie reazioniil immn.n itarie sono state Vierirficate dal mio am~ico prof. De .B1iais.i, nell'Istituto d'Igiene de1ù'Universiità di Romia. Ai proff. Gaglio e De Bl•a si esprirruo i miei sentiti ri11grazi·a inenti. Ddt. L. VERNEY. 1

L'alimentazione del soldato. L'alimentazii01nie del 1so1dato illl g:u·e rra ha costitll!ito e costituis-ce uno deti! pliù gravi problem1i"1. È UJr11 iproèilema chie si riconnette essenzialmente a quello dello stato sain1tario delle trupipe ed a quello dell'economia della. nazione. In JUttla guerra· di breve dura·t a quale ie-ra lecito sperare oggi dati i moderni potenti mezzi dii: ddstruzioine, il problema avrebbe aivuta uma certa importrunza, ne ha acquistata un'altissima nell'attualie guerra europea, che ha acquistato :caratteire· di cronicità. Il s101dato im, guerra deve essere ben mIUtrito perchè ·possa: essere res:istentie alle fatiche, ai Clli.saigd, ~11e intemperie, perchè possa difenldersi dalle ti1rufezioni ~he d 'ogind ipa:rte to insidia·n o, p·~r­ chè ipossa maJnten·e re alto il rpt"oprio spirito. I1n Germaruia ed 'in li u;Sttria dov~ l e ·PT e<>coopazi:ottri maggiori SOlruo riiVt>lte aiglli1 effetti del bllocco iJl!atvale, eh.e isòla i due Stati dal · an()ltl<lo e Ji· fa rassomigliare a due enormi fortezze di'nte d'assedio, &i è pensato a1la riduzione ed alla tr~sf-0r.rnaz1o1ne dell 'alimentazi:one delle popolaz.ionfr civi1li, nldnl di quella dei soldatii. La dieta di · qillestl ulJtiani siia 1per quantità che per qualità non pare modificata, mentte il regime alimentare dei borghesi va gradatameinlbe avviicinandosir alla dieta ridotta ed economica di Chittenden. Ma nutri·r benie il soldato, non vuol dire a11imetntarlo ~ e tamt-0 meno eccedere in quegli alimenti, che uoo vecchia quanto falsa teo1

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ria rs ciientifica, facilmente radticatasd. nell'qpiaiione pu·b blica, fa ritenere sempre vantaggiosi all'origairuismo ainiche qua1Ddi0 &i1eno i·ntrodotte in eccesso: VQ!gl1iam dire le rostanz.e proteiche, e p~ù speciala:nente la ICaltllle. Una b:uJ011a alimeruta.zian.e iiinvece deve awere Ulna coa.nipasizlione che arnroruizzi perfettamem.te con i rispettli'vi bisogm.fi die11l'011ga1nisa:no. Come è noto la dottri111a d1ell'a1ianentazi()1ne umaina ha subìto ·negli ·u ltimi tettnpi delle Tadicali trasforma., . Z!1on1 . Le cittre da1te dai pricmi :fisiologi ed lilgi€Jnlisti han,IllO subito dell.e sensibili riduzJÌJOnil stla i.n rrapporto alla masisa totale degli alimenti neces.sar! gioirna1mente .all'uomo per m,a,11,t enere l'equili1b11i10 mg.aintiro, sia per quel ohe riguarda più particolarmente il bisogno dielle SOSlta'lJrre azotate. Le oracmai classichie esiperirenzie diel Chitteindem ha:ntno dimostrato ohe i bisogmi alJittnentari dell'uomo sooio di molto iniferiori iDJoin solo ai dati precedentemente :fissati dai fisiologi, ma anche a ciò ohe effetti va.a:niente l'uomo in media oggi ronsuma. Le teorie det Chittende.m capovolgono la dottri!na del M•aJthus: i prodotti1·della terra ·WlllO sufficienti ai bisogttii dell'uana.nità; \tl(jn è necessario quin&i che la moltipliicazione degli u'OmiJnli si aitTestJi1, conviene iniveoe Che gli uomini Tid:uca'lJJO al giusto la loro razione a.lianentare. Si• è obbiiett!aJto che le esperienze del Chitte'ndean non sono state aibbastamu lunghe e numerose per poter dare dei riislultafi veramente. s iou·rli e oonclusivii : la applicazione fo'tzosa che se ne fa ora in cosi vasta seta la nei popoli del.la Germania e dell'Austria rispo1nderà a tali ob·b iezion1. Comruroque sia ed a parte le eSa.gerazdtoni è certo ch·e :si m1rupgia troppo, e troppb ma.n giaroo anclie ora 1 soldati di tutte le .na2Jio.n.ii belligeraruti. Il soldato :it11 guerra è cronsiderato rom.e u,n individuo sottoposto ad un lavoro faticoso e che consumi qui,ndii in media ciirca 3400 caLo:rtie. Un tale consuan:o è certo S()ggetto a dellle oscillazioni per il peso, la età dcl soldato e del elj11113 nel quale egli combatte: oondiziOlnii quesrte soggette iad una estrema variabilità specie nella. guerra attuale. Di queste 3400 calorie d()IVrebbero essere date 257 dalle sostainze azotate (ga. 70), 6os dai grassi (gr. 70) ed il resto dagli !idrati di carbonlilo (circa 6I 5 gramrm.i) . · Tenuto conto però ohe 11 maggior nuane1"o dei soldati sii tirorva 111ell 'epoca dello sivilu'PfPO, e che qrutiin·dà ha è~sogm.o di uJnlaJ maggiore quaintità di sostarnze plastiche, gli a·l bumi'n10idri1 possono essere aumentati :fino a roo gramrmi. Un'alimentazione fissata su itali dati tnon può dirsi deficiien.te, a.1t1zi s~ SIÌ! dovesse gi urliicare alla. stregua dei .p iù moderni concetti scientifì1

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ci sembrerebbe certamente eocessiw.i. Tutta.via le tabelle alimentari dei vari eserciti ora IÌlnl guerra oltr,epassano ain~he tali ldaniiti. L'esercito inglese (<prendo qu.esbil dati da Uln recente ma·g:nifioo artioolo del tenente gen·e raie medico della R. Marina, prof. Rho) sta al rigiuarin pri!ma 11Jniea: ad ogrrri rolrlato iinglese vengono somministrate giornalmente 3645 calk>rie; delle q lU!li 679 vengono date da ben 567 grammi di cartn1e ; e quando il soldatb si •t rovi iin t·r ltncea l\71en1gcmto aggiunte amdora 727 calJorie sotto forma di 1.eg;u1m[, grass:o , the 1 zucchei;-o, rum. Ln Germania ad og1n!L so1ooto m gu1erra si dasnno 3385 .ca.1-0lrie, in Francia 3111; ta:n to nell'una che ,n ell'altra raz!i0tt1e il maggtiK>r numero di calorie imi confronto della razione di pac.e è dato dall 'awmento della camne ohe rag·g iunge fioo i 500 grammi al giorno. Nell'esercito austro--ungat1i100 ·s i d:ainrno 3157 calorti.1e, ma oontrariamen• te a qu·anrt:o avviene ,niegli altri eserciti, c''è unJai più giusta ~iistribuzii-01ne dei s.ingolli.1 alimenti : il maggior bisogno di calorie n!O'll . si chdede alla oarne, ma agli altri alimenti energetici, gli ii.tirati di carbonio ed i grassi. Dai caloolii' fatti fare dal profi. Rho risu lrterebbe che la razione del nosrbro soldato in tetnpo 1 dti1 pace è uguale a 3394 calorie, mentre attualmente iin guerra sareb,b e ug.u ale a '3373. Il valore energetico dunque della razione del soldato italiano sar.ebb1e i1DJ guerra più basso che in pace. Una. talie incongruienza si deve verisimilmente al

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[atto che aumie ntando la qiuantità giorna.11iera di carne da 200 a 375 si è ored'uto di a:umentaire il valore ,nltlltritivo della razione. E tutto ciò a scaipito delle sootan:òe veramente eniergeticlie: la quantità di ·panie (750 girarmrm~) è rimasta inalterata, la p asta è stata 'l"id·o tta da 85 gra.mttni a 61.2 ·g ràmmi, il iriso d·a lo8 grannmi a 88 grammi. Non v'ha chi non veda. come la razione cli gu.err.a siia1 sotto· molti asp1etti infeniore a quella di paioe e q11el che è ipi ù non ri:sipondente al ti po 1etruiro del nostro solldlato. Certo la quantità id i calorie ISl()rl11minis trate è più che isuffici~.mte: p·e r qfllia!Dtlo iinferiore aJJa 1sWp1e r1ativam,enite e ccessiva dart!a al soldato ingl1ese, è pressOC'hè uguale a quella data al soldato tedesoo e francese, di .poco superiore a q1u ella data al soldato iaiustriaco. Ma 11Qll è mel1a quamltità totale della razione alimentare che è il difetto, tiù difetto è mielia diSltribuziione quamtitativà. dei singioli com,ponenti. Con una razione cosi fatta sir vengot:J.P a diare circa 151.31 gram1nri di sostanze ai.iotate, mentre d.01ne ablbiam v1sto 0Jllehe ,p er utn iindividuo ootlt:IO(posito ad uin la voro molto faticosio seoon® le modet1.nte vedute 1 0 0 grammi di taili OO'Sltamrre 1

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.' . . sonio g11a e c:ce.sis1v 1.

Ma qfulel che più conta si è eh-e tale ialumen<to (12)

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di al1bw.nilnoidi è dovuto ùnicamle!tlte ali 'aumento d~lla carne. Noi tutti sappa-am:o quali dam1n:i sull 'orgooismo ~·uca 1'eccesso di alimentazione car1niea, e come questi da.'llltli ipossruno essere aID.che m;aig·giori quaJnldJo 1si ~tti di mdlividìui poco o 1ntulla ahitllJaltii a tale 1g eniere di alime'n.to. Gli italiaJll!i sono tr.a gli u01t11i1nd civili qu-elli chie p~ ù si accosta.no al ti po vegetariano : il loro nUJt:riment.o è a base di ertia:ggi, leg:u.rmi, frutta, riso, grain:tuirco, gra:no. L'italli'aino è il mangiatore claSsioo e disipr.e zzato del ·p!itù. pelt\fetto dic i cibi, i maooheroini, il gentiale alimento della stirpe italica, come li chiama ti1l Luciruni. Esso epstitu.citslce l'alimento .p iù perfetto sia per 1la: giusta proporz.i~ne dellle stosta:nze 1proteiohe, degli ~dro­ cairbcmati e dci grassi, sia per la loro digeribilità ed util1i zzaziOlllie. S.a rebbe stato quindi pià logido aumentare 'llJella raziooe del ool.rlato iJn giuerra questo alimiento. · Si è .a11an entaito iltweoe solo ]1a1 ca11n<! ed a discapito delle viere oostanze etllletgetiche llln po' p1er il precdncetto' 1e he la ca·r ne coortlitu!i.sca un al~mento ·.ai sicllira e rapida utilizzazixme, ltl\n po' p·er.chè s1i è ritaD1UJto che essa per il SUJO pliccollO volfllm.e ·slita ,p iù faci•lm.teaite trasportabile nella ZiQllla di g.uerira. E nJOllll si è ten1uitb C'Olllito del.1e diffi oo}tà di tmsporto della carn.e viva e di tutti gli 1Jngiom1::1tamti . servizi ineoessari per una g'ran quantità di a1nimali e della loro mattazione, che dierve esser fatta il più che sia possibile vn.. . cino al luogo del rollS!Umo. Ad ogni modo aumentrundb la carn:e nella dieta del solld.ato :si è ve:niuitb a cllimiUJJUire il valore nutri.t ivo comtp1·e ssivo della dietai, e diò conta -poco perchè, come a1b biamo visto, le calorie . . ' forni.t e al siolda.to S101t10 e1CCess1rvte, ma s1 e venuti a crearie unb sibart:o di oose dalnJtIOSo at1a 1sla-1ute del 1S101dato. i\.ll 'ec.c es•s o dtil aiia:ruentazio1n.1e ca:rnea sii deve verisianilmemte qru.elliaJ forma di diarrea, che i fraincesi chia.mamJO erronea1111ente da trimcea·: essa nel arostr10 eserdito si è verifirata doVUlntque, nel, le rbt1incee CùDJ.e 'll elle retrovtiie. P·e r dair m •o lto si è finito per dair troppo e mia·l e. Il 1egilonla.11io romaino che pur doveva sostenere fatiche ben più giravi di quel che sostiene il soldato moderno ~veiva, wna :ria.ziom1e pari a 2482 ca1ù11ite , che era.no fornite -solo per uma piccola iparte dalla carne. Senza violer ·pas's are per vegetariamn è certo che l'eccesso di alimentazioole carnea di cuB. ora vien gLavata la razione del soldato non è giustlfioita · nè dalla firsiiologia 'Jlè dlall'ecdllotnia e forse 1lreip.. p1ure dalla ll()gistica. La ca.nie costa molto e ancor più costerà, è ~ngombmnte più di qiuel ohe i:non si crede e distrae p er i l suo trasporto e per la sua preparazion1e 1um. buon 111Umero di• uomini. I

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SEZIONE PRATICA

Sono stati attribuiti all'uso di una dieta prevalentemenite carnea molti disiturln a carioo del sistema n1ervoso, del fegato, dei· reni e degli organi della circolazio•n e. So.no disturbi però che in ogui[ caso si verifioa1np dopo aJtLni e anni di tale dieta e giova qui11di augurarsi che per la quistiiro ne ohe ci OCCU;pa nQ!ll avremo mai aid oc01.1ipancen1e. Importerebbero invece i dlistur.bi a carico d·è l tubo digerente, ma anche di questi si potrebbe • trascurarne l'importanza se l'eccesso di ~1.imie'ntazion.e carmea ~osise g1ilustificato per .altri 'U1J()tivi. Noi a1::1biamo già visito come .p er il so1clato, che si può ronsideirare come Ul1l indJi viduo soggetto .ad 1llll inte·noo la:voro, gli alimenti imdi.spensa:bili son:o gli !idrati di carbollllio ed i grassi; le sostanze protei~he ham1110 una importanza seoondaria. L 'UJso immoderaito delLa1 car.ne mon cont-ribwisce a dar forza nè al corpo nè allo spirito del soldato. Sonio gli id·rati di carb·o nio ed i graJSsi quelli che contrti:buiscono i111, maggior misura a rid:are l'energia che si co.nrsn1ma. I òture coolies d1 Baelz a Tqkio n«:)!n ma111giavaoo che rioo e q.u indi non inge~i vamo che da 60 a 80 grammi di albumiina. al gionno e pure trasportavano gli 111omini ogni ,g iorno per 00.iliometri e .chil1o met·r i. Una volita trasportatranJO un uomo di 65 chilogrammi per 115 chilometri: Baelz <'he ]i seguiva dovette cambiare ben sei VlC>lte la cavalcatutra, e non .riuscì a precederli che di mezz'ora. Gli indiani ,portrutori ,cli dlispacci si pascono di riso, epplll!le percorrono giornalmente almeno 20 leghe da. una ad UJn 'altra c:ittà e persistono 'i n questo regime .p er settim.ane. Gli agricoltori ru.s si, coane ricoT<la il Luci.ani, V\Ìlvo·n10 di legumi, di ag1lo, di ipaine bri·gk> e di l:art:te e la'Vota;11lo p1er 16-18 0re al gior.no. , I contadi111i norvegesi conoscono appem.a, l'alianentaizione animale, eppure acct:mlipagmano sempre .correndo le vetture dei passeggierli per 3-4 leghe. Gli operai e battellieri egiziani moderni hatllll.o uma forza mUJsicolare assai Dlo tevol_e ; epipure da tempo immemora·b ile Si nutrono quasi esclusiivamente di meloni, di fave, di lenlf:icchie, di cipolle, di datteri e di gtraa:llturco. I milnatoril dell'America del Sud, che secondo Head non mangiatllo car· ne, traiSlporta!D.!O sulle loro spalle pes·i di 200 libbre, montarndo 12 volte al gionnJO in media scale verticali dli: 60-80 metri. Gli operali dell'Alta B1avi1era, secondo Rrunke, formscono giornalmente UiD. enorme lavoro; eppuo:e si n11trono quasi esclusirvaanerute di 1100-1200 gramn1~ di farina al gtl;orno cotta con 90 gra1m.m i di stJ:1utrt:o senza uova nè formaggio e solo alJia domenica comperamo UlD· po' di carne di maiale. Il solchvto turco è proverbiale per la sua sol::rle tà e lo è pure 1

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per la su.a forza ed 1li suo roraggio. E lo stesso e meglio ancora PJUÒ dirsi del soldato bulgaro. Del resto am.che ril nostro esercito è compòsito di roldati che n0ill! hanno molta dimestichezza. con l'alimentazione carnea. T1IJ\ b·u ona p0rte proviengono da paesi dove 'i l castrato o il maiale :fig1uraino se mai una volta la settima11a, provengono da dilttà d~ve i .m accheroni ed il painie c-0s.tituisoo1110 quasi gli unici sommi.nis.tnartori di p roteitnia, di \idrocarb0111ati e di g·r.assi. Eppure sono qUJesti soJdata. che hauttno inrn:alzat.o èaln1110~ sulle vette impemnie delle Alpi, son.o questi soldati che nella lotta tdove veramente vin-ce la forza ed na coraggio, l'attacco alla baionetta., riescono sempre vittoriosi . Cantro l'eccesso de11 'alimentazione del soldato moderno si va svolgen1d o uma larga campagna i n In•g hilterm ed in Fra111Cia. Ln Gernna•n ia, forse per neceSSlità di oose, la razione al1menrt:a.re potrà essere ridotta a proporzioni anche più moderste de1 giusto. Ma è ·b·e ne che u\11J a111alogo moviim1enito .p er Tagioni ili economia e dii. igiene si f.aicci;ai a.n che ~n :Italia. Ll prof. Rho con la competenza che gll. deriva dalla cultura e dall 'esperienziai sre ne è fatto l 'iniz.iatore, e l'iniziativa merita succes:so. Alla lotta amtialcoolica che è stata cor001.ata da tain;to meritato successo e che oosì splendidi effetti ha prodotto in tutti! gli ese!!Ci.ti, si deve agigiu111gere l'ialtra contro la ecc~iva alimentazi<me. N.dn è il veg€1taria'lllilsmp fam!atico che .si deve .bam.d~Te, ma UJil.a. migliore distribuzione quantitativa e quali.t atirv.a dei var1 C{)(tllponeillf:i la dieta secondo ·i daiti che la lutnga e rti..gorosa ' ·esperienza sicientifica ha s.ug;gerito. Perchè il soldato possa sopportare adegiuatam·e nte le fatiche di guerra lll<lll è \lltecesisiario aiumie ntare le albumine, ma basta dare 111na. piacola razione su piplementare di al~menti tamidacei e zuccherittJii. Son queste sostanze, che somministrate in b evande calde, col the, col caffè, calla ciocrolata devono costitui.r e l'u.nica aggiunta alla razione ordinaria .ainche i:n quelle regidn~ dove d'imvertoo 1a vi.hai si speg.ne, e dove ·pu.ramro i nostri 1solcla·hl 1dovranno vegliare e com.batteae. G. DRAGOTTI. 1

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l.J fascidolo

di ottdbr.e della ~tra sezione chirurgica conterrà iÌ seguenti laivori : l. Dott. Prof. o. CIGNOZZI: Due casi di ferite d1

arma da fuoco a pallini della spalla. . 2. Dott. L. MANARA : Ca,nrcro dell'utero guarito coi solfato di1 rame. , 3· Dott. L. c. ZAPELLONI : L a prova di Bordet e Gengou nella infezione ech~·ococc1ica dell'uomo. 4. Dott.. G. MoRONE: Sui coside tti ti.tmori m tsti del palato, (13)

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IL POLICLINICO

SUNTI E RASSEGNE. \

PATOLOGIA.

Sull' amllogenesi in rapporto con la glicolisi neJI' organismo animale. (C. PADERI, A rch. di Farm. sper. e Se. afj. Vo~e XVI, pag. 54, 1915. Arch. italienmes de B1~0>l. TQme LX, P·· 378, l915J. È amcora avvolta da mistero la ragiòne, per

cui nel diabete mellito si trova nel sangue una quantità di glicos~o superiore ailla normale, dimodochè una parte ne passa nell'urina. E si può dire che tutti i risultati sperimentali1 ottenuti estirpando il pancrea·s agli animali siano sol-0 servitj, a stabilire, che a taile operazione . segue la glicosuria, laSICiando sempre OSCUiro il meccanismo di quest'ultima. . Tutte le teorie emesse per spi~garla si possono ridurre a quattro grupp~: le teorie del primo gruppo niegamo l'~nfluenza del pancreas sulla glicosuria, che dipendertbbe dalle immancabili lesW.ni n1ervo.s.e, che hanno luogo dm.ante la spancreatizzazlione. Ma oontro sta i1 fatto, che, estirpaindlo parzialmente il ipaltroreas, da lasciarne in sito solo, 1/10, la glicosuria m~, come maJJca pure allorquando si estirpa totalmente il pan. creas, e se n.e innesta una porzione (.sottocute o nel peritoneo). Un secondo grit4>Po di teorie attribui~e al pancreas la capacità di distruggere lo zucchero di~ettannenlte, o miercè un enzima particolaae (Sympson}, o per effetto dell'attività vitale della glandola (Baldi). Ma le osservazdoni, su cui si fondano il Sympson e il Baldi, noni S)OOO state conf.e1mate. E s·e si pensa i1n oltre, che 1a glico'Shlria manca, lasdiandio in sito 11na piccola pa4""" te di glaindola, bisognereè1b.e ad essa attribuire UJll'atitività gli'Colitica. striaiordLnaria, vtista la gr.am.de quantità cli rucchero, che l 'or.g.anismo può oonsumare gi0tr11almente. Secondo le teorie del terzo gruppo, la glicosuria sairebbe in rapporto colle alterazioni della digestione intestinale, in seguito alla sop·pre~ sione d'ella secrezione esterna del pancreas. Ma la legatura dei dotti escretori della gLandola non è s ufficiente da sola a provocarla. l tDfine le teorie del quarto gruppo consiiderano il pancreas dal punto dii vista della sua. secrezione interna. Quest'ultima ha iru suo fialvore Ullla serie dti. fatti bene staibiliti; e, quantusnk),ue lllon sia anrora definitivamie.nte a.recertato; la funzio11e endocrinai capace di irnfiuenzare il ricam .bio degli :idrati di carbonio sem1b ra ~spettare agli isolotti del Langerhains.

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Tuttavia le opiniooi s.ono ancora discordi sui rapporti tra questa secrezione interna e la glicolisi. SecOltldo Lepine, l1el pancreas sarebbe ela... borato un enz1ma, che, passando nel sangue, vi provocherebbe la glicolisi. Ma numerosi sperimentatori hamno dimostrato tale opinione priva di fondamento, e generalmente si ammette oramai che lo zucchero è distrutto solo 1ru mis·u ra · minima nel sangue. " Ch'afU.veau e Kauffmann ammettono nel sistema nervoso dei centri eccitatori e dei centri inir~­ tor·i della ' formazione dello zucchero, con reciproci rapporti nel pancreas e ·nel fegato. Considerando però che la sezione dei nervi del fegato determina nei caini ipoglicemia, mentre se si fa seguire ooche l'aSlportazione del pancreas si ha iperglicemia e glicosuria, il Kauffmann ha in seguito modificato la $Ua teoria, ammettendo un'azione moderatrice della secrezione ~ntern·a del pancreas sulla glic-0genesi epatica, non solo indirettamente per vi.a nervosa, ma anche direttarmente per via sanguigna. Ma pur cosi modificata! la teoria, non sii può accettare, perchè condurrebbe ad p.mmettere, che la glicos·~ria da estirpazione diel rpancrrerus diipendesise da un?aumentata 1produzione di zucchero, iehe, come si vedrà, è tutt'altro Che dimostrata. Gaglio ritiene che il pamcreas d1strugga una sostanza, la quale formatasi nell'intestino e assorbita pei linfatici, faciliterebbe la trasformaziione del glicogeno in zucchero. Questai teoria si accordai coli quanto ammette Montuori, secondo cui iJ pailllcreais .r titarderebhe la trasf,oa:mazione del gli~ogeno in zucchero. Ma secondo tali ipotesi la gl1cosuria sarebbe egualmente in rappoi:to con un'aumentata produzione di zucchero, mentre in realtà sembra dipendere piuttosto da diminuito consumo. Se così .infatti non fosse, la glicosuria che segue ad estirpaz.ione del pancreas dorvrebbe essere transitoria, come quella da puntura del quarto ventricolo, secondo Bernard, la quale è appunto di pendente da una rapida trasformazione del glicogeno in zucchero. Un oerto entusiasmo inl questi ultimi tempi ha destato una teoria formulata da.l ·Conheim. Egli avrebbe osservato che il tess1uto pamcreatico e il tessuto mus~olare, separatamente, mon hanno proprietà glicolitica, mentre la presentano ragguardevole se si mescolano. Perciò ammette, che nel pancreas esista 11na ~ostanza, capace di· attivare altre -sostanze muscolari, rendendole atte a scomporre il glicosio. Una tale asserzione che, se vera, avrebbe risoluto defi.Jnitivamente la •.iuestione, non ·poteva lasciare ·i ndiffer enti gli sperimentatori ; ma le esperienze del Conheim furono ripetute con risultati tutt'altro che concordanti. 1


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SEZIONE PRATICA

Anche i1 Paderi, in 'llltlmetQSle ricerche, tenenr do nella stufa a 37°-38° estratti di muscoli e d'i pa.nicreas sepairaiti, e mescolanze di estratti di muscoli e di ~arncreas, ai quali tutti aggiùngeva piccole qtula.ntità di glicosiio, lllOnl ha potuto miari os:servarre la &com parsa del11ù zu.cchero aggiunto, quando le prave non era.in.o i·nquinate da miicrooogarnismi. Si può dunque dal complesoo d~i fatti esposti ooncludere, che le ipotesi emesse per sptiegare la glicosuria che sussegue alla estirpazione del pancreas non sonia scevre di obiezi;on!i.; nessUJllia quindi risolve in modo sicuro la questione, e il campo rimai11e sempre .aperto aille ricerche. Le caratteristiche principali del dia:bete naturale, rom.e del diabete da estirpazione del pancreas, sono !'·i perglicemia e la glicos·ur.ia. La prima, che è la causa diretta del passaggio del glic-0sio nelle- urine, può ai sua volta dipendere o da aumentata produzìone, o da diminuito conSlllmo ~ello zucchero nell'organismo. Non esistono dati, che depongono a favore d~ un'aumentata l)todttzione. È noto inoltre, che un'individuo sano può a·s sorbire quantità di glicosio relativamente anche forti, senza presentare gl~cosuriai; e che viceversa un diabetico può eli.minare quantità di glicosio relativamente anche grandi, quand'anche facciano difetto o quasi gli idrati di carbon·i o negli alimenti. Orbene se nel dial:etico fosse normale il potere di consumare il glicosio, non si comprenderebbe l'origine di tutto lo zucchero, che in lui si forma, qua.ndlo .gli si sottira.ggon.v. o quaisli. 1e sostanze amilacee dall'alimentazione. Mentre poi nell'individuo non diabetico un vitto ricco di idrati. di carbonio fa aumentare il quoziente respiratorio da 0.90 a 1; nel diabetico in,v ece, anche dopo un 'alimentazione ricca èLi idrati di carbonio, il quoziente respiratorio sti mantiene basso: 0.69 secondo Salomon, 0.61-0. 70 secondo Magnus Levi. Un fatto analogo trovarono Cola:santi e Bonanrnri nei cani spancreati. Tutto quindi induce a ritenere, che l'iperglicemia, tanto nel diabete naturale quanto in quello sperimentale, sia dipendente da una èLiminu1ta capacità dell'organismo di consumare gli idrati di carbonio; iln entrambi i casi è ostaco131ta la normale funzione, per cui si ha consumo di zucchero. Ma in che modo nell'organismo normal~ viene consumato il glicosio? Non è facile rispondere, poichè non si possiede ancora un concetto, basato su fatti 1positivi e illloppugnabili, che si impon1g a res5.·~tendo alla onitida.. Non è più ammissil:ile che lo zu.cchero sia distriutto nel sangue, essendo stato dimostrato che quivi lai distruzione a,rviene in proporzioni trop-

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po esigue rispetto alla quantità che l'organismo oonsuma. E :nemmeno giustificata è da ritenere l'ipotesi, che iil glicosio Stia distrutto nei ca•p illari poilmonari. Oggi <&i ammette generalmente che la disintegr~zione dello zucchero avvenga nei tessuti, quantunque ci man'Chi sempre in. proposito ·la prova diretta e perentoria. L'analisi comparativa del cootenuto in zucchero trai il sangue afiluente e refluo di un tessuto 11on ha dato risultati si. CUI-I.

Nè l'idea dell'esistenza di un en.z ima glirolitico nei tessuti ha ricevuto fondamento dallo studio dell'azione di estratti di tessuti direttamente sul glicosio: Malgrado ciò qualche s perimentatore ha cercato di conoscere i prodotti di scissi()l1le del gliicosri.o, de-composto dai tessuti; mai i risultati in proposito SO!I10 discordanti. Per alcuni infatti si formerebbe solo anidride carbonica e alcool (Blumenthal) ; per altri anidride carbonica, alcool, acido acetico, acido formico e acido lattico (Stoklasa e allievi) ; per altri infine i tessuti non avrebbero la capacità d:i scomporre il glicosio in alcool, e i risultati positi vi ottenuti in questo senSlo sarebbero dipesi da errori di osservazione (Harden e M:.aclea.n) . Data questa divergenza di risultati, e siccome l'idea, che la disin,t egr,a.z ione del gl~cooio possa considerarsi come un fatto enzimatico, si presenta molto suggestiva, anche perchè sipiegherebbe molti fatti ancorai osicuri sul ricambio materiale degli idrati di .carbonio, il Paderi ha istituito <in proposito ricerche personali. E sperimentando con pancreas di majale, è potuto pervenire alla conclusione, che normalmente il pancreas non contiene alcumL sostan.z a capace di scomporre lo zucchero; e che in quei casi, in cui questo si è ,·isto is:comparire, se ne deve ricercare la ragione nell'azione di micro• • organ1sm1. È evidente con1e manchi dunque sempre la prova perentoria che J-:isol va la questione della disintegrae.ione del g·licosio 11ell'organismo animale. L 'i dea stessa della <listruZJione per azione ferm~nta tiva non ha trovtatto roniferma roncorde nei risultaiti sperimentali. La ragione dell'insuccesso sta forse nel concetto che ha guidato finora gli sperimentatori, essendo generalmente pa.r titi dal presupposto che lo zuccher,o dovesse venwe come tale utilizzato dall'organismo, :Slenza che si sia. ipresa in co!llSidlerazione la .possibilità, che il glicosio come ta:le 1non1 sia. dai tessuti scomrpost-0, e che esso per ,essere IUltiliiUJato dall'orgainismo abbia bisogno di veniire prima polimet1izzato e traslformaito i.n glicogeno. 1

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IL POLICLINICO

Fin.ora ·si è sostenuto che il glicogeno rappresenti una semplice sostanza di riserva, che si accumula specialmente nel fegato e nei muscoli. l\fa vist o che glicogeno si può certamente f oirmare anche negli animali digiunanti (Aducco, Paderi), non sembra razionale ammettere wn tale concetto: il concetto èi 1iserva implica quello di esuberanza, e negli anim-ali da qualche tempo digiunanti non si può supporre esuberanza di idrati di carbonio, come i fatti d1moS!trano. Con tutta prob,a bilità la formazione di glicogen.o niell'organismo ra,p presenta un fatto dii maig- · giore importanza che quello di un semplice immagazzinamento dii sostanza di riserva: forse rappre5€nta u.na funzione . biologica necessaria per l'utilizzazione degli idrati di carboniio. In senso favorevole a una tale concezione parlano anche le vedute di v. Noorden, di Voit e di Cremer. Cons:iderando la formazio11e del glicogeno una funzione neoesisaria per l'utilizzazione degli idrati di carbonio, si com prende come questi non possano venire assimilati quand·o per UJtla ragione qualsiasi tale funzione venga ostacolata. E, secondo Paderi, il mancato consumo del glic<>sio -n.el diabe~e naturaLe e sperùme.ntaLe è da 0

attribuirs~

ad un impedimento nella polimerizzazio.n e dello zucchera.

Che nel diabete sia ostac·olata la formazione del glicogeno, è un fatto ammesso da tutti. Ma clinici e sperimentatori hanno sempre combattuto 1'1potesi, che in tale ostacolo vorrebbe ricercare la causa della glicosuria. Si è obbiettato, che nel fegato dei diabetici Sii trova qualche volta glic.ogeno; ma Kiilz ha trovato solo diminuita e !Ilon abolita la . capacità di cons11miare lo zucchero in casi di diabete grave, ed è naturale pensare, che anche la capacità di forinare glicogeno sia corrispondentem~ne solo diminuita. Si è pure opbiettato l'accumulo, nei diabetici, , di glicogeno negli organi, che normalmente me contengono tracce (reni, centri nerv<>Sli, leucociti, ecc.). Ma si potrebbe ronsiderare il fenomeno come un fatto d1 vicarietà, mercè cui l'orgainismo tendere1:1b e a compensare la diminuita produzione di glicogeno nei muscoli e nel fegato. Anche l'obbiezione, che nei cirrotici, in cui il fegato ha perduto la proprietà di formare glicogeno, non passa zucchero nelle urine, ha valore più apparente che reale contro l'ipotesi, se si considera che oltre al fegato anche altri tessuti, e tra quesiti ~ muscoli sopratn.tto, sono capaci di formare glicogeno. Chè anzi nei diabetici la capacità di formare glicogeno si mostra ostacolata p roprio nei muscoli nel maggior grado, tanto che Bunge vor,rebbe r·i cercare in un disturbo dei processi chimici nei muscoli l'essenza del diabet e. (16)

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Dunq·u e i fatti che, si oontraprpongono alla ipotesi che attribuisce gmtnde importanza niella essenza della glicosiwria. alla ostacolata formazione del glicogeno, non hainno valore cosi asso1uto, come si crede; mentre altri, oltre quelli aec€Cnnati, se ne possono portare itn favore. Somministrando a cani spancreati estratto di pancreas, dimitti.uisce la: quantità di zucchero eliminato coll'urlniai (Vanni, capparelli, Montuori); e corrispondentemente il loro fegato riacquista la capa~ità, che aveva. perduto, d:i formare il glicogeno (Gley). Altri argomenti a favore il Paderi trae dal oomento de11e osservazionti cl'ini'C'he e sperim~nr tali di Kiilz, Minkowski, ecc. Da tutto risulta, secondo il Paderi, che nell 'organismo, quando è ostacolato il consumo del glicosio, è ainche ostacolata la. formazione del glicogeno. Ciò starebbe a dimostr:tre che tra amilogenesi e glicolisi ci deve essere un intimo rapporto; e considerando che tutte le prove, istituite per stabilire l'eventuiale scomposizione diretta del glicosio nell'organismo, non hanno dato risultati sicuri, appare proèabile l'~potasi, che fil glic~o inon; ven.g a utillizrzJato direttrumiente, ma (coane CT1etl'e il v. N0011den) ;sioJo do.po C'he esso sia stato tr.asforma:to in glicogeno. Trmi am11'ogenesi e glicolisi q.uindl esisitereibbe 'UJ1lJ rapporto carne di causa ad effetto. Relàtivamente alla questione di sapere se l'amilogenesi è determinata da enzimi, ovviero è il prodotto dell'attività vitale del protoplasma, non sii pòsseggono dati irrefutabili. Cosl pure SIUl modo di agire del pancreas sul- · l'amilogenesi, no·n si hanno d:ati decisivi per stabilire con. certezza, se ciò avviene per un'azione diretta sui tessuti che compiono questa funzione, oppure in associazione con la secrezione interna di iailtre glandole. E le stesse esperienze all'uopo istituite dal' Paderi, non hallJ11.0 portato a conclusiorni nette. Potrebbe drursi che ~l pancreas non agisse direttamente sul fegato, e che la sua azione consistesse nel mantenere, colla ~sua. secrezione interna, l'equ5.librtio r.rut.ragla:n.dolare necessario per il compiersi delle fu.nziond:. Ln1 .aa;>tPOggiio di tale ~potesi verrebbero i risiultaitli. delle redenti rioerche, che hanno messlo in evidenza l'esistenza di 111n raipporto trlaJ ;panoreais. e altre gla.:Udole a. secrezione interna. Tuttavia, qualunque sia il modo con cui 1'arnilogenesi si effettua, e qua.lu11q11e sia la parte che il pamcreas vi prende, quello che, pur rimanendo nel campo ipotetico, al Paderi sembra avere molte protabilità di vero è, c1ie l'amilogenesi rap-

presenti una funzione fisiologi.ca necessaria per

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[ANNO XXII, FASC. 41]

SEZIONE PRATICA

l}utili·z zazione degli idrati di carbonio per parte dell'organismo. E con l 'am.ilogenes·i è intimamente legata U'Ila altra importante quesitione: l'amilolisi, che merita di essere ron prove più sicure chiarita, anch·e perch è dalla sua C<)noscenza possono scaturire utili applicazioni per la terapia del diabete. G. A.

CHIRURGIA. I flemmoni eanerenosi.

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(Prof. BnocA, ] ournal des praticiens, 1915 n. 18).

L' A. dopo a.v er fatto gj.iUJsrt:amentte osservare on/e non è possitdle stabilire attualme nte q.u.ale S!i.a la proporzione tra le ferite che s'inlfettaJnb e qu·e.11.ie ohe restan·o asetti1ehe, dice che però è certo che rl nrumero diei casi in cui si hallJllo die:lle comrplioozioni infiammatorie è consi·d erevole e fa notare che all'inizio• della g.uer.riai, alcUJnd. dci clii11ulrgi gi ovan.i che non conJobtb;ero la .chirurgia antisettica :Sli sono tr01Vati uni poco disorientati da unla chia:urgia per essi nuova. Accenina quindri. ia. queste complicazioni che si rrnia,nifestamo con vari10 grado ed in.tensiJtà. Il caso più lieve è queflo d'una piaga che sembra 1b'.ei'n1lgna; ad esempio .u n1a lesd10ne deilille parti molli pr-0d:Otta da un 1p:roiettile ; o una e!St()1riazi-0ne swperfic1iale 1d ovuta ad una piiema scheggia di granata che certamente non è rimasta dtellJt.ro 1i tessuti giacchè il ferito stesso l'ha tolta e la presenta. La piaiga è iasci1u1tta, ricoperta. da unra piccola crosta, specialmente !Sie è stata trattata su·b ito coinr tintura di iodi10, e senza fenomeni di reazione; ma d-01po qualche gi·o rno, q ualche valta ainche molto tardi, essa s'.iinfiamana e arrossa: 1aJtto.rno ad esis.a i ;tessuti s 'i:nduriscon'o, diventaJnio d·ol~osci. e di ootto la. crosta so11evata esce qualche goccia diir liquido torbido. Con de11e applioazioni uanli<lle la .crosta si disgrega, fuoriesce UJn1 po' di. pus, te insi~rme ad esso spesso v.engono fuori pi1ec1oli fram mtenrti di stoffa; in seguito a. ciò in genere la cicrutrizzazionte av.viieote rapidamente, ma altre volte si prodiUJCe :ulno scollamenrto1 più o meno es!tleso, &ia sotto lla p,elle, sliia sotto I 'aponeurosi. Ciò è da temersi specia lttnenrte quando .n ei tessu;ti sono pen·eb"'.ati oorp1 estmnei : ipicoole scheg.g ie di pr-oiietti.fli, frannmenti di vestiti, ~.; ed è .a p:punto iÌ;nJ queste condizioni che sdl oss-ervano di prefer;en1z a i flemmoni can.c renosi prt>priaanente detili. La piaga iniziale può rimanere secca e ri~operta <li ieroste ùvv'er-0 è di colorito verda:slt:ro o violaceo ; .col'La 'Pressi01I1e oom parre un.a rd iscreta quantità di liquido torbido e in10

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sieme ad tesso anche delle 1bol·l e di gas. I1ni tal caso 1'iinfirltrazione flem mo.nosa dei tessuti è spesso mancante o quiasi : il dolore alJa J>Te& sil()rn.e è talvolta di media intenl&ità; la pellie è arppena. arrossata e .turt:tav:ia si troiva sotto l'apo,neurosi un focol:aio ·p utrido, .c011 abbonldiain~e liquido fetido, siero sanguinolento, a paretli tumide, ·i nfiltrate, con 1$f.aicelo più o meno esteso diei muscoli e del tessuto bonnett~V'O. D·elle raccolte dri. tale genere 1possono scollare ad esempio il gr.ainde gluteo e nella icosdia 1nfi1trMe tutto il gr.u'P·P°' muscolare che attornd:ai il femore. L 'A. in.51fste sul fatto 01re La reazione locale può es\Stere reliativam1ente leggera; ma spesso si ha una diffusione de11a flogosi e allom il decorso è que1lo del flem,m one diffuso : la pelle è di color orosso bronzin10, spessa, tesa, dolorosa, alla pressione : a p·oco a poco, a misura che ci s~ allonta.na dal centro del focolaio, la pelle riprenide il suo colore .llbnnale e &i risC01n.tra t11n sempliae edem~ p:o co doloroso·. L 'incis i-01nje am.ipiia. e precoce è il trattamento migliore di queste comiplic.az'ioni, s ien10 esse limitate o diffUJSte; bisogna. dl·trepassarte iii limiti non sotlo della 1"accolta purulenta, ma amche dei tesS1Utii in.f iltrati ed inrtaccare ain1che la zona semplicemente edematosa, da d01Ve alla supierfi~ie di t agliv ·S~ ve<llOlnlo colare dei rivoletti di liquido sieroso citrino. L' A. dioe ch e nelle ferite della natica , chle so·n o queLle che s'infettano con ulnla .certa .frequenza, egl'i 111on teme d':inci<ler1e la regi1o ne dal sacco al gr31n1 trocant-ere parallelamente .ai fasci del grande gluteo; p.aispa questi fasci e va fin sotto il muscolo, g'ii.acchè Jiasciaindo verso il basso diella natica un angolo mal diren1arto l'infezione dis!cjendle facilmente lun.g o il1 nervo sciatico e si propaga alla reg1onle posterioa:e de11a oosciiai. Racconta d'aver vi.s.t o un sottufficiale, cui dopo uno s bri1gliamento insiuffieiente, dovè 1110cid.ere la coscia fin quasi al'la cavità ·poplitea ; e riferisce il caso di.i UJn. altro Welicre che dop·o la battaglia della 1\-fanna mùrÌ, 1:ni seguito ad u·na ferita penetrante d:ella 11atica, per degli scollamenti che si estend'etva11.o fin·o al piede. Allo s1b rlg.l iamento deve seguire l'estrazione del corpo estran·e o : ed è a.p p·UJnto perciò che la ·i1nicisioole deve essere genierosa, giacchè nella chirurgia 1d '·urgenza che si fa nelle infermerie di p1rima l'inea non~ si può sem.p re contare sull'aiuto. della radiografia e della radioscopia. L' .A,.. . ru:>aJ. riconosce grande ian.portanva. all'acq1ua ossigenata, ma d~cre di essiere ri-corso sempre all'acido fenico. Dopo avere ben detersa e pulita la piaga e allontanati i pezzetti di tessuto necrotico, baigina i t essuti con dei tamponi imbevut'i in U1Da soluzione fleinica al 5 %; il forola·io è poi drénato largamenite, e se è neces1

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sario a.n che con una controapertura nel pu1nrto tica.; se c 'è diolore e arrossa.m ento locale ianpacpiù d~Liv~, co.n Th11 tubo ad ansa giacchè il dre- chi caldo-UJ!Ilidà. ; i pu·nti si tal1g ono all'ottavo o naggio diritto stpesso tien miaJJe; prima di ta1n- crecitmo gio01-in10. Talrvolta in qruesto periodo la piaga srl. disgiunpo.nare spia.rge la ferita con cpolveire dril 1a1ttosio che oltre a essere un deodorante, diminuisce l'a- ge quasi comrpl'etti:mente, ma è raro; spesso. si derenza de gli strati dli garza a1 fussuti; così le slabbra solo la ipart~ superficiale : 'iin comip.Jesso si è sempre guadagnato tempo giacchè in otto medicatu.re s,u .ccessive son-0 meno dolo1-io&e. &cetto il caso di CODJJPlicazi'Ollli 1nfiammato- · giiorni si portain10 le granulazioni in superficie rLe superficiali (1eresipela, linfoangiiOiti, eoc.) rnon aibbrevi.a.ndo .c onsiiderevolmenite, la Climrtrizzazi~ i:m.piega mai le 01pplicazi01ni 1uu.nide, e quando vi ne che talvolta è avvenu.t a anche iJ1 ottaiva o decima gior.nlata, senza suppurazione noteivode. ha rit'.orso, lo ha fatto sempre senza l'occlusione collia guttaperca laminata o la I.Seta artificiaL'A. conclude che tegli è persuaso che la S•ule, giacchè queste piaghe danno sempre origine tum di tali f.eri te di guerra 1nion solo dev·e essead uno stilJiicidio siteroso aibb1001dante che b11so- re tenit ata, ma d'eve esser fatta nella anaoo O"o-io~na .far scolare libera.mente. ranza dei! caSi. Senza cerca.re la guari·g ione per Nei casi .di piaghe a limiti; no Dl netti, a pareprim,a ~DJtenzione, è già un b·u on risuntato abti 1nfiltrate e odore cattivo, 1'A. usa d·e i lavag- b·reWia.re con1SidereV10lrmente la durata della r~ ­ gi con etere che, se ha l 'inconrveniente di essere rita. Alcune piaghe che avrebbero richiesto diuie molto doloroso, costituisce peirò il miglior mèzzo 1nes1 per oh~0urlersi, dopo wnia sutura, an1C'h1e setp·e r far pe·netrare Ul!l anrt:isettico certamente po- tica, si s on!O ciolmate in venti giOlrlli ool gra11d,e \1,a intaggio di immobilizzare ~1 meno poSS!Ìlbile t e nlbe in tutte le ain•f rattuosità . Una c·oorup1licaz1one frequente è l'infezione pio- un ferito. A. MANNA. ciani.ca; non aggrava la prog11osi, mia s'acoompagma ad odore dis~uJstosissimo ; in tal caso sono indicati i·m pacchti. all'a.I rool puro o all'alcool denaitunatto, gd.acchè lte proprietà terapeutiOSSERVAZIONI CLINICHE. che di questi due liquidi sono ass'Olutamenibe le medesùme . 0SPEDAI,E CIVILE DI CUPRAMONTANA. A. MANNA. 0

La sutura delle ferite di guerra. (D·o tt. L. BILLON. f Durnal des pratictens, 1915). L 'A., che dall'inizio della guerra è chi.rurgo in u·n osipedale di terza linea, riferisce brevemente intorno ad un suo metodo dtiJ 'èura del1Je ferite di guerra chie l!lloru a;b,b ian:o init eressat o orga·n~ v.ita·li. ...L\.ccenma sipJecialm.enit e a .colo.ro che hainno piaghe super:fìieia1i o poco prafonde, li1nsomma q'lllei feriti che intereSISla guarire in un niirnin-ium di tempo per non immobilizzare a lungo uin uomo e non comiproanettere la ftUJ11zioDJe di un arto. Il f,er.ito viei1e addùtttnienrtato; la piaga è accwiatame nte pulita, raschiata un poco coni u:n cucchiaino e toccaita tutta -col•l a ti1ntu:r a dli i'Odio. Dopo di che 1'A. procede alla sutura con u11a serie di pu:nti profondi in filo lnietalliro o grosSIO crine ; i punrt'i sono a pp1iicati a distainiza tra loro di un ()enit imetro e mezzo circa, seilza Lasciare spazi morti e aocost aindo bene i t e55ttti senza fili su·perficialli. Nella .magga<)lfa11za dci casi, trattandosi di feri~ di data non recente, la uppurazion1ei .n10n è sem pre evitata; dopo qua1lcb e giorno, quando si fa la medicatura, se s-i trova del pus 1Sli1 lava coni soluzione antiset1

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Un caso di-distocia da vizio pelvico, complicato da lacerazione cervico-vagino-uretrale, considerato in rapporto all'opportunità di rimozione precoce del tamponamenio, e trattato colla eisrostomia per il dottor MILIANI ANTONIO, chiru'!'go. In casi di lacerazione del collo, dopo un parto di.s,t ocico, c.o;n·viene s uturare (Pestalozza, Bumm, Young, ecc.). Però ,-i è ch1i dissente da quest o mod:o di vedere. Bee)kelmann (Congresso internazionale di ost etricia e ginecologia, Berlino 1912) dich·iarò di .non suturare le lacerazioni del collo. Vi sono dei casi in cui è necessario ·r icorrere al tamponamento, quando la metrorragia sia così copiosa da consigl1are a non· perdere tempo suturando, e quando gli erg.ani lesi, per le modificazioni indotte dalla gravidanza e dal pairto, siano di\·enuti fragili, e difficilmente reperi1bili i.n, un est eso focolaio tTaumat~co. · Una volt a praticato il talllJPOnamento conviene toglierlo presto, 0ippure permettere che a rtiparo di esso sli vada svolgendo il p'foc.e sso di gratruUllar zione, così r.:he non abbiamo più a temere una emorragia secondaria? E questo concetto, quando il caso decorra sen.z a complicanze settiche,

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deve prevalere e indirizzare 0gni terapia chirll.1"gica? L'esposizione del caso ci pare dia a questi quesiti una risposta posi·t iva.

per la molto dubbia vita del feto. L'operazione in sè riesce di facile esecuzione essendo fortemente infissa la testa nello scavo. Si es.trae quin<ll il feto col cra11ioc1aste, cu·ramdo di eseguire le tra~ioni secondo i suo} ;movimenti nel parto ceE ... U ... , di anni 23, colona. Preceden.t:i eredifàl1co normale. Non 1&i 1nco1n tra alcuna resistentari e c.o llateral.i della I?aziente negati·v i in ogni za neppure nel disimpegno delle spalle. La plasenso. Parv·e .ai r>ar.en~1 che. ~ambi1na non precenta fuoriesce spOtll.taneamente poco dopo il corsentasse segn·i chian di rachiti,smo. ·T re a11ni or po dlel feto. Ootrufidiamo di aiveir con1Seguito cosi OOllJO ebbe il tilfo. La prima mes.t r.uazion.e si i·l nostro iinltento q·u ando,' 01ppena. esipulsa la plaebbe a 15 anni, 1e successive fiurono regolat1i- ce11ta, ·s i verifica una. anetl10rragia copiosa. Divaper tempo e q'll3Jn1tità. Nulla mai cli 11iùltevole ricata La lviagina, osservia,mo u.na laderazione deldal lato geni tal.e. È s1p01Sla1 da circa ttlll arunp adl la lun:g hezza diÌ. Cir'Ca IO ic.ent:iilmetri, znJteressante u,n ruomo s~oo. È d.on:na di statura bassa di 11 l1a1bbr1ù uterino anteriore, il for111~ce e avente oosti~zi?'nie 5eheletrica 'lx_>J~ustiai, non ipres'enta fine 'lllella .p arete anteriore della v1a.gina . Ci pare set,ru di p·r egresso rachitismo. Si è sieanpre di d()IVer nilferire q.ues-ta rottura all'a!Slsottiglia·StOttop~sta a lav10iri faticosi, ed ha ·p ortato pesti Jnento ·deJ. rollo clte, nelle cqndiziorni dli spasmo sul capo da adolescente. È in soprapa1"to· da del cor·po, deve aver ceduto, a l passaggio de1Je 24 ore, .assistita ·da una. l'evatr.iice e dall 'eg1·~ spalle. . gio collega dott. Scorpiati, C'hie ha rten:tato a Così cii ·pare che debba essere accaduto 1n varje riprese dti appli-care il furciipe, inutilmenrapporto ai tessuti fragili ed edematosi della P.ate. La ·paziente appare ansiosa, e a volte non rete vaginale anteriore. Dalla ferit~ . flu~sce i! è presente sè stessa; ha dogli·e frequenti, ispasangue in modo allarmante. Le cond1z1oni gravi smodiche: all'esame dell'addome l'utero appare . della paziente, già stremata da un lungo sopra duro, dol·e nte alla p.a lpazione sul fondo, 4 centiparto, coni polso• frequentissimo (180) appen~ metri circa sqpra ~ 'ombellicale tr.asversa; in ba1sperc~ttibile ci consigliano a rinU!lliciare ad ogll!J.. so si· avverte bene la testa fetale impegnata. Non. tentativo di sutura, e allo scop.o· di non perdere s.i riesce a percepi,re battito \fetale nè moti fetali. temp0, tratto l'utero all'ostio vulvare, si arreI genirt:lail!i ester-ni sonro eclematosi. Esplorata la sta l'emorra.g ia d·el collo, fissando due klemmer d011JJ11a si trovia .in ·dilatazio11e completa (le me11na permanenza sui mar.gi'lli della lacer~z.ione. Con br.arn.e si s·o no rotte .d,a 12 ore circa) e p!!esenltaqu·esto il san.g ue non cessa, ma fluisce abbonzionre di vert:ice i·i1 O. I. S. A . Non sà. ra.ggiiundantemente dalla lesione vaginale, non appena ge col :medi-0 il plil)ll}Olltortio eslsendo la testa inrespi,ngiamo l'uter·o nell'addome. cuneata nel èacino, co.n1 notevolie tumore di J?arS i. pr0cede allora ad un rapido tamponamento to. Si pen.sa i.n accordo col collega ad u·n :viillù stipato dell'utero e della vagnina, con garzai stepelrvico. In q·u este cdndizio·n~, dato l'.ambiente rile e si riesce ad aver ragione dell'emorragia. rurale disadaitto, si giudacano dia1nniasi nruiù'Vi Un 'i podermocliis.i e altri artifici migliorano altentativi dli aJ?lplicazione tc1i forc~tpe e qualsiasi quanto le condizion:i· dli• anemia acuta. Il polso è altra manovra 1e si consiglia la don:na <lii ricoa 150, piccolo, l'ammalata riprende la conoscenverare in ospedale. za. Temperatura 38°. Nelle prime 24 0re non si Quivi· un esame più completo ci dà modo di verifica alcuna emorragia. L'utero permane riprecisa·re la diagnosi . Col pelvianetro abbiamo dotto, obliqua·t o a ·d estra. P·erò l'ammalata non questo reperto: C . ~: . cm. 17; c-y cm. 9; sp~_ne ha orinato da 28 ore circa•. Al davanti dell'utero cm. 28; creste cm. 28; tr·ocanteri cm. 19; dias1, palpa la. vescica, tesa, dolente, del volu'me di metri dello stretto in.f eriore : retto· cm. IO, trauna testa di feto. 'ta pazi·ente ridiviene ansiosa e si lamenta di un 1&ens0 di tenesmo insopportasvers-0 cm. II. L.a los.a nga di Mich.a.elis t~nde al .tria n1g olo: . b1ile. Si cateterizza coni Ull!aJ 1siringa di Nélaton Si pensa ad un bac1·n?. piatt<? leg~ermente, ·rie si ha la sorpresa di non v·e dere fluire uristretto in toto, non rachitico. Riesaminando 1 adna, ed abtassando .a.lquanto· con una valva i dome, non sii percepisce nè battito, nè m·oì\TÌtamponi vaginali, osserviamo l'apice d ella siJrinmenti del feto. Il fondo dell'utero è duro, dolenga pe~etrata in vagina a 6 cen~imetri. cfrrca .d al: tis.sim0 e no11 permette il rilieyo di parti· fetali. l 'orific10 uretrale ester110. Fa-cc1amo d1agnos1 di Si avverte il cercine di contrazione come un grafistola uretro-v1agin.ale. Riu·sciti vani tu ~ti . gJi dino sporgente a 4 centtimetri cli·r ca dalla sinfisi artifici per ottenere dall'ammalata la m1nz1,)ne pubi-cai. Al disotto si sente 11ettamente la testa spontanea, d.o po esiserci ireso conto che le condizioni vaginali non c?nsigliavan? di t~ntare la incuneata. La donna è agitata, ha quasi perduto. la. conovia dell'uretra, eseguiamo un1a. c1stotomia soprapubica. Diremo in s~guii to le •ragioni che. ci. hanscenza, ha t emp,eratu·r a 38°.5 e pul~az1on~ I40; 110 indotto a preferire questo genere di 111terl'urina emessa sponta1nieamente contiene 11 1/2 per mille di albumina . Vi è ~1ns001ma il quadro vento. della tetania uteri, e temiamo immi·nent e la .rotL'atto operativo viene esegurito rapidamente i11 tura dell'0rgano. Considerando questo stato di narcosi eterea, usufruendo dello s pazio di Re00Se, che malo-rado il ·trasporrto dailla lontana casa ti us, :fissa;nd0 con catgut I.a. vescica alla parete addominale, e derivando dall'ipogastrio con una dell'inferma ~ con·d izioni d~sagiate la t esta non avieva progredito, e c;h·e le acque er:a?o s~olate si·r inga di Petzer a perma'llenza. La vescica tesa, da ormai 18 ore, e s1 era avuta perd1.ta di mec<Yn pareti ridotte ad una sottiile lamina 1ucente.. conio J si ricorre alla craniotomia, irammentando contiene circa un litro di orirn a. L'ammalata vie• • ne riposta in letto in condizioni gravi. Però riil precetto del Bumm che nelle presentaz1on~ cefaliche l 'operazio()llle di elezione è 1.a craniotomia, sorge assai rapidamente. La temperatura continua ad avere ·r ialzi serali poichè i.J miglior metodo di sgravio è quello che si com pie c0lla1 distensione minima delle parti (38° circa) per parecchi giorni; il p0ls~ si fa. regolare, concorda colla te1nperatura. Il sifone 1pomolli. Escludiamo t1na cesarea extra-peritoneale 1

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gaistrico funziona bene. Dal terzo giorno di degenza di quantità di orina è di circa 1700 eme. pro die. L'.albumina scompare al qua.rito giorno. Al terz0 giorno tolgo i klemmer vaginali ; al quinto giorno 10 zaff~men:to uterv-vaginale. Le superficie traumatiche granuleggiaoo normalmente. Si ha scarso gemizio dd. sangue. Si trattano le ferite in via secca zaffando lievemente con garza jodoformica. All'undecimo giorno dalla parete anteriore della vagina si distac-ca una escara dell.a g,randezza di u·n.0 scudo. Cateterizzando la: dODJtJa sii· c·on:stata che l'escara inglobava il tratto distale dell'uretra, cioè il segment o compreso tra l'orificio esterno e la lacerazione. L'orificio uretrale, data la iretrazione deii\tessuti, è trasportat0 posteriormente, circa due centimetri dall'orifidio vulvare; come si constata al quindicesimo giorno, in cui la malata, liberata dal catetere ipogastrico, riesce ad orinare spontam1eamente. Il v,e ntesimo giorno viene dimessa dall '-0spedale guarita.

Mlii p·a re che questo caisù, sopratutto e chiaramente dimostri quanto importi non spostare gli zaffi in casi- di gravi lacerazioni genitali e coinseguenti emorragie che mettono in imm'inente pericolo la vita di una donna. Po1chè yale la re• gola (Bumm) di combattere per temp0 e con cura ogni perdi.t a di sangue, e poichè da una emorragia1 insignificante a una esliziale è l:~eve il passo, e il cambiamento di scena è fulmine.o, .se :non· abbiamo il tempo di affrontare le superfici traumatiche c·on una sutura, ci 1sem.b~a si debpa tamponare stipartamente. E non si devono pùii a nessun costo togliere gli zaffi, disturbando il lavorio di ri parazion·e che si com pie a ridosso di essi, correndo l'.a lea di una nuova emorragia, che può .r iusdi'te fatale, a·nche se la· perdita sangui·gna ·i mmediata non appaia rilevante. Dobbiamo pensa'l"e che il danno della muova emorragia si somm.e rebbe a quello della precedente, da ~ui l'.orga.nismo n0n1 ha avuto ancora campo di riaversìi. Pens iamo che •Si debba mantenere il tamponamento ~tipato anche a costo d i un nuovo intervento. N·e l caso nostro, in rapporto al sec-ood0 intervento ci• si prospetta.vano i seguenti protil emi : Scegliere la 'Via in feriore : e o togliere gli zaffi vaginali, ricercare il moncone pos.t eriore dell'ut·etra, e piazzare rin vescica una Petzer a permanenza, o tentare un'uretrorra:fia immediata. Preferire la 'Via ipogastrica: e, o fare la puntura della vescica, o la cistotomia soprapub·ica e il catetet1i1sano retrog radµ , o la cistostom.'ia deri''~tndo dall'ipogastrio. Associare le due 'Vie : con un 'uretrorrafia associata alla cistostom~. Il tempo st11i11geva, riuscivano v ani tutti gli artifici p er ottenere dall'ammalata la minzione spontanea. In un s oggetto anemizzato, p er non disturbare i r ecenti trombi vasali, tenendo conto ch e le s u perficie traumatich e dimostravano teu1

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denza a sanguinare solo comprimendQ g1i zaffi, ci parve sconsigliabile non solo praticare l'uretrorrafia su tessuti friabili, edematosi, ma qualunque manovra dal lato della vagina. Quindi ci fu necessanio riut1nziare anche all'operazione ideale che sarebbe stata la uretrorrafi3 associ.1ta a1la cistostomja (Lenormant) . Tr0vare il moncone posteriore dell'uretra, in quelle condizioni, sarebbe stata una ben seria impresa. Scegliemnio adunque la via ipogastrica. La puntura ·esplorativa non ci avrebbe dato una deriivazione duratura uti·l e. La cistotomia con. cateterismo retrogrado ci .avrebèie esposti con manovre eseguite alla cieca a :rinnovare l'emorragia dal monco·n e dell'uretra. P er questo preferimmo proceder.e a cielo aperto, rendendoci conto .di ogni no&tro atto, ed eseguiltD.JlThù .la cistotomia, ·det1i·w ndo dall'ipog.astri•o, anche 1n·e lla speranza cile la lacerazione vagino-uretrale si r imarginasse spontaneamente, cosa• che talora avviene (Doderlein e Kronig). Del resto Trendelemburg suole derivare permanentemente dal1'ipogastrio, dopo interventi per fistole urro-genital'i1, allo scopo di n·o·n dlisturbare lo svolger.si di una buona cicatrizzazione. L'essersi prodotta l'esca~a· vaginale, e l'esser diminuita di lunghezza l 'ur.etra, non ci appare run girave dan.n o, poichè, data l'integrità dello sfintere vescicale e la normale azione del detrusore, fi1 gett0 risulta normale. 1

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BIBLIOGRAFIA. COTitributo allo studio delle fistoLe uro-genitmli ostetriche . (Atti Società it.rstetrica italiana, 1899). PozzoLI. Contributo allo st1idio delle fistole urogenitali. (Zamora ni, Bolog·o o, 1898): MACCABRU N1. Su di unv caso driJ lace·r azio1ie dell'utero e dJella '7.Jlagina. (P-0!~clinico, r914). LENORMANT. Sul trat tamento delle rotture dell'uretra. (PreSiS·e médicale, febbraio 1912). MARION Traiteme,rit de La rupture de l'urèthre. (Sem~ine médicale. Societé de chirurgie, 29 avril 1914). . . HARTMANN. D·erivation des urines dans les ruptures de l'urètlire. (S0aiété de chirrurgie, séance 24 juin 1914, .Sema'i1ne. médic~le, 1914). Con bo-resso internazionale di ostetrtc1a e gtneco• logia. Berlino, 1912. BAUREICEU. Rottura sponta1iem dell'1,tero. (A.rch. . . fiir Gyn~ol ., 1912). BUMM. Tratt(J)to di .o stetricia. DODERLEIN e KRONIG. Gi necologia operati'Va. RESINELLI.

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Il fascicolo di ott01bre della :nrostra Sezione mediica. contiene i segtule:nti lavori: Prof.ri R. ALESSANDRI e G. MINGAZZINT. Si:ndrOme acuta di Raryn1a1id associata a paralisi delle ·estremità. • 2. Dott. A. MÀRTIRI. La 1nalattia di Kahler-B ozzolo. I .


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SEZIONE PRATICA

·A. CGADEIIB, SOCIBT1 IDICBB,. OORGRESSJ (NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI).

CJonversazioni castrensi promosse dal Gruppo di propaganda medieo nella guerra. (Seduta del 16 s€ttem1bre).

c.

e F. MARCORA (Pavia). Saiggi comparati1J.i di 'Vacci'rnazione anticolerica nell'uomo per 'Via e1nilio'Venosa e s.o ttocutanea. Le vacci11azioni anticoliericlhe furono eseguite su 26 .persone dai 16 ai 24 anrfd. Il va~DJO 01D.ticoleriro fu ipreparato secom.do il metodo 40-! Loffi.er (oolture su agar di 24 ore, essiccazione della patJ1nn, raschiata nel vuoto si:nvi a peso costante, uccisione dei :vitriond. p:oi in stufa a secco a 120° C. iper due ore). J,l ceppo di colera isolaito nel1' ~Istituto ·di patologia generale di Pavia duramte l'epidemia del 1911 è siooraanente bene a.g.glUitiinabile e fu iide1ntifìcato anche ,p er mezzo della bacterioli·si seootlldo 1:1 metodo di Pfei:ffer. L€ provie di v.aiccinooiione furono esegiudte per via endovenosa e per v:ia sottocutanea. La q1llél111tità di vacciloo da ilniebtairsru fu. eos.t~ainte­ mente emulsionata Ì'll I ~. dli; soluzione di Na Cl al 0.85 %. Le do.sti. di vaccino inoculate per via etndovienosa per ieiiascu.n undividw:> oscil1aniO f["a 0.002 dli arusa ·norttnale e 0.3 piu.re di ansa normale, quelle inoculate per via sottocutanea da I a 6 anse. I1n• una persona ]a i:n~ezione s-0ttù<Yutialtlea flui ripetuta una seconda volta alla distanza di 8 giorni dalla prima in~lezio,nie con dosi di 2 an~e e rispetti vamatlJte di 4 anse; in un a ltro ilndiViduo fn.tronio fatte tre ilruiezioni 1s.iem.ipre alla di.stanza di otto ·giorni fra le stesse e 0011 dosi ris~iettiw.mreinte di I-2-4 anse. I valori agglutilrtlfnrti saggiati otto giorni dopo la iniezio1n1e ·S011tùf n'l11li nella diluizione di I : Io per le persone inoculate .p er via . endovenooa cqni doSli' di vaccino che c~~o fr~ 0.0~2 e- o.o~ di ansa nrVinmalie. C.01n~ dos.1 da vaccino di 0.05 s1 ottengono valar'i positivi <li· ·I :40, con dQSlil di o. I-0.2-0.3 dli w.ooiltro valOri agglutinanti ch'e oscillano frai I :80 ed I :2560. I va1onr agglutinanti ottenuti con la vacci1n1azione sottocutanea oon dosi di vaaci110 I-2-4-6 anse nO!!Dlali SlOOO coonpletarnente nulli (negativa' niella dilnizione di 1 : Io) e fnrulli sono IP'Ufre pier gli individui che ricevettero 2 e 3 indezio.nii oon dosi complessive ' rispettìvameinte di 5 e 6 alD'Se. I valori baotieriolitki detettrm1 na.t il con lia1 prova di Pfeiffer e col ceppo di c-01-era indicato e portato alla wlrulenza di circa J: I IO ansa .niùl11lale, oscilJano fra 0.005 e 0.00075 per gli individui v~inait'i per ·V'Ìa €.lndovenoooi CO'll ·dasti di vac1

MORESCHI

oitno dii 0.1-0.2-p.3 di ansa •normale, sono in1Jece compietamente nulli, ,essendo di 0.1 od anche 'infe1'iori per tutti gli indirvddui 'Vaccinati wna o .' . piu volte per 'Via sottocutatnea. Le ireazion.i provocate dal 1~ atlltic.olerico inoculato per via endovenosa sono DJU.1.le per dosi che oscillano fra 0.002 e 0.05 di ansa normale, IS!Oln\o lie~:issime (cefalea, fe1:1b re OQn un massimo di 38.6 e di una durata non SUJPerioire a 6 ore) 1per dùtSi che oscillano fra 1 / ro e 2/ Io di •ainsa n011male, sono ·Un po' più marcate (febbre che piuò toccare un massimo di 40° C. sem pre però :tugace e della durata di 7-10 ore , coon:ple&SIÌiVaJlllJElnJte) C!Olll dosi di 3/10 dii alllS0. ironm:aile. Le reazÌloinlL ip!OJVocrute 1dia.J vaccino anticolerico inoculato per via sottocutanea sono pu1:'e di ·poch1ssimo conto; d1olore, ar.rossaa:nento e tumefaiz.ione al punto d'i1ntniesto di breve durata e pooo moleste, ifebbre che tocca un miass1mo di 38.6 per d-01s:i di vaccino d1 6 a'I1Se nio.rmal,i. Conclusion.fi. - ,Una sicura vaccinazione e di grado aliti·s simo cdnitro il colera si ottieine con 1una sola in.iezi10tlle en.JdJo:venQsa e con dosi cli vaccino oscillanti fra o. I-0.3 di ansiai norma·l e. La vacciln.azi°''nie anticoleriJca per via sottocutanea ·necessita prieS'llmQ.b'ilmente di do.si super.i ori a 6 anse nolilna1i equlilvalenti a circa 9 milia1·di di vi1b11i'oni. Questi riisuJ.t1aJti si intend-0no riferibili a:l vaccino ed al ceppo di oolera da .noi iitm.piegati. FoÀ P. (Torino). Si rallegra vivamente con Moreschi per i risultati conseguiti, che fanno eccellente im.p.ressione; ne:il riguardi della praitica delle vaocinaz.ioni preventive, dichiaua di aiVer appreso in un suo viaggio di studio al fronte c·h e la va.e.ciln1azi10ne non- avrebbe pien.arnente corrispooto e si ch~e.de se è opportuno pa.1.55are alla 1Vacoinazionie antlbolecica visti i risultati di qruella amtitifica che SO!ll diiversi da quelli che si atteulldeviano. In q11anto ~ila vaccinazione iper vri'a endovenosa., non sa escludere del tJutto una qualche sua preocou:pazione, per il dettaglio della procedura tecnica, che tnon risnlterà ovunque alla 1portata di ùgni sainitario. _"\..p1profìtta dell 'occaiome ·p er dic-hiiarare che la si1srt:emazione d 1ei servizi sanitari di profilassi e dli. assist enza presso il ·l llOstro esercito va procedendo in modio veramente soddisfacente, per modo che ora il paese può essere del tutto t1'anquillo. DEVOTO L. (Mila,no). Desidera ricordare che la quisticme della vaccinazi01De antitifica per part e d i Moreschi rimonta fino al 1905-o6 qualtlldo era suo assi tente nell 'isStituto di part:ologia medciai di Pavia; si permette questo ricordo, perchè gli studi condof:Jti diail Moreschi in&ieme 1

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agl'i altTi precederuti siuil tifo esamtematio0i (purreaziiùllle imm:tll1litaria del sangue nei! casi inotroppo obliati a benefizio di scrittori stram.ieri), culati per via endovenosa. sulla immunità, formano un bagaglio di grati CESA-BIANCHI (Milano). Ha vaccinato contro ri'COTdi 1?er quella 'Piccola, ma operosa sua scuoil tilfo nei mes1 dlÌ! maggio e giugno secondo il la. Qui nella. sua clindca da mesi si p1"atican.o metodo Moreschi .n . 94 soldatlil, usaindo dapprivaccinazicmi col metodo Moreschi, ma di queste ma um va.cdi.no fuV'Oritogli dallo slt:eSISO Moreschi, diTà il Cesa-Biaochi. Si d erve però dar tutti pcii un vaccino preparait:o inei Laboratori della Cli~nica, sempre Ì!!lt'f'ooobto nelle venie alla dose opera perchè sia tolta di mezzo og1ni preoccupadi un millesimo di ansa normai.e. zi-0tne per l:a: pratica delle iiniezioni e'11.d ovenose. ' Si tra•t ta d'i una pr.o cedura semplicissima, meIn DJeSSIUln ça.1Slo ru1ai ebbe ad ossenvare feint0ttnenri. spiacevol1. !La rea:zJi.10ne generale mirui. no dolorosa ·e più innOQUa de lla i·nciezione ipomidlto i111:ensa e caratterizzata essecnzialmente da dermica e di effetto più sicuro. Tain1ti 0.n1Ji fa ha scritto che le procedure di tecnica medica rialzi della temperatutra di 12-18 ore e della i.Dr più moderne potrain·no avere tra n.od. un reale teinsità media di 38-38.5, sol~to eccezionaJmente la tem-pemtuTa superò ~ 39°. Quasi tiu.tti pliet .iiscito, solta·n to quia111do tutti i giovani medi.ai' che e S:rono dalle Universi tà anie a vrantno pa- i soldati vacci1nati hainno potuto dopo 24 ore $lOILtairuto i,n U1lt dtronan.z a cpanpleta, ma ancor .viggi ne siamo lon- riprr-endere le loro occupazioni; • ta:ni; e questo sipiega, cOlllle tra i reni·t enti ad caso 1nia:nicò ogni reazione gre'nerale ; si trattava di un indi.vidUJO che 12 a>n'llli prima aveva Sftl· apri.re la via dèlle venie, . vi sono a•nche di quelli perato il tifo. I valori agglutina1J1.t i e batterioche no.n le s anno f•aire e temoo.o di umiliarsi a fare la prima iniezione endovenosa sotto la litici •saggiati ipri·m a e dopo 1a rvruri11iauiQne, :niella metà all 'incir.cia &i vacciinati hanno dato gJUJilda dii. un altro collega ~ risultati rorrislpOllldelllti a q}Ulelli s1egnalatì. da Noi tutti siamo cotncordi nel ~}er.e conservata Moreschi. La gra·n de miagg1il0fanza dei vacciain.z.i au·m entata la efficienza del nos·t ro esercito. 11Jati si trova da tem:po al fr.ointe ; di mol·t i di Chi ha le supreme .r es:p ùnsabilità dellia salute · eSiSi .1 '0. ha 1potwto aiv'ere 11110tizie reoonti : nesdelle tru'Ppe, dovrebbe ip.ta-nto c011cedere, che su sun caso dJi! tifo od'. an~he semplicemente sodi un regg.ilmento di soldati o di 1Utnia. caserma, spetto da segm1aUare. It nlutt:nero limitato dei caveniss ero fatte le vaccinazion:i antitifiche ed amsi e la loro i0sisen.1 a.iione anrora troppo breve ticoleriiche 1per via endovienosa. Si augura che non permettonlO di trait're concl:usioni defìJruiti1 il :Slen. Foà vog1Ji a rendersà. interprete presso 1a ve. L'O. ha rioordato q.uestJil dati soltanto perDirezi~nie &Uprema. di Sanità perchè qUJeStai proehè \SÌ riJf.er-iscono 'ad un focr-te gruppo di soldati posta, chie è condiVis a da tutta la assemblea, w.ccinati contro il ti:fo per la via delle vene e ve nga aocolta. che potraintn10 essere 11t!.Jlmente corutrollati. FoRNARio (Milano). Domanda se Moreschi h a MORESCHI risponldendo ai vari oratori clie genesteso le esip erienze col su.o metodo alle vacci- ti1lmente Viù:llero interloquiTe su.11 'argomeruto nazJiotJJi miste di tilfo e ipat1altifo e tilo e colera. pren1die in esame prima di tutto le OSISlerVa• I ri.sru.lt.ati tp0sitivi ottenutisi con tale genere zionli! del S'ellatore Pio Foà il q.u ale '!"i.chiede se diii vaccimazjonJe' ,nion lasciaino diubibj'o sulla loro la vaccinazione anticolerica possro essere presa utilità prati.ca. È evidente che se tali esperi- in cons1derazi0111Je camie .m .isttta profilattica permenti fossero ainlche faitti da MiOO"e'SICbi con esito s onalie ancora oggi dopo i risultati poco conpositiivo i 1l1suo metodo potreb·b e incon·t tare magfortalllti che ha dato la vaccinazione antitifica. gior.e favore in pratica, .sostituendosi tat diverse Il 1prof. Foà aiVlendo aipp~Illa fatto una visita al~a 1ilnoculaZi·0:ni s ottodultain1ee una sola i.rniezione enzoom di guerra ha 11alClcolto dai vani santi.tari dovie,nosa, il che gioverebbe a meglio diffonderlo I '.i mpressione c he la vaccinazion.e ainJt:itifica ha ne ll'a pra1:i"Ca.. fa llito al StlJù ISCOpO. Il ire'latore osserva i11 proTERNI (Mila·n o). Dom.3.'Ilda quale è il volume p6Sliito che q,u esto senoo di sfiducia nella vaccidi liquido ecci1pliente la. dose dii· vaccino, usata nazione 3'ntitifica ;può essere di molto attenUJalto ne lle eisperien,z e per vitai C1Utanea. e per via endoe forse a1J1C'he fallace quando ·Si. prendano in conve nosa. E se anche dopo la terza inocu]azi001e sfoderazione alCUJDi dati dli fraitto eh 'egli col col.lega ~ via outaineai ·l a reazione -immunitaria del Ma-reora ha potuto raccoglliiere ·n ell 'oSISel'IVlaziom.ie di a.lJcwne centinlalia di aanma.lati e feri·t i giunti sang ue riesce in qualunque it em-p o negativa. Vorrebb.e anche sapere a q1t1ale distanza dopo dal fronte. Questi elemeniti di gi u.cli2'1iio ISli basala i1nocu1azione vacciaiale iper via dUJtanea ed no SIUlla percentuale d~i soldati vaccinafi campletMUente (3 volte) , sull'esame del sang'ue di endovenosa. ven'lle fatto l'esaane del san1g ue. q uesti itnrlividui ed infi.n;e sul numero degli am I noltre se il p rof. Moresch1 ebbe I.a p°"51S1it-ilità di m alati di tifo v erificatosi nei vaccitnati. Il relas-eguir.e ne i casi da lui s tudiati la dU111ata della (22)


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tore th:ai in c<1llaiborazione col dott. Marcora cOltlstatato che solo 'i l 25 % dei .soildati f.u vaccinato oompletamente, che solo il 30 % dà segni mia;niifesti d!eil1'av.venuta vaoci.niazione (agglutinaziooe posd.tiva) eicl inrfìrne ~he il 30 % delle io:feziani ti:fiche rientra nel quadro delle infezliooi da pairatiii0t B (diag1n10Si assicurata per m.ezzo dlell'emoco~t'U!ra e dell'aggllultinazione). Solo una statistica che tenga esatto conto di tutti questi e}ementi di giUlClizlb può esl.Slerie silC'U.raane.nJte valutaita. In base alle osservazioni soprariioordialte, il relatvire non si sente dJL · associaxsi al' pessim~snno dli molti colleghi .n1ei .riguardi della vaccinazione antit~!fìca. · Qll;aJ1ldo la vaQCinazidne antitifica &att"à eseg.u ita metodicamente su tut·to l'esercito in modo rig-0roso e caµ. dOO:i: di vaccino sicuramente etti.. caci (il relatore intende dosi che diano valori agglutinanti e ·ba:cterriollitici di valore rag~r­ devole), e qwa•ndo anC'Olrti. la statistica sarà basata 151qpra osservazion~ cliniche corroborate dal reperto tatteriologico e sierologico, allora solo noi potremo prio.nunciaire uin giiU<lizi·:> sicuro sull'efficacia preventi.v a o meno della va.ccinazio•n.e alllid tifica. Il senatore FOO. ha toccato a·n ch1e le difficoltà tecniche che s i Opjp0ngo1110 alla vaccinazione per ivlia endo·v enosa; il relatore, per ie151pe?lienza propria e di i11W1'tlil collegh1, crede ohe ' la tec,n~ca della iniezione endovenosa, seimpliicissiana e dì faicile attuazione ·n egli rinrlirv1d.UJ~ g.iovan.Ji e robu~ti che comipongono l 'eserci,t o, lll\)tll raippresenti u.n1 serib ostacolo alla sua attuaztione pratidal, tenendo oontt:. dei vantaggi di tempo e di ·efficacia che eS\Sa .p ossiede ~ confronto della via so'btocutaaiea. Col pirof. Fornario è ronr Vinto ch1e la vaooinazione mista di tifo e pa.Tatifo B o di tifo e rol!era per .v ia endQvenosa potrebbe essere utilmente sottocutanea. Risiponddndo al prof. Ter.n:i, chiarisce che ie Viarie dosi dJir vaccino anticolerico int0eulate pe.r via sottoout.a11ea ed endovenosa furono costantetmente ~IOspese inl l eme. di 1soluzd-OttIJe di NaCl al 0.85 %. Conwiene pienamente coi ril1evtl! e oolle proposte formru.late dal pxof. Devoto e ·r in,g razia il d9tt. Cesa-Bianchi per i particolari! da J.ui dati i.nto.rno al1la vaccim.aziqille ia111titifica. DEVOTO L. (Milano). - A nome, dei convenut'i ri~o-razia 1 professori Moreschi e Mairoora 1per aver ritairdato fino alla seduta odierna kl. pubblicazione delle J.or.(h ifnteressanti osserrvia.zioni e ringa-azia pUlI'e il loro ddr.ettore prO!f. V1ittorio Asroli per l '011J0re che vien fratto alle riu·nd~ni del Grnppo, per q.u esta iimJportante coo:nU1Dlicazione preventi~.a dell 'I:s!bit'Ulto di patologia medica di Pavia. 1

Soeieh\ di medicina legale di Roma. Seduta del

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maggio

1915.

Presidente Prof. A. TAMBURINI. Dott. G. MAssAR1. A bOrto o parto premaJturo 'f - Una giovane al 7° mese di graividanza 1.".iiportò sul ventre un calcio, e dopo 4 giorni si s gravò cli una neonata che vlilSSe solo poche ore. All'autopsia si riscontrarono Jacerazioni meningee ed emorragia entrameningea. L'O. ~i fiin trattiene a lungo a parlaire della figura del reato e conclude, attenendosi al·l a giiurisprudienza e all'interpiretazione più comu:nemente accettata dai ' medici legali della figura dell'aborto) che nella fattispecie, es·sendo 1a morte del feto conseguen.Zia diretta del trauma riportato, in.on possa parlar.Sii che dri lesione s·eg.uit\a, da aborto. Dott. U. VIVIANI. A utosutura della 'Vulva in puerpera per simulazione di 'Verginità. - U·n a giovan.e fidanzata era 0JC0Usaita dal pr.o.ptio fi• danzart:o e da·l la voce pubblim di aver .a vuto relazione rinrestuosa ro1 padre, cli: eSIS>er ri.masta. incinta e di aver nasco.st.amente partorito. Dopo vane peripezie, l'aiut'Cmtà giudiziaria inter.v.enne, sottopose a perizia la ragazza e dalla perizia risu[~ò che la giovane aveva eseguito un'.autosuturra delle grandi labhra vulvari, in modo da restringere l'ostio vaginale e mal simulare una verginità già da tempo perduta. Dott. A. DE DOMINICIS. OrtO'mJChcrografia delle inipr:onte digitali. ,- L'O. propone di ricorrere direttamiente all 'ingra!JJJdfumem.t o futogra:fico per rilevate le impronte suli corpi tra.siparentii e 51U1le impronte ·l atenti che possono trovarsi sulla carta. Per quest'ultime è però necessario, dopo arver rdl1evato e fiss1ato le im·p~onte latenti, irender traspaTente i 1l substrato, 01pplicando sulla &Uiperficie della carta, che nQn contiene ;} 'impronta, olio di ricino ed alcoo'lJ a parti uguali. Dott. A. BELL USSI. A lcunJi casi dJi morte imr prov'Visa. - L'O. comunica tre im·p ortanti casi di morte improvvisa, il .p rimo iper paralisi cerebrale da com pressione endocranica per emorragia da ematoma pachimeningitico ; il secondo per emorragia capS1Ulo l,enticollare destra. In questv secondo caso l'importanza sta nei quesiti med1i'Co legali· che v.i · erano connessi, e specia.l mente quelli che riguardavan'o un 1p robat~le om.iicidio. Poichè olt.re la lesione cerebralle, l'autopsia avevt:J.. rilevato eCC'himosi profonde pal pebra1i1, .u -n avvallamento del torace con fl"atture di numerose costole, e nu.m erose escoriazioni su d'i verse parti del conpo. (23)


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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA.

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La dispepsia da fatica. Gli ab:ituali tipi di dispepsia sono classificati in acido, atonico, fermentativo, seconkio il s.intomia. prevale·nte ; nella: dispepsia da tfat~ca vii è inve:oe sem1?1"e prevalente ru.110 stato cti! imitazione o di eSlalu·riu.nenrto del sistettna lruertV1QSO, 1'tis1u1tante da surménage. È una diispeipsia da Logorio, specia1menlt:e del sistema nervoso, che si rilSIContra mag·g iormente fra gli individui dediiti al lavoro 1ntellettua1e, che fra quel]Jir che si guadagnano il pane col sudore della fronte. Lo stato neurrasiteniro oonicentra le f orZJe di una e.n-ergia nervosa pervertita s.u l procesSIO della dig-estione: stabilitasi .poi una neurosli1 gastrica, ne risulta u.n circolo vizioso ed! i~OJ seguito anche )a nutrizion.e 1n,e soffre notevolmente (Guthric Ralnlk i1n, The British meàical ]ournal, 1915, pa0'1$b 1033) . b • . • Si hai u1n' ·s ubstrato di f enomen1 neur.asteruc1, come perdita di peso, senso costante di fatica fisica, perdita di memoria, irritabilità, depressione di spirito, ecc. I tratti generali dell 'elemento dispeptico sono i .seguenti: appetito generalmente nlOil oompromesso, però l'amrmalato, nel ti.m ore che u.n ci1bo o l'altrv gli facciano male li elimina man mano dalla sua dieta. I disturbi si hain,n o 2-4 .ore dopo il pasto, conJ sen.sa7Jione di rodimento e di bruciore all'epigas trio, tensidn e op.primente ed un desiderio di porvi sollievo con eruttazioni o v~iti ; sc!~r­ rea·, rigurgiti acidi. L'ingestione di alcal1n'1. o di cibo mitiga, almeno teanporaJtleamente, le sof.ferenze. Di regola si ha stitichezza, con ten.delJ\za a crisi diarroitche, specialmente se viii è oomprurteciipazione del co~on. In1 se~ito la. partecipazione del sistema nei voso ~tventa _11 fenomeno principale : .1'ammalato e ossessionato dall'idea di UJlla. oO'rave malattia (cancro) e dal • t!irm:ore di non ipoter più attootclere alle iprotpne • • ocoupaz1on1. L'esame del paziente rivela i sintomi della neurastenia. Si nota· una zona d!i iperestesia s ulla parte destra dell'epigastrio, più forte. 1:1e~le inspiirazioni P1"ofonde, accompagnata da ng_idi.tà del seQ"lllento superi~e del muscolo retto dt destra. stomaco è floscio o anche dilatato, talora vi è 2'tlaizzarnento. Il colon clisteso, coni accumuli di :fecir: ~es­ so nei mao-ri si può palvare il rene, specralm~nte destr~, che può avere una certa mobi~ità. L'urina, so·yenlf:e, contiene eccesso di fosfati ed

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indacano. La p.e lle è i.sipesso inelasit'ica ed 1UJI1tuos a; carie dentaria e piorrea .a·l veolare. Vi sono dei fatti, di instabilità vasomotrice, con .mani e piedi freddi ed appiccicaticci, ondate di caldo e freddo inJ turtto .il corpo, sudori fredd~, attacchi periodici di poliuria, vertigi'ni nei cambiamenti diJ ·posizione. Raramente la malattia si ' osserva 1!1Je11e donne. , Per la diaO"no&Ì oooor.re mettere in evidenza . o la ra·s somiglianiza con l'ulcera duod-enale (dolore da ifame, acidità, sensibilità epigastrica, gastrectasia, rostipa~ione). È ·p ossibile che la. diSf!>epsia da fatica tprepari il terreno ·per un processo ulceràtivo: per affermare l'ulcera però è necessario verificare la presene.a. di sa.ng.ue occulto nelle ·feci! o di emorragie in atto. Per la terapia, nelùu dieta· evitare lo zucchero, the, vini dolci ·e spumanti, frutta e verdura .n on cotte; li mitare gli1 amilacei e le carni:i riOJSse. '· Come mediieamenti l 'A. considerando che la iiper:acidità, tratto dominante della malattia, è forse doVJUta .ad 'tllno s,t ato di . eocita·b ilità della mucosa gastrica, ronsiglia prima dei pasti un calmant e a base di morfina e belladonna oon adrenalina ; per ·c ombattlere di.retttairnente l '~per~ acidi·t à prescrive degli alcalini (bicatibonato dt sodio, cMl::on~to di magnesia. e di bismuto) da prendersi al momento della pirosi. Dopo 15 giorni di una tal C'Ura l 'A. ipresicrive dei tonici (strionlilJla o glicerofasfuti) Oùltl degli anrtiifermentativi. Per combattere la costipazidnie, uru cucchiai<;> di paraffinai liquida alla sera, event':almente seguita da una leggera aoqua pu!rgativa al .m a.t tino. È oonsirr-lia:bile al ma.ttino un bagno a 36°-38°, ac.oom paig·~ato da massaggio addomi 1 n~e . e seO'Uito da qualche esercizio muscolaTe. Ciò che ~rò è .più importante è impedire che la malattia si produca o che riitorn~ con una opipo~na i~ene del lavoro mentale, consacrando, al npo~ in letto, 8 ore al giorno, evitando il latvaro dopo il pasto serale, e gode'ndosi in san~ pace le v~anze ann11a1). 1

FIL.

Diarree e dissenteria negli eserciti in guerra. Secondo Sacq.uepée, Blllt1net, W eisenbacli. (~a· ris P.'1 édical, 1915, IlJtl. 11-12) si ·p ossono dist11n,.. O'UJere C'linicaimieillte quattro ,t ipi di idia.1 t1ee: sem~lice, m.u,cosa, dissenterica, colerifonme. . I due terzi circa dei casi dec.orraniù come dta.rrea sem'J>lice. Q!Ulesta insorge bn1scamente o gra-


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SEZIONE PRATICA

dabl.mieln1te, ac00!1Il!p0l~nata o u:ro da dolori colici ; le fedi SOl11lO liquide, prlvie di sangue e di mruco. I miailati risentODJQ benefici ittn.mecliati dal trasporto ITTelJ.Je forttnJaz~01n!i. sanitarie e dal:la cura: in pochi gior,m o~ni silnlt.Ollllo scompare, ~[ che dimostra. come la musa p atogienetka aib,b ia ·b en poca viru:lenza; .probabi:la:nenite, rt:iarri forme '110n sono t.imputaJbili ia. germi detenninaitrio, non sono (( iin'.fett:lve ». La d1.airrea lilfUoosa è caratterizzata dalla presen1za di ~1lJoo. Insorta. bru&C.tlllllen.te o prog.ressiivamente, s i svolge con una sin.drr0me più se.ria, è. più tenace, dura iulna o ,p iù settimane aJ.meno, sci. l.a.scila '.ÌJTufiuenizare asl$0.Ì difficilmente daJ.le rore : ta1volta c.01nduce ad li.lilli vero staito d'i cacliessia. La .sri.nd['OlDJe disseniterica tipica . è abbastanza ifcr:lequente: gli AA. l'halJJ!lo ris:oontrat:a nel 16 % dei ca:Sd.~ Si p'.t"esenta coi classic~ sintomi : isicariche 111Uil11erosissime e poco abbondanti; sangue, muoo, membrane; tenesmo, coliche; gravi alterazioni dello s,tato generale. Per 1Solito il decorso è relativamente bemrig1no e risente tienefìcio dalla sieroterapia e da. cure non specifiche. • Assai gravie è 1Ja, diarrea ooLeriforme, ac:utissi1m a, con vomito abbonrlantle, scarl.che 11111rmeros~sisime ,e ,e opiooe, 11ilquide ma non! risiformi, sen· za muoo nè, sangue ; polso p6.coolissimo e freqnerute ; tenden.za al col1aSISlo; cram:pii ; ievoluzJilOne rapida, quasi sempre letale. Qli AA. han.nlO istitlutilto rioorohe biatteriologiohe 1n un gram numero di casi. Risulta che in ma.g giorarnzà questi sono dov.uti al baèillo dissenterico: su 40 casi si ebb·e ro 28 reperti positivi di ·t:acilLo dissenterioo. Ciò conferma la .nJOz'ione ehie d.J ·b acillo diSJSenteric.01 è .1 'agente abituale delle oiiniezioni inteSitirnali delle truppe in guel.111a'. ConJer:ma a.nche un altro fatto, cioè che il bacillo dissenterico è suscettibile dii. provocarè, oltre alla aissen.t eria tipica, anche for-me cliniche attenuate e s,p ecialmente la dia'.t"rea mu1

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cosa. Un caso tip.i~o di dissenteria era dov·uto al oocillo pax0.1tifico B : ciò non deve sorprenrl:ere, da.cchè 'W l germe può occasionalmente localizzansi nel crasso e deteru.niruaire una si:nidronre dissen.t erica. Nella diarrea mucosa tredici volte fu isolato un bacillo dissen!teriro, due il bacillo tifico, uno il parati,fico A, cinque l'enterocoac·o o bacillo mpsu1ato. I casi di diarrea coleriiforme, i<n numlero di tre, era'!l.o detenmiin1atli : d'llle da settliJcemia di bacillo pruratifico B e da .stt.reptoco.cco, Q.1 terzo da spirilli morltologi~nre:rute simili :a.il vibrione oolerico, ma ditviers1 per .1'e proprìetà .culturali e biologiche.

Nie lla maggior parte defile diarree sean.p lici le ricerche batterio1agiclre ha:nno dato esito del tutto megativo. Circa l!a. teraipia, in :presenza d'una dia·t teai S€'mJ?l~ice, d'apparenza non grave, OOlll.vUene sottoporne sempliiaemente d.1 ma!la.to alla dieta idrica., poi al regime 11aitteo e strur a vedlere se tale trattamento basta o no ad assicurare la guarigione : irn ca,so negativo si rie.va-ire ail:la terapia Solitai. In presenm di 'Uln caso di di:s:senteri.a batteriol<>gi~a.mente acdertato, non tralascia.ire mai 1'uso del silero specifico, arunrenta:ndone le dosi quamdù n1on si ottenigonlo effetti èenefici. R. B.

Diagnosi e trattamento del eareinoma gastrioo. Dopo una rasseg.n a critica dei diversi s:ittit'Om.i e metodi di cu1ra del carcinoma gastrico, Meyers (']),! edical Record 22 maggio 1915) viene a·l le seguenti conclusioni. . Non fare diagnosi di oairc1noma basandosi sopra u:n oolo si1nt()!1lllo; oosipettarlo in chiunque si lamenti di disturbi ,g astrioi1. · Non escludere il carci•noma perchè manca il tumore, il vomito, il dolore, l'arnoressia, l'acido lattico, od i bacilli lattici., tO'l?IP·u .r e pe.rahè trattasi di indiv iduo iin età giovanile, oppure perchè la secrezione di .acklo 1C'l oridriro è nonmale o aumentata. Rammentare che la preseltl~a del sangue nello stomaco Q in.elle feoii è it sintoma. più importante. Sospettaue quindi il carcinoma ~n turt.ti quelli, che dopo utn. adatto trattamento, hainno sempre del 1s1angue inie11o stomaco o melle feci. . Sospettare tutti, coloro che all'età adegu.atf:.a han1110 distwbi gastrici, sia comparsi imp!I"oJVvisaanent e, sia. stabilitisi diaJ tempo, o preceduti da sintìottn~ di ulcera; so.spettare pure quelli che n·o n risentono giovamento da una aura adatta. Iltll tutti i casi di tumore, .p.e nis:are alla sifilide; il tumore può essere una gomma. È bene ad og.nli m-0do far sempt"e la. reazionle di W assermann. Il trattçJ.llllie nto degli in.d:itvridui che -n on vogliono o '1Jf0n1 possono essere sottoposti ad operaziooe chirurgica. è una terapeutica terminale. Se gilii orifizi sono indenni, il paziente ipu.ò prendere magari dei oilbi solidi ed ainche aumentare di peso. Se vi è ostruzione del card.'ias, le condi7ioni sono !DJOlto gravi, ·p er 1.ai difficoltà d'introou.zione del cibo nello stomaco: è indicata in tal caso una dieta liquti.da :arli alto contenuto di cal orie, e •non irritante; decotti. leggieri di ce· reali o semolino, latte, uova crude, crema ed olio d'oliva; lavaggio dell'esafa~ con la pom.(25)


IL POLICLINICO

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pa gastrica, la~i a ndovi :poi 6o-8o · e.mc. di ùlu() d'oliva.. Si ,può anche consigliare di ingoiare dei piccoli sorsi di acqua o.ssàgenata diluita, nella speranza che disciolgai l;e iparti necrotiche ; come calmante dello s.pa,Stmo, si faran1no i:ntiezioatl di atropina. Se il carcinoma ha sede nel piloro l 'indicazi~ ne terapeutica c001siste nel prevenire l'accUttlllU.lo di cibi e seorezion~ :nel:lo stomaco, che provoca poi il vomito. Si dev{)nl() quindi SOttllministrare cibi in poca quantità e di picool01 vol.ume, oltre quelli enunciati pi~ sopra, i prepara~ a base ·d i malto, sugo di carne~ carni fi11J3.IJ11ente tr.itate. _t\d intervalli diJversd sec-011do · il grado di stasi, lavatura gais.t rica; per 1a iutare la dige· stione, si daran'nl() acido cloridrico, c01ndurarngo noce vomica, pepsina, ,p ancreatina e simili; per ostacolare le aziO'lli batteriche mentolo e resorcinol; .u ltima risorsa in tutti i o~rsi, la morfi·n a. Per la cura biologi'Clal ivi sono due metodi: l'immunizzazione .p assiva con l'iniezione di antisli.ieri, e quella attiva, con va.ccici composti con tessuti em•b riona1i o cancerosi ; quest'ultimo m c· todo sembra il meno incerto ; ad ogni modo però anche i pochi sucressi ap·p .arenti: sono discutibili. Secondo l' A. però, la lottai contro il ca1"cinomai dov-rebbe essere impe11nliata su provvedimentti sociali. Il cancro è una malattia che colpilSICe gùà individui in un'età in cui raramente possono mettere· a-1 mondo dei figli; quiindi 1,ospite del cancro, 'Pure elaiborando degli anticorpi ronitro la stuia ana·l attia, ·n!on può trrustt:netterli ad alcuno, non aven<lo più nuovi discendenti. Se ciò fosse possibile ed i cancerosi avessero dei figli, dt,po lo S'Viluppo della malattia, iSIÌ potrebbe avere al· lai lun<ra l'immunizzazione c:ella razza. o Si dovrebbe quindi, secondo l'A., ricorrere ad un "eugenica cli nuovo g1~nere ; sollecitar~ i can .. oorasd perchè abtiiano dei figli prim.-:i. della morte· eVìentualmenlte lo Staro dovtebte provve' al 100"0 matrimonio, sicchè tutto il matedere riale canceroso f<'SS~ utiliz7ato per l.a pruduzione di figli che potrebbero essere immuni per la resistenza trasmes·sa. Tn tal modo fra qualche se· colo si otterrebbe che la maggior parte della popolazione del mondo sarebbe discendemlte da. cancerosi. ~lL.

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XXII,

FASC. 41)

IGIENE. Le ispezioni mediche nelle seoole americane. (Dott. A . DE

G·ASTRO.

Riv. d'Ig. e San. Pubbltca).

Sott0 questo titolo 1'A. fa uno studio riassuntivo sull'igiene scolastica degli Stati Uniti d'America, dove, sebbene constati che in generale la vigilanza igienica 'Don sia molto diffusa, in alcune città - New York, Boston, Chicago - le istituzioni igieniche scolastiche hanno rag· giunt0 uno &viluppo assai notevole. Gli scolari degli Stàti Uniti sono venti milioni, il 20 % dell ,intera popolazione : per ogni quattro o cinque scuole vi è un medico scolastico , con una iretribuzi0ne mensile di 100 dollari: un ispettore medico controlla 10 o 12 medici con 120 dollari mensili. I doveri dei medici scolastici :in New York sono fissati in norme reg0lamentari non dissimili del resto da quelle vigenti anche in Italiiai: esse comprendono: a) ispezione sistematica ed esame dello scolaro per stabilire la presenza di ' malattie contagiose od infettive; b) esclusione dalla scuola d.i quegli ~olari che p1"esenitassero sintomi di malattie oontagiose acute ; e) controllo consecutivo dei casi, con isolamento del malato e disinfezione delle abitazioni alla fine della malattia ; d) controllo e cura di affezioni lievi contagiose, e che permettono allo ~olaro di frequentare la scuola; e) · informazioni sui casi di malattie contagiose che mantengono l 'alrmno a casa, e sui q11a}i 'llJOn è stata fatta la denunzia ; f) esclusione dalla scu ola di quegli scolari appartenenti a famiglie dove esistono malatti,e contagiose ; g) completo esame fisico di ciaS1Cun scolaro allo scopo dii. stabilire se è affetto da difetti fisici e icwra relativa. T1"a queste disposizioni, assai importante, e che ha . dato risultati ottimi, è quella che riguarda il controllo dei casi di malattia infettiva degli scolari affidato non all'igienista comunale o .gQIV'ernativo, ma al medico scolastico> il quale deve provvedere all'isolamento del malato, ed alla disinfezione dell'abitazione: la vi1tlla·n za i o-ienica scolastica viene così ad essere o o ecial. un istituto a parle, che richiede norme sp 1 cli profilassi in rapporto all'età, all'ambiente> alle condizioni famili·ari dello scolaro. Una istituzione poi che meriterebbe essere diffusa anche da noi è quella delle « school-nourses >> che aiuta e completa l'opera del medico Pratica ed tmportante pubblicazione <leJ yrof. Franceaca Egftl, • scolastico. Ad ogni « school-nourse » è asseg·nato Docente dl Laringologia nella R. Università di Roma. Elegante volumP in carta di lusso d.i oltre 800 pagtne con 48 jl. un certo numero di scuole: esse fanno 1.a visita gure _ In commereto L. S . 60 più le spese di e.pedizlone. Pei nostr 2i0rn:aliera di tutti i bambini, e ·r iferiscono al Abbonati, franco dl porto e raccomandato L. 2.&0. ~edic.o scolastico i casi sospetti, curano sotto • • I nftilre cartolina•tHJglia uclurit:ianienU alla nowa .Am mimlll'azione: la sua direzione i casi di malattie comuni, ac-

-

INTUBAZIOBE DELLA LARINGE ETRACHEOTOMIA

Roma - Via dtl Tritone, 48 - Roma

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SEZIONE PRATIC.'

, compagnano i bambini all'ospedale, ai medici specialisti, sorvegliano e fanmo la Cfllita a domicilio, praticano iniezioni, e, venendo a contatto oo1le famjglie, compiono attiva ed efficace opera di propaganda igienica. In alcune nostre città funziona invece solamente una Commissione d~ vi, gilanza sco1astica : l'incarico· è onorifico ed affidato a persone in maggior. parte senza attitudine e cultura speciale. I patronati scolastici non sono molti in America, mentre assai diffuse sonv le scuole all'aperto: le finalità ed i metodi per conseguirle sono oramai note e simili a quelle delle città europee: uno speciale cenno merita però la scuola all'aperto di Monclair: la scuola è cvstituita da una tenda i:n cui penetrano abbondantemente aria, luce, sole; in essa i bambi·ni sono provvisti di scarpe, abiti, coperte per mettersi al riparo delle intemperie; hanno due colezioni, una alle 10 e l'altra alle 15, ed a mezz0giorno un rp ra.nzo completo (le ore dei pasti sono forse trqppo !Vicine); al pomeriggio ·i ba.m hini riposano su sedie a sdraio: alla 10ro istruzione ordinaria è aggiunta una particolare educazione igienica. La Commissione iSColastica paga anche il tTam ai bambini per non esporli alle conseguenze dei rigori invernali e in.on aggravarè il bilancio delle loro famiglie. A Philadelphia, istituita nel 1911, funzi0na poi una scuola all'aperto per fanciulli tubercolotici : l'esperimento, sotto la d.i rezione del .: Phipip's Institute » si viene estendendo anche ad .altre città americane ooo risultati favorevoli non solo per la pro:fìlassli socd:a.le, ma aru:::he per la questione economica. Negli Stati Uniti muoiono annualmente di tubercolosi 7000 bambini dell'età media di 12 anni: l'istruzione gratu:ita per sei anni, essendo l'obbligo della frequenza scolastica da 6 a 12 anni, c0sta allo Stato per ogni alunno circa 30 dollari all'anno, e per sei a·n ni circa 180 dollari pari a lire italiane 1900 : -calcolando che m1Uoiono ogni anl!lo 7000 bambini l.o Stato spende inutilmente per la loro educazione l,260,000 dollari (6,300,000 Ere it:aliane), cifra inf~riore ~ quella necessaria per mantenerli sani e capaci in avvenire di un rendimento economic<>-'S-Ociale pari al capitale im/ piegato. E svno queste considerazioni d'indole economica che han·no indotto il popolo amerioaino eminentemente positivo a diffondere J.e scnole al1'aperto per f~nciulli tubercolotici. Una imiportanza n0tevole ID.elle s'Cuole ameri· cane si dà alla cura dei denti : la « school-.n·o·u rse » riunisoe i b~mt.i·ni di una classe, e mentre • essi aprono la bocca fanno la. pulizia del cavo orale con uno spazwlino individuale. Se vi sono 1

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denti guasti gli scolari vengono accompagnati dal dentista. Tutte queste minute e rigorose .pr-0vvidenze igieniche hann0 il risultato della diminuzi0ne della mortalità e della morbilità tra gli scolari, assumendo c-0me nel « Phipps Institute » il carattere di lotta antitubercolare.

p. z.

POSTA DEGLI ABBONATI. (555) Cura &ella seborrea fluente del naso. Sarei grato se ne1'l'apposi.ta rubtiica del « ~olii­ clinioo » voleste ind1camtl ~ mezzo efficace per · la . cura della seborrea fiuelllte (del naso). Abbonato 6289. La :sel:otera oleosa del tllaso è fonna S'_PeSSO ostinata, con1tro La· quale oocorre teraipia paziente e protratta. Anmtutto a1l-0ntanare le eventuali icausie diates1che e dietetiche (aèo]ire l'alcool, i cibi ariQmatici, favorire il ci:rcolo intestinale, a.],jmentazione in prevalenza vegetariana, ecc.). Spesso si associ.anò alla produzidne seborroica dei « comedoni », ricchi dii · demodex f olliculoru1n, che andranno spremuti meccanicamente; qui.nidi si proceda a un metodico massaggio della pe11e del naso cnn 11.na flanella· d.rutrisa di $pirito :S.apdnato alcoli.n o di Hebra ; nei càsi in cui que:sto non è tollerato per I 'aridità che determina si possono sostitti.ire delle lozioni, da eseguiTsi ogni due ·g iorni, con . . . gr. I .. iSublimlato corrosivo Alcool . . . . . ... . . . » 500 Glicerilna . . . . . . • .. > 20 Si faccia poi 1a tolettai quotidiana coni un sapone all 'aicildo 1Salicilico. Per varjare fo1mula o per incomipati1b ilità individuali, si ~ra alle seguenti frizioni con: Pr. Bicarbonato di soda . . . gr. 3 .L\.cqua . . . . . . . . . . » 170 Glicerina . . . . . . . » 5 Spirito di; lavanda. . . . . J> I5 op.p'Ulre: Pr. Ammoniaca liquida . ·. ana gr. 10 "\.:J1.l·~ 1~,,...o.ffi1"t,..,. 4.L..IJQ..

!

...

~t\cqua

di rose . . . . gr. 180 Usata con rpruden~ si 1PUÒ indicare anche la benzina depurata ; utili pure i diviersi glice:rolati dii saipone, ch·e dispiegano azione cheratolitlittaJ o infine la iresorcina. Duhring ipropone : Resorcina . . . . . . . gr. l Glicerina . . . . . . . gocce 10 Al'Cool . . . . . . . . » r5 _i\cqua distillata . . . . . gr. 30 per frizioni. gb. (27)


1392

IL POLICLINICO

La credenza che i neonati per :i: · primi due mesi non ved.aino non è affermatai da alcun moderno trattato ed' in ogni caso è insosteni.t dle e contraddetta dall'esperienza, giacchè, an.che pochi mi'Yl>Uti dopo la nascita, una :luce un po' viva avvicinata agli occhi del neonato gl1• fa chiudere dm.m ediatamente e fi0rlemente le palp.e bre (l'e51perimento riesce evidentissiimo avvicinando al noonafo, in un ml(){tn.ento in cui questi1 tr.iene spontaneamente gili occhi· aperti, una lampada elettrica spenta, ed aocendendola improvvisamente). • A·nche la reazione p·u pillare esiste, sebbenie un po' torpi·da, fin dalla nascit a. La lentezza con cui si produce può spiegarsi· col fatto che i1l neonato, incapace· ancorai di fissare gll• oggétti (perchè ma11cante di esercizio nell'uso QPpoa:tuno dei vari muscoli oculomotori) non riceve una impressione lumino.sa. vivà eh.e vada a cadere propr.io nella fO'Vea centralis e quindi non prova l'immediato b'isogno di correre ai ripari faoepdo funzionare il diaframma irideo: ed inoltre, <'Ome per altri stimoli (tattili, acustici, ecc.) il tempo di rreazi.vne è certamente più lungo e non così immediato colll:e più tardi si verifica in seguito ~1 na~urale esercizio di. tutti gli organi di se:µs~ e d~l ~istema nervoso centra.te. U. ROLANDI.

(557) . Al .Dott. Filippo Zappia, Plati:

l.)a pomata di rosso scarlatto in generale suole venti.re preparata nelle proporzioni del 3 %. Il rosso scarlatto può trovarSli presso le grandi case di 'Pl'lodotti chimici, se però ve n'è ancora in coa:nmercio, essendo ltn p.rodott-0t, se no.n erro, di case tedesche. V. M . •

VA.RIA. Armi chimiche. -

I g1a1S aisfiss~antli formano sempre l'ogge tto di studl .nrumerosi : il prof. Cevàdalli pu.è1blJica nella collezione A ttuaLità scientific1ie dello Zaniiche1li un libretto dove parla in modo mo1to -chiaro dell 'asifi.ssia e passa in rivista nrumerosi g ais e varpori tossici. (28) •

XXII,

FASC. 41]

Desidererei sapere quanto vi sia di vero nella credenoo. che i .neonati pei primi due mesi non wdano, ed in caso negativo come si potret1be 51>iegare che per detto periodo di temipo mancano i• rifle&Si pupillari. Abbonato N. 6592. (556) La funzionie 'VÌSi'Va ne1ì neonati. -

[_i\.NNO

Tramane per pochi però (cloro, l:iromo, anidri.de solforosa e qualche altro) 1llOl1J è possilbile l 'aipplicazione ad UJSi di guenra, iper il loro basso peso sp.eiooco, per la di:ffiooltà di averne in girande quan.t i.t à, o anche per 1a tossicità non elevata. Lo stud.10 it ermima con l' indicaziODe dci dwers~ mezzi rprofì.liait.ticli e teratpeUtici fra cui Ulna pairticolare~giata descrizione dei drilversi me· tQdd. di irespiirazione a'ttifìciale. Anohe Roberts iln La sicience et La v,i e del set,,, tembre si occupa dei gais a'Sdi:ssia1l!ti, ri\P'(>rtando la d.escrlizione e gli schemi degùi apparecchi, che servono per la produz.1bnie ~cialmente de1 cloro StVilUJP:paitlo da recipienti di cloro làqruido. futereS\Sa!nlte è 1'applicazione dei gas asfì.Sl&ianti alla gu.er.r:a rnaVlale ; ~ tedesohii. a vevam.o sperilmentato filn: dal 1910 ·u n appareachi:o destimato ai resipingere lontani~ d.ailie roste, sotto .U!na nube di gas asfì.ssirunti, 1e tnljppe che llllla flotta neroàca tentasse .di sbar.carvi: il gas da usarsi, data la disposizione dei ibulb~ d'emissione, ·s arebbe l'a.ni;dride solforosa. I gas asfìssia.nlbi travano la l'Oro ·apiplkàzione nella guerra di ·t rincea: aperto il rubinetto dell'aJppIDrecchio, ne 'eSICe la massa •g.a.2J0Sa che forma SIUl. suQlo tl1110 stirato spesso fì·n o a che il vento l'abbia caroi.'ata verso il luogo oceuipato dal ID.emico. Ocoor-rono ciirca 6oo gr. di cloro per prod11rre 200 .1. di gaz, quantità t00rri!Sjp<>ndente ad un .m.ie tro di ifrante. I1n1 11JOO ·deill loro attaochl i tedeschi ha.'ll!llo diffu1so siwl suolo UlllO Slbrato <lii vapori asfissianti dell'altezza di 10 m., l'emissione dd gas ha durato .p er 4 ore sopra UiD. fronte cli 8 k·m. L'effetto è stato sentito dalle truprpe alleate fino iai 2 kim. al! 'interno della ~rima ~ n1ea, e l'odore è stato al\TiVertito fino a 5 km. lontano dagli' apparecehii iprodu.t tori. Le conddz:iom d.e.lla ventilazione debbono essere esattamente 1prevedu.te, poiohè per un ca11111b iamento rapid-0 del vento i gas pos.sono ritorcersi c0111tro i lloro produ,t tori, come è a:ocadiuto una volita in cui il cloro non ha fatto vittime che tfira i :tedeschi. In con•s1deraziioDJe di questo sono ottimi i mezzi che tendono a dievi.iare le corren1ti d'aria, come ventilatori o an'Che forti v.a,m pate di materia facilmente combustibill.e (eventua.1m€JllJte bombe di ì\1ax!im). I gas 01Sfì.s•s ia·nffi .p ossono eSGere prodotti ainche dal ga:s liquefatto contenuto in ·b ombe di vetro che si laniciam•o a breve distanza, oppure tneg li steS1S1i obici. Dalla combustibtne di idroca·r buri si otten.g ono delle ll/Ubi di fumo, alte fino a 30 m., che sene.a essere toss!ilche, sono irritarnti, ed haitlJtlo pur.e proprietà asfissianti. L ai protezione contro i gas asfissianti è costituita dalle maschere respi•r atork, che poSSQllo 1


[ANNO XXII, FAsc. 41]

SEZIONF: PRATICA

esS'ere sem p.1'.i.cis:&ime e·d inn ptrOIVIVisate C0'1l un fazzoletto bagnato, applicato sulla bocca e sul naso. Negli eserciti fran~ese e rus·s o Siono in uso de lle maschere sul t~po di C]!U\elle co1nsig1iate anche da;} nO!Sit ro Gia~a1, cosit i,twilt:e da. una cuffia completa a auri. si sovraippane il col1etto della griubba, con un paraocchi <li mica; eSlSle -possaru:> servire ut~lmen.te ai~he contro i gas lac.rimog.eirun (fonnahleid,e) di cuti i gior.n ali politici ha'lllllo rti~ ferito recentemente. Le sostanze a:SlsoTèenti sono costituite da carbonati di sodio e potassa.o, i poso1fito d'i sodio, calce sodata : l 'aiggi.u11ta di glice1"ina seirve a manten·a-e lllll11do il tam1pon,e . Altre armi offenJsd'Vle ha portato la ch1a:ruit:a in questa guerra : .così i proiettili avv.elenatti che fiaintno iregredire la n<Ystra vam:tata civilizzaziOtD.e a lutvello dea selvaiggi .ch·e u!Slallio 1°e frecce av,velenate. I tedeschi adoperano deglrl. shrapn.ell in cui le palle invece di essere lisce iportà.no dei efori e delle intaiccature in modo che, al momento del1'esplosi.on.e provocata dalla to11 te, traistportamo UIO.Jal ce1ita. qua:ntiltà della polvere conit'eniUita nella ca·v ità del proiettile e che è costituita :per il 97 % da fosrforo biainro, cth.e viene cO's Ì introdotto ne11e catr.ni, determiniado i noti fenomend, tos• •

&l:Cl.

Uin;'altra i'llfVenzione del genio militare tede~o è data dai 1 pr<>iettoti di fiamme; 61mili agli estintori 0lllitottnatici, ehe pa-oietta1no delUe ondate di fiamme •per -mola lungh·e zza e larghezza utili di u·n a ventina di :metri. Sono stati usasti per lai ·prlima ;vi0lta contro le tri~ee fraincesrl. 111ell 'ottobre del 1914, caJUJsla.'ntlo orribili bruciature. Nel giugno di qu~st'anmo gli eseirciti f·ran<:ese e ing.lese hanno rilncormin.ciato ad usiaire, per rappresaglia, a.ppairecchi conJSimili. FIL.

CENNI BIBLIOORAFICI. Non si recensiscono eh.et libri Pervenuti in dono alla Redaztone

D. OTTOLENGHI. - LJJg·ie11e del solda,to i n campagna. - Editori R. Bemporad e figlio. Firenze. - Prezzo: Cent. 80. È 1u1n \rolum etto n·e l quale sono indicati :iln fo1ima s·em.plioe 1e pia11.a tutte l1e prati.che necesr-

sarie al s10~dato per difen.d ersi dalle iin.fezi1omi e oo tutti quegli altri pericoli che n-e m:illlacciano la saltUte i·n t empo di giwerra. Il l~bro p.uò essere (.OID·p·r eso d a tutti e va perciò con1slig1i·ato ai colleghi perchè lo diffon.d ano liell'esercito specie tra g li ufficiali, a i quali ain-

1393

ohe è commesso il mandato d '1n·f ond ere nella truppiai la persuasione della necessità di certe mis,ure p·ro:fì.lattiche. Anche il prezw t enine rre nde accessibile a tutti q.u es1to ip.r ezios.o volumetto. DR. 1

Trebalis de la Societat de B'lìo l Ogia. AD.tDlùi II, 1914. U·n vol. iJD.-8° di pag. 279. Barcelona, In-

stitut d 'Estudi1s C·ata:la:ns (Palace de la Dipiutaci6). 1914. 0

ricca rolliezidnle di memorrie eterogenee. epperò difficili a reee111Sli·r e. Ci lim'itiamo a far OODtlllO delle 'Princi·p ali: Suarez, « Relazione tra lavoro dige stivo del1.a mucosa gastrica e reazione dell'orina» ; Alzina i Melis , « Le inclusioni lici»idee dei pklsmatociti D!ella parali!Si generale » ; N eg1"i~ru ~ Lopez e v. Brii.cke, « Determinazione del contenuto di a:naterfia cromaffìne nelle oaipsule su.rretrali » ; Nubrol·a e altri, « Sul metodo dialitico di Abderhalden » ; BeWlido e Balasch, « Le vari:azi~nti. dei ritmo ·catc1iaco 'llel goiz.zo dopo la ti'f(Xp~ratd·roiidecto­ a:nia »; bargallo, « Gli elementi i:stochin;llci e citologici degli espettorati » ; Suarez, « Le esiigen:ze .c1ell.1 'orga:nismo in sali ino.rganici » ; Pi Sufier e Bellido, « Sull'interpretazione dell 'elettro-car· diagraimma »; Pi Sutiier, «L'acqua distillata per il dr,enaiggio plia1sma.t ico »; Lopéz e Causa, «La d'iag.oosi del mal rosso OOil1 :i.a termop·r ecipitazio111e di Ascoli » ; Sayé, « Variazioni 1eUJCocita.rie c:dnsecutive al col1la·s so terapeutico del pola:none ». È

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R. B.

Prem1o Semigratuito: ~rof.

V. BARN ABO'.

I poteri defensionali e lofficio protettivo degli organi visceraJi e parenchimali contro i germi delle infezioni chirurgiche. Data la notevole importanza dell' argomento, trattato esaurientemente in questa recentissima monografia, in cui sono riassunte le più moderne nozioni anatomiche, istologiche, cliniche e sperimentali, .ed es-p oste le svariate ricerche e le concezioni personali dell'Autore, ci siamo procurati, certi di far cosa gradita ai nostri abbonati, il mezzo di offrire a condizioni vantaggiose un libro indispensabile non solo per chi si occupa di Patologia specia le chirurgica, ma altr.e sì per chi studia la ' Patologia in genere delle malattie infettive. Un vol. in 8° gr ande, di pag. xvr-922; in commercio L. 20; pei nostri associati sole L. 12, franco di porto. p,e r r~cevere quanto sopra i111Viare carto.Jinla-vaO'lia direttame1ile al Prof. ENRICO MORELLI, ~i:a del T ritone, 46 - Roma.


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IL POLICLINICO

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NELLA VITA . PROFESSIONALE. Per gli ufficiali medici di complemento.

ministrazicme. Ma sarebbe stato certo ,p iù giusto e più ooniveniente che alle or:gan:izmzioni osipitaCi perven.go1no da colleghi che si trovamo al li1e re fossero dest~nat1 n1edi<:i e chirurgi non: di f ronte lettere <"Oll le quali si denunzia il cattiv'O , caririe!lal, rperchè per ~:l d:i simpegrno dì tali mrun. . ' . . 1 trattame nto fatto ai med1ci richia.mati alle armi ISUOn.t non e nie oessar1Ja :wna pireiparaznonie spee la loro difettosa. distr.ilb:uzioine nei reggimenti cifica. E non ci pare neppur giusto che gli ufficiali combattenti e n1egli osp·edali da cam'P·o e t e'l"ridii: nill!ova 11ìOl1DfuDJa, q1uelli cioè di 3a caibegoria, tori.ali . Quasi tutti la.m entano che ali reggjtmenti s iaa:J.o dovessero ia'.viere un tirattamento piiù f.avorevol·e s t ati iDJviati medici anziani c-01n1 'Parec-cbJf ainin~ di degli 1u1fficiali di 001nplemento. L',essere esoneetà e di laurea sulle spaille, anenitre1 iagli os.p e- rato dagli oè1bldgh~ di leva im! tempo di pace dalli t errtilto riali 1S1a.r1eibbero stati destinati giova- non doweb.b1e costi tfilre uin titollo di preferen.za. Il generale Ferrerb di Ca:vallerlie one ha afferni da tpoco laiureati e senza famiglia. Il nostro gio11nale s i è OOCU'Pato già della qui- mato che i medici di- 1111uova tnomina come queili s tione ed ha m esso :fi.n dal priln1CJilpio i punti su terntoriali - fatte poche eccezioni - avrebbero gli 11. Mai .se ·d:obbiamo credere a q1uanito c~ rife- tutti voluto es·sei-e assegnati agli os.p edali dii ririsc01110 i colleghi pare ch e non amcora s i s'iamo serva od agli osp·e dali da campo. Il desiderio pr1estil i p·r ovvedimenti 0tpportu11i per eliminare era certo legittimo p er i m edici anziaini, ma, se dobbiaimo credere a quallito ci si scrive, pare che l 'iinico11JV1eniente. le diverse Direzioni éLi Sa11ità cU~ spettava di Noi rDJOll fia rem·O i1 torto dii ·r i.tenie re :c h1e i c:o.11efa:re le desti:tllazioni, abbiano giiudicato d1ella l eghi ·n el d.enu·nziardi taliil fatti u:bbidisoaino ad un giittim1ità di tali desideri :iin1 ra,p porto inverso sen~i1m.ento id i cod!a11di'.a . Si tratta veriisimi1mente de11'età d,e i postulanti. di med.ici a1nziani che mal sopportano le f1.a.t1ithe Un'altra quisit:ione sulla quale i 00lleghi insied 1 dis1agi de lla guerra e di una giuierra astpra e stono è quel'la del grado : non è il d esiderio ipuelttn1g a come quella che ora si combatte. Qualcul1~le di esser da più di qiuialche altro o di fregiano infatui ci scrive di essere l '.ufficiale più anre il berretto di più emblemi, non è il raan.m aziamo del battaglio nie ; il! maggtiore più giovaine rico di vedersi trattati molto diversamente dadi lui di qualche an.no e pure aidlusato alle faibig.liil ufficiaJli delle altre anmi, com.baittenti o ndn1, che della m1Ìilizia, marcia a oa1v·a1Uo; egli, il meche ~p.i/nrg.e a chiedere un graqo anzi che u·n aldico, deve trasc~narsi dietro q.u ei baldi giova- tro. Egli è che col g.ratllo è ronln.essa runa qjuiinotfi, ~tanco, sofferente, egli che dovrebbe es- Slti~ne di trattamento economico. sere l'esem·p io della resis tenza e d eilla salute. È Parrebbe quasi strano doversi occupare e preocuna soff.erenrza :fisita, e un'umiliazione mo- oupare di quistioni ecooomic·h e indirvi d111ali iiln rale. . tem.po di guerra, ma purtrop·p·o, questo period·o E tulf:to ciò si po.t rebbe pure eivitare : negli nOJni è triansitor:io, la guerra mondiale ha aStSIUJ11to -0sipedali t erritoriali ci S01110 ancora dei medici un cara1ttere di cronicità e n10.n è dato prevedere giavanissi1mi che piiù oornveaiie1nrte1nente potreb- quanto essa duretà : quel che è certo si ~ che bero 1sostituire i colleghi anzHani destinat!i. ai essa è lrumga, aspra, come sarà sicuramente vitreggimenti ch e mar;ci:anlo fì·n dal primo .p eriodo toriosa. della mobill!itaziolnle. Se non era fa'Cile, come si Ora i medici ehi.amati all•e armi sooo qiuaisri. è asserito, dare a tutti la destinlazilone .p iù con- tutti professioniisti, che vi vevaaio d el lavoro quofacent e alle propri.e iaittitudini professionali, non tidiano, e con la sospensione del lavoro è cesera e-erto ·diffidil,e fare delle a'Sseginaziibn~ a se- s~ta per essi ogni ragione di introito. Ed essi conda dell'età se rnon delle a ttitudi:nli :fi- devono provvedere ai loro bisogni e a quelli s ich e. delle loro famd.glie con lo sti pen·d io di uf:ficial!e, È forse 1pretesa esag.erata q,ue]Ja dei colleghi che ·vie1n1 loro c01--risposto. E lo stiipendio di t eeh.e tutti g li uffi.cial.i medjci dli carr.Lera foss·er o 11ente è q.u ello stesso che fu :fissato a giovani dai cl esti'llaiti ai reggimenti. Il serviv.io, dobbiiamo 18 ai 30 .an111i di regola 1senza fam1ilglia . Il gioconvenirne, ha i>ure 1e s ue esigenz,e di orgamiz- vane studente di 19 ainni con la li~eniza liceale zazione ·p er cu'i sarebbe stato grave errolfe sot- o qucl1a d'iisrtiturto t ecnico ha, ap1pena arruolatrarre dagli uffici tutti quei medici dJi, carriera to, lo stesso st'i pendio di un mediico di 40 anni che per la co11osceuiza del servizio t iu rocratico, c-arico di famiglia. conoscenza che so1o esis1 potevano a,·ere, da-v~rno Certo ripugna do1~:ersi occupare di tali qui:5tioaffidamento di u.na maggiore regolarità di am- uii. di piccola economia quando nel inondo si I

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colillpie la più gra111.diosa tragedia che abbia funestata. 1'umanità, qru·a indo al mondo è rtiutto cinto di lutto e di angoscia. Ma spesso dlalla soJ.iuzione di p1cicoliissi.i:tne quistionri dipende ci.l l?uon amdamento di servizi la cu~ regolarità è il1eeessaria per la vtiitt oria . E non si p.u ò dis.co1nosoere che i l medico sul campo di battagl'i·a cotne nell'ospedale ha bisogino per assolvere convenientemente il suo compito del pi!eitm vigore delle Sl\le cforze fisiche, della p·i ·ena serenità dello sipirit o . Etl è per queSJt'llll1Ìica ragi one che abb:iamo creéLuto di dovere esporre nel nostro giornale le 1.am.e nt ele di alcuni nostri rolleghi . I n quiest'oi:r a traigiaa1, meno eh.e mai, .ci !Saremmo fatti p·aladimi di i·nteressi particolari.

a. a.

RIVISTA DI GIURISPRUDENZA SANITARI!. Concorsi per pubblici impieghi - Primo graduato ' Diritti • Nomina del medico vice ispettore del servizio sanitario. Allorchè il Comune n1omina la Conimissione per il giudizio su titoli dei concorrenti ad un pubblico impiego· (vice ispettore del Servizio· sanitario) e la e 01nm-zìssion,e forniula la gradua~o1'ia ini ordirne di merito, è Obblig·ato il Con.siglio· c.cnnwna1le a procedere alla numinq, del pri1no g·radw.ato sempre qua,ndo1 1ion si oppongano 1'agioni d'indegnità o di incompatilbilltà o di i111capac1ltà fisica, nè sie1io- incorsi vizii di procedura. (D eciisi•0tnle de:Lla IV Sezion:e del C101o~!i.g1io d i S t ato del 30 di·c em1b re 1914).

La Sezione ha considerato fra l '1a.Jltro che « la C ·orn1m.jssi101ne ha i l man1c1ato di p-roln/Ullziarsi sud1.a capacilf:à ·d ei concorneruti : i l Consci.glii0 ~nl può sindacare tale gi udizci. 0 es.t ianatorio e tecnico della Oommilssione, .m 1ai )DtOlll g.l!i. è interdletto di ri1.eV1a1re ,a11t~e e d'iverse circosltanz.e che costituis·aQruo ad esempio rag~anJe di irulegn.it à o di i:nic-0mpati·bil1ità o di i!nna.pacità fisica all'·u ffi:ciio e g l i compete inoltre un poter.e di cOln~rol­ lo niella ·procedura seguìta da:lila CQl1Ilmissione sulle forme ossen ate, SfU twtto quanto non tocchi itl conte;otuto lintrios.e co d el giudizio di merito » . A ta1e massima inconllilzionata.mente adlerirono. Quando 'Si è espletato il co:nroorso 11 pri1no g~dfu.aito, b-ia1nn1e se s'ia mediro coimiatto Pterchè ·per tali i1u1nzionari vigono e si applic.a·n o disposizioni d.i.verse, ha il diritto alla lnpmina. IJ Consiglio comulliaJ1e m1an ,p uò astenersi da.il p roinunziarla a1d duaendo .eventuali defìci:EJnfZ.e tecmliichJe ·nello asipirante. Nè con ciò eSiSo a.b dica le pPoprie fa:co1tà, percbè 1.a libera eleziJ01n:e della 1

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SEZIONE PRATICA

aanrnini·strazione si è già svolta ÌlDJ ooncreto nomin:ain,do ,l.a Coma:nis.si.001e ed incarioamrloLa d'i pr10.cedere alli. 0 esam·e tecniico dei 1ti toùi esibiti dai 'V'ali conrorrenti. Il Cons1ig.1i-0 comunale è, infatt~, ~npompeten­ te 1ai .pr0tnlunzi1are uin gi.u d1zio qua1saasi · sul va1ore teanri.~ e p.rafesssion.aJ:e diegli aspu:ain:fi e non può, quilntdii, nell a su.a scelta, di:sooistarsi dJaJ griJuldizio, c·oscen.z ioso, maturo e disinteressato iem1es1so dalla Comrm.issione, cui esso ha, per tal verso, conferito, vol0U1Jta·r iam1e nte, pieni 1>0teri.. S:e operasse diversaanentte, dichiarando deserto il conoorso, 0()111.m.e tterebbe utDJ eccesso di potere, ch'.e condurrebbe all'obbligo del ri·s arcimento idi da.ncni verso la parte 1esa. Al pri11ci·p i.o del.I.a ob.b1igiattorietà dlel1a nomitn.a · sci. tfa'lli!l10 d ue ecoezion1i : · la prima quattJ1dio l.a persona desàg.n:ata sia riconoseiuta i1n1degna od immorale e la secdnlda · quando sia stata i·l legale la ·p roced11ra seguìt a dalla C-01D.miiss~onie . Einìt:r:am1be qn·es.te ecaezioni sono g·i usti:ficate da r1aigioni di ailibo inter€1sse morale e da rigoroso critenio di g·i ustiua. Non è, infatti, lecito assuanere allo esercizio idi pubhliche :fiufazioni chÌ J10D. possa provare la propria moralit à e rettitudiJwe e chi non dia sufficiente affi.d.amento .d i sioddisfaire lJe es1genz;e del puhbl.i~o. · N·o n ,s:ar:eb1be poi non solo legale m ·a ne.an.che u1na1n10 11orn t enier co1nrto di evenrtwaJi i rr·egolarità QOl!Il•piuite dall.a ComandSJSio.ne giudicatrice nel.la proced11ra del concorso, cosi ooone se abbia a.tllll11esso aJ corucorso e desigooto per p:r imo, chi aibb·ila es~biti CtOn rriitardo t utti o parte dei docu menti teonlici -0 di r·i to riehiest'i da1 bando. Ciò •s ta!llte, è rllai ri~enier.e l{>ieniamente legale la precen1nata dieai.1Si onle! diel l.a Sezione gi urisdiziooole del C-Olnls1gùio dii Struto, oon1 oui s i annulla 1.a del~beraziic1nle che niella ·n omina di UJl1 v1c:eispiettore 1san.it anio d ic h iar.a deserto il con.corso nlonosta1nlte che ra:giorui di n1orail!iità o di metodo nom si op.ponesesero all.a ·s celta del designato dlal•l a Co1m·m ission:e 1

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Consiglio dell'Ordine dei Medici - Obbligatorietà dell' iscrizione all'albo. I 11iedici esercen-ti, qu·a lora 1ion otte1nperi110 all'obbligo' dell-a isc-rizion•e all'albo d.ell'Ord1ì11 e dei 11iedici dellm prov11ncia, cad01'lo 1iella contra'L''venzionie punita con p ena pecuniaria no1i i11fe riore a li·re Ioo come se si trattasse di eserclz1o abusi·vo d~lla professione saHitaria. (Cassazione di Roma, 15 geunaio 191 ;) . I.;a. surriportata senten7a della Sup1en11 Corte regolatrice giun.g e iu:i1 bt1011 p 11:nto ?et riJuu0vc · re u.rua ,dfellle più. dibattt1te quistioni che s i ag'i(31) '


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IL POLICLINICO

tano a rigttar.cLo delle COllllsegnienze che la ttnaincata iscrizione ·aJl'a:lb-0 d!eùl'Ordinie d:eii sain~tarii produce s'UÙ libero esercizio· prof,e ss1onale. Amiche .noi riSjponden·do iad analoghe domande rivolteci da,g ii 01bbanat[ abbiamo piiù vio·lte p1'opugmf<> il princiipio, che ora Viediaim.o pieln1amente 01ccolto <lall:a Supr.etma Corte, secondo cui la mancata i!ScrizÌJODJe aill'!allibo, pur essendo per sè priva d(i 1slpeciai1e isanZJione penale, ~n:ibiv,a l'eiSercizio della 1profes1siotne. Folnldavamo il illostro convirncia:nento &u1! non equivoco dis-p•oi.sto dlegli a:r:ticoli 3 della llegge IO lug1io 1910 e 9 del regol:arrnento 12 agosto 1911 sull'Ordinie dci 5'altlitari in cui è detto C'h e Ja isc·rizionJe alil'a1bo è richiesta com:e condillidn1e per 1'esercizio d:eilla pro:fieS15'i<>1nie nel Reg.no, nelle sue Coloffiie e Protcitorati e che essa dà diritto al libero :esercizio, oltre iahe '11.iella provincia oui J.'a1èo a·ppartiemie, a:nche à.n tu.t to il t~rriitorio <lJeù Regno. La Supremla Corte ha com·p 1etato il cqmoetto dlJc>hia-raindo che colui che s:enza essersi iscritto \8.lll 'albo dei 1SaJ11i!tari defila provÌtllic'ia .sii dedica al1'esercizio professionale deve ieissere can1siderato · addirittura oome lUlnJ esercente iaibusivo ie perciò passibile de11a pena all'uopo staibiilita dallo articolo 53 <liel testo unico delJ]Je l:etgg.i iSla.llÌtarie. La sanziolnie che manciarva .nella legge speaial'e è stata tratta dalla Jegge saiui·t aria e, seoo1ndo noi, rasvryedut.aanente se vu.olsi che !l.'iistituZJioo.e dell'Or<ldlnie dei sanitani, posta a 1S1Uprem1a1 guarentigia degli iruteres.sii. della ola:sse 1n ciascuna pr.avilncia del Reg·n o, non resti steril:e !ed. ~lllfrnt­ tu-ooa per m·a'lliCiaJDJZa di aderenti. Doctor

JUSTITIA.

RISPOSTI A QIJESITI I ! DOR1DE.

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(5545) Dlniissionti - sostituzic;>1ve. - D Dottor C. B. da C. d'A. chiede con1osoere se il medico relimissiolnlar1io che :P'er cap:ii't olato d·e ve dare al Coimune un peri'o do di ·p reavviso dd. trre mesi, abl:ria il diritto oorrisp'Ollldente di esaurire tale periodo o se poosia il CoanUJlle 1S0&tituirlo con u·n interino. IJ medico ioondotto che ras.sie1gjn1aJ le prqprie dti1m1i's siani ha il dovere di .compiere in servizio quel periodo di t em1po che il capitolato prescrive come prearvviso alila am1milllistrazi1cjne m.u nicipale. Il tern1i11e s tooso è messo a guarentigia del regolia.Te aindamen.to del servizio, potendo duira1nlte il medesimo il Comu1ne espletare il nuovo concorso e proèedere alla nomilnai del suooessore. Se però si abbrevirusse o s:i aninullasse addirittura, &i violerebbero nia·t ura•lm€1nrt:e i di-ritti del sanitari'(), che ha il do,•ere d'i restare sul posto fino (32) •

arl te;rmiin1e della crupitolaziooe o tre mesi dop·C> il preavviso di volontaria .dimis.stito ne. (5547) Stabil""tà - Termine ut11le pel Licenzia11iento. - Il Dottor T. M. da R. V. (27) aivendo rus.s1U·n.ito serviiz:iiO i\tlterinale di condotta il 1° febbraio 1914 e·d essendo stato nominato effettive> medi'Co caruiotto in seguito a co~orso il 24 lugli 1914 chiede ronoscere q.u ando acquisterà la staibiLlità e fino a quando il Cotn!utne potrà intim.arigld. la disd.etta. Il periodo di senvizio interinale si computa. i'll quello di prova qua:ndo sia seguìto da lIDlllÌina regolare in base a concorSIO. Ella, quriindi, div.ettlterà s.tab'ile col 31 gennaio 1916. E poichè il lieenziaa:nen.to per fi·n e di fermiai deve essere nlotificato almeno tre mesi prima, non potrà essere disdettato o1bre ~1 prossimo 31 ottobre, epoca :iin ooi diventerà virtualltilente stab11e. (5548) Servizio mititare - Competenze. - II D.att. abbotllato ~. 2270 desidera conosoere la daita ed il numero e la dicitura del decreto luogotenenziale che asseg.na aglrl. impiegati delle> Staito i due ipria:ni mesi di strilpendio e se è tassa:tivo che tutti i CoanTuUd deb.baino cortiS(poo.dere .ad. loro meditei condotti. i detti due mesi di Gt~penctio in caso di chiamata sotto le armi per mobilitazione. Agli irm1pii\egati gove!iilatW:i competevano due mesi di stipendio in caso di chiamata itn gena-e sotto le armi per effetto dcll'arti~olo 20 del testo unico delle leggi sullo stato giuridico. Ora pei medici oon1dott'i e per tutti gli altri impie. .gati comunali Lai quistiione è stata definirtrilvam.enite ris101uta dal decreto 1.twgotenenzi,a le del 31 agosto p. p ., n. 1420, secondo aud agli imtpiegatti.' suddetti è stato assegtnato, come agli altri funzit>nari, .lio !Sltipendio più vamtagg1ioso a l!lorma del disposto del d€(:reto dell '11 lugl~o 1915, n. 1064, restando c0sì 1s:ospeso, fino a quando resteu-à inl vigore la relativa d'isiposizione, ognri corubtiario tra•t tamen,to conteruuto l1.1ei regolamenti organici degli enti locali. (5550) Supplenza - Compenso. - Al Dott. E~ A . da B. rispondiamo che in materia di compen!S'o '9 meglio cinca 1'ammontare d·i esso, bisogna rilporta.rsi a i patti che si detttminamo fra sainitarti.o èd aimministr.azion1.e. Egli nullia1 ha pattuit o, a:n•entre avreb,b e dovuto farlo prima. Ora si deve contentare di qu.alnrto il Comune inteMe d'ar·g li Se vuble evitare un g·i:udizio, nel quale,. per a ltro, non avrebbe modo di d'ianostrare che avrebbe diritto a 1slottnma maggiore. Possiamo,. però, aiS1siiou·r argli che 'llOD rvi è disposizione di leo-o-e o di reo-olamento secondo ·cui sia ammesso b che al medico sostituto si debba corrispondere lo stipendi 0 del collega, che si sostituisce. A secoOJcla delle convenzioni si ipt1ò dare d1 più, e> qualche ""'olta, ruruche di meno. b~

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SEZIOJ\TE PRATICA

(5551) Infort-u.nii sul lavoro - Prima medica.zi1one. - Il J?ottor a11Ybo1n1aJto n. 7012 d esidera con ·oscere s•e il m ·e diiic o condotto ha di.ritto a srpe-cia1e compenso per I.a prima medicazione negli infortunii sul lavoro ed Ììll. qua.le misura . Il med.1.co condotto moln1 ha diritto a compenso per la tp·niJm.a medicazione in caso di in1fortU'nii swl lavioro, ma b ensì per le prime cure, che sono quelle niten1ttte i11disip.einsa1bili p.e l trasrporto dello i-ntfoirtunato i.n luogo adatto, per l e m·edicazionli e le cure richieste· dal cas·oj. Qualo1-a -per il trasporto dello infortunato e ia necessaria ttnia pnfona medicazione regolare, anche questa lè compresa nella dicitura generioai di prime immediate cure e deve ess·e re pagata dal capo od -esercente 1'irrn1piresa. L a legge <n!Oln fissa la i1nden1ni tà da c·o rrisrpondersi al sanitariio per l a p?:i1ma medicazione o per le prime immed~a;te ~urie.

(5553) Servizio militare - St11.pendio . - Il D ottoit'e G. P. da P. desidera ronoscere 1s1e oltre al posto il Comune d ·eb·b a ron!S1e rvargli lo s tipen.dio per tutto iil tempo du.rainte i l qua11e presterà :servizio coane m1ediic:o presso la Croce Rossa. Il Comune non può conservarle l o IS!bhpendio per effetto de l decreto luogot eruen.vilale del 3r -a.gosit:o p. p ., n. r 420, secondo cui agli impieg.at'i. degli enti locali chiamati sotto le arm1 è corri·sp1ost-0 lo stipendio ·più va11taggioso o civile o militare. (5554) S ervrizio m1~litare. - Il Dott. B. P. da C . d eside r a conoscere se possa dare le dimis:srl.oni da medico unico .n e l C01111une per a'!"ruolarsi nella ·croce Rossa. Il medko ·U'llico nel C-OltnUille è esenrtato per 1egg;e dal S·erivizio mtilrirtare e 'Perciò crediamo è he 'll!Oln posisia. l:as:c iare liai cura d e!i p·oV1eri vokm'tairiame.n te p·er arruolarsi n.eùJa Croee Ros6a. (5555) Ser'V1 zio militare . - Al D ott. G. d' A. 'Òa C . ris.pondiiam.o .che arruol:and·osti volon1taria• m..anite nel R. Esercito com.e ufficiale m·edico, non avendo alcU;n obbligo di servizio a:nti1itare, nio111 b :ai diritto . d 1i ottenere dal Co1uune la con·serva·ziione d·el p:oisto. Doctor JUSTITIA.

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ROMA. Ferrovie dello Stato ( Direzio~ o-emeral e). - 1YI1edico per il r ipa;rtio di Oais.t el S~ Gio·r g'10; vedi fase:. 40. Scad. ore r7 del glÌ!O!'llJ9 3r otit. ROTA F UORI .(Bergamo) . - Condotta consorziale. Abitanti 2685. St1pendio comiplessivo lordo L. 5000. Scadeniza 20 attobre 1915. Servizio senza oè1bligo dl caroiallcartura. CaJ2i•to1ato modello dell'A. N. M. C. Schiarimenti Segr.eteria oom,utn1aile. Il COD.JSOrzio si oomipone· di : Valsecca abitanti 909 ; R ota D entro , 339 ; Brumain10, 325 : pates.i che dis1bano dal capaluogo m assimo un 'ora di strada a piedi.

-

.SALSOMAGGIORE. R ·eg1i S tabilimenti Termali . Direttore ; L. 12,000. CauziOOJe di L. 20,000. Titoli ch e proiviino l'istruzione, l a coltura le attitu?ini :e ~ ·p ratica esperiiemza per eser~itare l e attnbu.z'1.101t11 del posto. DOC'Um. a ll'Azienda di Stato in Salsomaggiore o al Minii.stero delle Fia11an~e (Direzione Generale del Demanio) entro il 3r <?it toorie 1915. Chied·e re l 'annunzio. ~·

BASILIO-GONI (Cagliari) . - Consorzio Sa'1J.lit ano; L . 4500 lorde per genieralità abitanti. Scadenza 15 ottobre. I

UDINE. Ospedale civtle . - Coincorso due posti medico asstilssten-te. T ermine 31 ottobre. Vitto, all oggi.o ; Sezioin·e m1ed'i ca aissegno L. r500 ; Sezi one chirurgica L. z50 oltre c~arteci pazionie comp·errsi. One ri R. M . €! Cas·sa Previd.e nza; c~rti:fi:cati ili rito e tiitoli. Cercasi subi.to nel c·o mune di .AJslcol:i: PicelllO ass i·ste•nte medico-:chirurgo interinale a11 '0spedaJ.e oiNile . L . 150 m 1en.s5li 1n1ette, vi,t to, alloggio servti.iiio. Rivolgersi alJa Dire7ÀJone d ell 'Os.pedale i·nddcaind 0 età, e.poca della 1ar)wea. 1

1

Diffid e e boicottaggi: R eV'Oca di diffida : Castel di Casio (Bologna) .

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

1

CONDOTTE E CONCORSI. ATTIMIS (Ud"lne). COIIlodrtta ~toli •p overi, L. 3500 e 3 sessenni. Scad. 16 ottobr1e . CAMPAG'NA LUPIA (Ve·riezila). - A tlulbto 20 ottobre ; st!i1pendio I ,. 3300; iin1dennit à m ezw t r.aspwto L . 500; iin1den·nità U. S. L . 200 ; a l1oggil() oon orto e appezzamento di t erren10 viers.o :fitto annuo di I •. 250; t re sessenni. CASTELNUOVO BARIANO (Rovigo). - Generalità II rioa·r to sanitario; L. 3800 o1tr·e· L. 700 indenr :nità ffi,ezzo trasporto e L. 300 ~n1d.en111ità alloggio. Perfetta pianura. Scad. 15 orttblbre.

BOLOGNA. - Il prof. Bettetta Arturo è nomiinato .s,tra01id'i•nlaTic0 di odontG\iatria. Il •p rof. Valenti G1uJli·o è in,c ari:catio d ell'i1IBegntamento di 1a1natomia topografica . Il dottor De Marsi Ar.tu1"o è nominato assis t ent1e volontario a lla Cli,nica chirurgica. CATANIA. ass1S1tente e 111er.vos.e. FIRENZE. 11ato a iuto

- Il d10ft:t. Scude!ri Alfio è nominato nella 1c~inriioo delle m alattie mentali - Il <lott . Menabuoni Gino è n1ominella Facoltà <li medici•n.a.

M II.,ANO. - Il prdf. F aisDli Gaetano è nomi.nato straordinario di odontoiatria e protesi delli-

taria.

·

MODENA. - Il ,éLort:t. G.aiani Damte è nominato a ssis.tente 5.n igi1e1nre. PADOVA. - Il dott. D:ozzi Lui•g i è nomina to assisten.te 11n1 patologia medica. l'l prof. Magnus di Utrecht (01-a:nda) ha declinato l'i.mrito fattogli di dririgere l'Is tituto fartnaeol·o gioo di H all (Germa1llila). .

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IL POLICLINICO

[AN!\O

XXII,

FASC. 41)

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NOTIZIE DIVERSE. Sui campi dell'onore. Sono caduti per la P:atrira : il dott. BISESSI G I OVANNI BATTISTA, di ìYI11ano, sottoten etnrte m.edico; il laureando CASSINA GIACINTO, di Torino, as·p irante medico.

Albo d'oro. Il dott. Sebastiano Belliruato d'i Milano è sibato decorato p1e1r atti di valore.

Per gli studenti di medicina chiamati alle armi. La « Gazzetta . Ufficiaile >> pubblica 11lll. decreto luogot enenziale il C}!Uale :stabilisce ch1e, :filno a tutto il 31 dic-emt.r e 1915, gli studenti uniiivie:rs~­ tar.il de lla facol1tà d1 meddci·nra, chia m ati alle armi ed a!Slsegnaiti alla compag:ni~ di sanità, che 110.n a~biano i req.u~stiti per 1essere nomilniati aspiaaitJ1ti medici', giuist a il R. decreto 25 ma.g g,io 1915, potranllO essere proanoss~ caiporali doipo d.u e mesri. di servizio e serg·enti dopo quattro mesù1, dei quali due nel grado di caporral.e.

Il grande ospedale militare di riserva di Napoli « Principessa Jolanda ». Sta per essere OOtnJpiuto .1'1mpianto dell'ospedale militia1re di !l!lserva .n egli aanpii e apip~o-­ priatlissirrni locali del R. Educa.iodato << Principessa Jo landa », ne lla sa1luberrim:a contrada dei lVIli!raroli. Sarà questo il più g ra!nde ospedale di r~serva·, in dlipendenza di quel g1"aind e centrn ospedalie ro che è .l:a « Trin,i tà » diretto dall'ri.11lustre rolonn•ello dottor Bile con la coadiillvaz.ione del primo capitano medico cav. Volpe e sotto la sagace oipeJ.101Sa direz1one a m.m irnistrativa del p rimo -capitano Serao. L'osl'eclale dei Miracoli siarà t ra i più gramdi d'Italia e il ptltù vasto e compl.e sso ospedale s1U1s1sidiario de lla zona di N a:poli e fwnzionerà sotto la direZiione del mia.ggiore medioo ca'\r. Giusepp.e Seba;sitianelli, un organizzatore di tem.p ra irnrfat icabrlle, alla cui opera prirncipalmen,t e devesi questo pio ricovero fcmdato , iarrredato e c01IJ;J..pletatto in rtempo brevissimo. Dri:Vi so i lnf ·sette reparti, ba rivolto una s1peciale 0u:ra perchè questi siano nettamente isol ati, specie quelli di medicina, e la cubatura scr.u·p olosamente asisegmata ad 01gma'. letto per un aibbondainte riibambio di aria. Il gatinett o di amialisi, le sale di operazio~nci. e med_ica~o~i? ed ~lt[.i impianti ed aippar~hùl, ben distribu1ti e 1.nàipendenti denotano t·utto lo stud-io accurato, scrupoloso ~ ciò non è facile ·p er u:tilizzare wn edlfiicio c~struito 1n origiine ad altri scopi, e portarlo ailla m assinna efficienza in armonia con la igiene OS·p italiera. (La Rif. Med.).

Gli on. Salandra e Ciuflelll soci della Croce Rossa. L'on.. S·a lian:d.r a can: uinia noblile lettera al coo,t e De lla Soma.glia, .p•residente della Croce R os!s1a italiana, ha rimesso la propria sch eda di socio 1)erpetuo d·ella Oroce Ro.sisa. L'atto cortese del! i).residente del C·onisii.glio deà1 m·i mistri, mentre è segno sicuro dell 'alta ronsideraziOlnle i n cui è t en1uta J 'op-era dell.a Croce Rossa, cost1ituisoe motivo di legiiittiimo compiacimento per tutti coloro che alla umaruitaria istituzione dedlicano instancabilmente la propria attiviiltà. Anc-he il anili:uistro dci lavorii .p ubb.l ici, O!ll01ievio.1e Ciuffelli, s i è fatto socio della. Croce RosGa.

Il direttore generale della Croce Rossa americana. in Italia. ritorn~

dalla Serbi1a1, è gJ1ulncto a Napo.li il P1"0lf. S t rong, diTetto.re gemerale della Croce Ross.a a,mencaina. Il prof. Strong era caipo della S!pediizioine organizzata d,a lla Croce R ossa ameritcaJna per combat tere le epidemie !SICo.ppiate neI cam;p 0 serbo, le ·q uali oira sono domate. Di

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1

Il presidente della Croce Rossa a Milano. IT coin.t e della Somaglia, ip1"esid,e nte dclla Croce Ros:sa Ita1'ia:11Jé11, dà a1l'Istitutzionte itutta la sua aitti1vità. A Milarno ha viisitato i localii. e ispezioniaito i serv!izi da essi dipen.denit·i'; si è Teeato anche al C·omi1tato mila n.esie idd. p·r o1pa1ganda e volle ,p ersona:ltmente felicitarsi dei risultatil raggiunti. L'opera esip1icatiai dal Comitato di propag3!llda. anilain:esie, egli ha detto, rfiu adclitata coane esemipd:oe come guilia a:gli altri Comitatii ·per il fet"V'Òre e ll'entusiasm.o che l 'ha111D.o 0Jn~maita. Il conte si oongratulò non solo coli mem1bri d1el Comitato presenti, ma :ailtresi col personale d'ufficio ohe da quattro mes1 presta graitui1tam,enJte coo1 grande attività l'"Olp·e ra s ua.

Per le Infermiere volontarie della Croce Rossa. Con recente dispOIStiz~IOne de l ministro della g;uerra le Ìùlfermiere volontarie dell 'Associazibne d.e lla Croce R otstsa Italiana le quali prestùllllO ser.vizilo negli staibilimeiort:i sanitari impiamta.ti dall'Associazione a richiesta de ll'autor5.tà militare, q}uiamdo ·s'i trovino ,fìuori de lla propria resddenza e non possa·n o essere alloggiate m.egli stabilimenti oui sono addette, ia.JVraDJDIO diritto al1'allJOggio a carico dell 'amminiStbrazaonie mil~ltare. I buomi posti-alloggio che gli stabiJimeDJtli: rilascerain1110, secondo le istruzioni amminii.1.Srtraiti:ve· per ' le truppe ii1n: c'2ltl1pagna, dovra1I1no essea: 1Vistati dalle autori.là 111ilibari del luogo iin cuf veno-0110 esibiti , e spetterà a lle autortità st esse di ~evolare, ri1n· quaruto è posLSiibile, l'asseginazione dell'alioggio. . . . Le suddette i nffermiere avra1n1110, i-noltre, dirntto. cli ricevere a carico dell'ammintistrazioine militare u111a razione ~veri ii1 n a.tura nei giorni in e.uni n,on possan.c, per ra.g ioni ~i s~rvizio, allocn1tanarsi dallo stabilimento sanitario. 1

Offerte di Industriali francesi alla Croce Rossa Italiana. Una raippresenta.nza di fabb.rka·nti1 fra11Cesi di prodott1 farmaceutici ha c·ons.eg.na~o all:Amba::--.ciatore d'Italia doiorevole Titton1, il r1cavato cl.i unia. sottoscri~ione fatta fra gli appar:t:enemit.~ al.l'Associazione, che permette la fon1c1Jaz1011:e d1 3 15 letti clesti11ati . alla _Croce R ossa . Italiiana, come attestato di si1nipet1a1 de11a Francra alleata. 1

A pro della lotta contro la tubercolosi e per i figlt dei richiamati. '

Per iiniziativa d.ella L ega :Na7:ional~ .oonrtro la tubercolosi ebbe luogo in Roma 11 6 .p ugno u. s.,. gior·no dello Statuto, la Festa del fiore ~ pro della lotta ai1titube.rooJiare. Stante le esigenze

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[ANNO

XXII,

FASC. 41]

SEZIONE PRATICA

speciali dell'ora piresente e il carattere patriott1·c o che il sentim1e nto g)enerale tQg'gi reclama :iln tutte le mani1restazio1ni dii carattere soci1a1le ed tt•m anritario, niell'.l'i111d ire questa benefica f esta si eb.b e 11iett amente di mira che es.sa irisultasse in ip.odo speciiiale 1a1 vantaggio dei « figli poV1eri dei richia.m .ati » . Il ricavato d1ella festa fu di olt'fe lire 11 ,000, che, d.etratte le spese, sono state :propo.rziowJ.mente ·d i stril::mite fra le Isitituziotti iai cui vantaggio fu i ndclta la .benrefi.ca e a :wn te:mipo .p at riottica mani1festazion.e. (D.al'1 'Igiene Soc1ale) . 1

1

Al Sanatorio romano dei bambini malarici. Il direttore generale della Sainci..tà del Regno, prof. com1111. Lutrario, scii è recato a Rocca di Pa.?a a ·visitare il -S ainatorio per i bamtiini malair1ci dell'Agro Roma.no e delle Pal udi PO'Dtitne n.eJ quale s[ trovano 80 piccoli ammalati, per la maggior •parte figli di contadini ric:hia.mati ed o.rfaini. Parteciparono a11a vis~ta j1 dott. Gi1uist i, is12ett ore :Stani tari o dell'Agro Rom-ano, l 'a)Viv . Ca:s1ni , l'i.n:g. Fari-netti, il ragionii ere R1'c ci . I visitatori furono ricevuti dal prof. Giulio Galli, &rett or e sanitario del Sanat orio, dal prof.essor com.m. B. Gosi·o, dirett ore dei Laboratori batt eriologici del Regno, dai dottori Pagliaro e Petacci. S'~n.teressairoDJo v ivrumente a questo b en.e merito l st:iìtuto , ril.evandone l 'importanza dal lat o umanit ario e dal lato sociale , ed ebbero sent ite parole di ellog!ik:> per !i a:neilicti e iper tutte l e per.oone c h e prodigaino .le loro cure siaipienti ed aanorose a t anti p·o;vle.r!ir bam·b ini.

Il X X Settembre a Parigi. On de comm emorar e la part eci pazi0t11ie dell 'Italia a lla g uer ra che le nazioni dhvilizzate e uma n e sostengooo contro g l 'impetl oe1n.t pa,li, di cui la guerra ha messo a nudo la barbarie, ed i n occasione della nt>st ra festa nazionale del 20 settlembre, la Lega Frainco-Italian0 ha, durante la festa d i gala del 19 settembre, dedicato ed 011erto a S . M. il Re Vi ttorio E1n an·Je.le III U·n a bellissima n11edaglia d'oro che P. s t ata ri111~';Sa a S . E . l 'aan·bas~iatore Tittoni iil qua1e assisteva a lla festa . D i.st i.ntìi(vi rriproducenti l a det ta medaglia , orniat i dai co.l~rt fra.incesi ed !LtiaJ.iani, sono stati dist riè111li:ti a·g l 'invitat i . Un lato della mecla~lia 1·appresentc~ \ :'ittorio Emanille1'e II, il graì1d.e artetice del l{iS·)~g: ­ mento, ed il :siuo energii.ro nipote Vittorio Ema111U·ele III, la Stella d'Italia e lo scudo della Casa Savoja, roI1 ia <.li ~it u ra: ~Ne-i 1HJ.r l-ia'nio la più grande Italia» e le. dat e 1n em< 1 ra~1de cl<~l 1859 e 1915 iln1 oui I ta.lia11i e F ranaes@ f~ono e sono uniiti. pe'! comba~tere lo stesso n~:n11co. L'altro lato della .m edaglia contiene, assieme a1lla dediica , le parole seguenti : << N Oi 'V1ncerern.o

per compiere l'op.era di Tlittorio Eman,uele III». I dentisti nell'esercito tedesco. Vri. sorn10 - scrive 11 « Leipzig·e'! Ta.g ·eblatt » più di 800 de nti·s ti f:r.a ùe t ruppe c01I1battenti della Germiatnia. L 'orga.1n:iz.z.azi101Dle d!i questo ser,;_zio :si via (X)fnjf:iinuaunente perfezionando : diventa semine più neces·s ario, <l10ll oolo IJ?er c.ur~e la bocca dici so11dati, ma. per merose e vane ferì te aJla testa, sipecialmeinlt:e iall1a m1aiscella, prodotte dalle arim'i da fu.oro. In parecchie città, Berli,nb , Dusselidor.f., H eidel1berg, Strasburgo, ecc ., fu:ron'O isitituiti 1sipeciaJri 0.spedal:i dove sono

1399

curati i ~eriti alle mascel.Le. Nci t e1D.1pi passati le 1esionri. taJJ1e m asc·e lle prio·ducevatnlo conseguenze molt o gravi ; oltre dolori acutissimi, i:i:l ferito per ·paireoch1 gio:rni non ,poteva m!è 1111a1ngiare nè parlare; :s'ip.esso ri·m a:neva sfig1lllrato. Oggi iinviec.e i.l dentista che seg.ue l 'esercito sul frdn(te p·uò rimettere \Subito. a posito JJe mascell~ e la aura è più facile. I dent'is ti posseggano oira g.mlDI DIU!lllero di ten01g lie, di lieive, dri. s trumenti ,per eseguire 10tperaz.ionti. con La mas1sima solleciitudine ted •es.a ttezza . A:11iehe 1n1ei nostri OS1p·edla1li di 1p·r'1ma ai1111e1a espetti 1d{)c-enti .e s.precialils.ti de1lie ·m alatJtie della bo:cca prestano la lio.r o irm portante opera per le dìeriJte 1specialm!ente della bdoca e d~l mais icellare e daL'la J;oro opera bis.ogina attenrl·ere il a:naig.g ior b,e ne ,p ossibile. (Datla R-zrvista Sawit. Sic?.l.).

I

Le preferenze dei tedeschi per la Croce Rossa. S~ ha da· P iet roburgo, 3 set teanb·r e: La C1roce Ro.ssa Russ.a h a 1pUJbbl>ic0to Ulna liilsrt:a d i 46 sUJOre ·di car.i:tà ch·e sono rimaste uccise ilÌl; seguito a bomb arda.menti diretti dagli au·str~­ t edesc•h i su os:p edalii. della Croce Rossa.

Penuria di medicinali nell'America Meridionale. Un gio11n1ale medico b.rasili ain10 informa ch e if rilnoairo d i m1edici1nali dovut o a lla oonflagra.ziiollje europea si fa sen1tire nel S ud Attn1e.riica come i n qualsiasi altro paese. I.;e riserve d i medicinali sono scarse e iinidtu.cono alle ad11lterazi1onil . I mediici ven·g ono messi in guardia> specia-lmente contro le falsi:ficaziorn dell 'etere. D i cento campi.on i di cit rato di m~nesia esami:u-ati dall 'Ufficio d '·i:g iene di Rio OJe J ameiro,. ritirrat'i da varie farmacie, sol10 venti erano nmmiuni da fa~siificazio1ni o a du1terazionri. (Dal ]ournal A . M . A .).

Nave ospedale fornita dalla Nuova Zelanda. La Nu01Va Zelanda ha. trai&foirmato la na;ve « Maheno » in urnra! nave-osipedaJ.e clie si d ice sia tra le miglioni esis·t en·t i, se 'l10ll. 1a andgli10Jt1e. Pot rà conten1e re c:oimip1eooirvamenit e 388 Jetti ; ma sie nec·essa1r:i101, le cabin·e degli uffìailali e dellie in~er­ miere ipds.sonlo •eSSle.rte t rasformate e furnire 60 letti addirzi.ania.lli. I pazientti vengono riOOVIU ti ;:l ttraiverso sat1aci.n esche <file si aipll1ùJt]j() surll fia'llChi d ella nave, a l i vello del piano imeriore ; ~ gdnio spostati a mezzo di vagoni e di ascensori. L'airrediamento è mol-to elaiborat\J1. Vi .SlO!DO diue salte op·e ratori.e , runa lp·e r [a pi1acol!a! e l'altra per la gira·Dlçle ch:ia.1uir1g;i!a, u1n ga:bine~to if'oentgenollo1g i001 e .u n l1 aibomtoriio 1è atteno1ognco. (Dal Jour11a"t A. M . A.).

Altro medico italiano prigioniero. R is ulta -prigioniero d·egli anrstria,ci, a M'°4nt· hause.n, i·l dott. Gi1rlio Calvi di Ed1o lo. I l nostro illustre direttore on. p1"of. Gurido Baiccelli è ·stato ~olpito da uin grave llultto : la pe11dita della oorella, signora Caroliìna vedova I;aindoni, monta di un tumore all 'i11testino. Era curata dal niipote prof. Giullio Galli ed è stata assirStita dal nipote prof. Tito Gualcli. Contava 76 an!tli . Al prof. Ba~celli .ed ai istuoi porgiamo le nostre sènti~issi1111e condogliainze.

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d


IL POLICLINICO

1400

' Paris lvléd .,

,

[_.\.N~O

Rassegna della stampa medica.

ag. SENLECQ: Apparecchio aJU.toestens ore per frattura completa della coscia. - MENCIÈRE : La fenolizzazi0111e nehla gangrena gassos1a.. - MAURIN: Il pane. · The Bo·s to•ri M. a. S . ]ournal, 5 ag. MEDALIA: Tratta,mento dell'eczema. Bull. de l'Ac. de Méd., 10 ai'k. WIDAL: Vaccinazionil truiste (tifiche e paratifi.che). PETROVITCJI: Batterioteraipia del C·Otl era. MARIE e MEIGE: Ap·p arecchi a_:)1etr ferite al s istema nerv·o so. Pathologica, r ag. DENTICI : Alteirae,ioni anatomi.che della rachitide u.mana e sperimentale. Gazz . d. O sp ., 18 ag. COCCI : Steril.izzaziome ·d ei guanti di gomm:a . La Presse nlf éd., r9 ag: WIDAL: Le vacciniazion1i miste, tifiche e paratifi.che. L(JJ Radiol. Med., lug.-ag. PORRO: P·nieumocotruiosi nel q11adro raidiologico. Trve f Our1ial A . M. A., . 14 a1g . YERINGTON e WETMORE: La digesrtion.e dell'ami,d o ·n ·e i bambi1nii. - SMITHIES: Sifil·i de d·ell:o stomac:o . - BA:SS : Cura sipecifica delle forme malig;n1e di malaria . ...:_ NEFT : La· cura moc1erna del1a difterite. FORCE e BECKWITH: La diagnooi di l.alborato!iÌJo del vaiol.01. Bu·ll. ]. 1-Iopkins J-Io sp., a ·g . Numero sulla tuberco1osi. Bull. de l' Ac. de Méd., .17 ag. VINCENT: v~ - .c ini antiiparatiifi,ciJ e rvacci1nn1 mi1sti. CONTEA UD: Un seg-no n.u ovo degli aneurismi. LE FoRT : Accidenti· pseud<rtetanici. Re'Vue Méd. de la Suiss.e R.o m., 20 ag. GEANNERET : E]i.oterapia nella pratica infantile. GESSTZER : Metodo setibo-croato per ridurre ]e fratture del femore e d e11a gamba. Tlie ] Oitrnal of Trop. Meid. A.. Hyg., 16 agCHA~MERS e ARCHIBALD: Cura della dissenteria am:ebica. La Rif. M ed ., 21 a·g . CAMPANA: Sporotricosii. MOLINARI : Profi1a ssi e terapia della. febbre tifoi1de. Ri·'V. crit. di Clin. Med., 21 ag. FULLE: Il per.man~~a·n1Cl!to d1 p0tas1sio nell'infezione tetanica sperimentale. Pensiero Med., 22 a1g-. BAJ: Sindromi splenome~aliche e salvarsan. PESTALOZZA : Semeio1ogJa del pan0r.e as e del duodeno. 14

1

1

Brit. Med. ]oiirn,.,

ag. MAITLAND: Il tifo esanitema:tioo in Serbia. - VROMAN : Pneun:notorace artificiale. SPITTEL : CaLcoli della 1prostiata. LOCHHART-Ml.TMMERY: Cause e cura del p.r uri to anaìe g.r avie. The Lamcet, 21 ag. I{EITH: L'enterostasi (stitichezza). NAsH: Epidemia atiipi('a: evoluzi0ine dei fattori etiologici 111e1le maLa!ttie infett~V'e. NICHOLLES : Epidemie di idrocele ~ orchite ac11!ta in Africa. MOORE : Cecità temp.qran1ea da trauma della regione occirpitale. Pacific M ed. .T ournial, lUig . Numero sul cancro. Gtorn. di Me·d. Mililt ., n. 5. FERRERO DI CAVALLERLEONE: Norme per gli ufficialli. medici dttrasnte la· aam,pag·n:a.. A n1i. di Ostetr. e Ginec., 31 lu.g. GIUSTI: L'ernia diafirammatica congendta. VICARELLI: Bacino pseudo-ovolare obliquo da frattu.ra p1er sin~1s.tro ferroviario. Gf'Incura1bili, 31 lug. AIEVOLI : Clinica e fisio..p atologia d1el tetaino. Arch. d . Mal. de l'App. Digesti/, ecc., r 0 1ug-. MATHIEU : Stenooi aniesogastrica d'origine u lcerosa. - PISANI: L'esip1loraxi1one diretta delle funzioni d .e l <lJu1oden'°'. - ALIRISATOS : Dilatazion·e detta ·pTimitiv,a dell 'esof:ag-0. Re'V. Clin. de Madrid, 30 lug. CARR: Dia.gnosìil :radiologie.a d·e l1a tuberoolosi ii:pertrofica del co. lon asicen,d ente. A rch.. di Farmac. e Se. aff., 15 lug-. MENEGUZZI: Reazione 01nrtidote tra « s•o!lfidri;co » e sali di m etalli p1eisa:nti iper rvia gastrica. Pathologica, 15 ag. SANGIORGI e CA UDA : Fermen1ti del sanrg ue digerenti al!bum'i.ine vegetali introd0itte per via parenterilca. Bull . d. Se. l\tf ed., ag. DE NAPOLI: Guerra e pr-ob.lem.a sessuiale. VACHELLI : Paralisi del gran dentato. Paris M éd., 21 ag. Numero di 01ttopeclia e protesi di guerra. Il Morgagn11, 24 ag. BERTARELLI: L'epidemìQlogia della difterite 11Jll1Mla e 1.a dilfterite aviaria. La Presse Méà., 26 ag. RAVAUT: Lesiooti in4irette del ,s i1stema nervio.so determinate dal «vento dell'esplosivo». - TA.RIEL: Sulle iniez:iooi d:i siero rulmano. Ri'V. di Storia crit. di Se. A-1ed., mar.-aprile. VRAl\I : Sull '.a1t1tropometria di S. Esholz.

mat~rie.

Indice alfabetico per A1i·menitazione del soldato . . . . . Pag. Amilogenesi in '!apporto ~con la glicolisi . . . . . . . . • . . ~ » _i\r.mi ch1mi che . . . . . . . . » Ca.rcriln<?ma gastriro : d.i-a·g11osi e p.rognoisn. . . . . . . . . . . . » Dia•rree e dissenteria negli eserciti in guer.ra . . . . . . . . . . » Dispepsia da fatica . . . . . . . » Dis tocia da vizio pe.l'V'ico com'Plicata. » Ferite: s utura in gu·e rra . . . . . » Flem1noni cancrenosi . • • • . • »

1375

Med·iicin:a legale : romultlicazioni . . . Pag. 1387 Naso e .cavità acces.sone : lesilolnd in » g.uerra. . . . . . . . . . . · Scuole: I sipe?Jioni mediche nelle •

a-m.ericane .

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Tip. Nazionale di G. Bertero e C.

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Seborrea fluente dal naso: cura . Ufficiali medici di complemento (Per gli') . . . . . . . . . . . . Vacci nazionie anticoleri<::a ipier ·v ia endovenosa e sottocuta'llea : saggi cornpairati ·v i . . . . . . . . . Vaccino a11Jtitiilfico ato;ssico (Per Ultli) •

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.lnno XXU.

Roma, 1? ottobre 1915

SEZIONE PRATICA DIRETTORI:

Prof. FRANCESCO DURANTE REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI

Prof. GUIDO BACCELLI -

SOMMARIO. Lavori originali: Prof. Gherardo Ferreri:

I~esioni del na:so e cavitd. accessorie i n gutrra. -

Note e contributi: Dott. Attilio Maffi: Le punte di fuoco nella terapia delle così dette tubercolosi infiammatorie. - Nostre corrispondenze: Dott. Emilio Greco: Come funziotlano alcuni servizi sanitari 1·n Francia (Insegnamenti che se ne posiono trarre).- Sunti e rassegne• CHIRURGIA:

E. Kellert: Carcinoma, sifilide e tubercolosi riunite in uno stesso pa1iettte, - W. Carpenter Mac Carty: L'istogenesi del cancro dello stomaco. - MEDICINA: Cattani: Il fremito arterioso, nuovo fenomeno clmùo, segno di sofferenza aortica. - Note di tecnica: La tecnica di Prepa1'azione dei vaccini misti tifo-paratitici, secondo il metodo Castellani. - Medicina sociale: Le !esioni artificiali negli i11/ortuni sul lavoro. - OsserTazioni cliniche: Dott. Alfredo Greco: Sifuide maligna, ribelle al mercurio, guarita col Neo-SaJvarsan. - Accademie, Società mediche, Congressi : Conversazioni castrensi P,omosse dal Gruppo di Propaganda mddico nella gutfra.

AppunU per il medico pratico: CASISTICA I sintomi ocult1ri nella nafrile. - La nefrite sifilitica. - TERAPIA: La cura con rakool delle scottatvre. - Per l'inalterabilità della tintura di iotlio. - Posta degli abbonati. - Varia. Nella vii& profasslo11.ale: Fondo di soccorso contro i più gravi danni della gutfra patit-i dai medici e loro famiglie . - Risposte a quesiti e a domande. - OondoUe e Ooncorsi. - l'fomine, promoaioni ed onorificenze. - Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. - Indice alfabetico per maierle•

..-

COL 1° NOVEMBRE 1915

.....

• gli uffici del '' Policlinico ,, si trasferiscono 1n

..a1r1w 41 ,,.,rletà rllenaU. atIJJa

VIA SISTlllA, fl. 14 • 15

.....

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1Ì Yletata la riprodu1ioIJ1 di l&Yori pubblicati IJtl P8Ll«JLINICJO o la pubbllca1Jono di sunti di 1a1i

oliarne la !oJJts.

LAVORI ORIGINALI. ùsioni del naso e cavità accessorie in guerra per il prof. GHERARDO FERRERI direttore della R. Cliiruicai oto-ri·no-laringoiatrica dehla R. U11iversità dJii Roma, colon·n ello istpettore medico princiipale d~lla Croce Rossa. (ConlMt1tuione e fine; vedi /•se. preulmle).

LESIONI

TRAUMATICHE

DELLE

CAVITÀ

ANNESSE AL NASO

I trau·mi delle ca vi tà accessorie del naso sono raramente pritmit!ivi e per lo più combinati. a fratture e ferite d'arma da fuoco tanto del naso

quainto d'altre parti della faccia e del cranio. Parrebbe che per questo fatto le sinus:iti traumatiche d ovessero passare in seconda li11ea, ma al contrario 1per le gravi complicazioni che le accom pagnan·o e per .l a tecnica is,peciale ad esse riserv·a.ta vanno s.tu{liate a. parte. Le ferite della testa n.e lle ultime guerre sono, come tutti sal1!Il0, accresciute di numero : ciò si rileva paragonando le statistiche della guer.ra cli secesstione d 'Aime rioa con quell'e posteriori russo-g[apponese, tu·r co-.ba·l ea:n-ica e l'attuale. Sono qu'i.ndi aumentate n·ei combattimenti di tri11cea. le lesioni pri1nitive da proiettili d'arma da f11000 .localizzate aJ seno frontale e seno miascellare, che .sono del resto. le parti p~ù esposte ad essere oolpite isolatamente sia con iÌ·n clu-

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s1one del proiettile, sia con; perforazione da parte a parte. Nel .primo caso il proi·ettile proviene da gra1n de distamza e la ferita non è anolto pericolosa, l'infezione tpiù rara. Nel seoomdo ca.so invece il tiro essendo avvenuto a breve distaJDiza. (500-600 metri), la lesione ossea sarà commilliUta ed anch·e esplosilva e, quando la morte notn avven·n ·e immediaf:2mente per scoppio dellai scat ola cra'lllÌca e uscita dellai sostanza cerebrale per azione idrodli.namica, saranno sempre a temersi a breve scadenza fiatali complicazionrl. intracraniahe per trom.bo-:flebiti e setticqpi.emie. Le fèrite e iITT specie le fratture delle cavità aiecesoorie del naso non avranno tanto u·n a diffe. renza d 'importan12:.a a s·e condo che avven.nero con perfor:azione o !ilncl111Siorue o f'lll"OlllO tange.n ziali, ll1a .jlnJ ragionle della vieloc~tà e il vo1u.me de.i proiettili d'arma dai fuooo. A parità di distanza le 1esi01n.i da .shra,pnell sono più estese che quelle da ·pa.lla di fucile; a seconda poli. che le lesioni: ossee fUTQD.o procl.otte da ruit11a palla cilindr.ico-Oonica oSicill!amte, ritorta o de:forma"W saTamlnlO ipure più o m€1n'O g.ravli le lesioni tra11rmatiche deli. seni'. ' Devesi inoltre 11otare che nelle ferite da shrapnel!, obici, granate, ecc. molte volte i proiettili si dividono in parecchi segmenti, di cui gli uni restano i'niclusi nel.le parti cuta.n ee o n'el tramite della frattura ed altri penietrano _nella scatola 0rani1ca. _i\.nche sulle pareti dei seni l'orifizii0 d 'in·g r·esrso del proiettile ri1S1ponde p \e<r solito alle dimensioni d'i q·u esto; però la broccia è sempre più grande sulla parete i.nterna che sullia.1 esterna del seno. Come tutte le ferite della testa, eziandio qu·e lle riporta.te dalle cavità accessorie de!li naso sono fra le più ·pericolose : 1111 quarto circa dei .cx~1pti ti sOC'COmbendo nelle amb·u lanze, se non subito, enitro le pri.me ventiquattro me per compressione, edema e per infezione meningo-cereè1ra.le. Secondo Laurent coloro che ven.g ono operati immediatamen1te, soccom.b ono. .n1elil:a. proporzio.nie del 20 % e quelli• che ven•g ono operati secondariamente nella metà dei casi. In tutte le lesioni traurmatiche d€ti seni ·D ar sali, in particolar modo se si tratta di firatture comminute con in.clusfi.one di ~oiettili od alrt.ri corpi' estranei., i~ medico -m jJdtare senza tergiv.ersaz;ion1 sia fedele a[ prlncipio cli. trattar subito il ferito con la toletta, la disinfezione, l'allonta.namen.to da i proiettili·, schegge, corpi stranieri, frammenti di OS!S-0 e il sollevamento delle pareti infiossate. L'in.tervento d'urgenm è così necessario nelle ferite traumatiche dé1 seni nasali come lo è per le ferite . dei grossi vasi, dei ·v isceri (fegato, milza, rene) se la laparatomia fosse poSiSiibile nelle a mbulanze av-aneate. Quante 111eningo-encefu·l iti su'Ppurate, trombo-flebiti, ru11at1rosi, s ordit à e paralisi s i eviiteran.'lllO con 1

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una precoce ed ampia trapanazione de'f seni! Pui:rchè, oltre ad avere av•u to l'abilità d'intervenire al più .p resto, si sia pure saputa esegutke la tecnioa perfezionata che la rinologia al momento attua.le c001sigl'ia per evitare le complicazi()IIli extra ed in:tracraruiche e raggi u.ngere nel modo più ;SiOllecito .la guarigione. Ad esempio, f.r a gli altiri principii di cui l 'esperi·e nza ci ha edotti, c'è che inegli interventi radicali delle silllllsitili bÌ!Sogina astenersi possibjrl mente dai dT.ana.ggi, dalle ~v~ e suturare oompletan1ente la ferita! quando si p,u ò; se il drenaggio in alcuni casi diventaiSSe :i1ndispensabile come nelle ferite la.cero-QOIIltuse con frattura oommin1Uta delle ossa, occor.r erà prolungarlo il meno possibile per evitare le complicazioni :infettive. In quanto all'inclusione dei pri<>à.ettili nelle lesionn traumiatiche dei seni .nasali 1 la condotta da tenersi sarà qualche volta molto difficile a indicarsi. In priano tempo, per regola generale, fatta la trapanazione del seno, '11JOll si dovrà cercare di levare sistematicameDJte la pall1a, 1n è farne delle nidetrchre. Se il proiettile non ,sii mootra subito aJ.l!a vista e al tatto dutI'ante ['a. pertuxa del seno o sie es.so tnlOn fa spctrgeinlZa sotto l'o.sso è da soonsigliarsi qualsiaisi tentativo di esploraz.W.ne. Noi si!amo d'avviso che se il trattamento di urgenza· nei posti ava.nzati deve al più presto praticarsi in tutte le ferite d'arma da f.u oco, esso poi_ s'im;ponga quando si tratti, come nella guerra attuale ooven.te, di vaste liesion.i dii rontimiuo lacero-contuse prodotte da granate al fosforei in cui ùe pallottole sono fornite d'incisioni e dentature destinate a raocogliere e tmsportare Ulna parle ili p.olviere dri fosforo nella. qu:ane si trovano is:ommerse. All'atto dell''eJSplosione ~ frammen1ti delle gra·nate e le pallottole den.tate si diffondono ognu·o o trasportaindo qualche particellla. di fo.sf oro; in1 genere esso s'infiamma al calore <lell'esplosib11.le, ciò che accresce infi.nitame~ l·a s u.a po&nza tossicai. E .b asta 11na rmii:nrima partiicell'a del veleno trasportato da11la pallottolaJ o dal franmnienoo dli gram;ata .p er èLetern1inare la gan·grena dei tessuti. _1\.1 principio della guerra i sintomi di avvelenamenU> fOSiforioo erano mttribuit:i a ca:u.se affatto diverse, i!n ispecie alla. corutaminazione da germi de1 terriccio. E mentre le statistiche delle ultime guerre avevano dimostrato che se l'avvento dell 'inltenoo fuoc~ da shrap.nell e da grama.ta comune ·m oltiplicava i feriti, i'1ll coonpenoo quelle ca·r ni st·r azi'ate guaritV'an•o più sicuiramen.t:e delle ferite prodotte dJaJ palle di fucile; oggi invece ci troviamo di fronte alle granate a·l fosforo che dànno la mortificazione rapida dei t essuti. Di queste condizioni si deve tener conto specia lme nte in1 quelle ferite che hanno m esso in 1

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oomu\llticaz.iODJe il seno ·m ascellaire con hl cavo carotide comune, di cui i flisul:tati furono conodella bocca i0 il lal::·i rinto etmoidale, con il OOV'O sciuti in 45 ; si e1::1bero 15 guarigioni ·e 39 mo1r•t.i orl>i·t a1e e l'aPIParecchio lacrim.ale o han.no, co(cioè 72.02 %) . me nel caso del seno f~ontale, provocato u'na Le comiplicazioni d·etl.le si.n?USiti a cari~o delinfrazione della 1pai-ete internai del seirno e quin· l '-0rbita possono interessare tanto le parti molli di una eomullllieazione abnorme CODJ la meninge esterne, quanto le pareti, come pure il bu}l::o ocue lo sp·aZJio epidurale. Sono queste le ferite in lare. Troppo l'Uill/go sarebbe il divagare ed enitrer ou~ A. Sehwartze dice che dev'essiere di pragmaremnro anzi ~DJ .campo altrui, se parllaiSl&im.o del'la. tica, 1persino 1nelle sezlioni di sanità che seguono rnrra delle ferite s~p.lici e contu·s e delle parti il fronte, l'interveniÌre d'u.r genza col la1rgµ sb.r i· mollli esterne dell "orbita e del bul!bo ooulare gld•armento (sotto l'anestesia 1ocale o .g enerale) stes.&.o. Accenmeremo ai flemmoni prodotti da p.er esplo!l".atre ili meglio poissibiil!e le lesionri w. proietti.le che, dopo aver attraversato le cavità profondità , eliminando tutte le parti o~ee i&Onasali e il sen'OI mascella.ire o etmoidiaJ.e, penelate, coll'asportazione delle impmrità, zfiacendo trarono nell 'or.hita o attr·a v.ers-0 la fesst11ra SlfetnJoanche ·u na breccia ampia, t.Me da permettere l'ema·s cellare o attraverso l'osso u.n1g uis, giungendo &plorazione della du·r a madre. Se il malato preanche alle volte a penetrare nellla. cavità craniioa sentasse segni di compressione cerebrale, non attraverso la parete s up·e riore del.l'orbita, dopo s'indugi a incidere la meni•n ge per legare: ocoor- averla friaitturata. Q.u este :6erite a.1iLe volte sono su:bitaanen!te mQlitaE. per lesioni giravi memngorenlcio, .il vaso 1eso. Qualche volta la garza sterienicefaliche , ma in altre circostanze la ferita d ele arresterà l'emorragi~ . L e parti. ossee o sch~g­ giate o i n.iossate dovranno essere asportate, co1! eOliìl"e [>er qualche tempo in modo :fiaJvorevole :fìru levie .e pd:nze osteotoane, di cui iSOnlO ing.eginos~ ainco a gwariire apparentemiente; ma quando modelli, secondo la curva da dare alla presa. me no s i aspetti si :&viG.u pperamno fenom:en:i che Sia ·b anditò dall'e mani d·e.1 chirurgo d'urgenza annu.inlZiano accidenti cerebrali e il malato norn Jo scalpello, fattore di1 maggiori da:nmi, se vi tarda a soccombere. sono firatture a dista1J1Jziai d·e lla base craniica per Allor.chè a u.nia sin'll\&Ìte traumatiicai compairla suocussione indotta dal ool'Po. teGi'Pa il cavo orbitale, immediatamente aVtt'et1lo: In queste ferirte l~ero-contuse, con tendenza emorragia intraorbitale che pr.oduce esoftalmo coi suoi ~ntoani DJOti e, se il nervo ottiacr è leso alla mortificazione <lei tessuti, llJOIIlJ solam·e n.t e dovrà essere accu!ratissima la disitlltf·e zione e la e compres.s o, perdita della vista. Nel1'e fratture ~stra21ione di qt1a1siasi piccoliai p al!te di proietil S!im.toma più comune sarà l'ien:fi:sema, ncru sem tile e di coripi estranei impregnati della sosta:nza pré solrbanto limitato al margine orbitale, ma velenosa; ma, a differentza. delle ferite nette deti anche .alle parti ipiù profonde , interessando alseni accessori prodotte da palle di fu.elle che lora le pareti del canale ottico e offendendo il abbiiamo IC'drusiigliato di 6utwrare, qu! dovremo nervo s tesso. Quasi sem1pre l 'ematoma initraorbitario s'infetta e isd produce un ascesso orbitalasci.airli aper:bi1 CQD. am·p io drenaggio. rio il quale s i dovrà d"uirgenza aprire ampiiaF.r a le ferite e le lesioni del capo riportate iin guerra vanno de1 pari ann'OIVerate quelle delle m etlJte 'ti.n modo sollecito o a ttraverso la coTug:iJu\ncavità acces.soirie d el naso provo.cate da ac01denti tiva o attracver.so la pelle, poichè anche non troferraviari, da cad·u te, d a oontraacolpo, dia per- va·nJdo gran quantità d1 pus si dimiillillsce la cosse di varie ar.m i ·ottuse, da calci di andmaJi ten·s ione dell·e parti e ·s i perfora la via a un'evae da fram.m etJJbi di piet re stacC'art:lesi dail masso cuazione successilV'a . _L\.ssai frequenti sono le s i1l!Usiti tra'tlmatiche ch e a·giirono come proiettil·i , ecc. , ecc. In questo i'll cui si ebbe come successione mollbosa perdita specchio devono essere anche coan prese le feparziale o completa della facoltà viiJs.i'va, in alrite dei seni d'airmia da taglio, da punta di sciabola, da. l::aione tta, da l a.ncia. Quasi sempre que- cu11i defi nitiva, in altri transitoiria, scomparsa. ste sinusiti traumatich e non sono semplici, ma • cioè dolPO che vennero sollecitanTente operare. I:DJoompl:icate da !ledi.sione d·ell dotto. ·paa-otideo (:fi- teressante è Uil1 caiso rifePito d!3i Baroffio e Sforza niella storia d'ella guerra c]i sec:ession:e di Ameristola salivare), da ferite del nen 0 facciale (paca. Un eapitano d i v.otiontari fu ferito, i1l 13 diresi, paralis~1 e contrattmre dei mwscoli de& faccia), da frattu11ie e lUS:Sazion[ del sacro l~male eembre 1862, da un. proiettile roniico, ch e strisciò (epif01'a) , da perfor azion1e dell 'iarcata palatina, attrM·erso alla fron.te d,ue centimetri e mezzo circa 1sopra il sopracciglio producendogli una liiesen.z:a pairlare delle laceraziO'lli e ferit e dei grossi vissima ferita, c001 111signific-ante emorragia, ma vasi' a rteriosi e venosi, per cui si fu t aloira cost netti1 all'allaociamento dei. gross\i via.si. Baro:f- e-be p·r,obabilment e contuse l'osso fitontale. Egli divenne immedia tamente cieco; allo st esso tem:fìo. e Sf.oirza nel loro compendio di ch[rurgia delpo si paralizzarono i nervi motori dell'occhio; lia. g uerra di se<)essione d'America hanlllo riportato1 11.00 ·Spoocbiietto di 55 casi di Jeg)art:iura della cosicchè le pal pebre restarono abèiassate, non~(3) 1

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stamte q ualunque s·f orzo egli facesse per alz;Mle. to ta1 ferite a 1cari co de1la faccia, come . a lui ·a icI globi oculari div.e nnero completamente privi çadd.e di osservare ~n due soldati assistiti a bordi espressilOne. Pare che in appresso quest'uffido delil.a ìDlaJV'.e os·p edale « Re d'I'bllia », sogg,j_unciale abbia potuto riaaquistare la vista da u.n gieDJdo che oltre i fenomeni .Ja.birint!ici s~ ·ha priocchio. ma o ·poi suppurazione della ca$&al tiro.p anica. Nell'opera dli Silvesrtrin·i che riguiairdlai la gu'€tt'Da. u1timo resta anicora far menzione delle r ·a libica svno riportate 7 fer·i'te dell'occhio (cioè si1l1lusiti tra•u matiche comiu;nlaanti ool1a cavtità il 10.93 % delle ferite della faccia ed il 0.52 % orale per più o meno vaste distruzioni della volsul llfu·m ero tota1e delle ferite); di cui cilnque ta palatina. Lo stato di questi feriti è in gecon Reridita comp1eta permanente dlella vi·s ta, duie nere compassionevole per il pennanente deflusconi lesione parzia:le e temporanea. del globo ocu- so di un l·iquido feti<lo dialla parte più declive lare. Ln uno dci casi i~ p1"oiettile &a penetrato d el'1e lru1::1bra, per la dlfficoltà di masticare e deilliai ~ad.ice del n:a:so uscendo in corris.p0Jt1deniza glutire, per la respri·r azione stertorosa, per la dell 'apodìsi mastoidea di sinilstra, lasci.a.1r:do iintefebbre permanente, per l 'insonmia, ecc. La volta gro il globo ocu.J.are, ma cagianaindo una comple- orale e i solchi genlgiva1i ISOllJO coperti dii k\ore ta amaurosi srtris.tra, q·ulaisi; certamente prodotta commisto a cenci in vi·a di necrosi; per lo più da lies.i1one dei \rasii e nervi ottici. J,n un· secondo le lacerazioni sono a.mp.ie, irregolari, a fondo caso la rerita er1ai alla regi1one firODJta1e con sa.nguigno !51po11co con brainde111i di mucosa e interessamento della volta or1bitale ossea e in &::hegge d'osso, alcune .l ibere ·ed altre adet1enti, un altro an1Cora il proi•e ttile da fucile aveva frateac. In qUlesti disgraziati is':impone una oonrt:iaiua turato l'o.sso molare e mascellare superioce cae .s:c rupoliosa toiletta e .d isi1nlfiezi0tn.e del1Ja boc'Ca, gionando amaurosi omologa senza, esoftalmo e ~de la :Leri.t a si ricopra sol]ecitaanente di ottittnie lesionii aipp:arenti del bulbo. Sventuratamente g.r.aintu.1azioni e .sti ipossia ·p erciò al più presto tenniella nostra guerra sono oosì freq•uien1ti questi tare una p'lastica riparatrice. oasi che al1a finie di essa sarà b·en sup.e riore 1a Rias.siunto nel modo più conciso quello che sta.tistic·a che non qu·e lla dei 1S1t1mmenzionati ausp·e tta al medico mil[trure come iarusilio d'urtori. genza nelle lesioni traumatiche del naso e dei Lai perdita della vista in seguito a sinusiti senii della faccia è tiene riaffermare che, se quetraumaticlie può aVV'enr.ire vuoi in1 seguito a :una st'ufficio è im porta11.te nelle form.azionii di 1a e 2a iinfezi'Olle acuta dliff·uisa del globo oculiatre (o:fita1l'- lùnea, esso è maggiormente indisipensabLle negli m.ia. metastatica), v.uoi per n1evriite e atrofia del ospedali territoriali1 ove afH·uisrono tutti i caisd. nervo ottico da compressione, lacerazirone, ecc. più g.r.arv':i. e q1uel1i .non opernti bletne, con ~ poNelie panlSlinusiti traumatiche, estremamiente vi- stumi di precedenti! .interventi affnettati e incoon11ulenJte, in cui 0tt•raiv1e rso grossi vasi venosi r e- pleti·. Si aggiung.a:no poi quelli in cui è interveciisi i comuni ipiogeni poterono facilmente river- nuta. la complicazione settica, pierchè già in presarsi, talora un embolo settiro viene per le ar- ced1e nza malati in modo, latente alle prime vie r;espi:ratoriie e 0n.u:i1001lari ; oosl ozie!niatosi, luetici, terie cil'ia1r i 1posteriori ad iairrestarsi n·e i vasi del•la coroide : è p1oss~tile a·nche che un embolo tubercolosi, ecc., che aveJVano lesionii. silenziose delle cav"'ità accessorie del Dla!So, i quali noo i1nfettivo arrivi al g lobo oculare per l'arteria centrale della retina. I,'oftalmia metru.sitatica è v.ennero rifonnati, ~erohè non ricooosciu.ti o non una infiammazione endooculare che immediata- denwnci.at'i daigili stessi soldati. 111ente aibolisce la vista., essendo la coroid·e e la Inr molti di questi pazienti non è tanit.o il retina· intim.amente unite fra lorro. La comparsa proiettile o ift C'Ot'lpo straniero che penetrò 'Ilei delle iriti rapidamen1te dopo 1a perdita della "tessuti che è stata la causa di una pansinUJSite, vista costitnll.sce un Siintomo caratteristico del- ma i primi soccorsi: isti.ntivi per frenare le emor1'esoftaiLmia mie tastatica. In questo caso 'n1on c'!'- rn.1gie come tampon01tllento stipato a1lla Belloc, 0Jtro che pra.ticare J)1"0inrtam;ente l'enucleaziioiniezioni di acqua ossigenata o calda, che in. un ne d·e l bulbo per evita·re la cosidetta aftalmia naso normale sarebbero innocue; invece in casimpatica. vità ricche di piogeni o in· individui adenoirlei, Si sono pure segin1alati caiSi di silnlusiti traumaquesti germi non solo prosperano, ma vengono meccanicam-e nte spiin'ti ~n 1par.ti in cui noni sat~che in cui sii ebib e ·p er st1.JC1Cessione m.onbosa 1a sordità come si ri1eva da uno specchietto (·Slem- rebbero mai penetrati. A iproposi1to delle l'aivandle ocrnstigliamo ai medici militlari, ai quali cadrà p~e cli Baroffio e Sforza) nel .q.uaile ~1 dritfetto udisott'occhio qu.e sto la1voro, dl a!Stte~ersene in tutti tivo fu riiSCOnitrato ·p er fmitrtura del seno frontalle da proietti1le d'arma da fuoco. Anche Silve- i modi e piuttosto sosti.tuirvi quanrlo si voglia strirtri niella ·sula 1nrotevole e preziosa relazion,e sul- disi'11fettare ·un campo rite11uto settico per corpi estranei, terriccio, proiettili, la med'icatura pro1~ vicende sani tari·e della guerra ltibica dice ·n on fO'nda con tamponi intrisi di jodoformio iai ete- es...~re infrequente inicontrat1e la ~rdità 1n segui(4) 1

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re, p·r oposta1 dai Bilanc[oni, che ha 1.a steSlS!a azione della tintu1:a di jodio •s ulla cute. Come si vede il campo operatorio n:egli· ospedali territoriali è a!nlc:oca vasto, oomprendendo i11Pll solo le l~si ollli d·ella faocia, i'n1 cui in p·r imo tempo non sii potè allontanare ~~ proiettile, per situazione profonda od altro, ma tutte le s!i.nusiti, che, per quanto operate, rimasero :fìstoiizzate o che per le condizioni specri.aili della sepsi o del trauma furono seguite dalla formazione di seq•ttestri ; infi n e i n·utmero:si casi im cui• sono necessariie delle plastiche ronltro le dJeformiità. In genere negli interventi sui seni si banldiscano tutti i metodi dalla via nasale, cilie dàn:no l 'illus:io11e della guarigione e i cui• i·n1con1venienti sono parecchi, ad esempio: qualunque sia la dimenisionie data alla •viiai di accesso, essa t end·erà troppo .presto ad occludersi e no·n d'clirà mai ad'ito suffici·e nte alla com.p leta asportazione dei frammenti cariati o sequestrati, delle fungosità , ·dei corpi ·estranei incuneati nel seno; bisognerà contacr-e sempre sulle condizi·on~· anatom:iche normali, m·enltre inivece n.o n v'è regione fo!ISe così sulS~ttibile a1le anom:alile; entrerà in gi uoco, come nteCessario complemento deil1a cura, l'uso dielle lavande che noi crediamo sin!istre alla de:fìni,.. t~va g.uarigione. Tutti questi imico11venienti sara;runo rela,t ivamente lievi quando !Sda da .aip·rilrs.i il seno ma.scellare per la via diameatica inferiore o il seno ertm·od<lale con la resezione della • testa del cor1:1etto mooio e l'apertura delle cellule anteriori del l'a1b.irinto; ma quanrdo sii tratti del seno frontale pensi•a mo che si azzardi trop•p o a volere a qualunque prezzo farsi strada attraverso il canale rulaisb-fronrtale, come vogliano alt:wn~ rinioaiogi puri anti-in.tervenzir0nnsitti1 (Hajek, Watson -Williams ... ). Così prure la sfenoidotomia tnansnasale cùn i[ metodo <li Hajek all 'u11Ci.n10, di Sp~1egs alla freise e quel1o dii Moritz Schmidt con la sega so~o tutti irti di pericoli, anche al più pratico della specialità e se n'ebbero vittime per l'aipertura dleùJJa cavità cra:nica e orbitaria coo tutte le Loro oom'.Plicanzie. E qui ci si permetta di accennare ad un altro intervento endo-nasale eh 'ebbe ini questi ultimi tempi un qlllarto d'ora di voga, lai dacrio-cisto-rinostomia i,nrterna col metodo di West mocliificato da Palliaik, Haill,e , Hajek ed altri. Ora tnielle peridacriocistiti che . molto sovente J:"iscontreremo negl!:i o.sipedali mi litari di riserva fra i traumatizza.ti al se'no fron:to . .etmoidale e mascellare non dobbiamo rinun~iare ai benefici che arreca la cla&sdca daorio-cisrto-ri11ost()ft111a. dli Toti c-he, oltre ad essere anatomicamente e chirurgicamente razii.1Cmale, ha tnionfatb dii tutte le obbiezioni c-he dal punto esteti.ro le era1nJo .sltate mosse. 1

E qu:i per finire diremo che nielle sin'llsiti mascellari, abbandonati tutti gli altri metodi, ci atterremo strettamente ialla lairga apertura del sen•o attravetso la fossa canina con largo drenaggio della parete interna. nasale secondo il metodo. elegante e idea.ile di Caldwell-Luc. Ri.gua.rdo .ail. .sreno f1"'011tale saremo un po' p1iù e.eclettici, data la facile esitensione d·ellla sinu-site frontale ai seni vicini, ora scegliendo il m etodo di Ogst0111-Luc, ovvero quello combinato fronito-orbitario di Killian o quello attraverso le vie orbitarie di Jan:sen. Nelle si~sliti traumatiche etmoidali che di rado sono isolate e pure, ma più spesso com·binate con quelle del seno mascellare o frontale, sceglieremo la rinot,o mia alla Moure, per la via orè.itaria, che presenta il gra.nde vantaggio di dare largo accesso al labirinto etmoidal!e e ài rispiettare l'ap·pairato oculo-lacrimale (saoco, vie lacrima li, globo ocuilare). È solo 'll!ei casi .d i etmoidi.te iin.sieme ron lesi001re del cavo 01:1bitari•o (proiettili d'arma da fuoco) che prenderemo, specie quando es,i•ste una :fìsto]ra esterna, la vira -orbitaria, dovendo a1g gredire il labirinto etmoidale Silllla guida del sen·o fiisrt:oloso o ia. trav:erso l '.u nguis ·p er farsi Slttiada alllche al sen10 sfenoidlaJe. E noi potretnlO• coan.pJietaire queisito i111tervento con l'operazione del 'Doti. Resta infine a parlare delle sinusiti sfenoidali, le qua.I.i da rado sono primitive, ma siecondarie ad altre lesioni cavitarie, avendo il proiettile già percorso la \.-ia ·orbitaria o ttasale o mascella.re. Donde fa.t ta la diagnosi della 'Via segunta dal proietti1e scegliie.remo : A) La trapanazione attiraverso il seno mascell.a:re . Questa sarà modificiata a seconda che è s.tato o no colpito il s·e no etmoidale; di solito si rich'iooe come• atto p·r evie:ntivo la turbinio tomia media e inferio,r e. B) Oppure la tra-p anazione attraverso l 'etmoide, coane a·b bi'a mo ricordato, simo a c-adere sullo sfenoide. C) Se invece è libero 1'etmoide e i1l proiettile è nello sfenoide si p11ò anche raggiun1g erlo per • via naisale i1ru coir rispondenza delle coane. D ) . Infin·e vi si giungerà per la via orbitaria. La scelta di questi diversi proce&"li sarà anche subordinata, come già ab·b iamo detto, alla conr formazion1e anatomi\Ca indiviiduirule : vi sono i.Dr fatti dei nasi larghi che pennettdno ampie esplcr raziooi delle cavità e di domimiarre chirurgicamente; altre narici invece, a:niche con demolizioni parziiaJi dei turèùniati, si prestano poco a qualunqtte intervenlto profondo. Talvolta nelle affezioni infiammatorie cron~che del naso e dei seni di origime traumatica con incuneamento di proiettili o altri corpi stra'Dieri nelle pairti pro'fond·e dello scheletro facciale, le 1

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operazi1oni praticate dalle vie oo.turali sono in- incisioni cutanee, l'una orizzontale, da una aposufficienti e si .perde um tempo prezioso. In que- fisi orbitaria esterna aill'altra, seguendo iil borsti •Casi, secondo Lowe, tre v'ie d'accesso p-0tran1- do superiore dei sopraccigli, 1'altra mediarna che ne essere seguite per raggiungere il focolaio taglia perpendicola.rmielnte la prima, rimontante morboso : 6 cen·t imetri sulla fironte e di.scendente fino alla cartilagine del ·n aso. Denudato 1'Q&so si apre 1° Operazione sopra il pavimento delle fosse 1iasali e sul masoellare superiore . - Questa ope- con lo ·scalpello i'n· ciasoun lato llai pairete anteriore del' seno fro.n tale di:slc.endendo fino al canale · r'~ione può essere eseguita se'nrza che nie risulti u11a cicatrice cutanea. Il 1sruo principio riposa nlaso~fronitalre ; si sega vierticalttn,enrt.e a ciascun sulla deeorticazione diel vi1so e S1Ulla sezione tem- lato l'osis.o proprio del naso .presso la linea meporaa.1ea del palat·o osseo. S'i:ncìde la gengiva dian1a:; .·s i separa l'osso dalaa cartilagine. Noo. s ulla facc'ia est·ernia del bordo alveolare su perio· resta più che a recli·n are lateralmente oome battenti di porta i due ltmbi ossei così tagliati. La re, dall'·ullti.mo mola.re <li un lato a quello del1'altro. Si ·scollano tutte le parti molli del bordo terza parte dell'operazione cODJSÌISte success«va- _ alveolare. Si apre traverso queste vie 1'orifioo mente a resecare il sietto, a escidere i due turoinasale da ciascu,n1 lato, delJa ~~Da nasale ante- niati di Berti·n e qualora occorra1 ad ap'!'Ìire largariore e si solleva in massa il l~:bbro superiore e 1ne.nite il seno sfenoidale. la. par:te i11feriore del niaso. Si seziona ~·l setto DIFETTI NELI.,A MECCANICA RESPIRATORIA NASALE delle fosse .nra1sali al·l a sua estremità inferior.e e DEI SOLD." TI si apre l 'antro ·d'Higmoro allo stesso lii.vello. Mano mano ·che le pareti interne e anteriore Tutte 1e cause morb·;.se '-~e ostruisL0110 le dell'a·n tro sono. s·e zionate ci si 1aiecorge che il pa- i)rime vie respiratori'e e per ciò pongono i milato osseo com.in.eia progrei9Sivamente ad abbas- litari in uno stato d'i.rufietriorità ed i.na·b ilità tem' sa'l"si e allorquando la sezi·one dell'osso sarà poranea al Sèrvizio di g11erra debbono a 1111o~tr0 prossiana alla parete .p osteriore del seno tutta la avviso rientraire ·n ella chirurgia à' urge.nza che massa raJ-vea1lare e pa.i1atina del mascellare supe- wo]e essere praticata amche nelle ambulanze riore, come pure i:l pavimento diel seno, forme- o negli ospedaletti da campo per ·r idurre al miranno un gran lembo ehe ca.de sulla lingua e so- 1ilrn·u.m coloro che per a1tre ragiottlli. sono validi stenuto soltanto irndietro. Il campo d'esploraZJio- alle armi. Trop.po lungo sarebbe enumerare tutnie che dà questa sezione temporanea, sul pavi · te quelle lievi af!ezio·n i morbose cnaso-fari;ngee, cui si ricollega.DIO disturbi olfattivi, dentari, aumenrto dell1e fosse nasali, è considerevole. 2° op.erazione sopra i l setto delle fosse naricolari, affezidn!i bronco-polmonari, adenopatie, sali e i se-rii etmoidali. - Si pratica come sop,r a deficiiente oss.i.genazione del saing.ue, 8l$ltla, corea1, la de1C'orticazi101ne del viso; si tpone a .n:udo la in&dn1nia, ap~osexia; ma di alcune di esse è cosi fossa canina, 11 margine osseo d·ell'orifizio an- faci1e raggi·unigere la guarigione, che è be.~ interiore delle fosse nlasali e 1'a pofi·s i montante dicare il mezzo più pronto di cu·r a n·ella chirurdel masaella·r·e superiore. Si reseca il tuJ:'lbinato gi.a di gtlfe'rra. Cosi, trattandosi di mixami niasal.i , non farei'ruferiore, la parete facoiale sottile del seno mamo lo strappamento, ma sii u1lilizzerà il laccio di s~ellare, la sua parete nasale, l'angolo osseo del1'orlfizio nasale che li un:isce, infine la branca . De Rossi, onde evitare le emorragie; nell'ipertrofia dei tur·bi'nia ti ricorreremo a11ia turbi notomon~nte del m.a scellare SUJperiore, rispiettando 1a region:e lacrimale. Questa sezione unilateraile mia o alla decorticazione, ·m ai a.J.la turbinectom.ia è defì'n:itiva; essa permette di operare con faci- completa p·er su peraire la 1stenosiJ nasale ; non lità Slllllla volta delle fosse .n asali e i labinirnti indugeremo, se l'ind1ividuo ha delle vegeba~j etmoidali. Malgrado la sua apparenlte gravità adenoidi, a fare il ra.sch'iam·e'ntto, previa sommdquesto metodo si eseguiisce facilmente e dopo niistraz1onle per wnto o due giorni di cloruro di 1'operazione quando si è ripiegata sU'lla breccia calcio I-2 % come eml()&tatico. Chavasse su 3000 ossea 1a: mrat~chera eutamea non persiste alcuna sold:aiti itllfermi entrati dal 1898 al 1905 Ìlni Val de Grace ne tvovò 342 con adienoidi . defornnità appaire.nt e. Le più importanti altera~oni che compromet· 3° Operazio1ie sul seno sfe1ioidale. - La prima parte dell'operazione consiste nel resecare, tono la respirazione masale sono quelle date dalle come s opra, traverso la bocca, m:a da ciascun deformazidnti del setto osteo-cartiLagineo, la cui lato la parete interna e anteriore del seno ma- asimmetria semt.ra quasi essere inie.Ila razza euroscellare, il turbinato inferiore e l'angolo oisseo pea co:stante (80 ~{, in media), m;e.ntre nelle razze dell'orifizio niasale; poi si fu ricadere la ma- i·ruferiori sono eccezionali. I~ deformità del settx> inflessioni, schera cutanea. I~a seconda parte dell'operazione \'ennero classificate in deviazioni, è caratterizzata dall'apertura del naso come una s pirne, speroni, ispessimenti a IS'eeonda della for- _ porta a due tattenti ..-\ tal uopo si t1"accia110 due m ai. I11 genere le deflessioni sono a C o S ita1

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licia o a Z. Non sempre a u:na narice estremameinte ristretta corrisponde l'altra più a·m pia del ·1'ordin1atrio; capita in'\~ece che sieno ambedue osftruite. E non ·s empre l'ostruzione è darta. dall '.imgroosaanento o .spostamento dehla cartil:agi1ne ie del1'osso, ana ainche <lelliai miucosa. In ogni caso di deviazione si <lieve an!C'he tener conto della lussazri.-01ne della cartilagiliiie quadraingolare che si osserva ~acilmenie 111~1 sotto-setto sollevando il lobul·o nasale. Senza entrar:e 1n1ell 'etiologia e patogenesi, si terrà solo presente che molte sono di origine oongen,i ta, al.tre acquisite traumatiche. Fatta la dtlag.n1~, il mig,lior , metodo ~'n tesi gretnterale trattandosi di creste, speroni e deviazion;iJ a-n1go-· lari molto prronwiciate è il seguen~. Previa a.nestesiia e ischemia e s1taccata la mucosa di rivestimento sii rimuovono queste sporgenze cartila,ginieie da1l basso in alto con la sega nas.aJe di Goldschmitlt e quella dii Bosworth opp.u re col co1tlel1o a slitta di Carmalt-Jones,. Se le spinte SOOJ.o molto prominenti, occorre tadvolta adoperane un p~ocolo scalpello. Nelle semplici deviazioni senza notevole i.spiessimentto nè del1 'osso nè della cartilagine si è rons'igliato il forcipe di Juraz, di Walsham, di De.ll&tanche, di De Rossi, ma si corre iil rischio di fair cadle-e in cangrena il setto o di perforarlo ; nel caso in! cui si raggiu'Dtge lo scopo ciò a'Vviene per la frattuTa deLlo scheletro. Migliore è l'operazione di ·Glison quando vi sia spazio sulfficiente; egli con una sega dal bais.so ~n alto escide la sporgen\Za. ossiea, disegnanid o un lembo a sportello, aderen. \ . te per il SIUlo margine superiore. Con l'indice forza questo lemèo a uscire dalla n.aa:i~e opposta, rimanendo così appoggia:to ai margini della perf()razian,e. Si pan,gooo poi due tarm:poni. A bbiamo poi le· deviazioni del setto cdn1 narici ristrette ·e consiglieremo allora il ~todo di Krieg proposto nel 1886 e riipreso dai Bonninghaus lDlel 1900, il quale consiste niell 'asportazione di tutta la paute mucosa cartilaginea sporgente. Eg.lil fa . .. . un 11.nc1s1one a L, penetrra fra la cartilagine e la sottomucosa d'e lla parte concava e dopo asportata lascia guari re la superficile cruenta per seconda iintenzione. In qu'E!Slti oa.~i serve pure il metodo di Asch, consistente in UD: taglio in1 croce che cad~ sul·I a parle più •eimin·eulte della devtiazione; schiilaecia. l1e parti cosi mobilizzate e tampona. Non resta per i medici militari che 10011001Cere l'qperazione ideale dii Killian e Freer, rper èui . avendo fatto un1'i(ncisione a L o V, sd ~cano le duie superficie mucoSle si110 .ailla ma·g giore profondiità e asportato 1o sclieletro osteo-cartilagineo o oon le pinze di Baillenger o con il coltello di Jan·se.n si rfi.accollano le due m'tllCose. 1

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Riepi•logando tutto quello che ahbilamo detto sulla chirurgia di guerra dell'e vie nasali e cavità ainnetsise, abbd.amo aJVJU.t o .di mir.a. di fissare quanto è a·u torizzato fare nelle ambulafllze e negli ospedali da camp9, sfuggendo a.l l'aib -itudine inivalsa di raipido allontanament'O a ospedali lontani con pericoli immediati e 1tardivi dei fenirtii. Zola fllella D·ebacle e.i· presentò alle porte delle an11bulanze u\n mucchio di gam;b e e brMria a1m putate che in mancanza della Croce di; Ginevra erano la bandfiera della sezi'Olle di Sanità ; og·g i con il raffinamento della bar.b arica tecnica oO'.Uerresca, il 1brofeo sarebbe coronato anche da ~nifìniti :teschi crivell·a ti, da. richiamare il. macasbro sepolcreto dei Cappruccirui. di Roma. ,,t\.l presente le amputazioni sono rariss.im·e puTchè i v-a:sti. e 1 n,ervi di un arto s'i a1no salvi. P.erchè i f,e riti del • • cranio non hanno da godere della stessa pronta chirur·g ia riparatrice e conservatrice incoraggiata d a,lle superiori autorità sanlitarie? Si r~·eordi che il padre della medicina ·Lasciò s.criitto: leni:re dOlMem di'Vinrum est. Noi nei traumi della faccia e del cranio dobbiaano cercare di sanare al .p iù presto le ferite ; o.nde fur rifiori.ire il sorriiso ·o v'era tristezza e sconforto e ridare al ferit o tUJtto il s uo valore e .p restigio sociale in g.uisa che non1 aibbia vergogna di sopravvi vere .fra i sulOi. simili def011Ille e og.g etto di scherno. Ecco la missione iambita, privilegi,ata e 11obile del chirurgo rino1ogo. 1

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NOTE E CONTRIBUTI. Le pon~ di fuoeo nella ierapia

delle eosl deUe mhereolosi Infiammatorie per il dott. ATTILIO MAFFI. Rammento che quando ero interini<> ali 'O- · spedale Mauriziano di Tocino mi occorreva di vedere apbastanza frequentemente delle cicatrici di punte di fuoco che i pazienti oonsideravano con occhi-OI riconoscente come segni del toccasan.a che li aveva ridati alla vita, alla salute, al lavoro. Io inv~e, e c011J me i colleghi d 'ospe.dale, ero molto scettico su questo preteso talismano e riferivo alla suggestione, o al caso quell'effetto che al termocauterio si voleva ascrivere . Per alcuni anni mi mantenni in questo concetto e non usai il termocauterio se non come caustico, come demolitore, come emostatico, ecc., ma non. mai, come ri11ulsi110. Più tardi trovandomi in paesi la cui. popolazione emigrava in Francia., ebbi spesso occasione di vedere malati, che avevano sut[to le punte di fuoco ,e me ne dicevano m1;rabilia. Infatti il termocauterio rivulsivo è usitatissimo in Francia oome da noi può essere il vescicatorio, mentre fra i Tedeschi è prevalente l'uSIO delle coppette. Gli Al\ . francesi consigliano frequentemente le punte di fuoco in molte forme clilnri.clle mediche e chirurgiche, ed i medici ne usano largamente anche nella pratica di campagna. Non potendo nascondermi che un uso così g.eu1eràllizzaito dovesse avere qualche ba!Sle di esperienza, mi decisi ad applicare le punte di fuoco, dieci a.inni fa circa, ad una malata che le reclamava per liberarsi di un dolore muscolare, che io interpretai., forse a torto, per reumatoide, alla regione deltoidea. La pazient~ era a primo aspetto esuberante di salute, ma l 'anamnesii, minuziosa rilevava di\rersi fatti che non lasciavano dubbi su :,recedenti tubercolari della pleura, dei polmoni, del1e ghiandole, e ricordava dolori a tipo _·eumatico insistenti alle ginocchia, ai gomiti. Due o . tre volte per questi dolori il medico aveva usato ia Parigi il termocauterio, ed ogni volta l 'esito era stato• soddisfacentisslimo. La donna affermava che il dolore attuale era dello stesso tipo di quelli passati, e recla1nava il ferro ed il fuoco coni una insistenza solo spiegal: ile colla felice esperienza del passato. L'esame obbiettivo denotava una durezza elastica della massa deltoidea senza apparente gonfiezza ma solo lie"·e tensione del muscolo, sicchè 1~ paziente era forzata a staccare un po' il braccio ed il gomito dal tronco, e obbligata a


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SEZIONE PRATICA

portare al collo un fazzoletto per sostegno del1'avambria-ccio. I movimenti passivj non erano do1orosi salvo quando si tentava un avvicinamento forzato del bracci.o al tronco; i moviment~. aitti!vi ·p .ossibili, ma senza energia.; nani si rilevavano .scricr1hioli11 artirotani; ma comprimendo sull'i.nterlinea arti.o olare, l'ammalata accusava dro lore acuto. Elevazioni termiche nel pomeriggio fino a 37°.5-37°.6 all'ascella. Dopo .alcuni. tentativi vani con s1alicilici, con massaggi, applicazioni calde, durante i qualj era visibile un deperimento dello stato ~ene­ rale, mi decisi. ad applicare una trentina <li punte di fuoco nella massa del deltoide e intorno alla articolazione della spalla, affondando il coltello del ter1I1rocautertlo di Paquel'in per 5-6 millim.etri. Poi .1nied.icazione con garza steci1e asciutta. Il dolore scompare subito; s~ompare la febbre, dopo cinque gi:Or.nci. la malata va tranquilJ:aan.ente a passeggio col braccio libero, e dopo dieci giorni eSISa mi dichlara di non aver più om1b ra di malessere. Ed infatti• in, 11na qui1t1r dticina 1o stato generale torna fi!oo.1elnte cO!lille . pnma. Dopo sette mesi fui chiamato presso la stessa malata per un dolore ad un ginocchio. Era il ginocchio già termocauterizzato a Pa rigi che la faceva soffrire. Era gonfia la giuntura, ma di una gonfiezza indecisa, una maggior • rotondità, indolente alla pressione lieve, ma spontaneamente dolorosa n.el profondo ; dolorosi i movimenti passivi, impossibili quelli attivi, dolente la pressione profonda in corrispondenza dei condili femorali. Temperatura vespertina 37° .5-3 7° .6. Qui mi si affacciò l'ipotesi che si dovesse tr.a ttare di una forma tubercolare, ipotesi che mi si andò confermando, sicchè io prescrissi rigoroso riposo prolungato, e forse avrei fatto un bendaggio immoè·i lizzante (allora erano di prammatica) se la malata non mi avesse assalito colla insistentissima preghiera di ritentare le punte di fuoco. Mi arresi \rolentieri alla preghiera e ne applicai una cinquantina tutto attorno a l ginocchio, a•vvertendo naturalmente che dopo le punte di fuoco il riposo• si impo11eva ancora t1gualmente. Il risultato fu davvero confortante, sicchè, scomparso quasi s ubito il dolore spontaneo, dopo 40 giorni, potevo lasciar scendere la malata in una sedia a sdraio e dopo un altro mese la vedevo camminare be11e. Il caso era istruttivo ed incoraggiante, e dopo d'allora usai frequentemente il termocauterio ri v'lllsivo in tutte quelle forme che si divinano

come tubercolari pur non avendone una chia.ra prova scientifica (1). P·onchet e Leriche uel loro libro « La tuberculose infiammato:re » descri1Vono e spiegano la g en.esi di qweste .a ffezioni nelle quali solo la diligente osservaz!i'one rivela l'essenza. tubercolare. Seiwa entrare nella discussione sul modo di interpretare queste manifestazioni che Poncet attribuiva dapprima a irritazioni prodotte in un dato punto da tossine circolanti nel sangue ed ora invece attribuisce all'azione di tacilli tubercolari attenuati; che Gregoraci vorrebbe chiamare indovazioni bacillari, che altri chiamano paratubercolosi, oppure pretubercolosi, io userò la denom1nazi()lne di tubercolosi infiammatorie creata da P·oncet. Sono forme dalle quali non solo noll! s i riesce ad isolare quas'Ì mai il bacillo; non solo non si possono trarre 0olture, ma spesso non si riesce neppure colle inoculazioni ad aver reazioni nelle cavie, oppure si hanno reazioni tanto lievi da. passare inosservate; sono forme clinicamente app.artenenti alla tubercolosi, ma che non hanno il marchio del follicolo tubercolare nè della cellula gigante . Sono monoartriti,, poliartriti, acute o croniche, . miositi, neuriti, osteiti rarefacenti o eburneizzanti, periostiti; sono algie vaghe, dolori toracici lancinanti talora, talora· muti, talora accompagnati da lieve sfregamento pleurico, più spesso con r,eperto negativ-OI; sono dolori precordiali, rachialgie, sinoviti tendinee o mu~colari, contratture, ecc. .Ebbenre, in .m olte di queste forme senza esclud·e re nessuna delle altre cure razionali, e speci.almente il riposo, l'aria, ed il sole, noi possiamo a vere effetti sorprendenti col! 'uso delle punte di fuoco. Il medico sa che la cura non consiste solo nel1'allont anare la sofferenza immediata, ma non può neppure dimenticare che il malato vuole anzitutto alleviare .i.I male, ciò che si ottiene a ppunto quasi sempre con questo espedient e, sempre innocuo e tollerato benissimo anche dai pazienti più sensibili. Coll'·c}rdi.n.ario coltello del termocauterio di Paquelin a punta smussa larga 4-5 mm. e ben inoandescente ci affondiamo fino nel derma, e, se si tratta di parti non corrispondenti immedia1

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(1) Nei paesi rurali con forte emi grazione verso le città si ha frequente occasione di curare di queste tuberoolosi mrusicherate; perchè molti dei reduci dalle città giungono al villaggio malati di tutte le forme possibili di tubercolosi, senza sapere di essere tul:-ercolosi. Spesso guariscono contro ogni pronostico del medi.co, e guariscono 0QIIll apparenze cosi floride che essi si creclonlO au torizzaiti a considerarsi c-0me p[ù forti degli a ltri . (9)


14ro

IL POLICLINICO

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tam.ente ad ossa, tendini od organi. delic.ati suNOSTRE CORRISPONDENZE. perficiali, fino ad U11. buon centimetro di profondità. C:ome funzionano alcuni servizi sani&arl in Franda Per esempio in una ischialgiia ribelle a tutte (Insegnamenti che se ne possono trarre). le cure mediJCament{)se e fisiche ottenni un buonissimo e rapido successo con una energica terRelazione del dott. EMILIO GREGO mocanlter'izzaZJibne di u1n1centinaio ( ! ! !) d;i punte teDJente medico, dirett. deJ.'la ira. Sez. radiol1o gica di fuoco alla nati·c.a ed alla faccia posteriore defila C.rooe Rossa Italiana. della coscia affondando• l:a punta rovente fino a sentir mancare la resistenza della pelle che a11a IL SERVIZIO RADIOGRAFICO IN GUERRA . natica è assai robusta. Dopo la cauterizzazione si applica una me4iLa guerra, che colse la Fran:cia alJ 'improvcatura asetti.ca asciutta oppure spalmata di un viso, trovò disorganizzat'i .tutti i servizi sanipo' di vaselina borica, ed in pochi giorni le fe- tari. Pu:irm1sSiimo frra questi queJJlo rad~ografìco. rite sarann0 guarite. Non si ha quasi mai r eaI moti1vti di tale ddsorg1a nizzazi1ol!le fn·r ono dJue. r. Mancan,za di' istrumenta.rzo . La Direz1oìl1e zione fel:1brile. Le ferite più pr()lfonde dànno talora un po' della <e Sa.nité MiiUit:ajLTie » nr01n sii era rres·a ragione di secrezione siero-sanguinolenta ma non du- in tempo di ·pac.e dell 'i,mportarnza deilla funzione rano pi.ù cli una quindicina di giorni, ve11ti al eh.e in .g uerra doveva ass1u me1re la radl.01g ralìa : massimo quam:ti ?-ppunto .nre ocoorrono al meclko non era perciò, allo scoppio delle ostilità, ipr01Vper cominciare la sua opera di persuasione. vista èLe1·1'ar.mamentario necessario. D'altra parte Si spiegherà al p.a zienté che la malattia po- i ·rif,01r•n:i.m1enti 1era:nlo difficili perJC•h è anche le mitrà essere, anzi sarà probabilmente piuttosto glli;ori fa:bbric'h e 1f ra'DJC'esi di aipparecch i e1ettrolunga, e si passerà a suggerire i mezzi che de- med~ cli DJOn erano .pronte aid una .p roduzione ,1ono impedire il ritorno di disturbi sitnili :i sufficiente:, datai ancor più la mobiJl.itazi.one avquelli attu ali. I consigli insisteranno sopratutto v;enuta nelle maestrainze. sulla igiene generale, sul genere di occupazioni Alc utnti accessori necess.a.nii poi, o~ i tubi di cercando di eliminare 0.1 surménage J rSIU<lla rego- C·rookes, erano .p rima della guerra quasi esclu1.a·r izzazione della alimentazione, ecc. La vita ffi,v amente itt:nipmtbati 1daJ.l 'estero1 e specialmente della campagna è sempre la migliore delle me- dalla Germa:nda e pe·r.aiò ma.m va110. dici.ne in tutti questi casi. ·2 . Mancanza di pers<>nale tecnico . La mobiliCol mio inno alle punte di fuoco non pretendo tazi0tne farragi.nosai, i.m prw visa deù corpo sanidi aver detto qualche cosa di nuovo, ma ho vo- tario, c'astrinse (i ClùlD.ponenti d4 quesito ad ass.uluto ricordare un metodo vecchio, forse troppo ' mere fu'DZ:Ìonti. spesoo c01Dit.:rarie alla. iattit:Ju!Ciine abbandonato dai medici di oggigiorno, come e alJ.a rompetemza acquisita collo studio e cdn1 la sonio stati abbandon.a ti con eccessivo disprezzo p·ratiica. N·e venine in conseguenì'Za ch,e, mentre molti dei vecchi sussidi empirici che pure han- si procedeva a sopperire alle deficienze dell 'istr.u1no spesso una indiscutibile efficacia curativa. mentario, ci .sti. aooorse clw cmalntava il persooa.le Contro la tubercolosi i sussidi non sono mai tee.nito addestrato, perchè era stato adibito ad troppi : essa si .p resen1ta ISO'tto ta-nhi a·s petti, che .ailtrii incarichi. noi dobb'iamKl moltiplicar.e gli espediient'i per Col progredire del tempo, a questi inconvefaire argine in ogni direzione contro il suo afV\aJil- nienti ci isi accinse a porre riparo: r 0 interusifizare. cando la prod'tl.zionoe: 2° richiamando alla loro funzione i radiologi, sia civili che militari, desiPremio semigratuito gli abbonati "Pollclinico,,: g1nati ad altri incanchi, da:ndo a questi l'onere di creaire degli sped.aJ·isti fra il personale di a c;sistenza. 1

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ELEMENTI DI ODONTOIATRIA e di protesi mascellare e facciale ad uao del medlol e degli studenti di medlelna del Prof. AN G R Lo eH I A. V A. R o della R. Università di Roma con prefazione del Prof. F. DURANTE.

Seconda• edUions, in commercio al f!t"Bz:o di L. 10, pl'r ~li a soriati al " Polidinko .. sole L. I franco di porto. Per riceverlo prontamente, inviare cartolina-vaglia al Prof. BNRIOO MORELLI • Via del Trt•one, 46 Roma. (10)

L 'esperienzia1 di U!n anno di gu~·ra dimostrò in Francia come ~rn Inghilterra ed in Belgio t\~ari . . . pn~1po.:

r La radialogia 'IlOtn è um. ellettnento suss1d.iiario della chirurgia di guerra, ma parte essenzial e fondamelnrtale della stessa. Irufatti, in tutti o-li a tti fl'T)erativi \Olti alla ricerca. ed all 'estrazione deil prùietti.Li, la mano diel ch1rugo deve es0

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SEZIO~E

sere gru.idata d.a l .n adiologo aJ. quale u.n icamente risale' ;c osì il merito dellla esit razione itap1da e sicura, qu.amto la colpa in caso dtt. inisu~so. In altre parole, con la radiologia di guerra fatta mercè metodJi esattii.1 e razionial'i si è add•i.vienuti ad rmo spostamento niella responsabilità dell'esito delle o·p eraziani c hirurgiche , dal cliirungo al rad1ologo. 2° Mentre l'esame rax:lios.copilco e radiografico eseguito aODl mezzi ·ed apparecchi idolniei, con scrupolosa e minuziosa esattezza, dà risultati veramente 1brilla11ti!, il.a 1tadiosc l.ipd.a e la radioginufia, eseguita con sistemi furuperfetti, ao1n iaipp.airecc·h i dli fmtutna, sii è rivelata .non soJIO inS1Ufficiente, nia spesiso danloosa, traendosi con essa in iganno il 1c hirungo, che opera aù1a ,~ieca, a seg;u~to di indicazioruil radi 0 logi c1 he che SJ(}fllO 11 più delle volte 1errontee. 3° l;e ricerche radiologiche sono n eoossarie i11 tuttli i momenti ch e traivers1a iJ. /ferito dall'istante i11 cu1, <Ì'opo esSlere stato raccolto, è !brasporlato al primi01 posto di medicaziJolne, 0J quello in cui, tr.a isferito or.mad neglri. ospedali dl de1 genza del friùnte o 1delle retrovie, può ;ejSSere sottoposto alle operazioni non ·p iù d'rurgenza, ma di elezione. Og'Illi posto sanri~ario ove si .p uò operare, quindi, tainto per n1ecessità urgenti, rilg uardia1nti la conserv.aa;ioll!e della vita, quantoJ per opp ortullli1tà chirurgiche, inerenlti alla OOlliServazione del~ la funzion,e od anche d ell'est etica, deve essere fornito di un armamentario radioilogico, e di p1ersonale compet ente. 1

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* * * Date le sul esip1oste premessie, di·mostratesii. vere in quest'ainmo di .p•r-OiVa doloroso, si provvtide e si provivede in F .r ancia grad'Ulallmente a dotare ogni centro ospedaliero delle retro~ di funpia.nt1 fissi coan:pleti, faeendo ta1e dotaziom! ni001 in via accesi.soria, ma ~n via fondamentale, iiin uno 0011 le altre dotazioni di sterilizzazio·rue, di sala operatoria, iecc. Nei ~entri 1ove gli osp1edaJi sono 111rumerosissim1 e -v~ici:ni, con un solo impiain.to fisso ·s'il s1b riga i,l 1avoro di !V'a ri ostpedali trasportandù , in caso di bisogno, ~l m.ai1aJto all 'a1ppar1eccl1ito , anzi1chè questo a quello. Anich e tale siSlte1ua ,.a però scompa.riendio, m entre tutti gli OSIJ?ed.ali .p rocurano di an111ni["s1, del piroprio .a•rma.anen.tanio e - c iò ieh e è ·p iù difficile del· propri10 personale tec.nilco. Ma fin dalil 'jln:izio d el[a guerra però ci si accorse che non bastava che ·gùi ospediali dri. risennar delJe retro-v~e fossero muniti di un armamentariq radiogr.a:fico : si v-ide qualli jlln,m en.si benefici si sarebbero otteln/ulti Sie gli o.sped.ali del fronte arves sero potuto ess~ pure usufruire della radiografia. 1

PRATICA

Madame Curie per prinna vide e ten1tò la p.rova mont.a11do sop11a1 a utomobili. da turismo degli 31piparecchi ooo cui ,e ra possi1biil.·e almeno praticare degli esami radios~op:ici! sufficientemente esatti. Il tentativo d el la Curie, n-otn pratico nini sè, valse a dimostrare che ,La cosa era tanto .utile , che valeva la penia di 1s tudiairla a fondo. Si addiveJn}ne così alla costruzione di ''ettw:e automoblili radiografiche, coin.tenenti impianti sempre più perfetti e c-0lle qtUla.11. è possibile esieguire qilllQunque ,mfi1nuta ricerca s ia radioscopica che radiogra:fìca. Tali v·e tture, in nu•m.ero siempre crescent e - ve 11e sono oggi in servizio Ìtn Frainicia oltre un centilnraio - sono ad.i,b ite aili sei-Wzio d elle am1bulanze e degli ostpe<la,la del rrronte di prima e di seconda linea. Esse sono pa:ovvtiStte oltrechè di nn macchina.tifo genieratore di <-"'- ~r­ rente e lettrioa-, <li 1.lJ11 .laboratorio fotografico completo, perchè la pratica dimostrò che , i:n guer:ra, la ra<li~C'opia può servire come sussidio aJla radiografia, ma1 com,e :fin.e a sè stessa. _t\ c.iasculDJaJ di q1t1este vetture viene as.Steg.nato come 6ede urn, centro c ui di r eg0ila dovrebbe far sem.p re ritorno la S!e.Ta l)C-1!' essere pronita alla eventuale chiamaita del gi.u.rno s.uccessi vo dii un'altra unità osip edalilera . Quanto più cresce il numero delle vetture 'iln servizio, tamto più diminuisc'.e il raggio d'azioruei di ogtnd vettura s ingola, rendend'Olo più :iintensirvio e proficuo. Ai1che a q uiesto riguar:do la t endenza attuale è v olta a dotare ogni si ngola formazione chiruTgiiiC·a deJ f.rOlllte del proprio i1npianto mdiografico mob'irre, sia col mezzo dell:e- jormations ch.7rurgicales .di cui terrò pariOJa. in altra parte di questa relazione, sia co~ quello de lle for1nations Ylarci1le. 1

* * Le operazioni radiografiche e radioscopiche si ssvolg-0i110 quasi ovunque orm:aci. coil sus15~dio di personale tecnico competente, non con radiologi IÌ1np1'ovivisati. Ta•nto gli impianti fissi che gli illiltPia.rtJJti. .mobili (abolito ·ed eli1nilnato tutto l 'a.rmame.n tario antiquato ed imperfetto ch e specialmente nei prilmi t empi della guerra era stato messo in u so) coinstano i:n g.enene di appairecchi 1b en fatti e ben studiati, prevalentemente della casa Gaitffe e C. di Gallot (iniella maggioranza), della cas.a Drault (adottati specialimenite dagli :iinglesi), d ella casa Radiguet e Miaissiot. Tali apparecchi, in ispecial miodio quelli d·i Gaiffe, che è foirnitor.e 111!ttlco. deii Governi frances.e e belga, hainino dato risultato ottimo, sia per .precisione che per durata. SolllO esatti, ed è poss~bi1e fuir con essi qualulnque esame min'Uto. (TI) d


IL POLICLIKICO

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La gue rra atuu.ale ha segnato il trionfo della radiografia sulla radi.osoop>ia. Stabi lita l'esistenza della Jesione colha radiiOscopia, si procede semipre all'esame radlogran0 01, sia ·p er fi.s1Sare i limitii della lesione se si tratt[ di .fratture od altno1, sia per designaire esatta mente Ila localizzazio.ne del prdiettile o d·e l corpo 1esitr.ainieo, 1Se esiste la permanenza cli questo ie. se sii <lie ve procedere all 'esitrazione di esso. Tra la ridda di m·e zzi em:pittici e geometrk1i Yolti a .localizzare i 001rpi estranei è stato orma1i in Frainciai adottato dalla pairte più colta dei medici radiologi e dci chirurgi più valenti, :i:l compasso di Hi.rtz, med.ioo militare dell'Armata. L'esattezza de·l compasSK> di Hirtz è vera.mente prodigiosa. In una statist·i1ca. di 1800 ricerche deglril 1o spedali dli _i\.miens :non si ebbe un solo caso di .er.rore. All 'Hopitail Coc-hia:iln1 di Parigi il dott. Menard, radiologio di alto valore ed apostolo del 00t111passo di Hirtz, su ,-arie migiiaiia di operazioni :non una isoLa, vol·ta. ·e rrò .neJ design.ar·e ,al chirurgo la VÌ!a che doveva segui~e per raggiung.ere 11 1p11oiett'ile, di cui seppe· indicare la posizione 1esatta e la p.rofon1clità. ' La superiorità del co1npasso di Hirtz su trotti gli altrt metodi tentatl', consiis.te in ciò che col com passo di Hirtz si insegna al chirurgo non soltanto l'esatta. localizzazione del proiettile in un pu'Thto, ma in una serie di punti .e di linee, i1rr modo tale cl1e il chti :rurgo ipuò scegliere la più facile e sicura via per aggredire il corpo estraneo, avendo sempre tracciata la ·più certa indicazilo ne del pooto in eui il ·p roiettile si travlci.. Se il chii1rur.go non rinvienie siubito ,;1 proiettile, c'è stato errore da parte del radiologo; chè !>e questo ha bei1 lairorato, og.n i errore si ren1de im p·o ssibitl e. L'opera clel chi.rurgo viene perciò e•111orm.emente semplificata. Egli, su11e 'i•n.d1icazio1ni aviute e puirchè sia asa:stirt:o: dal :radiologo, ha libera scelta e può in breviissimi m1nut'i raggiungere il suo obbiettiv-01. Il radiOtlogo certo ha un counpito p'iru. arduo e più lum.go, ina è indubbiamente prefer.iibile fare U'll maggior lavoro a tavoli11ù, qua11do tale lJai\ ' OTO può abbreviare dell'8o % quello che si deve oO!lllpiere s.u l ieorpo del ferito. La pratica del compasso di Hirtz, ohe sembra d1iffi.cile e rom•p licata alloa.ichè sO. studia in teoria, può essere 1a1ppresa in dJue o tre gi-011nri be11issimo da persona che, cono.scendo già la ir.adio1oO'ia in oo-e11·e re, ·v·e da altri usare il an.elbodo ~n parola. Il dott. ìvienard istruì nel '~gere d'i pocbi 1nesi decine di medici nell'uso deJ. con1passo con cui \•eno·ono ormai operati veri prodigi. o . \ :'ie ppiù si va diffondendo il compasso dt Hirtz, tanto più cade 1'uso dell'elettrocalamita

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vibrante e di .t utti gli altri metodi di loca.l1izzazi01nie dei proiettili.

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** * perciò, nei

Rias:s.ume.nc1o servui radiografici di guerra, la esperienrz,a ha itnsegnato i·n Francia .quanto segue : 1 ° Il · S!erv'izio radiog.ra:fico, parte essenz~a1Ie, 11J0n 0ompLementar.e del s.e nfizio chirurgioo, deve tr&va-r ·p osto i·n oglri fornn.azi10ine sanitaria ove si op.er.ai, tanto 1i.tn q nelle in prossci:mi tà del fronite, oome in q·u ell e delle .retrovie. 2° Fino a che ta1e servizio non sia installato i.n og.nà singo1a fojr.m aziione sainritaria, si può provvedere al siervizio radiografico di varie formazionJ colla isntuzione di •vettu.re aiutoanobili radiografiche. Cias.cu'Da di queste mon deve avere un troppo grande raggio di .aJ..i-011e per poter adeg·111aitamente svolgere il proprio oomp'ilt o. 3° Gli impiant<i racliografici pr.Oivvisori ed impr.ecisi, debbon0 essere aboliti, come dan.n osi, essen,d o preferibile 1non eseguire a1wna iindag'ine radiografica, ·c he esieguirla oon an1etodi insufficienti ed inadeguati ohe traggono in errore l'operatoire. 4 ° Il personale 1addetto ai servizi radiologici deve essere esclusivo p.e r essi ed a.cconciamente specialiizzato. Ogni impianto radiologico i1n1 funzione d·i retto da ti.no specialista può addesrt.rare u.n cert0 nJulmero di med.iJci che potrainno in seguito dirigere a1trll impianti. 5° L'esa m.e rad1ioscopio0t <lieve servire come sussidio dell''esaanie radri.ografìco, non come fine a se stesso. ~t\Jn,z,itutto il lieve onere eh.e derilva dalla lastra fotografica che· .sii consuana più è laa-garrnente com.p ensato dal vantaggio che risulta dal fatto che con taJe metodo rimane la storia grafica: del malato. È sempre necessario, poi, 111sare la rad:iog.rafia. qll'ando si tratta di localizzazione dii un cprìOiettile. I metodi stereoscopici debbono l!asciare il campo a metodi di 1indagiine più. precisti e che siano di 1Jera guida al chiriirgo anche durante l'atto operati1JO. 6° Il rompasso di Hirtz è 11 metodo più s'i.cu ro di local'i!zziazio.ne dei proiet!tilri. Risparmia al chiPurgo del lavoro rinutile; al paziente dolori e lacerazioni e\ritab'Lli. È il metodo che, con certezza rnatematiica, lascia al cb.Jir.u rgo 1ai libera sc·e1ta della •·viia di .accesso del pro1ettile, in q11anto rul ieorpo da 1e str.arre si trova nel 1punto precis o che il radiologQ indica. 1

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IL SERVIZIO DI EVACUAZIONE DEL CAMPO DI BATTAGLIA E DEL TRASPORTO FERITI.

Chi llegga il rapporto <li M. Giuseppe Reinaeh, relatore della Commissione superiore consultiva del sen izio di .sianità, reLa.zione pubbli1


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SEZIONE PRATICA

cata i~l 2 marzo, sd. può formare un concetto sufficien1teanente esatto degli errori là cOIJll.llllessi nei primi tempi della guerra, per ciò che si rife.tisce al senvizio di evac11aziil)DJe del campo di battaglia ed ia-l trasrporto dei ifieri:ti. Vedrà quanto è stato f1artto per riparare a quegli errori; quainto ~i può apprendere noi dall'esperienza dolorosa dei nostri fTateùli d·i lotta. La durata dell:a mo.de:nna baittagli:a, la difficoltà <li liaccogliere tosto i oaduti sul cam·p o ad onta degli sconnsciurti eroismi dei medtici e degli iln~ennieri e dei portaferiti, 111 nrwmero spesso impireveduto ed rianprev.ed'ibile dei colpiti, resero ardou fin dal pr.inoirpi(> il probliema. È <lato di fatto inoppugniabile, ch e complicazioni mortali, mutilazioni disastrosie p·e r il ferito e per Ja società, sono tainito meglio e ta,n to più spesso evitabili qua·n to p·i ù p:ronto è il soccorso. Era obbligo perckò, e i francesi.i lo c'Oanp.resero, studiare ed attuare tutti i mezzi più ic10'Ilei aJla rapida evacuazione del c.a mpo idi battaglia eid al ip1ronto tras,p·orto d eii feriti ·più g;raivi n-ei primi posti di m edicazione, dei meno g ravi nei primd ospedali dell,e retro,vie . Si com·pre,se fi1n1 .dahl ~i·niz,io ch e i tre,nti. sanitari (in Fraincia !n;on: esisteva'llo che in mù.n.imo numero dei treni sanitari modello come quelli delllat Croce Ros:s.a e delU 'Or.dilfle di Malta) non pio'tevano rispondere allo Steopo perch è: 1° Be.n 1 d ifficilmente i tren·i potevaoo giungere fino :in1 prossimità del campo di battaglli·a . 2° I treni, per la loro stessa carartteris tica cli dover .servire al trasporto cumulativo di molti feriti, toglievaino al servizio kli necesS<JII"ia auton-0mia, 11on potendosi f.a:r muover<t un treno con pochi feriti ed avendosi naturalmente la promi~uità d.e·i colpi'ti gravemen1te con feriti leggeri'. 3° Essendo sicau-si 1i. treni ·s anitari ad hoc, arvevasi dovuto ricorrere a due tli.pi di t reni entrann·bi di fortu'11a : iailcttni tr.eni da via1g giatori sommariamente tra&formati, ed altri t reni ahe nel vi·a ggio d 'an.d ata avevano sei-Vito al rif'Otrnil1Wnf to e .che al ritorno, adattati con giacigli di pagld.Ja:, servivano, dopo som maria di5itnfezione, al trasporto dei feriti. O.e-correva inoltre sem p·r e prov:ved'e re a 0011t d.u rre i colpiti raccolti sul campo d1l battaglia al treno che, s pecia.l:mielnte ,per i trerui sanriJtari propriamenrte detti, pr()IVVtisti a111che del va.g001e cucima (l'armata. fu--am.rese ne possedeva 19 offerti dalil.a città di Parigi e qualche altro donnto dail Sindacato della stampa), nOD.J :anrii\73.vank:> fino al ·.fu-onte anche per non intralciare, coni uin. movi:men to ferroviario su ssid1fa.rdo, il movimento ferroviario d~ rifornimento bellico ed alimentare. Si vide così che pur conservando ai trenli il compito di evacua'fe i primi spedali del fronte da.1 f.eriti leo-o-eri o da q1ue1Ji che miatll mano bb

per virtù de11e cure ot~nute dlitven.itw.11J0 suscettibili di lttilnghi maggi in ferrovia, il quesito del t rasporto de11 feriti. dal campo non poteva essere risoluto che d:a a'litomobi.Ji a:mb.u Janza, nel maissimo .n,umero p.ossibil.e. Si era fissato da pp·r ima, il numero cli 24 a 30 per Corpo d'atTOJa ta ; la Commissd.one conJStUlt~ va nie propose 60 come mi111mo, salivo ad aumentarne ril mumero 1i n1 piroporzione d ella possibile prod1uZJione indusit.riale . . L'automob'ile aveva il ·va1ntaggio d·i poter raggiungere quasi i1 campo di battagJia, di essere autonoma nei swoi m.o'Vi.m enti, non legando tinsieme l1e .oortil di feriti delle più diverse entità. _L\.ccresci111to il numero delle autoanoblli am bulanza, diveniva dhiarro, più semplificato ed evidente il compito dei treni. Quesi:i dovevano sfollare le formazioni sanitarie del fronte partendo 1d:aJle pirime stazion~ di evacuazione, riiunendo cioè feriti di sim'ile gravità, che avevano · già poituto ricevere tutte le necessarie cure ed afventi, se del caso, già siubìte le pr.ime operazioni d 'uugenza. Si pot è così staibil'ire dei treni sa'lllitari a partenza fissa che raccolgono i feriti dimessi dai vari osp.e dali del fronJte . In q·u esti treni i fr.aincesi, a.m1tt11aes.t rati dalle sofferenze che i feriti dicevano di provare viiaggiando s1u!lle barelile poggiate, istitui'rono dei metodi dli soopeniSi'Olne delJie barelle .s tesse, sospensione che e·vita: i daJn1nà delle .Sicosse brusc·h e . Ma a.Jlo scopo d1 non i 1ntralciare il semvizio fem-oviario·, d5. render:e ·p iù ag.evole, sipeditla1 e meno complicata l 'evaouazione del fronte, mentre si est es.e e si estende 11 tragitto che percorrono le aultomoibili, si dim~nu1iisce qu.ello dci trie·ni sanitari, che sti formano e partono soJtanto dal.le st az.ioni regolaitricli delle retroivie, e 11on più dal fronte. Dopo tenitati'"i di tutti i .g eneri volti a diminuiire le sofferenze dei feriti, atllche nelle automobili ambulanze si adottò universalme nte i,l metodo di sospendere col sussidio di molle elastiche, anzichè di poggiare le barelle . Anche a queisto a.ii1g uairdo f.un-ono tentati tutti i tipi. Ha itrionfato un tipo semplicissimo di sospensione. I manici delle barelle ven1g ono introdotti in anse dti. cuoiQ sospese su barre di ferro parallele al1'a:sse della. vettura. Nell'ansai di cuoio è fissata una molla d'acciaio. I feriti compiono il viaggio così in specie dli amache in cui le scosse v-engono g·r andemiente attutite. 1

* * sivolto in* F rti.ncia iln1 q·uest'a'lllno

Da quanto si è di prova, non molto s1 ha da apprendere noi che già non sia stato .attuat o, che non fosse già stato previsto, a·ncbe ·p•r iim a dello sçoppio della guerra attuaJe .

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IL POLICLINICO

Infatti iaiveva 1 Italia dei treni oo,p edale magtni:fìci e d'i.rei quasi ]lussuosi. Si p,u ò però chiedere se, data l'esperienza fatta dai nostri fratelli di Francia, non convenga anche da .n oi studiare diue mo,dificazioni che potrebbero aittuarsi senm intralciare il serviz.io in oorso. r 0 Il tipo d'i barella unica adottato 'i!n F.rancia dà il vantaggio di p ater teoricamente far giungere al proptiio destlino il malato sulla stesisa barella in cui è stato raccolto sul campo. Infatti la bare1la medesdnn0 è adatJta.bile all'automobile coone al tireno, evitaindo i sucoessivi trasporti del ferito da una -barella till'altra. 2° La sospensione etlas.tiiea deLle barelle tanto ne.i trenJi che nelle automob'i li. Ritengo che la trasformaz~one dovre bbe essiere facile e poco costooa, taDJto nei tremi che nelle automobili già in servizio. Natu<l1.aJmente ]a SOS[>ensione elaistiJca o nel tipo indicato, semplicissimo, o in quello più complesso Meg-Lemeistre, o in quello adottato da Perney peir m~o consi.gliio, 1nelle automobili amtru.lain.a;a che la colon j a 'italiana di Franciiai per iniziatirva di drn Bice Tititoni donò alla Croce Rossa Italiana, d-0vrebbe essere a.ttuato in tutte Je ambula11rre aiutomobil1i di n.u ova -costruzione. Riassumendo, diai quanto slf è fatto in Francia per il trasporlo déi fer~ti è utile ricordare quanto segu.e: r 0 Il servizio del trasporto. feriti sarà tanto più rapido ,e tamrto meglio 1esegui·t o, allio SCC>IP-0 di conserv~re il maggior n'll.mero di esisitentZe, q~anto maggiore è il numero di automob'i li ambulainze d'i cui può disporre .ogni Corpo d 'arrruaita. 2° È utilie, anzi è neoessario, aill:>ttarre ta nto n ei treni .sa111itari quainito '1Je11e automobili ambulanze, la sospeniSione elastica delle ba.relle. 3° È uti1e addivenire alla orea.zidnie di una. barella a misura un.1.ca per ri.sparmiaire ai feriti i.1 st1c0essi\-o trapasso da una barella all'ailtna. 1

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SPEDALI E FORMAZIONI CHIRURGICHE DEL FRONTE.

Abolriiti in Francia quasi fino da11 'inizio della guerra gli os.pedali attendati del fronte (1i6pitaitx de ca111,pagne), come quelli che .non rispondeva·nlo allo scopo, f:urono sost'ituiti da a,m bulanze tutte di u·n modell<!> ururo dli. prima linea come di riserva, di d1visio11e coone d'armata, in oosequio aJ pri1icipi,o dell'intercambiabilità delle am bu1anze medes'i.m e. Queste a.mbullainze furono concepite ed equipaggiate in modo da poter assicurare indifferentemente tutte le funzioni di gran.d e come di piccOlla iehirurgia di guer:ra. Tu11 ora come sem(14)

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plioe complean.enito di siervizio sanitario di reggimento, talora come ver~ os•pedali che si im1nobilizza no se com·p letati dia.i una sezione di ospedalizzazione. Al,c une d1 queste ambul.ainze, funzionanti ad esempio durame i primi due giorni di battaglia, si cQ1Ilpletamt0 in seguito colla sezione di ospedalizzaz'iione e si janmobilizzano coi loro malati sie l'esercirto aroa:n.za; mentre questo vien.e a sua violta seguito da altre ambula& ze simili d'i: riserva che passano in prima linea. Le ambulanze e gli ospedali attendati vennero 1.a1boliti perchè sotto la ten4a si è dimostrato pratiicamente impraticabile ag.n i intervento ehirurgico d'urgenza di alta chi•r urgia, segnatamente per_ qiuanto si riferisce agli intervieln1ti aiddominali. La steriliiz~azione, la necessaria temperatura elevata, non si potevano -ottenere sotto una tenda. Identicamienrte il rùcovero dci feriti si compiva male sotto le tende. Si ·p referì creare delle baracche 'im legno sm.ontaibili e trasporta.hl.Ii con tutto l 'aa-•ma.m entario neces&atrio. In queste baraioche, conveniientemente arredate di appairecchi di steril'izzazione e di tutto un sufficiente 1strumentario1, si poteva praticare anche delle operazioni chiiruug~che di entità. Qua_n·t o alla sipedailizzazionie, in luogo delle tende si preferi usa re qualche 0asa requisita, in pros.s.imità della 11.n.e a di fuoco, o solo in via eccezi01t1ale le tende. È ass·i oma ormai incontrastato che ta.-nJto meglio viene curato u'ru ferito, tanto più sereDJO è 1'andano dell'operatoce, qUlalilto più lontano dalla tartaglia questo si trova. È ovv'ito perciò che in tutti i casi in ou'Ì la vita del ferito non è iin p.ericolo o non .Vti.e ne messa in ·peri.aoao dal tras1porto, si deve portarlo nelle fonnazioni sanitarie delle r·etirovlie. È evidente p·erÒ che quieist e annbulanze; perchè miccolgatt10 i feriti 1più gravi, più bisogruosi di un urgente trattaimento chimrgico, diebbano essere in rondizioni di impianto tali, da poter adeguatamente .rispondere allo scopo. QueS1to sistema cli organizzazione sa·nitaria e questo tlipo di aanb11lamza, per l'elasticità della p·r ima, per il sistema costruttirvo de11a seconda, diede in effetto dei buoni risultati, non ottian i però, perchè la sala d'operazrone, benchè senza dubbio preferibile ailla tenda operatoria, non era aincora perfetta ed i gravi i•ruterventi vi erano di:ffiieili. Il capitano medico Marcile, un chirurgo intelli oo-ente ) stud~ò un sistema di installazione consio-l1 o iato dalla Commissione consultiva, che fu adottato i<n certe f ormations franco-russes e che convenientemente 1noclifìcato è stato già istituito in F111aJDJCia parzia.lmente, mentre si laviora febbrilmente per dotare tutto l'eserc'i to dello stesso tipo di for.m~one SlaJiritaria. 1


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SEZIONE PRATICA

Il Marcile si serve di tre grossi fu tigon.i . !11 uno egli ha messo un completo 'impianto di sterll·izzazione con caldaie autoclavi, gru·ppo elettrogenuco, ecc.; in um a ltro tUJtta la saila chirorgica in doppia parete di tela im'Permeabile e legno completamente smontata; nella terza tutti gli accessori chi1"tlrgici, glfi: aipparecchi radiografici, ecc. GiWngendo a destino, ~Il! ·p oco 1>iù di 11ma ora è possibi1e montare tutto ed incomjnciarè ad operaire. Nella iS:ala operatoria in cui si trovano tutti gli apparecchi di oui abbiamo tenuto parola, riccamente 1iJ.lumi1nata a luce elettrica, è possibile pratica1re qualuinque operazione di alita chirll11gia, .p otendosi spinger.e la temperatura oltre ai 30 gradi, essendo dl pianèito e le pareti coonpletam enite sterilizzabili. Lai Santé Militai re ·p ur lascia,ndo intatto il tipo Marcile lo completò creando delle formations chirurgicales composte di 11 e 12 aattnions aiutomob'iJi ciascuno. I primi due servono per il traspollbo. deltla sala d'operazione ed appaxecehi com.e nella jn.stta.llazione Marcile e gl11 altri ·p er la farmacia, 1Ja bla!n1cheria, i 1letti per 1a sezione di sipeclalizzazione, ecc. Quamdo l':0&pedale è piantato, i ca.mions vuoti, in precedenza mtlltliti di apprureccll'i d:i .sospensione per le barelle, iser.vono ~e automobili em bula11tza .per raccogliere i feriti e tira.sportarli alla f:ornnazione. La sezione Cli ·s ipedal:izzazione viene istituita oolllai requisizione di qualche casa in prossim ità del punto in CUl v'iiene stabilita la. formazione. I ristrultati prartiei otteruut'i con qltl!esti tipi di f011mazione SOllJI) s:ta.ti meravigliosi. Ncl voJgere dd poche ore .si può t.rasferi1:e oon faci:ld.tà dJa un ,punto all'altro non un'aan.bulainza da campo ma un ospedale com:pleto, munito di tutto qruJa1nto '1G. più esige nte chirurgo può pretendere nel su'o completo ospedale fisso. Il cosrto -cOllllpilessivo d:i una. queste jormations chirurgicales (liai F·rancia ne ha già in esercizio unia v1entina) .n on 'Sluipera le 11.re 200,000. A questo r'i!guardo noi no01 possiamo che guardare ad esse con a,m,m irazione, augwrando a.1l''Italia ·di seguire p re&to - al più ·ptr.esto - l'eseinipio delllai Francia. 1

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Parigi, agosto

1915.

INTUBAZIONE DELLA LARINGE E'l'RACBEOTOMIA Pratica ed tmportAmte pubbllcazione <1eJ prof. Francesce Egllll,. Dooente di Laringologia. nella R. Univ~ità di 'Bnrn•. Elegante Tolume in carta di lusso di oltre 800 pagine OOll 4e ft· gare- In commercio L. 8. 60 p ià le apese di e.pedlz1one. Pei noew Abbonati, franco di port.o e raccomandat.o L. 2 .50. Int"4r~ carlolina._f>Ollia uclunNmMte alle nodra .Ammi11iltrariou:

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SUNTI E RASSEGNE. CHIRURGIA.

«lareinoma, slfillde e tubereolosi riunite in uno stesso paziente. (E. KELLERT. ]oumal of the> A mer. Med. Assc.,c., 21 nov. 1914).

La co~ncidenza di due fra le tre malattie sopraci tate fu talora osservata. Molti/ casi si ·t rovano nella letteratura cli lupus ed epitelioma e di tubercolosi polmonare e carcinoma. Assai più ra-ra, l'associazione fra lues e carcinoma è quasi esclusiva cli quei casi in cui tun tumore maligno .si sviluppi su placche cli leucoplasia. Al contrario dev,e considerarsi eccezionale la presenza di tutti e tre i morbi, con sede prima.r ia differente per ciascuno: all'A. noo. è 1tiuscito di trovarne altre osservazionii e perciò pubblica estesamente la storia clinica di un caso, confortata a.nche dal Teperto .a natomo-patologico. Per maggiori dettagli .rimandiamo all'articolo originale limitandoci qui a riferirne le o&Servazioni ,epicriti~he. Si tratta di una paziente che presentava tre distinte malattie: un tumore ·primario nel faringe con metastasi in un ganglio linfatico cervicale ; una tubercolosi polmonare bilaterale ~-ste­ sa ; la tabe dorsale. L'origine dell'irufezione luetica è un poco oscura nega.ndv .il soggetto, donna intelligente, qulsiasi storia venerea : nessun parto prematuro od aborto. ~iuttos.to la forma del capo, la prominenza della regione frontale, una lieve depressione a sella del naso facevano pensare a una sifilid,e congenita, non altrimenti dimostrata . Per. quanto siano riferiti pochi casi di carcinoma e tubercoJosi è certo che fra le due malatti~ non esiste antagondsmo. Moak trova il carcinoma presente nel 6.6 % dei casi cli tu·b ercolosi atti va., ·Lubarsch nel 4.4 % e Mc Caeske:r nell '1 .4. Esiston·o singole osservazioni di tumore maligno i1n sorgente sopra un 'ulcera tubercolare, ma assai più ooonune è l'associazione nell'esofago nella laringe nell 'i.n.tesitino. Così pure è f requente la coml::iinazione di lupus e carcinoma. Alcuni autori hanno sostenuto che il bacillo tub~rcolare e le sue tossine hanno importanza nell'etiologia del cancro, ma tale relazione non è chiaramente ddmostrata. Dixon, Smith e Jose in base a esperimenti sugli animali concludono che bacill-0i e tossine possono stimolare i tessuti epiteliali. Ora, se è vero che un'iperplasia epiteliale può esser provocata dal bacillo tuber(15)

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IL POLICLIN ICO

colare e dai suoi prodotti, siamo èen lungi dalla dimostrazione che questi possano produrre un neoplasma invadente. Se così fosse dovremmo trovare il ca11cro assai più frequentemen.t e associato con la tubercolosi, e più comune nell'età giovanile. La sifilide è malattia frequente e pure la srua combinazione col ca.rcinoma è straordinariament e rara, come risulta dalle statistiche di Wil . liams ·i l quale cita 11 caso di Turen ne che inoculò l a sifilide sugli operati da poco s perando con ciò di prevenire una recidiv:a del tumore. Lang d'altro lato afferma di aver osservato infiltrazi o.ni .siifilitiche ch e si trasformarono in neoplasmi maligni: egli crede che le tossine luetiy ch e possain10 indebolire l'organismo, il quale è più rapidamente invaso dalla neoformazione cancerigna; e crede ancora che le infiltrazioni sifilitiche cutanee costituiscano un terreno1 favorevole per i bacilli tubercol ari . L 'A. per s·u o conto dice che i1n1 pochi cancerosi ha trov.ato .u na storia specifica di 1ues e una Wassermann: positiva (Huntington H oispital).

sempre interessante determinare quale sia l a lesione comparsa per prima e la su·a influenza sullo sviluppo delle affezionii consecutive: disgraziatamente ciò è assai spesso impossibile. Nel caso riferito. l'infezione luetica do1v eva datare da un·'epoca assai anteriore alle altre due· la tisi doveva essere insorta abbastanza rece~ teme.nte poichè la perdita di peso risaliva solo a pochi .m esi indietro; i sintomi laringei si svilupparono ci.rea tre meSti prima della morte sicchè 11 tumoxe fu. probabilm,e nte l'ultima delle tre m alattie. Questo e gli altri casi analoghi riportano in campo la questione della frequenza di due o più malattie in pieno siviJu ppo s·u llo stesso paziente. L 'A. è propenso a credere il faitto meno raro di quanto comunemente si sios,p etta. Cosi ilio e tu·t ercolosi .riunite non costituiscono una os· servazione infrequente: Osler trovò all'autopsia lesioni tubercolari 1n el 5 % dei casi di tifo. È comune l'associazione fra almeno due delle seguenti malattie 1: febbre gialla, dengue, mala · ria, amebiasi. Poco tempo fa all'Huntington Ho· spital di Boston l 'autopsia di un caso di leu~ cernia m iclogena rivelava la presenza aoche di tubercol01Si peritoneale com ascite. Non deve dun· que esser tra.SC'Urata 1'eventualità della associa· zione di due malattie e non ci si deve sforzare di ricondurre sempre ad un'unica diagnosi tutti i sintomi riscontrati su di un paziente. È

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L'istogenesi del cancro dello

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stoma~o.

(W. CARPENTER MAC CARTY, Th~ Am. ]. oj t he med. Sciences, apr. 1915). . È opiinione comune che il carcinoma gastrico

insorge sopra residui epiteliali postnatali, che si suppone esser presenti o nella base del tessuto di cicatrice, o nella submucosa dell'ulcera gastrica. ·Poichè questa veduta è affatto t·e oretioa, l 'A. 'S Ì crede in diritto di pxesentare brevemente a lcuni fatti re~ativi all'istogenesi del carcinoma gastrico e alle sue relazioni con l 'ulcera gastrica. Le ulceri croniche semplici dello stomaco non hainno m.ai presentato, nell'esperienza dell'A., a:cun residuo epiteliale visibile, che potesse scientificament e esser defin ito anteriore alla nascita. E neppure egli ha visto dei residui epit eliali postnatali nella mucosa, submucosa o base dell'ulcera che fossero composti di epitelio atrofico 0 di, te~suto carcinomatoso vero e ·p roprio; quest ultimo essendo pres,e nte alla base ·o nella sottomucosa solo qwando v 'era una estesa invas·i one della muc0sa. Nell'ulcera cronica sem plic.e si tr0vano frequentemente le ghiandole composte di cellule a colonna o cuboidali, regolannente disposte, con muclei rotondi od ovali, quasi sempre delle stesis.e dimensioni e situati vicino alle basi delle cellule. Queste sono nettamente distinte dallo stroma, che consta di fibro1:1lasti, di fibroblasti d:fferenziati, e di alcuni linfociti : il tutto forma u·n quadro istologico che assai difficilmente si distingue dalla 1nucosa gastrica normale. Da questo aspetto a quello del carcinoma esi stono vari quadri intermedi1ari i cui estremi sono nettamente differenti. Le cellule epiteliali delle ghiandole in alcune ulceri perdono la loro forma cu,b oidale o colonnare e la regolarità di dimensioni e disposizione : divengono ovali o rotonde e i nucleoli si fanno più ampi e distinti. L'origine esatta di queste cellule è attualmente sconosciuta poichè nella ghiandola gastrica non vi sono due tipi di cellule normalmente presenti, come .nella mammella, ·nella prostata, nella pelle, negli organi cuta•nei accessori. Uno strato germinativo di <.'ellruJ.e o un .focolaio germinativo non è shl.to ancora soddisfa~entemente dimostrato. L e cellule che si trovano frequentemente, del resto, presentano un quadro morfologico non differenziabile da quello che si vede nell 'iperplasia epiteliale secondaria i n altri organi, che hanno uno stato germinativo, il quale è l'origin e delle cellule cancerigne. Vari gradi di modi:ficazi-0ni morfologiche intraglandolari ISODO trovati 1


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SEZIONE PRATICA

sui bordi, :fi.110 a che le cellule di Yengono affatto simili a quelle neoplastiche. Qua·u do si ritr-0vi un t ale stat o di cose, delle ricerche accurate frequentement e dimostrano una zona di demarcazi0ne fra la glandola e lo str-0.m a e in queste possono osser:rarsi delle cellule epiteliali : quest'u ltimo aspet to è dalla tnaggior parte dei patologi accettato c0me criterio istologico del cancro. Quando· quest o è definitivamente presente nella mucosa o negli a ltri strati dello stomaco, le cellule intraglandolari presentano sempre quel1'aspetto che è stato descritt o come iperplasia secondaria in a ltri organi. Da un pu.nto dii vista etiol'ogico l'A . n-0in viede obiezioni per definire tale stato come iperplasia s·econdaria nello stomac0. E' evidente ch e l'istogenesi del cancro nello stomaco presenta ana1ogiru con quello della n1ammclla, d ella rpr.ositata, della pelle, con l'unica eccezi0ne che lo s trato o foco1ai o germinat i v0 non è st ato ancora dim.o' strato, condizione che differisce dall'iperplasia epiteliale primaria negli organi ora menzionati. Nella produzione di questi stadi, apparenti di iperplasia epiteliale, qu.alunque sia la e.a usa irritante, estrinseca .o intrinseca, v'è u·n apparente ten~'ltivo da ·p·a rt e delle forze naturali a riprodurre l'aspetto epiteliale delle glando1e. Questo tentat ivo n on riesce a differenziare completament e le cell11le dal quadro coincidente dell'iperplasia secondaria, l e cui cellule differiscono da quelle del oancro solo per la posdzione. Da questi fatti appare evidente che la cellula cancerosa gastrica trae origine da cellule iperplasitich.e intraglandolari della mucosa e ra·ppresenta uno stadio terminale maligno di un processo di iperplasia delle c.el],u].e 1n1ormali. i\. SEBASTIANI. 1

MEDICINA.

Il fremito arterioso, nuovo fenomeno clinico, segno di sofferenza aortica. (CATTANI.

La Cli1zica medica italiana, 1915, aipril1e).

L' A . descris:se, nel 1904, sotto la de11oani n1a~io­ ne di fr.e1111,ito arterioso o polso 7Jibra'nte un fe11omeno di cui 1e s.uccessive osservazi1o ni gli a,.r,e bbero d imostrata l'importanza quale segno di s.oifferenza aort~ca . Consiiste questo fenomeno 111 una su·per:ficiale vibrazidne delle girosse arteriie, proporzionalie al loro lun1e, palpal>ile .sotto la forma di uno speciale titillamento acoompag.nante il polso. J\ileglio che a:l.tro,·e e.sso si rileva sull )0rteria omerale, ruel punito in cui questa si fa superfida~ (parte ilnìferiore del brac3

cio); ma è anche be11 percettibile suU1a radiale e sull'ulnare, e nelle a.rterie dell'arto inferior•e. • Per distingue•re il freiniito arterioso l ' }\.. dice che bisogna tenere i.1 m:a,Jato seduto, con l'arto completa1nente rilasciato e l 'aiv.ambraccio piegato ad alntg.oilo ottuso srul braccio. I.11 questa posizione, con la mano <les.tra sii. pal pa1 il braccio e l 'avaim1l>r.accio, reer.can do di .stabi1ire anzitutto il punto in c11i: la pu·lsazione dell'arteria è più i11toos.a. Trovato ·questo p111111to, sii applioa1 megli.o la mano, accerchiando l'arto, stringendo e moll,eggia11do, fin1ehè si riesca .ad ap·pt:ezzare meglio i dettagli d ella 1p·u lsazil01ne. ~ SelllJPre bene di striitn)g ere il bra·cicio o ·l 'a1via1n1braccio i11 modio da tenern1e i polpastrelli delle dita a xidos.so e al di là 1de11 'a.r teria. Si a11:1bia anche la pr.ec.aiue.ione di stri.n1g ere la parte accerchiata dia•l lato più basso palpato, .p er aissicurr arsi di eivitare la aompress'io·nie SIUiperiore dei ,-asii arteriosi. Così ope~ar1lldo, se il fremito .esiste, si se11te s u.Ila super:ficie dellia mano a ron.t .atto con 1)arteria pulsante 11n titill]o p11ì O• 1neno intenso, diffon·deintesi a tiutto il tratto pulsante dell'arteria. È un vel1.icamenito vibraiorte c·h e si trorva associato all 'u.rto del.la •p ulsaziooe. In geo.ere, più viga.r osa è l'azionre cardiarca, e meglio risalta il fremito arterioso. Il feuomen.o avrebbe origi·n e centrale, in corrispo1nicleniZa dell 'orificio ao1r,t ico; il fremito ra1ppresentereb.be la trastmissione d·e11a , ·ibraz.i.0ne fonmaintesi niel dett o orificio. . La causa fisiopatologica di produzionie del frerutito sairebte .ra:p~rese11tata dalle alterazi,ocrJtÌ del1'aorta. L 'ana'.ton1i1a patologica avrebbe dimostrato ·costante111e111te lesioni a carico dell'aorita, e i'll ll110tdo caratteristico dell 'orifido 0ortico, con o semi·l unari. 1neno interessamento delle valvole . D'ord1tna.r io tratta·vasi di processi degenerati•vi ateroma.t i·ci e v~re forme i·nfiamm.a:torie, queste specia.1mierute a ootrico delle va1v·ole semilutniari, quelli ·a carico ·c1e11 'orificio, ed estendentisi sia verso l'arco aortico, s1a ·verso il piano di inserzione d·e lle valvole. Oltre questa forma pQ1eJValente, che p uò chiamars~ carn.t teristica, altre lesioni si is·o no t rovate, tutte .però i11 sed·e aortica; e precisamente una singolare ristrettezza del lume aorti«:~o per tutta la lunghezza dell'aorta stessa, .dall'origine fino alla &uddii·yisiione nell'e due iliache primitirvie. Oltre la piccolezza del lume ,-asale, si •n otò altresì oottigliezza delle pa~eti arteriose, ·S pecialmente della tunica muscolare. La alterazione a1JJatomica non è però a:ssoltutaJneute necessaria alla produzione del fremito airt er'ioso, potendo ques.to dipendere anche da un distu11bo funzionale . Esso esisterebbe i nlfatti '.im alieune forane morb.ose del sis tema niervoso, con ,-a·ria·n ti di intensità e di durata, alle volte costia1nte. L'_'\. l'oS!Servò sempre nei casi di epi1

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l essia genlUina; man~ava ~lntvece nella epilessia sintomatica, sri..ochè l 'A. dice di p·oter lo ritenere si•rutomo difterenziale fra le due forme. Non rilnvenne però il f·r emito ariterioso negli epilettici al disotto dei 10 anni ; e ciò egli sipiega CODI due ragioni : o Ja scossa dell'attacco epilettico nei fain'Ci ulli non muta e ·n;on modifica intensaillltEln!t:e e funzi01na1me11te il cervello, op~)ure per l'effett o diellla vi1g.0tria trofi.ca 1'aorta no1n, s.ubisiee alterazioni taJi da costituire le ~ondiz;i\olnd. neceiss·arie a!l1a pa.--odruzione 1del f.rean.ito. Negli stati. di is terismo oon sofferenze accentuate l 'A. riscontrò il fenomeno frequentemente e con variahiJ,e intensità. ln1 sei casi di gozzo ~softa1mioo esaminati dall' A . il fr€JI11ito arteri10,s o esdsteva s~rr e . Cos1tanteme11te egli lo ri.nvenn1e anche nèi casi di 1Sip1a1111cnoptosi.; e, in genere, p.roporzionarle al g·rado delle soffien-enze e alla graività d1ella ptosi; più intenso nei casi · di c0111.comitante dispepstia, astenia,. dima.g ramento. Tuttavia, ·ne11e form.e nervooe, mentre de\re a1t11JtU.ettersi che il fretmito si.a i·DJ 100-Ìgin•e solam·e nt e fu.n zionale,· deve riconoscersi éhie .p iù · tard:ì1 si v·a ·s1babilen·do, g:r ado a grado, una alterazione ainatomi~a dell 'ia.orla. Analogamente, quando il f1rsemito arterioso co1npare nelle forime d'.iì depaiup.eramenito organioo -come ad es . n1elle 1nialattie acute a lungo decorso - ess,o 11ndich0errà pjr esumibi1mente la parteciipazi1ùn0e dell 'aorta .allo stato disitrodico gen erale . L' A . affer.ma l'iunrportainza clinica del f.r em ito arterioso, · gia1cchè esso ·DtOn solo segna.l a la esistenza di uno stato mor.baso dell'aorta, ma anche - esselndood~ constatato che a lle maggio.ri alterazioni corrisiporu:le una itillaJggiore intensità del si n1boma - di rendersi conto della gravità delle lesrioni ·e cle1la loro ten.denz.a a pt·ogr.edire o a regredire . . NeYl 'ordine fnuzionale, il fre1nito artèlrioso esponente seinejologico della sofferenza aioittica - com·pendiereè•b e clinilida.meint e gli :effetti dei perturbarrnen,ti clinici ~n genere, .r iaffermando e con.rf erman.d10 J.e s trette irelazioni fra 1nre uropatia e carr diopatia, tra funzioni cerebrali e f'u'llzioni circola;torie, e reclam a1ndo i provvedimenti igienici e terapeutic i rÌliecessari per rego~a!!e le influenze della vita morale in<li.v id·uale rispetto alla salute fisica. V. FORLÌ. 1

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Il fascicolo di ottobre della 1n10Stra Sezione medica ·contiene i s~nti 'lavori: Prof.ri R . ALESSANDRI e G. MINGAZZINI. St1idrOm e ac1tta di Rayn·a ud associata a paralisi delle ·estremità. 2. Dott. _L\. MÀRTIRI . La malci:ttia di l\aliler-Boz· zolo . l.

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NOTE DI TECNICA. La tecnica di preparazione dei vafcini misti tifo-paratifici, secondo il metodo f)astellani. :fil 11r0to come molte delle «forme infettive ilntestinali » siano dovute non a l bactillo di Et1erth, ma ai p.a ratifici A , B e C (Oa·r ducci) ; e la frequen1za delle i.nif ezioni da paratifi è tale che la vaccinazione anfitifica semplice non riesce a ridurre ilrn misura 1s:oddisfacent.e la morbilità per dette forme . Un esempio dell '1nsuffi.oesnza d.el1a semplice viaccin·a zion·e anti.tifica si è av·u to in Francia dur.ante i primi mesi dJc guerra, dove l'esercito ing1ese, vaccin•a to solo contro il tifo, ha pagato ·u n 1.airgo tributo alle forme infettive i ntest:ll.nal:i' da paratifi.. Pertanto il Castellani h.a da t empo richiamato 1~atteniziione su l'·opportu.n ità di conferire .um.'imn:iunità non limitata al solo bacillo del tifo, ma es.t~sa 1 a i paratifi J a tale scopo egli dal 1905 prepa.r a ·d ei 'Vaccini misti, che furono usati colDJ ottillllÌJ risultati al Ceylon, nel Sudan, ·nel Giappone. La preparaz1tanle di qu.es.ti vaccini s i bas.a su· l1e ricerche del Castellanii, presso il Kruse di Bo,n n (1901-902) : egli riusci allora a dimostrare che U·n animale trattato con1temporaneamente co11 vaccini di due div.et.sii ·b atteri, produceva agglutirui1n·e e alt11i: .anticorpi per ambedue i germi e - purchè di og ni vaccino fosse stata inoculata una quantità m.i.nima 1S1U:fficente - il quantu·ni di •aggluti·nin.e, di anticorpi in genere, ela·l :orati per -01gni germe, era presso a poco la stessa di quella che si aveva in animali trattati con un germe solo. . Inoltre , trattando un con1glio con tre s·pecie - bacillo tiifìoo, bacillo pseudo-di:ssenterico di Kruise e bacterium ~oli - la .q~ntità di ia.1g glutinii111e e di alt·ri .ainiti.coripi elaborati, iper ùioond. genne 0n on era molto inif•etiore a quella che si .otteneYa negli .animali di !Controllo, t r.a,t tati co.n una sola di dette sp·ecie. N ell 'u·oimo ha poi potuto usare con .esito -soddisfacente va.ccim per quattro specie b atteriche, quale 11 'Vaccino misto tilo + paratifo A + paratifo B + colera (oppure febbre nialtese) . È quindi utile diffondere anche fra noi l 'ttso di questi vacci.ni e però 11 Porcelli Titone (La Rifornia. 1ned., 1915, n. 15) 11e e~ponie la tecnica di preparazione. È necessario scegl1iere ceppi di germi che si siano dimostrati molto atti,Tj come generat ori di .a1ntigeni e questa capacità può essere misurata dalla capacità di fornire agglutinine o - in modo pi.ù grossolano - dalla facilità con cui i gern1i si aggl11tina110 i11 contatto 1

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SEZIONE PRATICA

con si.ero specifico. Le coltu.ire debbono avere 24 ore d'età. Si ustno colture in agar o tin brodo; preferibili le prime perchè la soluzi·one :fi.siologioa , in cui i germi sv:iluppatii.si su la patina vanno s10.spesi, •provoca una minore reazion'e locale che 1n10n il brodo. La preparazione dei -vaccini misti 1s'inizia co.ni quella dei relat ivi vacciD:i semplici, i quali vanno m.escolaJtì tl,n secondo t empo; il metodo è diverso a sec.c1n.da che il 1ma.teri1a1e vaocimco viene fornito da coltu\re 1n1 agar o itD! brod·o. a) Le patine .b atteriche su ~ar v1e ngono sospese iln1 s·oluzione :fi.si.ologica sterile alla qualie, primai dell'uso, s'è aggiunto 0.5 % di fenolo puro. Si versano dn un tubo contenente la coltura ii.n agar 4-5 eme. della detta i.s:0luzi o•ne sali.no-carbo1lica e, mediante l'a.n.sa di platino, si staccain10 i germi da.11 'ag.at!' e se ne fa una sospensione umiforme . Il liquido dii' l.avag:gio della prima coltura va success1i.vaemtn1e adoperato per il lavaggio di altre tre colture, a r.endere elevata. la con1centr,azione de~ gèrmi in ess.01. Eseguito il · lavà.g gio dii' tutte le coltuire, :s.e ne raccoglie il liquido, misurandolo esat tamente, ttìll un pallon1e sterile e, dopo 12-24 '°ire, si procede alla conta .dei germi oo~tenuti in· un eme. della sospen•s ione, medianite il contag1obluli d~ Thom•a-Zeiss, procedendo come sii usa per i corpuscoli ros:s.i. Si avverte che occorre lasciare in ~iposo il preparato per ~irca un'-0ra, allo scopo di lasciar depositare i germi al fond·o della camera di ThomaZeiss. Inoltre il n.u1mero dei batteni. VléL riferito a uin: eme. d:ella sospen!saone e perciò la cifra, ottenuta mediante il oalcol•o, che servie per le etnazie, la quale è relativa a un lnmc ., va moltipliea•t.a per mille. Conosciuta la concentrazione deli: germi nie lla sospensione biatterica, questa va diluita con la soluzi•oine salino-carbolica, in· guisa da ottein~re u.n:a1 co11centrazione pari a m•i.lle miliionì di germi per eme. Ogni vaccino semplic.e, dopo la necesisaria diluizione, va tenuto per 24 ore a 20°-25° e poi se ne prova la sterilità facendone deglli. innesti in agar o in brcdo. Const atata la perfetta s t erilità, i vaccini si mescolano così : tifo 2 parti + paratifo A r parte paratifo B r parte, onde · in ogni cm.e. del -vacctno. 1nisto .sa11anno contenuti : tifo 500, paratifo A 250, paratifo B 250 m1iliopi. La mis:eela dopo essere stat a agitata, v.i'en·e ripartita in fj,alie tte da .uln• eme., che 'van•no conservat e in up. àmbiente fresco e •O.Scuro . . b) Allest~te le brr,docolture di tif-0 e d1ei. pa11a.t ifi, semi11and.oi due ~nsate, . da un'agar-coltura, per tubo, dopo 2~ o re dti. sv.i1ttppo a 37°, si immergono le colture · ~ · bagnoniairia a .53° per una ora. Quando si scriib taffreddate v.t 1s.'aggi11nge 1

il 0.25 % di lisolo; poi si titola ciascun vaccino in modo che u1n eme. contenga mille .nri.li-Oltl.Ì di germi . La diluizione va fatta con .b rodo sterile, contenente 0 .25 % di lisolo. Flatta la prova della sterilità si procede alla ttnisce1a nelle stesse pr.oporzi'°ni gtlà dette. Per il tr.a:ttamento immunizzante 1Sii praticano 2-3 ini.ezioni sottocUJta!niee al ·l::a:accio, a intervalli di una settiimana ; s'inocula la prima violta da 0 .5 a o.6. eme. di vaccino, la secon,d a e la terza da eme. r a r.2 È bene non usare vaccino vecchi.o di oltre tre mesi. Il ·vaccino .m isto dà una Teazion1e locale e oO'e. 1111erale che non è pi'ù forte di quella provocata dal vacci.no tifico sempltice e n·eil sangue degli individui trattati appaiono sostanze protettive per il tifo, per il paratifo A e B. G. BILANCIONI.

IM:EDIOINA SOCIALE.

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Le lesioni artificiali negli inforttmi sul lavoro. La leg-islazione degli infortuni• sul lavoro ha dato o;igine a lesioni prima sconosciute ed ha rivelato', nel decorso di alcuni traumi, comp!icazioni che la patologia non aveva mai registrat o. La cupidigia di alcun.i operai, i quali, qualche volta, purf:ir,oppo, hanno avuto la collaborazione di medici , ha, con i mezzi più ingegnosi. e sagaci, provocato queste nuove forme morbose, che non tardarono ad essere studiate, con eguale sagacia, dagli infortunisti. Fra questi, recentemente il Sorge, in un pregev·ole lavoro pubblicato nel n . ro del Bollettino della Ca.ssa Nazionrale l1ifortuni, ha reso noto il risultato delle osservazioni da lui futte in uno dei centri più infestati da un simile genere di speculazione. Poichè riteniamo essere òi so·m ma importanza per il medico pratico, chiamato il più delle volte a fare i primi .accertamenti s ugli infortunati, conoscere il qwadro clinico delle lesioni artificiali, ed il modo di scoprirle, riassumeremo il lavoro del prof. Sorge che, nei pun.ti trattati, può di•rsi esauriente. Edema mo1lle da stasi. - Uno dei primi artifizi a cu:i ricorsero gli operai è l'edema da stasi, ottenuto in u·n• a·r to con una legatura circolare applicata centralmente, in modo ch_e , pur 11on impedend•o la .circolazione arteriosa, qbolisca! -0 per lo meno ostacoli la circolazione venosa. Dal lato della sintomatologia., a parte il carattere « molle » dello edema, che permette al dito di scavar,-i, con la pressione, una fovea, bisogna tener conto di altri due sintomi obiettivi i·m •

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portanti : ]a massi-vità della infiltrazione ed il limite netto di essa al punto dove era stata applicata la legatura. Il carattere lnassi,·o può essere eluso bilanciando la stasi con una pressione periferica : si s·o·no ottenuti così edemi localizzati in. un dato segmen.to di un arto. In qualche caso, ad esempio, l'edema della mano è stato evitato con l'uso d'un.o Srtretto guanto, affinchè l 'in:fìltrazione, nel segmento· distale, n on· olt repassasse il po·l so. Il solco 11etto all'estremit à superiore dell'edema è stato e·v itato col sostituire ad una legaccia una co mpress ione elastica, ovattata, applicata sopra un 1argQ1 segmento dell'arto. l\1a se si evitano così i bruschi caratteri del solco, alcuni caratteri rimarrano costanti : il rapido e netto passaggio dai tessuti edematosi a quelli asciutti, e, se la fasciatura sarà stata applicata per lungo tempo, l'ipotrofia del 1segmen.t o sottoposto . a compress1one. L'edenia duro o cellulo-dermite auto-co11tus.i va, è costituita da una tumefazione di consistenza dura che può a prima vista . conf.ooder.si, -poichè è provocata al ·disopTa di parti oss.ee, co·n una periosti te tra umati ca, 01 CQ.ll una frattura (del lnetacarpo, ad esempio). Il sospetto di frattura può essere facilmente eliminato con l'esame radiografico : per dissi pare . il dubbio d'una periostite basta l'ossen·azione che all'induri1nento partecipano anche i comuni tegumenti, che c;i presentano infiltrati, non si possonro sollevare in pliche e non scorron.01 sui tessuti sottostanti. Origi·n ariamente la cellulo-dermite auto-cor1tu· siva è stata prodotta sul dorso della mano, sia perchè alla sua produzione occorre ttu piano d1 resistenza scbieletrico superficiale, sia perchè alle lesion.i della ·m ano viene corrisposta un 'alta percentuale d'indennizzo1. Più tardi furono scelti il dorso del piede, il dorso del primo metacarpo e del p ollice, la Tegione preti.biale, le regioni malleolari e persino le regioni del grande trocantere e della scapola. Il m.a rtellamento viene praticato sui tessuti protetti da strati soffici, e deve essere non intenso, ma diolce, prolungato e ripetuto, e provocato da strumenti rotondi e levigati, onde impedire facili segni rÌ"\"elatori della frode, come le rotture vasali .....\.bbiamo tre faisti. della 1.esi:one: 'i n 11n pri:mo periodo, acuto, si ha tumefazione, calore, arrossamento, cons.istenza du·ro-elastica, ecchimosi ~pecie nei punti più decli,ri : si ha quasi 1'aspetto di un :flemmone. Il periodo subacuto è caratterizzato dalla co11sistenza dura della tumefazione, non impression abile colla pressione digitale. Supponendo che la lesione non ·venga modificata da successi,·e mano'\·re si ha il periodo cronico, caratterizzato 1

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da una di·m inuzione della tumefazione, da scomparsa di ipercromie e dalla mancanza di scorreYolezza della pelle. Occorrono dei mesi perchè scompaia ogni traccia di cellulo-dermite prodotta con una o più sedute dt battitura. Non è esclusa la possibilità che insistendo con le battiture si ·finisca per provocare la stessa lesione infiamm-atoria in tessuti più profondi, come guaine tendinee, periostio, ecc. È importante la diagnosi differenziale fra edema duro e molle ed edema angionevrosico (edema bianco di Sydenham ed edema azzt1rro di Charcot) . L'esperienza ci insegna che, a parte la variabilità per sede e per tempo rispetto 3lle 24 ore, ed il terreno ~sterico, rilevabile oon i soliti sintomi, nell'edema bianco non si riscontra mai la tumefazione massiva, nè la. mollezza del1'edema da stasi che permette l'escavazione di fovee marcatissime con. la pressione del dito. Il colorito bluastr:a, la mancanza di fovea e la ipertermia locale .sono 11ote sufficienti per distinguere l'edema azzurro da quello da ~tasi mentre il colorito bluastro e la mancanza d'un vero impas,t amento lo distingueranno da quello du·r o. Per sventare questi trucchi, quando sono sospettati al primo insorgere, è sufficiente apporre un bendaggio inamovibile sul segmento d'arto auto-contuso. Bisogna per0 tenere p·r esente che non è sufficiente apporre una fascia inamidata, perchè il martellamento può farsi anche attra,-erso di essa : occorre l'ingessatura . ...t\.llo scopo però. di cogliere in fragrante frode l'operaio, io mi sono trovato bene usando un metodo sttggerito dal Bernacchi, ponendo cioè, fra l'ovatta di una comune fasciatuir a, .d ei ip.ezzetti di ivetro, senza che l'infortunato se ne accorga. Se egli farà uso del martellamento, il vetrino (serve bene a questo scopo un copTi-oggetto da lnicroscopio) si troverà frantumato in minutissimi pezzi. LesionQ, artificiaili delle dita. - Possono essere provocate o sui tessuti integri, o su soluzioru di continuo e tessuti che furono già in preda ad un qualche processo patologico, in seguito ad un autentico infortunio, onde prolungare l'inabilità temporanea, o creare delle invalidità IJermanenti. Le dita che più fortemente sono oggetto di manovre fraudolente sono il pollice e l'indice, poichè è noto all'operaio il maggior indenn;zzo che la legge assegna per alterazioni di queste dita, in conf:ronto delle altre. Base immancabile di ogni artifizio impiegate. per creare queste inabilità è la immobilizzazioni:a in esten sione, fatta a tnezzo di stecche. Si ottiene così, in seguito a raggrinzamento ex 11011


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SEZIONE PRATICA

usu del legamento dorsale articolare, ed in seguito a retrazione funzionale del tendine estensore, una limitazione :flessoria che è caratterizzata dai seguenti fatti : iperestensione ·delle fa· langi, comprese quelle che non sono state sede di alcun trauma; mancanza di lesioni prime c-he spieghino la patogenesi della irigidità articolare; sensazione di resistenza elastica alla :flessione passiva del dito. _t\.lla immobilizzazione si associano altri arti:fizi, come la costrizione d'una .articolazione fra due legature; si ha così u.n classico dito a l::otte, per edema da stasi che simula un.a lesione articolare. Basta premere i tessuti molli col polpastrello di un· dito, per rilevare che 1.a tumefazione appartiene ai tessuti molli, non ai capj ossei, ed è di carattere edematoso. Spesso è prodotto, col solito arti:fizio, l'edema duro che induce una notevole limitazion~ della funzione articolare e che è sempre diagnosticabile in grazia alle note caratteristiche della cellulo-dermite. In altri casi è provocata, invece che un· edema, l'atrofia del dito, insieme con la immobilizzazione in estensione : ci potrà far scoprire il trucco il constatare che vi è un limite netto tra il segmento atrofico ed il resto del dito, che esistono caratteri di tumefazione e di induramento del polpastrello, tenuto .libero al di là di u.na zona compressa, mentre, causa l'Ìlnmobilizzazione in estensione di tutto il dito, è rigida anche l'articolazione u ngueale. Le soluzioni di continuo delle dita vengono provocate con lo stropiccìo o di una pietra di carbon fossile o di carta vetrata (scatole dì ceri11i), o asportando la cute con le forbici o con un rasoio, per lo più in senso trasiv ersale sul dorso dell'articolazione media di un dito. i~on sarà difficile ad un medico sagace scoprire la simulazione mettendo in rilievo qualche · anoma' . lia nella localizzazione della lesio·n e; un carattere degno di nota da rilev0 re è la mancanza di fenomeni dj contusione, concomitanti alle soluzioni di çontinuo. Gli operai ricorrono .anche ad artifizi per !)tOlun b<Yare la òo-uario-ione di piccole ferite, artifizi ò che è impossibile conoscere tutti, perchè le risorse di certe menti sono inesauribili : viene adoperato il lardo 001 sale, la nicotina della pi1pa, ed altre sostanze o seittiohe o iifri· 1

tamti. Una assidua ·vigilanza di questi infortunati, I 'apposizione di bendaggi inamovibili, o l'uso di qualche controllo che indichi la rimozi-011e della fasciatura, possono. servire a sventare il trucco. Le scottature vengono provocate con acidi od alcali, o su cute integra, o su piccole soluzioni '

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continuo, più frequentemente con 1.a lisciva, che è la s ostanza meno dolorosa. Un artificio che desta quasi raccapriccio, è quello adoperato per procurarsi la lussazione delle dita, mediante 11na prolungata e forzata iperestensione. Il trucco può scoprirsi per i seguenti caratteri: manc::tnza di nesso di ca11sa ad effetto tra il meccanismo denunziato come origine dell'infortunio e la lesione ; ipotrofia del dito nel tratto ove fu applicata la fasciatura per la trazione; spostamento in alto, nel pollice, dei sesamoidi (Cacciopoli). Alcuni usano procurarsi lesioni mediante iniezioni : io ho osservato per var1 mesi ' un ope• raio che mediante iniezioni di chinino simulava .. una linfoang1:dite, con formazlJ.one di ascess1, a rosario, lungo il decors.01 dei linfatici del tcr:-accio : certamente al trucco non era estraneo qualche medico. In questi casi, sospettata, da]l'an L m alità del decorso, la &rode, non è difficile, ad un attento esame, e con lenti d'ingrandimento, scorgere il forellino dell'ago da iniezione. SALVATORE

DIF.Z.

OSSERVAZIONI CLINICHE. Sifilide maligna, ribelle al mercurio, guarita col Neo-Salvarsan. per il dott.

ALFREDO GRECO.

L'osservazione cli·n.ica, che riporto, pur uon rara nella pratica sifilografica, merita di essere presa in considerazione per la su.a indiscutibile importanza nei riguardi della terapda moderna delle lesioni s~filitiche. R ... E .. ~ di C .. ., di anni 23, chauffeur mecca.nico. Nessun precedente personale e familiare degno di nota; madre morta per cardiopatia, padre vivente e sano ; fratelli e sorelle in ottima salute. Nell'agosto 1913, mentre era soldato, si contagiò contemporaneamente di blenorragia e di sifilide. Dopo un mese dalla comparsa dell'ulcera, gli furono praticate 15 iniezioni di mercurio, in giorni alterni e gli fu prescritta la cura iodica per via interna, che egli fece fino a dicembre, ripigliandola in J?rimavera per un mese. In maggio pi;aticò 5 iniezioni di calomelano, ogni 5 giorni, ·n el luglio, però, nonostante la cura fatta, notò su t·u tto il corpo 11 manifestarsi cli eruzioni pustolo-ul.cerose che furono curate con pomata a base di un sale di mercurio e con l'us'O interno di iod-o ne Robin (per 3 settimane). In1 settembre praticò 8 iniezion! dì. m~~cur~o (verosimilmente calomelano), ogni se1 gior.111; ma mal o-rado tale cura mercuriale abbastanza enr'gica ~ mentre le manifestazioni cutanee accennav~no a regredire in alcuni pu..nti, l'aroma(2 I )


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lato si accorse di u.n. noduletto, con. punta bia11,ca, alla pinna sinistra del naso, che si apri l:en presto, dando esito a un contenuto biancastro; guarl dopo quasi .u n mese con p<:>mata di mercurio; ma, prima ancora della completa scomp arsa, la identica lesione apparve a destra ("verso la :fine di settembre), aumentando in estensione sempre più, inutilmente curata anch ,essa con la stessa pomata. Sfiduciato per la inefficacia della cura merctt· riale e preoccupato per la continua progressioue della lesione al naso, venne a consultarmi, cJ.1iedendomi u.n, rimedio capace di guarirlo. · Esanie clinico. - Individuo di sana costituzione organica, con. sistema scheletrico nonn . \le, colorito cutaneo piuttosto pallido, masse muscolari un po' flaccide, connettiv·o sottocutaneo scarso, nutrizione generale alqua·nto deficiente. Poliadenopatia srpecifica inguinale, latero-ct"rvicale ed epitrocleare. Su molte parti del corpo e anche sulla faccia notasi una eruzione postulo-

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neo-salvarsan. Temperatura massima alla sera 37°. 7, dolore locale poco rilevante. - 18 id. : temperatura massima 37°.3. - 19-23 id. : la lesione nasale volge a g.u arigione, l 'ulcerazioue si restri.n.g e, il fondo si deterge, coprendosi di l>uone granulazioni. - 24 id.: iniezione cli o.Io di calomelano. - 26 id. : iniezione endomuscolare di 0.45 di neo-salvarsan. Nessuna reazione, nè locale 11è generale. - 27-29 id. : l'ammalato assicura di sentirsi molto meglio, 1'astenia precedentemente accusata, è scomparsa; l'a12petito è aumentato e con essa le forze. - 30 1d. : i1 ·iezione di o.Io di calomelano. L"ulcerazione uasale è in · buona parte cicatrizzata (tran,n.e al lobulo) e le forme ectimatose sul corpo sono anche esse del tutto guarite. - 4 gennaio : iniezio11e di o. IO di calomelano. - 6 id. : la lesione al naso è completamente guarita, la notevole perdita di sostanza è stata bene riparata, sicchè anche dal lato della cosmesi il risultato è stato molto soddis~acente (come risulta dalla fotogra-

'

Fig.

I,

t1lcerosa, con ulcerazioni s uppuranti, abbastanza l)rofonde (forma ectimatosa), alcune rivestite di croste più o 1neno spesse, altre in fase di avanzat a guarigione e altre già cicatrizzate (fotografia n . I). Sul naso si osserva distruzione qu:isi co111pleta della pinna destra per estesa ulcera· zio l1e, interessante in parte anche il lobulo e il setto cartilagineo, con fondo anfrattuoso, grigiastro, bordi tagliati a picco, i.n1 parte coperta cli s pesse croste nerastre; tutt'intorno vi è 1111a zo11a di infiltrazione, con cute arr<:>sisata e r1ievata. ~iente d1 anormale a carico di altri org·an i e apparecchi organici; assenza di !'OStit11e11ti patologici nell'uri,n a. Data la malignità della lesione nasale, l a u1a11cata efficacia della terapia mercuriale !Jraticata e l'assenza di controindicazioni organiche, decido di attuare la cura con il neo-salvarsan, se1~za sospendere del tutto l'uso dei sali di mer• curio. IS di~embre: iniezione di O.IO di calomelano. - 17 id. : iniezione endomuscolare di 0.45 di (22)

Fig.

2.

fia n. 2) ; l'ammalato è oltre -0gni dire conte11to, e non manca di esprimermi la sua riconosceuza. Ho creduto ~pportuno pubblicare questa os· servazione . clinica, .non perchè possa portare nuova luce nello stu:d io di un capitolo cosi importa·n.te di terapia; ma perchè richiami l'attenzione di ogni medico sull'u so di un rimedio, che, opportunamente somministrato, può, in molti casi, operare veri miracoli. E tralasciando tutto ciò che del .neo-salvar~a n è stato detto e scritto da altri, con ben maggiore compete11za, mi limito a trarre dai risultati, nel caso in esame ottenuti, quelle conclusioni di indole pratica, che più interessano il sanitario. I 0 La cura mercuriale, anche intensa e p('r lungo tempo praticata, n0n poche volte risulta del tutto inefficace.


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SEZIONE PRATICA

In t ali casi la tera pia moderna trova valide ausilio nel neo-salvarsan (preparato 914, t ttenuto dal s~lvarsan per sostituzione di uno àei gruppi NH2 con un g ruppo metilene-sulfossilato di sodio). 3° In assenza di ben determinate controindicazioni orga11iche, le . iniezion·i intramuscolari (da preferirsi sempre) debbono essere praticate con tutta fiducia, .s enza timore di apportar ~ian­ ni all'infermo. 4° Le difficoltà inerenti alla preparazione della soluzione possono del tutto evitarsi servendosi delle appos~te scatole, messe in c~mercio dalla ditta Zambeletti di Milano. In esse è contenuto tutto quanto necessita per la estemporanea preparazione della soluzione sterile , e . cioè: una fiala origine di neo-salvarsan (da centigrammi 45 a 90), u.na fialetta con.tenente 5 eme. di solve nte sipeciale e una boccettina con ·tappo a sm eriglio, in cui s i effettua la soluzio.n e al momento d'uso. 5° Volendolo, il medico può evitare anche le piccole noie di detta preparazione, ricorrendo, con pari :fi.d.ucia e con non minore efficacia, alla soluzione di neo-salvarsan, per via intramuscolare, stabile, cons·e rvabile e pronta per l'uso, che l ai stessa Casa Zambeletti ha 1nesso in commercio , da non m olto t empo. Si tratta di :fialette di I eme., con.tenenti dosi di:ffeernti del medicamento (da 0.15 a 0.90). La tecnica dell'iniezione, le norme da seguirsi non differiscono per nulla da quelle di una abituale iniezione intramus·c olare e i risultati che se 11e otten.g ono non sono inferi ori a quelli ottenuti con le iniezioni endovenose (di a pplicazion e più difficile, e qui·ndi dominio quasi esclusivo 1d ello specialista). 6° Lo scetticismo e la p·aura per l'uso di un rimedio, ch e la pratica q.u otidiana dim-0istra sempre più prezioso, debbon·o cedere il posto alla considera.zione che s i può guarire in tempo un infermo ch e soffre, con gran vant aggio della sua salute e della propria soddisfazione pro.fessionale. Bengasi, febbraio rqr5. 2°

ACC!DEMIB, SOCIETÀ IEDICllE, CONGRESSI (NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI).

,.

C)onversazioni castrensi promosse dal Gruppo di propaganda medico nella guerra. (Milano - Seduta del 23 settemib.r e). . MEDEA E. (Mi1all1fo) . Lesio·n i di origine traumatica. - P resenta a!cumi paziienti (.d egenti .nel com.parto .nevrologido militare da lui diretto al Padiglione Biffi dell'Ospedale Maggiore) . a) Lesionie da arma da fuoco (fucJi.J.e) : ing resso del proiettile al dii sotto de ll'apofisi ma· stoic1ea sinistra, uscirta i.n rapporto a11a reQ"Ìonie . . o ZJ.gomat1ca destra : nessuna lesione çleù tronchi nervosi; .s bltanto contrattur.ai della nuca o·-radatamen.te dia:ninntlta e quasi srompairsa poi~ inoltre serramento delle mascelie senza contrattura d a parte dcl m assetere e del crot a:fi.te. Alla radiog.ra:fi.a lesioni (con ,frattum della regione d ell'ant110 d'Higmmo dd. destra, negativo l'esame d elle a.rticOllazioni tempqro-maslcella·ri~. Questo sernamento che l'O. sa essersi <V1eri:fi.cato in· a1tri due ca~ di ~esione del masoellare SUtperiore non µuò essere T1tenuto che dli 011igime f11nzi1onale benchè ~el soggetto mancasSle quialsias~ aJtra inlOta a tipo 1stero-traumatico. b) Lesione grave del facciale di destra oa arma da fuoco (fucile) : il pToietti le dopo d1 a:ere gravemente leso il facciale (a tirpo perifer1ro con R D completa) nelle viicinanre del condotto wditivo, è aindirut:to a collocarsi neUa ]li,n,ea med'iana tra l'apofisi spinosa della terza vertebra oervilc ale e quella de lla siec:onda, dove si pt1ò palpa:re. Interessante è il fatt•o, che olt re la paralisi O'J."gani ca del facciale esiste qui grave i1poalg.e sia della faccia e del cuo)o capellruto ed amaurosi (oertamente funziontali) a destra, ciloè dia.11.o sitesso lato della 1esione orgainica. Le associaz.ionJi istero orgaruiche sono pi,uttosto frequenti ~ei .pazi.entil che hansn~ riportato traunwtismi 1n guerra. e) Lesion·e da paillottola di shrapnel! a lla rero:·Qfne occipitale destra. R·i sc()lltrasi emiarnopsia bilaterale omonima sinistra con notevole riduzione del campo visivo e reperto oftalmoscopioo ·oonmale. .'\.. si.nistra lieve emiparesi Stpastii:ca di origine cer1ebrale : e - fatto cull"ioso come a<SSlociaziome in.orbo.sa - n·e urite del cubitale di s iini.Slt:ra sensitivo motoria di onigiine reumatica. _.\Ila discussiQnle prendono parte i soci Cleriici .-\., Beduschi, Fornario, Devoto e Valtorta. 1

Il fascicolo di ottobr.e della ·ntostra sezione chirurgica o01nrtiene i sieg.u ent'i· 1aivori : · r. Dott. Prof. O. CIGNOZZI : Due casi di ferite d1 arma da fuoco a pallini della spalla. 2. Dott. L. MANARA: Canicro dell'utero guarito coi solfato di, rame. 3. Dott. L . C. ZAPELLONI : La prova di BOrdet e Gengou nella infezione eck'tnococci1ca dell'uomo. 4· Dott. G. MORO NE : Sui cosidetti tumori misti del palato.

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IL POLICLINICO

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. Dal punto di vista sintomatico dei disturbi

CASISTICA. I sintomi oculari nella nefrite. Questi segni sono importa·n tissrimi e meritano eh essere t enruti presenti ·d al medico g·e nerico e dallo specialista. Il Widal ne ha fatto oggetto di una. lezione (Gazz . d . Osp ., 1915, n 40); egli pt1e1rnette di coinsiderare tre varietà p·r inci pali di riefrit1. : ipert·ensi'Va, cloruremica iei azotemica. Qua11do u n ammalato •presenta uin~ .n euro,retinite emorragica, è un segno non dsubbilo di morbo di B·right. Se esiistoino iin. più delle placche bianche di retiruite, sii hia ulnl i11dizib dli az.otem.i a. Se e.sist01110 emorragie r etiniche, v'è ipertensione sempli.ce. La sii.lnJtomatoLogia oc11la.re pernl1ette q11i.ndi di differenziar di,v erse varieJtà di nefrite. ~.t\11 'occhio p·r QPrio dell'azotemia e dell'i'P,ertiens1one b·isogna aggiungere J 'oc«~hio della cloruremia1; questa forma di «occhio cl oo:uremriico » dal fo.n1do ediematoso è più ·r ara, si osserva meno di frequente specie 'nella .n efrite acuta. Le ma11ifestazioni adutnqiue dei tr1e grandli sà.lntomi del m<.~rbo di Bright si trovarno nel fondo dell 'occhi-0 con oairatteri speciali per ognuna delle modalità di neff.rilte-. La nefrite ipertens1rva, che :produc.e emorragie retiniche, si a~oa:rupag.na pUite ad altre emor.ragie come la epistassi e l'emorra:gia cerebrale. La cloruremia che si tmduce \SIUl fondo dell'oc.chio con edema diella papilla s(i t11adude pure con edemri! in pu1nrti diver.sd. del co.rpo. In presenza di ogn.i pazienrte albumiJJJU.rico, con tuirbe visive, seg:ni di piccolo t~ightismo, è necessaJ.-io ricercare la presenza dell 'albumnlna; ima 1n10n è sufficiente. CoJDviene esaminarlo dal triplicie punto di vista cl'CITTlJl:emico, ipertensi,·o e azotemko. Per la cloruremia, pirathc~te ci. lria:niteremo alla 00tr16tatazione degli edemriJ. Quanto all'ipertensione ricercheremo lJe mamjfestazioni 11D.011bose dipendenti (cra·m pi ai polpacci, ecc.). Si fauà l'esame dell'arteria radia.ile; la palpazione <ligitale permette di solito di riconoscere ~lDa tensi!QD.e arteriosa molto forte; l 'oscillomelbro sfig· lllJOJD.anometriro di Pachon vi trova una grandi1ssfia:na dtili:Dereniza fra le pressioni massimai e mi,ndma, come negli aortici. Una taLe ipertensione potrebbe spiegare u.n a emorragia reti·niica. In\'er4.l questi ammalati. rvengono ~11dirizm.ti nODI di rado al! 'oculista con. diagnosi di neuro-retinite eJn,orragica; ma siccome vi si sospertta.no delle placche bian<:-he della reti-na, è necessario ricercare anche 1'azotemia. 1 •

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funzionali, 1'azotemtia può essere a.StSente se l 'appetito è buono e se mia.rricam.o• le turbe cerebrala. Si può r'invenire u11a .q uantità di urea al disotto della. norma (gr. 0.56 per 2 litri di siero); q~lesta conslt.a.itazionie, fatta fino dal pnittno esame, deve motivare un ·n uovo esame a fintei di ·vec1ere se insorge azotemia progressiva. La ri.c erca della costa'rite di A mbard .n t0fll è se.mpr.e necess:aria; essa diven.t a p~ù interessa·n te nel easo in oui la. cifra dell 'W"'ea non si elieva che poco al diiisopira della norma. Questa costante è allora un elemento di grande 'Vla·loo:e; se è mol~ elevata conduce adunque all'awtJemia. Ma l'esame ocu.la.re de'Ve appoggiare l'esame cbJimico. L'esame d.e l fondo d•e lla retina può essere rivellaitore cli una azotemia. nascente che non si nota ancora. che per modificazi 0111d di ordii·ne chimiieo in.c erte. Se un brightiic o non ha che 0.57-0.60 centigra.mmii. di ur~ rper llitro di siero, è un iitndizio di azotemia incipiente. Ma pillò divenitare progressiva, cosi da condur.re itnJ tre o quattr.o mesi alla grande azotemii1a,, come si vedrà <reintegrando glti e50mi del saingue. Se vi .sono placche bi.ainicastre di retinite, qua·nldo non ci sono an<:-ora che 0.57 centigra·m ani di urea per litro di siero, sii può affermare che l'azoteania1 è im1m 1nente e che questa sarà progressiva. QueSlbo .ra.p porto fra azotemia e retinite è dei più imte~sianti: non solo si può osservare la tretiin ite nielae azotemie terminali dii 3 o 4 grammi, ma anahe in quelle di 1 -2 grammi (meno mortali), oppurre 1in quelle sem.pldicemente inizliali. Questo significato della retinite noni SIÌ• è mari smentito. La retilllite appia .. re 'C'O.tlle il sintoma veramente an11JUm.iatore e certo dell'azotemtia progn:essiva, :im. n.'D1'epoca in cuii è impossibile svelarla con i saggi chimici. Se non ci sono che emorragie retiniche, 1ll001 sli può niU.lla iruferire sotto il rapporto dell 'azotemd!al, ·perchè l'iilpertensaone basta per dare emorr~<rÌ!e reti.niche. . La prognosli dipende interamente dall'esame del fondo dell'occhio. Il medico non: ~rà utile a.I proprio aanmalato, nè potrà &t:abiltire cb.iiia.ramente la sua prog.niosi, se i gnora il partito che si p uò trarre daill'esame oculare del moobo di Bri.ght. È qua·n to dimostrano i casi non :iln!frequ,eintbi di uomini e dOillDe, ohe non presenJtan101 siintomi fiagra11iti, nè edemi ~parenti, nè turbe v'iscérali notevol~, i quali ronducev-ano la loro vita ordinaria, e che ricorrono. a11 'oculista per un 1

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« velo <llavamit!i agli occhi » ;

SEZIONE PRATICA

.

·p er siapere se essi

sono solta·n to iipertesi o se sono aootemici, non 'v'è prova pi'.ù sd·gnificativa di quel1a che si può trarre dall'esame del fondo dell'occhio. La cura sarà quella dell '1pertensiw.)Ile :

Pr.

N~tr.ato

di soda . . AlcoolléLtura di 1.ianone Acqua . . . : Sciroppo semplrire • 1

.

.

. gr.

• •

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I

2

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30

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IOO

per dieci giornli. Cvntemporaneamente lattato di str0I1tLio, gr. 2 al gioroo, se vi è alb11an.i1n uria. LnoJtre se vi sono placche bianche <li retlÌlndte, si darà ·p er i <lli.eci giol1lli seguenti alliai soma:ruinistrazi'one dli' lllitrito di soda, 20 gocce di tintura di scirla ia.11 giorno. , G . BILANCIONI . U111 cucch<Ìa'ÌD da caffè mattina e

;Sera

La nefrite sifilitica. Lai s1filide, come tutte le infezioni, è ca.pace di produrre la nefrite. Il fatto cb:e la irufezione luetica p'toduce in tutti i te&SfUti delle alterazionii a caratteri istologici ben defi·nà.ti ha [atto disconoscere che ad essa P'Ossa se~re ·Una af:feziorue renale che non avesse i caratteri specifici delle lesioni ISlifilitkb e. Tutto1 ciò in analogia a quel che si è 'V'erifìcia.toi per l'aortite sifilit'ica che ·p er lo passato non. era differena:.iata d:a:l'le alrt:re forme di affezioni artleriali:, e per alcune malattie organiche del sistema nervoso, come la paralisi progre!ssiva •e la tabe, per le quali 1s i negava da qualcuno la etfioJ.ogia luetica wllliaaantente perchè le alterazioni riscontrate ncll'aiSlse cerebro-spJ:nlale non han.n o alCIUllla ainalogia con le caratteristiche lesioni stiifi.11.tirche . Alla stes·s a r.aigione si deV'e ·v erisianilmente attribuire ~'1 fatto che la sifil'ide JIHllmonarie si ritiene UJDJ'eveni!enza molto .r ara. È nort:o che i ·reni possono e&S1ere colpiti da lesioni chiaramente s ifilitllche: le .g omme; ma è .p m cérto eh.le a;kune !forme di nefriti la cll'Ìl cxriginie appare o.sicura devono mettersi in conto dell 'imfezionie luetica. In mancanza d; specifici cri.iteri d•iagnosticli l 'accertamenrt:o del1a1 natura •della malattia in tali casi deve esslelre fatto indirettamente. Vi son casi di nefrite subacuta sviluppatasi rapidatnjente in , sogg1e:tti affetti da sifilide secondaria, che precedenrtlemenrt:e erano affiaitto sami, nei qu:aJ.i 1e prime oure antiluetiche fanno rapidamente regredire o addirittura scom!parire le man'ifestae.ioni renali. E non si può escludere che tutti quei casi di rnefrite che p.er lo passato 1S1Ì: attr1t.uivano alla cura mercuriale siano essi stess.i do,ru.cti alla irufezione luetica. La nefrite insorge di solito molto precoce-

mente 1durainte il periodo seoondario: è caratterizzata da. esordio iinsic;l.ios.o, inten& albumj n,uria, 0liguria •.e perfino aniuria, ll"<lfPido sviJ.uppo e 1ruell;e fcrane più gravi da precoce uremia. · Per motti aspetti la nefrite ·s ifil'itica som~igli;a. a quella scarlattinosa. ~el1la sifilide terziaria s'incontra più frequentemente: la dtegeneraz.ione amiloide e tra le form1e di nefriti la .più frequente è quella inrt:erstiz1aJe. Le gomme del rene sono p~uittos.to rare . Nella 1sri.filide ereditarla le lesioni rènali più che ad un processo nefritico SOlllO .in '!'apporto ai difetti dello svilup/PO generale dell'organismo, e raraanent.e si ma'lliiifestano con alterazioni dell'uri1na. Nelle forme ereditarie tairdivte si può aviere il rene alllliloide, Le cui mau'ifestazioni cLi·nà.iche sono di regola poco ev'irlenti, le nlefriti interstiziali o parenchimatose e , per quanlto •più rare, 1e gOllDme. Munk 11J01tò nell'uriinta d'iooivi·dtfi affetti da gra'Ve ·nefrite dei lipoidi biritfran1g enti (eteri di colesteriina) , mà ne tDovò tanto in qutei casi in cui la nefrite 1pai;ev:a di 11Jaltura sifilitica da fargli sospettare .u na specifica relazione tra qt1esto .reperto e la nefrite sifilitica. S~tengel ed Austi·n1 (The A 1nerican Jowrnal o/ the Medìcal Sciences, 1915) ha.inno approfondito lo :Sit udilo sul sig·nlifica.to clinico dei liipo1di suddetti nèi rrapiporti con .lJa nefrite sifilitica. Essi in1 tutti i casi di nefrite 'Ìlo• soggetti s.ifi.liti.ci con reaZione di Wassermann positiva, con niO!tevole albuan~inturia . e cilindruria trovar{)tno presenti i globuli 1dtpoddei birilra·n1genti di grandezza rvlariaibilie da ·quella di un eri trOC'ito :fiioo al doppio o :al triplo, liberi o facenti parte di celln+le granulose 0; di cilindri •ialini. Tale re· perto era m<Ylto più 11ait10 ·nelle 1nefriti avienti tutt'altra origine. In ba>Se ai loro stw:ll, Stengel led. Ausitin ritenigono che esiste IUJn tipo .d i nefrite parenchima.tosa sifilitica caratterizzato da intensa a libumi;nluria, abbondanti cilindri ialinli!, granulùSi e talora epit;eliali, edemi ron la caratteristica dtir stribuzione dlegli edemi ren.ali, djanlinuzione dell'e1'inninaz.ione d ella fta:leina ed i·nfine dalla preseniza nell 'urii11ia di globuli liipoidei birinfrangenti. DR. 1

TERAPIA. La cura con l'alcool delle scottature. Milligan (Ani.erica,n Med1lci1ie, x913) ha de.scritto un ·lDJ€,t odo d i1 cura per le scotttature dal q.uale egli afferma di avere avuto dei risultati soddisfaioenti. Le lozioni antisettich~ adoperate comunemente ha•nno !'in.conveniente di convertire 1e gainlgrene da secche in 11mide. Egli ha • (25) 1


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perciò riten1u,t o co.n,-en~ent:e dii sostituire all 'ac- semiprie dei risU!litati molto soddisfaaelnltri. Si qua l'alcool. Egli previemle c-OSÌ la gangirenai utrattavai quasi sempre dii sicottature profdnde e mida e l 'intfiamanazione ed evita molte sofferenr localizzate in ogni ·P arbe del rotipo, alla. faccia, • ze. I dettagli d1el metodo sono i seguenti: se alle ,n~tiche, in paro cioè dwe riesee difficile 'Ìù paziente è iln! uno ist ato di shock .d a non po·niei bambini mamitenere a poslto le fa1Sciature. tere tol~erare la cloroformizzazione si a']?!plica sulD'altra 'Parte la cl.orofoirmizzazione quotidiana 1a scottatura della gairza icm·b evuta colli urna sonon dette luogo ad incùniveniientli degni di ri1uzi-0rnie aicquiosa s~tura di acido picrico e per , 1ievo. LJR. impedire 1'1e'va.p·o razione .srr cop1 e la 1n.edd.caz.ione con uno stir.aito di caoukhouc la11T1i·nato1. Il I Per l'inalterabilità della tintu1·a di Iodio. ~or.no segruente ,sù. .lJev,a la liami1n1a pr;otettiva e sa versa .sulla garza, senz.a distaccarla dalla piaE . Gianturco, farmacis~ diirettore di 1a cla.sisee ga. Al terzo giorno evidentemente .l 'i.nlferano o della R. Marina a Napoln1, in u•na relazione pubsi .aivvia a!~la morte v è i;n grado di ipoitler sopblicata sugli Anriali di lVIedic . NavaLe e Coloportare la clordformizzazione. Se si oontinuas1iiale (1uglio-agosif:o 1915), esip one i risultati di ' ~ l'applicaztionle dli acido picrico, questo pouno studio 1f1al!']}1a1c ologico compiuto per incarico tre·b be riescire ·dan'n!Oso, ,p erchè l 'assoobimenito dell '!Jspettorato <ili sanità del ~Iini.sitero della madi tal.e sostanza può produrre dei disturbi t osrina, sU:i mezzi per rendere ìnalJteraibile la ti!Iltusii1ci. Potendolo aidunrq ue si cloroformizza l 'riin- ra di riodio. fermo 1e 1stl. J)Ulisce 1lia piaga oon del.lai garza imIl miglior mezzo è dato, secomdo l'A., dal bevuta ·d i akol°)ll a 70°. 11ietodo Ga,glio, .che i nostri lettori già con osco1 Le vescic<Y]e non: deviono esJsere P'Ulnte, ntè de- no e ch·e QOnsiste nell'aggiunta di r % d.U1 acido vono essere aillontcunlati i 'fiesidru.5. di c;ute morta : iodico al.la tintuira. Do1p'O che ,d al G.aglio, il me1 Slu. tutto .devie essere passato l'al~IQ0 l un~ca­ todo è stato rip!I"opois to in FralllCia da Ferdinand menste per uocddetie 'Ì1 ·gerttni p.rese.n ti. Roq1ueis1. Do1pùi unia s ufficiente pulizia si applicai sulla L' A . · così chiude il suo lavoro: parte u na compcr:tessa di garza 1ttnbev1uta dello << È &a augurarSli c-he la importante ed utile stesso al,coo!l , ed dl tutto si ricopre con aùtra proposta del prof. Gaglio per la preparaz.io.ne garrzai asci uitta e con delle ipezzzu-o~e dii lainta. Lo della tintlulra alcoolica c1i nodo inalterabile e pristesso proced1anento tSem1pre sotto il clordformio ,.a di acido iod1itlrico venga g.enera~nte adotsi prati.e~ intei gfiorni 1sleguenti, a!V1'\·ertendo di fair tata. siem'Pre l'a·p p1'icaziione 1clil alcool con molta deliMa oopratutto dto\.~•rebbe essere resa obbliga·tocat ezza. Si vedrà allora rc.he già n'€.'11 .sol]evare la ria per le farmacie mila.t ari. Per queste è in spegarz.a da 1la pi.aga pezzi di tessuti mor.tfi ven1g on cial mod-0 importa·nte l'adoe:ione di tale espeportati via ii1sieme alla ·g arza. Le aip1pl1iica.ZJioni diente 2"iacc.hè es:se devono fornire ptoviviste che 'b s~:ra111•n10 praticate per circa otto giiorni; a.1.Jora poS's0:110 .r imanere lu1n1go tempo nei rispettivi le scottature che U'01n ha11Jllb distrutto tutto lo ma:o-azzini di materiale sanitario, in attesa che b sp1essore della cute saranno trorvate in tali con- o-i11no-a l 'oocasione per 'il loro u so, ed in cosi b divion1~ da potere eSsere medicate senza dolore lungo lasso di tempo il contenruto dd1 acido iodioon della garza aJla boro-glicerina o con della drico potrebbe raggiu.ngere il suo maximum più guttaperca. J.n queste ronilizionli Lai 1l:;oro-gliceche mai irritante e noci·vo. R . B. rina aff~tta sorprendentemente la guarigione. Le scottatwre che ledono la. completa spessezza della pelle danno delle escare più tenaci. Con l'alcool esse cliventandio nere, secche, raggrinPOSTA DEGLI ABBONA TI. zate e posso110 essere facilmente asportate con (558) Sulla cu~a della stiticliezza. - L e sa.Tei un bisturi o con forbici. Arl ogni modo il chiru1'go deve sapere s-cegliere il tempo per a:s[>or- oltremodo griato se mi riS1pot1desse sul modo come dmnrò COIIl1 portarmi 0on alcu nj stittici in tarle. Milligan ha a1doperato q,u esto metodo per cin- cui le def.eicazùlon/i si IaiI11nlO aisipettarie 7 od 8 giorq1ue me~i in un gran numero di soottature nel- ni, non ostante cascara, sena ed i c~uni lassa1'ospedale dei ba.m bi1n i di MaJ.bou.rlne. Solo un ti,,i, che l1iOll apportanto effetti COlnltinru.ativi e caso di scottatura molto estesa e profonda fu risolutivi . · Esisto110 rapporti etiologici e di processo e segLtìto da morte. .1.\ll 'autopsia furono tro1Vaite c111ali tra eredo-sifilitici o predislpOSti alla tisi d'U!e grandi ulceri duodenali, ma all'epoca della n1orte al dodicesimo gionno della scottatura, le con la stitichezza abituale? In generale qui dolesioni erano asetfiche e tutte le escare erano n1ina sifilide e tubercoloSi e son tormentat1. quastate ai~portate. In tutti gli altri casi si ebbero si tutti b()'"li abita,nti da carie ai deatii. : il pasto 1

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SEZIONE PI<ATICA

eterno di qiuesti signori. è formato da carne, roso, fiél/giuoli e caffè. Desidero una direttiva, un metod'o sicuro pel tratta.m e.nto di questt.1 ·pazienti, c-Jie vengono a me per essere guariti, e niella sperarurz,a della sospirata rilsposta Le ne anticipo i ringraziamenti. Sao PaJt.tlo (Bras'ile). Dott. G. T. La 'C'Ura della stitichezza ahirtmale è un'impresa non sempre- facile. Sii devorno tinJnanJZ.i tutto ricercar.e le cause p·rod11ttr.ilci : catarro gaisrtro-iln.testinale cronico, malatt1e ner.vose, 1esioni croDliche del cuore ed intestini, stati auemiai·, enteroptosi, \resti mJuliebri disadatte, metodo driì ·vi.ta, ecc., ipeir poterle efi.mimare. In seconldio· luogo s i deve p·r oivvedere alla alimentazione, usando ailbi d±sc.retamente copiosi , e che lascino u1n più aiè1bonda·n te resliduo fecale, meccanicamente stimolante l'intesti1no (legumi, erbe, f.r utta, eoc .) . È anche ,utJ.1e bere la mattina a diigliuno un b'i cchiere di acqua fresca, o prender.e qualche laissativo: ra-b arbaro, 1taaniari11do, aloe, cas·c ara sagrada, magnesia usta, polvere di liquirizia coanposita. È assolutam ente da proscrivere 1't1so fre.~ente d~ purgainti. Sono anche a volte molto utiil.i i clisteri di acqua fredda, -0 di acqua saponata, o di olio dà. ollve. Il massaggio, 1'elettricità, l'idroterapia, la gin1nastica medlca, eompleteranmo eventualmente i mezzi curativd., rius:cendo spesse volte, in casi deteruni1n1ati, molto .efficaci. Una regola utirri·s1sirma è quella di andare ogni giorno al vaso alla stes'Sa oca, anche senza sentrir.ne lo stimolo. Non mi consta affatto che esistaino rapporti etiol:o1giiei diretti rbra eredo-si:filcide e p.red11.S1posizi0tme alla tisi con la stitichezza abituale. A meno che n'On si voglia ritenere che la loro azione sia indiretta : essendo esse causa di una congenita debolezza .funuon1ale generale e quindi anche della :tDJUScolattuira e forse anche della i1t1Jn.envazione addominale, potrebbero tal m·ad'O n1n:fluire sul costituirSti della stitichezza abituale. Tale supipos~zione potrebbe acquist:Me maggiore consistene.a e ·valore dopo aver compiuto a tal 1-1 gu·aJ:do le opportu:nie rillldag'i,n i .

in

CIUFFINI.

La d-iaignosi di tabe è sicura cotDJe risU!lta oltreehè dai dolori folg01ranti, dia zone di ipostesie, dalla limne atassia agli arti inferiori e a nche dal ri~tato d1ella pu1TIJtura lombare. Wassermann lievemente positiva. Albume 45 per mille. Bovieri debo1e e Non•n e Apelt incerta. Moderatissima linfocitosi. La WassermalJitl 111el sang.ue fu sempre n1ergati·v a anche 4 ~-nm~ fa quando i,J paziente non avevi.ai mai fatto nessuna cu..ra specificai igtnora,ndo assolu.tamente la sifìl'ide. Scus i del disturbo. Dot.t. A. Z . 1

Rispondiamo in linea d'ie:cceviorne, pure trattam.dosi di rU ll caso speoi:fico. I disturèd de!lla mi•nzione n.ella tabe non si p!!estano ad imterventl terap1eu:tici diretti. Contro le poli uzioni .p uò pr{)IVare la sommi.nistrazion1e di ca;n[ora monobromatai e lupolina, i sem!i.cupi freddli, e J.e apipJicazioni elettriche di corrente galvanica (intensità di 5-6 MA; duralf:a ro-r2 mÌ!nlll!ti primi; catodie ampio alla regione 1onvbare; a.mode dell1e dimelJJSionti cli oirca 20 cmq. al perineo). Per sedare i do.101r.i. l:anci·n1ai11ti sono stati ·p roposti numerosi metodi fìs·i ci: massaggio, impacchi freddi, coppette, far.atdizzazione, ecc. ; ma Ì ·n geniere essi n,o n han.n o dato risultati sodd~sifaceiniti. Più util1i ri1escono i medicamen.ti : salliicilat~ di cod.io, a:n.t ipirina, -a·nti.febbrina, ain1estesii111a, fenacetina, idrr0tpirina., trigemi11,a., e s.p ecialmente l 'aspi.rina e il pi.r am1don1e, con i q uaLi. ultimi si riuscirebbe non. di rado secondo Oppenh.e.im - a evirt:a.rie l'uso dell:a mor· fin.a. V. FORLÌ. (s6o) Come faire per ott·enere lo scoloramento e la scomparsa delle cicatrici da impetigg-ine coiitagiosa, che costituisco no una vera1 e propria con:traffazione ili. un bel ·v iso.? Dott. G. E. 1

Se si ha a che fa1:"e con ·vere cicatrici (il che non do\.·rebbe essere qua laira si fosse trattato d1 impetigo conta gidsa vera e pir0ipria la quale liar scia 1s.oltainlto macchie rossastre diesti·n ate a scomparire completa m1emite, sia pure dopo un tempo piuttosto 1un.g o) la tera pia ha scarse risorse e non c'è éLa far a ltro che a1d operare quaJ.c·h e p-01vierie che a bbia presso a poco il colorito della cute del volto, come que11a pr-oposta diai Unna: 1

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(559) Cura di disti1,rbi della minzi.0Yn1e nella tabe . - D€lsiidero c0tnos~ere qualche metodo, sia chimiico sja fisico .per alleviare ti. disturbi di u111 tabetico di 46 ia111ni, affetto da grave disuria e polluzioni frequentissimie, a volte 3 ed anche 4 per notte coni potere sessu.ale (erezione ed orgasmo) dianii111uito. Ha già fatte parecchie cure mercuriali e tlodiche ed ultimamente neo-isalvarsam due gran1mri e mezzo senza risultato.

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Bolo bianco • • • • Bolo rosso . . Carbonato d'i mag1treSio Ossido di zinco .l\.mido di riso

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V.

MONTESANO.

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IL POLICLINICO

(561) Prego indicarmi su .la « Posta degli abboo.ati » delle buone pUibblicazioni ultime su le malattie da piiomb'O nei ver:nici:atori, vasai e simili.

c. c. Oltre ai soliti trattabil e maniua'li &Ull'igiene i.n,d u,s triale e le malattie del lavoro (I...ottiga, Giglioli, D'Anna, Pieraccin!i, ecc.) si tp()(tranno consultare con profitto le opere seguenti: Legge e Goaby : << Lead poisòinri!llg and lead aibsorption ». Arinold ed., L0tt1don, 1912. - Professor Rubinro e dott. Porrini: cc Coanmi.ssiooe d'inchiesta sul pericolo dellia: ~ntossicazione saturni.na nella indiustrla della coloritura » . A cura del Mllillicipio dii Genova, 1912. - Dott. B. Chyzer : cc Ueber die lim ungarischen. Tonwairengewerbe vorkon1men,den Blei vergiftungen », Fischer ed., J enQ, 1908. - cc _t\tti del IV Oongresso delle malattie d.e-1 lavoro », Roma, 1913. Un ottimo capitolo istu[ saturnisa:no si trova i·n D e1bove e Ach1ard : « Maladies de la nutriti on », Masso·n ed., Parigi, 1912. Meno recenti ma sellJJpre consultabili con profì tto S0110 : Th. S011unerfeld: « Traité des maladies professionie1les », Bruxelles, 1901. « Handbuch <lcr Arbeittenvohlfahrt », Stuttga11t, 1902. - « Lesi industri.es insalubres ». (Ass. inte11nr. pou·r la protection 1égale <Lest travailleuirs), J ena, 1903. (Si occupa quasi Uinicamente delle :iltltossiaaiioni da piombo e da fosforo) . Molti buoni lavori :&ul satu·r nis1no si tro·va110 altresì siuJ « R.amazvilnli » ('specialmente in riguardo alle .modtlfìcazi:ioni eimato1ogiche) ~1' cc Arehiiv rfiir Hygiene » e nella « Révue d'hygiène ». 1

FILIPPINI.

(562) Prego indicarmi . nella « Posita degli abbonati » quali sonJO ci. trattati di oculistica che godono maggilor cred!ito mella Scuola oftalmojatrica di Roma, sopratutto per ciò che riguarda le anoma~ie della refrazione. Vorrei l'indicazione non <li un ma·nualetto da stluden,t e, ma d!i u·n trattato idoneo a chi ·v11ol dedkar,sfi alla spec'ialità. Ringraziando. Bologna. Dott. A. M. - Abb. n. 6636 . Il trattato che gode maggior credito presso la Scuola of.talmologic:a di R0llla per chi vtuol dedicarsi alla specialità è la «Enciclopedia d'oftalmologia tedesca», 2a. edizione, edita dal Graef e e Samri's ch ed orni contiiauata dall 'Hey, nella quale ogn1 caipitolo, e specialmente quello delle anomalie della riilfrazione, è assai diffuso e completo. 1.Tn trattato di ass.aà m1iinior valore è

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la «Enciclopedia fra·n oese d'oftalmologia» edita dal Valude e Truc. U'll timttato citaJia·o o non esiste ancora. Per un principiante nel camrpo della rifrazione è in,dicato ?il .b reve riassunto del V'.i.gines : « T-echniq.ue .pouir l 'exaimen1 des yeu..""{ ». SP.-C.

(s63) Sarei1 graito a que11 'egiregio oolliega che nella cc Posta ,d egll aèrbonati. » mi sapesse indicare quelle ptLbiblliicazioni le più adatte coane guida nella valiutaziOln~ delle iinrvalidità resirlue ad i1ruforturn[ sul lavoro per la relativa liqud.dazione. Biella·.

Dott. Salrvatore Cabrar - ...t-\bb . n. 2750. Può con1&u1tare 'i seguenti Javori : L. ' Borri: « Gli ±nfortu.ni del lavoro sotto il rispetto medico-legale» . Società Editl1Ìlce Librariia, l\IIilano, 1910 Cin diue volUl!Ili che attualmente sono i11 ·ril&tam pa). - E. GolebieWQki : e: 1'11,.. fortunri; sul lavoro», tradotto rlal Borri. Società Editrice, Milano. - E.nrloo Morselli : « Nevrosi traruttnatica )) . Studio clind.~o e medico-legale. Unione Tip.. Ed. Torinese. - Ch. Remy: « L'évaluation des incapacités permamentes ». Vigot Frere.s .éditeur.st, Paris, 1906. - Leon Imbert, C. Oddo, E. Chaver·n·a c: « G.utide pour l'évaluation des irucapaciités ». Paris, Masson, 1913. René Sand: «La simulation de l'imterpretation des acoildents du travail » . H. Lamertine écliteur, Bruxelles. 1907. - Kaufmal11ll. · « Handbu~h der Umaller:medizi:n1 », 3a. edizione, 1907. Thiein1 : « U·nf1allerkm~n1kun.gen », Stuttgart, 1910. - Id. « Lehrbuch der Arbeiter Verslicherungsmedirin », Lei1pzig, 1913 . Dott. I. R . (564) Gratissimo se volesse indicarmi lllella rub-rica « Po.sta degli abbonati » quanto segue: 1°) Un buon traibtato possibilmente ragionato c:Q: « ~t\_rte del ricettare » (ad eccezi'Olle del Goggia e del Rubino) ; 2°) Un tr~ittato pratico sul modo di preparar.e le medicine che il :nedioo ordina più comunement e, così che rii1 medico stesso potrebb.e prepararle nel s.u.o armadio farmaceutico; 3°) Un boon testo, possibilmente esteso, per i primi soccorsi da presrt:are nei malori improvvisi e inelle d:iis.grazie (medici·na e chirurgria d'urgenza) ; 4°) 1Jn altro testo pratico riguardante la tecnica terapeutica, per esteso e ragionata, del medico condotto (lavaggi vaginali - tinalaziollli anestesia - puntura rachide, ecc.), oon la li.ndicazionte degli apparecchi più usati. Ringraziamenti.

Abbonato n. 7595·

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SEZIONE PRATICA

Preferiremmo dli mm1 rit:evere ohe U·n a domanda 1per volitia. Le &Uggeriamo : 1°) Malacrida: «L'art~ di prescriivere e di appli eare i lfimedi ». U. Hoepli, MiJaino; Mahl er : «Ricettario terapeutico». Società Tipografica Edd.trice, Toriino . 2°) Teyxeira : « TeC'I1ica Farmaoolog\ca ». Società Editrice Li.b raria, Milano. - 3°) Trombetta : « Miedicin1a d'urgenza» . U. Hoepli, Milano; Oddto: «La m 1e dicina di urgenza» . T raduziQDle 1del dott. Solimeria, Editore dottor F . Vallairdi, Milano ; Brume111i : « Guida al pronto socoor.so chirurgico ». Amrtn.. del ·gilorna1e «Il Policlinrico », Roma. - 4°) Gumpre.cht : cc Tecnioai della terapia speciale ». TTadiuzione del dottor Guiglielmetti. Ed. dlOttor F. Vaillardi, Milano. 1

R . B.

VARIA. Riproduzione e miglioramento della razza. - In una conferenza su ques,t o argoment o p ubblicata dal dott. Samuel Disc«on nel Pen:nsilvania Healt~ Bullet1"m, 1' A . afferma che per la cont±nu.azione della nostra civiltà presente sono .necessarl dei requisliti .che sono in .r apporto alla viita do.mestica e politiiica. Riguardo alla vita domestica 1'A. fa notare tutta l'importanza dell'igiene del matrimonio, e quindi .d elle condizioni di età e di salute dei coniugi, condizioni che solo possono assicurare una prole :fisicamen.t e e mentalmente sana. L'u·oono non dovrebbe sposare che una donna appartenente ad una famiglia di longevi e libera assolut amente da tare ·e reditarie; non do·vrebbe sposare una donna di età .avanzata, delicata, debole o affetta da malattie ereditarie. L a età più ad?it ta al matrimonio per le donne d el nostro clima è quella di 20 anni, per l'uomo quella di 25. Le donne di temperamento nervoso , quelle estremamen.t e irritabili, isteriche, -soggette a convulsioni dovrebtiero rinunciare a l matrimonio. Un matrimonio fa.t to tra individui molto gio·vani, nei quali il corpo non è completamente sviluppato, le di,'erse funzioni non sono perfette, .e gli organ~' sessuali sono ancora nel lOTo svil·u ppo nQll. può dare che UJna prole imma.tui!"a e deficiente dri. potere :vrita1e. Secondo l 'A. le principiali callise di degenerazione sono attualmente le seguenit i : 1° Degenerazione per tossiemia, per abuso di bevande alcooliche, oppio, coca, tabacco, ecc., nonchè per gli effetti dell'avvelenamento da piombo, mercurio, arsenico, fosforo e dell'uso di alimenti insalubri; 1

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Degenerazio11e per persistente azione del1'infezione malarica ; 3° Degenerazione in rapporto all'ambiente geologico nel quale si vive; 4° Degenerazioni in1 rapporto all'influenza delle epidemie ; 5° Degenerazioni in rapporto al sistema di vita particolare delle grandi città: insalubrità delle abitazioni , insufficienza di alimentazion~, mestieri insalu bri, '.lniseria morale e iSociale; 6° Degenerawoni per malattie oostituzioniali congenite o acquisite; 7° Degenerazioni in rapporto ad un complesso di cause suddette e causat e da matrimoni • • tra cons.angui~e1. C·o .ncludend.o si può affermare che le degenerazioni dell'uomo sono in rapporto alla ereditarietà ed all 'ambienit e nel quale egli vive. Certo si è che l'una e I 'altra causa insieme concorrono a moltiplicare con una 1progressione geometrica il numero dei dégenerati . Donde la n~cessità del risanamento dell 'an1bie11te fisico e. morale, e dell'esclusione dal matrim0nio di individui che non siano :fis1camente e mentalmenit e del tutto sani . DR. PUBBLI CAZI ONI PER VENUTECI. FERRARINI GUIDO. A proposito dci proie ttili esplosiv!i 11.sati da1l'esercito austriaco nella guerra attuale. - Pisa, 1915. CHmONI PIETRO e CROWTER CARLO. Sull'epato-oolangio-enterostomia e s.Uilla plastica del coledoco. - Romia, 1915. CORRADINI ROVATTI GUIDO. Com.e si poss1a traJSJform.are il ferro in sosta11za organica. - Somma Lombardo, 1914. MORPURGO G . I profumi nella storia e nel CO!tnmercio. - Mila:nb, 1915. SCALETTA LUIGI. Note pratiche di :&terillizzazione per le preparazi~nti di uso farmaceutioo. - Milano, 1915. GAZZANIGA NI·NO. Le istituzioni an.t ituberrolMi in Italia nel 1914. - Mi·lan!o, 1914. L a•vori dell'Istituto di j\natomia Patologica della R. Università di Cagl'iari diretto dal professore _L\.lbertio P.epere. T!1ienlllk> 1911-1914. RAGAZZI MARIO. Rilievi economlioo-igien!ico-sanitari sui portieri di Gen10·v a. - Genova, 1915. I{ITASATO S. Imperial Ins titutie for the Study of Intfections D(seasies, Tokyo. - Tokyo, 1914. CASAGRANDI O. L'immun!iità passiva nel vacc!no e nel 1Vaiolo. - Torino, 1915. Proc.eedings of the P.a thological Society of PhtiJadelphia. New Series, \.Tlùl. XV-XV~. - Phi1adelpihia, 1913-14. (29)

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IL POLICLINICO

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NELLA ' VITA PROFESSIONALE . •

Fondo di soccorso contro i più gravi danni della guerra patiti dai medici e loro famiglie. Sottoscrizione promossa dalla Presidenza della Federazione degli Ordini dei Medici.

(Il fondo resta a di·sposizàone del futruo Congresso fiederail~ perchè n;e sta1biill.sca la erogazione e a !ternn.1ni id.ella circolare in. 6, tprot. ·ll. 451, 18 agosto 1915). 1

Elenco delle offerte a tutto il 30 sett. z915. Prof. Luigii: Si1,·agni - Bologna . . . Prof. Auig.usto Murrl - Bolog:na . . . Dott. Enrico Boschi - Bologna . . . . Dott. Antonio Dal Prato - Faenza . . Pirof. G. B. Boccasso - Torino . . . . Dott. Achille Sega -· Bolog.na . . . . . Dott. Ugo Stoppato - Bologrua . . . . Prof. Antonio Gnudi - Bologna . . . Dott. Francesco Vicenizi - Ozza.n o (Bologna) Prima offerta .' . . . . . Dott. Giuseppe Bori.ani - Bologna . . . Dott. Francesco M0\11clti - Bologna . . StudenJte Gi·usep pe Sapori - Bologllla, a:s pirante .m edico. Prima offerta . . . Prof. Giuseppe Dagnini - Bolog1nia.. . . Prof. dott. A. Simon~ - Oderzo (Treviso Medici• del Manicomio « Francesco Ronoati » - Balogna : prof. R. Erugia, dottor G. Peli, dott. oav. Maccafern, dotror C. Ra.sori, dott. catV. V enturoli, profesror .d ott. E. Rivari - Offerta mensile - Rata di agosto . . . . . . . Dott. Paolo Pasi - Bologna . . . . Gli u:fficioa·l i medici dell 'O:spedale da campo n. 238 . . . . . . . . Dott. Gù1ulio Domeinlichinri. - Bologna . Dott. Nino D'O.nofrio, sottotenente medico - Zona di guerra . ' . . . . . Pir.orf. Giusep·p e R.u ggi - Bolog·n a . . . Dott. U. Righi - Bologna - Prirma Offerta P.rof. Carlo Santillli Fermo (Ascoli Piceno) . . . . . . . Gli ufficiali medici dell'Ospedale dta campo n. 070 . . . . . . . • . . Dott. Alessandro Bacchi Della Lega Bologna . . . . . . . . .

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Le somnn,e sottoscritte vengono depositate in u.n libretto deJlla Cassa di ·r isparmio di Bologna, che ha ronc.esso i•l frottto di favore del 5 %. Le offerte devono essere inviate .impersona.1mente a lla Federazione degli Ordinrii dei medici - Bologna. (~>\.rchiginnasio).

* *

Il nootro giornale contribuisce alla sottoscrine, per ora, con L. 100. (30) •

RISPOSTI 1

Q~m

I A DOIUNDE.

(5577) Servizio 1n1ìltta.re - Compenso a carico del Comune. - . Il Dott. abboinaito n. 5178 desidera conoscere se es~'Ste r.ealmente UJl1 decreto luogotenenzirule col qua.Je s~ disciplina il trattameillto economico deglri; impiegati romunali chiamati sotto le armi e, ·n ella affenm.atlva, se detto decreto modifica 'le disposizioni eventualmente diverse contenute nei1 regola.m enti ioroll. Effet11i1v.am.ente esiste il decreto l110gotenenziale di cui Ella pwla.. lDSiso porta la data del 3 r agosto ulti.mo ed il n. 1420. Con detto decreto si applicano agli impiegati comune.li le stesse ·norme che regolano i irapporti econom'ici degli impiegati governatM chiamati ootto 1e armi per la m.obilitazione e, cioè, si detem:ni11a che s ia loro corrisposto lo stipendio più elevato fu-a quelrl-0 mu[itare e q1t1ello ciivile. E).5150 è applic.abile a~he a colo110 che, come Lei, per regolamen.to speciale p·r eesistente godono un trattamento f1a1Vore1vole . (5578) Cura dei RR. CC. - Cantonier1~ provinciali - Cura dei dete·n,uti. - Il Dott. M. I. da V. desidera conoscere se sia obbligatorio per il ' med'i co condotto la cura: dei RR. CC., dieriJ rantoniieri provilniciali e dei detenuti nel <:'arcere ma:nd,amental e, quando di :tali oneri si facci0.! speciale m enzll;one nel caipitolatio. Se non vi sia obbligo legale, diesidera sapere iru quaJ modo possa liberarsene. Alla cura <lei RR. CC. 1il medico oon1d otto è sempre ten111to an.che quando il capit01lato non f1a1CC"ia menzione di tale onere. I can.tcmieri provinciali hanno diritto a cura gratuita sol quando sieno comipresi nehlo elenco dei poveri. AlJa cura dei det;eI1JU.tà.. nel' carcere mandamentale non è Ella obbligaita. dovendo .p agare i Comuni del mandamento. Quando, però, come nel oaiso, il capitolati ~llll·pone al medico condotto tali obblighi ed tlù medico, nello a ccettare i·l ipost<>, h a liberamente e volontariamente a.detrito a tutte le con.d izioni im·p oste dalla a.mDlli;n~straziione comunale, oon può dopo chiedere alcuna revoca perchè ogrrni' eventuale modifica eo&tituirebbe i~l!iicita.m ente un m utaa:nento notevole nelle modalità del concorso. (5580) Capitolato - Congedo. - Tl Dott. abbonato n. 5439 desidera conoscere in qual modo debba re2"o1a.rsi per ottenere il capitolato,. che o . regofil i diritti ed i doveri rec1pToci fra $alllttrurlo ed amimitnistrazione. DeSidera anche conoscere se si possa ottenere co11gedo per malattia o per 1

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SEZIONE PRATICA

altro gi.ustificato motivo qualora trovi un collega che lo .sost:Wtulisca. Non sappi'l,mo ~iegare coone sia sitato costà esialurrito U:n conOOTSlO per la ·n iomina del medico condotto senza es6ere stato ancora ~ol1tD ulato ed a.ipprowllto til caipitol·ato d1 serviri;o, che è atto che precede ma DJan. seg1ue la nomj.n a medesima. Provi ad indurre il Com'll!lle a fare ora quello che av.r ebbe dovlllto far.e prima e qualora mon vi vogl~a aderire formuli ricorso a l Prefetto pei pr-01Vvedimenti di ufficio da pa·r te della G. P. .!\. I congedi son:o ora in mass.i.ma so.spesi. Però se trattasi di i,r ufermità, credtìamo che ·o on si possa negare oongr-uo congedo al sanitario, che si v.errebbe a trovaire 111ella assoluta impos.S1i1bilità di compiere il proprio dovere. In tal caso la supplenza è a carico del Comune , come nei casi ordù:na.rii. Per cause diverse, il oongedo no!Il può essere d.ato. Solo a seguàto di accordi col ComlUJllJe potrebbe essere consentito al medico, im casii di assoluta uxgen~a e necessità, dli· allontanarsi tem·pornu;ieamente da-1 Comune, mettendo supplente a ~ue spese. Essendo vietati i cong.e di per ordine delle :superiori autorità non compete ai medri.ci speciale comperoso, pel maggior lavoro, cui sono obbligati. (5581) Stipendio - Chiamata sotto le armi. Il Dott. abbonato O. C. 038 espone che con deIib:erazione consiliare del ,marzo scorso il Comune sta·b iliva dli corrispondere agli !impiegati del Comune l'intero s tipendio per tutta la durata della guerra. Desidera conosce.re se possa il Comune ora negarglii1 lo stipendio e se, nella affer:mativa, sia al caso sufficiente una de1iberaziooe del1a Giunta o occorra deliberazione del Consiglio ~m.utniale, approvata dalla autorità tutoria. P er no1ru più corris[)ondere lo stipendio al medico condotto durante la guer:ra non occorre deliiberazione dli Giunta nè di Consiglio per.chè p er eff.etto dell'articolo 4 del decreto luogotenenziale del 31 agosto i915 n. 1420 è restata sospesa l'efficacia di og!llti disposizione contenuta nei tt'egolamenti organici degli enti locali contraria alle n1arme in detto decreto conten!llte. È su·perfluo · dire che deve essere corrisposto lo stipendio maggiore, e che perciò resta integro l'obblio-o del Comun.e di dare la differenu, quao lora lo stJilp.end~o che corrisponde sia superioce a que11o che il sacn.itar:io pie rcepisce dallo Stato. (5583) Pensioni - Malattia non contratta in servizio _ I1idennità. - Il Dotlt. G. D' A da C. d'O. essendo ammalartlo di diiaibete e, quindi, ianposSIÌJbilitato a prestare più · oltre servizio, chlede cOillOSC'ere se possa ottenere la pensione con sedici anrnli di se11vizio dimostrando il surmena1

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ge per condotta faticosa. Nella a:fferm<artiva quale penisione potrà lìiqu!irdaTe. Per il diabete non si può invocrure la pensione per ~cnfermità contratta in servizio od a causa del medesimo. Si potrebbe ottenere la indennità un1a volta tanto come per infermità in gen.ere. Detta indennità è proporzionale ari: due terzi del capitale corrispond ente alla pensione che L e sareb·be spettata ten.u to conto della età e del numero degli arn:ni di serviZ>i-0. Non si può ottenere il congedo straordinario di tre mesi se non esibendo un certificato medico da cui risulti 1'inif·ermtità da cui è affetto ed il bisogno ohe ha di c ura e di riposo. (5384) Congedo - Ricchezza mobile. - Il Dottor abbont:1.to n. 4248 desidera conoscere sie perdurando l 'aJttua1e stato di g1uerra rpos.sa usufruire dell'ordinario mese di licenza e ·Se disim• pegn.a ndo le fu·nzioni di supplente in .un'altra condotta debba sul relativ·o assegno di lire 800 pagare la ricchezza mobile. In· tutte le provincie per disposizione dei rela tivi prefetti sono stati te.in1pora:neamente sospesi 1i' con•g edi dei medici condotti. Sullo assegno di lire 800 che riceve come scxstituto dell'altria candotta deve pagare la ricchezza mobile, perchè ta.le imposta colpisce tutti ii·n distintamente i redditi profesSlionali. (5585) Servizio militare - Compensi. Il Dott. M. N . da Z. desidera conoscere se avendo il c .omuine applicato il decreto luogotenenziale 1064 deii '11 luglno è obbligato a seg.wir:ne strettamente le norme e perciò a corrisponde.re la differenza che passa f.ra lo stipendio civile e quello militare, se persisteo1do il Comune a negare .tale trattame nto Sii possa, e con qu.ali mezzi, costringerlo a farlo e se i l Comune possa negare la concessione deJ.1a differenza perchè il medico è volontario e non obbligato a serv'izio m~litare. Desidera, i•noltre, conosoere se per ovviare eventuali attrit:i ool Comune possa dimettersi dal g.rado attuale e farsi poi richiamare di autorità .siotto 1'e armi. Il Comune è obbligato a ·:segui~e strettamente le no!lllle stabilite dal decreto luogioten.elnrz;ia le d.ell'11 luglio perchè è esso obbligatorio per gli impiegati com.u:nali per effetto del successivo decreto l uogotenienziale del 3 r agosto uil.~imo n. 1420. Se il Com·run1e si rifiutasse corrisponderle i compenisti. crui ha d!iritto, può ora a1dire anche l'autorità g iudiziaria. Il decreto del 31 a<Yosto nlCYU fa d1i'Stinzione fra impiegati che trovansi vol10t1tarìia.mente al servi2li.o militare ed impiegati che vi son.o stati ch1i·a mati di autorità. Ciò stan:te, sembrai inutile quello C'tl.i Ella ac. . cenna circa le <lfomission! oon suCQeS1s1vo •nchiamo .d i autorità. ~

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IL POLICLINICO

[AN.NO XXII, FASC. 42]

(558i) Sonirn.inistrazio1ie di ?1iedi.ciiiali ai po·ve ri. - Il Do tt. L. C. da S. pr.emesso che un 'Opera pi.a è tenuta , a seconda della disponibilità dei suoi fondi, a sommim.strare i m edicinali ai poveri, desidera conioscere se potendo esa1urire .tutto il fabisog.no dei medicinal•i possa l'Opera pia i:111 parola obbligaire il Com·u n1e alla romp.1lazio·ne de llo elenco dei pove ri, ed addossare a,l medesi1no la somministrazJion e m.a teriale delle medfrcine e se, non ba.stando i rf1011di, la sitessa Op.era ·p i·a debba coniti.n uare a fare l 'elen00 dei S·u ssidiabili e somministrare le medi· cine per tt1tto l 'anino. Rite niamo che l'Opera 1pia in quisfione possa o·b bligare il COtDJUnte a .compiere la redazion:e dello eleni00 dei poveri, perchè per legge è questo obbligato a formularlo, meglio conoscendo le condizioni economiche de' ·na.t urali ed i 1oro peculiari b1isogni. Crediamo pure che i medici oom.u nali possano attendere da sè alla somministrazion1e dei 111edi<:inali, che ·vengo110 forn1t1. dia1ll'Op·e ra pia, la quale esaurisc.e il s uo compito mettendo a di sp-0l5\Ìzione del Com·u n·e i fondi che 1occorrono per adempiere al servizio. Se i fo ndfi dell'Opera pia n!On bastassero per tutto l'an:no, il Camune fa l'elenco dei. poveri e l'Opera pia corrispo:nrd.e il nUiIDJerario che ha, sal ,.o al Com.ume d1 com·p letarlb mettendovi quello ehe occorre. (5588) Pe1isio11,i . - J\.l Dottor F. B. da T. rispondiamo che il servizio delle pens!ioni funziona cotnplet.amente anche duran1te l'attuale stato di guerra.. Docitor JUSTITIA. 1

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L' aibbo11ato 7080 che p11:1111a e dura'lllt.e la m-0bilitazione, a d1i:fferenza di altri colleghi, non è stato prr-ecettato, chiia.m ato sotto lie armi con la classe del 1881, si è affrettato a fare regolare domanda al Ministro dellia Guerra per il tramit e del D11Stretto Mili tare, iper ottenere regolare nominia ad ufficiale meclico nella territoriale ; desidera sapere se ba clittitto al grado di tenente, cc essendo laureato da oltre 9 anni », ovvero solament e a quello di s ottotenente, appartenendo la sua claissie alla Milizia Territorilale. Ha diritto al grado di tenente.

I Quesiti pel '' Doctor Justitla ,, e le Domande per la « Posta degll abbonati 1 non debbono essere serlttl mal eumulatl•amente o con altre rtehieste, ma su distinti e separati foglietti. Tanto gll uni quanto le altre debltono portare sempre per esteso la firma dell'altbonato. Soltanto sul giornale potranno essere contra•dlstintf, su rl· chiesta, eon le lnisiall o con pseu•onimi oppure col numero del proprio abbonamento, li quale però dovrà essere sempre indleato giustamente. Le domande anonime saranno cestinate. (32)

CONDOTTE E CONCORSI. CAMPAC?NA L.UPIA (Ve1iezi~). - A tulbto 20 ottobre; stltpend10 L. 3300; 1ùlldencità mezzo tra.sporto L. 500; iinden•nità U. . S. L. 200 ,· alloo-Q"Ìo bb ron o rto e a·ppezzamento di terren10 verso fitto annuo ·d i I4. 250; tre sessenni . C~STELNUOV~ B~IANO (Rovigo) . Generalità II riparto san1tano; L. 3800 oltre L. 700 inden,.: nità m 1ezzo. tra51porbo e L. 300 ~ruderunità alloggio . . Perfetta .ptia.nura. Scad. 15 ottoibre. ROMA. Ferrovie dello Stato (Direzione gemierale). - Meclico per il r~parlio di Oa:stel S. Giorgio; vedi fase. 40. Scad. ore 17 der gU'OrnO 31 ott. ROSELLO (Chieti). - CQndottaJ ·p iena.; L . 3000 lorde . A.ib . 1258. Scad. 20 otltobr.e. ROTA FUORI (Bergamo). - Condotta consorziale. Abitant1 2685. St~pendio comiplessivo lordo L. 5000. ScadeniZa 20 ottobre r915. Servizio senza 01:: bligo tll caIVlalmrtura. Capitolato modello dell' A. N. M. C. Schiarimenti Segr.erbe.ria oomnniaJe. Il COlllSOrzio si oomipone di : Valsecca, a - · bitanti 909; Rota Dentro, 339; Brumauro, 325 : paiesi che dis1tani0 dal capoluogo massimo un 'or.ra a.i strada a piedi. SALSOMAGGIORE. R .eg'l1 Stabilimenti Termali . Direttore; L. 12,000. Cauzi0I1Je di L. 20,000. Titoli che .prorvfuw l'istruzione, la coltma, Le attitudini e la ·p ratica esperiienza per esercitare le attribuzioni del posto. DOC'Ullll. all'Azienda di Stàto in Salsomaggiore o al Minastero delle Finia.nz.e (Direzione Generale del Demanio) entro il 31 ottobre 1915. Chiedere l'annunzio. UDINE. ospedale civtle. - COII1corso due posti medico asstilSit ente. Termine 31 ottobre. Vitto, alloggio ; Sezion·e m•ed'.ica aissegno L. 1500 ; Sezione chirurgica L. 750 oltre rotJliPartecipazione compell!Si. Oneri R. M. e Cais·s a Previdenza; certificati dtiJ rito e titoli. C·ercasti. subito ·n el comune di .AJsic~ Piceno assi·st.e1n.te .m ed.ico-chirur1g o interiìllale alQ 'Ospedaile airoile. L. 150 mens!ili inette, vitto, alloggio serwz;io. Rivolgersi alla Ditrez!.one dell 'Osipedale i•ndiirand'O età, epoea dell'a lar1wea. 1

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Il nostro collaboratore ·p rof. Guglielmo Bi'lancioni è nominato cavaliere nell'Ordin·e della Corona d'Italia. MILANO. - Il Consiglio degli IstitrUJti ~s~da­ lieri, in base al voto espresso dalla Comm1S&tone Esaminatriee, ba con,ferito iJ. premilo Paravktin, p1er iii perfezidnamento all'estero celila a:rued~nina, a l dottor Piietro Ba1:·. · L'ademipimento deglii obblighi relaitiV'i è rinviato al 1916, date le cirrostanz.e attu:alli. NAPOLI. - Il dott. Cairpantieri Tùlllmaso è 11ominato assistente di clinica med~ca. PAVIA. - Il dott. Rizzi Alessandro è abilitato alla libera docenza in igiene. ROMA. - Sono nominati aùuti in clinica oculistica. r: dottori Di Marzio Qu1rino e Speciale FilJippo.


[_i\.NNO XXII,

FASC.

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SEZIONE

NQTIZIE DIVERSE. dell~onore.

Sul campi

È caduto per la Patriia il teniente meclico AL-

FONSO CERONE, di M1uro LucaDJO. Era o-ià staoo sottotenente medico effettivo dell 'E.se~ci to · si era . ·p oi ritirato nel paese nativo. Apertesl' l1e ost1l1tà con l'Ausit ria, ch•i ese s UJbito di es1s ere m aJnldato fra Jie truppe oombattentl e fira queste il 26 agos!0 u. s:., mentre p restava l'op,era sua, venne 1UJCc1so da Ull1Ja bO!Illlba lanciata da un velivolo nemioo. 1

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Il Consiglio superiore di sanità. . Il C•cmsiglio 1S1Upertl1Q11e di sacrirità, rLumto in sessione straordinia:nia sotto ,la preside.n.za dell '~ r.efviole Guido Baccelli , ha dato 'Parere su molti ricorsi concemell!t4i fammaciie :ed ha deli1berato $ili ricorsi di v,ari Com.umi oontro le d1ecision!i de11e Giurnte provinciali 0mcmiinistratirve eh.e a11m.entava110 110 stilpendio a medici ed a veteriniari c-0ndotti. Il ConsO.ghio stesso hiat poi rilevato 1''1efficacia delle in~iez.ionii di acild b fenico nella cura del tetano ed ha fatto vofi che ques.to metodo introdotto dal propnò pr.esid-ente p:rof. Baccelli - :sia usato a vam.taiggro dei nostri soldati che com1b attono 1per 1a graind!ezza della Patria. 1

Disposizioni per la promozione al grado di tenente generale me•ico. . Co.n decreto l·uogotenenQ'jj:ale 29 agosto r915, n . 1435, « Gazzetta Ufficiale» 30 setoomb.r e n.. 241, è stato di:s:posto : « Per la durata della giuerra. e facendo ~cce­ zione al1'art. r del' Nosrtro decreto luogoitenenziale del 27 giugno ultimo .Slcoroo, n. 1017, è dJaJta fru::oltà al Mim:istero della g·u erra di derogare, per la .p rQtllozione al grado di tenente generale medico e corrispon1d ente nomin1a alla carioa di ispettore ca:p.o dtil sanità ~iJitare, alla prescrizione di provrv·eder.e alla ,prioonozione ai gradi di ufficiale nion oltre il 60° gior.n10 della dia.tal nella .q uale si sono verificate le vacan~e ».

PRATICA

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Un ospellale di riserva per i celtici a Milano. , È _stato organizzato dalla Sanità militare nel1 I~t1tuto. « CarJo Caittan1eo ». Oocwpa buon!a parte

de1 loca.lii del R . Istituto !befanico e della Scuola capomastri, ed è destinato es.elusivamente al comparto degli ammalati celtiici. L a di1iez.ione me è affidata al c~pitano medico iprof. Daccò. Le spese di adaittiattnento fur<YnO sostenute dal Comune, che aniche in tale circostanza ha dato p~ova della sua munifi.cenza, concorreud1oi nell'i.nrtie~ess~ .del~'igiene. ci~tadi~, alla sist~zio­ ne de11 rm1l1tari .mailat1 di, Itali forme moobose. L 'osp~,aJe, che è capace di più di 600 lett\i ha al p11:an-0 terr.eno l'ufficio cli direzionie 1~ sa1ai di maggi10riltà, 1Ja ~~da, 1e sale' per truppe , le cuctnie, lo spogliatoio ove passano •i mala~i ali' entrare nel1' -0spedale, ed accanito le d'°<:'C1e per un primo la\racro avanti di vesti.re g.l '1ndUJll1Jel1ti ospitalie.r'i. Nei d·u e p1'. ani sup.erior1 soniO le sia.le degli ammalati ao-o-ruppati in locali separ~ti a seconda. delle foro;;_e che pre~no:; e .si han:io. bag.n1, docce, gaqinetti, sale di med1caz1one d!iist1.nte. Do .stesso . direttore .P~. D~cò prov,~ide con pr?ipn. mezzi ~ allestire 1 gabinetti p.e r glli esami m1crost~~101\, nonichè ~ fornire apparecclii per elettrol1s1, .elettr~fLUS~1ca, endoscajia, ecc. Atturalmente oono gia ncorveraiti nell'ospedale 350 ammalati, alla aui oura provvedon10, oltre al direttore, i tenenti dotto11i· Bianconi Mori Tra1non1tani, Morta, ~.\. mbrosolli . ' ' Il Comitato sanitario r.egio nale , costituito del prof. Tansini consulenlte chit'urgirco <l:el . . . Cocpo d'armata, del colonnello medico D' Ano-elantoruio dlirettore di Sa.n ità, d!el medi,co pro~n1eia1.e e del prof. Simonetta segretario, ha visitato tra gli altri, anche ~westo o.5pedale di riserva. L a Oommission-e giudicò ben riuscito l'ordi.n•amento generale ed .espresse la sua soddisfazio.ne.

Per I mu tilati della guerra. Il conte d!i Sa,n Martino, prestidente del Comitato in Roma 1per i ciechi e i n1util.ati della guerra, h.a mandato a ltJUJttli i m embri del Comitato stesso J.a segu,e nte lettera che riassume la diffi:cile opera C.Ollll·piuta ~·n· questi due mesi : « N.ell 'assemblea del 2 agooto mi venne c~e­ rito il mandato di a·m :pl•iiare il Comitato e dli ricost'i tuirlo. Per aSISIOlviere lo incarko ho creduto richiamare sipicrate personalità della politica, della finanza e della scienza a partecipare al Comitato ed ho sti·m ato opportunio costituire un Consiglio di ~5 .m embri e una GiUJnta d~ 5, ond~ assicwrare a questo Corpo tutta l'agilità opportuna per funzioni .p rettam.enibe esecutive. E mentre la Giulnta intensificaiva ]a r.i-0erea dei 11C>Cali ·sfia per il ricovero deri1 soldra.ti feriti che per stabilirvi ;i mezzi per la Joro rieducaziiQne, pensava .ad inte.gr.are l'azione del Comitato romano ool ooncors-0 e il coordiJlJamento dell'opera dtiJ tutti gli altri sorti ri n v.arie a '.1btà itaJiane. Fu t enuta allo scopo una adunanzai ~;n Roma e venne decisa la costituzione della FederazJÌIO'Ile 11azionale dei Comitati e dato ~\incarico pJXl(V"\<-isorio a no1i di rappresntare il Comitato centrale, -· per .eserC'litare un/ai continua pressione 'S!Ul Govierno ai fì.ni com.u11i, sia per ecditare la formazione di Comitati nelle ciJttà do ve ancora non esistono. La Federazione \~tò ordlni del giorno d~ carattere san:itari-0 e di incitamento a1 c;u1

Disposizioni per gli esami di laurea e di diploma Con decreto 111ogote~le 16 settembre 19r5, n. 1435, « Gazzetta UfficiaJe » 30 settembre n. 241, è i&ta.t o dd:spos.to : « Riconosci ulta la conrveniienza, nelle presenti ciroostanze, di rendere più spedi1to iJ. conseguimento .d ella .lauirea e dcl dip1oma per i giovani milii.tari i quali abbiano, nelle Università o negli altri I stituti d'' istruzione superiore, -compiuto il corso dei loro studi e .superati tutti gli esami speciali che .p.recedonlo qruello d!i. laurea o di 1

d]p~toma.;

Udtitbo il Consiglio dei ministri; Sul}a p11op-0sta del ministro segretario di Stato p.e r la pubblica istruzione; Abbiamo decretato e decr.etiamo: Per gli .e sami di. la~~ e di dd.~pllOtll~, ~e ~i daranno nelle Un11vers1ta e negli Istituti d'1str.uPZione .9Uperiore en tro il oorrente anrno scolastico 1915-916, ir laureando, ohe sia satt;<> le armi, awà facoltà, i•n deroga alle \rigenti disposizioni del regolame nto generale uniro!ersrLtario, di omettere .l a presentazione e la disputa della disS;ertazio ne sc.rtitta, SIOStituendolai coni la discussione orale di un tema, che la Cammissione gli ass~ginerà tre giorni prima della ddscuSS!ione». 0

1

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IL POLICLINICO

v.er~. pe.r i1 l S~? OODJQOrSO :fina11ziario. .:\•_(·<·J·ci1

prec1s1 di scambievole cooperazione l•a Presidenza h a preso. con la Croce Rossa -dalla quale b a o~n.uto. ~S:llOUr<l;z.ÌODJe di aiuti, offerte dri. letti, fac1litaz.iom per 1 propri sanitari. La Croce Rossa ha ~~nlalbaa:n.en~ provveduto a proprie spese a~la m1ssione compiuta all'estero dal dott. Guald;i, che per nostro incarico ha visitato in FranC1a le scuol~ per i. ~uti~t.i, .ripo.rtamdl()ltle ammaie~raa;neniti1 e . notizie util1ss1m.e per noi. Con1 la Dtreztone regL011ale sanitaria si è stabilita una P;€rJetta intesa s ull'opera da svolgere e Ja Pres idell:za ha ottellJUto .che 1'aiutorità militare sanitaria . ~'a'tl~se ord~inci. tassati vi per tutitJi. gli ospedal~ di nserva del Presidio per la con.se~ aJ C?n;i1tato di tutti i feritli ciechi, storpi e ~·u­ tilati in modo da poter iniziare al più !Presto l'o~ra nostr? ed ha ·pottlitt> anche ottenere che v~n~s~e compilta:ta una statistica d!i. tutei i soldati ciechi, s torpi e mutilati ri'C()fV'erati fino al 25 corrente neg1:i ospedali d'Italia. E mentre ai ~i di . ot;itobre s:ar~ in~om~nciato. il soc:corso per i pnlDl 00J'dat1 ci~h,1 nei! locali offerti dal pri"OCipe AJdob,rnmdi~, ai?bia.m ? · rfidiucia. di sivolgea-e sollec1tamenrte ldentica azione per i a.nu.tiilati e gli storpi ospitandoli .n el periodo di cura presso ~ cliniC?- or.to~iea e, appenai o~una la loro neducamon!e, di &volgerla in localhl che il Governo .prom~te di dare, e <per cui intensifichiamo quo~dianlè . insisten1ze. Fino · dai, primi atti del Com11tato 111 Governo aveva · offerto , -dei locali; m ai aJ anomelllto di rpTenlderne poSSeSSIO risultarQ!lO già destitJm.ti o vennero rifiutati ~ lo scopo pr.eciso per oui erano stati richiesti. Ora noi CIOnrfidiamo d~ avere indicato al Governo noi confidiamo di averè ilnJdicato al Governo ma di consentir.e l'opera di rieducazione nello stesso luogo di penmanenza dei OODJValescenti giacch è ognuno vede le difficoltà derivan:bi dal1'obbli.go del quotidiaillo trasporto dei anutilati o degli stonpi dalla residenza abituale ad altr.i locali per compiervi l'opera dli ti!nseg.namelllto. Certamente per swlgere nel suio complesso Ja 1110slt:ra a ttiiì\T'Ìtà occorro no .mezzi adieguat1, e an.eintre lo Stato per tu.tto il peri·odo dd cura corrisponderà :a.i ·maJ ati u·nai diari!a oltre glti ap·par.ecclli provvisori e definitivi di protesi, non sono escluse altre eventuali provvidenze, oltre, natuTail men.te, ai soecorsi governa tivi di caratt ere sitraordinario. DOV'rea:no eerto fare appello an~he .a lla beneficeniza privata e mentre questa senza alcun 'i ncita.mento ha già dato circa 15,000 Ii.r e, credo ronieorrerà generosamente appena noi lo richiederemo, ed io stimo sarà op.p ortuno r:i!ch iederlo , per un• maggilOr risultato, appena i1l Comitato 121bbia effettivamente iniziato l'a.Sl5isstenza, tiQ che ritengo possa aV\7enire tra breve ». 1

Un'ambulanza da montagna della Croce Rossa Italiana. Il 14 settembre alla ·presenza de i rappresentanti dei giorn•alli cittadi1ni han:no avu.to luogo in Roma aJoone interessanti esercitazioni compiu te dal person ale dell'ambulanza da montagna :n. 32 .

Giuramento di Ufflelall della Croce Rossa. A Milano nell'Ospedale territoriale n. 6, Banca. CommerCfiale Itali>aina, ebbe t estè luogo il giurame11to degli U)fficiali e dei m>'. liti dellai Croce Ross~ 1nilitarizzati col noto decreto luogotenenziale. (34) •

[_~NNO

XXII,

FASC. 42]

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I nostri eroi. Il dott. G. B. R_ebuffo è stato degn.armente rommemdrla~ aJ!. Dispensanio antitubercolaire di Ganiava, cm egli aveva consacrato la miglior parte della sua operosità. . Ahla cerimo~ia ~ntervenme un: p)Ui'bblico elettissinw. Tenne ~1 discx;>rso ctmimemoratli1VJO il professor C. Poli, presadente delJ 'A:ssociazione g-eOO!Vese ~on/tiro la tuberoolosi. Niell 'atrio dell 'Uffic10 antitUJberr-cto1ia.re 'V1elline scoperta ·U'll:a .J.apide Il dott. · Rebuffo .si era molto segnalato neùl~ lotta ron:tro ù1 colera a Genova diuianJte l'esta!tle del 1911, quando egli aveva appena conseguita la laurea. ~ru~o di. osselWazioni da lui fatte ia!l Di.!Slpensano 1n. un10D.Je al dottt. D.e Stefa.tni è tla1J J.a.voro presentato all'ultimo Ccm.~sso N~onale cont~o la ~~olosi: « Suf risultato dcll'esam.e mdioscop1co n·n 500 bamb1ni ronviv.enti C(jU tubercolosi ». Da una lettera che il maggiore del reggtmetnr to al .qua.le egli apparteneva scrisse alla tn.adtiel stralciamo i seguenti. pat.t icolari relativi a11~ morte del gioviine e valoroso collega. « •••• ~a ~nstapcabi~e n~ 'opera sua. Aveva da poco 1a1SS1lstito il dott. P1ooolo del ... fanrteria morto ~a!J1Ch 'esso. ~1 curare i ferriti, quando, pie; ade~tere meg11io 11 su.o dovere, si avviò verso la linea del coa:nbaittirmenrto. Caimmimwa diritto verso di essa affronJtando a fronte al.t a hl morte e la. gloria. E la morte lo colpiva oon una palla nel .b el mezzo della sua nobile fronte che veniva in quel momento cinta dall' au~eola del martirio..... . Eg.l!i· è morto eroiramente e coane eroe :l'ho proposto per ~ medaglia al' valore ». Il d'°tt. G. B. RebufFo riposa nel cimitero di Kamno su11 'Isonzo, a 4 chilometri dai Caporetto. 1

Onoranze ad un capitano medico. . Nella forma più int'ima, per espresso desiderio del festegg.iato e per il rispetto che si deve a lla .g rande ora storica cihe si attraversa, è stata fatta 1Ja: presenrtazione di una medagltla d'oro, di UJUa pergamena OODI dedica. del senatore De Cesare e di un .numero unico, che la cittadina.n za di T·uri (provincia di Bari) ha voluto offrire ad un StUo ti[lu·s tre figlio, il giovane capitano medico Vincenrzo Orl:aindl BUSSJOla, che vellllle ferito gravemente nella !in.g rata Sirte il 29 aprile ,uJ.timo passato, dopo essere stato parecchie volte 'PrecedenJtemente decorato durante la guerra libica. Alla cerimoniia sonto stat i rappresentaui, dal dott. Resta Domeniro, la Federazione Nazionale degli Ordini deii med~ci ed il presidente professor SiltV1agni. ·

:Le epidemie In Serbia nello scorso fnyemo. I1 tifo e~ia.nrtematiro ed altre malattie hasnJilo mietuto i·n Serbiia un enonne numero di ivite. Senza medlireti nè medicine , senza ospedali se non costriuiti il.O• ba.racoh e improcvvisate, e senza liu.oglui. d'isolamento, la popolazione serba è rimasta µrerla dei motibi fino a che sono giunti i soccorsd delle Potenze della Quadru,plice e 1a dri·f:fiusione della mortalità s'è potuta sensibilment e diminuire. I mediai· strainiieri ~n Serbia hanno compiuto a tti d'eroisano che nessuna storia ha ~ncora• registrato. .'\nche le donne si sono as~~i distinte nella gra•nde gueita contro i morbi e tra esse una ne segnala la es: Nineteenth


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SEZIONE PRATICA

Century », una siig nora. montenie<Ytina la signora Yankovitch, la quale restò b sola' a$00lutamente sola, per più settimane, chil~!Sa dentro una baracca di colero.si·, dormendo e cibandosi ~i mezzo a 1oro sep.m .paur~ e allevando tre porci ed al0U.ne gal11ne ohe d 0JVeVa'110 servire per fornir-e carne ag~ti a.m malati ed a Jei. Colpiita ella stessa dal t1ifo, fu sul punto di morire e fu .sallvata a s tento dai ·m edici della Croce Rossa 1inglese... . L'·a tteggiamento dei serbi VJet1SjO 101 anotie è 1?Ìeino d 'i·n teresse. 11 morto 1non 'è ~bito sepolto ti-n ~n l?ntan~ _c imitero e di.~­ ticato. Al contrario ·s i stab1lisce una continua :familiaaità tra ò} parenti e 1ui, .f amiliarità che dJura a~hie anni . QuaJ.:Ch e volta i oorpi1 dei soldati u ccisi i.n·, cam1po sono sepolti vticino alle scuote : così - coane spiegò un generale serbo - i -ragazzi ricorderan·no le gesta deg-li eroi cadluti, li q1t1a1i sarranno utili anche morti ... I cimiteri SOtlJO spesso ,poStti in cima ad alte colli!oe e in aJ.ourui: giorni della settimana. divien.ta·n o luogo di r itrovo delle famigllie dei morti. S'accende il fUOCQ p1"esso ie tombe, si scalda al caffè e ·s i ma·ngiano dolci e si bevono b1bi te in liet~ conv.ersari. Ad intervalli un amico ISti leva in piedi e prollJUncia 1'elog.io del defuJnto mentr:e g~i altri :aipprovano e lpregano. (La Vita Sa1

nitaria).

1435

Giacimenti di radio nel Colorado. .Il mim1stro framlaese <Tu:~li affari ies1teri ha iinrviato all 'Acca.deIIl!Ìa <k.He scienze una nota. oon la qua.le ~gna!a. la .scope~ iarvyenu~ lniel Colorado (Stati Umti) d1 ga.acimenti ttruine.rari ~~neniti ·radio. · I 1g iacimenJti saopertil son così ?ooh1 c:Jie 1pùltrebtbei;o daire luogo aJ1la estrazione ~.ntlustriare del ·r adio, che preoedentemen.t e era nmportato da.li' AJU.stria. n radri111 m dovirebbe valere or.m ai 18o,ooo lire al grammo anziohè 800,000. 1

Nel1'agosto decorso è morto ad Avaina (Cuba) , •siu~ 1patria, il dott. Carlo J·uan Finlay, lo scopriltore del compito che nel'la diffusione della febbre g.ialJa assumono determi·nate zanzare, le qruali poi fu d imostrato app)artenere al genere Sòegomya. La sua teoria fu defin•i tivamente dimostrata da u·na Oommissione amencam rpresiedu ta dal Gorgas.

Le perdite dtl Corpo sanitario militare tedesco. Secondo una corrispondenza al « Jour.nral A . M. A. » del 25 seibtembre, fino al 24 agosto le perdite del CorJ?O sanritario mlilitare tedesco erano: 185 uccisii, l morto dlil iarvvelenamento da gas asfissianti, 108 gravemente feriti, 302 1.eggermente feriti, 81 prigionieni, 83 mancanti.

Un giornale per mutilati in Germania. Si è fondato iin Germatnia U:l1 giornale per i mutilati e g1 'inabilitati dialla guerra. Porta il titolo : « Lamrettzeitru.ng fiir K.r iegsbeschadigten ». Ne è redattore-caplO il dott. Pfeiffer e vtiene edito sotto gli aruspici di u'n'origalnfizzazione di .Aimbu11go, la quale s i ocCUJPa delle provvrildenze a favore dei feriti in guerra. (Dail I ournal A. M. A.).

La vaccinazione antleolerosa in Germania. Le autorità sanitarie della Germ.amtia. halllll.o ordinJato ohe :tutti gl'i!lDJpiegati delle ferrovtie orientali del•l 'Imipero vengano ·i•n\QCUlati nuovamente contro i•l -eo~era, 1poichè sili 1presume trascot1so 11 tempo della immulnrità effidalce conferita daJJa prd.ima vaioci•n azione. A comprovaire 1'utilità della vaccinazione amtirolerOOaJ, la « Miinich. Mediz. Wochenschir. » riferi!sce che il genieriale von Ziiegle r di Vieruna, comanda·lllte urn cw,po di 'Cavalleria, è •m orto reoontemente di colera; che egl!i. solo non si era volu1tlo vaccinare .contro ·iJ colera ; ohe n:on si è avuto ness un ailtro C'alSIO nella tru·p pa e niell 'uffidali.tà del corpo. (D0!1 Jorumal A . M. A .) . 1

Condizioni sanitarie di Trieste. • Se d~ce oh·e ai Trieste 01bbia oorso · i l ct:>lera e

che il .~IV1e1"11aitore della ~provincia aJbl:::iia diffidato J'uffieiia:le sani1tario ca.po, ·dott: Costamitini, diail prendere q ual!siasi crnliS/Utra preventrirva, allegamdo il rrn10tivo ehe nion vi sono fondi da &sti.n are alle spese sanitarie. (Dal MedicaL Record, 18 settembre 1915).

Oltre 36,000 frurono i morti di febt.re gialla dal 1854 a l 1901 nella sola città di Habana, mentre dal 1901 al 1908, eccettuati 40 cais1, Cuba restò libera dalla febbre gialla. Tale TeBUltat o è dovuto all'applicazione del metodo .p reventivo del dott. Finlay, che per i s uoi meriti ebbe l'on1ore di essere proposto per i1l premrio Nobel. Egli diSIC'OOdeva da famiiiglia sooz.zese e ricevette l'ed.ucaz.iione med1ca 1niegli Stati Uniti. R1iproduciamo il busto del dott. Finlay che è stato esegmito in I talia (nello Stuldio artistico U. Lui& e C . di Pietrasanta) . Il bus1x> corona fil' mon1umento fatto eri~ere dail ~lf:inistero di sanità di Cuba. È morto i n età avan.z ata fil oe1ebre matura.Jiista

francese Henri Fabre, l'iinoomparabile 1tore della \ita degli im.setti.

SC1ill{ta-

(35)


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14.~6

IL POLICLINICO •

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r

Rassegna della stampa medica.

L e Progrès JYI éd., ]Jug. RAMOND e RÉSIBOIS : Trattame nto dielle l!D.eningiti cerebiro-spinali. BABILLOT: Condotta da tenere ·nelle gra111di fr.att1u--e commi!nute de'l ifemor-e. G1ìom. d . R. SO'C. It. d)Ig., 30 giu. PUGLIESE: L'a.11mentaztilo'nie del fa'llc:iJu11o. - 31 lug. ROMANO : Sulla levitazione dcl pa1ne. Gazz d. Osp., 23 ag. BELLOTTI: Due casi d~ men1ngite cerebro-s~i(niaile guariti ron la cura di acido feruico alla Baccelli. La Rif. Med., 28 ag. NINNI: Virulenza del pneumococco nell'espettbrato pneiumonitico. MoNTUSCHI: Patogenesi delJ.e rnefriti nelle malattie infettive. Boll. d. Mail. dell'Orecchio, ecé.i ag . MALAN: Tr~pia:ruti liberi dli fia!SQÌia lata :per riparazidne di 1petrdite di sostanza della trachea. L'Igiene Sociale, III. TAMBURI•N I: Colonlia-scuola « Regi·n~ Elena » . - }ATTA : Topog.raifia del o01ntagi!Q tubercolare. Medie . Record, r4 ag. !SKOWITZ: Vaccini poJ.J..inici m ultiipJi nella febbre da fieno. R 'l-v . Ospeda1., 15 ag. MAZZITELLI: Preparaz1orue del1b (( yoghourl ». SAVIOZZI: Il rene polici!stico. - · VENTURI : Cura chirurgica dell'ep.iiles&ia essenziale. B1.tll. de l' Ae. dei Méd., 24 .a g. GAUTIER e altri: Vi11io e beV1alnde .ig~che ·nella razione del sol1dato. Gazz. d . Osp., 26 a.g . ERCOLANI: La CJUua 4ella pazzia . - Russo : Sulla cura delJa sçarlattioo. R i:-v . c1-it . dd Cl"ln. Med., 28 ,a g. PIAZZA: La colest.erimia del siero di samgue ne~ tnrrni0r.i: mal~·g.ni. - CASTELLI: Menopausa ed appairato circolatorio. P ensiero Med., 29 ag. BERTOLINI: Reaz'Ìoni aromatiche delle ortiin.e. - BINDA : Alterazi{)ni del c uore nei tul:;.ercolosi. The La'n•eet, 28 ag·. Nllltil·e ro srull'i11seg1namienrtt> medico. L o Speri11ient., 30 aig . RONDONI e MONTAGNANI: Lesioni istol:ogiche nel ·maidfitsiino, nel di,gùun.o e nello S10orbuto s.p e.rimental.e . D'AGATA : Infezione s.porotricoska speri1menbale.. __:: RONDONI : Alimentazione maidic•a ied eriol!0gia della p€!111agra. c iorri. Inter-n. d. Se. Med., 31 ag. DE SANDRO: Il medic o prat'ico di froinrt:e alle albumin.u rie. - ALHAIQUE : Storia della chirurgi~. La. Clin. Ostetr.; 30 ag. NAVARRO:, Terapita. dell'abort o . La Malariologia, 15 a·g . In memoria di Angelo Celli.

La Presse Méd., 30 ag. Coniugi DEJERINE e MoNZON : Le lesiio10!i. .dei g·rOSISi tronchi llle[\.TOSIÌ degl'i arti in guerra. ~4 nn. d'lg. Spe'Y'lm;., III. MINERBI: Campagna a:nti.malarica 1913 tne!l Domi11io Khediviale di Dal.aman. - MODIGLIANI : La &i.ift~rite in Ita~[a dopo lia.J sieroterapia. - FERMI: I vart met.oo.i di ·autra amitiirahbi-ea. - GRASSI e MIRALDI: Sull'etiologia del gozzismo. R i-v . di M·ed. Leg., ag. FERRARINI : I proiettili esptl osivi usati dall'esercito aiustriaco. - LATTES: Le docimasie ip01lmon.aJ11i ie le Joro caiuse d'er.rooe. The Boston M. a . S. f Ournal, 19 ag. JOHNSON : Sull'al;lattame,iitt:o al seno. - BROCK e NOR. BURYI : Batteriologia delle diarree inf~ttivie. TEN BROCK: Setticemi!a1 inia.ntile da b.acillo disslelnltenioo. Paris Méd., 28 ag. Chiruttgia di guerra. R·e-v . Ibero-A me.>r • .de cie·ncias Méd., ag. SANZ: La diagnosi d1e i tumori cerelYrali. N ovoA SANTos : Sul meoca.niismo della reazione di W a1sserman11. L6PEZ-0CANA : T·r attamentto dell'infezione ipwe.r:perale coi vapor:iJ di iodio. - SLOCKER: Colec1stectomitas idre!ale. BolL. chim.-farm., 30 ag. SIBONI: Arseniatd di fer.ro. ' La Trib. Méd., Lug.-aig. MARCILLE: La chirur:gia del fronrte . T he ] ournal A . M . A., 2 r ag., Numero su.11 'iinlSeg.namento. - PEçK: Lesioni b:enlo~ dello stoma,co e del duodelllO. - WALKER: Sordità croni~a. GLANNAN: L'ooolusione intestinale. · - STRAUCH: RuminazJ.one lnlell'infanzia. A nn. di N e-v11crl., I-II. BOSCHI e ANDRIANI : Co1111binaziorui di ma.1 attie ment.a,l i con malattie ·, m1e11vose. Medie. Record, 21 ag. CAMAC : Indlitvidualism.o e cos1tituzionie. - MEREDITH: Sull'etioli0gia della ·p ellag,ra. .- WILLIAMS : « Prurigo nodnila:ris » e lichiniìfìcazio111e i00n produzione dlii tu- / more. - _A,..UER : Slfilide cerebrale. Th-e Boston M. a. S. ]ournal, 26 ag. GAGE: In:fia.mcrnazioni tiuè1et1colari acute delle glandole ileo-cedali sÌJl1llu.la·n ti l'appendicite. - CHRISTIAN e altri: Le malattie del cuore. T Jie Jow:rn:aL A . M . A . , 28 ag. ALLISON : Chirurgia ortopedica e dieifonnità. - DELATOUR : Il cancro del retto : dnag.nosi e operazioni precoci. - MILLER e ROWNTR~E : Studi emait:olog.iJci nella grav.ildanza. IL Morg·agni, :~ 1 aig. BRUZZI : Ernd1a1 diaframmatica iilnl adulti.

Indice alfabetico per mate,rie. Cancro dellto s.timnaco : istogenesi . . Pag. Carcinoma, silfiitide e tubercolosi ri un.ite in u.nlO stesso paziente. . . . » 1415 Fremito artertioso segno di sofferenza aortica . . . . . . . . . . » 1417 Irn1petl!ggrune : iOUira . . . . . . . » 1427 Lesi 1oni artilficiali negli infbrtuni StUl lavoro . . . . . . . . . . . » 1419 Lesioni di originle tra:U!ID.atticai . . . » 1423 Naso e a cvi tà accessorie : lesioni iln ~rra . . . . . • Nefrite sifilitica . · . . . . )) R.oma, x915 -

(36)

Tip. Nazionale di G. Bertero e

Nefrite : sintomi oculari . . . . . . Pag. Scottait ure : cura con l'alcool . . . » Ser.vilZi sainitq.ri iin Fr.rancia . . . . . » Sifilide maligna l1:belle al meraurio guarita col neo-sailv.a:rsan . . . . . » Stitichezza : cma . . . . . . . . » Taibe : cu.ra dei d:istu.rbi della mirn.• zrone. . . . . . . . . . . . »

d~ Tubercolo~

Tintura

iodio inalteraibiLe . .

. . » inifia.mrna.torie: terapia . . » Vaccin1 iiifìci-pairati:fici second'O Castell a:nii : prepara'Zlione . . . . . . . » t..

PMZI, Test>.


.lnno XXII.

Fase.

Roma, 24 ottobre 1915

43

SEZIONE PRA.TIOA DIRETTORI:

Prof. GUIDO BACCELLI -

Prof. FRANCESCO DURANTE REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI . SOMMARIO.

Lavori originali: Prof. Spolverini: Sulla purificazione del vaccino J enneriano. -

Sunti e rassegne : NEUROLOGIA :

Mingazzini: Lo stato attuale delle nostre conoscenze intof'no all'afasia. - O. Fr:ignito: Sull'atassia f1'ontale. - CBIRlJRGIA: Lee, Vincent, Robertson: Risultati immediati e prossimi d:ella splenectomia nell'ane•nia perniciosa. - OsserTaziont cliniche: Dott. Giuseppe Castorina Sanfilippo: Cheratosi blenorragica del glandi. - Accademie, Società mediche, Congressi: Conoersaitani castrensi promosse dal Gruppo di propaganda medica nel.la guef'ra.

AppunU per il medico pratico: DISCUSSIONI E COMMENTI: Sulla lotta contro la malaria. - CASISTICA: Paralisi di origine chirurgica e ostetrica. - TERAPIA: Il trattamento abortivo dell'infezione delle feri&e. - Posta degli abbonati. - Medicina legale: Medicina legale delle lesioni traumatiche del rene. - Varia. - Igiene: Ricerca dell'acido salicilico nelle conserve d'uova. Cenni bibliografici. Nella vlia prof~sslonale: Opera di !olidarietà e di pietà per i coUeglsi in guerra. - Amministrazione sanitaria: Consiglio Superiore di Sanità. - Risposte a quesiti e a domande. - Ooadotte e Oonoors1. - Nomine, promozioni ed onorificenze. - Nottzie diverse. - Rassegna della stampa medica. - Indice alfabetico per materie.

'

COL 1° NOVEMBRE 1915 •

gli uffici

SI

• trasferiscono 1n

•• 14-15 Diritti ti Jl•frle&à rberYa&I. -

senza ottarne la tonie.

.....

1Ì vietata la rlprodazlollt di lavori pabbllcatl Del POLICLINICO o la pubbllcaz1onQ dl suntl di taal

LAVORI ORIGINALI. Cllnica Pediatrica della R. Università di Roma diretta dal prof. L. CONCETTI. •

Sulla purificazione del vaceino lenneriano. Ricerche cliniche del prof. L. M. SPOLVERINI 1° aiuto e docente. noto ch1e uno cùegli arg01II1enti pi.ù validi su cui s1 poggiano glli antilvaQcinti:sti per condurre, ain~he al 1piresente, 11a1 l1oc-OJ camrpaginia contro la vaiccinazione obbliga!toria è ·q ue1Jo della illl!purità, ·nte!l senso batteriologico, del pus che ordinariamente si ado.p era per la vaecinazion·e, impunità che raippr-esenlt:ierebb,e 00. causa più cottl.UJ11e delle possibili coanplicaz:ioa:ri talune delle quaili faintastiche che a1ccompagn.ano e seguon10 J.a pt"aitlica vaoci nale. Ora in101n vi ha dUJbbio -che quiesta - ii1t11 .ispecie ·p ei passato .abbia !sempre rappiresenrtato U'll'-0biiezione note·voli.gisima, a vanzrutaJ dagli ainlt.Wa~ci nisti, perchè baiSata su ta.l'u ne oonl.statazionri di È

1

fatto, quali ad esempio aJ.cUJne i'lli.fezi>01ni cutan,ee post-vacainale, alcu11e adenili, fletnmo11i, forme setticoemiche, n,e fritiche, tal.u!ni caSli di morte imipr01vviisa, alcune anemie sucoossi ve, ecc. 1s1ebbietn1e 1,1TioJ.U:> ci sa.irebbe da diiscwtere, . s,u quanto spettasse ivteram1em:be ail iplUlS 'vawni,c o e quan.tQ a cause ·p erfettamente esitra111ee ad ess0t. È positi·vo p1erò che tutti, ed in modio particolare i .d ir.ettoni, degli istituti vacci11og1errui, Si sono sempre pireoccupati dell'importante questio ne, adoperandosi iailila ricerca dei mezzi pri ù adatti alla p1rod:uzione di uin1 pus il più 1p,osstilb'iU m·e ntie p!UJro ed attirvio~ ia[lo scopo appunt0i d~ 1evj,taJ!le 1quaJ.Sia&i lq'om/Pil i.c azione o dainno ainlC'he l eggero all'orgainismo umano. La ·pl!".at1iea att:iulale, uniVier&a·lrm1en1Je adoperata, p,e r 1a purificazi·one e conservazione del pus vacciruioo è, come si sa, basaita lSlU..11 'azione della glicerina; e spetta al prd. O. Leoni clii Roma, 1'av.ere rpel .primo richci1a1nata a,attenzionie, nel 1894, sull '1aiz.ione ~irificatrice .c1eJ.1a glicerina aggiunta alla polpa l\~.accimca a scopo conservativo. Difatti tale agg.iai·n ta (mmcela idiroglicelìica aJ 20 ~~ di acqua) niellia proporzione di 3-4 1

(1)


IL

ad

POI~ICLINICO

di rpol pa &i 1pm'ticava :fiJnl dlal 1870 ·m0 semplicemente per conservan-e lai palpa vaccicnim ; ~invece d..1 Leoni dimostrò che mentre il vruri.'110 pu..tro oonti.ene 1I11um1e.rooissian~ germi (lsitafìl'OOOCchi, streptococchi, saprofiti, ecc.), questo stesso, glioerinato, dopo l-4 mesi', pu.1"e mtaintenentlooi specifictatmenJte attlivo, ip resentava 11111,a dhniruuzione 1J.JO!te:roliislslima dei getmiiJ ieistraroei arviairuti · notati. Le rièer.che ulteriori dli vari sp.erimenta.to;riii oori1fei:111a.r ono piena.m ente le osservazioni /de1 Leoni, e Paul, tra gli altri, C011Jclus.e che il lllU.m.ero deii ~ ipatogienli dehla J:illlifa vaccicica sita in rapporto inv erso dell'età della medesima, e conJSidierava già povet:o di germi U'll vacoi'no che • subito dopo Ja ti~tura.zione (operaz.i.01ne che secondo le n·o rme del vacci.nbgen:O dii) Vienma si esegue tre .settim.a'ne dlopo Ja. raccolta di ma.t.er.iale mescolato con la glicerina) rpresentava un CO!tLtenruto ,b atterico intferiore a 3000 germti per e~.! Pier altro rm vaicci!n101 sdmdle rn viiene da llllOi meSISo din uso, e lo si tiene ant.ora a purificaire aila:nieno due settimam.e in .ghi,aoc:ia.ia, durante le qUJaÙ.i àl oolllte!niuto dei .g ermi 1srl. riduce ad lll.111 mli.mimo p:ratic:am~!llbe tras~urabile. Ciò premesso, è facile .p erò ct>ttn pr€1ntlere come rttn tale metodo, per quanrto aib.b ia segnato uin.. not·e vole prog.res:So nella pratica della con~azionie e ipurificaziione dJei11a lin~a va00iiniiaa, prulr'e è ialD.C'Q!ra 1wn.g i dalJ 'iideale, dal ·pUJntoi 1diil v.ilslt:a de!1'l:a s,t mlizzazidnle assoluta da germi estranei; inoltre ·p raticamente può talunie volte piresentare IUlll ·oo:riio inconrve:niiente, qu~o cioè di d<O!Ver attenkiere qrulalkhe mese prima di poter aclope:rrure il pU!S raccolto, melntre iln: cir.castam;e speciali potreblbe essere desrl.deraibille ed UJrgiente di asverlo SUJb'ito a dispd5!izirone. Era liagico .qUJindi !Che ll.lJlteriori ricerch·e venissero eseguite mcl SleJn!S<1 dli perfezioniaire iJ. metodo in: u.so, ciò chiei. in realtà sembra sda.si ottell/Uto :iin base ai :nisuJtati constatati da Blaxall e For1niet ieoi metodli da essd proposti, il tpr.iano dei qUJaillii è èias.ruto su.11'azionle dell '.essen.z a di garofalo, e il .secondo su quella dell'etere; sostanze capaci di distiruggere i ·germi ffitranei rontenuti nella .JH.11fa aprp·enra racoolta, senza attaccare in modo seDJSibile l a vrinillen~ 1$pecifica del . I

1

'VQC!Cltll.O.

Bel~n

cliJ.aitti ha ·potuto confe.mnaire i buoni ri1

sultati ottenuti dal Blaxall, e irecenltemente d a noi anche De Bliasrl. ( Reveu tnterniationale de la Vaccine, T·ou.rs, 1914), studiando l'infiuenza, dell'essenza di garofaino aggiunta ~a ail ' Taccino già preparato 1nore solito s'ia alla polpa vacciutlca subito nel 1uomento della triturazione, ha ooncluso ne11o s t esS<> senso favorevole. Anzi egli ha introdotto un!<ll modificazi001e al Inetodo originale di Bla.~all, per la quale la soluzionre garofolata, la glicerina e la polpa vaccinica si (2)

XXII,

[ i\NNO

FASC.

43]

viengouo a trovare lntelle proporz.iOltlJi. dii llillo: tre : ruin!o. In questo moda la qU!aillltità di ~ua aggiu•nta 0 1lla .p olpa è ridotta alla mietà dlÌ' quclla che si trovet1eb1b:e itni un vaccino garoJfolato, s~­ g;uendo 'il metooo origri.nale di Blaxall ; ciò che costitui!sce UJn1 fatto dri, illJOtevore impor.tamza s~ai ip.ratica, perchè ro.sì iJ. vaccino è meno liquido, e sia scierutifica, ,pen-ahè è a:naggiolimiente gairalllr!tlita 1a sua attività, come a'DJChe Behill ha di·m10sitrato, per motti mesi. Per a:1tro le osservazioni esegnrite :con. U!I1 vta{Ccino così ,p reparato, p.ur aveinldo 1dat0t dei nisultati con.cordti·, non sono ancora tanit o numerose (vedi notai citata dal De BlaJSli) ; da qui la niecessi.tà e l'utilità, tratta:ndosi di un argomento di così alto interesse sociale e scientifico, di estenderle sopra un maggior rnumero di casi. A·hbdaano quriintli credluto opportumo, aippr.~t­ tando dell'aibbondamte e svariato mait.eria.le a clisposi.zionle che rpo.tiev.an!o fornim le conlsu[tazioni municipali dei lraittaiµti, di eseguire le wdagi:nci. al riguardo sui ·b ambini, che no~ avessero subìta alcun 'l1nniesto vaccinico i'YU precedenza, i quali per altro tutti avessero soirpassaito' 1'età di alaneno tre mesi. Non è stata faittai UJna soolta speciia~e dei sogg.etti, ci()è dei! ,priù fioci<li, esséndocii limitati solo ad elimtinrure quelli che ·p resentassero affezi'Oni o <liistu;rbi acuti <li q uialsiasi geniere ; tenendo però conto di qwelli, le cuti oond1zioni di n1Uitrizilone generale fossero più o meno .deficienti (:iin, ispecie in coloro allattati artiificialmente) per oomstatanre apprtllllto le poss~bi~a diffenenze. Ad uw g·r uppo d~ qu1e1Sti bam·b.-imi è stat'01 innie stato <SIOlo del pus garof011ato, ad UJDJ altro solo pus ordill10.ri0t, e ad un altro ainlOOra contemsporaineamente pus tarnto gM-ofulato quanto ordimri~, si a dello stesso ceppo che .cli reppi dilvleJrsi. • Ci dlispelllSiiamo dal descrivere 1at teontica. seguita per la vaccinaziione, essenldo es.sa starba quell1a1 1S10lita cioè delle leggere scarirficazioni al braccio, a cui poi è stata fattai seguàlre u111a semplioe f.aisciatuira di pr-oteziione. In via ordina1'1ia questi bambind sonv stati poi esamilnati attenltamenlte al terzo-quarto giorno dopo l'innesto, al s ettiinno-ottatvo giornc, ll<'lllchè all'undi0etslimC>-'dodioesimo, salvo casi speciali. Per og11uno ili essi è stat·.> ~er.11to conto del modo dii s'V'Olgersi delle pustole, dei cMaitteri, c h e esse presenrta1Vain10, dei rossirJili risentimenti ghiandolari, della presenza o meno di reazione genlerale, nonchè di sper:iali comp1.1cazic1 ni; il tutto mettendo ilnoltre a Cùil-f ronto c<Jn 1'età, srt:ato <l1 nutri1..ione g enC'ra le, àclla s:ùute, del ge· nieire di ailiment azione, ccc I caS\: studiati sono stati numerosi (cir ca 300), ma i risulitati essendo stati tutti e<,nirordi, ere·• 1]iamo s11fficietite riportare in un qundro 1 li\S !-.UU· tivo soltanto tl'nia. i)nrte dL·: inedegi1ni . 1

1

1


.

• I

Numero del vac-

GJ

.s

Data Età

'2o

P eso

Condizioni

Alimenta-

Nome

~

IQ

.

Ghiandole

(mesi) (gr.)

fisiche

1915

.

,

nor-

garo-

30-40

70-80

male

folato

giorno

giorno

a

Elevazione

sotto-

zione

> z

Complica-

dell'innesto

.,""o

a z=

Esito

clno adoperato

,......,

Il 0 -I2°

ascellari

della

Osservazioni

temperatura

zioni

H

..

~

giorno

~

> n •

~

.

I

I

I

I

I

I

I

I

I

I

(f)

'

~ ~

'

+:>.

(.,.)

1-J

ra 1 I T. Antonia . 2 I .M. Roberto I,. Maria . . . . 3 4 V. Annita . • . 5 B. Alda . . . 6 P. Giuseppe . . 7 S . Danilo . 8 F . Iolanda. • • 9 S. Pierina . • IO M. Iole . ..

6100 6660

6

8380 4800

7

7940

3

4900

9 6

5950 6030

buone id. discrete id. buone id. scadenti discrete

ssso

id.

6 6 12

s 6

6100

buone

mista id. id. id. id, naturale mista id. naturale mista

aprile id. Id. id. 29 aprlle id. id.

22

I3

-

SERIE. I

B. Gino . .

8

I2

R. Cesare . • .

5

I3

M. Angelo . . .

7

I4

A. Alessandro A. Anna . • . . B . Amleto . • • N. Oscar . .

6

15 I6 I7

19 7 3 Yz

6950 5450 7000 6000 •

6400 5100

discrete id. buone discrete buone discrete buone

mageio Id. Id.

I

..

I

• •

id.

11

• •

id.

II

••

II

••

II

• •

assai scarso scarso discreto scarso

II

••

id.

• •

mi!'ta naturale

id.

••

Irra

24

P. Ulderico • • M. Brunilde . . G. Annita • . . C. Rosa .. I,. Severina • • M. Gabriella . . N. Dante • • •

2s

I,. Marlli. .

18

19 20 21 22

-V ,,

23

.

. .

6

Y2

4

7240

5490 6240 6140

6 8 8

7850

22

••

3

4940

5

60~0

buone id. id. · discrete buone id. id. id. '

artificiale naturale id. misto naturale

.. naturale id.

a prile id. • id. id. IS aprile td. id. id. I

.. scarso

..

25 marzo

id.

I

mista artificiale mista naturale

I8 marzo id. id.

discreto

I

11a SERIE. II

Vaccino ordinario. buono discreto buono discreto buono ottimo discreto buono ottimo buono

..

..

ancora reaz.

.. .. ••

ancora reaz.

id.

..

normali

ancora reaz.

..

id.

continua accrescimento id . sosta nell'accrescimento continua accrescimento id. id. id.

id.

id.

id. id.

id .

id.

id. id. id.

id.

(gemello)

N H

o

z

pj

i,; !;:d H

••

• •

8

id.

id.

tutto finito

8

ott:mo

id.

9

discreto scarso discreto

9

••

9

scarso

buono id. id. ottimo

00

pj

n >

buono

SERIE.

assenti id.

Vaccino garofolato. scarso

..

discreta leggera discreta id. leg1era discreta nulla discreta id. leggera

> ....,

8

9

id.

normali ingorgate normali ingorgate

••

ingorgate normali ingorgate

normali id. id. id.

nulla leggera nulla

assenti

••

id.

••

id. id.

id.

continua accrescimento id .

id.

id.

id.

id.

id •

id . leggera nulla

id.

..

id. id.

progresso catarro bronch. continue. accrescimento

Vaccino ordinario e garofolato. .

..

II

8

II

8

••

II

8

••

II

8

••

I2

I2

discreto

12

12

id.

12

I2

I2

I2

scarso id.

ottimo id. buono id. id. id. discreto buono

lieve rcaz. id. •

ingorgate id. normali

..

••

••

ingorgate normali

••

id.

• •

ingorgate

••

.

leggera discreta leggera id. discreta nulla Id. leggera

I

assenti id. id. id. Id.

continua accrescimento id. . id . sosta nell'accrescimento id.

id.

••

id. id.

id . id.

~

+:>.

VJ

'°


[A'NNO

IL POLICLINICO

1440

Le esperienze sono state prr ati,·ate con sei diverse qua.l ità di v.1<'('1~110, d i stinte nel r·rotocollo del la.b ora tori.o tl ~:Jl' I:.;tit11to \.·ac('invgeuv di Roma dtliretto dal prof. l)e J!1<tsi coi n1imeri 1-t.·8-9·11-12; ed ecoo ia1 q ualii dati ciasC'..t1r.. di essi corrispòndeva. N . 1 : 1viacci1nt(>1 ordinari o (cloe sem.p liieemente g.lioerinatoi) traooolto il 3 settembre 1914 ; sperimentato nte!11 'aprile 1915 ~ioè dcpo 7 mesi. N . 4 : vaccino tanto 10.ro'iDJario quant01 garofo.. lato; racc olto il · 19 settemb·r e 1914 ; UJnla parte gairofolaita ilJ.. 14 aprile 1915 ; sp·erimen(ba{t:o 1Dclla ~conda me:tà del maggiù 1915. N . 8 : vacciino ga.ro1fol:ato; .raccolto il 17 settemibre 1914, gauofolato ii 12 ottoèrre 1914, sperim1entart:o n1ell 'ap·r i1e rncl 1915. N. 9 : va'Ccino garofo1a.to ; •r aiooolto il 24 setbembre 1914, ga rolfolato il 12 ottobre 1914, speri:n:rentaito nell'aprile i915. ' N. rr : vaccino 1o rdinari.o; raiocolito dl 24 se!ttem~e 1914, s perimenitato 111el maggio 1915. N. r 2 : vaoc:ilnio tanto or.diinarii101 q 11anto gairof 0 lato ; ra10001lto l '8 ottobrie 1914 ; i11 p1airte gairo:flo.la:ta il 12 ap1ri~e 1915; sperimentato n1el mag1

1

1

* * *

Dal cam!pil esso di tutte le esper1einize (comp11ese quelle non riiportate nelhu talbel1a) , s:i polsson10 traine le lSleguteruti <:onc1 lusi-O!Ili : r . T.u tti i vari.i ca,m 1pionli di vaccino adoperato, anoorcbè s taigiOJJ.ati da olitre 6-7 mesi, si sono m()s trati a ttiv i. 2 . Il p1uis vaioci1Dico, <:omunque garofolato, s i è ma!ntentuto eompl et amente attivo anch,e doipo 1

6 mesi. 3. I ca:m.p:iio1n[ ·dii V1abciln10 mlormale a1d10peTalti hainm.o 1pa.1orviocato una reazionie locale notevole, quasi. s empre fèbbrie (italune volte abbastanza sen1sri.bile 38-38.5) ed ingorgo ghiandolare vi-oi,!D~ore evide nte . 4 . Invece il vaccino garofolato ha prodotto i.lll geniere una :reazione local e meno intensa e più re golare; quasi mai s i è notato ris entimento g.h ia ndolare Yici·nil.ore, e solo elevazioni assali lievi di temiperatu~a. 5. Noni abbiamo mati .constatato c.omrplicazioni c1ri. .a1·et.tn ·genere n è immediate tllè consecutive. 6. I·n g1etn1erale la salute dei èambin1i1 ]a ttarnti ha conrt:1inu1at o a m antrener.&i buona , .nonostante la MaJCci1n azi-0n1e es•eg111ta, coane :n1e fa anche fede l'accresci1niento in peso, che si è 1na111te111Uto r ego1tarre. 7. L'età del bambino dt:l noi presa iii esanne aJIOD. ha 111o ~ trato al cUJna ~ntfluenu specia le su1llo s\·olgime11to e s.ull 'es.ito dclla , -accinazione. 8. In \'Ìa ordinaria nei b a,m binii t endenfi all'atrofia ta111to la reazi0111e locale q11aln1to la ge11erale si dimostra sempre meno ~centuata.

(4)

XXII, FASC. 43]

SUNTI E RASSEGNE. NEUROLOGIA.

Lo stato attuale delle nostre conoscenze intorno all'afasia. Il ip roi. G. Miingazzri..rui, al quale già ~in molti lavori s i era 1occu•p.ato delle ill!Umerose e comp1es.sie ·questioni !l~1guardainlt:i l 'aif.asia, ha riaissuinto, 1n1 una pubblicazione (Mon.atsschr. f. Psych. 'Ul1td N euroL.J ÌII) il dottrina.le dell'afasia e ine ha lumeggiato 1i punti più impor.tanti, illustrandolii con 1'esame dti: preparati anatomici tratti da num1e ros i casi :fin.or.ai con1unicati. Riportiamo i dat~i più nptevolii di quel laV'Oro1. R1sulta or.mail dalle in1da.g ini cOID1pin'be che la favella, 1'u1tima e più nobile f umizione acquisita daJl'lll·OOllO, non p·UÒ :&ure a meno di alt·r i processi psichi10i con cui è collegata, si.c.chè l a zona . cu1. si .c:onicenrtrano },e si.ngole 3mnn1ag~llld ver1n bailli è 1div1er$a da quclia la ctu~ le;sdome dà origine a1l•a s indrome dell'afasia. Sappiamo che le zone cerebrali della f.av1e lla 1S\ol'no bensi aitix.o~ .sicr~tte, ma senza limiti netti; esse sono, ·del resto, ·più estese di quanto sa S111JpponJesva, e f.u.nZJÌJonarno - q uarnrt:unque in di ver1SO grado - in entramtci. gli emisferi. Le diversità i1ndlividlu.ali, d~pendenti .sia da d.~sposizione a01rugentita, sia dall'esercizio, f a11!tlo sl che i vari casi di afasia abl:Jiano caraitterist~che ,d;iff·erein:ti, e ostacolamo la fonma.ziron1e id i ,schemi: sco~astici. È a:ocertato che alla faiv.e11a p1t1esci.edùllo no·n so.1o gruppi d i .cellule, 1na a:nthe fasci di :fibre·; la l eslÌ!o:n e isolata dei gru.ppti e ,d\ci fasci porta a dfrsiturbi IS\osta·nzialmlente ci.<lie.ntici, dli versi so1o per grado ; .tra le :afasie corticalli, sottoco.rticali e c1i assQICiazione esistono i 1pà.ù vari gradi rllntermedi, sicchè riesce diiffici le sepa.rair1e le une dalle 1

•\

1

altre. Un altro concetto comincia ora a fairsi strada, 0h,e cioè le div.erse fO'!Ulle della f.a ·vella sono con~ nesse fra loro, siachè l'afasria sensoria dà luogo a disturbi d'ella l•e ttuJra e della parola parlata e sCTittta., come l'afasia motoria, anche 1nrella sua forma 'Più p1u1't1a·, s[ aiccon1~na a incertezza o ["allentamento nelll·a icom·pl!'ension.e della parola pai111ata o ·scritta. La afasia del tipo di Broca si svri.llup'Pa quarudo è lesa 1a zona. verbloo.notoria, la. q.u ale coinprende 1a pars tria·ngiilaris e la pars operciilaris della terza circon., •oluzione frontal.e, l'insula anteriore e l'opercolo di Rolando. D elle fibre di proiezione che provengoDM da , questa zona, alcune (1e amteriori) sono fibre fas ico-m oto:rie, le quali pemetraino nella. testa del


[ANNO

XXII,

FASC.

43]

SEZIONE PRATICA

nu(11eo lenticolare; altre (le posterioriO .raipp·r esentano fibre fasioo-art.icolatorie, e vanno, attraverso la ieaipsula esterna, mei dJire terzi ·p osteriori del '111UlC1eo 1.en.t iroLare stesso. La l·esione diel itllU~lteo len~!Coliaae ISlilllilstro darà quindi afasia mrotonia se è col·pii bai la porzione anteriore, grave disax.tria, fino all'anartria, se è colpita la regtlone po5'teriore. La lestione dell a regione prelieJnlticolare e sopralenrticoJ.a.re siiinii\stra darà afasia motoria, con impossi•b ilità sia dli parlare spontaneamente, sia diir ripetere le parO!le. La zona 'Vleflb:ùmotoria di destra fu·nziona più o meno nei dti1ver·~ indivd.dJui; .e, i•n C1aso di· lesiiotre diella zonia om.ial.oga ili. siruist ra, può grado a .grado aissiUJDet;e Ulna parte d·eilla fu·n zione che era ~it1ta. da quesrt'ultima. L·a afiasiila motrke pura ,p·u ò dipendere anche da il.1100. lesione cortica'lie ; ·m a. in questo caso è segno ohe .u na •porziQire dli cortex.'cia è rimasta .i11'.lesa, .sì da :permettere l'aissociazionie con il centrµ motorio della 1II10.no, e lo svolgersi dcl li1n.g.u•aggijo i!nJterime. La sordità vernale è dovuta a lesìi.on;e biJ.aterale òle~ gi.ril temporali trasvemi e delle loro ra1dliaziio.ni siott~rtica1i. La afa:siia $nsoir'iia è g.r ave, ana ~ pleta, qua.Dldp è leso il gyrus temporalis t1 as-versus posteri'.or e il terzo posteitiiotre dJe1 gyrus temporal11s s11,premus di silnri.ttra ; 1dirviene com plleta con la sezione bilateraJ.e de1l!a zana di Weirnicke. Nell 'afasita &eDJSloria di :a&SOCiazione si riscontra esse:nzial·m e nte la lesio1ne del.la sostarulla: bianca in corriSJ)On d~za del cen.tro posteriore dell''af.asia; peochè taile aifasàa si prodlulca occorrre infatti l•a ò:nrt:erruzio.ne delle fibre dli associazione del tiobo tenn.poraJJe stilntistro. Perchè si svolg·a la afamotoria di assoeiazione è Jl-teessaria la 1Je,.. siorue ·della so.stanza bilanca in cvlllrilspom:l'€!D.za d·e!l centro moit orio della pa'l.""Q]ia. Le ;6cxnme ipu.re di afaisia sensoria e motoria sono rare. La r!pcti ziiot~ delJle .i.iarolç (che i'.: .po;Ssiibile iin entra111he q1.1e~E:' form.-e) non t~<'hi~.~ l'integ:rti.tà della reg-ion~ S<1ttoinsulare, nè •Jett giri temporali t 1 asversi, ma solo qu.ella dehla 1'egione sopra- e prelentioola.re ·sini1Stra, o almeno delle radilallioni del conpo calrosJO. In tase alle osservazioni clindche ru:>n è possi1biae es.cludea-e o.:xrnpletamente la esiistenrza di u.na zona (corris·p on.d ente alla parle media del giiro temporaille i'll.feriioire), Ja lesione de1la. quale daa.ebhe luo.go alla amnesia nominum. La ceic1tà verbale e 1'agrafia. non posso® venire ÙIOeal.izz.ate in zone ·s pieci:ali. Esse si svil111ppaino quando stOlnlo lesi i ·vari rom·p onenti {verbO'tlliOtori, ottici, verboaouis.rtici) delle funzioni sina-giiche da orui. originla 11 riconoocim1e nto del senso d elle iparolie scritte, o i.l ricordo ideo-ciuetiico dei 1no1vtimenti grafici. 1

sna

1441

Le zone cerebrali ]a cui liesiiidnie dà llwogo alle afaisie non devono venire identificate oon la Sede degli eDJgrammi' corrtisn.:xondenti. Questi non p ossoln.o venir ~eparati dai loro stimOtli psichici (associativi) ; sicchè nl linguagg!io va roDJSlidemto come il prototi,p o d:i uina e levata tfunvi.one assoaiatival V. FORLÌ.

Sull'atassia frontale. >

Ricerche di BiolOg1'1a dedicate al prof. Alessandro Lustig ~., Firenze, 1914, 613) .

(O.

FRAGNITO, lllll

È mto da. tempo che

± tumori! dei

lob~

frontail:i provocaino spesso u·n disturbo dell'equilibrio idietnrt:ioo o molto isimire alla ataissia cerebellare; 1'andatura titubante è stata 'PilÙ vrute notata quale scimtoma .di tumoce del U.01bo anteriore, da additarsi quasi quale seg.no diretto dli f orolaio del lobo ' frontale, e ciò per merit'O del Bruns. Qules.'ti siin dal 1892 d.-nsegnava che 1' «atassia· cerebe1laire » ·n on merita, come sin.t orna rivelatore &. les:Loni cerebellari, il credito di cu~ gode ii.in gene11aÙe, potendo pres.entarsii sott\>I le stesse parvenze in casi di tu.m ori localizzati irn altre parti dell 'encefal'O, tSIJ>ecie nei lobii :firOD.Jtali; e che detta atassiia, ilru det·er:minart:e circostam.ze, può essere utilizzata nella. diagnosi dei tumori che si SiVolgon'OI nei lobi frontali. Brurrs rese note qtllaittro osservavioni persona.lii 111. cui isi trovava «quale sirntoma principale, iU d ·i stuirbo dell '€q_uilibrio, cnielLa identica maniera rollre! viene descritto nelle affezionir cer.etellari l> e in due delle quali la diagnos:i1 della siede frontale del itu~ore a!VeW1 poturto farla in-

tra vitam. Pokhè . tra 1'atassia cereb·e llare ie Ja rfronWe non vd. era alru1n1a differenza intri11se.ca., ineren.te alla modJailità d·e1 di!strurrbo, alla sua gravezza, alla prec<X ità o tard.ilv[tà della sua. comparsa, Bruns utilizzò per la diagnosi differenziale i f~ni ooncomita11ti. Ecco come indursse la sede fron1tale del tu·tiJ.ore 1im1 uno deil suoi casti: «Uomo di 36 anni. GraJVte oscuramento della coocienrzia,. Papilla da stasi bila.ter~ale. A dJestra emiparesi con parteci·pazionie de1 VII i'llferiore e della 1iirugua ; cl'Oruo <lel ipiooe a D.; nessuna parallisi a S. Forte atassia ; l'ilnifermo cade verso tutti i liati. Malgrado rul sen1Sorio ottus'01, la percus.sionie del f·rontale S. ries-ce sgradevole. Per questo com.plesso sintomatico polSi la diagnosi\ di tumo!J.ie de ll'emisfero S ., 1presso alle circonvoluzdoni cenrt:m.J.i. A tale diagnosti fui oontlotto dalle considerazioni seguentli : l'emilpa1·esi D. poteva essere d eterminata soJo da 11n.a OOUllPartecipa~le del lobo ce'DJtrale S . ai11a. analattia; ma per 11na J.esione di.retta. del medesimo i fenomeni di paralisi e di contraittum · erano troppo ali.evi; iil focolaio non 1

15)


IL POLICLINICO

1442

poteva risiedere che iltx p1~ossimità de1le circonvoluzioni centrati. I distu.irbi dell'equillibrio non p.otJelvo attribuirlt che al lotbo frontale o al cervelletto; l'ÙIC3.lizza·n do 1'affezWine nel loto frontale e i·n v!icinalntza delle oirconvoluzwni centrali, 'Veniva a:nche chiaritiai l'emiparesi D . A ciò s'aggiung.e va, come sintoma di partirolare valore, la 1do1orab'ili tà d:elJl 'osso J'Tontalie sicisltriù alla pet1Cmsisi·o ne. P-0i0hè non f.uroltllO osservati sintomi afasici.i, i'Ù esd.usd. 1amche la terza ciroonv,01uzio11e f.rontal~ e diagnos.t im.i U!tl. tu11nore della I ·e II fro,n.t aJe S . La stezidne confermò la diagnosi : si trovò u.n grossv1 sarcoma del piede .della; I I fran.fJale ». L'osservaZAion.e ulteriore ha ~.resciuto il nu.mero dei fenomeni cODJComita1nti <:"he tpOSiS'l)Db fare attribui·'r e al disturbo dell'equilibrio provocaJto da neoplasmi endocranici origine frontale .p tuttooto iche cerebellare. Tali fenomemi in parte sono o si ritengono manifestazioni dirette della. lesiv.n e frontale (/e'Yiome-ni da focolaio) ; iln prurte derivano .da.111'azione del tumore sulla retrosta:nte zona motrice e ·s ugli'. ol.iganri de11a base che rpiù faicilnn,ente ·p uò ilnivadere o comprimie:re (fen. a1 'lJ:iJcinianza) . Appartengon'O ailla prima categoria i disturbi psichici e la deviamone oonvrulsiva de~lo sgnl!airdo verso il lato opiposto; aJJa seconda, ,l e emiplegie e mon-oplegie, g1li aroess.i jackson1alnli, il a papi1.la dJai stasi 1111ilaterale, eventualmente a1SSOCiata a neuralgia del trigffD<Ì.nù ed anosmia dello :&te&SlO' lato e ad! emi a n1opsia omonà.n11a inc-rocia.ta. A questo .p unto parrebbe legittimo concludere, che 1J diisturbù de11'eq.u ilibrio è, iper i suoi caratteri iJ1vtrinseci, precisamente il medesimo llle11e les.iorui. cerebellla·r i e 1n1eti tumori• frontali, e che solo i :fendmJen\i coruc_omiitruri.ti possono orienta.re la di:aiginùSi topog.rafiea 'Vlerso l'uno o 1'a1tro ocgQno. Se ·non che le rire:rche cl!iini1C1hie di Balèti.ns~i va1trebbero a differenziare l 'atas5ia fxontale daJ.la cerebellare rper u.n carattere ~ntrinseoo, iilru:liipendentemerute dai sinrt;omi ooncomitanti. P.e r Duret « le trouble de la· marche, dit ataxie frontale, dri.ffère notablement de l'ata.,""{ie cérébelleuse vraie : ~1 s 'ag{it d'une sim.ple oscillati.on, d'uru1 affai1blisise1ne nt ou dérobemenit dies j1ambes, causé.s pa1· la répartitioru wégale de la force motri·ce da11s 1es d.eux cotes du corips. Il n'y a pas d'a:Sy11ergie, e t les sig11es de Bab'i:nski fout défiaut da1n1s l e.si t11fueurs fronta1es ». Ioo1tre D1ejeri.n1e dist'i.ng:u1e l'atassia 1Brontale dai1/la cerebellare pel :flaitto che essa non presenta nè a d.i adbcocilnlesi, nè as1i:nerglia, nè dismetria, nè diJsturbi d ella pairo1a. Ora, clò corrisponde a verità 11ella maggioranza dei casii!; ma poichè l 'al\--er clato alla p.reseuza (l e i detti si11tomi del Bab~nski questo va1

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lore differenzia.le condusse il Fragnito a uin errore diagnostico, eg1ii awn ·può consentire nel1'affermazioDJet che l'aS!Lnergia, la dismetria ecc. tastilno fai- imprimere al disturbo dell'equilibrio, iiDJ caso di tµmore encefalico, un s·ic11 ro marchio cerebelkure. Nel caso occorso aJl'A. il1 distu.rbo dell'equili1brio non consisteva mvero di un settnplke vscil~amento del corpo, ma della tipi~ démarch;e asy- · nergique. desteritta da Babin~.ki ·come caratteriSliJkiai delle lesJoni .cer.ebella·r i. Così che, posta la diia.g·n osi generica di tu!IlJOtre an1docranico, tale dd:srtmrbo del1 'equi.li;brio isemhraJVa indlkare il cervelletto come la stila più pTobabile sede; rafiorzavaruJo tale 1ndizio il tremore 1ntenziionale, i movimenti dismetrilci, J'asli.inergia e l'adiadQCOaiJnies~a derl'arto superiore sinistro, i quali fenomeni 1110n solo davevano fare escludere, se-condo Duret e Dejeriine, una loca.lizzazi10I1e frontale, mja1, presentandosi da u11 Iato, stav.aJno a i·m iica:re che la sede d1el neoplasma foOIS~e nell'emisfero reretcllare del l a.fu otru>niimo. N è mairocavall!O a oonferma di questlat iipoties~ i fenomeni di rvici1nanza, che il neoplasma provoca comp.rimendo le 1parti contigue: la paralisi fa-ccia1e S., la ·p aresi dell '\iipoglosso S., 1·a paJtesi dello sguardo versio S., facevano pensarre a una 001t11pressione e~ il tumore dell'emiSlfero reirebellare S. o il 'ellli&fero stesso ingrossato dal t111111are eseroiitasse ciuil facciale e l'ipoglosSIO S. e la metà omonima del ponte. D'altro canto i fenomenii. che aivrie,bbero .p otuto far pensaire a UJila localizzaZlione fronta1e erano molto sftlllilatzi e, in ognd. caso, sfor.niJti del valore patognomoniro che si attri•b u.isce ai detti fenJometni cerebell.a ri. Int contraislbo ~con queste previsioni, l'autop.sia rivelò un g ·rosso sarcoma dcl lobo frontale destro, che d:iistr11ggendo il piede e la parle media de11iai ra. e 2a fr,ontale, :raggiungeva Vler5ù dietro, &e1Wa copr'i-rlo, 111 soilro rprerolandiico. La rolanèllioa .ainiteriore, alla supetrfi.ce, appariva ri:sipettata dhl · tum1ore; ma su un taglio vertico-trasversale a livello delila medesri ma, si vedeva come l'estremo posteriore, notevolmente assottigliato, della. massa neoolastica andasse a intacoare il centro ovaJ.e del terzo med·io di q.u1esta circonv()luzione. Il fenom.:eno :;_..,re.so in esame in q11esto studio è adu·n,que molto c.)QJ}p]es·w nella s11a p·atogenesi; onde l'_J\. conclude: r) che re cau1Se esltracerebella.r i capaci di prov.ocare un disturbo dell ·equilibrio con i caratteri d€ll'atassia cerebellare non sonio soltanto i tu,mori frontali; 2) che queste cause estrtacerebellari produttri-c1 di atassia (tluunon, ascessi1, id.Tocefalo acquisito) hanno in comune la ·virtù d'aumenta.re la pressi oine endo~rami ca . 1


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Ma se qu·e sto è carattbelre comiune tatnito ad. leuldocitosi, la com·p arsa dli niwnerosi normoblatumori frontali quanto a quelliJ delle altre parti sti, di qrualche mega!1.oblla.isto e di corpi di Hodell'encefalo, qual'è la ragione per cui i tumori well-Jolly (oorpiciattoli crotond:i, iDJtemsamente cofronltali µroduOOD!ù il distu'!'bo dell'equilibrio con loraibili miell'intern~ dcl globuli rossi, oonsidief.r.equenza iinaregabiO.m ente maggiotte ? lln, ciò deve rati CO<tne fram.m enti nuclea.tj, ie che &il osserw:intervenire iil ipèrttLttiamento funzionlalle dei cenoo, v[tre che ·d opo la splenectomia, amebe neltni. motOlrti! del tronco, eh.e K tu.m ori ftron,t alj sono 1'ittero emolitico congenito). V.erso la fine della merglio in grado di p.rovocare. I muscoli del tronpritt:rua s·e ttim·a na dall )operazionie Si .poteva noco ·p rendano senza d·u bbio una parte prevailente tare IUJn discreto aumento delle piastrine. Il nual mantenii,m ento dell'equiliibrio statico e cilne- 1nero d'etil gl~buli .roo& e il 'V'alore globulare vatioo. Ora, se agli effetti dell 'aUJID.enJtata pres- riavan.o 1pooo 111efile prime dfue o tre settimane ; sdnn.e .endocranircca risentitai squisitamente dal solo verso la quanta settima'Ila si arveva un a-àcerv.e:lletto e dalle vie cerebellari i tumori fronplidb aumenlto del 11umero delle emazie (di cirtail.i possono àggiUJtlJgere gli effetti della pressi.atre ca um. ;m]]jone) ed ulllO meno rapidio, del contediretta che sono capacd.. di eserciltare iScl .centri nruto 61ILoglobin~oo (10-15 %) onde il valore glomotori del tronro, si com.prende come essi, t"afèru~ sii abbassava ga:aduaLm~ sotto I. Più • f orzando con la. loro azione locale 1e c00;seguenze notevoli dell 'allJIIlènlto .DJUmerilco òJellle emazie eradella loro azi0tt1.e generale, producano p~ù facil- no sul prineirpio ~e modificaztioni de lla. loro formente che i tunnori di altre regioni il disturbo m·a , gran.dezza e colorazii'o ne (dj,miinruita. poichilo ed anrl&x~bosi, dimi11Jtlz1one detle f0111ne policrode1l'eqwi·llihrio. Nè occorre che la d\u~zione dei cen,t ri motori del tron(.'I() sia com p1etamente intermatofile). detta o aibolirta dalla compressilone o dal]a d1Dopo circa tre mesi iini 4 casil la conta dcl~ struz.ione operata dal tumore. Qwaindo ciò ac- · emazie dlava 4-5 mi~ioni, .l'emoglobina andava Clalda, si ha qualcosa di più della s emplice titudal 73 all'8o %, valore globulare uguale o infetazione: si ha, come nel caso del Fragn:ito, la t'ior'e a r. Nel quinto ca-so il m~g.lrloraimietnto era para.listi dei! rispettitvi m usro1.i e La falsa anda- assai aneno iaooenltuato, ma i1 valore globulare tnua asinergica. era disceso al "di.sotto di I. Oltte a ciò iiln tutti i G. BILANCIONI. casi la resistenza gl.Qbula.Te si moot.irav:a aumen.lbata. Non era invece awmentato il .DJUmero dette ·cellule Teticolari; che si 01Sserv1ano, OOIDJe i corpi CHIRURGIA. di Howell-Jolly, al1JC.he 1nell'iJttero emoliti~ e • sembraoo essere esp'!'essione di urn.'aumentata atRlsol'3ti immediati e prossimi della spleneeiomia tirw tà del midollo delle ossa. Alla siplenectomia seg1ruiva anche 11:n0 forte dinell'anemia pernieiosa. miiniuzio~ della quantità di urobili-na fecale (LEE, VINCENT, ROBERTSON. ]ournaL A. M. A., (sterrobili1nla), ciò c he era iindice <li una diiminu;i17 luglio 1915). . ta di,&truzi'(;nie di globuli rosSi. Reoeln!bemente la sploo.eCftom!ia è staJt:a più volIl fatto però che questa quantità era, anche te prnticata come mezzo di dUD:'a nell'anemia diopo tre mesi, superiore aJ.la n01111a, illSliieme oon pemiciosa. Gli AA. nJeilllo ~a.zio di due mesi! la ~nza di forme a1ll0ltllale nel sangue, dihanno osservato nel West Medica.l Serviiice sette roostra. che i pazilenti, se pur mligliorati di molcasi tipici dii einJemia per·n.i.ciosa ; iiln 5 di essi to, 1110n erano però g1Uariti. La presenza di 111.uVill!cent e$ti.rpò 1'a milza, mentre a:iegli altri merosii. no1moblasti e dei 0011pi rlii! Howell-Jol[y due l' operazione ru:>nJ potè essere eseguita i'.n dim i1n ogni modo una au11n~ta 1a. t:itiività midata .la. g.r'arvdttà estrema 1delle condizioni dollare, ·p iù che sufficente ·p er sopperire all'aumentata emùCa:te.resi. genrerali. L"età dei cinque pazien.t i operati ·v ariava dai Il miglioramento sintcimratologi~o CiODJsecwbi.vo 31 ai 54 anln~; diverso era il grado dell 'ane.mia; alLa s plenectom.iili. era ain1ehe miaggioire dei proma in due essa era così avainzata che si dovette grres;sci . Qs.&et1V1ati1 11el quadro ematologico : a;u.... riooa-rere a.lr.la ' traslfus1IOD.e 1>rima di eseguire la mento dell 'a\ppetit'o, de.lliai forza e del peso, ri~len~t()ITTJia ; i malati si sottomlisero V10lontatorno della capacità al ·l avoro, ecc. riaan1ente all'operazione, 1t1onostafnte si fosse loro Nei due casi in cui, dlato il grave stato gene51pieg1ato chie l'inter:venbo1 era 1g·r ave e di effetto rale, !Sii ricorse alla trasfusiione, prima di ese.. gu.ii!re la. splenectomia, si ebbe, oltre ad un tempriùblematico. poraneo .m a 11rotevole aurrnento del numero dei L'à.i11dz.'ib apprurente della malattia risaliva a g.lotruli rossi, IUln notervo~ miglirOtt"annento dello l I / 2-3 amni. s tato generale, ohe ,p ermise di praticare 1'im.terllnJ tutti e c1ruqrue i casi s ubito dopo la s plenectomia s i ebbe 11ma irnfu11.sa, ma passeggem v"eDJbo. 1

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L'operazione venne esegu1ta per via pararetta.le sinistra :e non presentò <l&ffiooltà 'lldtervoli. La milza solo in due casi mostrava 1un modico aum ento di volume : istologicamente le lesioni SfPlenlilche apparivano assai scarse (congestriione della polipa, presenza d~ 1entrobllasti primitivi, non accenni di fibrosi v di 1piigmentaziione). Concludendo, sulla baiSe di questi 5 casi, gli AA. cred1ono «li 'P'Oter affenm.a·r e: 1° che la sple1n1ectorili:a n1egli anemici p,ernicios.11 non è ·Un 'operazione gra·v e; essa è causa di miglioramento n1dtev.ole; 2° ohe talle migl~oramento è nella maggior parte dei casi assarii maggiore di , quello ottel1ltlto con al!br'i mezzi terapeutici . CHIASSERINI . .

zione si è ma11Jiifestata compliratai ad artriibi. bleniorragiche ipinilttosto gravi. Studiate queste cheratosi anche dail ilia.t o iisitologico da Chauffard e Froim, fu riscontrato un leggero grado di ispessiLmento .d elle papille del derma con il11filtrazione leucocitaria e 'Strati .p ara-cheraitosici, con essudazion1e di siero ed indìltrazione leucocitaria ronsii\derevole. Come .caiusa ,p atogenetica prediiS1p0111enite di queste c heratosi allctlini iamanettnno 1'elemento traum1ai (Gal:tgerot e Meruux Saint Mare) (1) ; m a i.n gen:erale, .quai&i tutti JS.OlSten•g ono il a tteoria enress;a da Chauffard (2) il quale pen.sa che il gonococco :stesso isia. la vera catUtsa della manilifesta.zione cutanea.; .p erò non è :stato mai pas.sibil1e fru:-e la constatiaV.one del gei me 1t1el'le le1

.

'OSSERVAZIONI CLINICHE. ..

4'heratosl blenorragica del glande per il diott.

GIUSEPPE CASTORINA SANFILIPPO

ca'P~ tano

SlOIU.•

médico.

In quanto aillla cura si è indotti a J:futenere di curaire l•'Ulg i1e ne della iparte e di aggredire l'Ìlllfezione blien!Orragica generalizzata. con anit.i~ irntenna (Slallicilati). H0 creduto n<>tt:li i.ntttile render noto il presente caso cli·nri~o, che ho arviuto 1a fortUJnia di poter s tudiare petr· consiglio del prof. De Napoli (al quale -r ·e ndo doverosi ringraziamenti), sia per 4 ra·r ità della forma, s.ia ancora perehè ,JJai aura specifi'Ca icol siero antligonococcico da me lp!l"aticata da dato u·n inspezrato successo di 1"a'Pida riisiol'l.1zione del processo cheratosi.co. La cheratosi irn! p.acrola iu ri~ontrata in un ufficiale ·ricoverato 0.1ll'ospedale md.l~tare di Bologna. E ssa era pri:ncilpalmente localizzata !Sfull ghia:nde ed in 1parte sul solco rbalamo prepuziale, .p erciò . può denominarsi cheratosi blenorragica de.i ,glande. 1

È i™>to come 1e chera.tosi b1en:o rragiche siano

delle produzioni cornee e deruotÌ!llo una complicazione ram della ·b1enoriragia. Esse isopravven-g ono ne lle forme gravri: g91J-000C'ciche ed · hainn-0 sede, 'PÌÙ frrequenitemente, ai piedi ed alle ma.ni. Una forma di eheratosti: .b lenorragica· poco nota, assai rara, IC'h e si ma:n ifesta unitamente alle giravi ri;nfezioni blenmraigiche, fu desoritta ool nop:l.e di balanitis circinata dia Beurmairun, Chaufiaird, Iaidas;S101n, ain·nlwnziata dal P1~airdi (1) al Cong:resso internazionale dii d.enmiatologia e siifilogrr-afia 1col nome dli balano-po.stite blenorragie-a e :studiata 1poi id a Arn~lnig e Meyer Deliiius (2). Questa forma ha sede sn.tl ghiia1nd1e , sul solco balano pr-epu.ziale ed amche ·s ull a su,perfiaiie 1nrt:JerI1a dlel 'Prepuzio. Le cheratosi è1lenooragiche che più · comru.nemente s i presientamo a11e ma.un ed ai piedi sono state descritte da diiv.ersi autori (A. Ro1èlin e N. Friressinger (3) ; Gaug.èrot e Meaux Saint Mare (4); Chauffard e Froin (5) ed in tutti i casi l 'affe1

Di una forma d1' baùin1'o-p ostite bLenorragica. \ TII C·ongresso ttaitertniaziona.le di dermatologia e sifilograrfia. · (2) . ARNING e MEYER DELIUS . Beitrag zwr klinàk der gonorrslioiscJien Hyp erk eratosern . Arch . f. De.r'lll. :u. Si1philes. Baind, 108: (3) A. RoDIN et N. FrttSSINGER. Kératose blénorragtqwe des ·11iai ns. Socjeté :tnédical des h8pd1L:'lt1x, 17 février 1911. (4) GOUGEROT e MEAUX . K ér<lltOse blernorragiq·ue dissé·nitnée. _l\n.n ales des maladies vérié• men1nies. (5) CHAUF1''ARD et F'ROIN. Etilde cli11,ique et anatorrio-pat11 ologiq1te sur la kératose blénorra!{'iq14le. Arch1\res de médicine expérfi.mentale et d'auatomie pathlQlogique, sept e.mbre I906, 609. (1)

PICCARDI .

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L'arm,m a1ato entrò all'os.peda.le miliitare d~ Bologina l'rr novembre del 1914 affetto1 da blenorr aigia acuta e da dolori .artiaolari 'w ghi, specialmente local'izzati filn corrispondenza del ginocchd.o destro, il quale :Si presentaiva alquanto a.irrossa.to, leggermente tumef'atto e dblelnlte. Ili par ziente 01verva già sofferto di bl.enorragia cinque aiDl11li prima e Si, era di nuovOI contagiato nei prirmi giocnti di ottoèlfe del 1914. La cura 1USata all'inizio della blenorragia fu :si~plicemeJnrte locale con ·ilniezioni di iperananganato. Verso la metà del mese di ottobre si· comi:nciarono 01 stabilire le oomplicainze a carico dell 'articolazionre del g:ilnott-hio destro. A1 momento dell "tiingresso all'ospedale l'ammalato rn011 pTesentaJva nulla di anormale sul ghiande, al dii ~Ubri di 'l1.ll arrost>iaanento un 1po' marcato della parte e di 1.1lnJ leggero edema attorno il meaito urinarlo. Solo dopo q.u alche ·giibn10 del StUo ingresso in OSIJJ.e: dale, .l'ammalato si aoC'orse della presen7..a di special.i for.mazioni, di asrpetto squiamooo, che gli erano comparse tStul ~hiande e suù solco balauo prepuzial.e. Obbiettivamente rii•sconrtrai attorn10 e sotto il meato u.r inario, sulla faccia dorsale del ghiande e sul solco coronario iunia.1 zona (1) GOll GEROT e MEAUX SAI:\T l\1ARC (a'\·anti citato) . (2 ) CHAUFFARD _-\,, FROIN (a\·anti citato) . 1


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arrossata, irre.go~e, ri~operta 111 molo~ tptulnlti d a sottili laime11e squa.m ifonmi, di una tinta gri-g~astra, rotondeggia:nti, avvliieinate le une alle altre ed i•n certi puniti confluenti in· modo da aJSISUJIIlere la condìgurazione circinata. Al pir.imo itn:sorgere le lamelle sd. presentavano guasi sotto forma di ·papulette che facilmente si acarescevaoo perif.ericamente con un. b·o rdo di asipetto cro.sltoso, rn;etto e rilevato che le distiilnguew.1 dal tessuto &aal'O. Queste lam·e lle squamose erano aderenti al ghiande e con tuln.l leggero grattamento ·s i :potevano an0he sgretolare ·d alla superficie del _g.h ialnlde alla quale erano aderenti. Per questi caratteni 'lleS:SIUJnl d1u.bbio può sorgere ai cons'iderare la cheratosii JJJel lll1'0do da me indicato 1poichè i caratteri. clinici <lescritbi bastano da soli a dii'fferenz1are lial cheratosii da certe altre affezioni d.e l ghiarnlde che potrebbe'ro presenrta:re dei caratteri. di somiglianza con la cheratoisli. stessa .come l'erpes genitalis, l'eczema, la baliailli'te erosiva circinata, l.a psoriasi, il lichen.

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delJla C'hii!a~za psoriasica, ciò che non avviene affatto ·nella cheratosi del gkunde. Il l'Lche1i riiber planus s i differen~ia per il suo colore rosso bl1u1astro ohiaro; !Sii presenta a fOIC'olai .costitwi.ti dli più chiazze dis.coidee .con sed·e di p1:edilezione nelle pieghe delle articolazioni; si riesce poi quasà1 sertnp't'e a trovare papulJ.e di lichen ti piche, 1solraile. Secon·do il mio modo diii v·e dere escludo il dubbio dellai in,e satta :d iag,nosi s eb·b ene non mi fu poss~èile coln{trollare il caso istologicamente n·o n volendo aider\iire il pazie11.t e al mio desiderio. 1

Ho precedentemente accennato come il metodo di c ura da me prief·erito e clie ha dato ottimi risultati, varia sostanziailnnente da quello c01111iuoom.e nte ttsato in .sami•li forme. Persistendo il

L'erpes genitalis, facilmente recidiva·rute,

è quasi sempre accompagnata da ·prur1to e da i p:erat.gesia spesso molto molesta, ed è ~aratteriz­ zato da fooolai circolari di vescicole che si diilssecca'llo raipidam.ente e gua1"isoono; caratt~ri che m ancano n.e lla cheratosi blen,o rragica. L'ecrema !l.lJllli·d o è facile a ·r ironpscerlo e non offre al:o un elemento di discussione iper la diagno.sii con l•ai chera.tosi ; piuttosto J'eczema crottiro squamo.so, n€'l peri,odo di 1desquamazionie asciutta in piccol.e lamelle isi 1aJVVicina, ii.n certo m·o do, all'ultinia f·a&e .clilil1ica della oberatosi; però il periodo a.Cuto dell'eczema, anche è1tevissimo, non può muggire all'esame dell'osisier-vatore ed il prurillto nl01l miamca q1Uasi mai nelle affezio\nfi eczematose. È vero ehe l'eczema cr:o. nlco1, secco, squaimoso ha aioche netta delimita.zione sulle parti sane e tendenza a diffantden.-~ verso la periferia con fomnazioni di figure ciTcolari o serpiginiose, come avvieine nella cheratosì 1b1enJO.t11agica, ma l'eczema noni è mai semplicemente loca11.zzato al ghiamde e g·eneralmente sii .p resenta .diffuso alla s111perficie dorsale delle caS1ci e ed eventtialn1en,te ainche su11 'addome. La .b alaniite erosirva circinata si differenzia benli•ssiano dallia ieheraitosi blenorragica per ri[ modo d'illlSOrgere e per l'as·petto unni.do che pTesenta. La ·b a1anite erosiva q·u asi sempre si manifesta sul solco balaJnio-preip)Uiziale e men·o spesso sul gla·n de; le e·rosiioni producono ·U·nia. secrezione put1ulenta ed abbondante . Non s i presenta sotto 1'asipetto sq11:amqso e la oonfiguravione circiniata si reon1serva sempre allo Sltato umido. La psoriasi non è mai circoscritta e semp1ioemente localiz2'Jata. a1 g1an.d e; si p!resenta sotto forma di sqnaane stratificate, bia1nche, &i iai&petto per lo più madireperlaceo, che si posiSIOno anche staccare striscirundovi sopra il dito provocando spesso l 'ttscita di un ipo' di san,g ue al disotto

Fig.

I.

1

2

Fig. 2.

dolore n.ell 'ama11alato, in corriStpondenza del ~i­ Il!OOChio e non essendo ·valsa la cura del salicilato a moderarlo, pensai di ricorrere aJta siie(9)


IL POLICLINICO

roteratpia. L'ammalato e·b1b e praticata la prima irniiezicme di s iero a:ntiilgonococcico il 15 'llOvie:tnbre; gli fu.r ono iniettati 5 arnie. dii .siero s otto cute nella coscia destra ed ii.Il giorno dopo si manifestò una leggera reazione locale con arrossamento e dolent'ia della parte. Nessu·n, mig liora 111 ento immed1iato sensibile si pot è constatare ail giinocchio 1aJ1111ILa1ato. Scomparsa la reazione locale provocata dalla prima rpunbura, fu .f atta una seconda iln~eziotLe di 1s~ero d'i 10 eme. s ulla oascia isiniistra, si eb bero fatt'il di reazione looail e e generale u11 po' i111tensi, icQn ·elevazi.o ne della tem1)eratura fì.1n1e> a 39 gra·d i ; r.e az:ioni ch e scom1p.a•rvero dopo q uaJlch.e giorno senza a1aunia c<Y11seguenza. In, .s eguito alle d.u e iilnie~ioni di siero prat1icate, an.e ntre setnisibilmente migliorarono le condizio11i del ginocchio, •11otaii1contempoxa.neamente . uJnla notevole modificazione del processo ieheratos'ico ctel glande che, d'altro ca:n to, non era stato infl,u enzato da alcuna cuTa locale. La forma cheratosica si andiatva modifi.cain1do col processo gen.era1e &infettivo e risentiva l 'ri'llrfiu1enza della :aura aintitossica !Slpecifìca. Infatti, mentre nel .primo rp eriodo le 1.esionliJ blenorragiahe a cairi.co dell'·U'!etra e del gi11J0Cahiio si presenta,rainio sotto .u na fonma aou.ta, la cheratosi .b lenorragica del gl ande si p resenltava contemporaneamente sipiccata .n ella s.ua forma, ron centro artostSlato limitato da u1n1 bordo rorneoorostooo e sotto l'azione della CJU.r a i.si mod.i ficava nella sua forma e dim1nui1v a di graindezza col progr.essitvo 1ni$.lioiraa.n1etllto del pr-oc.esso blenorragico assottig1i.and0Jslil sempre più fino a perdere la caratteristica conrfigurazione circiruata ahe in al0U1ni 1pun1ti aveva aequlistato. La modii!fìcazione di questa cheiratosi ·a vveniva quasi ·per esaurim.e nto dello strato corneo-crostoso che 1p"tocedeva dialla periferia al cent ro delle 'Papulette arrossate e fini va con lo s·b iadire completamente senza lasciare alcutn irel iquato sulla s11 perficie del ghiande. Dal material.e squamoso rpiu volte prelevato e dopo ripetuti esami .prnrticati a!l microsc01pio, non. potei mettere 1n ·e videnza la presenza del gdnocooco. Le due fotografie che riporto (fig. r e 2) fuirono 1fatte ·n.e1 per.iodo regres.sivo della ttnailattia perchè l'a111ma1ato non perm~:sle che la fo tografia fosse .e seg.u1 ta a l panno iDJSorgere della dermatosi. L'aspetto ·de1'la cheratosii appa-re modificato e ·n on si rile~ la config.urazione circi.nata eh.e presenta va nel ~Imo periodo ; la les1one si pTesenta in·vece in via di ri;soluz.ione e non si riscontra quindi cl1e u.n residuo diii essa . L'ammalato fu dimesso dall'oS;pedale ' rerso la metà del lnese cli dicemJbre del tutto guarito.

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[ ..J.\.aNNO

XXII,

FASC.

431

LAVORI CONSULTATI. Bettra.g zur Klinik der gonorrhoiscJien H yperkeratosen. Archiv. f . Demn. u. Syphiles, Band 108 , rn1t1. r e 2. 2. A. ROBIN ·e t N . FIESSINGER. Kéra.tose blénorragitque des mainis. Société médiical des hopitaux. · 3. BRAUI,T. K ératose ble'norragique cliez ttn indigéne. 4. CIIA U F FARD et FROIN. Etu1d e clin·iqu e et anatO mi>' patholog·ique sur la kératose blénorragique . Arch ives de médicine ex,pé1~imenta1e et d'alnat omie pathologiq111e. 5. GOUGEROT e MEAUX SAINT-MARC. J{ératose ble'11iorra~f('Lque dissémtné·e. A·n nales des malad1ies , , . venenenn.e s, n . II . 6. PICCARDI. Di una forma spectale dì balanopostite blen,Orragica. Atti del Con·greSISo ilnrt:erl1!a©Ìbnale di dermatologia e sifilog.rafia. I . ARNING und 1v1EYER DELIUS .

ACCADEMIB, SOCIBTl IBDICHE, CONGRESSI

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La sola t erapia anrt igononoccica in q1ues'to caso, melntre è ' ' alsa a far scomparire 1e complicanze artritiche, ha deter·m inaito il processo dii g.uarigione della cheratos'i stessa e ciò è di si1ngolar.e importra1nza perchè p1u ò m-olto <indirizzare allo stu•d io etiolo.gi.co dell.e oberatosi r 1lenorragiche e convalida maggi 0.r1nente l'i1potes[ n01n1 ancora da tutti accettata, la qttale annmette che Je ch.eratosi blen orra~iiche siano oomplicanze della infezio11e gonococcica r1o-vuta all 'azio11e diretta del gonococco o delle s11e tossine e 1non d.elle semI)1'ici forn1e banali di balan~ti1 pro,·ocate da insufficiente p uli zia del gla·11de. ( ro) 1

{NOSTRI RESOCONTI

PARTICOL ARI ) .

flonversazioni castrensi promosse dal Gmpp.. di propaganda medica nella guerra. (Milano -

Sedu ta

del

23

settem1bre).

L'a1itimon.io 1iel tifo peteccliiale . - Dina·n zi alle scarse o ruulle risorse tera peu ti:che del t ifo esra.ntematico ammesse a.nco.ra dai più recent i studiosi della grave forma,. • propone 1Cthe s i ritornà. ad un v"ecchio trattamento, a quelllo coi. preparat1i di ,antimonio, che vien,.. .oo-<Yri. :La·r<Yarrnente sperime!ntati e con s~0O">f"\100 1'"" 00 o so in processi infettivi sperimental• e lllell 'uomo e ch·e ·ebbero succes.s\i ·veramie nte felici, nelle nniaM d'i Rasori, nel la g;raindle repidemila che i,n fieri d.n Genova nel 1799-1800. Gli stessi risultati faJV10revioli ehe s.i ha:IlJlO oggi colle àniezlO'll.Ì endove\Dlose di emetina nella dissenteria, non vogliono sigruificare accettazione del concetto che agl~ emp irici ne consigliò l'uso tre secoli addietro, ma sempP.icemente ridonoscimento dii lfatti nell 'orcline cur alti vo. Se ora si ottenesse .niel trattamento del tifo un s uccesso, questo in 1nieSiSUn nnodo iamdrrebbe inteso come coruferma di .sttrane teorie ora cadute, ma semplice rtispondenza di atti curativi antichi e moder.nd . L'<Ybbiezione che il Rasori avesse rpotuibo sbagliare non regge, perchè egl.i, oltre allie !befonie tfortunatamlente ltraanonitate, risulta in possess'o .sricuro d.e lla patologia del ti\fo petecchirule che ha arricchita di rilievi acuti e fe]rici, d'i C'U Ì altni poi si attribuirono la paiternità; egli era quindi in grado di riconoscere esattamente i dolpiti e cli imporre il do,·uto rispetto alle sue ta.1f stiche. Il primo collega che si imbatterà in DEVOTO

(Mil-ano) .

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